Seduta n.151 del 14/10/2010 

CLI Seduta

Giovedì 14 ottobre 2010

(POMERIDIANA)

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 16 e 07.

MARIANI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 29 settembre 2010 (144), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Gian Vittorio Campus, Francesco Meloni, Marco Meloni, Efisio Planetta, Paolo Terzo Sanna e Pierpaolo Vargiu hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 14 ottobre 2010.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Considerata la scarsa presenza in aula sospendo i lavori per dieci minuti, riprenderanno alle ore 16 e 20. La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 09, viene ripresa alle ore 16 e 24.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Prego i colleghi di prendere posto.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, per chiedere mezz'ora di sospensione dei lavori.

PRESIDENTE. E' stata fatta una richiesta di sospensione. I lavori sono aggiornati alle ore 17. La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 25, viene ripresa alle ore 17 e 56.)

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras sull'ordine del giorno. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Per chiedere un'inversione dell'ordine del giorno in ragione di... Presidente!

PRESIDENTE. Prego i colleghi di prendere posto, grazie.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedere l'inversione dell'ordine del giorno in relazione a un'iniziativa dei Presidenti dei Gruppi consiliari assunta questa mattina in relazione alla vertenza di Eurallumina e quindi la votazione dell'ordine del giorno presentato con la sottoscrizione di tutti i Presidenti di Gruppo proprio su questo argomento. A seguire, Presidente, l'ordine del giorno presentato da Sanna e più sulla crisi politica alla Regione e successivamente la discussione della mozione sulla scuola.

PRESIDENTE. Lasciando gli ordini del giorno sulle riforme come ultimo punto della tornata del Consiglio.

Se non ci sono opposizioni, approviamo la proposta dell'onorevole Uras di inversione dell'ordine del giorno. Prego i consiglieri segretari al banco della Presidenza. Onorevole Porcu su che cosa intende intervenire?

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, mi è chiara l'inversione, la domanda è questa: se i lavori dovessero protrarsi, anche per non iniziare discussioni su ordini del giorno senza poi concluderli perché mi sembra evidente che l'aula stia cercando modi per raccordarsi e superare anche la molteplicità di ordini del giorno che sono stati presentati, è possibile immaginare che in serata concludiamo la mozione sulla scuola e ci si aggiorna a martedì o pensiamo di andare avanti a oltranza? Perché chiaramente ognuno di noi anche in rapporto ai temi, eccetera, si sta organizzando, io vorrei e parlo a nome dei consiglieri semplici, evitare di essere soggetto a riunioni di Capigruppo che decidano gli orari di ora in ora senza che sia possibile per ognuno di noi svolgere la propria funzione con un minimo di programmazione perché se siamo rimasti, siamo tutti quanti dei numeri e ci si chiede soltanto di pigiare i bottoni senza sapere di ora in ora cosa dobbiamo fare, io credo che la nostra funzione sia svilita e quindi le rivolgo un appello, io le chiedo che la nostra, il Regolamento lo dice molto chiaramente, esiste una programmazione e io chiedo che ci sia un rispetto della (...) programmazione, non è possibile che noi di ora in ora sappiamo se si prosegue o non si prosegue. Quindi io le chiedo di sapere se concludiamo in serata, cosa concludiamo in serata, cosa si fa domani e se si fa qualcosa domani perché altrimenti, le dico la verità, specie su temi così importanti non posso che manifestare la mia contrarietà a qualsiasi cosa compresa l'inversione dell'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Allora, onorevole Porcu, il Consiglio era già stato convocato per la giornata di oggi e per domani mattina quindi la programmazione prevedeva già che l'aula dovesse lavorare anche domani mattina. Non le posso fare una previsione sulla conclusione dell'esame della mozione per questa sera perché dipenderà dal numero degli interventi, degli iscritti sulla mozione che a questo momento non è conosciuto alla Presidenza. La programmazione la stiamo assolutamente rispettando.

(Interruzione del consigliere Porcu)

PRESIDENTE. Onorevole Porcu lei non è nuovo in questa Aula e sa perfettamente bene, perché è successo, sì, è successo che stiamo iniziando alle ore 18, però tante altre volte, nel rispetto del buon senso e nella ricerca di una condivisione da parte dell'Aula su un tema particolarmente importante, come quello delle riforme, ha richiesto ulteriore tempo per le interlocuzioni politiche. Quindi si sta lavorando con senso di responsabilità nell'interesse del Consiglio. Poi le ricordo che la programmazione dei lavori è una prerogativa della Conferenza dei Capigruppo, e che in funzione di questo si è sempre lavorato, per cui procediamo!

Continuazione della discussione sulle dichiarazioni del Presidente della Regione sulle motivazioni della revoca delle deleghe assessoriali e sulla situazione politica

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione sulle dichiarazioni del Presidente della Regione sulle motivazioni della revoca delle deleghe assessoriali e sulla situazione politica. Sono stati presentati due ordini del giorno, per primo il Consiglio esaminerà l'ordine del giorno numero 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 2:

Ordine del giorno Diana Mario - Bruno- Cappai - Uras - Sanna Giacomo - Cuccureddu - Salis - Cossa sulla situazione concernente la vertenza Eurallumina.(2)

PRESIDENTE. Il parere del Presidente della Commissione?

Non c'è neanche il Vicepresidente?

Favorevole!

Per esprimere il parere della Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'industria.

CHERCHI (P.d.L.), Assessore dell'industria. Sì, Presidente, il parere è decisamente favorevole. Tra l'altro, come è noto, il Presidente della Regione è a Roma proprio per trattare sul tavolo del Ministero la data dell'incontro che è saltato, quello del 21 settembre, quindi per ritrovare una data di incontro per ripartire, ristabilire il contatto, e quindi per cercare di risolvere i problemi della vertenza in corso.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 2.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Voto elettronico palese Presidente!

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 2.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno numero 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 1:

Ordine del giorno Cossa - Sanna Giacomo - Dedoni - Dessì - Fois - Maninchedda - Mula - Planetta - Solinas Christian sulle dichiarazioni del Presidente della Regione. (1)

PRESIDENTE. Onorevole Bruno, su che cosa intende intervenire?

BRUNO (P.D.). Sulla modalità di voto.

PRESIDENTE. No, deve essere ancora illustrato l'ordine del giorno. Chi lo illustra?

Si dà per illustrato.

Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Contrario!

PRESIDENTE. Prego onorevole Bruno, sulla modalità di voto.

BRUNO (P.D.). Si chiedo il voto per parti, in questo modo…

PRESIDENTE. Un attimo solo onorevole Bruno, che non ho…

BRUNO (P.D.). Allora nella premessa i primi tre capoversi, oggetto del primo voto, quindi da "Ascoltate", fino a "Sardegna".

PRESIDENTE. "Sardegna" del capoverso che inizia con "Ribadito", o "Rappresentata"?

BRUNO (P.D.). No, inizia con "Rappresenta"!

PRESIDENTE. "Rappresentata"!

BRUNO (P.D.). Sì, i primi tre capoversi sono un voto. Poi il quarto capoverso chiediamo di votarlo separatamente, quello che inizia con "Ribadito" e si conclude con "Sardegna".

PRESIDENTE. "Ribadito", separatamente?

BRUNO (P.D.). Sì, separatamente. Poi da "Ritenuta, fino al punto 1) del dispositivo; e l'altro dal punto 2) fino al punto 8).

PRESIDENTE. Un attimo perché dobbiamo verificare che le singole parti abbiano contenuto autonomo. Aspettate un attimo.

(Interruzione)

Scusate, un attimo di attenzione perché altrimenti…

Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Presidente, solo, così nel frattempo anche la Presidenza ha modo di decidere sulle questioni, se si possono ottenere 5 minuti di sospensione.

PRESIDENTE. Sì, sospendiamo i lavori per 5 minuti, riprenderanno alle ore 18 e 15. La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 18 e 08, viene ripresa alle ore 18 e 16.)

PRESIDENTE. È stata richiesta la votazione per parti, quindi adesso dobbiamo votare la prima parte, fino a "Sardegna", nel capoverso che inizia con la parola "rappresentata".

Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

Su che cosa intende intervenire, onorevole Capelli?

CAPELLI (U.D.C.). Presidente, io vorrei proporre ai proponenti dell'ordine del giorno e all'Aula un emendamento orale, se questo fosse possibile e se l'Aula me li fa esporre un attimino per poi decidere se accettarli o meno.

Durante la discussione è stato rilevato che molti di questi impegni riguarderebbero più il Consiglio che la Giunta, ma io vorrei ricordare che il nostro Gruppo ha presentato un programma al Presidente, e gran parte dei punti riportati nell'ordine del giorno sono presenti, ma riterrei opportuno aggiungerne in particolare tre che sono di pura competenza della Giunta, e in modo particolare: la presentazione del Piano sanitario regionale, l'immediata attivazione dell'Agenzia regionale della sanità e la presentazione di un piano infrastrutturale per il settore viario e ferroviario della Sardegna. Sono tre punti che sono presenti nella nostra proposta al Presidente per il rilancio dell'azione di governo, e, se i colleghi fossero d'accordo, li vorremmo inserire nell'ordine del giorno e dare quindi - utilizzo il tempo per non reintervenire dopo - l'assenso e il voto favorevole all'ordine del giorno stesso. E, nel caso fossero accettate queste tre proposte, gradirei chiedere ai presentatori dell'ordine del giorno la possibilità di aggiungere la firma.

PRESIDENTE. Onorevole Capelli, come lei sa gli ordini del giorno non possono essere emendati a meno che non ci sia il consenso da parte di tutta l'Aula.

Qualcuno si oppone alla proposta emendativa dell'onorevole Capelli?

Onorevole Locci, si oppone?

LOCCI (P.d.L.). Sì.

PRESIDENTE. Allora proseguiamo. Metto in votazione la prima parte dell'ordine del giorno numero 1, fino a "Sardegna".

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, credo che quest'ordine del giorno meriti una breve dichiarazione, in particolare sulla prima parte che mettiamo in votazione, e credo che da quest'ordine del giorno, e in particolare da questa prima parte, emergano tutte le difficoltà in cui si trova la maggioranza - punti di vista anche molto critici nei confronti dell'azione della Giunta regionale; la consapevolezza che quanto è stato fatto fino ad oggi non è assolutamente adeguato alla drammatica situazione economica e sociale in cui versa la Sardegna: i 50.000 disoccupati che sono cresciuti negli ultimi 18 mesi, il PIL sceso del 5 per cento -, e che manchino e siano mancati interventi di sostegno proprio per l'occupazione e lo sviluppo (è quello che abbiamo sempre denunciato): le finanziarie snelle diventate vuote, inconsistenti, inutili, che si limitano a magri assestamenti di bilancio, noi diciamo anche per incapacità poi di mettersi d'accordo sulle cose da fare. Così come la preoccupazione che questo spettacolo che diamo in qualche modo contribuisca a dare l'immagine di una politica sempre più distratta, disattenta, lontana, rinchiusa in se stessa, che parla e non fa, non realizza, non risponde.

Quindi, io credo che il mio voto personale, lo avevo già anticipato in sede di discussione, non può essere che favorevole, condividere questa analisi, poi probabilmente non condividiamo il metodo e le soluzioni e non condividiamo la credibilità di chi dovrebbe portare avanti questi interventi.

Noi riteniamo che poco o nulla è cambiato: è cambiata la squadra ma non è cambiato il motore della maggioranza ed è un motore della maggioranza che continua a battere colpi in testa. E noi diciamo che, al di là degli intendimenti, sarebbe forse opportuno fare una riflessione davvero profonda sul fatto che, nonostante gli intenti, le condizioni per andare avanti sembrano veramente buie e opache.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Per dire Presidente, molto schematicamente e brevemente, che il Partito democratico vota a favore di questa prima parte della premessa, perché abbiamo ascoltato le dichiarazioni del Presidente della Giunta regionale e sono state dichiarazioni che non hanno giustificato minimamente il cambiamento di Giunta, non hanno minimamente dato risposte ai temi dell'emergenza che vengono richiamati in questa premessa, in particolare per quanto riguarda gli interventi a sostegno dell'occupazione e dello sviluppo; così come cresce il distacco tra i cittadini e il palazzo, alimentato anche da questa situazione di crisi.

Per questo il nostro voto, su questa prima parte della premessa, è favorevole.

Chiedo il voto elettronico palese.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della prima parte dell'ordine del giorno numero 1.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Daniele Cocco e Lotto hanno votato a favore e che la consigliera Greco ha votato contro.

Onorevole Amadu, mi dispiace, non si può cambiare il voto, lo sa.

Risultato della votazione

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione il capoverso "Ribadito".

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Noi su questo capoverso ci asteniamo perché riguarda un'indicazione che evidentemente alcuni Gruppi della maggioranza vogliono dare alla maggioranza stessa, si parla della principale emergenza della maggioranza, di conseguenza su questo punto come su altri sui quali interverrò più tardi lasciamo alla maggioranza stessa il compito di far emergere gli eventuali problemi che vi sono.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). A meno che, a integrazione dell'intervento dell'onorevole Bruno, non ci sia e presento in questo senso un emendamento orale si cancelli: "per cui la principale emergenza della maggioranza è rappresentata" diventi "per cui la principale emergenza è rappresentata dalla necessità di rivoluzionare mentalità, ritmo e passo della propria azione. Cancellare cioè "della maggioranza".

PRESIDENTE. Anche qui, onorevole Salis, come sa se non c'è l'unanimità dell'Aula… l'onorevole Locci fa segno di no.

BRUNO (P.D.). Voto elettronico.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del capoverso "ribadito".

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

(Il Consiglio non approva).

Metto ora in votazione da "Ritenuta" sino al punto 1 compreso degli impegni rivolti alla Giunta regionale.

BRUNO (P.D.). Voto elettronico.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Sì Presidente, per integrare la dichiarazione di voto che ho fatto precedentemente sull'ordine del giorno e coerentemente voterò tutto l'ordine del giorno però spiace, soprattutto su questa parte, riscontrare che è vero quanto si dice perché quanto proposto di integrazione per l'impegno, che credo sia nei punti programmatici proposti da tutte le componenti della maggioranza e credo anche con l'assenso dell'Assessore competente, che riguarda impegni ben precisi già presenti nel programma di governo quali: il piano sanitario regionale che dobbiamo presentare, avviare l'agenzia regionale della sanità se fosse necessario anche con delle modifiche, non vedo perché no, un piano infrastrutturale sul quale tutti siamo d'accordo e il no a questa proposta è arrivato dai banchi di quella che si dovrebbe definire maggioranza coesa e rispettosa degli impegni programmatici. Voglio solo sottolineare questo per dire che i solchi invece che cercare di riempirli si cerca di scavarli ulteriormente nel pieno disinteresse delle esigenze dei sardi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, io sarei stato d'accordo sulla proposta dell'onorevole Capelli ma l'elenco pedissequo delle questioni di governo e che fanno parte di un programma diventa difficile inserirlo all'interno di un impegno complessivo sull'azione rinnovata di una Giunta si auspica. E io manifesto la difficoltà del Gruppo dell'Italia dei Valori ad intervenire sugli otto punti che sono stati elencati anche perché così come ha fatto una verifica delle potenzialità di incremento dell'onorevole Capelli dei punti del programma potremmo fare anche noi. Manifesto il disagio, noi votiamo a favore sino al punto 1 e poi dichiareremo il nostro voto punto per punto sugli altri punti. Il Gruppo dell'Italia dei Valori attuerà questa posizione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Sì Presidente, per annunciare il voto contrario del Gruppo Popolo della Libertà per motivi che credo che non possano sfuggire, votare questi punti vuol dire votare contro il Consiglio regionale, quindi contro noi stessi, non c'è un punto tra questi che sono previsti in quest'ordine del giorno che se non attuati non risentono della responsabilità di questo Consiglio regionale perché la legge sanitaria è depositata in Commissione da diversi mesi; la riduzione del numero dei consiglieri regionali, ne stiamo parlando e siamo tutti d'accordo sulla riduzione del numero dei consiglieri regionali e ne stiamo parlando anche in sede di riforme; il provvedimento di sblocco delle risorse del fondo unico gli enti locali, sappiamo tutti quanti e conosciamo benissimo quali sono le motivazioni e sappiamo anche che non può essere fatto con un atto della Giunta perché se così fosse stato credo che il presidente Cappellacci e la sua Giunta non si sarebbero sottratti a quest'impegno; approvazione di provvedimenti di legge di riforma del funzionamento della macchina amministrativa regionale, giace credo da sette mesi in prima Commissione la legge sulla riforma del personale e quant'altro, è una responsabilità che ci dobbiamo scaricare e che dobbiamo dare alla Giunta. Capisco che ci siano dei provvedimenti che invece sono di stretta competenza della Giunta ma non questi, questi sono di stretta competenza del Consiglio regionale. Votare questi provvedimenti vuol dire guardiamoci in faccia tutti quanti: siamo inadempienti tutti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, siamo in dichiarazione di voto della terza parte, quindi l'onorevole Diana ha fatto una dichiarazione di voto per la quarta parte e l'ha anticipata, ha parlato d'altro. Allora limitandomi invece al punto di cui stiamo parlando io credo che il punto uno sia di stretta competenza della Giunta regionale infatti parla di atti amministrativi e di disegni di legge per liberare spesa. Quindi si riferisce alla proposta di legge finanziaria di bilancio, quindi è chiaro che in questo punto c'è da un lato un invito alla Giunta regionale ad utilizzare le risorse per le finalità elencate cioè prioritariamente il lavoro, l'istruzione e l'efficienza della pubblica amministrazione dall'altra c'è un invito a rivedere la proposta di manovra finanziaria liberando risorse per quegli strumenti che possono aggredire la crisi. Quindi credo che sia chiaro che questo punto sia impegnativo per la Giunta e come tale mi sento di votare e di votare a favore. Ribadisco che ci fa piacere che dopo molti mesi noi lo diciamo dalla prima finanziaria, quella approvata nel mese di luglio del 2009, che dopo molti mesi anche la maggioranza arrivi alle stesse conclusioni cui siamo arrivati noi. C'è una priorità, c'è un'emergenza che è la crisi economica e la perdita di posti di lavoro, la perdita dei posti lavoro e gli investimenti devono essere contro ciclici e solo gli investimenti pubblici possono essere contro ciclici; quindi accogliamo con favore che alcuni colleghi anche della maggioranza siano arrivati alle nostre stesse conclusioni, e ribadisco il mio voto favorevole a questa parte dell'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, noi dichiariamo il voto a favore di questo ordine del giorno in questo punto, i colleghi sanno perché nella conclusione della discussione avevo personalmente espresso un'opinione assolutamente favorevole a molte parti di quest'ordine del giorno anche in alcune per i quali io ho espresso ed esprimerò il voto di astensione, che è un voto di astensione ovviamente tecnico ma che richiede un'articolazione e una motivazione specifica per ciascun punto. Non è vero, onorevole Diana, che questi punti riguardano esclusivamente il Consiglio riguardano molto la Giunta, la riforma strutturale della spesa, e liberare risorse da destinare all'impresa, al lavoro e all'istruzione, sicuramente compete al Consiglio regionale, che approva il bilancio e la finanziaria. Ma in un regime di finanziaria e di bilancio, sostanzialmente non corrispondenti al vero, come quello che questo Consiglio regionale è costretto ad approvarsi, e con le priorità della spesa, che sono definite dalla Giunta regionale e dai suoi uffici, intervenire su questo punto con un ordine del giorno che sia vincolante per la Giunta è decisivo. Ed è in questa direzione che noi ci muoviamo, in questa direzione con convinzione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Presidente, l'ordine del giorno e la parte che stiamo votando non sono meramente un elenco di temi o di argomenti, sono un'agenda che stringe chi ha la potestà legislativa, sia la Giunta che il Consiglio, a un ritmo di lavoro. Non è una provocazione, è semplicemente un'agenda che consente di mettere minimamente ordine nei prossimi mesi dei nostri lavori.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Voto elettronico palese.

PRESIDENTE. Metto in votazione la terza parte dell'ordine del giorno numero 1.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della terza parte dell'ordine del giorno numero 1.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione la restante parte dell'ordine del giorno, la quarta, corrispondente ai punti dal 2 all'8 degli impegni rivolti alla Giunta regionale.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, intanto il voto del punto precedente mette in evidenza quanto abbiamo cercato di dire nel dibattito che ha accompagnato le dichiarazioni del Presidente della Giunta regionale, onorevole Cappellacci. E' stata avviata una crisi che è stata risolta con la nuova Giunta, una crisi che è durata quattro mesi, ma questa crisi è ancora intatta, è in atto, questa crisi è ancora presente nella maggioranza, che ha trovato nuovi Assessori e una nuova Giunta, ma evidentemente non ha trovato i numeri per poter governare questa Regione. Quando si dice, e così ha votato quest'Aula, che la soluzione, data la crisi politica in atto, è provvisoria e non è adeguata alla gravità dei problemi della società sarda, si fa una dichiarazione politica importante, si dice al presidente Cappellacci che questa Giunta appena nata non ha i numeri per poter governare.

L'elenco di atti amministrativi, dal punto 2 al punto 8, sui quali noi daremo un voto di astensione. Il punto 1, sul quale noi abbiamo espresso voto favorevole, impegnava effettivamente la Giunta regionale ad interventi di riforma strutturale della spesa, e quindi a riforme che liberassero risorse da destinare al lavoro, all'impresa, all'istruzione, alla copertura del disavanzo, all'efficienza della pubblica amministrazione. Dal punto 2 al punto 8, lo diceva poco fa il collega Uras, pur essendo punti in gran parte condivisibili, e comunque da portare all'attenzione dell'Aula e della stessa maggioranza, perché si doti finalmente di un programma, di un progetto per la Sardegna, rimangono comunque questioni interne alla maggioranza stessa, che deve trovare evidentemente delle soluzioni, deve trovare ancora il modo per poter adeguatamente, in maniera coesa, presentarsi di fronte ai sardi. Il nostro voto pertanto sarà di astensione, perché riteniamo che siano problemi interni alla maggioranza, problemi che deve ancora risolvere, e che non sono stati risolti con la formazione di una Giunta regionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Sì, signora Presidente. Le precedenti votazioni erano quelle che avevano una sicura valenza politica, molto superiore a quella legata a questo punto. Il Consiglio regionale ha espresso un assoluto giudizio di inadeguatezza e di insufficienza sul primo anno e mezzo di Giunta di centrodestra, di Giunta Cappellacci; ha espresso la necessità di rivoluzionare mentalità, ritmo e passo nella propria azione di cambiamento e innovazione del sistema Sardegna; ha certificato il fatto politicamente rilevante che la soluzione della crisi di governo e l'elezione o la nomina della seconda Giunta Cappellacci non ha assolutamente risolto i problemi politici di questa maggioranza.

Detto questo, il Gruppo dell'Italia dei Valori avrebbe preferito fermare l'indicazione che il Consiglio ha dato nei confronti dell'operato… Sto parlando troppo forte, scusate? Se sto parlando troppo forte abbasso un po' il volume, non vorrei disturbare.

PRESIDENTE. Onorevole Salis, prosegua.

SALIS (I.d.V.). Sì, grazie, Presidente. Noi pensiamo che l'impegno che il Consiglio regionale mette in capo alla Giunta con il primo punto che è stato votato testé, cioè di affrontare rapidamente con atti amministrativi e con opportuni disegni di legge l'obiettivo di riforma strutturale della spesa per liberare risorse da destinare all'impresa, al lavoro, all'istruzione, eccetera eccetera, sia, dal punto di vista politico, un'indicazione già precisa di per sé.

Entrare nel merito. Io affermo che, il punto 2, l'Italia dei Valori lo sostiene assolutamente. Abbiamo presentato proposte di legge al riguardo: la riduzione dei costi della politica, la riduzione del numero dei consiglieri. Siamo d'accordo sul punto 4: provvedimento di sblocco immediato dei trasferimenti finanziari al fondo unico, ai comuni e alle province. Siamo assolutamente convinti che sia necessario approvare strumenti legislativi di modifica del sistema della scuola, ma li consideriamo indicazioni assolutamente non rilevanti a questo punto del dibattito, per cui il Gruppo dell'Italia dei Valori si asterrà sulla votazione su questi punti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Caria per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARIA (P.D.). Rinuncio, Presidente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io mi asterrò, e vorrei fare due osservazioni per quanto riguarda il punto 2, sulla riduzione del numero dei consiglieri regionali. Io forse vado controcorrente, e non sono per niente d'accordo che venga ridotto il numero dei consiglieri, anche perché non si conoscono i criteri, per cui mi sembra una proposta molto demagogica, e fra l'altro antidemocratica, perché io credo che le rappresentanze delle minoranze verrebbero seriamente penalizzate. Per cui, se vogliamo parlare di abbattimento di costi, facciamolo in termini seri e responsabili. Incominciamo dai costi della politica in generale, ne stiamo discutendo già da un po', però si sfugge a questo discorso, e mi auguro davvero che il problema venga affrontato concretamente in Aula: come abbattere i costi, a partire dagli stipendi dei consiglieri, degli assessori, rivisitando un po' tutto l'apparato. Per quanto concerne, invece, il punto 5, "abolizione delle province e della configurazione attuale dei consorzi industriali", si continua a fare demagogia. Io credo che sia il caso di ragionare sulla riforma della Regione in senso più ampio e sulla necessità di rimettere in discussione il centralismo regionale, quindi rivisitando le relazioni fra la Regione e gli enti locali, e quindi programmando davvero, in termini concreti, un decentramento dei poteri regionali e quindi delegando maggiori poteri agli enti locali. Mi astengo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo scusa Presidente, non intendo recuperare il tempo, per quello che ho da dire mi basta un minuto; ed è esattamente questo. Io condivido molti dei punti che sono stati indicati, mi voglio soffermare su alcuni di questi. Uno, sul punto 2: la riduzione dei consiglieri regionali; a tutti è noto che io, insieme al collega Porcu, insieme al collega Sechi abbiamo presentato una legge di riforma dello Statuto, di revisione dello Statuto che riguarda la riduzione del numero dei consiglieri regionali da 80 a 60, quindi io sono d'accordo, prima lo facciamo e meglio è, è chiaro ed evidente. E siccome siamo in una fase di discussione sulla revisione dello Statuto, sulla statutaria, su tutto il processo di riforma, questa è una delle partite che deve stare in campo in questa discussione; non può essere né accantonata, né, tantomeno, dimenticata. L'altra cosa che voglio dire la dico sul punto 5, perché sul punto 5 io avrei votato contro; non sono per l'abolizione delle Province. Uno: perché non si possono abolire livelli istituzionali che sono previsti dalla Costituzione repubblicana; la Repubblica si articola in un sistema equiordinato in Stato, Regioni, Province, Comuni e Città metropolitane. La seconda cosa riguarda la rappresentanza istituzionale… chiedo scusa, onorevole Salis, sto parlando troppo forte… sono contro l'abolizione delle Province, anche di quelle che sono state configurate, istituite con legge regionale, perché sono frutto di un'esigenza che si è manifestata spontanea, diretta da parte di quelle comunità, e non può essere, in un'interpretazione neocentralistica della Regione, del Governo della Regione, pensare alla loro abolizione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Grazie, Presidente. Io credo che la motivazione che è stata data dal collega Bruno vada precisata. Credo che un'astensione sui punti che seguiranno rappresenta un atto di tutela del Consiglio regionale, per il semplice fatto che io capisco che c'è anche una crisi della maggioranza, ma non bisogna confondere la crisi della maggioranza con le prerogative del Consiglio, e normalmente le competenze del Consiglio gravano sulla responsabilità di tutti. Ovviamente in misura diversa. Ora, tutti questi punti, a cominciare dall'autoriforma del Consiglio regionale… è inutile che giochiamo di populismo, è qua, nel nostro voto limpido, quando ci sarà la discussione sulla proposta che si vedrà la verità. Sulla questione che riguarda i provvedimenti di sblocco dei finanziamenti agli enti locali, colleghi, è stata presentata una proposta anche nelle scorse finanziarie, perché venisse data priorità al netto del patto di stabilità ai trasferimenti agli enti locali, ma questa Regione e questa burocrazia continua, perché manca una legge a dare i budget e a preferire i viaggi di propaganda piuttosto che i trasferimenti agli enti locali, ed è una responsabilità nostra dare un indirizzo alla burocrazia, una volta per tutte! Ecco perché non dobbiamo scaricare sul niente e sull'indistinto quello che è la nostra responsabilità, così come non dobbiamo sfidare i livelli costituzionali. Sulla questione delle Province. Abbiamo … tra un po', cominciamo a vedere lo Statuto, quella è la sede sulla quale dobbiamo ragionare, anche nel rispetto di quella che è una configurazione costituzionale corrente, e quindi fuori la propaganda e fuori le altre cose, rimane il dato politico, c'è un dato politico ineludibile, che mi pare emerga da questo voto, che credo sia la sostanza vera di una crisi che non è terminata, purtroppo per la Sardegna, e che rende poco credibile l'azione di tutti quanti. Credo che quindi da lì bisogna partire, da un esame di coscienza da parte della maggioranza.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Sì, grazie, molto rapidamente, parlo non a titolo personale, evidentemente, ma a nome del mio movimento, il Movimento per le Autonomie. Noi non abbiamo ancora ben compreso se facciamo parte o meno organicamente della maggioranza; abbiamo contribuito a sostenere il presidente Cappellacci, però, di fatto, in questi mesi, 18, 19, non abbiamo avuto mai nessuna responsabilità, diretta o indiretta, nella partecipazione all'azione di governo, e quindi ci farebbe piacere nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, che il Presidente chiarisse che ruolo eventualmente dobbiamo svolgere e se un ruolo dobbiamo svolgere all'interno di questa maggioranza. E per questo ci siamo astenuti sulle premesse, ed è per questo che ci asterremo sugli altri punti, mi sembra insieme anche all'onorevole Mulas, però volevo chiedere, se è possibile, la votazione separata del punto numero 4. Perché?... perché tutti gli altri punti prevedono impegni per il Consiglio regionale, quindi non si può impegnare la Giunta regionale a fare leggi, c'è un solo punto che impegna la Giunta regionale, ed è l'unica cosa che secondo me può avere un senso, ed è un argomento sul quale abbiamo presentato, proprio ieri, una mozione. C'è l'urgenza di liberare tutte le risorse disponibili dal Patto di stabilità per consentire ai Comuni sopra i 5000 abitanti e alle Province di salvarsi dal Patto di stabilità. Su tutto il resto si può discutere, ma evidentemente non si può impegnare la Giunta, bisogna impegnare il Consiglio. Quello è l'unico punto che è realmente competenza del Consiglio. Io credo che in tutta Europa ci siano 3 livelli istituzionali, non 4, solo noi abbiamo il quarto, c'è semmai da riflettere se bisogna eliminare le province o eliminare la Regione, ma un livello istituzionale è sicuramente di troppo.

PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu, purtroppo la sua proposta non può essere accolta perché siamo già in fase di dichiarazione di voto sull'intero punto. La richiesta di voto per parti l'avrebbe dovuta fare prima che mettesse in votazione la parte.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della quarta parte dell'ordine del giorno numero 2, corrispondente ai punti dal 2 all'8 degli impegni rivolti alla Giunta regionale.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

(Il Consiglio non approva).

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Per chiedere una sospensione e una Conferenza dei Capigruppo

PRESIDENTE. Sospendo i lavori, è convocata la Conferenza dei Capigruppo

(La seduta, sospesa alle ore 18 e 54, viene ripresa alle ore 19 e 02.)

PRESIDENTE. La Conferenza dei Capigruppo ha deciso che i lavori si concludono qui e che riprenderanno mercoledì 20 alle ore 16 con al primo punto all'ordine del giorno la mozione sulla scuola, e, a seguire, le mozioni sulle riforme. La seduta è tolta.

La seduta è tolta alle ore 19 e 02.



Allegati seduta