Seduta n.110 del 01/06/2010 

MODIFICATO TITOLO: "Comunicazioni della Giunta regionale ex articolo 121 del Regolamento" e inserite correzioni di bozza da accettare

CX Seduta

Martedì 1° giugno 2010

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 10 e 02.

CAPPAI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 5 marzo 2010 (103), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che il consigliere regionale Daniele Cocco ha chiesto congedo per la seduta del 1° giugno 2010.

Poiché non vi sono opposizioni, il congedo si intende accordato.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che il Presidente della Regione, in applicazione dell'articolo 24 della legge regionale 7 gennaio 1977, numero 1, ha trasmesso l'elenco delle deliberazioni adottate dalla Giunta regionale nelle sedute del 2, 9, 12, 18 e 23 febbraio 2010, 2, 12, 22, 25 e 30 marzo 2010.

Annunzio di presentazione di disegni di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono stati presentati i seguenti disegni di legge:

"Ridefinizione territoriale dei confini tra i Comuni di Ghilarza e Abbasanta". (161)

(Pervenuto il 15 aprile 2010 e assegnato alla prima Commissione.)

"Costituzione della Società Sardegna Energia Spa". (162)
(Pervenuto il 15 aprile 2010 e assegnato alla sesta Commissione.)

"Agevolazioni ai magistrati assegnati a sedi disagiate della Sardegna". (164)
(Pervenuto il 15 aprile 2010 e assegnato alla terza Commissione.)

"Proroga della gestione liquidatoria dell'ESAF". (166)
(Pervenuto il 21 aprile 2010 e assegnato alla prima Commissione.)

"Ricapitalizzazione Sotacarbo Spa per la realizzazione di un programma di sviluppo di attività di studio e sperimentazione sull'utilizzo ecocompatibile del carbone e di quello del Sulcis in particolare". (167)
(Pervenuto il 28 aprile 2010 e assegnato alla sesta Commissione.)

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:

Pitea - Floris Rosanna - Campus - Piras - Sanjust - Ladu - Sanna Paolo Terzo- Tocco:

"Realizzazione di residenze polivalenti denominate "Dopo di noi" per il recupero e il mantenimento dell'autonomia delle persone diversamente abili, in sostegno alle famiglie. Istituzione dell'Osservatorio regionale per la disabilità". (145)
(Pervenuta l'8 aprile 2010 e assegnata alla settima Commissione.)

Pitea - Floris Rosanna - Campus - Randazzo - Piras - Rodin - Sanjust - Ladu - Sanna Paolo Terzo:

"Intervento urgente a sostegno dei prodotti delle aziende agricole del territorio regionale". (146)
(Pervenuta l'8 aprile 2010 e assegnata alla quinta Commissione.)

Pitea - Floris Rosanna - Campus - Ladu - Randazzo - Piras - Rodin - Sanjust - Sanna Paolo Terzo:

"Disposizioni regionali in materia di sostegno e valorizzazione delle imprese virtuose operanti in Sardegna". (147)
(Pervenuta l'8 aprile 2010 e assegnata alla sesta Commissione.)

De Francisci - Diana Mario - Pittalis:

"Tutela e valorizzazione della famiglia". (148)
(Pervenuta il 9 aprile 2010 e assegnata alla settima Commissione)

Uras - Sechi - Zuncheddu - Zedda Massimo - Ben Amara - Solinas Antonio:

"Istituzione da parte della Regione sarda della Fondazione Marianna Bussalai." (149)
(Pervenuta il 13 aprile 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Uras - Sechi - Zuncheddu - Zedda Massimo - Ben Amara - Solinas Antonio:

"Istituzione da parte della Regione sarda della Fondazione Antonio Pigliaru". (150)
(Pervenuta il 13 aprile 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Uras - Sechi - Zuncheddu - Zedda Massimo - Ben Amara - Solinas Antonio:

"Istituzione da parte della Regione sarda della Fondazione 'Il pensiero politico di Antonio Gramsci nel mondo'". (151)
(Pervenuta il 13 aprile 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Uras - Sechi - Zuncheddu - Zedda Massimo - Ben Amara - Solinas Antonio:

"Istituzione da parte della Regione sarda della Fondazione Sergio Atzeni". (152)
(Pervenuta il 13 aprile 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Uras - Sechi - Zuncheddu - Zedda Massimo - Ben Amara - Solinas Antonio:

"Istituzione da parte della Regione sarda della Fondazione Emilio Lussu". (153)
(Pervenuta il 13 aprile 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Uras - Sechi - Zuncheddu - Zedda Massimo - Ben Amara - Solinas Antonio:

"Istituzione da parte della Regione sarda della Fondazione Velio Spano". (154)
(Pervenuta il 13 aprile 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Uras - Sechi - Zuncheddu - Zedda Massimo - Ben Amara - Solinas Antonio:

"Istituzione da parte della Regione sarda della Fondazione Umberto Cardia". (155)
(Pervenuta il 13 aprile 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Uras - Sechi - Zuncheddu - Zedda Massimo - Ben Amara - Solinas Antonio:

"Istituzione da parte della Regione sarda della Fondazione Antonio Simon Mossa". (156)
(Pervenuta il 13 aprile 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Uras - Sechi - Zuncheddu - Zedda Massimo - Ben Amara - Solinas Antonio:

"Istituzione da parte della Regione sarda della Fondazione Camillo Bellieni". (157)
(Pervenuta il 13 aprile 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Uras - Sechi - Zuncheddu - Zedda Massimo - Ben Amara - Solinas Antonio:

"Istituzione da parte dalla Regione sarda della Fondazione Ennio Porrino". (158)
(Pervenuta il 13 aprile 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Uras - Sechi - Zuncheddu - Zedda Massimo - Ben Amara - Solinas Antonio:

"Istituzione da parte della Regione sarda della Fondazione Giuseppe Manno". (159)
(Pervenuta il 13 aprile 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Porcu - Moriconi - Lotto - Manca - Cuccu - Sabatini:

"Modifiche della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3, relative all'estensione dello Sportello unico per le attività produttive (SUAP) al settore dell'edilizia residenziale". (160)
(Pervenuta il 15 aprile 2010 e assegnata alla prima Commissione.)

Capelli - Steri - Milia - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Obinu - Oppi:

"Disposizioni urgenti relative ai procedimenti di rilascio delle concessioni o autorizzazioni edilizie". (163)
(Pervenuta il 15 aprile 2010 e assegnata alla prima Commissione.)

Greco - Diana Mario - Tocco - Peru - Rodin - Locci - Dedoni - Solinas Christian - Amadu - De Francisci - Steri - Sabatini:

"Interventi a sostegno della valorizzazione e incentivazione delle attività professionali intellettuali". (165)

(Pervenuta il 15 aprile 2010 e assegnata alla sesta Commissione.)

Diana Giampaolo - Bruno - Agus - Barracciu - Caria - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Solinas Antonio - Sanna Gian Valerio - Soru:

"Norme in materia di sviluppo e promozione delle politiche giovanili". (168)
(Pervenuta il 4 maggio 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Cucca - De Francisci - Sabatini:

"Norme per lo sviluppo delle politiche giovanili". (169)
(Pervenuta il 5 maggio 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Zuncheddu:

"Esecuzione dei provvedimenti di demolizione di opere abusive e di ripristino ambientale in sede sostitutiva". (170)
(Pervenuta il 19 maggio 2010 e assegnata alla quarta Commissione.)

Meloni Francesco - Fois - Cossa - Vargiu - Dedoni - Mula:

"Piano per il rilancio economico e lo sviluppo della Provincia di Carbonia-Iglesias". (171)
(Pervenuta il 26 maggio 2010 e assegnata alla terza Commissione.)

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

"Interrogazione Sanjust sulle problematiche inerenti l'anomala situazione in Abbanoa a seguito della sospensione e revoca degli incarichi professionali". (2)

(Risposta scritta in data 8 marzo 2010.)

"Interrogazione Amadu sulle problematiche relative ai mancati indennizzi alle società balneari e ai gestori di punti di ristoro nelle spiagge del nord ovest della Sardegna a seguito dei danni provocati dai nubifragi dei mesi di settembre, ottobre e novembre 2008". (115)

(Risposta scritta in data 8 marzo 2010.)

"Interrogazione Meloni Valerio - Bruno - Manca - Lotto sul ritardo, da parte della Regione, dell'affermazione del proprio parere favorevole in merito alla rimodulazione delle risorse disponibili sul Contratto d'area di Sassari, Alghero e Porto Torres". (137)

(Risposta scritta in data 8 marzo 2010.)

"Interrogazione Solinas Antonio sull'appalto per l'affidamento del servizio di pulizia dell'Azienda sanitaria locale n. 8 di Cagliari". (136)

(Risposta scritta in data 8 aprile 2010.)

"Interrogazione Pitea - Bardanzellu - Piras - Randazzo - Tocco - Rodin - Rassu - Ladu sullo stato del mercato di cereali nell'Isola e sull'introduzione di ingenti quantità sbarcate nel porto di Oristano asseritamente prive di controlli, anche sanitari". (139)

(Risposta scritta in data 8 aprile 2010.)

"Interrogazione Cucca - Moriconi sulla precaria situazione sanitaria che si starebbe vivendo all'interno della Scuola media V. Alfieri di Cagliari". (170)

(Risposta scritta in data 8 aprile 2010.)

"Interrogazione Solinas Antonio - Sanna Gian Valerio - Bruno sul dubbio possesso dei requisiti di nomina del direttore sanitario e sulla possibile condizione di incompatibilità del commissario dell'ASL n. 5 di Oristano". (175)

(Risposta scritta in data 8 aprile 2010.)

"Interrogazione Maninchedda sulla notizia apparsa sul quotidiano La Nuova Sardegna su incarichi professionali alla ASL di Nuoro". (181)

(Risposta scritta in data 8 aprile 2010.)

"Interrogazione Mula sulla non potabilità delle acque del Cedrino". (187)

(Risposta scritta in data 8 aprile 2010.)

"Interrogazione Meloni Francesco - Fois - Vargiu - Mula - Dedoni sui ritardi nel trasferimento delle competenze in materia di sanità penitenziaria". (196)

(Risposta scritta in data 8 aprile 2010.)

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo sulla necessità di ripristinare con urgenza l'entità dei finanziamenti previsti dalla legge n. 162 del 1998". (201)

(Risposta scritta in data 8 aprile 2010.)

"Interrogazione Ladu - Bardanzellu - Floris Rosanna - Petrini - Randazzo - Rassu - Sanna Paolo Terzo - Sanjust sull'importazione di latte da Paesi esteri che non rispetterebbe la normativa sulla tracciabilità e sulle gravi conseguenze nel mercato lattiero-caseario locale". (203)

(Risposta scritta in data 8 aprile 2010.)

"Interrogazione Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu sull'adozione del decreto n. 345/DecA/9 del 4 febbraio 2010 a firma dell'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, Andrea Prato, riguardante l'estensione del numero massimo di ricci prelevabili dai pescatori sportivi di Alghero nelle acque del mare territoriale prospicienti il Comune di Alghero". (235)

(Risposta scritta in data 8 aprile 2010.)

"Interrogazione Zuncheddu - Ben Amara sul monitoraggio del Poligono interforze del Salto di Quirra a cura del Ministero della difesa". (53)

(Risposta scritta in data 19 aprile 2010.)

"Interrogazione Campus in merito alle procedure pubbliche di acquisto dei presidi medici per l'assistenza protesica". (56)

(Risposta scritta in data 19 aprile 2010.)

"Interrogazione Cuccu sulla paventata cancellazione dei fondi per la realizzazione del nuovo ospedale di San Gavino Monreale". (106)

(Risposta scritta in data 19 aprile 2010.)

"Interrogazione Floris Mario sui controlli igienico-sanitari e sulle conseguenze di carattere economico e sociale dell'importazione in Sardegna di latte liquido termizzato". (183)

(Risposta scritta in data 19 aprile 2010.)

"Interrogazione Floris Mario sui controlli igienico-sanitari e sulle conseguenze di carattere economico e sociale dell'importazione in Sardegna di latte liquido termizzato". (214)

(Risposta scritta in data 19 aprile 2010.)

"Interrogazione Porcu - Moriconi - Espa sulla vendita all'incanto dei quindici sedicesimi dell'Isola di Serpentara". (219)

(Risposta scritta in data 19 aprile 2010.)

"Interrogazione Solinas Antonio - Sanna Gian Valerio sulla chiusura dell'ambulatorio di ginecologia dell'Ospedale di Ghilarza". (229)

(Risposta scritta in data 19 aprile 2010.)

"Interrogazione Rassu - Campus - Artizzu - Bardanzellu - Floris Rosanna - Ladu - Petrini - Pitea - Randazzo - Sanna Paolo Terzo - Sanjust sulla mancata assegnazione all'Università di Sassari da parte del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (MIUR), dei contratti per l'anno accademico 2009-2010 per le scuole di specializzazione medica". (232)

(Risposta scritta in data 19 aprile 2010.)

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo sull'interruzione dell'applicazione della continuità territoriale agli emigrati sardi". (238)

(Risposta scritta in data 3 maggio 2010.)

"Interrogazione Solinas Antonio sull'adozione di iniziative urgenti a tutela e difesa del ruolo delle imprese radiotelevisive, del pluralismo informativo e dell'occupazione nel comparto dell'informazione". (253)

(Risposta scritta in data 3 maggio 2010.)

"Interrogazione Bruno - Meloni Valerio - Sechi sulla situazione del personale delle biblioteche in Sardegna". (260)

(Risposta scritta in data 3 maggio 2010.)

"Interrogazione Vargiu - Cossa - Dedoni - Fois - Meloni Francesco - Mula sul ritardo da parte della Regione nella concessione degli assegni agli studenti più meritevoli della Sardegna finalizzati ad incentivare il proseguimento degli studi da parte dei diplomati, in particolare nelle facoltà scientifiche". (54)

(Risposta scritta in data 18 maggio 2010.)

"Interrogazione Salis - Cocco Daniele Secondo - Mariani sulla mancata nomina del presidente e di un consigliere d'amministrazione dell'ERSU di Cagliari da parte della Regione e sui disagi arrecati all'ente da tale carenza nella guida politica". (134)

(Risposta scritta in data 18 maggio 2010.)

"Interrogazione Rassu - Campus - Artizzu - Bardanzellu - Floris Rosanna - Ladu - Petrini - Pitea - Randazzo - Sanna Paolo Terzo - Sanjust sulla mancata assegnazione all'Università di Sassari da parte del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (MIUR), dei contratti per l'anno accademico 2009-2010 per le scuole di specializzazione medica". (232)

(Risposta scritta in data 18 maggio 2010.)

"Interrogazione Milia - Biancareddu - Capelli - Cappai - Contu Felice - Obinu - Oppi - Steri sulla mancata attivazione del Piano PET-PAC presso l'Azienda ospedaliera di Sassari". (227)

(Risposta scritta in data 20 maggio 2010.)

"Interrogazione Amadu sulle gravissime conseguenze dovute all'interruzione del servizio di radioterapia presso le cliniche universitarie di Sassari". (228)

(Risposta scritta in data 20 maggio 2010.)

"Interrogazione Tocco sulla chiusura dell'unico ambulatorio nel quartiere San Michele di Cagliari". (231)

(Risposta scritta in data 20 maggio 2010.)

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo sulla notizia di assunzioni nominative all'Azienda mista di Sassari". (241)

(Risposta scritta in data 20 maggio 2010.)

"Interrogazione Tocco sulle ricadute del nuovo assetto normativo derivante dalla recente sentenza del TAR n. 246/2010, la quale ha determinato l'inabilitazione delle attività di edilizia residenziale al ricorso alle procedure di Sportello unico, ex legge regionale n. 3 del 2008". (272)

(Risposta scritta in data 21 maggio 2010.)

"Interrogazione Floris Mario sull'esigenza di rendere uniforme la disciplina dell'acquisizione in economia di beni e servizi da parte della Presidenza della Regione, degli assessorati regionali, delle agenzie e degli enti strumentali della Regione". (290)

(Risposta scritta in data 24 maggio 2010.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

CAPPAI, Segretario:

"Interrogazione Bruno, con richiesta di risposta scritta, sul progetto PARI 2007 e sul progetto esecutivo dell'azione di sistema Welfare to work". (284)

"Interrogazione Cuccu - Sabatini, con richiesta di risposta scritta, sull'utilizzo dei diserbanti nelle cunette e nelle fasce di rispetto delle strade statali". (285)

"Interrogazione Zuncheddu, con richiesta di risposta scritta, sulla chiusura del Centro di procreazione medicalmente assistita che ha arrecato gravi disagi ai pazienti in cura e ha gravemente leso e discriminato i diritti delle donne sarde". (286)

"Interrogazione Bardanzellu - Petrini - Rassu - Pitea - Ladu - Artizzu - Floris Rosanna - Campus - Randazzo - Sanjust - Sanna Paolo Terzo, con richiesta di risposta scritta, riguardo i lavori di completamento per la realizzazione della pavimentazione del pennello di collegamento tra il molo sopraflutti e il piazzale, nonché la progettazione e l'assegnazione dei lavori per la realizzazione del molo sopraflutti e dei relativi impianti nel porticciolo di Cannigione". (287)

"Interrogazione Milia - Biancareddu - Capelli - Cappai - Contu Felice - Obinu - Oppi - Steri, con richiesta di risposta scritta sulle limitazioni imposte dalla Giunta regionale al commercio ambulante in caso di trasferimento dell'attività commerciale per atto "inter vivos"". (288)

"Interrogazione Bruno, con richiesta di risposta scritta, sull'unità operativa di endoscopia chirurgica dell'Ospedale di Alghero". (289)

"Interrogazione Floris Mario, con richiesta di risposta scritta, sull'esigenza di rendere uniforme la disciplina dell'acquisizione in economia di beni e servizi da parte della Presidenza della Regione, degli assessorati regionali, delle agenzie e degli enti strumentali della Regione". (290)

"Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di istituire il collegamento aereo Alghero-Napoli". (291)

"Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta sulle pessime condizioni dell'asfalto di due importanti arterie di collegamento della Provincia di Sassari, la statale Sassari-Alghero, n. 291, e il tratto che da Tottubella conduce alla rotonda che incrocia la Strada dei due mari". (293)

"Interrogazione Sanna Gian Valerio - Soru, con richiesta di risposta scritta, sull'attività dell'Ufficio legale della Regione sarda in ordine alla mancata costituzione in giudizio della Regione su importanti cause in materia ambientale, urbanistica e patrimoniale". (294)

"Interrogazione Piras - Diana Mario - Contu Mariano Ignazio - Peru - Stochino - Zedda Alessandra, con richiesta di risposta scritta, sui gravi danni provocati alle marinerie della Sardegna dalla presenza massiccia dei delfini". (295)

"Interrogazione Sanjust, con richiesta di risposta scritta, sul bando 2006 relativo agli incentivi alle imprese artigiane per l'apprendistato". (296)

"Interrogazione Dedoni, con richiesta di risposta scritta, sulla presenza della Lymantria dispar nel compendio del Monte Arci". (297)

"Interrogazione Espa - Bruno - Caria - Lotto - Manca - Meloni Valerio, con richiesta di risposta scritta, sul mancato rifinanziamento del Progetto autismo e sulle gravi conseguenze che questo fatto determina per 20 bambini di Sassari e per le loro famiglie". (298)

"Interrogazione Milia, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione in cui versa la Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe". (299)

"Interrogazione Lotto, con richiesta di risposta scritta, sul bando pubblico per "Impianti fotovoltaici 2009", rivolto a persone fisiche e soggetti giuridici privati diversi dalle imprese". (300)

"Interrogazione Espa - Agus - Sanna Gian Valerio, con richiesta di risposta scritta, sull'opportunità che un membro della commissione del concorso per dirigenti della Regione Sardegna partecipi, in qualità di relatore, ad un seminario di formazione su argomenti attinenti alla prova scritta del concorso stesso". (301)

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sulla procedura di stabilizzazione dei precari dell'Ente foreste, in particolare nel Comune di Illorai". (302)

"Interrogazione Rodin, con richiesta di risposta scritta, sulla "Disciplina delle autorizzazioni relative agli incarichi extraistituzionali del personale dipendente della ASL n. 8" approvata con deliberazione del direttore generale n. 1130 in data 24 ottobre 2007, modificata con delibera del Commissario straordinario n. 1267 del 14 novembre 2009". (303)

"Interrogazione Bruno - Espa - Caria - Meloni Valerio, con richiesta di risposta scritta, sulla trasformazione dell'IPAB Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe in azienda pubblica di servizi alla persona". (304)

"Interrogazione Campus, con richiesta di risposta scritta, sulla inutilità di trasferimenti di pazienti da ospedali dell'Isola presso strutture sanitarie del Continente". (305)

"Interrogazione Lotto, con richiesta di risposta scritta, sulle prossime selezioni dei soggetti imprenditoriali interessati alla partecipazione a eventi promozionali organizzati dalla Regione". (306)

"Interrogazione Dedoni, con richiesta di risposta scritta, sui motivi che non consentono di applicare le agevolazioni della continuità territoriale ai voli da e per l'aeroporto Fenosu-Campanelli (OR)". (307)

"Interrogazione Barracciu, con richiesta di risposta scritta, in merito alla designazione, quale soggetto attuatore per lo svolgimento del Louis Vuitton Trophy a La Maddalena, del ragioniere Luigi Crisponi, candidato alle elezioni provinciali del prossimo 30 e 31 maggio 2010". (308)

"Interrogazione Porcu, con richiesta di risposta scritta, sull'impatto negativo per l'immagine della Sardegna e per l'ambiente sardo dei rally motociclistici che, a partire dal mese di giugno 2010, si svolgeranno all'interno dei cantieri forestali e del demanio dell'Azienda foreste della Sardegna". (309)

"Interrogazione Lai - Sanna Matteo, con richiesta di risposta scritta, sul passaggio all'interno dell'abitato di Buddusò di una linea elettrica dell'alta tensione realizzata da parte della GeoPower Sardegna Srl nei Comuni di Buddusò ed Alà dei Sardi". (310)

"Interrogazione Agus - Diana Giampaolo, con richiesta di risposta scritta, sui costi energetici insostenibili per le imprese". (311)

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

CAPPAI, Segretario:

"Mozione Ben Amara - Uras - Zuncheddu - Sechi - Zedda Massimo sull'attuazione del protocollo d'intesa tra la Regione autonoma della Sardegna e il Ministero della giustizia del 7 febbraio 2006 sotto il profilo della territorializzazione della pena per i detenuti stranieri". (57)

"Mozione De Francisci - Diana Mario - Pittalis - Locci - Peru - Stochino - Sanna Matteo - Piras - Rodin - Contu Mariano Ignazio - Greco - Lai - Sanjust - Zedda Alessandra - Ladu - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Cherchi - Floris Rosanna - Gallus - Murgioni - Petrini - Pitea - Randazzo - Rassu - Sanna Paolo Terzo - Tocco sul Piano di ripartizione automatica dei canali televisivi nel digitale terrestre proposto in uno schema di deliberazione dell'Autorità garante per le comunicazioni". (58)

"Mozione Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu - Sechi - Uras sull'omofobia". (59)

"Mozione Zedda Massimo - Uras - Ben Amara - Zuncheddu - Sechi sulla vertenza di lavoro della società Videonline 2 Srl con riferimento particolare alla condizione di circa 500 lavoratori a rischio di disoccupazione". (60)

"Mozione Diana Giampaolo - Bruno - Uras - Salis - Caria - Agus - Barracciu - Ben Amara - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Zedda Massimo - Zuncheddu sul processo di liquidazione da parte di Italia lavoro della società Insar - Iniziative Sardegna Spa, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (61)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, intervengo per chiedere al Presidente della Regione - richiesta che avevo già avanzato in Conferenza dei Capigruppo -, al fine di consentire al Consiglio di discutere sulle comunicazioni della Giunta in modo ampio, che è esattamente ciò che viene richiesto dall'opinione pubblica, di rendere, se è possibile, tali comunicazioni in Aula ai sensi dell'articolo 120 del Regolamento, anziché dell'articolo 121.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, la questione era già stata affrontata in Conferenza dei Capigruppo, dove la Giunta aveva espresso la propria posizione e aveva ribadito che la richiesta di convocazione dell'Aula per oggi era fatta ai sensi dell'articolo 121, per cui in tale senso dobbiamo procedere.

Comunicazioni della Giunta regionale, ex articolo 121 del Regolamento

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le comunicazioni della Giunta regionale, ai sensi dell'articolo 121 del Regolamento.

Ha facoltà di parlare il Presidente della Regione.

CAPPELLACCI (P.d.L.), Presidente della Regione. Signora Presidente, onorevoli colleghi, signori Assessori, è passato poco più di un anno da quando questa maggioranza ha intrapreso il proprio lavoro nell'interesse della Sardegna. E' stato un anno difficile, un percorso irto di problemi e difficoltà. Il mio impegno, così come quello della Giunta, è sempre stato quello di governare per il bene della comunità, Abbiamo affrontato il presente pensando al futuro; l'abbiamo fatto con senso di responsabilità, con trasparenza, con correttezza; l'abbiamo fatto all'esclusiva ricerca del bene comune.

Pur tuttavia, improvvisamente, su questo lavoro sono state proiettate delle ombre ed è da qui che voglio iniziare, rappresentandovi prima di tutto il mio stato d'animo. E' per questo motivo che ho chiesto immediatamente a quest'Aula di poter essere sentito. E' lo stato d'animo dell'uomo, ma è anche lo stato d'animo del Presidente di tutti i sardi, che improvvisamente si è ritrovato nel tritacarne mediatico. E credo di poter dire che sia anche il vostro stato d'animo, cari colleghi.

Di cosa mi si accusa? Sinceramente, a oggi, devo dirvi che non lo so. Non ho ricevuto alcuna formale contestazione sul mio operato, ma, come tutti voi, ho appreso dalle ricostruzioni giornalistiche delle indagini in corso. Sono ombre nelle quali non mi riconosco; sono ipotesi di comportamenti che non mi sono mai appartenuti, che non mi appartengono e che non mi apparterranno mai. Per questo motivo oggi voglio dirvi che l'uomo, il genitore, il presidente Cappellacci è qui di fronte a questo onorevole Consiglio con animo sereno, pronto a rappresentare l'unica cosa che conta: la verità, che si estrinseca nella realtà dei fatti. Quella realtà dei fatti che mi consente di presentarmi davanti a voi, e quindi a tutti i sardi, sereno e a testa alta.

Eppure il Presidente dei sardi è stato esposto a una vera e propria gogna mediatica. Si sono fatti riferimenti a degli incontri, si sono chiamate in causa delle conversazioni telefoniche, mi si rinfaccia di aver accolto suggerimenti, di aver frequentato taluni individui, di aver modificato delle norme in finanziaria con un disegno preciso e di aver manipolato graduatorie. Si è arrivati perfino a sostenere la tesi che l'approvazione di tre delibere sulle energie rinnovabili, da parte della Giunta, sia frutto di un ipotetico disegno criminoso e non invece di una legittima e coerente strategia di governo.

Sono pronto a rendere conto di ogni singolo giorno, di ogni minuto della mia attività di Presidente. Lo faccio con una certezza assoluta: mai e poi mai persone od eventi esterni hanno potuto distrarre o potranno distrarre la mia azione dalla ricerca del bene comune. Lo testimoniano i fatti concreti, gli unici che dimostrano la verità. C'è un dato esemplare e oggettivo che pesa come un macigno nella bilancia della verità: le autorizzazioni per l'eolico rilasciate da questa amministrazione regionale sono pari a zero; le autorizzazioni che saranno rilasciate da questa amministrazione regionale con la normativa da noi introdotta, fatta eccezione per i casi di autoproduzione e autoconsumo, saranno pari a zero. Questa è la realtà dei fatti, questa è la verità.

Questa sintesi finale altro non è se non l'esito di un percorso teso alla ricerca del massimo risultato utile per l'economia e lo sviluppo della nostra regione. Per perseguire tali obiettivi abbiamo intrapreso un percorso lineare, coerente, facilmente individuabile nei documenti, rigorosamente rispettoso di tutte le norme vigenti e accompagnato da una serie di consultazioni di natura multidisciplinare sia con le strutture degli Assessorati competenti che con rappresentanti di associazioni di categoria, con operatori del settore energetico ed elettrico e con ricercatori di università italiane. Per comprenderlo è di fondamentale importanza ricostruire il quadro normativo ereditato dalla precedente legislatura. Le criticità riscontrabili nella precedente normativa regionale erano ravvisabili sotto diversi profili. In primo luogo, sotto il profilo della competenza amministrativa la normativa di riferimento non era per niente chiara. Un'ulteriore e più rilevante criticità riguardava il regime del procedimento definito dalla disciplina regionale previgente. Il procedimento introdotto dalla legge numero 2 del 2007 risultava, infatti, fondato su un ingiustificato margine di discrezionalità che la parte politica si riservava a suo piacimento nelle decisioni riguardanti le iniziative che potevano essere o meno realizzate nel settore delle energie rinnovabili. Si delineava così un procedimento non rispettoso della normativa comunitaria e nazionale. L'ordinamento comunitario e quello nazionale, sulla base dell'introduzione del principio di liberalizzazione del mercato della produzione dell'energia elettrica, non ammettono di per sé procedure pubblicistiche di tipo concessorio, ma strutturano l'intervento amministrativo secondo lo schema tipico del provvedimento di autorizzazione.

E' questo il quadro che ha reso necessario l'intervento dell'attuale Giunta per adeguare la normativa regionale a quella nazionale e comunitaria. Il primo rilevante intervento, compiuto con la finanziaria 2009, ha consentito di fare chiarezza, di rimuovere la discrezionalità attuativa e gli evidenti vizi di liceità e legittimità della previgente normativa. Con l'articolo 6 della legge numero 3 del 2009, recante "Disposizioni in materia di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili", viene fatta finalmente chiarezza, in particolare: sulle competenze di chi è chiamato a rilasciare l'autorizzazione per l'installazione e l'esercizio di impianti per la produzione di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili; sul procedimento di rilascio del titolo abitativo per la realizzazione degli impianti. Con riferimento alle competenze, la nuova normativa prevede che spetti alla Regione, sino all'approvazione del Piano energetico ambientale regionale, la competenza al rilascio di provvedimenti autorizzativi per l'installazione e l'esercizio degli impianti di produzione elettrica con potenza di targa uguale o inferiore ai 300 megawatt termici e degli impianti di produzione di energie rinnovabili.

Consentitemi di sottolineare, cari colleghi, che l'aver eliminato la possibilità per l'organo politico di stipulare in maniera totalmente discrezionale accordi con operatori privati rappresenta un ripristino della legittimità e un importante contributo nella direzione della trasparenza e della correttezza del procedimento amministrativo. Agli stessi principi risponde il passaggio da un sistema concessorio a un sistema autorizzatorio regolamentato.

Consentitemi, altresì, di ricordare che la nuova normativa ha dovuto introdurre un correttivo essenziale per poter dare risposte concrete alla grave situazione di crisi delle imprese energivore della Sardegna, e in particolare, in quel particolare momento, a quelle del Sulcis-Iglesiente. Basta rileggere i quotidiani locali del periodo per ricordare il clima di quei giorni. In base alla formulazione originaria dell'articolo 18 della vecchia normativa non sarebbe stato possibile dare risposte concrete ai piani di investimento della Portovesme Srl, basati sulle fonti rinnovabili per l'abbattimento dei costi energetici di produzione.

La nuova normativa, inoltre, rimanda alla Giunta il compito della definizione di apposite linee guida finalizzate ad assicurare un uso corretto e sostenibile del territorio e ad assicurare alle comunità locali le ricadute economiche e sociali degli interventi produttivi. Infatti, prevede che, nel rispetto della legislazione nazionale e comunitaria, la Regione adotti un piano regionale di sviluppo delle tecnologie e degli impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile e che tale attività di pianificazione debba avvenire in conformità con le linee guida per la localizzazione degli impianti di produzione di energia rinnovabile definite dalla Giunta regionale. La Giunta ha quindi avviato, sin dall'ottobre scorso, un processo di approfondimento con il coinvolgimento degli Assessorati competenti, delle associazioni di categoria e degli operatori del settore.

Nel contempo, va sottolineato che proprio in quel periodo cominciavano a manifestarsi con sempre maggiore rilevanza a livello politico e nell'opinione pubblica le forti preoccupazioni, divenute poi allarme sociale, per le molteplici istanze di realizzazione di parchi eolici, e in particolare parchi eolici offshore. Si trattava e si tratta di un'inaccettabile ipotesi di aggressione del nostro territorio e delle nostre coste, con implicazioni speculative niente affatto chiare, che il Presidente della Regione e tutta la Giunta regionale hanno fin da subito respinto e contrastato con ogni mezzo a disposizione. Peraltro, il divieto alla realizzazione di impianti eolici offshore era stato già implicitamente determinato dalle disposizioni del piano casa, che vieta nella fascia dei 300 metri dalle linee di battigia la realizzazione di linee elettriche e che individua il mare territoriale come bene primario di interesse paesaggistico e oggetto di tutela, insieme alle praterie di posidonia.

PRESIDENTE. Presidente, il tempo è finito.

CAPPELLACCI (P.d.L.), Presidente della Regione. Mi bastano pochi secondi per concludere, se i consiglieri me lo consentono.

PRESIDENTE. Se non ci sono opposizioni, lo stesso tempo che concediamo in più al Presidente sarà concesso in più a ogni Gruppo.

Prego, Presidente.

CAPPELLACCI (P.d.L.), Presidente della Regione. Grazie, Presidente. Per sgombrare il campo in via definitiva da qualsiasi dubbio serviva tuttavia un atto formale della Giunta che contenesse un messaggio chiaro, fermo, responsabile e inequivocabile, nonché lecito e legittimo. Sono queste le motivazioni di fondo che hanno portato la Giunta regionale a prendere le decisioni che mettono la parola fine a qualsiasi tentativo di speculazione e aggressione del nostro territorio, con tre delibere il cui contenuto può essere così riassunto: divieto assoluto di realizzare impianti eolici offshore nel mare antistante le coste della Sardegna; approvazione degli atti di indirizzo e delle linee guida che disciplinano le procedure autorizzative per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e, per quanto riguarda gli impianti a terra, possibilità di compiere tale tipo di intervento riservata solo alla Regione Sardegna, tramite enti strumentali e/o una società di capitali a totale partecipazione regionale. Le uniche eccezioni ammesse possono riguardare aziende energivore e possono essere finalizzate esclusivamente all'autoproduzione e all'autoconsumo.

Emerge in modo chiaro il rispetto del primario e fondamentale interesse pubblico che ha orientato l'azione della Giunta regionale, che ha introdotto una serie di regole che, in modo inequivocabile, salvaguardano al massimo il territorio regionale sotto l'aspetto territoriale, ambientale e paesaggistico. La Giunta regionale ha ben chiara sia la fondamentale vocazione naturalistica della Sardegna, sia che le esigenze dello sviluppo devono essere sempre coniugate con la tutela dell'ambiente e del paesaggio.

L'insieme degli atti richiamati dimostra oggettivamente che la volontà dell'Esecutivo è ed è sempre stata quella di erigere una vera e propria diga contro qualsiasi tentativo di speculazione sulle energie rinnovabili e assicurare al nostro popolo i benefici economici dell'uso sostenibile del nostro territorio. Per raggiungere questo ambizioso traguardo abbiamo lavorato e continueremo a lavorare con rigore, trasparenza, correttezza. Sono scelte forti, senza condizionamenti, compiute in autonomia da parte di una Regione autonoma a statuto speciale, quella stessa autonomia che stiamo ricostruendo con i fatti per la nostra Isola, e che non deve essere solo politica, ma anche economica, sociale e culturale; quella stessa autonomia per cui le scelte che riguardano la Sardegna vengono compiute in quest'Aula dai rappresentanti del popolo sardo e non altrove. Quella di un'autodeterminazione fattiva che si traduca in atti e nella realizzazione concreta di un nuovo "sistema Sardegna" è la vera sfida che dobbiamo affrontare, sulla quale dobbiamo confrontarci e avere il coraggio di compiere un percorso comune.

Questa è la realtà dei fatti, questa è la verità. Non ho niente di cui vergognarmi, anzi, sono orgoglioso quale Presidente della Regione, e credo di poter essere orgoglioso anche per voi, per quello che è stato fatto. Grazie.

(Applausi)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione. Ogni Gruppo avrà a disposizione tredici minuti. Il computer è tarato su dieci minuti, scaduti i quali saranno concessi tre minuti aggiuntivi.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Credo che sia stato molto ragionevole consentire al Presidente della Regione di terminare il proprio intervento, quindi permettergli di esporre pienamente il suo pensiero. Davanti, però, a questa contraffazione della realtà, credo che sia assolutamente terribile impedire ai consiglieri regionali di potersi esprimere. Si è parlato di cinque anni di legislatura, si è parlato di azioni fatte in questo campo. Che tutta la Giunta sia venuta qui, come non si era mai visto, in questa celebrazione quasi solenne, semplicemente per ascoltare e che non si permetta al Consiglio regionale di parlare pienamente e liberamente, come ha fatto il Presidente della Regione, lo trovo insostenibile. Quindi, signor Presidente, le chiedo di permettermi di parlare, di esprimermi e raccontare come stanno le cose e non contraffare la realtà come state facendo...

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, lasciate finire l'onorevole Soru. Onorevole Pittalis!

(Interruzioni)

SORU (P.D.). In attesa di vergognarmi vorrei solamente parlare.

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, per cortesia! Grazie.

Onorevole Soru, concluda il suo intervento.

SORU (P.D.). Signora Presidente, ritengo di essere in un Consiglio regionale, il Consiglio dell'autonomia appena richiamato. Ritengo di rappresentare una parte importante dei cittadini della Sardegna, vorrei dare voce ai cittadini della Sardegna e combattere la contraffazione della realtà a cui ho appena assistito.

PRESIDENTE. Onorevole Soru, già in sede...

(Interruzioni)

Colleghi, per cortesia! Onorevole Pittalis, per cortesia.

Onorevole Soru, la questione è stata già chiarita in Conferenza dei Capigruppo. Il nostro Regolamento è chiaro e attribuisce a ciascuna parte politica delle prerogative. La Giunta ha utilizzato l'articolo 121 del Regolamento, perché intendeva fare delle comunicazioni. Se l'opposizione intendeva sviluppare un dibattito di altra natura poteva presentare una mozione per discutere la quale si sarebbe potuto convocare il Consiglio. Questo prevede il nostro Regolamento e sulla base di questo andiamo avanti.

(Interruzione)

Onorevole Soru, rispetti il Regolamento come tutti. Grazie.

SORU (P.D.). Credo ci siano motivi di opportunità politica che dovrebbero suggerirvi di aprire un dibattito.

PRESIDENTE. Onorevole Soru, la invito a sedersi. Lei ha fatto la sua richiesta, che in base al Regolamento non può essere accolta, per cui la invito a sedersi. Onorevole Soru, la invito a sedersi!

E' iscritto a parlare il consigliere Mario Floris. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Lei non è a Ballarò, onorevole Soru, ha capito? E' in Consiglio regionale. Si deve vergognare!

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis!

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Mi lasci parlare?

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, ho già dato la parola all'onorevole Floris. Non si può più intervenire sull'ordine dei lavori.

Prego, onorevole Floris.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Signor Presidente, colleghi del Consiglio...

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Sospendo la seduta per cinque minuti. I lavori riprenderanno alle ore 10 e 55.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 44, viene ripresa alle ore 10 e 56.)

PRESIDENTE. Onorevole Uras, c'è bisogno di qualche ulteriore minuto di sospensione?

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Un minuto.

PRESIDENTE. I lavori riprenderanno alle ore 11.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 57, viene ripresa alle ore 11 e 03.)

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Mario Floris.

(Interruzioni)

Colleghi, vi prego di prendere posto. Avevo già dato la parola all'onorevole Floris, prima che interrompessimo i lavori.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Signor Presidente, colleghi del Consiglio...

BRUNO (P.D.). Presidente, chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Per cortesia! Sull'ordine dei lavori per piacere intervieni dopo.

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Onorevole Salis, io ho ripreso la seduta e ho dato la parola all'onorevole Floris. Ci si potrà iscrivere a parlare subito dopo.

PORCU (P.D.). Se lei dà la parola senza guardare i banchi!

PRESIDENTE. No, io li ho guardati ma nessuno ha fatto alcun segno.

Prego, onorevole Floris.

(Interruzioni)

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Scusa, collega Porcu. Signora Presidente, colleghi del Consiglio, le dichiarazioni...

SORU (P.D.). Signora Presidente, vorremmo poter parlare. Mi piacerebbe moltissimo sentire il presidente Floris...

PRESIDENTE. Onorevole Soru, lei ha già avuto modo di parlare.

(Interruzioni del consigliere Soru)

PRESIDENTE. Onorevole Soru, lei ha avuto modo di parlare. Rispetti quest'Aula e il Regolamento!

(Interruzione del consigliere Soru)

PRESIDENTE. Onorevole Soru, deve imparare a rispettare quest'Aula e il Regolamento!

SORU (P.D.). Ci deve dare la possibilità di ascoltare e di parlare...

PRESIDENTE. Onorevole Soru, prenda posto e consenta all'onorevole Floris di intervenire.

Prego, onorevole Floris.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Presidente Soru, guardi, lei può parlare quanto vuole. Mi lasci la parola!

(Interruzione)

Presidente Soru, lei può parlare quanto vuole. Presenti una mozione e staremo qui a parlare quanto le pare e piace. Adesso stiamo applicando una norma del Regolamento, per cui non capisco tutta questa buriana. Per cortesia!

(Interruzioni)

Chi non vuole ascoltare può anche andar via!

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, vi prego di prendere posto. Non appena l'onorevole Floris terminerà il suo intervento verrà data la parola.

Prego, onorevole Floris.

(Interruzioni)

Chi deve fare la comunicazione?

(Interruzione del consigliere Giampaolo Diana)

PRESIDENTE. Chi fa la comunicazione?

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). La prego di ascoltare!

PRESIDENTE. Ho chiesto chi fa la comunicazione. Onorevole Diana, lo sto chiedendo! Se parla anche lei, non mi sente!

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, la ringrazio perché questo è un momento particolare ed è necessario capire esattamente quali sono gli atti politici che ogni Gruppo e ogni parte politica compie in quest'Aula.

Noi abbiamo chiesto ripetutamente, come lei sa, in Conferenza dei Capigruppo, di poter utilizzare l'articolo del Regolamento che avrebbe consentito a tutta l'Aula di intervenire su questa vicenda delicata. La Conferenza dei Capigruppo correttamente, a maggioranza, ha espresso diniego a questa richiesta. Abbiamo però avanzato un'ulteriore richiesta, l'ho avanzata io personalmente, signora Presidente, perché nella Conferenza dei Capigruppo sono state poste due questioni, la prima relativamente alla nostra richiesta di poter discutere immediatamente, e quindi già la settimana scorsa, sulle dichiarazioni del Presidente in merito alla vicenda dell'eolico. Questa richiesta è stata respinta. Accantonata questa richiesta - assessore Prato, lei rappresentava la Giunta in quell'occasione -, chiesi a nome dei Gruppi dell'opposizione che si rivedesse la decisione sulla modalità di svolgimento di questo dibattito. La Presidente rispose che avrebbe chiesto al presidente Cappellacci di considerare questa differente modalità di discussione e votazione. Allora, su questa richiesta noi non abbiamo avuto nessuna risposta, abbiamo lasciato i nostri Gruppi con questo punto interrogativo.

Oggi la maggioranza e la Giunta vengono qui e ci dicono che la nostra richiesta è stata respinta. Noi crediamo che su questo argomento così delicato, su cui sono intervenuti pesantemente anche autorevoli rappresentanti di tutti gli schieramenti a livello regionale e nazionale, compreso qualche illustre rappresentante del P.d.L., sia necessario che ogni consigliere possa discutere. Per cui, Presidente, con molto rammarico annuncio, per conto di tutti i Gruppi di opposizione, che noi abbandoniamo l'aula e presenteremo oggi stesso una mozione, non per far diventare quest'Assemblea un tribunale, ma per discutere della politica energetica della Sardegna, affinché sia liberata dalla possibile influenza di poteri esterni e spesso ostili alla nostra Isola. Annuncio, ripeto, a nome dell'opposizione, che noi abbandoniamo l'aula.

PRESIDENTE. Onorevole Salis, come lei ben sa la Conferenza dei Capigruppo aveva deciso di convocare il Consiglio con all'ordine del giorno le comunicazioni del Presidente, ai sensi dell'articolo 121 del Regolamento. Lei, come ha giustamente detto, aveva avanzato la richiesta che la modalità di discussione potesse svolgersi in base all'articolo 120 e io stessa mi sono fatta cura di consultare il Presidente della Regione, il quale mi ha confermato che la richiesta della Giunta era formulata in base all'articolo 121.

L'onorevole Uras ha posto il problema stamattina, a inizio lavori, e io ho dato la risposta che era stata posta all'attenzione della Conferenza dei Capigruppo, dove il Presidente aveva fatto presente ai Gruppi di opposizione che era prerogativa dei Gruppi di minoranza presentare una mozione per poter sviluppare un dibattito più approfondito. Avevamo anche valutato che per approfondire la materia delle fonti di energia rinnovabili era in corso di approvazione una risoluzione da parte delle due Commissioni competenti a cui quest'Aula aveva dato indicazione in tal senso, sulla base di un ordine del giorno. Avevamo convenuto che potesse essere quella la sede, sulla base dell'indirizzo che il Consiglio regionale stesso si era dato, per poter approfondire il tema delle fonti di energia rinnovabili. Quindi questo è stato deciso dalla Conferenza dei Capigruppo e a questo ci siamo attenuti questa mattina.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Signora Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori. Il fatto è che il Presidente della Regione non si presenta in quest'Aula da mesi. Noi abbiamo chiesto, per esempio con la mozione sullo stato dei lavori per la realizzazione delle opere connesse al G8 a La Maddalena, poi trasferito, che il Presidente venisse qui a discutere con noi di questo argomento. Lo abbiamo chiesto anche per la Sassari-Olbia e per la chimica, ma lui non si è presentato. Ha deciso invece di presentarsi oggi, sulla base dell'articolo 121, quindi per rendere delle semplici comunicazioni.

Ora, siccome il nostro Regolamento è molto chiaro, lei, Presidente, avrebbe potuto decidere di rendere dichiarazioni su argomenti di particolare rilievo politico e amministrativo ai sensi dell'articolo 120. Avrebbe così permesso a questo Consiglio regionale di fare il Consiglio regionale, la massima Assemblea della Sardegna, cioè di discutere. Mi pare che le comunicazioni che lei ha fatto siano di particolare rilievo politico e amministrativo, se non altro. Credo, quindi, che anche secondo il Regolamento sia necessario applicare l'articolo 120. In Conferenza dei Capigruppo avevo chiesto l'applicazione di questo articolo; l'avevo chiesto al delegato della Giunta, l'assessore Prato, il quale non mi ha dato risposta, mi ha semplicemente comunicato la sua decisione, la sua volontà, presidente Cappellacci, ma non mi ha detto quali erano i motivi per cui lei voleva evitare il dibattito.

Pertanto noi presenteremo la mozione, magari lei non verrà in Aula quando sarà discussa, però vogliamo approfondire, vogliamo con lei sviluppare questi aspetti delicati della vita politica e amministrativa della Regione, perché ci sono molti chiarimenti ancora da dare e un dibattito da affrontare, almeno a livello politico e amministrativo. Mi pare, ripeto, che siamo nella fattispecie dell'articolo 120, per cui le chiederei almeno il motivo del diniego all'applicazione di questo articolo e alla possibilità di svolgere un dibattito vero in quest'Aula. Avremo molte cose da chiederle.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, chiedo di parlare sull'ordine dei lavori, per favore.

PRESIDENTE. Un attimo. Onorevole Bruno, qual è la sua proposta sull'ordine dei lavori?

BRUNO (P.D.). La proposta è che il Presidente si esprima ai sensi dell'articolo 120 e ci consenta di svolgere un dibattito vero, almeno questa volta.

PRESIDENTE. La Giunta su questo si è già espressa e il Presidente del Consiglio ha già comunicato in merito. Inoltre la proposta sull'ordine dei lavori deve essere fatta all'Aula e non al Presidente della Regione.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, anch'io intervengo sull'ordine dei lavori, benché nessuno dei colleghi intervenuti abbia parlato effettivamente dell'ordine dei lavori.

La risposta, onorevole Bruno, se l'è data lei stesso quando ha citato gli articoli 120 e 121. Il Presidente ha ritenuto di dover rilasciare a quest'Aula delle comunicazioni. L'articolo 120 recita testualmente: "argomenti di particolare rilievo politico e amministrativo". Le ricordo che di amministrativo nelle comunicazioni del Presidente non esiste nulla perché nulla è stato fatto amministrativamente, quindi dichiarazioni di questo genere il Presidente non ne deve rilasciare. Se lei vuole invece dichiarazioni in campo energetico, sulla politica regionale...

(Interruzione del consigliere Bruno.)

DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo scusa, chiedo scusa. Se invece voi volete sapere qual è la politica energetica di questa maggioranza e di questa Giunta regionale, onorevole Soru - che è molto attento quando l'argomento lo riguarda, ma quando non lo riguarda è assente completamente - presenti una mozione, la discutiamo e in quella circostanza sapremo esattamente quali sono la vostra e la nostra posizione. Però, abbiate il buon senso di ascoltare il Presidente della Regione, al di là del fatto che abbia chiesto di parlare in base all'articolo 120 o 121.

PORCU (P.D.). L'abbiamo ascoltato!

DIANA MARIO (P.d.L.). Il presidente Soru noi l'abbiamo sempre ascoltato e non abbiamo fatto le gazzarre che sta facendo lui oggi!

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Onorevole Porcu, su che cosa intende intervenire?

PORCU (P.D.). Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Allora, se si interviene sull'ordine dei lavori deve essere per avanzare una proposta sull'ordine dei lavori e non per fare un intervento sugli articoli 120 e 121, perché le proposte sull'ordine dei lavori vanno rivolte all'Aula e non alla Giunta.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, è da sei mesi che noi cerchiamo di far partecipare il presidente Cappellacci a una discussione in quest'Aula. Ci siamo riusciti una sola volta. L'opposizione ha già abbandonato l'aula in occasione della discussione della mozione sul G8, che è un tema del tutto collegato, perché lo stesso sistema di potere, la cosiddetta "cricca", è collegato al sistema degli appalti. Noi non possiamo continuare a presentare mozioni alla cui discussione vorremmo che partecipasse il Presidente, che invece non partecipa, per cui le propongo, visto che il Presidente oggi è qui, di consentirci di discutere la mozione sul G8, perché quando la si sarebbe dovuta discutere l'opposizione abbandonò l'aula proprio per l'assenza del Presidente della Regione.

Le ricordo anche, Presidente, che questo Consiglio ha subito...

(Interruzioni)

Scusi, Presidente, mi faccia finire. Uno, la proposta l'ho avanzata; due, le ricordo che quest'Aula, purtroppo, sul tema delle politiche energetiche ha ricevuto uno schiaffo da parte della Giunta regionale. Perché? Perché questo Consiglio, in assenza del Presidente della Regione, ha discusso una mozione sull'energia e sull'eolico, si è rinviato l'argomento alla Commissione e nel frattempo la Giunta, senza aspettare la risoluzione della Commissione, anzi in assenza del presidente Cappellacci, che non si è presentato all'audizione in Commissione, è andata avanti con un proprio atto amministrativo, approvato il 12 marzo.

Le chiedo, Presidente, di mettersi nei nostri panni: cosa possiamo fare per poter discutere in quest'Aula col Presidente della Regione? Cosa possiamo fare perché la Giunta rispetti le decisioni del Consiglio? E la decisione del Consiglio era quella di discutere una risoluzione della Commissione, ma nel frattempo la Giunta è andata avanti con i propri atti. Quindi le chiedo, Presidente, di darci la possibilità di approfittare della presenza del presidente Cappellacci e di altri componenti della Giunta per discutere la mozione sul G8 e quella sull'energia, se serve, che abbiamo appena firmato e che può essere, se l'Aula lo ritiene, inserita all'ordine del giorno e discussa immediatamente. Noi vorremmo approfittare della presenza del presidente Cappellacci che, riipeto, in sei mesi, contando anche oggi, in aula si è presentato soltanto due volte!

PRESIDENTE. Onorevole Porcu, il Consiglio...

SORU (P.D.). Presidente, devo fare una proposta sull'ordine dei lavori!

PRESIDENTE. Onorevole Soru, lei non è neanche iscritto a parlare, per cui la prego di prendere posto.

SORU (P.D.). Ho provato a pigiare il tasto per iscrivermi!

PRESIDENTE. Onorevole Soru, lei è già intervenuto sull'ordine dei lavori, non si può intervenire due volte sullo stesso argomento.

Onorevole Porcu, il Consiglio è stato convocato con all'ordine del giorno le comunicazioni della Giunta. Quando termineremo la discussione di questo argomento faremo la votazione per l'inserimento e la discussione immediata del nuovo punto all'ordine del giorno, che richiede una maggioranza pari a quattro quinti dei votanti.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, lei è già intervenuto sull'ordine dei lavori.

OPPI (U.D.C.). Faccia intervenire chi chiede di intervenire!

PRESIDENTE. Onorevole Uras, se si vuole intervenire sulla prosecuzione dei lavori devono essere fatte proposte differenti rispetto a quelle che sono state già avanzate all'Aula.

Onorevole Giampaolo Diana, su che cosa intende intervenire?

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Sull'ordine dei lavori, Presidente.

PRESIDENTE. Faccia una proposta sull'ordine dei lavori, grazie.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Mi dia il tempo di fare una premessa e poi arriverò a una proposta, le assicuro. Io mi rivolgo a lei, Presidente...

PRESIDENTE. Onorevole Diana, mi scusi, se si interviene... il Regolamento...

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, le assicuro che lei sta rischiando di compromettere i lavori di quest'Aula!

PRESIDENTE. Onorevole Diana, io non sto rischiando di compromettere niente. Lei deve intervenire sull'ordine dei lavori.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Lasci parlare!

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, non può assumere il ruolo di censore di tutti! Lei non può essere il censore di tutti, Presidente!

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Tenetevi questa Assemblea imbavagliata! Siamo in stato di polizia! Non avete il coraggio delle vostre azioni!

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Ha sbagliato, Presidente!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI (U.D.C.). Sull'ordine dei lavori.

(Interruzioni)

SORU (P.D.). L'Aula poteva decidere su un tema politico di questa importanza!

PRESIDENTE. Onorevole Soru!

SORU (P.D.). Presidente, avrebbe dovuto lasciar discutere!

(I consiglieri appartenenti ai Gruppi di minoranza abbandonano l'aula)

PRESIDENTE. La seduta è sospesa, riprenderà alle ore 11 e 30.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 19, viene ripresa alle ore 11 e 22.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i nostri lavori. Aveva chiesto di intervenire l'onorevole Oppi. Vuole intervenire sempre sull'ordine dei lavori o proseguiamo con gli interventi?

OPPI (U.D.C.). Proseguiamo.

Continuazione della discussione sulle comunicazioni della Giunta regionale, ex articolo 121 del Regolamento

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Mario Floris. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Signor Presidente, colleghi del Consiglio, le dichiarazioni testé rese dal Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, meritano rispetto sotto l'aspetto giuridico, sotto il profilo politico e umano, secondo la verità dei fatti. Non servono certamente processi alle intenzioni, come quelli fatti anche dalla minoranza e portati avanti da un ex Presidente della Regione. Sappiamo tutti che quello di cui stiamo discutendo è un comparto in piena, costante e vertiginosa evoluzione; un comparto sul quale le regole devono essere ancora affinate, mentre d'altra parte i tempi veloci richiesti dalle decisioni incidono in maniera determinante, direi esclusiva, sulle possibilità di fruire non solo dei mezzi e degli strumenti, ma anche delle risorse indispensabili per partecipare attivamente ai processi di sviluppo che la Comunità europea ha messo a disposizione della classe dirigente, alla quale sono affidate la programmazione e le scelte, e degli imprenditori, ai quali competono gli interventi economici che crea la ricchezza del nostro Paese.

(Brusio in aula)

Adesso che la minoranza non c'è, almeno la maggioranza consenta lo svolgimento degli interventi.

Insieme, maggioranza e opposizione di oggi, opposizione e maggioranza di ieri, ciascuno con le proprie indiscutibili capacità politiche, tecniche e giuridiche, abbiamo scritto le regole di questo comparto. Non dobbiamo dimenticarlo, regole importanti per il presente e per il futuro della Sardegna, delle quali portiamo tutti responsabilità, oneri e onori. Abbiamo tutti la consapevolezza che possono essere regole imperfette, che forse andrebbero migliorate, anzi vanno migliorate a garanzia degli imprenditori e a presidio della corretta trasparenza delle procedure, delle scelte e delle decisioni.

Lungi da noi, però, il processo alle intenzioni. Lasciamo che gli accertamenti e i giudizi di carattere giudiziario siano fatti nelle sedi a ciò deputate, sgombrando il nostro confronto da pregiudizi e da convincimenti sommari, che invece mi pare fossero presenti nella mente dell'onorevole Soru. A noi competono verifiche e valutazioni di natura politica e analisi, valutazioni e giudizi anche sull'adeguatezza delle regole, degli strumenti giuridici, amministrativi, tecnici e organizzativi dei quali la Regione si è dotata o non si è dotata nel suo complesso e specificatamente in questo fondamentale settore dell'economia e dello sviluppo. Valutazioni che non possono prescindere dalle regole fondamentali che sono alla base delle istituzioni, attraverso le quali il popolo degli elettori seleziona, con processi liberi, civili e democratici, la propria classe dirigente regionale. Con queste premesse e sulla base di questi presupposti non possiamo non fare, anzi è d'obbligo, una riflessione, diciamo, di dettaglio che ha comunque una rilevanza dirimente e che trova conforto nelle stesse dichiarazioni fatte dal presidente Cappellacci.

Per cortesia!

PRESIDENTE. Colleghi, onorevole Pitea, l'onorevole Floris ha ragione di lamentarsi del brusio.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Ci dobbiamo preparare peraltro alla discussione della mozione, sulla quale dovremo parlare tutti, quindi mi auguro che anche quelli che oggi non possono intervenire lo facciano successivamente.

Ammettiamo che siano esatte le ricostruzioni giornalistiche secondo le quali il Presidente della Regione si accorge che bisogna tagliare la testa al toro, mettendo fine a una vicenda dai contorni nebulosi, e assume una decisione inequivocabile, chiara e definitiva, come quella che ha assunto. E allora? A mio giudizio, a nostro giudizio, ha dimostrato fermezza e carattere e ha fatto prevalere gli interessi generali. Ciò è un fatto significativo, ma soprattutto vuol dire che non c'era l'intenzione di fare cose men che lecite, perché quando ci si accorge che nonostante le puntualizzazioni circa l'intenzione della Regione c'è ancora qualcuno - e c'è ancora qualcuno - nella maggioranza e nell'opposizione che fa finta di non capire, viene bloccato ogni tentativo di speculazione. Ciò è apprezzabile e trova riscontro in tutti gli atti e provvedimenti che sono a nostra disposizione dal 2000 a oggi, ovvero nell'arco degli ultimi dieci anni, che hanno visto alternarsi tutte le forze presenti nel panorama regionale e al governo della Regione. Ma questi ultimi dieci anni hanno visto una Regione sostanzialmente fragile, debole, carente, inadeguata e anche culturalmente e politicamente impreparata, come lo sono stati e lo sono tutti i partiti politici in campo, lo stesso nostro sistema istituzionale e l'intera società sarda, ad affrontare e decidere le scelte del cambiamento, come ci viene imposto dal Titolo V della Costituzione, ormai anch'esso datato, dal federalismo e dalla Carta costituzionale.

Questa nostra discussione, come altre volte nel passato in quest'Aula, ha messo ancora una volta in evidenza la fragilità - lo dicevo prima e lo confermo adesso - del presidenzialismo, dell'uomo solo al comando, che ha contrapposto l'assolutismo e la solitudine del potere esecutivo all'indebolimento delle prerogative delle assemblee elettive e delle assemblee legislative, in particolare facendo venir meno il sistema dei controlli e di bilanciamento dei poteri, non solo quelli pratici di condivisione delle scelte. Tutta la documentazione intorno alle energie alternative che ho sottomano, dall'istituzione dell'Agenzia per l'ambiente al Piano energetico regionale, alle linee guida, alle leggi finanziarie che hanno trattato la materia, alle delibere della Giunta, dalla Giunta Cappellacci alla Giunta Soru, dalla Giunta da me presieduta ai decreti attuativi della legge Bucalossi del 1977, che valorizza l'energia solare, mettono in evidenza tentativi, preoccupazioni, dubbi, precauzioni che hanno pervaso e pervadono le iniziative, le scelte, le decisioni sulle energie alternative, sull'eolico, sul fotovoltaico, per l'appunto un campo, un settore sul quale ruotano vari interessi e sul quale si gioca il futuro del mondo, non soltanto quello della Sardegna. Un campo, un settore nel quale i poteri di scelta e di decisione sono tuttora incerti, confusi, controversi e sui quali occorre fare chiarezza subito, soprattutto tra le competenze e i poteri degli organi dello Stato e quelli della Regione.

Anch'io sono convinto che con il cosiddetto Codice Urbani e altri provvedimenti simili sia stata sottratta alla Regione sarda, in maniera surrettizia, la competenza esclusiva in materia di paesaggio, peraltro già disciplinata da specifiche norme di attuazione dello Statuto; competenza e poteri che dobbiamo rivendicare con forza proprio in attuazione del Titolo V della Costituzione, unitamente a quelli in materia di ambiente.

Ciò detto, concludo riaffermando la convinzione che il presidente Cappellacci ha operato con assoluta correttezza, con trasparenza sua e della Giunta regionale e saprà dimostrare in tutte le sedi la sua totale estraneità a qualsiasi fatto contestato. Scegliere e decidere da soli è certamente un privilegio, ma è anche un peso, non solo una responsabilità. Se si sbaglia, e sbagliare è umano, la solidarietà non è sufficiente a mitigare la tristezza della solitudine, soprattutto quando non è confortata dalla politica nel significato più ampio della sua funzione. Abbiamo sentito troppe cassandre in questi ultimi giorni, abbiamo assistito a un'incontrollata caccia alle streghe, a ragionamenti e pronunciamenti giustizialisti senza riscontri oggettivi. Una vera barbarie politica e civile!

In situazioni analoghe, spiace ricordarlo, ma è necessario, abbiamo assolto come Consiglio regionale la nostra funzione di controllo e indirizzo in tutta serenità, abbiamo atteso l'accertamento dei fatti nel rispetto della verità e delle persone, senza trarre, come invece hanno fatto altri esponenti politici, conclusioni sommarie che respingiamo e condanniamo anche in termini di buon senso, perché vogliamo che la politica assuma la sua funzione alta e nobile di regolatrice di civiltà. Condizione perché ciò accada è certamente la riforma della Regione, in primo luogo quella delle regole, dello Statuto e della legge elettorale, del riequilibrio dei poteri tra gli organi della Regione e tra questi e del sistema degli enti locali, per affrontare insieme i problemi della società, del progresso, dello sviluppo, del lavoro e dell'occupazione. E a tutti quelli che si svegliano la mattina e qualunque cosa vedano in televisione chiedono le dimissioni del Presidente, senza giustificazione alcuna, senza sapere di che cosa stanno parlando, io dico che in un momento di difficoltà economica e sociale come questo soprattutto la maggioranza ha l'obbligo morale e politico di realizzare il suo programma di governo, compresi i problemi energetici che erano, sono e saranno, fattori essenziali e irrinunciabili dello sviluppo della Sardegna.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giacomo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Signora Presidente, a volte non si riesce a capire il motivo per cui questo Regolamento debba essere sempre e comunque stravolto. A me ha fatto piacere sentire il Presidente della Regione stamattina, ma, come al solito, essendo uno che non ha mai cavalcato il giustizialismo, e il mio partito in questo è stato maestro, credo che il fatto che lei, Presidente, non abbia ricevuto nessuna comunicazione sia la testimonianza o di un qualcosa che non funziona - e sappiamo che non funziona, cioè c'è una giustizia che tarda ad arrivare, le cose le veniamo a sapere prima attraverso gli organi di informazione, che è la cosa più avvilente che possa capitare - o di una strumentalizzazione in atto, e anche questo fa parte delle regole del gioco.

Noi in quest'Aula, se qualcuno lo pensasse, non abbiamo mai cercato di aprire processi, neanche quando ce n'erano veri motivi. Non lo abbiamo fatto neanche durante la campagna elettorale dell'anno scorso. C'è, però, un'interpretazione che ci lascia sempre più amareggiati, cioè c'è una parte della politica che invece pretende di dare interpretazione a quello che succede agli altri, mentre l'interpretazione di quello che succede a se stessa, che è uguale o può essere uguale e identico, è completamente diversa. Se si fosse aperto il dibattito nella giornata odierna, per l'atteggiamento che ha tenuto avrei chiesto all'onorevole Soru, che adesso non è presente: "Ma qui qualcuno si è mai sognato di dirle che lei è sotto processo?". Qualcuno di noi ha mai strumentalizzato una cosa del genere? In quest'Aula non ci siamo mai permessi di strumentalizzare una situazione che io mi auguro si concluda a suo favore.

Stamattina sembrava quasi che fosse in atto un processo e che il presidente Cappellacci volesse sfuggire a tale processo. Abbiamo detto che la mozione la potrete discutere fra dieci giorni. Si può tranquillamente discutere tutti assieme, ma non calpestiamo le regole, perché ci servono, se no in quest'Aula senza regole, come in tutte le assemblee legislative, sapete meglio di me che cosa può capitare. Non serve!

C'è un'abitudine che anche nei partiti si va diffondendo da parte delle minoranze, quella cioè di voler decidere per le maggioranze, di decidere esse stesse cosa fare, dove andare e con chi. Qua sembra accadere la stessa cosa, sembra che ci sia una minoranza che voglia decidere cosa deve fare questa maggioranza. Credo che noi non si debba sfuggire alle nostre responsabilità, che una discussione serena, ampia e tranquilla la si debba fare, perché se dovessimo diventare tutti più cattivi - e stiamo uscendo da una campagna elettorale che, grazie a Dio, di cattiverie ne ha manifestato -, potremmo dire che l'unico record che l'attuale minoranza può aver battuto nella passata legislatura è quello di essersi ritrovata con un Presidente della Regione e un Presidente del Consiglio sotto processo in contemporanea, uno a Cagliari e l'altro Sassari. Ma siccome questo non lo vogliamo dire, continueremo a non dirlo, perché non abbiamo necessità di utilizzare quello che nella realtà ci si presenta. Questa è la situazione!

Rientriamo nel merito: non una concessione è stata rilasciata, non una pala è stata posta con questa Giunta da lei presieduta. C'è un peccato originale, che è il Piano energetico, perché questo piano non è mai entrato in quest'Aula, guardate, né quando governava il centrodestra prima, né quando ha governato Soru, e non vi è entrato neanche adesso. Io spero che un giorno a questo si possa anche arrivare, perché un livello di programmazione seria non può non coinvolgere il Consiglio.

Le modifiche fatte: guardate, io so che di modifiche per facilitare l'accesso degli avventurieri qua non se ne sono fatte. Mi risulta che nella passata legislatura, a un certo punto, il Piano energetico fu modificato. Essendo ormai sature le aree industriali, furono poste sullo stesso piano le aree non urbanizzate e quelle urbanizzate. C'era la necessità, e di necessità si fa virtù. Vi ricordate il Casic? Io ebbi modo di parlare di Sorgenia in quest'Aula, di parlare di quei famosi 200 ettari relativi a un progetto per la Sardegna che non era di Sorgenia, che era stato fatto da soggetti a noi vicini e che noi paghiamo. Io mi auguro che nel dibattito la prossima volta qualcuno voglia accennare a questo. Saremo senz'altro più puntuali, precisi e documentati, perché Sorgenia non appartiene a Giacomo Sanna, né al Partito Sardo d'Azione. Sappiamo benissimo di chi è. Sorgenia ha 40 ettari a Chilivani e altrettanti a Villacidro, vogliamo fare la mappatura? Facciamo la mappatura del fotovoltaico, facciamo la mappatura di tutto ciò che è stato consegnato. Queste persone non erano predoni, ma benefattori che venivano qua per farci del bene e tutti noi ne eravamo contenti! Quando si tratta di amici loro allora sono persone oneste, capaci, volenterose, imprenditori di massimo livello, che vengono qua per regalare ai sardi un po' di piacere e un po' di ricchezza. Ma questa se la portano via loro!

Noi abbiamo una situazione che qualcuno vuole mettere su un piano completamente diverso rispetto alla realtà. Quando si parla di legittimità, di trasparenza, non è che la legittimità e la trasparenza stanno solo da una parte e noi siamo quelli che fanno le cose illegittime e poco trasparenti. Siccome non abbiamo niente da nascondere, io la mozione la discuterei anche domani mattina, se fosse possibile, però questa opposizione non può pretendere di dettare i tempi e decidere cosa dobbiamo e cosa non dobbiamo fare o quando lo dobbiamo fare. Se dovessi assumere lo stesso atteggiamento che hanno assunto oggi i colleghi della minoranza, e credo di esserci vicino, quando sarà discussa la mozione in quest'Aula dovrei alzarmi insieme al mio Gruppo e andar via, e quindi il Partito Sardo d'Azione non parteciperebbe alla discussione. Se impostiamo il rapporto fra maggioranza e opposizione in questi termini, poi ognuno discute le cose proprie in presenza di se stesso e in assenza altrui.

Presidente, io spero che al più presto lei possa chiarire tutto ciò che in questi giorni, in questo mese, ha destato l'attenzione dei media in modo violento e anche preoccupante, perché poi c'è da preoccuparsi per ciò che è stato detto e scritto, affinché lei prima di tutti possa recuperare la serenità sua e della sua famiglia, quella serenità che è d'obbligo avendo la coscienza a posto. Lei stamattina l'ha testimoniato e io credo che questo sia più che sufficiente. La sua testimonianza in quest'Aula non può essere messa in discussione, diversamente il nostro partito non sarebbe al suo fianco. Se avessimo un solo dubbio non staremmo con lei. Raccomando invece un'altra cosa: visto e considerato che l'assalto alla diligenza c'è stato e che la Giunta con la sua azione credo l'abbia respinto, mi auguro che si possa discutere tutti insieme per stabilire che questa ricchezza deve essere lasciata in Sardegna e che tutto ciò che di positivo può creare appunto ricchezza, benessere e un sistema ambientale certamente migliore, deve essere lasciato in quest'Isola. Troviamo il sistema, stabiliamo delle regole di protezione. Abbiamo gli strumenti, utilizziamoli per far sì che il saccheggio che è andato avanti fino all'inizio di questa legislatura non possa continuare. Questo è ciò che a noi interessa maggiormente. I sardi ancora una volta non possono essere depredati; i sardi ancora una volta non possono subire un impoverimento facendo portar via tutto ciò che in termini di ricchezza il sistema ambientale ha creato. La Saras insegna, la bruciatura dei rifiuti di lavorazione del petrolio insegna. Quei certificati verdi gridano vendetta! Un giorno dovremo parlare anche di questo, un giorno dovremo chiarire se del sistema ambientale quello ne può far parte oppure no. Grazie.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Vargiu. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Signora Presidente, colleghi consiglieri, non credo che ci sia bisogno di fare un grande dibattito sulle dichiarazioni del Presidente. Noi Riformatori le abbiamo ascoltate con grande attenzione e ribadiamo al Presidente piena solidarietà umana e politica, certi che se qualcosa gli verrà davvero contestata saprà dimostrare pienamente la totale estraneità a ogni addebito sua e della sua Giunta. Ci sarà un altro momento per discutere della politica energetica della Regione, cosa che faremo volentieri, ma soprattutto per ridefinire insieme la progettualità del Governo regionale per adeguarne l'azione alle aspettative dei sardi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI (U.D.C.). Signora Presidente, colleghe e colleghi, ho deciso di intervenire oggi in quest'Aula e mi rammarico dell'assenza dell'opposizione, perché credo che su un argomento così complesso sia opportuno cercare di fare chiarezza e ripristinare una correttezza di informazione basata su dati obiettivi. Nell'ultimo periodo sono state dette tante, troppe cose, e molte inesattezze. L'argomento è stato oggetto di facili strumentalizzazioni e oggi è importante fare qualche passo indietro nel tempo e analizzare le diverse fasi che si sono succedute dal 2002 a oggi. Per capire di cosa stiamo parlando, per capire le motivazioni di chi ha agito è necessario entrare nel vivo dell'argomento e analizzare nel dettaglio tutti gli elementi a nostra disposizione.

Io ritengo che non si possano attribuire responsabilità né al presidente Ugo Cappellacci, ma direi addirittura neppure alla precedente Giunta Soru, quindi non capisco perché la minoranza sia uscita dall'aula. Credo, in base agli elementi a mia disposizione, che le azioni intraprese dalla Regione in questo settore siano state guidate dal desiderio di evitare che si affacciassero in Sardegna imprenditori che non avessero a cuore gli interessi della nostra Isola e dei suoi abitanti. Ritengo che tali azioni siano state intraprese comunque nel massimo rispetto della legge e delle normative italiana ed europea, evitando così di incorrere in sanzioni da parte della Comunità europea.

A qualche collega che è intervenuto credo sia opportuno spiegare che cosa è successo. Va detto subito che nel 2002 la realizzazione degli impianti eolici era sottoposta a verifica, e soltanto se sussistevano problemi ambientali era sottoposta a valutazione di impatto ambientale (VIA), diversamente era sufficiente una determinazione del funzionario preposto. Casualmente questo funzionario ne ha fatte troppe di determinazioni. Si chiamava anche lui Farris, ma era un altro Farris. Ebbene, in questi anni, dal 2002 al 2004, sono state fatte circa 11 determinazioni e soltanto 2 delibere della Giunta regionale, perché solo 2 interventi erano assoggettabili a VIA. Devo anche dire che la maggior parte delle aziende interessate ha nomi strani: Fri-El, IVPC Sardegna (Vigorito è stato anche arrestato). Va detto subito che in Sardegna con gli impianti realizzati e quelli che, con VIA favorevole, sono invece in corso di realizzazione si arriva a una produzione di 1.000 megawatt. Poi ci sono altre 15 richieste in corso di istruttoria. Non riesco quindi a capire che cosa possa aver fatto questa Giunta, se non il bene della collettività!

Nel 2003, verificato un notevole incremento di richieste si ritenne di sottoporre a VIA tutti gli impianti, e c'è una legge specifica al riguardo. Contestualmente fu predisposto il bando. Nel 2004, con l'avvento di Renato Soru, la Giunta regionale sospende il bando, adotta una moratoria, grosso modo nel mese di agosto, e blocca le autorizzazioni. In seguito al ricorso al diniego 2 dei 250 impianti sono in fase di realizzazione. A novembre, sempre del 2004, predispone la legge numero 8 (contro la quale fu presentato, senza esito, ricorso alla Corte costituzionale), la quale stabilisce che potranno essere realizzati gli impianti che saranno ubicati nelle aree individuate dal Piano paesaggistico regionale. Nel 2006, se non sbaglio a settembre, viene approvato il PPR, che all'articolo 112 parla di aree industriali e aree compromesse che non siano localizzate negli ambiti di paesaggio costieri. Al fine di rimuovere questo blocco nel 2007 viene approvato l'articolo 18 della finanziaria. E' ancora in carica la Giunta Soru. In base a questo articolo possono realizzare impianti eolici le aziende produttrici di energia, attraverso un protocollo d'intesa (che nello specifico si chiama "legge Enel"), nonché gli enti pubblici, per la restante quota, attraverso un bando. Nello stesso articolo, inoltre, furono inclusi gli ampliamenti, per cui quelli relativi agli impianti di Tula e Sedini, che sono dell'Enel, sono compresi nel primo gruppo.

Lo studio richiamato nell'articolo 18 della finanziaria e nell'articolo 112 del PPR è stato approvato con delibera di Giunta. In questo studio vengono indicate le aree industriali, le aree PIP superiori a 20 ettari e le aree contermini ad esse per un raggio di 4 chilometri. Il primo Piano energetico, chiamiamolo "Piano Pili", che prevedeva la produzione di 2.000 megawatt è stato adottato, ma mai approvato. Il "Piano Soru", adottato del 2006 e ancora sottoposto a Valutazione ambientale strategica (VAS), riduce il limite massimo di produzione a 550 megawatt, aumentabile a 1.050. Nel 2008, con delibera di Giunta, viene superato il limite di 550 megawatt e viene predisposta una tabella (per amore della verità, la tabella viene predisposta dalla Terna Spa), che però non è conveniente. Se si supera il limite previsto, se si arriva anche a 3.000 megawatt l'energia in surplus viene pagata ma non viene immessa nella rete in continuità. Quindi è una truffa, lo dico, sempre per amore della verità, per chi parla di cose contraffatte. Nel gennaio del 2009, quando la Giunta probabilmente non era più presieduta da Soru, ma dal vicepresidente Mannoni, si decide di inserire tutte le aree PIP, abolendo il limite dei 20 ettari, e di eliminare le aree contermini. Giusta interpretazione, nelle aree PIP impediscono la speculazione solo a chi utilizza l'energia, perché le aree PIP sono talmente ridotte che evidentemente una pala eolica creerebbe problemi di impatto ambientale.

Il presidente Cappellacci - arriviamo alle cose serie - modifica l'articolo 18 e attribuisce la competenza sull'autorizzazione unica alla Regione. Quindi che cosa elimina? Gli accordi di programma. Si parla - questo perché lo sappiano tutti - di accordi di programma, ma come poteva il presidente Cappellacci fare un accordo di programma se la previsione di tali accordi è stata eliminata? Li avevano previsti altri e noi li abbiamo eliminati. Non solo attribuisce l'autorizzazione unica alla Regione, ma elimina gli ampliamenti, come quelli che hanno consentito di realizzare gli interventi a Tula e Sedini per l'Enel, elimina il protocollo d'intesa e i bandi che altri avevano predisposto. Anche perché i bandi, vedete, non sono attuabili a causa dell'opposizione della Comunità europea. Quindi il presidente Cappellacci di fatto, con questa azione, ha eliminato la discrezionalità. Questo per dire cosa abbiamo fatto e cosa non abbiamo fatto.

Casualmente nel periodo contestato, dal 1° luglio al 31 dicembre, l'Assessore della difesa dell'ambiente ero io, e come mai non vengo citato? Perché non abbiamo prodotto niente e lo dirò adesso. E' pur vero che le richieste sono aumentate, con la modifica apportata, quindi bisognava stabilire dei criteri selettivi. Nel marzo 2010, dopo un lavoro articolato, come ha detto il Presidente, da parte delle strutture degli Assessorati, viene approvata una delibera che è in pratica una moratoria, che va valutata e supportata ovviamente, da provvedimenti legislativi. E il limite previsto qual è? Quello dell'autoproduzione. Non solo, dovrebbe essere fatta una legge in cui può essere previsto anche il protocollo d'intesa, limitandolo agli impianti da 10 o 20 megawatt, cioè ai grossi impianti.

Perché ho voluto dire queste cose? Perché se uno non conosce la storia che cosa può dire? Non si può dire che Soru abbia consentito chissà che cosa, tuttavia ha adottato alcuni provvedimenti, può darsi anche in buona fede, che certamente hanno dato maggiore discrezionalità. Verificato che qualche giornale costantemente dice che la discrezionalità sarebbe stata data da questa Giunta, devo dire che è esattamente il contrario e lo dimostrano gli atti concreti. Non solo, la Giunta Soru ha consentito l'attivazione, in quel periodo, di due impianti (impianti dell'ENEL) e anche - per altro a suo tempo era già stato tutto predisposto - dell'impianto di Ulassai. La Giunta Cappellacci ha fatto soltanto una cosa, cioè ha completato l'iter già avviato a Ulassai, mi riferisco alla Saras, la quale recentemente ha presentato un secondo progetto che è stato rigettato e per il quale ha già fatto ricorso. Se dobbiamo essere sinceri, quando negli organi di stampa si parla di un certo Franzinelli e gli organi dello Stato fanno le verifiche, è per capire se anche nella Saras, come nella Fri-El e in tante altre società oggetto di tali verifiche, fosse confluita una società con la mediazione di questo personaggio.

Praticamente abbiamo fatto un solo provvedimento, abbiamo cioè eliminato, con la modifica dell'articolo 18, l'indicazione di determinate aree e abbiamo attivato le procedure sulla spinta di movimenti sindacali di un intero territorio, quello del Sulcis, creando le condizioni perché la Portovesme Srl passasse dalla posizione di consumatore a quella di produttore di energia. E io, e ne sono onorato, per la prima volta sono andato insieme al Presidente a quell'incontro. Non ci andavo mai per motivi personali. Abbiamo chiuso l'accordo che ancora non è perfezionato, perché le aree devono essere ancora acquisite, ma è praticamente in via di definizione, e l'Assessorato dell'industria dovrà dare a breve questa autorizzazione.

Quindi se non abbiamo fatto niente, se abbiamo già realizzato impianti per la produzione di 1.000 megawatt, se non c'è un provvedimento fatto dalla Giunta regionale, le chiacchiere sono una bella cosa, ma rendiamo giustizia per quello che è stato fatto fino a oggi. Non solo, voglio anche dire, Presidente, che in questi giorni si stanno presentando ulteriori richieste, ecco perché dobbiamo accelerare l'iter delle linee guida, cioè per evitare i ricorsi e l'arrivo di una nuova ondata di faccendieri, di personaggi che vengono qui con l'intento di speculare e che lei con quel provvedimento ha bloccato. Lo dico perché ci sono due società che in questo periodo, esattamente il 3 e il 13 maggio, hanno presentato richiesta per la realizzazione di due impianti: uno da 204 megawatt a Villacidro, nel Medio Campidano, l'altro da 102 megawatt a San Gavino Monreale. Dobbiamo stare attenti, accelerare l'iter, questo sì, proseguire nell'azione intrapresa, definire i dettagli per evitare questo, anche perché ci sono altre quindici società le cui richieste sono in fase istruttoria, oltre a quelle in fase di VIA. Quindi in funzione di questo dobbiamo organizzarci, per quello che ho detto prima, cioè perché se non stiamo attenti si può arrivare anche a produrre 3.000 megawatt, che non possono essere immessi tutti in rete, ma in base alla legge devono essere pagati, cioè le società prendono i soldi, ma di fatto non producono l'energia utile.

Ecco, in funzione di questo credo che noi abbiamo il dovere morale di difendere questa Giunta, abbiamo il dovere morale di evidenziare questi dati, che avrei fornito con dovizia di particolari all'opposizione, se fosse stata presente. Noi, come ha ben detto Mariolino Floris, non creiamo problemi. Anch'io una volta sono stato indagato, non sapevo quando il tutto era iniziato, non sapevo quando ne sarei uscito. E quando qualcuno ha tentato di arrivare all'ultima fase ha però detto: "Guardate che anche la richiesta di rinvio a giudizio è in difesa degli interessati. Tutt'al più può servire per un approfondimento in fase dibattimentale". Invece l'opinione pubblica e la stampa di questo ne fanno un cavallo di battaglia.

Presidente, siccome ho collaborato con lei, ho avuto l'opportunità di seguirla in tutte queste fasi, in cui lei non ha mai rivolto una richiesta che potesse servire a questo o a quel personaggio, a questa o a quell'altra azienda, con senso di responsabilità la esorto a stare sereno, perché noi saremo sempre con lei, non per come la conosciamo, ma per l'azione che ha compiuto e che io ho potuto seguire passo a passo. Con la massima serenità, quindi, noi siamo andati oltre le nostre competenze per rendere giustizia ai sardi sotto tutti i punti di vista e soprattutto per evitare le speculazioni che altri hanno fatto certamente prima di lei.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Signora Presidente, signor Presidente della Regione, caro Ugo, vista l'intimità che ci hanno favorevolmente concesso i nostri colleghi appartenenti a partiti guidati da un intemperante - verrebbe da dire qualcosa che magari non è opportuno dire -, insomma la miglior difesa può essere l'attacco. E io credo che in questa circostanza, così come in altre circostanze, il presidente Soru, o meglio il collega Soru - mi ero ripromesso di non chiamarlo più Presidente - abbia scatenato una bagarre, condizionando anche quelli dell'opposizione che probabilmente intendevano, con spirito diverso, affrontare questa seduta sotto due diversi aspetti: da un lato c'erano quelli che volevano affrontare la materia come questione morale, dall'altro c'erano invece quelli che avrebbero voluto discutere di problematiche connesse con la politica energetica regionale. Questi sono i due filoni presenti oggi all'interno dell'opposizione e attinenti ad argomenti estremamente interessanti per loro, meno interessanti per me personalmente, ma credo che le manifestazioni che sono state precedentemente portate all'attenzione nostra e del Presidente la dicano lunga in merito.

La questione morale non è assolutamente in discussione. Noi non abbiamo da discutere di questione morale. Non lo abbiamo fatto neanche quando, nella precedente legislatura, più di una volta avremmo potuto sollevare la questione morale nei confronti del Presidente del Consiglio e del Presidente della Regione di allora. Ci siamo affidati esclusivamente al buon senso, alle regole e alle norme. La Commissione d'inchiesta sul caso Saatchi & Saatchi, atto doveroso del Consiglio regionale, era composta secondo quanto previsto dal Regolamento. Sulla questione che riguardava il Presidente del Consiglio abbiamo con fatica taciuto, e aspettiamo.

L'argomento oggetto della discussione odierna era stato da me sollevato in Conferenza dei Capigruppo nella certezza che questa seduta non sarebbe stata strumentalizzata in questi termini. Ciò non è avvenuto. Il mio ragionamento, che termina qui per questa parte, era composto da due parti: la prima parte riguardava un argomento che avrei voluto affrontare in presenza dei nostri colleghi della minoranza, i quali hanno evitato il dibattito e quindi mi hanno anche evitato di sollevare questioni morali all'interno di quest'Aula; per il resto, invece, si trattava di dare alcune risposte sulla politica energetica della Giunta regionale, non potendomi rifare al Piano energetico regionale che il presidente Soru ignora di aver adottato e approvato senza averlo portato all'attenzione dell'Aula. Non ci siamo dimenticati, colleghi della maggioranza, che il Piano energetico regionale è stato approvato dalla Giunta dell'onorevole Soru senza che noi ne avessimo la minima conoscenza.

E allora io rivolgerò queste poche considerazioni sulla politica energetica, senza prendermi tutto il tempo concesso, perché su tutte le altre cose condivido praticamente tutto ciò che hanno detto gli onorevoli Vargiu, Oppi, Giacomo Sanna e Mario Floris. Il grande equilibrio e la grande fermezza manifestati dal Presidente della Regione sono stati esplicitati dalle linee guida, l'unico atto che riguarda la politica energetica regionale. Avrebbe potuto modificare il Piano energetico - è una cosa che bisogna fare, certamente -, ma le linee guida della Regione in materia di procedure autorizzative per la realizzazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, approvate alla metà di marzo, hanno raccolto i principi contenuti in diverse proposte di legge presentate in Parlamento dalla fine del 2009 fino al primo mese del 2010. Quindi è totalmente falsa e pretestuosa l'accusa rivolta al presidente Cappellacci di aver voluto provvedere velocemente ad allontanare da sé i sospetti di poter favorire qualcuno. Quelle linee guida erano in discussione da mesi, non sono nate il giorno. Quelle linee guida intendevano assicurare un adeguato sviluppo delle energie rinnovabili in Regione salvaguardando l'interesse dell'ambiente e dell'economia sarda. Sono due i capisaldi: ambiente ed economia. In termini ambientali, gli impianti dovranno essere localizzati in zone con destinazione industriale, nelle immediate vicinanze di queste e comunque mai in area con vocazione turistica o laddove possa determinarsi una turbativa in termini di impatto paesaggistico (salvaguardia totale). Le opportunità che sono offerte dal nostro clima e dalla posizione geografica vanno valorizzate nel pieno rispetto del nostro territorio. Dobbiamo poi ottenere il massimo dai benefici economici concessi dai sistemi di incentivazione pubblici delle rinnovabili, sia per le finanze regionali che per le imprese locali, indirizzando la realizzazione degli impianti alle aree con minore impatto ambientale. In tal senso, definite le regole, dobbiamo procedere rapidamente in un contesto economico che ci obbliga a non perdere tempo di fronte a opportunità che, come nel caso del fotovoltaico, sono contingentate in termini temporali o di quantità complessive a livello dell'intero Paese. Ricordiamoci, infatti, che per il fotovoltaico gli incentivi sono a carico dell'intero sistema elettrico nazionale e che le risorse che non saremo capaci di trattenere in Sardegna finiranno in altre regioni italiane, pagando in ogni caso il nostro pro quota collegato ai consumi elettrici del sistema sardo. Dobbiamo memorizzarli bene questi concetti.

Per massimizzare il ritorno economico per le finanze regionali pretendiamo, presidente Cappellacci - glielo chiedo, ma lei l'ha già messo in atto, lo vuole fare -, che le ricadute in termini fiscali degli investimenti realizzati in Sardegna restino alla Regione. La riforma federale dello Stato ci impone la massima attenzione in questi termini. La sede legale delle società che investono nelle rinnovabili in Sardegna deve essere nella nostra regione, almeno per l'intero periodo, coperta dagli incentivi pubblici. Questo ci consentirà di trattenere circa un terzo dei margini prodotti. Non possiamo dimenticarle queste cose, se vogliamo rendere un servizio ai sardi, ed è possibile fare questo. Alle imprese sarde deve essere poi garantito un adeguato ruolo nelle costruzioni degli impianti. Dobbiamo ottenere impegni in questo senso da parte di chi investe e controllarne le esecuzioni.

Quando la Giunta, con le linee guida di marzo, ha inteso privilegiare le istanze presentate da soggetti che siano operatori di primaria rilevanza nella realizzazione e gestione di impianti di produzione da fonti rinnovabili, non ha certamente danneggiato l'imprenditoria locale, a cui, come detto sopra, dovrà essere garantito un ruolo chiave nella costruzione degli impianti, quale che sia l'investitore. L'investitore dovrà essere in grado di dimostrare di essere affidabile per la realizzazione, ma soprattutto per la gestione degli impianti, per un lungo arco di tempo, assicurandone un'adeguata manutenzione e smantellamento, evitando così che si trasformino in macerie industriali che troppo spesso abbiamo visto sul nostro territorio. In ogni caso, nel rispetto di tutti gli obiettivi ambientali, economici e occupazionali che dobbiamo garantire, dovremo adottare tutte le misure necessarie a scoraggiare quelle iniziative che abbiano il solo obiettivo dell'acquisizione di un'autorizzazione in vista di una cessione ad altri. Questo si è verificato e si stava verificando. In tal senso, è più che opportuno pretendere la dichiarazione di una banca disposta a finanziare l'iniziativa, come prova che il richiedente possegga capacità organizzative e finanziarie per sviluppare e portare avanti il progetto. E' altresì incontestabile la richiesta di una dichiarazione da parte di una compagnia assicurativa di rilievo della copertura dei rischi relativi alla mancata erogazione del servizio di fornitura di energia all'ente gestore di rete e a furto, atti vandalici e calamità atmosferiche ricadenti su macchinari e attrezzature necessarie per la produzione dell'energia, e della fideiussione che garantisca la demolizione dell'impianto al termine dell'esercizio e il ripristino del sito. Sono fatti fondamentali sui quali non bisogna avere paura. A una piena tutela ambientale rispondono le linee guida laddove intendono favorire quegli impianti che possano sfruttare le infrastrutture già presenti, che garantiscano un maggiore rendimento in termini di produzione di energia attraverso la minore occupazione di superficie, che rendano più agevole, rapida ed economica la connessione degli stessi alla rete di trasmissione nazionale e che garantiscano un minore impatto visivo.

Infine, è stata finalmente definita la serra fotovoltaica effettiva, oggetto di grandissima attenzione da parte del mondo agricolo sardo. La Regione intende dare spazio solo alle serre con una capacità agricola adeguata, il cui terreno abbia una produttività agricola superiore a quella del campo aperto e alle serre che abbiano un livello minimo di illuminazione media, che non vorrei quantificare in questa sede, assessore Prato, ma che garantisca comunque quel piano agricolo industriale che viene presentato a fronte della richiesta di autorizzazione. Questo è il segreto per questa norma. Produttività e illuminazione devono essere entrambe sempre presenti; se viene meno una delle due l'autorizzazione rilasciata dovrebbe decadere. Le autorizzazioni per le serre fotovoltaiche saranno concesse solo a chi svolge direttamente attività agricola.

Se teniamo fermi questi e altri principi su cui si può discutere, io sono totalmente d'accordo e certamente sono d'accordo con l'onorevole Vargiu quando chiede di discutere la politica energetica regionale. In questa sede, non potendo discutere con l'opposizione per rimarcare l'estrema serietà del comportamento del presidente Cappellacci e della Giunta, non mi rimane altro che rinnovarle, Presidente, tutto il nostro incondizionato sostegno per quello che lei ha fatto e per quello che sta facendo. Grazie.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, ha facoltà di replicare il Presidente della Regione.

CAPPELLACCI (P.d.L.), Presidente della Regione. Signora Presidente, mi basteranno pochi secondi che voglio impegnare in alcune direzioni. Intanto vorrei ringraziare tutti i colleghi che hanno preso la parola, che hanno compreso qual è lo spirito dell'operato di questa Giunta e che hanno comunque voluto, con il loro intervento, in modo chiaro e inequivocabile riconfermare, perché so che non è mai venuta meno, la fiducia nei confronti del sottoscritto e di questa Giunta. Di questo vi ringrazio molto, cari colleghi.

In secondo luogo vorrei fare una considerazione che è però amara, perché lo spettacolo al quale ho assistito oggi è uno spettacolo triste, è uno spettacolo che la dice tutta su quello che è il fallimento della politica, perché se dibattito doveva esserci poteva tranquillamente essere svolto secondo le modalità previste dall'articolo 121, con le quali si poteva serenamente valutare, controbattere, portare la propria posizione evitando qualunque tipo di strumentalizzazione. E' evidente che l'obiettivo era un altro; è evidente che l'obiettivo era semplicemente quello di lanciare un sasso nello stagno per far prevalere quella che è l'apparenza, quella che è una realtà virtuale lontana anni luce dalla realtà effettiva, e magari su quello giocare per costruire un titolo di giornale, per trasferire all'esterno il senso o la sensazione dell'esistenza di ombre e di chissà quali giochi poco puliti.

Io credo che più di ogni altra cosa valga semplicemente quello che è stato fatto oggi e che era il motivo per cui ho chiesto io stesso, immediatamente, pochi minuti dopo la lettura di quei giornali - perché ho appreso dai giornali della vicenda - di poter venire qui in Consiglio per trasferirvi sostanzialmente due cose: la prima, la mia assoluta serenità, che deriva dall'avere la coscienza a posto, dal sapere cosa ho fatto e qual era l'obiettivo perseguito; la seconda, la volontà di ripercorrere con voi i fatti, che sono l'unica cosa che può costituire verità, l'unica cosa che può essere presa in considerazione. E i fatti vanno nel senso di un Governo della Sardegna che è capace di portare avanti un discorso in direzione del bene comune, che è capace di dire no quando è necessario dire no, che lo ha detto e che continuerà a dirlo tutte le volte che sarà necessario.

Non ho motivo alcuno di vergognarmi, scusate, colleghi, ma mi piace ripeterlo. Ho motivi, invece, per essere orgoglioso e credo che anche voi possiate avere gli stessi motivi per essere orgogliosi. Grazie.

(Applausi dai banchi della maggioranza e della Giunta)

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione.

I lavori odierni si concludono qui. Comunico che la Conferenza dei Presidenti di Gruppo è convocata per le ore 14 e che il Consiglio sarà riconvocato a domicilio.

La seduta è tolta alle ore 12 e 15.



Allegati seduta

MODIFICATO TITOLO: "Comunicazioni della Giunta regionale ex articolo 121 del Regolamento" e inserite correzioni di bozza da accettare

CX Seduta

Martedì 1° giugno 2010

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 10 e 02.

CAPPAI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 5 marzo 2010 (103), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che il consigliere regionale Daniele Cocco ha chiesto congedo per la seduta del 1° giugno 2010.

Poiché non vi sono opposizioni, il congedo si intende accordato.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che il Presidente della Regione, in applicazione dell'articolo 24 della legge regionale 7 gennaio 1977, numero 1, ha trasmesso l'elenco delle deliberazioni adottate dalla Giunta regionale nelle sedute del 2, 9, 12, 18 e 23 febbraio 2010, 2, 12, 22, 25 e 30 marzo 2010.

Annunzio di presentazione di disegni di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono stati presentati i seguenti disegni di legge:

"Ridefinizione territoriale dei confini tra i Comuni di Ghilarza e Abbasanta". (161)

(Pervenuto il 15 aprile 2010 e assegnato alla prima Commissione.)

"Costituzione della Società Sardegna Energia Spa". (162)
(Pervenuto il 15 aprile 2010 e assegnato alla sesta Commissione.)

"Agevolazioni ai magistrati assegnati a sedi disagiate della Sardegna". (164)
(Pervenuto il 15 aprile 2010 e assegnato alla terza Commissione.)

"Proroga della gestione liquidatoria dell'ESAF". (166)
(Pervenuto il 21 aprile 2010 e assegnato alla prima Commissione.)

"Ricapitalizzazione Sotacarbo Spa per la realizzazione di un programma di sviluppo di attività di studio e sperimentazione sull'utilizzo ecocompatibile del carbone e di quello del Sulcis in particolare". (167)
(Pervenuto il 28 aprile 2010 e assegnato alla sesta Commissione.)

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:

Pitea - Floris Rosanna - Campus - Piras - Sanjust - Ladu - Sanna Paolo Terzo- Tocco:

"Realizzazione di residenze polivalenti denominate "Dopo di noi" per il recupero e il mantenimento dell'autonomia delle persone diversamente abili, in sostegno alle famiglie. Istituzione dell'Osservatorio regionale per la disabilità". (145)
(Pervenuta l'8 aprile 2010 e assegnata alla settima Commissione.)

Pitea - Floris Rosanna - Campus - Randazzo - Piras - Rodin - Sanjust - Ladu - Sanna Paolo Terzo:

"Intervento urgente a sostegno dei prodotti delle aziende agricole del territorio regionale". (146)
(Pervenuta l'8 aprile 2010 e assegnata alla quinta Commissione.)

Pitea - Floris Rosanna - Campus - Ladu - Randazzo - Piras - Rodin - Sanjust - Sanna Paolo Terzo:

"Disposizioni regionali in materia di sostegno e valorizzazione delle imprese virtuose operanti in Sardegna". (147)
(Pervenuta l'8 aprile 2010 e assegnata alla sesta Commissione.)

De Francisci - Diana Mario - Pittalis:

"Tutela e valorizzazione della famiglia". (148)
(Pervenuta il 9 aprile 2010 e assegnata alla settima Commissione)

Uras - Sechi - Zuncheddu - Zedda Massimo - Ben Amara - Solinas Antonio:

"Istituzione da parte della Regione sarda della Fondazione Marianna Bussalai." (149)
(Pervenuta il 13 aprile 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Uras - Sechi - Zuncheddu - Zedda Massimo - Ben Amara - Solinas Antonio:

"Istituzione da parte della Regione sarda della Fondazione Antonio Pigliaru". (150)
(Pervenuta il 13 aprile 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Uras - Sechi - Zuncheddu - Zedda Massimo - Ben Amara - Solinas Antonio:

"Istituzione da parte della Regione sarda della Fondazione 'Il pensiero politico di Antonio Gramsci nel mondo'". (151)
(Pervenuta il 13 aprile 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Uras - Sechi - Zuncheddu - Zedda Massimo - Ben Amara - Solinas Antonio:

"Istituzione da parte della Regione sarda della Fondazione Sergio Atzeni". (152)
(Pervenuta il 13 aprile 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Uras - Sechi - Zuncheddu - Zedda Massimo - Ben Amara - Solinas Antonio:

"Istituzione da parte della Regione sarda della Fondazione Emilio Lussu". (153)
(Pervenuta il 13 aprile 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Uras - Sechi - Zuncheddu - Zedda Massimo - Ben Amara - Solinas Antonio:

"Istituzione da parte della Regione sarda della Fondazione Velio Spano". (154)
(Pervenuta il 13 aprile 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Uras - Sechi - Zuncheddu - Zedda Massimo - Ben Amara - Solinas Antonio:

"Istituzione da parte della Regione sarda della Fondazione Umberto Cardia". (155)
(Pervenuta il 13 aprile 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Uras - Sechi - Zuncheddu - Zedda Massimo - Ben Amara - Solinas Antonio:

"Istituzione da parte della Regione sarda della Fondazione Antonio Simon Mossa". (156)
(Pervenuta il 13 aprile 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Uras - Sechi - Zuncheddu - Zedda Massimo - Ben Amara - Solinas Antonio:

"Istituzione da parte della Regione sarda della Fondazione Camillo Bellieni". (157)
(Pervenuta il 13 aprile 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Uras - Sechi - Zuncheddu - Zedda Massimo - Ben Amara - Solinas Antonio:

"Istituzione da parte dalla Regione sarda della Fondazione Ennio Porrino". (158)
(Pervenuta il 13 aprile 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Uras - Sechi - Zuncheddu - Zedda Massimo - Ben Amara - Solinas Antonio:

"Istituzione da parte della Regione sarda della Fondazione Giuseppe Manno". (159)
(Pervenuta il 13 aprile 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Porcu - Moriconi - Lotto - Manca - Cuccu - Sabatini:

"Modifiche della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3, relative all'estensione dello Sportello unico per le attività produttive (SUAP) al settore dell'edilizia residenziale". (160)
(Pervenuta il 15 aprile 2010 e assegnata alla prima Commissione.)

Capelli - Steri - Milia - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Obinu - Oppi:

"Disposizioni urgenti relative ai procedimenti di rilascio delle concessioni o autorizzazioni edilizie". (163)
(Pervenuta il 15 aprile 2010 e assegnata alla prima Commissione.)

Greco - Diana Mario - Tocco - Peru - Rodin - Locci - Dedoni - Solinas Christian - Amadu - De Francisci - Steri - Sabatini:

"Interventi a sostegno della valorizzazione e incentivazione delle attività professionali intellettuali". (165)

(Pervenuta il 15 aprile 2010 e assegnata alla sesta Commissione.)

Diana Giampaolo - Bruno - Agus - Barracciu - Caria - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Solinas Antonio - Sanna Gian Valerio - Soru:

"Norme in materia di sviluppo e promozione delle politiche giovanili". (168)
(Pervenuta il 4 maggio 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Cucca - De Francisci - Sabatini:

"Norme per lo sviluppo delle politiche giovanili". (169)
(Pervenuta il 5 maggio 2010 e assegnata alla ottava Commissione.)

Zuncheddu:

"Esecuzione dei provvedimenti di demolizione di opere abusive e di ripristino ambientale in sede sostitutiva". (170)
(Pervenuta il 19 maggio 2010 e assegnata alla quarta Commissione.)

Meloni Francesco - Fois - Cossa - Vargiu - Dedoni - Mula:

"Piano per il rilancio economico e lo sviluppo della Provincia di Carbonia-Iglesias". (171)
(Pervenuta il 26 maggio 2010 e assegnata alla terza Commissione.)

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

"Interrogazione Sanjust sulle problematiche inerenti l'anomala situazione in Abbanoa a seguito della sospensione e revoca degli incarichi professionali". (2)

(Risposta scritta in data 8 marzo 2010.)

"Interrogazione Amadu sulle problematiche relative ai mancati indennizzi alle società balneari e ai gestori di punti di ristoro nelle spiagge del nord ovest della Sardegna a seguito dei danni provocati dai nubifragi dei mesi di settembre, ottobre e novembre 2008". (115)

(Risposta scritta in data 8 marzo 2010.)

"Interrogazione Meloni Valerio - Bruno - Manca - Lotto sul ritardo, da parte della Regione, dell'affermazione del proprio parere favorevole in merito alla rimodulazione delle risorse disponibili sul Contratto d'area di Sassari, Alghero e Porto Torres". (137)

(Risposta scritta in data 8 marzo 2010.)

"Interrogazione Solinas Antonio sull'appalto per l'affidamento del servizio di pulizia dell'Azienda sanitaria locale n. 8 di Cagliari". (136)

(Risposta scritta in data 8 aprile 2010.)

"Interrogazione Pitea - Bardanzellu - Piras - Randazzo - Tocco - Rodin - Rassu - Ladu sullo stato del mercato di cereali nell'Isola e sull'introduzione di ingenti quantità sbarcate nel porto di Oristano asseritamente prive di controlli, anche sanitari". (139)

(Risposta scritta in data 8 aprile 2010.)

"Interrogazione Cucca - Moriconi sulla precaria situazione sanitaria che si starebbe vivendo all'interno della Scuola media V. Alfieri di Cagliari". (170)

(Risposta scritta in data 8 aprile 2010.)

"Interrogazione Solinas Antonio - Sanna Gian Valerio - Bruno sul dubbio possesso dei requisiti di nomina del direttore sanitario e sulla possibile condizione di incompatibilità del commissario dell'ASL n. 5 di Oristano". (175)

(Risposta scritta in data 8 aprile 2010.)

"Interrogazione Maninchedda sulla notizia apparsa sul quotidiano La Nuova Sardegna su incarichi professionali alla ASL di Nuoro". (181)

(Risposta scritta in data 8 aprile 2010.)

"Interrogazione Mula sulla non potabilità delle acque del Cedrino". (187)

(Risposta scritta in data 8 aprile 2010.)

"Interrogazione Meloni Francesco - Fois - Vargiu - Mula - Dedoni sui ritardi nel trasferimento delle competenze in materia di sanità penitenziaria". (196)

(Risposta scritta in data 8 aprile 2010.)

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo sulla necessità di ripristinare con urgenza l'entità dei finanziamenti previsti dalla legge n. 162 del 1998". (201)

(Risposta scritta in data 8 aprile 2010.)

"Interrogazione Ladu - Bardanzellu - Floris Rosanna - Petrini - Randazzo - Rassu - Sanna Paolo Terzo - Sanjust sull'importazione di latte da Paesi esteri che non rispetterebbe la normativa sulla tracciabilità e sulle gravi conseguenze nel mercato lattiero-caseario locale". (203)

(Risposta scritta in data 8 aprile 2010.)

"Interrogazione Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu sull'adozione del decreto n. 345/DecA/9 del 4 febbraio 2010 a firma dell'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, Andrea Prato, riguardante l'estensione del numero massimo di ricci prelevabili dai pescatori sportivi di Alghero nelle acque del mare territoriale prospicienti il Comune di Alghero". (235)

(Risposta scritta in data 8 aprile 2010.)

"Interrogazione Zuncheddu - Ben Amara sul monitoraggio del Poligono interforze del Salto di Quirra a cura del Ministero della difesa". (53)

(Risposta scritta in data 19 aprile 2010.)

"Interrogazione Campus in merito alle procedure pubbliche di acquisto dei presidi medici per l'assistenza protesica". (56)

(Risposta scritta in data 19 aprile 2010.)

"Interrogazione Cuccu sulla paventata cancellazione dei fondi per la realizzazione del nuovo ospedale di San Gavino Monreale". (106)

(Risposta scritta in data 19 aprile 2010.)

"Interrogazione Floris Mario sui controlli igienico-sanitari e sulle conseguenze di carattere economico e sociale dell'importazione in Sardegna di latte liquido termizzato". (183)

(Risposta scritta in data 19 aprile 2010.)

"Interrogazione Floris Mario sui controlli igienico-sanitari e sulle conseguenze di carattere economico e sociale dell'importazione in Sardegna di latte liquido termizzato". (214)

(Risposta scritta in data 19 aprile 2010.)

"Interrogazione Porcu - Moriconi - Espa sulla vendita all'incanto dei quindici sedicesimi dell'Isola di Serpentara". (219)

(Risposta scritta in data 19 aprile 2010.)

"Interrogazione Solinas Antonio - Sanna Gian Valerio sulla chiusura dell'ambulatorio di ginecologia dell'Ospedale di Ghilarza". (229)

(Risposta scritta in data 19 aprile 2010.)

"Interrogazione Rassu - Campus - Artizzu - Bardanzellu - Floris Rosanna - Ladu - Petrini - Pitea - Randazzo - Sanna Paolo Terzo - Sanjust sulla mancata assegnazione all'Università di Sassari da parte del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (MIUR), dei contratti per l'anno accademico 2009-2010 per le scuole di specializzazione medica". (232)

(Risposta scritta in data 19 aprile 2010.)

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo sull'interruzione dell'applicazione della continuità territoriale agli emigrati sardi". (238)

(Risposta scritta in data 3 maggio 2010.)

"Interrogazione Solinas Antonio sull'adozione di iniziative urgenti a tutela e difesa del ruolo delle imprese radiotelevisive, del pluralismo informativo e dell'occupazione nel comparto dell'informazione". (253)

(Risposta scritta in data 3 maggio 2010.)

"Interrogazione Bruno - Meloni Valerio - Sechi sulla situazione del personale delle biblioteche in Sardegna". (260)

(Risposta scritta in data 3 maggio 2010.)

"Interrogazione Vargiu - Cossa - Dedoni - Fois - Meloni Francesco - Mula sul ritardo da parte della Regione nella concessione degli assegni agli studenti più meritevoli della Sardegna finalizzati ad incentivare il proseguimento degli studi da parte dei diplomati, in particolare nelle facoltà scientifiche". (54)

(Risposta scritta in data 18 maggio 2010.)

"Interrogazione Salis - Cocco Daniele Secondo - Mariani sulla mancata nomina del presidente e di un consigliere d'amministrazione dell'ERSU di Cagliari da parte della Regione e sui disagi arrecati all'ente da tale carenza nella guida politica". (134)

(Risposta scritta in data 18 maggio 2010.)

"Interrogazione Rassu - Campus - Artizzu - Bardanzellu - Floris Rosanna - Ladu - Petrini - Pitea - Randazzo - Sanna Paolo Terzo - Sanjust sulla mancata assegnazione all'Università di Sassari da parte del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (MIUR), dei contratti per l'anno accademico 2009-2010 per le scuole di specializzazione medica". (232)

(Risposta scritta in data 18 maggio 2010.)

"Interrogazione Milia - Biancareddu - Capelli - Cappai - Contu Felice - Obinu - Oppi - Steri sulla mancata attivazione del Piano PET-PAC presso l'Azienda ospedaliera di Sassari". (227)

(Risposta scritta in data 20 maggio 2010.)

"Interrogazione Amadu sulle gravissime conseguenze dovute all'interruzione del servizio di radioterapia presso le cliniche universitarie di Sassari". (228)

(Risposta scritta in data 20 maggio 2010.)

"Interrogazione Tocco sulla chiusura dell'unico ambulatorio nel quartiere San Michele di Cagliari". (231)

(Risposta scritta in data 20 maggio 2010.)

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo sulla notizia di assunzioni nominative all'Azienda mista di Sassari". (241)

(Risposta scritta in data 20 maggio 2010.)

"Interrogazione Tocco sulle ricadute del nuovo assetto normativo derivante dalla recente sentenza del TAR n. 246/2010, la quale ha determinato l'inabilitazione delle attività di edilizia residenziale al ricorso alle procedure di Sportello unico, ex legge regionale n. 3 del 2008". (272)

(Risposta scritta in data 21 maggio 2010.)

"Interrogazione Floris Mario sull'esigenza di rendere uniforme la disciplina dell'acquisizione in economia di beni e servizi da parte della Presidenza della Regione, degli assessorati regionali, delle agenzie e degli enti strumentali della Regione". (290)

(Risposta scritta in data 24 maggio 2010.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

CAPPAI, Segretario:

"Interrogazione Bruno, con richiesta di risposta scritta, sul progetto PARI 2007 e sul progetto esecutivo dell'azione di sistema Welfare to work". (284)

"Interrogazione Cuccu - Sabatini, con richiesta di risposta scritta, sull'utilizzo dei diserbanti nelle cunette e nelle fasce di rispetto delle strade statali". (285)

"Interrogazione Zuncheddu, con richiesta di risposta scritta, sulla chiusura del Centro di procreazione medicalmente assistita che ha arrecato gravi disagi ai pazienti in cura e ha gravemente leso e discriminato i diritti delle donne sarde". (286)

"Interrogazione Bardanzellu - Petrini - Rassu - Pitea - Ladu - Artizzu - Floris Rosanna - Campus - Randazzo - Sanjust - Sanna Paolo Terzo, con richiesta di risposta scritta, riguardo i lavori di completamento per la realizzazione della pavimentazione del pennello di collegamento tra il molo sopraflutti e il piazzale, nonché la progettazione e l'assegnazione dei lavori per la realizzazione del molo sopraflutti e dei relativi impianti nel porticciolo di Cannigione". (287)

"Interrogazione Milia - Biancareddu - Capelli - Cappai - Contu Felice - Obinu - Oppi - Steri, con richiesta di risposta scritta sulle limitazioni imposte dalla Giunta regionale al commercio ambulante in caso di trasferimento dell'attività commerciale per atto "inter vivos"". (288)

"Interrogazione Bruno, con richiesta di risposta scritta, sull'unità operativa di endoscopia chirurgica dell'Ospedale di Alghero". (289)

"Interrogazione Floris Mario, con richiesta di risposta scritta, sull'esigenza di rendere uniforme la disciplina dell'acquisizione in economia di beni e servizi da parte della Presidenza della Regione, degli assessorati regionali, delle agenzie e degli enti strumentali della Regione". (290)

"Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di istituire il collegamento aereo Alghero-Napoli". (291)

"Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta sulle pessime condizioni dell'asfalto di due importanti arterie di collegamento della Provincia di Sassari, la statale Sassari-Alghero, n. 291, e il tratto che da Tottubella conduce alla rotonda che incrocia la Strada dei due mari". (293)

"Interrogazione Sanna Gian Valerio - Soru, con richiesta di risposta scritta, sull'attività dell'Ufficio legale della Regione sarda in ordine alla mancata costituzione in giudizio della Regione su importanti cause in materia ambientale, urbanistica e patrimoniale". (294)

"Interrogazione Piras - Diana Mario - Contu Mariano Ignazio - Peru - Stochino - Zedda Alessandra, con richiesta di risposta scritta, sui gravi danni provocati alle marinerie della Sardegna dalla presenza massiccia dei delfini". (295)

"Interrogazione Sanjust, con richiesta di risposta scritta, sul bando 2006 relativo agli incentivi alle imprese artigiane per l'apprendistato". (296)

"Interrogazione Dedoni, con richiesta di risposta scritta, sulla presenza della Lymantria dispar nel compendio del Monte Arci". (297)

"Interrogazione Espa - Bruno - Caria - Lotto - Manca - Meloni Valerio, con richiesta di risposta scritta, sul mancato rifinanziamento del Progetto autismo e sulle gravi conseguenze che questo fatto determina per 20 bambini di Sassari e per le loro famiglie". (298)

"Interrogazione Milia, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione in cui versa la Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe". (299)

"Interrogazione Lotto, con richiesta di risposta scritta, sul bando pubblico per "Impianti fotovoltaici 2009", rivolto a persone fisiche e soggetti giuridici privati diversi dalle imprese". (300)

"Interrogazione Espa - Agus - Sanna Gian Valerio, con richiesta di risposta scritta, sull'opportunità che un membro della commissione del concorso per dirigenti della Regione Sardegna partecipi, in qualità di relatore, ad un seminario di formazione su argomenti attinenti alla prova scritta del concorso stesso". (301)

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sulla procedura di stabilizzazione dei precari dell'Ente foreste, in particolare nel Comune di Illorai". (302)

"Interrogazione Rodin, con richiesta di risposta scritta, sulla "Disciplina delle autorizzazioni relative agli incarichi extraistituzionali del personale dipendente della ASL n. 8" approvata con deliberazione del direttore generale n. 1130 in data 24 ottobre 2007, modificata con delibera del Commissario straordinario n. 1267 del 14 novembre 2009". (303)

"Interrogazione Bruno - Espa - Caria - Meloni Valerio, con richiesta di risposta scritta, sulla trasformazione dell'IPAB Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe in azienda pubblica di servizi alla persona". (304)

"Interrogazione Campus, con richiesta di risposta scritta, sulla inutilità di trasferimenti di pazienti da ospedali dell'Isola presso strutture sanitarie del Continente". (305)

"Interrogazione Lotto, con richiesta di risposta scritta, sulle prossime selezioni dei soggetti imprenditoriali interessati alla partecipazione a eventi promozionali organizzati dalla Regione". (306)

"Interrogazione Dedoni, con richiesta di risposta scritta, sui motivi che non consentono di applicare le agevolazioni della continuità territoriale ai voli da e per l'aeroporto Fenosu-Campanelli (OR)". (307)

"Interrogazione Barracciu, con richiesta di risposta scritta, in merito alla designazione, quale soggetto attuatore per lo svolgimento del Louis Vuitton Trophy a La Maddalena, del ragioniere Luigi Crisponi, candidato alle elezioni provinciali del prossimo 30 e 31 maggio 2010". (308)

"Interrogazione Porcu, con richiesta di risposta scritta, sull'impatto negativo per l'immagine della Sardegna e per l'ambiente sardo dei rally motociclistici che, a partire dal mese di giugno 2010, si svolgeranno all'interno dei cantieri forestali e del demanio dell'Azienda foreste della Sardegna". (309)

"Interrogazione Lai - Sanna Matteo, con richiesta di risposta scritta, sul passaggio all'interno dell'abitato di Buddusò di una linea elettrica dell'alta tensione realizzata da parte della GeoPower Sardegna Srl nei Comuni di Buddusò ed Alà dei Sardi". (310)

"Interrogazione Agus - Diana Giampaolo, con richiesta di risposta scritta, sui costi energetici insostenibili per le imprese". (311)

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

CAPPAI, Segretario:

"Mozione Ben Amara - Uras - Zuncheddu - Sechi - Zedda Massimo sull'attuazione del protocollo d'intesa tra la Regione autonoma della Sardegna e il Ministero della giustizia del 7 febbraio 2006 sotto il profilo della territorializzazione della pena per i detenuti stranieri". (57)

"Mozione De Francisci - Diana Mario - Pittalis - Locci - Peru - Stochino - Sanna Matteo - Piras - Rodin - Contu Mariano Ignazio - Greco - Lai - Sanjust - Zedda Alessandra - Ladu - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Cherchi - Floris Rosanna - Gallus - Murgioni - Petrini - Pitea - Randazzo - Rassu - Sanna Paolo Terzo - Tocco sul Piano di ripartizione automatica dei canali televisivi nel digitale terrestre proposto in uno schema di deliberazione dell'Autorità garante per le comunicazioni". (58)

"Mozione Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu - Sechi - Uras sull'omofobia". (59)

"Mozione Zedda Massimo - Uras - Ben Amara - Zuncheddu - Sechi sulla vertenza di lavoro della società Videonline 2 Srl con riferimento particolare alla condizione di circa 500 lavoratori a rischio di disoccupazione". (60)

"Mozione Diana Giampaolo - Bruno - Uras - Salis - Caria - Agus - Barracciu - Ben Amara - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Zedda Massimo - Zuncheddu sul processo di liquidazione da parte di Italia lavoro della società Insar - Iniziative Sardegna Spa, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (61)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, intervengo per chiedere al Presidente della Regione - richiesta che avevo già avanzato in Conferenza dei Capigruppo -, al fine di consentire al Consiglio di discutere sulle comunicazioni della Giunta in modo ampio, che è esattamente ciò che viene richiesto dall'opinione pubblica, di rendere, se è possibile, tali comunicazioni in Aula ai sensi dell'articolo 120 del Regolamento, anziché dell'articolo 121.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, la questione era già stata affrontata in Conferenza dei Capigruppo, dove la Giunta aveva espresso la propria posizione e aveva ribadito che la richiesta di convocazione dell'Aula per oggi era fatta ai sensi dell'articolo 121, per cui in tale senso dobbiamo procedere.

Comunicazioni della Giunta regionale, ex articolo 121 del Regolamento

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le comunicazioni della Giunta regionale, ai sensi dell'articolo 121 del Regolamento.

Ha facoltà di parlare il Presidente della Regione.

CAPPELLACCI (P.d.L.), Presidente della Regione. Signora Presidente, onorevoli colleghi, signori Assessori, è passato poco più di un anno da quando questa maggioranza ha intrapreso il proprio lavoro nell'interesse della Sardegna. E' stato un anno difficile, un percorso irto di problemi e difficoltà. Il mio impegno, così come quello della Giunta, è sempre stato quello di governare per il bene della comunità, Abbiamo affrontato il presente pensando al futuro; l'abbiamo fatto con senso di responsabilità, con trasparenza, con correttezza; l'abbiamo fatto all'esclusiva ricerca del bene comune.

Pur tuttavia, improvvisamente, su questo lavoro sono state proiettate delle ombre ed è da qui che voglio iniziare, rappresentandovi prima di tutto il mio stato d'animo. E' per questo motivo che ho chiesto immediatamente a quest'Aula di poter essere sentito. E' lo stato d'animo dell'uomo, ma è anche lo stato d'animo del Presidente di tutti i sardi, che improvvisamente si è ritrovato nel tritacarne mediatico. E credo di poter dire che sia anche il vostro stato d'animo, cari colleghi.

Di cosa mi si accusa? Sinceramente, a oggi, devo dirvi che non lo so. Non ho ricevuto alcuna formale contestazione sul mio operato, ma, come tutti voi, ho appreso dalle ricostruzioni giornalistiche delle indagini in corso. Sono ombre nelle quali non mi riconosco; sono ipotesi di comportamenti che non mi sono mai appartenuti, che non mi appartengono e che non mi apparterranno mai. Per questo motivo oggi voglio dirvi che l'uomo, il genitore, il presidente Cappellacci è qui di fronte a questo onorevole Consiglio con animo sereno, pronto a rappresentare l'unica cosa che conta: la verità, che si estrinseca nella realtà dei fatti. Quella realtà dei fatti che mi consente di presentarmi davanti a voi, e quindi a tutti i sardi, sereno e a testa alta.

Eppure il Presidente dei sardi è stato esposto a una vera e propria gogna mediatica. Si sono fatti riferimenti a degli incontri, si sono chiamate in causa delle conversazioni telefoniche, mi si rinfaccia di aver accolto suggerimenti, di aver frequentato taluni individui, di aver modificato delle norme in finanziaria con un disegno preciso e di aver manipolato graduatorie. Si è arrivati perfino a sostenere la tesi che l'approvazione di tre delibere sulle energie rinnovabili, da parte della Giunta, sia frutto di un ipotetico disegno criminoso e non invece di una legittima e coerente strategia di governo.

Sono pronto a rendere conto di ogni singolo giorno, di ogni minuto della mia attività di Presidente. Lo faccio con una certezza assoluta: mai e poi mai persone od eventi esterni hanno potuto distrarre o potranno distrarre la mia azione dalla ricerca del bene comune. Lo testimoniano i fatti concreti, gli unici che dimostrano la verità. C'è un dato esemplare e oggettivo che pesa come un macigno nella bilancia della verità: le autorizzazioni per l'eolico rilasciate da questa amministrazione regionale sono pari a zero; le autorizzazioni che saranno rilasciate da questa amministrazione regionale con la normativa da noi introdotta, fatta eccezione per i casi di autoproduzione e autoconsumo, saranno pari a zero. Questa è la realtà dei fatti, questa è la verità.

Questa sintesi finale altro non è se non l'esito di un percorso teso alla ricerca del massimo risultato utile per l'economia e lo sviluppo della nostra regione. Per perseguire tali obiettivi abbiamo intrapreso un percorso lineare, coerente, facilmente individuabile nei documenti, rigorosamente rispettoso di tutte le norme vigenti e accompagnato da una serie di consultazioni di natura multidisciplinare sia con le strutture degli Assessorati competenti che con rappresentanti di associazioni di categoria, con operatori del settore energetico ed elettrico e con ricercatori di università italiane. Per comprenderlo è di fondamentale importanza ricostruire il quadro normativo ereditato dalla precedente legislatura. Le criticità riscontrabili nella precedente normativa regionale erano ravvisabili sotto diversi profili. In primo luogo, sotto il profilo della competenza amministrativa la normativa di riferimento non era per niente chiara. Un'ulteriore e più rilevante criticità riguardava il regime del procedimento definito dalla disciplina regionale previgente. Il procedimento introdotto dalla legge numero 2 del 2007 risultava, infatti, fondato su un ingiustificato margine di discrezionalità che la parte politica si riservava a suo piacimento nelle decisioni riguardanti le iniziative che potevano essere o meno realizzate nel settore delle energie rinnovabili. Si delineava così un procedimento non rispettoso della normativa comunitaria e nazionale. L'ordinamento comunitario e quello nazionale, sulla base dell'introduzione del principio di liberalizzazione del mercato della produzione dell'energia elettrica, non ammettono di per sé procedure pubblicistiche di tipo concessorio, ma strutturano l'intervento amministrativo secondo lo schema tipico del provvedimento di autorizzazione.

E' questo il quadro che ha reso necessario l'intervento dell'attuale Giunta per adeguare la normativa regionale a quella nazionale e comunitaria. Il primo rilevante intervento, compiuto con la finanziaria 2009, ha consentito di fare chiarezza, di rimuovere la discrezionalità attuativa e gli evidenti vizi di liceità e legittimità della previgente normativa. Con l'articolo 6 della legge numero 3 del 2009, recante "Disposizioni in materia di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili", viene fatta finalmente chiarezza, in particolare: sulle competenze di chi è chiamato a rilasciare l'autorizzazione per l'installazione e l'esercizio di impianti per la produzione di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili; sul procedimento di rilascio del titolo abitativo per la realizzazione degli impianti. Con riferimento alle competenze, la nuova normativa prevede che spetti alla Regione, sino all'approvazione del Piano energetico ambientale regionale, la competenza al rilascio di provvedimenti autorizzativi per l'installazione e l'esercizio degli impianti di produzione elettrica con potenza di targa uguale o inferiore ai 300 megawatt termici e degli impianti di produzione di energie rinnovabili.

Consentitemi di sottolineare, cari colleghi, che l'aver eliminato la possibilità per l'organo politico di stipulare in maniera totalmente discrezionale accordi con operatori privati rappresenta un ripristino della legittimità e un importante contributo nella direzione della trasparenza e della correttezza del procedimento amministrativo. Agli stessi principi risponde il passaggio da un sistema concessorio a un sistema autorizzatorio regolamentato.

Consentitemi, altresì, di ricordare che la nuova normativa ha dovuto introdurre un correttivo essenziale per poter dare risposte concrete alla grave situazione di crisi delle imprese energivore della Sardegna, e in particolare, in quel particolare momento, a quelle del Sulcis-Iglesiente. Basta rileggere i quotidiani locali del periodo per ricordare il clima di quei giorni. In base alla formulazione originaria dell'articolo 18 della vecchia normativa non sarebbe stato possibile dare risposte concrete ai piani di investimento della Portovesme Srl, basati sulle fonti rinnovabili per l'abbattimento dei costi energetici di produzione.

La nuova normativa, inoltre, rimanda alla Giunta il compito della definizione di apposite linee guida finalizzate ad assicurare un uso corretto e sostenibile del territorio e ad assicurare alle comunità locali le ricadute economiche e sociali degli interventi produttivi. Infatti, prevede che, nel rispetto della legislazione nazionale e comunitaria, la Regione adotti un piano regionale di sviluppo delle tecnologie e degli impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile e che tale attività di pianificazione debba avvenire in conformità con le linee guida per la localizzazione degli impianti di produzione di energia rinnovabile definite dalla Giunta regionale. La Giunta ha quindi avviato, sin dall'ottobre scorso, un processo di approfondimento con il coinvolgimento degli Assessorati competenti, delle associazioni di categoria e degli operatori del settore.

Nel contempo, va sottolineato che proprio in quel periodo cominciavano a manifestarsi con sempre maggiore rilevanza a livello politico e nell'opinione pubblica le forti preoccupazioni, divenute poi allarme sociale, per le molteplici istanze di realizzazione di parchi eolici, e in particolare parchi eolici offshore. Si trattava e si tratta di un'inaccettabile ipotesi di aggressione del nostro territorio e delle nostre coste, con implicazioni speculative niente affatto chiare, che il Presidente della Regione e tutta la Giunta regionale hanno fin da subito respinto e contrastato con ogni mezzo a disposizione. Peraltro, il divieto alla realizzazione di impianti eolici offshore era stato già implicitamente determinato dalle disposizioni del piano casa, che vieta nella fascia dei 300 metri dalle linee di battigia la realizzazione di linee elettriche e che individua il mare territoriale come bene primario di interesse paesaggistico e oggetto di tutela, insieme alle praterie di posidonia.

PRESIDENTE. Presidente, il tempo è finito.

CAPPELLACCI (P.d.L.), Presidente della Regione. Mi bastano pochi secondi per concludere, se i consiglieri me lo consentono.

PRESIDENTE. Se non ci sono opposizioni, lo stesso tempo che concediamo in più al Presidente sarà concesso in più a ogni Gruppo.

Prego, Presidente.

CAPPELLACCI (P.d.L.), Presidente della Regione. Grazie, Presidente. Per sgombrare il campo in via definitiva da qualsiasi dubbio serviva tuttavia un atto formale della Giunta che contenesse un messaggio chiaro, fermo, responsabile e inequivocabile, nonché lecito e legittimo. Sono queste le motivazioni di fondo che hanno portato la Giunta regionale a prendere le decisioni che mettono la parola fine a qualsiasi tentativo di speculazione e aggressione del nostro territorio, con tre delibere il cui contenuto può essere così riassunto: divieto assoluto di realizzare impianti eolici offshore nel mare antistante le coste della Sardegna; approvazione degli atti di indirizzo e delle linee guida che disciplinano le procedure autorizzative per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e, per quanto riguarda gli impianti a terra, possibilità di compiere tale tipo di intervento riservata solo alla Regione Sardegna, tramite enti strumentali e/o una società di capitali a totale partecipazione regionale. Le uniche eccezioni ammesse possono riguardare aziende energivore e possono essere finalizzate esclusivamente all'autoproduzione e all'autoconsumo.

Emerge in modo chiaro il rispetto del primario e fondamentale interesse pubblico che ha orientato l'azione della Giunta regionale, che ha introdotto una serie di regole che, in modo inequivocabile, salvaguardano al massimo il territorio regionale sotto l'aspetto territoriale, ambientale e paesaggistico. La Giunta regionale ha ben chiara sia la fondamentale vocazione naturalistica della Sardegna, sia che le esigenze dello sviluppo devono essere sempre coniugate con la tutela dell'ambiente e del paesaggio.

L'insieme degli atti richiamati dimostra oggettivamente che la volontà dell'Esecutivo è ed è sempre stata quella di erigere una vera e propria diga contro qualsiasi tentativo di speculazione sulle energie rinnovabili e assicurare al nostro popolo i benefici economici dell'uso sostenibile del nostro territorio. Per raggiungere questo ambizioso traguardo abbiamo lavorato e continueremo a lavorare con rigore, trasparenza, correttezza. Sono scelte forti, senza condizionamenti, compiute in autonomia da parte di una Regione autonoma a statuto speciale, quella stessa autonomia che stiamo ricostruendo con i fatti per la nostra Isola, e che non deve essere solo politica, ma anche economica, sociale e culturale; quella stessa autonomia per cui le scelte che riguardano la Sardegna vengono compiute in quest'Aula dai rappresentanti del popolo sardo e non altrove. Quella di un'autodeterminazione fattiva che si traduca in atti e nella realizzazione concreta di un nuovo "sistema Sardegna" è la vera sfida che dobbiamo affrontare, sulla quale dobbiamo confrontarci e avere il coraggio di compiere un percorso comune.

Questa è la realtà dei fatti, questa è la verità. Non ho niente di cui vergognarmi, anzi, sono orgoglioso quale Presidente della Regione, e credo di poter essere orgoglioso anche per voi, per quello che è stato fatto. Grazie.

(Applausi)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione. Ogni Gruppo avrà a disposizione tredici minuti. Il computer è tarato su dieci minuti, scaduti i quali saranno concessi tre minuti aggiuntivi.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Credo che sia stato molto ragionevole consentire al Presidente della Regione di terminare il proprio intervento, quindi permettergli di esporre pienamente il suo pensiero. Davanti, però, a questa contraffazione della realtà, credo che sia assolutamente terribile impedire ai consiglieri regionali di potersi esprimere. Si è parlato di cinque anni di legislatura, si è parlato di azioni fatte in questo campo. Che tutta la Giunta sia venuta qui, come non si era mai visto, in questa celebrazione quasi solenne, semplicemente per ascoltare e che non si permetta al Consiglio regionale di parlare pienamente e liberamente, come ha fatto il Presidente della Regione, lo trovo insostenibile. Quindi, signor Presidente, le chiedo di permettermi di parlare, di esprimermi e raccontare come stanno le cose e non contraffare la realtà come state facendo...

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, lasciate finire l'onorevole Soru. Onorevole Pittalis!

(Interruzioni)

SORU (P.D.). In attesa di vergognarmi vorrei solamente parlare.

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, per cortesia! Grazie.

Onorevole Soru, concluda il suo intervento.

SORU (P.D.). Signora Presidente, ritengo di essere in un Consiglio regionale, il Consiglio dell'autonomia appena richiamato. Ritengo di rappresentare una parte importante dei cittadini della Sardegna, vorrei dare voce ai cittadini della Sardegna e combattere la contraffazione della realtà a cui ho appena assistito.

PRESIDENTE. Onorevole Soru, già in sede...

(Interruzioni)

Colleghi, per cortesia! Onorevole Pittalis, per cortesia.

Onorevole Soru, la questione è stata già chiarita in Conferenza dei Capigruppo. Il nostro Regolamento è chiaro e attribuisce a ciascuna parte politica delle prerogative. La Giunta ha utilizzato l'articolo 121 del Regolamento, perché intendeva fare delle comunicazioni. Se l'opposizione intendeva sviluppare un dibattito di altra natura poteva presentare una mozione per discutere la quale si sarebbe potuto convocare il Consiglio. Questo prevede il nostro Regolamento e sulla base di questo andiamo avanti.

(Interruzione)

Onorevole Soru, rispetti il Regolamento come tutti. Grazie.

SORU (P.D.). Credo ci siano motivi di opportunità politica che dovrebbero suggerirvi di aprire un dibattito.

PRESIDENTE. Onorevole Soru, la invito a sedersi. Lei ha fatto la sua richiesta, che in base al Regolamento non può essere accolta, per cui la invito a sedersi. Onorevole Soru, la invito a sedersi!

E' iscritto a parlare il consigliere Mario Floris. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Lei non è a Ballarò, onorevole Soru, ha capito? E' in Consiglio regionale. Si deve vergognare!

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis!

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Mi lasci parlare?

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, ho già dato la parola all'onorevole Floris. Non si può più intervenire sull'ordine dei lavori.

Prego, onorevole Floris.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Signor Presidente, colleghi del Consiglio...

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Sospendo la seduta per cinque minuti. I lavori riprenderanno alle ore 10 e 55.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 44, viene ripresa alle ore 10 e 56.)

PRESIDENTE. Onorevole Uras, c'è bisogno di qualche ulteriore minuto di sospensione?

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Un minuto.

PRESIDENTE. I lavori riprenderanno alle ore 11.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 57, viene ripresa alle ore 11 e 03.)

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Mario Floris.

(Interruzioni)

Colleghi, vi prego di prendere posto. Avevo già dato la parola all'onorevole Floris, prima che interrompessimo i lavori.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Signor Presidente, colleghi del Consiglio...

BRUNO (P.D.). Presidente, chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Per cortesia! Sull'ordine dei lavori per piacere intervieni dopo.

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Onorevole Salis, io ho ripreso la seduta e ho dato la parola all'onorevole Floris. Ci si potrà iscrivere a parlare subito dopo.

PORCU (P.D.). Se lei dà la parola senza guardare i banchi!

PRESIDENTE. No, io li ho guardati ma nessuno ha fatto alcun segno.

Prego, onorevole Floris.

(Interruzioni)

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Scusa, collega Porcu. Signora Presidente, colleghi del Consiglio, le dichiarazioni...

SORU (P.D.). Signora Presidente, vorremmo poter parlare. Mi piacerebbe moltissimo sentire il presidente Floris...

PRESIDENTE. Onorevole Soru, lei ha già avuto modo di parlare.

(Interruzioni del consigliere Soru)

PRESIDENTE. Onorevole Soru, lei ha avuto modo di parlare. Rispetti quest'Aula e il Regolamento!

(Interruzione del consigliere Soru)

PRESIDENTE. Onorevole Soru, deve imparare a rispettare quest'Aula e il Regolamento!

SORU (P.D.). Ci deve dare la possibilità di ascoltare e di parlare...

PRESIDENTE. Onorevole Soru, prenda posto e consenta all'onorevole Floris di intervenire.

Prego, onorevole Floris.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Presidente Soru, guardi, lei può parlare quanto vuole. Mi lasci la parola!

(Interruzione)

Presidente Soru, lei può parlare quanto vuole. Presenti una mozione e staremo qui a parlare quanto le pare e piace. Adesso stiamo applicando una norma del Regolamento, per cui non capisco tutta questa buriana. Per cortesia!

(Interruzioni)

Chi non vuole ascoltare può anche andar via!

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, vi prego di prendere posto. Non appena l'onorevole Floris terminerà il suo intervento verrà data la parola.

Prego, onorevole Floris.

(Interruzioni)

Chi deve fare la comunicazione?

(Interruzione del consigliere Giampaolo Diana)

PRESIDENTE. Chi fa la comunicazione?

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). La prego di ascoltare!

PRESIDENTE. Ho chiesto chi fa la comunicazione. Onorevole Diana, lo sto chiedendo! Se parla anche lei, non mi sente!

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, la ringrazio perché questo è un momento particolare ed è necessario capire esattamente quali sono gli atti politici che ogni Gruppo e ogni parte politica compie in quest'Aula.

Noi abbiamo chiesto ripetutamente, come lei sa, in Conferenza dei Capigruppo, di poter utilizzare l'articolo del Regolamento che avrebbe consentito a tutta l'Aula di intervenire su questa vicenda delicata. La Conferenza dei Capigruppo correttamente, a maggioranza, ha espresso diniego a questa richiesta. Abbiamo però avanzato un'ulteriore richiesta, l'ho avanzata io personalmente, signora Presidente, perché nella Conferenza dei Capigruppo sono state poste due questioni, la prima relativamente alla nostra richiesta di poter discutere immediatamente, e quindi già la settimana scorsa, sulle dichiarazioni del Presidente in merito alla vicenda dell'eolico. Questa richiesta è stata respinta. Accantonata questa richiesta - assessore Prato, lei rappresentava la Giunta in quell'occasione -, chiesi a nome dei Gruppi dell'opposizione che si rivedesse la decisione sulla modalità di svolgimento di questo dibattito. La Presidente rispose che avrebbe chiesto al presidente Cappellacci di considerare questa differente modalità di discussione e votazione. Allora, su questa richiesta noi non abbiamo avuto nessuna risposta, abbiamo lasciato i nostri Gruppi con questo punto interrogativo.

Oggi la maggioranza e la Giunta vengono qui e ci dicono che la nostra richiesta è stata respinta. Noi crediamo che su questo argomento così delicato, su cui sono intervenuti pesantemente anche autorevoli rappresentanti di tutti gli schieramenti a livello regionale e nazionale, compreso qualche illustre rappresentante del P.d.L., sia necessario che ogni consigliere possa discutere. Per cui, Presidente, con molto rammarico annuncio, per conto di tutti i Gruppi di opposizione, che noi abbandoniamo l'aula e presenteremo oggi stesso una mozione, non per far diventare quest'Assemblea un tribunale, ma per discutere della politica energetica della Sardegna, affinché sia liberata dalla possibile influenza di poteri esterni e spesso ostili alla nostra Isola. Annuncio, ripeto, a nome dell'opposizione, che noi abbandoniamo l'aula.

PRESIDENTE. Onorevole Salis, come lei ben sa la Conferenza dei Capigruppo aveva deciso di convocare il Consiglio con all'ordine del giorno le comunicazioni del Presidente, ai sensi dell'articolo 121 del Regolamento. Lei, come ha giustamente detto, aveva avanzato la richiesta che la modalità di discussione potesse svolgersi in base all'articolo 120 e io stessa mi sono fatta cura di consultare il Presidente della Regione, il quale mi ha confermato che la richiesta della Giunta era formulata in base all'articolo 121.

L'onorevole Uras ha posto il problema stamattina, a inizio lavori, e io ho dato la risposta che era stata posta all'attenzione della Conferenza dei Capigruppo, dove il Presidente aveva fatto presente ai Gruppi di opposizione che era prerogativa dei Gruppi di minoranza presentare una mozione per poter sviluppare un dibattito più approfondito. Avevamo anche valutato che per approfondire la materia delle fonti di energia rinnovabili era in corso di approvazione una risoluzione da parte delle due Commissioni competenti a cui quest'Aula aveva dato indicazione in tal senso, sulla base di un ordine del giorno. Avevamo convenuto che potesse essere quella la sede, sulla base dell'indirizzo che il Consiglio regionale stesso si era dato, per poter approfondire il tema delle fonti di energia rinnovabili. Quindi questo è stato deciso dalla Conferenza dei Capigruppo e a questo ci siamo attenuti questa mattina.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Signora Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori. Il fatto è che il Presidente della Regione non si presenta in quest'Aula da mesi. Noi abbiamo chiesto, per esempio con la mozione sullo stato dei lavori per la realizzazione delle opere connesse al G8 a La Maddalena, poi trasferito, che il Presidente venisse qui a discutere con noi di questo argomento. Lo abbiamo chiesto anche per la Sassari-Olbia e per la chimica, ma lui non si è presentato. Ha deciso invece di presentarsi oggi, sulla base dell'articolo 121, quindi per rendere delle semplici comunicazioni.

Ora, siccome il nostro Regolamento è molto chiaro, lei, Presidente, avrebbe potuto decidere di rendere dichiarazioni su argomenti di particolare rilievo politico e amministrativo ai sensi dell'articolo 120. Avrebbe così permesso a questo Consiglio regionale di fare il Consiglio regionale, la massima Assemblea della Sardegna, cioè di discutere. Mi pare che le comunicazioni che lei ha fatto siano di particolare rilievo politico e amministrativo, se non altro. Credo, quindi, che anche secondo il Regolamento sia necessario applicare l'articolo 120. In Conferenza dei Capigruppo avevo chiesto l'applicazione di questo articolo; l'avevo chiesto al delegato della Giunta, l'assessore Prato, il quale non mi ha dato risposta, mi ha semplicemente comunicato la sua decisione, la sua volontà, presidente Cappellacci, ma non mi ha detto quali erano i motivi per cui lei voleva evitare il dibattito.

Pertanto noi presenteremo la mozione, magari lei non verrà in Aula quando sarà discussa, però vogliamo approfondire, vogliamo con lei sviluppare questi aspetti delicati della vita politica e amministrativa della Regione, perché ci sono molti chiarimenti ancora da dare e un dibattito da affrontare, almeno a livello politico e amministrativo. Mi pare, ripeto, che siamo nella fattispecie dell'articolo 120, per cui le chiederei almeno il motivo del diniego all'applicazione di questo articolo e alla possibilità di svolgere un dibattito vero in quest'Aula. Avremo molte cose da chiederle.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, chiedo di parlare sull'ordine dei lavori, per favore.

PRESIDENTE. Un attimo. Onorevole Bruno, qual è la sua proposta sull'ordine dei lavori?

BRUNO (P.D.). La proposta è che il Presidente si esprima ai sensi dell'articolo 120 e ci consenta di svolgere un dibattito vero, almeno questa volta.

PRESIDENTE. La Giunta su questo si è già espressa e il Presidente del Consiglio ha già comunicato in merito. Inoltre la proposta sull'ordine dei lavori deve essere fatta all'Aula e non al Presidente della Regione.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, anch'io intervengo sull'ordine dei lavori, benché nessuno dei colleghi intervenuti abbia parlato effettivamente dell'ordine dei lavori.

La risposta, onorevole Bruno, se l'è data lei stesso quando ha citato gli articoli 120 e 121. Il Presidente ha ritenuto di dover rilasciare a quest'Aula delle comunicazioni. L'articolo 120 recita testualmente: "argomenti di particolare rilievo politico e amministrativo". Le ricordo che di amministrativo nelle comunicazioni del Presidente non esiste nulla perché nulla è stato fatto amministrativamente, quindi dichiarazioni di questo genere il Presidente non ne deve rilasciare. Se lei vuole invece dichiarazioni in campo energetico, sulla politica regionale...

(Interruzione del consigliere Bruno.)

DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo scusa, chiedo scusa. Se invece voi volete sapere qual è la politica energetica di questa maggioranza e di questa Giunta regionale, onorevole Soru - che è molto attento quando l'argomento lo riguarda, ma quando non lo riguarda è assente completamente - presenti una mozione, la discutiamo e in quella circostanza sapremo esattamente quali sono la vostra e la nostra posizione. Però, abbiate il buon senso di ascoltare il Presidente della Regione, al di là del fatto che abbia chiesto di parlare in base all'articolo 120 o 121.

PORCU (P.D.). L'abbiamo ascoltato!

DIANA MARIO (P.d.L.). Il presidente Soru noi l'abbiamo sempre ascoltato e non abbiamo fatto le gazzarre che sta facendo lui oggi!

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Onorevole Porcu, su che cosa intende intervenire?

PORCU (P.D.). Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Allora, se si interviene sull'ordine dei lavori deve essere per avanzare una proposta sull'ordine dei lavori e non per fare un intervento sugli articoli 120 e 121, perché le proposte sull'ordine dei lavori vanno rivolte all'Aula e non alla Giunta.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, è da sei mesi che noi cerchiamo di far partecipare il presidente Cappellacci a una discussione in quest'Aula. Ci siamo riusciti una sola volta. L'opposizione ha già abbandonato l'aula in occasione della discussione della mozione sul G8, che è un tema del tutto collegato, perché lo stesso sistema di potere, la cosiddetta "cricca", è collegato al sistema degli appalti. Noi non possiamo continuare a presentare mozioni alla cui discussione vorremmo che partecipasse il Presidente, che invece non partecipa, per cui le propongo, visto che il Presidente oggi è qui, di consentirci di discutere la mozione sul G8, perché quando la si sarebbe dovuta discutere l'opposizione abbandonò l'aula proprio per l'assenza del Presidente della Regione.

Le ricordo anche, Presidente, che questo Consiglio ha subito...

(Interruzioni)

Scusi, Presidente, mi faccia finire. Uno, la proposta l'ho avanzata; due, le ricordo che quest'Aula, purtroppo, sul tema delle politiche energetiche ha ricevuto uno schiaffo da parte della Giunta regionale. Perché? Perché questo Consiglio, in assenza del Presidente della Regione, ha discusso una mozione sull'energia e sull'eolico, si è rinviato l'argomento alla Commissione e nel frattempo la Giunta, senza aspettare la risoluzione della Commissione, anzi in assenza del presidente Cappellacci, che non si è presentato all'audizione in Commissione, è andata avanti con un proprio atto amministrativo, approvato il 12 marzo.

Le chiedo, Presidente, di mettersi nei nostri panni: cosa possiamo fare per poter discutere in quest'Aula col Presidente della Regione? Cosa possiamo fare perché la Giunta rispetti le decisioni del Consiglio? E la decisione del Consiglio era quella di discutere una risoluzione della Commissione, ma nel frattempo la Giunta è andata avanti con i propri atti. Quindi le chiedo, Presidente, di darci la possibilità di approfittare della presenza del presidente Cappellacci e di altri componenti della Giunta per discutere la mozione sul G8 e quella sull'energia, se serve, che abbiamo appena firmato e che può essere, se l'Aula lo ritiene, inserita all'ordine del giorno e discussa immediatamente. Noi vorremmo approfittare della presenza del presidente Cappellacci che, riipeto, in sei mesi, contando anche oggi, in aula si è presentato soltanto due volte!

PRESIDENTE. Onorevole Porcu, il Consiglio...

SORU (P.D.). Presidente, devo fare una proposta sull'ordine dei lavori!

PRESIDENTE. Onorevole Soru, lei non è neanche iscritto a parlare, per cui la prego di prendere posto.

SORU (P.D.). Ho provato a pigiare il tasto per iscrivermi!

PRESIDENTE. Onorevole Soru, lei è già intervenuto sull'ordine dei lavori, non si può intervenire due volte sullo stesso argomento.

Onorevole Porcu, il Consiglio è stato convocato con all'ordine del giorno le comunicazioni della Giunta. Quando termineremo la discussione di questo argomento faremo la votazione per l'inserimento e la discussione immediata del nuovo punto all'ordine del giorno, che richiede una maggioranza pari a quattro quinti dei votanti.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, lei è già intervenuto sull'ordine dei lavori.

OPPI (U.D.C.). Faccia intervenire chi chiede di intervenire!

PRESIDENTE. Onorevole Uras, se si vuole intervenire sulla prosecuzione dei lavori devono essere fatte proposte differenti rispetto a quelle che sono state già avanzate all'Aula.

Onorevole Giampaolo Diana, su che cosa intende intervenire?

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Sull'ordine dei lavori, Presidente.

PRESIDENTE. Faccia una proposta sull'ordine dei lavori, grazie.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Mi dia il tempo di fare una premessa e poi arriverò a una proposta, le assicuro. Io mi rivolgo a lei, Presidente...

PRESIDENTE. Onorevole Diana, mi scusi, se si interviene... il Regolamento...

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, le assicuro che lei sta rischiando di compromettere i lavori di quest'Aula!

PRESIDENTE. Onorevole Diana, io non sto rischiando di compromettere niente. Lei deve intervenire sull'ordine dei lavori.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Lasci parlare!

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, non può assumere il ruolo di censore di tutti! Lei non può essere il censore di tutti, Presidente!

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Tenetevi questa Assemblea imbavagliata! Siamo in stato di polizia! Non avete il coraggio delle vostre azioni!

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Ha sbagliato, Presidente!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI (U.D.C.). Sull'ordine dei lavori.

(Interruzioni)

SORU (P.D.). L'Aula poteva decidere su un tema politico di questa importanza!

PRESIDENTE. Onorevole Soru!

SORU (P.D.). Presidente, avrebbe dovuto lasciar discutere!

(I consiglieri appartenenti ai Gruppi di minoranza abbandonano l'aula)

PRESIDENTE. La seduta è sospesa, riprenderà alle ore 11 e 30.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 19, viene ripresa alle ore 11 e 22.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i nostri lavori. Aveva chiesto di intervenire l'onorevole Oppi. Vuole intervenire sempre sull'ordine dei lavori o proseguiamo con gli interventi?

OPPI (U.D.C.). Proseguiamo.

Continuazione della discussione sulle comunicazioni della Giunta regionale, ex articolo 121 del Regolamento

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Mario Floris. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Signor Presidente, colleghi del Consiglio, le dichiarazioni testé rese dal Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, meritano rispetto sotto l'aspetto giuridico, sotto il profilo politico e umano, secondo la verità dei fatti. Non servono certamente processi alle intenzioni, come quelli fatti anche dalla minoranza e portati avanti da un ex Presidente della Regione. Sappiamo tutti che quello di cui stiamo discutendo è un comparto in piena, costante e vertiginosa evoluzione; un comparto sul quale le regole devono essere ancora affinate, mentre d'altra parte i tempi veloci richiesti dalle decisioni incidono in maniera determinante, direi esclusiva, sulle possibilità di fruire non solo dei mezzi e degli strumenti, ma anche delle risorse indispensabili per partecipare attivamente ai processi di sviluppo che la Comunità europea ha messo a disposizione della classe dirigente, alla quale sono affidate la programmazione e le scelte, e degli imprenditori, ai quali competono gli interventi economici che crea la ricchezza del nostro Paese.

(Brusio in aula)

Adesso che la minoranza non c'è, almeno la maggioranza consenta lo svolgimento degli interventi.

Insieme, maggioranza e opposizione di oggi, opposizione e maggioranza di ieri, ciascuno con le proprie indiscutibili capacità politiche, tecniche e giuridiche, abbiamo scritto le regole di questo comparto. Non dobbiamo dimenticarlo, regole importanti per il presente e per il futuro della Sardegna, delle quali portiamo tutti responsabilità, oneri e onori. Abbiamo tutti la consapevolezza che possono essere regole imperfette, che forse andrebbero migliorate, anzi vanno migliorate a garanzia degli imprenditori e a presidio della corretta trasparenza delle procedure, delle scelte e delle decisioni.

Lungi da noi, però, il processo alle intenzioni. Lasciamo che gli accertamenti e i giudizi di carattere giudiziario siano fatti nelle sedi a ciò deputate, sgombrando il nostro confronto da pregiudizi e da convincimenti sommari, che invece mi pare fossero presenti nella mente dell'onorevole Soru. A noi competono verifiche e valutazioni di natura politica e analisi, valutazioni e giudizi anche sull'adeguatezza delle regole, degli strumenti giuridici, amministrativi, tecnici e organizzativi dei quali la Regione si è dotata o non si è dotata nel suo complesso e specificatamente in questo fondamentale settore dell'economia e dello sviluppo. Valutazioni che non possono prescindere dalle regole fondamentali che sono alla base delle istituzioni, attraverso le quali il popolo degli elettori seleziona, con processi liberi, civili e democratici, la propria classe dirigente regionale. Con queste premesse e sulla base di questi presupposti non possiamo non fare, anzi è d'obbligo, una riflessione, diciamo, di dettaglio che ha comunque una rilevanza dirimente e che trova conforto nelle stesse dichiarazioni fatte dal presidente Cappellacci.

Per cortesia!

PRESIDENTE. Colleghi, onorevole Pitea, l'onorevole Floris ha ragione di lamentarsi del brusio.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Ci dobbiamo preparare peraltro alla discussione della mozione, sulla quale dovremo parlare tutti, quindi mi auguro che anche quelli che oggi non possono intervenire lo facciano successivamente.

Ammettiamo che siano esatte le ricostruzioni giornalistiche secondo le quali il Presidente della Regione si accorge che bisogna tagliare la testa al toro, mettendo fine a una vicenda dai contorni nebulosi, e assume una decisione inequivocabile, chiara e definitiva, come quella che ha assunto. E allora? A mio giudizio, a nostro giudizio, ha dimostrato fermezza e carattere e ha fatto prevalere gli interessi generali. Ciò è un fatto significativo, ma soprattutto vuol dire che non c'era l'intenzione di fare cose men che lecite, perché quando ci si accorge che nonostante le puntualizzazioni circa l'intenzione della Regione c'è ancora qualcuno - e c'è ancora qualcuno - nella maggioranza e nell'opposizione che fa finta di non capire, viene bloccato ogni tentativo di speculazione. Ciò è apprezzabile e trova riscontro in tutti gli atti e provvedimenti che sono a nostra disposizione dal 2000 a oggi, ovvero nell'arco degli ultimi dieci anni, che hanno visto alternarsi tutte le forze presenti nel panorama regionale e al governo della Regione. Ma questi ultimi dieci anni hanno visto una Regione sostanzialmente fragile, debole, carente, inadeguata e anche culturalmente e politicamente impreparata, come lo sono stati e lo sono tutti i partiti politici in campo, lo stesso nostro sistema istituzionale e l'intera società sarda, ad affrontare e decidere le scelte del cambiamento, come ci viene imposto dal Titolo V della Costituzione, ormai anch'esso datato, dal federalismo e dalla Carta costituzionale.

Questa nostra discussione, come altre volte nel passato in quest'Aula, ha messo ancora una volta in evidenza la fragilità - lo dicevo prima e lo confermo adesso - del presidenzialismo, dell'uomo solo al comando, che ha contrapposto l'assolutismo e la solitudine del potere esecutivo all'indebolimento delle prerogative delle assemblee elettive e delle assemblee legislative, in particolare facendo venir meno il sistema dei controlli e di bilanciamento dei poteri, non solo quelli pratici di condivisione delle scelte. Tutta la documentazione intorno alle energie alternative che ho sottomano, dall'istituzione dell'Agenzia per l'ambiente al Piano energetico regionale, alle linee guida, alle leggi finanziarie che hanno trattato la materia, alle delibere della Giunta, dalla Giunta Cappellacci alla Giunta Soru, dalla Giunta da me presieduta ai decreti attuativi della legge Bucalossi del 1977, che valorizza l'energia solare, mettono in evidenza tentativi, preoccupazioni, dubbi, precauzioni che hanno pervaso e pervadono le iniziative, le scelte, le decisioni sulle energie alternative, sull'eolico, sul fotovoltaico, per l'appunto un campo, un settore sul quale ruotano vari interessi e sul quale si gioca il futuro del mondo, non soltanto quello della Sardegna. Un campo, un settore nel quale i poteri di scelta e di decisione sono tuttora incerti, confusi, controversi e sui quali occorre fare chiarezza subito, soprattutto tra le competenze e i poteri degli organi dello Stato e quelli della Regione.

Anch'io sono convinto che con il cosiddetto Codice Urbani e altri provvedimenti simili sia stata sottratta alla Regione sarda, in maniera surrettizia, la competenza esclusiva in materia di paesaggio, peraltro già disciplinata da specifiche norme di attuazione dello Statuto; competenza e poteri che dobbiamo rivendicare con forza proprio in attuazione del Titolo V della Costituzione, unitamente a quelli in materia di ambiente.

Ciò detto, concludo riaffermando la convinzione che il presidente Cappellacci ha operato con assoluta correttezza, con trasparenza sua e della Giunta regionale e saprà dimostrare in tutte le sedi la sua totale estraneità a qualsiasi fatto contestato. Scegliere e decidere da soli è certamente un privilegio, ma è anche un peso, non solo una responsabilità. Se si sbaglia, e sbagliare è umano, la solidarietà non è sufficiente a mitigare la tristezza della solitudine, soprattutto quando non è confortata dalla politica nel significato più ampio della sua funzione. Abbiamo sentito troppe cassandre in questi ultimi giorni, abbiamo assistito a un'incontrollata caccia alle streghe, a ragionamenti e pronunciamenti giustizialisti senza riscontri oggettivi. Una vera barbarie politica e civile!

In situazioni analoghe, spiace ricordarlo, ma è necessario, abbiamo assolto come Consiglio regionale la nostra funzione di controllo e indirizzo in tutta serenità, abbiamo atteso l'accertamento dei fatti nel rispetto della verità e delle persone, senza trarre, come invece hanno fatto altri esponenti politici, conclusioni sommarie che respingiamo e condanniamo anche in termini di buon senso, perché vogliamo che la politica assuma la sua funzione alta e nobile di regolatrice di civiltà. Condizione perché ciò accada è certamente la riforma della Regione, in primo luogo quella delle regole, dello Statuto e della legge elettorale, del riequilibrio dei poteri tra gli organi della Regione e tra questi e del sistema degli enti locali, per affrontare insieme i problemi della società, del progresso, dello sviluppo, del lavoro e dell'occupazione. E a tutti quelli che si svegliano la mattina e qualunque cosa vedano in televisione chiedono le dimissioni del Presidente, senza giustificazione alcuna, senza sapere di che cosa stanno parlando, io dico che in un momento di difficoltà economica e sociale come questo soprattutto la maggioranza ha l'obbligo morale e politico di realizzare il suo programma di governo, compresi i problemi energetici che erano, sono e saranno, fattori essenziali e irrinunciabili dello sviluppo della Sardegna.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giacomo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Signora Presidente, a volte non si riesce a capire il motivo per cui questo Regolamento debba essere sempre e comunque stravolto. A me ha fatto piacere sentire il Presidente della Regione stamattina, ma, come al solito, essendo uno che non ha mai cavalcato il giustizialismo, e il mio partito in questo è stato maestro, credo che il fatto che lei, Presidente, non abbia ricevuto nessuna comunicazione sia la testimonianza o di un qualcosa che non funziona - e sappiamo che non funziona, cioè c'è una giustizia che tarda ad arrivare, le cose le veniamo a sapere prima attraverso gli organi di informazione, che è la cosa più avvilente che possa capitare - o di una strumentalizzazione in atto, e anche questo fa parte delle regole del gioco.

Noi in quest'Aula, se qualcuno lo pensasse, non abbiamo mai cercato di aprire processi, neanche quando ce n'erano veri motivi. Non lo abbiamo fatto neanche durante la campagna elettorale dell'anno scorso. C'è, però, un'interpretazione che ci lascia sempre più amareggiati, cioè c'è una parte della politica che invece pretende di dare interpretazione a quello che succede agli altri, mentre l'interpretazione di quello che succede a se stessa, che è uguale o può essere uguale e identico, è completamente diversa. Se si fosse aperto il dibattito nella giornata odierna, per l'atteggiamento che ha tenuto avrei chiesto all'onorevole Soru, che adesso non è presente: "Ma qui qualcuno si è mai sognato di dirle che lei è sotto processo?". Qualcuno di noi ha mai strumentalizzato una cosa del genere? In quest'Aula non ci siamo mai permessi di strumentalizzare una situazione che io mi auguro si concluda a suo favore.

Stamattina sembrava quasi che fosse in atto un processo e che il presidente Cappellacci volesse sfuggire a tale processo. Abbiamo detto che la mozione la potrete discutere fra dieci giorni. Si può tranquillamente discutere tutti assieme, ma non calpestiamo le regole, perché ci servono, se no in quest'Aula senza regole, come in tutte le assemblee legislative, sapete meglio di me che cosa può capitare. Non serve!

C'è un'abitudine che anche nei partiti si va diffondendo da parte delle minoranze, quella cioè di voler decidere per le maggioranze, di decidere esse stesse cosa fare, dove andare e con chi. Qua sembra accadere la stessa cosa, sembra che ci sia una minoranza che voglia decidere cosa deve fare questa maggioranza. Credo che noi non si debba sfuggire alle nostre responsabilità, che una discussione serena, ampia e tranquilla la si debba fare, perché se dovessimo diventare tutti più cattivi - e stiamo uscendo da una campagna elettorale che, grazie a Dio, di cattiverie ne ha manifestato -, potremmo dire che l'unico record che l'attuale minoranza può aver battuto nella passata legislatura è quello di essersi ritrovata con un Presidente della Regione e un Presidente del Consiglio sotto processo in contemporanea, uno a Cagliari e l'altro Sassari. Ma siccome questo non lo vogliamo dire, continueremo a non dirlo, perché non abbiamo necessità di utilizzare quello che nella realtà ci si presenta. Questa è la situazione!

Rientriamo nel merito: non una concessione è stata rilasciata, non una pala è stata posta con questa Giunta da lei presieduta. C'è un peccato originale, che è il Piano energetico, perché questo piano non è mai entrato in quest'Aula, guardate, né quando governava il centrodestra prima, né quando ha governato Soru, e non vi è entrato neanche adesso. Io spero che un giorno a questo si possa anche arrivare, perché un livello di programmazione seria non può non coinvolgere il Consiglio.

Le modifiche fatte: guardate, io so che di modifiche per facilitare l'accesso degli avventurieri qua non se ne sono fatte. Mi risulta che nella passata legislatura, a un certo punto, il Piano energetico fu modificato. Essendo ormai sature le aree industriali, furono poste sullo stesso piano le aree non urbanizzate e quelle urbanizzate. C'era la necessità, e di necessità si fa virtù. Vi ricordate il Casic? Io ebbi modo di parlare di Sorgenia in quest'Aula, di parlare di quei famosi 200 ettari relativi a un progetto per la Sardegna che non era di Sorgenia, che era stato fatto da soggetti a noi vicini e che noi paghiamo. Io mi auguro che nel dibattito la prossima volta qualcuno voglia accennare a questo. Saremo senz'altro più puntuali, precisi e documentati, perché Sorgenia non appartiene a Giacomo Sanna, né al Partito Sardo d'Azione. Sappiamo benissimo di chi è. Sorgenia ha 40 ettari a Chilivani e altrettanti a Villacidro, vogliamo fare la mappatura? Facciamo la mappatura del fotovoltaico, facciamo la mappatura di tutto ciò che è stato consegnato. Queste persone non erano predoni, ma benefattori che venivano qua per farci del bene e tutti noi ne eravamo contenti! Quando si tratta di amici loro allora sono persone oneste, capaci, volenterose, imprenditori di massimo livello, che vengono qua per regalare ai sardi un po' di piacere e un po' di ricchezza. Ma questa se la portano via loro!

Noi abbiamo una situazione che qualcuno vuole mettere su un piano completamente diverso rispetto alla realtà. Quando si parla di legittimità, di trasparenza, non è che la legittimità e la trasparenza stanno solo da una parte e noi siamo quelli che fanno le cose illegittime e poco trasparenti. Siccome non abbiamo niente da nascondere, io la mozione la discuterei anche domani mattina, se fosse possibile, però questa opposizione non può pretendere di dettare i tempi e decidere cosa dobbiamo e cosa non dobbiamo fare o quando lo dobbiamo fare. Se dovessi assumere lo stesso atteggiamento che hanno assunto oggi i colleghi della minoranza, e credo di esserci vicino, quando sarà discussa la mozione in quest'Aula dovrei alzarmi insieme al mio Gruppo e andar via, e quindi il Partito Sardo d'Azione non parteciperebbe alla discussione. Se impostiamo il rapporto fra maggioranza e opposizione in questi termini, poi ognuno discute le cose proprie in presenza di se stesso e in assenza altrui.

Presidente, io spero che al più presto lei possa chiarire tutto ciò che in questi giorni, in questo mese, ha destato l'attenzione dei media in modo violento e anche preoccupante, perché poi c'è da preoccuparsi per ciò che è stato detto e scritto, affinché lei prima di tutti possa recuperare la serenità sua e della sua famiglia, quella serenità che è d'obbligo avendo la coscienza a posto. Lei stamattina l'ha testimoniato e io credo che questo sia più che sufficiente. La sua testimonianza in quest'Aula non può essere messa in discussione, diversamente il nostro partito non sarebbe al suo fianco. Se avessimo un solo dubbio non staremmo con lei. Raccomando invece un'altra cosa: visto e considerato che l'assalto alla diligenza c'è stato e che la Giunta con la sua azione credo l'abbia respinto, mi auguro che si possa discutere tutti insieme per stabilire che questa ricchezza deve essere lasciata in Sardegna e che tutto ciò che di positivo può creare appunto ricchezza, benessere e un sistema ambientale certamente migliore, deve essere lasciato in quest'Isola. Troviamo il sistema, stabiliamo delle regole di protezione. Abbiamo gli strumenti, utilizziamoli per far sì che il saccheggio che è andato avanti fino all'inizio di questa legislatura non possa continuare. Questo è ciò che a noi interessa maggiormente. I sardi ancora una volta non possono essere depredati; i sardi ancora una volta non possono subire un impoverimento facendo portar via tutto ciò che in termini di ricchezza il sistema ambientale ha creato. La Saras insegna, la bruciatura dei rifiuti di lavorazione del petrolio insegna. Quei certificati verdi gridano vendetta! Un giorno dovremo parlare anche di questo, un giorno dovremo chiarire se del sistema ambientale quello ne può far parte oppure no. Grazie.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Vargiu. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Signora Presidente, colleghi consiglieri, non credo che ci sia bisogno di fare un grande dibattito sulle dichiarazioni del Presidente. Noi Riformatori le abbiamo ascoltate con grande attenzione e ribadiamo al Presidente piena solidarietà umana e politica, certi che se qualcosa gli verrà davvero contestata saprà dimostrare pienamente la totale estraneità a ogni addebito sua e della sua Giunta. Ci sarà un altro momento per discutere della politica energetica della Regione, cosa che faremo volentieri, ma soprattutto per ridefinire insieme la progettualità del Governo regionale per adeguarne l'azione alle aspettative dei sardi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI (U.D.C.). Signora Presidente, colleghe e colleghi, ho deciso di intervenire oggi in quest'Aula e mi rammarico dell'assenza dell'opposizione, perché credo che su un argomento così complesso sia opportuno cercare di fare chiarezza e ripristinare una correttezza di informazione basata su dati obiettivi. Nell'ultimo periodo sono state dette tante, troppe cose, e molte inesattezze. L'argomento è stato oggetto di facili strumentalizzazioni e oggi è importante fare qualche passo indietro nel tempo e analizzare le diverse fasi che si sono succedute dal 2002 a oggi. Per capire di cosa stiamo parlando, per capire le motivazioni di chi ha agito è necessario entrare nel vivo dell'argomento e analizzare nel dettaglio tutti gli elementi a nostra disposizione.

Io ritengo che non si possano attribuire responsabilità né al presidente Ugo Cappellacci, ma direi addirittura neppure alla precedente Giunta Soru, quindi non capisco perché la minoranza sia uscita dall'aula. Credo, in base agli elementi a mia disposizione, che le azioni intraprese dalla Regione in questo settore siano state guidate dal desiderio di evitare che si affacciassero in Sardegna imprenditori che non avessero a cuore gli interessi della nostra Isola e dei suoi abitanti. Ritengo che tali azioni siano state intraprese comunque nel massimo rispetto della legge e delle normative italiana ed europea, evitando così di incorrere in sanzioni da parte della Comunità europea.

A qualche collega che è intervenuto credo sia opportuno spiegare che cosa è successo. Va detto subito che nel 2002 la realizzazione degli impianti eolici era sottoposta a verifica, e soltanto se sussistevano problemi ambientali era sottoposta a valutazione di impatto ambientale (VIA), diversamente era sufficiente una determinazione del funzionario preposto. Casualmente questo funzionario ne ha fatte troppe di determinazioni. Si chiamava anche lui Farris, ma era un altro Farris. Ebbene, in questi anni, dal 2002 al 2004, sono state fatte circa 11 determinazioni e soltanto 2 delibere della Giunta regionale, perché solo 2 interventi erano assoggettabili a VIA. Devo anche dire che la maggior parte delle aziende interessate ha nomi strani: Fri-El, IVPC Sardegna (Vigorito è stato anche arrestato). Va detto subito che in Sardegna con gli impianti realizzati e quelli che, con VIA favorevole, sono invece in corso di realizzazione si arriva a una produzione di 1.000 megawatt. Poi ci sono altre 15 richieste in corso di istruttoria. Non riesco quindi a capire che cosa possa aver fatto questa Giunta, se non il bene della collettività!

Nel 2003, verificato un notevole incremento di richieste si ritenne di sottoporre a VIA tutti gli impianti, e c'è una legge specifica al riguardo. Contestualmente fu predisposto il bando. Nel 2004, con l'avvento di Renato Soru, la Giunta regionale sospende il bando, adotta una moratoria, grosso modo nel mese di agosto, e blocca le autorizzazioni. In seguito al ricorso al diniego 2 dei 250 impianti sono in fase di realizzazione. A novembre, sempre del 2004, predispone la legge numero 8 (contro la quale fu presentato, senza esito, ricorso alla Corte costituzionale), la quale stabilisce che potranno essere realizzati gli impianti che saranno ubicati nelle aree individuate dal Piano paesaggistico regionale. Nel 2006, se non sbaglio a settembre, viene approvato il PPR, che all'articolo 112 parla di aree industriali e aree compromesse che non siano localizzate negli ambiti di paesaggio costieri. Al fine di rimuovere questo blocco nel 2007 viene approvato l'articolo 18 della finanziaria. E' ancora in carica la Giunta Soru. In base a questo articolo possono realizzare impianti eolici le aziende produttrici di energia, attraverso un protocollo d'intesa (che nello specifico si chiama "legge Enel"), nonché gli enti pubblici, per la restante quota, attraverso un bando. Nello stesso articolo, inoltre, furono inclusi gli ampliamenti, per cui quelli relativi agli impianti di Tula e Sedini, che sono dell'Enel, sono compresi nel primo gruppo.

Lo studio richiamato nell'articolo 18 della finanziaria e nell'articolo 112 del PPR è stato approvato con delibera di Giunta. In questo studio vengono indicate le aree industriali, le aree PIP superiori a 20 ettari e le aree contermini ad esse per un raggio di 4 chilometri. Il primo Piano energetico, chiamiamolo "Piano Pili", che prevedeva la produzione di 2.000 megawatt è stato adottato, ma mai approvato. Il "Piano Soru", adottato del 2006 e ancora sottoposto a Valutazione ambientale strategica (VAS), riduce il limite massimo di produzione a 550 megawatt, aumentabile a 1.050. Nel 2008, con delibera di Giunta, viene superato il limite di 550 megawatt e viene predisposta una tabella (per amore della verità, la tabella viene predisposta dalla Terna Spa), che però non è conveniente. Se si supera il limite previsto, se si arriva anche a 3.000 megawatt l'energia in surplus viene pagata ma non viene immessa nella rete in continuità. Quindi è una truffa, lo dico, sempre per amore della verità, per chi parla di cose contraffatte. Nel gennaio del 2009, quando la Giunta probabilmente non era più presieduta da Soru, ma dal vicepresidente Mannoni, si decide di inserire tutte le aree PIP, abolendo il limite dei 20 ettari, e di eliminare le aree contermini. Giusta interpretazione, nelle aree PIP impediscono la speculazione solo a chi utilizza l'energia, perché le aree PIP sono talmente ridotte che evidentemente una pala eolica creerebbe problemi di impatto ambientale.

Il presidente Cappellacci - arriviamo alle cose serie - modifica l'articolo 18 e attribuisce la competenza sull'autorizzazione unica alla Regione. Quindi che cosa elimina? Gli accordi di programma. Si parla - questo perché lo sappiano tutti - di accordi di programma, ma come poteva il presidente Cappellacci fare un accordo di programma se la previsione di tali accordi è stata eliminata? Li avevano previsti altri e noi li abbiamo eliminati. Non solo attribuisce l'autorizzazione unica alla Regione, ma elimina gli ampliamenti, come quelli che hanno consentito di realizzare gli interventi a Tula e Sedini per l'Enel, elimina il protocollo d'intesa e i bandi che altri avevano predisposto. Anche perché i bandi, vedete, non sono attuabili a causa dell'opposizione della Comunità europea. Quindi il presidente Cappellacci di fatto, con questa azione, ha eliminato la discrezionalità. Questo per dire cosa abbiamo fatto e cosa non abbiamo fatto.

Casualmente nel periodo contestato, dal 1° luglio al 31 dicembre, l'Assessore della difesa dell'ambiente ero io, e come mai non vengo citato? Perché non abbiamo prodotto niente e lo dirò adesso. E' pur vero che le richieste sono aumentate, con la modifica apportata, quindi bisognava stabilire dei criteri selettivi. Nel marzo 2010, dopo un lavoro articolato, come ha detto il Presidente, da parte delle strutture degli Assessorati, viene approvata una delibera che è in pratica una moratoria, che va valutata e supportata ovviamente, da provvedimenti legislativi. E il limite previsto qual è? Quello dell'autoproduzione. Non solo, dovrebbe essere fatta una legge in cui può essere previsto anche il protocollo d'intesa, limitandolo agli impianti da 10 o 20 megawatt, cioè ai grossi impianti.

Perché ho voluto dire queste cose? Perché se uno non conosce la storia che cosa può dire? Non si può dire che Soru abbia consentito chissà che cosa, tuttavia ha adottato alcuni provvedimenti, può darsi anche in buona fede, che certamente hanno dato maggiore discrezionalità. Verificato che qualche giornale costantemente dice che la discrezionalità sarebbe stata data da questa Giunta, devo dire che è esattamente il contrario e lo dimostrano gli atti concreti. Non solo, la Giunta Soru ha consentito l'attivazione, in quel periodo, di due impianti (impianti dell'ENEL) e anche - per altro a suo tempo era già stato tutto predisposto - dell'impianto di Ulassai. La Giunta Cappellacci ha fatto soltanto una cosa, cioè ha completato l'iter già avviato a Ulassai, mi riferisco alla Saras, la quale recentemente ha presentato un secondo progetto che è stato rigettato e per il quale ha già fatto ricorso. Se dobbiamo essere sinceri, quando negli organi di stampa si parla di un certo Franzinelli e gli organi dello Stato fanno le verifiche, è per capire se anche nella Saras, come nella Fri-El e in tante altre società oggetto di tali verifiche, fosse confluita una società con la mediazione di questo personaggio.

Praticamente abbiamo fatto un solo provvedimento, abbiamo cioè eliminato, con la modifica dell'articolo 18, l'indicazione di determinate aree e abbiamo attivato le procedure sulla spinta di movimenti sindacali di un intero territorio, quello del Sulcis, creando le condizioni perché la Portovesme Srl passasse dalla posizione di consumatore a quella di produttore di energia. E io, e ne sono onorato, per la prima volta sono andato insieme al Presidente a quell'incontro. Non ci andavo mai per motivi personali. Abbiamo chiuso l'accordo che ancora non è perfezionato, perché le aree devono essere ancora acquisite, ma è praticamente in via di definizione, e l'Assessorato dell'industria dovrà dare a breve questa autorizzazione.

Quindi se non abbiamo fatto niente, se abbiamo già realizzato impianti per la produzione di 1.000 megawatt, se non c'è un provvedimento fatto dalla Giunta regionale, le chiacchiere sono una bella cosa, ma rendiamo giustizia per quello che è stato fatto fino a oggi. Non solo, voglio anche dire, Presidente, che in questi giorni si stanno presentando ulteriori richieste, ecco perché dobbiamo accelerare l'iter delle linee guida, cioè per evitare i ricorsi e l'arrivo di una nuova ondata di faccendieri, di personaggi che vengono qui con l'intento di speculare e che lei con quel provvedimento ha bloccato. Lo dico perché ci sono due società che in questo periodo, esattamente il 3 e il 13 maggio, hanno presentato richiesta per la realizzazione di due impianti: uno da 204 megawatt a Villacidro, nel Medio Campidano, l'altro da 102 megawatt a San Gavino Monreale. Dobbiamo stare attenti, accelerare l'iter, questo sì, proseguire nell'azione intrapresa, definire i dettagli per evitare questo, anche perché ci sono altre quindici società le cui richieste sono in fase istruttoria, oltre a quelle in fase di VIA. Quindi in funzione di questo dobbiamo organizzarci, per quello che ho detto prima, cioè perché se non stiamo attenti si può arrivare anche a produrre 3.000 megawatt, che non possono essere immessi tutti in rete, ma in base alla legge devono essere pagati, cioè le società prendono i soldi, ma di fatto non producono l'energia utile.

Ecco, in funzione di questo credo che noi abbiamo il dovere morale di difendere questa Giunta, abbiamo il dovere morale di evidenziare questi dati, che avrei fornito con dovizia di particolari all'opposizione, se fosse stata presente. Noi, come ha ben detto Mariolino Floris, non creiamo problemi. Anch'io una volta sono stato indagato, non sapevo quando il tutto era iniziato, non sapevo quando ne sarei uscito. E quando qualcuno ha tentato di arrivare all'ultima fase ha però detto: "Guardate che anche la richiesta di rinvio a giudizio è in difesa degli interessati. Tutt'al più può servire per un approfondimento in fase dibattimentale". Invece l'opinione pubblica e la stampa di questo ne fanno un cavallo di battaglia.

Presidente, siccome ho collaborato con lei, ho avuto l'opportunità di seguirla in tutte queste fasi, in cui lei non ha mai rivolto una richiesta che potesse servire a questo o a quel personaggio, a questa o a quell'altra azienda, con senso di responsabilità la esorto a stare sereno, perché noi saremo sempre con lei, non per come la conosciamo, ma per l'azione che ha compiuto e che io ho potuto seguire passo a passo. Con la massima serenità, quindi, noi siamo andati oltre le nostre competenze per rendere giustizia ai sardi sotto tutti i punti di vista e soprattutto per evitare le speculazioni che altri hanno fatto certamente prima di lei.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Signora Presidente, signor Presidente della Regione, caro Ugo, vista l'intimità che ci hanno favorevolmente concesso i nostri colleghi appartenenti a partiti guidati da un intemperante - verrebbe da dire qualcosa che magari non è opportuno dire -, insomma la miglior difesa può essere l'attacco. E io credo che in questa circostanza, così come in altre circostanze, il presidente Soru, o meglio il collega Soru - mi ero ripromesso di non chiamarlo più Presidente - abbia scatenato una bagarre, condizionando anche quelli dell'opposizione che probabilmente intendevano, con spirito diverso, affrontare questa seduta sotto due diversi aspetti: da un lato c'erano quelli che volevano affrontare la materia come questione morale, dall'altro c'erano invece quelli che avrebbero voluto discutere di problematiche connesse con la politica energetica regionale. Questi sono i due filoni presenti oggi all'interno dell'opposizione e attinenti ad argomenti estremamente interessanti per loro, meno interessanti per me personalmente, ma credo che le manifestazioni che sono state precedentemente portate all'attenzione nostra e del Presidente la dicano lunga in merito.

La questione morale non è assolutamente in discussione. Noi non abbiamo da discutere di questione morale. Non lo abbiamo fatto neanche quando, nella precedente legislatura, più di una volta avremmo potuto sollevare la questione morale nei confronti del Presidente del Consiglio e del Presidente della Regione di allora. Ci siamo affidati esclusivamente al buon senso, alle regole e alle norme. La Commissione d'inchiesta sul caso Saatchi & Saatchi, atto doveroso del Consiglio regionale, era composta secondo quanto previsto dal Regolamento. Sulla questione che riguardava il Presidente del Consiglio abbiamo con fatica taciuto, e aspettiamo.

L'argomento oggetto della discussione odierna era stato da me sollevato in Conferenza dei Capigruppo nella certezza che questa seduta non sarebbe stata strumentalizzata in questi termini. Ciò non è avvenuto. Il mio ragionamento, che termina qui per questa parte, era composto da due parti: la prima parte riguardava un argomento che avrei voluto affrontare in presenza dei nostri colleghi della minoranza, i quali hanno evitato il dibattito e quindi mi hanno anche evitato di sollevare questioni morali all'interno di quest'Aula; per il resto, invece, si trattava di dare alcune risposte sulla politica energetica della Giunta regionale, non potendomi rifare al Piano energetico regionale che il presidente Soru ignora di aver adottato e approvato senza averlo portato all'attenzione dell'Aula. Non ci siamo dimenticati, colleghi della maggioranza, che il Piano energetico regionale è stato approvato dalla Giunta dell'onorevole Soru senza che noi ne avessimo la minima conoscenza.

E allora io rivolgerò queste poche considerazioni sulla politica energetica, senza prendermi tutto il tempo concesso, perché su tutte le altre cose condivido praticamente tutto ciò che hanno detto gli onorevoli Vargiu, Oppi, Giacomo Sanna e Mario Floris. Il grande equilibrio e la grande fermezza manifestati dal Presidente della Regione sono stati esplicitati dalle linee guida, l'unico atto che riguarda la politica energetica regionale. Avrebbe potuto modificare il Piano energetico - è una cosa che bisogna fare, certamente -, ma le linee guida della Regione in materia di procedure autorizzative per la realizzazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, approvate alla metà di marzo, hanno raccolto i principi contenuti in diverse proposte di legge presentate in Parlamento dalla fine del 2009 fino al primo mese del 2010. Quindi è totalmente falsa e pretestuosa l'accusa rivolta al presidente Cappellacci di aver voluto provvedere velocemente ad allontanare da sé i sospetti di poter favorire qualcuno. Quelle linee guida erano in discussione da mesi, non sono nate il giorno. Quelle linee guida intendevano assicurare un adeguato sviluppo delle energie rinnovabili in Regione salvaguardando l'interesse dell'ambiente e dell'economia sarda. Sono due i capisaldi: ambiente ed economia. In termini ambientali, gli impianti dovranno essere localizzati in zone con destinazione industriale, nelle immediate vicinanze di queste e comunque mai in area con vocazione turistica o laddove possa determinarsi una turbativa in termini di impatto paesaggistico (salvaguardia totale). Le opportunità che sono offerte dal nostro clima e dalla posizione geografica vanno valorizzate nel pieno rispetto del nostro territorio. Dobbiamo poi ottenere il massimo dai benefici economici concessi dai sistemi di incentivazione pubblici delle rinnovabili, sia per le finanze regionali che per le imprese locali, indirizzando la realizzazione degli impianti alle aree con minore impatto ambientale. In tal senso, definite le regole, dobbiamo procedere rapidamente in un contesto economico che ci obbliga a non perdere tempo di fronte a opportunità che, come nel caso del fotovoltaico, sono contingentate in termini temporali o di quantità complessive a livello dell'intero Paese. Ricordiamoci, infatti, che per il fotovoltaico gli incentivi sono a carico dell'intero sistema elettrico nazionale e che le risorse che non saremo capaci di trattenere in Sardegna finiranno in altre regioni italiane, pagando in ogni caso il nostro pro quota collegato ai consumi elettrici del sistema sardo. Dobbiamo memorizzarli bene questi concetti.

Per massimizzare il ritorno economico per le finanze regionali pretendiamo, presidente Cappellacci - glielo chiedo, ma lei l'ha già messo in atto, lo vuole fare -, che le ricadute in termini fiscali degli investimenti realizzati in Sardegna restino alla Regione. La riforma federale dello Stato ci impone la massima attenzione in questi termini. La sede legale delle società che investono nelle rinnovabili in Sardegna deve essere nella nostra regione, almeno per l'intero periodo, coperta dagli incentivi pubblici. Questo ci consentirà di trattenere circa un terzo dei margini prodotti. Non possiamo dimenticarle queste cose, se vogliamo rendere un servizio ai sardi, ed è possibile fare questo. Alle imprese sarde deve essere poi garantito un adeguato ruolo nelle costruzioni degli impianti. Dobbiamo ottenere impegni in questo senso da parte di chi investe e controllarne le esecuzioni.

Quando la Giunta, con le linee guida di marzo, ha inteso privilegiare le istanze presentate da soggetti che siano operatori di primaria rilevanza nella realizzazione e gestione di impianti di produzione da fonti rinnovabili, non ha certamente danneggiato l'imprenditoria locale, a cui, come detto sopra, dovrà essere garantito un ruolo chiave nella costruzione degli impianti, quale che sia l'investitore. L'investitore dovrà essere in grado di dimostrare di essere affidabile per la realizzazione, ma soprattutto per la gestione degli impianti, per un lungo arco di tempo, assicurandone un'adeguata manutenzione e smantellamento, evitando così che si trasformino in macerie industriali che troppo spesso abbiamo visto sul nostro territorio. In ogni caso, nel rispetto di tutti gli obiettivi ambientali, economici e occupazionali che dobbiamo garantire, dovremo adottare tutte le misure necessarie a scoraggiare quelle iniziative che abbiano il solo obiettivo dell'acquisizione di un'autorizzazione in vista di una cessione ad altri. Questo si è verificato e si stava verificando. In tal senso, è più che opportuno pretendere la dichiarazione di una banca disposta a finanziare l'iniziativa, come prova che il richiedente possegga capacità organizzative e finanziarie per sviluppare e portare avanti il progetto. E' altresì incontestabile la richiesta di una dichiarazione da parte di una compagnia assicurativa di rilievo della copertura dei rischi relativi alla mancata erogazione del servizio di fornitura di energia all'ente gestore di rete e a furto, atti vandalici e calamità atmosferiche ricadenti su macchinari e attrezzature necessarie per la produzione dell'energia, e della fideiussione che garantisca la demolizione dell'impianto al termine dell'esercizio e il ripristino del sito. Sono fatti fondamentali sui quali non bisogna avere paura. A una piena tutela ambientale rispondono le linee guida laddove intendono favorire quegli impianti che possano sfruttare le infrastrutture già presenti, che garantiscano un maggiore rendimento in termini di produzione di energia attraverso la minore occupazione di superficie, che rendano più agevole, rapida ed economica la connessione degli stessi alla rete di trasmissione nazionale e che garantiscano un minore impatto visivo.

Infine, è stata finalmente definita la serra fotovoltaica effettiva, oggetto di grandissima attenzione da parte del mondo agricolo sardo. La Regione intende dare spazio solo alle serre con una capacità agricola adeguata, il cui terreno abbia una produttività agricola superiore a quella del campo aperto e alle serre che abbiano un livello minimo di illuminazione media, che non vorrei quantificare in questa sede, assessore Prato, ma che garantisca comunque quel piano agricolo industriale che viene presentato a fronte della richiesta di autorizzazione. Questo è il segreto per questa norma. Produttività e illuminazione devono essere entrambe sempre presenti; se viene meno una delle due l'autorizzazione rilasciata dovrebbe decadere. Le autorizzazioni per le serre fotovoltaiche saranno concesse solo a chi svolge direttamente attività agricola.

Se teniamo fermi questi e altri principi su cui si può discutere, io sono totalmente d'accordo e certamente sono d'accordo con l'onorevole Vargiu quando chiede di discutere la politica energetica regionale. In questa sede, non potendo discutere con l'opposizione per rimarcare l'estrema serietà del comportamento del presidente Cappellacci e della Giunta, non mi rimane altro che rinnovarle, Presidente, tutto il nostro incondizionato sostegno per quello che lei ha fatto e per quello che sta facendo. Grazie.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, ha facoltà di replicare il Presidente della Regione.

CAPPELLACCI (P.d.L.), Presidente della Regione. Signora Presidente, mi basteranno pochi secondi che voglio impegnare in alcune direzioni. Intanto vorrei ringraziare tutti i colleghi che hanno preso la parola, che hanno compreso qual è lo spirito dell'operato di questa Giunta e che hanno comunque voluto, con il loro intervento, in modo chiaro e inequivocabile riconfermare, perché so che non è mai venuta meno, la fiducia nei confronti del sottoscritto e di questa Giunta. Di questo vi ringrazio molto, cari colleghi.

In secondo luogo vorrei fare una considerazione che è però amara, perché lo spettacolo al quale ho assistito oggi è uno spettacolo triste, è uno spettacolo che la dice tutta su quello che è il fallimento della politica, perché se dibattito doveva esserci poteva tranquillamente essere svolto secondo le modalità previste dall'articolo 121, con le quali si poteva serenamente valutare, controbattere, portare la propria posizione evitando qualunque tipo di strumentalizzazione. E' evidente che l'obiettivo era un altro; è evidente che l'obiettivo era semplicemente quello di lanciare un sasso nello stagno per far prevalere quella che è l'apparenza, quella che è una realtà virtuale lontana anni luce dalla realtà effettiva, e magari su quello giocare per costruire un titolo di giornale, per trasferire all'esterno il senso o la sensazione dell'esistenza di ombre e di chissà quali giochi poco puliti.

Io credo che più di ogni altra cosa valga semplicemente quello che è stato fatto oggi e che era il motivo per cui ho chiesto io stesso, immediatamente, pochi minuti dopo la lettura di quei giornali - perché ho appreso dai giornali della vicenda - di poter venire qui in Consiglio per trasferirvi sostanzialmente due cose: la prima, la mia assoluta serenità, che deriva dall'avere la coscienza a posto, dal sapere cosa ho fatto e qual era l'obiettivo perseguito; la seconda, la volontà di ripercorrere con voi i fatti, che sono l'unica cosa che può costituire verità, l'unica cosa che può essere presa in considerazione. E i fatti vanno nel senso di un Governo della Sardegna che è capace di portare avanti un discorso in direzione del bene comune, che è capace di dire no quando è necessario dire no, che lo ha detto e che continuerà a dirlo tutte le volte che sarà necessario.

Non ho motivo alcuno di vergognarmi, scusate, colleghi, ma mi piace ripeterlo. Ho motivi, invece, per essere orgoglioso e credo che anche voi possiate avere gli stessi motivi per essere orgogliosi. Grazie.

(Applausi dai banchi della maggioranza e della Giunta)

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione.

I lavori odierni si concludono qui. Comunico che la Conferenza dei Presidenti di Gruppo è convocata per le ore 14 e che il Consiglio sarà riconvocato a domicilio.

La seduta è tolta alle ore 12 e 15.