Seduta n.51 del 12/11/2014
LI SEDUTA
(ANTIMERIDIANA)
Mercoledì 12 novembre 2014
Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU
La seduta è aperta alle ore 10 e 17.
FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta del 4 novembre 2014 (48), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Angelo Carta, Gavino Sale e Giovanni Tatti hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 12 novembre 2014.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Annunzio di presentazione di disegni di legge
"Modifiche alla legge regionale 24 marzo 1997, n. 10 (Norme in materia di programmazione, contabilità, contratti e controllo delle aziende sanitarie regionali, modifiche alla legge regionale 26 febbraio 1995, n. 5, e abrogazione della legge regionale 8 luglio 1981, n. 19) e altre disposizioni regionali in materia sanitaria. (133)
(Pervenuto il 5 novembre 2014 e assegnato alla sesta Commissione.)
"Istituzione dell'Ente di governo dell'ambito della Sardegna ai sensi dell'articolo 2, comma 186 bis della legge 23 dicembre 2009, n. 191 e del decreto le-gislativo 3 aprile 2006, n. 152". (134)
(Pervenuto il 5 novembre 2014 e assegnato alla quarta Commissione)
"Approvazione del rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2013". (135)
(Pervenuto il 5 novembre 2014 e assegnato alla terza Commissione)
Annunzio di presentazione di proposte di legge
Dedoni - Cossa - Crisponi:
"Soppressione delle agenzie agricole ARGEA, LAORE e AGRIS - Istituzione dell'agenzia ARAC". (132)
(Pervenuta il 29 ottobre 2014 e assegnata alla quinta Commissione)
Comandini - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Pinna Rossella - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas:
"Disciplina delle figure professionali nelle attività motorie e sportive e norme per la tutela degli atleti e dei praticanti". (136)
(Pervenuta il 5 novembre 2014 e assegnata alla sesta Commissione)
Risposta scritta a interrogazione
PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alla seguente interrogazione:
"Interrogazione Sale sulla sentenza n. 199 del 16 luglio 2014 con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l'articolo 8, commi 2 e 18, della legge regionale n. 25 del 2012, recante disposizioni in materia di localizzazione degli impianti per la produzione di energia da fonte eolica in ambito costiero e di proroga di efficacia dei titoli di concessione per le attività estrattive." (106)
PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interrogazione pervenuta alla Presidenza.
FORMA DANIELA, Segretaria:
"Interrogazione Forma, con richiesta di risposta scritta, sulla difficoltà di movimentazione dei bovini a causa della carenza di 'Tubercolina PPD' nei servizi veterinari delle Asl sarde". (186)
"Interrogazione Tocco, con richiesta di risposta scritta, in merito alla vertenza in atto alle Fornaci Scanu, con la messa in mobilità di 57 operai degli stabilimenti di Sestu e Guspini". (187)
"Interrogazione Tocco, con richiesta di risposta scritta, in merito all'annullamento dei contributi finanziari per azioni co-marketing alle società sportive". (188)
"Interrogazione Ledda - Azara - Arbau - Perra, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione in cui versano le imprese subappaltatrici della Mazzoni Pietro Spa per i ritardi nei pagamenti dei lavori Telecom in Sardegna". (189)
"Interrogazione Lai, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione della Scuola di formazione e aggiornamento del corpo di Polizia e del personale dell'Amministrazione penitenziaria di Monastir". (190)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.
FORMA DANIELA, Segretaria:
"Interpellanza Floris - Pittalis - Rubiu - Cossa - Zedda Alessandra - Truzzu - Fenu - Orrù sulla mancata presentazione, da parte della Giunta regionale, del disegno di legge in materia edilizia e urbanistica, in adempimento all'ordine del giorno n. 20, approvato dal Consiglio regionale in data 2 ottobre 2014, e conseguentemente sull'urgenza di approvare la proroga del "piano casa"". (82)
"Interpellanza Anedda sulla gara d'appalto a procedura aperta per l'affidamento di servizi catalografici e informatici relativi al Sistema informativo regionale del patrimonio culturale". (83)
"Interpellanza Moriconi su piano di metanizzazione per la Sardegna attraverso impianti di rigassificazione del gas metano". (84)
PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenuta alla Presidenza.
FORMA DANIELA, Segretaria:
"Mozione Comandini - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Pinna Rossella - Piscedda - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas sul sovraffollamento delle carceri italiane. Obbligo dello Stato italiano di conformarsi alla sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo del giorno 8 gennaio 2013, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (86)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato della proposta di legge numero 71/A. Siamo in fase di discussione dell'articolo 6 e dei relativi emendamenti. Ripeto all'Assemblea quanto già comunicato nella scorsa seduta e cioè che, al fine di consentire una discussione ordinata degli emendamenti relativi al numero delle aziende sanitarie locali, all'adeguamento organizzativo e al commissariamento delle ASL, questi emendamenti saranno esaminati e discussi in modo organico, secondo un ordine che sarà adesso comunicato al Consiglio. Ribadisco inoltre che la decadenza di un singolo emendamento non causa preclusione per i successivi, che quindi saranno ugualmente votati singolarmente.
All'articolo 6 sono stati presentati gli emendamenti soppressivi totali numero 88, 193, 274 e 356; l'emendamento sostitutivo numero 89; gli emendamenti soppressivi parziali numero 263, 90, 194, 288, 354, 91, 195, 286, 355, 92, 196, 285, 356, 197, 199, 370 e 200; gli emendamenti aggiuntivi numero 198, 204, 201, 203, 205, 206, 95, 357, 363, 364, 40, 379, 93, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 136, 132, 134, 135, 131, 133, 129, 130, 128, 207, 202, 316, 368, 378, 383, 94 e 361. Sono stati presentati inoltre emendamenti a emendamenti e in particolare all'emendamento numero 368 sono stati presentati gli emendamenti sostitutivi parziali numero 388 e 389.
Per esprimere il parere sugli emendamenti, ha facoltà di parlare il consigliere Luigi Ruggeri, relatore.
RUGGERI LUIGI (PD), relatore di maggioranza. Il parere è contrario sugli emendamenti numero 88, 193, 274 e 353. Il parere invece è favorevole, ma condizionato, sull'emendamento numero 89, contrario sugli emendamenti numero 263, 90, 194, 288, 354 di pagina 322, 91, 195, 286, 355, 92, 196, 285, 356, 197, 199, favorevole sull'emendamento numero 370, contrario sul numero 200. Per quanto riguarda gli emendamenti aggiuntivi il parere è contrario sugli emendamenti numero 198, 204, 201, 203, 205, 206, 95, 357…
PRESIDENTE. L'emendamento numero 357 è spostato all'articolo 7.
RUGGERI LUIGI (PD), relatore di maggioranza. Il parere è contrario ancora sugli emendamenti numero 363 e 364, 40, 379, 93, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 136, 132, 134, 135, 131, 133, 129, 130, 128, 207, 202, 316 e 378, favorevole sul numero 368. Dell'emendamento numero 383 mi risulta annunciato il ritiro; sull'emendamento numero 94 esprimo parere contrario, come pure sul numero 361. Per quanto riguarda gli altri emendamenti il parere è contrario sugli emendamenti numero 388 e 389, favorevole sul numero 386; sull'emendamento numero 399 mi rimetto all'Aula.
PRESIDENTE. Qual era l'ultimo emendamento con parere favorevole?
RUGGERI LUIGI (PD), relatore di maggioranza.L'ultimo emendamento con parere favorevole era il numero 386, che è un emendamento all'emendamento numero 373, che però è presentato all'articolo 7, chiedo scusa.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
ARRU LUIGI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 88, che è uguale agli emendamenti numero 193, 274 e 353.
RUBIU GIANLUIGI (UDC). Chiedo la votazione nominale.
Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Non per dichiarazione di voto, mi sono iscritta a parlare sull'articolo 6, Presidente.
PRESIDENTE. No, abbiamo già chiuso la discussione sull'articolo 6. Siamo alla votazione degli emendamenti.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Dichiarazione di voto quindi? Va bene, proverò ad essere stringente almeno sui concetti principali. Sinceramente, avendo visto questi emendamenti, mi chiedo se la maggioranza abbia le idee chiare su che cosa sia e soprattutto a che cosa serva un commissario straordinario, perché se così fosse forse non avrebbe previsto un commissariamento così frettoloso.
Il commissario straordinario, le cui origini ovviamente risalgono alla nascita del diritto amministrativo, ha degli obiettivi specifici che non possono essere perseguiti da chi amministra ordinariamente gli enti pubblici, in quanto in quel determinato momento storico insistono particolari e temporanee esigenze di coordinamento tra amministrazioni. Io vorrei capire quali sono queste particolari e temporanee esigenze di cui stiamo parlando. Questa legge ci ha insegnato che è stato scritto tutto e il contrario di tutto, è stato integrato tutto e il contrario di tutto, in tutta fretta e soprattutto con una capacità di elaborazione pari a zero. Ancora oggi, se ci dovessimo interrogare sulla struttura della norma e sui suoi contenuti, forse avremmo difficoltà, e mi ci metto io per prima, a dire che cosa abbiamo fatto, con quale metodo abbiamo messo in campo questa legge che andremo poi ad approvare.
Io credo che qui ci sia invece una voglia di fare un assalto alla diligenza, di mandare velocemente a casa il nemico, soprattutto se non risponde a determinate tessere di partito, ma su questo avremo ancora più chiarezza quando parleremo dei premi di produttività dei commissari, magari, o dei manager, oppure quando andremo ad analizzare esattamente il motivo per cui se le gestioni sono così negative non ci siano state le condizioni per poter mandare a casa, secondo i requisiti e i parametri di legge, coloro che hanno mal operato.
Quindi io veramente vi invito a riflettere almeno su questi aspetti che rischiano di avere anche qualche profilo di carattere giuridico, anche perché noi non stiamo facendo una riforma compiuta delle ASL e ci sono aziende, come le aziende universitarie, che sfuggono alla riforma, pur con quello che è contenuto in questa legge. Quindi forse qualcuno quando andrà a commissariare dovrà stare molto attento perché alcune ASL e le aziende non rispondono ai principi che vengono richiesti per il commissariamento delle ASL. A voi ovviamente la responsabilità.
Io credo che nonostante tutta questa serie di emendamenti sia ancora una legge dei rinvii e allora perché non soprassedere su quelle partite che sono…
PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato, onorevole Zedda.
Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Signor Presidente, annuncio il voto favorevole sugli emendamenti soppressivi dell'articolo 6. Le motivazioni sono già state accennate praticamente durante tutto il corso di questa legge. Si sta facendo un provvedimento disorganico che mette insieme tutta una serie di istituti, pur singolarmente condivisibili, in una legge che per dichiarazione degli stessi proponenti rappresenta un'ipotesi di avvio di riforma sanitaria, ma non è la riforma sanitaria. Stiamo parlando di tutta una serie di elementi, tra cui gli ospedali di comunità, che andrebbero allocati in un quadro sistematico, organico, coerente e armonico al proprio interno. Temiamo che le cose che stiamo facendo in questa legge finiscano per introdurre ulteriori elementi di confusione in un sistema che è già sufficientemente frammentario, in cui il problema più grosso, così come purtroppo in tutto il sistema Regione, è quello della frammentazione delle responsabilità, per cui non si viene a capo di nulla alla fine. È una serie di istituti, ripeto, che presi singolarmente, naturalmente con i necessari aggiustamenti, potrebbero anche essere positivi e che però affrontati singolarmente e in questa maniera danno vita a un puzzle le cui tessere non sappiamo se combaceranno perfettamente, come dovrebbe essere se si vuole veramente ottenere quel miglioramento del funzionamento del sistema sanitario che tutti quanti noi auspichiamo e che anche i colleghi della maggioranza nelle loro dichiarazioni di principio auspicano.
Questo è il motivo per cui noi voteremo per la soppressione dell'articolo 6, il cui contenuto può essere tranquillamente ripreso quando e se si affronterà davvero la riforma sanitaria, cosa di cui però cominciamo a dubitare. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Edoardo Tocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TOCCO EDOARDO (FI). Intervengo per dichiarare il mio voto favorevole alla soppressione dell'articolo 6, e per sottolineare che ancora una volta c'è una fretta incredibile di commissariare le ASL. Io credo che il commissariamento in questo preciso momento, considerata la fretta, potrebbe anche insabbiare il percorso che sta andando avanti sulle ASL. Al di là del fatto che posso capire tutto, probabilmente sarebbe opportuno, a mio avviso, che le aziende sanitarie, visti i programmi che hanno, che possono essere condivisi o meno, considerare il controllo degli attuali dirigenti, che probabilmente conoscono le strategie delle aziende, visto che sono lì da tanti anni, evitando il commissariamento. Pur essendo gli eventuali commissari persone di alto profilo, e cioè dirigenti e alti funzionari degli Assessorati, quindi persone competenti, essi non conoscono esattamente tutto ciò che è interno alla ASL e il percorso che è stato effettivamente attuato in tutti questi anni. Anche se sbagliato, potrebbe anche accadere, a mio avviso, che l'Assessorato preveda degli organi di controllo degli attuali dirigenti, ovviamente per evitare fughe in avanti, questo lo capirei di più, ma un commissariamento così veloce potrebbe non solo arenare tante cose, ma anche rubare del tempo, il che non porterebbe sicuramente a dei risultati, cioè si potrebbe offuscare la vostra stessa eventuale riforma.
Quindi credo che non sarebbe male, a questo punto, rivedere un po' le cose e magari allentare la cinghia rispetto alla fretta sui commissariamenti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci. Ne ha facoltà.
LOCCI IGNAZIO (FI). Ovviamente esprimo il mio voto favorevole agli emendamenti soppressivi. L'articolo 6 di questo avvio di riforma, lo voglio ripetere, sembra una ricetta in cui c'è dentro di tutto, la classica ricetta illeggibile anche per il farmacista. Comunque, noi pensiamo che la realtà dei fatti sia diversa rispetto a quella che voi volete portare in questa proposta, dove c'è anche, tra le altre cose, il commissariamento delle ASL. La realtà dei fatti è che le aziende sanitarie sono state commissariate il 20 marzo del 2014 dall'assessore Arru, con la famosa nota inviata ai direttori generali, con la quale sono state legate le mani alle amministrazioni delle aziende sanitarie, non di tutte, in realtà, perché poi, caro collega, molto dipendeva dalla richiesta e dall'esigenza di turno, come sempre. Ovviamente, questa nota serviva alla bisogna, era da applicare a seconda delle esigenze.
Noi quindi pensiamo che non potete sottrarvi neanche per il 2014, checché ne diciate, rispetto ai risultati che vedremo e alla performance che potremo registrare alla fine di quest'anno per le aziende sanitarie, perché voi con questo commissariamento di fatto, quello del marzo 2014, avete preso in mano, dalla direzione generale della sanità, le aziende, le avete guidate come avete voluto e avete indotto i risultati delle politiche sanitarie di questa Regione, nonostante la presenza di manager evidentemente a voi invisi. Confermo quindi il voto favorevole agli emendamenti soppressivi, perché questa è una ricetta confusa che veramente non si capisce e che rischierà di gettare la sanità sarda nel disordine più totale e anche nell'aumento, in futuro, di quel disavanzo la cui tendenza all'aumento non riuscirete a controvertere.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Io credo che l'articolo 6, così come viene proposto alle tagliole degli emendamenti della maggioranza, dimostri il vero volto di questa legge che sicuramente approveremo oggi o nei prossimi giorni; un volto poliforme, sotto certi profili mostruoso, un volto che non è quello che noi abbiamo conosciuto in partenza. Continuo a ribadire gli stessi concetti in ordine al fatto che questa tecnica legislativa, secondo la quale la struttura del provvedimento che arriva in Aula viene completamente stravolta dai "leprotti" che escono dai vari cilindri, ovvero gli emendamenti, non ci consente di lavorare in modo adeguato. L'articolo 6, l'unico articolo che sotto certi profili poteva essere condivisibile, tranne che per alcune pecche, alcune lacune, viene completamente snaturato, dando origine a un mostro.
Arriva il secondo commissariamento, come faceva notare il collega Locci, perché è il secondo commissariamento questo, assessore Arru, e lei ne è al corrente per aver fatto il primo commissariamento in apertura di legislatura. Domando: se effettivamente c'è da fare una riqualificazione, una riorganizzazione, un accorpamento delle ASL, abbiamo necessità di commissari o questo compito lo possono svolgere gli attuali direttori generali che, tra le altre cose, conoscono la macchina amministrativa molto meglio di quanto la possano conoscere dei commissari appena arrivati? Per riorganizzare è necessario che arrivi dall'esterno un soggetto che magari non ha mai conosciuto o ha conosciuto di sfuggita la realtà di quelle ASL? Ecco qual è il punto. Vogliamo riqualificare la sanità o vogliamo nominare i commissari? È questo il punto. Il core business di questa legge è solo quello di arrivare all'obiettivo finale di nominare i commissari. Noi non ci stiamo, non possiamo assolutamente condividere una norma finalizzata a cambiare in corsa dei cavalli che possono continuare a lavorare come hanno fatto fino ad oggi, però con un altro obiettivo, quello cioè di riaccorpare e rivedere i confini territoriali di queste aziende.
Non ci stiamo, signor Presidente, non ci stiamo, cari colleghi, non ci possiamo abituare a un metodo di lavoro che fa diventare i progetti di legge dei mostri.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (FI). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 88, 193, 274 e 353.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Demontis e Manca Gavino hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Orrù - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 52
votanti 51
astenuti 1
maggioranza 26
favorevoli 20
contrari 31
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 89.
Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Ruggeri. Ne ha facoltà.
RUGGERI LUIGI (PD), relatore di maggioranza. Le chiedo un minuto di sospensione per concordare l'eventuale accoglimento di questo emendamento.
PRESIDENTE. La seduta è sospesa per cinque minuti.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 45, viene ripresa alle ore 10 e 56.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 89.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Dedoni - Fasolino - Locci - Oppi - Orrù - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Solinas Christian - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Ruggeri - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 49
votanti 48
astenuti 1
maggioranza 25
favorevoli 18
contrari 30
(Il Consiglio non approva).
L'emendamento numero 263 è stato dichiarato inammissibile.
Passiamo agli emendamenti numero 90, 194, 288 e 354, che sono uguali.
Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOCCI IGNAZIO (FI). Torniamo sempre sul tema gli ospedali di comunità. Non viene meno, secondo noi, il principio condivisibile della diminuzione dell'ospedalizzazione, quindi dell'incremento e potenziamento dei percorsi di deospedalizzazione. Ecco, secondo il nostro punto di vista gli ospedali di comunità non saranno sufficienti a garantire questo obiettivo, perché i percorsi di deospedalizzazione dovranno inevitabilmente coniugarsi anche con nuovi interventi che dovranno essere fatti sulle politiche sociali, e mi riferisco ovviamente ai cosiddetti piani personalizzati, eventualmente anche al programma "Ritornare a casa" e similari. Se noi non abbiamo la capacità di mettere insieme questi elementi, cioè quelli prettamente di carattere sociale, con la presenza degli ospedali di comunità, ovviamente non completeremo questo percorso e sarà vana anche ogni ipotesi di avvio di riforma.
Annuncio il voto favorevole all'emendamento numero 90.
PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 90, 194, 288, 354.
Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.
(Non sono approvati)
Passiamo agli emendamenti numero 91,195, 286 e 355.
Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 91, 195, 286 e 355.
(Segue la votazione)
Prendo atto che la consigliera Pinna Rossella si è astenuta.
Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Orrù - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Pinna Rossella.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 54
votanti 52
astenuti 2
maggioranza 27
favorevoli 20
contrari 32
(Il Consiglio non approva).
Passiamo agli emendamenti numero 92, 196, 285 e 356.
Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOCCI IGNAZIO (FI). Corre l'obbligo, secondo noi, di tornare su questo articolo omnibus che contiene al suo interno tutta la riforma. Attenzione a come avvierete l'opera di commissariamento. Vi richiamo alle delibere di Giunta di luglio, quando è stato istituito l'elenco con la "depurazione" in virtù del decreto legge numero 90 del 2014, quello famoso del piano Renzi, che non consente ai pensionati di assumere incarichi di direzione o svolgere la funzione di commissario delle aziende sanitarie in ragione del fatto che non si possono cumulare le indennità. Per cui, nel caso dovrete trovare del personale in quiescenza con le caratteristiche giuste, che peraltro nel tempo sono state riviste verso l'alto, in particolare con la modifica della legge Balduzzi. Diventa sempre più difficile trovare personale idoneo a dirigere le aziende, salvo che questi non siano, vivaddio, professori universitari, i quali invece hanno in re ipsa nel titolo accademico la competenza di direttori delle aziende. Quindi attenzione e attenzione anche alla confusione che avete fatto con la legge numero 229 del 1999 e con la relazione al decreto legge numero 90, perché non tornano i periodi di riferimento rispetto ai tempi di incarico che possono avere questi eventuali direttori in quiescenza.
Tornando invece al più vasto argomento riguardante l'articolo 6, dichiaro il voto favorevole alla soppressione del comma 3, ovvero della norma sugli ospedali di comunità, che non ci pare nel modo più assoluto rispondente alle esigenze che ci sono per l'avvio dei percorsi di deospedalizzazione e di scarico sui presidi sanitari ospedalieri dei pazienti ospedalizzati.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Con l'emendamento precedente in ordine agli ospedali di comunità si è persa un'occasione, quanto meno si poteva iniziare a fare chiarezza, perché, come ho avuto modo di sottolineare altre volte, mettiamo dei nuovi contenitori, ma non diciamo che cosa vogliamo fare dell'esistente, e questo non fa che creare confusione.
Invece anche per supportare le considerazioni del collega Locci, vorrei dire che in ordine allo spoils system, che tanto state attivando in materia di commissariamento, avevate un'opportunità, quella di utilizzare la legge numero 10 del 2006, tra l'altro proposta e approvata da voi, vi ricordo, erano i tempi ovviamente della professoressa Dirindin. Si potevano fare delle valutazioni in base alle competenze e quindi anche ai risultati che i manager avevano ottenuto annualmente rispetto agli obiettivi stabiliti per la loro valutazione. Ancora una volta, invece, utilizzate dei metodi che ci sembrano veramente poco chiari, anche poco usuali per il periodo che stiamo vivendo, e quindi avete scelto di usare il metodo dei numeri. Va bene, auguri!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Signor Presidente, intervengo per confermare il voto favorevole a questo emendamento soppressivo e per suggerire una riflessione all'Aula sul comma 3 dell'articolo 6, così come viene proposto. In buona sostanza le aziende sanitarie locali debbono organizzare gli ospedali di comunità anche mediante la riconversione dei posti letto, ma io mi chiedo: se questi ospedali vengono organizzati non soltanto con la riconversione dei posti letto come possono essere riorganizzati? Non sono ospedali ex novo, sono un insieme di posti letto che vengono utilizzati per gli scopi degli ospedali comunità, quindi per l'assistenza intermedia fra base, ospedale, eccetera. Quindi questo termine "anche" mi pare che sia mal posto, perché soltanto con una riorganizzazione dei posti letto si potranno istituire degli ospedali di comunità. Non mi pare che all'interno dei 3,7 posti letto ogni mille abitanti che dovremmo definire, ci sia spazio per ulteriori posti letto per gli ospedali di comunità. No, i posti letto sono quelli, quindi tra i posti letto attualmente utilizzati, che verranno persino decurtati, bisogna includere i posti letto degli ospedali di comunità, che siano 10, 15 o 20 posti letto. Il termine "anche" credo sia mal posto in questo comma 3 dell'articolo 6.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (UDC). Solo per ripetere un concetto che ho espresso più volte circa la posta di bilancio. L'accordo Stato-Regioni, come ben sa l'Assessore, prevede la possibilità di istituire la tipologia di ospedali da 15 a 20 posti letto. Qui non si dice quanti saranno i posti letto - per esempio il Veneto ne ha realizzato 24, ma lo ha fatto in modo esplicito, qui non è detto - e credo anche che un ridotto numero di posti non garantisca un equilibrio di bilancio alle strutture che dovranno essere riconvertite. Quindi dico all'Assessore di valutare con molta attenzione e poi, come peraltro non avviene, bisogna sapere esattamente cosa si vuole fare, quanti saranno i posti letto, come andranno strutturati, eccetera, cosa che non appare dal dispositivo della legge.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, premesso che l'Aula, bocciando gli altri emendamenti, non ha accettato la soppressione dell'articolo 6, quindi proseguiamo nella sua discussione, voterò a favore degli emendamenti posti in votazione per una ragione credo abbastanza chiara. Il comma 3, così come è già stato sottolineato dagli interventi dei colleghi che mi hanno appena preceduto, non chiarisce esattamente come devono essere attivati gli ospedali di comunità. Tra l'altro è scritto che "le aziende sanitarie locali organizzano, nell'ambito della programmazione e delle specifiche linee-guida regionali, uno o più ospedali di comunità", cioè si sta pensando di realizzare un'infinità di ospedali di comunità quando, così come ho già sottolineato la settimana scorsa durante i lavori dell'Aula, noi sappiamo che regioni importanti, come per esempio l'Emilia-Romagna, che è stata la prima ad aver istituito gli ospedali di comunità, ne ha istituti, fino ad oggi, dal 1994 o 1995 - non ricordo la data esatta - soltanto tre. Quindi pensare di istituire in Sardegna uno o più ospedali di comunità mi lascia perplesso. Ma credo che questo comma debba essere soppresso per lasciare eventualmente alle aziende direttamente attraverso i loro atti amministrativi la scelta del programma, ma soprattutto dei posti letto. È questo "anche mediante la riconversione dei posti letto", che non va bene. Io eliminerei almeno le parole "anche mediante", perché francamente pone un dubbio nel senso generale perché, come ben sottolineato adesso dal collega Oppi, noi sappiamo che abbiamo un tetto, quindi dobbiamo stabilire esattamente quanti devono essere i posti letto. Quindi io sopprimerei il comma 3 e lascerei direttamente alle aziende sanitarie la possibilità di gestire questo aspetto all'interno dei propri atti e quindi della propria attività amministrativa.
PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 92, 196, 285 e 356, uguali.
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà. PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 92, 196, 285 e 356, che sono uguali.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Tocco si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Orrù - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tedde - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Tocco.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 53
votanti 51
astenuti 2
maggioranza 26
favorevoli 19
contrari 32
(Il Consiglio non approva).
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 199.
Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu. Ne ha facoltà.
RUBIU GIANLUIGI (UDC). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 199.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Orrù ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Orrù - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 54
votanti 53
astenuti 1
maggioranza 27
favorevoli 20
contrari 33
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 370.
Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Signor Presidente, questo emendamento ripropone il tema della riconversione dei posti letto per gli ospedali di comunità. Anche questo emendamento, che credevo sarebbe andato, invece, nella direzione dell'eliminazione della parola "anche", ricomprende le parole "anche mediante la ristrutturazione". Io chiedo: ma se non lo si fa con la ristrutturazione dei posti letto esistenti, con quali posti letto si può fare l'ospedale di comunità? Ci sono altri posti letto disponibili? Per quale motivo dire "anche"? Credo debba essere definito meglio questo comma, perché posto in questi termini rischia veramente di indurre in errore. Sembra che ci sia la possibilità di fare un ospedale di comunità costituito da una struttura fisica autonoma, all'interno della quale ci sono i posti letto per l'assistenza tipica delle case di comunità, quindi un'assistenza che sta fra l'assistenza di base e quella ospedaliera. Credo che non vada bene così.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOCCI IGNAZIO (FI). Qua si rivela esattamente quello che abbiamo già detto nelle scorse sedute durante la discussione generale, e cioè che in questo emendamento si evidenzia benissimo che ci sarà a breve un intervento sulla rete ospedaliera e questo riordino non sarà altro che il degradamento di alcuni presidi ospedalieri da ospedali veri e propri, quelli che noi abbiamo nei nostri territori, anche quelli di frontiera, a un'altra cosa che è ancora tutta da organizzare. Ecco, questa è una responsabilità che da oggi avete deciso di prendervi, ma che non avete ancora avuto il coraggio di spiegare né ai cittadini né agli operatori del mondo della sanità, che sono circa 50 mila tra diretti e indiretti. Attenzione, perché questo intervento, lo vedrete, con la vostra foga nell'utilizzo delle forbici vi porterà a dover registrare presto o tardi probabilmente anche la diminuzione di buste paga in un settore che invece ha sempre creato prodotto interno lordo a questa Regione.
Secondo noi non è un bel servizio e lo confermate quando, nonostante il Governo centrale stia modificando in corsa tutti i patti fatti con la Regione, a iniziare dagli accordi sul pareggio di bilancio, in questa legge dite che volete uniformare l'indicazione del fabbisogno della sanità regionale a quanto determinato dal Governo nazionale. Ecco, questa è una rinuncia a stabilire noi stessi che cosa serve ai nostri servizi, è una rinuncia a programmare le risorse dei sardi, è una rinuncia a governare la sanità sarda.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Noi voteremo contro questo emendamento, Presidente. Tra l'altro si fa anche un gioco di parole perché la parola "riconversione" ha per noi un significato, la parola "ristrutturazione" ne ha uno completamente diverso. In caso di riconversione c'è la possibilità di intervenire su strutture esistenti, in caso di ristrutturazione mi viene da pensare, non sono di certo un ingegnere urbanista, che sia possibile anche una revisione totale delle strutture.
Poi, come faceva osservare l'onorevole Tedde, e questo mi incute ancora più preoccupazione, vorrei capire se sono state prese in considerazione le nuove strutture e i nuovi posti letto che riguardano Villamar, per esempio, od Olbia, con il San Raffaele. Sinceramente fossi in voi comincerei a preoccuparmi. Di Villamar avremo modo di riparlare nello specifico, però comincia ad esserci troppa carne al fuoco. Quindi per noi questo è un emendamento che veramente non ha nessun senso, anzi sarebbe importante ritirarlo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, nel prosieguo delle considerazioni sugli emendamenti appena votati, anche sull'emendamento numero 370, nel caso specifico, voterò contro; nell'altro caso abbiamo votato a favore, ma perché ne chiedevamo la soppressione. Praticamente dell'articolo 6 non cambia niente, se non l'inserimento di un riferimento legislativo, tutto qua, niente di più. Quindi noi rimaniamo nella posizione, rimango anch'io personalmente nella stessa identica posizione circa il dubbio che rimane sull'utilizzo dell'espressione "anche mediante la ristrutturazione della rete ospedaliera". È già stato spiegato, non entrerò anch'io nuovamente nel merito delle considerazioni già fatte, soprattutto per quanto riguarda l'individuazione del tetto massimo dei posti letto. Quindi, onestamente non si riesce a capire come e in che modo si rientra all'interno del tetto di spesa di cui bisogna comunque tenere conto e per questa ragione continuo a dire che non è necessario un provvedimento legislativo. Le aziende sanitarie sono in grado, semplicemente attraverso i loro atti interni organizzativi, soprattutto di programmazione, di individuare e risolvere direttamente il problema e di provvedere alla realizzazione degli ospedali di comunità.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (UDC). Evidenzio che questo articolo 6 in effetti è affetto da molta vaghezza. Cosa si intende per "garantendo una localizzazione equilibrata nel territorio regionale"? Sarebbe tutto da spiegare, perché vuol dire tutto e non vuol dire niente. Ma soprattutto ancora una volta la maggioranza non prende le decisioni, non le vuole prendere. Rinvia ad altro atto della Giunta, le cosiddette linee guida, l'adozione dei criteri che rispondono a delle scelte strategiche per la vita dei cittadini. Non sappiamo quanti posti letto ci sono, non c'è una posta di bilancio. Di fatto per l'ennesima volta - come ho avuto modo di dire nei giorni precedenti - si sta esautorando il Consiglio regionale delle sue funzioni. Se la maggioranza gradisce questo, lo faccia pure.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 370.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Busia e Pigliaru hanno votato a favore e che i consiglieri Tocco e Zedda Alessandra hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Orrù - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 56
votanti 55
astenuti 1
maggioranza 28
favorevoli 34
contrari 21
(Il Consiglio approva).
A seguito dell'approvazione dell'emendamento numero 370 decadono gli emendamenti numero 200, 204, 201, 203, 205 e 206.
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Vorrei capire perché decade l'emendamento numero 203. Siccome ha un contenuto che non è assolutamente in contrasto con quello che abbiamo votato testé, non riesco a capire qual è la ratio.
PRESIDENTE. È collegato a un emendamento che è stato sostituito totalmente.
PITTALIS PIETRO (FI). È un emendamento aggiuntivo!
PRESIDENTE. Rimane l'emendamento numero 203, mentre decadono l'emendamento sostitutivo parziale numero 200 e gli emendamenti aggiuntivi numero 201, 204, 205 e 206.
(È approvato)
Passiamo all'emendamento numero 198.
Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, l'emendamento numero 198 mira a introdurre una procedura di verifica, da parte dell'Assessore della sanità, dei posti letto di RSA effettivamente disponibili, in maniera da consentire una verifica puntuale attraverso un'interlocuzione tra la Giunta regionale e la competente Commissione consiliare per giungere a un riequilibrio delle strutture nel territorio che sia frutto di una valutazione congiunta.
Chiederei quindi ai colleghi della maggioranza di leggere attentamente questo emendamento. Naturalmente a noi sembra ben formulato, ma se c'è un problema sul testo si può cercare di risolverlo, a noi interessa sentire la maggioranza sulla sostanza di questo emendamento, che mi pare introduca un meccanismo virtuoso di valutazione di questa necessità.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 198.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Orrù - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 54
votanti 53
astenuti 1
maggioranza 27
favorevoli 20
contrari 33
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 203.
Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Devo dire che l'atteggiamento della maggioranza è curioso, perché introduce in questa legge tutta una serie di cose che non ci appiccicano niente, mentre evita accuratamente di approvare cose che magari c'entrerebbero con lo spirito con cui voi dite di volerla approvare.
L'emendamento numero 203 riguarda le liste d'attesa e chiede alla Giunta regionale di presentare un piano organico per la riduzione delle liste d'attesa fino a ricondurre nell'arco massimo di tre anni tutte le prestazioni entro i limiti indicati dalle normative nazionali e regionali vigenti. Anche su questo io vorrei chiedere alla maggioranza di ragionarci un attimo, perché se non affrontiamo il tema delle liste d'attesa con una legge che voi definite emergenziale, necessaria per mettere riparo ai grandi disastri che voi dite esserci nella sanità, mi chiedo a che cosa serva questa legge. Allora, o si perpetuano i disastri di cui voi parlate, oppure si incomincia a intervenire dove probabilmente è necessario intervenire.
Il tema delle liste d'attesa è un tema d'annata, per cui sapete bene come funzionano purtroppo le cose, soprattutto per determinate visite specialistiche o strumentali si fa la prenotazione oggi e se va bene la visita viene effettuata fra sette-otto mesi. In caso di patologie di oncologiche o anche più pressanti sapete bene quale dramma vive il diretto interessato. Con questo emendamento si chiede semplicemente alla Giunta di predisporre un piano per affrontare questo problema. Io spero che i colleghi della maggioranza utilizzino qualche minuto per ragionare di questo tema e magari approvare questo emendamento o un altro che abbia la medesima sostanza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Sulla scia dell'intervento dell'onorevole Cossa vorrei chiedere all'Assessore, alla Giunta e indubbiamente alla maggioranza, che spesso pone delle condizioni diverse, di valutare se nei lavori preparatori della prossima legge che si dice di voler portare all'attenzione del Consiglio, concernente una riforma seria e complessiva della sanità in Sardegna, non sia il caso di verificare il motivo per cui il sistema è ingolfato e occorrono mesi di attesa per visite relative ad alcune specifiche patologie e a volte a patologie che richiedono invece assistenza immediata. Mi domando se non sia il caso di intervenire anche riguardo ai pronto soccorso, dove pure esistono le code, a volte anche per situazioni non allarmanti, come sappiamo. Mi è capitato di vedere un servizio in cui si diceva che negli Stati Uniti per la sanità, e in particolare per non intasare i pronto soccorso, si è ipotizzato di realizzare una parte di posti letto dedicati al pronto soccorso in modo da ridurre e di molto le file negli altri reparti. Non solo, allo stesso fine si è posta in essere una seria attività di prevenzione.
Mi fermo qui, dico solo che se vogliamo fare una riforma seria bisogna entrare nello specifico, conoscere le necessità, le attenzioni che bisogna prestare a questo tipo di servizio e dare efficienza ed efficacia all'azione amministrativa. Ora non prestare attenzione a questi momenti che sembrano lontani, aggrava la sanità, aggrava il servizio e non dà risposte ai cittadini e quindi all'utenza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Mi pare che questo emendamento faccia capire che cosa si deve intendere per riforma della sanità, che cosa si deve intendere per sanità che va incontro alle esigenze dei cittadini e che cosa si deve intendere per servizi sanitari efficaci ed efficienti.
Noi avremmo voluto che la legge fosse strutturata così, piuttosto che basarla sul commissariamento delle ASL. Avremmo preferito cioè che la legge fosse basata sulle risposte ai bisogni dei cittadini. E questo emendamento va evidentemente incontro alle esigenze dei cittadini che sono poco interessati ai vostri commissariamenti, sono invece interessati alla cura delle loro patologie, ad affrontare le loro malattie, ad avere un'analisi, un certificato, una cura in tempi non dico rapidi ma almeno accettabili. Questo è il corpo, lo spirito e il contenuto di questo emendamento che tra le altre cose ci restituisce un po' di competenze, perché la Giunta regionale in questo caso, al contrario di quanto previsto nel comma 2 dell'articolo 6, non ha tutte le competenze che spettano al Consiglio regionale visto che comunque deve proporre il piano alla Commissione consiliare, la quale rappresenta questa Assemblea, che quindi si riappropria di competenze che in questa legge e in tante altre norme che voi state approvando le vengono espropriate dalla Giunta in modo a volte nascosto, sotterraneo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOCCI IGNAZIO (FI). Anch'io ritengo che i colleghi Cossa, Dedoni e Crisponi vadano ringraziati per il contributo che hanno dato e stanno dando a questa discussione anche con questo emendamento aggiuntivo, che appare ovviamente scontato alla luce delle discussioni che facciamo e dei confronti che abbiamo quotidianamente con i cittadini, i quali ci chiedono una sanità che funzioni. La sanità che funziona è quella che riceve i cittadini nei propri ambulatori e negli ospedali con cortesia, ma soprattutto in tempi certi. Ovviamente veniamo a conoscenza quotidianamente di vicende relative a esami diagnostici che vengono calendarizzati entro tempi che veramente non si conciliano con il tipo di patologie. Questo lo si è fatto in passato, forse con una cattiva interpretazione anche del ruolo che hanno all'interno delle aziende sanitarie e degli ospedali i lavoratori a tempo determinato per esempio, parlo in particolare del personale medico. Per accorciare le liste d'attesa è chiaro che occorrono risorse economiche e umane adeguate, cioè senza medici che garantiscano la presenza alle strumentazioni e negli ambulatori le liste d'attesa evidentemente non si possono accorciare. Dobbiamo dire, in maniera molto serena, che è evidente che la presenza dei medici negli ospedali e negli ambulatori diagnostici talvolta è carente, ed è per questo che le aziende devono bussare, a volte, anche su richiesta dei primari, alle porte oltre che della politica dei direttori generali per chiedere uomini e mezzi.
Ecco questa è la storia che continuerete a trovare anche domani mattina col commissariamento. Le liste d'attesa si riducono anche con i lavoratori precari della sanità, che non sono solo, come qualcuno sostiene facendo confusione, quelli degli uffici ticket, dei CUP per intenderci, ma sono anche quelli che fanno le visite mediche ai pazienti. Quindi è necessario che la Regione torni a investire anche in questo settore.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 203.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Manca Gavino - Orrù - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Lotto - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 53
votanti 52
astenuti 1
maggioranza 27
favorevoli 21
contrari 30
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 95.
Ha domandato di parlare il consigliere Edoardo Tocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TOCCO EDOARDO (FI). Presidente, l'emendamento numero 95 avrebbe lo scopo di favorire la formazione sanitaria all'interno delle aziende, quindi credo che la Giunta possa istituire un'apposita Commissione che favorisca appunto la formazione sanitaria all'interno delle aziende. Noi abbiamo aziende sanitarie con strutture abbastanza ampie; molti locali all'interno di queste strutture non sono addirittura mai stati utilizzati, quindi questo emendamento ha proprio lo scopo di attivare un processo di formazione di determinate figure professionali all'interno delle strutture ospedaliere, in modo da poter eventualmente razionalizzare anche i costi d'affitto di strutture esterne o di esternalizzazione di servizi ad altri enti. Tale Commissione potrebbe attivarsi eventualmente per poter procedere alla formazione di questi profili professionali, seppure non altissimi, ma che sono utilissimi per il servizio sanitario della Sardegna.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 95.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Orrù - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 55
votanti 54
astenuti 1
maggioranza 28
favorevoli 21
contrari 33
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 363.
Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOCCI IGNAZIO (FI). Signor Presidente, questo emendamento prende ovviamente atto di quello che sta avvenendo e che appunto inesorabilmente ci porterà all'avvio della riforma sanitaria. In questa legge non abbiamo trovato traccia di interventi che possano essere considerati significativi e comunque, secondo noi, è nostro dovere richiamare il coordinamento delle politiche sulle malattie rare. So che questo lavoro lo si fa all'Ospedale microcitemico; oggi è necessario probabilmente anche dire come coordineremo le politiche in futuro, alla luce della creazione delle case della salute e degli ospedali di comunità. Una grossa parte d'intervento, non solo di ricerca, viene svolta di certo nell'Ospedale microcitemico. Ci sono anche altre cose che possono essere fatte, e non solo a domicilio, come spesso avviene, ma nelle case della salute e negli ospedali di comunità, per cui questa proposta tende a richiedere interventi di coordinamento di queste politiche ed è esclusivamente e costruttivamente pensata in questo senso. Annuncio ovviamente il voto favorevole.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Presidente, questo emendamento ha come obiettivo quello di dare le risposte che la gente si attende in materia di sanità. Esso mira al coordinamento tra le aziende sanitarie, gli ospedali di comunità e le case della salute e affronta un tema che non sempre è affrontato in modo adeguato, quello delle malattie rare. Io credo che occorra uno sforzo da parte di questo Consiglio regionale al fine di mostrare che siamo molto attenti alla sanità con la "S" maiuscola, quella che punta a curare, a dare servizi sanitari di eccellenza, laddove è possibile, o quanto meno servizi sanitari adeguati alle esigenze del territorio. Il mio voto è favorevole.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, vorrei ringraziare l'onorevole Locci e i colleghi di Forza Italia per aver presentato questo emendamento che affronta un problema di cui difficilmente si parla, ma che angoscia la vita di molte persone e di molte famiglie. È un tema anche questo sul quale io credo il Consiglio debba fare una riflessione. Devo dire che sono abbastanza sconcertato dall'atteggiamento della maggioranza di questa mattina, che non dà segni di vita, e devo dire che la sensazione di parlare contro un muro di gomma è veramente sgradevole. Anche e soprattutto perché sono temi su cui forse un ragionamento, al di là di quello che approverete, sarebbe utile cominciare a farlo. Naturalmente, se è questo l'atteggiamento, poi ciascuno farà le sue riflessioni.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 363. Chi lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 364.
Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Un'informazione, mi scusi, mi è sfuggito l'emendamento numero 357.
PRESIDENTE. È stato spostato all'articolo 7.
Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOCCI IGNAZIO (FI). Questa è invece una proposta di accelerazione: poiché abbiamo un piano sanitario regionale azzoppato, quello attualmente in vigore, che ovviamente non è vigente per quanto attiene alla parte ospedaliera, noi pensiamo che bisogna dare un'accelerata. Con questo provvedimento normativo si darà corso scontatamente ai commissariamenti, ma dopo l'avvio della riforma sarà necessario riorganizzare il sistema. La riorganizzazione del sistema la si può fare solamente con la riscrittura del piano sanitario regionale.
Con l'emendamento numero 364 noi chiediamo al Consiglio di stabilire che entro novanta giorni la Giunta, su proposta dell'Assessore della sanità, avvii il percorso di riorganizzazione del sistema sanitario regionale attraverso l'inizio vero e proprio della stesura del nuovo piano sanitario regionale. Voto a favore dell'emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Dichiaro il voto favorevole a questo emendamento che va nella direzione di un tentativo di riorganizzare, di riformare veramente la sanità regionale con un piano sanitario coerente con questa norma, coerente con le attese dei sardi. Il piano sanitario vigente è abbastanza datato e comunque deve essere contestualizzato e adattato alle esigenze della sanità, quelle esigenze che oggi si pongono in modo impellente e che avrebbero dovuto essere affrontate, a nostro giudizio, con norme coerenti, che invece non sono state assolutamente emanate e neanche proposte.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Io credo che l'emendamento presentato dal collega Locci sia un utile completamento di questa legge e, ripeto, negli emendamenti che noi abbiamo presentato e su cui stiamo cercando di provocare una qualche reazione, in senso positivo, da parte della maggioranza, riguardano anche l'annoso tema della presentazione del piano sanitario regionale. Se questa parvenza di avvio della riforma sanitaria deve contenere qualche cosa, secondo me, uno degli elementi che deve contenere è almeno questo. Considerato che se ne avverte la mancanza, almeno questo bisognerebbe farlo in un'ottica proprio di riforma del sistema complessivo della sanità. Quindi noi voteremo a favore di questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 364.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Orrù - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Tendas - Unali - Usula.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 55
votanti 54
astenuti 1
maggioranza 28
favorevoli 22
contrari 32
(Il Consiglio non approva).
Da questo momento passiamo agli emendamenti secondo l'ordine che vi è stato comunicato, con l'ultimo fascicolo, in questa seduta. Sono gli emendamenti riguardanti il numero delle ASL, l'adeguamento organizzativo e il commissariamento.
Passiamo all'emendamento numero 40.
Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Siamo arrivati al core business di questa riforma, diciamo alla parte che probabilmente vi interessa di più, o meglio interessa di più alla maggioranza. Noi crediamo di aver cercato, con i nostri emendamenti, quanto meno di rispettare due principi: uno è certamente quello della spending review, l'altro è quello di una riorganizzazione secondo dei criteri che ci sembrano equilibrati, in questo momento storico, anche perché non abbiamo ancora effettuato la riforma dell'ordinamento degli enti locali, quindi la riorganizzazione è necessaria per raggiungere gli obiettivi che ci si è posti, in particolare - come in base alla stesura iniziale di questa legge avrebbe dovuto essere - quello di ridurre la spesa sanitaria della nostra Regione. Noi crediamo che riducendo il numero delle ASL si possa arrivare con maggiore chiarezza a determinare i contenuti della riorganizzazione sanitaria, ai fini di migliorare la qualità dei servizi e ridurre, nel contempo, la spesa sanitaria. Probabilmente ci vorrebbero ulteriori riflessioni e maggiori elementi per poter arrivare, oggi, alla migliore riorganizzazione del sistema sanitario in termini di strutture e di aziende. Tutte le vostre proposte sono però di fatto un minestrone e io vorrei capire, Assessore - lo chiedo a lei nello specifico, ma non so neanche quale sia il suo grado di conoscenza al riguardo - come le accennavo prima, come possono i 50 posti della struttura di Villamar essere compatibili con una riforma del genere, visto che qui non parliamo né di posti letto né di liste d'attesa. E vorrei anche capire come gestiamo la situazione che riguarda i posti letto del San Raffaele, dopo il 2018, con una riforma del genere.
Fondamentalmente credo che di riflessioni ne dovremo fare molte per elaborare una riforma compiuta. Poi, come è vostra intenzione, sarà approvata un domani una apposita legge, però io credo che già da oggi dovremmo avere maggiore contezza di quello che ci apprestiamo ad approvare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CHERCHI OSCAR (FI). In una giornata triste come quella di oggi, visto che undici anni fa, come tutti ben ricorderemo, a quest'ora stavamo aspettando notizie da Nassiriya sul più grave attacco, dopo la seconda guerra mondiale, che l'Italia ha subito in una fase di guerra, dobbiamo affrontare con la stessa tristezza e con lo stesso stato d'animo una situazione onestamente difficile. Presidente, se è possibile, le chiederei un minuto di silenzio per commemorare, a chiusura dei lavori dell'Aula, le vittime di quel terribile attentato.
Con questo stato d'animo, non eccessivamente felice, intervengo per sostenere un emendamento che prova in qualche modo a farvi capire che la norma che stiamo discutendo oggi non aveva davvero niente di così urgente. Forse questi sono i primi argomenti che entrano davvero nel ragionamento di razionalizzazione del sistema sanitario regionale e che probabilmente danno delle risposte che possiamo definire, a questo punto, realmente urgenti. Nell'emendamento noi vi chiediamo di accorpare le aziende sanitarie in tre grandi gruppi che corrispondono al nord, al centro e al sud della Sardegna, cercando di dare una risposta in termini non solo di razionalizzazione economica, aspetto pure importante, ma soprattutto di offerta di quei servizi sanitari che noi dobbiamo dare a tutto il territorio regionale. Su questo interverremo ancora nel corso delle dichiarazioni di voto sui prossimi emendamenti per completare il ragionamento, ma credo che sia davvero l'elemento di discussione più importante della norma che è oggi all'attenzione dell'Aula.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). In effetti siamo arrivati al nocciolo del problema e siccome siamo a questo punto credo che sarebbe utile per noi della minoranza, ma in generale per l'Aula, capire come la maggioranza intende muoversi. Questo emendamento, come altri che sono stati presentati, è tagliato con l'accetta, ovviamente con tutti i risvolti negativi che ciò comporta, ma comunque pone il problema del ridimensionamento del numero delle aziende sanitarie. Noi abbiamo presentato la nostra proposta, che è quella di creare una ASL unica, il che mi pare risolverebbe molti problemi, però credo che una scelta di questo genere non possa che essere oggetto di riflessione, quindi se ci aiutaste a capire che tipo di riflessioni avete fatto in ordine a questo tema sarebbe utile per tutti, sicuramente per noi ma soprattutto per il sistema che ne scaturisce.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI).Io credo che questo emendamento sia la dimostrazione e la prova provata che la minoranza non vuole fare assolutamente un'opposizione improntata sul filibustering od ostruzionismo, ma vuole invece contribuire in modo fattivo al miglioramento di una legge carente fin dalla sua nascita, diventata poi un mostriciattolo nel suo iter all'interno di quest'Aula.
Noi riteniamo che con questo emendamento si possa realizzare un vero e proprio piano di riorganizzazione che in qualche modo preluda alla modifica del Piano sanitario regionale. C'è da avviare questa procedura e noi siamo convinti che questa legge debba essere improntata a queste considerazioni.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (UDC).Dichiaro innanzitutto che su tutti questi emendamenti il Gruppo dell'UDC si asterrà, e c'è una motivazione. In passato e anche recentemente abbiamo più volte sentito dire che ci sarebbe stata una riduzione delle ASL. Perché non dirlo? In Aula alcune componenti della maggioranza hanno dichiarato che c'è questa necessità e la stessa Giunta ha fatto capire che è preferibile una riduzione delle ASL. Siccome poi ci sono persone serie e persone poco serie, si danno magari interpretazioni distorte di un emendamento e succede che se uno chiede che le ASL siano quattro - linea peraltro sostenuta da parti della maggioranza e dalla stessa Giunta regionale in alcune dichiarazioni - si interpreta tale richiesta come volontà di penalizzare alcune aree geografiche. Questo è avvenuto recentemente anche nel Comune di Olbia.
Quindi, per una questione di correttezza e ai fini di un chiarimento, siccome qui si dice che quattro ASL sono molte, oppure sono poche, che possono essere ridotte a una, tre o quattro, noi ritiriamo il nostro emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Credo che in tutta questa tornata dedicata ai lavori sulla cosiddetta riforma sanitaria abbiamo avuto modo, e io ho avuto modo in prima persona, di specificare che non siamo d'accordo su questo gioco di numeri: due, tre, quattro, cinque, sei o il doppio. Noi partiamo da questioni serie: la Sardegna non vive bene, versa in una situazione di crisi che tutti conosciamo, non si può assolutamente pensare di non adottare soluzioni di risparmio.
L'assessore Paci, smentendo sé stesso, anche in riferimento agli accordi raggiunti con il ministro Padoan, dice che non è più difendibile quell'accordo presentato come grande vittoria da parte della maggioranza, leggo così sulla stampa. Io credo che debba essere fatto un serio esame di coscienza da parte sia della maggioranza sia dell'opposizione. Noi abbiamo detto che una ASL basta e avanza per gestire personale e acquisti in Sardegna, con un risparmio sostanzioso, e che per avere la territorialità bastano dei distretti che ricalchino magari le vecchie otto articolazioni provinciali, senza direttori generali, senza revisori dei conti, utilizzando personale interno, magari pagato un po' di più per il fatto che dirige un distretto, come servizio medico o come servizio amministrativo, risparmiando sostanzialmente sulla sanità, creando efficienza ed eliminando forse anche i turbamenti di coloro i quali pensano solo a mettere una persona di propria conoscenza a gestire la sanità! È ora che la politica si allontani dalla gestione della sanità! Ribadisco che il malato non ha né colori né partiti e a chiunque accenni a un sorrisetto dico che io non ho mai avuto nessun riferimento in sanità, lo posso dire con chiarezza. Io personalmente non ho mai gestito direttamente la sanità! Sfido chiunque a dire il contrario! Sono libero e lo posso dire, però pensateci prima di fare delle porcherie e arrivare ad approvare cose non giuste nei confronti di chi sta male. La politica faccia un passo indietro, è doveroso!
Noi ci asteniamo da tutta questa bagarre di proposte.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
FASOLINO GIUSEPPE (FI). Solo per precisare che, nonostante ci sia il mio nome su questo emendamento, io non l'ho firmato. Se infatti controllate le firme, c'è due volte la firma del consigliere Zedda, ma non c'è la mia. Volevo solo chiarire questo, perché comunque considero non fondamentale per il risparmio l'accorpamento o diminuzione delle ASL. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Con questi emendamenti, per la verità non solo il nostro Gruppo, ma diversi Gruppi dell'opposizione, hanno voluto portare all'attenzione dell'Aula il problema, che è stato affrontato prima di tutto in maggioranza. Noi volevamo capire se alcune posizioni emerse in maggioranza fossero coerenti, oppure fossero delle boutade giornalistiche, tanto per acquistare una certa visibilità sulle pagine dei giornali. L'abbiamo già denunciato il problema, noi avremmo voluto che la riforma fosse stata completata con un piano di ristrutturazione dell'intero sistema sanitario, compresa la razionalizzazione del sistema delle aziende sanitarie. Abbiamo denunciato che voi vi contraddite perché nella premessa e nella indicazione dei principi dite questo, però nei fatti avete creato un'ulteriore ASL e allora il senso degli emendamenti era quello proprio di attirare l'attenzione su un aspetto rispetto al quale la maggioranza e la Giunta pare si vogliano riservare nei prossimi mesi di presentare un disegno di legge organico.
Ecco qual era il senso dell'emendamento, perché su questa partita la responsabilità è tutta vostra, così come è tutta responsabilità vostra il fatto che state ipotizzando una riforma che secondo noi non coglie nel segno; non coglie nel segno di una migliore qualità dell'offerta sanitaria e soprattutto non coglie nel segno di una migliore razionalizzazione della spesa sanitaria.
Presidente Pigliaru, approfitto della sua presenza perché c'è qualcosa di veramente scandaloso. Io le riconosco onestà e serietà, so che lei è una persona per bene, per cui le faccio presente che con questo provvedimento si sta cercando di fare un'operazione davvero vergognosa. In un emendamento, che per la verità non è della Giunta, si prevede che i commissariamenti siano accompagnati addirittura dalla nomina di direttori generali e di direttori sanitari. Questi non sono commissariamenti! Attenzione a quello che si sta facendo, perché sappiamo che chi grida allo scandalo e chi sta facendo in questi giorni campagna d'acquisto di direttori sanitari che avrebbero avuto rassicurazioni sulla conferma del loro posto…
PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, il tempo a sua disposizione è terminato.
Metto in votazione l'emendamento numero 40.
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, chiederei semplicemente cinque minuti di sospensione per agevolare l'eventuale ritiro di questi emendamenti che riteniamo possano non essere messi in votazione.
PRESIDENTE. Accordo la sospensione, la seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 12 e 08, viene ripresa alle ore 12 e 33.)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Ritiriamo gli emendamenti numero 40, 379, 93 e 30, comunque tutti gli emendamenti che hanno a che fare con la riorganizzazione del sistema delle aziende sanitarie. Non so se ce ne sia qualcun altro più avanti.
PRESIDENTE. Ci sono ancora gli emendamenti numero 31, 32, 33, 34, 35 e 36, presentati dal Gruppo.
PITTALIS PIETRO (FI). Questi emendamenti sono tutti ritirati.
PRESIDENTE. Procediamo con gli emendamenti dal numero 136 al numero 202.
Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, noi manteniamo l'emendamento numero 136.
PRESIDENTE. Gli altri sono ritirati?
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Sì, gli altri sono ritirati.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 136.
Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, con l'emendamento numero 136 noi proponiamo l'istituzione di una ASL unica, che ci sembra la strada giusta per giungere a un'effettiva razionalizzazione e ottimizzazione dei servizi, cioè si istituisce un soggetto che si occupa di tutti gli aspetti amministrativi e gestionali, mentre le funzioni più prettamente sanitarie vengono gestite da otto circoscrizioni territorialmente da individuare. L'ipotesi più realistica è quella di farle coincidere con le attuali otto circoscrizioni provinciali, ma naturalmente possono essere ipotizzati altri organismi che si occupano di sanità e che sono sgravati di tutti gli aspetti amministrativi, di funzioni che possono essere svolte a livello centrale piuttosto che distribuite e decuplicate, come attualmente capita, a livello territoriale. Questo in un'ottica generale. Aggiungo che il vantaggio sarebbe anche quello di affrontare più agevolmente un problema che oggettivamente condiziona in maniera pesante qualsiasi ipotesi di razionalizzazione territoriale, ed è quello dei localismi e delle preoccupazioni delle comunità locali rispetto a una perdita di servizi che non si verificherebbe sicuramente se si optasse per questa soluzione.
L'emendamento reca anche un comma, il numero 3, che prevede la razionalizzazione e l'accorpamento degli ospedali attraverso l'istituzione di due grandi aziende ospedaliere universitarie e di un grande polo ospedaliero a Cagliari comprendente gli ospedali San Michele, Oncologico e Microcitemico, che ci sembra una cosa assolutamente da fare, ma questo è un argomento che avremo modo di approfondire quando parleremo specificamente di questo tema. Questi sono i contenuti dell'emendamento e tanto volevamo sottoporre all'attenzione dell'Aula. Grazie.
(Non è approvato)
Passiamo agli emendamenti numero 388 e 389, che sono stati presentati all'emendamento numero 368.
PITTALIS PIETRO (FI). L'emendamento numero 388 è ritirato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Christian Solinas. Ne ha facoltà.
SOLINAS CHRISTIAN (PS d'Az). L'emendamento numero 389 è ritirato.
PRESIDENTE. Rimane l'emendamento numero 368.
Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Non può mancare di certo una dichiarazione di voto, visto che siamo arrivati alla sostanza della norma. In questo pochissimo tempo, proveremo ancora a fare delle osservazioni, che tali rimarranno perché non c'è nessuna disponibilità a recepire alcunché. Voglio tuttavia fare giusto qualche osservazione in ordine, per esempio, al fatto che state commissariando le ASL, ma forse dovreste anche rideterminare il contratto dei direttori generali. Si prevede l'incorporazione di un presidio ospedaliero in una nuova azienda, mentre questo può essere fatto in via amministrativa. Come ho detto prima volete far fare tutto alla Giunta e invece proprio le cose che sono di stretta competenza amministrativa decidete di metterle in legge, a dimostrazione di quale sia lo stato confusionale in cui si sta lavorando.
Non era mai capitato prima, tra l'altro, che venisse trasferita in legge una parte amministrativa. Bisogna stare attenti inoltre alla proposta relativa - non so se verrà ancora presa in considerazione - all'Istituto zooprofilattico, che vi fa fare ancora un cambio di programma. Tra l'altro adesso avete deciso di rimandare a futura norma la ripartizione delle ASL. Noi abbiamo semplicemente, come ha detto il nostro Capogruppo, provato a ipotizzare una nuova organizzazione, giusto per stimolare da parte vostra un'esigenza, che è quella per cui se si deve intervenire con una riforma compiuta lo si deve fare adesso. Avete parlato di urgenza sin dal primo giorno di discussione di questa legge, avete anche provato a utilizzare altri strumenti, non proprio consueti, per riuscire a commissariare le ASL. Ecco, ora ci state arrivando, ci riuscirete, però state attenti anche perché a me personalmente il tema non appassiona, ma vorrei che, quanto meno, il tutto fosse fatto nel rispetto della legge, e non mi pare che stiamo andando in questa direzione.
Abbiamo parlato di risparmio, di spending review, nel "368", dove parlate dei nuovi enti ovviamente non avete avuto ripensamenti sull'AREU…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOCCI IGNAZIO (FI).Non so se abbiate portato anche delle bottiglie di champagne, perché visto il clima di oggi e delle settimane passate questo emendamento e questo avvio di riforma sanno di preparazione della festa. Noi, colleghi, pensiamo una cosa e la vogliamo riaffermare anche alla luce delle dichiarazioni fatte in quest'Aula dall'Assessore della sanità, che comunque rimangono per noi dichiarazioni serie: il mondo della sanità sarda non è un deserto. Non partiamo da zero, ha detto l'assessore Arru, nei giorni scorsi, rispetto alla situazione della sanità sarda. Oggi vi prendete anche la responsabilità di avviare questa riforma con dei nuovi manager, i commissari, che saranno effettivamente dei nuovi direttori generali!
Io dico che non vi potete sottrarre, ovviamente, alla responsabilità politica della situazione della sanità sarda di questi ultimi mesi, ma secondo il nostro parere sarebbe stato bene che la politica sarda e il Governo di questa Regione fossero entrati nel merito della gestione di ciascuna delle aziende sanitarie per verificare quali sono stati i contributi, o meglio qual è stata l'incidenza di ciascuna di queste aziende sul disavanzo della sanità sarda, al fine di valutare chi doveva essere promosso e chi invece doveva essere bocciato nel conto finale di questa partita. Ecco, siamo contrari a questo tipo di approccio, quindi siamo contrari all'emendamento. Noi non pensiamo che la sanità vada ricostruita da zero, ma pensiamo che ci siano tante risorse valide da valorizzare, tante realtà da conservare, da far crescere e far diventare veramente utili ai cittadini. Non saranno certamente i commissari, non saranno i nuovi direttori generali, i nuovi assetti di governo delle ASL che potranno cambiare la gestione della sanità. Sarà quest'Aula, se ne avrà la capacità, a cambiare verso a una Sardegna che necessita di servizi sanitari che funzionino veramente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Paolo Truzzu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TRUZZU PAOLO (Sardegna). Per dichiarare il voto contrario all'emendamento che, in realtà, è il vero nocciolo della legge, perché alla fine abbiamo fatto un lavoro che riguarda tante persone che lavorano nel mondo della sanità, tante persone che, non volontariamente, ovviamente, ma per motivi di salute, si devono avvicinare al mondo della sanità per ricevere una cura, per alleviare il dolore di un familiare o per tanti altri motivi, e poi, dopo averne discusso in Commissione per tanto tempo, abbiamo l'emendamento che risolve tutto e che sostanzialmente caratterizza la legge in toto. E devo dire che non la caratterizza nel migliore dei modi, perché alla fine, come abbiamo detto più volte, l'obiettivo principale è stato raggiunto, quello cioè di arrivare al commissariamento delle aziende sanitarie. Ma questo poteva essere fatto in altro modo, in maniera più semplice, senza occupare il Consiglio, dandoci la possibilità di discutere di una riforma vera del sistema sanitario, che potesse rispondere agli interessi di tutti, magari affrontando anche altri problemi importanti.
Siete arrivati al vostro obiettivo in una maniera un po' particolare, come avete fatto in questi mesi, producendo all'ultimo un emendamento che stravolge il testo, soprattutto prevedendo delle cose un po' particolari, come un commissario straordinario e, in ogni ASL, un direttore amministrativo e un direttore sanitario. Come ha già messo in evidenza il collega Pittalis, anziché scrivere "i commissari straordinari", nel comma 7 di questo articolo, sarebbe stato meglio scrivere "i manager delle aziende", avremmo almeno quel velo di ipocrisia che contraddistingue questa legge.
Questo articolo è un ulteriore pasticcio che secondo me si somma agli altri che hanno caratterizzato questa legge di riordino o di riforma, non si capisce bene. Per questo motivo voterò contro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Finalmente siamo arrivati alla vera legge e credo che questo emendamento costituisca veramente il fine di questa legge. È paradossale, perché questi commissari che dovrebbero essere degli strumenti e quindi degli elementi tattici rispetto a una strategia di riordino e riorganizzazione della sanità, sono in realtà la vera strategia: l'obiettivo di questa legge è nominare i commissari. Un capovolgimento dell'impostazione e sotto il profilo della tecnica legislativa e sotto il profilo della politica, vista sotto tutti gli aspetti possibili e immaginabili.
Io credo che se veramente necessita un lavoro di riorganizzazione della sanità questo lavoro lo possano fare gli attuali direttori generali. Ma per quale motivo dare in mano la riorganizzazione della sanità a soggetti che devono studiare per mesi, mesi e mesi per poter avere una corretta visione della sanità? Non facciamo altro che rallentare un'eventuale riorganizzazione della sanità o renderla del tutto vana, perché questi soggetti riusciranno a capire quali sono i passaggi da compiere soltanto fra qualche mese, mentre gli attuali direttori generali potrebbero provvedere nel giro di qualche giorno.
Ecco, io non riesco a capire se questo emendamento sia finalizzato a lavorare sulla sanità in modo coerente con le aspettative dei sardi o se invece, come traspare, come è di tutta evidenza, sia volto soltanto a occupare posti di potere. Il commissariamento di enti e aziende a tutti i livelli e per tutte le tematiche amministrative pare essere veramente il core business di questa Amministrazione regionale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CHERCHI OSCAR (FI). Così come appena riferito dai colleghi che mi hanno preceduto, questa è la legge, questo è il vero disegno di legge che il Consiglio regionale dovrebbe approvare. Quindi il parere è sicuramente negativo e voterò contro la legge in senso generale, ma soprattutto contro l'emendamento numero 368. Su una cosa però voglio riconoscervi un po' di attenzione, visto che probabilmente l'esperienza della gestione passata ci ha portato ad avere qualche difficoltà, soprattutto sull'individuazione e sulla nomina dei commissari straordinari: voi effettivamente guardate ai dirigenti in servizio e quindi a coloro che hanno già qualifiche comprovate nella pubblica amministrazione, però mi sorge un dubbio, per cui chiedo se la possibilità di nomina a direttore generale delle aziende sanitarie degli idonei iscritti nell'apposito elenco regionale riguarda solo i dirigenti della pubblica amministrazione o anche chi è idoneo a tutti gli effetti pur non essendo un dirigente della pubblica amministrazione. Quindi, da questo punto di vista, probabilmente nel tentare di dare certezza nell'individuazione del soggetto che dovrà svolgere il ruolo di commissario straordinario si incorre in un errore, si genera un dubbio inserendo la parola "ovvero" senza fare distinzione tra un dirigente interno e uno esterno alla pubblica amministrazione. Probabilmente bisogna fermarsi un attimo e provare a dare una risposta un po' più concreta.
Non poi so quanto sia utile, nei tre mesi in cui dovranno lavorare i commissari, che essi abbiano al loro fianco, così come è stato detto anche dal mio Capogruppo, due dirigenti che svolgono le funzioni di direttore amministrativo e direttore sanitario. Significa, in modo schietto e diretto, avere la certezza di tre nomine per ogni ASL. Se stiamo commissariando, lo facciamo perché abbiamo la necessità di portare a compimento un percorso, e questo lo può fare serenamente, tranquillamente e semplicemente un commissario straordinario nel rispetto delle regole legate proprio all'istituto del commissariamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Io sono rimasto un po' interdetto quando ho visto questo emendamento. Al di là del fatto che, a titolo personale sono perfettamente d'accordo sulla ricerca di soluzioni aggreganti anche per gli ospedali, lo dissi a suo tempo, non basta pensare che Cagliari e Sassari risolvano così i loro problemi, cioè si deve fare un ragionamento a tutto tondo per quanto riguarda l'intera Isola. Non ho capito cosa voglia dire né dove voglia portare il comma 2 di questo emendamento; non ho capito se e quali caratteristiche scientifiche l'IRCCS ed altri debbano avere, mi lascia abbastanza perplesso, comunque, in questa iniziativa.
Per quanto riguarda il comma 5, in cui si parla di case della salute ed AREU, io ritengo che si tratti di un atto puramente amministrativo, da non porre in norma quantomeno. Ma al comma 7 si raggiunge l'apice, quando si pensa che quanto già normato per i direttori generali debba essere reinserito per i commissari straordinari. Qui c'è una riserva di legge e mi dispiace che funzionari non l'abbiano rilevata. I commissari sono commissari, non direttori generali, e non possono essere equiparati a questi. Chiaramente si ripropone una situazione di ambiguità sul ruolo degli stessi commissari, per cui inviterei a una sana riflessione, al limite a una sospensione per poter rivedere almeno questo passaggio che dovrebbe, secondo i termini che si sono ormai dimostrati chiari, essere tranquillo e sereno, perché c'è la maggioranza, ma il pastrocchio è comunque la caratteristica della proposta di legge che stiamo esaminando.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Desini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DESINI ROBERTO (Centro Democratico). Ovviamente dichiaro il mio voto favorevole a questo emendamento, ma devo dire che alcuni interventi dei colleghi della minoranza mi hanno particolarmente colpito. Tranquillizzo i colleghi della minoranza che non abbiamo bottiglie di champagne, non dobbiamo festeggiare assolutamente niente, anzi se una colpa, una responsabilità noi abbiamo è quella di adottare questo provvedimento per il commissariamento delle ASL con estremo ritardo. Io faccio mea culpa a nome della maggioranza, perché stiamo agendo in ritardo su questo fronte e ve lo dico perché ci sono dati alla mano abbastanza lampanti che dicono più di qualsiasi considerazione.
Dieci giorni fa ho partecipato, in qualità di sindaco, alla Conferenza sanitaria in cui si doveva approvare il bilancio della ASL di Sassari. Oltre al fatto che tale bilancio è stato approvato per il terzo anno consecutivo in ritardo, praticamente alla fine dell'esercizio successivo, si rileva che la ASL di Sassari tra il 2012 e il 2013 ha prodotto una perdita di 22 milioni di euro. Trovate i dati alla pagina 4 della relazione dei revisori dei conti, non è Roberto Desini che lo dichiara. E allora ben venga e in tempi rapidi il commissariamento, perché nonostante l'Assessore della sanità avesse disposto di attenersi all'ordinaria amministrazione i direttori generali hanno disatteso quella disposizione. Finalmente possiamo procedere al commissariamento, anche perché, per cercare di bloccare l'emorragia di danaro pubblico nelle ASL la Giunta e l'Assessore hanno chiesto, con le buone maniere, ai direttori generali di essere razionali e di gestire in modo attento e oculato, ma evidentemente il buon senso da quelle parti non esiste per cui ci vediamo costretti, nostro malgrado e, ribadisco, ancora una volta con forte ritardo, a procedere ai commissariamenti per cercare di rimediare un po' alle nefandezze che vengono compiute nelle varie ASL.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Edoardo Tocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TOCCO EDOARDO (Sardegna). Presidente, proprio per fugare i dubbi del collega Desini e dimostrare che il buon senso invece esiste, dico che va benissimo parlare di "adeguamento organizzativo", ed è molto chiaro cosa si intende, per esempio, per incorporazione dell'Azienda ospedaliera Brotzu nei presidi Microcitemico e Oncologico. Questa è una cosa che era prevista anche in uno dei nostri emendamenti, di cui ero primo firmatario, che poi il mio Capogruppo, Pietro Pittalis, ha ritirato. Va benissimo perché questo è il senso vero di quello che avete proposto, cioè la razionalizzazione, e qui c'è lo specchio della razionalizzazione.
Questo è il buon senso, caro Desini. Quindi su questa parte potremmo essere d'accordo. Diverso è, chiaramente, che un incorporamento di questo genere venga dato in mano a un commissario, che è una figura nuova, per carità, preparatissima sicuramente, ma che deve non conosce il percorso di quello che è stato fatto in precedenza, per esempio, al Brotzu, al Microcitemico e all'Oncologico, quindi è come se il lavoro da fare raddoppiasse. È lì che non viene fuori proprio la parola razionalizzazione, perché se fosse rimasto tutto così, e quindi fosse rimasto tutto in mano a dei manager, ovvero a delle persone che conoscono la strategia d'azienda, la politica aziendale, probabilmente molte cose si sarebbero viste in maniera differente, ma il commissariamento ho paura che possa essere veramente un problema, come insabbiare un procedimento che è ancora in corso. Ho paura che questo percorso possa veramente fermarsi, però, Desini, il buon senso ce l'abbiamo messo anche noi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, effettivamente siamo arrivati al core business, come diceva qualcuno, della legge. Devo dire che peraltro ci sono alcuni aspetti condivisibili, come l'accorpamento delle aziende ospedaliere di Sassari e Cagliari. Il comma 3 sembra un déjà-vu, sembra cioè di rivedere - lo segnalo ai colleghi della maggioranza - la norma che avevamo fatto sulle province, che è ancora sulla carta per quanto riguarda la determinazione e il trasferimento dei rapporti attivi e passivi delle stesse.
Mi limiterò a dire, su questo emendamento, due cose. La prima è che dal punto di vista della tecnica normativa mi sembra proprio un'aberrazione che dopo mesi di discussioni ci troviamo a discutere ancora, sotto forma di emendamento, di quella che è la norma più importante di questa legge. Dal punto di vista della tecnica legislativa e anche dal punto di vista politico siamo di fronte a una vera e propria aberrazione. La seconda cosa che voglio dire è questa: non era necessario fare tutto questo cancan, in questo sono d'accordo con il collega Desini, per arrivare al commissariamento delle ASL. Si poteva intervenire in maniera molto più semplice prima e dedicare tutto il tempo che abbiamo dedicato a questa leggina, gran parte della quale, ripeto, è inutile, destinata a rimanere inapplicata e foriera di nuove spese per la sanità. quando Avremmo potuto fare un lavoro molto più approfondito trovando, secondo me, molti punti di convergenza su una riforma vera del sistema sanitario nazionale. Il marchio negativo di questa legge è proprio questo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Noi abbiamo posto un problema all'attenzione della Giunta e della maggioranza. Normalmente, e solo per i cultori del diritto amministrativo, l'ipotesi del commissariamento prevede un soggetto unico che può all'occorrenza essere coadiuvato da altri profili professionali, se non ha le competenze specifiche, ma ove necessario. Qui voi, con il punto 7 della norma in esame, state prevedendo a priori che il commissario nomini un direttore sanitario e un direttore amministrativo. Questo davvero è un aspetto che noi denunciamo con forza, perché c'è qualcosa, a nostro avviso, che va oltre l'idea del commissariamento. Ricreare delle strutture ordinarie - questo è il problema - come se fosse un normale avvicendamento di persone, perché sostituirete le attuali figure, e mi auguro che le sostituirete veramente, con nuovo personale, ditemi che senso ha, se non quello di caricare, eventualmente, voi che parlate tanto di riduzione e contenimento dei costi, ulteriori costi. Quindi l'invito è ad una riflessione. Ponetelo in termini quantomeno eventuali, nel senso che i commissari possono essere eventualmente coadiuvati nell'esercizio delle loro funzioni. Capiamo che una realtà complessa come la ASL di Cagliari possa avere necessità di supporto, ne hanno di meno le ASL minori, per le quali non si capisce perché create questa sorta di automatismo.
Poi è tutto nella responsabilità vostra, per carità, però davvero, a mio avviso, non consumiamo ancora una sorta d'inganno facendo passare per commissariamento quella che è, invece, la riproposizione di un normale sistema di nomine di organi: il direttore generale, che chiamate commissario, il direttore sanitario e il direttore amministrativo, con tutto il carico degli oneri per il pagamento delle spettanze e delle indennità.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (UDC). Io non sono d'accordo su alcune valutazioni fatte. Bisogna stare sempre molto attenti. Io conosco poche nefandezze, probabilmente ne conosce di più il collega Desini, che l'altro giorno ha detto qualcosa di impreciso, ha parlato di un problema diverso. Ha parlato cioè non dei lavoratori interinali, ma di esternalizzazione, che è una cosa diversa, in riferimento alla quale nessuno ha commesso scorrettezze, quindi bisogna stare attenti.
Credo però che il commissario, a meno che non sia un Pico della Mirandola, in una struttura che gestisce 1 miliardo di euro non ci starà solo quattro mesi, perché sono insufficienti. L'incarico gli verrà rinnovato, quindi è evidente che, laddove avesse bisogno, pur essendo molto competente in alcune materie, dovrà avere delle persone al suo fianco che gli consentano di non incorrere in responsabilità di varia natura, amministrativa o anche penale. E quindi credo che sarà il commissario, di concerto con l'Assessore della sanità, a scegliere due persone che siano all'altezza e gli consentano di esercitare questo ruolo nel migliore dei modi.
Quindi la mia proposta è questa: evitiamo di fare riferimento alle figure del direttore sanitario e del direttore amministrativo, anche se di fatto in taluni casi queste figure saranno necessarie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO (PD). Presidente, propongo una modifica, o meglio una cancellazione, perché c'è un errore nel testo. Al comma 6 dell'emendamento numero 368 la parola "consolida", nella seconda riga, non c'entra nulla, quindi propongo di eliminarla, se l'Aula è d'accordo ovviamente. Leggo il testo modificato: "La Giunta regionale, entro i successivi trenta giorni, approva il piano regionale di riorganizzazione e riqualificazione, che raccoglie ed, eventualmente, modifica i piani predisposti…". Tra "raccoglie" e "ed eventualmente" c'è anche la parola "consolida" che non c'entra nulla.
PRESIDENTE. Se non ci sono opposizioni, questa correzione è accolta. Quindi la parola "consolida" viene eliminata dal comma 6.
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 368.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Cappellacci ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Orrù - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 56
votanti 55
astenuti 1
maggioranza 28
favorevoli 33
contrari 22
(Il Consiglio approva).
Decadono pertanto gli emendamenti numero 378, 383, 94 e 361.
Passiamo all'esame dell'articolo 7. All'articolo 7 sono stati presentati sedici emendamenti, più l'emendamento numero 357 proveniente dall'articolo 6.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 7 e dei relativi emendamenti:
Art. 7
Norme finali
1. A seguito della modifica del decreto legge 13 settembre 2012, n. 158, come convertito nella legge 8 novembre 2012, n. 189 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, recante disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute), all'articolo 17 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 (Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della L. 23 ottobre 1992, n. 421), il Collegio di direzione è organo delle aziende sanitarie.
2. La Giunta regionale, entro centoventi giorni dall'approvazione della presente legge, presenta un apposito disegno di legge che integri le disposizioni presenti, che avviano il processo di riforma del sistema sanitario regionale, con la ridefinizione territoriale del sistema sanitario regionale, anche sulla base degli atti di programmazione di cui alla normativa vigente.
Emendamento soppressivo totale Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 7
L'articolo 7 è soppresso. (96)
Emendamento soppressivo totale Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 7
L'articolo 7 è soppresso. (208)
Emendamento soppressivo totale Truzzu - Fenu
Articolo 7
L'articolo 7 è soppresso. (273)
Emendamento soppressivo totale Oppi - Rubiu - Giuseppino Pinna - Tatti
Articolo 7
L'articolo 7 è soppresso. (358)
Emendamento Sostitutivo Totale Cocco Pietro - Anedda - Arbau - Cocco Daniele - Usula - Ruggeri - Cozzolino - Forma - Pinna Rossella - Perra - Pizzuto - Desini - Cherchi Augusto
Articolo 7
L'articolo 7 del PL 71/2014 è sostituito dal seguente:
"Art 7 Norme finali
1. Secondo quanto previsto nel decreto legge 13 settembre 2012, n. 158, come convertito nella legge 8 novembre 2012, n. 189 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, recante disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute), che modifica l'articolo 17 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 (Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della L. 23 ottobre 1992, n. 421), il comma 2 dell'articolo 9 della legge regionale 28 luglio 2006, n. 10, è sostituito dal seguente:
"Sono organi delle ASL il direttore generale, il collegio dì direzione e il collegio sindacale. Il direttore generale è coadiuvato, nell'esercizio delle proprie funzioni, dal direttore sanitario e dal direttore amministrativo.
2. L'articolo 12 della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3, è abrogato.
3. Gli articoli 7, 8 e 13 della legge regionale 7 novembre 2012, n. 21, sono abrogati. L'articolo 9 della legge regionale 7 novembre 2012, n. 21, è abrogato a partire dal 1 gennaio 2015, e in via transitoria, esclusivamente per l'anno 2014, i criteri di cui al medesimo articolo si applicano su base annuale per l'assegnazione delle relative risorse.
4. Nell'articolato della legge regionale 28 luglio 2006, n. 10, e della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23, e in tutte le norme regionali del settore sociosanitario che vi facessero riferimento, la locuzione "Conferenza provinciale sanitaria e socio-sanitaria" è sempre sostituita con "Conferenza territoriale socio-sanitaria". Parimenti negli atti regionali nei quali si fa riferimento alla detta "Conferenza provinciale sanitaria e socio-sanitaria", il riferimento, dall'entrata in vigore della presente legge, è da intendersi alla "Conferenza territoriale socio-sanitaria".
5. Gli articoli 22 e 23 della legge regionale 28 luglio 2006, n. 10, sono abrogati. Conseguentemente la rubrica del capo III è così modificata: "Ricerca e formazione biomedica.
6. All'art. 13 della L.R. 25/2012 sono aggiunti i seguenti commi:
" 2. Il consiglio di amministrazione dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna "G. Pegreffi" è composto da tre componenti, muniti di diploma di laurea magistrale o equivalente e aventi comprovata professionalità ed esperienza in materia di sanità pubblica veterinaria e sicurezza degli alimenti, di cui uno designato dal Ministro della Salute e due designati dalla Giunta regionale.
3. Il consiglio di amministrazione in carica al momento dell'entrata in vigore della presente legge resta in carica per tutta la durata del suo mandato. Il nuovo consiglio di amministrazione di cui all'art. 11, comma 2, del decreto legislativo 28 giugno 2012, n. 106, è nominato entro quarantacinque giorni dalla scadenza del mandato del consiglio dì amministrazione uscente.
4. Il direttore generale e il collegio dei revisori in carica cessano dalle proprie funzioni alla data di scadenza del consiglio di amministrazione e nelle more dell'espletamento delle procedure di selezione per la nomina del nuovo direttore, il Presidente della Giunta regionale, sentito il Ministero della Salute, provvede alla designazione di un commissario. "
7. I pareri obbligatori previsti dalla presente legge sono resi, salvo diversa previsione, entro trenta giorni dal ricevimento della relativa richiesta; decorso infruttuosamente tale termine, il soggetto richiedente può procedere ugualmente all'adozione dell'atto o provvedimento sul quale è stato richiesto il parere.
8. Le disposizioni in contrasto con la presente legge sono abrogate."
Copertura finanziaria
Non prevede aumento di spesa (373)
Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu
Articolo 7
All'articolo 7 il titolo "Norme finali" è soppresso. (264)
Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 7
Il comma 1 dell'articolo 7 è soppresso. (97)
Emendamento soppressivo parziale Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 7
All'articolo 7, il comma 1 è soppresso. (209)
Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu
Articolo 7
Il comma 1 dell'articolo 7 è soppresso. (284)
Emendamento soppressivo parziale Oppi - Rubiu - Giuseppino Pinna - Tatti
Articolo 7
Il comma 1 dell'articolo 7 è soppresso. (359)
Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 7
Il comma 2 dell'articolo 7 è soppresso. (98)
Emendamento soppressivo parziale Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 7
All'articolo 7, il comma 2 è soppresso. (210)
Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu
Articolo 7
Il comma 2 dell'articolo 7 è soppresso. (283)
Emendamento soppressivo parziale Solinas Christian - Carta - Orrù
Articolo 7
Il comma 2 dell'articolo 7 è soppresso. (377)
Emendamento aggiuntivo Oppi - Rubiu - Giuseppino Pinna - Tatti
Articolo 7
All'articolo 7 viene aggiunto il comma 2 bis: Qualora le aziende sanitarie per qualunque causa debbano essere commissariate, le funzioni di commissario sono svolte da dirigenti in servizio nei ruoli della Regione Autonoma della Sardegna." (361)
Emendamento aggiuntivo Oppi - Rubiu - Giuseppino Pinna - Tatti
Articolo 7
Al comma 2 dell'art. 7 è aggiunto il seguente comma n. 2bis
Gli artt. 22 e 23 della Legge regionale 28 luglio 2006, n. 10 sono abrogati. (362).)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Luigi Ruggeri, relatore.
RUGGERI LUIGI (PD), relatore di maggioranza. Chiedo una breve sospensione, Presidente, perché non dispongono ancora dell'elenco degli emendamenti all'articolo 7.
PRESIDENTE. La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 13 e 13, viene ripresa alle ore 13 e 16.)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Luigi Ruggeri, relatore.
RUGGERI LUIGI (PD), relatore di maggioranza. Il parere è contrario sugli emendamenti numero 96, 208, 273 e 358. Sull'emendamento numero 373, al quale sono stati presentati gli emendamenti numero 386 e 390, il parere è favorevole. Il parere sull'emendamento numero 264 è contrario, risulta inammissibile. Il parere è contrario anche sugli emendamenti numero 97, 209, 284, 359, 98, 210, 283 e 377. Sull'emendamento numero 362 il parere contrario perché di fatto è compreso nell'emendamento numero 373, quindi è una contrarietà solo di tipo formale, non sostanziale.
PRESIDENTE. Onorevole Ruggeri, l'emendamento numero 382 è stato saltato.
RUGGERI LUIGI (PD), relatore di maggioranza. C'era l'invito al ritiro e risulta ritirato.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
ARRU LUIGI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Stiamo arrivando alla fine di questo pastrocchio, di questo vero pasticcio, ma non in termini culinari, il che potrebbe voler dire ben altro. Stiamo rendendo veramente un pessimo servizio e ne è prova il fatto che a un articolo banale è stato presentato un emendamento che di fatto integra, trasforma e inserisce, per quanto ci riguarda, nuovi vizi giuridici. Credo veramente che non sia questo il modo giusto di lavorare, di produrre leggi.
L'emendamento numero 373 di fatto abroga una serie di norme. Visto che c'eravate, avete fatto tanto baccano per quanto riguarda la legge numero 21, ma perché non abrogarla tutta? Vi siete anche qui limitati ad abrogarne delle parti che magari non hanno neanche senso compiuto. Io credo, come ho avuto modo di sostenere anche in Commissione, che con il "373" in ordine all'articolo 13 della legge numero 25 del 2012 la norma che riguarda l'Istituto zooprofilattico sia assolutamente intrusa, e sinceramente non è questo il modo per incidere sulla trasformazione, sostituzione e riorganizzazione degli enti della Regione. Non paghi di aver creato un enorme carrozzone in campo sanitario, dovete adesso intervenire anche sull'Istituto zooprofilattico, peraltro in modo maldestro.
Sinceramente vi auguriamo che questa legge possa apportare qualche miglioramento nel settore sociosanitario della nostra Regione, ma come vi abbiamo già fatto notare, oltre ad essere di difficile comprensione nelle sue varie parti, non va né verso la spending review, tanto meno verso una riorganizzazione e razionalizzazione del sistema sanitario. Avremo tanti di quei carrozzoni che certamente sarà molto difficile, anche per i più bravi commissari di cui potrete disporre, riorganizzare la macchina. Non solo, credo anche, ma ne avremo prova con il prossimo articolo, quando parleremo di copertura finanziaria, che non ci sarà assolutamente nessuna riduzione in termini di spesa, ma soprattutto questa norma non può essere rispondente al patto della salute che è stato sottoscritto a livello nazionale, non può essere rispondente alle difficoltà finanziarie, ai valori di bilancio con cui già dal 1° gennaio avremo a che fare.
Vi dico anche, non so se l'avete come notizia, che le altre Regioni a Statuto speciale hanno chiesto fortemente, con un documento unitario, di poter rivedere la procedura in termini di pareggio di bilancio e di poter cominciare dal 2016. Hanno rivisto interamente la loro posizione in ordine alle riserve, ma soprattutto alla partecipazione per quanto riguarda gli accantonamenti, cosa che noi nel nostro accordo non abbiamo fatto, anzi nel vostro accordo, perché non ne vogliamo neanche la minima responsabilità. Sarà veramente molto difficile per i cittadini sardi avere miglioramenti nel servizio sanitario.
Si parla ancora, ma sempre in termini di riflessione, di riduzione della spesa sanitaria. Certamente si deve ridurre la spesa sanitaria, ma non credo che il percorso che qualcuno ha già individuato possa essere la soluzione ideale, quello cioè di una riduzione tout court senza fare prima delle valutazioni precise su quali servizi si inciderà negativamente. Vi ricordo che la nostra Regione non può prescindere dall'intervenire sulle malattie rare e su alcune sue competenze specifiche, compresa ovviamente la spesa sanitaria, che è a totale carico del nostro bilancio, per cui nessuno potrà aiutarci. Non solo, potremmo anche essere di nuovo additati come Regione canaglia, perché certamente le parti che abbiamo sempre integrato alla delibera CIPE ci hanno permesso di rendere determinati servizi, ma questo non significa che non si debba andare verso una razionalizzazione dei costi. Speravamo che già in questa norma avreste inserito degli accorgimenti per l'applicazione dei costi standard in maniera seria. Invece neanche questo avete fatto, perché con l'articolo di cui parleremo a breve, che riguarda la copertura finanziaria, vi siete preoccupati solo di coprire i rimborsi e i costi dell'AREU, anzi degli organi dell'AREU.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giuseppino Pinna. Ne ha facoltà.
PINNA GIUSEPPINO (UDC). Siamo arrivati alla fine della corsa, durata cinque mesi, ma se il risultato raggiunto è questo è ovvio che saremo sempre relegati nelle posizioni di coda. Ho aspettato la conclusione della discussione dell'articolato prima di esprimere un giudizio definitivo, sperando che dalla discussione fuoriuscisse qualcosa di nuovo e di importante, così purtroppo non è stato. A me pare che questa proposta di legge sulla tanto decantata urgente riforma sanitaria - e qua prendo in prestito il titolo di una commedia in vernacolo sassarese - sarebbe meglio definirla un foggu di pimpisa. Molte persone presenti in quest'Aula, a cominciare dal Presidente, conoscono bene il significato di questa espressione, ma per quelli che non lo sapessero preciso che la pimpisa non è altro che la cimatura degli alberi di ulivo, destinata a fare molta fiamma, fumo e poca brace. La poca brace è rappresentata dalla Centrale regionale di committenza, peraltro come già detto in altre occasioni, esistente dal 2001 e mai attuata.
Analizzando il testo di questa proposta puntualmente troviamo in tutti gli articoli che la compongono il ricorso alla Giunta, ma allora scusate, non era meglio una proposta della Giunta anziché perdere cinque mesi di tempo in Commissione sanità? Noi invece abbiamo continuato a mettere pimpisa sul fuoco, adesso cari colleghi è finita pure quella e, come direbbe l'amico Desini, alla fine della fiera di quel grande falò sono rimasti pochi pezzetti di brace, con la quale a malapena si potrà cucinare mezzo chilo di sardine, certamente non sufficiente a sfamare la vorace sanità sarda.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Ignazio Locci. Ne ha facoltà.
LOCCI IGNAZIO (FI). Rinuncio.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, siamo arrivati al mandato alla Giunta e all'articolo che rappresenta anche un buon pretesto per introdurre, oltre al commissariamento delle aziende ospedaliero-universitarie, anche il commissariamento dell'Istituto zooprofilattico. Molte perplessità che si tratti di un'altra norma intrusa le abbiamo anche noi, altrettanti dubbi abbiamo sull'efficacia di questa legge anche ai fini del commissariamento di tutto, però sicuramente l'Istituto zooprofilattico non c'entrava assolutamente nulla e quindi… non si sente niente? Vi siete persi un pezzo di storia del dibattito politico in Consiglio regionale, mi dispiace molto per voi! Grazie.
PRESIDENTE. C'era un rumore in sottofondo, ma si sentiva.
È iscritto a parlare il consigliere Paolo Truzzu. Ne ha facoltà.
TRUZZU PAOLO (Sardegna). Presidente, l'articolo 7 reca il titolo "norme finali". Solitamente sulle norme finali non si interviene, anche perché sono contenute in articoli abbastanza scarni, asettici, sui quali c'è ben poco da dire. Tuttavia con la presentazione di questo emendamento siete riusciti a far sì che si debba intervenire anche su questo articolo, perché l'avete reso in qualche modo succoso e avete ancora una volta utilizzato la tecnica che ha riguardato gran parte degli articoli, cioè quella di introdurre, attraverso emendamenti, delle variazioni sostanziali e a volte anche delle norme che potremmo considerare intruse, come hanno detto i colleghi. Prevedere nelle norme finali il commissariamento dell'Istituto zooprofilattico è una cosa abbastanza particolare e fa sì che questa legge assomigli sempre di più al maiale, perché si dice sempre che del maiale non si butta via nulla. Voi avete voluto infilarci di tutto in modo da renderla una legge omnibus, però anche su questo non avevate le idee chiare sino all'ultimo secondo, perché oggi in Aula vengono presentati altri due emendamenti, che sono emendamenti a emendamento e correggono il commissariamento. Nei giorni scorsi i colleghi hanno parlato spesso di confusione, penso che quest'articolo, con il suo titolo "norme finali", ponga in qualche modo fine in maniera degna a questa indegna legge.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Presidente, utilizzo due secondi perché mi sono preoccupato. Quando abbiamo fatto la programmazione dei lavori era iscritta anche una proposta di legge che mi pare fosse di interesse complessivo dei Gruppi, come testimoniato anche dai Capigruppo, ed era la norma sui controlli sulle merci in ingresso in Sardegna. Mi sono premurato di capire se si voleva inserire in questa programmazione, quindi far transitare così quella proposta di legge, e ho chiesto lumi ai Presidenti delle Commissioni sanità, agricoltura e altre: sono cascati dalle nuvole!
Ora, se serviva solo come copertura, e sarebbe grave, per dire che c'era una programmazione complessiva e c'era anche un testo della minoranza, capisco e mi sta molto male perché è un fatto quantomeno diseducativo dal punto di vista dei rapporti fra i Gruppi, che ha però una rilevanza enorme, considerato che stiamo vivendo giorni drammatici per quanto riguarda le malattie che si annidano nel sistema di allevamento del bestiame, di coltura dei vegetali e quant'altro. Inserisco questa problematica nell'ambito del discorso della sanità e soprattutto della prevenzione, per cui credo che dovremmo operare di conseguenza.
Due parole sulla parte in discussione di questa proposta di legge di cui ci avviamo a concludere l'esame. Non credo che la maggioranza abbia fatto cosa meritoria davanti al popolo sardo visto che, pur avendo avuto dei suggerimenti dalla minoranza e la disponibilità a trovare soluzioni migliori per affrontare il problema della sanità in Sardegna, si è del tutto estraniata e ha preferito trincerarsi all'interno di un fortino blindato. Non ha capito niente di quello che può avvenire nella sanità prossimamente e di quelle che sono le spese e le criticità del popolo sardo in tema di sanità, al di là delle "sbavature" che possono essere attribuite ad altre formazioni di maggioranza. Io credo che si debba seriamente rimettere mano a questa legge che si sta per approvare, perché non risolve i problemi. Ve l'ho già detto un'altra volta, sarebbe stato auspicabile un articolo unico in cui si dicesse: "Dobbiamo commissariare le ASL", punto e a capo. L'avremmo votata anche noi, perlomeno io. Ma non ha senso fare norme non adeguate, che anzi sono veramente dei contorcimenti, non politici o amministrativi, ma semplicemente di "pancia politica", certamente distanti dagli alti contenuti che la politica dovrebbe significativamente toccare. Pensare esclusivamente a commissariare la sanità, è questo il punto d'arrivo, va male, malissimo, perché vuol dire che non si è capito che cosa la gente chiede. E vi ricordo ancora una volta che la gente che sta fuori non è tonta, è bensì più intelligente di noi e distingue tra quello che si fa per fare del bene e quello che si fa soltanto per interesse partitico. Godetevela l'approvazione di questa legge, ma non credo che sia questa la soddisfazione massima, perché non si sta perseguendo l'interesse primario, quello cioè di essere efficaci ed efficienti nel dare possibilità di guarigione. Poi ognuno si rapporti alla propria coscienza, rifletta con attenzione anche all'interno del proprio partito su quelle che sono le prospettive per il domani. E ancora una volta, attenzione ad affidarsi esclusivamente al sistema burocratico che governa tutto, non solo la sanità. Comincerò a entrare nei particolari, anche citando fatti personali e riferendoli alla Procura della Repubblica, se sarà necessario.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Brevemente, Presidente, voglio richiamare alla sua attenzione, perché rimanga agli atti, il fatto che all'emendamento numero 368, che abbiamo già votato, sono stati presentati degli emendamenti orali, c'è stata una discussione, è stata fatta una correzione, quindi il testo deve rimanere così com'è stato votato. Questo per essere chiari, perché qui non ci sono problemi né di coordinamento…
PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, la correggo subito, perché su quell'emendamento gli Uffici hanno rilevato un errore materiale e hanno già provveduto alla correzione. Glielo spiego. Nel punto 4, dove si dice "per la realizzazione del processo di riforma degli assetti istituzionali ed organizzativi del sistema sanitario"…
PITTALIS PIETRO (FI). No, quelli non sono errori materiali, Presidente, però su questa questione poniamo veramente…
PRESIDENTE. Chiedo scusa, mi lasci finire. Laddove si dice che "…la Giunta regionale, entro trenta giorni dalla data di pubblicazione della presente legge, provvede al commissario straordinario delle aziende ospedaliero-universitarie. In quest'ultimo caso…" è evidente che manca il caso procedente, che è quello delle aziende sanitarie, per cui gli Uffici hanno apportato la correzione.
PITTALIS PIETRO (FI). Questa però è l'interpretazione del dottor Cocco, eventualmente, ma non dell'Aula. Noi non abbiamo votato il testo così com'è.
PRESIDENTE. La stesura…
PITTALIS PIETRO (FI). No, è un problema che attiene alla sostanza di quello che abbiamo fatto, non è un errore materiale.
PRESIDENTE. Tutta la legge cita le aziende sanitarie e le aziende ospedaliero-universitarie facendo tra loro una distinzione. È evidentemente un errore materiale.
PITTALIS PIETRO (FI). No, Presidente, non è così! Non è così!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Intervengo sull'ordine dei lavori, perché stiamo parlando di una cosa estremamente delicata. Io la invito, Presidente, mi permetta, a non rendersi responsabile di un abuso di questo genere. Perché…
PRESIDENTE. Chiedo…
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Mi permetta, Presidente, vorrei concludere. Stiamo parlando da settimane di questo problema, questa norma risente della grande superficialità con cui è stato affrontato tutto questo tema e far passare per errore materiale una cosa di questo genere è un abuso! D'accordo? Quindi, per cortesia, non creiamo un precedente di questo genere perché sarebbe disastroso per la serietà delle istituzioni, oltre che per i rapporti che ci sono tra le forze politiche, ma soprattutto per il Consiglio regionale.
PRESIDENTE. Sospendo la seduta e convoco la Conferenza dei Capigruppo.
(La seduta, sospesa alle ore 13 e 43, viene ripresa alle ore 13 e 57.)
PRESIDENTE. In merito al problema che è stato sollevato dall'onorevole Pittalis siamo nel campo del disposto del comma 1 dell'articolo 89 del Regolamento consiliare, di cui do lettura: "Prima della votazione finale il relatore della Commissione, la Giunta o un consigliere possono richiamare l'attenzione del Consiglio sopra quegli emendamenti già approvati che sembrino inconciliabili con lo scopo della legge o con alcune sue disposizione e proporre le rettifiche che ritengano più opportune. Il Consiglio, sentiti per non più di cinque minuti ciascuno, il presentatore dell'emendamento, il relatore della Commissione e la Giunta regionale, delibera in merito". Ci troviamo evidentemente in questo campo, in cui è stato fatto rilevare che l'emendamento, e d'altronde se così non fosse non ci sarebbero stati problemi, evidentemente è stato rilevato anche dal consigliere che ha sollevato il caso che c'era qualche cosa che non funzionava nel dispositivo dell'emendamento numero 368, in particolare al comma 4 si dice: "Per la realizzazione del processo di riforma degli assetti istituzionali ed organizzativi del sistema sanitario regionale previsto dalle disposizioni del presente articolo, la Giunta regionale entro trenta giorni dalla data di pubblicazione della presente legge provvede al commissariamento straordinario delle aziende ospedaliero-universitarie. In quest'ultimo caso i commissari sono nominati d'intesa con i competenti rettori dell'università". Era già stato fatto rilevare che, evidentemente, se si dice "in quest'ultimo caso" manca il caso precedente, che è quello delle aziende sanitarie e quindi gli Uffici hanno ritenuto, anche in funzione dell'articolo successivo, che attribuisce le funzioni ai commissari (alcune delle quali sono esclusivamente di competenza dei commissari straordinari delle aziende sanitarie e non delle aziende ospedaliero-universitarie), di procedere alla correzione proprio di un errore materiale.
Siccome il caso è stato comunque proposto all'attenzione del Consiglio, credo sia giusto procedere, ex secondo l'articolo 89, con la correzione, cioè con l'inserimento, prima della votazione finale, dopo "al commissariamento straordinario", delle parole "delle aziende sanitarie e delle aziende ospedaliero-universitarie".
Per esprimere il parere su questa modifica ha facoltà di parlare il consigliere Luigi Ruggeri, relatore.
RUGGERI LUIGI (PD), relatore di maggioranza. Il parere è favorevole, tenendo presente che comprendiamo anche l'azienda Brotzu nella definizione di azienda sanitaria.
PRESIDENTE. "Delle aziende sanitarie, delle aziende ospedaliere e delle aziende ospedaliero-universitarie", così abbiamo incluso tutti.
Per esprimere il parere su questa modifica ha facoltà di parlare il consigliere Pietro Cocco, primo firmatario dell'emendamento numero 368.
COCCO PIETRO (PD). Sono d'accordo, come ha già detto il collega Ruggeri, sulla correzione proposta.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
ARRU LUIGI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Esprimo parere favorevole alla correzione proposta.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Noi riteniamo che veramente si stia commettendo un abuso conclamato. Nel momento in cui gli Uffici rilevano un errore l'Aula deve esserne informata. Noi non nascondiamo la buona fede di nessuno e tanto meno facciamo processi, però siamo in quest'Aula al pari della maggioranza e abbiamo il diritto di essere informati su ciò che votiamo. Questo è un modus operandi non più ammissibile, lo stiamo denunciando dall'inizio della discussione di questa legge. Abbiamo detto tante volte che con la fretta la gatta fa i gattini ciechi. Oggi stavate incappando in un errore gravissimo per i vostri fini! Anche se non discutiamo l'applicazione dell'articolo 89, denunciamo che si sta correggendo una norma attraverso un vero e proprio abuso e anche un atto di grandissima scorrettezza.
Su questa legge ci stiamo comportando veramente come la peggiore delle assemblee e non è pensabile continuare a lavorare in questo modo, colleghi. Mi dispiace, ma è un atto gravissimo quello che si sta compiendo oggi, perché se l'errore non fosse stato rilevato dagli Uffici e l'avesse invece rilevato l'onorevole Cossa, come è avvenuto dopo, ci sarebbero state delle attenuanti. Ma se l'errore se era stato rilevato prima tutta l'Aula doveva esserne resa edotta.
PRESIDENTE. Onorevole Zedda, è stato fatto nei termini previsti, per questo stiamo provvedendo a correggere l'errore. Se non fosse stato così, se non si fosse trattato di un errore riconoscibile nessuno l'avrebbe sollevato e probabilmente sarebbe passato inosservato. Evidentemente l'errore c'era ed è stato rilevato.
Ripeto, che sia un errore lo attesta lo stesso titolo riportato nell'emendamento che parla di commissariamento delle aziende sanitarie locali. Comunque non è prevista una discussione su questo, ma semplicemente la votazione. Metto in votazione la correzione così come…
(Interruzioni dei consiglieri della minoranza)
Scusate, siamo in fase di votazione.
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Chiedo la parola sull'ordine dei lavori e sul Regolamento!
SOLINAS ANTONIO (PD). Stiamo votando, Attilio.
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Allora votatelo!
(I consiglieri di minoranza abbandonano l'Aula)
(È approvata)
PRESIDENTE. Ritorniamo all'articolo 7.
Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Luigi Ruggeri, relatore.
RUGGERI LUIGI (PD), relatore di maggioranza. Il parere è contrario sugli emendamenti numero 96, 208, 273 e 538; favorevole sull'emendamento numero 373 come modificato dall'emendamento numero 390. L'emendamento numero 264 è inammissibile; sugli emendamenti numero 97, 209, 284, 359, 98, 210, 283, 377 e 362 il parere è contrario.
PRESIDENTE. Sull'emendamento numero 357, proveniente dall'articolo 6, qual è il parere, onorevole Ruggeri?
RUGGERI LUIGI (PD), relatore di maggioranza. Contrario.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
ARRU LUIGI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 96, 208, 273 e 358, che sono identici. Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.
(Non sono approvati)
L'emendamento numero 386 è ritirato.
Passiamo all'emendamento numero 390.
Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Ruggeri. Ne ha facoltà.
RUGGERI LUIGI (PD), relatore di maggioranza. Chiedo scusa, ma è necessario intervenire perché venga ribadito lo scopo dell'emendamento in oggetto, che è quello di completare la procedura di riordino dell'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna. È una procedura iniziata dal legislatore statale con l'approvazione dell'articolo 13 della legge numero 25 del 2012, che ha recepito gli articoli dal numero 9 al numero 16 del decreto legislativo numero 106 del 2012 e nel contempo ha previsto l'abrogazione della legge regionale numero 12 del 2008 nelle sole parti in cui essa contrasta con il decreto del 2012. Quindi, oggi, la disciplina dell'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna è quella contenuta nelle disposizioni degli articoli dal numero 9 al numero 16 del decreto legislativo numero 106 del 2012, che sono state introdotte nell'articolato dell'ordinamento regionale dall'articolo 13 della legge numero 25 del 2012. Tale disciplina è inoltre normata dalle disposizioni della legge regionale numero 12 del 2008 che non contrastano con il decreto legislativo numero 106 del 2012 che ho citato.
È dunque evidente che, per quanto riguarda i requisiti e la durata dei nuovi organi, occorre fare riferimento all'articolo 11 del decreto legislativo numero 106 del 2012, e quindi al comma 2, che riguarda il consiglio di amministrazione, al comma 6, che riguarda il direttore generale, e al comma 8, che riguarda il collegio dei revisori. Invece, per quanto riguarda il procedimento di nomina, devono ritenersi vigenti, anzi è indispensabile consentire l'attuazione di quanto disposto dal "106", disposizioni non in contrasto della legge regionale numero 12 del 2008. Ne consegue che il Presidente della Regione, con il suo atto di nomina, completa i procedimenti già iniziati e in particolare dà seguito, in quanto imposto dall'articolo 7 della legge regionale numero 12 del 2008 e dall'articolo 1, comma 1, della legge numero 11 del 1995, alla designazione dei componenti del consiglio di amministrazione fatta dal Presidente del Consiglio regionale. Tanto volevo dire perché rimanga agli atti.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 390. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 373 così come modificato. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 357. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 7 bis. All'articolo 7 bis sono stati presentati undici emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 7 bis e dei relativi emendamenti:
Art. 7 bis
Norma finanziaria
1. Agli oneri derivanti dall'applicazione dell'articolo 3, valutati a regime in euro 600.000 annui, si fa fronte con corrispondenti risparmi da realizzare sul finanziamento delle spese correnti delle aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere, dei policlinici universitari e dell'IN RCA, mediante utilizzo di una pari quota delle risorse iscritte in conto dell'UPB S05.01.001 del bilancio regionale per gli anni 2014-2016 (cap. SC05.0001) e su quelle corrispondenti dei bilanci per gli anni successivi.
2. Nel bilancio della Regione per gli anni 2014-2016 sono introdotte le seguenti variazioni:
SPESA
in diminuzione
STRATEGIA 05
UPB S05.01.001
Spese per il servizio sanitario regionale - parte corrente (cap.
SC05.0001)
2014 euro 150.000
2015 euro 600.000
2016 euro 600.000
in aumento
UPB S05.01.001
Spese per il servizio sanitario regionale - parte corrente (cap. NI
(Spese per il funzionamento degli organi dell'AREU))
2014 euro 150.000
2015 euro 600.000
2016 euro 600.00
Emendamento soppressivo totale Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 7
L'articolo 7 bis è soppresso. (99)
Emendamento soppressivo totale Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 7
L'articolo 7 bis è soppresso.(211)
Emendamento soppressivo totale Truzzu - Fenu
Articolo 7
L'articolo 7 bis è soppresso. (272)
Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu
Articolo 7
All'articolo 7 bis il titolo "Norma finanziaria" è soppresso. (265)
Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 7
Il comma 2 dell'articolo 7 bis è soppresso. (100)
Emendamento soppressivo parziale Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 7
All'articolo 7 bis il comma 1 è soppresso. (212)
Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu
Articolo 7
Il comma 1 dell'articolo 7 bis è soppresso. (282)
Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 7
Il comma 2 dell'articolo 7 bis è soppresso. (101)
Emendamento soppressivo parziale Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 7
All'articolo 7 bis il comma 1 è soppresso. (213)
Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu
Articolo 7
Il comma 2 dell'articolo 7 bis è soppresso. (281)
Emendamento Sostitutivo Parziale Oppi - Rubiu - Giuseppino Pinna - Tatti
Articolo 7
Al comma 1 dell'art. 7 bis le parole "600.000 annui" sono sostituite con le parole "2.000.000,00 annui" (360).)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Luigi Ruggeri, relatore.
RUGGERI LUIGI (PD), relatore di maggioranza. Il parere è contrario sugli emendamenti numero 99, 211, 272, 265, 100, 212, 282, 101, 213, 281 e 360.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
ARRU LUIGI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 99, 211 e 272, che sono uguali. Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.
(Non sono approvati)
L'emendamento numero 265 è inammissibile.
(Non sono approvati)
(Non sono approvati)
(Non è approvato)
Metto in votazione l'articolo 7 bis. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 7 ter. All'articolo 7 ter sono stati presentati sei emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 7 ter e dei relativi emendamenti:
Art. 7 ter
Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).
Emendamento soppressivo totale Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 7
L'articolo 7 ter è soppresso. (102)
Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco
Articolo 7
Il comma 1 dell'articolo 7 ter è soppresso. (103)
Emendamento soppressivo totale Dedoni - Cossa - Crisponi
Articolo 7
L'articolo 7 ter è soppresso. (214)
Emendamento soppressivo totale Truzzu - Fenu
Articolo 7
L'articolo 7 ter è soppresso. (271)
Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu
Articolo 7
Il comma 1 dell'articolo 7ter è soppresso (280)
Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu
Articolo 7
All'articolo 7 bis il titolo "Entrata in vigore" è soppresso. (266).)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Luigi Ruggeri, relatore.
RUGGERI LUIGI (PD), relatore di maggioranza. Il parere è contrario sugli emendamenti numero 103, 214, 271, 280 e 266.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
ARRU LUIGI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 102, 103, 214, 271 e 280, che sono uguali.Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.
(Non sono approvati)
L'emendamento numero 266 è inammissibile.
Metto in votazione l'articolo 7 ter. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
L'emendamento numero 248, presentato dagli onorevoli Truzzu e Fenu, sull'istituzione del Dipartimento interaziendale di medicina penitenziaria, era stato sospeso ed è stato poi ritirato.
È stato presentato un ordine del giorno.
(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 1:
Ordine del giorno Truzzu - Cocco Pietro - Pittalis - Desini - Fenu - Arbau - Usula - Rubiu - Anedda - Solinas Christian - Dedoni - Cocco Daniele sull'istituzione del Coordinamento della Sanità Penitenziaria.
IL CONSIGLIO REGIONALE
a conclusione della discussione della proposta di legge n. 71/A sulle norme urgenti per la riforma del sistema sanitario regionale,
PRESO ATTO della necessità emersa nel corso del dibattito di razionalizzare, garantire e rendere omogenea su tutto il territorio regionale l'assistenza sanitaria nei confronti delle persone detenute;
VALUTATO che con il decreto legislativo 18 luglio 2011, n. 140, è stato definito il trasferimento al servizio sanitario della Regione di tutte le funzioni sanitarie svolte dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e dal Dipartimento per la giustizia minorile;
CONSIDERATO che oggi, anche a seguito della deliberazione della Giunta regionale n. 17/12 del 24 aprile 2012, con la quale sono state emanate le linee guida per l'attuazione nel concreto del trasferimento e per la conseguente organizzazione dell'assistenza sanitaria alla popolazione detenuta nelle strutture penitenziarie ubicate nel territorio regionale e le modalità per il trasferimento dei rapporti di lavoro del personale del Ministero della giustizia alle ASL, è quanto mai necessario attivare un sistema regionale di sanità penitenziaria capace di garantire criteri standard e uniformi, coerenti e costantemente raccordati alle dinamiche dell'assistenza territoriale, onde evitare che l'assistenza dentro e fuori gli istituti penitenziari proceda a velocità diverse,
impegna
l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale a costituire in capo al medesimo Assessorato un Coordinamento della sanità penitenziaria, preposto a organizzare, facendo ricorso alle professionalità oggi esistenti, l'assistenza sanitaria presso gli istituti penitenziari, garantendo i livelli essenziali di assistenza pari a quelli del cittadino libero, nonché a rendere omogenea l'assistenza sanitaria all'interno degli istituti secondo linee guida uniformi e vincolanti per gli operatori. (1).)
(È approvato)
Passiamo adesso alla votazione finale della legge.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 71/A.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Pigliaru ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 33
votanti 32
astenuti 1
maggioranza 17
favorevoli 32
(Il Consiglio approva).
La seduta è tolta, il Consiglio è riconvocato per questo pomeriggio, alle ore 16.
La seduta è tolta alle ore 14 e 17.
Allegati seduta
Testo della risposta scritta
Interrogazione Sale sulla sentenza n. 199 del 16 luglio 2014 con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l'articolo 8, commi 2 e 18, della legge regionale n. 25 del 2012, recante disposizioni in materia di localizzazione degli impianti per la produzione di energia da fonte eolica in ambito costiero e di proroga di efficacia dei titoli di concessione per le attività estrattive. (106)
In relazione a quanto segnalato nell'interrogazione in oggetto, per quanto di stretta competenza in campo ambientale, si rappresenta che sono in corso di predisposizione, nell'ambito del piano energetico ambientale regionale, le linee guida per la definizione delle aree non idonee alla realizzazione di impianti eolici, che devono essere predisposte in linea con le disposizioni nazionali del D.M. Del 10 settembre 2010, posto che le precedenti linee guida, approvate con deliberazione della Giunta regionale numero 45/34 del 12 novembre 2012, risultano annullate dalla sentenza del TAR Sardegna numero 695 del 1° agosto 2014.
Il D.M. 10 settembre 2010 "linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili", al paragrafo 17 "aree non idonee" prevede che le regioni e le province autonome possano procedere alla indicazione di aree i siti non idonei alla installazione di specifiche tipologie di impianti alimentati da fonti rinnovabili sulla base dei criteri che sono esplicati all'allegato 3 dello stesso D.M. "Criteri per l'individuazione di aree non idonee".
Il D.M. chiarisce inoltre che l'individuazione della non idoneità dell'area e operata dalle regioni attraverso un'apposita istruttoria avente ad oggetto la ricognizione delle disposizioni volte alla tutela dell'ambiente, del paesaggio, del patrimonio storico e artistico, delle tradizioni agro-alimentari locali, delle biodiversità e del paesaggio rurale.
Pertanto, nell'ambito delle sopraccitate linee guida e sulla base di criteri in esse previsti, verranno individuate le aree non idonee alla installazione di impianti eolici anche al fine di evitare eventuali speculazioni a danno dell'ambiente, del paesaggio, della biodiversità e delle popolazioni locali.
Si fa presente inoltre che risulta tuttora vigente l'articolo 112 del piano paesaggistico regionale che prevede la non realizzabilità di impianti eolici e di trasporto di energia in superficie negli ambiti di paesaggio costieri.
Testo delle interrogazioni, interpellanze e mozioni annunziate in apertura di seduta
Interrogazione Forma, con richiesta di risposta scritta, sulla difficoltà di movimentazione dei bovini a causa della carenza di "Tubercolina PPD" nei servizi veterinari delle Asl sarde.
La sottoscritta,
PREMESSO che:
- la Tubercolina PPD è un presidio diagnostico che consente di individuare l'eventuale contatto del bovino con il batterio della Tubercolosi;
- il decreto legislativo n. 196 del 1999 "Attuazione della Direttiva n. 97/12/CE che modifica e aggiorna la direttiva n. 64/432/CEE relativa ai problemi di polizia sanitaria in materia di scambi intracomunitari di animali della specie bovina e suina" prevede l'esenzione dell'esame della Tubercolina prima della partenza per i capi provenienti da un'azienda o da una zona non soggetta a divieti o restrizioni di polizia sanitaria, fermo restando l'obbligo dell'effettuazione dell'esame nell'azienda di destinazione;
- il decreto dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale n. 17 del 28 marzo 2011 "Piani regionali di risanamento e profilassi della tubercolosi, brucellosi e leucosi bovina e bufalina, e brucellosi ovina e caprina" detta disposizioni ai servizi veterinari delle Asl sarde per il controllo delle suddette malattie infettive, tra le quali la tubercolosi e prevede per le aziende ricadenti nel territorio delle Asl di Nuoro, Sassari e del Sulcis-Iglesiente l'obbligo dell'esame della Tubercolina prima della movimentazione dei capi;
CONSIDERATO che:
- le ASL sarde, dopo le criticità già denunciate nei mesi di aprile e maggio di quest'anno, sono rimaste nuovamente sprovviste di Tubercolina;
- appare particolarmente grave la situazione della ASL di Nuoro dove si corre il rischio del blocco totale della movimentazione dei capi bovini per vita,
chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) se sia a conoscenza della reale disponibilità della Tubercolina PPD nei servizi veterinari delle ASL sarde, la quale carenza rischia di pregiudicare la movimentazione dei bovini per vita;
2) quali provvedimenti intenda adottare per l'immediata messa a disposizione, per le ASL che ne necessitano, della Tubercolina PPD;
3) se la situazione epidemiologica attuale consenta di modificare il DAIS n. 17 del 2011, in modo da prevedere per le aziende ricadenti nel territorio delle ASL di Nuoro, Sassari e del Sulcis-Iglesiente l'esame della Tubercolina dei capi bovini movimentati nell'azienda di destinazione, piuttosto che alla partenza. (186)
Interrogazione Tocco, con richiesta di risposta scritta, in merito alla vertenza in atto alle Fornaci Scanu, con la messa in mobilità di 57 operai degli stabilimenti di Sestu e Guspini.
Il sottoscritto,
PREMESSO che la Fornaci Scanu Spa, azienda operante nell'industria dei laterizi e manufatti cementizi, con una pianta organica di 79 lavoratori a tempo indeterminato, che si distribuiscono in due stabilimenti produttivi a Sestu (nei pressi della vecchia strada statale n. 131) e Guspini, ha comunicato in data 6 ottobre 2014 di dover procedere alla risoluzione del rapporto di lavoro di 57 operai che risultano in esubero rispetto alle esigenze del mercato di riferimento;
ACCERTATO che gli operai hanno già manifestato la loro insofferenza verso suddetto provvedimento della società, con diversi presidi davanti ai palazzi della Giunta e del Consiglio regionale, nei pressi della sede di Confindustria, con incontri tenuti nei Comuni di Sestu e Guspini;
RILEVATO che i consigli comunali di Guspini e Sestu (in data 21 ottobre 2014) si sono già pronunciati sulla questione con delibere dei rispettivi organismi, auspicando che la Regione, le associazioni di categoria dei lavoratori e dei datori di lavoro sappiano trovare idonee soluzioni perché venga scongiurata la chiusura definitiva degli stabilimenti dell'azienda coinvolta nella pesante crisi ed invocando il mantenimento dei posti di lavoro degli operai e di tutti i dipendenti impiegati nella società;
VALUTATO che le origini della crisi del settore sono per lo più riconducibili allo stato generale dell'economia; le forti speculazioni attuate in passato sul mercato degli immobili hanno avuto pesanti ripercussioni sulla compravendita degli edifici, con un blocco delle nuove costruzioni ed il conseguente calo delle vendite dei materiali da costruzione; la recessione pare legata altresì ai provvedimenti messi in campo dalla Regione - vedi tra tutti il Piano paesaggistico ed il Piano di assetto idrogeologico - che hanno messo in ginocchio il comparto;
ANNOTATO che tale crisi è inoltre aggravata dai costi sempre più onerosi di produzione e di prestazione di servizi che le aziende operanti nell'Isola devono sostenere a motivo dell'insularità, costringendo di fatto le piccole e medie imprese locali operanti nei settori tradizionali a ridurre o cessare del tutto la propria attività;
DATO ATTO che la stagnazione del comparto continua a far sentire i suoi effetti sull'azienda sin dal 2009, con continue e progressive contrazioni del mercato dei laterizi e conseguenti cali del portafoglio ordini per i prodotti della società; l'azienda, peraltro, per far fronte a questa condizione di grave crisi sociale, economica e finanziaria ha posto in essere diverse azioni finalizzate a mitigare gli effetti negativi sui lavoratori (attraverso 36 mesi di ammortizzatori sociali ed un contratto di solidarietà);
APPRESO che ci sono già stati i primi incontri degli Assessori regionali del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale e dell'industria per approfondire lo stato della vertenza in essere;
CONSTATATO che in tutti questi anni la politica isolana ha trascurato il settore dei laterizi e dei manufatti cementizi, senza alcun sostegno alle realtà produttive isolane capaci di produrre un prodotto finito di qualità certificata; peraltro, in tutta la Sardegna sono rimaste solo due realtà capaci di portare avanti la produzione di laterizi, ma il perdurare della crisi rischia di produrre il disfacimento delle aziende; il comparto potrebbe dunque avere un mercato e potenzialità di grande prospettiva se venissero adottate delle scelte politiche adeguate, con l'obiettivo di creare una filiera dei materiali da costruzione; si è purtroppo assistito all'assenza di indirizzi in questa direzione e, ancora peggio, si è affermata la tendenza ad importare i materiali, puntando solo sulla commercializzazione piuttosto che sulle produzioni interamente portate avanti in Sardegna;
OSSERVATO che il metodo prescelto per l'applicazione del patto di stabilità impedisce le opportunità di intervento da parte degli enti locali, impossibilitati ad investimenti nel campo dei lavori pubblici ed a sostegno delle imprese isolane con la messa in opera di cantieri occupazionali, che potrebbero svolgere un ruolo importante a sostegno dell'economia di base della Sardegna;
SOTTOLINEATOperaltro che appena qualche settimana fa la Giunta regionale ha garantito di varare nuove norme da mettere in campo a favore del settore, attraverso un nuovo programma simile al Piano casa, mediante il disegno di legge sull'urbanistica varato dall'Esecutivo; si auspica un intervento in grado di dare una boccata d'ossigeno al settore;
RIMARCATO che la chiusura dell'azienda Fornaci Scanu, oltre a rappresentare una grave perdita di conoscenze e professionalità, rappresenterebbe un ulteriore colpo alle già provate economie dell'Isola con un disastro che si ripercuoterebbe nelle comunità in cui sono ubicati gli stabilimenti, con l'aggravio dei livelli di disoccupazione ormai non più sostenibili,
1) per sapere quali risultati siano emersi in base agli incontri tenuti con le organizzazioni di categoria sullo stato della vertenza;
2) per valutare la possibilità di un immediato intervento di sostegno al settore mediante una serie di misure atte a venire incontro alle difficoltà economiche, attraverso azioni che possano mettere in campo dei vantaggi simili a quelli garantiti dal Piano casa;
3) per conoscere se si abbia intenzione di incentivare le produzioni di laterizi e manufatti cementizi prodotti in Sardegna, attraverso leggi mirate;
4) per verificare la possibilità di salvaguardare tutti i posti di lavoro mediante l'apertura di un tavolo di confronto con l'azienda, evitando così la decadenza di una delle società storiche nel settore dei laterizi in Sardegna;
5) per esaminare la possibilità di aprire una vertenza con lo Stato per incrociare le esigenze degli enti locali, frenati e penalizzati dalle norme sul patto di stabilità, in modo da attrarre degli investimenti su opere pubbliche e cantieri occupazionali, così da rilanciare anche il comparto delle costruzioni. (187)
Interrogazione Tocco, con richiesta di risposta scritta, in merito all'annullamento dei contributi finanziari per azioni co-marketing alle società sportive.
Il sottoscritto,
premesso che, con una lettera inviata, gli scorsi giorni, alle società sportive, il Commissario straordinario dell'Agenzia regionale Sardegna promozione ha comunicato l'annullamento dei contributi finanziari di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 34/13 del 2 settembre 2014, avente a oggetto "Promozione dell'immagine unitaria della Sardegna attraverso azioni di co-marketing", proposta dall'Assessorato del turismo, artigianato e commercio, con la quale si è decisa la ripartizione dei finanziamenti alle società sportive isolane;
RILEVATO che, in tale elenco, figurano le società: Cagliari calcio s.p.a., iscritta al campionato nazionale di calcio maschile di serie A per la stagione 2014-2015; S.E.F. Torres 1903 s.r.1., iscritta al campionato nazionale di calcio maschile di serie C per la stagione 2014-2015; ASD Torres Femminile Sassari, iscritta al campionato nazionale di calcio femminile di serie A per la stagione 2014-2015; Dinamo Basket s.r.l., iscritta al campionato nazionale di pallacanestro di serie Al maschile e impegnata nel Torneo internazionale Eurolega di basket maschile per la stagione 2014-2015; ASD CUS Cagliari, iscritta al campionato nazionale di pallacanestro di serie A femminile per la stagione 2014-2015. Nella lista si comprendono altresì: ASD Vento di Sardegna del signor Andrea Mura, velista di chiara fama internazionale, iscritto con l'omonima imbarcazione "Vento di Sardegna" alla più famosa ed importante regata oceanica in solitaria, la "Route du Rhum" (che si svolge ogni 4 anni in partenza dalla Francia, evento di assoluta rilevanza mondiale) della quale, primo italiano, ha vinto l'edizione 2010; ASD Great Events Sardinia per il Rally Costa Smeralda, gara automobilistica di carattere e rilievo internazionale, in programma sugli sterrati della costa nord-orientale dell'isola, che si inserisce nella lunga tradizione di eventi che saldano il brand Sardegna con il marchio "Costa Smeralda";
ACCERTATO che il Commissario straordinario di Sardegna promozione ha precedentemente annunciato la tempestiva conclusione dell'esame dei rapporti presentati dalle società sportive per ottenere il saldo per le azioni di co-marketing realizzate nel 2013, ma la lettera di annullamento mette a serio rischio l'assegnazione delle risorse economiche per azioni co-marketing, visto che tali contributi sono considerati ricadenti nelle sponsorizzazioni; il pericolo riguarda peraltro anche le fideiussioni;
VERIFICATO che la comunicazione ai sodalizi summenzionati è arrivata a stagione già in corso, con le società che hanno dovuto affrontare spese ingenti per l'iscrizione ai rispettivi campionati. Non solo. Le società hanno già programmato gli obiettivi stagionali in base alle risorse precedentemente stanziate e stabilite dalla Regione con la delibera di co-marketing; inoltre, tantissime di queste società lamentano ritardi davvero incomprensibili per la corresponsione dei contributi dovuti in seguito alle sponsorizzazioni e agli accordi con la Regione. Tra l'altro la grande fetta di questi sodalizi deve affrontare trasferte onerose nella Penisola, dovendo sobbarcarsi ingenti spese per i viaggi oltre Tirreno. Tali finanziamenti sono stati assegnati vista la significativa importanza dei sodalizi suddetti, le dimensioni e le ricadute positive sul sistema Sardegna a oggi conseguite, specie per il potenziale di attrazione e attenzione che i soggetti più quotati di alcune discipline sportive producono in termini di impatto nella comunicazione sia nazionale che internazionale e che consentono di veicolare proficuamente la promozione dell'immagine unitaria della Sardegna;
VALUTATO che l'apporto di tali società e/o entità sportive appare meritare un sostegno contributivo adeguato, giusto e legittimo per gli effetti positivi che portano alla Sardegna sia dal punto di vista turistico e di marketing territoriale, sia in termini di immagine sportiva, sociale e culturale;
ANNOTATO che pare che l'erogazione di questi contributi possa essere a rischio di annullamento da parte del Commissario straordinario di Sardegna promozione;
DATO ATTO che, con la deliberazione n. 21/35 del 13 giugno 2014, la Giunta regionale ha disposto la nomina del Commissario dell'Agenzia regionale Sardegna promozione, attivando una gestione straordinaria motivata da ragioni di economicità dell'azione amministrativa e di efficienza dell'esercizio delle funzioni di governo che, unite agli attuali vincoli di bilancio e alle esigenze di riduzione della spesa, richiedono un ripensamento dell'attribuzione delle funzioni dell'Agenzia e la conseguente proposta di un disegno di legge per la sua soppressione, in seguito approvato con la deliberazione della Giunta regionale n. 32/15 del 7 agosto 2014;
ATTESO che l'Assessore prosegue evidenziando che la gestione dell'Agenzia risulta, coerentemente con i provvedimenti assunti dall'Amministrazione, improntata alla definizione e al riordino delle obbligazioni in essere e, come disposto con la citata deliberazione della Giunta regionale n. 21/35 del 2014, alla prosecuzione delle attività di promozione individuate come prioritarie e per le quali sussiste la copertura finanziaria per il 2014. In merito, l'Assessore precisa che, stante la situazione complessiva dell'Agenzia e la necessità di consentire alla stessa di operare secondo direttive chiare e definite, risulta necessario indicare l'ambito operativo di riferimento per la parte restante del 2014;
EVIDENZIATO che stanno ormai emergendo numerose difficoltà che potrebbero addirittura mettere in discussione alcuni di questi pagamenti. Nella lista di queste società figurano anche entità dal blasone indiscusso come Cagliari Calcio, Dinamo Basket e Asd Cus Cagliari, solo per citare alcuni esempi, che rappresentano anche valori identitari dell'Isola, attirando la simpatia di migliaia di appassionati dello sport e non solo. Si tratta dunque di un capitale da valorizzare ai fini sociali e turistici per le azioni di co-marketing che derivano dalla promozione che tali compagini generano per la Sardegna;
SOTTOLINEATO che tutte le squadre suddette (comprese nell'elenco della deliberazione n. 34/13 del 2 settembre 2014) appaiono essere meritorie del titolo di ambasciatori sportivi regionali di comprovata fama internazionale, considerata anche la militanza nelle diverse compagini di giocatori provenienti dall'estero che portano dunque la Sardegna in ogni angolo del mondo;
RIMARCATO che si considera lo sport come un importante vetrina turistica per l'Isola, così pure si evidenzia l'importanza degli investimenti effettuati da tali sodalizi per promuovere la Sardegna in ambito culturale, sociale e commerciale, visto che nel corso della stagione le squadre suddette sono protagoniste di diversi eventi che mirano a sponsorizzare la Sardegna e le sue produzioni sotto diversi aspetti,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio:
a) per sapere se la comunicazione alle società possa essere vista come una difficoltà nell'erogazione dei contributi e possano così essere garantiti gli impegni economici presi con le società comprese nella deliberazione n. 34/13 del 2 settembre 2014, in modo da garantire in tempi brevi l'erogazione dei contributi finanziari;
b) per valutare la possibilità di riconoscere immediatamente un riconoscimento economico per le attività portate avanti dai sodalizi sportivi che promuovono l'immagine della Sardegna in giro per la Penisola e l'Europa, con una procedura d'urgenza finalizzata a corrispondere in tempi brevissimi le cifre dovute;
c) per conoscere le difficoltà che impediscono l'erogazione immediata delle somme impegnate nella delibera suddetta;
d) per verificare la possibilità di allargare la cerchia delle compagini interessate ai contributi, con altre società, impegnate nei campionati nazionali di volley, calcio a cinque, basket, che attendono la corresponsione dei contributi finanziari;
e) per esaminare la possibilità di aprire un tavolo di confronto con i vertici di tali società in modo da venire incontro alle richieste dei sodalizi per mitigare le spese affrontate per le lunghe trasferte nella Penisola e all'estero. (188)
Interrogazione Ledda - Azara - Arbau - Perra, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione in cui versano le imprese subappaltatrici della Mazzoni Pietro Spa per i ritardi nei pagamenti dei lavori Telecom in Sardegna.
I sottoscritti,
PREMESSO che:
- la Telecom occupa in Sardegna i servizi di telecomunicazioni, fisse e mobili, voce, messaggistica, dati e connettività internet;
- la suddetta azienda, nelle sue diverse e numerose ramificazioni, svolge, oggi, un ruolo fondamentale ed indispensabile, riconducibile ad attività ormai essenziali per il funzionamento delle aziende e per le esigenze delle famiglie;
- il mercato del lavoro e dell'economia, che sono in continua evoluzione, richiedono reti tecnologicamente evolute, al fine di garantire mezzi di comunicazione sempre più ricchi di performance, servizi e contenuti;
- la Telecom si avvale, per le sue attività, delle prestazioni di alcune ditte specializzate, fra le quali la ditta Mazzoni Pietro Spa, che realizza reti di trasporto/accesso, UMTS e reti WAN, ponti radio, reti LAN, cablaggi strutturati e reti in fibra ottica ed in rame, reti WiFi-WiMax;
- la ditta Mazzoni Pietro Spa si affida, a sua volta, in Sardegna, per i lavori relativi alla realizzazione delle infrastrutture aeree e stradali, a diverse ditte regionali, in regime di subappalto, in particolare in Gallura, in Ogliastra e nel Nuorese;
EVIDENZIATO che:
- le ditte subappaltatrici succitate svolgono un lavoro importante in contesti in cui, oltre alla competenza e professionalità che possiedono, necessitano, comunque, della disponibilità di mezzi adeguati, che, spesso, sono stati acquistati con leasing e/o con prestiti vari;
- sistematicamente, però, i lavori effettuati dalle ditte subappaltatrici vengono pagati con enorme ritardo, nonostante il contratto stabilito preveda tempi certi e ben definiti;
- tale condizione, che va avanti, ormai, da diversi anni, ha determinato inevitabili danni e disagi, a danno delle ditte subappaltatrici, per le maestranze coinvolte e per le relative famiglie, costrette a subire, oltre alle conseguenze della crisi economica generale, anche questa, ulteriore, grave situazione;
- questo contesto ha causato la sospensione dei lavori ed il conseguente licenziamento degli operai dalle ditte appaltatrici, le quali ora versano in uno stato di indebitamento, maturato dall'acquisto dei mezzi e delle attrezzature necessarie per poter svolgere i lavori,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, per sapere:
1) se siano a conoscenza di tale problematica, che da alcuni mesi ha generato una insostenibile situazione, che grava sulle condizioni economico-sociali dei lavoratori di questo comparto;
2) quali provvedimenti intendano adottare al fine di garantire che le scadenze previste dai contratti di appalto vengano rispettate e le competenze maturate dalle ditte appaltatrici regolarmente liquidate. (189)
Interrogazione Lai, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione della Scuola di formazione e aggiornamento del corpo di Polizia e del personale dell'Amministrazione penitenziaria di Monastir.
Il sottoscritto,
PREMESSO che:
- dal 1983 è in funzione a Monastir la Scuola di formazione e aggiornamento del corpo di Polizia e del personale dell'Amministrazione penitenziaria (SFAP) di Monastir;
- tale Scuola svolge una meritoria funzione di formazione del corpo di Polizia e del personale dell'amministrazione penitenziaria, considerato che, dal 1983 al 2012, sono stati organizzati 35 corsi per allievi di agenti di polizia penitenziaria e 7 corsi di sottufficiali (per ispettori-sovrintendenti) per un totale di 4700 operatori formati dalla SFAP;
- allo stesso tempo alla SFAP afferiscono altri settori e operatori della pubblica amministrazione, osservato che oltre ai corsi suddetti sono stati organizzati, gestiti, ed effettuati ogni anno diversi corsi di formazione in diversi ambiti;
- lo spessore della formazione offerta è di alto livello grazie alla collaborazione con le università sarde e con ufficiali delle forze dell'ordine, magistrati e dirigenti di pubblica sicurezza;
- i corsi a livello residenziale hanno permesso, negli anni, a centinaia di persone di trascorrere il loro tempo libero nel territorio comunale di Monastir e dell'hinterland cagliaritano, creando un indotto non trascurabile;
- i moduli formativi sono svolti pur con una carenza dell'organico del personale in servizio superiore al 50 per cento;
CONSIDERATO che:
- è intendimento del Ministero della giustizia rimodulare l'utilizzo delle strutture disponibili, in funzione della riduzione dei costi di gestione delle stesse, con lo spostamento degli Uffici del provveditorato regionale della Sardegna (PRAS) e dell'Ufficio per l'esecuzione penale esterna di Cagliari (UEPE);
- gli uffici del PRAP e dell'UEPE sarebbero accolti presso la Casa circondariale di Cagliari (Carcere di Buoncammino);
PRESO ATTO che è intenzione del Ministero della giustizia Dipartimento amministrazione penitenziaria (DAP) di dismettere e cedere al Ministero dell'interno la struttura di Monastir, presso il quale sarebbe adibito un CSPA/CARA;
REGISTRATO che, in caso di chiusura della SFAP, la formazione non potrà essere svolta, per problemi logistici e organizzativi, all'interno degli istituti penitenziari, in quanto l'operatore risulterebbe continuamente distratto dai compiti quotidiani;
CONSIDERATO che:
- la chiusura della SFAP costringerà centinaia di agenti a recarsi fuori dall'isola per la formazione e l'aggiornamento, gravando sul capitolo delle missioni;
- i suindicati spostamenti e dismissioni creeranno maggiori spese future per il Ministero;
VALUTATO che la struttura di Monastir ha enormi potenzialità, considerato che la realtà formativa può convivere nello stabile di Monastir insieme ad altre realtà;
CONSIDERATO che:
- la struttura potrebbe ospitare Provveditorato, UEPE, Centro giustizia minorile e una piccola sezione adibita alla reclusione dei minori, appena 15 km e 10 minuti d'auto dal centro di Cagliari e posizionata sull'arteria principale sarda, la strada statale n. 131;
- la struttura di Monastir ha tutte le caratteristiche per divenire una cittadella penitenziaria, motivo per cui tenerla in seno al Ministero della giustizia rappresenterebbe una grande occasione di razionalizzazione;
PRESO ATTO che la vecchia Casa circondariale di Cagliari, meglio nota come "di Buoncammino", oltre ad avere una valenza storico/museale per la città di Cagliari, non risulta adatta agli scopi proposti, per i vincoli della Soprintendenza e per la presenza di parecchie barriere architettoniche, motivo per cui essa tanto meno potrà essere destinata alla detenzioni di minori;
RITENUTO che la SFAP di Monastir ha una capacità ricettiva residenziale di circa 120 posti ed è dotata di importanti strutture;
PRESO ATTO che la creazione di un polo di interesse generale per tutto il Ministero della giustizia sia l'occasione per una "vera" razionalizzazione in ossequio ai criteri governativi di spending review;
RITENUTO che la dismissione di questa struttura non si basa su solidi fondamenti economici e risulterebbe essere una grave perdita per l'offerta formativa e di servizi da parte della pubblica amministrazione nel suo complesso, nonché per il personale dell'amministrazione penitenziaria, costretto a recarsi per la formazione nelle strutture della penisola,
chiede di interrogare il Presidente della Regione per sapere se è a conoscenza del problema e come intende impegnarsi per evitare la chiusura della Scuola di formazione e aggiornamento del corpo di polizia e del personale dell'Amministrazione penitenziaria, ubicata a Monastir. (190)
I sottoscritti,
PREMESSO che, in data 2 ottobre 2014, il Consiglio regionale, a conclusione della discussione sulla mozione n. 74 sulla proroga del "Piano casa", ha approvato l'ordine del giorno n. 20 che impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale a presentare nel più breve tempo possibile un disegno di legge sostitutivo e migliorativo della normativa urbanistica ed edilizia vigente e di semplificazione delle procedure;
CONSIDERATO che detto impegno, se mantenuto, avrebbe consentito di superare tutte le problematiche che sarebbero potute derivare dalla mancata proroga dei termini del "piano casa" vigente che, come noto, scadono il prossimo 29 novembre 2014;
TENUTO CONTO che, con la deliberazione n. 39/2 del 10 ottobre 2014, la Giunta regionale ha approvato un disegno di legge che contiene "Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia edilizia e urbanistica";
RILEVATO che detto disegno di legge, nonostante siano trascorsi circa trenta giorni dalla sua approvazione in Giunta regionale, non è ancora pervenuto all'attenzione del Consiglio regionale per la necessaria istruttoria nella Commissione di merito e per la doverosa valutazione da parte delle forze politiche;
CONSIDERATO, ancora, che, dalla lettura del testo esitato dalla Giunta regionale, emerge una realtà complessiva complessa che necessita di confronto e riflessione preliminare con tutte le rappresentanze istituzionali, economiche e sociali che non sono solo destinatarie, ma comprimarie, delle scelte e delle decisioni che, sulla materia, l'Assemblea regionale dovrà adottare;
PRESO ATTO che il tempo a disposizione da qui al 29 novembre 2014, giorno in cui scadono i termini del "piano casa", non consente di discutere e approvare il disegno di legge di cui all'impegno assunto con l'ordine del giorno n. 20 del 2 ottobre 2014;
MESSO in evidenza il fatto che, se non venisse prorogato il piano casa, in assenza di una nuova disciplina sulla materia ne deriverebbero danni di notevole portata sotto il profilo economico e occupazionale, come continuano a denunciare anche le rappresentanze economiche e sociali,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione:
1) per conoscere i motivi della mancata presentazione al Consiglio del disegno di legge approvato nate il 10 ottobre 2014;
2) per sapere se non intenda accedere alla proroga dal "piano casa" vigente fino all'approvazione di tale disegno di legge, sulla base dell'impegno assunto in Assemblea a conclusione della discussione della mozione n. 74. (82)
Interpellanza Anedda sulla gara d'appalto a procedura aperta per l'affidamento di servizi catalografici e informatici relativi al Sistema informativo regionale del patrimonio culturale.
Il sottoscritto,
PREMESSO che la Regione autonoma della Sardegna, Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, bandiva una gara d'appalto a procedura aperta per l'affidamento di servizi catalografici e informatici, relativi al Sistema informativo regionale del patrimonio culturale, approvata con determinazione del direttore del Servizio beni culturali rep. n. 595 prot. n. 7459 del 21 aprile 2011;
EVIDENZIATO che le società MIDA Informatica Srl e SPACE Spa vennero dichiarate aggiudicatarie del bando di gara di cui sopra con determinazione n. 596 del 17 giugno 2013, prot. n. 9811, rettificata con determinazione n. 814 del 24 giugno 2013, prot. n. 10406;
PREMESSO che:
- le società aggiudicatarie procedettero a richiedere l'invio di curriculum vitae per l'assunzione di soggetti che potessero ricoprire gli incarichi di referenti scientifici, fotografi e catalogatori, nell'ambito del progetto di catalogazione del patrimonio culturale della Regione, e che il bando di gara richiedeva esplicitamente che i servizi oggetto di gara venissero prestati attraverso catalogatori in possesso di adeguata formazione e competenza nella catalogazione informatizzata di beni culturali secondo gli standard dell'ICCD;
- altresì, la Regione autonoma della Sardegna non ebbe a deliberare alcun tariffario per le campagne di catalogazione con standard ICCD e, pertanto, al fine di stabilire il medesimo, si dovesse far riferimento per assimilazione ad altre regioni nelle quali varia da un minimo di euro 15 netti ad un massimo di euro 27,50 netti;
Considerato che il bando prevedeva che l'appaltatore si obbligasse ad applicare nei confronti dei propri dipendenti, impiegati nelle prestazioni oggetto dell'appalto, condizioni normative e retributive non inferiori a quelle risultanti dai contratti di lavoro applicabili alla categoria e nella località in cui si svolgano le prestazioni;
APPURATO che le proposte di collaborazione delle società aggiudicatarie contemplavano delle tariffe che, al netto, risultavano fortemente ed indebitamente al di sotto dei minimi riconosciuti e rifiutavano proposte più congrue, le quali contemplavano l'utilizzo della media ponderale INSPE che risultava pari a euro 20,80 netti a catalogazione, in ogni caso inferiore a quanto commisurato nel budget che la Regione autonoma della Sardegna aveva stanziato per il progetto di cui sopra;
CONSIDERATO che, nell'espletamento delle prestazioni appaltate, l'appaltatore è tenuto ad ottemperare a tutti gli obblighi verso i dipendenti derivanti dalle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia di tutela, sicurezza, salute, assicurazione e assistenza dei lavoratori, invece le società appaltatrici proposero più volte collaborazioni che partissero prima della stipula dei contratti effettivi, esponendoli a prestazioni lavorative prive di alcune assicurazioni, proponendo successivamente alle prestazioni effettuate contratti retrodatati divergenti da quanto concordato precedentemente con i professionisti, dei quali nessuno degli stessi è riuscito ad avere copia;
RILEVATO che le società aggiudicatarie procedevano con il contattare i singoli professionisti cercando di approfittare del momento di crisi per far accettare ai futuri collaboratori contratti di lavoro privi di alcuna garanzia nonché prevedenti, alla luce della formula al ribasso, compensi assolutamente irrisori rispetto alla delicatezza e difficoltà del lavoro richiesto;
EVIDENZIATO che alcuni professionisti che accettarono la proposta di collaborazione, constatarono l'allungarsi a dismisura dei tempi di lavoro, con consequenziale salto di qualsiasi stima fatta precedentemente, rendendo lo svolgimento del lavoro antieconomico, e che gli stessi segnalarono le difformità del lavoro posto in essere in concreto rispetto a quello proposto, con importanti e crescenti dubbi sulla copertura assicurativa nel maneggiare opere di pregio in condizioni precarie;
CONSTATATO che, nonostante tali segnalazioni, le società aggiudicatarie si rifiutavano non solo di effettuare delle modifiche contrattuali che avrebbero permesso il proseguire da parte dei professionisti la collaborazione al progetto, ma addirittura di fornire ai collaboratori i dati necessari all'accesso al sistema per la consegna del materiale;
APPURATO altresì che i collaboratori di cui sopra sono ancora in attesa dei rimborsi spese e degli importi a saldo, anche parziali, per il lavoro eseguito,
chiede di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere:
1) se le società MIDA Informatica Srl e SPACE Spa aggiudicatarie abbiano svolto le attività necessarie alla produzione dei documenti e degli atti, pubblicazioni e relazioni connessi allo svolgimento del servizio, così come previsto dal bando di gara;
2) se le medesime società abbiano trasmesso i report periodici e i rapporti sulle attività svolte;
3) se MIDA Informatica Srl e SPACE Spa abbiano partecipato agli incontri di lavoro, riunioni e tavoli tecnici con l'Amministrazione e con i responsabili delle linee del POR interessate dal servizio;
4) se siano stati effettuati dei controlli sulla effettiva professionalità dei collaboratori assunti dalle società aggiudicatarie così come richiesto dal bando di gara;
5) in caso di risposta affermativa al quesito precedente, si chiede da chi, con quali modalità e secondo quali titoli siano state stilate le graduatorie per pervenire alle assunzioni al fine della collaborazione al progetto;
6) se siano già stati presentati dei risultati dalle società aggiudicatarie e se le somme stanziate dalla Regione autonoma della Sardegna e poi percepite dalle società di cui sopra siano sproporzionate rispetto ai compensi percepiti dai collaboratori al progetto assunti dalle medesime. (83)
Interpellanza Moriconi su piano di metanizzazione per la Sardegna attraverso impianti di rigassificazione del gas metano.
Il sottoscritto,
PREMESSO che:
- la Sardegna è l'unica regione della Repubblica non servita dalla rete nazionale di distribuzione del gas metano;
- la mancata metanizzazione incide negativamente sia sui costi delle attività d'impresa e industriali isolane, che sulla spesa delle singole famiglie, tutti costretti, in assenza di alternative, all'approvvigionamento di energia proveniente da fonti molto più onerose del metano, tanto da porsi come una delle cause principali del ritardo nello sviluppo della Sardegna rispetto alla media nazionale ed europea;
- il metano, oltre che a rappresentare un minor costo, si caratterizza per una sensibile riduzione delle emissioni di anidride carbonica, proponendosi come fonte primaria per il conseguimento degli obiettivi preposti dalle direttive comunitarie per la riduzione di emissioni entro il 2020 di una aliquota pari al 20 per cento da parte di tutti gli stati membri;
EVIDENZIATO che:
- allo stato, l'unica possibilità per creare, in tempi il più possibile ragionevoli, una rete di distribuzione del metano in Sardegna è rappresentata dall'installazione di impianti per la rigassificazione da collegare in rete attraverso l'utilizzo delle infrastrutture già esistenti e coincidenti con le aree industriali di Macchiareddu-Sarroch e Porto Torres;
- nelle suddette aree industriali, oltre ai servizi e alle infrastrutture fondamentali, le cui disponibilità consentono un rilavante risparmio, esistono già le competenze e le professionalità in grado di assicurare la funzionalità degli impianti stessi di rigassificazione;
ATTESO che:
- le utenze potenziali nell'area vasta di Cagliari costituiscono circa il 50 per cento del fabbisogno regionale (industriale e civile), rappresentate dall'area metropolitana (450.000-500.000 abitanti) e dalle aree industriali di Macchiareddu-Sarroch; facilmente raggiungibile con una pipeline è, inoltre, l'area industriale di Portovesme;
- le utenze potenziali nell'area di Porto Torres-Sassari-Alghero costituiscono circa il 30 per cento del fabbisogno regionale (industriale e civile), rappresentate dall'area metropolitana (circa 200.000 abitanti) e dall'area industriale di Porto Torres; anche in questo caso è difficilmente raggiungibile con una pipeline l'area di Olbia,
chiede di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'industria per sapere:
1) se la Giunta regionale non ritenga opportuno valutare, urgentemente, tutte le iniziative da intraprendere al fine di consentire alla Sardegna di potersi approvvigionare, al pari di tutte le altre regioni d'Italia e d'Europa, del metano quale fonte energetica indispensabile a supporto dello sviluppo socio economico dell'isola;
2) se, in virtù di ciò, tra le ipotesi, la Giunta regionale non ritenga opportuno valutare, con la stessa identica urgenza, di intraprendere tutte le iniziative utili e necessarie al fine di poter dotare l'isola dei terminali di rigassificazione, nelle aree industriali riportate in premessa per le ragioni vantaggiose, già citate, sia sotto il profilo economico che infrastrutturale;
3) in caso affermativo:
- se la Giunta regionale non ritenga opportuno richiedere al Governo l'inclusione della Sardegna nel documento delle Strategie energetiche nazionali (SEN) e negoziare con lo stesso l'adozione di procedure straordinarie, tese a colmare il gap energetico della Sardegna col resto del territorio dello Stato, al fine di ridurre sensibilmente i tempi necessari per la realizzazione delle infrastrutture finalizzate alla creazione di una rete di distribuzione regionale attraverso una dorsale che colleghi i distretti industriali serviti dai rigassificatori col territorio regionale e avviare l'iter che prevede la realizzazione di un piano per il trasporto del metano via mare con navi metaniere da depositare nei terminali di ricezione per lo stoccaggio, la rigassificazione e la successiva distribuzione alle utenze;
- se non ritengano di valutare, sin da ora, lo studio di un modello gestionale di tipo misto che veda il coinvolgimento della Regione in collaborazione con i soggetti qualificati operanti nelle aree industriali individuate. (84 C-5)
Mozione Comandini - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Pinna Rossella - Piscedda - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas sul sovraffollamento delle carceri italiane. Obbligo dello Stato italiano di conformarsi alla sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo del giorno 8 gennaio 2013, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- la Corte europea dei diritti dell'uomo, con sentenza del giorno 8 gennaio 2013 (cosiddetta sentenza Torreggiani), ha condannato lo Stato italiano per violazione dell'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, censurando i trattamenti inumani derivanti dall'accertata condizione di sovraffollamento delle carceri;
- la decisione della Corte ha assunto una particolare valenza in considerazione del fatto che è stata seguita la procedura "pilota" che consente di evidenziare l'esistenza di problemi strutturali e di indicare le particolari misure o azioni cui lo Stato dovrà conformarsi;
- in esito alla procedura "pilota", la Corte ha chiaramente accertato e denunciato che il sovraffollamento carcerario in Italia ha carattere strutturale e sistemico in quanto deriva da un malfunzionamento cronico del nostro sistema penitenziario, come dimostrano i risultati, esigui, conseguiti dal Governo italiano quando, nel 2010, ha decretato l'esistenza di uno stato di emergenza. In seguito sono state adottate misure d'urgenza come il cosiddetto "piano carceri" e, laddove possibile, sono state ridotte le pene detentive favorendo misure alternative al carcere;
- viene chiesto allo Stato italiano di garantire, a ogni detenuto, uno spazio vitale non inferiore a 4 metri quadrati (standard minimo per le celle collettive, come individuato dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura e dei trattamenti inumani e degradanti) sufficientemente illuminato e pulito, di assicurare, inoltre, che il detenuto possa trascorrere parte del giorno al di fuori della cella, di prevedere, infine, un sistema di garanzie giustiziali per i detenuti non solo realmente accessibile ma anche effettivo, ovvero condurre a una rapida cessazione della violazione del diritto e, nel caso in cui la situazione fosse già cessata, a ottenere un risarcimento per la violazione subita;
- nonostante la condanna della Corte europea e i vari appelli del Presidente della Repubblica, la situazione penitenziaria in Sardegna ha raggiunto limiti massimi e, nonostante le denunce, fino a oggi nulla è cambiato per ripristinare le politiche di competenza regionale; mentre si registra un costante aumento di reclusi sia indigeni che extracomunitari che aspettano mesi per un primo giudizio portando a un sovraffollamento, spesso disorganico, delle strutture penitenziarie, causando inoltre un collasso sulla dotazione di beni indispensabili, molte strutture rischiano la chiusura;
- il Senato della Repubblica, nella seduta del 2 agosto 2014, ha approvato definitivamente il decreto legge 26 giugno 2014, n. 92, recante disposizioni urgenti in materia di rimedi risarcitori in favore dei detenuti e degli internati che hanno subito maltrattamento in violazione dell'articolo 3 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, nonché di modifiche al Codice di procedura penale e alle disposizioni di attuazione, all'ordinamento del Corpo di polizia penitenziaria e all'ordinamento penitenziario, anche minorile;
CONSIDERATO che:
- il Presidente della Repubblica, in data 8 ottobre 2013, ha inviato un messaggio alle Camere per rappresentare come la decisione della Corte costituisca una conferma dell'incapacità dello Stato italiano a garantire i diritti elementari dei reclusi in attesa di giudizio e in esecuzione di pena e, allo stesso tempo, sollecita affinché si trovi una soluzione alla situazione di sovraffollamento entro la data del 28 maggio 2014, stabilita dalla Corte, imponendo interventi che riconducano al rispetto della Convenzione sulla salvaguardia dei diritti umani;
- il Presidente della Repubblica ha affermato, con estrema chiarezza e convinzione, che l'unica via percorribile per ottemperare alla sentenza della Corte è l'emanazione di provvedimenti di carattere straordinario, quali l'amnistia e l'indulto, solo così, ha affermato con decisione il Presidente della Repubblica, si potranno porre in essere i necessari interventi strutturali atti a contrastare il fenomeno;
RITENUTO che l'adozione di un provvedimento generale di clemenza, oltre a perseguire l'effetto di ridurre il sovraffollamento carcerario, concorre a rendere l'esecuzione della pena pienamente conforme alla funzione rieducativa enunciata nell'articolo 27 della Carta costituzionale;
ACCERTATO che il termine perentorio di un anno, assegnato dalla Corte allo Stato italiano per conformarsi alla sentenza, è scaduto il 28 maggio 2014 e che allo stato attuale l'unica via percorribile per poter rispettare almeno gli obblighi derivanti dalla sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo dell'8 gennaio 2013, sia quella indicata dal Presidente della Repubblica con il messaggio alle Camere dell'8 ottobre 2013, scongiurando così che i molteplici ricorsi momentaneamente "congelati" dalla Corte, ma tuttora pendenti verso lo Stato italiano, vengano accolti,
impegna il Presidente della Regione
anche in considerazione della conversione in legge, con approvazione del Senato della Repubblica nella seduta del 2 agosto 2014, del decreto legge 26 giugno 2014, n. 92, recante rimedi risarcitori in favore di detenuti e altre disposizioni in materia penitenziaria, nonché modifiche al Codice di procedura penale
1) a rivolgere formale richiesta al Presidente del Consiglio dei ministri, al Governo e al Parlamento affinché diano piena attuazione alle indicazioni contenute nel messaggio inviato alla Camere dal Presidente della Repubblica in data 8 ottobre 2013;
2) a rivolgere formale richiesta al Presidente del Consiglio dei ministri, al Governo e al Parlamento affinché provvedano ad adottare un provvedimento generale di clemenza, unico rimedio che consentirebbe allo Stato italiano di potersi conformare alla sentenza della Corte dell'8 gennaio 2013, tenendo conto che il termine perentorio stabilito sempre dalla Corte per il 28 maggio 2014 è ormai scaduto;
3) a rivolgere formale richiesta al Presidente del Consiglio dei ministri, al Governo e al Parlamento affinché diano finalmente corso a interventi strutturali che consentano di risolvere, nel pieno rispetto dei principi costituzionali e in via definitiva, il problema del sovraffollamento carcerario nel nostro paese;
4) a rivolgere formale richiesta al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia e al Ministro delle infrastrutture e della salute affinché:
a) siano verificate le condizioni di idoneità delle sezioni detentive e lavorative nonché di salubrità dell'area intorno al nuovo Istituto penitenziario di Cagliari;
b) siano chiarite le ragioni per cui il villaggio penitenziario, ubicato nel territorio del Comune di Uta, registri un gravissimo ritardo nella conclusione dei lavori e nell'apertura aggravando i pesanti disagi tra i detenuti, i familiari e i diversi operatori penitenziari;
c) siano definiti gli incarichi dirigenziali degli istituti isolani constatato che cinque direttori gestiscono 12 istituti, comprese tre ex colonie penali (Mamone, Isili e Is Arenas);
5) a rivolgere, infine, formale richiesta al Presidente del Consiglio dei ministri, al Governo e al Parlamento affinché si tenga conto, nel processo di riordino giudiziario, della specificità di alcuni istituti penitenziari presenti nell'Isola e si metta in atto un programma di interventi immediati in grado di creare condizioni di vivibilità, ripristinare i servizi e le dotazioni dei beni di prima necessità, nonché di risolvere, nel pieno rispetto dei principi costituzionali e in via definitiva, il problema del sovraffollamento carcerario in Sardegna. (86)