Seduta n.50 del 07/10/2009
L SEDUTA
(ANTIMERIDIANA)
Mercoledì 7 ottobre 2009
Presidenza della Presidente LOMBARDO
La seduta è aperta alle ore 10 e 25.
DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana di mercoledì 30 settembre 2009 (43), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Radhouan Ben Amara, Gian Vittorio Campus, Antonio Cappai, Mariano Contu, Domenico Gallus e Paolo Maninchedda hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 7 ottobre 2009.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Colleghi, per dare modo agli uffici di predisporre le copie di un ordine del giorno che è stato presentato, sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 26, viene ripresa alle ore 10 e 36.)
rilancio dell'economia" (67)
PRESIDENTE. Colleghi, riprendiamo i lavori.
Annunzio che è stato presentato un ordine del giorno.
(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 1:
Ordine del giorno Diana Mario - Solinas Antonio - Pitea - De Francisci - Sanna Gian Valerio - Cherchi Oscar - Gallus - Dedoni - Obinu - Greco - Bruno - Uras - Capelli - Salis - Sanna Giacomo - Vargiu sul progetto per la realizzazione di un parco eolico off shore al largo delle coste di Is Arenas.
IL CONSIGLIO REGIONALEPREMESSO che, il 19 maggio 2009, la società Is Arenas Renewable Energies Srl ha presentato alla Capitaneria di Porto di Oristano la richiesta per una concessione demaniale relativa ad un tratto di mare situato tra Su Pallosu, Is Arenas e S'Archittu, ricadente nei territori dei Comuni di Cuglieri, Narbolia e San Vero Milis, per la realizzazione di un parco eolico e che tale richiesta è stata resa nota, secondo le procedure di legge, dalla stessa Capitaneria di Porto a mezzo pubblicazione sui quotidiani locali e nazionali e sul Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna il 9 settembre 2009;
CONSIDERATO che il parco eolico di cui sopra, la cui capacità è stimata in 320 Megawatt, si estenderebbe su una superficie a mare di quasi 2.200 Ha e su un'area demaniale di 450 mq, e che le 80 torri di cui è prevista l'installazione, situate a una distanza minima di meno di 2 km dalla costa, insisterebbero su un fondale di 35 m e potrebbero raggiungere un'altezza emersa, non specificata nell'istanza di cui sopra, di 80 m;
DATO ATTO che l'area cui fa riferimento la richiesta di concessione demaniale è situata in prossimità di S'Archittu, riconosciuto monumento naturale della Sardegna ai sensi della legge regionale 7 giugno 1989, n. 31, e del Sito di interesse comunitario di Is Arenas, il cui piano di gestione prevede, tra l'altro, l'ampliamento del perimetro del Sito stesso per circa 3.850 Ha a mare al fine di tutelare le praterie di posidonia oceanica, situate in un'area in cui dovrebbero trovare collocazione le torri eoliche ed i relativi cavi sottomarini per il trasferimento dell'energia elettrica;
VERIFICATO che la notizia della richiesta della concessione demaniale di cui sopra ha provocato grande sconcerto e l'immediata nascita di un vasto movimento di protesta nella popolazione del territorio e non solo, che teme per l'impatto devastante che un'opera come quella in oggetto potrebbe avere su un'area marina di straordinario pregio paesaggistico come quella prospiciente Is Arenas, la quale verrebbe sottratta al pubblico utilizzo per le attività economiche che già vi trovano sede, come la pesca ed il turismo di qualità, e sottoposta a gravi ripercussioni legate all'impatto visivo ed acustico delle torri eoliche, all'alterazione dell'ecosistema marino, e costiero e ai pericoli per la fauna stanziale e migratoria;
AGGIUNTO che non risulta che la società abbia presentato alcuna richiesta di valutazione di impatto ambientale, sia in sede regionale che in sede nazionale;
VALUTATO che la decisione di realizzare il parco eolico su un'area del demanio marittimo consente un iter autorizzativo estremamente semplificato, non implica il rispetto delle norme del Piano paesaggistico regionale e riduce al minimo le possibilità di intervento da parte dell'Amministrazione regionale, delle comunità locali e delle loro rappresentanze istituzionali;
SOTTOLINEATO che quella in oggetto non è l'unica iniziativa nel territorio slegata dalla programmazione regionale e che si vuole realizzare senza il coinvolgimento dell'Amministrazione regionale e delle comunità locali,
esprime
parere contrario al rilascio della concessione demaniale richiesta dalla società Is Arenas Renewable Energies Srl per la realizzazione del parco eolico di cui alla premessa,
ed impegna la Giunta regionale
1) ad opporsi formalmente in sede di autotutela al rilascio della concessione demaniale di cui sopra;
2) a convocare una conferenza di servizi con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati dall'iter autorizzativo dell'opera, affinché questo non abbia luogo senza un reale e fattivo coinvolgimento delle comunità locali attraverso i loro rappresentanti istituzionali;
3) ad adottare tutti gli atti amministrativi e a proporre al Consiglio regionale tutti gli atti normativi necessari ad impedire la realizzazione dell'opera.)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Grazie Presidente, grazie colleghi consiglieri, grazie soprattutto, signor Presidente, per la sensibilità che ha dimostrato ieri nel ricevere la delegazione dei manifestanti del comitato spontaneo che è nato nell'Oristanese contro la realizzazione di un impianto eolico su progetto di una società, che non si capisce neanche dove abbia sede legale, presentato presso la Capitaneria di porto di Oristano lo scorso 9 settembre. E' un impianto off shore che riguarda i territori dei comuni di Narbolia, San Vero Milis e Cuglieri, in un tratto di mare di fronte proprio a un territorio che, dal punto di vista ambientale e paesaggistico, è di notevole importanza, tant'è vero che è stata individuata come area SIC e area ZPS. E' una zona di grande interesse turistico, è una zona dove viene praticata la pesca che dà sostegno economico a decine di famiglie di quel territorio. Le tre amministrazioni comunali e l'amministrazione provinciale di Oristano hanno già dichiarato la loro contrarietà. Credo di poter dire che bene ha fatto anche la Giunta regionale, ieri, anche se con un po' di ritardo, a dichiarare la propria contrarietà a un impianto di questo tipo.
Io credo che sia un fatto che debba svegliare l'istituzione "Consiglio regionale", perché non credo che sia più accettabile che lo Stato, è già la seconda volta, per materie così importanti, come quella del nucleare o questa degli impianti eolici, avochi a sé la totale competenza, scavalcando completamente quello che è previsto nell'articolo 56 che approva l'attuazione dello Statuto speciale della Sardegna. L'Amministrazione regionale non è stata coinvolta minimamente, non ha neanche depositato le carte su questo impianto, credo che sia un fatto da respingere e da respingere con forza.
Tra l'altro si tratta di un impianto abbastanza rilevante, di un investimento di centinaia e centinaia di milioni di euro e, neanche a farlo apposta, la società che ha depositato la richiesta per l'impianto eolico ha un capitale sociale di 10 mila euro. Credo che sia una vera e propria speculazione finanziaria, sono dei soggetti che si preoccupano di acquisire le licenze e le autorizzazioni per poi metterle sul mercato e venderle.
Ecco perché ritengo che, come Consiglio regionale, dobbiamo assolutamente esprimere la nostra contrarietà; l'ordine del giorno unitario, firmato da tutti i consiglieri regionali dell'oristanese, di maggioranza e di minoranza, ma sottoscritto anche da tutti i Capigruppo consiliari, credo che sia la risposta più forte che il Consiglio regionale possa dare. Credo che sia anche opportuno che il Consiglio regionale si doti di norme chiare che evitino tali complicazioni e facciano sì che, per il futuro, non possano essere presentate proposte di questo tipo.
Leggo velocemente, signor Presidente, la parte relativa all'impegno che, come Consiglio regionale, chiediamo di assumere: "Il Consiglio regionale esprime parere contrario al rilascio della concessione demaniale richiesta dalla società Is Arenas Renewable Energies srl per la realizzazione del parco eolico di cui in premessa ed impegna la Giunta regionale 1) ad opporsi formalmente in sede di autotutela al rilascio della concessione demaniale di cui sopra; 2) a convocare una conferenza di servizi con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati dall'iter autorizzativo dell'opera, affinché questo non abbia luogo senza un reale e fattivo coinvolgimento delle comunità locali attraverso i loro rappresentanti istituzionali; 3) ad adottare tutti gli atti amministrativi e a proporre al Consiglio regionale tutti gli atti normativi necessari a impedire la realizzazione dell'opera". Questo è l'ordine del giorno e chiediamo al Consiglio che venga approvato possibilmente all'unanimità. Grazie.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, io non mi soffermerò sugli eventuali e possibili scenari di tipo economico che potrebbero derivare negativamente da un intervento di questo genere perché, come in tutte le cose, quando si tratta di investimenti di questo tenore è facile dimostrare che poi possano esserci invece ricadute economiche positive. Per cui, evitiamo di affrontare il problema in questi termini perché altrimenti potremmo essere perdenti. Si tratta di un investimento, almeno dicono così gli esperti, di circa 600 milioni di euro e 600 milioni di euro sappiamo benissimo che possono far cambiare idea a molte persone, a molti amministratori e anche ai cittadini.
Allora, evitiamo questo tipo di ragionamento, noi siamo totalmente contrari a che in quel territorio ci possa essere un intervento di questo genere. E' chiaro che non possiamo sempre dire "no", dobbiamo dire "no" quando viene calpestata l'autonomia della Regione Sardegna e dico questo perché, avendo già affrontato circa 20, 25 giorni fa il problema anche col Presidente della Regione, mi risulta che nessuna comunicazione sia mai stata depositata o trasmessa alla Regione Sardegna e questo la dice lunga su un iter che è certamente da non condividere. Aggiungo anche che, circa due mesi e mezzo fa, quando l'assessore La Spisa venne a Oristano per partecipare ad una seduta pubblica nella quale si parlava del Piano regionale di sviluppo, senza avere elementi certi in quel momento io dissi all'Assessore che la Regione avrebbe dovuto prestare massima attenzione a possibili interventi che ci sarebbero calati dall'alto nel nostro territorio. Alludevo certamente anche a questa eventualità, ma alludevo anche ad altre eventualità ancora possibili per le quali sembrerebbe che la Regione Sardegna non abbia nessun tipo di coinvolgimento, che si tratti di investimenti energetici o che si tratti di investimenti di tipo turistico. Legittimi tutti quanti, ma il coinvolgimento del territorio e della Regione Sardegna credo che sia indispensabile.
A ciò aggiungo che questa non è l'unica iniziativa che è stata intrapresa come richiesta al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, c'è anche un'altra richiesta che è stata depositata presso la Capitaneria di porto di Oristano e riguarda un altro intervento off shore di ulteriori venti pale eoliche per le quali il comandante della Capitaneria di porto, anche qui seguendo chissà quali linee e quale indirizzo, non comunica alla Regione Sardegna, ma comunica esclusivamente all'Amministrazione provinciale, al comune di Santa Giusta e, per conoscenza, al Ministero delle infrastrutture e alla società, che non menziono perché ve ne faccio grazia, non è il caso di menzionarlo. In questa lettera raccomandata vengono dette delle cose che ci fanno capire che tipo di orientamento sta prendendo la Capitaneria di porto di Oristano, ma ciò che è più grave è che non viene coinvolta la Regione Sardegna, in nessun modo, ma non vengono coinvolti neanche il comune di Oristano, per esempio, il comune di Arborea, perché questa iniziativa anziché essere su quel braccio di mare è sull'altro braccio di mare, all'interno del Golfo di Oristano.
Insomma, è chiaro che non possiamo assolutamente né sopportare né sostenere un'iniziativa di questo genere. Noi siamo convinti che la Regione Sardegna debba dare il suo contributo per abbattere o per migliorare quella produzione di energia da fonti alternative così come ci viene chiesto dall'Unione Europea, però non è assolutamente legittimo che qualcuno possa pensare di farlo dove vuole, come vuole e senza passare per il tramite dei canali più importanti.
Non specifico qua neanche la questione del Piano paesaggistico, dei nostri vincoli ambientali, io parlo solo dell'approccio politico che non è stato fatto nei confronti della Regione Sardegna e che credo sia l'elemento più pesante per quanto ci riguarda; sono convinto che la delibera che ieri la Giunta regionale ha assunto sia quella che mi aspettavo, ma che credo si aspettassero tutti i cittadini del mio territorio, e certamente del territorio della Sardegna.
Ecco, detto questo, ha già invitato il collega Solinas, questo è un ordine del giorno che va certamente votato all'unanimità perché serve non per la Provincia di Oristano, ma io credo che serva per il futuro anche per tutto il resto della Sardegna, soprattutto quando si tratta delle coste. Non vi leggo e vi risparmio ciò che c'è scritto in questa comunicazione, vi dico solo che la società in indirizzo ha chiesto di poter ottenere in concessione per la durata di anni 30 una zona di mare localizzata all'interno del Golfo di Oristano distante 500 metri da riva! Non stiamo parlando di altre distanze, a 500 metri dalla riva del porto di Oristano! In questa lettera si dice che non ci sono problemi a concedere l'autorizzazione, che comunque...
PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.
DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Come sapete, il Presidente si è sempre astenuto, potrei chiedere all'Aula la possibilità di votare insieme al Consiglio per rafforzare l'ordine del giorno e votare a favore? Grazie.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Solinas Antonio e Manca hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Bruno - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Cossa - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Manca - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda Alessandra.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 53
votanti 53
maggioranza 27
favorevoli 53
(Il Consiglio approva).
L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione sull'articolato del testo unificato numero 53-67/A,e in particolare sull'articolo 4 e sui relativi emendamenti.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la verifica del numero legale.
PRESIDENTE. E' stata richiesta la verifica del numero legale. Invito i consiglieri che appoggiano la richiesta ad alzarsi.
(Appoggia la richiesta il consigliere Uras)
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la verifica)
Prendo atto che il consigliere Manca è presente.
PRESIDENTE. Sono presenti 44 consiglieri.
Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Capelli - Cocco Daniele - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lombardo - Manca - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Christian - Steri - Stochino - Zedda Alessandra.
Poiché il Consiglio è in numero legale, proseguiamo i lavori.
E' iscritto a parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO (P.D.). Presidente, Assessore, colleghi, anche su questo articolo credo sia opportuno fare qualche riflessione, così come abbiamo effettuato l'analisi degli altri articoli nei giorni scorsi. Non trovo particolarmente incredibile il fatto che questa maggioranza abbia predisposto una legge intitolata "Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio…" eccetera eccetera, legge fatta insomma per incrementare i volumi, come abbiamo potuto constatare, un po' ovunque e non lo dico in senso spregiativo. D'altro canto era parte del vostro programma elettorale, col quale avete vinto le elezioni e avete ottenuto mandato per governare. Credo che quello che lascia perplessi, Assessore, che lascia stupefatti e neanche tanto in sintonia poi con il volere popolare, sia effettuare un vero e proprio atto di prepotenza in particolare su due questioni che, quando saranno capite fino in fondo dai cittadini e dagli amministratori locali, non potranno non destare atteggiamenti di ostilità e di obbligata reazione.
Due questioni su cui è bene soffermarsi, la prima riguarda la violazione della fascia dei 300 metri, è una cosa sulla quale non bastano le parole per esprimere il disappunto. In tanti anni di governi regionali sia di centrosinistra che di centrodestra si è sempre lavorato per tutelare le nostre coste, difenderle dagli assalti cementificatori, dalle mortificazioni speculative. Badate bene, molti degli intervenuti hanno sollevato pesantemente questo problema come un grido d'allarme che non vuole rimanere inascoltato. Qualcuno di questi è giunto anche dai banchi della maggioranza, qualche altro è rimasto soffocato per ovvie ragioni di schieramento salvo manifestarsi durante la votazione di ieri il cui risultato è stato 29 a 26.
A poco è servito l'intervento dell'onorevole Maninchedda, appassionato, accorato, ma rimasto a quanto pare inascoltato. L'unico effetto che ha prodotto è stato quello di costringerlo ad assentarsi per non votare una legge che, così come sta venendo fuori, è profondamente sbagliata e pericolosa. Voglio ripetere alcune cose dette da Maninchedda ma non lo voglio utilizzare perché so bene che utilizzarlo e citarlo significa non rafforzare la sua posizione, se lo fa uno dell'opposizione non rafforza le questioni, non convince i colleghi di maggioranza. Però alcune osservazioni che lui ha fatto sono osservazioni importanti, che io condivido personalmente e ritengo utile ribadire.
Noi tutti dell'opposizione abbiamo fatto queste osservazioni, ma è diverso quando sono espresse da un consigliere che fa parte della maggioranza e che, nella maggioranza, ha ruolo, ha importanza, rappresenta un partito. Maninchedda ha chiesto: "Qual è il vantaggio politico di questa operazione, cioè della possibilità di costruire nei 300 metri? Qual è il vantaggio sociale che viene fuori da un'operazione di questo tipo? Che cosa comporta per voi non intervenire nei 300 metri?". Sono riflessioni ovviamente condivisibili, pesanti, che tengono fede ad un impegno che le amministrazioni, come ho detto prima di centrodestra e di centrosinistra, hanno osservato in tanti anni di legislazione in questa nostra terra. Io credo che vadano conservate ancora, Assessore, forse siamo ancora in tempo per fare questo tipo di tutela per la nostra Isola.
L'altra questione riguarda l'espropriazione della prerogativa pianificatoria nei confronti dei comuni. L'ho già detto e lo ribadisco, prevedere di incrementare i volumi, anche mediante il superamento degli indici massimi di edificabilità previsti dagli strumenti urbanistici, è cosa grave e irresponsabile perché scatenerà tanti di quei problemi che, al momento, forse in pochi si immaginano. Gli esempi che sono stati fatti, anche durante la discussione sugli altri articoli dagli intervenuti nelle riunioni di ieri, di avantieri eccetera, rimangono agli atti e a poco servirà dire: "Lo avevamo detto". Siamo ancora in tempo per fare qualche correzione. Credo sia doveroso e necessario farlo, così com'è questa legge mette in piedi un serio problema per la tutela delle nostre coste. A poco servirà, Assessore, la Commissione regionale per il paesaggio e la qualità architettonica, creata al fine di fornire un supporto tecnico scientifico all' amministrazione regionale in relazione a interventi da realizzare in zone di particolare valore paesaggistico e ambientale del territorio. La Commissione non potrà che assecondare il volere della Giunta, la Giunta la nominerà. Sulla legge ha dato indirizzi ben precisi che non potranno essere messi in discussione da una qualsivoglia Commissione regionale che verrà costituita perché, se la Giunta su questa legge va avanti così spedita come sta andando, rimangono inascoltati gli accorati appelli provenienti dai banchi della maggioranza e dall'opposizione, qualcuno palesemente espresso in maggioranza, qualche altro invece, soffocato, è emerso durante una votazione effettuata ieri.
Significa che coloro che rappresentano il popolo in Sardegna non sono così fortemente convinti di una legge che non tutela le nostre coste anzi per una volta le mette veramente in discussione. Ma io non faccio accorati appelli alla coscienza perché anche su questo credo ci siano doveri che la gente deve esercitare. A poco serve la questione della coscienza a cui ha fatto appello Maninchedda se dopo non mette in piedi strumenti per cercare di modificare le cose nelle quali crede. Non serve chiudersi in una stanza e dire di avere la coscienza a posto, ma non aver risolto le cose. Questa è una delle cose che deve essere risolta, la questione dei 300 metri grida vendetta, non possono essere violate le coste in questa maniera. Noi abbiamo il dovere di farlo, io le chiedo, Assessore, di intervenire, se siamo ancora in tempo per farlo, per modificare questa "roba" perché non dobbiamo consegnare ai nostri figli una terra in cui le speculazioni edilizie sulle coste non daranno benefici alla nostra isola ma faranno nient'altro che cementificarla. Questo deve essere assolutamente vietato e noi dobbiamo fare in modo che sia assolutamente vietato. La Commissione altro non è che uno specchietto per le allodole che nulla avrà a che fare con le questioni di tutela architettonica delle costruzioni che verranno realizzate sulle coste.
Poi andrebbe spiegata ancora, e con questo chiudo, la questione dell'aumento volumetrico riservato agli edifici nelle zone turistiche, questo aumento è riservato non per i posti letto ma per i servizi, per le pertinenze accessorie. Ovviamente, anche qui, coloro che hanno grandi volumi potranno modificare, io non capisco qual è il fine, perché poi accadrà che le volumetrie esistenti saranno trasformate in posti letto, lo faranno prima, e i servizi - quelli che adesso sono utilizzati come servizi - potranno essere trasformati come posti letto e diventeranno servizi dopo con l'aumento volumetrico. Insomma, si fa la legge e si trova l'inganno, immediatamente.
Occorre anche qua chiarire le questioni: uno, eliminando la fascia dei 300 metri; due, evitando che ci siano speculazioni che non riguardano le cose accessorie, ma i posti letto, in questo caso sarebbe bene definire che possono essere aumentati i posti letto dicendolo chiaramente sulla legge, il che agevolerà tutti, favorirà tutti e coloro che faranno gli interventi lo faranno ovviamente sapendo che le cose che chiedono sono quelle e su quelle andranno le autorizzazioni.
Chiudo, Assessore, ribadendo ancora che le due questioni che ho messo in evidenza sono la questione dei 300 metri e la questione dell'espropriazione, per i comuni, della possibilità di pianificare. Sono cose importanti di cui ho avuto modo già di dire ieri e avantieri, approfitto della possibilità di qualche minuto in questo intervento sull'articolo 4 per ribadire il concetto, rafforzarlo e chiederle (a nome mio ma credo a nome di tutti coloro che sono intervenuti già prima di me per manifestare questo disappunto) di correggere questo tiro perché nulla porterà come beneficio alla nostra Isola, nulla darà come beneficio alla legge che è intitolata "Disposizioni straordinarie per il sostegno all'economia…", economia nelle fasce costiere non se ne creerà di nessun tipo ammettendo volumi in più a coloro che già li hanno.
Io vivo in un territorio che è nel sud-ovest della Sardegna in cui le realizzazioni nella fascia costiera sono molto poche, in realtà le costruzioni sulla fascia costiera sono concentrate nel nord-est della Sardegna ed è lì che andranno i benefici per coloro che vogliono speculare sulla possibilità di avere volumi in più. Noi questo lo dobbiamo impedire perché sappiamo bene a chi sono indirizzate queste cose, non al sostegno dell'economia per la Sardegna, non a creare buste paga in più per i lavoratori della nostra terra, non a dare benefici all'isola che aumenterà il reddito pro capite in funzione di queste cose, ma certamente a favore di quelli che vorranno realizzare ancora nuovi volumi su volumi già realizzati ampiamente su coste straordinariamente belle che devono essere tutelate, e noi abbiamo il dovere di farlo.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Proseguiamo sull'articolo 4. Certo sarebbe stato più semplice, Assessore, dire quali erano gli ambiti esclusi, mi pare che vi siate dimenticati i capannoni industriali, se fate la gentilezza presentate un paio di emendamenti che così ampliamo anche quelli vuoti che abbiamo, mancano solo questi!
(Interruzione)
No, infatti lo sto dicendo perché altrimenti diventa un po' "scoerente".
Allora, l'articolazione dell'articolo 4 è esattamente, diciamo, analoga a quella precedente ma contiene anche alcune singolarità. Agli immobili che sono situati oltre la fascia costiera chiediamo come condizione di contenere il consumo energetico, per quelli che sono nei 300 metri questo non serve. E già non capisco questo aspetto, la condizione vale per quelli oltre i 300 metri. Gli altri non bisogna disturbarli più di tanto, perché insomma evidentemente c'è una particolare attenzione, già, la logica del legislatore, no?, la considerazione degli interventi di carattere generale astratto, quella che dovrebbe essere la nostra funzione legislativa, invece no, quelli dei 300 metri devono avere qualcosa di particolare, anche questo lo andremo a determinare. Mentre quelli fuori della fascia costiera devono garantire il 25 per cento di abbattimento del consumo energetico. Ma il problema degli alberghi in Sardegna non è il fatto che sono aperti qualche mese all'anno? Che cosa dovrebbero risparmiare dal punto di vista energetico se e quando devono risparmiare sono chiusi? Cioè chi è che sentirebbe l'esigenza, per come sono oggi gli alberghi in Sardegna, di spendere soldi che non può ammortizzare perché gli alberghi sono chiusi? Ve lo siete domandato? Cioè è un intervento serio? Dimostra che abbiamo la testa, cioè, il cervello collegato?
Continua prevedendo che nella fascia costiera gli incrementi volumetrici non possono essere utilizzati per aumentare i posti letto, bensì devono essere totalmente utilizzati per l'incremento dei cosiddetti "servizi turistici dell'attività aziendale", terminologia molto complicata. Io ritengo che il posto letto, come servizio generale delle attività turistico-ricreative e ricettive, rappresenti un tutt'uno con le sue quote di servizi collegati. E' sempre stato così, però voi sdoppiate, un conto è il posto letto e un conto sono i servizi, però vediamo.
Mentre invece, stranamente, dev'essere successo qualcosa anche qui, gli alberghi che sono fuori dalla fascia costiera hanno il vincolo di destinare, dell'aumento, il 50 per cento ai servizi connessi, e poi non si dice altro, il che vuol dire che l'altro 50 per cento può andare ai posti letto. Cioè, io voglio capire, siccome l'Assessore dichiara che - un attimo, aspetti che ci arrivo - questi benefici riguardano 400 alberghi, evidentemente li avete censiti, sapete a chi dovete dare i posti letto e sapete anche quelli a cui non li dovete dare. Se ci dovete qualcosa in quest'aula, ci dovete spiegare perché c'è questa discriminazione. Perché gli imprenditori che hanno - per ragioni che sono oramai negli anni passati, molti anni passati - costruito prima degli altri, sono nella fascia dei 300 metri, devono essere penalizzati e trattati in certo modo, e gli altri trattati in un altro modo? Voglio ricordare che, quando noi abbiamo trattato l'argomento, trattandolo nei 2000 metri, quindi nella fascia di prima tutela, non nella sola fascia dei 300 metri, abbiamo detto, poiché questo è un elemento che risiede nella cultura giuridica di questa Regione da parecchi anni, che le aziende turistiche, le conosciamo tutti, non hanno la possibilità di sopravvivere a se stesse se non viene data loro una dinamica di adeguamento funzionale dei servizi complessivi nel tempo, che garantisca loro di stare sul mercato, perché ovviamente le esigenze di mercato cambiano molto frequentemente. Già era così dai tempi della "45" e allo stesso modo è stato mantenuto, con alcuni ulteriori requisiti più stringenti, nel Piano paesaggistico, e anche nelle norme transitorie dove già, qui c'è il paradosso, il Piano paesaggistico è andato più avanti, tanto criticato nei sui vincoli, è andato più avanti di quello con cui si va con questo articolo 4, perché gli adeguamenti funzionali fino al 25 per cento dei volumi esistenti è garantito dal Piano paesaggistico a condizione che quell'intervento apporti sulle strutture quei miglioramenti e quelle compensazioni, si chiamano paesaggistiche, che siano utili a migliorare l'impatto di quella struttura nel contesto in cui insiste.
Abbiamo anche elencato quali sono le compensazioni paesaggistiche, le compensazioni paesaggistiche sono gli arretramenti dei volumi laddove è possibile, il cambiamento dei materiali, la diminuzione delle altezze a vantaggio del paesaggio e dello skyline, e così via. Su questa cosa voi proponete un gratuito 10 per cento, o 20 per cento, insomma, senza dire nulla, salvo poi affidarvi alla famigerata Commissione. Allora noi abbiamo presentato degli emendamenti su questa questione, intanto vogliamo delle garanzie sulla Commissione, perché non è che voi nominiate in Commissione persone che esercitano la libera professione sul territorio regionale, mi parrebbe una questione per esempio da sottolineare, perché bisogna garantire che queste persone non coltivino degli interessi.
Poi: devono essere delle persone aventi anche un'indipendenza rispetto - io direi - al contesto regionale, perché se c'è una cosa di cui ha bisogno la Sardegna in materia turistica è esattamente il contrario di quello che è scritto qua, cioè il consolidamento dell'esistente. In Sardegna c'è bisogno di una rimodulazione della distribuzione dei posti letto, perché ci sono aree che non hanno niente e aree che sono sovraffollate, questo lo sanno bene tutti, così come lo sa bene anche il Presidente del Consiglio che, in altri tempi, si lamentava del congestionamento di alcune zone, anche in relazione alle conseguenti concessioni demaniali, che occupano la spiaggia a svantaggio dei residenti.
Ecco che la ragione fondante di un atteggiamento nei confronti delle strutture turistiche sarebbe quella di dare delle premialità, in ragione anche di un processo di riequilibrio territoriale dei posti letto; cosa che non avviene. Così come è necessario in Sardegna ridimensionare la proporzione, perché noi oggi siamo in Sardegna in una condizione paradossale per cui il 40 per cento dei posti letto è per i campeggi, per il sistema all'aria aperta, ed è una quantità enormemente superiore a quegli equilibri che invece sussistono in altre regioni, che hanno un'offerta di posti letto reali diversa da quella che noi abbiamo. Facciamo gli esempi dei campeggi che ci sono nelle isole della Gallura, compreso quello del Touring Club, ci sono in aree abbastanza limitate 645 bungalows con piattaforma in cemento armato che occupano uno spazio delicatissimo dal punto di vista ambientale, e l'unico intervento possibile è quello di garantire qualche cosa di più solido, di più consistente dal punto di vista della struttura alberghiera, a fronte di una diminuzione abbastanza notevole del carico antropico su quel territorio. Perché 645 bungalows per due, fanno più di 1300 persone che insistono in un'area dove comunque si scarica qualche cosa e dove il più delle volte non abbiamo neanche impianti di depurazione. L'ultima perla è il comma 4: "Gli incrementi sono realizzati in continuità rispetto al fabbricato...
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, il tempo a sua disposizione è terminato.
E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Signor Presidente, continuiamo in questa maratona che ci vede impegnati tutti giorni dalle ore 10 alle ore 14, dalle ore 16 alle ore 21, dalle 21 e 30 alle 2 di notte. Continuiamo: noi adesso abbiamo un obiettivo, visto che non è possibile dialogare, visto che non prendete in considerazione la nostra proposta di legge, l'obiettivo è quello di chiedervi di fermarvi, di riflettere, di avere più tempo per pensare. Quindi occuperemo forse qualche giornata in più per chiedervi di pensare, di riflettere attentamente sui metodi e sui contenuti del vostro legiferare.
A questa legge voi avete dato la priorità su tutto, prima la cementificazione selvaggia, mentre fuori sta succedendo di tutto. Vi accontentate di un atto aggiuntivo a un'intesa Stato-Regioni del 2002 che non è nient'altro che un annuncio di fondi futuri, intanto su quelli del 2002, firmati da Pili,. non abbiamo visto neanche un euro e devo dire che anche su questi abbiamo molti dubbi che qualche euro arriverà in Sardegna.Vi accontentate di un'operazione di marketing, vi accontentate di un comunicato stampa, di una nota di sintesi, su un documento che nessuno tra l'altro ha mai visto, una operazione di marketing, al posto invece di chiedere i soldi veri, quelli dei sardi, i fondi FAS, quei 2 miliardi e 100 che avete rimodulato, prima ritirato, nel senso che già esisteva un invio di un atto di programmazione fatto dalla Giunta precedente, siamo stati i primi nel mese di gennaio, i primi fra tutte le regioni, compresa la Sicilia, a presentare al Governo la programmazione dei fondi FAS, avete ritenuto di ritirarlo, avete fatto piccolissime modifiche e a distanza di sette mesi l'avete ripresentato ma non riuscite neanche ad avere un incontro per fissare un impegno di spesa poi per arrivare al CIPE per una deliberazione, perché quelli sono soldi veri: 2 miliardi e 100 di cui 475 per la Sassari Olbia, per l'antemurale di levante, i soldi per gli ospedali.
Ecco, io credo che ci siano altre priorità e anche nell'atteggiamento con il Governo non dobbiate accontentarvi semplicemente di un comunicato stampa, di un atto che è semplicemente marketing. Mentre a Porto Torres, sono notizie di questi giorni, nuovamente il dramma della chimica: 3000 persone che rischiano il posto di lavoro, 3000 famiglie, l'annuncio dell'ENI, salta l'accordo sulla fornitura di cloretano, e noi siamo qui a parlare di cementificazione, la cosa più importante per la Sardegna! La massima Assemblea regionale sarda non trova niente di meglio da fare. Con l'intenzione di sviluppare una cultura monotematica, quella dell'edilizia, quella del mattone, compromettendo forse l'unica, anzi a mio avviso sicuramente l'unica risorsa, proprio su questo articolo, parliamo di turismo, l'unica risorsa che abbiamo per tentare, come voi dite, di raddoppiare il PIL nel turismo, l'unica risorsa che ci può rendere competitivi, concorrenziali con il resto d'Europa ed è il paesaggio, non possiamo essere competitivi basandoci sulla leva del prezzo.
L'articolo 4 ci riporta a questi temi. D'altronde, se prendiamo il programma regionale di sviluppo che avete approvato in Giunta, dedicate al turismo due paginette, voi parlate di Sardegna - ecco l'idea che avete - come quartiere residenziale d'Europa. Questa è l'idea nuova che avete sul turismo sardo, questa la dice lunga; intanto con questa legge negli articoli precedenti avete detto che si può edificare dappertutto. Si può edificare dappertutto, avete fatto delle seconde case, l'avete fatto negli articoli precedenti, l'elemento privilegiato della vostra politica turistica, sovvertendo uno dei principi fondamentali, basilari, riconosciuti universalmente che vede nelle strutture a rotazione d'uso, non delle seconde case, l'elemento centrale dell'offerta ricettiva. Ma, parlando di alberghi, anche il Piano paesaggistico regionale consentiva e consente la riqualificazione degli alberghi e affida, cosa che voi non fate perché li accantonate, affida ai comuni l'onere della proposta, chiede al comune di razionalizzare, di presentare un'offerta, un progetto di riqualificazione anche alberghiera per dotarsi, se lo ritiene, di maggiori servizi, anche di maggiori servizi turistici ma nell'ambito della propria programmazione. Ma è la Sardegna nel suo insieme che va considerata un albergo, non è tanto che abbiamo bisogno di nuovi alberghi o di nuovi posti letto e forse neanche di servizi affidati al fai da te, è la Sardegna che deve diventare luogo dell'accoglienza, che deve diventare albergo.
Allora, delle politiche che noi abbiamo avanzato non c'è traccia nel programma regionale di sviluppo, c'è aria fritta anche sul turismo, per esempio, i sistemi turistici locali, mettere insieme in un'alleanza l'interno e i comuni che si affacciano sul mare, mettere insieme il pubblico e il privato, mettere insieme gli stessi enti pubblici con il privato, cercare di fare un programma di offerta turistica su una zona omogenea: ecco è questo che risponde all'esigenza di una legge, la "251" del 2001 che in Italia ha rappresentato la legge quadro sul turismo, questa è un'idea che si basa proprio sul governo locale del turismo.
Quindi affidare al locale, affidare alle amministrazioni comunali le scelte, non bypassarle con questo provvedimento e anche con questo articolo 4. Portare i turisti in Sardegna con politiche che riguardano anche il low cost, io credo che in questi anni abbiamo fatto molto su questo versante, e attenzione, attenzione, perché state mettendo in discussione, intanto state bloccando, e non solo per la denuncia sui presunti aiuti di Stato, queste politiche, perché i fondi già erogati per i contributi con marketing sono fermi in Regione e nel frattempo le società di gestione degli scali, magari come il caso di Alghero, devono ricapitalizzare e comunque affidare sempre alla Regione (che, insieme alla SFIRS, detiene la maggioranza assoluta) l'onere di sostenere il passivo. Io credo che invece vada al più presto potenziata, nell'ottica del Piano regionale dei trasporti, una diversificazione delle rotte e una diversificazione dei vettori, attraverso un sistema aeroportuale sardo; ritengo che questo sia uno degli elementi basilari per tentare di realizzare una politica turistica che punti alla destagionalizzazione.
Quindi non abbiamo tanto e solo bisogno di alberghi, abbiamo bisogno di portare turisti, abbiamo bisogno di rendere la Sardegna una terra accogliente, abbiamo bisogno di esperienze di cui non c'è più traccia, come quelle che abbiamo avanzato nella scorsa legislatura, l'albergo diffuso, i progetti pilota di Villanova Monteleone, comune a guida centrodestra, di Cuglieri, i progetti delle borgate marine, di Fertilia (tra l'altro fermo, assessore Asunis), il progetto di San Giovanni di Sinis. Io credo che siano esempi di come i nostri paesi e di come le nostre città, di come le nostre borgate possano accogliere i turisti e lo possano fare in maniera complessiva in cui tutti noi, tutti i cittadini, siano inseriti in questa politica dell'accoglienza attraverso modelli di riqualificazione che tra l'altro portano ricchezza e portano sviluppo e esempi di turismo sostenibile.
Con l'articolo 4 voi non pensate tutto questo, non pensate al turismo, pensate, così come avete fatto per la finta agricoltura, così come avete fatto invece per le vere seconde case, pensate all'incremento generalizzato di volumetria, pensate solo al cemento, questo è proprio un "piano cemento". Lo fate anche nella fascia inviolabile, fino a ieri, dei 300 metri, vi siete assunti questa responsabilità, anche quest'onere, potevate farne a meno, lo fate in deroga a tutto, in deroga agli indici, in contrasto con le leggi sovra ordinate, in contrasto con i piani urbanistici comunali, in contrasto con tutta la pianificazione che ha fatto la storia anche di questa Regione.
Proseguite con una politica che non ha prospettive, che non ha idee, una politica che non ha proprio idee su come rilanciare il turismo, eppure era uno degli elementi qualificanti anche delle vostre dichiarazioni programmatiche. Rileggetevi voi stessi cosa dice il programma regionale di sviluppo in questa paginetta scarsa nella quale dite tutto e il contrario di tutto. Allora, io credo che proprio perché non avete un'idea su come valorizzare la Sardegna, su come tentare attraverso politiche mirate, precise, di aggredire anche una situazione di crisi, preferite aggredire le coste, preferite consumare il paesaggio tutto e subito, lo fate su tutti gli articoli di questa legge, lo fate anche sull'articolo 4, per questo noi vi chiediamo di riflettere, di ritirare questa legge, vi chiediamo di pensarci bene e ve lo chiederemo sempre, ve lo chiederemo in continuazione fino alle due di notte, fino a giovedì, venerdì, sabato e domenica, fino a quando ci sarà consentito di intervenire anche se voi con questo orario tentate di metterci il bavaglio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
ASUNIS, Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Signor Presidente, ho con estremo interesse ascoltato gli interventi che si sono succeduti e devo dirvi in tutta sincerità che la strategia che sta alla base dell'articolo 4 presumibilmente non è stata accolta appieno dall'Aula. Il fatto che sussista l'esigenza in particolare nella fascia dei 300 metri di impedire la realizzazione di nuovi fabbricati è, a mio giudizio, non messa in discussione.
Abbiamo però forse bisogno di analizzare con serenità e al di fuori anche di alcuni preconcetti in termini di rigidità una problematica che credo che stia a cuore a gran parte dei sardi, è quella riferita all'analisi di quali elementi allo stato attuale sono presenti in questa fascia. Premesso che la Giunta regionale dice a gran voce "no" a nuovi interventi all'interno dei 300 metri dal mare, la stessa Giunta regionale, così come peraltro è rappresentato da un passaggio del Codice Urbani che ebbi modo nei giorni scorsi di rappresentarvi, non si sottrae, ripeto, non si sottrae all'esigenza di identificare processi per il recupero e per la riqualificazione del patrimonio immobiliare in essa presente; recupero attraverso processi volti a migliorare il sistema paesaggio-ambiente stesso.
Ulteriormente, ma siccome nessuno ne ha parlato, forse questo è un elemento di positività condivisa, la Giunta regionale ha anche ritenuto di dover identificare percorsi che consentano, in particolare all'interno della fascia dei 300 metri, la demolizione di quota parte del patrimonio immobiliare e una sua delocalizzazione in posizione retrostante rispetto alla linea di costa. Quindi le paventate perplessità non attengono, vi devo dire, probabilmente in termini contenuti, a una volontà della Giunta di cementificare il sistema costiero, bensì l'opposto: trovare quegli elementi che consentono di minimizzare gli attuali impatti conseguenti alla realizzazione dei manufatti all'interno dei 300 metri dal mare.
Devo dire che noto, anche con estremo disappunto, che quando la Giunta regionale (ma è sempre così presumo, quindi fa parte di un gioco di natura politica) mette su una Commissione diventa per alcuni una "famigerata" Commissione, quando la Giunta regionale mette in piedi un comitato scientifico a supporto della formazione del piano paesaggistico le stesse persone che parlano di "famigerata" Commissione si guardano bene dal definire e identificare anche i comitati scientifici da loro predisposti, su indicazione della Giunta regionale, e quindi con le stesse modalità di quelli che noi stiamo proponendo, come "famigerati".
Io credo in tutta sincerità, in riferimento alla Commissione di cui all'articolo 7, che la volontà primaria dell'attuale Esecutivo sia di creare le condizioni, e quindi un ulteriore sbarramento, al fine di evitare che con l'utilizzazione della disposizione normativa si possa in qualche modo non far rientrare gli interventi programmati dai soggetti privati nella fattispecie che noi fortemente vogliamo perseguire, ovvero quella del miglioramento della qualità architettonica.
Non ho voluto fare osservazioni in riferimento ad altri interventi, ma ho notato molto interessate un fatto: la Regione Sardegna in riferimento agli ampliamenti, e li abbiamo già visti con l'articolo 2 e l'articolo 3, mette tra le varie condizioni l'esigenza di identificare percorsi tali da addivenire a un contenimento del consumo energetico in difformità da quanto previsto dall'intesa che prevede soltanto il riconoscimento dell'incremento volumetrico solo nel caso di demolizione e ricostruzione.
Pensavamo di aver fatto una cosa di grande rilevanza nel puntare, anche nelle operazioni di ampliamento, al contenimento del fabbisogno energetico, ma forse non siamo stati bravi a veicolare giustamente l'informazione e abbiamo creato, forse per questa nostra deficienza, alcune tensioni che sono oggettivamente a nostro giudizio immotivate.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Matteo Sanna, relatore di maggioranza.
SANNA MATTEO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Signor Presidente, si esprime parere contrario relativamente all'emendamento numero 17, 18 e 193, uguali, 128 e 505, 19 e 195, uguali, 129, 20, 120, 198, 21 e 200 uguali, 130, 192, 194, 201, 340, 196, 197,341;per quanto riguarda l'emendamento numero 366 il parere è favorevole. Sull'emendamento numero 199 si esprime parere contrario...
PRESIDENTE. Scusi un attimo. All'emendamento numero 366 è stato presentato l'emendamento all'emendamento numero 446.
SANNA MATTEO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Chiedo scusa, solo un secondo, per l'emendamento numero 446 si esprime parere contrario, così come per l'emendamento numero 199; si esprime invece, per l'emendamento numero 367, il parere favorevole.
Per quanto riguarda i soppressivi, invece, solo un secondo, Presidente colleghi...
PRESIDENTE. Sono gli emendamenti numero 445, numero 444 e numero 423.
SANNA MATTEO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Si esprime parere contrario per quanto concerne gli emendamenti numero 445, 444e 423; così come per l'emendamento numero 202. Per quanto riguarda invece l'emendamento numero 363 si esprime parere favorevole. E' stato presentato anche un soppressivo totale che ora verifico, scusate solo un secondo...
PRESIDENTE. Il parere sull'emendamento numero 454?
SANNA MATTEO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 454, il parere è contrario; per quanto riguarda il numero 345 ci rimettiamo all'Aula. Si esprime parere favorevole sull'emendamento numero 364, sull'emendamento di sintesi numero 430 e sull'emendamento numero 422. Per quanto riguarda l'emendamento numero 365 il parere è favorevole; inoltre è stato presentato anche un emendamento…
PRESIDENTE. E' il numero 165.
SANNA MATTEO (P.d.L.). Sì, stiamo parlando del numero 365.
PRESIDENTE. No, stiamo parlando dell'emendamento numero 165, prima del numero 365.
SANNA MATTEO (P.d.L.). Sull'emendamento numero 165, il parere è favorevole; mentre, per quanto riguarda l'emendamento numero 452, il parere è contrario. Inoltre si esprime parere favorevole per quanto riguarda l'emendamento numero 368 e 203, uguali; per quanto riguarda il numero 506.il parere è positivo. Per quanto riguarda invece gli emendamenti numero 451,450, 449, 204 e 448, si esprime parere contrario, mentre per quanto riguarda l'emendamento numero 347 ci rimettiamo all'Aula.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
ASUNIS, Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. La Giunta condivide le medesime determinazioni a cui è arrivata la Commissione, a eccezione dell'emendamento all'emendamento numero 367, sto parlando chiaramente dell'emendamento all'emendamento denominato "423", che di fatto dà maggiore garanzia in riferimento al conteggio delle volumetrie. Secondo elemento di distonia rispetto al parere espresso dal relatore attiene all'emendamento numero 347, sul quale la Giunta regionale esprime una valutazione negativa.
PRESIDENTE. Assessore, mi scusi. Quindi sull'emendamento numero 423 il parere della Giunta è favorevole.
ASUNIS, Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Sì.
PRESIDENTE. Grazie.
Metto in votazione l'emendamento numero 17.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione a scrutinio segreto.
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto con procedimento elettronico dell'emendamento numero 17.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 58
votanti 57
astenuti 1
maggioranza 29
favorevoli 25
contrari 32
(Il Consiglio non approva).
ATTENZIONE:
INSERIRE I PARTECIPANTI ALLA VOTAZIONE
Metto in votazione gli emendamenti numero 18 e 193.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento…
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori).Verifica del numero legale!
PRESIDENTE. No, ho già dato la parola all'onorevole Sanna. Dopo.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Può acconsentire, parlo dopo.
PRESIDENTE. No, le ho già dato la parola, per cui se vuole intervenire, onorevole Sanna, lo può fare, se vuole rinunciare è un altro discorso.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Rinuncio.
PRESIDENTE. Prego i colleghi di prendere posto. E' stata chiesta la verifica del numero legale. Invito i consiglieri che appoggiano la richiesta ad alzarsi.
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)
Seconda verifica del numero legale
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la verifica)
Prendo atto che i consiglieri Bruno, Capelli, Obinu e Uras sono presenti.
PRESIDENTE. Sono presenti 42 consiglieri.
Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Bruno - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lombardo - Meloni Francesco - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zuncheddu.
Poiché il Consiglio è in numero legale, proseguiamo i lavori.
Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SABATINI (P.D.). Presidente, ieri era tardi, però mi pare di aver colto una riflessione interessante fatta dal collega Cuccureddu, che ha introdotto il tema del turismo e della coerenza di questo articolato nella promozione turistica della nostra Isola. Non vorrei sbagliarmi, collega Cuccureddu, però mi pare di aver capito che lei abbia affermato ieri che vanno premiate le strutture ricettive che sono situate dentro i centri urbani, va data loro la possibilità di avere degli aumenti di cubatura tesi a migliorare i servizi delle sale polifunzionali, perché possano svolgere multifunzioni, diciamo così, possano sviluppare nuovi prodotti turistici oltre a quelli legati alla stagione balneare, mentre non vadano più premiate le strutture ricettive che sono situate nelle zone extraurbane, perché quelle strutture ricettive hanno già, nel passato, avuto premialità e possibilità di ristrutturare, di aumentare cubature e di adeguare i propri servizi.
E' un'affermazione che io mi sento di condividere. Quindi lei chiede alla sua maggioranza, e lo chiedo anch'io alla sua maggioranza, di riflettere e di verificare se vi è la possibilità di modificare questo articolo, perché lei afferma che, quando si interviene in matiera urbanistica, in questa materia si può dettare e condizionare il settore turistico; condivido anche questo perché, a seconda delle scelte che si fanno, si può preferire una strategia generale sugli indirizzi con cui si ritiene di poter far sviluppare il comparto turistico.
Ora, io credo che questa legge contraddica le sue affermazioni in toto; le contraddice perché, vede, lei ha parlato poi di necessità di destagionalizzare la stagione turistica, di creare nuovi prodotti turistici, sono questi i concetti che vengono espressi continuamente in tutti i programmi delle amministrazioni comunali, delle province…
PRESIDENTE. Onorevole Sabatini, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Il comma 1 dell'articolo 4 è, insieme ad altri, la conferma che questa passerà alla storia dell'autonomia come la legge "ammazza coste". Dopo la legge salvacoste, che aveva segnato positivamente l'immagine della Sardegna in Italia e in Europa per l'attenzione nei confronti dell'ambiente naturale, delle potenzialità del territorio, della sua ordinata configurazione, tale da rappresentare la base fondamentale del riconoscimento di un'identità di popolo ai sardi, questa passerà alla storia come la legge che "ammazza" la legge salvacoste, quindi che ammazza le coste; quella della cementificazione nella fascia dei 300 metri, quella dell'incremento delle brutture, quella del depauperamento profondo dell'identità di popolo dei sardi, che si riconoscono in un paesaggio e in un'immagine della Sardegna come una terra vivibile, come un ambiente naturale di grandissimo pregio.
Tutto questo avviene direi quasi nel disinteresse generale. Da una parte firmiamo un ordine del giorno per impedire che si facciano ottanta pale in mezzo al mare, dall'altra consentiamo a qualche costruttore di aggiungere qualche migliaio di metri cubi su alberghi che fanno schifo anche alla vista dei meno attenti a questa materia; cioè siamo un popolo di contraddizioni, un popolo incapace di mantenere coerenze, un popolo incapace di mettere a frutto il lavoro già fatto, un popolo incapace di reggere su un fronte così alto come è quello della tutela ambientale. Per questo io voterò per la soppressione del comma 1 dell'articolo 4, come voterò per la soppressione di tutto questo provvedimento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS (P.D.). Presidente, Assessore, colleghi e colleghe, intervengo anch'io per esprimere il mio parere di votare favorevole all'emendamento proposto, non fosse altro in virtù del fatto che riprende la delibera della Regione Autonoma della Sardegna, dove sull'articolo 4 così sintetizza: "è una disciplina specifica per il patrimonio edilizio turistico ricettivo al fine di consentire la ripresa di tale settore di vitale importanza per l'economia della Sardegna". Visto che sono dati ormai alla portata di tutti, le ricordo che esistono in Sardegna tremila seconde abitazioni, e questi sono dati pubblicati di recente; aggiungere il 25 per cento di volumetrie equivale a realizzare cubature perché non si possono realizzare nuove abitazioni, ma quelle volumetrie equivalgono a oltre 75 mila nuove seconde case.
Allora, mi domando se non risponda davvero alla verità il fatto che l'Assessore all'urbanistica di Alghero il 26 giugno del 2009 affermava che non si costruisce più per i bisogni veri della popolazione, ma per rispondere a una forte domanda che arriva da fuori. Si rischia così di fare interventi una tantum, ma non interventi strutturali che diano reale economia alla Sardegna, come dallo spirito della delibera. Ho avuto modo di dire anche altre volte che, se fosse vero che l'edilizia è il motore dell'economia, Calasetta e Sant'Antioco, ove si sono realizzati volumi per circa tremila abitanti, dove non si è applicata la salvacoste, dovrebbero essere delle comunità ricchissime, a dimostrazione che queste scelte occupano il territorio, consentono nei due mesi estivi una maggior presenza umana, ma con ricadute aleatorie perché i servizi resi non colmano le ricadute economiche attese. Noi sappiamo quanto i comuni costieri debbano attivarsi per dare risposta alle esigenze primarie igienico-sanitarie.
Poi non si capisce quale motivo abbia spinto a stabilire che nelle isole minori le coste sono meno tutelate rispetto all'isola madre. Infatti, nella norma per le isole minori la fascia di rispetto sono i 150 metri, non i 300 metri, cioè credo che le isole minori avrebbero bisogno di maggior tutela visto l'ecosistema e l'unicità delle stesse in termini, chiaramente, di paesaggio e di ricchezza. Quindi, anche questa mi sembra che si potrebbe recuperare e consentire anche a loro di avere il rispetto…
PRESIDENTE. Onorevole Agus, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Assessore, nella sua replica, lei ha sostenuto che la fascia dei 300 metri non è messa in discussione. Siccome la discussione verte sulla soppressione del comma 1 dell'articolo 4, esprimo voto favorevole sulla soppressione del comma, che dice: "Per gli immobili destinati allo svolgimento di attività turistico-ricettiva situati nella fascia costiera dei 300 metri dalla linea di battigia, ridotta a 150 metri nelle isole minori, è consentito, anche mediante il superamento degli indici massimi di edificabilità…" eccetera eccetera, insomma, l'aumento di volumetria. Le due cose non reggono. Se poi dopo, nei commi successivi, si dice che possono essere anche corpi separati rispetto al corpo principale, mi pare che non possa essere sostenuto che, nella fascia dei 300 metri, non venga aumentata cubatura. La fascia dei 300 metri era una fascia che già era stata intaccata con cubatura, era ormai opinione comune - immaginavamo diffusa e consolidata - quella del rispetto della fascia e del non aumento della cubatura in quella fascia e pensare che il miglioramento delle strutture architettoniche si possa fare solo creando cubatura a lato del corpo principale, mi pare che non sia argomento fondato e sostenuto da forti motivazioni.
Riguardo poi alla demolizione e alla delocalizzazione se, dietro la fascia dei 300 metri, a 300 metri e un metro non ci sono altre cubature, mi pare strano che si possa dire che si sta salvaguardando la costa aumentando del 30 per cento, spostando un immobile che è 10 metri più avanti rispetto alla fascia. Non credo che questo provvedimento possa essere considerato provvedimento che tutela la costa, tutela le spiagge e non aumenta cubatura, perché lo negate proprio con le cose che scrivete e dite, a parte il sostenere di non voler cementificare le coste. Per questo il voto è favorevole per l'emendamento soppressivo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Moriconi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MORICONI (P.D.). Presidente, esprimo il mio parere favorevole all'emendamento in discussione e, quindi, alla soppressione del comma 1. Intanto perché torniamo nella discussione dei 300 metri, che per noi continuano a restare e a costituire bene paesaggistico, con riferimento al bene paesaggistico, noi continuiamo a essere convinti che qualsiasi intervento debba essere assoggettato alle verifiche di compatibilità previste dalla norma, e poi sulla strategia. Ho qualche difficoltà a comprendere la ragione per cui c'è una differenza tra le attività turistico-ricettive, a favore delle quali tale articolo si pronuncia, e le altre attività turistiche più propriamente riconosciute come ristoranti, stabilimenti balneari, eccetera. Mi spiego meglio. L'articolo 7 della legge numero 135 del 2001, cioè la legge-quadro nazionale sul turismo, ha ridefinito le imprese turistiche stabilendo che si considerino tali quelle che esercitano attività economiche organizzate per la produzione, la commercializzazione, l'intermediazione e la gestione dei prodotti e dei servizi tra cui gli stabilimenti balneari, le infrastrutture di esercizi, compresi quelli di somministrazione facenti parte dei sistemi turistici locali concorrenti alla formazione dell'offerta turistica.
Ora, la limitazione a favore delle attività turistiche ricettive evidenzia una scelta precisa che probabilmente rappresenta in maniera più chiara la volontà e la strategia della Giunta. A me sembra che, al di là dell'inaccoglibilità dell'emendamento e quindi anche del comma, chiedo scusa, a me sembra che ci sia una discriminante particolarmente rilevante e grave che penalizza una strategia che invece avrebbe dovuto favorire la riqualificazione o il miglioramento della possibilità di offerta turistica e quindi dei servizi annessi, non soltanto per le attività cosiddette turistico-ricettive.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Sosteniamo con convinzione la soppressione di questo comma per due ragioni. Primo: perché si consente di intervenire nella fascia di quei 300 metri che pareva fosse unanimemente individuata come la fascia ormai di tutela assoluta, come dire, fortuna per la Sardegna che, forse tra le ultime terre del Mediterraneo, arriva a edificare nelle sue coste, forse graziata dal fatto che, per lunghi tempi, è stata individuata come luogo di deportazione, di punizione e quindi di pena, e poi riabilitata negli anni '60 come terra di vacanza e di svago. Però, forti anche di una consapevolezza e di una convinzione diffusa ormai in tutto il mondo che il bene ambiente è un bene primario, e quindi da salvare, noi avevamo, in qualche modo, la fortuna, la sorte di avere gran parte del territorio della nostra Sardegna integro e intatto, per cui, privilegiati rispetto ad altri territori che avevano fatto, nei tempi passati, la scelta nefasta di cementificare le proprie coste; e invece no!
Con un atteggiamento mortificante per questa risorsa di cui noi disponiamo, consentiamo (dopo aver consentito in momenti di difficoltà e di crisi, o di convinzione anche, che l'edificazione potesse portare dei vantaggi economici e così non è stato, ed è sotto gli occhi di tutti) che si continui a percorrere quella strada. La verità è che questa Giunta non ha un progetto, non ha un progetto nel settore turismo, non c'è l'ha nell'agricoltura, come abbiamo visto poco prima e negli atteggiamenti assunti anche in diverse situazioni su cui il tema agricoltura è venuto all'attenzione di quest'Aula e delle forze politiche, non ce l'ha per l'artigianato, non ce l'ha per l'industria, non ce l'ha per la scuola; ma il turismo, che deve diventare il settore trainante, viene trattato e considerato in questo modo.
Allora, noi continuiamo a sostenere che per il turismo occorre un progetto complessivo che centri il problema, lo ponga all'attenzione del dibattito e sul quale, attraverso il confronto e il dibattito, possa venire un'attenzione e una considerazione seria, lasciando ad altri momenti l'ipotesi della realizzazione di nuove strutture ricettive per dare una risposta seria alla domanda di turismo che abbiamo in Sardegna, recuperando le cose che ha detto l'altro giorno Franco Cuccureddu, a iniziare dal recupero del turismo dei charter, che qualitativamente sono tutta un'altra cosa e che soddisfano l'offerta turistica della Sardegna rispetto…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.
PRESIDENTE. No, guardi, onorevole Bruno, siamo in fase di votazione…
BRUNO (P.D.). Siamo in fase di dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. No, mi scusi, la verifica del numero legale può essere chiesta in prossimità di una votazione per alzata di mano, se poi non viene chiesto il voto elettronico allora facciamo la verifica del numero legale, altrimenti la verifica del numero legale avviene con la votazione. Prima ho sbagliato e l'ho concessa, però le regole stabilite dal Regolamento sono queste. Per cui, io accedo alla sua richiesta, però, dopo, dobbiamo procedere con la votazione per alzata di mano.
BRUNO (P.D.). Va bene.
PRESIDENTE. Va bene. Prego i colleghi di prendere posto. Invito i colleghi che appoggiano la richiesta ad alzarsi.
(Appoggia la richiesta la consigliera Zuncheddu)
PRESIDENTE. No, però, in questo momento l'onorevole Zuncheddu sta svolgendo le funzioni di Segretario.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Dove c'è scritto! Dove c'è scritto!
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Sanna, in questo momento l'onorevole Zuncheddu sta svolgendo le funzioni di Segretario e non può in contemporanea svolgere le funzioni di Vice Capogruppo. Onorevole Sanna, è così! Nel momento in cui sta esercitando le funzioni di Segretario, non può esercitare le funzioni di Vice Capogruppo.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Dove c'è scritto! Mi dica dove è scritto!
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, le sto dicendo che è così. E' il Presidente l'interprete del Regolamento, non si possono svolgere in contemporanea due funzioni che non sono compatibili tra di loro. Tra le altre cose, il ruolo di Capogruppo è incompatibile con quello di membro dell'Ufficio di Presidenza, per cui, anche per analogia, dovrebbe essere impossibile svolgere il ruolo di Vice Capogruppo per chi fa parte dell'Ufficio di Presidenza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, io capisco, capisco tutto, credo che la minoranza debba in qualche modo essere tutelata. Noi abbiamo fatto una richiesta che è quella di verificare se la maggioranza è presente in Aula, lei, nel frattempo, giustamente ha preso tempo, li ha fatti arrivare, e anche lei probabilmente sta svolgendo due funzioni in questo momento, non solo una, gliel'ho ricordato la settimana scorsa.
(Interruzioni)
PRESIDENTE. Onorevole Bruno, le ricordo che, nella scorsa legislatura, il presidente Spissu non consentiva…
(Interruzioni)
Scusate, colleghi, ricordo all'onorevole Bruno che se dovessi far conto sulla prassi, il presidente Spissu non consentiva neanche al Vice Capogruppo di esercitare le funzioni di Capogruppo e chiedere la verifica del numero legale, per cui respingo al mittente e le tolgo la parola perché questo non è rispetto nei confronti di una condizione corretta…
BRUNO (P.D.). Il rispetto lo deve mantenere lei! Faccia il Presidente, non il Capogruppo!
PRESIDENTE. Onorevole Bruno! Onorevole Bruno! Dall'inizio dei lavori su questo progetto di legge, la regola è sempre stata corretta nei confronti di tutti!
E' arrivato l'onorevole Uras che appoggia la richiesta.
Terza verifica del numero legale
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la verifica)
Prendo atto che il consigliere Bruno è presente.
PRESIDENTE. Sono presenti 42 consiglieri.
Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Bruno - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Fois - Ladu - Lai - Locci - Lombardo - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zuncheddu.
Poiché il Consiglio è in numero legale, proseguiamo i lavori.
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Presidente, anche su questo articolo 4 noi vogliamo provare a fare dei ragionamenti e, se possibile, provare a portarvi sul terreno del ragionamento. Quello che non ci convince sull'articolo 4, e in particolar modo sul suo comma 1, è il presupposto che sta alla base delle deroghe volumetriche in esso previste; il presupposto sarebbe quello dell'insufficienza degli spazi e dei volumi nelle residenze turistico-alberghiere ricettive. Io penso che questa sia una visione riduttiva delle esigenze del settore turistico in Sardegna, sia una visione solamente volumetrica della necessità del settore turistico. Penso che ci debba essere un altro ragionamento e che ci debbano essere altre osservazioni, che debbano essere fatte delle considerazioni sulla grave crisi che investe questo settore; è una crisi che riguarda la carenza dei servizi che vengono erogati, è una crisi che riguarda la concentrazione temporale delle presenze turistiche nella nostra Isola, è una crisi che - a mio avviso - riguarda anche la concentrazione degli alberghi solamente in prossimità del mare. Allora noi che cosa facciamo? Siccome la crisi è determinata dalla scarsa presenza di alberghi nell'interno, incentiviamo l'aumento delle volumetrie all'interno dei 300 metri dalla fascia costiera.
Allora, come ho fatto ieri sull'articolo 3, mi chiedo: a chi giova questo intervento? Giova al rilancio del settore turistico? Mi pare che siano solamente interventi sul cemento. Quindi mi chiedo ancora se questa misura serve al settore turistico. Servono un milione di metri cubi in più sulle coste? Penso che non servano, io penso che servano interventi (li sollecitava anche il ragionamento dell'onorevole Cuccureddu, l'unico della maggioranza ad aver osato intervenire su questa materia) selettivi nel settore turistico alberghiero e che, alla base del ragionamento degli interventi nel settore alberghiero, ci debba essere uno studio sulle necessità del settore turistico nella nostra Isola che non possa essere un intervento a pioggia, spalmato su tutto il territorio, in particolar modo nella fascia dei 300 metri.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA (P.D.). Presidente, Assessore, colleghi del Consiglio, questo è un altro articolo che, come quello precedente, Assessore, secondo me, veramente rischia di minare la legittimità di questa legge e lo fa intervenendo su una fascia, una fascia di rispetto, di tutela paesaggistica importante, non lo diciamo noi, lo dice il Codice Urbani, lo dice in maniera espressa. Tra l'altro, io mi sto prendendo un po' il gusto in queste ore, in questi giorni, visto che abbiamo tanto tempo a disposizione, di leggere un po' le norme approvate in altre parti d'Italia, che sono state citate da alcuni colleghi diverse volte. Non ho riscontrato, in nessuna di queste norme approvate, l'intervento sulla fascia dei 300 metri da alcuna Regione, parlo delle Regioni che hanno coste, parlo della Toscana, del Lazio, parlo della Puglia. Tutte le Regioni hanno tenuto in maniera chiara e oggettiva, specificando addirittura, a tutelare queste zone. Tutelarle come se queste fossero le loro zone di grande pregio e di grande valore. Lo stanno facendo Regioni che hanno diverse centinaia di chilometri di coste, non sicuramente come la nostra, che vive e dovrebbe vivere di questo settore, che è il settore turistico, in maniera evidente.
Con questo provvedimento, con questo articolo, del quale chiediamo la soppressione e per il quale esprimo il voto favorevole alla soppressione, noi miniamo tutti questi presupposti, miniamo queste possibilità. Lo facciamo, tra l'altro, al comma 4, garantendo e dando l'opportunità, a differenza di quello che dice l'Assessore, della costruzione di nuovi fabbricati. Questo lo diciamo perché il comma 4 mi sembra sia scritto in maniera molto chiara e dice testualmente: "Gli incrementi sono realizzati in continuità rispetto al fabbricato esistente; ove ciò risulti materialmente o giuridicamente impossibile può essere autorizzata la costruzione di un corpo edilizio separato, di carattere accessorio e pertinenziale".
Ecco, io penso che queste siano in maniera chiara nuove volumetrie, penso, immagino le grandi strutture alberghiere di quanta disponibilità di aumento volumetrico potranno godere, cosa potranno fare anche in maniera staccata dagli alberghi, nascondendosi dietro questa maschera dei posti letto che non possono essere ampliati, però poi chi andrà a verificare, quando verificheremo e come? Assessore, io dico che questo è un altro di quegli elementi che possono dare un'opportunità a lei e alla sua maggioranza, maggioranza che ci piacerebbe sentire in quest'Aula, maggioranza che ascolta senza parlare, ma ascolta non perché pensa di trarre le conclusioni positive da quelli che sono i suggerimenti della minoranza, ascolta solo per ascoltare. L'onorevole Murgioni muove la mano, ma sa benissimo che, anche durante la difficile discussione del Piano paesaggistico regionale, abbiamo avuto certe volte anche il coraggio e la voglia di parlare e di dire le cose, e lei lo sa, arrivando anche alle estreme conseguenze. Quindi, non mettete in campo la solita solfa, i soliti ragionamenti che mi sembrano ormai inutili, visto che c'è l'esempio evidente che non è stato così.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Intervengo molto brevemente, Presidente, non perchè volevo richiamare i colleghi, ma perchè abbiamo assistito qualche secondo fa a un momento non positivo per quest'Aula. Noi abbiamo sempre rispettato il Presidente del Consiglio, lo rispettiamo oggi, lo abbiamo rispettato nei giorni e negli anni passati, anche quando potevamo trovarci in grande dissenso. Certo è che la concessione che il Presidente del Consiglio ha dato ai Vice Capigruppo di chiedere la verifica del numero legale, mi pare un fatto assolutamente innovativo e siccome il numero legale viene chiesto solitamente dall'opposizione, io credo che ci sia il massimo rispetto per l'opposizione.
Detto questo, intervengo sull'articolo 4. Mi dispiace che l'Assessore non sia presente, perché c'è una dizione, che credo serva però anche ai colleghi, relativamente agli immobili "destinati allo svolgimento di attività turistico-ricettiva", che credo sia una dizione non corretta, perché c'è un decreto legislativo che dice esattamente quali sono le attività destinate alla produzione di servizi in campo turistico. Dice l'articolo 7 della legge numero 135 del 2001: "Sono imprese turistiche quelle che esercitano attività economiche, organizzate per la produzione, la commercializzazione, l'intermediazione e la gestione di prodotti, di servizi, tra cui gli stabilimenti balneari, di infrastrutture e di esercizi, compresi quelli di somministrazione facenti parte dei sistemi turistici locali…". Da qui si deduce che, se dobbiamo usare una dicitura corretta, io credo che debba essere applicato il comma 1 dell'articolo 7. Per cui, in tutto l'articolato di questa legge quando si parla di imprese turistiche o ci si ferma a "imprese turistiche" o altrimenti si scrive "imprese turistiche e/o ricettive". Propongo questo come emendamento orale, ma credo che sia un fatto estremamente importante e i colleghi dovrebbero dare la massima attenzione, poi eventualmente formalizzerò.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Presidente, riprendiamo a ragionare di un programma di interventi che riguarda una fascia particolarmente delicata, sempre e comunque in deroga agli strumenti urbanistici, alle disposizioni normative regionali, l'obiettivo è il rilancio dell'economia da una parte, poi si dice anche rilancio dell'attività turistica. Questo è uno strumento inadeguato sia per conseguire il primo che il secondo obiettivo. Già confermo le perplessità per quanto riguarda la capacità del settore edilizio di diventare il settore trainante di un'economia sana, non ho mai creduto che lo fosse e, dove ha svolto questo ruolo, l'economia complessivamente è andata a morire e sta avendo moltissime difficoltà a riprendersi. Quindi, non credo a risultati significativi nel breve, ma tanto meno nel lungo periodo perché per il lungo periodo non è neanche previsto, è un'economia che va rimessa in sesto perché abbia effetti duraturi di creazione di benessere.
Peraltro stiamo parlando qua, proprio in questo comma, della fascia dei 300 metri. Io invito a riflettere per il fatto che, se davvero dovessero venire o se venissero delle significative influenze sull'economia per crescita del settore edilizio, per interventi nella fascia dei 300 metri, signori, saremmo di fronte a un gigantesco intervento di incrementi volumetrici in una fascia delicatissima con effetti ovviamente semplicemente disastrosi per il nostro patrimonio paesaggistico; di fatto, proprio per l'obiettivo, vedi anche il titolo della legge, che questa legge si pone, quello di dare una spinta all'economia dell'isola, è assolutamente inaccettabile che si mettano in campo fasce da proteggere e possano essere, queste, teatro di speculazione. E' più verosimile, avremo modo di parlarne, che invece quelle fasce diventino davvero volano per la ripresa turistica, ma non con inaccettabili e dannosi interventi di incremento volumetrici bensì...
PRESIDENTE. Onorevole Lotto, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Il collega Diana diceva: "Rispetto". "Rispetto" è anche adoperarsi per dare dignità all'aula e dignità all'aula vuol dire anche partecipare al dibattito, mi pare che questo non stia avvenendo. Io intervengo, Presidente, per esprimere ovviamente un voto favorevole al nostro emendamento e cerco di dire perché, mi dispiace manchi l'Assessore, diventa difficile anche intervenire senza questa interlocuzione, senza nulla togliere alla necessità di spostarsi. Non è questo il problema, ci mancherebbe altro. Vorrei sottolineare un aspetto: voi, anche con questa parte della vostra proposta, continuate a deregolamentare e a eliminare qualunque regola, di fatto delegate, d'accordo con voi, a una lobby o a più lobbies di costruttori la materia che normerà per i prossimi anni questo settore.
Badate, c'è un fatto sul quale ancora non avete dato una risposta. Io non comprendo (può darsi sia un limite mio, senz'altro lo è, ma spero che sia fugato qualche dubbio nella replica dell'Assessore, se ci sarà) come si faccia a dire che questo è un intervento che rimette in moto l'economia del settore delle costruzioni; intervenite anche sulla fascia dei 300 metri e dei 150 per le isole minori. Badate, per noi, ma non solo per noi, è una questione inviolabile, in Sardegna, in questi trent'anni, per tutti, è opinione universale che la fascia dei 300 metri ha assunto un profilo, un valore, connotante di quest'isola e badate che il flusso turistico è dovuto grazie anche a questo fattore. Voi intervenite in maniera drammatica sulla fascia dei 300 metri, perché questo avverrà, e non vi rendete conto che questo intervento minerà alla radice le ragioni di tanti che vengono in Sardegna anche senza conoscerla perché si sa che c'è stata una legislazione che ha rispettato almeno quella fascia costiera; voi intervenite anche su quella...
PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Valerio Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI VALERIO (P.D.). Presidente, dispiace constatare che manchi l'Assessore che in questi giorni è stato particolarmente attento a seguire questi interventi, la sua presenza ci incoraggia e ci consente quantomeno di fare questo sforzo per porre in campo dei ragionamenti. Non abbiamo mai visto il presidente Cappellacci, ci sarebbe piaciuto vedere anche lui, comunque insomma noi andiamo avanti, la maggioranza rinuncia a confrontarsi nel merito delle questioni e poiché le questioni non sono di poco conto, io credo che sia un errore politico quello di non fare gli approfondimenti attraverso un confronto leale e sereno. Tant'è!
In merito alla questione, io osservo che oggi vi è una consapevolezza diversa rispetto al passato in tema ambientale. Oggi vi è la consapevolezza che il bene ambiente, il nostro territorio, vada salvaguardato avendo un grande valore, proprio in quanto si è riusciti seppur in misura minimale a conservarlo così come è oggi sotto gli occhi dei sardi e dei turisti che arrivano in Sardegna.
La pratica di fare colate di cemento nella fascia dei 300 metri, insomma sulle coste, è una pratica ormai da alcuni anni accantonata anche a seguito delle nuove norme urbanistiche che sono intervenute appunto in forza della nuova consapevolezza dei sardi e delle genti. Tornare indietro rispetto all'acquisizione appunto di questa consapevolezza mi sembra un grave errore. Io credo che sia sbagliato consentire oggi che si possa intervenire con colate di cemento dentro questa fascia e ancor più nella fascia dei 150 metri riferita alle isole minori, penso a La Maddalena o a Caprera per esempio. Sarà e sarebbe una iattura se si continuasse in questa direzione.
Tutto questo evoca in me la pratica che attuano i pirati somali quando salgono sui barchini ben attrezzati di armi e compiono un'azione di assalto alle navi da crociera che transitano in quei mari facendo incetta di quanto c'è. Bene, questo potrà verificarsi se si andrà avanti in questa direzione consentendo a chi ha interessi speculativi di portare a termine ulteriori colate di cemento. Credo che questa non sia una questione di poco conto ma meriti appunto, come dicevo in premessa, un'attenzione maggiore e un'accettazione di confronto su questo tema; invece qua vi è, come dire, un silenzio tombale che ci conferma esattamente ancor oggi che non vi è questa volontà...
PRESIDENTE. Onorevole Meloni, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Cucca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCA (P.D.). Per uno strano scherzo del destino intervengo sempre dopo l'onorevole Meloni. Non è una scelta. Io intervengo per due motivi. Prima di tutto perché quello che è accaduto in aula in precedenza effettivamente deve portarci a cercare di contenere i toni che devono essere comunque sempre consoni e adatti al luogo nel quale ci troviamo. Credo che non ci sia comunque alcuna volontà da parte di nessuno di mancare di rispetto alla Presidenza del Consiglio e credo che sia necessario rinnovare la nostra fiducia, la fiducia da parte di tutti verso il suo operato.
Nondimeno però devo ricordare che nessuna concessione viene data perché qui si sono introdotti dei nuovi sistemi. Sistemi che sono stati accolti da tutti ma che sono semplicemente l'applicazione rigida del nostro Regolamento. Quando noi consentiamo ai Vicepresidenti di richiedere il numero legale, altro non facciamo che applicare una norma del Regolamento la quale prevede che, in assenza del Capogruppo, esso sia sostituto dal Vicepresidente del Gruppo o da un altro componente dell'Ufficio di Presidenza. Quindi non mi pare il caso di continuare ad alimentare polemiche su questi argomenti, credo che sia invece necessario riportare la vicenda sui toni che, ripeto, devono essere consoni all'aula e al ruolo che noi svolgiamo. Inoltre credo che sia opportuno che ci atteniamo strettamente al contenuto di questa norma. A questo riguardo, io debbo annunciare il mio voto favorevole all'emendamento che è stato presentato; in effetti ci troviamo ancora con un altro tentativo da parte dell'opposizione di annullare il primo comma di questo articolo 4 il cui contenuto, ancora una volta, come è stato detto da tutti i colleghi che mi hanno preceduto, allarga ulteriormente le possibilità edificatorie speculative che di fatto cancellano trent'anni di politica di tutela del nostro territorio.
Però devo anche evidenziare un altro aspetto che mi pare sia stato già evidenziato in maniera egregia dal collega Cesare Moriconi il quale ha osservato che, in questo comma, si dimentica di fatto una parte di quelle strutture che sono anche esse imprese turistiche dando semplicemente attenzione alle imprese turistico-ricettive. Già vi è stato detto che le imprese turistiche sono appunto state definite dall'articolo 7 della legge numero 135 del 2001 e questa ulteriore dimenticanza conferma ancora una volta, ove ve ne fosse bisogno, la distrazione con cui il testo è stato predisposto e ancora una volta è palese che buona parte del contenuto di questa norma è diretto verso pochi soggetti che potranno usufruire di questi vantaggi speculativi e non invece verso la generalità dei sardi come si è tentato di dire da parte della maggioranza in tutto questo periodo. Confermo il voto favorevole all'emendamento che abbiamo in discussione.
PRESIDENTE. Metto ora in votazione gli emendamenti numero 18 e 193…
(Interruzione del consigliere Uras)
PRESIDENTE. No, onorevole Uras, ho già chiarito prima che la verifica del numero legale può essere richiesta in prossimità di una votazione per alzata di mano, altrimenti si deve proseguire e per la verifica si procede col voto elettronico. E' stato chiarito prima al momento della precedente richiesta, lei è arrivato in ritardo in Aula.
Metto ora in votazione gli emendamenti numero 18 e 193, uguali. Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non li approva alzi la mano.
(Non sono approvati)
Dichiaro decaduto l'emendamento numero 505, poiché è un emendamento all'emendamento numero 128, il quale viene dichiarato inammissibile perché configura la soppressione di una parte che non consentirebbe al testo di avere contenuto normativo autonomo.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Vorrei dire che è chiaro che questo ragionamento è un ragionamento che non prende in considerazione lo spirito dell'emendamento, che è riferito al superamento degli indici massimi, non al verbo "è consentito". E' chiaro che è un errore assolutamente materiale, per cui se si vuole impedire la discussione di questo emendamento, attaccandosi a un errore materiale si faccia pure.
PRESIDENTE. Onorevole Uras, lei sa che la votazione per parti è consentita quando le singole parti hanno contenuto normativo autonomo. Nel momento in cui viene presentato un emendamento che non consente al testo, in caso di un esito positivo, di avere contenuto normativo autonomo, quell'emendamento decade ed è inammissibile..
Per cui decadono gli emendamenti numero 128 e 505.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Sul numero legale, l'articolo 58 comma 2, del Regolamento recita: "La Presidenza è tenuta a verificare la presenza del numero legale ogni qualvolta ciò venga richiesto congiuntamente da almeno due Presidenti di Gruppo, oppure quando venga richiesto da cinque consiglieri e il Consiglio stia per procedere ad una votazione per alzata di mano". E' riferito ai cinque consiglieri, non ai due Capigruppo. Per cui, Presidente, quella è una sua libera interpretazione.
PRESIDENTE. Una libera interpretazione, suffragata anche dalla prassi della scorsa legislatura…
BRUNO (P.D.). No, non c'è prassi, c'è il Regolamento, Presidente.
PRESIDENTE. Onorevole Bruno, le ricordo che anche nella scorsa legislatura… No, onorevole Bruno, è così!
BRUNO (P.D.). No, non ci interessa la scorsa legislatura, è passata, c'è il Regolamento adesso.
PRESIDENTE. Onorevole Bruno!
BRUNO (P.D.). C'è il Regolamento e lei è il garante dell'osservanza del Regolamento…
PRESIDENTE. Onorevole Bruno, il Regolamento stabilisce che la verifica del numero legale…
BRUNO (P.D.). E c'è una congiunzione "e".
PRESIDENTE. Onorevole Bruno, quando si è in fase di votazione e si stanno facendo le dichiarazioni di voto, quindi la votazione è stata già chiamata, abbiamo stabilito, anche nella scorsa legislatura, che la verifica del numero legale avviene con la votazione a scrutinio elettronico. Abbiamo sempre fatto in questi termini. Se si vuole fare diversamente…
BRUNO (P.D.). Presidente, lei può stabilire quello che vuole, lei applichi il Regolamento!
PRESIDENTE. Io le porto anche la prassi, perché questo…
BRUNO (P.D.). No, la prassi è un'altra cosa, lei adesso applichi il Regolamento!
PRESIDENTE. No, non è un'altra cosa, anche la prassi fa testo, onorevole Bruno.
BRUNO (P.D.). Lei applichi il Regolamento. PRESIDENTE. Il Regolamento stabilisce infatti…
BRUNO (P.D.). Ecco applichi l'articolo 58, 2 comma.
PRESIDENTE. Infatti le ricordo anche che quando è stata introdotta la norma che ha modificato la precedente, per cui la verifica del numero legale poteva essere chiesta in qualsiasi momento, si riferiva alla fase della discussione generale, fermo restando le altre regole.
BRUNO (P.D.). Ecco, questo non c'è nel Regolamento, quindi lei applichi il Regolamento.
PRESIDENTE. Faremo un'interpretazione da parte della Giunta per il Regolamento, così possiamo stare tutti tranquilli. Grazie onorevole Bruno.
BRUNO (P.D.). Va bene, però per il momento è così!
rilancio dell'economia" (67)
PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 19 e 195.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Sì, c'è una prassi malefica che vaga sulle regole. L'autorevolezza si guadagna ogni giorno con l'esercizio di alcune virtù, vorrei dire ai colleghi e a me stesso, che nessuno è autorevole per dono divino e meno che mai per un voto di quest'Aula. Per cui andiamo avanti.
L'emendamento in questione propone la soppressione del comma 2. Avevamo detto già da prima come c'è una profonda incongruenza tra il trattamento del comma 2 e il trattamento del comma 1 rispetto alla fascia dei 300 metri, ho visto che è prontamente corso al riparo l'Assessore presentando un emendamento che assoggetta allo stesso requisito, peraltro abbastanza inutile, il comma 1. Quello che è singolare, e che riguarderà poi tutto l'espletamento della procedura attuativa, se ce ne sarà, di questa legge, è il fatto che si pensa di affidare la valutazione degli interventi in fascia costiera nei 300 metri a questa fantomatica Commissione e non si fa nessun cenno sul fatto che quel bene è un bene paesaggistico e che comunque qualunque intervento in quell'area è soggetto al parere della Sovrintendenza, per l'agevolazione delle procedure. E che cosa succede se il parere della Commissione è opposto a quello del Sovrintendente o della Sovrintendenza? Che cosa succede se il parere dell'ufficio di tutela è contrario od opposto a quello del Sovrintendente o a quello della Commissione? Sono, spero, autorità indipendenti, questo però viene fatto per la semplificazione, cioè non si vuole riconoscere che ci sono già autorità preposte a definire queste cose, e se ne inventa un'altra più domestica, più accomodante, perché evidentemente si vuole in qualche modo incidere sull'autonomia di autorità che già esistono e che devono espletare la loro funzione in termini obbligatori.
Ecco perché fondamentalmente non è chiaro anche quanto dite alla fine: "ove ciò risulti materialmente o giuridicamente impossibile…", non è collegabile una cosa che può essere materialmente possibile e giuridicamente impossibile. Quindi il problema è chiarire il significato anche di questo comma 4, che ha proprio il senso di abborracciare un'attività senza una regola e senza una disciplina, meno che mai in un'area di particolare delicatezza dove dovremo lavorare a togliere i volumi a favore delle aree…
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, se si è attenti alla configurazione della norma così come è scritta in un emendamento, si dovrebbe essere ancora più attenti verso la norma che è inserita nel testo del provvedimento, almeno lo spero. Io sto ancora cercando chiarezza, sicuramente è un fatto di ignoranza mia personale, però, con riferimento agli immobili turistico-ricettivi, il comma 1, che precede il comma 2, per il quale io voterò la soppressione, parla di possibilità di "incremento del 10 per cento della volumetria esistente…" "anche mediante il superamento degli indici massimi di edificabilità previsti, dagli strumenti urbanistici vigenti e dalle vigenti disposizioni normative regionali…". Quindi ci devono essere disposizioni normative regionali che consentono la realizzazione, nella fascia dei 300 metri, di cubature, di volumetrie. Ci sono queste normative? Cioè, a quale norma si fa riferimento? Perché, se non si fa riferimento ad alcuna norma, mi fate la cortesia di depurare questo articolo e questo comma di una cosa che non esiste? O si pensa che oggi una cosa non esiste e questa è una legge transitoria… io mi auguro che sia transitoria, perché se ogni anno rinnova il 10 per cento noi ci costruiamo il cemento armato anche sul naso, anche sulla schiena dei bagnanti che si coricano nella spiaggia. E le rovine che abbiamo già visto fare da questo tipo di maggioranza nel Poetto di Cagliari, le vedremo fare dappertutto.
Allora, io vorrei riuscire a capire se gli uffici possono intervenire. Si può depurare da cose che non esistono? E se esistono, che ci dicano "se" esistono e "dove" esistono e qual è la norma che consente l'edificabilità nella fascia dei 300 metri di immobili turistico-alberghieri.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Sull'emendamento numero 19 preannuncio il mio voto favorevole. Credo che le argomentazioni che hanno portato i colleghi stamattina, sulla mancanza di un progetto organico e onnicomprensivo per il turismo, siano estremamente valide. Noi qui stiamo prevedendo, ancorché nella fascia fuori dai 300 metri, pesantissime volumetrie, che possono arrivare al 30 per cento, senza che esse siano in alcun modo correlate a un progetto di sviluppo turistico del territorio; non c'è alcun legame con il fatto che la struttura turistica sia per esempio all'interno di una cittadina, di un paese, e possa interagire con le autonomie locali. Quindi è altamente probabile che, con una norma di questo tipo, noi andiamo a creare nuove cattedrali nel deserto turistiche, andiamo a favorire investimenti per pochissimi soggetti che, dietro questa iniziativa, vedono un'occasione, semplicemente, per incrementare i loro patrimoni, per dare valore alle loro strutture, senza che a questo si colleghi alcun rapporto con le autonomie locali, con le popolazioni locali, con il tessuto urbano preesistente.
Non c'è un'idea turistica! Non c'è un'idea di sviluppo! E' semplicemente un'idea quantitativa, voi avete solo il mattone in testa e basta! Dovunque sia, mattone su mattone! Per le residenze, per le attività agricole, per le attività turistiche, avete una sola idea fissa in testa: il mattone sul mattone. Pensate che il mattone sia un traino per le attività economiche, qui è il vulnus del vostro progetto di governo, qui è la certificazione della mancanza di idee ed è per questo che, anche su questo emendamento, il voto non può essere che favorevole, come non può essere che favorevole il fatto che questa legge ritorni in Commissione e ripensiamo veramente ai bisogni della Sardegna.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.
PRESIDENTE. Invito un altro Capogruppo ad appoggiare la richiesta.
(Appoggia la richiesta la consigliera Zuncheddu)
Onorevole Bruno, sia chiaro che rimane come nella precedente richiesta, questa è l'interpretazione del Regolamento. Lei ha partecipato anche ai lavori della Giunta per il Regolamento della scorsa legislatura. Onorevole Bruno, questo è chiaro e non si mette in discussione. Procediamo alla verifica e poi le spiego, comunque non concedo la votazione nominale dopo.
Quarta verifica del numero legale
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la verifica)
Prendo atto che i consiglieri Bruno e Uras sono presenti.
PRESIDENTE. Sono presenti 39 consiglieri.
Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Bruno - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessi' - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Lai - Lombardo - Mariani - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra.
Il Consiglio è in numero legale, proseguiamo i lavori.
PRESIDENTE. Onorevole Bruno, la verifica del numero legale, in prossimità di una votazione per alzata di mano, si può chiedere per verificare che esista il quorum deliberativo, siccome quando si vota per alzata di mano non c'è registrazione del voto, allora c'è quella possibilità, nel momento in cui si sta facendo la votazione elettronica si registra la presenza. Quando è stata introdotta, quella norma si riferiva alla discussione generale, fermo restando…
(Interruzione del consigliere Bruno)
No, onorevole Bruno, è così ed è stata applicata in questi termini anche nella scorsa legislatura. La questione è già chiusa. Onorevole Bruno, è già intervenuto sul Regolamento.
BRUNO (P.D.). Ci dica quale articolo del Regolamento.
PRESIDENTE. Quello che ha citato lei in precedenza, l'articolo 58.
rilancio dell'economia" (67)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Intervengo per mettere in evidenza e richiamare un aspetto (a parte il ritornare su un concetto espresso in precedenza anche da altri colleghi, sull'assenza di un disegno a favore del turismo in Sardegna in cui le strutture ricettive hanno un ruolo fondamentale) sul quale io credo oggi non si possa derogare o affrontare con la leggerezza con la quale si tenta di introdurlo nel secondo comma dell'articolo 4: la riduzione del CO2 e tutti gli altri aspetti legati alla riduzione del consumo energetico. Voi, nel proporre l'aumento volumetrico al 20 per cento, proponete anche di portarlo al 30 per cento qualora ci sia una riduzione del 20 per cento in parte nella struttura ricettiva. Io credo che sia arrivato però il momento di dire - soprattutto in una situazione come questa che prevede una premialità volumetrica grazie alla vostra generosità - che non si possa più pensare di concedere alcunché; io credo che debba essere fatto comunque, se non almeno prevedere interventi (a iniziare da questo momento, visto che non si è fatto in precedenza), su tutta la struttura, di massimo risparmio energetico, aumentando il risparmio energetico e riducendo gli scarichi.
Questo ormai è un concetto universalmente fatto proprio da tutti i governi e da tutte le amministrazioni, mi chiedo che cosa faccia il Governo regionale per puntare a raggiungere un traguardo che oggi è indispensabile affrontare con la serietà e con l'attenzione che dovrebbero essere messe su un problema delicato come questo che riguarda il futuro del pianeta, il futuro della salute di noi tutti e dei nostri figli.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Intervengo per ricordarle che ovviamente la verifica del numero legale non è una votazione, lei la interpreta come una votazione e siccome ci sono molte cose che sono interpretate fuori dal Regolamento l'agibilità di quest'Aula a causa di questo atteggiamento può essere ripristinata se lei cortesemente sospende il Consiglio regionale e ci mette per iscritto quali sono le nuove regole, in maniera tale che noi possiamo valutare quanto si va oltre le norme scritte perché lì c'è un "oppure" e "oppure" in italiano vuol dire una cosa ben precisa che lei non è tenuta ad assimilare, come sta facendo.
Guardi, il problema è semplice, qui nessuno se la vuole prendere con lei ma lei deve decidere se questa è una legge di una maggioranza e di una Giunta o anche la legge sua, per la quale deve usare questi atteggiamenti per produrre una compressione dei diritti delle minoranze che sta sistematicamente facendo richiamando prassi e mai così scritte. Noi abbiamo bisogno di avere cose scritte e regole certe sulle quali confrontarci, diversamente questo sospetto che si usi il Regolamento contro le minoranze rimane nell'aria e non crea l'agibilità e l'autorevolezza stessa del Consiglio e della sua funzione.
Per cui lei deve riflettere su questa cosa, nessuno ha scritto nel Regolamento che la verifica del numero legale è una votazione, lei non la può assimilare, primo. Secondo, le due fattispecie sono collegate da un "oppure" che in italiano significa l'esistenza di due fattispecie diverse, è chiaro? Quindi se lei ha un'interpretazione differente da questa che ci dice il Regolamento, ce la deve mettere per iscritto.
PRESIDENTE. Allora, le ricordo che l'interprete del Regolamento è il Presidente, quando sorgono dubbi sull'interpretazione del Regolamento si esprime la Giunta per il Regolamento che verrà regolarmente convocata e darà l'interpretazione del Regolamento.
(Interruzione del consigliere Sanna Gian Valerio)
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, forse lei dimentica che lei non ha fatto parte del Consiglio della scorsa legislatura nel momento in cui...
(Interruzione dei consiglieri Gian Valerio Sanna e Marco Meloni.)
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, lei non era presente nella scorsa legislatura nel momento in cui è stata fatta la modifica del Regolamento; a seguito di quella modifica, c'è stata l'interpretazione autentica, così come sta avvenendo. Non c'è nessuna compressione del dibattito, nessuna lesione dei diritti delle minoranze e si sta proseguendo con la stessa applicazione delle regole che è avvenuta per quando questa maggioranza, nella scorsa legislatura, era opposizione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). In questo modo diventa molto complicato continuare i lavori in questa Aula. Questo è un provvedimento delicatissimo e noi abbiamo bisogno di poter lavorare anche assistiti dagli Uffici. Siamo dentro orari che, è chiaro ed evidente, non sono orari che consentono il massimo della lucidità nell'affrontare questo problema. Siamo dentro un provvedimento che determina necessariamente conflitti di natura politica. Abbiamo bisogno dell'assistenza degli Uffici e quando noi chiediamo un qualcosa da questo banco, anche in una dichiarazione di voto, per sapere qual è una cosa, qual è quel dispositivo, qual è quella normativa, abbiamo bisogno che ci si dica: questa è la normativa eccetera. Gli Uffici non assistono solo la Presidenza del Consiglio, assistono anche i consiglieri, nella loro funzione, di maggioranza e di minoranza e non possiamo rimanere qua ad aspettare anche gli strumenti per poter continuare a lavorare.
PRESIDENTE. Onorevole Uras, mi sembra che gli Uffici manifestino la totale disponibilità, non solo nei confronti della Presidenza ma anche dei consiglieri, questo proprio non penso che possa essere detto. Grazie.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). La Giunta non risponde minimamente, ogni volta che le si fa una domanda, non risponde. Sono dieci giorni che faccio la stessa domanda e la Giunta non mi risponde. La Giunta non risponde!
PRESIDENTE. Onorevole Uras, onorevole Uras!Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Se siete stanchi andatevene!
PRESIDENTE. Onorevole Sabatini, prego.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Noi siamo qua e rimaniamo.
PRESIDENTE. Onorevole Sabatini, prego.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Ma non puoi impedire agli altri di lavorare.
PRESIDENTE. Onorevole Sanna! Onorevole Uras!
Prego onorevole Sabatini.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Me ne vado, Presidente. Non ci sono le condizioni minime di lavoro.
SABATINI (P.D.). Presidente, chiedo la sospensione se no rinuncio all'intervento. Non c'è il clima!
PRESIDENTE. No, prego. Prego, onorevole Sabatini.
SABATINI (P.D.). Rinuncio.
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PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Moriconi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MORICONI (P.D.). Presidente, certamente il clima non favorisce la prosecuzione di un dibattito che avrebbe meritato un'attenzione e una sensibilità diversa. Prendo la parola per esprimere il mio parere favorevole all'emendamento e quindi alla soppressione del comma 2, il quale comma 2 si rifà agli immobili di cui al comma 1. Il comma 1 parla di edifici con finalità turistico-ricettive. Ancora una volta sottolineo quanto poi anche l'onorevole Diana e l'onorevole Cuccu hanno sottolineato e che, anche secondo me, rappresenta un indebolimento o un'assenza di visione strategica dal momento in cui c'è una difficoltà a individuare i destinatari contenendoli all'interno di una definizione che è quella delle attività turistico-ricettive ed escludendo tutti gli altri che, ai sensi dell'articolo 7 della legge numero 135 del 2001, invece sarebbero invece dovuti essere annoverati. Ma non è tanto questo, stiamo intervenendo sui 300 metri, stiamo intervenendo in violazione delle norme vigenti e quindi il parere continua a essere negativo; negativo sul comma, negativo sull'articolo.
Nel nostro territorio, per esempio, se volessimo stare vicini a Cagliari nel territorio che va verso Capoterra e Pula, la maggior parte degli immobili destinatari della norma ricadrebbero nelle aree sottoposte a vincolo idrogeologico rispetto alle quali l'Assessore ha preannunciato emendamenti, sulla cautela e la tutela che tali zone dovrebbero avere un po' di più rispetto a quanto la norma già prevede o non prevede.
Ecco, vorrei sottolineare, per rappresentare la delicatezza e l'importanza dell'argomento e quindi la ruvidità con cui tale norma interviene su tali zone, che qualsiasi incremento di edifici in tali zone, che necessariamente implica anche l'occupazione di superfici nuove, implica o è assoggettato al nullaosta della forestale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, come i colleghi avranno avuto modo di verificare, ho cercato di non partecipare a questo dibattito perché di dibattito poco ha. Però devo dire che l'atteggiamento di qualche consigliere della maggioranza che, forse, nonostante sia qui da sei mesi come lo sono io, molto probabilmente non si è reso conto ancora che il Consiglio regionale è un'istituzione seria e non si tratta di sfidare i colleghi della minoranza, che hanno un proprio ruolo dignitoso quanto quello dei consiglieri della maggioranza, e quindi accusare noi di far perdere tempo alla Sardegna credo che sia la cosa peggiore. Quindi ho deciso di intervenire per cercare di riportare nel limite del possibile il dibattito su un binario diverso.
Credo che non si tratti di far perdere tempo alla Sardegna ma di fare gli interessi della Sardegna e sono convinto che, con questa discussione che stiamo facendo, non stiamo facendo assolutamente gli interessi della Sardegna, forse qualcuno sta cercando di fare interessi di una parte, di una minima parte, oppure gli interessi di qualcuno che sta fuori da questa Aula. Però noi siamo abituati a discutere e a lavorare sugli interessi di carattere generale e non sugli interessi particolari.
Chiedo ai colleghi della maggioranza, e soprattutto a lei Presidente e all'Assessore dell'urbanistica, di fermarci un attimo e di cercare di capire se effettivamente siamo o siete convinti che state facendo gli interessi della Sardegna. Io non credo che le cose che stiamo proponendo (prima con il disegno di legge, poi con una serie di emendamenti, ho capito il gioco delle parti, perché nella passata legislatura lo faceva l'attuale maggioranza, oggi lo deve fare l'ex maggioranza, per cercare di addivenire possibilmente a un accordo), siano da buttare via. Credo che sia opportuno fermarvi un attimo, fermarci un attimo, e verificare se ci sono le condizioni per cercare di fare un pezzo di strada assieme cercando di migliorare il testo in discussione. Sono convinto che, così facendo, faremo sicuramente gli interessi di tutti i sardi e soprattutto daremo ai sardi una legge che non sia solo di una parte o che tuteli solo una parte, ma che tuteli tutti i sardi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS (P.D.). Presidente, Assessori, consiglieri, colleghe e colleghi, insomma anche su questo emendamento una riflessione perché mi sembra, come già ho avuto modo di dire ieri, una stesura di una norma che non si sofferma sugli aspetti e sulle consequenzialità della norma, mi sembra molto labile, l'hanno ripresa anche i miei colleghi, la parte dove si subordina, in effetti, l'aumento di cubature, che non è un aumento di poco conto, sono cubature, appunto, che partono dal 20 al 30 per cento, e tutto subordinato alla riqualificazione dell'immobile, quindi delle strutture in termini del recupero energetico, va bene che si può quantificare, ma gli altri elementi che caratterizzano questa possibilità di aumento di cubatura sono legati al fatto della sicurezza strutturale. Mi chiedo: stiamo dando cubature a strutture non certificate? Se sono strutture già funzionanti io credo che abbiano già acquisito la sicurezza strutturale.
Ho un'altra perplessità quando si parla di qualità architettonica, cioè io non credo che la qualità architettonica possa essere lasciata esclusivamente alla certificazione documentale, fotografica, del tecnico abilitato per la progettazione e la ristrutturazione dell'immobile, credo che una riqualificazione, visto e considerato il contesto ambientale, là dove sono collocati questi immobili, debba essere fatta su un indirizzo che la Regione Sardegna debba porre antecedentemente all'avvio e quindi alla promulgazione di queste norme. Cioè, vogliamo che abbiano caratteristiche mediterranee? Allora si dà l'indirizzo della costruzione: cosa si intende per costruzione mediterranea e cosa si intende per costruzione moderna. Quindi devono essere esplicitate delle linee che conssentano, a coloro che poi vanno a valutare la certificazione deposta, il rispetto delle qualità architettoniche, perché "qualità architettoniche" è un termine molto generico e, in una norma, la generalità non vi può essere, perché si rischiano, davvero, interpretazioni personalistiche che nulla hanno a che fare poi con la tutela paesaggistica, con il miglioramento qualitativo delle nostre costruzioni, senza la possibilità che si attengano a quelle scelte, che appunto sono pertinenti della politica, che sono quelle di avere una visione del proprio territorio…
PRESIDENTE. Onorevole Agus, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Io penso che i sardi dalla politica vogliano risposte e non teatrini, e quelli a cui abbiamo assistito questa mattina, così come anche nelle giornate passate, sono autentici teatrini. Spostare strumentalmente il dibattito su questioni di lana caprina, questioni strumentalmente agitate come richiami al Regolamento, denota ormai una cosa, che avete perso ogni utile argomentazione in relazione al merito di questo provvedimento e quindi cercate di prendervela, come ieri, con il presidente Cappellacci, assente giustificato, dimenticando che il presidente Soru si agitava come un fantasma nelle stanze di questo palazzo e in spregio a questo Consiglio non si presentava in Aula, e non si presenta neppure da consigliere regionale. Quindi le reprimende fatele in casa vostra innanzitutto.
Oggi puntate il dito sul Presidente del Consiglio, che non ha bisogno di difensori, ma che sta amministrando con saggezza, scrupolo ed equilibrio il suo alto mandato. C'era ieri la dottoressa Sedda, segretario generale quando presiedeva l'onorevole Spissu, e c'è oggi; c'è oggi il dottor Dessì, come c'era ieri e mi pare che sia un affronto ai funzionari di questo Consiglio che fate, quando vi rivolgete al presidente Lombardo, perché il presidente Lombardo fa tesoro dell'esperienza e della competenza dei funzionari regionali, quelli di ieri e di oggi, che sono sempre gli stessi. Allora, strumentalmente agitate questioni che non hanno nulla a che fare con il dibattito oggetto della discussione, con il tema oggetto della discussione, e su questo non ci troverete assolutamente disponibili a un confronto. Noi approveremo la legge in ogni caso, per conto nostro, opposizione di questa natura non ci sollecita ad avere un confronto di nessun genere. Per quanto ci riguarda andremo avanti, la Giunta fa bene a mantenere la propria posizione, e lei anzi, Assessore, è troppo prodigo di risposte, perché questa opposizione non merita neppure risposte. Noi la sosteniamo, in ogni caso vada avanti. Questa maggioranza ha i numeri per votarsi da sé la legge, perché con questa opposizione liberale non è assolutamente possibile nessun dialogo, non è possibile nessun tipo di intesa, neanche la minimale, su alcun punto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, l'onorevole Pittalis ci ha ricordato il teatro, e ci ha anche fatto l'onore di recitare una parte in questa rappresentazione, una parte da protagonista e di questo lo ringrazio.
Caro onorevole Pittalis, caro Assessore, non mi sorprende che voi abbiate un giudizio dell'opposizione, come quello che è stato testé espresso, ho l'impressione però che questo giudizio nasconda un fastidio, un'insofferenza, un'indisponibilità da parte della maggioranza, almeno nella discussione su questo provvedimento, un fastidio al confronto. Voi avete i numeri, lo so bene, è innegabile; ma, allora, di tutto ci potrete accusare, tranne di non avere tentato, in maniera non condivisa, per carità, questo è legittimo, di presentare una proposta. Noi abbiamo fatto una proposta organica, c'è stato un rifiuto da parte vostra.
Caro Pittalis, e caro Assessore, pongo due domande, la disponibilità alla risposta e anche la qualità della risposta, che deve avere un segno di apertura se non altro al confronto, possono modificare o meno anche la condotta in quest'Aula. Io le chiedo, relativamente al comma 2, di cui noi chiediamo la soppressione, per favore, glielo chiedo come tecnico, mi risponda, Assessore: "Che bisogno c'è di aumentare la volumetria per migliorare l'efficienza dell'impianto di climatizzazione o per ridurre i consumi energetici?". Se l'obiettivo è ridurre i consumi energetici, Assessore, si può intervenire su tutto, sul periplo della casa, sugli infissi, sul tetto, si può migliorare tutto, senza aumentare la volumetria. Ancora, le chiedo, e chiedo una risposta: "Che bisogno c'è di aumentare la volumetria per migliorare le condizioni architettoniche?". Io ho paura che succeda il contrario se si vuole tutelare la qualità architettonica, perché la qualità architettonica è data da tante cose, modificando la volumetria si stravolge quella tipologia architettonica. Allora, se voi volete degli interventi che migliorino e abbattano il consumo energetico, badate bene, non c'entra nulla l'aumento della volumetria. Se non è così, per cortesia…
PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare la consigliera De Francisci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DE FRANCISCI (P.d.L.). Presidente, io non entro nel merito del dibattito sull'articolato, visto che di Piano casa si sta parlando molto poco, però a proposito del fastidio al confronto, cui faceva riferimento poco fa l'onorevole Diana, voglio elencarvi - faccio proprio l'elenco della spesa, onorevole Diana - le cattiverie e le offese che ci avete rivolto tra ieri sera, intorno alle 22, e stamattina: irresponsabile, indecente, delinquere, selvaggia aggressione, profitto massimo, speculazione, armamentario di confusione, schizofrenia, ignoranza miope e arcaica, dannosa, incapacità, abuso, assenza di regole, modo barbaro di intervenire, ossessione, assurdo, porcheria, mancanza di pudore, pasticcio, squallido, scandaloso, imbroglio, presa in giro, disastro aggiuntivo, confusione, distruzione, bugie, poca credibilità, cinismo, massacro, bollini che sollevano la conoscenza, marchio che rimane, vergogna, insistenza feroce al cemento armato. Questa è la vostra opposizione, in questo clima noi stiamo lavorando. E' un'opposizione evidentemente che si commenta da sola, il resto è superfluo, come ogni commento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Onorevole De Francisci, in quelle cose che lei ha detto non ci trovo nessuna offesa e nessuna cattiveria, sono degli aggettivi che definiscono il lavoro inqualificante che state portando avanti in questi giorni. L'onorevole Pittalis ci dice che i sardi vogliono risposte. E' proprio perché in questo provvedimento non c'è nessuna risposta a quello che chiedono i sardi che noi stiamo facendo questa opposizione perché vi stiamo portando a ragionare e voi vi state rifiutando di ragionare. La presidente Lombardo giustamente ci richiama alla prassi, ma se noi dovessimo richiamarci alla prassi che voi avete instaurato nella passata legislatura oggi non saremmo qua, oggi avremmo fatto le barricate, quello che avete fatto voi, vi siete imbavagliati, avete fatto le scenate. Noi questo non lo faremo. Noi entreremo nel merito. Noi non ci rifacciamo alla prassi che avete instaurato voi nella passata legislatura. Noi entriamo nel merito e non è perché non è possibile il dialogo che non state dialogando, dite perché non state dialogando, dite la verità! E' perché non potete dialogare! Ogni spiraglio che voi aprite al dialogo svilupperà uno squarcio nella vostra fragile maggioranza. Uno squarcio! Quindi non potete parlare, non potete aprire bocca nel merito perché ci date ragione, se aprite bocca poi ci sarà uno squarcio tra di voi, uno sfascio!
Ecco perché non potete scaricare su di noi le vostre debolezze e i vostri problemi. Entrate nel merito e nel merito voglio entrare anche su questo comma 2 dell'articolo 4, che è un vero e proprio lasciapassare a una nuova colata di cemento, colleghi. E' il lasciapassare, questo è il termine esatto per definire questo comma di questo articolo 4. Non c'è un'idea di sviluppo turistico alla base di quello che avete scritto. Dov'è l'Assessore del turismo? Dov'è l'Assessore del turismo? Qui non c'è e in occasione della discussione su questo articolo doveva essere qua come doveva esserci ieri Prato sull'articolo 3.
(Interruzione del consigliere Mula)
CUCCU (P.D.). No, deve venire qua a darci risposte, quelle che voi non ci date. Ci deve dire perché è necessario che ci sia questa colata di cemento in Sardegna sugli alberghi, qual è la ragione per cui è necessario ampliare gli alberghi. Se ce lo spiega, può darsi che siamo anche d'accordo. Se ci dice qual è la vostra idea di sviluppo turistico, se ci dite che cosa è necessario fare per sviluppare il turismo nella nostra isola, che ha vissuto un anno di gravissima crisi, allora può darsi che ragioniamo, ma non c'è nessuno che ci porta un ragionamento, ci dite solo che ci sarà un incremento volumetrico del 20 e finanche del 30 per cento. Ecco, questo non ci basta. Non ci basta e non ci basta nemmeno che ci scaricate addosso degli insulti, questo non è il modo di ragionare.
Vi siete alzati in piedi, due interventi della maggioranza stamattina, per dire che cosa? Che con questa minoranza non si può dialogare? Entriamo nel merito. Se entriamo nel merito, poi vediamo se siamo in condizioni di dialogare o se siete voi che, invece, vi rifiutate di dialogare.
STOCHINO (P.d.L.). L'abbiamo fatto in Commissione!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA (P.D.). In Commissione? Stochino, lascia perdere la Commissione!
PRESIDENTE. Onorevole Manca, prego.
MANCA (P.D.). Capita a pennello, Presidente. Presidente, sorrido bonariamente e senza usare toni offensivi nei confronti dell'onorevole Stochino, ma lui richiama la Commissione e veramente mi viene da sorridere, onorevole Stochino. Io penso che il dibattito di quest'aula sia proprio figlio di quello che è accaduto in Commissione, non per responsabilità dei colleghi - adesso non state tutti a muovervi sulle sedie - ma oggettivamente per l'impostazione che è stata data da questa maggioranza e da questa Giunta regionale a questo provvedimento. Un provvedimento blindato è arrivato in Commissione, rispetto a una disponibilità, a un dialogo, a un progetto di legge alternativo, che può avere i suoi limiti, parla di piano casa del quale forse voi parlerete successivamente, però oggettivamente la volontà - anche su specifici temi - era di totale chiusura, tanto è vero (ed è evidente quello che è avvenuto in Commissione) che anche la disponibilità degli amici sardisti, messa in campo per modificare alcune cose che loro non condividevano e consideravano errate, è stata totalmente messa a margine ed è stato chiesto di fare ragionamenti successivamente. In quei famosi tavoli che citava l'onorevole Stochino ci siamo visti, abbiamo deciso, abbiamo fatto, ma questo mi sembra veramente riportarci indietro e sentire voi parlare quando ci accusavate dello stesso tipo di atteggiamento.
Sull'abrogazione del comma 2, per il quale voterò a favore, chiedo nuovamente all'Assessore che fine ha fatto il ruolo dei comuni in questo senso. Io vedo autorizzazioni date tramite autocertificazioni, praticamente fatte all'interno della DIA, con successive certificazioni a produrre tramite il direttore dei lavori ovvero quando le cose sono già passate, Assessore, quando le cose sono accadute, quando non si può mettere sicuramente rimedio, anche in un contesto dove per fare tutte queste verifiche ci vuole un'attenta squadriglia di persone che si occupino solo di questo. Utilizzare, invece, il ruolo dei comuni per un'attenta considerazione su quelli che sono gli interventi sarebbe stata la cosa più normale, la cosa più facile da attuare, così come fanno in tutte le altre regioni. In tutte le altre regioni c'è sempre il passaggio tramite la delibera del consiglio comunale, qua viene assolutamente tralasciato e dimenticato
Assessore, lei è chiamato più volte in causa da quest'Aula, come i colleghi di maggioranza, penso che il confronto si possa ricomporre, anche evitando parole o aggettivi che possono essere più o meno offensivi, però si possa ricomporre nel momento in cui c'è la disponibilità al dialogo serio e al confronto sulle cose della legge e non a voli pindarici su niente. Sentendo la vostra voce, i vostri pareri, penso che avremo l'opportunità di capire se c'è spazio per trovare soluzioni positive per i sardi e non per noi stessi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, mi occorre un chiarimento perché non ho capito se è un dibattito sul Regolamento, sull'ordine dei lavori, visti i contenuti della discussione e dell'intervento dell'onorevole De Francisci, che posso rasserenare, ne sentirà anche delle altre perché non abbiamo neanche finito e quindi l'elenco sarà lungo.
Sto all'argomento, Presidente, però non capisco come si possa intervenire su un emendamento e parlare del ruolo che dovrebbe avere l'opposizione. Non lo capisco! Sarà un mio limite probabilmente, ma non lo capisco. Assessore, tra il Comitato tecnico-scientifico che lei ha citato e la Commissione, io credo che ci sia una qualche differenza, cioè un conto è individuare dei tecnici che devono fornire alla Giunta, alla Presidenza, consulenze di tipo tecnico-scientifico per la redazione di un piano, un conto è una commissione che deve decidere circa degli interventi che andranno a speculare sulle coste. Sono due cose diverse. Io posso prendere un consulente e non tener conto della consulenza che mi dà il consulente, posso avere questa consulenza, farne buon uso, cattivo uso, in parte o in minima parte; se invece io do a una commissione, composta da tre tecnici, il compito di decidere se quell'intervento va bene o va male, nell'ambito dei 300 metri delle coste, stiamo parlando di altre cose. Stiamo parlando del potere lasciato a una commissione di tre tecnici scavalcando i comuni, scavalcando tutte le regole che noi facciamo, perché questo è un Paese che fa le regole e poi sistematicamente le viola facendo altre regole e consentendo a chi può fare abusivismo di sanare, e ancora la risposta non c'è stata data, se anche coloro che hanno sanato abusi edilizi possono usufruire di incremento di cubatura, quindi ad abuso sommare abuso, questa volta giustificato con legge. Io non so se si possano avere queste risposte, comunque il voto è favorevole per la soppressione del comma 2 dell'articolo 4.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Ne ha facoltà.
ASUNIS, Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Signor Presidente, è mia consuetudine dare sempre risposte, proprio per una mia forma mentis e, quindi, mi scuso anche un po' con tutti voi. Inizierei subito con quanto richiestomi dal consigliere Diana - che non vedo e quindi glielo racconterò dopo - che ha fatto una serie di osservazioni interessantissime, presumibilmente, anzi ne ho la contezza, non era presente quando ho fatto l'intervento in riferimento alla chiusura della discussione generale.
Mi permetto di osservare che nella Regione Sardegna ci sono competenze di livello regionale e ci sono competenze di livello statale per cui qualsiasi intervento su aree che sono vincolate dal Ministero abbisogna comunque sempre di un nullaosta da parte del Ministero o da parte di un soggetto delegato dal Ministero, fermo restando che il controllo rimane sempre in capo al Ministero. Quindi, questa Commissione, che è stata forse interpretata da qualcuno come il soggetto che decide in assoluto che cosa si può fare e che cosa non si può fare, rappresenta esclusivamente una prima griglia di intervento, fermo restando che tutti gli altri pareri e gli altri nullaosta sono comunque obbligatori, ma forse leggendo tutto l'articolato ve li ritrovate in riferimento alla documentazione che dev'essere allegata, è forse sfuggito, all'istanza così come è consegnata all'amministrazione comunale.
Per quanto riguarda invece le tematiche afferenti nello specifico la fascia dei 150 metri, un tempo, e poi dei 300 metri, voi tutti sapete, in particolare coloro che hanno convissuto, così mi è sembrato di cogliere la settimana scorsa, che hanno convissuto con me, che esistono delle norme, quali quelle ricontenute dapprima nel decreto Soddu e poi rivisitate nel decreto Floris, che identificano indici, e sono quegli indici che anche la passata Giunta regionale ha posto in campo nell'esame delle richieste d'intesa che afferivano la realizzazione di opere nella fascia dei 150 metri, e/o dei 300 metri, a seconda che si tratti dell'Isola madre o delle Isole minori, perché a tal proposito ricordo all'Aula che la normativa regionale, in ordine a questo tema, prevede ormai da decenni una diversificazione tra disposizioni afferenti l'Isola madre, 300-2 chilometri, e le disposizioni afferenti le Isole minori, 150-1000 metri.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI MARCO (P.D.). Presidente, colleghi, anch'io farò un intervento omnibus visto che, per usare espressioni che ieri si sono usate spesso, anche altri colleghi l'hanno fatto non intervenendo sull'emendamento in discussione, non dichiarando il loro voto, ma esprimendo un'opinione sull'andamento dei lavori di queste sedute del Consiglio. Forse dobbiamo intenderci, per voi questo è un provvedimento molto positivo per l'economia e lo sviluppo della Sardegna, per noi è un provvedimento molto negativo, perché rischia di procurare una ferita irrimediabile all'ambiente della Sardegna, perché viola principi legislativi sovraordinati e quindi probabilmente potrà essere sanzionato dalla Corte costituzionale; noi pensiamo che votare a favore di certe norme che potranno riportare le ruspe, per esempio, ad un passo dal mare, sia una cosa molto grave, anche da un punto di vista della moralità pubblica, del dovere di rappresentare le nostre opinioni agli elettori e ai sardi e non ne vorremmo essere corresponsabili.
Vengo alla questione che non è solo una questione relativa al Regolamento, secondo me, ma attiene alla tutela dei diritti non solo delle minoranze, ma anche dei singoli consiglieri e quindi degli elettori che rappresentano. A me, se un Capogruppo precedentemente chiede la verifica del numero legale, che venga impedito di poter registrare, di poter dire ai cittadini come ho votato su norme che considero molto gravi, pare una violazione dei miei diritti, in presenza, ripeto, com'è stato detto dai miei colleghi, di una norma che è chiara; e se non è troppo chiara, Presidente, io la invito, non per rubare tempi ai lavori dell'Aula, durante qualche pausa riunisca la Giunta per il Regolamento, ci faccia interloquire su questo tema perché, ripeto, io credo che sia un diritto dei cittadini sapere come votiamo su singole norme, se lo riteniamo opportuno e, in questo caso, in questa legge questo diritto sia ancora più forte.
Per cui non si tratta di fare ostruzionismo, si tratterebbe, mi riferisco ai colleghi che dicono che noi non vogliamo fare una discussione civile e educata su questo tema, si tratterebbe invece di farla in quest'Aula; voi non la state facendo. Voi avete un dovere, di assicurare il numero legale, e noi abbiamo un diritto, quello di avvalerci degli strumenti di tutela delle minoranze, perché dobbiamo lanciare un allarme ai sardi, lo facciamo da qua dentro e lo faremo fuori, perché ciò che sta accadendo qua dentro non è un fatto di ordinaria amministrazione, è una cosa che rischia di avere una valenza epocale e noi, attraverso questi strumenti, stiamo anche cercando di denunciare ciò che voi, con il vostro silenzio, non potete denunciare, ma sapete che si sta consumando in quest'Aula.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Meloni. Io condivido le valutazioni che lei ha testé fatto, infatti ho già detto che convocherò la Giunta per il Regolamento affinché venga data l'interpretazione della norma oggetto di contestazione, così come sono d'accordo che non possa essere preclusa la possibilità di far certificare con il voto elettronico la posizione di ogni singolo consigliere che deve rispondere ai propri elettori. Ma nel momento in cui il Regolamento prevede che la verifica del numero legale possa essere fatta in prossimità di una votazione per alzata di mano e i Capigruppo dell'opposizione ritengono di dover chiedere la verifica del numero legale, vuol dire che si sta rinunciando a quella prerogativa, perché altrimenti la verifica del numero legale, onorevole Meloni, non può essere richiesta.
Comunque, affronteremo la questione nella Giunta per il Regolamento, stiamo recuperando anche i lavori della precedente Giunta per il Regolamento, perché io, che ne facevo parte, posso testimoniare che il fine era quello di garantire la presenza in aula dei consiglieri durante le discussioni generali perché si assisteva a uno spettacolo desolante di un'Aula vuota, dove l'interlocuzione avveniva tra chi interveniva e il rappresentante della Giunta regionale.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, relativamente alla richiesta di voto segreto o di verifica del numero legale, voglio citare l'amico, collega, Ignazio Artizzu, che, per me, nella scorsa legislatura, dette esempi assolutamente inarrivabili di come può essere usato questo strumento dall'opposizione. Relativamente poi agli aggettivi, al di là di qualche momento in cui si è potuto anche trascendere nella foga e nella passione nel difendere argomentazioni a cui ognuno di noi è profondamente legato e di cui è profondamente convinto, mi sembra che il dibattito su questo argomento e su questa legge sia stato assolutamente corretto, anche in questo caso abbiamo esempi inarrivabili in altre sedi. Se dobbiamo parlare di insulti, di aggettivi, tra l'elenco fatto dalla gentile collega De Francisci non c'è il termine "farabutto", manca il termine "comunista", il peggiore di tutti! Non abbiamo usato questo termine che è il peggiore insulto che si possa nominare in Italia. Per cui, fare l'elenco degli aggettivi in una discussione animata quale quella su un argomento così importante, penso non serva. Io spero di non aver contribuito ad allungare quella lista e vorrei evitare di allungarla, però pregherei, se possibile, oltre agli aggettivi, di tentare di entrare nel merito e di rispondere anche alle argomentazioni che si fanno.
Allora, io prego il collega Pittalis, nel prossimo intervento, se può, di rispondere a una mia convinzione, al fatto cioè che questo articolo in particolare, ma il provvedimento complessivamente (vedi gli articoli 1, 2 e 3 che avete già approvato) vadano nella direzione sbagliata; ho tentato di rilevarlo ieri notte nel mio intervento sulla discussione generale, vanno nella direzione sbagliata del pensare che il turismo in Sardegna sia volume, sia mattone, sia cemento. Badate, questo è un difetto di origine dello sviluppo turistico in Sardegna e, su questo difetto di origine, vorrei che ci fosse una riflessione e una discussione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MULA (Riformatori Sardi). Presidente, intanto fa piacere che sia tornato centrale il ruolo dei comuni. Ha ragione l'onorevole Uras, che io ringrazio, è tornato in aula, che ieri ha detto che stavamo commissariando i comuni; vorrei ricordare che i comuni erano già commissariati, se vogliamo vedere o andare ad analizzare quando è che sono stati ascoltati i comuni, quando si è fatto e costruito il PPR, vorrei capire qual è l'apporto che in passato i comuni hanno dato proprio per costruire questo Piano paesaggistico che voi continuate a difendere e che invece vi ha affondato nella precedente amministrazione.
Vorrei capire anche qual è la vostra proposta in alternativa al nostro Piano casa, chiamiamolo così; cioè, dite che nella fascia dei 300 metri è scandaloso, non si deve costruire, nelle zone A non si deve costruire, nelle zone B idem, nell'agro non si deve fare nulla. Mi dovete far capire qual è la vostra proposta di legge per aprire un dibattito serio, ma è quella di fare le case popolari e di metterci pure le risorse? E' questa la proposta seria su cui noi dobbiamo discutere? Vorrei dire all'onorevole Cuccu, che è intervenuto poco fa, che io non riesco a capire qual è la parte dei sardi che voi ascoltate; inoltre, se ha un attimino di tempo, vorrei invitarlo a leggersi anche le dichiarazioni pubblicate oggi sulla stampa riguardanti aziende che stanno licenziando e la relativa perdita di 50 posti di lavoro, eccetera, eccetera, che individuano - non lo dico io - il soggetto responsabile di tutto questo; io credo che la risposta sia nella stampa, probabilmente state vedendo e analizzando quello che vi fa comodo. Il confronto serio è portare proposte serie per ribadire la legittimità dell'intervento. Siccome si parla di Codice Urbani, io credo che la legittimità di questo provvedimento di legge stia soltanto in un unico articolo, nell'articolo 8. Credo che noi abbiamo pieno titolo e legittimità nell'operare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, io credo di poter rispondere al collega che mi ha preceduto dicendo che, visto che è anche sindaco, sicuramente se si fa un esame di quello che è successo negli ultimi quattro anni e mezzo certamente gli enti locali sono stati quelli ai quali è stata ridata dignità, sono quelli che sono stati messi sullo stesso piano, sono stati quelli che, al di là del fatto di essere di centrodestra o di centrosinistra, nonostante ci fosse una maggioranza di centrosinistra, hanno potuto accedere allo stesso modo alle risorse disponibili nel bilancio regionale e credo che questo sia un fatto che nessuno può smentire.
Poi, per quanto riguarda le nostre proposte, caro collega, senza andare a fare grande pubblicità, piano casa o piano cemento, come lo volete chiamare, credo che negli ultimi anni l'Amministrazione regionale abbia incentivato notevolmente il problema della casa in Sardegna, il problema della prima casa per le giovani coppie, rifinanziando non solo le case popolari, ma rifinanziando il mutuo a tasso agevolato per costruzione, acquisto e ristrutturazione, oltre che e soprattutto dando, per le giovani coppie, contributi a fondo perduto di 25 mila euro che certamente non risolvevano definitivamente il problema, ma erano una grossa mano d'aiuto.
Voi siete riusciti a fare molto su quello che la Giunta di centrosinistra aveva messo in campo, siete riusciti in questi sei, sette mesi di Governo regionale a bloccare anche quelle graduatorie che erano già state approvate e che solo in questi giorni stanno iniziando a essere evase. Credo che sarebbe stata cosa più seria, più giusta se, invece di andare a perdere tempo settimane su discorsi di questo tipo, avessimo discusso prioritariamente di questi problemi, avremmo risolto il problema della casa delle giovani coppie, dei giovani o dei meno giovani, ma soprattutto in questo modo sì che avremmo rilanciato l'economia e l'edilizia. Non credo che la possibilità di dare deroga di 10 metri o del 10 per cento, o del 30 per cento agli alberghi in costa risolva i problema dell'edilizia e soprattutto risolva il problema del turismo. Gli ultimi dati, dati recentissimi, ci dimostrano che gli alberghi hanno avuto difficoltà a riempire le stanze già in uso per la loro attività e molto probabilmente avremmo fatto meglio anche in questo settore a spendere di più sulla pubblicità, su quello che consente ai tour operator...
PRESIDENTE. Onorevole Solinas, il tempo a sua disposizione è terminato.
Metto in votazione gli emendamenti numero 19 e 195, identici. Chi li approva alzi la mano.
(Interruzione del consigliere Salis)
PRESIDENTE. Onorevole Salis, abbiamo già specificato prima. Siccome è stata chiesta la verifica del numero legale e la verifica del numero legale può essere fatta soltanto in prossimità di una votazione per alzata di mano, ho specificato ai Capigruppo che, se si chiede la verifica del numero legale, poi la votazione deve avvenire per alzata di mano, è stato già specificato prima.
SALIS (I.d.V.). Quindi non si può più chiedere?
PRESIDENTE. Non si può più chiedere.
SALIS (I.d.V.). Quindi non ho la prerogativa che avevate nella scorsa legislatura?
PRESIDENTE. Onorevole Salis, le prerogative sono proprio esattamente le stesse della scorsa legislatura.
(Non sono approvati)
E' stata chiesta la verifica del numero legale dall'onorevole Salis. Invito un altro Capogruppo ad appoggiare la richiesta.
(Appoggia la richiesta il consigliere Uras.)
Quinta verifica del numero legale
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la verifica)
Prendo atto che i consiglieri Barracciu, Greco, Murgioni, Petrini, Salis, Solinas Christian e Uras sono presenti.
PRESIDENTE. Dichiaro che sono presenti 47 consiglieri.
Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lombardo - Mariani - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra.
Poiché il Consiglio è in numero legale, proseguiamo la seduta.
Metto in votazione l'emendamento numero 129.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Ormai non faccio più la domanda che sto ripetendo da giorni, però mi piace ricordare che la Giunta regionale non è che può scegliere di rispondere o di non rispondere al Consiglio. La Giunta regionale deve rispondere al Consiglio perché è un problema di relazione di tipo istituzionale, sono due organi della Regione che, lo voglio ricordare a tutti, non sono neppure sullo stesso piano, perché mentre alla Giunta compete una rappresentanza parziale della popolazione, al Consiglio regionale compete la rappresentanza complessiva del popolo sardo e chi non risponde al Consiglio regionale, ai suoi componenti, non risponde al popolo sardo ed è un pesante, gravissimo modo di comportarsi che viola i principi della buona gestione, del buon governo delle istituzioni democratiche.
Io sono dall'inizio della discussione che pongo una domanda: a quali cubature ci riferiamo? E aggiungo: alle cubature che sono previste in progetto e che sono state legittimamente realizzate in ogni tempo? Alle cubature che invece sono state anche illegittimamente realizzate e sono state però sanate attraverso disposizioni di legge nazionale e regionale? Oppure alle cubature effettivamente realizzate ancorché in difformità alle leggi e ai progetti?
Questo ho chiesto dall'inizio e a questa domanda la Giunta non ha risposto perché ha scelto di non rispondere violando quei principi di relazione istituzionale corretta tra gli organi della Regione. A questa domanda mi rispondo da solo. E' chiaro ed evidente che, quando ci riferiamo alle cubature, ci riferiamo anche a quelle realizzate in difformità delle leggi e che questa è una grande norma transitoria di sanatoria senza pagare oboli, senza pagare oblazioni, senza cioè pagare il prezzo dell'aver distrutto, cementificato e danneggiato il territorio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Vorrei proseguire sulle domande del collega Uras. Assessore, quante volte è possibile usufruire di questa legge? Se io faccio l'ampliamento, lo chiudo, lo accatasto, dopo un mese lo richiedo, la legge me lo consente. Non dite niente, a futura memoria. Cioè è scatenante questo, non avete neanche previsto di specificare una sola volta, almeno ditelo, ma non lo dite, non lo dite. Mi deve rispondere alla domanda: "Perché il 50 per cento degli incrementi di volume si fanno in posti letto fuori dalla fascia costiera e non si fanno all'interno?". Avete forse acquisito il parere delle strutture ricettive? Non mi risulta le abbiate sentite neanche nella Commissione, infatti dovevate sentire solamente i costruttori cioè quelli che devono fare il profitto, non quelli che poi magari non hanno utilità a fare quell'intervento.
Voglio fare una domanda; all'articolo 8 si dice, collega Uras, che le volumetrie, i premi sono cumulabili, vale a dire che se uno può usufruire del 25 per cento per miglioramenti dovuti all'attuazione del piano paesaggistico, li cumula con un massimo del 30 per cento che presentate voi qua, cioè, può fare il 55 per cento in più perché dicono che sono cumulabili, anche in fascia costiera, allora la domanda è questa: "Ad Arzachena, per esempio, dove tutte le strutture ricettive sono già state costruite in deroga, perché sono al 400 per cento dei tassi, come ci comportiamo?". Cioè dove abbiamo sfondato qualunque limite, dove sta la deroga? Sarebbe una deroga alla deroga? Mi deve rispondere perché loro devono sapere che cosa stanno approvando perché poi ne risponderanno.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SABATINI (P.D.). Io prima ho rinunciato all'intervento perché davvero in questo clima è difficile proseguire nel dibattito. Volevo dire alla collega De Francisci, che stimo, che davvero non si scandalizzi. Non si scandalizzi perché se lei, capisco che potrebbe essere troppo oneroso andare a rileggersi tutti gli atti del Consiglio e di quest'aula, ma se lei avesse un po' di tempo, le assicuro che quegli atti sono un'enciclopedia dell'insulto, della maleducazione, di fatti che sono inenarrabili, tra l'altro lei è stata nella scorsa legislatura brava cronista in questa aula, ha lavorato in questo Consiglio regionale e ha riportato sulla cronaca tutto quello che è successo, in tutte le leggi, le ricordo la legge salva coste, le ricordo il Piano sanitario, tutte le leggi in cui siamo stati continuamente insultati dall'allora minoranza oggi maggioranza. Quindi, davvero non si deve scandalizzare di niente. E anche il fatto per cui ci si dice che non c'è possibilità di avere un confronto, un dialogo, ma smettetela, non avete la capacità neanche di dialogare tra di voi! Io vorrei sbobinare ad esempio alcuni interventi che voi, alcune persone della vostra maggioranza, avete fatto durante la discussione generale.
L'onorevole Silvestro Ladu ha mosso una serie di questioni in discussione generale su questa legge, sui 300 metri l'onorevole Capelli è uscito dall'aula, l'U.D.C., i giornali hanno detto che ha votato per spirito di servizio, i Sardisti sono rimasti inascoltati, io ho ripreso stamattina e le assicuro, onorevole Cuccureddu, lo farò nei prossimi interventi, ho ripreso alcuni suoi ragionamenti di ieri fatti sullo sviluppo turistico in cui ha sostenuto che questo articolato è inadeguato, è fuorviante, non va nella direzione in cui si deve portare il nostro turismo, lo sviluppo del nostro turismo. Lei pensa che sarà ascoltato dalla sua maggioranza? Io credo di no. Quindi non ascoltate noi, ma non vi ascoltate neanche tra di voi, non avete aperto un confronto neanche tra di voi, siete condannati al voto, ad accettare così questo provvedimento con lo squallore con cui l'avete scritto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Riprendo da dove ho lasciato, l'Assessore ha usato un termine che è tra i più offensivi che possano essere utilizzati in questa aula. Ha usato il termine "intesa" nel suo precedente intervento. Lei ha usato il termine "intesa", Assessore, lei non sa che il termine "intesa" è stato "brandito" come un termine politico, negli scorsi mesi, come un qualcosa di innominabile, non si poteva nominare il termine "intesa" perché era un termine su cui aleggiavano tutte le fantasie più sfrenate, qualcosa di vergognoso, bisognava nasconderlo, è stata accusata la precedente Giunta, il presidente Soru, l'allora assessore Sanna, volevano fare le "intese". Tra l'altro abbiamo anche avuto un tabulato sulle intese proposteci dal collega Giacomo Sanna in cui ho trovato per esempio quattro intese del mio comune. Ho detto: "E cavolo! Anche a Settimo San Pietro stanno facendo porcherie!". Sono andato a vedere ed era un'intesa su dei piani di fabbricazione che sono stati regolarmente approvati su proposta del comune e che facevano parte di quel lungo elenco che, se andiamo a sfrondare da tutti questi casi, prevedeva situazioni in cui, primo interlocutore il comune, secondo interlocutore i privati, gli imprenditori, gli imprenditori di cui il centrodestra si riempie la bocca tanto, come soggetti fondamentali per lo sviluppo, la provincia, l'istituzione provinciale, la Regione come competente nell'ambito dell'urbanistica, ebbene, qualcosa di un tavolo di concertazione importante su cui riuscire a conciliare le esigenze diverse in termini di sviluppo ma in termini anche di tutela dell'ambiente. Assessore Asunis, la pregherei di salvare questo istituto, lei l'ha già detto nel precedente intervento, salvi questo istituto perché, nella particolarità di alcuni interventi, quelli nel settore alberghiero, per tornare all'articolo 4, sono interventi assolutamente da intesa perché vanno visti nel dettaglio, non si può...
PRESIDENTE. Onorevole Salis, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Il comma sul quale stiamo discutendo, dal quale ci allarghiamo o ci allontaniamo, forse qualche volta ritorniamo, riguarda una ulteriore premialità alle strutture ricettive per quanto riguarda l'attenzione sugli aspetti energetici. Torno a dire comunque che, in ogni caso, la posizione di questa minoranza è, nei confronti di questa legge, di rigetto totale. Poi indipendentemente dai termini che usiamo nel corso del dibattito comunque si vuole dimostrare o manifestare con forza questa nostra contrarietà, questa nostra avversione a questo progetto che nasce dall'idea di risolvere i problemi dell'economia in Italia e in Sardegna attraverso meccanismi che sono assolutamente inadeguati. E chiudo qui questo argomento.
Per quanto riguarda invece gli aspetti volumetrici, ritorniamo a rimanere in dubbio relativamente a chi potrà usufruire e porto un esempio: negli anni '90, il comune di Alghero, in assenza di piano urbanistico comunale, avendo esaurito le aree da utilizzare e in attesa dell'approvazione del PUC che fu portato all'attenzione del Consiglio comunale nei primi anni del '98 e ahimè non approvato, aveva trovato una soluzione dietro la forte pressione degli operatori turistico alberghieri di andare in deroga agli indici e consentire un aumento volumetrico proprio per le strutture ricettive per favorire, come dire, una maggior possibilità economico-occupativa, direi anche di immagine per una città turistica come Alghero.
Oggi porto all'attenzione dell'Assessore, e quindi della Giunta, la questione e pongo una domanda: "Queste strutture, che già sono andate in deroga rispetto agli indici previsti dagli strumenti in vigore, potranno godere di ulteriore premialità?". E concludo: con le sue conseguenze che potete immaginare in una città già così fortemente edificata, con volumi che stanno al limite di ogni potenzialità, ulteriore premialità che creerà una disarmonia, chiamiamola così, visto che si fa attenzione anche ai termini, nei confronti di una città che continua a difendere la sua qualità di immagine di città turistica.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Intervengo molto rapidamente. Le preoccupazioni dell'onorevole Sanna Gian Valerio sono assolutamente anche le mie preoccupazioni. Nel senso che le deroghe sono state concesse da tutti i consigli comunali, non avendo chiaro un modello di sviluppo turistico che oggi comincia a delinearsi un po' in tutte le regioni europee, in maniera più attenta alle valenze dei territori, alle questioni identitarie, alla proposta di cultura, insomma, a cercare di far vivere al turista l'esperienza della propria cultura, e non soltanto a farlo immergere nel mare che bagna le coste della Sardegna. Da noi, quando si è cominciato a fare turismo, i turisti si chiamavano semplicemente "bagnanti", quella era la funzione, l'immersione in acqua e quindi il turismo era necessariamente legato a pochi mesi. In quel periodo sono state date deroghe, molte deroghe, deroghe che mediamente andavano intorno al 300 per cento dei volumi assentiti, quindi in tutti i centri sul mare abbiamo queste grandi costruzioni, ad Alghero abbiamo il "Catalunya", a Castelsardo abbiamo su tutti gli alberghi, 19 alberghi presenti, 17 costruiti in deroga, quindi è evidente che oggi, se dovessimo dare una deroga sulla deroga, cioè chi ha già avuto il 300 per cento del volume medio degli edifici vicini, e dovessimo dare il 20 per cento su 400 per cento, è chiaro che si creerebbe una stortura inammissibile e inaccettabile.
Io credo che questa non sia né la volontà della maggioranza né la volontà della minoranza, è evidente che questo articolo è mirato per le zone extraurbane, che non hanno beneficiato di deroghe, e per gli interventi in area urbana, ne parlavo prima anche col dottor Cocco, è chiaro che su chi ha avuto le deroghe come lex specialis alla normativa generale inserita all'interno dell'articolo 2, relativo alle attività produttive, dovremo mettere una lex specialis mirata alle attività turistico-ricettive che eviti che, sulla deroga già maturata, ripeto del 300-350 per cento mediamente, possa maturare un'ulteriore deroga del 20 per cento. Mi pare una norma di buon senso che credo che la Giunta potrà accogliere.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, volevo tranquillizzare l'onorevole Sabatini, noi non siamo affatto appiattiti sulle posizioni della Giunta o dall'Assessore. In questa maggioranza per fortuna si dialoga molto, si dialoga al punto che è stato possibile che ieri sia stato votato un emendamento, il numero 424, col vostro fondamentale concorso, per lo meno con una parte della minoranza e, guarda caso, quella parte della minoranza che era la più intransigente. Non me ne voglia l'onorevole Salis, se chiedendo quel voto segreto di fatto ha mascherato una sua volontà, che era quella di far passare l'emendamento. Allora le cose bisogna dirle con il loro nome e con il loro cognome, perché è giusto che i sardi sappiano che quell'emendamento ha come primo fondamentale caposaldo il fatto che l'onorevole Salis ha chiesto il voto segreto. Questo è per dire, onorevole Salis, che lei sta andando contro tutto e contro tutti, solo che ha fatto votare a voto segreto un emendamento, il numero 424, che crea una nuova fattispecie in Sardegna, che non era mai esistita, oggi è legittima, è votata dal Consiglio e pertanto è legittima.
Però devono sapere i sardi che lei ha imposto ai comuni il lotto minimo, lo ha imposto lei. Quello che non era mai stato imposto, né dal decreto Soddu, né dal decreto Floris, lo ha imposto lei. I comuni oggi dovranno assolutamente utilizzare la norma che è stata votata ieri, che a me può anche andare bene, a me personalmente, nel senso che vivo in una città dove il lotto minimo è sempre stato un ettaro, però guarda caso in Sardegna esistono delle città dove il lotto minimo non è mai stato un ettaro, era di tre ettari, oggi noi vogliamo imporre a quella città di utilizzare un ettaro. Benissimo, è legittimo, però bisogna dire le cose con nome e cognome, cioè bisogna capire che posizione sta argomentando lei oggi in Aula, onorevole Salis.
Noi siamo assolutamente contrari alle intese, ma alle sue intese, quelle del presidente Soru, certo che siamo contrari a quelle intese, ci mancherebbe altro! Mentre l'intesa di cui si tratta non è assolutamente quella del presidente Soru, assolutamente, e non lo può essere, e anche di questo abbiamo discusso in maggioranza.
Poi per quanto riguarda le deroghe sulle deroghe, certo è che gli immobili che oggi insistono, soprattutto le strutture alberghiere, hanno certamente bisogno di essere rivisti completamente, a suo tempo era una deroga, ma le esigenze turistiche di allora sono completamente diverse da quelle di oggi, certamente, per cui c'è necessità che noi concediamo questa possibilità di andare ancora in deroga, perché sono cambiate le esigenze…
PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Moriconi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MORICONI (P.D.). Presidente, intervengo per esprimere la mia approvazione all'emendamento in discussione e aggiungere, nelle mie considerazioni, che il fatto che i bonus volumetrici concessi nelle diverse tipologie, comprese quelle a finalità turistico-ricettive-residenziali (coloro i quali insomma beneficerebbero del 20 per cento in più senza interventi qualificati di contenimento del consumo energetico) rappresenta una ulteriore dimostrazione di debolezza strategica per una semplice ragione, perché gli interventi qualificati e legati al contenimento del consumo energetico rappresenterebbero, per le nostre imprese, una importantissima opportunità di business legata a nuovi mercati, che tali interventi rappresenterebbero. Lo dico pensando che tale provvedimento che noi oggi continuiamo a discutere rappresenta una linea, la linea che conduce la Sardegna in una traiettoria che si allontana sempre di più rispetto alla linea che invece hanno imboccato l'Europa e la quasi totalità delle regioni italiane, che preferiscono realizzare delle misure premiali e degli incentivi ai processi che sono coerenti in termini di qualità e di sostenibilità ambientale.
Allora questo per dire che tale norma e tale comma continuano nella loro coerenza, una coerenza che è priva di qualsiasi tipo di visione strategica, anche laddove avrebbero potuto cogliere delle opportunità, come quelle che questo nuovo business, quello dei nuovi mercati, avrebbe potuto offrire alle imprese che guardano a tale provvedimento con particolare attenzione e aspettativa e non sanno probabilmente che, laddove ci fossero nuove occasioni di impresa, anche quelle verrebbero impedite o comunque non incentivate. E' un'altra occasione mancata.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, annuncio il voto favorevole all'emendamento numero 129. Mi associo alle parole dell'onorevole Diana, perché anch'io sono d'accordo che siano cambiate le esigenze del turismo in Sardegna e persino in altre aree non della Sardegna e del resto del paese, se non dell'Europa. Cioè mentre prima il turismo era sfruttamento delle risorse, presenza ingombrante nel territorio, presenza qualche volta che ha devastato il territorio, un turismo poco intelligente, oggi si va verso una direzione invece di un turismo culturale, nel tentativo, soprattutto nel nostro paese, l'Italia, e in particolar modo la nostra Regione, di un turismo attento al rispetto dell'ambiente, di istituzioni che devono tutelare il patrimonio ambientale, artistico e culturale perché quello è il turismo che porta maggiori ricchezze e risorse e quello è anche il turismo che si sposta e che a noi interessa, che si sposta di più e che a noi interessa di più. Perché chi visita l'Italia, chi visita il nostro Paese, chi visita la Sardegna, al di là di alcune realtà e mete turistiche, in particolar modo del Nord Sardegna, o un turismo di giovani legato al divertimento che si reca però in altre aree più che in Sardegna, diciamo il turismo che interessa a noi invece è un turismo che ammira, apprezza, legge e si informa proprio circa le mete che maggiormente hanno conservato i connotati artistici, ambientali e culturali tipici senza averli stravolti.
Quindi sono d'accordo con l'onorevole Diana, è un turismo completamente diverso e noi dobbiamo andare in una direzione completamente opposta rispetto a quella contenuta nel Piano circa l'incremento di cubatura sulle coste, perché sono proprio le nostre coste incontaminate che appaiono sui giornali e attirano turisti mentre è risaputo che la Sicilia, avendo sfruttato parte del suo patrimonio costiero e aver abusato di quel patrimonio, è più volte indicata nelle riviste, nei giornali, anche nelle riviste internazionali, come un esempio da non seguire. Quindi mi pare che, cogliendo anche gli spunti dell'intervento dell'onorevole Diana, si possa correggere il testo migliorandolo, andando nella direzione di non sfruttamento dell'ambiente e del territorio e invece di maggior tutela e rispetto dell'ambiente, senza incidere nella fascia dei 300 metri che mi pare vada in direzione contraria rispetto a quello che dicevamo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 129.
(Segue la votazione)
Prendo atto che la consigliera Greco ha votato contro e il consigliere Cocco Daniele ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri:Agus - Barracciu - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Sabatini - Salis - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 60
votanti 59
astenuti 1
maggioranza 30
favorevoli 21
contrari 38
(Il Consiglio non approva).
PRESIDENTE. I lavori finiscono a questo punto, riprenderanno questo pomeriggio alle ore 16.
La seduta è tolta alle ore 13 e 52.
Allegati seduta
L SEDUTA
(ANTIMERIDIANA)
Mercoledì 7 ottobre 2009
Presidenza della Presidente LOMBARDO
La seduta è aperta alle ore 10 e 25.
DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana di mercoledì 30 settembre 2009 (43), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Radhouan Ben Amara, Gian Vittorio Campus, Antonio Cappai, Mariano Contu, Domenico Gallus e Paolo Maninchedda hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 7 ottobre 2009.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Colleghi, per dare modo agli uffici di predisporre le copie di un ordine del giorno che è stato presentato, sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 26, viene ripresa alle ore 10 e 36.)
rilancio dell'economia" (67)
PRESIDENTE. Colleghi, riprendiamo i lavori.
Annunzio che è stato presentato un ordine del giorno.
(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 1:
Ordine del giorno Diana Mario - Solinas Antonio - Pitea - De Francisci - Sanna Gian Valerio - Cherchi Oscar - Gallus - Dedoni - Obinu - Greco - Bruno - Uras - Capelli - Salis - Sanna Giacomo - Vargiu sul progetto per la realizzazione di un parco eolico off shore al largo delle coste di Is Arenas.
IL CONSIGLIO REGIONALEPREMESSO che, il 19 maggio 2009, la società Is Arenas Renewable Energies Srl ha presentato alla Capitaneria di Porto di Oristano la richiesta per una concessione demaniale relativa ad un tratto di mare situato tra Su Pallosu, Is Arenas e S'Archittu, ricadente nei territori dei Comuni di Cuglieri, Narbolia e San Vero Milis, per la realizzazione di un parco eolico e che tale richiesta è stata resa nota, secondo le procedure di legge, dalla stessa Capitaneria di Porto a mezzo pubblicazione sui quotidiani locali e nazionali e sul Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna il 9 settembre 2009;
CONSIDERATO che il parco eolico di cui sopra, la cui capacità è stimata in 320 Megawatt, si estenderebbe su una superficie a mare di quasi 2.200 Ha e su un'area demaniale di 450 mq, e che le 80 torri di cui è prevista l'installazione, situate a una distanza minima di meno di 2 km dalla costa, insisterebbero su un fondale di 35 m e potrebbero raggiungere un'altezza emersa, non specificata nell'istanza di cui sopra, di 80 m;
DATO ATTO che l'area cui fa riferimento la richiesta di concessione demaniale è situata in prossimità di S'Archittu, riconosciuto monumento naturale della Sardegna ai sensi della legge regionale 7 giugno 1989, n. 31, e del Sito di interesse comunitario di Is Arenas, il cui piano di gestione prevede, tra l'altro, l'ampliamento del perimetro del Sito stesso per circa 3.850 Ha a mare al fine di tutelare le praterie di posidonia oceanica, situate in un'area in cui dovrebbero trovare collocazione le torri eoliche ed i relativi cavi sottomarini per il trasferimento dell'energia elettrica;
VERIFICATO che la notizia della richiesta della concessione demaniale di cui sopra ha provocato grande sconcerto e l'immediata nascita di un vasto movimento di protesta nella popolazione del territorio e non solo, che teme per l'impatto devastante che un'opera come quella in oggetto potrebbe avere su un'area marina di straordinario pregio paesaggistico come quella prospiciente Is Arenas, la quale verrebbe sottratta al pubblico utilizzo per le attività economiche che già vi trovano sede, come la pesca ed il turismo di qualità, e sottoposta a gravi ripercussioni legate all'impatto visivo ed acustico delle torri eoliche, all'alterazione dell'ecosistema marino, e costiero e ai pericoli per la fauna stanziale e migratoria;
AGGIUNTO che non risulta che la società abbia presentato alcuna richiesta di valutazione di impatto ambientale, sia in sede regionale che in sede nazionale;
VALUTATO che la decisione di realizzare il parco eolico su un'area del demanio marittimo consente un iter autorizzativo estremamente semplificato, non implica il rispetto delle norme del Piano paesaggistico regionale e riduce al minimo le possibilità di intervento da parte dell'Amministrazione regionale, delle comunità locali e delle loro rappresentanze istituzionali;
SOTTOLINEATO che quella in oggetto non è l'unica iniziativa nel territorio slegata dalla programmazione regionale e che si vuole realizzare senza il coinvolgimento dell'Amministrazione regionale e delle comunità locali,
esprime
parere contrario al rilascio della concessione demaniale richiesta dalla società Is Arenas Renewable Energies Srl per la realizzazione del parco eolico di cui alla premessa,
ed impegna la Giunta regionale
1) ad opporsi formalmente in sede di autotutela al rilascio della concessione demaniale di cui sopra;
2) a convocare una conferenza di servizi con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati dall'iter autorizzativo dell'opera, affinché questo non abbia luogo senza un reale e fattivo coinvolgimento delle comunità locali attraverso i loro rappresentanti istituzionali;
3) ad adottare tutti gli atti amministrativi e a proporre al Consiglio regionale tutti gli atti normativi necessari ad impedire la realizzazione dell'opera.)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Grazie Presidente, grazie colleghi consiglieri, grazie soprattutto, signor Presidente, per la sensibilità che ha dimostrato ieri nel ricevere la delegazione dei manifestanti del comitato spontaneo che è nato nell'Oristanese contro la realizzazione di un impianto eolico su progetto di una società, che non si capisce neanche dove abbia sede legale, presentato presso la Capitaneria di porto di Oristano lo scorso 9 settembre. E' un impianto off shore che riguarda i territori dei comuni di Narbolia, San Vero Milis e Cuglieri, in un tratto di mare di fronte proprio a un territorio che, dal punto di vista ambientale e paesaggistico, è di notevole importanza, tant'è vero che è stata individuata come area SIC e area ZPS. E' una zona di grande interesse turistico, è una zona dove viene praticata la pesca che dà sostegno economico a decine di famiglie di quel territorio. Le tre amministrazioni comunali e l'amministrazione provinciale di Oristano hanno già dichiarato la loro contrarietà. Credo di poter dire che bene ha fatto anche la Giunta regionale, ieri, anche se con un po' di ritardo, a dichiarare la propria contrarietà a un impianto di questo tipo.
Io credo che sia un fatto che debba svegliare l'istituzione "Consiglio regionale", perché non credo che sia più accettabile che lo Stato, è già la seconda volta, per materie così importanti, come quella del nucleare o questa degli impianti eolici, avochi a sé la totale competenza, scavalcando completamente quello che è previsto nell'articolo 56 che approva l'attuazione dello Statuto speciale della Sardegna. L'Amministrazione regionale non è stata coinvolta minimamente, non ha neanche depositato le carte su questo impianto, credo che sia un fatto da respingere e da respingere con forza.
Tra l'altro si tratta di un impianto abbastanza rilevante, di un investimento di centinaia e centinaia di milioni di euro e, neanche a farlo apposta, la società che ha depositato la richiesta per l'impianto eolico ha un capitale sociale di 10 mila euro. Credo che sia una vera e propria speculazione finanziaria, sono dei soggetti che si preoccupano di acquisire le licenze e le autorizzazioni per poi metterle sul mercato e venderle.
Ecco perché ritengo che, come Consiglio regionale, dobbiamo assolutamente esprimere la nostra contrarietà; l'ordine del giorno unitario, firmato da tutti i consiglieri regionali dell'oristanese, di maggioranza e di minoranza, ma sottoscritto anche da tutti i Capigruppo consiliari, credo che sia la risposta più forte che il Consiglio regionale possa dare. Credo che sia anche opportuno che il Consiglio regionale si doti di norme chiare che evitino tali complicazioni e facciano sì che, per il futuro, non possano essere presentate proposte di questo tipo.
Leggo velocemente, signor Presidente, la parte relativa all'impegno che, come Consiglio regionale, chiediamo di assumere: "Il Consiglio regionale esprime parere contrario al rilascio della concessione demaniale richiesta dalla società Is Arenas Renewable Energies srl per la realizzazione del parco eolico di cui in premessa ed impegna la Giunta regionale 1) ad opporsi formalmente in sede di autotutela al rilascio della concessione demaniale di cui sopra; 2) a convocare una conferenza di servizi con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati dall'iter autorizzativo dell'opera, affinché questo non abbia luogo senza un reale e fattivo coinvolgimento delle comunità locali attraverso i loro rappresentanti istituzionali; 3) ad adottare tutti gli atti amministrativi e a proporre al Consiglio regionale tutti gli atti normativi necessari a impedire la realizzazione dell'opera". Questo è l'ordine del giorno e chiediamo al Consiglio che venga approvato possibilmente all'unanimità. Grazie.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, io non mi soffermerò sugli eventuali e possibili scenari di tipo economico che potrebbero derivare negativamente da un intervento di questo genere perché, come in tutte le cose, quando si tratta di investimenti di questo tenore è facile dimostrare che poi possano esserci invece ricadute economiche positive. Per cui, evitiamo di affrontare il problema in questi termini perché altrimenti potremmo essere perdenti. Si tratta di un investimento, almeno dicono così gli esperti, di circa 600 milioni di euro e 600 milioni di euro sappiamo benissimo che possono far cambiare idea a molte persone, a molti amministratori e anche ai cittadini.
Allora, evitiamo questo tipo di ragionamento, noi siamo totalmente contrari a che in quel territorio ci possa essere un intervento di questo genere. E' chiaro che non possiamo sempre dire "no", dobbiamo dire "no" quando viene calpestata l'autonomia della Regione Sardegna e dico questo perché, avendo già affrontato circa 20, 25 giorni fa il problema anche col Presidente della Regione, mi risulta che nessuna comunicazione sia mai stata depositata o trasmessa alla Regione Sardegna e questo la dice lunga su un iter che è certamente da non condividere. Aggiungo anche che, circa due mesi e mezzo fa, quando l'assessore La Spisa venne a Oristano per partecipare ad una seduta pubblica nella quale si parlava del Piano regionale di sviluppo, senza avere elementi certi in quel momento io dissi all'Assessore che la Regione avrebbe dovuto prestare massima attenzione a possibili interventi che ci sarebbero calati dall'alto nel nostro territorio. Alludevo certamente anche a questa eventualità, ma alludevo anche ad altre eventualità ancora possibili per le quali sembrerebbe che la Regione Sardegna non abbia nessun tipo di coinvolgimento, che si tratti di investimenti energetici o che si tratti di investimenti di tipo turistico. Legittimi tutti quanti, ma il coinvolgimento del territorio e della Regione Sardegna credo che sia indispensabile.
A ciò aggiungo che questa non è l'unica iniziativa che è stata intrapresa come richiesta al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, c'è anche un'altra richiesta che è stata depositata presso la Capitaneria di porto di Oristano e riguarda un altro intervento off shore di ulteriori venti pale eoliche per le quali il comandante della Capitaneria di porto, anche qui seguendo chissà quali linee e quale indirizzo, non comunica alla Regione Sardegna, ma comunica esclusivamente all'Amministrazione provinciale, al comune di Santa Giusta e, per conoscenza, al Ministero delle infrastrutture e alla società, che non menziono perché ve ne faccio grazia, non è il caso di menzionarlo. In questa lettera raccomandata vengono dette delle cose che ci fanno capire che tipo di orientamento sta prendendo la Capitaneria di porto di Oristano, ma ciò che è più grave è che non viene coinvolta la Regione Sardegna, in nessun modo, ma non vengono coinvolti neanche il comune di Oristano, per esempio, il comune di Arborea, perché questa iniziativa anziché essere su quel braccio di mare è sull'altro braccio di mare, all'interno del Golfo di Oristano.
Insomma, è chiaro che non possiamo assolutamente né sopportare né sostenere un'iniziativa di questo genere. Noi siamo convinti che la Regione Sardegna debba dare il suo contributo per abbattere o per migliorare quella produzione di energia da fonti alternative così come ci viene chiesto dall'Unione Europea, però non è assolutamente legittimo che qualcuno possa pensare di farlo dove vuole, come vuole e senza passare per il tramite dei canali più importanti.
Non specifico qua neanche la questione del Piano paesaggistico, dei nostri vincoli ambientali, io parlo solo dell'approccio politico che non è stato fatto nei confronti della Regione Sardegna e che credo sia l'elemento più pesante per quanto ci riguarda; sono convinto che la delibera che ieri la Giunta regionale ha assunto sia quella che mi aspettavo, ma che credo si aspettassero tutti i cittadini del mio territorio, e certamente del territorio della Sardegna.
Ecco, detto questo, ha già invitato il collega Solinas, questo è un ordine del giorno che va certamente votato all'unanimità perché serve non per la Provincia di Oristano, ma io credo che serva per il futuro anche per tutto il resto della Sardegna, soprattutto quando si tratta delle coste. Non vi leggo e vi risparmio ciò che c'è scritto in questa comunicazione, vi dico solo che la società in indirizzo ha chiesto di poter ottenere in concessione per la durata di anni 30 una zona di mare localizzata all'interno del Golfo di Oristano distante 500 metri da riva! Non stiamo parlando di altre distanze, a 500 metri dalla riva del porto di Oristano! In questa lettera si dice che non ci sono problemi a concedere l'autorizzazione, che comunque...
PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.
DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Come sapete, il Presidente si è sempre astenuto, potrei chiedere all'Aula la possibilità di votare insieme al Consiglio per rafforzare l'ordine del giorno e votare a favore? Grazie.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Solinas Antonio e Manca hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Bruno - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Cossa - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Manca - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda Alessandra.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 53
votanti 53
maggioranza 27
favorevoli 53
(Il Consiglio approva).
L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione sull'articolato del testo unificato numero 53-67/A,e in particolare sull'articolo 4 e sui relativi emendamenti.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la verifica del numero legale.
PRESIDENTE. E' stata richiesta la verifica del numero legale. Invito i consiglieri che appoggiano la richiesta ad alzarsi.
(Appoggia la richiesta il consigliere Uras)
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la verifica)
Prendo atto che il consigliere Manca è presente.
PRESIDENTE. Sono presenti 44 consiglieri.
Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Capelli - Cocco Daniele - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lombardo - Manca - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Christian - Steri - Stochino - Zedda Alessandra.
Poiché il Consiglio è in numero legale, proseguiamo i lavori.
E' iscritto a parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO (P.D.). Presidente, Assessore, colleghi, anche su questo articolo credo sia opportuno fare qualche riflessione, così come abbiamo effettuato l'analisi degli altri articoli nei giorni scorsi. Non trovo particolarmente incredibile il fatto che questa maggioranza abbia predisposto una legge intitolata "Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio…" eccetera eccetera, legge fatta insomma per incrementare i volumi, come abbiamo potuto constatare, un po' ovunque e non lo dico in senso spregiativo. D'altro canto era parte del vostro programma elettorale, col quale avete vinto le elezioni e avete ottenuto mandato per governare. Credo che quello che lascia perplessi, Assessore, che lascia stupefatti e neanche tanto in sintonia poi con il volere popolare, sia effettuare un vero e proprio atto di prepotenza in particolare su due questioni che, quando saranno capite fino in fondo dai cittadini e dagli amministratori locali, non potranno non destare atteggiamenti di ostilità e di obbligata reazione.
Due questioni su cui è bene soffermarsi, la prima riguarda la violazione della fascia dei 300 metri, è una cosa sulla quale non bastano le parole per esprimere il disappunto. In tanti anni di governi regionali sia di centrosinistra che di centrodestra si è sempre lavorato per tutelare le nostre coste, difenderle dagli assalti cementificatori, dalle mortificazioni speculative. Badate bene, molti degli intervenuti hanno sollevato pesantemente questo problema come un grido d'allarme che non vuole rimanere inascoltato. Qualcuno di questi è giunto anche dai banchi della maggioranza, qualche altro è rimasto soffocato per ovvie ragioni di schieramento salvo manifestarsi durante la votazione di ieri il cui risultato è stato 29 a 26.
A poco è servito l'intervento dell'onorevole Maninchedda, appassionato, accorato, ma rimasto a quanto pare inascoltato. L'unico effetto che ha prodotto è stato quello di costringerlo ad assentarsi per non votare una legge che, così come sta venendo fuori, è profondamente sbagliata e pericolosa. Voglio ripetere alcune cose dette da Maninchedda ma non lo voglio utilizzare perché so bene che utilizzarlo e citarlo significa non rafforzare la sua posizione, se lo fa uno dell'opposizione non rafforza le questioni, non convince i colleghi di maggioranza. Però alcune osservazioni che lui ha fatto sono osservazioni importanti, che io condivido personalmente e ritengo utile ribadire.
Noi tutti dell'opposizione abbiamo fatto queste osservazioni, ma è diverso quando sono espresse da un consigliere che fa parte della maggioranza e che, nella maggioranza, ha ruolo, ha importanza, rappresenta un partito. Maninchedda ha chiesto: "Qual è il vantaggio politico di questa operazione, cioè della possibilità di costruire nei 300 metri? Qual è il vantaggio sociale che viene fuori da un'operazione di questo tipo? Che cosa comporta per voi non intervenire nei 300 metri?". Sono riflessioni ovviamente condivisibili, pesanti, che tengono fede ad un impegno che le amministrazioni, come ho detto prima di centrodestra e di centrosinistra, hanno osservato in tanti anni di legislazione in questa nostra terra. Io credo che vadano conservate ancora, Assessore, forse siamo ancora in tempo per fare questo tipo di tutela per la nostra Isola.
L'altra questione riguarda l'espropriazione della prerogativa pianificatoria nei confronti dei comuni. L'ho già detto e lo ribadisco, prevedere di incrementare i volumi, anche mediante il superamento degli indici massimi di edificabilità previsti dagli strumenti urbanistici, è cosa grave e irresponsabile perché scatenerà tanti di quei problemi che, al momento, forse in pochi si immaginano. Gli esempi che sono stati fatti, anche durante la discussione sugli altri articoli dagli intervenuti nelle riunioni di ieri, di avantieri eccetera, rimangono agli atti e a poco servirà dire: "Lo avevamo detto". Siamo ancora in tempo per fare qualche correzione. Credo sia doveroso e necessario farlo, così com'è questa legge mette in piedi un serio problema per la tutela delle nostre coste. A poco servirà, Assessore, la Commissione regionale per il paesaggio e la qualità architettonica, creata al fine di fornire un supporto tecnico scientifico all' amministrazione regionale in relazione a interventi da realizzare in zone di particolare valore paesaggistico e ambientale del territorio. La Commissione non potrà che assecondare il volere della Giunta, la Giunta la nominerà. Sulla legge ha dato indirizzi ben precisi che non potranno essere messi in discussione da una qualsivoglia Commissione regionale che verrà costituita perché, se la Giunta su questa legge va avanti così spedita come sta andando, rimangono inascoltati gli accorati appelli provenienti dai banchi della maggioranza e dall'opposizione, qualcuno palesemente espresso in maggioranza, qualche altro invece, soffocato, è emerso durante una votazione effettuata ieri.
Significa che coloro che rappresentano il popolo in Sardegna non sono così fortemente convinti di una legge che non tutela le nostre coste anzi per una volta le mette veramente in discussione. Ma io non faccio accorati appelli alla coscienza perché anche su questo credo ci siano doveri che la gente deve esercitare. A poco serve la questione della coscienza a cui ha fatto appello Maninchedda se dopo non mette in piedi strumenti per cercare di modificare le cose nelle quali crede. Non serve chiudersi in una stanza e dire di avere la coscienza a posto, ma non aver risolto le cose. Questa è una delle cose che deve essere risolta, la questione dei 300 metri grida vendetta, non possono essere violate le coste in questa maniera. Noi abbiamo il dovere di farlo, io le chiedo, Assessore, di intervenire, se siamo ancora in tempo per farlo, per modificare questa "roba" perché non dobbiamo consegnare ai nostri figli una terra in cui le speculazioni edilizie sulle coste non daranno benefici alla nostra isola ma faranno nient'altro che cementificarla. Questo deve essere assolutamente vietato e noi dobbiamo fare in modo che sia assolutamente vietato. La Commissione altro non è che uno specchietto per le allodole che nulla avrà a che fare con le questioni di tutela architettonica delle costruzioni che verranno realizzate sulle coste.
Poi andrebbe spiegata ancora, e con questo chiudo, la questione dell'aumento volumetrico riservato agli edifici nelle zone turistiche, questo aumento è riservato non per i posti letto ma per i servizi, per le pertinenze accessorie. Ovviamente, anche qui, coloro che hanno grandi volumi potranno modificare, io non capisco qual è il fine, perché poi accadrà che le volumetrie esistenti saranno trasformate in posti letto, lo faranno prima, e i servizi - quelli che adesso sono utilizzati come servizi - potranno essere trasformati come posti letto e diventeranno servizi dopo con l'aumento volumetrico. Insomma, si fa la legge e si trova l'inganno, immediatamente.
Occorre anche qua chiarire le questioni: uno, eliminando la fascia dei 300 metri; due, evitando che ci siano speculazioni che non riguardano le cose accessorie, ma i posti letto, in questo caso sarebbe bene definire che possono essere aumentati i posti letto dicendolo chiaramente sulla legge, il che agevolerà tutti, favorirà tutti e coloro che faranno gli interventi lo faranno ovviamente sapendo che le cose che chiedono sono quelle e su quelle andranno le autorizzazioni.
Chiudo, Assessore, ribadendo ancora che le due questioni che ho messo in evidenza sono la questione dei 300 metri e la questione dell'espropriazione, per i comuni, della possibilità di pianificare. Sono cose importanti di cui ho avuto modo già di dire ieri e avantieri, approfitto della possibilità di qualche minuto in questo intervento sull'articolo 4 per ribadire il concetto, rafforzarlo e chiederle (a nome mio ma credo a nome di tutti coloro che sono intervenuti già prima di me per manifestare questo disappunto) di correggere questo tiro perché nulla porterà come beneficio alla nostra Isola, nulla darà come beneficio alla legge che è intitolata "Disposizioni straordinarie per il sostegno all'economia…", economia nelle fasce costiere non se ne creerà di nessun tipo ammettendo volumi in più a coloro che già li hanno.
Io vivo in un territorio che è nel sud-ovest della Sardegna in cui le realizzazioni nella fascia costiera sono molto poche, in realtà le costruzioni sulla fascia costiera sono concentrate nel nord-est della Sardegna ed è lì che andranno i benefici per coloro che vogliono speculare sulla possibilità di avere volumi in più. Noi questo lo dobbiamo impedire perché sappiamo bene a chi sono indirizzate queste cose, non al sostegno dell'economia per la Sardegna, non a creare buste paga in più per i lavoratori della nostra terra, non a dare benefici all'isola che aumenterà il reddito pro capite in funzione di queste cose, ma certamente a favore di quelli che vorranno realizzare ancora nuovi volumi su volumi già realizzati ampiamente su coste straordinariamente belle che devono essere tutelate, e noi abbiamo il dovere di farlo.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Proseguiamo sull'articolo 4. Certo sarebbe stato più semplice, Assessore, dire quali erano gli ambiti esclusi, mi pare che vi siate dimenticati i capannoni industriali, se fate la gentilezza presentate un paio di emendamenti che così ampliamo anche quelli vuoti che abbiamo, mancano solo questi!
(Interruzione)
No, infatti lo sto dicendo perché altrimenti diventa un po' "scoerente".
Allora, l'articolazione dell'articolo 4 è esattamente, diciamo, analoga a quella precedente ma contiene anche alcune singolarità. Agli immobili che sono situati oltre la fascia costiera chiediamo come condizione di contenere il consumo energetico, per quelli che sono nei 300 metri questo non serve. E già non capisco questo aspetto, la condizione vale per quelli oltre i 300 metri. Gli altri non bisogna disturbarli più di tanto, perché insomma evidentemente c'è una particolare attenzione, già, la logica del legislatore, no?, la considerazione degli interventi di carattere generale astratto, quella che dovrebbe essere la nostra funzione legislativa, invece no, quelli dei 300 metri devono avere qualcosa di particolare, anche questo lo andremo a determinare. Mentre quelli fuori della fascia costiera devono garantire il 25 per cento di abbattimento del consumo energetico. Ma il problema degli alberghi in Sardegna non è il fatto che sono aperti qualche mese all'anno? Che cosa dovrebbero risparmiare dal punto di vista energetico se e quando devono risparmiare sono chiusi? Cioè chi è che sentirebbe l'esigenza, per come sono oggi gli alberghi in Sardegna, di spendere soldi che non può ammortizzare perché gli alberghi sono chiusi? Ve lo siete domandato? Cioè è un intervento serio? Dimostra che abbiamo la testa, cioè, il cervello collegato?
Continua prevedendo che nella fascia costiera gli incrementi volumetrici non possono essere utilizzati per aumentare i posti letto, bensì devono essere totalmente utilizzati per l'incremento dei cosiddetti "servizi turistici dell'attività aziendale", terminologia molto complicata. Io ritengo che il posto letto, come servizio generale delle attività turistico-ricreative e ricettive, rappresenti un tutt'uno con le sue quote di servizi collegati. E' sempre stato così, però voi sdoppiate, un conto è il posto letto e un conto sono i servizi, però vediamo.
Mentre invece, stranamente, dev'essere successo qualcosa anche qui, gli alberghi che sono fuori dalla fascia costiera hanno il vincolo di destinare, dell'aumento, il 50 per cento ai servizi connessi, e poi non si dice altro, il che vuol dire che l'altro 50 per cento può andare ai posti letto. Cioè, io voglio capire, siccome l'Assessore dichiara che - un attimo, aspetti che ci arrivo - questi benefici riguardano 400 alberghi, evidentemente li avete censiti, sapete a chi dovete dare i posti letto e sapete anche quelli a cui non li dovete dare. Se ci dovete qualcosa in quest'aula, ci dovete spiegare perché c'è questa discriminazione. Perché gli imprenditori che hanno - per ragioni che sono oramai negli anni passati, molti anni passati - costruito prima degli altri, sono nella fascia dei 300 metri, devono essere penalizzati e trattati in certo modo, e gli altri trattati in un altro modo? Voglio ricordare che, quando noi abbiamo trattato l'argomento, trattandolo nei 2000 metri, quindi nella fascia di prima tutela, non nella sola fascia dei 300 metri, abbiamo detto, poiché questo è un elemento che risiede nella cultura giuridica di questa Regione da parecchi anni, che le aziende turistiche, le conosciamo tutti, non hanno la possibilità di sopravvivere a se stesse se non viene data loro una dinamica di adeguamento funzionale dei servizi complessivi nel tempo, che garantisca loro di stare sul mercato, perché ovviamente le esigenze di mercato cambiano molto frequentemente. Già era così dai tempi della "45" e allo stesso modo è stato mantenuto, con alcuni ulteriori requisiti più stringenti, nel Piano paesaggistico, e anche nelle norme transitorie dove già, qui c'è il paradosso, il Piano paesaggistico è andato più avanti, tanto criticato nei sui vincoli, è andato più avanti di quello con cui si va con questo articolo 4, perché gli adeguamenti funzionali fino al 25 per cento dei volumi esistenti è garantito dal Piano paesaggistico a condizione che quell'intervento apporti sulle strutture quei miglioramenti e quelle compensazioni, si chiamano paesaggistiche, che siano utili a migliorare l'impatto di quella struttura nel contesto in cui insiste.
Abbiamo anche elencato quali sono le compensazioni paesaggistiche, le compensazioni paesaggistiche sono gli arretramenti dei volumi laddove è possibile, il cambiamento dei materiali, la diminuzione delle altezze a vantaggio del paesaggio e dello skyline, e così via. Su questa cosa voi proponete un gratuito 10 per cento, o 20 per cento, insomma, senza dire nulla, salvo poi affidarvi alla famigerata Commissione. Allora noi abbiamo presentato degli emendamenti su questa questione, intanto vogliamo delle garanzie sulla Commissione, perché non è che voi nominiate in Commissione persone che esercitano la libera professione sul territorio regionale, mi parrebbe una questione per esempio da sottolineare, perché bisogna garantire che queste persone non coltivino degli interessi.
Poi: devono essere delle persone aventi anche un'indipendenza rispetto - io direi - al contesto regionale, perché se c'è una cosa di cui ha bisogno la Sardegna in materia turistica è esattamente il contrario di quello che è scritto qua, cioè il consolidamento dell'esistente. In Sardegna c'è bisogno di una rimodulazione della distribuzione dei posti letto, perché ci sono aree che non hanno niente e aree che sono sovraffollate, questo lo sanno bene tutti, così come lo sa bene anche il Presidente del Consiglio che, in altri tempi, si lamentava del congestionamento di alcune zone, anche in relazione alle conseguenti concessioni demaniali, che occupano la spiaggia a svantaggio dei residenti.
Ecco che la ragione fondante di un atteggiamento nei confronti delle strutture turistiche sarebbe quella di dare delle premialità, in ragione anche di un processo di riequilibrio territoriale dei posti letto; cosa che non avviene. Così come è necessario in Sardegna ridimensionare la proporzione, perché noi oggi siamo in Sardegna in una condizione paradossale per cui il 40 per cento dei posti letto è per i campeggi, per il sistema all'aria aperta, ed è una quantità enormemente superiore a quegli equilibri che invece sussistono in altre regioni, che hanno un'offerta di posti letto reali diversa da quella che noi abbiamo. Facciamo gli esempi dei campeggi che ci sono nelle isole della Gallura, compreso quello del Touring Club, ci sono in aree abbastanza limitate 645 bungalows con piattaforma in cemento armato che occupano uno spazio delicatissimo dal punto di vista ambientale, e l'unico intervento possibile è quello di garantire qualche cosa di più solido, di più consistente dal punto di vista della struttura alberghiera, a fronte di una diminuzione abbastanza notevole del carico antropico su quel territorio. Perché 645 bungalows per due, fanno più di 1300 persone che insistono in un'area dove comunque si scarica qualche cosa e dove il più delle volte non abbiamo neanche impianti di depurazione. L'ultima perla è il comma 4: "Gli incrementi sono realizzati in continuità rispetto al fabbricato...
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, il tempo a sua disposizione è terminato.
E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Signor Presidente, continuiamo in questa maratona che ci vede impegnati tutti giorni dalle ore 10 alle ore 14, dalle ore 16 alle ore 21, dalle 21 e 30 alle 2 di notte. Continuiamo: noi adesso abbiamo un obiettivo, visto che non è possibile dialogare, visto che non prendete in considerazione la nostra proposta di legge, l'obiettivo è quello di chiedervi di fermarvi, di riflettere, di avere più tempo per pensare. Quindi occuperemo forse qualche giornata in più per chiedervi di pensare, di riflettere attentamente sui metodi e sui contenuti del vostro legiferare.
A questa legge voi avete dato la priorità su tutto, prima la cementificazione selvaggia, mentre fuori sta succedendo di tutto. Vi accontentate di un atto aggiuntivo a un'intesa Stato-Regioni del 2002 che non è nient'altro che un annuncio di fondi futuri, intanto su quelli del 2002, firmati da Pili,. non abbiamo visto neanche un euro e devo dire che anche su questi abbiamo molti dubbi che qualche euro arriverà in Sardegna.Vi accontentate di un'operazione di marketing, vi accontentate di un comunicato stampa, di una nota di sintesi, su un documento che nessuno tra l'altro ha mai visto, una operazione di marketing, al posto invece di chiedere i soldi veri, quelli dei sardi, i fondi FAS, quei 2 miliardi e 100 che avete rimodulato, prima ritirato, nel senso che già esisteva un invio di un atto di programmazione fatto dalla Giunta precedente, siamo stati i primi nel mese di gennaio, i primi fra tutte le regioni, compresa la Sicilia, a presentare al Governo la programmazione dei fondi FAS, avete ritenuto di ritirarlo, avete fatto piccolissime modifiche e a distanza di sette mesi l'avete ripresentato ma non riuscite neanche ad avere un incontro per fissare un impegno di spesa poi per arrivare al CIPE per una deliberazione, perché quelli sono soldi veri: 2 miliardi e 100 di cui 475 per la Sassari Olbia, per l'antemurale di levante, i soldi per gli ospedali.
Ecco, io credo che ci siano altre priorità e anche nell'atteggiamento con il Governo non dobbiate accontentarvi semplicemente di un comunicato stampa, di un atto che è semplicemente marketing. Mentre a Porto Torres, sono notizie di questi giorni, nuovamente il dramma della chimica: 3000 persone che rischiano il posto di lavoro, 3000 famiglie, l'annuncio dell'ENI, salta l'accordo sulla fornitura di cloretano, e noi siamo qui a parlare di cementificazione, la cosa più importante per la Sardegna! La massima Assemblea regionale sarda non trova niente di meglio da fare. Con l'intenzione di sviluppare una cultura monotematica, quella dell'edilizia, quella del mattone, compromettendo forse l'unica, anzi a mio avviso sicuramente l'unica risorsa, proprio su questo articolo, parliamo di turismo, l'unica risorsa che abbiamo per tentare, come voi dite, di raddoppiare il PIL nel turismo, l'unica risorsa che ci può rendere competitivi, concorrenziali con il resto d'Europa ed è il paesaggio, non possiamo essere competitivi basandoci sulla leva del prezzo.
L'articolo 4 ci riporta a questi temi. D'altronde, se prendiamo il programma regionale di sviluppo che avete approvato in Giunta, dedicate al turismo due paginette, voi parlate di Sardegna - ecco l'idea che avete - come quartiere residenziale d'Europa. Questa è l'idea nuova che avete sul turismo sardo, questa la dice lunga; intanto con questa legge negli articoli precedenti avete detto che si può edificare dappertutto. Si può edificare dappertutto, avete fatto delle seconde case, l'avete fatto negli articoli precedenti, l'elemento privilegiato della vostra politica turistica, sovvertendo uno dei principi fondamentali, basilari, riconosciuti universalmente che vede nelle strutture a rotazione d'uso, non delle seconde case, l'elemento centrale dell'offerta ricettiva. Ma, parlando di alberghi, anche il Piano paesaggistico regionale consentiva e consente la riqualificazione degli alberghi e affida, cosa che voi non fate perché li accantonate, affida ai comuni l'onere della proposta, chiede al comune di razionalizzare, di presentare un'offerta, un progetto di riqualificazione anche alberghiera per dotarsi, se lo ritiene, di maggiori servizi, anche di maggiori servizi turistici ma nell'ambito della propria programmazione. Ma è la Sardegna nel suo insieme che va considerata un albergo, non è tanto che abbiamo bisogno di nuovi alberghi o di nuovi posti letto e forse neanche di servizi affidati al fai da te, è la Sardegna che deve diventare luogo dell'accoglienza, che deve diventare albergo.
Allora, delle politiche che noi abbiamo avanzato non c'è traccia nel programma regionale di sviluppo, c'è aria fritta anche sul turismo, per esempio, i sistemi turistici locali, mettere insieme in un'alleanza l'interno e i comuni che si affacciano sul mare, mettere insieme il pubblico e il privato, mettere insieme gli stessi enti pubblici con il privato, cercare di fare un programma di offerta turistica su una zona omogenea: ecco è questo che risponde all'esigenza di una legge, la "251" del 2001 che in Italia ha rappresentato la legge quadro sul turismo, questa è un'idea che si basa proprio sul governo locale del turismo.
Quindi affidare al locale, affidare alle amministrazioni comunali le scelte, non bypassarle con questo provvedimento e anche con questo articolo 4. Portare i turisti in Sardegna con politiche che riguardano anche il low cost, io credo che in questi anni abbiamo fatto molto su questo versante, e attenzione, attenzione, perché state mettendo in discussione, intanto state bloccando, e non solo per la denuncia sui presunti aiuti di Stato, queste politiche, perché i fondi già erogati per i contributi con marketing sono fermi in Regione e nel frattempo le società di gestione degli scali, magari come il caso di Alghero, devono ricapitalizzare e comunque affidare sempre alla Regione (che, insieme alla SFIRS, detiene la maggioranza assoluta) l'onere di sostenere il passivo. Io credo che invece vada al più presto potenziata, nell'ottica del Piano regionale dei trasporti, una diversificazione delle rotte e una diversificazione dei vettori, attraverso un sistema aeroportuale sardo; ritengo che questo sia uno degli elementi basilari per tentare di realizzare una politica turistica che punti alla destagionalizzazione.
Quindi non abbiamo tanto e solo bisogno di alberghi, abbiamo bisogno di portare turisti, abbiamo bisogno di rendere la Sardegna una terra accogliente, abbiamo bisogno di esperienze di cui non c'è più traccia, come quelle che abbiamo avanzato nella scorsa legislatura, l'albergo diffuso, i progetti pilota di Villanova Monteleone, comune a guida centrodestra, di Cuglieri, i progetti delle borgate marine, di Fertilia (tra l'altro fermo, assessore Asunis), il progetto di San Giovanni di Sinis. Io credo che siano esempi di come i nostri paesi e di come le nostre città, di come le nostre borgate possano accogliere i turisti e lo possano fare in maniera complessiva in cui tutti noi, tutti i cittadini, siano inseriti in questa politica dell'accoglienza attraverso modelli di riqualificazione che tra l'altro portano ricchezza e portano sviluppo e esempi di turismo sostenibile.
Con l'articolo 4 voi non pensate tutto questo, non pensate al turismo, pensate, così come avete fatto per la finta agricoltura, così come avete fatto invece per le vere seconde case, pensate all'incremento generalizzato di volumetria, pensate solo al cemento, questo è proprio un "piano cemento". Lo fate anche nella fascia inviolabile, fino a ieri, dei 300 metri, vi siete assunti questa responsabilità, anche quest'onere, potevate farne a meno, lo fate in deroga a tutto, in deroga agli indici, in contrasto con le leggi sovra ordinate, in contrasto con i piani urbanistici comunali, in contrasto con tutta la pianificazione che ha fatto la storia anche di questa Regione.
Proseguite con una politica che non ha prospettive, che non ha idee, una politica che non ha proprio idee su come rilanciare il turismo, eppure era uno degli elementi qualificanti anche delle vostre dichiarazioni programmatiche. Rileggetevi voi stessi cosa dice il programma regionale di sviluppo in questa paginetta scarsa nella quale dite tutto e il contrario di tutto. Allora, io credo che proprio perché non avete un'idea su come valorizzare la Sardegna, su come tentare attraverso politiche mirate, precise, di aggredire anche una situazione di crisi, preferite aggredire le coste, preferite consumare il paesaggio tutto e subito, lo fate su tutti gli articoli di questa legge, lo fate anche sull'articolo 4, per questo noi vi chiediamo di riflettere, di ritirare questa legge, vi chiediamo di pensarci bene e ve lo chiederemo sempre, ve lo chiederemo in continuazione fino alle due di notte, fino a giovedì, venerdì, sabato e domenica, fino a quando ci sarà consentito di intervenire anche se voi con questo orario tentate di metterci il bavaglio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
ASUNIS, Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Signor Presidente, ho con estremo interesse ascoltato gli interventi che si sono succeduti e devo dirvi in tutta sincerità che la strategia che sta alla base dell'articolo 4 presumibilmente non è stata accolta appieno dall'Aula. Il fatto che sussista l'esigenza in particolare nella fascia dei 300 metri di impedire la realizzazione di nuovi fabbricati è, a mio giudizio, non messa in discussione.
Abbiamo però forse bisogno di analizzare con serenità e al di fuori anche di alcuni preconcetti in termini di rigidità una problematica che credo che stia a cuore a gran parte dei sardi, è quella riferita all'analisi di quali elementi allo stato attuale sono presenti in questa fascia. Premesso che la Giunta regionale dice a gran voce "no" a nuovi interventi all'interno dei 300 metri dal mare, la stessa Giunta regionale, così come peraltro è rappresentato da un passaggio del Codice Urbani che ebbi modo nei giorni scorsi di rappresentarvi, non si sottrae, ripeto, non si sottrae all'esigenza di identificare processi per il recupero e per la riqualificazione del patrimonio immobiliare in essa presente; recupero attraverso processi volti a migliorare il sistema paesaggio-ambiente stesso.
Ulteriormente, ma siccome nessuno ne ha parlato, forse questo è un elemento di positività condivisa, la Giunta regionale ha anche ritenuto di dover identificare percorsi che consentano, in particolare all'interno della fascia dei 300 metri, la demolizione di quota parte del patrimonio immobiliare e una sua delocalizzazione in posizione retrostante rispetto alla linea di costa. Quindi le paventate perplessità non attengono, vi devo dire, probabilmente in termini contenuti, a una volontà della Giunta di cementificare il sistema costiero, bensì l'opposto: trovare quegli elementi che consentono di minimizzare gli attuali impatti conseguenti alla realizzazione dei manufatti all'interno dei 300 metri dal mare.
Devo dire che noto, anche con estremo disappunto, che quando la Giunta regionale (ma è sempre così presumo, quindi fa parte di un gioco di natura politica) mette su una Commissione diventa per alcuni una "famigerata" Commissione, quando la Giunta regionale mette in piedi un comitato scientifico a supporto della formazione del piano paesaggistico le stesse persone che parlano di "famigerata" Commissione si guardano bene dal definire e identificare anche i comitati scientifici da loro predisposti, su indicazione della Giunta regionale, e quindi con le stesse modalità di quelli che noi stiamo proponendo, come "famigerati".
Io credo in tutta sincerità, in riferimento alla Commissione di cui all'articolo 7, che la volontà primaria dell'attuale Esecutivo sia di creare le condizioni, e quindi un ulteriore sbarramento, al fine di evitare che con l'utilizzazione della disposizione normativa si possa in qualche modo non far rientrare gli interventi programmati dai soggetti privati nella fattispecie che noi fortemente vogliamo perseguire, ovvero quella del miglioramento della qualità architettonica.
Non ho voluto fare osservazioni in riferimento ad altri interventi, ma ho notato molto interessate un fatto: la Regione Sardegna in riferimento agli ampliamenti, e li abbiamo già visti con l'articolo 2 e l'articolo 3, mette tra le varie condizioni l'esigenza di identificare percorsi tali da addivenire a un contenimento del consumo energetico in difformità da quanto previsto dall'intesa che prevede soltanto il riconoscimento dell'incremento volumetrico solo nel caso di demolizione e ricostruzione.
Pensavamo di aver fatto una cosa di grande rilevanza nel puntare, anche nelle operazioni di ampliamento, al contenimento del fabbisogno energetico, ma forse non siamo stati bravi a veicolare giustamente l'informazione e abbiamo creato, forse per questa nostra deficienza, alcune tensioni che sono oggettivamente a nostro giudizio immotivate.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Matteo Sanna, relatore di maggioranza.
SANNA MATTEO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Signor Presidente, si esprime parere contrario relativamente all'emendamento numero 17, 18 e 193, uguali, 128 e 505, 19 e 195, uguali, 129, 20, 120, 198, 21 e 200 uguali, 130, 192, 194, 201, 340, 196, 197,341;per quanto riguarda l'emendamento numero 366 il parere è favorevole. Sull'emendamento numero 199 si esprime parere contrario...
PRESIDENTE. Scusi un attimo. All'emendamento numero 366 è stato presentato l'emendamento all'emendamento numero 446.
SANNA MATTEO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Chiedo scusa, solo un secondo, per l'emendamento numero 446 si esprime parere contrario, così come per l'emendamento numero 199; si esprime invece, per l'emendamento numero 367, il parere favorevole.
Per quanto riguarda i soppressivi, invece, solo un secondo, Presidente colleghi...
PRESIDENTE. Sono gli emendamenti numero 445, numero 444 e numero 423.
SANNA MATTEO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Si esprime parere contrario per quanto concerne gli emendamenti numero 445, 444e 423; così come per l'emendamento numero 202. Per quanto riguarda invece l'emendamento numero 363 si esprime parere favorevole. E' stato presentato anche un soppressivo totale che ora verifico, scusate solo un secondo...
PRESIDENTE. Il parere sull'emendamento numero 454?
SANNA MATTEO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 454, il parere è contrario; per quanto riguarda il numero 345 ci rimettiamo all'Aula. Si esprime parere favorevole sull'emendamento numero 364, sull'emendamento di sintesi numero 430 e sull'emendamento numero 422. Per quanto riguarda l'emendamento numero 365 il parere è favorevole; inoltre è stato presentato anche un emendamento…
PRESIDENTE. E' il numero 165.
SANNA MATTEO (P.d.L.). Sì, stiamo parlando del numero 365.
PRESIDENTE. No, stiamo parlando dell'emendamento numero 165, prima del numero 365.
SANNA MATTEO (P.d.L.). Sull'emendamento numero 165, il parere è favorevole; mentre, per quanto riguarda l'emendamento numero 452, il parere è contrario. Inoltre si esprime parere favorevole per quanto riguarda l'emendamento numero 368 e 203, uguali; per quanto riguarda il numero 506.il parere è positivo. Per quanto riguarda invece gli emendamenti numero 451,450, 449, 204 e 448, si esprime parere contrario, mentre per quanto riguarda l'emendamento numero 347 ci rimettiamo all'Aula.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
ASUNIS, Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. La Giunta condivide le medesime determinazioni a cui è arrivata la Commissione, a eccezione dell'emendamento all'emendamento numero 367, sto parlando chiaramente dell'emendamento all'emendamento denominato "423", che di fatto dà maggiore garanzia in riferimento al conteggio delle volumetrie. Secondo elemento di distonia rispetto al parere espresso dal relatore attiene all'emendamento numero 347, sul quale la Giunta regionale esprime una valutazione negativa.
PRESIDENTE. Assessore, mi scusi. Quindi sull'emendamento numero 423 il parere della Giunta è favorevole.
ASUNIS, Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Sì.
PRESIDENTE. Grazie.
Metto in votazione l'emendamento numero 17.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione a scrutinio segreto.
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto con procedimento elettronico dell'emendamento numero 17.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 58
votanti 57
astenuti 1
maggioranza 29
favorevoli 25
contrari 32
(Il Consiglio non approva).
ATTENZIONE:
INSERIRE I PARTECIPANTI ALLA VOTAZIONE
Metto in votazione gli emendamenti numero 18 e 193.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento…
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori).Verifica del numero legale!
PRESIDENTE. No, ho già dato la parola all'onorevole Sanna. Dopo.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Può acconsentire, parlo dopo.
PRESIDENTE. No, le ho già dato la parola, per cui se vuole intervenire, onorevole Sanna, lo può fare, se vuole rinunciare è un altro discorso.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Rinuncio.
PRESIDENTE. Prego i colleghi di prendere posto. E' stata chiesta la verifica del numero legale. Invito i consiglieri che appoggiano la richiesta ad alzarsi.
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)
Seconda verifica del numero legale
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la verifica)
Prendo atto che i consiglieri Bruno, Capelli, Obinu e Uras sono presenti.
PRESIDENTE. Sono presenti 42 consiglieri.
Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Bruno - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lombardo - Meloni Francesco - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zuncheddu.
Poiché il Consiglio è in numero legale, proseguiamo i lavori.
Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SABATINI (P.D.). Presidente, ieri era tardi, però mi pare di aver colto una riflessione interessante fatta dal collega Cuccureddu, che ha introdotto il tema del turismo e della coerenza di questo articolato nella promozione turistica della nostra Isola. Non vorrei sbagliarmi, collega Cuccureddu, però mi pare di aver capito che lei abbia affermato ieri che vanno premiate le strutture ricettive che sono situate dentro i centri urbani, va data loro la possibilità di avere degli aumenti di cubatura tesi a migliorare i servizi delle sale polifunzionali, perché possano svolgere multifunzioni, diciamo così, possano sviluppare nuovi prodotti turistici oltre a quelli legati alla stagione balneare, mentre non vadano più premiate le strutture ricettive che sono situate nelle zone extraurbane, perché quelle strutture ricettive hanno già, nel passato, avuto premialità e possibilità di ristrutturare, di aumentare cubature e di adeguare i propri servizi.
E' un'affermazione che io mi sento di condividere. Quindi lei chiede alla sua maggioranza, e lo chiedo anch'io alla sua maggioranza, di riflettere e di verificare se vi è la possibilità di modificare questo articolo, perché lei afferma che, quando si interviene in matiera urbanistica, in questa materia si può dettare e condizionare il settore turistico; condivido anche questo perché, a seconda delle scelte che si fanno, si può preferire una strategia generale sugli indirizzi con cui si ritiene di poter far sviluppare il comparto turistico.
Ora, io credo che questa legge contraddica le sue affermazioni in toto; le contraddice perché, vede, lei ha parlato poi di necessità di destagionalizzare la stagione turistica, di creare nuovi prodotti turistici, sono questi i concetti che vengono espressi continuamente in tutti i programmi delle amministrazioni comunali, delle province…
PRESIDENTE. Onorevole Sabatini, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Il comma 1 dell'articolo 4 è, insieme ad altri, la conferma che questa passerà alla storia dell'autonomia come la legge "ammazza coste". Dopo la legge salvacoste, che aveva segnato positivamente l'immagine della Sardegna in Italia e in Europa per l'attenzione nei confronti dell'ambiente naturale, delle potenzialità del territorio, della sua ordinata configurazione, tale da rappresentare la base fondamentale del riconoscimento di un'identità di popolo ai sardi, questa passerà alla storia come la legge che "ammazza" la legge salvacoste, quindi che ammazza le coste; quella della cementificazione nella fascia dei 300 metri, quella dell'incremento delle brutture, quella del depauperamento profondo dell'identità di popolo dei sardi, che si riconoscono in un paesaggio e in un'immagine della Sardegna come una terra vivibile, come un ambiente naturale di grandissimo pregio.
Tutto questo avviene direi quasi nel disinteresse generale. Da una parte firmiamo un ordine del giorno per impedire che si facciano ottanta pale in mezzo al mare, dall'altra consentiamo a qualche costruttore di aggiungere qualche migliaio di metri cubi su alberghi che fanno schifo anche alla vista dei meno attenti a questa materia; cioè siamo un popolo di contraddizioni, un popolo incapace di mantenere coerenze, un popolo incapace di mettere a frutto il lavoro già fatto, un popolo incapace di reggere su un fronte così alto come è quello della tutela ambientale. Per questo io voterò per la soppressione del comma 1 dell'articolo 4, come voterò per la soppressione di tutto questo provvedimento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS (P.D.). Presidente, Assessore, colleghi e colleghe, intervengo anch'io per esprimere il mio parere di votare favorevole all'emendamento proposto, non fosse altro in virtù del fatto che riprende la delibera della Regione Autonoma della Sardegna, dove sull'articolo 4 così sintetizza: "è una disciplina specifica per il patrimonio edilizio turistico ricettivo al fine di consentire la ripresa di tale settore di vitale importanza per l'economia della Sardegna". Visto che sono dati ormai alla portata di tutti, le ricordo che esistono in Sardegna tremila seconde abitazioni, e questi sono dati pubblicati di recente; aggiungere il 25 per cento di volumetrie equivale a realizzare cubature perché non si possono realizzare nuove abitazioni, ma quelle volumetrie equivalgono a oltre 75 mila nuove seconde case.
Allora, mi domando se non risponda davvero alla verità il fatto che l'Assessore all'urbanistica di Alghero il 26 giugno del 2009 affermava che non si costruisce più per i bisogni veri della popolazione, ma per rispondere a una forte domanda che arriva da fuori. Si rischia così di fare interventi una tantum, ma non interventi strutturali che diano reale economia alla Sardegna, come dallo spirito della delibera. Ho avuto modo di dire anche altre volte che, se fosse vero che l'edilizia è il motore dell'economia, Calasetta e Sant'Antioco, ove si sono realizzati volumi per circa tremila abitanti, dove non si è applicata la salvacoste, dovrebbero essere delle comunità ricchissime, a dimostrazione che queste scelte occupano il territorio, consentono nei due mesi estivi una maggior presenza umana, ma con ricadute aleatorie perché i servizi resi non colmano le ricadute economiche attese. Noi sappiamo quanto i comuni costieri debbano attivarsi per dare risposta alle esigenze primarie igienico-sanitarie.
Poi non si capisce quale motivo abbia spinto a stabilire che nelle isole minori le coste sono meno tutelate rispetto all'isola madre. Infatti, nella norma per le isole minori la fascia di rispetto sono i 150 metri, non i 300 metri, cioè credo che le isole minori avrebbero bisogno di maggior tutela visto l'ecosistema e l'unicità delle stesse in termini, chiaramente, di paesaggio e di ricchezza. Quindi, anche questa mi sembra che si potrebbe recuperare e consentire anche a loro di avere il rispetto…
PRESIDENTE. Onorevole Agus, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Assessore, nella sua replica, lei ha sostenuto che la fascia dei 300 metri non è messa in discussione. Siccome la discussione verte sulla soppressione del comma 1 dell'articolo 4, esprimo voto favorevole sulla soppressione del comma, che dice: "Per gli immobili destinati allo svolgimento di attività turistico-ricettiva situati nella fascia costiera dei 300 metri dalla linea di battigia, ridotta a 150 metri nelle isole minori, è consentito, anche mediante il superamento degli indici massimi di edificabilità…" eccetera eccetera, insomma, l'aumento di volumetria. Le due cose non reggono. Se poi dopo, nei commi successivi, si dice che possono essere anche corpi separati rispetto al corpo principale, mi pare che non possa essere sostenuto che, nella fascia dei 300 metri, non venga aumentata cubatura. La fascia dei 300 metri era una fascia che già era stata intaccata con cubatura, era ormai opinione comune - immaginavamo diffusa e consolidata - quella del rispetto della fascia e del non aumento della cubatura in quella fascia e pensare che il miglioramento delle strutture architettoniche si possa fare solo creando cubatura a lato del corpo principale, mi pare che non sia argomento fondato e sostenuto da forti motivazioni.
Riguardo poi alla demolizione e alla delocalizzazione se, dietro la fascia dei 300 metri, a 300 metri e un metro non ci sono altre cubature, mi pare strano che si possa dire che si sta salvaguardando la costa aumentando del 30 per cento, spostando un immobile che è 10 metri più avanti rispetto alla fascia. Non credo che questo provvedimento possa essere considerato provvedimento che tutela la costa, tutela le spiagge e non aumenta cubatura, perché lo negate proprio con le cose che scrivete e dite, a parte il sostenere di non voler cementificare le coste. Per questo il voto è favorevole per l'emendamento soppressivo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Moriconi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MORICONI (P.D.). Presidente, esprimo il mio parere favorevole all'emendamento in discussione e, quindi, alla soppressione del comma 1. Intanto perché torniamo nella discussione dei 300 metri, che per noi continuano a restare e a costituire bene paesaggistico, con riferimento al bene paesaggistico, noi continuiamo a essere convinti che qualsiasi intervento debba essere assoggettato alle verifiche di compatibilità previste dalla norma, e poi sulla strategia. Ho qualche difficoltà a comprendere la ragione per cui c'è una differenza tra le attività turistico-ricettive, a favore delle quali tale articolo si pronuncia, e le altre attività turistiche più propriamente riconosciute come ristoranti, stabilimenti balneari, eccetera. Mi spiego meglio. L'articolo 7 della legge numero 135 del 2001, cioè la legge-quadro nazionale sul turismo, ha ridefinito le imprese turistiche stabilendo che si considerino tali quelle che esercitano attività economiche organizzate per la produzione, la commercializzazione, l'intermediazione e la gestione dei prodotti e dei servizi tra cui gli stabilimenti balneari, le infrastrutture di esercizi, compresi quelli di somministrazione facenti parte dei sistemi turistici locali concorrenti alla formazione dell'offerta turistica.
Ora, la limitazione a favore delle attività turistiche ricettive evidenzia una scelta precisa che probabilmente rappresenta in maniera più chiara la volontà e la strategia della Giunta. A me sembra che, al di là dell'inaccoglibilità dell'emendamento e quindi anche del comma, chiedo scusa, a me sembra che ci sia una discriminante particolarmente rilevante e grave che penalizza una strategia che invece avrebbe dovuto favorire la riqualificazione o il miglioramento della possibilità di offerta turistica e quindi dei servizi annessi, non soltanto per le attività cosiddette turistico-ricettive.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Sosteniamo con convinzione la soppressione di questo comma per due ragioni. Primo: perché si consente di intervenire nella fascia di quei 300 metri che pareva fosse unanimemente individuata come la fascia ormai di tutela assoluta, come dire, fortuna per la Sardegna che, forse tra le ultime terre del Mediterraneo, arriva a edificare nelle sue coste, forse graziata dal fatto che, per lunghi tempi, è stata individuata come luogo di deportazione, di punizione e quindi di pena, e poi riabilitata negli anni '60 come terra di vacanza e di svago. Però, forti anche di una consapevolezza e di una convinzione diffusa ormai in tutto il mondo che il bene ambiente è un bene primario, e quindi da salvare, noi avevamo, in qualche modo, la fortuna, la sorte di avere gran parte del territorio della nostra Sardegna integro e intatto, per cui, privilegiati rispetto ad altri territori che avevano fatto, nei tempi passati, la scelta nefasta di cementificare le proprie coste; e invece no!
Con un atteggiamento mortificante per questa risorsa di cui noi disponiamo, consentiamo (dopo aver consentito in momenti di difficoltà e di crisi, o di convinzione anche, che l'edificazione potesse portare dei vantaggi economici e così non è stato, ed è sotto gli occhi di tutti) che si continui a percorrere quella strada. La verità è che questa Giunta non ha un progetto, non ha un progetto nel settore turismo, non c'è l'ha nell'agricoltura, come abbiamo visto poco prima e negli atteggiamenti assunti anche in diverse situazioni su cui il tema agricoltura è venuto all'attenzione di quest'Aula e delle forze politiche, non ce l'ha per l'artigianato, non ce l'ha per l'industria, non ce l'ha per la scuola; ma il turismo, che deve diventare il settore trainante, viene trattato e considerato in questo modo.
Allora, noi continuiamo a sostenere che per il turismo occorre un progetto complessivo che centri il problema, lo ponga all'attenzione del dibattito e sul quale, attraverso il confronto e il dibattito, possa venire un'attenzione e una considerazione seria, lasciando ad altri momenti l'ipotesi della realizzazione di nuove strutture ricettive per dare una risposta seria alla domanda di turismo che abbiamo in Sardegna, recuperando le cose che ha detto l'altro giorno Franco Cuccureddu, a iniziare dal recupero del turismo dei charter, che qualitativamente sono tutta un'altra cosa e che soddisfano l'offerta turistica della Sardegna rispetto…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.
PRESIDENTE. No, guardi, onorevole Bruno, siamo in fase di votazione…
BRUNO (P.D.). Siamo in fase di dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. No, mi scusi, la verifica del numero legale può essere chiesta in prossimità di una votazione per alzata di mano, se poi non viene chiesto il voto elettronico allora facciamo la verifica del numero legale, altrimenti la verifica del numero legale avviene con la votazione. Prima ho sbagliato e l'ho concessa, però le regole stabilite dal Regolamento sono queste. Per cui, io accedo alla sua richiesta, però, dopo, dobbiamo procedere con la votazione per alzata di mano.
BRUNO (P.D.). Va bene.
PRESIDENTE. Va bene. Prego i colleghi di prendere posto. Invito i colleghi che appoggiano la richiesta ad alzarsi.
(Appoggia la richiesta la consigliera Zuncheddu)
PRESIDENTE. No, però, in questo momento l'onorevole Zuncheddu sta svolgendo le funzioni di Segretario.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Dove c'è scritto! Dove c'è scritto!
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Sanna, in questo momento l'onorevole Zuncheddu sta svolgendo le funzioni di Segretario e non può in contemporanea svolgere le funzioni di Vice Capogruppo. Onorevole Sanna, è così! Nel momento in cui sta esercitando le funzioni di Segretario, non può esercitare le funzioni di Vice Capogruppo.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Dove c'è scritto! Mi dica dove è scritto!
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, le sto dicendo che è così. E' il Presidente l'interprete del Regolamento, non si possono svolgere in contemporanea due funzioni che non sono compatibili tra di loro. Tra le altre cose, il ruolo di Capogruppo è incompatibile con quello di membro dell'Ufficio di Presidenza, per cui, anche per analogia, dovrebbe essere impossibile svolgere il ruolo di Vice Capogruppo per chi fa parte dell'Ufficio di Presidenza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, io capisco, capisco tutto, credo che la minoranza debba in qualche modo essere tutelata. Noi abbiamo fatto una richiesta che è quella di verificare se la maggioranza è presente in Aula, lei, nel frattempo, giustamente ha preso tempo, li ha fatti arrivare, e anche lei probabilmente sta svolgendo due funzioni in questo momento, non solo una, gliel'ho ricordato la settimana scorsa.
(Interruzioni)
PRESIDENTE. Onorevole Bruno, le ricordo che, nella scorsa legislatura, il presidente Spissu non consentiva…
(Interruzioni)
Scusate, colleghi, ricordo all'onorevole Bruno che se dovessi far conto sulla prassi, il presidente Spissu non consentiva neanche al Vice Capogruppo di esercitare le funzioni di Capogruppo e chiedere la verifica del numero legale, per cui respingo al mittente e le tolgo la parola perché questo non è rispetto nei confronti di una condizione corretta…
BRUNO (P.D.). Il rispetto lo deve mantenere lei! Faccia il Presidente, non il Capogruppo!
PRESIDENTE. Onorevole Bruno! Onorevole Bruno! Dall'inizio dei lavori su questo progetto di legge, la regola è sempre stata corretta nei confronti di tutti!
E' arrivato l'onorevole Uras che appoggia la richiesta.
Terza verifica del numero legale
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la verifica)
Prendo atto che il consigliere Bruno è presente.
PRESIDENTE. Sono presenti 42 consiglieri.
Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Bruno - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Fois - Ladu - Lai - Locci - Lombardo - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zuncheddu.
Poiché il Consiglio è in numero legale, proseguiamo i lavori.
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Presidente, anche su questo articolo 4 noi vogliamo provare a fare dei ragionamenti e, se possibile, provare a portarvi sul terreno del ragionamento. Quello che non ci convince sull'articolo 4, e in particolar modo sul suo comma 1, è il presupposto che sta alla base delle deroghe volumetriche in esso previste; il presupposto sarebbe quello dell'insufficienza degli spazi e dei volumi nelle residenze turistico-alberghiere ricettive. Io penso che questa sia una visione riduttiva delle esigenze del settore turistico in Sardegna, sia una visione solamente volumetrica della necessità del settore turistico. Penso che ci debba essere un altro ragionamento e che ci debbano essere altre osservazioni, che debbano essere fatte delle considerazioni sulla grave crisi che investe questo settore; è una crisi che riguarda la carenza dei servizi che vengono erogati, è una crisi che riguarda la concentrazione temporale delle presenze turistiche nella nostra Isola, è una crisi che - a mio avviso - riguarda anche la concentrazione degli alberghi solamente in prossimità del mare. Allora noi che cosa facciamo? Siccome la crisi è determinata dalla scarsa presenza di alberghi nell'interno, incentiviamo l'aumento delle volumetrie all'interno dei 300 metri dalla fascia costiera.
Allora, come ho fatto ieri sull'articolo 3, mi chiedo: a chi giova questo intervento? Giova al rilancio del settore turistico? Mi pare che siano solamente interventi sul cemento. Quindi mi chiedo ancora se questa misura serve al settore turistico. Servono un milione di metri cubi in più sulle coste? Penso che non servano, io penso che servano interventi (li sollecitava anche il ragionamento dell'onorevole Cuccureddu, l'unico della maggioranza ad aver osato intervenire su questa materia) selettivi nel settore turistico alberghiero e che, alla base del ragionamento degli interventi nel settore alberghiero, ci debba essere uno studio sulle necessità del settore turistico nella nostra Isola che non possa essere un intervento a pioggia, spalmato su tutto il territorio, in particolar modo nella fascia dei 300 metri.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA (P.D.). Presidente, Assessore, colleghi del Consiglio, questo è un altro articolo che, come quello precedente, Assessore, secondo me, veramente rischia di minare la legittimità di questa legge e lo fa intervenendo su una fascia, una fascia di rispetto, di tutela paesaggistica importante, non lo diciamo noi, lo dice il Codice Urbani, lo dice in maniera espressa. Tra l'altro, io mi sto prendendo un po' il gusto in queste ore, in questi giorni, visto che abbiamo tanto tempo a disposizione, di leggere un po' le norme approvate in altre parti d'Italia, che sono state citate da alcuni colleghi diverse volte. Non ho riscontrato, in nessuna di queste norme approvate, l'intervento sulla fascia dei 300 metri da alcuna Regione, parlo delle Regioni che hanno coste, parlo della Toscana, del Lazio, parlo della Puglia. Tutte le Regioni hanno tenuto in maniera chiara e oggettiva, specificando addirittura, a tutelare queste zone. Tutelarle come se queste fossero le loro zone di grande pregio e di grande valore. Lo stanno facendo Regioni che hanno diverse centinaia di chilometri di coste, non sicuramente come la nostra, che vive e dovrebbe vivere di questo settore, che è il settore turistico, in maniera evidente.
Con questo provvedimento, con questo articolo, del quale chiediamo la soppressione e per il quale esprimo il voto favorevole alla soppressione, noi miniamo tutti questi presupposti, miniamo queste possibilità. Lo facciamo, tra l'altro, al comma 4, garantendo e dando l'opportunità, a differenza di quello che dice l'Assessore, della costruzione di nuovi fabbricati. Questo lo diciamo perché il comma 4 mi sembra sia scritto in maniera molto chiara e dice testualmente: "Gli incrementi sono realizzati in continuità rispetto al fabbricato esistente; ove ciò risulti materialmente o giuridicamente impossibile può essere autorizzata la costruzione di un corpo edilizio separato, di carattere accessorio e pertinenziale".
Ecco, io penso che queste siano in maniera chiara nuove volumetrie, penso, immagino le grandi strutture alberghiere di quanta disponibilità di aumento volumetrico potranno godere, cosa potranno fare anche in maniera staccata dagli alberghi, nascondendosi dietro questa maschera dei posti letto che non possono essere ampliati, però poi chi andrà a verificare, quando verificheremo e come? Assessore, io dico che questo è un altro di quegli elementi che possono dare un'opportunità a lei e alla sua maggioranza, maggioranza che ci piacerebbe sentire in quest'Aula, maggioranza che ascolta senza parlare, ma ascolta non perché pensa di trarre le conclusioni positive da quelli che sono i suggerimenti della minoranza, ascolta solo per ascoltare. L'onorevole Murgioni muove la mano, ma sa benissimo che, anche durante la difficile discussione del Piano paesaggistico regionale, abbiamo avuto certe volte anche il coraggio e la voglia di parlare e di dire le cose, e lei lo sa, arrivando anche alle estreme conseguenze. Quindi, non mettete in campo la solita solfa, i soliti ragionamenti che mi sembrano ormai inutili, visto che c'è l'esempio evidente che non è stato così.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Intervengo molto brevemente, Presidente, non perchè volevo richiamare i colleghi, ma perchè abbiamo assistito qualche secondo fa a un momento non positivo per quest'Aula. Noi abbiamo sempre rispettato il Presidente del Consiglio, lo rispettiamo oggi, lo abbiamo rispettato nei giorni e negli anni passati, anche quando potevamo trovarci in grande dissenso. Certo è che la concessione che il Presidente del Consiglio ha dato ai Vice Capigruppo di chiedere la verifica del numero legale, mi pare un fatto assolutamente innovativo e siccome il numero legale viene chiesto solitamente dall'opposizione, io credo che ci sia il massimo rispetto per l'opposizione.
Detto questo, intervengo sull'articolo 4. Mi dispiace che l'Assessore non sia presente, perché c'è una dizione, che credo serva però anche ai colleghi, relativamente agli immobili "destinati allo svolgimento di attività turistico-ricettiva", che credo sia una dizione non corretta, perché c'è un decreto legislativo che dice esattamente quali sono le attività destinate alla produzione di servizi in campo turistico. Dice l'articolo 7 della legge numero 135 del 2001: "Sono imprese turistiche quelle che esercitano attività economiche, organizzate per la produzione, la commercializzazione, l'intermediazione e la gestione di prodotti, di servizi, tra cui gli stabilimenti balneari, di infrastrutture e di esercizi, compresi quelli di somministrazione facenti parte dei sistemi turistici locali…". Da qui si deduce che, se dobbiamo usare una dicitura corretta, io credo che debba essere applicato il comma 1 dell'articolo 7. Per cui, in tutto l'articolato di questa legge quando si parla di imprese turistiche o ci si ferma a "imprese turistiche" o altrimenti si scrive "imprese turistiche e/o ricettive". Propongo questo come emendamento orale, ma credo che sia un fatto estremamente importante e i colleghi dovrebbero dare la massima attenzione, poi eventualmente formalizzerò.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Presidente, riprendiamo a ragionare di un programma di interventi che riguarda una fascia particolarmente delicata, sempre e comunque in deroga agli strumenti urbanistici, alle disposizioni normative regionali, l'obiettivo è il rilancio dell'economia da una parte, poi si dice anche rilancio dell'attività turistica. Questo è uno strumento inadeguato sia per conseguire il primo che il secondo obiettivo. Già confermo le perplessità per quanto riguarda la capacità del settore edilizio di diventare il settore trainante di un'economia sana, non ho mai creduto che lo fosse e, dove ha svolto questo ruolo, l'economia complessivamente è andata a morire e sta avendo moltissime difficoltà a riprendersi. Quindi, non credo a risultati significativi nel breve, ma tanto meno nel lungo periodo perché per il lungo periodo non è neanche previsto, è un'economia che va rimessa in sesto perché abbia effetti duraturi di creazione di benessere.
Peraltro stiamo parlando qua, proprio in questo comma, della fascia dei 300 metri. Io invito a riflettere per il fatto che, se davvero dovessero venire o se venissero delle significative influenze sull'economia per crescita del settore edilizio, per interventi nella fascia dei 300 metri, signori, saremmo di fronte a un gigantesco intervento di incrementi volumetrici in una fascia delicatissima con effetti ovviamente semplicemente disastrosi per il nostro patrimonio paesaggistico; di fatto, proprio per l'obiettivo, vedi anche il titolo della legge, che questa legge si pone, quello di dare una spinta all'economia dell'isola, è assolutamente inaccettabile che si mettano in campo fasce da proteggere e possano essere, queste, teatro di speculazione. E' più verosimile, avremo modo di parlarne, che invece quelle fasce diventino davvero volano per la ripresa turistica, ma non con inaccettabili e dannosi interventi di incremento volumetrici bensì...
PRESIDENTE. Onorevole Lotto, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Il collega Diana diceva: "Rispetto". "Rispetto" è anche adoperarsi per dare dignità all'aula e dignità all'aula vuol dire anche partecipare al dibattito, mi pare che questo non stia avvenendo. Io intervengo, Presidente, per esprimere ovviamente un voto favorevole al nostro emendamento e cerco di dire perché, mi dispiace manchi l'Assessore, diventa difficile anche intervenire senza questa interlocuzione, senza nulla togliere alla necessità di spostarsi. Non è questo il problema, ci mancherebbe altro. Vorrei sottolineare un aspetto: voi, anche con questa parte della vostra proposta, continuate a deregolamentare e a eliminare qualunque regola, di fatto delegate, d'accordo con voi, a una lobby o a più lobbies di costruttori la materia che normerà per i prossimi anni questo settore.
Badate, c'è un fatto sul quale ancora non avete dato una risposta. Io non comprendo (può darsi sia un limite mio, senz'altro lo è, ma spero che sia fugato qualche dubbio nella replica dell'Assessore, se ci sarà) come si faccia a dire che questo è un intervento che rimette in moto l'economia del settore delle costruzioni; intervenite anche sulla fascia dei 300 metri e dei 150 per le isole minori. Badate, per noi, ma non solo per noi, è una questione inviolabile, in Sardegna, in questi trent'anni, per tutti, è opinione universale che la fascia dei 300 metri ha assunto un profilo, un valore, connotante di quest'isola e badate che il flusso turistico è dovuto grazie anche a questo fattore. Voi intervenite in maniera drammatica sulla fascia dei 300 metri, perché questo avverrà, e non vi rendete conto che questo intervento minerà alla radice le ragioni di tanti che vengono in Sardegna anche senza conoscerla perché si sa che c'è stata una legislazione che ha rispettato almeno quella fascia costiera; voi intervenite anche su quella...
PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Valerio Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI VALERIO (P.D.). Presidente, dispiace constatare che manchi l'Assessore che in questi giorni è stato particolarmente attento a seguire questi interventi, la sua presenza ci incoraggia e ci consente quantomeno di fare questo sforzo per porre in campo dei ragionamenti. Non abbiamo mai visto il presidente Cappellacci, ci sarebbe piaciuto vedere anche lui, comunque insomma noi andiamo avanti, la maggioranza rinuncia a confrontarsi nel merito delle questioni e poiché le questioni non sono di poco conto, io credo che sia un errore politico quello di non fare gli approfondimenti attraverso un confronto leale e sereno. Tant'è!
In merito alla questione, io osservo che oggi vi è una consapevolezza diversa rispetto al passato in tema ambientale. Oggi vi è la consapevolezza che il bene ambiente, il nostro territorio, vada salvaguardato avendo un grande valore, proprio in quanto si è riusciti seppur in misura minimale a conservarlo così come è oggi sotto gli occhi dei sardi e dei turisti che arrivano in Sardegna.
La pratica di fare colate di cemento nella fascia dei 300 metri, insomma sulle coste, è una pratica ormai da alcuni anni accantonata anche a seguito delle nuove norme urbanistiche che sono intervenute appunto in forza della nuova consapevolezza dei sardi e delle genti. Tornare indietro rispetto all'acquisizione appunto di questa consapevolezza mi sembra un grave errore. Io credo che sia sbagliato consentire oggi che si possa intervenire con colate di cemento dentro questa fascia e ancor più nella fascia dei 150 metri riferita alle isole minori, penso a La Maddalena o a Caprera per esempio. Sarà e sarebbe una iattura se si continuasse in questa direzione.
Tutto questo evoca in me la pratica che attuano i pirati somali quando salgono sui barchini ben attrezzati di armi e compiono un'azione di assalto alle navi da crociera che transitano in quei mari facendo incetta di quanto c'è. Bene, questo potrà verificarsi se si andrà avanti in questa direzione consentendo a chi ha interessi speculativi di portare a termine ulteriori colate di cemento. Credo che questa non sia una questione di poco conto ma meriti appunto, come dicevo in premessa, un'attenzione maggiore e un'accettazione di confronto su questo tema; invece qua vi è, come dire, un silenzio tombale che ci conferma esattamente ancor oggi che non vi è questa volontà...
PRESIDENTE. Onorevole Meloni, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Cucca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCA (P.D.). Per uno strano scherzo del destino intervengo sempre dopo l'onorevole Meloni. Non è una scelta. Io intervengo per due motivi. Prima di tutto perché quello che è accaduto in aula in precedenza effettivamente deve portarci a cercare di contenere i toni che devono essere comunque sempre consoni e adatti al luogo nel quale ci troviamo. Credo che non ci sia comunque alcuna volontà da parte di nessuno di mancare di rispetto alla Presidenza del Consiglio e credo che sia necessario rinnovare la nostra fiducia, la fiducia da parte di tutti verso il suo operato.
Nondimeno però devo ricordare che nessuna concessione viene data perché qui si sono introdotti dei nuovi sistemi. Sistemi che sono stati accolti da tutti ma che sono semplicemente l'applicazione rigida del nostro Regolamento. Quando noi consentiamo ai Vicepresidenti di richiedere il numero legale, altro non facciamo che applicare una norma del Regolamento la quale prevede che, in assenza del Capogruppo, esso sia sostituto dal Vicepresidente del Gruppo o da un altro componente dell'Ufficio di Presidenza. Quindi non mi pare il caso di continuare ad alimentare polemiche su questi argomenti, credo che sia invece necessario riportare la vicenda sui toni che, ripeto, devono essere consoni all'aula e al ruolo che noi svolgiamo. Inoltre credo che sia opportuno che ci atteniamo strettamente al contenuto di questa norma. A questo riguardo, io debbo annunciare il mio voto favorevole all'emendamento che è stato presentato; in effetti ci troviamo ancora con un altro tentativo da parte dell'opposizione di annullare il primo comma di questo articolo 4 il cui contenuto, ancora una volta, come è stato detto da tutti i colleghi che mi hanno preceduto, allarga ulteriormente le possibilità edificatorie speculative che di fatto cancellano trent'anni di politica di tutela del nostro territorio.
Però devo anche evidenziare un altro aspetto che mi pare sia stato già evidenziato in maniera egregia dal collega Cesare Moriconi il quale ha osservato che, in questo comma, si dimentica di fatto una parte di quelle strutture che sono anche esse imprese turistiche dando semplicemente attenzione alle imprese turistico-ricettive. Già vi è stato detto che le imprese turistiche sono appunto state definite dall'articolo 7 della legge numero 135 del 2001 e questa ulteriore dimenticanza conferma ancora una volta, ove ve ne fosse bisogno, la distrazione con cui il testo è stato predisposto e ancora una volta è palese che buona parte del contenuto di questa norma è diretto verso pochi soggetti che potranno usufruire di questi vantaggi speculativi e non invece verso la generalità dei sardi come si è tentato di dire da parte della maggioranza in tutto questo periodo. Confermo il voto favorevole all'emendamento che abbiamo in discussione.
PRESIDENTE. Metto ora in votazione gli emendamenti numero 18 e 193…
(Interruzione del consigliere Uras)
PRESIDENTE. No, onorevole Uras, ho già chiarito prima che la verifica del numero legale può essere richiesta in prossimità di una votazione per alzata di mano, altrimenti si deve proseguire e per la verifica si procede col voto elettronico. E' stato chiarito prima al momento della precedente richiesta, lei è arrivato in ritardo in Aula.
Metto ora in votazione gli emendamenti numero 18 e 193, uguali. Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non li approva alzi la mano.
(Non sono approvati)
Dichiaro decaduto l'emendamento numero 505, poiché è un emendamento all'emendamento numero 128, il quale viene dichiarato inammissibile perché configura la soppressione di una parte che non consentirebbe al testo di avere contenuto normativo autonomo.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Vorrei dire che è chiaro che questo ragionamento è un ragionamento che non prende in considerazione lo spirito dell'emendamento, che è riferito al superamento degli indici massimi, non al verbo "è consentito". E' chiaro che è un errore assolutamente materiale, per cui se si vuole impedire la discussione di questo emendamento, attaccandosi a un errore materiale si faccia pure.
PRESIDENTE. Onorevole Uras, lei sa che la votazione per parti è consentita quando le singole parti hanno contenuto normativo autonomo. Nel momento in cui viene presentato un emendamento che non consente al testo, in caso di un esito positivo, di avere contenuto normativo autonomo, quell'emendamento decade ed è inammissibile..
Per cui decadono gli emendamenti numero 128 e 505.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Sul numero legale, l'articolo 58 comma 2, del Regolamento recita: "La Presidenza è tenuta a verificare la presenza del numero legale ogni qualvolta ciò venga richiesto congiuntamente da almeno due Presidenti di Gruppo, oppure quando venga richiesto da cinque consiglieri e il Consiglio stia per procedere ad una votazione per alzata di mano". E' riferito ai cinque consiglieri, non ai due Capigruppo. Per cui, Presidente, quella è una sua libera interpretazione.
PRESIDENTE. Una libera interpretazione, suffragata anche dalla prassi della scorsa legislatura…
BRUNO (P.D.). No, non c'è prassi, c'è il Regolamento, Presidente.
PRESIDENTE. Onorevole Bruno, le ricordo che anche nella scorsa legislatura… No, onorevole Bruno, è così!
BRUNO (P.D.). No, non ci interessa la scorsa legislatura, è passata, c'è il Regolamento adesso.
PRESIDENTE. Onorevole Bruno!
BRUNO (P.D.). C'è il Regolamento e lei è il garante dell'osservanza del Regolamento…
PRESIDENTE. Onorevole Bruno, il Regolamento stabilisce che la verifica del numero legale…
BRUNO (P.D.). E c'è una congiunzione "e".
PRESIDENTE. Onorevole Bruno, quando si è in fase di votazione e si stanno facendo le dichiarazioni di voto, quindi la votazione è stata già chiamata, abbiamo stabilito, anche nella scorsa legislatura, che la verifica del numero legale avviene con la votazione a scrutinio elettronico. Abbiamo sempre fatto in questi termini. Se si vuole fare diversamente…
BRUNO (P.D.). Presidente, lei può stabilire quello che vuole, lei applichi il Regolamento!
PRESIDENTE. Io le porto anche la prassi, perché questo…
BRUNO (P.D.). No, la prassi è un'altra cosa, lei adesso applichi il Regolamento!
PRESIDENTE. No, non è un'altra cosa, anche la prassi fa testo, onorevole Bruno.
BRUNO (P.D.). Lei applichi il Regolamento. PRESIDENTE. Il Regolamento stabilisce infatti…
BRUNO (P.D.). Ecco applichi l'articolo 58, 2 comma.
PRESIDENTE. Infatti le ricordo anche che quando è stata introdotta la norma che ha modificato la precedente, per cui la verifica del numero legale poteva essere chiesta in qualsiasi momento, si riferiva alla fase della discussione generale, fermo restando le altre regole.
BRUNO (P.D.). Ecco, questo non c'è nel Regolamento, quindi lei applichi il Regolamento.
PRESIDENTE. Faremo un'interpretazione da parte della Giunta per il Regolamento, così possiamo stare tutti tranquilli. Grazie onorevole Bruno.
BRUNO (P.D.). Va bene, però per il momento è così!
rilancio dell'economia" (67)
PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 19 e 195.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Sì, c'è una prassi malefica che vaga sulle regole. L'autorevolezza si guadagna ogni giorno con l'esercizio di alcune virtù, vorrei dire ai colleghi e a me stesso, che nessuno è autorevole per dono divino e meno che mai per un voto di quest'Aula. Per cui andiamo avanti.
L'emendamento in questione propone la soppressione del comma 2. Avevamo detto già da prima come c'è una profonda incongruenza tra il trattamento del comma 2 e il trattamento del comma 1 rispetto alla fascia dei 300 metri, ho visto che è prontamente corso al riparo l'Assessore presentando un emendamento che assoggetta allo stesso requisito, peraltro abbastanza inutile, il comma 1. Quello che è singolare, e che riguarderà poi tutto l'espletamento della procedura attuativa, se ce ne sarà, di questa legge, è il fatto che si pensa di affidare la valutazione degli interventi in fascia costiera nei 300 metri a questa fantomatica Commissione e non si fa nessun cenno sul fatto che quel bene è un bene paesaggistico e che comunque qualunque intervento in quell'area è soggetto al parere della Sovrintendenza, per l'agevolazione delle procedure. E che cosa succede se il parere della Commissione è opposto a quello del Sovrintendente o della Sovrintendenza? Che cosa succede se il parere dell'ufficio di tutela è contrario od opposto a quello del Sovrintendente o a quello della Commissione? Sono, spero, autorità indipendenti, questo però viene fatto per la semplificazione, cioè non si vuole riconoscere che ci sono già autorità preposte a definire queste cose, e se ne inventa un'altra più domestica, più accomodante, perché evidentemente si vuole in qualche modo incidere sull'autonomia di autorità che già esistono e che devono espletare la loro funzione in termini obbligatori.
Ecco perché fondamentalmente non è chiaro anche quanto dite alla fine: "ove ciò risulti materialmente o giuridicamente impossibile…", non è collegabile una cosa che può essere materialmente possibile e giuridicamente impossibile. Quindi il problema è chiarire il significato anche di questo comma 4, che ha proprio il senso di abborracciare un'attività senza una regola e senza una disciplina, meno che mai in un'area di particolare delicatezza dove dovremo lavorare a togliere i volumi a favore delle aree…
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, se si è attenti alla configurazione della norma così come è scritta in un emendamento, si dovrebbe essere ancora più attenti verso la norma che è inserita nel testo del provvedimento, almeno lo spero. Io sto ancora cercando chiarezza, sicuramente è un fatto di ignoranza mia personale, però, con riferimento agli immobili turistico-ricettivi, il comma 1, che precede il comma 2, per il quale io voterò la soppressione, parla di possibilità di "incremento del 10 per cento della volumetria esistente…" "anche mediante il superamento degli indici massimi di edificabilità previsti, dagli strumenti urbanistici vigenti e dalle vigenti disposizioni normative regionali…". Quindi ci devono essere disposizioni normative regionali che consentono la realizzazione, nella fascia dei 300 metri, di cubature, di volumetrie. Ci sono queste normative? Cioè, a quale norma si fa riferimento? Perché, se non si fa riferimento ad alcuna norma, mi fate la cortesia di depurare questo articolo e questo comma di una cosa che non esiste? O si pensa che oggi una cosa non esiste e questa è una legge transitoria… io mi auguro che sia transitoria, perché se ogni anno rinnova il 10 per cento noi ci costruiamo il cemento armato anche sul naso, anche sulla schiena dei bagnanti che si coricano nella spiaggia. E le rovine che abbiamo già visto fare da questo tipo di maggioranza nel Poetto di Cagliari, le vedremo fare dappertutto.
Allora, io vorrei riuscire a capire se gli uffici possono intervenire. Si può depurare da cose che non esistono? E se esistono, che ci dicano "se" esistono e "dove" esistono e qual è la norma che consente l'edificabilità nella fascia dei 300 metri di immobili turistico-alberghieri.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Sull'emendamento numero 19 preannuncio il mio voto favorevole. Credo che le argomentazioni che hanno portato i colleghi stamattina, sulla mancanza di un progetto organico e onnicomprensivo per il turismo, siano estremamente valide. Noi qui stiamo prevedendo, ancorché nella fascia fuori dai 300 metri, pesantissime volumetrie, che possono arrivare al 30 per cento, senza che esse siano in alcun modo correlate a un progetto di sviluppo turistico del territorio; non c'è alcun legame con il fatto che la struttura turistica sia per esempio all'interno di una cittadina, di un paese, e possa interagire con le autonomie locali. Quindi è altamente probabile che, con una norma di questo tipo, noi andiamo a creare nuove cattedrali nel deserto turistiche, andiamo a favorire investimenti per pochissimi soggetti che, dietro questa iniziativa, vedono un'occasione, semplicemente, per incrementare i loro patrimoni, per dare valore alle loro strutture, senza che a questo si colleghi alcun rapporto con le autonomie locali, con le popolazioni locali, con il tessuto urbano preesistente.
Non c'è un'idea turistica! Non c'è un'idea di sviluppo! E' semplicemente un'idea quantitativa, voi avete solo il mattone in testa e basta! Dovunque sia, mattone su mattone! Per le residenze, per le attività agricole, per le attività turistiche, avete una sola idea fissa in testa: il mattone sul mattone. Pensate che il mattone sia un traino per le attività economiche, qui è il vulnus del vostro progetto di governo, qui è la certificazione della mancanza di idee ed è per questo che, anche su questo emendamento, il voto non può essere che favorevole, come non può essere che favorevole il fatto che questa legge ritorni in Commissione e ripensiamo veramente ai bisogni della Sardegna.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.
PRESIDENTE. Invito un altro Capogruppo ad appoggiare la richiesta.
(Appoggia la richiesta la consigliera Zuncheddu)
Onorevole Bruno, sia chiaro che rimane come nella precedente richiesta, questa è l'interpretazione del Regolamento. Lei ha partecipato anche ai lavori della Giunta per il Regolamento della scorsa legislatura. Onorevole Bruno, questo è chiaro e non si mette in discussione. Procediamo alla verifica e poi le spiego, comunque non concedo la votazione nominale dopo.
Quarta verifica del numero legale
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la verifica)
Prendo atto che i consiglieri Bruno e Uras sono presenti.
PRESIDENTE. Sono presenti 39 consiglieri.
Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Bruno - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessi' - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Lai - Lombardo - Mariani - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra.
Il Consiglio è in numero legale, proseguiamo i lavori.
PRESIDENTE. Onorevole Bruno, la verifica del numero legale, in prossimità di una votazione per alzata di mano, si può chiedere per verificare che esista il quorum deliberativo, siccome quando si vota per alzata di mano non c'è registrazione del voto, allora c'è quella possibilità, nel momento in cui si sta facendo la votazione elettronica si registra la presenza. Quando è stata introdotta, quella norma si riferiva alla discussione generale, fermo restando…
(Interruzione del consigliere Bruno)
No, onorevole Bruno, è così ed è stata applicata in questi termini anche nella scorsa legislatura. La questione è già chiusa. Onorevole Bruno, è già intervenuto sul Regolamento.
BRUNO (P.D.). Ci dica quale articolo del Regolamento.
PRESIDENTE. Quello che ha citato lei in precedenza, l'articolo 58.
rilancio dell'economia" (67)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Intervengo per mettere in evidenza e richiamare un aspetto (a parte il ritornare su un concetto espresso in precedenza anche da altri colleghi, sull'assenza di un disegno a favore del turismo in Sardegna in cui le strutture ricettive hanno un ruolo fondamentale) sul quale io credo oggi non si possa derogare o affrontare con la leggerezza con la quale si tenta di introdurlo nel secondo comma dell'articolo 4: la riduzione del CO2 e tutti gli altri aspetti legati alla riduzione del consumo energetico. Voi, nel proporre l'aumento volumetrico al 20 per cento, proponete anche di portarlo al 30 per cento qualora ci sia una riduzione del 20 per cento in parte nella struttura ricettiva. Io credo che sia arrivato però il momento di dire - soprattutto in una situazione come questa che prevede una premialità volumetrica grazie alla vostra generosità - che non si possa più pensare di concedere alcunché; io credo che debba essere fatto comunque, se non almeno prevedere interventi (a iniziare da questo momento, visto che non si è fatto in precedenza), su tutta la struttura, di massimo risparmio energetico, aumentando il risparmio energetico e riducendo gli scarichi.
Questo ormai è un concetto universalmente fatto proprio da tutti i governi e da tutte le amministrazioni, mi chiedo che cosa faccia il Governo regionale per puntare a raggiungere un traguardo che oggi è indispensabile affrontare con la serietà e con l'attenzione che dovrebbero essere messe su un problema delicato come questo che riguarda il futuro del pianeta, il futuro della salute di noi tutti e dei nostri figli.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Intervengo per ricordarle che ovviamente la verifica del numero legale non è una votazione, lei la interpreta come una votazione e siccome ci sono molte cose che sono interpretate fuori dal Regolamento l'agibilità di quest'Aula a causa di questo atteggiamento può essere ripristinata se lei cortesemente sospende il Consiglio regionale e ci mette per iscritto quali sono le nuove regole, in maniera tale che noi possiamo valutare quanto si va oltre le norme scritte perché lì c'è un "oppure" e "oppure" in italiano vuol dire una cosa ben precisa che lei non è tenuta ad assimilare, come sta facendo.
Guardi, il problema è semplice, qui nessuno se la vuole prendere con lei ma lei deve decidere se questa è una legge di una maggioranza e di una Giunta o anche la legge sua, per la quale deve usare questi atteggiamenti per produrre una compressione dei diritti delle minoranze che sta sistematicamente facendo richiamando prassi e mai così scritte. Noi abbiamo bisogno di avere cose scritte e regole certe sulle quali confrontarci, diversamente questo sospetto che si usi il Regolamento contro le minoranze rimane nell'aria e non crea l'agibilità e l'autorevolezza stessa del Consiglio e della sua funzione.
Per cui lei deve riflettere su questa cosa, nessuno ha scritto nel Regolamento che la verifica del numero legale è una votazione, lei non la può assimilare, primo. Secondo, le due fattispecie sono collegate da un "oppure" che in italiano significa l'esistenza di due fattispecie diverse, è chiaro? Quindi se lei ha un'interpretazione differente da questa che ci dice il Regolamento, ce la deve mettere per iscritto.
PRESIDENTE. Allora, le ricordo che l'interprete del Regolamento è il Presidente, quando sorgono dubbi sull'interpretazione del Regolamento si esprime la Giunta per il Regolamento che verrà regolarmente convocata e darà l'interpretazione del Regolamento.
(Interruzione del consigliere Sanna Gian Valerio)
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, forse lei dimentica che lei non ha fatto parte del Consiglio della scorsa legislatura nel momento in cui...
(Interruzione dei consiglieri Gian Valerio Sanna e Marco Meloni.)
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, lei non era presente nella scorsa legislatura nel momento in cui è stata fatta la modifica del Regolamento; a seguito di quella modifica, c'è stata l'interpretazione autentica, così come sta avvenendo. Non c'è nessuna compressione del dibattito, nessuna lesione dei diritti delle minoranze e si sta proseguendo con la stessa applicazione delle regole che è avvenuta per quando questa maggioranza, nella scorsa legislatura, era opposizione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). In questo modo diventa molto complicato continuare i lavori in questa Aula. Questo è un provvedimento delicatissimo e noi abbiamo bisogno di poter lavorare anche assistiti dagli Uffici. Siamo dentro orari che, è chiaro ed evidente, non sono orari che consentono il massimo della lucidità nell'affrontare questo problema. Siamo dentro un provvedimento che determina necessariamente conflitti di natura politica. Abbiamo bisogno dell'assistenza degli Uffici e quando noi chiediamo un qualcosa da questo banco, anche in una dichiarazione di voto, per sapere qual è una cosa, qual è quel dispositivo, qual è quella normativa, abbiamo bisogno che ci si dica: questa è la normativa eccetera. Gli Uffici non assistono solo la Presidenza del Consiglio, assistono anche i consiglieri, nella loro funzione, di maggioranza e di minoranza e non possiamo rimanere qua ad aspettare anche gli strumenti per poter continuare a lavorare.
PRESIDENTE. Onorevole Uras, mi sembra che gli Uffici manifestino la totale disponibilità, non solo nei confronti della Presidenza ma anche dei consiglieri, questo proprio non penso che possa essere detto. Grazie.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). La Giunta non risponde minimamente, ogni volta che le si fa una domanda, non risponde. Sono dieci giorni che faccio la stessa domanda e la Giunta non mi risponde. La Giunta non risponde!
PRESIDENTE. Onorevole Uras, onorevole Uras!Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Se siete stanchi andatevene!
PRESIDENTE. Onorevole Sabatini, prego.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Noi siamo qua e rimaniamo.
PRESIDENTE. Onorevole Sabatini, prego.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Ma non puoi impedire agli altri di lavorare.
PRESIDENTE. Onorevole Sanna! Onorevole Uras!
Prego onorevole Sabatini.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Me ne vado, Presidente. Non ci sono le condizioni minime di lavoro.
SABATINI (P.D.). Presidente, chiedo la sospensione se no rinuncio all'intervento. Non c'è il clima!
PRESIDENTE. No, prego. Prego, onorevole Sabatini.
SABATINI (P.D.). Rinuncio.
rilancio dell'economia" (67)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Moriconi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MORICONI (P.D.). Presidente, certamente il clima non favorisce la prosecuzione di un dibattito che avrebbe meritato un'attenzione e una sensibilità diversa. Prendo la parola per esprimere il mio parere favorevole all'emendamento e quindi alla soppressione del comma 2, il quale comma 2 si rifà agli immobili di cui al comma 1. Il comma 1 parla di edifici con finalità turistico-ricettive. Ancora una volta sottolineo quanto poi anche l'onorevole Diana e l'onorevole Cuccu hanno sottolineato e che, anche secondo me, rappresenta un indebolimento o un'assenza di visione strategica dal momento in cui c'è una difficoltà a individuare i destinatari contenendoli all'interno di una definizione che è quella delle attività turistico-ricettive ed escludendo tutti gli altri che, ai sensi dell'articolo 7 della legge numero 135 del 2001, invece sarebbero invece dovuti essere annoverati. Ma non è tanto questo, stiamo intervenendo sui 300 metri, stiamo intervenendo in violazione delle norme vigenti e quindi il parere continua a essere negativo; negativo sul comma, negativo sull'articolo.
Nel nostro territorio, per esempio, se volessimo stare vicini a Cagliari nel territorio che va verso Capoterra e Pula, la maggior parte degli immobili destinatari della norma ricadrebbero nelle aree sottoposte a vincolo idrogeologico rispetto alle quali l'Assessore ha preannunciato emendamenti, sulla cautela e la tutela che tali zone dovrebbero avere un po' di più rispetto a quanto la norma già prevede o non prevede.
Ecco, vorrei sottolineare, per rappresentare la delicatezza e l'importanza dell'argomento e quindi la ruvidità con cui tale norma interviene su tali zone, che qualsiasi incremento di edifici in tali zone, che necessariamente implica anche l'occupazione di superfici nuove, implica o è assoggettato al nullaosta della forestale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, come i colleghi avranno avuto modo di verificare, ho cercato di non partecipare a questo dibattito perché di dibattito poco ha. Però devo dire che l'atteggiamento di qualche consigliere della maggioranza che, forse, nonostante sia qui da sei mesi come lo sono io, molto probabilmente non si è reso conto ancora che il Consiglio regionale è un'istituzione seria e non si tratta di sfidare i colleghi della minoranza, che hanno un proprio ruolo dignitoso quanto quello dei consiglieri della maggioranza, e quindi accusare noi di far perdere tempo alla Sardegna credo che sia la cosa peggiore. Quindi ho deciso di intervenire per cercare di riportare nel limite del possibile il dibattito su un binario diverso.
Credo che non si tratti di far perdere tempo alla Sardegna ma di fare gli interessi della Sardegna e sono convinto che, con questa discussione che stiamo facendo, non stiamo facendo assolutamente gli interessi della Sardegna, forse qualcuno sta cercando di fare interessi di una parte, di una minima parte, oppure gli interessi di qualcuno che sta fuori da questa Aula. Però noi siamo abituati a discutere e a lavorare sugli interessi di carattere generale e non sugli interessi particolari.
Chiedo ai colleghi della maggioranza, e soprattutto a lei Presidente e all'Assessore dell'urbanistica, di fermarci un attimo e di cercare di capire se effettivamente siamo o siete convinti che state facendo gli interessi della Sardegna. Io non credo che le cose che stiamo proponendo (prima con il disegno di legge, poi con una serie di emendamenti, ho capito il gioco delle parti, perché nella passata legislatura lo faceva l'attuale maggioranza, oggi lo deve fare l'ex maggioranza, per cercare di addivenire possibilmente a un accordo), siano da buttare via. Credo che sia opportuno fermarvi un attimo, fermarci un attimo, e verificare se ci sono le condizioni per cercare di fare un pezzo di strada assieme cercando di migliorare il testo in discussione. Sono convinto che, così facendo, faremo sicuramente gli interessi di tutti i sardi e soprattutto daremo ai sardi una legge che non sia solo di una parte o che tuteli solo una parte, ma che tuteli tutti i sardi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS (P.D.). Presidente, Assessori, consiglieri, colleghe e colleghi, insomma anche su questo emendamento una riflessione perché mi sembra, come già ho avuto modo di dire ieri, una stesura di una norma che non si sofferma sugli aspetti e sulle consequenzialità della norma, mi sembra molto labile, l'hanno ripresa anche i miei colleghi, la parte dove si subordina, in effetti, l'aumento di cubature, che non è un aumento di poco conto, sono cubature, appunto, che partono dal 20 al 30 per cento, e tutto subordinato alla riqualificazione dell'immobile, quindi delle strutture in termini del recupero energetico, va bene che si può quantificare, ma gli altri elementi che caratterizzano questa possibilità di aumento di cubatura sono legati al fatto della sicurezza strutturale. Mi chiedo: stiamo dando cubature a strutture non certificate? Se sono strutture già funzionanti io credo che abbiano già acquisito la sicurezza strutturale.
Ho un'altra perplessità quando si parla di qualità architettonica, cioè io non credo che la qualità architettonica possa essere lasciata esclusivamente alla certificazione documentale, fotografica, del tecnico abilitato per la progettazione e la ristrutturazione dell'immobile, credo che una riqualificazione, visto e considerato il contesto ambientale, là dove sono collocati questi immobili, debba essere fatta su un indirizzo che la Regione Sardegna debba porre antecedentemente all'avvio e quindi alla promulgazione di queste norme. Cioè, vogliamo che abbiano caratteristiche mediterranee? Allora si dà l'indirizzo della costruzione: cosa si intende per costruzione mediterranea e cosa si intende per costruzione moderna. Quindi devono essere esplicitate delle linee che conssentano, a coloro che poi vanno a valutare la certificazione deposta, il rispetto delle qualità architettoniche, perché "qualità architettoniche" è un termine molto generico e, in una norma, la generalità non vi può essere, perché si rischiano, davvero, interpretazioni personalistiche che nulla hanno a che fare poi con la tutela paesaggistica, con il miglioramento qualitativo delle nostre costruzioni, senza la possibilità che si attengano a quelle scelte, che appunto sono pertinenti della politica, che sono quelle di avere una visione del proprio territorio…
PRESIDENTE. Onorevole Agus, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Io penso che i sardi dalla politica vogliano risposte e non teatrini, e quelli a cui abbiamo assistito questa mattina, così come anche nelle giornate passate, sono autentici teatrini. Spostare strumentalmente il dibattito su questioni di lana caprina, questioni strumentalmente agitate come richiami al Regolamento, denota ormai una cosa, che avete perso ogni utile argomentazione in relazione al merito di questo provvedimento e quindi cercate di prendervela, come ieri, con il presidente Cappellacci, assente giustificato, dimenticando che il presidente Soru si agitava come un fantasma nelle stanze di questo palazzo e in spregio a questo Consiglio non si presentava in Aula, e non si presenta neppure da consigliere regionale. Quindi le reprimende fatele in casa vostra innanzitutto.
Oggi puntate il dito sul Presidente del Consiglio, che non ha bisogno di difensori, ma che sta amministrando con saggezza, scrupolo ed equilibrio il suo alto mandato. C'era ieri la dottoressa Sedda, segretario generale quando presiedeva l'onorevole Spissu, e c'è oggi; c'è oggi il dottor Dessì, come c'era ieri e mi pare che sia un affronto ai funzionari di questo Consiglio che fate, quando vi rivolgete al presidente Lombardo, perché il presidente Lombardo fa tesoro dell'esperienza e della competenza dei funzionari regionali, quelli di ieri e di oggi, che sono sempre gli stessi. Allora, strumentalmente agitate questioni che non hanno nulla a che fare con il dibattito oggetto della discussione, con il tema oggetto della discussione, e su questo non ci troverete assolutamente disponibili a un confronto. Noi approveremo la legge in ogni caso, per conto nostro, opposizione di questa natura non ci sollecita ad avere un confronto di nessun genere. Per quanto ci riguarda andremo avanti, la Giunta fa bene a mantenere la propria posizione, e lei anzi, Assessore, è troppo prodigo di risposte, perché questa opposizione non merita neppure risposte. Noi la sosteniamo, in ogni caso vada avanti. Questa maggioranza ha i numeri per votarsi da sé la legge, perché con questa opposizione liberale non è assolutamente possibile nessun dialogo, non è possibile nessun tipo di intesa, neanche la minimale, su alcun punto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, l'onorevole Pittalis ci ha ricordato il teatro, e ci ha anche fatto l'onore di recitare una parte in questa rappresentazione, una parte da protagonista e di questo lo ringrazio.
Caro onorevole Pittalis, caro Assessore, non mi sorprende che voi abbiate un giudizio dell'opposizione, come quello che è stato testé espresso, ho l'impressione però che questo giudizio nasconda un fastidio, un'insofferenza, un'indisponibilità da parte della maggioranza, almeno nella discussione su questo provvedimento, un fastidio al confronto. Voi avete i numeri, lo so bene, è innegabile; ma, allora, di tutto ci potrete accusare, tranne di non avere tentato, in maniera non condivisa, per carità, questo è legittimo, di presentare una proposta. Noi abbiamo fatto una proposta organica, c'è stato un rifiuto da parte vostra.
Caro Pittalis, e caro Assessore, pongo due domande, la disponibilità alla risposta e anche la qualità della risposta, che deve avere un segno di apertura se non altro al confronto, possono modificare o meno anche la condotta in quest'Aula. Io le chiedo, relativamente al comma 2, di cui noi chiediamo la soppressione, per favore, glielo chiedo come tecnico, mi risponda, Assessore: "Che bisogno c'è di aumentare la volumetria per migliorare l'efficienza dell'impianto di climatizzazione o per ridurre i consumi energetici?". Se l'obiettivo è ridurre i consumi energetici, Assessore, si può intervenire su tutto, sul periplo della casa, sugli infissi, sul tetto, si può migliorare tutto, senza aumentare la volumetria. Ancora, le chiedo, e chiedo una risposta: "Che bisogno c'è di aumentare la volumetria per migliorare le condizioni architettoniche?". Io ho paura che succeda il contrario se si vuole tutelare la qualità architettonica, perché la qualità architettonica è data da tante cose, modificando la volumetria si stravolge quella tipologia architettonica. Allora, se voi volete degli interventi che migliorino e abbattano il consumo energetico, badate bene, non c'entra nulla l'aumento della volumetria. Se non è così, per cortesia…
PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare la consigliera De Francisci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DE FRANCISCI (P.d.L.). Presidente, io non entro nel merito del dibattito sull'articolato, visto che di Piano casa si sta parlando molto poco, però a proposito del fastidio al confronto, cui faceva riferimento poco fa l'onorevole Diana, voglio elencarvi - faccio proprio l'elenco della spesa, onorevole Diana - le cattiverie e le offese che ci avete rivolto tra ieri sera, intorno alle 22, e stamattina: irresponsabile, indecente, delinquere, selvaggia aggressione, profitto massimo, speculazione, armamentario di confusione, schizofrenia, ignoranza miope e arcaica, dannosa, incapacità, abuso, assenza di regole, modo barbaro di intervenire, ossessione, assurdo, porcheria, mancanza di pudore, pasticcio, squallido, scandaloso, imbroglio, presa in giro, disastro aggiuntivo, confusione, distruzione, bugie, poca credibilità, cinismo, massacro, bollini che sollevano la conoscenza, marchio che rimane, vergogna, insistenza feroce al cemento armato. Questa è la vostra opposizione, in questo clima noi stiamo lavorando. E' un'opposizione evidentemente che si commenta da sola, il resto è superfluo, come ogni commento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Onorevole De Francisci, in quelle cose che lei ha detto non ci trovo nessuna offesa e nessuna cattiveria, sono degli aggettivi che definiscono il lavoro inqualificante che state portando avanti in questi giorni. L'onorevole Pittalis ci dice che i sardi vogliono risposte. E' proprio perché in questo provvedimento non c'è nessuna risposta a quello che chiedono i sardi che noi stiamo facendo questa opposizione perché vi stiamo portando a ragionare e voi vi state rifiutando di ragionare. La presidente Lombardo giustamente ci richiama alla prassi, ma se noi dovessimo richiamarci alla prassi che voi avete instaurato nella passata legislatura oggi non saremmo qua, oggi avremmo fatto le barricate, quello che avete fatto voi, vi siete imbavagliati, avete fatto le scenate. Noi questo non lo faremo. Noi entreremo nel merito. Noi non ci rifacciamo alla prassi che avete instaurato voi nella passata legislatura. Noi entriamo nel merito e non è perché non è possibile il dialogo che non state dialogando, dite perché non state dialogando, dite la verità! E' perché non potete dialogare! Ogni spiraglio che voi aprite al dialogo svilupperà uno squarcio nella vostra fragile maggioranza. Uno squarcio! Quindi non potete parlare, non potete aprire bocca nel merito perché ci date ragione, se aprite bocca poi ci sarà uno squarcio tra di voi, uno sfascio!
Ecco perché non potete scaricare su di noi le vostre debolezze e i vostri problemi. Entrate nel merito e nel merito voglio entrare anche su questo comma 2 dell'articolo 4, che è un vero e proprio lasciapassare a una nuova colata di cemento, colleghi. E' il lasciapassare, questo è il termine esatto per definire questo comma di questo articolo 4. Non c'è un'idea di sviluppo turistico alla base di quello che avete scritto. Dov'è l'Assessore del turismo? Dov'è l'Assessore del turismo? Qui non c'è e in occasione della discussione su questo articolo doveva essere qua come doveva esserci ieri Prato sull'articolo 3.
(Interruzione del consigliere Mula)
CUCCU (P.D.). No, deve venire qua a darci risposte, quelle che voi non ci date. Ci deve dire perché è necessario che ci sia questa colata di cemento in Sardegna sugli alberghi, qual è la ragione per cui è necessario ampliare gli alberghi. Se ce lo spiega, può darsi che siamo anche d'accordo. Se ci dice qual è la vostra idea di sviluppo turistico, se ci dite che cosa è necessario fare per sviluppare il turismo nella nostra isola, che ha vissuto un anno di gravissima crisi, allora può darsi che ragioniamo, ma non c'è nessuno che ci porta un ragionamento, ci dite solo che ci sarà un incremento volumetrico del 20 e finanche del 30 per cento. Ecco, questo non ci basta. Non ci basta e non ci basta nemmeno che ci scaricate addosso degli insulti, questo non è il modo di ragionare.
Vi siete alzati in piedi, due interventi della maggioranza stamattina, per dire che cosa? Che con questa minoranza non si può dialogare? Entriamo nel merito. Se entriamo nel merito, poi vediamo se siamo in condizioni di dialogare o se siete voi che, invece, vi rifiutate di dialogare.
STOCHINO (P.d.L.). L'abbiamo fatto in Commissione!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA (P.D.). In Commissione? Stochino, lascia perdere la Commissione!
PRESIDENTE. Onorevole Manca, prego.
MANCA (P.D.). Capita a pennello, Presidente. Presidente, sorrido bonariamente e senza usare toni offensivi nei confronti dell'onorevole Stochino, ma lui richiama la Commissione e veramente mi viene da sorridere, onorevole Stochino. Io penso che il dibattito di quest'aula sia proprio figlio di quello che è accaduto in Commissione, non per responsabilità dei colleghi - adesso non state tutti a muovervi sulle sedie - ma oggettivamente per l'impostazione che è stata data da questa maggioranza e da questa Giunta regionale a questo provvedimento. Un provvedimento blindato è arrivato in Commissione, rispetto a una disponibilità, a un dialogo, a un progetto di legge alternativo, che può avere i suoi limiti, parla di piano casa del quale forse voi parlerete successivamente, però oggettivamente la volontà - anche su specifici temi - era di totale chiusura, tanto è vero (ed è evidente quello che è avvenuto in Commissione) che anche la disponibilità degli amici sardisti, messa in campo per modificare alcune cose che loro non condividevano e consideravano errate, è stata totalmente messa a margine ed è stato chiesto di fare ragionamenti successivamente. In quei famosi tavoli che citava l'onorevole Stochino ci siamo visti, abbiamo deciso, abbiamo fatto, ma questo mi sembra veramente riportarci indietro e sentire voi parlare quando ci accusavate dello stesso tipo di atteggiamento.
Sull'abrogazione del comma 2, per il quale voterò a favore, chiedo nuovamente all'Assessore che fine ha fatto il ruolo dei comuni in questo senso. Io vedo autorizzazioni date tramite autocertificazioni, praticamente fatte all'interno della DIA, con successive certificazioni a produrre tramite il direttore dei lavori ovvero quando le cose sono già passate, Assessore, quando le cose sono accadute, quando non si può mettere sicuramente rimedio, anche in un contesto dove per fare tutte queste verifiche ci vuole un'attenta squadriglia di persone che si occupino solo di questo. Utilizzare, invece, il ruolo dei comuni per un'attenta considerazione su quelli che sono gli interventi sarebbe stata la cosa più normale, la cosa più facile da attuare, così come fanno in tutte le altre regioni. In tutte le altre regioni c'è sempre il passaggio tramite la delibera del consiglio comunale, qua viene assolutamente tralasciato e dimenticato
Assessore, lei è chiamato più volte in causa da quest'Aula, come i colleghi di maggioranza, penso che il confronto si possa ricomporre, anche evitando parole o aggettivi che possono essere più o meno offensivi, però si possa ricomporre nel momento in cui c'è la disponibilità al dialogo serio e al confronto sulle cose della legge e non a voli pindarici su niente. Sentendo la vostra voce, i vostri pareri, penso che avremo l'opportunità di capire se c'è spazio per trovare soluzioni positive per i sardi e non per noi stessi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, mi occorre un chiarimento perché non ho capito se è un dibattito sul Regolamento, sull'ordine dei lavori, visti i contenuti della discussione e dell'intervento dell'onorevole De Francisci, che posso rasserenare, ne sentirà anche delle altre perché non abbiamo neanche finito e quindi l'elenco sarà lungo.
Sto all'argomento, Presidente, però non capisco come si possa intervenire su un emendamento e parlare del ruolo che dovrebbe avere l'opposizione. Non lo capisco! Sarà un mio limite probabilmente, ma non lo capisco. Assessore, tra il Comitato tecnico-scientifico che lei ha citato e la Commissione, io credo che ci sia una qualche differenza, cioè un conto è individuare dei tecnici che devono fornire alla Giunta, alla Presidenza, consulenze di tipo tecnico-scientifico per la redazione di un piano, un conto è una commissione che deve decidere circa degli interventi che andranno a speculare sulle coste. Sono due cose diverse. Io posso prendere un consulente e non tener conto della consulenza che mi dà il consulente, posso avere questa consulenza, farne buon uso, cattivo uso, in parte o in minima parte; se invece io do a una commissione, composta da tre tecnici, il compito di decidere se quell'intervento va bene o va male, nell'ambito dei 300 metri delle coste, stiamo parlando di altre cose. Stiamo parlando del potere lasciato a una commissione di tre tecnici scavalcando i comuni, scavalcando tutte le regole che noi facciamo, perché questo è un Paese che fa le regole e poi sistematicamente le viola facendo altre regole e consentendo a chi può fare abusivismo di sanare, e ancora la risposta non c'è stata data, se anche coloro che hanno sanato abusi edilizi possono usufruire di incremento di cubatura, quindi ad abuso sommare abuso, questa volta giustificato con legge. Io non so se si possano avere queste risposte, comunque il voto è favorevole per la soppressione del comma 2 dell'articolo 4.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Ne ha facoltà.
ASUNIS, Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Signor Presidente, è mia consuetudine dare sempre risposte, proprio per una mia forma mentis e, quindi, mi scuso anche un po' con tutti voi. Inizierei subito con quanto richiestomi dal consigliere Diana - che non vedo e quindi glielo racconterò dopo - che ha fatto una serie di osservazioni interessantissime, presumibilmente, anzi ne ho la contezza, non era presente quando ho fatto l'intervento in riferimento alla chiusura della discussione generale.
Mi permetto di osservare che nella Regione Sardegna ci sono competenze di livello regionale e ci sono competenze di livello statale per cui qualsiasi intervento su aree che sono vincolate dal Ministero abbisogna comunque sempre di un nullaosta da parte del Ministero o da parte di un soggetto delegato dal Ministero, fermo restando che il controllo rimane sempre in capo al Ministero. Quindi, questa Commissione, che è stata forse interpretata da qualcuno come il soggetto che decide in assoluto che cosa si può fare e che cosa non si può fare, rappresenta esclusivamente una prima griglia di intervento, fermo restando che tutti gli altri pareri e gli altri nullaosta sono comunque obbligatori, ma forse leggendo tutto l'articolato ve li ritrovate in riferimento alla documentazione che dev'essere allegata, è forse sfuggito, all'istanza così come è consegnata all'amministrazione comunale.
Per quanto riguarda invece le tematiche afferenti nello specifico la fascia dei 150 metri, un tempo, e poi dei 300 metri, voi tutti sapete, in particolare coloro che hanno convissuto, così mi è sembrato di cogliere la settimana scorsa, che hanno convissuto con me, che esistono delle norme, quali quelle ricontenute dapprima nel decreto Soddu e poi rivisitate nel decreto Floris, che identificano indici, e sono quegli indici che anche la passata Giunta regionale ha posto in campo nell'esame delle richieste d'intesa che afferivano la realizzazione di opere nella fascia dei 150 metri, e/o dei 300 metri, a seconda che si tratti dell'Isola madre o delle Isole minori, perché a tal proposito ricordo all'Aula che la normativa regionale, in ordine a questo tema, prevede ormai da decenni una diversificazione tra disposizioni afferenti l'Isola madre, 300-2 chilometri, e le disposizioni afferenti le Isole minori, 150-1000 metri.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI MARCO (P.D.). Presidente, colleghi, anch'io farò un intervento omnibus visto che, per usare espressioni che ieri si sono usate spesso, anche altri colleghi l'hanno fatto non intervenendo sull'emendamento in discussione, non dichiarando il loro voto, ma esprimendo un'opinione sull'andamento dei lavori di queste sedute del Consiglio. Forse dobbiamo intenderci, per voi questo è un provvedimento molto positivo per l'economia e lo sviluppo della Sardegna, per noi è un provvedimento molto negativo, perché rischia di procurare una ferita irrimediabile all'ambiente della Sardegna, perché viola principi legislativi sovraordinati e quindi probabilmente potrà essere sanzionato dalla Corte costituzionale; noi pensiamo che votare a favore di certe norme che potranno riportare le ruspe, per esempio, ad un passo dal mare, sia una cosa molto grave, anche da un punto di vista della moralità pubblica, del dovere di rappresentare le nostre opinioni agli elettori e ai sardi e non ne vorremmo essere corresponsabili.
Vengo alla questione che non è solo una questione relativa al Regolamento, secondo me, ma attiene alla tutela dei diritti non solo delle minoranze, ma anche dei singoli consiglieri e quindi degli elettori che rappresentano. A me, se un Capogruppo precedentemente chiede la verifica del numero legale, che venga impedito di poter registrare, di poter dire ai cittadini come ho votato su norme che considero molto gravi, pare una violazione dei miei diritti, in presenza, ripeto, com'è stato detto dai miei colleghi, di una norma che è chiara; e se non è troppo chiara, Presidente, io la invito, non per rubare tempi ai lavori dell'Aula, durante qualche pausa riunisca la Giunta per il Regolamento, ci faccia interloquire su questo tema perché, ripeto, io credo che sia un diritto dei cittadini sapere come votiamo su singole norme, se lo riteniamo opportuno e, in questo caso, in questa legge questo diritto sia ancora più forte.
Per cui non si tratta di fare ostruzionismo, si tratterebbe, mi riferisco ai colleghi che dicono che noi non vogliamo fare una discussione civile e educata su questo tema, si tratterebbe invece di farla in quest'Aula; voi non la state facendo. Voi avete un dovere, di assicurare il numero legale, e noi abbiamo un diritto, quello di avvalerci degli strumenti di tutela delle minoranze, perché dobbiamo lanciare un allarme ai sardi, lo facciamo da qua dentro e lo faremo fuori, perché ciò che sta accadendo qua dentro non è un fatto di ordinaria amministrazione, è una cosa che rischia di avere una valenza epocale e noi, attraverso questi strumenti, stiamo anche cercando di denunciare ciò che voi, con il vostro silenzio, non potete denunciare, ma sapete che si sta consumando in quest'Aula.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Meloni. Io condivido le valutazioni che lei ha testé fatto, infatti ho già detto che convocherò la Giunta per il Regolamento affinché venga data l'interpretazione della norma oggetto di contestazione, così come sono d'accordo che non possa essere preclusa la possibilità di far certificare con il voto elettronico la posizione di ogni singolo consigliere che deve rispondere ai propri elettori. Ma nel momento in cui il Regolamento prevede che la verifica del numero legale possa essere fatta in prossimità di una votazione per alzata di mano e i Capigruppo dell'opposizione ritengono di dover chiedere la verifica del numero legale, vuol dire che si sta rinunciando a quella prerogativa, perché altrimenti la verifica del numero legale, onorevole Meloni, non può essere richiesta.
Comunque, affronteremo la questione nella Giunta per il Regolamento, stiamo recuperando anche i lavori della precedente Giunta per il Regolamento, perché io, che ne facevo parte, posso testimoniare che il fine era quello di garantire la presenza in aula dei consiglieri durante le discussioni generali perché si assisteva a uno spettacolo desolante di un'Aula vuota, dove l'interlocuzione avveniva tra chi interveniva e il rappresentante della Giunta regionale.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, relativamente alla richiesta di voto segreto o di verifica del numero legale, voglio citare l'amico, collega, Ignazio Artizzu, che, per me, nella scorsa legislatura, dette esempi assolutamente inarrivabili di come può essere usato questo strumento dall'opposizione. Relativamente poi agli aggettivi, al di là di qualche momento in cui si è potuto anche trascendere nella foga e nella passione nel difendere argomentazioni a cui ognuno di noi è profondamente legato e di cui è profondamente convinto, mi sembra che il dibattito su questo argomento e su questa legge sia stato assolutamente corretto, anche in questo caso abbiamo esempi inarrivabili in altre sedi. Se dobbiamo parlare di insulti, di aggettivi, tra l'elenco fatto dalla gentile collega De Francisci non c'è il termine "farabutto", manca il termine "comunista", il peggiore di tutti! Non abbiamo usato questo termine che è il peggiore insulto che si possa nominare in Italia. Per cui, fare l'elenco degli aggettivi in una discussione animata quale quella su un argomento così importante, penso non serva. Io spero di non aver contribuito ad allungare quella lista e vorrei evitare di allungarla, però pregherei, se possibile, oltre agli aggettivi, di tentare di entrare nel merito e di rispondere anche alle argomentazioni che si fanno.
Allora, io prego il collega Pittalis, nel prossimo intervento, se può, di rispondere a una mia convinzione, al fatto cioè che questo articolo in particolare, ma il provvedimento complessivamente (vedi gli articoli 1, 2 e 3 che avete già approvato) vadano nella direzione sbagliata; ho tentato di rilevarlo ieri notte nel mio intervento sulla discussione generale, vanno nella direzione sbagliata del pensare che il turismo in Sardegna sia volume, sia mattone, sia cemento. Badate, questo è un difetto di origine dello sviluppo turistico in Sardegna e, su questo difetto di origine, vorrei che ci fosse una riflessione e una discussione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MULA (Riformatori Sardi). Presidente, intanto fa piacere che sia tornato centrale il ruolo dei comuni. Ha ragione l'onorevole Uras, che io ringrazio, è tornato in aula, che ieri ha detto che stavamo commissariando i comuni; vorrei ricordare che i comuni erano già commissariati, se vogliamo vedere o andare ad analizzare quando è che sono stati ascoltati i comuni, quando si è fatto e costruito il PPR, vorrei capire qual è l'apporto che in passato i comuni hanno dato proprio per costruire questo Piano paesaggistico che voi continuate a difendere e che invece vi ha affondato nella precedente amministrazione.
Vorrei capire anche qual è la vostra proposta in alternativa al nostro Piano casa, chiamiamolo così; cioè, dite che nella fascia dei 300 metri è scandaloso, non si deve costruire, nelle zone A non si deve costruire, nelle zone B idem, nell'agro non si deve fare nulla. Mi dovete far capire qual è la vostra proposta di legge per aprire un dibattito serio, ma è quella di fare le case popolari e di metterci pure le risorse? E' questa la proposta seria su cui noi dobbiamo discutere? Vorrei dire all'onorevole Cuccu, che è intervenuto poco fa, che io non riesco a capire qual è la parte dei sardi che voi ascoltate; inoltre, se ha un attimino di tempo, vorrei invitarlo a leggersi anche le dichiarazioni pubblicate oggi sulla stampa riguardanti aziende che stanno licenziando e la relativa perdita di 50 posti di lavoro, eccetera, eccetera, che individuano - non lo dico io - il soggetto responsabile di tutto questo; io credo che la risposta sia nella stampa, probabilmente state vedendo e analizzando quello che vi fa comodo. Il confronto serio è portare proposte serie per ribadire la legittimità dell'intervento. Siccome si parla di Codice Urbani, io credo che la legittimità di questo provvedimento di legge stia soltanto in un unico articolo, nell'articolo 8. Credo che noi abbiamo pieno titolo e legittimità nell'operare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, io credo di poter rispondere al collega che mi ha preceduto dicendo che, visto che è anche sindaco, sicuramente se si fa un esame di quello che è successo negli ultimi quattro anni e mezzo certamente gli enti locali sono stati quelli ai quali è stata ridata dignità, sono quelli che sono stati messi sullo stesso piano, sono stati quelli che, al di là del fatto di essere di centrodestra o di centrosinistra, nonostante ci fosse una maggioranza di centrosinistra, hanno potuto accedere allo stesso modo alle risorse disponibili nel bilancio regionale e credo che questo sia un fatto che nessuno può smentire.
Poi, per quanto riguarda le nostre proposte, caro collega, senza andare a fare grande pubblicità, piano casa o piano cemento, come lo volete chiamare, credo che negli ultimi anni l'Amministrazione regionale abbia incentivato notevolmente il problema della casa in Sardegna, il problema della prima casa per le giovani coppie, rifinanziando non solo le case popolari, ma rifinanziando il mutuo a tasso agevolato per costruzione, acquisto e ristrutturazione, oltre che e soprattutto dando, per le giovani coppie, contributi a fondo perduto di 25 mila euro che certamente non risolvevano definitivamente il problema, ma erano una grossa mano d'aiuto.
Voi siete riusciti a fare molto su quello che la Giunta di centrosinistra aveva messo in campo, siete riusciti in questi sei, sette mesi di Governo regionale a bloccare anche quelle graduatorie che erano già state approvate e che solo in questi giorni stanno iniziando a essere evase. Credo che sarebbe stata cosa più seria, più giusta se, invece di andare a perdere tempo settimane su discorsi di questo tipo, avessimo discusso prioritariamente di questi problemi, avremmo risolto il problema della casa delle giovani coppie, dei giovani o dei meno giovani, ma soprattutto in questo modo sì che avremmo rilanciato l'economia e l'edilizia. Non credo che la possibilità di dare deroga di 10 metri o del 10 per cento, o del 30 per cento agli alberghi in costa risolva i problema dell'edilizia e soprattutto risolva il problema del turismo. Gli ultimi dati, dati recentissimi, ci dimostrano che gli alberghi hanno avuto difficoltà a riempire le stanze già in uso per la loro attività e molto probabilmente avremmo fatto meglio anche in questo settore a spendere di più sulla pubblicità, su quello che consente ai tour operator...
PRESIDENTE. Onorevole Solinas, il tempo a sua disposizione è terminato.
Metto in votazione gli emendamenti numero 19 e 195, identici. Chi li approva alzi la mano.
(Interruzione del consigliere Salis)
PRESIDENTE. Onorevole Salis, abbiamo già specificato prima. Siccome è stata chiesta la verifica del numero legale e la verifica del numero legale può essere fatta soltanto in prossimità di una votazione per alzata di mano, ho specificato ai Capigruppo che, se si chiede la verifica del numero legale, poi la votazione deve avvenire per alzata di mano, è stato già specificato prima.
SALIS (I.d.V.). Quindi non si può più chiedere?
PRESIDENTE. Non si può più chiedere.
SALIS (I.d.V.). Quindi non ho la prerogativa che avevate nella scorsa legislatura?
PRESIDENTE. Onorevole Salis, le prerogative sono proprio esattamente le stesse della scorsa legislatura.
(Non sono approvati)
E' stata chiesta la verifica del numero legale dall'onorevole Salis. Invito un altro Capogruppo ad appoggiare la richiesta.
(Appoggia la richiesta il consigliere Uras.)
Quinta verifica del numero legale
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la verifica)
Prendo atto che i consiglieri Barracciu, Greco, Murgioni, Petrini, Salis, Solinas Christian e Uras sono presenti.
PRESIDENTE. Dichiaro che sono presenti 47 consiglieri.
Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lombardo - Mariani - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra.
Poiché il Consiglio è in numero legale, proseguiamo la seduta.
Metto in votazione l'emendamento numero 129.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Ormai non faccio più la domanda che sto ripetendo da giorni, però mi piace ricordare che la Giunta regionale non è che può scegliere di rispondere o di non rispondere al Consiglio. La Giunta regionale deve rispondere al Consiglio perché è un problema di relazione di tipo istituzionale, sono due organi della Regione che, lo voglio ricordare a tutti, non sono neppure sullo stesso piano, perché mentre alla Giunta compete una rappresentanza parziale della popolazione, al Consiglio regionale compete la rappresentanza complessiva del popolo sardo e chi non risponde al Consiglio regionale, ai suoi componenti, non risponde al popolo sardo ed è un pesante, gravissimo modo di comportarsi che viola i principi della buona gestione, del buon governo delle istituzioni democratiche.
Io sono dall'inizio della discussione che pongo una domanda: a quali cubature ci riferiamo? E aggiungo: alle cubature che sono previste in progetto e che sono state legittimamente realizzate in ogni tempo? Alle cubature che invece sono state anche illegittimamente realizzate e sono state però sanate attraverso disposizioni di legge nazionale e regionale? Oppure alle cubature effettivamente realizzate ancorché in difformità alle leggi e ai progetti?
Questo ho chiesto dall'inizio e a questa domanda la Giunta non ha risposto perché ha scelto di non rispondere violando quei principi di relazione istituzionale corretta tra gli organi della Regione. A questa domanda mi rispondo da solo. E' chiaro ed evidente che, quando ci riferiamo alle cubature, ci riferiamo anche a quelle realizzate in difformità delle leggi e che questa è una grande norma transitoria di sanatoria senza pagare oboli, senza pagare oblazioni, senza cioè pagare il prezzo dell'aver distrutto, cementificato e danneggiato il territorio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Vorrei proseguire sulle domande del collega Uras. Assessore, quante volte è possibile usufruire di questa legge? Se io faccio l'ampliamento, lo chiudo, lo accatasto, dopo un mese lo richiedo, la legge me lo consente. Non dite niente, a futura memoria. Cioè è scatenante questo, non avete neanche previsto di specificare una sola volta, almeno ditelo, ma non lo dite, non lo dite. Mi deve rispondere alla domanda: "Perché il 50 per cento degli incrementi di volume si fanno in posti letto fuori dalla fascia costiera e non si fanno all'interno?". Avete forse acquisito il parere delle strutture ricettive? Non mi risulta le abbiate sentite neanche nella Commissione, infatti dovevate sentire solamente i costruttori cioè quelli che devono fare il profitto, non quelli che poi magari non hanno utilità a fare quell'intervento.
Voglio fare una domanda; all'articolo 8 si dice, collega Uras, che le volumetrie, i premi sono cumulabili, vale a dire che se uno può usufruire del 25 per cento per miglioramenti dovuti all'attuazione del piano paesaggistico, li cumula con un massimo del 30 per cento che presentate voi qua, cioè, può fare il 55 per cento in più perché dicono che sono cumulabili, anche in fascia costiera, allora la domanda è questa: "Ad Arzachena, per esempio, dove tutte le strutture ricettive sono già state costruite in deroga, perché sono al 400 per cento dei tassi, come ci comportiamo?". Cioè dove abbiamo sfondato qualunque limite, dove sta la deroga? Sarebbe una deroga alla deroga? Mi deve rispondere perché loro devono sapere che cosa stanno approvando perché poi ne risponderanno.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SABATINI (P.D.). Io prima ho rinunciato all'intervento perché davvero in questo clima è difficile proseguire nel dibattito. Volevo dire alla collega De Francisci, che stimo, che davvero non si scandalizzi. Non si scandalizzi perché se lei, capisco che potrebbe essere troppo oneroso andare a rileggersi tutti gli atti del Consiglio e di quest'aula, ma se lei avesse un po' di tempo, le assicuro che quegli atti sono un'enciclopedia dell'insulto, della maleducazione, di fatti che sono inenarrabili, tra l'altro lei è stata nella scorsa legislatura brava cronista in questa aula, ha lavorato in questo Consiglio regionale e ha riportato sulla cronaca tutto quello che è successo, in tutte le leggi, le ricordo la legge salva coste, le ricordo il Piano sanitario, tutte le leggi in cui siamo stati continuamente insultati dall'allora minoranza oggi maggioranza. Quindi, davvero non si deve scandalizzare di niente. E anche il fatto per cui ci si dice che non c'è possibilità di avere un confronto, un dialogo, ma smettetela, non avete la capacità neanche di dialogare tra di voi! Io vorrei sbobinare ad esempio alcuni interventi che voi, alcune persone della vostra maggioranza, avete fatto durante la discussione generale.
L'onorevole Silvestro Ladu ha mosso una serie di questioni in discussione generale su questa legge, sui 300 metri l'onorevole Capelli è uscito dall'aula, l'U.D.C., i giornali hanno detto che ha votato per spirito di servizio, i Sardisti sono rimasti inascoltati, io ho ripreso stamattina e le assicuro, onorevole Cuccureddu, lo farò nei prossimi interventi, ho ripreso alcuni suoi ragionamenti di ieri fatti sullo sviluppo turistico in cui ha sostenuto che questo articolato è inadeguato, è fuorviante, non va nella direzione in cui si deve portare il nostro turismo, lo sviluppo del nostro turismo. Lei pensa che sarà ascoltato dalla sua maggioranza? Io credo di no. Quindi non ascoltate noi, ma non vi ascoltate neanche tra di voi, non avete aperto un confronto neanche tra di voi, siete condannati al voto, ad accettare così questo provvedimento con lo squallore con cui l'avete scritto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Riprendo da dove ho lasciato, l'Assessore ha usato un termine che è tra i più offensivi che possano essere utilizzati in questa aula. Ha usato il termine "intesa" nel suo precedente intervento. Lei ha usato il termine "intesa", Assessore, lei non sa che il termine "intesa" è stato "brandito" come un termine politico, negli scorsi mesi, come un qualcosa di innominabile, non si poteva nominare il termine "intesa" perché era un termine su cui aleggiavano tutte le fantasie più sfrenate, qualcosa di vergognoso, bisognava nasconderlo, è stata accusata la precedente Giunta, il presidente Soru, l'allora assessore Sanna, volevano fare le "intese". Tra l'altro abbiamo anche avuto un tabulato sulle intese proposteci dal collega Giacomo Sanna in cui ho trovato per esempio quattro intese del mio comune. Ho detto: "E cavolo! Anche a Settimo San Pietro stanno facendo porcherie!". Sono andato a vedere ed era un'intesa su dei piani di fabbricazione che sono stati regolarmente approvati su proposta del comune e che facevano parte di quel lungo elenco che, se andiamo a sfrondare da tutti questi casi, prevedeva situazioni in cui, primo interlocutore il comune, secondo interlocutore i privati, gli imprenditori, gli imprenditori di cui il centrodestra si riempie la bocca tanto, come soggetti fondamentali per lo sviluppo, la provincia, l'istituzione provinciale, la Regione come competente nell'ambito dell'urbanistica, ebbene, qualcosa di un tavolo di concertazione importante su cui riuscire a conciliare le esigenze diverse in termini di sviluppo ma in termini anche di tutela dell'ambiente. Assessore Asunis, la pregherei di salvare questo istituto, lei l'ha già detto nel precedente intervento, salvi questo istituto perché, nella particolarità di alcuni interventi, quelli nel settore alberghiero, per tornare all'articolo 4, sono interventi assolutamente da intesa perché vanno visti nel dettaglio, non si può...
PRESIDENTE. Onorevole Salis, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Il comma sul quale stiamo discutendo, dal quale ci allarghiamo o ci allontaniamo, forse qualche volta ritorniamo, riguarda una ulteriore premialità alle strutture ricettive per quanto riguarda l'attenzione sugli aspetti energetici. Torno a dire comunque che, in ogni caso, la posizione di questa minoranza è, nei confronti di questa legge, di rigetto totale. Poi indipendentemente dai termini che usiamo nel corso del dibattito comunque si vuole dimostrare o manifestare con forza questa nostra contrarietà, questa nostra avversione a questo progetto che nasce dall'idea di risolvere i problemi dell'economia in Italia e in Sardegna attraverso meccanismi che sono assolutamente inadeguati. E chiudo qui questo argomento.
Per quanto riguarda invece gli aspetti volumetrici, ritorniamo a rimanere in dubbio relativamente a chi potrà usufruire e porto un esempio: negli anni '90, il comune di Alghero, in assenza di piano urbanistico comunale, avendo esaurito le aree da utilizzare e in attesa dell'approvazione del PUC che fu portato all'attenzione del Consiglio comunale nei primi anni del '98 e ahimè non approvato, aveva trovato una soluzione dietro la forte pressione degli operatori turistico alberghieri di andare in deroga agli indici e consentire un aumento volumetrico proprio per le strutture ricettive per favorire, come dire, una maggior possibilità economico-occupativa, direi anche di immagine per una città turistica come Alghero.
Oggi porto all'attenzione dell'Assessore, e quindi della Giunta, la questione e pongo una domanda: "Queste strutture, che già sono andate in deroga rispetto agli indici previsti dagli strumenti in vigore, potranno godere di ulteriore premialità?". E concludo: con le sue conseguenze che potete immaginare in una città già così fortemente edificata, con volumi che stanno al limite di ogni potenzialità, ulteriore premialità che creerà una disarmonia, chiamiamola così, visto che si fa attenzione anche ai termini, nei confronti di una città che continua a difendere la sua qualità di immagine di città turistica.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Intervengo molto rapidamente. Le preoccupazioni dell'onorevole Sanna Gian Valerio sono assolutamente anche le mie preoccupazioni. Nel senso che le deroghe sono state concesse da tutti i consigli comunali, non avendo chiaro un modello di sviluppo turistico che oggi comincia a delinearsi un po' in tutte le regioni europee, in maniera più attenta alle valenze dei territori, alle questioni identitarie, alla proposta di cultura, insomma, a cercare di far vivere al turista l'esperienza della propria cultura, e non soltanto a farlo immergere nel mare che bagna le coste della Sardegna. Da noi, quando si è cominciato a fare turismo, i turisti si chiamavano semplicemente "bagnanti", quella era la funzione, l'immersione in acqua e quindi il turismo era necessariamente legato a pochi mesi. In quel periodo sono state date deroghe, molte deroghe, deroghe che mediamente andavano intorno al 300 per cento dei volumi assentiti, quindi in tutti i centri sul mare abbiamo queste grandi costruzioni, ad Alghero abbiamo il "Catalunya", a Castelsardo abbiamo su tutti gli alberghi, 19 alberghi presenti, 17 costruiti in deroga, quindi è evidente che oggi, se dovessimo dare una deroga sulla deroga, cioè chi ha già avuto il 300 per cento del volume medio degli edifici vicini, e dovessimo dare il 20 per cento su 400 per cento, è chiaro che si creerebbe una stortura inammissibile e inaccettabile.
Io credo che questa non sia né la volontà della maggioranza né la volontà della minoranza, è evidente che questo articolo è mirato per le zone extraurbane, che non hanno beneficiato di deroghe, e per gli interventi in area urbana, ne parlavo prima anche col dottor Cocco, è chiaro che su chi ha avuto le deroghe come lex specialis alla normativa generale inserita all'interno dell'articolo 2, relativo alle attività produttive, dovremo mettere una lex specialis mirata alle attività turistico-ricettive che eviti che, sulla deroga già maturata, ripeto del 300-350 per cento mediamente, possa maturare un'ulteriore deroga del 20 per cento. Mi pare una norma di buon senso che credo che la Giunta potrà accogliere.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, volevo tranquillizzare l'onorevole Sabatini, noi non siamo affatto appiattiti sulle posizioni della Giunta o dall'Assessore. In questa maggioranza per fortuna si dialoga molto, si dialoga al punto che è stato possibile che ieri sia stato votato un emendamento, il numero 424, col vostro fondamentale concorso, per lo meno con una parte della minoranza e, guarda caso, quella parte della minoranza che era la più intransigente. Non me ne voglia l'onorevole Salis, se chiedendo quel voto segreto di fatto ha mascherato una sua volontà, che era quella di far passare l'emendamento. Allora le cose bisogna dirle con il loro nome e con il loro cognome, perché è giusto che i sardi sappiano che quell'emendamento ha come primo fondamentale caposaldo il fatto che l'onorevole Salis ha chiesto il voto segreto. Questo è per dire, onorevole Salis, che lei sta andando contro tutto e contro tutti, solo che ha fatto votare a voto segreto un emendamento, il numero 424, che crea una nuova fattispecie in Sardegna, che non era mai esistita, oggi è legittima, è votata dal Consiglio e pertanto è legittima.
Però devono sapere i sardi che lei ha imposto ai comuni il lotto minimo, lo ha imposto lei. Quello che non era mai stato imposto, né dal decreto Soddu, né dal decreto Floris, lo ha imposto lei. I comuni oggi dovranno assolutamente utilizzare la norma che è stata votata ieri, che a me può anche andare bene, a me personalmente, nel senso che vivo in una città dove il lotto minimo è sempre stato un ettaro, però guarda caso in Sardegna esistono delle città dove il lotto minimo non è mai stato un ettaro, era di tre ettari, oggi noi vogliamo imporre a quella città di utilizzare un ettaro. Benissimo, è legittimo, però bisogna dire le cose con nome e cognome, cioè bisogna capire che posizione sta argomentando lei oggi in Aula, onorevole Salis.
Noi siamo assolutamente contrari alle intese, ma alle sue intese, quelle del presidente Soru, certo che siamo contrari a quelle intese, ci mancherebbe altro! Mentre l'intesa di cui si tratta non è assolutamente quella del presidente Soru, assolutamente, e non lo può essere, e anche di questo abbiamo discusso in maggioranza.
Poi per quanto riguarda le deroghe sulle deroghe, certo è che gli immobili che oggi insistono, soprattutto le strutture alberghiere, hanno certamente bisogno di essere rivisti completamente, a suo tempo era una deroga, ma le esigenze turistiche di allora sono completamente diverse da quelle di oggi, certamente, per cui c'è necessità che noi concediamo questa possibilità di andare ancora in deroga, perché sono cambiate le esigenze…
PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Moriconi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MORICONI (P.D.). Presidente, intervengo per esprimere la mia approvazione all'emendamento in discussione e aggiungere, nelle mie considerazioni, che il fatto che i bonus volumetrici concessi nelle diverse tipologie, comprese quelle a finalità turistico-ricettive-residenziali (coloro i quali insomma beneficerebbero del 20 per cento in più senza interventi qualificati di contenimento del consumo energetico) rappresenta una ulteriore dimostrazione di debolezza strategica per una semplice ragione, perché gli interventi qualificati e legati al contenimento del consumo energetico rappresenterebbero, per le nostre imprese, una importantissima opportunità di business legata a nuovi mercati, che tali interventi rappresenterebbero. Lo dico pensando che tale provvedimento che noi oggi continuiamo a discutere rappresenta una linea, la linea che conduce la Sardegna in una traiettoria che si allontana sempre di più rispetto alla linea che invece hanno imboccato l'Europa e la quasi totalità delle regioni italiane, che preferiscono realizzare delle misure premiali e degli incentivi ai processi che sono coerenti in termini di qualità e di sostenibilità ambientale.
Allora questo per dire che tale norma e tale comma continuano nella loro coerenza, una coerenza che è priva di qualsiasi tipo di visione strategica, anche laddove avrebbero potuto cogliere delle opportunità, come quelle che questo nuovo business, quello dei nuovi mercati, avrebbe potuto offrire alle imprese che guardano a tale provvedimento con particolare attenzione e aspettativa e non sanno probabilmente che, laddove ci fossero nuove occasioni di impresa, anche quelle verrebbero impedite o comunque non incentivate. E' un'altra occasione mancata.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, annuncio il voto favorevole all'emendamento numero 129. Mi associo alle parole dell'onorevole Diana, perché anch'io sono d'accordo che siano cambiate le esigenze del turismo in Sardegna e persino in altre aree non della Sardegna e del resto del paese, se non dell'Europa. Cioè mentre prima il turismo era sfruttamento delle risorse, presenza ingombrante nel territorio, presenza qualche volta che ha devastato il territorio, un turismo poco intelligente, oggi si va verso una direzione invece di un turismo culturale, nel tentativo, soprattutto nel nostro paese, l'Italia, e in particolar modo la nostra Regione, di un turismo attento al rispetto dell'ambiente, di istituzioni che devono tutelare il patrimonio ambientale, artistico e culturale perché quello è il turismo che porta maggiori ricchezze e risorse e quello è anche il turismo che si sposta e che a noi interessa, che si sposta di più e che a noi interessa di più. Perché chi visita l'Italia, chi visita il nostro Paese, chi visita la Sardegna, al di là di alcune realtà e mete turistiche, in particolar modo del Nord Sardegna, o un turismo di giovani legato al divertimento che si reca però in altre aree più che in Sardegna, diciamo il turismo che interessa a noi invece è un turismo che ammira, apprezza, legge e si informa proprio circa le mete che maggiormente hanno conservato i connotati artistici, ambientali e culturali tipici senza averli stravolti.
Quindi sono d'accordo con l'onorevole Diana, è un turismo completamente diverso e noi dobbiamo andare in una direzione completamente opposta rispetto a quella contenuta nel Piano circa l'incremento di cubatura sulle coste, perché sono proprio le nostre coste incontaminate che appaiono sui giornali e attirano turisti mentre è risaputo che la Sicilia, avendo sfruttato parte del suo patrimonio costiero e aver abusato di quel patrimonio, è più volte indicata nelle riviste, nei giornali, anche nelle riviste internazionali, come un esempio da non seguire. Quindi mi pare che, cogliendo anche gli spunti dell'intervento dell'onorevole Diana, si possa correggere il testo migliorandolo, andando nella direzione di non sfruttamento dell'ambiente e del territorio e invece di maggior tutela e rispetto dell'ambiente, senza incidere nella fascia dei 300 metri che mi pare vada in direzione contraria rispetto a quello che dicevamo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 129.
(Segue la votazione)
Prendo atto che la consigliera Greco ha votato contro e il consigliere Cocco Daniele ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri:Agus - Barracciu - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Sabatini - Salis - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 60
votanti 59
astenuti 1
maggioranza 30
favorevoli 21
contrari 38
(Il Consiglio non approva).
PRESIDENTE. I lavori finiscono a questo punto, riprenderanno questo pomeriggio alle ore 16.
La seduta è tolta alle ore 13 e 52.