Seduta n.211 del 16/06/2011
CCXI SEDUTA
(ANTIMERIDIANA)
Giovedì 16 giugno 2011
Presidenza della Presidente LOMBARDO
indi
del Vicepresidente Cucca
indi
della Presidente Lombardo
indi
del Vicepresidente Cossa
La seduta è aperta alle ore 10 e 03.
MARIANI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 7 Giugno 2011 (204), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Radhouan Ben Amara, Pietro Fois e Antonio Pitea hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 16 giugno 2011.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interrogazione pervenuta alla Presidenza.
MARIANI, Segretario:
"Interrogazione Tocco, con richiesta di risposta scritta, relativa alle visite mediche per il conseguimento della patente di guida." (598)
PRESIDENTE. Colleghi, constatato lo scarso numero di consiglieri presenti in Aula e l'assenza della Giunta, sospendo la seduta e prego i Capigruppo di richiamare i consiglieri in Aula.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 04, viene ripresa alle ore 10 e 16.)
Commemorazione di ex consigliere
PRESIDENTE. Colleghi, oggi il Consiglio regionale commemora l'onorevole Bruno Fadda scomparso qualche tempo fa all'età di 83 anni. L'onorevole Fadda, nato a Cagliari il 16 gennaio del 1926, laureato in medicina, è stato consigliere regionale per due legislature: la sesta e la settima. Fu eletto per la prima volta nel luglio del 1969 nelle liste della circoscrizione di Cagliari del Partito sardo d'Azione.
Nella sesta legislatura fece parte del Gruppo sardista e ricoprì l'incarico di Vicepresidente della quinta Commissione lavori pubblici, sanità, pubblica istruzione e lavoro. Durante il mandato fu anche componente della Commissione speciale "Programmazione"; della Commissione speciale "Ecologia e la pianificazione urbanistica" e della Giunta del Regolamento. Fece parte della seconda Commissione finanze e tesoro, bilancio, programmazione e rinascita; e anche della quarta Commissione industria, commercio trasporti e turismo; nonché di quella integrata al bilancio.
L'onorevole Bruno Fadda fu un legislatore attento ai problemi dell'Isola e dell'identità. Si ricorda in quegli anni il suo impegno costante e rigoroso teso a far rispettare i diritti del popolo sardo e della specialità della Regione. Finita la sesta legislatura si ricandidò, sempre nelle liste del Partito sardo d'Azione. Primo dei non eletti subentrò all'onorevole Giovanni Battista Melis il 9 luglio del 1976.
Anche nella settima legislatura si contraddistinse per il suo dinamismo politico, per la sua vivacità culturale. Dal gennaio del 1977, fino alla fine della legislatura, fu Presidente del Gruppo misto. Ricoprì anche l'incarico dal 10 gennaio del 1978 all'8 gennaio del 1979 di Presidente dell'ottava Commissione turismo, trasporti e lavori pubblici e dal 9 gennaio 1979 all'11 luglio dello stesso anno di Presidente della Commissione autonomia, ordinamento regionale, enti locali. Fece parte delle Commissioni speciali "Ecologia e la pianificazione urbanistica" e "Trasporti e infrastrutture civili". La sua attività legislativa fu particolarmente significativa nei settori dei trasporti, della sanità, del lavoro e della previdenza sociale.
L'onorevole Fadda improntò gli anni passati in Consiglio soprattutto al servizio della gente e dei più deboli. I progetti di legge, le mozioni, le interpellanze, le interrogazioni da lui sottoscritte hanno riguardato per la maggior parte argomenti rivolti al sociale, alla tutela della salute e dell'ambiente.
Naturalmente il suo dinamismo su questi argomenti è stato influenzato dalla sua attività di medico che esercitò per tutta la vita. Al termine della settima legislatura l'onorevole Bruno Fadda tornò a tempo pieno a esercitare la sua professione e profuse nuovamente il suo impegno a favore dei malati, dei deboli e degli emarginati. Nell'esprimere ai familiari il cordoglio dell'intera Assemblea regionale e mio personale, sospendo la seduta per cinque minuti in segno di lutto.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 20, viene ripresa alle ore 10 e 25.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi di prendere posto.
L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 222/A - Parte prima. Siamo in fase di votazione degli emendamenti all'articolo 15 quater.
Abbiamo concluso i nostri lavori nella seduta precedente votando l'emendamento numero 57. Ricordo che l'emendamento numero 58 è stato spostato alla Parte seconda del collegato. E' ora in votazione l'emendamento numero 59, sul quale il relatore e la Giunta hanno espresso parere contrario.
Ha domandato di parlare il consigliere Gavino Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA GAVINO (P.D.). Presidente, Assessore, colleghi, questo emendamento intendeva offrire l'opportunità di effettuare interventi strutturali su un edificio ormai abbastanza datato: una casa di riposo del Comune di Sassari, la Casa della Divina provvidenza, che quest'anno festeggia tra l'altro il suo centenario. E' una casa che accoglie circa 170 anziani ed è un bene primario del nostro comune.
So che ci sono stati dei passi indietro per quanto riguarda iniziative molto simili a questa, però è anche vero che in questo collegato troviamo sia nella sua stesura iniziale che negli emendamenti interventi di questo genere.
Io chiedo pertanto all'assessore La Spisa, di valutare l'opportunità, vista l'importanza del ruolo che svolge nel nostro comune la Casa di riposo della Divina provvidenza, tenendo conto che questo è l'anno del centenario, nella predisposizione del prossimo bilancio e della finanziaria di trovare delle risorse per una struttura ormai, purtroppo, vecchia e che ha difficoltà a svolgere le proprie funzioni a fronte della diminuzione del livello dei contributi erogati per l'assistenza agli anziani da parte dei comuni tramite l'Assessorato regionale competente.
Io chiedo all'Assessore una disponibilità in merito perché, se ci fosse, io ritirerei volentieri l'emendamento. Il finanziamento potrebbe essere inserito anche nella prossima finanziaria, Assessore, dato che sono stati approvati altri interventi né superiori e né inferiori a questo.
Stiamo parlando, tra l'altro, forse della casa di riposo (è un ex IPAB) più anziana della nostra Regione, non sto scherzando, questo è un dato riscontrabilissimo e da tenere presente.
(Non è approvato)
E' in votazione l'emendamento numero 67 sul quale il relatore e la Giunta hanno espresso parere favorevole.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, chiedo, se è possibile, di rinviare questo emendamento alla discussione su Abbanoa, di cui nel testo si parla indirettamente, perché il contributo previsto di 13 milioni a favore di ENAS riduce per lo stesso importo il debito di Abbanoa.
Quindi, se il Presidente della Commissione e l'Aula fossero d'accordo, chiederei di affrontare l'argomento nel suo insieme in modo da avere il quadro complessivo delle risorse che stiamo mettendo a disposizione di Abbanoa.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S. d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, non sono d'accordo sulla richiesta dell'onorevole Porcu perché non si tratta di ciò che lui sta dicendo, ma si tratta dell'uso dell'acqua nei Consorzi di bonifica e quant'altro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). Per confermare quello che dice l'onorevole Maninchedda. In base alla legge del 2006, l'ENAS non si fa pagare dai Consorzi di bonifica il costo dell'energia elettrica, e interviene la Regione con un contributo, che appunto è quello di cui stiamo trattando. Il problema semmai sarebbe, per quanto riguarda l'ENAS, di accelerare le procedure che consentono di realizzare strutture di autoproduzione tramite centrali di energia elettrica. Una è già stata autorizzata, dobbiamo autorizzarne altre due, e in futuro, appena questo processo che è partito nel 2008 andrà a regime, non ci sarà più bisogno di questo contributo. Però, riguarda i Consorzi di bonifica non Abbanoa.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 67.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, dichiaro il mio voto contrario. La norma a cui fa riferimento questo emendamento è assolutamente generica e generale, non si riferisce ai Consorzi di bonifica, si parla chiaramente anche di servizio idrico. Quindi ha una valenza generale, questi 13 milioni non sono vincolati a una destinazione specifica, stiamo ponendo, è giusto che si sappia, rimedi tardivi. Noi siamo d'accordo sul fatto che ENAS possa avere impianti di produzione rinnovabili, possa in qualche modo abbattere i propri costi di pompaggio e, abbattendo i costi di pompaggio, abbattere i costi dell'acqua grezza, ma vorremmo che tutto questo si facesse veramente; invece, anche con questo emendamento, stiamo di fatto coprendo gestioni che non sono in alcun modo ottimali, senza trovare soluzioni adeguate nel lungo termine.
Credo che questa materia meritasse ben altro approfondimento rispetto al testo di un emendamento, e credo anche che sarebbe stato utile discuterne insieme a tutti gli usi che vengono fatti dell'acqua grezza. Quindi, il voto su questo emendamento, per quanto mi riguarda, è un voto contrario.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Io mi asterrò su questo emendamento, perché la preghiera che avevamo rivolto alla Giunta era che dovevamo aiutare l'Aula a capire di che cosa si stesse discutendo, e a dare priorità a priorità. C'è una condizione immensa… Però, a chi parlo? Presidente, se si pensa che questo sia un esercizio verbale scendo giù da "Angelo" e racconto a lui (e mi dà anche soddisfazione) quello che vorrei dire in Aula.
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, lei ha ragione. Onorevoli colleghi, per cortesia, non disturbate l'oratore
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Si può continuare a parlare, tanto risposte dalla Giunta non riusciamo ad averne. Il problema, dicevo, è questo: noi dobbiamo essere aiutati a capire di che cosa stiamo discutendo. C'è una condizione generale di debito di questa Regione che nessuno vuole affrontare, e stiamo continuando a deliberare ignorando che c'è un debito da onorare, qualcuno ci deve dire come si farà.
Fra questi debiti ce ne sono anche di legittimi e onorabili, che forse dovrebbero avere una risposta prioritaria, perché se io pongo il problema, come lo pone questo emendamento, di compensare i costi energetici agli agricoltori, forse su questo il criterio di valutazione è diverso rispetto a quello sul debito complessivo di Abbanoa. Però, se non ci aiutiamo a vedere nel suo complesso lo stato debitorio di questa Regione, noi non cogliamo neanche l'aspetto interessante che hanno alcuni emendamenti, che meritano probabilmente una maggiore attenzione, ma una maggiore attenzione non per tappare i buchi, ma per guardare l'orizzonte.
Per esempio, a fronte di questo emendamento, io domanderei se l'Assessore è in condizione di rispondermi relativamente all'infrastrutturazione energetica che ENAS sta portando avanti per abbattere questi costi. A che punto è rispetto agli investimenti? E' una domanda legittima di fronte a un emendamento di questo genere? Io penso di sì, ma siccome noi non riusciamo ad avere risposte ci dobbiamo accontentare di dire: "Sì sì, no no". Questa è la funzione dell'Assemblea parlamentare, che legifera spesso senza sapere neppure su che cosa sta legiferando.
Ecco perché, secondo me, avevamo deciso di fare uno stop per valutare complessivamente lo stato debitorio di questa Regione; io pertanto richiamo anche il Presidente della Commissione al dovere di indicare al Consiglio regionale lo stato debitorio attuale della Regione perché nessuna deliberazione di spesa che stiamo facendo sarebbe corretta e legittima…
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Presidente, siamo reduci da un referendum, anzi da due referendum che hanno posto, a livello nazionale, il problema dell'uso, utilizzazione, gestione e tentativo di evitare gli sprechi di questa risorsa indispensabile per la vita dell'uomo e delle comunità. Io sono convinto, assessore La Spisa, che noi stiamo facendo un errore nel continuare a trattare in maniera parziale, settoriale, a foglia di carciofo, i problemi della gestione del settore idrico in Sardegna, che ha bisogno assolutamente di una visione e di un indirizzo riformatore unitari.
Io capisco le finalità dell'emendamento in discussione. Si tratta di un'operazione per tentare di calmierare i costi dell'acqua per l'agricoltura. Su questo siamo tutti assolutamente d'accordo; sicuramente è un'interlocuzione positiva sul tema, quindi non ci sono problemi. Dicevo, Assessore, che noi dobbiamo parlare di Abbanoa, dobbiamo parlare di Consorzi di bonifica, e questo emendamento interviene a coprire i costi dei Consorzi di bonifica, dell'acqua per l'agricoltura.
Assessore, ancora non abbiamo, però, una visione unitaria del problema, e fino a quando non raggiungeremo una capacità riformatrice in questo settore indispensabile per la vita delle famiglie, ma anche per l'economia della Sardegna, saremo sempre costretti a rincorrere ulteriori interventi di tamponamento.
Io le vorrei chiedere un'informazione e un chiarimento, Assessore. Noi stiamo intervenendo per il 2012 e per il 2013, ma siamo nelle condizioni, nell'attuale situazione finanziaria, di accantonare fondi per gli anni successivi? Perché non pensiamo di intervenire, magari con la finanziaria per il 2012, su questo argomento e su questo settore e utilizziamo questi 15 milioni di euro, che non sono poca cosa, nella miseria che stiamo governando, per gestire qualche problema che magari ci è sfuggito nel corso della discussione in questo collegato?
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, ripeto che stiamo onorando una disposizione della legge numero 19 del 2006. Se vogliamo fare una critica, io la critica la faccio a questa norma di legge che, ricordo a tutti, ha trasformato il Flumendosa prima in ERIS e, successivamente, in ENAS. Prima di questa trasformazione, l'Ente Flumendosa, dal momento in cui è stato sottratto alle Partecipazioni statali per essere dato in gestione alla Regione sarda, in base a una norma di legge non poteva godere di contributi pubblici.
Fino a questa data, il Flumendosa non ha mai avuto per il suo funzionamento nessun contributo dalla Regione, salvo quelli ricevuti per i rapporti con il Consorzio di Bonifica Sardegna Meridionale, che non pagava l'acqua; dal '94 in poi per evitare che il Consorzio di bonifica, la pagasse sono state disposte una serie di norme per cui sono state pagate somme che il Flumendosa aveva titolo a ricevere da un altro consorzio. Il sistema di gestione del Flumendosa era un sistema ottimale, perché l'Ente sapeva che doveva reggersi con le proprie forze, con le proprie entrate.
Nel 2006 abbiamo cambiato questo meccanismo e, sempre per facilitare taluni settori deboli, abbiamo previsto la possibilità di erogare dei contributi. Forse l'errore sta in questa norma di legge, che ha modificato quelle costitutive dell'Ente Flumendosa, norme che, semmai, erano da portare ad esempio e da estendere a tutti gli altri enti. Nella fattispecie in esame però ci troviamo in sede di applicazione della previsione di legge esistente.
Ripeto, il problema, allo stato normativo attuale, invariata questa norma di legge, può essere ridotto semplicemente con una serie di interventi che consentano al Flumendosa di ridurre i costi. I costi principali del Flumendosa sono quelli per l'acquisto dell'energia elettrica. Se noi sollecitassimo la realizzazione di impianti di autoproduzione di energia elettrica, anche eolica, e in questo caso sono atti dovuti, perché non sono atti speculativi, consentiremmo la produzione a costi ancor più ridotti da parte del Flumendosa, e renderemmo inutili questi contributi.
Ferma rimanendo quindi la critica a questa norma di legge, ritengo che bisogna accelerare tutte le attività da parte dell'ENAS per ridurre i costi. Richiamo l'attenzione sulla relazione che il Consiglio di amministrazione uscente ha presentato in questi giorni sull'attività svolta. La relazione ci conferma che è un Ente con il bilancio in pareggio; ci conferma che è un Ente che è un fiore all'occhiello della Sardegna, perché è portato ad esempio in tutta l'Europa per l'efficienza del suo settore progettuale e dei suoi tecnici. E' sicuramente un Ente che dobbiamo difendere in tutti i modi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, intervengo per confermare anche le ultime considerazioni del collega Steri e per invitare a continuare, sulla base della finanziaria precedente, sui finanziamenti stanziati nel 2011. Ma, relativamente al problema dell'abbattimento dei costi energetici per il sollevamento dell'acqua, porto all'attenzione dell'Aula un problema che ho già proposto in un'interpellanza. E' una questione che ci dovrebbe far riflettere tutti, nel momento in cui rivendichiamo risorse dallo Stato e dal Governo, anche con le norme di attuazione, sulla base dell'articolo 8 dello Statuto.
E' una questione di cui sono giunto a conoscenza da poco, che probabilmente molti di voi non conoscono, relativa a una concessione data all'Enel in Sardegna con un Regio decreto nel 1921. Bene, dal 1921 l'Enel ha una concessione su uno dei più grandi invasi che noi abbiamo in Sardegna, il Coghinas, che le consente forti utili perché le permette di non far attingere alcun metro cubo d'acqua, se non a fronte di pagamenti che vanno ben oltre le tariffe che i Consorzi di bonifica praticano agli agricoltori.
E' un fatto di qualche giorno fa, la Provincia della Gallura ha concesso delle autorizzazioni ad attingere quantitativi più o meno importanti di acqua in tutto il comparto relativo al lago del Coghinas agli agricoltori;ebbene l'Enel (ovviamente ho allegato tutta la documentazione all'interpellanza), a uno degli agricoltori che vivono in quel territorio, ha inviato una richiesta di pagamento dopo aver calcolato i metri cubi d'acqua prelevati e trasformati in kilowatt.
L'Enel, praticamente, non permette che vengano attinti quantitativi d'acqua, più o meno grandi, e se uno attinge deve avere l'autorizzazione dell'Enel e non dell'Amministrazione provinciale, e il prezzo e il pagamento di quell'acqua viene trasformato in costo di kilowattora con degli aggravi spaventosi. Ne ho parlato in questo momento perché stiamo parlando grosso modo della stessa questione, e credo che su questo la Giunta regionale, assessore La Spisa, dovrebbe intervenire immediatamente; non so però se sia nella nostra potestà quella di intervenire immediatamente col Governo per bloccare questa ormai più che ottantennale concessione che l'Enel ha sul nostro territorio; si tratta di un bacino importantissimo, è un bacino che sta nel territorio della Sardegna, capisco il decreto del 1921…
PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato, Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Mi riallaccio anche a quanto diceva l'onorevole Diana, relativamente al bacino sul Coghinas, il secondo salto del Coghinas, che è gestito in maniera autonoma rispetto agli interessi di quel territorio. Infatti, ogni volta che piove poco più forte del solito tutti noi, cittadini della bassa valle, dobbiamo andare a recuperare in mare porcetti, mucche, di tutto; vengono infatti aperte le paratie e viene inondata un'intera vallata perché l'Enel, sulla base di un decreto che risale a 80 anni fa, ha il diritto di aprire le paratie per produrre energia; energia della quale ormai, tenuto conto c della crisi delle imprese energivore (fatti salvi alcuni picchi di consumo), probabilmente non abbiamo più necessità.
Al di là di questo problema, io concordo con quanto accennava l'onorevole Salis sul fatto che questo emendamento, indirettamente, copra i buchi di Abbanoa da una parte, e quelli dei Consorzi di bonifica dall'altra. ENAS di per sé starebbe benissimo, in economia, tra entrate e uscite, se non fosse che il costo dell'acqua per uso idropotabile, con disposizioni regionali, è passato da un costo di 0,10 euro a metro cubo a 0,07; quindi, improvvisamente, a chi ha un bilancio pluriennale si dice: "Da domani devi ridurre il costo dell'acqua ad Abbanoa ", è chiaro che i conti non tornano più.
Ugualmente, se la fatturazione per i Consorzi di bonifica avviene, ma le bollette non vengono pagate, per mille ragioni tutte valide, è chiaro che l'ENAS non può avere i conti in ordine. Quindi credo che sia utile fare un ragionamento a seguito del referendum per riportare in ordine, in qualche maniera, i conti di Abbanoa e dei Consorzi di bonifica, di conseguenza l'ENAS, al di là del fatto che sia stata un'intuizione della precedente legislatura, a mio avviso può essere un Ente che può funzionare bene per la Sardegna.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 67. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 67.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Mario Floris e Mulas hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Capelli - Porcu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 62
votanti 42
astenuti 20
maggioranza 22
favorevoli 40
contrari 2
(Il Consiglio approva).
E' in votazione l'emendamento numero 285, emendamento all'emendamento numero 144, sul quale non è stato espresso il parere.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Onorevole Salis, su che cosa intende intervenire?
SALIS (I.d.V.). Vorrei poter effettuare, so che è un modo di procedere irrituale, il mio intervento prima che il relatore esprima il parere.
PRESIDENTE. E' una dichiarazione di voto?
SALIS (I.d.V.). Sì, per dichiarazione di voto e per illustrare l'emendamento.
PRESIDENTE. Siamo già in fase di dichiarazione di voto quindi dovrebbe essere superata la fase dell'illustrazione dell'emendamento. Se non ci sono opposizioni svolgiamo le dichiarazioni di voto, quando l'onorevole Maninchedda sarà pronto darà il parere della Commissione.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Presidente, l'intervento previsto in questo emendamento è diverso rispetto agli interventi che siamo spesso costretti a fare sia in finanziaria che, in questo caso, nel collegato. Normalmente interveniamo su settori in crisi che senza l'intervento pubblico, di cui hanno bisogno per poter continuare a stare sul mercato, non riuscirebbero a reggere il peso del mercato e della concorrenza; questo problema è stato ben rilevato nel corso della discussione sull'articolo 22.
Questo emendamento numero 285 e l'emendamento madre, il "144", tentano di portare l'attenzione del Consiglio regionale sulla necessità di poter intervenire per sostenere e rafforzare le capacità produttive di fabbriche e di imprenditori sardi che sono riusciti, invece, a imporsi sul mercato europeo e internazionale ma che, in questa situazione e per poter mantenere i livelli occupazionali che hanno già garantito, anzi per incrementarli, hanno necessità di essere in qualche modo sostenuti per aumentare la loro produttività e la loro capacità di penetrazione nei mercati internazionali.
Mi rendo conto che è una filosofia assolutamente opposta rispetto a quella che abbiamo sempre seguito in questi anni e nelle discussioni di leggi come questa, però ci appelliamo alla Giunta, all'assessore La Spisa e ai colleghi anche della maggioranza perché sostengano questo emendamento, al fine di dare così un ulteriore elemento di capacità propulsiva alle poche, per la verità, imprese sarde che hanno capacità di produrre brevetti, hanno capacità di inserire giovani con professionalità elevatissima e, soprattutto… .
PRESIDENTE. Onorevole Salis, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, l'altro ieri, quando abbiamo interrotto i lavori dell'Aula, i giornali riportavano i dati Istat, e mi è sembrato un riferimento opportuno perché in quest'Aula nella discussione del collegato più volte - richiamo l'onorevole La Spisa - abbiamo parlato dell'esigenza di una crescita economica nell'isola. Ebbene, i dati Istat - scusate, colleghi, è importante, non perché lo dico io ma perché riguarda tutti noi, e forse possiamo fare qualcosa per aiutare quella modestissima e timida crescita che c'è in questo Paese -riportano questo "scattino", così viene definito dagli osservatori economici, ad aprile dell'1 per cento nella produzione industriale; a maggio, ci ha ricordato la Marcegaglia, non è dell'1 per cento, ma è dello 0,5 per cento, però dopo anni soprattutto nella produzione industriale c'è una leggera ripresa della crescita.
Io vorrei sottolineare questo aspetto: quella crescita, quella modestissima crescita, è soprattutto nei settori metalmeccanici che esportano. Da qui le ragioni del nostro emendamento e l'invito alla Giunta e alla maggioranza a riflettere su questo, cioè questa crescita è dovuta soprattutto alle imprese che negli anni passati hanno investito in innovazione sia di processo che di prodotto e, pertanto, hanno fatto della qualità dei loro prodotti e dei loro processi produttivi il fattore di competitività.
Io credo che queste aziende virtuose in qualche maniera vadano sostenute. Noi in Sardegna ne abbiamo, anche se purtroppo non molte. Ci siamo sforzati di individuare alcuni criteri di scelta, per cui pensiamo che debbano essere in qualche maniera sostenute le imprese che investono in innovazione e in ricerca, che utilizzano brevetti propri e che hanno sede legale e produttiva in Sardegna.
Invito pertanto l'Aula a non considerarlo come uno dei tanti emendamenti che cerca di soddisfare questa o quella richiesta: in questo caso stiamo parlando di imprese che producono ricchezza per l'intera isola e per il sistema economico e che hanno ricadute occupazionali di qualità importante.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, tenendo conto anche dell'intervento dell'onorevole Diana, io chiederei una breve sospensione per verificare se l'emendamento numero 285, sul quale il parere è contrario perché comporta un aumento di spesa di 2 milioni e mezzo che non è sostenibile in questo quadro, possa essere riformulato con una riserva delle somme all'interno dei piani per l'internazionalizzazione dell'impresa.
Quindi non si aumenta la spesa, ma si riconosce una premialità e una priorità a questa impresa all'interno dei piani di cui parlavo prima.
PRESIDENTE. Poiché non vi sono opposizioni, sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 56, viene ripresa alle ore 11 e 04.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi di prendere posto.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, se l'Aula non ha obiezioni, propongo un emendamento orale all'emendamento numero 285 che verrebbe così modificato. Vengono cassate le parole iniziali "per sostenere" e l'emendamento continua "alle imprese metalmeccaniche aventi sede legale e operativa in Sardegna, che nel processo produttivo si avvalgono di nuove tecnologie e propri brevetti, è riconosciuta una premialità nelle procedure per l'assegnazione delle risorse finalizzate alla internazionalizzazione delle imprese".
Presidente, ne approfitto per annunciare il ritiro dell'emendamento all'emendamento numero 289 e, di conseguenza, anche dell'emendamento numero 151.
PRESIDENTE. Poiché non vi sono opposizioni metto in votazione l'emendamento numero 285. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.v.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 285 modificato.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Meloni Valerio e Mula hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cherchi - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Steri - Tocco - Zedda Alessandra - Zuncheddu.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 53
votanti 52
astenuti 1
maggioranza 27
favorevoli 52
contrari 0
(Il Consiglio approva).
E' in votazione l'emendamento numero 144. Ricordo che qualora questo emendamento non venisse approvato decadrebbe l'emendamento numero 285, che è un emendamento all'emendamento sostitutivo parziale. Sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 11 e 07, viene ripresa alle ore 11 e 08.)
PRESIDENTE. L'emendamento numero 144 è stato modificato dall'emendamento numero 285 relativamente al primo capoverso, pertanto rimarrebbe in piedi solo il secondo capoverso. Va bene così, altrimenti si possono fare delle modifiche con un emendamento orale.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento numero 285 che abbiamo votato, non nella sua dizione originaria, di fatto, prevedeva l'intervento sostitutivo sul primo capoverso, in questa dicitura. L'emendamento orale del presidente Maninchedda, che l'ha modificato, rende di fatto superato il limite del primo capoverso, perché per il criterio che viene introdotto l'intervento della Giunta, previsto al secondo capoverso dell'emendamento numero 144, è di fatto saltato: la modifica lo toglie in automatico. Bisognava dirlo, però è così, è così.
PRESIDENTE. Bisognava trasformare l'emendamento in sostitutivo totale. Essendo un sostitutivo parziale ed essendo un emendamento all'emendamento è per forza agganciato all'emendamento numero 144.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, esca dai meccanismi, sul piano logico è così. Cioè, il coordinamento dovrebbe indicarci che quel secondo capoverso dell'emendamento numero 144 non ha più nessun senso, avendo introdotto il Presidente nell'emendamento orale un criterio diretto. Non c'è più senso.
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, a seguito dell'osservazione, opportuna, che lei ha fatto, può decadere soltanto la parte "gli aiuti alle imprese beneficiarie sono concessi nell'ambito degli aiuti de minimis", mentre rimane "con delibera di Giunta adottata su proposta dell'Assessore dell'industria sono stabilite le modalità attuative degli interventi".
Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Per dichiarare l'assoluta adesione alla proposta da parte dei presentatori dell'emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Volevo soltanto fare un emendamento orale soppressivo, che era forse la soluzione più semplice.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 144 modificato.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cappai e Murgioni hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Tocco - Zedda Alessandra - Zuncheddu.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 59
votanti 58
astenuti 1
maggioranza 30
favorevoli 58
contrari 0
(Il Consiglio approva).
E' in votazione l'emendamento numero 284, emendamento all'emendamento numero 150, sul quale non era stato espresso il parere.
Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Si esprime parere favorevole.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Ho necessità di sapere a che cosa si riferisce l'UPB 06.02020.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Interventi infrastrutturali nelle aree attrezzate.
SANNA Gian Valerio (P.D.). Indipendentemente dall'opinione del nostro relatore, ritengo che su questo emendamento stiamo ripristinando la vecchia logica; invece di finanziare e alimentare insediamenti produttivi di carattere territoriale da parte delle unioni dei comuni, stiamo di nuovo foraggiando i singoli piani di insediamenti produttivi. Attenzione che non siamo più nei tempi nei quali potevamo spendere e spandere come ci pareva.
Capisco che ci sia qualche esigenza puntuale, però dovremmo anche avere un po' di dignità e non disinnescare questo sistema di accorpamento che significa razionalizzazione. Sarei contento, però, di capire quali sono le imprese che si devono insediare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dessì per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DESSI' (P.S.d'Az.). Presidente, intervengo semplicemente per argomentare meglio l'emendamento il cui obiettivo, onorevole Sanna, è esattamente il contrario di quello che diceva lei; si tratta infatti del completamento delle aree e degli insediamenti produttivi e non di nuova costituzione. Quindi, si potrebbero completare opere già finanziate dalla Regione (magari finanziate con le logiche che lei ha testé ricordato) che consentirebbero l'insediamento di aree artigiane dove piccoli impresari potrebbero svolgere attività che oggi sono molto in crisi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Preciso che la UPB giusta è la S 0603020 e chiaramente si esprime parere conforme.
PRESIDENTE. L'UPB è quella relativa agli interventi infrastrutturali nelle aree attrezzate.
Metto in votazione l'emendamento numero 284. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
A seguito dell'approvazione dell'emendamento numero 284, sostitutivo totale, decade l'emendamento numero 150; sono stati ritirati gli emendamenti numero 289, 151, 176, 215, 217 , 224, 227, 229, 248, 253; l'emendamento numero 258 è spostato alla Parte seconda del collegato.
Sull'emendamento numero 260 era stato sospeso il parere.
Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. La sospensione era legata semplicemente alla copertura finanziaria che, però, mi risulta sia stata modificata. A questo punto il relatore si rimette all'Aula.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). La copertura è stata modificata, però vorrei sottolineare, così ci chiariamo un po' le idee in Aula, che nei casi in cui per alcuni emendamenti c'era un problema di copertura sui fondi FNOL, avendo liberato delle risorse destinate alle partecipate, quegli emendamenti credo non possano essere più esclusi per mancanza di copertura.
Vorrei fare una rapidissima riflessione, pochi secondi, e poi proporre un emendamento orale a questo emendamento che, in un momento di crisi gravissima, ha una funzione fondamentale perché riguarda quei soggetti che non hanno la possibilità, per mancanza di dossier bancari, di accedere al credito; quindi salviamo dalle fauci degli strozzini tutte quelle imprese, tutte quelle piccole realtà che oggi sono in grandissima difficoltà.
Abbiamo istituito sperimentalmente questo fondo per cofinanziare il fondo statale del quale non beneficiavamo perché mancava il 20 per cento di copertura nello scorso anno, quest'anno proponiamo l'incremento. Io vorrei dare notizia, anche perché purtroppo la stampa non ne ha parlato a sufficienza, del fatto che nel "Decreto sviluppo" di Tremonti, per una serie di variazioni nel calcolo del tasso usuraio il limite viene incrementato anche dell'84,72 per cento, quindi quei tassi che oggi sono considerati usurari domani non lo saranno. Questo è un grosso favore che si fa ai banchieri, ma porterà un'altra grande fascia di soggetti in difficoltà ad avere ancora maggiori difficoltà, e per questo credo che sia fondamentale incrementare questo fondo.
Io proporrei, se la Giunta è d'accordo, di ridurre l'incremento da 500 mila magari a 300 mila euro ma di spalmarlo, dargli organicità e la possibilità di sviluppare effetti negli anni per il prossimo triennio. Chiedo una breve sospensione per valutare questa modifica.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il parere era stato sospeso perché dovevamo verificare il funzionamento di questo meccanismo. Si tratta di un cofinanziamento e quindi copre una parte di questa somma. La parte statale è per ora bloccata, non si prevede un incremento per cui se anche incrementassimo noi non potremmo incrementare il volume totale.
Questo è quanto mi hanno riferito gli Uffici; perciò io chiedo di rivedere la questione eventualmente in finanziaria quando avremo il quadro delle risorse per l'anno venturo.
(Interruzioni)
PRESIDENTE. Le valutazioni espresse dall'Assessore mi fanno desumere un parere contrario rispetto alla proposta dell'onorevole Cuccureddu. Metto in votazione l'emendamento numero 260.
Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 260.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Giampaolo Diana e Sechi hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Obinu - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Campus - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Peru - Piras - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Cappai - Murgioni.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 67
votanti 63
astenuti 4
maggioranza 32
favorevoli 28
contrari 35
(Il Consiglio non approva).
E' in votazione l'emendamento numero 286, emendamento all'emendamento numero 274 sul quale il parere era stato condizionato alla copertura finanziaria essendo scoperto il primo comma.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento numero 286 ha la copertura in ragione del "274" perché "a valere sui fondi che il "274" determina, una quota è riservata a questo. Quindi ha la sua copertura in ragione del "274", non ne deve trovare altre, la copertura non è aggiuntiva ma è dentro quella copertura che è relativa a una riserva di 2 milioni per rifondere il territorio della provincia dell'Ogliastra.
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, stiamo verificando.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'UPB è la S01.030.02, esattamente la stessa (relativa alla copertura in aumento) dell'emendamento numero 274.
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, non è l'emendamento numero 286 a essere scoperto, ma il primo comma dell'emendamento numero 274.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, vorrei capire se stiamo dicendo che il "274" non ha copertura finanziaria. Aspetto una risposta per dichiarare il voto sull'emendamento.
PRESIDENTE. E' scoperto il primo comma dell'emendamento numero 274. Adesso è in votazione l'emendamento numero 286, emendamento all'emendamento che prevede un comma aggiuntivo, perché si dice: "All'emendamento numero 274 è aggiunto dopo il primo comma il seguente comma…"; poi, è chiaro, che se non si trova la copertura per l'emendamento numero 274 decade anche l'emendamento numero 286.
PORCU (P.D.). Presidente, poiché diventa difficile esprimersi su questo emendamento se non abbiamo risolto il problema sull'altro, le chiederei una breve sospensione.
PRESIDENTE. Se non vi sono opposizioni, sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 11 e 26, viene ripresa alle ore 11 e 36.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La copertura finanziaria corretta, per lo stesso importo, è a valere sulla UPB 0604015.
PRESIDENTE. Ricordo che siamo in fase di dichiarazione di voto sull'emendamento numero 286.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, approfitto della dichiarazione di voto per chiedere il voto segreto sull'emendamento numero 274
PRESIDENTE. Il voto segreto deve essere richiesto da un Capogruppo. L'onorevole Salis mi comunica di appoggiare la sua richiesta. Prego, onorevole Porcu.
PORCU (P.D.). Presidente, al di là della scrittura formale dell'emendamento numero 286 che, a mio avviso, potrebbe essere, come dire, resa più chiara eliminando il riferimento "alle vicende legate alle indagini della magistratura", credo che l'idea della valorizzazione sia comunque valida, a prescindere da singole vicende che sono state purtroppo agli onori della cronaca.
Credo pertanto che questo emendamento meriti considerazione, per cui io esprimo un voto senz'altro favorevole, e propongo di cassare le parole che fanno riferimento alle indagini della magistratura e di scrivere semplicemente: "in conseguenza dei danni sociali ed economici causati dalle notizie riportate sul poligono di Quirra", o, ancora più generale: "…sulle notizie distorsive sulle attività del poligono di Quirra, sono stanziati 2 milioni di euro", in modo da eliminare il riferimento diretto alle indagini.
Il punto centrale sta nella maniera non sempre completa, esaustiva, e a volte anche eccessivamente allarmistica con cui i media in generale hanno riportato i fatti di Quirra; prescindiamo dalla magistratura perché altrimenti sembra che l'oggetto della nostra critica sia la magistratura che, evidentemente, avrà fatto quello che riteneva di dover fare per un obbligo di legge. Quindi, se fosse possibile, chiedo ai colleghi firmatari di accettare questo emendamento orale.
PRESIDENTE. E' stata fatta una proposta di emendamento orale che può essere accolta se l'Aula è d'accordo.
Poiché l'Aula non è d'accordo, proseguiamo con le dichiarazioni di voto.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, io sto cercando di capire qualcosa e non capisco niente, qua c'è una confusione che non se ne può più, l'onorevole Porcu chiede il voto segreto, ma di che cosa stiamo parlando? Quale emendamento stiamo votando?
PRESIDENTE. Onorevole Uras, forse anche lei è un po' distratto.
Stiamo votando l'emendamento numero 286; l'onorevole Porcu, come è successo altre volte, ha preannunciato una richiesta di voto segreto sull'emendamento successivo. Siccome l'onorevole Porcu non è abilitato a fare questa richiesta, ho chiesto che un Capogruppo appoggiasse questa richiesta ed è ciò che ha fatto l'onorevole Salis. Adesso, lo ripeto, stiamo votando l'emendamento numero 286.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Era solo per riuscire a capire, perché in mezzo a questa confusione - l'onorevole Cappai è distratto, l'onorevole Mario Bruno si sta distraendo, tutti siamo distratti -noi come facciamo a fare una dichiarazione di voto che abbia un senso, se non ci ascolta l'onorevole Bruno?
Poiché sull'emendamento numero 286 la votazione è palese, io ovviamente esprimo il mio voto favorevole anche perché sono presentatore di un altro emendamento che, a mio avviso, dovrebbe essere portato… Presidente!
PRESIDENTE. Onorevole Uras, ha ragione, non si prosegue sinché non c'è silenzio in Aula.
Onorevole Sanjust, onorevole Contu, onorevole Meloni, onorevole Maninchedda!
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Sono gli Assessori che disturbano, anziché sedersi nella parte in cui si devono sedere vanno per banchi a raccogliere fogliettini: non fate più clientela, per cortesia, fate la cortesia di stare di fronte al Consiglio regionale, alle minoranze e alle maggioranze! Perché dobbiamo dire qualcosa, qua stiamo parlando della deportazione di pastori, di greggi, delle loro famiglie, perché c'è un tasso d'inquinamento impossibile in un'area che da sempre noi conosciamo essere stata "soggetto" di condizioni ambientali difficili. Noi stessi, Presidente, abbiamo presentato un emendamento (e non riesco a capire perché non si accorpino gli emendamenti che hanno lo stesso oggetto) relativo al finanziamento di un programma di aiuti, da gestire, a quelle popolazioni e a quella comunità.
Io chiedo pertanto che questo emendamento venga sospeso e siano accorpati tutti, quello dei 500 mila euro della Giunta, quello presentato da noi insieme a questo. Altrimenti ognuno appiccica a un articolo degli emendamenti e poi non si apre la necessaria discussione.
PRESIDENTE. Onorevole Uras, come lei ben sa, gli emendamenti vengono presentati e riferiti a degli articoli e a dei commi, e a quelli ci dobbiamo attenere perché l'indicazione viene data dai presentatori; per cui, se gli stessi presentatori non chiedono di spostare l'emendamento, noi dobbiamo procedere secondo questo iter.
Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (Gruppo Misto).Io sono fondamentalmente d'accordo con l'intento che intende perseguire l'emendamento numero 286, anche se nella sua formulazione suscita qualche dubbio, perché non è sicuramente l'azione della magistratura che sta danneggiando il sistema Ogliastra, anzi un plauso all'azione della magistratura su Quirra: è l'azione dello Stato che ha danneggiato quel territorio. Però voterò contro questo emendamento, e spiego perché.
Si tratta di un fatto tecnico: noi rischiamo di approvare questo emendamento e poi segue il "274" che rimpingua i fondi per la pubblicità istituzionale; credo, presidente Lombardo, che l'emendamento 274 - mi suggeriva qualche collega - non sia neanche ammissibile perché abbiamo già operato su quel capitolo durante la finanziaria, e perciò meno di sei mesi fa, riducendo quel fondo: noi abbiamo ridotto quel fondo.
L'emendamento 274, se dovesse passare, sarebbe pericolosissimo; perciò ci vendiamo un ulteriore stanziamento sulla pubblicità istituzionale, che finanzia poi gli "edicolanti" di parte, i noti "edicolanti" di parte, per quanto riguarda la tv e la comunicazione, con un ulteriore somma che viene tolta allo sviluppo della Sardegna. Io non voglio correre questo rischio e invito il collega che ha chiesto il voto segreto sull'emendamento 274 a ritirare questa richiesta, perché quest'Aula si deve esprimere palesemente su queste azioni, si deve esprimere palesemente sulle volontà di fare della bottega e della ricerca del consenso attraverso i mezzi di comunicazione pagandola con i soldi pubblici.
Dobbiamo essere responsabili delle scelte che facciamo e io credo che molti colleghi avranno seri dubbi nel votare l'emendamento successivo, perciò le chiedo cortesemente: ritiri la richiesta di voto segreto, guardiamoci in faccia, facciamoci riconoscere dalla Sardegna.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Io sono attento alle sollecitazioni ma credo che su questo argomento, al di là della chiarezza delle posizioni, ci sia la necessità di lasciare libertà di scelta sull'espressione di voto che ognuno di noi può legittimamente assumere, per cui non accolgo l'invito al ritiro della richiesta di voto segreto. Rispetto all'emendamento numero 286 voglio sottolineare che io penso sia necessario approvarlo per cercare di agire su una realtà che ha assoluto bisogno di interventi.
Anch'io sottolineo, e lo dico in termini positivi non negativi, il fatto che ancora una volta (spesso succede quando si parla di corruzione, di politica) la magistratura sia stata costretta a sostituirsi alla politica, e questo è un difetto della politica non della magistratura. La magistratura sta facendo il suo dovere, con effetti sicuramente negativi per le realtà oggetto del suo intervento, ma certo i problemi non sono stati creati dalla magistratura; la magistratura denuncia un problema e lo sottopone all'opinione pubblica, bisogna individuare le responsabilità di chi ha portato a questa situazione, e per le responsabilità sappiamo che c'è un mondo enormemente potente che cerca di nascondere le vere cause del degrado di quel territorio, e anche di altri.
La presidente Lombardo ha molto opportunamente invitato i Capigruppo a un incontro con i componenti del Comitato per le servitù militari, (componenti nominati da questo Consiglio regionale), e in quella sede è emerso il fatto che queste persone che noi abbiamo indicato in quel Comitato hanno lanciato un grido d'allarme per la situazione di Capo Frasca, di Quirra, di Teulada, di ampi territori della Sardegna; territori sottoposti a questi vincoli medievali e che vivono in condizioni di assoluto degrado e inquinamento. Ecco perché io voterò a favore di qualsiasi emendamento (sia questo che altri che sono stati presentati) ponga in luce l'evidente necessità di intervenire per questo territorio importante.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S. d'Az.), relatore di maggioranza. Io credo stia emergendo la portata politica, per quanto ci si affanni ad attenuarla, dell'emendamento numero 286 che contrappone le iniziative della magistratura allo sviluppo economico della provincia Ogliastra; ed è la prima volta che autorevoli esponenti del Partito Democratico, e non solo, pongono questo problema, che è un problema vero, che è un problema vero.
E' inutile negarlo: il potere politico ha paura del potere giudiziario, è così, e non c'è una opportuna verifica degli effetti dell'attività della magistratura. Io propongo quindi un ulteriore elemento di analisi ai colleghi prendendo spunto da ciò che è accaduto anche a La Maddalena, dove le modalità di esecuzione dei lavori hanno portato a rilevare un inquinamento dello specchio d'acqua antistante l'Arsenale che oggi è oggetto di un'indagine.
Come ha reagito questo Consiglio regionale? Ha reagito inserendo La Maddalena, nel 2009, tra le aree di crisi e dicendo alla Giunta regionale: poiché non vogliamo più vivere di stellette facciamo l'accordo di programma de La Maddalena.
Sull'Ogliastra il compito della politica è fare una cosa analoga, sull'Ogliastra e su Cagliari, perché la gran parte dei territori ricadono all'interno della Provincia di Cagliari. Il problema è se nel Consiglio regionale abbiamo la forza non solo di inserire queste aree nelle aree di crisi ma anche di indurre l'Esecutivo a fare gli accordi di programma per non portare la gente a dire: meglio lo stipendio dei militari che nulla. Ma non è un argomento, se non per iniziare a parlarne, da emendamento, è un argomento da trattare con legge, e poi potremo parlare sugli effetti di alcune iniziative.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SABATINI (P.D.). Presidente, vorrei in premessa pregare i colleghi di evitare di fare affermazioni prive di qualsiasi giustificazione scientifica. Non c'è niente che provi la pericolosità di quei territori e, fino a che non verrà effettuata una ricerca seria, io vi pregherei, lo ripeto, di evitare certe affermazioni che sono fuori luogo e dalle quali derivano dei danni a quei territori.
Non capisco perché si dica che questo emendamento sia scritto male, non si esprimono critiche sulla magistratura, però quelle notizie scaturiscono dalle vicende legate alle indagini e noi non dobbiamo nascondercele questa è la realtà. E' la realtà. Così come non riesco neanche a capire il senso di aver chiesto di evacuare gli animali quando i cittadini di Perdas vivono dentro quel poligono, allora dobbiamo evacuare anche le famiglie di quel paese se c'è un pericolo effettivo.
Quei territori chiedono chiarezza, le persone chiedono di mettere la parola fine e gli si dica se possono o non possono vivere in quei territori. Questo emendamento è condiviso dalla Giunta, non può che essere così a fronte di un impegno preso dal presidente Cappellacci nel corso di un'assemblea tenuta nel paese di Perdasdefogu. In quella occasione è stato assicurato un contributo di 500 mila euro per ristorare inizialmente gli agricoltori ed è stato assicurato un impegno finanziario per un rilancio dell'immagine di quelle aree, fortemente danneggiate sotto diversi aspetti.
In conclusione, io sono d'accordo con quanto diceva l'onorevole Maninchedda: questo è un tema che richiede una riflessione seria e di cui questo Consiglio dovrebbe farsi carico in un momento di maggiore calma.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, anche alla luce delle considerazioni svolte dai vari colleghi, relativamente sia all'emendamento numero 274 che all'emendamento numero 286, io chiederei all'Aula di poter spostare entrambi questi emendamenti, ed eventualmente gli altri emendamenti di cui ha parlato il collega Uras, all'articolo 27.
PRESIDENTE. Se l'Aula è d'accordo i due emendamenti sono spostati all'articolo 27, come indicato dall'onorevole Diana.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Lo vediamo alla fine.
CAPELLI (Gruppo Misto). Non c'è l'accordo.
PRESIDENTE. E' in votazione l'emendamento numero 275.
Ovviamente, sugli emendamenti spostati all'articolo 27 non si procede con le dichiarazioni di voto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Presidente, in relazione alla convocazione della prima Commissione devo chiedere scusa all'Aula perché, sulla base delle richieste pervenute dai banchi dell'opposizione e della maggioranza, ho incautamente convocato per le ore 16, però ho riscontrato che non c'è l'unanimità del consenso da parte di tutti i Capigruppo. Quindi, Presidente, nel chiedere scusa veramente per questo disguido, ritengo che la convocazione, determinata dalla richiesta presentata con urgenza da parte delle associazioni degli enti locali, debba essere annullata. La Commissione potrà essere riconvocata se i Capigruppo nel corso dei lavori daranno l'assenso.
RASSU (P.d.L.), Assessore agli enti locali, finanze ed urbanistica. E' stata anche l'Aula a richiederlo.
CAPELLI (Gruppo Misto). Presidente, non c'è l'assenso a spostare gli emendamenti.
PRESIDENTE. Io ho chiesto se l'Aula era d'accordo, e nessuno ha fatto opposizione
CAPELLI (Gruppo Misto). Presidente, non mi ha visto.
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Capelli, lei non ha richiamato l'attenzione, esattamente come è successo l'altro giorno con l'onorevole Uras. Io ho chiesto all'Aula e nessuno ha richiamato l'attenzione del Presidente per esprimere un parere contrario.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). La prossima volta lo facciamo con le bandierine!
PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu, eviti il sarcasmo gratuito, per cortesia, perché quando volete riuscite perfettamente a richiamare l'attenzione del Presidente. Quindi, per cortesia, la smetta.
CAPELLI (Gruppo Misto). Non posso farlo adesso?
PRESIDENTE. Non può farlo adesso perché io avevo già messo in votazione il successivo emendamento e l'onorevole Pittalis è poi intervenuto sull'ordine del lavori.
PRESIDENTE. Eravamo in fase di votazione dell'emendamento numero 275.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S. d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, ribadisco il parere favorevole sull'emendamento relativo alla concessione di un contributo per le spese di gestione delle case per anziani dette "Casa serena". Nel corso dei lavori in Commissione, però, alcuni consiglieri avevano chiesto ulteriori chiarimenti rispetto alla natura dei contributi e alla necessità dello stanziamento. Quindi chiedo che la Giunta lo illustri.
PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, siamo in fase di dichiarazione di voto, gli emendamenti sono stati illustrati nel corso della discussione sull'articolo e sui relativi emendamenti.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Io mi astengo rispetto a questo emendamento, però, dico questo perché ci accompagni una riflessione (sarò anche più preciso nel corso della seduta) noi abbiamo sempre la necessità, Assessore, di avere la cognizione esatta dello stato della finanza regionale. "Esatta" vuol dire che dobbiamo sapere di quanto disponiamo, quanto possiamo impegnare, quanto possiamo spendere, quanto ragionevolmente verrà speso nel corso dell'anno, e qual è l'ammontare del debito che noi stiamo accumulando con alcune linee di spesa e di amministrazione, soprattutto con riferimento alle società controllate e partecipate.
Se noi potessimo avere un quadro veramente ordinato di questa condizione, saremmo nella possibilità di ragionare insieme. Lo dico perché il problema non è nostro, è più vostro, ma è sicuramente di tutti i sardi, perché con questa modalità di recupero, di spostamento di somme, di organizzazione di interventi spot, avete dato vita a questo collegato; e non abbiamo ancora affrontato le note dolenti che riguardano il sistema idrico integrato e il sistema dei trasporti aerei. Noi avremmo bisogno di conoscere, ripeto, la situazione finanziaria; lo dico all'Assessore, perché la preoccupazione è tanta.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, il Presidente della Commissione bilancio chiedeva alla Giunta di spiegare questo emendamento, perché non si capiscono le motivazioni di questo finanziamento per le cosiddette "Casa serena" nei Comuni di Alghero, Iglesias e Sassari. Qualcuno mi dice che sono case per anziani gestite dai comuni, anche nel mio paese c'è una casa per anziani gestita dal comune. Vorrei capire perché Busachi no e gli altri tre sì, o il Comune di Pompu, che ha una casa per anziani, non può usufruire di contributi. Io chiedo alla Giunta di spiegarne le motivazioni, altrimenti esprimerò un voto contrario.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Intervengo per dire che il Presidente della Commissione ha ragione e anche per ribadire ciò che diceva l'onorevole Solinas. Noi, in Commissione, su questo emendamento abbiamo discusso proprio perché non erano chiare le motivazioni, nel senso che ci aspettavamo che la Giunta chiarisse esattamente quali sono i problemi che riguardano "Casa serena" di Alghero, Iglesias e Sassari.
Noi, come Gruppo del Partito Democratico, ci asterremo, ma abbiamo necessità di sapere esattamente di che cosa stiamo parlando; come diceva anche l'onorevole Solinas, infatti, ci sono case di riposo in diverse zone della Sardegna, gestite dai comuni, che non vivono giorni tranquilli, sereni, che avrebbero necessità dell'intervento pubblico per rimettere a posto i conti relativi alla gestione, ma sulle quali nessuno ha sollevato in questo collegato la necessità di intervenire. Anche sulla base di questo ragionamento, noi avevamo sollevato il problema in Commissione. Presidente, di conseguenza, se fosse possibile sarebbe necessario un chiarimento in questo senso.
PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, il problema è che questi chiarimenti devono essere richiesti in sede di discussione generale sull'articolo e, quindi, se ci sono dei problemi, devono essere posti alla Giunta in quella sede. Se l'Assessore mi chiede la parola gliela darò, però questo è un modo errato di procedere.
Ha domandato di parlare il consigliere Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA (P.D.). Presidente, ho ascoltato e condivido in linea di massima il ragionamento dei colleghi Solinas e Barracciu, però all'Assessore dico che, conoscendo la realtà sassarese, l'intervento previsto è sicuramente utile, pur rimarcando la necessità di cercare di implementare e di ampliare interventi di questo genere.
Il problema degli anziani, che sicuramente si accentuerà nei prossimi anni, diventando cronico, va seguito con maggiore attenzione. L'impegno profuso, gli obiettivi conseguiti da queste case sul territorio, le "Casa serena", ma anche le altre case di riposo, sia private che pubbliche, per quanto riguarda i nostri anziani, sono fondamentali.
A mio avviso sarà probabilmente necessaria una riflessione ulteriore per trovare altre risorse non solo per le "Casa serena", come in questo caso, ma anche per altre. Io in un precedente intervento, lo ricordo, ho portato l'esempio della casa di riposo "Divina Provvidenza", che svolge lo stesso tipo di attività, ha lo stesso ruolo e la stessa importanza, e forse anche un numero di ospiti superiore. Gli anziani sono una realtà da tutelare, una realtà che va sicuramente seguita con grande attenzione, questo penso debba essere l'impegno per il futuro.
In questo caso, conoscendo le realtà sassaresi, essendo degli ex ONPI, sia la sede di Alghero che quella di Iglesias, io penso che si possano mettere a disposizione 300 mila euro per ogni casa di riposo, specialmente per i necessari interventi strutturali, perché parliamo di strutture che negli anni si sono deteriorate, diventando un po' vetuste. Io seguirò pertanto le indicazioni di voto del Gruppo, però il mio voto in questo caso sarebbe stato favorevole.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Presidente, intervengo brevissimamente per ricordare che queste tre istituzioni sono nate come istituzioni regionali, e sono andate avanti attraverso un contributo regionale. Quindi, sottoscrivo quanto detto dai colleghi sulla necessità di intervenire in modo complessivo, però sottolineo (è una risposta a chi chiedeva il perché del contributo limitato a queste tre strutture), che esiste questa leggera, fondamentale differenza nella nascita di queste "Casa serena" che, non a caso, si chiamano "tutte e tre nello stesso modo; si tratta quindi della continuazione di un sostegno che dalla Regione arrivava a queste tre istituzioni.
Esprimo chiaramente un voto favorevole a questo emendamento, sottoscrivo che lo sforzo di tutti noi dovrà essere quello di reperire, quanto più è possibile, risorse per poter dare sostegno alle strutture esistenti, ma addirittura per far nascere nuove RSA, nuove istituzioni, anche se, consentitemi di dirlo, lo sforzo reale sarebbe quello di riuscire a dare alle famiglie il sostegno necessario per impedire l'istituzionalizzazione delle persone anziane.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, al di là della bontà dell'intenzione e della necessità di dispensare serenità nel settore della assistenza agli anziani, che ne ha sicuramente bisogno, ma non solo quello, vorrei sottolineare che ci sembra inopportuno limitare l'interesse solamente alle "Casa serena" di Alghero, Iglesias e Sassari perché, fortunatamente, sono moltissimi i comuni della Sardegna che intervengono a sostegno degli anziani.
Ho sentito parlare anche di interventi sulle strutture, ma il finanziamento lo stiamo dando per le spese di gestione relative a queste case per anziani. Quindi c'è una contraddizione tra una finalità assolutamente condivisibile e una parzialità dell'intervento che invece avrebbe necessità, così come abbiamo chiesto in Commissione, di ulteriori precisazioni.
Vorrei inoltre far presente all'assessore La Spisa, nonché, se non sbaglio, Vicepresidente della Regione, che è quasi intollerabile la sottovalutazione del dibattito sul collegato alla finanziaria da parte dell'Assessore della sanità. La pregheremmo di riportare questo disagio all'Assessore la cui presenza in Aula, nel corso di questa discussione, sarebbe stata forse opportuna dato che il settore della sanità utilizza il 40 per cento, e rotti, di risorse, se non di più, del bilancio regionale, oltre a essere assolutamente interessato da numerosi emendamenti e articoli del collegato.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore della difesa dell'ambiente. Ne ha facoltà.
OPPI (U.D.C.-FLI), Assessore della difesa dell'ambiente. Intervengo per fornire alcuni chiarimenti. Questo emendamento voluto dall'Assessore della sanità ha un aspetto chiaramente "algherocentrico" e sassarese, e non vorrei che per alcun motivo si pensi che possa entrarci Iglesias. Però, per chi non conosce i problemi spiego che queste tre "Casa serena" (sono tre in Sardegna), sono strutture ex ONPI, cioè Opera nazionale pensionati italiani; quando sono state trasferite alla Regione le competenze su queste strutture, insieme alle competenze sono state trasferite anche molte risorse. Queste tre strutture avevano ovviamente dei dipendenti, ma un cuoco ci fa ben poco alla Regione, per cui i comuni si sono gravati di queste spese, e in un capitolo della sanità c'erano 6 miliardi e mezzo, parlo di vecchie lire, che venivano annualmente ripartiti fra le tre sedi.
La Regione quindi anticipava i soldi ai suoi dipendenti (alcuni dipendenti ci sono ancora, ma i numeri variano da struttura a struttura) che gli venivano poi rimborsati dal comune stesso. E' chiaro che in queste strutture sono state applicate le norme sul personale della Regione, il che ha comportato anche maggiori oneri.
Ritengo, ma l'Assessore bene avrebbe fatto a chiarirlo, che probabilmente questa proposta da lui fatta riguarderà forse delle infrastrutture, riguarderà degli aspetti specifici, ma non certamente la gestione vera di queste tre strutture. Gradirei che in quest'Aula, visto che ci sono tanti "illuminati", parlassimo meno del problema degli anziani, delle RSA, eccetera; e a questo riguardo faccio soltanto un esempio: delle RSA previste in Sardegna (888 posti pubblici), in questi 8 anni, 9 anni, a Tempio, a La Maddalena oppure a Cagliari attraverso un project financing successivo, non ne è decollata neanche una. Perché? Allora, se abbiamo a cuore queste cose, ogni tanto parliamone, affrontiamo il problema per cercare di risolverlo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Presidente, credo che bene abbiano fatto sia il collega Campus che il collega Oppi a portare qualche ulteriore elemento di informazione. Io manifesto infatti un certo disagio a seguire i lavori su questo collegato, come anche sulle finanziarie, dove alla fine mi ritrovo a parlare davvero di tutto, senza che ci sia stata la possibilità o ci sia la possibilità di verificare realmente la portata delle decisioni che prendiamo; è una questione che ho già sollevato in qualche altra occasione: non mi trova favorevole questo discutere, in maniera assolutamente superficiale, di questioni che viste nello specifico sono tutte molto importanti.
Conoscendo soltanto la realtà di Sassari, ritengo che ogni intervento che viene fatto per consentire che quella realtà possa procedere al meglio, sia un intervento assolutamente positivo e da incoraggiare; vero è, però, che il ragionamento va fatto nel suo complesso, va fatto con interventi e con leggi ad hoc, in modo che non ci siano dubbi che si vogliano favorire alcune realtà piuttosto che altre.
Il nostro Gruppo si asterrà, e io farò altrettanto. Sono però d'accordo con la richiesta del collega Manca affinché, conoscendo quella realtà, si intervenga per sostenerne l'attività.
PRESIDENTE. Comunico che il collega Fois è rientrato dal congedo.
Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). Presidente, ho ascoltato gli interventi, e debbo dire che l'onorevole Oppi ha sicuramente ragione; ritengo che la sua indicazione, rispetto alla storia di queste strutture, sia dal punto di vista razionale e politico la più percorribile. Certamente, però, l'onorevole Oppi concorderà con me che stiamo parlando di un argomento così importante nella totale assenza dell'Assessore competente, per cui manca qualunque informazione. Non mi sorprende che il collega seduto al mio fianco, per l'esattezza l'onorevole Solinas, si chieda perché stiamo facendo questo, e non pensiamo alle strutture presenti nei singoli paesi.
Manca una visione generale, manca il senso di ciò che stiamo facendo e, come, giustamente, qualcuno ha sottolineato, dobbiamo anche ripensare a tutto il discorso dell'assistenza domiciliare. Ribadisco l'assenza delle istituzioni regionali visto che discutiamo su 900 mila euro che si potrebbero concedere benissimo, e tenendo conto che lo Stato ci deve ancora 2 miliardi di euro.
La vertenza entrate serve a permetterci anche questi piccoli lussi, chiamiamoli così, che lussi non sono, perché si tratta di salvaguardare i diritti civili di persone, di comuni, di enti e di anziani che hanno diritto al nostro supporto. Voglio ricordare (anche per questo ci vorrebbe l'Assessore per fare la battaglia con noi contro i tagli) che esiste un Fondo nazionale per le politiche sociali, dal quale dovrebbero arrivare risorse, che poi non arrivano, alla Sardegna, che è passato dai 2 miliardi e mezzo di euro del 2008, ai 538 milioni di euro stanziati quest'anno per tutta l'Italia.
Siamo in una situazione di crisi feroce, e in questa situazione alla fine che cosa si fa? Si colpiscono, ovviamente, questi interventi che sembrano compassionevoli, quando tali non sono. Abbiamo bisogno pertanto di un'azione politica forte a favore delle politiche sociali, e l'assenza dell'Assessore, naturalmente, non può che lasciarci stupefatti. Come ha detto la mia collega Francesca Barracciu, pur essendo d'accordo, in questo contesto non possiamo che astenerci perché, politicamente, non cogliamo il senso di questa situazione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZUNCHEDDU (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, annuncio il voto assolutamente contrario, perché trovo che questo emendamento sia discriminante rispetto a una realtà piuttosto complessa, rappresentata anche da cooperative di donne che si occupano di assistenza agli anziani in una condizione di profonda sofferenza. Io credo che questo argomento vada trattato in un senso ben più ampio, e che vada assolutamente regolamentato. Purtroppo la situazione è un po' ambigua e per questo motivo voterò contro anziché astenermi.
Ho la sensazione che questo collegato, che dovrebbe essere nato in un momento di crisi per far fronte veramente alle emergenze, l'unico collegamento l'abbia fra le casse della Regione e le "parrocchiette. Ma questo è un discorso generale. Voto contro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Come per tanti altri argomenti che affrontiamo in quest'Aula, anche su questo sarebbe necessario parlarne appositamente e precisamente in altre circostanze. Si è fatto riferimento alla vicenda di Quirra, prima dovremmo parlare di servitù militari, di presenza di basi, in modo più articolato e ampio. Per quanto riguarda il problema degli anziani e la necessità di residenze apposite, in questa Regione se ne sente il bisogno e il problema meriterebbe un'attenzione piena del Consiglio e della Giunta.
Il collega Espa lamentava l'assenza dell'assessore Liori; però tutti siamo grati, invece, al collega Oppi, attuale assessore dell'ambiente, che di sanità se ne intende, e se ne intende molto, per aver ricordato che agli inizi degli anni '90 la Regione, trasferì ai comuni le "Casa serena" di Alghero, Iglesias e Sassari, insieme al personale e alle risorse. Ci fu allora, io ricordo, una vertenza tra i comuni e la Regione per il riconoscimento della spesa storica di queste strutture, riconoscimento che non è mai avvenuto.
Probabilmente, è da quel momento che nasce la sofferenza dei comuni che dovevano gestire strutture importanti, onerose in termini di manutenzione e governo dei manufatti, gestione del personale, assistenza agli anziani, i quali contribuiscono con delle rette a volte non sufficienti a coprire i costi di gestione. Pertanto, il discorso è probabilmente più ampio rispetto a quanto propone oggi questo emendamento per alleviare le difficoltà dei comuni, ma, sicuramente, non risolve il problema.
Un problema che, come ha detto l'assessore Oppi, è comunque puntuale, perché mirato e circoscritto a tre episodi, di cui la Regione in qualche modo oggi si fa a suo modo carico perché era titolare di questi esercizi. Potremmo dire che non è questo il modo per intervenire, ma soprattutto credo non dobbiamo far pagare agli anziani responsabilità che questi non hanno.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Assessore La Spisa, la presenza dell'assessore Liori, che immagino sia l'Assessore proponente, effettivamente sarebbe stata utile, ma sarebbe utile anche illustrare di che cosa stiamo parlando perché nell'emendamento, che come detto da più parti riguarda i tre ex centri residenziali regionali per anziani trasferiti ai comuni negli anni '90, si parla di spese di gestione - mi ascolti, assessore La Spisa -, mentre le modalità con le quali viene erogato il contributo attengono all'articolo 6 della legge regionale 7 agosto 2007, numero 5, cioè stiamo parlando di programmi di opere pubbliche.
Spiegateci, allora, quali sono le finalità di questo contributo, atteso che io conosco la realtà del centro residenziale per anziani di Alghero: per buona parte è adibito ad attività di assistenza agli anziani, ricovero per anziani, e per buona parte è la sede dell'attuale Assessorato dei servizi sociali del Comune di Alghero.
Di che cosa stiamo parlando, Assessore? Io credo che, prima di inserire simili emendamenti , occorra spiegare all'Aula qual è la finalità dell'intervento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, in primo luogo è opportuna una precisazione che mi suggeriva ora l'onorevole Oppi, e cioè che proprio per la loro origine questi enti non sono case per anziani pure e semplici, sono strutture che coprono un bacino territoriale. Detto questo segnalo che effettivamente l'emendamento, così come è formulato, non può trovare pratica attuazione, e quindi occorrerebbe una modifica con emendamento orale, perché si parla di spese di gestione, e poi si richiama la legge numero 5 del 2007 che, come testé evidenziato, riguarda il finanziamento delle opere pubbliche.
Ora, se devo finanziare delle spese per il personale secondo un programma per opere pubbliche capite bene che il procedimento è inattuabile. Allora, se si tratta di spese per investimento con l'emendamento orale si dovranno sopprimere le parole "spese di gestione"; se si tratta invece di contributo per il personale bisogna far sparire il riferimento alla legge numero 5. Delle due l'una. Con questa formulazione queste somme sono destinate a non essere spese. Per cui se effettivamente, come ho capito, si tratta di spese di finanziamento sopprimiamo le parole "le spese di gestione" e quindi parliamo di finanziamento.
PRESIDENTE. C'è una proposta di emendamento orale.
STERI (U.D.C.-FLI). O allora prevediamo direttamente che le somme sono assegnate ai comuni e così evitiamo…
(Interruzioni)
PRESIDENTE. Scusate, c'è una proposta di emendamento orale. Bisogna dire solo se si è favorevoli o contrari.
AMADU (P.d.L.). Presidente, la Giunta deve chiarire.
PRESIDENTE. Onorevole Amadu, se la Giunta non mi chiede la parola io non posso obbligare la Giunta a intervenire! E' inutile che si dica: "La Giunta deve chiarire".
Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Chiedo una breve sospensione.
PRESIDENTE. Se non vi sono opposizioni, sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 12 e 23, viene ripresa alle ore 12 e 32.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Prego i colleghi di prendere posto.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.),relatore di maggioranza. Presidente, il testo diventerebbe questo: "E' autorizzata nell'anno 2011 la concessione di un contributo straordinario di euro 900.000 a favore dei comuni di Alghero, Iglesias e Sassari per le case per anziani dette 'Casa serena'; il suddetto contributo è ripartito in parti uguali". Il resto è cassato.
PRESIDENTE. Poiché non vi sono opposizioni, l'Aula accoglie la proposta di emendamento orale. Proseguiamo con le dichiarazioni di voto.
Ha domandato di parlare il consigliere Corda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CORDA (P.D.). Presidente, ho ascoltato con la dovuta attenzione il contributo che diversi colleghi hanno voluto dare per chiarire meglio il contenuto dell'emendamento. Di fatto mi è parso di cogliere però un disinteresse, non proprio totale, da parte di diversi colleghi, espressione di quelle realtà che sarebbero destinatarie delle risorse che l'emendamento prevede. Diversi interventi, sinceramente, invece di dissipare i dubbi che nutrivo sulla correttezza di questo emendamento, li hanno rafforzati.
Mi pare infatti che abbia ragione la collega Zuncheddu quando afferma che il contenuto di questo emendamento è fortemente discriminatorio. perché destina il contributo e mostra una particolare sensibilità solo per tre cosiddette "Casa serena". Altre realtà, purtroppo, non vivono situazioni "serene" e credo che il nostro compito sia quello di dedicare adeguata attenzione, pari attenzione a tutte quelle realtà in cui le case di riposo versano in condizioni di grave difficoltà.
Difficoltà dovute non solo a ragioni gestionali, ma anche a interventi, che sono d'obbligo, di manutenzione, ma non solo, di ammodernamento di quelle strutture, che mostrano una serie di manchevolezze cui occorre porre rimedio affinché gli anziani che vi risiedono possano godere delle stesse identiche condizioni che si vorrebbero riservare, con questo emendamento, esclusivamente a tre realtà.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 275. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 25. All'articolo 25 sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 25 e dei relativi emendamenti:
Art. 25
Disposizioni in materia di governo del territorio
1. Dopo la lettera i) del comma 1 dell'articolo 60 della legge regionale n. 9 del 2006, è aggiunta la seguente:
"i bis) verifica dell'ammissibilità ed approvazione degli studi di compatibilità idraulica e geologica-geotecnica, di cui agli articoli 24 e 25 delle norme di attuazione del Piano stralcio per l'assetto idrogeologico (PAI), degli interventi in materia di infrastrutture a rete o puntuali pubbliche o di interesse pubblico, ricadenti nel territorio di più province, ad esclusione di quelli di cui all'articolo 61, comma 1, lettera d), e comma 4, lettera b), ed indicati negli articoli 27, commi 3, 6, 7; 28, commi 1, 7, 8; 29, comma 1;30; 31, commi 3, 6, 7; 32, comma 1; 33, commi 1, 3, 5; e 34 delle norme di attuazione del PAI.".
2. Dopo la lettera c) del comma 1 dell'articolo 61 della legge regionale n. 9 del 2006, sono aggiunte le seguenti:
"c bis) verifica dell'ammissibilità ed approvazione degli studi di compatibilità idraulica e geologica-geotecnica, di cui agli articoli 24 e 25 delle norme di attuazione del PAI, degli interventi in materia di infrastrutture a rete o puntuali pubbliche o di interesse pubblico, ricadenti nel territorio provinciale, ad esclusione di quelli di cui al comma 4, lettera b), ed indicati negli articoli 27, commi 3, 6, 7; 28, commi 1, 7, 8; 29, comma 1; 30; 31, commi 3, 6, 7; 32, comma 1; 33, commi 1, 3, 5; e 34 delle norme di attuazione del PAI;
c ter) verifica dell'ammissibilità ed approvazione degli studi di compatibilità idraulica e geologica-geotecnica, di cui agli articoli 24 e 25 delle norme di attuazione del PAI, degli interventi in materia di ricerche e prelievi idrici, ricadenti nel territorio provinciale, ed indicati negli articoli 27, commi 5 bis, 6; 28, comma 1; 29, comma 1; 30; 31, commi 5 bis, 6; 32, comma 1; 33, comma 1; e 34 delle norme di attuazione del PAI.".
3. Nell'articolo 61 della legge regionale n. 9 del 2006, dopo il comma 3 è inserito il seguente:
"3 bis. Sono, inoltre, attribuite ai comuni le seguenti funzioni:
a) verifica dell'ammissibilità ed approvazione degli studi di compatibilità idraulica e geologica-geotecnica, di cui agli articoli 24 e 25 delle norme di attuazione del PAI, degli interventi in materia di patrimonio edilizio pubblico e privato, ricadenti interamente nel territorio comunale, ed indicati negli articoli 27, commi 2, 6, 7; 28 commi 1, 3, 4, 5, 6 e 8; 29, commi 1, 2, 3; 30; 31, commi 2, 6 e 7; 32, commi 1, 3, 4; 33, commi 1, 2, 5; e 34, delle norme di attuazione del PAI;
b) verifica dell'ammissibilità ed approvazione degli studi di compatibilità idraulica e geologica-geotecnica, di cui agli articoli 24 e 25 delle norme di attuazione del PAI, degli interventi in materia di infrastrutture a rete o puntuali pubbliche o di interesse pubblico, ricadenti interamente nel territorio comunale, ed indicati negli articoli 27, commi 3, 6 e 7; 28, commi 1, 7, 8; 29, comma 1; 30; 31, commi 3, 6 e 7; 32, comma 1, 33, commi 1, 3, 5; e 34 delle norme di attuazione del PAI.".
4. E' autorizzata la spesa di euro 1.000.000 per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, quale contributo all'ARPAS per la gestione del monitoraggio delle acque in attuazione del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), ed alla direttiva n. 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2010, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque (UPB S04.02.001).
5. E' autorizzato nell'anno 2011 il contributo di euro 400.000, da destinare agli enti competenti al controllo e monitoraggio dell'attuazione del Programma d'azione della zona vulnerabile da nitrati di origine agricola di Arborea approvato con deliberazione di Giunta regionale n. 14/17 del 4 aprile 2006 per il necessario svolgimento delle attività di controllo senza soluzione di continuità (UPB S04.02.001).
6. E' autorizzata la spesa di euro 50.000 per l'anno 2011 per la realizzazione di un sistema informativo finalizzato al monitoraggio ed alla verifica dell'efficacia del "Programma d'azione per la zona vulnerabile da nitrati di origine agricola di Arborea", di cui all'articolo 22, comma 17, della legge regionale n. 4 del 2006 (UPB S04.02.002).
7. Per la redazione dei piani di gestione degli impianti prioritari ai sensi della direttiva regionale concernente "Misure di tutela quali-quantitativa delle risorse idriche tramite il riutilizzo delle acque reflue depurate" approvata con deliberazione della Giunta regionale n. 75/15 del 30 dicembre 2008, è autorizzata la spesa di euro 1.000.000 per ciascuno degli anni 2011 e 2012 quale contributo finanziario agli enti di cui all'articolo 3 della direttiva medesima (UPB S04.02.001).
8. E' autorizzata la spesa di euro 2.500.000 per ciascuno degli anni 2011 e 2012 quale contributo finanziario agli enti competenti alla realizzazione delle opere previste dai piani di gestione degli impianti prioritari ai sensi della direttiva regionale di cui al comma 7 (UPB S04.02.002).
9. E' autorizzata la spesa di euro 1.500.000 per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, da destinare a contributi agli enti locali per la gestione del PAI nell'ambito della pianificazione locale ai sensi degli articoli 4, 8 e 26 delle norme di attuazione del PAI (UPB S04.03.004).
Emendamento all'emendamento numero 269 aggiuntivo Mula - Fois - Dedoni - Cossa - Vargiu - Meloni Francesco - Fois
Articolo 25
All'emendamento n. 269 è aggiunto:
dopo il comma 36 dell'articolo 1 della legge regionale n. 3 del 2009 è aggiunto il seguente comma:
36 bis. Le disposizioni del comma 35 dell'articolo 2 della legge regionale n. 3 del 2009 si attuano anche in presenza di dimostrazione del concreto possesso, anche in discontinuità, delle aree nel periodo intercorrente fra l'entrata in vigore della legge n. 431 del 1985 e quella della presente disposizione. In tali casi i comuni interessi possono certificare la sussistenza della concessione in uso, della locazione o dell'enfiteusi con delibera del consiglio comunale che attesti la regolare corresponsione a favore dell'ente locale dei relativi canoni. La suddetta delibera diventa esecutiva dopo trenta giorni dalla sua pubblicazione sull'albo pretorio. (291)
Emendamento all'emendamento numero 269 aggiuntivo Cossa
Articolo 25
Nell'emendamento 269, dopo il comma 1 bis è aggiunto il seguente:
1 ter. Le aree perimetrale del piano stralcio per l'assetto idrogeologico (PAI) come aree di pericolosità idraulica, di cui all'articolo, 8 comma 8, delle Norme di attuazione del PAI, che risultano oggetto di interventi di mitigazione del rischio finalizzati a consentire il trasporto in sicurezza delle portate idriche del corpo/i d'acqua interessati non inferiori ad un tempo di ritorno (Tr) di 200 anni, devono intendersi non sottoposte all'applicazione dello stesso articolo 8, comma 8, delle Norme di attuazione. Ad esse continuano ad applicarsi le norme del testo unico sulle opere idrauliche, regio decreto n. 523 del 1904. (334)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale
Articolo 25
Dopo il comma 1 dell'articolo 25 è inserito il seguente:
1 bis. Dopo il comma 3 dell'articolo 15 della legge 14 marzo 1994, n. 12, è inserito il seguente:
"3 bis. Gli atti di disposizione di cui al comma 2 e quelli di cui agli articoli 16, 17 e 18, comma 3, devono essere preceduti, a pena di nullità, dall'approvazione dei piani di cui all'articolo 8.". (269)
Emendamento aggiuntivo Diana Mario - Steri - Obinu
Articolo 25
Dopo il comma 3 dell'articolo 25 è inserito il seguente:
3 bis. Dopo l'articolo 61 della legge regionale n. 9 del 2006, è aggiunto il seguente:
Art. 61 bis
1. In considerazione della complessità geomorfologica del bacino imbrifero del fiume Temo e la stretta relazione di unicità tra lo stesso fiume e le aree ricomprese nell'ambito urbano, e tenuto conto dell'unicità del territorio, tutto il bacino imbrifero dei fiume Temo è stralciato dal PSFF, adottato in via preliminare in data 31 marzo 2011.
2. Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge la Regione autonoma della Sardegna procederà all'elaborazione di apposito e specifico studio del bacino del fiume Temo in collaborazione con il Comune di Bosa.
3. Nelle more dell'elaborazione dello studio di cui al comma 2, continua ad applicarsi la normativa del PAI vigente. (142)
Emendamento aggiuntivo Tocco - Diana Mario - Zedda Alessandra
Articolo 25
Dopo il comma 8 è aggiunto il seguente comma:
8 bis. Al fine di attuare le misure di prevenzione e la messa in sicurezza dell'area "SYMCOLE", così come individuata nella relativa delibera del Comune di Cagliari, interessata da un grave dissesto idrogeologico che rappresenta una .grave minaccia per centinaia di abitanti, è autorizzata a favore dello stesso Comune uno stanziamento di euro 300.000 (trecentomila) per l'anno 2011.
in aumento
UPB S04.03.005
2011 euro 30.000
in diminuzione
UPB S08.01.002
2011 euro 30.000
FNOL parte corrente (19)
Emendamento aggiuntivo Tocco - Diana Mario - Zedda Alessandra
Articolo 25
Dopo il comma 8 è aggiunto il seguente comma:
8 bis. Le disposizioni di cui alle lettere a), b) e c) del comma 5 dell'articolo 1 della legge regionale 29 ottobre 2008, n. 15, vengono applicate anche all' area "SYMCOLE", così come individuata nella relativa delibera del Comune di Cagliari, interessata da grave dissesto idrogeologico. La spesa derivante dall'applicazione della presente norma, da quantificare, va imputata per l'anno 2011 all'UPB S04.03.005 con uguale diminuzione dell'UPB S08.01.002 - FNOL. (20)
Emendamento all'emendamento numero 272 aggiuntivo Diana Giampaolo - Cuccu - Agus - Sanna Gian Valerio - Sabatini - Barracciu
Articolo 25
Dopo il comma 9 bis è aggiunto il seguente:
9 ter. Il termine stabilito dal comma 9, dell'articolo 1 della legge regionale 19 gennaio 2011 n. 1 è prorogato al 31 dicembre 2011. (336)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale
Articolo 25
Dopo il comma 9 è inserito il seguente:
9 bis. Per la realizzazione degli interventi di ripristino delle infrastrutture degli enti locali di cui alla legge regionale 17 dicembre 1999, n. 26 (Interventi urgenti conseguenti all'alluvione dei novembre 1999) il termine di quarantacinque giorni previsto nel comma 9 dell'articolo 1 della legge regionale 19 gennaio 2011, n. 1 è prorogato al 31 dicembre 2011. (272).)
PRESIDENTE. E' aperta la discussione sull'articolo e sugli emendamenti.
E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'articolo 25, colleghi, tratta "Disposizioni in materia di governo del territorio". Dico subito che questo articolo è quanto di più non necessario in questo momento. E' una norma di una incuria allarmante che, invece di portare la semplificazione amministrativa, spezzetta una competenza, oggi in capo alla Regione su cose fondamentali quali il controllo del territorio soggetto a rischio idrogeologico e istruttorie varie, affidandone parte alla Regione, parte alle province e parte ai comuni, come se i comuni, che non sono neanche in grado di predisporre i Piani urbanistici comunali, siano in grado di fare l'istruttoria su argomenti così delicati. Valutate voi se è opportuno.
Ma il controllo e il governo del territorio meritano una "chicca" che bisogna che i nostri colleghi conoscano. Voi sapete della polemica nata di recente sui radar della Guardia di Finanza a Tresnuraghes e a Sant'Antioco? Bene, vi ricordo che il radar di Capo Sperone in zona Sant'Antioco, dove si sta discutendo di queste cose, è situato in una zona militare restituita (sulla base del protocollo d'intesa del 2008 Stato-Regione) alla Regione sarda perché non più utile per fini militari: una servitù militare restituita alla potestà regionale. Il presidente Cappellacci l'altro giorno ha detto: "Noi siamo per l'energia rinnovabile, ma con attenzione ai valori paesaggistici".
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CUCCA
(Segue SANNA GIAN VALERIO.) Di fronte ai suoi proclami abbiamo scoperto che, con una delibera del novembre dell'anno scorso, il presidente Cappellacci ha restituito in comodato gratuito questa zona alla Guardia di Finanza per impiantare il radar! E' un altro modo di "fare servitù".
Lui non ne sapeva niente, lui li riceve, lui tutela gli interessi della Sardegna, lui vuole diminuire le servitù militari, lui fa delle cose ignominiose! Restituisce allo Stato (in comodato gratuito) quello che lo Stato ci ha già restituito, perché non utile, per impiantare radar che sono teoricamente portatori di inquinamento elettromagnetico.
Prima si parlava dell'Ogliastra. Faccio una premessa. Io non ho nessun timore della magistratura, è un potere dello Stato che va tutelato nella sua autonomia, ma anche giudicato, infatti perché dobbiamo essere giudicati solo noi e loro no? Perché non possiamo commentare alcune cose e tenere conto che ci possono essere, come in tutti i settori della vita pubblica, delle personalità o delle azioni deviate, non guidate dal supremo interesse collettivo? Detto questo, mentre Cappellacci restituisce territori già della Regione per ricostituire servitù militari e installare dei radar, questo signor procuratore oggi sequestra tredici punti radar nella zona di Quirra per sei mesi. A tempo? O sono inquinanti o non lo sono, o li sequestri a tempo indeterminato, salvo determinare, o non li puoi sequestrare per sei mesi, perché è un non senso!
Nessuno può negare che l'azione penale è obbligatoria e che deve avere autonomia, ma le notizie di reato, cari signori e colleghi, hanno dietro di sé o le prove o gli indizi o le risultanze scientifiche. Qui si sta compiendo un'inchiesta persino sulla base di una assenza di conclusioni sulle risultanze scientifiche. Forse che il danno che si sta perpetuando nei confronti di quei territori è minore di quelli provocati dalle calamità naturali di Capoterra e di altre zone, dove la gente ha visto la propria attività rovinata, danni i quali la Regione ha pagato? Perché noi dobbiamo fare i pidocchiosi parlando di 500 mila euro quando l'immagine di quel territorio, la cui economia si basa sul turismo, è rovinata? Verificate i dati statistici sul turismo della prossima stagione. E noi dobbiamo stare sotto silenzio? Faccia l'inchiesta, la porti avanti, ma si faccia anche giudicare!
Noi siamo posti a tutela degli interessi collettivi dei cittadini, a partire dai più piccoli e indifesi, non da quelli più potenti. Questo vale per la politica e vale per l'informazione. E quando un signor direttore di giornale avverte il sospetto che qualche giornalista, nel diffondere informazioni, rischia di diventare più l'addetto stampa di un pezzo dello Stato piuttosto che un informatore obiettivo, quel direttore deve allontanare quelle persone dalla divulgazione di informazioni deviate, perché dietro tutto questo, colleghi, c'è il disastro di un territorio che già non sta bene di per sé, e non gli risolviamo i problemi con le adunanze, pur autorevoli, del Presidente della Regione e degli Assessori; e per recuperare che cosa? Una sottovalutazione del problema.
Di che cosa dovrebbe vivere quella gente? Di che cosa dovrebbe vivere nel proprio futuro? Provate a chiedere a quelle famiglie, i cui figli adolescenti stanno studiando, che cosa possono dire a quei giovani del loro futuro quando la politica ha paura persino di parlare degli eccessi che spesso si verificano? E questo non significherebbe non rispettare i poteri dello Stato, le autonomie sancite dalla Costituzione, ma solo pretendere che gli organi dello Stato preposti alla vigilanza gerarchica controllino autonomamente sull'operato dei propri rappresentanti, come noi siamo controllati dal popolo sovrano! Non ci può essere in questo Stato qualcuno immune da controlli! E non ci può essere sempre la "Regione Pantalone" che deve pagare gli eccessi, non può essere così!
Dobbiamo parlarne, non dobbiamo avere paura. Non dobbiamo avere questo senso di, come dire,. attenzione perché stiamo entrando in un campo nel quale bisogna saper parlare bene. Ma voi avete conoscenza che nel mondo esista qualche parte della società organizzata e complessa che sia perfetta, che non sia soggetta a errore, che non sia soggetta a limiti? Io ho sempre detto che la battaglia per una giustizia giusta ed equilibrata è una battaglia della civiltà democratica non di una parte politica contro l'altra. Questo è un errore, un errore che danneggia il piccolo cittadino, è il povero cittadino a subirne gli esiti negativi; e quando l'informazione è gestita male perché anche l'informazione è subalterna a questi poteri, spesso il danno procurato a famiglie, a società, a comunità non si recupererà mai, sarà un danno perpetuo.
Se un cittadino viene indiziato e invece di dire che è solo indiziato gli si dice che è colpevole, agli occhi della sua comunità è colpevole, ma questa non è la civiltà giuridica nella quale siamo cresciuti. Altro che paura, ci vuole un sussulto di valori democratici; e se qualcuno pensa che le istituzioni, i poteri dello Stato siano i luoghi dove si fa la carriera, la vetrina, deve cambiare indirizzo! Noi vogliamo rigidità, rigore ma anche rispetto.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Io credo che su questo articolo abbia valore il parere espresso dalla Commissione, e mi sembra di poter condividere anche quanto già espresso dal collega, e cioè che è veramente un inutile appesantimento; non si risolve infatti il problema richiamato della semplificazione degli atti amministrativi conseguenti ai Piani di assetto idrogeologico, ma si rischia di complicare il tutto. E' un'altra di quelle disposizioni inserite in maniera frettolosa e anche con molti errori, in parte questi errori sono stati modificati in Commissione, in parte permangono.
Mi sembra comunque che la Commissione abbia spiegato che la responsabilità degli enti locali su questa materia non può essere, diciamo, stabilita semplicemente dalla legge ma deriva dagli atti amministrativi che conseguono i Piani di assetto idrogeologico. Spezzettare questa competenza, pertanto, provocherà certamente conflitti che potranno ottenere un effetto assolutamente opposto a quello che chi ha predisposto la norma voleva ottenere: la semplificazione dell'iter amministrativo delle autorizzazioni in questo ambito. Su questo forse anche l'Assessore competente potrebbe dirci qualcosa, e io credo che lui stesso possa ritenere che la materia debba essere affrontata in maniera del tutto diversa.
Una materia di questa rilevanza per una terra come la Sardegna, che dal punto di vista idrogeologico ha subìto anche calamità di grande rilevanza (richiamiamo quelle che hanno colpito purtroppo le zone di Capoterra, o le zone dell'Ogliastra, di Villagrande, le zone della Gallura), non può essere affrontata in un collegato che dovrebbe prevedere poche norme a completamento del percorso della finanziaria regionale e dell'intervento sulla crisi; inserire queste disposizioni in un testo di questo tipo credo possa complicare le cose anziché risolverle.
Io chiedo anche all'Assessore competente che senso possa avere e se ritiene veramente utile procedere nell'esame di questo articolo, se non sia meglio invece questo articolo cassarlo, abrogarlo e concentrarci su alcune questioni sulle quali vi è anche l'assenso della minoranza, come ipotesi. Ne abbiamo parlato anche nel corso di questo dibattito: finanziamento all'università, alcune norme di salvaguardia in campo energetico, per esempio sul rilascio delle autorizzazioni fino a quando questo benedetto Piano energetico ambientale, anch'esso materia di governo del territorio, arriverà in Consiglio regionale per essere discusso.
In questi giorni si è fatto un gran parlare di energie rinnovabili, noi siamo una Regione che ha solo parlato di energie rinnovabili ma non ha assolutamente risolto gli iter autorizzatori. Ha prima bloccato tutti gli impianti, anche quelli molto piccoli, poi il TAR ha cassato quelle delibere della Giunta, poi siamo entrati in una terra di nessuno dove di fatto valgono le direttive europee, le direttive nazionali, dove la Regione sarda ha fatto salvi i vincoli d'insediamento di quegli impianti legati alle norme collegate al Piano paesaggistico; ma, non avendo un proprio piano, una propria programmazione, non facendo delle proprie scelte ha rinunciato anche a promuovere fino in fondo un settore che, attenzione, può essere promosso non tanto aprendo nuovi impianti ma collegando quegli impianti con i territori, e anche chiudendo gli impianti tradizionali di produzione di energia.
Crediamo, quindi, che quella sia una delle priorità che dovremmo affrontare, piuttosto che stare a discutere in Aula su norme che spesso non hanno un senso compiuto. E mi preoccupano anche quelle contenute in questo articolo, che la stessa Commissione richiama come articolo che finirà per ingenerare incertezze e dubbi applicativi, ripeto, per la filosofia e per gli obiettivi non corretti che le modifiche si pongono. Devo dire che mi preoccupano molto anche gli emendamenti collegati a questo articolo che intervengono su un numero di materie molto elevato, non ultima quella degli usi civici che sappiamo essere disciplina molto, molto delicata;e ricordo infatti che spesso questa Aula è stata anche costretta a tornare indietro in maniera precipitosa su alcune norme che sono state fatte senza comprenderne fino in fondo le implicazioni.
Quindi io credo che faremmo bene, anche per indirizzare meglio i nostri sforzi e per accogliere alcuni inviti arrivati più volte in quest'Aula, a limitare le materie che questo collegato (se proprio dovete farlo) affronta, e a dare la possibilità al Consiglio regionale, completato l'ordine del giorno se proprio lo si vuole completare, di riprendere un percorso in Commissione per affrontare alcune riforme di cui questa Regione ha veramente bisogno.
In conclusione, sia guardando l'articolo che gli emendamenti, ancora una volta si coglie l'assoluta inutilità di questo collegato o comunque la frammentarietà e il tentativo di mettere pezze da una parte e dall'altra, il tentativo di caricarlo di norme che a volte sono poco nobili e, altre volte, cercano di rimediare a quello che le Commissioni non riescono a fare. Invece di rivedere la disciplina sulla gestione del territorio considerando complessivamente l'assetto del territorio sotto ogni punto di vista: ambientale, gestionale, turistico, di localizzazione degli impianti energetici, lo si affronta in maniera sporadica e frammentaria.
Quindi l'auspicio è che si possa semplificare questo collegato, che si colga l'occasione per stralciare, cancellare anche questo articolo e gli emendamenti conseguenti, alcuni dei quali rischiano di portarci a fare discussioni molto lunghe, per dare la possibilità all'Aula di concentrarsi su quei temi, che ho richiamato, sui quali concorda anche l'opposizione. In maniera più decisa è necessaria una discussione, sulla quale noi rinnoviamo la nostra disponibilità, sulle grandi priorità di questa Regione: qualificazione della spesa, riforme che possano, andando al di là degli schieramenti, dare risposte alla crisi economica e sociale della nostra Regione.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Agus. Ne ha facoltà.
AGUS (P.D.). Presidente, Assessori, onorevoli colleghi e colleghe, l'articolo 25 "Disposizioni in materia di governo del territorio", tratta un tema importantissimo ma che sembra piuttosto avulso dal contesto di una legge finanziaria qual è comunque il collegato. Mi sembra piuttosto l'espressione di una volontà: il coinvolgimento degli enti locali in una pianificazione dello studio del territorio.
Coinvolgimento degli enti locali che, all'interno di una politica di sussidiarietà, nell'ottica del federalismo interno, potrebbe essere uno degli elementi caratterizzanti anche la Regione sarda; ma questo coinvolgimento avviene attraverso un dispositivo, senza le opportune risorse. Questo è quanto avviene anche a livello nazionale dove il Governo manifesta la volontà di attuare il federalismo, il decentramento amministrativo, ma non supporta questa volontà con le conseguenti azioni economiche e strutturali.
Quindi la Regione sarda, se vuole effettivamente attribuire agli enti locali questa particolare, questa delicata anche, materia, farebbe bene a cominciare ad attuare davvero il federalismo interno e il decentramento amministrativo, trasferendo risorse e personale perché queste attività, non solo queste ma tante altre, possono essere portate avanti dagli enti locali così da avere una Regione più snella, una Regione capace di essere più organo legislativo e meno organo gestionale, e in grado di coinvolgere gli altri livelli istituzionali nella gestione del territorio.
Io condivido il passaggio in cui si dice che le decisioni sul territorio sono le più vicine ai cittadini, ma allora l'operazione va compiuta nella sua interezza, non solo ed esclusivamente per flash o per stralci, così come avviene in questa norma di legge che, ripeto, mi sembra piuttosto avulsa dal contesto nel quale è inserita.
Il tema è infatti delicatissimo e di estrema importanza, non foss'altro perché da diverso tempo, anche dentro quest'Aula, si tenta di guardare a una ipotesi di sviluppo della Regione sarda che superi l'industrializzazione storica, che altro non ha fatto che lasciare sul territorio grandi numeri in termini di disoccupati, cassintegrati e territori compromessi nella loro integrità naturale. Parlo delle aree minerarie, parlo delle aree industriali fortemente inquinate, il cui risanamento, se non ci destiamo, ci impegnerà per parecchio tempo.
Si prospetta una Regione che guarda all'ambiente e al territorio come elemento cardine del suo sviluppo, ma per conseguire questo obiettivo non credo siano sufficienti il trasferimento di competenze agli enti locali perché ciascuno, nell'ambito del proprio territorio, predisponga il Piano per l'assetto idrogeologico del territorio: i problemi sono di vasta portata. Io ritengo che la Regione sarda debba fare comunque questo studio, non foss'altro perché molti degli elementi sono correlati e non possono essere distinti per territorio comunale, o per territorio provinciale.
Per esempio, i fenomeni relativi a un corso fluviale interessato da grandi smottamenti, da situazioni imprevedibili, quali la natura spesso ci riserva (ricordo gli eventi degli scorsi anni su Capoterra), credo che non possano essere studiati e delocalizzati a livello comunale, ma vadano considerati nella loro interezza e, quindi, pianificati a livello regionale. Lo stesso discorso si può fare sulla deforestazione (una situazione degradata dagli incendi), uno studio su questo problema deve avere una pianificazione molto più ampia rispetto alle problematiche territoriali. Diventa difficile infatti congegnare una sistematica pianificazione degli interventi da prevedere all'interno anche di comuni contigui, o di province contigue.
Questa norma mi sembra un atto di deresponsabilizzazione della Regione sarda in questo frangente, un atto pericoloso per altro perché poi la Regione ha finanziato anche i PUC, i cosiddetti Piani urbanistici comunali, all'interno dei quali non c'è solo la pianificazione del centro urbano. Nella mia qualità di sindaco, tempo addietro, approvai uno tra i primi PUC approvati nei comuni della Sardegna, e ricordo che all'interno di quel Piano vi erano anche le cartografie relative alla destinazione territoriale dell'agro, laddove venivano individuati i terreni soggetti al dilavamento e al disboscamento, i terreni soggetti a rischio idrogeologico per il percorso torrentizio, il percorso fluviale con portate mai studiate, portate che ciclicamente appunto invadono i terreni attigui.
Uno studio quindi vi è già ed è costato risorse pubbliche. A meno che non ci sia davvero la volontà di cambiare e dare una forte sterzata a questa gestione centralistica della Regione, questo aspetto potremmo risolverlo con una discussione seria, attenta, e trasferendo agli enti locali, ripeto, risorse economiche e personale. Cominciamo a "svuotare" la Regione sarda da questa macchina infernale che non riesce a gestire, a controllare, e trasferiamo, io sarò il primo a sostenere questa volontà vera se c'è, uomini e "cose", come si suol dire, verso gli enti locali. In questa maniera riusciremo davvero a realizzare quel federalismo che si vuole a parole, ma si ostacola nei fatti dando vita a un federalismo strabico, teso solo a risolvere forse i problemi gestionali dell'apparato elefantiaco regionale, ma non certo a cogliere un obiettivo alto, un obiettivo importante, un obiettivo che io metto fra i primi elementi che dovranno caratterizzare il futuro, reale, della Sardegna.
Un futuro che punti sul paesaggio, su un territorio ricco di grandi qualità geologiche e naturali, che vanno salvaguardate e tutelate dai fenomeni naturali che, spesso, anche il nostro territorio subisce. E noi spesso di fronte a questi fenomeni siamo inermi perché abbiamo consentito, con uno studio superficiale, interventi urbanistici nei nostri comuni non rispettosi non solo delle norme nazionali, e non dico di quelle regionali, ma anche delle norme del buon senso; nessuno infatti, anticamente, realizzava le proprie infrastrutture, le proprie abitazioni, lungo o sovrastando anche i corsi d'acqua di tipo torrentizio dei quali non si conoscevano le manifestazioni.
Quindi, ripeto, un tema fuori luogo in questo articolato, che andrebbe, come hanno detto altri, ritirato, discusso separatamente…
PRESIDENTE. Onorevole Agus, scusi. Colleghi, c'è un chiasso infernale in Aula, lasciamo che l'oratore concluda l'intervento.
AGUS (P.D.). Non c'è problema, Presidente, evidentemente il tema non interessa poi così tanto, interessa forse solo pochi in quest'Aula, e anche me visto che forse mi sto accalorando troppo per un tema che, ripeto, potrebbe essere stralciato tranquillamente ma con l'impegno a una discussione più approfondita perché coinvolge meccanismi di riorganizzazione della Regione sarda interessantissimi sotto il profilo organizzativo. E questo è uno dei temi, uno dei tanti temi che giustamente potrebbero essere trasferiti, in concorso con la Regione che dovrebbe essere organismo di pianificazione regionale più che organismo di gestione regionale, lasciando appunto agli enti locali la gestione degli eventi e della storia della Sardegna.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (SEL-Comunisti-Indipendentistas). La lamentela ci accompagnerà per tutto il dibattito sul collegato alla finanziaria; ogni volta, infatti, che affrontiamo un nuovo articolo l'osservazione è che in questa finanziaria molti articoli sono stati introdotti, come dire, forzosamente; articoli spesso senza sostanza e senza una visione strategica - come è il caso dell'articolo 25 ora in discussione - che servono al massimo a inserire qualche pericolosa incursione su temi cari oggi a uno e domani a un altro.
Gli interventi previsti, come si dice nell'articolo, dovrebbero servire per mitigare i rischi sul territorio; io credo però che il raggiungimento di questo obiettivo non sia compito del collegato alla finanziaria ma di altri strumenti puntuali e precisi.
Noi continuiamo a sostenere che il governo del territorio sia in assoluto la strategia primaria che la Regione dovrebbe attuare, in un momento così delicato, perchè attiene alla tutela complessiva del territorio e del paesaggio, cioè quel bene supremo al quale non possiamo rinunziare, ma sul quale soprattutto non possiamo più distrarci perché abbondantemente compromesso e manomesso, violentato da scelte sciagurate commesse nel passato e che ancora sono presenti nelle loro potenzialità.
Ecco perché concordo con chi mi ha preceduto sulla necessità, l'opportunità - mettiamola sul piano del consiglio, del suggerimento - di ritirare questo articolo, assolutamente inadeguato se non addirittura fuori luogo all'interno di questo disegno di legge. Noi abbiamo, sì, l'esigenza di governare il territorio a diversi livelli, perché la Regione, le province e i comuni, hanno questo compito; ma, pensando ai comuni (sono praticamente la quasi totalità dei comuni sardi), che non sono riusciti a dotarsi, per le molte difficoltà, i molti disagi, di uno strumento di pianificazione come il Piano urbanistico comunale, dico alla Giunta regionale e all'Assessore competente se non sia il caso di nominare dei commissari ad acta per approvare i PUC. Sulla vicenda del PUC cadrà la Giunta comunale di Alghero, o almeno questa è l'aria che si respirava nella giornata di ieri e si respira in quella odierna, perché una forza importante di quella coalizione ha ritirato la propria fiducia ed è passata nei banchi dell'opposizione.
Uno strumento di pianificazione deve avere una visione generale, una visione complessiva e anche lungimirante sulle prospettive (sulla base delle indicazioni dei tecnici che lo predispongono) di un territorio; prospettive che non sono solo quelle edificatorie, anzi quelle hanno un effetto secondario e dovrebbero essere l'ultimo dei problemi. Le opzioni edificatorie assumono invece il ruolo principale e da protagonista nella pianificazione, con scelte che mutano senza alcuna logica e, spesso, non riescono neanche a individuare i pericoli derivanti da una mancata attenzione nei confronti di un territorio che si è formato in una storia di millenni, e tale è arrivato sino a noi.
Ancora oggi, nonostante disposizioni puntuali, si registrano edificazioni lungo i corsi d'acqua, lungo quelle aree ad alto rischio idrogeologico; edificazioni non consentite neanche dalle norme sulle distanze di sicurezza. Questo fatto non solo comporta un danno al territorio e al paesaggio, non solo comporta un rischio per coloro, persone e animali, che vanno a insediarsi in quei siti, ma comporta anche un notevole dispendio di denaro da parte dell'Ente pubblico che, spesso, è sollecitato a intervenire con opere di contenimento, di modifica e di alterazione dei luoghi in difesa di opere realizzate abusivamente.
Concludo perché, di fronte a un articolo che abbiamo definito inutile ritenendo opportuno il suo ritiro, non è coerente dilungarsi più di tanto; ma voglio concludere con un altro esempio di come si può intervenire senza un criterio di gestione del territorio alterando i luoghi, creando problemi a realtà che oggi verifichiamo essere fortemente compromesse. Faccio riferimento al nuovo depuratore della città di Alghero, realizzato in una zona assolutamente inadeguata, nei pressi della laguna di Calich, senza la richiesta, necessaria per quell'opera, della Valutazione di impatto ambientale perché nella relazione è descritto sotto dimensionato rispetto all'opera realmente ultimata.
Una laguna dal valore inestimabile da un punto di vista ambientale, paesaggistico e naturalistico, utilizzata come cloaca per scaricare, è vero, le acque depurate, ma comunque un volume d'acqua che è assolutamente impensabile si possa scaricare interamente su quella laguna, tant'è che ne ha alterato e trasformato completamente le caratteristiche, creando poi problemi al Golfo di Alghero con una forma di inquinamento del mare sul litorale di maggior valore e pregio turistico, con un conseguente danno all'immagine stessa della Riviera del corallo e della città di Alghero.
Il collega Gian Valerio Sanna faceva riferimento prima a una stagione turistica ormai persa, compromessa per mille e un problema, l'ultimo (forse non è l'ultimo perché è già presente dallo scorso anno) ha messo in tutta evidenza la tragedia e il limite di una scelta nefasta, fatta a suo tempo, dell'area di San Marco con lo scarico delle acque depurate sulla laguna di Calich. Noi avevamo indicato l'alternativa: il depuratore andava realizzato nelle aree di Surigheddu, con una più facile possibilità di smaltimento dei reflui dell'invaso artificiale di quell'altro straordinario bene, e un giorno ne parleremo, che è l'ex azienda di Surigheddu e Mamuntanas di proprietà della Regione autonoma della Sardegna.
Denuncio con forza questa scelta, e chiedo veramente aiuto per una realtà che vive una situazione drammatica, per la quale non è al momento prevista una soluzione. E questo purtroppo si dice quando le situazioni sono già compromesse, quando il danno è già stato fatto. Oggi però bisogna trovare una soluzione, perché non sono colpiti solo gli operatori turistici della città di Alghero, in primo luogo, ma anche i titolari delle concessioni degli stabilimenti balneari che non hanno più clienti, che hanno avuto un crollo lo scorso anno …
PRESIDENTE. Onorevole Sechi, il tempo a sua disposizione è terminato. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Presidente, la materia trattata in questo articolo 25 riguarda la sicurezza dei territori, riguarda il PAI, riguarda chi dice come ci si deve muovere, come si devono valutare le situazioni reali, come si devono affrontare i problemi che parlano di sicurezza dei cittadini.
La materia è quindi estremamente delicata e non può essere trattata con superficialità. Lo stesso argomento specifico di questo articolo in discussione, che parla di competenze diverse rispetto a quelle attuali da parte delle province e poi dei comuni, riguarda zone ad alto rischio per la realizzazione di interventi da parte dell'amministrazione pubblica. Probabilmente all'origine di questa proposta esistono problemi di tempi, di puntualità nell'affrontare le questioni e dare le risposte, ed è anche giusto dire che questi problemi è giusto affrontarli e risolverli.
Io mi domando però come affrontarli e risolverli. In un collegato alla finanziaria, che certamente ha il pregio di essere immediato, di consentire di poter buttare dentro un contenitore qualsiasi argomento si vuole che sia oggetto di pronunciamento legislativo da parte di questa Aula? La delicatezza del tema è tale che io non sono sicuro che in questo modo risolviamo al meglio problematiche di questa natura. La domanda è: le province e i comuni, per quanto debbano affrontare per competenza queste materie, sono attrezzati per poter dare con puntualità le risposte necessarie ai quesiti che dovranno prendere in considerazione? E sono attrezzati per dare queste risposte a livello adeguato? Le province e i comuni, ancora, dispongono delle risorse necessarie per far fronte a queste nuove competenze?
I rischi quali sono? I rischi sono che temi di questa delicatezza vengano affrontati in maniera superficiale, non approfondita, e non per cattiva volontà degli enti locali chiamati a pronunciarsi, ma per oggettive difficoltà che non si risolvono da un giorno all'altro, e che noi non possiamo risolvere semplicemente introducendo, in un articolo di un collegato alla finanziaria, la modifica delle competenze degli enti locali senza affrontare il problema nella sua interezza. E noi non possiamo dire a un comune di occuparsi di un tema se, non avendo la struttura adeguata, non può garantire una risposta di massima efficienza e sicurezza.
Questa è una materia sulla quale non possiamo permetterci né sottovalutazioni né dismissioni di competenze e di responsabilità; non possiamo chiamare gli enti locali (i comuni e le province), da un giorno all'altro, a occuparsi di questioni per le quali non sono sufficientemente attrezzati senza un disegno chiaro di competenze, di responsabilità e di risorse umane e finanziarie. Servono senz'altro risposte tempestive ma anche adeguate, e su questa materia ancor meno, forse, che su tante altre si può ragionare senza dare garanzia di risposte adeguate.
Ancora una volta quindi, diversi colleghi lo hanno già evidenziato nei loro interventi non soltanto relativamente a questo articolo, ci ritroviamo di fronte un'Aula, un Consiglio chiamati a legiferare in un collegato alla finanziaria che è un contenitore di tutto, di tantissimi argomenti, i più disparati, e a legiferare in maniera assolutamente inadeguata. Ma non per mancanza di volontà da parte del Consiglio, ma per oggettiva impossibilità ad affrontare i temi in questo modo con la necessaria serietà.
Serve che materie come questa e di questa delicatezza vengano affrontate in maniera non rabberciata, non superficiale; serve secondo me che si creino le condizioni affinché all'esigenza reale, sentita anche dalle stesse amministrazioni locali e provinciali, di poter procedere con maggiore tempestività e puntualità nel loro operare, si risponda in maniera globale, complessiva, affrontando tutte le tematiche collegate ed evitando che da provvedimenti come questi possano derivare delle spiacevoli conseguenze.
E siccome la materia non è in questo caso come le altre, quando le conseguenze in questo campo sono sgradevoli rischiano di creare difficoltà pesantissime e anche responsabilità altrettanto pesanti. Quindi io direi di riflettere bene prima di affrontare con una superficialità eccessiva materie come questa. Ecco perché io non concordo (vale anche per altri argomenti trattati in altri articoli ) sul fatto che in un collegato alla finanziaria si affronti un tema così delicato. Ecco perché non sono d'accordo su questo articolo.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, questo è un articolo estremamente delicato, e dirò subito che mi sembra, questa, una sede veramente impropria per affrontare il problema, perché non riusciamo a capire totalmente quali possano essere le ricadute del trasferimento di competenze così specialistiche, e che affidano responsabilità significative (in capo ora all'autorità idraulica regionale) ai comuni e alle province.
Verificate il Piano di assetto idrogeologico, gli articoli interessati da queste disposizioni, il 24 e il 25 riguardanti la disciplina degli studi di compatibilità idraulica (articolo 24) e geologica e geotecnica (articolo 25). L'articolo 24, al comma 1, sostiene che "in applicazione dell'articolo 23, comma 6, lettera b) nei casi in cui è espressamente richiesto dalle presenti norme, i progetti proposti per l'approvazione nelle aree di pericolosità idraulica molto elevata, elevata e media da frana sono accompagnati da uno studio di compatibilità idraulica predisposto secondo criteri indicati nei seguenti commi". E al comma 7, sempre dell'articolo 24, si dice che "Lo studio di compatibilità idraulica è approvato dall'Autorità idraulica competente per territorio". Nell'articolo 25 anziché di "compatibilità idraulica" si parla di "compatibilità geologica e geotecnica".
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO
(Segue URAS.) Quindi si tratta di progetti che devono insistere sull'ambito territoriale dove viene esercitata una funzione di responsabilità da parte della provincia o da parte del comune, che sono spesso interessati, perché lo dice l'articolo 25 del testo in discussione, alla realizzazione di quei progetti. Il comma 3 del suddetto articolo, che attribuisce ai comuni la verifica dell'ammissibilità e approvazione degli studi di compatibilità idraulica, alla lettera a), riguarda gli interventi in materia di patrimonio edilizio pubblico.
Questo significa che il comune, che ha un interesse a un determinato intervento, predispone lo studio di compatibilità, e lo studio di compatibilità, l'ammissibilità e l'approvazione di quello studio lo fa lo stesso comune. Quindi, Presidente, che cosa succede? Succede che l'interesse ad avere eseguito quell'intervento potrebbe, per l'esperienza che noi abbiamo ormai maturato, convincere chi deve esaminare quegli stessi studi di compatibilità ad approvarseli in modo particolarmente generoso.
Di conseguenza, siccome si tratta di aree, lo abbiamo detto, a pericolosità molto elevata, elevata e media, ci scappano anche i morti, anche quando si fanno le cose bene; già i morti sono scappati, purtroppo, si sono verificati in altre situazioni dove le cose non sono state fatte bene, e qualche volta succede che ci sono i morti per un evento calamitoso perché si è avuta troppa disponibilità, troppa comprensione verso se stessi o verso altri.
Io non toccherei questa materia, io voterò contro questo articolo, poi magari qualche sindaco protesterà, qualche sindaco verrà e mi dirà: "Ma io non posso fare questo, che ha una utilità enorme". Le procedure di semplificazione non possono essere la mortificazione delle attività di controllo, lo smantellamento del sistema dei controlli, perché non hanno risolto nulla se non intasare le Procure della Repubblica di procedimenti giudiziari per responsabilità penali in capo agli amministratori.
Peraltro mi sembrerebbe anche, devo dire la verità, Presidente, e noi vorremmo anche il conforto degli Uffici a questo proposito, che ci sia in queste disposizioni (io avanzo questa ipotesi) qualche elemento di incostituzionalità, e vorrei sapere se gli Uffici hanno informato la Commissione competente. Noi sappiamo che la Commissione competente a trattare la materia dei lavori pubblici, l'urbanistica, l'assetto idrogeologico, la gestione del bacino idrografico, la politica di difesa del suolo è la Commissione urbanistica, ma questo provvedimento noi lo abbiamo esaminato in Commissione bilancio, dove il funzionario sa di conto, non sa di gestione del territorio. L'esame di questo insieme di articoli sarebbe stata una competenza dell'onorevole Matteo Sanna, non dell'onorevole Paolo Maninchedda,. E forse, dico forse, si sarebbe dovuta coinvolgere la prima Commissione in ragione del fatto che c'è un trasferimento di compiti dall'autorità regionale alle autorità locali.
Presidente, queste mie osservazioni derivano dal fatto che noi abbiamo l'esigenza di darci un ordine; e noi solleveremo formalmente anche la necessità di modificare il Regolamento sotto questo profilo. La nostra attività legislativa è confusa, disordinata e pasticciata perché le Commissioni di merito, formate in funzione dell'attività istruttoria per argomenti, sono bypassate sistematicamente dalla concentrazione di provvedimenti di questa natura, di norme di legge di questa natura, nelle leggi di bilancio o collegate al bilancio.
Questo modo di procedere non è possibile, è un pasticcio, non dà garanzie sulla buona legiferazione, non dà garanzie sulla buona applicazione delle norme, sulla tempestiva applicazione delle norme, non dà garanzie sull'efficacia di quelle disposizioni in termini di risultati.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSSA
(Segue URAS.) In questo contesto facciamo un'operazione pazzesca, senza capirne il significato, senza capire che cosa succederà.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
Chiedo scusa, onorevole Steri, aveva chiesto la parola l'onorevole Bruno.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.
(Appoggia la richiesta il consigliere Salis.)
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la verifica)
Prendo atto che i consiglieri Amadu, Dedoni, Salis e Uras sono presenti.
PRESIDENTE. Comunico che sono presenti 38 consiglieri.
(Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Mariani - Milia - Murgioni - Oppi - Piras - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Salis - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra.)
Poiché il Consiglio non è in numero legale, sospendo i lavori. Alle ore 16 è convocata l'ottava Commissione. Il Consiglio è convocato alle ore 17 del pomeriggio.
La seduta è tolta alle ore 13 e 36.
Allegati seduta
esto dell'interrogazione annunziata in apertura di seduta
Interrogazione Tocco, con richiesta di risposta scritta, relativa alle visite mediche per il conseguimento della patente di guida.
Il sottoscritto,
premesso che la crisi economica ormai conclamata sta mettendo in condizione gli utenti e i fruitori di servizi importanti, quali il conseguimento della patente di guida, di non richiederli poiché i costi relativi alle visite mediche sono diventati eccessivi;
rilevato che spesso per il conseguimento della patente di guida occorre la certificazione dei dati anamnestici clinici, che attestino lo stato psico-fisico del richiedente;
considerato che lo stesso certificato deve essere emesso dai medici di famiglia e/o di base e che gli stessi purtroppo hanno parcelle differenti;
visto che molti utenti si rivolgono alle autoscuole chiedendo le motivazioni di queste differenze;
rilevato che le segnalazioni vengono anche da organizzazioni come l'UNASCA che tutelano le medesime autoscuole rappresentandole a livello nazionale;
preso atto che la situazione relativa alle visite mediche per il conseguimento della patente di guida rimane piuttosto dubbia relativamente ai costi,
chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere se sia a conoscenza della situazione ed eventualmente possa intervenire valutando un calmieramento dei costi delle stesse visite mediche, quindi attuare una procedura da parte della Regione per agevolare le persone meno abbienti che necessitano di fruire delle visite (di certificazione anamnestica) attraverso il personale medico delle aziende ospedaliere regionali. (598)