Seduta n.428 del 30/07/2013 

CDXXVIII SEDUTA

Martedì 30 luglio 2013

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 11 e 29.

SECHI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 3 luglio 2013 (419), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Efisio Arbau, Gianfranco Bardanzellu, Radhouan Ben Amara, Paolo Luigi Dessì, Rosanna Floris, Vittorio Renato Lai, Michelina Lunesu, Francesco Meloni, Antonello Peru, Antonio Pitea, Efisio Planetta, Antioco Porcu, Angelo Stochino e Claudia Zuncheddu hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 30 luglio 2013.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico ai sensi dell'articolo 7, comma 2, della legge 5 luglio 1982, numero 441, che i consiglieri Ugo Cappellacci, Silvestro Ladu, Sergio Milia, Sergio Obinu, Antonio Pitea, Alberto Randazzo, Paolo Terzo Sanna, non hanno adempiuto, nonostante la diffida da parte della Presidenza, all'obbligo della pubblicità della situazione patrimoniale prevista dalla stessa legge numero 441 del 1982, relativamente alla dichiarazione dei redditi per l'anno 2011 (anno d'imposta 2010).

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:

Arbau:

"Sistema di spiagge intelligenti ed accessibili a favore delle persone con disabilità". (540)

(Pervenuta il 24 luglio 2013 e assegnata alla quarta Commissione.)

Lunesu - Sanna Matteo - Gallus - Murgioni - Rodin:

"Istituzione del Centro regionale per la prevenzione delle calamità naturali". (541)

(Pervenuta il 30 luglio 2013 e assegnata alla quinta Commissione.)

Pittalis - Diana Giampaolo - Cuccureddu - Dedoni - Sanna Matteo - Solinas Christian - Diana Mario - Cocco Daniele:

"Norme urgenti in materia di usi civici, di pianificazione urbanistica, di beni paesaggistici e di impianti eolici". (542)

(Pervenuta il 30 luglio 2013 e assegnata alla quarta Commissione.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

SECHI, Segretario:

"Interrogazione Arbau, con richiesta di risposta scritta, al Presidente della Regione affinché precisi quali siano gli intendimenti in ordine alla situazione dell'Ufficio legale della Regione". (1179)

"Interrogazione Gallus, con richiesta di risposta scritta, sul trasferimento del reparto di oncologia medica dell'Ospedale San Martino di Oristano". (1180)

"Interrogazione Lai, con richiesta di risposta scritta, sull'insufficienza di uomini e mezzi specializzati nella lotta agli incendi, con particolare riferimento alla possibilità di avvalersi di personale residente in Sardegna che, nel ruolo di vigili del fuoco, presta servizio in altre regioni". (1181)

"Interrogazione Locci, con richiesta di risposta scritta, sullo stato di attuazione del "Piano Sulcis"". (1182)

"Interrogazione Arbau, con richiesta di risposta scritta, sul costo del patrocinio legale sopportato dal sistema istituzionale (Regione e province) per i procedimenti giudiziari scaturiti a seguito del commissariamento delle Province di Cagliari, Medio Campidano, Sulcis, Ogliastra e Gallura e quali siano gli intendimenti in ordine alla necessità di assumere provvedimenti in merito". (1183)

"Interrogazione Porcu, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione di scempio ambientale, di degrado e di carente gestione e supervisione principalmente nel Supramonte di Dorgali in occasione dei cantieri di lavoro, coordinati dall'Ente foreste di Nuoro, per la realizzazione di un progetto di tutela e sviluppo nel Supramonte di Oliena, Orgosolo, e Urzulei-Su Suercone, ITB022212". (1184)

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

SECHI, Segretario:

"Interpellanza Arbau sui motivi per i quali l'Unità ospedaliera di ginecologia e ostetricia del Presidio ospedaliero San Francesco Nuoro ha subito tra il 2011 ed il 2012 un notevole decremento di interventi, nascite e degenze, quali sono stati i criteri di scelta dei dirigenti medici preposti al reparto e se intende assumere provvedimenti a riguardo". (444)

"Interpellanza Planetta sui provvedimenti urgenti per il rischio per la salute dei cittadini e la qualità dell'acqua delle falde per gli effetti del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69 (Decreto del fare), e sugli interventi volti ad impedire l'evidente strategia di disimpegno per le bonifiche ambientali in Sardegna da parte dello Stato italiano". (445)

"Interpellanza Stocchino - Ben Amara - Arbau - Salis - Mariani relativa all'ampliamento dell'aeroporto Mario Mameli di Cagliari-Elmas verso il territorio comunale di Elmas, attraverso procedura d'esproprio di aree private interessate dal masterplan". (446)

Iscrizione all'ordine del giorno, ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento, discussione e approvazione della proposta di legge Pittalis - Diana Giampaolo - Cuccureddu - Dedoni - Sanna Matteo - Solinas Christian - Diana Mario - Cocco Daniele Secondo: "Norme urgenti in materia di usi civici, di pianificazione urbanistica, di beni paesaggistici e di impianti eolici" (542)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge numero 542.

Dichiaro aperta la discussione generale.

Poiché nessuno è iscritto a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.

Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Art. 1

Ricognizione generale degli usi civici

1. La Giunta regionale, mediante un Piano straordinario di accertamento demaniale, provvede alla ricognizione generale degli usi civici esistenti sul territorio regionale e alla individuazione su cartografia aggiornata di dati e accertamenti già esistenti riportati su cartografie antiche.

2. A tal fine in deroga alle disposizioni di cui alla legge regionale 14 marzo 1994, n. 12 (Norme in materia di usi civici. Modifica della legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1 concernente l'organizzazione amministrativa della Regione sarda), ed in via straordinaria al fine di superare i limiti e le incongruenze legate alle procedure di accertamento già decretato delle terre gravate da uso civico, i comuni sono delegati entro il 31 dicembre 2013, e con le procedure per l'adozione e l'approvazione dei piani di valorizzazione di cui all'articolo 9 della legge regionale n. 12 del 1994, alla ricognizione generale degli usi civici esistenti sul proprio territorio.

3. A tal fine i comuni, oltre a documentare il reale sussistere dell'uso civico, possono proporre permute, alienazioni, sclassificazioni e trasferimenti dei diritti di uso civico secondo il principio di tutela dell'interesse pubblico prevalente. Costituiscono oggetto di sclassificazione del regime demaniale civico in sede di ricognizione generale e straordinaria anche i casi in cui i terreni sottoposti ad uso civico abbiano perso la destinazione funzionale originaria di terreni pascolativi o boschivi ovvero non sia riscontrabile né documentabile la originaria sussistenza del vincolo demaniale civico. I comuni, previa intesa fra le parti interessate, possono attuare nell'ambito della ricognizione generale degli usi civici, processi di transazione giurisdizionale a chiusura di liti o cause legali in essere. Per quanto previsto al presente articolo non possono essere assimilate a uso civico le terre pubbliche sottoposte da provvedimenti prefettizi ad assegnazione per finalità sociali.

4. Tutte le risultanze degli accertamenti già decretati che non risultino confermate o coerenti con la documentazione giustificativa del piano di accertamento straordinario di cui al comma 1 decadono con l'approvazione, non oltre i tre mesi dalla conclusione delle procedure comunali, del complessivo Piano straordinario di accertamento da parte della Giunta regionale. Le cessazioni degli usi civici derivanti dalle risultanze del piano straordinario di cui alle presenti norme, hanno efficacia dalla data dei medesimi atti o provvedimenti, ovvero se precedenti rispetto alle date indicate negli stessi atti o provvedimenti, dalla data, indicata nell'atto ricognitivo, in cui è venuta meno la destinazione funzionale all'uso civico dei relativi beni.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:

Art. 2

Modifiche alle procedure urbanistiche e alle leggi regionali n. 20 del 2012, n. 6 del 2012 e n. 25 del 2012

1. Al comma 32 dell'articolo 18 della legge regionale 30 giugno 2011, n. 12 (Disposizioni nei vari settori di intervento), sono apportate le seguenti modifiche:

a) le parole "in deroga alla normativa regionale e comunale, nei piani di lottizzazione e nei piani di zona" sono sostituite da: "nei piani attuativi assoggettati a convenzione";

b) dopo le parole "così realizzate" sono aggiunte: "o da realizzare";

c) le parole "che esse avvengano entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge" sono sostituite da: "ottemperate le disposizioni convenzionali. Tali disposizioni sono ritenute prevalenti rispetto agi strumenti attuativi in vigore a partire dal rilascio del relativo permesso di costruire o di denuncia di inizio attività. Per i piani attuativi già avviati o completati alla data di entrata in vigore della presente legge, si opera in deroga alle discipline previgenti.".

2. All'articolo 21 della legge regionale 22 dicembre 1989, n. 45 (Norme per l'uso e la tutela del territorio regionale), è aggiunto il seguente comma:
"2 bis. Le varianti urbanistiche che non incidono sul dimensionamento volumetrico del piano attuativo e non comportano modifiche al perimetro, agli indici di fabbricabilità ed alle dotazioni di spazi pubblici o ad uso pubblico, o costituiscano adeguamento alle previsioni di cui all'articolo 17 della legge n. 765 del 1967, sono approvate con un'unica deliberazione, salva ogni altra autorizzazione necessaria, inderogabilmente entro sessanta giorni dal loro deposito, dai rispettivi consigli comunali.".

3. Salva la preventiva acquisizione delle autorizzazioni di cui agli articoli 21 e 146 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137), gli interventi di restauro richiamati nella legislazione regionale vigente sono da intendersi anche quelli volti alla ricostruzione di edifici la cui preesistenza sia desumibile da cartografia storica, dal catasto o da specifico repertorio fotografico, anche se gli elementi fondamentali dell'edificio (muri perimetrali, solai e/o coperture) siano fisicamente venuti meno nel tempo.

4. Al comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale 12 ottobre 2012, n. 20 (Norme di interpretazione autentica in materia di beni paesaggistici):

a) dopo le parole "norma fondamentale di riforma economico-sociale" sono soppresse le parole "di cui all'articolo 142";

b) dopo le parole "e successive modifiche ed integrazioni," sono soppresse le parole "ed in particolare in applicazione di quanto disposto alle lettere a) e b) di detto articolo,";

c) le parole "alle zone umide" sono sostituite dalle parole "alle citate zone umide tipizzate e individuate ai sensi dell'articolo 134, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137), come modificato dall'articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 24 marzo 2006, n. 157 (Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, in relazione al paesaggio)".

5. Il termine contenuto all'articolo 3, comma 33, della legge regionale 15 marzo 2012, n. 6 (legge finanziaria 2012), è rettificato al 31 dicembre 2011.

6. Fermo i divieti esistenti nelle aree a inedificabilità totale, gli impianti eolici di potenza complessiva inferiore o uguale a 60 KW non sono sottoposti ai limiti di localizzazione di cui al all'articolo 8, comma 2, della legge regionale 17 dicembre 2012, n. 25 (Disposizioni urgenti in materia di enti locali e settori diversi).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:

Art. 3

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo alla votazione finale della proposta di legge numero 542.

Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (SEL-Sardigna Libera). La posizione del nostro Gruppo su questo provvedimento, che mi pare sia largamente condiviso, non è espressamente di contrarietà, ma su alcuni aspetti esprimiamo delle preoccupazioni. La preoccupazione principale nasce dal fatto che il bene comune, l'interesse comune che viene richiamato come principio generale nella proposta di legge è sicuramente riconducibile alla definizione del termine "uso civico".

Si dice infatti che i territori sono "gravati" da "uso civico", che sembra quasi una limitazione, ma è invece la garanzia che queste porzioni di territorio sardo possano essere utilizzate per gli scopi cui normalmente sappiamo sono destinate, in larga parte nel campo della pastorizia ma non solo. Noi siamo quindi, più che preoccupati, attenti al fine di evitare che con il termine "declassificazione", o "destinazione diversa", possa introdursi un meccanismo per mettere mano, un "tormento" più volte richiamato in quest'Aula, al Piano paesistico regionale.

Bisogna avere l'onestà di richiamare questo problema in Aula, soprattutto in questo momento, per evitare che passando sotto silenzio ogni cosa domani si dica: "Ma è passato tra l'indifferenza generale". E' un tema che a noi sta particolarmente a cuore, è un tema sul quale abbiamo preso impegni e fatto battaglie; e vogliamo richiamare, anche attraverso questa nostra sottolineatura, un'attenzione nei confronti di un bene generale: lo strumento di pianificazione generale del territorio sardo, nel quale si entri in qualche modo per vie indirette attraverso il meccanismo dell'uso civico, mettendo in discussione invece un bene che comunque, indipendentemente dalla sua declassificazione o destinazione ad altro, deve rimanere pubblico, a disposizione della collettività.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Presidente, intervengo per manifestare l'intenzione di votare contro questo provvedimento, non tanto per il contenuto, quanto per il metodo seguito. La Commissione agricoltura ha discusso a lungo su una proposta di legge che, dopo una votazione finale, era in attesa del passaggio in Aula. Ora, al di là del contenuto, ritengo sia assolutamente inaccettabile che si porti con il "102" una diversa proposta di legge; di fatto si eviti cioè di discutere un tema così importante non tenendo conto di quanto si è già discusso in Commissione. Per questo, al di là del contenuto, voterò contro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, intervengo per le stesse motivazioni addotte dal collega Lotto. Penso sia poco rispettoso per una Commissione (per quanto ben poco abbia combinato in questi quattro anni e mezzo), che l'unica proposta di legge, esitata all'unanimità e iscritta ai lavori dell'Aula da più di sei mesi, sia sostituita da una proposta di legge ai sensi dell'articolo 102. Credo che non sia accettabile il metodo, al di là del contenuto; credo che esaminare una proposta completa come quella che ha esitato la quinta Commissione sugli usi civici in Sardegna sarebbe stata la cosa migliore da fare, quindi voterò contro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA (Riformatori Sardi).Condivido le perplessità dei colleghi Lotto e Solinas, anche perché la proposta di legge in questione, la numero 372, era una mia proposta di legge, che è stata appunto esitata dopo mesi di lavoro dalla Commissione, con il parere favorevole del Consiglio delle autonomie locali. Capisco quindi le perplessità però, cari consiglieri, conosciamo benissimo anche le dinamiche con le quali si opera nel Consiglio regionale.

Quindi, non trovando l'accordo per portare in Aula quel testo, che è un testo di modifica complessiva della "12" e non un provvedimento urgente, a carattere temporale, come la proposta di legge che voteremo stamattina, ci dovremo accontentare di un piccolo risultato che comunque ha il vantaggio di dare potestà ai comuni di potersi autodeterminare sugli usi civici, tenendo conto che gli accertamenti che la Regione a oggi ha già compiuto su tanti comuni sono oggetto di numerose contestazioni davanti al Commissario degli usi civici.

Che cosa si sta pensando di fare con questo progetto di legge? Abbiamo lavorato in questi giorni, con l'onorevole Sanna, con l'onorevole Steri, per cercare di stabilire un termine temporale, il 31 dicembre, entro il quale i comuni possono effettuare un proprio piano di accertamento che verrà notificato alla Regione. L'intento è di cercare di smuovere una situazione di stallo che sta creando numerosissimi problemi e non solo alle comunità locali, perché sappiamo benissimo che si stanno verificando anche delle cose poco piacevoli, che molte volte non vengono neanche riportate dalla stampa.

Ci accontentiamo pertanto di metà risultato, procedendo con questo provvedimento di carattere urgente e con la speranza che la proposta di legge di modifica della "12" possa finalmente arrivare in Aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI (P.d.L.), Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.Io ho letto con molta attenzione questo provvedimento di legge e capisco l'urgenza, capisco la necessità da parte dell'Aula di esitare una norma che può, probabilmente, diventare utile per risolvere alcuni problemi di qualche Amministrazione comunale che da tempo tenta di risolvere la situazione interna legata alla questione degli usi civici. Mi sembra però giusto e corretto lasciare almeno agli atti alcune considerazioni che, a mio avviso, sono importanti e fondamentali.

All'articolo 1, comma 1, si parla di un nuovo accertamento; l'accertamento la Regione autonoma della Sardegna l'ha già espletato, è pubblicato, è addirittura on-line, quindi ogni amministrazione può tranquillamente collegarsi e verificare la propria situazione, cioè l'accertamento che la riguarda. Se se ne vuole fare un altro, con la convinzione che l'accertamento dell'amministrazione comunale sia diverso da quello della Regione, le eventuali differenze saranno verificate quando quell'accertamento passerà il vaglio dell'Assessorato.

Un esempio è Orani, lo sappiamo tutti, non nascondiamocelo; Orani ha un grosso problema su oltre mille ettari di territorio e, probabilmente, il comune avrà anche ragione però l'accertamento è quello ed è necessaria una dimostrazione corretta, con atti ufficiali, che possano dimostrare realmente la non esistenza degli usi civici.

Al comma 2 non capisco che cosa significhi l'espressione "superare le incongruenze legate alle procedure di accertamento"; vorrei che l'Aula eventualmente, considerato che stiamo approvando una proposta di legge, esplicitasse, perché credo sia abbastanza importante, quali sono queste incongruenze.

Al comma 3 poi si parla di " vincolo di uso civico": non è un vincolo, si parla di diritto di uso civico che è una cosa ben diversa.

Per queste ragioni, in qualità di Assessore competente, mi rimetto all'Aula e mi asterrò dalla votazione su questa proposta di legge.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Colleghi, era assolutamente prevedibile che, quando si fanno leggi per aggredire la burocrazia a vantaggio dei cittadini, ci sia sempre qualche relazione scritta che ci dice " che cosa combinate?"; è ovvio, è atteso, ma questa nostra Regione ha bisogno di una vera rivoluzione burocratica che rimuova queste posizioni e anche le diffidenze di un iter legislativo che niente ha a che vedere con questo provvedimento. Si può fare una legge a regime, la "12" forse aveva bisogno di essere rivista rapidamente, lo avete fatto, ma questo non c'entra niente, c'entra solo il fatto che la Sardegna è piena di accertamenti sbagliati, di migliaia di ettari sottoposti a uso civico senza che ci sia uno straccio di documento, di prova e di attestazione che quell'uso civico sia legittimato.

Le procedure sono state mal notificate e certi comuni se ne sono accorti quando il provvedimento era già pubblicato, senza poter documentare che lì non esisteva l'uso civico, e quindi assoggettando il territorio a dei vincoli in eccesso, senza fare un confronto reale. Questo provvedimento dice invece che i comuni, nel perseguire il massimo interesse pubblico, fanno i loro accertamenti dimostrando l'uso civico, infatti non c'è niente di arbitrario, e quell'accertamento servirà per mettere una linea zero sullo stato dell'uso civico, rimediando anche alle gaffe compiute dagli uffici regionali quando, per esempio, dichiarano uso civico terre a uso pubblico privando i beneficiari della possibilità di avere i vantaggi che hanno tutti gli altri cittadini, e così via.

L'articolo 2 invece - lo dico al collega Sechi - in alcuni commi vuole essere solo un attacco alla burocrazia che inutilmente blocca, in maniera discrezionale, i diritti dei cittadini. Non c'è nessun attacco alle leggi urbanistiche, che sono confermate, ma quando per esempio un ufficio tecnico si arroga il diritto di dire che una casa nel centro storico, alla quale il tempo non ha lasciato più neanche le mura di cinta, è un nuovo intervento solo perché il funzionario vuole dire quello, noi gli dobbiamo dire che deve fare il suo dovere documentandosi e, laddove c'è una prova che esisteva un fabbricato, quella non è una nuova costruzione ma è un recupero, e il recupero è sottoposto a un'altra procedura e a un rispetto anche dei piani particolareggiati senza per questo violare alcunché.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (Sardegna è già Domani). Rinuncio.

PRESIDENTE. Comunico che il consigliere Lai è rientrato dal congedo.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, il disagio che hanno manifestato sia il collega Lotto che il collega Solinas testimonia, nessuno me ne voglia, un modo di agire di questo Consiglio in questa legislatura che, certamente, non è da ascrivere alle cose più positive. Credo che forse sia questa la legislatura in cui si è fatto ricorso per il maggior numero di volte al "102"; lo abbiamo fatto spesso, sollevando da parti diverse qualche riserva, assumendoci anche la responsabilità come opposizione. Forse avremmo anche potuto evitare tante volte di richiamare il "102" se ci fossimo limitati a svolgere la funzione di opposizione, ma non di opposizione responsabile.

Lo abbiamo fatto tante volte perché abbiamo ritenuto che il ricorso al "102", di fronte a una maggioranza inconcludente, consentisse di portare a termine provvedimenti di legge che invece avevano una certa urgenza. Lo abbiamo fatto anche stavolta, pur rendendoci conto che c'è un lavoro compiuto dalla Commissione; ricorrere al "102" pertanto non è certamente espressione di una volontà vessatoria nei confronti del lavoro svolto dalla Commissione e che io credo debba continuare a essere svolto su tutte quelle parti che non vengono richiamate nel testo in votazione tra qualche minuto, che abbiamo portato con l'articolo 102.

Abbiamo presentato questa proposta di legge perché sollecitati non da pochi, ma da tantissimi sindaci che, da tutta la Sardegna, ci chiedevano di poter svolgere un ruolo da protagonisti, non condizionati, nel governo delle aree di propria competenza. Lo abbiamo fatto per questo non certamente, almeno per quanto ci riguarda, con una volontà vessatoria e offensiva sul lavoro importante svolto dai colleghi che dovrà continuare ad essere svolto. Per questo voto a favore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL-Sardigna Libera). Avrei voluto dire quasi le stesse cose che ha poc'anzi detto il Capogruppo del P.D., Giampaolo Diana. Noi abbiamo dato l'assenso affinché si discutesse in Aula, ex articolo 102, anche di usi civici e l'abbiamo fatto perché comunque avevamo delle pressanti richieste da parte di molti sindaci di comuni della Sardegna, da parte del CAL, e credo anche da parte dell'ANCI, perché i sindaci stessi potessero autodeterminarsi nei loro comuni e nei loro territori.

Questa norma all'inizio ci ha lasciati un po' perplessi; ma i dubbi che fino a oggi persistevano, per come è stata esplicitata e rappresentata dal collega Gian Valerio Sanna, sono stati dissipati perché non entra "a gamba tesa" rispetto ai principi sanciti dal PPR; principi e valori che un partito come il nostro, che anche nel suo nome ha la parola ecologia, non può vedere minacciati. Io dichiaro, essendo anche firmatario della proposta, il mio voto favorevole lasciando al mio Gruppo naturalmente libertà di votare secondo coscienza.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Annuncio il voto favorevole al provvedimento anche se devo dire che, pur essendo stati dissipati nell'ultima stesura alcuni problemi e dubbi sulle competenze, qualche perplessità per la verità resta. In particolare, e mi auguro che a breve non torneremo sull'argomento usi civici, attribuire la competenza a un organo politico e non a un organo tecnico, quindi a una delibera di consiglio comunale, non a una determina di un ufficio tecnico la verifica dell'esistenza o meno di un dato certo, non oggetto di pianificazione, di programmazione, di scelta politica o di trattativa politica, mi suscita qualche perplessità per il fatto che possano scaricarsi sugli amministratori locali, sui sindaci responsabilità per scelte che invece dovrebbero essere una mera ricognizione dei fatti.

Questa ritengo sia l'unica criticità presente nell'articolo 1. Per quanto concerne l'articolo 2 ritengo sia assolutamente necessario che la competenza in materia urbanistica rimanga sempre e comunque in capo al consiglio comunale, anche se è presente una compressione forte dei diritti dei cittadini nella partecipazione al procedimento (con previsioni in deroga alle norme anche nazionali sulle pubblicazioni, sulle osservazioni, sulla doppia approvazione), peraltro limitata ad alcuni aspetti dei piani attuativi, in particolare alla viabilità, alle tipologie.

Sono fatti che comunque hanno, avranno e potranno avere un loro peso; immaginate scelte importanti quali i target sui quali si punta nell'ambito di scelte di natura residenziale o turistico-residenziale. Alla fine ritengo che si sia riusciti a redigere un testo comunque assolutamente più che accettabile. Pertanto il voto sarà favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cugusi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUGUSI (SEL-Sardigna Libera). Intervengo per confermare il nostro voto favorevole e per manifestare nuovamente alcune criticità per il metodo ma anche per il fatto che non possiamo continuare a fare leggi, per esempio in questo caso sugli usi civici, e poi in modo intruso scrivere delle norme per quanto giuste, molto giuste. Io sono totalmente d'accordo infatti con il comma 2 dell'articolo 2 che contiene una modifica alla vecchissima legge urbanistica, la numero 45, che veramente è un pugno in faccia alla mala burocrazia, su questo concordo pienamente con l'intervento del consigliere Sanna.

Detto questo, ci stiamo perdendo perché siamo abituati a scrivere norme intruse e, nel caso, poi il cittadino spesso neanche sa che la legge urbanistica è stata modificata, modificata in bene, ma per scoprirlo deve leggere una norma sugli usi civici; così come spesso, sempre in materia urbanistica, dobbiamo leggere tutta una legge finanziaria per capire se si parla di urbanistica.

Dobbiamo pertanto ricominciare a essere razionali e organici e a proposito di questo ribadisco, l'ho ribadito anche in altre sedi, che è indispensabile sulla legge urbanistica pianificare urbanisticamente, non possiamo utilizzare questa metodica. Quindi sono contrario sul metodo ma sono perfettamente d'accordo sul fatto che questa proposta di legge sia necessaria.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 542.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Fois e Maninchedda hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Campus - Cappai - Cocco Daniele - Contu Felice - Corda - Cossa - Cozzolino - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stocchino - Tocco - Tupponi - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Lotto - Sechi - Solinas Antonio.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Bruno - Cherchi - Cocco Pietro.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 53

astenuti 4

maggioranza 27

favorevoli 50

contrari 3

(Il Consiglio approva).

Iscrizione all'ordine del giorno, ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento, discussione e approvazione della proposta di legge Sanna Gian Valerio - Mulas - Sabatini - Cuccu - Cucca - Manca - Cocco Pietro - Corda - Meloni Valerio - Agus - Campus - Diana Giampaolo - Cocco Daniele Secondo - Ben Amara - Diana Mario - Bruno - Porcu - Barracciu: "Norme urgenti per l'attuazione ed il funzionamento delle zone franche istituite nella Regione Sardegna" (482)

PRESIDENTE. Il successivo punto all'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge numero 482.

Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Presidente, chiedo che su questa proposta di legge siano aggiunte, consentendolo i proponenti, anche perché la materia ha già costituito oggetto di un disegno di legge della Giunta, le firme dei componenti del Gruppo del P.d.L.

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale.

Poiché nessuno è iscritto a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.

Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Art. 1

Trasformazione di società
di gestione

1. Al fine di dare piena operatività alle zone franche della Sardegna istituite ai sensi del decreto legislativo 10 marzo 1998, n. 75 (Norme di attuazione dello Statuto speciale della Sardegna concernenti l'istituzione di zone franche), la Giunta regionale, entro sessanta giorni dall'approvazione della presente legge, adotta apposita delibera contenente la proposta di modifica del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 7 giugno 2001 (Ulteriori disposizioni per l'operatività della zona franca di Cagliari), che preveda la trasformazione della società di gestione denominata "Cagliari Free Zone" in "Sardegna Free Zone" e avente la finalità di porre in capo a quest'ultima e per tutte le zone franche istituite, le competenze già previste agli articoli 7, 9 e 10 del citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 7 giugno 2001. Nei termini previsti la Presidenza della Regione raccoglie e, qualora non ancora perfezionata, definisce la delimitazione territoriale di tutte le zone franche della Sardegna.

2. La società Sardegna Free Zone dispone di un capitale sociale così ripartito per: il 33 per cento fra i comuni interessati, il 33 per cento fra le autorità di gestione dei porti e il restante 34 per cento detenuto dalla Regione autonoma della Sardegna.

3. Entro i successivi sessanta giorni dalla adozione del decreto di modifica del Presidente del Consiglio dei ministri, la Regione determina, ai sensi dell'articolo 12 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 7 giugno 2001, gli indirizzi generali per l'attività del soggetto gestore delle zone franche di Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme ed Arbatax.

4. Decorsi inutilmente i termini di cui ai commi 1 e 3 i poteri sostitutivi, in caso di inerzia rispetto alle presenti disposizioni, sono esercitati dal Prefetto della Provincia di Cagliari sentiti i prefetti delle province sarde interessate.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:

Art. 2

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 482.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Manca, Maninchedda e Rassu hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cossa - Cozzolino - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Lai - Lombardo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stocchino - Tocco - Tupponi - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il consigliere Locci.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 58

astenuti 1

maggioranza 30

favorevoli 58

(Il Consiglio approva).

Convoco la Conferenza dei Presidenti di Gruppo. Sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 59, viene ripresa alle ore 12 e 31.)

Iscrizione all'ordine del giorno, ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento, discussione e approvazione della proposta di legge Pittalis - Diana Giampaolo - Steri - Cuccureddu - Dedoni - Sanna Matteo - Solinas Christian - Diana Mario - Cocco Daniele Secondo: "Sostegno alle povertà e interventi vari" (543)

PRESIDENTE. Il successivo punto all'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge numero 543.

Dichiaro aperta la discussione generale.

Poiché nessuno è iscritto a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.

Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Art. 1

Sostegno alla povertà

1. È autorizzata, nell'anno 2013, la spesa di euro 5.000.000 per il sostegno economico a famiglie e a persone prive di reddito e in condizione di accertata povertà di cui all'articolo 35, comma 3, della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007), e successive modifiche ed integrazioni (UPB S05.03.007).

2. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 3, comma 7, della legge regionale 23 maggio 2013, n. 12 (legge finanziaria 2013), iscritta in conto dell'UPB S05.03.007 è destinata alle finalità di cui al comma 1.

3. Nell'articolo 5, comma 21 della legge regionale n. 12 del 2013, il riferimento all'UPB S04.08.002 è sostituito con UPB S04.08.001.

4. L'autorizzazione di spesa di euro 1.500.000 per l'anno 2013 di cui all'articolo 16, comma 6, della legge regionale 30 giugno 2011, n. 12 (Disposizioni nei vari settori di intervento), e successive modifiche ed integrazioni, è soppressa (UPB S04.03.004).

5. L'autorizzazione di spesa di euro 1.000.000 per l'anno 2013 di cui all'articolo 12, commi 1 e 2, della legge regionale 19 luglio 2000, n. 14 (Attuazione del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, sulla tutela delle acque dall'inquinamento, modifica alla legge regionale 21 settembre 1993, n. 46 e alla legge regionale 29 luglio 1998, n. 23 e disposizioni varie), e successive modifiche ed integrazioni, è soppressa (UPB S04.08.006).

6. Una quota parte dell'autorizzazione di spesa pari ad euro 2.100.000 per l'anno 2013 di cui all'articolo 5, comma 9, della legge regionale n. 12 del 2013 è differita all'anno 2014 (UPB S01.05.002).)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Colleghi, con l'articolo 1 di questa legge si tenta di porre rimedio alla situazione che si è generata con l'applicazione a carico dei comuni della riduzione dell'Irap e con la concomitante cassazione dei fondi ordinari per le estreme povertà che l'anno scorso ammontavano a circa 30 milioni. Da un'analisi che è stata compiuta e resa disponibile dall'ANCI, si è potuto dedurre che di tutti i comuni della Sardegna, solo 19-20 avevano un beneficio della riduzione dell'IRAP tale da coprire per intero l'equivalente dei fondi per le povertà estreme, di conseguenza ben 340 risultavano al di sotto del gettito assegnato l'anno precedente per poter far fronte a questa problematica.

Come voi potete ben capire questa situazione ha generato non pochi disagi nei comuni. Da qui l'esigenza di provvedere a un riequilibrio, perlomeno a carico di chi stava al di sotto di quel gettito. La Giunta ci propone oggi un articolo nel quale sono recuperati 10 milioni; è vero che il fabbisogno necessario per portare alla pari il gettito è di circa 8 milioni e 200 mila, e che quindi questi 10 milioni renderebbero conseguibile l'obiettivo del pareggio rispetto alle aspettative degli anni precedenti, ma vorrei che rimanesse agli atti una semplice affermazione: noi abbiamo costruito la proposta di riduzione dell'IRAP non in termini sostitutivi delle povertà, ma proprio per la natura della detassazione dell'Imposta regionale sulle attività produttive doveva risultare un messaggio in positivo, in aggiunta, non in riduzione.

Il fatto che abbiamo portato questa voce in pareggio dimostra che l'IRAP è stata usata semplicemente come un'arma a pareggio, e non come uno strumento che, in qualche modo, rappresentava un buon utilizzo di una riduzione fiscale. Da questo punto di vista noi siamo largamente insoddisfatti di questa norma; abbiamo consentito il "102", ma abbiamo anche detto che avremmo manifestato in Aula tutto il nostro dissenso per l'insufficienza di queste risorse.

Il suggerimento che noi avevamo dato era che si portassero queste somme da 10 a 15 milioni, per consentire a tutti i comuni di poter avere qualche euro in più rispetto al gettito dell'anno precedente; si verificherà infatti la circostanza antipatica per cui quei 19 comuni, che ho citato prima, avranno tutti qualche soldo in più rispetto all'anno precedente, mentre tutti gli altri saranno portati a pareggio; questa discriminazione non è accettabile, perché per noi i comuni sono tutti uguali.

Il provvedimento doveva avere allora la portata finanziaria tale da consentire a tutti i restanti 340 comuni di superare la soglia di gettito stabilita l'anno precedente sulle povertà estreme, sì da non ingenerare discriminazioni di nessun genere. Questa circostanza non si verifica. Io credo che ci sia in questo strumento un'evidente mancanza di buona volontà da parte della Giunta, perché io, di fronte alle povertà estreme avrei, senza indugio, lo dica pure al suo Presidente, Assessore, messo mano a quelle risorse di pubblicità e clientelari che lui sta usando a piene mani, dall'America Latina, a Monaco e a tutte le altre missioni che sta facendo, e di cui noi sardi, in questo momento, dovremmo profondamente vergognarci.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Chi di noi si ritrova in questi giorni a incontrare il mondo dei comuni, il mondo delle imprese e la povera gente, assiste a una contrapposizione tra sindaci, da una parte, che hanno l'estrema esigenza di dare risposte alla povera gente, di avere strumenti per poter consentire alla gente di sopravvivere, e chi, dall'altra, con una consapevole motivazione contrappone il provvedimento adottato a suo tempo sulla riduzione dell'Irap, a questa mancanza di gettito per le povertà estreme.

Sono d'accordo con quello che diceva il collega Sanna poco fa: serviva un intervento più consistente perché, purtroppo, le povertà estreme sono aumentate e non diminuite, e occorreva la consapevolezza che questa Regione dovesse guardare a tutti e due i mondi: quello dell'impresa e quello della povera gente che non riesce a sbarcare il lunario. Con questo provvedimento si ha un parziale recupero della situazione, non sufficiente, perché la situazione richiede uno sforzo maggiore.

Cionondimeno è assolutamente necessario approvare questo provvedimento, ed è anche necessario cercare inoltre di creare le condizioni affinché i sindaci abbiano la possibilità di affrontare con maggiori risorse queste problematiche che stanno diventando, mano a mano che si va avanti, ingestibili.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

Non è presente in Aula, quindi decade.

Passiamo alla votazione dell'articolo 1.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Mariani ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cossa - Cozzolino - Cuccu - Cugusi - Dedoni - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stocchino - Tocco - Tupponi - Zedda Alessandra.

Si è astenuta la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 59

Votanti 58

Astenuti 1

Maggioranza 30

Favorevoli 58

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:

Art. 2

Copertura finanziaria

1. Gli oneri derivanti dall'applicazione dell'articolo 1 sono determinati in euro 5.000.000 per l'anno 2013 ed in euro 2.100.000 per l'anno 2014 e fanno carico alle UPB del bilancio della Regione per gli stessi anni indicate nel comma 2.

2. Nel bilancio della Regione per l'anno 2013 sono introdotte le seguenti variazioni:

In diminuzione

UPB S01.03.010
Spese per interventi di programmazione negoziata e per l'attuazione del PRS

2014 euro 2.100.000

UPB S01.05.002
Incremento, valorizzazione e manutenzione del patrimonio e del demanio regionale

2013 euro 2.100.000

UPB S04.03.004
Tutela e difesa del suolo - investimenti

2013 euro 1.500.000

UPB S04.08.006
Valorizzazione e salvaguardia delle zone umide dei laghi salsi - investimenti

2013 euro 1.000.000

UPB S06.04.015
Tutela, valorizzazione e marketing dei prodotti agricoli - spese correnti

2013 euro 200.000

UPB S06.05.003
Investimenti a favore della pesca

2013 euro 200.000

In aumento

UPB S01.05.002
Incremento, valorizzazione e manutenzione del patrimonio e del demanio regionale

2014 euro 2.100.000

UPB S05.03.007
Provvidenze a favore di soggetti con disabilità e loro associazioni

2013 euro 5.000.000.)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Parliamo della copertura finanziaria dell'articolo 1, e quindi l'argomento è sempre il sostegno alle povertà. Io credo che con questa norma si sia cercato di porre rimedio a un'ingiustizia profonda che si era generata e l'ingiustizia profonda era stata generata dalla fretta, come spesso capita quando, parlando di argomenti importanti, si presentano emendamenti che incidono per un importo pari a 350 milioni; quindi emendamenti poco meditati in generale, per nulla meditati in Commissione e frutto di accordi tra Capigruppo.

Ora, quando si è discusso di IRAP, e sull'IRAP credo che ci sia l'unanimità sul fatto che la Regione dovesse dare dei segnali, andava individuato bene il bersaglio. Quando qualcuno, e io tra questi, ha eccepito che forse non era il caso di toccare una materia delicata come le partite di giro tra gli enti pubblici, soprattutto tra i comuni e le province, tra gli enti locali, dove una partita di giro è fatta di equilibri, mi si è detto: "No, stiamo attenti perché altrimenti il Governo se non la confezioniamo così potrebbe impugnarla". Qual è stato il risultato? Il Governo amico, il primo Governo amico di tutti, contemporaneamente amico del P.D. e del P.d.L., ha impugnato la norma sull'IRAP. E allora non era quella la ragione per cui dovevamo intervenire in maniera non settoriale, c'erano altre ragioni, probabilmente più profonde.

Io credo, allora, che questa poteva essere anche l'occasione per abrogare, per rettificare quella norma sull'IRAP, lasciare lo sgravio dell'IRAP soltanto alle piccole e medie imprese, alle imprese sarde, non ai grandi gruppi bancari, non ai grandi gruppi assicurativi, non a E.On. che, pur preannunciando 150 licenziamenti, beneficerà di uno sgravio di 4 milioni di euro e ieri ha ottenuto, con il parere contrario del Sindaco di Sassari e della Presidente della Provincia, la possibilità di inquinare ancora per un anno con i Gruppi 1 e 2 già dichiarati fuorilegge; ieri il prefetto ha concesso questa proroga perché pare che questo anno vi siano ulteriori 700 ore.

In presenza di una riduzione dei consumi elettrici in Sardegna si è sentita la necessità, con tutti i pareri contrari, di far produrre un impianto che è dichiarato fuorilegge, un impianto inquinante, un impianto di cui si è, anche dalle ultime analisi epidemiologiche, dimostrato la ricaduta in termini di costi sanitari nel Nord Sardegna. Ecco, noi abbiamo fatto un bel regalo a chi non mantiene i patti, non costruisce il quinto Gruppo, licenzia 150 persone e per di più riesce a ottenere dallo Stato, con i pareri contrari dei sardi e delle autonomie locali, anche la possibilità di continuare a inquinare ancora per un po'.

Ripeto, quindi, che è doveroso intervenire sulle povertà estreme, sui progetti di povertà; chi vive a contatto con i comuni sa come sia cambiato anche il mondo delle povertà, le nuove povertà oggi sono costituite da imprenditori che hanno chiuso le aziende, commercianti e artigiani che, anche un po' per dignità, ricorrono a prestazioni economiche solo in cambio di contro prestazioni quali sono queste del servizio civico e dei progetti povertà, piuttosto che avere il semplice assegno. Quindi è doveroso intervenire, anche alla luce del fatto che ci sia stata l'impugnativa del Governo sull'IRAP, concedendo questo beneficio realmente e soltanto alle imprese che lo meritano, che dimostrano di voler investire, di voler mantenere i livelli occupativi o addirittura incrementarli. Credo che questa rivisitazione sia doverosa per non fare un regalo generalizzato a chi sta continuando a umiliare i sardi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cappai, Espa e Milia hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Felice - Corda - Cossa - Cozzolino - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Obinu - Oppi - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stocchino - Tocco - Tupponi - Zedda Alessandra.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 60

maggioranza 31

favorevoli 60

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 3.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:

Art. 3

Cantieri comunali

1. I cantieri comunali per l'occupazione e i cantieri verdi, il cui onere è finanziato con risorse regionali, costituiscono a tutti gli effetti progetti speciali finalizzati all'attuazione di competenze e di politiche regionali miranti a fronteggiare l'emergenza socio-economica. I comuni attuano gli interventi ai sensi dell'articolo 94 della legge regionale 4 giugno 1998, n. 11 (legge finanziaria 1998), e successive modifiche ed integrazioni, e le relative spese sono classificate quali spese di investimento; qualora i progetti speciali siano attuati ai sensi dell'articolo 24 della legge regionale 20 aprile 2000, n. 4 (legge finanziaria 2000), per le assunzioni in essi previste si applicano le disposizioni di cui all'articolo 1 della legge regionale 23 aprile 2013, n. 9 (Interventi urgenti in materia di lavoro e nel settore sociale).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 4.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4:

Art. 4

Amministratori di sostegno

1. Al comma 3 dell'articolo 7 della legge regionale 30 maggio 1997, n. 20 (Nuove norme inerenti provvidenze a favore di persone residenti in Sardegna affette da patologie psichiatriche. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 27 agosto 1992, n. 15 concernente: "Nuove norme inerenti provvidenze a favore degli infermi di mente e dei minorati psichici residenti in Sardegna"), le parole "I minori, interdetti o inabilitati" sono sostituite dalle seguenti: "I minori, i beneficiari dell'amministrazione di sostegno, gli interdetti o inabilitati". I relativi oneri, valutati in euro 200.000 annui, a decorrere dall'anno 2014, fanno carico alle risorse stanziate in conto dell'UPB S05.03.007.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 5.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 5:

Art. 5

Competenze in materia di proloco

1. Fino a diversa disposizione in sede di riforma generale degli enti locali della Sardegna le competenze in materia di proloco sono esercitate direttamente dall'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio.

2. Una quota pari ad euro 1.850.000 delle risorse stanziate sul fondo di cui al'articolo 10, comma 1, della legge regionale n. 2 del 2007, è destinata all'erogazione di un contributo a favore delle associazioni proloco (UPB S01.06.001). Tale adempimento è condizione per l'erogazione della quota a saldo dello stesso fondo di cui alla citata legge.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 6.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 6:

Art. 6

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo alla votazione finale della proposta di legge.

Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA (P.d.L.), Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Presidente, ruberò un minuto giusto per fare alcune precisazioni. E' vero quello che hanno detto i colleghi: abbiamo voluto dare delle risposte su una materia importante come quella delle estreme povertà, però devo dire anche che nessun comune sarà penalizzato. Intanto voglio ricordare come il meccanismo dell'IRAP in qualche modo abbatta i vincoli del Patto di stabilità, perché di fatto le risorse non sono trasferite, ma sono restate nelle casse delle amministrazioni locali.

In secondo ordine devo sottolineare che l'Assessorato della sanità, oltre a questi 10 milioni, ha anche predisposto il bando "Lavora", con uno stanziamento di altri 8 milioni e mezzo, che va sempre ad integrare il capitolo sulle estreme povertà. Non solo, abbiamo anche fatto in modo, ricevuti i documenti dell'ANCI, che quel milione e 800 mila euro in più vada proprio a integrare le risorse di quei comuni che sono stati maggiormente penalizzati. Ritengo pertanto che con il lavoro di tutti si sia arrivati a mettere ordine e soprattutto a dare delle risposte importanti sulla materia delle estreme povertà, considerato anche il fatto che i 580 milioni del Fondo unico (una evoluzione positiva dovuta ad audacia e forse anche a un pizzico di caparbietà) sono ormai fuori dal Patto.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 543.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Greco e Murgioni hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cossa - Cozzolino - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stocchino - Tocco - Tupponi - Zedda Alessandra.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 62

maggioranza 32

favorevoli 62

(Il Consiglio approva).

Il Consiglio è riconvocato domani mattina, mercoledì 31 luglio, alle ore 10 per l'esame della mozione numero 271. Questo pomeriggio è convocata alle ore 16 e 30 la prima Commissione; la seconda Commissione è convocata domani, 31 luglio, alle ore 15.

La seduta è tolta alle ore 12 e 49.



Allegati seduta

Testo delle interrogazioni e interpellanze annunziate in apertura di seduta

Interrogazione Arbau, con richiesta di risposta scritta, al Presidente della Regione affinché precisi quali siano gli intendimenti in ordine alla situazione dell'Ufficio legale della Regione.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- con nota in data 13 giugno 2013 i funzionari avvocati presso l'Ufficio legale della Regione hanno evidenziato la totale assenza di organizzazione del servizio, il mancato adeguamento delle remunerazioni all'effettivo lavoro svolto e l'intollerabile mancanza di una copertura assicurativa;

- questo nonostante la riconosciuta professionalità degli avvocati operanti presso l'Ufficio legale della Regione presso tutti gli uffici giudiziari della Sardegna; a riguardo si sottolinea la puntuale e competente difesa degli interessi dell'intera comunità della Sardegna rispetto al tentativo giudiziario di paralizzare i referendum regionali celebrati il 12 maggio 2012;

RILEVATO che sarà interesse del sottoscritto procedere alla stesura di una proposta di legge istitutiva dell'Avvocatura della Regione autonoma della Sardegna, ma nelle more risulta necessario un intervento della Giunta regionale teso ad agevolare il delicato ed importante lavoro degli avvocati dell'Ufficio legale,

chiede di interrogare il Presidente della Regione affinché precisi quali siano gli intendimenti in ordine alla situazione dell'Ufficio legale della Regione. (1179)

InterrogazioneGallus, con richiesta di risposta scritta, sul trasferimento del reparto di oncologia medica dell'Ospedale San Martino di Oristano.

Il sottoscritto,

ACCERTATO che da diverso tempo è stato effettuato il trasferimento del reparto di oncologia medica in altri locali del nosocomio dell'Ospedale San Martino di Oristano, ex pediatria,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere se esistano richieste autorizzative sul trasferimento del reparto di oncologia medica dell'Ospedale San Martino di Oristano da parte della direzione generale della ASL n. 5 e se esistano comunicazioni dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale che autorizzino tale trasferimento; qualora non esistessero, si chiede di fare piena luce sull'accaduto,

infine, se quanto sopra non dovesse risultare agli atti si chiede, accertate queste gravi irregolarità da parte della direzione generale della ASL n. 5, se sussistano gli estremi per l'eventuale rimozione del direttore generale ed il conseguente commissariamento della ASL n. 5 di Oristano. (1180)

Interrogazione Lai, con richiesta di risposta scritta, sull'insufficienza di uomini e mezzi specializzati nella lotta agli incendi, con particolare riferimento alla possibilità di avvalersi di personale residente in Sardegna che, nel ruolo di vigili del fuoco, presta servizio in altre regioni.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- quest'anno, come in passato, molti roghi hanno colpito la Sardegna, interessando aree di notevole valore naturalistico, com'è accaduto il 25 giugno a Capo Figari, nel Comune di Golfo Aranci, dove un vasto incendio ha distrutto parte di un'area protetta di 600 ettari di macchia mediterranea, determinando il contestuale allontanamento di decine di bagnanti e di numerose famiglie;

- da molte parti, comuni, Regione e opinione pubblica, si è chiesto il potenziamento di uomini e mezzi specializzati nella lotta agli incendi perché l'attuale dotazione di organico dei vigili del fuoco della Sardegna è insufficiente, soprattutto durante la stagione estiva;

CONSIDERATO che il Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi dovrebbe superare i limiti della legge quadro sugli incendi boschivi 21 novembre 2000, n. 353, affinché sia reso centrale il ruolo dei vigili del fuoco in sede di coordinamento in un contesto complesso, delicato e pericoloso sia per gli addetti specializzati nello spegnimento dei roghi sia per i civili;

PRESO ATTO che è urgente e strategico il potenziamento dell'organo dei vigili del fuoco a costo zero, avvalendosi delle risorse dedicate attualmente ad impiegare il personale precario destinato a coprire le carenze di organico;

APPURATO che sulla grave carenza di organico dei vigili del fuoco della Sardegna è stata già presentata in data 12 luglio l'interrogazione n. 1172/A, che ha come primo firmatario Antonio Solinas;

RILEVATO che:

- anche ai circa 300 vigili del fuoco sardi, in servizio permanente in altre regioni, dovrebbe essere riconosciuto il diritto di operare presso i comandi della Sardegna;

- esiste la possibilità di impiegare, nell'immediato, personale residente in Sardegna che presta servizio in altre regioni, con un trasferimento temporaneo straordinario;

- tale trasferimento permetterebbe ai vigili del fuoco sardi che operano fuori dalla Sardegna di poter essere più vicini alle famiglie d'origine;

CONSTATATO che:

- la riduzione dei mezzi aerei dedicati alto spegnimento dei roghi estivi impone una maggiore presenza di operatori, particolarmente specializzati, a terra;

- chi ha la residenza in Sardegna e conosce meglio i luoghi ha migliori e più efficaci possibilità di successo nella lotta agli incendi;

- tali richieste sono state formulate dal CONAPO (Sindacato autonomo vigili del fuoco) a tutte le autorità preposte: Ministro dell'interno, Sottosegretario all'interno, Capo dipartimento dei vigili del fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere:

1) quali misure intendano adottare affinché il Ministero dell'interno e il Dipartimento dei vigili del fuoco rendano possibile il trasferimento in Sardegna dei vigili del fuoco sardi che prestano servizio fuori dalla nostra Regione;

2) quale ruolo la Regione intenda svolgere per indurre il Ministero degli interni a potenziare l'organico dei vigili del fuoco a costo zero, avvalendosi delle risorse destinate al personale precario che copre le carenze di organico;

3) se la Regione possa inoltrare al Governo, al Ministero degli interni e al Dipartimento dei vigili del fuoco una nota urgente per sollecitare forme di mobilità temporanee che permettano di fronteggiare con efficacia l'emergenza degli incendi boschivi. (1181)

Interrogazione Locci, con richiesta di risposta scritta, sullo stato di attuazione del "Piano Sulcis".

Il sottoscritto,

PRESO ATTO che:

- la disoccupazione nel Sulcis è oltre il 15 per cento ed è quindi ben superiore alla media regionale e nazionale, con oltre 29.000 persone tra disoccupati o a rischio occupazione (Cigs-Cig deroga, mobilità, LSU ecc.);

- per far fronte a questa gravissima situazione dopo un confronto interistituzionale territoriale, il Presidente della Regione e la Giunta regionale con la deliberazione n. 33/45 del 31 luglio 2102 hanno approvato un atto di indirizzo per l'elaborazione ed attuazione di un Piano straordinario per il Sulcis (Piano Sulcis) quale strumento atto a fronteggiare l'attuale crisi ed a favorire il rilancio e lo sviluppo dell'intero territorio del Sulcis-Iglesiente programmando interventi per un valore di 127 milioni di euro a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC);

- il 3 agosto 2012 il CIPE, con la delibera 93/12, ha confermato la dotazione di carattere programmatorio di 127 milioni di euro a valere sul Fondo sviluppo e coesione (FSC); per la definitiva assegnazione necessitava una valutazione condivisa tra Ministero dello sviluppo economico, Ministero per la coesione territoriale e Regione autonoma della Sardegna;

- il 13 novembre 2012 è stato sottoscritto un protocollo d'intesa tra Ministero dello sviluppo economico (MISE), Ministero del lavoro e delle politiche sociali (MLPS), Ministro per la Coesione territoriale (MCT), Regione autonoma della Sardegna (RAS), Provincia di Carbonia-Iglesias, comuni del Suicis-Iglesiente;

- la dotazione finanziaria globale del piano è di circa 450 milioni di euro comprensivo di risorse regionali e locali;

- a questi fondi dovrebbero aggiungersi quelli necessari per l'attivazione delle zone franche urbane nei 23 comuni del Sulcis tramite il trasferimento delle multe pagate dalle industrie energivore dopo la condanna da parte dell'Unione europea per aiuto di stato nell'approvvigionamento energetico;

- gli interventi programmati con fondi regionali e locali e fatti propri nel Piano Sulcis provenienti dalla delibera di Giunta regionale n. 33/45 del 31 luglio 2012 sono per:

- opere di bonifica 177,668 milioni di euro;

- interventi di carattere infrastrutturale 95,656 milioni di euro;

- le filiere produttive agroalimentari 10 milioni di euro;

- inoltre nel protocollo d'intesa si prevede il rifinanziamento dei contratti di sviluppo con 90 milioni di euro con risorse PON SIL 2000-2006 (come dal decreto del MISE del 28 settembre 2012);

- inoltre sono previsti ulteriori interventi infrastrutturali ritenuti "invarianti", per i quali la copertura finanziaria è stata individuata a valere su una quota delle risorse programmaticamente deliberate con la delibera CIPE n. 93/2012, per un totale di 38 milioni di euro per:

a) portualità Portovesme: 7 milioni di euro;

b) area franca doganale Portovesme: un milione di euro;

c) viabilità stradale: 30 milioni di euro;

e ulteriori 34 milioni di euro per interventi infrastrutturali in corso di istruttoria per:

a) sistema portuale turistico Sulcis: 19 milioni di euro;

b) infrastrutture Porto Sant'Antioco: 15 milioni di euro;

- il 6 febbraio 2013 si istituiva la "cabina di regia" per il coordinamento di tutte le istituzioni interessate;

- il 20 febbraio 2013, per la programmazione a valere sulle risorse residue del Fondo di sviluppo e coesione di circa 55 milioni di euro, è stato fatto un bando nazionale e internazionale con il coinvolgimento di Invitalia per la progettualità di uno sviluppo sostenibile con idee e proposte da attuare nell'ambito del "Progetto strategico del Sulcis" ; il bando è stato chiuso il 22 aprile 2013;

- nel protocollo d'intesa del 13 novembre 2012 era previsto un apposito coordinamento rappresentativo di tutte le istituzioni interessate nazionali, regionali e territoriali a cui sarebbero dovute pervenire per le opportune valutazioni, i progetti generali in materia di politiche ambientali, occupazionali e di sviluppo economico;

- si prevedeva, per i tempi di attuazione del piano, la definizione di un cronoprogramma predisposto congiuntamente da Governo nazionale e Regione;

CONSIDERATO che a oggi l'iter procedurale, a distanza di oltre otto mesi dalla firma del protocollo d'intesa, da quello che si sa, è ancora nelle fasi preliminari, sia per quanto riguarda gli interventi infrastrutturali "Invarianti" che per quelli in corso di istruttoria e soprattutto sulle risorse a valere sui fondi regionali e locali;

RITENUTO che:

- l'iter seguito finora non è adeguato alla gravità della situazione economico-sociale del territorio, nonostante il protocollo d'intesa prevedesse un cronoprogramma concordato tra Governo e Regione proprio per evitare le lungaggini burocratico-amministrative che stanno portando, di fatto, ad una mancanza di efficacia della programmazione delle risorse rispetto alla cantierabilità delle stesse;

- si debbano trovare delle soluzioni più celeri anche ricorrendo a procedure straordinarie da parte del Governo per far si che non si abbiano, come sta succedendo, dei tempi di attesa nella spendita delle risorse assolutamente incompatibili con la grave crisi che si sta vivendo nel Sulcis-lglesiente,

chiede di interrogare il Presidente della Regione per sapere:

1) se sia aggiornato sulla grave situazione descritta;

2) quali provvedimenti straordinari possa prendere per porre rimedio alla situazione attuale ed accelerare l'iter burocratico-amministrativo per la cantierabilità e la spendita delle risorse regionali;

3) se non ritenga utile, oltreché necessario, investire di questa responsabilità anche il Governo nazionale attraverso la richiesta di procedure straordinarie alla stessa stregua di quelle che si mettono in atto per le calamità naturali. (1182)

Interrogazione Arbau, con richiesta di risposta scritta, sul costo del patrocinio legale sopportato dal sistema istituzionale (Regione e province) per i procedimenti giudiziari scaturiti a seguito del commissariamento delle Province di Cagliari, Medio Campidano, Sulcis, Ogliastra e Gallura e quali siano gli intendimenti in ordine alla necessità di assumere provvedimenti in merito.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- a seguito dell'approvazione della legge regionale n. 13 del 2013, la Giunta regionale ha provveduto al commissariamento delle Province di Cagliari, Medio Campidano, Sulcis, Ogliastra e Gallura;

- questo in mancanza di una legge nazionale per la modifica dello Statuto speciale e, soprattutto senza avere un'idea del nuovo ordinamento delle autonomie locali;

- i consiglieri provinciali hanno, giustamente, provveduto ad adire la competente autorità giudiziaria al fine di tutelare i propri interessi di componenti di organi legittimamente eletti;

- allo stesso tempo, risulta che l'Unione delle province sarde (Ups), dopo aver perso la battaglia legale per non fare celebrare i referendum del maggio 2012, ha proposto azione giudiziaria a tutela di non meglio precisati interessi istituzionali, per un impegno di spesa, per il solo procedimento relativo ai commissariamenti, pari ad euro 46.000;

RILEVATO che il contenzioso in questione genera un costo per la nostra comunità che dovrebbe portare la Regione ad evitare di portare la discussione politica sul piano giudiziario preferendo il dialogo e la discussione in Consiglio regionale,

chiede di interrogare il Presidente della Regione affinché precisi se conosce il costo del patrocinio legale sopportato dal sistema istituzionale (Regione e province), in particolare dall'Unione delle province sarde, per i procedimenti giudiziari scaturiti a seguito del commissariamento delle Province di Cagliari, Medio Campidano, Sulcis, Ogliastra e Gallura, e quali siano gli intendimenti in ordine alla necessità di assumere provvedimenti in merito. (1183)

Interrogazione Porcu, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione di scempio ambientale, di degrado e di carente gestione e supervisione principalmente nel Supramonte di Dorgali in occasione dei cantieri di lavoro, coordinati dall'Ente foreste di Nuoro, per la realizzazione di un progetto di tutela e sviluppo nel Supramonte di Oliena, Orgosolo, e Urzulei-Su Suercone, ITB022212.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- l'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente ha conferito l'incarico all'Ente foreste della Sardegna (atto d'indirizzo del 24 dicembre 2009, prot. n. 2433) di predisporre un progetto organico volto alla valorizzazione del territorio del Supramonte ed in particolare dell'area SIC ITB022212 denominata "Supramonte di Oliena, Orgosolo e Urzulei-Su Suercone", il cui piano di gestione è stato approvato con decreto n. 6 del 28 febbraio 2008, e successivamente condiviso e sottoscritto con accordo di programma il 13 dicembre del 2010 ad Orgosolo, tra l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente, il presidente dell'Ente foreste e i sindaci dei Comuni di Dorgali, Oliena, Orgosolo e Urzulei, ai sensi dell'articolo 5, comma 18, della legge regionale n. 3 del 2009;

- questo progetto prevede tra i suoi obiettivi: la realizzazione e il recupero della sentieristica esistente, la manutenzione della viabilità secondaria, la rimozione dei rifiuti, la realizzazione di aree di sosta e aree per il parcheggio, il ripristino degli antichi ovili, la creazione di recinti e ripari per il bestiame, di fontanili e abbeveratoi per gli animali, con la promozione degli interventi realizzati sul sito web dell'Ente foreste;

CONSIDERATO che:

- questo territorio è da sempre considerato di grande interesse ambientale e culturale per le sue bellezze archeologiche e naturalistiche, tanto che nel 1984 ne fu proposta l'istituzione in riserva naturale guidata (riserva del Supramonte), estesa ai Comuni di Orgosolo, Oliena, Dorgali e Urzulei; oggi è un sito di interesse comunitario, ed è tutelato dal vincolo paesaggistico; in particolare il sito "Su Suercone" è monumento naturale istituito con decreto dell'Assessore regionale della difesa dell'ambiente n. 20 del 18 gennaio 1994 per una superficie di 32 ettari, l'area è sottoposta a vincolo idrogeologico ai sensi del regio decreto n. 3267 del 1923 ed è classificata per pericolosità idrogeologica ai sensi della legge n. 267 del 1998;

- l'ambiente circostante, in cui rientrano i lavori di valorizzazione, è ricco di forme carsiche sotterranee e superficiali; la vegetazione arbustiva ed erbacea è degna di nota per le numerose specie endemiche (Brassica, Ribes, Camarezza sarda), indicate nelle schede di Natura 2000;

TENUTO CONTO che oggi, oltre ai progetti già in fase di realizzazione finanziati dalla Regione, si susseguono, su proposta di altri enti istituzionali e associazioni ambientaliste, le iniziative di valorizzazione culturale dell'integrità naturale di questi luoghi, per arrivare al riconoscimento da parte dell'Unesco dei Supramontes come patrimonio dell'umanità;

PRESO ATTO che:

- a seguito di segnalazioni fotografiche e da successivo sopralluogo, si è accertata una situazione di grande degrado e spregio alla natura dei luoghi; in particolare nelle pareti di roccia appaiono diverse scritte come "BAR" e "W INTER", e altre più particolari con numeri, disegni e simboli vari, realizzate con l'uso di vernice indelebile di diversi colori, sembra realizzati come punti segnaletici per itinerari confezionati da tour operator (olandesi?) per i turisti provenienti dall'estero, che, in totale mancanza di standard e di regole, arrivano in loco con planimetrie già dotate di simboli uguali a quelli segnati sulle rocce all'insegna di una segnaletica "fai da te";

- sulle conformazioni carsiche di superficie sono state riscontrate, in diversi tratti, rocce frantumate a colpi di mazza e piccone in netto contrasto con i lavori preventivati in progetto che prevedevano lievi spietramenti, per la sistemazione manuale dei tracciati dei sentieri esistenti, utilizzando il materiale pietroso già esistente; in pratica alcuni sentieri sono stati realizzati, spianando e spaccando rocce sporgenti esistenti, ripianate poi con il recupero degli stessi frantumi di roccia prodotti maldestramente in precedenza;

- gli interventi previsti in progetto sulla vegetazione esistente dovevano essere limitati a qualche potatura dei rami, all'estirpazione e alla ripulitura di rovi e cespugli lungo il tracciato dei sentieri, mentre sono state riscontrate veritiere, in sede di sopralluogo, le numerose segnalazioni di taglio completo di diversi alberi;

- dalla documentazione amministrativa e progettuale, elaborata dai funzionari dell'Ente foreste, nei processi di programmazione e di decisione non emergono quali siano stati gli studi di azioni preventive atte a scongiurare alla fonte eventuali danni all'ambiente;

- non risulta in progetto nessuna opera di sensibilizzazione, formazione e indirizzo delle maestranze assunte per operare in un territorio di così alto pregio,

chiede di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente, per sapere:

1) quali provvedimenti intendano intraprendere per recuperare la piena naturalità dei territori dei Supramontes di Orgosolo, Oliena, Dorgali ed Urzulei evitando interventi non coordinati e non finalizzati a progetti di sviluppo e di gestione di carattere permanente e non legati ad occasionali disponibilità di risorse finanziarie regionali od europee;

2) quali siano i provvedimenti che intendono adottare per creare una piena sinergia operativa tra le strutture della Regione, l'Ente foreste e il Corpo forestale e di vigilanza ambientale (CFVA), finalizzata alla migliore gestione tecnica e di vigilanza per scongiurare in futuro il perpetuarsi di analoghe situazioni di criticità;

3) se si ritenga di dare indirizzo alla scuola regionale del Corpo forestale e di vigilanza ambientale in fase di istituzione a Nuoro, per realizzare un'apposita sezione specialistica per la formazione e l'aggiornamento professionale di tutto il personale (Ente foreste, CFVA, guide escursionistiche, personale della Protezione civile - soccorso in zone impervie, operatori turistici) chiamato ad operare, ognuno per le proprie competenze, in aree di pregio e di grande valore naturalistico;

4) se non ritengano di potenziare le strutture del CFVA di Nuoro e Lanusei, con la formazione di un nucleo altamente specializzato per il monitoraggio dei flussi d'accesso nelle aree di particolare pregio ambientale, creando appositi punti di controllo. (1184)

Interpellanza Arbau sui motivi per i quali l'Unità ospedaliera di ginecologia e ostetricia del Presidio ospedaliero San Francesco Nuoro ha subito tra il 2011 ed il 2012 un notevole decremento di interventi, nascite e degenze, quali sono stati i criteri di scelta dei dirigenti medici preposti al reparto e se intende assumere provvedimenti a riguardo.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- con richiesta in data 12 giugno 2013, prot. n. PG/30868, il sottoscritto chiedeva notizie in ordine al numero di interventi, nascite e degenze nell'Unità ospedaliera di ginecologia e ostretricia del Presidio ospedaliero San Francesco Nuoro negli anni 2011-2012-2013;

- con nota in data 10 luglio 2013, prot. n. PG/2013/35317, il Direttore sanitario, dott. Pietro Giovanni Mesina, comunicava i seguenti dati: 1.723 interventi, 1.316 nascite e 1.723 degenze per l'anno 2011; 1.476 interventi, 1.166 nascite e 1.476 degenze per anno 2012; 571 interventi, 447 nascite e 571 degenze per il periodo gennaio-maggio 2013;

- è evidente un notevole decremento di interventi, nascite e degenze, proprio negli anni in cui vi è stato un cambio di guida del reparto in questione;

CONSIDERATO che appare, pertanto, necessario conoscere le modalità ed i requisiti sui quali si è fondata la scelta della dirigenza medica che guida l'Unità ospedaliera, anche alla luce del fatto che il reparto in questione ha rappresentato un esempio per la gestione dell'intero presidio nuorese,

chiede di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale affinché precisino se conoscono i motivi per i quali l'Unità ospedaliera di ginecologia e ostetricia del Presidio ospedaliero San Francesco Nuoro ha subito, tra il 2011 ed il 2012, un notevole decremento di interventi, nascite e degenze, quali siano stati i criteri di scelta dei dirigenti medici preposti al reparto e se intendano assumere provvedimenti a riguardo. (444)

Interpellanza Planetta sui provvedimenti urgenti per il rischio per la salute dei cittadini e la qualità dell'acqua delle falde per gli effetti del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69 (Decreto del fare), e sugli interventi volti ad impedire l'evidente strategia di disimpegno per le bonifiche ambientali in Sardegna da parte dello Stato italiano.

Il sottoscritto,

PREMESSO che il recente decreto legge del Governo Letta 21 giugno 2013, n. 69 (Supplemento ordinario n. 50 alla Gazzetta Ufficiale del 21 giugno 2013 n. 144), che si occupa delle "Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia" ed è meglio noto come "decreto del fare", si pone l'obiettivo di favorire la ripresa del settore produttivo e recare risparmi alle aziende, in termini di minore burocrazia, recependo alcune delle semplificazioni annunciate nel disegno di legge semplificazioni che interessano il settore edilizio e quello delle autorizzazioni ambientali, più precisamente:

a) alcune disposizioni in materia di terre e rocce da scavo volte a semplificarne l'utilizzo e il reimpiego, allentando di fatto significativamente il ricorso alle procedure fissate dal decreto ministeriale n. 161 del 2012, che stabilisce i criteri qualitativi che questi residui devono soddisfare per essere considerati sottoprodotti e non rifiuti (si allentano anche gli effetti della disciplina dei materiali da riporto regolata dal decreto legge n. 2 del 2012, convertito dalla legge n. 28 del 2012 poiché le nuove norme chiariscono anche la definizione delle matrici materiali di riporto, specificandone la composizione, e prevedendo test di cessione affinché possano essere considerate sottoprodotti o rimosse dal luogo di scavo);

b) alcune disposizioni in materia di gestione delle acque di falda sotterranee estratte per fini di bonifica o messa in sicurezza dei siti contaminati riducono gli oneri a carico degli operatori interessati e accelerano le procedure amministrative relative agli interventi;

CONSIDERATO che:

- in riferimento all'eliminazione della contaminazione di acque di falda, il citato decreto legge n. 69 del 2013 recita testualmente che essa potrà avvenire in modifica dell'articolo 243 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale, G.U. 14/4/2006 n. 88) e successive modifiche ed integrazioni "ove possibile ed economicamente sostenibile" puntando al mero "attenuamento della diffusione della contaminazione" (articolo 41);

- più precisamente, nel decreto legge n. 69 del 2013, è stato inserito il principio della sola "attenuazione", che annulla di fatto l'obbligo delle bonifiche poiché è scritto che: "nei casi in cui le acque di falda determinano una situazione di rischio sanitario, oltre all'eliminazione della fonte di contaminazione ove possibile ed economicamente sostenibile, devono essere adottate misure di attenuazione della diffusione della contaminazione", subordinando così la qualità dell'acqua alle logiche economiche, per cui se chi inquina è d'accordo, si attenuerà l'inquinamento senza eliminarne le fonti;

CONSTATATO che il richiamato decreto legge n. 69 del 2013, che prevede la subordinazione del disinquinamento alle cosiddette compatibilità economiche di chi ha commesso il reato, si configura in concreto come una sorta di salvacondotto per gli inquinatori del passato, del presente e anche del futuro, aprendo di fatto la strada ad una moratoria sostanziale per tutti i disastri ambientali, e ad esclusivo beneficio dei peggiori inquinatori che non saranno più costretti alla completa bonifica dei siti inquinati;

CONSTATATO ancora che il richiamato decreto legge n. 69 del 2013 risulta esserne in palese contrasto e violazione:

a) dell'articolo 9 della Costituzione della Repubblica italiana ("La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione");

b) dell'articolo 32 della Costituzione della Repubblica italiana ("La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti");

c) del fondamentale strumento di decisione nell'ambito della gestione del rischio in campo di salute umana, animale e ambientale che è il Principio di precauzione, adottato ufficialmente sia nel diritto comunitario (articolo 191 del TFUE) che nello stesso diritto italiano (articolo 3 ter del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modifiche ed integrazioni), con disposizioni non modificabili proprio in quanto discendenti dagli obblighi internazionali dello Stato;

RILEVATO che il richiamato decreto legge n. 69 del 2013 risulta essere in palese contrasto e violazione anche del decreto legislativo n. 152 del 2006, poiché quest'ultimo:

a) stabilisce che in caso di minaccia di danno ambientale è compito del Ministero dell'ambiente imporre ai soggetti responsabili l'adozione di misure preventive e di sostituirsi loro nell'adottarle; in caso di danno ambientale verificatosi, imporre ai soggetti responsabili l'adozione di misure di ripristino e di sostituirsi loro nell'adottarle, esercitare le azioni per il risarcimento del danno ambientale, irrogare le sanzioni amministrative di propria competenza previste da leggi;

b) prevede che tutti coloro che, persone fisiche o giuridiche, esercitano o controllano un'attività economica di carattere professionale che possa avere un impatto sull'ambiente hanno precisi obblighi in caso di danno, realizzato o potenziale, causalmente ricollegabile alla loro condotta, tra cui quelli di informare tempestivamente le autorità pubbliche di riferimento e adottare le misure preventive e riparatorie necessarie;

c) prevede precise responsabilità per il danno arrecato all'ambiente ed una ripartizione di competenze in materia di prevenzione (in caso di danno potenziale), ripristino ambientale (in caso di danno verificatosi) ed azioni per il risarcimento in capo al Ministero dell'ambiente, enti locali, persone fisiche e giuridiche;

d) intende per danno ambientale "qualsiasi deterioramento significativo e misurabile, diretto o indiretto, di una risorsa naturale provocato ... al terreno, mediante qualsiasi contaminazione che crei un rischio significativo di effetti nocivi, anche indiretti, sulla salute umana a seguito dell'introduzione nel suolo, sul suolo o nel sottosuolo di sostanze, preparati, organismi o microrganismi nocivi per l'ambiente" (articolo 300);

e) fa coincidere la responsabilità per il danno provocato all'ambiente con l'obbligo, da parte dell'autore del medesimo, di ripristino della precedente situazione e, in mancanza, al risarcimento per equivalente patrimoniale nei confronti dello Stato (articolo 311);

ATTESO che il richiamato decreto legge n. 69 del 2013 azzera ogni possibilità di bonifica definitiva delle aree inquinate, subordinando gli interventi di bonifica agli interessi economici di chi inquina anche in caso di concreto rischio sanitario e sancendo dunque la fine della prevenzione nella tutela dell'ambiente e dell'obbligo del ripristino ambientale per danni da contaminazione del territorio e/o delle falde acquifere, e per giunta non ha alcuna coerenza con la definizione di "danno ambientale" di cui all'articolo 300 del decreto legislativo n. 152 del 2006, e successive modifiche ed integrazioni;

CONSTATATO infine che:

- lo studio "Sentieri", promosso dall'Istituto superiore di sanità, reso pubblico dal Ministro della sanità nel corso della vicenda ILVA di Taranto, ha dimostrato l'enorme impatto sanitario dell'inquinamento, confermando, in modo inequivocabile, che nell'area industriale del Sulcis-Iglesiente-Guspinese e in quella di Porto Torres, esiste una correlazione stretta tra l'inquinamento ambientale prodotto da questi siti e i danni causati alla salute delle persone, vale a dire che in quelle aree i lavoratori coinvolti nei processi produttivi e le persone residenti muoiono in misura maggiore, a causa dell'alta incidenza dei tumori della pleura, del polmone, della vescica, del fegato;

- una parte significativa del territorio della Sardegna è gravemente inquinata e classificata nei siti di interesse nazionale per i quali i relativi interventi per le bonifiche dovrebbero essere gestiti direttamente dal Ministero dell'ambiente, ed a ciò si aggiungono una miriade di siti inquinati o potenzialmente inquinati sparsi su tutto il territorio regionale, la cui procedura di bonifica nella stragrande maggioranza dei casi viene seguita dai comuni,

chiede di interpellare il Presidente della Regione per sapere se questa Amministrazione regionale:

1) sia consapevole che attraverso gli effetti del decreto legge n. 69 del 2013 viene messa a rischio la salute dei cittadini e la qualità dell'acqua delle falde e se a riguardo intenda adottare ovvero abbia adottato opportuni ed urgenti provvedimenti per quanto di propria competenza in riferimento a quanto esposto in premessa;

2) intenda riferire con urgenza al Consiglio regionale in quali termini e secondo quali modalità essa stia esercitando le proprie competenze e prerogative per impedire l'evidente strategia di disimpegno per le bonifiche ambientali in Sardegna da parte dello Stato italiano. (445)

Interpellanza Stocchino - Ben Amara - Arbau - Salis - Mariani relativa all'ampliamento dell'aeroporto Mario Mameli di Cagliari-Elmas verso il territorio comunale di Elmas, attraverso procedura d'esproprio di aree private interessate dal masterplan.

Il sottoscritto,

PREMESSOche:

- il 13 maggio 2013 la Sogaer, (Società di gestione dell'aeroporto di Cagliari-Elmas) trasmetteva una nota ufficiale dell'Enac al Comune di Elmas con la quale rendeva noto l'avvio della procedura di esproprio delle aree private interessate dal masterplan per l'ampliamento dell'aeroporto, richiedendone la pubblicazione sull'albo pretorio comunale, a seguito della dichiarata conclusione positiva del procedimento di valutazione di impatto ambientale presso i ministeri competenti, nel dettaglio il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e il Ministero per i beni e le attività culturali;

- le aree oggetto della procedura di esproprio notificata all'amministrazione comunale ricadono nella piana di Tanca Spada in cui resiste al tempo ed all'incuria la chiesetta dedicata a Santa Caterina di Semelia, risalente all'undicesimo secolo, edificio di culto identitario per la comunità masese che, ancora oggi, venera con devozione e trasporto la Santa;

- il programmato ampliamento del sedime aeroportuale e, conseguentemente, del demanio aeroportuale, andrebbe a lambire quest'antico monumento portando, oltretutto, l'attività dell'aeroporto a distanze minime dal centro abitato;

- Elmas è comune autonomo dal 1990, comunità che ha riconquistato la propria autonomia politica ed amministrativa dopo oltre cinquant'anni di asservimento forzato alla vicina Cagliari e ad organismi amministrativi sovrastanti, che per lunghi decenni hanno disposto del suo territorio senza preoccuparsi delle ricadute negative che nel corso del tempo molte scelte discutibili avrebbero determinato;

- il suo ridottissimo territorio, 1.370 ettari appena, ha già subito la compromissione di oltre cinquecento ettari su cui pesano i gravami dell'aeroporto e della zona industriale del Cacip;

RILEVATOche:

- al quadro delle criticità ambientali del comprensorio derivanti dal traffico aeroportuale vanno aggiunte l'attività dell'inceneritore dello stesso aeroporto che, nato per la distruzione in loco dei soli rifiuti relativi al traffico aereo, è stato inspiegabilmente modificato in inceneritore per medicinali scaduti e rifiuti ospedalieri, rifiuti che vengono importati da altre regioni d'Italia se non addirittura da altri stati, gestito da una società privata a cui proprio la Sogaer ha affidato la gestione di tale attività; realtà finita più volte sotto la lente d'ingrandimento delle autorità preposte alla vigilanza in materia ambientale, risulta inoltre agli interroganti la pendenza di un contenzioso tributario tra la Sogaer ed il Comune di Elmas, procedimento in cui la Sogaer dovrà cercare di dimostrare la legittimità di questo smaltimento di rifiuti solidi urbani e rifiuti diversamente classificati;

- sul già delicato quadro ambientale descritto si inserisce, a ridosso dell'abitato, una vastissima area inquinata e mai risanata che ha ospitato per decenni un'acciaieria, l'ex FAS, oltre quaranta ettari di veleni incrostati, sepolti o ammucchiati, trasportati dal vento o infiltrati nelle falde acquifere, agenti compromissori in grado di minare la salute pubblica;

VISTO che il naturale progresso di crescita dell'aeroporto civile Mario Mameli di Elmas non è in discussione, né la rinuncia da parte dell'Enac e della Sogaer al comparto di Santa Caterina ne impedirebbero l'espansione;

CONSTATATOche:

- all'Enac sono state assegnate recentemente le estesissime aree dell'ex aeroporto militare, aree, tra le altre cose, già dotate di infrastrutture sfruttabili per il traffico aereo civile e turistico (piste, hangar, torre di controllo, e diversi immobili) dove l'aeroporto si potrebbe espandere a dismisura, si rende di difficile comprensione l'accanimento verso un territorio già provato dall'inquinamento acustico ed ambientale;

- non possono essere considerate mere ricadute economiche, come dato da scrivere nel bilancio di una società di gestione, le conseguenze negative apportate alla comunità di Elmas, alla vivibilità della cittadina, alla salute dei suoi abitanti; la Sogaer dovrebbe inoltre dimostrare maggiore attenzione verso quella che la dottrina economica chiama responsabilità sociale d'impresa;

- queste aree sono peraltro, ad oggi, oggetto di indagini della Procura di Cagliari intervenuta su denuncia della stessa Sogaer in merito alla compravendita di questi terreni da parte di una società collegabile all'imprenditore Massimo Cellino;

- ci sono soluzioni diverse e percorribili, e bisogna che tutte le istituzioni coinvolte si adoperino affinché vengano prese in considerazione valide alternative;

RILEVATO che:

- non si comprendono le ragioni per le quali l'Ente nazionale per l'aviazione civile e la società di gestione insistano, nel proseguire su un progetto fortemente avversato dagli abitanti di Elmas;

- la popolazione di Elmas non è disposta a subire nuovi atti di arroganza amministrativa,

PRESO ATTO che la scelta di ampliare l'aeroporto verso l'abitato di Elmas è stato un atto d'imperio che non ha visto la partecipazione dei cittadini e delle istituzioni locali, che dovrebbero avere il diritto di programmare democraticamente il loro territorio difendendo la loro salute e la qualità della loro vita ma, soprattutto, la facoltà di partecipare all'istruttoria del procedimento amministrativo in argomento;

chiedono di interpellare il Presidente della Regione affinché riferiscano:

1) quale sia stato il ruolo della Regione nel contenzioso tra la Sogaer e il Comune di Elmas e quali iniziative si intendano perseguire a difesa dei cittadini e delle loro istituzioni;

2) se sia vero, come sostengono amministrazione e movimenti di cittadini, che esistono pericoli per la salute della popolazione e cosa si intenda fare per evitare le criticità ambientali da questi soggetti paventate;

3) se sia vero che esiste la possibilità di uno sviluppo dell'aeroporto verso l'area dell'ex aeroporto militare (circa 200 ettari), recentemente assegnata alla Sogaer;

4) se il Presidente della Regione intenda avviare un'attività di dialogo e confronto con il Ministero della difesa e con lo Stato maggiore dell'Aeronautica militare per comprendere se sia possibile attivare un uso promiscuo del demanio militare confinante con il demanio aeroportuale del Mario Mameli;

5) quali misure la Giunta regionale intenda adottare per garantire la programmazione democratica del territorio di Elmas e la salute e la qualità della vita dei suoi cittadini. (446)