Seduta n.70 del 24/02/2015 

LXX SEDUTA

Martedì 24 febbraio 2015

Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU

Indi

Vicepresidente Antonello PERU

Indi

Presidente Gianfranco GANAU

La seduta è aperta alle ore 16 e 35.

FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 18 febbraio 2015 (67), che è approvato.

Congedo

PRESIDENTE. Comunico che il consigliere regionale Roberto Desini ha chiesto congedo per la seduta del 24 febbraio 2015.

Poiché non vi sono opposizioni, il congedo si intende accordato.

Annunzio di presentazione di proposta di legge nazionale

PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge nazionale:

Deriu - Cocco Pietro - Sabatini - Agus - Cocco Daniele Secondo - Comandini - Demontis - Ledda - Unali - Solinas Antonio:

"Misure urgenti per assicurare la piena attuazione delle disposizioni sul diritto allo studio universitario - Modificazioni dalla legge 30 dicembre 2010, n. 240 (Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario), e al decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 68 (Revisione della normativa di principio in materia di diritto allo studio e valorizzazione dei collegi universitari legalmente riconosciuti, in attuazione della delega prevista dall'articolo 5, comma 1, lettere a), secondo periodo, e d), della legge 30 dicembre 2010, n. 240, e secondo i principi e i criteri direttivi stabiliti al comma 3, lettera f), e al comma 6)". (5/NAZ)

(Pervenuta il 19 febbraio 2015 e assegnata alla seconda Commissione.)

Annunzio di presentazione di proposta di legge

PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge:

Cocco Daniele Secondo - Arbau - Usula - Anedda - Desini - Sale - Agus - Azara - Busia - Lai - Ledda - Manca Pier Mario - Perra - Pizzuto - Unali - Zedda Paolo Flavio:

"Moratoria in cinque anni dell'attività di termovalorizzazione e termodistruzione dei rifiuti". (186)

(Pervenuta il 19 febbraio 2015 e assegnata alla quarta Commissione.)

Risposta scritta a interrogazione

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alla seguente interrogazione:

"Interrogazione Lai sulla situazione della Scuola di formazione e aggiornamento del corpo di Polizia e del personale dell'Amministrazione penitenziaria di Monastir". (190)

(Risposta scritta in data 20 febbraio 2015.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

FORMA DANIELA, Segretaria:

"Interrogazione Pizzuto, con richiesta di risposta scritta, sui continui disservizi del traffico ferroviario nel Sulcis". (288)

"Interrogazione Rubiu, con richiesta di risposta scritta, in merito all'aumento dell'imposta regionale per le attività produttive in base al disegno di legge n. 171/A". (289)

"Interrogazione Truzzu, con richiesta di risposta scritta, sul progetto definitivo "Nuovi percorsi pedonali e ciclabili" dall'incrocio via Sardegna-via Cagliari alla fermata metropolitana" del comune di Assemini". (290)

"Interrogazione Pizzuto - Agus - Cocco Daniele Secondo - Lai, con richiesta di risposta scritta, sul monitoraggio delle spedizioni di rifiuti transfrontalieri indirizzati alla società Portovesme Srl in relazione all'eventuale presenza di sostanze radioattive". (291)

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo - Agus - Lai - Pizzuto, con richiesta di risposta scritta, sulle persistenti difficoltà alla presentazione delle domande per i corsi di operatore socio sanitario". (292)

"Interrogazione Pinna Rossella - Forma - Deriu - Comandini, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di assicurare continuità ai trattamenti terapeutici salvavita dei malati talassemici dell'Ospedale Microcitemico di Cagliari". (293)

"Interrogazione Ledda - Cocco Daniele Secondo - Unali - Manca Pier Mario - Arbau - Azara - Perra, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di procedere alla revoca o modifica del decreto n. 22 del 10 settembre 2014". (294)

"Interrogazione Arbau - Ledda - Azara - Perra, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di far fronte alle gravi carenze del personale OSS nella ASL di Nuoro, procedendo allo scorrimento della graduatoria concorsuale di cui alla deliberazione n. 964 del 25 giugno 2013". (295)

"Interrogazione Arbau - Ledda - Azara - Perra, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di far fronte alle gravi carenze del personale OSS nella ASL di Nuoro, procedendo allo scorrimento della graduatoria concorsuale di cui alla deliberazione n. 964 del 25 giugno 2013". (296)

"Interrogazione Arbau - Ledda - Azara - Perra, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di far fronte alle gravi carenze del personale OSS nella ASL di Nuoro, procedendo allo scorrimento della graduatoria concorsuale di cui alla deliberazione n. 964 del 25 giugno 2013". (298)

Annunzio di interpellanza

PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interpellanza pervenuta alla Presidenza.

FORMA DANIELA, Segretaria:

"Interpellanza Cossa - Dedoni - Crisponi sui ritardi nei pagamenti ai lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali". (108)

Votazione del passaggio all'esame degli articoli dei disegni di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2015)" (170/S/A) e "Bilancio di previsione per l'anno 2015 e bilancio pluriennale per gli anni 2015-2017" (171/A); e della risoluzione Pietro Cocco - Desini - Arbau - Usula - Anedda - Daniele Cocco sul "Programma regionale di sviluppo 2014-2019" (2)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la votazione del passaggio all'esame degli articoli dei disegni di legge numero 170/S/A e 171/A.

Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, chiedo la votazione nominale del passaggio all'esame degli articoli.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del passaggio all'esame degli articoli dei disegni di legge numero 170/S/A e numero 171/A.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Zedda Paolo ha votato a favore e che il consigliere Rubiu ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Crisponi - Demontis - Forma - Lai - Ledda - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 51

astenuti 1

maggioranza 26

favorevoli 32

contrari 19

(Il Consiglio approva).

Comunico che è stata presentata la Risoluzione Pietro Cocco - Desini - Arbau - Usula - Anedda - Daniele Cocco sul "Programma regionale di sviluppo 2014-2019".

Sospendo la seduta per poter procedere alla distribuzione del testo.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 41, viene ripresa alle ore 16 e 45.)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, la prima questione che poniamo, lo dico al presidente Pigliaru, è che almeno gli Assessori interessati, io direi tutti, perché sono tutti interessati agli argomenti della finanziaria, siano presenti, perché per quanto lei, presidente Pigliaru, e l'assessore Paci rappresentiate autorevolmente la Giunta, c'è la necessità anche di qualche interlocuzione con gli Assessori competenti per materia.

La seconda questione è che abbiamo appena visto che sono stati distribuiti dei nuovi documenti; per poter capire di cosa si tratta, essendo documenti che si aggiungono a un testo già discusso e definito in Commissione, non è un documento in progress quindi, chiediamo una breve sospensione perchè vorremmo che questa Giunta ci facesse capire qual è il senso.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Presidente, ovviamente per me non ci sono problemi di alcun tipo ad accogliere la richiesta di sospensione .Comunico inoltre che abbiamo ritirato la risoluzione numero 1 e presentato la risoluzione numero 2, con l'aggiunta delle schede che abbiamo allegato rispetto a quelle discusse in Commissione.

PRESIDENTE. La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 48, viene ripresa alle ore 17 e 12.)

PRESIDENTE. È convocata la Conferenza dei Presidenti di Gruppo. La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 13, viene ripresa alle ore 17 e 26.)

PRESIDENTE. Comunico che la Conferenza dei Presidenti di Gruppo ha concordato il testo della risoluzione numero 2.

(Si riporta di seguito il testo della risoluzione:

Risoluzione Cocco Pietro - Desini - Arbau - Usula - Anedda - Cocco Daniele Secondo sul Programma regionale di sviluppo XV legislatura 2014-2019.

IL CONSIGLIO REGIONALE

VISTO l'articolo 2 della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11, relativo ai contenuti e alla disciplina del Programma regionale di sviluppo;

ATTESO che la Giunta regionale ha presentato il Programma regionale di sviluppo 2014-2019 in data 24 ottobre 2014;

VISTO l'articolo 33 bis, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio e ritenuto opportuno utilizzarne la disciplina prevista per l'approvazione del Programma regionale di sviluppo;

RITENUTO di condividere i contenuti del Programma regionale di sviluppo, così come approvati dalla Commissione bilancio in data 9 dicembre 2014,

DELIBERA DI APPROVARE

il Programma regionale di sviluppo 2014-2019 così come approvato dalla Commissione, quale strumento principale per la programmazione finanziaria ed economica regionale, nel periodo dell'intera legislatura, avente la finalità di definire le strategie di azione e di coordinamento dei progetti attuativi nei diversi settori del sistema economico. (2).)

PRESIDENTE. Poichè nessuno chiede di intervenire, metto in votazione la risoluzione numero 2. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà-.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della risoluzione numero 2.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Ruggeri e Sale hanno votato a favore e che il consigliere Pinna Giuseppino ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 56

votanti 55

astenuti 1

maggioranza 28

favorevoli 33

contrari 22

(Il Consiglio approva).

Sul Regolamento

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Sardegna). Presidente, siccome non mi è piaciuto l'atteggiamento di sufficienza o di autosufficienza con il quale è stata trattata la richiesta relativa alla presenza in Aula degli Assessori, ai sensi degli articoli 60 e 61 del Regolamento: "I membri della Giunta regionale che non fanno parte del Consiglio hanno diritto e sono tenuti a partecipare alle sedute dell'Assemblea e delle Commissioni e hanno diritto di parlare ogni qual volta lo richiedano", e: "Nell'Aula vi sono i posti riservati al Presidente della Regione e agli Assessori regionali", richiedo formalmente al Presidente del Consiglio la presenza degli Assessori tecnici in Aula. È la prima volta infatti, nella storia dell'Autonomia, che gli Assessori tecnici non partecipano alle riunioni del Consiglio.

PRESIDENTE. Il problema è stato posto più volte alla Giunta; gli Assessori che sono assenti giustificheranno la loro assenza come previsto dalla prassi e dal Regolamento.

Ha domandato di parlare il Presidente della Regione. Ne ha facoltà.

PIGLIARU FRANCESCO (PD), Presidente della Regione. Presidente, avendo maturato qualche esperienza da Assessore credo che quello che succede in questi giorni faccia parte del nostro normale modo di interloquire. Gli Assessori tecnici, che naturalmente hanno responsabilità quotidiana di governo, sono presenti quando si tratta di argomenti nei quali loro hanno competenza specifica. Questa è la nostra interpretazione, poi se dobbiamo approfondire questo punto, lo facciamo, ma non c'è nessuna tendenza a sottovalutare i lavori dell'Aula. Stiamo lavorando sulla base di una regola che mi sembrava fortemente consolidata.

L'onorevole Pittalis diceva poco fa che era auspicabile la presenza degli Assessori quando si parla delle materie di competenza; infatti è esattamente così. In questo momento c'è il Presidente, che sarà presente il più possibile, c'è l'Assessore che ha le competenze per i primi articoli della finanziaria, mi pare dall'articolo 1 all'articolo 4, ed è mio assoluto impegno e garanzia che ci saranno gli Assessori competenti sulle varie parti della finanziaria.

Non c'è nessuna distrazione da parte della Giunta nei confronti di una discussione così importante e, tantomeno, di fronte alla discussione che avviene in questo Consiglio. Quindi saremo presenti secondo una prassi e delle regole che mi pare siano consolidate; se poi dobbiamo mettere in discussione quelle regole noi siamo disposti naturalmente a farlo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL). Presidente, non vorrei aver capito male quanto detto dall'onorevole Floris, ma mi sembra di aver sentito che è la prima volta nella storia dell'Autonomia che quei banchi sono vuoti. Io ho partecipato per cinque anni, sono stato fra i più presenti a tutte le sedute del Consiglio, e la prassi era che molte volte non ci fosse neanche un Assessore in quei banchi, quindi credo che non sia il caso di fare polemica sterile su questo, perché poi chi deve essere presente, è presente, e anche in tutte le sedute precedenti comunque abbiamo visto la presenza assidua degli Assessori.

Discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2015)" (170/S/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno prosegue con la discussione dell'articolato del disegno di legge numero 170/S/A. Passiamo all'esame dell'articolo 1. All'articolo 1 sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 e dei relativi emendamenti:

Art. 1

Disposizioni in materia
di programmazione unitaria e finanziarie

1. La Regione informa la sua azione sul principio della programmazione unitaria. I programmi di spesa, compresi quelli attinenti la programmazione comunitaria, devono garantire il perseguimento degli obiettivi previsti dal Programma regionale di sviluppo. L'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio adotta in tal senso idonee direttive che garantiscano l'unitarietà della programmazione regionale, l'integrazione tra i diversi fondi in particolare per gli strumenti diretti allo sviluppo territoriale e la concentrazione delle risorse.

2. Al fine del recepimento dei programmi finanziati con il concorso dell'Unione europea, sono stanziate in conto dell'UPB S01.03.010, le somme da ripartire, con decreto dell'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, tra le linee di intervento di cui alla programmazione comunitaria 2014-2020 successivamente all'approvazione da parte dell'Unione europea.

3. Le risorse stanziate quale cofinanziamento regionale possono essere utilizzate anche quale anticipazione degli interventi della programmazione comunitaria 2014-2020 nelle more dell'approvazione della stessa e nel rispetto delle regole di ammissibilità dei regolamenti comunitari del quadro strategico comune, nonché per il cofinanziamento del Programma di sviluppo rurale (PSR) di cui alla programmazione comunitaria 2007-2013.

4. Sono attribuiti alla gestione diretta della direzione generale ENPI CBC i capitoli d'entrata EC231.244, EC231.247 e i capitoli di spesa SC01.0427, SC01.0429 e SC01.0430 del bilancio della Regione 2015 e di quelli corrispondenti dei bilanci per gli anni successivi.

5. Il risultato di amministrazione presunto alla chiusura dell'esercizio finanziario 2014 (avanzo) è determinato in euro 50.862.000 così come dimostrato nella tabella G allegata alla presente legge. L'avanzo è utilizzato, secondo le disposizioni vigenti in materia, successivamente all'approvazione del rendiconto della Regione per l'anno 2014.

6. Le disposizioni di cui ai commi 7 e 8 dell'articolo 60 della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11 (Norme in materia di programmazione, di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna. Abrogazione della legge regionale 7 luglio 1975, n. 27, della legge regionale 5 maggio 1983, n. 11 e della legge regionale 9 giugno 1999, n. 23), non si applicano, per l'anno 2014, limitatamente alla conservazione dei fondi regionali, a eccezione di quelli destinati al cofinanziamento di programmi o iniziative comunitari o statali.

7. Gli importi dei fondi speciali previsti dall'articolo 25 della legge regionale n. 11 del 2006, la cui quantificazione è rinviata alla legge finanziaria, a' termini dell'articolo 4, comma 1, lettera g) della medesima legge, sono determinati come segue:

a) fondo speciale per spese correnti
(UPB S08.01.002)
Fondi regionali (cap. SC08.0024)
2015 euro ---
2016 euro ---
2017 euro ---

b) Fondo speciale per spese di investimento (UPB S08.01.003)
Fondi regionali (cap. SC08.0034)
2015 euro ---
2016 euro ---
2017 euro ---

8. Le autorizzazioni di spesa per le quali le disposizioni vigenti rinviano alla legge finanziaria la loro quantificazione, a' termini dell'articolo 4, comma 1, lettera e), della legge regionale n. 11 del 2006, sono determinate, per gli anni 2015-2017 nella misura indicata nell'allegata tabella C.

9. Le autorizzazioni di spesa per le quali si dispone una riduzione o un incremento, a' termini dell'articolo 4, comma 1, lettera f), della legge regionale n. 11 del 2006 sono determinate, per gli anni 2015-2017, nella misura indicata nell'allegata tabella D.

10. Ai sensi dell'articolo 4, comma 2, della legge regionale n. 11 del 2006 le autorizzazioni di spesa per le quali le disposizioni vigenti rimandano alla legge di bilancio la loro valutazione sono determinate, per gli anni 2015-2017, nella misura indicata nel correlato capitolo di spesa riportato nell'allegato tecnico di cui all'articolo 9, comma 5, della legge regionale n. 11 del 2006, ferma restando per esse la facoltà di cui al comma 6 del medesimo articolo.

11. Al fine di garantire elementi validi per una corretta e completa valutazione degli interventi di cui ai sottoelencati allegati, a decorrere dall'anno 2015, gli atti di cui all'articolo 19 della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (Disciplina del personale regionale e dell'organizzazione degli uffici della Regione), all'articolo 74 della legge regionale 22 gennaio 1990, n. 1 (legge finanziaria 1990), all'articolo 2 della legge regionale 29 novembre 2002, n. 22 (Disposizioni in materia di agevolazioni alle imprese), all'articolo 3 della legge regionale 15 aprile 1999, n. 11 (Iniziative e coordinamento delle attività a favore dei giovani), e all'articolo 22 della legge regionale n. 11 del 2006, nonché gli stati di attuazione dei programmi comunitari, dei programmi integrati d'area e del programma relativo al piano di rinascita sono trasmessi, dai competenti assessorati, al Consiglio regionale entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio per lo stesso anno.

12. Gli oneri derivanti dall'applicazione degli interessi moratori previsti dall'articolo 4 e successivi del decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231 (Attuazione della direttiva 2000/35/CE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali), e successive modifiche ed integrazioni, sono imputati al bilancio regionale, fatta salva l'eventuale azione di rivalsa da esercitare nei confronti del dirigente responsabile ai sensi dell'articolo 8, comma 3, della legge regionale n. 31 del 1998, e successive modifiche ed integrazioni (UPB S08.01.004).

13. Il pagamento della tariffa fitosanitaria è dovuto nella misura e con le modalità stabilite dall'articolo 55 del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 214 (Attuazione della Direttiva 2002/89/CE concernente le misure di protezione contro l'introduzione e la diffusione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali). La Giunta regionale, con propria deliberazione, su proposta dell'Assessore competente per materia, determina altre tariffe destinate a coprire spese supplementari sostenute per attività particolari connesse ai controlli. Le somme incamerate dalla Regione, in seguito al pagamento delle tariffe fitosanitarie e delle tariffe per i controlli di qualità del materiale di moltiplicazione vegetale, sono destinate alla copertura dei costi e delle spese per le attività del Servizio fitosanitario regionale. Il comma 5 dell'articolo 40 della legge regionale 21 aprile 2005, n. 7 (legge finanziaria 2005), è abrogato.

Emendamento soppressivo totale Truzzu - Fenu

Articolo 1

L'articolo 1 è soppresso. (362)

Emendamento soppressivo totale Rubiu - Oppi - Tatti - Giuseppino Pinna

Articolo 1

L'articolo 1 Disposizioni in materia di programmazione unitaria e finanziarie, è soppresso. (469)

Emendamento soppressivo totale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis

Articolo 1

L'articolo 1 è soppresso. (607)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 1

Il Comma 1 dell'articolo 1 è soppresso. (147)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 1

Il Comma 1 dell'articolo 1 è soppresso. (151)

Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis

Articolo 1

Il Comma 1 dell'articolo 1 è soppresso. (676)

Emendamento soppressivo totale Truzzu - Fenu

Articolo 1

Il Comma 2 dell'articolo 1 è soppresso. (146)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 1

Il Comma 2 dell'articolo 1 è soppresso. (152)

Emendamento soppressivo parziale Rubiu - Oppi - Tatti - Giuseppino Pinna

Articolo 1

Il comma 2 dell'articolo 1 Disposizioni in materia di programmazione unitaria e finanziarie, è soppresso. (470)

Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis

Articolo 1

Il comma 2 dell'articolo 1 è soppresso. (678)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 1

Il comma 3 dell'articolo 1 è soppresso. (153)

Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis

Articolo 1

Il comma 3 dell'articolo 1 è soppresso. (680)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 1

Il comma 4 dell'articolo 1 è soppresso. (154)

Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis

Articolo 1

Il comma 4 dell'articolo 1 è soppresso. (786)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 1

Il comma 5 dell'articolo 1 è soppresso. (155)

Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis

Articolo 1

Il comma 5 dell'articolo 1 è soppresso. (787)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu

Articolo 1

Il comma 6 dell'articolo 1 è soppresso. (156)

Emendamento soppressivo parziale Rubiu - Oppi - Tatti - Giuseppino Pinna

Articolo 1

Il comma 6 dell'articolo 1, Disposizioni in materia di programmazione unitaria e finanziarie, è soppresso. (472)

Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis

Articolo 1

Il comma 6 dell'articolo 1 è soppresso. (788)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 1

Il comma 7 dell'articolo 1 è soppresso. (159)

Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis

Articolo 1

Il comma 8 dell'articolo 1 è soppresso. (789)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 1

La lettera a) del comma 7 dell'articolo 1 è soppressa. (157)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu

Articolo 1

La lettera b) del comma 7 dell'articolo 1 è soppressa. (158)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 1

Il comma 8 dell'articolo 1 è soppresso. (160)

Emendamento soppressivo parziale Rubiu - Oppi - Tatti - Giuseppino Pinna

Articolo 1

Il comma 8 dell'articolo 1, Disposizioni in materia di programmazione unitaria e finanziarie, è soppresso. (474)

Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis

Articolo 1

Il comma 8 dell'articolo 1 è soppresso. (790)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 1

Il comma 9 dell'articolo 1 è soppresso. (161)

Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis

Articolo 1

Il comma 9 dell'articolo 1 è soppresso. (791)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 1

Il comma 10 dell'articolo 1 è soppresso. (162)

Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis

Articolo 1

Il comma 10 dell'articolo 1 è soppresso. (792)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 1

Il comma 11 dell'articolo 1 è soppresso. (163)

Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis

Articolo 1

Il comma 11 dell'articolo 1 è soppresso. (793)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 1

Il comma 12 dell'articolo 1 è soppresso. (164)

Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis

Articolo 1

Il comma 12 dell'articolo 1 è soppresso. (794)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 1

Il comma 13 dell'articolo 1 è soppresso. (165)

Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis

Articolo 1

Il comma 13 dell'articolo 1 è soppresso. (795)

Emendamento sostitutivo parziale Rubiu - Oppi - Tatti - Giuseppino Pinna

Articolo 1

Al comma 2 dell'articolo 1, Disposizioni in materia di programmazione unitaria e finanziarie, il periodo "sono stanziate in conto dell'UPB S01.03.010" è sostituito con "sono stanziate in conto dell'UPB S01.03.010" (Spese per interventi di programmazione negoziata e per l'attuazione del PRS). (471)

Emendamento aggiuntivo Rubiu - Oppi - Tatti - Giuseppino Pinna

Articolo 1

Al comma 6 dell'articolo 1, Disposizioni in materia di programmazione unitaria e finanziarie, al periodo "legge regionale 2 agosto 2006, n. 11", è aggiunto "legge regionale 2 agosto 2006, n. 11 (disposizioni inerenti a conservazioni quali residui di stanziamento. (473)

Emendamento aggiuntivo Rubiu - Oppi - Tatti - Giuseppino Pinna

Articolo 1

Al comma 8 dell'articolo 1, Disposizioni in materia di programmazione unitaria e finanziarie, al periodo "della legge regionale 2 agosto 2006, sia aggiunto "(Norme in materia di programmazione, di bilancio e di contabilità della Regione Autonoma della Sardegna. Abrogazione della legge regionale 7 luglio 1975, n. 27, della legge regionale 5 maggio 1983, n. 11 e della legge regionale 9 giugno 1999, n. 23)". (475)

Emendamento aggiuntivo Comandini

Articolo 1

Dopo il comma 12 è aggiunto il seguente comma 12 bis:

"Il debito residuo della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari verso la Regione Sardegna, maturato alla data del 31 dicembre 2014 ai sensi e per gli effetti delle leggi regionali n. 14 del 2012 e n. 18 del 2013 e determinato in Euro 6.000.000, si ritiene estinto, senza ulteriore obbligo di rimborso. Per la Fondazione Teatro Lirico di Cagliari, l'importo del debito estinto andrà ad incremento del proprio patrimonio netto. Per la Regione Sardegna, l'importo del credito estinto andrà ad incremento del valore della partecipazione regionale nella Fondazione Teatro Lirico di Cagliari." (106)

Emendamento aggiuntivo Sabatini - Gavino Manca - Comandini

Articolo 1

Dopo il comma 13 è aggiunto il seguente:

"13 bis. Al fine di garantire il completo, efficace e regolare utilizzo dei fondi provenienti dalla programmazione unitaria, che costituisce obiettivo prioritario ai sensi dell'articolo 9 della legge regionale n. 31 del 1998, la Giunta Regionale, in presenza di motivate condizioni dì difficoltà organizzativa, può, nei limiti degli stanziamenti di bilancio annualmente a ciò destinati, autorizzare l'attribuzione di incarichi di direzione di servizio o di coordinamento di unità di progetto ai sensi dell'articolo 19, comma 6, del decreto legislativo n. 165 del 2001." (10)

Emendamento aggiuntivo Pietro Cocco - Sabatini - Piscedda - Collu

Articolo 1

Dopo il comma 13 dell'art. 1, è aggiunto il seguente comma 13 bis:

"a) I termini di cui all'articolo 2 della legge regionale 4 aprile 1996 n.18 e all'articolo 19 comma 1 di cui alla legge regionale 29 aprile 2003 n. 3, sono riaperti per la durata di un anno dalla entrata in vigore della presente legge. (542).)

PRESIDENTE. Comunico che gli emendamenti numero 471, 473, 475 e 10 sono inammissibili. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Francesco Sabatini, relatore.

SABATINI FRANCESCO (PD), relatore di maggioranza. Si esprime parere favorevole sull'emendamento numero 106, invito al ritiro sull'emendamento numero 10 che, ricordo, è stato dichiarato inammissibile, parere contrario su tutti gli altri emendamenti.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Presidente, introduciamo questa manovra finanziaria con l'esame dell'articolo 1 che, in sostanza, avrebbe dovuto cambiare un po' il corso della manovra, cercando di innovare il più possibile e in termini positivi. Ci rendiamo conto, però, che proprio anche ciò che viene tanto decantato, come per esempio la combinazione della spendita delle risorse concertata tra fondi nazionali, comunitari e regionali, non è di certo una novità.

Noi auspichiamo che veramente questo possa avvenire, però, come ho avuto modo di far notare altre volte, proprio i meccanismi di spesa dei fondi comunitari, legati, lo ricordo a me per prima, ai progetti e quindi all'approvazione da parte anche della Commissione delle linee di indirizzo, sono spesso farraginosi e lunghi, quindi non vorrei che proprio quest'anno, che si può avere la disponibilità di godere di più flessibilità in termini di spesa, si debba essere invece legati proprio a questa difficoltà nello spendere tempestivamente.

Voglio anche dire ai colleghi che per quanto riguarda l'anticipazione dei fondi, credo che non sia così rosea come previsione, visto che sostanzialmente noi abbiamo un vincolo, Assessore, forse quando abbiamo sottoscritto l'accordo di luglio e abbiamo deciso di accettare l'armonizzazione ai sensi dell'articolo 118, non abbiamo valutato bene che cosa voglia dire nella sua completezza avere accettato con quell'accordo questo vincolo, e lo dico in maniera chiara: prima di poter spendere qualsiasi euro del nostro bilancio, dobbiamo avere la certificazione da parte dello Stato in materia di entrate, cioè dobbiamo avere l'ok da Roma per poter spendere anche solo un euro.

Io quindi le chiedo: avete già avuto comunicazione? Le entrate sono state già quantificate e certificate in termini di titolo? Perché ciò che mi preoccupa è che magari ci arrabattiamo per d approvare la finanziaria entro la fine del mese, poi dobbiamo avere l'ok e magari lo abbiamo secondo i tempi dello Stato italiano. Un'altra osservazione che vorrei fare è quella che riguarda il fondo per i nuovi oneri legislativi. Colleghi, sappiate che, o recuperiamo le risorse in un bilancio già così risicato, oppure non abbiamo un euro per nessuna nuova legge, quindi mettetevi l'anima in pace, o siete abili a convincere l'Assessore, anzi, gli Assessori a non fare degli altri progetti, oppure non abbiamo, sia in termini di spese correnti, che di spese in conto investimenti, un euro nel FNOL, e non lo dico io, ma esaminate bene il comma 7 dell'articolo 1.

L'altra parte sulla quale veramente c'è proprio poco da dire è quella che riguarda sostanzialmente anche il risultato di amministrazione. È una conferma. Abbiamo un'ulteriore disponibilità e, qui lo devo dire, sarà stata la minore spesa, però certamente è stato un bilancio gestito in termini corretti, per cui la disponibilità dell'avanzo di amministrazione ovviamente si può utilizzare nel corso dell'esercizio secondo ciò che la legge ci consente e sicuramente costituirà un aiuto per quanto riguarda il sostegno alla spesa.

Un'ultima osservazione voglio farla sul meccanismo degli interessi moratori. Io mi auguro che il contenuto di questo comma possa quanto meno indurre, soprattutto la parte politica, ma io credo anche la parte amministrativa, a voler intervenire sulle azioni, importanti, destinate al recupero di quanto la Regione deve avere o, comunque, volte in ogni caso a evitare che si debbano sostenere dei maggiori interessi.

Spero veramente che, partendo da questo e finendo con una fase che riguarda l'organizzazione della Regione, si possa intervenire davvero al fine di migliorare e snellire la burocrazia perché è veramente un male che sta alla base, probabilmente, di tutto ciò che stiamo vivendo oggi, e in questo senso io credo che dovremmo fare molto quando faremo la legge di riforma della nostra Regione…

PRESIDENTE. Onorevole Zedda, il tempo a sua disposizione è terminato.

È iscritto a parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Signor Presidente, se fosse possibile dare a questo articolo 1 un giudizio utilizzando segni di interpunzione, io userei il punto interrogativo, il punto esclamativo e il punto interrogativo perché il giudizio è di perplessità assoluta e di sorpresa pure, perché l'articolo 1, comma 1, che costituisce il paradigma, la cornice teleologica di tutta la norma complessiva, può essere definito veramente la fiera dell'ovvio. Dà un'impronta a questa finanziaria non keynesiana, ma lapalissiana.

Questo comma 1 che recita: "I programmi di spesa, compresi quelli attinenti la programmazione comunitaria, devono garantire il perseguimento degli obiettivi previsti dal Programma regionale di sviluppo", è veramente non keynesiano, ma lapalissiano. È evidente che tutto ciò che noi approveremo deve garantire l'attuazione del Programma regionale di sviluppo. E questo fa il paio, quanto a perplessità che suscita questa norma, con un'altra circostanza che inficia complessivamente la manovra, che è la coerenza della manovra con il programma di governo del presidente Pigliaru.

Per fare un esempio, marginale se vogliamo, la manovra non prevede, o meglio il Piano regionale di sviluppo, che comunque è un elemento fondamentale della manovra, non prevede assolutamente quel sistema aeroportuale che il programma del presidente Pigliaru tratteggiava in modo attento. Ecco, questo sicuramente è un elemento che colora di blu o, quanto meno, di rosso una manovra finanziaria che complessivamente noi non abbiamo condiviso, che continueremo ad analizzare con attenzione assieme a voi in quest'Aula e che sicuramente non va nell'interesse della Sardegna per le deficienze che abbiamo denunciato e per quelle che in quest'Aula, in questi giorni, in queste sedute, segnaleremo.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Rinuncio.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Paolo Truzzu. Ne ha facoltà.

TRUZZU PAOLO (Sardegna). Presidente, questo primo articolo sostanzialmente è uno dei punti forti di questa manovra finanziaria o, perlomeno, uno di quegli atti di cui la Giunta si è in qualche modo vantata perché provvede all'integrazione tra i fondi comunitari e i fondi regionali. Come ha ben ricordato poc'anzi la collega Zedda bisogna dire che questa integrazione c'è sempre stata, nel senso che comunque i fondi europei sono sempre andati di pari passo con i fondi regionali, quindi non è una novità. La novità che si vorrebbe far credere è che da oggi in poi si spenderanno prima i fondi europei e poi si riuscirà a spendere quelli regionali.

Io mi permetto di mettere in evidenza i rischi. Tradizionalmente, rispetto a questi fondi, non abbiamo avuto una buona storia, soprattutto non abbiamo avuto una buona capacità di spesa non solo in termini assoluti, ma anche in termini di valore, perché l'altro errore che spesso facciamo è essere convinti che sia una politica giusta quella che porta alla spendita di tutti i fondi. Noi, invece, dobbiamo cominciare a cambiare l'orientamento e capire che è importante non tanto spendere tutto, quanto spendere bene, cioè fare sì che i fondi che la comunità europea ci dà ci permettano di produrre dei risultati e di produrre valore.

Se ci interroghiamo su quello che è stato fatto in questi ultimi dieci anni con i fondi della comunità europea io penso che tutti ci chiediamo che cosa sia stato realizzato, perché non abbiamo nemmeno i dati per sapere quali risultati abbiano portato questi fondi, e penso che si stia in qualche modo procedendo ancora nello stesso modo.

Sotto questo punto di vista voglio dire che, per esempio, sulla passata programmazione ancora in questi giorni ci arrivano indicazioni dei ritardi da parte degli Assessorati sulla programmazione dei fondi vecchi, ritardi per esempio sulla formazione, che fanno sì che alcuni bandi non partano o che ancora non si provveda a scorrere determinate graduatorie che permetterebbero di avviare dei corsi che probabilmente metterebbero tanti dei nostri giovani nella possibilità di avere non dico un lavoro, ma sicuramente un'opportunità in più. Ancora su questo punto ci sono dei ritardi, quindi Assessore e Presidente vi invito a fare attenzione e a sollecitare anche la struttura per fare sì che chi lavora in questi settori possa avere delle risposte importanti.

Un altro aspetto che ci tengo a sottolineare, e mi ricollego a quanto riporta in questo caso il comma 11 di questo primo articolo, riguarda il fatto che alla legge finanziaria sono allegate una serie di relazioni. Tra queste c'è la relazione sulle iniziative e sul coordinamento delle attività a favore dei giovani. Io ritorno su questo punto - l'ho già detto in Commissione ma voglio ritornarci in Aula - perché noi abbiamo una situazione di una disoccupazione giovanile dilagante e di una condizione complessiva di una generazione che anche nella vostra maggioranza, devo dire, aveva riposto una grande fiducia e aveva avuto la possibilità di intravedere delle risposte, pensando in questi anni che anche la diminuzione delle garanzie potesse portare a una serie di opportunità e che su quelle opportunità potesse costruire un futuro diverso, potesse scommettere su se stessa e in qualche modo avere un'aspettativa di vita migliore di quella dei propri genitori.

Quello che invece succede è che le generazioni di oggi, i ventenni, i venticinquenni, i trentenni, hanno invece un'aspettativa di vita e di condizione sociale sicuramente peggiore rispetto a quella dei propri genitori. Ecco, nel quadro di questa situazione mi fa un po' specie aver letto la relazione sulla condizione giovanile da cui è totalmente assente la politica, Presidente e Assessore, perché vi siete fatti scherno della struttura, nel senso che avete presentato una relazione nella quale avete detto sostanzialmente che siccome non è allo stato operante e attiva la Commissione che si occupa di condizione giovanile adesso non si può fare un quadro della condizione giovanile in Sardegna, e pertanto avete ripreso pedissequamente le proposte e il programma di Garanzia giovani.

Ora mi chiedo se quella che è stata una battaglia storica e un punto di forza storico del centrosinistra, cioè la situazione dei giovani e delle nuove generazioni, debba essere trasformata in un semplice documento amministrativo e formale e debba trovare come unico punto di caduta e unico punto di forza il programma "Garanzia giovani" che, fra l'altro, è un programma che ci impone la comunità europea e che, fra l'altro, ripeto per l'ennesima volta, non sta producendo alcun risultato.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Oscar Cherchi. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, è chiaro che nel ragionamento legato alla discussione iniziale di questa finanziaria, in modo particolare l'articolo che stiamo discutendo, cioè l'articolo 1, l'attenzione si concentrerà e si concentra sicuramente sulle disposizioni generali legate alla programmazione unitaria e alle attività finanziarie. Quello che ci preme innanzitutto, così come hanno detto anche i colleghi che mi hanno preceduto, è intervenire e ragionare sulla spendita delle risorse comunitarie. Una spendita che fino a oggi non ha trovato la Regione Sardegna per ritardi vari, per difficoltà di gestione, per interpretazioni legate a una gestione delle schede di misura particolarmente difficile da attuare per come sono state scritte e per come sono state concordate all'interno della programmazione, quindi della Commissione europea, tra le Regioni più virtuose.

Questo significa comunque che le risorse che vengono stanziate in quota di cofinanziamento, quindi di co-partecipazione relativamente all'intervento da parte della Regione, devono trovare certezza di spendita. Questo non sarà semplice e certamente neanche facile come si evince soprattutto dalla lettura, al comma 3 dell'articolo 1, sulla disponibilità di cofinanziamento ancora aperto per la programmazione 2007-2013 legato al Piano di sviluppo rurale.

Sappiamo perfettamente che per poter concludere e raggiungere il cosiddetto N+2, quindi la spendita nella programmazione del 2014, l'Assessorato ha utilizzato una sorta di, consentitemi il termine, escamotage trasportando e utilizzando nella programmazione 2014-2020 le somme della programmazione 2007-2013. Questo significa quindi che noi stiamo autorizzando l'utilizzo e il trasferimento di un cofinanziamento, che è legato a una programmazione di un determinato periodo, a una programmazione successiva. Credo che su questo bisognerà porre molta attenzione e capire se questa norma e quindi questo comma effettivamente è legittimo ed è realmente utilizzabile.

Un altro aspetto che ritengo piuttosto importante è quello legato al comma 6 del testo in discussione, e ci colleghiamo alla norma della legge numero 11 del 2006, parliamo dei commi 7 e 8, che autorizzava la possibilità di utilizzare risorse di finanziamenti praticamente in scadenza negli anni successivi, nella programmazione successiva. Ripetiamo questo modello ancora nel 2014, sì limitatamente alla conservazione dei fondi regionali, a eccezione di quelli destinati al cofinanziamento di programmi e iniziative comunitarie e statali, ma credo sia arrivato il momento di dire basta: chi i soldi li spende nei tempi corretti deve utilizzarli entro quel range; chi non li spende, chi non ha la possibilità di farlo li deve restituire evitando di bloccare, per sua inerzia o inattività, ulteriori finanziamenti alla Regione.

L'altro aspetto che credo sia importante e che desidero rimanga all'attenzione di quest'Aula è sicuramente l'autorizzazione di spesa di cui ai commi 8 e 9 legata alle tabelle C e D. Non so se qualcuno di voi ha avuto l'accortezza, la volontà, la voglia di leggersi quelle tabelle, la maggior parte sono a zero, cioè non c'è nessun tipo di autorizzazione di spesa. Credo che da questo punto di vista l'Aula debba ritagliare un attimo di attenzione per capire realmente quali sono le spese che questo Consiglio regionale, nell'approvazione della finanziaria, consentirà per poter smuovere e muovere ancora un po' l'economia di questa Regione che con questa finanziaria non va onestamente da nessuna parte.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Presidente, l'articolo 1 mi fa pensare a s'isterrida, il momento cioè in cui i cantori sardi iniziano a cantare preparando l'argomento di cui devono trattare. La trattazione è delineata così bene che fa pensare che questo programma dovrebbe essere la salvezza, la panacea, ponendo la Sardegna in una nuova era. Purtroppo così non è. Non lo è per tutti i motivi che in più di una circostanza abbiamo evidenziato e non lo è per le prospettive future.

Ora che mi si dica che è bene spendere prima questo, poi l'altro o tutto insieme poco importa, a me interessa che ci siano delle finalità ben precise da conseguire e dei canali di finanziamento altrettanto precisi che consentano di conseguirle. Se così non è c'è poco da discutere, resta s'isterrida, ma non si sviluppa il tema né in ottave, né in terzine, né in come meglio si crede. Su questo bisogna che riflettiate. Qui non si tratta di voler parlar male per forza di uno strumento che la maggioranza attuale pone in campo. Noi stiamo parlando del trovare soluzioni adeguate perché la Sardegna veramente possa avere beneficio da questa finanziaria e la vogliamo esitare nel più breve tempo possibile per dare giustamente alla Sardegna uno strumento, se quello strumento fosse valido. Ma così non è.

La collega Zedda pochi attimi fa ha ricordato che il FNOL ha zero riporto zero, il che vuol dire che se anche io volessi proporre una norma che potesse essere d'aiuto, di sostegno, di iniziativa, di prospettiva di qualche sviluppo in qualche settore produttivo non lo potrei fare. A meno che non ci sia un tesoretto che viene fuori come è avvenuto per la partita del sociale da noi sollecitata in maniera dura e pervasiva. Qui bisogna capire se ci sono dei tesoretti, noi lo vogliamo capire per aiutarvi, per darvi un sostegno, un di più, come abbiamo fatto per il sociale e ve ne suggeriremo tanti e in abbondanza strada facendo.

Ora, se vogliamo mantenere un rapporto serio e di collaborazione noi siamo aperti e disponibili, con tutte le contrarietà che posso aver dimostrato, con tutto quello che la mia parte in commedia può recitare. Io vorrei ricordare all'assessore Paci che non sono andato a chiedere un niente in termini personali, ho chiesto miglioramenti in termini sostanziali per una finanziaria che deve servire il popolo sardo. Se questo è vero, come non può essere negato, io chiedo che in discussione, siamo al primo articolo, si portino la disponibilità e la buona volontà e non l'arroganza di alcune parti che pretendono di poter dire che hanno la verità in tasca, perché non ce l'hanno e glielo dimostreremo quando sarà il momento giusto e opportuno. Perché arriverà il momento giusto e opportuno. È inutile che qualcuno possa dire in giro che fa quello che vuole, quello che vuole lo fa a casa sua, se anche ne ha le capacità! Non ascoltare i suggerimenti che sono dati in buona fede è un fatto grave. Su questi avvisi, al primo articolo, vi lascio per il momento.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, molto brevemente, svolgerò tre osservazioni che ritengo siano di sostanza. La prima. Si è sempre detto che i fondi strutturali hanno una funzione per così dire compensativa per rimediare al gap infrastrutturale, dunque si aggiungono alle risorse del bilancio ordinario e non perché debbano seguire una via autonoma; quindi ci sta tutta l'integrazione, l'interazione tra risorse ordinarie e risorse europee. Si pone però un problema in quanto sempre, dai banchi soprattutto del centrosinistra, è stato posto come uno degli argomenti fondamentali che non venissero confuse con le risorse proprie del bilancio ordinario, come mi pare però Assessore sia stato fatto in questa finanziaria. Cioè non sono state destinate per la finalità propria ma per soddisfare esigenze di bilancio ordinario e quindi questo è il primo grave vulnus, dal nostro punto di vista, dell'impostazione della manovra finanziaria e di bilancio che ci avete presentato.

La seconda questione è una questione di non poco conto, cari colleghi. C'è l'attribuzione all'Assessore della programmazione che con proprio decreto può ripartire a suo piacimento le risorse rivenienti dell'Unione europea; e questo dice assessore Paci il secondo comma dell'articolo 1. Non perché noi diffidiamo della sua serietà, responsabilità e competenza, ma oggi c'è lei, domani c'è un altro Assessore, quindi il problema è capire intanto se c'è una funzione di controllo di questo Consiglio regionale.

Anche questa questione l'avete sempre "urlata", colleghi del centrosinistra, l'avete sempre posta come un macigno ogniqualvolta si poneva un argomento di questa portata e sul quale si chiedeva, opportunamente, di intervenire proprio per controllare e verificare, ma non perché ci possa essere qualcosa di anomalo o di strano perché il controllo, la verifica la si fa sulle cose che possono sicuramente avere anche una giusta regolamentazione già a livello assessoriale, a livello di Giunta, ma che comunque devono arrivare in Consiglio.

Assessore, come si fa a concepire la ripartizione di risorse europee che sono ingenti, che si inseriscono nel bilancio ordinario senza che il Consiglio regionale abbia uno strumento di controllo per capire come lei le ripartisce? Questo è il problema che noi poniamo e lo poniamo con la gravità proprio anche della questione perché c'è un esautoramento della funzione propria del Consiglio.

La terza questione. Nel contesto di questo articolo leggo un comma 13 nel quale si pone un problema che sembrerebbe così di routine in quanto si dice che il pagamento della tariffa fitosanitaria è dovuto nella modalità e nella misura stabilite dall'articolo 55, e ci sta. Ma a un certo punto, non so colleghi se voi vi siete resi conto di quello che c'è scritto (non so se l'ha proposto la Giunta o se è l'effetto di qualche emendamento del centrosinistra in Commissione), c'è un aspetto che è di per sé intanto illegittimo perché io ritengo che non sia la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente, che possa con propria deliberazione determinare altre tariffe, scrivete testualmente che sono destinate a coprire spese supplementari sostenute per attività particolari connesse ai controlli.

Intanto pongo anche agli Uffici il problema sotto il profilo della legittimità perché c'è l'attribuzione di una competenza in materia di imposizione di tasse e di balzelli che devono essere previsti per legge non con deliberazione della Giunta regionale, ma è il messaggio politico che non mi convince nella sostanza perché voi state introducendo la possibilità di nuove imposizioni a seconda di quello che si può all'occorrenza verificare. È un modo di procedere assolutamente censurabile nel metodo, nella forma e direi anche nella sostanza.

Quindi chiedo una particolare attenzione su questo comma 13 che davvero mi pare sia una di quelle norme e di quegli scivoloni che riportano ogni tanto un tentativo tipico del centrosinistra di risolvere i problemi con l'introduzione di nuovi balzelli o l'inasprimento di quelli già esistenti.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Presidente, abbiamo già detto anche in sede di discussione generale che l'approccio della programmazione unitaria è uno dei punti centrali della manovra, che serve a spendere meglio le risorse europee, a essere più efficienti, a integrarle chiaramente con i fondi regionali che ovviamente ci sono; quindi non sono certo le risorse europee sostitutive di quelle regionali, ma devono essere viste appunto in un'ottica complessiva. Tengo poi, entrando nello specifico di alcuni interventi che sono stati fatti, a tranquillizzare.

Il comma 2 tratta unicamente della possibilità di suddividere il cofinanziamento, 81 milioni di euro, che oggi non era possibile distribuire tra i capitoli. I progetti dell'Unione europea infatti ancora non sono stati approvati, quindi li abbiamo messi in un unico capitolo, una volta che i POR vengono approvati dall'Unione europea, ma sappiamo che sono passati in luglio anche all'attenzione del Consiglio, solo a quel punto con decreto dell'Assessore del bilancio saranno suddivisi nelle linee di azione. Quindi non c'è alcuna autonomia decisionale, ci mancherebbe altro, da parte nostra, ma è solo un aspetto contabile.

Per quanto riguarda il comma 13 si tratta di un'attuazione che poi spetta all'Assessore della sanità di previsioni di legge e anche in questo caso non mi sembra che si sia nessuna acquisizione di competenze da parte della Giunta. In termini più generali colgo anche la sollecitazione, pervenuta da numerosi interventi dell'opposizione, e confermo che c'è la nostra apertura al dialogo esattamente come è avvenuto in sede di Commissione dove molti commi, molti interventi migliorativi sono stati fatti con il fattivo contributo da parte dell'opposizione e sono convinto che anche la discussione in Aula proseguirà nello stesso modo.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli emendamenti.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, chiedo la votazione nominale di tutti gli emendamenti dell'articolo 1.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 362, 469 e 607 uguali.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cossa e Oppi hanno votato a favore e che il consigliere Pigliaru ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Sabatini - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 57

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 24

contrari 33

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 147, 151 e 676 uguali.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Locci ha votato a favore e che la consigliera Busia ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 57

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 23

contrari 34

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 146, 152, 470 e 678 uguali.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 57

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 23

contrari 34

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 153 e 680 uguali.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 56

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 22

contrari 34

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 154 e 786 uguali.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 57

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 23

contrari 34

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 155 e 787 uguali.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Truzzu e Zedda Alessandra hanno votato a favore e che i consiglieri Ledda e Lotto hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 56

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 23

contrari 33

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 156, 472 e 788 uguali.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 57

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 23

contrari 34

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 159 e 789 uguali.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Sale.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 56

astenuti 2

maggioranza 29

favorevoli 23

contrari 33

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 157.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 57

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 23

contrari 34

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 158.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 56

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 23

contrari 33

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 160, 474 e 790 uguali.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 57

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 23

contrari 34

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 161 e 791 uguali.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 57

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 23

contrari 34

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 162 e 792 uguali.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 56

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 23

contrari 33

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 163 e 793 uguali.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Pittalis ha votato a favore e che il consigliere Cocco Daniele ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 57

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 23

contrari 34

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 164 e 794 uguali.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 57

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 23

contrari 34

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione gli emendamenti numero 165 e 795 uguali. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Molto brevemente Presidente, su questo emendamento, torno sul comma 13 ed essendo presente l'Assessore della sanità, vorrei sottolineare che non ritengo possibile che la Giunta determini con propria deliberazione "altre tariffe", destinate a coprire spese supplementari sostenute per attività connesse ai controlli, stiamo parlando delle tariffe fitosanitarie.

Secondo me si sta commettendo un grave errore; quindi vorrei che su questo risulti anche agli atti la ragione di questa previsione che determina nuovi balzelli e di cui vorremmo capire veramente la ratio, se fosse possibile; altrimenti, Presidente, noi chiediamo che si voti l'articolo 1 per parti: la prima parte fino alla parola "vegetali" del comma 13, la seconda parte da "La Giunta regionale" fino alla fine del testo del comma.

PRRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, sulla seconda parte, così come ha già evidenziato l'onorevole Pittalis, noi riteniamo assurdo che si demandi all'Assessore competente, nel caso specifico all'Assessore dell'agricoltura, la facoltà di determinare le tariffe destinate a coprire "spese supplementari sostenute per attività particolari connesse ai controlli". Questa attribuzione mi sembra un po' fuori luogo e completamente fuori competenza; ritengo che il percorso lo si debba stabilire in legge e poi demandarlo a una deliberazione della Giunta, non a una determina o a un eventuale decreto dell'Assessore. È importante che sia chiaro almeno questo aspetto.

PRESIDENTE. Poiché non vi sono opposizioni la richiesta dell'onorevole Pittalis di votazione per parti è accolta.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 165 modificato, uguale all'emendamento numero 795, prima parte.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Ledda, Lotto e Manca Gavino hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 57

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 23

contrari 34

(Il Consiglio non approva).

.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della prima parte dell'articolo 1.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 57

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 35

contrari 22

(Il Consiglio approva).

Passiamo ora alla votazione della seconda parte del comma 13, da: "la Giunta regionale con propria deliberazione" sino alla fine.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Su questo aspetto però avevo chiesto all'assessore Paci di darci una spiegazione, se possibile. Proprio per capire qual è la ratio di questo tipo di intervento.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Si tratta solamente, lo dice la norma in modo preciso, di eventuali tariffe destinate a coprire "spese supplementari sostenute per attività connesse ai controlli", quindi si vuole semplicemente evitare che si creino dei buchi nel bilancio delle autorità regionali competenti in questa disciplina. Si prevede che possano essere coperte con la tariffa spese supplementari, ma relative solamente a questa attività di controllo, non si interviene sulla tariffa in sé ma solo per la copertura di queste particolari attività.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della seconda parte dell'articolo 1.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 57

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 34

contrari 23

(Il Consiglio approva).

Sull'emendamento numero 106 è stato chiesto il ritiro da parte della Commissione.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Ritiro l'emendamento e lo trasformo in un invito alla Giunta di valutare proprio l'opportunità di trasformare il vecchio debito della Fondazione Ente lirico, parliamo del debito per gli anni 2004-2005, in un aumento di partecipazione all'interno della Fondazione stessa da parte della Regione, con lo scopo di migliorare l'operatività e la pulizia del bilancio della Fondazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Paolo Truzzu. Ne ha facoltà.

TRUZZU PAOLO (Sardegna). Presidente, proprio perché condivido le osservazioni fatte dal collega Comandini vorrei far mio questo emendamento e chiedo che venga messo ai voti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Condivido anch'io l'impostazione e credo che comunque una soluzione vada trovata per la situazione relativa al Teatro. Abbiamo presentato degli ulteriori emendamenti e potrebbe essere questa una strada, come suggerito dall'onorevole Comandini, per risolvere in un'unica situazione la posizione; oppure potremo confrontarci sugli emendamenti successivi che magari sono meno impattanti per l'esposizione della Regione, si tratta semplicemente di un esborso di carattere finanziario. Vorrei aggiungere la mia firma.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il tema è un tema delicato, che ci sta a cuore. Il Teatro lirico è sicuramente la maggiore istituzione culturale che abbiamo in Sardegna, versa in condizioni precarie, io penso che adesso probabilmente stia attraversando una fase nuova e mi auguro che possa essere consolidata la situazione. Le mie perplessità, le perplessità della Giunta su questo emendamento, per il quale avevamo quindi invitato al ritiro, derivano dal fatto che a nostro avviso sia una materia che vada studiata nella sua interezza, non con provvedimenti tampone.

A oggi come sapete non c'è un bilancio consuntivo approvato del Teatro per quanto riguarda il 2014, io penso pertanto che la cosa migliore sia aspettare qualche mese, anche in attesa che sia approvato il bilancio consuntivo, che ci sia la relazione del collegio dei revisori, poi, in sede di assestamento, riconsiderare complessivamente la situazione.

C'è il mio impegno personale, ma anche quello dell'assessore Firino competente in tema di cultura, ad analizzare complessivamente la situazione, insieme agli altri soci, e l'impegno di riprendere complessivamente la vicenda in sede di assestamento.

Quindi, confermo l'invito al ritiro da parte della Giunta su questo emendamento, con l'impegno a riprendere in sede di assestamento tutta la problematica.

PRESIDENTE. Per essere votato l'emendamento deve essere fatto proprio da un Capogruppo. Onorevole Fenu, in base all'articolo 85, comma 3 del Regolamento, le chiedo di fare proprio l'emendamento.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Presidente, questo è un tema sensibile al quale abbiamo prestato attenzione. Il collega Comandini ha presentato un emendamento e ha acconsentito a ritirarlo non trascurando il fatto che il problema rimane; i consiglieri di opposizione, che fanno il loro mestiere, lo hanno fatto proprio perché anche loro sono sensibili evidentemente a questo tema. Ci fa piacere pertanto l'intervento dell'Assessore che ha ribadito che la questione va vista nel suo insieme, che c'è bisogno di tempo e che in sede di assestamento il problema sarà risollevato, e in quella sede il collega Comandini potrà ripresentare l'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Presidente, non metto in dubbio la volontà dell'assessore Paci, però io credo che stiamo sottovalutando la situazione del Teatro lirico di Cagliari. Teatro lirico che, vorrei ricordare, è uno delle più grandi industrie della cultura e sta reggendo e ha retto in tutto questo periodo contrariamente a tanti altri blasonati teatri italiani. Io credo che, a fronte di una programmazione e soprattutto al fatto che non c'è solo il coinvolgimento dei cagliaritani, di tutti i sardi, ma in alcuni momenti anche di tanti ospiti da altre parti d'Italia e d'Europa, veramente stiamo commettendo un grave danno a voler aspettare l'assestamento.

E lo dico, Assessore, perché purtroppo le note vicende del Teatro lirico, lo voglio dire, ripeto, senza nessuna polemica ma a parlare sono i fatti, rischiano di non far arrivare nulla al mese di giugno, luglio, agosto, settembre, quando ci sarà da fare l'assestamento. La situazione è grave, ogni giorno i lavoratori (anche a loro va il nostro primo pensiero) manifestano, urlano e denunciano. Quando si fa un bilancio, Assessore, lei è l'Assessore del bilancio e lo sa meglio di altri, bisogna parlare di entrate e di spese che devono essere certe, in particolar modo viene improntata una politica di bilancio che non è rispondente poi alle reali esigenze, o a quanto realmente può essere disponibile per quanto riguarda il Teatro.

Le ricordo che la programmazione è stata fatta anche in termini finanziari basandosi sulle nostre risorse, con un contributo che deve essere di almeno 6 milioni 750 mila euro. Ora, io sinceramente voterò a favore di questo emendamento perché poteva essere una delle soluzioni; ripeto, abbiamo il tempo di pensarci ma non facciamo morire questa realtà che veramente, con tanto sacrificio, al di là delle ripercussioni che ci sono state per quanto riguarda i rapporti tra le varie parti istituzionali, merita di restare ancora aperta e di fare una produzione importante, al pari dei più blasonati teatri italiani; e ricordo che, dopo Torino e Milano, il teatro di Cagliari viene annoverato tra i più stabili.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Christian Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az). Presidente, il Partito Sardo d'Azione non disconosce certamente il valore della Fondazione Teatro lirico per la sua dimensione e anche per la qualità delle sue produzioni, però io vorrei anche ricordare ai colleghi che nella scorsa legislatura noi facemmo una legge, la numero 14 del 2012, con un impegno ben chiaro: dicemmo "anticipiamo dei fondi perché si risani la situazione debitoria, ma questo non costituisca un precedente perché la Regione continui a pagare a piè di lista tutte le inefficienze presenti nei diversi comparti".

E allora approvammo quella legge con un impegno ben preciso, che questi soldi sarebbero rientrati nelle casse della Regione. Oggi stiamo cercando di superare questa situazione ma io mi chiedo se poi non dovremmo fare analogo ragionamento per tutte le altre istituzioni culturali che versano comunque in condizioni difficili, per le altre fondazioni, per il sistema dei beni culturali che sta soffrendo e quest'anno avrà un taglio di 4 milioni. Quindi, per coerenza con noi stessi, eravamo contrari in Commissione all'emendamento del collega Comandini su questa vicenda, apprendiamo che viene fatto proprio in Aula questo tema, non possiamo non svolgere lo stesso identico ragionamento che abbiamo fatto nella scorsa legislatura e in questa, per cui come Gruppo non parteciperemo al voto, né in maniera favorevole, né contraria per testimoniare l'interesse, ma stiamo attenti tutti prima di fare questi ragionamenti a non creare precedenti che poi diventano pericolosi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Paolo Truzzu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TRUZZU PAOLO (Sardegna). Dichiaro il mio voto contrario, avendo anche ben presenti le difficoltà e sottolineate adesso dal collega Solinas e le sue osservazioni richiamandosi alla legge che prevedeva la concessione di un prestito per cercare di intervenire sulle difficoltà del Teatro lirico.

Io voglio dire che ho fatto mio l'emendamento proprio per testimoniare il fatto che comunque il Teatro lirico è un patrimonio dell'intera Isola e non solo della città di Cagliari; come ricordava la collega Zedda è l'industria culturale più importante che abbiamo oggi in Sardegna. Per quanto mi riguarda non mi iscrivo ai fans di un sovraintendente o dell'altro, è una questione che non mi interessa, mi interessano invece il futuro e le opportunità anche in termini di occupazione e di promozione culturale che il Teatro lirico di Cagliari ha fornito e oggi può ancora fornire.

Faccio presente che, ritornando alle osservazioni del collega Solinas, è vero che è vigente quella legge, però è anche vero, e spesso ce ne dimentichiamo, che c'è un'altra legge ben più vecchia che stabilisce che la dotazione finanziaria che la Regione Sardegna deve riconoscere al Teatro lirico è pari a quella che riconosce lo Stato e questa legge da qualche anno non viene applicata.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 106.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Dedoni ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Ledda - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Lotto - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Comandini.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 50

astenuti 2

maggioranza 26

favorevoli 21

contrari 29

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 542.

COCCO PIETRO (PD). L'emendamento è ritirato.

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2. All'articolo 2 sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo e dei relativi emendamenti:

Art. 2

Armonizzazione dei sistemi contabili

(Adeguamento al decreto legislativo n. 118 del 2011)

1. A decorrere dal 1° gennaio 2015, nelle more del riordino della normativa regionale in materia di programmazione, bilancio e contabilità, le disposizioni di cui al decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), e successive modifiche ed integrazioni, si applicano al bilancio regionale in "via esclusiva" in sostituzione di quelle previste dalla legge regionale n. 11 del 2006 le cui disposizioni si applicano per quanto compatibili.

2. A tal fine, è trasmesso al Consiglio regionale, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il bilancio di previsione per gli anni 2015-2017 elaborato sulla base dello schema di bilancio prescritto dal decreto legislativo n. 118 del 2011, e successive modifiche ed integrazioni.

3. Con deliberazione della Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di bilancio, sono approvate direttive di applicazione, alla gestione contabile dell'esercizio finanziario 2015, dei principi di cui al titolo I del decreto legislativo n. 118 del 2011, e successive modifiche ed integrazioni. Dette direttive sono trasmesse, per conoscenza, al Consiglio regionale.

Emendamento soppressivo totale Truzzu - Fenu

Articolo 2

L'articolo 2 è soppresso. (65)

Emendamento soppressivo totale Truzzu - Fenu

Articolo 2

L'articolo 2 è soppresso. (145)

Emendamento soppressivo totale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis

Articolo 2

L'articolo 2 è soppresso. (608)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 2

Il comma 1 dell'articolo 2 è soppresso. (144)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 2

Il comma 1 dell'articolo 2 è soppresso. (166)

Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis

Articolo 2

Il comma 1 dell'articolo 2 è soppresso. (796)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 2

Il comma 2 dell'articolo 2 è soppresso. (143)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 2

Il comma 2 dell'articolo 2 è soppresso. (167)

Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis

Articolo 2

Il comma 2 dell'articolo 2 è soppresso. (643)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 2

Il comma 3 dell'articolo 2 è soppresso. (168)

Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis

Articolo 2

Il comma 3 dell'articolo 2 è soppresso. (650)

Emendamento aggiuntivo Alessandra Zedda - Peru - Pittalis - Locci - Tocco

Articolo 2

Dopo il comma 3 è aggiunto il seguente

3 bis. Per consentire un equilibrato percorso di transizione dalla normativa contabile vigente alle disposizioni di cui al decreto legislativo 23 Giugno 2011, n. 118, l'Amministrazione regionale è autorizzata, nell'anno 2015, ad utilizzare il fondo di cassa accertato al 31 Dicembre 2014 per il pagamento dei residui passivi accertati alla stessa data. (804).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Francesco Sabatini, relatore.

SABATINI FRANCESCO (PD), relatore di maggioranza. Si esprime parere contrario su tutti gli emendamenti.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Presidente, non vorrei tediare nessuno, però riprendendo il ragionamento sull'armonizzazione dei bilanci, quindi l'applicazione del decreto legislativo numero 118, Assessore, io la invito veramente, a essere accorti, oculati nei confronti di uno Stato che sappiamo non essere leale; e voglio invitarla a leggere il passaggio dell'allegato 4/2 al decreto legislativo numero 118, al punto 3.7.4 che recita: "Le entrate tributarie riscosse e versate nei conti di tesoreria centrale intestati alle Regioni sono considerate incassate quando sono versate nei conti correnti bancari delle Regioni". Colleghi, scusate, ritengo che il tema forse vi possa anche interessare, magari non nell'immediato ma, certamente, quando chiederete che vengano spesi i nostri soldi o quanto abbiamo in cassa.

Quindi, Assessore, io credo che valga la pena di approfondire tutti gli aspetti, la parte che riguarda la fase dell'accertamento ma anche questo aspetto, perché l'applicazione del "118" è veramente molto, ma molto faticosa. Quindi non vorrei che la capacità di spesa della nostra Regione potesse essere ritardata o rallentata perché magari non lo analizziamo e non lo facciamo applicare correttamente.

A lei, è ovvio, compete la responsabilità, io posso semplicemente portare il problema a un tavolo di confronto e suggerirle che, forse, è il caso di non dormire ma, invece, di essere assolutamente attenti affinché sia la Regione a doverlo applicare ma anche da parte dello Stato ci sia la giusta sensibilità e le opportune risposte.

PRESIDENTE. Poiché non ci sono altri iscritti a parlare, passiamo alla votazione dell'articolo 2 e degli emendamenti.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 65, 145 e 608 uguali.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Dedoni ha votato a favore e che il consigliere Usula ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 51

astenuti 1

maggioranza 26

favorevoli 21

contrari 30

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 144, 166 e 796 uguali.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 51

astenuti 1

maggioranza 26

favorevoli 21

contrari 30

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 143, 167 e 643 uguali.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tedde - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 52

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 21

contrari 31

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 168 e 650 uguali.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Carta e Crisponi hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 52

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 22

contrari 30

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Anedda ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Sale - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 52

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 28

contrari 24

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 804.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Tocco ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 52

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 22

contrari 30

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 3. All'articolo 3 sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3 e dei relativi emendamenti:

Art. 3 Disposizioni in materia di entrate - IRAP

1. A decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014, alle nuove iniziative produttive intraprese nel territorio regionale è concesso, per i primi cinque anni d'imposta, l'azzeramento delle aliquote IRAP di cui agli articoli 16, comma 1, e 45, comma 1, del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446 (Istituzione dell'imposta regionale sulle attività produttive, revisione degli scaglioni, delle aliquote e delle detrazioni dell'Irpef e istituzione di una addizionale regionale a tale imposta, nonché riordino della disciplina dei tributi locali).

2. Non si considerano nuove iniziative produttive quelle derivanti da trasformazione, fusione, scissione o da altre operazioni che determinano la mera prosecuzione di un'attività già esercitata nel territorio regionale.

3. Il diritto all'esenzione non fa venir meno l'obbligo di presentazione della dichiarazione d'imposta.

4. Con deliberazione della Giunta regionale, da adottarsi entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge a' termini dell'articolo 19 della legge regionale 22 agosto 1990, n. 40 (Norme sul rapporto tra i cittadini e l'Amministrazione della Regione Sardegna nello svolgimento dell'attività amministrativa), sono specificate le modalità e i criteri di applicazione dell'esenzione.

5. A decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 le aliquote di cui all'articolo 16 del decreto legislativo n. 446 del 1997, per i soggetti operanti nel territorio regionale sono rideterminate come segue:

a) l'aliquota di cui al comma 1 è ridotta del 25 per cento;

b) le aliquote di cui al comma 1 bis, lettere a), b) e c) sono incrementate di 0,92 punti percentuali;

c) l'aliquota di cui all'articolo 45, comma 1, del decreto legislativo n. 446 del 1997 è ridotta del 25 per cento.

6. Nei commi 1 e 3 dell'articolo 2 della legge regionale 23 maggio 2013, n. 12

(legge finanziaria 2013), le parole "e 2015" sono abrogate.

Emendamento soppressivo totale Truzzu - Fenu

Articolo 3

L'articolo 3 è soppresso (66)

Emendamento soppressivo totale Dedoni - Cossa - Crisponi

Articolo 3

L'articolo 3 è soppresso (499)

Emendamento soppressivo totale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis

Articolo 3

L'articolo 3 è soppresso (619)

Emendamento sostitutivo totale Alessandra Zedda - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco

Articolo 3

L'articolo 3 è sostituito dal seguente:

A decorrere dal 1° gennaio 2015, ai sensi dell'articolo 10 dello Statuto sardo, come modificato dall'articolo 1 c 514, L 27 dicembre 2013, n 147, in coerenza con le disposizioni di cui al decreto legislativo 6 maggio 2011, n 68 (Disposizioni in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario), e nel rispetto della normativa comunitaria, le aliquote dell'imposta sulle attività produttive (IRAP) esercitate nel territorio della Regione determinate dal decreto legislativo 15 dicembre 1997, n 446 (Istituzione dell'Imposta regionale sulle attività produttive), e successive modifiche ed integrazioni, sono azzerate

"Le disposizioni di cui al comma 1 articolo 2 della LR 23 maggio 2013, n 12 sono abrogate

Copertura finanziaria

In Diminuzione UPB S 0710005 euro 100000000 (824)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 3

Il comma 1 dell'articolo 3 è soppresso (88)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 3

Il comma 1 dell'articolo 3 è soppresso (169)

Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis

Articolo 3

Il comma 1 dell'articolo 3 è soppresso (651)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 3

Il comma 2 dell'articolo 3 è soppresso (89)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 3

Il comma 2 dell'articolo 3 è soppresso (170)

Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis

Articolo 3

Il comma 2 dell'articolo 3 è soppresso (652)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 3

Il comma 3 è soppresso (87)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 3

Il comma 3 dell'articolo 3 è soppresso (171)

Emendamento soppressivo parziale Dedoni - Cossa - Crisponi

Articolo 3

Il comma 3 dell'articolo 3 è soppresso (500)

Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis

Articolo 3

Il comma 3 dell'articolo 3 è soppresso (655)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 3

Il comma 4 dell'articolo 3 è soppresso (172)

Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis

Articolo 3

Il comma 4 dell'articolo 3 è soppresso (656)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 3

Il comma 5 dell'articolo 3 è soppresso (173)

Emendamento soppressivo parziale Dedoni - Cossa - Crisponi

Articolo 3

Il comma 5 dell'articolo 3 è soppresso (501)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 3

La lettera a dell'articolo 3 comma 5 è soppressa (174)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 3

La lettera b del comma 5 dell'articolo 3 è soppressa (175)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 3

La lettera C del comma 5 dell'articolo 3 è soppressa (176)

Emendamento soppressivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 3

Il comma 6 dell'articolo 3 è soppresso (177)

Emendamento soppressivo parziale Dedoni - Cossa - Crisponi

Articolo 3

Il comma 6 dell'articolo 3 è soppresso (502)

Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis

Articolo 3

Il comma 6 dell'articolo 3 è soppresso (657)

Emendamento sostitutivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 3

Al comma 1 dell'articolo 3 sostituire la parola "2014" con "2015" (251)

Emendamento sostitutivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 3

Al comma 1 dell'articolo 3 sostituire le parole "per i primi cinque anni d'imposta" con "in via definitiva" (252)

Emendamento sostitutivo parziale Alessandra Zedda - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco

Articolo 3

Al comma 1 dell'articolo 3 sostituire le parole "per i primi cinque anni d'imposta" con "in via definitiva" (822)

Emendamento sostitutivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 3

Al comma 1 dell'articolo 3 sostituire le parole "cinque" con "quindici" (254)

Emendamento sostitutivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 3

Al comma 1 dell'articolo 3 sostituire le parole "cinque" con "dieci" (253)

Emendamento sostitutivo parziale Dedoni - Cossa - Crisponi

Articolo 3

Al comma 1 dell'articolo 3 le parole "cinque anni" sono sostituite con "dieci anni" (505)

Emendamento sostitutivo parziale Alessandra Zedda - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco

Articolo 3

Al comma 1 dell'articolo 3 sostituire la parola per 5 anni con 10 anni (821)

Emendamento sostitutivo parziale Carta - Christian Solinas - Orru'

Articolo 3

Il comma 3 è così modificato:

"Il diritto all'esenzione non fa venir meno l'obbligo di presentazione della dichiarazione d'imposta" (46)

Emendamento sostitutivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 3

Il comma 3 è così modificato:

"Il diritto all'esenzione non fa venir meno l'obbligo di presentazione della dichiarazione d'imposta" (257)

Emendamento sostitutivo parziale Dedoni - Cossa - Crisponi

Articolo 3

La lett a) del comma 5 dell'articolo 3 è sostituita dalla seguente "a) l'aliquota di cui al comma 1 è abrogata;" (504)

Emendamento sostitutivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 3

Il comma 5 lett a) è così modificato:

"a) l'aliquota di cui al comma 1 è ridotta del 90 per cento" (258)

Emendamento sostitutivo parziale Dedoni - Cossa - Crisponi

Articolo 3

Alla lett a) del comma 5 dell'articolo 3 la cifra "25" è sostituita dalla cifra "75" (503)

Emendamento sostitutivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 3

Il comma 5 lett a) è così modificato:

"a) l'aliquota di cui al comma 1 è ridotta del 70 per cento" (255)

Emendamento sostitutivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 3

Il comma 5 lett a) è così modificato:

"a) l'aliquota di cui al comma 1 è ridotta del 60 per cento" (256)

Emendamento sostitutivo parziale Alessandra Zedda - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco

Articolo 3

Al comma 5 dell'articolo 3 lettera a) la parola 25 è sostituita da 60

In diminuzione

UPB S 0710005 2015 euro 65000000 (819)

Emendamento sostitutivo parziale Alessandra Zedda - Peru - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Randazzo - Tunis - Tocco

Articolo 3

Al comma 5 dell'articolo 3 lettera a) la parola 25 è sostituita da 50

In diminuzione

2015 UPB S 0710005 2015 euro 50000000 (818)

Emendamento sostitutivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 3

Il comma 5 lett c) è così modificato:

"c) l'aliquota di cui all'articolo 45, comma 1, del decreto legislativo n 446 del 1997 è ridotta dell' 80 per cento" (261)

Emendamento sostitutivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 3

Il comma 5 lett c) è così modificato:

"c) l'aliquota di cui all'articolo 45, comma 1, del decreto legislativo n 446 del 1997 è ridotta del 70 per cento" (259)

Emendamento sostitutivo parziale Peru - Alessandra Zedda - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Randazzo - Tunis - Tocco

Articolo 3

Alla lettera c) comma 5 dell'articolo 3 la parola 25 è sostituita da 70

In diminuzione

Anno 2015 UPB S 0710005 euro 100000000 (817)

Emendamento sostitutivo parziale Peru - Alessandra Zedda - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Randazzo - Tunis - Tocco

Articolo 3

Alla lettera c) comma 5 dell'articolo 3 la parola 25 è sostituita da 60

In diminuzione

Anno 2015 UPB S 0710005 euro 65000000 (816)

Emendamento sostitutivo parziale Truzzu - Fenu

Articolo 3

Il comma 5 lett c) è così modificato:

"c) l'aliquota di cui all'articolo 45, comma 1, del decreto legislativo n 446 del 1997 è ridotta del 50 per cento" (260)

Emendamento Modificativo Peru - Alessandra Zedda - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Randazzo - Tunis - Tocco

Articolo 3

Alla lettera c) comma 5 dell'articolo 3 la parola 25 è sostituita da 50

In diminuzione

Anno 2015 UPB S 0710005 euro 50000000 (815)

Emendamento sostitutivo parziale Alessandra Zedda - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco

Articolo 3

Il comma 5 dell'articolo 3 è così modificato:

"Le disposizioni di cui al comma 1 articolo 2 della LR 23 maggio 2013, n 12 restano in vigore sino all'anno 2020

Copertura finanziaria

In diminuzione

anno 2015 UPB S 0710005 euro 100000000 (820)

Emendamento sostitutivo parziale Alessandra Zedda - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco

Articolo 3

Il comma 5 dell'articolo 3 è così modificato:

"Le disposizioni di cui al comma 1 articolo 2 della LR 23 maggio 2013, n 12 restano in vigore sino all'anno 2020 (823)

Emendamento sostitutivo parziale Alessandra Zedda - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco

Articolo 3

Al comma 6 dell'articolo 3 sostituire la parola 2015 con 2030

In diminuzione

UPB 0710005 euro 100000000 (814)

Emendamento sostitutivo parziale Alessandra Zedda - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Fasolino - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco

Articolo 3

Al comma 6 dell'articolo 3 sostituire la parola 2015 con 2030

In diminuzione

UPB 0710005 euro 100000000 (813)

Emendamento aggiuntivo Busia - Desini - Agus - Pizzuto - Lai - Daniele Cocco - Augusto Cherchi - Piermario Manca

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è introdotto il seguente articolo:

Contributo regionale per l'ambiente e il paesaggio

1. La Regione, nel rispetto dei principi del sistema tributario dello Stato, secondo quanto disposto dall'articolo 8, comma 1, lett h) della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n 3 (Statuto speciale per la Sardegna) istituisce il contributo regionale di soggiorno per l'ambiente e il paesaggio, per le azioni pubbliche di salvaguardia dell'ambiente, tutela del paesaggio e valorizzazione del territorio

2. Il contributo è dovuto da coloro che non sono registrati nell'anagrafe della popolazione residente dei comuni della Regione, all'arrivo nei porti e negli aeroporti della Sardegna

3. Sono esonerati dal versamento del contributo, mediante presentazione di idonea documentazione comprovante il motivo del viaggio:

a) i nati in Sardegna e i componenti del proprio nucleo familiare;

b) coloro che giungono in Sardegna per motivi di lavoro o di studio;

c) le comitive scolastiche organizzate da istituti scolastici pubblici o privati riconosciuti legalmente;

d) coloro che giungono in Sardegna per ragioni di cura e fini sanitari e il loro accompagnatore in caso di persone non autosufficienti;

e) portatori di handicap non autosufficienti e loro accompagnatori;

gli atleti, gli allenatori e i dirigenti accompagnatori delle società sportive, per il regolare svolgimento delle competizioni agonistiche;

i giovani al di sotto dei 21 anni;

volontari che offrono il proprio servizio in occasione di eventi e manifestazioni o per emergenze ambientali

4. L'ammontare del contributo, le modalità di accertamento e riscossione e le altre condizioni per l'applicazione del contributo sono stabiliti dalla Giunta regionale entro il 30 aprile di ogni anno, previo parere della commissione consiliare competente, chiamata ad esprimersi entro 30 giorni, decorsi i quali si intende acquisito

5. Il gettito derivante dal contributo è destinato al fondo regionale per lo sviluppo sostenibile e la perequazione territoriale, istituito presso l'Assessorato della programmazione

6. Le risorse del fondo sono attribuite alla Regione ed ai comuni per il finanziamento di azioni, piani, progetti e programmi pubblici, a valenza regionale e locale, volti alla salvaguardia dell'ambiente, alla tutela del paesaggio e alla valorizzazione del territorio, secondo le seguenti percentuali:

a) 20 per cento per programmi di interesse regionale;

b) 40 per cento per programmi di interesse comunale;

c) 40 per cento per programmi di interesse sovracomunale

7 I programmi di cui alle lettere a), b) e c) del comma 6 sono individuati e regolamentati con deliberazione della Giunta regionale adottata, entro il 30 aprile di ogni anno, su proposta dell'Assessore regionale della programmazione di concerto con l'Assessore della difesa dell'ambiente, con l'Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica e con l'Assessore dei turismo, artigianato e commercio, sentite le competenti commissioni consiliari

8 Le compagnie di navigazione marittima e i vettori aerei relativamente al servizio di trasporto pubblico e i soggetti che gestiscono gli aeroporti, i porti, gli approdi e i punti d'ormeggio, per le imbarcazioni e gli aeromobili privati, previa stipula di apposita convenzione nella quale è previsto in loro favore il riconoscimento di un aggio del gettito riscosso, procedono mensilmente, con le modalità e nella misura prevista dalla Giunta regionale, al versamento alla tesoreria regionale di quanto corrisposto dai soggiornanti, al netto dell'aggio ad essi spettante

9 I soggetti previsti dal comma 8 verificano il corretto adempimento dell'obbligazione contributiva e trasmettono all'Assessorato della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio un rendiconto delle somme incassate, i dati e le informazioni concernenti l'individuazione dell'effettivo numero degli arrivi e delle partenze, secondo le modalità stabilite dalla Giunta regionale

10Fatte salve le sanzioni previste da altre disposizioni di legge, coloro che non provvedono, in tutto o in parte, a riversare mensilmente alla tesoreria regionale il gettito riscosso, sono soggetti a sanzione amministrativa la cui entità è deliberata dalla Giunta regionale

11L'Assessorato della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio esercita i poteri di accesso, di ispezione e di verifica necessari per compiere gli accertamenti e i controlli indispensabili per garantire l'applicazione della presente legge, nonché i relativi poteri sanzionatori

12Gli interventi realizzati previsti dal comma 6 e finanziati attraverso il contributo di soggiorno sono pubblicati nel sito istituzionale della Regione e resi disponibili, garantendo idonea visibilità, all'interno degli aeroporti e porti della Sardegna

13 Il contributo regionale di soggiorno sostituisce, nell'ambito del territorio regionale, l'imposta di soggiorno istituita dal d lgsl 14 marzo 2011, n 23 (121).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Francesco Sabatini, relatore.

SABATINI FRANCECSO (PD), relatore di maggioranza. Si esprime parere contrario su tutti gli emendamenti, tranne che sul numero 121 per il quale si invita al ritiro.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Presidente, credo che l'articolo 3 stia venendo meno a una delle soluzioni che avevamo approvato all'unanimità in questo Consiglio, di fatto una rimozione di un balzello antipatico e veramente pesante per le imprese della Sardegna.

I fatti dicono che la misura di riduzione dell'IRAP, un'imposta che incide pesantemente sui bilanci e sulla produzione, del 70 per cento ha fatto sì che tantissime aziende non chiudessero, ha fatto sì che avessero un rapporto con le banche di maggiore fiducia e di maggiore disponibilità anche da parte delle stesse, ha fatto sì che ci potesse essere una programmazione di impresa per un triennio facendo anche conto nel 2015, su un'imposta pagata al 30 per cento, una riduzione di imposta che, come qualcuno ha fatto osservare, non è stata di certo la soluzione per incrementare l'occupazione, certo è che ha contribuito a non far licenziare.

Voi invece volete venir meno a tutto questo, ve lo hanno detto in tanti dentro e fuori da questa Aula, più o meno esperti, più o meno capaci, siete sordi a questo tema, avete deciso di contrarre un mutuo per imprimere un metodo keynesiano al sistema economico del quale chissà quando vedremo i frutti, rinunciando invece a una misura che, se impostata anche a valere su quel mutuo, anche portata al di sotto ovviamente del parametro del 70 per cento, avrebbe certamente dato dei risultati differenti.

Avete detto che la ragione era insita nel Patto di stabilità. Io mi permetto di dissentire da questo approccio di metodo, perché la crisi in Sardegna è ancora presente, è ancora grave, e quindi sarebbe stato veramente opportuno chiudere il 2015 e valutare, anche alla luce del nuovo bilancio, quale sarebbe stata la reazione a questo balzello veramente così difficile da sopportare da parte delle aziende.

Dico ancora che vi abbiamo proposto varie soluzioni, vi abbiamo anche invitato, rispetto a una vostra scelta, quella riferita alle nuove imprese, a crederci ancora di più programmandola per un periodo superiore ai cinque anni, ai dieci anni, vi abbiamo proposto non in via definitiva, non è ammesso e si potrebbe incorrere in un'osservazione da parte del Governo, però, certo, avreste potuto dare alle nuove imprese, visto che ne siete così convinti, un periodo di più ampio respiro. Anche a questo avete deciso di non dare proprio nessun ascolto, e io spero che l'anno prossimo le imprese a cui state effettivamente togliendo questa opportunità non abbiano a che fare con problemi di bilancio, di chiusura o di certificazioni bancarie.

Quindi, Assessore, noi ovviamente su questo articolo siamo assolutamente contro la vostra impostazione, e riteniamo anche che siate venuti meno a un principio di continuità amministrativa, in quanto avete cambiato le regole del gioco in corsa, e questo, sono sicura, questo sì, penalizzerà notevolmente le nostre imprese. Per di più avete pronto che cosa?... Un ristoro? Un'alternativa?... No! Rimandate il tutto a una programmazione comunitaria, ai fondi comunitari ma, di fatto, di risorse pronte, certe, per contribuire a sanare le difficoltà delle imprese non ne avete destinato.

Quindi, Assessore, ne riparleremo tra qualche mese, spero di non dover veramente parlare di impatti negativi da subito per queste vostre scelte. avendo dimostrato tra l'altro di non voler accettare neanche qualche mite consiglio.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Luigi Crisponi. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Presidente, è certamente imbarazzante esaminare uno sconto che viene presentato al mondo delle imprese, quindi a tutta la filiera produttiva, quando è uno sconto all'insù, è uno sconto al contrario. Il mondo delle imprese vive, oramai dal 2008, una situazione di stasi e di difficoltà che ha disgraziatamente messo in ginocchio l'intero sistema produttivo regionale. Tutti gli indicatori di tutti i comparti: dall'artigianato, al commercio, ai servizi, fino al turismo, sono chiaramente tendenti al ribasso.

Ebbene, nella scorsa legislatura si era dato quel minimo di ristoro che era servito a far quadrare appena appena i conti del mondo produttivo, e li faceva quadrare nel modo più semplice; ovvero si consentiva un ristoro per le attività produttive che, al tempo stesso, tutelava l'elemento più ricercato da qualunque Giunta regionale: il lavoro, dando la disponibilità di quegli elementi che sono rappresentati invece dalle attività produttive.

Ebbene, nei confronti di queste attività produttive oggi si ripristina tout court, con un gesto, con uno sgarbo, con un'attività feroce, una percentuale di imposta che incide pesantemente sui bilanci e rimette in ginocchio quelle stesse imprese che avevano salutato con grandissimo favore le azioni poste in essere dalla giunta Cappellacci.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONELLO PERU

(Segue LUIGI CRISPONI.) Questa percentuale praticamente ci affossa, ci mette seriamente in difficoltà, e serve a poco dire che tutti gli indicatori sono al ribasso, e l'unico che invece trova il vantaggio negativo, potremmo dire, è proprio quello dell'aumento della disoccupazione, degli inoccupati, in modo particolare della disoccupazione giovanile, e ancora della filiera, dell'occupazione del mondo delle imprese femminili. Insomma, vedete che c'è uno scenario davvero difficile, uno scenario con il quale ci vorremmo rappresentare e rimettere in discussione con un'offesa di questo tipo.

C'è poi anche un elemento che a me fa davvero specie, è un emendamento che è stato richiamato anche poc'anzi nella presentazione del Presidente, l'emendamento numero 121 all'articolo 3. Io credo che questo emendamento, e bisognerebbe richiamare anche all'attenzione l'Assessore del turismo, che invece chiacchiera in un angolo, con un altro sindaco che sarebbe magari ben interessato, meriti non un passaggio semplicistico in occasione della finanziaria regionale, io credo che meriti un approfondimento serio, serrato, un'ampia discussione, proprio su un tema che è quello di un contributo che dovrebbe essere richiesto a dei cittadini non qualsiasi, ma a quelli che portano vantaggio tutto l'anno a favore delle imprese, a favore di tutto il sistema regionale: il mondo del turismo.

Il contributo che viene individuato con questo emendamento numero 121 è un contributo che merita un altro tipo di discussione, una discussione che deve essere affrontata semmai prima in Commissione, vanno valutate seriamente e attentamente tutta una serie di criticità, non ultima quella di carattere giuridico - legislativo. È stata affossata un'iniziativa di questo tipo a suo tempo, ricordo che nel 2006 venne varato un pacchetto di norme che dal 2006 al 2008 istituiva tassa di sbarco, imposta di soggiorno, tassa sul lusso, imposta sulla plusvalenza sulle seconde case, un pacchetto che venne sonoramente bocciato dalla Corte costituzionale dichiarandone l'illegittimità.

Io mi sono occupato, anche recentemente, di un tema così delicato, credo quindi che un tema di questo genere meriti di essere presentato non con un passaggio volante, nella disattenzione dell'Aula, nella disattenzione complessiva a, nella poca conoscenza anche della materia, ma in altri momenti, nei quali potremo certamente confrontarci apertamente, in sede di Commissione.

Se poi dovesse mai approdare alla discussione dell'Aula occorrerebbe una discussione franca, serrata, ma che naturalmente sapesse coinvolgere tutti coloro i quali oggi siedono in quest'Aula così importante, così rappresentativa per l'interesse dei sardi, che altrimenti sembrerebbe un passaggio sotto le gambe e sotto il naso degli stessi imprenditori e, soprattutto, degli stessi sardi, che ne sarebbero coinvolti minimamente, soprattutto rispetto alle destinazioni finali.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, ritengo che questo articolo meriti effettivamente un approfondimento, perché rappresenta un'inversione di tendenza rispetto a una delle scelte più importanti che sono state fatte nella precedente legislatura, cioè quella di intervenire in maniera drastica, decisa in uno dei pochi ambiti in cui la Regione può utilizzare la leva fiscale, mi riferisco all'IRAP. Non fu una scelta fatta senza pagare un prezzo, un prezzo comprensibile in materia di tagli, di rinunce da altre parti, però fu la scelta di utilizzare uno strumento che ha caratteristiche ben precise, cioè quello di essere democratico, nel senso che interessa tutti i soggetti che hanno le caratteristiche per poterlo utilizzare, quindi non clientelare, perché non postula la presentazione di domande, di richieste, di andare a perorare la causa presso questo o quell'Assessore, presso questo o quel funzionario.

È uno strumento che si applica in modo automatico, e tra l'altro il beneficio arriva immediatamente all'impresa per cui le motivazioni ovviamente, ça va sans dire, sono di copertura finanziaria, è evidente, però significa che si fanno scelte di altro tipo, significa che rispetto a una partita così importante, così delicata, un intervento di autentico sostegno all'economia, la Giunta regionale fa una scelta diversa. Poi su altre cose abbiamo visto che c'è stata maggiore tolleranza, sulle modalità di erogazione, di individuazione di soggetti beneficiari di determinati interventi, una serie di aspetti che avremo modo di sviscerare con maggiore dettaglio quando ci arriveremo.

In aggiunta a questo, un danno che il mondo imprenditoriale sardo riceve è quello del disorientamento, perché si tratta di misure che sono efficaci se c'è continuità, se non c'è accade un fenomeno simile a quello che si è verificato con il Piano casa. Il Piano casa i primi due anni non ha prodotto alcun risultato perché la gente non si fidava, e quando ha iniziato a entrare a regime, ad avere delle ricadute positive, quando questo processo ha iniziato a diventare virtuoso, la Giunta regionale decide di cancellare il Piano casa senza per di più sostituirlo con un altro strumento.

Adesso si stava verificando un fenomeno analogo: le imprese stavano incominciando ad apprezzare (chiariti tutti i problemi che ci sono stati anche con l'Agenzia delle entrate, con l'amministrazione finanziaria dello Stato eccetera) e a beneficiare di questo taglio dell'IRAP, la Giunta regionale interviene modificando, dal punto di vista quantitativo, ma anche dal punto di vista qualitativo, l'intervento.

Io ritengo che questo avrà ricadute terribili sul mondo imprenditoriale sardo che, come ha ricordato il collega Crisponi, oggi denuncia indicatori tutti negativi, non c'è un indicatore positivo, e la Sardegna non a caso è oggi il fanalino di coda in una lenta e timida ripresa che si comincia a vedere in altre parti d'Italia.

Rispetto al problema della tassa di soggiorno, di cui ha parlato con la consueta competenza e autorevolezza il collega Crisponi, a volte nel copiare, quando non si conoscono i problemi, si possono anche fare degli errori. Io vorrei associarmi pertanto all'invito del collega Crisponi ad affrontare con serietà e con attenzione, e dopo aver studiato attentamente i problemi, questioni così delicate. L'assessore Paci, anche opportunamente secondo me, quando si è parlato prima di Teatro lirico ha invitato tutti a una riflessione, perché stavamo parlando di una questione delicata, con implicazioni anche collaterali di una certa importanza. A maggior ragione io credo che su una partita così delicata, che ha riflessi diretti anche sul sistema dell'accoglienza, dell'ospitalità sarda, di quel po' di economia che ancora vive del turismo, ci voglia molta attenzione e molta cautela per evitare che si adottino norme che poi rischiano di avere effetti devastanti.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Ignazio Locci. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Presidente, mi rifaccio alle obiezioni già avanzate dai colleghi dell'opposizione. Il tema dell'IRAP ovviamente assume una grande importanza politica perché nello scorso mandato questa parte politica aveva scelto di fare una serie di sacrifici per tentare di ridare fiducia al mondo dell'impresa isolana e, come bene osservava il collega Cossa, in un momento in cui questo sacrificio della Regione, inteso come una spinta al mondo produttivo, iniziava a dare frutto, questo Governo regionale intende fare un passo indietro.

E non è sufficiente dire che le nuove imprese per i primi cinque anni saranno esentate, e non è ugualmente sufficiente dire che tutto sommato è la seconda aliquota più bassa di Italia. La fiducia per le imprese non è fatta solamente di aliquote, è fatta anche di segnali importanti come lo era quello dell'eliminazione totale dell'IRAP presa dallo scorso Governo.

Noi possiamo capire che nell'economia della presentazione degli emendamenti talvolta esageriamo, però su un tema come quello delle entrate diventa difficile non fare un riferimento, come l'emendamento richiamato dai colleghi Crisponi e dal collega Cossa, sulla cosiddetta tassa o contributo per l'ambiente e il paesaggio. Addirittura quando poi ci si pone come obiettivo quello di metterla a carico dei vettori aerei e navali allo sbarco di porti e aeroporti possiamo capire quale impatto, prima di tutto psicologico, possa avere sulle migliaia di persone che pensano o penserebbero di venire a trascorrere le loro vacanze in Sardegna. Noi, pertanto, avremmo voluto un passo più coraggioso e più deciso da parte di questa Giunta in questa materia delle entrate, e non invece un piccolo passo indietro rispetto alla riduzione dell'IRAP e addirittura un ritorno al passato, come è nella intenzione di qualche Gruppo di questa maggioranza.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Signor Presidente, io credo che questa norma sia una di quelle che caratterizzano la manovra. L'articolo 1 era il paradigma, questo reca uno degli assi portanti di questa manovra: la riduzione dell'IRAP. È una norma che comunque fa a pugni con l'introduzione della relazione illustrativa dell'assessore Paci, che sottolinea come la riduzione delle entrate sia dovuta a un basso livello di attività economica e, poi, fa di tutto per non dare sostegno alle imprese che questo gettito debbono produrre.

È una contraddizione che inficia anch'essa buona parte della manovra, oltre che creare notevoli problemi alle attività produttive, ed è questo, dicevo poc'anzi, uno degli elementi portanti della manovra: la scarsità di attenzione verso le imprese. Non lo diciamo noi, lo dice la quinta Commissione che è presieduta da un collega del centrosinistra, all'interno della quale c'è la maggioranza di centrosinistra.

La quinta Commissione ha puntato il dito contro la scarsità di risorse per le attività produttive e, soprattutto, sul fatto che la maggior parte delle risorse sono allocate a favore delle agenzie, degli enti, delle istituzioni pubbliche che si occupano in qualche modo di seguire le attività produttive; si tratta quindi di un novello dirigismo che vorremmo capire dove ci deve portare.

Questa scarsa attenzione è ulteriormente corroborata, nella sua dannosità, dall'incapacità di prorogare il Piano casa nei termini, nonostante le rassicurazioni che l'assessore Erriu più volte ha fornito a quest'Aula e non solo. Migliaia di progetti negli anni di vigenza della legge numero 4 hanno provocato ricadute economiche per centinaia di milioni di euro; in questi tre mesi purtroppo - purtroppo! - la filiera dell'edilizia allargata, che comprende decine di soggetti imprenditoriali e decine di categorie produttive, è completamente paralizzata o se continua a lavorare continua a farlo su progetti vecchi proposti in vigenza del vecchio Piano casa. Credo che sia stato un errore non prorogare il Piano casa così come noi chiedevamo, così come è un errore da matita blu il fatto che la riduzione dell'IRAP della Giunta Cappellacci sia cancellata con un colpo di pennarello.

In relazione poi alla norma che prevede, per i primi cinque anni di imposta, l'azzeramento delle aliquote IRAP, io credo che bisogna fare una riflessione sul campo di applicabilità, assessore Paci, perché al comma 2 viene sottolineato che "non si considerano nuove iniziative quelle che derivano da operazioni di fusione, scissione o da altre operazioni che determinano la mera prosecuzione di un'attività già esercitata".

Nel merito le chiedo, Assessore, se ha diritto all'esenzione una attività esercitata a Olbia che viene trasferita a Cagliari. Secondo me sulla base di questo comma 2 non ha diritto all'esenzione, e non averne diritto per un'impresa che si trasferisce a 250 chilometri di distanza mi pare che sia sperequante. Tra le altre cose non potrete voi con delibera di Giunta, sulla base dell'articolo 4, fare un'interpretazione additiva e quindi prevedere anche queste fattispecie.

Quindi io credo che l'Aula debba stimolare e condividere un emendamento verbale al fine di consentire a chi si trasferisce da Olbia a Cagliari o viceversa di fruire di questa esenzione IRAP per i primi cinque anni; diversamente sarebbe veramente una grande ingiustizia.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Oscar Cherchi. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, mi sembra che dopo una finanziaria di grande successo, quella che si è chiusa con l'annualità 2014, si sia fatto un grandissimo passo indietro, e questo mi lascia un po' perplesso perché onestamente, ormai da anni all'interno di quest'Aula, non riesco a capire quali siano le dinamiche del ragionamento interno all'Aula per poi trasformarlo in forma elettorale fuori dall'Aula.

Il verdetto delle scorse elezioni regionali ha detto no alla Giunta che governava e quindi alla maggioranza che governava la Regione e ha detto sì a un nuovo Gruppo, a una nuova maggioranza che, come è stata definita da poco dall'onorevole Arbau, non è una maggioranza coesa ma è un gruppo di persone che si sono unite con a capo un'unica persona riconosciuta che si chiama Francesco Pigliaru, attuale Presidente della Regione. Dico questo, perché?

Nella finanziaria dello scorso anno abbiamo dato in tutti i modi una risposta talmente importante al mondo delle imprese e delle attività produttive, arrivando quasi a cancellare un balzello che determinava un aggravio di costi nella gestione dell'attività stessa, e abbiamo perso le elezioni. Elezioni vinte da un'altra maggioranza, una maggioranza di centrosinistra che ha sempre fatto riferimento alle necessità del popolo, e questa maggioranza va contro le attività produttive, cioè cancella completamente quanto precedentemente deciso e dà solo a chi, nel corso del nuovo anno, aprirà una nuova attività, la possibilità di avere un eventuale esenzione, non considerando però come nuove iniziative produttive quelle che derivano da una trasformazione, eventualmente da una fusione, eventualmente da una scissione o da altre operazioni che determinano una mera prosecuzione di una attività già esercitata nel territorio regionale.

Questo Consiglio regionale d'altra parte produce leggi che si lasciano alla libera interpretazione, stavolta è stata chiara la volontà della Giunta regionale perché, come l'Aula si è ben resa conto, l'articolo 3 non ha subito da parte della Commissione alcuna modifica, ma permane nella versione integrale redatta dalla Giunta.

Dicevo, quindi con la paura di una eventuale interpretazione magari non corretta o in dubbio, che cosa si è deciso? Al comma 2 si è deciso di stabilire esattamente che solo ed esclusivamente le nuove attività produttive, le nuove imprese che si insediano nell'arco dell'anno hanno possibilità di un'esenzione dell'IRAP. Tutto il resto invece non ha possibilità, anzi per tutto il resto (così come sarà in qualche modo dichiarato con l'approvazione di questo articolo) sarà sicuramente una morte certa per buona parte delle aziende e delle imprese del nostro territorio, della nostra Regione, della nostra Sardegna. Quelle imprese che titolano oggi quella parte della competenza finanziaria che si è trasformata dall'industria. Voi sapete che non si chiama più industria, troviamo imprese perché così è stato deciso dalla Giunta.

Quindi tutto quello che farà parte del sistema produttivo legato all'idea di novità, di innovazione, di trasformazione, non avrà alcuna possibilità di avere un decurtamento del balzello dell'IRAP, perchè questa possibilità sarà offerta, solo ed esclusivamente, a coloro che (e non saranno sicuramente tantissimi) aprono una nuova attività. Credo sia davvero una discriminazione troppo grande, troppo importante da non gridarla all'interno di quest'Aula e, perché no, magari per riuscire ogni tanto a far capire all'esterno che quando si va a votare bisogna stare molto attenti.

PRESIDENTE. Prego i colleghi un po' di silenzio, per favore, c'è troppo brusio.

È iscritto a parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Presidente, signor Presidente della Giunta, colleghi, devo dire che questo articolo è un po' il cuore di questo documento finanziario, sul quale possiamo tirare le somme sul senso che la Giunta si è proposta di dare al prossimo esercizio finanziario. Io dubito che chiunque abbia mai messo piede in un'azienda, chiunque si sia mai preoccupato di un'azienda abbia definito l'IRAP meno che la tassa più odiosa, quella più incomprensibile, figlia di una stagione in cui la spesa pubblica ha invaso quasi tutti gli ambiti di sviluppo della nostra Nazione.

Credo anche che una tassa che aggredisce il cuore di un'azienda, i suoi asset, le risorse umane, sia quella su cui lavorare con maggiore lena perché il suo alleggerimento consenta finalmente - così come si dice nel dibattito nazionale da anni - nuovamente alla nostra economia di volare. Fu apprezzabile nel momento storico in cui si arrivò al primo profondo taglio dell'IRAP, nella scorsa legislatura, lo sforzo che tutte le parti politiche fecero per raggiungere questo risultato, sforzo che si sarebbe dovuto e si sarebbe probabilmente potuto fare anche in questa circostanza.

Mi rincresce non aver trovato le dispense con cui il Presidente della Regione anni fa mi ha istruito in materia di macroeconomia, però francamente non lo ricordavo keynesiano, francamente quella keynesiana era un'ipotesi che in quel momento si studiava come opzione più riferita ad altri momenti storici, ad altre vicende di sviluppo economico. Lo riscopro anni dopo proporre una soluzione che, a mio avviso, può calzare nel momento storico che stiamo vivendo ma che, salvo non accettare questo come un salto logico, mi porterebbe a pensare che proprio questo è lo strumento che si sarebbe dovuto accompagnare a una misura come quella dell'indebitamento.

Mi sarei aspettato in questo momento che maggiormente capaci di cogliere questa opportunità, venuta da un indebitamento della Regione, da un investimento strutturale, sarebbero state le imprese. Quelle imprese che hanno superato faticosamente la crisi, quelle imprese che nonostante tutto hanno resistito e oggi si affacciano a un'ipotesi di periodo di rilancio ancora perlomeno vive, se non proprio sane.

Colleghi, non riesco a spiegarmi perché una misura che avremmo dovuto tutti assieme, con sacrificio, ancora una volta cercare di sostenere, una misura che avrebbe potuto finalmente consentire alle aziende di cogliere questo momento, viene invece così fortemente ridimensionata, perché così ridotta di due terzi verrà sicuramente percepita come un forte ridimensionamento della volontà della Regione di agevolare le proprie imprese nella fase del rilancio, nella fase che assumiamo essere la fase del rilancio.

Questo perché? Perché abbiamo comunque sia esigenza di una quadratura di conti, perché stiamo sperimentando il pareggio di bilancio, ma senza però offrirne, di fatto, i benefici. A chi se non a chi ha dovuto magari modificarsi per affrontare questa crisi dovremmo rivolgerci? A chi se non a quelle aziende che hanno fatto un enorme sacrificio per arrivare a oggi, magari adattandosi al mercato, dovremmo rivolgerci? In questo io chiedo delle spiegazioni, chiedo perché, chiedo qual è il principio che ci ha condotto qui.

Non vorrei che fosse l'idea punitiva che spesso si associa alla trasformazione di un'azienda. Un'azienda spesso si trasforma, modifica se stessa per adattarsi alle condizioni di mercato, non è peccato! Un'azienda molto spesso ha l'esigenza di adattarsi e noi non possiamo, visto e considerato che hanno avuto il grande valore storico di superare questo momento, penalizzarle. Questo non è comprensibile. Ora, poiché dobbiamo, visto e considerato che la vostra responsabilità ci porta ad affrontare in questi termini questo momento, affrontarlo con questo spirito, noi ci siamo, vogliamo discuterne,ma siccome l'unico grande strumento di cui possiamo disporre in Sardegna è la creatività dei nostri imprenditori, un modesto capitale, ma è il valore delle nostre risorse umane, non possiamo rinunciare all'unico strumento che ci consente di valorizzarle.

Per questo, colleghi, vi chiedo di prenderci una pausa di riflessione proprio su questo, dimostriamo di sapere anche cambiare idea oppure modificarla in ragione di una proposta che vi viene fatta, rinunciamo ognuno a qualcosa, troviamo ognuno di noi uno spazio al quale sottrarre risorse per consentire alle nostre imprese di essere lo strumento del rilancio che noi proponiamo alla Sardegna.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Paolo Truzzu. Ne ha facoltà.

TRUZZU PAOLO (Sardegna). Presidente, visto che si parla di imprese e attività produttive vorrei iniziare l'intervento rivolgendo al Presidente, all'Assessore delle attività produttive e all'Assessore del bilancio una domanda dato che questa mattina, sui giornali, è stata data notizia del Piano Juncker e, quindi, degli investimenti previsti per la Sardegna e uno di questi riguarda in particolare il cavo Sardegna-Corsica. Nel merito vorrei capire se su questo la Giunta regionale è stata in qualche modo interpellata, se ha avuto una conversazione con il Governo e, quindi, se è d'accordo su questa ipotesi oppure non sia stata interrogata o, ancora, non sia d'accordo perché poi mi riserverò di fare un ragionamento su questo aspetto.

Io credo che questo articolo 3 rappresenti sostanzialmente l'antipasto che la Giunta ha voluto riservare alle imprese in questa finanziaria. Un antipasto che poi segue con il Capo terzo e devo dire che alla fine non è un buon pasto per le imprese e se non è un buon pasto per le imprese non è un buon pasto per nessuno perché sono le imprese che possono garantire, come ci ha ricordato più volte l'Assessore, lo sviluppo, la ripresa economica. Invece quello che noi oggi stiamo facendo è eliminare una riduzione di tassazione che avevamo disposto negli anni scorsi in Sardegna, unica regione in Italia che consentiva alle attività produttive di poter avere una riduzione su una tassa, come hanno detto i colleghi, tra le più odiose perché punisce chi crea occupazione in quanto si applica su ogni lavoratore che viene assunto.

Ora la Giunta e la maggioranza del centrosinistra dicono che in una situazione di fine dei vincoli del Patto di stabilità si poteva ragionare in maniera diversa e che il vantaggio riservato alle imprese sarde sarebbe quello di essere la Regione che ha l'IRAP più bassa. Questo dato ci porta un pochino più avanti rispetto agli altri ma non è un grande vanto.

Non è un grande vanto perché innanzitutto non sarà un'operazione in grado di attrarre nuovi investimenti e, quindi, far sì che nuove imprese possano stanziarsi in Sardegna allettate da una minore tassazione; questo perché, nel momento in cui si fa una valutazione dei costi e dei gap infrastrutturali che queste imprese devono sopportare nello stanziarsi in Sardegna, il saldo è inevitabilmente negativo.

Se, come ha detto qualcuno, ripensando il passato si può dire che non è stata una di quelle operazioni che ha fatto aumentare l'occupazione, è indubbio che è stata però una di quelle operazioni che non l'ha fatta diminuire perché, a fronte di una riduzione della tassazione, tante imprese hanno potuto mantenere i livelli occupazionali, mentre non so se riusciranno a farlo in questa condizione.

I dati economici di questi giorni sono infatti drammatici; se non sbaglio una settimana fa Confartigianato ci ha ricordato che nel corso degli ultimi anni in Sardegna hanno chiuso oltre 5 mila aziende nel settore dell'artigianato che, fra l'altro, è l'unico settore in controtendenza in Italia. Noi, invece, continuiamo a perdere aziende in questo settore. Oggi è stato pubblicato un altro studio nel quale, sostanzialmente, si sostiene che abbiamo il costo del denaro tra i più elevati in Italia e quest'anno è aumentato ulteriormente.

Questa notizia mi riporta anche a un altro dei provvedimenti che voi avete inserito che riguarda la riduzione dei fondi per i Consorzi fidi. Questo insieme di operazioni che state mettendo in campo ci fa pensare che siate, in qualche modo, nemici delle imprese; io capisco che la coperta fosse corta però la realtà è che questo è stato l'unico punto sul quale non è stato possibile individuare un'interlocuzione con la maggioranza, avviare un ragionamento per capire se si potesse in qualche modo intervenire per mitigare questo provvedimento e dare una risposta migliore alle nostre imprese.

La conseguenza, essendo in qualche modo nemici delle imprese e facendo un torto a chi oggi investe del denaro sul nostro territorio, è che siamo anche nemici del lavoro e non riusciremo a garantire quello sviluppo e quella crescita dell'occupazione che invece questa finanziaria, nelle parole stesse dell'Assessore quando parla di finanziaria di rigore e di sviluppo, si propone di fare.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Efisio Arbau. Ne ha facoltà.

ARBAU EFISIO (Sardegna Vera). Presidente, l'argomento ci divide, anche abbastanza, perché sull'IRAP nei territori ho riscontrato in questi giorni molta attenzione al fatto che le iniziative in campo non siano come quelle dell'anno scorso. Come abbiamo già detto in discussione generale, per poter fare un intervento identico a quello dell'anno scorso servivano molti milioni di euro, milioni di euro che in questo momento noi non abbiamo e che, onestamente, dobbiamo riconoscere di non avere.

È stata affrontata sia in Commissione che in discussione generale un'ampia discussione sull'argomento, però non ho sentito onestamente da parte dell'opposizione rimarcare con orgoglio il fatto che l'aliquota ordinaria dell'IRAP sia la più bassa in Italia. Non ci sono altre imprese, altre imprese italiane che pagheranno meno delle sarde, questo è un dato di fatto importantissimo.

(Interruzione della consigliera Alessandra Zedda)

(Segue ARBAU) L'onorevole Zedda giustamente mi ricorda che le province di Bolzano e Trento hanno qualche punto in meno, è vero, però parliamo di una Regione, il Trentino Alto Adige, a Statuto speciale ma che ha altre dinamiche rispetto al confine.

Dicevo quindi che noi abbiamo l'aliquota ordinaria più bassa in Italia e tra l'altro abbiamo previsto per le nuove imprese l'azzeramento dell'IRAP per cinque anni. Questa iniziativa deve essere valorizzata da questo Consiglio regionale perché non è di poco conto avere messo su delle azioni per cercare di favorire le iniziative private.

Voglio inoltre sottolineare (io ero consigliere regionale nella scorsa legislatura quando è stata ideata la misura dell'IRAP) che la misura dell'IRAP è stata ideata da Gian Valerio Sanna, da Franco Sabatini, da Giuseppe Cuccu, e potrei citare qualcun altro, che hanno ideato lo strumento e lo hanno proposto, comportandosi quasi da stalker, alla Giunta dell'allora presidente Cappellacci insistendo continuamente, indicando i capitoli sui quali intervenire per recuperare le risorse indispensabili, individuando questa misura perché era necessaria in un momento di vigenza del Patto di stabilità, non avendo altre condizioni per poter spendere.

Questa è la realtà. Oggi abbiamo la coperta corta e quindi è necessario fare delle scelte; la scelta è quella di tenere la più bassa aliquota ordinaria d'Italia, sgravare le nuove imprese e cercare di trovare delle entrate sempre maggiori. A riguardo mi fa molto piacere vedere che tra gli emendamenti della Giunta c'è quello per rimettere in moto il meccanismo relativo alla zona franca doganale; con l'intervento su Cagliari free zone ripartiamo con coraggio, però credo che sia necessario che ci riconosciamo almeno quello che facciamo.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gianluigi Rubiu. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (UDC). Presidente, colleghi, Assessore, l'imposta IRAP è indubbiamente l'imposta più antipatica che l'impresa possa pagare, è un'imposta ormai diciottenne, è nata nel '97, sulla quale le Regioni possono in qualche modo legiferare e decidere quanto far pagare a queste imprese. In realtà noi, in Sardegna, potremmo anche preoccuparci poco di questa tassazione, perché se consideriamo il numero delle imprese e la percentuale di moria, è evidente che beneficiamo veramente poco di questo introito.

L'IRAP, come sappiamo, si paga dopo aver determinato il guadagno dell'anno di riferimento, più precisamente il valore della produzione netta, detto in termini molto più spiccioli "la differenza tra entrate e uscite", in alcuni casi questo valore è pari a zero. Questo per dire che cosa, Assessore? Che riteniamo che sia quasi una provocazione per le imprese sarde aumentare l'IRAP. In questo momento noi alle imprese sarde dovremmo dare speranza, dovremmo dare ottimismo e soprattutto dovremmo cercare di tendere una mano per facilitare e attrarre nuovi investitori, attrarre la creazione di nuove imprese, soprattutto fare una cosa che per noi, per la politica, per voi maggioranza è in questo momento fondamentale: creare lavoro, e il lavoro sicuramente non lo creiamo tassando quelle poche imprese con redditi veramente bassi.

Ci siamo scandalizzati, ci siamo indignati e abbiamo fatto le battaglie per l'IMU che è un'imposta per i terreni agricoli a livello nazionale, e adesso che in questo momento noi, noi Regione Sardegna, abbiamo la possibilità di modificare l'IRAP che cosa facciamo? Un regalo ai nostri concittadini, ai nostri conterranei: aumentiamo l'IRAP. Assessore ritengo che questo non sia il metodo giusto, soprattutto se proposto da un'economista come lei, per cercare di attrarre investimenti e creare nuovi posti di lavoro, credo che questa sia la strada sbagliata.

Io glielo dico veramente col cuore: rivediamo questa norma, Assessore, riteniamo che non sia giusta soprattutto nei confronti di quegli imprenditori che tutti i giorni affrontano un mercato sempre più difficile, che tutti i giorni si scontrano con le situazioni di difficoltà legate alla nostra insularità, ai nostri fattori climatici e ad altri fattori.

Mi rivolgo anche all'assessore Piras. Assessore, lei ha fatto una scelta coraggiosa nel bilancio rinunciando alla voce "industria", chiamandola "impresa" e cercando nel bilancio di sostenere appunto le imprese; in qualche modo cerchi allora di difendere le imprese, lei le rappresenta e anche nel suo bilancio ha ripetutamente scritto "creare nuove imprese", "creare le infrastrutture", "creare le condizioni perché queste imprese si sviluppino", con l'aumento dell'IRAP credo che invece voi, maggioranza, non facciate altro che dare la mazzata finale alle imprese. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, intanto io, lo dico senza infingimenti, apprezzo il collega Efisio Arbau che dai banchi della maggioranza è l'unico ad avere in qualche modo messo la faccia nel difendere un operato che è davvero indifendibile. Non fosse altro perché (e capiamo il senso di imbarazzo che viene dai banchi della maggioranza, e soprattutto del PD), scriveva sul sito l'allora Capogruppo, all'indomani dell'approvazione di quella norma che prevedeva la riduzione del 70 per cento dell'IRAP in Sardegna: "È periodo di bilanci per le società e si avvicina il periodo delle dichiarazioni per tutte le altre imprese, e quindi del calcolo delle imposte".

Continuava dicendo: "Tra queste c'è un'imposta malefica che è l'IRAP; dico malefica perché, non voglio essere troppo tecnico, tassa il costo del lavoro e il costo dei finanziamenti, cosa assurda in periodo di disoccupazione e mancanza di liquidità. Per capirci, un costo lordo annuale pro capite di circa 30.000 euro, stipendi più contributi, corrispondono a poco più di 1000 euro di IRAP per dipendente, fatte le dovute moltiplicazioni". Pomposamente quindi si attribuiva il merito di essere stato promotore e difensore della riduzione quindi quando il commercialista avrebbe detto ai suoi clienti che avevano risparmiato il 70 per cento delle imposte IRAP, i clienti contenti, essendo prossime le elezioni avrebbero messo una bella "X" sul simbolo del Partito Democratico.

Noi oggi allora diciamo a tutti i cittadini sardi che sappiano dove mettere queste "X" quando si andrà alle elezioni, se è vero come è vero che oggi si rimangiano completamente quello deciso e approvato appena un anno fa, come se i problemi della disoccupazione, dei costi della produzione sui quali grava l'IRAP, gli effetti devastanti di una crisi in atto si fossero come d'incanto risolti.

Colleghi, è questa la questione che è tutta politica, di scelte politiche che voi avete voluto operare, perché vi siete rimangiati tutto quello che avevate sbandierato nel corso soprattutto dell'ultimo anno, assumendovi anche i meriti e oggi, con un colpo di spugna, cancellate una delle innovative, più importanti soluzioni che tutto il sistema economico, produttivo, dal mondo dell'agricoltura ai liberi professionisti, aveva salutato con favore nella nostra Regione.

A fronte del fatto che il sistema delle imprese soffre, che il sistema delle imprese oggi ha necessità di strumenti che allevino soprattutto il carico dei costi della produzione, voi fate un'operazione completamente inversa riportando dal 70 al 25 per cento la riduzione di questa tassa che, ricorderete, era definita "imposta rapina", a carico di chi comunque dovendone sopportare le conseguenze nefaste l'ha sempre avversata.

Ecco perché non ci convincete, ecco perché su questo, badate, io consiglio anche i consiglieri colleghi dell'opposizione, non pensiamo di chiedere assolutamente il voto segreto! Perché non vorrei che con i giochini del voto segreto qui si facesse un'operazione di corresponsabilità, noi dobbiamo lasciare la responsabilità di questa scelta tutta al centrosinistra e a questa Giunta regionale.

Il sistema produttivo sardo, il sistema agricolo e i professionisti debbono sapere che non avranno più nel 2015 quell'effetto che già avevano potuto sperimentare per l'esercizio passato. E questo è l'effetto di una scelta davvero che noi non condividiamo, Assessore, e glielo abbiamo detto in tutte le salse. E non la condividiamo perché avete contratto un mutuo di 700 milioni dividendolo, perché di dividendi si tratta, su una quantità incredibile di capitoli di bilancio, ma avete dimenticato il capitolo di bilancio del sostegno al sistema delle imprese.

Questo è grave in un momento in cui questo sistema avrebbe necessità di essere sostenuto, addirittura avremmo voluto che quel 70 per cento diventasse il cento per cento, questa sì che sarebbe stata un'operazione e questo sì che avrebbe consentito anche a noi veramente di chinare la testa di fronte a una iniziativa che avrebbe dimostrato coraggio e determinazione. Siamo invece alle solite, alle illusioni, alle promesse, agli annunci, poi nei fatti state utilizzando la leva dell'imposizione e soprattutto la state utilizzando nel modo sbagliato e nel momento sbagliato, ecco perché noi voteremo contro.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Io penso che ci siano due risultati che rimangono, dopo la discussione e l'approvazione della finanziaria, l'IRAP per le imprese in Sardegna è la più bassa d'Italia in modo permanente: 2,93, quella più vicina è la provincia autonoma di Bolzano con il 2,98. Non è che ci possa essere discussione, abbiamo in Sardegna in modo permanente, per sempre, con certezza, l'IRAP più bassa di tutta Italia per le nostre imprese. Secondo, abbiamo un azzeramento dell'IRAP per tutte le nuove imprese per un periodo di cinque anni, perché non sette e non dieci? Perché la giurisprudenza è concorde nel dire che 5 anni sono il limite oltre il quale si crea disparità tra le imprese e quindi non è più una impresa nascente che ha tutte le giustificazioni per essere accompagnata ma diventa un elemento di discriminazione.

Quindi abbiamo fatto il possibile e lo stiamo facendo aggiungendo il nostro intervento a un intervento nazionale che, per la prima volta in Italia, ha individuato la detrazione dall'imponibile del costo del lavoro per tutti i lavoratori a tempo indeterminato. Un intervento che ovviamente cambia da impresa a impresa perché dipende dalla struttura occupazionale delle singole imprese ma che mediamente viene calcolato intorno al 30 per cento, per qualche impresa sarà di più, quelle che hanno chiaramente un maggior peso dell'occupazione e quelle che hanno una maggiore percentuale di lavoratori a tempo indeterminato.

Questa è la realtà, dopodiché sono d'accordo che in un mondo ideale avremo l'azzeramento di tutte le tasse però in questo mondo ideale poi abbiamo maggiori difficoltà a coprire gli interventi che vengono richiesti per favorire lo sviluppo, per coprire una serie di spese delle quali in quest'Aula in questi giorni stiamo parlando e continueremo a parlare. Alcune parti della società nel dibattito accusano questa Giunta di essere troppo vicina alle imprese, me lo sono sentito dire troppe volte, dicono: "Voi siete totalmente dalla parte delle imprese, non c'è Piano straordinario del lavoro, eccetera".

Allora noi cerchiamo di mantenere un equilibrio; io penso che l'occupazione la facciano le imprese, io penso che in un sistema di mercato qual è quello in cui viviamo la buona salute, la crescita delle imprese sia un elemento essenziale per lo sviluppo; siamo quindi vicini alle imprese, faremo di tutto per definire strumenti finanziari, di intervento e di incentivi, ma direi di più, cercheremo di costruire quell'ambiente complessivo di semplificazione delle norme che serve alle imprese per svilupparsi e per crescere, in questo momento anche attraverso questa manovra sull'IRAP stiamo dando certezze, dopodiché è chiaro che, l'ho già detto prima, se uno riesce nel corso degli anni a intervenire ulteriormente per abbassare queste tasse, ma per abbassare anche altre tasse che riguardano le famiglie, che riguardano i cittadini, certamente ci muoveremo in questa direzione però, ahimè, abbiamo anche a che fare con i vincoli di bilancio, con la necessità di coprire una serie di spese per lo sviluppo.

Chiudo dicendo quello che ho detto all'inizio: in Sardegna le nostre imprese hanno l'IRAP più bassa di tutta l'Italia e questo è un risultato importante.

PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 66, 499 e 619 uguali.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SABATINI FRANCESCO (PD), relatore. Presidente, intervengo solo per rispondere brevemente al Capogruppo di Forza Italia, l'onorevole Pittalis. Io non ho timore a dire che mi ero battuto con grande determinazione per l'abbattimento dell'IRAP, però voglio dire che soprattutto non dobbiamo dimenticare in quale contesto nacque quell'idea, noi eravamo in una situazione in cui le risorse non erano spendibili per un Patto di stabilità che ci consentiva solo ed esclusivamente di fare presìdi sugli stanziamenti, quindi in quel momento decidemmo di tagliare l'IRAP perché era inutile introiettare una tassa che poi non ci consentiva di essere spesa.

Oggi siamo di fronte a un numero alto di imprese che chiudono, le imprese che chiudono sono sempre di più, in questi anni hanno chiuso un numero indescrivibile di aziende, non perché avevano una tassazione alta ma perché non hanno avuto la possibilità di lavorare; noi oggi facciamo una scelta che si può condividere o non condividere, utilizzare quelle risorse per finanziare opere pubbliche, così come stiamo contraendo il mutuo per finanziare opere pubbliche, così come la Giunta ha lavorato in questi primi mesi per sbloccare tutte le opere pubbliche che erano bloccate in questi anni a partire da quelle che erano bloccate all'interno di Abbanoa per la non attuazione del Piano triennale di opere sul sistema idrico potabile.

Questa è una scelta, oggi siamo in condizione di spendere tutte le risorse che abbiamo a disposizione perché siamo privi di vincoli di Patto di stabilità e noi abbiamo scelto di recuperare quelle risorse tenuto conto, così come bene ha detto l'assessore Paci, che i provvedimenti approvati dal Governo nazionale, sommati ai nostri provvedimenti, rendono la tassa IRAP ancora una volta la più bassa d'Italia nella nostra Regione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Paolo Truzzu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TRUZZU PAOLO (Sardegna). Presidente, innanzitutto voglio dire al collega Sabatini che la Giunta e la maggioranza non sono intervenute per sbloccare tutte le opere, diciamo che ne hanno bloccato alcune e sbloccato altre perché, è un ragionamento un po' diverso, con alcuni artifici amministrativi siete riusciti a creare dei miracoli in alcune zone della Sardegna.

Detto questo, avevo chiesto sia all'assessore Paci che all'assessore Piras, Presidente, se questo benedetto raddoppio del cavo fra la Sardegna e la Corsica per l'energia è considerato dalla Giunta regionale un'opera strategica o meno oppure se è considerata tale solo dal Governo nazionale. Vorrei capire.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Oscar Cherchi. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, io voterò a favore della soppressione dell'articolo 3 in quanto, onestamente, se fossimo insieme a degli amici al bar chiacchierando, avremmo sicuramente commentato l'intervento dell'Assessore come inascoltabile! Come può la Giunta intervenire a difesa di una norma che crea problemi e difficoltà e sarà sicuramente un altro balzello in più per le imprese e le aziende produttive, dichiarando che l'aliquota dell'IRAP è la più bassa di tutta Italia? Siamo contenti, e beh!, risponderebbe l'altro amico seduto con me al bar, e quindi, il 70 per cento non glielo dobbiamo comunque togliere, significa questo?

Questa è la giustificazione che darà la Giunta, solo ed esclusivamente perché poi non si sa dove andare a prendere, eventualmente, altre risorse per altri tipi di investimenti o chissà come, e lo vedremo poi nel resto della finanziaria, per coprire magari l'indebitamento dei mutui che state contraendo, questa è la risposta che vogliamo dare ai sardi?. Onorevole Sabatini, questa è la sua giustificazione pur di dare una risposta o per lo meno pur di andare in linea con la proposta della Giunta? Se questa è la sua posizione, se questa è la posizione della maggioranza l'importante è che la Sardegna lo sappia, che tutti i sardi capiscano che quando mettono una croce sappiano dove stanno andando, che sarà la croce della loro vita.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (Psd'Az). Presidente, l'onorevole Cherchi è stato molto efficace, io annuncio il convinto voto contrario del nostro Gruppo all'articolo 3. Io credo che l'ambizione di qualunque amministrazione di qualunque livello sia di avere in mano la leva fiscale, perché con la leva fiscale eserciti quel potere, quella politica a favore o a sfavore o comunque eserciti sicuramente una pressione o alleggerisci una pressione nei confronti degli amministrati in maniera efficace e autonoma.

Forse ha ragione Renzi quando dice che le Regioni sono da eliminare, perché nel momento in cui si ha una leva fiscale, si ha la possibilità di dimostrare che possiamo non applicare delle tasse, bene, la Giunta regionale che fa? Aumenta la tassa regionale che era già stata ridotta. E tutto questo avviene dopo annunci roboanti, strombazzati sul giornale, di accordi con il Governo che porterebbero in Sardegna centinaia di milioni di euro, 300 milioni di euro in più, a ogni titolo di giornale compaiono 300 milioni di euro in più. Viene da chiedersi: che fine hanno fatto se non sono serviti nemmeno a confermare una riduzione d'imposta che era stata faticosamente raggiunta, faticosamente accordata alle imprese?

Il piano regionale di sviluppo è intriso di tantissimi riferimenti alle imprese: aiutare le imprese, consentire alle imprese di vivere meglio, consentire alle imprese di poter creare occupazione, ebbene nel momento in cui si poteva e si doveva confermare una riduzione d'imposta alle imprese l'unica leva fiscale che viene usata dalla Giunta regionale è quella di aumentare l'imposta regionale sulle attività produttive. Credo che sia la dimostrazione di un totale fallimento della politica che questa Giunta intende applicare nei confronti delle imprese.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, io intervengo molto brevemente solo per una puntualizzazione. Il collega Sabatini ha correttamente ricordato come sono andate le cose, ma ricorderà che anche allora, che non c'erano risorse disponibili, abbiamo fatto un'operazione attingendo le risorse dal Fondo sanitario nazionale, parte corrente, con l'intesa di fare una manovra di assestamento per rimettere quelle risorse. Questo ha provocato, perché poi avete assunto voi la responsabilità di governo, quei problemi che oggi ci sono perché, dati obiettivi, le aziende sanitarie si ritrovano con delle risorse in meno proprio per effetto della manovra che era stata fatta allora.

Ho fatto questa considerazione per riportare le cose al loro giusto verso, perché a chi si nasconde dietro scuse dicendo che oggi la situazione è cambiata, rispondo che la situazione oggi è come quella di ieri, si tratta di avere più coraggio e più determinazione nell'affrontare situazioni come questa.

E poi approfitto della presenza dell'assessore Erriu perché apprendiamo dalle agenzie di stampa, Assessore, che lei ha annunciato che il 27 di questo mese, cioè venerdì prossimo, arriverà in Aula la discussione della riforma del sistema degli enti locali. Non vorrei che anche questo fosse come l'annuncio sul Piano casa, che dovevate approvare a novembre, oppure io non ho avuto contezza che un provvedimento sia stato addirittura trasmesso al Consiglio regionale, ma neppure in Commissione; ci chiarisca poi se ha tempo di che cosa parlate. Non vorrei che si interrompessero i lavori della finanziaria perché dobbiamo dare una corsia preferenziale alla sua riforma che il Consiglio non conosce.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Efisio Arbau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ARBAU EFISIO (Sardegna Vera). Presidente, molto brevemente giusto per entrare nell'argomento al contrario di come fate dall'opposizione e rimarcare coerenza. Se uno fosse coerente questo emendamento per la soppressione dell'articolo dovrebbe essere ritirato, perché da zero a quello che è previsto in finanziaria meglio quello che è previsto in finanziaria, mentre voi con questo voto volete dire zero alle imprese, a tutte le imprese, perché noi stiamo prevedendo l'esenzione per le imprese per i primi cinque anni mentre voi state dicendo di no.

Non lo faccio mai, ma sto utilizzando l'argomento al contrario per dire che se rincorriamo questi argomenti è evidente che non ne usciamo, ragioniamo sulla sostanza delle cose e sul fatto che in questo momento ci possiamo permettere questo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Presidente, dichiaro il voto a favore naturalmente dell'emendamento soppressivo dell'articolo 3. A me fa sorridere il fatto che in tutte le iniziative che la Giunta vuole portare avanti si parli sempre di rilancio dell'economia, nonostante che in Aula siano presenti tanti liberi professionisti e tanti uomini di impresa che quotidianamente hanno sofferto le vicende che l'economia mondiale ha sofferto e trasferito anche in casa nostra.

Si sappia che la base imponibile dell'IRAP agisce anche dove c'è un rosso, anche quando si perde e quindi noi stiamo mettendo le imprese nella condizione di andare direttamente verso il fallimento, non c'è un elemento che gli possa dare un aggancio di sicurezza. È pensabile immaginare un percorso con il quale noi soffochiamo le imprese? La Regione vuole comportarsi esattamente come Dracula perché, praticamente, sta aggredendo per succhiare il pochissimo sangue che è rimasto nelle vene e nel corpo delle attività di imprese e dei liberi professionisti.

È impensabile continuare con una strategia che non sappia guardare seriamente, onestamente e anche obiettivamente quello che è stato fatto nel passato; un passo indietro a volte è benefico e porta vantaggio a tutti. Invece in modo indiscriminato non si vuole ascoltare le valutazioni che propongono gli altri. Quindi inevitabilmente per quanto mi riguarda do il mio voto favorevole all'emendamento soppressivo dell'articolo 3.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ugo Cappellacci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPPELLACCI UGO (FI). Presidente, il signor Antonio è un imprenditore che opera nel cagliaritano e che, come tanti imprenditori, ha il coraggio e l'eroismo di alzare tutte le mattine la serranda della propria impresa. E questo imprenditore, Assessore, avrebbe il piacere di conoscerla perché quando ci siamo trovati a discutere di imposte ed è venuto fuori che con le nuove norme la sua impresa dovrà pagare un'imposta IRAP superiore a quella dell'anno precedente di circa, nel caso specifico, 6 mila euro, il signor Antonio si è lamentato.

Io mi sono permesso di dire al signor Antonio: "Ma guardi che comunque in Sardegna lei paga l'IRAP più bassa d'Italia". E il signor Antonio mi ha detto: "Mi scusi, io dovrei essere contento perché sto pagando l'IRAP più bassa d'Italia e pago 6 mila euro in più dell'anno scorso. Dottore, ma me lo presenta questo scienziato che ha inventato questa norma?". Allora, il signor Antonio la vorrebbe conoscere, assessore Paci, coglierà lo spirito e cercherà di soddisfare il desiderio e il piacere per questo imprenditore di fare la sua conoscenza.

Nel frattempo, vorrei dire ad Arbau che è evidente che quell'emendamento aveva la funzione di sollevare la questione per tornare all'impostazione precedente, che era quella di un abbattimento del 70 per cento, e all'assessore Paci e alla Giunta che forse, prima di reperire le risorse aumentando le imposte, si poteva per esempio intervenire, ma purtroppo non oggi temo, si doveva fare ieri, per cercare di recuperare e intercettare le risorse del Piano Juncker, alle quali, se dimostrata la valenza della Sardegna e il divario infrastrutturale che la distingue dalle altre regioni d'Italia, avremmo avuto diritto anche noi, e per dimostrarlo forse bastava semplicemente presentare uno studio, che la Giunta precedente aveva commissionato e che dimostra quel divario infrastrutturale, uno studio che era stato affidato al Crenos, e del quale probabilmente lei, se va a rivedersi le carte, forse potrà trovare traccia.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Presidente, apprezzo il tentativo del difensore d'ufficio, collega Arbau, che sembra quasi invocare un patteggiamento: collega, non tema, se per caso la coscienza vi portasse a votare l'emendamento soppressivo, noi saremo in grado di condividere qualunque ulteriore emendamento voi vogliate proporre e che non metta così violentemente le mani nelle tasche delle imprese sarde.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Presidente, non era mia intenzione intervenire, si dice sempre così, però sono stato sollecitato in tal senso da alcuni interventi dei colleghi di opposizione. Colleghi che sembrano venire dalla luna come sembra che tutti i signor Antonio della Sardegna non aspettino altro che di rivedere il presidente Cappellacci gestire la sorti della nostra isola, tanto è vero che poi il risultato è stato un altro. Perché il risultato è stato una politica di imposizione leggera, così come notevoli le tasse che sono state levate ai cittadini della Sardegna, tanto è vero che l'economia è cresciuta a dismisura e noi siamo qua a contenere l'economia che è cresciuta tantissimo.

Sull'IRAP si è detto che l'altra volta era stato predisposto un emendamento sostenuto da noi del centrosinistra, che siamo stati portatori di questa idea e l'abbiamo sostenuta fino in fondo, sapendo che era una misura una tantum, tanto è vero che il 70 per cento costava un sacco di milioni di euro; era una misura che avevamo disposto a favore sia delle imprese che degli enti locali, consapevoli del fatto che fosse una misura una tantum e avevamo, come dire, lavorato tanto per fare un provvedimento come quello.

I risultati di quel provvedimento, al di là del signor Antonio (certamente è innegabile il fatto che se uno ha lo sgravio del 70 per cento piuttosto che del 25 per cento o del 35 come dirò adesso ha un beneficio maggiore), i risultati dei dati che abbiamo dicono una cosa completamente diversa della Sardegna, e quindi occorre prevedere oltre le misure di risparmio e sulle tasse, che devono essere contenute, anche misure di rilancio dell'economia, perché se non rilanciamo l'economia non ci sarà nessuno più che dovrà avere il beneficio dello sgravio poi dell'IRAP.

Noi abbiamo reso permanente, lo ha detto l'Assessore e voglio ribadirlo, lo sgravio del 25 per cento; a questo va sommato il 10 per cento nazionale, e siamo al 35 per cento, a questo va sommato lo sgravio per le nuove imprese per cinque anni, non di più, e anche questo è stato raccontato molto bene, ma non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire.

Per cui una misura una tantum che non aveva futuro, non aveva speranza, è stata tradotta in questo momento della metà rispetto a com'era prima, con l'idea di studiare misure nuove nei prossimi anni, magari nuove risorse da investire e verificare di inserire nel bilancio della Regione. Per il momento io credo che il rispetto di una misura una tantum e l'idea di lanciare una proposta che dura nel tempo sia una cosa totalmente diversa che merita rispetto più di quanto i colleghi di opposizione siano in grado non di percepire, perché lo percepiscono, ma di ammettere in quest'Aula e anche fuori, perché lo utilizzano come strumento di propaganda, secondo me, in maniera bieca e non utile, anche con cadute di stile che è meglio neanche riprendere.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, neanche io volevo reintervenire ma il collega Cocco mi ha stimolato. Io voglio semplicemente sottolineare che indubbiamente c'erano problemi di copertura finanziaria, ma parlare di misura una tantum per una misura fiscale mi sembra sinceramente una cosa senza senso. Queste misure sono efficaci se sono strutturali, se no le imprese non fanno neanche in tempo ad accorgersene. Ecco perché era importante quell'iniziativa ed ecco perché era importante reperire le risorse anche per ripeterla per un certo numero di anni, perché se no diventano misure inefficaci.

L'intervento una tantum si può fare per una scuola materna oppure per una casa per gli anziani, come ne troviamo in questa finanziaria, interventi una tantum utilizzando la leva fiscale hanno un senso se vengono utilizzati per un numero di anni tale da permettere alle imprese di percepirne i benefici, perché se no mettiamo nel nulla anche quello che è stato fatto l'anno scorso.

La verità è un'altra, la verità è che c'è una impostazione totalmente diversa da parte di questa maggioranza rispetto al mondo produttivo, la verità è che si intende continuare a percorrere logiche di tipo assistenziale che sono quelle che hanno portato la nostra isola a questa situazione. Per cui è inutile parlare di Agenzia sarda delle entrate, ogni tanto viene fuori ancora dopo che si è firmato un accordo che cancella alla radice la possibilità di un'Agenzia sarda delle entrate, ogni tanto spunta fuori qualche anima bella che ritira fuori questo problema, è inutile parlare di sostegno alle imprese sotto forma di contributi, tutti quei meccanismi perversi che hanno portato le imprese a morire di burocrazia, quando poi si cancella l'unico provvedimento serio di sostegno alle imprese che è quello fiscale, ripeto, nei ristretti margini che questa leva la Regione sarda può utilizzare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS Pietro (F.I.). Presidente, ritiro la richiesta di votazione nominale degli emendamenti.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare, metto in votazione gli emendamenti numero 66, 499 e 619 uguali. Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non li approva alzi la mano.

(Non sono approvati)

Metto in votazione l'emendamento numero 824. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione gli emendamenti numero 88, 169 e 651 uguali. Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.

(Non sono approvati)

Metto in votazione gli emendamenti numero 89, 170 e 652 uguali. Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.

(Non sono approvati)

Metto in votazione gli emendamenti numero 87, 171, 500 e 655 uguali. Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.

(Non sono approvati)

Metto in votazione gli emendamenti numero 172 e 656uguali. Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.

(Non sono approvati)

Metto in votazione gli emendamenti numero 173 e 501 uguali. Chi li approva alzi la mano (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.

(Non sono approvati)

Metto in votazione gli emendamenti numero 177, 502 e 657 uguali. Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non li approva alzi la mano.

(Non sono approvati)

Metto in votazione l'emendamento numero 251. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione gli emendamenti numero 252 e 822 uguali. Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non li approva alzi la mano.

(Non sono approvati)

Metto in votazione l'emendamento numero 254. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione gli emendamenti numero 253, 505 e 821 uguali. Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non li approva alzi la mano.

(Non sono approvati)

Metto in votazione l'emendamento numero 46. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

L'emendamento numero 257 è inammissibile così come gli emendamenti numero 504 e 258

Metto in votazione l'emendamento numero 819. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 818. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 817. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 816. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 815. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione gli emendamenti numero 820 e 823 uguali. Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non li approva alzi la mano.

(Non sono approvati)

Metto in votazione l'emendamento numero 814. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 813. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'articolo 3.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 3.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Manca Gavino ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Oppi - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 55

votanti 55

astenuti 0

maggioranza 28

favorevoli 33

contrari 22

(Il Consiglio approva).

È in votazione l'emendamento numero 121

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO GANAU

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Su questo emendamento c'era un invito al ritiro, vorremmo sapere se verrà ritirato.

PRESIDENTE. Onorevole Busia, intende ritirare l'emendamento?

Ha domandato di parlare la consigliera Anna Maria Busia. Ne ha facoltà.

BUSIA ANNA MARIA (Centro Democratico). Presidente, lo ritiro, però intendo fare una dichiarazione, non per altro, Presidente, perché nell'ambito certamente, mi auguro, della dialettica che si è scatenata soprattutto nella discussione dell'articolo 3, sono stata chiamata a rispondere direttamente della serietà dell'approccio che è stato utilizzato per la predisposizione di questo emendamento. Mi riferisco agli interventi, relativi all'articolo, che sono stati fatti dall'onorevole Cossa e dall'onorevole Crisponi.

Serietà in riferimento al fatto che sarebbe stato il nostro, il mio atteggiamento, nella predisposizione dell'emendamento poco serio, perché… c'è troppo chiasso, gradirei che almeno l'onorevole Cossa e l'onorevole Crisponi seguissero… accusare di poca serietà se si riporta anche male il titolo di un emendamento fa capire quanto sia stata approfondita la lettura; se si parla, come ha fatto l'onorevole Cossa, di emendamento che introduce la tassa di soggiorno, che invece noi abbiamo chiamato "contributo regionale per l'ambiente e il paesaggio", ripeto, questo fa capire quanto profonda è stata l'analisi di questo emendamento.

Ma, quello che stupisce ancora di più, è la conferma di una posizione che è curiosa, visto che il 29 ottobre del 2014 Crisponi diceva: "Nessuna paura di rompere il tabù, la tassa di soggiorno si deve pagare. Il meccanismo è semplice. Facciamo pagare a chi arriva in aereo o in nave nell'Isola una tassa di sbarco per l'ambiente di 4 euro", dice Crisponi "i sardi sarebbero esentati". L'articolo continua e, guarda un po' la combinazione, il testo dell'articolo riporta, quasi esattamente, perché il nostro è un emendamento scritto con poca serietà, un contenuto assolutamente identico al testo del nostro emendamento. E allora vogliamo capire…

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, sta concludendo l'intervento, ne ha titolo e diritto, vi invito pertanto al silenzio. Onorevole Busia, prosegua, ha un altro minuto di tempo.

BUSIA ANNA MARIA (Centro Democratico). Vorrei che mi venissero restituiti anche i secondi. Quindi è curioso come un emendamento che propone un contributo, di cui ha parlato Crisponi, a ottobre del 2014 sia non solo accettabile ma da sollecitare, condiviso dall'Associazione degli albergatori, diventi invece un emendamento poco serio e su cui non è il caso di tornare e che, anzi, fa pensare a un approccio che terrorizza i turisti.

Allora, poca serietà è la vostra, cari colleghi, che avete letto molto male il nostro emendamento, e che dovete chiarire le idee al vostro interno. Questa era la dichiarazione che intendevo fare, giusto per chiarire, visto che c'è stato un appello alla poca serietà…

PRESIDENTE. Onorevole Busia, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, l'onorevole Busia mi sembra che si sia piccata ultra petita. Io non l'ho accusata di essere poco seria, l'ho accusata di avere copiato, semplicemente, ricordando che c'era un consigliere regionale che aveva l'abitudine di raccogliere bozze di emendamenti che trovava nei banchi dei colleghi e di presentarle a suo nome.

Io ho semplicemente voluto evidenziare come, siccome lei si era adontata, onorevole Busia, quando avevamo presentato un emendamento per lo scioglimento del CREL, perché riteneva poco serio, essendo stata presentata una proposta di legge in merito, farlo con un emendamento, per cui aveva preteso che la proposta di legge fosse portata in Aula, così noi abbiamo pensato che fosse poco serio, attraverso un emendamento presentato alla finanziaria, non soltanto copiare l'idea dell'onorevole Crisponi, ma pensare di poterne discutere in maniera così affrettata in occasione appunto della legge finanziaria.

Quindi, onorevole Busia, la considerazione era semplicemente questa. Detto questo, se sono stato scortese nei suoi confronti le chiedo scusa perché non era mia intenzione, ma capisce anche che nella dialettica ci sta anche questo. Il problema è che a volte discutere con le signore può diventare una cosa problematica.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Presidente, visto che l'onorevole Busia fa un riferimento al mio intervento, ho richiamato l'onorevole perché era distratta mentre io dicevo alcune cose molto serie relativamente all'articolo 3 e soprattutto sull'emendamento numero 121.

In definitiva - e lo ribadisco a suo beneficio - quel mio intervento condivideva uno spirito di un'iniziativa di questo genere che, a mio giudizio personale, non poteva essere lasciato alla semplice presentazione di un emendamento, ma andava invece riportato nella sede giusta, quella della quinta Commissione, per fare un approfondimento alla sua proposta e anche a quella che il sottoscritto, proprio nell'ottobre del 2014, ha voluto presentare alla pubblica opinione e naturalmente anche al variegato mondo degli imprenditori turistici del comparto.

PRESIDENTE. Comunico che la terza Commissione si riunirà alle ore 15 di domani pomeriggio. Il Consiglio è convocato domani, mercoledì 25 febbraio, alle ore 10.

La seduta è tolta alle ore 20 e 33.



Allegati seduta

Risposta scritta a interrogazione

Risposta scritta del Presidente della Regione all'interrogazione Lai sulla situazione della Scuola di formazione e aggiornamento del corpo di Polizia e del personale dell'Amministrazione penitenziaria di Monastir. (190)

Con riferimento alla richiesta di notizie in ordine all'interrogazione indicata in oggetto si osserva che la ratio sottesa alla chiusura della Scuola di Monastir soppressa con D.M. del 6 novembre c.a. - risiede nell'evidente calo della sua possibilità di utilizzo determinata da diversi fattori, quali: la riduzione, che assume carattere strutturale, delle autorizzazioni ad assumere, contenute in due decimi (e solo per deroga, in cinque decimi) delle unità cessate nell'anno precedente; la durata del corso di formazione degli allievi agenti che, ridotta a sei mesi, comporta un più breve tempo di uso delle strutture formative; la carenza di fondi che non consente l'organizzazione dei corsi di aggiornamento.

A quest'ultimo riguardo, si riporta un prospetto riportante i corsi che si sono svolti presso la Scuola di Monastir negli ultimi quattro anni:

ANNO

TIPOLOGIA CORSO

DURATA

PARTECIPANTI

2010

161° Corso di formazione agenti in prova Corso per vice sovrintendenti

6 mesi

77

2012

165° Corso di formazione agenti in prova

6 mesi

69

2013

Corso di aggiornamento (5 edizioni) sul terrorismo internazionale e sul traffico di sostanze stupefacenti

3 giorni

109

Quanto, poi, all'assunto secondo cui, con la chiusura di Monastir, la formazione da espletare in altra sede comporterebbe costi assai onerosi, si osserva che con l'apertura delle nuove strutture penitenziarie in Sardegna non solo il personale dispone di locali e attrezzature in qualche caso addirittura superiori rispetto a quelli che garantiva la Scuola di Monastir; ma la collocazione geografica dei nuovi istituti consentirà. di razionalizzare ulteriormente i costi delle missioni e dei viaggi per la sede formativa individuata volta per volta: tale modulo organizzativo è stato efficacemente sperimentato in occasione degli ultimi corsi.

Per ciò che riguarda, invece, il trasferimento degli uffici e dei servizi del Prap, dell'UEPE di Cagliari e dell'Istituto minorile di Quartucciu, nonché l'impiego futuro degli stabili fino ad ora occupati dalla Scuola di Monastir e dalla CC di Cagliari Buoncammino, fermo restando che devono essere ancora adottate precise determinazioni in merito, sembra suscitare forti perplessità la proposta tendente ad accorpare nella vecchia struttura di Monastir servizi amministrativi e penitenziari aventi vocazione tra loro così diversa, quali quelli del Prap, dell'UEPE e dell'istituto per minorenni. La creazione in quel sito di un polo di interesse generale, con la necessaria e totale separazione dei singoli plessi strutturali, potrebbe essere realizzata solo a prezzo di interventi strutturali di gran lunga più onerosi rispetto a quelli che sarebbero necessari nella sede di Buoncammino, già oggi, per mandato istituzionale, destinata ad ospitare sezioni detentive unitamente a servizi amministrativi.

Testo delle interrogazioni e interrogazione annunziate in apertura di seduta

Interrogazione Pizzuto, con richiesta di risposta scritta, sui continui disservizi del traffico ferroviario nel Sulcis.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- l'ex provincia di Carbonia-Iglesias è servita dal traffico ferroviario attraverso le stazioni di Iglesias, Villamassargia e Carbonia-Serbariu;

- il traffico ferroviario da queste località si svolge utilizzando un unico binario, con gravi conseguenze sulla qualità e la tempistica del servizio;

PRESO ATTO che nella "Carta dei servizi Direzione regionale Sardegna 2014" è riportato testualmente che: "l'offerta della Direzione Regionale Sardegna di Trenitalia, sino a qualche anno fa prevalentemente a "domanda" si sta progressivamente indirizzando verso il sistema di orario cadenzato, con orari di partenza che avvengono agli stessi minuti di ogni ora, consentendo così ai clienti una facile memorizzazione. Le novità dell'orario cadenzato hanno trovato la prima applicazione nelle relazioni Cagliari-Iglesias-Carbonia, con l'entrata in vigore dell'orario del 12 giugno 2011 e verranno confermate per l'orario 2014. Dette variazioni d'orario, concordate con l'Assessorato regionale dei trasporti, i comuni di Carbonia e Iglesias e la Provincia di Carbonia-Iglesias, consentono anche una migliore integrazione dei servizi ferroviari con la rete dei trasporti pubblici urbani ed extraurbani."

ACCERTATO che nell'ultimo periodo si sono verificati numerosi disservizi, ritardi, soppressioni di corse e riduzione dei confort a bordo dei mezzi che servono le tratte sulcitane e, in particolare, che nei mesi di gennaio e febbraio 2015 sono state segnalati diversi ritardi superiori ai venti minuti nella tratta Iglesias-Cagliari e svariate soppressioni di corse, anche successive, che hanno portato a una mancata copertura del servizio per diverse ore della giornata;

CONSIDERATO che le stazioni di Carbonia e Iglesias sono essenziali per i pendolari e gli studenti che ogni giorno si spostano nel capoluogo sardo per lavoro e studio, in quanto il mezzo ferroviario, visto anche lo stato del trasporto su strada, è per tali soggetti mezzo esclusivo per raggiungere le località di interesse,

chiede di interrogare l'Assessore regionale dei trasporti:

1) per sapere se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali provvedimenti di competenza intenda adottare, al fine di monitorare la situazione con continuità e sanare i numerosi disservizi del trasporto ferroviario nel Sulcis;

2) per sapere se la Regione ha stipulato o, in mancanza, intenda stipulare una carta servizi con Trenitalia per disciplinare tariffe, orari e sanzioni sui mancati adempimenti;

3) per capire se è allo studio la possibilità di utilizzare un secondo binario che permetterebbe una maggiore flessibilità dei mezzi e una migliore qualità dei servizi. (288)

Interrogazione Rubiu, con richiesta di risposta scritta, in merito all'aumento dell'imposta regionale per le attività produttive in base al disegno di legge n. 171/A.

Il sottoscritto,

PREMESSO che con il disegno di legge n. 171la Giunta regionale ha provveduto ad approvare lo schema relativo al bilancio di previsione per l'anno 2015 e al bilancio pluriennale per gli anni 2015-2017;

ACCERTATO che in base al documento contabile è stata stabilita l'aliquota relativa all'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP), tributo regionale che grava sull'esercizio di un'attività organizzata autonomamente, atta alla produzione di beni e servizi;

RILEVATO che la legge 23 dicembre 2014, n. 190 (Legge di stabilità 2015), fissa un'aliquota base pari al 3,90 per cento, soglia che appare troppo alta per le condizioni di crisi economica e finanziaria della Sardegna;

VALUTATO che gli scorsi giorni, in Commissione bilancio è stato sostanzialmente confermato che l'aliquota venga portata al 2,93 per cento, con uno sgravio pari al 25 per cento, dopo che negli anni passati che vanno dal 2013 al 2014 il tasso è stato fissato all'1,17 per cento con un abbattimento pari al 70 per cento; una riduzione in questi termini dell'imposta, produrrebbe numerosi vantaggi per le imprese locali e per l'occupazione;

ANNOTATO che si incrementano dunque le aliquote per categorie particolari come agricoltura e pesca, banche ed enti pubblici; sono peraltro tenute al pagamento dell'IRAP le imprese (sia società che ditte individuali), i professionisti, i produttori agricoli, gli enti (sia pubblici che privati) e le pubbliche amministrazioni;

DATO ATTO che nell'atto in oggetto si conferma l'azzeramento dell'IRAP per cinque anni alle imprese di nuova costituzione;

APPRESO che in base alla deliberazione n. 27/18 del 19 giugno 2012 sono state emanate le direttive concernenti la stipula della convenzione tra la Regione e l'Agenzia delle entrate per la gestione dell'IRAP; con il provvedimento in argomento si disciplina l'esercizio delle competenze regionali relative all'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) anche in base all'articolo 4 della legge regionale n. 2 del 2007, in cui al comma 3 si prevede che a decorrere dal periodo di imposta in corso al 1° gennaio 2008 competano alla Regione, quale ente titolare del tributo, le attività di liquidazione, accertamento, riscossione dell'imposta regionale sulle attività produttive, la constatazione delle violazioni, il contenzioso, i relativi rimborsi e la determinazione delle relative aliquote di imposta. La stipula della succitata convenzione è stata peraltro confermata con deliberazione n. 53/11 del 29 dicembre 2014; ai commi 5 e 6 è stabilito che la gestione dell'IRAP possa essere anche affidata all'Agenzia delle entrate, mediante stipula di un'apposita convenzione, secondo i criteri e le limitazioni stabiliti con deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'Assessore regionale competente in materia di entrate;

CONSTATATO che, per agevolare le imprese nel pagamento delle aliquote previste, la Regione autonoma della Sardegna ha sottoscritto una convenzione con l'Agenzia delle entrate;

OSSERVATO che alcune associazioni di categoria hanno peraltro lanciato una proposta - anche in fase di audizione sulla sessione di bilancio - perché nella finanziaria possano essere inserite alcune revisioni, prima fra tutte la modifica della riduzione dello sgravio relativo all'IRAP, che passa dal 70 al 25 per cento, obbligando le imprese a un maggiore esborso di risorse; si propone, così, il ripristino dello sgravio al 70 per cento, con enormi vantaggi per le aziende e l'economia isolana in genere;

SOTTOLINEATO che tale misura - con un esenzione pari al 70 per cento rispetto alla base di 3,90 per cento prevista dalla legge statale - ha prodotto effetti vantaggiosi per le imprese, scongiurando licenziamenti di personale in attesa di segnali di ripresa in un momento di crisi dei consumi e di stagnazione dell'economia;

RIMARCATO che la decisione di una diminuzione dello sgravio - che si aggira sugli 80 milioni di euro, da prelevare ai danni del sistema produttivo - rischia di ottenere effetti negativi aprendo un meccanismo perverso per le imprese nei diversi settori,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio per:

1) sapere in base a quali criteri si è deciso di diminuire lo sgravio al 25 per cento ottenendo così un aumento dell'IRAP per le imprese pubbliche e private;

2) valutare la possibilità di recuperare le risorse tra gli innumerevoli impieghi improduttivi e gli sprechi di sistema che ancora sono presenti nella manovra;

3) conoscere i motivi per il quale il bilancio sembra di fatto trascurare le piccole e medie imprese, con risorse insufficienti ed inadeguate al rilancio, con l'incremento delle risorse da destinare all'IRAP. (289)

Interrogazione Truzzu, con richiesta di risposta scritta, sul progetto definitivo "Nuovi percorsi pedonali e ciclabili" dall'incrocio via Sardegna-via Cagliari alla fermata metropolitana" del comune di Assemini.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- il Comune di Assemini con deliberazione della Giunta comunale n. 23 del 12 febbraio 2014, ha approvato il progetto definitivo per la realizzazione dei lavori "Nuovi percorsi pedonali e ciclabili dall'incrocio via Sardegna-via Cagliari alla fermata metropolitana";

- nel corso dell'anno 2014 sono iniziati i lavori per la realizzazione della pista ciclabile così come da progetto approvato;

RILEVATO che:

- i cittadini di Assemini hanno rilevato diverse criticità rispetto al progetto in essere, tant'è vero che sono sorti alcuni comitati che hanno denunciato le carenze del progetto, nonché i rischi per l'incolumità fisica di coloro che dovessero utilizzare le piste ciclabili;

- come si evince dalla deliberazione sopraccitata, la Direzione generale Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna, con propria determinazione prot. n. 589 Rep. n. 20 del 22 gennaio 2014, ha approvato, in osservanza dell'articolo 24, comma 7, delle Norme di attuazione del Piano di assetto idrogeologico (PAI), lo studio di compatibilità idraulica relativo alla realizzazione di un ponte ciclabile per l'attraversamento di un compluvio urbano nei pressi delle vie Pintus e Asproni, trasmesso dal Comune di Assemini con nota prot. n. 27943 del 3 dicembre 2013;

CONSIDERATO che:

- il progetto in questione prevede, in corrispondenza della via Coghe, il potenziamento dell'attuale sottopasso ferroviario, trasformandolo in un tunnel largo 2,5 metri e lungo circa 40 metri, al fine di adattarlo alla presenza della pista ciclabile, creando due rampe di imbocco e sbocco aventi pendenza pari al 7 per cento, che rendono necessarie opere di scavi invasivi per una lunghezza totale di oltre 80 metri, dei quali circa 40 metri saranno completamenti coperti con solaio carrabile;

- così facendo si depotenzia un argine naturale (il terrapieno ferroviario) e si mettono in comunicazione due aree classificate a pericolosità idraulica rispettivamente Hi1 con Hi3, (la zona Hi4 dista dal limite del confine in mappa della zona Hi3 pochi centimetri);

- i comitati di cittadini e i gruppi di opposizione, nell'autunno 2014, hanno più volte richiesto all'Amministrazione di accertare presso l'Adis la necessità dello studio di compatibilità idraulica, verificando, inoltre, la compatibilità dell'opera con il piano della protezione civile, vista la creazione di nuove e importanti barriere nel tratto di via Coghe, che causerebbero l'impossibilità d'accesso alle proprie abitazioni di diversamente abili residenti e anche di altre famiglie e, ancor di più, renderebbero difficoltoso, se non impossibile, l'accesso ai mezzi di soccorso nel tratto di via Coghe coinvolto dalle rampe;

VISTE:

- le Norme di attuazione del PAI aggiornate con decreto del Presidente della Regione n. 148 del 26 ottobre 2012, in particolare gli articoli 7, 16, 21, 22;

- la cartografia allegata al Piano stralcio fasce fluviali (PSFF), in cui l'area di via Coghe è classificata con grado di pericolosità idraulica da molto elevata (Hi4) a moderata (Hi1) e, dunque, suscettibile di allagamenti per eventi con probabilità di accadimento statistica ricorrente;

DATO ATTO che, in seguito a una semplice osservazione il collegamento tra le due zone, agli occhi di un profano, appare generare un interconnessione tra aree a pericolosità idraulica molto elevata con aree a pericolosità idraulica moderata e pertanto un conseguente aumento del grado di pericolosità con implicazione diretta sull'aumento del rischio idrogeologico inteso come notazione di cui al punto 2.1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 27 settembre 1998,

chiede di interrogare l'Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere:

1) se il sottopasso ferroviario in corrispondenza della via Coghe dovesse essere preventivamente sottoposto a parere dell'Adis o di altro soggetto pubblico, stante il frequente aggiornamento normativo avvenuto tra la fine del 2013 e la fine del 2014;

2) se l'Adis o altro soggetto pubblico abbiano rilasciato parere in merito all'allargamento del sottopasso ferroviario sopraccitato;

3) se la realizzazione dell'opera non determini una variazione della classificazione della pericolosità idraulica e un aumento del rischio idrogeologico all'interno del comune di Assemini e, soprattutto, un incremento del rischio per i residenti della via Coghe e vie limitrofe;

4) se sia stata verificata la compatibilità dell'opera con il piano della protezione civile, vista la creazione di nuove e importanti barriere nella via Coghe;

5) qualora sussista una variazione del grado di pericolosità idraulica delle aree citate, connesso ad un concreto aumento del rischio, quali azioni l'Assessorato voglia intraprendere per prevenire e scongiurare il verificarsi di un nuovo disastro idrogeologico. (290)

Interrogazione Pizzuto - Agus - Cocco Daniele Secondo - Lai, con richiesta di risposta scritta, sul monitoraggio delle spedizioni di rifiuti transfrontalieri indirizzati alla società Portovesme Srl in relazione all'eventuale presenza di sostanze radioattive.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- ogni anno deve essere redatta la relazione dell'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente sulle movimentazioni tra stati di rifiuti transfrontalieri, sulla base dei dati forniti dalle province;

- la stampa ha riportato nei giorni scorsi il reale pericolo della presenza di sostanze radioattive all'interno dei rifiuti transfrontalieri ricevuti in Sardegna e della difficoltà del monitoraggio pubblico sull'effettiva presenza di radioattività nei carichi importati dall'estero;

PRESO ATTO che:

- l'ultima relazione sulle spedizioni dei rifiuti transfrontalieri si riferisce all'annualità 2013, nella quale vengono riportati dati dei carichi importati dagli Stati di Francia, Spagna, Svizzera, Belgio e Gran Bretagna;

- l'unica destinazione di questi rifiuti, codificati tecnicamente come CER 10.02.07* (Rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose) è la società Portovesme Srl, sita in Portoscuso, Provincia di Carbonia-Iglesias;

- le norme di riferimento per le movimentazioni dei rifiuti tra stati sono il regolamento CE n. 1013/2006 e il decreto legislativo n. 152 del 2006;

- con la legge regionale n. 9 del 2006 la Regione ha trasferito alle province le funzioni e le competenze in materia di spedizioni transfrontaliere di rifiuti relativamente alle autorizzazioni, alla sorveglianza e al controllo;

- nelle determinazioni del Servizio tutela del territorio della Provincia di Carbonia-Iglesias vengono prescritti precisi obblighi circa i controlli sulla eventuale presenza di sostanze radioattive e, in particolare che: "per ogni quantitativo di rifiuti in movimentazione venga certificato, al momento dell'uscita dello stesso dal Paese di spedizione, il rispetto dei livelli di concentrazione radioattiva stabiliti per lo Stato Italiano nella misura di 1 Bq/g, ai sensi dell'Allegato I del decreto legislativo n. 230/1995. Tali certificazioni dovranno essere trasmesse alla Provincia di Carbonia Iglesias a cura del notificatore o di un suo delegato al più tardi al momento del ricevimento dei rifiuti da parte dell'impianto";

- nel solo mese di dicembre 2014 la ex Provincia di Carbonia-Iglesias ha autorizzato la spedizione di più di 16.000 tonnellate di rifiuti, provenienti dalla Gran Bretagna (13.000 tonnellate) e dalla Francia (3.600 tonnellate);

CONSIDERATO, tuttavia, che i controlli sull'effettiva presenza di sostanze radioattive nelle spedizioni di rifiuti transfrontalieri sono a carico della società ricevente e che allo stato attuale non risulta installato alcun portale radiometrico pubblico (provinciale o regionale) per un riscontro ufficiale sul dato richiesto;

accertato che:

- la ex Provincia di Carbonia-Iglesias aveva disposto l'acquisto di un portale radiometrico pubblico per il monitoraggio dei carichi in arrivo presso la Portovesme Srl, non concluso stante il sopravvenuto commissariamento della provincia;

- dalle notizie che si apprendono, risulta che il portale radiometrico in dotazione al porto di Cagliari non sia più reperibile e quindi non è possibile utilizzarlo per la verifica della presenza delle sostanze radioattive nei carichi in arrivo,

chiedono di interrogare l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per:

1) sapere se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali provvedimenti di competenza intenda adottare al fine di fornire un monitoraggio pubblico sulla presenza di radioattività nei rifiuti transfrontalieri indirizzati in Sardegna e, in particolare, alla Portovesme Srl;

2) sapere a che punto siano le procedure per l'acquisto del portale radiometrico pubblico per il monitoraggio dei carichi di rifiuti in arrivo presso la Portovesme Srl deliberato dalla Provincia di Carbonia-Iglesias prima del suo commissariamento;

3) conoscere le motivazioni dello spostamento e la destinazione del portale radiometrico che era in dotazione presso il porto di Cagliari. (291)

Interrogazione Cocco Daniele Secondo - Agus - Lai - Pizzuto, con richiesta di risposta scritta, sulle persistenti difficoltà alla presentazione delle domande per i corsi di operatore socio sanitario.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- l'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale ha bandito i corsi "Percorsi formativi per il rilascio della qualifica di Operatore Socio Sanitario (OSS)".

- la scadenza per la presentazione della domanda di partecipazione alle selezioni è stata spostata al 2 marzo 2015 a causa degli evidenti problemi nella presentazione del Modello ISEE 2015, per il quale permangono notevoli impedimenti e per i quali i CAF regionali hanno evidenti difficoltà di gestione, a causa della modifica della normativa;

PRESO ATTO che, a tutt'oggi, i vincoli posti per la presentazione delle domande impediscono di fatto a migliaia di aspiranti la partecipazione;

CONSIDERATO:

- che ancora alla data odierna permangono numerosi problemi relativi alla presentazione dell'ISEE 2015 entro il termine di scadenza delle domande, con tempi di attesa per la preparazione della certificazione che si attestano intorno ai 20-30 giorni;

- che la domanda deve arrivare entro la data del 2 marzo 2015 a pena di esclusione e che, quindi, non fa fede il timbro postale;

ACCERTATO che le domande presentate risultano fino a oggi di numero assolutamente esiguo rispetto al bacino potenziale di candidati interessati alla partecipazione e nel solo Goceano su 9 comuni è stata presentata una sola domanda, priva di certificazione ISEE,

chiedono di interrogare l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale:

1) per sapere se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali provvedimenti urgenti di competenza intenda adottare al fine di agevolare gli utenti attualmente impossibilitati a presentare la domanda nei termini stabiliti;

2) per conoscere quali azioni voglia immediatamente compiere per evitare che una occasione tanto attesa per migliaia di sardi venga vanificata dagli ostacoli burocratici di cui in premessa. (292)

Interrogazione Pinna Rossella - Forma - Deriu - Comandini, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di assicurare continuità ai trattamenti terapeutici salvavita dei malati talassemici dell'Ospedale Microcitemico di Cagliari.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- come è ben noto la Sardegna è una delle regioni italiane a più alto rischio di talassemia per l'elevato numero di portatori sani (300.000 circa) su una popolazione di circa 1,6 milioni (un sardo ogni otto si calcola sia microcitemico);

- è altrettanto noto che la talassemia è una malattia ereditaria che comporta una diminuzione della quantità di emoglobina utile al trasporto dell'ossigeno nel sangue;

- la terapia classica, per questa patologia, consiste in ripetute trasfusioni che rappresentano la più comune causa di sovraccarico secondario di ferro, principale causa di morte;

- per far fronte all'emocromatosi è indispensabile una terapia con farmaci chelanti (deferoxamina) che ne permettono l'eliminazione mantenendo livelli di ferro nell'organismo al di sotto della soglia di tossicità;

CONSIDERATO che:

- negli ultimi due decenni la corretta applicazione della terapia trasfusionale e ferrochelante ha determinato un aumento della sopravvivenza e il miglioramento della qualità di vita dei pazienti affetti da talassemia;

- tuttavia i ferrochelanti (desferal con infusione sottocutanea o ferrochelanti orali) in alcuni pazienti provocano reazioni di intolleranza ed effetti collaterali molto gravi per cui si rende necessaria una terapia combinata o terapia sequenziale alternata - desferal+ferrochalante orale/desferal o ferrochelante orale - di notevole effetto sinergico;

CONSIDERATO inoltre che:

- da ripetute e preoccupanti segnalazioni pervenute da parte delle associazioni dei malati di talassemia (Thalassa azione onlus, Talassemici sardi, Fondazione Giambrone), risulta che l'Ospedale Microcitemico di Cagliari, ASL n. 8, punto di riferimento regionale per lo studio e la cura delle patologie correlate alla talassemia, contrariamente ad altre ASL, a causa di un problema di autorizzazioni dei protocolli di cura dell'Agenzia italiana del farmaco, abbia sospeso le autorizzazioni alle terapie combinate/alternate, adducendo come pretesto l'aumento dei costi rispetto alla terapia con un singolo chelante, in favore di circa 50 pazienti;

- interrompere la terapia significa far cadere sul paziente, o sulla sua famiglia, il costo del trattamento, con il concreto pericolo, in considerazione dell'attuale crisi economica, della rinuncia alla terapia stessa, con le prevedibili e gravissime conseguenze ed implicazioni che ne deriverebbero,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:

1) se siano a conoscenza delle problematiche esposte;

2) quali provvedimenti intendano assumere per porre rimedio, urgentemente, a questa incresciosa quanto ingiustificata situazione, a garanzia e tutela del diritto alle prestazioni sanitarie essenziali e salvavita. (293)

Interrogazione Ledda - Cocco Daniele Secondo - Unali - Manca Pier Mario - Arbau - Azara - Perra, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di procedere alla revoca o modifica del decreto n. 22 del 10 settembre 2014.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- il decreto dell'assessore della sanità n. 22 del 10 settembre 2014, avente a oggetto "Profilassi vaccinale obbligatoria contro la febbre catarrale degli ovini. Adempimenti periodo 2014- 2015", stabilisce pesanti sanzioni a carico degli allevatori che si siano sottratti all'esecuzione dell'intero programma di vaccinazione, prevedendo sia la perdita al riconoscimento degli indennizzi previsti dalla legge per danni causati dal focolaio di malattia, sia una sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di euro 258,23 a un massimo euro 1.291,14;

- nel decreto, all'articolo 8, si prevede inoltre che il sindaco, in qualità di autorità sanitaria locale, su richiesta della ASL competente debba procedere "all'emanazione di apposita ordinanza contingibile e urgente, al fine dell'effettuazione coattiva della profilassi vaccinale";

- si sono verificati diversi casi, anche recenti, in cui gli allevatori hanno fatto opposizione alla vaccinazione coattiva non per motivi velleitari, ma perché la profilassi avrebbe dovuto essere effettuata nel periodo in cui le pecore erano gravide o avevano appena partorito e sussistevano fondati timori sul verificarsi di gravi effetti collaterali;

- in particolare diverse aziende, molte nel Logudoro e Goceano, hanno rinunciato ai risarcimenti pur di non procedere alla vaccinazione, una scelta imprenditoriale fondata sull'accettazione del rischio di danno al proprio gregge, pur di non vaccinare pecore che pagano ancora oggi gli orrori di chi comanda i servizi veterinari;

CONSIDERATO che:

- l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale aveva assunto precisi impegni sui tempi d'avvio della profilassi, che sarebbe dovuta partire la scorsa primavera dalle aree più colpite dall'epidemia del 2013;

- gli impegni assunti dall'Assessore sono stati disattesi e la campagna vaccinale 2014-2015 è partita ancora una volta con grave ritardo, non solo, ad aprile i vaccini non erano pronti, ma in diversi territori le vaccinazioni sono cominciate addirittura a settembre;

- in conseguenza dei ritardi molte aziende zootecniche si trovano costrette, in febbraio inoltrato, a sottoporre le greggi alla profilassi obbligatoria proprio nei mesi di maggior lattazione in cui si produce il maggior reddito dell'intera stagione produttiva;

EVIDENZIATO che:

- in questi giorni, ai sensi dell'articolo 8 del suddetto decreto, i servizi veterinari, gestiti dagli stessi responsabili che hanno consentito nel 2013 il dilagarsi della patologia e che ora hanno assunto veterinari avventizi per la campagna vaccinale, stanno chiedendo ai sindaci di emanare ordinanze che obbligano alla vaccinazione, misura di dubbia utilità perché la patologia si diffonde con la puntura di un insetto e la mancata vaccinazione espone la sola azienda coinvolta;

- l'aspetto pesantemente coercitivo del provvedimento emanato dall'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, che, mentre disattende i propri impegni riguardo ai tempi di avvio della profilassi obbligatoria, aspetto di fondamentale importanza per il mondo allevatoriale, riserva a tale mondo trattamenti fortemente punitivi per comportamenti conseguenti proprio al mancato rispetto dell'impegni assunti dall'Assessore riguardo i tempi di avvio della vaccinazione;

- la pastorizia sarda ha purtroppo dovuto subire, anche nel recente passato, politiche sanitarie regionali che hanno causato enormi perdite e danni irreversibili sull'intero patrimonio zootecnico regionale;

- il mondo agropastorale, portatore di cultura e tradizioni millenarie, che si tramandano di generazione in generazione e che hanno consentito alla nostra isola di conservare un patrimonio zootecnico unico al mondo per qualità e quantità, non deve essere costretto a subire passivamente decisioni prese nella splendida solitudine dei bunker assessoriali, ma essere protagonista attivo e responsabile delle scelte di politica agricola e sanitaria che lo riguardano,,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione per sapere:

1) se sia venuto a conoscenza degli ennesimi gravi problemi derivati agli allevatori sardi a seguito della gestione meramente burocratica del decreto n. 22 del 10 settembre 2014, provvedimento la cui revoca, o quantomeno sospensione, è manifestamente urgente e indifferibile;

2) quali azioni intenda avviare al fine di eliminare il perdurante crescente scollamento tra il mondo produttivo agropastorale e la gestione politico burocratica del settore, realizzando l'indispensabile interazione tra sistema sanitario regionale e organizzazioni di categoria e gli allevatori sardi;

3) se, alla luce di quanto esposto, non ritenga necessario procedere alla revoca immediata dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, anche a fronte della perdurante inerzia manifestata verso la gravissima situazione di caos e malcontento diffusi nel mondo agropastorale e non solo, e le reiterate richieste di intervento, rimaste inascoltate, di rappresentanti della maggioranza che governa la Regione. (294)

Interrogazione Arbau - Ledda - Azara - Perra, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di far fronte alle gravi carenze del personale OSS nella ASL di Nuoro, procedendo allo scorrimento della graduatoria concorsuale di cui alla deliberazione n. 964 del 25 giugno 2013.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- sembra non aver fine la grave carenza di personale, in particolare degli operatori socio­assistenziali, nei reparti del San Francesco e dello Zonchello di Nuoro, che vivono ogni giorno in continua emergenza, tra dipendenti costretti a turni massacranti, a saltare il riposo, a rinunciare alle ferie, con le prevedibili conseguenze sulla qualità dell'assistenza;

- gli operatori socio-assistenziali, risultati idonei nell'ultimo concorso e inseriti nella graduatoria ancora in essere, attendono da anni di vedere soddisfatto il proprio legittimo diritto al posto di lavoro, diritto faticosamente conquistato con impegno e preparazione per il raggiungimento della necessaria professionalità;

CONSIDERATO che:

- la graduatoria, da cui l'ASL ha attinto solo fino ad assumere circa la metà degli idonei, andrà a scadere tra circa quattro mesi, facendo definitivamente tramontare, per gli aventi diritto, le legittime aspettative al lavoro;

- le ultime assunzioni alla ASL nuorese sono state effettuate senza tener conto della graduatoria, con la conseguenza che i vincitori del concorso si sono visti scavalcati da personale che, seppure non qualificato, è stato demandato a svolgere le mansioni di OSS,

CHIEDONO di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:

1) quali iniziative intenda avviare al fine di porre rimedio alla situazione emergenziale, negli ospedali San Francesco e Zonchello di Nuoro, determinata dalla oramai insostenibile carenza di personale OSS;

2) se sia a conoscenza del fatto che la graduatoria concorsuale di cui alla deliberazione n. 964 del 25 giugno 2013, andrà a scadere tra quattro mesi circa e che, in contrasto alle normative vigenti, le ultime assunzioni alla ASL nuorese sono state effettuate senza tener conto della predetta graduatoria;

3) se non ritenga necessario ed indifferibile assumere immediati provvedimenti al fine di garantire, per le auspicabili future assunzioni, lo scorrimento delle graduatorie in corso di validità, nel rispetto delle previsioni di legge e delle legittime aspirazioni al posto di lavoro di quanti sono risultati idonei nello svolgimento di concorsi pubblici. (295)

Interrogazione Comandini - Cocco Pietro - Cozzolino - Deriu - Manca Gavino - Pinna Rossella - Sabatini - Tendas - Forma, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione dell'ex Ospedale Marino.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- nel 1937, a firma dell'architetto cagliaritano Ubaldo Badas, nasce, nella spiaggia del Poetto di Cagliari, la colonia elioterapica Dux, successivamente convertita in struttura ospedaliera nota come "Ospedale Marino" e, in seguito, affiancata da una seconda struttura, funzionale e complementare all'attività dell'ospedale, il pronto soccorso;

- nel 1982 la struttura viene dismessa e tutte le attività sanitarie, a eccezione del pronto soccorso che si trasferirà definitivamente diversi anni dopo, di pertinenza del vecchio Ospedale Marino vengono trasferite negli edifici del complesso ex ESIT, anch'esso posizionato nel contesto del Poetto, dall'altra parte della strada;

- si è subito presentata la necessità di riconvertire l'ormai dismesso complesso dell'ex Ospedale Marino che insiste nella spiaggia del Poetto di Cagliari, punto di riferimento strategico per un progetto di sviluppo turistico-economico;

- il Poetto è stato definito "la spiaggia urbana più bella d'Italia" e scelta come "spiaggia italiana ufficiale" dell'EXPO 2015 di Milano;

PRESO ATTO che:

- con deliberazione della Giunta regionale n. 12/10 del 28 marzo 2006, sono state individuate le direttive per la valorizzazione dell'immobile, destinato a finalità "turistico-ricettive";

- il 21 luglio 2006 la Regione bandiva una gara per l'affidamento, in concessione d'uso, del complesso dell'ex Ospedale Marino;

- l'esito della succitata gara dichiara vincitrice e aggiudicataria provvisoria del bando l'ATI San Maurizio, all'atto dell'affidamento, l'allora Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica ribadiva che la valorizzazione dell'ex Ospedale Marino doveva orientarsi verso destinazioni turistiche non residenziali, finalizzate alla creazione di centri servizi per le persone;

- il TAR Sardegna, con sentenza 4711/2008, giudicò non coerente al bando l'offerta dell'ATI del Gruppo Prosperius, 2^ classificata, nel frattempo l'ATI San Maurizio, aggiudicataria della gara, presenta istanza di rinuncia;

- il Consiglio di Stato, con sentenza 2188/2010, accoglie parzialmente il ricorso dell'ATI Prosperius, la quale viene riammessa e dichiarata aggiudicataria provvisoria della gara;

- il Comune di Cagliari, con delibera n. 73 del 20 novembre 2011, approvava una variante al PUC finalizzata a consentire la realizzazione del progetto proposto dall'ATI del Gruppo Prosperius, che prevedeva la realizzazione di un centro di riabilitazione con sezione di eccellenza per ricovero riabilitativo;

- la realizzazione del progetto proposto dall'ATI Prosperius prevedeva una destinazione di tipo sanitaria-residenziale, vincolata all'accreditamento dei posti letto da parte del sistema sanitario regionale;

VISTA la posizione dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, emersa durante la riunione tenutasi giovedì 18 febbraio 2015 presso gli uffici dell'Assessorato degli enti locali, finanze e urbanistica, dove si afferma che, allo stato attuale, non possono essere accolte nuove richieste di autorizzazione che accreditino posti letto di riabilitazione globale;

CONSIDERATO che, a seguito di questo parere, l'intera vicenda, iniziata nel lontano 2006, continua a rimanere bloccata, compromettendo sia la realizzazione del progetto Prosperius che il recupero dell'ex Ospedale Marino, lasciando l'ex struttura ospedaliera in uno stato di totale abbandono e degrado ambientale e igienico, con un'immagine negativa per la spiaggia più bella d'Italia e l'intera area urbana,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:

1) quali iniziative intendano intraprendere per arrivare al pieno recupero della struttura dell'ex Ospedale Marino, affinché si dia avvio a un progetto di riconversione dell'intero complesso, in modo da recuperare il degrado ambientale e igienico dell'area e restituendo così l'immagine a quella parte della spiaggia del Poetto, garantendo anche quelle prospettive economiche che una valorizzazione della struttura può assicurare attraverso la realizzazione di un serio piano imprenditoriale;

2) se non si ritenga opportuno, visto il decorso di tutto l'iter burocratico, annullare il bando di gara del 21 luglio 2006, così da poter promuovere, in tempi brevi, una nuova procedura d'appalto;

3) se, visto lo stato di degrado in cui versa la struttura, non si proceda almeno con la demolizione del caseggiato che ospitava, a suo tempo, il pronto soccorso, recuperando in questo modo una parte dell'area. (296)

Interrogazione Dedoni - Cossa - Crisponi, con richiesta di risposta scritta, sulla soppressione delle figure professionali di otto dirigenti biologici da parte dell'Azienda sanitaria locale n. 8 di Cagliari.

I sottoscritti,

PREMESSO che la deliberazione dell'ASL n. 8 di Cagliari del 9 agosto 2013, n. 1457 prevedeva l'assunzione, mediante mobilità/concorso, di nove dirigenti biologi per la disciplina patologia clinica nell'anno 2014, per il triennio 2013-2015;

CONSIDERATO che, in seguito alla definizione di fabbisogno contenuta all'interno di tale deliberazione, si procedeva alla proroga dei contratti a tempo determinato di otto dirigenti biologi specializzati;

CONSTATATO che nelle successive deliberazioni n. 420 del 3 aprile 2014 e n. 1204 del 2 settembre 2014, attinenti alla programmazione del fabbisogno del personale per il triennio 2014-2016, l'ASL n. 8 di Cagliari sopprimeva le figure professionali degli otto biologi, sebbene non fossero stati contestualmente espletati i concorsi/mobilità per i nove dirigenti biologi;

RITENUTO che tale mancata conferma del fabbisogno appare in contrasto con il corretto espletamento delle attività istituzionali aziendali, che non possono più fare a meno delle competenze tecniche e assistenziali apportate dagli otto professionisti;

TENUTO CONTO che si veniva, pertanto, a creare una situazione soprannumeraria, conseguentemente alla quale i contratti dei biologi non venivano prorogati;

VALUTATO che in un caso analogo, la Giunta regionale con propria deliberazione n. 22/31 del 7 giugno 2007 "Piano per il superamento del lavoro precario nella sanità pubblica", aveva provveduto ad assumere e a stabilizzare vari dirigenti medici e veterinari e dirigenti non medici nelle diverse ASL della Sardegna;

PRESO ATTO che il Sottosegretario alla salute, con propria circolare del 10 dicembre 2013 n. 2013/sst/86/ indirizzata a tutti gli assessori regionali alla salute, affermava che: "Al fine della migliore programmazione dell'utilizzo delle risorse umane e professionali con la conseguente predisposizione ad un migliore benessere organizzativo, premessa necessaria e indispensabile per l'erogazione di prestazioni sanitarie e sociosanitarie, nonché di mantenimento e sviluppo di programmi di ricerca in sanità, le regioni possono, come previsto dalla legge 125/2013, procedere alla proroga anche fino al 31.12.2016, nel rispetto della normativa vigente";

EVIDENZIATO che, durante l'incontro informativo sulla razionalizzazione della rete dei laboratori aziendali, indetto il 10 febbraio 2015 dal commissario straordinario dell'ASL n. 8 di Cagliari, dott.ssa Savina Ortu, al quale hanno partecipato gli otto dirigenti biologi, emergevano due circostanze di rilievo:

1) l'ospedale Microcitemico e l'ospedale oncologico Businco (centri di eccellenza regionale) saranno, a breve, accorpati all'Azienda ospedaliera Brotzu;

2) gli 8 posti di dirigenti biologi non sono al momento ricompresi nella pianta organica aziendale,

chiedono di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:

1) se sia a conoscenza di quanto su esposto;

2) se intenda valutare l'opportunità di un'integrazione della pianta organica dell'ASL n. 8 di Cagliari, verificando la possibilità di procedure che consentano la piena valorizzazione delle professionalità dei biologi già contrattualizzati presso la stessa azienda, al fine di garantire la continuità del livello delle prestazioni sanitarie regionali, anche alla luce del prossimo accorpamento dell'ospedale Microcitemico e dell'ospedale oncologico Businco nell'Azienda ospedaliera Brotzu. (298)

Interpellanza Cossa - Dedoni - Crisponi sui ritardi nei pagamenti ai lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali.

I sottoscritti,

PREMESSO che la corresponsione degli ammortizzatori sociali in deroga, relativi all'anno 2014, è stata temporaneamente sospesa dalle sedi INPS della Sardegna, in seguito all'esaurimento dei fondi assegnati dal Governo;

CONSTATATO che solo alcune sedi INPS della Sardegna sono riuscite a pagare le prime due mensilità dell'anno 2014, determinando così una ingiusta disparità di trattamento tra i beneficiari;

TENUTO CONTO che, come dichiarato dall'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, i pagamenti degli ammortizzatori riprenderanno non appena saranno resi disponibili i fondi stanziati con il nuovo decreto interministeriale che ripartisce 225 milioni di euro tra le Regioni interessate;

APPRESO che la Giunta regionale, in considerazione dell'elevato numero di lavoratori coinvolti, oltre alle risorse statali, intenderebbe mettere a disposizione risorse proprie per consentire una congrua copertura del fabbisogno 2014, così come già concordato con il Ministero del lavoro;

CONSIDERATO che il Consiglio regionale si appresta a esaminare e approvare la manovra finanziaria 2015, che dovrebbe essere lo strumento per dare la necessaria copertura finanziaria ai pagamenti di cui sopra;

VALUTATO che la grave crisi occupazionale si aggrava ogni giorno e non fa altro che accentuare le sofferenze del debole tessuto sociale sardo,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per:

1) sapere se e come siano riusciti a recuperare le risorse necessarie a garantire il pagamento degli ammortizzatori sociali per l'anno 2014;

2) se abbiano già attivato le opportune procedure per pervenire a un'interlocuzione con il Ministero del lavoro e con l'Inps e rivendicare con forza il rapido reperimento dei fondi nazionali spettanti alla Sardegna;

3) se non ritengano di dover studiare delle soluzioni strutturali che pongano fine a un sistema di gestione e pagamento degli ammortizzatori sociali che risulta essere esasperante per i lavoratori e le famiglie, che attendono con sempre maggiore ansia un intervento ristoratore della perdurante crisi economica e sociale. (108)