Seduta n.349 del 18/09/2012 

CCCXLIX Seduta

Martedì 18 settembre 2012

(POMERIDIANA)

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 16 e 03.

COCCO DANIELE SECONDO, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 2 agosto 2012 (341), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Radhouan Ben Amara, Roberto Capelli, Michele Cossa, Paolo Terzo Sanna e Carlo Sechi hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 18 settembre 2012.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Considerata l'assenza della Giunta, sospendo la seduta sino ore alle 16 e 10.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 04, viene ripresa alle ore 16 e 12.)

Continuazione della discussione congiunta delle mozioni Diana Giampaolo - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini - Cocco Daniele Secondo - Porcu - Sanna Gian Valerio - Agus - Bruno - Capelli - Cocco Pietro - Corda - Cuccu - Cugusi - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu sul fallimento della gestione dell'intero management della società Carbosulcis Spa, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento. (204) e Steri - Pittalis - Artizzu - Zuncheddu - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Obinu - Pitea - Sanna Matteo - Barracciu - Diana Giampaolo - Agus - Petrini - Corda - Ben Amara - Lunesu - Randazzo - Piras - Diana Mario - Uras - Cugusi - Sechi - Cocco Daniele Secondo - Campus - Espa - Porcu - Moriconi - Cuccu - Cucca - Sabatini sulla necessità che la Giunta regionale provveda ad adottare gli atti necessari per rimuovere le ipotesi di cumulo di incarichi, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento (199)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione congiunta delle mozioni numero 204 e 199.

E' iscritto a parlare il consigliere Stochino. Ne ha facoltà.

STOCHINO (P.d.L.). Presidente, colleghe e colleghi, ero indeciso se intervenire oppure, come mi ha consigliato un autorevole esponente di questa maggioranza...

SALIS (I.d.V.). Anche dell'opposizione!

STOCHINO (P.d.L.). …e anche dell'opposizione, rinunciare all'intervento. Però, devo dire che le parole che sono state pronunciate dall'onorevole Giampaolo Diana (perché Mario Diana non lo vedo) mi hanno stimolato a offrire un piccolo contributo alla discussione di un tema che ritengo importante, che non conoscevo bene ma che ho avuto modo di approfondire anche grazie alle delucidazioni fornitemi dall'assessore Zedda.

Allora, onorevole Diana, sulla considerazione che la mozione non sia provocatoria per la maggioranza mi permetta di nutrire qualche dubbio, perché tutto credo che possa essere considerata questa mozione, fuorché non provocatoria. Io credo che lei, onorevole Diana (che è stato un grande sindacalista, nonostante non fosse della mia parte politica) avrebbe potuto, come ha fatto altre volte, all'interno di quest'Aula, offrire un contributo ancora migliore alla discussione sulla questione del carbone del Sulcis. La vicenda del carbone Sulcis ebbe inizio, più o meno bene, nel lontano 1976, e registrò una battuta d'arresto nel 1988, quando qualcuno affermò che l'utilizzo del carbone del Sulcis era controproducente. Ebbene, io credo che da quel lontano 1988 poco sia stato fatto o forse, addirittura, niente.

E allora, per quanto riguarda le responsabilità, io credo che forse ce le dovremo assumere oggi, ma credo anche che questo Consiglio regionale bene farebbe a sostenere le iniziative di un Assessore (che sta operando bene anche con nuove soluzioni che sono state richiamate stamattina dall'onorevole Cuccureddu e con altre che non sono state citate ma che magari l'Assessore ci dirà) piuttosto che fare una critica sterile e infruttuosa.

Sui dati mi associo a quelli che l'onorevole Oppi le ricordava (che non sono quelli che ha citato lei) quando ha detto che nel 2012 si potrebbero raggiungere le 350 mila tonnellate, un traguardo storico, qualcosa che non era mai stato raggiunto prima. Io credo che questo possa e debba essere considerato un buon inizio, che questo possa far capire l'impegno che questa Giunta regionale sta manifestando con i fatti e non con le parole, su una questione che reputo difficilissima. E' una questione che riguarda la Sardegna tutta, è una questione che ci riguarda tutti e alla soluzione della quale tutti dovremmo cercare di offrire un contributo.

Sulla questione dei bandi (apro e chiudo una parentesi per poi passare ad un'ipotesi di soluzione che questo Consiglio regionale nella sua interezza deve cercare insieme all'assessore Zedda, insieme al management e al direttore o presidente della Carbosulcis che, ci tengo a ricordare, è in carica da poco più di un paio di mesi) io vorrei capire se l'opposizione è intenzionata a condurre un'opposizione fine a se stessa, criticando tutto (e ci possono essere delle giornate dove ci si può dedicare a criticare tutto: l'ha fatto il centrodestra nella scorsa legislatura, credo che lo possa fare anche il centrosinistra in questa legislatura) oppure se vuole offrire il proprio contributo per individuare delle soluzioni.

Io credo che questo non sia periodo di polemiche sterili; sono d'accordo con l'onorevole Sanna Gian Valerio quando afferma che la gente non sta guardando più alle distinzioni tra centrodestra o centrosinistra, ma sta guardando alla politica nella sua interezza, e la politica nella sua interezza viene incolpata di pochi fatti e tante parole.

Allora io penso che ciò debba far riflettere tutto questo Consiglio e tutto l'arco costituzionale di questo Consiglio, e indurre tutti (a prescindere dall'appartenenza ai diversi schieramenti politici) al massimo impegno nella ricerca delle soluzioni per questo annoso problema. Però voglio ricordare, onorevole Giampaolo Sanna, che il bando emanato dalla Giunta Soru, quello del 2004, è andato deserto, ma è anche stato ritenuto, in merito alle ipotesi di sconti sui costi dell'energia elettrica alle aziende energivore della Sardegna, contrastante con i divieti posti dalla Unione Europea, quindi impraticabile.

Partendo anche dagli errori che abbiamo e che avete commesso, secondo me dobbiamo proiettarci in avanti e cercare di trovare delle soluzioni. La base di partenza, come affermava l'onorevole Cuccureddu stamattina, è l'analisi delle caratteristiche del carbone. Il carbone del Sulcis è un carbone sporco, che contiene il 17 per cento di ceneri e il 7 per cento di zolfo, e quindi non è appetibile per quanto riguarda le lavorazioni. E allora io credo che bene stia facendo l'Assessore, il management e la Giunta tutta a ipotizzare anche forme nuove di pulizia del carbone del Sulcis.

Ma la riflessione che mi viene da fare è che, proprio sotto questo profilo, il nemico comune, com'è stato più volte ricordato all'interno di questo Consiglio regionale, è l'Enel perché, per poter adottare una soluzione che vada nella direzione testè accennata, è necessario avere un partner affidabile. Invece, purtroppo, l'Enel sta, ogni giorno di più, dimostrando la sua incapacità di aiutare la Sardegna nella soluzione del problema Carbosulcis, guardando soprattutto a territori, come l'Indonesia, che offrono maggiori opportunità di ridurre il costo del combustibile. E la Carbosulcis non si può impegnare per far sì che il carbone venga pulito se non con la partnership dell'Enel.

Allora io credo, onorevole Assessore (ma lei lo sa meglio di me) che sia necessario utilizzare tutte le leve affinché l'Enel possa e debba essere della partita (perché dalla Sardegna ha solo preso) e possa contribuire in modo determinante e importante a risolvere la questione del Sulcis. Se non riusciremo a fare questo forse bisognerà accantonare il carbone e passare ad altre ipotesi di sviluppo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, questa mozione ci offre la possibilità di intervenire, forse per la prima volta, con una richiesta di giudizio di merito del Consiglio regionale sull'operato delle società partecipate o, come per la Carbosulcis, delle società interamente gestite dalla Regione.

Io approfitto di questa discussione e mi rivolgo al Presidente della terza Commissione, Pietrino Fois, per chiedergli di poter aprire una sessione della Commissione bilancio sull'esame dei bilanci 2012 delle società partecipate della Regione. Chiedo questo perché l'esame di questa mozione mi ha richiesto di analizzare il bilancio 2011 della Carbosulcis, e siccome la mozione entra nel merito, esprime un giudizio e chiede che venga esaminato e valutato l'operato degli amministratori di questa società, è chiaro che noi non possiamo, per esprimere questo giudizio, non valutare il bilancio e l'andamento della Società . Allora, badate bene, questo ci serve anche, colleghi, per capire come indirizzare veramente, nel concreto, i nostri atti, nel tentativo di salvare un'attività produttiva importante quale può essere quella dell'estrazione e lavorazione del carbone.

E' stato detto, e lo sottolineo, che la miniera di Nuraxi Figus è l'unica miniera di carbone ancora esistente in Italia, per cui la produzione di questa importante risorsa energetica, è concentrata in Sardegna ed è concentrata a Nuraxi Figus, e questo è un elemento importante di valutazione. Allora, badate, noi dai bilanci della Carbosulcis, caro collega Stochino, abbiamo rilevato che nel triennio 2009-2010-2011 detta società ha perso 85 milioni di euro. Quello che ha fatto prima può essere importante (se lei me lo chiede farò uno studio ulteriore) ma siccome la valutazione è relativa alla situazione attuale, mi sono preoccupato di esaminare il bilancio dell'ultimo triennio, e la pregherei di fare altrettanto.

Dal bilancio della Carbosulcis si evince che non si può continuare ad andare avanti con questo sistema, per cui tutti gli interventi legati ad approfondimenti tecnologici per poter operare sul carbone con tecnologie innovative, sono assolutamente da sostenere e salvaguardare.

Bilancio 2011 Carbosulcis: spese 61 milioni di euro; entrate 4 milioni e 500 mila euro. La Carbosulcis costa 61 milioni di euro. I proventi del carbone che viene estratto e venduto, estratto e venduto all'Enel, che è l'unico acquirente della Carbosulcis (che poi non utilizza questo carbone in larga parte) assommano a 4 milioni e 500 mila euro. La voce più consistente delle entrate della Carbosulcis, a parte i contributi regionali e statali, è legata allo stoccaggio dei residui di lavorazione della centrale dell'Enel, che assommano a 8 milioni 500 mila euro. Ma l'attività di produzione del carbone - che, lo ribadisco, è una risorsa strategica per la Sardegna, perché è un prodotto nostro, e quindi, nonostante sia di buona qualità dev'essere salvaguardato - la vendita di questo carbone comporta un'entrata per la Carbosulcis di 4 milioni e mezzo di euro.

Allora, badate bene, cari colleghi, io sono convinto che l'attività estrattiva del carbone sia un'attività importante, da salvaguardare e possibilmente da potenziare.

E' indubbio però che, per tentare strade nuove (qual è quella legata al progetto dell'abbattimento della CO2 che potrebbe porre la Sardegna in una posizione importante a livello europeo nella ricerca di innovazioni tecnologiche in questo settore) la Carbosulcis ha necessità, caro Assessore, di un management e di un gruppo dirigente che sia all'altezza della sfida, che non può essere certamente scelto sulla base delle percentuali congressuali ottenute in questo o in quel partito, ma deve essere scelto sulla base di competenze tecniche, professionali, amministrative che siano al più alto livello. Altrimenti l'alternativa è quella di continuare a riversare decine di milioni di euro all'anno in un settore che è assolutamente improduttivo, elargendo mera assistenza ai 463 dipendenti che ancora vengono inseriti nel bilancio di previsione della Carbosulcis come forza lavoro, senza creare capacità produttiva di risorse e, soprattutto, senza dare una risposta alla necessità di nuove attività e di creazione di nuova forza lavoro per il futuro. Questo è il problema.

I tanti detrattori degli investimenti sul carbone hanno molte munizioni da sparare; i critici della spendita di risorse ingenti su questo settore hanno armi importanti da far valere nel dibattito, ma chi pensa come noi che la risorsa carbone, al di là delle difficoltà e delle negatività nelle gestioni finora portate avanti in questo settore in Sardegna, abbia ancora un futuro, non può che salutare con favore le sperimentazioni, i progetti, la spendita di intelligenze, risorse e capacità manageriali per permettere alla Sardegna di primeggiare in Europa nel settore dell'estrazione moderna del carbone. Badate, se non facciamo questo, se non riusciamo a individuare figure professionali all'altezza del compito, è meglio che evitiamo di continuare a combattere una battaglia che diventa assolutamente perdente…

PRESIDENTE. Onorevole Salis, il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, io penso che noi dobbiamo andare subito all'oggetto della questione. L'oggetto della questione riguarda un giudizio negativo sulle modalità con le quali la Giunta sceglie gli amministratori della cosa pubblica e i risultati che questi amministratori determinano e hanno determinato nella loro gestione. Non c'entra niente il carbone, il progetto, sono argomenti, questi, che abbiamo trattato e trattiamo ormai da settimane, da mesi (io dico da anni) con anche una certa passione, perché quel patrimonio di cultura produttiva ci appartiene E vorremmo che fosse reso sempre più ecosostenibile, che ci fossero ragioni anche economiche più solide per mantenerlo in vita.

Pensiamo che comunque ci sia l'esigenza di salvaguardare le materie prime strategiche che ancora possediamo, che possono essere sfruttate anche in caso di emergenza; pensiamo che le miniere non si possano chiudere come si chiude uno sgabuzzino, che occorra tenerle aperte, in coltivazione, sempre pronte a fornire alla nostra economia, alla nostra società, in caso di bisogno, tutto ciò che sono in condizione di poter offrire. Vogliamo che diventino un terreno utile di sperimentazione, di ricerca (soprattutto la miniera di Nuraxi Figus, soprattutto la Carbosulcis) per esempio sul fronte della tutela e della sicurezza del lavoro in situazioni che si ripetono quotidianamente e sono ripetibili nel tempo anche in altre parti del mondo.

Noi possiamo rappresentare un punto di riferimento utile nella sperimentazione delle tecniche, delle tecnologie estrattive e dell'uso dei minerali che il sottosuolo ci fornisce.

Detto questo però, proprio perché difendiamo questo patrimonio e questa cultura produttiva, non comprendiamo perché il Presidente della Regione la debba affidare a persone scelte col criterio dell'appartenenza politica, della relazione personale politica, della conoscenza diretta, della colleganza professionale. Questo non lo sappiamo. Se noi andassimo a vedere coloro che svolgono attività di amministrazione nelle società controllate e partecipate dalla Regione scopriremmo che compare lo stesso nome in più circostanze tra loro diverse.

C'è un signore che contemporaneamente amministra la SBS (cioè la Società bonifiche sarde, che si occupa di allevamento di bestiame e di agricoltura) l'Insar (che si occupa invece di iniziative per lo sviluppo e l'occupazione) e magari fa anche il liquidatore (adesso non mi ricordo se di Sigma Invest o di qualche altra società del genere) e magari proviene da amministrazioni di multiservice costituite in alcune amministrazioni locali, e che puntualmente viene coinvolto in funzioni di direzione, di amministrazione.

C'è poi un altro signore che da una parte fa il direttore generale di una ASL e dall'altra fa il liquidatore di un'altra delle società ormai dismesse della Regione. Oppure scopriamo dalla stampa che la miniera più delicata che abbiamo, quella su cui si pensa di poter investire 1 miliardo e mezzo di euro di provenienza comunitaria e statale, viene affidata ad un giovanissimo il quale dichiara pubblicamente che, come merito principale, ha avuto quello di aver fatto ottenere il 30 per cento di consenso all'interno di un congresso di partito al Presidente della Regione.

E' così che ci screditiamo e siamo una vergogna! Noi dovremmo avere degli albi da cui attingere le migliori professionalità della Sardegna, ognuna per il suo compito, ognuna per la sua esperienza, ognuna per la sua capacità e competenza, e dovremmo scegliere tra i migliori, a prescindere dalla loro tessera, anzi raccomandandogli di non avere tessere di partito, perché così servirebbero meglio gli interessi della nostra Sardegna, della nostra comunità.

E bisogna dirlo che, attraverso questo sistema, poi si finanziano i partiti e si finanziano anche le degenerazioni dei partiti. E quando si finanziano le degenerazioni dei partiti poi si finanzia anche in termini negativi quella sfiducia, quel senso di abbandono che avvertono le nostre popolazioni.

Il Presidente della Regione non si può occupare di nomine a questo livello, non se ne può occupare, ci dovrebbe essere una commissione di esperti che individui criteri, griglie, che bandisca concorsi per assumere i migliori amministratori per le nostre strutture, quelle più delicate, per le nostre agenzie, i nostri enti. Invece no: è un mercato politico, è un mercato della partitocrazia. E non va bene oggi, non è più tollerato.

Poi ci sono quelli illuminati (grazie al cielo c'è ancora qualcuno che se deve individuare un nominativo lo sceglie tra i competenti) che dicono : va bene, vediamo se, nell'ambito delle mie conoscenze, trovo anche chi è capace. Ma altri fanno prevalere addirittura la mera colleganza politico-partitica alla competenza che ci vuole nel dirigere un ente pubblico, una società pubblica.

Io adesso lo dico alla Giunta: ho letto oggi che l'Autorità d'ambito per il servizio idrico ha nominato componenti di un comitato tecnico costituito al suo interno tre funzionari della Regione, tra cui il direttore generale della Presidenza (che ne avrebbe di cose da fare: io sto ancora aspettando le norme di attuazione sulle entrate) il capo di gabinetto dell'Assessore degli enti locali, nonché (lo dico perché è qua) anche il mio amico carissimo Antonio Conti, direttore generale dell'Assessorato dei beni culturali.

Ora, compito dell'autorità d'ambito dell'acqua è quello di controllare Abbanoa; allora mi domando: che cosa c'entrano queste nomine? Ma sapete fare solo nomine? Ma lavorate sui problemi che bisogna risolvere, lavorate sui progetti! E se uno fa il direttore generale della Presidenza della Giunta faccia quello, non si dedichi ad altro! PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI (U.D.C.-FLI). Cercherò di rimanere nei tempi, visto che oggi l'ordine del giorno reca la discussione congiunta di mozioni che sono di argomento diverso (ma forse non troppo diverso).

Sia personalmente, sia come segretario generale del partito che rappresento, vado ripetendo in tutti gli interventi pubblici, in tutte le sedi, così come al nostro congresso regionale, che è ingiusto che una persona ricopra una molteplicità di incarichi. Ancora più grave è quando gli incarichi cominciano ad essere davvero troppi, come in alcuni casi. E' gravissimo quando questi incarichi siano in evidente conflitto di interessi tra loro.

Giusto perché i colleghi non pensino che sto parlando di pure forme, sto alludendo anche al caso della Carbosulcis (che è l'argomento dell'altra mozione oggi all'attenzione dell'Aula) in cui i soggetti, formalmente diversi, sono sostanzialmente identici, tal che è curioso che Sotacarbo abbia ricevuto dalla Carbosulcis insieme all'incarico di adeguare il progetto non approvato dall'Unione europea anche 200. 000 euro (ho copia del bonifico) per il riesame e l'aggiornamento del progetto (70.000 euro sono stati erogati nel mese di febbraio del 2011 e il saldo di 130.000 nel luglio del 2011) più altri 40.000 per supportare la SFIRS nella predisposizione del bando di gara (20.000 euro già erogati e altri 20.000 in fase di erogazione).

Ma questo è solo uno dei tanti esempi che si possono fare. Lo diciamo ancora una volta: siamo totalmente contrari alla moltiplicazione degli incarichi e vorremmo che ora si passasse dalle parole ai fatti. Abbiamo anche proposto, sia in fase di verifica sia in Consiglio in svariate discussioni, che si dia attuazione alla volontà espressa con i referendum relativi alla riduzione dei CDA. L'abbiamo fatto in modo sollecito per la Carbolsulcis e IGEA, dobbiamo farlo per gli altri enti. Chiediamo, inoltre, la riduzione delle auto blu e di limitare il loro uso al solo fine strettamente istituzionale.

Ma mi pare che, relativamente al risultato referendario, non sia bastato l'ordine del giorno approvato da questo Consiglio regionale lo scorso 12 giugno. Nonostante i proclami di tutte le forze politiche, i consigli di amministrazione permangono senza che un solo amministratore si sia dimesso da così tanti impegni. Quanto alla gestione e alla questione della Carbosulcis, al di là dei toni perentori della mozione dei colleghi Diana e più, è indubbio che né gli attuali responsabili né i loro predecessori non sono stati capaci, in questi anni, di rispondere adeguatamente alla gravità del problema.

Faccio un esempio solo relativo alla quantità di carbone estratto, cioè mercantile, negli anni dal 2000 al 2009. Ebbene, complessivamente non supera le 700.000 tonnellate. Ricordo solo che la capacità estrattiva era di 1 milione e mezzo di tonnellate per anno, a seguito dell'impianto delle macchine da taglio ad acqua, cioè esattamente nel 2002, con un investimento che era costato 20 miliardi di vecchie lire. E che i dati che state fornendo questa sera siano errati è dimostrato dal fatto che persino negli anni che vanno dal 1946 al 1957 si producevano 1 milione di tonnellate di carbone.

Per chi volesse avere dei dati più puntuali vi dico che nel 2007-2008-2009 sono stati prodotti 158.000, 100.000, 220.000 tonnellate e nei primi cinque anni, dal 2002 al 2006 (in 5 anni) esattamente 220.000 tonnellate. E' pur vero - e l'ho detto stamattina - che 84.000 (ma c'è stata una fermata del nuovo pannello) nel 2010, 63.000 nel 2011 e 214.000 tonnellate ad agosto 2012 si avvicinano al risultato riferito dal collega di oltre 300.000 tonnellate.

Ora vi risparmio dal farvi la storia dell'industria metallurgica in Sardegna però voglio ricordare che se è vero che la decisione di puntare sull'industria del piombo zinco e alluminio era dovuta anche alla presenza nell'Isola di manodopera già qualificata è anche vero che quella decisione comportava la necessità di assicurare la disponibilità di abbondante energia a basso prezzo.

Per questo, a seguito dell'aumento continuo del costo dei combustibili si è dovuto ricorrere, dagli inizi degli anni 90, all'utilizzazione di tariffe agevolate, indispensabili per la sopravvivenza dell'intero comparto in attesa della realizzazione degli interventi strutturali basati sulle tecnologie innovative in grado di permettere la utilizzazione su larga scala di una imponente risorsa energetica rappresentata dal carbone Sulcis.

Questi interventi tampone sono stati autorizzati per tutte le altre nazioni tranne che per l'Italia, in quanto l'Unione europea ha detto che costituirebbero "aiuti di Stato". Da qui le difficoltà attuali di tutta l'industria di Portovesme, impossibilitata a auto produrre economicamente energia elettrica e termica con impianti convenzionali a prezzi compatibili con le necessità delle industrie energivore; industrie energivore che in tutto il mondo si localizzano laddove questa risorsa è disponibile in abbondanza ai prezzi più bassi.

Questo, colleghi, è il quadro delle questioni. Per mantenere in vita la miniera di carbone di Nuraxi Figus abbiamo speso circa 50 milioni di euro all'anno negli ultimi vent'anni. Occorre invece un progetto industriale innovativo e capace di far fronte ai mutati scenari industriali mondiali. Per questo noi chiediamo che ad occuparsene sia una compagine di assoluto prestigio internazionale e competenza indiscussa, in quanto non è materia che tolleri improvvisazione.

Il governo Berlusconi insediò, con DPR del 28 gennaio 1994, un comitato di coordinamento composto persino dall'attuale Ministro dell'ambiente Clini, il cui presidente fu il senatore Antonello Cabras. Sono circa vent'anni dunque che noi attendiamo un progetto realizzabile, ed è venuto il tempo di individuare una soluzione industriale sostenibile. Il tempo per le parole ormai è terminato. Ma per superare lo scoglio dell'Unione Europea noi dobbiamo adottare tecnologie veramente innovative, che giustifichino agevolazioni e contributi a fondo perduto. Se a Portovesme questi cointerventi si accompagneranno ad iniziative già presenti in parte nel campo delle energie alternative (eolico, fotovoltaico, biomassa) aggiunte a misure ambientali come la cattura del CO2, ecco che si creeranno le condizioni minime per dare un futuro concreto al permanere nell'area di industria energivore.

Il richiedere energia a tariffe scontate senza tecnologie innovative o verdi non ha alcuna speranza di successo, né in Italia, né in Europa. Cosa è possibile fare per risollevare l'industria a Portovesme? Noi pensiamo che un progetto ci sia, e ci deve essere, con una soluzione da proporre ai lavoratori, all'intera comunità regionale. Ma perché questo progetto possa incontrare credibilità internazionale, essere accolto dall'Unione Europea, reggere le sfide del mercato per i prossimi 40-50 anni, è indispensabile che vi siano vere competenze ad occuparsene, non anche ottime ed eccellenti persone però prive di quelle conoscenze approfondite necessarie per affrontare e risolvere un problema così difficile e complesso.

Il progetto attuale per l'adozione di una centrale con stoccaggio di CO2 nel sottosuolo costerebbe 1 miliardo e 600 milioni. E' un progetto di cui si parla poco, che non conosciamo, che costa molto e che presenta molte incognite, posto che riguarda un'attività sperimentale non ancora testata sufficientemente; inoltre potrebbe comportare delle criticità ambientali, in quanto non si sa che effetti possa avere lo stoccaggio di grandi quantità di CO2. Addirittura, per essere estremamente chiari, i sondaggi relativi allo stoccaggio della CO2 nelle profondità dei giacimenti minerali sono stati sospesi con un risultato negativo; questo si sa ed è inutile nasconderci dietro un dito.

All'attuale ridefinizione del progetto deve, secondo noi, essere affiancato un team di esperti di fama mondiale, visto che la partita che si gioca nel Sulcis riguarda il futuro della Sardegna e dell'intero fabbisogno energetico nazionale. Allo stato attuale, si è nella fase di ridefinizione del progetto per diminuire gli oneri economici.

In conclusione, è necessario valutare a seguito di profondo esame tutti i progetti della gassificazione: dallo stoccaggio di CO2 ad altre soluzioni rese possibili dalle innovazioni scientifiche e tecnologiche. Io potrei, a questo punto, leggere anche qualche valutazione a suo tempo fatta da autorevoli esponenti, tra cui il vicepresidente dell'ENEA. In uno studio datato settembre 2011, intitolato "Stato dell'arte delle tecnologie" si impiegano ben 226 pagine per arrivare a decretare che il sistema migliore, tecnicamente e ambientalmente, oltreché più economico, per il Sulcis è il sistema basato sul processo di gassificazione integrata. Bella conferma dopo ventidue anni dallo studio della Regione, e un numero non conosciuto di ingenti di milioni di euro spesi! Per cui io credo che…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. E' iscritto a parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (F.I.). Preliminarmente dichiaro che siamo d'accordo - tanto per sgombrare il campo dagli equivoci - sulla mozione che prevede la rimozione di tutte le ipotesi di cumulo di incarichi, perché riteniamo che dalla tornata referendaria sia emersa una indicazione ben precisa riguardo alla eliminazione dei consigli di amministrazione, o comunque ad una loro riduzione in relazione alle effettive esigenze, rispetto alla cui attuazione siamo anche in ritardo. Su quella mozione noi pensiamo che non si possa non convergere, anche per il numero delle firme, e soprattutto per la rappresentanza dei diversi schieramenti politici che la sostengono, e quindi riteniamo che possa essere approvata, e si possa e debba darle immediata attuazione.

Approfitto anche della presenza dell'assessore Zedda in aula, per dirgli che si deve porre il problema delle numerose liquidazioni che ancora sono in essere e che rischiano di essere ormai datate nel tempo. Mi riferisco soprattutto ai consorzi industriali in liquidazione, la cui gestione liquidatoria, chissà per quale ragione, non viene mai portata a termine. Non vogliamo essere sospettosi ma non vorremmo che le liquidazioni fossero in funzione dei soggetti che dovrebbero procedere a questo adempimento piuttosto che della necessità di portare a conclusione un'attività e una gestione che non ha più ragion d'essere. Altrimenti si vanificherebbe la stessa volontà del Consiglio regionale che si è espressa per la soppressione di alcuni consorzi industriali. Ma il discorso può essere esteso anche ad una serie di altre situazioni societarie e di enti.

Noi raccogliamo anche la sfida sportiva che ci propone l'onorevole Salis, perché possa la commissione bilancio essere davvero investita dell'esame di tutti i bilanci delle società partecipate, anche per poter disporre di un quadro chiaro delle ricadute delle risorse finora spese, e tutti sappiamo (non in questi ultimi tre anni, ma da lustri) quante risorse sono state impiegate in alcune di queste realtà.

Detto questo, con riferimento all'altra mozione, il collega Giampaolo Diana ci propone, con il solito suo stile pacato, una riflessione, ma anche un ammonimento: "Badate che la mozione non ha carattere punitivo". E' un mettere le mani avanti ma, debbo dire, mi stava quasi convincendo, se non fosse che poi alcuni colleghi che mi hanno preceduto, anche questa mattina, hanno bene messo in evidenza qual è stato l'iter, e quali sono stati i soggetti in qualche modo coinvolti nella elaborazione del gruppo di lavoro del progetto Sulcis, e qual è stato fino a pochi giorni fa lo "stato dell'arte".

E arriviamo al momento in cui, dopo le forti proteste dei minatori di qualche mese fa per le notizie di un disimpegno e di una non condivisione del Governo tecnico nei confronti del progetto, si è giunti, come tutti ricorderete, alla riunione del 31 agosto 2012, quando il ministro Passera espresse condivisione per l'impostazione tecnica del progetto e l'obiettivo di costituire nel Sulcis il polo tecnologico nazionale ed europeo del carbone pulito, sia pure con il rilievo che sarebbe stato necessario ridurre le dimensioni della centrale per alleggerire il costo della bolletta elettrica a carico dei cittadini.

Quindi sappiamo che il gruppo di lavoro ministeriale sta procedendo e sta lavorando, per quanto è dato sapere, proficuamente. Se questa è la cronaca dei fatti direi che quanto meno - poi si può anche dissentire sulla valenza, sulla condivisione, sulla valutazione - dobbiamo stare attenti al tipo di atteggiamento da assumere, perché non dobbiamo pregiudicare una possibilità di sviluppo di quel territorio, soprattutto per i minatori e per tutto il Sulcis.

Quindi io penso che non sia questo il momento per innescare una polemica, che pure ritengo ci possa essere in relazione ad altre situazioni, ma mi pare che proprio quella condivisione che in altri momenti si è avuta sia utile anche in questo caso, per raggiungere l'obiettivo che riteniamo sia questa volta a portata di mano.

Allora, se la mozione non ha carattere punitivo, chiediamo all'onorevole Giampaolo Diana che necessità c'è - come giustamente ha detto qualcuno che mi ha preceduto - di costruire un documento con la perentorietà dei termini, quasi dando per assodato un fatto e quasi ergendosi qui a tribunale che tutto deve cancellare. Ma in virtù di che cosa? La verità l'ha detta l'onorevole Uras, - glielo riconosco onorevole Uras - perché giustamente ha detto: "guardate che qui non c'entra niente né il progetto né il carbone, qui il problema è - ripeto testualmente - la modalità con la quale la Giunta regionale sceglie i suoi amministratori".

Allora, se il problema è questo, mi convince poco la premessa dalla quale ha mosso il suo ragionamento l'onorevole Giampaolo Diana, perché se l'onorevole Giampaolo Diana ci propone una soluzione alternativa discutiamo su questa, con un confronto sul merito del progetto, scontriamoci anche ma poi sono certo che troveremo anche l'intesa e firmeremo tutti documenti che volete. Ma se - come penso - sottintende invece un'azione punitiva allora il discorso cambia.

Un'azione punitiva verso chi, poi? Verso il dottor Luigi Zucca, che è stato nominato appena qualche settimana fa? Guardate, io non consento e non dobbiamo consentire ad un professionista degno come il dottor Luigi Zucca, che non c'entra assolutamente con le gestioni (che possono essere state anche fallimentari) del passato, di essere messo nel tritacarne di un sistema che neppure gli appartiene. Allora siccome viene anche messa in discussione la professionalità, la serietà delle persone, io penso che questa mozione, così com'è, debba essere respinta se non viene ripresa e sviluppata nei suoi contenuti veri che sono quelli del progetto. Siamo d'accordo che chi ha doppi incarichi se ne vada a casa. Siamo d'accordo che chi ha responsabilità gestionali debba risponderne sul piano politico e anche di altra natura.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'industria.

ZEDDA (P.d.L.), Assessore dell'industria. Presidente, colleghe e colleghi, io chiederò oggi un'attenzione particolare perché credo che, a seguito di quanto ho sentito durante il dibattito, occorrerà fare alcune precisazioni. In particolare vorrei che provassimo tutti a distinguere ciò che è il progetto CCS (Carbon Capture and Storage) da ciò che rappresenta la Carbosulcis e da ciò che è Sotacarbo, e dal fatto che la Regione è azionista unico della Carbosulcis.

Iniziamo con ordine. Vorrei concentrarmi sulla parte che forse supera completamente la mozione, cioè la nostra prossima sfida. Riparto da un concetto espresso dall'onorevole Pittalis: noi abbiamo accettato la proposta del ministro Passera di revisione del progetto del polo tecnologico per il carbone pulito ( un polo tecnologico di livello europeo ma io credo potremmo arrivare anche ad un polo di carattere più ampio) però nel rivedere il progetto (per il quale ci si è impegnati nelle prossime quattro settimane a trovare tutte le alternative possibili) dovremmo partire da ciò che comprende il progetto CCS. E allora parliamo di produzione del carbone.

Concordo con chi sostiene che la produzione ottimale si aggiri intorno a 1 milione e mezzo, 2 milioni di tonnellate. Concordo con chi ritiene che all'interno di quel progetto debba essere prevista la centrale di 450 megawatt, che assolutamente abbiamo detto più volte essere indispensabile per le aziende energivore nel territorio. Concordo con chi sostiene che tutto questo processo è combinato con il fatto di arrivare ad un carbone pulito e quindi a poter valorizzare questa nostra ricchezza. In questo l'assessorato è impegnato, in questo è impegnato lo stesso Governo nazionale.

Dico il Governo nazionale, insieme ovviamente al pool di esperti (che dopo vedremo com'è composto e come nasce, onde evitare che ci siano dei fraintendimenti) proprio perché l'Unione europea non ha ritenuto il progetto non valido tecnicamente, l'Unione europea ha semplicemente sindacato il punto relativo all'imposizione parafiscale, (un prelievo diretto sulla bolletta degli italiani) esprimendo le stesse perplessità sulle quali abbiamo già provato a convincere il ministro Passera e l'intero Governo, proprio perché crediamo che il Sulcis e la Sardegna intera debbano meritare le stesse attenzioni di altri. Altrimenti non ci spieghiamo i 9 miliardi per le energie rinnovabili destinati soprattutto ad imprese straniere, considerato che questo progetto, vorrei ricordare a tutti, ha una parte, quella dell'innovazione e della ricerca, che riguarda la cattura e lo stoccaggio della CO2, che nessuno di noi può dire essere superata, perché lo stoccaggio non è stato ancora sperimentato e perché è uno degli elementi ancora oggetto di attenzione e di studio.

Proviamo a fare un passo indietro, per chiarezza: la Carbosulcis ha oggi un organico di 447 unità, di rete ovviamente; quest'anno, il 2012, arriverà ad una produzione di 350 mila tonnellate che, vorrei ricordare, non so se è un record ma sicuramente è una quantità rilevante che da anni non veniva prodotta. E' verissimo che il carbone del Sulcis non è di alta qualità, per questo ed in questo senso va la ricerca sul miglioramento del carbone pulito! Voglio ancora dire che, certo, la normativa nazionale non consente di utilizzare carboni che di fatto contengono zolfo oltre l'uno per cento, sicuramente però, in deroga alle prerogative nazionali, il carbone del Sulcis può essere utilizzato per le produzioni in Sardegna, e infatti non a caso abbiamo l'acquirente ENEL.

Voglio ricordare che quest'anno, contrariamente agli anni precedenti, la Carbosulcis, a seguito di un programma imposto ovviamente dalla legge finanziaria, riceverà 20 milioni di euro, contrariamente ai 36 milioni degli anni precedenti.

Aggiungo inoltre che, per quanto riguarda quest'anno, la Carbosulcis sarà in grado di ricavare 32 milioni di euro, di cui 18 milioni dalla vendita del carbone e 15 milioni dallo stoccaggio delle ceneri, sempre in forza dei contratti con ENEL.

La miniera, è vero, raggiunge un equilibrio del conto economico con una produzione da 800 mila tonnellate in su e l'Unione europea non consente aiuti alle miniere che non hanno i conti economici in equilibrio, quindi l'unica possibilità di mantenere aperta la nostra miniera è quella di rispettare la legge numero 99 del 2009.

Io, colleghi, vorrei infatti che noi ricordassimo che per l'attuazione del progetto CCS, così come per il mantenimento in vita della Carbosulcis, c'è una legge di riferimento che non credo debba rispettare solo la Regione Sardegna, perché è una legge dello Stato italiano, quindi deve essere rispettata da tutti. Del resto non mi pare che sia stata abrogata, anzi, mi pare che la volontà in essa espressa sia stata reiterata con l'approvazione delle proroghe, l'ultima delle quali scade nel 2012.

Io non ho problemi a riconoscere che siamo ancora una volta inadempienti con il bando, avete ragione su questo, però credo che abbiamo delle attenuanti, a causa dei rallentamenti dovuti ai procedimenti di revisione e integrazione dell'Unione europea e quindi indirettamente ai lavori che lo Stato italiano doveva completare. Vorrei ricordare, infatti, che il progetto non è della Regione Sardegna, non è della Sotacarbo, non è della Carbosulcis, il progetto è dello Stato italiano. Non a caso il pool di esperti è composto da rappresentanti dello Stato italiano, della Regione Sardegna e dall'ingegner Mario Porcu che rappresenta la Sotacarbo.

La realizzazione del progetto, come ho detto, prevede una centrale ad alta tecnologia che può andare dai 350 ai 450 MW. Il carbone del Sulcis sarà utilizzato per il 50 per cento proprio per la sua non eccelsa qualità, e l'incentivo del CIP 6 per la vendita dell'energia elettrica prodotta è la parte importante del bando pubblico. Il bando non ha nessuna ragion d'essere, infatti, se non abbiamo un sistema completo, che preveda, cioè, una parte progettuale ma anche una parte di incentivazione. Devo anche dire che tutti i bandi che per due volte (perché partiamo, onorevole Oppi, da quello della gassificazione) non hanno trovato apprezzamento da parte degli imprenditori, che non vi hanno partecipato, non sono di certo un fallimento di questa gestione, di questo management della Carbosulcis.

Ma arriviamo alla mancata partecipazione della Carbosulcis al bando europeo NER 300. Occorre precisare, la Carbosulcis ha anche provato a presentare un progetto portato all'attenzione del Ministero dell'ambiente però, diciamolo chiaro, non aveva le fisique du role, non aveva assolutamente quei requisiti che erano richiesti dal bando . Vorrei comunque fare una ulteriore piccola precisazione. I progetti rimasti in evidenza per l'Unione europea sono sei tra cui, è vero, ci sarebbe quello di Porto Tolle. Ma se il progetto del Sulcis non è interessante per quanto riguarda questa Giunta è ancora meno interessante quello di Porto Tolle che, tra l'altro, non presenta neanche quelle condizioni logistiche, con la produzione a "bocca di miniera", che ovviamente potrebbero renderlo più interessante e più sperimentale.

Carbosulcis, quindi, non poteva assolutamente gestire nessun progetto direttamente, così come non può gestire direttamente il progetto CCS che, ricordo, è di competenza del Governo italiano che ha come partner coloro che vi ho indicato.

Sorvolo comunque, per brevità, le parti relative alla storia, e torno alla legge numero 99 che rappresenta l'unica fonte di finanziamento adeguata a sostenere un progetto di tali dimensioni.

Giustamente ricordavate del miliardo e mezzo di euro sul quale ci si è impegnati a rivedere l'imposizione nel corso degli anni. Tra l'altro vorrei sottolineare che io non apprezzo diversi tratti di questa mozione che mi sembrano assolutamente pretestuosi, onorevole Diana, pero se proprio volessimo salvarne qualche parte, io sono d'accordo su quella che richiama l'esigenza di approfondimenti, di ulteriori studi di esperti, sul fatto che questo progetto debba essere portato avanti con la massima competenza, con la massima serietà, che è quella che però hanno dimostrato i tecnici che l'hanno portato avanti.

Io credo che prima di parlare di fallimenti bisognerebbe anche informarsi su come sono andate e stanno andando determinate vicende. Carbosulcis non può essere incaricata, né può e deve predisporre una proposta progettuale di progetto integrato per la CCS. Carbosulcis non deve ottenere alcun nulla osta alla realizzazione di un progetto non avendolo mai proposto e non ha titolo né possibilità di ottenere i finanziamenti pubblici per la realizzazione del progetto integrato. Come ho detto prima il progetto è stato sposato dal MISE ed è stato portato avanti dagli esperti e (per ricordarlo ancora una volta) la Regione è rappresentata dal direttore generale dell'Assessorato dell'industria.

Tra l'altro c'è stata la necessità di attivare la convenzione tra la società Carbosulcis e la Sotacarbo perché il progetto è stato oggetto di approfondimento da parte dei massimi esperti internazionali in questo settore, Deloitte & Touche, che ovviamente sono stati presenti anche in occasione dell'ultimo incontro tenutosi a Bruxelles dove, agli atti, risulta che siano stati chiariti tutti gli aspetti tecnici rimanendo in sospeso solo l'aspetto fiscale di cui ho parlato prima. Quindi lo studio è stato valutato ed emendato e infine condiviso e validato dalla commissione governativa e dal Ministero dello sviluppo economico.

Io credo che siano importanti le richieste di integrazione che nel corso dell'anno 2011 il Governo italiano (insieme ovviamente alla parte elaborata dal gruppo di lavoro e quindi dalla Regione Sardegna) hanno presentato alla Commissione a Bruxelles, perché i tempi di cui oggi parliamo che, per inciso, sono stati impiegati per far sì che questo progetto potesse essere accolto, sono stati assolutamente tempi imposti dalle procedure di verifica europea, perché nel momento in cui andiamo a redigere il bando dobbiamo avere contezza che tutte le sue parti siano assolutamente rispettose di quanto poi richiede formalmente la legge numero 99.

Allora, colleghi, se la richiesta è quella di approfondire e portare all'attenzione dell'Unione europea con le ultime integrazioni una parte che serva per rafforzare il convincimento finale per portare avanti il progetto di rilancio della Carbosulcis, il progetto CCS e la realizzazione della centrale, io credo che il lavoro sia già iniziato, sia iniziato quando abbiamo inviato i dati al ministro Passera. Serviranno quattro settimane per impostarlo definitivamente.

Voglio anche sottolineare che l'Assessorato dell'industria ha già provveduto ad applicare quanto è scaturito dall'esito dei referendum, perché è sotto gli occhi di tutti che abbiamo provveduto a cambiare il management di IGEA e di Carbosulcis, mentre sulla Sotacarbo non siamo intervenuti perché è una società partecipata al 50 per cento da ENEA e, ovviamente, l'altra quota non è di competenza regionale.

Così come voglio precisare, onorevole Pittalis, che la Giunta probabilmente a breve, a brevissimo anzi, approverà il disegno di legge che chiuderà definitivamente la posizione delle ZIR (Zone di interesse regionale) che sono in liquidazione dal 2008, e anche in questo caso dobbiamo adempiere ad una imposizione dell'Unione europea. Io credo che occorra dedicare le nostre energie, tutte le nostre competenze a fianco di coloro che fino ad oggi hanno elaborato un progetto che solo la sperimentazione, l'innovazione e la ricerca potranno dire se è valido. Se si persevererà nell'obiettivo di arrivare ad un carbone pulito, ad una produzione di carbone che superi la produzione attuale, il milione e mezzo, i due milioni di tonnellate, e quindi coinvolgendo anche altri acquirenti, veramente potremo trovare delle soluzioni perché la nostra risorsa possa essere nuovamente utile alla nostra economia.

Del resto, checché ne dicano, il carbone è ancora oggetto di studio, e non solo a livello italiano, ed è una risorsa di cui dovremmo far tesoro perché prodotta dall'unica miniera ancora esistente. Peraltro anche la Germania su questo problema sta cambiando posizione. Allora io credo che valga veramente la pena di puntare e di portare la nostra Carbosulcis a partecipare al polo tecnologico internazionale, forse l'unico europeo sul carbone pulito.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Assessore, io ho apprezzato la sua difesa appassionata ma, mi permetta, debole. Io ringrazio anche il collega Locci che oggi ci ha fatto scoprire che la Carbosulcis è una miniera e il collega Stochino che ci ha informato sul fatto che il carbone del Sulcis presenta il 17 per cento di ceneri e il 6, 7 per cento di zolfo.

Io le chiedo, Assessore, dov'è il progetto? Lei non ha risposto. E' possibile che la sua difesa appassionata si sia sottratta a uno dei tanti interrogativi, e invece non si è sottratta ad interrogativi che non sono contenuti nella mozione? Io ho riletto la mozione mentre lei parlava, e non fa alcun riferimento ad autorizzazioni o altre cose del genere, ma ha poca importanza, mi creda. Poi me lo farà vedere privatamente; la mozione è lì agli atti, quindi non è necessario che ne discutiamo io e lei.

Io chiedo a questa Giunta, chiedo alla Regione Sardegna di poter conoscere in quest'Aula il progetto. Esiste questo progetto? Vorrei conoscerlo, perché quest'Aula, questa spettabile istituzione, si è messa nella condizione di conoscere e poter discutere. Vorrei anche sapere quanto è costato alla Regione quel progetto. Qualcosa ce l'ha detta, credo con dovizia di particolari, l'assessore Oppi, e credo che non si sia allontanato molto dalla realtà.

Altra questione, Assessore: se il progetto è del Governo, mi vuol dire, per cortesia, perché dovete rielaborarlo voi come Regione? Allora, anche lei stia attento a quel che dice, Assessore, perché le parole pesano e sono impegnative. Il progetto di stoccaggio - è stato ricordato - costa 1 miliardo e 600 milioni di euro. Chiunque insista ancora su un progetto di questa natura, con l'aleatorietà che ha, vuol dire che non avverte il valore dei soldi pubblici, e solo per questo andrebbe perseguito e cacciato via; di questo stiamo parlando.

Ma quest'Aula ha titolo per discutere delle responsabilità anche soggettive delle persone che chiamiamo ad amministrare risorse pubbliche, oppure è un tabù, non se ne può parlare? E' anche questo uno dei punti su cui è necessario soffermarci, e abbiamo tentato di farlo con molta serietà, senza strumentalità, con quella mozione.

Noi siamo tra coloro (e non soltanto noi, per carità) che sono convinti, assessore Zedda - e lo sollecitiamo da anni a tutti i livelli- che il carbone Sulcis debba essere oggetto di interesse, e che attorno a Nuraxi Figus debba crearsi un polo di eccellenza per lo sfruttamento di quella materia prima ai fini della produzione di energia elettrica, in maniera compatibile sia economicamente sia sul piano ambientale. Lo diceva anche qui l'assessore Oppi: noi abbiamo due tecnologie possibili, una è la gassificazione, l'altra è quella dell'uso diretto, attraverso desolforatori e denitrificatori, nelle caldaie, oppure attraverso i letti fluidi pressurizzati, così come avviene nel Sulcis. Vogliamo parlare di questo o di che cosa?

Assessore, io vorrei dirle che, quando il P.D. parla, parla sempre - le assicuro - con cognizione di causa. Nel 2009 la produzione è stata di 60 mila tonnellate. Lei ha dati diversi? Anche i miei dati provengono da fonte societaria. Nel 2010 la produzione è stata di 120 mila tonnellate; nel 2011 di 80 mila; ad oggi, stime ottimistiche la quantificano in poco più di 200 mila tonnellate, e forse si arriverà a 300 mila tonnellate. Lei stessa giustamente ricordava che il pareggio finanziario si ottiene intorno alle 800, 850 mila tonnellate annue. Mi pare, quindi, Assessore, che ci sia qualche discrasia tra la qualità dell'esercizio - e quindi anche della coltivazione - e il pareggio.

Poi abbiamo chiesto - su questo io sono d'accordo con l'onorevole Stochino - di guardare avanti. Guardare avanti significa innanzitutto, tenendo conto anche del dibattito odierno, assessore Zedda, ridare fiducia anche al sistema Sardegna su come utilizziamo le risorse nel Sulcis. Il Sulcis non è il mio collegio elettorale, però lo conosco, ci ho vissuto vicino. Allora, le dico questo, Assessore: oggi è riecheggiato nel dibattito un tema pericoloso. Io la invito a ricordare le finanziarie e i bilanci anche solo di questa legislatura e le non poche difficoltà incontrate dalle Commissioni competenti e dall' Aula per reperire le risorse necessarie per mantenere in piedi la Carbosulcis.

Pertanto, se noi vogliamo, prima ancora di riconquistare credibilità, riconquistare fiducia oltre il Tirreno e oltre le Alpi, dobbiamo riconquistare fiducia in questa nostra terra. Ora io mi rendo conto che quella mozione contiene un limite quando chiede di superare l'attuale management, perché rischia di coinvolgere in un giudizio ingiusto e ingeneroso anche chi non ha nessuna responsabilità. Lo ripeto a voce alta, non è quello l'obiettivo. Chiaro?

Ho parlato di filo conduttore tra Sotacarbo e Carbosulcis, e so bene, assessore Zedda, che tipo di partecipazione ha la Regione. Ma oggi c'è una mozione che discute anche di incompatibilità, e avreste dovuto avere il pudore, all'indomani anche di un referendum, di non nominare in Carbosulcis chi già aveva incarichi apicali. Non avete avuto questo pudore, di questo dovete rispondere.

Noi con la mozione poniamo una questione seria, e io respingo al mittente chi ha tentato in questo dibattito di connotare la mozione del centrosinistra come un qualcosa di strumentale. Non è così, perché il nostro obiettivo è quello di rilanciare, caro Locci, quel progetto, e non si rilancia sulle ceneri di chi ha fallito: questo è il problema. Se vogliamo dare una prospettiva, dobbiamo essere classe dirigente che sa guardare in faccia agli errori che commette, anche quando individua un management.

Io sono pronto a accettare di impegnare anche maggiori risorse, assessore Zedda, per pagare un management, ma almeno che sia un management che abbia autorevolezza scientifica. Attiviamo una procedura di evidenza pubblica, bandiamo una gara ma almeno bandiamola in maniera seria, utilizziamo il criterio che diceva Uras, quello che vuole lei, ma non utilizziamo i criteri che avete seguito finora. Ma il problema non è quello (o meglio: è anche quello) il problema è che questo management ha fallito, questo è il problema.

La mozione non è punitiva, caro Pietro, forse si può essere tratti in inganno dal mio tono, perché sono passionale quanto l'assessore Zedda, ma non è punitiva. La mozione vuole solo rappresentare la preoccupazione di un partito politico, di una opposizione che ha a cuore le sorti di quel carbone come fattore indispensabile per ridare competitività al sistema produttivo, in particolare al settore dell'industria energivora. Per fare questo bisogna cambiare quei componenti del management che con quella caratteristica, non c'entra nulla, come (visto che avete fatto il nome) Luigi Zucca.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI). Per quanto riguarda la mozione sulla duplicità degli incarichi, sostanzialmente abbiamo ascoltato pareri unanimi in quest'Aula, il che ovviamente ci fa piacere, perché le riforme occorre farle. E occorre fare le riforme non per fare la rivoluzione, ma per conservare l'organizzazione e il tipo di Stato che esiste. Non è un'affermazione mia, è una affermazione che risale alla fine del 1800 (Giolitti), quando creata l'Italia, nazione senza Stato, occorreva creare lo Stato. Questo dobbiamo fare noi oggi.

Il discorso si è poi aperto al problema della Carbosulcis. Abbiamo sentito una forte tensione interiore perché è un discorso che tocca un problema serio e concreto. L'onorevole Oppi già in precedenza aveva segnalato alla Giunta la strada da seguire per risolvere il problema Alcoa. Ribadiamo che quella sarà la strada che dovrà essere seguita con fermezza. Oggi ha indicato con dati concreti alla Giunta cosa occorre fare per risolvere il problema Carbosulcis. Noi speriamo che la Giunta segua le indicazioni dell'onorevole Oppi, perché solo così si può operare.

Carbosulcis. Siamo vent'anni che parliamo di questo progetto eppure non ne siamo ancora arrivati a capo. Considerato che l'ENEA, e lo dice il vicepresidente della Sotacarbo, ha affermato: "Per fissare un ordine di grandezza si può dire che gli extra costi complessivi, imputabili in dieci anni di esercizio a un sistema CCS applicato a una centrale di 150 megawatt elettrici, possono oscillare fra 1 miliardo e 200 milioni e un miliardo e 700 milioni di euro" è chiaro che sono necessari finanziamenti aggiuntivi agli investimenti necessari a realizzare una centrale convenzionale, in assenza dei quali nessuna azienda potrà accettare la sfida". Tenete conto, peraltro, che dal 2009 ad oggi non c'è stata nessuna manifestazione di interesse.

Allora, la strada da seguire, Assessore, è solo quella che le ha indicato l'onorevole Oppi e non sono solo parole, le ha indicato atti concreti, azioni concrete da porre in essere. Auspichiamo che questo suggerimento venga seguito.

Per quanto riguarda la mozione, in presenza di questo fallimento noi riteniamo che sia condivisibile la critica rivolta al management. Poteva esserci il dubbio che ci si volesse rivolgere anche al presidente, all'amministratore delegato neo nominato. L'onorevole Giampaolo Diana ha appena chiarito che quello non è il senso dell'operazione. In effetti non sarebbe giusto attribuire tale responsabilità a una persona nominata da 15 giorni, anche se noi avremmo preferito che la Giunta avesse scelto un amministratore dotato di specifiche capacità tecnico-scientifiche in quel settore. Quindi, considerato che questo aspetto (che era quello che poteva creare dubbio) non è toccato, annuncio il voto favorevole dell'U.D.C. alla mozione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Chiedo cinque minuti di sospensione.

PRESIDENTE. Poiché non ci sono opposizioni, sospendo la seduta sino alle ore 17 e 37.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 33, viene ripresa alle ore 18 e 33.)

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione. E' stato presentato l'ordine del giorno numero 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 1:

Ordine del giorno Steri - Diana Mario.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

- la Carbosulcis, società partecipata al 100 per cento dalla Regione autonoma della Sardegna, titolare della concessione mineraria "Monte Sinni" per la coltivazione del giacimento carbonifero del Sulcis, è l'unica realtà italiana nella estrazione del carbone a fini di produzione di energia;

- l'impatto ambientale sul territorio, oggi ancora particolarmente rilevante, può essere notevolmente ridimensionato fino ad annullarne i gravi effetti negativi, con l'utilizzo di nuove efficaci tecnologie ai fini della riduzione delle emissioni nocive;

- la struttura mineraria ha potenziali produttivi di 1.500.000/anno di tonnellate di carbone mercantile e riserve di giacimento pari ad oltre 2 miliardi di tonnellate;

- complessivamente la struttura è costituita da circa 470 unità lavorative, di cui circa 150 sono impiegate in superficie e le restanti sono addette alla produzione e mantenimento in sottosuolo;

CONSIDERATA la mancata partecipazione alla gara europea sulle nuove tecnologie di cattura e stoccaggio dell'anidride carbonica, causata probabilmente dalla decisione degli amministratori della società di attendere, d'intesa con l'azionista (Regione), le iniziative in materia da parte del Governo Berlusconi verso le competenti autorità di Bruxelles, piuttosto che perfezionare sul piano tecnico la necessaria proposta progettuale;

CONSIDERATO inoltre che:

- sono stati più volte segnalati con preoccupazione i possibili rischi di chiusura della miniera, anche a seguito della mancata partecipazione alla predetta gara europea;

- le nuove tecnologie ecosostenibili di produzione energetica e trattamento delle relative emissioni di impianti alimentati da combustibili fossili, quali appunto il carbone Sulcis, rappresentano utili campi di sperimentazione scientifica e valorizzazione economica di materia prima regionale/nazionale, che non possono essere in alcun modo trascurate o colpevolmente sottovalutate anche non predisponendo progetti adeguati e nei termini di legge e in relazione ai bandi che, in tale materia, sono attivati dall'Unione europea;

SOTTOLINEATA l'emergenza sociale ed economica del territorio del Sulcis-Iglesiente che rischierebbe di aggravarsi ulteriormente in caso di ridimensionamento della Carbosulcis o, peggio, di sospensione dell'attività estrattiva della miniera;

PRESO ATTO

- della decisione di proporre al Parlamento una proroga dei termini di cui alla legge n. 99 del 2009 per il bando di affidamento della relativa concessione;

- che il progetto è stato oggetto di sostanziale rilievi che rendono necessaria la sua rielaborazione

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a provvedere alla individuazione di persona dotata di elevatissima qualificazione professionale alla quale attribuire la direzione generale della Carbosulcis in sostituzione dell'attuale;

2) a promuovere ogni necessario intervento per la predisposizione di un adeguato nuovo progetto e per ottenere tutte le garanzie dal Governo nazionale atte a scongiurare possibili rischi di ridimensionamento, sospensione o fermata delle attività, anche estrattive, della predetta società regionale. (1))

PRESIDENTE. La mmozione numero 204 e l'ordine del giorno numero 1 presentano una parte comune che sarà oggetto di un'unica votazione. Pertanto provvederemo a votare prima il secondo punto della mozione (che inizia con l'espressione "Preso atto") poi il primo punto (che inizia con l'espressione "Impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale").

Metto in votazione la parte comune della mozione e dell'ordine del giorno.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Presidente, io e il mio Gruppo voteremo a favore di entrambe le mozioni, sia la mozione sulla Carbosulcis sia la mozione Steri.

Intervengo in relazione alla replica dell'assessore Zedda per rimarcare il fatto che, in una situazione di crisi drammatica come quella che attraversa l'industria sarda, (lo dico senza polemica) e di fronte ai dati contabili di una società come la Carbosulcis che certifica (pagina 5 del bilancio2011 della Carbosulcis) perdite di esercizio per 32 milioni e 305 mila euro nel 2009, 35 milioni e 912 mila nel 2010 e 25 milioni nel 2011, di fronte a dati di un triennio horribilis, di gestione della Carbosulcis, un Assessore regionale che, a nome della Giunta, difende strenuamente questa gestione, pone in essere un comportamento che considero assolutamente inaccettabile. Di fronte a dati di questo genere, in tutt'Europa, gli amministratori vengono rimossi!

Abbiamo approvato in finanziaria 2012 un articolo che prevede che i manager ASL che non rispettino i budget e gli indirizzi che gli vengono indicati vengano sostituiti, e poi continuiamo a difendere un management che ha dato una prova di sé assolutamente fallimentare. Ecco perché votiamo con convinzione sia la mozione Diana Giampaolo sia la mozione Steri. Oltretutto in questa società convivono manager, dirigenti, che dirigono anche altre società del settore minerario, e questo è assolutamente inaccettabile. Per questa ragione confermo il voto a favore delle due mozioni.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, io mi auguro che ci sia un voto unanime sulla mozione e, siccome non trovo sostanziali differenze rispetto al risultato, anche sull'ordine del giorno. Questo per essere poco poco coerenti, perché io ho capito che siamo tutti d'accordo - anche l'Assessore - che non si possano avere doppi, tripli, quadrupli incarichi, e che quindi occorra sfoltire la foresta del doppio, triplo, quadruplo incarico, perché questa è l'indicazione che ci viene dal voto popolare referendario, che addirittura chiede "l'assottigliamento" degli organi di amministrazione.

Questa mi pare sia la volontà generale della nostra comunità, quella regionale e quella nazionale, che in pratica chiede che chi è impegnato in una attività, svolga bene quella e non gli si conferiscano ulteriori incarichi, perché se no rischia di svolgerli male tutti. Un po' l'esempio che ci viene anche dall'oggetto della discussione di oggi. Noi votiamo a favore di questa decisione con la speranza, Presidente, che qualche volta quello che noi votiamo il giorno prima non sia dimenticato il giorno dopo.

Approfitto per dire che mercoledì scorso "ci siamo votati" unanimemente la mobilitazione generale del popolo sardo e la richiesta dell'apertura di un tavolo negoziale con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, e non vorrei (lo dico alla Giunta) che si lavorasse contro quell'ordine del giorno unanime del Consiglio regionale, perché mi pare che così si stia facendo.

PRESIDENTE. Per la Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'industria.

ZEDDA (P.d.L.), Assessore dell'industria. Presidente, intervengo per annunciare il voto contrario della Giunta sia sull'ordine del giorno sia sulla mozione, perché credo che non sia assolutamente giusto intervenire facendo espiare le colpe ad un'unica persona e, soprattutto, credo che oggi il Consiglio regionale avrebbe dovuto occuparsi del rilancio del polo tecnologico del carbone pulito, e invece mi pare che stia continuando a processare semplicemente il risultato, o meglio, una persona in particolare.

Credo anche che, in ogni caso, non è di certo la Regione che ha deciso che questo progetto potrà essere valutato, e abbiamo ovviamente ancora tempo fino al 31 dicembre 2012. Tra l'altro devo anche dire che, in questo caso, non si boccia una sola persona, forse dovremmo incominciare a bocciare le posizioni che nascono dalla legge numero 99.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI (Riformatori Sardi). Presidente, io credo di dover confermare, invece, ancora una volta, che la politica si deve fare con atti concreti, con azioni serie, e che in quest'Aula, da molto tempo, assistiamo in continuazione a ordini del giorno, a mozioni che trascinano i lavori del Consiglio, appannano i problemi che esistono effettivamente nella nostra Terra e non risolvono niente. E' ora di finirla con questo modo di procedere!

L'altro problema è che non si possono affrontare in questa sede questioni di carattere personalistico; ci sono gli strumenti giusti, le giuste sedi istituzionali per questo, e non può essere il Consiglio a promuovere o assolvere. Anziché ricercare l'unità nei momenti gravi di crisi della nostra Isola, ancora una volta cerchiamo di differenziarci e di dividerci. Forse qualcuno non ha ancora colto gli aspetti della crisi che viviamo - l'ho detto e lo ribadisco - che interessano tutta la Sardegna. Non si possono presentare quindici, venti mozioni interessanti solo un territorio circoscritto, qualunque sia la problematica che si intenda sposare nel merito perché, così facendo, non viene considerato quell'impoverimento totale della nostra Isola che soffoca commercianti, artigiani e agricoltori. Se anche ci fossero maggiori risorse forse troveremmo ugualmente altri modi per dividerci.

Bisogna riacquisire il concetto per cui la Sardegna e questo Consiglio regionale devono mostrare una vitalità diversa, individuare una programmazione seria, impartire indirizzi, controllare e verificare, ma non si può assolutamente cercare di nascondersi dietro motivazioni a volte poco qualificanti e posizioni politiche o personalistiche. Credo che noi bene faremo, come Riformatori, ad astenerci da prendere posizione in una diatriba simile, che non merita nessuna attenzione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Molto pacatamente, intervengo per annunciare, anche se può apparire pleonastico, il voto favorevole del Partito Democratico sia sulla mozione numero 204, sia sull'ordine del giorno che hanno presentato i colleghi Steri e Mario Diana.

Ritengo che sia la mozione sia l'ordine del giorno non possano essere considerati strumentali. La politica, caro collega Dedoni, è una attività nobile, e non sempre gli uomini sono all'altezza dei loro compiti. E quando gli uomini non sono all'altezza è opportuno, per il bene della politica, che qualcuno chieda anche a quegli uomini di farsi da parte. Questo vale anche per gli amministratori. Quando gli amministratori falliscono rispetto a un mandato della politica, credo che il committente (che in questo caso è la politica) debba intervenire per tutelare la politica stessa.

Attenzione, guai a noi se venissimo meno a questo esercizio, guai a noi se venissimo meno perché saremo giudicati anche dal coraggio di guardare noi stessi in maniera critica.

Assessore Zedda, presenti per carità un atto che censuri le gestioni passate. Immagino che anche quello potrà essere un atto di coraggio. Credo, Dedoni permettendo, che si possa discutere anche in quest'Aula.

PRESIDENTE. Metto in votazione la mozione numero 204 e l'ordine del giorno numero 1 nelle parti comuni.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, delle parti comuni della mozione numero 204 e dell'ordine del giorno numero 1.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Artizzu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cucca - Cuccu - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mulas - Obinu - Oppi - Pitea - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Steri - Uras.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Floris Rosanna - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Murgioni - Peru - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Stochino - Tocco - Zedda Alessandra - Zuncheddu.

Si sono astenuti: La Presidente Lombardo - Dedoni - Fois - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Planetta - Sanna Giacomo - Solinas Christian - Vargiu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 66

Votanti 56

Astenuti 10

Maggioranza 29

Favorevoli 34

Contrari 22

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del punto 2 (che inizia con "preso atto") e del punto 1 (che inizia con "impegna il Presidente della Regione") della mozione numero 204.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Floris Rosanna - Greco - Lai - Locci - Murgioni - Peru - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Stochino - Tocco - Zedda Alessandra - Zuncheddu.

Si sono astenuti: La Presidente Lombardo - Artizzu - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Dedoni - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Obinu - Oppi - Pitea - Planetta - Sanna Giacomo - Solinas Christian - Steri - Vargiu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 64

Votanti 46

Astenuti 18

Maggioranza 24

Favorevoli 25

Contrari 21

(Il Consiglio approva).

A seguito dell'approvazione della mozione numero 204 non si vota l'ordine del giorno numero 1 in quanto alternativo alla stessa

Passiamo alla mozione numero 199

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della mozione numero 199.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Mula.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 65

Votanti 63

Astenuti 2

Maggioranza 32

Favorevoli 63

(Il Consiglio approva).

Sospendo la seduta e convoco la Conferenza dei Presidenti di Gruppo.

(La seduta, sospesa alle ore 18 e 53, viene ripresa alle ore 19 e 04.)

PRESIDENTE. I lavoro del Consiglio riprenderanno martedì 25 settembre alle ore 10 con la prosecuzione dell'ordine del giorno.

La seduta è tolta alle ore 19 e 05.