Seduta n.148 del 11/10/2010
CLI Seduta
Giovedì 14 ottobre 2010
(POMERIDIANA)
Presidenza della Presidente LOMBARDO
INDICE
La seduta è aperta alle ore 16 e 07.
MARIANI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 29 settembre 2010 (144), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Gian Vittorio Campus, Francesco Meloni, Marco Meloni, Efisio Planetta, Paolo Terzo Sanna e Pierpaolo Vargiu hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 14 ottobre 2010.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Constatatolo scarso numero di consiglieri presenti in Aula sospendo i lavori.
(La seduta, sospesa alle ore 16 e 09, viene ripresa alle ore 16 e 24.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, chiedo una ulteriore sospensione dei lavori.
PRESIDENTE. Se non vi sono opposizioni, sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 16 e 25, viene ripresa alle ore 17 e 56.)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo l'inversione dell'ordine del giorno a seguito di un'iniziativa dei Presidenti dei Gruppi consiliari assunta questa mattina relativamente alla vertenza dell'Eurallumina. Propongo l'inserimento al primo punto dei lavori dell'esame dell'ordine del giorno sottoscritto da tutti i Presidenti di Gruppo su questo argomento. Al secondo punto, Presidente, chiedo di discutere l'ordine del giorno presentato da Sanna e più sulla crisi politica alla Regione e, infine, la discussione delle mozioni sulla scuola.
PRESIDENTE. Colleghi, gli ordini del giorno sulle riforme rimangono come ultimo punto della tornata del Consiglio.
Se non ci sono opposizioni, la proposta di inversione dell'ordine del giorno è approvata.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, mi è chiara l'inversione, perché mi sembra evidente che l'Aula stia cercando modi per raccordarsi e superare la molteplicità di ordini del giorno presentati, però se i lavori dovessero protrarsi (anche per non iniziare discussioni su ordini del giorno senza poi concluderli) è possibile immaginare che in serata concludiamo la mozione sulla scuola, ci si aggiorna a martedì o pensiamo di andare avanti a oltranza? Ognuno di noi, anche in rapporto ai temi da discutere, si sta chiaramente organizzando; io vorrei, e parlo a nome dei consiglieri semplici, evitare di essere soggetto a riunioni di Capigruppo che decidono gli orari di ora in ora senza che sia possibile per ognuno di noi svolgere la propria funzione con un minimo di programmazione. Se siamo rimasti e siamo tutti dei numeri, per cui ci si chiede soltanto di pigiare i bottoni senza sapere di ora in ora che cosa dobbiamo fare, io credo che la nostra funzione sia svilita.
Le rivolgo quindi un appello; poichè il Regolamento dispone molto chiaramente che ci sia una programmazione, io chiedo che ci sia un rispetto di questo principio: non è possibile che noi si sappia di ora in ora se si prosegue o non si prosegue.
Le chiedo pertanto di sapere se e quale argomento concludiamo in serata, se e quali argomenti rinviamo a domani. Le dico la verità, specie su temi così importanti non posso che manifestare la mia contrarietà a qualsiasi decisione, compresa quella relativa all'inversione dell'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Onorevole Porcu, la programmazione dei lavori aveva già previsto che l'Aula lavorasse sia oggi che domani mattina. Non posso fare una previsione sulla conclusione dell'esame della mozione per questa sera perché dipenderà dal numero degli iscritti a parlare sulla mozione che in questo momento non è conosciuto dalla Presidenza. La programmazione la stiamo assolutamente rispettando.
(Interruzione del consigliere Porcu)
PRESIDENTE. Onorevole Porcu, lei non è nuovo in questa Aula e sa perfettamente bene, perché è successo tante altre volte, che nel rispetto del buon senso e nella ricerca di una condivisione da parte dell'Aula su un tema particolarmente importante, come è quello delle riforme, sia necessario ulteriore tempo per le interlocuzioni politiche. Quindi si sta lavorando con senso di responsabilità nell'interesse del Consiglio.
Le ricordo inoltre che la programmazione dei lavori è una prerogativa della Conferenza dei Presidenti di Gruppo, e che in funzione di questo si è sempre lavorato. Proseguiamo i lavori.
Sono stati presentati due ordini del giorno. Il Consiglio esaminerà adesso l'ordine del giorno numero 2.
(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 2:
Ordine del giorno Diana Mario - Bruno- Cappai - Uras - Sanna Giacomo - Cuccureddu - Salis - Cossa sulla situazione concernente la vertenza Euroallumina.
IL CONSIGLIO REGIONALE
Verificata l'urgenza di una propria pronuncia sulla situazione della vertenza Euroallumina, importante impianto industriale da tempo in stato di fermo produttivo, unica realtà in Italia che produce ossido di alluminio e che rappresenta un segmento decisivo nella filiera dell'alluminio di rilievo assoluto per l'economia del territorio del Sulcis Iglesiente,
impegna la Giunta regionale
a perseguire:
1) L'attuazione dell'intesa del 29 marzo 2009 concernente la ripresa della produzione con un accordo che possa garantire l'acquisto di olio combustibile a prezzo tale da consentire economicità al prodotto finito (allumina), così come proposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il 4 agosto 2010;
2) ad ottenere l'impegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri per assicurare il concorso dell'ENI, in una fase transitoria, per la produzione della necessaria energia termica in attesa della realizzazione di una caldaia a carbone per la produzione di vapore a basso costo, avuto riguardo al finanziamento già deliberato dalla Giunta regionale per la quota parte del 33 per cento di partecipazione al predetto intervento;
3) a richiedere con urgenza al Governo l'incontro per la verifica immediata sullo stato della vertenza RUSAL in considerazione della scadenza del termine della cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) il 31 marzo 2011. (2) ).
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'industria.
CHERCHI (P.d.L.), Assessore dell'industria. Presidente, il parere è favorevole. Tra l'altro, come è noto, il Presidente della Regione è a Roma proprio per trattare al tavolo del Ministero la data del nuovo incontro (ricordo che è saltato quello del 21 settembre), al fine di ristabilire il contatto per cercare di risolvere i problemi della vertenza in corso.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 2.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale dell'ordine del giorno numero 2.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 2.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Petrini e Steri hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: AGUS - AMADU - ARTIZZU - BARDANZELLU - BARRACCIU - BEN AMARA - BIANCAREDDU - BRUNO - CAPELLI - CAPPAI - CARIA - CHERCHI - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - CUCCA - CUCCU - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSI' - DIANA Giampaolo - DIANA Mario - ESPA - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - LOTTO - MANCA - MANINCHEDDA - MARIANI - MELONI Valerio - MILIA - MULA - MULAS - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PETRINI - PITEA - PITTALIS - PORCU - RANDAZZO - RASSU - RODIN - SABATINI - SALIS - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Gian Valerio - SANNA Matteo - SECHI - SOLINAS Antonio - SOLINAS Christian - STERI - TOCCO - URAS - ZEDDA Alessandra - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.
Si è astenuta: la Presidente LOMBARDO.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione.
presenti 68
votanti 67
astenuti 1
maggioranza 34
favorevoli 67
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione sulle dichiarazioni del Presidente della Regione sulle motivazioni della revoca delle deleghe assessoriali e sulla situazione politica. E' stato presentato un ordine del giorno.
(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 1:
Ordine Del Giorno Cossa - Sanna Giacomo - Dedoni - Dessì - Fois - Maninchedda - Mula - Planetta - Solinas Christian sulle dichiarazioni del Presidente della Regione.
IL CONSIGLIO REGIONALEal termine della discussione sulle dichiarazioni del Presidente della Regione sulle motivazioni della revoca delle deleghe assessoriali e sulla situazione politica;
ASCOLTATE le dichiarazioni del Presidente della Regione, On.le Ugo Cappellacci;
RILEVATO come i tempi della maggioranza nel rafforzare la Giunta regionale siano risultati non adeguati alla drammatica situazione economica della Sardegna, all'urgenza di interventi a sostegno dell'occupazione e dello sviluppo, alle necessità di un nuovo rapporto con lo Stato che difenda i diritti di cittadinanza e di garanzia di tutti i sardi;
RAPPRESENTATA la propria preoccupazione per il crescente scollamento tra i cittadini e il Palazzo che si traduce in diffusa sfiducia nella classe dirigente e, in particolare, in quella politica, con conseguente grave conflittualità sociale, che rischia di minare gli stessi presupposti della convivenza civile in Sardegna;
RIBADITO che per tutti i sardi la composizione della Giunta rappresenta lo strumento di attuazione del progetto politico, per cui la principale emergenza della maggioranza è rappresentata dalla necessità di rivoluzionare mentalità, ritmo e passo della propria azione di cambiamento e innovazione del sistema Sardegna;
RITENUTA la soluzione data alla crisi politica in atto provvisoria e non adeguata alla gravità dei problemi della società sarda,
impegna la Giunta regionale
ad aggredire rapidamente con atti amministrativi e con opportuni disegni di legge i seguenti obiettivi:
1. interventi di riforma strutturale della spesa che, nella prossima manovra finanziaria 2011, liberino risorse da destinare all'impresa, al lavoro, all'istruzione, all'efficienza della pubblica amministrazione, alla copertura del disavanzo.
2. riduzione del numero dei consiglieri regionali per dare maggiore efficienza all'istituzione e un forte segnale sui costi della politica;
3. approvazione della legge di riforma del sistema sanitario per garantire massima qualità alle prestazioni a mettere fine ai viaggi della speranza;
4. provvedimento di sblocco immediato dei trasferimenti finanziari dal Fondo unico ai Comuni e agli enti locali, per garantire servizi al cittadino e pagamento degli stipendi;
5. abolizione delle Province e della configurazione attuale dei Consorzi industriali;
6. approvazione di provvedimenti di legge di riforma del funzionamento della burocrazia regionale, rimodernandone i sistemi operativi, nonché quelli di formazione e di reclutamento;
7. approvazione di proposte di legge su sviluppo e occupazione ferme in Commissione (portualità, golf, socializzazione degli utili derivanti dall'energia per gli operatori agro-pastorali, ecc.);
8. approvazione di strumenti legislativi di modifica del sistema della scuola, con particolare attenzione alla formazione universitaria e al ruolo che la Regione può assumere nel settore. (1) ).
PRESIDENTE. Uno dei presentatori ha facoltà di illustrare l'ordine del giorno.
SANNA Giacomo (P.S.d'Az.). Si dà per illustrato.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione.
FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Contrario!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, sulle modalità di voto. Chiedo il voto per parti.
La prima parte arriva fino al capoverso che inizia con "Rappresentata" e termina con "Sardegna".
La seconda parte inizia con "Ribadito" e si conclude con "Sardegna".
La terza parte va da "Ritenuta", fino al termine del punto 1) del dispositivo che si chiude con le parole "alla copertura del disavanzo"; e la quarta parte infine va dal punto 2) fino al punto 8), cioè al termine del documento.
PRESIDENTE. Onorevole Bruno, prima della votazione dobbiamo verificare che le singole parti abbiano contenuto autonomo. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Presidente, anche per dare modo alla Presidenza di effettuare queste verifiche, chiedo una breve sospensione.
PRESIDENTE. Se non ci sono opposizioni, sospendiamo i lavori.
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 08, viene ripresa alle ore 18 e 16.)
PRESIDENTE. Colleghi, ricordo che è stata richiesta la votazione per parti dell'ordine del giorno numero 1. Dobbiamo votare la prima parte, fino alla parola "Sardegna", nel capoverso che inizia con la parola "Rappresentata".
Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Presidente, io vorrei sottoporre all'attenzione dei proponenti dell'ordine del giorno e all'Aula un emendamento orale, se questo fosse possibile e se l'Aula me lo fa esporre un attimino per poi decidere se accettarlo o meno.
Durante la discussione è stato rilevato che molti di questi impegni riguarderebbero più il Consiglio che la Giunta, ma io vorrei ricordare che il nostro Gruppo ha presentato un programma al Presidente nel quale sono presenti gran parte dei punti riportati nell'ordine del giorno. Riterrei però opportuno aggiungerne in particolare tre che sono di pura competenza della Giunta, e in modo particolare: la presentazione del Piano sanitario regionale, l'immediata attivazione dell'Agenzia regionale della sanità e la presentazione di un Piano infrastrutturale per il settore viario e ferroviario della Sardegna.
Sono tre punti che sono presenti, ripeto, nella nostra proposta al Presidente per il rilancio dell'azione di governo e, se i colleghi fossero d'accordo, li vorremmo inserire nell'ordine del giorno e dare quindi - utilizzo il tempo per non reintervenire dopo - l'assenso e il voto favorevole all'ordine del giorno stesso.
Nel caso fossero accettati questi tre punti, gradirei chiedere ai presentatori dell'ordine del giorno la possibilità di aggiungere la firma.
PRESIDENTE. Onorevole Capelli, come lei sa gli ordini del giorno non possono essere emendati a meno che non ci sia il consenso da parte di tutta l'Aula.
Qualcuno si oppone alla proposta emendativa dell'onorevole Capelli?
Ha domandato di parlare il consigliere Locci. Ne ha facoltà.
LOCCI (P.d.L.). Io mi oppongo.
PRESIDENTE. Allora proseguiamo. Metto in votazione la prima parte dell'ordine del giorno numero 1, fino alla parola "Sardegna".
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, credo che questo ordine del giorno meriti una breve dichiarazione, in particolare sulla prima parte in votazione, dalla quale mi pare emergano tutte le difficoltà in cui si trova la maggioranza. Vi sono punti di vista anche molto critici nei confronti dell'azione della Giunta regionale, la consapevolezza che quanto è stato fatto fino a oggi non sia assolutamente adeguato alla drammatica situazione economica e sociale in cui versa la Sardegna (i 50.000 disoccupati che sono cresciuti negli ultimi 18 mesi, il PIL sceso del 5 per cento), che manchino e siano mancati interventi di sostegno proprio per l'occupazione e lo sviluppo, ed è quello che abbiamo sempre denunciato. Le finanziarie snelle diventate vuote, inconsistenti, inutili, che si limitano a magri assestamenti di bilancio, noi diciamo anche per incapacità poi di mettersi d'accordo sulle cose da fare.
C'è la preoccupazione che questo spettacolo che offriamo in qualche modo contribuisca a rafforzare l'immagine di una politica sempre più distratta, disattenta, lontana, rinchiusa in se stessa, che parla e non fa, non realizza, non risponde.
Il mio voto, lo avevo già anticipato in sede di discussione, non può che essere favorevole, anche se condividere questa analisi, probabilmente non significa che condividiamo il metodo e le soluzioni o la credibilità di chi dovrebbe portare avanti questi interventi.
Noi riteniamo che poco o nulla sia cambiato: è cambiata la squadra ma non è cambiato il motore della maggioranza ed è un motore della maggioranza che continua a "battere colpi in testa". E noi diciamo che, al di là degli intendimenti, sarebbe forse opportuno fare una riflessione approfondita sul fatto che le condizioni per andare avanti sembrano veramente buie e opache.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, molto schematicamente e brevemente, dichiaro che i componenti del Partito democratico voteranno a favore di questa prima parte della premessa. Abbiamo ascoltato infatti le dichiarazioni del Presidente della Giunta regionale che, a nostro avviso, non hanno giustificato minimamente il cambiamento di Giunta, non hanno minimamente dato risposte ai temi dell'emergenza che vengono richiamati in questa premessa, in particolare per quanto riguarda gli interventi a sostegno dell'occupazione e dello sviluppo; così come cresce il distacco tra i cittadini e il Palazzo, alimentato anche da questa situazione di crisi.
Per questo il nostro voto, su questa prima parte della premessa, è favorevole.
Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della prima parte dell'ordine del giorno numero 1.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Daniele Cocco, Lotto e Mariani hanno votato a favore e che la consigliera Greco ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: AGUS - AMADU - BARRACCIU - BEN AMARA - BRUNO - CAPELLI - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - COSSA - CUCCA - CUCCU - DEDONI - DESSI' - DIANA Giampaolo - ESPA - FOIS - LOTTO - MANCA - MANINCHEDDA - MARIANI - MELONI Valerio - MORICONI - MULA - PORCU - SABATINI - SALIS - SANNA Giacomo - SANNA Gian Valerio - SECHI - SOLINAS Antonio - SOLINAS Christian - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.
Rispondono no i consiglieri: BARDANZELLU - BIANCAREDDU - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CONTU Mariano - DE FRANCISCI - DIANA Mario - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - MILIA - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PETRINI - PITEA - PITTALIS - RANDAZZO - RASSU - RODIN - STERI - STOCHINO - ZEDDA Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - ARTIZZU - CUCCUREDDU - MULAS - SANNA Matteo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 68
votanti 63
astenuti 5
maggioranza 32
favorevoli 35
contrari 28
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione la seconda parte dell'ordine del giorno numero 1.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Noi su questo capoverso ci asteniamo perché contiene un'indicazione che, evidentemente, alcuni Gruppi della maggioranza vogliono dare alla maggioranza stessa. Si parla infatti della "principale emergenza della maggioranza", di conseguenza su questo punto come su altri sui quali interverrò più tardi lasciamo alla maggioranza stessa il compito di far emergere gli eventuali problemi che vi sono.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). A integrazione dell'intervento dell'onorevole Bruno, propongo (e presento in questo senso un emendamento orale) dopo le parole "la principale emergenza" di cassare le parole "della maggioranza"; pertanto la nuova stesura sarebbe "per cui la principale emergenza è rappresentata dalla necessità di rivoluzionare mentalità, ritmo e passo della propria azione".
PRESIDENTE. La sua proposta di emendamento orale, onorevole Salis, richiede l'unanimità dell'Aula che non c'è perchè l'onorevole Locci, per esempio, mi segnala di non essere d'accordo.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale della seconda parte dell'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della seconda parte dell'ordine del giorno numero 1.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Meloni Valerio si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: CAPELLI - COSSA - DEDONI - DESSI' - FOIS - MANINCHEDDA - MULA - SANNA Giacomo - SOLINAS Christian.
Rispondono no i consiglieri: AMADU - BARDANZELLU - BARRACCIU - BIANCAREDDU - CAPPAI - CHERCHI - COCCO Daniele - CONTU Felice - CONTU Mariano - DE FRANCISCI - DIANA Mario - FLORIS Mario - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - MILIA - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PETRINI - PIRAS - PITTALIS - RANDAZZO - RASSU - RODIN - SANJUST - STERI - STOCHINO - TOCCO - ZEDDA Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - AGUS - ARTIZZU - BEN AMARA - BRUNO - CARIA - COCCO Pietro - CUCCA - CUCCU - CUCCUREDDU - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Valerio - MORICONI - MULAS - PITEA - PORCU - SABATINI - SALIS - SANNA Gian Valerio - SANNA Matteo - SECHI - SOLINAS Antonio - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 70
votanti 41
astenuti 29
maggioranza 21
favorevoli 9
contrari 32
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione la terza parte dell'ordine del giorno numero 1.
Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Presidente, intervengo per integrare la dichiarazione di voto che ho fatto precedentemente sull'ordine del giorno e per dire che, coerentemente, voterò tutto l'ordine del giorno. Però spiace, soprattutto su questa parte, riscontrare che è vero ciò che si dice; quanto proposto a integrazione nella parte relativa a "impegna la Giunta regionale",e cioè il Piano sanitario regionale (lo dobbiamo presentare), l'Agenzia regionale della sanità (da avviare se fosse necessario anche con delle modifiche, non vedo perché no), un Piano infrastrutturale (sul quale tutti siamo d'accordo), erano punti programmatici, impegni ben precisi già presenti nel programma di governo e sui quali c'era anche l'assenso dell'Assessore competente. Eppure il no a questa proposta è arrivato dai banchi di quella che si dovrebbe definire maggioranza coesa e rispettosa degli impegni programmatici.
Voglio solo sottolineare questo per dire che i solchi invece che cercare di riempirli li si scava ulteriormente nel pieno disinteresse delle esigenze dei sardi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, io sarei stato d'accordo sulla proposta dell'onorevole Capelli ma diventa difficile inserire l'elenco pedissequo delle questioni di governo e che fanno parte di un programma all'interno di un impegno complessivo dell'azione rinnovata, si auspica, di una Giunta. Io manifesto la difficoltà del Gruppo dell'Italia dei Valori a intervenire sugli otto punti che sono stati elencati; inoltre anche noi, così come ha fatto l'onorevole Capelli, potremmo richiedere una verifica delle potenzialità di incremento dei punti del programma.
Manifestando un disagio, votiamo comunque a favore sino al punto 1 e poi dichiareremo il nostro voto punto per punto. Il Gruppo dell'Italia dei Valori avrà questa posizione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, annuncio il voto contrario del Gruppo del Popolo della Libertà per motivi che credo non possano sfuggire. Votare questi punti vuol dire votare contro il Consiglio regionale, quindi contro noi stessi, perché non c'è un punto tra questi previsti in questo ordine del giorno che, se non attuato, non ricada nella responsabilità di questo Consiglio regionale.
Il provvedimento di legge sulla sanità è depositato infatti in Commissione da diversi mesi; sulla riduzione del numero dei consiglieri regionali siamo tutti d'accordo e ne stiamo parlando anche in sede di riforme; in merito al provvedimento di sblocco delle risorse del fondo unico agli enti locali, tutti conosciamo le motivazioni del blocco, così come sappiamo anche che non può essere risolto con un atto della Giunta perché, se così fosse stato, credo che il presidente Cappellacci e la sua Giunta non si sarebbero sottratti a questo impegno; riguardo all'approvazione di provvedimenti di legge di riforma del funzionamento della macchina amministrativa regionale, da circa sette mesi giace in prima Commissione la legge sulla riforma del personale e quant'altro. Sono responsabilità che ci dobbiamo scaricare per addossarle alla Giunta?
Ci sono indubbiamente dei provvedimenti che sono di stretta competenza della Giunta ma non questi, questi sono di stretta competenza del Consiglio regionale. Votare questi provvedimenti vuol dire guardarci in faccia, tutti, e dirci che siamo inadempienti, tutti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, siamo in dichiarazione di voto sulla terza parte, mentre l'onorevole Diana ha fatto una dichiarazione di voto sulla quarta parte, anticipandola e parlando d'altro. Limitandomi alla parte in votazione io credo che il punto 1 sia di stretta competenza della Giunta regionale perchè parla di atti amministrativi e di disegni di legge per liberare risorse, e quindi favorire la spesa, con riferimento alla prossima manovra finanziaria e di bilancio. E' chiaro che in questo punto è presente un invito alla Giunta regionale da un lato a utilizzare le risorse per le finalità elencate (prioritariamente il lavoro, l'istruzione e l'efficienza della pubblica amministrazione), dall'altro a rivedere la proposta di manovra finanziaria liberando risorse per porre in essere quegli strumenti in grado di aggredire la crisi.
Poiché ritengo che questo punto sia chiaramente impegnativo per la Giunta di conseguenza voterò a favore. Ribadisco che ci fa piacere che dopo molti mesi anche la maggioranza arrivi alle stesse conclusioni cui noi eravamo pervenuti fin dalla prima finanziaria, quella approvata nel mese di luglio del 2009. C'è un'emergenza, data dalla crisi economica e dalla conseguente perdita di posti di lavoro, che richiede che gli investimenti siano contro ciclici e solo gli investimenti pubblici possono essere tali; quindi, ripeto che accogliamo con favore il fatto che anche alcuni colleghi della maggioranza siano arrivati alle nostre stesse conclusioni, e ribadisco il mio voto favorevole a questa parte dell'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, noi dichiariamo il voto a favore di questo ordine del giorno relativamente a questa parte; i colleghi sanno il perché dato che nella conclusione della discussione avevo personalmente espresso un'opinione assolutamente favorevole su molte parti di quest'ordine del giorno, anche su alcune sulle quali ho già espresso ed esprimerò il voto di astensione. E' ovviamente un voto di astensione tecnico, ma che richiede un'articolazione e una motivazione specifica per ciascun punto.
Non è vero, onorevole Diana, che questi punti riguardano esclusivamente il Consiglio, riguardano invece, molto, la Giunta; la riforma strutturale della spesa e il liberare risorse da destinare all'impresa, al lavoro e all'istruzione, sicuramente compete al Consiglio regionale, che approva il bilancio e la finanziaria. Ma in un regime di finanziaria e di bilancio, sostanzialmente non corrispondenti al vero, come quelli che questo Consiglio regionale è costretto ad approvare, e con le priorità della spesa, che sono definite dalla Giunta regionale e dai suoi uffici, intervenire su questo punto con un ordine del giorno che sia vincolante per la Giunta è decisivo. Ed è in questa direzione che noi ci muoviamo, con convinzione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Presidente, l'ordine del giorno e la parte che stiamo votando non sono meramente un elenco di temi o di argomenti, sono un'agenda che costringe chi ha la potestà legislativa, sia la Giunta che il Consiglio, a un ritmo di lavoro. Non è una provocazione, è semplicemente un'agenda che consente di mettere un minimo di ordine nei nostri lavori dei prossimi mesi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della terza parte dell'ordine del giorno numero 1.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: AGUS - BARRACCIU - BEN AMARA - BRUNO - CAPELLI - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - COSSA - CUCCA - CUCCU - DEDONI - DESSI' - DIANA Giampaolo - ESPA - FOIS - LOTTO - MANCA - MANINCHEDDA - MARIANI - MELONI Valerio - MORICONI - MULA - PORCU - SABATINI - SALIS - SANNA Giacomo - SANNA Gian Valerio - SECHI - SOLINAS Antonio - SOLINAS Christian - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.
Rispondono no i consiglieri: AMADU - BARDANZELLU - BIANCAREDDU - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CONTU Mariano - DE FRANCISCI - DIANA Mario - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - MILIA - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PETRINI - PITEA - PITTALIS - RANDAZZO - RASSU - RODIN - SANJUST - STERI - STOCHINO - TOCCO - ZEDDA Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - ARTIZZU - CUCCUREDDU - MULAS - SANNA Matteo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 70
votanti 65
astenuti 5
maggioranza 33
favorevoli 34
contrari 31
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione la quarta parte dell'ordine del giorno, corrispondente ai punti dal 2 all'8 degli impegni rivolti alla Giunta regionale.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, intanto il voto sulla parte precedente mette in evidenza quanto abbiamo cercato di dire nel dibattito che ha accompagnato le dichiarazioni del Presidente della Giunta regionale, onorevole Cappellacci. E' stata aperta una crisi, durata quattro mesi e dichiarata chiusa con l'insediamento della nuova Giunta; ma questa crisi è ancora in atto, questa crisi è ancora presente nella maggioranza, che ha trovato nuovi Assessori e una nuova Giunta, ma evidentemente non ha trovato i numeri per poter governare questa Regione.
Quando si dice, e così ha votato quest'Aula, che la soluzione, data la crisi politica in atto, è provvisoria e non è adeguata alla gravità dei problemi della società sarda, si fa una dichiarazione politica importante, si dice al presidente Cappellacci che questa Giunta appena nata non ha i numeri per poter governare.
Il punto 1, sul quale noi abbiamo espresso voto favorevole, impegna effettivamente la Giunta regionale a interventi di riforma strutturale della spesa, e quindi a riforme che liberino risorse da destinare al lavoro, all'impresa, all'istruzione, alla copertura del disavanzo, all'efficienza della pubblica amministrazione. L'elenco di atti amministrativi, dal punto 2 al punto 8, sul quale daremo un voto di astensione, pur essendo punti in gran parte condivisibili, lo diceva poco fa il collega Uras, e comunque da portare all'attenzione dell'Aula e della stessa maggioranza, perché si doti finalmente di un programma, di un progetto per la Sardegna, rimangono questioni interne alla maggioranza stessa, che deve trovare evidentemente delle soluzioni, deve trovare ancora il modo per poter adeguatamente, in maniera coesa, presentarsi di fronte ai sardi.
Il nostro voto pertanto sarà di astensione, perché riteniamo che siano problemi interni alla maggioranza, problemi che deve ancora risolvere, e che non sono stati risolti con la formazione di una Giunta regionale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Presidente, le precedenti votazioni avevano una sicura valenza politica, molto superiore a quella relativa a quest'ultima parte. Il Consiglio regionale ha espresso un giudizio assoluto di inadeguatezza e di insufficienza sul primo anno e mezzo di governo della Giunta di centrodestra, la Giunta Cappellacci; ha espresso la necessità di rivoluzionare mentalità, ritmo e passo nella azione di cambiamento e innovazione del sistema Sardegna; ha certificato il fatto politicamente rilevante che la soluzione della crisi di governo con la nomina della seconda Giunta Cappellacci non ha assolutamente risolto i problemi politici di questa maggioranza.
Detto questo, il Gruppo dell'Italia dei Valori ritiene che l'impegno che il Consiglio regionale mette in capo alla Giunta con il primo punto che è stato votato testé, cioè di affrontare rapidamente con atti amministrativi e con opportuni disegni di legge l'obiettivo di riforma strutturale della spesa per liberare risorse da destinare all'impresa, al lavoro, all'istruzione, eccetera eccetera, sia, dal punto di vista politico, un'indicazione di per sé precisa.
Per quanto riguarda il punto 2 (riduzione dei costi della politica, riduzione del numero dei consiglieri) l'Italia dei Valori lo sostiene assolutamente. Abbiamo presentato proposte di legge al riguardo. Siamo d'accordo sul punto 4: provvedimento di sblocco immediato dei trasferimenti finanziari del fondo unico ai comuni e alle province. Siamo assolutamente convinti che sia necessario approvare strumenti legislativi di modifica del sistema della scuola, ma le consideriamo indicazioni assolutamente non rilevanti a questo punto del dibattito. Il Gruppo dell'Italia dei Valori si asterrà pertanto sulla votazione della quarta parte.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Caria per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CARIA (P.D.). Presidente, rinuncio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io mi asterrò, e vorrei fare due osservazioni. Per quanto riguarda il punto 2 io forse vado controcorrente dicendo che non sono per niente d'accordo sulla riduzione del numero dei consiglieri, anche perché non si conoscono i criteri. Mi sembra una proposta molto demagogica e, fra l'altro, antidemocratica, perché io credo che le rappresentanze delle minoranze verrebbero seriamente penalizzate. Per cui, se vogliamo parlare di abbattimento di costi, facciamolo in termini seri e responsabili. Incominciamo dai costi della politica in generale (ne stiamo discutendo già da un po', però si sfugge a questo discorso), e mi auguro che il problema venga affrontato concretamente in Aula, abbattendoli a partire dagli stipendi dei consiglieri, degli assessori, rivisitando tutto l'apparato.
Per quanto concerne, invece, il punto 5 "abolizione delle province e della configurazione attuale dei consorzi industriali", si continua a fare demagogia. Io credo che sia il caso di ragionare in senso più ampio sulla riforma della Regione e sulla necessità di rimettere in discussione il centralismo regionale, quindi rivisitando le relazioni fra la Regione e gli enti locali, programmando davvero, in termini concreti, un decentramento dei poteri regionali, delegando quindi maggiori poteri agli enti locali. Mi astengo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo scusa Presidente, non intendo recuperare il tempo, per quello che ho da dire mi basta un minuto; ed è esattamente questo. Io, che condivido molti dei punti che sono stati indicati, mi voglio soffermare su alcuni di questi. Punto 2, la riduzione dei consiglieri regionali; a tutti è noto che ioil collega Porcu e il collega Sechi abbiamo presentato una legge di riforma dello Statuto, che prevede la riduzione del numero dei consiglieri regionali da 80 a 60. Quindi io sono d'accordo: prima lo facciamo meglio è, è chiaro ed evidente.
Siccome siamo in una fase di discussione sulla revisione dello Statuto, sulla statutaria, su tutto il processo di riforma, questa è una delle partite che deve stare in campo in questa discussione; non può essere né accantonata e né, tantomeno, dimenticata.
Punto 5, io avrei votato contro perché non concordo sull'abolizione delle province. In primo luogo perché non si possono abolire livelli istituzionali che sono previsti dalla Costituzione repubblicana; la Repubblica si articola in un sistema equiordinato in Stato, Regioni, Province, Comuni e Città metropolitane. In secondo luogo sono contro l'abolizione delle Province, anche di quelle che sono state istituite con legge regionale, perché sono frutto di un'esigenza che si è manifestata spontanea, diretta da parte di quelle comunità, e non si può, in un'interpretazione neocentralistica della Regione, del Governo della Regione, pensare alla loro abolizione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, credo che la motivazione data dal collega Bruno vada precisata. A mio avviso un'astensione sui punti che seguiranno rappresenta un atto di tutela del Consiglio regionale; io capisco che sia in atto anche una crisi della maggioranza, ma non bisogna confondere la crisi della maggioranza con le prerogative del Consiglio, e normalmente le competenze del Consiglio gravano sulla responsabilità di tutti. Ovviamente in misura diversa.
Ora, su tutti questi punti, a cominciare dall'autoriforma del Consiglio regionale… è inutile che "giochiamo di populismo", è nel nostro voto limpido, quando ci sarà la discussione sulla proposta, che si vedrà la verità. Sulla questione che riguarda i provvedimenti di sblocco dei finanziamenti agli enti locali, colleghi, è stata presentata una proposta anche nelle scorse finanziarie, perché venisse data priorità, al netto del Patto di stabilità, ai trasferimenti agli enti locali, ma questa Regione e questa burocrazia continua, perché manca una legge, a dare i budget e a preferire i viaggi di propaganda piuttosto che i trasferimenti agli enti locali, ed è una responsabilità nostra dare un indirizzo alla burocrazia, una volta per tutte!
Ecco perché non dobbiamo scaricare sul niente e sull'indistinto la nostra responsabilità, così come non dobbiamo sfidare i livelli costituzionali. Sulla questione delle province, abbiamo il cimento, tra un po', della revisione dello Statuto, quella è la sede sulla quale dobbiamo ragionare, anche nel rispetto di una configurazione costituzionale corrente.
Pertanto, al di là della propaganda e di altre cose, rimane il dato politico, ineludibile, che mi pare emerga da questo voto, che credo sia la sostanza vera di una crisi che non è terminata, purtroppo per la Sardegna, e che rende poco credibile l'azione di tutti. Credo che quindi da lì bisogna partire, da un esame di coscienza da parte della maggioranza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Intervengo rapidamente a titolo personale, evidentemente, e a nome del mio movimento, il Movimento per le Autonomie. Noi non abbiamo ancora ben compreso se facciamo parte o meno organicamente della maggioranza; abbiamo contribuito a sostenere il presidente Cappellacci, però, di fatto, in questi mesi, non abbiamo avuto mai nessuna responsabilità, diretta o indiretta, nella partecipazione all'azione di governo; ci farebbe piacere nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, che il Presidente chiarisse che ruolo eventualmente dobbiamo svolgere e se un ruolo dobbiamo svolgere all'interno di questa maggioranza.
Per questo motivo ci siamo astenuti sulle premesse, ed è per questo che ci asterremo sugli altri punti, mi sembra insieme anche all'onorevole Mulas. Vorrei chiedere però, se è possibile, la votazione separata del punto 4. Tutti gli altri punti prevedono infatti impegni per il Consiglio regionale, quindi non si può impegnare la Giunta regionale a fare leggi, c'è un solo punto che impegna la Giunta regionale, è l'unica cosa che secondo me può avere un senso, ed è un argomento sul quale abbiamo presentato, proprio ieri, una mozione: l'urgenza di liberare tutte le risorse disponibili dal Patto di stabilità per consentire ai comuni sopra i 5000 abitanti e alle province di salvarsi rispetto al Patto medesimo.
Su tutto il resto si può discutere, ma evidentemente non si può impegnare la Giunta, bisogna impegnare il Consiglio. Quello è l'unico punto che è realmente competenza della Giunta. Io credo che in tutta Europa ci siano 3 livelli istituzionali, non 4, solo noi abbiamo il quarto, c'è semmai da riflettere se bisogna eliminare le province o eliminare la Regione, ma un livello istituzionale è sicuramente di troppo.
PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu, purtroppo la sua proposta di votare per parti non può essere accolta perché ci sono già state dichiarazioni di voto sull'intera quarta parte.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della quarta parte dell'ordine del giorno numero 1.
(Segue la votazione)
Prendo atto che la consigliera Zuncheddu si è astenuta.
Rispondono sì i consiglieri: COSSA - DEDONI - DESSI' - FOIS - MANINCHEDDA - MULA - SANNA Giacomo - SOLINAS Christian.
Rispondono no i consiglieri: AMADU - ARTIZZU - BARDANZELLU - BIANCAREDDU - CAPPAI - CARIA - CHERCHI - CONTU Felice - CONTU Mariano - CUCCA - CUCCU - DE FRANCISCI - DIANA Mario - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - GRECO - LAI - LOCCI - MILIA - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PETRINI - PITEA - PITTALIS - RANDAZZO - RASSU - RODIN - SABATINI - SANJUST - SANNA Matteo - STERI - STOCHINO - TOCCO - ZEDDA Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - AGUS - BARRACCIU - BEN AMARA - BRUNO - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CUCCUREDDU - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Valerio - MORICONI - MULAS - PORCU - SALIS - SANNA Gian Valerio - SECHI - SOLINAS Antonio - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 68
votanti 44
astenuti 24
maggioranza 23
favorevoli 8
contrari 36
(Il Consiglio non approva).
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo una sospensione dei lavori e la convocazione di una Conferenza dei Presidenti di Gruppo.
PRESIDENTE. Se non vi sono opposizioni, sospendo la seduta e convoco la Conferenza dei Presidenti di Gruppo
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 54, viene ripresa alle ore 19 e 02.)
PRESIDENTE. Comunico che la Conferenza dei Presidenti di Gruppo ha stabilito di terminare i lavori che riprenderanno mercoledì 20 ottobre, alle ore 16, con la discussione della mozione sulla scuola e, a seguire, la continuazione della discussione delle mozioni sulle riforme.
La seduta è tolta alle ore 19 e 03.
Allegati seduta
CLI Seduta
Giovedì 14 ottobre 2010
(POMERIDIANA)
Presidenza della Presidente LOMBARDO
INDICE
La seduta è aperta alle ore 16 e 07.
MARIANI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 29 settembre 2010 (144), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Gian Vittorio Campus, Francesco Meloni, Marco Meloni, Efisio Planetta, Paolo Terzo Sanna e Pierpaolo Vargiu hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 14 ottobre 2010.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Constatatolo scarso numero di consiglieri presenti in Aula sospendo i lavori.
(La seduta, sospesa alle ore 16 e 09, viene ripresa alle ore 16 e 24.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, chiedo una ulteriore sospensione dei lavori.
PRESIDENTE. Se non vi sono opposizioni, sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 16 e 25, viene ripresa alle ore 17 e 56.)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo l'inversione dell'ordine del giorno a seguito di un'iniziativa dei Presidenti dei Gruppi consiliari assunta questa mattina relativamente alla vertenza dell'Eurallumina. Propongo l'inserimento al primo punto dei lavori dell'esame dell'ordine del giorno sottoscritto da tutti i Presidenti di Gruppo su questo argomento. Al secondo punto, Presidente, chiedo di discutere l'ordine del giorno presentato da Sanna e più sulla crisi politica alla Regione e, infine, la discussione delle mozioni sulla scuola.
PRESIDENTE. Colleghi, gli ordini del giorno sulle riforme rimangono come ultimo punto della tornata del Consiglio.
Se non ci sono opposizioni, la proposta di inversione dell'ordine del giorno è approvata.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, mi è chiara l'inversione, perché mi sembra evidente che l'Aula stia cercando modi per raccordarsi e superare la molteplicità di ordini del giorno presentati, però se i lavori dovessero protrarsi (anche per non iniziare discussioni su ordini del giorno senza poi concluderli) è possibile immaginare che in serata concludiamo la mozione sulla scuola, ci si aggiorna a martedì o pensiamo di andare avanti a oltranza? Ognuno di noi, anche in rapporto ai temi da discutere, si sta chiaramente organizzando; io vorrei, e parlo a nome dei consiglieri semplici, evitare di essere soggetto a riunioni di Capigruppo che decidono gli orari di ora in ora senza che sia possibile per ognuno di noi svolgere la propria funzione con un minimo di programmazione. Se siamo rimasti e siamo tutti dei numeri, per cui ci si chiede soltanto di pigiare i bottoni senza sapere di ora in ora che cosa dobbiamo fare, io credo che la nostra funzione sia svilita.
Le rivolgo quindi un appello; poichè il Regolamento dispone molto chiaramente che ci sia una programmazione, io chiedo che ci sia un rispetto di questo principio: non è possibile che noi si sappia di ora in ora se si prosegue o non si prosegue.
Le chiedo pertanto di sapere se e quale argomento concludiamo in serata, se e quali argomenti rinviamo a domani. Le dico la verità, specie su temi così importanti non posso che manifestare la mia contrarietà a qualsiasi decisione, compresa quella relativa all'inversione dell'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Onorevole Porcu, la programmazione dei lavori aveva già previsto che l'Aula lavorasse sia oggi che domani mattina. Non posso fare una previsione sulla conclusione dell'esame della mozione per questa sera perché dipenderà dal numero degli iscritti a parlare sulla mozione che in questo momento non è conosciuto dalla Presidenza. La programmazione la stiamo assolutamente rispettando.
(Interruzione del consigliere Porcu)
PRESIDENTE. Onorevole Porcu, lei non è nuovo in questa Aula e sa perfettamente bene, perché è successo tante altre volte, che nel rispetto del buon senso e nella ricerca di una condivisione da parte dell'Aula su un tema particolarmente importante, come è quello delle riforme, sia necessario ulteriore tempo per le interlocuzioni politiche. Quindi si sta lavorando con senso di responsabilità nell'interesse del Consiglio.
Le ricordo inoltre che la programmazione dei lavori è una prerogativa della Conferenza dei Presidenti di Gruppo, e che in funzione di questo si è sempre lavorato. Proseguiamo i lavori.
Sono stati presentati due ordini del giorno. Il Consiglio esaminerà adesso l'ordine del giorno numero 2.
(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 2:
Ordine del giorno Diana Mario - Bruno- Cappai - Uras - Sanna Giacomo - Cuccureddu - Salis - Cossa sulla situazione concernente la vertenza Euroallumina.
IL CONSIGLIO REGIONALE
Verificata l'urgenza di una propria pronuncia sulla situazione della vertenza Euroallumina, importante impianto industriale da tempo in stato di fermo produttivo, unica realtà in Italia che produce ossido di alluminio e che rappresenta un segmento decisivo nella filiera dell'alluminio di rilievo assoluto per l'economia del territorio del Sulcis Iglesiente,
impegna la Giunta regionale
a perseguire:
1) L'attuazione dell'intesa del 29 marzo 2009 concernente la ripresa della produzione con un accordo che possa garantire l'acquisto di olio combustibile a prezzo tale da consentire economicità al prodotto finito (allumina), così come proposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il 4 agosto 2010;
2) ad ottenere l'impegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri per assicurare il concorso dell'ENI, in una fase transitoria, per la produzione della necessaria energia termica in attesa della realizzazione di una caldaia a carbone per la produzione di vapore a basso costo, avuto riguardo al finanziamento già deliberato dalla Giunta regionale per la quota parte del 33 per cento di partecipazione al predetto intervento;
3) a richiedere con urgenza al Governo l'incontro per la verifica immediata sullo stato della vertenza RUSAL in considerazione della scadenza del termine della cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) il 31 marzo 2011. (2) ).
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'industria.
CHERCHI (P.d.L.), Assessore dell'industria. Presidente, il parere è favorevole. Tra l'altro, come è noto, il Presidente della Regione è a Roma proprio per trattare al tavolo del Ministero la data del nuovo incontro (ricordo che è saltato quello del 21 settembre), al fine di ristabilire il contatto per cercare di risolvere i problemi della vertenza in corso.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 2.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale dell'ordine del giorno numero 2.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 2.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Petrini e Steri hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: AGUS - AMADU - ARTIZZU - BARDANZELLU - BARRACCIU - BEN AMARA - BIANCAREDDU - BRUNO - CAPELLI - CAPPAI - CARIA - CHERCHI - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - CUCCA - CUCCU - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSI' - DIANA Giampaolo - DIANA Mario - ESPA - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - LOTTO - MANCA - MANINCHEDDA - MARIANI - MELONI Valerio - MILIA - MULA - MULAS - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PETRINI - PITEA - PITTALIS - PORCU - RANDAZZO - RASSU - RODIN - SABATINI - SALIS - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Gian Valerio - SANNA Matteo - SECHI - SOLINAS Antonio - SOLINAS Christian - STERI - TOCCO - URAS - ZEDDA Alessandra - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.
Si è astenuta: la Presidente LOMBARDO.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione.
presenti 68
votanti 67
astenuti 1
maggioranza 34
favorevoli 67
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione sulle dichiarazioni del Presidente della Regione sulle motivazioni della revoca delle deleghe assessoriali e sulla situazione politica. E' stato presentato un ordine del giorno.
(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 1:
Ordine Del Giorno Cossa - Sanna Giacomo - Dedoni - Dessì - Fois - Maninchedda - Mula - Planetta - Solinas Christian sulle dichiarazioni del Presidente della Regione.
IL CONSIGLIO REGIONALEal termine della discussione sulle dichiarazioni del Presidente della Regione sulle motivazioni della revoca delle deleghe assessoriali e sulla situazione politica;
ASCOLTATE le dichiarazioni del Presidente della Regione, On.le Ugo Cappellacci;
RILEVATO come i tempi della maggioranza nel rafforzare la Giunta regionale siano risultati non adeguati alla drammatica situazione economica della Sardegna, all'urgenza di interventi a sostegno dell'occupazione e dello sviluppo, alle necessità di un nuovo rapporto con lo Stato che difenda i diritti di cittadinanza e di garanzia di tutti i sardi;
RAPPRESENTATA la propria preoccupazione per il crescente scollamento tra i cittadini e il Palazzo che si traduce in diffusa sfiducia nella classe dirigente e, in particolare, in quella politica, con conseguente grave conflittualità sociale, che rischia di minare gli stessi presupposti della convivenza civile in Sardegna;
RIBADITO che per tutti i sardi la composizione della Giunta rappresenta lo strumento di attuazione del progetto politico, per cui la principale emergenza della maggioranza è rappresentata dalla necessità di rivoluzionare mentalità, ritmo e passo della propria azione di cambiamento e innovazione del sistema Sardegna;
RITENUTA la soluzione data alla crisi politica in atto provvisoria e non adeguata alla gravità dei problemi della società sarda,
impegna la Giunta regionale
ad aggredire rapidamente con atti amministrativi e con opportuni disegni di legge i seguenti obiettivi:
1. interventi di riforma strutturale della spesa che, nella prossima manovra finanziaria 2011, liberino risorse da destinare all'impresa, al lavoro, all'istruzione, all'efficienza della pubblica amministrazione, alla copertura del disavanzo.
2. riduzione del numero dei consiglieri regionali per dare maggiore efficienza all'istituzione e un forte segnale sui costi della politica;
3. approvazione della legge di riforma del sistema sanitario per garantire massima qualità alle prestazioni a mettere fine ai viaggi della speranza;
4. provvedimento di sblocco immediato dei trasferimenti finanziari dal Fondo unico ai Comuni e agli enti locali, per garantire servizi al cittadino e pagamento degli stipendi;
5. abolizione delle Province e della configurazione attuale dei Consorzi industriali;
6. approvazione di provvedimenti di legge di riforma del funzionamento della burocrazia regionale, rimodernandone i sistemi operativi, nonché quelli di formazione e di reclutamento;
7. approvazione di proposte di legge su sviluppo e occupazione ferme in Commissione (portualità, golf, socializzazione degli utili derivanti dall'energia per gli operatori agro-pastorali, ecc.);
8. approvazione di strumenti legislativi di modifica del sistema della scuola, con particolare attenzione alla formazione universitaria e al ruolo che la Regione può assumere nel settore. (1) ).
PRESIDENTE. Uno dei presentatori ha facoltà di illustrare l'ordine del giorno.
SANNA Giacomo (P.S.d'Az.). Si dà per illustrato.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione.
FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Contrario!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, sulle modalità di voto. Chiedo il voto per parti.
La prima parte arriva fino al capoverso che inizia con "Rappresentata" e termina con "Sardegna".
La seconda parte inizia con "Ribadito" e si conclude con "Sardegna".
La terza parte va da "Ritenuta", fino al termine del punto 1) del dispositivo che si chiude con le parole "alla copertura del disavanzo"; e la quarta parte infine va dal punto 2) fino al punto 8), cioè al termine del documento.
PRESIDENTE. Onorevole Bruno, prima della votazione dobbiamo verificare che le singole parti abbiano contenuto autonomo. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Presidente, anche per dare modo alla Presidenza di effettuare queste verifiche, chiedo una breve sospensione.
PRESIDENTE. Se non ci sono opposizioni, sospendiamo i lavori.
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 08, viene ripresa alle ore 18 e 16.)
PRESIDENTE. Colleghi, ricordo che è stata richiesta la votazione per parti dell'ordine del giorno numero 1. Dobbiamo votare la prima parte, fino alla parola "Sardegna", nel capoverso che inizia con la parola "Rappresentata".
Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Presidente, io vorrei sottoporre all'attenzione dei proponenti dell'ordine del giorno e all'Aula un emendamento orale, se questo fosse possibile e se l'Aula me lo fa esporre un attimino per poi decidere se accettarlo o meno.
Durante la discussione è stato rilevato che molti di questi impegni riguarderebbero più il Consiglio che la Giunta, ma io vorrei ricordare che il nostro Gruppo ha presentato un programma al Presidente nel quale sono presenti gran parte dei punti riportati nell'ordine del giorno. Riterrei però opportuno aggiungerne in particolare tre che sono di pura competenza della Giunta, e in modo particolare: la presentazione del Piano sanitario regionale, l'immediata attivazione dell'Agenzia regionale della sanità e la presentazione di un Piano infrastrutturale per il settore viario e ferroviario della Sardegna.
Sono tre punti che sono presenti, ripeto, nella nostra proposta al Presidente per il rilancio dell'azione di governo e, se i colleghi fossero d'accordo, li vorremmo inserire nell'ordine del giorno e dare quindi - utilizzo il tempo per non reintervenire dopo - l'assenso e il voto favorevole all'ordine del giorno stesso.
Nel caso fossero accettati questi tre punti, gradirei chiedere ai presentatori dell'ordine del giorno la possibilità di aggiungere la firma.
PRESIDENTE. Onorevole Capelli, come lei sa gli ordini del giorno non possono essere emendati a meno che non ci sia il consenso da parte di tutta l'Aula.
Qualcuno si oppone alla proposta emendativa dell'onorevole Capelli?
Ha domandato di parlare il consigliere Locci. Ne ha facoltà.
LOCCI (P.d.L.). Io mi oppongo.
PRESIDENTE. Allora proseguiamo. Metto in votazione la prima parte dell'ordine del giorno numero 1, fino alla parola "Sardegna".
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, credo che questo ordine del giorno meriti una breve dichiarazione, in particolare sulla prima parte in votazione, dalla quale mi pare emergano tutte le difficoltà in cui si trova la maggioranza. Vi sono punti di vista anche molto critici nei confronti dell'azione della Giunta regionale, la consapevolezza che quanto è stato fatto fino a oggi non sia assolutamente adeguato alla drammatica situazione economica e sociale in cui versa la Sardegna (i 50.000 disoccupati che sono cresciuti negli ultimi 18 mesi, il PIL sceso del 5 per cento), che manchino e siano mancati interventi di sostegno proprio per l'occupazione e lo sviluppo, ed è quello che abbiamo sempre denunciato. Le finanziarie snelle diventate vuote, inconsistenti, inutili, che si limitano a magri assestamenti di bilancio, noi diciamo anche per incapacità poi di mettersi d'accordo sulle cose da fare.
C'è la preoccupazione che questo spettacolo che offriamo in qualche modo contribuisca a rafforzare l'immagine di una politica sempre più distratta, disattenta, lontana, rinchiusa in se stessa, che parla e non fa, non realizza, non risponde.
Il mio voto, lo avevo già anticipato in sede di discussione, non può che essere favorevole, anche se condividere questa analisi, probabilmente non significa che condividiamo il metodo e le soluzioni o la credibilità di chi dovrebbe portare avanti questi interventi.
Noi riteniamo che poco o nulla sia cambiato: è cambiata la squadra ma non è cambiato il motore della maggioranza ed è un motore della maggioranza che continua a "battere colpi in testa". E noi diciamo che, al di là degli intendimenti, sarebbe forse opportuno fare una riflessione approfondita sul fatto che le condizioni per andare avanti sembrano veramente buie e opache.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, molto schematicamente e brevemente, dichiaro che i componenti del Partito democratico voteranno a favore di questa prima parte della premessa. Abbiamo ascoltato infatti le dichiarazioni del Presidente della Giunta regionale che, a nostro avviso, non hanno giustificato minimamente il cambiamento di Giunta, non hanno minimamente dato risposte ai temi dell'emergenza che vengono richiamati in questa premessa, in particolare per quanto riguarda gli interventi a sostegno dell'occupazione e dello sviluppo; così come cresce il distacco tra i cittadini e il Palazzo, alimentato anche da questa situazione di crisi.
Per questo il nostro voto, su questa prima parte della premessa, è favorevole.
Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della prima parte dell'ordine del giorno numero 1.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Daniele Cocco, Lotto e Mariani hanno votato a favore e che la consigliera Greco ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: AGUS - AMADU - BARRACCIU - BEN AMARA - BRUNO - CAPELLI - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - COSSA - CUCCA - CUCCU - DEDONI - DESSI' - DIANA Giampaolo - ESPA - FOIS - LOTTO - MANCA - MANINCHEDDA - MARIANI - MELONI Valerio - MORICONI - MULA - PORCU - SABATINI - SALIS - SANNA Giacomo - SANNA Gian Valerio - SECHI - SOLINAS Antonio - SOLINAS Christian - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.
Rispondono no i consiglieri: BARDANZELLU - BIANCAREDDU - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CONTU Mariano - DE FRANCISCI - DIANA Mario - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - MILIA - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PETRINI - PITEA - PITTALIS - RANDAZZO - RASSU - RODIN - STERI - STOCHINO - ZEDDA Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - ARTIZZU - CUCCUREDDU - MULAS - SANNA Matteo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 68
votanti 63
astenuti 5
maggioranza 32
favorevoli 35
contrari 28
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione la seconda parte dell'ordine del giorno numero 1.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Noi su questo capoverso ci asteniamo perché contiene un'indicazione che, evidentemente, alcuni Gruppi della maggioranza vogliono dare alla maggioranza stessa. Si parla infatti della "principale emergenza della maggioranza", di conseguenza su questo punto come su altri sui quali interverrò più tardi lasciamo alla maggioranza stessa il compito di far emergere gli eventuali problemi che vi sono.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). A integrazione dell'intervento dell'onorevole Bruno, propongo (e presento in questo senso un emendamento orale) dopo le parole "la principale emergenza" di cassare le parole "della maggioranza"; pertanto la nuova stesura sarebbe "per cui la principale emergenza è rappresentata dalla necessità di rivoluzionare mentalità, ritmo e passo della propria azione".
PRESIDENTE. La sua proposta di emendamento orale, onorevole Salis, richiede l'unanimità dell'Aula che non c'è perchè l'onorevole Locci, per esempio, mi segnala di non essere d'accordo.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale della seconda parte dell'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della seconda parte dell'ordine del giorno numero 1.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Meloni Valerio si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: CAPELLI - COSSA - DEDONI - DESSI' - FOIS - MANINCHEDDA - MULA - SANNA Giacomo - SOLINAS Christian.
Rispondono no i consiglieri: AMADU - BARDANZELLU - BARRACCIU - BIANCAREDDU - CAPPAI - CHERCHI - COCCO Daniele - CONTU Felice - CONTU Mariano - DE FRANCISCI - DIANA Mario - FLORIS Mario - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - MILIA - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PETRINI - PIRAS - PITTALIS - RANDAZZO - RASSU - RODIN - SANJUST - STERI - STOCHINO - TOCCO - ZEDDA Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - AGUS - ARTIZZU - BEN AMARA - BRUNO - CARIA - COCCO Pietro - CUCCA - CUCCU - CUCCUREDDU - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Valerio - MORICONI - MULAS - PITEA - PORCU - SABATINI - SALIS - SANNA Gian Valerio - SANNA Matteo - SECHI - SOLINAS Antonio - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 70
votanti 41
astenuti 29
maggioranza 21
favorevoli 9
contrari 32
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione la terza parte dell'ordine del giorno numero 1.
Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Presidente, intervengo per integrare la dichiarazione di voto che ho fatto precedentemente sull'ordine del giorno e per dire che, coerentemente, voterò tutto l'ordine del giorno. Però spiace, soprattutto su questa parte, riscontrare che è vero ciò che si dice; quanto proposto a integrazione nella parte relativa a "impegna la Giunta regionale",e cioè il Piano sanitario regionale (lo dobbiamo presentare), l'Agenzia regionale della sanità (da avviare se fosse necessario anche con delle modifiche, non vedo perché no), un Piano infrastrutturale (sul quale tutti siamo d'accordo), erano punti programmatici, impegni ben precisi già presenti nel programma di governo e sui quali c'era anche l'assenso dell'Assessore competente. Eppure il no a questa proposta è arrivato dai banchi di quella che si dovrebbe definire maggioranza coesa e rispettosa degli impegni programmatici.
Voglio solo sottolineare questo per dire che i solchi invece che cercare di riempirli li si scava ulteriormente nel pieno disinteresse delle esigenze dei sardi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, io sarei stato d'accordo sulla proposta dell'onorevole Capelli ma diventa difficile inserire l'elenco pedissequo delle questioni di governo e che fanno parte di un programma all'interno di un impegno complessivo dell'azione rinnovata, si auspica, di una Giunta. Io manifesto la difficoltà del Gruppo dell'Italia dei Valori a intervenire sugli otto punti che sono stati elencati; inoltre anche noi, così come ha fatto l'onorevole Capelli, potremmo richiedere una verifica delle potenzialità di incremento dei punti del programma.
Manifestando un disagio, votiamo comunque a favore sino al punto 1 e poi dichiareremo il nostro voto punto per punto. Il Gruppo dell'Italia dei Valori avrà questa posizione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, annuncio il voto contrario del Gruppo del Popolo della Libertà per motivi che credo non possano sfuggire. Votare questi punti vuol dire votare contro il Consiglio regionale, quindi contro noi stessi, perché non c'è un punto tra questi previsti in questo ordine del giorno che, se non attuato, non ricada nella responsabilità di questo Consiglio regionale.
Il provvedimento di legge sulla sanità è depositato infatti in Commissione da diversi mesi; sulla riduzione del numero dei consiglieri regionali siamo tutti d'accordo e ne stiamo parlando anche in sede di riforme; in merito al provvedimento di sblocco delle risorse del fondo unico agli enti locali, tutti conosciamo le motivazioni del blocco, così come sappiamo anche che non può essere risolto con un atto della Giunta perché, se così fosse stato, credo che il presidente Cappellacci e la sua Giunta non si sarebbero sottratti a questo impegno; riguardo all'approvazione di provvedimenti di legge di riforma del funzionamento della macchina amministrativa regionale, da circa sette mesi giace in prima Commissione la legge sulla riforma del personale e quant'altro. Sono responsabilità che ci dobbiamo scaricare per addossarle alla Giunta?
Ci sono indubbiamente dei provvedimenti che sono di stretta competenza della Giunta ma non questi, questi sono di stretta competenza del Consiglio regionale. Votare questi provvedimenti vuol dire guardarci in faccia, tutti, e dirci che siamo inadempienti, tutti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, siamo in dichiarazione di voto sulla terza parte, mentre l'onorevole Diana ha fatto una dichiarazione di voto sulla quarta parte, anticipandola e parlando d'altro. Limitandomi alla parte in votazione io credo che il punto 1 sia di stretta competenza della Giunta regionale perchè parla di atti amministrativi e di disegni di legge per liberare risorse, e quindi favorire la spesa, con riferimento alla prossima manovra finanziaria e di bilancio. E' chiaro che in questo punto è presente un invito alla Giunta regionale da un lato a utilizzare le risorse per le finalità elencate (prioritariamente il lavoro, l'istruzione e l'efficienza della pubblica amministrazione), dall'altro a rivedere la proposta di manovra finanziaria liberando risorse per porre in essere quegli strumenti in grado di aggredire la crisi.
Poiché ritengo che questo punto sia chiaramente impegnativo per la Giunta di conseguenza voterò a favore. Ribadisco che ci fa piacere che dopo molti mesi anche la maggioranza arrivi alle stesse conclusioni cui noi eravamo pervenuti fin dalla prima finanziaria, quella approvata nel mese di luglio del 2009. C'è un'emergenza, data dalla crisi economica e dalla conseguente perdita di posti di lavoro, che richiede che gli investimenti siano contro ciclici e solo gli investimenti pubblici possono essere tali; quindi, ripeto che accogliamo con favore il fatto che anche alcuni colleghi della maggioranza siano arrivati alle nostre stesse conclusioni, e ribadisco il mio voto favorevole a questa parte dell'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, noi dichiariamo il voto a favore di questo ordine del giorno relativamente a questa parte; i colleghi sanno il perché dato che nella conclusione della discussione avevo personalmente espresso un'opinione assolutamente favorevole su molte parti di quest'ordine del giorno, anche su alcune sulle quali ho già espresso ed esprimerò il voto di astensione. E' ovviamente un voto di astensione tecnico, ma che richiede un'articolazione e una motivazione specifica per ciascun punto.
Non è vero, onorevole Diana, che questi punti riguardano esclusivamente il Consiglio, riguardano invece, molto, la Giunta; la riforma strutturale della spesa e il liberare risorse da destinare all'impresa, al lavoro e all'istruzione, sicuramente compete al Consiglio regionale, che approva il bilancio e la finanziaria. Ma in un regime di finanziaria e di bilancio, sostanzialmente non corrispondenti al vero, come quelli che questo Consiglio regionale è costretto ad approvare, e con le priorità della spesa, che sono definite dalla Giunta regionale e dai suoi uffici, intervenire su questo punto con un ordine del giorno che sia vincolante per la Giunta è decisivo. Ed è in questa direzione che noi ci muoviamo, con convinzione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Presidente, l'ordine del giorno e la parte che stiamo votando non sono meramente un elenco di temi o di argomenti, sono un'agenda che costringe chi ha la potestà legislativa, sia la Giunta che il Consiglio, a un ritmo di lavoro. Non è una provocazione, è semplicemente un'agenda che consente di mettere un minimo di ordine nei nostri lavori dei prossimi mesi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della terza parte dell'ordine del giorno numero 1.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: AGUS - BARRACCIU - BEN AMARA - BRUNO - CAPELLI - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - COSSA - CUCCA - CUCCU - DEDONI - DESSI' - DIANA Giampaolo - ESPA - FOIS - LOTTO - MANCA - MANINCHEDDA - MARIANI - MELONI Valerio - MORICONI - MULA - PORCU - SABATINI - SALIS - SANNA Giacomo - SANNA Gian Valerio - SECHI - SOLINAS Antonio - SOLINAS Christian - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.
Rispondono no i consiglieri: AMADU - BARDANZELLU - BIANCAREDDU - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CONTU Mariano - DE FRANCISCI - DIANA Mario - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - MILIA - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PETRINI - PITEA - PITTALIS - RANDAZZO - RASSU - RODIN - SANJUST - STERI - STOCHINO - TOCCO - ZEDDA Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - ARTIZZU - CUCCUREDDU - MULAS - SANNA Matteo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 70
votanti 65
astenuti 5
maggioranza 33
favorevoli 34
contrari 31
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione la quarta parte dell'ordine del giorno, corrispondente ai punti dal 2 all'8 degli impegni rivolti alla Giunta regionale.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, intanto il voto sulla parte precedente mette in evidenza quanto abbiamo cercato di dire nel dibattito che ha accompagnato le dichiarazioni del Presidente della Giunta regionale, onorevole Cappellacci. E' stata aperta una crisi, durata quattro mesi e dichiarata chiusa con l'insediamento della nuova Giunta; ma questa crisi è ancora in atto, questa crisi è ancora presente nella maggioranza, che ha trovato nuovi Assessori e una nuova Giunta, ma evidentemente non ha trovato i numeri per poter governare questa Regione.
Quando si dice, e così ha votato quest'Aula, che la soluzione, data la crisi politica in atto, è provvisoria e non è adeguata alla gravità dei problemi della società sarda, si fa una dichiarazione politica importante, si dice al presidente Cappellacci che questa Giunta appena nata non ha i numeri per poter governare.
Il punto 1, sul quale noi abbiamo espresso voto favorevole, impegna effettivamente la Giunta regionale a interventi di riforma strutturale della spesa, e quindi a riforme che liberino risorse da destinare al lavoro, all'impresa, all'istruzione, alla copertura del disavanzo, all'efficienza della pubblica amministrazione. L'elenco di atti amministrativi, dal punto 2 al punto 8, sul quale daremo un voto di astensione, pur essendo punti in gran parte condivisibili, lo diceva poco fa il collega Uras, e comunque da portare all'attenzione dell'Aula e della stessa maggioranza, perché si doti finalmente di un programma, di un progetto per la Sardegna, rimangono questioni interne alla maggioranza stessa, che deve trovare evidentemente delle soluzioni, deve trovare ancora il modo per poter adeguatamente, in maniera coesa, presentarsi di fronte ai sardi.
Il nostro voto pertanto sarà di astensione, perché riteniamo che siano problemi interni alla maggioranza, problemi che deve ancora risolvere, e che non sono stati risolti con la formazione di una Giunta regionale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Presidente, le precedenti votazioni avevano una sicura valenza politica, molto superiore a quella relativa a quest'ultima parte. Il Consiglio regionale ha espresso un giudizio assoluto di inadeguatezza e di insufficienza sul primo anno e mezzo di governo della Giunta di centrodestra, la Giunta Cappellacci; ha espresso la necessità di rivoluzionare mentalità, ritmo e passo nella azione di cambiamento e innovazione del sistema Sardegna; ha certificato il fatto politicamente rilevante che la soluzione della crisi di governo con la nomina della seconda Giunta Cappellacci non ha assolutamente risolto i problemi politici di questa maggioranza.
Detto questo, il Gruppo dell'Italia dei Valori ritiene che l'impegno che il Consiglio regionale mette in capo alla Giunta con il primo punto che è stato votato testé, cioè di affrontare rapidamente con atti amministrativi e con opportuni disegni di legge l'obiettivo di riforma strutturale della spesa per liberare risorse da destinare all'impresa, al lavoro, all'istruzione, eccetera eccetera, sia, dal punto di vista politico, un'indicazione di per sé precisa.
Per quanto riguarda il punto 2 (riduzione dei costi della politica, riduzione del numero dei consiglieri) l'Italia dei Valori lo sostiene assolutamente. Abbiamo presentato proposte di legge al riguardo. Siamo d'accordo sul punto 4: provvedimento di sblocco immediato dei trasferimenti finanziari del fondo unico ai comuni e alle province. Siamo assolutamente convinti che sia necessario approvare strumenti legislativi di modifica del sistema della scuola, ma le consideriamo indicazioni assolutamente non rilevanti a questo punto del dibattito. Il Gruppo dell'Italia dei Valori si asterrà pertanto sulla votazione della quarta parte.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Caria per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CARIA (P.D.). Presidente, rinuncio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io mi asterrò, e vorrei fare due osservazioni. Per quanto riguarda il punto 2 io forse vado controcorrente dicendo che non sono per niente d'accordo sulla riduzione del numero dei consiglieri, anche perché non si conoscono i criteri. Mi sembra una proposta molto demagogica e, fra l'altro, antidemocratica, perché io credo che le rappresentanze delle minoranze verrebbero seriamente penalizzate. Per cui, se vogliamo parlare di abbattimento di costi, facciamolo in termini seri e responsabili. Incominciamo dai costi della politica in generale (ne stiamo discutendo già da un po', però si sfugge a questo discorso), e mi auguro che il problema venga affrontato concretamente in Aula, abbattendoli a partire dagli stipendi dei consiglieri, degli assessori, rivisitando tutto l'apparato.
Per quanto concerne, invece, il punto 5 "abolizione delle province e della configurazione attuale dei consorzi industriali", si continua a fare demagogia. Io credo che sia il caso di ragionare in senso più ampio sulla riforma della Regione e sulla necessità di rimettere in discussione il centralismo regionale, quindi rivisitando le relazioni fra la Regione e gli enti locali, programmando davvero, in termini concreti, un decentramento dei poteri regionali, delegando quindi maggiori poteri agli enti locali. Mi astengo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo scusa Presidente, non intendo recuperare il tempo, per quello che ho da dire mi basta un minuto; ed è esattamente questo. Io, che condivido molti dei punti che sono stati indicati, mi voglio soffermare su alcuni di questi. Punto 2, la riduzione dei consiglieri regionali; a tutti è noto che ioil collega Porcu e il collega Sechi abbiamo presentato una legge di riforma dello Statuto, che prevede la riduzione del numero dei consiglieri regionali da 80 a 60. Quindi io sono d'accordo: prima lo facciamo meglio è, è chiaro ed evidente.
Siccome siamo in una fase di discussione sulla revisione dello Statuto, sulla statutaria, su tutto il processo di riforma, questa è una delle partite che deve stare in campo in questa discussione; non può essere né accantonata e né, tantomeno, dimenticata.
Punto 5, io avrei votato contro perché non concordo sull'abolizione delle province. In primo luogo perché non si possono abolire livelli istituzionali che sono previsti dalla Costituzione repubblicana; la Repubblica si articola in un sistema equiordinato in Stato, Regioni, Province, Comuni e Città metropolitane. In secondo luogo sono contro l'abolizione delle Province, anche di quelle che sono state istituite con legge regionale, perché sono frutto di un'esigenza che si è manifestata spontanea, diretta da parte di quelle comunità, e non si può, in un'interpretazione neocentralistica della Regione, del Governo della Regione, pensare alla loro abolizione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, credo che la motivazione data dal collega Bruno vada precisata. A mio avviso un'astensione sui punti che seguiranno rappresenta un atto di tutela del Consiglio regionale; io capisco che sia in atto anche una crisi della maggioranza, ma non bisogna confondere la crisi della maggioranza con le prerogative del Consiglio, e normalmente le competenze del Consiglio gravano sulla responsabilità di tutti. Ovviamente in misura diversa.
Ora, su tutti questi punti, a cominciare dall'autoriforma del Consiglio regionale… è inutile che "giochiamo di populismo", è nel nostro voto limpido, quando ci sarà la discussione sulla proposta, che si vedrà la verità. Sulla questione che riguarda i provvedimenti di sblocco dei finanziamenti agli enti locali, colleghi, è stata presentata una proposta anche nelle scorse finanziarie, perché venisse data priorità, al netto del Patto di stabilità, ai trasferimenti agli enti locali, ma questa Regione e questa burocrazia continua, perché manca una legge, a dare i budget e a preferire i viaggi di propaganda piuttosto che i trasferimenti agli enti locali, ed è una responsabilità nostra dare un indirizzo alla burocrazia, una volta per tutte!
Ecco perché non dobbiamo scaricare sul niente e sull'indistinto la nostra responsabilità, così come non dobbiamo sfidare i livelli costituzionali. Sulla questione delle province, abbiamo il cimento, tra un po', della revisione dello Statuto, quella è la sede sulla quale dobbiamo ragionare, anche nel rispetto di una configurazione costituzionale corrente.
Pertanto, al di là della propaganda e di altre cose, rimane il dato politico, ineludibile, che mi pare emerga da questo voto, che credo sia la sostanza vera di una crisi che non è terminata, purtroppo per la Sardegna, e che rende poco credibile l'azione di tutti. Credo che quindi da lì bisogna partire, da un esame di coscienza da parte della maggioranza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Intervengo rapidamente a titolo personale, evidentemente, e a nome del mio movimento, il Movimento per le Autonomie. Noi non abbiamo ancora ben compreso se facciamo parte o meno organicamente della maggioranza; abbiamo contribuito a sostenere il presidente Cappellacci, però, di fatto, in questi mesi, non abbiamo avuto mai nessuna responsabilità, diretta o indiretta, nella partecipazione all'azione di governo; ci farebbe piacere nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, che il Presidente chiarisse che ruolo eventualmente dobbiamo svolgere e se un ruolo dobbiamo svolgere all'interno di questa maggioranza.
Per questo motivo ci siamo astenuti sulle premesse, ed è per questo che ci asterremo sugli altri punti, mi sembra insieme anche all'onorevole Mulas. Vorrei chiedere però, se è possibile, la votazione separata del punto 4. Tutti gli altri punti prevedono infatti impegni per il Consiglio regionale, quindi non si può impegnare la Giunta regionale a fare leggi, c'è un solo punto che impegna la Giunta regionale, è l'unica cosa che secondo me può avere un senso, ed è un argomento sul quale abbiamo presentato, proprio ieri, una mozione: l'urgenza di liberare tutte le risorse disponibili dal Patto di stabilità per consentire ai comuni sopra i 5000 abitanti e alle province di salvarsi rispetto al Patto medesimo.
Su tutto il resto si può discutere, ma evidentemente non si può impegnare la Giunta, bisogna impegnare il Consiglio. Quello è l'unico punto che è realmente competenza della Giunta. Io credo che in tutta Europa ci siano 3 livelli istituzionali, non 4, solo noi abbiamo il quarto, c'è semmai da riflettere se bisogna eliminare le province o eliminare la Regione, ma un livello istituzionale è sicuramente di troppo.
PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu, purtroppo la sua proposta di votare per parti non può essere accolta perché ci sono già state dichiarazioni di voto sull'intera quarta parte.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della quarta parte dell'ordine del giorno numero 1.
(Segue la votazione)
Prendo atto che la consigliera Zuncheddu si è astenuta.
Rispondono sì i consiglieri: COSSA - DEDONI - DESSI' - FOIS - MANINCHEDDA - MULA - SANNA Giacomo - SOLINAS Christian.
Rispondono no i consiglieri: AMADU - ARTIZZU - BARDANZELLU - BIANCAREDDU - CAPPAI - CARIA - CHERCHI - CONTU Felice - CONTU Mariano - CUCCA - CUCCU - DE FRANCISCI - DIANA Mario - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - GRECO - LAI - LOCCI - MILIA - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PETRINI - PITEA - PITTALIS - RANDAZZO - RASSU - RODIN - SABATINI - SANJUST - SANNA Matteo - STERI - STOCHINO - TOCCO - ZEDDA Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - AGUS - BARRACCIU - BEN AMARA - BRUNO - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CUCCUREDDU - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Valerio - MORICONI - MULAS - PORCU - SALIS - SANNA Gian Valerio - SECHI - SOLINAS Antonio - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 68
votanti 44
astenuti 24
maggioranza 23
favorevoli 8
contrari 36
(Il Consiglio non approva).
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo una sospensione dei lavori e la convocazione di una Conferenza dei Presidenti di Gruppo.
PRESIDENTE. Se non vi sono opposizioni, sospendo la seduta e convoco la Conferenza dei Presidenti di Gruppo
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 54, viene ripresa alle ore 19 e 02.)
PRESIDENTE. Comunico che la Conferenza dei Presidenti di Gruppo ha stabilito di terminare i lavori che riprenderanno mercoledì 20 ottobre, alle ore 16, con la discussione della mozione sulla scuola e, a seguire, la continuazione della discussione delle mozioni sulle riforme.
La seduta è tolta alle ore 19 e 03.