Seduta n.108 del 31/03/2010 

CVIII Seduta

Mercoledì 31 marzo 2010

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 10 e 01.

MARIANI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 24 febbraio 2010 (101), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Gianfranco Bardanzellu, Antonio Cappai, Mario Diana, Giorgio Oppi, Efisio Planetta, Nicolò Rassu e Renato Soru hanno chiesto congedo per la seduta del 31 marzo 2010.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

MARIANI, Segretario:

"Mozione Diana Giampaolo - Bruno - Cocco Pietro - Meloni Marco sulla ripresa dell'attività produttiva dell'impianto Eurallumina di Portoscuso". (54)

"Mozione Diana Giampaolo - Zedda Massimo - Bruno - Uras sul progetto presentato dalla società Ecoserdiana Spa per l'ampliamento del modulo di discarica controllata per rifiuti non pericolosi dotato di impianto di biogas in località "Su Siccesu", nel Comune di Serdiana, in Provincia di Cagliari". (55)

PRESIDENTE. Considerata la scarsa presenza di consiglieri, sospendo i lavori per dieci minuti. Prego i Capigruppo di richiamare i consiglieri in aula. La seduta è sospesa, riprenderà alle ore 10 e 13.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 03, viene ripresa alle ore 10 e 16.)

PRESIDENTE. Prego i colleghi di prendere posto. Due colleghi Segretari stiano al banco della Presidenza. Grazie.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta?

(Appoggia la richiesta il consigliere Cocco Daniele Secondo.)

Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri Ben Amara, Bruno, Dessì e Ladu sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Sono presenti 33 consiglieri.

(Risultano presenti i consiglieri:Amadu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Cocco Daniele - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessi' - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lombardo - Mariani - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.)

Poiché il Consiglio non è in numero legale, sospendo la seduta per trenta minuti. I lavori riprenderanno alle ore 10 e 48.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 18, viene ripresa alle ore 10 e 48.)

Discussione dell'articolato del disegno di legge: "Misure per lo sviluppo del trasporto aereo" (119/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione dell'articolato del disegno di legge numero 119/A.

E' già stato votato il passaggio all'esame degli articoli.

Passiamo all'esame del titolo, al quale è stato presentato un emendamento.

(Si riporta di seguito il testo del titolo e del relativo emendamento:

"Misure per lo sviluppo del trasporto aereo"

Emendamento sostitutivo totale Bruno - Salis - Sechi

Titolo

In sostituzione del titolo "Misure per lo sviluppo del trasporto aereo" si inserisce il seguente: "Partecipazioni azionarie e misure per lo sviluppo del trasporto aereo. (12).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno domanda di parlare, procediamo alla votazione dell'emendamento numero 12.

Ha domandato di parlare il consigliere Milia. Ne ha facoltà.

MILIA (U.D.C.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 12.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Sabatini ha votato a favore e che i consiglieri Greco, Meloni Francesco, Peru e Steri hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Cocco Daniele - Cucca - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zedda Massimo.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Floris Mario - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si è astenuta: la presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 54

votanti 53

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 17

contrari 36

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione il titolo. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1, al quale sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 e dei relativi emendamenti:

Art. 1

Acquisizione quote di partecipazione SOGEAAL

1. Al fine di salvaguardare e consolidare la quota di partecipazione azionaria, diretta ed indiretta, della Regione Sardegna nel capitale sociale di SOGEAAL Spa è autorizzata, nell'anno 2010, la spesa di euro 10.000.000.

2. Allo scadere del primo quadriennio di operatività della concessione ministeriale per la gestione totale dello scalo aeroportuale di Alghero, parte della quota di partecipazione azionaria di cui al comma 1 è collocata sul mercato, residuando in capo alla Regione Sardegna una percentuale minoritaria sul capitale di SOGEAAL Spa.

Emendamento sostitutivo totale Bruno - Salis - Sechi

Articolo 1

L'articolo 1 è sostituito dal seguente:

"Nella tabella D di cui all'articolo 1 comma 5 della L.R. 5/2009 (legge finanziaria 2010), misura Presidenza, l'importo per l'anno 2010 relativo alla L.R. 6/92 articolo 52 (UPB S0105002 SC010961) è rideterminato in euro 11.500.000 mediante riduzione della voce 2 della tabella A allegata alla legge finanziaria 2010." (5)

Emendamento soppressivo parziale Bruno - Salis - Sechi

Articolo 1

Al comma 2 si sopprimono le parole: "residuando in capo alla Regione Sardegna una percentuale minoritaria nel capitale di SOGEAAL S.p.A.". (6)

Emendamento sostitutivo parziale Amadu

Articolo 1

Il comma 2 è sostituito dal seguente:

2. Allo scadere del primo quadriennio di operatività della concessione ministeriale per la gestione totale dello scalo aeroportuale di Alghero, parte della quota di partecipazione azionaria di cui al precedente comma i è collocata sul mercato, prevedendo la riserva di una quota azionaria non inferiore al cinquantuno per cento a soggetti privati che esercitino la loro attività principale nella provincia di Sassari da almeno cinque anni, residuando in capo alla Regione autonoma della Sardegna una percentuale minoritaria sul capitale della SOGEAAL S.p.A. (1)

Emendamento sostitutivo parziale Peru - Diana Mario

Articolo 1

Il comma 2 è sostituito dal seguente:

"2. Allo scadere del primo quadriennio di operatività della concessione ministeriale per la gestione totale dello scalo aeroportuale di Alghero, potranno essere attivate tutte le opportune azioni per l'alienazione di parte della quota di partecipazione azionaria di cui al comma i , da completarsi entro il quadriennio successivo, anche residuando in capo alla Regione autonoma della Sardegna una percentuale minoritaria sul capitale della SOGEAAL SpA.". (2).)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, l'articolo 1 è proprio l'oggetto principale di questo provvedimento, perché tratta di una modalità di ricapitalizzazione della società di gestione dell'aeroporto di Alghero che il Consiglio regionale esamina con l'intendimento di intervenire in merito. Questo è stato esplicitamente espresso nel corso del dibattito in sede di discussione generale. Il tema è: questo strumento è efficace? Siamo certi che lo sia, dal momento che l'intero provvedimento è sottoposto a una sospensione di efficacia? Infatti lo stesso provvedimento in esame all'articolo 4 bis dice: "L'efficacia delle misure di cui alla presente legge è subordinata, ai sensi dell'articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, alla decisione di compatibilità con il mercato comune da parte della Commissione europea…". Peraltro, questo articolo - lo dico anche all'onorevole Steri - sarebbe superfluo, perché noi abbiamo il dovere, è noto a tutti, di notificare all'Unione Europea ogni intervento che possa essere inteso come aiuto di Stato ai fini della verifica di compatibilità. Allora, se noi scriviamo questo e la stessa legge prevede una sospensione di efficacia, per cui approviamo una cosa che di fatto non può operare se non c'è un'immediata positiva risposta della Commissione europea, non vorrei che passassimo il tempo qui dentro a discutere di cose che non esistono o che non avranno il seguito che questo Consiglio vuole perseguire. Lo dico perché, pur con tutti gli incisi che abbiamo sempre fatto attorno alle responsabilità della gestione della SOGEAAL, il Consiglio intende salvare questa società, intende garantire uno strumento di gestione all'aeroporto di Alghero in grado di assolvere le funzioni, soprattutto in vigilia di stagione turistica, quando cioè il traffico aereo è molto più significativo, anche come ricadute economiche, per quel territorio e per l'intera Sardegna.

Nel chiedere questo, annuncio anche l'intendimento di chiedere la votazione per parti dell'articolo 1, dividendo il primo comma dal secondo, perché sul primo comma sono d'accordo, ma vorrei la garanzia che i passaggi tecnici di interlocuzione con la Commissione sono stati fatti e che c'è un affidamento su questo testo. Se no parliamo di aria fritta, e siccome questo Consiglio non può fare aria fritta, ma deve fare leggi, chiedo questa garanzia e vorrei che la Giunta si esprimesse al riguardo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Signora Presidente, i problemi di cui ha ora puntualmente parlato l'onorevole Uras sono già stati oggetto, in precedenza, di interlocuzione. Per quanto riguarda l'articolo 4 bis ci sono due soluzioni: o escludiamo dal disposto di questo articolo l'articolo 1 o eliminiamo del tutto l'articolo 4 bis. Su questo ci rimettiamo a quello che deciderà l'Aula; sia l'una che l'altra soluzione sono idonee a risolvere il problema.

Per quanto riguarda il secondo comma, sono già stati presentati tre emendamenti: in particolare uno dall'onorevole Amadu, che pone un problema particolare di cui discuteremo dopo, un altro dagli onorevoli Peru e Mario Diana e il terzo dall'onorevole Bruno. Per quanto riguarda questi emendamenti, a seguito delle interlocuzioni, proprio per venire incontro anche alle esigenze poste oggi dall'onorevole Uras, si è pensato di predisporre un emendamento di sintesi, di cui preannuncio la presentazione, che dovrebbe consentire di ottenere quel risultato. Poi, ovviamente, ne fornirò una copia agli uffici. Eliminato l'ultimo periodo dal secondo comma, in cui è scritto "residuando in capo alla Regione Sardegna una percentuale minoritaria sul capitale di SOGEAAL Spa", si dovrebbe aggiungere il seguente testo: "Si procede alla privatizzazione sulla base di un programma deliberato dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore dei trasporti, sentito il parere della Commissione consiliare competente, da esprimersi entro trenta giorni…", eccetera. Quindi anche in questa ipotesi la programmazione puntuale e specifica verrà rimessa a un momento successivo, in cui la Commissione competente, la quarta, sarà chiamata a esprimersi. Ritengo che questo emendamento di sintesi sia idoneo a risolvere tutti i problemi emersi nelle interlocuzioni e che poc'anzi con estrema precisione e sinteticità ha enunciato l'onorevole Uras.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ladu. Ne ha facoltà.

LADU (P.d.L.). Io sono naturalmente d'accordo su un intervento che salvi l'aeroporto di Alghero, però voglio ricordare al Consiglio che vanno rispettati tutti i passaggi, perché non vorrei che poi, magari, questo provvedimento venisse bocciato in altre sedi o che si trattasse di una seconda "legge 44". Ricordo al Consiglio che il comma 3 dell'articolo 45 del Regolamento consiliare dice: "Ogni Commissione ha l'obbligo di chiedere, prima della votazione finale di un progetto di legge, il parere della Commissione autonomia e/o della Commissione politiche comunitarie, ogni qualvolta il progetto contenga, negli articoli approvati dalla Commissione, norme che modifichino l'ordinamento della Regione, i rapporti con lo Stato e gli enti locali, lo stato giuridico del personale e l'organizzazione della pubblica amministrazione, ovvero sollevi questioni relative alla sua conformità con gli obblighi comunitari o attinenti alla tutela dei diritti civili e ai rapporti di cooperazione della Regione a livello internazionale e comunitario". Voglio dire che posso prendere in considerazione il fatto che ci sia l'urgenza di mandare avanti il provvedimento, però il Regolamento parla di obbligo del parere.

Secondo punto: non ho capito bene il percorso che si vuole seguire. Anch'io sono d'accordo con il collega Uras sul fatto che in teoria l'articolo 4 bis non si sarebbe neanche dovuto citare, perché di fatto la legge regionale numero 20 del 1998 già prevede quanto in esso disposto, e anche altre norme lo prevedono, pertanto è normale e naturale che il provvedimento passi al vaglio dell'Unione Europea. Chiedo, quindi, al Consiglio che si rispetti la prassi, che si rispetti il Regolamento interno e nonostante la necessità di fare in fretta credo che il provvedimento vada comunque bloccato fino all'approvazione definitiva. Grazie.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Anch'io ritengo che l'articolo 4 bis sia pleonastico ed è evidente che queste norme vanno a incidere o potrebbero anche scontrarsi con alcuni principi stabiliti dall'Unione Europea. Sull'articolo 1 ho una posizione molto differente da quella che hanno espresso molti consiglieri, cioè sul fatto che dobbiamo stare attenti nel processo di privatizzazione di questa società, che dobbiamo adottare tutte le cautele possibili. Credo, infatti, che prima ci liberiamo della maggioranza delle quote della SOGEAAL meglio è. E' una società che ha prodotto passivi fortissimi: oggi abbiamo 12 milioni e 684 mila euro da ripianare, qualche anno fa abbiamo ripianato 7 milioni e 500 mila euro, quindi è evidente, l'ho detto anche in altri casi in cui si è parlato di società regionali o società pubbliche, che con questo modo di gestire, con una presenza partitica fortissima, così come avviene in Abbanoa, così come avviene in organismi della sanità e in altre strutture di questo genere, più è forte la presenza dei partiti più si amplia il deficit. E così risorse che potrebbero essere destinate allo sviluppo dovranno essere invece destinate dalla Regione a coprire deficit di società che se fossero gestite invece da privati, come avviene per esempio ad Olbia, produrrebbero utilità.

Quindi nessun timore nel dire che alla scadenza del quadriennio, a costo di regalarlo se fosse possibile, debba essere assolutamente dismesso il capitale regionale, mantenendo la quota del 20 per cento prevista nello statuto della SOGEAAL e niente di più, e si debba pensare a una gestione che possa essere in qualche maniera connessa col territorio. In questo senso l'emendamento del collega Amadu, che credo fosse un po' provocatorio, cioè avesse una finalità politica più che amministrativa, si proponeva di creare le maggiori connessioni possibili tra territorio, sistema trasportistico e sistema turistico del nord Sardegna e non solo. Credo infatti che Alghero sia uno snodo importante per l'intero sistema di trasporto regionale. E' evidente che l'emendamento ha una finalità, che però non è praticabile perché il principio di stabilimento, che è uno dei principi che almeno gli addetti ai lavori conoscono di più, uno dei principi più incisivi del Trattato di Lisbona e prima ancora del Trattato di Maastricht, al pari del principio della libera circolazione delle persone e dei capitali, vieta assolutamente che un qualunque cittadino europeo o una qualunque impresa europea possa avere degli svantaggi nello stabilire o nell'acquisire quote di società in qualunque parte d'Europa. Quindi è evidente che si dovrà dismettere la quota di capitale regionale ricorrendo a bandi a evidenza pubblica di carattere europeo.

Si potrebbe pensare alla costituzione di un sistema aeroportuale, ma non penso al sistema aeroportuale sardo. Io ho notato gli sforzi fatti in questi giorni e nelle scorse settimane dall'Assessore per cercare, in qualche maniera, di rafforzare la capacità contrattuale della Regione nei confronti della società Ryanair, ma penserei più a un sistema aeroportuale attraverso la costituzione di un GEIE (Gruppo europeo di interesse economico) di carattere internazionale. Ce ne sono già degli esempi in altre zone europee. Non penserei al sistema degli aeroporti sardi, perché lo si provincializzerebbe, non avremmo capacità contrattuale nei confronti di compagnie low cost che sono fortissime, ma penserei a un GEIE che possa gestire almeno le isole del Mediterraneo, cioè le Baleari, il sistema sardo, il sistema siciliano e il sistema delle isole greche. Non penserei nemmeno a un sistema aeroportuale in qualche maniera disegnato sul modello delle altre regioni italiane, ma penserei ai modelli che si stanno affermando nel resto del Mediterraneo. Qualcuno qui ha detto: "Se la Sicilia ha tre aeroporti e ha il triplo della nostra popolazione perché noi ne dobbiamo avere cinque?". Ma allora perché la Corsica, che ha 240 mila abitanti, ne ha cinque?

E' evidente che non si può pensare separatamente al sistema aeroportuale sottraendolo al discorso generale della mobilità. E' un problema di mobilità: dobbiamo scegliere se vogliamo investire sulle strade, sulle rotaie, sul traffico ferroviario, sui porti o sugli aeroporti. Non possiamo pensare di fare tutto, perché se cerchiamo di fare tutto lo facciamo male. Noi saremmo potuti essere, e in altre occasioni mi è capitato di dirlo, in questa e in altre sedi, una delle due aree del Mediterraneo che avrebbero potuto sperimentare, tre anni fa, quando partì il bando comunitario, la mobilità innovativa. Cioè noi avremmo potuto, per esempio, dismettere tratte delle ferrovie secondarie della Sardegna, sulla cui utilità si può ragionare a lungo, e concentrarci sul traffico aereo, anche quello interno, perché ormai è competitivo anche il traffico del corto raggio, cioè entro i 150 chilometri. E' più costoso, se nei costi includiamo tutti gli oneri, spostarsi di 150 chilometri in auto piuttosto che in aereo, però facciamo sempre questo errore, cioè mentre per quanto riguarda gli aeroporti tutti gli oneri li carichiamo sulle società di gestione, quando pensiamo alle strade tutti gli oneri vengono ripartiti sulla fiscalità generale. Ma sino a quando potremo fare questo ragionamento? Sino a quando la vecchietta che non usa la macchina e non usa le strade dovrà farsi carico, con quota parte della sua pensione, di pagare i costi di manutenzione delle strade, i costi sociali che in termini di incidentistica stradale ha il traffico veicolare? Sino a quando lo potremo fare?

Io credo che dovremo fare un ragionamento complessivo. Credo che pochi chilometri di strada, pochi chilometri della strada statale 131 costino quanto la gestione di un aeroporto. Il problema è che noi abbiamo voluto trasformare i tre aeroporti che avevamo in aeroporti internazionali. Abbiamo voluto costruire delle strutture che neppure molti Stati del bacino del Mediterraneo hanno nel loro hub aeroportuale principale, nell'aeroporto sede della compagnia di bandiera. Questo abbiamo voluto fare. Se avessimo mantenuto gli aeroporti in una dimensione di alto livello, certo con traffico internazionale, ma senza dotarli di strutture costosissime da gestire, probabilmente saremmo riusciti a gestirne agevolmente cinque. Cinque perché credo che cinque sia il numero minimo indispensabile di aeroporti, diversificandone la funzione, che questa regione deve avere se non vuole creare strutture altamente impattanti, sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista economico, quali quelle che dovrebbe sostenere se si facesse la scelta che si è fatta in passato - sbagliando secondo me - delle tre porte d'accesso. Si è detto: "Concentriamo tutto su Olbia, porto e aeroporto", però poi dobbiamo costruire tunnel, dobbiamo costruire viadotti, dobbiamo costruire circonvallazioni, perché tutti arrivano lì. Chi deve andare in Ogliastra arriva prima ad Olbia.

Ecco, quindi, che questa legge è importantissima e urgentissima e credo che nessuno dei consiglieri regionali qui presenti pensi che non debba essere approvata stante l'urgenza, però allo stesso tempo ritengo che dobbiamo fare una riflessione attenta su tutto il sistema della mobilità, dalla mobilità urbana alla mobilità sostenibile, alla mobilità aerea, alla mobilità ferroviaria, avendo anche il coraggio di fare qualche scelta impopolare, quale potrebbe essere quella di vendere qualche stazione ferroviaria che non serve più, dove non passano più treni da anni, di dismettere qualche tratta ferroviaria e magari di predisporre un bel piano per far sì che ogni comune della Sardegna abbia un suo eliporto, il che consentirebbe, per esempio, anche di ripensare la sanità, di far sì che l'elisoccorso funzioni realmente, che non ci sia necessità di mantenere il pronto soccorso a Ittiri o a Thiesi, ma in cinque minuti si possa arrivare in un centro ospedaliero di eccellenza.

Credo, quindi, che la ricapitalizzazione della SOGEAAL debba essere assolutamente l'ultimo intervento e finalmente anche la Regione Sardegna si deve adeguare ai principi comunitari. Libertà di mercato, lasciamo spazio ai privati e saremo sicuri che l'aeroporto di Alghero verrà gestito meglio e le politiche turistiche potranno avere maggiore efficacia nel nord Sardegna e nell'intera Sardegna.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Signora Presidente, siamo all'articolo 1 che riguarda in particolare la società di gestione dell'aeroporto di Alghero. Abbiamo già detto ieri che noi non siamo contrari alla ricapitalizzazione e alla privatizzazione. Ci siamo soffermati e continuiamo a soffermarci intanto sul metodo che è stato utilizzato e vorremmo capire meglio - lo diciamo alla Giunta - i motivi che hanno originato queste perdite, perché, come ho avuto modo di comunicare ieri, alcuni finanziamenti co-marketing sono stati deliberati: quello del 2007, per 1 milione e 80 mila euro, non ancora erogato, e il finanziamento di 3 milioni di euro deliberato nel dicembre del 2008 (quindi poco prima della chiusura della scorsa legislatura) e anch'esso non ancora erogato. Ma soprattutto non ci sono state nel 2009 - ma è evidentemente una scelta politica, poi l'Assessore ci riferirà - delibere che riguardassero il contributo co-marketi[s1] ng da parte della Regione verso le società di gestione aeroportuali. Da ciò che abbiamo appreso anche in Commissione, c'è un accordo tra la società di gestione e il vettore low cost, per cui vengono di fatto rimborsati circa 6,5 euro a passeggero. Noi - parlo dei consiglieri regionali eletti nella provincia di Sassari - abbiamo scritto al presidente Cappellacci nell'ottobre del 2009 che 6 milioni e 400 mila euro, che si aggiungono ai 3 milioni del 2008 e al milione e 80 mila euro del 2007, sono la cifra che quel territorio chiede per poter proseguire un rapporto con una compagnia low cost che tanti benefici ha portato per quel territorio e per l'intera Sardegna.

Nell'ottobre del 2008 siamo stati convocati in municipio dal Sindaco di Alghero, Tedde. Erano presenti anche il Sindaco di Sassari, Ganau, quello di Castelsardo, Cuccureddu, l'Assessore dei trasporti della Provincia di Sassari, il Presidente della Camera di commercio, diversi consiglieri regionali, tra i quali, oltre a me, Carlo Sechi, Pietrino Fois, Tore Amadu, Gian Vittorio Campus, Daniele Cocco, Luigi Lotto e Antonello Peru. E' stato costituito un tavolo permanente ed è stata elaborata una lettera nella quale è stato chiesto, nel mese di ottobre del 2009, alla Regione, al presidente Cappellacci, a nome di tutti i quindici eletti nella circoscrizione di Sassari e degli altri enti del territorio, quindi del Comune di Alghero, del Comune di Sassari, della Provincia di Sassari e della Camera di commercio, che quelle somme venissero erogate. Sono state chieste anche notizie, naturalmente, sulla situazione della SOGEAAL, che ha portato lo stesso Sindaco di Alghero, nel mese di febbraio, a scrivere una lettera all'Assessore della programmazione, La Spisa, nella quale faceva presente il protagonismo, nel low cost, da parte dell'aeroporto di Alghero, che ha fatto da apripista per l'intero territorio, ha comunicato gli importanti successi per il comparto turistico, che è cresciuto e si è rafforzato. E poi ha detto: "Oggi corriamo il rischio di perdere tutto" - sono parole testuali scritte nella lettera inviata dal sindaco Marco Tedde all'assessore La Spisa - "a causa delle risapute difficoltà finanziarie della SOGEAAL, imputabili a una serie articolata di fattori, tra i quali i tempi lunghi per l'arrivo delle risorse regionali". Così scrive, insieme ad altre cose, Marco Tedde, il quale paragona la situazione della SOGEAAL a quella del petrolchimico di Porto Torres in termini economici e di possibile perdita di posti di lavoro, tant'è che scrive a La Spisa proprio come responsabile del comitato per la crisi socioeconomica. Insomma, c'è una serie di cause che vorremmo venissero chiarite dalla Giunta regionale.

C'è poi un altro aspetto: il disegno di legge, sulla base di una delibera approvata dalla Giunta regionale nel dicembre del 2009, parla di un fondo a disposizione della SFIRS per l'intero sistema aeroportuale sardo. Si accantona quella scelta e la Commissione sceglie invece di erogare direttamente alla SOGEAAL un finanziamento di 10 milioni di euro per far fronte alla ricapitalizzazione. Per cui vorremmo capire meglio. Noi siamo favorevoli alla privatizzazione, ma abbiamo dei dubbi sul fatto che questa debba essere operata nel modo previsto dal comma 2 dell'articolo 1, cioè decidendo oggi per domani che dal 2011, dal termine del primo quadriennio di operatività della gestione totale, la Regione avrà una quota minimale di partecipazione, mettendo direttamente sul mercato, di fatto, il controllo a favore dei privati della stessa società di gestione. Insomma, vorremmo capire meglio questa modalità, vorremmo capire, discutendo uno per uno gli emendamenti che abbiamo presentato, se questa è la strada.

Un'altra strada che noi abbiamo indicato in uno degli emendamenti è quella di dotare il capitolo specifico della tabella D, allegata alla finanziaria 2010, che riguarda le partecipazioni azionarie della Regione, di risorse sufficienti per poter offrire alla Giunta gli strumenti anche finanziari per ricapitalizzare la società. Quel fondo si rifà all'articolo 1 della legge numero 21 del 1985, concernente "Partecipazione della Regione ad enti, consorzi, società". Quindi, pur condividendo l'esigenza improcrastinabile di ricapitalizzare la SOGEAAL e di avviarne la privatizzazione, magari parziale, ma valutata nel momento in cui si raggiungerà il pareggio di bilancio, riteniamo che dobbiamo avere dei chiarimenti necessari per poter, con coscienza, con senso di responsabilità, approvare o meno l'articolo 1 del testo di legge in discussione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare, per la Giunta, l'Assessore dei trasporti. Ne ha facoltà.

LORETTU, Assessore tecnico dei trasporti. Come ho fatto ieri, anche oggi ringrazio perché ritengo che sia in corso un confronto costruttivo estremamente utile e che ci sia anche un'originalità in tutto questo. E' la prima volta che della ricapitalizzazione della SOGEAAL se ne parla in Consiglio regionale. Prima si è sempre proceduto con un atto amministrativo. Io ho sentito invece la responsabilità di fare qualcosa di diverso; ho sentito la responsabilità di coinvolgere tutti i consiglieri regionali. Perché ho sentito questa responsabilità? Perché si tratta di una cosa di una gravità estrema. Perché si è creato questo disavanzo, onorevole Bruno, lo ha già detto lei: sono tanti i fattori che lo hanno determinato. E comunque il disavanzo - il disavanzo rispetto al capitale sociale, che è di 7 milioni e 754 mila euro - lo si raggiunge a prescindere da quelli che possono essere i contributi che la Regione deve versare. In merito a questo sarebbe utile sottolineare che si tratta di investimenti, di aspettative da parte della società di gestione aeroportuale non sempre in linea con le esigenze del bilancio regionale, non sempre concordate con la Regione.

Detto questo, ho ascoltato con molta attenzione il suggerimento dell'onorevole Cuccureddu, che ha parlato di sistema aeroportuale e che vede in una prospettiva spero non troppo lontana, comunque futura, un sistema aeroportuale internazionale. Noi facciamo piccoli passi, iniziamo con un sistema aeroportuale regionale e con una cabina di regia. Apprezzo anche il suggerimento in merito a un miglioramento - l'ho già detto ieri - della viabilità interna degli aeroporti, ma ancora una volta sottolineo, e per questo ho voluto che questa legge venisse in Consiglio, l'importanza dell'articolo 1 della legge, ovvero della ricapitalizzazione della SOGEAAL, di cui sottolineo anche l'urgenza.

A questo punto richiamo un attimo l'attenzione dell'onorevole Ladu. Perché dico questo? Tutti i passaggi devono essere rispettati, sono perfettamente d'accordo e perfettamente consapevole di questo, ma dobbiamo fare i conti con i tempi. Se dovessimo aspettare la risposta della Comunità europea (peraltro stiamo facendo tutto secondo le regole della Comunità europea), la società porterebbe i libri in tribunale. L'assemblea dei soci deve tenersi entro aprile. Quindi abbiamo una responsabilità in questo momento ed è una responsabilità che io, come Assessore, ho condiviso con la Giunta e la Giunta condivide con il Consiglio. Vi chiedo, quindi, di condividere con me questa responsabilità: cosa facciamo per quanto riguarda la SOGEAAL di Alghero? Non è l'aeroporto di Alghero, stiamo parlando della Sardegna, quindi che cosa decidiamo tutti insieme? E' fondamentale, ripeto ancora, che decidiamo insieme. Tutti noi siamo responsabili di ciò che facciamo e di ciò che non facciamo. Io ho portato in Giunta questo problema, ed è un problema che ho trovato quando ho iniziato il mio lavoro come Assessore. L'ho portato in Giunta e la Giunta l'ha portato in Consiglio. Decidiamo insieme che cosa fare per l'aeroporto di Alghero. Io non solo dico che questa legge è importante, soprattutto in riferimento all'articolo 1, compreso il comma 2, che può essere rivisto, e sono infatti molto d'accordo con la proposta di rivedere questo comma avanzata dall'onorevole Steri, ma ne ribadisco anche l'urgenza. Vi ringrazio.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 5.

Ha domandato di parlare il consigliere Mariano Contu. Ne ha facoltà.

CONTU MARIANO (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta?

(Appoggiano la richiesta i consiglieri Salis e Bruno.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). L'emendamento numero 12, che è stato presentato al titolo, forse deve essere votato prima.

PRESIDENTE. L'abbiamo già votato, onorevole Steri.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Il senso dell'emendamento numero 5 è semplicemente questo: noi sostituiamo quanto riportato nell'articolo 1 e diamo alla Giunta regionale la possibilità, eventualmente, di ripianare il disavanzo, di ricapitalizzare la SOGEAAL sulla base degli strumenti che la legislazione attuale consente, quindi sulla base della legge finanziaria 2010 (rubrica "Presidenza" della tabella D allegata), e sulla base della legge che ho prima citato, che riguarda la partecipazione azionaria della Regione. Di fatto noi integriamo il relativo capitolo, che attualmente ha una capienza di 1,5 milioni di euro, con 11,5 milioni di euro e quindi diamo alla Giunta gli strumenti per poter ricapitalizzare la società di gestione dell'aeroporto di Alghero. Riteniamo che questo sia il compito del Consiglio regionale.

Ci è stata manifestata un'esigenza da parte della Giunta regionale e noi diamo gli strumenti perché la Giunta regionale stessa ottemperi con le risorse finanziarie che non abbiamo evidentemente indicato nella legge finanziaria, ma che avremmo eventualmente indicato nel disegno di legge ad essa collegato, se fosse stato portato alla nostra attenzione in tempo utile. Il nostro voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Intervengo per esprimere il parere contrario in quanto, a prescindere da quanto ho già detto, la norma di legge richiamata dall'onorevole Bruno non prevede la ricapitalizzazione di società per azioni, ma si riferisce solo ad operazioni su società cooperative. Per cui l'approvazione di questo emendamento renderebbe inattuabile qualsiasi intervento.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 5.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dessi' - Floris Mario - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 56

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 22

contrari 34

(Il Consiglio non approva).

E' stato presentato l'emendamento numero 13, sintesi degli emendamenti numero 1, 2 e 6.

(Si riporta di seguito il testo dell'emendamento:

Emendamento di sintesi modificativo Steri

Articolo 1

Al comma 2 la frase, dalla parola "residuando" sino alla parola "Spa.", è sostituita dalla seguente:

"sulla base di un programma deliberato dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore dei trasporti acquisito il parere della competente Commissione consiliare da esprimersi entro trenta giorni decorsi i quali il parere si intende acquisito". (13).)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Amadu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AMADU (P.d.L.). Intervengo, Presidente, per dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento di sintesi e per chiarire ai colleghi più attenti e lungimiranti, naturalmente, che mi hanno seguito ieri, che l'emendamento numero 1, da me proposto per l'appunto ieri, non aveva, come ha rilevato stamani il collega Cuccureddu, una valenza tecnico-giuridica o legislativa, ma aveva una valenza squisitamente politica. E così mi pare che buona parte dei colleghi l'abbiano interpretato. Il tema evidentemente verrà ripreso e avrà la sua sede naturale di discussione quando, in base all'emendamento di sintesi, ognuno di noi dovrà farà le proprie valutazioni sia in Commissione sia in Giunta.

Il mio scopo era quello di richiamare su questo punto l'attenzione dei colleghi, perché dobbiamo pensare a ciò che facciamo ora, ma dobbiamo anche pensare al futuro, a quello che avverrà e alle conseguenze dei nostri atti.

PRESIDENTE. E' stata chiesta la votazione nominale.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Probabilmente c'è stato un errore di comunicazione, nel senso che l'emendamento di sintesi non è stato ancora concordato, per cui chiederei eventualmente una sospensione di dieci minuti.

PRESIDENTE. La seduta è sospesa sino alle ore 11 e 36.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 26, viene ripresa alle ore 11 e 58.)

PRESIDENTE. L'emendamento di sintesi numero 13 è stato ritirato e c'è una proposta di emendamento orale. La illustra lei, onorevole Bruno?

(Interruzione)

Si sta già provvedendo a farne delle copie, in attesa che siano distribuite andiamo avanti.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). E' un emendamento sostitutivo totale del comma 2, che procederei a leggere, ma credo che gli assistenti d'Aula lo stiano per distribuire: "La ricapitalizzazione di cui al comma 1 è accompagnata da un programma di riorganizzazione e riassetto gestionale da approvarsi da parte della Giunta regionale entro centoventi giorni dall'entrata in vigore della presente legge, previo parere della Commissione consiliare competente" - la quarta - "finalizzato anche alla collocazione sul mercato di parte della quota di partecipazione azionaria in capo alla Regione, da avviarsi allo scadere del primo quadriennio di operatività della concessione ministeriale per la gestione totale dello scalo aeroportuale di Alghero".

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). In che fase siamo?

PRESIDENTE. Dichiarazioni di voto.

CAPELLI (U.D.C.). Dichiarazioni di voto o accettazione dell'emendamento orale?

PRESIDENTE. Pensavo che ci fosse già l'accordo. Lo davo per scontato, perché non mi era stato comunicato. Se c'è qualcuno che non è d'accordo sull'emendamento lo deve dire, perché in tal caso non lo discutiamo neanche.

CAPELLI (U.D.C.). Va bene, faccio la dichiarazione di voto. Io non concordo con questo emendamento per un semplice motivo: siamo di fronte, realisticamente, a un risanamento debitorio della società SOGEAAL di circa 12 milioni di euro. Non esiste e non può esistere che la messa sul mercato delle quote della società venga accompagnata da un programma dei soci che hanno causato questo debito. L'acquirente compra il bene e non i programmi.

Tra l'altro, Assessore, io mi sono sempre chiesto questo: noi stiamo rispondendo a una richiesta dell'assemblea dei soci di ripianamento dei debiti e aumento di capitale, oppure la richiesta di aumento di capitale non è ancora avvenuta? In una Spa - e di questo noi stiamo parlando - i soci devono essere chiamati alla sottoscrizione di un aumento di capitale dopo che un'assemblea ha deliberato, dopo che un'assemblea e un consiglio di amministrazione hanno certificato una perdita. Dopodiché io, come socio, rispondo al mio impegno in quella società per la ricapitalizzazione della società medesima o per l'esercizio dell'opzione sulle altre quote. Una volta che sono socio di maggioranza do l'indirizzo della cessione, della privatizzazione in questo caso, mantenendo una quota minima. Soltanto dopo. E questo ci salverebbe anche dalle interpretazioni della Comunità europea, perché sto rispondendo al diritto societario e come socio sono obbligato a sottoscrivere l'aumento di capitale, perché lo stesso è superato dalle perdite.

Detto questo, io non concordo su nessuna programmazione pubblica, che servirebbe solo per perdere tempo. Addirittura, lo ricordo ai colleghi, non concordo neanche sul fatto che si debba aspettare un anno. Come pubblico, io porrei le quote sul mercato, sin da ieri se fosse possibile, se l'indirizzo è quello della privatizzazione. Diversamente, e vorrei che rimanesse agli atti di questo Consiglio, potremmo essere richiamati fra un anno a sottoscrivere un ulteriore aumento di capitale, prima della cessione, per le ulteriori perdite della SOGEAAL. Spero di non essere buon profeta, ma credo che un anno di ulteriore gestione in questi condizioni non possa portare ad altro, se non alla certificazione di ulteriori perdite della società pubblica SOGEAAL. Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento orale proposto dal consigliere Bruno.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Salis ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Campus - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Mariano - Cossa - Cucca - Cuccu - De Francisci - Dedoni - Diana Giampaolo - Espa - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Moriconi - Mula - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Dessi' - Floris Mario.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 56

astenuti 4

maggioranza 29

favorevoli 56

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'articolo 1. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 2, al quale sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2 e dei relativi emendamenti:

Art. 2

Continuità territoriale

1. Per far fronte agli oneri derivanti dall'articolo 1, commi 837 e 840, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), è autorizzata l'ulteriore spesa di euro 8.000.000 per ciascuno degli anni dal 2010 al 2013.

2. Al fine di completare e rafforzare il sistema aeroportuale isolano la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di trasporti, attribuisce le risorse in favore delle relative società di gestione aeroportuale per il completamento di opere in materia di sicurezza ed accessibilità; per tale finalità è autorizzata la spesa di euro 5.000.000.

3. Il programma degli interventi relativi alla continuità territoriale ed il programma di cui al comma 2, sono adottati dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore regionale dei trasporti, e sottoposti al preventivo parere della competente Commissione consiliare da esprimersi entro trenta giorni, trascorsi i quali il parere si intende acquisito.

Emendamento soppressivo totale Bruno - Salis - Sechi

Articolo 2

L'articolo 2 è soppresso. (7)

Emendamento aggiuntivo Steri - Milia

Articolo 2

Nel comma 2 dopo le parole "... sicurezza ed accessibilità" sono aggiunte le seguenti:

"nonché per la realizzazione di quelle finalizzate a dotare gli scali di idonee strutture anche ricettive." (3)

Emendamento aggiuntivo Steri - Milia

Articolo 2

In chiusura del comma 2 è aggiunto il seguente periodo:

"Per le medesime finalità è autorizzata l'ulteriore spesa di Euro 10.000.000 per ciascuno degli anni 2011 - 2012 e 2013 alla quale si fa fronte:

- per ognuno degli anni 2011 e 2012, con l'importo di euro 2.000.000 di cui alla autorizzazione di spesa dell'articolo 7, comma 13, della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 nonché con l'importo di euro 8.000.000 di cui alle variazioni di bilancio del successivo art. 4;

- per l'anno 2013, con l'importo di euro 10.000.000 di cui alle variazioni di bilancio del successivo art. 4."

Copertura finanziaria

In aumento

UPB S07.06.001 2011-2012 € 8.000.000 anno 2013 € 10.000.000

In diminuzione

UPB S08.01.005 2011-2012 € 8.000.000 anno 2013 € 10.000.000 (4)

Emendamento all'emendamento numero 4 sostitutivo totale Giunta Regionale

Articolo 2

L'emendamento n. 4 è sostituito dal seguente:

"Al comma 2 è aggiunto in fine il seguente periodo:

"Per le medesime finalità è autorizzata l'ulteriore spesa di euro 2.000.000 per ciascuno degli anni 2011 e 2012, alla quale si fa fronte mediante l'utilizzo delle risorse di cui all'autorizzazione di spesa previste dall'articolo 7, comma 13, della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3.".". (11).)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). L'emendamento numero 3 è ritirato. Siccome è stato oggetto di discussione ieri, vorrei precisare che quando si parlava di strutture ricettive ci si voleva riferire solo ai locali commerciali presenti all'interno dello scalo. Comunque è ritirato.

L'emendamento numero 4 è sostituito dall'emendamento numero 11.

PRESIDENTE. Faccio presente che è stato presentato anche l'emendamento numero 11, che è un emendamento all'emendamento numero 4.

E' iscritto a parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, siamo in fase di discussione dell'articolo. Noi abbiamo già avuto modo di sottolineare ieri, nella discussione generale della legge, di condividere - come peraltro abbiamo dimostrato con la votazione appena conclusa - l'esigenza e anche l'urgenza di intervenire in ordine alla ricapitalizzazione della SOGEAAL, per le motivazioni che ho detto anche prima. La medesima urgenza noi non la intravediamo per tutti gli altri interventi che sono previsti dal provvedimento, ivi compreso quello di cui all'articolo 2. Per quanto ci è stato spiegato vi è l'urgenza di procedere alla definizione dei bandi sulla continuità territoriale, però la continuità territoriale non attiene a una questione di natura esclusivamente amministrativa e che non abbia necessità di una riflessione. Non si tratta di mettere in campo un bando che riduca di qualche decina di euro, ipoteticamente, la spesa dei viaggiatori da e per la Sardegna e dei residenti in Sardegna, ma si tratta di garantire al popolo sardo e, come diceva giustamente ieri l'onorevole Diana, anche alle merci che si producono in Sardegna la possibilità di spostarsi, quindi la medesima mobilità che è consentita a ogni cittadino italiano ed europeo. E agli oneri di tutta questa partita, è chiaro, deve concorrere il bilancio regionale, in ragione di quelle che sono le previsioni normative e anche modificative dell'articolo 8 dello Statuto, ma non è superato, non è per niente superato il necessario contributo della dimensione statuale e di quella comunitaria.

Non si tratta di fare i bandi che abbiamo fatto fino a oggi, che non hanno colto l'obiettivo, non hanno garantito il servizio e non hanno assolutamente risposto alle esigenze di mobilità piena del cittadino, che sono rimaste inalterate. Allora una riflessione va fatta, e dove la facciamo? Prima, diceva giustamente l'onorevole Ladu, che presiede la seconda Commissione che sotto questo profilo, ma direi sempre di più, ha un rilievo assoluto: è possibile che noi non intratteniamo nessun tipo di relazione con il Parlamento europeo? E' possibile che la Sardegna non rivendichi la sua condizione? Stiamo battagliando, i sindacati e l'amministrazione sono andati (sono state invitate e hanno partecipato anche amministrazioni locali) a rivendicare, non lo status, perché quello pare sia una chimera irraggiungibile, ma la condizione di insularità sì.

Sono tutti argomenti tra loro concatenati e una relazione positiva della Commissione consiliare con le Commissioni del Parlamento europeo che trattano questi argomenti è fondamentale. Deve essere fatta un'istruttoria seria! In questo articolo 2, purtroppo, c'è una sintesi tutta burocratica della cultura legislativa, del rapporto tra istituzioni e della concezione dello Stato che non corrisponde al bisogno, perché se corrispondesse al bisogno tanto di cappello! Così come siamo stati disponibili sull'articolo 1, saremmo stati disponibili anche sul resto del provvedimento. Invece credo, e su questo mi auguro che ci sia anche un riscontro da parte della maggioranza, che noi si debba operare un'attività istruttoria di livello diverso, che deve essere fatta possibilmente in modo congiunto o, se separatamente, in modo convergente dalla Commissione trasporti e dalla Commissione per le politiche comunitarie e su cui si pronuncerà la Commissione bilancio, che è stata investita dell'istruttoria di questo provvedimento proprio perché aveva una natura pressoché esclusivamente finanziaria. Ma la natura del provvedimento non è più finanziaria nel momento in cui si attribuisce una delega alla Giunta regionale in funzione del completamento di opere in materia di sicurezza aeroportuale, in funzione della definizione dei programmi degli interventi relativi alla continuità territoriale, in funzione dei programmi da definire per la destagionalizzazione. Cioè siamo anche nell'ordine del profilo rischioso dell'invadenza della competenza della Giunta sulle prerogative del Consiglio, perché quanto meno, da questo punto di vista, il Consiglio regionale dovrebbe essere chiamato a dare un indirizzo chiaro, con il coinvolgimento dei soggetti interni che prima citavo, sulla qualità e sui contenuti degli interventi di destagionalizzazione, oppure destinati alla garanzia di un diritto costituzionale come quello della mobilità e quindi della continuità territoriale.

Invito tutti noi a riflettere su questo, a dare segnali positivi per un'integrazione, un incremento, uno sviluppo dell'istruttoria attorno a questi argomenti.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ladu. Ne ha facoltà.

LADU (P.d.L.). Io sono d'accordo sul fatto che si debba sanare la situazione, però devo dire che più ne parliamo più mi vengono dei dubbi. Nel senso che con la ricapitalizzazione noi saniamo una situazione, però lo facciamo un po' al buio, perché non sappiamo o per lo meno il Consiglio non è messo nella condizione di sapere qual è la situazione per quanto riguarda il disavanzo. Però, devo dire la verità, anche l'emendamento che dice che la ricapitalizzazione e la riorganizzazione saranno avviate allo scadere del primo quadriennio fa sorgere un dubbio effettivamente, perché, di fatto, in questo modo stiamo dicendo che le società di gestione sono autorizzate a fare altri debiti, per altri quattro anni per lo meno. Troviamo la formula migliore per sanare questa situazione - credo occorrano circa 10 milioni di euro, non so quanti esattamente -, ma si chiuda lì. Credo che in questo modo garantiremo la società, garantiremo il servizio, garantiremo tutto. Mi pare, però, che ci stiamo imbarcando in una situazione per cui praticamente i 10 milioni di euro diventeranno 50, 100 o chissà quanti in un prossimo futuro.

Io vorrei che si approvasse un provvedimento con cui si chiuda questo discorso. Se si deve andare verso la privatizzazione, questa non può iniziare fra quattro anni, ma deve iniziare domani e si chiude questa partita, perché, ve lo dico chiaramente, più andiamo avanti più mi rendo conto che stiamo allargando le maglie, perché fra qualche anno sarà ancora peggio e noi saremo chiamati, come Regione, a mettere ulteriori risorse. Ecco, io invito a una riflessione su questo, perché se noi, come Consiglio regionale, oggi intendiamo sanare una situazione, sono perfettamente d'accordo, ma se invece stiamo approvando un provvedimento che crea l'apertura per il ripianamento di altri debiti da parte della Regione invito sinceramente il Consiglio regionale a riflettere in merito.

PRESIDENTE. Onorevole Steri, si è iscritto fuori termine.

E' iscritto a parlare il consigliere Giacomo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Signora Presidente, io non vorrei che invece di andare avanti si stesse tornando indietro. Mi fa meraviglia che ogni volta che ci sono da spendere due lire per una certa zona e per un certo territorio dell'Isola sembra quasi che ci sia lesa maestà. Quando si ripianavano i disavanzi dell'Ente lirico di Cagliari a colpi di 60 miliardi di lire non si scandalizzava nessuno! Se ci diamo una calmata tutti quanti forse riusciamo a capire meglio!

Intanto c'è un'anomalia, Presidente, ho avuto modo di dirglielo in una Conferenza dei Capigruppo: stiamo parlando di norme finanziarie e come interlocutore ci ritroviamo - a me fa piacere, ma non credo sia il caso - l'Assessore dei trasporti. Il disegno di legge è finito in terza Commissione perché conteneva norme finanziarie e l'anomalia sta nel fatto che qua è però presente l'Assessore dei trasporti per trattare norme che non appartengono alla sua competenza. Allora questa legge avrebbe dovuto contenere - e questo l'avrei detto se fosse passata nella Commissione alla quale appartengo - soltanto gli articoli 1 e 2, cioè gli articoli che riguardano la SOGEAAL, per la quale c'è un'urgenza, e la continuità territoriale, perché bisogna fare il relativo bando, ma poi bisognava fermarsi, perché vedremo nel prosieguo quanti denari ci sono, in base a che cosa e con quali criteri vanno distribuiti. Va bene? Non c'è tutta questa urgenza da consentire di mettere in cassa più denari possibile, senza fare i ragionamenti che ci spettano di diritto, che ci competono. Questo era ciò che avrei voluto e non ho potuto manifestare, perché proprio nella terza Commissione si è provveduto, certo a un alleggerimento della struttura, che è quella originale, ma si è perso completamente di vista il motivo dell'urgenza. Se siamo qui è perché c'è un'urgenza. E l'urgenza riguarda due argomenti; sugli altri non può essere richiamata l'urgenza oppure i due argomenti principali non possono essere utilizzati per traghettare il resto del discorso. Il resto del discorso lo vedremo in seguito, punto per punto, perché ho visto gli emendamenti e ci sarà anche da divertirsi. Badate, forse è la prima volta che portiamo un argomento del genere in quest'Aula, perché in passato la continuità territoriale, Assessore - lo troverà agli atti -, l'hanno fatta i suoi predecessori. I soldi venivano messi nella finanziaria, quand'era necessario, ma siccome non era neanche necessario, forse questo è il primo anno in cui iniziamo a mettere denari nostri. Mentre prima pagava lo Stato, noi siamo talmente bravi che oltre alla sanità ci paghiamo anche i trasporti. Abbiamo fatto un affare, un figurone!

Il problema, a parer mio, resta e siccome le valutazioni si fanno proprio nella discussione che stiamo portando avanti, tutta l'urgenza sulle opere in materia di sicurezza da mettere in legge, così come su tutto ciò che riguarda gli articoli che verranno, compreso il terzo, sembra quasi posizionata in malo modo. Insomma, è parcheggiata male, per restare in tema, non dà la possibilità di giustificare la velocità con la quale è arrivato questo disegno di legge, la velocità con la quale la terza Commissione l'ha dovuto approvare e la velocità con la quale il Consiglio regionale sta intervenendo.

Io credo che il provvedimento renda merito ai primi due punti, checché ne dicano gli altri, perché dentro la scatola di cui all'articolo 1, che qualcuno può ritenere vuota e che è già approvata, ci sono dei padri di famiglia, e non sono pochi, l'ho detto ieri e lo ripeto oggi. In un momento di crisi come questo è facile prendersela con i più deboli, è facile dire che bisogna chiudere, che bisogna liquidare la società, che bisogna svenderla. Qui non si svende niente! Facevo un esempio poc'anzi che fa rabbrividire, ma è bene che lo faccia a tutti, così ce lo ricordiamo: alla Marcegaglia abbiamo dato, per 5.000 euro al mese, tutto quello che abbiamo rimesso in piedi con denaro nostro, perché non si tratta solo di un albergo e del porto; a chi ha partecipato a una gara per il Lido Iride abbiamo chiesto lo stesso canone: 5.000 euro al mese. Per chi non lo conoscesse c'è una fotografia sul giornale di oggi del Lido Iride, che è diroccato al massimo. Questi sono il pro e il contro: uno viene da fuori e gli regalano tutto, l'altro è in casa e deve pagare tutto quello che gli altri non hanno pagato. Questo è il controsenso, riusciamo anche a farci del male, pur non volendolo. Ecco, questo è il caso di non farci male, di non pensare che tutto sia da buttare, che tutto non serva.

Io ricordo che in altri aeroporti, cito quello di Bologna come esempio, non sapevano neanche dove mettersi i soldi; li investivano in BOT, tanto era il guadagno. Qua, purtroppo, negli anni qualcuno la disattenzione ce l'ha messa tutta e Comuni, Province, Camera di commercio, Sfirs e Regione non hanno fatto altro che ripianare i disavanzi. Questa era la parola d'ordine al momento opportuno: ripianare. Non sono andati a verificare il motivo per cui ogni volta si facevano debiti e a chi ha cercato di farlo non è stato consentito. E la verità vera è che la SOGEAAL è diventata una fabbrica di debiti che non è più in grado di resistere e tutti siamo stanchi di questo modo di gestire la cosa pubblica.

E allora c'è la necessità di porre rimedio, ma non per questo dobbiamo distruggere tutto quanto. Ci sono i necessari passaggi e con un po' di calma forse si riesce anche a capire che il risanamento è un obbligo, ma tenere una società in ordine è altrettanto doveroso. Noi fino a oggi abbiamo solo pagato i debiti e non abbiamo tenuto la società in ordine. Le responsabilità? Sono tante da parte di chi non ha controllato, di chi era preposto, di chi doveva gestire. Chi ha gestito? Si sono alternati presidenti di una parte e dell'altra. Voglio ricordarvi che il primo presidente e il primo consiglio di amministrazione percepivamo solo il gettone di presenza; dopo si è iniziato a dare gli stipendi, lauti stipendi, anche per le direzioni. Il premio di produttività a un dipendente lo si dà in base a quello che incassa l'azienda o a quello che guadagna? Credo in base a quello che guadagna. Noi invece siamo riusciti a darlo in base a quello che incassava, alla grande! Non hanno guadagnato in molti, hanno guadagnato in pochi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Signora Presidente, siamo in fase di discussione dell'articolo 2 e quindi parliamo di continuità territoriale. Abbiamo acceduto, come Capigruppo, alla richiesta che è stata formulata in Conferenza dall'assessore La Spisa proprio per ricapitalizzare la società di gestione dell'aeroporto di Alghero. Era questa la finalità e l'urgenza di questo disegno di legge, che poi è stato modificato in Commissione e ora è in Aula. Gli articoli successivi, a cominciare dall'articolo 3 sugli incentivi per la destagionalizzazione, trattano argomenti che, a mio avviso, pur comprendendo l'urgenza, come in questo caso, devono essere affrontati, l'hanno detto i colleghi Sanna e Uras prima di me, con un'istruttoria precisa e dettagliata, nella Commissione di merito.

Io credo che sia opportuno - ed è questo il senso degli emendamenti soppressivi che abbiamo presentato - un esame rapido nella quarta Commissione. Questo non è semplicemente un provvedimento di tipo finanziario: parliamo di continuità territoriale, parliamo, all'articolo 3, di un piano di destagionalizzazione che riforma anche le politiche di contribuzione al low cost e probabilmente si adegua, se non è stato fatto in passato, alla normativa comunitaria. Allora io credo che il prosieguo di questa legge debba essere affrontato nella Commissione di merito, la quarta, che si può riunire anche la prossima settimana, nelle giornate dedicate ai lavori di Commissione. In quarta Commissione occorre pervenire a un'istruttoria che ci consenta di esaminare in Aula provvedimenti di legge che siano compiuti e non si limitino semplicemente a indicare risorse per un piano che si farà in seguito.

Questa è la valutazione che noi abbiamo fatto come centrosinistra e che non è limitata ai Gruppi del centrosinistra, quindi chiediamo, anche sulla base degli emendamenti che abbiamo presentato, che la Commissione di merito si riunisca al più presto per esaminare questo testo di legge ed eventualmente produrre altri testi di legge in materia.

PRESIDENTE. Onorevole Campus, si è iscritto fuori termine.

Ha domandato di parlare, per la Giunta, l'Assessore dei trasporti. Ne ha facoltà.

LORETTU, Assessore tecnico dei trasporti. Io ribadisco, per quanto riguarda l'articolo 2 - mi soffermo su questo articolo, ma penso che sarà opportuno parlare anche dell'articolo 3 - che è importante chiarire una cosa: di questo argomento non se n'è mai parlato in Consiglio regionale, anche perché in precedenza la problematica riferita alla continuità territoriale, compreso il bando, era in capo al Ministero dei trasporti. Con la legge finanziaria del 2007 abbiamo acquisito l'onore e l'onere di occuparci della continuità territoriale, il che significa che occorrono risorse per la continuità territoriale.

Non so se è chiaro, mi rendo conto che potrebbe non esserlo: esiste la continuità territoriale 1, chiamata CT1, che in questo momento non è onerata, e per questo la Regione non mette dei soldi, ma esiste anche la continuità territoriale 2, la CT2, per la quale la Regione mette invece dei soldi. Questo non sulla base di un capriccio dell'Assessore, della Giunta o di chi altro, ma sulla base di esigenze dei cittadini che chiedono un ampliamento delle rotte onerate, cioè di quelle rotte che, tra l'altro, offrono certe garanzie tariffarie per i cittadini sardi. Conclusione di questo discorso: la continuità territoriale costa.

Perché è urgente questa legge? Perché, sempre in ragione della finanziaria, siamo noi dal mese di gennaio di quest'anno che dobbiamo provvedere al bando. Il bando deve rimanere pubblicato per sei mesi, retrodatati rispetto al 31 ottobre 2010, il che significa che siamo veramente ai limiti. In questo momento siamo in regime di proroga sino al 31 ottobre 2010. Se dovesse accadere un piccolo incidente di percorso, dal 1º novembre 2010 tutti quanti potremmo pagare 250 euro il biglietto per la tratta Cagliari-Roma, che in questo momento costa invece 42-49 euro. Ciò significa che noi, io come Assessore, la Giunta e tutto il Consiglio ci distingueremmo rispetto ai Consigli regionali precedenti per aver consentito che i sardi paghino per la tratta Cagliari-Roma (o Cagliari-Milano) 250 euro. Questo è lo scenario non possibile, ma probabilissimo, se non dovessimo veramente porre tutta l'attenzione possibile all'articolo 2 di questa legge, e in particolare al comma 1. In questo momento io ribadisco l'urgenza e la necessità di approvare questa legge e vi richiamo a questa responsabilità. Vogliamo distinguerci per non essere coloro, Assessore, Giunta e Consiglio, ed è per questo che questa legge è arrivata in Aula, che hanno fatto in modo, per un motivo o per l'altro (ma non ha importanza quale sia il motivo perché i cittadini non baderanno al motivo, bensì guarderanno al risultato), che dal 1º novembre 2010 il biglietto aereo costi 250 euro.

Altro aspetto che è bene sottolineare, al quale ci richiama spesso l'onorevole Uras, è il rispetto delle regole. La creazione del bando noi la stiamo facendo attraverso una conferenza di servizi con l'ENAC e con il Ministero dei trasporti, quindi stiamo rispettando tutti i passaggi e tutte le regole che ci vengono imposti dalla Commissione europea. E questo, una volta finita la conferenza di servizi, sarà eccome oggetto di confronto con la Commissione europea. Tutto quello che riguarda i passaggi obbligati lo stiamo facendo, tutto quello che riguarda la responsabilità che ci ha dato la finanziaria lo stiamo facendo, ora spetta a tutti noi decidere che cosa vogliamo fare, decidere se veramente vogliamo distinguerci per aver dato l'opportunità di attuare una continuità territoriale diversa rispetto a quella attuale, che, sì, agevola il cittadino sardo, ma crea uno sbarramento per il cittadino non residente, ovvero se vogliamo distinguerci per aver attuato una continuità territoriale che chiude a tutti. Infatti, se non dovesse passare l'articolo 2, tutti noi, compresi i residenti, rischiamo dal 1° novembre di pagare il biglietto aereo per la Penisola, per Roma per intenderci, 250 euro.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Steri, relatore di maggioranza.

STERI (U.D.C.),relatore di maggioranza.Presidente, sull'emendamento numero 7, soppressivo totale, il parere è contrario. Non vi è la possibilità di tornare in Commissione, anche perché la terza Commissione ha impiegato svariate sedute per esaminare questo problema e non è ipotizzabile che la quarta Commissione possa esaminarlo in un pomeriggio. Allora, noi dobbiamo fare il bando entro il 15 aprile; la Comunità europea ci ha già richiamato e se non provvediamo perdiamo la continuità territoriale. Su questo argomento, quindi, pur accedendo normalmente alle richieste, in questa fase ritengo di dover esprimere parere favorevole. L'emendamento numero 3 è ritirato, all'emendamento numero 4 è stato presentato dalla Giunta l'emendamento numero 11, sostitutivo totale, sul quale esprimo parere favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dei trasporti.

LORETTU, Assessore tecnico dei trasporti. Concordo con le posizioni dell'onorevole Steri e ribadisco l'importanza di andare avanti con la legge e con gli emendamenti proposti dall'onorevole Steri.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo, Presidente, dieci minuti di sospensione per delle interlocuzioni.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta sino alle ore 12 e 44.

(La seduta, sospesa alle ore 12 e 34, viene ripresa alle ore 12 e 48.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.), relatore di maggioranza. Signora Presidente, a seguito delle interlocuzioni c'è un invito al ritiro dell'emendamento numero 7, soppressivo totale, dell'emendamento numero 11 della Giunta e dell'emendamento numero 4, che ritiro io stesso, con la contestuale richiesta di votazione separata del primo, del secondo e del terzo comma dell'articolo 2. Preannuncio che la maggioranza aderisce alla soppressione del comma 2, mentre rimangono fermi i commi 1 e 3. Resta inteso che in sede di coordinamento dal terzo comma dovrà essere eliminato il riferimento al comma 2.

PRESIDENTE. Metto in votazione il comma 1. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione il comma 2. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Non essendo stato approvato il comma 2, nella seconda riga del comma 3 credo sia necessario...

PRESIDENTE. Sì, l'onorevole Steri ha già precisato che è opportuno, in sede di coordinamento, eliminare il richiamo al comma 2.

Metto in votazione il comma 3. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3, al quale è stato presentato un emendamento.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3 e del relativo emendamento:

Art. 3

Incentivi alla destagionalizzazione dei collegamenti aerei isolani

1. Al fine di incentivare la destagionalizzazione dei collegamenti aerei isolani anche verso il mercato internazionale è autorizzata la spesa di euro 19.700.000 per l'anno 2010 e di euro 24.500.000 per ciascuno degli anni dal 2011 al 2013. Con deliberazione della Giunta regionale, da adottarsi su proposta dell'Assessore regionale dei trasporti, d'intesa con l'Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio, è definito il relativo programma di intervento sulla base degli orientamenti comunitari vigenti relativi al finanziamento degli aeroporti e delle compagnie aeree operanti su aeroporti regionali. Il programma è sottoposto al preventivo parere della competente Commissione consiliare da esprimersi entro trenta giorni, trascorsi i quali il parere si intende acquisito.

Emendamento soppressivo totale Bruno - Salis - Sechi

Articolo 3

L'articolo 3 è soppresso. (8).)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Riprendo la discussione da dove l'avevamo lasciata, perché speravo che si arrivasse alla decisione unanime soprattutto per gli interventi di destagionalizzazione, che, io ricordo, valgono all'incirca 70 milioni di euro, per i quali non esiste alcuna urgenza e che l'articolo 3, così com'è stato proposto, rinvia a un programma di intervento da definire sulla base degli orientamenti comunitari vigenti relativi al finanziamento degli aeroporti e delle compagnie aeree, senza che vi sia stata, neppure sotto il profilo del rispetto del Regolamento interno, Presidente, l'acquisizione del necessario parere della Commissione competente in materia di politiche comunitarie.

Allora noi dobbiamo dotarci di strutture che consentano alle società di gestione di svolgere correttamente la loro funzione e stabilire delle procedure che siano rispettose dei regolamenti anche nel contenuto e non solo, come in alcune circostanze avviene, nella forma, soprattutto in questa materia. Lo dico perché a noi tutti deve essere chiaro che quando interviene una competenza comunitaria, soprattutto in materia di libera concorrenza, si applica una certa giurisprudenza. Qua noi siamo di fronte intanto a un'irritualità nella procedura di definizione dell'articolato, che per alcune cose è giustificata dall'urgenza, per altre no: il bypassaggio di un parere obbligatorio, previsto dal Regolamento interno, della Commissione competente in materia di politiche comunitarie e il rinvio a un programma che chiaramente pone una sospensione di efficacia su questo provvedimento, perché la Commissione europea non esaminerà il provvedimento, anche se fosse già notificato all'Unione europea, ma richiederà il programma. Quindi noi inviamo una notifica alla UE, nel frattempo dobbiamo fare il programma, che dovrà essere esaminato dalla Commissione. Qua si parla di Commissione competente, immagino riferendosi alla quarta Commissione permanente, competente in materia di urbanistica, trasporti e territorio. Si eludono con un provvedimento una competenza e un parere obbligatorio, perché questa norma dice sostanzialmente, citando una sola Commissione, che quella parte del Regolamento che attribuisce alla Commissione consiliare in materia di politiche comunitarie l'obbligo di esprimersi quando si tratta di queste vicende non funziona. Il che vuol dire che noi facciamo una deroga con legge al Regolamento consiliare. Quindi anche la stesura di questo articolo contiene, in qualche misura, qualche profilo di illegittimità, perché non penso possa essere attribuita alla legge la possibilità di intervenire sulle dinamiche che invece sono assegnate per Statuto al Regolamento interno del Consiglio regionale.

La cosa migliore - lo diciamo perché noi ce l'abbiamo un emendamento soppressivo dell'articolo 3, che voteremo - è che la Giunta e la maggioranza concordando, sulla base delle linee che sono state indicate prima nella discussione, sulla necessità e l'urgenza di affrontare questo tema nella giusta sede, consentano al Consiglio regionale, attraverso la Commissione competente per materia, con il coinvolgimento della Commissione competente in materia di politiche comunitarie, di licenziare un provvedimento che non solo abbia copertura, perché se questa dovesse essere solo una legge di copertura sarebbe ben poca cosa, ma soprattutto contenga una condivisione delle linee che la Giunta deve adottare per la definizione del programma di destagionalizzazione dei collegamenti aerei. Questo è assolutamente rilevante.

Io mi auguro che di questo si tenga conto, che così si esprima la Giunta e anche il relatore di maggioranza, e quindi la maggioranza, perché non c'è alcuna utilità a procedere su questo argomento bypassando le procedure e gli approfondimenti che sono necessari e che sono di competenza del Consiglio regionale. Peraltro, qua lo si dice, l'unica cosa che traccia un paletto al comportamento della Giunta, lo dico a lei, signora Presidente del Consiglio, è il riferimento generico, per la definizione del programma, agli orientamenti comunitari vigenti relativi al finanziamento degli aeroporti e delle compagnie, ma non c'è nessun ragionamento di merito nell'articolo. Ma avrà una finalità la destagionalizzazione? Ma avremo un interesse, anche minimo, a sapere che cosa per noi è più importante destagionalizzare e in che modo? Avremo un interesse a dire qual è il coinvolgimento di ciascun aeroporto per ambito territoriale? Avremo un interesse a discutere di questo in un quadro complessivo di promozione della nostra industria turistica, della nostra capacità ricettiva, dei nostri beni culturali, archeologici, storici, della nostra tradizione popolare? Avremo un qualche interesse a stabilire nel merito quali debbono essere i contenuti di questo programma? Sennò diciamo che il Consiglio regionale deve fare da spettatore e ogni tanto essere chiamato a togliere le castagne dal fuoco per i comportamenti irrituali, spesso anche, come dire, non sufficientemente riflettuti, non adeguatamente studiati, un pochino spregiudicati, dell'amministrazione e delle sue strutture. Questo è il tema.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Signora Presidente, sugli articoli 3, 3 bis e 4 mi sono già espresso in sede di discussione generale dicendo che non posso negare una mia perplessità. Ho già espresso anche, e la ribadisco, la mia grande stima, oltre che simpatia, per l'assessore Liliana Lorettu, che ha assunto un compito indubbiamente estremamente difficile in questa Regione, un compito che - se mi si passa la battuta - è certamente adeguato alla sua laurea, ma non alla sua specializzazione. Infatti il problema dei trasporti in Sardegna avrebbe bisogno di un medico rianimatore, non di uno psichiatra!

Al di là della battuta voglio così esprimere quella che è la drammatica situazione dei collegamenti da e per la Sardegna e dei collegamenti interni della nostra regione. Ho ricordato la situazione dei collegamenti ferroviari, conosciamo tutti la situazione dei collegamenti stradali. E' vero, sono problemi che devono essere affrontati di concerto con l'Assessorato dei lavori pubblici e con l'Assessorato della programmazione, per l'utilizzazione dei fondi, anche di quelli europei, di cui non possiamo certamente fare a meno.

Peraltro, lo ripeto, è una posizione difficile la sua, Assessore. Apprezzo moltissimo, ad esempio - ci tengo a ribadirlo, perché forse questo non è stato colto completamente dall'Aula -, lo sforzo che lei sta compiendo per migliorare la nostra continuità territoriale, per renderla reale, aperta, globale, perché certamente non avviene, nel momento in cui percorrono la A1, che i residenti nel Lazio paghino per il pedaggio autostradale meno dei residenti in Umbria o in Toscana o viceversa. I costi dei trasporti devono essere uguali per tutti, soprattutto in una regione come la nostra, come giustamente ricordava il collega Uras, che fa o vorrebbe fare del turismo uno dei pilastri portanti della sua economia e che chiaramente già impone uno step con un costo per arrivare e per andar via dalla Sardegna che nei confronti del turismo è penalizzante. E' anche, se mi consentite, leggermente umiliante il fatto che noi sardi siamo stati per alcuni anni considerati "figli di un Dio minore". Io ho partecipato a dei dibattiti su questo argomento in Parlamento, dove l'allora sottosegretario Cardia, che aveva responsabilità in materia finanziaria al Senato, peraltro professore universitario, quando facevo la battaglia per la continuità territoriale mi rispose: "Se proprio volete pagare di meno, pagatevela voi!". Fui quasi espulso dall'aula per la mia reazione nei confronti di quel sottosegretario, e devo dire che in quella occasione il presidente Mancino intervenne a tutela della dignità della Sardegna e dei sardi. Quindi lo sforzo che sta facendo l'Assessore è realmente encomiabile, perché è un passaggio che sicuramente merita molte più attenzioni e molti più investimenti da parte della Regione di quanti non ne meritassero campagne promozionali della Sardegna di triste, anche se molto recente memoria. Credo che da questo punto di vista non possiamo che dirle grazie, nello stesso tempo non posso non rimarcare che, passato l'articolo 1, fondamentale e urgente, di cui da sardo, ripeto, non da sassarese, ringrazio il Consiglio, passato il comma 1 dell'articolo 2, che è basato sulla facoltà della Giunta di contrattare una continuità territoriale vera per i sardi - e non un'elemosina, a questo punto pagata da noi sardi -, per "aprire" realmente la nostra Isola, mi riesce indubbiamente difficile comprendere perché tutto il resto sia stato inserito in un contesto di natura così urgente, per non dire emergenziale.

E allora io credo - l'ho già espresso, ma lo voglio ribadire, a costo di essere criticato - che vi sia la necessità di un confronto che primariamente deve avvenire all'interno della maggioranza, perché così è in politica, e che poi deve essere esteso istituzionalmente, ma non solo pro forma, all'opposizione nelle sedi più opportune, ovvero le Commissioni. E uso il plurale perché, giustamente, come è stato rimarcato, non mi basta che il comma 1 dell'articolo 3 faccia riferimento al parere della competente Commissione consiliare, perché mi chiedo quale sia la competente Commissione consiliare. E' competente solo la Commissione trasporti o lo è anche la seconda Commissione, visto che si fa riferimento a interessi che ricadono in ambito comunitario, e quindi quanto meno bisognava scrivere "delle competenti Commissioni consiliari"?

Ribadisco, però, la necessità di un più ampio confronto pur nel giusto, sacrosanto sforzo di incentivare la destagionalizzazione, che poi attiene allo stesso concetto di cui abbiamo parlato prima. Qual è il concetto del low cost? E' quello di consentire al turista di poter arrivare in Sardegna e certamente anche quello di consentire ai sardi - e questo è progresso, è crescita culturale - di potersi recare fuori della Sardegna. Sono finiti, fortunatamente, i tempi in cui il sardo poteva conoscere l'Italia solo quando faceva il servizio militare. Ci sono, l'ho richiamato, scambi culturali tra università che sono fondamentali per la nostra crescita e se andiamo a vederli sono tutti scambi che avvengono tra università che sono collegate tramite i nostri aeroporti e gli aeroporti dell'Europa attraverso voli low cost. Ed è normale, perché uno studente deve potersi spostare spendendo il minimo.

La destagionalizzazione, unitamente all'incremento delle rotte low cost in tutti gli aeroporti dell'Isola, è una scelta fondamentale, che però va concertata, non può essere limitata a un atto di Giunta che diventa operativo e che comporta la spendita di decine di milioni di euro con il solo vincolo del preventivo parere della quarta Commissione, che se non viene dato entro trenta giorni si dà per acquisito. Io credo che il concetto del dialogo, come ho detto prima, sia fondamentale.

Approfitto del tempo rimasto per lavare un po' di panni sporchi fuori di casa. Sarò criticato anche per questo; sarò criticato dalla mia maggioranza e dall'opposizione, perché dirò cose che non piaceranno, però questa è la verità, senza ipocrisia. Faccio un esempio: oggi leggiamo sui giornali che la Giunta ha deciso che il 30 maggio ci saranno le elezioni in Sardegna. In queste elezioni si vota per otto province e si vota anche per alcuni comuni importanti, tra cui Sassari. Ora accade che il 30 maggio a Sassari si svolga una delle manifestazioni religiose più seguite e più sentite, fortunatamente, dalla città. Accade che in quella processione, che coinvolge tutta la città, il 30 maggio, il giorno in cui si vota, il sindaco uscente, ricandidato, avrà la possibilità di sfilare dietro la nostra protettrice, la nostra patrona, la Madonnina, di fianco all'Arcivescovo, con tutta la Curia, i pompieri, i carabinieri e quant'altri. Ho premesso che avrei sollevato sicuramente un argomento su cui si può anche speculare, però banalmente dico, perché ne sono convinto, che a parti invertite il centrosinistra non avrebbe fatto votare per le comunali a Sassari il 30 maggio. Credo che la Giunta avrebbe dovuto confrontarsi con la maggioranza, con il territorio, con chi la deve sostenere, con chi poi è chiamato a cercare voti per questa maggioranza per quelle elezioni comunali. Credo di non dover aggiungere altro. Grazie.

PRESIDENTE. Comunico ai colleghi che il consigliere Cappai è rientrato dal congedo. I consiglieri Dedoni e Ladu si sono iscritti in ritardo.

E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Inizio con l'onorevole Campus. Insomma, non mi sembra una grande preoccupazione il fatto che un sindaco uscente partecipi a una manifestazione religiosa. Mi occuperei di più, al posto suo e vostro, del fatto che il presidente Cappellacci, abituato com'è a considerare noi un'entità astratta, non abbia svolto, come sarebbe suo obbligo nella prassi istituzionale, una preventiva consultazione delle forze politiche e parlamentari prima di prendere questa decisione. Forse, usando questa correttezza, che è sempre stata usata nel passato, avrebbe potuto apprendere anche dalla sua maggioranza che esistevano questi problemi, anche se siamo sin troppo abituati ai siparietti del Presidente del Consiglio dei Ministri nel momento delle elezioni, al punto di poter dire che il sindaco di Sassari non fa notizia quanto il nostro Presidente del Consiglio.

Detto questo, per il resto mi trovo molto d'accordo con lui sull'opportunità di considerare l'articolo 3 abbastanza improprio in questo contesto. Intanto denuncia una prima evidente sottovalutazione del problema della destagionalizzazione dei collegamenti verso la Sardegna. Una sottovalutazione in quanto noi abbiamo bisogno, Assessore, di una visione più generale dei problemi che attengono allo sviluppo e non possiamo non fare un ragionamento sulla destagionalizzazione dei collegamenti verso la Sardegna scollegato da quella che è un'adeguata preparazione della infrastruttura economica della nostra regione. Per che cosa lo facciamo? Noi stiamo provvedendo al mezzo, dimenticandoci del fine, e questo è un problema tipico di un programma regionale di sviluppo, quello cioè di indicare una strategia attraverso la quale l'economia della Sardegna scommette sulla destagionalizzazione della sua fruizione, che, come dicevano i colleghi, attiene non solo al farsi trasportare, ma anche alla ragione per cui farsi trasportare. Per ragioni turistiche? Per ragioni culturali? Per ragioni che riguardano l'artigianato? Per ragioni di promozione? Si è fatta un'analisi, quando si è stabilito questo importo, dell'incrocio fra domanda e offerta non del trasporto, ma del sistema economico isolano, in un momento nel quale probabilmente neanche noi sappiamo con certezza quante imprese turistiche e ricettive hanno chiuso e non apriranno più? Si è fatta un'analisi anche rispetto ad alcune questioni che riguardano la prospettiva futura? Stiamo parlando, Assessore, di un programma triennale, sul quale si consuma l'intera strategia economica della fruibilità di una Sardegna turistica e non solo.

Come diceva giustamente il collega Campus, pensiamo spesso che l'immagine della Sardegna debba essere spesa nel momento in cui partecipiamo alle fiere. Spesso facciamo turismo istituzionale perché scegliamo, in un certo qual modo, quel tipo di promozione della Sardegna e non curiamo il modo in cui possiamo autoprodurre questa promozione, magari indicando all'assessore Prato di costruire qua le occasioni per promuovere i nostri prodotti attraverso iniziative particolari o magari pensando di mettere insieme le politiche e le strategie dell'Assessore del turismo, dell'Assessore della pubblica istruzione e dei beni culturali, in maniera da creare le precondizioni perché il mezzo sia accompagnato dal fine. E forse ci renderemmo conto che mettendo insieme non solo le risorse della programmazione politica e istituzionale, ma anche quelle economiche, che sono state spezzettate nei vari Assessorati, riusciremmo a mettere in piedi una strategia più comprensibile, più appetibile della Sardegna, tale da giustificare una strategia complessiva di destagionalizzazione dei collegamenti.

Messa così mi verrebbe persino il sospetto che questa destagionalizzazione abbia una funzione meramente propagandistica, nel senso che non la si affida a una riflessione sulla capacità territoriale. Vorrei sapere, per esempio, se questa destagionalizzazione del trasporto sia tale da produrre una ricaduta paritaria nei diversi territori della Sardegna. Mettere in piedi quello che diceva indirettamente l'onorevole Cuccureddu sulla capacità di integrare il sistema del trasporto aereo negli aeroporti di livello diverso, in qualche modo svilisce il significato stesso della volontà di interessarsi del problema della destagionalizzazione e secondo me lancia anche un messaggio un po' strano e contraddittorio sull'idea di gestione degli aeroporti, di cui abbiamo trattato, che potrebbe in qualche modo far nascere il sospetto che le due cose siano collegate, mentre io credo che il tema della destagionalizzazione abbia bisogno di una strategia propria, visibile, fortemente condivisa dal Consiglio e in grado di mettere assieme, anche attraverso l'agenzia regionale "Sardegna Promozione", l'intero pacchetto di risorse che può essere destinato a questa strategia e di porre in essere anche un'azione di marketing territoriale ­- di cui la Sardegna ha sempre bisogno - di qualità più elevata, in grado di distribuirne i benefici indipendentemente dagli oneri che sono necessari per facilitare l'accesso alla Sardegna.

Paradossalmente la manifestazione di cui si preoccupava il collega Campus è una delle tante che possono essere inserite in un circuito a supporto di un processo di destagionalizzazione del trasporto aereo ma, direi di più, di destagionalizzazione dell'economia turistica della Sardegna.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Amadu. Ne ha facoltà.

AMADU (P.d.L.). Rinuncio.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Cercherò di non sfruttare tutti i dieci minuti, ma vorrei dire qualcosa a proposito del low cost. Io credo che in questi anni il fenomeno del low cost abbia prodotto indubbiamente dei risultati positivi. Credo che tutti siamo d'accordo sul fatto che il sistema del low cost, così come si è articolato, debba essere conservato, però ritengo che dopo diversi anni, circa dieci anni dai primi voli su Alghero e poi su Olbia, dobbiamo ripensare questo fenomeno per gestirlo, dobbiamo ripensare le modalità, inquadrarle nelle giuste categorie e capire che modello turistico dobbiamo scegliere per la nostra Isola.

Io credo che il fenomeno del low cost sia un fenomeno essenzialmente trasportistico. Poi magari l'Assessore avrà dei dati sulla ricaduta economica, anche se ritengo assolutamente non veritieri quelli forniti dalle società di gestione; mi sembrano cifre buttate lì un po' a caso e che non hanno assolutamente nessun riscontro con la realtà che molti di noi conoscono. Il fenomeno del low cost, ripeto, è un fenomeno essenzialmente trasportistico. Il 70 per cento dei viaggiatori low cost sono cittadini sardi che hanno avuto l'opportunità, per nostra fortuna, di poter viaggiare agevolmente nel resto dell'Europa, ma il low cost non è un fenomeno che va a incidere sul sistema turistico in maniera così significativa come si vuol far credere, soprattutto quando lo si concentra nei bacini a maggiore densità demografica. Perché è appetibile Cagliari più di Olbia e di Alghero? Perché sono i cagliaritani che hanno l'opportunità di andare a Londra, a Parigi, in Germania o da altre parti, non perché l'offerta turistica del sud Sardegna sia più forte o abbia maggior appeal rispetto a quella del nord Sardegna.

Allora, fatta questa premessa, se realmente in massima parte il low cost è un fenomeno trasportistico e non turistico, da fenomeno trasportistico va trattato. Sottrarre risorse al sistema di incentivazione delle strutture alberghiere per finanziare il low cost non mi sembra una gran trovata, così come bisogna essere molto chiari sui vincoli che pone l'Unione Europea in questa materia. Non possiamo dare contributi, anche se di fatto li diamo (6,40 euro all'aeroporto di Alghero per ogni viaggiatore trasportato da Ryanair), ma dobbiamo operare sul co-marketing. Ma chi fa co-marketing in Sardegna? Solo l'aeroporto di Olbia, con i soldi che noi gli diamo, fa delle campagne promozionali nelle città per finanziare e promuovere la nuova destinazione. Si apre, per esempio, un collegamento low cost Hannover-Olbia e con i soldi che la Regione gli dà l'aeroporto di Olbia magari mette cartelli pubblicitari in tutte le stazioni della metropolitana di Hannover, fa una campagna promozionale molto forte sulla Sardegna. Questo fa sì che i voli low cost abbiano una copertura dei costi superiore all'80 per cento e quindi siano remunerativi. Questa è un'azione di co-marketing, non quella di regalare soldi a delle compagnie aeree.

C'è poi un problema molto più complesso e articolato ed è quello relativo agli effetti del low cost. Il low cost storicamente dove si è andato consolidando produce effetti che sono devastanti per l'offerta turistica territoriale, nel nostro caso per l'offerta turistica regionale, perché popolarizza la destinazione. Il low cost trasportistico crea come effetto il fenomeno del low cost ricettivo. Perché è esploso il fenomeno del bed and breakfast, ossia degli affittacamere in Sardegna in questi anni? Perché un fenomeno sconosciuto è esploso? Perché chiaramente chi ottiene un volo a 5 euro poi non va a spendere 300 euro in hotel, ma cerca il ricettivo low cost e quindi il bed and breakfast, dove spende 20 euro. Inoltre si drenano risorse dal sistema ricettivo isolano verso la stessa Ryanair o altre compagnie che fungono da tour operator. Se si prenota l'albergo attraverso il sito Internet di una compagnia aerea il 40 per cento delle risorse della prenotazione vanno direttamente al tour operator. Quindi stiamo creando un fenomeno che se non viene governato può avere degli effetti deleteri. Oggi Alghero, per il fatto che entrando in quel sito troviamo offerte a 20 euro, ha già un'immagine molto scadente di ospitalità, benché abbia anche alberghi a cinque stelle, alberghi importanti, benché offra servizi di qualità. Viene considerata destinazione low cost e quindi appare un po' come la Rimini del Mediterraneo occidentale o la Rimini del Tirreno. E' questo l'effetto del low cost. Stiamo dunque attenti a portare avanti politiche che mirano solo al low cost se parallelamente non incentiviamo i voli di linea e anche i voli charter. Pensate che un utente charter spende mediamente otto volte di più di un utente low cost. Coloro che acquistano un pacchetto charter sono quelli che vanno negli alberghi a quattro o cinque stelle e che appartengono a un target qualitativo notevolmente superiore.

Per cui, io sono da un lato soddisfatto, perché comunque non si perde quello che è un target a basso costo e quindi anche a basso impatto economico, però stiamo attenti che questo target sta, di fatto, popolarizzando la destinazione Sardegna e la sta marginalizzando nel mercato sia dei voli charter sia soprattutto dei voli di linea, non più competitivi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sechi. Ne ha facoltà.

SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). I voli low cost hanno aperto ai sardi la via del mondo, perché dobbiamo ricordare che appena pochi anni fa Alghero, con i voli low cost, ha iniziato un trasporto aereo al quale non eravamo abituati e questo fatto ha consentito alla Sardegna isola di uscire da un autentico stato di isolamento. Come ricordava poco fa il collega Cuccureddu, i sardi hanno avuto l'opportunità di viaggiare e di recarsi nelle località di destinazione dei collegamenti aerei low cost, cioè di andare verso mete che prima non era neanche pensabile raggiungere, fatta eccezione per quei pochi che potevano permettersi di viaggiare verso quelle destinazioni e altre.

Noi diamo sicuramente atto all'Assessore e alla Giunta di aver portato all'attenzione del Consiglio il problema dei trasporti, perché questo è il vero problema che noi dobbiamo affrontare in questo momento. E continuiamo a sottolineare che il vero problema è centrare, con un programma di trasporti, i reali bisogni dei sardi. Con questa legge, che continuiamo a definire affrettata - non mi viene in mente un altro termine -, abbiamo dato una risposta, che è quella del salvataggio della SOGEAAL, cioè della società di gestione dell'aeroporto di Alghero, per garantire la funzionalità dell'aeroporto a beneficio del territorio del nord Sardegna. Tuttavia questa legge non entra nel merito di quello che è il problema centrale dei trasporti, con riferimento alla continuità territoriale e alla destagionalità. Ed è ancora questo il segno di un limite antico e, come dire, quasi di un condizionamento delle istituzioni sarde nei confronti dell'azione che è stata posta in essere, con iniziative, leggi, disposizioni, per affrontare il problema in questi ultimi tempi; un'azione esclusivamente rivolta al fenomeno turistico, senza mettere al centro dell'attenzione, cosa a cui noi dovremmo essere principalmente chiamati, le esigenze dei sardi e quindi rompere l'isolamento della nostra regione e consentire ai cittadini sardi di spostarsi, come tutti, in un ambito mare-terra che finora ha limitato enormemente le nostre possibilità e capacità di movimento.

L'articolo 3 fa riferimento alla destagionalizzazione e, badate, che ancora una volta in un articolo di legge è contenuta questa filosofia, perché si fa riferimento al turismo. Viene infatti coinvolto, come dice l'articolo, l'Assessorato del turismo, artigianato e commercio in funzione di quello che è un richiamo, ovvero una sollecitazione del movimento turistico. Però vi ricordo - lo ha richiamato il collega Campus prima, quando faceva riferimento alle opportunità per gli studenti universitari e per il mondo giovanile in generale - che due ragazzi e due maestri di musica che domani devono raggiungere la vicina - perché è vicina in termini geografici - città di Barcellona per andare a suonare in un'orchestra giovanile internazionale, non hanno l'opportunità di sfruttare questa occasione perché i voli low cost non sono garantiti tutti i giorni e a orari adeguati alle esigenze dei sardi. Sono offerte che sicuramente trovano risposte e attenzione da parte del movimento turistico descritto prima da Franco Cuccureddu, ma che non danno risposte alle esigenze dei sardi, i quali continuano a rimanere tagliati fuori da opportunità importanti. Badate che a questi due ragazzi di 15 anni, accompagnati da due giovani maestri che devono seguire il lavoro che essi faranno dal 1° al 12 aprile a Barcellona, il biglietto viene a costare 500 euro, perché sono costretti a passare da Roma, con i voli Alghero-Roma e Roma-Barcellona.

Questo è il dato di fatto e non penso che siano solo questi quattro giovani ad avere l'esigenza di spostarsi per raggiungere altre parti del mondo. Tra l'altro non mi riferisco all'Estremo Oriente o all'America, ma al bacino del Mediterraneo, all'area europea, dove tutto questo ancora oggi non è garantito, perché non riusciamo a entrare con cognizione di causa nel merito di quella che è la continuità territoriale, la vera continuità territoriale. Oggi, un qualsiasi giovane della Penisola a cui si presenta un'opportunità come quella di quei due ragazzi ha mille possibilità, non solo in termini di giorni, ma addirittura di orari diversi nella stessa giornata, per spostarsi e dare piena soddisfazione alle sue aspettative, che saranno un domani anche condizionamento per l'attività futura.

Intanto richiamo un concetto che si ricollega al discorso del turismo: perché la continuità territoriale deve essere limitata esclusivamente ai sardi? Anche in considerazione del fatto che noi facciamo riferimento al turismo come a un volano della nostra economia, dovremmo pensare a mettere fine a queste tariffe, come dire, differenziate tra chi è residente e chi non è residente, tra chi è nato in Sardegna e non vi ha mai risieduto e chi vi risiede da anni senza esservi nato. Lo dico per sottolineare un problema che io sostengo debba essere eliminato. Noi dobbiamo riuscire ad applicare tariffe convenienti, che abbattano questa condizione di insularità per tutti. Chiunque voglia venire, ricco o povero, nato in Sardegna e ivi residente o residente dall'altra parte del globo o magari, un domani, in un altro pianeta, deve avere la possibilità di raggiungere la nostra isola con agilità, altrimenti noi non stiamo dando risposte al problema dei trasporti. Questo è un concetto così elementare sul quale credo vada fatta una seria riflessione.

L'ultima considerazione che voglio fare, perché è sollecitata dall'articolo 3, riguarda il riferimento alla destagionalizzazione. Naturalmente quando parliamo di destagionalizzazione facciamo riferimento esclusivamente al movimento turistico. Guardate che questo è un tema all'attenzione di tutte le istituzioni, di tutti gli operatori da almeno trent'anni, da quando la Sardegna venne scoperta dal turismo estivo e balneare. Poi si è pensato che poteva esserci una ricaduta economica seria se si fosse potuta prolungare la stagione turistica o addirittura distribuirla nell'arco di tutto l'anno, certamente non con i risultati che si ottengono d'estate, lo comprendiamo. La Sardegna ha delle potenzialità per una destagionalizzazione che, badate, non può essere affrontata solo ed esclusivamente con il discorso dei trasporti. Allora, io continuo a ribadire che il discorso dei trasporti deve essere rivolto principalmente con attenzione per il popolo sardo, per i cittadini sardi che si spostano dalla Sardegna, che hanno l'esigenza di viaggiare. Questo va inquadrato in un piano complessivo dei trasporti in Sardegna, dei trasporti aerei, dei trasporti ferroviari e di quelli viari, perché poi questo è il conto che dobbiamo pagare anche se dovessimo riuscire a incentivare un movimento turistico destagionalizzato nella bassa stagione verso la Sardegna. Però, bisogna anche organizzare la Sardegna, prepararla ad accogliere l'eventuale flusso turistico che raggiunge la nostra isola nella bassa stagione. La Sardegna in questo momento non è pronta a un discorso di questo genere, perché non ha strutture adeguate. Abbiamo lasciato ai territori la libertà di organizzarsi per accogliere con il bed and breakfast i viaggiatori low cost, ma questa non è una risposta. E il rischio che evidenziava il collega Cuccureddu è ormai lampante. Noi dobbiamo affiancare a questo progetto un progetto più ampio, per questo chiedo che il provvedimento in discussione torni in Commissione per un esame più approfondito.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Siamo all'articolo 3, che prevede un programma di destagionalizzazione dei collegamenti aerei isolani; un programma di intervento che stabilisce anche degli incentivi finanziari: 19 milioni e 700 mila euro per il 2010 e 24 milioni e 500 mila euro per ciascuno degli anni dal 2011 al 2013. In passato, a partire dal 2002, le Giunte regionali che si sono succedute hanno di fatto avviato un programma di destagionalizzazione soprattutto attraverso i vettori aerei low cost. L'ha fatto nel 2002 il presidente Pili, con risorse pari a 500 mila euro, ma devo dire che allora vi era soltanto un vettore aereo low cost ed era previsto soltanto il volo da Alghero verso Londra. Successivamente, fino al 2007, le Giunte regionali hanno attuato un piano per la comunicazione istituzionale.

Nel dicembre 2008 la Giunta Soru cambia regime e affida a "Sardegna Promozione", l'agenzia regionale costituita nel frattempo, la predisposizione di un piano che mirasse a incentivare la presenza turistica nel corso dell'intero anno solare, e quindi, di fatto, un piano per la destagionalizzazione. E lo fa con particolare riguardo alle azioni promozionali destinate allo sviluppo aereo internazionale. Quindi siamo esattamente nel contenuto di questo articolo che ci viene presentato. L'obiettivo della Giunta regionale di allora era quello di raggiungere un incremento significativo dei collegamenti internazionali nei tre scali sardi che vengono indicati in delibera: Cagliari, Olbia e Alghero. A tal fine attesta che i tre scali hanno raggiunto in quella data la gestione totale, quindi la concessione quarantennale. La delibera, del dicembre 2008, della Giunta Soru dice anche che tale intervento finanziario deve essere decrescente e parzialmente sostituito da iniziative anche finanziarie dei sistemi turistici locali nel frattempo riconosciuti e finanziati dalla Regione, nonché dalle imprese dell'industria turistica del territorio. Nella delibera si dà atto, insomma, dei risultati raggiunti in termini di traffico passeggeri anche in bassa stagione nei tre scali sardi e questo programma di azione, messo in capo all'agenzia regionale "Sardegna Promozione", trova conferma in una delibera della Giunta Cappellacci del 25 giugno 2009. La Giunta Cappellacci, con l'assessore Lorettu, conferma dunque questo orientamento: "La delibera rammenta come l'esercizio di questa attività di destagionalizzazione sia in capo a 'Sardegna Promozione', che tra i compiti istituzionali ha anche quello di promuovere in maniera coordinata e unitaria l'immagine della Sardegna". Di fatto con questa delibera del giugno 2009 la Giunta Cappellacci non solo conferma l'orientamento di quel piano deliberato dalla Giunta Soru nel 2008, ma affida a "Sardegna Promozione" e a questo piano di intervento alcuni obiettivi. Leggo dalla delibera del 25 giugno 2009, numero 29/8, a firma Cappellacci: destagionalizzare i flussi turistici; consolidare una nuova posizione sui bacini internazionali; aumentare la propria quota di mercato sul movimento turistico internazionale del Mediterraneo; rafforzare la posizione sul mercato italiano; creare nuovi pacchetti turistici integrati rafforzando l'identità ricca e variegata delle connotazioni legate al turismo in Sardegna. Ora, questa delibera, che conferma quella del dicembre 2008, come ho cercato di dire quando abbiamo parlato dell'aeroporto di Alghero, di fatto non è stata ancora attuata, nel senso che non sono stati ancora erogati i finanziamenti ivi sono previsti. Ora si decide, con l'articolo 3, di fare un nuovo programma di intervento sulla base degli orientamenti comunitari vigenti, così come è affermato in quelle delibere. E lo si fa in una maniera, devo dire, particolare, senza che le Commissioni competenti, vale a dire la Commissione trasporti, la Commissione turismo e commercio e anche la Commissione politiche comunitarie - ha ragione l'onorevole Silvestro Ladu -, entrino nel merito, come hanno sottolineato i colleghi Campus, Uras e altri, senza un piano di marketing e senza neanche rafforzare nel Programma regionale di sviluppo, che pure abbiamo approvato, questa posizione, questo orientamento politico.

Io propongo di rimandare il testo alle Commissioni competenti e di affidare alla Giunta regionale, magari attraverso un apposito disegno di legge avente per oggetto il titolo dell'articolo 3, cioè "Incentivi per la destagionalizzazione dei collegamenti aerei isolani", una disciplina puntuale e attenta dell'intera materia. Quindi propongo di affidare, in un tempo brevissimo, alle Commissioni competenti l'esame di questo testo perché possa arrivare presto in Aula. In questo senso formulerei un emendamento orale sostitutivo totale dell'articolo 3, che magari, se la Presidente e l'Aula sono d'accordo possiamo distribuire ai consiglieri. E' un emendamento che sostituisce totalmente l'articolo 3 con questa formulazione: "La Giunta regionale entro quindici giorni dall'approvazione della presente legge presenta un disegno di legge avente per oggetto: 'Incentivi alla destagionalizzazione dei collegamenti aerei isolani'".

PRESIDENTE. Comunico che il collega Oppi è presente in aula, pertanto il congedo si intende revocato.

La Giunta ha chiesto cinque minuti di sospensione. I lavori riprenderanno alle ore 13 e 45. La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 13 e 39, viene ripresa alle ore 13 e 47.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). A seguito delle interlocuzioni svolte, sottoponiamo la proposta di sospendere l'esame del testo di legge in discussione, di rinviarlo mercoledì alla seconda e quarta Commissione e di riprenderne l'esame in Aula giovedì mattina.

PRESIDENTE. Se non vi sono opposizioni, la proposta di rinvio alle Commissioni del disegno di legge numero 119/A è accolta.

Eravamo in fase di replica della Giunta, lo dico perché rimanga a memoria per la settimana prossima. L'emendamento presentato dall'onorevole Bruno viene mantenuto?

BRUNO (P.D.). E' ritirato.

PRESIDENTE. Viene ritirato, perfetto. Quindi la settimana prossima dovremo votare l'articolo 3 e seguenti.

Svolgimento di interpellanze

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze. Le interpellanze numero 10/A e 35/A vengono abbinate alla mozione sullo stesso argomento che dovrà essere discussa la settimana prossima.

Iniziamo con lo svolgimento congiunto dell'interpellanza numero 33/A, Zedda e più, sull'esternalizzazione delle funzioni relative al bando per l'attribuzione degli assegni di merito, dell'interpellanza numero 64/A, Bruno e più, sulla violazione dei requisiti del bando pubblico per l'attribuzione di assegni di merito a studenti diplomati nell'anno scolastico 2007/2008 e iscritti all'università nell'anno accademico 2008/2009 nella stesura della graduatoria definitiva e dell'interpellanza numero 65/A, Zedda e più, sul bando per l'attribuzione di assegni di merito 2009.

Prego, onorevole Zedda, può illustrare la sua interpellanza.

(Interruzioni)

Colleghi, non abbiamo ancora terminato i lavori, vi prego di prendere posto, grazie.

Se i colleghi sono d'accordo potremmo passare allo svolgimento dell'interpellanza numero 67/A, di competenza dell'assessore Liori, perché l'assessore Baire, che comunque è nel palazzo, è momentaneamente assente.

Passiamo all'interpellanza numero 67/A.

(Si riporta di seguito il testo dell'interpellanza:

Interpellanza Vargiu - Meloni Francesco sullo stato dei processi di informatizzazione della sanità sarda.

I sottoscritti,

considerato che:

- tutti i vigenti atti di programmazione sanitaria individuano, tra i loro obiettivi primari, quelli legati all'informatizzazione sanitaria, sia attraverso il SISAR (sistema informativo sanitario integrato regionale), che attraverso MEDIR (che mette in rete i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta), RTP (la rete di tele patologia oncologica), SILUS (il sistema informativo dei laboratori unici) e ANAGS (l'anagrafe degli assistiti sardi);

- gli stessi atti di programmazione (e anche l'APQ in materia, di società dell'informazione del 31 luglio 2007) individuano la necessità di unicità di coordinamento dell'intera attività informatica sanitaria regionale e indicano nel Centro regionale dei servizi informatici e telematici (CRESSAN) la struttura di riferimento per la materia;

- la Direzione regionale della sanità, coerentemente con i menzionati atti di programmazione, ha delegato alla società in house Sardegna.it il compito di strutturare il CRESSAN, affidandole l'incarico di studiare e coordinare il funzionamento, l'implementazione e la gestione dei sistemi informatici della sanità sarda;

- la Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere (FIASO) ha recentemente attestato che la Sardegna è tra le sette Regioni italiane all'avanguardia per le attività di sperimentazione del fascicolo elettronico del paziente, che sarebbero diffuse in oltre il 75 per cento delle aziende sanitarie sarde;

- l'ottimale funzionamento del sistema informatico sanitario appare indispensabile in Sardegna più che in qualsiasi altra Regione italiana, per via delle note caratteristiche legate alla vasta estensione territoriale e alla notevole dispersione della popolazione;

- il progetto di riforma dell'organizzazione del servizio sanitario sardo, contenuto in nuce all'interno dei provvedimenti legislativi dell'articolo 12 della legge regionale n. 3 del 2009, individua strutture organizzative centralizzate (le macroaree) che legano il loro buon funzionamento anche ad una avanzata ed efficiente rete di comunicazione telematica tra le diverse aziende sanitarie della Sardegna;

- in data 19 gennaio 2010, la Giunta regionale ha adottato la delibera n. 2/27 che individua le risorse finanziarie da affidare a Sardegna.it e al CRESSAN per la gestione, manutenzione ed implementazione del sistema informatico sanitario sardo;

- la stessa delibera n. 2/27 del 2010 sottolinea che tali risorse "attengono all'estensione di contratti di fornitura e servizi già in essere e che pertanto non possono che essere tecnicamente affidate al contraente originario";

- ad oggi non risulta agli interpellanti che il sistema informatico della sanità sarda abbia effettivamente raggiunto il necessario livello di buon funzionamento;

- in particolare, risulterebbe che tale sistema non sia ubiquitariamente diffuso in tutte le ASL della Sardegna, causando problemi di comunicazione tra il livello periferico e quello centrale;

- in particolare, risulterebbe che persistano in numerose aziende significativi problemi di utilizzo delle varie componenti del sistema, a tutt'oggi irrisolti nonostante le numerose proteste provenienti dalle singole aziende sanitarie;

- complessivamente il SISAR presenterebbe un numero elevatissimo di sofferenze gestionali e criticità che, qualora non venissero prontamente risolte, rappresenta un ostacolo assai difficile da superare nelle azioni di centralizzazione previste dalla riforma del sistema sanitario,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e della sanità e dell'assistenza sociale per sapere:

1) se corrispondano al vero le informazioni sulle difficoltà gestionali del sistema SISAR segnalate da quasi tutte le aziende sanitarie sarde;

2) se corrispondano al vero le informazioni secondo cui in alcune aziende sarde una parte significativa delle azioni previste dal SISAR non sia stata ancora attivata e, eventualmente, quale sia il motivo di tale ritardo;

3) quali siano i contratti di fornitura e di servizi che si intende prorogare con la delibera della Giunta regionale n. 2/27 del 19 gennaio 2010, quale sia "il contraente originario" che beneficerebbe di tale estensione e quale sia l'attuale condizione di soddisfazione dei precedenti obblighi contrattuali con la Regione da parte di tale/i beneficiario/i;

4) quali siano gli obiettivi che si intendono raggiungere con il finanziamento di euro 5.500.000 previsto nell'estensione del progetto SISAR, attraverso l'utilizzo dell'opzione del "sesto-quinto", prevista nella delibera della Giunta regionale n. 2/27 del 19 gennaio 2010;

5) quali siano le azioni che l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale e il CRESSAN intendono mettere in essere per superare le criticità del sistema SISAR, rendendolo adeguato alla difficile fase di riorganizzazione del sistema sanitario sardo, prevista dai provvedimenti legislativi di riforma;

6) quali siano le azioni che l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale e il CRESSAN intendono porre in essere per avviare l'indispensabile fase dell'implementazione dei servizi offerti dai sistemi SISAR e MEDIR, tra cui la realizzazione del fascicolo elettronico del paziente, di cui alla sperimentazione citata dalla FIASO;

7) se, alla luce delle attuali difficoltà, non ritengano opportuno ripensare l'organizzazione del governo dei progetti per il sistema informatico della sanità sarda ancora in fase di realizzazione (SISAR e MEDIR);

8) se, in particolare, non ritengano di dover integrare la cabina di regia dei processi di informatizzazione della sanità sarda attraverso gli indispensabili raccordi tra il mondo della tecnologia informatica e i referenti delle esigenze organizzative e cliniche delle aziende sanitarie sarde.).(67/A)

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Vargiu per illustrare la sua interpellanza.

VARGIU (Riformatori Sardi). Signora Presidente, il contenuto di questa interpellanza, che io cercherò di riassumere velocemente nei cinque minuti che mi sono attribuiti, riguarda un argomento di cui il Consiglio regionale ha avuto modo di occuparsi diverse volte, e cioè quello del sistema informatico della sanità sarda, il cosiddetto SISAR. Il sistema informatico della sanità sarda, come l'assessore Liori sa perfettamente, è il sistema che dovrebbe gestire complessivamente tutta l'attività di comunicazione tra le Aziende sanitarie regionali e l'Assessorato, l'attività di comunicazione interna delle Aziende tra loro, ma soprattutto i vari programmi operativi all'interno delle singole Aziende, quelli che riguardano le cartelle cliniche, l'amministrazione e il bilancio e quelli che riguardano gli acquisti, nonché tutti i programmi che riguardano lo scambio all'interno degli ospedali delle informazioni tra reparti e accettazione.

Mi rendo conto, Presidente, che alle 2 del pomeriggio, dopo una giornata intensa, è difficilissimo discutere di qualsiasi cosa e ritengo di essere fortunato perché sono il primo dei colleghi che devono illustrare le interpellanze a intervenire. Per farla ancora più breve, così faccio un regalo a me stesso e anche agli altri, dico qual è sostanzialmente il problema. Il problema è che il sistema informatico che abbiamo comprato nell'epoca Soru, pagandolo 20 milioni di euro più 4 milioni di IVA, non funziona. Ci sono Aziende sanitarie, come la numero 6, che non l'hanno mai adottato e altre che ne hanno adottato un pezzo e finché le cose vanno così c'è sostanzialmente un'incapacità di comunicazione tra Aziende sanitarie e Regione e tra Aziende sanitarie tra loro. Noi stiamo andando verso una riforma del sistema sanitario nazionale, su base regionale, che prevede addirittura la creazione di un'area vasta a cui siano attribuite funzioni amministrative importanti, gestite ovviamente su base sovraziendale. Se tutto questo va avanti con un sistema informatico che non funziona, per la sanità sarda è una tragedia. E siccome esiste una delibera dell'Assessorato regionale della sanità che introduce addirittura la possibilità di affidare alla Engineering, l'azienda che ha vinto la gara d'appalto, contestata anche dal centrodestra, anzi soprattutto dal centrodestra nella passata legislatura, il s[s2] esto quinto dell'appalto, credo che sia fondamentale che noi riusciamo a capire se l'azienda Engineering sia in grado di fornire alla sanità sarda esattamente ciò che alla sanità sarda serve. Se infatti dovessimo prolungare per non si sa quanto tempo il rapporto con l'azienda Engineering, che deve fornire un prodotto per noi fondamentale, e questo prodotto continuasse a non funzionare ci ritroveremmo in una situazione di tragedia, che risulterebbe amplificata nel momento del passaggio all'area vasta, perché per passare all'area vasta abbiamo bisogno del funzionamento perfetto di tutte le attività di coordinamento informatico previste nel bando Engineering e della sua ipotetica estensione. Ogni qualvolta parliamo - l'ex assessore Dirindin l'ha fatto tante volte in quest'Aula - di cartella sanitaria del paziente fruibile on line per effettuare delle economie di scala e per poter ottenere dei risultati di comunicazione fra i vari segmenti del sistema sanitario, dobbiamo renderci conto che se il sistema informatico non funziona siamo al dramma! E' passato un anno da quando la Dirindin se n'è andata e io credo che il Consiglio regionale nel suo complesso debba prendere in mano questo problema, non prima di aver sentito cosa ne pensa l'Assessore regionale della sanità.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

LIORI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Signora Presidente, onorevoli consiglieri, il tema di cui parla l'onorevole Vargiu è sicuramente molto importante per la Regione Sardegna. Voglio solo dire che la Regione Lombardia, dopo aver effettuato l'informatizzazione di tutto il sistema sanitario, è riuscita a realizzare un risparmio sulla gestione della sanità di circa il 3 per cento, cosa di non poco conto, proprio per aver potuto monitorizzare giorno per giorno, al loro manifestarsi, tutti i problemi, prendere le conseguenti decisioni e apportare le necessarie modifiche di indirizzo della sanità per correggere le storture via via che si verificavano. Quindi è un tema molto importante, per il quale la Regione ha investito, come ha detto l'onorevole Vargiu, più di 20 milioni di euro, in gran parte provenienti da fondi POR. Abbiamo pertanto l'obbligo di portare a compimento questo progetto che avrebbe dovuto concludersi nel mese di febbraio del 2010. In realtà il progetto non si è concluso nel febbraio 2010 per tutta una serie di motivi, che sono in parte imputabili al bando di gara, che presentava delle incongruenze, non si poteva prevedere che ci sarebbero stati dei ricorsi che hanno ritardato l'avvio dei lavori e soprattutto non si è presa in considerazione la realtà delle ASL sarde. Quindi è un progetto che tende a calare dall'alto un programma proposto dal raggruppamento temporaneo di imprese RTI e che magari è stato accolto male da ASL come quella di Sanluri, che hanno un'informatizzazione propria che funziona bene, che dà risposte in tutti i settori, posto che l'ASL di Sanluri, come qualche altra ASL, si rifiuta di portare avanti il progetto perché in altre ASL ha creato letteralmente dei disastri dal punto di vista funzionale, che hanno allungato i tempi d'attesa, i tempi dei pagamenti delle fatture, creato disagi nel Centro unico di prenotazione (CUP) e così via.

In realtà noi abbiamo comunque la necessità di chiudere il progetto e abbiamo portato avanti una doppia linea di condotta, che è intanto quella di rivedere il contratto con questo raggruppamento temporaneo di imprese, chiedendone una revisione che chiarisca, per esempio, di chi deve essere la proprietà del software che viene prodotto. Perché il programma è stato creato, è vero, dagli ingegneri informatici di questo raggruppamento temporaneo di imprese, ma è stato disegnato con il concorso determinante degli operatori sanitari delle varie ASL, che hanno spiegato quali erano i bisogni, come bisognava procedere, quali erano i problemi a cui bisognava dare risposte. Quindi noi riteniamo di dover tutelare la Regione Sardegna rinegoziando il contratto per quanto riguarda la proprietà del software e anche il costo della gestione di questo prodotto, perché una volta a regime avrà bisogno di essere implementato, di essere rivisto, e noi vogliamo essere certi che questo progetto, che questa società oggi potrebbe anche vendere ad altre Regioni, una volta ultimato produca anche dei ritorni e non soltanto il disagio della produzione e un costo.

Abbiamo quindi aperto una trattativa che si sta concludendo positivamente per noi e, naturalmente, abbiamo fatto intravedere una bandierina, che può essere allettante per loro, rappresentata da un eventuale sesto quinto che noi potremmo attivare in tutto o in parte se ci fosse necessità di ulteriori programmi o di un'implementazione del sistema. Pensiamo, per esempio, che sarebbe utile, e ci è stato già richiesto dall'Istituto zooprofilattico, estendere il progetto. Ci sono anche altri adempimenti di legge e decisioni successive che si sono resi necessari e che noi vogliamo portare a casa. In realtà il progetto è già stato realizzato per oltre il 65 per cento; ci sono queste difficoltà per le quali abbiamo dato tempo alla RTI di portare a compimento il progetto entro il mese di dicembre, senza ulteriori esborsi per la Regione, in modo da portare a casa il risultato, perché se dovesse aprirsi un contenzioso l'Unione Europea ci chiederebbe indietro i fondi stanziati. Quindi abbiamo agito, penso, avendo consapevolezza di tutti problemi, su cui è difficilissimo rispondere nell'arco di cinque minuti.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Vargiu per dichiarare se è soddisfatto.

VARGIU (Riformatori Sardi). Intendo dichiararmi soddisfatto della risposta fornita dall'assessore Liori e concentrarmi soltanto su una delle cose che ha detto, perché ha ragione lui, avremo bisogno forse di parecchio tempo per poter approfondire il problema. Cioè per quanto riguarda la deadline che l'assessore Liori ha indicato a quest'Aula, ovvero il mese di dicembre 2010, noi abbiamo la certezza che l'Assessorato seguirà con estrema attenzione le procedure relative alla messa a regime prima che all'implementazione del SISAR, in maniera tale che nel mese di dicembre il funzionamento del sistema sia tale da consentire alle Aziende sanitarie di utilizzarlo in maniera positiva e di relazionarsi tra loro con il sistema centrale dell'Assessorato regionale della sanità. Infatti ogni problema di implementazione, ogni problema sulla proprietà del software, ogni problema di altro genere, assessore Liori, viene dopo la necessità che la Regione Sardegna abbia un sistema che funzioni. Nel senso che il problema fondamentale oggi sul tappeto è che questo sistema non funziona bene e per questo le ASL tendono a non usarlo. Coloro che lo usano finiscono sui giornali perché non pagano lo stipendio ai loro dipendenti. Questo è intollerabile, ancor più nella prospettiva futura dal momento che, come sappiamo, dal funzionamento di questo sistema dipendono alcune delle azioni di riforma sanitaria che noi abbiamo in programma.

Quindi non possiamo sottovalutare questo problema. Mi sembra che lei, assessore Liori, lo abbia perfettamente presente e ha indicato una data, quella del 30 dicembre, in cui avremo la certezza che questo sistema sarà a regime. Credo di essere soddisfatto della risposta che lei ha reso all'Aula.

PRESIDENTE. Passiamo alle interpellanze numero 33/A, 64/A e 65/A, che avevo richiamato prima.

(Si riporta di seguito il testo delle interpellanze:

Interpellanza Zedda Massimo - Ben Amara - Uras - Sechi - Zuncheddu, sull'esternalizzazione delle funzioni relative al bando per l'attribuzione degli assegni di merito.

I sottoscritti,

premesso che:

- in data 7 luglio 2008 è stato pubblicato il bando per l'attribuzione di assegni di merito a studenti iscritti all'università nell'anno accademico 2008/2009;

- la dotazione finanziaria stanziata al fine di garantire tale sostegno ammonta a dieci milioni di euro e tale bando prevedeva la suddivisione dei beneficiari in tre graduatorie equamente finanziate;

- con successiva deliberazione n. 44/15 del 6 agosto 2008, la Giunta regionale ha stabilito, con pubblicazione di un secondo bando, la concessione di assegni di merito a favore di studenti diplomati nell'anno scolastico 2007/2008;

- in data 31 dicembre 2008 sono state pubblicate le graduatorie relative alle prime due categorie del primo bando;

- per quanto concerne il secondo bando e la terza categoria del primo bando non è ancora stata pubblicata alcuna graduatoria;

- le risorse relative alle funzioni in oggetto sono assegnate al Servizio formazione superiore e permanente e dei Supporti direzionali della direzione generale della pubblica istruzione dell'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport;

- il servizio in questione conta una ventina di dipendenti, considerando anche gli impiegati addetti alle funzioni di protocollo ed economato;

- visto l'altissimo numero di domande pervenute tale ufficio, il quale ha in carico numerose altre competenze, non è stato in grado di assolvere in tempi celeri all'esame di tutte le domande;

- il bando assegni di merito 2008 ha rappresentato il primo esempio di sostegno di questo tipo e necessita, come è normale, di correttivi e aggiustamenti sul piano amministrativo e organizzativo;

considerato che:

- in data 23 giugno l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport ha tenuto una conferenza stampa nella quale, oltre a enunciare le criticità del bando in oggetto e dell'organizzazione degli uffici che avevano in capo tali funzioni, ha assunto i seguenti impegni:

· procedere all'erogazione entro il 30 giugno degli assegni di merito relativi alle prime due categorie del primo bando;

· pubblicare in tempi rapidi la graduatoria relativa alla terza categoria del primo bando;

· pubblicare una graduatoria provvisoria dei beneficiari del secondo bando entro i primi 15 giorni di luglio;

· pubblicare nel più breve tempo possibile il nuovo bando per gli assegni di merito e mettere in campo una procedura più snella rispetto a quella che aveva caratterizzato il bando dell'anno prima;

- in data 20 luglio 2009 il Presidente della Regione, con delibera n. 34/27 ha approvato le proposte dell'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport riguardo il superamento delle criticità relative al bando per gli assegni di merito 2007/2008 e ha autorizzato la pubblicazione di un bando di gara a procedura aperta per la prestazione di servizi relativi alle seguenti prestazioni:

· definizione del procedimento istruttorio per la pubblicazione della graduatoria provvisoria e definitiva della categoria 3 del primo bando per l'assegnazione di assegni di merito;

· attuazione degli interventi e delle attività relative al nuovo bando 2009, riguardante in parte i rinnovi degli assegni di merito del 2008 e i diplomati dell'anno scolastico 2008/2009, da pubblicare in tempi brevi;

· il costo di tale esternalizzazione è stimato in 200 mila euro, che graveranno sulla disponibilità finanziaria prevista per le funzioni in oggetto pari a euro 15 milioni (Esercizio finanziario 2009 a valere sull'UPB S02.01.009 POS. Fin. SC02.0183),

chiedono di interpellare l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere:

quale sia lo stato dell'arte e quanti assegni di merito, tra quelli la cui erogazione era stata promessa entro il 30 giugno, siano stati effettivamente pagati;

quali eventi siano sopravvenuti dopo l'ottimistica conferenza stampa del 23 giugno tali da pregiudicare radicalmente alcune previsioni dell'Assessore;

se sia corretto, per l'ennesima volta in questo inizio di legislatura, promettere soluzioni che puntualmente vengono smentite dai fatti:

se non sia più utile piuttosto che esternalizzare il servizio in oggetto, i cui costi comporterebbero la riduzione del numero degli assegni di oltre cinquanta unità, procedere alla riorganizzazione degli uffici e a una maggiore collaborazione con l'Ersu;

quale sia, allo stato attuale delle cose, una stima realistica delle tempistiche entro le quali verrà:

- pubblicato il bando previsto dalla delibera 34/27 relativo all'esternalizzazione dei servizi relativi agli assegni di merito;

- a seguito del bando succitato, riorganizzata l'attività ora in capo al Servizio formazione permanente e dei supporti direzionali;

- pubblicata la graduatoria provvisoria relativa alla terza categoria del primo bando e si potrà procedere all'erogazione degli assegni;

- pubblicata la graduatoria relativa al secondo bando 2007/2008 e verranno erogati i relativi assegni.

- pubblicato il bando per l'attribuzione di assegni di merito 2009/2010.) (33/A)

Interpellanza Bruno - Sanna Gian Valerio - Agus - Barracciu - Caria - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Solinas Antonio - Soru sulla violazione dei requisiti del bando pubblico per l'attribuzione di assegni di merito a studenti diplomati nell'anno scolastico 2007/2008 e iscritti all'università nell'anno accademico 2008/2009 nella stesura della graduatoria definitiva.

I sottoscritti,

premesso che:

- con legge regionale 5 marzo 2008, n. 3, all'articolo 4 è stata prevista, al fine di rendere efficace il diritto atto studio degli studenti capaci e meritevoli, l'assegnazione di assegni di merito aventi per obiettivo principale l'investimento per la crescita del capitale umano e per superare le carenze delle competenze nelle materie tecnico-scientifiche;

- nel testo della legge regionale, con successiva legge regionale 7 agosto 2009, n. 3, è stata soppressa la parola "prioritariamente" senza per altro far venire meno la finalità di "superare le carenze delle competenze tecnico-scientifiche", così come recita il testo della norma novellata;

- il bando pubblicato a tal fine il 21 ottobre 2008 contiene al punto 7 la specifica ed inequivocabile previsione: "Gli iscritti a facoltà di area scientifica avranno precedenza assoluta sugli studenti iscritti a facoltà di aree non scientifiche";

considerato che l'Assessorato competente, in data 23 novembre 2009, ha reso pubbliche le graduatorie definitive per l'assegnazione degli assegni di merito dalle quali si evince che non sia stata ottemperata la finalità di legge e violata la specifica previsione del bando avendo la stessa graduatoria tenuto conto indifferentemente di competenze tecnico-scientifiche e competenze non tecnico-scientifiche, con evidente sviamento delle volontà legislative e delle previsioni del bando pubblico;

specificato che:

- l'esito della graduatoria definitiva non può che far riferimento al testo integrale e mai modificato del bando pubblico del 21 ottobre 2008 con il quale si è data attuazione alle norme di cui alla legge regionale n. 3 del 2008, non disponendo, la Giunta regionale, di differenti autorizzazioni né tantomeno potendo, la modifica introdotta con legge regionale n. 3 del 2009, operare in senso retroattivo a bando in corso e a termini scaduti;

- anche nel bando relativo al 2009, pubblicato nel dicembre 2009 si modificano i contenuti di valutazione del merito passando da una valutazione ponderale ad una aritmetica e non riconoscendo la funzione dei crediti formativi quali entità ponderali di valutazione delle prove e, inoltre, ponendo vincoli di età che nulla hanno a che fare con l'obiettivo sancito in legge di provvedere al sostegno degli "studenti universitari e meritevoli" indipendentemente dalla toro età;

considerato che le norme di modifica introdotte con la legge regionale n. 3 del 2009 risultano essere identiche, per tenore e contenuto, ad analogo emendamento che in sede di discussione della legge regionale n. 2 del 2009 (legge finanziaria del 2009) è stato formalmente bocciato dal Consiglio regionale (emendamento n. 23 all'articolo 1) e che pertanto si configura in sede di applicazione dell'articolo 78 del Regolamento interno, una non ammissibilità dello stesso testo prima che siano decorsi sei mesi,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport affinché chiariscano:

per quali ragioni ed in forza di quale autorizzazione normativa sia stato modificato il criterio per la formazione della graduatoria dei beneficiari degli assegni di merito di cui all'oggetto, contenuto nella disciplina generate e nel bando pubblico del 21 ottobre 2008;

per quali motivazioni giuridiche sia stata resa retroattiva l'interpretazione non corretta di un superamento della previsione della legge regionale e del bando, là dove si afferma che gli iscritti a facoltà di area scientifica hanno precedenza assoluta sugli studenti iscritti a facoltà non scientifiche;

per quali ragioni, non supportate da corrette interpretazioni delle finalità della legge istitutiva, siano stati introdotti criteri nel nuovo bando 2009 che modificano sostanzialmente la valutabilità del merito e pongono limitazioni di età in palese contrasto con la sola ed esclusiva finalità delle norme di "sostenere il diritto allo studio degli studenti universitari capaci e meritevoli" a prescindere da qualunque limite o valutazione degli studenti;

se non si intenda provvedere urgentemente, in sede di autotutela, alla revisione in coerenza normativa di detta graduatoria definitiva e del nuovo bando pubblicato nel dicembre 2009 anche al fine di evitare una lunga e prevedibile sequenza di ricorsi amministrativi;

se non si ravvedano gli estremi di inefficacia del comma 6 dell'articolo 9 della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3, per effetto della violazione dell'articolo 78 del Regolamento interno del Consiglio regionale, sulla quale ci si riserva di avanzare specifica contestazione. (64/A)

Interpellanza Zedda Massimo - Uras - Sechi - Zuncheddu sul bando per l'attribuzione di assegni di merito 2009.

I sottoscritti,

premesso che:

- in data 31 dicembre 2009 è stato pubblicato il bando per l'attribuzione di assegni di merito a studenti diplomati nell'anno scolastico 2007/2008 e iscritti all'università nell'anno accademico 2008/2009;

- la dotazione finanziaria stanziata al fine di garantire tale sostegno ammonta a euro 14.779.050 e il bando in oggetto prevede la suddivisione dei beneficiari in tre graduatorie equamente finanziate;

- il bando fissa il termine per la presentazione della domanda on line alle ore 13.00 del 5 febbraio 2010 e, al fine di consentire ai partecipanti di reperire tutte le informazioni richieste dal bando e ritenute essenziali alla compilazione della domanda, la procedura online (all'URL www.regione.sardegna.it/assegnidimerito) è prevista dal bando a partire dal 15 gennaio 2010;

- in data 20 luglio 2009 il Presidente della Regione, con delibera n. 34/27 ha autorizzato la pubblicazione di un bando di gara a procedura aperta per la prestazione di servizi relativi al bando 2008 (la cui procedura non risulta ancora conclusa) e al bando 2009 vinto in seguito dalla società Sgt 10 di Taccori Giampiero & C. Sas;

considerato che:

- non è ancora stato pubblicato il form on line relativo al bando 2009 e all'URL prevista dal bando alla data di oggi è presente solo una comunicazione di problemi tecnici;

- il punto 5.1 del bando 2009 considera studenti in sede, quindi beneficiari di un contributo massimo di tremila euro in luogo dei seimila previsti per gli studenti considerati fuori sede, anche gli studenti fuori sede beneficiari del contributo per il fitto casa il quale può raggiungere al massimo la cifra di milleottocento euro all'anno e viene attribuito, a differenza del bando in oggetto, anche in virtù di parametri legati al reddito familiare;

- il punto 4 del bando 2009 fissa, per le tre categorie, criteri d'età e di prima immatricolazione all'università non previsti nel precedente bando;

- non è prevista alcuna distinzione, in merito ai succitati criteri anagrafici, per quanto riguarda gli studenti affetti da disabilità;

evidenziato che:

- in questo periodo la società vincitrice dell'appalto è contemporaneamente impegnata nelle funzioni relative al bando 2008 e a quello 2009;

- l'espletazione delle funzioni relative al primo bando per l'attribuzione di assegni di merito, pubblicato in data 7 luglio 2008, ha mostrato situazioni di criticità tali da non consentire agli uffici regionali di espletare tutte le funzioni del bando e in particolare di non riuscire a provvedere alla compilazione della terza categoria (studenti iscritti ad annualità successive alla prima);

- il bando 2008 per l'attribuzione di assegni di merito specificava, riguardo alla categoria 3 relativa a studenti iscritti ad annualità successive alla prima, il termine ultimo del 27 marzo per l'invio della documentazione supplementare attestante il numero di crediti effettivamente conseguiti e le relative valutazioni;

- tale scadenza è stata poi prorogata al 20 gennaio 2010,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere:

1) quando sarà disponibile il form on line e se intenda, a seguito del ritardo nella pubblicazione, prorogare la scadenza del termine per la presentazione delle domande;

2) se la società appaltatrice sia in grado di fornire un'ipotetica data entro la quale intende assolvere i termini relativi al nuovo bando 2009 e alla compilazione della terza categoria del bando 2008;

3) a cosa sia dovuta la reiterazione della richiesta di invio di documentazione relativa al bando 2008 e se essa non sia scorretta nei confronti di tutti coloro i quali abbiano provveduto a fornire la stessa documentazione entro i termini stabiliti dal bando;

4) se il punto 5.1 del bando, il quale considera i beneficiari del contributo fitto casa come studenti in sede, non sia penalizzante per chi usufruisce di tale contributo, anche in virtù di criteri di reddito, che a luogo dei seimila euro previsti come massimale dal presente bando rischia di poterne avere soltanto quattromilaottocento e non sia da considerarsi quindi vessatorio per gli studenti provenienti da famiglie meno abbienti;

5) se i tetti inderogabili riguardo la data di prima immatricolazione all'università e l'età massima non siano penalizzanti per chi abbia subito ritardi per gravissimi motivi di salute o economici e se non sia il caso di provvedere a eliminare i limiti previsti dal bando;

6) se non sia il caso di provvedere a stabilire criteri più flessibili e graduatorie separate per gli studenti che sono o sono stati colpiti da gravi disabilità. (65/A)

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Massimo Zedda per illustrare la sua interpellanza.

ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, il tema degli assegni di merito va sicuramente collegato ad altri interventi che sono stati fatti. Va detto in premessa che alcuni degli aspetti contenuti nelle interpellanze sono superati, in quanto una di esse è datata agosto 2009. Alcuni aspetti che riguardavano il bando pubblicato in quel periodo, e i ritardi conseguenti nella pubblicazione delle graduatorie, chiaramente non devono essere considerati dall'Assessore, in quanto sa bene che quei problemi sono stati risolti, visto che sono passati ormai più di otto mesi. Per quanto riguarda, però, gli altri elementi contenuti nell'interpellanza, alcuni di essi rimangono validi. Dicevo che questi strumenti, insieme agli assegni di merito, al Master and back, alle borse di studio, agli assegni di ricerca, agli interventi sulle residenze universitarie, affinché tutti coloro che hanno diritto possano alloggiare in una di queste residenze, consentono agli studenti universitari sardi, di fronte a uno stato di difficoltà delle famiglie e a un costo della vita crescente, di poter frequentare le università abbattendo diversi costi relativi all'iscrizione e alla frequenza, soprattutto nel caso di studenti fuori sede.

Per quanto riguarda gli aspetti contenuti nell'interpellanza vi è, Assessore, un problema innanzitutto in ordine agli interventi tesi ad attribuire un assegno, come dice il termine stesso, di merito. Sulla base di due criteri, essere studente in corso e avere una media del 27, si assegna allo studente che rientra in questi criteri un assegno di merito fino a un importo massimo di 6.000 euro. Nel bando che voi avete fatto di recente vi è un problema di incompatibilità con il contributo per il fitto casa, per cui uno studente dovrebbe optare tra il fitto casa e l'assegno di merito. Va da sé che opterà per l'assegno di merito, in quanto è di importo superiore, però da tale assegno viene decurtata la cifra corrispondente al fitto casa. Assessore, si tratta di interventi diversi: il contributo per il fitto casa è teso a dare un aiuto alle famiglie, e agli studenti in particolare, per consentire a coloro che provengono da territori in cui non sono ubicati atenei, come accade in diverse realtà della Sardegna, di poter risiedere nella città sede di ateneo. Questo intervento è rivolto a coloro che rientrano in fasce di reddito molto basse e quindi fa riferimento solo ed esclusivamente al reddito della famiglia d'origine o dello stesso studente universitario, nel caso abbia un proprio reddito. L'assegno di merito invece tende a premiare - anche se così come modificato non ha più questa finalità o in parte tale finalità è stata eliminata - di premiare coloro che, a prescindere dal reddito, hanno conseguito una media di voti alta.

L'altro problema riguarda il criterio relativo al limite di età e alla immatricolazione. Faccio brevemente un esempio, visto che il tempo sta scadendo: io, studente, concludo il corso di laurea triennale, per un anno vado a studiare all'estero una lingua straniera e in quell'anno all'università non mi iscrivo, ma mi iscrivo al corso di laurea specialistica l'anno successivo, ebbene in questo caso non posso percepire l'assegno di merito perché non ho l'iscrizione all'università relativa all'anno precedente. E' stata studiata proprio così la riforma, per cui uno studente ottiene una laurea triennale, che è un titolo, e poi può iscriversi al corso di laurea specialistica…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Zedda, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha facoltà di parlare il consigliere Bruno per illustrare la sua interpellanza.

BRUNO (P.D.). Presidente, io do per illustrata l'interpellanza, specifico semplicemente, riguardo alla presunta violazione dei requisiti del bando pubblico per l'attribuzione degli assegni di merito agli studenti diplomati nell'anno scolastico 2007-2008 e iscritti all'università nell'anno accademico 2008-2009, che il tema riguarda la parola "prioritariamente" che con la legge regionale 7 agosto 2009, numero 3, è stata soppressa senza però far venir meno la finalità della legge 5 marzo 2008, numero 3, quella di superare le carenze nelle competenze tecnico-scientifiche. Il bando pubblicato il 21 ottobre 2008, invece, contiene una specifica e inequivocabile previsione: gli iscritti a facoltà di area scientifica avranno la precedenza assoluta sugli studenti iscritti a facoltà di area non scientifica. Per cui nell'interpellanza noi chiediamo per quali ragioni sia stato modificato il criterio per la formazione della graduatoria dei beneficiari degli assegni di merito e perché nel bando sia stato reso retroattivo, con un'interpretazione non corretta, il superamento della previsione della legge regionale. Inoltre introduciamo un altro elemento che riguarda il nuovo bando 2009, cioè la modifica del limite di età: lo scopo della legge era quello di sostenere il diritto allo studio degli studenti universitari capaci e meritevoli, a prescindere da qualunque limite di età e da qualunque altra valutazione degli studenti.

L'interpellanza è rivolta all'assessore Baire per ottenere delle risposte in questo senso.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.

BAIRE, Assessore tecnico della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Cercherò di essere sintetica per rappresentarvi tutta la situazione, tutte le difficoltà e qual era lo stato dell'arte nel momento in cui l'Esecutivo regionale si è insediato. Sto parlando, quindi, del marzo di un anno fa, quando ho trovato che erano già stati pubblicati due bandi sugli assegni di merito dalla Giunta precedente. Di questi due bandi uno aveva scadenza 2 agosto 2008, era articolato in tre categorie e si riferiva agli studenti che avevano potuto frequentare nell'anno accademico 2007-2008, l'altro invece aveva scadenza 4 novembre 2008 ed era esclusivamente riservato agli studenti diplomati nel 2007-2008 e immatricolati nell'anno successivo, cioè nel 2008-2009. Si è trattato di oltre 15 mila domande da istruire con risorse umane dedicate abbastanza limitate. In data 19 giugno è stata pubblicata la graduatoria definitiva della categoria 1 e per rasserenare gli animi (è proprio di quel periodo la conferenza stampa del 23 giugno a cui l'interpellanza fa riferimento) si annunciò l'imminente avvio delle procedure di pagamento da parte degli uffici competenti. Si sforarono i tempi di sette giorni, infatti il 7 luglio ci fu l'approvazione delle determinazioni di pagamento per i 725 beneficiari della categoria 1, per un importo di 3 milioni e 332 mila euro. Con riferimento invece alla categoria 2 è stata pubblicata la graduatoria definitiva e in data 15 luglio è stata approvata la relativa determinazione di pagamento. Questo lo dico perché alla data del 7 agosto, data dell'interpellanza, tutti questi numeri erano comunque noti e disponibili nel sito della Regione Sardegna.

Quindi da marzo a metà luglio del 2009, nei primi tre mesi di lavoro dell'Assessorato, grazie anche alla collaborazione degli Uffici, abbiamo mandato in pagamento 1.472 assegni di merito. A novembre, precisamente il giorno 23, è stata approvata la graduatoria definitiva con altri 1.226 soggetti beneficiari. Qui stiamo parlando della graduatoria del secondo bando.

Nel rispetto del criterio di priorità assoluta - posso risponderle, onorevole Bruno -, definita nel bando e derivante dalla norma istitutiva degli assegni di merito, i primi 698 studenti appartenevano a facoltà di area scientifica, mentre i restanti 528 appartenevano a facoltà di area non scientifica. In questo bando tutti i soggetti possedevano i requisiti di ammissibilità e tutti hanno ricevuto l'assegno, ma nel pieno rispetto dei criteri fissati dal bando. Tutte le richieste sono state soddisfatte e si è dato successivamente il via ai conseguenti atti per l'avvio delle procedure di pagamento.

Arriviamo alla categoria 3: in data 26 febbraio 2010 è stata approvata la graduatoria provvisoria degli studenti, con 837 studenti beneficiari. Ricordo che l'istruttoria di questa categoria è stata completata da un'azienda appaltatrice per velocizzare la conclusione di un procedimento amministrativo lungo e articolato. Gli studenti, infatti, sono chiamati a presentare le integrazioni documentali, di cui vi ho già detto, attraverso un avviso pubblico che ha avuto come data di scadenza il 27 marzo del 2009.

Torno brevemente all'esternalizzazione, precisando che la soluzione che abbiamo adottato con la delibera numero 34/27 consentiva di mettere in campo una procedura ben più celere dell'attribuzione agli ERSU…

PRESIDENTE. Grazie, Assessore, il tempo è scaduto.

BAIRE, Assessore tecnico della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Presidente, chiederei ancora qualche minuto visto che le interpellanze sono tre.

PRESIDENTE. Lo so, però il tempo concesso per la risposta è di cinque minuti. Se l'Aula è d'accordo, può proseguire. Prego.

BAIRE, Assessore tecnico della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Grazie. Dicevo che gli ERSU, peraltro, in Sardegna sono due e hanno come riferimento i distinti atenei di Cagliari e Sassari, quindi non hanno competenza su tutto il territorio e tanto meno hanno competenza sugli studenti sardi che frequentano altri atenei italiani.

Voglio sottolineare che l'esternalizzazione, che è stata stimata correttamente nella delibera in circa 200 mila euro, ha trovato altre risorse finanziarie che sono state reperite in capo alla Direzione generale e non sono andate a intaccare i 15 milioni destinati agli studenti. La graduatoria della categoria 3, peraltro, è stata pubblicata in data 26 febbraio 2010, ma proprio oggi scade il termine per la presentazione dei ricorsi gerarchici e quindi questo fa avviare alla conclusione questo laborioso procedimento che l'attuale Esecutivo ha già trovato in essere. Con la collaborazione dell'azienda appaltatrice è stato pubblicato anche il nuovo bando per l'attribuzione degli assegni di merito relativi agli interventi del 2009. Sono previste le scadenze del 22 febbraio 2010, relativa all'invio delle domande on line, e del 3 marzo del 2010, per le domande cartacee, quindi è tutto in fase di istruttoria.

Andando invece ai criteri di merito e ai vincoli di età, sottolineo che il bando è stato definito sulla base di criteri previsti dalla delibera del 2009 ed è stata sottolineata la necessità di individuare come soggetti beneficiari degli assegni di merito i giovani studenti. Tale necessità è tanto più stringente se si considera che non ponendo nel primo bando relativo all'attribuzione degli assegni di merito alcun limite d'età l'attribuzione di tale beneficio è andata spesso a favore di persone con un'età elevata e già in possesso di un'occupazione.

In riferimento, invece, al problema del fitto casa e più specificamente ai criteri adottati per definire l'ammissibilità al bando per l'attribuzione degli assegni di merito relativi agli interventi dell'anno 2009, come peraltro già stabilito nel bando per l'attribuzione degli assegni di merito a studenti diplomati nel 2007-2008 e immatricolati successivamente, la delibera recita che nel caso lo studente sia beneficiario di contributo fitto casa verrà considerato studente in sede. Ovviamente anche di questi punti si potrà discutere anche in sede di definizione delle prossime delibere alla base dei prossimi bandi per l'attribuzione degli assegni di merito. Vi ringrazio per l'attenzione.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarare se è soddisfatto.

ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, io spero che l'Assessore intervenga per eliminare i criteri che creano ostacoli a diversi studenti, perché il limite dei 25 anni di età è perentorio, per cui uno studente di 25 anni che abbia la media del 27 è favorito rispetto a uno studente di 25 anni e 4 mesi, che magari ha la media del 30 ma viene totalmente escluso dal beneficio.

Un altro problema è quello della esternalizzazione, che vorremmo evitare, in quanto è vero che l'ERSU o meglio i due enti per il diritto allo studio non hanno uffici su tutto il territorio, però hanno una competenza e curano aspetti che riguardano gli studenti, i contributi, il fitto casa e le borse di studio per tutti gli studenti universitari iscritti agli atenei. Per quanto riguarda coloro che sono iscritti ad atenei diversi da quelli sardi questi enti possono benissimo intervenire perché si tratta di verificare se gli studenti che presentano la domanda possiedono i requisiti richiesti e hanno quindi il diritto di usufruire degli assegni. Inoltre le chiediamo, Assessore, di prestare maggiore attenzione all'incompatibilità tra contributo fitto casa e assegni di merito, perché sono strumenti diversi tra loro e che intervengono su questioni diverse: uno riguarda il merito, quindi a prescindere dal reddito, voi invece avete introdotto un criterio che non corrisponde allo spirito del bando.

Un ulteriore aspetto riguarda la necessità di prestare attenzione agli studenti con disabilità. Nel caso questi problemi non dovessero essere risolti in tempi rapidi, contrariamente a quanto lei ha detto, trasformeremo l'interpellanza in mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Bruno per dichiarare se è soddisfatto.

BRUNO (P.D.). Signora Presidente, noi non siamo soddisfatti della risposta dell'assessore Baire, perché in entrambi i casi si modifica, con un bando, la finalità della legge. Intanto, per quanto riguarda gli assegni di merito, si interpreta, devo dire, con libertà la finalità della legge istitutiva introducendo nuovi criteri, per esempio per quanto riguarda i limiti di età. La finalità degli assegni di merito è quella di sostenere il diritto allo studio degli studenti universitari capaci e meritevoli, a prescindere da qualunque limite di età. Anzi tra le finalità dell'intervento, Assessore, vi era quella di offrire proprio a persone in gran parte disoccupate, ma che volessero proseguire gli studi, così come i giovani meritevoli, un'opportunità anche di tipo finanziario. Per cui riteniamo che il criterio che è stato introdotto non corrisponda alle finalità della legge.

Prendiamo atto del fatto che tutti i beneficiari hanno goduto degli assegni di merito, pur se è stato inserito nel bando pubblicato il 21 ottobre 2008 un criterio che inequivocabile va contro quanto previsto nella legge 7 agosto 2009, numero 3, laddove si dice che gli iscritti a facoltà di area scientifica avranno precedenza assoluta sugli studenti iscritti a facoltà di area non scientifica. Dal testo della legge erano state escluse le parole "e prioritariamente". Per cui in questo caso siamo solo parzialmente soddisfatti.

PRESIDENTE. Passiamo alle interpellanze numero 56/ A e 52/A.

(Si riporta di seguito il testo delle interpellanze:

Interpellanza Salis - Cocco Daniele Secondo - Mariani sulla necessità di dare urgente attuazione all'articolo 2, comma 40, della legge regionale n. 3 del 2009.

I sottoscritti,

premesso che:

ormai da lungo tempo i dipendenti dell'ARAS, circa 250 tra veterinari, agronomi e tecnici di laboratorio, rivendicano il passaggio all'Agenzia LAORE già previsto dalla finanziaria 2008 e dalla delibera della Giunta regionale n. 71/1 del dicembre 2008, che definisce la pianta organica regionale;

la legge regionale 7 agosto 2009, n. 3, all'articolo 2, comma 40, autorizza l'Agenzia LAORE Sardegna ad inquadrare, attraverso prove selettive concorsuali per soli titoli, il personale dipendente dell'Associazione regionale allevatori in servizio alla data del 31 dicembre 2006;

lo stesso comma prevede che "la Giunta regionale, in attuazione della legge 8 agosto 2006, n. 13 (Riforma degli enti agricoli e riordino delle funzioni in agricoltura. Istituzione delle Agenzie AGRIS Sardegna, LAORE Sardegna e ARGEA Sardegna), articolo 28, adotta, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge (legge regionale n. 3 del 2009), le modifiche della pianta organica della stessa Agenzia";

considerato che:

dai primi anni Ottanta, l'ARAS, con il proprio personale costituito da agronomi e periti agrari, veterinari, biologi e tecnici di laboratorio, informatici ed amministrativi è stata l'unico soggetto che, di concerto con l'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, ha fornito assistenza alle aziende zootecniche dell'Isola, collaborando, inoltre, con istituti di ricerca ed università;

con la riforma degli enti agricoli, il servizio svolto dall'ARAS è stato assorbito in toto da LAORE, per cui, per coerenza con tutti gli altri casi analoghi, oltre alle competenze anche il personale deve transitare da un ente all'altro;

l'ARAS, pur essendo un'associazione di natura privata, è finanziata totalmente dalla Regione che stanzia annualmente 14 milioni di euro per il suo funzionamento;

il passaggio del personale dall'ARAS all'Agenzia LAORE non comporta costi aggiuntivi;

evidenziato che l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, in risposta alle legittime rivendicazioni del personale dell'ARAS (il cui passaggio all'Agenzia LAORE, in base alla citata legge regionale 7 agosto 2009, n. 3, doveva avvenire entro il 18 novembre 2009), ha affermato che la Regione non può dar corso al trasferimento suddetto in quanto la norma in questione è stata impugnata dal Governo nazionale;

rilevato che, contrariamente a quanto affermato dall'Assessore, l'impugnativa non riguarda le norme che interessano i lavoratori dell'ARAS, per cui non esiste alcun blocco all'attuazione di tale normativa;

preso atto che i dipendenti dell'Associazione regionale allevatori della Sardegna hanno avviato, in difesa dei propri diritti, numerose azioni giudiziarie contro la Regione Sardegna presso i giudici del lavoro delle quattro province,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale e l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione affinché riferiscano quali urgenti misure la Giunta regionale intenda adottare al fine di dare finalmente attuazione alla disposizione della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3, articolo 2, comma 40, ponendo fine ad una annosa situazione che rischia di avere pesanti strascichi civili e giudiziari, con pesanti costi ulteriori per la Regione Sardegna. (56/A)

Interpellanza Lotto - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Solinas Antonio - Zuncheddu - Porcu - Bruno - Uras - Salis - Agus - Barracciu - Ben Amara - Caria - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Soru - Zedda Massimo in merito alla norma che prevede l'inquadramento del personale dell'ARAS nell'agenzia regionale LAORE.

I sottoscritti,

premesso che:

la legge regionale n. 3 del 7 agosto 2009, articolo 2, comma 40, autorizza l'agenzia regionale LAORE Sardegna ad inquadrare, attraverso prove selettive concorsuali per soli titoli, il personale dipendente dell'Associazione regionale allevatori;

la Giunta regionale, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della suddetta legge, adotta le modifiche della pianta organica della stessa agenzia;

considerato che:

nel corso degli anni, l'ARAS, con il proprio personale costituito da zootecnici (agronomi e periti agrari), veterinari, analisti (biologi e tecnici di laboratorio), informatici ed amministrativi è stata l'unico soggetto che, di concerto con l'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale ha operato con continuità sul campo a favore dello sviluppo della zootecnia isolana, divenendo autorevole referente di allevatori, caseifici, istituti di ricerca, università ed enti sia regionali che nazionali ed esteri;

preso atto che:

nel corso di una recente intervista rilasciata a Radio Press dall'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, Andrea Prato, sulla richiesta di informazioni in merito alla procedura di inquadramento del personale dell'ARAS in LAORE in scadenza alla data del 18 novembre 2009, la risposta data è stata poco chiara e fonte di forte preoccupazione tra coloro che sono in attesa della soluzione dell'annosa vicenda;

l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale ha escluso il coinvolgimento della Giunta regionale durante la discussione e l'approvazione della norma in oggetto, dichiarando l'impreparazione dell'Amministrazione regionale ad affrontare questo tema che, tra l'altro, non sarebbe stato discusso con le organizzazioni di categoria;

nell'intervista è stato sollevato il problema del laboratorio di analisi che, da quanto dichiarato dall'Assessore Prato, non essendo di proprietà regionale ma di ARAS, non potrebbe essere utilizzato;

valutato che:

con la legge regionale 8 agosto 2006, n. 13, istitutiva delle agenzie LAORE, ARGEA ed AGRIS, si è giunti ad un accorpamento di tutti gli enti e i consorzi operanti in agricoltura e le funzioni tradizionalmente affidate dalla Regione all'ARAS sono divenute di competenza dell'Agenzia LAORE;

gli zootecnici e veterinari interessati dalla norma in oggetto sono stati, e sono ancora oggi, protagonisti di una apprezzata attività di assistenza tecnica alla aziende agricole sarde e sono attualmente anche impegnati in progetti della stessa agenzia LAORE;

non esiste il problema sollevato dall'Assessore Prato di "cosa far fare a queste persone", se non quello di inquadrare al meglio la loro professionalità nella complessiva attività di assistenza dovuta dalla agenzia LAORE all'intera agricoltura sarda, utilizzando al meglio la specializzazione e l'esperienza maturata dagli stessi negli ultimi 27 anni; il laboratorio è patrimonio della Regione Sardegna, poiché realizzato e gestito con fondi pubblici e pertanto non si ravvisa nessun rischio riguardo la sua regolare attività,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale e l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione affinché riferiscano quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di rispettare i tempi e i dettati della legge regionale 7 agosto 2009 n. 3, articolo 2, comma 40. (52/A).)

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Salis per illustrare la sua interpellanza.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, l'interpellanza riguarda una vicenda annosa, nel senso che ce la trasciniamo dalla precedente legislatura, già dal 2006-2007. Non leggo le relative deliberazioni e gli atti che sono stati oggetto di interesse continuo da parte di quest'Aula, ma, assessore Prato - la saluto e approfitto dell'occasione per farle i miei migliori auguri per il suo libro - all'ordine del giorno di questa tornata consiliare c'è anche l'istituzione di una Commissione d'inchiesta per la verifica della mancata applicazione delle leggi regionali. In questo caso ci troviamo, anche se sono passati solo mesi e non anni come per altre leggi, a trattare un argomento su cui il Consiglio regionale ha dato con legge alla Giunta regionale, alla precedente e a questa, indicazioni precise su come rafforzare l'area tecnica nel settore zootecnico della regione, un comparto importantissimo per varie ragioni che non sto qui a elencare.

Nonostante queste indicazioni precise date sia in sede di finanziaria 2008 (legge regionale 5 marzo, numero 3) sia in sede di collegato alla finanziaria 2009 (legge regionale 7 agosto 2009, numero 3), non si è ancora provveduto a dare alle stesse attuazione. Relativamente alla legge numero 3 leggo le disposizioni che il Consiglio regionale ha dato a questo riguardo: "L'Agenzia LAORE Sardegna è autorizzata a inquadrare, attraverso prove selettive concorsuali per soli titoli, il personale dipendente dell'Associazione regionale allevatori in servizio alla data del 31 dicembre 2006". E ancora: "La Giunta regionale, in attuazione della legge 8 agosto 2006, n. 13 (Riforma degli enti agricoli e riordino delle funzioni in agricoltura. Istituzione delle Agenzie AGRIS Sardegna, LAORE Sardegna e ARGEA Sardegna), articolo 28, adotta, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, le modifiche della pianta organica della stessa Agenzia". Le modifiche della pianta organica, con deliberazione della Giunta, sono state effettuate portando la dotazione organica dell'Agenzia LAORE a 866 unità. Quindi, da questo punto di vista, tutta una serie di indicazioni è stata rispettata, non è stata ancora rispettata l'indizione dei relativi concorsi per far sì che i lavoratori attualmente pagati completamente dalla Regione e che sono inquadrati nell'ARAS possano essere trasferiti in LAORE. Badi, Assessore, che non è solo un problema di trasferimento.

Noi pensiamo che per l'importanza che stanno assumendo il controllo della qualità del latte, il controllo della qualità delle carni, il controllo di tutta la filiera alimentare, il passaggio di questi tecnici che fanno assistenza diretta sui campi sia un elemento qualificante per la Regione, e consideriamo dannoso per i sardi complessivamente, ma anche per l'istituzione Regione, il fatto che si stiano frapponendo ostacoli all'attuazione della volontà del Consiglio regionale.

Tenga conto, Assessore, ma lei conosce meglio di me la situazione anche finanziaria, che relativamente all'approvazione, per esempio, del conto consuntivo dell'Agenzia LAORE sono stati stanziati per quest'anno ben 13 milioni e 800 mila euro per quel che riguarda l'attività dell'ARAS. Non sono solo questi i soldi che noi diamo all'ARAS, ma soprattutto questi 13 milioni 800 mila euro sono solamente in parte utilizzati per il personale. C'è tutta un'altra serie di fondi che la Regione spende e che potrebbero essere, in caso di passaggio dei tecnici, dei veterinari e dei biologi a LAORE, ben utilizzati per un'attività qualificante per la Regione e per l'agenzia che gestisce l'assistenza tecnica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Lotto per illustrare la sua interpellanza.

LOTTO (P.D.). Signora Presidente, non avrei moltissimo da aggiungere a quello che ha già detto il collega Salis illustrando la sua interpellanza, che nel contenuto è quasi identica a questa che io presentai a suo tempo, pressappoco negli stessi giorni. Parto da una considerazione: in Sardegna l'assistenza tecnica in agricoltura viene svolta da diversi anni dalla Regione Sardegna stessa con il suo braccio tecnico, ovvero, dopo la legge sulla riforma, dall'Agenzia AGRIS. Questa agenzia presta assistenza tecnica nei comparti vinicolo, orticolo, delle colture protette, eccetera, tranne che nel comparto zootecnico e pastorale. In questo caso, da anni, da oltre 20-25 anni, questo delicato compito viene svolto da un gruppo consistente di tecnici, che vennero a suo tempo messi in campo dall'ARA e che sono stati tutti questi anni pagati attraverso una convenzione con la Regione, che se ne è di fatto caricata per intero i costi.

Su questo fronte abbiamo dei risultati veramente lusinghieri conseguiti dai tecnici veterinari e dagli agronomi nel seguire e assistere dal punto di vista tecnico le imprese agricole; risultati lusinghieri dal punto di vista qualitativo e anche quantitativo, tanto è vero che oggi riscontriamo - e l'assessore Prato ne è testimone - che nei convegni c'è chi si pone il problema che forse si sta producendo troppo, seppure bene. E il problema non riguarda più le aziende agricole, ma sta a valle delle aziende agricole: cosa fare delle ottime produzioni che i nostri pastori e agricoltori mettono in campo. Se vogliamo, però, salvaguardare questo settore, dobbiamo fare in modo che questo gruppo di tecnici continui a operare, possibilmente meglio, con una maggiore autorevolezza nei confronti del sistema delle imprese. E questa anomalia di una parte dell'agricoltura assistita per delega e dell'altro settore assistito in maniera diretta va sanata. Il Consiglio regionale ne ha discusso in tutti questi anni e ha preso una decisione in merito lo scorso mese di agosto. Con la legge numero 3, articolo 2, comma 40, di fatto si dà indicazione affinché, con prove selettive concorsuali per soli titoli, il personale dipendente dell'Associazione regionale allevatori venga inquadrato nell'Agenzia regionale LAORE.

Questo è quanto decide nel mese di agosto il Consiglio regionale. Non ci sono stati sviluppi effettivi e concreti da allora a oggi e in più occasioni l'Assessore ha rimandato a delle trattative in corso o con le organizzazioni di categoria o con i sindacati dei lavoratori. Di fatto, però, anche secondo quanto dichiarato nell'ultima riunione di Commissione, a cui ha partecipato circa due settimane fa, le cose sono ancora ferme. Credo non sia giusto che questo continui ad accadere, credo che sia giusto che la Giunta prenda in mano il problema e lo risolva. Se qualcuno, così come l'Assessore ha dichiarato, non è d'accordo, lo dica chiaramente, però nessuno può, se non ha competenza legislativa, opporsi a che una legge emanata dal Consiglio regionale venga interamente applicata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.

PRATO, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Signora Presidente, onorevoli consiglieri, si tratta di un tema sul quale l'Assessorato opera continuamente, in quanto già a seguito della norma con la quale è stata stabilita la regionalizzazione dei dipendenti dell'ARA ha convocato, a cura della Presidenza della Giunta, dell'Assessorato del bilancio, dell'Assessorato dell'agricoltura e di quello del personale, le organizzazioni sindacali per definire un percorso di inserimento di quest'organico e far sì che la norma, che è rimasta abbastanza vaga nel disposto, fosse la più condivisa e percorribile possibile. La dimostrazione che il percorso non è così agevole è data dal fatto che alla convocazione che si è tenuta nello scorso mese di novembre presso la Presidenza della Giunta, le organizzazioni sindacali confederali non si sono presentate in quanto non c'è unità di intenti e di vedute sulle modalità di accesso a questa regionalizzazione, anche perché viene evidenziato, da parte dei dipendenti dell'Agenzia LAORE, il rischio che questo inserimento possa pregiudicare la carriera degli attuali addetti e quindi arrecare un effettivo pregiudizio. Per tale motivo è stato evidenziato dalle sigle sindacali confederali il rischio che molti lavoratori potrebbero presentare dei ricorsi non così infondati, a quanto pare. Il rischio corrente è che una regionalizzazione fatta in modo affrettato possa determinare più danni che benefici. Al che noi abbiamo invitato le organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori dell'ARA e quelle confederali a condividere un percorso comune per far sì che non ci sia più una situazione di contrapposizione tale per cui addirittura le organizzazioni confederali non si presentino agli incontri, ma si trovi una via percorribile. Tanto più che, condividendo l'impostazione, e soprattutto sapendo che si tratta di applicare una legge della Regione Sardegna, e in quanto tale noi non abbiamo nessun titolo né per frenare né per modificare quanto in essa disposto, l'unico scopo, allo stato, è quello di inserire nella pianta organica dell'Agenzia LAORE questi lavoratori e far sì che essi abbiano la piena soddisfazione rispetto alle loro aspettative e alle loro capacità indiscusse.

Tuttavia, allo stato non è pervenuta, né da parte delle organizzazioni sindacali del personale ARA né da parte di quelle confederali, una proposta condivisa, per cui ci troviamo in una condizione nella quale se non ci muoviamo subiremo ovviamente la pressione, condivisa e giusta, da parte di coloro che chiedono di essere inseriti in pianta organica, se ci muoviamo dovremo attenderci numerosi ricorsi da parte del personale dell'Agenzia LAORE che paventa appunto il rischio di vedere pregiudicata la propria carriera professionale. Nel frattempo, proprio per far sì che sia l'unica criticità e non ve ne siano delle altre, da parte dell'Agenzia LAORE e dell'Assessorato dell'agricoltura vi è già la disponibilità ad accogliere il personale e a definire insieme un percorso di lavoro. Questo, però, non è soltanto un problema che ci troviamo a discutere in materia di regionalizzazione del personale dell'ARA, bensì in generale dell'assistenza in agricoltura.

Non voglio tediarvi con la storia delle agenzie e dell'Assessorato dell'agricoltura, ma la situazione che oggi evidenzio è che il dialogo tra le agenzie figlie dell'ex ERSAT e la Regione Sardegna può sicuramente migliorare, perché storicamente è stata sempre rivendicata, da parte dell'ex ERSAT, una forte autonomia gestionale, quando invece nell'impostazione della riforma, che in termini di impostazione generale è ampiamente condivisa, l'idea è quella che l'Assessorato definisce le strategie e le agenzie si occupano di attuarle. In realtà, non è esattamente così, in quanto, all'interno delle agenzie si svolgono tuttora attività che sono abbastanza interdipendenti rispetto alle volontà strategiche dell'Assessorato, e il lavoro che si sta svolgendo in questa fase è proprio quello di creare, invece, una maggiore condivisione dei percorsi, in modo tale che ognuno sappia cosa fa all'altro.

Allo stato, anche a seguito di questa riforma, ci troviamo nella condizione nella quale molto spesso si creano sovrapposizioni di ruoli, molto spesso gli stessi soggetti svolgono le stesse attività. Aggiungo anche che, allo stato, occorre un completamento della riforma delle agenzie agricole, in quanto ritengo che buona parte delle attività svolte attualmente non siano esattamente coerenti con i fabbisogni del mondo produttivo. Purtroppo, spesso abbiamo attivato delle attività autoreferenziali, confrontandooci poco con l'esterno e non condividendo alcune priorità fondamentali, perché di assistenza agricoltura si tratta e noi dobbiamo farla meglio di come la facciamo adesso, soprattutto alla luce di una crisi agricola importante e del fatto che vi sono 2.500 dipendenti che devono lavorare.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Salis per dichiarare se è soddisfatto.

SALIS (I.d.V.). Io manifesto la mia totale insoddisfazione, Assessore, mi dispiace doverlo dire, perché al di là delle dichiarazioni di rito sulla disponibilità ad andare avanti, da lei mi sarei aspettato oggi una difesa molto, ma molto più rigorosa delle sue prerogative di Assessore regionale, e quindi di componente dell'Esecutivo della Regione Sardegna, che opera insieme al Consiglio regionale che dà le direttive. Anche se io sono iscritto al sindacato, a me non interessa o interessa relativamente quali possono essere i problemi dei dipendenti regionali che temono di perdere qualche posizione nella graduatoria dei pesi all'interno di LAORE. A me interessa che un'indicazione politico-programmatica, che è stata data con precisione, ribadisco, venga rispettata. Non ci sono margini di dubbio, non ci sono margini ancora di definizione del processo; il processo va avviato. Peraltro c'è una comunicazione dell'Agenzia LAORE ai dipendenti che chiedono l'accesso agli atti su questa vicenda, in cui si dice chiaramente che sono compresi nella pianta organica. E questo è vero, non può essere diversamente. Gli atti confermano che nella definizione della pianta organica sono stati inseriti 250 posti relativi al potenziamento dell'assistenza tecnica nel settore zootecnico.

Assessore, tanto teniamo a questa nostra volontà, espressa dal precedente Consiglio regionale e da questo, che abbiamo già trasformato queste interpellanze in mozione. Se la Giunta non completa entro un termine molto breve questa procedura, noi chiameremo il Consiglio a una discussione su una mozione e lo impegneremo in un approfondimento dei temi legati anche al funzionamento delle tre agenzie regionali, su cui abbiamo riposto le speranze di poter rafforzare l'attività di programmazione e sviluppo dell'agricoltura e del settore agro-zootecnico in Sardegna. Noi pensiamo, assessore Prato, che ci sia bisogno di una profonda certezza anche e soprattutto nei confronti della struttura dell'Assessorato.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Lotto per dichiarare se è soddisfatto.

LOTTO (P.D.). Anch'io non posso che confermare il giudizio di insoddisfazione che ha già rappresentato il collega Salis. Ho la sensazione che si stia di fatto ricorrendo alla non chiara posizione di qualche sigla sindacale per giustificare la non applicazione di una norma di legge, e questo non può essere assolutamente consentito. Nella legge è scritto che va data una certa sistemazione a determinati lavoratori che svolgono un servizio per l'agricoltura della nostra regione; non c'è scritto che ciò lo si deve fare se i sindacati, che non so se rappresentino o meno questi lavoratori, dicono di sì o di no. Ovviamente, a questo punto, come diceva il collega Salis, la questione verrà ridiscussa in Consiglio. Chiederemo la discussione con una certa urgenza della relativa mozione, giacché sono passati otto mesi rispetto ai tre che erano previsti, e chiederemo al Consiglio di ripronunciarsi e di impegnare la Giunta affinché a quella norma si dia finalmente corso.

Io ho serissimi dubbi sul fatto che ci sia tra i sindacati chi avrà il coraggio di non dare l'assistenza necessaria ai lavoratori che rappresentano, se si sentono di rappresentare questi lavoratori. Ho avuto modo di sentirli in un'occasione; c'era anche lei probabilmente, Assessore, in Commissione. Tutto ciò che ho potuto sentire è stata la richiesta che anche altri lavoratori venissero compresi in questa stabilizzazione. Nulla quaestio a che qualcuno ponga problemi relativi alla sistemazione anche di altre figure, ma questa è una decisione che il Consiglio regionale ha già preso e a cui non si può non dare immediatamente risposta, con certezza, con estrema chiarezza e senza ulteriori indugi. Se poi qualcuno non è d'accordo credo che sia doveroso che lo dica con chiarezza e se ne assuma in pieno la responsabilità, sia che si tratti di sindacati rappresentanti dei lavoratori sia che si tratti di rappresentanti della Giunta. Noi abbiamo il dovere di fare su questo tema, dopo tanti mesi, assoluta chiarezza.

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza numero 60/A.

(Si riporta di seguito il testo dell'interpellanza:

Interpellanza Sanna Giacomo - Planetta - Dessì - Maninchedda - Solinas Christian sulla situazione del mercato dei trasporti delle persone e delle merci in Sardegna.

I sottoscritti,

premesso che la Moby Spa opera oggi in esclusiva, ed in tutti i maggiori porti sardi, con la propria divisione rimorchiatori, che conta 22 unità, in regime di assoluto monopolio. Cagliari - Portovesme - Sant'Antioco - Arbatax - Sarroch - Porto Torres - Olbia, sono i porti dove, in conseguenza delle norme che regolamentano il traffico navale in transito, le compagnie di navigazione tutte si trovano a doversi rapportare con una società che non solo gestisce di fatto il servizio dei rimorchiatori, ma è anche titolare di servizi di linea con proprie navi; ciò comporta una evidente disparità tra la Moby e le altre compagnie che non solo non hanno la "fortuna" di avere minori oneri per il servizio di rimorchio, ma forse, se possibile, si trovano spesso e volutamente in posizione di svantaggio nella fruizione del servizio;

constatato che:

· da qualche anno la Moby Spa ha acquisito la Lloyd Sardegna con conseguenze di notevole importanza per il traffico merci sulle rotte Olbia/Livorno - Olbia/Piombino;

· di fatto, una volta instaurato il regime di monopolio sulle tratte menzionate, la compagnia ha aumentato del 20 per cento i prezzi di trasporto per le merci danneggiando seriamente le imprese del nuorese;

ricordato che, sempre nel porto di Olbia, si registra una certa difficoltà dell'Autorità portuale a consentire l'accesso sulle linee merci alla compagnia Strade Blu che propone offerte più vantaggiose ai trasportatori sardi; questo determina, con la ovvia politica commerciale dei prezzi, una discriminazione tra gli stessi autotrasportatori con una evidente e pericolosa distorsione del mercato; l'attuale organizzazione per la gestione dei servizi in porto sembra rendere assai difficoltoso l'ingresso di eventuali compagnie interessate; questo meccanismo ha reso oramai blindate non solo le linee, ma anche i servizi portuali; ad Olbia, difatti, oggi, tutti i servizi portuali sono gestiti da un'unica società, la Sinergest che, guarda caso, è di proprietà della Moby Spa che ne detiene la maggioranza delle quote (per questo la magistratura ha recentemente avviato indagini relative ai trascorsi rapporti giuridici tra la stessa Sinergest ed il Comune di Olbia); alla società confluiscono tutti gli oneri portuali che le compagnie, ovviamente, caricano sull'utenza sotto forma di maggiorazione su ogni biglietto (diritti su ogni passeggero, auto o mezzo imbarcato o sbarcato nel porto di Olbia);

accertato che:

· recentemente la Sinergest si è aggiudicata la gestione dei servizi portuali anche nel porto di Golfo Aranci creando la stessa situazione del porto di Olbia;

· sulla tratta La Maddalena/Palau la Moby Spa è socia di maggioranza della Ener[s3] Mar Srl che effettua, in regime di libero mercato, se escludiamo il vettore pubblico sovvenzionato, il 99 per cento delle corse disponibili; anche su questa tratta, infatti, il quadro regolamentare predisposto dalla Capitaneria di porto, blinda il mercato fissando lo spazio temporale minimo tra le corse pari a 15 minuti; il risultato è chiaramente immaginabile: il gruppo Moby-Onorato controlla quasi per intero l'intero mercato disponibile sulla linea La Maddalena/Palau e ciò impedisce che un terzo operatore sardo possa entrare in questo mercato; si può facilmente immaginare cosa potrebbe accadere qualora lo stesso gruppo, magari all'interno di una cordata più ampia, si trovi a gestire anche la consociata del gruppo Tirrenia - Saremar che si trova, oggi, assieme al resto del gruppo, in fase di privatizzazione;

rammentato che:

· nel collegamento tra la Corsica e la Sardegna, nel caso venga soppresso il servizio della società Saremar, la Moby si troverebbe in posizione di assoluto monopolio in un mercato dove i prezzi sono già proibitivi e ciò avrebbe conseguenze assai negative negli interscambi turistici e commerciali tra la Sardegna e la Corsica, con un conseguente ulteriore peggioramento per l'economia del territorio che, con il confine francese, ha importanti rapporti di import-export;

· gli stessi effetti, o forse su scala ancor maggiore, si avrebbero sulla linea Porto Torres/Genova; su questa tratta, infatti, oltre la reale possibilità della soppressione della linea da parte del vettore sovvenzionato Tirrenia esisterebbero, parrebbe, anche opzioni ed ipotesi di acquisizione da parte di Moby della Società Grandi Navi Veloci che opera sulla medesima tratta; il risultato sarebbe, anche qui, il monopolio assoluto del gruppo Onorato la cui strategia aziendale, ormai palese, è unicamente funzionale al raggiungimento di un unico obbiettivo: il controllo totale del mercato dei trasporti e servizi marittimi in Sardegna,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale dei trasporti per chiedere se sia a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative intenda prendere per garantire il libero mercato nel settore strategico del trasporto delle merci e delle persone. (60/A).)

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Giacomo Sanna per illustrare la sua interpellanza.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Presidente, credo che in un silenzio che non trova motivo si stia assistendo, in un sistema di monopolio pubblico nei trasporti che per anni ci ha condizionato, a un ribaltamento di fronte, e cioè all'affermarsi di un sistema privatistico. Lo abbiamo verificato giorno per giorno e per qualcuno potrà anche passare inosservato, ma così non è. Per essere più chiaro, la Moby Spa ha da anni, in regime di monopolio nei porti della Sardegna, e più precisamente a Cagliari, Portovesme, Sant'Antioco, Arbatax, Sarroch, Porto Torres e Olbia, la gestione dei rimorchiatori. Per i rimorchiatori stabilisce lei il sistema tariffario, tutti i servizi che vanno garantiti alle navi in arrivo e in partenza, ma questo non è sufficiente. Ultimamente la Moby ha acquistato la Lloyd Sardegna, che copriva le tratte Olbia- Livorno e Olbia-Piombino per quanto riguarda il trasporto delle merci. Anche questo settore entra in un regime di monopolio, tanto che la compagnia ha aumentato del 20 per cento i prezzi del trasporto delle merci. Il danno per gli imprenditori sapete meglio di me qual è. Ma questo non è sufficiente: qualcuno che vorrebbe fare concorrenza, ad esempio la compagnia Strade Blu, non riesce a trovare riscontro nel porto di Olbia e quindi incontra difficoltà nel cercare di offrire qualcosa di meglio, di aprire una concorrenza nel settore delle merci. Quindi cosa succede? La Moby, oltre al trasporto dei passeggeri e delle merci, gestisce i servizi nei porti, che sono certamente quelli relativi ai rimorchiatori, ma, com'è accaduto a Olbia, ha acquisito la maggior parte delle quote della società Sinergest che gestisce la stazione marittima di Olbia. Se questo non fosse sufficiente, la stessa società, cioè la Moby di Vincenzo Onorato, si è presa tranquillamente nello stesso identico modo la società di Golfo Aranci, si sta dunque estendendo a macchia d'olio. Si è estesa anche nelle isole minori: a La Maddalena la società legata alla Moby, che ne è socia di maggioranza, la Enermar Srl, esegue il trasporto da e per l'isola di La Maddalena, insieme alla Saremar, e avendo occupato tutti gli spazi impedisce a qualsiasi altra compagnia di poter entrare. Ma voi sapete meglio di me che la privatizzazione della Tirrenia e della Saremar per quanto ci riguarda è cosa fatta, cioè la Saremar rientra nelle competenze della Regione Sardegna. A questo aggiungete i collegamenti che la stessa Saremar fa con la Corsica e il cerchio è chiuso. Manca Porto Torres. C'è una situazione molto delicata sulla rotta Porto Torres-Genova, su cui operano, oltre alla Tirrenia, le Grandi Navi Veloci, che sono in difficoltà finanziaria e che, a quanto pare, sono tentate di vendere la compagnia.

Credo che il quadro sia più che allarmante, tenendo presente che una sola compagnia gestisce i servizi alle navi e anche il trasporto. Vorrei sapere, ad esempio, quando ci sarà la possibilità di discutere in quest'Aula una materia delicata come questa per consentire, anche per quanto riguarda la privatizzazione, di capire ed essere partecipi di uno scenario futuro, di cui diversamente si tornerà a parlare in quest'Aula solo nel momento in cui riusciremo a lamentarci. Spero che la mancata discussione non sia legata a questo; spero che ci sia la possibilità di un dibattito ampio in Aula su questo tema delicato e importante, che è di carattere sociale ma anche economico; un dibattito che sia frutto della volontà del Consiglio almeno di partecipare alle decisioni ed esprimere il proprio pensiero.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dei trasporti.

LORETTU, Assessore tecnico dei trasporti. Ringrazio l'onorevole giacomo Sanna perché mi dà un'opportunità che aspettavo da tempo e sottolinea una criticità che a noi della Giunta è nota. E' una criticità nei confronti della quale abbiamo anche fatto un'istruttoria, al fine di approfondirla, che corrisponde ed è sovrapponibile a quella che ha presentato lei. Quindi stiamo parlando di cose che entrambi conosciamo e nei confronti delle quali riteniamo di dover avanzare delle richieste di chiarimenti all'Autorità portuale di Olbia, perché è lì che si concretizza il monopolio della Moby Spa.

Detto questo, passo un attimo a parlare del problema della privatizzazione della Tirrenia. Non stiamo lì a guardare. Abbiamo sempre partecipato ai tavoli tecnici e politici del Ministero per sorvegliare e supervisionare il processo di privatizzazione della Tirrenia e su questo manteniamo il massimo dell'attenzione. Ovviamente la Giunta conta di coinvolgere il Consiglio nell'ambito di un confronto come quello che stamattina ci ha visto consapevoli, responsabili e partecipi in merito alla continuità territoriale.

Approfitto di questa circostanza, se ho due minuti di tempo, per parlare del trasporto merci in Sardegna, che è una grossa criticità per le industrie e per l'intera isola. Nei confronti di questa criticità noi ci stiamo muovendo per ripristinare il treno merci. Non è facile, però su questo percorso stiamo procedendo e stiamo portando avanti anche l'opportunità di far uscire le merci dalla Sardegna attraverso la rotta Porto Torres-Savona. Di questo percorso sarà mio compito informarne con attenzione la Giunta, perché è un percorso che stiamo facendo come Assessorato, e far sì che sia condiviso con il Consiglio. Comunque, ringrazio veramente perché quello che è arrivato oggi è uno stimolo estremamente importante per noi.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Giacomo Sanna per dichiarare se è soddisfatto.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Ho ascoltato le parole dell'Assessore e fa piacere la sua preoccupazione per il regime di monopolio che si sta creando. Spero che nell'individuare le soluzioni sulla privatizzazione della Saremar e soprattutto sulla partecipazione a ciò che dovrà accadere per quanto riguarda la Tirrenia, ci sia la volontà di capire che le cose fatte non servono molto, nel senso che non serve arrivare in Aula con soluzioni già definite. Spero che su un tema così delicato e importante ci sia il coinvolgimento del Consiglio e si possa dibattere a fondo, perché credo che l'importanza di questo tema non sussista solo quando le cose non funzionano.

Lei poc'anzi, Assessore, ha toccato il problema delle merci. Allora, la continuità territoriale delle merci ha visto questa Regione - a prescindere dalla distinzione destra e sinistra - assente, totalmente assente: ha perso i finanziamenti in diverse circostanze, non è riuscita a trovare la soluzione del problema e oggi tutto ci cade addosso in termini di assoluta negatività. Ecco perché c'è da parte mia una preoccupazione. Se vedo che la Moby e Onorato trovano anche la forza e la spinta per finanziarsi o farsi sponsorizzare dalla Regione le regate, credo che l'intromissione di Onorato in quest'isola sia ormai "splafonata" e dovremmo preoccuparci. Se dovessimo chiedere a un singolo cittadino, a un privato come possiamo uscire dalla Sardegna, quanto dobbiamo pagare, quale servizio debbono avere i sardi, nessuno potrebbe dire che la situazione sia migliorata rispetto al passato. Allora, le preoccupazioni le mettiamo prima, non dopo, e questo è il messaggio che noi abbiamo cercato di portare in quest'Aula.

Non voglio richiamare l'attenzione sulla trasformazione di questa mia interpellanza in mozione, come hanno chiesto i colleghi che sono intervenuti per le loro interpellanze, ma sicuramente i Presidenti dei Gruppi a questo dovranno porre attenzione per capire se non sia il caso che questa materia di così vitale importanza costituisca oggetto di discussione in Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta?

(Appoggia la richiesta il consigliere Vargiu.)

Seconda verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri Campus, Contu Mariano, Gallus, Oppi, Rodin e Zedda Alessandra risultano presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Sono presenti 32 consiglieri.

(Risultano presenti i consiglieri:Agus - Barracciu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Diana Giampaolo - Espa - Gallus - Ladu - Lai - Lombardo - Lotto - Manca - Mariani - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Piras - Rodin - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Stochino - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo.)

Poiché il Consiglio non è in numero legale, aggiorno i lavori a giovedì 8 aprile, alle ore 10, con il seguente ordine del giorno: disegno di legge numero 119/A, concernente "Misure per lo sviluppo del trasporto aereo"; risoluzione numero 4 sul rafforzamento del ruolo delle Regioni nella partecipazione al processo normativo europeo e nel controllo della sussidiarietà, con riferimento alle modifiche della legge 4 febbraio 2005, numero 11; richiesta di istituzione di Commissione d'inchiesta numero 2; richiesta di istituzione di Commissione d'inchiesta numero 3; elezione di un componente del consiglio di amministrazione dell'Ersu di Sassari; mozione numero 36, Steri e più; interpellanza numero 10/A, Lai e più; interpellanza numero 35/A, Cocco e più; mozione numero 44, Bruno e più, e interpellanza numero 9/A, Maninchedda e più.

I lavori del Consiglio si concludono qui. La seduta è tolta.

La seduta è tolta alle ore 14 e 57.


[s1]abbreviativo della definizione inglese cooperative marketing, accordo di investimento congiunto riguardante una o più variabili di marketing

[s2]Nell'ambito dei lavori pubblici, con il termine quinto d'obbligo (o sesto quinto) si fa riferimento alla previsione di legge in forza della quale, nel corso dell'esecuzione di un contratto, l'appaltatore ha l'obbligo di eseguire le variazioni apportate dalla stazione appaltante in aumento o in diminuzione, purché esse non superino il quinto dell'importo complessivo dell'appalto.

[s3]EneRmaR o semplicemente Enermar



Allegati seduta

CVIII Seduta

Mercoledì 31 marzo 2010

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 10 e 01.

MARIANI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 24 febbraio 2010 (101), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Gianfranco Bardanzellu, Antonio Cappai, Mario Diana, Giorgio Oppi, Efisio Planetta, Nicolò Rassu e Renato Soru hanno chiesto congedo per la seduta del 31 marzo 2010.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

MARIANI, Segretario:

"Mozione Diana Giampaolo - Bruno - Cocco Pietro - Meloni Marco sulla ripresa dell'attività produttiva dell'impianto Eurallumina di Portoscuso". (54)

"Mozione Diana Giampaolo - Zedda Massimo - Bruno - Uras sul progetto presentato dalla società Ecoserdiana Spa per l'ampliamento del modulo di discarica controllata per rifiuti non pericolosi dotato di impianto di biogas in località "Su Siccesu", nel Comune di Serdiana, in Provincia di Cagliari". (55)

PRESIDENTE. Considerata la scarsa presenza di consiglieri, sospendo i lavori per dieci minuti. Prego i Capigruppo di richiamare i consiglieri in aula. La seduta è sospesa, riprenderà alle ore 10 e 13.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 03, viene ripresa alle ore 10 e 16.)

PRESIDENTE. Prego i colleghi di prendere posto. Due colleghi Segretari stiano al banco della Presidenza. Grazie.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta?

(Appoggia la richiesta il consigliere Cocco Daniele Secondo.)

Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri Ben Amara, Bruno, Dessì e Ladu sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Sono presenti 33 consiglieri.

(Risultano presenti i consiglieri:Amadu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Cocco Daniele - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessi' - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lombardo - Mariani - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.)

Poiché il Consiglio non è in numero legale, sospendo la seduta per trenta minuti. I lavori riprenderanno alle ore 10 e 48.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 18, viene ripresa alle ore 10 e 48.)

Discussione dell'articolato del disegno di legge: "Misure per lo sviluppo del trasporto aereo" (119/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione dell'articolato del disegno di legge numero 119/A.

E' già stato votato il passaggio all'esame degli articoli.

Passiamo all'esame del titolo, al quale è stato presentato un emendamento.

(Si riporta di seguito il testo del titolo e del relativo emendamento:

"Misure per lo sviluppo del trasporto aereo"

Emendamento sostitutivo totale Bruno - Salis - Sechi

Titolo

In sostituzione del titolo "Misure per lo sviluppo del trasporto aereo" si inserisce il seguente: "Partecipazioni azionarie e misure per lo sviluppo del trasporto aereo. (12).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno domanda di parlare, procediamo alla votazione dell'emendamento numero 12.

Ha domandato di parlare il consigliere Milia. Ne ha facoltà.

MILIA (U.D.C.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 12.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Sabatini ha votato a favore e che i consiglieri Greco, Meloni Francesco, Peru e Steri hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Cocco Daniele - Cucca - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zedda Massimo.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Floris Mario - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si è astenuta: la presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 54

votanti 53

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 17

contrari 36

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione il titolo. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1, al quale sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 e dei relativi emendamenti:

Art. 1

Acquisizione quote di partecipazione SOGEAAL

1. Al fine di salvaguardare e consolidare la quota di partecipazione azionaria, diretta ed indiretta, della Regione Sardegna nel capitale sociale di SOGEAAL Spa è autorizzata, nell'anno 2010, la spesa di euro 10.000.000.

2. Allo scadere del primo quadriennio di operatività della concessione ministeriale per la gestione totale dello scalo aeroportuale di Alghero, parte della quota di partecipazione azionaria di cui al comma 1 è collocata sul mercato, residuando in capo alla Regione Sardegna una percentuale minoritaria sul capitale di SOGEAAL Spa.

Emendamento sostitutivo totale Bruno - Salis - Sechi

Articolo 1

L'articolo 1 è sostituito dal seguente:

"Nella tabella D di cui all'articolo 1 comma 5 della L.R. 5/2009 (legge finanziaria 2010), misura Presidenza, l'importo per l'anno 2010 relativo alla L.R. 6/92 articolo 52 (UPB S0105002 SC010961) è rideterminato in euro 11.500.000 mediante riduzione della voce 2 della tabella A allegata alla legge finanziaria 2010." (5)

Emendamento soppressivo parziale Bruno - Salis - Sechi

Articolo 1

Al comma 2 si sopprimono le parole: "residuando in capo alla Regione Sardegna una percentuale minoritaria nel capitale di SOGEAAL S.p.A.". (6)

Emendamento sostitutivo parziale Amadu

Articolo 1

Il comma 2 è sostituito dal seguente:

2. Allo scadere del primo quadriennio di operatività della concessione ministeriale per la gestione totale dello scalo aeroportuale di Alghero, parte della quota di partecipazione azionaria di cui al precedente comma i è collocata sul mercato, prevedendo la riserva di una quota azionaria non inferiore al cinquantuno per cento a soggetti privati che esercitino la loro attività principale nella provincia di Sassari da almeno cinque anni, residuando in capo alla Regione autonoma della Sardegna una percentuale minoritaria sul capitale della SOGEAAL S.p.A. (1)

Emendamento sostitutivo parziale Peru - Diana Mario

Articolo 1

Il comma 2 è sostituito dal seguente:

"2. Allo scadere del primo quadriennio di operatività della concessione ministeriale per la gestione totale dello scalo aeroportuale di Alghero, potranno essere attivate tutte le opportune azioni per l'alienazione di parte della quota di partecipazione azionaria di cui al comma i , da completarsi entro il quadriennio successivo, anche residuando in capo alla Regione autonoma della Sardegna una percentuale minoritaria sul capitale della SOGEAAL SpA.". (2).)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, l'articolo 1 è proprio l'oggetto principale di questo provvedimento, perché tratta di una modalità di ricapitalizzazione della società di gestione dell'aeroporto di Alghero che il Consiglio regionale esamina con l'intendimento di intervenire in merito. Questo è stato esplicitamente espresso nel corso del dibattito in sede di discussione generale. Il tema è: questo strumento è efficace? Siamo certi che lo sia, dal momento che l'intero provvedimento è sottoposto a una sospensione di efficacia? Infatti lo stesso provvedimento in esame all'articolo 4 bis dice: "L'efficacia delle misure di cui alla presente legge è subordinata, ai sensi dell'articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, alla decisione di compatibilità con il mercato comune da parte della Commissione europea…". Peraltro, questo articolo - lo dico anche all'onorevole Steri - sarebbe superfluo, perché noi abbiamo il dovere, è noto a tutti, di notificare all'Unione Europea ogni intervento che possa essere inteso come aiuto di Stato ai fini della verifica di compatibilità. Allora, se noi scriviamo questo e la stessa legge prevede una sospensione di efficacia, per cui approviamo una cosa che di fatto non può operare se non c'è un'immediata positiva risposta della Commissione europea, non vorrei che passassimo il tempo qui dentro a discutere di cose che non esistono o che non avranno il seguito che questo Consiglio vuole perseguire. Lo dico perché, pur con tutti gli incisi che abbiamo sempre fatto attorno alle responsabilità della gestione della SOGEAAL, il Consiglio intende salvare questa società, intende garantire uno strumento di gestione all'aeroporto di Alghero in grado di assolvere le funzioni, soprattutto in vigilia di stagione turistica, quando cioè il traffico aereo è molto più significativo, anche come ricadute economiche, per quel territorio e per l'intera Sardegna.

Nel chiedere questo, annuncio anche l'intendimento di chiedere la votazione per parti dell'articolo 1, dividendo il primo comma dal secondo, perché sul primo comma sono d'accordo, ma vorrei la garanzia che i passaggi tecnici di interlocuzione con la Commissione sono stati fatti e che c'è un affidamento su questo testo. Se no parliamo di aria fritta, e siccome questo Consiglio non può fare aria fritta, ma deve fare leggi, chiedo questa garanzia e vorrei che la Giunta si esprimesse al riguardo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Signora Presidente, i problemi di cui ha ora puntualmente parlato l'onorevole Uras sono già stati oggetto, in precedenza, di interlocuzione. Per quanto riguarda l'articolo 4 bis ci sono due soluzioni: o escludiamo dal disposto di questo articolo l'articolo 1 o eliminiamo del tutto l'articolo 4 bis. Su questo ci rimettiamo a quello che deciderà l'Aula; sia l'una che l'altra soluzione sono idonee a risolvere il problema.

Per quanto riguarda il secondo comma, sono già stati presentati tre emendamenti: in particolare uno dall'onorevole Amadu, che pone un problema particolare di cui discuteremo dopo, un altro dagli onorevoli Peru e Mario Diana e il terzo dall'onorevole Bruno. Per quanto riguarda questi emendamenti, a seguito delle interlocuzioni, proprio per venire incontro anche alle esigenze poste oggi dall'onorevole Uras, si è pensato di predisporre un emendamento di sintesi, di cui preannuncio la presentazione, che dovrebbe consentire di ottenere quel risultato. Poi, ovviamente, ne fornirò una copia agli uffici. Eliminato l'ultimo periodo dal secondo comma, in cui è scritto "residuando in capo alla Regione Sardegna una percentuale minoritaria sul capitale di SOGEAAL Spa", si dovrebbe aggiungere il seguente testo: "Si procede alla privatizzazione sulla base di un programma deliberato dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore dei trasporti, sentito il parere della Commissione consiliare competente, da esprimersi entro trenta giorni…", eccetera. Quindi anche in questa ipotesi la programmazione puntuale e specifica verrà rimessa a un momento successivo, in cui la Commissione competente, la quarta, sarà chiamata a esprimersi. Ritengo che questo emendamento di sintesi sia idoneo a risolvere tutti i problemi emersi nelle interlocuzioni e che poc'anzi con estrema precisione e sinteticità ha enunciato l'onorevole Uras.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ladu. Ne ha facoltà.

LADU (P.d.L.). Io sono naturalmente d'accordo su un intervento che salvi l'aeroporto di Alghero, però voglio ricordare al Consiglio che vanno rispettati tutti i passaggi, perché non vorrei che poi, magari, questo provvedimento venisse bocciato in altre sedi o che si trattasse di una seconda "legge 44". Ricordo al Consiglio che il comma 3 dell'articolo 45 del Regolamento consiliare dice: "Ogni Commissione ha l'obbligo di chiedere, prima della votazione finale di un progetto di legge, il parere della Commissione autonomia e/o della Commissione politiche comunitarie, ogni qualvolta il progetto contenga, negli articoli approvati dalla Commissione, norme che modifichino l'ordinamento della Regione, i rapporti con lo Stato e gli enti locali, lo stato giuridico del personale e l'organizzazione della pubblica amministrazione, ovvero sollevi questioni relative alla sua conformità con gli obblighi comunitari o attinenti alla tutela dei diritti civili e ai rapporti di cooperazione della Regione a livello internazionale e comunitario". Voglio dire che posso prendere in considerazione il fatto che ci sia l'urgenza di mandare avanti il provvedimento, però il Regolamento parla di obbligo del parere.

Secondo punto: non ho capito bene il percorso che si vuole seguire. Anch'io sono d'accordo con il collega Uras sul fatto che in teoria l'articolo 4 bis non si sarebbe neanche dovuto citare, perché di fatto la legge regionale numero 20 del 1998 già prevede quanto in esso disposto, e anche altre norme lo prevedono, pertanto è normale e naturale che il provvedimento passi al vaglio dell'Unione Europea. Chiedo, quindi, al Consiglio che si rispetti la prassi, che si rispetti il Regolamento interno e nonostante la necessità di fare in fretta credo che il provvedimento vada comunque bloccato fino all'approvazione definitiva. Grazie.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Anch'io ritengo che l'articolo 4 bis sia pleonastico ed è evidente che queste norme vanno a incidere o potrebbero anche scontrarsi con alcuni principi stabiliti dall'Unione Europea. Sull'articolo 1 ho una posizione molto differente da quella che hanno espresso molti consiglieri, cioè sul fatto che dobbiamo stare attenti nel processo di privatizzazione di questa società, che dobbiamo adottare tutte le cautele possibili. Credo, infatti, che prima ci liberiamo della maggioranza delle quote della SOGEAAL meglio è. E' una società che ha prodotto passivi fortissimi: oggi abbiamo 12 milioni e 684 mila euro da ripianare, qualche anno fa abbiamo ripianato 7 milioni e 500 mila euro, quindi è evidente, l'ho detto anche in altri casi in cui si è parlato di società regionali o società pubbliche, che con questo modo di gestire, con una presenza partitica fortissima, così come avviene in Abbanoa, così come avviene in organismi della sanità e in altre strutture di questo genere, più è forte la presenza dei partiti più si amplia il deficit. E così risorse che potrebbero essere destinate allo sviluppo dovranno essere invece destinate dalla Regione a coprire deficit di società che se fossero gestite invece da privati, come avviene per esempio ad Olbia, produrrebbero utilità.

Quindi nessun timore nel dire che alla scadenza del quadriennio, a costo di regalarlo se fosse possibile, debba essere assolutamente dismesso il capitale regionale, mantenendo la quota del 20 per cento prevista nello statuto della SOGEAAL e niente di più, e si debba pensare a una gestione che possa essere in qualche maniera connessa col territorio. In questo senso l'emendamento del collega Amadu, che credo fosse un po' provocatorio, cioè avesse una finalità politica più che amministrativa, si proponeva di creare le maggiori connessioni possibili tra territorio, sistema trasportistico e sistema turistico del nord Sardegna e non solo. Credo infatti che Alghero sia uno snodo importante per l'intero sistema di trasporto regionale. E' evidente che l'emendamento ha una finalità, che però non è praticabile perché il principio di stabilimento, che è uno dei principi che almeno gli addetti ai lavori conoscono di più, uno dei principi più incisivi del Trattato di Lisbona e prima ancora del Trattato di Maastricht, al pari del principio della libera circolazione delle persone e dei capitali, vieta assolutamente che un qualunque cittadino europeo o una qualunque impresa europea possa avere degli svantaggi nello stabilire o nell'acquisire quote di società in qualunque parte d'Europa. Quindi è evidente che si dovrà dismettere la quota di capitale regionale ricorrendo a bandi a evidenza pubblica di carattere europeo.

Si potrebbe pensare alla costituzione di un sistema aeroportuale, ma non penso al sistema aeroportuale sardo. Io ho notato gli sforzi fatti in questi giorni e nelle scorse settimane dall'Assessore per cercare, in qualche maniera, di rafforzare la capacità contrattuale della Regione nei confronti della società Ryanair, ma penserei più a un sistema aeroportuale attraverso la costituzione di un GEIE (Gruppo europeo di interesse economico) di carattere internazionale. Ce ne sono già degli esempi in altre zone europee. Non penserei al sistema degli aeroporti sardi, perché lo si provincializzerebbe, non avremmo capacità contrattuale nei confronti di compagnie low cost che sono fortissime, ma penserei a un GEIE che possa gestire almeno le isole del Mediterraneo, cioè le Baleari, il sistema sardo, il sistema siciliano e il sistema delle isole greche. Non penserei nemmeno a un sistema aeroportuale in qualche maniera disegnato sul modello delle altre regioni italiane, ma penserei ai modelli che si stanno affermando nel resto del Mediterraneo. Qualcuno qui ha detto: "Se la Sicilia ha tre aeroporti e ha il triplo della nostra popolazione perché noi ne dobbiamo avere cinque?". Ma allora perché la Corsica, che ha 240 mila abitanti, ne ha cinque?

E' evidente che non si può pensare separatamente al sistema aeroportuale sottraendolo al discorso generale della mobilità. E' un problema di mobilità: dobbiamo scegliere se vogliamo investire sulle strade, sulle rotaie, sul traffico ferroviario, sui porti o sugli aeroporti. Non possiamo pensare di fare tutto, perché se cerchiamo di fare tutto lo facciamo male. Noi saremmo potuti essere, e in altre occasioni mi è capitato di dirlo, in questa e in altre sedi, una delle due aree del Mediterraneo che avrebbero potuto sperimentare, tre anni fa, quando partì il bando comunitario, la mobilità innovativa. Cioè noi avremmo potuto, per esempio, dismettere tratte delle ferrovie secondarie della Sardegna, sulla cui utilità si può ragionare a lungo, e concentrarci sul traffico aereo, anche quello interno, perché ormai è competitivo anche il traffico del corto raggio, cioè entro i 150 chilometri. E' più costoso, se nei costi includiamo tutti gli oneri, spostarsi di 150 chilometri in auto piuttosto che in aereo, però facciamo sempre questo errore, cioè mentre per quanto riguarda gli aeroporti tutti gli oneri li carichiamo sulle società di gestione, quando pensiamo alle strade tutti gli oneri vengono ripartiti sulla fiscalità generale. Ma sino a quando potremo fare questo ragionamento? Sino a quando la vecchietta che non usa la macchina e non usa le strade dovrà farsi carico, con quota parte della sua pensione, di pagare i costi di manutenzione delle strade, i costi sociali che in termini di incidentistica stradale ha il traffico veicolare? Sino a quando lo potremo fare?

Io credo che dovremo fare un ragionamento complessivo. Credo che pochi chilometri di strada, pochi chilometri della strada statale 131 costino quanto la gestione di un aeroporto. Il problema è che noi abbiamo voluto trasformare i tre aeroporti che avevamo in aeroporti internazionali. Abbiamo voluto costruire delle strutture che neppure molti Stati del bacino del Mediterraneo hanno nel loro hub aeroportuale principale, nell'aeroporto sede della compagnia di bandiera. Questo abbiamo voluto fare. Se avessimo mantenuto gli aeroporti in una dimensione di alto livello, certo con traffico internazionale, ma senza dotarli di strutture costosissime da gestire, probabilmente saremmo riusciti a gestirne agevolmente cinque. Cinque perché credo che cinque sia il numero minimo indispensabile di aeroporti, diversificandone la funzione, che questa regione deve avere se non vuole creare strutture altamente impattanti, sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista economico, quali quelle che dovrebbe sostenere se si facesse la scelta che si è fatta in passato - sbagliando secondo me - delle tre porte d'accesso. Si è detto: "Concentriamo tutto su Olbia, porto e aeroporto", però poi dobbiamo costruire tunnel, dobbiamo costruire viadotti, dobbiamo costruire circonvallazioni, perché tutti arrivano lì. Chi deve andare in Ogliastra arriva prima ad Olbia.

Ecco, quindi, che questa legge è importantissima e urgentissima e credo che nessuno dei consiglieri regionali qui presenti pensi che non debba essere approvata stante l'urgenza, però allo stesso tempo ritengo che dobbiamo fare una riflessione attenta su tutto il sistema della mobilità, dalla mobilità urbana alla mobilità sostenibile, alla mobilità aerea, alla mobilità ferroviaria, avendo anche il coraggio di fare qualche scelta impopolare, quale potrebbe essere quella di vendere qualche stazione ferroviaria che non serve più, dove non passano più treni da anni, di dismettere qualche tratta ferroviaria e magari di predisporre un bel piano per far sì che ogni comune della Sardegna abbia un suo eliporto, il che consentirebbe, per esempio, anche di ripensare la sanità, di far sì che l'elisoccorso funzioni realmente, che non ci sia necessità di mantenere il pronto soccorso a Ittiri o a Thiesi, ma in cinque minuti si possa arrivare in un centro ospedaliero di eccellenza.

Credo, quindi, che la ricapitalizzazione della SOGEAAL debba essere assolutamente l'ultimo intervento e finalmente anche la Regione Sardegna si deve adeguare ai principi comunitari. Libertà di mercato, lasciamo spazio ai privati e saremo sicuri che l'aeroporto di Alghero verrà gestito meglio e le politiche turistiche potranno avere maggiore efficacia nel nord Sardegna e nell'intera Sardegna.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Signora Presidente, siamo all'articolo 1 che riguarda in particolare la società di gestione dell'aeroporto di Alghero. Abbiamo già detto ieri che noi non siamo contrari alla ricapitalizzazione e alla privatizzazione. Ci siamo soffermati e continuiamo a soffermarci intanto sul metodo che è stato utilizzato e vorremmo capire meglio - lo diciamo alla Giunta - i motivi che hanno originato queste perdite, perché, come ho avuto modo di comunicare ieri, alcuni finanziamenti co-marketing sono stati deliberati: quello del 2007, per 1 milione e 80 mila euro, non ancora erogato, e il finanziamento di 3 milioni di euro deliberato nel dicembre del 2008 (quindi poco prima della chiusura della scorsa legislatura) e anch'esso non ancora erogato. Ma soprattutto non ci sono state nel 2009 - ma è evidentemente una scelta politica, poi l'Assessore ci riferirà - delibere che riguardassero il contributo co-marketi[s1] ng da parte della Regione verso le società di gestione aeroportuali. Da ciò che abbiamo appreso anche in Commissione, c'è un accordo tra la società di gestione e il vettore low cost, per cui vengono di fatto rimborsati circa 6,5 euro a passeggero. Noi - parlo dei consiglieri regionali eletti nella provincia di Sassari - abbiamo scritto al presidente Cappellacci nell'ottobre del 2009 che 6 milioni e 400 mila euro, che si aggiungono ai 3 milioni del 2008 e al milione e 80 mila euro del 2007, sono la cifra che quel territorio chiede per poter proseguire un rapporto con una compagnia low cost che tanti benefici ha portato per quel territorio e per l'intera Sardegna.

Nell'ottobre del 2008 siamo stati convocati in municipio dal Sindaco di Alghero, Tedde. Erano presenti anche il Sindaco di Sassari, Ganau, quello di Castelsardo, Cuccureddu, l'Assessore dei trasporti della Provincia di Sassari, il Presidente della Camera di commercio, diversi consiglieri regionali, tra i quali, oltre a me, Carlo Sechi, Pietrino Fois, Tore Amadu, Gian Vittorio Campus, Daniele Cocco, Luigi Lotto e Antonello Peru. E' stato costituito un tavolo permanente ed è stata elaborata una lettera nella quale è stato chiesto, nel mese di ottobre del 2009, alla Regione, al presidente Cappellacci, a nome di tutti i quindici eletti nella circoscrizione di Sassari e degli altri enti del territorio, quindi del Comune di Alghero, del Comune di Sassari, della Provincia di Sassari e della Camera di commercio, che quelle somme venissero erogate. Sono state chieste anche notizie, naturalmente, sulla situazione della SOGEAAL, che ha portato lo stesso Sindaco di Alghero, nel mese di febbraio, a scrivere una lettera all'Assessore della programmazione, La Spisa, nella quale faceva presente il protagonismo, nel low cost, da parte dell'aeroporto di Alghero, che ha fatto da apripista per l'intero territorio, ha comunicato gli importanti successi per il comparto turistico, che è cresciuto e si è rafforzato. E poi ha detto: "Oggi corriamo il rischio di perdere tutto" - sono parole testuali scritte nella lettera inviata dal sindaco Marco Tedde all'assessore La Spisa - "a causa delle risapute difficoltà finanziarie della SOGEAAL, imputabili a una serie articolata di fattori, tra i quali i tempi lunghi per l'arrivo delle risorse regionali". Così scrive, insieme ad altre cose, Marco Tedde, il quale paragona la situazione della SOGEAAL a quella del petrolchimico di Porto Torres in termini economici e di possibile perdita di posti di lavoro, tant'è che scrive a La Spisa proprio come responsabile del comitato per la crisi socioeconomica. Insomma, c'è una serie di cause che vorremmo venissero chiarite dalla Giunta regionale.

C'è poi un altro aspetto: il disegno di legge, sulla base di una delibera approvata dalla Giunta regionale nel dicembre del 2009, parla di un fondo a disposizione della SFIRS per l'intero sistema aeroportuale sardo. Si accantona quella scelta e la Commissione sceglie invece di erogare direttamente alla SOGEAAL un finanziamento di 10 milioni di euro per far fronte alla ricapitalizzazione. Per cui vorremmo capire meglio. Noi siamo favorevoli alla privatizzazione, ma abbiamo dei dubbi sul fatto che questa debba essere operata nel modo previsto dal comma 2 dell'articolo 1, cioè decidendo oggi per domani che dal 2011, dal termine del primo quadriennio di operatività della gestione totale, la Regione avrà una quota minimale di partecipazione, mettendo direttamente sul mercato, di fatto, il controllo a favore dei privati della stessa società di gestione. Insomma, vorremmo capire meglio questa modalità, vorremmo capire, discutendo uno per uno gli emendamenti che abbiamo presentato, se questa è la strada.

Un'altra strada che noi abbiamo indicato in uno degli emendamenti è quella di dotare il capitolo specifico della tabella D, allegata alla finanziaria 2010, che riguarda le partecipazioni azionarie della Regione, di risorse sufficienti per poter offrire alla Giunta gli strumenti anche finanziari per ricapitalizzare la società. Quel fondo si rifà all'articolo 1 della legge numero 21 del 1985, concernente "Partecipazione della Regione ad enti, consorzi, società". Quindi, pur condividendo l'esigenza improcrastinabile di ricapitalizzare la SOGEAAL e di avviarne la privatizzazione, magari parziale, ma valutata nel momento in cui si raggiungerà il pareggio di bilancio, riteniamo che dobbiamo avere dei chiarimenti necessari per poter, con coscienza, con senso di responsabilità, approvare o meno l'articolo 1 del testo di legge in discussione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare, per la Giunta, l'Assessore dei trasporti. Ne ha facoltà.

LORETTU, Assessore tecnico dei trasporti. Come ho fatto ieri, anche oggi ringrazio perché ritengo che sia in corso un confronto costruttivo estremamente utile e che ci sia anche un'originalità in tutto questo. E' la prima volta che della ricapitalizzazione della SOGEAAL se ne parla in Consiglio regionale. Prima si è sempre proceduto con un atto amministrativo. Io ho sentito invece la responsabilità di fare qualcosa di diverso; ho sentito la responsabilità di coinvolgere tutti i consiglieri regionali. Perché ho sentito questa responsabilità? Perché si tratta di una cosa di una gravità estrema. Perché si è creato questo disavanzo, onorevole Bruno, lo ha già detto lei: sono tanti i fattori che lo hanno determinato. E comunque il disavanzo - il disavanzo rispetto al capitale sociale, che è di 7 milioni e 754 mila euro - lo si raggiunge a prescindere da quelli che possono essere i contributi che la Regione deve versare. In merito a questo sarebbe utile sottolineare che si tratta di investimenti, di aspettative da parte della società di gestione aeroportuale non sempre in linea con le esigenze del bilancio regionale, non sempre concordate con la Regione.

Detto questo, ho ascoltato con molta attenzione il suggerimento dell'onorevole Cuccureddu, che ha parlato di sistema aeroportuale e che vede in una prospettiva spero non troppo lontana, comunque futura, un sistema aeroportuale internazionale. Noi facciamo piccoli passi, iniziamo con un sistema aeroportuale regionale e con una cabina di regia. Apprezzo anche il suggerimento in merito a un miglioramento - l'ho già detto ieri - della viabilità interna degli aeroporti, ma ancora una volta sottolineo, e per questo ho voluto che questa legge venisse in Consiglio, l'importanza dell'articolo 1 della legge, ovvero della ricapitalizzazione della SOGEAAL, di cui sottolineo anche l'urgenza.

A questo punto richiamo un attimo l'attenzione dell'onorevole Ladu. Perché dico questo? Tutti i passaggi devono essere rispettati, sono perfettamente d'accordo e perfettamente consapevole di questo, ma dobbiamo fare i conti con i tempi. Se dovessimo aspettare la risposta della Comunità europea (peraltro stiamo facendo tutto secondo le regole della Comunità europea), la società porterebbe i libri in tribunale. L'assemblea dei soci deve tenersi entro aprile. Quindi abbiamo una responsabilità in questo momento ed è una responsabilità che io, come Assessore, ho condiviso con la Giunta e la Giunta condivide con il Consiglio. Vi chiedo, quindi, di condividere con me questa responsabilità: cosa facciamo per quanto riguarda la SOGEAAL di Alghero? Non è l'aeroporto di Alghero, stiamo parlando della Sardegna, quindi che cosa decidiamo tutti insieme? E' fondamentale, ripeto ancora, che decidiamo insieme. Tutti noi siamo responsabili di ciò che facciamo e di ciò che non facciamo. Io ho portato in Giunta questo problema, ed è un problema che ho trovato quando ho iniziato il mio lavoro come Assessore. L'ho portato in Giunta e la Giunta l'ha portato in Consiglio. Decidiamo insieme che cosa fare per l'aeroporto di Alghero. Io non solo dico che questa legge è importante, soprattutto in riferimento all'articolo 1, compreso il comma 2, che può essere rivisto, e sono infatti molto d'accordo con la proposta di rivedere questo comma avanzata dall'onorevole Steri, ma ne ribadisco anche l'urgenza. Vi ringrazio.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 5.

Ha domandato di parlare il consigliere Mariano Contu. Ne ha facoltà.

CONTU MARIANO (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta?

(Appoggiano la richiesta i consiglieri Salis e Bruno.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). L'emendamento numero 12, che è stato presentato al titolo, forse deve essere votato prima.

PRESIDENTE. L'abbiamo già votato, onorevole Steri.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Il senso dell'emendamento numero 5 è semplicemente questo: noi sostituiamo quanto riportato nell'articolo 1 e diamo alla Giunta regionale la possibilità, eventualmente, di ripianare il disavanzo, di ricapitalizzare la SOGEAAL sulla base degli strumenti che la legislazione attuale consente, quindi sulla base della legge finanziaria 2010 (rubrica "Presidenza" della tabella D allegata), e sulla base della legge che ho prima citato, che riguarda la partecipazione azionaria della Regione. Di fatto noi integriamo il relativo capitolo, che attualmente ha una capienza di 1,5 milioni di euro, con 11,5 milioni di euro e quindi diamo alla Giunta gli strumenti per poter ricapitalizzare la società di gestione dell'aeroporto di Alghero. Riteniamo che questo sia il compito del Consiglio regionale.

Ci è stata manifestata un'esigenza da parte della Giunta regionale e noi diamo gli strumenti perché la Giunta regionale stessa ottemperi con le risorse finanziarie che non abbiamo evidentemente indicato nella legge finanziaria, ma che avremmo eventualmente indicato nel disegno di legge ad essa collegato, se fosse stato portato alla nostra attenzione in tempo utile. Il nostro voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Intervengo per esprimere il parere contrario in quanto, a prescindere da quanto ho già detto, la norma di legge richiamata dall'onorevole Bruno non prevede la ricapitalizzazione di società per azioni, ma si riferisce solo ad operazioni su società cooperative. Per cui l'approvazione di questo emendamento renderebbe inattuabile qualsiasi intervento.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 5.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dessi' - Floris Mario - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 56

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 22

contrari 34

(Il Consiglio non approva).

E' stato presentato l'emendamento numero 13, sintesi degli emendamenti numero 1, 2 e 6.

(Si riporta di seguito il testo dell'emendamento:

Emendamento di sintesi modificativo Steri

Articolo 1

Al comma 2 la frase, dalla parola "residuando" sino alla parola "Spa.", è sostituita dalla seguente:

"sulla base di un programma deliberato dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore dei trasporti acquisito il parere della competente Commissione consiliare da esprimersi entro trenta giorni decorsi i quali il parere si intende acquisito". (13).)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Amadu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AMADU (P.d.L.). Intervengo, Presidente, per dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento di sintesi e per chiarire ai colleghi più attenti e lungimiranti, naturalmente, che mi hanno seguito ieri, che l'emendamento numero 1, da me proposto per l'appunto ieri, non aveva, come ha rilevato stamani il collega Cuccureddu, una valenza tecnico-giuridica o legislativa, ma aveva una valenza squisitamente politica. E così mi pare che buona parte dei colleghi l'abbiano interpretato. Il tema evidentemente verrà ripreso e avrà la sua sede naturale di discussione quando, in base all'emendamento di sintesi, ognuno di noi dovrà farà le proprie valutazioni sia in Commissione sia in Giunta.

Il mio scopo era quello di richiamare su questo punto l'attenzione dei colleghi, perché dobbiamo pensare a ciò che facciamo ora, ma dobbiamo anche pensare al futuro, a quello che avverrà e alle conseguenze dei nostri atti.

PRESIDENTE. E' stata chiesta la votazione nominale.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Probabilmente c'è stato un errore di comunicazione, nel senso che l'emendamento di sintesi non è stato ancora concordato, per cui chiederei eventualmente una sospensione di dieci minuti.

PRESIDENTE. La seduta è sospesa sino alle ore 11 e 36.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 26, viene ripresa alle ore 11 e 58.)

PRESIDENTE. L'emendamento di sintesi numero 13 è stato ritirato e c'è una proposta di emendamento orale. La illustra lei, onorevole Bruno?

(Interruzione)

Si sta già provvedendo a farne delle copie, in attesa che siano distribuite andiamo avanti.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). E' un emendamento sostitutivo totale del comma 2, che procederei a leggere, ma credo che gli assistenti d'Aula lo stiano per distribuire: "La ricapitalizzazione di cui al comma 1 è accompagnata da un programma di riorganizzazione e riassetto gestionale da approvarsi da parte della Giunta regionale entro centoventi giorni dall'entrata in vigore della presente legge, previo parere della Commissione consiliare competente" - la quarta - "finalizzato anche alla collocazione sul mercato di parte della quota di partecipazione azionaria in capo alla Regione, da avviarsi allo scadere del primo quadriennio di operatività della concessione ministeriale per la gestione totale dello scalo aeroportuale di Alghero".

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). In che fase siamo?

PRESIDENTE. Dichiarazioni di voto.

CAPELLI (U.D.C.). Dichiarazioni di voto o accettazione dell'emendamento orale?

PRESIDENTE. Pensavo che ci fosse già l'accordo. Lo davo per scontato, perché non mi era stato comunicato. Se c'è qualcuno che non è d'accordo sull'emendamento lo deve dire, perché in tal caso non lo discutiamo neanche.

CAPELLI (U.D.C.). Va bene, faccio la dichiarazione di voto. Io non concordo con questo emendamento per un semplice motivo: siamo di fronte, realisticamente, a un risanamento debitorio della società SOGEAAL di circa 12 milioni di euro. Non esiste e non può esistere che la messa sul mercato delle quote della società venga accompagnata da un programma dei soci che hanno causato questo debito. L'acquirente compra il bene e non i programmi.

Tra l'altro, Assessore, io mi sono sempre chiesto questo: noi stiamo rispondendo a una richiesta dell'assemblea dei soci di ripianamento dei debiti e aumento di capitale, oppure la richiesta di aumento di capitale non è ancora avvenuta? In una Spa - e di questo noi stiamo parlando - i soci devono essere chiamati alla sottoscrizione di un aumento di capitale dopo che un'assemblea ha deliberato, dopo che un'assemblea e un consiglio di amministrazione hanno certificato una perdita. Dopodiché io, come socio, rispondo al mio impegno in quella società per la ricapitalizzazione della società medesima o per l'esercizio dell'opzione sulle altre quote. Una volta che sono socio di maggioranza do l'indirizzo della cessione, della privatizzazione in questo caso, mantenendo una quota minima. Soltanto dopo. E questo ci salverebbe anche dalle interpretazioni della Comunità europea, perché sto rispondendo al diritto societario e come socio sono obbligato a sottoscrivere l'aumento di capitale, perché lo stesso è superato dalle perdite.

Detto questo, io non concordo su nessuna programmazione pubblica, che servirebbe solo per perdere tempo. Addirittura, lo ricordo ai colleghi, non concordo neanche sul fatto che si debba aspettare un anno. Come pubblico, io porrei le quote sul mercato, sin da ieri se fosse possibile, se l'indirizzo è quello della privatizzazione. Diversamente, e vorrei che rimanesse agli atti di questo Consiglio, potremmo essere richiamati fra un anno a sottoscrivere un ulteriore aumento di capitale, prima della cessione, per le ulteriori perdite della SOGEAAL. Spero di non essere buon profeta, ma credo che un anno di ulteriore gestione in questi condizioni non possa portare ad altro, se non alla certificazione di ulteriori perdite della società pubblica SOGEAAL. Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento orale proposto dal consigliere Bruno.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Salis ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Campus - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Mariano - Cossa - Cucca - Cuccu - De Francisci - Dedoni - Diana Giampaolo - Espa - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Moriconi - Mula - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Dessi' - Floris Mario.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 56

astenuti 4

maggioranza 29

favorevoli 56

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'articolo 1. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 2, al quale sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2 e dei relativi emendamenti:

Art. 2

Continuità territoriale

1. Per far fronte agli oneri derivanti dall'articolo 1, commi 837 e 840, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), è autorizzata l'ulteriore spesa di euro 8.000.000 per ciascuno degli anni dal 2010 al 2013.

2. Al fine di completare e rafforzare il sistema aeroportuale isolano la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di trasporti, attribuisce le risorse in favore delle relative società di gestione aeroportuale per il completamento di opere in materia di sicurezza ed accessibilità; per tale finalità è autorizzata la spesa di euro 5.000.000.

3. Il programma degli interventi relativi alla continuità territoriale ed il programma di cui al comma 2, sono adottati dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore regionale dei trasporti, e sottoposti al preventivo parere della competente Commissione consiliare da esprimersi entro trenta giorni, trascorsi i quali il parere si intende acquisito.

Emendamento soppressivo totale Bruno - Salis - Sechi

Articolo 2

L'articolo 2 è soppresso. (7)

Emendamento aggiuntivo Steri - Milia

Articolo 2

Nel comma 2 dopo le parole "... sicurezza ed accessibilità" sono aggiunte le seguenti:

"nonché per la realizzazione di quelle finalizzate a dotare gli scali di idonee strutture anche ricettive." (3)

Emendamento aggiuntivo Steri - Milia

Articolo 2

In chiusura del comma 2 è aggiunto il seguente periodo:

"Per le medesime finalità è autorizzata l'ulteriore spesa di Euro 10.000.000 per ciascuno degli anni 2011 - 2012 e 2013 alla quale si fa fronte:

- per ognuno degli anni 2011 e 2012, con l'importo di euro 2.000.000 di cui alla autorizzazione di spesa dell'articolo 7, comma 13, della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 nonché con l'importo di euro 8.000.000 di cui alle variazioni di bilancio del successivo art. 4;

- per l'anno 2013, con l'importo di euro 10.000.000 di cui alle variazioni di bilancio del successivo art. 4."

Copertura finanziaria

In aumento

UPB S07.06.001 2011-2012 € 8.000.000 anno 2013 € 10.000.000

In diminuzione

UPB S08.01.005 2011-2012 € 8.000.000 anno 2013 € 10.000.000 (4)

Emendamento all'emendamento numero 4 sostitutivo totale Giunta Regionale

Articolo 2

L'emendamento n. 4 è sostituito dal seguente:

"Al comma 2 è aggiunto in fine il seguente periodo:

"Per le medesime finalità è autorizzata l'ulteriore spesa di euro 2.000.000 per ciascuno degli anni 2011 e 2012, alla quale si fa fronte mediante l'utilizzo delle risorse di cui all'autorizzazione di spesa previste dall'articolo 7, comma 13, della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3.".". (11).)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). L'emendamento numero 3 è ritirato. Siccome è stato oggetto di discussione ieri, vorrei precisare che quando si parlava di strutture ricettive ci si voleva riferire solo ai locali commerciali presenti all'interno dello scalo. Comunque è ritirato.

L'emendamento numero 4 è sostituito dall'emendamento numero 11.

PRESIDENTE. Faccio presente che è stato presentato anche l'emendamento numero 11, che è un emendamento all'emendamento numero 4.

E' iscritto a parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, siamo in fase di discussione dell'articolo. Noi abbiamo già avuto modo di sottolineare ieri, nella discussione generale della legge, di condividere - come peraltro abbiamo dimostrato con la votazione appena conclusa - l'esigenza e anche l'urgenza di intervenire in ordine alla ricapitalizzazione della SOGEAAL, per le motivazioni che ho detto anche prima. La medesima urgenza noi non la intravediamo per tutti gli altri interventi che sono previsti dal provvedimento, ivi compreso quello di cui all'articolo 2. Per quanto ci è stato spiegato vi è l'urgenza di procedere alla definizione dei bandi sulla continuità territoriale, però la continuità territoriale non attiene a una questione di natura esclusivamente amministrativa e che non abbia necessità di una riflessione. Non si tratta di mettere in campo un bando che riduca di qualche decina di euro, ipoteticamente, la spesa dei viaggiatori da e per la Sardegna e dei residenti in Sardegna, ma si tratta di garantire al popolo sardo e, come diceva giustamente ieri l'onorevole Diana, anche alle merci che si producono in Sardegna la possibilità di spostarsi, quindi la medesima mobilità che è consentita a ogni cittadino italiano ed europeo. E agli oneri di tutta questa partita, è chiaro, deve concorrere il bilancio regionale, in ragione di quelle che sono le previsioni normative e anche modificative dell'articolo 8 dello Statuto, ma non è superato, non è per niente superato il necessario contributo della dimensione statuale e di quella comunitaria.

Non si tratta di fare i bandi che abbiamo fatto fino a oggi, che non hanno colto l'obiettivo, non hanno garantito il servizio e non hanno assolutamente risposto alle esigenze di mobilità piena del cittadino, che sono rimaste inalterate. Allora una riflessione va fatta, e dove la facciamo? Prima, diceva giustamente l'onorevole Ladu, che presiede la seconda Commissione che sotto questo profilo, ma direi sempre di più, ha un rilievo assoluto: è possibile che noi non intratteniamo nessun tipo di relazione con il Parlamento europeo? E' possibile che la Sardegna non rivendichi la sua condizione? Stiamo battagliando, i sindacati e l'amministrazione sono andati (sono state invitate e hanno partecipato anche amministrazioni locali) a rivendicare, non lo status, perché quello pare sia una chimera irraggiungibile, ma la condizione di insularità sì.

Sono tutti argomenti tra loro concatenati e una relazione positiva della Commissione consiliare con le Commissioni del Parlamento europeo che trattano questi argomenti è fondamentale. Deve essere fatta un'istruttoria seria! In questo articolo 2, purtroppo, c'è una sintesi tutta burocratica della cultura legislativa, del rapporto tra istituzioni e della concezione dello Stato che non corrisponde al bisogno, perché se corrispondesse al bisogno tanto di cappello! Così come siamo stati disponibili sull'articolo 1, saremmo stati disponibili anche sul resto del provvedimento. Invece credo, e su questo mi auguro che ci sia anche un riscontro da parte della maggioranza, che noi si debba operare un'attività istruttoria di livello diverso, che deve essere fatta possibilmente in modo congiunto o, se separatamente, in modo convergente dalla Commissione trasporti e dalla Commissione per le politiche comunitarie e su cui si pronuncerà la Commissione bilancio, che è stata investita dell'istruttoria di questo provvedimento proprio perché aveva una natura pressoché esclusivamente finanziaria. Ma la natura del provvedimento non è più finanziaria nel momento in cui si attribuisce una delega alla Giunta regionale in funzione del completamento di opere in materia di sicurezza aeroportuale, in funzione della definizione dei programmi degli interventi relativi alla continuità territoriale, in funzione dei programmi da definire per la destagionalizzazione. Cioè siamo anche nell'ordine del profilo rischioso dell'invadenza della competenza della Giunta sulle prerogative del Consiglio, perché quanto meno, da questo punto di vista, il Consiglio regionale dovrebbe essere chiamato a dare un indirizzo chiaro, con il coinvolgimento dei soggetti interni che prima citavo, sulla qualità e sui contenuti degli interventi di destagionalizzazione, oppure destinati alla garanzia di un diritto costituzionale come quello della mobilità e quindi della continuità territoriale.

Invito tutti noi a riflettere su questo, a dare segnali positivi per un'integrazione, un incremento, uno sviluppo dell'istruttoria attorno a questi argomenti.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ladu. Ne ha facoltà.

LADU (P.d.L.). Io sono d'accordo sul fatto che si debba sanare la situazione, però devo dire che più ne parliamo più mi vengono dei dubbi. Nel senso che con la ricapitalizzazione noi saniamo una situazione, però lo facciamo un po' al buio, perché non sappiamo o per lo meno il Consiglio non è messo nella condizione di sapere qual è la situazione per quanto riguarda il disavanzo. Però, devo dire la verità, anche l'emendamento che dice che la ricapitalizzazione e la riorganizzazione saranno avviate allo scadere del primo quadriennio fa sorgere un dubbio effettivamente, perché, di fatto, in questo modo stiamo dicendo che le società di gestione sono autorizzate a fare altri debiti, per altri quattro anni per lo meno. Troviamo la formula migliore per sanare questa situazione - credo occorrano circa 10 milioni di euro, non so quanti esattamente -, ma si chiuda lì. Credo che in questo modo garantiremo la società, garantiremo il servizio, garantiremo tutto. Mi pare, però, che ci stiamo imbarcando in una situazione per cui praticamente i 10 milioni di euro diventeranno 50, 100 o chissà quanti in un prossimo futuro.

Io vorrei che si approvasse un provvedimento con cui si chiuda questo discorso. Se si deve andare verso la privatizzazione, questa non può iniziare fra quattro anni, ma deve iniziare domani e si chiude questa partita, perché, ve lo dico chiaramente, più andiamo avanti più mi rendo conto che stiamo allargando le maglie, perché fra qualche anno sarà ancora peggio e noi saremo chiamati, come Regione, a mettere ulteriori risorse. Ecco, io invito a una riflessione su questo, perché se noi, come Consiglio regionale, oggi intendiamo sanare una situazione, sono perfettamente d'accordo, ma se invece stiamo approvando un provvedimento che crea l'apertura per il ripianamento di altri debiti da parte della Regione invito sinceramente il Consiglio regionale a riflettere in merito.

PRESIDENTE. Onorevole Steri, si è iscritto fuori termine.

E' iscritto a parlare il consigliere Giacomo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Signora Presidente, io non vorrei che invece di andare avanti si stesse tornando indietro. Mi fa meraviglia che ogni volta che ci sono da spendere due lire per una certa zona e per un certo territorio dell'Isola sembra quasi che ci sia lesa maestà. Quando si ripianavano i disavanzi dell'Ente lirico di Cagliari a colpi di 60 miliardi di lire non si scandalizzava nessuno! Se ci diamo una calmata tutti quanti forse riusciamo a capire meglio!

Intanto c'è un'anomalia, Presidente, ho avuto modo di dirglielo in una Conferenza dei Capigruppo: stiamo parlando di norme finanziarie e come interlocutore ci ritroviamo - a me fa piacere, ma non credo sia il caso - l'Assessore dei trasporti. Il disegno di legge è finito in terza Commissione perché conteneva norme finanziarie e l'anomalia sta nel fatto che qua è però presente l'Assessore dei trasporti per trattare norme che non appartengono alla sua competenza. Allora questa legge avrebbe dovuto contenere - e questo l'avrei detto se fosse passata nella Commissione alla quale appartengo - soltanto gli articoli 1 e 2, cioè gli articoli che riguardano la SOGEAAL, per la quale c'è un'urgenza, e la continuità territoriale, perché bisogna fare il relativo bando, ma poi bisognava fermarsi, perché vedremo nel prosieguo quanti denari ci sono, in base a che cosa e con quali criteri vanno distribuiti. Va bene? Non c'è tutta questa urgenza da consentire di mettere in cassa più denari possibile, senza fare i ragionamenti che ci spettano di diritto, che ci competono. Questo era ciò che avrei voluto e non ho potuto manifestare, perché proprio nella terza Commissione si è provveduto, certo a un alleggerimento della struttura, che è quella originale, ma si è perso completamente di vista il motivo dell'urgenza. Se siamo qui è perché c'è un'urgenza. E l'urgenza riguarda due argomenti; sugli altri non può essere richiamata l'urgenza oppure i due argomenti principali non possono essere utilizzati per traghettare il resto del discorso. Il resto del discorso lo vedremo in seguito, punto per punto, perché ho visto gli emendamenti e ci sarà anche da divertirsi. Badate, forse è la prima volta che portiamo un argomento del genere in quest'Aula, perché in passato la continuità territoriale, Assessore - lo troverà agli atti -, l'hanno fatta i suoi predecessori. I soldi venivano messi nella finanziaria, quand'era necessario, ma siccome non era neanche necessario, forse questo è il primo anno in cui iniziamo a mettere denari nostri. Mentre prima pagava lo Stato, noi siamo talmente bravi che oltre alla sanità ci paghiamo anche i trasporti. Abbiamo fatto un affare, un figurone!

Il problema, a parer mio, resta e siccome le valutazioni si fanno proprio nella discussione che stiamo portando avanti, tutta l'urgenza sulle opere in materia di sicurezza da mettere in legge, così come su tutto ciò che riguarda gli articoli che verranno, compreso il terzo, sembra quasi posizionata in malo modo. Insomma, è parcheggiata male, per restare in tema, non dà la possibilità di giustificare la velocità con la quale è arrivato questo disegno di legge, la velocità con la quale la terza Commissione l'ha dovuto approvare e la velocità con la quale il Consiglio regionale sta intervenendo.

Io credo che il provvedimento renda merito ai primi due punti, checché ne dicano gli altri, perché dentro la scatola di cui all'articolo 1, che qualcuno può ritenere vuota e che è già approvata, ci sono dei padri di famiglia, e non sono pochi, l'ho detto ieri e lo ripeto oggi. In un momento di crisi come questo è facile prendersela con i più deboli, è facile dire che bisogna chiudere, che bisogna liquidare la società, che bisogna svenderla. Qui non si svende niente! Facevo un esempio poc'anzi che fa rabbrividire, ma è bene che lo faccia a tutti, così ce lo ricordiamo: alla Marcegaglia abbiamo dato, per 5.000 euro al mese, tutto quello che abbiamo rimesso in piedi con denaro nostro, perché non si tratta solo di un albergo e del porto; a chi ha partecipato a una gara per il Lido Iride abbiamo chiesto lo stesso canone: 5.000 euro al mese. Per chi non lo conoscesse c'è una fotografia sul giornale di oggi del Lido Iride, che è diroccato al massimo. Questi sono il pro e il contro: uno viene da fuori e gli regalano tutto, l'altro è in casa e deve pagare tutto quello che gli altri non hanno pagato. Questo è il controsenso, riusciamo anche a farci del male, pur non volendolo. Ecco, questo è il caso di non farci male, di non pensare che tutto sia da buttare, che tutto non serva.

Io ricordo che in altri aeroporti, cito quello di Bologna come esempio, non sapevano neanche dove mettersi i soldi; li investivano in BOT, tanto era il guadagno. Qua, purtroppo, negli anni qualcuno la disattenzione ce l'ha messa tutta e Comuni, Province, Camera di commercio, Sfirs e Regione non hanno fatto altro che ripianare i disavanzi. Questa era la parola d'ordine al momento opportuno: ripianare. Non sono andati a verificare il motivo per cui ogni volta si facevano debiti e a chi ha cercato di farlo non è stato consentito. E la verità vera è che la SOGEAAL è diventata una fabbrica di debiti che non è più in grado di resistere e tutti siamo stanchi di questo modo di gestire la cosa pubblica.

E allora c'è la necessità di porre rimedio, ma non per questo dobbiamo distruggere tutto quanto. Ci sono i necessari passaggi e con un po' di calma forse si riesce anche a capire che il risanamento è un obbligo, ma tenere una società in ordine è altrettanto doveroso. Noi fino a oggi abbiamo solo pagato i debiti e non abbiamo tenuto la società in ordine. Le responsabilità? Sono tante da parte di chi non ha controllato, di chi era preposto, di chi doveva gestire. Chi ha gestito? Si sono alternati presidenti di una parte e dell'altra. Voglio ricordarvi che il primo presidente e il primo consiglio di amministrazione percepivamo solo il gettone di presenza; dopo si è iniziato a dare gli stipendi, lauti stipendi, anche per le direzioni. Il premio di produttività a un dipendente lo si dà in base a quello che incassa l'azienda o a quello che guadagna? Credo in base a quello che guadagna. Noi invece siamo riusciti a darlo in base a quello che incassava, alla grande! Non hanno guadagnato in molti, hanno guadagnato in pochi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Signora Presidente, siamo in fase di discussione dell'articolo 2 e quindi parliamo di continuità territoriale. Abbiamo acceduto, come Capigruppo, alla richiesta che è stata formulata in Conferenza dall'assessore La Spisa proprio per ricapitalizzare la società di gestione dell'aeroporto di Alghero. Era questa la finalità e l'urgenza di questo disegno di legge, che poi è stato modificato in Commissione e ora è in Aula. Gli articoli successivi, a cominciare dall'articolo 3 sugli incentivi per la destagionalizzazione, trattano argomenti che, a mio avviso, pur comprendendo l'urgenza, come in questo caso, devono essere affrontati, l'hanno detto i colleghi Sanna e Uras prima di me, con un'istruttoria precisa e dettagliata, nella Commissione di merito.

Io credo che sia opportuno - ed è questo il senso degli emendamenti soppressivi che abbiamo presentato - un esame rapido nella quarta Commissione. Questo non è semplicemente un provvedimento di tipo finanziario: parliamo di continuità territoriale, parliamo, all'articolo 3, di un piano di destagionalizzazione che riforma anche le politiche di contribuzione al low cost e probabilmente si adegua, se non è stato fatto in passato, alla normativa comunitaria. Allora io credo che il prosieguo di questa legge debba essere affrontato nella Commissione di merito, la quarta, che si può riunire anche la prossima settimana, nelle giornate dedicate ai lavori di Commissione. In quarta Commissione occorre pervenire a un'istruttoria che ci consenta di esaminare in Aula provvedimenti di legge che siano compiuti e non si limitino semplicemente a indicare risorse per un piano che si farà in seguito.

Questa è la valutazione che noi abbiamo fatto come centrosinistra e che non è limitata ai Gruppi del centrosinistra, quindi chiediamo, anche sulla base degli emendamenti che abbiamo presentato, che la Commissione di merito si riunisca al più presto per esaminare questo testo di legge ed eventualmente produrre altri testi di legge in materia.

PRESIDENTE. Onorevole Campus, si è iscritto fuori termine.

Ha domandato di parlare, per la Giunta, l'Assessore dei trasporti. Ne ha facoltà.

LORETTU, Assessore tecnico dei trasporti. Io ribadisco, per quanto riguarda l'articolo 2 - mi soffermo su questo articolo, ma penso che sarà opportuno parlare anche dell'articolo 3 - che è importante chiarire una cosa: di questo argomento non se n'è mai parlato in Consiglio regionale, anche perché in precedenza la problematica riferita alla continuità territoriale, compreso il bando, era in capo al Ministero dei trasporti. Con la legge finanziaria del 2007 abbiamo acquisito l'onore e l'onere di occuparci della continuità territoriale, il che significa che occorrono risorse per la continuità territoriale.

Non so se è chiaro, mi rendo conto che potrebbe non esserlo: esiste la continuità territoriale 1, chiamata CT1, che in questo momento non è onerata, e per questo la Regione non mette dei soldi, ma esiste anche la continuità territoriale 2, la CT2, per la quale la Regione mette invece dei soldi. Questo non sulla base di un capriccio dell'Assessore, della Giunta o di chi altro, ma sulla base di esigenze dei cittadini che chiedono un ampliamento delle rotte onerate, cioè di quelle rotte che, tra l'altro, offrono certe garanzie tariffarie per i cittadini sardi. Conclusione di questo discorso: la continuità territoriale costa.

Perché è urgente questa legge? Perché, sempre in ragione della finanziaria, siamo noi dal mese di gennaio di quest'anno che dobbiamo provvedere al bando. Il bando deve rimanere pubblicato per sei mesi, retrodatati rispetto al 31 ottobre 2010, il che significa che siamo veramente ai limiti. In questo momento siamo in regime di proroga sino al 31 ottobre 2010. Se dovesse accadere un piccolo incidente di percorso, dal 1º novembre 2010 tutti quanti potremmo pagare 250 euro il biglietto per la tratta Cagliari-Roma, che in questo momento costa invece 42-49 euro. Ciò significa che noi, io come Assessore, la Giunta e tutto il Consiglio ci distingueremmo rispetto ai Consigli regionali precedenti per aver consentito che i sardi paghino per la tratta Cagliari-Roma (o Cagliari-Milano) 250 euro. Questo è lo scenario non possibile, ma probabilissimo, se non dovessimo veramente porre tutta l'attenzione possibile all'articolo 2 di questa legge, e in particolare al comma 1. In questo momento io ribadisco l'urgenza e la necessità di approvare questa legge e vi richiamo a questa responsabilità. Vogliamo distinguerci per non essere coloro, Assessore, Giunta e Consiglio, ed è per questo che questa legge è arrivata in Aula, che hanno fatto in modo, per un motivo o per l'altro (ma non ha importanza quale sia il motivo perché i cittadini non baderanno al motivo, bensì guarderanno al risultato), che dal 1º novembre 2010 il biglietto aereo costi 250 euro.

Altro aspetto che è bene sottolineare, al quale ci richiama spesso l'onorevole Uras, è il rispetto delle regole. La creazione del bando noi la stiamo facendo attraverso una conferenza di servizi con l'ENAC e con il Ministero dei trasporti, quindi stiamo rispettando tutti i passaggi e tutte le regole che ci vengono imposti dalla Commissione europea. E questo, una volta finita la conferenza di servizi, sarà eccome oggetto di confronto con la Commissione europea. Tutto quello che riguarda i passaggi obbligati lo stiamo facendo, tutto quello che riguarda la responsabilità che ci ha dato la finanziaria lo stiamo facendo, ora spetta a tutti noi decidere che cosa vogliamo fare, decidere se veramente vogliamo distinguerci per aver dato l'opportunità di attuare una continuità territoriale diversa rispetto a quella attuale, che, sì, agevola il cittadino sardo, ma crea uno sbarramento per il cittadino non residente, ovvero se vogliamo distinguerci per aver attuato una continuità territoriale che chiude a tutti. Infatti, se non dovesse passare l'articolo 2, tutti noi, compresi i residenti, rischiamo dal 1° novembre di pagare il biglietto aereo per la Penisola, per Roma per intenderci, 250 euro.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Steri, relatore di maggioranza.

STERI (U.D.C.),relatore di maggioranza.Presidente, sull'emendamento numero 7, soppressivo totale, il parere è contrario. Non vi è la possibilità di tornare in Commissione, anche perché la terza Commissione ha impiegato svariate sedute per esaminare questo problema e non è ipotizzabile che la quarta Commissione possa esaminarlo in un pomeriggio. Allora, noi dobbiamo fare il bando entro il 15 aprile; la Comunità europea ci ha già richiamato e se non provvediamo perdiamo la continuità territoriale. Su questo argomento, quindi, pur accedendo normalmente alle richieste, in questa fase ritengo di dover esprimere parere favorevole. L'emendamento numero 3 è ritirato, all'emendamento numero 4 è stato presentato dalla Giunta l'emendamento numero 11, sostitutivo totale, sul quale esprimo parere favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dei trasporti.

LORETTU, Assessore tecnico dei trasporti. Concordo con le posizioni dell'onorevole Steri e ribadisco l'importanza di andare avanti con la legge e con gli emendamenti proposti dall'onorevole Steri.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo, Presidente, dieci minuti di sospensione per delle interlocuzioni.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta sino alle ore 12 e 44.

(La seduta, sospesa alle ore 12 e 34, viene ripresa alle ore 12 e 48.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.), relatore di maggioranza. Signora Presidente, a seguito delle interlocuzioni c'è un invito al ritiro dell'emendamento numero 7, soppressivo totale, dell'emendamento numero 11 della Giunta e dell'emendamento numero 4, che ritiro io stesso, con la contestuale richiesta di votazione separata del primo, del secondo e del terzo comma dell'articolo 2. Preannuncio che la maggioranza aderisce alla soppressione del comma 2, mentre rimangono fermi i commi 1 e 3. Resta inteso che in sede di coordinamento dal terzo comma dovrà essere eliminato il riferimento al comma 2.

PRESIDENTE. Metto in votazione il comma 1. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione il comma 2. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Non essendo stato approvato il comma 2, nella seconda riga del comma 3 credo sia necessario...

PRESIDENTE. Sì, l'onorevole Steri ha già precisato che è opportuno, in sede di coordinamento, eliminare il richiamo al comma 2.

Metto in votazione il comma 3. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3, al quale è stato presentato un emendamento.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3 e del relativo emendamento:

Art. 3

Incentivi alla destagionalizzazione dei collegamenti aerei isolani

1. Al fine di incentivare la destagionalizzazione dei collegamenti aerei isolani anche verso il mercato internazionale è autorizzata la spesa di euro 19.700.000 per l'anno 2010 e di euro 24.500.000 per ciascuno degli anni dal 2011 al 2013. Con deliberazione della Giunta regionale, da adottarsi su proposta dell'Assessore regionale dei trasporti, d'intesa con l'Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio, è definito il relativo programma di intervento sulla base degli orientamenti comunitari vigenti relativi al finanziamento degli aeroporti e delle compagnie aeree operanti su aeroporti regionali. Il programma è sottoposto al preventivo parere della competente Commissione consiliare da esprimersi entro trenta giorni, trascorsi i quali il parere si intende acquisito.

Emendamento soppressivo totale Bruno - Salis - Sechi

Articolo 3

L'articolo 3 è soppresso. (8).)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Riprendo la discussione da dove l'avevamo lasciata, perché speravo che si arrivasse alla decisione unanime soprattutto per gli interventi di destagionalizzazione, che, io ricordo, valgono all'incirca 70 milioni di euro, per i quali non esiste alcuna urgenza e che l'articolo 3, così com'è stato proposto, rinvia a un programma di intervento da definire sulla base degli orientamenti comunitari vigenti relativi al finanziamento degli aeroporti e delle compagnie aeree, senza che vi sia stata, neppure sotto il profilo del rispetto del Regolamento interno, Presidente, l'acquisizione del necessario parere della Commissione competente in materia di politiche comunitarie.

Allora noi dobbiamo dotarci di strutture che consentano alle società di gestione di svolgere correttamente la loro funzione e stabilire delle procedure che siano rispettose dei regolamenti anche nel contenuto e non solo, come in alcune circostanze avviene, nella forma, soprattutto in questa materia. Lo dico perché a noi tutti deve essere chiaro che quando interviene una competenza comunitaria, soprattutto in materia di libera concorrenza, si applica una certa giurisprudenza. Qua noi siamo di fronte intanto a un'irritualità nella procedura di definizione dell'articolato, che per alcune cose è giustificata dall'urgenza, per altre no: il bypassaggio di un parere obbligatorio, previsto dal Regolamento interno, della Commissione competente in materia di politiche comunitarie e il rinvio a un programma che chiaramente pone una sospensione di efficacia su questo provvedimento, perché la Commissione europea non esaminerà il provvedimento, anche se fosse già notificato all'Unione europea, ma richiederà il programma. Quindi noi inviamo una notifica alla UE, nel frattempo dobbiamo fare il programma, che dovrà essere esaminato dalla Commissione. Qua si parla di Commissione competente, immagino riferendosi alla quarta Commissione permanente, competente in materia di urbanistica, trasporti e territorio. Si eludono con un provvedimento una competenza e un parere obbligatorio, perché questa norma dice sostanzialmente, citando una sola Commissione, che quella parte del Regolamento che attribuisce alla Commissione consiliare in materia di politiche comunitarie l'obbligo di esprimersi quando si tratta di queste vicende non funziona. Il che vuol dire che noi facciamo una deroga con legge al Regolamento consiliare. Quindi anche la stesura di questo articolo contiene, in qualche misura, qualche profilo di illegittimità, perché non penso possa essere attribuita alla legge la possibilità di intervenire sulle dinamiche che invece sono assegnate per Statuto al Regolamento interno del Consiglio regionale.

La cosa migliore - lo diciamo perché noi ce l'abbiamo un emendamento soppressivo dell'articolo 3, che voteremo - è che la Giunta e la maggioranza concordando, sulla base delle linee che sono state indicate prima nella discussione, sulla necessità e l'urgenza di affrontare questo tema nella giusta sede, consentano al Consiglio regionale, attraverso la Commissione competente per materia, con il coinvolgimento della Commissione competente in materia di politiche comunitarie, di licenziare un provvedimento che non solo abbia copertura, perché se questa dovesse essere solo una legge di copertura sarebbe ben poca cosa, ma soprattutto contenga una condivisione delle linee che la Giunta deve adottare per la definizione del programma di destagionalizzazione dei collegamenti aerei. Questo è assolutamente rilevante.

Io mi auguro che di questo si tenga conto, che così si esprima la Giunta e anche il relatore di maggioranza, e quindi la maggioranza, perché non c'è alcuna utilità a procedere su questo argomento bypassando le procedure e gli approfondimenti che sono necessari e che sono di competenza del Consiglio regionale. Peraltro, qua lo si dice, l'unica cosa che traccia un paletto al comportamento della Giunta, lo dico a lei, signora Presidente del Consiglio, è il riferimento generico, per la definizione del programma, agli orientamenti comunitari vigenti relativi al finanziamento degli aeroporti e delle compagnie, ma non c'è nessun ragionamento di merito nell'articolo. Ma avrà una finalità la destagionalizzazione? Ma avremo un interesse, anche minimo, a sapere che cosa per noi è più importante destagionalizzare e in che modo? Avremo un interesse a dire qual è il coinvolgimento di ciascun aeroporto per ambito territoriale? Avremo un interesse a discutere di questo in un quadro complessivo di promozione della nostra industria turistica, della nostra capacità ricettiva, dei nostri beni culturali, archeologici, storici, della nostra tradizione popolare? Avremo un qualche interesse a stabilire nel merito quali debbono essere i contenuti di questo programma? Sennò diciamo che il Consiglio regionale deve fare da spettatore e ogni tanto essere chiamato a togliere le castagne dal fuoco per i comportamenti irrituali, spesso anche, come dire, non sufficientemente riflettuti, non adeguatamente studiati, un pochino spregiudicati, dell'amministrazione e delle sue strutture. Questo è il tema.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Signora Presidente, sugli articoli 3, 3 bis e 4 mi sono già espresso in sede di discussione generale dicendo che non posso negare una mia perplessità. Ho già espresso anche, e la ribadisco, la mia grande stima, oltre che simpatia, per l'assessore Liliana Lorettu, che ha assunto un compito indubbiamente estremamente difficile in questa Regione, un compito che - se mi si passa la battuta - è certamente adeguato alla sua laurea, ma non alla sua specializzazione. Infatti il problema dei trasporti in Sardegna avrebbe bisogno di un medico rianimatore, non di uno psichiatra!

Al di là della battuta voglio così esprimere quella che è la drammatica situazione dei collegamenti da e per la Sardegna e dei collegamenti interni della nostra regione. Ho ricordato la situazione dei collegamenti ferroviari, conosciamo tutti la situazione dei collegamenti stradali. E' vero, sono problemi che devono essere affrontati di concerto con l'Assessorato dei lavori pubblici e con l'Assessorato della programmazione, per l'utilizzazione dei fondi, anche di quelli europei, di cui non possiamo certamente fare a meno.

Peraltro, lo ripeto, è una posizione difficile la sua, Assessore. Apprezzo moltissimo, ad esempio - ci tengo a ribadirlo, perché forse questo non è stato colto completamente dall'Aula -, lo sforzo che lei sta compiendo per migliorare la nostra continuità territoriale, per renderla reale, aperta, globale, perché certamente non avviene, nel momento in cui percorrono la A1, che i residenti nel Lazio paghino per il pedaggio autostradale meno dei residenti in Umbria o in Toscana o viceversa. I costi dei trasporti devono essere uguali per tutti, soprattutto in una regione come la nostra, come giustamente ricordava il collega Uras, che fa o vorrebbe fare del turismo uno dei pilastri portanti della sua economia e che chiaramente già impone uno step con un costo per arrivare e per andar via dalla Sardegna che nei confronti del turismo è penalizzante. E' anche, se mi consentite, leggermente umiliante il fatto che noi sardi siamo stati per alcuni anni considerati "figli di un Dio minore". Io ho partecipato a dei dibattiti su questo argomento in Parlamento, dove l'allora sottosegretario Cardia, che aveva responsabilità in materia finanziaria al Senato, peraltro professore universitario, quando facevo la battaglia per la continuità territoriale mi rispose: "Se proprio volete pagare di meno, pagatevela voi!". Fui quasi espulso dall'aula per la mia reazione nei confronti di quel sottosegretario, e devo dire che in quella occasione il presidente Mancino intervenne a tutela della dignità della Sardegna e dei sardi. Quindi lo sforzo che sta facendo l'Assessore è realmente encomiabile, perché è un passaggio che sicuramente merita molte più attenzioni e molti più investimenti da parte della Regione di quanti non ne meritassero campagne promozionali della Sardegna di triste, anche se molto recente memoria. Credo che da questo punto di vista non possiamo che dirle grazie, nello stesso tempo non posso non rimarcare che, passato l'articolo 1, fondamentale e urgente, di cui da sardo, ripeto, non da sassarese, ringrazio il Consiglio, passato il comma 1 dell'articolo 2, che è basato sulla facoltà della Giunta di contrattare una continuità territoriale vera per i sardi - e non un'elemosina, a questo punto pagata da noi sardi -, per "aprire" realmente la nostra Isola, mi riesce indubbiamente difficile comprendere perché tutto il resto sia stato inserito in un contesto di natura così urgente, per non dire emergenziale.

E allora io credo - l'ho già espresso, ma lo voglio ribadire, a costo di essere criticato - che vi sia la necessità di un confronto che primariamente deve avvenire all'interno della maggioranza, perché così è in politica, e che poi deve essere esteso istituzionalmente, ma non solo pro forma, all'opposizione nelle sedi più opportune, ovvero le Commissioni. E uso il plurale perché, giustamente, come è stato rimarcato, non mi basta che il comma 1 dell'articolo 3 faccia riferimento al parere della competente Commissione consiliare, perché mi chiedo quale sia la competente Commissione consiliare. E' competente solo la Commissione trasporti o lo è anche la seconda Commissione, visto che si fa riferimento a interessi che ricadono in ambito comunitario, e quindi quanto meno bisognava scrivere "delle competenti Commissioni consiliari"?

Ribadisco, però, la necessità di un più ampio confronto pur nel giusto, sacrosanto sforzo di incentivare la destagionalizzazione, che poi attiene allo stesso concetto di cui abbiamo parlato prima. Qual è il concetto del low cost? E' quello di consentire al turista di poter arrivare in Sardegna e certamente anche quello di consentire ai sardi - e questo è progresso, è crescita culturale - di potersi recare fuori della Sardegna. Sono finiti, fortunatamente, i tempi in cui il sardo poteva conoscere l'Italia solo quando faceva il servizio militare. Ci sono, l'ho richiamato, scambi culturali tra università che sono fondamentali per la nostra crescita e se andiamo a vederli sono tutti scambi che avvengono tra università che sono collegate tramite i nostri aeroporti e gli aeroporti dell'Europa attraverso voli low cost. Ed è normale, perché uno studente deve potersi spostare spendendo il minimo.

La destagionalizzazione, unitamente all'incremento delle rotte low cost in tutti gli aeroporti dell'Isola, è una scelta fondamentale, che però va concertata, non può essere limitata a un atto di Giunta che diventa operativo e che comporta la spendita di decine di milioni di euro con il solo vincolo del preventivo parere della quarta Commissione, che se non viene dato entro trenta giorni si dà per acquisito. Io credo che il concetto del dialogo, come ho detto prima, sia fondamentale.

Approfitto del tempo rimasto per lavare un po' di panni sporchi fuori di casa. Sarò criticato anche per questo; sarò criticato dalla mia maggioranza e dall'opposizione, perché dirò cose che non piaceranno, però questa è la verità, senza ipocrisia. Faccio un esempio: oggi leggiamo sui giornali che la Giunta ha deciso che il 30 maggio ci saranno le elezioni in Sardegna. In queste elezioni si vota per otto province e si vota anche per alcuni comuni importanti, tra cui Sassari. Ora accade che il 30 maggio a Sassari si svolga una delle manifestazioni religiose più seguite e più sentite, fortunatamente, dalla città. Accade che in quella processione, che coinvolge tutta la città, il 30 maggio, il giorno in cui si vota, il sindaco uscente, ricandidato, avrà la possibilità di sfilare dietro la nostra protettrice, la nostra patrona, la Madonnina, di fianco all'Arcivescovo, con tutta la Curia, i pompieri, i carabinieri e quant'altri. Ho premesso che avrei sollevato sicuramente un argomento su cui si può anche speculare, però banalmente dico, perché ne sono convinto, che a parti invertite il centrosinistra non avrebbe fatto votare per le comunali a Sassari il 30 maggio. Credo che la Giunta avrebbe dovuto confrontarsi con la maggioranza, con il territorio, con chi la deve sostenere, con chi poi è chiamato a cercare voti per questa maggioranza per quelle elezioni comunali. Credo di non dover aggiungere altro. Grazie.

PRESIDENTE. Comunico ai colleghi che il consigliere Cappai è rientrato dal congedo. I consiglieri Dedoni e Ladu si sono iscritti in ritardo.

E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Inizio con l'onorevole Campus. Insomma, non mi sembra una grande preoccupazione il fatto che un sindaco uscente partecipi a una manifestazione religiosa. Mi occuperei di più, al posto suo e vostro, del fatto che il presidente Cappellacci, abituato com'è a considerare noi un'entità astratta, non abbia svolto, come sarebbe suo obbligo nella prassi istituzionale, una preventiva consultazione delle forze politiche e parlamentari prima di prendere questa decisione. Forse, usando questa correttezza, che è sempre stata usata nel passato, avrebbe potuto apprendere anche dalla sua maggioranza che esistevano questi problemi, anche se siamo sin troppo abituati ai siparietti del Presidente del Consiglio dei Ministri nel momento delle elezioni, al punto di poter dire che il sindaco di Sassari non fa notizia quanto il nostro Presidente del Consiglio.

Detto questo, per il resto mi trovo molto d'accordo con lui sull'opportunità di considerare l'articolo 3 abbastanza improprio in questo contesto. Intanto denuncia una prima evidente sottovalutazione del problema della destagionalizzazione dei collegamenti verso la Sardegna. Una sottovalutazione in quanto noi abbiamo bisogno, Assessore, di una visione più generale dei problemi che attengono allo sviluppo e non possiamo non fare un ragionamento sulla destagionalizzazione dei collegamenti verso la Sardegna scollegato da quella che è un'adeguata preparazione della infrastruttura economica della nostra regione. Per che cosa lo facciamo? Noi stiamo provvedendo al mezzo, dimenticandoci del fine, e questo è un problema tipico di un programma regionale di sviluppo, quello cioè di indicare una strategia attraverso la quale l'economia della Sardegna scommette sulla destagionalizzazione della sua fruizione, che, come dicevano i colleghi, attiene non solo al farsi trasportare, ma anche alla ragione per cui farsi trasportare. Per ragioni turistiche? Per ragioni culturali? Per ragioni che riguardano l'artigianato? Per ragioni di promozione? Si è fatta un'analisi, quando si è stabilito questo importo, dell'incrocio fra domanda e offerta non del trasporto, ma del sistema economico isolano, in un momento nel quale probabilmente neanche noi sappiamo con certezza quante imprese turistiche e ricettive hanno chiuso e non apriranno più? Si è fatta un'analisi anche rispetto ad alcune questioni che riguardano la prospettiva futura? Stiamo parlando, Assessore, di un programma triennale, sul quale si consuma l'intera strategia economica della fruibilità di una Sardegna turistica e non solo.

Come diceva giustamente il collega Campus, pensiamo spesso che l'immagine della Sardegna debba essere spesa nel momento in cui partecipiamo alle fiere. Spesso facciamo turismo istituzionale perché scegliamo, in un certo qual modo, quel tipo di promozione della Sardegna e non curiamo il modo in cui possiamo autoprodurre questa promozione, magari indicando all'assessore Prato di costruire qua le occasioni per promuovere i nostri prodotti attraverso iniziative particolari o magari pensando di mettere insieme le politiche e le strategie dell'Assessore del turismo, dell'Assessore della pubblica istruzione e dei beni culturali, in maniera da creare le precondizioni perché il mezzo sia accompagnato dal fine. E forse ci renderemmo conto che mettendo insieme non solo le risorse della programmazione politica e istituzionale, ma anche quelle economiche, che sono state spezzettate nei vari Assessorati, riusciremmo a mettere in piedi una strategia più comprensibile, più appetibile della Sardegna, tale da giustificare una strategia complessiva di destagionalizzazione dei collegamenti.

Messa così mi verrebbe persino il sospetto che questa destagionalizzazione abbia una funzione meramente propagandistica, nel senso che non la si affida a una riflessione sulla capacità territoriale. Vorrei sapere, per esempio, se questa destagionalizzazione del trasporto sia tale da produrre una ricaduta paritaria nei diversi territori della Sardegna. Mettere in piedi quello che diceva indirettamente l'onorevole Cuccureddu sulla capacità di integrare il sistema del trasporto aereo negli aeroporti di livello diverso, in qualche modo svilisce il significato stesso della volontà di interessarsi del problema della destagionalizzazione e secondo me lancia anche un messaggio un po' strano e contraddittorio sull'idea di gestione degli aeroporti, di cui abbiamo trattato, che potrebbe in qualche modo far nascere il sospetto che le due cose siano collegate, mentre io credo che il tema della destagionalizzazione abbia bisogno di una strategia propria, visibile, fortemente condivisa dal Consiglio e in grado di mettere assieme, anche attraverso l'agenzia regionale "Sardegna Promozione", l'intero pacchetto di risorse che può essere destinato a questa strategia e di porre in essere anche un'azione di marketing territoriale ­- di cui la Sardegna ha sempre bisogno - di qualità più elevata, in grado di distribuirne i benefici indipendentemente dagli oneri che sono necessari per facilitare l'accesso alla Sardegna.

Paradossalmente la manifestazione di cui si preoccupava il collega Campus è una delle tante che possono essere inserite in un circuito a supporto di un processo di destagionalizzazione del trasporto aereo ma, direi di più, di destagionalizzazione dell'economia turistica della Sardegna.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Amadu. Ne ha facoltà.

AMADU (P.d.L.). Rinuncio.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Cercherò di non sfruttare tutti i dieci minuti, ma vorrei dire qualcosa a proposito del low cost. Io credo che in questi anni il fenomeno del low cost abbia prodotto indubbiamente dei risultati positivi. Credo che tutti siamo d'accordo sul fatto che il sistema del low cost, così come si è articolato, debba essere conservato, però ritengo che dopo diversi anni, circa dieci anni dai primi voli su Alghero e poi su Olbia, dobbiamo ripensare questo fenomeno per gestirlo, dobbiamo ripensare le modalità, inquadrarle nelle giuste categorie e capire che modello turistico dobbiamo scegliere per la nostra Isola.

Io credo che il fenomeno del low cost sia un fenomeno essenzialmente trasportistico. Poi magari l'Assessore avrà dei dati sulla ricaduta economica, anche se ritengo assolutamente non veritieri quelli forniti dalle società di gestione; mi sembrano cifre buttate lì un po' a caso e che non hanno assolutamente nessun riscontro con la realtà che molti di noi conoscono. Il fenomeno del low cost, ripeto, è un fenomeno essenzialmente trasportistico. Il 70 per cento dei viaggiatori low cost sono cittadini sardi che hanno avuto l'opportunità, per nostra fortuna, di poter viaggiare agevolmente nel resto dell'Europa, ma il low cost non è un fenomeno che va a incidere sul sistema turistico in maniera così significativa come si vuol far credere, soprattutto quando lo si concentra nei bacini a maggiore densità demografica. Perché è appetibile Cagliari più di Olbia e di Alghero? Perché sono i cagliaritani che hanno l'opportunità di andare a Londra, a Parigi, in Germania o da altre parti, non perché l'offerta turistica del sud Sardegna sia più forte o abbia maggior appeal rispetto a quella del nord Sardegna.

Allora, fatta questa premessa, se realmente in massima parte il low cost è un fenomeno trasportistico e non turistico, da fenomeno trasportistico va trattato. Sottrarre risorse al sistema di incentivazione delle strutture alberghiere per finanziare il low cost non mi sembra una gran trovata, così come bisogna essere molto chiari sui vincoli che pone l'Unione Europea in questa materia. Non possiamo dare contributi, anche se di fatto li diamo (6,40 euro all'aeroporto di Alghero per ogni viaggiatore trasportato da Ryanair), ma dobbiamo operare sul co-marketing. Ma chi fa co-marketing in Sardegna? Solo l'aeroporto di Olbia, con i soldi che noi gli diamo, fa delle campagne promozionali nelle città per finanziare e promuovere la nuova destinazione. Si apre, per esempio, un collegamento low cost Hannover-Olbia e con i soldi che la Regione gli dà l'aeroporto di Olbia magari mette cartelli pubblicitari in tutte le stazioni della metropolitana di Hannover, fa una campagna promozionale molto forte sulla Sardegna. Questo fa sì che i voli low cost abbiano una copertura dei costi superiore all'80 per cento e quindi siano remunerativi. Questa è un'azione di co-marketing, non quella di regalare soldi a delle compagnie aeree.

C'è poi un problema molto più complesso e articolato ed è quello relativo agli effetti del low cost. Il low cost storicamente dove si è andato consolidando produce effetti che sono devastanti per l'offerta turistica territoriale, nel nostro caso per l'offerta turistica regionale, perché popolarizza la destinazione. Il low cost trasportistico crea come effetto il fenomeno del low cost ricettivo. Perché è esploso il fenomeno del bed and breakfast, ossia degli affittacamere in Sardegna in questi anni? Perché un fenomeno sconosciuto è esploso? Perché chiaramente chi ottiene un volo a 5 euro poi non va a spendere 300 euro in hotel, ma cerca il ricettivo low cost e quindi il bed and breakfast, dove spende 20 euro. Inoltre si drenano risorse dal sistema ricettivo isolano verso la stessa Ryanair o altre compagnie che fungono da tour operator. Se si prenota l'albergo attraverso il sito Internet di una compagnia aerea il 40 per cento delle risorse della prenotazione vanno direttamente al tour operator. Quindi stiamo creando un fenomeno che se non viene governato può avere degli effetti deleteri. Oggi Alghero, per il fatto che entrando in quel sito troviamo offerte a 20 euro, ha già un'immagine molto scadente di ospitalità, benché abbia anche alberghi a cinque stelle, alberghi importanti, benché offra servizi di qualità. Viene considerata destinazione low cost e quindi appare un po' come la Rimini del Mediterraneo occidentale o la Rimini del Tirreno. E' questo l'effetto del low cost. Stiamo dunque attenti a portare avanti politiche che mirano solo al low cost se parallelamente non incentiviamo i voli di linea e anche i voli charter. Pensate che un utente charter spende mediamente otto volte di più di un utente low cost. Coloro che acquistano un pacchetto charter sono quelli che vanno negli alberghi a quattro o cinque stelle e che appartengono a un target qualitativo notevolmente superiore.

Per cui, io sono da un lato soddisfatto, perché comunque non si perde quello che è un target a basso costo e quindi anche a basso impatto economico, però stiamo attenti che questo target sta, di fatto, popolarizzando la destinazione Sardegna e la sta marginalizzando nel mercato sia dei voli charter sia soprattutto dei voli di linea, non più competitivi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sechi. Ne ha facoltà.

SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). I voli low cost hanno aperto ai sardi la via del mondo, perché dobbiamo ricordare che appena pochi anni fa Alghero, con i voli low cost, ha iniziato un trasporto aereo al quale non eravamo abituati e questo fatto ha consentito alla Sardegna isola di uscire da un autentico stato di isolamento. Come ricordava poco fa il collega Cuccureddu, i sardi hanno avuto l'opportunità di viaggiare e di recarsi nelle località di destinazione dei collegamenti aerei low cost, cioè di andare verso mete che prima non era neanche pensabile raggiungere, fatta eccezione per quei pochi che potevano permettersi di viaggiare verso quelle destinazioni e altre.

Noi diamo sicuramente atto all'Assessore e alla Giunta di aver portato all'attenzione del Consiglio il problema dei trasporti, perché questo è il vero problema che noi dobbiamo affrontare in questo momento. E continuiamo a sottolineare che il vero problema è centrare, con un programma di trasporti, i reali bisogni dei sardi. Con questa legge, che continuiamo a definire affrettata - non mi viene in mente un altro termine -, abbiamo dato una risposta, che è quella del salvataggio della SOGEAAL, cioè della società di gestione dell'aeroporto di Alghero, per garantire la funzionalità dell'aeroporto a beneficio del territorio del nord Sardegna. Tuttavia questa legge non entra nel merito di quello che è il problema centrale dei trasporti, con riferimento alla continuità territoriale e alla destagionalità. Ed è ancora questo il segno di un limite antico e, come dire, quasi di un condizionamento delle istituzioni sarde nei confronti dell'azione che è stata posta in essere, con iniziative, leggi, disposizioni, per affrontare il problema in questi ultimi tempi; un'azione esclusivamente rivolta al fenomeno turistico, senza mettere al centro dell'attenzione, cosa a cui noi dovremmo essere principalmente chiamati, le esigenze dei sardi e quindi rompere l'isolamento della nostra regione e consentire ai cittadini sardi di spostarsi, come tutti, in un ambito mare-terra che finora ha limitato enormemente le nostre possibilità e capacità di movimento.

L'articolo 3 fa riferimento alla destagionalizzazione e, badate, che ancora una volta in un articolo di legge è contenuta questa filosofia, perché si fa riferimento al turismo. Viene infatti coinvolto, come dice l'articolo, l'Assessorato del turismo, artigianato e commercio in funzione di quello che è un richiamo, ovvero una sollecitazione del movimento turistico. Però vi ricordo - lo ha richiamato il collega Campus prima, quando faceva riferimento alle opportunità per gli studenti universitari e per il mondo giovanile in generale - che due ragazzi e due maestri di musica che domani devono raggiungere la vicina - perché è vicina in termini geografici - città di Barcellona per andare a suonare in un'orchestra giovanile internazionale, non hanno l'opportunità di sfruttare questa occasione perché i voli low cost non sono garantiti tutti i giorni e a orari adeguati alle esigenze dei sardi. Sono offerte che sicuramente trovano risposte e attenzione da parte del movimento turistico descritto prima da Franco Cuccureddu, ma che non danno risposte alle esigenze dei sardi, i quali continuano a rimanere tagliati fuori da opportunità importanti. Badate che a questi due ragazzi di 15 anni, accompagnati da due giovani maestri che devono seguire il lavoro che essi faranno dal 1° al 12 aprile a Barcellona, il biglietto viene a costare 500 euro, perché sono costretti a passare da Roma, con i voli Alghero-Roma e Roma-Barcellona.

Questo è il dato di fatto e non penso che siano solo questi quattro giovani ad avere l'esigenza di spostarsi per raggiungere altre parti del mondo. Tra l'altro non mi riferisco all'Estremo Oriente o all'America, ma al bacino del Mediterraneo, all'area europea, dove tutto questo ancora oggi non è garantito, perché non riusciamo a entrare con cognizione di causa nel merito di quella che è la continuità territoriale, la vera continuità territoriale. Oggi, un qualsiasi giovane della Penisola a cui si presenta un'opportunità come quella di quei due ragazzi ha mille possibilità, non solo in termini di giorni, ma addirittura di orari diversi nella stessa giornata, per spostarsi e dare piena soddisfazione alle sue aspettative, che saranno un domani anche condizionamento per l'attività futura.

Intanto richiamo un concetto che si ricollega al discorso del turismo: perché la continuità territoriale deve essere limitata esclusivamente ai sardi? Anche in considerazione del fatto che noi facciamo riferimento al turismo come a un volano della nostra economia, dovremmo pensare a mettere fine a queste tariffe, come dire, differenziate tra chi è residente e chi non è residente, tra chi è nato in Sardegna e non vi ha mai risieduto e chi vi risiede da anni senza esservi nato. Lo dico per sottolineare un problema che io sostengo debba essere eliminato. Noi dobbiamo riuscire ad applicare tariffe convenienti, che abbattano questa condizione di insularità per tutti. Chiunque voglia venire, ricco o povero, nato in Sardegna e ivi residente o residente dall'altra parte del globo o magari, un domani, in un altro pianeta, deve avere la possibilità di raggiungere la nostra isola con agilità, altrimenti noi non stiamo dando risposte al problema dei trasporti. Questo è un concetto così elementare sul quale credo vada fatta una seria riflessione.

L'ultima considerazione che voglio fare, perché è sollecitata dall'articolo 3, riguarda il riferimento alla destagionalizzazione. Naturalmente quando parliamo di destagionalizzazione facciamo riferimento esclusivamente al movimento turistico. Guardate che questo è un tema all'attenzione di tutte le istituzioni, di tutti gli operatori da almeno trent'anni, da quando la Sardegna venne scoperta dal turismo estivo e balneare. Poi si è pensato che poteva esserci una ricaduta economica seria se si fosse potuta prolungare la stagione turistica o addirittura distribuirla nell'arco di tutto l'anno, certamente non con i risultati che si ottengono d'estate, lo comprendiamo. La Sardegna ha delle potenzialità per una destagionalizzazione che, badate, non può essere affrontata solo ed esclusivamente con il discorso dei trasporti. Allora, io continuo a ribadire che il discorso dei trasporti deve essere rivolto principalmente con attenzione per il popolo sardo, per i cittadini sardi che si spostano dalla Sardegna, che hanno l'esigenza di viaggiare. Questo va inquadrato in un piano complessivo dei trasporti in Sardegna, dei trasporti aerei, dei trasporti ferroviari e di quelli viari, perché poi questo è il conto che dobbiamo pagare anche se dovessimo riuscire a incentivare un movimento turistico destagionalizzato nella bassa stagione verso la Sardegna. Però, bisogna anche organizzare la Sardegna, prepararla ad accogliere l'eventuale flusso turistico che raggiunge la nostra isola nella bassa stagione. La Sardegna in questo momento non è pronta a un discorso di questo genere, perché non ha strutture adeguate. Abbiamo lasciato ai territori la libertà di organizzarsi per accogliere con il bed and breakfast i viaggiatori low cost, ma questa non è una risposta. E il rischio che evidenziava il collega Cuccureddu è ormai lampante. Noi dobbiamo affiancare a questo progetto un progetto più ampio, per questo chiedo che il provvedimento in discussione torni in Commissione per un esame più approfondito.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Siamo all'articolo 3, che prevede un programma di destagionalizzazione dei collegamenti aerei isolani; un programma di intervento che stabilisce anche degli incentivi finanziari: 19 milioni e 700 mila euro per il 2010 e 24 milioni e 500 mila euro per ciascuno degli anni dal 2011 al 2013. In passato, a partire dal 2002, le Giunte regionali che si sono succedute hanno di fatto avviato un programma di destagionalizzazione soprattutto attraverso i vettori aerei low cost. L'ha fatto nel 2002 il presidente Pili, con risorse pari a 500 mila euro, ma devo dire che allora vi era soltanto un vettore aereo low cost ed era previsto soltanto il volo da Alghero verso Londra. Successivamente, fino al 2007, le Giunte regionali hanno attuato un piano per la comunicazione istituzionale.

Nel dicembre 2008 la Giunta Soru cambia regime e affida a "Sardegna Promozione", l'agenzia regionale costituita nel frattempo, la predisposizione di un piano che mirasse a incentivare la presenza turistica nel corso dell'intero anno solare, e quindi, di fatto, un piano per la destagionalizzazione. E lo fa con particolare riguardo alle azioni promozionali destinate allo sviluppo aereo internazionale. Quindi siamo esattamente nel contenuto di questo articolo che ci viene presentato. L'obiettivo della Giunta regionale di allora era quello di raggiungere un incremento significativo dei collegamenti internazionali nei tre scali sardi che vengono indicati in delibera: Cagliari, Olbia e Alghero. A tal fine attesta che i tre scali hanno raggiunto in quella data la gestione totale, quindi la concessione quarantennale. La delibera, del dicembre 2008, della Giunta Soru dice anche che tale intervento finanziario deve essere decrescente e parzialmente sostituito da iniziative anche finanziarie dei sistemi turistici locali nel frattempo riconosciuti e finanziati dalla Regione, nonché dalle imprese dell'industria turistica del territorio. Nella delibera si dà atto, insomma, dei risultati raggiunti in termini di traffico passeggeri anche in bassa stagione nei tre scali sardi e questo programma di azione, messo in capo all'agenzia regionale "Sardegna Promozione", trova conferma in una delibera della Giunta Cappellacci del 25 giugno 2009. La Giunta Cappellacci, con l'assessore Lorettu, conferma dunque questo orientamento: "La delibera rammenta come l'esercizio di questa attività di destagionalizzazione sia in capo a 'Sardegna Promozione', che tra i compiti istituzionali ha anche quello di promuovere in maniera coordinata e unitaria l'immagine della Sardegna". Di fatto con questa delibera del giugno 2009 la Giunta Cappellacci non solo conferma l'orientamento di quel piano deliberato dalla Giunta Soru nel 2008, ma affida a "Sardegna Promozione" e a questo piano di intervento alcuni obiettivi. Leggo dalla delibera del 25 giugno 2009, numero 29/8, a firma Cappellacci: destagionalizzare i flussi turistici; consolidare una nuova posizione sui bacini internazionali; aumentare la propria quota di mercato sul movimento turistico internazionale del Mediterraneo; rafforzare la posizione sul mercato italiano; creare nuovi pacchetti turistici integrati rafforzando l'identità ricca e variegata delle connotazioni legate al turismo in Sardegna. Ora, questa delibera, che conferma quella del dicembre 2008, come ho cercato di dire quando abbiamo parlato dell'aeroporto di Alghero, di fatto non è stata ancora attuata, nel senso che non sono stati ancora erogati i finanziamenti ivi sono previsti. Ora si decide, con l'articolo 3, di fare un nuovo programma di intervento sulla base degli orientamenti comunitari vigenti, così come è affermato in quelle delibere. E lo si fa in una maniera, devo dire, particolare, senza che le Commissioni competenti, vale a dire la Commissione trasporti, la Commissione turismo e commercio e anche la Commissione politiche comunitarie - ha ragione l'onorevole Silvestro Ladu -, entrino nel merito, come hanno sottolineato i colleghi Campus, Uras e altri, senza un piano di marketing e senza neanche rafforzare nel Programma regionale di sviluppo, che pure abbiamo approvato, questa posizione, questo orientamento politico.

Io propongo di rimandare il testo alle Commissioni competenti e di affidare alla Giunta regionale, magari attraverso un apposito disegno di legge avente per oggetto il titolo dell'articolo 3, cioè "Incentivi per la destagionalizzazione dei collegamenti aerei isolani", una disciplina puntuale e attenta dell'intera materia. Quindi propongo di affidare, in un tempo brevissimo, alle Commissioni competenti l'esame di questo testo perché possa arrivare presto in Aula. In questo senso formulerei un emendamento orale sostitutivo totale dell'articolo 3, che magari, se la Presidente e l'Aula sono d'accordo possiamo distribuire ai consiglieri. E' un emendamento che sostituisce totalmente l'articolo 3 con questa formulazione: "La Giunta regionale entro quindici giorni dall'approvazione della presente legge presenta un disegno di legge avente per oggetto: 'Incentivi alla destagionalizzazione dei collegamenti aerei isolani'".

PRESIDENTE. Comunico che il collega Oppi è presente in aula, pertanto il congedo si intende revocato.

La Giunta ha chiesto cinque minuti di sospensione. I lavori riprenderanno alle ore 13 e 45. La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 13 e 39, viene ripresa alle ore 13 e 47.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). A seguito delle interlocuzioni svolte, sottoponiamo la proposta di sospendere l'esame del testo di legge in discussione, di rinviarlo mercoledì alla seconda e quarta Commissione e di riprenderne l'esame in Aula giovedì mattina.

PRESIDENTE. Se non vi sono opposizioni, la proposta di rinvio alle Commissioni del disegno di legge numero 119/A è accolta.

Eravamo in fase di replica della Giunta, lo dico perché rimanga a memoria per la settimana prossima. L'emendamento presentato dall'onorevole Bruno viene mantenuto?

BRUNO (P.D.). E' ritirato.

PRESIDENTE. Viene ritirato, perfetto. Quindi la settimana prossima dovremo votare l'articolo 3 e seguenti.

Svolgimento di interpellanze

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze. Le interpellanze numero 10/A e 35/A vengono abbinate alla mozione sullo stesso argomento che dovrà essere discussa la settimana prossima.

Iniziamo con lo svolgimento congiunto dell'interpellanza numero 33/A, Zedda e più, sull'esternalizzazione delle funzioni relative al bando per l'attribuzione degli assegni di merito, dell'interpellanza numero 64/A, Bruno e più, sulla violazione dei requisiti del bando pubblico per l'attribuzione di assegni di merito a studenti diplomati nell'anno scolastico 2007/2008 e iscritti all'università nell'anno accademico 2008/2009 nella stesura della graduatoria definitiva e dell'interpellanza numero 65/A, Zedda e più, sul bando per l'attribuzione di assegni di merito 2009.

Prego, onorevole Zedda, può illustrare la sua interpellanza.

(Interruzioni)

Colleghi, non abbiamo ancora terminato i lavori, vi prego di prendere posto, grazie.

Se i colleghi sono d'accordo potremmo passare allo svolgimento dell'interpellanza numero 67/A, di competenza dell'assessore Liori, perché l'assessore Baire, che comunque è nel palazzo, è momentaneamente assente.

Passiamo all'interpellanza numero 67/A.

(Si riporta di seguito il testo dell'interpellanza:

Interpellanza Vargiu - Meloni Francesco sullo stato dei processi di informatizzazione della sanità sarda.

I sottoscritti,

considerato che:

- tutti i vigenti atti di programmazione sanitaria individuano, tra i loro obiettivi primari, quelli legati all'informatizzazione sanitaria, sia attraverso il SISAR (sistema informativo sanitario integrato regionale), che attraverso MEDIR (che mette in rete i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta), RTP (la rete di tele patologia oncologica), SILUS (il sistema informativo dei laboratori unici) e ANAGS (l'anagrafe degli assistiti sardi);

- gli stessi atti di programmazione (e anche l'APQ in materia, di società dell'informazione del 31 luglio 2007) individuano la necessità di unicità di coordinamento dell'intera attività informatica sanitaria regionale e indicano nel Centro regionale dei servizi informatici e telematici (CRESSAN) la struttura di riferimento per la materia;

- la Direzione regionale della sanità, coerentemente con i menzionati atti di programmazione, ha delegato alla società in house Sardegna.it il compito di strutturare il CRESSAN, affidandole l'incarico di studiare e coordinare il funzionamento, l'implementazione e la gestione dei sistemi informatici della sanità sarda;

- la Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere (FIASO) ha recentemente attestato che la Sardegna è tra le sette Regioni italiane all'avanguardia per le attività di sperimentazione del fascicolo elettronico del paziente, che sarebbero diffuse in oltre il 75 per cento delle aziende sanitarie sarde;

- l'ottimale funzionamento del sistema informatico sanitario appare indispensabile in Sardegna più che in qualsiasi altra Regione italiana, per via delle note caratteristiche legate alla vasta estensione territoriale e alla notevole dispersione della popolazione;

- il progetto di riforma dell'organizzazione del servizio sanitario sardo, contenuto in nuce all'interno dei provvedimenti legislativi dell'articolo 12 della legge regionale n. 3 del 2009, individua strutture organizzative centralizzate (le macroaree) che legano il loro buon funzionamento anche ad una avanzata ed efficiente rete di comunicazione telematica tra le diverse aziende sanitarie della Sardegna;

- in data 19 gennaio 2010, la Giunta regionale ha adottato la delibera n. 2/27 che individua le risorse finanziarie da affidare a Sardegna.it e al CRESSAN per la gestione, manutenzione ed implementazione del sistema informatico sanitario sardo;

- la stessa delibera n. 2/27 del 2010 sottolinea che tali risorse "attengono all'estensione di contratti di fornitura e servizi già in essere e che pertanto non possono che essere tecnicamente affidate al contraente originario";

- ad oggi non risulta agli interpellanti che il sistema informatico della sanità sarda abbia effettivamente raggiunto il necessario livello di buon funzionamento;

- in particolare, risulterebbe che tale sistema non sia ubiquitariamente diffuso in tutte le ASL della Sardegna, causando problemi di comunicazione tra il livello periferico e quello centrale;

- in particolare, risulterebbe che persistano in numerose aziende significativi problemi di utilizzo delle varie componenti del sistema, a tutt'oggi irrisolti nonostante le numerose proteste provenienti dalle singole aziende sanitarie;

- complessivamente il SISAR presenterebbe un numero elevatissimo di sofferenze gestionali e criticità che, qualora non venissero prontamente risolte, rappresenta un ostacolo assai difficile da superare nelle azioni di centralizzazione previste dalla riforma del sistema sanitario,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e della sanità e dell'assistenza sociale per sapere:

1) se corrispondano al vero le informazioni sulle difficoltà gestionali del sistema SISAR segnalate da quasi tutte le aziende sanitarie sarde;

2) se corrispondano al vero le informazioni secondo cui in alcune aziende sarde una parte significativa delle azioni previste dal SISAR non sia stata ancora attivata e, eventualmente, quale sia il motivo di tale ritardo;

3) quali siano i contratti di fornitura e di servizi che si intende prorogare con la delibera della Giunta regionale n. 2/27 del 19 gennaio 2010, quale sia "il contraente originario" che beneficerebbe di tale estensione e quale sia l'attuale condizione di soddisfazione dei precedenti obblighi contrattuali con la Regione da parte di tale/i beneficiario/i;

4) quali siano gli obiettivi che si intendono raggiungere con il finanziamento di euro 5.500.000 previsto nell'estensione del progetto SISAR, attraverso l'utilizzo dell'opzione del "sesto-quinto", prevista nella delibera della Giunta regionale n. 2/27 del 19 gennaio 2010;

5) quali siano le azioni che l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale e il CRESSAN intendono mettere in essere per superare le criticità del sistema SISAR, rendendolo adeguato alla difficile fase di riorganizzazione del sistema sanitario sardo, prevista dai provvedimenti legislativi di riforma;

6) quali siano le azioni che l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale e il CRESSAN intendono porre in essere per avviare l'indispensabile fase dell'implementazione dei servizi offerti dai sistemi SISAR e MEDIR, tra cui la realizzazione del fascicolo elettronico del paziente, di cui alla sperimentazione citata dalla FIASO;

7) se, alla luce delle attuali difficoltà, non ritengano opportuno ripensare l'organizzazione del governo dei progetti per il sistema informatico della sanità sarda ancora in fase di realizzazione (SISAR e MEDIR);

8) se, in particolare, non ritengano di dover integrare la cabina di regia dei processi di informatizzazione della sanità sarda attraverso gli indispensabili raccordi tra il mondo della tecnologia informatica e i referenti delle esigenze organizzative e cliniche delle aziende sanitarie sarde.).(67/A)

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Vargiu per illustrare la sua interpellanza.

VARGIU (Riformatori Sardi). Signora Presidente, il contenuto di questa interpellanza, che io cercherò di riassumere velocemente nei cinque minuti che mi sono attribuiti, riguarda un argomento di cui il Consiglio regionale ha avuto modo di occuparsi diverse volte, e cioè quello del sistema informatico della sanità sarda, il cosiddetto SISAR. Il sistema informatico della sanità sarda, come l'assessore Liori sa perfettamente, è il sistema che dovrebbe gestire complessivamente tutta l'attività di comunicazione tra le Aziende sanitarie regionali e l'Assessorato, l'attività di comunicazione interna delle Aziende tra loro, ma soprattutto i vari programmi operativi all'interno delle singole Aziende, quelli che riguardano le cartelle cliniche, l'amministrazione e il bilancio e quelli che riguardano gli acquisti, nonché tutti i programmi che riguardano lo scambio all'interno degli ospedali delle informazioni tra reparti e accettazione.

Mi rendo conto, Presidente, che alle 2 del pomeriggio, dopo una giornata intensa, è difficilissimo discutere di qualsiasi cosa e ritengo di essere fortunato perché sono il primo dei colleghi che devono illustrare le interpellanze a intervenire. Per farla ancora più breve, così faccio un regalo a me stesso e anche agli altri, dico qual è sostanzialmente il problema. Il problema è che il sistema informatico che abbiamo comprato nell'epoca Soru, pagandolo 20 milioni di euro più 4 milioni di IVA, non funziona. Ci sono Aziende sanitarie, come la numero 6, che non l'hanno mai adottato e altre che ne hanno adottato un pezzo e finché le cose vanno così c'è sostanzialmente un'incapacità di comunicazione tra Aziende sanitarie e Regione e tra Aziende sanitarie tra loro. Noi stiamo andando verso una riforma del sistema sanitario nazionale, su base regionale, che prevede addirittura la creazione di un'area vasta a cui siano attribuite funzioni amministrative importanti, gestite ovviamente su base sovraziendale. Se tutto questo va avanti con un sistema informatico che non funziona, per la sanità sarda è una tragedia. E siccome esiste una delibera dell'Assessorato regionale della sanità che introduce addirittura la possibilità di affidare alla Engineering, l'azienda che ha vinto la gara d'appalto, contestata anche dal centrodestra, anzi soprattutto dal centrodestra nella passata legislatura, il s[s2] esto quinto dell'appalto, credo che sia fondamentale che noi riusciamo a capire se l'azienda Engineering sia in grado di fornire alla sanità sarda esattamente ciò che alla sanità sarda serve. Se infatti dovessimo prolungare per non si sa quanto tempo il rapporto con l'azienda Engineering, che deve fornire un prodotto per noi fondamentale, e questo prodotto continuasse a non funzionare ci ritroveremmo in una situazione di tragedia, che risulterebbe amplificata nel momento del passaggio all'area vasta, perché per passare all'area vasta abbiamo bisogno del funzionamento perfetto di tutte le attività di coordinamento informatico previste nel bando Engineering e della sua ipotetica estensione. Ogni qualvolta parliamo - l'ex assessore Dirindin l'ha fatto tante volte in quest'Aula - di cartella sanitaria del paziente fruibile on line per effettuare delle economie di scala e per poter ottenere dei risultati di comunicazione fra i vari segmenti del sistema sanitario, dobbiamo renderci conto che se il sistema informatico non funziona siamo al dramma! E' passato un anno da quando la Dirindin se n'è andata e io credo che il Consiglio regionale nel suo complesso debba prendere in mano questo problema, non prima di aver sentito cosa ne pensa l'Assessore regionale della sanità.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

LIORI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Signora Presidente, onorevoli consiglieri, il tema di cui parla l'onorevole Vargiu è sicuramente molto importante per la Regione Sardegna. Voglio solo dire che la Regione Lombardia, dopo aver effettuato l'informatizzazione di tutto il sistema sanitario, è riuscita a realizzare un risparmio sulla gestione della sanità di circa il 3 per cento, cosa di non poco conto, proprio per aver potuto monitorizzare giorno per giorno, al loro manifestarsi, tutti i problemi, prendere le conseguenti decisioni e apportare le necessarie modifiche di indirizzo della sanità per correggere le storture via via che si verificavano. Quindi è un tema molto importante, per il quale la Regione ha investito, come ha detto l'onorevole Vargiu, più di 20 milioni di euro, in gran parte provenienti da fondi POR. Abbiamo pertanto l'obbligo di portare a compimento questo progetto che avrebbe dovuto concludersi nel mese di febbraio del 2010. In realtà il progetto non si è concluso nel febbraio 2010 per tutta una serie di motivi, che sono in parte imputabili al bando di gara, che presentava delle incongruenze, non si poteva prevedere che ci sarebbero stati dei ricorsi che hanno ritardato l'avvio dei lavori e soprattutto non si è presa in considerazione la realtà delle ASL sarde. Quindi è un progetto che tende a calare dall'alto un programma proposto dal raggruppamento temporaneo di imprese RTI e che magari è stato accolto male da ASL come quella di Sanluri, che hanno un'informatizzazione propria che funziona bene, che dà risposte in tutti i settori, posto che l'ASL di Sanluri, come qualche altra ASL, si rifiuta di portare avanti il progetto perché in altre ASL ha creato letteralmente dei disastri dal punto di vista funzionale, che hanno allungato i tempi d'attesa, i tempi dei pagamenti delle fatture, creato disagi nel Centro unico di prenotazione (CUP) e così via.

In realtà noi abbiamo comunque la necessità di chiudere il progetto e abbiamo portato avanti una doppia linea di condotta, che è intanto quella di rivedere il contratto con questo raggruppamento temporaneo di imprese, chiedendone una revisione che chiarisca, per esempio, di chi deve essere la proprietà del software che viene prodotto. Perché il programma è stato creato, è vero, dagli ingegneri informatici di questo raggruppamento temporaneo di imprese, ma è stato disegnato con il concorso determinante degli operatori sanitari delle varie ASL, che hanno spiegato quali erano i bisogni, come bisognava procedere, quali erano i problemi a cui bisognava dare risposte. Quindi noi riteniamo di dover tutelare la Regione Sardegna rinegoziando il contratto per quanto riguarda la proprietà del software e anche il costo della gestione di questo prodotto, perché una volta a regime avrà bisogno di essere implementato, di essere rivisto, e noi vogliamo essere certi che questo progetto, che questa società oggi potrebbe anche vendere ad altre Regioni, una volta ultimato produca anche dei ritorni e non soltanto il disagio della produzione e un costo.

Abbiamo quindi aperto una trattativa che si sta concludendo positivamente per noi e, naturalmente, abbiamo fatto intravedere una bandierina, che può essere allettante per loro, rappresentata da un eventuale sesto quinto che noi potremmo attivare in tutto o in parte se ci fosse necessità di ulteriori programmi o di un'implementazione del sistema. Pensiamo, per esempio, che sarebbe utile, e ci è stato già richiesto dall'Istituto zooprofilattico, estendere il progetto. Ci sono anche altri adempimenti di legge e decisioni successive che si sono resi necessari e che noi vogliamo portare a casa. In realtà il progetto è già stato realizzato per oltre il 65 per cento; ci sono queste difficoltà per le quali abbiamo dato tempo alla RTI di portare a compimento il progetto entro il mese di dicembre, senza ulteriori esborsi per la Regione, in modo da portare a casa il risultato, perché se dovesse aprirsi un contenzioso l'Unione Europea ci chiederebbe indietro i fondi stanziati. Quindi abbiamo agito, penso, avendo consapevolezza di tutti problemi, su cui è difficilissimo rispondere nell'arco di cinque minuti.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Vargiu per dichiarare se è soddisfatto.

VARGIU (Riformatori Sardi). Intendo dichiararmi soddisfatto della risposta fornita dall'assessore Liori e concentrarmi soltanto su una delle cose che ha detto, perché ha ragione lui, avremo bisogno forse di parecchio tempo per poter approfondire il problema. Cioè per quanto riguarda la deadline che l'assessore Liori ha indicato a quest'Aula, ovvero il mese di dicembre 2010, noi abbiamo la certezza che l'Assessorato seguirà con estrema attenzione le procedure relative alla messa a regime prima che all'implementazione del SISAR, in maniera tale che nel mese di dicembre il funzionamento del sistema sia tale da consentire alle Aziende sanitarie di utilizzarlo in maniera positiva e di relazionarsi tra loro con il sistema centrale dell'Assessorato regionale della sanità. Infatti ogni problema di implementazione, ogni problema sulla proprietà del software, ogni problema di altro genere, assessore Liori, viene dopo la necessità che la Regione Sardegna abbia un sistema che funzioni. Nel senso che il problema fondamentale oggi sul tappeto è che questo sistema non funziona bene e per questo le ASL tendono a non usarlo. Coloro che lo usano finiscono sui giornali perché non pagano lo stipendio ai loro dipendenti. Questo è intollerabile, ancor più nella prospettiva futura dal momento che, come sappiamo, dal funzionamento di questo sistema dipendono alcune delle azioni di riforma sanitaria che noi abbiamo in programma.

Quindi non possiamo sottovalutare questo problema. Mi sembra che lei, assessore Liori, lo abbia perfettamente presente e ha indicato una data, quella del 30 dicembre, in cui avremo la certezza che questo sistema sarà a regime. Credo di essere soddisfatto della risposta che lei ha reso all'Aula.

PRESIDENTE. Passiamo alle interpellanze numero 33/A, 64/A e 65/A, che avevo richiamato prima.

(Si riporta di seguito il testo delle interpellanze:

Interpellanza Zedda Massimo - Ben Amara - Uras - Sechi - Zuncheddu, sull'esternalizzazione delle funzioni relative al bando per l'attribuzione degli assegni di merito.

I sottoscritti,

premesso che:

- in data 7 luglio 2008 è stato pubblicato il bando per l'attribuzione di assegni di merito a studenti iscritti all'università nell'anno accademico 2008/2009;

- la dotazione finanziaria stanziata al fine di garantire tale sostegno ammonta a dieci milioni di euro e tale bando prevedeva la suddivisione dei beneficiari in tre graduatorie equamente finanziate;

- con successiva deliberazione n. 44/15 del 6 agosto 2008, la Giunta regionale ha stabilito, con pubblicazione di un secondo bando, la concessione di assegni di merito a favore di studenti diplomati nell'anno scolastico 2007/2008;

- in data 31 dicembre 2008 sono state pubblicate le graduatorie relative alle prime due categorie del primo bando;

- per quanto concerne il secondo bando e la terza categoria del primo bando non è ancora stata pubblicata alcuna graduatoria;

- le risorse relative alle funzioni in oggetto sono assegnate al Servizio formazione superiore e permanente e dei Supporti direzionali della direzione generale della pubblica istruzione dell'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport;

- il servizio in questione conta una ventina di dipendenti, considerando anche gli impiegati addetti alle funzioni di protocollo ed economato;

- visto l'altissimo numero di domande pervenute tale ufficio, il quale ha in carico numerose altre competenze, non è stato in grado di assolvere in tempi celeri all'esame di tutte le domande;

- il bando assegni di merito 2008 ha rappresentato il primo esempio di sostegno di questo tipo e necessita, come è normale, di correttivi e aggiustamenti sul piano amministrativo e organizzativo;

considerato che:

- in data 23 giugno l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport ha tenuto una conferenza stampa nella quale, oltre a enunciare le criticità del bando in oggetto e dell'organizzazione degli uffici che avevano in capo tali funzioni, ha assunto i seguenti impegni:

· procedere all'erogazione entro il 30 giugno degli assegni di merito relativi alle prime due categorie del primo bando;

· pubblicare in tempi rapidi la graduatoria relativa alla terza categoria del primo bando;

· pubblicare una graduatoria provvisoria dei beneficiari del secondo bando entro i primi 15 giorni di luglio;

· pubblicare nel più breve tempo possibile il nuovo bando per gli assegni di merito e mettere in campo una procedura più snella rispetto a quella che aveva caratterizzato il bando dell'anno prima;

- in data 20 luglio 2009 il Presidente della Regione, con delibera n. 34/27 ha approvato le proposte dell'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport riguardo il superamento delle criticità relative al bando per gli assegni di merito 2007/2008 e ha autorizzato la pubblicazione di un bando di gara a procedura aperta per la prestazione di servizi relativi alle seguenti prestazioni:

· definizione del procedimento istruttorio per la pubblicazione della graduatoria provvisoria e definitiva della categoria 3 del primo bando per l'assegnazione di assegni di merito;

· attuazione degli interventi e delle attività relative al nuovo bando 2009, riguardante in parte i rinnovi degli assegni di merito del 2008 e i diplomati dell'anno scolastico 2008/2009, da pubblicare in tempi brevi;

· il costo di tale esternalizzazione è stimato in 200 mila euro, che graveranno sulla disponibilità finanziaria prevista per le funzioni in oggetto pari a euro 15 milioni (Esercizio finanziario 2009 a valere sull'UPB S02.01.009 POS. Fin. SC02.0183),

chiedono di interpellare l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere:

quale sia lo stato dell'arte e quanti assegni di merito, tra quelli la cui erogazione era stata promessa entro il 30 giugno, siano stati effettivamente pagati;

quali eventi siano sopravvenuti dopo l'ottimistica conferenza stampa del 23 giugno tali da pregiudicare radicalmente alcune previsioni dell'Assessore;

se sia corretto, per l'ennesima volta in questo inizio di legislatura, promettere soluzioni che puntualmente vengono smentite dai fatti:

se non sia più utile piuttosto che esternalizzare il servizio in oggetto, i cui costi comporterebbero la riduzione del numero degli assegni di oltre cinquanta unità, procedere alla riorganizzazione degli uffici e a una maggiore collaborazione con l'Ersu;

quale sia, allo stato attuale delle cose, una stima realistica delle tempistiche entro le quali verrà:

- pubblicato il bando previsto dalla delibera 34/27 relativo all'esternalizzazione dei servizi relativi agli assegni di merito;

- a seguito del bando succitato, riorganizzata l'attività ora in capo al Servizio formazione permanente e dei supporti direzionali;

- pubblicata la graduatoria provvisoria relativa alla terza categoria del primo bando e si potrà procedere all'erogazione degli assegni;

- pubblicata la graduatoria relativa al secondo bando 2007/2008 e verranno erogati i relativi assegni.

- pubblicato il bando per l'attribuzione di assegni di merito 2009/2010.) (33/A)

Interpellanza Bruno - Sanna Gian Valerio - Agus - Barracciu - Caria - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Solinas Antonio - Soru sulla violazione dei requisiti del bando pubblico per l'attribuzione di assegni di merito a studenti diplomati nell'anno scolastico 2007/2008 e iscritti all'università nell'anno accademico 2008/2009 nella stesura della graduatoria definitiva.

I sottoscritti,

premesso che:

- con legge regionale 5 marzo 2008, n. 3, all'articolo 4 è stata prevista, al fine di rendere efficace il diritto atto studio degli studenti capaci e meritevoli, l'assegnazione di assegni di merito aventi per obiettivo principale l'investimento per la crescita del capitale umano e per superare le carenze delle competenze nelle materie tecnico-scientifiche;

- nel testo della legge regionale, con successiva legge regionale 7 agosto 2009, n. 3, è stata soppressa la parola "prioritariamente" senza per altro far venire meno la finalità di "superare le carenze delle competenze tecnico-scientifiche", così come recita il testo della norma novellata;

- il bando pubblicato a tal fine il 21 ottobre 2008 contiene al punto 7 la specifica ed inequivocabile previsione: "Gli iscritti a facoltà di area scientifica avranno precedenza assoluta sugli studenti iscritti a facoltà di aree non scientifiche";

considerato che l'Assessorato competente, in data 23 novembre 2009, ha reso pubbliche le graduatorie definitive per l'assegnazione degli assegni di merito dalle quali si evince che non sia stata ottemperata la finalità di legge e violata la specifica previsione del bando avendo la stessa graduatoria tenuto conto indifferentemente di competenze tecnico-scientifiche e competenze non tecnico-scientifiche, con evidente sviamento delle volontà legislative e delle previsioni del bando pubblico;

specificato che:

- l'esito della graduatoria definitiva non può che far riferimento al testo integrale e mai modificato del bando pubblico del 21 ottobre 2008 con il quale si è data attuazione alle norme di cui alla legge regionale n. 3 del 2008, non disponendo, la Giunta regionale, di differenti autorizzazioni né tantomeno potendo, la modifica introdotta con legge regionale n. 3 del 2009, operare in senso retroattivo a bando in corso e a termini scaduti;

- anche nel bando relativo al 2009, pubblicato nel dicembre 2009 si modificano i contenuti di valutazione del merito passando da una valutazione ponderale ad una aritmetica e non riconoscendo la funzione dei crediti formativi quali entità ponderali di valutazione delle prove e, inoltre, ponendo vincoli di età che nulla hanno a che fare con l'obiettivo sancito in legge di provvedere al sostegno degli "studenti universitari e meritevoli" indipendentemente dalla toro età;

considerato che le norme di modifica introdotte con la legge regionale n. 3 del 2009 risultano essere identiche, per tenore e contenuto, ad analogo emendamento che in sede di discussione della legge regionale n. 2 del 2009 (legge finanziaria del 2009) è stato formalmente bocciato dal Consiglio regionale (emendamento n. 23 all'articolo 1) e che pertanto si configura in sede di applicazione dell'articolo 78 del Regolamento interno, una non ammissibilità dello stesso testo prima che siano decorsi sei mesi,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport affinché chiariscano:

per quali ragioni ed in forza di quale autorizzazione normativa sia stato modificato il criterio per la formazione della graduatoria dei beneficiari degli assegni di merito di cui all'oggetto, contenuto nella disciplina generate e nel bando pubblico del 21 ottobre 2008;

per quali motivazioni giuridiche sia stata resa retroattiva l'interpretazione non corretta di un superamento della previsione della legge regionale e del bando, là dove si afferma che gli iscritti a facoltà di area scientifica hanno precedenza assoluta sugli studenti iscritti a facoltà non scientifiche;

per quali ragioni, non supportate da corrette interpretazioni delle finalità della legge istitutiva, siano stati introdotti criteri nel nuovo bando 2009 che modificano sostanzialmente la valutabilità del merito e pongono limitazioni di età in palese contrasto con la sola ed esclusiva finalità delle norme di "sostenere il diritto allo studio degli studenti universitari capaci e meritevoli" a prescindere da qualunque limite o valutazione degli studenti;

se non si intenda provvedere urgentemente, in sede di autotutela, alla revisione in coerenza normativa di detta graduatoria definitiva e del nuovo bando pubblicato nel dicembre 2009 anche al fine di evitare una lunga e prevedibile sequenza di ricorsi amministrativi;

se non si ravvedano gli estremi di inefficacia del comma 6 dell'articolo 9 della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3, per effetto della violazione dell'articolo 78 del Regolamento interno del Consiglio regionale, sulla quale ci si riserva di avanzare specifica contestazione. (64/A)

Interpellanza Zedda Massimo - Uras - Sechi - Zuncheddu sul bando per l'attribuzione di assegni di merito 2009.

I sottoscritti,

premesso che:

- in data 31 dicembre 2009 è stato pubblicato il bando per l'attribuzione di assegni di merito a studenti diplomati nell'anno scolastico 2007/2008 e iscritti all'università nell'anno accademico 2008/2009;

- la dotazione finanziaria stanziata al fine di garantire tale sostegno ammonta a euro 14.779.050 e il bando in oggetto prevede la suddivisione dei beneficiari in tre graduatorie equamente finanziate;

- il bando fissa il termine per la presentazione della domanda on line alle ore 13.00 del 5 febbraio 2010 e, al fine di consentire ai partecipanti di reperire tutte le informazioni richieste dal bando e ritenute essenziali alla compilazione della domanda, la procedura online (all'URL www.regione.sardegna.it/assegnidimerito) è prevista dal bando a partire dal 15 gennaio 2010;

- in data 20 luglio 2009 il Presidente della Regione, con delibera n. 34/27 ha autorizzato la pubblicazione di un bando di gara a procedura aperta per la prestazione di servizi relativi al bando 2008 (la cui procedura non risulta ancora conclusa) e al bando 2009 vinto in seguito dalla società Sgt 10 di Taccori Giampiero & C. Sas;

considerato che:

- non è ancora stato pubblicato il form on line relativo al bando 2009 e all'URL prevista dal bando alla data di oggi è presente solo una comunicazione di problemi tecnici;

- il punto 5.1 del bando 2009 considera studenti in sede, quindi beneficiari di un contributo massimo di tremila euro in luogo dei seimila previsti per gli studenti considerati fuori sede, anche gli studenti fuori sede beneficiari del contributo per il fitto casa il quale può raggiungere al massimo la cifra di milleottocento euro all'anno e viene attribuito, a differenza del bando in oggetto, anche in virtù di parametri legati al reddito familiare;

- il punto 4 del bando 2009 fissa, per le tre categorie, criteri d'età e di prima immatricolazione all'università non previsti nel precedente bando;

- non è prevista alcuna distinzione, in merito ai succitati criteri anagrafici, per quanto riguarda gli studenti affetti da disabilità;

evidenziato che:

- in questo periodo la società vincitrice dell'appalto è contemporaneamente impegnata nelle funzioni relative al bando 2008 e a quello 2009;

- l'espletazione delle funzioni relative al primo bando per l'attribuzione di assegni di merito, pubblicato in data 7 luglio 2008, ha mostrato situazioni di criticità tali da non consentire agli uffici regionali di espletare tutte le funzioni del bando e in particolare di non riuscire a provvedere alla compilazione della terza categoria (studenti iscritti ad annualità successive alla prima);

- il bando 2008 per l'attribuzione di assegni di merito specificava, riguardo alla categoria 3 relativa a studenti iscritti ad annualità successive alla prima, il termine ultimo del 27 marzo per l'invio della documentazione supplementare attestante il numero di crediti effettivamente conseguiti e le relative valutazioni;

- tale scadenza è stata poi prorogata al 20 gennaio 2010,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere:

1) quando sarà disponibile il form on line e se intenda, a seguito del ritardo nella pubblicazione, prorogare la scadenza del termine per la presentazione delle domande;

2) se la società appaltatrice sia in grado di fornire un'ipotetica data entro la quale intende assolvere i termini relativi al nuovo bando 2009 e alla compilazione della terza categoria del bando 2008;

3) a cosa sia dovuta la reiterazione della richiesta di invio di documentazione relativa al bando 2008 e se essa non sia scorretta nei confronti di tutti coloro i quali abbiano provveduto a fornire la stessa documentazione entro i termini stabiliti dal bando;

4) se il punto 5.1 del bando, il quale considera i beneficiari del contributo fitto casa come studenti in sede, non sia penalizzante per chi usufruisce di tale contributo, anche in virtù di criteri di reddito, che a luogo dei seimila euro previsti come massimale dal presente bando rischia di poterne avere soltanto quattromilaottocento e non sia da considerarsi quindi vessatorio per gli studenti provenienti da famiglie meno abbienti;

5) se i tetti inderogabili riguardo la data di prima immatricolazione all'università e l'età massima non siano penalizzanti per chi abbia subito ritardi per gravissimi motivi di salute o economici e se non sia il caso di provvedere a eliminare i limiti previsti dal bando;

6) se non sia il caso di provvedere a stabilire criteri più flessibili e graduatorie separate per gli studenti che sono o sono stati colpiti da gravi disabilità. (65/A)

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Massimo Zedda per illustrare la sua interpellanza.

ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, il tema degli assegni di merito va sicuramente collegato ad altri interventi che sono stati fatti. Va detto in premessa che alcuni degli aspetti contenuti nelle interpellanze sono superati, in quanto una di esse è datata agosto 2009. Alcuni aspetti che riguardavano il bando pubblicato in quel periodo, e i ritardi conseguenti nella pubblicazione delle graduatorie, chiaramente non devono essere considerati dall'Assessore, in quanto sa bene che quei problemi sono stati risolti, visto che sono passati ormai più di otto mesi. Per quanto riguarda, però, gli altri elementi contenuti nell'interpellanza, alcuni di essi rimangono validi. Dicevo che questi strumenti, insieme agli assegni di merito, al Master and back, alle borse di studio, agli assegni di ricerca, agli interventi sulle residenze universitarie, affinché tutti coloro che hanno diritto possano alloggiare in una di queste residenze, consentono agli studenti universitari sardi, di fronte a uno stato di difficoltà delle famiglie e a un costo della vita crescente, di poter frequentare le università abbattendo diversi costi relativi all'iscrizione e alla frequenza, soprattutto nel caso di studenti fuori sede.

Per quanto riguarda gli aspetti contenuti nell'interpellanza vi è, Assessore, un problema innanzitutto in ordine agli interventi tesi ad attribuire un assegno, come dice il termine stesso, di merito. Sulla base di due criteri, essere studente in corso e avere una media del 27, si assegna allo studente che rientra in questi criteri un assegno di merito fino a un importo massimo di 6.000 euro. Nel bando che voi avete fatto di recente vi è un problema di incompatibilità con il contributo per il fitto casa, per cui uno studente dovrebbe optare tra il fitto casa e l'assegno di merito. Va da sé che opterà per l'assegno di merito, in quanto è di importo superiore, però da tale assegno viene decurtata la cifra corrispondente al fitto casa. Assessore, si tratta di interventi diversi: il contributo per il fitto casa è teso a dare un aiuto alle famiglie, e agli studenti in particolare, per consentire a coloro che provengono da territori in cui non sono ubicati atenei, come accade in diverse realtà della Sardegna, di poter risiedere nella città sede di ateneo. Questo intervento è rivolto a coloro che rientrano in fasce di reddito molto basse e quindi fa riferimento solo ed esclusivamente al reddito della famiglia d'origine o dello stesso studente universitario, nel caso abbia un proprio reddito. L'assegno di merito invece tende a premiare - anche se così come modificato non ha più questa finalità o in parte tale finalità è stata eliminata - di premiare coloro che, a prescindere dal reddito, hanno conseguito una media di voti alta.

L'altro problema riguarda il criterio relativo al limite di età e alla immatricolazione. Faccio brevemente un esempio, visto che il tempo sta scadendo: io, studente, concludo il corso di laurea triennale, per un anno vado a studiare all'estero una lingua straniera e in quell'anno all'università non mi iscrivo, ma mi iscrivo al corso di laurea specialistica l'anno successivo, ebbene in questo caso non posso percepire l'assegno di merito perché non ho l'iscrizione all'università relativa all'anno precedente. E' stata studiata proprio così la riforma, per cui uno studente ottiene una laurea triennale, che è un titolo, e poi può iscriversi al corso di laurea specialistica…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Zedda, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha facoltà di parlare il consigliere Bruno per illustrare la sua interpellanza.

BRUNO (P.D.). Presidente, io do per illustrata l'interpellanza, specifico semplicemente, riguardo alla presunta violazione dei requisiti del bando pubblico per l'attribuzione degli assegni di merito agli studenti diplomati nell'anno scolastico 2007-2008 e iscritti all'università nell'anno accademico 2008-2009, che il tema riguarda la parola "prioritariamente" che con la legge regionale 7 agosto 2009, numero 3, è stata soppressa senza però far venir meno la finalità della legge 5 marzo 2008, numero 3, quella di superare le carenze nelle competenze tecnico-scientifiche. Il bando pubblicato il 21 ottobre 2008, invece, contiene una specifica e inequivocabile previsione: gli iscritti a facoltà di area scientifica avranno la precedenza assoluta sugli studenti iscritti a facoltà di area non scientifica. Per cui nell'interpellanza noi chiediamo per quali ragioni sia stato modificato il criterio per la formazione della graduatoria dei beneficiari degli assegni di merito e perché nel bando sia stato reso retroattivo, con un'interpretazione non corretta, il superamento della previsione della legge regionale. Inoltre introduciamo un altro elemento che riguarda il nuovo bando 2009, cioè la modifica del limite di età: lo scopo della legge era quello di sostenere il diritto allo studio degli studenti universitari capaci e meritevoli, a prescindere da qualunque limite di età e da qualunque altra valutazione degli studenti.

L'interpellanza è rivolta all'assessore Baire per ottenere delle risposte in questo senso.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.

BAIRE, Assessore tecnico della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Cercherò di essere sintetica per rappresentarvi tutta la situazione, tutte le difficoltà e qual era lo stato dell'arte nel momento in cui l'Esecutivo regionale si è insediato. Sto parlando, quindi, del marzo di un anno fa, quando ho trovato che erano già stati pubblicati due bandi sugli assegni di merito dalla Giunta precedente. Di questi due bandi uno aveva scadenza 2 agosto 2008, era articolato in tre categorie e si riferiva agli studenti che avevano potuto frequentare nell'anno accademico 2007-2008, l'altro invece aveva scadenza 4 novembre 2008 ed era esclusivamente riservato agli studenti diplomati nel 2007-2008 e immatricolati nell'anno successivo, cioè nel 2008-2009. Si è trattato di oltre 15 mila domande da istruire con risorse umane dedicate abbastanza limitate. In data 19 giugno è stata pubblicata la graduatoria definitiva della categoria 1 e per rasserenare gli animi (è proprio di quel periodo la conferenza stampa del 23 giugno a cui l'interpellanza fa riferimento) si annunciò l'imminente avvio delle procedure di pagamento da parte degli uffici competenti. Si sforarono i tempi di sette giorni, infatti il 7 luglio ci fu l'approvazione delle determinazioni di pagamento per i 725 beneficiari della categoria 1, per un importo di 3 milioni e 332 mila euro. Con riferimento invece alla categoria 2 è stata pubblicata la graduatoria definitiva e in data 15 luglio è stata approvata la relativa determinazione di pagamento. Questo lo dico perché alla data del 7 agosto, data dell'interpellanza, tutti questi numeri erano comunque noti e disponibili nel sito della Regione Sardegna.

Quindi da marzo a metà luglio del 2009, nei primi tre mesi di lavoro dell'Assessorato, grazie anche alla collaborazione degli Uffici, abbiamo mandato in pagamento 1.472 assegni di merito. A novembre, precisamente il giorno 23, è stata approvata la graduatoria definitiva con altri 1.226 soggetti beneficiari. Qui stiamo parlando della graduatoria del secondo bando.

Nel rispetto del criterio di priorità assoluta - posso risponderle, onorevole Bruno -, definita nel bando e derivante dalla norma istitutiva degli assegni di merito, i primi 698 studenti appartenevano a facoltà di area scientifica, mentre i restanti 528 appartenevano a facoltà di area non scientifica. In questo bando tutti i soggetti possedevano i requisiti di ammissibilità e tutti hanno ricevuto l'assegno, ma nel pieno rispetto dei criteri fissati dal bando. Tutte le richieste sono state soddisfatte e si è dato successivamente il via ai conseguenti atti per l'avvio delle procedure di pagamento.

Arriviamo alla categoria 3: in data 26 febbraio 2010 è stata approvata la graduatoria provvisoria degli studenti, con 837 studenti beneficiari. Ricordo che l'istruttoria di questa categoria è stata completata da un'azienda appaltatrice per velocizzare la conclusione di un procedimento amministrativo lungo e articolato. Gli studenti, infatti, sono chiamati a presentare le integrazioni documentali, di cui vi ho già detto, attraverso un avviso pubblico che ha avuto come data di scadenza il 27 marzo del 2009.

Torno brevemente all'esternalizzazione, precisando che la soluzione che abbiamo adottato con la delibera numero 34/27 consentiva di mettere in campo una procedura ben più celere dell'attribuzione agli ERSU…

PRESIDENTE. Grazie, Assessore, il tempo è scaduto.

BAIRE, Assessore tecnico della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Presidente, chiederei ancora qualche minuto visto che le interpellanze sono tre.

PRESIDENTE. Lo so, però il tempo concesso per la risposta è di cinque minuti. Se l'Aula è d'accordo, può proseguire. Prego.

BAIRE, Assessore tecnico della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Grazie. Dicevo che gli ERSU, peraltro, in Sardegna sono due e hanno come riferimento i distinti atenei di Cagliari e Sassari, quindi non hanno competenza su tutto il territorio e tanto meno hanno competenza sugli studenti sardi che frequentano altri atenei italiani.

Voglio sottolineare che l'esternalizzazione, che è stata stimata correttamente nella delibera in circa 200 mila euro, ha trovato altre risorse finanziarie che sono state reperite in capo alla Direzione generale e non sono andate a intaccare i 15 milioni destinati agli studenti. La graduatoria della categoria 3, peraltro, è stata pubblicata in data 26 febbraio 2010, ma proprio oggi scade il termine per la presentazione dei ricorsi gerarchici e quindi questo fa avviare alla conclusione questo laborioso procedimento che l'attuale Esecutivo ha già trovato in essere. Con la collaborazione dell'azienda appaltatrice è stato pubblicato anche il nuovo bando per l'attribuzione degli assegni di merito relativi agli interventi del 2009. Sono previste le scadenze del 22 febbraio 2010, relativa all'invio delle domande on line, e del 3 marzo del 2010, per le domande cartacee, quindi è tutto in fase di istruttoria.

Andando invece ai criteri di merito e ai vincoli di età, sottolineo che il bando è stato definito sulla base di criteri previsti dalla delibera del 2009 ed è stata sottolineata la necessità di individuare come soggetti beneficiari degli assegni di merito i giovani studenti. Tale necessità è tanto più stringente se si considera che non ponendo nel primo bando relativo all'attribuzione degli assegni di merito alcun limite d'età l'attribuzione di tale beneficio è andata spesso a favore di persone con un'età elevata e già in possesso di un'occupazione.

In riferimento, invece, al problema del fitto casa e più specificamente ai criteri adottati per definire l'ammissibilità al bando per l'attribuzione degli assegni di merito relativi agli interventi dell'anno 2009, come peraltro già stabilito nel bando per l'attribuzione degli assegni di merito a studenti diplomati nel 2007-2008 e immatricolati successivamente, la delibera recita che nel caso lo studente sia beneficiario di contributo fitto casa verrà considerato studente in sede. Ovviamente anche di questi punti si potrà discutere anche in sede di definizione delle prossime delibere alla base dei prossimi bandi per l'attribuzione degli assegni di merito. Vi ringrazio per l'attenzione.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarare se è soddisfatto.

ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, io spero che l'Assessore intervenga per eliminare i criteri che creano ostacoli a diversi studenti, perché il limite dei 25 anni di età è perentorio, per cui uno studente di 25 anni che abbia la media del 27 è favorito rispetto a uno studente di 25 anni e 4 mesi, che magari ha la media del 30 ma viene totalmente escluso dal beneficio.

Un altro problema è quello della esternalizzazione, che vorremmo evitare, in quanto è vero che l'ERSU o meglio i due enti per il diritto allo studio non hanno uffici su tutto il territorio, però hanno una competenza e curano aspetti che riguardano gli studenti, i contributi, il fitto casa e le borse di studio per tutti gli studenti universitari iscritti agli atenei. Per quanto riguarda coloro che sono iscritti ad atenei diversi da quelli sardi questi enti possono benissimo intervenire perché si tratta di verificare se gli studenti che presentano la domanda possiedono i requisiti richiesti e hanno quindi il diritto di usufruire degli assegni. Inoltre le chiediamo, Assessore, di prestare maggiore attenzione all'incompatibilità tra contributo fitto casa e assegni di merito, perché sono strumenti diversi tra loro e che intervengono su questioni diverse: uno riguarda il merito, quindi a prescindere dal reddito, voi invece avete introdotto un criterio che non corrisponde allo spirito del bando.

Un ulteriore aspetto riguarda la necessità di prestare attenzione agli studenti con disabilità. Nel caso questi problemi non dovessero essere risolti in tempi rapidi, contrariamente a quanto lei ha detto, trasformeremo l'interpellanza in mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Bruno per dichiarare se è soddisfatto.

BRUNO (P.D.). Signora Presidente, noi non siamo soddisfatti della risposta dell'assessore Baire, perché in entrambi i casi si modifica, con un bando, la finalità della legge. Intanto, per quanto riguarda gli assegni di merito, si interpreta, devo dire, con libertà la finalità della legge istitutiva introducendo nuovi criteri, per esempio per quanto riguarda i limiti di età. La finalità degli assegni di merito è quella di sostenere il diritto allo studio degli studenti universitari capaci e meritevoli, a prescindere da qualunque limite di età. Anzi tra le finalità dell'intervento, Assessore, vi era quella di offrire proprio a persone in gran parte disoccupate, ma che volessero proseguire gli studi, così come i giovani meritevoli, un'opportunità anche di tipo finanziario. Per cui riteniamo che il criterio che è stato introdotto non corrisponda alle finalità della legge.

Prendiamo atto del fatto che tutti i beneficiari hanno goduto degli assegni di merito, pur se è stato inserito nel bando pubblicato il 21 ottobre 2008 un criterio che inequivocabile va contro quanto previsto nella legge 7 agosto 2009, numero 3, laddove si dice che gli iscritti a facoltà di area scientifica avranno precedenza assoluta sugli studenti iscritti a facoltà di area non scientifica. Dal testo della legge erano state escluse le parole "e prioritariamente". Per cui in questo caso siamo solo parzialmente soddisfatti.

PRESIDENTE. Passiamo alle interpellanze numero 56/ A e 52/A.

(Si riporta di seguito il testo delle interpellanze:

Interpellanza Salis - Cocco Daniele Secondo - Mariani sulla necessità di dare urgente attuazione all'articolo 2, comma 40, della legge regionale n. 3 del 2009.

I sottoscritti,

premesso che:

ormai da lungo tempo i dipendenti dell'ARAS, circa 250 tra veterinari, agronomi e tecnici di laboratorio, rivendicano il passaggio all'Agenzia LAORE già previsto dalla finanziaria 2008 e dalla delibera della Giunta regionale n. 71/1 del dicembre 2008, che definisce la pianta organica regionale;

la legge regionale 7 agosto 2009, n. 3, all'articolo 2, comma 40, autorizza l'Agenzia LAORE Sardegna ad inquadrare, attraverso prove selettive concorsuali per soli titoli, il personale dipendente dell'Associazione regionale allevatori in servizio alla data del 31 dicembre 2006;

lo stesso comma prevede che "la Giunta regionale, in attuazione della legge 8 agosto 2006, n. 13 (Riforma degli enti agricoli e riordino delle funzioni in agricoltura. Istituzione delle Agenzie AGRIS Sardegna, LAORE Sardegna e ARGEA Sardegna), articolo 28, adotta, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge (legge regionale n. 3 del 2009), le modifiche della pianta organica della stessa Agenzia";

considerato che:

dai primi anni Ottanta, l'ARAS, con il proprio personale costituito da agronomi e periti agrari, veterinari, biologi e tecnici di laboratorio, informatici ed amministrativi è stata l'unico soggetto che, di concerto con l'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, ha fornito assistenza alle aziende zootecniche dell'Isola, collaborando, inoltre, con istituti di ricerca ed università;

con la riforma degli enti agricoli, il servizio svolto dall'ARAS è stato assorbito in toto da LAORE, per cui, per coerenza con tutti gli altri casi analoghi, oltre alle competenze anche il personale deve transitare da un ente all'altro;

l'ARAS, pur essendo un'associazione di natura privata, è finanziata totalmente dalla Regione che stanzia annualmente 14 milioni di euro per il suo funzionamento;

il passaggio del personale dall'ARAS all'Agenzia LAORE non comporta costi aggiuntivi;

evidenziato che l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, in risposta alle legittime rivendicazioni del personale dell'ARAS (il cui passaggio all'Agenzia LAORE, in base alla citata legge regionale 7 agosto 2009, n. 3, doveva avvenire entro il 18 novembre 2009), ha affermato che la Regione non può dar corso al trasferimento suddetto in quanto la norma in questione è stata impugnata dal Governo nazionale;

rilevato che, contrariamente a quanto affermato dall'Assessore, l'impugnativa non riguarda le norme che interessano i lavoratori dell'ARAS, per cui non esiste alcun blocco all'attuazione di tale normativa;

preso atto che i dipendenti dell'Associazione regionale allevatori della Sardegna hanno avviato, in difesa dei propri diritti, numerose azioni giudiziarie contro la Regione Sardegna presso i giudici del lavoro delle quattro province,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale e l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione affinché riferiscano quali urgenti misure la Giunta regionale intenda adottare al fine di dare finalmente attuazione alla disposizione della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3, articolo 2, comma 40, ponendo fine ad una annosa situazione che rischia di avere pesanti strascichi civili e giudiziari, con pesanti costi ulteriori per la Regione Sardegna. (56/A)

Interpellanza Lotto - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Solinas Antonio - Zuncheddu - Porcu - Bruno - Uras - Salis - Agus - Barracciu - Ben Amara - Caria - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Soru - Zedda Massimo in merito alla norma che prevede l'inquadramento del personale dell'ARAS nell'agenzia regionale LAORE.

I sottoscritti,

premesso che:

la legge regionale n. 3 del 7 agosto 2009, articolo 2, comma 40, autorizza l'agenzia regionale LAORE Sardegna ad inquadrare, attraverso prove selettive concorsuali per soli titoli, il personale dipendente dell'Associazione regionale allevatori;

la Giunta regionale, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della suddetta legge, adotta le modifiche della pianta organica della stessa agenzia;

considerato che:

nel corso degli anni, l'ARAS, con il proprio personale costituito da zootecnici (agronomi e periti agrari), veterinari, analisti (biologi e tecnici di laboratorio), informatici ed amministrativi è stata l'unico soggetto che, di concerto con l'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale ha operato con continuità sul campo a favore dello sviluppo della zootecnia isolana, divenendo autorevole referente di allevatori, caseifici, istituti di ricerca, università ed enti sia regionali che nazionali ed esteri;

preso atto che:

nel corso di una recente intervista rilasciata a Radio Press dall'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, Andrea Prato, sulla richiesta di informazioni in merito alla procedura di inquadramento del personale dell'ARAS in LAORE in scadenza alla data del 18 novembre 2009, la risposta data è stata poco chiara e fonte di forte preoccupazione tra coloro che sono in attesa della soluzione dell'annosa vicenda;

l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale ha escluso il coinvolgimento della Giunta regionale durante la discussione e l'approvazione della norma in oggetto, dichiarando l'impreparazione dell'Amministrazione regionale ad affrontare questo tema che, tra l'altro, non sarebbe stato discusso con le organizzazioni di categoria;

nell'intervista è stato sollevato il problema del laboratorio di analisi che, da quanto dichiarato dall'Assessore Prato, non essendo di proprietà regionale ma di ARAS, non potrebbe essere utilizzato;

valutato che:

con la legge regionale 8 agosto 2006, n. 13, istitutiva delle agenzie LAORE, ARGEA ed AGRIS, si è giunti ad un accorpamento di tutti gli enti e i consorzi operanti in agricoltura e le funzioni tradizionalmente affidate dalla Regione all'ARAS sono divenute di competenza dell'Agenzia LAORE;

gli zootecnici e veterinari interessati dalla norma in oggetto sono stati, e sono ancora oggi, protagonisti di una apprezzata attività di assistenza tecnica alla aziende agricole sarde e sono attualmente anche impegnati in progetti della stessa agenzia LAORE;

non esiste il problema sollevato dall'Assessore Prato di "cosa far fare a queste persone", se non quello di inquadrare al meglio la loro professionalità nella complessiva attività di assistenza dovuta dalla agenzia LAORE all'intera agricoltura sarda, utilizzando al meglio la specializzazione e l'esperienza maturata dagli stessi negli ultimi 27 anni; il laboratorio è patrimonio della Regione Sardegna, poiché realizzato e gestito con fondi pubblici e pertanto non si ravvisa nessun rischio riguardo la sua regolare attività,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale e l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione affinché riferiscano quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di rispettare i tempi e i dettati della legge regionale 7 agosto 2009 n. 3, articolo 2, comma 40. (52/A).)

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Salis per illustrare la sua interpellanza.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, l'interpellanza riguarda una vicenda annosa, nel senso che ce la trasciniamo dalla precedente legislatura, già dal 2006-2007. Non leggo le relative deliberazioni e gli atti che sono stati oggetto di interesse continuo da parte di quest'Aula, ma, assessore Prato - la saluto e approfitto dell'occasione per farle i miei migliori auguri per il suo libro - all'ordine del giorno di questa tornata consiliare c'è anche l'istituzione di una Commissione d'inchiesta per la verifica della mancata applicazione delle leggi regionali. In questo caso ci troviamo, anche se sono passati solo mesi e non anni come per altre leggi, a trattare un argomento su cui il Consiglio regionale ha dato con legge alla Giunta regionale, alla precedente e a questa, indicazioni precise su come rafforzare l'area tecnica nel settore zootecnico della regione, un comparto importantissimo per varie ragioni che non sto qui a elencare.

Nonostante queste indicazioni precise date sia in sede di finanziaria 2008 (legge regionale 5 marzo, numero 3) sia in sede di collegato alla finanziaria 2009 (legge regionale 7 agosto 2009, numero 3), non si è ancora provveduto a dare alle stesse attuazione. Relativamente alla legge numero 3 leggo le disposizioni che il Consiglio regionale ha dato a questo riguardo: "L'Agenzia LAORE Sardegna è autorizzata a inquadrare, attraverso prove selettive concorsuali per soli titoli, il personale dipendente dell'Associazione regionale allevatori in servizio alla data del 31 dicembre 2006". E ancora: "La Giunta regionale, in attuazione della legge 8 agosto 2006, n. 13 (Riforma degli enti agricoli e riordino delle funzioni in agricoltura. Istituzione delle Agenzie AGRIS Sardegna, LAORE Sardegna e ARGEA Sardegna), articolo 28, adotta, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, le modifiche della pianta organica della stessa Agenzia". Le modifiche della pianta organica, con deliberazione della Giunta, sono state effettuate portando la dotazione organica dell'Agenzia LAORE a 866 unità. Quindi, da questo punto di vista, tutta una serie di indicazioni è stata rispettata, non è stata ancora rispettata l'indizione dei relativi concorsi per far sì che i lavoratori attualmente pagati completamente dalla Regione e che sono inquadrati nell'ARAS possano essere trasferiti in LAORE. Badi, Assessore, che non è solo un problema di trasferimento.

Noi pensiamo che per l'importanza che stanno assumendo il controllo della qualità del latte, il controllo della qualità delle carni, il controllo di tutta la filiera alimentare, il passaggio di questi tecnici che fanno assistenza diretta sui campi sia un elemento qualificante per la Regione, e consideriamo dannoso per i sardi complessivamente, ma anche per l'istituzione Regione, il fatto che si stiano frapponendo ostacoli all'attuazione della volontà del Consiglio regionale.

Tenga conto, Assessore, ma lei conosce meglio di me la situazione anche finanziaria, che relativamente all'approvazione, per esempio, del conto consuntivo dell'Agenzia LAORE sono stati stanziati per quest'anno ben 13 milioni e 800 mila euro per quel che riguarda l'attività dell'ARAS. Non sono solo questi i soldi che noi diamo all'ARAS, ma soprattutto questi 13 milioni 800 mila euro sono solamente in parte utilizzati per il personale. C'è tutta un'altra serie di fondi che la Regione spende e che potrebbero essere, in caso di passaggio dei tecnici, dei veterinari e dei biologi a LAORE, ben utilizzati per un'attività qualificante per la Regione e per l'agenzia che gestisce l'assistenza tecnica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Lotto per illustrare la sua interpellanza.

LOTTO (P.D.). Signora Presidente, non avrei moltissimo da aggiungere a quello che ha già detto il collega Salis illustrando la sua interpellanza, che nel contenuto è quasi identica a questa che io presentai a suo tempo, pressappoco negli stessi giorni. Parto da una considerazione: in Sardegna l'assistenza tecnica in agricoltura viene svolta da diversi anni dalla Regione Sardegna stessa con il suo braccio tecnico, ovvero, dopo la legge sulla riforma, dall'Agenzia AGRIS. Questa agenzia presta assistenza tecnica nei comparti vinicolo, orticolo, delle colture protette, eccetera, tranne che nel comparto zootecnico e pastorale. In questo caso, da anni, da oltre 20-25 anni, questo delicato compito viene svolto da un gruppo consistente di tecnici, che vennero a suo tempo messi in campo dall'ARA e che sono stati tutti questi anni pagati attraverso una convenzione con la Regione, che se ne è di fatto caricata per intero i costi.

Su questo fronte abbiamo dei risultati veramente lusinghieri conseguiti dai tecnici veterinari e dagli agronomi nel seguire e assistere dal punto di vista tecnico le imprese agricole; risultati lusinghieri dal punto di vista qualitativo e anche quantitativo, tanto è vero che oggi riscontriamo - e l'assessore Prato ne è testimone - che nei convegni c'è chi si pone il problema che forse si sta producendo troppo, seppure bene. E il problema non riguarda più le aziende agricole, ma sta a valle delle aziende agricole: cosa fare delle ottime produzioni che i nostri pastori e agricoltori mettono in campo. Se vogliamo, però, salvaguardare questo settore, dobbiamo fare in modo che questo gruppo di tecnici continui a operare, possibilmente meglio, con una maggiore autorevolezza nei confronti del sistema delle imprese. E questa anomalia di una parte dell'agricoltura assistita per delega e dell'altro settore assistito in maniera diretta va sanata. Il Consiglio regionale ne ha discusso in tutti questi anni e ha preso una decisione in merito lo scorso mese di agosto. Con la legge numero 3, articolo 2, comma 40, di fatto si dà indicazione affinché, con prove selettive concorsuali per soli titoli, il personale dipendente dell'Associazione regionale allevatori venga inquadrato nell'Agenzia regionale LAORE.

Questo è quanto decide nel mese di agosto il Consiglio regionale. Non ci sono stati sviluppi effettivi e concreti da allora a oggi e in più occasioni l'Assessore ha rimandato a delle trattative in corso o con le organizzazioni di categoria o con i sindacati dei lavoratori. Di fatto, però, anche secondo quanto dichiarato nell'ultima riunione di Commissione, a cui ha partecipato circa due settimane fa, le cose sono ancora ferme. Credo non sia giusto che questo continui ad accadere, credo che sia giusto che la Giunta prenda in mano il problema e lo risolva. Se qualcuno, così come l'Assessore ha dichiarato, non è d'accordo, lo dica chiaramente, però nessuno può, se non ha competenza legislativa, opporsi a che una legge emanata dal Consiglio regionale venga interamente applicata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.

PRATO, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Signora Presidente, onorevoli consiglieri, si tratta di un tema sul quale l'Assessorato opera continuamente, in quanto già a seguito della norma con la quale è stata stabilita la regionalizzazione dei dipendenti dell'ARA ha convocato, a cura della Presidenza della Giunta, dell'Assessorato del bilancio, dell'Assessorato dell'agricoltura e di quello del personale, le organizzazioni sindacali per definire un percorso di inserimento di quest'organico e far sì che la norma, che è rimasta abbastanza vaga nel disposto, fosse la più condivisa e percorribile possibile. La dimostrazione che il percorso non è così agevole è data dal fatto che alla convocazione che si è tenuta nello scorso mese di novembre presso la Presidenza della Giunta, le organizzazioni sindacali confederali non si sono presentate in quanto non c'è unità di intenti e di vedute sulle modalità di accesso a questa regionalizzazione, anche perché viene evidenziato, da parte dei dipendenti dell'Agenzia LAORE, il rischio che questo inserimento possa pregiudicare la carriera degli attuali addetti e quindi arrecare un effettivo pregiudizio. Per tale motivo è stato evidenziato dalle sigle sindacali confederali il rischio che molti lavoratori potrebbero presentare dei ricorsi non così infondati, a quanto pare. Il rischio corrente è che una regionalizzazione fatta in modo affrettato possa determinare più danni che benefici. Al che noi abbiamo invitato le organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori dell'ARA e quelle confederali a condividere un percorso comune per far sì che non ci sia più una situazione di contrapposizione tale per cui addirittura le organizzazioni confederali non si presentino agli incontri, ma si trovi una via percorribile. Tanto più che, condividendo l'impostazione, e soprattutto sapendo che si tratta di applicare una legge della Regione Sardegna, e in quanto tale noi non abbiamo nessun titolo né per frenare né per modificare quanto in essa disposto, l'unico scopo, allo stato, è quello di inserire nella pianta organica dell'Agenzia LAORE questi lavoratori e far sì che essi abbiano la piena soddisfazione rispetto alle loro aspettative e alle loro capacità indiscusse.

Tuttavia, allo stato non è pervenuta, né da parte delle organizzazioni sindacali del personale ARA né da parte di quelle confederali, una proposta condivisa, per cui ci troviamo in una condizione nella quale se non ci muoviamo subiremo ovviamente la pressione, condivisa e giusta, da parte di coloro che chiedono di essere inseriti in pianta organica, se ci muoviamo dovremo attenderci numerosi ricorsi da parte del personale dell'Agenzia LAORE che paventa appunto il rischio di vedere pregiudicata la propria carriera professionale. Nel frattempo, proprio per far sì che sia l'unica criticità e non ve ne siano delle altre, da parte dell'Agenzia LAORE e dell'Assessorato dell'agricoltura vi è già la disponibilità ad accogliere il personale e a definire insieme un percorso di lavoro. Questo, però, non è soltanto un problema che ci troviamo a discutere in materia di regionalizzazione del personale dell'ARA, bensì in generale dell'assistenza in agricoltura.

Non voglio tediarvi con la storia delle agenzie e dell'Assessorato dell'agricoltura, ma la situazione che oggi evidenzio è che il dialogo tra le agenzie figlie dell'ex ERSAT e la Regione Sardegna può sicuramente migliorare, perché storicamente è stata sempre rivendicata, da parte dell'ex ERSAT, una forte autonomia gestionale, quando invece nell'impostazione della riforma, che in termini di impostazione generale è ampiamente condivisa, l'idea è quella che l'Assessorato definisce le strategie e le agenzie si occupano di attuarle. In realtà, non è esattamente così, in quanto, all'interno delle agenzie si svolgono tuttora attività che sono abbastanza interdipendenti rispetto alle volontà strategiche dell'Assessorato, e il lavoro che si sta svolgendo in questa fase è proprio quello di creare, invece, una maggiore condivisione dei percorsi, in modo tale che ognuno sappia cosa fa all'altro.

Allo stato, anche a seguito di questa riforma, ci troviamo nella condizione nella quale molto spesso si creano sovrapposizioni di ruoli, molto spesso gli stessi soggetti svolgono le stesse attività. Aggiungo anche che, allo stato, occorre un completamento della riforma delle agenzie agricole, in quanto ritengo che buona parte delle attività svolte attualmente non siano esattamente coerenti con i fabbisogni del mondo produttivo. Purtroppo, spesso abbiamo attivato delle attività autoreferenziali, confrontandooci poco con l'esterno e non condividendo alcune priorità fondamentali, perché di assistenza agricoltura si tratta e noi dobbiamo farla meglio di come la facciamo adesso, soprattutto alla luce di una crisi agricola importante e del fatto che vi sono 2.500 dipendenti che devono lavorare.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Salis per dichiarare se è soddisfatto.

SALIS (I.d.V.). Io manifesto la mia totale insoddisfazione, Assessore, mi dispiace doverlo dire, perché al di là delle dichiarazioni di rito sulla disponibilità ad andare avanti, da lei mi sarei aspettato oggi una difesa molto, ma molto più rigorosa delle sue prerogative di Assessore regionale, e quindi di componente dell'Esecutivo della Regione Sardegna, che opera insieme al Consiglio regionale che dà le direttive. Anche se io sono iscritto al sindacato, a me non interessa o interessa relativamente quali possono essere i problemi dei dipendenti regionali che temono di perdere qualche posizione nella graduatoria dei pesi all'interno di LAORE. A me interessa che un'indicazione politico-programmatica, che è stata data con precisione, ribadisco, venga rispettata. Non ci sono margini di dubbio, non ci sono margini ancora di definizione del processo; il processo va avviato. Peraltro c'è una comunicazione dell'Agenzia LAORE ai dipendenti che chiedono l'accesso agli atti su questa vicenda, in cui si dice chiaramente che sono compresi nella pianta organica. E questo è vero, non può essere diversamente. Gli atti confermano che nella definizione della pianta organica sono stati inseriti 250 posti relativi al potenziamento dell'assistenza tecnica nel settore zootecnico.

Assessore, tanto teniamo a questa nostra volontà, espressa dal precedente Consiglio regionale e da questo, che abbiamo già trasformato queste interpellanze in mozione. Se la Giunta non completa entro un termine molto breve questa procedura, noi chiameremo il Consiglio a una discussione su una mozione e lo impegneremo in un approfondimento dei temi legati anche al funzionamento delle tre agenzie regionali, su cui abbiamo riposto le speranze di poter rafforzare l'attività di programmazione e sviluppo dell'agricoltura e del settore agro-zootecnico in Sardegna. Noi pensiamo, assessore Prato, che ci sia bisogno di una profonda certezza anche e soprattutto nei confronti della struttura dell'Assessorato.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Lotto per dichiarare se è soddisfatto.

LOTTO (P.D.). Anch'io non posso che confermare il giudizio di insoddisfazione che ha già rappresentato il collega Salis. Ho la sensazione che si stia di fatto ricorrendo alla non chiara posizione di qualche sigla sindacale per giustificare la non applicazione di una norma di legge, e questo non può essere assolutamente consentito. Nella legge è scritto che va data una certa sistemazione a determinati lavoratori che svolgono un servizio per l'agricoltura della nostra regione; non c'è scritto che ciò lo si deve fare se i sindacati, che non so se rappresentino o meno questi lavoratori, dicono di sì o di no. Ovviamente, a questo punto, come diceva il collega Salis, la questione verrà ridiscussa in Consiglio. Chiederemo la discussione con una certa urgenza della relativa mozione, giacché sono passati otto mesi rispetto ai tre che erano previsti, e chiederemo al Consiglio di ripronunciarsi e di impegnare la Giunta affinché a quella norma si dia finalmente corso.

Io ho serissimi dubbi sul fatto che ci sia tra i sindacati chi avrà il coraggio di non dare l'assistenza necessaria ai lavoratori che rappresentano, se si sentono di rappresentare questi lavoratori. Ho avuto modo di sentirli in un'occasione; c'era anche lei probabilmente, Assessore, in Commissione. Tutto ciò che ho potuto sentire è stata la richiesta che anche altri lavoratori venissero compresi in questa stabilizzazione. Nulla quaestio a che qualcuno ponga problemi relativi alla sistemazione anche di altre figure, ma questa è una decisione che il Consiglio regionale ha già preso e a cui non si può non dare immediatamente risposta, con certezza, con estrema chiarezza e senza ulteriori indugi. Se poi qualcuno non è d'accordo credo che sia doveroso che lo dica con chiarezza e se ne assuma in pieno la responsabilità, sia che si tratti di sindacati rappresentanti dei lavoratori sia che si tratti di rappresentanti della Giunta. Noi abbiamo il dovere di fare su questo tema, dopo tanti mesi, assoluta chiarezza.

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza numero 60/A.

(Si riporta di seguito il testo dell'interpellanza:

Interpellanza Sanna Giacomo - Planetta - Dessì - Maninchedda - Solinas Christian sulla situazione del mercato dei trasporti delle persone e delle merci in Sardegna.

I sottoscritti,

premesso che la Moby Spa opera oggi in esclusiva, ed in tutti i maggiori porti sardi, con la propria divisione rimorchiatori, che conta 22 unità, in regime di assoluto monopolio. Cagliari - Portovesme - Sant'Antioco - Arbatax - Sarroch - Porto Torres - Olbia, sono i porti dove, in conseguenza delle norme che regolamentano il traffico navale in transito, le compagnie di navigazione tutte si trovano a doversi rapportare con una società che non solo gestisce di fatto il servizio dei rimorchiatori, ma è anche titolare di servizi di linea con proprie navi; ciò comporta una evidente disparità tra la Moby e le altre compagnie che non solo non hanno la "fortuna" di avere minori oneri per il servizio di rimorchio, ma forse, se possibile, si trovano spesso e volutamente in posizione di svantaggio nella fruizione del servizio;

constatato che:

· da qualche anno la Moby Spa ha acquisito la Lloyd Sardegna con conseguenze di notevole importanza per il traffico merci sulle rotte Olbia/Livorno - Olbia/Piombino;

· di fatto, una volta instaurato il regime di monopolio sulle tratte menzionate, la compagnia ha aumentato del 20 per cento i prezzi di trasporto per le merci danneggiando seriamente le imprese del nuorese;

ricordato che, sempre nel porto di Olbia, si registra una certa difficoltà dell'Autorità portuale a consentire l'accesso sulle linee merci alla compagnia Strade Blu che propone offerte più vantaggiose ai trasportatori sardi; questo determina, con la ovvia politica commerciale dei prezzi, una discriminazione tra gli stessi autotrasportatori con una evidente e pericolosa distorsione del mercato; l'attuale organizzazione per la gestione dei servizi in porto sembra rendere assai difficoltoso l'ingresso di eventuali compagnie interessate; questo meccanismo ha reso oramai blindate non solo le linee, ma anche i servizi portuali; ad Olbia, difatti, oggi, tutti i servizi portuali sono gestiti da un'unica società, la Sinergest che, guarda caso, è di proprietà della Moby Spa che ne detiene la maggioranza delle quote (per questo la magistratura ha recentemente avviato indagini relative ai trascorsi rapporti giuridici tra la stessa Sinergest ed il Comune di Olbia); alla società confluiscono tutti gli oneri portuali che le compagnie, ovviamente, caricano sull'utenza sotto forma di maggiorazione su ogni biglietto (diritti su ogni passeggero, auto o mezzo imbarcato o sbarcato nel porto di Olbia);

accertato che:

· recentemente la Sinergest si è aggiudicata la gestione dei servizi portuali anche nel porto di Golfo Aranci creando la stessa situazione del porto di Olbia;

· sulla tratta La Maddalena/Palau la Moby Spa è socia di maggioranza della Ener[s3] Mar Srl che effettua, in regime di libero mercato, se escludiamo il vettore pubblico sovvenzionato, il 99 per cento delle corse disponibili; anche su questa tratta, infatti, il quadro regolamentare predisposto dalla Capitaneria di porto, blinda il mercato fissando lo spazio temporale minimo tra le corse pari a 15 minuti; il risultato è chiaramente immaginabile: il gruppo Moby-Onorato controlla quasi per intero l'intero mercato disponibile sulla linea La Maddalena/Palau e ciò impedisce che un terzo operatore sardo possa entrare in questo mercato; si può facilmente immaginare cosa potrebbe accadere qualora lo stesso gruppo, magari all'interno di una cordata più ampia, si trovi a gestire anche la consociata del gruppo Tirrenia - Saremar che si trova, oggi, assieme al resto del gruppo, in fase di privatizzazione;

rammentato che:

· nel collegamento tra la Corsica e la Sardegna, nel caso venga soppresso il servizio della società Saremar, la Moby si troverebbe in posizione di assoluto monopolio in un mercato dove i prezzi sono già proibitivi e ciò avrebbe conseguenze assai negative negli interscambi turistici e commerciali tra la Sardegna e la Corsica, con un conseguente ulteriore peggioramento per l'economia del territorio che, con il confine francese, ha importanti rapporti di import-export;

· gli stessi effetti, o forse su scala ancor maggiore, si avrebbero sulla linea Porto Torres/Genova; su questa tratta, infatti, oltre la reale possibilità della soppressione della linea da parte del vettore sovvenzionato Tirrenia esisterebbero, parrebbe, anche opzioni ed ipotesi di acquisizione da parte di Moby della Società Grandi Navi Veloci che opera sulla medesima tratta; il risultato sarebbe, anche qui, il monopolio assoluto del gruppo Onorato la cui strategia aziendale, ormai palese, è unicamente funzionale al raggiungimento di un unico obbiettivo: il controllo totale del mercato dei trasporti e servizi marittimi in Sardegna,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale dei trasporti per chiedere se sia a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative intenda prendere per garantire il libero mercato nel settore strategico del trasporto delle merci e delle persone. (60/A).)

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Giacomo Sanna per illustrare la sua interpellanza.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Presidente, credo che in un silenzio che non trova motivo si stia assistendo, in un sistema di monopolio pubblico nei trasporti che per anni ci ha condizionato, a un ribaltamento di fronte, e cioè all'affermarsi di un sistema privatistico. Lo abbiamo verificato giorno per giorno e per qualcuno potrà anche passare inosservato, ma così non è. Per essere più chiaro, la Moby Spa ha da anni, in regime di monopolio nei porti della Sardegna, e più precisamente a Cagliari, Portovesme, Sant'Antioco, Arbatax, Sarroch, Porto Torres e Olbia, la gestione dei rimorchiatori. Per i rimorchiatori stabilisce lei il sistema tariffario, tutti i servizi che vanno garantiti alle navi in arrivo e in partenza, ma questo non è sufficiente. Ultimamente la Moby ha acquistato la Lloyd Sardegna, che copriva le tratte Olbia- Livorno e Olbia-Piombino per quanto riguarda il trasporto delle merci. Anche questo settore entra in un regime di monopolio, tanto che la compagnia ha aumentato del 20 per cento i prezzi del trasporto delle merci. Il danno per gli imprenditori sapete meglio di me qual è. Ma questo non è sufficiente: qualcuno che vorrebbe fare concorrenza, ad esempio la compagnia Strade Blu, non riesce a trovare riscontro nel porto di Olbia e quindi incontra difficoltà nel cercare di offrire qualcosa di meglio, di aprire una concorrenza nel settore delle merci. Quindi cosa succede? La Moby, oltre al trasporto dei passeggeri e delle merci, gestisce i servizi nei porti, che sono certamente quelli relativi ai rimorchiatori, ma, com'è accaduto a Olbia, ha acquisito la maggior parte delle quote della società Sinergest che gestisce la stazione marittima di Olbia. Se questo non fosse sufficiente, la stessa società, cioè la Moby di Vincenzo Onorato, si è presa tranquillamente nello stesso identico modo la società di Golfo Aranci, si sta dunque estendendo a macchia d'olio. Si è estesa anche nelle isole minori: a La Maddalena la società legata alla Moby, che ne è socia di maggioranza, la Enermar Srl, esegue il trasporto da e per l'isola di La Maddalena, insieme alla Saremar, e avendo occupato tutti gli spazi impedisce a qualsiasi altra compagnia di poter entrare. Ma voi sapete meglio di me che la privatizzazione della Tirrenia e della Saremar per quanto ci riguarda è cosa fatta, cioè la Saremar rientra nelle competenze della Regione Sardegna. A questo aggiungete i collegamenti che la stessa Saremar fa con la Corsica e il cerchio è chiuso. Manca Porto Torres. C'è una situazione molto delicata sulla rotta Porto Torres-Genova, su cui operano, oltre alla Tirrenia, le Grandi Navi Veloci, che sono in difficoltà finanziaria e che, a quanto pare, sono tentate di vendere la compagnia.

Credo che il quadro sia più che allarmante, tenendo presente che una sola compagnia gestisce i servizi alle navi e anche il trasporto. Vorrei sapere, ad esempio, quando ci sarà la possibilità di discutere in quest'Aula una materia delicata come questa per consentire, anche per quanto riguarda la privatizzazione, di capire ed essere partecipi di uno scenario futuro, di cui diversamente si tornerà a parlare in quest'Aula solo nel momento in cui riusciremo a lamentarci. Spero che la mancata discussione non sia legata a questo; spero che ci sia la possibilità di un dibattito ampio in Aula su questo tema delicato e importante, che è di carattere sociale ma anche economico; un dibattito che sia frutto della volontà del Consiglio almeno di partecipare alle decisioni ed esprimere il proprio pensiero.

PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dei trasporti.

LORETTU, Assessore tecnico dei trasporti. Ringrazio l'onorevole giacomo Sanna perché mi dà un'opportunità che aspettavo da tempo e sottolinea una criticità che a noi della Giunta è nota. E' una criticità nei confronti della quale abbiamo anche fatto un'istruttoria, al fine di approfondirla, che corrisponde ed è sovrapponibile a quella che ha presentato lei. Quindi stiamo parlando di cose che entrambi conosciamo e nei confronti delle quali riteniamo di dover avanzare delle richieste di chiarimenti all'Autorità portuale di Olbia, perché è lì che si concretizza il monopolio della Moby Spa.

Detto questo, passo un attimo a parlare del problema della privatizzazione della Tirrenia. Non stiamo lì a guardare. Abbiamo sempre partecipato ai tavoli tecnici e politici del Ministero per sorvegliare e supervisionare il processo di privatizzazione della Tirrenia e su questo manteniamo il massimo dell'attenzione. Ovviamente la Giunta conta di coinvolgere il Consiglio nell'ambito di un confronto come quello che stamattina ci ha visto consapevoli, responsabili e partecipi in merito alla continuità territoriale.

Approfitto di questa circostanza, se ho due minuti di tempo, per parlare del trasporto merci in Sardegna, che è una grossa criticità per le industrie e per l'intera isola. Nei confronti di questa criticità noi ci stiamo muovendo per ripristinare il treno merci. Non è facile, però su questo percorso stiamo procedendo e stiamo portando avanti anche l'opportunità di far uscire le merci dalla Sardegna attraverso la rotta Porto Torres-Savona. Di questo percorso sarà mio compito informarne con attenzione la Giunta, perché è un percorso che stiamo facendo come Assessorato, e far sì che sia condiviso con il Consiglio. Comunque, ringrazio veramente perché quello che è arrivato oggi è uno stimolo estremamente importante per noi.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Giacomo Sanna per dichiarare se è soddisfatto.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Ho ascoltato le parole dell'Assessore e fa piacere la sua preoccupazione per il regime di monopolio che si sta creando. Spero che nell'individuare le soluzioni sulla privatizzazione della Saremar e soprattutto sulla partecipazione a ciò che dovrà accadere per quanto riguarda la Tirrenia, ci sia la volontà di capire che le cose fatte non servono molto, nel senso che non serve arrivare in Aula con soluzioni già definite. Spero che su un tema così delicato e importante ci sia il coinvolgimento del Consiglio e si possa dibattere a fondo, perché credo che l'importanza di questo tema non sussista solo quando le cose non funzionano.

Lei poc'anzi, Assessore, ha toccato il problema delle merci. Allora, la continuità territoriale delle merci ha visto questa Regione - a prescindere dalla distinzione destra e sinistra - assente, totalmente assente: ha perso i finanziamenti in diverse circostanze, non è riuscita a trovare la soluzione del problema e oggi tutto ci cade addosso in termini di assoluta negatività. Ecco perché c'è da parte mia una preoccupazione. Se vedo che la Moby e Onorato trovano anche la forza e la spinta per finanziarsi o farsi sponsorizzare dalla Regione le regate, credo che l'intromissione di Onorato in quest'isola sia ormai "splafonata" e dovremmo preoccuparci. Se dovessimo chiedere a un singolo cittadino, a un privato come possiamo uscire dalla Sardegna, quanto dobbiamo pagare, quale servizio debbono avere i sardi, nessuno potrebbe dire che la situazione sia migliorata rispetto al passato. Allora, le preoccupazioni le mettiamo prima, non dopo, e questo è il messaggio che noi abbiamo cercato di portare in quest'Aula.

Non voglio richiamare l'attenzione sulla trasformazione di questa mia interpellanza in mozione, come hanno chiesto i colleghi che sono intervenuti per le loro interpellanze, ma sicuramente i Presidenti dei Gruppi a questo dovranno porre attenzione per capire se non sia il caso che questa materia di così vitale importanza costituisca oggetto di discussione in Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta?

(Appoggia la richiesta il consigliere Vargiu.)

Seconda verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri Campus, Contu Mariano, Gallus, Oppi, Rodin e Zedda Alessandra risultano presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Sono presenti 32 consiglieri.

(Risultano presenti i consiglieri:Agus - Barracciu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Diana Giampaolo - Espa - Gallus - Ladu - Lai - Lombardo - Lotto - Manca - Mariani - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Piras - Rodin - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Stochino - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo.)

Poiché il Consiglio non è in numero legale, aggiorno i lavori a giovedì 8 aprile, alle ore 10, con il seguente ordine del giorno: disegno di legge numero 119/A, concernente "Misure per lo sviluppo del trasporto aereo"; risoluzione numero 4 sul rafforzamento del ruolo delle Regioni nella partecipazione al processo normativo europeo e nel controllo della sussidiarietà, con riferimento alle modifiche della legge 4 febbraio 2005, numero 11; richiesta di istituzione di Commissione d'inchiesta numero 2; richiesta di istituzione di Commissione d'inchiesta numero 3; elezione di un componente del consiglio di amministrazione dell'Ersu di Sassari; mozione numero 36, Steri e più; interpellanza numero 10/A, Lai e più; interpellanza numero 35/A, Cocco e più; mozione numero 44, Bruno e più, e interpellanza numero 9/A, Maninchedda e più.

I lavori del Consiglio si concludono qui. La seduta è tolta.

La seduta è tolta alle ore 14 e 57.


[s1]abbreviativo della definizione inglese cooperative marketing, accordo di investimento congiunto riguardante una o più variabili di marketing

[s2]Nell'ambito dei lavori pubblici, con il termine quinto d'obbligo (o sesto quinto) si fa riferimento alla previsione di legge in forza della quale, nel corso dell'esecuzione di un contratto, l'appaltatore ha l'obbligo di eseguire le variazioni apportate dalla stazione appaltante in aumento o in diminuzione, purché esse non superino il quinto dell'importo complessivo dell'appalto.

[s3]EneRmaR o semplicemente Enermar