Seduta n.154 del 16/03/2016 

CLIV Seduta

Mercoled� 16 marzo 2016

Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU

La seduta � aperta alle ore 10 e 29.

FORMA DANIELA, Segretaria, d� lettura del processo verbale della seduta del 27 gennaio 2016 (149), che � approvato.

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che � stata data risposta scritta alle interrogazioni numero 517 e 549 (Risposta scritta in data 8 marzo 2016.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

FORMA DANIELA, Segretaria. Sono state presentate le interrogazioni numero 668, 669, 670, 671, 672, 673, 674, 675, 676, 677, 678, 680, 682 e 683.

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

FORMA DANIELA, Segretaria. Sono state presentate le interpellanze numero 212/C-2, 213, 214/C-6 e 215.

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

FORMA DANIELA, Segretaria. Sono state presentate le mozioni numero 227, 228, 229.

Discussione e approvazione del testo unificato: "Disposizioni in materia di tutela della panificazione e delle tipologie da forno tipiche della Sardegna" (93-290/A) delle proposte di legge Forma - Comandini - Cozzolino - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Piscedda - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Cocco Pietro - Pinna Rossella - Collu - Moriconi: "Disposizioni in materia di tutela della panificazione e dei pani tipici della Sardegna" (93) e Crisponi - Dedoni - Cossa: "Disciplina dell'attivit� di panificazione e norme per la tutela dei pani tipici della Sardegna" (290)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del testo unificato numero 93-290. Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha facolt� di parlare la consigliera Daniela Forma, relatrice di maggioranza.

FORMA DANIELA (PD), relatrice di maggioranza. Grazie Presidente. Il pane il componente per eccellenza del nutrimento nella tradizione occidentale ed � uno degli alimenti pi� ricchi di significati, funzioni e valenze culturali, andando oltre l'impasto scopriamo subito che il pane non sfama semplicemente il corpo ma porta con s� memorie valori simbolici, riti e tradizioni, questa � la sua peculiarit�, essere al tempo stesso cibo e segno, nella civilt� contadina il pane � il simbolo per eccellenza dei cibi stagionali, veicolo di riscatto da quel senso di insicurezza e precariet� su cui si basava il vivere quotidiano. Conoscere il pane significa conoscere la terra, i metodi di coltivazione del grano, dalla raccolta delle messi alla lavorazione della farina, le tecniche dei saperi necessari alla sua produzione, al suo consumo e alle reti di relazioni sociali e significati culturali che caratterizzano le tante forme che assume, il pane nel suo viaggio storico geografico cambier� ingredienti, forme e usi, contribuendo a creare quell'identit� culinaria mediterranea che ci permetter� di riconoscerci in un codice, non solo alimentare, ma anche antropologico. Ma in questi ultimi anni assistiamo ad una grande evoluzione sia nel consumo che nella produzione del pane, i mutamenti negli stili di vita e le trasformazioni tecnologiche hanno modificato le modalit� di produzione e di vendita del pane, il consumatore pu� scegliere fra pane fresco, pane confezionato e presurgelato e altri prodotti da forno simili, ma in realt�, ad oggi, il consumatore non ha gli strumenti giuridici ed informativi per riconoscere il pane fresco di giornata rispetto a quello conservato, precotto o presurgelato: distinzioni estremamente importanti sia per i panificatori che per i consumatori in quanto le differenze sono sostanziali non solo sui tempi e modalit� di preparazione, ma soprattutto sul livello nutrizionale. Nasce da qui l'esigenza di una proposta legislativa che aggiorni la normativa del settore della panificazione che in Sardegna � composto da circa 1050 imprese con oltre 4 mila addetti e con 350 milioni di euro di fatturato totale annuo, quindi un sistema di imprese, artigiane ed industriali che crea un indotto importante e che se tutelata e valorizzata la filiera deve creare un importante apporto al sistema agricolo incentivando la produzione di grano coltivato nell'isola, un settore vitale quindi che porta con s� un sistema di competenze e tradizioni che oggi sono in grado di soddisfare una domanda che va dal pane comune ai pani tipici, come il carasau, sino ai pani rituali, quindi pi� vicini alla tradizione. Attraverso il Testo unificato approvato nella Quinta commissione, si stabilisce finalmente un sistema di regole che vanno a valorizzare la panificazione quotidiana e a togliere ogni ambiguit� commerciale tra la vendita di pane fresco e degli altri tipi di pane: conservato, precotto, presurgelato o prelievitato. In sintesi la legge tutela in primis il consumatore che con chiarezza � in grado di comprendere che tipo di pane stia acquistando, definisce i criteri di accesso alla professione, partendo dalla considerazione che i panificatori non ci si improvvisa, ma ci si diventa con la formazione, il tirocinio e con l'esperienza continua. Valorizza ancora le imprese della panificazione con un apposito contrassegno regionale, ancora getta le basi affinch� si ragioni in termini di filiera, dal sistema agricolo al consumatore finale, infine costruisce un percorso per il riconoscimento delle specialit� da forno tipiche della tradizione della Sardegna. Nello specifico il Testo unificato si compone di 15 articoli: nell'articolo 1 sono indicati i principi ispiratori della proposta di legge, in particolare la tutela del consumatore, la regolamentazione dell'attivit� di panificazione, la valorizzazione dei prodotti da forno tipici della tradizione della Sardegna. l'articolo 2 rimanda alle definizioni contenute nella normativa nazionale del settore, mentre il terzo articolo individua l'iter amministrativo attraverso il quale avviare o trasferire l'attivit� di panificazione. All'articolo 4 abbiamo l'introduzione e la disciplina della figura del responsabile dell'attivit� produttiva, prevedendo che il medesimo sia sottoposto alo svolgimento di uno specifico corso di formazione con prevalenza di tirocinio. L'articolo 5 disciplina le modalit� di vendita del pane, stabilendo in particolare che il pane fresco debba essere venduto entro la giornata in cui si � concluso il processo produttivo, e che le altre tipologie di pane siano poste in vendita in scaffali distinti e separati dal pane fresco e siano chiaramente riportate le informazioni atte a differenziarle dal pane fresco che � stato prodotto quotidianamente. All'articolo 6 abbiamo l'istituzione di un contrassegno regionale attestante la vendita di pane fresco e prevede che gli utilizzatori del contrassegno forniscano al pubblico delle precise indicazioni sulle modalit� di realizzazione del prodotto e anche sulle materie prime utilizzate. L'articolo 7 istituisce il registro regionale delle tipologie da forno tipiche della tradizione della Sardegna e prevede un percorso di accompagnamento regionale diretto ad assistere i produttori nelle procedure finalizzate all'accesso al regime delle denominazioni di origine protetta, delle indicazioni geografiche protette e delle specialit� tradizionali garantite. L'articolo 8 prevede la via di azioni finalizzate al contrasto dell'abusivismo del settore, uno dei problemi pi� incalzanti per i panificatori. L'articolo 9 rimanda alla Giunta regionale il compito di definire con propria direttiva taluni elementi di dettaglio della legge; il decimo invece individua negli accordi di filiera lo strumento prioritario da mettere in campo per valorizzare l'intera filiera produttiva del settore. L'articolo 11 disciplina la vigilanza sull'applicazione della legge; mentre l'articolo 12 introduce specifiche sanzioni pecuniarie; l'articolo 13 contiene una disposizione transitoria finalizzata a ricorre l'obbligo di formazione a carico dei responsabili dell'attivit� produttiva dall'effettiva attivazione dei corsi. L'articolo 14 abrogazione e l'articolo 15 chiarisce appunto che dall'attuazione della disposizione della presente legge derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza regionale ed � il motivo per il quale non riusciamo a trattare questo Testo unificato prima dell'ingresso della finanziaria in aula. Concludendo, Presidente, io vorrei rappresentare come questa sia una legge molto attesa dagli artigiani della panificazione, quindi vorrei ringraziare, in realt� dovevano essere qua presenti, non so dove si sono smarriti, la loro presenza oggi testimonia comunque l'importanza che per la categoria, per il mondo dell'artigianato produttivo, questa legge riveste. Quindi vorrei ringraziare tutti i componenti della Quinta commissione, in particolare il Presidente Luigi lotto per la grande disponibilit� e la grande sensibilit� che hanno avuto nel portare avanti con determinazione e con grande coscienza questa legge nell'iter che oggi ci consente di poterla discutere e approvare in aula.

PRESIDENTE. Ha facolt� di parlare il consigliere Luigi Crisponi, relatore di minoranza.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi), relatore di minoranza. Grazie signor Presidente, come spesso accade la legislazione corrente lascia tutta una serie di vuoti normativi che talvolta generano delle problematiche nei vari settori e nei vari ambiti in modo particolare ne ha generato uno non da poco che ci accompagna nella sua quotidianit� che � quello della lavorazione, della vendita, della disponibilit� dell'utenza, quindi dei consumatori di un prodotto per noi davvero importante che � quello del pane, quindi il Testo unificato cos� com'� stato elaborato dalla Quinta commissione � andato a disciplinare in maniera organica tutta l'attivit� della panificazione in modo tale da tutelare, da un lato le capacit� professionali degli imprenditori e dall'altroinvece assicurare l'elemento oggi irrinunciabile per il consumatore, la trasparenza sui banchi di vendita. Quindi questo iter legislativo in realt� ha potuto godere proprio dell'ispirazione delle associazioni di categoria della panificazione, e proprio per questo intendo sentitamente ringraziare la componente della Confcommercio e l'Associazione regionale dei panificatori, che hanno assicurato non solo l'ispirazione ma anche ampio sostegno, condivisione, e hanno prestato davvero grande attenzione nell'iter legislativo che si � svolto con tutta una serie di audizioni delle categorie, in modo particolare di quelle artigiane, e, non per ultimi, abbiamo goduto anche della presenza e dell'assistenza delle varie istituzioni che sono state chiamate al tavolo della discussione e della riflessione in seno alla quinta Commissione.

Il punto pi� ampio di condivisione in realt� si � trovato proprio sull' adozione uno strumento che facesse chiarezza sulla riconoscibilit� del pane fresco, quindi mettendo davvero un punto fermo rispetto delle autentiche mistificazioni commerciali, in cui sovente viene messo in vendita pane a fermentazione o lievitazione arrestata rispetto al pane fresco, che con questa proposta di legge andiamo effettivamente proteggere; all'articolo 5 si arriva addirittura all'obbligatoriet� che chi pone in vendita il prodotto proceda attraverso una distinzione netta negli scaffali tra il pane fresco e gli altri generi di pane, con indicazioni ed etichettatura che possano chiarire esattamente le modalit� di preparazione e anche di conservazione.

Insomma, a mio giudizio un bel passo in avanti ai fini della corretta informazione del consumatore, in modo particolare sulla sicurezza igienico-sanitaria delle produzioni e in modo particolare sulla qualit� degli ingredienti che vanno a comporre questo prodotto dell'arte bianca. L'aspetto pi� significativo a mio giudizio, nonch� decisivo per garantire efficacia all'azione legislativa, � quello di assicurare sviluppo e modernizzazione alle attivit� di impresa della panificazione, in funzione naturalmente di un complesso miglioramento qualitativo e del loro aggiornamento professionale, che in questo caso pu� davvero contare proprio sul protagonismo delle associazioni datoriali che sono chiamate, insieme alla Regione alle sue agenzie, a delineare tutto un processo di valorizzazione della filiera sarda, che parte dagli agricoltori, passando per i produttori, i molitori, i panificatori, i rivenditori, fino naturalmente al consumatore finale. Insomma, riteniamo veramente che questa sia una norma doverosa, probabilmente arriva in ritardo ma debbo dire anche che il buon lavoro svolto in seno alla Commissione, nella disponibilit� di tutti i colleghi commissari, ha permesso di arrivare all'approvazione definitiva di questo testo che oggi poniamo alla vostra attenzione, senza dimenticare che l'istituzione di alcune iniziative, per esempio quella del registro regionale delle specialit� da forno tipiche della Sardegna, significa che con la successiva approvazione dei rispettivi disciplinari si avvia un'azione che definirei propedeutica per assicurare alle nostre celeberrime e diffusissime produzioni tipiche - cito per tutte il pane carasau - le protezioni DOP, IGP e infine SGT, cio� Specialit� Tradizionale Garantita. Insomma, ancora una volta davvero un bel passo in avanti, a vantaggio della filiera, a vantaggio dei buoni produttori, a vantaggio dell'intero territorio e soprattutto a vantaggio del consumatore.

In conclusione, una volta approvata in questa sede la norma e passata la finanziaria regionale, ritengo sia doveroso individuare, spero e auspico nel breve termine, anche specifiche risorse economiche che possano essere incisive per un'evoluzione progettuale che la legge in realt� si prefigge.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gianmario Tendas. Ne ha facolt�.

Ricordo ai colleghi che intendono intervenire che devono iscriversi a parlare prima della fine dell'intervento dell'onorevole Tendas.

TENDAS GIANMARIO (PD). Per aggiungere e integrare alcune considerazioni e alcune riflessioni che sono gi� state ben esposte dai due primi firmatari, l'onorevole Forma e l'onorevole Crisponi, rispetto alle proposte di legge numero 93 e 290.

La prima cosa che mi sento di fare � ovviamente ringraziare i due primi firmatari ma anche la Commissione nella sua interezza, perch�, pur nella diversit� di opinione in merito ad alcune tematiche, si � riusciti a mio avviso a portare avanti un lavoro di sintesi che consente di colmare una grossa lacuna che era presente a livello normativo.

Credo che per la Sardegna, che rispetto ad altre Regioni non disponeva di una norma in grado di tutelare e regolamentare un settore cos� importante e cos� strategico, fosse un atto di estrema importanza, non � un caso che la stessa impalcatura della norma riprende alcune leggi che sono gi� in vigore in altre Regioni, in modo particolare in Lombardia, dove per� non c'� la tradizione che abbiamo noi nella nostra Isola, quindi c'� stato un lavoro certosino finalizzato ad adeguare per rendere il pi� possibile efficace e funzionale questa disposizione normativa.

Io credo che i punti che qualificano questa norma siano fondamentalmente cinque. Il primo � quello di tutelare il consumatore, lo diceva bene in premessa l'onorevole Forma, attraverso distinzioni chiare, nette e precise rispetto ad alcune denominazioni che vengono utilizzate in maniera quasi indistinta, mentre invece � importantissimo per un consumo consapevole avere chiarezza su che cosa si intende per pane conservato, precotto o congelato, rispetto invece al pane fresco di uso giornaliero. Altra cosa importante � che questa norma consente di migliorare molto gli aspetti di carattere igienico-sanitario, aspetto certamente non trascurabile, e cura in modo particolare tutto il discorso legato agli aspetti formativi, prevedendo l'obbligo di un'attivit� di formazione anche per i panificatori, in modo particolare per coloro che intendono aprire per la prima volta un'attivit� di questo tipo, ma anche con attivit� di aggiornamento continuo che consentano quindi di rapportarsi all'evoluzione normativa alla quale un settore cos� delicato � soggetto. Altro aspetto, che a me interessa in modo particolare, � quello relativo al discorso di filiera, che � il tema che, l' abbiamo visto anche con le audizioni, interessa in modo particolare alle organizzazioni di categoria e che pu� consentire di dare rilancio e respiro ad un settore che, � inutile nasconderlo, attraversa una situazione di crisi oggettiva. Dico questo perch�, anche dalle audizioni che noi abbiamo avuto, in modo particolare con le organizzazioni di categoria - Coldiretti, Confagricoltura, Cia e via discorrendo -, � emerso che uno degli elementi sui quali credo sia necessario portare avanti anche una riflessione attenta e pi� profonda � che, rispetto al passato, la produzione della materia prima, del frumento, sta subendo un crollo drastico, nel senso che agli inizi degli anni Duemila c'erano circa 90 mila ettari che erano coltivati a frumento (la Sardegna era vista un po' come il granaio d'Italia), nel 2005 questa estensione si � drasticamente ridotta e secondo i dati Istat era di circa 45 mila ettari, per arrivare al periodo attuale dove l'estensione dedicata alla produzione di frumento, di frumento duro in modo particolare, � di circa 33 mila ettari. Questo significa che sostanzialmente l'entit� delle materie prime che vengono utilizzate per la produzione corrisponde a circa il 20 per cento di frumento locale mentre per il resto siamo deficitari e dobbiamo ricorrere a frumento proveniente dal Canada, dalla Francia, dall'Inghilterra o dall'Ucraina.

Credo che il discorso legato alla creazione di una filiera consenta non solo di riorganizzare, diciamo cos�, un settore che merita di essere supportato e sostenuto, ma consente contemporaneamente di ridare nuovamente ossigeno anche al settore agricolo che pure nel passato era preso anche a modello di riferimento in altre realt� territoriali. Credo che la legge sotto questo punto di vista�

PRESIDENTE. � iscritto a parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facolt�.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Chiedo scusa Presidente, io devo dire che intervengo a favore di questa legge per quanto riguarda la materia della panificazione in maniera molto convinta ed entusiasta. Anche perch� questa legge che entra in Aula prima della finanziaria, che come tutti sappiamo � la legge principale per quanto riguarda il Consiglio regionale e le attivit� che dalla finanziaria in qualche modo ne derivano, arrivare prima della finanziaria con una legge sulla panificazione significa dare dignit� e importanza a un settore come il settore agroalimentare sul quale questo Consiglio regionale si � gi� espresso con altri due importanti provvedimenti legislativi uno sull'agricoltura e l'altro sull'apicoltura.

Questo a significare che il settore dell'agroalimentare riguarda un settore estremamente importante anche per un modello di sviluppo economico che all'interno della nostra Regione vogliamo dare; e questa della panificazione che va a colmare un vuoto legislativo che da troppi anni manca in qualche modo va proprio in questa direzione intervenire in un momento di grande crisi industriale a valorizzare uno dei settori strategici per il Paese Italia e per la Sardegna che � il settore agro-industriale.

Noi l'abbiamo gi� visto Expo 2015 alle porte quanto � forte l'interesse nei confronti dell'agroalimentare, quanto � forte l'interesse del Made in Italy e quanto � importante difendere le tradizioni agro-alimentari del nostro Paese. Per cui la legge della panificazione che questo Consiglio regionale si accinge oggi ad approvare va a coprire quel tassello fondamentale che anche la Regione sarda vuole giocare a difesa delle tradizioni pi� identitarie a tutela della panificazione e a tutela di un settore che sempre di pi� deve diventare il settore strategico della nostra Isola.

Noi lo vediamo in Commissione quinta, in Commissione attivit� produttive quanto � forte, quanto � presente in vari settori l'attenzione nei confronti dei settori agroindustriali, lo abbiamo visto per quanto riguarda il fresco, lo abbiamo visto per quanto riguarda i formaggi, lo abbiamo visto per quanto riguarda i vini. Per cui sar� sempre pi� importante che leggi di settore in qualche modo vadano a disciplinare, tutelare e valorizzare queste produzioni.

Il pane, il pane credo che con questa legge in qualche modo noi diamo sicuramente una tutela di filiera che riguarda anche i consumatori, che sempre di pi� in qualche modo sono disorientati da una pubblicit� ingannevole, che in qualche modo non garantisce la qualit� e la tutela del consumatore, sono ingannati in qualche modo, non sapere, non conoscere perch� quando arriva nello scaffale la differenza fra pane fresco e pane congelato, quindi una legge di tutela dei consumatori che attraverso anche un marchio di qualit� garantisce sia la filiera ma anche il consumatore finale nella garanzia di poter mangiare effettivamente un pane fresco. � chiaro che il discorso di qualit� � un discorso fondamentale che attraverso il marchio, attraverso quello che pu� rappresentare anche l'albo degli artigiani della panificazione va inserito proprio nella ricerca della tutela del consumatore. Ma soprattutto � importantissimo la tutela e in qualche modo la garanzia per gli artigiani. Prima diceva la collega Forma i numeri, i numeri sono estremamente impressionanti, sono estremamente positivi oltre 1050 imprese, 4000 addetti, 350 milioni di fatturato ma soprattutto parliamo del 90 per cento di imprese artigiane, stiamo parlando quindi di un settore di artigianato puro importante presente in tutti i paesi della Sardegna. Quindi anche la tutela culturale dei territori della Sardegna.

Quindi questa legge va a colmare questo vuoto, questa legge quindi � importante, garantisce una sicurezza alimentare, garantisce una sicurezza nei confronti di una professione come quella artigianale della panificazione che ha sicuramente maggiori forze e necessit� di un sostegno ma soprattutto anche permettere in futuro di avere all'interno di una strategia di sviluppo che questa Regione si sta dando attraverso l'approvazione del settore di guardare con attenzione sempre maggiore nei confronti del settore agroalimentare che pu� e deve rappresentare quel settore cardine, trainante per la nostra economia.

PRESIDENTE. � iscritto a parlare il consigliere Luigi Lotto. Ne ha facolt�.

LOTTO LUIGI (PD). Grazie Presidente, io come Presidente della Commissione quinta mi sento di ringraziare innanzitutto proprio la Presidenza di quest'Aula e la Conferenza dei Capigruppo che ha di fatto dato il via libera che in piena sessione di finanziaria in quest'aula sia affrontasse un tema diverso dalla legge finanziaria. � un gesto di grandissima valenza politica di cui va dato atto a tutte le forze politiche presenti in aula.

E ovviamente vanno ringraziati innanzitutto i due principali protagonisti di questa proposta di legge la collega Daniela Forma che � firmataria della proposta di legge numero 93, il collega Luigi Crisponi che � il firmatario della proposta di legge numero 290. E per� debbo anche dire che tutta la Commissione ha dedicato pi� di un mese di lavoro a questo argomento sentendo tutti coloro che su questo tema potevano darci un contributo dalle organizzazioni di categoria, dai commercianti, dagli artigiani, degli agricoltori ma anche abbiamo voluto ascoltare coloro che per anni si sono impegnati su questo tema cercando di dare una prospettiva all'economia del pane in Sardegna, una prospettiva che purtroppo non � stata ancora conseguita e a cui dobbiamo lavorare noi, abbiamo quindi chiamato ricercatori dell'Universit� di Sassari, dell'Universit� di Cagliari, tecnici delle agenzie agricole che ci hanno dato conto di un lavoro che � durato anni e che purtroppo ancora non ha avuto il necessario riconoscimento, il necessario approdo normativo.

La produzione di pane lo sappiamo tutti, ne siamo tutti consapevoli � la produzione agroalimentare per eccellenza. Il grano � la coltura principe, la prima coltura addomesticata dall'uomo, il pane � l'alimento principale suo derivato particolarmente presente nella tavola degli italiani e dei sardi. Quindi importantissimo per storia, cultura, per abitudini alimentari ma anche per l'incidenza che il pane a seconda se � di un tipo piuttosto che di un altro ha sulla salute dell'uomo. Tre erano gli obiettivi di fondo che ci siamo posti quando abbiamo pensato di affrontare questo tema; innanzitutto come sempre la difesa dei consumatori perch� stiamo producendo cibo, cio� non stiamo producendo una penna che pu� scrivere male o bene ma non casca il mondo, stiamo producendo beni che vanno utilizzati per la nostra alimentazioni e incidono particolarmente in maniera pesante sulla nostra salute. Quindi per� anche l'obiettivo di cogliere quanto c'� di possibile promozione dell'economia in questo tema. L'economia degli artigiani, sono tantissimi gli artigiani che si dedicano a questo lavoro, sono tanti gli agricoltori che si dedicano a produrre grani, oggi meno di ieri e per� oggi di nuovo in crescita.

La parte principale era anche l'anima delle proposte originali che sono arrivate in Commissione che poi abbiamo anche contribuito ad arricchire, la parte principale dal punto di vista economico di questa legge � la questione che riguarda l'obbligo di definire pane fresco solo ci� che pane fresco lo � davvero e quindi creare una demarcazione ben definita tra pane fresco prodotto in giornata nei nostri laboratori artigiani dal pane surgelato, importato e sfornato in giornata come se fosse pane fresco all'insaputa dei consumatori. Con questa legge si crea una condizione di assoluta chiarezza, e si mettono in condizione i consumatori di essere informati e di comprare il pane sapendo cosa stanno comprando. E quindi il divieto di utilizzare la dicitura "pane fresco" per quello che fresco non �, � la cosa, dal punto di vista economico, pi� importante di questa legge. Per� all'articolo 6 noi parliamo del contrassegno regionale, ed � un contrassegno che la Regione Sardegna da la possibilit� di utilizzare soltanto a coloro che decidono di informare i consumatori sull'origine delle materie prime, sul tipo di lievito che � stato utilizzato, sulla tecnica di lavorazione, sul tipo di forno che si ha in laboratorio. Sembrerebbero delle cose secondarie, eppure sempre di pi� oggi la gente vuole sapere che cosa sta consumando. E consumare pane che � stato fatto con lievito di birra, o pane fatto con lievito madre non � indifferente, proprio sulla salute dei cittadini. E ci sono delle ricerche che danno di fatto conto di come il pane, a seconda del tipo di farina che viene usata o del tipo di lievito che viene usato, pu� incidere in maniera pesantissima sul decorso del diabete mellito, che sapete essere una delle malattie pi� presenti nella nostra Isola.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facolt�.

PITTALIS PIETRO (FI). Molto brevemente, Presidente, per confermare anche il nostro voto favorevole per questa proposta di legge che � la sintesi di due proposte che, lo voglio sottolineare, e forse non � un caso, provengono da due consiglieri regionali del nuorese. Non per ragioni di campanilismo, ma debbo dire che nel nuorese la tradizione della panificazione � davvero una realt� e attivit� di eccellenza, non fosse altro perch� � stata esercitata sempre tenendo conto della tutela innanzitutto del consumatore da un lato, e della necessit� di soddisfare le esigenze e le istanze, e per contrastare anche quei fenomeni di abusivismo, perch� ne sono piene le cronache, e allora ecco perch� coloro che gi� da anni, da decenni esercitano professionalmente, lo dico nel senso pi� nobile, sia pure mantenendo anche il senso artigianale nell'impiego dei materiali di qualit�, e quindi nella produzione del prodotto di qualit�, hanno sempre assicurato un grande servizio alla collettivit�. Ecco perch� questa legge noi la sosteniamo, ringraziando anche i presentatori, l'onorevole Forma e l'onorevole Crisponi, perch� colmano sicuramente un vuoto, questa legge colma un vuoto nel panorama legislativo, e ci d� anche per� l'occasione, e qui c'� l'Assessore della programmazione, � andata via l'Assessore dell'agricoltura, per capire se questa legge da sola pu� essere sufficiente. � un grande passo avanti, probabilmente ci vuole ancora molta attenzione, e ancora qualche sostegno in pi� ad una categoria che conosce anche i momenti di crisi, che sono dovuti a fattori certo non solo del consumo, ma anche relativi all'approvvigionamento della materia prima. In ogni caso questo � gi� un passo utile per mettere un punto fermo, nella convinzione che si fa una legge a tutela degli operatori che gi� nel nostro territorio da decenni svolgono la funzione di panificatore, e la svolgono professionalmente con senso di responsabilit�, ed � una legge utile a tutela anche del consumatore. Ragione per la quale, appunto, la sosteniamo con assoluta convinzione.

PRESIDENTE. Poich� nessun altro � iscritto a parlare, per la Giunta, ha facolt� di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Intervengo a nome della Giunta per esprimere il pieno appoggio a questa importante legge, ringraziando quindi i due relatori, l'onorevole Forma e l'onorevole Crisponi, e direi tutta la quinta Commissione per l'ottimo lavoro che ha fatto. Una legge importante, com'� stato messo in evidenza da chi � intervenuto in precedenza, perch� razionalit� un settore, d� delle direttive, cerca di far emergere la qualit� di questo settore che in Sardegna ha una grande tradizione, e punta a dare maggiore efficienza e maggiore tutela ai consumatori ad individuare degli interventi di filiera in un settore, quale quello agroalimentare, che certamente rappresenta uno dei punti di forza della nostra Regione. Tengo qui a ricordare, non entro nel merito della legge perch� non ne ho le competenze, altri l'hanno fatto meglio di me e lo si far� nel corso dell'analisi dell'articolato, per� tengo a ricordare come l'agroalimentare, e in particolare tutta la filiera del pane a partire dalla produzione del grano, per continuare poi con i nostri pani tipici, rientra nella strategia di specializzazione intelligente della Regione Sardegna, nella S3, e pensiamo proprio che possa rappresentare uno dei punti di forza, perch� mette insieme le nostre competenze, il nostro saper fare, i nostri vantaggi produttivi, di cui la Regione pu� godere. Rappresenta un emblema della qualit� della vita che si trova in Sardegna, e per ci� stesso pu� rappresentare un attrattore importante anche per i flussi turistici, o l'esportazione di questi prodotti. Quindi � importante puntare fortemente sulla visione proprio di filiera del settore. Giustamente veniva ricordato che non basta scrivere delle buone leggi, poi ci vogliono anche degli strumenti operativi perch� vengano sostenute, la strategia S3 certamente � il fulcro di quello che noi possiamo fare come Regione a favore dei produttori e quindi anche per un'espansione di questo settore. Proprio due giorni fa, in terza Commissione, c'� stato il parere favorevole sulle direttive degli aiuti alle imprese, che prevedono propri interventi mirati per le micro imprese, per gli incentivi alle micro imprese, alle imprese artigianali, con pezzature piccole di investimento, dai 15 mila euro in su, proprio con una forte attenzione, procedure che vedranno interventi a sportello molto semplificati, quindi senza dover aspettare anni prima di avere le risposte, e aggiungo anche un'altra tipologia di intervento che � quella a catalogo, ancora pi� semplice, se c'� bisogno da parte dei produttori di un intervento sull'innovazione tecnologica, su marketing, su esportazioni, ecco che possono acquistare i Vaucher, o sull'apprendistato, sui Vaucher assunzionali, quindi interventi estremamente rapidi che possano dare risposte concrete, certe e immediate ai nostri produttori. Quindi questo diciamo che � un pezzo, e ancora una volta ringrazio il Consiglio per il lavoro fatto, � un pezzo che va all'interno di una strategia complessiva, che quest'Aula condivide, di puntare fortemente sull'agroalimentare, aprirlo, rendere pi� efficienti i nostri produttori e, in questo modo, riuscire a far rilanciare sia il settore, sia l'occupazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Congiu per dichiarazione di voto. Ne ha facolt�.

CONGIU GIANFRANCO (Sovranit�, Democrazia e Lavoro). Presidente, anticipo il voto favorevole del Gruppo perch� il Gruppo ritiene di intravedere nel passaggio in Aula a ridosso della legge finanziaria un valore politico della legge che travalica, auspichiamo che travalichi, il senso letterale dei termini utilizzati. Auspichiamo che lo travalichi nella misura in cui, come qualche relatore ha gi� accennato, questo sia un messaggio forte per un atto di indirizzo politico delle politiche complessive agricole della Regione Sardegna. Una legge di tutela di una parte della filiera nobilissima non pu� esaurire la sua spinta politica se non richiamare tutta quella attivit� di pianificazione strategica del comparto dell'agricoltura che vede nella politica cerealicola uno dei cavalli di battaglia fondanti il nostro sviluppo futuro. La risorsa pane, la tutela della catena finale della panificazione, il marchio di qualit�, la consapevolezza del consumatore, la tutela delle nostre produzioni deve necessariamente trovare una piattaforma politica anche nel piano di sviluppo rurale, anche nelle politiche cerealicole, anche nel dire apertamente ai giovani agricoltori che investiamo, vogliamo investire nel grano, vogliamo riprendere ad avere un ruolo importante e vogliamo uscire dal giogo delle multinazionali che importano e caricano il territorio regionale con tanti prodotti sfarinati che non vengono prodotti in Sardegna. Questo � il valore politico che noi, come Gruppo, abbiamo intravisto in una legge che viene discussa a ridosso di una legge finanziaria ed � un valore politico alto e importante. Mi spiace solo che l'Assessore dell'agricoltura abbia lasciato l'Aula. Questo � un messaggio che vorrei lanciare, a nome di tutto il Gruppo, alla politica programmatoria regionale: si abbia un'attenzione ancora pi� forte, ancora crescente verso il rilancio del settore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Gaia per dichiarazione di voto. Ne ha facolt�.

GAIA ANTONIO (Cristiano Popolari Socialisti). Presidente, intervengo per annunciare il mio voto � favorevole, ma non mi esimo dall'esprimere qualche mia perplessit�, o meglio ritengo che, contrariamente a quanto ha sostenuto l'onorevole Pittalis, questa legge non sia completa, merita, secondo me, ancora non un approfondimento, ma un tassello aggiuntivo che ho gi� rappresentato in sede di Commissione, che ho rappresentato all'Assessore, proprio perch� una legge elaborata da un legislatore deve pensare chiaramente a 360 gradi. Pensare a 360 gradi vuol dire che, a mio avviso, questa legge sarebbe completa nell'ipotesi in cui al marchio di qualit� che verr� istituito si aggiungano i singoli marchi DECO di ogni singolo paese della Sardegna. Sarebbe un atto dovuto nei confronti di tutte le singole comunit� da cui noi deriviamo e proveniamo, per salvaguardare usi, costumi e tradizioni di un criterio di panificazione che � tipico di ogni singola comunit�. E allora al legislatore sardo non costa assolutamente nulla elaborare e normare anche l'esistenza del marchio DECO, che garantirebbe i produttori di ogni singola comunit� e garantirebbe tutti i consumatori. Il marchio DECO sarebbe, a mio avviso, veramente la garanzia dell'origine e della qualit� del prodotto e quindi, ripeto, garantirebbe anche soprattutto il consumatore, sempre sotto l'ombrello del marchio regionale. Questo intendevo ribadirlo anche in questa sede. L'appello lo faccio anche al Vicepresidente, atteso anche che non � presente l'Assessore dell'agricoltura, ma, ripeto, una norma di questo tipo di salvaguarderebbe - ripeto e ribadisco - cultura e tradizione di tutta la Sardegna a 360 gradi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facolt�.

TEDDE MARCO (FI). Signor Presidente, non si dice a caso "buono come il pane". � evidente che questo prodotto fa parte delle nostre tradizioni pi� positive, fa parte della nostra cultura, fa parte delle nostre radici, ma in modo positivo, cio� tutto ci� che � legato al pane ha sicuramente una caratterizzazione positiva, una caratterizzazione felice, rappresenta la famiglia, rappresenta il desco, rappresenta tutto ci� che c'� di buono nell'immagine della famiglia del mondo occidentale. Ecco per quale motivo con il consenso dell'opposizione questa proposta di legge � stata portata in Aula, nonostante ci troviamo in sessione finanziaria. Perch� riteniamo che sia una legge che ha dei requisiti di universalit�, una legge che, non soltanto perch� viene proposta anche da colleghi dell'opposizione, � caratterizzata soltanto per i suoi obiettivi buoni, e sottolineo il termine buoni. Peraltro � una proposta di legge che � stata predisposta con l'ausilio importante delle associazioni dei panificatori che hanno dato importanti contributi, che ha degli esempi di grande rilievo che sono stati tratti da altre leggi buone di altre regioni, e che ha innanzitutto lo scopo di tutelare il consumatore, consumatore che oggi � confuso, per utilizzare per un eufemismo, da tanti pani che vengono posti in vendita nei grossi centri commerciali che non si capisce che natura abbiano. � un modo, quindi, quello che oggi viene utilizzato nella vendita del pane, che sotto certi profili possiamo definire ingannevole perch� non si capisce pi� se il pane � di forno, � fresco, � cotto, � surgelato o precotto. Io per primo non riesco a comprendere qual � il pane vero delle nostre tradizioni, mentre invece in applicazione di questa legge c'� la possibilit� di avere un pane certificato, un pane garantito.

Il secondo obiettivo � quello di tutelare l'attivit� dei panificatori, che sono una categoria di straordinaria importanza, una categoria che comunque, oltre a rappresentare un aspetto culturale della nostra isola, rappresenta anche una fetta economica molto significativa e molto spesso trascurata. Oggi con questa legge iniziamo a pensare anche ai panificatori che tanto danno alla nostra terra. Quindi da parte nostra, da parte mia, il voto � positivo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facolt�.

COCCO DANIELE (SEL). Una vecchia pubblicit� che ricordo diceva che il pane � alla base del cibo quotidiano, non si vive di solo pane, quindi pane di qualit� e in quantit�. Questa legge � nata ed � stata avviata sotto i migliori auspici; il fatto stesso che sia stata costruita con il contributo importante degli addetti ai lavori, chiamiamoli cos�, sta a significare che una volta tanto il legislatore propone e fa le leggi che devono servire, e quando gli addetti ai lavori ci danno le indicazioni su come la stessa legge va costruita e il legislatore, apprezzando il contributo, lo utilizza poi per metterlo dentro il contenuto legislativo, credo che sia un buon esempio da seguire anche nel prossimo futuro, perch� credo che si abbia bisogno di questo tipo di atteggiamento per poter veramente essere utili a quelli che sono i bisogni delle collettivit�. Parlavamo di 4 mila addetti e di 350 milioni di fatturato. Oggi, per utilizzare un passaggio, direi che abbiamo pianificato la panificazione perch� finalmente con questa legge mettiamo in sicurezza, perch� con i concetti e i principi che stiamo stabilendo e sancendo con questa legge stiamo dicendo che questi 4 mila addetti potrebbero diventare anche di pi� perch� stiamo mettendo in sicurezza una parte importante della nostra economia.

Diceva bene l'amico Marco Tedde, il pane forse � uno dei collanti pi� importanti all'interno della quotidianit� di una famiglia. Ringrazio i proponenti di questa legge, Daniela Forma e l'amico Crisponi, perch� c'� la necessit� di attualizzare delle norme che erano super datate. Concludo dichiarando il voto favorevole del Gruppo SEL.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Fabrizio Anedda per dichiarazione di voto. Ne ha facolt�.

ANEDDA FABRIZIO (Gruppo Misto). Presidente, nel complimentarmi con la Commissione per il lavoro svolto, trovo interessante il riconoscimento di filiera quale strumento di sostegno e rilancio dell'economia dell'Isola. L'organizzazione di filiera che coinvolge il produttore della materia prima, le imprese della trasformazione e quelle della commercializzazione � un modello indispensabile per la produzione ed esportazione dei nostri prodotti. I prodotti dell'agroalimentare che godono delle nostre caratteristiche climatiche e territoriali possono essere organizzate in un modello di filiera, vero volano economico.

Per quanto riguarda il grano, la peculiarit� della nostra produzione � quella di tipo Cappelli. Ci sono tante imprese organizzate in consorzi che incentivano la produzione di questo tipo di grano, ma serve un marchio che salvaguardi la produzione e la trasformazione e di conseguenza avere un mercato internazionale sempre pi� alla ricerca di prodotti di qualit�. Il mio voto sar� favorevole al disegno di legge.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facolt�.

RUBIU GIANLUIGI (UDC Sardegna). Presidente, prima di tutto per confermare il nostro voto favorevole alla proposta di legge e per chiedere al Presidente e ai proponenti di poter apporre anche la mia firma in questa proposta di legge, una proposta di legge che � stata condivisa dall'intera Commissione. Lo dimostra il fatto che non ci sono praticamente emendamenti in quanto abbiamo, in Commissione, fatto un lavoro anche di sintesi con la collaborazione di tutti. Una legge scritta a quattro mani con la collaborazione degli addetti ai lavori, dei panificatori, con la collaborazione dell'intera filiera, perch� di filiera dobbiamo parlare. Quindi il pane, che rappresenta in realt� il primo alimento per l'essere umano, in realt� non rappresenta solo questo, ma rappresenta la cultura, rappresenta la tradizione, rappresenta la tipicit� della nostra isola, quindi qui ci siamo ritrovati. Non nascondo anch'io che il merito di tutto questo � dell'intera Commissione, ma in modo particolare del Presidente che ancora una volta � riuscito a far convergere anche la minoranza all'approvazione di questa legge. Pertanto, come gi� preannunciato, il nostro voto � favorevole alla stessa.

PRESIDENTE. Poich� nessun altro domanda di parlare, metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Art. 1

Finalit�

1. La presente legge disciplina l'attivit� di produzione e vendita del pane sostenendo e valorizzando:

a) la tutela del consumatore, con particolare riguardo all'informazione;

b) l'efficienza, la modernizzazione e lo sviluppo dell'attivit� di panificazione, nonch� l'evoluzione tecnologica dei processi produttivi in funzione del miglioramento qualitativo;

c) le tipologie da forno tipiche della tradizione della Sardegna, anche mediante l'adesione al marchio collettivo di qualit� agro-alimentare garantito dalla Regione o ad accordi intercategoriali di filiera finalizzati alla tracciabilit� del prodotto;

d) le imprese di panificazione ubicate sul territorio della Regione.)

PRESIDENTE. Poich� nessuno � iscritto a parlare sull'articolo 1, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:

Art. 2

Definizioni

1. Ai fini della presente legge si applicano le definizioni di "panificio", "pane fresco" e "pane conservato" di cui all'articolo 4 del decreto legge 4 luglio 2006, n. 223 (Disposizioni per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonch� interventi in materia di entrate e di contrasto all'evasione fiscale), e delle sue disposizioni di attuazione.

2. Per "impresa di panificazione" si intende l'azienda, organizzata dall'imprenditore, nel complesso di beni e servizi per la produzione di pane, impasti di pane, prodotti da forno dolci e salati e prodotti assimilati o affini.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facolt�.

PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 3.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:

Art. 3

Esercizio dell'attivit� di panificazione

1. L'apertura di un nuovo panificio, il trasferimento e la trasformazione di panifici gi� esistenti sono soggetti alla dichiarazione autocertificativa unica (DUAAP) di cui all'articolo 1, comma 21, della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (legge finanziaria 2008), da inoltrarsi all'ufficio competente per territorio tramite lo Sportello unico per le attivit� produttive (SUAP).

2. L'attivit� di panificazione � esercitata nel rispetto delle vigenti norme in materia igienico-sanitaria, edilizia, ambientale e di sicurezza nei luoghi di lavoro.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 3.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 4. All'articolo 4 � stato presentato l'emendamento aggiuntivo numero 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4:

Art. 4

Responsabile dell'attivit� produttiva

1. Il responsabile dell'attivit� produttiva � il titolare, ovvero un collaboratore familiare, socio o lavoratore dell'impresa di panificazione, appositamente designato dal legale rappresentante dell'impresa stessa all'atto della presentazione della DUAAP.

2. Al responsabile dell'attivit� produttiva � affidato il compito di garantire il rispetto delle regole di buona pratica professionale, l'utilizzo di materie prime in conformit� alle norme vigenti, l'osservanza delle norme igienico-sanitarie e di sicurezza nei luoghi di lavoro, nonch� la qualit� del prodotto finito.

3. Il responsabile dell'attivit� produttiva � individuato per ogni panificio e per ogni impianto di produzione ove � presente il laboratorio di panificazione.

4. Il medesimo responsabile dell'attivit� produttiva pu� essere nominato per pi� impianti di produzione.

5. Il responsabile dell'attivit� produttiva � tenuto alla frequenza di un corso di formazione accreditato dalla Regione e erogato dalle associazioni di categoria maggiormente rappresentative del settore della panificazione, anche attraverso l'ausilio delle agenzie regionali. I contenuti e la durata del corso sono definiti dalla Giunta regionale con propria deliberazione; almeno il 60 per cento della durata del corso di formazione consiste nello svolgimento di attivit� di tirocinio presso un panificio.

6. � esonerato dall'attivit� formativa di cui al comma 5 il responsabile dell'attivit� produttiva che risulti in possesso di uno dei seguenti requisiti:

a) avere prestato la propria opera per almeno tre anni presso un'impresa di panificazione con la qualifica di operaio panettiere o una qualifica superiore secondo la disciplina dei vigenti contratti;

b) aver esercitato per almeno tre anni l'attivit� di panificazione in qualit� di titolare, collaboratore familiare o socio prestatore d'opera con mansioni di carattere produttivo;

c) essere in possesso di diploma di qualifica di istruzione professionale in materie attinenti l'attivit� di panificazione conseguito nel sistema di istruzione professionale e ricompreso in un apposito elenco individuato dalla Giunta regionale con la medesima deliberazione di cui al comma 5, unitamente a un periodo di attivit� lavorativa di panificazione di almeno un anno presso imprese del settore, oppure di due anni qualora il diploma sia ottenuto prima del compimento della maggiore et�.)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'emendamento ha facolt� di parlare la consigliera Daniela Forma, relatrice di maggioranza.

FORMA DANIELA (PD), relatrice di maggioranza. Chiedo cortesemente il ritiro perch� � stato gi� oggetto di discussione in Commissione.

PRESIDENTE. C'� una richiesta di ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facolt�.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Io non vorrei ritirare questo emendamento che ritengo davvero importante. Ricordo ai colleghi che tanto tempo fa la Regione Sardegna, in preda alle sue follie, ha deciso (semplificando chiss� su che cosa), l'eliminazione del tesserino sanitario. Questo tesserino sanitario ha creato tutta una serie di problematiche. Ricordo anche che le ASL, a tutt'oggi, in modo particolare i servizi SIAN, intervengono con grande dispiacere nel sanzionare le attivit� di impresa, sanzionano i lavoratori e gli stessi professionisti. Perch� li sanzionano? Perch� non c'� un aggiornamento professionale obbligatorio. L'evoluzione della materia � davvero tanta, soprattutto � una materia molto delicata quella di carattere igienico-sanitario. Allora io propongo questo tipo di emendamento che chiede semplicemente l'introduzione di un piccolo emendamento che dice che sono previsti degli aggiornamenti formativi da frequentare periodicamente. Io non credo che questo possa sconvolgere la vita di alcuno, in modo particolare delle imprese che in questo modo potrebbero invece ritrovarsi a essere proficuamente aggiornate nella difficolt� quotidiana, ma soprattutto sulle tante iniziative legislative che avvengono non in questa sede, non in quella nazionale, ma soprattutto di carattere europeo. Abbiamo visto che ci sono anche delle questioni che riguardano un miglioramento professionale, ricordo quali sono le tante implicazioni soprattutto sulla salute delle persone e allora io ritengo che questo richiamo non sia follia, ritengo che sia doveroso invece richiedere, fra l'altro condiviso anche con le stesse associazioni datoriali, un emendamento di questo genere che andrebbe ad assicurare ancora una volta qualit� e trasparenza al consumatore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianmario Tendas per dichiarazione di voto. Ne ha facolt�.

TENDAS GIANMARIO (PD). Presidente, solo per chiarire alcuni aspetti che sono stati tirati in ballo dal collega Crisponi. Io credo che gli aspetti legati all'attivit� formativa costituiscono degli aspetti normativi cogenti che sono dettati dalla normativa nazionale. Nella fattispecie, giusto per restare in tema, il libretto sanitario � stato eliminato nel momento in cui si � passati alla gestione dell'autocontrollo, il famoso HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points), faccio riferimento in primis alla legge 155 del 1997 che poi � stata rivista e modificata col decreto legislativo 193 del 2007, dove sostanzialmente vengono recepiti tutti i regolamenti comunitari che si chiamano 852, 853 e 854 che agli operatori sono ben noti come "pacchetto igiene", dove fondamentalmente esiste un obbligo formativo iniziale e un aggiornamento periodico. Quindi gli operatori del settore sanno gi� in partenza che devono sottostare a questi regolamenti comunitari che, ripeto, sono stati recepiti con decreti legislativi e che prevedono che periodicamente chi manipola prodotti alimentari deve sottostare a questi corsi di aggiornamento. Quindi credo che sia un qualcosa di aggiuntivo che appesantisce una disposizione di legge che, di fatto, vincola a sostenere queste attivit� formative tutti gli operatori.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Daniela Forma per dichiarazione di voto. Ne ha facolt�.

FORMA DANIELA (PD), relatrice di maggioranza. Presidente, per ribadire che il motivo per il quale abbiamo introdotto l'obbligo formativo con preponderanza di tirocinio per l'ottenimento della qualifica per l'apertura di un'attivit� di panificazione, l'abbiamo fatto proprio per elevare la qualit� di chi si inserisce nel settore. Detto questo per� come ogni settore artigiano poi aldil� del corso di formazione, aldil� del tirocinio nei panifici � chiaro che poi � l'esperienza che viene maturata negli anni che fa s� che quella qualit�, quella professionalit� del panificatore venga elevata e venga riconosciuta. Quindi per quanto riguarda, l'ha spiegato molto bene il collega Tendas, gli aspetti igienico sanitari richiamati dal collega Crisponi gli aggiornamenti sono gi� obbligatori per legge, peraltro non solo nel settore della panificazione ma in tutti i settori dell'agroalimentare visto che per ogni cosa sull'agroalimentare si innesta subito il penale data la sensibilit� del settore. Quindi ritengo assolutamente non opportuno inserire in legge l'obbligo di frequentare aggiornamenti periodici, prima di tutto perch� appunto quelli in materia di sicurezza alimentare gi� sono previsti per legge, gli altri, ribadisco, una volta che viene acquisito quel minimo che consente di poter aprire un'attivit�, � l'esperienza col tempo che d� risposte su questo fronte, quindi il parere sull'emendamento � contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facolt�.

LOTTO LUIGI (PD). Io voglio solo manifestare la comprensione per la logica che spinge il collega Crisponi a proporre questo emendamento, ne abbiamo discusso a lungo anche in Commissione e non siamo arrivati a dire di no senza discuterne, ne abbiamo discusso perch� al fondo del suo ragionamento c'� un ragionamento serio, non � una cosa campata in aria, per� c'� un problema assolutamente altrettanto serio che � quello di non creare tra categorie e nell'ambito ancor pi� della stessa categoria, situazioni di trattamento diverso. Siccome questo emendamento cos� come � formulato porta a questa situazione non riteniamo che possiamo approvarlo. Ecco perch� chiedevamo di ritirarlo sapendo che poi comunque, questo ce lo possiamo dire tutti, chi vuol fare l'artigiano panificatore bene e meglio, � bene che si aggiorni e chi vuol fare l'artigiano bene e meglio, � bene che gli si diano le possibilit� di aggiornarsi. Questo � un interesse di tutti noi, non riteniamo di obbligare per legge la gente ad essere brava, noi per legge gli diamo gli strumenti per poterlo diventare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facolt�.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Io non l'ho mai sentito, comunque sia mi sento anche svincolato e libero da tutti. Siccome ho capito che non si vuole introdurre qualcosa che certifica, che dia garanzia, ma si vuole lasciare nel limbo del buonismo qualunque cosa possa capitare, io non ho capito perch� non si voglia sancire con legge che l'igiene e sanit� � una cosa importante per garantire il consumatore. Io inviterei chi � contrario ad andarsi a fare un'analisi presso le ASL per vedere quanti panificatori hanno partecipato ai corsi, siccome non sono obbligatori non hanno partecipato. Allora se lasciamo liberi cos�, vuol dire che lasciamo nella libert� assoluta e la legge non ha ragion d'essere, la legge ha ragion d'essere perch� certifica, perch� d� orientamenti, perch� � ordinatoria, perch� prevede che ci siano alcuni comportamenti che la legge sancisce. Se si vuole lasciare cos� perch� � una cosa antipatica o perch� si ha paura anche di introdurla in altri settori, io me ne guardo bene dal far parte di una simile assemblea che lascia agli altri interpretazioni che non sono di altri e la legge non va lasciata all'interpretazione degli altri per quanto � possibile, e non � vero che il rimando alla legge nazionale � un rimando sic et simpliciter e tranquillo perch� la regione Emilia-Romagna la reintrodotto. Allora io mi chiedo: "Perch� questo sbarramento assoluto?" A meno che non ci siano vizi nascosti da parte di qualcuno che non vuole riconoscere certe cose, a meno che non ci sia una volont� diversa e nascosta di quello che si dice in legge. Dobbiamo essere chiari, precisi, puntuali, io credo che la certificazione sia una cosa importante, che la formazione continua lo sia altrettanto, che ci sia la necessit� e l'opportunit� di poter andare in una direzione dove si certifica all'opinione pubblica, agli utenti che � giusto avere un modo di conoscere quali sono i comportamenti adeguati di chi deve vendere agli altri che deve essere certificato per dire: vendo perch� � garanzia e l'assolutezza che non ci siano delle porcherie dietro. Credo che queste cose dovrebbero far riflettere anzich� calare un muro solo perch� sono maggioranza o sono uno che decide che cos� sia e basta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facolt�.

CARTA ANGELO (PSd'Az). Onestamente non pensavo che ci dividessimo sul pane perch� in Commissione � stata una discussione pacifica e quindi mi sembrava che fosse normale, ma forse un po' di pepe anche nel pane non guasta magari. Allora io spiego perch� siamo contrari a questo emendamento e vorrei che fosse chiaro l'articolo 12 della legge che dice al comma 1: "Fatte salve le ulteriori sanzioni previste dalla normativa nazionale per le violazioni delle disposizioni della presente legge, si applicano le seguenti sanzioni amministrative: lettera a) da 1000 euro a 4000 euro ove il responsabile dell'attivit� produttiva non ottemperi ad un obbligo formativo di cui all'articolo 4 comma 5." Ora l'articolo 4 comma 5 praticamente prevede che frequenti un corso erogato da un ente accreditato. Se noi aggiungiamo "e agli aggiornamenti formativi" mettiamo che questo salti perch� � raffreddato o perch� ha una fornitura importante per un matrimonio o una festa paesana, non possa andare al corso, gli applichiamo la sanzione da 1000 a 4000 euro perch� non � andato a un corso di aggiornamento dove gli devono dire come si fa il pane a uno che ha gi� fatto il corso fondamentale e che fa pane da tutta la vita? Allora stiamo attenti, va bene essere realisti, va bene essere garantisti perch� stiamo parlando di pane che entra nella bocca di tutti e deve essere garantito, ma mi sembra che la legge dia garanzie assolute che stiamo facendo il meglio possibile affinch� il pane che va nelle case, nelle tavole delle persone, delle famiglie, sia un pane fatto da persone che sanno di cosa stanno parlando e cosa stanno mescolando. Per cui credo che l'appesantimento dell'emendamento sia onestamente da non accogliere e l'invito al ritiro all'onorevole Crisponi lo faccio con tutto il cuore perch� mi dispiacerebbe che su una cosa di questo genere arrivasse una divisione che onestamente sarebbe poco giustificata.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facolt� di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Mi sembra corretto che la Giunta dia parere conforme a quello della Commissione anche auspicando che effettivamente dato il clima che c'� stato, si possa arrivare ad una composizione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 4.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento aggiuntivo numero 1.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio non approva).

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 5:

Art. 5

Modalit� di vendita

1. Il pane fresco � venduto entro e non oltre la giornata in cui � stato concluso il processo produttivo.

2. Il pane ottenuto dal prodotto intermedio di panificazione � posto in vendita in scaffali distinti e separati dal pane fresco, recanti le indicazioni previste dalla normativa comunitaria e nazionale vigente in materia di etichettatura nonch� la dicitura "pane ottenuto da cottura di impasti" e l'indicazione del metodo di conservazione utilizzato.

3. Il pane conservato � posto in vendita in comparti separati dal pane fresco, previo confezionamento ed etichettatura riportanti le indicazioni previste dalla normativa comunitaria e nazionale vigente.

4. � vietato utilizzare la denominazione di "pane fresco" o di "pane conservato", anche se accompagnata da integrazioni e specificazioni, per identificare prodotti che si differenziano in modo sostanziale, per modalit� di composizione o per procedura di fabbricazione, da quelli indicati all'articolo 2, comma 1.

5. � fatto obbligo al venditore di pane precotto o congelato di esporre l'etichetta contenente la dicitura relativa all'indicazione del luogo di provenienza del prodotto e la ragione o la denominazione sociale del relativo produttore.

6. � consentita la vendita di pane sfuso in aree pubbliche, nelle costruzioni stabili e nei negozi mobili, nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale in materia igienico-sanitaria e dei requisiti previsti dell'ordinanza del Ministero della salute del 3 aprile 2002, e successive modificazioni.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Poich� nessuno � iscritto a parlare, indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 5.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 6:

Art. 6

Contrassegno regionale

1. La Regione, riconoscendo l'importanza che un prodotto di qualit� riveste per il miglioramento dell'offerta rivolta al consumatore nonch� per il rilancio dell'economia di settore, istituisce un apposito contrassegno regionale che attesti la vendita del pane fresco.

2. I soggetti autorizzati all'utilizzo del contrassegno regionale di cui al comma 1 espongono al pubblico le indicazioni previste dalla normativa comunitaria e nazionale vigente in materia di etichettatura nonch� l'indicazione delle modalit� di cottura (forno a legna o forno elettrico), del luogo di origine della materia prima e della tipologia di farina e di lievito utilizzati.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Poich� nessuno � iscritto a parlare, indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 6.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 7:

Art. 7

Registro regionale delle specialit� da forno tipiche
della tradizione della Sardegna

1. � istituito, presso l'Assessorato regionale competente in materia di artigianato, il Registro regionale delle specialit� da forno tipiche della tradizione della Sardegna.

2. Sono inserite nel registro:

a) le specialit� da forno tipiche identificate dalla Regione ai sensi dell'articolo 8 del decreto legislativo 30 aprile 1998, n. 173 (Disposizioni in materia di contenimento dei costi di produzione e per il rafforzamento strutturale delle imprese agricole, a norma dell'articolo 55, commi 14 e 15, della legge 27 dicembre 1997, n. 449), e del decreto ministeriale 8 settembre 1999, n. 350 (Regolamento recante norme per l'individuazione dei prodotti tradizionali di cui all'articolo 8, comma 1, del decreto legislativo 30 aprile 1998, n. 173), riportate nell'elenco regionale e inserite nell'elenco nazionale istituito dal citato regolamento;

b) le specialit� da forno tipiche della Sardegna riconosciute ai sensi della normativa dell'Unione europea in materia di denominazione di origine protetta, di indicazione geografica protetta e di specialit� tradizionale garantita.

3. La Regione, ai sensi delle disposizioni di cui al capo II della legge regionale 7 agosto 2014, n. 16 (Norme in materia di agricoltura e sviluppo rurale: agro-biodiversit�, marchio collettivo e distretti), approva i disciplinari di produzione delle specialit� da forno di cui al comma 1, lettera a), ai fini dell'accesso all'utilizzo del marchio collettivo di qualit� di cui all'articolo 16 della medesima legge regionale n. 16 del 2014.

4. La Giunta regionale, con propria deliberazione, istituisce, presso l'Assessorato regionale competente in materia di artigianato, un apposito tavolo tecnico composto da dipendenti degli assessorati e delle agenzie regionali e da esperti del settore designati dalle associazioni di categoria maggiormente rappresentative del settore della panificazione con il compito di elaborare apposite strategie di intervento dirette a agevolare, assistere ed incentivare i produttori locali nell'avvio e nell'espletamento delle procedure finalizzate all'accesso al regime delle denominazioni di origine protetta, delle indicazioni geografiche protette e delle specialit� tradizionali garantite di cui al regolamento (CE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 novembre 2012, sui regimi di qualit� dei prodotti agricoli e alimentari, per le specialit� da forno tipiche della tradizione della Sardegna.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facolt�.

LOTTO IGNAZIO (PD). Io chiedo scusa all'aula ma voglio fare due considerazioni su questo articolo 7, perch� nell'impianto generale della legge � uno dei passaggi meno eclatanti ma, a mio parere, tra i pi� importanti in assoluto della legge. Perch�, dicevo all'inizio, siamo dieci anni o anche venti che in Sardegna sono impegnate le istituzioni di ricerca e tecnica della Regione nel cercare di approdare ad un obiettivo, che era quello di individuare alcuni marchi di qualit� per i nostri pani tipici: carasau, moddizzosu, pistoccu ed altri, non si � conseguito nessun risultato perch� � difficile, ed � stato difficile che le categorie interessate facessero sistema ed entrassero davvero in quest'ottica. Per� noi oggi stiamo rischiando di perdere alcuni possibili marchi di qualit� dei nostri pani, prima di tutto il carasau, ma anche degli altri. C'� gente che lo produce fuori dall'Italia da diversi anni, un giorno o l'altro ci ritroviamo nella impossibilit� di utilizzare noi quel nome, non possiamo permettercelo. Ecco perch� nell'articolo 7 chiediamo alla Giunta regionale, e chiedo al vicepresidente di seguire questo ragionamento, chiediamo alla Giunta regionale di dar seguito a questo articolo, di mettere in piedi un gruppo di lavoro che nell'arco di un anno, massimo due, ci porti ad avere, con il consenso delle categorie, alcuni marchi di origine di Igp, o di origine protetta, registrati. Ne va della produzione di materie prime in Sardegna che possono essere destinate a pani di qualit�, ne va della difesa di quella che � una delle principali tradizioni della nostra cultura artigianale. Noi abbiamo un panificio in ogni Comune, assieme alla Chiesa e alla caserma dei Carabinieri e al Municipio, il panificio � la quarta istituzione dei nostri Comuni. Dobbiamo fare in modo che il pane sardo di qualit� possa essere di nostra propriet� esclusiva e lo si possa portare fuori dall'isola, cosa che in questo momento lo si fa ma con grandissima difficolt�. Ecco perch� ritengo che sia utile mettere in evidenza l'importanza di questo articolo, e l'appello alla Giunta perch� si faccia carico con l'Assessore dell'agricoltura, con l'Assessore dell'artigianato di portarlo a compimento. � un impegno che gli sta ponendo davanti il Consiglio, io mi auguro che riescano a metterci tutto l'impegno necessario perch� si consegua il risultato da tanto tempo inseguito, e per� mai conseguito.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facolt�.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). S�, molto in breve. Quando poc'anzi in premessa dicevo che spesso ci sono dei vuoti normativi, forse sarebbe stato il caso di aggiungere anche dei vuoti operativi. Il richiamo che faceva il collega Lotto ad alcune nostre celeberrime produzioni, � evidente, va proprio in quella direzione. Corriamo il rischio di perdere un'occasione se non si andr� a porre mano alla protezione, alla tutela a un qualcosa che di suo � gi� un brand riconosciuto a questa terra. E cito appunto il pane carasau, ma voi sapete bene che nelle centinaia di pani tipici tradizionali detenuti, conservati, custoditi e tramandati solo oralmente, o attraverso quella straordinaria manualit� delle nostre donne e dei nostri uomini, abbiamo invece un poderoso strumento che ha anche una chiave economica. Quell'elemento straordinario io credo che meriti un'attenzione superiore, un'attenzione particolare, e credo che con uno sforzo importante da parte degli Assessorati, e quindi della Giunta, quelli coinvolti in modo particolare su questa delicatissima materia della quale non si discute molto, per� l'intrusione di tutta una serie di produzioni che non sono pi� fatte in casa nostra, che sono oltretutto fatte male, e sono introdotte maldestramente, quindi sfiorando tra l'altro anche il profilo della frode alimentare e anche della frode in commercio verso quella che invece dovrebbe essere uno dei capi saldi nel garantire all'utente chiarezza e trasparenza, invece corre il rischio di mancare con la modernizzazione corrente. Invece, credo che a partire proprio da questa legge sia il proprio vero punto di partenza, sulla quale fare ulteriori riflessioni, e quindi anch'io alla Giunta regionale, in questo caso al vicepresidente della Giunta mi appello, perch� presto venga istituito un tavolo operativo di lavoro, nel quale vengano coinvolti gli uomini che quotidianamente fanno questo delicato lavoro, ma che restituiscono alla nostra tavola e alla nostra salute un prodotto di straordinaria delicatezza ed importanza. E quindi io credo in questo auspicio, che vede probabilmente l'Aula in modo corale condividere queste parole, si possa addivenire al pi� presto alla istituzione di un tavolo, di un comitato tecnico che abbia cura di questa delicatissima materia.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facolt�.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Intervengo certamente perch� concordo con quanto Lotto ha proposto, e di seguito Luigi Crisponi ha continuato ad affermare, la necessit� della difesa dei nostri prodotti tradizionali. Invero abbiamo esempi, ad iniziare da quello pi� famoso della pizza, che riguarda tutta l'Italia, che non era pi� considerata un prodotto nazionale ma viene utilizzato con marchi diversi e fatto in ogni modo, ma non certamente con quello tradizionale con cui poi � stato sancito in via definitiva. E quel che � grave � che quando abbiamo davanti dei prodotti tradizionali non solo del pane, ma in Sardegna che certamente siamo ricchi di tradizione e ci portano indietro anche di millenni e ci fanno considerare di quanto sia ampia la portata della nostra civilt�, mi pare una cosa indegna non essere puntualmente presenti a far riconoscere quelle che sono le bont� dell'enogastronomia sarda. E a proposito, non per vena polemica puramente, ma l'Assessore all'agricoltura � gi� defilata dall'assemblea, le piace di pi� essere presente in altre assemblee, probabilmente la fotogenia le consente di essere presente in tante altre opportunit�. Ma io ritengo e chiedo, come si pu� La giustifichi, mi raccomando Assessore Paci, come l'altro in missione speciale all'estero! Allora volevo dire che quando si crea la volont�, e il Presidente di una Commissione di maggioranza auspica che la Giunta lo faccia, io ho paura e terrore di una maggioranza simile che non riesce a governare quelli che sono i processi di Giunta. Ma e c'� bisogno di chiedere che una Giunta faccia quello che � il proprio dovere? Io mi chiedo se opportunamente non debba esserci veramente il tavolo di lavoro non solo per questo ma anche per altro, dove si � deficitari non si � capaci di difendere gli interessi, quelli che sono gli interessi reali della Sardegna. Poi, assessore Paci lei pur di difendere un'altra importantissima incombenza, questa � la massima istituzione della Regione sarda, questo � il momento di confronto fra Giunta e maggioranza ed opposizione, questo � il momento in cui si calibra o si dovrebbero calibrare le leggi per poter servire al meglio quelle che sono gli interessi del popolo sardo, se noi vogliamo dire che tutto va bene siamo nella posizione migliore per poterlo fare per� � ora di finirla perch� ognuno si assuma le proprie responsabilit�, mi sia consentito che a fronte di milioni e miliardi di lire a non si sono affrontate norme solo perch� c'� la schizzinosit� di qualche persona che possa avere interessi, io chiedo che si vada a vedere una volta per tutte quelle che sono le necessit� di controllare sbarchi e aeroporti perch� non portino virus e quant'altra porcheria che infettano il vivere civile in un'isola che ha anche maggiori difficolt� e si fermi l� perch� non si � capaci di dare risposte con un'altra proposta da parte della maggioranza per poter fare le sintesi. Altro tema vergognoso che la stampa dovrebbe significativamente sottolineare, non si va avanti se non c'� anche una proposta di legge della maggioranza come non basta iniziare a discutere purch� ci sia una proposta di legge in commissione, se non c'� questa non si va avanti ed � anni, anzi la seconda se non la terza legislatura che non si affronta il problema, per esempio sempre dell'agricoltura, non solo ma anche di altri settori quale quello della raccolta dei funghi e dei funghi ipogei, allora � ora di finirla! Allora dico che la Giunta faccia il proprio dovere, se vuole presenti i disegni di legge, se non c'� una maggioranza che � sufficientemente attenta ai problemi della Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facolt�.

PITTALIS PIETRO (FI). Onorevole Dedoni, che l'assessore Falqui sia presente o meno mi pare che non cambi molto la sostanza perch� noi ne avvertiamo l'assenza delle politiche in campo di materia agricola, quindi lo dicono i fatti anche di questi giorni, tutto quello che sta succedendo in alcuni importanti enti agricoli, lo denunciano le associazioni di categoria, quindi forse � meglio anche che il dibattito, almeno sulla legge condivisa, si svolga alla presenza di un Assessore che critichiamo ma gli riconosciamo anche presenza e comunque attenzione al dibattito che si svolge in quest'aula. Intervengo solo per dire che, a nome del gruppo, condivido integralmente l'intervento del Presidente Lotto, lei ha detto cose sagge nel suo intervento e le condivido. Parto proprio dal suo intervento e le condivido. Proprio dal suo intervento, Presidente, dell'importante Commissione che si occupa dei problemi agricoli per invitarla con urgenza a portare in Commissione la questione che ha attinenza con la materia, sia pure di un altro settore merceologico quale quello della tutela dell'olio sardo. Lo dico preoccupato per la presa di posizione che il vostro Segretario regionale, l'onorevole Renato Soru, ha assunto in Europa, scandaloso, vergognoso perch� questo rappresenta davvero aprire senza regole ad una invasione di prodotto, senza controllo dell'origine e senza il controllo della qualit�. E siccome stiamo parlando dell'agroalimentare questo � un settore merceologico ugualmente importante, per questa ragione la invito Presidente Lotto, a farsene carico perch� anche questo settore non pu� assolutamente passare nel silenzio delle cronache locali ma nel grido d'allarme e di dolore che proviene dai produttori che davvero rischiano di essere messi in gravissima crisi. Allora, agevolare, assistere e incentivare i produttori locali nell'avvio e nell'espletamento delle procedure finalizzate all'accesso al regime delle denominazioni d'origine protetta, questo � il senso nobile di quest'articolo che stiamo per approvare che vorremmo anche recuperare con riferimento anche ad un settore delicato come quello della produzione e nel settore olivicolo.

PRESIDENTE. Ha facolt� di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Scusate, molto brevemente e senza alcuna vena polemica mi sembra corretto dire che l'assessore Morandi che ha la competenza, questo � un intervento sul settore dell'artigianato, quindi la legge � stata seguita in Commissione dall'assessore Morandi seguire la promozione turistica, quindi per svolgere i compiti che istituzionalmente vi sono richiesti, l'assessore Falqui come avete visto � venuta, dopo di che aveva degli altri impegni istituzionali, su questioni proprio di filiere agroalimentari, si � scusata ed � andata via. Penso di rappresentare degnamente la Giunta, questo � il Testo unico di due proposte di legge di emanazione consiliare, che sono assolutamente le benvenute, io ho detto a nome della Giunta, che siamo del tutto favorevoli, anzi ringraziamo per questa iniziativa che sembra davvero fare polemica sull'assenza degli altri sia davvero fuori luogo, in ogni caso c'� la presenza del Vicepresidente che d� piena dignit� all'Aula sulla presenza della Giunta.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 7.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 8.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 8:

Art. 8

Norme contro l'abusivismo
nel settore dell'attivit� di panificazione

1. La Giunta regionale, in accordo con le associazioni di categoria della panificazione maggiormente rappresentative e in collaborazione con gli organi preposti ai controlli, sottoscrive appositi protocolli per il contrasto al fenomeno dell'abusivismo e della concorrenza sleale.)

PRESIDENTE. Poich� nessuno � iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 8.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 9.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 9:

Art. 9

Direttiva regionale

1. La Giunta regionale, con propria deliberazione, su proposta degli assessorati regionali competenti, sentite le associazioni di categoria maggiormente rappresentative del settore della panificazione, entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, definisce:

a) le caratteristiche del contrassegno regionale di cui all'articolo 6 e le modalit� di rilascio e revoca;

b) le modalit� di tenuta del registro regionale di cui all'articolo 7.

2. Il contrassegno regionale di cui all'articolo 6 � rilasciato in collaborazione con le camere di commercio competenti per territorio.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facolt�.

COCCO DANIELE (SEL). Per sospendere il voto elettronico, se siamo d'accordo.

PRESIDENTE. Se siete d'accordo lo metto in votazione.

Chi lo approva alzi la mano.

(� approvato)

� stata richiesta nuovamente la votazione elettronica dal consigliere Oppi.

Passiamo all'esame dell'articolo 10.

� stato presentato l'emendamento aggiuntivo numero 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 10:

Art. 10

Valorizzazione della filiera sarda

1. La Regione, riconoscendo l'importanza di sostenere e rilanciare l'economia del settore e di migliorare l'offerta al consumatore, valorizza la filiera delle tipologie da forno tipiche della tradizione della Sardegna attraverso accordi o programmi di filiera attuati dai soggetti interessati.

2. Gli accordi e i programmi di filiera prevedono la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, tra i quali agricoltori, produttori, panificatori, molitori, rivenditori e consumatori finali.

3. La Giunta regionale, sentite le associazioni di categoria, definisce gli indirizzi generali relativi alle caratteristiche degli accordi e dei programmi di filiera, con particolare riguardo ai principi di trasparenza, sicurezza alimentare e sostenibilit� ambientale.)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'emendamento ha facolt� di parlare la consigliera Daniela Forma, relatrice di maggioranza.

FORMA DANIELA (PD), relatrice di maggioranza. Su questo il parere � favorevole.

PRESIDENTE. Per il esprimere il parere della Giunta ha facolt� di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Parere conforme.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facolt�.

LOTTO LUIGI (PD). L'intervento che ha fatto poc'anzi il collega Pittalis non pu� essere lasciato cadere nel vuoto, l'argomento che ha toccato non � un argomento di secondaria importanza, per� io vorrei ricordare a lui e all'intera Aula che, contrariamente a ci� che noi abbiamo per quanto riguarda il pane e tante altre produzioni, per quanto riguarda il settore dell'olivo noi abbiamo conseguito un risultato, noi abbiamo l'olio DOP, come abbiamo il formaggio, il vino e in altre produzioni, il problema non � che possiamo pensare che noi non facciamo arrivare vino cileno in Sardegna perch� se non il fermentino sardo non viene consumato, noi dobbiamo valorizzare il nostro vermentino sardo che ha delle caratteristiche definite che si produce in Sardegna con uve sarde. L'olio d'oliva, la Bosana, che � uno delle olive migliori in assoluto, ha delle caratteristiche nutraceutiche che vengono certificate come tra le migliori del mondo, dobbiamo avere la capacit� di dimostrare che l'olio tunisino non vale niente in confronto al nostro olio sardo. E non abbiamo leggi da fare in materia, abbiamo solo da costruire una consapevolezza, prima di tutto in Sardegna, e poi fuori in Italia, che il nostro olio � davvero riconosciuto a livello scientifico uno dei migliori al mondo. Non serve fare una legge per proteggerlo, hanno gi� un marchio, abbiamo gi� la possibilit� di venderlo in maniera esclusiva e con caratteristiche definite e con situazioni di coltivazione ben definite. Quindi io non mi preoccupo pi� di tanto del fatto che per due anni entri o non entri olio tunisino, mi preoccupo se noi l'olio che produciamo riusciamo a venderlo soltanto a tre euro al litro, comunque che ci siano non ci sia l'olio tunisino. E non riusciamo invece, anche come regione, a promuovere una campagna di consapevolezza delle sue caratteristiche per consumarlo prima di tutto in Sardegna, e ne importiamo tanto, e poi per farlo consumare fuori; ma per poterlo vendere non a cinque euro al litro, ma per poterlo vendere a 20, 30 o 40 euro al litro. Per fare questo serve un impegno molto maggiore, anche da parte nostra, della regione, dell'Assessorato, delle agenzie, e dei coltivatori e di chi rappresenta i coltivatori. Perch� l'obiettivo non deve essere quello di chiudere le frontiere ma quello di aprirle per vendere bene le nostre produzioni, perch� a chiuderle non ci riusciremo perch� ci sono anche motivazioni di carattere politico e internazionale, che non sempre la nostra debolezza ci consente di superarle, ma abbiamo una forza su cui dobbiamo puntare noi e ne siamo consapevoli tutti. Abbiamo la forza della qualit� dei nostri prodotti, dobbiamo saperla spendere bene.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facolt�.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Certo che questo � un argomento davvero di rilievo, qua si parla della filiera agroalimentare tutta, per� viene anche difficile collega Lotto che non possiamo opporci quando l'Unione Europea, ricordo ai colleghi, che � quella stessa che ha introdotto la possibilit� di portare sulle tavole e addirittura nella ristorazione schifezze varie, lombrichi, vermi, e altre cose improponibili. � la stessa Unione Europea che permette, combattendo quindi il saper fare formaggio in casa nostra, di fare da altre parti, e quindi quasi invoglia anche sul territorio, la possibilit� di utilizzare il latte in polvere per fare il formaggio. Insomma tutte queste aberrazioni certamente vanno combattute in ogni luogo e in ogni momento. Per� per ritornare al nostro pane quotidiano, l'emendamento, di cui sono primo firmatario sottoscrittore, agisce proprio in quella funzione di una campagna di consapevolezza per dire al consumatore che si deve preferire e scegliere il pane buono, pane fresco, il pane di qualit�. Quindi mi sono permesso di introdurre, viste le ristrettezze di bilancio, di fare un richiamo anche alle future opportunit� in cui, utilizzando per� gli ordinari stanziamenti di bilancio in possesso dell'Assessorato competente all'artigianato, all'agricoltura, cos� come alle agenzie e quindi utilizzare quei fondi proprio perch�, insieme alle associazioni di categoria, si attivino iniziative dirette finalizzate a promuovere l'informazione e la sensibilizzazione verso un uso e un consumo serio e consapevole del pane. Ma voglio ricordare, cos� come diceva il collega Lotto, che non dobbiamo esimerci a proclamare la nostra qualit�, a fare in modo che sia riconosciuto un brand e il potere di un prodotto che � nostro, il pane carasau accompagna la storia del difficile lavoro dei nostri avi, dei nostri nonni, dei genitori, che sono andati in campagna accompagnati dal pane carasau. Il pane carasau, se ne faccia carico l'Aula, deve diventare riconosciuto come patrimonio mondiale e quindi quest'Aula deve individuare un percorso agile, agevole, insieme naturalmente a tutte le filiere produttive, per arrivare al riconoscimento presso l'Unesco del valore della qualit�, non dell'ordinariet�, ma del raffinato orgoglio della nostra buona produzione. Quindi che il pane carasau diventi, una volta per tutte, patrimonio mondiale dell'umanit�. Naturalmente, a questo emendamento, chiedo voto corale perch� venga espresso il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu per dichiarazione di voto. Ne ha facolt�.

DERIU ROBERTO (PD). Io non sono tra i firmatari n� dell'una, n� dell'altra proposta che formano il testo oggi unificato, per� sono rimasto sedotto dagli argomenti di tutti i proponenti e di tutti coloro che sono potuti intervenire fino adesso. Io direi questo che visto che si registra una vasta unanimit� e poi che sia l'Assessore vice-presidente sia il Presidente della Commissione hanno detto pane al pane sull'argomento, direi che potremmo avviarci a una rapida approvazione dando gli argomenti per visti, anzich� puntualizzare su ogni punto quello che ormai mi pare sia una cosa che potremmo definire il nostro pane quotidiano.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facolt�.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Non � che voglia aggiungere pane al pane o vino al vino, ma credo che bisogna anche puntualizzare un attimino quelle cose che sono emerse. Io, contrariamente a molti amici, non sono contro Renato Soru perch� ha espresso quel voto, vi parr� strano, ma � cos�. Perch� reputo anche una cosa intelligente quella che ha fatto. Perch� vorrei ricordare a tutti che la Sardegna � in mezzo al Mar Mediterraneo, che ha un momento di raffronto tra le sponde del Mar Mediterraneo e la Tunisia vive un momento particolare che noi conosciamo. Io ho pi� paura di quello che non ha fatto Soru quando era Presidente della Giunta e di quello che non fa e che non ha fatto neanche il centrodestra e non fa neanche oggi il centro-sinistra: di creare un'ipotesi di lavoro che seriamente privilegi la produzione isolana. Che si creino veramente le filiere non nominali per prendere, assessore Paci, quella panacea dei finanziamenti europei che lei va in giro a spandere tutti i giorni. Io credo che sia pi� importante qualificare la nostra produzione ed emergere su questo, sono perfettamente d'accordo con l'onorevole Lotto, e io sono convinto che parte del PD non sia contro Soru, esclusivamente per la storia dell'olio, come qualcuno vorrebbe far emergere, piuttosto per il controllo delle banche e del sistema finanziario, che probabilmente qualcosa tocca il sistema. E io questo lo lascio a tutte le vostre discussioni interne. Ma il problema � che ci sono cose pi� serie da affrontare che sono quelle di far riemergere la Sardegna da un momento di crisi quale quello che stiamo vivendo, sotto tutti i punti di vista, e lavorare in comune affinch� ci siano punti fermi su cui mirare e operare. Su questo credo che ci confronteremo da stasera per tutti i giorni necessari sulla finanziaria per poter capire esattamente qual � la direttrice e qual � il punto d'arrivo, che ci vuole da parte di questa Assemblea che dovrebbe nobilitarsi nel cercare risorse interne per essere veramente guida del popolo sardo nel riscatto nei confronti di uno Stato che e negletto nei confronti della Sardegna e di un'Europa che � lontana! Sotto questi aspetti andremo a verificare tutto quello che � il discorso politico che anche in questa circostanza si � fatto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facolt�.

PITTALIS PIETRO (FI). S�, onorevole Deriu, � vero che questa probabilmente � una legge che, proprio per usare un detto, non � pane per i suoi denti, ma ci� non di meno su aspetti problematici � assolutamente necessario che ci si soffermi. Il problema che io ho posto, � l'ho posto anche in termini garbati al presidente Lotto, e chiedo, approfitto dell'occasione perch� stiamo parlando di un settore merceologico importante e rilevante, quello agroalimentare, le chiedo, presidente Lotto, che l'argomento venga portato all'attenzione, perch� non possiamo, su direttive europee, lasciare un settore merceologico come quello dell'olio� non � argomento all'ordine del giorno ma ne ho approfittato proprio nell'ottica di una tutela che noi dobbiamo prestare soprattutto per le produzioni di qualit�. Questo era il senso dell'intervento, sul quale per� io vorrei che almeno in Commissione si tornasse, proprio per esaminare e mettere a punto anche, perch� no, una strategia a riguardo da portare al tavolo nazionale e a quello europeo.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 10.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

Indico ora la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento aggiuntivo numero 2.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 11.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 11:

Articolo 11

Vigilanza

1. La vigilanza sull'applicazione della presente legge � esercitata dalle aziende sanitarie locali (ASL) e dai comuni, cui spettano i proventi delle sanzioni amministrative previste dall'articolo 12.).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 11.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 12.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 12:

Articolo 12

Sanzioni

1. Fatte salve le ulteriori sanzioni previste dalla normativa nazionale, per le violazioni delle disposizioni della presente legge si applicano le seguenti sanzioni amministrative:

a) da euro 1.000 a euro 4.000, ove il responsabile dell'attivit� produttiva non ottemperi all'obbligo formativo di cui all'articolo 4, comma 5, o non soddisfi alcuno dei requisiti previsti dall'articolo 4, comma 6;

b) da euro 1.000 a euro 4.000, per il mancato rispetto di ogni singolo obbligo di cui all'articolo 5;

c) da euro 250 a euro 1.000 per il mancato rispetto degli obblighi di cui all'articolo 6, comma 2.

2. In caso di recidiva il sindaco pu� disporre la sospensione temporanea dell'attivit� fino a un massimo di tre giorni.).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 12.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 13.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 13:

Articolo 13

Disposizioni transitorie

1. I panifici attivi alla data di entrata in vigore della presente legge comunicano al SUAP, entro centottanta giorni dalla stessa data, il nominativo del responsabile dell'attivit� produttiva.

2. In sede di prima applicazione della presente legge, i responsabili dell'attivit� produttiva, a eccezione dei soggetti di cui all'articolo 4, comma 6, sono tenuti alla formazione di cui all'articolo 4, comma 5, entro il termine massimo di dodici mesi dall'attivazione dei corsi.).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 13.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 14.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 14:

Articolo 14

Disposizioni transitorie

Abrogazioni

1. Sono abrogate le seguenti leggi:

a) legge regionale 20 giugno 1979, n. 50 (Norme per la produzione del pane "carasau");

b) legge regionale 6 giugno 1986, n. 31 (Estensione delle provvidenze previste dalla L.R. 20 giugno 1979, n. 50 contenente norme per la produzione del pane "carasau");

c) legge regionale 6 giugno 1986, n. 31 (Norme integrative alla L.R. 20 giugno 1979, n. 50 per la produzione del pane locale di Tonara, della spianata di Ozieri e della spianata di Bonorva);

d) legge regionale 19 agosto 1986, n. 54 (Norme sulla produzione del pane di Sanluri "civraxu").).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 14.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 15.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 15:

Articolo 15

Norma finanziaria

1. Dall'attuazione delle disposizioni di cui alla presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e alla loro attuazione si provvede nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.).

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Daniela Forma. Ne ha facolt�.

FORMA DANIELA (PD). Propongo all'Aula un emendamento orale aggiuntivo per l'introduzione dell'articolo 15 bis, entrata in vigore: "La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Buras",

PRESIDENTE. Essendoci una proposta di emendamento orale, chiedo se ci sono osservazioni.

Poich� non ci sono osservazioni, l'emendamento � acquisito.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 15.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento orale all'articolo 15.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo alla votazione finale del testo.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del testo unificato numero 93-290.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Il Consiglio � convocato per questo pomeriggio alle ore 16. Ricordo ai componenti dell'Ufficio di Presidenza che l'Ufficio stesso � convocato adesso al sesto piano. La seduta � tolta.

La seduta � tolta alle ore 12 e 25.



Allegati seduta