Seduta n.111 del 15/07/2015 

CXI Seduta

Mercoledì 15 luglio 2015

Presidenza del Vicepresidente Eugenio LAI

La seduta è aperta alle ore 16 e 22.

FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 16 giugno 2015 (107), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Marcello Orrù, Giuseppino Pinna, Ignazio Giovanni Tatti e Alessandro Unali hanno chiesto congedo per la seduta del 15 luglio 2015.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che gli onorevoli Anna Maria Busia, Augusto Cherchi, Roberto Desini, Piermario Manca e Alessandro Unali, in data 2 luglio 2015, hanno comunicato di costituito un nuovo Gruppo consiliare denominato "Sovranità, Democrazia e Lavoro" nominando presidente l'onorevole Roberto Desini e Vicepresidente l'onorevole Augusto Cherchi.

Comunico, inoltre, che gli onorevoli Eugenio Lai e Gavino Sale, in pari data, hanno dichiarato di aderire al Gruppo consiliare "Soberania e Indipendentzia" mentre l'onorevole Gavino Manca, con nota del 3 luglio 2015, ha dichiarato di aderire al Gruppo consiliare "Partito Democratico".

Comunico di aver nominato componente della Commissione d'inchiesta sull'efficienza del sistema sanitario regionale e sull'adeguatezza dei suoi costi l'onorevole Giuseppino Pinna in sostituzione dell'onorevole Gianluigi Rubiu.

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:

Cossa - Crisponi - Dedoni:

"Adeguamento organizzativo e commissariamento delle aziende sanitarie". (236)

(Pervenuta il 3 luglio 2015 e assegnata alla sesta Commissione.)

Desini - Gavino Manca - Piermario Manca - Giuseppino Pinna - Alessandra Zedda - Daniele Cocco - Truzzu - Comandini - Tunis - Azara:

"Realizzazione di campagne pubblicitarie degli attrattori e dei prodotti della Sardegna". (237)

(Pervenuta il 3 luglio 2015 e assegnata alla quinta Commissione.)

Annunzio di presentazione di disegno di legge

PRESIDENTE. Comunico che è stato presentato il seguente disegno di legge:

"Variazioni urgenti al bilancio della Regione per l'anno 2015". (238)

(Pervenuto il 7 luglio 2015 e assegnato alla terza Commissione.)

Risposta scritta ad interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

Interrogazione Cocco Daniele Secondo sulla situazione di abbandono in cui versa la strada statale n. 597, tratto Mesu 'e Rios. (92)

(Risposta scritta in data 25 maggio 2015.)

Interrogazione Cossa - Dedoni - Crisponi sui lavori di manutenzione straordinaria della strada provinciale n. 44 Turri - Tuili. (125)

(Risposta scritta in data 25 maggio 2015.)

Interrogazione Rubiu in merito alla carenza dei loculi cimiteriali in diversi centri della Sardegna. (197)

(Risposta scritta in data 25 maggio 2015.)

Interrogazione Forma - Demontis - Unali sull'avviso relativo alla presentazione di progetti di pronta cantierabilità, finanziabili con le linee di attività del POR FESR 2007-2013. (230)

(Risposta scritta in data 25 maggio 2015.)

Interrogazione Pinna Rossella sugli aumenti delle aliquote IPT e dell'imposta sulle assicurazioni di responsabilità civile da parte del commissario della Provincia del Medio Campidano. (145)

(Risposta scritta in data 6 luglio 2015.)

Interrogazione Crisponi - Cossa - Dedoni sull'organizzazione della Borsa internazionale del turismo attivo in Sardegna (BITAS) in Provincia di Nuoro. (152)

(Risposta scritta in data 6 luglio 2015.)

Interrogazione Tocco in merito agli attentati contro gli amministratori locali, i rappresentanti delle forze dell'ordine e gli esponenti sindacali in Sardegna con l'alto pericolo dovuto all'emergenza criminalità. (263)

(Risposta scritta in data 6 luglio 2015.)

Interrogazione Tocco in merito al divieto di utilizzo degli impianti sportivi del Parco di Monte Claro a Cagliari. (313)

(Risposta scritta in data 6 luglio 2015.)

Interrogazione Cocco Daniele Secondo - Pizzuto - Agus - Lai - Busia - Desini - Usula - Zedda Paolo Flavio - Cherchi Augusto - Manca Pier Mario - Meloni sulla situazione delle società in house delle province. (327)

(Risposta scritta in data 6 luglio 2015.)

Interrogazione Truzzu sul crollo di un muro di sostegno in area di proprietà della Regione Autonoma della Sardegna, sita in via Vittorio Veneto, 28 e oggi sede del CRAL. (337)

(Risposta scritta in data 6 luglio 2015.)

Interrogazione Tatti sull'impossibilità degli studenti del corso regionale per l'ottenimento della qualifica di operatore socio-sanitario, rivolto a persone disoccupate, svolto dall'associazione per la formazione professionale Enap Sardegna presso la sede di Ghilarza. (380)

(Risposta scritta in data 6 luglio 2015.)

Interrogazione Azara - Arbau - Ledda - Perra sulla necessità di applicazione della legge 18 marzo 1968, n. 337 (Disposizioni sui circhi equestri e sullo spettacolo viaggiante). (394)

(Risposta scritta in data 6 luglio 2015.)

Interrogazione Truzzu sul bando di selezione per la partecipazione al percorso integrato di politiche attive del lavoro per "Operatore tecnico subacqueo". (406)

(Risposta scritta in data 6 luglio 2015.)

Interrogazione Tocco in merito alla mancata erogazione degli ammortizzatori sociali in base alla legge regionale 11 maggio 2015, n. 12. (414)

(Risposta scritta in data 10 luglio 2015.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

FORMA DANIELA, Segretaria:

"Interrogazione Tendas, con richiesta di risposta scritta, sulla bonifica del Rio Mare Foghe a seguito dell'invasione dei giacinti d'acqua". (434)

"Interrogazione Tocco, con richiesta di risposta scritta, in merito alla vertenza dei lavoratori CTM sull'erogazione delle competenze accessorie unificate". (435)

"Interrogazione Tedde - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra, con richiesta di risposta scritta, sul mancato stanziamento delle risorse da destinare alla lotta al randagismo". (436)

"Interrogazione Tocco, con richiesta di risposta scritta, in merito al servizio di bus navetta da Muravera per Villaputzu, erogato nel corso della stagione estiva". (437)

"Interrogazione Tendas, con richiesta di risposta scritta, sul mancato indennizzo alle cooperative di pesca delle marinerie del Golfo di Oristano per il fermo bellico imposto dalle attività di esercitazioni militari nel poligono di Capo Frasca". (438)

"Interrogazione Locci - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra, con richiesta di risposta scritta, sull'applicazione del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (decreto trasparenza) da parte della società pubblica Abbanoa Spa". (439)

"Interrogazione Tedde - Locci, con richiesta di risposta scritta, sui tagli delle risorse destinate a finanziarie i piani personalizzati di sostegno previsti dalla legge 21 maggio 1998, n. 162 e sull'introduzione di un meccanismo a punteggio che misura l'importanza e la rilevanza delle diverse forme di disabilità". (440)

"Interrogazione Rubiu, con richiesta di risposta scritta, in merito alla carenza di accessi al mare per disabili e persone svantaggiate nelle località balneari del Sulcis Iglesiente". (441)

"Interrogazione Rubiu, con richiesta di risposta scritta, in merito alla prevenzione degli incendi e al mancato sfalcio in molte delle strade della provincia del Sulcis-Iglesiente". (442)

"Interrogazione Rubiu, con richiesta di risposta scritta, in merito alla vertenza dei lavoratori in utilizzo, impegnati in gran parte nei cantieri comunali per l'occupazione". (443)

"Interrogazione Tedde - Cherchi Oscar, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata utilizzazione dei fondi stanziati per il monitoraggio del corallo rosso e l'assenza di iniziative sperimentali che consentano il controllo periodico e il prelievo della risorsa con mezzi meccanici". (444)

"Interrogazione Tocco - Pittalis - Locci - Tedde - Tunis - Cappellacci - Zedda Alessandra - Randazzo - Fasolino - Cherchi Oscar - Peru, con richiesta di risposta scritta, sull'attivazione di una seconda base del servizio di elisoccorso". (445)

"Interrogazione Cappellacci - Pittalis - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra, con richiesta di risposta scritta, sulla gravissima situazione riguardante le procedure di licenziamento dei lavoratori del Consorzio Forgea". (446)

"Interrogazione Tocco, con richiesta di risposta scritta, in merito alla mancata erogazione dei finanziamenti denominati "Opere pubbliche cantierabili" - legge regionale 28 dicembre 2009, n. 5, legge regionale 19 gennaio 2011, n. 1, articolo 4, comma 2". (447)

"Interrogazione Truzzu, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata apertura della nuova strada statale 128 "Variante funzionale Senorbì - Suelli"". (448)

"Interrogazione Fasolino - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra, con richiesta di risposta scritta, sul completamento dei lavori presso la struttura sanitaria denominata "Mater Olbia"". (449)

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

FORMA DANIELA, Segretaria:

"Interpellanza Peru - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra, sulla ventilata soppressione della sede Rai regionale e su un possibile accorpamento con i servizi regionali di Abruzzo e Sicilia". (136)

"Interpellanza Tedde - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra in relazione all'assenza di risorse per la valorizzazione, lo sviluppo e la crescita dei centri commerciali naturali". (137)

"Interpellanza Arbau - Ledda - Azara - Perra sulla necessità di procedere con urgenza al riconoscimento delle Istituzioni di alta formazione artistica musicale (AFAM) nella normativa della Regione autonoma della Sardegna". (138)

"Interpellanza Arbau - Ledda - Azara - Perra in merito all'urgenza di dare attuazione all'ordine del giorno n. 15 del Consiglio regionale, sulla necessità di procedere con le immediate azioni necessarie a porre fine all'annosa ed inaccettabile, tanto sul piano morale che su quello giuridico, situazione di incertezza e precarietà in cui permangono i dipendenti ARAS". (139)

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

FORMA DANIELA, Segretaria:

"Mozione Truzzu - Pittalis - Rubiu - Dedoni - Fenu - Carta - Solinas Christian - Floris - Tocco - Zedda Alessandra - Tedde - Fasolino - Locci - Cappellacci - Randazzo - Peru - Cherchi Oscar - Pinna Giuseppino - Tatti - Orrù - Cossa - Crisponi sul blocco delle assunzioni di agenti della polizia locale da parte del Governo tramite il decreto legge n. 78 del 2015, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (160)

"Mozione Crisponi - Cossa - Dedoni - Truzzu - Orrù - Fenu - Carta - Solinas Christian - Floris - Pittalis - Tocco - Zedda Alessandra - Tedde - Fasolino - Locci - Cappellacci - Randazzo - Peru - Cherchi Oscar - Tunis - Rubiu - Pinna Giuseppino - Tatti sul paventato monopolio del trasporto marittimo da e per la Sardegna a seguito del passaggio di proprietà delle quote della Compagnia italiana di navigazione (CIN), con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (161)

"Mozione Crisponi - Cossa - Dedoni - Truzzu - Orrù - Fenu - Carta - Solinas Christian - Floris - Pittalis - Tocco - Zedda Alessandra - Tedde - Fasolino - Locci - Cappellacci - Randazzo - Peru - Cherchi Oscar - Tunis - Rubiu - Oppi - Pinna Giuseppino - Tatti sulle criticità relative al trasporto aereo da e per la Sardegna in vista della stagione estiva 2015, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (162)

"Mozione Tedde - Locci - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra - Rubiu - Oppi - Pinna - Fenu - Truzzu - Tatti - Solinas Christian sui tagli delle risorse destinate a finanziare i piani personalizzati di sostegno previsti dalla legge 21 maggio 1998, n. 162, e sull'introduzione di un meccanismo a punteggio che misuri l'importanza e la rilevanza delle diverse forme di disabilità, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (163)

"Mozione Sabatini - Comandini - Cocco Pietro - Deriu - Manca Gavino - Piscedda - Solinas Antonio, sulla paventata soppressione delle corse turistiche del "Trenino verde"". (164)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Comunico che per accordi presi dai Gruppi, si intendono rinviate ad altra data il testo unificato numero 45-61/A, disposizioni in materia di apicoltura, e il disegno di legge numero 202/A, trasformazione in agenzia del consorzio per l'assistenza alle piccole e medie imprese "Sardegna Ricerche".

Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Desini. Ne ha facoltà.

DESINI ROBERTO (Sovranità, Democrazia e Lavoro). Sull'ordine dei lavori, una precisazione. Ho sentito che lei ha comunicato che quei punti di all'ordine del giorno, i due disegni di legge sono stati rinviati come concordato dalla Conferenza dei Capigruppo, se mi dice quando grazie.

PRESIDENTE. Allora, il testo unificato numero 45-61/A, disposizioni in materia di apicoltura, è stato rinviato perché è assente l'Assessore competente, il disegno di legge numero 202/A della Giunta regionale sulla trasformazione del consorzio per l'assistenza delle piccole e medie imprese "Sardegna Ricerche" è stato rinviato su richiesta specifica di alcuni Gruppi del Consiglio regionale per impegni presi nella giornata di domani.

DESINI ROBERTO (Sovranità, Democrazia e Lavoro). Grazie per la precisazione. Anche perché non c'è stata la riunione dei Capigruppo e la Conferenza si terrà dopo il consiglio. È giusto per capire chi aveva assunto queste decisioni. Grazie.

Discussione del documento Giunta regionale POR FSE 2014-2020 e istituzione del Comitato di sorveglianza (7/XV/A) e approvazione di ordine del giorno

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del documento numero 7/XV/A.

Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha facoltà di parlare il consigliere Francesco Sabatini, relatore.

SABATINI FRANCESCO (PD), relatore. Il documento che è all'attenzione questo pomeriggio dell'Aula è un documento di cui dobbiamo solo ed esclusivamente prendere atto, in quanto è stato sottoposto a negoziato con l'Unione Europea… Presidente…

PRESIDENTE. Scusate colleghi.

SABATINI FRANCESCO (PD), relatore. …in quanto è stato sottoposto a negoziato con l'Unione Europea dopo che è stato esaminato dal centro di programmazione, dalla Giunta regionale, assumendo anche molte delle indicazioni che avevamo dato con la risoluzione sulla spendita e l'utilizzo dei fondi comunitari. Quindi, oggi si tratta di una presa d'atto, una presa d'atto che è stata già assunta dalla terza Commissione in data 3 giugno 2015. Quindi non mi soffermerò sul documento, ma l'occasione è ghiotta per fare alcune considerazioni. La prima considerazione che mi viene da fare sta nel fatto che oramai le uniche risorse che sono a nostra disposizione, per avviare politiche di crescita e di sviluppo, stanno dentro i piani operativi regionali. Perché il nostro bilancio è in una situazione in cui le macro-voci assorbono completamente le risorse disponibili. Se solo pensiamo che la spesa sanitaria impegna per ormai oltre il 50 percento le risorse disponibili che ci vengono assegnate dallo Stato, che ci vengono trasferite dallo Stato. Se poi pensiamo che c'è stata una riduzione del gettito fiscale e automaticamente una riduzione delle compartecipazioni, quindi un calo anche qui delle risorse disponibili. A questo si aggiungano gli accantonamenti imposti dallo Stato che negli ultimi quattro anni sono andati via via aumentando, le risorse a nostra disposizione sono praticamente ridotte al lumicino. E qui c'è certamente da riportare al centro la vertenza entrate, ce lo ripetiamo in continuazione, ma vorrei fare anche un appello alle forze del centrosinistra perché dobbiamo anche capire come la vertenza entrate va affrontata. Perché o decidiamo qual è la nostra strategia, oppure continuiamo a cadere in errore: il centrosinistra continua a issare il totem della revisione dell'articolo 8 come una verità assoluta, come un dio inattaccabile, come un qualcosa che non si può discutere. Io credo che bisogna incominciare a discutere e che, invece che guardarci alle spalle, guardarci all'indietro, noi dobbiamo fare nuovi ragionamenti e guardare in avanti nella ricontrattazione delle entrate. Tra l'altro, voglio far notare che l'applicazione dell'articolo 8 non ha mai trovato compimento, non ha trovato compimento quando era al governo la giunta Soru, non ha trovato pieno compimento e attuazione quando era al governo la giunta Cappellacci, non trova compimento in questo primo scorcio di legislatura. Infatti, non c'è mai identificazione tra le somme accertate e le somme effettivamente trasferite alla Regione. Mai. Siamo sempre in una differenza che si aggira attorno a un miliardo. Ma voglio fare anche un'altra considerazione: è possibile che oggi, a otto anni da quella approvazione, io vorrei che tutti prendessimo atto di che cosa fanno le altre Regioni autonome, guardiamo cosa fa il Trentino, cosa fa la Valle d'Aosta, cosa fa il Friuli Venezia Giulia in questi anni sotto la presidenza della presidente Serrachiani puntualmente ogni anno riscrivono quella parte del loro Statuto che si occupa delle entrate, ogni anno, massimo ogni due anni. Quindi c'è un iperattivismo nella ricontrattazione con lo Stato della questione entrate; noi siamo fermi e continuiamo a calcolare le entrate ad un accordo che otto anni fa è cambiato il mondo, sono cambiate le condizioni economiche, sono cambiate le disposizioni europee, si sono susseguite tutta una serie di leggi di stabilità, decreti ministeriali che hanno stravolto le norme e le regole, e pensate ancora che noi oggi possiamo sostenere il fatto che il costo della continuità territoriale che decreta il principio del diritto alla mobilità che spetta a ogni sardo quel principio noi possiamo accettare che quelle somme quelle risorse siano addebitate al bilancio regionale, che cosa possiamo andare a contrattare se quelle risorse sono addebitate al nostro bilancio. Noi dobbiamo liberarci da quell'imposizione e dobbiamo chiedere allo Stato che ci trasferisca le risorse perché ci riconosca il diritto alla mobilità. Un tempo poteva essere valido, oggi dobbiamo rimetterlo credo in discussione.

Allora io davvero credo che tutti noi il centrosinistra ma anche le forze di centro destra, le forze sociali insieme ai parlamentari dobbiamo più che guardarci alle spalle cominciare a ragionare insieme perché la vertenza entrate non ha un colore politico, non è di centrodestra, non è di centrosinistra è di tutti noi. I colleghi più anziani mi sono testimoni che io ho sempre sostenuto questo principio. Questa è una battaglia da portare avanti insieme ed è necessario ed urgente che noi la portiamo avanti con la massima unità e determinazione. Quest'anno c'è stato un grande risultato, i 300 milioni che ci sono stati riconosciuti di residui attivi cioè di risorse che lo Stato deve a questa Regione; è stato un risultato che è passato in secondo piano, è invece un risultato importantissimo mai avevamo avuto 300 milioni si qualcuno mi può dire ma quando avevamo scritto, quando avevamo approvato la riscrittura dell'articolo 8 era stato riconosciuto 500 milioni sull'IVA, ma voglio ricordare che quei 500 milioni ci sono stati trasferiti in quote annuali di 25 milioni per anno e ancora non è stato estinto quel credito da parte dello Stato nei confronti della nostra Regione. Quindi 300 milioni sono un grande risultato, sono grande risultato è sufficiente, ma io credo non sia sufficiente. Allora per guardare avanti voglio fare una proposta. Assessore, noi ci siamo in accordo con lo Stato assoggettati al rispetto dell'equilibrio di bilancio ma questo principio ha una condicio sine qua non può essere attuato se abbiamo la certificazione esatta delle entrate che lo Stato ad'oggi non c'ha comunicato. Cioè per rispettare l'equilibrio di bilancio io devo sapere quanto mi trasferisci perché alle entrate devono corrispondere i capitoli di spesa. Non solo devo chiedere allo Stato che non mi può imporre durante l'anno ulteriori accantonamenti perché io devo avere, appunto, le entrate certificate. Allora se questo impegno non è stato mantenuto dallo Stato, io non inviterei la Giunta e questo Consiglio a non rispettare gli equilibri di bilancio, piuttosto chiederei alla Giunta di riflettere sull'opportunità di liberarci dal vincolo del utilizzare i 400 milioni di fondo cassa a valere al 31 dicembre 2014 per l'abbattimento dei residui passivi, mentre invece oggi siamo vincolati, proprio per le norme sui bilanci armonizzati a utilizzare quella cifra solo d'esclusivamente per l'abbattimento dell'indebitamento. Io credo che questa sia la prima battaglia da fare che noi possiamo portare avanti, perché aggiungere ai 300 milioni che ci sono stati riconosciuti dallo Stato come somme dovute i 400 milioni di fondo cassa che abbiamo vincolati in questo nelle casse della nostra Regione significa liberarci di una montagna di residui e ridurla complessivamente di 700 milioni di euro, è un fatto importante.

Il Presidente mi può richiamare, forse sono andato fuori tema, ma io credo che questo sia un tema importante perché credo che il nostro bilancio debba ritornare a diventare lo strumento, insieme ai programmi operativi regionali, iniziamo ai fondi di sviluppo e coesione debba tornare a essere uno strumento che attiva, che mette in campo politiche di crescita e di sviluppo; allora io richiamo tutti alla massima unità su questo tema perché questo Consiglio possa ritornare ad avere un'unica voce su una vertenza entrate che, ripeto, non ha colori e non ha appartenenze politiche.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Grazie Presidente, due parole proprio anche sollecitata dall'intervento dell'onorevole Sabatini che non è la prima volta che condividiamo una sua impostazione e oggi la condividiamo tutta la sua impostazione in materia di entrate. Onorevole Sabatini, noi abbiamo sempre dato la nostra disponibilità ma addirittura il nostro sostegno costruttivo in una partita così importante perché crediamo che da lì si debba ripartire. Abbiamo però più volte osservato come purtroppo non possiamo condividere né il metodo né i risultati ottenuti nella trattativa che ha riguardato l'accordo di luglio dello scorso anno né tanto meno quello che ci ha imposto proprio nell'anno 2015 l'armonizzazione dei bilanci quando abbiamo fatto una corsa per riaccertare i residui che, per carità cosa saggia e giusta, ma non nei tempi. Quest'anno doveva essere un anno nel quale dovevamo avere il respiro intanto dire avviare la trattativa vera, concreta in materia di entrate e ottenere quello che ci spetta e non accontentarci, come lei ha detto, facendolo passare anche per un grande risultato questo dei 300 milioni. Colleghi, ricordiamoci che i 300 milioni sono soldi della Regione Sardegna, sono stati semplicemente trasferiti ma erano già iscritti in bilancio quindi di che cosa stiamo parlando, non è una nuova finanza, così pure come il movimento che riguarda i residui attivi e passivi, ma mi riferisco in particolare ai passivi, genera una piaga nella competenza dell'anno 2015 perché stiamo andando semplicemente a coprire residui passivi e voi lo sapete bene, già non abbiamo più soldi e mi fermo qui perché circostanzieremo quello che stiamo dicendo sindacando proprio il metodo e i tempi relativi proprio agli accertamenti dei residui passivi. Noi dobbiamo avere ancora dallo Stato tanto e se mi dite che dobbiamo ripartire e azzerare tutto con nuovi criteri noi siamo pronti ma non è di certo ritirando i ricorsi che vi abbiamo anche denunciato non più tardi di ieri che altre Regioni hanno già vinto, quindi significa che quella strada quella dei ricorsi non era un puntiglio della Giunta Cappellacci, non era essere scontrosi o fare barricate contro il Governo italiano o ancora di più la politica che abbiamo dovuto mangiare per anni. Noi abbiamo dovuto attivare i ricorsi perché dall'altra parte c'è gente sorda, gente che non vuole riconoscere quelli che sono i soldi quindi le entrate della Sardegna e che ogni piè sospinto ha ben pensato di dare con la mano destra e levare con la mano sinistra perché l'assessore Paci non può negare che cosa stiamo subendo in termini di accantonamenti, di riserve e ancora di prelevamenti per il servizio del debito pubblico. Allora io dico vogliamo ripartire con la materia delle entrate ecco che si riveda anche in alcune parti quel patto che è stato firmato l'anno scorso perché veramente è penalizzante per la nostra Regione ed è un vincolo anche a riparlare di entrate.

Tra l'altro voglio anche dire che qualsiasi attività viene inficiata proprio dal fatto che noi oggi, ad oggi e credo che l'assessore Paci non mi possa mentire, non sappiamo, come lei ha affermato, onorevole Sabatini, quali siano realmente le entrate certificate. Abbiamo detto da subito che il pareggio di bilancio è conveniente nel momento in cui però siamo in grado di avere una definizione precisa di quanto entra, e allora, solo allora, potremo decidere e adeguarci con la nostra spesa, tra l'altro in un anno in cui, non di certo per colpa di nessuno, ma per il sistema di crisi che stiamo vivendo, abbiamo proprio una diminuzione sostanziale di entrate proprie. Quindi, da questo punto di vista, credo che sia davvero necessario fermare tutto e riparlare della partita delle entrate, perché, guardate, è prioritaria ed è anche pregiudiziale rispetto a tutto quello che portiamo avanti. Ciò non significa che il fatto di avere accettato da subito l'armonizzazione, noi questo lo dimostreremo, crea veramente una grave difficoltà, e noi lo sosteniamo adesso, ma lo diremo più avanti con dati certi, noi stiamo andando a spendere molto di meno da quando eravamo gravati col Patto di stabilità. Quindi, colleghi, probabilmente vale davvero la pena di fermarci un attimo, unire le forze e riniziare veramente quella battaglia sulle entrate che è determinante, ma determinante anche nei confronti di qualsiasi atto che andiamo ad approvare, perché, per carità, adesso questo blocco che abbiamo ricevuto contiene sostanzialmente la politica del fondo sociale europeo, e dobbiamo sottolinearlo, perché nessuno si vuole vantare dei risultati ottenuti, ma va dato atto che sulla spesa del fondo sociale europeo la Regione Sardegna ha sempre prodotto degli ottimi risultati anche a livello nazionale. Noi ci auguriamo che gli stessi potranno conseguirsi anche per quanto riguarda gli altri fondi europei perché sono fondamentali, ma se non abbiamo la sostanza per le compartecipazioni sappiamo che qualsiasi programma diventa vano. Così pure come, Assessore, ci auguriamo che adesso, entro questo mese, arrivino le approvazioni delle nostre linee di indirizzo per il POR-FESR, così possiamo anche mandare avanti, anche se avete dichiarato che c'è stata la condivisione del nostro programma sostanzialmente, non più tardi di ieri, però ecco io credo che veramente bisogna fermarci un attimo e fare una valutazione congrua di qual è lo stato dell'entrata e lo stato della spesa. Tra l'altro, lo dico anche formalmente, noi abbiamo come gruppo di Forza Italia provveduto a richiedere una serie di dati, e glieli sollecito, Assessore, perché è stata inviata al suo direttore generale una serie proprio di, abbiamo fatto una richiesta di accesso agli atti, proprio perché crediamo che gli stessi siano importanti al fine di poter dare anche un contributo costruttivo proprio nella materia della vertenza entrate che noi ci auguriamo possa essere riaperta al più presto.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Efisio Arbau. Ne ha facoltà.

ARBAU EFISIO (Sardegna Vera). Molto brevemente per dire due cose. Intanto l'accordo di luglio è un accordo che per una maggioranza che si era appena insediata è un risultato importante, un accordo che ha portato delle conseguenze importanti, che deve essere sperimentato e che, come dice l'onorevole Zedda, tutti vogliamo capire com'è questa sperimentazione. Questo è un accordo che dal nostro punto di vista deve essere ampliato, e ampliato nel senso di inserire all'interno di questo sistema dell'accordo di luglio gli enti locali, è una proposta che facciamo spesso, continuamente, però dal nostro punto di vista far sì che i comuni e gli enti locali diventino a completa finanza regionale ci consentirebbe di fare dei ragionamenti molto importanti, e di trovare magari anche quel meccanismo per intervenire sugli accantonamenti. Giustamente sia il presidente Pigliaru che anche l'assessore Paci, siccome si fidano del Governo, forse meno di noi, sottolineano che questo tipo di modifica va fatto con una norma di rango costituzionale, per evitare di scaricare sul Governo regionale la finanza dei comuni, 300 milioni di euro, per poi ritrovarsi il giorno dopo a doverli pagare dalla finanza regionale senza avere nessuna compensazione statale. Tuttavia, tutti questi accordi che si sono susseguiti in questo lasso di tempo medio-lungo che va da Soru ad oggi, e sono sempre di questa parte politica questi accordi guarda caso, hanno a monte un problema che è fondamentale, e cioè che noi dobbiamo costruirci un nostro sistema fiscale, un sistema fiscale federale, perché altrimenti non ne usciremo mai vivi. Il primo passo verso questa sperimentazione di un sistema fiscale sardo è l'approvazione del disegno di legge da parte della Giunta sull'agenzia delle entrate, quello è l'argomento, l'argomento principale, l'argomento che deve portare quest'assemblea, e anche fuori da quest'assemblea, la discussione anche sui dettagli, perché quelle è la sfida politica che questo mandato elettorale deve assumersi.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Su questo documento ci sarebbe molto da dire, non fosse altro che per la verità sulla scia di quello che è stato fatto nel passato più o meno recente, documenti di questa portata raccolgono tutto e il contrario di tutto, si soffermano su un'analisi scontata per ricordarci gli indici della disoccupazione, della povertà, gli indici del disagio sociale, però al di là di formulazioni generiche, quanto anche agli strumenti da utilizzare per conseguire gli obiettivi di crescita e di superamento di questa situazione, siamo sempre nel campo dell'assoluta genericità. Salvo però poi in qualche passo di questo documento, in maniera davvero singolare, prendere atto che in Sardegna ci sono aree svantaggiate, aree di crisi, e guarda caso si individuano e si localizzano tra Cagliari e Sassari, comprendendo anche Olbia, e a noi ci sta benissimo, guarda caso si esclude tutta la Sardegna centrale, si esclude Oristano, si esclude il nuorese, come se non ricadessero nell'ambito delle zone svantaggiate dei territori svantaggiati, e non mi si dica che si tratta di misura destinata a quella tipologia di area urbana perché Oristano e Nuoro non hanno requisiti inferiori o non c'è qualcosa di meno rispetto alle altre città, non fosse altro perché sono anch'esse città capoluogo. E anche se ci fossero problemi, spetterebbe alla politica e spetterebbe alla Giunta regionale farsene carico, o quantomeno prevedere una misura alternativa per quei territori, per quelle città, per quelle aree urbane che non era possibile inserire in quell'asse. Allora, è inutile che veniate a Nuoro a dire che c'è un'attenzione per le aree interne, è inutile che andiate ad Oristano o nel medio Campidano per parlare di problematiche legate alla particolare situazione di quelle aree, è che non c'è da questo punto di vista coerenza, ed è la ragione per la quale davvero nutriamo più di una seria perplessità. Approfitto anche perché finora, sul fronte delle politiche del lavoro, politiche attive del lavoro, Assessore, neanche da questo documento si capisce quale sia l'azione vostra, perché in questo anno e mezzo non c'è stata un'azione positiva di politiche attive del lavoro. Voi sapete qual è il risultato di quello strumento garanzia giovani che avete messo in atto, e glielo dico perché, al di là di qualche dato che si può pomposamente evidenziare, il risultato è fallimentare perché non ha creato e non crea occupazione stabile e non ne sta creando, e a proposito dell'occupazione stabile neppure vi siete posti il problema - e questa sarebbe stata l'occasione - e lei, onorevole Arbau, ha voglia di fare interrogazioni perché i precari dell'ARAS o quelli dell'Ente foreste o altri precari che aspettano risposte non vengono neppure minimamente, ma neanche di straforo, citati in questo documento casomai ci fosse un'azione che possa almeno riguardarli. Ecco perché riteniamo che questo documento, utile per l'analisi, utile anche per qualche spunto positivo di riflessione, può senz'altro essere annoverato fra quei tanti documenti che possono benissimo trovare il loro posto in qualche angolo dell'archivio, però mi pare che da questo punto di vista abbiamo perso forse tutti, prima di tutto voi però che avete la responsabilità del governo, una occasione quantomeno per affrontare anche con una sorta di maggior aderenza e una maggiore attenzione a quelle che sono le problematiche che la gente vive fuori da questo palazzo. C'è ancora molta teoria, c'è ancora molta dottrina, non ci sono azioni concrete sulle quali appunto poter dare qualche segnale di speranza e rispetto anche a noi, per quanto ci riguarda, per poter dire che siamo d'accordo su questo documento. Questa è la ragione quindi per la quale, e me ne dispiace, assumiamo anche una posizione critica da questo punto di vista, perché avremmo voluto anche noi su documenti di questa portata poter anche dare il nostro positivo contributo, ma riteniamo che non ci siano le condizioni.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Presidente, io penso che l'argomento è una presa d'atto di un programma operativo approvato dalla Commissione europea già da diversi mesi, però è giusto che il dibattito abbia preso anche un carattere più generale perché sono, secondo me, sempre utili le occasioni nelle quali possiamo confrontarci qui, nell'Aula massima di rappresentanza dell'autonomia regionale, con i partiti e la coalizione di maggioranza, con l'opposizione e con la Giunta oggi da me rappresentata.

Quindi il tema specifico è la presa d'atto del FSE. È un documento, ahimè, molto burocratico, questo è ciò che Bruxelles ci costringe a fare, questi immensi documenti con indicatori, con le cose più incredibili, però c'è anche la politica attiva dentro. Sono d'accordo, le politiche concrete non le leggiamo qui, ahimè, però queste sono le regole del gioco e cerchiamo di farle al meglio. Se ce lo avessero bocciato giustamente avremmo qui soprattutto l'opposizione scandalizzata perché non eravamo riusciti a scrivere in corretto brussellese. Ci siamo riusciti, l'Assessorato del lavoro ci è riuscito e siamo qui per questo. Approfitto per dire che anche il FESR è stato formalmente approvato ieri, quindi un altro esame superato, in questo caso gli attori principali sono l'Assessorato della programmazione e il CRP, e quindi un altro programma portato a compimento. Ciò significa che nei prossimi giorni la Giunta formalmente ne prenderà atto e lo trasmetterà, come di dovere, al Consiglio regionale. Ho anche piacere di dire che oggi viene terminato il caricamento del programma di sviluppo rurale nel sistema, e quindi formalmente oggi trasmesso a Bruxelles, dove ci auguriamo che possa essere anche il terzo programma approvato e ci si aspetta verso settembre, perché stanno andando a scaglioni.

Come dicevo è difficile vedere qui le politiche, però se vogliamo vedere le politiche attive sul lavoro invito l'onorevole Pittalis, ma ovviamente tutti quanti, ad andare a vedere la delibera di un mesetto fa - scusate, ma adesso a memoria non mi ricordo - sulla priorità lavoro che all'interno della programmazione unitaria, che devo dire tutti hanno apprezzato in quest'Aula, compresa l'opposizione, noi stiamo mettendo ormai in atto. Non facciamo più documenti di questo genere che, ripeto, non scegliamo noi, siamo obbligati a farlo, ma cerchiamo di far capire le politiche che a fronte del FSE, del FESR, del FEASR, dei fondi regionali, dei fondi strutturali nazionali, mettiamo in atto. Allora lì - vado a memoria - nel 2015 mettiamo in gioco sulla priorità lavoro 380 milioni che sono in parte di politiche tradizionali; quando diamo 28 milioni al Parco geominerario, all'ATI, ATI-IFRAS per non avere dubbi, è una politica tradizionale che abbiamo ereditato e che stiamo continuando ad assolvere, però insieme a quello ci sono tutte le politiche attive sul lavoro, interventi importanti di flexicurity, eccetera, che poi chiaramente adesso vengono messi in attuazione e noi confidiamo che possano dare dei risultati importanti. Qualche risultato in termini di occupazione lo abbiamo visto dall'Istat esserci già. La priorità lavoro era la seconda strategia; abbiamo già iniziato con quella "scuola e università" ed entro luglio finiremo anche quella per le imprese, che io penso fondamentale, di competitività, e ancora una volta vedrete come da questi documenti burocratici cerchiamo di illustrare in modo molto chiaro le nostre politiche di intervento. Quindi invito chi è interessato a capire cosa stiamo facendo e ad andare a vedere quel tipo di cose.

Giustamente anche l'onorevole Pittalis faceva riferimento a un discorso territoriale. Noi dalla programmazione unitaria poi cerchiamo di portare nei territori, di declinare nei territori, ma lui dice: "Come è possibile solamente aree urbane identificate, Cagliari, Sassari, Olbia?". Sinceramente me lo sono domandato anche io, ma dovrebbe chiederlo, onorevole Pittalis, a chi mi ha preceduto alla guida dell'Assessorato della programmazione perché quella è una scelta metodologica che ho trovato, nel senso che c'erano certi indicatori, una scelta fatta nel 2013 e quindi noi l'abbiamo trovata. Poi io personalmente la condivido anche dal punto di vista degli indicatori, ma è una cosa che non abbiamo fatto noi, l'abbiamo trovata. Proprio perché consapevoli che il territorio non è fatto solamente di quelle tre aree urbane, ma è fatto di una ricchezza, di una varietà, abbiamo delle politiche specifiche sugli altri centri urbani che non potevano rientrare per indicatori ancora una volta brussellesi, europei, nelle tre aree urbane che ho indicato, quindi abbiamo delle politiche specifiche per le altre aree urbane e poi delle politiche importanti per le aree interne, quindi le risposte stiamo cercando di darle.

Giustamente il dibattito ha toccato anche temi più generali sul bilancio perché, lo abbiamo detto, programmazione unitaria vuol dire prendere questi pezzi dei fondi e inserirli in una visione più complessiva del bilancio. Allora qua mi sembra anche importante riprendere alcuni spunti, e lo ringrazio per averli portati dal presidente Sabatini. Innanzitutto un discorso di vertenza entrate. Si sente sempre parlare di questa vertenza entrate. Cos'è la vertenza entrate? Lo vogliamo dire una volta per tutte? È dare piena attuazione all'articolo 8 dello Statuto che ha innovato su quello. Ovviamente vertenza entrate vuol dire: "Caro Governo, devi dare piena attuazione". C'è un modo principale di ottenere quello ed è fare le norme di attuazione. Questa è una cosa importante, è un impegno che abbiamo preso, siamo ripartiti da un accordo, una bozza che c'era dal 2012 - ovviamente innovandola con tutto quello che è avvenuto da allora - sono quasi pronte, io penso che nel giro di una o due settimane saranno messe al pubblico dibattito. Contemporaneamente le due cose sono strettamente legate all'Agenzia sarda delle entrate, approvata in preadozione dalla Giunta, messa da ieri nel sito ufficiale della Regione per il dibattito pubblico e quindi è pronta lì per avere tutte le osservazioni che possono arrivare. Poi ci sarà il passaggio finale in Giunta e poi un disegno di legge quindi piena discussione in Commissione e poi in Aula. Lo dico, lo ripeto, è un disegno di legge aperto, nel senso che davvero se ci sono miglioramenti, idee collettive condivise per migliorarlo c'è la massima disponibilità. È un passaggio importante, come ricordava l'onorevole Arbau, perché ci dà anche quell'autonomia in più che serve per condurre la vertenza entrate. Però, ripeto, la vertenza entrate, questo io l'ho detto con molta chiarezza anche quando abbiamo presentato qui l'accordo di luglio, noi non l'abbiamo mai dichiarata chiusa nel senso che è aperta, siamo riusciti ad avere un anticipo di 300 milioni, ma non basta, ma più in generale - sono molto d'accordo con Sabatini - il tema è un altro: noi riusciremo ad avere il 100 per cento di ciò che ci spetta da Statuto? Con l'accordo di tutti ci riusciremo. Con la crisi economica che la Sardegna ha subito questo 100 per cento non basta, date le competenze che abbiamo preso con costi crescenti, gli stipendi della pubblica amministrazione (spese fisse obbligatorie) sono crescenti, il fondo agli enti locali che noi stiamo garantendo, altre Regioni tipo la Sicilia quest'anno hanno detto: "Non riusciamo più a darli 600 milioni, li colleghiamo alle entrate". Ahimè, le entrate di devoluzione sono in riduzione, ma sono in riduzione non perché RGS sta facendo il gioco dei tarocchi, perché l'Irpef quando c'è la crisi economica in una regione come la Sardegna va a capofitto, l'IRES, gli utili delle imprese vanno a capofitto. Questa è la realtà. Chi vive di devoluzioni, di compartecipazioni fiscali in una situazione di crisi (e la Sardegna è una delle regioni che ha subito la maggiore crisi) vede le sue entrate diminuire drasticamente e questo, ripeto, dato per scontato che riusciamo ad avere il 100 per cento di ciò che ci devono. Questo è il tema politico da affrontare.

Pareggio di bilancio. Il pareggio di bilancio è scritto in Costituzione, è scritto nella nostra legge contabile, non è che siccome non c'è un accordo noi possiamo prendere e andare in disavanzo quando vogliamo, questo lo sappiamo tutti quanti. Allora, il tema politico che stiamo ponendo, che abbiamo posto al Governo, che poniamo in quest'Aula è molto chiaro: una regione che tra quelle che ha maggiormente subìto la crisi economica e che vive di devoluzioni di imposte che sono in riduzione per motivi economici è evidente che deve avere un qualcosa di più, deve avere un riconoscimento in più perché non possiamo essere trattati come altre regioni. Questa è la vertenza. La vogliamo chiamare vertenza entrate? Chiamiamola vertenza entrate, chiamiamola anche vertenza delle funzioni che noi dobbiamo avere. Ci stiamo mantenendo una sanità che ha costi crescenti con entrate decrescenti. Ci stiamo tenendo un trasporto pubblico locale che ha costi crescenti con entrate decrescenti. Sino a quando riusciamo a fare questo? Sono temi che riguardano tutti quanti, che dobbiamo affrontare, li dobbiamo affrontare chiaramente con la dialettica che giustamente c'è, ma cercando di capire che non siamo in presenza di un Governo che bara o non bara, siamo in presenza di una situazione di crisi economica grave, che tutti quanti ovviamente conosciamo, non la stiamo scoprendo adesso, a fronte di questa è necessario dare risposte che siano coerenti e siano all'altezza di questa sfida.

PRESIDENTE. Comunico che è stato presentato un ordine del giorno.

(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 1:

Ordine del giorno Cocco Pietro - Desini - Arbau - Usula - Cocco Daniele Secondo - Anedda - Sabatini - Busia - Collu - Piscedda - Sale sulla presa d'atto del testo definitivo del Programma operativo regionale Sardegna del FSE per il 2014-2020 approvato dalla Commissione con decisione comunitaria C(2014)10096 del 17 dicembre 2014.

IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione del documento n. 7/XV/A (POR FSE 2014-2020 e istituzione del Comitato di sorveglianza),

VISTO l'articolo 16, comma 3, della legge regionale 30 giugno 2010, n. 13 (Disciplina delle attività europee e di rilievo internazionale della Regione autonoma della Sardegna e modifiche alla legge regionale 15 febbraio 1996, n. 12);

VISTA la relazione della Terza Commissione consiliare permanente;

CONDIVISO il Programma operativo proposto riguardante la programmazione delle risorse del Fondo sociale europeo nella nostra Regione per gli anni 2014-2020 e, in particolare, sui quattro "Assi prioritari" in cui esso si articola,

delibera

la presa d'atto del documento n. 7/XV/A (POR FSE 2014-2020 e istituzione del Comitato di sorveglianza).

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Sull'ordine dei lavori, Presidente, per chiedere cinque minuti di sospensione in aula prima di mettere in votazione l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Se non ci sono obiezioni la seduta è sospesa per cinque minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 16, viene ripresa alle ore 17 e 25.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.

Metto in votazione l'ordine del giorno numero 1.

Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Desini. Ne ha facoltà.

DESINI ROBERTO (Sovranità, Democrazia e Lavoro). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Sardegna). Io sono d'accordo con quanto osservato dall'Assessore della programmazione e da quest'atto che è un atto dovuto, abbiamo fatto bene ad allargare il discorso e a parlare del problema relativo alle entrate della Regione. Problema di cui stiamo parlando da diversi anni, ricordo per chi non lo ricordasse più che noi abbiamo nel nostro Statuto il Piano di rinascita, abbiamo fatto il primo Piano di rinascita, il secondo Piano di rinascita e siamo in attesa del terzo Piano di rinascita che non è mai arrivato ed è chiaro che io sono d'accordo anche con l'onorevole Soru quando l'onorevole Soru dice che bisogna ripartire dalla entrate e bisogna ripartire delle entrate senza trionfalismi e senza nessun motivo di contendere con lo Stato. Non ci può essere autonomia politica senza l'autonomia finanziaria, è inutile che ci regalino pomposamente questi discorsi di autonomia, di indipendentismo e quant'altro, di regionalismo, quando le entrate non sono sufficienti. Perché le entrate siano sufficienti noi abbiamo detto una cosa che ribadiamo costantemente, nel terzo, quarto millennio non è possibile che la Sicilia abbia i 10 decimi di tutto e la Sardegna continui ad avere parcellizzate le proprie risorse e abbia 7, 6, 4, 7 decimi di quello che percepisce la Sicilia. E dobbiamo ripartire da quegli accordi che abbiamo fatto e che non vanno più, non possono, non potevano andare neanche prima, noi non ci possiamo caricare, siamo l'unica regione al mondo che si è caricata la sanità sul bilancio della Regione e si è caricata i trasporti, questa partita va ricontrattata con lo Stato quindi c'è assoluta disponibilità da parte di tutti. Quante volte io ho detto al Presidente: "Presidente prenda, incominci a camminare, noi le andiamo dietro perché è fondamentale per la Sardegna rivedere la partita finanziaria dello Stato". Ecco che con grande rammarico questo documento che potrebbe essere votato, io non lo voto.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Usula ha votato a favore e che i consiglieri Carta, Crisponi e Tocco hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tocco - Truzzu - Zedda Alessandra.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 52

maggioranza 27

favorevoli 33

contrari 19

(Il Consiglio approva).

Discussione della risoluzione sui trasporti marittimi da e per la Sardegna gestiti dalla società CIN-Tirrenia Spa (N. 4)

PRESIDENTE. Il successivo punto all'ordine del giorno reca la discussione della risoluzione numero 4.

(Si riporta di seguito il testo della risoluzione numero 4:

RISOLUZIONE

sui trasporti marittimi da e per la Sardegna gestiti dalla società CIN-Tirrenia Spa

PREMESSO che:

- il comma 998 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, ha disposto che, ai fini di completare il processo di liberalizzazione del settore del cabotaggio marittimo e di privatizzare le società esercenti i servizi di collegamento ritenuti essenziali sono stipulate, con dette società entro il 30 giugno 2007, nuove convenzioni nei limiti degli stanziamenti di bilancio a legislazione vigente:

- il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 13 marzo 2009 (Definizione dei criteri di privatizzazione e delle modalità di dismissione della partecipazione detenuta indirettamente dal Ministero dell'economia e delle finanze nel capitale di Tirrenia di navigazione Spa), ha definito le modalità e i termini di realizzazione dell'operazione di privatizzazione del Gruppo Tirrenia;

ATTESO che:

- in data 10 marzo 2010 è stato approvato, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministro dell'economia e delle finanze, lo schema di convenzione con CIN-Tirrenia di navigazione Spa;

- la Regione non ritiene adeguato il servizio di collegamento definito nella richiamata convenzione;

- il Consiglio regionale ha, anche recentemente, con l'ordine del giorno n. 8 approvato all'unanimità il 12 giugno 2014, espresso forti perplessità per la modalità con la quale veniva reso il servizio di collegamento da CIN-Tirrenia anche in ordine al sistema tariffario per il quale si ritiene eccessivamente oneroso per i sardi il conseguimento del diritto costituzionale alla libera mobilità;

CONSIDERATO che:

- la convenzione in essere all'articolo 9 prevede una clausola di salvaguardia sulla base della quale, qualora si verifichino scostamenti imprevedibili a carattere strutturale in eccesso o in difetto dei ricavi da attività in convenzione superiori al 3 per cento, rispetto a quelli specificati, ciascuna delle parti ha facoltà di fare istanza di verifica delle condizioni di equilibrio economico-finanziario che, se accertati entro sessanta giorni, addivengono a un accordo per ripristinare le condizioni di equilibrio suddetto;

- la Corte costituzionale ha sancito che ogni qualsiasi modifica alla convenzione tra Governo e CIN-Tirrenia Spa possa essere assunta solo con il parere favorevole della Regione;

PRESO ATTO che:

- dai dati forniti da CIN-Tirrenia Spa i volumi di traffico merci passeggeri e auto hanno subito una significativa riduzione rispetto a quelli indicati in convenzione;

- in ragione di tale scostamento dichiarato da CIN-Tirrenia Spa richiamando la suddetta clausola di salvaguardia, Tirrenia chiede che vengano apportate modifiche alle condizioni di convenzione in merito sia alla tipologia che alla frequenze delle tratte da e per la Sardegna;

RIBADITA la valutazione negativa delle modalità con le quali si limita l'autodeterminazione dei sardi a vedere garantito il proprio diritto alla mobilità;

CONDIVISA l'azione sino a ora svolta dalla Giunta regionale finalizzata a intraprendere le opportune iniziative di riscrittura della convenzione sulla base di dati corretti, al fine di tutelare i reali interessi dei sardi,

impegna la Giunta regionale

ad assumere le iniziative più idonee per conseguire i seguenti obbiettivi:

a) trasferire la sede legale della CIN-Tirrenia Spa in Sardegna;

b) assicurare tariffe agevolate per il trasporto merci;

c) assicurare tariffe agevolate per i residenti e per i "nativi" in Sardegna per l'intero anno solare;

d) assicurare tariffe promozionali ai non residenti, finalizzate a incentivare il turismo;

delibera

che la presente Risoluzione sia inviata in Assemblea ai sensi dell'articolo 51 del Regolamento.)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas, relatore.

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore. Illustrare o discutere di una risoluzione adottata dalla quarta Commissione il 23 luglio del 2014, discuterla dopo un anno non è una cosa molto significativa, soprattutto alla luce di quello che è successo in questo arco di tempo soprattutto nelle ultime settimane. Per correttezza istituzionale dico, comunico al Consiglio ma credo che tutti quanti ne siamo a conoscenza, che quei quattro punti che la Commissione il 23 luglio del 2014 chiedeva al Consiglio di fare propri sono stati quasi tutti completamente accolti. In modo particolare il punto a) dove si chiedeva alla Tirrenia di trasferire la sede legale della CIN-Tirrenia SpA in Sardegna è stato fatto soprattutto alla luce anche dell'accordo sottoscritto il 31 luglio del 2014 tra l'Assessorato dei trasporti e la Tirrenia. Gli altri punti erano assicurare tariffe agevolate per il trasporto delle merci, non abbiamo ottenuto tantissimo, però un risultato di riduzione dei costi è stato ottenuto così come le tariffe agevolate per i residenti e per i nativi in Sardegna. Sul quarto punto assicurare tariffe promozionali ai non residenti per incentivare il turismo è stato ottenuto, ma credo che sia un punto sul quale insistere perché se andiamo a leggere la lettera h) dell'accordo del 31 luglio si diceva che la Tirrenia si impegnava ad applicare la tariffa promozionale 123 e cioè 123 euro per due passeggeri più auto più cabina più cena, andata e ritorno ai non residenti in partenza dal continente verso la Sardegna in occasione di eventi particolari di bassa e media stagione. Io credo che l'obiettivo che dobbiamo porci è che questa attività promozionale 123 debba essere applicata tutto l'anno perché consideriamo l'evento venire in Sardegna soprattutto l'evento che i sardi possano andare verso il continente a tariffe ridotte. Perché c'è un problema di mobilità ma c'è soprattutto il problema di incentivare il settore portante della nostra economia che è quello del turismo. Tra l'altro ne approfitto perché ieri ho sentito che il Crenos regionale dell'Università di Cagliari ha concluso uno studio sul costo che la Sardegna ha relativamente all'insularità, se l'Assessore del bilancio e della programmazione trasmettesse questo studio alla Commissione sarebbe cosa gradita. Io credo però che oggi noi non possiamo non parlare delle cose che sono successe in questi ultimi giorni. Noi coll'ordine del giorno numero 8 di qualche mese fa avevamo chiesto ed espresso soprattutto preoccupazione su quello che poteva succedere nel mondo del trasporto marittimo, dei collegamenti Sardegna - continente. In queste ultime settimane la Giunta regionale si è rivolta all'antitrust sollevando il problema del monopolio. Io non sono culturalmente contrario al monopolio di questo tipo, per un monopolio marittimo, però credo che quello che dobbiamo verificare e controllare soprattutto sia quello di avere intanto dei servizi di qualità, e soprattutto a prezzi che mettano in condizioni i sardi, ma non sono i sardi, anche quelli che voglio venire in Sardegna a prezzi accessibili. Ma non solo le persone, credo che anche il costo che i nostri imprenditori sostengono per portare le merci dalla Sardegna verso il continente abbiano un costo maggiore, che non agevola di certo la nostra economia. Io credo che questo Consiglio regionale oggi debba adeguare quella che è la risoluzione della Commissione, magari con un ordine del giorno, finalizzata soprattutto ad avere garanzie per i cittadini sardi relativamente al monopolio che si prospetta nel settore dei trasporti marittimi da e per la Sardegna. Ripeto, non per un problema di avversità nei confronti degli operatori privati, ma credo che il nostro ruolo, il ruolo di questo Consiglio regionale sia quello di dare garanzia di efficienza e di qualità di un servizio fondamentale come quello del trasporto marittimo. Grazie.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Ma alla luce anche delle cose dette dal relatore noi riteniamo che un dibattito serio sulla questione, ma sulla questione dei trasporti, non su quello che riportano i giornali dei litigi tra l'assessore Deiana e il segretario del PD che non ci interessa, ci interessa la questione di merito perché è questo che interessa i sardi, io penso che debba costituire oggetto di una riflessione, di un dibattito a tutto campo che non può partire da una risoluzione che, come giustamente lei onorevole Solinas ha messo in evidenza, è datata, è superata, perché risale al 23 luglio del 2014, quindi l'invito è a ritirare questa risoluzione, perché non ha assolutamente senso che si svolga un dibattito su queste premesse. Perché è un dibattito che non penso si possa concludere con un voto che non può che essere, anzi se lei ritiene votatevelo voi, perché non ha più senso votare un documento di questa natura alla luce di tutto quello che è successo in quest'anno e che meriterebbe una sessione, e l'opposizione chiederà questo formalmente anche signor Presidente del Consiglio, perché si abbia modo di affrontare le questioni che attengono all'argomento di cui alla risoluzione, ma con un dibattito serio che non sia circoscritto a punti che sono ormai datati e superati.

Continuazione della discussione della risoluzione sui trasporti marittimi da e per la Sardegna gestiti dalla società CIN-Tirrenia Spa (N. 4)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, per sostenere la proposta che ha fatto testè il collega Pittalis. Io credo che noi stiamo vivendo un momento che definire difficile forse è un eufemismo sul fronte trasporti, a cui si è aggiunta anche la questione del monopolio Tirrenia, una situazione dalla quale in qualche maniera io credo dovremo uscire, perché basta andare a vedere i dati dei passeggeri del Porto di Cagliari e ci rendiamo conto di quale realmente sia la situazione. E quindi io concordo molto con quello che diceva il collega Pittalis, non perdiamo tempo in questa risoluzione, dedichiamo tempo veramente al problema nel suo complesso, affrontiamolo in tutti i suoi aspetti perché credo che sarebbe tempo ben speso e consentirebbe al Consiglio regionale forse anche di maturare posizioni su un tema che se affrontato in maniera fumosa, così come si rischia di fare, rischia anche di essere controproducente.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Sì, Presidente, certo è imbarazzante dover andare a discutere fuori tempo massimo di una risoluzione che è stato ricordato è davvero datata e, mentre rimaneva impolverata negli archivi del Consiglio regionale, il 30 giugno scorso, in tempo utile per poter discutere di trasporti seriamente, ma anche alla luce di ciò di cui si stava dibattendo soprattutto ai fini di un paventato monopolio, veniva presentata e depositata dall'opposizione, da tutto la minoranza consiliare, anche una mozione urgente con la quale si chiedeva all'Assessore e al Presidente della Regione che si potesse sì dibattere di trasporti, ma lo facevamo anche con la consapevolezza che forse anche quello era un termine superato abbondantemente, perché di trasporti è vero se ne può discutere sempre e comunque, ma di trasporti se hanno una prospettiva anche in chiave non solo sociale, ma anche in chiave economica, se ne deve discutere naturalmente fuori stagione, quindi in preparazione a quelli che sono gli eventi che stanno per sopraggiungere appunto fortemente legati e connessi alla mobilità non più solo dei cittadini sardi, ma anche dei tanti turisti che scelgono di venire per le loro vacanze nella nostra isola. E anche in quel caso il Consiglio regionale, qua censuriamo davvero la possibilità che c'è stata negata alla fin fine per poterne dibattere e discutere prima ancora che accadesse ciò che di fatto è accaduto. Addirittura due mozioni, una dietro l'altra, una sul trasporto aereo e una sul trasporto marittimo, avrebbero meritato sicuramente quantomeno un intervento, l'accensione della luce rispetto a qualcosa che si stava muovendo sottobanco, in modalità davvero bizzarra, quindi dove il Consiglio regionale ne è stato sicuramente reso poco partecipe, così come la stessa Giunta, lo stesso Assessore non è stato certamente informato dal momento che si tratta di operatori privati che fanno gli operatori, gli imprenditori, e quindi agiscono nei confini che sono permessi ad un imprenditore privato. Adesso diventa davvero difficile poter dibattere, poter discutere, quando al termine dei lavori di quest'Aula, o addirittura alla sospensione dei lavori estivi, ci ritroveremo praticamente nel mese di settembre a dover riprendere in mano tutta la materia, e naturalmente sono andate via non solo quelle che sono le opzioni e le opportunità per l'Aula di poter intervenire, ma soprattutto sono tornati a casa tutti i cittadini che hanno scelto questa bella isola per le loro vacanze. Saranno tornati a casa e allora sarà già passato ancora un altro anno. Noi ci domandiamo se davvero si vuole proseguire seriamente in un dibattito verso il trasporto, non è certamente sulla base di una risoluzione che oramai oltre alla polvere credo che ci sia anche un po' di muffa, visto il tempo che è passato collega Solinas. Quindi credo che vada decisamente ritirata e ci si proietti semmai sul momento in cui seriamente lo si possa affrontare, ma lasciatelo dire, caro Assessore, sicuramente questa sarà materia da affrontare certamente nel prossimo mese di settembre. Nel frattempo ci prendiamo gli sberleffi, perché ci sono alcune questioni dei giornali, come diceva il collega Pittalis, che poco ci interessano, ce ne sono altre dove c'è un'attenzione e un'attività di indagine effettuata da alcune testate locali, dove veniamo un pochino presi a sberle da quello che accade nell'isola cugina, dove gli interventi dello Stato in quel caso sono sì poderosi, sì di grande interesse per quei cittadini, sì di grande interesse anche per tutti coloro i quali la scelgono come destinazione per le loro vacanze. E allora se si dovesse fare, vedete che rientra davvero tutto in una discussione in cui dall'altra parte beffardamente c'è non solo un imprenditore privato che si è mangiato praticamente il monopolio delle rotte di trasporto e della mobilità dei sardi e dei turisti, ma anche uno Stato che vuole fare davvero poco o nulla per quest'isola, che comunque ha sempre rappresentato per quegli operatori, che si sono portati a casa le rotte e il monopolio, almeno l'80 per cento del loro fatturato, e guardate che cosa la Sardegna è capace di proporre e di produrre. Quindi di questo naturalmente ce ne dogliamo, e vorremmo davvero che si potesse programmare un'ampia discussione, un dibattito alto e serio, dove poter finalmente programmare quello che è il futuro della nostra isola in termini di mobilità e soprattutto in termini di qualità economica per i turisti, ma anche per il sofferente comparto del mondo degli imprenditori di tutta la filiera produttiva che in quell'ambito operano da tempo e, purtroppo, senza avere grandissimo ascolto.

Questione sospensiva

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Presidente, sull'ordine dei lavori, per dire che siamo assolutamente favorevoli a considerare la risoluzione una risoluzione datata. Siamo assolutamente disponibili a rinviare questa mozione alla Commissione perché non possiamo, noi come Aula, ritirare la risoluzione, quindi va rinviata alla Commissione competente che l'ha proposta affinché la possa ritirare, glielo chiediamo naturalmente. Siamo inoltre assolutamente disponibili e vogliosi di discutere di continuità territoriale, aerea, marittima, insomma su quello che serve sui trasporti e a farlo anche rapidamente, magari la prossima settimana, noi siamo assolutamente convinti che sia necessario farlo, che quest'Aula debba e possa discutere di continuità territoriale. Per cui la proposta, senza entrare oggi negli argomenti, perché non lo voglio fare e non lo farò, stando alla richiesta di intervento sull'ordine dei lavori, perché la risoluzione sia rimessa alla Commissione perché la possa ritirare.

PRESIDENTE. Proporrei la sospensione della risoluzione numero 4 sui trasporti marittimi da e per la Sardegna gestiti dalla società CIN Tirrenia S.p.a. e il rinvio alla relativa Commissione.

Se non ci sono obiezioni metto in votazione il rinvio della risoluzione in Commissione.

Chi la approva alzi la mano. Chi non la approva alzi la mano.

(E' approvata)

Discussione e approvazione della risoluzione sulla situazione dei lavoratori addetti al servizio di vigilanza armata, portierato, custodia, manutenzione impianti di sicurezza presso gli immobili della Regione autonoma della Sardegna e lavaggio autoveicoli (N. 7)

PRESIDENTE. Il successivo punto all'ordine del giorno reca la discussione della risoluzione numero 7.

(Si riporta di seguito il testo della risoluzione numero 7:

RISOLUZIONE

sulla situazione dei lavoratori addetti al servizio di vigilanza armata, portierato, custodia, manutenzione impianti di sicurezza presso gli immobili della Regione autonoma della Sardegna e lavaggio autoveicoli

Le Commissioni permanenti Prima e Seconda del Consiglio regionale,

VISTA la determinazione n. 1419 del 25 giugno 2014 - con la quale è stata indetta una procedura aperta, suddivisa in tre lotti, finalizzata all'affidamento dei servizi di vigilanza armata, portierato, custodia, manutenzione impianti di sicurezza presso gli immobili della Regione autonoma della Sardegna e lavaggio autoveicoli, da aggiudicarsi con il criterio del prezzo più basso - e la determinazione n. 1419 del 23 ottobre 2014 con la quale sono stati aggiudicati i tre lotti alla Società Coopservice, pur essendo ancora sospesa l'assegnazione del terzo lotto;

VISTO il decreto legge n. 66 del 2014 (convertito in legge 23 giugno 2014, n. 89) che all'articolo 8, comma 4, impone alle regioni di ridurre la spesa in ogni settore per acquisti di beni e servizi nella misura prevista dall'articolo 46 dello stesso decreto;

CONSIDERATO che tale disposizione, comportando dei tagli nei trasferimenti alle regioni, ha reso necessari importanti interventi di razionalizzazione e di efficientamento della spesa anche da parte della Regione sarda;

VALUTATO che rientra in tale prospettiva la decisione della Giunta regionale di rivedere il contenuto e i termini del servizio di vigilanza armata, portierato, custodia, manutenzione impianti di sicurezza presso gli immobili della Regione autonoma della Sardegna al fine di conseguire dei risparmi nella spesa per acquisto di beni e servizi;

VERIFICATO che il principale elemento di tale revisione ha riguardato la sostituzione del servizio di vigilanza armata con quello di portierato e custodia negli immobili non considerati "sensibili" dal punto di vista della sicurezza;

PRESO ATTO che la Regione nel disciplinare di gara ha inserito la cosiddetta clausola sociale finalizzata a "tutelare e salvaguardare i livelli occupazionali conformemente alle disposizioni previste dalla contrattazione collettiva in materia di riassorbimento del personale" e ha previsto l'obbligo dell'impresa aggiudicataria "ad effettuare la procedura di cambio d'appalto nel rispetto delle disposizioni dello schema di contratto";

VALUTATO che l'inserimento di tale clausola ha consentito il mantenimento dei livelli occupazionali esistenti in quanto tutti i lavoratori precedentemente impiegati come Guardie particolari giurate (GPG) e i lavoratori addetti alla custodia dei parcheggi e lavaggio degli autoveicoli sono stati riassunti dall'impresa aggiudicataria;

CONSIDERATO che:

- la ridefinizione del servizio, pur con il mantenimento di tutti i dipendenti, ha comportato ripercussioni sulla tipologia del personale necessario in quanto una parte dei lavoratori, che nel precedente appalto erano inquadrati come Guardie particolari giurate (GPG), vengono impiegati come portieri/custodi con una modifica delle mansioni e del trattamento economico (che implica una riduzione di circa il 30 per cento) imputabile all'applicazione del meno vantaggioso contratto relativo ai servizi fiduciari invece di quello per i servizi di vigilanza armata;

- nelle more dell'espletamento della gara per il complessivo affidamento dei servizi di vigilanza, portierato/custodia e lavaggio autoveicoli, con la delibera n. 37/2 del 2 luglio 2008 la Giunta regionale ha affidato alla ditta Park Auto Sarda Srl i servizi di custodia dei parcheggi e lavaggio degli autoveicoli nella misura strettamente indispensabile a garantire il fabbisogno dell'Amministrazione regionale;

RILEVATO che il suddetto servizio è stato ricompreso nel servizio generale di vigilanza e che i 47 lavoratori addetti alla custodia dei parcheggi e lavaggio degli autoveicoli attraverso la procedura del cambio di appalto sono stati riassorbiti dalla ditta aggiudicataria per lo svolgimento delle medesime mansioni; che ciò ha determinato per questi lavoratori l'applicazione di un differente CCNL - con passaggio dal contratto Multi servizi al contratto CCNL per dipendenti da istituti e imprese di vigilanza privata e servizi fiduciari - che presenta livelli retributivi decisamente inferiori rispetto a quelli precedentemente goduti;

DATO ATTO che il mancato inserimento di una clausola a garanzia del livello retributivo ha legittimamente consentito all'impresa di introdurre variazioni dell'inquadramento giuridico e del trattamento economico per molti lavoratori, ma ha determinato una netta diminuzione della retribuzione di parte del personale coinvolto che rasenta e talvolta supera la cosiddetta soglia di povertà;

VALUTATO che l'inserimento della clausola del mantenimento del livello retributivo avrebbe costituito una garanzia di fondamentale importanza per assicurare al personale coinvolto almeno il tenore di vita fino ad allora sperimentato; considerato inoltre che, sulla base della retribuzione percepita, sono stati sicuramente assunti gli impegni economici necessari a far fronte alle più basilari spese familiari e che una riduzione del livello retributivo riconducibile a importi così esigui mette certamente in crisi l'assolvimento di tali impegni;

CONSIDERATO che la stessa Costituzione, all'articolo 36, sancisce il diritto del lavoratore a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa e che di fatto gli importi stipendiali in questione risultano certamente lesivi di tale diritto, impedendo al lavoratore di disporre degli strumenti economici sufficienti;

RITENUTO necessario intervenire con ogni utile iniziativa a sostegno dei lavoratori per ristabilire condizioni di maggiore equità, anche attraverso la rimodulazione o l'integrazione delle prestazioni con ulteriori servizi, nei limiti previsti dalla normativa vigente;

RICHIAMATA la necessità di adottare dei criteri uniformi per l'individuazione degli immobili e del personale da destinare alla vigilanza armata;

APPRESO, nel corso delle audizioni dei rappresentanti sindacali effettuate dalle Commissioni Prima e Seconda in seduta congiunta, che sarebbe stata disattesa la clausola contrattuale prevista dall'articolo 7, punto 4, dello schema di contratto, in base alla quale l'accordo raggiunto tra il fornitore e le associazioni sindacali deve costituire parte integrante del contratto di appalto, mentre la firma del contratto sarebbe stata apposta prima del raggiungimento dell'accordo sindacale vanificando di fatto qualunque intervento dei sindacati a tutela dei lavoratori;

PREOCCUPATE:

- dei livelli retributivi eccessivamente bassi previsti nei CCNL per queste categorie di lavoratori, che appaiono non adeguati alle prestazioni e non garantiscono compensi equi;

- inoltre, che il sistema delle gare bandite dalla Regione con il criterio del prezzo più basso possa di fatto estendere esiti così pesanti anche per lavoratori di altri settori con un pericoloso effetto a catena,

impegnano la Giunta regionale

1) a utilizzare gli strumenti e gli spazi di flessibilità previsti dalla normativa vigente in materia di appalti per apportare variazioni al fine adeguare il servizio, ove necessario, alle caratteristiche e alle esigenze dei diversi siti;

2) ad adottare criteri omogenei per l'individuazione dei siti regionali ai quali assegnare la vigilanza armata al fine di conseguire uniformità su tutto il territorio regionale;

3) a porre in essere ogni utile tentativo di aprire un dialogo con l'impresa vincitrice per:

a) individuare soluzioni, come ad esempio la turnazione nel servizio di vigilanza armata, per evitare un'eccessiva penalizzazione a carico di alcuni lavoratori;

b) verificare nel CCNL di categoria ogni possibile opportunità di incremento della retribuzione al fine di mantenere e consolidare il livello stipendiale finora raggiunto;

c) riconsiderare la collocazione dei lavoratori addetti ai servizi fiduciari in altre fasce retributive tenendo conto della pregressa esperienza maturata in mansioni superiori;

4) a vigilare affinché nelle fasi di predisposizione dei futuri bandi di gara vengano attentamente vagliate le possibili conseguenze e gli impatti sull'occupazione al fine di conseguire non solo la salvaguardia dei livelli occupazionali, ma altresì quella dei livelli retributivi,

dispongono

la trasmissione della presente all'Assemblea, ai sensi dell'articolo 51, comma 1, del Regolamento.)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha facoltà di parlare il consigliere Giampietro Comandini, relatore.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD), relatore. La risoluzione che sottopongo all'attenzione dell'Aula riguarda, come lei diceva, la questione relativamente all'affidamento dei servizi relativi alla vigilanza armata, portierato, custodia, manutenzione di impianti e sicurezza presso gli immobili di proprietà regionale. E' una risoluzione che è stata oggetto di una discussione sia in Prima che in Seconda commissione, e ringrazio entrambi i presidenti e i colleghi delle due commissioni che hanno permesso di arrivare ad una risoluzione che pur conoscendo quello che è il perimetro delle competenze tra noi, la Giunta e gli organi burocratici, perché noi sappiamo benissimo che la nostra competenza legislativa esula da quella che è una competenza di pura gestione di atti che competono agli organi burocratici come sono le gare. Però non si vuole in questa risoluzione discutere quella che è la gara, la legittimità della gara, così come la gara è stata portata avanti, l'affidamento e alcune scelte, quello non è in discussione e non può essere in discussione. C'è un'altra vicenda che però riguarda la politica e sulla quale, a mio avviso, questo Consiglio regionale deve in qualche modo entrare nel merito e dare delle indicazioni, la politica deve riconoscere quello che può essere cambiato, quello che può essere migliorato, soprattutto quando le gare riguardano poi la vita delle persone, non soltanto i servizi che vanno affidati ma anche i lavoratori che non sono un soggetto secondario di una gara, ma che sono, a nostro avviso, l'oggetto principale di una gara. Questa gara che è stata ridiscussa per il clamore che ha avuto sugli organi di informazione, sui sindacati, tra gli stessi lavoratori, sull'applicazione anche del criterio del prezzo più basso nell'affidamento di questa gara sulla quale io credo che sia necessario discutere anche se siamo d'accordo che nell'affidamento di servizi si voglia applicare quello che deve essere il criterio più basso nell'affidamento del servizio. Io voglio in qualche modo portare all'attenzione dell'Aula, come abbiamo fatto in Commissione, un aspetto: siamo sicuri che l'affidamento in una gara, di un servizio attraverso il criterio più basso rappresenti l'efficienza di quel servizio? Rappresenti la qualità di quell'opera? Io credo di no, non sempre l'affidamento al prezzo più basso rappresenta qualità, efficienza, garanzie e tutela dei lavoratori, anzi, molte volte rappresenta il contrario. Devo dire che se ne è accorto prima di noi, Assessore, l'Europa, perché proprio nel giugno del 2013 c'è stata una risoluzione del Consiglio europeo con la quale si è messo fine alla pratica del massimo ribasso, introducendo degli elementi nell'affidamento delle gare che danno più centralità ai criteri quali la qualità, gli aspetti sociali, l'innovazione e le considerazioni ambientali. Aspetti sociali e umani, come a voler dire, ed è ciò che in qualche modo anche la nostra risoluzione vuole dire, che ci può essere anche una eticità delle gare, è il granello che può fermare un ingranaggio che macina sempre i più deboli, quindi i lavoratori che sono poi costretti a svolgere quel servizio, può essere fermato se la politica vuole fermarlo. La risoluzione in qualche modo considera gli aspetti negativi che hanno anche responsabilità, che non sono soltanto della Regione sarda ma sono anche di un susseguirsi di contratti collettivi nazionali che hanno visto i sindacati a livello nazionale poco attenti nel garantire e nel rivisitare quelli che sono in qualche modo i vari accordi sindacali e che anche questi contratti nazionali, dove non si è tenuto conto cosa significhi una società che perde un servizio e un'altra che subentra, perché molte volte e in questo subentro e passaggio di servizi fra società e società quelli che ci rimettono poi sono i lavoratori che vengono riassunti con contratti e inquadramenti che sono nettamente penalizzanti per il lavoratore. Questa pratica dovrebbe essere completamente rigettata, noi possiamo frenarla, non soltanto per quella che è la direttiva europea, ma anche per quello che stanno facendo molti comuni in Italia: Bologna ultimamente ha approvato un ordine del giorno in cui pone la verifica e la possibilità di intervenire, sia per forniture che per servizi pubblici, attraverso quello che dicono un modo più efficace nell'affidamento delle gare. In questo momento io vorrei ricordare perché la Prima alla Seconda commissione, i colleghi, il sindacato in qualche modo si sono occupati di questa vicenda, è un po' una vicenda simbolo, perché cosa ha portato in effetti l'affidamento di questa gara e in qualche modo l'inquadramento dei dipendenti, ripeto, le guardie giurate, coloro che fanno portierato, che fanno custodia, tutte quelle persone che ogni giorno vediamo all'ingresso degli uffici regionali, perché questo è un elemento non secondario, siamo noi quelli che hanno fatto la gara, è l'ente pubblico, è la Regione sarda che ha fatto la gara! Queste persone, molti di loro, si trovano con il nuovo inquadramento ad avere uno stipendio mensile al di sotto della soglia di povertà. Questo elemento ci deve sorprendere, proprio oggi sulle pagine di tutti i giornali viene riportato il nuovo stipendio da considerare al di sotto della soglia di povertà che è di 869,25 euro a famiglia. Bene, molti di questi lavoratori prendono molto, molto di meno! Allora noi, come Regione sarda, che nella discussione che abbiamo avuto prima poniamo il tema del lavoro come uno degli elementi principali, possiamo essere coloro che quando fanno una gara non stanno attenti a quelle che devono essere le retribuzioni di quei lavoratori che, anche se attraverso società esterne poi vengono ad aprire gli uffici, a salvaguardare gli uffici e a mantenere in qualche modo l'ordine e la sicurezza dei nostri uffici? Io credo che questo non sia eticamente accettabile. Noi chiediamo, con la risoluzione che è all'interno di quella che è la salvaguardia del mantenimento dei livelli occupazionali, possa anche essere garantita la salvaguardia delle retribuzioni che avevano. Questo ci sembra il minimo che si possa chiedere attraverso questa gara, ma soprattutto si possa essere, anche attraverso la discussione e l'approvazione della risoluzione anche un indirizzo ben preciso che pone al centro non solo il servizio, sia un servizio per quanto riguarda i rapporti all'interno, di vigilanza, sia all'interno di quella che è in qualche modo anche il portierato e la custodia, ma anche per i lavori pubblici un livello di rispetto dei lavoratori che vanno a seguire quei lavori, che vanno a eseguire quei servizi, che si ponga al centro il lavoratore e non soltanto un numero freddo e matematico che permette di assegnare le gare. Io credo che questo diventi etico, diventi importante, diventi una scelta che questo Consiglio regionale può fare nel limite di quelle che sono le proprie competenze che in qualche modo rappresenti un salto in avanti di dignità e di riconoscimento del lavoro. Allora nella risoluzione, anche nel rispetto di quello che dice la Costituzione all'articolo 36, che sancisce il diritto del lavoratore ad una retribuzione proporzionata alla qualità e quantità del suo lavoro, ci sia la motivazione per cui ritengo che debba essere approvata la risoluzione. E' necessario intervenire, possiamo intervenire. Non è in discussione la gara, il lavoro che hanno fatto i suoi uffici, i dirigenti che l'hanno seguita, però nell'indirizzo riteniamo che si possono utilizzare tutti gli strumenti della gara che in qualche modo ha assegnato i servizi per trovare delle soluzioni più flessibili che garantiscono a questi lavoratori una retribuzione degna di un lavoratore, che sia al di sopra di quelle che sono le soglie di povertà. Che si possano adottare anche criteri omogenei per l'individuazione dei siti regionali e quale assegnare alla vigilanza e, soprattutto, si inizi anche una politica di applicazione dei contratti collettivi nazionali che in qualche modo garantiscano l'equità e l'incremento di retribuzione di questi lavoratori, molti dei quali vanno a lavorare per sei o settecento euro mensili. Allora, questo lo dicevo, può essere un granello, un granello che di fatto può bloccare l'ingranaggio, che può anche far fermare la macchina regionale nell'attribuzione di appalti e servizi di questo genere, che può anche mettere in discussione in sede di autotutela, un autotutela che vede non il servizio ma vede la persona umana, però se questo granello può in qualche modo bloccare e ridare dignità a questi lavori, io credo che quest'Aula debba dimostrare di poter essere questo granello.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (SEL). Poche parole per ringraziare i colleghi della prima e della seconda Commissione che in tre differenti sedute hanno lavorato alacremente per eviscerare e per entrare nel merito di un problema che ha colto di sorpresa molti di noi. Io ricordo durante i lavori di quella Commissione, le reazioni di molti colleghi che non erano a conoscenza dell'esistenza di contratti di lavoro così svantaggiosi per i lavoratori. Soprattutto non pensavano che gli enti pubblici potessero applicare contratti di questo tipo. In questo caso, ha detto bene il relatore della risoluzione, il problema non ha natura burocratica, non può essere affrontato come un problema burocratico, i dirigenti che hanno applicato le leggi, che hanno applicato D.L. 66 e che hanno dato vita ai bandi e hanno proseguito gli iter di questi, hanno agito nel pieno rispetto della legalità, e su questo non ci sono dubbi. In questo caso il problema è politico. Il D.L. 66 del 2014 ha obbligato le Regioni a tagliare spese per acquisto di beni e servizi di circa 700 milioni, nel quadro di un taglio complessivo al sistema pubblico di 2 miliardi e 100 milioni. Questi tagli a monte hanno provocato catastrofi a valle. Il problema è politico e la riflessione che questo Consiglio deve fare è attorno all'opportunità di evitare che cose di questo tipo avvengono in futuro all'interno degli appalti dell'Amministrazione regionale. Il problema è di giustizia sociale. In questo caso il demansionamento, di chi fino al precedente appalto svolgere un servizio di guardia armata e col nuovo appalto è stato del menzionato a guardia non armata, ha comportato riduzioni dello stipendio di circa il 50 percento. In altro caso, quello dei lavoratori che già nello scorso appalto svolgevano servizi di guardiania non armata ha comportato comunque la variazione di contratto applicato, si è passato dal contratto multi-servizi che permetteva di avere retribuzioni nette attorno ai 1200 o 1300 euro, al contratto servizi fiduciari che ha un livello retributivo lordo annuo di circa 13.000 euro. L'ha detto bene l'onorevole Comandini, cifra al di sotto della soglia di povertà. Non possiamo far sì che nella nostra Regione, in cui disoccupazione e povertà sono il primo problema di qualunque agenda politica, vengano acuite dal superamento della dicotomia tra lavoro e povertà. Soprattutto quando si parla di lavoro pubblico. Oggi sappiamo, se nel settore privato ormai è quasi la regola purtroppo, che esistano lavoratori poveri. Lavoratori che percepiscono stipendi che li collocano al di sotto della soglia di povertà. È però inaccettabile che questi stipendi siano erogati da enti pubblici. In alcuni casi poi che eludono, attraverso cooperative, che in alcuni casi sembrano eludere anche i principi basilari di giustizia sociale. Le cose che sono avvenute oggi in Sardegna, casi anali analoghi, sono già avvenute in altre Regioni, gli attori molto spesso sono gli stessi, credo che questo Consiglio e questa Giunta devono fare la loro parte per evitare di creare un pericolosissimo precedente che potrebbe allargarsi a macchia d'olio, anche con i prossimi appalti delle ASL e di tutte le altre pubbliche amministrazioni. È poi, e chiudo, un pessimo segnale il fatto che in un momento in cui la nostra Regione e le istituzioni della nostra Regione sono impegnate a convincere i datori di lavoro privati ad applicare trattamenti più vantaggiosi possibili per i dipendenti, in questo momento di grave crisi, l'amministrazione pubblica non solo non sia virtuosa in questo campo, ma compia degli errori come questo. Si faccia il possibile per sanare il problema e si abbia pieno rispetto dei lavoratori e dei servizi a loro assegnati.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Io credo che il Consiglio regionale faccia bene, io ringrazio l'onorevole Comandini e tutti i colleghi che hanno partecipato ai lavori delle due Commissioni in ordine a questo punto, credo che abbiamo fatto bene a investire l'intera Assemblea di questo tema perché ci troviamo davanti ad una degenerazione della spending review. È vero che ci sono stati dei tagli, tutti quanti ogni giorno facciamo i conti con questo, è altrettanto vero però che la Regione si è comportata in questo caso come spesso fanno i privati, uso questa espressione in senso negativo, io personalmente, ma tutto il mio gruppo, è per il mercato e noi siamo convinti che il mercato regoli determinate dinamiche e siamo altrettanto convinti che la pubblica amministrazione e i servizi pubblici non rappresentino la risposta vera, duratura e stabile al dramma della disoccupazione. Però può la regione comportarsi come quel privato che, speculando sul bisogno sul fatto che se rifiuta, se c'è uno che rifiuta il lavoro, ce ne sono altri 100 che per un fatto di bisogno sono disponibili ad accettare anche il lavoro più umiliante, a comportarsi così? Colpendo la dignità umana e professionale delle persone? Io credo di no. Io non so se la regione si è mossa legittimamente o illegittimamente, io voglio pensare, spero che siamo nell'ambito della legittimità, però è evidente, hanno detto bene il collega Comandini e il collega Agus quando hanno messo l'accento, colleghi dai quali mi divide una visione del mondo diversa, però hanno fatto bene a mettere l'accento sull'elemento etico. Perché credo che noi di questo oggi stiamo parlando. Se noi oggi siamo parlo di questo ne stiamo parlando perché stiamo evidenziando un precedente pericolosissimo che la Regione ha posto in essere, perché se dovesse dilagare questo modo di comportarsi in tutta la pubblica amministrazione io mi chiedo: cosa ci dobbiamo aspettare dai privati? Ecco colleghi io penso che il valore della discussione di oggi sia questo ed è questo per cui noi voteremo sicuramente a favore di questa risoluzione.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (PD). Anche io ringrazio i componenti della prima e della seconda Commissione, in modo particolare collega Comandini per l'illustrazione molto puntuale della risoluzione. Credo che dobbiamo dirci chiaramente che anche le cose che vengono proposte nella risoluzione non sono cose semplici da attuare, ricordiamoci che c'è una gara pubblica espletata, una gara pubblica espletata legittimamente, e da questo punto di vista non ci deve essere nessun dubbio, che ha comportato l'individuazione di un vincitore della gara e l'esclusione di altri e che quindi se noi andassimo a modificare i criteri previsti nel bando di gara, soprattutto nell'atto di aggiudicazione probabilmente rischiamo di incunearci in una serie di ricorsi che spesso portano all'immobilismo totale.

Credo però che la Regione essendo un ente pubblico non si può permettere, come già è stato detto, di consentire che gli stipendi dei lavoratori dipendenti siano sotto la soglia della povertà. Si tratta di centinaia di lavoratori, quindi di centinaia di famiglie che oltre alle spese quotidiane hanno magari contratto il mutuo per la propria casa e che spesso molti di questi purtroppo hanno dovuto rinunciare anche a sottoscrivere il nuovo contratto di lavoro con la nuova società perché lo stipendio sotto la soglia di povertà che gli veniva dato non gli consentiva neppure di raggiungere il posto di lavoro con le spese di trasporto. E allora che cosa fare oggi, io sono convinto che l'Assessore, l'Assessorato ha già verificato e sta verificando che cosa sia possibile fare, io chiedo che quello che è possibile fare venga fatto possibilmente il prima possibile ma soprattutto mi preme rimarcare che fatti come questi non possano ripetersi e quindi evitare per il futuro che possa succedere una cosa del genere e quindi stare molto attenti e lo dico in modo particolare anche alla luce della delibera che la Giunta regionale ha adottato qualche settimana fa nella centralizzazione dell'appalto di vigilanza ad un'unica ASL su tutte le ASL della Sardegna, mi auguro che i criteri del bando che verranno adottati in quell'occasione non consentano assolutamente il ripetersi di situazioni come quella che si è verificato nell'appalto della vigilanza degli uffici regionali. Perché la spending rewiew va bene, va bene il risparmio ma il risparmio non si può fare solo d'esclusivamente sulle spalle dei lavoratori dipendenti. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL). Grazie Presidente, ringrazio i colleghi che mi hanno preceduto in particolare il collega Comandini per la passione e puntualità con cui ha rappresentato questa risoluzione. Si diceva la politica è la vita delle persone, spesso siamo abituati purtroppo confondere le persone con i numeri e considerare, appunto, le persone numeri. Così non è, qua ci sono progetti di vita che da un giorno all'altro vengono schiantati sotto il tabù, chiamiamolo così, della spending rewiew. Ma se spending rewiew vuol dire veramente incrementare i numeri delle povertà estreme già numerosissime nella nostra Isola credo che davvero dovremmo e dobbiamo fermarci un attimino a riflettere e a fare tutto quello tramite gli strumenti che abbiamo e che sono nelle nostre possibilità.

Perché assolutamente è un dovere morale oltre che politico cercare soluzione a questo problema che è già drammatico, perché noi parliamo di persone che sino a qualche mese fa ricevevano un salario di 1500-1600 euro e oggi si trova a ricevere un salario di 600- 700 euro. Persone tra l'altro che non abitano neanche nei luoghi dove svolgono il proprio lavoro ma devono viaggiare per poterci arrivare. Credo che questo sia un problema assolutamente serio. Facendo mie tutte quelle considerazioni che ha fatto colui che ha illustrato la risoluzione noi crediamo e ci auguriamo che la Giunta ponga in essere tutti gli strumenti che, appunto, possono essere utilizzati per dare risposte serie e concrete a questo che non è un problema di non poco conto. Dicevano i colleghi che mi hanno preceduto che questo tra l'altro sarebbe un precedente pericolosissimo per tutte le gare che ancora dovranno essere fatte per l'affidamento di servizi.

Io credo che il nostro compito non sia quello di cui ho già parlato di incrementare il numero delle famiglie che vivono sotto la soglia di povertà ma cercare di fare altro perché questo non avvenga e perché le situazioni vengano migliorate. Dobbiamo assolutamente al più presto porre rimedio a un problema che ripeto è drammatico.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Angelo Carta. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (Psd'Az). Grazie Presidente, io non ringrazio l'onorevole Comandini ma gli faccio i complimenti, perché ha espresso credo dei concetti totalmente condivisibili. E la risoluzione ci dà l'occasione per parlare del massimo ribasso, l'ultima invenzione che da quando è stato imposto sia nei progetti, nelle gare di progettazioni, sia nelle gare d'appalto per le opere pubbliche non ha dato i risultati che ci aspettavamo. Forse si è risparmiato qualcosa in fase di assegnazione ma sicuramente si è perso in termini di servizio, in termini di qualità delle opere che si sono realizzate. Ha penalizzato poi le parti più deboli nelle gare di progettazione al massimo ribasso le parti più deboli chi sono, sono i giovani professionisti che non hanno un background, che non hanno alle loro spalle un know how che gli consente di poter competere con studi che con il copia e incolla trasferiscono progetti da una parte all'altra con ribassi del 70 e dell'80 per cento. Nelle imprese che si aggiudicano gli appalti, che siano opere pubbliche o servizi come in questo caso la parte debole chi è? Sono i lavoratori dipendenti quindi è chiaro che nei momenti in cui abbassano o aumentano la percentuale di ribasso hanno già in mente dove andare a tagliare se trattasi di opere pubbliche taglieranno nella qualità dei materiali impiegati, taglieranno soprattutto nelle buste paga, taglieranno quindi nei diritti dei lavoratori. Se trattasi di servizi come questo hanno giocato sul demansionamento sul mantenimento si fatto per 100 il numero dei dipendenti 100 erano 100 ne mantengo ma se non si pone il problema del mantenimento del livello retributivo è chiaro che il servizio viene modificato, il numero dei dipendenti rimane uguali e gli stipendi dei lavoratori sono naturalmente diminuiti.

Quindi sono d'accordo voteremo sicuramente a favore per questa risoluzione e più che una raccomandazione alla Giunta credo che sia una raccomandazione anche noi stessi che come organo legislativo di questa Regione possa intervenire per capire quali sono i margini che abbiamo per poter impedire questa discriminazione e impedire questa vessazione nei confronti delle parti deboli che sono come sempre coloro che cerchiamo di tutelare, coloro che diciamo di tutelare, coloro che col primo punto all'ordine del giorno abbiamo detto di voler tutelare ma che poi puntualmente con la spending rewiew, che sarà pure una bella cosa e con il sacro fuoco del risparmio ci dimentichiamo che le parti deboli rimangono senza tutela.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Roberto Desini. Ne ha facoltà.

DESINI ROBERTO (Sovranità, Democrazia e Lavoro). Grazie Presidente, io non faccio i complimenti al collega Comandini anche perché conoscendolo da qualche anno sono a conoscenza della sua sensibilità politica e umana che lo contraddistingue, ma vorrei unirmi al coro degli altri ovviamente per questa iniziativa e nel condividere pienamente lo spirito di questa risoluzione purtroppo mio malgrado avrei non voluto affrontare questa discussione perché questo problema che stiamo affrontando che è un problema che ci deve far riflettere molto. E vi devo dire che nel dispiacere di dover affrontare questo argomento comunque contestualmente sono soddisfatto del fatto che l'Assemblea legislativa si occupa di problemi reali della gente; perché spesso, è inutile che ce lo nascondiamo, noi facciamo dei ragionamenti e comunque adottiamo dei provvedimenti di carattere legislativo che hanno delle ripercussioni sulla vita dei nostri amministrati che a volte non ci rendiamo conto anche di quelli che sono gli effetti degli stessi. E penso che il fatto che il Consiglio regionale affronti questo problema di una ingiustizia sociale, perché questa è un'ingiustizia sociale, perché ancora una volta questa società nella quale viviamo, una società senz'anima, una società individualista, una società che pensa soltanto al proprio ego. Bene il fatto di fermarci e cercare di mettere una pezza a questo problema penso che dia lustro a questo Consiglio. Io realisticamente sono molto scettico e mi auguro che questo scetticismo che ho in questo momento possa essere smentito dai fatti, e che la Giunta e l'Assessore possano trovare delle soluzioni, se non completamente risolutive, quantomeno parzialmente. Però questo aspetto ci deve far riflettere, ci deve far riflettere nel senso che, se noi continuiamo a macinare e comunque a calpestare quelli che sono i diritti e soprattutto le sensibilità delle persone, noi stiamo contribuendo a costituire e a formare una società sempre più incentrata sul capitalismo e sul consumismo sfrenato, ma non su quelli che sono i veri valori. Già il fatto di vivere oggi in una condizione di monoreddito è un'impresa titanica. Pensiamo anche spesso quando arriviamo soprattutto negli enti locali, ci sono per esempio le povertà estreme che ne possono beneficiare, coloro i quali hanno un ISEE che non supera i 4 mila e 500 euro, pensate che chi ha un ISEE di 4 mila e 700 euro non può beneficiare delle povertà estreme. Ci rendiamo conto che noi precludiamo la possibilità di avere un minimo di ristoro, che non possiamo dare un minimo di dignità a quella persona, a quel nucleo familiare per 200 euro, perché si superano determinate soglie. Quindi, bene ha fatto il collega Comandini, bene ha fatto la Commissione numero 1 e la Commissione numero 2 a sottoporre questo problema, a metterlo nell'agenda di questo Consiglio regionale. Io mi auguro con tutto il cuore, oltre che come amministratore, ma soprattutto come padre di famiglia, che si possano trovare le soluzioni per ovviare a questa grave ingiustizia sociale. E ovviamente a nome del gruppo Sovranità, Democrazie e Lavoro esprimo il voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Già in sede di Commissione la Giunta aveva avuto modo di approfondire i temi e le perplessità legate alla gestione di questa gara d'appalto che è stata fatta ovviamente nel rispetto delle norme proprie del codice degli appalti e nel rispetto delle normative di cui al DL numero 66 dell'aprile 2014 che, come è stato detto, ha imposto alle Regioni un taglio consistente, di 700 milioni di euro complessivamente per le spese intermedie. Qui noi abbiamo una gara assai rilevante, complessivamente sono 37 milioni e 600 mila euro iva esclusa di corrispettivo posto a base di gara suddiviso in tre lotti, due dei quali sono stati assegnati, sul testo c'è stato un ricorso che è arrivato al Consiglio di Stato, proprio questo lunedì è arrivata la sentenza che consente di sbloccare anche il lotto di Sassari e Olbia-Tempio. Ora, va da sé che sulla base di ciò che il DL numero 66 impone, cioè di una drastica riduzione delle spese intermedie, l'amministrazione regionale si trovava di fronte alla scelta di decidere se operare una conversione di una parte del personale impegnato in attività di vigilanza, e in modo particolare nella cosiddetta GPG, cioè le guardie particolari giurate, le guardie armate, convertendo una parte di queste in attività di portierato, in modo tale da assicurare il mantenimento del posto di lavoro per tutti, perché altrimenti l'alternativa secca sarebbe stata quella di licenziare un certo numero degli occupati. Del resto, su questa linea si era attestata anche la precedente Giunta con una deliberazione del luglio 2008, nella quale si ravvisava l'inopportunità che il servizio continuasse ad essere gestito, eseguito pressoché quasi esclusivamente tramite guardie giurate. Per questo motivo è stata fatta allora una scelta di individuare le locazioni dei siti, dei luoghi per i quali si riteneva di dover convertire, derubricare la vigilanza armata in semplice attività di portierato o di custodia. Questo ha portato alla pubblicazione di una gara che ovviamente imponeva in sede di capitolato il rispetto di alcuni principi base naturalmente, che sono stati ovviamente rispettati, cioè il rispetto dei contratti collettivi nazionali di lavoro per tutti coloro che possedevano i requisiti e venivano impegnati all'interno delle varie mansioni e delle varie attività. I requisiti si riferiscono evidentemente alla disponibilità delle autorizzazioni, delle licenze prefettizie per svolgere l'attività di GPG, e il capitolato prevedeva l'obbligo di applicare nei confronti dei dipendenti le condizioni normative retributive non inferiori a quelle risultanti dai contratti collettivi integrativi di lavoro. Fatto sta che uno di questi contratti, quello riguardante appunto le attività di custodia e portierato, è in modo abnorme inferiore a quella soglia minima a cui si faceva riferimento, e quindi pur rispettando il contratto formalmente, ricordiamo che siamo in presenza di una gara nella quale ben oltre il 90 per cento va a pagare stipendi, poi c'è il ribasso d'asta e c'è una pressoché totale destinazione dell'importo a pagare gli stipendi. Parliamo di una situazione precedente all'avvio del nuovo servizio limitatamente ai lotti uno e due, ripeto, quindi Cagliari, Oristano e Nuoro, di 128 guardie particolari giurate e di 47 addetti ai parcheggi con contratti multi servizi, l'ex park auto per intenderci, quindi 128 più 47. La situazione attuale ad oggi è un totale di GPG, di guardie particolari giurate assorbite di 108, di 18 guardie particolari giurate assorbite con contratto di servizi fiduciari così come da contratto, 47 persone ex park auto assorbite con contratto di servizi fiduciari, più 26 nuovi assunti per attività di portierato. Ora è evidente che anche a seguito dell'audizione del lavoro che è stato fatto in sede di commissione, consapevoli della criticità che si è venuta a creare, la Giunta ha lavorato per individuare quegli spazi di flessibilità, quegli strumenti, a partire dal quinto dell'importo contrattuale che consente di dotare l'amministrazione, aumentando quindi entro i limiti consentiti dalla legge, la disponibilità di risorse, quindi individuando criteri omogenei per l'individuazione appunto dei siti in cui assicurare una vigilanza armata, il che consente di applicare a parte del personale la retribuzione non di portierato ma di vigilanza armata e di GPG. Questi criteri che sono stati individuati riguardano la criticità del sito, quindi situazioni particolari di pericolo come per esempio la Corte dei conti, che è un ente costituzionale in cui era stato previsto inizialmente un semplice servizio di portierato, e anche su richiesta della Corte è stato portato a guardia armata. Oppure in via Caravaggio, l'ex Cisapi, data l'ampiezza e la stessa presidenza, la biblioteca, dove ci sono anche beni di valore da tutelare e proteggere, o l'Assessorato delle politiche sociali, in ragione della particolarità del servizio erogato, oppure gli ispettorati forestali per il servizio notturno, o via Posada, dove è istituito il CED, e quindi è necessario presidiare la vigilanza di impianti di video sorveglianza anche con la presenza di un GPG. Tutto questo naturalmente è stato fatto e ha consentito di mitigare gli effetti negativi a cui si è fatto riferimento e che, ripeto, sono motivati all'origine dagli obblighi imposti dal DL numero 66 che aveva consentito, ricordo, di risparmiare 2 milioni e 500 all'anno, iva inclusa, rispetto al capitolato precedente, al contratto precedente. Quindi gli obiettivi del DL numero 66 sono stati raggiunti, l'effetto collaterale è quello che è stato assolutamente segnalato. Il discrimine, quello del rispetto delle norme contrattuali e del codice degli appalti, e quindi la possibilità di agire all'interno della legittimità, e la verifica della impossibilità di realizzare alcuni obiettivi come quello segnalato nella risoluzione, cioè verificare l'incremento della retribuzione considerata l'esperienza maturata anche a prescindere dalla localizzazione, è un problema purtroppo irrisolvibile perché abbiamo verificato anche con la prefettura e con le ditte che hanno poi vinto la gara che vi sono proprio problemi di graduatoria, di scatti di anzianità e problemi di volturazione delle licenze prefettizie che vengono assegnate dal prefetto per quel tipo di appalto e non possono essere volturate o assegnate anche ad altri dipendenti. Qui ci sono tutta una serie di aspetti di carattere tecnico che rendono difficoltosa e difficile la soluzione del problema per il complesso, per il 100 per cento degli operatori coinvolti. Siamo arrivati quasi al totale, ci rimangono una ventina di lavoratori per i quali ci sono delle criticità e per i quali in ogni caso una soluzione non è possibile se non quella, pure segnalata, suggerita dalla risoluzione, di attivare forme di relazione, di sollecitazione alla ditta appaltatrice, alla quale si chiede di valutare la possibilità di elevare il livello contrattuale assegnato, nel rispetto della legge, nel rispetto della gara vinta, appunto la remunerazione, la retribuzione. Naturalmente su questo non c'è nessun tipo di obbligo perché la Costituzione all'articolo 41 sancisce il principio della libertà di impresa e non ci possono essere clausole sociali che limitano la libertà di impresa e quindi in qualche misura limitino l'autogoverno dei fattori di produzione, dell'autonomia di gestione che è propria dell'archetipo del contratto di appalto, quindi non possiamo obbligare una ditta che ha vinto e che si è organizzata i fattori della produzione a variarli in funzione del problema che si è creato. Qui ci sono tutte le condizioni perché in ogni caso per il futuro si trovino le soluzioni. Il varco è molto stretto perché tra norma sugli appalti, D.L. 66 e rispetto di tutte le norme complesse di natura contrattuale non è sempre facile, ma gli indirizzi dati agli uffici andranno in questa direzione, condividendo tutte le segnalazioni preoccupate che dal dibattito consiliare sono emerse circa i risvolti di natura etica in azioni amministrative importanti come questa.

PRESIDENTE. Metto in votazione la risoluzione numero 7.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Premetto che è una posizione del tutto personale, ma il mio voto sarà contrario. Ovviamente non è un voto contrario alla tutela dei lavoratori, ma credo che su questa vicenda ci sono dei percorsi e delle situazioni a me non chiari, che non mi consentono di esprimere un voto né di approvazione, né tantomeno di astensione. Quindi voglio motivare la mia contrarietà al fatto che non condivido le procedure e ho dei dubbi su alcuni aspetti sia del capitolato che poi degli eventi successivi. Mi devo riservare di valutare poi quale sarà la definizione finale e se veramente la stessa andrà a sostegno dei soli lavoratori, quindi non mi sento coscientemente di poter dare un voto diverso dalla mia contrarietà.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gavino Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

(Interruzioni)

La votazione è stata annullata, perché naturalmente l'onorevole Zedda aveva chiesto la parola per dichiarazione di voto. Prego onorevole Manca.

MANCA GAVINO (PD). Guardi, onorevole Tunis, farò perdere pochissimo tempo. Io anzi stavo pensando di rinunciare, poi il fatto che l'onorevole Zedda abbia dato l'opportunità di dire due parole mi obbliga a dire una cosa. Io, Assessore, l'ho ascoltata e ho ascoltato i colleghi che hanno messo in evidenza molto brillantemente, a iniziare dall'onorevole Comandini, i temi che riguardano questa risoluzione, però mi consenta di dire questo. Io lo dico parlando in maniera molto trasparente e aperta: nessuno mette in dubbio il fatto che uno abbia predisposto una gara di appalto, che sia legittima, questo poi tra l'altro lo vedremo, c'è un ricorso al Tar, bisognerà capire se la gara è illegittima, io questo non lo so, lo vedremo e non devo essere io a giudicarlo visto che c'è una conseguenza rispetto a questa gara d'appalto così come la norma prevede. Quello su cui mi viene da riflettere, a me personalmente, anche per il futuro, anzi specialmente per il futuro, è questo, che quando qualcuno si siede a predisporre una gara d'appalto si deve porre sempre come obiettivo quali sono le conseguenze di questa gara d'appalto. In questo caso era necessario un risparmio, come prevedeva il famoso D.L. 66, ma sarebbe stato opportuno valutare anche che in questa ricerca del risultato finale, quello del risparmio, che ormai giustamente la spending review ci impone, certe volte trascurando e passando tendenzialmente sulla vita delle persone, si potesse valutare alcuni aspetti tecnici di predisposizione della gara che erano esattamente cose già consentite e già messe in pratica in altre gare, ovvero la salvaguardia dei livelli retributivi. Questa semplice formulazione avrebbe consentito probabilmente di partire da un trattamento economico, da un livello di fascia F che prevede… Io penso che se uno ha predisposto la gara di appalto, il famoso ufficio tanto attento si rende conto che se la retribuzione di lavoro del livello F è 797,14 euro si può immaginare quale sarà la retribuzione alla fine di questo percorso, e quindi probabilmente anche, pur perseguendo quello che è l'obiettivo del risparmio, avrebbe dovuto porsi il problema di capire le persone che svolgevano quell'attività quanto sarebbero andate effettivamente a guadagnare a fine mese. Questo probabilmente avrebbe dovuto fare in maniera molto normale, legittima anche, assolutamente lecita, chi si mette a scrivere le gare di appalto e chi poi interagisce con la politica. Io capisco il ruolo dell'Assessore, capisco la difesa di quello che è stato fatto, capisco anche le difficoltà che si vivono in questo momento, però siccome alcune difficoltà si possono evitare precedentemente, non penso che i dipendenti pubblici non abbiano l'onore e l'onere, svolgendo quel ruolo, di verificare cosa succede quando loro compiono degli atti, perché il loro stipendio a fine mese è sempre quello, continua ad essere sempre quello e nessuno lo mette mai in discussione fino a questo momento. Per altri aspetti questo non accade, accade una cosa assolutamente diversa.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della risoluzione numero 7.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula.

Risponde no la consigliera: Zedda Alessandra.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 47

votanti 47

astenuti 0

maggioranza 24

favorevoli 46

contrari 1

(Il Consiglio approva).

Non ci sono altri punti all'ordine del giorno, quindi dichiaro chiusa la seduta.

Il Consiglio verrà convocato a domicilio. Comunico ai Capigruppo che la Conferenza, già convocata per le ore 19, è anticipata nella saletta del Consiglio.

La seduta è tolta alle ore 18 e 33.



Allegati seduta

Risposta scritta ad interrogazioni

Risposta scritta dell'Assessore dei lavori pubblici all'interrogazione Cocco Daniele Secondo sulla situazione di abbandono in cui versa la strada statale n. 597, tratto Mesu e Rios. (92)

Con l'interrogazione in oggetto, rivolta sia al Presidente che al sottoscritto Assessore dei Lavori Pubblici, viene chiesto di sapere se non sia auspicabile un intervento in termini interlocutori al fine di sensibilizzare chi di competenza sulla necessità di un intervento manutentivo della S.S. 597 nel tratto Mesu e Rios.

Ciò posto, si ricorda che la Regione, in linea generale, non ha competenza diretta nel campo della gestione e manutenzione delle strade statali le quali, in virtù delle norme contenute nella L. 178/2002, rientrano tra le competenze di ANAS S.pA, che opera ai sensi delle disposizioni di cui al D.Lgs 143/1994 AnasSpA, in qualità dì concessionario del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Tra i vari compiti ricordiamo:

- la gestione della rete stradale ed autostradale;

- la manutenzione ordinaria e straordinaria;

- la realizzazione del progressivo miglioramento della rete e della relativa segnaletica;

- la costruzione di nuove strade di interesse nazionale o nuove autostrade;

- l'attuazione delle leggi e dei regolamenti concernenti la tutela del patrimonio stradale e autostradale

etc.

Se quanto sopra detto è vero in linea generale, si rappresenta comunque che sin dall'insediamento dell'attuale Giunta si è avviato un confronto con Anas SpA rivendicando un ruolo, per cosi dire, propulsivo al fine di individuare congiuntamente le priorità nell'esecuzione di interventi su una rete infrastrutturale che, nonostante sia di proprietà statale, è pur sempre di primario interesse per la Regione.

Non appare superfluo ricordare l'iniziale confronto, dai toni talvolta molto aspri, aperto con Anas SpA sui tratti incompleti della S.S. 131 e sulla mancanza di sicurezza in quella che continua ad essere l'arteria viaria più importante per la nostra isola.

Nell'ambito, quindi, di una costante attività di monitoraggio e di controllo sulla complessiva situazione delle strade sarde non sono mancati gli interventi di questo assessorato riguardo al tratto della SS 597 denominato Mesu e Rios che, al pari di altre strade, è stata oggetto di plurime segnalazioni ad Anas.

Il 17.12.2014 il Compartimento della Viabilità ANAS per la Sardegna ha pubblicato il bando di gara per l'affidamento dei "Lavori di manutenzione straordinaria per il risanamento e rafforzamento del piano viabile mediante stesa di conglomerati bituminosi, compresa l'esecuzione della segnaletica orizzontale in tratti saltuari sulle SS.SS. 597, 199 e 132". L'importo dei lavori è pari a 1.764.679,46 €, ed il temine per l'esecuzione dei lavori è di 180 giorni dalla data di consegna dei lavori.

Risposta scritta dell'Assessore dei lavori pubblici all'interrogazione Cossa - Dedoni - Crisponi sui lavori di manutenzione straordinaria della strada provinciale n. 44 Turri - Tuili. (125)

Con l'interrogazione in oggetto viene chiesto se l'Assessore regionale dei lavori pubblici:

a) Sia a conoscenza che da oltre venticinque anni non si è provveduto ad effettuare alcun intervento di manutenzione ordinaria o straordinaria da parte della competente amministrazione provinciale a valere sulla S.P. 44, arteria stradale ritenuta strategica per l'economia dell'intero territorio;

b) Se non ritenga di intervenire con urgenza per fare in modo che i lavori di cui al progetto preliminare approvato dalla Giunta Provinciale del Medio Campidano fin dal 24.11.2011 e aggiudicati il 29.12.2011 ma non ancora contrattualizzati, siano realizzati dalla impresa aggiudicatrice in tempi brevi, anche mediante apposita convenzione che permetta agli uffici tecnici dei Comuni interessati (Turri e Tulli) di gestire direttamente i fondi stanziati e provvedere alla firma del contratto con l'impresa interessata;

c) Se non ritenga inoltre di dover attivare tutte le necessarie iniziative per evitare che le risorse impegnate possano essere dirottate verso altri interventi.

Ciò posto, in merito alla mancata effettuazione di interventi manutentivi negli ultimi venticinque anni, si segnala che:

- con determinazione n. 13950/905 del 20.03.2008, per la manutenzione della S.P. n. 44, la Regione ha finanziato l'importo complessivo di € 242.000,00, a fronte dei quali risultano liquidazioni per € 205.700 (circa 85% a valere sulle annualità 2008 per € 121,000 e sull'annualità 2009 per ulteriori € 121.000), con un residuo pari al 15% per circa 36.300 euro;

- inoltre con determinazione di delega n. 24110/1676 del 17.06.2009, sempre per la manutenzione straordinaria della S.P. n. 44 Turri - Tuili nonché per il tratto S.P. n. 55 Serramanna - Serrenti, è stato finanziato l'importo dì € 473.000,00 a frónte dei quali risultano liquidazioni per € 118.400 (10%+15%), risultando, alla data attuale, un residuo di 335.200 (75%). A tal proposito la Provincia conferma che l'unica ragione ostativa alla stipula del contratto con l'aggiudicatrice (Impresa N.C.S. di Cagliari) risiede nei limiti posti dal Patto di stabilità interno dell'Ente che, alla luce soprattutto delle modifiche legislative intervenute negli anni 2012 e 2013, non consentirebbero all'ente provinciale di reperire adeguati spazi finanziari per dare inizio ed esecuzione ai lavori di cui all'interrogazione in oggetto.

In merito alla possibilità che le risorse stanziate per l'intervento possano essere gestite direttamente dai Comuni di Turri e Tuili, si rappresenta come lo stadio avanzato dell'iter procedimentale pone tali e tante difficoltà da rendere praticamente irrealizzabile la proposta avanzata dagli Interroganti. Non sfuggirà infatti che trattandosi di un'opera pubblica delegata, la stessa intanto dovrebbe essere preliminarmente definanziata dalla Giunta Regionale; a seguire dovrebbe essere revocata l'aggiudicazione definitiva indi avviato un nuovo appalto previa individuazione di altra o altre PP.AA. delegate che surroghino la Provincia del Medio Campidano nelle funzioni alla stessa già delegate. Il tutto previa regolazione dei rapporti, anche economici, con l'aggiudicatrice originaria.

Sorvolando per un istante sulle tematiche di ordine finanziario (non si ritiene affatto scontato il reperimento di nuove risorse reintegrative di un provvista definanziata), non si possono comunque ignorare i serissimi rischi di esposizione dell'amministrazione pubblica, al rischio di un conflitto con l'aggiudicatrice originaria (Impresa N.C.S. di Cagliari), titolare di un vero e proprio diritto d'acquisto (realizzazione dell'opera pubblica e incameramento delle risorse già stanziate).

Quanto sopra detto rileva anche al fine di scongiurare il timore circa l'eventualità che le risorse assegnate possano essere dirottate altrove: in effetti è la stessa ratio dell'affidamento in delega che consente di scongiurare l'eventualità paventata; rischio, viceversa, assolutamente reale e tangibile nella ipotesi in cui, così come proposto dagli interroganti, si andasse nella direzione di far gestire direttamente ai comuni le risorse stanziate proprio per via del necessario e preliminare definanziamento di cui si è già detto.

Risposta scritta dell'Assessore dei lavori pubblici all'interrogazione Rubiu in merito alla carenza dei loculi cimiteriali in diversi centri della Sardegna. (197)

L'interrogazione è rivolta a:

1. "sapere in base a quali criteri e/o parametri si sta deciso di assegnare le risorse stabilite nella LR. 23.05.2013, n. 12 e ss.mm.";

2. "valutare la possibilità di un riconoscimento finanziario adeguato a tutti gli EE.LL per far fronte all'emergenza derivante dalla cronica carenza di spazi per le tumulazioni";

3. "conoscere gli altri progetti per provvedere al necessario miglioramento igienico ed ambientale dei sacrari prevedendo risorse certe per il decoro dei monumenti funebri dedicati ai caduti in guerra ed alle persone che hanno sacrificato la loro vita per al Patria o al servizio degli Enti Locali".

Ciò posto, è ben noto che i temi afferenti la realizzazione, gestione, manutenzione degli impianti cimiteriali siano di competenza dei Comuni coinvolgendo beni che costituiscono il cosiddetto demanio specifico comunale; ciò comporta che l'ente comunale provveda con risorse proprie alla realizzazione/manutenzione delle proprie infrastrutture.

All'utilizzo dei beni da parte dell'ente comunale può affiancarsi un uso eventuale posto in essere dai privati (mediante forme di concessione che riguardano la costruzione di sepolture a sistema di tumulazione individuale o per l'impianto di campi di inumazione) senza che ciò faccia venir meno il requisito della demanialità.

Nonostante il quadro attuale di restrizione degli spazi di finanza pubblica, la Regione sostiene gli EE.LL. con il vincolo e nei limiti della programmazione e secondo gli stanziamenti di volta in volta resi disponibili dalla Legge Finanziaria.

In questo quadro, ferma restando la piena disponibilità della Regione sarda a contribuire ad alleggerire il peso incombente sugli EE.LL., il problema principale resta la costituzione di una dotazione finanziaria adeguata.

Per quanto attiene ai temi specifici sollevati dal consigliere interrogante, la Delibera di G.R. 21/36 del 13.06.2014 - in coerenza con le priorità riportate nell'avviso pubblico approvato con la Del. N. 42/37 del 16.10.2013 - ha individuato i seguenti criteri:

a. effettiva necessità del Comune (media mortalità annua ultimi 5 anni - posti salma disponibili alla domanda di finanziamento;

b. percentuale di cofinanziamento (non inferiore al 20%);

c. rotazione (priorità in favore di Comuni che non abbiamo ricevuto finanziamenti negli ultimi 5 anni per opere cimiteriali).

Per quanto attiene il livello di progettazione ritenuto ottimale per risolvere i problemi delle aree cimiteriali, è evidente che si tratta di interloquire con i Comuni della Sardegna per un opportuno censimento del fabbisogno; viceversa, per quel che riguarda l'auspicato stanziamento di risorse regionali, la Giunta si rimette alle determinazioni che il Consiglio Regionale vorrà assumere in occasione delle prossime leggi finanziarie.

Risposta scritta dell'Assessore dei lavori pubblici all'interrogazione Forma - Demontis sull'avviso relativo alla presentazione di progetti di pronta cantierabilità, finanziabili con le linee di attività del POR FESR 2007-2013. (230)

Con l'interrogazione in oggetto si richiede di conoscere "quali iniziative intenda adottare l'Assessore ai Lavori Pubblici per garantire l'assegnazione di risorse agli enti locali, nel rispetto di criteri oggettivi che tengano conto di una programmazione efficace e tempestiva, tesa all'identificazione e quantificazione dei bisogni che le amministrazioni individuano nell'esercizio delle loro autonome competenze in conformità agli obiettivi di ordine generale e programmatico assunti come prioritari".

In buona sintesi, gli interroganti, dolendosi del fatto che nell'ambito dell'avviso relativo alla presentazione di progetti di pronta cantierabilità (cfr. Delibera di G.R. 47/16 del 25.11.2014) l'adozione del solo criterio temporale di presentazione dei progetti, abbia creato gravi distorsioni e iniquità nella suddivisione delle risorse a disposizione e non sia stata così premiata la capacità progettuale delle amministrazioni locali, auspicano la revisione della predetta modalità che affida al caso e alla buona sorte il compito di attribuire importanti e quanto mai necessaria risorse pubbliche.

Ciò premesso,

- con la deliberazione della G.R. n. 47/16 del 25.11.2014, è stato approvato l'avviso pubblico per la presentazione da parte degli EE.LL di proposte progettuali a livello definitivo al fine di stimolare una decisa accelerazione nella spendita di risorse comunitarie nel rispetto del termine ultimo di rendicontazione fissato al 31.12.2015;

- il rispetto di detto termine poteva essere garantito individuando, anche a livello procedurale, metodiche che unificassero le competenze dei diversi assessorati coinvolti (LL.PP,, Programmazione; Enti Locali);

- in un ottica di contingentamento dei tempi di spesa era logico rivolgersi a proposte progettuali in avanzato stadio di progettazione nella consapevolezza che tra queste vi era quella moltitudine di proposte giunte, nel recente passato, da tutti quegli Enti Locali che avevano aderito all'ultimo Avviso Opere Pubbliche Cantierabili rimaste, però, prive di finanziamento;

- così come, analogamente coerente rispetto all'obiettivo dichiarato, la scelta di calibrare le procedure individuando un unico centro di responsabilità amministrativa (cfr. art. 2 L.R. 13/2014 stante la dislocazione delle risorse in capo a più assessorati) con il supporto tecnico del Centro Regionale di Programmazione (al quale è stata demandata la valutazione di ammissibilità della spesa ed il controllo di primo livello) e di Sardegna IT (la quale ha reso disponibile una piattaforma informatica dedicata);

- su proposta dell'Assessorato alla Programmazione, la Giunta ha, inoltre, approvato le scelte di procedere mediante "Avviso pubblico", allegando il relativo format o modello, preventivamente assentito anche dall'Autorità di Gestione del POR, i cui punti cardine sono:

a. individuazione di n. 5 linee di intervento strategiche sulle quali si registravano minori performance di spesa;

b. ammissibilità di infrastrutture già inserite nei Piani triennali OO.PP., dotate di progettazione definitiva approvata dai relativi organi e corredate di tutte le autorizzazioni amministrative;

c. presentazione delle domande mediante utilizzo di piattaforma informativa dedicata;

d. esame delle domande per il giudizio di ammissibilità secondo l'ordine cronologico di arrivo;

e. finanziabilità sino ad esaurimento del budget di spesa fissato in 20 M/€ (successivamente elevato fino a 70 M/€);

L'Assessorato ai LL.PP. ha ricevuto il mandato di attuare quanto approvato dall'esecutivo.

Gli interroganti, sottoponendo a severo scrutinio le scelte effettuate dall'esecutivo - peraltro spinte sino al limite della vera e propria eccezione di illegittimità - ritengono che le modalità selettive suindicate abbiano generato iniquità e distorsioni a discapito di quelle amministrazioni in possesso di progetti non cantierabili ma al pari meritori di essere considerati e apprezzati all'interno di uno spettro valutativo maggiormente ponderato che premiasse, per così dire, anche l'utilità dell'intervento infrastrutturale, piuttosto che la tempestività della presentazione della domanda e l'immediata realizzabilità dell'opera.

Il rilievo degli interroganti (impropriamente rivolto ad un singolo assessorato, a fronte di un'attività programmatoria composita, interistituzionale e coinvolgente diversi livelli amministrativi) non considera a dovere l'obbligato orizzonte temporale nei quale l'Esecutivo ha dovuto operare, riferendosi evidentemente al Programma Operativo Regionale oramai scaduto (in quanto riferito al sessennio 2007/2013), con Assi e Misure definiti da tempo e con l'obbligo di rendicontazione improrogabilmente fissato al 31.12.2015, pena la perdita delle somme.

Il criterio della "valutazione secondo ordine cronologico" era dunque la modalità più neutra e imparziale capace di soddisfare contemporaneamente la cantierabilità e la rendicontabilità delle opere, nei termini prescrittivi previsti dalle norme europee,

Il bando ha peraltro svelato l'esistenza di una parco progetti presso gli Enti Locali che rappresenta una grande opportunità per la programmazione regionale.

Sono risultati coerenti n. 343 progetti, presentati da 201 Comuni. Sono state finanziate 139 opere in 104 Comuni della Sardegna. Attualmente tutti i cantieri risultano avviati.

Rispetto all'auspicato finanziamento dell'attività di progettazione da parte dei Comuni, la Legge Finanziaria Regionale 2015 ha provveduto a rispondere all'esigenza segnalata.

Risposta scritta dell'Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica all'interrogazione Pinna Rossella sugli aumenti delle aliquote IPT e dell'imposta sulle assicurazioni di responsabilità civile da parte del commissario della Provincia del Medio Campidano. (145)

In merito all'interrogazione in oggetto, si fornisce la seguente risposta:

relativamente al punto 1)

La quota del fondo unico di cui all'articolo 10 della L.R. n. 2 del 2007 per l'anno 2014, destinata al funzionamento delle Province, ammonta a euro 68.200.000. In conto di tale assegnazione, nell'ambito delle disponibilità di cassa autorizzate, con determinazione del Direttore dei Servizio Enti locali n.1887 del 6 agosto 2014, è stata disposta una prima liquidazione di euro 29.474.358,78, pari a circa il 42% delle spettanze. Successivamente, a seguito dell'Accordo Regione - Enti locali dell'8 agosto 2014, sono state adottate una serie di misure per venire incontro alle difficoltà finanziare rappresentate dal Sistema delle Autonomie locali, concernenti pagamenti, spazi finanziari e incremento del fondo unico.

Per quanto qui rileva agli effetti dei trasferimenti del fondo unico, stante i limiti di spesa imposti dal patto di stabilità, sono stati resi disponibili in favore di comuni e province ulteriori pagamenti per complessivi 90.000.000 di euro, che sono stati liquidati, nel corso dell'anno, in base alle necessità e priorità segnalate dagli stessi enti locali in conto dei crediti maturati sul fondo unico e/o sulle opere delegate.

Le Province, destinatarie della somma 22.500.000 euro, hanno optato per pagamenti in conto delle spettanze del fondo unico (spese di funzionamento) per l'importo di 9.000.000 e per la restante somma di euro 13.500.000 per pagamenti in conto dei residui per opere delegate.

In particolare alla Provincia del Medio Campidano, cosi come da richiesta, è stata liquidata la somma di euro 2.160.000 per il funzionamento, mentre la quota residua di 75.000 euro è stata erogata per spese di investimento.

Relativamente ai punti 2) e 3):

a) in attuazione di quanto disposto dall'art. 1, comma 3, della legge regionale 28 giugno 2013, n.15 recante "Disposizioni transitorie in materia di riordino delle province", al fine di assicurare la continuità dell'espletamento delle funzioni già svolte dalle Province di Carbonia-Iglesias, del Medio Campidano, dell'Ogliastra e di Olbia-Tempio e nelle more della legge di riforma organica dell'ordinamento degli enti locali, sono stati nominati i commissari straordinari delle province in argomento.

b) Al fine di agevolare il compito dei commissari la Giunta regionale, con deliberazione n. 23/20 del 25.06.2014, ha ritenuto necessario formulare degli indirizzi per la loro attività.

c) Il Servizio Enti Locali, in ottemperanza alla disposizione legislativa anzidetta e in considerazione degli indirizzi deliberati dalla Giunta regionale, con nota prot. n.35142 del 26 settembre 2014, allo scopo di verificare lo stato di attuazione della predetta norma, ha invitato i commissari delle province su citate a voler comunicare i provvedimenti adottati, specificando in particolare quelli riguardanti le erogazioni e contribuzioni a soggetti privati, organismi e associazioni.

d) La Provincia del Medio Campidano in riscontro alla nota sopra indicata ha comunicato di aver provveduto:

1. alla chiusura della sede di Villacidro e quella dell'Assessorato del lavoro, che occupava gli spazi del comune di Sanluri e allo slaccio delle relative utenze, nonché di quelle utenze non più necessarie;

2. al rilascio dei pareri favorevoli per mobilità del personale, trasformando altresì le posizioni di due dipendenti in comando presso gli stessi enti;

3. all'applicazione dell'art. 14 del C.C.N.L. del 22.01.2004 per il personale a tempo parziale e di aver concesso i comandi ai dipendenti che ne hanno fatto richiesta;

4. alla cessazione di tutte le erogazioni e contributi a soggetti privati, organismi e associazioni, salvo quelli derivanti da precedenti accordi o derivanti da contratti in essere;

5. alla revoca dell'incarico del Direttore Generale;

6. alla razionalizzazione delle posizioni, organizzative all'interno dell'ente, riducendone il numero e le quote annuali.

Si precisa, infine, che l'atto di indirizzo deliberato dalla Giunta regionale con il provvedimento sopra richiamato è proteso alla razionalizzazione della spesa delle province di cui trattasi e alla gestione più oculata possibile delle relative risorse finanziarie. In particolare, fermo restando le competenze e l'autonomia delle province in materia tributaria, si rappresenta che il Servizio scrivente, per effetto dell'attività di supporto tecnico-giuridico all'Osservatorio regionale per il riordino delle funzioni delle autonomie locali della Sardegna, tiene costantemente aggiornata la situazione finanziaria degli enti medesimi, anche per scongiurare riflessi negativi sui cittadini quali quelli paventati dall'interrogante.

Risposta scritta dell'Assessore del turismo, artigianato e commercio all'interrogazione Crisponi - Cossa - Dedoni sull'organizzazione della Borsa internazionale del turismo attivo in Sardegna (BITAS) in Provincia di Nuoro. (152)

In riferimento all'oggetto ed ai quesiti posti dagli Onorevoli Consiglieri con l'interrogazione n. 152/A, si da riscontro con quanto segue.

L'ex Agenzia Governativa Regionale Sardegna Promozione, fin dal 2010, aveva avviato il potenziamento del settore del Turismo Attivo in Sardegna al fine di diversificare l'offerta turistica e destagionalizzare il flusso dei visitatori.

Con avviso pubblico del 20.05.2013, la suddetta Agenzia ha indetto la manifestazione di interesse per l'individuazione in Sardegna della location e dei partner della quinta edizione della Borsa Internazionale del Turismo attivo in Sardegna, .destinato a tutti gli enti territoriali (Comuni, Province, Consorzi, Camere Commercio, etc.), enti pubblici e privati, dei vari territori della Sardegna vocati al Turismo Attivo, con priorità ai territori che non sono mai stati sede dell'evento.

Con Determinazione del Direttore Centrale dell'Agenzia n. 358 del 28.11.2013 è stato individuato, a seguito della procedura ad evidenza pubblica, il territorio di Dorgali/Cala Gonone quale sede di svolgimento della edizione BITAS 2014 e con nota prot n. 334 del 28.01.2014 l'Agenzia ha comunicato al Comune di Dorgali l'esito favorevole della ''Manifestazione d'interesse finalizzata all'individuazione in Sardegna della location e dei partner della quinta edizione della BITAS - Borsa Internazionale del Turismo Attivo in Sardegna".

A causa del Commissariamento propedeutico alla soppressione dell'Agenzia, la quinta edizione della BITAS non si è tenuta nell'anno 2014.

Con la Legge Regionale 9 gennaio 2015, n. 1 rubricata "Soppressione dell'Agenzia governativa, regionale Sardegna Promozione" Si sanciva la definitiva chiusura della suddetta Agenzia istituita dall'articolo 7 della Legge Regionale 11 maggio 2006, n. 4 "Disposizioni varie in materia di entrate, riqualificazione della spesa, politiche sociali e di sviluppo".

Valutata l'importanza strategica dell'evento BITAS per il territorio regionale in termini di ricaduta turistico-culturale e di numero di presenze relative all'evento, considerati i positivi effetti economici sul territorio ed anche al fine di dare continuità ad una manifestazione che si svolge con successo da ormai un quinquennio, l'Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, in data 27.03.2015, ai sensi dell'art. 15 della Legge 7 agosto 1990, n. 241 e ss.mm.ii., ha stipulato un Protocollo d'Intesa con il Comune di Dorgali finalizzato allo sviluppo di un programma organico e condiviso per la realizzazione delle attività connesse alla quinta edizione della BITAS da tenersi nel 2015 nei giorni 2-4 ottobre 2015.

Per l'organizzazione dell'evento, interamente curato dal Comune di Dorgali mediante la supervisione dell'Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, la Regione Contribuisce con un somma pari ad euro 350.000 euro, mentre il Comune di Dorgali, la cui partecipazione è stata sancita dall'esito positivo della partecipazione alla manifestazione di interesse bandita dall'Agenzia Governativa Sardegna Promozione, partecipa a sua volta con un contributo pari ad euro 150.000.

A seguito della firma del protocollo d'intesa, il Comune di Dorgali ha presentato e sottoposto all'attenzione dell'Assessorato regionale un progetto contenente il programma operativo dell'evento il quale prevede la cura ed organizzazione dei seguenti aspetti: location; ospitalità e catering; transfer interni; servizio desk aeroporti d'arrivo e in hotel; animazione territoriale; pulizia e vigilanza; profilatura dei buyer, seller e giornalisti partecipanti al workshop; gestione agenda online, contatti e catalogo operatori; segreteria organizzativa permanente; servizi congressuali e relativi allestimenti; comunicazione; grafica e tipografia; seminari/tavole rotonde; educational tour.

Alla presentazione del progetto ha fatto seguito la firma della Convenzione che ha determinato l'inizio delle attività di organizzazione della Borsa internazionale del Turismo attivo in Sardegna la quale si terrà nel territorio di Dorgali e Cala Gonone nella prima decade del mese di Ottobre 2015.

Risposta scritta dell'Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica all'interrogazione Tocco in merito agli attentati contro gli amministratori locali, i rappresentanti delle forze dell'ordine e gli esponenti sindacali in Sardegna con l'alto pericolo dovuto all'emergenza criminalità. (263)

In riferimento alla interrogazione in oggetto, con la quale si richiedono chiarimenti in merito "agli attentati contro gli amministratori locali, i rappresentanti delle forze dell'ordine e gli esponenti sindacali in Sardegna con l'alto pericolo dovuto all'emergenza criminale", si rappresenta che è alto e significativo l'impegno di queste Regione in merito agli incresciosi eventi che vedono coinvolti i rappresentanti delle istituzioni., in particolare delle autonomie locali della Sardegna.

A tal fine occorre ricordare che, congiuntamente con gli Uffici territoriali del Governo e con l'Anci Sardegna, è stato invitato il Ministro dell'Interno Angelino Alfano in Sardegna per discutere del grave fenomeno degli atti intimidatori e attentati verso gli amministratori locali. Nella circostanza, in Cagliari in data 4 marzo u.s., il Signor Ministro, presiedendo la Conferenza regionale sulla situazione dell'ordine, pubblico, e alla presenza del Presidente della Regione, ha avuto modo di analizzare compiutamente il fenomeno in atto con i rappresentanti delle istituzioni sarde.

In tale circostanza è stato evidenziato come il numero degli atti intimidatori e attentati agli amministratori locali della Sardegna porti la nostra Regione al vertice della classifica tra le regioni d'Italia più colpite, insieme a Sicilia, Calabria e Puglia (cfr. Legislatura 17 - Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni degli amministratori locali - esiti Resoconto sommario n. 19 del 16/02/2015).

Durante l'incontro è stato inoltre sottoscritto tra Regione, Prefetture della Sardegna e Anci Sardegna, un Protocollo d'Intesa per la "promozione e la diffusione della cultura detta legalità".

Con il suddetto protocollo i sottoscrittori si impegnano a porre in campo attività di educazione alla legalità, anche con la collaborazione delle Forze di Polizia, delle Polizie municipali e delle strutture del terzo settore. Inoltre, le parti si sono impegnate a campagne di sensibilizzazione della popolazione giovanile per la diffusione della cultura delle legalità, della correttezza delle procedure amministrative per consolidare tra i giovani sentimenti di cittadinanza attiva.

Inoltre, al fine di prevenire gli atti intimidatori il protocollo prevede iniziative di sensibilizzazione per la cooperazione dei Comuni con le istituzioni dello Stato preposte alla tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza. Tali intenti generali si stanno concretizzando attraverso un programma operativo di intervento che è stato concordato con l'Ufficio territoriale di Governo di Cagliari, il quale prevede le seguenti azioni di intervento:

1. Programmazione di incontri periodici con le comunità locali con la partecipazione dei diversi soggetti istituzionali competenti nelle materie trattate su tematiche connesse alle materie di

competenza istituzionale;

2. programmazione di incontri tematici con particolare vicinanza agli anziani ai fini della

prevenzione dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria;

3. Aumento dei controllo del territorio con la collaborazione delle Polizie locali e con l'utilizzo di sistemi tecnologici di vigilanza;

4. Coinvolgimento delle Polizie locali ai tavoli tecnici con le forze di Polizia su problemi segnalati nell'ambito delle attività di prossimità;

5. Ricevimento e accoglimento culturale per e con gli stranieri;

6. Coordinamento di azioni connesse al tema del contrasto al lavoro nero e agli infortuni sul lavoro, con il coinvolgimento degli enti che a vario titolo sono preposti a tali funzioni;

7. Programmazione e circolarità di informazioni statistiche utili agli studi sulla valutazione della sicurezza;

8. Assunzione di proposte rivolte al. controllo coordinato del territorio,coinvolgendo il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il Corpo Forestale della Sardegna, l'Ente Foreste e le compagnie barracellari, con la finalità di intensificare .principalmente nei mesi estivi, le attività di prevenzione degli incendi dolosi. A tale scopo si potranno prevedere dei corsi informativi e formativi diretti alle organizzazioni di volontariato ed alle compagnie, barracellari;

9. Pianificazione e previsione di iniziative rivolte alla prevenzione e contrasto del fenomeno della stato brado e semibrado per assicurare la riduzione dei focolai di peste suina anche con il coinvolgimento del Corpo Forestale della Sardegna.

Risposta scritta dell'Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica all'interrogazione Tocco in merito al divieto di utilizzo degli impianti sportivi del Parco di Monte Claro a Cagliari. (313)

In riferimento all'interrogazione in oggetto, per quanto di competenza di questo assessorato, si forniscono gli elementi di risposta limitatamente al punto 2, ove l'interrogante chiede di "sapere se l'eventuale riordino degli enti locali preveda il passaggio del patrimonio delle province ad altri enti".

Il disegno di legge "Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna" approvato dalla Giunta regionale con deliberazione n. 53/17 del 29 dicembre 2014 prevede al riguardo:

1. L'assegnazione dei beni mobili ed immobili delle province soppresse alle unioni di comuni nel cui territorio sono ubicati i beni da trasferire (art. 38);

2. L'istituzione della città Metropolitana di Cagliari la quale, per lo svolgimento delle funzioni di cui all'art. 34 del predetto DDL, sarà assegnataria dei beni mobili ed immobili insistenti nei territori dei comuni appartenenti alla medesima città Metropolitana di Cagliari (art. 35).

Risposta scritta dell'Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica all'interrogazione Cocco Daniele Secondo - Pizzuto - Agus - Lai - Busia - Desini - Usula - Zedda Paolo Flavio - Cherchi Augusto - Manca Pier Mario - Meloni sulla situazione delle società in house delle province. (327)

In riferimento alla interrogazione in oggetto si comunica che l'art. 30 comma 2 della legge regionale 9 marzo 2015 n.5 ha autorizzato, nell'anno 2015, l'ulteriore contributo di € 1.000.000 in favore delle province, per la copertura degli oneri dei servizi svolti dalle società in house e dalle partecipate delle province.

Poiché la norma prevede che la Giunta regionale stabilisca i relativi criteri e le modalità di riparto, con D.G.R. n. 18/19 del 21 aprile 2015, dopo la ricognizione effettuata dall'Assessorato degli enti locali, finanze ed urbanistica sulla presenza di società in house e partecipate nelle province, è stata approvato la ripartizione del contributo di € 1.000.000, utilizzando i criteri del fondo unico di cui all'art 10 della L.R. n.2 del 2007 e successive modifiche ed integrazioni, sentite le stesse Amministrazioni provinciali.

È stata esclusa dal riparto la provincia del Medio Campidano in quanto non risulta avere alcuna partecipazione in società pubbliche.

Le somme assegnate, aventi destinazione vincolata, sono riservate alla copertura degli oneri dei servizi svolti dalle società in house e dalle partecipate e come tali sono soggette a rendicontazione.

Esse dovranno essere destinate, in via prioritaria, ai servizi relativi alle attività di controllo e lotta contro gli insetti nocivi ed i parassiti dell'uomo, degli animali, delle piante e ad interventi di bonifiche ambientali nonché di interventi di manutenzione degli edifici di competenza delle province.

Risposta scritta dell'Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica all'interrogazione Truzzu sul crollo di un muro di sostegno in area di proprietà della Regione Sardegna, sita in via Vittorio Veneto, 28 e oggi sede del CRAL. (337)

In riferimento a quanto riportato nell'interrogazione in oggetto e a seguito degli approfondimenti effettuati, si dettaglia quanto segue:

Il Cral Sardegna, che ha in uso un immobile all'interno del complesso di proprietà della Regione sito in Cagliari via Vittorio Veneto, ha comunicato in data 23 marzo 2015 l'avvenuto crollo di un muro di sostegno posto all'interno del compendio e ha richiesto il sopralluogo del Servizio Tecnico per constatare lo stato dei luoghi, il Servizio Tecnico ha prontamente effettuato il sopralluogo richiesto e, a seguito della prima valutazione in ordine alla sicurezza e alla conservazione del bene patrimoniale in argomento, ha disposto la delimitazione dell'area interessata con transenne, adottando le misure più immediate onde evitare danni a persone e a cose.

Con nota prot. n. 13437 del 14.04.2015 il medesimo Servizio ha interessato la Direzione generale dei LL.PP., competente in materia di interventi strutturali straordinari sul patrimonio della Amministrazione regionale, al fine di Intraprendere tutte le necessarie iniziative per l'esecuzione dei lavori di ripristino del muro di sostegno in oggetto.

Risposta scritta dell'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale all'interrogazione Tatti sull'impossibilità degli studenti del corso regionale per l'ottenimento della qualifica di operatore socio-sanitario, rivolto a persone disoccupate, svolto dall'associazione per la formazione professionale Enap Sardegna presso la sede di Ghilarza. (380)

In relazione all'interrogazione in oggetto, con la quale si chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale si comunica quanto segue:

l'agenzia formativa ENAP ha avuto l'anticipazione del 60% su tutti i corsi del lotto 9 provincia di Oristano, nello specifico, i corsi della linea "A" codice 090872 e 090873, della linea "B" codice 090874 e 090875, della linea "C" codice 090876, ha inoltre rendicontato il corso 090876 (linea C).

L'esame di Qualifica dei corsi per i quali sono state rilevate le lamentele degli allievi (090872 e 090873 ) si sono svolti il 9/10/11 giugno e il 16/17/18 giugno 2015.

Risposta scritta dell'Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica all'interrogazione Azara - Arbau - Ledda - Perra sulla necessità di applicazione della legge 18 marzo 1968, n. 337 (Disposizioni sui circhi equestri e sullo spettacolo viaggiante). (394)

In riferimento alla interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi di risposta.

Con determinazione del direttore del Servizio territoriale demanio e patrimonio di Sassari prot. n. 14676, rep. n. 749 del 22 aprile 2015, a seguito di richiesta di parere inviata all'Ufficio Circondariale Marittimo di Alghero ed al Comune di Alghero (nota n. 4303 del 9 febbraio 2015) è stata individuata un'area del porto di Alghero ubicata nella banchina Millelire e nella radice del molo di sottoflutto, della superficie complessiva di mq 4.021 circa, da destinare al posizionamento di un parco dei divertimenti nel periodo dal 20 giugno al 15 settembre 2015.

L'area portuale sopra indicata da diversi anni è stata, seppure provvisoriamente, destinata all'allestimento di tali spettacoli viaggianti al fine di soddisfare le esigenze manifestate dagli operatori del settore che hanno ritenuto non idonea l'area all'uopo individuata dal comune di Alghero con deliberazione della Giunta comunale n. 27 del 27 gennaio 2005 ed ubicata in località Maria Pia (area prospiciente il viale I Maggio e adiacente al Palazzo dei Congressi).

Peraltro, considerato che la suddetta area portuale è stata oggetto, nei corso degli ultimi anni, di diverse istanze di concessione per il posizionamento di parchi dei divertimenti, il Servizio suindicato ha operato in modo da garantire ai richiedenti parità di trattamento e, nelle stagioni estive 2011 e 2012 ha ripartito l'area disponibile tra le Società che avevano presentato istanza di concessione.

Con decorrenza dalla stagione estiva 2013, anche su richiesta degli esercenti il medesimo Servizio ha ritenuto di assegnare l'intera area disponibile ad un'unica Società.

Al fine di individuare la ditta cui assegnare tale area nella stagione estiva 2015, così come avvenuto nel 2014, il Servizio competente ha provveduto ad indire una gara pubblica riservata agli operatori del settore in modo da garantire loro pari opportunità.

La gara è stata aggiudicata provvisoriamente all'unica concorrente, società Cooperativa Matherland, con determinazione prot. n. 18344, rep. n. 1000 del 19 maggio 2015 e la concessione temporanea è stata rilasciata alla suddetta Società con determinazione prot. n. 23207, rep. n. 1308 del 19 giugno 2015.

Risposta scritta dell'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale all'interrogazione Truzzu sul bando di selezione per la partecipazione al percorso integrato di politiche attive del lavoro per "Operatore tecnico subacqueo". (406)

In relazione all'interrogazione in oggetto, con la quale si chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale si comunica quanto segue:

I principi di trasparenza e pubblicità sono stati rispettati; poiché sia l'Avviso relativo al Corso di "Operatore Tecnico Subacqueo" che tutta la modulistica sono stati pubblicati dall'Agenzia formativa affidataria del corso, il Consorzio Edugov, in data 11/05/21015, pertanto 10 giorni prima della scadenza.

Pertanto, si è consentito ai cittadini interessati la partecipazione all'Avviso, compatibilmente con l'esigenza di utilizzare le risorse del POR FSE 2007/2013 entro l'anno.

Peraltro si sottolinea che la pubblicità sul sito istituzionale della Regione è solo aggiuntiva e riguarda esclusivamente gli Avvisi e i comunicati informativi; la modulistica risulta comunque reperibile sul Potale Sardegna Lavoro oltre, che sul sito dell'Agenzia formativa interessata.

Risposta scritta dell'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale all'interrogazione Tocco in merito alla mancata erogazione degli ammortizzatori sociali in base alla legge regionale 11 maggio 2015, n. 12. (414)

In relazione all'interrogazione in oggetto, con la quale si chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale si comunica quanto segue:

Al fine di fornire un quadro esaustivo della situazione, corre l'obbligo di premettere alcune informazioni inerenti lo stato di lavorazione delle mobilità e delle cigs in deroga relative all'anno 2014.

Le richieste di accesso agli ammortizzatori sociali in deroga relative all'anno 2014 interessano, 9.494 lavoratori per provvedimenti di cassa integrazione in deroga e 14.450 per provvedimenti di mobilità in deroga.

Ad oggi, il Governo ha assegnato:

  • 17.313.000 euro (DM 6 agosto 2014)

  • 21.641.000 euro (DM 4 dicembre 2014)

  • 55.000,000 euro (DM. 8 maggio 2015)

Con le prime risorse assegnate sono state pagate due mensilità dei trattamenti di CIGS in deroga. A dicembre 2014, l'INPS ha iniziato a corrispondere due mensilità di trattamenti di mobilità ed altre due mensilità di trattamenti di CIGS ma dai primi di febbraio 2015 ha interrotto i pagamenti a seguito dell'esaurimento dei fondi.

I pagamenti sono ripresi dopo l'ulteriore assegnazione avvenuta con il D.M. 8 maggio 2015 con il quale sono stati assegnati alla Sardegna ulteriori 55 milioni di euro.

È stata concordata con le Parti Sociali in data 18 maggio 2015 priorità nei pagamenti per coloro i quali non avevano ancora percepito il trattamento di mobilità in deroga per l'anno 2014, nella misura di 3 mensilità.

Successivamente è prevista la corresponsione di una ulteriore mensilità ai lavoratori in mobilità in deroga che hanno già percepito 2 mensilità per l'anno 2014.

Poiché la situazione dei pagamenti dei trattamenti di CIGS in deroga vede lavoratori che non hanno percepito alcun trattamento, lavoratori che hanno percepito due mensilità e lavoratori che ne hanno percepito quattro, si è convenuto che le somme che residuano dai pagamenti di cui sopra vengano suddivise in maniera tale da pervenire all'erogazione di un numero di mensilità uguale per tutti i lavoratori.

La lavorazione da parte dell'INPS della prima tranche, che comprende tutti i nominativi di coloro che nella precedente tornata non avevano ricevuto alcuna mensilità (7979 su 14029 nominativi totali), è iniziata il 19 maggio, secondo le indicazioni inserite nel citato verbale di accordo.

Alla data del 1 luglio, risultano ancora da lavorare 3749 nominativi della prima tranche, ma si rileva tuttavia come, rispetto agli elenchi di lavoratori autorizzati dall'Assessorato, risulta non presentato all'istituto un elevato numero di domande della prestazione.

In tali casi, di conseguenza, l'INPS non può procedere con la liquidazione della prestazione. Il dato medio regionale è del 25% di domande non presentate. Tenendo conto di ciò presumibilmente circa 1993 domande non saranno riscontrate.

In seconda battuta si passerà ad esaminare e liquidare l'ulteriore mensilità come da accordo su tutto il territorio regionale.

Per quanto attiene alla CIGD sono state completate le operazioni relative al pagamento della quarta mensilità per tutte le aziende e sono in corso i pagamenti dell'ultima mensilità (presumibilmente entro il 15 luglio).

Con il D.M. 8 maggio 2015 il Governo ha dichiarato concluse le assegnazioni di risorse per l'anno 2014 ma in Sardegna per il completamento dei pagamenti sono necessari ancora circa 100/110 milioni di euro.

La possibilità che il pagamento di una quota degli ammortizzatori sociali potesse essere effettuata con fondi propri della Regione, era stata ipotizzata dal Ministro Poletti, nello scorso mese di dicembre, in occasione di un incontro con il Presidente Pigliaru e l'Assessore scrivente. Il Ministro aveva sottolineato che un simile percorso era già stato avviato con altre Regioni ed avrebbe costituito il presupposto per consentire al Governo di erogare risorse statali in misura superiore rispetto a quanto sarebbe spettato secondo i criteri ordinari.

A fronte di tale proposta, la Regione aveva reperito risorse pari a circa 150 milioni di euro di Fondi P.A.C., ma sono insorte difficoltà conseguenti a modifiche normative intervenute dopo l'incontro di dicembre con il Ministro Poletti, tali che i fondi regionali non possono più essere dirottati per il pagamento degli ammortizzatori sociali.

Una alternativa ritenuta percorribile dalla Regione è quella recuperare le risorse di cui alla delibera Cipe del 30 giugno 2014, n.2l. Tale provvedimento, nel disporre meccanismi di disimpegno automatico e sanzionatori a valere sulle risorse FSC 2007-2013 (Fondo Sviluppo Coesione), ha disposto a carico della Regione Sardegna, una decurtazione pari a circa 107 milioni di euro, derivante dall'applicazione di misure sanzionatorie nella misura del 10%, per un importo di circa 24 milioni di euro, e nella misura del 15%, per un valore pari a circa 83 milioni di euro, su interventi che hanno fatto registrare ritardi nell'assunzione delle Obbligazioni Giuridicamente Vincolanti.

Considerato che la sopra citata delibera Cipe n 21/14 ha disposto il finanziamento degli "Ammortizzatori sociali in deroga", per un importo pari a 100 milioni di euro, a valere sulle decurtazioni operate dalla stessa, e che tali risorse sono confluite tra le fonti generali di finanziamento dei Decreti Ministeriali di assegnazione delle risorse alle Regioni, si ritiene che nulla osti ad analoga operazione da effettuare con i 107 milioni di cui sopra.

In questo senso, è stata presentata dai Parlamentari sardi (ed approvata) una mozione che impegni il Governo in questa direzione.

In attesa che si definisca (a trattativa tuttora in corsa tra Regione Sardegna e Governo per il reperimento di risorse che consentano la piena fruizione degli ammortizzatori in deroga per tutto l'anno 2014, poiché la legge regionale 11 maggio 2015, n 12 consente anche l'anticipazione degli ammortizzatori sociali in deroga per l'arino 2014, l'Assessore del lavoro, ha già richiesto alla Direzione Regionale Sardegna dell'INPS di interessare le proprie competenti Direzioni Centrali per la riattivazione della Convenzione INPS - Assessorato del lavoro al fine di poter procedere ad una celare erogazione di una ulteriore tranche di pagamenti.

Testo delle interrogazioni, interpellanze e mozioni annunziate in apertura di seduta

Interrogazione Tendas, con richiesta di risposta scritta, sulla bonifica del Rio Mare Foghe a seguito dell'invasione dei giacinti d'acqua.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- puntualmente, anche quest'anno si è verificata l'ennesima invasione dei giacinti d'acqua che rischia seriamente di determinare il soffocamento del Rio Mare Foghe, con la conseguente moria di pesci che sta devastando il patrimonio ittico dell'intera zona;

- le zone umide dell'oristanese non sono solo di appartenenza dei singoli comuni, ma costituiscono un patrimonio ambientale di valenza regionale da tutelare, salvaguardare e valorizzare; unicità simili a quelle del golfo di Oristano sono il risultato di millenni nell'ingegneria perfetta della natura e non è possibile che in pochi anni si corra il rischio di perdere questo patrimonio di ricchezze naturalistiche che, peraltro, costituiscono volano per il lavoro legato al turismo e, di sostentamento per tantissime famiglie, quelle dei pescatori, che sofferenti per tante problematiche ogni anno devono difendere a denti stretti le loro acque, il loro lavoro;

DATO ATTO che tale fenomeno si sta ripresentando ormai periodicamente causando oltre a problemi di natura sanitaria a causa della moria di pesci anche il rischio idrogeologico, che potrebbe portare, come già accaduto negli anni passati, a un potenziale allagamento del centro abitato;

CONSIDERATO che la crescita esponenziale del giacinto d'acqua, pianta killer tipica delle zone tropicali, preoccupa i sindaci e le popolazioni dei Comuni di Riola Sardo, Nurachi, Baratili S. Pietro, Zeddiani, Tramatza e San Vero Milis anche perché la presenza di queste erbe infestanti favorisce la presenza e la proliferazione di zanzare, compresa la West Nile che, proprio in queste realtà, negli anni scorsi, ha causato la morte di diversi cittadini,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per conoscere quali misure la Giunta regionale intenda adottare al fine di intervenire con la massima urgenza per bonificare il Rio Mare Foghe;

chiede, inoltre, di valutare se non risulti opportuno, sulla base di esperienze già condotte in altre realtà, adottare forme sperimentali di lotta biologica che consentano di eliminare questa forma di inquinamento. (434)

Interrogazione Tocco, con richiesta di risposta scritta, in merito alla vertenza dei lavoratori CTM sull'erogazione delle competenze accessorie unificate.

Il sottoscritto,

PREMESSO che, in base al contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto degli autoferrotranvieri nella busta paga dei lavoratori è inserita una voce riguardante le competenze accessorie unificate (CAU), un compenso che di fatto raggruppa diverse indennità;

ACCERTATO che il CTM - società per azioni a totale capitale pubblico - esercita la sua principale attività nel settore del trasporto pubblico locale, con servizi in gran parte urbani e all'interno dell'area vasta di Cagliari; si evince quindi che l'azienda è una delle principali strutture nell'ambito della mobilità urbana;

RILEVATO che dal 2001 il Consorzio trasporti mobilità, senza nessuna motivazione, ha eliminato dalle buste paga degli operatori assunti la voce relativa alle CAU, equivalente di fatto a una corresponsione di 100 euro mensili per 14 mensilità;

VALUTATO che la soppressione di tale retribuzione rappresenta una discriminazione assurda tra i dipendenti che, a parità di lavoro, si vedono ledere un diritto loro riconosciuto con il taglio delle retribuzioni;

ANNOTATO che l'assurda disparità di trattamento riguarda complessivamente una platea di 270 autisti che hanno manifestato il loro malessere nei confronti dell'azienda, sollecitando il riconoscimento agli emolumenti e, dunque, il pagamento degli arretrati maturati da ormai parecchi anni;

DATO ATTO che davanti alla legittima rivendicazione dei lavoratori - che hanno già proclamato diversi giorni di sciopero - l'azienda CTM si è chiusa in un arrogante ed incomprensibile silenzio, senza che la vertenza possa avere quindi una soluzione positiva;

APPRESO che nei diversi giorni di sciopero proclamati dai lavoratori per porre in luce il problema, si è assistito ad innumerevoli disagi che hanno danneggiato l'immagine della città; una paralisi dei trasporti pubblici urbani che ha di fatto messo in ginocchio la città, con condizioni sfavorevoli che si sono allargati alla numerosa platea di turisti in giro per Cagliari ed in cerca di mezzi di trasporto;

CONSTATATO che sebbene il maggiore azionista del CTM sia il Comune di Cagliari, la Regione dovrebbe tutelare e salvaguardare in ogni modo il diritto alla mobilità dei cittadini, che nelle ultime settimane sta venendo meno proprio in concomitanza delle azioni di protesta dei lavoratori;

OSSERVATO che dunque, nonostante i ripetuti solleciti per giungere ad una soluzione della vertenza non c'è stato nessun passo in avanti per avviare un tavolo di confronto con l'azienda:

SOTTOLINEATO peraltro che, visto l'esercito di turisti che si prepara a raggiungere Cagliari nel corso della stagione estiva, sarebbe lecito attendersi un tentativo di raggiungere un accordo tra società e lavoratori, con l'intento di porre fine alla discriminazione nella corresponsione delle competenze accessorie unificate,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti:

1) per sapere se la Regione sia a conoscenza della vertenza attuata dai lavoratori del CTM, estromessi dalla possibilità di ottenere una spettanza prevista dalla legge di settore;

2) per valutare la possibilità di un'immediata convocazione di società, sindacati, Comune di Cagliari, per arrivare ad una soluzione positiva della vertenza, così da evitare nuovi disagi in città per gli utenti e, soprattutto, per i turisti. (435)

Interrogazione Tedde - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra, con richiesta di risposta scritta, sul mancato stanziamento delle risorse da destinare alla lotta al randagismo.

I sottoscritti,

PREMESSO che nel quadro delle iniziative sostenute dalla legge 14 agosto 1991, n. 281, e dalla legge regionale 18 maggio 1994, n. 21, la Regione erogava annualmente un contributo finanziario ai comuni finalizzato alla lotta al randagismo ed alla gestione dei canili;

PREMESSO, altresì, che gli ultimi stanziamenti destinati al contrasto del diffuso fenomeno sono stati effettuati ad opera della Giunta Cappellacci nel bilancio 2013 allorquando era stata resa disponibile la somma di 700.000 euro da ripartite tra i comuni della Sardegna che avevano presentato apposita istanza di accesso ai benefici finanziari;

DATO ATTO che sulla scorta delle rendicontazioni e degli esiti dell'attività istruttoria i comuni hanno potuto beneficiare nel settembre scorso dei finanziamenti previsti dalla legge finanziaria per l'anno 2013;

OSSERVATO che con nota del giugno 2015 a firma del Direttore del Servizio prevenzione, l'Assessorato dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale della Regione ha comunicato ai sindaci che per il corrente esercizio finanziario non sono state stanziate risorse per i contribuiti a favore della lotta al randagismo;

CONSIDERATO che le motivazioni che hanno negli anni indotto le amministrazioni che sono susseguite alla guida della Regione a destinare in bilancio risorse finalizzate al fenomeno del randagismo risiedono nella convinzione che si tratti di un problema serio, grave ed importante che è scarsamente percepito dalla popolazione, se non quando gli organi d'informazione diffondono notizie di aggressioni da parte di cani randagi o relative a problemi legati all'abbandono, specie nei periodi estivi;

CONSIDERATO, altresì, che le difficoltà che le Istituzioni, ed in particolar modo i comuni, incontrano quotidianamente nello svolgimento dei compiti che le norme impongono loro, richiedono il coinvolgimento di diversi soggetti e la disponibilità di risorse che spesso sono di difficile reperimento;

RILEVATO che la lotta al fenomeno dei "cani vaganti" è finalizzata non soltanto alla sensibilizzazione sociale ed alla promozione della cultura dell'affezione come valore, ma anche e soprattutto a contrastare i pericoli per l'incolumità e la salute pubblica prevenendo le aggressioni all'uomo e la diffusione di infezioni batteriche, virali, protozoarie, da miceti e da parassiti trasmissibili all'uomo;

PRESO ATTO che le condizioni finanziarie nelle quali oggi versano i comuni a causa del continuo taglio dei trasferimenti, dei vincoli sempre più stringenti del patto di stabilità e delle recenti incombenze delle quali sono stati investiti in relazione all'emergenza immigrazione, rende altamente improbabile che gli enti locali, anche i più virtuosi, possano reperire nei propri bilanci le risorse necessarie a far fronte al fenomeno del randagismo;

DATO ATTO che l'attuale Amministrazione regionale ha ritenuto di non dover prevedere risorse per le finalità sopra ricordate, che sono passate da 700.000 euro del 2013 a zero nel 2014 e 2015, segno che il fenomeno viene percepito come inesistente e non meritevole dell'attenzione che anche nel recente passato gli è stata, invece, riservata,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione per conoscere:

1) quali siano le ragioni che sottendono alla decisione dell'Amministrazione regionale di cancellare dal bilancio regionale qualsiasi risorsa a favore degli enti locali da destinare alla lotta al fenomeno del randagismo, nonostante siano, invece, rimasti immutati in capo ai comuni gli obblighi di tutela della salute e dell'incolumità pubblica e di contrasto;

2) quali siano le azioni che nell'immediato la Giunta intende attivare per rimediare alla grave decisione che in controtendenza con il recente passato, denota la totale assenza di sensibilità. (436)

Interrogazione Tocco, con richiesta di risposta scritta, in merito al servizio di bus navetta da Muravera per Villaputzu, erogato nel corso della stagione estiva.

Il sottoscritto,

PREMESSO che dallo scorso 15 giugno 2015 è stato ripristinato il servizio di trasporto - mediante un bus navetta - dal capolinea di Porto Tramatzu (Villaputzu) alla stazione di Muravera (fronte cimitero), con le corse che si prolungano dalle 7 del mattino sino alle 21.45;

ACCERTATO che si tratta di un servizio indispensabile ed essenziale per tutto il territorio del Sarrabus, che nel corso della stagione estiva è invaso da circa un milione di turisti, con molti dei vacanzieri che utilizzano i mezzi messi a disposizione, visto che tale servizio raggiunge le località costiere del territorio ed i presidi pubblici essenziali (dall'ospedale San Marcellino sino agli uffici postali);

RILEVATO che il servizio si protrae sino al 15 settembre, garantendo dei collegamenti estivi tra il territorio, con le fermate localizzate nelle borgate marine di Porto Corallo, Costa Rey e San Giovanni;

VALUTATO che il bus navetta - pur costituendo un importante mezzo di collegamento sul territorio tra giugno e settembre - presenta comunque alcune criticità, in quanto non fornisce dei dovuti collegamenti il Comune di San Vito, altro centro del Sarrabus che nel periodo estivo è popolato di turisti, vista la vicinanza ad altre due località rivierasche;

EVIDENZIATO che non sono ancora chiari i motivi per cui il Comune di San Vito sia stato escluso dall'accordo per il servizio di trasporto; a tal proposito, è già stato sollecitato alla Regione un intervento per l'estensione della tratta;

ANNOTATO che peraltro è stato chiesto e sollecitato da tempo l'inserimento di San Vito all'interno della tratta anche mediante una raccolta di firme della popolazione, ma nulla sinora è stato fatto per incrociare le esigenze dei turisti e della popolazione;

DATO ATTO che sarebbe auspicabile un allungamento del servizio anche nel periodo autunnale ed invernale, visti i numerosi complessi pubblici che gravitano sul territorio, dall'ospedale San Marcellino alle poste, sino agli uffici per il lavoro; per la richiesta di un prolungamento del periodo del servizio è stata promossa una petizione;

APPRESO che sinora tutti gli appelli lanciati non hanno prodotto l'auspicato ed atteso incremento del servizio di collegamento sul territorio, in grado di venire incontro alle esigenze delle popolazioni;

CONSTATATO che appare assurdo che il Sarrabus, ancora oggi, sia tagliato fuori da un servizio di trasporto pubblico moderno ed efficace;

OSSERVATO che un sistema moderno di trasporto pubblico dovrebbe essere orientato a favorire la mobilità di cittadini e turisti, mediante l'utilizzo di mezzi adeguati e atti a collegare tutti i centri del Sarrabus, da Muravera a San Vito sino a Villaputzu;

SOTTOLINEATO peraltro che sarebbe dunque auspicabile un disegno volto all'incremento dei mezzi pubblici di trasporto sul territorio,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti:

1) per sapere in base a quali criteri e/o parametri si sia deciso di istituire il bus navetta tra Muravera e Villaputzu solo nel periodo che va dal 15 giugno al 15 settembre;

2) per valutare la possibilità di un incremento dei mezzi di trasporto pubblici su tutto il territorio, mediante l'istituzione del bus navetta tutto l'anno, visti i numerosi servizi pubblici sul territorio (ospedale San Marcellino, uffici per il lavoro, poste);

3) per verificare la possibilità di allungare la tratta verso il centro di San Vito che, nonostante sia un paese privilegiato per il soggiorno dei turisti, si vede inspiegabilmente tagliato fuori dal servizio;

4) per analizzare di venire incontro a tutte le richieste e/o petizioni dei cittadini per attuare un miglioramento dei trasporti incrociando i criteri di modernità ed efficienza del servizio di collegamento. (437)

Interrogazione Tendas, con richiesta di risposta scritta, sul mancato indennizzo alle cooperative di pesca delle marinerie del Golfo di Oristano per il fermo bellico imposto dalle attività di esercitazioni militari nel poligono di Capo Frasca.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- il poligono di Capo Frasca è il terzo d'Europa per estensione territoriale, sorto nella metà degli anni '50, è di tipo permanente, occupa un'area di 14 chilometri quadrati e impegna un'area di sicurezza a mare interdetta alla navigazione, dove avvengono tiri aria/superficie con munizionamento inerte, tiri aria/aria e da combattimento aereo non con munizionamento reale; il livello delle unità esercitate si divide in unità aeree NATO e nazionali; la base logistica per il poligono di Capo Frasca, e per le unità che in esso si addestrano, è dislocata a Decimomannu, che rappresenta la base aerea più attiva in Europa; è un poligono utilizzato dalle aeronautiche e dalle marine italiane, tedesche e NATO, in cui sono situati impianti radar, eliporto e basi di sussistenza;

- l'articolo 332 del codice dell'ordinamento militare e il decreto n. 60 del 2010, ai commi 1 e 5, prevedono un indennizzo in favore delle attività che vedono leso il loro diritto di impresa;

- il protocollo d'intesa del 1999 tra il Ministero della difesa e la Regione autonoma della Sardegna riconosce che le marinerie interessate all'erogazione degli indennizzi siano quelle di Carloforte, Sant'Antioco, Teulada, Calasetta, Porto Scuso, Sant'Anna Arresi, Domusdemaria e Buggerru iscritte al Compartimento marittimo di Sant'Antioco e adiacenti alle aree interdette del poligono di Capo Teulada e di Villaputzu, Tortoli, Tertenia, Siniscola, Lotzorai, Orosei, Posada e Dorgali iscritte all'ufficio circondariale marittimo di Arbatax e agli uffici locali di Cala Gonone e Siniscola, adiacenti al poligono interforze del Salto di Quirra;

- sono escluse dagli indennizzi le cooperative di pescatori e le marinerie del Golfo di Oristano e, in particolare, di Marceddì, Cabras, Riola Sardo, San Vero Milis, Santa Giusta, Marrubbiu, Arborea, Oristano, adiacenti al poligono di tiro di Capo Frasca e penalizzate nell'attività della pesca dai tratti di mare interdetti per le esercitazioni militari;

- nell'aprile del 2013, il Ministero della difesa e la Regione hanno assicurato alle cooperative della zona immediata e positiva risoluzione del problema, ma, a distanza di due anni, non ci sono stati atti concreti conseguenti,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere quali azioni intendano intraprendere per inserire, tra le marinerie interessate all'erogazione degli
indennizzi per il fermo bellico imposto dall'attività del poligono, quelle dei comuni di Arbus, Terralba, Cabras, San Vero Milis, Santa Giusta, Marrubiu, Arborea, Riola Sardo e Oristano, adiacenti al poligono di Capo Frasca, iscritte all'ufficio circondariale marittimo di Oristano e fortemente penalizzate dall'interdizione di tratti a mare dovute alle esercitazioni militari. (438)

Interrogazione Locci - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra, con richiesta di risposta scritta, sull'applicazione del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (decreto trasparenza) da parte della società pubblica Abbanoa Spa.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- con la legge regionale 17 ottobre 1997, n. 29, la Regione autonoma della Sardegna ha disciplinato la riorganizzazione del servizio idrico ad uso civile;

- la legge regionale ha previsto la razionalizzazione della gestione dell'acqua potabile, attraverso l'individuazione di un unico Ambito territoriale ottimale (ATO);

- il definitivo avvio della riforma del Servizio idrico integrato è stato ratificato con la legale costituzione del consorzio obbligatorio Autorità d'ambito, quale forma di cooperazione tra i comuni e le province rientranti nell'unico ATO regionale;

- l'Autorità d'ambito ha optato per l'affidamento diretto del Servizio idrico integrato ad un unico soggetto: una società per azioni interamente a capitale pubblico alla quale è stato attribuito il compito di consorziare mediante fusione per incorporazione tutte la gestioni pubbliche esistenti;

- la fusione, compiuta nel 2005, ha dato vita a un soggetto gestore avente la forma giuridica di società di capitali, unicamente partecipata dai 299 comuni già soci delle società consorziate e dalla Regione autonoma della Sardegna nella misura del 46 per cento, configurata in house;

- tale società di capitali ha assunto la denominazione di Abbanoa Spa;

CONSIDERATO che:

- il decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (decreto trasparenza) per il riordino della disciplina riguardante le disposizioni sulla pubblicità, visibilità e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, individua gli obblighi di trasparenza concernenti l'organizzazione e l'attività di tutte le amministrazioni pubbliche e le modalità per la sua applicazione;

- il decreto legislativo n. 33 del 2013 ha come obiettivi fondamentali:

1) favorire la prevenzione della corruzione;

2) attivare un nuovo tipo di "controllo sociale" (accesso civico);

3) sostenere il miglioramento delle performance;

4) migliorare l'attendibilità e il senso di responsabilità dei manager pubblici;

5) abilitare nuovi meccanismi di partecipazione e collaborazione tra pubblica amministrazione e cittadini;

- il decreto legislativo n. 33 del 2013 prevede responsabilità e sanzioni;

RILEVATO che la società pubblica Abbanoa Spa disattende puntualmente gli obblighi previsti dal decreto legislativo n. 33 del 2013;

RITENUTO che la società pubblica Abbanoa Spa sia tenuta al rispetto degli obblighi, previsti dalla normativa vigente in capo alle pubbliche amministrazioni, di pubblicare documenti, informazioni e dati inerenti la propria attività e che tali rapporti siano esatti, aggiornati e contestualizzati attraverso la predisposizione di apposito albo pretorio on line con una specifica sezione dedicata del proprio sito internet istituzionale,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione, e l'Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere:

1) se siano a conoscenza della situazione relativa alla mancata applicazione del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (decreto trasparenza) da parte della società pubblica Abbanoa Spa;

2) quali azioni intendano avviare per porre fine alla mancata applicazione del decreto legislativo n. 33 del 2013 da parte della società pubblica Abbanoa Spa, per individuarne le responsabilità e per applicare le relative sanzioni, previste anche in termini di "mancato trasferimento di risorse";

3) quali iniziative intendano porre in essere, con estrema urgenza, al fine del raggiungimento degli obiettivi fondamentali individuati dal decreto legislativo n. 33 del 2013 e del conseguimento di una reale trasparenza e di una reale accessibilità da parte dei cittadini, come presupposti ad un auspicato ed indispensabile "salto di qualità" nei servizi offerti dalla società pubblica Abbanoa Spa. (439)

Interrogazione Tedde - Locci, con richiesta di risposta scritta, sui tagli delle risorse destinate a finanziarie i piani personalizzati di sostegno previsti dalla legge 21 maggio 1998, n. 162 e sull'introduzione di un meccanismo a punteggio che misura l'importanza e la rilevanza delle diverse forme di disabilità.

I sottoscritti,

PREMESSO che la Giunta regionale ha ridotto le risorse destinate al finanziamento dei piani personalizzati di sostegno previsti dalla legge n. 162 del 1998, a favore delle persone affette da gravi disabilità e che hanno la finalità di promuoverne l'autonomia e fornire sostegno alla famiglia in cui il disabile grave vive;

PREMESSO, altresì, che la legge n. 162 del 1998 costituisce da quasi un ventennio un valido ed efficace aiuto per tutte quelle famiglie impegnate nell'assistenza di un congiunto disabile e consente alle stesse di poter usufruire, con diverse modalità, di un'assistenza domiciliare o educativa che alleggerisca il carico quotidiano e supporti il disabile nell'acquisizione di autonomie e competenze, rappresentando una delle forme di più alta espressione del principio di solidarietà e della sensibilità civica della nostra comunità verso chi è meno fortunato;

OSSERVATO che la Giunta regionale, nell'avvalersi della possibilità contenuta nella legge finanziaria 2015, elaborata dall'Amministrazione Pigliaru, non si è limitata a revisionare in peggio gli interventi previsti a favore dei gravi disabili tagliandoli, ma ha deliberato l'introduzione di un meccanismo a punteggio che, nel graduare le diverse forme di disabilità grave, introduce un pericoloso concetto di "gravità relativa", in ragione del quale esistono disabilità gravi meritevoli di attenzione e altre che lo sono un po' meno;

OSSERVATO, altresì, che è la stessa legge n. 162 del 1998 che fissa i requisiti che i destinatari dei piani personalizzati debbono possedere, al fine di accedere alle agevolazioni, prevedendo che ne hanno diritto coloro che risiedono in Sardegna e che sono in possesso della certificazione attestante l'handicap grave ex articolo 4 della legge n. 104 del 1992;

RILEVATO, pertanto, che è accertato e certificato che coloro che accedono ai piani personalizzati previsti dalla legge n. 162 del 1998 sono affetti da una grave disabilità e che tale condizione non può essere "incasellata", "classificata" o "graduata" in quanto già il termine "gravità" utilizzato dalla norma è sufficiente di per sé a descrivere che non si tratta di semplici o temporanei impedimenti psico-fisici ma, piuttosto, di menomazioni, ritardi, deficienze complesse e permanenti, il cui peso diventa insopportabile per quelle famiglie in cui un grave disabile vive;

CONSIDERATO che è impossibile valutare la "grave disabilità" correlandola alla situazione economica familiare in quanto vi sono elementi quali quello psicologico ed emotivo che sfuggono a tale fredda misurazione e che pongono sullo stesso piano rendendoli uguali in termini d'importanza i bambini, i giovani, gli adulti affetti da autismo o dalla sindrome di Down e gli anziani non autosufficienti ultrasessantacinquenni, e le loro famiglie;

EVIDENZIATO che l'approccio promosso dalla Giunta regionale, seppur sperimentale, secondo quanto dichiarato dall'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, si informa a criteri ragionieristici inaccettabili in quanto destinati a persone affette da gravi disabilità, la cui applicazione viola la loro dignità e di quella delle loro famiglie, limitando o privandoli del diritto a godere di quelle condizioni minime di vita tutelate dalla Costituzione;

EVIDENZIATO, altresì, che la decisione e la filosofia che sottende alla delibera della Giunta regionale è incompatibile con le idee, i propositi e i valori professati dalla sinistra, come appartenenti al proprio bagaglio storico e culturale, andando a colpire coloro che avrebbero bisogno di maggiori tutele e attenzioni sociali per la loro condizione di fragilità psicofisica e quella delle famiglie presso le quali vivono;

RICORDATO che tale decisione contraddice il programma elettorale "Cominciamo il domani" del Presidente Pigliaru che, nel capitolo "Società inclusiva", si era impegnato a rafforzare la legge n. 162 del 1998 perché "offre alternative domiciliari di qualità";

OSSERVATO, infine, che gli effetti benefici dei risparmi realizzati attraverso i tagli approvati con la deliberazione della Giunta regionale n. 33/11 del 30 giugno 2015, paiono risibili rispetto alle ricadute fortemente negative che si riverbereranno sui sardi affetti da gravi forme di disabilità e sulle loro famiglie,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione per conoscere:

1) quali siano le ragioni che hanno indotto l'Amministrazione regionale a praticare i tagli delle risorse destinate a finanziare i piani personalizzati di sostegno a favore dei gravi disabili, previsti dalla legge n. 162 del 1998;

2) se siano state individuate e, eventualmente, quali soluzioni alternative per reperire altrove le risorse tagliate con la deliberazione n. 33/11 del 30 giugno 2015, approvata dalla Giunta regionale;

3) se l'Amministrazione regionale abbia intenzione di correggere le proprie decisioni, approvate con la deliberazione n. 33/11 del 30 giugno 2015, riallocando in bilancio le risorse tagliate e rimuovendo il meccanismo a punteggio che "premia" coloro che detengono un più alto grado di "grave disabilità" e che introduce un pericoloso principio secondo il quale vi sono disabilità gravi più importanti e meno importanti;

4) alla luce delle inaspettate decisioni assunte dalla Giunta al riguardo, quali siano gli intendimenti futuri dell'Amministrazione regionale per dare impulso alle politiche sociali di cui fanno parte le iniziative di tutela e sostegno delle persone disabili e di cui vi sono labili tracce nell'azione di governo. (440)

Interrogazione Rubiu, con richiesta di risposta scritta, in merito alla carenza di accessi al mare per disabili e persone svantaggiate nelle località balneari del Sulcis Iglesiente.

Il sottoscritto,

PREMESSO che la stagione balneare è ormai entrata nel pieno ed ogni anno i problemi della costa del Sulcis Iglesiente - con tantissimi turisti che affollano le spiagge del territorio - si presentano sotto diverse sfaccettature; tra i tanti problemi cui devono far fronte i bagnanti si evidenzia una questione inerente una parte minoritaria della popolazione, ma che dovrebbe avere pari dignità se non più; si porta infatti all'attenzione della Regione il problema della fruibilità degli arenili da parte dei diversamente abili e del vasto universo degli anziani che intendono fruire dei siti maggiormente frequentati;

ACCERTATO che la carenza di strumenti che rendano facilmente utilizzabile il litorale è da addebitare senza dubbio agli enti locali che, però, si trovano - nella gran parte dei casi - nell'impossibilità di affrontare esorbitanti spese per attrezzare le spiagge di servizi adeguati alle persone svantaggiate;

RILEVATO che dovrebbe incombere sulle amministrazioni comunali del territorio la competenza di adeguare le zone costiere con idonei strumenti, distinguendosi quindi per la loro sensibilità e su fronti diversi, sia per quanto riguarda gli scivoli in città e sia rispetto alla questione degli accessi al mare, facendo installare passerelle sulle spiagge più affollate; su questo fronte, si registra invece - nella grande maggioranza - la difficoltà a munire i litorali di detti dispositivi per l'accessibilità, a causa dei problemi finanziari in cui versano le casse di molti enti locali; sarebbe dunque opportuno che la Regione dotasse i singoli comuni di risorse per provvedere a equipaggiare i siti di idonei strumenti, così da poter dare la possibilità a tutti di godersi l'estate ed il mare, senza discriminazioni;

VALUTATO che anche le spiagge del Sulcis Iglesiente sono affollate di numerosi turisti, che si trovano a dover visitare i tesori ambientali del territorio senza poter accedere agli arenili oppure trovandosi di fronte servizi inadeguati alle persone svantaggiate;

ANNOTATO che il territorio è drammaticamente carente di accessi alle spiagge per disabili e anziani, per cui gli enti locali dovrebbero lavorare in sinergia con i gestori di stabilimenti per porre fine a questa inciviltà; una situazione assurda nel terzo millennio; nel frattempo per rendere il soggiorno al mare più agevole per disabili e non si potrebbe proporre - come suggerito da alcune associazioni - di introdurre l'obbligo per i concessionari di spiagge di dotarsi di carrozzine di recente introduzione sul mercato in grado di essere trasportate facilmente sulla sabbia essendo dotate di grandi ruote gonfiabili e che permettono l'introduzione in acqua e sotto le docce; inoltre sarebbero necessarie nonché obbligatorie le pedane di accesso fino alla riva;

DATO ATTO che è ormai stata raggiunta un'elevata sensibilità culturale sull'accessibilità e considerato che lo stesso concetto di accessibilità risulta molto affine al concetto di libertà, purtroppo si ritrovano delle carenze negli strumenti, che costituiscono un limite alla libertà di movimento e alla fruibilità dei servizi;

APPRESO che gli accessi al mare devono essere realizzati con percorsi appositi, prevedendo altresì delle piazzole adatte all'universo dei soggetti svantaggiati; nei litorali ci dovrebbero essere poi dei servizi igienici e degli spogliatoi adeguati alle necessità dei suddetti soggetti; nella gran parte delle spiagge si certifica, purtroppo, l'assenza di tali servizi;

CONSTATATO che sarebbe necessario realizzare l'uguaglianza di opportunità regionali delle persone disabili e/o svantaggiate, recependo i bisogni dell'intera collettività e rendendo dei servizi all'avanguardia ai vacanzieri;

OSSERVATO che dunque, formalmente, accade che le regole sulle barriere architettoniche vengano applicate, ma spesso siano disattese norme elementari sull'accessibilità ai siti ambientali e costieri;

SOTTOLINEATO peraltro che appare opportuno procedere all'adeguamento della gran parte delle spiagge, anche attraverso una normativa regionale che guidi gli enti locali verso una progettazione accessibile e funzionale, provvedendo a dotare tali enti di adeguate risorse,

chiede di interrogare il Presidente della Regione per:

1) provvedere immediatamente all'istituzione di un centro regionale di riferimento per la promozione, l'informazione e la ricerca sull'accessibilità;

2) verificare le carenze dei litorali isolani su un'adeguata accessibilità con appositi strumenti destinati alle persone svantaggiate;

3) esaminare un lavoro sinergico tra esperti del settore e le diverse associazioni;

4) analizzare la possibilità di erogare agli enti locali maggiori risorse finanziarie utili a fornire i litorali di strumenti atti a dotare le spiagge di dispositivi adeguati e moderni. (441)

Interrogazione Rubiu, con richiesta di risposta scritta, in merito alla prevenzione degli incendi e al mancato sfalcio in molte delle strade della provincia del Sulcis-Iglesiente.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- con deliberazione n. 14/11 dell'8 aprile 2015, sono state emanate le prescrizioni regionali antincendi 2014- 2016. Aggiornamento 2015;

- successivamente, con deliberazione n. 31/6 del 17 giugno 2015, è stato approvato il Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2014- 2016. Aggiornamento 2015 con il quale si prende atto della situazione degli incendi rilevanti nella passata stagione, con l'individuazione della viabilità regionale ad alto rischio;

ACCERTATO che:

- si attribuisce all'Ente foreste della Sardegna il compito di cooperare alle attività di prevenzione sui territori del demanio regionale di competenza della Regione e dei comuni della Sardegna, secondo quanto indicato dalle Prescrizioni regionali antincendi, nella fase iniziale della campagna antincendi boschivi e, comunque, non oltre il 15 giugno 2015;

- si concede, inoltre, ai comuni la facoltà di avvalersi del personale e dei mezzi delle organizzazioni di volontariato, con sede nel rispettivo territorio comunale, per lo svolgimento di attività di prevenzione;

RILEVATO che, per evitare gli incendi che si sono verificati la scorsa estate, a tutela dell'incolumità di agricoltori, automobilisti e residenti, andrebbe effettuato, nelle modalità dovute, lo sfalcio dell'erba, la ripulitura delle sterpaglie e la manutenzione adeguata nelle strade del territorio;

VALUTATO che il Sulcis-Iglesiente è stato uno dei territori più devastati dalle fiamme nel 2014, con i roghi che si sono sviluppati nelle campagne tra Nuxis e Narcao, alla periferia di Carbonia, nei poderi attorno a Gonnesa e nelle vicinanze di Iglesias;

ANNOTATO che:

- in tantissime strade del territorio del Sulcis, è palese lo stato di abbandono e incuria, visto che non si è provveduto alla dovuta manutenzione e prevenzione, con lo sfalcio delle erbacce ai bordi delle carreggiate;

- in tantissimi casi, la trascuratezza dovuta alla carenza di gestione nel taglio delle sterpaglie;

tenuto conto, peraltro, che, in molteplici casi, le competenze relative alla pulizia sono in capo alla Provincia di Carbonia-Iglesias che, ormai rimossi gli organi elettivi e con i poteri assegnati all'amministratore straordinario, è in forte sofferenza per la mancanza di risorse e personale atte a provvedere a un'adeguata gestione del territorio e delle strade di propria pertinenza;

DATO ATTO che:

- vista l'ormai cronica ristrettezza finanziaria cui sono assoggettati i comuni, con la difficoltà a fornire i servizi essenziali sul territorio, in tantissimi centri del Sulcis-Iglesiente si segnalano le mancate manutenzioni delle strade comunali e delle diverse pertinenze in capo agli enti locali;

- la situazione genera pericoli per l'innesco delle fiamme, considerato che, in moltissimi casi, le sterpaglie ancora presenti rappresentano un possibile attacco per gli incendiari;

APPRESO, altresì, che:

- sul territorio non ci sono mezzi e personale utili a fronteggiare una campagna antincendi, anche per l'esiguità delle risorse finanziarie suddette, con parecchi comuni che non sono dotati di una compagnia barraccellare o di opportuni mezzi di protezione civile;

- nonostante sia stata sottoscritta, negli scorsi giorni, una convenzione tra le Direzioni generali della Protezione civile, del Corpo forestale e dei Vigili del fuoco per la collaborazione nella Campagna antincendio 2015, in tantissimi contestano la scarsità di mezzi adeguati per fronteggiare le emergenze;

CONSTATATO che l'armonizzazione delle attività di spegnimento degli incendi con quelle più generali di tutela della pubblica incolumità, tra cui il perfezionamento della gestione dei canadair, non appare rispondere a criteri oggettivi di difesa del territorio nel Sulcis-Iglesiente, visto che la dislocazione di mezzi e uomini sembra davvero sbilanciata a favore della Gallura, che già possiede tre canadair pronti agli interventi in caso di emergenza;

OSSERVATO che, dunque, da quanto emerge, sarebbe auspicabile un intervento di carattere preventivo, il rafforzamento delle risorse umane e dell'apparato di mezzi disponibili, per evitare che la stagione degli incendi si riveli una piaga insopportabile per il territorio del Sulcis-Iglesiente, con le campagne a forte rischio e i siti ambientali da tenere costantemente sotto osservazione, vista la carenza di manutenzione di alcune aree,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente:

1) per sapere il motivo per cui, in molte strade del Sulcis-Iglesiente, si verifichi una condizione di degrado, con alto rischio incendi, vista la scarsità di manutenzione e il mancato sfalcio delle erbacce;

2) per valutare la possibilità di un riconoscimento finanziario adeguato agli enti locali per gli interventi di prevenzione, a tutela delle campagne e dei siti ambientali di pregio sul territorio;

3) per verificare la possibilità di un rafforzamento dell'apparato antincendi, con l'incremento di uomini e mezzi, che vada a incrociare le istanze provenienti da tutti i territori dell'Isola;

4) per stabilire nuove misure atte a fronteggiare il pericolo incendi nel Sulcis-Iglesiente, mediante il trasferimento di risorse finanziarie adeguate. (442)

Interrogazione Rubiu, con richiesta di risposta scritta, in merito alla vertenza dei lavoratori in utilizzo, impegnati in gran parte nei cantieri comunali per l'occupazione.

Il sottoscritto,

PREMESSO che con la legge regionale n. 5 del 2015, articolo 29, comma 36, il Consiglio regionale ha deciso di stanziare - nelle more della finanziaria - una cifra pari a 3 milioni di euro a favore degli enti locali per l'attuazione di progetti per l'impiego di lavoratori in utilizzo, percettori nell'anno 2014 di ammortizzatori sociali;

ACCERTATO che il piano regionale ha previsto il coinvolgimento, in tutta la Sardegna, di circa 400 lavoratori, di cui molti in mobilità in deroga già terminata; un intervento peraltro previsto dal decreto interministeriale, per effetto della cessazione degli ammortizzatori sociali; la Regione è poi intervenuta con sussidi straordinari anch'essi cessati nel febbraio 2015;

RILEVATO che una piccola parte di questi lavoratori sta completando il percorso di assegnazione della mobilità ordinaria ed una parte della mobilità in deroga; in particolare, si tratta dei lavoratori della ex Compau in utilizzo presso la ASL n. 5 di Oristano, presso l'Amministrazione provinciale e presso qualche comune (in prevalenza per interventi legati alla prevenzione degli incendi, del dissesto idrogeologico e del diffondersi di discariche abusive);

VALUTATO che anche la Provincia di Carbonia-Iglesias - con deliberazione n. 31 del 23 giugno 2015 - ha attivato i progetti per l'attuazione di politiche in favore di lavoratori posti in mobilità in deroga e interessati da terze proroghe e più, e che tali progetti, in alcuni casi rimodulati, sono stati prorogati sino alla data del 31 agosto 2014;

ANNOTATO che la Regione, per questa categoria di lavoratori, nelle more dell'adozione della suddetta legge finanziaria, con l'intento di favorire un più organico intervento in materia di politiche del lavoro, previa manifestazione di disponibilità all'utilizzo da parte dell'amministrazione provinciale, ha provveduto ad erogare, sino al 28 febbraio 2015, un sussidio straordinario di 700 euro mensili a fronte della prestazione di un'attività lavorativa di 80 ore in funzione dei servizio civico di utilità collettiva;

DATO ATTO che una molteplicità di amministrazioni locali - province, comuni e ASL - hanno attivato dei cantieri comunali per l'occupazione dei lavoratori già inseriti nei progetti di utilizzo beneficiari di ammortizzatori sociali alla data del 31 dicembre 2014, trasformati poi in servizio civico di utilità collettiva;

APPRESO che mediante la succitata deliberazione della Provincia di Carbonia-Iglesias sono stati impiegati complessivamente 18 lavoratori;

CONSTATATO che la crisi dei settori nevralgici dell'economia isolana si è riversata anche su questi lavoratori che, nonostante impiegati in servizi civici di utilità collettiva, non percepiscono gli emolumenti da ormai 4 mesi;

OSSERVATO che il piano regionale ha poi certificato una serie di criticità, con una normativa che non ha previsto direttive univoche per gli enti locali isolani, che stanno così procedendo in ordine sparso; non si tiene conto, ad esempio, delle difficoltà assunzionali degli enti locali a seguito del patto di stabilità e delle norme sulla spesa del personale che impediscono a molti comuni di provvedere all'attuazione dei progetti;

SOTTOLINEATO, peraltro, che si prevede l'esternalizzazione dei servizi a cooperative di tipo B, che consente di superare i vincoli assunzionali; un espediente che provoca però ulteriori difficoltà, connesse al fatto che questa fattispecie non fa altro che aumentare i costi aggiuntivi, con dirette conseguenze sui lavoratori con una riduzione consistente degli emolumenti stabiliti nel provvedimento della Regione;

RIMARCATO che tantissimi comuni hanno provveduto ad attuare i progetti; si registra che alcuni comuni stanno attuando il minimo e - a fronte di un contributo di circa 7 mila euro - al lavoratore finisce solo il 35 per cento mentre il restante 65 per cento se ne va in spese; altri comuni hanno esternalizzato a cooperative di tipo B con distorsioni che hanno danneggiato i lavoratori, per effetto della riduzione degli emolumenti; in tantissime realtà non ci sono peraltro cooperative di questo tipo; dunque emerge che in tanti casi si rischia la perdita delle professionalità acquisite, con problemi derivanti anche dalla corresponsione degli stipendi ai lavoratori impiegati; in nessun caso è prevista la costituzione di un soggetto ad hoc per salvaguardare i diritti dei lavoratori ed evitare alterazioni negli emolumenti ai danni del personale impiegato,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per:

1) sapere, alla luce delle evidenti criticità, se non sia il caso di intervenire per salvaguardare le professionalità acquisite da questo personale precario;

2) valutare la possibilità di assegnare direttamente agli enti locali la cifra prevista per i progetti, con possibilità di costituzione di società ad hoc per l'impiego dei lavoratori, onde non disperdere i contributi assegnati;

3) verificare la possibilità di individuare percorsi certi, con la creazione di liste speciali ad esaurimento, in modo da impiegare questo personale all'interno degli enti locali. (443)

Interrogazione Tedde - Cherchi Oscar, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata utilizzazione dei fondi stanziati per il monitoraggio del corallo rosso e l'assenza di iniziative sperimentali che consentano il controllo periodico e il prelievo della risorsa con mezzi meccanici.

I sottoscritti,

PREMESSO che, con deliberazione n. 49/7 del 9 dicembre 2014, la Giunta regionale destinava 1.000.000 di euro allo svolgimento di attività di monitoraggio scientifico della risorsa corallo rosso di cui all'articolo 7 della legge regionale n. 59 del 1979, per un periodo di 4 anni e, in particolare, per l'acquisizione di dati demografici e morfometrici delle colonie e la relativa mappatura allo scopo di valutarne lo stato e definire eventuali misure che ne consentano una gestione sostenibile;

PREMESSO, altresì, che con il predetto atto giuntale l'esecutivo regionale conferiva mandato all'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, affinché provvedesse a porre in essere gli atti amministrativi necessari a dotare ARGEA delle predette risorse, pari a 1.000.000 di euro, al fine di effettuare le procedure selettive per individuare i soggetti idonei e avviare le attività di monitoraggio scientifico del corallo rosso;

OSSERVATO che, a oggi, a più di sei mesi di distanza dall'adozione della deliberazione di Giunta regionale n. 49/7 del 9 dicembre 2014, nulla è stato fatto, disattendendo il dispositivo del predetto atto giuntale e lasciando inutilizzato lo stanziamento di 1.000.000 di euro che giace, inutilmente, presso le casse dell'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, anziché alimentare le attività di protezione e controllo dello stato delle colonie di corallo rosso;

RAVVISATA la necessità di procedere rapidamente a dare esecuzione alla predetta deliberazione e di integrarne le finalità, prevedendo la possibilità di impiegare mezzi meccanici per le attività di monitoraggio scientifico del corallo rosso e di prelievo sperimentale della preziosa risorsa;

RILEVATA l'opportunità di sperimentare il ricorso ai mezzi meccanici per le attività di controllo e prelievo a scopi scientifici anche e, soprattutto, alla luce dell'ultimo tragico recente incidente consumatosi al largo di Capo Caccia, in cui un corallaro sessantatreenne di Castelsardo ha perso la vita durante un immersione;

CONSIDERATO che anche l'Associazione italiana sommozzatori corallari ha più volte chiesto formalmente alla Regione l'avvio delle attività di sperimentazione attraverso l'impiego di mezzi meccanici che consentirebbero di ridurre notevolmente il rischio al quale sono esposti i subacquei, specie in fase di ricerca del corallo con immersioni alla "cieca" che costringono gli operatori a estenuanti pinneggiate e a notevolissimi affanni respiratori spesso forieri di problemi decompressivi letali;

SOTTOLINEATO che il GFCM (organismo della FAO) ha raccomandato a tutti gli stati membri e agli istituti scientifici di sviluppare progetti di pesca sperimentale con l'ausilio del Remotely operate vehicle (ROV);

CONSIDERATO, altresì, che la sperimentazione consentirebbe di verificare l'effettiva efficacia del ricorso ai mezzi meccanici nelle operazioni di ricerca, monitoraggio e prelievo del corallo rosso, nonché l'impatto che il loro utilizzo avrebbe sulla salute dei fondali e dell'ecosistema marino più in generale e sulle colonie di corallo rosso;

EVIDENZIATO che la tecnica con mezzi meccanici è stata collaudata con successo in altri paesi come il Giappone, dove, dal 1987, si ricorre all'attività di raccolta meccanica regolamentata con esiti positivi attestati anche da illustri biologi e che essa consiste nell'utilizzo del sistema ROV, ovvero di un veicolo sottomarino pilotato da una postazione remota ubicata su un'imbarcazione o sulla terra ferma;

EVIDENZIATO, altresì, che tale tecnica consente l'utilizzo di sistemi di pesca del corallo altamente selettivi e con il vantaggio di azzerare il rischio d'incidenti subacquei dalle conseguenze, talvolta mortali, per gli operatori che lavorano con il metodo tradizionale dell'autorespiratore;

RIBADITO che la sperimentazione dell'impiego di mezzi meccanici quali il ROV nelle attività di prospezione e prelievo selettivo e controllato del corallo rosso permetterebbe di verificare, in modo puntuale, lo stato di salute delle colonie della preziosa risorsa e di valutare i possibili effetti prodotti sulla conformazione e morfologia dei fondali e sull'ecosistema marino dalle operazioni di prelievo effettuate con mezzi meccanici;

OSSERVATO che lo stanziamento di 1.000.000 di euro, a oggi ancora inutilizzato, costituirebbe un'importante occasione per impiegare le suddette risorse anche per sperimentare l'impiego controllato di mezzi meccanici da destinare al monitoraggio scientifico e al prelievo del corallo rosso;

DATO ATTO, inoltre, che il frutto delle operazioni di prelievo con mezzi meccanici effettuate durante la fase di sperimentazione potrebbe essere commercializzato fornendo in questo modo un'importante occasione agli operatori del corallo di beneficiare di una vera e propria "boccata d'ossigeno",

chiedono di interrogare il Presidente della Regione per conoscere:

1) quali siano le ragioni che hanno, a oggi, impedito l'impegno delle risorse pari a 1.000.000 di euro a favore di ARGEA, al fine di avviare le attività di individuazione dei soggetti idonei a svolgere il monitoraggio scientifico della risorsa corallo rosso di cui all'articolo 7 della legge regionale n. 59 del 1979, per un periodo di 4 anni e, in particolare, per l'acquisizione di dati demografici e morfometrici delle colonie e la relativa mappatura allo scopo di valutarne lo stato e definire eventuali misure che ne consentano una gestione sostenibile, così come previsto dalla deliberazione della Giunta regionale n. 49/7 del 9 dicembre 2014;

2) gli intendimenti dell'Amministrazione regionale in merito all'opportunità di seguire le raccomandazioni del GFCM di integrare le finalità della predetta deliberazione prevedendo la possibilità di impiegare mezzi meccanici quali il ROV per le attività di monitoraggio scientifico del corallo rosso e di prelievo sperimentale della preziosa risorsa che potrebbe essere commercializzato al fine di dare sostegno economico ai pescatori;

3) quali iniziative la Giunta regionale intenda intraprendere al fine di sostenere, adeguatamente e in maniera efficace, il comparto della pesca del corallo, compatibilmente con l'imprescindibile esigenza di tutelare l'incolumità degli operatori e salvaguardare l'integrità dell'ecosistema marino e, in particolare, le potenzialità di futura proliferazione delle colonie di corallo rosso. (444)

Interrogazione Tocco - Pittalis - Locci - Tedde - Tunis - Cappellacci - Zedda Alessandra - Randazzo - Fasolino - Cherchi Oscar - Peru, con richiesta di risposta scritta, sull'attivazione di una seconda base del servizio di elisoccorso.

I sottoscritti,

PREMESSO che il servizio di elisoccorso regionale, svolge un ruolo fondamentale per far fronte a quelle emergenze sanitarie, in particolare gravi incidenti, traumi e malori improvvisi per cui l'arrivo in ospedale in tempi rapidi può fare la differenza tra la vita e la morte di un paziente;

CONSIDERATO che attualmente il servizio è attivo con l'unica base regionale operativa presso Fertilia, che deve far fronte alle chiamate di soccorso provenienti dall'intero territorio sardo, con ovvie problematiche connesse alla vastità della zona da coprire partendo da un solo punto, per cui possono notevolmente allungarsi i tempi di intervento dal decollo iniziale fino all'atterraggio finale presso l'ospedale prescelto, in particolare dovendo giungere in località del sud della Sardegna;

RILEVATO che con l'avvio della stagione estiva statisticamente la richiesta di intervento mediante il soccorso aereo aumenta notevolmente, in particolare dalle località costiere e turistiche, tra cui alcune molto decentrate e con viabilità complessa, come l'entroterra, le località montane e le isole minori;

RITENUTO che anche alla luce delle continue e tragiche notizia di cronaca, riferite ad incidenti e sciagure per cui risulta determinante l'arrivo in tempi celeri del soccorso aereo in loco, è opportuno attivare immediatamente almeno una seconda base per il servizio di elisoccorso regionale, da rendere operativa ad Elmas od altro scalo idoneo situato nel sud Sardegna, così da ridurre i tempi di intervento, peraltro rispettando l'assunto normativo secondo cui non dovrebbero trascorre più di venti minuti per raggiungere ogni punto dell'Isola in caso di chiamata di emergenza al 118 regionale, previsione oggi palesemente non rispettata,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale sulla necessità che l'Amministrazione regionale si prodighi con la massima celerità per l'attivazione di una seconda base per l'elisoccorso regionale, stanziando le risorse necessarie almeno per il periodo estivo già iniziato, considerando le evidenti carenze patite oggi dal fondamentale servizio sanitario dovute all'unica base regionale operante a Fertilia. (445)

Interrogazione Cappellacci - Pittalis - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra, con richiesta di risposta scritta, sulla gravissima situazione riguardante le procedure di licenziamento dei lavoratori del Consorzio Forgea.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- il Consorzio Forgea International è un centro di formazione nel settore geominerario e ambientale, avente come fine la preparazione di scienziati, funzionari ministeriali e manager di Paesi del Sud Mediterraneo e dall'Europa extracomunitaria;

- nato nel 1998, Forgea rappresenta il mezzo per trasmettere le conoscenze riguardanti le scienze geominerarie e ambientali ai Paesi dell'area mediterranea;

- oltre 1.300, tra scienziati e funzionari governativi di oltre 30 Paesi esteri, e 557 laureati sardi hanno, finora, preso parte alle attività formative, poste in essere anche con la partecipazione di professori provenienti dalle Università sarde e da diversi atenei italiani ed esteri;

- nell'ottobre del 2014, la Regione, azionista di maggioranza, ha deciso di porre in liquidazione la società;

- in tale contesto, i soci hanno dichiarato il proprio impegno al fine di salvaguardare i posti di lavoro, individuando come possibile soluzione anche la mobilità tra diverse società, ma, di fatto, senza dare seguito agli impegni assunti e senza porre in essere nessun atto che andasse nella direzione ipotizzata;

- il 5 dicembre 2014, è stato nominato il commissario liquidatore;

- il 23 febbraio 2015, la Regione, tramite il suo rappresentante nella società, ha evidenziato la necessità di liquidare in tempi rapidi Forgea,

- l'assemblea ha sospeso l'invio dei licenziamenti, ma, con successiva lettera del rappresentante della Regione, il commissario liquidatore è stato invitato a procedere con il preavviso di licenziamento, nonostante Forgea fosse in grado di proseguire l'attività, per almeno un anno, alla luce delle risorse disponibili e dei crediti vantati nei confronti della Regione;

- anche i 90 giorni successivi al licenziamento sono trascorsi senza alcun atto della Giunta regionale finalizzato a mantenere gli impegni assunti riguardo all'aspetto occupazionale;

- il 30 giugno 2015 è scaduto il termine di preavviso di licenziamento per i lavoratori del Consorzio e le proposte di una proroga dei termini, formulate dai sindacati, non hanno trovato accoglimento;

- ora i licenziamenti sono esecutivi e la Giunta regionale non ha ancora formulato una proposta concreta per affrontare la situazione dal punto di vista occupazionale,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione per conoscere:

1) quali siano gli intendimenti della Giunta regionale per fare fronte alla gravissima situazione causata dal licenziamento dei lavoratori del Consorzio Forgea;

2) quali siano le iniziative che intenda porre in essere al fine di salvaguardare la professionalità dei lavoratori e con essa la salvaguardia dei posti di lavoro, indicata come priorità dalla stessa Giunta regionale contestualmente alla decisione di porre in liquidazione la società. (446)

Interrogazione Tocco, con richiesta di risposta scritta, in merito alla mancata erogazione dei finanziamenti denominati "Opere pubbliche cantierabili" - legge regionale 28 dicembre 2009, n. 5, legge regionale 19 gennaio 2011, n. 1, articolo 4, comma 2.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- con l'articolo 5 della legge regionale 28 dicembre 2009, n. 5, è stato avviato un insieme di iniziative e interventi per incentivare lo sviluppo delle attività produttive e rilanciare l'economia regionale;

- con deliberazione n. 16/21 del 20 aprile 2010 "L.R. 28 dicembre 2009, n. 5, art. 5. Modalità di funzionamento del fondo per la realizzazione di un programma pluriennale di infrastrutture e di servizi correlati allo sviluppo delle attività produttive" venivano programmate le risorse e le modalità per l'attuazione dell'articolo 5 della legge regionale n. 5 del 2009, proponendo un programma pluriennale di interventi infrastrutturali e garantendo la più celere cantierabilità dei lavori;

- a seguito di tali atti è stato pubblicato l'avviso pubblico denominato "Opere pubbliche cantierabili" con beneficiari i comuni e le province in forma singola o associata;

ACCERTATO che:

- i presupposti fondamentali per l'ammissibilità al bando erano i seguenti:

1) capacità di supportare lo sviluppo dei sistemi produttivi locali;

2) l'immediata cantierabilità delle opere, ovvero l'inserimento delle opere pubbliche proposte nel piano triennale e nell'elenco annuale delle opere pubbliche dell'ente proponente nonché la predisposizione del progetto esecutivo entro il termine di 60 giorni dall'entrata in vigore della legge regionale n. 1 del 2011;

- numerosi comuni hanno partecipato al bando, ritenendo lo stesso un'occasione per la realizzazione di opere pubbliche necessarie e urgenti, con una graduatoria finale di 205 opere pubbliche ammissibili;

RILEVATO che le risorse disponibili negli anni 2011, 2012, 2013 hanno consentito la realizzazione di 24 opere pubbliche, permettendo ai beneficiari di realizzare le infrastrutture progettate in pochi mesi e con un immediato rilancio dell'economia locale, scongiurando inoltre situazioni di proroghe e lungaggini burocratiche che colpiscono il settore delle opere pubbliche e che talvolta degenerano in veri e propri calvari per le imprese aggiudicatrici;

VALUTATO che alcune opere non finanziate denotano per gli enti locali proponenti, oltre alla naturale caratteristica di pubblico interesse, importanza strategica per il rilancio dell'economia locale oltre alla concreta possibilità di creazione di posti di lavoro stabili e duraturi;

ACCERTATO che l'Assessorato regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, a seguito di deliberazione n. 38/20 del 18 settembre 2013 di autorizzazione allo scorrimento delle graduatorie della linea di intervento "Opere pubbliche cantierabili", invitava diversi comuni in posizione utile nella graduatoria alla predisposizione di tutti gli atti necessari per l'ottenimento del finanziamento, obbligando gli uffici e le amministrazioni comunali ad una rapida produzione degli atti di impegno e all'accantonamento delle risorse economiche di cofinanziamento, generando delle aspettative in termini di realizzazione degli interventi e una riduzione delle risorse economiche disponibili e spendibili in altri interventi;

DATO ATTO che l'Assessorato regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, con una nota del mese di luglio 2014, comunicava agli uffici regionali competenti di informare tutti i comuni finanziati e inseriti nella graduatoria a scorrimento di cui alla deliberazione n. 38/20 del 18 settembre 2013, di rimandare, fino ad una nuovo inserimento da parte della Regione autonoma della Sardegna delle risorse economiche necessarie, la realizzazione degli interventi approvati e finanziati, sospendendo quindi qualunque procedimento amministrativo inerente le "Opere pubbliche cantierabili", con conseguente svincolo delle somme accantonate per il cofinanziamento;

CONSTATATO che, per tutti i comuni sottoposti a patto di stabilità, tale rinvio ha creato forti problematiche legate all'impegno delle risorse economiche necessarie per il cofinanziamento, somme svincolate solamente nell'anno 2014 e quindi accantonate nell'avanzo del bilancio 2013;

DATO ATTO che l'Assessorato regionale dei lavori pubblici nell'anno 2014 ha reso possibile a tutti gli enti non finanziati nella linea di intervento "Opere pubbliche cantierabili" di cui all'articolo 5 della legge regionale n. 5 del 2009, di partecipare all'avviso pubblico denominato "bando Multilinea POR FESR 2007-2013" proponendo l'opera già inserita nelle graduatorie del 2011, dando quindi la possibilità agli enti in possesso di progetto esecutivo di partecipare rapidamente al bando;

RILEVATO che, nonostante la seconda possibilità creata attraverso l'avviso pubblico "bando Multilinea", diversi enti non sono stati finanziati perdendo totalmente l'opportunità di realizzazione dell'infrastruttura proposta e di un rilancio dell'economia locale con creazione di occupazione;

EVIDENZIATO ancora che, nell'avviso pubblico "Opere pubbliche cantierabili" di cui all'articolo 5 della legge regionale n. 5 del 2009, veniva richiesto all'ente beneficiario la produzione del progetto esecutivo, e che tale presupposto ha comportato un importante impegno economico e lavorativo ricadente esclusivamente in capo agli enti proponenti (comuni e province);

ACCERTATO che non vi è un vero atto di annullamento del programma di cui all'articolo 5 della legge regionale n. 5 del 2009 e che pertanto tutti gli atti successivi e conseguenti, ivi compresa la graduatoria allegata alla deliberazione n. 38/20 del 18 settembre 2013, in una logica di rifinanziamento dell'intervento "Opere cantierabili", risulterebbero ancora validi,

chiede di interrogare l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio per sapere se ritenga opportuno:

1) verificare la graduatoria inerente la linea di intervento "Opere pubbliche cantierabili" di cui all'articolo 5 della legge regionale n. 5 del 2009, selezionando i progetti di maggior valenza e con immediati effetti positivi in ambito economico, sociale e occupazionale;

2) valutare la possibilità di inserimento delle risorse economiche necessarie nella finanziaria 2016 e successive per il finanziamento degli interventi, individuati con le modalità di cui al punto precedente, inclusi nello scorrimento approvato con deliberazione n. 38/20 del 18 settembre 2013 e non finanziati con il bando Multilinea POR FESR 2007-2013. (447)

Interrogazione Truzzu, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata apertura della nuova strada statale 128 "Variante funzionale Senorbì - Suelli".

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- la strada statale 128, denominata Centrale sarda, riveste una particolare e strategica importanza nei collegamenti della rete viaria della Sardegna centrale, costituendo la più rapida e antica via di collegamento delle zone interne;

- l'attuale tracciato ha subito, nel tempo, limitate ed esigue opere migliorative restando, sostanzialmente, invariato rispetto alla sua conformazione originaria;

- recentemente, tale arteria stradale è stata oggetto di un importante intervento denominato "Variante funzionale Senorbì-Suelli" che renderà non più obbligatorio l'ingresso nei centri abitati di Suelli e Senorbì, con conseguente riduzione dei tempi di percorrenza da parte degli automobilisti e una maggiore tutela ambientale dei territori interessati in virtù della riduzione dette emissioni potenzialmente inquinanti;

CONSIDERATO che:

- come appreso nel corso dell'estate 2014 dalle interviste rilasciate ai quotidiani locali dall'Assessore regionale dei lavori pubblici e da alcuni esponenti detta maggioranza del Consiglio regionale, l'opera pubblica avrebbe dovuto essere inaugurata dapprima a settembre e poi, con successivo annuncio, entro la fine dell'anno 2014;

- è stata oramai oltrepassata la metà del 2015 e, nonostante le numerose proteste e rimostranze avanzate più volte da parte di amministratori e cittadini dei comuni attraversati dalla summenzionata arteria, in particolare Trexenta, Sarcidano-Barbagia di Seulo, determinate dal fatto che l'impresa esecutrice ha concluso l'opera oramai da diversi mesi e nonostante ciò, il predetto tratto di strada risulta a oggi ancora precluso alla circolazione dei veicoli;

- sullo stesso argomento è stata presentata dal sottoscritto un'interrogazione, in data 8 gennaio 2015, che non ha mai ricevuto risposta;

RITENUTO che l'adeguamento di questa arteria stradale, con l'apertura della cosiddetta "Variante funzionale Senorbì-Suelli", determinerà una sensibile riduzione dei tempi di percorrenza, il miglioramento dette condizioni di sicurezza stradale e potrà, altresì, contribuire a un eventuale rilancio economico e strategico delle zone interne della Sardegna;

TENUTO CONTO che la Giunta regionale, con la deliberazione n. 4/35 del 5 febbraio 2014, nell'ambito della proposta regionale della nuova Intesa generale quadro (IGQ), ha indicato l'infrastruttura tra gli interventi di preminente interesse regionale e nazionale,

chiede di interrogare l'Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere:

1) se l'impresa esecutrice abbia realmente concluso i lavori;

2) se non ritenga di dover intervenire con urgenza al fine di consentire la rapida apertura al traffico del tratto di strada statale 128 denominato "Variante funzionale Senorbì-Suelli" consentendo, in tal modo, alla popolazione delle zone interne della Sardegna un più celere collegamento con il capoluogo isolano;

3) quando si può ragionevolmente collaudare l'opera e presumere, senza alimentare false e inopportune aspettative, l'apertura al traffico del tratto di strada statale 128 denominato "Variante funzionale Senorbì-Suelli". (448)

Interrogazione Fasolino - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra, con richiesta di risposta scritta, sul completamento dei lavori presso la struttura sanitaria denominata "Mater Olbia".

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- come è noto il 21 maggio 2014 è stato siglato il protocollo tra la Presidenza del Consiglio dei ministri, la Regione autonoma della Sardegna e la Qatar Foundation Endowment, relativo al completamento e rilancio dell'Ospedale ex San Raffaele, rinominato "Mater Olbia";

- il 28 maggio 2015 ad Olbia si è tenuto un incontro ufficiale al quale hanno partecipato anche il premier Matteo Renzi ed il Presidente della Regione per decretare l'avvio dei lavori per il completamento del polo ospedaliero "Mater Olbia";

- tali opere di completamento avrebbero consentito l'auspicata realizzazione del nuovo ospedale i cui lavori sono iniziati nel lontano 1991 e la conseguente apertura in tempi brevi di una nuova struttura sanitaria integrata con l'offerta ospedaliera pubblica;

CONSIDERATO che:

- per l'intero panorama nazionale ed internazionale, ma sopratutto per la Sardegna, esso rappresenterà un valore aggiunto in termini di offerta sanitaria e lavorativa;

- sono già state aperte le procedure selettive per le assunzioni di medici, infermieri, ricercatori, esperti in biotecnologie, informatici, ecc;

- il "Mater Olbia" si configurerà come un'eccellenza sanitaria internazionale, ma ci vorranno, come sottolineato dal project manager della Qatar Foundation Endowment, dottor Lucio Rispo, dagli otto ai dieci anni per vedere completata l'intera struttura;

PRESO ATTO che:

- è stato ampiamente disatteso il termine inderogabile per l'apertura fissato nel 1° marzo 2015, e più volte ribadito dalla Qatar Foundation Endowment e dalla Regione e si prevede ora che alcune attività potranno essere attive entro il 2016;

- i proclami sulla l'imminente apertura del nuovo polo ospedaliero hanno innescato grandi aspettative nel contesto regionale e locale, sia in termini di ricadute occupazionali dirette, sia in riferimento ai lavori per la realizzazione della struttura stessa;

RAVVISATO ALTRESÌ che:

- le imprese isolane sembrano possedere tutti i requisiti per candidarsi a ricoprire un ruolo determinante per l'esecuzione dei lavori per il completamento dell'opera sia in forma singola che in forma di consorzi;

- i vertici della Qatar Foundation, in merito alle assunzioni del personale, hanno dichiarato che a parità di preparazione sarà data precedenza ai sardi;

- analogo criterio e parametro, seppur con i correttivi del caso, possa venir utilizzato per l'affidamento dei lavori per il completamento dell'opera;

- molteplici preoccupazioni sono state espresse da più parti circa l'esclusione dai lavori delle imprese sarde o su un loro coinvolgimento esclusivamente marginale,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione per conoscere:

1) se sia a conoscenza di quanto sopra espresso e se le preoccupazioni che accompagnano l'avvio dei lavori abbiano ragione di fondamento;

2) se non ritenga opportuno valutare se sussiste la possibilità che l'esecuzione dei lavori venga affidata, a parità di requisiti e condizioni, preliminarmente alle imprese sarde o loro consorzi. (449)

Interpellanza Peru - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra, sulla ventilata soppressione della sede Rai regionale e su un possibile accorpamento con i servizi regionali di Abruzzo e Sicilia.

I sottoscritti,

PREMESSO che, già in occasione delle ultime due riunioni del Consiglio di amministrazione della Radio televisione italiana Spa (Rai), è stata sottoposta all'approvazione del Consiglio, e da questo rinviata ad altra data, una proposta per l'accorpamento di diverse sedi regionali del servizio radiotelevisivo pubblico e che tale proposta prevederebbe, tra l'altro, la soppressione della sede Rai per la Sardegna e il suo accorpamento con quelle per l'Abruzzo e per la Sicilia, con la creazione di un servizio multiregionale con sede a Pescara;

CONSIDERATO che una simile decisione sarebbe gravemente lesiva dell'identità antropologica, sociale, culturale e politica della Sardegna e andrebbe contro lo spirito, la lettera e il significato intrinseco che il servizio radiotelevisivo pubblico dovrebbe avere in una regione a statuto speciale;

RAMMENTATO che il servizio Rai per la Sardegna diffonde, oltre all'informazione locale, produzioni radiotelevisive dedicate alla valorizzazione della lingua e della cultura sarda, cosa che, invece, non avviene da parte del servizio Rai per l'Abruzzo, il quale non dispone delle strutture e delle professionalità necessarie a portare avanti tale programmazione;

SOTTOLINEATO che la programmazione di cui sopra è in parte oggetto di apposita convenzione con la Regione, attualmente scaduta, il cui rinnovo è in fase di contrattazione tra le parti;

RITENUTO che debba essere rigettata una proposta che mira ad accorpare culture, esigenze e specificità regionali assolutamente non compatibili e che rischia, inoltre, di avere pesanti conseguenze sul piano occupazionale;

PRESO ATTO che il Consiglio di amministrazione è convocato per altre due riunioni, il 9 e il 16 luglio pp.vv., dopo di che sopravverrà la sua decadenza come da termini di legge,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport affinché riferisca:

1) quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di evitare che la proposta in oggetto venga approvata, eventualmente ponendo in essere le necessarie azioni di sensibilizzazione in sede aziendale, governativa e parlamentare, con il coinvolgimento dei parlamentari eletti in Sardegna e, in particolare, ricercando l'interessamento della Commissione di vigilanza per i servizi radiotelevisivi;

2) quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di addivenire al rinnovo della convenzione in essere con il servizio Rai per la Sardegna, in maniera tale che sia garantita un'adeguata presenza nei palinsesti alle tematiche legate all'identità, alla lingua e alla cultura sarde, supportata dalla necessaria dotazione finanziaria. (136)

Interpellanza Tedde - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra in relazione all'assenza di risorse per la valorizzazione, lo sviluppo e la crescita dei centri commerciali naturali.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- con interrogazione n. 209/A del 25 novembre 2014 chiedevano al Giunta regionale di conoscere lo stato degli stanziamenti previsti per la programmazione 2014/2015 e le tempistiche previste per l'emanazione del nuovo bando per la concessione delle agevolazioni favore dei centri commerciali naturali;

- altresì, ad oggi, dopo oltre sei mesi, nessuna risposta è stata fornita in ordine ai quesiti formulati;

RIBADITA l'importanza e l'utilità di dare seguito alle norme contenute nella legge regionale 18 maggio 2006, n. 5, che disciplina l'esercizio dell'attività commerciale nel territorio della Sardegna e che, in particolare, persegue precise finalità con riferimento a quelle svolte dai centri commerciali naturali;

SOTTOLINEATO che la legge sopra richiamata prevede che la Regione, nel perseguimento delle suddette finalità, adotti politiche attive a favore del commercio, con utilizzo di risorse proprie, anche attraverso l'azione dei consorzi fidi e di garanzia, nonché di fondi statali e comunitari;

DATO ATTO che:

- la Regione ha in più occasioni ribadito l'importanza strategica dei centri commerciali naturali come principale strumento atto a fungere da volano per favorire lo sviluppo e la crescita del comparto del commercio, attraverso la concentrazione e la nascita di reti d'imprese sinergicamente collegate secondo il modello organizzativo del distretto o dell'agglomerazione d'imprese;

- altresì, in linea con tale filosofia, sono stati previsti dalla suddetta legge specifici incentivi atti a favorire la nascita, lo sviluppo e la crescita dei centri commerciali naturali, al fine di rivitalizzare i centri urbani e promuovere la qualificazione dell'offerta e la migliore accoglienza dell'utenza;

OSSERVATO che sulla scorta della preferenza accordata fin dal 2006 dalla Regione allo strumento del centro commerciale naturale, numerose sono le imprese sarde che fino ad oggi si sono unite dando vita ad altrettanti centri commerciali naturali confidando negli intenti di sviluppo e crescita promossi dalla Regione, credendo alla filosofia della concentrazione di sinergie e del distretto commerciale che ha consentito la costituzione di circa 125 centri commerciali naturali in tutta la Sardegna;

CONSTATATO che dall'entrata in vigore della legge fino al 2013 sono sempre stati emanati i bandi per incentivare i programmi dei centri commerciali naturali, con efficaci ed evidenti ricadute economico-sociali nei tessuti urbani che ne hanno beneficiato;

RIBADITO che il centro commerciale naturale è un efficace strumento per contrastare l'allarmante fenomeno della desertificazione commerciale dei centri urbani e di difesa delle piccole-medie imprese nei confronti dei cosiddetti centri commerciali "artificiali" in un periodo di forte crisi come quello attualmente in corso;

CONSIDERATO che dal 2014 manca una politica di sostegno ai centri commerciali naturali ai quali anche l'ultima legge finanziaria ha tagliato le risorse, rendendo vano ogni tentativo dei consiglieri di Forza Italia di introdurre emendamenti migliorativi puntualmente respinti dalla maggioranza guidata dal Presidente Pigliaru;

SOTTOLINEATO che i 125 consorzi esistenti sostengono costi di gestione senza avere la garanzia di poter ottenere risorse per perseguire gli obbiettivi statutari,

chiedono d'interpellare il Presidente della Regione per sapere quali siano:

1) le motivazioni che sottendono alla decisione dell'Amministrazione regionale di non sostenere i centri commerciali naturali;

2) le politiche e le risorse che l'Amministrazione regionale intende attivare al fine di consentire il perseguimento delle finalità di crescita, valorizzazione e sviluppo dei centri commerciali naturali contemplate nella legge regionale n. 5 del 2006. (137)

Interpellanza Arbau - Ledda - Azara - Perra sulla necessità di procedere con urgenza al riconoscimento delle Istituzioni di alta formazione artistica musicale (AFAM) nella normativa della Regione autonoma della Sardegna.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- la legge 21 dicembre 1999, n. 508 ha disposto la "Riforma delle Accademie di belle arti, dell'Accademia nazionale di danza, dell'Accademia nazionale di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie artistiche, dei Conservatori di musica e degli Istituti musicali pareggiati", costituendo "il sistema dell'alta formazione e specializzazione artistica e musicale" (articolo 1, comma 1);

- il procedimento si è, poi, consolidato con il decreto del Presidente della Repubblica 28 febbraio 2003, n. 132 "Regolamento recante criteri per l'autonomia statutaria, regolamentare e organizzativa delle istituzioni artistiche e musicali, a norma della legge 21 dicembre 1999, n. 508" e con il decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 2005, n. 212 "Regolamento recante disciplina per la definizione degli ordinamenti didattici delle Istituzioni di alta folinazione artistica, musicale e coreutica, a norma dell'articolo 2 della legge 21 dicembre 1999, n. 508";

CONSTATATO che:

- in Sardegna, la riforma ha interessato il Conservatorio di musica "Giovanni Pierluigi da Palestrina" di Cagliari, l'Accademia di belle arti "Mario Sironi" e il Conservatorio di musica "Luigi Canepa" di Sassari;

- le tre istituzioni hanno, da tempo, adottato tutti gli adempimenti statutari, amministrativi e organizzativi previsti dalla normativa nazionale, al fine di ottenere l'autorizzazione a rilasciare titoli di Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM articolo 11 del il decreto del Presidente della Repubblica n. 212 del 2005), gestendo, pertanto, i corsi di diploma accademico di primo e secondo livello, i corsi di specializzazione, i corsi di formazione alla ricerca e i corsi di perfezionamento o master;

EVIDENZIATO che:

- la Regione, contrariamente a quanto avvenuto nella gran parte delle regioni, non ha ancora proceduto al formale riconoscimento normativo regionale della nuova realtà AFAM;

- il Conservatorio sassarese, dal 2002 sino al 2012, godeva di un contributo annuo della Regione, pari, nel 2012, a 90.000 euro, mediante uno specifico capitolo di spesa inserito nella legge di bilancio regionale;

CONSIDERATO che:

- il comparto alta formazione è, finora, escluso dai finanziamenti della legge regionale n. 26 del 1996, mentre in quasi tutte le regioni ci sono forme di finanziamento, costanti nel tempo e sicure, destinate a conservatori e accademie (Comparto AFAM) come quelle sulle quali può contare l'Università sarda;

- la legge regionale n. 26 del 1996 eroga finanziamenti alle Università di Sassari e Cagliari, mentre nessun finanziamento è destinato all'Accademia di Sassari e ai Conservatori della Sardegna di Sassari e Cagliari;

- per le tre istituzioni operanti in Sardegna sarebbe di fondamentale importanza uno stanziamento strutturale che garantirebbe un migliore funzionamento, elevando le potenzialità nel competere con le altre realtà nazionali e internazionali;

EVIDENZIATO che:

- si rende, pertanto, necessario e urgente il formale riconoscimento normativo regionale della nuova realtà AFAM, parallelamente a quanto è avvenuto e sta avvenendo nelle altre regioni;

- tale riconoscimento consentirebbe alle tre istituzioni di meglio competere a livello nazionale ed europeo,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio della Programmazione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere se non ritengano necessario, alla luce di quanto esposto, procedere con urgenza alla modifica e all'integrazione della normativa regionale vigente in materia di formazione universitaria, adeguandola al nuovo quadro legislativo prodotto dalla legge n. 508 del 1999 e dai decreti attuativi citati. (138)

Interpellanza Arbau - Ledda - Azara - Perra in merito all'urgenza di dare attuazione all'ordine del giorno n. 15 del Consiglio regionale, sulla necessità di procedere con le immediate azioni necessarie a porre fine all'annosa ed inaccettabile, tanto sul piano morale che su quello giuridico, situazione di incertezza e precarietà in cui permangono i dipendenti ARAS.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- in data 27 luglio 2014 il Consiglio regionale procedeva alla discussione della mozione Arbau - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Desini - Sabatini - Forma - Lai - Busia - Pinna Rossella - Azara - Ledda - Perra - Comandini - Moriconi - Cozzolino - Pizzuto - Agus sulla necessità di procedere all'immediato inquadramento del personale ARAS ai sensi delle leggi regionali 7 agosto 2009, n. 3, e 4 agosto 2011, n. 16, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento;

- il 5 agosto 2014 riprendeva la discussione e veniva approvato l'ordine del giorno n. 15 Arbau - Cocco Pietro - Pittalis - Cocco Daniele Secondo - Oppi - Usula - solinas Christian - Desini - Fenu - Anedda - Cossa - Lai sulla necessità di procedere con le immediate azioni necessarie a porre fine all'annosa ed inaccettabile, tanto sul piano morale che su quello giuridico, situazione di incertezza e precarietà in cui permangono i dipendenti ARAS;

PRESO ATTO che:

- è trascorso ormai un anno dall'approvazione dell'ordine del giorno suddetto per cui la Giunta regionale si è impegnata: 1) ad avviare in tempi rapidi le azioni necessarie a porre fine all'annosa ed inaccettabile, tanto sul piano morale che su quello giuridico, situazione di incertezza e precarietà in cui permangono i dipendenti ARAS; 2) a definire una proposta che preveda i necessari provvedimenti, con una tempistica determinata e con il confronto con i lavoratori e le rispettive rappresentanze sindacali;

- in questo tempo nessun intervento è stato realizzato e la situazione del personale ARAS permane nell'invariato stato di incertezza e precarietà che si trascina da oltre trent'anni, a dispetto delle disposizioni legislative, delle delibere di Giunta e degli atti del Consiglio regionale che ne dispongono il passaggio a Laore;

EVIDENZIATO che:

- permangono peraltro invariati i problemi connessi alle modalità di finanziamento regionale in base a cui attualmente vengono erogate le risorse all'ARAS, che comportano incertezze e frequenti ritardi nel pagamento degli stipendi;

- solo nei giorni scorsi la Giunta, su proposta dell'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, ha approvato una delibera che trasferisce all'Agenzia Laore 13 milioni e 600 mila euro, quasi interamente destinati al funzionamento di ARAS fino al 31 dicembre 2015;

- peraltro gravi incertezze derivate da mutamenti delle procedure di formazione del bilancio regionale gettano ombre sui tempi in cui Laore entrerà nella reale disponibilità dello stanziamento deliberato, con le prevedibili ripercussioni negative sulla futura erogazione degli stipendi al personale ARAS e l'inevitabile aggravio di costi,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale e l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione per sapere:

1) quali siano stati finora gli impedimenti che si sono frapposti all'attuazione dei provvedimenti previsti nell'ordine del giorno del 5 agosto 2014;

2) quali siano le azioni e i tempi necessari a realizzare, in coerenza al disposto di cui al suddetto ordine del giorno ed alle disposizioni di legge in esso richiamate, il passaggio del personale ARAS all'agenzia Laore, ponendo fine ad una situazione insostenibile per i lavoratori e per l'intero comparto agricolo e zootecnico sardo. (139)

Mozione Truzzu - Pittalis - Rubiu - Dedoni - Fenu - Carta - Solinas Christian - Floris - Tocco - Zedda Alessandra - Tedde - Fasolino - Locci - Cappellacci - Randazzo - Peru - Cherchi Oscar - Pinna Giuseppino - Tatti - Orrù - Cossa - Crisponi sul blocco delle assunzioni di agenti della polizia locale da parte del Governo tramite il decreto legge n. 78 del 2015, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che in data 20 giugno 2015 è entrato in vigore il decreto legge n. 78 del 2015, il quale nel terzo comma dell'articolo 5 sancisce che: "fino al completo assorbimento del personale di cui al presente articolo, è fatto divieto agli enti locali, a pena di nullità delle relative assunzioni, di reclutare personale con qualsivoglia tipologia contrattuale per lo svolgimento di funzioni di polizia locale";

CONSIDERATO che:

- il succitato decreto prevede il blocco delle assunzioni per dare precedenza al personale e agli agenti inquadrati nell'organico della polizia provinciale;

- gli agenti di polizia locale dipendenti da amministrazioni provinciali in Sardegna risultano essere in numero di 7 unità, tutte appartenenti all'Amministrazione provinciale di Cagliari;

- gran parte dei comuni costieri sardi, nella stagione estiva, moltiplica le presenze nel proprio territorio rispetto al numero di residenti, generando ovvie ripercussioni sulla viabilità, il controllo e la sicurezza del territorio;

- non esiste un regolamento chiaro sull'applicazione dello scorrimento della graduatoria della polizia provinciale (non è ancora chiarito se per graduatoria s'intende quella provinciale, regionale o nazionale);

VALUTATO che:

- i comuni sardi in ogni stagione estiva necessitano di aumentare le unità di polizia locale al fine di garantire la viabilità e la sicurezza di territorio mediante assunzioni a tempo determinato;

- i dipendenti delle amministrazioni provinciali andrebbero ricollocati in via definitiva e non esclusivamente nei mesi estivi,

impegna il Presidente della Regione

a chiedere la modifica del citato decreto legge 19 giugno 2015, n. 78, ancor prima che inizi la discussione parlamentare per la sua conversione in legge, permettendo agli enti locali di poter assumere dalle graduatorie vigenti, secondo le già programmate esigenze, ed al fine di garantire i servizi essenziali all'utenza nei propri territori. (160)

Mozione Crisponi - Cossa - Dedoni - Truzzu - Orrù - Fenu - Carta - Solinas Christian - Floris - Pittalis - Tocco - Zedda Alessandra - Tedde - Fasolino - Locci - Cappellacci - Randazzo - Peru - Cherchi Oscar - Tunis - Rubiu - Pinna Giuseppino - Tatti sul paventato monopolio del trasporto marittimo da e per la Sardegna a seguito del passaggio di proprietà delle quote di Compagnia italiana di navigazione (CIN), con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che Tirrenia CIN è affidataria del servizio pubblico atto a garantire il diritto alla mobilità dei sardi e riveste con ciò un ruolo cruciale per l'Isola, sotto il profilo socio-economico e del movimento del mercato turistico;

CONSIDERATO che, come ampiamente riportato dai media, il gruppo facente capo all'armatore Onorato, titolare di una quota della società Tirrenia CIN pari al 40 per cento, in accordo con il fondo americano Och Ziff assistito dall'advisor Bluebell Partners, sta definendo la scalata alle quote di capitale della stessa Cin, in mano al private equity Clessidra (35 per cento), alla Gip (15 per cento) e alla Shipping Investiments (10 per cento);

APPRESO che al centro del complesso passaggio di quote in capo ai soggetti su richiamati è previsto anche il passaggio di titolarità a favore dello stesso gruppo Onorato del 32 per cento del pacchetto azionario oggi in capo al private equity Clessidra, che permetterà all'armatore privato di salire al pieno controllo del proprio gruppo;

TENUTO CONTO che è del tutto evidente il rischio di concentrazione nelle mani di un unico operatore marittimo della gran parte del traffico passeggeri da e per la Sardegna;

VERIFICATO che da tale concentrazione delle attività ne conseguirebbe anche l'accentramento in capo a detto operatore anche di gran parte del trasporto delle merci in ingresso e uscita per l'Isola;

VALUTATO che con la conferma di tale situazione, a fronte di un prevedibile e potenziale monopolio nel trasporto dei passeggeri e delle merci, a tutt'oggi dalla Giunta regionale sono stati rappresentati solo generici segnali di perplessità che, davanti all'importanza della posta in gioco, confermano la timidezza con cui si sta affrontando la delicata situazione;

PRESO ATTO che sarebbe inconcepibile l'inerzia della Giunta regionale per via di tutti gli inevitabili riflessi negativi dovuti alla presenza di un unico operatore in posizione dominante sul mercato del trasporto marittimo,

impegna il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti

1) a informare con urgenza il Consiglio regionale sulla evoluzione in corso della situazione;

2) ad intervenire con immediatezza presso il Governo nazionale al fine di sollecitare ogni azione che possa contrastare il rischio del monopolio marittimo. (161)

Mozione Crisponi - Cossa - Dedoni - Truzzu - Orrù - Fenu - Carta - Solinas Christian - Floris - Pittalis - Tocco - Zedda Alessandra - Tedde - Fasolino - Locci - Cappellacci - Randazzo - Peru - Cherchi Oscar - Tunis - Rubiu - Oppi - Pinna Giuseppino - Tatti sulle criticità relative al trasporto aereo da e per la Sardegna in vista della stagione estiva 2015, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che il trasporto aereo è da considerare strategico per lo sviluppo economico dell'Isola e per l'irrinunciabile diritto alla mobilità per i cittadini della Sardegna;

VALUTATO che attraverso il trasporto aereo viene garantito il ruolo del turismo nelle politiche di valorizzazione dell'intero territorio regionale e in particolare assicura il fondamentale apporto dell'industria turistica alla costruzione del PIL sardo, contemperando le esigenze delle imprese e delle decine di migliaia di lavoratori impiegati nel comparto dell'ospitalità e delle vacanze;

CONSIDERATO che nello scorso anno 2014 si sono registrati in totale 7 milioni 406.723 passeggeri in transito nei tre aeroporti di Cagliari, Olbia e Alghero con un incremento medio regionale del 4,7 per cento e che nel periodo di massima affluenza turistica da giugno ad agosto tale indice è stato superiore del 9,15 per cento rispetto all'anno precedente;

TENUTO CONTO che la Sardegna è base di armamento del vettore aereo privato Meridiana che, nonostante la crisi aziendale continua a rivestire un ruolo cruciale per l'Isola, sia sotto il profilo socio-economico che in quello relativo all'afflusso turistico;

APPRESO che secondo informazioni riportate recentemente dai media, rispetto alle richieste sarebbe in più' occasioni venuta meno la disponibilità di collegamenti e posti aerei per la Sardegna, mettendo decisamente in crisi il sistema turistico regionale e più' in generale quello già in sofferenza della base occupazionale regionale con circa 140.000 fra disoccupati e personale in mobilità con preoccupanti tassi di crescita specie fra i più giovani;

VERIFICATO che il susseguirsi delle criticità rilevate in occasioni dei "ponti" di Pasqua, del 1° maggio, dello scorso 2 giugno e di vari weekend in cui sono stati dichiaratamente insufficienti i voli e i posti aerei disponibili e che lo stesso andamento delle prenotazioni per il periodo estivo ha imboccato un trend positivo che va chiaramente assecondato al fine di non vanificare le attese dei turisti e le legittime aspettative degli operatori del comparto;

PRESO ATTO che l'inerzia della Regione sotto questo profilo potrebbe compromettere seriamente il dato finale della stagione turistica con tutti gli inevitabili riflessi negativi su imprese e lavoratori e sulle filiere produttive ed economiche direttamente o indirettamente collegate al sistema turistico regionale,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a porre in essere tutte le procedure al fine di garantire all'utenza la necessaria qualità del servizio aereo in base alle esigenze di mobilità dei cittadini e a supporto della programmazione turistica della filiera imprenditoriale;

2) ad adottare con ogni consentita urgenza i provvedimenti opportuni affinché venga assicurato il potenziamento dei collegamenti e dei posti aerei per la mobilità dei residenti e adeguato supporto alla propensione dei turisti che intendono programmare un viaggio per la Sardegna. (162)

Mozione Tedde - Locci - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra - Rubiu - Oppi - Pinna - Fenu - Truzzu - Tatti - Solinas Christian sui tagli delle risorse destinate a finanziare i piani personalizzati di sostegno previsti dalla legge 21 maggio 1998, n. 162, e sull'introduzione di un meccanismo a punteggio che misura l'importanza e la rilevanza delle diverse forme di disabilità, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

- la Giunta regionale ha ridotto le risorse destinate al finanziamento dei piani personalizzati di sostegno previsti dalla legge n. 162 del 1998 a favore delle persone affette da gravi disabilità, che hanno la finalità di promuoverne l'autonomia e fornire sostegno alla famiglia in cui il disabile grave vive;

- altresì, la legge n. 162 del 1998 costituisce da quasi un ventennio un valido ed efficace aiuto per tutte quelle famiglie impegnate nell'assistenza di un congiunto disabile e consente alle stesse di poter usufruire, con diverse modalità, di un'assistenza domiciliare o educativa che alleggerisca il carico quotidiano e supporti il disabile nell'acquisizione di autonomie e competenze, rappresentando una delle forme di più alta espressione del principio di solidarietà e della sensibilità civica della nostra comunità verso chi è meno fortunato;

OSSERVATO che:

- la Giunta regionale, nell'avvalersi della possibilità contenuta nella legge finanziaria 2015, elaborata dall'Amministrazione Pigliaru, non si è limitata a revisionare in peggio gli interventi previsti a favore dei gravi disabili tagliandoli, ma ha deliberato l'introduzione di un meccanismo a punteggio che, nel graduare le diverse forme di disabilità grave, introduce un pericoloso concetto di "gravità relativa", in ragione del quale esistono disabilità gravi meritevoli di attenzione e altre che lo sono un po' meno;

- altresì è la stessa legge n. 162 del 1998 che fissa i requisiti che i destinatari dei piani personalizzati debbono possedere, al fine di accedere alle agevolazioni, prevedendo che ne hanno diritto coloro che risiedono in Sardegna e che sono in possesso della certificazione attestante l'handicap grave ex articolo 4 della legge n. 104 del 1992;

RILEVATO, pertanto, che è accertato e certificato che coloro che accedono ai piani personalizzati previsti dalla legge n. 162 del 1998 sono affetti da una grave disabilità e che tale condizione non può essere "incasellata", "classificata" o "graduata" in quanto già il termine "gravità" utilizzato dalla norma è sufficiente di per sé a descrivere che non si tratta di semplici o temporanei impedimenti psico-fisici ma, piuttosto, di menomazioni, ritardi, deficienze complesse e permanenti, il cui peso diventa insopportabile per quelle famiglie in cui un grave disabile vive;

CONSIDERATO che è impossibile valutare la "grave disabilità" correlandola alla situazione economica familiare in quanto vi sono elementi quali quello psicologico ed emotivo che sfuggono a tale fredda misurazione e che pongono sullo stesso piano rendendoli uguali in termini d'importanza i bambini, i giovani, gli adulti affetti da autismo o dalla sindrome di Down e gli anziani non autosufficienti ultrasessantacinquenni, e le loro famiglie;

EVIDENZIATO che:

- l'approccio promosso dalla Giunta regionale, seppur sperimentale, secondo quanto dichiarato dall'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, si informa a criteri ragionieristici inaccettabili in quanto destinati a persone affette da gravi disabilità, la cui applicazione viola la loro dignità e di quella delle loro famiglie, limitando o privandoli del diritto a godere di quelle condizioni minime di vita tutelate dalla Costituzione;

- altresì, la decisione e la filosofia che sottende alla delibera della Giunta regionale è incompatibile con le idee, i propositi e i valori professati dalla sinistra, come appartenenti al proprio bagaglio storico e culturale, andando a colpire coloro che avrebbero bisogno di maggiori tutele e attenzioni sociali per la loro condizione di fragilità psico-fisica e quella delle famiglie presso le quali vivono;

RICORDATO che tale decisione contraddice il programma elettorale "Cominciamo il domani" del Presidente Pigliaru che, nel capitolo "Società inclusiva", si era impegnato a rafforzare la legge n. 162 del 1998 perché "offre alternative domiciliari di qualità";

OSSERVATO, infine, che gli effetti benefici dei risparmi realizzati attraverso i tagli disposti dalla Giunta regionale paiono risibili rispetto alle ricadute fortemente negative che si riverbereranno sui sardi affetti da gravi forme di disabilità e sulle loro famiglie,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a ritirare o revocare le delibere che hanno praticato i tagli delle risorse destinate a finanziare i piani personalizzati di sostegno a favore dei gravi disabili, previsti dalla legge n. 162 del 1998;

2) ad individuare soluzioni alternative per reperire altrove le risorse tagliate;

3) a riallocare in bilancio le risorse tagliate e rimuovere il meccanismo a punteggio che "premia" coloro che detengono un più alto grado di "grave disabilità" e che introduce un pericoloso principio secondo il quale vi sono disabilità gravi più importanti e meno importanti;

4) a dare impulso alle politiche sociali di cui fanno parte le iniziative di tutela e sostegno delle persone disabili e di cui vi sono labili tracce nell'azione di governo. (163)

Mozione Sabatini - Comandini - Cocco Pietro - Deriu - Manca Gavino - Piscedda - Solinas Antonio, sulla paventata soppressione delle corse turistiche del "Trenino verde".

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

- la sostanziale condizione di precarietà del servizio ferroviario turistico costituisce una remora insuperabile per una politica di sviluppo turistico sostenibile per le zone interne;

- a fronte di tale situazione, anche nel corso del 2014, si è rischiata, a causa delle ristrettezze del bilancio dell'ARST, la soppressione delle corse del Trenino verde, per la carenze di materiale rotabile, per l'impossibilità di effettuare controlli e lavori di manutenzione sulle linee;

- nonostante le difficoltà legata alla precarietà del servizio, lungo le linee ferroviarie attraversate dal trenino verde sono sorte, grazie agli sforzi anche finanziari effettuati negli ultimi due decenni dagli imprenditori locali e dalle amministrazioni comunali, numerose iniziative imprenditoriali turistiche di ristorazione, di accoglienza e di valorizzazione dell'esteso patrimonio archeologico, storico, naturalistico e ambientale, intorno al quale si sono sviluppate dinamiche di sviluppo di grande interesse, in zone a elevato spopolamento e con poche alternative economiche e di lavoro, che valorizzano territori che altrimenti sarebbero tagliati dai flussi turistici, prevalentemente orientati sulle coste;

CONSIDERATO che:

- nei documenti di Programmazione per il periodo 2014-2020 della Regione, dello Stato e della comunità europea, il calo demografico delle aree interne è il tema centrale che si intende affrontare "attraverso la riattivazione del capitale territoriale locale inutilizzato, con il fine ultimo di un'inversione del trend demografico, sia in termini di numero di residenti, sia in termini di composizione della popolazione per età e natalità";

- la linea ferroviaria del trenino verde è essa stessa un grafico dove si può leggere, osservando i dati relativi alla popolazione dei paesi attraversati, che si ha una diminuzione di popolazione in tutti i paesi ricadenti nell'interno, mentre in quelli sulla costa la popolazione residente è in crescita;

- in questo quadro, lo sviluppo degli attrattori culturali e naturali e sviluppo delle aree interne per valorizzare le potenzialità del territorio e la valorizzazione delle risorse che costituiscono valore identitario per l'Isola, al fine di favorire un turismo che faccia sistema contrastando il fenomeno della destagionalizzazione dei flussi turistici, è una delle tematiche prioritarie da perseguire;

- questi indirizzi strategici sono stati tradotti in un'azione specifica operativa nel Fers 2014-2020 denominata "Valorizzazione del Trenino verde";

- nonostante l'assenza di un'adeguata attività di promozione e l'aleatorietà dell'offerta, risulta un numero di passeggeri in costante aumento e una significativa quantità di domanda di trasporto turistico inevasa;

RICHIAMATOil Piano regionale dei trasporti 2007-2013 che, ai fini dello sviluppo dei territori dell'interno, prevedeva l'utilizzo, la capitalizzazione e la professionalizzazione del Trenino verde come attrattore turistico, individuando direttrici di sviluppo dei servizi ferroviari turistici;

VISTOl'interesse dimostrato da altre regioni per le possibilità offerte dalla trasformazione in linee turistiche di tratte ferroviarie dismesse o in fase di dismissione che si esprime anche nella proposta di legge "C. 1178 Disposizioni per l'istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico", in discussione in sede referente alla Camera dei Deputati, che si propone di individuare un quadro normativo per disciplinare le iniziative che si stanno sviluppando;

EVIDENZIATA l'attenzione posta dalle amministrazioni locali, si richiama da ultimo il documento approvato dai sindaci dei comuni attraversati dalla tratte ferroviarie Mandas - Arbatax e Mandas - Sorgono riuniti a Seui il 14 luglio 2014 nel quale, tra l'altro:

a) chiedono che il trenino verde diventi il punto fondamentale della strategia delle aree interne e periferiche in un progetto integrato che coniughi e sviluppi le potenzialità dei territori e le metta a sistema in un progetto a regia regionale;

b) rammentano come unanimemente il Consiglio regionale della Sardegna impegnò la Giunta regionale a realizzare un progetto integrato di valorizzazione del Trenino verde della Sardegna;

c) sottolineano gli sforzi anche finanziari effettuati negli ultimi due decenni dagli imprenditori locali e dalle amministrazioni comunali con una serie articolata di iniziative diffuse nei territori realizzate proprio in considerazione dei flussi turistici, peraltro, incrementabili con una oculata e migliore gestione del Trenino verde;

d) sollecitano la Regione e l'ARST a fornire lo stato dell'arte circa le risorse destinate al Trenino verde e le attività con queste ultime sviluppate;

RITENUTOfondamentale che, nell'ottica della coesione e del riequilibrio territoriale, sia necessario dare coerenza e continuità a una politica volta ad affermare il binomio ferrovie-territorio come elemento capace di orientare significativi flussi turistici verso le aree dell'interno, contribuendo all'allungamento della stagione e potenziando l'integrazione con le aree costiere,

impegna il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti

1) a dare attuazione senza indugio agli obiettivi individuati negli strumenti di programmazione ed esecutività all'azione di valorizzazione del trenino verde di cui al Fers 2014-2020;

2) a rilanciare il servizio ferroviario turistico secondo le seguenti linee strategiche:

- separazione della gestione del servizio ferroviario turistico da quello di TPL;

- mantenimento all'ARST delle infrastrutture;

- affidamento del servizio a società pubblico-privata che confermi sotto l'aspetto economico finanziario la denominazione di attrattore turistico al "Trenino verde" capace di fare del turismo il volano giusto per dare una spinta all'economia;

- creazione di una rete sinergica di concertazione territoriale, che coinvolga gli enti locali e gli operatori privati;

3) a trasferire, nelle more della riorganizzazione del servizio turistico, all'ARST le risorse necessarie a garantire la sicurezza e la continuità del servizio nella stagione turistica 2015. (164)