Seduta n.201 del 19/05/2011 

CCI SEDUTA

Giovedì 19 maggio 2011

(ANTIMERIDIANA)

Presidenza della Presidente LOMBARDO

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del Vicepresidente CUCCA

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La seduta è aperta alle ore 10 e 05.

DESSI', Segretario,dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 19 aprile (194), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Salvatore Amadu, Radhouan Ben Amara, Michele Cossa, Sergio Obinu, Antioco Porcu, Angelo Stochino e Pierpaolo Vargiu hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 19 maggio 2011.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

DESSI', Segretario:

"Interrogazione Steri - Artizzu - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Obinu - Sanna Matteo sulla procedura di project financing avente ad oggetto la concessione di lavori pubblici relativi alla ristrutturazione e completamento dei presidi ospedalieri San Francesco e C. Zonchello di Nuoro, San Camillo di Sorgono e dei presidi sanitari distrettuali di Macomer e Siniscola. (571/C-7)

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo - Mariani - Salis, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata attuazione degli impegni assunti con la deliberazione 9 giugno 2009, n. 27/7". (572)

"Interrogazione Espa - Bruno - Mariani - Meloni Valerio - Corda, con richiesta di risposta scritta, sulla deliberazione della Giunta regionale 29 marzo 2011, n. 16/13 - Linee guida in materia di Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) e di Accertamento Sanitario Obbligatorio (ASO) per persone sofferenti mentali". (573)

"Interrogazione Meloni Valerio - Bruno - Espa - Lotto - Manca, con richiesta di risposta scritta, sul progetto di riassetto del Dipartimento di salute mentale e di attivazione dell'Area neuroscienze e salute mentale della ASL di Sassari". (574)

"Interrogazione Meloni Marco - Bruno - Barracciu - Agus - Corda - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata attuazione degli obblighi comunitari in materia di utilizzazione dei fondi del POR FESR 2007-2013". (575)

"Interrogazione Agus, con richiesta di risposta scritta, sulla realizzazione del nuovo ospedale di San Gavino Monreale nella Provincia del Medio Campidano". (576)

"Interrogazione Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio, con richiesta di risposta scritta, sull'installazione in località Ischia Ruggia, nel Comune di Tresnuraghes, di un radar di penetrazione e sorveglianza militare". (577)

"Interrogazione Lotto - Bruno - Manca - Meloni Valerio, con richiesta di risposta scritta, sull'installazione nella località dell'Argentiera di un radar di penetrazione per contrastare gli sbarchi dei migranti". (578)

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

DESSI', Segretario:

"Interpellanza Bruno sui più recenti sviluppi della vertenza Vinyls e in particolare sul progetto di impiego dei lavoratori in CIGS per attività di pubblica utilità per la sicurezza". (228)

"Interpellanza Dessì - Maninchedda - Planetta - Sanna Giacomo sulla mancata attuazione dell'articolo 34, comma 10, della legge regionale n. 6 del 2008 da parte del Consorzio di bonifica del Basso Sulcis". (229)

"Interpellanza Salis - Cocco Daniele Secondo - Mariani sull'autorizzazione del Governo all'aumento delle tariffe della Tirrenia". (230)

Annunzio di mozione

PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenuta alla Presidenza.

DESSI', Segretario:

"Mozione Bruno - Agus - Barracciu - Corda - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru sull'emergenza fiscale in Sardegna". (129)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Le chiedo, vista l'assenza della Giunta ma anche la scarsa presenza dei colleghi, una sospensione.

PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Diana, non mi ero accorta dell'assenza della Giunta ai lavori dell'Aula. Sospendo i lavori

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 09, viene ripresa alle ore 10 e 21.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi di prendere posto.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, chiedo la verifica del numero legale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Cocco Daniele.)

Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri Cocco Daniele, Cuccureddu, Dessì, Diana Giampaolo e Randazzo sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Dichiaro che sono presenti 31 consiglieri.

(Risultano presenti i consiglieri: Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Giampaolo - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Maninchedda - Mariani - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Sanjust - Sanna Giacomo - Steri - Tocco - Zedda Alessandra.)

Poiché il Consiglio non è in numero legale, sospendo i lavori per trenta minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 23, viene ripresa alle ore 10 e 56.)

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CUCCA

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta?

(Appoggia la richiesta il consigliere Diana Giampaolo.)

Seconda verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri Cappai, Cappellacci, Diana Giampaolo, Floris Mario, Rassu e Salis sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Sono presenti 40 consiglieri.

(Risultano presenti i consiglieri: Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Contu Felice - Cucca - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Tocco.)

Poiché il Consiglio è in numero legale, proseguiamo i lavori

Ha domandato di parlare il consigliere Planetta. Ne ha facoltà.

PLANETTA (P.S.d'Az.). Non è apparso il mio voto.

PRESIDENTE. Sì, ma lei è stato inserito tra i presenti perché era in aula.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Intervengo sull'ordine dei lavori, Presidente. Rilevato che apprezziamo la presenza del presidente Cappellacci in Aula, vorrei chiedere, ai sensi dell'articolo 23 bis del Regolamento consiliare sull'organizzazione dei lavori d'aula, al presidente Cappellacci se è sua intenzione comunicare all'Aula qualche notizia relativa alle dimissioni dell'ex commissario di Olbia, Mariano Mariani, comunicate dalla stampa nei giorni scorsi.

Ricordo al Presidente che il Presidente stesso non aveva tenuto conto di un documento approvato dal Consiglio regionale, per cui, alla luce delle dimissioni avvenute improvvisamente da parte dell'onorevole Mariani, vorremmo che, ai sensi del Regolamento, il Presidente potesse nel più breve tempo possibile, chiusi i lavori del collegato alla finanziaria, riferire in Aula sulle ragioni che hanno portato, secondo noi giustamente, alle dimissioni dell'ex commissario del Comune di Olbia.

PRESIDENTE. Prendiamo atto della richiesta. Il Presidente valuterà se e quando intervenire.

Discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni nei vari settori di intervento (collegato alla manovra finanziaria 2011-2013)" (222/A - Parte prima)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione dell'articolato del disegno di legge numero 222/A - Parte prima. Comunico che dal testo originario sono stati soppressi gli articoli da 1 a 14.

Passiamo quindi all'esame dell'articolo 15, al quale è stato presentato un emendamento.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 15 e del relativo emendamento:

Art. 15

Fondo di sviluppo urbano e territoriale

1. La Giunta regionale è autorizzata a costituire, quale strumento fondamentale per la realizzazione di piani di investimento territoriali e infrastrutturali, un fondo di sviluppo urbano e territoriale, coerente con la normativa comunitaria di settore. Il fondo è alimentato da risorse comunitarie nazionali e regionali ed è finalizzato anche a favorire il partenariato pubblico e privato nella realizzazione di infrastrutture materiali e immateriali.

2. Le modalità di costituzione e i criteri di funzionamento sono adottati con propria deliberazione dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore competente in materia di programmazione.

Emendamento sostitutivo totale Giunta Regionale

Articolo15

L'articolo 15 è sostituito come segue:

1. L'Amministrazione regionale riconosce agli strumenti di ingegneria finanziaria un ruolo fondamentale per il potenziamento e lo sviluppo del sistema imprenditoriale nonché una forma innovativa utile ad innescare processi virtuosi che coinvolgono partenariati pubblici e privati. A tal fine è autorizzata, nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria, la costituzione e la partecipazione a:

a) fondi di capitale di rischio, fondi di garanzia e fondi per mutui;

b) fondi per lo sviluppo urbano, ossia fondi che investono in partenariati tra settore pubblico e privato e altri progetti inclusi in un piano intergrato per lo sviluppo urbano sostenibile;

c) fondi o altri programmi di incentivazione che forniscono prestiti, garanzie per investimenti rimborsabili, o strumenti equivalenti, per l'efficienza energetica e l'utilizzo di energie rinnovabili negli edifici, incluso negli alloggi esistenti. (61).)

PRESIDENTE.

E' iscritta a parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, quando si è svolta la discussione generale sul collegato, mi sono dovuta assentare per motivi di salute, sono andata però a riprendermi gli atti della discussione perché avevo necessità di fare ordine sui lavori che sono stati svolti dalla Commissione e riprendere il filo del ragionamento per decidere come intervenire su questo articolato, su questo disegno di legge; in realtà l'imbarazzo è tanto a intervenire su questo disegno di legge, ed è lo stesso imbarazzo che ormai credo alberghi presso tutti i consiglieri certamente della minoranza ma, abbiamo capito bene, comincia a dilagare anche presso molti colleghi di maggioranza. E' l'imbarazzo per dover essere impegnati ogni volta in quest'Aula ad affrontare disegni di legge che si propagandano per essere (questo forse un po' meno, ma tutti quelli precedenti sì) provvedimenti atti a voler affrontare le questioni dello sviluppo, della crisi, la finanziaria, il bilancio, eccetera; a dispetto di ciò che propagandano, ogni volta risultano essere invece assolutamente non corrispondenti alle parole propagandate, ma soprattutto non corrispondenti alle esigenze della Sardegna, ai bisogni dei sardi, alla drammaticità della crisi che sta attanagliando la nostra isola.

Dicevo: imbarazzo. Ho ritrovato però sollievo, se così si può dire, rileggendo gli atti della discussione generale perché ho capito appunto di non essere sola a vivere questa sensazione e questo scoramento, che è evidentemente di ordine politico, anche se certamente questa consolazione non basta per trovare il senso di questa legislatura e anche il senso, in alcuni momenti, del ruolo che si svolge qui dentro. Ho condiviso molto alcuni passaggi dei colleghi che sono intervenuti, di minoranza e alcuni della maggioranza, e mi riferisco, visto che è stato citato più volte, anche all'onorevole Maninchedda che - secondo il mio punto di vista - esprime effettivamente questo disagio e richiama tutti a un'assunzione di responsabilità per il bene della Sardegna.

Alla luce di ciò che effettivamente è contenuto in questo collegato, a due anni e mezzo dall'inizio della legislatura, di fronte a ciò che stiamo vivendo, mi chiedo come mai, soprattutto nei settori della maggioranza che non hanno obblighi di sudditanza al partito di provenienza in particolare e obblighi di sudditanza nei confronti del partito e di chi lo rappresenta a livello nazionale, arrivati a questo punto non ci sia uno scatto di dignità e si possa effettivamente cominciare a mettere le basi per cambiare velocemente, come è stato detto nella discussione generale, il quadro politico in quest'Isola, cambiarlo con i fatti e con un ragionamento che, credo, debba iniziare. Il Partito democratico sotto questo aspetto c'è, è disponibile ad accogliere i messaggi che vengono da alcuni settori della maggioranza, è disponibile non da oggi, ma dall'inizio della legislatura, alla luce dei fatti che si sono svolti…

(Brusio in aula)

Presidente, è assolutamente insopportabile lavorare in quest'Aula! E' impossibile lavorare in quest'Aula! E' una vergogna!

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO

PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, ha perfettamente ragione. Prego i colleghi di prendere posto e invito chi deve conversare a recarsi fuori dall'aula.

BARRACCIU (P.D.). Grazie Presidente. Dicevo, il Partito Democratico non da oggi è disponibile ai richiami che sono venuti molto più chiaramente nella discussione generale sul collegato da alcuni settori della maggioranza, è disponibile a ragionare sulle cose serie, sul da farsi nel presente e anche per il futuro, a ragionare nel merito di quella che è una prospettiva diversa che si può costruire per la Sardegna ed è disponibile perché è nel suo DNA (lo abbiamo dimostrato anche quando eravamo al Governo nella passata legislatura), cioè nel suo DNA è assolutamente presente la voglia di esercitare il potere conferito dai cittadini nel senso di assunzione di responsabilità e di affermazione di autonomia di quest'Isola. Disponibile quindi a esercitare quel potere per affermare quell'autonomia, per accrescerla finché è possibile e fin dove è possibile, ed è disponibile a far questo con tutti coloro che ci staranno.

E' dimostrato che siamo disponibili a questo molto seriamente, non strumentalmente, e sanciremo questo percorso quando, all'inizio dell'anno prossimo, daremo vita al Partito Democratico Sardo; credo che, anche in quell'occasione, soprattutto in quell'occasione, sarà ancora più chiara la nostra disponibilità a ricostruire un quadro politico diverso per quest'Isola. Da oggi, e comunque da sempre, siamo disponibili a questo, vorremmo però che fosse velocizzato questo percorso, anzi, non soltanto velocizzato, ma concretizzato fino a portare all'interruzione anticipata di questa legislatura che ha perso veramente il senso di esistere. Ci siamo augurati più volte che la politica degli annunci e dei continui rimandi finisse, terminasse, che gli annunci e i rimandi di questa Giunta regionale giungessero finalmente a una fine, considerato che, in questi anni, non è stato perseguito nessun obiettivo. Ce lo siamo augurati; invece vediamo che la situazione non è assolutamente cambiata e anche oggi, come in questi ultimi due anni e mezzo, si confermano annunci, rimandi, promesse vuote e ingannevoli.

Ci chiediamo fino a quando durerà questa situazione e che cosa ci possiamo aspettare da una Giunta regionale che peraltro nomina e difende suoi diretti rappresentanti che poi risultano essere non soltanto incompatibili per i ruoli per i quali sono stati nominati, ma addirittura, a un certo punto, si dimettono perché coscienti dell'incompatibilità, sollevata anche in quest'Aula.

Che cosa ci possiamo aspettare se quegli stessi rappresentanti nominati dalla Giunta regionale sono portatori di una modalità di gestione della cosa pubblica e privata che grida veramente allo scandalo? Che cosa ci possiamo aspettare dal commissario di Olbia a cui vengono confiscati beni e soldi perché grava su di lui l'accusa di truffa? Non ci possiamo aspettare niente! Ci troviamo veramente in una situazione che può essere definita di "basso impero" e che chiama alla responsabilità, che bene ha sottolineato l'onorevole Maninchedda nel suo intervento durante la discussione generale. Oggi, però, anche dopo il segnale forte venuto dalle amministrative, abbiamo avuto modo di vedere, dalle uscite pubbliche del Presidente della Regione, che egli si è soffermato poco sul risultato delle amministrative e ha preferito parlare del referendum sul nucleare, ascrivendo a sé la battaglia sul nucleare, distraendo invece il resto della Sardegna dal clamoroso fiasco, dal clamoroso insuccesso e fallimento della politica del centrodestra, che invece è stata così ben compresa dalle amministrazioni comunali, dalle comunità locali, che hanno, con il voto, lanciato un messaggio ben chiaro.

Abbiamo visto il Presidente della Regione che ascriveva a sé un risultato sul nucleare che nulla ha a che fare con le sue battaglie politiche, con la sua volontà di affermare il bene della Sardegna, perché è salito troppo tardi sul carro, è salito intempestivamente sul carro di quella che sarebbe stata evidentemente una battaglia vinta; ha voluto scientificamente con questo distrarre l'opinione pubblica dal risultato delle amministrative che lanciano un messaggio chiaro a questa Giunta di centrodestra che dovrebbe da subito assumersi la responsabilità del fallimento e chiedere scusa ai sardi, andare a casa e lasciare spazio alle forze politiche che hanno maturato ormai abbondantemente la necessità di una svolta e di un cambiamento repentino per il bene dei sardi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente...

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Sanna. Colleghi, per cortesia. Grazie.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Ci troviamo ad affrontare questo provvedimento, colleghi, ancora un po' sbandati dall'immediatezza del dato elettorale e forse vogliamo anche chiacchierare di più per cercare di dimenticarcene. Poi le cose non saranno così.

Vorrei partire, Presidente, mi rivolgo in particolare a lei, che rappresenta il Consiglio e che quindi deve difenderne l'onorabilità, per rammentare ai colleghi la frase con la quale oggi, tra virgolette, l'assessore La Spisa ammonisce il Consiglio regionale, quella nella quale dice tra l'altro che il collegato è un'opera di manutenzione straordinaria, cito: "Sarebbe meglio che anche il Consiglio diventasse una cosa normale". Siccome non c'è specificazione, lo acquisisco come un insulto, lo rimando al mittente e presumo, nella buona fede dell'argomentazione, che più che del Consiglio intendesse parlare della maggioranza, che volesse auspicare che la sua maggioranza diventasse una cosa normale. Perché, che cosa significherebbe diventare una cosa normale? Proseguire nel declino politico, morale, che avete cominciato a impostare dall'inizio della legislatura? Questa sarebbe la normalità? Utilizzare le leggi ancora per fare propaganda? Come fate in questo documento, che è un ibrido, non è un collegato, è un ibrido, dove c'è di tutto e di più, persino la velleità di sfidare a viso aperto la Corte costituzionale a poco più di due mesi dall'espressione di un parere, poi vi racconterò, sfidate persino la Corte costituzionale che vi ha detto letteralmente alcune cose e voi affermate l'esatto contrario! E' questo, questo provvedimento, oltretutto.

Diventare una cosa normale significherebbe questo? Oppure è normale che il Presidente della Regione, che è molto presidenzialista ma non ne risolve una, cioè siede in molte sedie, sorride ovunque, ma non ne incorona neanche una di soluzione perché la società sarda sta esplodendo, neanche una! Il Presidente della Regione parla di evento storico dopo che, bisogna dirlo come prima cosa, ha detto "no" in quest'Aula, sulla base della richiesta del Consiglio regionale di impugnare le norme sul nucleare, come hanno fatto altre Regioni, e la sua maggioranza ha bocciato quell'istanza, e poi viene a dire che è un passaggio storico il referendum! Ma che normalità è questa? Di paranoici, che prima dicono "no" a una cosa e poi vengono a dirci che è un momento storico? Senza poi dimenticare che il ministro Vito, che è espressione della sua culla politica, dice oggi in Parlamento che il referendum della Sardegna non vale a nulla, non serve a nulla, e che ce lo teniamo noi nella nostra storicità. E' scritto nei giornali!

Bene, io vi chiedo aiuto, vi chiedo aiuto perché vorrei che mi spiegaste voi che cosa intendete per "normalità" perché io rischio di entrare in una paranoia di riflesso dovuta alla vostra paranoia, perché io so per che cosa sono qua e la mia funzione, la mia normalità, assessore La Spisa, è quella di dire le cose come penso, secondo la mia coscienza, dicendo che questo è un provvedimento che fa pietà e che è proprio di una classe dirigente che ha assunto l'idiozia come presupposto della costruzione strategica, l'idiozia! Badate, spesso mi dicono che io sia anche molto ingeneroso per la mia parte politica, però sono sincero con me stesso e credo che questo risultato elettorale non sia il merito di strategie epocali dei partiti politici o del centrosinistra ma quanto la raccolta di un malessere sociale che sta galoppando, che incomincia a emergere e che io ho paura vi travolgerà anche nel ballottaggio perché non è un elemento che si possa personalizzare quando ha una diffusione così ampia, quando va a dare un giudizio così grave sulla conduzione del Capo del Governo e lo condanna personalmente, non politicamente nella sua coalizione soltanto ma lo condanna personalmente!

Insomma, io avrei avuto sentore che, dopo il tempo che è passato dalla manovra finanziaria, dopo l'invilupparsi di una situazione sempre più grave, una Giunta responsabile dice di non voler solo cancellare il testo presentato, ma avviare anche una riflessione di fondo, perché oggi parcellizzare la scarsa capacità finanziaria in mille rivoli significa continuare a creare una condizione di degrado sociale. Certo dobbiamo scegliere perchè non possiamo affrontare tutto, ma come fate, a proposito dell'articolo che stiamo discutendo, dopo aver combattuto una battaglia in quest'Aula (e ci sono degli emendamenti che vanno nella stessa direzione) relativamente a opere pubbliche immediatamente cantierabili, che vorremmo cantierare subito, con la creazione di un fondo con 50 milioni, a inventarvi adesso, con un emendamento, questo fondo per lo sviluppo urbano dove dite che, al fine di partecipare gli enti locali a questo fondo urbano, si potrà attingere anche dal fondo delle opere pubbliche immediatamente cantierabili. Questo dite nell'emendamento! Come a dire che non ci credevate allora perché ve l'abbiamo chiesto noi, perché c'era un'esigenza tangibile. Abbiamo detto: "Accettiamo, anche se sottodimensionato, i 50 milioni", ma da dove pensate che ricominci il lavoro se noi abbiamo oggi la possibilità di riaprire alcuni cantieri? Continuando a drenare senza sapere con quale priorità, per quale ragione?

Io sarei stato più attento all'idea, dato che sono passati alcuni mesi, di cercare di vedere, comune per comune, le richieste di finanziamento di opere pubbliche che sono state, diciamo, "definanziate" ma che hanno oggi la condizione di poter andare in appalto, di finanziare quelle dando una priorità al lavoro. Per continuare con una sequenza che ha reso necessario il richiamo a depurare questo provvedimento dalla pletora di provvedimenti per il personale.

Il personale! Adesso vorrei dirvi anche un'altra cosa. Non è che abbiamo bisogno di una scienza infusa per capire una cosa semplicissima, cioè che, nel dramma occupazionale che vive la Sardegna, bisogna fare scelte di valore: sono più importanti coloro che hanno un lavoro pubblico, garantito, con stipendio mensile, che possono continuare a vivere o è meglio pensare a chi non sa come vivere? Vi ponete questo interrogativo di fronte alla vostra coscienza o no? Io non ne avrei avuto il coraggio di presentarne uno perché la Sardegna è oggi di fronte al bivio.

Facciamo morire chi è moribondo o cerchiamo di recuperarlo, e quelli che sono già iper fortunati. perché hanno un lavoro in questa condizione drammatica, devono avere la coscienza morale di star zitti e di non pretendere niente? Chi dovrebbe fare questi ragionamenti? Il ragazzino della terza media che viene qui a visitarci o noi che siamo stati eletti per fare questi ragionamenti? E voi mi chiedete di ritrovare la mia normalità? Io non ci riesco! Quel tipo di normalità, quella pazzia politica di dimenticare gli ultimi per avvantaggiare i fortunati...

PRESIDENTE. Onorevole Sanna, il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, noi siamo di fronte a un sostitutivo totale che richiama un'attitudine di questa maggioranza e di questa Giunta, quella della costruzione, poi non si sa come, non si sa dove, non si sa sulla base di quale legge. Quindi non basta l'ingegneria normale, utilizziamo anche quella finanziaria e la utilizziamo per costituire fondi di capitali di rischio, fondi di garanzia, fondi per mutui, fondi per lo sviluppo urbano, fondi che investono in partenariati tra settore pubblico e privato, fondi e altri programmi di incentivazione che forniscono prestiti, garanzie, investimenti rimborsabili, strumenti equivalenti degli investimenti rimborsabili e così via. E io, che non so né leggere né scrivere, e che a differenza di altri sono piccolo, piccolissimo, una piccolissima comparsa della scena politica, mentre altri molto meglio di me stanno in tutte le pagine dei giornali, lavorano dalla mattina alla sera per il bene di questa Sardegna, beh, io, che non so né leggere né scrivere, mi chiedo: "Ma che cosa mettiamo in questi fondi?", cioè dove sono i soldi che noi dobbiamo mettere in questi fondi? Io sento solo parlare di debiti!

Ieri in Commissione abbiamo incominciato a discutere e una delle cose che mi hanno detto riguardava le nostre controllate, le nostre partecipate, le quali avranno 3 o 400, forse 500 milioni di passivi che vanno coperti, non parlo di quello della SBS che è piccolo, di una decina di milioni, ma Abbanoa mi dicono che sia un pozzo senza fondo e che, in quel pozzo, anziché esserci acqua ci sono debiti, che noi vantiamo 537 milioni circa, 540, di attività correnti che però non ci sono e invece vantiamo passività di 350 milioni che invece ci sono.

Mi dicono che ci mangiamo circa il 90-95 per cento del bilancio della Regione per le spese obbligatorie e quelle correnti, per pagare il personale, per pagare gli edifici, per pagare le rappresentanze istituzionali, per pagare cioè un apparato amministrativo che dovrebbe, così come è scritto nelle leggi, aiutare lo sviluppo di questa Regione e che non abbiamo altro, cioè non abbiamo soldi per investimenti, abbiamo poca roba, qualche decina di milioni e poi mi dicono che stiamo anche restituendo soldi all'Unione europea per errori fatti nel passato, per errori che si continuano a fare oggi, errori nelle procedure, nella predisposizione dei bandi, nella definizione dei passaggi per la spesa.

E io mi chiedo com'è possibile con la macchina amministrativa e burocratica che abbiamo, con questa potenza enorme di funzionari, di impiegati, di dirigenti così colti, così profondamente preparati, così mossi da abnegazione nei confronti della macchina pubblica? Tanto è così, badate, anche ieri, all'Assessore della programmazione, dicevo che passano le Giunte di colore diverso, ma nella macchina amministrativa, chi la dirige, chi ne è responsabile, rimane lì, perché tutto funziona a pennello! E invece? Noi non abbiamo una lira, ancora una volta facciamo operazioni con le quali rastrelliamo risorse quasi sempre inesistenti, le mettiamo dentro una cosa perché quella è la dinamica più clientelare, più utile alla clientela, per il mantenimento dell'attuale sistema politico, quello è il sistema migliore per fare politiche clientelari!

Io sono d'accordo con l'onorevole Gian Valerio Sanna che dice che noi ci dobbiamo porre il problema, ce lo dobbiamo porre sempre questo problema e ci dobbiamo chiedere, se sempre noi ce lo poniamo, con quale intensità ce lo poniamo. E se coloro che stanno fuori da questo Palazzo hanno beneficio o maleficio dalle cose che facciamo. Perché siamo in questa situazione? Qual è il livello di subordinazione che stiamo esercitando? Assessore, dove sono le norme di attuazione sulle entrate? A che punto è questo Governo che sembra, come dire, una macchina efficientissima di pronto intervento?

Ci hanno detto in quest'Aula che noi non avremmo dovuto, e non avremmo neppure potuto, aprire una controversia con lo Stato sulle entrate per recuperare risorse, ci hanno detto che avremmo dovuto fare le norme di attuazione, perché fare le norme di attuazione ci avrebbe consentito - qualora non si fosse proceduto in breve tempo - di aprire la controversia con lo Stato e adesso noi abbiamo fatto le norme di attuazione, abbiamo perso un paio di anni, abbiamo le norme di attuazione, lo Stato non ha fatto nulla, la controversia non è stata aperta, e noi le entrate che spettano alla Sardegna le abbiamo regalate alla Lega, Assessore! Abbiamo regalato alla Lega i soldi dei sardi, Assessore! Abbiamo regalato, alle regioni e alle province di altre parti di questo paese, i soldi che spettano ai sardi, perché voi siete complici di quel sistema, siete asserviti a quel sistema!

Io non ho mai visto il Presidente della Regione tanto attivo come nell'ultima settimana, è andato a elargire soldi, a risolvere problemi, a garantire, ha fatto accordi senza coperture finanziarie, pensando che, in questo Consiglio regionale, ci siano i notai che ratificano, come se fossimo un condominio, le decisioni dell'amministratore! Un Presidente che non ha rispetto dell'Assemblea legislativa, che ne viola puntualmente il volere, che la maltratta, che usa i locali di questa Regione, di questo Consiglio, come se fossero suoi e decide, quando vuole e come vuole, dove stare, come utilizzarli, senza avere rispetto dell'"istituzione", senza chiedere il permesso a questo Consiglio regionale, permesso che deve chiedere.

Il Presidente della Regione è apparso su tutti i quotidiani nei tre giorni delle elezioni. Quotidiani che paghiamo anche noi con il bilancio regionale, perché li paghiamo anche noi con il bilancio regionale, e la pubblicità istituzionale, sia su La Nuova che su L'Unione sarda, è pagata con i soldi di questa comunità e a questa comunità deve dare informazione. Il Presidente è andato a dire a Quirra e a Perdasdefogu che aveva preparato un emendamento di 500 mila euro, ne hanno riempito tutte le pagine, un Gruppo consiliare, il nostro, ne aveva preparato un altro ed è stato cancellato, perché noi non paghiamo con i soldi di tutti le informazioni, non le paghiamo con i soldi di tutti! Una violazione sistematica delle leggi, un disprezzo verso quest'Aula inaccettabile! Noi presentiamo le mozioni, diamo gli indirizzi, e lui ci annuncia che se ne frega! E perché se ne frega? Lo leggiamo sui giornali, negli scandali…

PRESIDENTE. Onorevole Uras, il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Agus. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Presidente, onorevoli colleghi, Assessore, ci ritroviamo a riprendere lavori importanti, un significativo momento dell'attività consiliare che dovrebbe ancora una volta trovare quegli elementi finanziari, ma anche quelle scelte politiche, per un rilancio della Sardegna, mentre ancora una volta dobbiamo segnalare, nostro malgrado, di trovarci di fronte a norme che spaziano un po' su fronti diversi, tant'è che è semplice definire questo provvedimento appunto "articolato omnibus". Partiamo con l'articolo 15, ma noi sappiamo che, all'interno del documento finanziario, vi è tutta una serie di riferimenti e di risorse per sostenere parti labili dell'economia regionale. Lo stesso documento, infatti, affronta parti di stabilizzazione di precariato, eppure mi pare che, anche in Commissione, si fosse deciso che la parte relativa al personale, al precariato, andasse spostata sul provvedimento, iscritto all'ordine del giorno dal giugno dello scorso anno, numero 71, ancora in stand-by. Quindi una legge che, appunto, affronta anche una parte molto delicata della situazione regionale sarda, il precariato ormai è diffusissimo su tutti i fronti, dagli enti pubblici ai privati, vi è una marea di persone che vive sotto la soglia di povertà, perché spesso l'indennità o la percezione economica della loro prestazione, o delle non prestazioni per quelli che sono in mobilità o in cassa integrazione, ne fanno di fatto cittadini non uguali di fronte alla Costituzione.

Quindi, io credo che sia un tema da affrontare decisamente, c'è un forte bisogno di affrontarlo per dare fiducia e stabilità a queste persone, buona parte di esse sono giovani, ma buona parte sono cinquantenni o quarantenni che sono stati espulsi dal mondo del lavoro e che, con una parte di vita già avviata, stentano ad affrontare le tante difficoltà del quotidiano, che sono quelle del mutuo da pagare, dei figli da far studiare, molti dei quali rinunciano alla formazione universitaria per carenza di risorse familiari. Quindi è un grande tema che avrebbe necessità di essere affrontato in maniera organica, nelle diverse sfaccettature, tenendo conto delle ingiustizie sociali. Spesso affrontiamo, in quest'Aula, questi temi a spizzichi e a morsi, come si suol dire, chi più o chi meno cercando di rintuzzare magari una parte di una legge organica, rendendola disorganica, senza un minimo di attenzione a ciò che comporta l'approvazione di quel segmento di legge, che spesso non tiene conto delle diversificazioni degli interessati, spesso con più danni che benefici, quindi chi ne beneficia sovente non ha avuto quella attenzione necessaria, oppure ha avuto una sovrattenzione che ha creato poi diseguaglianze.

Sicuramente è un tema di rilevante interesse per la nostra Isola, in questo momento di grave difficoltà. Ma vi sono anche finanziamenti sporadici, ho letto degli emendamenti e in essi si spazia dalle associazioni sportive alle associazioni culturali e alle fondazioni, chi più e chi meno cerca di utilizzare questa massa finanziaria per favorire le persone più vicine; è un metodo che ha necessità di essere abbandonato! E' vero, noi rappresentiamo i territori di provenienza, ma abbiamo anche la responsabilità di rappresentare la Sardegna intera, non possiamo legiferare o pensare di legiferare per settori o per piccoli sedimenti di natura privatistica o personalizzante, sarebbe solo frutto del nostro egoismo tendenziale ad acquisire consenso per le prossime elezioni.

Credo che non sia affatto un elemento che ci appartiene o che ci deve appartenere nello svolgimento del nostro ruolo che è invece nell'interesse dell'intera Isola e dell'intera comunità sarda. Vanno banditi questi elementi! Chi valuta gli emendamenti dovrebbe avere la forza di stralciarli quando non hanno un senso in questa situazione di grave disagio economico e in un momento in cui questo Parlamento dovrebbe interessarsi allo sviluppo complessivo dell'Isola e non, ripeto, perdere tempo, ore e ore, su questi banchi solo per accontentare l'amico dell'amico, in funzione di un proprio egoismo e di un proprio benessere. Questo non sta affatto bene, quindi credo che sia necessario ritornare a essere seri nello svolgimento del nostro compito perché siamo privilegiati rispetto ai nostri concittadini. Per questo appunto dovremmo garantirci quel titolo che impropriamente ci danno: "onorevole". Onoriamo perciò il nostro ruolo e non usiamolo, ripeto, per interessi di piccolo cabotaggio.

In questo strumento finanziario ci preoccupiamo ancora di pensare alle edicole? Ampliamo le edicole affinché diventino bazar? Mi ricordano le visite in quei paesi emergenti, che oggi sono in grande conflitto, dove in un bazar l'edicolante diventa anche venditore di prodotti alimentari, non sfusi, ci mancherebbe altro, ma confezionati; questo per restare alle banalità di questo provvedimento di legge. Il tutto andrebbe riportato in un organico disegno di legge sulle attività commerciali; se poi hanno una caratteristica importante, che è il livello culturale che questa tipologia di attività economica dovrebbe diffondere nel nostro territorio, è anche vero che la sviliamo nel momento in cui al libro o al giornale affianchiamo i pop-corn o i chewing gum. Mi sembra davvero che stiamo tornando indietro nel tempo, eppure un periodo si parlava di "caffè letterari", cioè di luoghi in cui c'era la possibilità di approfondire i nostri passaggi della cultura, la nostra conoscenza dell'Isola.

Questi sono gli elementi caratterizzanti, si parla di demanio e la Sardegna ancora non riesce ad attuare una sua piena autonomia che determini il recupero totale delle risorse che l'Isola può produrre. Ancora una parte dobbiamo riconoscerla allo Stato in un momento di forte bisogno di federalismo fiscale, ne abbiamo parlato anche in questi giorni scorsi quando abbiamo parlato di portualità, delle navi che hanno un costo aggiuntivo perché paghiamo la tassa al Monopolio dello Stato; non siamo padroni delle nostre coste, non siamo padroni della nostra terra che calpestiamo perché il molo ci appartiene, fa parte dell'Isola di Sardegna! In un momento in cui alla stessa Nazione si richiede un forte bisogno di autodeterminazione, di gestione delle nostre risorse e il federalismo fiscale, ancora noi non riusciamo a uscire da questa gabbia di vecchi condizionamenti a cui dovremmo essere superiori.

Potrei elencarne ancora, nell'articolo 15 ce ne sono, come ci sono elementi interessanti che certamente ci richiamano anche alla collaborazione con i privati. In più, ritrovo ancora elementi caratterizzanti di recupero del patrimonio ex minerario, di bonifiche, il piano della legge nazionale che ci dovrebbe inondare a valanga di denari per la bonifica delle aree minerarie, l'ho denunciato altre volte e non mi stancherò di denunciarlo, noi ancora continuiamo a usare le risorse della Regione per fare lavori socialmente utili e non bonifiche ambientali, perché quel patrimonio si sta deteriorando. Abbiamo ancora il Parco geominerario, un parco nazionale, commissariato, è una vergogna! E' un parco che riceve 1 milione e 500 mila euro di finanziamenti dallo Stato…

PRESIDENTE. Onorevole Agus, il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Sabatini. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Presidente, io non sono capace di usare i toni che usa il collega Uras e vorrei iniziare questo mio intervento affermando che condivido molti dei provvedimenti che sono contenuti in questo collegato; è stata fatta una puntuale verifica in Commissione in cui sono stati analizzati diversi emendamenti e sono stati scelti quelli più significativi, alcuni di questi ritengo che siano anche utili a diversi interventi per le nostre comunità e per i nostri territori.

Detto questo, però, Assessore, le pongo e mi pongo alcune domande su questo collegato, cioè mi chiedo quale sia la filosofia, qual è la vostra strategia: voi ci avete presentato una finanziaria con pochissimi articoli che doveva contenere solo i numeri e le cifre della manovra finanziaria, la copertura che intendevate dare alla manovra e niente di più. Siamo usciti poi invece con una finanziaria più corposa che ha contenuto tutta una serie di interventi, quasi tutti dello stesso tipo di contenuti che sono previsti in questo collegato, rinviando al collegato gli interventi invece più strutturali, più conseguenti al vostro Piano regionale di sviluppo.

Oggi le chiedo, in questo collegato (che più che collegato è "scollegato" alla finanziaria ed è "scollegato" al nostro Piano regionale di sviluppo), che fine hanno fatto i temi che voi avevate posto nella vostra programmazione che prevedevano di riportare al centro la persona, le imprese, il sostegno alle imprese? Dove sono contenuti e quali sono i provvedimenti che sono finalizzati a questi interventi? Davvero non riusciamo a capire qual è la vostra strategia, qual è il vostro progetto per rilanciare la Sardegna e per sostenere un momento di crisi di queste dimensioni. Oggi avremmo bisogno di occuparci di infrastrutture, di riforma della pubblica amministrazione, di sostegno all'impresa, di rilanciare la produzione, di pensare a provvedimenti che incentivino la crescita del prodotto interno lordo in Sardegna, che invece stenta a crescere, come bloccare la diminuzione degli occupati nella nostra Regione, ma di tutto questo non ne parliamo, questi temi non si affrontano.

Voglio dire, anche sulle infrastrutture, mi dispiace, avevo visto l'assessore Sannittu, ma voglio chiedere che cosa si sta facendo ad esempio per una infrastruttura importante come il completamento della Strada Statale 125. L'altro giorno leggevo un articolo che portava come esempio un grande risultato della nostra Repubblica nei 150 anni della nostra storia, 750 chilometri, l'Autostrada del Sole, che è stata realizzata in otto anni; ebbene, per i 115 chilometri della "125" non sono stati sufficienti trenta anni per portare a completamento quella infrastruttura! Abbiamo le ferrovie più disastrate d'Italia; sappiamo che fine stiamo facendo con il trasporto marittimo, sia per i passeggeri, sia per le merci; questi sono i temi di cui dovremmo occuparci e di cui invece non ci stiamo occupando, poi qualcuno, qualche economista, anzi diversi economisti, che si avvicendano nelle trasmissioni televisive, parlano dello sperpero degli stanziamenti nelle Regioni del Sud, ma non ci dicono che, ad esempio, la Regione Lombardia in questo momento realizza infrastrutture importanti per una cifra che è superiore cento volte lo stanziamento del nostro intero bilancio regionale!

Questi sono i temi di cui dovremmo occuparci, invece mettiamo insieme una serie di provvedimenti, alcuni dei quali, ripeto, possono anche considerarsi utili, possono essere anche stati condivisi dall'opposizione, ma questo collegato (ed era un provvedimento di questo tipo anche la finanziaria) è un provvedimento che non si occupa dei temi della nostra Regione. Allora non riusciamo a capire, dopo due anni e mezzo, quali sono i risultati che voi avete ottenuto, quali sono i risultati dei provvedimenti che volete mettere in campo per occuparvi finalmente dei problemi di questa Regione.

Ecco perché abbiamo espresso un voto contrario al passaggio all'esame degli articoli e contestiamo questo provvedimento, perché appunto non si occupa dei problemi veri della nostra Isola!

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

(Interruzione)

Onorevole Bruno, ho già dato la parola all'onorevole Diana.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Non ho iniziato, se serve…

PRESIDENTE. Se lei rinuncia, onorevole Diana, do la parola all'onorevole Bruno.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Allora no, mi dispiace per il mio Capogruppo.

Il collegato in corso d'opera ha pure cambiato titolo: inizialmente aveva per titolo "Interventi per il rilancio dell'economia", poi man mano è diventato nella stesura finale "Disposizioni nei vari settori di intervento". Credo che già nella modifica del titolo si colga il connotato di questo collegato, nel senso che il collegato che stiamo esaminando non è uno strumento del Governo regionale a sostegno del settore economico di questa Regione. Io mi chiedo, ma spero di essere smentito, assessore La Spisa, a che cosa serve uno strumento importante come questo se non è davvero funzionale al tentativo di rimettere in moto la dinamica economica di questa Regione.

Anch'io, Assessore, così come il collega Gian Valerio Sanna, sono stato stamane colpito dalle sue dichiarazioni, però, diversamente dall'assessore Sanna, ho voluto leggere in quelle dichiarazioni, cioè nel riferimento alla normalità del Consiglio, una riflessione critica e allo stesso tempo positiva. Ora, può anche essere che questa mia valutazione sia viziata da un (credo di poterlo dire, mi perdonerete) rapporto di reciproca stima con l'assessore La Spisa, quindi ho voluto vedere in quella dichiarazione un qualcosa di positivo. Ne approfitto, Assessore, per dire che io speravo restasse il Presidente della Regione, ha fatto una comparsa stamane, ma speravo volesse in qualche maniera accompagnare, con la sua presenza e il suo contributo, la discussione su questo collegato. Però, torniamo alle dichiarazioni dell'Assessore che hanno, ripeto, colpito anche me. Assessore, provo a dire che cosa dovrebbe essere per me (poi le chiederò che cosa dovrebbe essere per lei, cioè di essere più esplicito) un Consiglio regionale per essere "normale". Su questo vorrei che ci fosse una sfida a noi tutti da parte di ognuno di noi.

Allora provo a dire che cosa dovrebbe essere per me la normalità di un Consiglio, di questo Consiglio. Assessore, credo che lei, senza che nessuno degli altri suoi colleghi in Giunta me ne voglia, sia forse quello che sa leggere meglio gli indicatori macroeconomici della nostra economia. Noi abbiamo un'economia in ginocchio (non da oggi, per carità), non c'è settore produttivo che non sia in agonia. Oggi, insieme alle dichiarazioni dell'Assessore sulla normalità del Consiglio, abbiamo avuto dalle cronache dei nostri quotidiani anche l'annuncio dell'arresto di alcuni imprenditori che parrebbe abbiano usato, a fini propri, contributi importanti per rilanciare pezzi importanti di industria nel territorio da cui proviene il Presidente del Consiglio. Anche questo è un tema su cui dovremmo riflettere. Certo, la distrazione di risorse pubbliche non ha inizio a febbraio 2009, ma è un problema che prima o poi dovremo porci quello di come la Regione esercita un minimo di verifica sul modo in cui si spendono i soldi, sul risultato che danno all'economia di questa Regione. Non mi pare che ci sia stata o ci sia alcuna volontà, nel passato o nel presente, di verificare come si utilizzano le risorse pubbliche.

Le dicevo, l'economia è in ginocchio, non c'è settore produttivo o comparto produttivo che non sia in agonia; il mercato del lavoro, in tutte le sue articolazioni, ha toccato e tocca punte drammatiche, dal tasso di occupazione, che è ai minimi storici, alla disoccupazione giovanile, 120 mila lavoratori precari su 400 mila lavoratori dipendenti è il tasso più alto che abbiamo nel Paese. Aumenta, Assessore, lei lo sa bene, il tasso di sfiducia delle imprese: noi siamo l'unica Regione, anche di fronte a una timidissima ripresa dell'economia in questo Paese, una delle pochissime Regioni, è vero non l'unica, in cui la sfiducia delle imprese invece di diminuire cresce; ci sarà una qualche ragione, vogliamo come Consiglio regionale tentare una volta di interrogarci anche intorno alle ragioni che determinano le cose che sto cercando di dire?

Aumenta, Assessore, lo sa meglio di chiunque altro, il disavanzo nella sanità in questa Regione ma non aumenta certamente la qualità delle prestazioni. Mi ha chiamato una persona l'altro giorno perché era attonita di fronte al fatto che, al Centro di prenotazione, per una mammografia, parlo di ieri, del 18 maggio, è stata prenotata per metà gennaio…

(Interruzione)

Sì, magari è anche un'ottima performance! Ma è mai possibile che, in un settore vitale per tutti, indipendentemente dalla nostra collocazione politica, dobbiamo avere una sanità che risponde con questi tempi a una richiesta, a una urgenza?

Ecco, si potrebbe continuare ma io mi chiedo, Assessore: di fronte a questa e a tante altre cose che si potrebbero dire, come si è o come si diventa un "Consiglio normale"? Lo chiedo anche ai tanti colleghi distratti: è possibile che quell'affermazione dell'Assessore, del Vicepresidente della Regione, non colpisca questo Consiglio? E' qualcosa frutto di fantasia del Vicepresidente della Regione, o c'è qualcosa che non va?

Assessore, mi rivolgo soprattutto a lei, che ha posto questa questione, io credo che si possa diventare "normali" per esempio inviando un documento programmatico, non quelli che ha già richiamato il collega Sabatini poc'anzi, del quale non c'è riscontro nella vostra azione di governo, si tratta solo di una relazione (l'abbiamo giudicata come l'abbiamo giudicata, almeno per quanto ci riguarda), ma non c'è poi consequenzialità negli atti di governo da parte vostra. Allora, io le chiedo, Assessore, affinché lei, la Giunta, aiutino questo Consiglio a essere normale, è possibile mettere questo Consiglio nelle condizioni di conoscere quali sono le volontà, le azioni di programmazione del Governo regionale in tutti i settori economici, e non, di questa Regione? E' possibile, di fronte a una economia in ginocchio, come dicevo, rispetto alle risorse che abbiamo (quante sono le risorse che abbiamo, Assessore?), sulla base di quante sono le risorse che abbiamo, dire che va privilegiato un settore economico, un settore produttivo, un settore merceologico? E' possibile discutere di questo oppure dobbiamo continuare a discutere? Insomma non voglio usare il turpiloquio di cose astratte, perché di questo si tratta, o comunque di strumenti che non hanno l'efficacia per contrastare il disagio economico in cui versa questa Regione.

L'ultima questione: è mai possibile che, di fronte a un deficit infrastrutturale che all'incirca è di oltre il 40 per cento rispetto alla media nazionale...

PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Salis.)

Terza verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri Bruno, Salis, Petrini, Cappai e Dessì sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Dichiaro che sono presenti 35 consiglieri.

(Risultano presenti i consiglieri: Bardanzellu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Contu Felice - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Steri - Tocco.)

Poiché il Consiglio non è in numero legale, sospendo la seduta per trenta minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 58, viene ripresa alle ore 12 e 31.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi di prendere posto.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo nuovamente la verifica del numero legale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Cocco Daniele.)

Quarta verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri Bruno, Cappai, Cocco Daniele, Dedoni, Dessì, Meloni Francesco, Mulas e Tocco sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Dichiaro che sono presenti 34 consiglieri.

(Risultano presenti i consiglieri: Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Contu Felice - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Floris Rosanna - Fois - Ladu - Lai - Locci - Lombardo - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Planetta - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Steri - Tocco - Zedda Alessandra.)

Poiché il Consiglio non è in numero legale…

(Interruzione del consigliere Maninchedda)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S. d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, se posso, vorrei chiedere di convocare il Consiglio direttamente stasera, se non addirittura un altro giorno, visto che credo che sia la seconda o terza volta...

PRESIDENTE. Allora, convoco la Conferenza dei Presidenti di Gruppo.

Sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 12 e 33, viene ripresa alle ore 12 e 43.)

PRESIDENTE. I lavori si concludono a questo punto, riprenderanno questo pomeriggio alle ore 16, è previsto che proseguiranno sino alle ore 21.

La seduta è tolta alle ore 12 e 44.



Allegati seduta

CCI SEDUTA

Giovedì 19 maggio 2011

(ANTIMERIDIANA)

Presidenza della Presidente LOMBARDO

indi

del Vicepresidente CUCCA

indi

La seduta è aperta alle ore 10 e 05.

DESSI', Segretario,dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 19 aprile (194), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Salvatore Amadu, Radhouan Ben Amara, Michele Cossa, Sergio Obinu, Antioco Porcu, Angelo Stochino e Pierpaolo Vargiu hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 19 maggio 2011.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

DESSI', Segretario:

"Interrogazione Steri - Artizzu - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Obinu - Sanna Matteo sulla procedura di project financing avente ad oggetto la concessione di lavori pubblici relativi alla ristrutturazione e completamento dei presidi ospedalieri San Francesco e C. Zonchello di Nuoro, San Camillo di Sorgono e dei presidi sanitari distrettuali di Macomer e Siniscola. (571/C-7)

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo - Mariani - Salis, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata attuazione degli impegni assunti con la deliberazione 9 giugno 2009, n. 27/7". (572)

"Interrogazione Espa - Bruno - Mariani - Meloni Valerio - Corda, con richiesta di risposta scritta, sulla deliberazione della Giunta regionale 29 marzo 2011, n. 16/13 - Linee guida in materia di Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) e di Accertamento Sanitario Obbligatorio (ASO) per persone sofferenti mentali". (573)

"Interrogazione Meloni Valerio - Bruno - Espa - Lotto - Manca, con richiesta di risposta scritta, sul progetto di riassetto del Dipartimento di salute mentale e di attivazione dell'Area neuroscienze e salute mentale della ASL di Sassari". (574)

"Interrogazione Meloni Marco - Bruno - Barracciu - Agus - Corda - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata attuazione degli obblighi comunitari in materia di utilizzazione dei fondi del POR FESR 2007-2013". (575)

"Interrogazione Agus, con richiesta di risposta scritta, sulla realizzazione del nuovo ospedale di San Gavino Monreale nella Provincia del Medio Campidano". (576)

"Interrogazione Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio, con richiesta di risposta scritta, sull'installazione in località Ischia Ruggia, nel Comune di Tresnuraghes, di un radar di penetrazione e sorveglianza militare". (577)

"Interrogazione Lotto - Bruno - Manca - Meloni Valerio, con richiesta di risposta scritta, sull'installazione nella località dell'Argentiera di un radar di penetrazione per contrastare gli sbarchi dei migranti". (578)

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

DESSI', Segretario:

"Interpellanza Bruno sui più recenti sviluppi della vertenza Vinyls e in particolare sul progetto di impiego dei lavoratori in CIGS per attività di pubblica utilità per la sicurezza". (228)

"Interpellanza Dessì - Maninchedda - Planetta - Sanna Giacomo sulla mancata attuazione dell'articolo 34, comma 10, della legge regionale n. 6 del 2008 da parte del Consorzio di bonifica del Basso Sulcis". (229)

"Interpellanza Salis - Cocco Daniele Secondo - Mariani sull'autorizzazione del Governo all'aumento delle tariffe della Tirrenia". (230)

Annunzio di mozione

PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenuta alla Presidenza.

DESSI', Segretario:

"Mozione Bruno - Agus - Barracciu - Corda - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru sull'emergenza fiscale in Sardegna". (129)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Le chiedo, vista l'assenza della Giunta ma anche la scarsa presenza dei colleghi, una sospensione.

PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Diana, non mi ero accorta dell'assenza della Giunta ai lavori dell'Aula. Sospendo i lavori

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 09, viene ripresa alle ore 10 e 21.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi di prendere posto.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, chiedo la verifica del numero legale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Cocco Daniele.)

Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri Cocco Daniele, Cuccureddu, Dessì, Diana Giampaolo e Randazzo sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Dichiaro che sono presenti 31 consiglieri.

(Risultano presenti i consiglieri: Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Giampaolo - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Maninchedda - Mariani - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Sanjust - Sanna Giacomo - Steri - Tocco - Zedda Alessandra.)

Poiché il Consiglio non è in numero legale, sospendo i lavori per trenta minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 23, viene ripresa alle ore 10 e 56.)

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CUCCA

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta?

(Appoggia la richiesta il consigliere Diana Giampaolo.)

Seconda verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri Cappai, Cappellacci, Diana Giampaolo, Floris Mario, Rassu e Salis sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Sono presenti 40 consiglieri.

(Risultano presenti i consiglieri: Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Contu Felice - Cucca - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Tocco.)

Poiché il Consiglio è in numero legale, proseguiamo i lavori

Ha domandato di parlare il consigliere Planetta. Ne ha facoltà.

PLANETTA (P.S.d'Az.). Non è apparso il mio voto.

PRESIDENTE. Sì, ma lei è stato inserito tra i presenti perché era in aula.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Intervengo sull'ordine dei lavori, Presidente. Rilevato che apprezziamo la presenza del presidente Cappellacci in Aula, vorrei chiedere, ai sensi dell'articolo 23 bis del Regolamento consiliare sull'organizzazione dei lavori d'aula, al presidente Cappellacci se è sua intenzione comunicare all'Aula qualche notizia relativa alle dimissioni dell'ex commissario di Olbia, Mariano Mariani, comunicate dalla stampa nei giorni scorsi.

Ricordo al Presidente che il Presidente stesso non aveva tenuto conto di un documento approvato dal Consiglio regionale, per cui, alla luce delle dimissioni avvenute improvvisamente da parte dell'onorevole Mariani, vorremmo che, ai sensi del Regolamento, il Presidente potesse nel più breve tempo possibile, chiusi i lavori del collegato alla finanziaria, riferire in Aula sulle ragioni che hanno portato, secondo noi giustamente, alle dimissioni dell'ex commissario del Comune di Olbia.

PRESIDENTE. Prendiamo atto della richiesta. Il Presidente valuterà se e quando intervenire.

Discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni nei vari settori di intervento (collegato alla manovra finanziaria 2011-2013)" (222/A - Parte prima)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione dell'articolato del disegno di legge numero 222/A - Parte prima. Comunico che dal testo originario sono stati soppressi gli articoli da 1 a 14.

Passiamo quindi all'esame dell'articolo 15, al quale è stato presentato un emendamento.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 15 e del relativo emendamento:

Art. 15

Fondo di sviluppo urbano e territoriale

1. La Giunta regionale è autorizzata a costituire, quale strumento fondamentale per la realizzazione di piani di investimento territoriali e infrastrutturali, un fondo di sviluppo urbano e territoriale, coerente con la normativa comunitaria di settore. Il fondo è alimentato da risorse comunitarie nazionali e regionali ed è finalizzato anche a favorire il partenariato pubblico e privato nella realizzazione di infrastrutture materiali e immateriali.

2. Le modalità di costituzione e i criteri di funzionamento sono adottati con propria deliberazione dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore competente in materia di programmazione.

Emendamento sostitutivo totale Giunta Regionale

Articolo15

L'articolo 15 è sostituito come segue:

1. L'Amministrazione regionale riconosce agli strumenti di ingegneria finanziaria un ruolo fondamentale per il potenziamento e lo sviluppo del sistema imprenditoriale nonché una forma innovativa utile ad innescare processi virtuosi che coinvolgono partenariati pubblici e privati. A tal fine è autorizzata, nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria, la costituzione e la partecipazione a:

a) fondi di capitale di rischio, fondi di garanzia e fondi per mutui;

b) fondi per lo sviluppo urbano, ossia fondi che investono in partenariati tra settore pubblico e privato e altri progetti inclusi in un piano intergrato per lo sviluppo urbano sostenibile;

c) fondi o altri programmi di incentivazione che forniscono prestiti, garanzie per investimenti rimborsabili, o strumenti equivalenti, per l'efficienza energetica e l'utilizzo di energie rinnovabili negli edifici, incluso negli alloggi esistenti. (61).)

PRESIDENTE.

E' iscritta a parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, quando si è svolta la discussione generale sul collegato, mi sono dovuta assentare per motivi di salute, sono andata però a riprendermi gli atti della discussione perché avevo necessità di fare ordine sui lavori che sono stati svolti dalla Commissione e riprendere il filo del ragionamento per decidere come intervenire su questo articolato, su questo disegno di legge; in realtà l'imbarazzo è tanto a intervenire su questo disegno di legge, ed è lo stesso imbarazzo che ormai credo alberghi presso tutti i consiglieri certamente della minoranza ma, abbiamo capito bene, comincia a dilagare anche presso molti colleghi di maggioranza. E' l'imbarazzo per dover essere impegnati ogni volta in quest'Aula ad affrontare disegni di legge che si propagandano per essere (questo forse un po' meno, ma tutti quelli precedenti sì) provvedimenti atti a voler affrontare le questioni dello sviluppo, della crisi, la finanziaria, il bilancio, eccetera; a dispetto di ciò che propagandano, ogni volta risultano essere invece assolutamente non corrispondenti alle parole propagandate, ma soprattutto non corrispondenti alle esigenze della Sardegna, ai bisogni dei sardi, alla drammaticità della crisi che sta attanagliando la nostra isola.

Dicevo: imbarazzo. Ho ritrovato però sollievo, se così si può dire, rileggendo gli atti della discussione generale perché ho capito appunto di non essere sola a vivere questa sensazione e questo scoramento, che è evidentemente di ordine politico, anche se certamente questa consolazione non basta per trovare il senso di questa legislatura e anche il senso, in alcuni momenti, del ruolo che si svolge qui dentro. Ho condiviso molto alcuni passaggi dei colleghi che sono intervenuti, di minoranza e alcuni della maggioranza, e mi riferisco, visto che è stato citato più volte, anche all'onorevole Maninchedda che - secondo il mio punto di vista - esprime effettivamente questo disagio e richiama tutti a un'assunzione di responsabilità per il bene della Sardegna.

Alla luce di ciò che effettivamente è contenuto in questo collegato, a due anni e mezzo dall'inizio della legislatura, di fronte a ciò che stiamo vivendo, mi chiedo come mai, soprattutto nei settori della maggioranza che non hanno obblighi di sudditanza al partito di provenienza in particolare e obblighi di sudditanza nei confronti del partito e di chi lo rappresenta a livello nazionale, arrivati a questo punto non ci sia uno scatto di dignità e si possa effettivamente cominciare a mettere le basi per cambiare velocemente, come è stato detto nella discussione generale, il quadro politico in quest'Isola, cambiarlo con i fatti e con un ragionamento che, credo, debba iniziare. Il Partito democratico sotto questo aspetto c'è, è disponibile ad accogliere i messaggi che vengono da alcuni settori della maggioranza, è disponibile non da oggi, ma dall'inizio della legislatura, alla luce dei fatti che si sono svolti…

(Brusio in aula)

Presidente, è assolutamente insopportabile lavorare in quest'Aula! E' impossibile lavorare in quest'Aula! E' una vergogna!

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO

PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, ha perfettamente ragione. Prego i colleghi di prendere posto e invito chi deve conversare a recarsi fuori dall'aula.

BARRACCIU (P.D.). Grazie Presidente. Dicevo, il Partito Democratico non da oggi è disponibile ai richiami che sono venuti molto più chiaramente nella discussione generale sul collegato da alcuni settori della maggioranza, è disponibile a ragionare sulle cose serie, sul da farsi nel presente e anche per il futuro, a ragionare nel merito di quella che è una prospettiva diversa che si può costruire per la Sardegna ed è disponibile perché è nel suo DNA (lo abbiamo dimostrato anche quando eravamo al Governo nella passata legislatura), cioè nel suo DNA è assolutamente presente la voglia di esercitare il potere conferito dai cittadini nel senso di assunzione di responsabilità e di affermazione di autonomia di quest'Isola. Disponibile quindi a esercitare quel potere per affermare quell'autonomia, per accrescerla finché è possibile e fin dove è possibile, ed è disponibile a far questo con tutti coloro che ci staranno.

E' dimostrato che siamo disponibili a questo molto seriamente, non strumentalmente, e sanciremo questo percorso quando, all'inizio dell'anno prossimo, daremo vita al Partito Democratico Sardo; credo che, anche in quell'occasione, soprattutto in quell'occasione, sarà ancora più chiara la nostra disponibilità a ricostruire un quadro politico diverso per quest'Isola. Da oggi, e comunque da sempre, siamo disponibili a questo, vorremmo però che fosse velocizzato questo percorso, anzi, non soltanto velocizzato, ma concretizzato fino a portare all'interruzione anticipata di questa legislatura che ha perso veramente il senso di esistere. Ci siamo augurati più volte che la politica degli annunci e dei continui rimandi finisse, terminasse, che gli annunci e i rimandi di questa Giunta regionale giungessero finalmente a una fine, considerato che, in questi anni, non è stato perseguito nessun obiettivo. Ce lo siamo augurati; invece vediamo che la situazione non è assolutamente cambiata e anche oggi, come in questi ultimi due anni e mezzo, si confermano annunci, rimandi, promesse vuote e ingannevoli.

Ci chiediamo fino a quando durerà questa situazione e che cosa ci possiamo aspettare da una Giunta regionale che peraltro nomina e difende suoi diretti rappresentanti che poi risultano essere non soltanto incompatibili per i ruoli per i quali sono stati nominati, ma addirittura, a un certo punto, si dimettono perché coscienti dell'incompatibilità, sollevata anche in quest'Aula.

Che cosa ci possiamo aspettare se quegli stessi rappresentanti nominati dalla Giunta regionale sono portatori di una modalità di gestione della cosa pubblica e privata che grida veramente allo scandalo? Che cosa ci possiamo aspettare dal commissario di Olbia a cui vengono confiscati beni e soldi perché grava su di lui l'accusa di truffa? Non ci possiamo aspettare niente! Ci troviamo veramente in una situazione che può essere definita di "basso impero" e che chiama alla responsabilità, che bene ha sottolineato l'onorevole Maninchedda nel suo intervento durante la discussione generale. Oggi, però, anche dopo il segnale forte venuto dalle amministrative, abbiamo avuto modo di vedere, dalle uscite pubbliche del Presidente della Regione, che egli si è soffermato poco sul risultato delle amministrative e ha preferito parlare del referendum sul nucleare, ascrivendo a sé la battaglia sul nucleare, distraendo invece il resto della Sardegna dal clamoroso fiasco, dal clamoroso insuccesso e fallimento della politica del centrodestra, che invece è stata così ben compresa dalle amministrazioni comunali, dalle comunità locali, che hanno, con il voto, lanciato un messaggio ben chiaro.

Abbiamo visto il Presidente della Regione che ascriveva a sé un risultato sul nucleare che nulla ha a che fare con le sue battaglie politiche, con la sua volontà di affermare il bene della Sardegna, perché è salito troppo tardi sul carro, è salito intempestivamente sul carro di quella che sarebbe stata evidentemente una battaglia vinta; ha voluto scientificamente con questo distrarre l'opinione pubblica dal risultato delle amministrative che lanciano un messaggio chiaro a questa Giunta di centrodestra che dovrebbe da subito assumersi la responsabilità del fallimento e chiedere scusa ai sardi, andare a casa e lasciare spazio alle forze politiche che hanno maturato ormai abbondantemente la necessità di una svolta e di un cambiamento repentino per il bene dei sardi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente...

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Sanna. Colleghi, per cortesia. Grazie.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Ci troviamo ad affrontare questo provvedimento, colleghi, ancora un po' sbandati dall'immediatezza del dato elettorale e forse vogliamo anche chiacchierare di più per cercare di dimenticarcene. Poi le cose non saranno così.

Vorrei partire, Presidente, mi rivolgo in particolare a lei, che rappresenta il Consiglio e che quindi deve difenderne l'onorabilità, per rammentare ai colleghi la frase con la quale oggi, tra virgolette, l'assessore La Spisa ammonisce il Consiglio regionale, quella nella quale dice tra l'altro che il collegato è un'opera di manutenzione straordinaria, cito: "Sarebbe meglio che anche il Consiglio diventasse una cosa normale". Siccome non c'è specificazione, lo acquisisco come un insulto, lo rimando al mittente e presumo, nella buona fede dell'argomentazione, che più che del Consiglio intendesse parlare della maggioranza, che volesse auspicare che la sua maggioranza diventasse una cosa normale. Perché, che cosa significherebbe diventare una cosa normale? Proseguire nel declino politico, morale, che avete cominciato a impostare dall'inizio della legislatura? Questa sarebbe la normalità? Utilizzare le leggi ancora per fare propaganda? Come fate in questo documento, che è un ibrido, non è un collegato, è un ibrido, dove c'è di tutto e di più, persino la velleità di sfidare a viso aperto la Corte costituzionale a poco più di due mesi dall'espressione di un parere, poi vi racconterò, sfidate persino la Corte costituzionale che vi ha detto letteralmente alcune cose e voi affermate l'esatto contrario! E' questo, questo provvedimento, oltretutto.

Diventare una cosa normale significherebbe questo? Oppure è normale che il Presidente della Regione, che è molto presidenzialista ma non ne risolve una, cioè siede in molte sedie, sorride ovunque, ma non ne incorona neanche una di soluzione perché la società sarda sta esplodendo, neanche una! Il Presidente della Regione parla di evento storico dopo che, bisogna dirlo come prima cosa, ha detto "no" in quest'Aula, sulla base della richiesta del Consiglio regionale di impugnare le norme sul nucleare, come hanno fatto altre Regioni, e la sua maggioranza ha bocciato quell'istanza, e poi viene a dire che è un passaggio storico il referendum! Ma che normalità è questa? Di paranoici, che prima dicono "no" a una cosa e poi vengono a dirci che è un momento storico? Senza poi dimenticare che il ministro Vito, che è espressione della sua culla politica, dice oggi in Parlamento che il referendum della Sardegna non vale a nulla, non serve a nulla, e che ce lo teniamo noi nella nostra storicità. E' scritto nei giornali!

Bene, io vi chiedo aiuto, vi chiedo aiuto perché vorrei che mi spiegaste voi che cosa intendete per "normalità" perché io rischio di entrare in una paranoia di riflesso dovuta alla vostra paranoia, perché io so per che cosa sono qua e la mia funzione, la mia normalità, assessore La Spisa, è quella di dire le cose come penso, secondo la mia coscienza, dicendo che questo è un provvedimento che fa pietà e che è proprio di una classe dirigente che ha assunto l'idiozia come presupposto della costruzione strategica, l'idiozia! Badate, spesso mi dicono che io sia anche molto ingeneroso per la mia parte politica, però sono sincero con me stesso e credo che questo risultato elettorale non sia il merito di strategie epocali dei partiti politici o del centrosinistra ma quanto la raccolta di un malessere sociale che sta galoppando, che incomincia a emergere e che io ho paura vi travolgerà anche nel ballottaggio perché non è un elemento che si possa personalizzare quando ha una diffusione così ampia, quando va a dare un giudizio così grave sulla conduzione del Capo del Governo e lo condanna personalmente, non politicamente nella sua coalizione soltanto ma lo condanna personalmente!

Insomma, io avrei avuto sentore che, dopo il tempo che è passato dalla manovra finanziaria, dopo l'invilupparsi di una situazione sempre più grave, una Giunta responsabile dice di non voler solo cancellare il testo presentato, ma avviare anche una riflessione di fondo, perché oggi parcellizzare la scarsa capacità finanziaria in mille rivoli significa continuare a creare una condizione di degrado sociale. Certo dobbiamo scegliere perchè non possiamo affrontare tutto, ma come fate, a proposito dell'articolo che stiamo discutendo, dopo aver combattuto una battaglia in quest'Aula (e ci sono degli emendamenti che vanno nella stessa direzione) relativamente a opere pubbliche immediatamente cantierabili, che vorremmo cantierare subito, con la creazione di un fondo con 50 milioni, a inventarvi adesso, con un emendamento, questo fondo per lo sviluppo urbano dove dite che, al fine di partecipare gli enti locali a questo fondo urbano, si potrà attingere anche dal fondo delle opere pubbliche immediatamente cantierabili. Questo dite nell'emendamento! Come a dire che non ci credevate allora perché ve l'abbiamo chiesto noi, perché c'era un'esigenza tangibile. Abbiamo detto: "Accettiamo, anche se sottodimensionato, i 50 milioni", ma da dove pensate che ricominci il lavoro se noi abbiamo oggi la possibilità di riaprire alcuni cantieri? Continuando a drenare senza sapere con quale priorità, per quale ragione?

Io sarei stato più attento all'idea, dato che sono passati alcuni mesi, di cercare di vedere, comune per comune, le richieste di finanziamento di opere pubbliche che sono state, diciamo, "definanziate" ma che hanno oggi la condizione di poter andare in appalto, di finanziare quelle dando una priorità al lavoro. Per continuare con una sequenza che ha reso necessario il richiamo a depurare questo provvedimento dalla pletora di provvedimenti per il personale.

Il personale! Adesso vorrei dirvi anche un'altra cosa. Non è che abbiamo bisogno di una scienza infusa per capire una cosa semplicissima, cioè che, nel dramma occupazionale che vive la Sardegna, bisogna fare scelte di valore: sono più importanti coloro che hanno un lavoro pubblico, garantito, con stipendio mensile, che possono continuare a vivere o è meglio pensare a chi non sa come vivere? Vi ponete questo interrogativo di fronte alla vostra coscienza o no? Io non ne avrei avuto il coraggio di presentarne uno perché la Sardegna è oggi di fronte al bivio.

Facciamo morire chi è moribondo o cerchiamo di recuperarlo, e quelli che sono già iper fortunati. perché hanno un lavoro in questa condizione drammatica, devono avere la coscienza morale di star zitti e di non pretendere niente? Chi dovrebbe fare questi ragionamenti? Il ragazzino della terza media che viene qui a visitarci o noi che siamo stati eletti per fare questi ragionamenti? E voi mi chiedete di ritrovare la mia normalità? Io non ci riesco! Quel tipo di normalità, quella pazzia politica di dimenticare gli ultimi per avvantaggiare i fortunati...

PRESIDENTE. Onorevole Sanna, il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, noi siamo di fronte a un sostitutivo totale che richiama un'attitudine di questa maggioranza e di questa Giunta, quella della costruzione, poi non si sa come, non si sa dove, non si sa sulla base di quale legge. Quindi non basta l'ingegneria normale, utilizziamo anche quella finanziaria e la utilizziamo per costituire fondi di capitali di rischio, fondi di garanzia, fondi per mutui, fondi per lo sviluppo urbano, fondi che investono in partenariati tra settore pubblico e privato, fondi e altri programmi di incentivazione che forniscono prestiti, garanzie, investimenti rimborsabili, strumenti equivalenti degli investimenti rimborsabili e così via. E io, che non so né leggere né scrivere, e che a differenza di altri sono piccolo, piccolissimo, una piccolissima comparsa della scena politica, mentre altri molto meglio di me stanno in tutte le pagine dei giornali, lavorano dalla mattina alla sera per il bene di questa Sardegna, beh, io, che non so né leggere né scrivere, mi chiedo: "Ma che cosa mettiamo in questi fondi?", cioè dove sono i soldi che noi dobbiamo mettere in questi fondi? Io sento solo parlare di debiti!

Ieri in Commissione abbiamo incominciato a discutere e una delle cose che mi hanno detto riguardava le nostre controllate, le nostre partecipate, le quali avranno 3 o 400, forse 500 milioni di passivi che vanno coperti, non parlo di quello della SBS che è piccolo, di una decina di milioni, ma Abbanoa mi dicono che sia un pozzo senza fondo e che, in quel pozzo, anziché esserci acqua ci sono debiti, che noi vantiamo 537 milioni circa, 540, di attività correnti che però non ci sono e invece vantiamo passività di 350 milioni che invece ci sono.

Mi dicono che ci mangiamo circa il 90-95 per cento del bilancio della Regione per le spese obbligatorie e quelle correnti, per pagare il personale, per pagare gli edifici, per pagare le rappresentanze istituzionali, per pagare cioè un apparato amministrativo che dovrebbe, così come è scritto nelle leggi, aiutare lo sviluppo di questa Regione e che non abbiamo altro, cioè non abbiamo soldi per investimenti, abbiamo poca roba, qualche decina di milioni e poi mi dicono che stiamo anche restituendo soldi all'Unione europea per errori fatti nel passato, per errori che si continuano a fare oggi, errori nelle procedure, nella predisposizione dei bandi, nella definizione dei passaggi per la spesa.

E io mi chiedo com'è possibile con la macchina amministrativa e burocratica che abbiamo, con questa potenza enorme di funzionari, di impiegati, di dirigenti così colti, così profondamente preparati, così mossi da abnegazione nei confronti della macchina pubblica? Tanto è così, badate, anche ieri, all'Assessore della programmazione, dicevo che passano le Giunte di colore diverso, ma nella macchina amministrativa, chi la dirige, chi ne è responsabile, rimane lì, perché tutto funziona a pennello! E invece? Noi non abbiamo una lira, ancora una volta facciamo operazioni con le quali rastrelliamo risorse quasi sempre inesistenti, le mettiamo dentro una cosa perché quella è la dinamica più clientelare, più utile alla clientela, per il mantenimento dell'attuale sistema politico, quello è il sistema migliore per fare politiche clientelari!

Io sono d'accordo con l'onorevole Gian Valerio Sanna che dice che noi ci dobbiamo porre il problema, ce lo dobbiamo porre sempre questo problema e ci dobbiamo chiedere, se sempre noi ce lo poniamo, con quale intensità ce lo poniamo. E se coloro che stanno fuori da questo Palazzo hanno beneficio o maleficio dalle cose che facciamo. Perché siamo in questa situazione? Qual è il livello di subordinazione che stiamo esercitando? Assessore, dove sono le norme di attuazione sulle entrate? A che punto è questo Governo che sembra, come dire, una macchina efficientissima di pronto intervento?

Ci hanno detto in quest'Aula che noi non avremmo dovuto, e non avremmo neppure potuto, aprire una controversia con lo Stato sulle entrate per recuperare risorse, ci hanno detto che avremmo dovuto fare le norme di attuazione, perché fare le norme di attuazione ci avrebbe consentito - qualora non si fosse proceduto in breve tempo - di aprire la controversia con lo Stato e adesso noi abbiamo fatto le norme di attuazione, abbiamo perso un paio di anni, abbiamo le norme di attuazione, lo Stato non ha fatto nulla, la controversia non è stata aperta, e noi le entrate che spettano alla Sardegna le abbiamo regalate alla Lega, Assessore! Abbiamo regalato alla Lega i soldi dei sardi, Assessore! Abbiamo regalato, alle regioni e alle province di altre parti di questo paese, i soldi che spettano ai sardi, perché voi siete complici di quel sistema, siete asserviti a quel sistema!

Io non ho mai visto il Presidente della Regione tanto attivo come nell'ultima settimana, è andato a elargire soldi, a risolvere problemi, a garantire, ha fatto accordi senza coperture finanziarie, pensando che, in questo Consiglio regionale, ci siano i notai che ratificano, come se fossimo un condominio, le decisioni dell'amministratore! Un Presidente che non ha rispetto dell'Assemblea legislativa, che ne viola puntualmente il volere, che la maltratta, che usa i locali di questa Regione, di questo Consiglio, come se fossero suoi e decide, quando vuole e come vuole, dove stare, come utilizzarli, senza avere rispetto dell'"istituzione", senza chiedere il permesso a questo Consiglio regionale, permesso che deve chiedere.

Il Presidente della Regione è apparso su tutti i quotidiani nei tre giorni delle elezioni. Quotidiani che paghiamo anche noi con il bilancio regionale, perché li paghiamo anche noi con il bilancio regionale, e la pubblicità istituzionale, sia su La Nuova che su L'Unione sarda, è pagata con i soldi di questa comunità e a questa comunità deve dare informazione. Il Presidente è andato a dire a Quirra e a Perdasdefogu che aveva preparato un emendamento di 500 mila euro, ne hanno riempito tutte le pagine, un Gruppo consiliare, il nostro, ne aveva preparato un altro ed è stato cancellato, perché noi non paghiamo con i soldi di tutti le informazioni, non le paghiamo con i soldi di tutti! Una violazione sistematica delle leggi, un disprezzo verso quest'Aula inaccettabile! Noi presentiamo le mozioni, diamo gli indirizzi, e lui ci annuncia che se ne frega! E perché se ne frega? Lo leggiamo sui giornali, negli scandali…

PRESIDENTE. Onorevole Uras, il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Agus. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Presidente, onorevoli colleghi, Assessore, ci ritroviamo a riprendere lavori importanti, un significativo momento dell'attività consiliare che dovrebbe ancora una volta trovare quegli elementi finanziari, ma anche quelle scelte politiche, per un rilancio della Sardegna, mentre ancora una volta dobbiamo segnalare, nostro malgrado, di trovarci di fronte a norme che spaziano un po' su fronti diversi, tant'è che è semplice definire questo provvedimento appunto "articolato omnibus". Partiamo con l'articolo 15, ma noi sappiamo che, all'interno del documento finanziario, vi è tutta una serie di riferimenti e di risorse per sostenere parti labili dell'economia regionale. Lo stesso documento, infatti, affronta parti di stabilizzazione di precariato, eppure mi pare che, anche in Commissione, si fosse deciso che la parte relativa al personale, al precariato, andasse spostata sul provvedimento, iscritto all'ordine del giorno dal giugno dello scorso anno, numero 71, ancora in stand-by. Quindi una legge che, appunto, affronta anche una parte molto delicata della situazione regionale sarda, il precariato ormai è diffusissimo su tutti i fronti, dagli enti pubblici ai privati, vi è una marea di persone che vive sotto la soglia di povertà, perché spesso l'indennità o la percezione economica della loro prestazione, o delle non prestazioni per quelli che sono in mobilità o in cassa integrazione, ne fanno di fatto cittadini non uguali di fronte alla Costituzione.

Quindi, io credo che sia un tema da affrontare decisamente, c'è un forte bisogno di affrontarlo per dare fiducia e stabilità a queste persone, buona parte di esse sono giovani, ma buona parte sono cinquantenni o quarantenni che sono stati espulsi dal mondo del lavoro e che, con una parte di vita già avviata, stentano ad affrontare le tante difficoltà del quotidiano, che sono quelle del mutuo da pagare, dei figli da far studiare, molti dei quali rinunciano alla formazione universitaria per carenza di risorse familiari. Quindi è un grande tema che avrebbe necessità di essere affrontato in maniera organica, nelle diverse sfaccettature, tenendo conto delle ingiustizie sociali. Spesso affrontiamo, in quest'Aula, questi temi a spizzichi e a morsi, come si suol dire, chi più o chi meno cercando di rintuzzare magari una parte di una legge organica, rendendola disorganica, senza un minimo di attenzione a ciò che comporta l'approvazione di quel segmento di legge, che spesso non tiene conto delle diversificazioni degli interessati, spesso con più danni che benefici, quindi chi ne beneficia sovente non ha avuto quella attenzione necessaria, oppure ha avuto una sovrattenzione che ha creato poi diseguaglianze.

Sicuramente è un tema di rilevante interesse per la nostra Isola, in questo momento di grave difficoltà. Ma vi sono anche finanziamenti sporadici, ho letto degli emendamenti e in essi si spazia dalle associazioni sportive alle associazioni culturali e alle fondazioni, chi più e chi meno cerca di utilizzare questa massa finanziaria per favorire le persone più vicine; è un metodo che ha necessità di essere abbandonato! E' vero, noi rappresentiamo i territori di provenienza, ma abbiamo anche la responsabilità di rappresentare la Sardegna intera, non possiamo legiferare o pensare di legiferare per settori o per piccoli sedimenti di natura privatistica o personalizzante, sarebbe solo frutto del nostro egoismo tendenziale ad acquisire consenso per le prossime elezioni.

Credo che non sia affatto un elemento che ci appartiene o che ci deve appartenere nello svolgimento del nostro ruolo che è invece nell'interesse dell'intera Isola e dell'intera comunità sarda. Vanno banditi questi elementi! Chi valuta gli emendamenti dovrebbe avere la forza di stralciarli quando non hanno un senso in questa situazione di grave disagio economico e in un momento in cui questo Parlamento dovrebbe interessarsi allo sviluppo complessivo dell'Isola e non, ripeto, perdere tempo, ore e ore, su questi banchi solo per accontentare l'amico dell'amico, in funzione di un proprio egoismo e di un proprio benessere. Questo non sta affatto bene, quindi credo che sia necessario ritornare a essere seri nello svolgimento del nostro compito perché siamo privilegiati rispetto ai nostri concittadini. Per questo appunto dovremmo garantirci quel titolo che impropriamente ci danno: "onorevole". Onoriamo perciò il nostro ruolo e non usiamolo, ripeto, per interessi di piccolo cabotaggio.

In questo strumento finanziario ci preoccupiamo ancora di pensare alle edicole? Ampliamo le edicole affinché diventino bazar? Mi ricordano le visite in quei paesi emergenti, che oggi sono in grande conflitto, dove in un bazar l'edicolante diventa anche venditore di prodotti alimentari, non sfusi, ci mancherebbe altro, ma confezionati; questo per restare alle banalità di questo provvedimento di legge. Il tutto andrebbe riportato in un organico disegno di legge sulle attività commerciali; se poi hanno una caratteristica importante, che è il livello culturale che questa tipologia di attività economica dovrebbe diffondere nel nostro territorio, è anche vero che la sviliamo nel momento in cui al libro o al giornale affianchiamo i pop-corn o i chewing gum. Mi sembra davvero che stiamo tornando indietro nel tempo, eppure un periodo si parlava di "caffè letterari", cioè di luoghi in cui c'era la possibilità di approfondire i nostri passaggi della cultura, la nostra conoscenza dell'Isola.

Questi sono gli elementi caratterizzanti, si parla di demanio e la Sardegna ancora non riesce ad attuare una sua piena autonomia che determini il recupero totale delle risorse che l'Isola può produrre. Ancora una parte dobbiamo riconoscerla allo Stato in un momento di forte bisogno di federalismo fiscale, ne abbiamo parlato anche in questi giorni scorsi quando abbiamo parlato di portualità, delle navi che hanno un costo aggiuntivo perché paghiamo la tassa al Monopolio dello Stato; non siamo padroni delle nostre coste, non siamo padroni della nostra terra che calpestiamo perché il molo ci appartiene, fa parte dell'Isola di Sardegna! In un momento in cui alla stessa Nazione si richiede un forte bisogno di autodeterminazione, di gestione delle nostre risorse e il federalismo fiscale, ancora noi non riusciamo a uscire da questa gabbia di vecchi condizionamenti a cui dovremmo essere superiori.

Potrei elencarne ancora, nell'articolo 15 ce ne sono, come ci sono elementi interessanti che certamente ci richiamano anche alla collaborazione con i privati. In più, ritrovo ancora elementi caratterizzanti di recupero del patrimonio ex minerario, di bonifiche, il piano della legge nazionale che ci dovrebbe inondare a valanga di denari per la bonifica delle aree minerarie, l'ho denunciato altre volte e non mi stancherò di denunciarlo, noi ancora continuiamo a usare le risorse della Regione per fare lavori socialmente utili e non bonifiche ambientali, perché quel patrimonio si sta deteriorando. Abbiamo ancora il Parco geominerario, un parco nazionale, commissariato, è una vergogna! E' un parco che riceve 1 milione e 500 mila euro di finanziamenti dallo Stato…

PRESIDENTE. Onorevole Agus, il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Sabatini. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Presidente, io non sono capace di usare i toni che usa il collega Uras e vorrei iniziare questo mio intervento affermando che condivido molti dei provvedimenti che sono contenuti in questo collegato; è stata fatta una puntuale verifica in Commissione in cui sono stati analizzati diversi emendamenti e sono stati scelti quelli più significativi, alcuni di questi ritengo che siano anche utili a diversi interventi per le nostre comunità e per i nostri territori.

Detto questo, però, Assessore, le pongo e mi pongo alcune domande su questo collegato, cioè mi chiedo quale sia la filosofia, qual è la vostra strategia: voi ci avete presentato una finanziaria con pochissimi articoli che doveva contenere solo i numeri e le cifre della manovra finanziaria, la copertura che intendevate dare alla manovra e niente di più. Siamo usciti poi invece con una finanziaria più corposa che ha contenuto tutta una serie di interventi, quasi tutti dello stesso tipo di contenuti che sono previsti in questo collegato, rinviando al collegato gli interventi invece più strutturali, più conseguenti al vostro Piano regionale di sviluppo.

Oggi le chiedo, in questo collegato (che più che collegato è "scollegato" alla finanziaria ed è "scollegato" al nostro Piano regionale di sviluppo), che fine hanno fatto i temi che voi avevate posto nella vostra programmazione che prevedevano di riportare al centro la persona, le imprese, il sostegno alle imprese? Dove sono contenuti e quali sono i provvedimenti che sono finalizzati a questi interventi? Davvero non riusciamo a capire qual è la vostra strategia, qual è il vostro progetto per rilanciare la Sardegna e per sostenere un momento di crisi di queste dimensioni. Oggi avremmo bisogno di occuparci di infrastrutture, di riforma della pubblica amministrazione, di sostegno all'impresa, di rilanciare la produzione, di pensare a provvedimenti che incentivino la crescita del prodotto interno lordo in Sardegna, che invece stenta a crescere, come bloccare la diminuzione degli occupati nella nostra Regione, ma di tutto questo non ne parliamo, questi temi non si affrontano.

Voglio dire, anche sulle infrastrutture, mi dispiace, avevo visto l'assessore Sannittu, ma voglio chiedere che cosa si sta facendo ad esempio per una infrastruttura importante come il completamento della Strada Statale 125. L'altro giorno leggevo un articolo che portava come esempio un grande risultato della nostra Repubblica nei 150 anni della nostra storia, 750 chilometri, l'Autostrada del Sole, che è stata realizzata in otto anni; ebbene, per i 115 chilometri della "125" non sono stati sufficienti trenta anni per portare a completamento quella infrastruttura! Abbiamo le ferrovie più disastrate d'Italia; sappiamo che fine stiamo facendo con il trasporto marittimo, sia per i passeggeri, sia per le merci; questi sono i temi di cui dovremmo occuparci e di cui invece non ci stiamo occupando, poi qualcuno, qualche economista, anzi diversi economisti, che si avvicendano nelle trasmissioni televisive, parlano dello sperpero degli stanziamenti nelle Regioni del Sud, ma non ci dicono che, ad esempio, la Regione Lombardia in questo momento realizza infrastrutture importanti per una cifra che è superiore cento volte lo stanziamento del nostro intero bilancio regionale!

Questi sono i temi di cui dovremmo occuparci, invece mettiamo insieme una serie di provvedimenti, alcuni dei quali, ripeto, possono anche considerarsi utili, possono essere anche stati condivisi dall'opposizione, ma questo collegato (ed era un provvedimento di questo tipo anche la finanziaria) è un provvedimento che non si occupa dei temi della nostra Regione. Allora non riusciamo a capire, dopo due anni e mezzo, quali sono i risultati che voi avete ottenuto, quali sono i risultati dei provvedimenti che volete mettere in campo per occuparvi finalmente dei problemi di questa Regione.

Ecco perché abbiamo espresso un voto contrario al passaggio all'esame degli articoli e contestiamo questo provvedimento, perché appunto non si occupa dei problemi veri della nostra Isola!

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

(Interruzione)

Onorevole Bruno, ho già dato la parola all'onorevole Diana.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Non ho iniziato, se serve…

PRESIDENTE. Se lei rinuncia, onorevole Diana, do la parola all'onorevole Bruno.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Allora no, mi dispiace per il mio Capogruppo.

Il collegato in corso d'opera ha pure cambiato titolo: inizialmente aveva per titolo "Interventi per il rilancio dell'economia", poi man mano è diventato nella stesura finale "Disposizioni nei vari settori di intervento". Credo che già nella modifica del titolo si colga il connotato di questo collegato, nel senso che il collegato che stiamo esaminando non è uno strumento del Governo regionale a sostegno del settore economico di questa Regione. Io mi chiedo, ma spero di essere smentito, assessore La Spisa, a che cosa serve uno strumento importante come questo se non è davvero funzionale al tentativo di rimettere in moto la dinamica economica di questa Regione.

Anch'io, Assessore, così come il collega Gian Valerio Sanna, sono stato stamane colpito dalle sue dichiarazioni, però, diversamente dall'assessore Sanna, ho voluto leggere in quelle dichiarazioni, cioè nel riferimento alla normalità del Consiglio, una riflessione critica e allo stesso tempo positiva. Ora, può anche essere che questa mia valutazione sia viziata da un (credo di poterlo dire, mi perdonerete) rapporto di reciproca stima con l'assessore La Spisa, quindi ho voluto vedere in quella dichiarazione un qualcosa di positivo. Ne approfitto, Assessore, per dire che io speravo restasse il Presidente della Regione, ha fatto una comparsa stamane, ma speravo volesse in qualche maniera accompagnare, con la sua presenza e il suo contributo, la discussione su questo collegato. Però, torniamo alle dichiarazioni dell'Assessore che hanno, ripeto, colpito anche me. Assessore, provo a dire che cosa dovrebbe essere per me (poi le chiederò che cosa dovrebbe essere per lei, cioè di essere più esplicito) un Consiglio regionale per essere "normale". Su questo vorrei che ci fosse una sfida a noi tutti da parte di ognuno di noi.

Allora provo a dire che cosa dovrebbe essere per me la normalità di un Consiglio, di questo Consiglio. Assessore, credo che lei, senza che nessuno degli altri suoi colleghi in Giunta me ne voglia, sia forse quello che sa leggere meglio gli indicatori macroeconomici della nostra economia. Noi abbiamo un'economia in ginocchio (non da oggi, per carità), non c'è settore produttivo che non sia in agonia. Oggi, insieme alle dichiarazioni dell'Assessore sulla normalità del Consiglio, abbiamo avuto dalle cronache dei nostri quotidiani anche l'annuncio dell'arresto di alcuni imprenditori che parrebbe abbiano usato, a fini propri, contributi importanti per rilanciare pezzi importanti di industria nel territorio da cui proviene il Presidente del Consiglio. Anche questo è un tema su cui dovremmo riflettere. Certo, la distrazione di risorse pubbliche non ha inizio a febbraio 2009, ma è un problema che prima o poi dovremo porci quello di come la Regione esercita un minimo di verifica sul modo in cui si spendono i soldi, sul risultato che danno all'economia di questa Regione. Non mi pare che ci sia stata o ci sia alcuna volontà, nel passato o nel presente, di verificare come si utilizzano le risorse pubbliche.

Le dicevo, l'economia è in ginocchio, non c'è settore produttivo o comparto produttivo che non sia in agonia; il mercato del lavoro, in tutte le sue articolazioni, ha toccato e tocca punte drammatiche, dal tasso di occupazione, che è ai minimi storici, alla disoccupazione giovanile, 120 mila lavoratori precari su 400 mila lavoratori dipendenti è il tasso più alto che abbiamo nel Paese. Aumenta, Assessore, lei lo sa bene, il tasso di sfiducia delle imprese: noi siamo l'unica Regione, anche di fronte a una timidissima ripresa dell'economia in questo Paese, una delle pochissime Regioni, è vero non l'unica, in cui la sfiducia delle imprese invece di diminuire cresce; ci sarà una qualche ragione, vogliamo come Consiglio regionale tentare una volta di interrogarci anche intorno alle ragioni che determinano le cose che sto cercando di dire?

Aumenta, Assessore, lo sa meglio di chiunque altro, il disavanzo nella sanità in questa Regione ma non aumenta certamente la qualità delle prestazioni. Mi ha chiamato una persona l'altro giorno perché era attonita di fronte al fatto che, al Centro di prenotazione, per una mammografia, parlo di ieri, del 18 maggio, è stata prenotata per metà gennaio…

(Interruzione)

Sì, magari è anche un'ottima performance! Ma è mai possibile che, in un settore vitale per tutti, indipendentemente dalla nostra collocazione politica, dobbiamo avere una sanità che risponde con questi tempi a una richiesta, a una urgenza?

Ecco, si potrebbe continuare ma io mi chiedo, Assessore: di fronte a questa e a tante altre cose che si potrebbero dire, come si è o come si diventa un "Consiglio normale"? Lo chiedo anche ai tanti colleghi distratti: è possibile che quell'affermazione dell'Assessore, del Vicepresidente della Regione, non colpisca questo Consiglio? E' qualcosa frutto di fantasia del Vicepresidente della Regione, o c'è qualcosa che non va?

Assessore, mi rivolgo soprattutto a lei, che ha posto questa questione, io credo che si possa diventare "normali" per esempio inviando un documento programmatico, non quelli che ha già richiamato il collega Sabatini poc'anzi, del quale non c'è riscontro nella vostra azione di governo, si tratta solo di una relazione (l'abbiamo giudicata come l'abbiamo giudicata, almeno per quanto ci riguarda), ma non c'è poi consequenzialità negli atti di governo da parte vostra. Allora, io le chiedo, Assessore, affinché lei, la Giunta, aiutino questo Consiglio a essere normale, è possibile mettere questo Consiglio nelle condizioni di conoscere quali sono le volontà, le azioni di programmazione del Governo regionale in tutti i settori economici, e non, di questa Regione? E' possibile, di fronte a una economia in ginocchio, come dicevo, rispetto alle risorse che abbiamo (quante sono le risorse che abbiamo, Assessore?), sulla base di quante sono le risorse che abbiamo, dire che va privilegiato un settore economico, un settore produttivo, un settore merceologico? E' possibile discutere di questo oppure dobbiamo continuare a discutere? Insomma non voglio usare il turpiloquio di cose astratte, perché di questo si tratta, o comunque di strumenti che non hanno l'efficacia per contrastare il disagio economico in cui versa questa Regione.

L'ultima questione: è mai possibile che, di fronte a un deficit infrastrutturale che all'incirca è di oltre il 40 per cento rispetto alla media nazionale...

PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Salis.)

Terza verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri Bruno, Salis, Petrini, Cappai e Dessì sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Dichiaro che sono presenti 35 consiglieri.

(Risultano presenti i consiglieri: Bardanzellu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Contu Felice - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Steri - Tocco.)

Poiché il Consiglio non è in numero legale, sospendo la seduta per trenta minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 58, viene ripresa alle ore 12 e 31.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi di prendere posto.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo nuovamente la verifica del numero legale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Cocco Daniele.)

Quarta verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri Bruno, Cappai, Cocco Daniele, Dedoni, Dessì, Meloni Francesco, Mulas e Tocco sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Dichiaro che sono presenti 34 consiglieri.

(Risultano presenti i consiglieri: Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Contu Felice - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Floris Rosanna - Fois - Ladu - Lai - Locci - Lombardo - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Planetta - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Steri - Tocco - Zedda Alessandra.)

Poiché il Consiglio non è in numero legale…

(Interruzione del consigliere Maninchedda)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S. d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, se posso, vorrei chiedere di convocare il Consiglio direttamente stasera, se non addirittura un altro giorno, visto che credo che sia la seconda o terza volta...

PRESIDENTE. Allora, convoco la Conferenza dei Presidenti di Gruppo.

Sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 12 e 33, viene ripresa alle ore 12 e 43.)

PRESIDENTE. I lavori si concludono a questo punto, riprenderanno questo pomeriggio alle ore 16, è previsto che proseguiranno sino alle ore 21.

La seduta è tolta alle ore 12 e 44.