Seduta n.375 del 20/12/2012
CCCLXXV SEDUTA
Giovedì 20 dicembre 2012
Presidenza della Presidente LOMBARDO
indi
del Vicepresidente BRUNO
indi
della Presidente LOMBARDO
La seduta è aperta alle ore 17 e 50.
MULAS, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 27 novembre 2012 (367), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Salvatore Amadu, Gianfranco Bardanzellu, Radhouan Ben Amara, Angelo Francesco Cuccureddu, Giovanni Mariani, Onorio Petrini, Efisio Planetta, Adriano Salis, Giacomo Sanna, Paolo Terzo Sanna, Carlo Sechi e Angelo Stochino hanno chiesto congedo per la seduta del 20 dicembre 2012.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Considerato che sono ancora in corso i lavori della Commissione bilancio, sospendo la seduta sino, alle ore 18 e 20.
(La seduta, sospesa alle ore 17 e 51, viene ripresa alle ore 18 e 19.)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 449/A - Parte I.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ricordo ai colleghi che intendono intervenire che si devono iscrivere entro la fine dell'intervento dell'onorevole Uras che ha a disposizione venti minuti.
E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Presidente, noi avremmo voluto oggi, non dico ottimisticamente concludere la discussione sulla legge finanziaria, ma realisticamente almeno aprirla, e forse non avremmo neppure preteso di aprirla in Aula, ci sarebbe bastato aprirla in Commissione. Cioè avremmo voluto da parte della Giunta, che negli scorsi esercizi ha, come dire, vantato il proprio impegno ad approvare la legge finanziaria nei termini di legge, che almeno ci provasse. Abbiamo capito che la Giunta non ci ha neppure provato e abbiamo anche chiaro il perché.
Questo chiarimento ci è fornito nel comma 1 dell'articolo 1, che sposta la data dell'esercizio provvisorio dal 1° gennaio al 31 gennaio del 2013 al 1 gennaio - 31 marzo 2013. Quindi la Giunta regionale si prende tre mesi per predisporre la manovra finanziaria, e siccome è una Giunta ballerina, e siccome è una maggioranza, come dire, sfilacciata, e siccome è anche, come dire, guidata da un Presidente che per bene che vada è irreperibile, per male che vada è distratto, in altre faccende affaccendato, il risultato di questa vicenda sarà che al 31 marzo forse noi saremo di fronte alla richiesta di un altro mese di esercizio provvisorio.
Come funziona la macchina dell'esercizio provvisorio? Funziona in dodicesimi e funziona in dodicesimi in una situazione nella quale - l'ha detto l'Assessore del bilancio - noi registriamo circa 850 milioni in meno dell'esercizio 2011 rispetto alle possibilità di spesa entro i limiti del patto di stabilità. Questo cosa vuol dire? Che in questi quattro mesi ci si mangerà le risorse finanziarie (quelle poche risorse finanziarie manovrabili) e il resto dell'anno si passerà il tempo a capire quale parte di questa Regione dovremo vendere (ammesso e non concesso che ci sia qualcuno che se ne voglia comprare un pezzo) per cercare di risolvere i problemi della nostra finanza e quindi anche acquisire la possibilità di intervento.
A questo disastro - che è tutto di responsabilità di questo Presidente, di questa Giunta e di questa maggioranza, e con i quali noi questa responsabilità non la vogliamo spartire - se ne aggiunge un'altro che avevamo tentato, su richiesta delle organizzazioni sindacali confederali - tanto questo rimane agli atti - di risolvere, anche raccogliendo la disponibilità di tutti i Gruppi consiliari, una disponibilità poi ritirata da molti Gruppi consiliari, e non solo di maggioranza, che riguardava gli ammortizzatori sociali in deroga.
Io ho la deliberazione della Giunta regionale numero 48/16 dell'11 dicembre del 2012 e ho una relazione fornita dall'Assessore del lavoro assolutamente tragica, tragica perché è tale la situazione che descrive. Si legge testualmente nella prima pagina: "Complessivamente ad oggi - parliamo quindi degli interventi 2012 - sono state movimentate risorse dello Stato pari a euro 130 milioni (euro 90 milioni relativi alla prima assegnazione del luglio scorso ed ulteriori euro 40 milioni assegnati nel mese di novembre, il cui iter è in via di perfezionamento). A dette risorse devono sommarsi 32 milioni e 500 mila euro di cui alla richiamata legge regionale numero 13/2012", che come è noto ha trattato questo argomento. A ciò va aggiunto il credito d'imposta per euro 20 milioni per gli interventi per favorire l'imprenditorialità, attraverso la SFIRS, e altri euro 20 milioni utilizzabili sulla base della programmazione intervenuta con il contributo del sistema delle autonomie locali a sostegno del reddito di soggetti in condizione di svantaggio.
Tutto questo sistema vale all'incirca 200 milioni di euro e candidamente oggi la Giunta ci ha fatto sapere che nella legge di stabilità, che è ancora da votare, la quota parte di sostegno degli ammortizzatori sociali sarà di 87 milioni per la Sardegna (un portafoglio ridotto) ma ci ha fatto anche sapere che l'accordo non è neppure chiuso, neppure in avanzato stato di definizione e ci ha fatto anche sapere (ma lo dice anche nella deliberazione che prima ho citato) che i lavoratori, potenziali beneficiari degli ammortizzatori sociali, sono quantificati già ad oggi in 27.350 soggetti, in incremento esponenziale rispetto alla realtà dell'anno precedente.
Avevamo chiesto di trovare una soluzione già nella legge di autorizzazione all'esercizio provvisorio in ragione dell'impegno assunto nei confronti delle organizzazioni sindacali confederali in sede di Conferenza dei Presidenti di Gruppo. Ciò non è stato possibile; noi non avremo nulla, e questo voglio che sia chiaro. Lo dico anche ai colleghi, che domani verranno chiamati dai lavoratori del Sulcis, di Ottana, di Porto Torres, di Siniscola, di Alghero, di Carbonia, di Iglesias, di Villacidro e di tutte le aree industriali nella speranza di avere notizie incoraggianti.
Lo voglio dire perché la tesi dell'Assessorato del lavoro, e quindi della Giunta, è che la Regione non sia più disponibile ad un intervento di compartecipazione finanziaria su questo istituto. E non lo è rispetto all'anno precedente, non lo è con i fondi comunitari del fondo sociale europeo a suo tempo utilizzati, non lo è neppure con i fondi regionali. Il risultato di questa vicenda a voi non può sfuggire perché parliamo di migliaia di famiglie che non percepiranno alcun sussidio.
Io vedo che ci sono visi divertiti, vedo che quando si parla di questi argomenti si ride, e non mi stupisco perché il Natale, quelli che stanno qua, lo passeranno sicuramente bene con le loro famiglie! Chi non lo passerà bene con le proprie famiglie sono questi lavoratori che hanno perso la loro condizione di lavoratori in attività e sono lavoratori disoccupati assistiti. Chi non lo passerà bene saranno i lavoratori anche dei CESIL e dei CSL che, nonostante le norme che abbiamo approvato - le abbiamo approvate per loro, le abbiamo approvato per altre situazioni di precariato, di scadenza di contratti - sono in attesa della deliberazione della Giunta regionale che disciplini questa materia e la disciplini subito per evitare che si trovino disoccupati a partire dal 1 gennaio del 2013.
Non lo passeranno tranquilli tutti i lavoratori dipendenti che purtroppo devono fare i conti con questo Consiglio regionale, con questa maggioranza e con questa Giunta che è preoccupata di altro. E' preoccupata del Qatar, si preoccupa di andare in giro per Emirati in cerca di chissà quali acquirenti per rilanciare il turismo come fonte di guadagno per pochi e non come settore di sviluppo e di lavoro per tanti.
La politica non è lontana dai cittadini, sono i cittadini che, disgustati, si allontanano dalla politica, e hanno tutte le giustificazioni per farlo. La Giunta in Commissione ci ha detto: "State tranquilli, non rimarrà neppure un lavoratore privo del sussidio. Saremo nella condizione di rispondere, non c'è bisogno di norme aggiuntive, non c'è bisogno di definizione di questi pagamenti come spese obbligatorie, non c'è bisogno di una dotazione finanziaria. State tranquilli!"
Non dobbiamo tranquillizzarci noi, dovrete tranquillizzare i lavoratori che non avranno un euro, come spesso è successo, e che hanno vissuto per mesi in attesa del sussidio grazie ai debiti contratti con i propri familiari, con i propri congiunti (quando ce li avevano ed erano in condizione di aiutarli). Questa è una situazione di vergogna intollerabile.
Perché tre mesi di esercizio provvisorio? Perché ci sono le elezioni? E nei tre mesi precedenti che cosa c'era assessore La Spisa? Perché non avete fatto la manovra finanziaria? Perché non l'avete approvata il 30 settembre? Cosa c'erano, le elezioni di che cosa? Nel Qatar c'erano le elezioni, se mai le fanno! Ma di che cosa parliamo? Se aveste un pizzico di dignità, per come state trattando questo popolo vi dimettereste domani mattina e il Presidente della Regione sarebbe qua a consegnare la lettera di dimissioni. E invece silenzio, paure, ammiccamenti.
Ogni volta è così, ogni volta, perché chi ha un diritto venga ascoltato, c'è qualcuno di noi che si deve fare in quattro, deve spendere se stesso fino allo sfinimento. Ma non è vostro dovere occuparvi di quelli che stanno male? Non siete lì per governare? Ma a chi state rispondendo? Agli apparati burocratici, quelli pubblici e privati? Ai privilegi diffusi?
Presidente, io voterò ovviamente contro questo esercizio provvisorio per i contenuti che esso ha, per la prospettiva che disegna, per le responsabilità politiche e non solo politiche che l'hanno originato così, anche senza quel minimo di previsioni normative che disponessero l'attenzione necessaria nei confronti di chi vive con incertezza la propria esistenza.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (Sardegna è già Domani). Chi ha avuto modo di ascoltare con attenzione l'intervento del collega Uras si sarà accorto che lo stesso collega ha offerto diversi elementi di riflessione a tutti noi, componenti di minoranza, componenti di maggioranza o di opposizione. Ma per l'ennesima volta discutiamo con un'Aula distratta che sta votando e voterà oggi un esercizio provvisorio drammatico. Non si tratta, infatti, della solita legge di richiesta di slittamento della presentazione della manovra finanziaria, ma di una richiesta di esercizio provvisorio presentata dalla Giunta prima per un mese e poi trasformata in Commissione in una richiesta per tre mesi, con una dichiarazione preventiva che annunciava nei mesi scorsi la volontà della Giunta di non presentare la finanziaria regionale, situazione mai verificatasi dalla nascita della nostra autonomia.
La giustificazione, più o meno legittima, più o meno discutibile, riposava sulla volontà della Giunta di iniziare in maniera seria e determinata un contenzioso con lo Stato sulla vertenza delle entrate e sul patto di stabilità, argomenti ripresi stamattina in Commissione a giustificazione della presentazione della richiesta di esercizio provvisorio. In particolare, in un comunicato del Presidente della Giunta e dell'Assessore della programmazione, e per loro voce di tutta la Giunta, si dichiarava che comunque la finanziaria era pronta, e che la scelta di non presentarla era dovuta solo ed esclusivamente alla volontà di apertura di un contenzioso con lo Stato centrale.
Però adesso che è venuta a mancare la controparte a cui rivolgere le lagnanze e la richiesta di rispetto dei giusti diritti della Sardegna per la rivisitazione del patto di stabilità, con chi ce la possiamo prendere? Non ce la possiamo prendere con nessuno in questo momento; non c'è un Governo, o non ci sarà da dopodomani un Governo, non c'è una maggioranza, non c'è un riferimento politico che possa impegnarsi per proseguire il nuovo accordo con lo Stato, e allora in questa situazione che cosa si fa? Si decide di chiedere l'esercizio provvisorio.
Ma mi chiedo, se quella finanziaria era pronta, perché non iniziarne l'iter? Che senso ha presentare la richiesta di esercizio provvisorio di un mese, due mesi, tre mesi (poi discuteremo anche di questo) e lasciare nel cassetto quella finanziaria che noi attendiamo, quella finanziaria che c'è stata annunciata, che sappiamo girare per uffici, sappiamo girare nel confronto con le parti sociali, ma sconosciuta al Consiglio regionale? Perché non iniziare? Perché ci sono le vacanze di Natale? Non mi sembra il periodo giusto per parlare di vacanze. Perché ci sono le elezioni? Non mi sembra una motivazione lecita e soprattutto moralmente accettabile in un momento in cui il Governo centrale ha chiesto sacrifici a tutti gli italiani.
Noi pertanto chiediamo alla Giunta perché continua a gravare di richieste di sacrificio chi, come ben illustrato dal collega Uras poc'anzi, ha necessità delle attenzioni e del sostegno della Regione sarda, del bilancio della Regione sarda. Se la finanziaria è pronta presentatela, perché inizia a sorgere il dubbio che neanche quella finanziaria esista, sia materialmente visionabile.
E intanto si addiviene alla richiesta di tre mesi di esercizio provvisorio. Purtroppo il Presidente della Regione nei momenti importanti è assente (e questo è un momento importante perché non è una richiesta di esercizio provvisorio come le altre, come ho spiegato prima) nei momenti importanti il nostro Presidente o è in viaggio per impegni cosiddetti istituzionali, oppure si dà malato. Però in momenti meno importanti siamo arrivati addirittura a rinviare la seduta del Consiglio regionale, come è successo avantieri, perché il Presidente, per voce dell'Assessore degli enti locali, aveva manifestato la volontà di partecipare al dibattito sull'indipendenza. Quando poi è arrivato qui, ha scritto 5, 6, 60 mila messaggi col telefonino mentre noi discutevamo, è intervenuto con un discorso di tre minuti e non ha detto nulla.
Non credo quindi che l'intervento pronunciato ieri dal Presidente passerà alla storia dell'autonomia. E oggi ringrazio la Giunta per essere presente quasi al completo in Aula in occasione della discussione di un argomento così importante, pur avendo lasciato a casa, ahimè temporaneamente, il Presidente.
Allora, lo dico soprattutto ai colleghi più responsabili nella maggioranza, quelli seduti in Giunta e fuori dalla Giunta: voi sapete bene che tre mesi di esercizio provvisorio vogliono dire autorizzare la Giunta ad altri tre mesi di sperperi. Voi sapete bene che avremo tre mesi di esercizio provvisorio in cui le spese autorizzate da questo Consiglio in dodicesimi per la pubblicità istituzionale saranno disponibili per la Giunta, e quindi avremo tre mesi di spot elettorali, avremo tre mesi in cui confermeremo, per la parte di dodicesimi di competenza, il finanziamento Galsi, per il quale mi onoro di aver votato contro in quest'Aula motivando il mio voto.
Anche se non sono un veggente credo di aver avuto ragione, così come qualche altro collega, come la collega Zuncheddu, ha avuto ragione, perché il progetto del gasdotto Galsi è un progetto che non vedremo e non vedrete realizzato, e, tra l'altro, è un progetto che confermo essere inutile, perché non funzionale a quegli obiettivi a cui voi dicevate dovesse essere orientato, cioè alla riduzione dei costi nelle famiglie e nelle imprese della Sardegna.
Abbiamo impegnato 150 milioni in tre anni, e in quei dodicesimi ci sono ancora quei 50 milioni di competenze che rimangono lì. Avremo ancora tre mesi di Novas, avremo ancora tre mesi di cartelli sei per tre che avviseranno tutti i maschietti della Sardegna dell'importanza di andare a controllarsi la prostata, avremo questo tipo di spese in questi tre mesi. Oppure tre mesi ancora di finanziamento all'RCS per gli spot personali dei singoli Assessori, come l'ultimo del collega Cherchi sui vini novelli. Perché queste sono le priorità della Sardegna, sono le risposte alle problematiche poste dal collega Uras, che dà voce a quelle parti deboli della società che attendono il giusto sostegno da questo Consiglio.
Avremo tre mesi di spot elettorali dicevo, di interviste a pagamento, e noi le stiamo autorizzando. Ecco perché anche in Commissione ho sostenuto che un mese di esercizio provvisorio sia più che sufficiente. Si corre un rischio per un mese, un mese che può essere utile per definire la finanziaria regionale, anche con i tagli necessari. Ne ho già citato alcuni; ho parlato, per chi sa far di conto, di circa 200 milioni; 200 milioni di quegli 800 che dovremo trovare per far quadrare i conti del bilancio regionale del 2013; 200 milioni che sarebbe utile destinare agli ammortizzatori sociali, che sarebbe utile destinare al sostegno al reddito, ai quali si potranno aggiungere (e questo la gente lo deve sapere) anche quei risparmi e quelle economie che si sono realizzate nella gestione del bilancio del Consiglio regionale, che possono essere destinati a parte di questi interventi, per volontà del Consiglio regionale.
Non credo che troveremo economie nella gestione della Giunta regionale, troveremo residui, sì, ma che non sono economie generate da una corretta e attenta gestione. Allora, siamo in una fase decisamente di bancarotta. E la bancarotta può essere di due tipi. Si possono portare i libri in tribunale e dire " questa è la situazione, non riusciamo ad andare avanti" e si procede alla nomina di un curatore. Oppure si può verificare una bancarotta fraudolenta. Non voglio però pensare che coscientemente chi amministra stia costruendo, con fraudolenza, la bancarotta, cioè si stia rendendo conto che davanti c'è un muro, che occorre sterzare (e qui forse non tutti ancora sono coscienti del fatto che è necessario sterzare) e nonostante ciò insista ad andare avanti per sbattere contro quel muro. Purtroppo a bordo non c'è solo l'autista che ci "rimetterà le penne", ma c'è un popolo, c'è quel popolo sardo, tanto richiamato ieri, che aspetta di essere guidato per evitare di sbattere su quel muro, e c'è gente tra questi banchi e tra quei banchi, ne sono convinto, che è cosciente che questa è la realtà, che questa è la verità.
E allora perché pensate che comunque noi, qualcuno, uno, si salverà? E' la stupidità dell'autista, che pensa che magari all'ultimo momento riuscirà ad aprire lo sportello e a buttarsi giù. Non ce la farà né l'autista né i compagni a fianco al posto di guida, ma chi rischierà di più saranno i passeggeri, quelli che stanno dietro. Allora se noi vogliamo realmente porre una pezza a questa situazione e offrire un briciolo di speranza, votiamo sì l'esercizio provvisorio, ma votiamolo per un solo mese. Io trasformerò il mio voto negativo sull'esercizio provvisorio espresso in Commissione in positivo se si approverà l'esercizio provvisorio per un solo mese, e se si farà seguire il tutto da un ordine del giorno che chiaramente indichi le poste del bilancio 2012 da cancellare nel bilancio 2013, poste che non devono essere disponibili neanche per la spesa in dodicesimi.
Mi riferisco alla pubblicità, a quelle convenzioni inutili che avete stipulato per circa 2 milioni di euro, a quella parte di stanziamento per progetti inutili e irrealizzabili come quello del Galsi che non vedranno una realizzazione o una fine. Tutte quelle somme devono essere accantonate nei modi tecnicamente possibili ma non devono rientrare nella disponibilità della Giunta, non devono poter essere spese durante l'esercizio provvisorio. Questa può essere una risposta a chi aspetta e dovrà aspettare degli interventi seri: alle scuole che stanno chiudendo per mancanza di fondi, alle scuole dove crollano i tetti, alle università che non sanno come andare avanti.
Mi sovviene ora un ricordo particolare, una riflessione fatta mentre seguivo una trasmissione televisiva che metteva in luce i grandi costi della più grande azienda italiana, cioè dell'Eni, dove c'è un amministratore delegato che percepisce un'indennità di 5 milioni l'anno circa, più i benefit: 5 milioni l'anno! Ho pensato che da solo quel signore costa più di una università! Vi rendete conto in che paese viviamo? Proporzionalmente possiamo valutare situazioni simili, proporzionali a quella di quel signore, anche nella nostra amministrazione regionale, dove abbiamo costi assurdi, stipendi ed indennità assurde per la realtà che viviamo!
Abbiamo amministratori che sono ancora tali perché non avete avuto ancora il coraggio di cancellare i consigli di amministrazione - è scomodo farlo in campagna elettorale, e questo vale per la destra e per la sinistra, nessuno escluso - perché pensate ancora che sia possibile comprare il consenso e non vi volete rassegnare al fatto che invece il consenso va conquistato con le idee e le proposte, con le soluzioni da proporre, non con i nomi da cercare in campagna elettorale o con i piccoli emendamenti, "piccoli" perché sono tali intellettualmente e culturalmente .
Io credo che la maggioranza di questo Consiglio voglia uscire da questo vincolo, da questa gabbia, da questa galera del consenso. Riusciamo a limitare la spesa inutile anche di questi dodicesimi? Ditemelo voi Giunta, ditemelo voi, colleghi del Consiglio. Siete disponibili a sottoscrivere non un emendamento ma almeno un ordine del giorno che impegni la Giunta a non spendere inutilmente, che individui le priorità per il sistema sociale ed economico, per il sostegno al reddito, per la Cassa integrazione, per la povertà, per la scuola, per la formazione, per l'istruzione? Se sarete disponibili a fare almeno questo io trasformerò il mio voto contrario, espresso in Commissione, in un voto convintamente a favore dell'autorizzazione di un mese di esercizio provvisorio.
Certo, questa è - e lo dico prima che lo dica qualcun altro - una chiara manifestazione di sfiducia nei confronti della Giunta, perché non mi fido della spesa della Giunta, non mi fido delle priorità che la Giunta vuole o vorrebbe perseguire perché non sono le priorità del giusto, dell'equo, perché non manifesta le sensibilità politiche necessarie in un periodo come questo.
Siccome credo di avervi annoiato abbastanza concludo qui il mio intervento, sperando di avere in qualche modo sollecitato una riflessione, anche perché in politica, per chi la fa oltre che con la testa anche con il cuore, è importante anche la speranza.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Presidente, noi votiamo l'esercizio provvisorio, siamo tra le parti politiche che hanno sollecitato la riflessione svoltasi oggi in Commissione sulla sostenibilità delle responsabilità della Regione Sardegna rispetto al welfare nella gestione dell'esercizio provvisorio. Perché rimanga agli atti: noi siamo consapevoli che attualmente, nella trattativa tra lo Stato e le regioni, si sta giocando una partita che riguarda migliaia di lavoratori che potrebbero anche trovarsi, alla luce di come verrà conclusa questa trattativa, fuori dalle integrazioni di reddito previste dalla cassa integrazione e dalla mobilità.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BRUNO
(Segue MANINCHEDDA.) Guardiamo all'approvazione della legge di stabilità dello Stato con questa preoccupazione perché il miliardo e 700 milioni stanziato dallo Stato può non essere sufficiente per il fabbisogno della Sardegna. Registriamo anche - lo dico per l'amico e collega Franco Meloni che rispetta le nostre istanze di autonomia ed indipendenza mettendo in campo l'incapacità della Sardegna sull'autonomia finanziaria - che lo Stato italiano, negli ultimi quattro anni, per la copertura dei costi del welfare che dovrebbero essere a suo carico, si è appoggiato tantissimo sulla Regione Sardegna e che oggi, con un accordo-truffa, ci propone di ripartire le risorse statali sulla base della media dei consumi di quelle risorse degli ultimi quattro anni. Quindi noi che abbiamo concorso con risorse nostre ci troviamo svantaggiati.
Noi siamo seriamente preoccupati per l'andamento di questa trattativa e credo che il Consiglio dovrà seguirla con attenzione. Abbiamo chiesto lumi sulla praticabilità di quello che è stato il welfare sardo, che è altra cosa, sulla praticabilità rispetto alla spesa in dodicesimi, e c'è stato detto che, con un emendamento della Giunta, dovremmo riuscire a garantire le integrazioni di reddito anche con l'esercizio provvisorio, e di questo siamo per il momento soddisfatti.
Spendo due parole per dire che il Partito Sardo d'Azione, nella discussione sulla finanziaria, sarà molto esigente, perché è evidentissimo che gli onorevoli Capelli e Uras hanno ragione quando parlano della necessità di una spending review dello stato della spesa della Sardegna. Lo faremo in sede di finanziaria.
Concludo comunicando all'Aula, Presidente, che il Partito sardo d'Azione voterà contro (perché dissente nella forma, nella sostanza e nell'obiettivo) l'articolo 2 del disegno di legge numero 397, circa gli interventi urgenti per l'attuazione del programma di sviluppo rurale. Noi non condividiamo spirito, forma, lettera e obiettivo dell'articolo 2 quindi voteremo contro.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, colleghi, mi sarei aspettato, anche conseguentemente al dibattito che abbiamo cercato di imporre in Commissione bilancio, una relazione da parte della Giunta all'Aula, una relazione che spiegasse all'Aula le ragioni che costringono la Giunta, che costringono la maggioranza a presentare l'esercizio provvisorio di tre mesi. Noi abbiamo sostenuto convintamente, e ne siamo ancora convinti, che l'esercizio provvisorio debba essere di un mese e che la Giunta debba presentare la manovra finanziaria e il bilancio allo scadere di quell'esercizio provvisorio.
Io vorrei anche capire, mi rivolgo all'onorevole La Spisa, al Vicepresidente della Regione (sarebbe stato opportuno dirlo in apertura di seduta, nella replica non c'è la possibilità di avviare un confronto con l'Aula ) quali sono le ragioni vere per le quali siete costretti a presentare un esercizio provvisorio così lungo. E', così come ci avete detto in Commissione (lo dico anche all'assessore Liori, per una parte importante che riguarda il suo Assessorato) perché il confronto che avete in corso con il Governo, relativamente alla disponibilità di risorse che dovrebbero essere nelle casse della Regione, è ancora in alto mare e quindi ciò vi costringe a prendere tempo per rendere esigibili quegli accordi? Ecco, se è questo il motivo ho l'impressione che la stagione politica che abbiamo di fronte non sarà certamente una stagione che consentirà al Governo, al Parlamento, di operare con velocità, e ho paura, pertanto che i tre mesi non basteranno.
Allora, se è così probabilmente ha ragione il P.D. quando vi sollecita in Commissione, e lo facciamo anche oggi, a presentare immediatamente la manovra finanziaria, una manovra finanziaria che tenga conto delle risorse disponibili per la Regione e, sulla base di quelle risorse, operi delle scelte indicando finalmente delle priorità.
Noi, assessore Liori, lo sa bene, abbiamo una sensibilità particolare soprattutto ai temi che riguardano il welfare, non soltanto quello locale ma anche quello, mi si passi il termine, di carattere più generale, e sappiamo bene che una delle ragioni che vi costringono a questa attesa, mi pare quasi messianica, sia il fatto che non avendo le risorse, che in qualche maniera doveva trasferirvi lo Stato, siete in forte difficoltà e quindi siete costretti a procedere ad anticipazioni con risorse vostre.
Allora io vorrei, in buona sostanza, e finisco, invitarla e invitarvi, signori Assessori, davvero a tener conto della proposta che ha avanzato il Partito Democratico di limitare l'esercizio provvisorio ad un mese e presentarci una manovra finanziaria per il 2013 rispondente alle reali capacità di spesa della Regione. Perché solo in questa maniera io credo che voi possiate assumervi la responsabilità di fare delle scelte.
Noi eravamo convinti allora e ne siamo ancora più convinti oggi - lo abbiamo fatto in quella azione definita con quel termine brutto e poco elegante di "ripulitura" di bilancio per l'esercizio 2012 - che attraverso la ripulitura del bilancio si possano recuperare risorse, si possano eliminare sprechi importanti che possono essere destinati alle priorità alle quali oggi voi non riuscite a dare risposta.
Ecco, noi continuiamo a restare convinti che sia necessario e sarebbe preferibile presentare un esercizio provvisorio di un mese e presentare quanto prima la manovra finanziaria di bilancio; tra l'altro mi pare di aver letto nei giorni scorsi che la Giunta è nelle condizioni di farlo. Francamente non capisco perché vogliate insistere in questo esercizio provvisorio di tre mesi se non per evitare di assumervi delle responsabilità di operare scelte prioritarie che vi costringerebbero ad effettuare delle ottimizzazioni e razionalizzazioni in settori che evidentemente non volete assolutamente toccare e che non hanno però, per quanto ci riguarda, la priorità; per esempio in quella platea di lavoratori che ricadono negli ammortizzatori sociali.
C'è una delegazione, sotto il palazzo del Consiglio regionale, che aspettava la Giunta di fronte a villa Devoto, evidentemente avevano ricevuto un'informazione sbagliata, pensavano che in quella sede si sarebbe riunita la Giunta e si attendevano una risposta. Assessore Liori, io non voglio personalizzare, non è questo il mio obiettivo però, mi permetta, è una vergogna che non siate ancora riusciti a risolvere questo problema.
Noi non possiamo essere responsabili con voi, per questo prendiamo nettamente le distanze da questa vostra inconcludenza, rispetto a questo fatto che anche in questo momento è testimoniato da questi lavoratori. Abbiamo tutti i lavoratori di CESIL e CSL che urlano per incontrare l'Assessore per trovare una soluzione. Io la inviterei anche, nelle pieghe dei lavori di questa seduta del Consiglio, ad incontrare quei lavoratori, a fornire loro una risposta possibilmente definitiva.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sarò breve, perché la motivazione che è all'origine della richiesta dell'esercizio provvisorio e della scelta di non presentare la finanziaria il 30 di settembre l'abbiamo comunicata a suo tempo e adesso ci limitiamo a ribadirla.
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO
(Segue LA SPISA.) Però vorrei che sia ancora ribadito e ridipinto un quadro sempre più netto. In questo autunno il Governo si era impegnato a fornire una risposta sulla questione del patto di stabilità della Sardegna. Il Governo, per bocca del Sottosegretario all'economia, si era impegnato a inserire la ridiscussione del meccanismo del patto di stabilità per la Sardegna (a seguito anche della proposta di assestamento di bilancio in cui si riconosceva sia in conto competenza sia in conto cassa una quantità di risorse superiori a quelle degli anni precedenti) in coincidenza con la ridiscussione del Patto di stabilità interno nella sede dell'Unione europea.
Conosciamo anche i contenuti di questa trattativa, che tenderebbe, e speriamo che prima o poi arrivi questo risultato, a considerare, proprio nell'ottica della crescita, una maggiore possibilità di spesa, soprattutto per quanto riguarda le spese di investimento. In questo quadro - e anche in quello dell'attuazione del novellato articolo 81 della Costituzione, che inserisce, sempre su indicazione dell'Unione europea secondo gli impegni assunti a Bruxelles, l'obbligo del pareggio di bilancio - si pensava di affrontare specificamente la questione Sardegna ponendola come primo punto, ponendo la Regione Sardegna come la prima regione da riequilibrare riguardo al Patto, a seguito anche delle sentenze della Corte costituzionale sollecitate da nostri ricorsi, che avevano esplicitamente dichiarato la non accettabilità di una non coerenza tra i contenuti del nuovo Statuto e i limiti del Patto di stabilità.
Tutto ciò non è accaduto per due motivi: il primo è che, in sede europea, la questione non è stata affrontata perché non si è affrontato neanche il problema del bilancio europeo, il cui esame, come sapete, è stato rinviato al mese di febbraio. Il secondo è la crisi del Governo, che sta concludendo il suo operato proprio in coincidenza della discussione della legge di stabilità di cui noi siamo ansiosi di conoscere il testo definitivo così come quello di alcuni collegati che sono stati annunciati e che potrebbero portare novità in questo senso.
Oggi la Giunta e la maggioranza hanno preso atto che quelle condizioni che avevano portato a rinviare la presentazione della manovra finanziaria non sussistono più nelle stesse dimensioni, perciò siamo pronti a presentarla, e questo lo si farà, ma evidentemente servirà un congruo periodo di esercizio provvisorio per dare al Consiglio regionale la possibilità di esaminare questo testo. Questa è la motivazione.
Aggiungo in dieci secondi quello che poi sarà il motivo fondamentale della manovra finanziaria, e cioè la conservazione purtroppo di una forte divergenza fra quanto noi possiamo legittimamente stanziare nel bilancio di competenza e quanto noi possiamo non solo spendere, ma anche impegnare. Questo è un gravissimo problema che peserà molto; ne parleremo, bisognerà veramente trovare adeguate soluzioni per affrontare questo problema.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.
LIORI, Assessore tecnico del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Presidente e onorevoli consiglieri, sono stato chiamato in causa per due motivi, di cui il più importante è quello relativo alla decisione della Giunta di chiedere di soprassedere alle decisioni riguardanti l'integrazione delle previsioni di spesa per coprire il fabbisogno degli ammortizzatori sociali. Recentemente il Governo è partito da una cifra di 650 milioni a disposizione delle regioni, di cui 30 milioni sarebbero dovuti essere a carico della Sardegna, e nel giro di pochi giorni questi 30 milioni sono lievitati fino a triplicare.
Ora siccome ritengo, per esperienza effettuata sul campo, che il Governo farebbe di tutto per scaricare un peso maggiore sulle nostre spalle, sapendo che noi avevamo messo da parte delle somme per questa finalità, credo che sia inutile oggi discutere di questo argomento perché le necessità le valuteremo quando la legge dello Stato ci avrà detto quanto intende darci. Del resto, anche recentemente io, con una delibera di Giunta, ho accantonato delle somme per far fronte all'ultimo accordo secondo il quale il Governo ci avrebbe assegnato 40 milioni più 18 milioni non spesi (pertanto sarebbe stato necessario reperirne altri 17). Me ne guardo bene, però, dall'inserirli in una legge, perché sono praticamente sicuro che il Governo ci direbbe: "Pagate voi". Del resto, in un recente passato il Governo non ci ha assegnato la quota annuale che ha distribuito a tutte le altre regioni, e oggi, come ha detto l'onorevole Maninchedda, fa il calcolo della media degli ultimi tre anni non tenendo in alcuna considerazione il fatto che noi, in un anno, abbiamo proceduto a totale nostro carico alla copertura degli ammortizzatori sociali in deroga.
Quindi, su questo punto, io vorrei invitare la Giunta a darci il tempo. Una volta conosciuta la somma provvederemo, così come abbiamo fatto anche l'anno scorso con l'aiuto anche del Consiglio, che ci è venuto incontro, e in poco tempo abbiamo moltiplicato quasi di due volte e mezzo la spesa prevista, prevedendo la copertura finanziaria.
Per quanto riguarda invece la richiesta all'onorevole Diana, voglio solo dire che la Giunta, già dal mese di luglio, ha presentato un organico provvedimento di legge come da accordo col Governo, che è stato approvato anche in Commissione. Ora la palla è nelle mani del Consiglio. A mio parere basta approvare, con le opportune modifiche che il Consiglio sovranamente vorrà apportare, questo disegno di legge per risolvere definitivamente il problema dei lavoratori CESIL e CSL.
Recentemente è stato adottato l'ennesimo provvedimento tampone, così come tanti altri che sono stati impugnati (ben cinque volte) dal Governo o dalla Corte costituzionale su questo argomento. Credo che dopo quasi dieci anni il Consiglio regionale abbia il dovere di dare una sistemazione definitiva ai lavoratori dei centri servizi per l'impiego, altrimenti rischiamo davvero di essere l'unica regione in Italia a privarsi di questo importante strumento. Naturalmente, oggi la parola passerà al Consiglio, che spero voglia prendere in considerazione la proposta di inserire all'ordine del giorno il provvedimento accennato.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.
Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'esame del Titolo.
(Si riporta di seguito il testo del Titolo:
Titolo
Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione per l'anno 2013 e disposizioni urgenti.)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sul Titolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 1 e del relativo emendamento.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 e del relativo emendamento:
Capo I
Esercizio provvisorio
Art. 1
Esercizio provvisorio
1. Ai sensi e per gli effetti dell'articolo 29 della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11 (Norme in materia di programmazione, di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna. Abrogazione della legge regionale 7 luglio 1975, n. 27, della legge regionale 5 maggio 1983, n. 11 e della legge regionale 9 giugno 1999, n. 23), è autorizzato l'esercizio provvisorio del bilancio della Regione per l'anno 2013 per un periodo di tre mesi dal 1° gennaio al 31 marzo 2013.
2. Negli impegni di spesa la Giunta regionale non può superare tre dodicesimi dello stanziamento previsto per ciascuna unità previsionale di base dello stato di previsione della spesa.
3. Il limite di cui al comma 2 non si applica ove si tratti di spese obbligatorie e tassativamente regolate dalla legge e non suscettibili di impegno o di pagamento frazionati in dodicesimi; tale deroga è da intendersi riferita a tutti i casi in cui le norme vigenti dispongono in ordine all'entità e alla scadenza delle erogazioni. Il limite di cui al comma 2 non si applica inoltre agli interventi di sostegno al reddito e ai bonus di utilizzo di cui all'accordo Regione, istituzioni locali e parti sociali sottoscritto il 1° marzo 2010.
4. Il limite di cui al comma 2 non si applica ai fondi per la riassegnazione dei residui perenti di cui all'articolo 26 della legge regionale n. 11 del 2006, nonché agli altri fondi di riserva di cui all'articolo 24 della stessa legge regionale.
5. Nei pagamenti di spesa la Giunta regionale è autorizzata al pagamento dell'intero ammontare dei residui nonché degli impegni di spesa assunti in conto competenza ai termini dei commi 2, 3 e 4.
6. Gli stanziamenti di spesa correlati ad entrate a destinazione vincolata possono essere utilizzati sino all'importo dell'accertamento dell'entrata medesima.
7. Gli stanziamenti iscritti in bilancio (allegato tecnico) riferiti a trasferimenti o erogazione di contributi in qualsiasi forma previsti a favore di soggetti pubblici e privati sono concessi entro i limiti consentiti dal patto di stabilità.
8. A decorrere dal 1° gennaio 2013 e fino al completo pagamento dei trasferimenti o dei contributi concessi alla medesima data e non ancora erogati a beneficiari pubblici o privati, fermo restando quanto disposto nel comma 7, è sospesa la concessione di ulteriori trasferimenti o contributi, fatta eccezione per i trasferimenti quali contributo al funzionamento di enti o agenzie regionali e di quelli coperti con entrate a destinazione vincolata, ferma restando per questi ultimi la disposizione di cui al comma 6.
9. Le autorizzazioni di spesa per le quali le disposizioni vigenti rimandano alla legge di bilancio la loro valutazione sono determinate nella misura indicata nel correlato capitolo di spesa riportato nell'allegato tecnico al bilancio per l'anno 2012, di cui all'articolo 9, comma 5, della legge regionale n. 11 del 2006, ferma restando per esse la facoltà di cui al comma 6 del medesimo articolo.
Emendamento aggiuntivo Uras - Zuncheddu - Cugusi - Cocco Daniele Secondo - Capelli
Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:
Art. 1 bis
1. Al fine di assicurare il pagamento degli ammortizzatori sociali in deroga agli aventi diritto, la Regione è autorizzata alla spesa di 22,5 milioni di euro a valere sulle disponibilità per l'anno 2013 necessaria a garantire nei primi tre mesi dell'esercizio 2013 i trasferimenti a favore dell'INPS, anche a titolo di anticipazione delle somme allo scopo destinate dallo Stato alla Sardegna. (1).)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
Ricordo ai colleghi che intendono intervenire che si devono iscrivere entro la fine dell'intervento dell'onorevole Uras.
URAS (Gruppo Misto). Presidente, l'emendamento - invito la Giunta a leggerlo - autorizza la Regione ad anticipare le somme destinate dallo Stato alla Sardegna per il pagamento di quanto dovuto all'INPS per gli ammortizzatori sociali in deroga. Come sa perfettamente l'Assessore, l'INPS opera in questa materia sulla base anche di una convenzione, che peraltro è citata nella deliberazione proposta dallo stesso Assessore, cioè quella del 26 maggio 2009. L'Assessore dice: "Non ci sono problemi". Se non ci fossero problemi, nulla quaestio, la Regione non anticiperebbe; se ci fossero problemi, la Regione, con questo emendamento, sarebbe in grado di tamponarli.
I fondi che devono essere trasferiti dallo Stato, gli 87 milioni, peraltro, sono insufficienti. In Italia, infatti, ci sono 516 mila soggetti che usufruiscono degli ammortizzatori sociali, e il miliardo e 500, il miliardo e 800, il miliardo e 300 (non sappiamo ancora quanto sarà) del portafoglio unico, significa 2 mila 500, 3 mila euro pro capite. Questo vuol dire che la cifra non è in grado di soddisfare la platea degli aventi diritto o, per meglio dire, degli aventi bisogno di tutta Italia.
Allora, manteniamoci questo pizzico di margine di manovra: se servirà, all'atto della finanziaria, lo perfezioneremo; se non servirà, noi saremo i primi ad essere contenti, vorrà dire che i lavoratori saranno stati, come dire, sostenuti senza bisogno di accedere a questo tipo di sostegno.
Ultima punto e concludo, Presidente. Noi abbiamo recentemente approvato - oggi è stata pubblicata sul BURAS - la legge numero 25, mi pare…
PRESIDENTE. La legge numero 26.
URAS (Gruppo Misto). Ormai i numeri mi stanno confondendo. La legge numero 26, che riguarda il problema (anche, non solo) dei dipendenti CESIL e CSL. Però perché questa legge diventi operativa è necessario che la Giunta ne disciplini le modalità di intervento. Io chiederei, pertanto all'Assessore del lavoro la disponibilità di verificare, insieme al Consiglio (con la Commissione competente in materia di lavoro o anche con la stessa Commissione bilancio, in due sedute, anche disgiunte, o in un'unica seduta congiunta) la disciplina che poi la Giunta dovrà deliberare, in maniera tale da rassicurare questi lavoratori che lo sforzo profuso sul piano normativo corrisponda effettivamente alla prosecuzione della loro attività lavorativa.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cugusi. Ne ha facoltà.
CUGUSI (Gruppo Misto). Su questo tema a me piacerebbe sapere dall'Assessore com'è possibile che cassaintegrati in deroga di giugno, per esempio (nonostante gli si dica, negli uffici regionali, che è tutto a posto, che non c'è problema) si ritrovino ancora a non ricevere sei mesi di stipendio! Mi piacerebbe capire qual è il problema.
E' mai possibile che, anche laddove i fondi ci sono, l'interlocuzione Regione-Inps debba durare sei mesi? Aspettare sei mesi per ottenere 3, 4, 5 mila euro vuol dire avere metà di quel danaro! Mi piacerebbe comprendere anche l'aspetto burocratico dell'interfaccia Inps-Regione, perché anche laddove i fondi ci sono, la tempistica è eterna, impossibile, fuori dal mondo, incivile!
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Dunque, l'abbiamo anche detto in Commissione e deve essere chiaro che alla Giunta, come a tutto il Consiglio regionale, preme che nessun lavoratore che si trovi in questa sfavorevole condizione, sia privo di ciò di cui ha diritto. Vi è in corso una trattativa con lo Stato che tende, evidentemente, ad ottenere quanto lo Stato ha dichiarato di avere, cioè le risorse per tutti, e quindi anche per la Sardegna. Nei prossimi giorni si dovrebbe concludere questo confronto.
In Commissione abbiamo detto: dare oggi anche una minima disponibilità, mettere a disposizione risorse della Sardegna non è inutile. La Giunta ha anche aggiunto che è disponibilissima, se la trattativa sfortunatamente non andasse in porto, a ritornare nei primissimi giorni di gennaio ad affrontare la questione per non lasciare nessuno senza ciò di cui ha diritto.
Questo emendamento che prevede anticipazioni, tra l'altro complicherebbe le procedure, ci dicono gli Uffici, perché costringerebbe a stipulare una nuova convenzione con l'Inps. Allora, a cosa serve tutto questo quando c'è un impegno politico, credo, non solo della Giunta, ma di tutte le forze politiche presenti in questo Consiglio, ad affrontare comunque il problema nei primissimi giorni di gennaio se non andasse in porto il confronto? Davvero non riteniamo utile questo emendamento e invitiamo al ritiro, a seguito di un impegno da parte di tutti ad affrontare il problema.
PRESIDENTE. Non le chiedo quindi il parere perché l'ha già espresso in fase di replica.
Metto in votazione l'articolo 1
STERI (U.D.C.-FLI). Dell'articolo 1 è stato votato dalla Commissione solo il primo comma, Presidente!
PRESIDENTE. Sospendo la seduta sino alle ore 19 e 35.
(La seduta, sospesa alle ore 19 e 28, viene ripresa alle ore 19 e 33.)
PRESIDENTE. Riguardo all'articolo 1, preciso che l'articolo votato dalla Commissione non è quello che risulta dal testo che è stato consegnato in aula. Dell'articolo1 la Commissione si è limitata a votare il comma 1 e il comma 2, mentre del comma 3 ha votato soltanto la parte che recita: "Il limite di cui al comma 2 non si applica inoltre agli interventi di sostegno al reddito e ai bonus di utilizzo di cui all'accordo Regione, istituzioni locali e parti sociali sottoscritto il 1° marzo 2010".
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Aveva approvato solo il comma 1!
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, io ho chiesto chiarimenti all'onorevole Sabatini che mi ha comunicato che era stato stralciato il resto. E' tutto a posto.
Metto in votazione l'articolo 1 secondo la formulazione che vi ho testé annunciato.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1 nel testo annunciato.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Biancareddu, Cossa e Pitea hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Dedoni - Dessi' - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Cugusi - Uras - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Bruno - Campus - Capelli - Cocco Daniele - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 54
votanti 36
astenuti 18
maggioranza 19
favorevoli 33
contrari 3
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'emendamento numero 1. Onorevole Uras, c'è un invito al ritiro.
URAS (Gruppo Misto). No, lo mantengo e chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 1.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Biancareddu e Cossa hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Campus - Capelli - Cocco Daniele - Cugusi - Diana Mario - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Dedoni - Dessì - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Mula - Murgioni - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 51
votanti 38
astenuti 13
maggioranza 20
favorevoli 7
contrari 31
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 1 bis.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 bis:
Art. 1 bis
Disposizioni urgenti
1. Il comma 2 dell'articolo 15 della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11 (Norme in materia di programmazione, di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna. Abrogazione della legge regionale 7 luglio 1975, n. 27, della legge regionale 5 maggio 1983, n. 11 e della legge regionale 9 giugno 1999, n. 23) è così modificato:
"2. Lo stanziamento per il funzionamento del Consiglio regionale, iscritto in apposita UPB, è trasferito dall'Assessorato regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, al medesimo Consiglio, in due rate semestrali: la prima il 1° gennaio, la seconda il 1° luglio di ciascun esercizio finanziario.".
2. La disposizione di cui all'articolo 6, comma 6, della legge regionale 4 agosto 2011, n. 16 (Norme in materia di organizzazione e personale) si interpreta nel senso che il "5 per cento per i costi generali relativi alle attrezzature" è da intendersi a favore dei soggetti gestori dei progetti sia per l'annualità 2012 che per quella 2013.)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
Ricordo ai colleghi che intendono intervenire che si devono iscrivere entro la fine dell'intervento dell'onorevole Uras.
URAS (Gruppo Misto). Che cosa ci sia di urgente che non sia più urgente di quello che testé si è votato (anche con l'astensione, ahimè, del Partito Democratico) io non lo so. Qua si interviene parzialmente per fare una differenza. Ci sono lavoratori soggetti ad ammortizzatore sociale che devono essere sostenuti e ci sono lavoratori soggetti ad ammortizzatore sociale che devono essere, come dire, colpiti. La differenza qual è? Che i primi sono pochi mentre i secondi sono più numerosi.
Io voterò a favore dell'articolo a sostegno dei secondi. Perché? Perché non ho un conto aperto con la vita. Io ho un conto aperto contro l'ingiustizia! Io non devo fare tatticismi, come qualcuno si attrezza a fare con chissà quale previsione. Io ho solo un dovere di attenzione nei confronti di chi sta peggio di me, che sono un fortunato. Tra voi ci sono tanti cattolici, ma ponetevi ogni tanto qualche problema di coscienza vero, che non guasta! Ponetevelo qualche volta un problema di coscienza quando vi recate alle cerimonie ufficiali e incontrate gli alti gradi del clero che vi richiamano all'attenzione verso chi ha bisogno. La politica deve essere attenta al bisogno. L'avete dimostrato anche oggi quanto siete attenti! Tanto c'è il 2 gennaio, c'è l'8 settembre, c'è sempre una data successiva entro la quale si può intervenire a rimediare un danno commesso oggi per dispetto, non per una ragione vera, per presa di posizione pregiudiziale, per ottusità mentale, per tatticismo politico-partitico.
Assessore La Spisa, ma lei veramente crede che i Ministri che sono in carica oggi e quelli che che saranno in carica domani, che non saranno della sua parte politica, facciano e faranno ragionamenti sui tatticismi? Ma voi che idea avete del governo Monti? Martone è un sottosegretario che appartiene alla vostra parte politica, e voi veramente credete che quello stia lì a pensare che siccome avete previsto nella vostra dotazione finanziaria 22 milioni per una eventuale anticipazione non abbiate bisogno dei soldi dello Stato? Ma chi ci mandate a stipulare gli accordi col Governo? Sempre i soliti? Quelli che hanno pasticciato tutto? Se ci mandate quelli non c'è bisogno di questo tipo di tattica e sicuramente il risultato sarà negativo.
Prevale in alcune formazioni politiche l'idea della solitudine e l'idea che ogni altro che abbia l'ardire di stare sulla scena con proprie motivazioni e con propri obiettivi legittimamente sia un fastidio e quindi mettono in moto pratiche di divisione. Noi quelle pratiche non le consideriamo, non fanno parte del nostro vocabolario, ve le lasciamo tutte e soprattutto vi lasciamo le pratiche di divisione che si fondano sul cinismo, per cui chi le usa dimentica che l'oggetto principale dell'intervento non è un beneficio per chi lo sostiene ma è un beneficio per chi lo riceve, e lo ricevono i lavoratori.
La cultura del cinismo applicata alla politica, che qua ho visto principe in alcune circostanze, è una cultura che non ci appartiene. Per questa ragione io voterò il sostegno ai pochi, onorevole Maninchedda, ai pochi anche perché lei non ha sostenuto i molti, e a differenza sua io non mi vergogno di votare una proposta proveniente da altri.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 2.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:
Art. 2
Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore il 1° gennaio 2013.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI (Riformatori Sardi). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Biancareddu, Cugusi, Milia, Uras e Zuncheddu hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cugusi - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zuncheddu.
Risponde no il consigliere: Cocco Daniele.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Campus - Capelli - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 54
votanti 39
astenuti 15
maggioranza 20
favorevoli 38
contrari 1
(Il Consiglio approva).
Passiamo alla votazione finale della legge.
Comunico che è stato presentato un ordine del giorno.
(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 1:
Ordine del giorno Uras - Capelli - Zuncheddu - Cugusi - Cocco Daniele Secondo sulla cancellazione delle poste finanziarie in materia di pubblicità istituzionale, approvvigionamento energetico ee sostegno al reddito e al sistema produttivo. (1)
Il Consiglio regionale
A conclusione della discussione della proposta di legge n.449/A (parte I)
VISTE le dotazioni finanziarie dell'UPB S01.03.002 ed i Cap. Sc01.0446, sc01.0448, sc01.0449, sc01.0450, sc01.0425; dell'UPB S06.02.002 - Cap. S06.0199; UPB S06.04.015 - Cap sc06.1159; UPB S01.03.006 - Cap. Sc01.0565, in material di pubblicità istituzionale;
CONSIDERATA la grave situazione di crisi e la difficoltà di assicurare la copertura finanziaria agli interventi di welfare soprattutto rivolti a soggetti svantaggiati;
CONSIDERATA, altresì, la ormai evidente impossibilità di procedere alla realizzazione di infrastrutture relative all'approvvigionamento energetico (gas dall'Algeria);
CONSIDERATA la ridotta manovrabilità finanziaria riferita ai vincoli di spesa imposti da patto di stabilità
Impegna il Presidente della Regione, l'Assessore al Bilancio e l'intera Giunta regionale
Ad azzerare nelle UPB e nei cap. citati in premessa le relative dotazioni finanziarie assegnandole ad interventi di sostegno alla occupazione, di sostegno al reddito ed al sistema produttivo imprenditoriale regionale.)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo una breve sospensione della seduta.
PRESIDENTE. Poiché non vi sono opposizioni, sospendo la seduta sino alle ore 19 e 54.
(La seduta, sospesa alle ore 19 e 49, viene ripresa alle ore 19 e 54.)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sull'ordine del giorno ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il parere della Giunta è contrario.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 1.
Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (Sardegna è già domani). Sarò brevissimo, perché l'ordine del giorno non necessità di nessun commento mentre il parere della Giunta, con mio grande rammarico, conferma tutti i dubbi che ho espresso in sede di discussione generale del disegno di legge sull'esercizio provvisorio.
L'ordine del giorno traduce quello che avevo chiesto, che avevamo chiesto insieme ai colleghi in sede di discussione generale, cioè che si dia priorità alla spesa del welfare, all'occupazione, agli investimenti, e si blocchino le spese superflue, inutili e che non sarà possibile neanche impegnare relativamente ai dodicesimi di spesa del bilancio 2012, e quindi le spese varie della pubblicità istituzionale, di Sardegna Promozione, del Galsi stesso per 56 milioni di euro.
Era una prova di sensibilità richiesta alla Giunta, era una prova di buona fede richiesta alla Giunta, purtroppo anche questa ennesima prova è stata disattesa. Sicuramente per ordini di scuderia, nonostante molti colleghi la pensino come me, questo ordine del giorno non passerà, mascherando magari con diverse dichiarazioni in politichese spicciolo, o magari anche aulico, la volontà di continuare come avete sempre fatto . E' l'ennesima riprova, ahimè, della malafede della Giunta stessa.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Presidente, intervengo per dichiarare ovviamente il mio voto favorevole - del resto sono un sottoscrittore di questo ordine del giorno suggerito dall'onorevole Capelli - perché bisogna incominciare ad uscire fuori dagli imbrogli. Voi tutti sapete del Galsi. Da quanti anni noi continuiamo a prevedere dotazioni finanziarie per opere infrastrutturali che non si realizzeranno mai? Gonfiamo il bilancio della Regione di promesse vane, promesse che altri avrebbero chiamato più propriamente prese in giro. Ma questa è la nostra disgrazia, quella di accettare, di digerire sempre tutto.
Ci dicono che il gasdotto si farà, che verranno gli algerini, che porteranno il gas, e che ciò costituirà l'occasione di un grande rilancio per l'economia della Sardegna, poi si scopre che è una bufala. Però nel frattempo, l'anno scorso, abbiamo congelato 50 milioni, e siccome stiamo procedendo con un esercizio provvisorio prolungato congeliamo altri 50 milioni quest'anno, tanto non costa nulla. Noi iscriviamo 9 miliardi nel bilancio, ma poi ne possiamo impegnare e spendere 5 e mezzo, 6, gli altri 3 miliardi (che sono soldi dei sardi, che spettano ai sardi, e che si trattiene quel Governo che noi puntiamo a prendere in giro con i tatticismi di poco fa) sono promesse vane, false promesse.
Io lo vado dicendo da molti anni: la Regione ogni anno, sistematicamente, commette un falso in bilancio; speriamo che prima o poi venga reintrodotto come reato, così potremo essere puniti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, intervengo per annunciare il nostro voto favorevole a questo ordine del giorno e anche per rispondere in parte all'onorevole Uras che ha legittimamente, dal suo punto di vista, osservato criticamente il nostro voto di astensione all'emendamento di cui ha parlato.
Noi votiamo a favore perché attraverso questo ordine del giorno si dà quel taglio alle spese che noi abbiamo cercato di imporre in Commissione e di chiedere alla Giunta. Questo ordine del giorno propone una operazione sacrosanta: tagliare spese inutili (e, se mi permettete, usate con una discrezionalità quasi di carattere personale) e utilizzare le risorse così risparmiate per gli ammortizzatori sociali. In questo senso e per queste ragioni votiamo a favore e auspichiamo la presentazione immediata della finanziaria con questi connotati. Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Campus - Capelli - Cocco Daniele - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Dedoni - Dessì - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenute: la Presidente Lombardo - Floris Rosanna.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 50
votanti 48
astenuti 2
maggioranza 25
favorevoli 17
contrari 31
(Il Consiglio non approva).
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 449/A - parte I.
(Segue la votazione)
Prende atto che i consiglieri Contu Mariano e Diana Mario hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Barracciu - Capelli - Cocco Daniele - Cugusi - Uras - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Campus - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Sanna Gian Valerio.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 51
votanti 39
astenuti 12
maggioranza 20
favorevoli 33
contrari 6
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della deliberazione di autorizzazione dell'esercizio provvisorio del bilancio interno del Consiglio regionale per l'anno 2013.
Dichiaro aperta la discussione generale. Poiché nessuno è iscritto a parlare la dichiaro chiusa. Passiamo all'esame dell'articolo unico
(Segue lettura del testo dell'articolo unico)
Poiché la deliberazione è composta di un unico articolo, e non essendoci iscritti a parlare, metto in votazione direttamente il testo della deliberazione
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della deliberazione di autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio interno del Consiglio regionale per l'anno 2013.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cucca - Cuccu - Cugusi - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zuncheddu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 52
votanti 52
maggioranza 27
favorevoli 52
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 397/A. Comunico che l'articolo 2 è privo della copertura finanziaria.
Dichiaro aperta la discussione generale.
E' iscritto a parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.
Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.
MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, colleghi, io non vorrei diventare noioso, non vorrei ripetermi, ma sono costretto a farlo. La Conferenza dei Presidenti di Gruppo l'altro giorno ha respinto la richiesta di inserire come primo punto all'ordine del giorno del Consiglio la legge sulle province. Il collega Diana ha detto che non è andata proprio così, può darsi che io abbia capito male, comunque nella prossima Conferenza dei Presenti di Gruppo il nostro Capogruppo provvederà a richiedere nuovamente che la legge sulle province venga inserita al primo posto all'ordine del giorno.
Noi riteniamo prioritaria la discussione della legge sulle province, i sardi ci hanno chiesto in numero massiccio, se non tutti, di abolirle, quindi noi reiteriamo la richiesta qui, così come la reitereremo in Commissione e in Conferenza di Capigruppo.
Per il momento prendiamo atto che è in discussione un altro testo di legge, pertanto preannunciamo che lasceremo l'aula. Anche in questo caso la pregherei, Presidente, di considerarci assenti per ragioni politiche. Non è una questione relativa al contenuto della legge, sia ben chiaro, su quello potremmo discutere, è una questione di procedura e di principio.
PRESIDENTE. Onorevole Meloni, visto che lei ha richiamato la questione sono costretta a ripetere ciò che è stato detto anche nella scorsa seduta e cioè che, a termini di Regolamento, la legge non si poteva iscrivere all'ordine del giorno dell'Aula perché i termini per la presentazione della relazione di minoranza scadono il 23 dicembre.
La Conferenza dei Presidenti di Gruppo aveva già deciso di inserire la legge sul riordino delle province immediatamente dopo la legge elettorale, quindi per la prossima convocazione del Consiglio sarà al secondo punto all'ordine del giorno, subito dopo la legge elettorale, così come deciso all'unanimità in Conferenza dei Capigruppo.
(Il Gruppo dei Riformatori abbandona l'Aula.)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Io Presidente avanzo una proposta per primo e mi riservo di definire il mio comportamento successivamente in ragione della risposta. A mio avviso noi dovremmo ora sospendere la seduta, senza discutere oltre argomenti dell'ordine del giorno perché, per capire se questa Regione ha ancora possibilità di funzionare, dovremmo attendere (come ha detto anche poc'anzi l'Assessore del bilancio) la legge di stabilità dello Stato, il bilancio europeo.
Ogni singolo atto che noi compiamo, infatti, è poggiato su sabbie mobili e rischia di sprofondare. Siccome sono convinto, Presidente, che sarà molto complicato accogliere questa proposta di sospensione immediata dell'attività dell'Aula, annuncio l'abbandono dell'aula nel caso in cui non venisse accolta la proposta.
PRESIDENTE. L'onorevole Uras ha avanzato la proposta di sospendere qui i lavori del Consiglio. Sulla proposta ha facoltà di parlare un oratore a favore e un oratore contro dopodiché l'Aula voterà.
Ha domandato di parlare a favore il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Presidente, anche se per ragioni diverse siamo per il rinvio dell'esame di questo disegno di legge. La Presidente del Consiglio ha infatti evidenziato un problema di copertura finanziaria di un articolo fondamentale, pertanto abbiamo bisogno anche noi di un supplemento di tempo per esaminare la questione.
(E' approvata)
Il Consiglio verrà convocata a domicilio.
La seduta è tolta alle ore 20 e 11.