Seduta n.117 del 05/08/2015 

CXVII Seduta

(ANTIMERIDIANA)

Mercoledì 5 agosto 2015

Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU

La seduta è aperta alle ore 11 e 38.

FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 22 luglio 2015 (113), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Michele Azara, Roberto Deriu, Eugenio Lai, Gaetano Ledda e Paolo Flavio Zedda hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 5 agosto 2015.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Sardegna). Sull'ordine dei lavori, Presidente. Mi rivolgo in particolare a lei ma soprattutto alla maggioranza, posto che la minoranza non esiste, come abbiamo visto si presta a ogni e qualunque compromesso. Nel formulare a lei gli auguri di questa legislatura io presi la parola in quest'Aula e dissi a lei che mi auguravo e auguravo anche ai consiglieri regionali della maggioranza e della minoranza di finirla con la carica dei "102" perché è un problema serio, è un problema spinoso, non è che si possano chiedere i "102" su ogni cosa. Io non sto qui a rivedere quello che abbiamo fatto in questa legislatura però il "102" nasce con l'intento di affrontare le alluvioni, di affrontare le calamità naturali, non si fanno i pasticci che si fanno qui che si dà un parere sul "102" con una determinata legge, poi sicuramente come avverrà anche adesso ci saranno degli emendamenti che nulla avranno a che vedere con la legge, nulla avranno a che vedere con il consenso.

Quindi io la pregherei di convocare la Commissione per il Regolamento perché ormai dovrebbe essere convocata almeno una volta all'anno, non è stata convocata per rivedere questo sistema perché noi non siamo in condizioni di esprimere compiutamente nessuna delle nostre convinzioni. Abbiamo visto che abbiamo portato col "102" provvedimenti che possono benissimo transitare nella Commissione competente per materia, essere istruiti e dare a tutti quanti i consiglieri regionali e non che si riuniscono cinque Capigruppo che decidono sulla base di quello che dai a me e a te, una legge che riguarda la Sardegna, questo non è corretto.

PRESIDENTE. Concordo sulla necessità di convocare la Giunta per il Regolamento, sarà fatto sicuramente ai primi di settembre alla ripresa dell'attività, era una cosa già sollecitata anche dall'onorevole Oppi su cui mi ero preso l'impegno.

Discussione, ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento, e approvazione della proposta di legge Cocco Pietro - Pittalis - Rubiu - Anedda - Desini - Usula - Carta - Cocco Daniele Secondo - Cossa - Arbau: "Variazioni urgenti al bilancio della Regione per l'anno 2015, proroga di termini e disposizioni varie". (249)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge numero 249, ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Questa proposta di legge numero 249 firmata dai Capigruppo in pratica sostituisce integralmente il disegno di legge numero 238 che era stato presentato dalla Giunta regionale relativamente al rifinanziamento dei collegamenti ferroviari sul così chiamato trenino verde e per quanto riguarda la questione dei precari delle province che è stata recepita. Per cui variazione di bilancio, trenino verde per 3 milioni e sette, la proroga del commissariamento di AREA per ulteriori sei mesi e comunque sino alla nomina del nuovi organi e poi la presente disposizione contribuisce al finanziamento dei contratti di lavoro flessibile della provincia di Cagliari e di Nuoro che sarà integrata attraverso l'emendamento che abbiamo presentato, lo svolgimento dei servizi erogati dalle società in house delle province le quali a seguito delle ultime manovre finanziarie dello Stato hanno visto ridursi drasticamente le loro entrate. Per cui 3 milioni di euro messi a disposizione per questo tema. Questo è il provvedimento "249" che sostituisce integralmente il "238" che la Giunta aveva presentato qualche tempo fa e a cui abbiamo aggiunto la questione delle province con l'accordo di tutti i Capigruppo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ignazio Locci. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Francamente dobbiamo dire che ci aspettavamo dei provvedimenti di fine lavori, delle proposte di fine lavori un po' più pregnanti e forse anche più importanti per l'economia della Sardegna. Vediamo con poco interesse la necessità di incrementare le risorse per il trenino verde, di prorogare il commissariamento dell'azienda regionale per gli alloggi, direi anche la scelta dei precari da sostenere mi pare alquanto arbitraria rispetto alla complessità del tema del superamento del precariato più volte enunciato qui dentro ma mai veramente affrontato, non si capisce per quale motivo i precari della provincia di Cagliari debbano avere un trattamento di favore rispetto ai precari di altre amministrazioni. Abbiamo sentito nelle varie audizioni dei precari cose veramente scandalose rispetto a quello che succede nel reclutamento dei precari. Siamo qui a sanare addirittura situazioni probabilmente di professionisti, o di partite Iva che vengono trattati alla stregua di lavoratori dipendenti dentro la pubblica amministrazione. Di questi temi dovremo iniziare ad occuparci seriamente, ma forse è il caso che lo faccia di più la Giunta, perché in questo Consiglio si sono sprecate ore e ore di discussioni, di audizioni, di incontri, di ordini del giorno, di prese di posizione, però mai c'è stata la volontà politica di affrontare il tema in maniera, come dite sempre voi, strutturale per risolverlo definitivamente. Sono come al solito quindi degli interventi tampone. Ci saremmo aspettati per esempio la risoluzione del problema dei trasferimenti del fondo unico degli enti locali, ma questo attiene le procedure della Giunta, perché vorrei ricordare che i Comuni devono ancora ricevere parte del fondo unico 2014 e addirittura la prima parte del 2015, siamo ad agosto, la spesa praticamente di questa Regione è ferma, ignoriamo i criteri che determinano le priorità che indicano il finanziamento dei programmi già finanziati, già coperti, con la grande invenzione del pareggio di bilancio. Possiamo solamente prendere atto di un'azione politica che di fatto è ferma. Però siamo qui ad approvare o a provare a discutere di un'ipotesi di coperture finanziarie che, cari colleghi, sapete meglio di me che non troveranno albergo, perché non verranno mai trasferite dove ci sono queste necessità, visti i chiari di luna, visto e considerato che il nostro sistema non consente ormai più di trasferire risorse a chi le deve spendere. I direttori generali una volta che ricevono il plafond non si sa bene a quale logica di priorità rispondano per risolvere o per trasferire fondi. Quindi siamo davanti a questa serie di provvedimenti.

Io ho forti dubbi rispetto agli obiettivi che queste proposte si pongono. Ritengo che sarà l'ennesima norma, l'ennesima legge che non produrrà nessun risultato per il bene della Sardegna.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Valter Piscedda. Ne ha facoltà.

PISCEDDA VALTER (PD). Presidente, semplicemente per spendere due parole su questo argomento che riguarda i precari. Sono abbastanza d'accordo con il consigliere Locci, è una vicenda che bisogna assolutamente affrontare e mettere a regime. Si decida quel che si vuole, però l'argomento va affrontato, va affrontato di petto, soprattutto in vista della riforma degli enti locali alla quale ci stiamo accingendo, che dal mio punto di vista non può prescindere dalle situazioni di precariato in generale che abbiamo nella pubblica amministrazione. Non saremo credibili se facessimo questa riforma a prescindere dalle situazioni di precariato che abbiamo negli stessi palazzi della Regione. Però ci tenevo in questo caso a lasciare scritto, per questo sto intervenendo, che non bisogna in questo caso interpretare chi è precario e a quale titolo è precario, sono certificati quelli che sono i precari delle Province, e quindi se fosse necessario, io lo dico, bisogna aggiungerci anche quelli che attualmente si occupano del progetto POR implementazione, CSL e CESIL, che non sono figli di un dio minore, ma sono lavoratori precari delle Province che sembrerebbero esclusi da questa operazione. Ecco, non esiste, cioè anche questi vanno messi dentro. I soldi non bastano? Pazienza, o se ne trovano altri, magari facciamo qualche sponsorizzazione sportiva in meno, però questi vanno sistemati. E quindi ci tenevo a che rimanesse agli atti questa dichiarazione. Grazie.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Christian Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az). Presidente, chiedo venia in anticipo se disturberò con questo mio intervento la laboriosa attività dei colleghi, che vedo intenti a migliorare il testo normativo. Però, davanti a questo generoso contributo al caos normativo regionale che rappresenta questa proposta di legge, alcune parole vanno spese. È l'ennesimo testo omnibus che arriva, con interventi frammentari che non concorrono minimamente ad affrontare e ad aggredire i nodi strutturali della crisi che sta fuori da questa'Aula. Ieri l'ho detto al Presidente Pigliaru, oggi ne approfitto con la presenza del vicepresidente Paci, che peraltro è competente in materia di programmazione bilancio. Davanti alla ristrettezza di risorse che viviamo, Assessore, non credo sia sintomatico di buona amministrazione affrontare in maniera parcellizzata i problemi, le risorse e la spesa soprattutto andrebbero qualificate, orientate in progetti di più ampio respiro. Io capisco le pressioni che arrivano anche indipendentemente dalla volontà sua e dell'assessorato, però francamente nell'arco di pochi giorni destinare 2 milioni 100 mila euro alle società professionistiche, andare ad utilizzare altre risorse qua e là senza una cornice più ampia, credo non sia utile per nessuno, men che meno per la qualità normativa di questo Consiglio, lo dico ai colleghi della maggioranza e della minoranza. Anziché andare a rivisitare il corpus normativo della Regione che è piuttosto frammentato, piuttosto confliggente nelle sue norme, noi continuiamo con proposte e disegni di legge che introducono tante altre disposizioni, ancora una volta parziali, contribuendo a questo mare magnum inestricabile che è generatore semplicemente di confusione e di spesa. Io credo che poi una nota a parte meriti l'articolo 2, che è un articolo veramente di dubbia legittimità, perché si introduce nell'ordinamento della Regione la figura del commissario "potenzialmente a vita". Abbiamo sempre limitato le esperienze commissariali perché si tratta di un fatto eccezionale, aggiungere la dicitura "e comunque fino all'insediamento di nuovi organi" significa che se la politica non trova un'intesa per insediare nuovi organi, questi commissari durano a vita. Io credo che si sta prefigurando già una soluzione patologica, cercando di farla passare per fisiologica. I commissari sono un'esperienza straordinaria. Questa norma va a confliggere con tutto il resto delle norme, sia nazionali, che regionali. Noi abbiamo una norma di riferimento che è la 11 del 1995 che disciplina attentamente i casi di scadenza, proroga, di commissariamento degli enti, e avremo tutto il comparto regionale che ha i sei mesi, più i quarantacinque giorni di proroga come orizzonte dei commissariamenti, che qui invece vengono allegramente superati introducendo, solo ed esclusivamente per un'agenzia, la possibilità di allungare ad libitum la possibilità commissariale.

Quindi francamente mi aspettavo anche durante tutte le discussioni che sono state fatte, sembrava che se non si fosse risolto in Giunta delle elezioni il problema della più efficace surroga dei consiglieri si sarebbe pregiudicato chissà quale attività legislativa, beh francamente, signori, se questa è la qualità dell'attività legislativa che stavamo pregiudicando, io credo che una riflessione più attenta la dovremmo fare tutti perché non stiamo rendendo assolutamente un buon servizio alla Regione.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, curiosamente questa legge arriva proprio il giorno successivo all'approvazione da parte del Parlamento della legge sulla riforma della pubblica amministrazione, che ci pone numerosi problemi. E ci pone soprattutto il problema di una nuova pubblica amministrazione, di un nuovo assetto della pubblica amministrazione, che vede cose che fino a ieri sembravano impensabili come la licenziabilità dei dirigenti, che vede la cancellazione della figura dei segretari comunali, che vede sostanzialmente, più che un ridimensionamento, probabilmente si va verso la cancellazione delle prefetture e delle camere di commercio. Tutta una serie di provvedimenti che ci pongono una serie di interrogativi. Bene, noi adottiamo un provvedimento, tra l'altro con l'articolo 102, che tampona una serie di situazioni. Tutti gli anni noi ci troviamo ad aver a che fare col problema del Trenino verde,abbiamo questo problema dei precari delle province, abbiamo, come hanno detto i colleghi poc'anzi, una infinità di precari da tutte le parti e noi pensiamo di poter continuare ad affrontare questi problemi con norme tampone, procrastinando situazioni che diventeranno piano piano insostenibili per evidenti esigenze di moneta e non affrontiamo i nodi veri. Noi stiamo riproponendo il solito cliché della politica che non decide, che affronta i problemi emergenti e non affronta i nodi che bisognerebbe davvero sciogliere, anche quelli dei precari delle province, prima o poi dovremo arrivare al (…) delle province, dei relativi precari e della ricollocazione di tutta una serie di figure professionali che comunque di sicuro non perderanno il posto di lavoro quindi da questo punto di vista si trovano pure in una situazione di privilegio. Non affrontiamo tanti nodi, credo che tra un po' parleremo anche del nodo della sanità, tamponiamo alcune situazioni, altre poi ce le ritroveremo a settembre. E' un modo di legiferare che onestamente non ci piace, non c'è mai piaciuto, crediamo che questa Regione debba, così come tutte le altre, ma noi ci poniamo in particolare il tema della nostra Regione perché forse non ci dimentichiamo che le regioni speciali, e la nostra in particolare, sono nel mirino dell'opinione pubblica sono nel mirino del Governo e proprio per questo noi dovremmo avere il senso della nostra esistenza come Regione e della nostra esistenza come Consiglio regionale. Il senso quale può essere? Solo uno secondo me, fare meglio di quello che riesce a fare lo Stato, collocarci su posizioni più avanzate di quelle che assume lo Stato, invece oggi si verifica esattamente il contrario, lo Stato va avanti, lo Stato con scelte anche discutibili come normale che sia però fa delle cose, decide delle cose, noi invece ci troviamo a rivestire posizioni di retroguardia, salvare il salvabile, non fare quello che avremmo dovuto fare prima dello Stato pur avendo la possibilità di farlo e la potestà di farlo e ci ritagliamo un ruolo che sinceramente preferiremo non vedere. Il senso di tutto questo è: a cosa serviamo? A cosa serve una Regione che si comporta così e a cosa serve un Consiglio regionale che si comporta così?

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Mi sento di ribadire i concetti espressi molto elegantemente da quei colleghi che mi hanno preceduto, questa proposta di legge che prende il posto di un disegno di legge è sintomo o indice di una capacità di legiferare insufficiente, è evidente che c'è un gravissimo difetto di programmazione, oggi stiamo tappando dei buchi in tema di trenino verde, altri ne tapperemo e ne tapperete, soprattutto quello relativo al commissariamento delle ASL, ne parleremo dopo quando arriverà l'emendamento, però sono tutti buchi che avrebbero dovuto trovare una collocazione e dei tappi in sede di programmazione, quindi il difetto di programmazione, l'incapacità di vedere un orizzonte finanziario e fattuale rispetto alle cose da fare è evidente ed è molto pesante. Oggi siamo qui solo ed esclusivamente per il senso di responsabilità dei Capigruppo di opposizione che hanno dato modo all'Aula di discutere di questi temi. Il trenino verde sicuramente è importantissimo, è uno strumento di promozione della Regione di straordinaria rilevanza, è un trenino che attraversa degli scenari incomparabili, che comunque è oggetto di trattazione sulle riviste turistiche e tematiche e di tutto il mondo, quindi bene facciamo a sostenere il trenino verde, anche se bene avreste fatto a sostenerlo in altra epoca, in sede di programmazione, così come bene facciamo a sostenere società in house delle province che svolgono servizi assolutamente indifferibili, servizi che non possono mancare alle comunità e nelle collettività che abitano e risiedono in quei territori. Così come questo sostegno, le società in house e le province va anche nella direzione di dare un orizzonte, anche se purtroppo piuttosto breve, un orizzonte di sicurezza e tranquillità alle famiglie dei lavoratori. Il medesimo orizzonte di sicurezza e tranquillità ovviamente lo meritano anche i lavoratori delle società in house dei comuni di cui parleremo dopo in quanto sono oggetto di un emendamento proposto dall'opposizione.

PRESIDENTE. Comunico all'Aula che è rientrato dal congedo l'onorevole Deriu.

E'iscritto a parlare il consigliere Angelo Carta. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az). Grazie Presidente, in effetti non si finisce mai di imparare perché nel dare l'assenso al 102, quindi alla procedura che evita la discussione in Commissione di un progetto di legge, io ho dato il mio assenso su un testo che è stato presentato anche non molto urgente ma con un cavallo di Troia che era assolutamente necessario, che è diventato ora un cavallo di Troia perché io ho un mazzetto di emendamenti che onestamente ancora un po'… e continuano a portarmi emendamenti, quindi chiedo se il 102 ha un suo scopo, se ha una sua funzione. La discussione in Commissione di un progetto di legge è fondamentale, se i Capigruppo decidono che va in Consiglio senza questa discussione credo si debba avere il rispetto di quel testo e delle due o tre cose che sono state più o meno concordate, ma questa procedura è veramente assolutamente non condivisibile, quindi io non so se in qualità di Capogruppo darò mai più un assenso ad un 102, perché così vuol dire tarpare una discussione e chiudere tutte le porte a chiunque che non sia il più svelto o la volpe più anziana di questo Consiglio per fare cose tutte urgenti, tutte giuste, ma che sicuramente sono fatte con la procedura sbagliata.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL). Mi riallaccio a quello che appena detto il sindaco e onorevole Angelo Carta, condivido con lui che il 102 deve servire solo per risolvere problematiche e criticità più urgenti ma credo che l'accordo che è stato raggiunto poc'anzi in Conferenza dei Presidenti di Gruppo porterà porta solo a questo, credo che il testo che tra l'altro è stato presentato dal capogruppo del PD sia stato e verrà asciugato da quasi tutti gli emendamenti che sono stati presentati e noi andremo a votare questo provvedimento perché in questa maniera ci stiamo accordarti poco fa. Quindi credo che gli amici dell'opposizione possano stare tranquilli, gli impegni assunti per quel che ci riguarda verranno assolutamente rispettati.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Intervengo rapidamente, durante la presentazione sono rimasto con un intervento asciutto relativo esclusivamente al disegno di legge tradotto in proposta di legge che era quella concordata e questo è quello che noi stiamo portando in aula oggi. Vorrei integrare la questione per lasciarlo agli atti e ad onor di verità per rappresentare quello che abbiamo discusso nella riunione dei Capigruppo sui temi che sono stati messi all'ordine del giorno. Si è discusso di precari, tutti temi dei quali hanno discusso alcuni colleghi adesso, perché si dice che si presenta un testo asciutto. Abbiamo discusso di precari, di precari delle province, di precari dei comuni, di LSU di LPU, di stabilizzazioni: tutti temi che non abbiamo non tenuto in considerazione, abbiamo detto che forse non era il caso di discuterli in un provvedimento normativo che utilizza il 102 del Regolamento per arrivare rapidamente in Aula, perché non sembrava il caso, sono temi che vanno approfonditi e che vanno discussi ulteriormente che non abbiamo tralasciato, perché non interessa a nessuno tralasciare, sono tematiche che riguardano la maggioranza come riguardano la minoranza. Oltre a quello che abbiamo messo all'attenzione di questo provvedimento, ovvero i precari delle Province, perché le Province stanno andando verso la cancellazione ed era necessario mettere in sicurezza, con denari ulteriori, coloro che lavorano come precari nelle società in house di Cagliari e di Nuoro, in questo caso. Per il resto, ci siamo dati appuntamento al primo di settembre, questo è l'impegno, onorevoli colleghi, l'impegno che ci siamo dati tutti, i rappresentanti dei capigruppo di maggioranza e di minoranza, perché dobbiamo affrontare la questione che riguarda i lavoratori che devono essere stabilizzati, così come riguarda i lavoratori in utilizzo degli enti locali, 336 lavoratori, così come riguarda i lavoratori delle società in house e non solo delle Province, ma anche quelle dei comuni, di cui si è detto. Per la quale cosa era stato presentato un emendamento che abbiamo detto di portare all'attenzione delle Commissioni, proprio per sviscerare meglio il problema ed affrontarlo in maniera più adeguata. Per evitare di fare errori. Quindi, non ci sono temi abbandonati o tralasciati, temi all'ordine del giorno, temi attesi da tanta gente su cui noi non possiamo far finta di niente, dobbiamo prestare attenzione, è un impegno che abbiamo preso e messo all'ordine del giorno della Conferenza dei Capigruppo e che dal primo di settembre i primi temi da affrontare in discussione saranno questi. Lo voglio ribadire anche in quest'Aula, perché è un impegno che abbiamo preso noi come tutti i colleghi che hanno partecipato alla riunione. Pertanto, questo rimane esclusivamente un provvedimento asciutto con le cose che abbiamo concordato nella fase iniziale, con gli emendamenti presentati dalla Giunta e tutte le altre questioni, anch'esse presentate dai vari colleghi che riguardano ulteriori risorse per il trenino verde, risorse per i comuni che fanno parte dei così detti borghi che devono essere curati che partecipano all'Expo, anche questo è un altro tema di un emendamento che abbiamo deciso di accantonare per il 102 ma che sarà affrontato successivamente, e così come gli altri che, non avendoli sotto mano non li ricordo tutti, saranno affrontati immediatamente dopo. Questo è l'impegno che abbiamo preso ed è quello che vorremmo mantenere tutti quanti anche dopo. Per cui vi invito tutti, questa è la cosa, quando si presenta un 102 di stare al tema, gli emendamenti sono quelli della Giunta più questo impegno per 10 mila euro che era stato preso per quanto riguarda le vittime sugli incendi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Roberto Desini. Ne ha facoltà.

DESINI ROBERTO (Sovranità, Democrazia e Lavoro). Giusto per andare in linea con quanto ha appena dichiarato il capogruppo del PD, il collega Pietro Cocco, che vorrei tranquillizzare i colleghi della minoranza che questo provvedimento che stiamo… Guardi non l'ho interrotta, onorevole Locci, quando lei è intervenuto, quindi le chiederei di fare altrettanto, grazie. Abbiamo preso un impegno tra persone serie in Conferenza dei Capigruppo, sono stati ritirati gli emendamenti, se non quelli presentati dalla Giunta, bisogna riconoscere quanto ha affermato il vicepresidente, l'assessore Paci, quando ha detto che il disegno di legge poteva avere un iter normale, percorso dell'Aula, però si è voluto adottare un 102 per inserire anche altri provvedimenti che tutti conosciamo. Ma soprattutto gradirei che, e intervengo anche perché rimanga agli atti, che così come ho dichiarato in Conferenza dei Capigruppo, gradirei che fu venissero presi impegni da tutta l'Aula che, alla ripresa dell'attività nel mese di settembre, venissero inserite nell'agenda delle Commissioni competenti i provvedimenti che adesso non stiamo esaminando, che riguardano soprattutto i lavoratori degli enti locali sia per quanto riguarda i precari dell'istituto zooprofilatico. Insomma, ci sono state tante altre proposte in Conferenza dei Capigruppo per altre stabilizzazioni, quindi gradirei che alla ripresa dell'attività, dopo la pausa estiva, vengano messi in agenda con assoluta priorità questi temi. Vorrei tranquillizzare che non ci saranno sorprese alcune, rispetto agli impegni che sono stati presi nella Conferenza dei Capigruppo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gianluigi Rubiu. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Volevo evidenziare, così come già espresso da alcuni colleghi, l'abuso che si sta facendo in questo Consiglio regionale del 102. Il 102 è uno strumento che va in qualche modo a contrastare e ad aggirare quei problemi legati all'emergenza, mentre in questo Consiglio regionale il 102 è diventato una consuetudine, quasi un'usanza locale, ogni tanto per accelerare la tempistica proponiamo il 102. Personalmente, sono stato lavoratore dipendente per 26 anni e in quell'occasione avevo diritto, come tutti i lavoratori dipendenti, a 33 giorni di ferie, da consigliere regionale non ho più questo diritto, così come non ce l'hanno i colleghi qui presenti. Quindi, se si vuole qualche modo cercare di aggirare gli ostacoli per accelerare, per andare tutti in ferie, tutti noi compresi, velocemente con la proposta del 102 invece di discutere le leggi, bene questo non è un sistema corretto, non siamo stati eletti dai sardi per fare questo, questo non è in nessun modo incrementare e agevolare il dialogo, ma soprattutto cercare di fare regnare all'interno di questo Consiglio la democrazia. Lo strumento del 102 è uno strumento peraltro concordato, dove anche noi abbiamo dato l'assenso ma solo per l'articolo 1, per l'articolo 2, per l'articolo 3 e l'articolo 4 della proposta di legge numero 249, non sicuramente per emendamenti che intendono prorogare i commissari della ASL, e non sicuramente per altri argomenti per i quali non abbiamo assolutamente dato nessuna disponibilità. E' verissimo, perché altrimenti mi nasconderei dietro un dito, che abbiamo discusso, nell'occasione dell'incontro dei Capigruppo su altri temi, ma tra questi temi abbiamo posto questioni anche molto urgenti che sono i lavoratori in utilizzo, 400 persone circa che stasera alle 15 e 30 saranno sotto il palazzo del Consiglio regionale, è già mobilitata la Digos, e sono già mobilitate tutte le organizzazioni sindacali. Probabilmente a nessuno interessa questo argomento, perché in questo Consiglio siamo già in ferie, ho visto che probabilmente alcuni colleghi non tengono conto neanche del fatto che fuori da questo Consiglio regionale ci sono disoccupati, che non hanno da mesi lo stipendio e non sanno come andare avanti. Detto questo, Presidente, anche io per quanto mi riguarda e fino a quando sarò Capogruppo di questo gruppo che mi onoro di rappresentare, non darò più l'assenso al 102 se non sono realmente blindate, se non trattano argomenti di estrema urgenza. Perché questo sistema del 102 serve solo per aggirare gli ostacoli e per evitare di discutere problemi con l'intero Consiglio.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Abbiamo con senso di responsabilità ritengo, come opposizione, dato il nostro consenso perché stamattina entrasse in Aula il provvedimento con la procedura d'urgenza, ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento. Lo abbiamo fatto tenuto conto delle questioni, quelle relative al trenino verde, quelle relative ai contributi a favore delle Province per i lavoratori delle società in house, lo abbiamo fatto anche per introdurre un tema, sia pure alla vigilia della chiusura dei lavori per la pausa estiva… A tale proposito dico, anche una pausa meritata per quei politici che durante l'anno erano sempre presenti in Consiglio regionale, quindi non mi vergogno di dire che da domani avrò 10 giorni, una settimana di riposo, come ce l'hanno tutti i comuni mortali, compreso chi fa politica, chi la fa a testa alta, avendo frequentato queste Aule dal lunedì al venerdì tutti i giorni d'autunno, di primavera, di inverno e anche, per quanto mi riguarda, nel periodo estivo. Quindi vado domani, come tanti altri colleghi, a testa alta per un meritato riposo. Lo dico però anche con la preoccupazione di quel che ci attende alla ripresa dei lavori; noi abbiamo preso l'impegno, presente anche la Giunta regionale, che ai primi di settembre noi dovremo occuparci del grave e gravosissimo problema dei lavoratori cosiddetti precari, lavoratori socialmente utili, lavoratori cosiddetti in inutilizzo, rispetto ai quali si è ritenuto, proprio per cercare di fare il miglior lavoro possibile, di portare l'argomento nella Commissione competente. Quindi, con questo auspicio e con questa intesa noi abbiamo anche favorito l'introduzione di questo provvedimento, che abbiamo anche cercato di completare tenendo conto che ci sono anche i lavoratori delle società in house dei Comuni che attendono risposta, così come quelli che sono già contenuti nel provvedimento e che riguardano le Province, e mi auguro che venga anche per loro riservato un trattamento e un'attenzione, perché mi pare non possa essere fatta distinzione tra lavoratori dell'uno o dell'altro ente territoriale. Poi tutto quello che la maggioranza riterrà, nella sua responsabilità, di inserire in questo provvedimento, ad iniziare dalla proroga dei commissari delle Aziende sanitarie, è un problema di responsabilità vostra, però è un problema che certifica anche il fallimento dell'azione della Giunta regionale in questo settore, perché significa che in otto mesi non siete riusciti a fare neanche uno straccio di riforma, neanche a portare in Consiglio regionale l'idea dell'avvio di una riforma del sistema; avete soltanto ipotizzato una riforma di modifica della rete ospedaliera che sta creando grandi litigi e contrapposizioni all'interno dalla maggioranza stessa, perché non sono stato io a dire che è inadeguato l'Assessore della sanità, non sono stato io e nessuno dell'opposizione a mettere in evidenza le carenze, ma sono gli operatori sanitari e sono le amministrazioni locali. E allora forse serve un esame di coscienza e speriamo che su questi temi ci possa essere un confronto serio in Aula, e, al di là della contingenza e della necessità della proroga dei commissari, chiedetevi se hanno fatto bene e hanno operato bene in questi otto mesi, anziché ipotizzare soltanto una proroga senza neanche porsi il problema se le liste di attesa, che già erano lunghe nella scorsa legislatura e per le quali giustamente avete portato le critiche, se si sono ridotte o se sono aumentate le liste d'attesa, se è un'operazione seria quella di ipotizzare che il reparto di urologia a Nuoro, che è una delle poche eccellenze che abbiamo, per ragioni di campanile dovete portare ad Oristano 22 posti letto da distribuire tra ospedale e case di cura! Ma di che cosa stiamo parlando? Chiedetevi queste cose e ponetevelo come problema. Speriamo che nel riposo dell'estate veramente su questi temi ci sia qualcuno illuminato della maggioranza che possa far ragionare il responsabile della sanità, la Giunta e voi stessi della maggioranza. Noi saremmo qui a fare il nostro dovere di oppositori, senza pregiudizi, senza assumere bandiere di nessun colore per fare opposizione contro a tutti i costi, sperando che anche l'Assessore si ricordi che esiste una Commissione consiliare dove ci si può confrontare anche con l'opposizione e che forse qualcuno che ha anche esperienze nel settore può dare anche qualche utile consiglio, che non è per fare la tutela dei campanili ma probabilmente per sfruttare un'occasione che mi pare possa essere forse una delle poche occasioni utili per fare in modo che la sanità funzioni, così come devono funzionare gli altri comparti. Così come deve funzionare l'Assessorato dell'ambiente che deve ricordarsi che ci sono persone dietro quei cantieri verdi che aspettano risposte, che aspettano la liquidazione delle risorse! Un Assessore dell'agricoltura deve sapere che c'è un comparto, che ci sono contadini, pastori, che ci sono padri e madri di famiglia! E allora, assessore Paci, il problema non è solo di distribuzione di risorse ma di qualità della spesa ed è soprattutto di efficienza e rapidità degli interventi, perché poi, quando le persone non sanno più a che santo rivolgersi, allora sì che ne conseguono anche altri tipi di dramma, che coinvolgono anche altre istituzioni. E allora la politica almeno su questo, almeno sulle questioni più importanti sulle quali possiamo anche convergere, … l'opposizione come in questo caso mostra senso di responsabilità per andare incontro alla soluzione di quei problemi che attengono il disagio sociale, che attengono i settori produttivi, su questo noi vi solleciteremo ad un'azione sempre più forte e sempre più risoluta, perché poi "a babbo morto" è facile piangere, è facile dire "Governo Renzi ladro che ci hai portato le scorie nucleari in Sardegna". Lo possiamo dire il primo di settembre dopo che ce le portano? Ecco perché dico: caro presidente Pigliaru, svégliati, c'è tutto il tempo per andare e chiedere l'audizione in Consiglio dei Ministri, per battere forte i pugni, perché non dobbiamo assolutamente subire le conseguenze di un'azione romana, perché, ripeto, la mobilitazione si fa prima, non si fa dopo quando sono scappati i buoi dalla stalla.

E' con questo auspicio veramente di rinnovato interesse per le questioni, almeno quelle sulle quali possiamo convergere, che l'opposizione farà come sempre la sua parte costruttiva.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, ha facoltà di parlare per la Giunta l'assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Voglio innanzitutto ringraziare tutto il Consiglio, la maggioranza e l'opposizione, per aver concesso questa procedura di urgenza. Anche io non l'amo, lo devo dire con molta sincerità, e quindi è con un certo anche rammarico personale che mi trovo qui; i lavori dovrebbero seguire l'iter previsto di discussione e di dibattito in Aula, purtroppo non sempre la tempistica riesce nel modo dovuto e indubbiamente ci troviamo qua con la scadenza dei commissari delle ASL a fine agosto, quindi con un vuoto normativo che deve essere colmato. In più si era valutata nelle settimane scorse, devo dire all'unanimità da parte dei Capigruppo, la necessità di fare con urgenza l'intervento sui lavoratori precari delle Province. A questo punto c'era questo veicolo normativo, lo chiamo così, di aggiustamento di alcuni dati contabili, e si è colta questa occasione di cui stiamo discutendo. Quindi lo vorrei dire subito con molta chiarezza: non stiamo facendo un atto normativo di programmazione o di grandi cambiamenti, si tratta di strumenti di manutenzione normativa. Come sapete bene è la mia prima esperienza in questa veste e mi accorgo che spesso si fanno le norme ma poi la parola non era quella giusta, l'UPB non era quella giusta, e bisogna fare un po' di manutenzione, questa manutenzione richiede una norma di legge, non si può fare con una determina, con un decreto dell'Assessore e quindi spesso ci troviamo anche qui per cambiare una parola che altrimenti non ci permette di usare uno strumento normativo. Avviene in tutte le assemblee purtroppo e quindi ne dobbiamo tenere conto. Allora lo strumento di oggi è uno strumento di manutenzione contabile, di manutenzione normativa e però affronta un problema importante che è quello dei precari delle province. I precari delle province, io sono molto d'accordo con gli interventi fatti, i precari non sono solo nelle province, il disagio sociale non è solo nelle province ce lo abbiamo nei comuni, ce lo abbiamo in larghi strati della popolazione. Nelle province è ancora più forte perché tutti sappiamo i tagli che il Governo in modo del tutto scellerato ha fatto nei confronti delle province pensando di chiuderle ma dimenticandosi che presso le province ci sono funzioni importanti che devono continuare ad essere svolte e ci sono delle persone che sono lì per svolgerle. Con questo provvedimento abbiamo individuato 3 milioni di euro per intervenire, per dare una risposta almeno al 31 dicembre di quest'anno a queste situazioni.

Dopo di che ho preso l'impegno personale e lo mantengo qui in aula di affrontare insieme il tema delle varie altre categorie di lavoratori, i lavoratori in utilizzo, gli LSU, i lavoratori che operano nei cantieri verdi, i precari dei comuni, da questo punto di vista io auspico che ci sia una riflessione comune sull'utilizzo del fondo unico è un tema che non possiamo più elidere, ci sono troppe disparità all'interno delle risorse finanziarie destinate ai comuni che vanno affrontate. Qui a fianco a me c'è la assessore degli enti locali Cristiano Erriu e con lui abbiamo preso l'impegno di affrontare nella sede dovuta che è anche la conferenza regioni ed enti locali questo tema che è un tema fondamentale perché se no non saremo in grado con le risorse che sono ovviamente limitate riuscire a dare risposte. Do anche atto che stiamo lavorando sui cantieri verdi, dovrebbe arrivare in settimana in Giunta la norma che rende attuabile l'intervento, le risorse le avevamo messo in finanziaria, ci sono ritardi ma credetemi sono ritardi dovuti alla difficoltà di intervenire nella contabilità dei comuni, anche i comuni hanno gravi difficoltà per affrontare questi temi e limiti normativi e così via.

Negli emendamenti presentati dalla Giunta troverete delle altre manutenzioni per esempio lo stesso utilizzo del fondo unico che sono state concordate nella conferenza con gli enti locali, l'utilizzo dei 40 milioni del mutuo per le opere cantierabili, anche lì c'erano una serie di questioni tecniche che andavano affrontate.

Diciamo complessivamente la norma è, come dicevo, una norma di manutenzione ci ripromettiamo di affrontare gli altri temi insieme al Consiglio nella ripresa di settembre però vorrei garantire tutti quanti stiamo lavorando molto seriamente su una programmazione unitaria delle risorse, vi invito a vedere le delibere che abbiamo già preso, personalmente come Assessore della programmazione penso che noi abbiamo una visione programmatoria complessiva e io ritengo che ce l'abbiamo, ce l'abbiamo nella programmazione economica, c'abbiamo anche nella sanità, capisco che ci siano dei ritardi, però anche qui era da vent'anni che non c'era una riforma della rete ospedaliera, l'abbiamo presentata, l'Assessore ha dato ampia disponibilità di confrontarsi con l'Aula, di confrontarsi con gli enti territoriali per apportare quelle modifiche che si riterranno necessarie, per quello abbiamo adottato in Giunta una delibera provvisoria tra 60 giorni dopo un ampio dibattito si potrà tornare.

Quindi diciamo le cose stanno andando avanti e ci sono difficoltà che sono dovute anche alla difficoltà complessiva nazionale che tutti quanti sappiamo però mi pare ci siano anche degli spiragli di ottimismo positivi che vanno colti e sono certo che come stiamo facendo oggi anche con l'apporto anche critico da parte di tutte le forze presenti in Consiglio riusciremo a dare risposte alle urgenti richieste che ci arrivano dalla nostra comunità.

PRESIDENTE. Grazie Assessore. Dichiaro chiusa la discussione generale. Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli.

Poiché nessuno domanda di parlare, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1. All'articolo 1 sono stati presentati gli emendamenti aggiuntivi numero 1, numero 2, numero 3, numero 4 e numero 7.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo e dei relativi emendamenti:

Art. 1

Incrementi dotazioni finanziarie

1. Per le finalità di cui all'articolo 24, comma 3, della legge regionale 30 giugno 2011, n. 12 (Disposizioni nei vari settori di intervento), relative alla promozione, valorizzazione e sviluppo socio-economico dei territori della Sardegna, mediante i collegamenti ferroviari esercitati su linee di scartamento ridotto e qualificati come Trenino verde, individuati quali servizi turistici di linea di livello regionale, è autorizzata, nell'anno 2015, la spesa di euro 3.700.000 (UPB S07.06.001).

2. Ai fini della reiscrizione delle economie di spesa, registrate a chiusura dell'esercizio 2014, correlate a entrate a destinazione vincolata già riscosse, mediante l'attivazione della procedura di cui all'articolo 8, comma 3, della legge regionale 9 marzo 2015, n. 6 (Bilancio di previsione per l'anno 2015 e bilancio pluriennale per gli anni 2015-2017), è autorizzato lo stanziamento di euro 16.658.000, nell'anno 2015, in conto dell'UPB S08.01.001.

3. Per le finalità di cui ai commi 1 e 2, nel bilancio della Regione per l'anno 2015 sono introdotte le seguenti variazioni:

in aumento

ENTRATA

UPB E362.001
Entrate, recuperi vari e altri rimborsi
2015 euro 16.658.000

SPESA

in diminuzione

STRATEGIA 06

UPB S06.02.002
Promozione e propaganda nei settori del turismo, artigianato e commercio
2015 euro 3.700.000

in aumento

STRATEGIA 07

UPB S07.06.001
Trasporto pubblico locale
2015 euro 3.700.000

STRATEGIA 08

UPB S08.01.001
Fondi riserva spese obbligatorie, impreviste e revisione prezzi
2015 euro 16.658.000

Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale.

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è inserito il seguente.

Art. 1 bis

Modifiche normative all'articolo 5, comma 2 delle legge regionale n. 5 del 9 marzo 2015

All'articolo 5, comma 2 della legge regionale n. 5 del 9 marzo 2015 sono apportate le seguenti modifiche:

a) Il periodo "nonché le modalità di erogazione e i tempi di rimborso dei medesimi" è sostituito dal seguente:

"le modalità di erogazione, nonché, nell'ipotesi in cui le somme debbano essere restituite, i tempi di rimborso per garantire la rotatività del fondo stesso". (1)

Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale.

Articolo 1

Dopo il comma 2 è inserito il seguente:

2 bis. é autorizzata per l'anno 2015 l'ulteriore spesa di euro 800.000 per interventi straordinari su aree di proprietà dell'Amministrazione regionale, esclusi da contratti di manutenzioni in essere e propedeutici alla prevenzione degli incendi( U.P.B. S01.02.005)

COPERTURA FINANZIARIA

SPESA

In diminuzione

U.P.B. S01.05.001 Gestione del patrimonio e del demanio

2015 € 300.000

In aumento

U.P.B. S01.02.005 Acquisizione di beni e servizi

2015 € 300.000

SO-.~

L'ulteriore spesa di euro 500.0000 trova copertura all'interno dell'U.P.B. S01.02.005 sui capitoli SC01.0305 e SC01.0311. (2)

Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale.

Articolo 1

Dopo l'articolo l è introdotto il seguente:

Art. 1 bis

Cofinanziamento programmazione comunitaria

Al comma 3, dell'articolo 1, della legge regionale L.R. 9 marzo 2015, n. 5, concernente "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2015)" dopo le parole "nonché per il cofinanziamento" sono introdotte le seguenti "dei programmi PO FESR, PO FSE, PO FEP e". (3)

Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale.

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è inserito il seguente:

Art.1 bis

Modalità erogazione fondo unico enti locali

1. "I commi 17 e 18 dell'articolo 1 della legge regionale 15 marzo 2012 n. 6 (legge finanziaria 2012), come sostituiti dall'art. 1, comma 1, lettera a), della legge regionale 7 maggio 2012, n. 10, sono abrogati."

2. Al comma 3 dell'articolo 10 della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007) le parole "di norma, con quote trimestrali anticipate" sono sostituite dalle parole "secondo i criteri determinati dalla Giunta regionale previa intesa in sede di Conferenza Regione-enti locali". (4)

Emendamento aggiuntivo Gavino Manca - Sabatini - Oppi.

Articolo 1

Nell'articolo 1, dopo il comma 3, è aggiunto il seguente:

"3 bis. Per le finalità di cui alla legge regionale 30 giugno 2011, n. 13 (Istituzione del 28 luglio quale giornata regionale in ricordo di tutte le vittime degli incendi in Sardegna) è autorizzata per l'anno 2015 la spesa di curo 10.000 (UPB SO4.08.013)".

Copertura finanziaria

in aumento

UPB SO4.08.013 (Prevenzione e difesa dagli incendi e Protezione Civile - Spese correnti)

2015 euro 10.000

in diminuzione

S06.02.002 (Promozione e propaganda nei settori del turismo, artigianato e commercio)

2015 euro 10.000. (7)

PRESIDENTE. Non sono previsti i pareri, dichiaro aperta la discussione generale.

Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). E' stato proposto da noi anche un emendamento che è esattamente il numero 8, che non è stato da lei menzionato.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 8 è spostato all'articolo 3.

TEDDE MARCO (FI). Va bene prendiamo atto anche se c'è iscritto articolo 1.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ignazio Locci. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Grazie Presidente, io credo che l'emendamento presentato dalla Giunta numero 4 meriti una profonda e profondissima attenzione dell'Aula e sarebbe anche interessante un'attenzione dei colleghi che sono anche personalmente i sindaci dei comuni della Sardegna. Oggi con questo emendamento della Giunta di fatto si cancella il fondo unico della legge numero 2 del 2007. Io ho letto con attenzione la relazione che aveva presentato l'assessore Paci su questo emendamento che oggi non è agli atti di questa proposta, ma in buona sostanza con il cambio del sistema contabile e degli schemi di bilancio dettati dal decreto legislativo numero 118 del 2011 che la Sardegna, la Regione Sardegna ha voluto adottare come prima Regione in Italia, vorrei ricordare che altre Regioni a Statuto speciale ma non solo hanno ottenuto anche la possibilità di passare a questo sistema negli anni successivi, questo sistema ha creato un corto circuito quantomeno agli enti locali, cioè la necessità, l'obbligo di tenere in equilibrio i conti, tenere in equilibrio la cassa di fatto viola o comunque ha messo in contrapposizione le norme che regolavano il fondo unico, l'erogazione del fondo unico degli enti locali con il nuovo sistema del bilancio regionale. Di fatto creando un disastro nelle programmazioni degli enti locali, perché gli enti locali si trovavano e si trovano con una norma in vigore che determinava i tempi e le misure di erogazione del fondo unico determinato dalla legge numero 2 del 2007 mentre con il sistema del bilancio armonizzato noi sappiamo benissimo che queste risorse non sono state mai trasferite agli enti locali né come ho detto prima l'ultima parte del 2014 né tantomeno la prima del 2015. Quindi il succo della questione è che questo sistema di bilancio ha di fatto eliminato la funzione, l'utilità della norma che aveva istituito il fondo unico per gli enti locali, la famosa legge numero 2 del 2007 che fu una rivoluzione del sistema del trasferimento delle risorse agli enti locali e che anche una rivoluzione nella responsabilizzazione della finanza locale. Noi oggi con questa norma di fatto la eliminiamo e poniamo solamente in capo alla Giunta il potere di stabilire i criteri attraverso un'intesa ovviamente con la conferenza regione enti locali i criteri di erogazione delle risorse che erano del fondo unico col nuovo sistema. È chiaro, è chiarissimo lo dice nella relazione che ovviamente tira acqua al mulino della Giunta, nuovo sistema del bilancio determinato dal decreto legislativo numero 118 del 2011 e dall'accordo stipulato dalla Regione con il Governo, sarebbe poi curioso andare a vedere qualche recente sentenza della Corte costituzionale in merito a questi meccanismi per quanto riguarda le Regioni a Statuto speciale, ma noi abbiamo voluto fare un passo ovviamente, ci siamo voluti misurare con la leale collaborazione dello Stato con la Regione Sardegna. Ovviamente, è sotto gli occhi di tutti che tipo di leale collaborazione intende il Governo, ma in particolare la ragioneria generale dello Stato. Con questo emendamento, cari colleghi, eliminiamo di fatto il fondo unico, di fatto aspettiamo che quando i plafond verranno decretati e verranno passati dal bilancio agli enti locali, aspettiamo con ansia di sapere con quale priorità verranno trasferiti agli enti locali, nella conferenza dei comuni con la Regione, ovviamente tenendo un potere totale in mano della Regione, decide lei i criteri, questa cosa del rapporto con la conferenza Regione-Enti locali è una fandonia, perché la Regione si comporta con gli Enti locali allo stesso modo di come lo Stato si comporta con la Regione Sardegna, cioè in maniera matrigna. Noi ancora oggi con questo emendamento non facciamo altro che, in qualche modo, passare sopra il lavoro delle comunità locali e degli amministratori locali, non diamo certezze non tanto di programmazione, perché questo ormai non ce l'hanno con il Patto di stabilità, quindi con questi due sistemi differenti di contabilità già non ce l'avevano, ma oggi ne prendiamo atto che la Regione fa una nuova operazione di centralismo togliendo definitivamente ai comuni, ai sindaci e alle autonomie locali la possibilità di garantirsi dei bilanci di programmazione seri fino a quando non verranno stabiliti i criteri da questa fantomatica conferenza Regione-Enti locali.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Debbo riconoscere che l'assessore Paci è stato molto abile, molto accorto, molto intelligente nel definire lacune di programmazione pesantissime, che in qualche modo si presentano anche come oscene, come necessità di manutenzione. Complimenti, Assessore! Ma non credo che questa sua abilità valga per cambiare le carte in tavola, non è necessità di manutenzione, non è necessità di manutenzione, sono voragini che voi cercate di colmare con pannicelli caldi, perché fra qualche tempo, fra qualche giorno, fra qualche settimana voragini analoghe si apriranno, e continuerete a dire che si tratta di manutenzione. No, non è manutenzione, è difetto di disegno complessivo, di orizzonte. Però devo anche riconoscere che ha ammesso in modo serio la sua inesperienza e la sorpresa che molto spesso lo attanaglia nel dover affrontare situazioni che non conosceva. Questo gli fa onore, il fatto che lei ammetta che in determinate situazioni non ha gli strumenti formativi o di formazione che gli consentono di affrontare in tempo reale le situazioni le fa solo ed esclusivamente onore. E stiamo andando a discutere di questo articolo 1 con alcuni emendamenti privi di un disegno complessivo, che sono all'interno di varie caselle di variegati colori, sono emendamenti caleidoscopici, un caleidoscopio di emendamenti che sono completamente privi di una linea di percorso comune. E questo deriva da questa tecnica normativa che anche la maggioranza sta criticando in modo aspro, una tecnica normativa che sicuramente noi dobbiamo rivedere. Ma mi pare che l'emendamento che più interessa alla Giunta sia il numero 5, che è un emendamento all'articolo 1, spero di non sbagliare perché prima mi è stato detto che un emendamento all'articolo 1 è passato come emendamento all'articolo 2, e cioè l'emendamento relativo alla proroga del periodo dell'incarico dei commissari straordinari, questo sempre nell'articolo 1. Ovviamente questo ci impone di fare qualche riflessione molto breve sulla gestione attuale della sanità, una gestione che avete cercato di fare col volto rivolto all'indietro, vi è venuto il torcicollo, non avete guardato davanti a voi e avete capito che cosa significa gestire la sanità, avete capito che cosa significa vedere senza avere la possibilità di intervenire, perché comunque non siete intervenuti, e vedere il deficit che aumenta in modo esponenziale, avevate la panacea per tutti i mali della sanità, avete dimostrato che questa panacea non ce l'avete, i mali della sanità si sono aggravati. Abbiamo impegnato quest'aula per settimane sulla sanità, sulla finta riforma della sanità, una riforma della sanità che vi serviva per commissariare le ASL, e avete commissariato le ASL, ne abbiamo preso atto, i numeri poi in aula contano, avete sostituito i direttori generali con i commissari, abbiamo visto cos'è accaduto, i compiti dei commissari non sono stati svolti, avete fatto dei compitini per legge che i commissari non sono riusciti a svolgere, anzi, i compitini, quelli importanti e quelli marginali, li hanno svolti in modo pedestre. Ecco che allora vediamo, in varie aziende o in aziende ospedaliere universitarie, un elenco di atti abnormi, direttori amministrativi e direttori sanitari che vengono nominati nonostante non abbiano i requisiti, bandi d'appalto del tutto sconclusionati, ASL o aziende che rimangono senza responsabili anticorruzione, o responsabili anticorruzione che svolgono altri compiti, o responsabili anticorruzione che sono collaboratori amministrativi non dirigenti, ne abbiamo visto di tutti i colori. Ecco qual è la riforma della sanità che avete fatto, ecco quali sono gli atti che stanno facendo i commissari, e oggi li proroghiamo. Li proroghiamo per che cosa? Per continuare a far male le cose che hanno fatto male? Li proroghiamo perché effettivamente… onorevole Sabatini, quando lei interviene io l'ascolto in religioso silenzio, a volte anche con le mani giunte, perché è molto interessante tutto ciò che lei racconta all'Aula, mi creda, onorevole mi creda. Io credo che assieme alla proroga dei commissari, la Giunta si debba mettere il problema di sostituire qualche commissario che ha dimostrato di non avere i requisiti, che ha dimostrato comunque di non avere le qualità. Sostituite quei commissari, abbiate il coraggio di sostituire quei commissari che non sono capaci di svolgere il compito. Per voi è molto semplice, basta un tratto di penna, fatelo, fatelo oggi…

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Angelo Carta. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az). Per discutere, o parlare, o comunque riflettere su una questione che per i comuni della Sardegna rappresenta il pilastro del loro bilancio, il fondo unico, il tanto vituperato fondo unico che nella finanziaria è stato tagliato, come è stato tagliato il finanziamento dei cantieri comunali, come i cantieri verdi che non riescono a partire. Però la normativa esistente dava dei punti di riferimento abbastanza precisi, per cui nell'elaborare il bilancio di previsione si teneva conto del saldo da ricevere per l'anno precedente entro il 31 marzo e poi delle anticipazioni trimestrali. Questo dava la possibilità di assumere anche impegni di spesa, come si legge nella relazione, in relazione all'accertamento dell'entrata del corrispondente ammontare delle risorse che la Regione trasferiva. In effetti, con la proposta di oggi, il tutto si sostituisce così, che le somma del fondo unico destinate agli enti locali verranno trasferite agli enti locali stessi secondo i criteri determinati dalla Giunta regionale previa intesa in sede di conferenza Regione-Enti locali. Ora, è già difficile redigere un bilancio di previsione per il tumulto normativo del Governo nazionale, per i ritardi nella determinazione dei tagli; se ci mettiamo anche noi a ritardare sulla determinazione di quelle entrate, tagliate o ridotte che siano, credo che gli enti locali saranno veramente in cattive acque rispetto alle attuali, che già sono un maremoto. Questo per quanto riguarda le modalità di erogazione.

Sulle modalità della ripartizione del fondo unico, credo che da lì si debba partire. Siccome tutto è finalizzato a razionalizzare spesa, tutto è finalizzato a consentire che si possa arrivare a dei bilanci che corrispondono all'anno, che siano bilanci, come viene detto, con la competenza finanziaria potenziale, assolutamente in linea con l'andamento annuale, bene, qui è necessario che si vada a monte, che si vada alla radice del problema, e credo che questo Consiglio regionale debba affrontare questo problema perché razionalizzare la spesa - qui c'è anche l'Assessore degli enti locali - significa anzitutto razionalizzare la ripartizione di quel fondo, perché non è più sostenibile, con i chiari di luna che abbiamo oggi, una ripartizione che è figlia di periodi diversi, di periodi più rosei, di periodi dove le risorse c'erano sicuramente di più. Oggi è fondamentale che le poche risorse disponibili per gli enti locali vengano ripartite bene e quindi io credo che non è più pensabile continuare a ripartire il 40 per cento del fondo unico stanziato in quote uguali, perché se andiamo a vedere quello che viene in capo ai cittadini di un Comune di 100 abitanti pro capite e vediamo quello che viene al Comune di Cagliari pro capite, credo che si evidenzi di una sperequazione ormai non più sostenibile. Non ci sono più le risorse per consentire questo tipo di ripartizione. Credo che si debba sicuramente garantire il funzionamento di tutti i comuni, la sopravvivenza di tutti i comuni, il benessere di tutti i comuni, ma sarà necessario andare a verificare se le modalità fino a oggi seguite sono quelle più corrette, sono quelle corrette rispetto alla situazione attuale, non rispetto alla situazione passata, che probabilmente andava bene, ma oggi è necessario che si verifichi questa cosa e che il Consiglio intero di questo si faccia carico insieme alla Giunta, discutendo con l'ANCI, per arrivare a una soluzione che permetta a tutti i comuni di avere quelle risorse distribuite bene, distribuite equamente. Oggi non è più equo e non è una battaglia fra grandi, piccoli o medi. È semplicemente una necessità, l'esigenza di procedere alla spesa delle risorse che abbiamo, che la Regione ha e che mette a disposizione dei comuni, ben fatta, dove non ci siano più situazioni come quelle di oggi. È inutile che io le elenchi perché le conosciamo; ci sono colleghi sindaci, ma qualunque consigliere regionale e credo qualunque sindaco della Sardegna si rende conto che ci sono situazioni diverse, dove ci si può pavoneggiare che non sia applicata la TASI quest'anno, ma lo si può fare perché a monte c'è una ripartizione sbagliata e chi è stato costretto ad applicare la TASI lo ha fatto per i tagli del Governo, per i tagli della Regione e probabilmente per un'erronea ripartizione delle risorse destinate ai comuni. Quindi è necessario che insieme a queste norme venga affrontata quella fondamentale della ripartizione delle risorse.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare sull'articolo 1, lo metto in votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Tatti ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Forma - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Unali - Usula.

Rispondono no i consiglieri: Oppi - Pinna Giuseppino - Rubiu.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Floris.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 48

votanti 46

astenuti 2

maggioranza 24

favorevoli 43

contrari 3

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 1.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula.

Rispondono no i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Oppi - Orru' - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Floris.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 48

votanti 46

astenuti 2

maggioranza 24

favorevoli 29

contrari 17

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 2.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Agus e Desini hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Busia - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula.

Rispondono no i consiglieri: Carta - Cossa - Crisponi - Fasolino - Locci - Oppi - Orru' - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Floris.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 49

votanti 47

astenuti 2

maggioranza 24

favorevoli 30

contrari 17

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 3.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula.

Rispondono no i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Locci - Oppi - Orru' - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Fenu - Floris.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 51

votanti 48

astenuti 3

maggioranza 25

favorevoli 30

contrari 18

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 4.

Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Intervengo per dichiarare il voto contrario all'emendamento e anche, se mi consentite, per mettere l'accento sul silenzio dei tanti sindaci che siedono su questi banchi, ma è evidente che ci sono sindaci di serie A, o meglio comuni di serie A e comuni di serie B. Forse ci sono comuni e amministrazioni locali che riescono a far camminare meglio la propria burocrazia e meglio il rapporto tra l'amministrazione burocratica della Regione e i propri enti locali e, invece, altre amministrazioni e altri sindaci che non riescono a comunicare. Quindi è evidente che voi oggi disconoscete totalmente l'importanza che ebbe il fondo unico, la sua funzionalità, e preferite appunto che questi rapporti di trasferimento siano gestiti con questo sistema, con le incertezze che riservano alle amministrazioni locali.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FASOLINO GIUSEPPE (FI). Presidente, anche per non rischiare magari di essere catalogato, da parte del collega Locci, tra i sindaci di serie B mi è toccato alzarmi e fare la dichiarazione di voto, che è contraria. Ripeto, non so se sono un sindaco di serie A o di serie B, però so che sta diventando sempre più complicato riuscire a fare i bilanci di previsione, lo vediamo anche dai risultati dei comuni che non riescono ad approvare i bilanci o che li approvano all'ultimo facendo i salti mortali. Anche voi ormai sapete che difficoltà vivono in comuni, basta guardare i dati che hanno pubblicato, anche nelle ultime settimane, di quanto è cresciuta la pressione fiscale che i comuni hanno dovuto applicare ai propri concittadini. Questa è la situazione che noi stiamo vivendo perché a forza di tagli che subiamo dai Governi l'unica certezza che noi avevamo nel fare il bilancio di previsione era quella del fondo unico. Negli ultimi anni devo dire che questa certezza è venuta a mancare e sta venendo a mancare sempre di più. Quindi non si può votare a favore di un emendamento di questo tipo perché bisogna ridare la possibilità della certezza ai comuni quantomeno quando parliamo di bilancio di previsione perché è fondamentale per noi riuscire ad avere la possibilità di programmare il bilancio dell'esercizio in corso.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Dovrei fare due precisazioni in realtà. La prima è che questo passaggio è stato frutto di un'attività negoziata in sede di conferenza Regioni-enti locali e anzi tiene conto di numerose richieste pervenute da parte di diverse amministrazioni comunali che si sono trovate in difficoltà nella gestione dei flussi di cassa legati al vecchio metodo di trasferimento delle risorse. Ricordo le modalità: entro il 31 dicembre di ciascun anno venivano erogati a favore degli enti locali il saldo dell'anno precedente, il 30 per cento di quello in corso del fondo unico; dopodiché le successive erogazioni avvenivano o a seguito di gravi e motivati problemi di cassa di ciascun ente, oppure a seguito della dimostrazione del pagamento dell'impegno del 90 per cento delle risorse trasferite. Cosa succede col nuovo bilancio armonizzato? Che questo sistema non funziona e impedisce ai comuni di avere la possibilità di impegnare le risorse salvo che non venga ipotizzato e votato un sistema diverso di erogazione del mutuo, perché allora il sistema era stato pensato da parte di un'amministrazione regionale che aveva dei limiti di patto e quindi aveva dei tetti di spesa e doveva usare un sistema di dosaggio di contagocce che adesso non serve più evidentemente non avendo il problema, la Regione Sardegna, del vincolo di erogazione dei flussi. Quindi, con questa norma qua le risorse vengono trasferite tutte quante ai comuni e si risolve il problema degli enti locali. Quindi altro che comuni di serie A e comuni di serie B, in questo modo si consentono ai comuni di serie A, quelli più virtuosi, di essere allineati con i comuni meno virtuosi che hanno difficoltà e problemi sulla cui natura non indago.

Voglio anche segnalare che da ieri è pubblicato in linea sul portale della Regione "Sardegna autonomie" per la prima volta nella Regione Sardegna, Regione speciale che non aveva avuto la possibilità di fruire del lavoro che la SOSE e l'IFEL aveva fatto nelle altre regioni, è in linea il dettaglio dei bilanci degli ultimi cinque anni di tutti gli enti locali della Sardegna con la possibilità di una individuazione del costo unitario pro-capite per ciascuno dei 15 servizi e funzioni fondamentali dei comuni. Ciò significa che c'è la possibilità per chiunque, tutti i cittadini sardi, tutti i decisori, di andare a vedere come i soldi del fondo unico sono spesi e qui ci sarà la possibilità anche di andare a verificare quando i soldi che servono a tutti i comuni sono spesi e avviare quel percorso in termini di trasparenza e di linearità di scelte aperti sempre al confronto con gli enti locali e affrontare il tema spinosissimo della riforma delle norme della legge del 2007, numero 2, che come sapete disciplina le modalità di trasferimento del fondo unico, 40 per cento in quota paritaria a tutti i comuni e 60 per cento in proporzione al numero degli abitanti. È un percorso naturalmente graduale, questa norma è una norma importantissima per mettere in sicurezza i bilanci e la finanza locale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL). L'intervento dell'Assessore mi ha convinto, forse perché io sono un sindaco di seconda categoria, però devo tra l'altro dire che io ho sentito anche il presidente dell'ANCI e credo che questo percorso sia stato condiviso anche da loro e dell'ANCI credo facciano parte di tutti i sindaci della Sardegna, quelli di serie A, di serie B e anche di seconda categoria. Quindi credo che questo provvedimento in parte agevola i comuni, è chiaro ed è vero che sono in grandissima sofferenza e in grande difficoltà nell'elaborazione dei bilanci soprattutto di previsione. Mi auguro piuttosto che quando si accingeranno a trasferirci le risorse fra quelle ci siano anche quelle relative alla cantieristica verde. Chi ha orecchie per intendere intenda.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az). Con l'eliminazione del vincolo del patto, con la competenza finanziaria rinforzata, con l'armonizzazione del bilancio teoricamente noi, in Sardegna, dovremmo stare di lusso, cioè dovremmo avere il premio che chi meglio spende e chi più spende più è in grado di fare le cose. Questa dovrebbe essere la filosofia o il risultato di una serie di norme, a partire dall'esclusione dal patto di stabilità, che consenta di poter dire ai sindaci: "Fate il bilancio, fate le opere, lavorate, spendete, perché col bilancio armonizzato, con la competenza finanziaria rinforzata, con l'eliminazione del patto di stabilità sei in grado veramente di dimostrare se sei di serie A o di serie B e lì eventualmente sarai classificato di serie A o serie B". La cosa che a me in qualche maniera non convince è che il comma 3 dell'articolo 10 della legge 29 maggio 2007, numero 2, che è quella che dice "di norma verrà trasferito ai comuni con quote trimestrali anticipate" lo sostituiamo dicendo "secondo i criteri determinati dalla Giunta regionale previa intesa in sede di conferenza regionale-enti locali". Qui non è questione di qual è il metodo, è che la prima stesura dava un termine trimestrale, questa non dà un termine. Quello che a me spaventa è questo, cioè qual è il giorno entro il quale devono essere stabiliti i criteri che poi saranno i punti di riferimento degli enti locali per fare i bilanci? Non lo sappiamo. "Previa intesa con la Conferenza Regione-Enti locali". Va tutto bene, però manca un vincolo di data, un termine che ci dia certezza. Dico "ci dia" a chi sarà sindaco e ai sindaci, non parlo del sottoscritto che ormai è di serie A essendo anche con la scritta scadenza o quasi scaduto. Per cui questa è la cosa che non mi convince, per cui il voto sarà contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Desini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DESINI ROBERTO (Sovranità, Democrazia e Lavoro). Presidente, se dovessi classificare l'onorevole Fasolino sicuramente lui è un professionista, non fa parte di noi comuni mortali sindaci di serie A e di serie B. L'intervento puntuale e preciso ed esaustivo da parte dell'assessore Erriu sta a certificare la bontà di questo emendamento. Io piuttosto, qui colgo l'occasione per ricordare all'assessore Erriu se è possibile quanto prima chiudere le partite del fondo unico del 2014 perché ancora abbiamo dei residui e soprattutto da quest'anno con i bilanci armonizzati noi stiamo giocando una partita completamente diversa. Il fatto che la Regione non sia più sottoposta al patto di stabilità ovviamente questo fa sì che tutta una serie di problemi che avevamo nel passato non li avremo più. Così come diceva giustamente il collega Daniele Cocco è un percorso questo condiviso con l'ANCI regionale che come sappiamo tutti è l'organismo che rappresenta tutti i sindaci e soprattutto colgo e condivido anche quanto diceva il collega Carta nella duplice veste di collega consigliere e sindaco che è quello che sicuramente condivideva in questo tipo di ragionamento anche il vicepresidente Paci e penso anche l'assessore Erriu che noi dovremo di concerto con l'ANCI rivedere la ripartizione del fondo unico perché non è concepibile che con tutto il rispetto che i comuni di 100 abitanti possano avere la stessa quota fissa del comune capoluogo di regione come Cagliari, nella maniera più assoluta. Quindi forse è opportuno prendere spunto da questa discussione perché ci sediamo attorno a un tavolo e rivediamo questa ripartizione del fondo unico che così facendo veramente crea dei sindaci e dei cittadini di serie A e di serie B. Quindi prendiamo spunto da questa discussione per rivedere questa ripartizione che inevitabilmente comporta delle diversità di trattamento e soprattutto ricordiamoci sempre che su 377 comuni in Sardegna 300 sono sotto i 5000 abitanti e quindi questo ci dovrebbe far riflettere e soprattutto utilizzarlo nella discussione a 360 gradi con i soggetti interessati. Ovviamente il voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Io condivido l'intervento di Fasolino, di Locci eccetera, e proprio perché lo condivido voto a favore. Secondo me stanno sbagliando a votare contro, hanno detto delle cose che contraddicono il voto, è da votare favorevolmente perché voglio dire conoscere l'articolo poi lo si può definire meglio come qualche altro collega ha detto, e poi magari sarà definito meglio in sede di conferenza Regione-Enti locali, si tratterà anche di definire la data entro cui deve essere trasferito il fondo unico, ma qua si dice che siccome sono avvenute delle cose, ovvero che non c'è più il vincolo del patto di stabilità, che la Regione ha la possibilità di dirottare le risorse ai comuni immediatamente e non più con quote trimestrali per cui avremo la possibilità di trasferire ai comuni immediatamente tutte le risorse del fondo unico che ricordiamo essere stimato in 600 milioni di euro.

Cioè l'investimento che la Regione fa è rilevante, importante, non tutte le regioni d'Italia fanno cose di questo tipo per cui bisogna tenere conto e allora si sta dicendo non più trimestrale ma si dà in un'unica soluzione, quando lo si dà lo definiremo in sede di conferenza enti locali-Regione nel momento nel quale tutti i comuni rappresentati in associazioni potranno definire la data entro cui deve essere trasferita la risorsa. Per cui voglio dire, mi sembra assolutamente strano votare contro e anche forzare il fatto che si voti contro significa voler mantenere le cose come stanno, così come stanno le cose cari colleghi ovviamente non va molto bene e chi fa l'amministratore locale sa che non va bene.

Per cui il tentativo di miglioramento è questo, è innegabile che sia di miglioramento. Io credo che vada raccolto poi va definito meglio probabilmente sì, in sede di conferenza Regione-Enti locali troveremo il modo di essere rappresentati o di fare in modo che i comuni siano rappresentati per definire qual è la data migliore, non credo che adesso potremo dire: "Meglio scrivere entro il 30 giugno o meglio il 30 aprile oppure il 28 o il 29 se è bisestile di febbraio." Non credo che sia quello il termine entro cui farlo, credo che dovremo definirlo nella sede opportuna che è quella che è scritta qua nell'emendamento. Per cui invito a rivedere la posizione di voto contrario, credo che sia importante invece che i comuni abbiano la possibilità di avere immediatamente il fondo unico trasferito e questo emendamento va in quella direzione.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 4.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 4.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Forma - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula.

Rispondono no i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Locci - Oppi - Orru' - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Fenu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 50

votanti 48

astenuti 2

maggioranza 25

favorevoli 30

contrari 18

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 7.

Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL). Per ricordare che il 31 luglio del 1945 perirono lottando contro un incendio che si era sviluppato nella montagna di Anela sette operai dell'allora azienda foreste demaniali del comune di Anela. Quindi quando si dovranno fare le celebrazioni, credo siccome ci siamo sempre dimenticati, di ricordarci anche di queste sette persone che perirono in quell'occasione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 7.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Forma - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula.

Risponde no il consigliere: Floris.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 51

votanti 50

astenuti 1

maggioranza 26

favorevoli 49

contrari 1

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 2. All'articolo 2 è stato presentato l'emendamento aggiuntivo numero 5.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2 e del relativo emendamento:

Art. 2

Modifiche all'articolo 21 della legge regionale n. 12 del 2006 (Vigilanza e controllo)

1. All'articolo 21 della legge regionale 8 agosto 2006, n. 12 (Norme generali in materia di edilizia residenziale pubblica e trasformazione degli Istituti autonomi per le case popolari (IACP) in Azienda regionale per l'edilizia abitativa (AREA)), sono apportate le seguenti modifiche:

a) al comma 4, sono soppresse le parole: "e comunque per un periodo di tempo non superiore ai sei mesi.";

b) dopo il comma 4, è aggiunto il seguente:
"4 bis. Il commissario rimane in carica per un periodo di tempo di sei mesi, prorogabile di ulteriori sei mesi, e comunque fino all'insediamento dei nuovi organi.".

Emendamento aggiuntivo Pietro Cocco - Anedda - Desini - Daniele Cocco - Usula - Cozzolino - Rossella Pinna - Ruggeri - Forma - Pizzuto - Perra - Augusto Cherchi.

Articolo 2

Dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente:

"Art. 2 bis

Proroga del periodo dell'incarico dei commissari straordinari

1. Al fine di consentire l'approvazione dei provvedimenti di attuazione delle disposizioni di cui alla legge regionale 17 novembre 2014, n. 23 (Norme urgenti per la riforma del sistema sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale n. 23 del 2005, alla legge regionale n. 10 del 2006 e alla legge regionale n. 21 del 2012), il periodo dell'incarico dei commissari straordinari di cui all'art. 9 della legge regionale n. 23 del 2014 è prorogato fino al 31 dicembre 2015." (5)

.)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ignazio Locci. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Io voglio parlare dell'emendamento numero 5 ovviamente che porta il commissariamento delle aziende sanitarie al 31/12. Quando si è avviata la riforma in maniera strombazzante il nostro Assessore della sanità globetrotter della Sardegna aveva previsto un commissariamento prudente quattro più quattro perché evidentemente alla sua velocità l'avvio della riforma sarebbe stata assolutamente cosa fatta in poco tempo, ma soprattutto non ci sarebbe stato nessun problema a dare stabilità al governo delle aziende sanitarie. Ovviamente sappiamo tutti quanti noi che non è così, raccogliamo in tutti territori della Regione le lamentele che arrivano rispetto alla gestione commissariale, ma direi più che gestione commissariale la gestione militare che qualcuno sta praticando nelle aziende sanitarie dove non vengono rispettate nemmeno le delibere di Giunta che avevate fatto per tentare di mitigare la spesa sanitaria, questi commissari non stanno facendo altro che allargare a più non posso i cordoni di questa borsa del fondo sanitario fino addirittura a strapparli definitivamente, ne riparleremo a breve, magari sarebbe curioso anche mettere in applicazione la norma che prevede il riferimento sui conti della sanità, la Commissione competente ogni trimestre, ma ancora non vi è traccia di questi report sulla spesa. Presto o tardi torneremo qui, altro che a parlare di ulteriori commissariamenti, ma probabilmente a parlare dei ticket sanitari, oggi teniamo a cavallo fino al 31/12 questi commissari però vorrei anche farvi osservare che qualcuno forse aveva fatto un po' troppo il fighetto che in quattro massimo otto mesi avrebbe risolto i problemi della sanità e invece ve le tenete ancora commissariate con questi uomini che rispondano non si sa bene a quale logica, con un Assessore che continua a fare il globetrotter e a rassicurare che non verrà assolutamente cambiato nulla, rassicura tutti ma col suo bel sorriso sta diciamo rifilando una bella patacca di riforma sanitaria a tutti i sardi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, ma siamo arrivati al nocciolo di questo provvedimento che, insieme ad altre foglie di fico, aveva proprio questo obiettivo. E arriviamo a molti mesi dalla nomina di questi commissari straordinari con un sostanziale nulla di fatto e senza che ci siano le premesse che si faccia neanche nulla. Tant'è vero che noi avevamo presentato una proposta di legge ad inizio luglio in cui suggerivamo alla Giunta di prorogare non fino al 31 dicembre, ma fino al 31 dicembre del 2017 i commissari straordinari, sapendo che questo stillicidio probabilmente non servirà assolutamente a nulla. Perché, salve naturalmente lodevoli eccezioni, perché poi bisogna dare anche a Cesare quel che è di Cesare, i commissari straordinari nominati non hanno conseguito uno solo degli obiettivi che gli erano stati assegnati. La moralizzazione della spesa non c'è stata. Assessore Paci, io spero che lei ce li abbia i report a cui faceva riferimento l'onorevole Locci, ma i segnali che arrivano non sono di una compressione della spesa, sono veramente di un clima di una specie di ritorno ai festeggiamenti, cioè come quando proprio si poteva scialare. Quindi nessuna moralizzazione della spesa. Le ASL, salve lodevoli eccezioni, sono state precipitate nel caos, nel senso che non si capisce nulla, non si capisce chi comanda, non si capisce chi è che prende le decisioni, i provvedimenti vengono fatti in maniera raffazzonata, la gestione del personale per carità di Dio. C'è un problema serio di titoli dei commissari, ma di questo immagino che ne parlerà l'onorevole Oppi. L'unico obiettivo di quella legge era eliminare prima della scadenza gli amministratori nominati dalla precedente Giunta, molti dei quali, e qui c'è anche uno strano paradosso, avevano ricevuto giudizi estremamente lusinghieri nelle valutazioni che annualmente la Giunta regionale è tenuta a fare, in base ad una serie di parametri oggettivi, dalla Giunta in carica per il 2012, 2013, eppure sono stati eliminati brutalmente con la storia che, siccome c'era in cantiere la riforma, bisognava commissariare rapidamente le ASL e i risultati sono stati quelli di cui purtroppo io sto parlando in questo momento. Ecco questo è il film di questo primo anno e mezzo, mentre la riforma della sanità è una necessità indefettibile, è necessario mettere mano ad un sistema che così non si regge più, che vede duplicazioni, sprechi, favorisce il clientelismo, favorisce cattive pratiche, bisogna metterci mano è bisogna metterci mano seriamente. Dubitiamo che questa maggioranza abbia la forza e la capacità di farlo. Abbiamo accondisceso al "102" devo dire, perché anche questo bisogna dirlo, per un semplice motivo, per evitare che dal 28 agosto ci fosse il rischio che non si trovasse il modo di pagare il pane negli ospedali, e che ci potesse essere il rischio di interrompere i servizi essenziali in una materia così delicata, rispetto alla sanità. Però tutti i problemi restano aperti, tutti quanti, visto che non ne è stato affrontato neanche uno e aspettiamo di capire che cosa succederà da qui al 31 dicembre del 2015. Grazie.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salvatore Demontis. Ne ha facoltà.

DEMONTIS SALVATORE (PD). Presidente, ma io non sono un esperto di Sanità, tutt'altro, forse davvero ne so poco, però l'andamento del dibattito insomma mi pone dei quesiti. Intanto le valutazioni non si fanno facendo una fotografia e dicendo questa cosa non mi piace, si fanno considerando lo stato iniziale, cioè quello che si trova, e quello che si lascia. Questa è una valutazione come dire seria ed oggettiva, altrimenti diventa soggettiva e a volte autoreferenziale. E allora pur non essendo un esperto di sanità so leggere i risultati, o gli studi, condotti su indicatori delle performance, quindi indicatori di risultato delle performance sanitarie. E quando io sento che gli ospedali sono utilizzati male, perché tutti vogliono fare tutto, nel senso che è evidente che laddove vi è una casistica elevata per una certa tipologia d'intervento si va verso la qualità, e quindi si deve andare verso la specializzazione. Quando sento che ci sono dati negativi sulla mortalità evitabile, cioè su quella che probabilmente è causata dall'eccessivo ritardo nell'intervento. Quando non c'è un valido modello organizzativo di prevenzione, quando siamo costretti ad introdurre l'emergenza urgenza, perché anche qui gli interventi sono effettuati troppo in ritardo. E non mi sto riferendo, come dire, ad atti autoreferenziali, mi sto riferendo ad un anno di studi, condotti appunto su indicatori di risultato e di valutazione delle performance sanitarie. Su quello mi baso e non sulle altre considerazioni. E allora mi viene anche da pormi una domanda, ma perché tutto questo? Perché gli indicatori danno dei risultati di performance di questo tipo? Io non sono mai riuscito a capire come si potesse fare un atto aziendale, cioè un atto operativo, senza la pianificazione strategica regionale. Cioè non riesco a capire come un atto aziendale, e quindi operativo, che deve derivare da un piano socio sanitario possa essere un buon atto aziendale, se non c'è il piano socio sanitario, cioè se il piano socio sanitario è fuori contesto. Perché è fuori contesto? E' fuori contesto perché risale al mandato della Dirindin. E allora, voglio dire, la responsabilità di questo, ma di chi può essere? Dei commissari che sono stati nominati per otto mesi? Forse siamo stati eccessivamente ottimisti nel pensare che in otto mesi i commissari avrebbero potuto svolgere il loro mandato, che è quello di attuazione della 23 del 2014. Cioè per essere ancora più chiari, io i commissari dell'Azienda ospedaliera di Sassari e della ASL numero 1 di Sassari vorrei che portassero a compimento, e secondo me questo è il oro obiettivo strategico, l'unificazione delle due aziende. Non credo che rientri nella competenza, o se vogliamo nel mandato dei commissari quello di occuparsi a tutto tondo della riorganizzazione delle due singole aziende. Allora occorre capire, per giudicare, per valutare se poi gli obiettivi sono raggiunti o meno, quali sono gli obiettivi. Cioè gli obiettivi vanno definiti in maniera chiara, ma non si può secondo il mio parere ragionare a tutto tondo su qualunque cosa, perché non è questo, non hanno come dire competenza diversa da quella per la quale sono stati nominati. Da ultimo, insomma, lo ha fatto l'onorevole Pittalis, lo ha fatto qualche altro collega, si ritorna a criticare pesantemente l'assessore Arru. Io devo dire invece che ritengo l'assessore Arru un ottimo assessore, ritengo che il lavoro che sta facendo sia un ottimo lavoro, probabilmente impopolare, perché le riforme sono sempre impopolari se le si vuole fare, se invece si vuole navigare a vista, facendo finta che tutto vada bene, o mettendo delle toppe qua e là, allora certamente si è meno impopolari. Io so che il riordino della rete ospedaliera, ad esempio, quella alla quale ha fatto riferimento qualche consigliere, è basata su principi che non possono essere non condivisibili, sono principi di qualità e appropriatezza, dopodiché vedremo nel dettaglio se ci sono degli aspetti da modificare. Però, dare un giudizio tranchant, come spesso accade in quest'Aula, lo trovo ingeneroso e sinceramente anche molto poco oggettivo. Grazie.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Paolo Truzzu. Ne ha facoltà.

TRUZZU PAOLO (Sardegna). Presidente, ma con rammarico devo annunciare il mio voto contrario al provvedimento, all'emendamento numero 5, perché lo dico sinceramente, nel senso che mi sembra che l'emendamento così com'è stato scritto manchi un po' di coraggio e sia anche un po' imprudente. Manchi di coraggio perché io avrei fatto il contrario, avrei presentato l'emendamento come 102 da portare in aula e poi avrei messo tutto il resto a contorno, perché la verità è questa, questo è il nocciolo del provvedimento di cui stiamo discutendo oggi invece tutti gli articoli della proposta di legge numero 249 dovrebbero essere gli emendamenti, la sostanza è questa, oggi siamo in aula per discutere di questo, quindi con un po' di coraggio avreste dovuto riconoscere che il vero problema era prorogare i commissari delle ASL per il futuro, e per il futuro sinceramente fermarvi a dicembre del 2015 questa mi sembra che sia l'imprudenza grossa che state commettendo perché poi, a ridosso delle vacanze di Natale ci troveremo nuovamente con il problema di fare un altro 102 per prorogare i commissari delle ASL perché già nella legge c'erano scritte queste cose. Allora se noi nella legge scriviamo, la legge che voi avete voluto, che devono stare in carica quattro mesi e sono prorogabili per altri quattro mesi e basta non si capisce cosa abbiano fatto in questi quattro mesi. Se era così difficile porre in atto tutte quelle cose che la legge prescriveva, sul quale ci dovremmo anche interrogarci se effettivamente siano state fatte, perché ci sono molti dubbi, forse sarebbe stato meglio dargli un periodo più lungo. Quindi, come ha detto anche il collega Cossa che prima citava la legge che hanno presentato i Riformatori, forse sarebbe stato meglio allungare ulteriormente questo tempo, lo do come suggerimento ai colleghi della maggioranza per presentare un emendamento all'emendamento in modo tale che si possa correggere, poi devo dire che anch'io non sono un esperto di sanità come il collega Demontis, però proprio da quello che ha detto il collega Demontis mi rendo conto dell'estrema confusione che regna in questa maggioranza perché se la sanità è un problema, come effettivamente è riconosciuto da tutti, se è un problema l'assistenza sanitaria, nel senso la sanità intesa come servizio che noi dobbiamo offrire cittadini, ed è un problema come spesa sanitaria e quindi come quota che incide sul bilancio della Regione, come spesa oggi assolutamente fuori controllo allora forse avremmo dovuto individuare un percorso, tutti assieme, l'avreste dovuto individuare principalmente voi perché la responsabilità è la vostra, per trovare le soluzioni, per rimediare. Se il problema era individuare il Piano socio-sanitario perché non l'avete fatto? Perché non siete partiti da quello? La domanda è perché non siete partiti da quello in modo tale che poi si potesse ragionare in maniera un po'più concreta su quelli che sono i reali problemi. Se devo analizzare anche i risultati che sono stati prodotti, in particolare l'ultimo che è la riorganizzazione della rete ospedaliera anche lì c'è qualcosa che non quadra, la prima preoccupazione che mi sarei posto forse è riscriverla in italiano perché se uno legge il primo capoverso la chiude e la butta perché non è iscritta nemmeno in italiano, questo forse è un problema che mi sarei posto. L'altro aspetto che mi sarei posto sempre sulla questione dei principi e delle regole che devono governarci, il ragionamento è questo sostanzialmente: com'è possibile parlare di una riforma della rete ospedaliera nel momento in cui non si sa che cosa fa il territorio. Io credo che la riforma della rete ospedaliera consegua al progetto che questa maggioranza e qualsiasi maggioranza vuole porre sulla sanità territoriale, perché se non si sa cosa si fa sul piano dell'emergenza urgenza, onorevole Demontis, per esempio, c'è una confusione bestiale, tanto per iniziare l'elisoccorso è ancora bloccato, sono passati quasi due anni, mi risulta che ci siano 20 milioni in carico alla ASL di Lanusei da più di due anni per la realizzazione dell'elisoccorso. La (…) partirà solo dopo che avrete fatto la riforma delle ASL è tutto un groviglio da cui non se ne cava piede. Allora, l'invito che vi faccio nel ribadire ovviamente il voto contrario è quello di chiarirvi bene le idee all'interno della maggioranza e di presentare delle proposte serie.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (Area Popolare Sarda). Signor Presidente, io vorrei fare alcune precisazioni anche perché ho sentito alcune cose imprecise, abbiamo parlato tutti quanti di sanità, io ero contrario, lo si sapeva, ho avuto un colloquio anche con il Presidente della Giunta, ho praticamente parlato con i colleghi, si dicevano tante cose, cose anche diverse, magari allunghiamo il brodo fino a quando non portiamo anche il Piano sanitario regionale. Avete parlato di tante cose, avete parlato per esempio di grandi capacità, io dico soltanto che ero contrario a questa proroga, cercherò di motivarlo. Ho inviato i giorni scorsi - sono per il Regolamento quello che non si è applicato in questi giorni - il Regolamento prevede che se uno presenta con procedura d'urgenza una mozione come io ho fatto che era sulla sanità doveva essere messa all'ordine del giorno, infatti c'è stato un tentativo, non certamente molto garbato, di dire si esclude domani mattina l'importante è che facciamo determinate cose. Abbiamo detto benissimo, facciamo questo, inseriamo il 102 e l'abbiamo inserito però poi alla fine si apre la discussione parlando di tutto per parlando anche del sesso degli angeli. Allora cominciamo a dire alcune cose, in questa proposta, che io ho anche detto vediamo di discutere assieme le due proposte, compresa quella presentata dall'onorevole Cossa, mi è stato detto che forse era diversa, non era praticamente attinente, forse così non è, non voglio entrare nel merito sta di fatto che io ho presentato una domanda di accesso agli atti, sulla base dell'articolo 105, al Presidente della Giunta, per avere tutti i documenti e verificare le competenze specifiche dei direttori generali e non solo, anche di direttori amministrativi e sanitari nominati dagli stessi. La Presidenza della Giunta mi ha risposto nell'arco di due giorni dicendo che poiché non erano in possesso della documentazione avrebbero smistato il tutto all'Assessorato alla sanità. È vero, non sono motivati i requisiti di legge, secondo il mio punto di vista e non soltanto il mio, molti di questi che sono stati nominati non hanno i requisiti di legge. Soltanto ieri su pressioni del Presidente del Consiglio che ha detto entro martedì fatemi avere questa documentazione perché potremmo discutere anche della mozione e che era previsto che si dovesse discutere, bene mi sono stati inviati, Presidente, non gliel'ho detto stamattina, prima dell'inizio dei lavori lei aveva chiesto, però mi piace constatare che tranne la dottoressa Pintus, forse per un rapporto di stima di vecchia conoscenza ha proceduto a mandarmi tutti curriculum dei direttori generali, non mi sono stati mandati quelli dei direttori sanitari e amministrativi nei quali ci sono alcune persone che titoli non ne hanno tranne quelli del Brotzu. Ci sono anche molti qualificati esponenti che hanno i requisiti ma se uno ha una struttura semplice è inutile che mi dica l'Assessore che tutti quanti i medici sono dirigenti, sono dirigenti per lo stipendio, ma sono dirigenti soltanto quando hanno una struttura complessa e gestiscono una struttura, non perché sono medici. Io mi potrei allungare nel ricercare i titoli, le professionalità ecc. ma questo lo voglio evitare, abbiamo detto che i primi di settembre avremo la discussione di questa mozione e avremo la possibilità di farlo. La sanità è una bestia rara, può procurare inciampi e ce ne sono stati molti Demontis inciampi in questo periodo, per esempio c'è stato un inciampo molto grosso per quanto riguarda le borse di studio, l'avevo detto prima, ci sono state le borse di studio, ci sono stati gli accorpamenti, c'è la mia mozione in cui dice che non si poteva fare, bisognava chiedere le autorizzazioni, a Sassari il Santissima Annunziata doveva con il rettorato modificare il provvedimento fusione precedente, c'è la riorganizzazione della rete ospedaliera, un Assessore dovrebbe perlomeno capire e sapere, se è bravo come dice Demontis, che nell'inserire come strutture di secondo livello il Brotzu e l'Azienda mista di Sassari si è dimenticato che anche il Policlinico di Cagliari è una struttura praticamente ad alta specializzazione perché lo prevede la legge numero 507 e 509, quindi, studiate. Forse ha ragione l'ex Presidente e segretario regionale del PD quando dice: amici cari, la rete ospedaliera è da rivedere. Poi non sono d'accordo con quello che ha detto il professor Paci allorquando dice ci sono e sono previste le consultazioni. La prima consultazione era con questo Consiglio regionale, il Presidente del Consiglio regionale non ha avuto neanche la copia, l'ha avuta indirettamente. È inutile che si vada in giro a girare, bisogna responsabilizzare la gente, l'altra volta è durato tre anni e mezzo o quattro, la rete ospedaliera non è una cosa semplice come pensiamo. Credo che sia oltretutto…

PRESIDENTE. È finito il tempo onorevole Oppi.

Ha domandato di parlare il consigliere Fabrizio Anedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ANEDDA FABRIZIO (Gruppo Misto). Va bene per la proroga dei commissari delle ASL, però mi viene in mente che in Italia non c'è cosa più definitiva delle cose provvisorie. Ora, io penso che alla prima proroga di quattro mesi dei commissari ASL sarebbe dovuto seguire un resoconto da parte dell'Assessore sull'operato dei commissari, e un'eventuale giustificazione per la loro apparente inadempienza sul compito che gli è stato dato dal Consiglio. E forse oggi saremmo riusciti a capire meglio l'esigenza di un ulteriore rinnovo di questi altri quattro mesi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Desini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DESINI ROBERTO (Sovranità, Democrazia e Lavoro). Per amore della verità, non ci siamo nascosti assolutamente per portare e adottare questo provvedimento oggi in Aula, perché diciamocelo tutto l'abbiamo comunicato in Conferenza dei Capigruppo, in maniera chiara e trasparente, abbiamo detto che eravamo pronti a ritornare qui in Aula, qualora ce ne fosse stato bisogno, il 25 o il 24, prima della scadenza naturale. È tutto molto chiaro. Così come, forse lo diceva all'inizio il collega Demontis, forse abbiamo "sottovalutato" la situazione inizialmente quando abbiamo stabilito i quattro più quattro la durata dei commissari, e adesso ci vuole il tempo necessario per concludere questo percorso, che ovviamente non potrà e non deve nella maniera più assoluta andare oltre il 31/12/2015. Non può andare oltre il commissariamento. Però è anche vero, e qui mi rivolgo al nostro Presidente, che mi sembra un po' di rivivere, Presidente, quello che ho vissuto nella mia esperienza da sindaco nel 2011, cioè che quando mi sono insediato bisognava portare una serie di stravolgimenti, di cambiamenti che si erano radicati negli anni e che avevano "incancrenito" alcuni processi amministrativi e alcune abitudini e consuetudini che hanno portato l'Italia alle condizioni nelle quali oggi ci troviamo, compresa la Sardegna. Avevo, spinto dall'entusiasmo dell'inizio, la presunzione e l'illusione di poter cambiare le cose in maniera molto più semplice, ma cari signori, ma vogliamo dire come abbiamo trovato la sanità, ce lo vogliamo dire in maniera chiara e ci vogliamo dire i disastri che tutti i governi hanno contribuito a che si arrivasse a questa situazione, tutti, centrosinistra, centrodestra, centro, pentapartito. Tutti hanno contribuito perché arrivassimo a questa situazione. Però non si può negare che l'ultimo quinquennio, ragazzi cari, ne è stato fatto di bel danno. Allora se c'è una cosa che devo dire e devo invitare la Giunta, il Presidente soprattutto che ha la responsabilità politica, che è la nostra guida, Presidente, mi auguro che anche in questi ulteriori quattro mesi di proroga invitiamo i commissari, che non hanno la bacchetta magica e non possono stravolgere assolutamente tutto quello che è stato fatto in questi anni in solo otto mesi, ne siamo consapevoli, però determinati modus operandi bisogna cambiarli. Se allora diciamo che siamo diversi, come centrosinistra dal centrodestra, determinati comportamenti e determinati provvedimenti non bisogna prenderli, o bisogna avere il coraggio e la determinazione e a volte prendere anche qualche legnata perché certe cose non avvengano. Lo dico chiaramente a questa Aula: i percorsi degli interinali bisogna bloccarli! Basta! Ci sono delle graduatorie vigenti di concorsi pubblici, ci sono delle persone che, onestamente e correttamente, hanno fatto dei concorsi pubblici ed è giusto fa scorrere quelle graduatorie, ed è giusto dare seguito alla meritocrazia, ed è giusto che i soliti furbetti vengano… e vengano interrotte determinate cose. Io signor Presidente se l'onorevole Oppi continua interrompermi… io non ho interrotto nessuno quando è intervenuto. Lo ha ascoltata e gentilmente le chiedo di fare altrettanto visto che ha più esperienza di me, grazie collega Oppi. Questo chiedo a quest'Aula. Allora chiedo ed è giusto prorogare i commissari, l'avremmo fatto al di là di questo emendamento, perché abbiamo detto che eravamo disponibili a tornare in Aula in questo mese. Vi ricordo anche una cosa: siamo un anno e quattro mesi di mandato, noi entro quest'anno porteremo la riforma della sanità, anche perché siamo in una condizione tale che non ci consente di perdere ulteriore tempo. Con questo ovviamente il voto è favorevole a questo provvedimento, però vorrei anche che ci fosse maggiore onestà intellettuale quando si fanno determinate affermazioni. Quindi, con questo approccio, chiedo anche che in questi quattro mesi si abbia da parte dei commissari che alcuni atteggiamenti di maggior coraggio e decisione e di non continuare determinate consuetudini che si erano ormai consolidate negli anni.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare per dichiarazione di voto il consigliere Angelo Carta. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az). Su questo emendamento, che rappresenta l'ossatura del 102, come è stato già detto diverse volte, il nostro voto sarà sicuramente contrario, però ci premeva sottolineare un'evidente discrasia tra questo emendamento e l'articolo 2 al quale è stato agganciato. La discrasia riguarda questo: nell'articolo 2 stiamo prorogando anche il periodo di vigenza del commissario per l'agenzia regionale per l'edilizia abitativa. E diciamo: il commissario rimane in carica per un periodo di sei mesi, prorogabile di ulteriori sei mesi e comunque fino all'insediamento dei nuovi organi. Neanche il Papa è così, perché il Papa è fino alla morte, ma in questo caso Ratzinger ci ha dimostrato che uno si può dimettere anche prima. Io credo che qui bisogna uniformarci, perché se diciamo che i commissari delle ASL, che hanno un compito veramente importante, almeno quanto quello di Area, gli diamo un termine al 31 dicembre 2015 con l'obbligo di rendicontazione del risultato, credo che pensare ad una proroga sostanzialmente sine die per il commissario di Area non sia coerente fra il previsto all'articolo 2 e la richiesta dell'inserimento di questo emendamento di proroga dei commissari delle ASL. Nel merito faccio mie le richieste dell'onorevole Anedda: avere la presenza qui dall'Assessore regionale della sanità, che avrebbe potuto dirci cosa è stato fatto e cosa non è stato fatto, perché non è stato fatto, cosa si poteva fare di più e di meglio, credo che avrebbe consentito a questo Consiglio regionale di adottare un provvedimento di proroga come quello che oggi si sta chiedendo di adottare con maggior cognizione di causa, l'assenza stessa dell'Assessore credo che rappresenti un vulnus di una richiesta di questo genere, che non può passare senza almeno una sottolineatura.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL). Cercherò di essere molto breve. Senza polemica vorrei chiedere al collega Demontis se gentilmente potesse darmi lo studio sugli indicatori, sulle performance, perché io ne avevo di diverse.

Io devo dire che è chiaro che i nostri commissari in otto mesi non potevano fare quello che nei cinque anni precedenti non è stato fatto, avrebbero dovuto avere la bacchetta magica, sono convintissimo anche che comunque occorra prorogarli perché non credo che i nuovi commissari in quattro mesi potrebbero fare quello che i precedenti non hanno fatto in otto mesi.

Io condivido in pieno quello che ha detto l'amico e collega Roberto Desini, quello che rimprovero soprattutto ai nostri commissari è il fatto che loro non si siano opposti alle consuetudini. Quando noi abbiamo detto, l'abbiamo detto più riprese in Aula, in Commissione, in varie riunioni ed incontri, che le porcate, io la definisco porcate, delle agenzie interinali venissero a cessare, io oggi sono molto adirato perché questo non è avvenuto, e mi dispiace anche che in alcune ASL si continui a chiamare tramite le agenzie interinali o le cooperative… la famigerata cooperativa di Sassari L1, in proroga da dieci anni, che continua a chiamare persone senza requisiti, senza le graduatorie, nominativamente, queste sono cose insopportabili. Io credo che bene abbiano fatto invece quei pochi commissari che invece si sono rivolti ai Centri per il lavoro per fare le graduatorie, perché quelle persone che da lì vengono chiamate, vengono chiamate perché hanno degli oggettivi requisiti, perché se sono primi rispetto all'Isee o all'anno d'iscrizione a quell'ufficio hanno titolo per andare a lavorare 3, 4 o 5 mesi. E' cosa di qualche giorno fa, sulla chiamata per i servizi veterinari ausiliari per il problema atavico della lingua blu della peste suina (problemi che tra l'altro sono ancora irrisolti, quindi non facciamo gli spot che poi potrebbero ritorcersi contro), mi dispiace notare che in alcune ASL, in pochissime per la verità, sono state fatte le chiamate tramite i Centri per il lavoro e invece in altre si continui a chiamare dalle agenzie interinali. Io non riesco a capire quale sia il motivo e mi dispiace che i consiglieri che comunque sono stati eletti e recepiscono tutti i giorni quelle che sono le criticità tramite il cittadino che ce le segnala tutti i giorni, su questo non vogliano intervenire. Anche io non sono un espertissimo di sanità, ed è colpa mia perché ci lavoro da quarant'anni e non sono riuscito a diventarne esperto, è chiaro però che il problema delle liste d'attesa non è un problema che si possa risolvere in qualche giorno, ma io credo che, con la coraggiosissima riforma che la Giunta ci ha proposto e che verrà portata nei territori per essere resa perfettibile nelle parti in cui ancora non ci convince, credo che dovremo fare di tutto e dovremo metterci molto del nostro perché questi problemi vengano superati. Lo dico sempre, non è possibile, ribadisco anche questo perché ci tengo, io credo che sia nostro dovere di legislatori, come sia dovere della Giunta come sia dovere dei commissari e dei futuri direttori generali che noi facciamo nostro il messaggio che deve passare: non è possibile che il povero cittadino, mi riferisco soprattutto a quei 390 mila sardi che vivono sotto la soglia di povertà e purtroppo hanno necessità di esami importanti e indifferibili, che vadano negli ospedali per prenotare un esame, un'ecografia, una risonanza, eccetera, e si sentano rispondere che quell'esame potrebbe essere fatto fra otto mesi, fra un anno, fra un anno e due mesi se vuole essere fatto nella struttura pubblica, se invece si va nello studio privato dello stesso medico che è nella struttura pubblica quell'esame si può fare oggi stesso, domani o dopodomani, chiaramente pagando. Quei signori i soldi per pagare non ce li hanno e non mi sembra né morale né etico che si continui a procedere in questa maniera. Io chiedo, capisco bene che non può essere normata in questo momento questa cosa, chiedo però che con un atto forte la Giunta faccia un comunicato ai commissari perché questo messaggio lo facciano passare attraverso le strutture ospedaliere che sono presenti in Sardegna.

Io non mi dilungo per parlare di reti ospedaliere però sono convintissimo, perché ho grande fiducia nel presidente Pigliaru, che, quando verranno nominati i nuovi direttori generali, che sicuramente non saranno dodici perché ci auguriamo che le ASL non siano otto e quindi i direttori generali non siano così tanti ma molto meno, potrebbe essere anche uno solo, lo auspichiamo, credo anche che, siccome la lezione l'abbiamo imparata…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Cocco, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Non voglio discutere né di rete ospedaliera né di ospedali, voglio semplicemente stare al tema dell'emendamento che è legato all'articolo 2 e che riguarda la proroga dei commissariamenti fino al 31 dicembre 2015; un emendamento che presentiamo in questo provvedimento arrivato in Aula con il "102" ma che non serve certamente a nascondere il problema, perché abbiamo presentato una proposta di legge che è agli atti del Consiglio, che avrebbe potuto seguire tranquillamente il suo iter e che potrebbe seguire il suo iter, abbiamo provveduto a farlo arrivare in Aula così perché c'era un procedimento normativo che consente di far questo.

Oggi si sono sentite delle cose di questo tipo: i commissari devono presentare un rendiconto di quattro più quattro mesi di attività, questo è giusto e aspettiamo di farlo, per cui raccolgo anche le considerazioni fatte dal collega Oppi che dice che a settembre quando torneremo a lavoro si discuterà la mozione che lui ha presentato: sarà l'occasione anche per fare il punto del lavoro dei commissari e magari potremmo chiedere all'Assessore di venire qui a relazionare, non sull'emendamento di proroga dei commissari ma sul lavoro che è stato fatto in questi mesi. Magari verrà qua a dirci che cosa è stato fatto e che situazione hanno trovato i commissari nelle Aziende ospedaliere territoriali, a dirci del lavoro fatto dai commissari precedenti e dai direttori generali negli anni precedenti, perché io non ricordo che negli anni precedenti sia stata fatta alcuna riforma che abbia fatto incontrare o scontrare qualcuno. È chiaro che quando fai una riforma, o tenti di fare una riforma, o fai delle operazioni importanti come quelle che si stanno mettendo in piedi, la gente discute, discutono gli operatori che sono interessati perché lavorano in quel settore, discutono coloro che fanno politica, discutono gli amministratori locali, discutiamo tutti, ovviamente con le nostre idee, per il nostro punto di vista e siamo favorevoli o contrari, però si discute perché c'è un atto importante che viene messo in piedi, e quest'atto badate, cari colleghi, è stato redatto dalla Giunta regionale prima che noi presentassimo il provvedimento di proroga in Consiglio regionale con la proposta di legge. Ed è significativo da un punto di vista simbolico perché significa che noi presentiamo la richiesta di proroga dei commissari soltanto dopo che si mette in piedi un provvedimento di Giunta che fa un tentativo di riordino della rete ospedaliera, poi

di questo discuteremo, di questo non voglio discutere se è buono, se è positivo, se è cattivo, discuteremo perché non è oggetto della discussione di oggi, oggi c'è la proroga e perché i 6 minuti che abbiamo a disposizione per esporre le nostre questioni sull'emendamento e sul titolo e sull'articolo su cui è poggiato non sono sufficienti per affrontare naturalmente l'argomento complesso; e condivido l'idea che quando dovremo discutere di questo debba essere presente l'Assessore regionale della sanità che raccolga le nostre osservazioni nelle nostre cose.

Per cui oggi semplicemente l'emendamento di proroga dei commissari fino al 31 dicembre del 2015, momento entro il quale noi avremmo dovuto già aver chiuso in questo Consiglio regionale la riforma delle aziende sanitarie locali. E quindi io credo che sia importante che noi tutti la discutiamo questa riforma nelle Commissioni e negli organi preposti, così come credo, Presidente, così come credo Assessori, che sia importante che in tutti gli organismi istituzionali, in tutti gli organismi e nei consessi nel quale si fanno discussioni anche di maggioranza e anche con la minoranza insomma sia importante incontrarsi e confrontarsi perché la riforma della sanità è una riforma importante che ha bisogno del contributo di tutti e ha bisogno dell'ascolto di tutti, dei territori, di coloro che operano nel settore, dei consiglieri regionali che nei territori sono presenti, collaborano e lavorano, c'è bisogno di attenzione perché noi saremo in grado in questa maniera di fare una riforma migliore e certamente più utile alla Sardegna, c'è bisogno della riforma, c'è bisogno di razionalizzare, c'è bisogno di ridurre il numero delle aziende territoriali perché lo abbiamo scritto in legge e bisogna essere conseguenti sulle cose che sono state dette ed è per questo che siccome il tempo non è tanto occorre farlo rapidamente non appena noi tutti avremo la possibilità di farlo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (Psd'Az). Allora siccome mi sembra che l'obiezione o nota che abbiamo fatto prima relativamente alla lettera B del comma 1 dell'articolo 2 sia anche condivisibile, la proposta è quella di far presente all'Aula un emendamento orale dove dopo il comma 4 si dice: è aggiunto il seguente 4 bis l'emendamento orale è per la soppressione della frase "e comunque fino all'insediamento del nuovo organo" e quindi il nuovo 4 bis dovrebbe essere: "il commissario rimane in carica per un periodo di tempo di sei mesi prorogabile di ulteriori sei mesi (punto)". Quindi questo si propone come emendamento orale.

PRESIDENTE. Chiedo scusa, sta proponendo di eliminare: "e comunque fino all'insediamento dei nuovi organi" la frase e comunque fino all'insediamento dei nuovi organi cioè nel senso sei mesi prorogabile fino a sei mesi non oltre. Ok. La Giunta è d'accordo. Non ci sono pareri…

E' iscritto a parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Intervengo in sostituzione indegna del mio Capogruppo per esprimere il voto contrario a questo emendamento perché tra le altre cose dopo aver avviato una pausetta di riflessione qui su questi banchi che ci stava conducendo magari verso un'astensione abbiamo sentito, abbiamo sentito delle parole fortissime da parte di alcuni consiglieri di maggioranza che ci hanno fatto capire che la nostra tesi è fondata. Abbiamo parlato poc'anzi di fallimento della riforma della sanità, avremmo voluto riproporre un altro termine, un'altra definizione, avremmo voluto parlare di concordato preventivo per darvi la possibilità di migliorare, se è migliorabile, questo percorso problematico che avete avviato in campo della sanità. Ebbene dobbiamo ribadire il concetto di fallimento. Le parole dette da Daniele Cocco e da Roberto Desini non fanno altro che caratterizzare in chiave di default una situazione della sanità regionale che non è più sostenibile. I colleghi sono invitati a individuare soltanto alcune problematicità non marginali ma ce ne sono tante altre. Il tema dei commissari che sbagliano, per utilizzare un eufemismo, è un tema di grande rilevanza, signor Presidente, io le chiedo di indicare al suo Assessore una maggiore o meglio di chiedere al suo Assessore una maggiore attenzione nei confronti dei commissari che imperterriti continuano a fare nomine strampalate, che imperterriti si dimenticano che ci sono delle norme che disciplinano l'anticorruzione che devono essere osservate in relazione a un'azienda vi dico e sottolineo quello che vi dico che fra un po' interverrà l'anticorruzione che continuano a nominare membri di commissioni che hanno requisiti dubbi o non ne hanno per niente, non ne hanno per niente. Però imperterriti continuano su questo percorso. Ecco io mi chiedo così come mi chiedevo allora per quale motivo questo percorso di riorganizzazione previsto dalla legge, il piano di riorganizzazione prevista dalla legge che i commissari avrebbero dovuto esitare entro 90 giorni dal loro insediamento, per quale motivo questo piano di riorganizzazione non è stato demandato ai direttori generali che conoscevano la situazione, conoscevano lo status quo, avevano già avuto modo di vedere in tutte le pieghe la sanità sarda, no, si nominano dei commissari che debbono imparare l'ABC della sanità. Gente che dopo aver imparato inizia maldestramente ad affrontare i problemi a cercare di affrontare le soluzioni. Abbiamo visto come è finita, siamo ancora nel guado, siamo ancora nel guado, i Commissari sono nel guado.

A margine, ma non troppo, devo segnalare al Presidente della Giunta regionale che il termine di 60 giorni che è stato stabilito per avviare il percorso di partecipazione di condivisione per la riorganizzazione della rete sanitaria credo che non sia un termine di 60 giorni, signor Presidente, è un termine di 30 giorni perché voi sapete molto bene che ad agosto nulla accade, quindi vi chiedo di tener presente questa incongruenza, se veramente il termine di 60 giorni deve essere attribuito a tutti i portatori di interesse, a tutti coloro che comunque possono dare contributi a questa riorganizzazione della rete ospedaliera io credo che questo termine debba essere prolungato perché ad agosto non accade nulla di tutto ciò che dovrebbe accadere. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie. Quindi mi sembra che l'emendamento orale sia stato accolto, non ho sentito opposizioni, c'è un parere favorevole della Giunta e non ci sono opposizioni. Quindi l'emendamento orale è accolto e quindi viene eliminato: "e comunque fino all'insediamento dei nuovi organi" dal testo dell'articolo.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula.

Rispondono no i consiglieri: Cherchi Oscar - Crisponi - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Carta - Cossa - Floris - Orru' - Solinas Christian.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 47

votanti 41

astenuti 6

maggioranza 21

favorevoli 29

contrari 12

(Il Consiglio approva).

Passiamo alla votazione dell'emendamento numero 5.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 5.

(Segue la votazione)

Prende atto che i consiglieri Busia e Comandini hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula.

Rispondono no i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Locci - Oppi - Orru' - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Floris.

Prendo atto che il consigliere Comandini ha votato a favore.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 45

votanti 43

astenuti 2

maggioranza 22

favorevoli 28

contrari 15

(Il Consiglio approva).

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Vorrei presentare, Presidente, se l'Aula è d'accordo, un emendamento aggiuntivo che abbiamo firmato come Capigruppo per presentare la proroga dei termini per la centrale di acquisto per i comuni che ha scadenza dal 1° di settembre. A livello nazionale è stato aggiornato al 1° di novembre, e vorremmo adeguare. L'emendamento lo abbiamo presentato fuori termine all'Aula, per cui l'unica maniera per poterlo fare accogliere e inserire in legge è quello di un emendamento orale, se l'Aula è d'accordo. Lo do per letto? Lo do per letto. Va bene, è a firma di tutti i Capigruppo.

PRESIDENTE. Se non ci sono osservazioni, credo che ci sia anche un parere favorevole preliminare della Giunta. Chiedo conferma. Sì. Non vedo osservazioni, quindi è accolto l'emendamento orale.

Ha domandato di parlare il consigliere Christian Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az). Sull'ordine dei lavori, Presidente, perché non ho dubbio di ritenere che vi sia uniformità di applicazione del regolamento in tutti i casi, come nell'ultimo appena decorso. Però, visto che siamo in ritardo un po' su tutto, tant'è che proroghiamo la centrale di committenza, proroghiamo le ASL, proroghiamo AREA. Mi ero iscritto prima a parlare per dichiarazione di voto più che altro per chiedere un chiarimento che credo sia comunque importante che resti agli atti dell'Aula almeno in termini di ermeneutica di quello che abbiamo votato, e cioè il testo dell'emendamento numero 5 che è passato prevede che il periodo dell'incarico dei commissari sia prorogato al 31 dicembre 2015. Allora io, votando, ho ritenuto di votare, e vorrei avere conforto in questo, il periodo in astratto, e quindi non la proroga dei commissari in carica fatta ex lege, vorrei essere confortato semplicemente su questo, che l'Aula abbia votato semplicemente il commissariamento in astratto e non una proroga ex lege de commissari in carica, semplicemente questo.

PRESIDENTE. Credo di poter dire che l'interpretazione è questa, nel senso che i commissari possono essere sostituiti.

C'era una proposta di procedere ad oltranza sino all'esaurimento della legge. Se non ci sono opposizioni, andrei avanti ancora.

Passiamo all'esame dell'articolo 3. All'articolo 3 sono stati presentati gli emendamenti aggiuntivi numero 6 e 8.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3 e dei relativi emendamenti:

Art. 3

Contributi a favore delle province

1. Per le finalità di cui all'articolo 1, comma 3, ultimo periodo della legge regionale 28 giugno 2013, n. 15 (Disposizioni transitorie in materia di riordino delle province), e successive modifiche ed integrazioni, e dell'articolo 1, comma 1, ultimo periodo della legge regionale 12 marzo 2015, n. 7 (Disposizioni urgenti in materia di enti locali e disposizioni varie), è concesso un contributo di euro 3.000.000 a favore delle province per il pagamento degli oneri dei servizi svolti dalle società in house non coperti da entrate di bilancio e a favore della provincia di Cagliari per garantire il proseguimento dei contratti di lavoro flessibili. Il contributo è ripartito con deliberazione della Giunta regionale, adottata su proposta dell'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica, in base al reale fabbisogno certificato dalle province.

2. Per le finalità di cui al comma 1 nel bilancio della Regione per l'anno 2015 sono introdotte le seguenti variazioni:

in aumento

UPB S01.06.001
Trasferimenti agli enti locali - Parte corrente
2015 euro 3.000.000

in diminuzione

UPB S01.05.002
Incremento, valorizzazione e manutenzione del patrimonio e del demanio regionale
(cap. SC01.0971)
2015 euro 3.000.000.

Emendamento aggiuntivo Pietro Cocco - Piscedda - Deriu.

Articolo 3

Al comma 2 bis dell'articolo 3, dopo la parola "Cagliari", è aggiunto "e Nuoro". (6)

Emendamento aggiuntivo Tedde - Peru - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Randazzo - Tocco - Tunis - Alessandra Zedda.

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente:

Art 3 bis.

(Contributo straordinario agli enti locali.)

Una quota pari ad euro 2.000.000 delle risorse di cui al fondo previsto all'articolo 10 della legge regionale n. 2 del 2007, e successive modifiche ed integrazioni, è destinata nell'anno 2015 alla concessione di un contributo straordinario a favore degli enti locali che abbiano provveduto alla stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili (LSU) ai sensi del decreto legislativo n. 81 del 2000 mediante esternalizzazione dei servizi in società partecipate dai medesimi enti almeno a maggioranza assoluta del capitale sociale. Il contributo è assegnato avuto riguardo al numero dei lavoratori LSU interessati secondo le modalità stabilite dalla Giunta regionale con propria deliberazione (UPB S01.06.001). (8))

PRESIDENTE. È aperta la discussione sull'articolo e sugli emendamenti.

È iscritta a parlare la consigliera Daniela Forma. Ne ha facoltà.

FORMA DANIELA (PD). Io intervengo per rappresentare ancora una volta in quest'aula le difficoltà delle province e l'importanza di un provvedimento che consente il pagamento degli oneri dei servizi delle società in house, che garantiscono com'è noto l'erogazione di servizi essenziali. Ma occorre in questa sede ricordare che nonostante sia stata concessa una proroga per l'approvazione del bilancio di previsione dell'anno in corso ciò non significa che a tale data, al 30 settembre, le province saranno in grado di approvare un bilancio in equilibrio, e di questo dobbiamo essere consapevoli ore e nel momento in cui anche riprenderemo i lavori di quest'aula, perché a rischio sono i servizi essenziali erogati dalle province, dalla manutenzione delle strade, all'attivazione del piano neve per il 2015-2016, all'assistenza e al trasporto dei disabili. Proprio su questo punto, all'ordine del giorno della Giunta odierna abbiamo un provvedimento relativo agli interventi per un importo di 4 milioni e 700 mila euro destinati agli enti locali per il supporto degli alunni con disabilità relativi all'anno scolastico 2015-2016, risorse anche queste, dobbiamo ricordarlo, non sufficienti, e che andranno integrate, ma è un provvedimento comunque atteso anche quello della Giunta, dato che per esempio la Provincia di Cagliari si trova nella condizione di non poter aggiudicare l'affidamento del servizio per il quale è stata bandita la gara proprio perché ancora non vi era la quantificazione regionale delle risorse da destinare a ciascun ente, e oggi superiamo anche questo problema. Per farla breve, colleghi, siamo una situazione nella quale lo Stato non solo non trasferisce alcuna risorsa per il funzionamento delle province, ma, e faccio l'esempio della Provincia di Nuoro, lo Stato richiede un rimborso quale partecipazione al riequilibrio finanziario nazionale pari al gettito previsto dai tributi provinciali, con tutte le aliquote dobbiamo ricordarlo al massimo consentito. Quindi stiamo arrivando al paradosso che lo Stato prevede tagli di risorse alle province in alcuni casi superiori a quelle che le province riescono ad incassare. Quindi è chiaro che questa situazione non è sostenibile e che a breve anche noi saremo chiamati a dare risposte chiare, anche con la legge di riordino degli enti locali. In questo quadro quindi ben venga un provvedimento che consenta alle province di garantire almeno la prosecuzione del rapporto contrattuale con le proprie aziende partecipate, che ad oggi sono in proroga e senza copertura finanziaria, di modo che non si assista a un'interruzione per esempio del servizio di manutenzione ordinaria o delle scuole secondarie, che pregiudicherebbero anche l'avvio dell'anno scolastico 2015-2016. Rappresento quindi l'urgenza e l'opportunità di questo provvedimento, per il quale appunto dichiaro il mio voto favorevole, però vorrei approfittare anche di questa occasione per rappresentare ancora una volta la condizione di dissesto della più parte delle strade provinciali. Noi abbiamo dichiarato a più riprese l'urgenza di potenziare i servizi per fare della Sardegna un'isola turistica, e anche in quest'aula sono state diverse le occasioni nelle quali ci siamo occupati del diritto alla mobilità dei sardi e non. Abbiamo parlato più volte di continuità territoriale aerea, marittima per le isole minori. Ancora più urgente o comunque urgente alla stessa maniera, a mio avviso, è il diritto alla mobilità interna dei sardi e non, e il diritto ad una mobilità interna nella nostra rete viaria che avvenga in situazioni di sicurezza. Quindi per dare risposta anche a queste esigenze noi stiamo contraendo un mutuo per le infrastrutture, come questo Consiglio regionale, su proposta della Giunta, ha previsto in finanziaria, e quindi con questo mutuo, con questo intervento finanziario daremo risposte di manutenzioni importanti, quindi risposte di manutenzioni e sicurezza per le nostre strade. Però dobbiamo fare molto di più per le nostre strade provinciali, proprio per la situazione in cui versano le province, per la situazione finanziaria che ho descritto, province che non sono in grado di garantire le manutenzioni ordinarie. Allora, colleghi, Presidente, su questi temi noi ci ritroveremo a ragionare, io spero anche a dare risposte ancora più compiute di quelle che stiamo con tanto impegno provando a dare. Quindi, ribadisco l'urgenza, l'opportunità di questo intervento, che è un intervento parziale, ma senza dubbio inderogabile. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Paolo Truzzu. Ne ha facoltà.

TRUZZU PAOLO (Sardegna). Sarò brevissimo vista l'ora, ma considerato che più volte nell'aula oggi abbiamo parlato della situazione dei precari, vorrei ricordare all'aula anche che c'è la situazione degli imprecari, che non sono coloro che imprecano, ma coloro che attendono da anni che venga svolto un concorso, ovvero coloro che attendono da anni che venga svolto un concorso, ovvero coloro che non hanno nemmeno l'opportunità di poter partecipare e poter avere delle opportunità lavorative. La situazione dei precari con il collega Manca, il presidente Manca e gli altri colleghi della Commissione la abbiamo più volte affrontata, però io do solo questo dato perché ci tengo che rimanga. Ricordo che l'ultimo concorso bandito dalla Regione Sardegna, bandito e non svolto, risale al 2010, questa è la situazione. C'è un'intera generazione di giovani, se non due, di giovani laureati, che non hanno ancora avuto ancora la possibilità di misurarsi e poter affrontare un concorso pubblico per accedere nei ruoli della pubblica amministrazione, e ci poniamo costantemente ed esclusivamente solo il problema dei precari.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Antonello Peru. Ne ha facoltà.

PERU ANTONELLO (FI). Presidente, l'articolo 3 di questo provvedimento è l'articolo che rafforza il senso di responsabilità della minoranza, dei Capigruppo che hanno assunto la decisione che questo provvedimento, ai sensi dell'articolo 102, arrivasse in quest'Aula, un provvedimento che vede, come recita l'articolo 3, il contributo a favore delle province per i lavoratori delle società in house, ma principalmente i servizi che questi lavoratori prestano. Noi del Gruppo di Forza Italia abbiamo presentato un emendamento e diciamo che i lavoratori delle società in house dei comuni hanno la stessa identica necessità di quelli delle province. Sono 350 lavoratori, prestano gli stessi servizi, in ugual misura di quelli delle società in house che questa minoranza già in sede di finanziaria ha difeso, questa minoranza in sede di finanziaria ha sempre sostenuto che i lavoratori e i servizi debbano essere espletati. La maggioranza ha giustificato i lavoratori delle società in house delle province motivando che le province devono essere cancellate. Noi diciamo che i comuni sono stati già cancellati, sono stati già cancellati dai tagli del Governo Renzi, quindi non è giustificabile assolutamente questo perché in tutti i comuni di questa Sardegna, nei 377 comuni della Sardegna, sono diminuiti, si sono dimezzati, se non totalmente, i servizi come i centri di aggregazione, come i servizi sociali, come il trasporto scolastico, e venuto meno il diritto allo studio, come i cantieri per l'occupazione, è per questo che i socialmente utili sopperivano a questo servizio. Gli ex LSU delle società in house sopperivano a questo servizio ed è per questo che noi difendiamo e chiediamo con questo emendamento che questa maggioranza sia sensibile e che approvi questo provvedimento.

In tutto questo noi siamo convinti che forse c'è un lume di speranza che rafforza e ha rafforzato ancora di più il senso di responsabilità della minoranza su questo provvedimento, questo lume di speranza lo ha acceso nella Conferenza dei Capigruppo stamattina il Capogruppo del Partito Democratico, lo ha acceso l'assessore Paci prendendo un impegno con la minoranza che questi provvedimenti, i provvedimenti dei precari, se non dovesse essere approvato oggi questo emendamento, verrà discusso al ritorno dalle vacanze, già dal mese di settembre. Quindi noi su questo vigileremo. Noi prendiamo in maniera positiva l'appello e l'impegno di tutta la maggioranza e in particolare della Giunta, perché i comuni possano riappropriarsi dei servizi, perché i comuni possano veramente riaccendere le speranze di queste famiglie, famiglie dei lavoratori, e perché i cittadini possano veramente avere i servizi che questi lavoratori prestano.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Signor Presidente, è un iter singolare questo di questo disegno di legge in origine, che poi è diventato proposta di legge, un disegno di legge che noi avevamo definito in prima battuta il disegno di legge del trenino verde, che pian piano si è trasformato in disegno di legge o proposta di legge per le province, per le società in house delle province. Avremmo voluto trasformarlo anche in progetto di legge per le società in house dei comuni, ma mi pare che non ci sia la volontà politica, mentre invece c'è la volontà politica di valorizzare questo progetto di legge con le proroghe dei commissariamenti delle ASL. Quindi non vengono sostenuti gli ex LSU, non vengono sostenute le partecipate dei comuni, ma vengono sostenuti, invece, quei precari che si chiamano commissari, perché sono precari. Io credo che questo non sia il miglior modo per fare un servizio alla Sardegna, questo lo dico io, ma lo hanno detto anche i colleghi di maggioranza che hanno parlato di porcata. Noi non abbiamo parlato di porcata, i colleghi di maggioranza hanno parlato di porcata. Evidentemente, se hanno usato questa definizione, ritengono che le cose che si stanno facendo nelle ASL sono delle cose che vanno contro l'interesse dei cittadini sardi. Non l'ho detto io, lo hanno detto i colleghi di maggioranza. Quindi oggi stiamo rischiando di catalogare i precari in precari di serie A e precari di serie B o C. I precari di serie A sono i commissari, sui quali c'è grande attenzione, i precari di serie B sono quei lavoratori che rischiano il posto di lavoro, che rischiano di non poter sostentare le famiglie nei prossimi mesi. Facciamo comunque un atto di fiducia nei confronti della Giunta che ci ha dichiarato che a settembre si parlerà nuovamente del tema delle società in house dei comuni. Evidentemente non ci dimenticheremo di questo, saremo molto vigili ed è altrettanto evidente che questo riproporre il tema dei lavoratori delle società in house dei comuni non vuol dire soltanto discutere in modo ameno del tema e del problema, ma vuol dire risolvere il problema e quindi apportare ossigeno vitale a queste società in house, dare i mezzi finanziari, e non solo, aggiungo, per consentire a questi 350 lavoratori e alle loro famiglie di avere un'esistenza serena.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Presidente, intervengo solo per ribadire l'interesse della Giunta su questa tematica dei lavoratori precari non solo delle province, alle quali oggi cerchiamo di porre una soluzione anche parziale, ma in generale quelle dei comuni. Abbiamo valutato nella riunione dei Capigruppo, e qui lo ribadisco, che il testo dell'emendamento numero 8 richiede una riserva all'interno del fondo unico che deve essere obbligatoriamente per legge discussa prima dalla Conferenza Regione-Enti locali. Quindi in generale riteniamo che questa sia una tematica molto importante, che deve essere portata all'attenzione della Conferenza, c'è l'assessore Erriu che se ne farà senz'altro carico, in modo tale che all'interno di quella tematica di distribuzione del fondo unico si possano tenere presente queste giuste esigenze.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Roberto Desini. Ne ha facoltà.

DESINI ROBERTO (Sovranità, Democrazia e Lavoro). Rinuncio, Presidente.

PRESIDENTE. Non ci sono altri iscritti a parlare.

(Interruzione del consigliere Gavino Manca)

Si è iscritto fuori tempo, dopo il primo intervento. Le regole sono sempre le stesse. Grazie.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 3.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Rubiu ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Busia - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Locci - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pigliaru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tedde - Tocco - Truzzu - Usula.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Carta - Crisponi - Floris - Orru' - Randazzo - Solinas Christian - Tatti.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 45

votanti 37

astenuti 8

maggioranza 19

favorevoli 37

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 6.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Crisponi - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Locci - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pigliaru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Usula.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Floris - Randazzo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 45

votanti 42

astenuti 3

maggioranza 22

favorevoli 42

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 8.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Locci - Oppi - Orru' - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Usula.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Crisponi - Floris.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 45

Votanti 42

Astenuti 3

Maggioranza 22

Favorevoli 15

Contrari 27

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 4.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 4

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Scusatemi, facevano notare gli Uffici della Presidenza del Consiglio che sarebbe opportuno specificare che l'entrata in vigore, per quanto riguarda l'articolo 2, per gli effetti giuridici, decorre dal 3 agosto che era la data della Giunta regionale di proroga del commissario, in modo tale da avere certezza che non possano essere eventualmente posti in dubbio di legittimità gli atti che possono essere stati presi in questo periodo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Ho seri dubbi, Assessore, che sia legittimo fare quello che... è qualcosa di più di una semplice... lasciamo il testo così com'è, poi semmai sarà materia che darà lavoro a qualche giovane avvocato.

PRESIDENTE. L'emendamento orale non è accolto.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 4.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Usula.

Rispondono no i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Crisponi - Locci - Oppi - Orru' - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Floris.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 45

votanti 43

astenuti 2

maggioranza 22

favorevoli 27

contrari 16

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 249.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Usula.

RISPONDONO NO I CONSIGLIERI: Carta - Cherchi Oscar - Crisponi - Locci - Oppi - Orru' - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Floris.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 45

votanti 43

astenuti 2

maggioranza 22

favorevoli 27

contrari 16

(Il Consiglio approva).

L'ordine del giorno reca la nomina di un rappresentante del comitato faunistico. Rinviamo la nomina.

La seduta è tolta, il Consiglio è convocato a domicilio.

La seduta è tolta alle ore 14 e 30.



Allegati seduta