Seduta n.107 del 30/03/2010
CVII Seduta
(POMERIDIANA)
Martedì 30 marzo 2010
Presidenza del Vicepresidente CUCCA
La seduta è aperta alle ore 16 e 35.
MARIANI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 10 febbraio 2010 (100), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Gianfranco Bardanzellu, Francesca Barracciu, Paolo Dessì, Antonello Peru, Nicolò Rassu e Renato Soru hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 30 marzo 2010.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
MARIANI, Segretario:
"Interrogazione Cocco Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sul mancato completamento della strada a scorrimento veloce Abbasanta-Olbia". (277)
"Interrogazione Murgioni, con richiesta di risposta scritta, sullo stato della rete viaria del Sarrabus-Gerrei". (278)
"Interrogazione Murgioni, con richiesta di risposta scritta, sul rilancio della Piana di Prusciumini (Villaputzu)". (279)
PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interpellanza pervenuta alla Presidenza.
MARIANI, Segretario:
"Interpellanza Cocco Daniele Secondo sui gravissimi danni causati dai lepidotteri defogliatori al patrimonio boschivo isolano, in particolare alle querce da sughero". (85/C-5)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis, relatore di minoranza. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.), relatore di minoramza. Per prima cosa, una amichevole precisazione al caro amico Mariani: si dice Sàrrabus, non Sarràbus. Poi chiederei, Presidente, dieci minuti di sospensione per poter vedere l'Aula non dico piena ma con un po' di presenza. Grazie.
PRESIDENTE. Se non ci sono opposizioni, sospendo la seduta per dieci minuti.
(La seduta, sospesa alle ore 16 e 38, viene ripresa alle ore 16 e 54.)
Discussione generale del disegno di legge: "Misure per lo sviluppo del trasporto aereo". (119/A)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 119/A. Dichiaro aperta discussione generale.
Ha facoltà di parlare il consigliere Steri, relatore di maggioranza.
STERI (U.D.C.), relatore di maggioranza. Signor Presidente, richiamo la relazione agli atti, aggiungo semplicemente che siamo in presenza di norme a carattere meramente finanziario; motivo per cui sono andate in terza Commissione e non in quarta che è la Commissione competente sul merito.
Ecco perché in sede di Commissione è stata introdotta una serie di emendamenti; in seguito a ciò diciamo che il testo di legge presentato dalla Giunta è stato emendato, sotto svariati profili, con emendamenti finali che sono stati presentati raccogliendo il risultato della discussione svolta in Commissione. In particolare l'articolo 2 e l'articolo 3, che riguardano la continuità territoriale, si limitano a prevedere l'aumento delle risorse, risorse assolutamente necessarie per far partire la continuità territoriale; peraltro è stato espressamente previsto che i relativi programmi, che deve adottare la Giunta in attuazione di queste norme, devono passare al previo parere della competente Commissione consiliare che in tale occasione si esprimerà nel merito sul singolo problema. Per cui si conferma che gli articoli 2 e 3 hanno carattere meramente ed esclusivamente finanziario. Sono norme dettate dall'urgenza perché, come è noto, entro il 15 aprile bisogna provvedere a predisporre i bandi e quant'altro, in mancanza la continuità territoriale salta.
Ricordo che, dopo l'accordo sulle entrate, gli oneri sulla continuità territoriale oramai gravano sulla Regione e non più sullo Stato com'era previsto originariamente dalla legge numero 144 del 1999. Quindi la Regione si è fatta carico di questo suo obbligo e, aggiungo incidentalmente, è auspicabile che a sua volta lo Stato si faccia carico di dare effettiva e pratica attuazione all'articolo 8 della legge finanziaria, cosa che a oggi non risulta abbia fatto, ma su questo siamo sicuri che la Giunta assumerà nei confronti dello Stato una posizione forte per rivendicare i diritti acquisiti dalla Regione Sardegna.
L'articolo 1 invece incide sulla situazione della SOGEAAL per la quale, come sappiamo, è stato accertato un deficit; non interessano, in questo momento, quali siano le cause del deficit, ci saranno altri momenti in cui si andrà a verificare esattamente le poste e l'incidenza, quello che conta in questa fase è che siamo in presenza, anche in questo caso, di una norma meramente finanziaria. In presenza di questo deficit abbiamo due alternative: o facciamo fallire la SOGEAAL o ricapitalizziamo. L'alternativa netta è questa, se la Regione e gli altri enti che sono titolari delle azioni non ricapitalizzano, la SOGEAAL deve essere necessariamente dichiarata fallita o, al più, essere posta in liquidazione con l'onere comunque da parte dei soggetti titolari delle quote azionarie di ripianare il passivo. In questa situazione è stato previsto che la Regione intervenga con la somma di 10 milioni (che effettivamente, tenendo conto della quota SFIRS, sono 12) per ricapitalizzare la società. Che cosa succede? Secondo la normativa civilistica, in presenza di una società in passivo, il capitale va azzerato e va ricostituito, offrendo agli originari soci la sottoscrizione al nuovo capitale azionario; la quota della Regione ammonta a circa 7 milioni, gli altri soci (Camera di commercio, Comune di Alghero, Provincia di Sassari) possono sottoscrivere o vendono le quote di loro spettanza. Qualora questi enti non dovessero sottoscrivere le quote, in base allo statuto vengono offerte in opzione alla Regione; abbiamo messo 10 milioni e non 7 milioni per consentire alla Regione di sottoscrivere integralmente il capitale sociale non optato eventualmente dagli altri soci.
In questa situazione incide anche il fatto che la SFIRS, in base alle direttive impartite dalla Banca d'Italia, deve ridurre la propria quota al 20 per cento. Al termine di questa operazione, se la Regione dovesse optare tutto il capitale, anche quello non sottoscritto dagli altri soci, verrà a essere titolare di una quota dell'80 per cento della società. Non essendo la mission della Regione la gestione delle società aeroportuali, al secondo comma è stata prevista una parziale alienazione di questo pacchetto di azioni che farà capo alla Regione; nel secondo comma dell'articolo si parla di privatizzazione, è prevista per consentire di rendere ammissibile l'intervento finanziario da parte della Comunità europea, altrimenti, in mancanza di una norma che preveda la privatizzazione, saremo sicuramente in presenza di un aiuto di Stato che, come tale, non è ammissibile. Ecco il perché della privatizzazione; è una norma che è stata vista tecnicamente, studiata in maniera abbastanza ampia, per cui allo scadere del quadriennio dall'inizio della concessione, che va al 2011, deve iniziarsi il procedimento di privatizzazione. La norma è una norma aperta che consente, comunque, alla competente Commissione di pronunciarsi in futuro sulle modalità e sui termini della privatizzazione e ci sono tutte le possibilità per intervenire eventualmente di nuovo qualora si ritenesse che ci siano i presupposti giuridici per una diversa soluzione rispetto a questa anticipata.
Va da sé, in ogni caso, lo si è detto molto chiaramente, che siccome quello delle società aeroportuali è un mercato sensibile, nel senso che ha rilevanza europea, l'alienazione non potrà che avvenire con un bando di gara pubblica di rilevanza europea; qualsiasi altra soluzione urterebbe le direttive della Commissione europea in termini di alienazione e di partecipazione azionaria rilevante sul mercato europeo. Lo stesso problema che in altre occasioni ho sollevato, per esempio, diverse sedute fa, quando si parlava del Banco di Sardegna, a mio avviso, il Banco di Sardegna è stato illegittimamente alienato, anche per esso avremmo dovuto indire una gara europea per l'alienazione. In ogni caso, questo è un dato suscettibile di diversa soluzione. L'alienazione va per gara europea. Ripeto, peraltro, che ci troviamo in presenza di norme a carattere meramente finanziario, senza nessuna scelta politica (che è stata rimandata a una fase successiva), ed è previsto che tutti i programmi debbano passare in Commissione, quindi sono norme urgenti per evitare eventuali conseguenze estremamente pregiudizievoli che sono sotto gli occhi di tutti.
Ribadisco ancora che il testo della Giunta è stato emendato raccogliendo tutte le considerazioni che sono state svolte, sia dalle forze della maggioranza che dell'opposizione, in sede di Commissione. Anche in questo caso, al di là del voto negativo che l'opposizione ha ritenuto globalmente di esprimere nel voto finale, la partecipazione in sede di discussione è stata particolarmente costruttiva, come è giusto aspettarsi e come deve essere dato atto.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Salis, relatore di minoranza.
SALIS (I.d.V.), relatore di minoranza. Signor Presidente, come diceva il collega Steri, in terza Commissione, in Commissione bilancio, c'è stata una discussione molto approfondita su un tema complesso, difficile, quale quello dello sviluppo del trasporto aereo, ma determinante per l'economia della Sardegna e per la definizione di un regime di continuità territoriale che sia funzionale agli interessi dei sardi. L'opposizione ha espresso in Commissione un parere negativo nei confronti della legge, l'abbiamo espresso sia in termini di merito, sia per il percorso che è stato utilizzato per la sua approvazione. Noi siamo stati convinti fin dall'inizio che il percorso più naturale sarebbe dovuto essere quello del passaggio in quarta Commissione, al di là degli aspetti finanziari che pur sono assolutamente legati a questa manovra. Per queste ragioni, noi pensiamo che gli emendamenti proposti dal collega Steri, tendenti a impedire prima di tutto che sia solamente la Giunta a definire i programmi sulla continuità territoriale e poi a prevedere il passaggio in Commissione di questi programmi per una verifica della loro compatibilità regionale, sia un elemento di per sé positivo. Pensiamo, però, collega Steri, Assessore, che le competenze istituzionali… Presidente, forse sto parlando troppo forte e sto disturbando i colleghi che chiacchierano, se disturbo posso anche abbassare il tono della voce… dicevo che tutti questi elementi, che sono stati approfonditamente esaminati in Commissione, ci portano a dire che questo disegno di legge punta a due obiettivi, che sono di per sé importanti e significativi.
Sul primo, noi siamo assolutamente d'accordo, anche se, per quel che riguarda gli strumenti (che in questa discussione verranno sicuramente definiti e precisati), abbiamo espresso perplessità; perplessità sul fatto che, in questo disegno di legge, le "misure per lo sviluppo del trasporto aereo" siano legate al potenziamento della continuità territoriale. Per questo settore crediamo che sia necessario un approfondimento complessivo che non dubitiamo verrà anche dalla discussione in questa sede. Il secondo punto è legato alla conoscenza che, in sede di audizione in quarta Commissione, abbiamo avuto dello stato del deficit finanziario della SOGEAAL; stato di deficit finanziario della SOGEAAL che avremo modo di esaminare in altra sede e che non ci vede indifferenti, anche per l'importanza che la SOGEAAL ha, cioè riguarda il trasporto aereo in un'area ad altissimo sviluppo e interesse turistico come quella di Alghero ed è un elemento fondamentale di questo sviluppo. Ma abbiamo anche tutte le ragioni per pensare...
(Interruzione)
Presidente Sanna, lei ha una voce stentorea che passa da una parte all'altra dell'aula. Mi consenta di richiamarla ad abbassare quanto meno la voce.
Signor Presidente, Assessore e collega Steri, la minoranza pensa e ritiene che sul deficit strutturale (e straordinario rispetto agli altri siti aeroportuali), riscontrato nella gestione della SOGEAAL, sia necessario un esame attento e preciso delle cause che hanno portato al fatto che la Regione sarà costretta nella manovra finanziaria a destinare 10 milioni di euro per ripianare (uso questo termine) le perdite, in modo che si consenta alla Regione stessa di poter poi privatizzare l'aeroporto una volta risanate le perdite. Però è indubbio, collega Steri, che l'elemento del dover destinare quote del bilancio regionale a un ripiano di deficit che sono stati, anche dagli attuali dirigenti della SOGEAAL, denunciati come inseriti in una logica di gestione - per usare un eufemismo - non ottimale della struttura aeroportuale, abbia necessità di una verifica attenta e puntuale da parte dell'Assessorato. Assessore, noi la richiamiamo a fare in modo che l'utilizzo di cospicue risorse regionali per ripianare deficit che non sono considerati assolutamente compatibili con una sana gestione di una struttura quale quella dell'aeroporto di Alghero possa essere assolutamente trasparente. Però noi pensiamo che la legge (a parte la disponibilità delle quote finanziarie a cui non vogliamo sottrarci come minoranza perché le riteniamo assolutamente indispensabili), a meno di questioni assolutamente eccezionali, debba ripercorrere un percorso normale e cioè tornare in quarta Commissione.
Riteniamo che questo sia importante perché autorevoli esponenti di questo Consiglio e componenti della quarta Commissione hanno lamentato il fatto che la quarta Commissione sia stata esautorata da un compito che essi stessi ritengono non risanato dal fatto che i piani passeranno in Commissione. Noi pensiamo che la legge possa avere un percorso in certi versi accidentato. Il fatto che sia stato inserito l'articolo 4 bis sull'efficacia della legge stessa dà il senso di un corposo quadro di punti interrogativi che sulla legge si addensano e questo dà ancora una volta il senso di una responsabilità importante che non siamo riusciti nel passato a gestire, che ha bisogno però di essere assolutamente coperta in questo periodo con un'attenta valutazione dei problemi e delle responsabilità.
Sappiamo che il secondo comma potrebbe essere soggetto a procedura di infrazione: vedi l'alienazione della società per evitare le norme della Commissione europea sugli aiuti di Stato. Dobbiamo evitare di far fallire la SOGEAAL. Anche come minoranza diciamo responsabilmente che non possiamo privare quel territorio di una gestione efficace dell'aeroporto di Alghero; contemporaneamente non possiamo chiudere gli occhi sulla gestione che c'è stata in questi anni, senza alcuna responsabilità da parte del centrosinistra. Anche le nomine dei componenti e dei rappresentanti della Regione in questa società gridano un po' vendetta: sono stati nominati il giorno delle elezioni regionali. Il giorno delle elezioni regionali!
La nostra Giunta fortunatamente, devo dire, con un senso delle istituzioni elevato non ha voluto fare altrettanto e non ha fatto altrettanto. Adesso è necessario che, al di là delle rappresentanze politiche e istituzionali, si pervenga prima di tutto a dare uno strumento importante e sufficientemente dotato di risorse finanziarie per quel che riguarda la continuità territoriale, a verificare le responsabilità dell'attuale sbilancio nella gestione della società SOGEAAL e contemporaneamente ad attivare tutte le procedure perché questa struttura aeroportuale possa essere gestita nel migliore dei modi nel prossimo futuro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri, relatore di maggioramza. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.), relatore di maggioranza. Se ho ben capito, l'onorevole Salis ha proposto di rimandare in Commissione il provvedimento di legge, quanto meno in parte, se ho capito bene l'intervento; allora vorrei solo precisare che in questa ipotesi vorrebbe dire far fallire la SOGEAAL e non avere la continuità territoriale.
SALIS (I.d.V.), relatore di minoranza. Perché?
STERI (U.D.C.), relatore di maggioranza. Per quanto riguarda la continuità territoriale entro il 15 aprile devono essere pubblicati i bandi. Se noi, entro il 15 aprile, non pubblichiamo i bandi salta la continuità territoriale, tanto è vero che l'articolo 2 è solo norma finanziaria. La terza Commissione, proprio in considerazione del suo carattere (ovviamente alla terza Commissione la norma è stata assegnata, è evidente), si è limitata a prevedere l'attribuzione delle risorse economiche e, ripeto, proprio per questo ha espressamente inserito, con un emendamento, la necessità di portare il programma in quarta Commissione dove verrà data la valutazione politica. Quindi se noi dovessimo accogliere questa proposta, salterebbero la continuità territoriale e il salvataggio della SOGEAAL, che andrebbe così in fallimento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis, relatore di minoranza. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.), relatore di minoranza. Vorrei intervenire sulle precisazioni fornite dal collega Steri.
PRESIDENTE. Credo che possa formare eventualmente oggetto del suo intervento in sede di discussione generale.
SALIS (I.d.V.), relatore di minoranza. Perfetto, Presidente.
PRESIDENTE. Ricordo che i consiglieri che intendono parlare, devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.
E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Signor Presidente, signor Assessore, il disegno di legge, "Misure per lo sviluppo del trasporto aereo", è stato annunciato in Conferenza dei Capigruppo qualche settimana fa dall'Assessore della programmazione La Spisa; ci trovavamo nella fase della programmazione dei lavori delle Commissioni e dell'Aula ed è stato chiesto ai Capigruppo di inserire nella programmazione dei lavori questo provvedimento urgente proprio per far fronte alla ricapitalizzazione della società di gestione dell'aeroporto di Alghero e così, anche sulla base di una valutazione positiva che i Capigruppo hanno fatto, la Giunta regionale ha presentato recentemente il disegno di legge che, nella sua versione originaria, quella che è stata approvata in Giunta, si è limitato a individuare sulla base di una delibera precedente, quella del 29 dicembre 2009... Presidente, è molto difficile intervenire con questo brusio...
PRESIDENTE. Invito i colleghi consiglieri a tornare al proprio posto perché c'è un brusio insostenibile, non si riesce ad ascoltare e soprattutto chi parla non riesce a seguire un filo logico.
BRUNO (P.D.). La Giunta ha presentato e approvato un disegno di legge che tiene conto di una delibera precedente, quella del 29 dicembre 2009, individuando la SFIRS come soggetto attuatore delle politiche che riguardano il sistema aeroportuale isolano, inoltre ha previsto nel disegno di legge, all'articolo 1, la gestione, attraverso la SFIRS, di un fondo con un finanziamento specifico da iscriversi in bilancio e che giustifica, insieme all'urgenza di ricapitalizzare la SOGEAAL, l'esigenza di portare quanto prima in Aula questo provvedimento, secondo me; ma l'assessore La Spisa l'aveva illustrato come anticipo del collegato. Probabilmente il contenuto di questo disegno di legge sarebbe dovuto andare, secondo le intenzioni della Giunta che governa la Regione, nel prossimo collegato che tra l'altro ancora non vediamo e che probabilmente la stessa Giunta regionale ha deciso di discutere dopo le elezioni per ovvi motivi. Un disegno di legge, dunque, che aveva ben altre finalità: ricapitalizzare la SOGEAAL e finanziare il Fondo per il sostegno al sistema aeroportuale sardo tramite SFIRS, individuata con delibera come soggetto attuatore.
In Commissione è avvenuto altro, si è cambiato all'ultimo minuto, onorevole Steri, con un emendamento sostitutivo totale che di fatto è andato a modificare gran parte degli aspetti di questo disegno di legge e si parla di SOGEAAL, era quello il motivo per il quale l'assessore La Spisa ci aveva chiesto l'urgenza. Non si parla più di un fondo attuativo in capo alla SFIRS, non si parla più di SFIRS come soggetto attuatore, si parla finalmente di SOGEAAL! La Commissione, in contrasto, perlomeno in maniera discontinua, in maniera distinta rispetto a quello che ha fatto la Giunta, decide di andare al cuore del problema, la ricapitalizzazione della SOGEAAL, e inserisce 10 milioni di euro (articolo 1, comma 1) per sostenere, salvaguardare e consolidare la quota azionaria della Regione nel capitale della società di gestione dell'aeroporto di Alghero, contro i 7 milioni per il 2010 individuati dalla Giunta come quota a carico del fondo che poi la SFIRS sarebbe dovuta andare a gestire.
Si inserisce in legge nel comma 2 un altro aspetto, l'onorevole Steri ci ha spiegato i motivi: la privatizzazione della società di gestione. Si dice chiaramente che si mette, sul mercato, a partire dal 2011 (perché quello è il termine utile di completamento del primo quadriennio della concessione governativa e quindi della gestione totale in capo alla SOGEAAL da parte dell'ENAC), quella quota in capo alla Regione e si dice testualmente che residueranno in capo alla Regione quote minoritarie della stessa SOGEAAL, cioè si fa oggi con legge una scelta che è quella non solo di privatizzare, siamo tutti d'accordo, ma anche di mantenere tra un anno, allo scadere del primo quadriennio di concessione di gestione totale, una quota minoritaria e quindi dare il controllo della SOGEAAL ai privati.
Inoltre, si fanno anche altre scelte, si finanzia con ulteriori 8 milioni la continuità territoriale, soprattutto per le rotte minori, si attribuiscono risorse alle società di gestione per il completamento di opere in materia di sicurezza e accessibilità, si finanzia un programma, che non conosciamo, che incentiva la destagionalizzazione, così è detto, dei collegamenti aerei verso il mercato internazionale. Insomma, si fanno una serie di annunci: piano per la continuità territoriale (né noi né la quarta Commissione trasporti sappiamo di che cosa si tratta) e piano per la destagionalizzazione (per il quale non conosciamo né i contenuti né le finalità).
Naturalmente su questo non vi è urgenza, allora non capiamo perché questo provvedimento, così com'è stato presentato dalla Giunta regionale, ma anche come è stato emendato dalla terza Commissione, non abbia completato l'istruttoria normale, quella della Commissione di merito; perché viene fatto attraverso questa modalità così estemporanea e non con una legge organica, perché non nel collegato; ancora, perché non si affronta il tema del sistema aeroportuale sardo dopo la presentazione, per esempio, del piano regionale dei trasporti che magari individua per ciascuno scalo, anche sulla base del lavoro che si sta facendo, una missione specifica per ciascuno degli aeroporti sardi, una vocazione che valorizzi ciascuno degli scali d'accesso per la nostra isola e che magari diversifichi rotte e vettori in una strategia unica iniziata con l'istituzione della cabina di regia ma che non vediamo ancora nella sua cornice come un vero e proprio sistema aeroportuale sardo, gli aeroporti si fanno ancora concorrenza su rotte e con vettori.
Mi chiedo anche: la ricapitalizzazione della SOGEAAL, che comunque è opportuna e necessaria, andava fatta necessariamente con una legge? Oppure è ancora oggi sufficiente semplicemente inserire le risorse nel bilancio per poter dare alla Giunta regionale la possibilità, così come è avvenuto in passato, di emanare una delibera che ricapitalizzi la società di gestione? Si può fare benissimo mettendo le risorse nell'apposito capitolo previsto in bilancio che riguarda le partecipazioni azionarie della Regione: Tabella D della finanziaria 2010, dove quest'anno abbiamo inserito 1 milione e mezzo e che possiamo benissimo implementare inserendo altri 10 milioni, portando così la dotazione a 11 milioni e mezzo dando la possibilità alla Giunta regionale di deliberare e quindi di ricapitalizzare la società di gestione aeroportuale. Perché si ricapitalizza la società di gestione dell'aeroporto di Alghero? Perché lo si fa non erogando nel corso del 2009 i contributi co-marketing che pure sono stati deliberati nel 2007, 1 milione e 80 la quota residua ancora da erogare, 3 milioni la quota deliberata a favore dell'aeroporto di Alghero e della società di gestione nel dicembre 2008 (dicembre 2008!), quindi prima della scadenza anticipata della legislatura; perché non è stata erogata? Mi si dirà che la cifra di 1 milione e 80 è bloccata, è sospesa sulla base di un'indagine in corso della Commissione europea per presunti aiuti di Stato; ma è anche vero che quelle modalità sono state modificate da una disciplina successiva che ha messo in capo non più alla Presidenza della Regione, come avveniva in passato, ma a "Sardegna Promozione", quindi l'Agenzia che si occupa della promozione e dell'immagine dell'isola nel mondo, la dotazione finanziaria per chiudere accordi che vadano a favorire la promozione dei voli low cost e quindi la destagionalizzazione.
Questo regime è andato avanti dal 2001-2002, con il primo volo Ryanair da Alghero su Londra, in seguito a un accordo firmato allora da Mauro Pili e che ha avuto continuità con il presidente Masala, con il presidente Soru, portando su Alghero, dall'unica rotta (Londra), nel 2004, ventisette rotte nel 2008 con finanziamenti crescenti e che hanno prodotto risultati importanti nello scalo di Alghero, che ha fatto da apripista per il low cost in Sardegna e che ha successivamente trasferito questo sistema con vettori a basso costo anche negli altri scali isolani. Allora, 1 milione e 80 da erogare per il 2007, 3 milioni per il 2008 e, sulla base di accordi vigenti che danno verso il vettore low cost (in questo caso, per Alghero, Ryanair) circa 6 euro e mezzo a passeggero, il contributo della Regione Sardegna per il 2009 è di circa 6 milioni e 4, contributo naturalmente non deliberato, ma stimato sulla base di questi calcoli e del fatto che proprio un anno fa, questa Giunta regionale, con l'assessore Lorettu e l'assessore Sannitu, ha inaugurato la base Ryanair di Alghero e contemporaneamente la base Ryanair di Cagliari, nella stessa giornata gli assessori Lorettu e Sannitu sono stati ospiti nell'aeroporto di Alghero e, credo, l'assessore La Spisa a Cagliari, un anno a oggi, con impegni finanziari molto concreti.
Allora, 1 milione e 80 per il 2007, 3 milioni deliberati per il 2008, 6 milioni e 4, la somma che avremmo dovuto deliberare, per il 2009, arriviamo quasi alla perdita che è in capo attualmente alla SOGEAAL. Mi chiedo perché ricapitalizzare in questo modo e non onorare gli impegni presi, le delibere assunte; o si decide di cambiare registro, di fare in modo diverso e allora capisco anche perché mettiamo in discussione Ryanair, oppure diamo attuazione e, prima di arrivare a una ricapitalizzazione che comunque dobbiamo fare oggi, sicuramente dobbiamo mettere in campo tutte le azioni che ci derivano da assunzioni di responsabilità che ricadono sulla precedente gestione ma anche su questa gestione che ha dato continuità.
Io credo che siano stati raggiunti risultati importanti nell'aeroporto di Alghero che vedeva fino a qualche giorno fa ventisette rotte soltanto per quanto riguarda voli Ryanair, quindi della compagnia leader europea nel low cost; questo investimento della Regione Sardegna ha comportato per l'aeroporto di Alghero il fatto che la percentuale massima di turisti in bassa stagione venisse concentrata proprio su quella porta d'accesso, su quello scalo, il 32,8 per cento dei turisti in bassa stagione arrivano su Alghero, poi il 32,3 su Cagliari e il 20 per cento su Olbia. C'è stato un incremento di passeggeri. L'aeroporto di Alghero negli anni '60 aveva circa 70 mila passeggeri, negli anni '80 circa 300 mila, nel '96 (anno di nascita della SOGEAAL), 495 mila passeggeri, nel 2007 è arrivato a 1 milione e 300 mila e nel 2008 a 1 milione 507 mila e 16 passeggeri. In questi anni è stata ottenuta la concessione quarantennale, parliamo dell'anno 2007, con Soru, con Prodi, con l'impegno formidabile di tutti i parlamentari sardi. L'ottenimento della concessione quarantennale inizia la trattativa per avere in Sardegna un hub Ryanair.
La continuità territoriale, oltre ai voli di Milano e Roma su Alghero, prevede i voli su Torino, Bologna, Ciampino e Orio al Serio, che, fino a quel momento, venivano inseriti nel regolamento comunitario all'interno del sistema aeroportuale di Roma e di Milano, quindi all'interno delle logiche e della continuità territoriale vengono sganciati da quel regolamento e su quegli scali viene finalmente consentito il libero mercato, un libero mercato che in questi anni su Ciampino, su Orio al Serio, quindi su Bergamo, non ha cannibalizzato passeggeri attraverso tratte Ryanair, anzi abbiamo visto che il sistema funziona e l'aiuto fondamentale dato dalla Regione ha prodotto un mercato complementare rispetto a quello della continuità territoriale.
Certo, ci sono anche punti di debolezza che hanno caratterizzato sicuramente la gestione, penso al monopolio Ryanair; occorreva e occorre una diversificazione di vettori; occorreva e occorre un sistema aeroportuale sardo; le politiche commerciali, che non sono state condotte fin qui in maniera da creare economicità nella gestione; un piano industriale della società di gestione che viene approvato recentemente dall'attuale consiglio di amministrazione ma non è condiviso appieno e sostenuto sia dalla politica sia soprattutto da coloro che in questo momento hanno l'onere di guidare la società di gestione. Un territorio che probabilmente non ha partecipato ai costi, parlo anche delle politiche avviate da Ryanair, un territorio che probabilmente doveva, anche attraverso il sistema turistico locale, accompagnare la Regione nello sforzo importante che è stato fatto in questi anni. Quindi, tanti punti di forza e alcuni punti di debolezza che sono affidati alla Giunta regionale e alla Commissione di merito perché siano colmati. Un piano regionale dei trasporti approvato in Giunta nel 2008 ma che attende ancora un passaggio in Aula e dove dobbiamo decidere alcuni aspetti importanti, per esempio l'integrazione dei tre scali, dei cinque scali oggi si dice nel sistema aeroportuale regionale. Quel piano regionale dei trasporti del 2008 prevedeva su Alghero una missione prevalentemente low cost, quindi mi chiedo se questa missione viene confermata dall'attuale Giunta regionale a differenza di Olbia e di Cagliari che assumono invece caratteristiche diverse, business turistico.
Noi siamo di fronte a un disegno di legge che, a mio avviso, può essere benissimo per l'urgenza licenziato affidando alla Giunta regionale l'onere della ricapitalizzazione e quindi inserendo in legge le risorse necessarie per modificare la Tabella D della finanziaria 2010 che, proprio nel Fondo per le partecipazioni azionarie, prevede oggi 1 milione e mezzo, portandolo benissimo a 11 milioni e mezzo e, come sempre si è fatto, la Giunta regionale ha la responsabilità, l'onere di ricapitalizzare.
Credo che, per quanto riguarda il comma 2, non sia il caso di prevedere da oggi per domani la privatizzazione della SOGEAAL residuando in capo alla Regione quote minoritarie. Nel 2011, allo scadere del primo quadriennio, noi possiamo decidere perché comunque dobbiamo raggiungere il pareggio di bilancio pena la decadenza dalla gestione da parte dell'ENAC e sicuramente l'apertura di una gara internazionale che affiderebbe ad altri la gestione, non certo a questo territorio. Allora, bisogna arrivare sicuramente al pareggio di bilancio e, in quel momento, si deciderà quali e quante quote detenere, si deciderà se affidare al privato la maggioranza del capitale oppure se mantenere in mano pubblica una percentuale pari almeno al 51 per cento. Non possiamo deciderlo adesso, credo che non sia il compito di questo Consiglio regionale e non sia il compito di questa legge tra l'altro arrivata in maniera così frettolosa all'approvazione della terza Commissione e dell'Aula.
Sugli altri aspetti, io credo che velocemente si possa convocare anche la settimana prossima, noi andremo in aula l'8 e il 9 e credo che il 7 la quarta Commissione può essere riunita ed esaminare la parte che riguarda la pianificazione, destagionalizzazione da un lato, continuità territoriale dall'altra, perché, onorevole Steri, non stiamo parlando soltanto di risorse finanziarie da mettere in bilancio, stiamo parlando di politiche per il trasporto aereo e io credo che sia giusto e doveroso che ci sia un'istruttoria seria nella Commissione di merito. Tra l'altro, aver indicato nella legge una clausola di salvaguardia con cui si dice che stiamo provando a ricapitalizzare la SOGEAAL e stiamo provando a mettere risorse per la continuità territoriale e però potremmo essere soggetti agli aiuti di Stato, significa chiaramente che stiamo in qualche modo mettendo le mani avanti.
Ecco, lo dico anche a me stesso, io credo che non dobbiamo fare delle leggi che siano a uso e consumo - come dire - di esigenze particolari per dare risposte che siano solo di facciata. Noi dobbiamo dare risposte vere e concrete; dobbiamo essere certi di quello che stiamo facendo e dobbiamo avere il conforto degli uffici e di coloro che attestano che la legge che noi stiamo per approvare ha tutti i requisiti previsti non soltanto dall'ordinamento dello Stato e della Regione ma anche da quello comunitario. Per cui ritengo che dobbiamo fare una valutazione più approfondita, che dobbiamo limitarci in questa fase a ricapitalizzare la SOGEAAL e, concludo, onorevole Capelli, che questa legge debba, per gli aspetti non urgenti, essere rimandata alla Commissione di merito che è la quarta Commissione.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Matteo Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA MATTEO (P.d.L.). Colleghi, Assessori, il disegno di legge numero 119/A presentato dall'assessore regionale dei trasporti Lorettu è un disegno di legge che, come ha avuto modo di illustrare il relatore della Commissione bilancio e finanze, onorevole Steri, ha ovviamente un aspetto prettamente finanziario. E' per questo che non è transitato ancora nella Commissione competente relativamente alla materia dei trasporti che è la Commissione che mi onoro di presiedere e, come lo stesso Steri ha avuto modo di illustrare, viene rimandato comunque alla stessa Commissione l'esame delle competenze in materia. Capisco anche che c'è l'esigenza di fare in fretta.
Io, come Presidente, ho sollecitato la Presidenza del Consiglio affinché potesse essere stralciata la parte della ricapitalizzazione della SOGEAAL, che deve essere fatta perché è urgente che venga fatta; sulla SOGEAAL, in quarta Commissione, Commissione competente, così come ha riferito l'onorevole Salis che è stato presente all'audizione dei vertici della società di Alghero, è emersa una situazione veramente imbarazzante che, come amministratori della cosa pubblica, ci deve far riflettere. E' una società da salvare, perché dalla società deriva l'esistenza stessa dell'aeroporto di Alghero, però la Regione non può e non potrà permettere in futuro che possa verificarsi quello che si è verificato in questi anni con l'utilizzo dei fondi pubblici che ha caratterizzato veramente la cattiva gestione della SOGEAAL di Alghero. Non entro nel merito degli altri articoli poiché ho avuto modo con l'Assessore di esaminare nel mio ufficio lo stesso disegno di legge con l'impegno che, per quanto riguarda la parte restante, la quarta Commissione verrà coinvolta, interessata; ovviamente i tempi e la scadenza imminente del 15 aprile hanno comportato questo passaggio nella Commissione finanze. Non devo aggiungere altro, semplicemente volevo chiarire questo aspetto relativamente alla posizione della quarta Commissione.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giacomo Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Presidente, ho manifestato un'anomalia già in sede di Conferenza dei Presidenti di Gruppo e intendo richiamarla anche in questa Aula. E' vero che questa legge tratta l'aspetto finanziario, quindi oggetto di definizione in terza Commissione, ma non avrebbe certo rovinato l'umore a nessuno se la quarta Commissione in egual misura fosse stata coinvolta, cosa che non si è fatta. Qualcuno dice che stiamo finanziando la continuità territoriale, oppure che stiamo finanziando il low cost, ma chi dice che sia la cosa più giusta? Vogliamo entrare nel merito? Vogliamo che la quarta Commissione, che ha competenza al riguardo, possa esprimere il proprio parere, giudizio, e dare il proprio contributo? Questo è il primo punto.
Dagli interventi sembra che questa legge sia fatta solo ed esclusivamente per la SOGEAAL, non per altro, la SOGEAAL. Quanti sono: 10 milioni? Mi spiegate allora gli altri 32 milioni e 700? Sono insignificanti? Questa legge comporta a quadriennio una spesa di 170 milioni; è qualcosa della quale vogliamo parlare? Ha significato che se ne parli, oppure l'oggetto in questione, il motivo del contendere, è la società di gestione di Alghero? Intanto vediamo da dove nascono i debiti nella società di gestione di Alghero. Onorevole Bruno, lei era con me in Commissione quando è stato audito il consiglio di amministrazione della SOGEAAL o perlomeno i massimi responsabili, i quali ci hanno spiegato benissimo da dove arriva il debito, quindi non è quello il risultato che qualcuno vuol far apparire. E se in questi anni la gestione è stata piuttosto allegra, tanto da far manifestare la volontà di una commissione d'inchiesta al collega Salis, non è un fatto di poco conto. Come non è così semplice capire, come qualcuno fa capire, che, se non ricapitalizziamo, si scioglie la società, cioè come se fosse un contenitore vuoto, dove non c'è niente, che non rappresenta niente, neanche le persone che ci lavorano. Oppure quando vengono cacciati da Alghero si fa festa e quando vengono cacciati dalle altre parti si fanno le barricate? Sono posti di lavoro da difendere: gli altri. Gli altri! Una bella abitudine, una grande abitudine.
Proviamo a fare un'analisi, partiamo dalla SOGEAAL e poi passiamo al low cost. Vi chiedo, negli anni precedenti, quando si accumulavano i debiti, sto parlando della passata legislatura, dove eravate? Non vi preoccupava. Quando non venivano pagati per tempo, non vi preoccupava. Quando l'erogazione era ritardata ad hoc non preoccupava nessuno. Quando qualcuno si impegnò, allora, a portare a Cagliari la stessa compagnia (che era ad Alghero ed è ad Alghero) che aveva iniziato i voli low cost, ci si preoccupò almeno di capire che non bisognava mettere in concorrenza i due aeroporti con gli stessi voli, smembrando completamente il bacino di utenza? Questo non vi ha preoccupato, l'importante era cercare di carpire, di portare via. Io sono d'accordo che Ryanair e quante altre vadano in tutti gli aeroporti, ma non in concorrenza, non in contrapposizione, non possiamo spendere i soldi in quel modo, facendo noi stessi concorrenza da un aeroporto all'altro. Non è questo il nostro compito. Però di questo non si vuole parlare, si vuole tacere. Si fanno i debiti, si fanno tariffe pazzesche, non si pagano i canoni, neanche per le attività commerciali, c'è una situazione di degrado economico, la situazione può solo peggiorare se non ci mettiamo mano; in questi giorni ho visto che l'assalto alla diligenza in quel di Sassari non salva nessuno, da chi vende mortadella, a chi fa altro, tutti diventano gestori di aeroporto, tutti vogliono partecipare, tutti quanti. Non funziona così! L'aeroporto non è solo negozi, l'aeroporto è servizi al vettore, che è una cosa delicata, che è una cosa importantissima, rispetto alle attività commerciali esistenti dentro le strutture.
E allora, non ci venga fretta, la società va risanata, va resa competitiva, e quando i vertici a questo non sono capaci, si caccino via e non si paghino profumatamente, com'è avvenuto. Si caccino via! Chi non ha capacità di gestire, ma diventa solo ed esclusivamente una fabbrica di debiti, deve essere cacciato via, chiunque esso sia, di destra o di sinistra. Non è questo il problema, il problema è che una struttura del genere in una realtà come quella ha un suo significato, per prima ha creduto nel low cost, è stata pioniera e noi l'abbiamo persa di vista.
Gli enti locali non ce la fanno a ripianare il disavanzo. Guardate è l'unica società di gestione presente in Sardegna, per non dire in Italia, a totale capitale pubblico; quando il denaro è pubblico, sembra quasi che non ci riguardi, che si possa spendere impunemente, che si possano fare debiti, che si possa rinunciare a discorsi di economicità e di produttività. E' questo che è venuto meno, ognuno ha pensato al piccolo orticello, si è pascolato, passeggiato, si è proliferato, non dico in che cosa, però il risultato finale è quello che abbiamo davanti agli occhi, una realtà che deve essere salvata, salvata economicamente, salvata da chi l'ha distrutta, per impedirgli che possa continuare a distruggerla. Badate, non si possono spendere, senza una discussione seria, 170 milioni, perché non saremo qua nei prossimi anni a ridiscutere questo. Sono 170 milioni, ci paghiamo la continuità territoriale, ci paghiamo i debiti della SOGEAAL, ci paghiamo tutto quello che è necessario, ma non commettiamo un errore.
Ho visto qua che stiamo citando il comma 23 dell'articolo 2 della legge numero 3. Allora, questa Regione ha terminato da tempo di costruire alberghi, ESIT, per ultimo Marcegaglia. Ma che questa sia la terra di conquista mi fa specie! Possibile che ancora, con tutte le priorità che abbiamo, noi pensiamo di costruire strutture alberghiere, strutture ricettive? Spetta a noi farle, per poi darle in mano a tre lire al primo pirata che arriva? Ma che senso ha? L'aeroporto di Alghero è a cinque minuti dalla città di Alghero, chi vuole andare in un albergo ci può arrivare facilmente. Quando vi è capitato di restare a Roma, vi hanno mandato a Ostia, non vi hanno tenuto lì, vi hanno mandato a Ostia! E noi pensiamo, invece, in un posto dove non c'è spazio, in aperta campagna, di costruire alberghi, perché in questo benedetto disegno di legge per gli anni 2011, 2012 e 2013 ci sono 10 milioni, in più ho visto un emendamento del collega Steri… cioè, stiamo spendendo più in alberghi che per risanare la SOGEAAL: facciamo una città alberghiera? Che cosa vogliamo fare?
Dobbiamo levarci dalla mente di costruire noi strutture ricettive, se le costruiscano gli imprenditori, come credono, dove credono, dove è possibile e dove le leggi lo consentono, ma non possiamo essere noi a sostituirci alle imprese private, perché così peggioreremmo la situazione. Allora sì che ci sarà da bisticciare, se i privati dovessero vedere altri due alberghi pronti a essere gestiti! Magari questa volta glieli diamo anche arredati, perché so che la Marcegaglia è un po' offesa in quanto non sono state arredate le strutture alberghiere e neanche quelle portuali, io credo che qualche denuncia la farà. Siamo al paradosso! Siamo alla follia generale! Una Regione che non ha risorse, che dovrebbe spendere sempre meglio e migliorare la qualità della spesa elevandola al massimo, si ritrova a volte a spendere i soldi nel modo meno opportuno. Qualcuno qua dentro ha la memoria debole, allora ogni tanto a me piace rinfrescarla ricordando (perché c'è un percorso che ci ha portato a questo punto particolare) quel percorso che alcuni hanno vissuto, più direttamente di quanto non l'abbia vissuto io, con responsabilità dirette; invece di cercare di dimenticare, è meglio ricordare in modo che errori del genere non si possano commettere nuovamente, è il rischio che stiamo correndo in questo momento.
Badate, non è la legge della SOGEAAL, rileggiamola attentamente, lo vedremo dagli articoli e capiremo fino in fondo che è un bel cocktail di 170 milioni in quattro anni dei quali non abbiamo approfondito niente!
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sechi. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Finalmente si parla di SOGEAAL e di aeroporto di Alghero. Stiamo parlando di tempi lontani quando, nel 1994, nacque l'idea di dar vita a una società di gestione di una struttura che era il vero supporto, il sostegno all'economia turistica del territorio, non solo della città di Alghero ma di tutto il territorio del Nord-Ovest della Sardegna. Questa idea era in cammino da un pezzo però la risposta la dettero, per sbloccare la situazione e per mettere in moto il progetto, la Camera di commercio, la Regione, la Sfirs, la Provincia di Sassari, il Comune di Alghero e il Comune di Sassari, tutti con una quota del 15 per cento tranne la Camera di commercio che aveva una quota del 25 per cento sul capitale sociale. L'inizio si rivelò subito difficile perché era una struttura inadeguata per i tempi; la vecchia aerostazione, che era stata realizzata alla fine degli anni '60 come idea progettuale dal sempre compianto e indimenticabile Antonio Simon Mossa, era una risposta che, per quei tempi, rappresentava un progetto avanzato rispetto all'ex hangar militare dove l'aeroporto civile di Alghero, ex aeroporto militare, aveva cominciato a far volare i primi aerei della LAI che collegavano Alghero con Roma e sui quali viaggiavano ben poche persone, i parlamentari sardi, le coppie di sposini, chi aveva qualche problema di salute. Il trasporto allora avveniva prevalentemente per nave. Sul trasporto navale ci torneremo in una prossima occasione, vero Assessore?
In ogni caso, quando SOGEAAL muove i primi passi, l'idea è quella prevista nel suo atto costitutivo, l'ingresso dei privati nella società di gestione; privati che in quel momento non avevano interesse concreto, pur avendo manifestato in qualche modo un certo interesse per una struttura che aveva delle potenzialità. Era necessario realizzare la nuova aerostazione, avviare l'iter (questo fu uno dei problemi principali affrontati allora) della concessione parziale prima e totale poi da parte dello Stato, trovare nuove compagnie e nuovi vettori che collegassero Alghero e la Sardegna con località raggiungibili, ma soprattutto si poneva il problema della creazione di servizi, parcheggi e di tutto quello che è necessario in un aeroporto per renderlo competitivo sul mercato internazionale. Agli inizi non c'erano né denari, quindi debiti non era possibile farne, né c'era un'attività concreta che potesse creare situazioni che invece di lì a poco si presentarono. Tra l'altro comunque va evidenziata, come ricordava poc'anzi il collega Sanna, l'idea (che era un'idea nuova per la Sardegna) dei collegamenti low cost e si individuò Ryanair, che era la compagnia che si stava di fatto affacciando e che aveva già una certa popolarità in questo tipo di trasporto aereo, una certa conoscenza. Da lì la storia un po' la conosciamo e siamo arrivati a oggi quando, io lo dico subito per sgomberare il campo così come è stato detto anche in interventi precedenti, l'obiettivo numero uno rimane salvare SOGEAAL e l'aeroporto di Alghero da qualsiasi rischio perché è un rischio che pagheremo tutti, soprattutto in un momento drammatico come quello che vive la nostra isola.
Nel mese di settembre fummo sollecitati dal sindaco di Alghero, come consiglieri regionali del Nord Sardegna, senza escludere anche quelli di altri territori, da un appello che fece, al quale accorremmo numerosi; tutti coloro che parteciparono a quegli incontri, della maggioranza e dell'opposizione, furono animati da piena disponibilità di fare quadrato intorno al problema di salvare l'aeroporto di Alghero e la sua società di gestione. Partecipammo a due assemblee abbastanza animate, ognuno di noi contribuì con idee e proposte, dando quindi piena disponibilità a occuparcene, forse da quel momento è iniziata un'attenzione concreta, puntuale, da parte dei consiglieri, e quindi direi del Consiglio regionale tutto, nei confronti del problema sollevato. Sennonché di lì a poco, credo che nessuno sapesse dell'iniziativa, il giornale pubblicò una fotografia nella quale figuravano il presidente Cappellacci, il sindaco di Alghero e il responsabile di Ryanair, assistiti dal già direttore, licenziato, di SOGEAAL, durante un incontro stupefacente nel quale si disse che tutto era risolto, che i consiglieri regionali erano stati mobilitati ma che si era trovata una soluzione, per cui tutto a posto, il problema non si pone più, ritorneranno gli aerei a volare sul cielo di Alghero.
Le cose come ben sapete non andarono così e siamo qui per affrontare un problema, il problema è quello che è stato messo in evidenza negli interventi ma anche dal disegno di legge che abbiamo di fronte. La verità vera è che si è arrivati a questo punto perché per anni sull'aeroporto di Alghero e sulla società di gestione non si è vigilato e non ha vigilato chi aveva il dovere di vigilare soprattutto quando le istituzioni pubbliche venivano sollecitate a ricapitalizzare la società di gestione. Sin dall'inizio incominciarono le passività e si presentarono problemi nella gestione, però l'unica risposta che venne data ripetutamente è rappresentata, lo ricordo a memoria, da almeno tre, quattro, cinque ricapitalizzazioni e mi auguro che questa, sulla quale non credo ci saranno posizioni contrarie, possa essere definitivamente l'ultima. Sin dalla prima ricapitalizzazione venne detto che bisognava pagare un prezzo per l'avvio della società di gestione e, come sempre accade quando si mette in moto un'intrapresa come questa, occorreva sostenerla; infatti venne sostenuta e, come dicevo prima, una, due, tre e quattro volte. Però, anche di fronte ai mugugni che incominciavano a trapelare, devo dire senza una puntuale determinazione, ricordo che in consiglio comunale votammo anche contro, ma non contro l'aeroporto di Alghero o contro SOGEAAL, contro la ricapitalizzazione, senza aver esaminato quelli che erano i bilanci e i piani di gestione della società, era un dovere da parte degli enti pubblici pretendere chiarezza sulla gestione.
I debiti aumentavano, le passività crescevano, però c'era questa euforia dovuta al fatto che il numero degli aerei aumentava; chi pagava? Boh! Sappiamo chi pagava, però il problema è che anche in questo caso, com'è stato detto prima, non c'era la dovuta attenzione nei confronti della gestione di denaro, che era denaro pubblico e il denaro pubblico (noi lo sappiamo bene ma probabilmente non è un concetto diffuso) non è denaro di nessuno, il bene pubblico non è bene di nessuno, è bene di tutti, perciò sprecarlo è peccato doppio. Abbiamo il dovere di vigilare perché non è denaro nostro, è denaro dei nostri cittadini, dei nostri contribuenti.
Allora si incominciò a pensare a individuare in che modo i privati potessero entrare. Voi credete che i privati potessero entrare con quella situazione e quel bilancio? Non credo che esistano privati così sprovveduti da mettere denari per ripianare debiti fatti da altri soprattutto in una gestione, come possiamo definirla, direi "allegra". I privati dentro la società di gestione furono un ritornello, un argomento che ritornava puntuale e si individuava anche come, però la risposta era sempre quella: risanare il bilancio. Ma questo non accadeva e non accadeva fino ai fatti che qui altri hanno ricordato a far data dal 2006, cioè nonostante crescesse il numero dei passeggeri trasportati, dei turisti che arrivavano accogliendo favorevolmente questa proposta dei voli low cost, i privati non entravano.
Devo dire che, allo stesso tempo, oltre a ciò, non si è pensato neanche a una gestione manageriale di tutto l'insieme dell'aeroporto, quindi spazi commerciali, parcheggi e creazione di servizi; una potenzialità che rimane intatta, non venne sfruttata e soprattutto non si chiamarono mai, mai e poi mai, coloro che erano i maggiori fruitori di questo movimento turistico pagato da denaro pubblico e che lo sfruttavano spremendolo come un limone, cioè tutti coloro che operano nel settore dell'imprenditoria turistica. Penso agli imprenditori turistici, agli albergatori, ai ristoratori, ai commercianti, agli autonoleggiatori, insomma tutto quel mondo che vive, cresce e "si ingrassa la pancia" intorno a un business, che era un business perché era tutto solo bene e denaro, senza contribuire neanche per la stampa di un depliant pubblicitario o di una iniziativa di promozione per quel movimento turistico verso Alghero.
Quindi il discorso che rimane in piedi oggi è uno, quello che affrontiamo un po' tutti, anche parlandone fuori da questa aula, cioè risanare il bilancio perché la scadenza ultima per non vederci sottratto il bene, che è la concessione totale dell'aeroporto, è prevista entro il 2011. Queste sono notizie di stampa ma le avevamo raccolte anche in altra sede. Però devo anche dire che, per esempio, personalmente e come Gruppo siamo contrari che vengano individuati come privati, che possano entrare nella società di gestione dell'aeroporto e quindi in SOGEAAL, realtà concorrenti come l'aeroporto di Olbia. Io non penso che possa funzionare questo meccanismo, anzi credo che dobbiamo evitare che questo accada. L'aeroporto di Olbia con l'aeroporto di Alghero e di Cagliari deve andare a sistema, deve essere la Regione a pensare un sistema aeroportuale sardo, con un concetto che coinvolga anche gli aeroporti minori, però deve essere un discorso fatto da chi ha la forza, la capacità di governare per evitare che possano accadere situazioni di concorrenza, competizione e conflitto.
Devo dire che l'iniziativa lasciata in libertà di Ryanair che, dopo aver lanciato l'aeroporto di Alghero e messo in movimento tutto il traffico low cost sul territorio nord ovest della Sardegna, si sposta su Cagliari (dove c'è naturalmente una realtà molto più consistente in termini economici, in termini numerici e in termini di attrazione per alcuni aspetti), mette in difficoltà l'aeroporto concorrente. Su questo entro nel merito anche delle cose che abbiamo sentito in audizione; va aperta una trattativa serrata con Ryanair perché noi non vogliamo che abbandoni Alghero e la Sardegna, anzi noi vogliamo che aumenti il movimento aereo, il traffico aereo sugli aeroporti sardi, ma deve essere un movimento concordato e gli enti di gestione devono concordare con Ryanair non solo le somme da corrispondere ma anche le rotte da sostenere.
Nella audizione che è stata fatta in Commissione, io credo che tutti abbiamo riconosciuto, qualcuno lo ha riportato, l'intervento eccessivamente duro (così è stato definito) da parte dei nuovi responsabili di gestione dell'aeroporto; però io credo che non sia sfuggito a nessuno che gli stessi responsabili di SOGEAAL oggi, che sono stati duri e critici nei confronti della gestione passata, hanno detto con ferma determinazione che l'aeroporto di Alghero ha enormi potenzialità, in qualche modo, come dire, rasserenando i membri della Commissione, dichiarando che, entro la fine del 2011, può essere raggiunto quell'importante traguardo che tutti ci auguriamo; siamo qui per comprendere in che modo raggiungerlo e come sostenerlo.
Il dibattito che si è aperto questa sera in aula propone, dalla voce dei rappresentanti dell'opposizione, il ritorno in Commissione della legge. Io credo che sia doveroso; responsabilmente siamo tutti qui per comprendere quali possano essere le date migliori per vedere in Commissione questa proposta, si è parlato del 7 aprile, perché successivamente abbiamo aula. Io credo che ci siano i tempi, anche se non sono tempi larghissimi, perché un po' tutti, anche confrontandoci tra di noi ma soprattutto nel luogo preposto che è la Commissione trasporti, possiamo entrare nel merito di uno strumento che può dare risposte importanti, soprattutto in un momento in cui la politica brancola un po' nel buio, avendo difficoltà a intravedere soluzioni alla crisi economica e occupativa, e si può trovare, in questo settore, una risposta seria e concreta a problemi che riguardano aspetti economici e occupativi importanti e seri per il nostro territorio.
Poi io credo che il discorso vada confortato e sostenuto con un impegno ulteriore da parte della Regione. Anche di questo si è accennato in qualche incontro che è stato fatto in Commissione, il presidente Sanna ha dato disponibilità soprattutto a centrare aspetti che riguardano non solo il sistema aeroportuale, ma quello ferroviario e quello viario che consentano una mobilità piena all'interno di tutto il territorio della Sardegna. Badate che noi non riusciremo a superare le situazioni di difficoltà che abbiamo se non interveniamo con un quadro esaustivo e completo di tutto quello che riguarda il trasporto in Sardegna. Quindi occorre, oggi, dare risposte immediate a situazioni drammatiche, urgenti, come queste degli aeroporti, e dell'aeroporto di Alghero in particolare, ma è opportuno che la Giunta regionale avanzi una proposta complessiva di piano di trasporti che metta la Sardegna realmente nelle condizioni di poter competere alla pari con gli altri territori europei e mediterranei.
Noi abbiamo una situazione complessa, difficile, che abbiamo ereditato in anni e anni. La Sardegna è l'estrema periferia occidentale dello Stato italiano e, all'infuori di qualche collegamento aereo low cost, è privata dei collegamenti verso l'altra parte dell'area mediterranea, la parte che guarda verso la Francia, la Penisola Iberica, quindi la Spagna, il Portogallo e le coste del Nord Africa. Sarebbe naturale e logico che questo accadesse. E' un ulteriore problema che pongo all'attenzione, anche se è un argomento che sfiora di striscio l'argomento invece puntuale e drammaticamente in scadenza come quello dell'aeroporto di Alghero e della società di gestione. E' opportuno, comunque, metterlo sul tappeto e poi, tutti insieme, troveremo il modo e il momento più opportuno per affrontarlo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.
(Appoggiano la richiesta i consiglieri Bruno e Salis)
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la verifica)
Prendo atto che i consiglieri Milia, Mula e Salis sono presenti.
PRESIDENTE. Sono presenti 63 consiglieri.
Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Poiché il Consiglio è in numero legale, i lavori proseguono.
E' iscritto a parlare il consigliere Amadu. Ne ha facoltà.
AMADU (P.d.L.). Presidente, signor Assessore, colleghi, mi pare che i colleghi che sono intervenuti, da parte di tutti i Gruppi, abbiano evidenziato l'urgenza e la tempestività di questo provvedimento, così ritengo debba essere letto per gli aspetti e per le finalità che esso contiene, ma io credo che dopo circa sei anni sia il primo provvedimento che ha una sua razionalità e anche una sua lungimiranza. Perché dico dopo sei anni? Perché risale al 2003-2004 l'epoca nella quale, grazie a un accordo di programma quadro sulla continuità territoriale e sulla mobilità e i trasporti tra la Sardegna e lo Stato, fu adottato un importante provvedimento che riguardò tutti gli aeroporti della nostra Isola con interventi finalizzati a riqualificare e migliorare le condizioni strutturali di tutti gli aeroporti della Sardegna. Oggi abbiamo altri obiettivi: uno, la salvaguardia e il consolidamento della società di gestione dell'aeroporto di Alghero; in secondo luogo, dare sostanza finanziaria alla tematica, oserei dire problematica, della continuità territoriale aerea; terzo, si prevedono incentivi per la cosiddetta destagionalizzazione dei collegamenti aerei isolani, quindi l'avvio di una ancora più, mi auguro, efficace e più propositiva azione a favore delle compagnie a basso costo per lo sviluppo turistico ed economico della nostra Isola.
Mi pare importante il rinvio all'esame e all'approfondimento da parte della Commissione consiliare, che non è solo propizio, ma è un atto dovuto, è una necessità, è un'occasione grazie alla quale il Consiglio regionale, nella sua complessità, potrà esprimersi sui programmi attinenti in particolare alle questioni della continuità territoriale, dell'incentivazione e della destagionalizzazione. Io evito ai colleghi la cronistoria di questi anni, recenti e non, relativi alle varie problematiche su questo tema, però dico una cosa, l'aeroporto di Alghero è un patrimonio di tutta la Sardegna, è un volano direi certamente fondamentale per il Nord Sardegna, per la provincia di Sassari, per Alghero, ma è un patrimonio economico, sociale di tutta la nostra Isola, quindi in quanto tale va visto, e gli interventi, peraltro previsti nell'articolo 2 e nell'articolo 3, vanno nella direzione di dare sostanza all'intero sistema aeroportuale; quindi stiamo allargando i confini, che non sono quelli di un territorio (Alghero, Sassari e quant'altro), ma stiamo guardando agli interessi generali della nostra Isola.
Anche questo aspetto va visto in termini estremamente positivi, bisogna riconoscerlo. Allora, pur con occhio critico, anch'io ho nella mia modestia da rilevare qualcosa, e lo sottolineerò dopo commentando l'emendamento che ho presentato, però si deve procedere con una tempistica rigorosa, che gli eventi richiedono essere assolutamente tale, e quindi dobbiamo fare in fretta ma senza commettere errori, altrimenti, andando troppo oltre, si rischia, dobbiamo guardare al futuro. Perché io vado già oltre, guardando al futuro? Mi riferisco in particolare al discorso della privatizzazione della SOGEAAL, non è un tema da oggi all'ordine del giorno, è un tema importante, decisivo, a questo punto direi fondamentale, ma è anche una sfida, collega Sechi, per gli operatori del territorio che fino a ieri, o anche fino a oggi probabilmente, non si sono affacciati e hanno probabilmente anche goduto della presenza e della crescita degli aeroporti in Sardegna, di tutti gli aeroporti; questa miopia economica, se mi consente, Presidente, riguarda gli operatori di Alghero, di Sassari, di Nuoro, di Cagliari, di Olbia, di Iglesias, è facile incassare ed è difficile poi restituire qualcosa in termini di interessi e spesso non si fanno neanche i propri interessi.
Allora c'è una sfida che riguarda gli operatori sardi e qui in particolare gli operatori del Nord Sardegna. Qualcuno poc'anzi diceva che, sì, qualcuno si è "ingrassato", ma non parliamo in questi termini, diciamo che quando un turista arriva in Sardegna, ovunque vada, spende, e spendere vuol dire che consente a un albergo, a una struttura ricettiva, di resistere, di crescere, di ampliarsi e ciò significa che c'è occupazione. Ci sarà il titolare, ci saranno i padroni, caro collega Sechi, ma ci sono anche i dipendenti, quelli che lavorano tutto il giorno e che sanno che possono avere un futuro. Allora creiamo il futuro non soltanto per i padroni, altrimenti non ci sarà futuro né per i padroni né per i dipendenti. Io penso soprattutto ai dipendenti ma anche a chi fa impresa, che ha diritto ad avere il proprio vantaggio.
Attenzione, concludo brevemente, perché ci sono altri interventi ed è inutile continuare, sottolineando che, quando si parlerà di privatizzazione, non vorrei che da quel momento si potessero gettare le basi per una ulteriore difficoltà sul futuro dell'aeroporto di Alghero; tutti sono contenti quando un aeroporto va bene, però c'è sempre qualcuno dietro l'angolo, nascosto dietro qualche muretto o da qualche altra parte, che può essere in Sardegna o no, che ha interesse a fermare quel volano. Io non so chi può avere interesse, lo lascio all'immaginazione di tutti. Bisogna fare in modo che chi diventa artefice principale di questo nuovo percorso dell'aeroporto sia gente che abbia interesse a che l'aeroporto non solo viva, ma si rafforzi, che porti turismo, che diventi ancora di più volano, forte volano.
Quindi, il mio emendamento, l'emendamento numero 1, sostanzialmente è sostitutivo del secondo comma dell'articolo 1. Leggo il testo dell'emendamento: "Allo scadere del primo quadriennio di operatività della concessione ministeriale per la gestione totale dello scalo aeroportuale di Alghero, parte della quota di partecipazione azionaria di cui al precedente comma 1 è collocata sul mercato, prevedendo la riserva di una quota azionaria non inferiore al 51 per cento a soggetti privati che esercitino la loro attività principale nella provincia di Sassari da almeno cinque anni, residuando in capo la Regione Sardegna una percentuale minoritaria sul capitale di SOGEAAL Spa". L'obiettivo politico è quello di salvaguardare il futuro dell'aeroporto facendo sì che possa essere gestito da chi ha interesse a che esso sia un aeroporto che abbia un futuro, che abbia una prospettiva, che abbia una sua finalità di interesse generale.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Presidente Cucca, Assessore, colleghi, io ritengo che questa sia una legge importante che arriva con un po' di ritardo in Aula, in ritardo di anni, non parliamo di mesi. Riguardo alla gestione dell'aeroporto di Alghero, mi perdoneranno i colleghi sassaresi se mi inserisco in questa discussione, ma Alghero, come tanti altri territori della Sardegna, fa parte di una regione per cui il nostro interesse è tale all'interesse delle nostre zone di provenienza, ma in termini di aeroporti in modo particolare, perché alcuni territori godono dei servizi offerti dagli aeroporti perimetrali della Sardegna, da Olbia, da Alghero, da Cagliari, da Fenosu e ora anche da Arbatax. Dicevo, è una legge che arriva con un po' di ritardo e questo ritardo ci sta costando un bel po' di danari, mi permetterà il collega Steri di fare una puntualizzazione pur comprendendo benissimo quanto da lui sostenuto in sede di illustrazione della relazione di apertura, per me questa è una legge che ha un grande indirizzo politico, ci sono scelte politiche importanti. Tali scelte politiche si sono differenziate anche all'interno della Commissione.
Partiamo da una proposta della Giunta che non è sicuramente pari a quanto è uscito dalla Commissione. Mi permetterà anche l'assessore Lorettu di non interloquire con lei, nel senso che alcuni passaggi meriterebbero una risposta politica che in questo momento competerebbe ai rappresentanti politici in Giunta, e quindi al Presidente. E' stata fatta una scelta nella presentazione della legge di finanziare in parte la ricapitalizzazione e in parte il finanziamento dei soci privati, tra virgolette, cioè il Comune, la Camera di commercio e quant'altro. L'indirizzo politico è stato cambiato dalla Commissione che ha scelto, invece, la via della ricapitalizzazione per la futura privatizzazione con una quota futura di partecipazione minima che rimane alla Regione Sardegna e la maggioranza a quelli che saranno o a quello che sarà il socio privato del futuro, perciò è già insito nella legge stessa il fatto che ci sarà un socio privato di maggioranza. Nella scelta di questo socio privato di maggioranza auspico che si esca fuori dal provincialismo perché non sempre quello che abbiamo a disposizione è il meglio.
Oggi la gestione degli aeroporti è una gestione che è entrata nel cosiddetto mercato internazionale. Io auspico che ci siano delle partecipazioni importanti, non necessariamente legate al territorio, ma che portino quel know how, quei sistemi organizzativi, quelle conoscenze del mercato internazionale che possano far decollare definitivamente il nostro aeroporto di Alghero. Io auspico che avvenga questo. Qualcuno ha male interpretato che la gestione dell'aeroporto voglia dire entrare nel capitale e aprire tre o quattro corner per la gestione dell'offerta del panino o della tabaccheria o dell'abitino, insomma. Non è questa la gestione dell'aeroporto e sicuramente non posso essere io a fare lezioni in merito, ma intuisco che probabilmente ci vogliono competenze di altro genere e che chi ha competenze specifiche nel settore partecipi alle gare di assegnazione degli spazi, così come i tassisti, che ricordava il collega Sechi, gli albergatori, i ristoratori, in futuro paghino gli spazi pubblicitari all'interno dell'aeroporto in termini di corretta proporzione di mercato. Quello è un supporto alla gestione finanziaria dell'aeroporto che deve invece investire e dare servizi, e dà servizi alla Sardegna e a una parte della Sardegna in modo particolare.
Noi siamo molto attenti alla gestione dell'aeroporto di Alghero, così come Olbia, così come Fenosu, così come Arbatax, ma stiamo anche attenti, cosa che non possiamo prevedere in questa legge, a ciò che comporta essere punto di riferimento per un territorio di un aeroporto e quindi anche alla continuità territoriale interna che - a mio avviso - è estremamente deficitaria perché un aeroporto vale di più. Io scelgo Olbia su Alghero o su Fenosu o su Arbatax perché ho la possibilità di raggiungerlo, perché non ci sono delle tratte che vengono interrotte a metà strada e quindi devo fare l'autostop per raggiungerlo, o a orari indicibili. Su questo credo che sia necessario intervenire seriamente perché non possiamo soltanto pensare di portare gente che poi si deve muovere all'interno ancora sul carro a buoi. Non è possibile! Certo, sarebbe fantasioso parlare anche dei collegamenti ferroviari con gli aeroporti, ma credo che in questo momento non possa costituire una priorità nell'agenda della Giunta regionale.
Ecco perché ho introdotto tutto questo, per il senso di responsabilità che hanno dimostrato l'Aula e i consiglieri regionali che fanno parte di quest'Aula, maggioranza e opposizione, mi riferisco in modo particolare ad alcuni consiglieri regionali che sono stati in qualche modo richiamati ieri dal Presidente per mancanza di senso di responsabilità, quella mancanza di senso di responsabilità che fa sì che noi siamo qui in quest'Aula a discutere della legge importante nel programma di governo, siamo qui a tenere il numero legale dell'Aula mentre ci manca sempre e costantemente un momento di confronto istituzionale e un voto in quest'Aula. Questo mi sembra poco senso di responsabilità e poco rispetto per un'Aula dove si fanno le proposte, perché le proposte non si fanno per via mediatica, un consigliere non deve essere costretto a prenotarsi dieci volte sul Cagliari-Roma per poter incontrare l'interlocutore e quell'interlocutore deve ascoltare chi in maniera critica (a volte) e propositiva (spesso) si pone all'attenzione della guida di questa maggioranza in termini propositivi, questa legge ne è un esempio, modificata dal Consiglio su una proposta errata della Presidenza della Giunta, errata, di indirizzo politico diverso e il Consiglio sceglie un indirizzo politico, ma non ha modo di confrontarsi a livello politico.
Allora, io vedo sempre nel mio concetto di guida della Giunta di una Regione, di una Giunta regionale, un Presidente che, quando c'è un principio di incendio, si presenta sul posto con un bel secchio d'acqua, non con la tanica di benzina, questo è buon senso, questo è senso di responsabilità e la critica non è mai e non deve essere mai intesa come sfiducia, almeno per il momento, finché si dà tempo per le risposte. Si osa criticare un certo territorio o consiglieri rappresentanti di un certo territorio, non li vede propositivi, io purtroppo devo affidare questa critica a una valutazione: probabilmente non li vede propositivi perché non li vede! Perché non legge gli atti del Consiglio, perché non si leggono gli atti delle Commissioni, perché non si leggono le proposte di legge, perché si è troppo lontani dal pensare di dare spazio e attenzione alle voci educate che si sollevano dall'interno della maggioranza e si preferisce invece dare molta attenzione ai sussurri romani. Le voci che sono venute da quest'Aula nelle leggi che abbiamo esaminato in quest'Aula ricordano di proposte concrete, cito per esempio i contratti d'area, inseriti su proposta del collega Maninchedda e proposti alla Giunta dalla Commissione, nelle otto aree di debolezza della crisi economica sarda, da Portovesme a La Maddalena, da Ottana a Prato Sardo, a Oristano, oggi, contratti d'area grazie a quell'intervento, non proposto dalla Giunta ma da quei consiglieri distratti, da quei consiglieri che dicono: "E' più facile fare opposizione interna, se davvero si sapesse fare".
Se avesse partecipato al Consiglio precedente, il Presidente forse si renderebbe conto di che cos'è l'opposizione e che, se qualcuno si mette in testa di fare davvero opposizione, consentitemi, colleghi, anche quelli dell'attuale opposizione, qui se ne vedrebbero delle belle, perché nessuno da questi banchi oggi sta facendo quell'opposizione che è stata fatta al presidente Soru e dove si rimarcherebbe ancora oggi che, per esempio, nelle nomine dirigenziali, la stragrande maggioranza non risponde ai criteri previsti per legge, o forse saprebbe il Presidente della Giunta che la legge numero 1 prevede che ogni tanto venga in Aula a riferire sui programmi, che alcune leggi devono andare in Commissione, che prima di nominare i commissari di qualsiasi ente, colleghi, devono essere proposti alle Commissioni; passaggi saltati, passaggi errati e così tanti altri!
Questa sarebbe opposizione, ma non intendiamo per il momento farla, siamo propositivi, i contratti d'area proposti sono proposizioni disattese, non ascoltate, non sentite dal Presidente della Giunta. Oppure la scuola forestale, non è stata una proposta? La cifra di 5 milioni di euro che da un anno è ferma nei cassetti della Giunta e non ha dato ancora inizio a un percorso corretto di utilizzazione, probabilmente andrà a ingrassare e allargare i residui? Queste sono le proposte (come questa legge) che da questi banchi vengono costantemente. O l'iniziativa sulle università le ha avute forse qualcun altro, sulle università del centro, e non solo centro Sardegna, con Oristano, Nuoro, da allargare a Olbia, all'Ogliastra e quindi una razionalizzazione del sistema universitario? Oppure le proposte di legge sull'agricoltura che giacciono da oltre un anno nelle Commissioni, o vogliamo parlare della legge sulla caccia? Oppure dobbiamo ancora parlare di tutte le proposte sull'industria che sono venute? Mi darà atto il collega ex ma attuale assessore della programmazione La Spisa che certo l'energia va sfruttata, anche del centro Sardegna, ma allora perché non facciamo un piano di elettrificazione rurale al quale ci si può collegare nel centro Sardegna per sfruttare al meglio le potenzialità della centrale di Ottana? Questa è una proposta, ma c'è qualcuno che non le ascolta perché non frequenta le sedi istituzionali. E poi ci dobbiamo esser sentiti presi per il bavero, per il collettino? "Non fate proposte, poco senso di responsabilità", se non avessimo senso di responsabilità, diversi da qui oggi andrebbero via e questa legge non avrebbe nessuna fine e nessuna definizione perché mancherebbe il numero legale, diversi. Questo è senso di responsabilità e le visite dovute ufficiali importanti anche di solidarietà si possono programmare il lunedì invece che il martedì quando c'è Aula, tanto per intenderci.
Detto questo, su questa legge noi abbiamo lavorato e ci crediamo, abbiamo dato un indirizzo, l'indirizzo è verso la privatizzazione, siamo ovviamente pronti a discutere ma io credo che in larga maggioranza questa legge sia condivisa. Abbiamo inserito i controlli del Consiglio perché i programmi, sia per la continuità territoriale sia per la destagionalizzazione, vanno in Commissione per la discussione, se ne prende atto, si danno degli indirizzi, nel caso si correggono o si apre un confronto come è giusto che sia. Quando un Presidente, quando qualcuno guida, ritengo debba discutere prima delle cose. O vogliamo parlare del riordino fondiario? Vogliamo parlare della società sull'energia? Se ne parla prima! Non si presentano le cose che si espongono poi alla critica dei più e non solo delle minoranze.
Così come le riforme importanti vanno discusse prima e vanno discusse anche con l'opposizione e con le minoranze perché noi dobbiamo uscire dal criterio e dal concetto delle riforme di legislatura; quelle riforme che ognuno fa con la sua maggioranza, le fa per quattro anni, perché ce ne vuole uno per farlo, le fa per quattro anni dopodiché si aspetta il cambio per poterle modificare. Io vorrei partecipare per redigere riforme durature nel tempo e non di legislatura e questa legge può iniziare un percorso in un settore strategico per la nostra isola e, in quanto tale, ci può portare a un confronto in Commissione e in Aula che definisca una volta per tutte la continuità territoriale, i costi, chi la paga e quali effetti deve produrre, nonché il rapporto con le società low cost.
So di porle una domanda alla quale non mi può dare risposta, Assessore, vorrei conoscere i contratti Ryanair in Sardegna, tutti, e credo che li vorrebbe conoscere anche lei, come giustamente fa cenno. Non è dato saperlo. E' questa la posizione che deve assumere una Giunta regionale, un Consiglio regionale nei confronti di questa azienda low cost? Quali sono i costi, gli oneri, le regole che regolamentano quel contratto su Cagliari diversamente da quello di Alghero? Lo vorrei sapere! Allora su questo è giusto esercitare i controlli che non devono mancare perché è finita la festa. Se gestioni sbagliate ci sono state nel recente e nel passato, bene, ci sono già altre istituzioni che se ne stanno occupando se sono state gestioni allegre. E' chiara una cosa, per l'ennesima volta è dimostrato che l'invadenza politica, nella gestione e nell'organizzazione dei servizi, ha un costo elevatissimo ma per le scelte politiche che facciamo, che stiamo facendo! Quando c'è incompetenza e semplice riconoscenza elettorale nelle scelte che facciamo in quei ruoli, bene, il prezzo lo paga la Sardegna. Lo paghiamo tutti. Quindi forse è arrivato il momento di sollevare l'asticella, il che vuol dire stare attenti a chi si nomina.
Qualcuno ha detto poc'anzi che chi sbaglia deve pagare e deve essere mandato via. Iniziamo a guardarci allo specchio, chi sta sbagliando perché continua a esserci? E' una domanda politica alla quale qualcuno un giorno o l'altro deciderà di rispondere perché io non credo che si debba arrivare a cambiare alleanze elettorali e coalizione, non si deve arrivare a questo quando c'è il confronto e se si accetta il confronto, si accetta anche la critica, anche la critica! La critica sulle mancate rappresentanze, l'equilibrio delle rappresentanze, è una critica scorretta. Giorni fa il collega Cuccureddu ricordava un fatto emblematico e significativo, lo dico ai colleghi, non a certi colleghi, lo dico ai colleghi. Noi abbiamo sbagliato tanto, c'è un modo di correggere. Un listino regionale che, con otto su nove, rappresenta due quartieri di Cagliari e non la Sardegna, credo che sia stato un errore e un peccato originale, perché le rappresentanze sono conseguenti alle esigenze dei territori e su questo non esiste discussione. Deve essere così!
Quante volte i colleghi dell'opposizione, maggioranza di ieri, l'hanno rimproverato al loro Presidente e perché oggi non si può discutere col nostro? Io non potevo andare oggi all'Asinara perché avevo un impegno istituzionale qui e ho rispettato il mio impegno istituzionale, non posso andare lì a parlare col Presidente o a farmi ascoltare. Le sedi istituzionali sono quelle dove ci si deve ascoltare, dove ci si deve confrontare. Ci sono anche altre sedi, come quella degli incontri di maggioranza, l'unico che è stato concesso dal nostro Presidente risale a circa un anno fa. Allora noi vogliamo andare avanti, anzi io voglio andare avanti, non uso il "noi" perché non voglio coinvolgere nessuno su queste considerazioni, ma questa è una richiesta di rispetto, se qualcuno, ribadisco e chiudo, fosse intervenuto in quest'Aula col secchio d'acqua invece che con la tanica di benzina forse anche questo ulteriore chiarimento si sarebbe potuto evitare.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI (Riformatori Sardi). Signor Assessore, consiglieri, io non utilizzerò tutto il tempo anzi sarò brevissimo, forse anche in modo inusuale. Debbo dire che gli interventi dei consiglieri che mi hanno preceduto hanno abbondantemente enunciato un tema, hanno cercato di tracciare degli indirizzi, hanno voluto dibattere alcuni temi specifici del sistema del trasporto aereo. Io sono stato attratto dal titolo del disegno di legge: "Misure per lo sviluppo del trasporto aereo", sottinteso "Sardegna". Pensavo perciò di trovare all'interno della legge una serie di osservazioni riguardanti tutti i territori della Sardegna interessati da aeroporti contemplati all'interno di queste norme che considerasse le ipotesi di avvicinamento della Sardegna al continente o comunque dall'esterno verso la Sardegna. Così non è! Mi accorgo che si parla solo della SOGEAAL; apro e chiudo una parentesi, mi trova perfettamente consenziente il fatto che si voglia salvare la società di gestione dell'aeroporto di Alghero, mi trova certamente d'accordo il fatto che si trovino le migliori soluzioni, ma vorrei anche che eventuali aumenti di capitale interessassero tutti i momenti gestionali degli aeroporti isolani oltre che, quando vi sia la necessità che la Regione Sardegna (attraverso l'Assessorato dei trasporti o attraverso la SFIRS, oggi più che mai SFIRS), intervenga aumentando la dotazione finanziaria e coprendo momenti di disagio che queste società di gestione vivono, fossero uguali tutti i territori della Sardegna.
Mi sono allarmato ulteriormente quando ho visto due emendamenti che davano maggiore consistenza in termini finanziari per una serie di annualità e paventavano peraltro anche la realizzazione di idonee strutture anche ricettive. Se il ragionamento fosse per tutta la Sardegna, probabilmente avremmo fatto una verifica di quello che serve per tutta la Sardegna e avremmo fatto una programmazione adeguata. Ma pensando che è solo per Alghero e che abbiamo l'urgenza di salvare in termini brevissimi la società di gestione, non credo che questi emendamenti avranno un corso facile né potranno averlo per correttezza nei rapporti all'interno del Consiglio, perché la gestione di un bene pubblico deve interessare l'intera Assemblea che rappresenta l'intero popolo sardo e quindi l'intero territorio della Sardegna. Se così non è, io ritengo di essere nettamente contrario al titolo previsto, deve essere posto un titolo diverso perché si deve dire "pane al pane e vino al vino"!
Se si tratta di salvare la SOGEAAL, si scriva che sono le misure urgenti per salvare la SOGEAAL, allora noi siamo perfettamente d'accordo. Non entro nel merito dei modi di attrezzarsi per avere più o meno persone presenti in Sardegna se attraverso Meridiana o Ryanair! Vorrei capire come vengono gestiti i danari che prima erano allocati in un posto e oggi sono all'Assessorato del turismo, vorrei capire dove sono indirizzati, a quale finalità e con quale tipologia! Voglio capire se la programmazione passa attraverso le Commissioni di merito e se è vero che si fa una programmazione interessante per tutta la Sardegna. Dico questo perché all'aeroporto di Fenosu a Oristano furono destinati 10 milioni di euro da dividersi con l'aeroporto di Tortolì, 10 milioni di euro! Sono finiti 7 milioni e mezzo all'aeroporto di Tortolì e poco meno all'altro, così almeno è scritto nelle cose che ci mandano a leggere.
(Interruzione)
Mi correggerete, d'altronde io non sono critico nei confronti dell'aeroporto di Tortolì, beninteso. Sono perché vi sia la giusta disponibilità della Giunta e del Consiglio regionale nei confronti di tutti i territori.
(Interruzione)
Questo lo lasci dire a chi forse non fa campanilismo e pensa che Cagliari sia l'imbuto di tutta la Sardegna. Credo che sia un altro concetto che dovrebbe pensare qualcuno che crede che Cagliari finisca forse a Sestu e che, oltre Sestu, esiste il deserto. Andiamoci piano, perché è un ragionamento che ci porterebbe molto lontano, ci allontanerebbe dai veri problemi e probabilmente non si capirebbe neanche quanto effettivamente male stiamo facendo alla Sardegna intera. Stiamo rendendo un deserto il resto della Sardegna sotto certi aspetti, e stiamo ricalcando condizioni pietose di allocamenti, di punti di riferimento grossi al nord e al sud della Sardegna, punto e basta, pensando che non vi siano invece risposte da dare a quei territori del centro Sardegna che più di altri hanno bisogno, anche perché sono in sofferenza, tenendo a mente che non siamo più nella condizione di avere i danari da parte dell'Unione Europea, probabilmente la Regione Sardegna è in queste condizioni soprattutto per la zona di Cagliari e per quanto è allocato a Sarroch. Tutto ciò forse significherebbe far rimeditare qualcuno, ma non so se effettivamente quello a cui sto indirizzando i suggerimenti riuscirà a capire. Per cui, onorevole, stia buono e ascolti con attenzione quello che probabilmente non ha colto sinora.
Vorremmo capire se c'è una programmazione che riguarda tutta la Sardegna e tutti i territori della Sardegna, ovvero si tratta solo di dare soddisfazione a un'esigenza momentanea dell'aeroporto di Alghero e su questo nessuno dirà di no. Però, cambiamo la dizione, non cerchiamo di menare il can per l'aia, dicendo che si tratta di una programmazione delle condizioni delle aviosuperfici nel territorio della Sardegna. Chiedo che ci sia responsabilmente un'azione da parte della Giunta, che tenga a mente tutto quello che c'è da programmare per tutti gli aeroporti della Sardegna.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, non essendo leader di partito, non utilizzerò questi venti minuti per mandare messaggi, inviare strali, fare considerazioni che si possono certamente sempre fare, ma non credo che sia questo il luogo né il momento. Siamo chiamati ad affrontare un disegno di legge che fondamentalmente prende in considerazione due aspetti: uno è il problema della SOGEAAL, l'altro invece è il problema della continuità territoriale, il low cost, per quest'altra cosa, spero che si abbia il buon senso di ritirare gli emendamenti presentati perché non mi paiono coerenti con il principio della legge che stiamo affrontando. Dico questo anche per un emendamento che ho presentato, a nome mio e del collega Peru, che probabilmente può essere letto e trasformato successivamente al termine dei lavori.
Sul comma 2 dell'articolo 1, io credo che si siano ingenerate troppe considerazioni, anche di tipo politico. Non si vuole vendere proprio un bel niente, o perlomeno non si vuole svendere. Inviterei pertanto i colleghi che su questo hanno ritenuto di dover fare proclami, comunicati stampa, e quant'altro, di andare a leggersi l'articolo 8 dello statuto della SOGEAAL. Quando è stato fatto lo statuto, probabilmente, nessuno pensava che la SOGEAAL, onorevole Sechi, potesse arrivare a questo punto. Lei ha chiesto chi doveva vigilare. Guardi, abbiamo avuto probabilmente tutti quanti il ruolo di vigile, lo ha avuto lei da sindaco, lo hanno avuto i consiglieri regionali del territorio, lo ha avuto il Consiglio regionale, lo ha avuto il presidente Soru, lo ha avuto l'assessore Broccia, lo hanno avuto i revisori dei conti della SOGEAAL, lo hanno avuto veramente tutti, e tutti hanno sistematicamente taciuto, anche per quelle questioni che oggi ci stanno portando in una ribalta che non vorremmo mai avere, quella della magistratura, perché nessuno vorrebbe finire in quelle situazioni, ma nessuno ha controllato.
Oggi ci ritroviamo a ripianare 12 milioni e 624 mila euro, dopo che la Giunta Soru si è trovata 7 milioni e mezzo. Sto ancora aspettando che qualcuno mi dica che cosa avete fatto quando c'erano 7 milioni e mezzo di disavanzo in quella società! Certo l'onorevole Bruno dice: "Ma noi abbiamo agito con un atto amministrativo", sbagliato! Perché se questa Giunta regionale avesse agito così come erroneamente avete agito voi, questo dibattito che noi stiamo facendo (che credo possa essere molto utile per la SOGEAAL, ma anche per tutto il trasporto aereo in Sardegna), forse non si sarebbe mai fatto. Per quale motivo si possono utilizzare le risorse pubbliche con un atto amministrativo della Giunta, senza che questo Consiglio regionale ne sia messo a conoscenza? E' meglio che ci diciamo tutte le cose chiaramente.
Io sono uno di quelli che in terza Commissione ha sollevato il problema, anzi non ho taciuto, ho sollevato qualche problema e qualche perplessità, ma capivo e capisco che c'è l'assoluta necessità che questa società non venga avviata al fallimento, perché il suo fallimento comporterebbe tutta una serie di risultati negativi per le maestranze, per il trasporto pubblico, per gli aerei, per i vettori, per gli alberghi, per tutto quanto, fino a perdere anche la concessione dell'aeroporto di Alghero. Questo è ciò che si sta verificando.
Allora quando sul comma 2 del primo articolo, ci ritorno un attimino, mi sono preso la briga di presentare un emendamento che in qualche maniera potesse far capire meglio l'intendimento (poi su questo ci possiamo ritornare), nessuno deve avere paura che venga svenduto l'aeroporto di Alghero, o che venga venduta, meglio, la società o l'aeroporto. Leggete l'articolo 8 dello statuto della SOGEAAL e vi renderete conto che non è una cosa così facile e così semplice, perché le procedure sono talmente precise che è pressoché impossibile svendere, così come anche tutte le avances che ci sono state degli imprenditori, o della provincia di Sassari; io, che sono stato Presidente della provincia di Oristano, mi sono pentito amaramente di aver finanziato fino in fondo l'aeroporto di Oristano, non è il ruolo che spetta all'amministrazione provinciale. Lo abbiamo fatto, certamente, forse lo rifarei ancora, però sono passati non so quanti anni e nessuno si è preso la briga di capire: in Sardegna da quali aeroporti si deve finalmente volare? Qual è la vocazione vera e propria che devono avere gli aeroporti isolani, che si tratti di quello di Alghero, di quello di Cagliari o di Olbia? Probabilmente se qualcuno andasse a verificare che cosa si può fare in un aeroporto di terzo livello, come quello di Oristano, forse non avremmo neanche bisogno della continuità territoriale a Oristano. Certo che la rivendichiamo, oggi non è possibile, ma probabilmente un domani lo sarà. Io credo che ciò che noi dobbiamo scrivere non sarà quello, non è dando un aereo da 40 posti, che viaggia facendo scalo a Tortolì e poi a Ciampino, per tornare in Sardegna. Credete che sia questo il modo per creare un'economia di un aeroporto? Io credo proprio di no.
Allora su questa legge, posto che noi dobbiamo finanziare, e facciamo bene a finanziare con legge, deve rimanere esattamente scritto ciò che stiamo facendo; e gli indirizzi del Consiglio regionale e della Giunta, ma io dico gli indirizzi del Consiglio regionale, possono essere dati anche successivamente all'approvazione di questa legge, perché non ci vieta nessuno di presentare un ordine del giorno e dire esattamente che cosa si potrà fare per alienare le quote, che cosa si potrà fare per cedere quel pacchetto azionario, che in maniera spropositata è aumentato negli ultimi anni, proprio perché gli enti locali non erano in grado assolutamente di supplire alle perdite di questa società, e quindi interveniva "Mamma Regione". Voi lo avete fatto, certo che l'avete fatto, l'avete fatto con un atto amministrativo e io dico che è contrario a qualsiasi norma, non è possibile.
Non so se stiamo risolvendo il problema della SOGEAAL, qualche dubbio mi rimane sempre, proprio perché non ho capito ancora che cosa stia cercando di indagare la magistratura o, meglio, l'ho capito e credo che non tarderà a emergere, ma le gravi disfunzione che si sono verificate negli anni passati nella società SOGEAAL dovranno emergere una volta per tutte, dovremo capire dove sono finiti i diritti di imbarco e sicurezza, perché non ne sappiamo niente e dovremmo proprio saperlo, quei diritti di imbarco e sicurezza che non vengono compensati dai 12 milioni e 624 mila euro che stiamo mettendo noi, attenzione! Noi potremmo essere chiamati nel prossimo futuro, neanche molto lontano, a dover ripianare ulteriormente, con gravi ripercussioni anche penali sugli amministratori di allora!
Questa è la situazione della SOGEAAL e perdere tempo a discutere di fatti politici interni alle coalizioni e alle maggioranze, in questo momento, credo che sia "distorsivo". Noi dobbiamo prestare la massima attenzione su questo argomento, così come la dobbiamo avere… certo, l'onorevole Sanna dice che in questo caso stiamo mettendo in campo 150-160 milioni di euro e che la cosa ci è passata sotto il naso in terza Commissione senza uno straccio di programmazione. Obiezione: in tutti gli articoli nei quali si parla di queste risorse, è previsto che ci debba essere il parere della Commissione competente, non è un parere da nulla, è un parere vincolante che, certamente, deve essere espresso entro 30 giorni, come dice la norma, ma deve essere espresso. Quindi questo Consiglio regionale avrà tutta la possibilità di intervenire, di suggerire, di programmare assieme alla Giunta ciò che c'è da fare e come devono essere spese quelle risorse.
Allora, mi rivolgo all'onorevole Bruno, che non vedo e col quale ho interloquito nelle giornate passate per il tramite della stampa, io mi metto nei panni del collega Bruno, del collega Sechi, dei colleghi del territorio di Sassari, che da un lato dicono che questo è un elemento troppo importante per l'economia del loro territorio e dall'altro dicono che si tratta di un aeroporto di interesse regionale. Mettiamoci d'accordo, se è di interesse regionale, possiamo dire la nostra tutti quanti, non è che possono parlare solo quelli di Sassari, non è che il verbo e la verità stanno solo in quello che dice l'onorevole Bruno, perché questo non può assolutamente essere accettato! Noi abbiamo cercato con l'onorevole Bruno, mi dispiace che non sia presente, di ragionare su questo in Commissione, non ci siamo riusciti e mi meraviglia perché con l'onorevole Bruno qualche volta troviamo delle intese.
Perché intestardirsi sul fatto che doveva essere fatto con atto amministrativo piuttosto che con una legge? Perché intestardirsi ancora a pensare che il 68 per cento del pacchetto azionario della SOGEAAL debba essere detenuto dal potere pubblico? E' un errore madornale, non può assolutamente essere così il futuro di quell'aeroporto, noi dobbiamo veramente, con bandi internazionali, con gare internazionali, favorire l'avvento dei privati, certo, non scendendo mai sotto il capitale del 20 per cento, così come stabilito nell'articolo 8 dello statuto della SOGEAAL (infatti è previsto che il potere pubblico non possa comunque scendere sotto il 20 per cento), il quale dice di più, dice anche che i soggetti privati che acquistino una parte del capitale azionario non possono, prima del terzo anno, procedere all'alienazione di ciò che hanno comprato e, quando dovessero arrivare alla determinazione di cedere, la priorità viene data comunque alla parte pubblica e quindi alla Regione Sardegna, agli enti locali, agli enti pubblici.
Quindi, perché ci stiamo preoccupando tanto di questo? Preoccupiamoci invece di approvare immediatamente questa legge e di dare veramente risposte immediatamente alla SOGEAAL. Poi, ha ragione l'onorevole Sechi, preoccupiamoci veramente che chi è preposto ai controlli, vigili e osservi ciò che si fa, dal revisore dei conti, al collegio, al presidente, al consiglio di amministrazione, agli amministratori locali e quindi ai soci: tutti si debbono interessare del controllo perché ciò che è avvenuto non può assolutamente verificarsi altre volte, 12 milioni e 800 mila euro sono soldi dei sardi che vengono investiti in quel territorio, visto che l'aeroporto sta ad Alghero e sta in provincia di Sassari, e nessuno di noi si sogna minimamente di evitare che vengano spesi quei soldi, però non può essere una cosa che si ripete continuamente.
Vale per Alghero come potrebbe valere per Oristano, Tortolì o tutte le infrastrutture sulle quali noi sistematicamente investiamo dei soldi, che poi creano delle voragini. Noi non vorremmo più voragini. Non so se sbaglio ma forse ad Alghero c'è un traffico di circa un milione e 200 mila passeggeri, più o meno, io vorrei che invece fosse come qualche aeroporto che sta vicino a noi dove transitano 9 milioni di passeggeri, vorrei che la stagione turistica fosse dal 1º gennaio fino al 31 dicembre, vorrei che i voli low cost fossero incrementati, vorrei che la continuità territoriale diventasse continuità territoriale anche per le merci, vorrei che la continuità territoriale fosse per i sardi certamente un fatto acquisito, se riuscissimo ad avere una continuità territoriale che avvicini la gente al territorio della Sardegna, questo non sarebbe neanche male, soprattutto per chi viene in vacanza e spende dei soldi.
Ecco, se siamo d'accordo su queste cose, cari ragazzi, approviamo in fretta questa legge, se vogliamo fare altre cose sui trasporti c'è sempre tempo, che si presenti una bella proposta di legge, un disegno di legge, con il quale rivediamo tutto quanto, anche la continuità territoriale, i rapporti con gli operatori turistici e con le compagnie low cost, con le società che gestiscono questi aerei. Potremo fare tutto quello che vogliamo, però oggi abbiamo come obiettivo primario quello di salvare la SOGEAAL dallo sfascio, è un obiettivo che ha la Regione Sardegna, che dobbiamo avere noi, che ha certamente l'Assessore e che hanno gli amministratori locali, perché veramente non capisco cosa faranno la Provincia di Sassari, il Comune di Alghero, il Comune di Sassari nella fase di ricapitalizzazione. Noi abbiamo dato mandato alla Giunta per arrivare fino a 12 milioni e 624 mila euro, non abbiamo detto che dobbiamo spendere 12 milioni e 624 mila euro; confidiamo che gli enti locali, con le loro risorse, con la loro capacità e con le loro potenzialità, possano intervenire, e a quel punto la Regione Sardegna non investirà 12 milioni e 624 mila euro, probabilmente ne investirà di meno. Oggi noi abbiamo dato la garanzia che la Regione Sardegna deve avere il 67 per cento della proprietà di quella società, a qualsiasi costo, questo credo che sia l'obiettivo che ciascuno di noi si deve porre.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Presidente, signori colleghi, oggi parliamo di una legge che pone al centro dell'attenzione del Consiglio regionale "misure per lo sviluppo del trasporto aereo". Vista la nostra condizione di insularità, vista la grande importanza che nella nostra economia riveste il settore del turismo, l'argomento non può che essere considerato di estrema rilevanza per l'intera regione sarda, ovviamente, e ancor di più per la provincia di Sassari nella quale ricade uno dei tre principali aeroporti di questo sistema di trasporto; a questo argomento è ovviamente legata indissolubilmente la prospettiva di rilancio e di sviluppo dell'economia della Regione sarda, e maggiormente dell'economia della provincia di Sassari che soffre forse ancor più dell'intera regione.
Circa dieci anni fa, il Governo centrale mise in campo una consistente messe di finanziamenti, diverse decine di milioni di euro, per investimenti di ammodernamento di tutte le strutture aeroportuali dell'Isola; investimenti che avevano l'obiettivo di cambiare il volto di questo sistema di aeroporti, per adeguarli alle moderne esigenze e, seppure non sempre (da quel che abbiamo saputo qualche giorno fa) siano stati realizzati al meglio con progetti pensati nel migliore dei modi, hanno comunque contribuito a migliorare queste strutture. Accanto a questi progetti di investimento in alcuni casi, Alghero in particolare è tra questi, veniva anche promosso un nuovo sistema di collegamenti aerei con il primo volo low cost che venne presentato ad Alghero, non ricordo se nel 2002 o 2003, dall'allora Presidente della Giunta Pili e dal suo Assessore, negli anni si è passati da quella tratta Alghero-Londra di allora alle oltre venti tratte di oggi. Quel volo low cost non era un volo a costo zero per le casse della SOGEAAL, nel primo anno si spesero 800 mila euro; poiché venne messo in piedi un contratto, forse non tra i più adatti a gestire, nell'interesse della società, la questione in argomento, questi costi sono lievitati mano a mano che aumentavano le rotte e aumentavano i passeggeri. Si è arrivati a cifre molto più alte sino a una stima di 6 milioni e 400 mila euro nell'anno appena terminato. Costi, ripeto e ricordo, figli di contratti che avevano qualche problema di impostazione e comunque si parla, discutendo con i dirigenti della società, di costi eccessivi, di rotte decise unilateralmente, di assenza e indifferenza tra estate ed inverno, tra rotte interne e rotte internazionali, tutte questioni che allora probabilmente sarebbe stato meglio se fossero state esaminate con maggiore attenzione senza che si lasciasse adito alla creazione di problemi che poi invece hanno creato.
Questi e altri problemi sono emersi in Commissione, anche lo stesso onorevole Diana poco fa ha fatto riferimento alle passività da risanare della società SOGEAAL. Però, secondo me, non è stato detto con sufficiente chiarezza, insistenza o comunque più di uno lo sta ignorando, che quei 12 milioni di euro in gran parte sono legati al fatto che le esposizioni, nei confronti di Ryanair, maturate negli anni a partire dal 2007 in parte, 2008 e 2009 per il totale, non sono state ancora pagate; c'è una motivazione ben precisa di origine comunitaria, c'è una comunicazione di avvio di procedura di infrazione, di avvio di indagine o comunque si sono create le condizioni affinché questo pagamento non potesse essere messo in campo.
Noi abbiamo il dovere di non dimenticare che la gran parte di questi oneri derivano da quel problema e abbiamo tutti il dovere di non dimenticarlo perché nessuno ha mai messo in discussione - neanche noi, che allora eravamo all'opposizione - la validità dei voli low cost di Ryanair e del ruolo che, per lo sviluppo e le ricadute sul territorio, questa attività di trasporto poteva avere sul territorio. Quindi, quando parliamo oggi di questi debiti della società SOGEAAL, dobbiamo davvero tenere conto da che cosa sono originati per la gran parte. Anche se altri elementi sono emersi con chiarezza l'altro giorno, in Commissione (parlando non di questa legge, purtroppo, della quale avremmo voluto parlare), durante un'audizione del gruppo dirigente della società su citata, si è venuti a sapere infatti che c'è un parcheggio, non so se abusivo o autorizzato dal comune di Alghero e, se è abusivo, non so perché non è stato fatto sgomberare, comunque è un parcheggio che agisce in aperta concorrenza con la società che gestisce l'aeroporto, pur utilizzando il flusso di utenti che deriva dalla presenza dell'aeroporto. Questo non aiuta certo a contribuire a risanare i conti della società, infatti da questa situazione derivano ovviamente dei mancati introiti per la SOGEAAL.
Questa legge, bene ha detto l'onorevole Sanna, non riguarda soltanto l'aeroporto di Alghero ma l'intero sistema di trasporto aereo; allora, proprio perché viene "utilizzata" una delle esigenze principali dell'aeroporto di Alghero, quella della società SOGEAAL di essere ricapitalizzata pena la possibilità nell'anno che ha da venire di vedersi tagliata fuori dalla gestione dello stesso aeroporto, non è accettabile che questo argomento venga messo dentro un discorso di carattere più generale per non discutere con la necessaria possibilità di approfondimento le altre questioni che non riguardano solo quell'aeroporto.
Nell'articolo 1 si parla di ricapitalizzazione, però nel secondo comma dell'articolo 1 si parla già di privatizzazione, nell'articolo 2 di continuità territoriale e nell'articolo 3 di destagionalizzazione, tutti temi di cui io, che sono uno dei membri del P.D. che fanno parte della Commissione trasporti, in riferimento a questo provvedimento di legge, non ho ancora avuto modo di sentir parlare. Credo che questo non vada assolutamente bene e non perché ci si vuole sottrarre dalla responsabilità di affrontare il tema, nessuno può permettersi tanto quando è seduto in questa Aula; l'onorevole Bruno ha chiarito bene che è possibile anche con un altro provvedimento rispondere alle esigenze di urgenza immediata, per gli altri problemi però (privatizzazione, continuità territoriale, destagionalizzazione e tutto ciò che può riguardare quindi anche altri eventuali argomenti più complessi) è mancata la necessaria istruttoria nella Commissione giusta, con i giusti tempi di discussione e di riflessione.
Se questo è vero, però, va preso atto in questa sede che questa legge in discussione va cambiata, alcune parti vanno rimandate a altri provvedimenti, ci si deve limitare agli argomenti assolutamente indifferibili mentre sulle altre questioni si devono fare i passi giusti nella giusta direzione e nei luoghi di discussione adeguati. Si convochi la Commissione trasporti, la si coinvolga, se necessario, sulla continuità territoriale anche martedì prossimo e si adottino i provvedimenti necessari entro i tempi che servono. Nessuno vuole il fallimento della SOGEAAL ma non si possono chiedere cambiali in bianco su altri argomenti che non hanno l'urgenza di cui sto parlando. Il discorso non cambia se si parla di privatizzazione, il tema è estremamente delicato e abbiamo interesse tutti a trattarlo con la massima attenzione e anche con una certa prudenza, visti i tempi. E' un argomento che non può essere oggetto di demagogia e di strumentalizzazione, va evitato con forza sia l'uno che l'altro approccio, nessuno può pensare di poter assumere, su questi temi, e anche sui problemi che sono emersi nella società SOGEAAL, i panni e il ruolo di cavaliere moralizzatore; ciascuno sa, sapendo dove è collocato politicamente, quanto, dal punto di vista politico, può essere o meno coinvolto in quella gestione ed eventualmente in quei mancati controlli.
Già in Commissione ho avuto modo di rimarcare l'esigenza di fare tesoro da una parte delle esperienze passate, ma di non farsi prendere dal torcicollo e di guardare davvero avanti. Chi vuole, può andare a verificare chi negli anni passati ha nominato chi ai vertici della società SOGEAAL e, se va a verificarlo, si accorge esattamente quali possono essere eventualmente le responsabilità. A me, che l'ho verificato, non interessa comunque ragionarci oltre, mi interessa invece che si contribuisca in quest'Aula e nelle Commissioni di questo Consiglio a costruire le condizioni affinché l'intero sistema aeroportuale sardo e (siccome è comunque al centro dell'attenzione in maniera particolare la società SOGEAAL) l'aeroporto di Alghero vengano messi in condizioni di svolgere quel ruolo di fondamentale di volano per lo sviluppo economico del territorio. Ogni altra riflessione, che utilizza in maniera distorta cifre (che hanno origini che mi sembrano oggi ben chiare) per fare polemica politica spicciola, non aiuta quell'obiettivo fondamentale che tutti noi ci siamo posti, cioè creare le condizioni perché quest'Isola abbia un sistema aeroportuale più efficiente e più adeguato ai suoi bisogni.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Presidente, l'argomento di oggi, come si evince praticamente da quasi tutti gli interventi, poteva teoricamente essere svolto con due o tre interventi, l'esplicazione del relatore, l'intervento della Giunta, qualche necessità di chiarimento, perché si dimostra che ogni volta che in quest'Aula si fa riferimento a una porzione del territorio regionale (in questo caso l'aeroporto di Alghero e la sua società di gestione), sappiamo che inesorabilmente (e non certo, io spero, per dare ancora una volta ragione a chi ad Alghero disse: "Todos caballeros", ma giudicava i sardi anche "pocos, locos y male unidos") tutte le altre si allertano, si insospettiscono, si ingelosiscono, quasi il contrario della famosa ormai paradigmatica sindrome "NIMBY", per cui tutti noi vogliamo usare il cellulare, purché l'antenna UMTS sia nel terreno del vicino e non ci faccia venire il mal di testa (se mai le radiazioni elettromagnetiche diano il mal di testa), e passiamo alla sindrome "BIMBY", che può essere intesa come quell'apparecchiatura che trasforma in un "unicum" tutti gli ingredienti in essa introdotti, oppure come "both in my back yard", cioè entrambe le cose disponibili le voglio io.
Spero che non sia così, però, indubbiamente esiste una certa all'erta per cui ci si chiede perché si ricapitalizza Alghero e non si interviene su Oristano, su Tortolì, su Cagliari e su Olbia. Forse questa è una delle motivazioni per cui una discussione molto semplice su questo disegno di legge poteva limitarsi all'esame dell'articolo 1, e forse del comma 1 dell'articolo 2, che fornisce un po' di massa di manovra finanziaria maggiore alla Giunta per poter contrattare un argomento difficile e contorto, l'abbiamo visto, l'abbiamo seguito sulle cronache in questi giorni, e non solo per Alghero, in tema di continuità territoriale. Per tutto il resto dell'elaborato, sia quello presentato dalla Giunta, sia quello che è stato poi modificato in alcuni punti in maniera assolutamente radicale in Commissione, sembra quasi che si dica (per evitare che si creino tensioni e che il problema di Alghero possa essere visto solo come parziale suscitando gelosie o quant'altro): "Mettiamoci dentro un pochino tutto". Il problema è che il tutto deve essere svolto, è stato ampiamente rimarcato, con l'urgenza che l'articolo 1 impone, perché la necessità di ricapitalizzare è indubbiamente urgente per motivi di Codice civile, oltreché, lo vedremo, per questioni relative a un'altra pista, per rimanere in argomento, su cui "rullerà" e sta "rullando" la finanza e con essa la magistratura; vediamo che cosa decollerà o che cosa atterrerà.
Indubbiamente gli argomenti di cui agli articoli 2 e 3, e successive norme finanziarie, potevano essere affrontati in maniera diversa, anche per evitare che potesse apparire una scorciatoia per affrontare in maniera così rapida una questione sicuramente importante, sensibile, direi fondamentale sotto molti aspetti - ci tornerò dopo - che riguarda sì tutta l'Isola, ma solo da una parte del sistema di governo della nostra Isola, cioè da parte della Giunta, sottraendo alle altre componenti la possibilità di affrontarla in maniera compiuta e ragionata onde poter apportare reali modificazioni che non siano sull'onda di una emotività, o piuttosto di una rapidità, così come invece l'articolo 1 imponeva.
Questo, purtroppo, una parte di noi lo sottolinea molto frequentemente, in quanto la co-partecipazione al governo dell'Isola, che viene giustamente, ancorché in linea di principio, consentitemi di dire, rivendicata dall'opposizione, che ha una funzione nell'azione di governo dell'Isola, diventa più preoccupante quando viene rivendicata da una parte della maggioranza perché, di fronte a dei black-out di coesione, di co-partecipazione, di coargomentazione, appare e viene giustamente sfruttata anche da chi all'esterno ha il piacere di sfruttare queste cose come un black-out all'interno della maggioranza nei confronti della Giunta che sicuramente non fa bene né alla maggioranza né alla Giunta. Può essere utile, certamente, questo lo sappiamo, all'opposizione, che può rinfacciarlo quando è il momento e quando è il caso, che può fare bene ad alcuni organi di informazione, perché si possono riempire le pagine dei giornali, però sicuramente non è quello che auspicavano coloro che, attraverso queste rivendicazioni, appaiono non come espressione costruttiva, ma come espressione di un dissenso.
Ebbene, quel dissenso è legato alla difficoltà reale che esprimo da questo microfono, ma anche nelle sedi appropriate, nei confronti del responsabile della Presidenza, quindi della Giunta, e non solo, perché questo disegno di legge è un esempio di mancanza di confronto. La parte che esula dall'articolo 1 andava affrontata in maniera non emergenziale, non sotto l'onda delle emergenze e delle urgenze legate da date, ripeto, strette e costrette dalle norme del Codice civile. Perché? Perché si toccano argomenti essenziali, argomenti su cui ci si deve confrontare. Io l'ho detto tante volte: è possibile che in quest'Aula a distanza di pochi mesi in una legge finanziaria, la legge finanziaria del 2009, approvata da questa maggioranza, si sia pubblicizzato (nel senso che si è acquistato con danaro pubblico) un aeroporto che era privato e che era stato peraltro costruito usando ampiamente incentivazioni pubbliche e oggi invece si discute di privatizzazione di un altro aeroporto? Allora parlai della necessità di confrontarci.
Non è un mantra la privatizzazione, come non è un mantra il concetto di servizio pubblico essenziale. Mi allerto di più quando su questi temi salta fuori un altro mantra, come ho letto sui giornali, da parte dei sindacati che, sul problema di Alghero, mettono come prima voce la tutela dei livelli occupazionali degli operatori dentro l'aeroporto. Questo sì che è un mantra, un mantra che ci è costato caro in tante realtà diseconomiche, che vengono salvate, che sono costate decine e decine di migliaia di migliaia di euro solo per tutelare i livelli occupazionali. No. Il problema occupazionale in Sardegna è un problema enorme perché siamo un'isola.
La relazione parla di cinque aeroporti. E' la verità, in Sardegna ci sono cinque aeroporti, di cui tre tra classe A e B, commerciale, e due che hanno qualche problema nella classificazione (come ho già detto, però, uno è finito in finanziaria, è costato soldi pubblici per realizzarlo, soldi pubblici per ricomprarlo e forse adesso lo riprivatizzeremo e poi forse ce lo ricompreremo), quando - così, giusto per ricordarcelo - la Sicilia ha tre aeroporti, il Lazio fondamentalmente ne ha due, il Piemonte ne ha due, il Veneto ne ha tre tra classe A e classe B. Credo che veramente, al di là dei mantra, parlare di sistema in questo caso sia fondamentale perché, dissi allora e lo ripeto adesso, costa troppo di più portare la montagna a Maometto e portare l'aeroporto dappertutto, costa di meno ma soprattutto alla lunga è molto più utile cercare di rendere agevole a Maometto raggiungere la montagna e quindi tutti quei soldi investiti in maniera non dico emergenziale, ma in maniera poco programmata, forse programmandoli bene potevano essere investiti meglio sui trasporti interni e tanti soldi buttati per salvaguardare i livelli occupazionali potevano essere investiti per rendere meglio e più agevole trovare occasioni di lavoro in una Sardegna in cui i collegamenti ferroviari tra Sassari e Cagliari non si interrompano perché cade un sasso. Sarà stato anche grande, c'è stato purtroppo anche un morto, però la realtà è che i collegamenti ferroviari tra Sassari e Cagliari si fermano perché cade un sasso sulla strada ferrata.
Allora, non so, è stato già detto che esistono delle perplessità, accentuate da emendamenti, alcuni dei quali francamente fantasiosi come quelli che prevedono che la privatizzazione debba essere ristretta agli operatori della provincia di Sassari. La privatizzazione di una società di servizio pubblico, come è una società che gestisce un aeroporto, segue delle regole da gara europea. Per carità, tutto si può dire, perché dire è legittimo, ma se si vuole costruire forse è meglio entrare realmente sul merito. Allora ho sentito con molto piacere che l'emendamento numero 3, dove si parla di idonee strutture anche ricettive per quanto riguarda gli aeroporti, verrà ritirato, francamente di tutto credo che abbiamo bisogno eccetto che di investire soldi pubblici per creare strutture ricettive. Non dico che non si possa lavorare per rendere i nostri aeroporti più belli e quindi più appaganti, ma non credo che la gente venga in Sardegna o che i sardi usino l'aereo, come ho letto di recente, se in aeroporto ci si può comprare una camicia o no.
L'aeroporto serve perché qua o si arriva a nuoto o si arriva in barca o si arriva in nave ma è molto più comodo arrivarci in aereo; quando parlo di muoversi dalla Sardegna e di movimentazione non parlo solo del turismo, penso alle nostre università, l'aeroporto di Alghero per l'Università di Sassari è fondamentale, ad esempio, per quegli scambi internazionali che le consentono di avere accesso a maggiori finanziamenti statali in base alla sua, consentitemi tra virgolette, internazionalizzazione, così viene definita. Sicuramente di tutto abbiamo bisogno eccetto che di investire in strutture ricettive perché francamente i nostri aeroporti, e fortunatamente, anche perché li stiamo dislocando più o meno in tutto il territorio isolano, sono abbastanza vicini o molto vicini a strutture ricettive di per sé già esistenti e assolutamente funzionanti, questo vale sia per Olbia sia per Cagliari che per Alghero. Quindi questo emendamento che, ho sentito, verrà ritirato, mi toglie un ulteriore sospetto, mi toglie un ulteriore disagio rispetto, ripeto (scusate il gioco di parole), al fatto che io devo e voglio assolutamente dare il mio assenso per quanto riguarda l'articolo 1, commi 1 e 2, e l'articolo 2, comma 1. Ho qualche perplessità perché non c'è stata sufficiente elaborazione e non c'è sufficientemente espressione. E' vero, sono argomenti che erano nel programma della maggioranza, della Presidenza della Giunta e della Giunta. Sono argomenti che sono stati espressi anche nel PRS, però sono argomenti così importanti che è giusto che abbiano diritto a un maggiore approfondimento tra tutte le componenti del governo della Sardegna.
E quindi ricapitalizzazione, sì. Consentitemi a questo punto un brevissimo flash che è giusto che facciano i sassaresi. E' stato già ricordato che il buco dell'aeroporto di Alghero ha tanti "babbi". Sicuramente molti babbi sono del territorio, o molte mamme, perché l'aeroporto di Alghero (che storicamente è il secondo nato come aeroporto in Sardegna, evoluzione dell'aeroporto militare) ha avuto il suo boom iniziale, quello da cui sembrava che potesse far decollare tutta un'economia, tra gli anni '50 e '60, gli anni in cui Alghero era porta d'oro del turismo del Mediterraneo; forse, anzi senza forse, per incapacità nostra, del territorio, degli algheresi, dei sassaresi, dei portotorresi, mettiamoci tutti dentro, noi abbiamo chiuso quella porta d'oro e l'aeroporto ha iniziato ad avere qualche problema, tant'è che, come aprì Olbia, immediatamente, nel giro di poco tempo, Olbia arrivò ad avere il doppio dei passeggeri di Alghero. Questo anche perché alcuni collegamenti stradali, torno al discorso di Maometto e della montagna, rendevano più agevole, per buona parte della Sardegna centrale, andare a Olbia che non ad Alghero, un pochino più agevole perché ancora quei collegamenti sono insufficienti rispetto allo standard europeo e nazionale, eccetto che per il Bangladesh e per le isole della Papuasia come noi, da questo punto di vista, ancora siamo.
Però ci sono anche delle motivazioni che non dipendono da tutta colpa nostra, del territorio. Ad esempio ricordo che, per l'aeroporto di Alghero, la SOGEAAL è stata buon'ultima società di gestione ad avere la concessione della gestione totale da parte dell'Enac per cui, mentre altri aeroporti potevano incamerare tutti i guadagni legati ai costi pagati dalle compagnie e dagli operatori per lavorare su un aeroporto, Alghero non li poteva avere; Olbia e Cagliari li prendevano, Alghero no. Questo per anni, tant'è che per anni l'unica voce di guadagno per l'aeroporto di Alghero è stato il parcheggio esterno; ecco perché capisco che possano lamentarsi per l'apertura di un altro parcheggio concorrente. Io non credo davvero che l'aeroporto Leonardo da Vinci viva dal parcheggio, non è pensabile, sarebbe folle, lo dovremmo chiudere se l'unica voce attiva di un aeroporto dovesse essere il parcheggio.
A questo punto, ricordo, come è stato peraltro già fatto, che per tre annualità, per motivi che qua potremmo scaricare politicamente, noi dell'attuale maggioranza, contro l'attuale opposizione (allora maggioranza), furono fatte delle promesse, furono presi degli impegni che poi non furono mantenuti, per arrivare a 8-9 milioni di euro di debito; però non lo voglio fare, sarebbe banale speculazione. Voglio invece sostenere la necessità della ricapitalizzazione, ripeto, non dell'aeroporto di Fertilia o di Alghero o del sassarese, ma di uno dei fondamentali aeroporti della Sardegna, casomai pensiamo ad altre situazioni se pensiamo a sprechi o a non necessità, sottolineare la necessità che proprio perché è uno dei tanti, forse direi, e continuo a dire, uno dei troppi, sarebbe il caso di riflettere profondamente prima di investire decine di milioni di euro sul sistema aeroportuale senza una reale programmazione e quindi richiamare la Giunta alla necessità di un maggiore approfondimento su questi temi, perché con quei soldi alla fine si possono fare tante altre opere utili per tutti gli altri settori, maggiori collegamenti interni significano maggiore fruizione non solo degli aeroporti, ma maggiore fruizione di tutto, del turismo che arriva, come delle domande interne.
Allora, chiudo, invito ancora una voltaa, tramite la gentile Assessore che ci ascolta con pazienza, sollecitando la Giunta alla necessità di un maggiore confronto con la maggioranza e, ribadisco, per quota parte anche con l'opposizione, ma il confronto con la maggioranza è essenziale perché sicuramente quattro occhi, si dice banalmente, vedono meglio di due, allora contiamo quanti bulbi oculari ci sono qua e quanti invece ce ne sono là. Se li mettiamo insieme vedremo tutti molto ma molto più lontano.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Chiedo la verifica del numero legale.
(Appoggia la richiesta il consigliere Luciano Uras.)
Seconda verifica del numero legale
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la verifica)
Prendo atto che il consigliere Mulas è presente.
PRESIDENTE. Sono presenti 50 consiglieri.
Risultano presenti i consiglieri: AGUS - Artizzu - Ben Amara - Bruno - Campus - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Cossa - Cucca - Cuccureddu - De Francisci - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Mula - Mulas - Obinu - Oppi - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Poiché il Consiglio è in numero legale, i lavori proseguono.
E' iscritto a parlare il consigliere Gavino Manca. Ne ha facoltà.
MANCA GAVINO (P.D.). Presidente, Assessore e colleghi, io non utilizzerò tutti i minuti a disposizione e non lo farò in maniera proprio considerata. Questo perché io ho avuto il piacere, facendo parte della Commissione trasporti, di avere più volte la presenza dell'assessore Lorettu in Commissione e dalla sua presenza io avevo capito, in maniera evidente, che la disponibilità e la possibilità che l'Assessore dava rispetto al tema di cui stiamo parlando erano quelle di un dibattito da fare in Commissione e di un ragionamento da portare a compimento nei dialoghi in Commissione e negli indirizzi che dalla Commissione sarebbero venuti. Questo nel momento in cui noi abbiamo un piano regionale dei trasporti, approvato nel novembre 2008, che sicuramente questa maggioranza dovrà rivedere e riproporre, ma che risulta essere un piano regionale dei trasporti che, secondo me, dà una serie di indirizzi che, per avere una coerenza con l'atteggiamento messo in campo anche in quest'Aula oggi, non possono essere trattati in un disegno di legge così estemporaneo o d'urgenza, come io lo chiamo.
Assessore, le chiedo un attimo di attenzione perché, dopo aver sentito tanti interventi in quest'Aula (interventi di persone influenti della maggioranza, lo stesso onorevole Diana non si è discostato molto nel ragionamento che ha fatto relativamente alla programmazione e al tipo di intervento che questa legge prevede), io ritengo che l'onorevole Sanna e l'onorevole Campus, per ultimo, abbiano evidenziato in maniera chiara che questo disegno di legge deve essere limitato al primo intervento, all'articolo 1. Deve essere limitato a questo primo intervento perché la programmazione di quello che noi vogliamo per la nostra Regione, sia fatta dalla maggioranza sia fatta dall'opposizione, deve essere una programmazione decisa prima dello stanziamento delle risorse. A me viene difficile pensare a una programmazione che insegue lo stanziamento di risorse, perché lo stanziamento di risorse dà degli input e degli indirizzi chiari per quanto riguarda la continuità territoriale, per quanto riguarda la destagionalizzazione delle attività e per gli altri elementi importanti. Ecco, Assessore, io penso che lei e la maggioranza dobbiate tenere in considerazione questi elementi.
Poi, è stato anche oggetto di emendamenti presentati dal nostro Capogruppo, il Capogruppo del Partito Democratico, dobbiamo limitarci ad approvare la norma che riguarda la necessità della ricapitalizzazione della SOGEAAL. Una necessità che, secondo me, non trova giustificazione proprio dal suo elemento di necessità, non trova giustificazione per una situazione che è incomprensibile, che trova responsabilità nel tempo, responsabilità chiare. Non ho avuto la fortuna di partecipare alle sedute durante le quali ci sono state le audizioni sia del presidente della SOGEAAL sia del direttore generale; il direttore generale della SOGEAAL ha pronunciato delle affermazioni fortissime, nel momento in cui precisa che, relativamente ai dati delle gestioni passate, le perdite si generavano a causa del prezzo praticato per toccata (ovvero per atterraggio e ripartenza) che, dal 2000 al 2006, veniva quantificato in 196 euro, rispetto a una media nazionale di 800 euro per toccata, da chi ha governato la SOGEAAL, cioè forze politiche che sono state espresse da maggioranze probabilmente non di centrosinistra, ma se andiamo a verificare, c'è probabilmente la responsabilità di tutti. Io penso che queste siano responsabilità oggettive da verificare e analizzare; qualche collega suggeriva o metteva in evidenza il fatto che questo sta già accadendo. Anche la Regione dovrebbe verificare, così come la Commissione dovrebbe entrare ancora più in merito a questi argomenti. Inoltre da domani cercherei di capire se il personale dell'aeroporto e di SOGEAAL (per livello e quantità) sia forse spropositato rispetto alle esigenze. Questa è responsabilità di tutti.
Ecco, solo per senso di responsabilità e per salvaguardare quello che è un valore, un patrimonio del nostro territorio, che è un patrimonio di tutta la Sardegna, e per salvaguardare i posti di lavoro, anche se sono stati creati, per alcuni aspetti, forse in maniera anomala, sarei disponibile a votare l'esclusiva ricapitalizzazione; penso che ci sia invece la necessità di tornare in Commissione sugli altri argomenti, anzi più che su questi singoli argomenti, credo che occorra parlare del piano regionale dei trasporti perché tutto il problema degli aeroporti, e quindi del trasporto aereo, non può essere discostato dagli altri ragionamenti, dagli indirizzi che noi diamo sul livello dei trasporti, sui collegamenti tra i porti e gli aeroporti. Sono tutte tematiche trattate nel piano regionale dei trasporti che probabilmente, anzi sicuramente, questa maggioranza vorrà rimodificare, come è giusto che sia, portandolo al confronto.
Abbiamo sentito in quest'Aula, il Capogruppo del Partito Sardo d'Azione, membri importanti del Popolo della Libertà, il Capogruppo stesso del Popolo della Libertà, che ha cercato un po' di arrampicarsi sugli specchi. Insomma noi insediamo una Commissione che darà un parere a inseguire uno stanziamento finanziario che è già un indirizzo chiaro del tipo di politica che si vuole mettere in cantiere. Ecco, io penso che ci debba essere un momento di riflessione, probabilmente anche di discussione, che non so se possa essere tenersi il 7 o prima della prossima tornata consiliare, su questo argomento molto importante. Non credo che eliminare gli altri due articoli rappresenti un limite o una difficoltà. Tra l'altro, in Commissione, l'Assessore, per quanto riguarda l'argomento Ryanair, aveva messo in evidenza la disponibilità di alcuni altri vettori low cost di intervenire sull'aeroporto di Alghero, non si capisce che cosa stia accadendo e quali effettivamente possano essere le conseguenze per il territorio. Secondo me, questo dovrebbe essere l'impegno che questo Consiglio regionale dovrebbe prendere per evitare di leggere sui giornali cose che alcune volte diventano anche, lo dico personalmente, un po' ridicole per cui magari gli imprenditori di turno, la società di gestione di un'altra città, intervengono per dire che loro sono in grado di gestire. Io penso che l'aeroporto di Alghero sia un valore aggiunto di tutto il territorio nord-ovest della Sardegna e debba essere governato con attenzione ed efficacia considerando, tra l'altro, che quando noi ci mettiamo nel meccanismo di ricapitalizzazione facciamo anche far fronte a questa ricapitalizzazione agli enti locali che hanno risorse inferiori alla Regione e che vivono già momenti di difficoltà.
Questa è un'esigenza, una necessità, che io mi auguro sia l'ultima volta che venga riportata in quest'aula.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Stochino. Ne ha facoltà.
STOCHINO (P.d.L.). Colleghe e colleghi, io parlerò e commenterò innanzitutto la legge, poi sull'aeroporto di Tortolì, l'ha fatto già qualche altro che pretende di conoscere meglio degli ogliastrini quella situazione, io mi limiterò a parlare solamente alla fine perché il motivo della discussione è un altro. Il motivo della discussione è la ricapitalizzazione della SOGEAAL approvando velocemente una legge che consenta, anche per questa stagione estiva e oltre, di avere gli strumenti finanziari per poter consentire ai turisti stranieri e anche ai sardi, che vogliono varcare il Tirreno, di poterlo fare con le risorse e le stesse possibilità che hanno tutti gli italiani che non sono residenti nelle isole.
Debbo dire che io condivido lo spirito della legge e anche il sistema di finanziamento di questo aeroporto di Alghero, che è lontano dalle lande desolate dell'Ogliastra ma che credo sia un patrimonio di tutta la Sardegna e pertanto debba essere tutelato e rimesso in una situazione tale da essere appetibile al mercato. Sarebbe stato, secondo me, deleterio andare a mettere sul mercato un aeroporto con un disavanzo finanziario di queste dimensioni. In Commissione trasporti abbiamo sentito gli amministratori dell'aeroporto di Alghero che ci hanno spiegato quali sono state purtroppo le problematiche e quali le prospettive di rilancio di questo aeroporto; io per primo mi sono convinto che avevano bisogno di un intervento straordinario per poter rimettere le cose a posto.
Volevo però dire che forse la legge andava meglio articolata e andava meglio evidenziato il fatto che non era una legge solamente per l'aeroporto di Alghero ma per tutti gli aeroporti sardi proprio per rilanciare anche la destagionalizzazione dell'offerta turistica che è un tema tanto caro a noi sardi, un tema che puntualmente si riaffaccia in tutte le campagne elettorali ma che purtroppo ancora non siamo riusciti a risolvere. Credo quindi che questa legge vada nella giusta direzione, caro Assessore, forse dovremmo affinare un po' meglio le strategie (so che lei e il suo direttore generale state già studiando da alcuni mesi) e sarebbe necessario che i colleghi del Consiglio le vedano e siano edotti su questo piano strategico che veramente può dare un ulteriore slancio all'offerta turistica della Sardegna.
Concludo con un'osservazione per quanto riguarda l'aeroporto di Tortolì; qualcuno prima ne ha parlato. Devo ringraziare l'attuale maggioranza, il Gruppo del P.d.L, il Gruppo dell'U.D.C., i Sardisti, i Riformatori, il Gruppo Misto, che hanno adottato, nella finanziaria del 2009, dei finanziamenti che interessavano sia l'aeroporto di Tortolì che quello di Oristano-Fenosu; li devo ringraziare perché hanno creduto in un progetto politico che forse in questa aula di Consiglio regionale mai era stato ritenuto valido e al quale, nell'agosto del 2009, è stata data la possibilità, da questi Gruppi e dagli stessi consiglieri, di rilanciare un'Ogliastra che in tutti i piani di sviluppo viene vista come una provincia che è isola nell'isola. All'amico e collega Campus volevo dire che purtroppo per arrivare in Ogliastra, caro Nanni, ci si impiega due ore sia da Cagliari che da Olbia, di conseguenza non è un problema solamente di strade, ma anche di consentire ai turisti, che sono italiani e stranieri, di poter arrivare in un'isola (che è quella ogliastrina) che sicuramente ha le stesse potenzialità della Costa Smeralda ma che vede (se verifichiamo i dati) solamente 4 mila arrivi rispetto ai 28 o 30 mila della provincia più, diciamo, svantaggiata che è quella del Sulcis-Iglesiente.
Quindi io credo che l'Ogliastra meriti un'opportunità di rilancio sicuramente a termine, perché giustamente si è data una scadenza di tre anni per poter ricapitalizzare e immettere capitale privato all'interno di questo aeroporto di Tortolì-Arbatax, per poterlo rilanciare e poter, una volta per tutte, vedere anche un rilancio della nostra provincia che, insieme al nuorese e all'oristanese, ha fatto sì che la Sardegna entrasse nell'Obiettivo 1; purtroppo di queste risorse dell'Obiettivo 1 nulla ci è arrivato, come ha detto bene l'onorevole Capelli. Crediamo in questa opportunità che ci è stata data dalla messa a disposizione di un finanziamento di 5 milioni di euro che poi sono diventati 6 per sistemare l'acquisizione a pista. Ormai è una questione che si protrae dal lontano 2000 e che mai è stata risolta se non nel 2009.
A questo punto vorrei aprire una parentesi nei confronti di qualche collega dell'opposizione che sulla stampa ha detto che la Giunta Cappellacci non ha fatto altro che portare avanti una tesi che è stata iniziata dalla Giunta Soru; e così non è, bisogna essere onesti e leali nel dire le cose e dirle con chiarezza anche agli elettori che puntualmente si presentano a dare il loro voto nelle varie competizioni elettorali. Questo sarà un risultato positivo o negativo della Giunta Cappellacci, di questa attuale maggioranza che ha creduto e ha dato la possibilità all'Ogliastra di poterlo fare, non certamente della Giunta Soru che, sul nostro aeroporto, nulla ha messo in termini di risorse finanziarie e nulla ha dato in termini di contributi per far sì che esso potesse avere un sistema di continuità territoriale come quello proposto nel gennaio di quest'anno con una delibera di Giunta, presentata dall'assessore Lorettu, che stanziava per l'aeroporto di Tortolì-Arbatax un finanziamento di 450 mila euro per consentire anche agli ogliastrini di poter viaggiare in un sistema di continuità territoriale.
Concludo perché credo che il tempo oramai sia maturo.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, noi ci rendiamo conto che interveniamo, con questo provvedimento, in una fase diciamo avanzata del processo di crisi che attraversa in modo particolare la SOGEAAL ma io direi il nostro sistema di collegamento. Interveniamo in una fase avanzata e alla vigilia di scadenze, così ci ricordava prima l'onorevole Steri, assai importanti per l'attuazione delle disposizioni in materia di continuità territoriale. Siamo arrivati alla fine di marzo, fine di marzo che vuol dire essere alle porte della stagione estiva, quindi anche di quella turistica, che si vive in Sardegna, cioè come al solito rincorriamo le urgenze, ma rincorrere le urgenze non fa bene, non aiuta ad adottare le decisioni più utili. Si è aperto un dibattito attorno a questa vicenda. Io leggo dichiarazioni anche preoccupate di chi sostiene che ci siano iniziative finalizzate a una gestione Cagliari-centrica delle vicende del trasporto aereo e dell'organizzazione delle aerostazioni.
Allora incominciamo a chiarire qual è la posizione del centrosinistra. La posizione del centrosinistra è quella di non sprecare le risorse già spese per mettere in piedi la società di gestione dell'aeroporto di Alghero, ed è anche quella di non mandare in crisi l'aeroporto di Alghero alla vigilia della stagione turistica. Però ci sono responsabilità, non tutti sono padri e madri dei disastri che si fanno, ci sono alcuni che non lo sono affatto, anzi hanno pagato e pagano prezzi per non condividere un certo tipo di responsabilità. Pagano prezzi di tipo elettorale, pagano prezzi di visibilità politica, pagano prezzi carissimi anche spesso di discriminazione e di emarginazione, poi ci sono anche quelli che godono invece dei disastri che si compiono. Ma a quelli che non condividono questo tipo di situazioni, poiché sono rappresentanti del popolo, e quindi alla fine vale anche la considerazione di quello che è il maggiore bisogno, compete anche l'assunzione di una decisione che vada verso l'interesse pubblico.
Le modalità che sono state proposte, ci sono anche negli emendamenti, sono proposte per cogliere il medesimo obiettivo, cioè l'intervento di ricapitalizzazione della SOGEAAL, nel rispetto pieno dei limiti che sono posti dall'Unione Europea in materia di aiuti di Stato. Io mi auguro, l'ho detto ad altri, che questo testo sia stato preventivamente valutato insieme alla Commissione comunitaria competente in materia di concorrenza. Mi auguro che questo sia stato fatto, sarebbe stato utile farlo in modo trasparente, renderlo visibile, così come in altre circostanze è stato fatto. Per tutti ricordo la vicenda della "28". Noi siamo arrivati alla stesura di un provvedimento dopo un'istruttoria che si è sviluppata con i funzionari della Commissione competente dell'Unione Europea e dopo aver deciso con loro il percorso normativo e anche gran parte dei contenuti che il Consiglio avrebbe approvato per evitare le conseguenze di una procedura di infrazione in corso e con la quasi certezza di una chiamata responsabilità dell'amministrazione. In questo caso noi abbiamo sospeso finanziamenti che sono più o meno pari a quanto ipotizziamo di stanziare per la ricapitalizzazione della società e l'abbiamo fatto in ragione di una procedura di infrazione aperta.
Nella stessa legge, ho fatto notare, all'articolo 4 bis, si rinvia l'efficacia di tutte le misure, anche di quelle dell'articolo 1, agli esiti della notifica. Allora tanto più io ho speranza che il Consiglio non sia chiamato a votare una cosa inutile. Questo è un disegno di legge (anche se modificato molto dall'intervento della Commissione) la cui istruttoria, fatta dagli uffici della Giunta, è stata sotto questo profilo, puntuale.
Detto questo, esprimo la mia opinione, dopo aver raccolto quella di molti altri colleghi del centrosinistra, anche con responsabilità di direzione di gruppo, noi voteremo l'astensione sul passaggio all'esame degli articoli, in attesa di avere non solo delucidazioni sul livello della relazione con la Commissione competente dell'Unione Europea, ma anche di capire che cosa siamo disponibili a modificare o, meglio, su che cosa siamo disponibili a soprassedere, in questo provvedimento, che non si è ritenuta urgente e che non debba necessariamente bloccare ingenti risorse, prima che la Commissione di merito affronti il tema della riorganizzazione del sistema dei collegamenti e delle stazioni aeroportuali della Sardegna.
Noi dobbiamo rispondere alle esigenze dei cittadini sardi, prima, ma di tutti i cittadini che vogliono venire in Sardegna e si vogliono spostare dalla Sardegna., Dobbiamo rispondere garantendo non solo prezzi equi, ma soprattutto l'efficienza, che in altre circostanze e in altri paesi è garantita e che invece ancora noi non abbiamo, perché il sistema dei collegamenti aerei da e per la Sardegna è un sistema sempre nell'incertezza, sempre nell'incertezza di chi viaggia, di chi si muove, nell'incertezza di chi vuole programmare i propri spostamenti, nell'incertezza delle destinazioni che è possibile raggiungere e dalle quali si può giungere in Sardegna. Lo dico per gli amanti del mercato, gli unici che risolvono il problema debitorio della società che devono vendere sono i pubblici amministratori; cioè quando si tratta di società pubbliche, al privato che compra, noi dobbiamo dare una situazione debitoria vantaggiosa, se invece il privato vende a un altro privato, il minimo che gli scarica è il debito che ha accumulato, e vende perché si trova in quella condizione debitoria insopportabile, a prezzi che spesso sono vantaggiosi per se stesso piuttosto che per il compratore che si assume il rischio del rilancio di quella iniziativa.
Gli unici soggetti che risanano integralmente le situazioni debitorie, prima di vendere a privati, sono i soggetti pubblici, questa è una riflessione che noi dobbiamo fare per non incorrere, non dico all'interno di una ipotizzabile questione morale perché utilizziamo i soldi per ripianare deficit di pochi e per consentire a qualcuno che compra di lucrare molto, ma perché non vogliamo responsabilità di altra natura, perché quando si mettono le mani nelle casse della collettività il problema si pone, che ci sia o non ci sia un'autorizzazione di legge a procedere. Quello che nel secondo comma dell'articolo 1 è disposto allo scadere del primo quadriennio di operatività della concessione ministeriale, e cioè che parte della quota di partecipazione azionaria della Regione è collocata sul mercato, bisogna esattamente gestirlo in modo tale che alla Regione venga vantaggio. Quando si vende, si chiede conto del servizio che deve essere reso; quando si vende, si chiede quello che compete, non si regala, altrimenti chi deve comprare si compri anche i debiti!
Chi compra non compra per perdere, compra per guadagnare, e un aeroporto come quello di cui parliamo, soprattutto d'estate, viaggia a mille, e produce utili; la continuità territoriale non si pone come problema da maggio a settembre, si pone come problema da ottobre in poi, perché i vettori lucrano sul traffico estivo, tanto ci lucrano che anche i low cost non viaggiano d'inverno ma viaggiano pressoché quasi sempre dalla primavera alla fine dell'estate; e noi dobbiamo sapere che (quando si gestisce la cosa pubblica) la cosa pubblica non è una cosa che si regala, non è una cosa di nessuno, è la cosa di tutti! Questo vale quando si fanno i deficit per finanziare squadre di calcio, quando si fanno i deficit per organizzare sponsorizzazioni di ogni genere e tipo, quando si fanno i deficit per sviluppare spese che non sono direttamente connesse alle funzioni istituzionali (questo è stato fatto, anche in questo caso), quando si gonfiano gli organici per rispondere a esigenze politiche di quelli che hanno partecipato alla divisione. Dobbiamo sapere che non tutti abbiamo partecipato alle divisioni.
Chiudo, Presidente, sostenendo anche che, per gli interventi che noi andremo a fare (se ne propongono per circa 130-140 milioni di euro, circa 280 miliardi delle vecchie lire, tra le diverse annualità e rispetto alle diverse misure che sono previste). quegli stanziamenti devono poter rendere alla città di Alghero, alla provincia di Sassari, all'intera Sardegna, esattamente per quello che si spende, perché va fatta una buona gestione dei fondi pubblici; devono ritornare in utilità, l'utilità non sempre è solo moneta, è anche una migliore qualità della vita, è anche un migliore servizio. Ha ragione l'onorevole Campus, non è un problema di negozi ubicati agli arrivi o alle partenze; negli aeroporti, i negozi non ci sono per vendere ma per fare vetrina e valgono per la vetrina che riescono a fare, per cui a Roma valgono in un modo e ad Alghero valgono in un altro, a Tortolì non varrebbero nulla.
I negozi aperti negli aeroporti sono sempre deserti, come uno passa lo può vedere, anche negli aeroporti più significativi sono quasi sempre deserti: la roba costa molto di più e nessuno li frequenta se non per disperazione, perché si è dimenticato il regalo dell'ultimo momento, oppure perché si è macchiato la cravatta col caffè; però sono una vetrina, davanti alla quale passano milioni di persone che vedono un marchio, che vedono un prodotto e se lo rammentano; praticamente si paga un impiegato per mantenere in piedi un manifesto. Allora, che cosa è che conta, che cosa è che fa valere qualcosa, sotto questo profilo? Il numero dei viaggiatori, l'ampiezza e la qualità dell'aeroporto che li accoglie, il ricordo di una località unica, particolare, un servizio turistico vero.
Io sono curioso, come peraltro l'onorevole Stochino ci ha ricordato, di vedere il piano strategico trasporti-turismo. Devo dire la verità, credo poco alle strategie, ai piani strategici che sono stati presentati in quest'Aula e che hanno poco modificato le situazioni della nostra Regione, però fatecelo avere qualche giorno prima di metterlo in discussione in Consiglio regionale.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore dei trasporti.
LORETTU, Assessore tecnico dei trasporti. Ringrazio tutti i consiglieri che sono intervenuti, ho seguito con molta attenzione i loro interventi prendendo anche appunti.
Ho colto in quasi tutti gli interventi alcuni suggerimenti, soprattutto alcuni elementi. Prima di tutto colgo il fatto che tutti avete un senso di responsabilità nei confronti di questo disegno di legge; e poi colgo alcuni suggerimenti volti a completare questo progetto, suggerimenti nei quali si fa riferimento alla viabilità interna e alla necessità che gli aeroporti della Sardegna siano collegati e realmente fruibili da parte del territorio.
Voglio sottolineare le caratteristiche di questo disegno di legge. Vorrei chiarire intanto che non è un disegno di legge per Alghero, è un disegno di legge che in parte riguarda la SOGEAAL, che è una delle società, d'accordo, ma tutto il resto del disegno di legge riguarda la Sardegna intera; inoltre che la continuità territoriale non è di Alghero, la continuità territoriale è la continuità territoriale di tutti i sardi. Questo disegno di legge è fondamentale perché possa essere mantenuta la continuità territoriale. Faccio riferimento al fatto che la continuità territoriale attuale non è la continuità territoriale ottimale, perché dà una buona tariffa al sardo ma con uno sbarramento per il non residente. Bene, il nostro progetto è un progetto che vede una soluzione tendente ad abolire questo sbarramento per il non residente. E' importante che questo disegno di legge passi, mi rendo conto dell'urgenza, ma è necessario che passi perché il bando deve rimanere pubblico per sei mesi. L'urgenza è veramente riferita a questi giorni.
L'altro discorso riguarda la destagionalizzazione, anche la destagionalizzazione non è riferita ad Alghero, la destagionalizzazione è riferita a tutta la Sardegna perché gli interventi per la destagionalizzazione riguardano tutti gli aeroporti della Sardegna ed è importante dire che questi numerosi finanziamenti, ai quali fa riferimento l'onorevole Uras, non riguardano l'aeroporto di Alghero, ma riguardano tutta la Sardegna e riguardano una triennalità. Spiego meglio la triennalità: i contratti che vengono fatti per la destagionalizzazione, quelli secondo gli indirizzi della Comunità europea, sono dei contratti triennali a scalare e questo è già un razionale. La continuità territoriale ha necessità di un tempo di almeno tre anni altrimenti molto difficilmente le compagnie aeree potranno accettare un bando di questo genere.
Per questo disegno di legge, io faccio appello a quello che voi tutti quanti avete citato, al senso di responsabilità. In questo momento tutti noi siamo responsabili di quello che facciamo e anche di quello che non facciamo. Mi rimetto a voi per l'approvazione di questo disegno di legge.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.
Passiamo alla votazione per il passaggio all'esame degli articoli.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, noi ribadiamo la richiesta di rinvio alla Commissione, per quanto riguarda gli articoli dal secondo in poi, perché riteniamo che l'urgenza sia dettata soprattutto dalla ricapitalizzazione della SOGEAAL; così come c'è stato chiesto in Conferenza dei Capigruppo.
Approfitto per dichiarare il voto di astensione sul passaggio all'esame degli articoli e per dire all'onorevole Diana che non ho mai affermato di essere contrario alla privatizzazione delle quote della Regione per quanto riguarda la SOGEAAL, ho solo posto il problema di affermarlo in questa legge; di affermarlo mantenendo una quota residua nel capitale a partire dal 2011; di affermarlo con questa legge quando noi sappiamo che abbiamo l'obiettivo del pareggio di bilancio, pena la decadenza della gestione totale in quell'annualità cioè a conclusione del primo quadriennio di operatività della concessione ministeriale.
Ho detto anche altre cose, per esempio che appare strano attuare una ricapitalizzazione oggi in legge (neanche oggi l'Assessore ha dato delle spiegazioni, lo ha fatto però nei giorni scorsi in Commissione), e perché, mi chiedo ancora, non si dia seguito a quelle delibere che riguardano il finanziamento co-marketing. La delibera riguardante i 3 milioni è stata assunta (lo dico anche per avere degli elementi di giudizio in più) a fine dicembre 2008, quindi nella fase conclusiva della legislatura e la Giunta precedente non poteva erogare quei fondi, lo doveva fare questa Giunta; è stato modificato il sistema, adesso è "Sardegna Promozione" che eroga i contributi alle società di gestione, non è più la Presidenza della Giunta, rimane ancora il punto interrogativo su quel milione e 80 relativo al 2007 che è attualmente sospeso perché è stata avviata un'indagine e perché, sulla base anche del Regolamento comunitario, non si può dare corso. Però rimangono i 3 milioni del 2008, rimane il 2009 non ancora affrontato dalla Giunta regionale in termini di contributi co-marketing e sulla base degli accordi di 6 euro e mezzo passeggero, la cifra dovrebbe essere intorno ai 6 milioni. Da qui la giustificazione anche su una parte importante della perdita della SOGEAAL e sul fatto che la Giunta regionale nella scorsa legislatura ha fatto fino in fondo tutta la sua parte.
Dico anche che è consentito sicuramente discutere con urgenza questo provvedimento di legge, la minoranza l'ha consentito...
PRESIDENTE. Onorevole Bruno, il tempo a sua disposizione è terminato.
BRUNO (P.D.). Concludo?
PRESIDENTE. Onorevole Bruno, lei conosce le regole che abbiamo sempre applicato. Qual è stata la sua dichiarazione di voto?
BRUNO (P.D.). Di astensione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.). Presidente, in questa sede vorrei dare una brevissima risposta all'onorevole Bruno. La soluzione da lui avanzata è del tutto inaccettabile perché, anche a voler ritenere che la somma in contestazione tra Regione e SOGEAAL venga corrisposta, parliamo di circa 4 milioni globali rispetto a 12 milioni di credito. Non solo...
BRUNO (P.D.). Parlavo del 2009.
STERI (U.D.C.). Chiedo scusa, se sei così cortese da farmi finire… Nel 2009 sono due tranche che riguardavano sia il 2008 che il 2009, quindi non è solo una tranche, diciamo cioè che le somme in contestazione sono un milione e 80 mila per il 2007, poi c'è la somma di un milione e 134 mila e per l'anno 2009 un milione e 860 mila...
(Interruzione del consigliere Bruno)
STERI (U.D.C.). No, sono le somme che riguardano i due periodi, comunque sono una somma…
(Interruzione)
Chiedo scusa, io non interrompo mai nessuno, sii cortese! Io ho questi dati, se sono sbagliati, prendo atto che sono sbagliati, io so che i dati sono corretti, li vediamo, poi li tiriamo fuori, ma se sei così cortese fammi finire. In ogni caso sono 4 milioni, sono 12 milioni, quindi è inaccettabile! Siamo chiamati sia su questo che sulla continuità, vogliamo risolvere il problema o no? Se lo vogliamo risolvere, questa è l'unica soluzione, adattiamola, modifichiamola, rivediamo l'articolo 2, rivediamo il secondo comma dell'articolo 1, benissimo! Ricontrattiamo, vediamo tutto, incontriamoci, abbiamo tutto il tempo per modificare.
Questa è la soluzione. L'alternativa, ripeto, è il fallimento. In Commissione non c'è il tempo tecnico di tornare, la terza Commissione ha lavorato svariati giorni, per cui non è ipotizzabile che la Commissione competente in un pomeriggio possa vedere tutto. Se vogliamo tornare in Commissione e tornare in aula l'8 e il 9, bisogna lavorare giovedì, venerdì, sabato, lunedì e martedì. Se vi è la disponibilità, ammesso che il tempo sia sufficiente, lo si può fare, non ritengo che non sia sufficiente. In ogni caso bisogna parlare di programmazione; di programmazione abbiamo parlato nell'articolo 2 e nell'articolo 3, abbiamo sbagliato a non parlare di programmazione nell'articolo 1, secondo comma, rivediamo la norma e inseriamo che anche lì c'è un piano che va anche in Giunta.
Il problema è: vogliamo la continuità o no? Se torniamo in Commissione, non ci sono i tempi tecnici perché non basta un pomeriggio; fermo rimanendo che c'è tutto il tempo tecnico per parlare, verificare e migliorare (come ha proposto anche l'onorevole Uras) per cercare di ottenere il risultato migliore possibile in questa fase. La disponibilità c'è tutta e c'è di tutti.
PRESIDENTE. Onorevole Steri, può dichiarare il suo voto, per favore?
STERI (U.D.C.). Pensavo di averlo detto in apertura: favorevole.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gavino Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA GAVINO (P.D.). Presidente, vorrei brevissimamente dire al collega Steri che io penso che la dichiarazione del Capogruppo riproponesse all'attenzione dell'Aula, di tutti i colleghi, i problemi messi in campo da diverse parti. Forse l'onorevole Steri non ha avuto modo di ascoltare tutti gli interventi,perché se avesse ascoltato tutti gli interventi, si sarebbe accorto che, in maniera evidente, per quanto riguarda l'articolo 1, c'è l'assoluta disponibilità a entrare nei termini della ricapitalizzazione. Noi stiamo chiedendo di rimandare gli altri articoli a una discussione in Commissione perché, l'abbiamo detto tutti quanti, non solo noi ma anche il Partito Sardo d'Azione e alcuni esponenti del Popolo della libertà, si pensa che faremo la programmazione in maniera preventiva rispetto allo stanziamento di risorse. Non penso che ci fosse altra volontà né da parte del nostro Capogruppo né da parte nostra. Stiamo recependo indicazioni scaturite anche da diversi altri Gruppi che fanno parte di questo Consiglio regionale.
PRESIDENTE. Onorevole Manca, anche lei dovrebbe dichiarare il suo voto.
MANCA GAVINO (P.D.). Chiaramente di astensione rispetto alla proposta, Presidente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Dichiaro l'astensione e chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del passaggio all'esame degli articoli.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Campus - Capelli - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Diana Mario - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: Agus - Ben Amara - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Vargiu - Zedda Massimo - Zuncheddu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 55
votanti 35
astenuti 20
maggioranza 18
favorevoli 35
(Il Consiglio approva).
Il Consiglio è convocato domani mattina, mercoledì 31 marzo, alle ore 10, per la prosecuzione dei lavori sul testo in esame.
La seduta è tolta alle ore 20 e 28.
Allegati seduta
Testo delle interrogazioni e dell'interpellanza annunziate in apertura di seduta
Interrogazione Cocco Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sul mancato completamento della strada a scorrimento veloce Abbasanta-Olbia.
Il sottoscritto,
premesso che:
- le zone interne del Goceano e del Monte Acuto vivono una situazione di isolamento geografico accentuata dalla mancanza di un sistema viario degno di una comunità civile con un gravissimo disagio socio-economico;
- nel 1979 nasceva il progetto della strada a scorrimento veloce Abbasanta-Benetutti-Olbia, con l'intento di mettere in comunicazione lo scalo marittimo e aeroportuale di Olbia con il Monte Acuto ed il Goceano;
- gli accordi di programma tra Stato e Regione sul completamento viario del nord Sardegna prevedevano la realizzazione della strada a scorrimento veloce nella sua interezza da Abbasanta fino ad Olbia, anche se è stata finanziata per lotti funzionali;
- con deliberazione della Giunta regionale n. 22/27 del 7 giugno 2006 il progetto predisposto dalla Provincia di Sassari per l'esecuzione del tratto di 6 km da Alà dei Sardi al bivio di Padru sulla strada provinciale n. 24 è stato sottoposto a valutazione di impatto ambientale;
- la ripartizione dei fondi CIPE, approvata il 5 settembre 2007 dalla Giunta regionale, ha destinato 10 milioni di euro per la riqualificazione delle strade provinciali n. 24 e n. 110 Alà dei Sardi-San Teodoro;
rilevato che:
- dopo l'istituzione delle nuove province, il tratto di strada da realizzare ricade interamente nel territorio di competenza della Provincia di Olbia-Tempio;
- a tutt'oggi sussiste l'incertezza su quali siano gli enti preposti a produrre la documentazione richiesta a suo tempo dalla Regione Sardegna;
- ripetutamente sono state presentate richieste di chiarimenti, sotto differenti forma, da tutte le componenti politiche presenti anche nell'attuale Consiglio regionale;
preso atto che:
- per la realizzazione della strada Abbasanta-Olbia nel tratto esistente sono stati sacrificati i migliori terreni dei Comuni del Goceano, di Buddusò e di Alà dei Sardi;
- una strada che si ferma ad Alà dei Sardi come scorrimento veloce e segue poi il percorso tortuoso della provinciale Alà dei Sardi-San Teodoro non ha alcuna utilità per le finalità con cui è stata ideata e programmata;
- esiste un vivo malcontento fra le popolazioni dei territori del Goceano, del Monte Acuto e della Gallura che si è espresso in diverse manifestazioni di protesta per il silenzio che è calato sulla prospettiva di proseguimento della strada Abbasanta-Olbia,
chiede di interrogare il Presidente della Regione per sapere:
1) se sia intendimento della Regione completare il tratto di strada a scorrimento veloce Abbasanta-Olbia;
2) quali siano gli atti adottati dalla Giunta regionale e se le richieste fatte dall'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente alla Provincia di Sassari abbiano avuto risposte;
3) se ci sia, da parte della Giunta regionale, la volontà di tenere conto delle richieste e delle aspirazioni delle popolazioni e delle diverse amministrazioni locali interessate che si sono susseguite in questi decenni;
4) quali siano gli strumenti che la Giunta regionale intende adottare per realizzare una struttura che è nelle aspettative della comunità interessate da diversi decenni;
5) se i fondi previsti per la realizzazione della strada siano ancora nella disponibilità della Regione per la finalità prevista.
Interrogazione Murgioni, con richiesta di risposta scritta, sullo stato della rete viaria del Sarrabus-Gerrei.
Il sottoscritto,
premesso che il Sarrabus-Gerrei è servito da una rete di strade, la maggior parte delle quali è gestita dalla Provincia di Cagliari e alcune dall'Anas;
constatato che la zona subisce da sempre gli effetti deleteri dell'isolamento proprio a causa della rete viaria ormai vetusta ed insufficiente a sopportare gli attuali volumi di traffico che crescono in modo considerevole durante la stagione estiva;
considerato che le strade, in particolare quelle provinciali, necessitano di una manutenzione urgente a causa del manto stradale in pessime condizioni, di un'annosa carenza di segnaletica sia orizzontale che verticale, della mancata manutenzione delle cunette e, per quanto riguarda le strade gestite dall'Anas, mancano d'illuminazione, in particolare nella galleria sulla statale n. 387 che collega Cagliari e il Sarrabus al Gerrei;
sottolineata la necessità di costruire nuove rotatorie per eliminare i troppi incroci e velocizzare il traffico garantendo allo stesso tempo maggiori condizioni di sicurezza;
rilevato che è necessario migliorare ed integrare il sistema di segnaletica orizzontale e verticale arricchendolo anche in considerazione della vocazione turistica del territorio,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere se:
siano a conoscenza delle precarie condizioni in cui versa la rete viaria del Sarrabus-Gerrei;
la Regione intenda intervenire con propri fondi per permettere alla Provincia di Cagliari e all'Anas di eseguire in tempi brevi i lavori necessari per la messa in sicurezza della rete viaria della zona.
Interrogazione Murgioni, con richiesta di risposta scritta, sul rilancio della Piana di Prusciumini (Villaputzu).
Il sottoscritto,
premesso che i territori della Piana di Prusciumini, in territorio di Villaputzu, pur essendo una delle zone più fertili del sud-est della Sardegna, sono attualmente in condizioni di semi abbandono;
constatato che l'area, irrigata dal Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale, è sfruttata pochissimo a causa di un sistema di irrigazione, di canali e di viabilità che versa in condizioni pietose;
considerato che i proprietari dei terreni siti nell'area chiedono da tempo, per poter continuare l'attività, la disponibilità dell'acqua irrigua per dodici mesi all'anno, la verifica di tutto l'impianto di irrigazione, realizzato ormai da troppo tempo, di spostare il punto di pescaggio a monte per evitare infiltrazioni di acqua salata, di ripristinare la funzionalità del portellone per favorire la fuoriuscita dell'acqua in eccesso ed impedire l'afflusso dell'acqua salata verso i terreni coltivati e di conoscere in anticipo il costo dell'acqua, il tutto unito ad una maggior trasparenza nelle cartelle di pagamento;
sottolineato che i prodotti agricoli della Piana di Prusciumini potrebbero essere conferiti per la lavorazione in strutture quali l'Agrumicola di Muravera, per essere poi distribuiti, proprio tramite l'Agrumicola che in questo modo potrebbe avere un'ottima occasione di rilancio, nelle strutture turistiche del territorio;
rilevato che ci sarebbero ottime possibilità di guadagni anche per i produttori che sarebbero favoriti dall'accorciamento della filiera, oltre alla possibilità di creare nuovo lavoro utilizzando meglio l'esistente,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per sapere:
1) alla luce del Piano regionale di bonifica e di riordino fondiario approvato dalla Giunta regionale con deliberazione del 12 marzo 2010, n. 10/50, quali iniziative intendano adottare per favorire, anche tramite incentivi, il rilancio di un territorio che riveste un'importanza strategica per l'economia agricola del sud-est della Sardegna;
2) se non ritengano opportuno esercitare pressioni sul Consorzio bonifica della Sardegna meridionale per il miglioramento della rete di irrigazione, dei canali e della viabilità e per una maggiore trasparenza sui costi del servizio idrico.
Cagliari, 26 marzo 2010
Interpellanza Cocco Daniele Secondo sui gravissimi danni causati dai lepidotteri defogliatori al patrimonio boschivo isolano, in particolare alle querce da sughero.
Il sottoscritto,
premesso che:
- di recente il WWF ha lanciato un drammatico allarme affermando che "nei prossimi 10 anni potrebbe andare perduto fino al 75 per cento delle querce da sughero del Mediterraneo occidentale, con danni irreversibili per l'ambiente e per l'economia";
- la Sardegna è la Regione italiana che ospita la quasi totalità del patrimonio boschivo della quercia e quercia da sughero, che peraltro rappresenta un valore economico fondamentale nella economia di vasti territori ed in particolare della Gallura e del Goceano, aree in cui si concentra la maggior parte delle imprese che lavorano e trasformano il sughero ricavato dai boschi locali;
- da lunghissimo tempo, ma in maniera sempre più devastante negli ultimi decenni, le sugherete subiscono i durissimi attacchi di alcune specie di lepidotteri defogliatori, rappresentati soprattutto dalla Lymantria dispar, dalla Totrix viridiana e dal Malacosoma neustrium;
- questi parassiti riescono a distruggere in poco tempo migliaia di ettari di bosco, con gli stessi effetti devastanti di un incendio, trasformando splendide foreste di querce rigogliose in paesaggi spettrali;
- le larve dei parassiti divorano totalmente le parti verdi della quercia riducendo l'attività fotosintetica della pianta, con danni permanenti ed irreversibili all'ambiente ed al sistema economico del territorio;
considerato che:
- tra brevissimo tempo, ad aprile e maggio, le piccole larve usciranno dal guscio e cominceranno la loro opera di distruzione, divorando rapidamente tutto l'apparato fogliare degli alberi e causando problemi di traffico su strade e rotaie nelle zone adiacenti le sugherete, dove i percorsi, ricoperti da distese di bruchi, saranno resi impercorribili per lunghi periodi;
- la Regione, responsabile della pianificazione e dell'esecuzione dei trattamenti fitosanitari a tutela del patrimonio forestale, nel 2007 ha provveduto ad effettuare la disinfestazione di oltre 20.000 ettari di sugherete, evitando l'esfoliazione delle sugherete stesse ed i conseguenti danni economici ed ambientali;
- nel 2008 il trattamento, effettuato nell'anno precedente con buoni risultati, è stato vietato dal Ministero della salute, che ha autorizzato l'uso di un solo prodotto anti fitofagi, differente da quello già testato in Sardegna;
- l'intervento, sperimentato su qualche migliaio di ettari, ha dimostrato la sostanziale inefficacia del prodotto registrato per la lotta ai parassiti della quercia da sughero;
- di fatto il mancato intervento fitosanitario dovuto al divieto del Ministero della salute ha causato nel 2008 la defogliazione totale di gran parte del patrimonio boschivo isolano di quercia da sughero, con ingentissimi danni all'ambiente ed all'economia dei territori interessati,
chiede di interpellare l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per conoscere:
1) quale sia lo stato di attuazione del piano di intervento per la lotta alla Lymantria dispar, alla Totrix viridiana e al Malacosoma neustrium per l'anno 2010;
2) quali urgenti provvedimenti intendano assumere per evitare l'imminente devastazione delle sugherete e delle quercete ed attuare in tempi rapidi la disinfestazione di tutte le aree interessate dal grave fenomeno infestante ed in particolare i territori della Gallura e del Goceano.