Seduta n.13 del 27/05/2014
XIII Seduta
Martedì 27 maggio 2014
Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU
indi
del Vicepresidente Eugenio LAI
indi
del Presidente Gianfranco GANAU
La seduta è aperta alle ore 16 e 45.
FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 28 aprile 2014 (10), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che il consigliere regionale Attilio Dedoni ha chiesto congedo per la seduta del 27 maggio 2014.
Poiché non vi sono opposizioni, il congedo si intende accordato.
PRESIDENTE. Comunico di aver nominato quali componenti della Giunta per il Regolamento i consiglieri Roberto Deriu, Alessandra Zedda, Efisio Arbau, Emilio Usula, Mario Floris, Giorgio Oppi, Gavino Sale, Attilio Dedoni e Luca Pizzuto.
Giunta delle elezioni. Comunico di aver nominato quale Presidente della Giunta delle elezioni il Vicepresidente del Consiglio Eugenio Lai e quali componenti i consiglieri Pietro Cocco, Pietro Pittalis, Michele Azara, Augusto Cherchi, Paolo Truzzu, Anna Maria Busia, Alessandro Unali, Christian Solinas.
Comunico di aver nominato quale Presidente della Commissione per la biblioteca il Vicepresidente del Consiglio Antonello Peru e quali componenti i consiglieri Roberto Deriu e Michele Cossa.
Annunzio di presentazione di proposte di legge
PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:
Sabatini - Pietro Cocco - Comandini - Cozzolino - Demontis - Forma - Moriconi - Rossella Pinna - Piscedda:
"Disposizioni in materia di pesca nelle aree demaniali". (32)
(Pervenuta il 14 aprile 2014 e assegnata alla quinta Commissione.)
Dedoni - Cossa - Crisponi:
"Norme sui controlli sulle merci in ingresso in Sardegna". (33)
(Pervenuta il 14 maggio 2014 e assegnata alla sesta Commissione.)
Dedoni - Cossa - Crisponi:
"Tutela e disciplina della raccolta di funghi epigei e ipogei spontanei". (34)
(Pervenuta il 16 maggio 2014 e assegnata alla quarta Commissione.)
Arbau:
"Misure a sostegno dei comuni e delle piccole attività commerciali che si associano in centri commerciali naturali". (35)
(Pervenuta il 19 maggio 2014 e assegnata alla quinta Commissione.)
Fenu - Alessandra Zedda - Pittalis - Rubiu - Tatti - Locci - Truzzu - Cossa - Tunis - Christian Solinas - Oppi:
"Legge regionale per l'insegnamento della storia, della cultura e della letteratura sarda nelle scuole". (36)
(Pervenuta il 20 maggio 2014 e assegnata alla seconda Commissione.)
Augusto Cherchi - Piermario Manca:
"Riorganizzazione sanitaria della Regione Sardegna". (37)
(Pervenuta il 20 maggio 2014 e assegnata alla sesta Commissione.)
Annunzio di presentazione di proposta di legge statutaria
PRESIDENTE. Comunico è stata presentata la seguente proposta di legge statutaria:
Arbau - Cocco Pietro - Anedda - Cocco Daniele Secondo - Desini - Fasolino - Rubiu - Usula:
" Ineleggibilità ed incompatibilità con la carica di consigliere regionale: interpretazione autentica dell'articolo 22, comma 2, della legge regionale statutaria 12 novembre 2013, n. 1 (Legge statutaria elettorale ai sensi dell'articolo 15 dello Statuto speciale per la Sardegna)". (1/STAT)
(Pervenuta il 16 maggio 2014 e assegnata alla Prima Commissione.)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
FORMA DANIELA, Segretaria:
"Interrogazione Desini - Busia - Cherchi Augusto, con richiesta di risposta scritta, in merito alle graduatorie per assistenti e collaboratori amministrativi categorie C e D, a seguito di concorso a tempo indeterminato svoltosi presso l'AOU di Sassari nei mesi di novembre e dicembre 2012". (34)
"Interrogazione Desini - Busia, con richiesta di risposta scritta, in merito alle graduatorie per collaboratore sanitario educatore professionale, a seguito di concorso a tempo indeterminato conclusosi presso l'ASL di Sassari nel mese di maggio 2013". (35)
"Interrogazione Crisponi - Carta, con richiesta di risposta scritta, sull'esercizio di ricerca e perforazione nella Sardegna centro orientale". (36)
"Interrogazione Deriu - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Forma - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Pinna Rossella - Piscedda - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas, con richiesta di risposta scritta, sull'attività dell'Agenzia AGRIS Sardegna". (37)
"Interrogazione Floris, con richiesta di risposta scritta, sullo scippo dei fondi per la costruzione della strada Burcei - Sinnai - Maracalagonis - strada statale n. 125 deliberato dalla Giunta regionale". (38)
"Interrogazione Tedde, con richiesta di risposta scritta, sull'emergenza in materia igienico-ambientale e sui problemi provocati all'immagine delle nostre coste dai fenomeni putrefattivi della Posidonia spiaggiata". (39)
"Interrogazione Agus - Cocco Daniele Secondo - Pizzuto - Lai, con richiesta di risposta scritta, in merito all'intervista rilasciata al quotidiano "L'Unione Sarda", in data 16 maggio 2014, dal componente del Consiglio di amministrazione della Fondazione del Teatro lirico di Cagliari nominato dalla Giunta regionale". (40)
"Interrogazione Tatti, con richiesta di risposta scritta, in relazione alle disposizione urgenti in materia di protezione civile". (41)
"Interrogazione Sale, con richiesta di risposta scritta, relativa alla proposta di realizzazione di un impianto solare termodinamico a concentrazione da 55 MW elettrici denominato "Gonnosfanadiga", sito nei comuni di Gonnosfanadiga e Guspini, presentata dalla società intestataria Gonnosfadaniga Ltd, il cui progetto è sviluppato dalla Energo Green Renewables Srl". (42)
"Interrogazione Truzzu, con richiesta di risposta scritta, sul diniego di visite oculistiche specialistiche da parte di professionisti convenzionati con la ASL n. 8". (43)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.
FORMA DANIELA, Segretaria:
"Interpellanza Rubiu - Oppi - Pinna Giuseppino - Tatti in relazione alla chiusura estiva dell'ospedale CTO di Iglesias e sulle scelte gestionali dell'ASL di Carbonia". (14)
"Interpellanza Arbau sulla mancata programmazione del concorso di logopedista, cat. D, presso l'Azienda sanitaria locale di Sassari e sulla conseguente illegittima proroga di contratti a tempo determinato senza procedere allo scorrimento della graduatoria". (15)
"Interpellanza Arbau, sulle notevoli difficoltà con le quali le persone disabili e i loro familiari possono usufruire del servizio di trasporto marittimo sovvenzionato posto in essere dalla Cin-Tirrenia". (16)
"Interpellanza Solinas Christian - Carta - Orrù sul diritto del popolo sardo ad eleggere propri rappresentanti in seno al Parlamento europeo in conformità alle norme di maggior tutela riservate alle minoranze linguistiche storiche". (17)
"Interpellanza Forma - Arbau - Carta - Crisponi - Pittalis - Usula - Cocco Pietro sulla predisposizione di un piano straordinario di interventi di manutenzione delle strade della Provincia di Nuoro". (18)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.
FORMA DANIELA, Segretaria:
"Mozione Cossa - Pittalis - Rubiu - Dedoni - Fenu - Pinna Giuseppino - Tatti - Cherchi Oscar - Peru - Tocco - Truzzu - Zedda Alessandra - Locci - Crisponi - Tedde - Cappellacci - Floris sulla decisione della Giunta regionale di non proseguire nel progetto di realizzazione del metanodotto GALSI, Algeria-Sardegna-Italia, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (29)
"Mozione Lai - Agus - Cocco Daniele Secondo - Pizzuto - Piscedda, sulla carenza dei trasporti extraurbani e la mancata realizzazione della elettrificazione della linea ferroviaria Settimo San Pietro-Dolianova, con particolare riferimento ai collegamenti da Cagliari a Dolianova e viceversa". (30)
"Mozione Lai - Cocco - Agus - Pizzuto sulla grave condizione di balneazione non sicura per mancanza di salvataggio sui 47 km costieri di Arbus nel Medio Campidano". (31)
"Mozione Solinas Antonio - Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo Flavio, sul ventilato inserimento della Sardegna tra le aree idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (32)
"Mozione Piscedda - Cocco Pietro - Arbau - Cocco Daniele Secondo - Anedda - Desini - Usula - Agus - Azara - Cherchi Augusto - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Moriconi - Perra - Pizzuto - Ruggeri - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Zedda Paolo sulle ricadute del decreto legge n. 66 del 2014 del Governo nella parte che riguarda il servizio pubblico generale radiotelevisivo". (33)
"Mozione Dedoni - Cossa - Crisponi, sul rilancio delle zone interne e periferiche della Sardegna". (34)
"Mozione Anedda - Unali su Equitalia "stabilizzazione delle imprese e tutela dei lavoratori"". (35)
Discussione della proposta di legge Arbau - Azara - Ledda - Perra - Cocco Daniele Secondo - Lai - Sale - Lotto - Crisponi - Tedde - Carta - Cherchi Oscar - Comandini - Floris - Manca Pier Mario - Moriconi - Rubiu - Tendas - Unali - Lai - Forma - Fenu "Interventi a favore degli allevatori per fronteggiare la blue tongue" (3/A)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge numero 3/A.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha facoltà di parlare il consigliere Efisio Arbau, relatore.
ARBAU EFISIO (Sardegna Vera), relatore. Presidente, Presidente della Giunta, signori Assessori, onorevoli consiglieri, stasera arriviamo alla discussione di una legge che è molto importante, lo dicevo già nella seduta in cui abbiamo chiesto un rinvio concordato tra i Capigruppo di maggioranza e opposizione, perché volevamo vedere chiaro relativamente alla partita finanziaria della legge. Questo approfondimento è stato utile, ed è stato utile perché è necessario che noi prendiamo dei provvedimenti che poi sappiamo come devono andare avanti nel proseguo dei mesi e della nostra attività. Il Consiglio regionale con il voto di stasera adempie ad un obbligo assunto con una legge del 2013, stiamo dando attuazione ad un precedente provvedimento legislativo assunto all'unanimità e che questa maggioranza assieme ai gruppi di minoranza, all'unanimità, ha sentito opportuno dare questa continuità dei provvedimenti che segna anche un qualcosa di importante credo per questo mandato legislativo. Dal punto di vista politico la nostra maggioranza poteva scrollare le spalle, allargarle, e dire: "Signori pastori, signori agricoltori la legge è stata approvata nel 2013, non eravamo noi in maggioranza, non è stata messa la copertura finanziaria, quindi purtroppo abbiamo le ristrettezze finanziarie e non possiamo assumerci questo onere in questo momento". Dall'altro punto di vista l'opposizione poteva, in modo credo non serio, ma come non sarebbe stato serio questo che ho detto della maggioranza, dire: "Vedete noi abbiamo predisposto la legge, ci siamo impegnati, abbiamo fatto le linee guida, abbiamo definito dei parametri, però la maggioranza non esce dalla sua autoreferenzialità, dai suoi problemi, e non è riuscita a trovare le risorse per venire incontro ad un disagio serio". Perché poi invece questa maggioranza e minoranza, tutto questo emiciclo, ha deciso di fare altro. Innanzitutto di guardare in faccia ad un problema che è serio, e che è quello di un'epidemia della lingua blu che ha flagellato i nostri ovini. Lo dicevo poc'anzi come aneddoto agli altri colleghi capigruppo, abbiamo avuto la fortuna nella nostra azienda di non avere la lingua blu, perché è una fortuna di questi tempi, perché le aziende che sono state interessate dalla lingua blu hanno avuto un flagello; aziende cospicue, funzionali, tenute bene, che fanno la profilassi, che curano gli animali, che hanno avuto dei danni enormi dovuti alla morte degli animali, una mortalità molto limitata grazie a Dio, ma soprattutto i danni derivanti dalle pecore infette che hanno causato l'infertilità delle pecore, l'infertilità degli arieti e hanno creato tutta quella serie di problemi che hanno portato, sono i dati che diffonde il mondo della cooperazione e l'industria casearia, ad almeno il 20-25 per cento di latte ovino in Sardegna per questa annualità. Quindi un problema che è grosso. Questa situazione deriva da un qualcosa che noi abbiamo denunciato dai banchi dell'opposizione, perché è stata quella di una gestione dell'epidemia della lingua blu, secondo me, dal nostro punto di vista, non all'altezza della situazione, che a consentito il dilagare della malattia per mancanza di informazione, una mancanza di coordinamento, problemi che abbiamo noi adesso di maggioranza da assumere immediatamente per evitare gli stessi errori e anche un ritardo nella vaccinazione che è dovuto a degli errori più che altro della società che deve fornire il vaccino. Oggi troviamo la provvista finanziaria, il momento è molto difficile, e lo facciamo, al termine della discussione chiederò cinque minuti di sospensione per depositare un emendamento… già presentato mi dicono i colleghi, che sono stati molto più efficaci e che hanno già presentato l'emendamento. Comunque riguardo alla questione finanziaria devo riconoscere un'attenzione e uno scrupolo che è quello della Giunta regionale, la quale dimostra giorno per giorno l'attenzione verso i livelli del nostro bilancio, la serietà nell'affrontare i problemi e l'attenzione di prendere impegni che possono essere tenuti. Quando in giro per gli ovili in campagna elettorale mi chiedevano del Presidente Pigliaru, io gli raccontavo sempre un aneddoto, che è questo, che durante una riunione di maggioranza a un certo punto si stava discutendo, una delle prime riunioni della coalizione che si stava candidando, si discuteva delle proposte da porre all'attenzione dell'elettorato con maggiore forza, ed è emersa una posizione che diciamo così non trovava dal punto di vista del Presidente un riconoscimento diciamo così pratico ed immediatamente applicabile, e in quel momento in una sede privata il Presidente ha detto queste testuali parole: "La mia opinione in privato è uguale all'opinione che tengo in pubblico, perché un minuto dopo la presa di posizione su una determinata questione in privato, io poi devo risponderne immediatamente in pubblico". In sintesi la mia risposta ai pastori che mi chiedevano chi era Francesco Pigliaru, io dicevo: "Un'omine chi mantenet sa lega", perché chi si premura di prendere queste decisioni assume queste caratteristiche. Non è agiografia, ma per dire che l'assumersi la responsabilità concretamente implica molta discussione, approfondimento, e questo noi abbiamo fatto. Per noi questo è un passaggio importante, per i sardi è un passaggio importante, perché questa maggioranza e tutto il Consiglio stanno aprendo una linea di credito verso un mondo che ha subito notevoli danni dalla mancata organizzazione. Abbiamo una legge che stasera ha aperto una linea di credito politico, credo che sia utile iniziare a programmare quello che è necessario per il settore agricolo pastorale, e credo che le iniziative assunte da parte della commissione agricoltura, la Commissione V, relativamente alla programmazione di un testo unico in agricoltura diano questa risposta. Adesso dobbiamo mettere i pastori e gli agricoltori davanti alle proprie responsabilità. E' finita l'epoca di tenersi ognuno chiuso nel proprio recinto ed è venuto il momento di unirci per cercare di portare dei risultati importanti in un settore, l'abbiamo detto più volte in campagna elettorale, ma lo ripetiamo spesso qui in aula, dae manca a destra, è determinante per lo sviluppo della nostra isola. Da questi banchi troverete sempre e comunque un alleato per cercare di risolvere e portare risultati importanti per questo settore. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie. Il primo iscritto a parlare è il consigliere Roberto Deriu, che ha dieci minuti di tempo. Ricordo ai colleghi che intendono intervenire nella discussione che possono iscriversi durante l'intervento del consigliere Deriu.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Sull'ordine dei lavori, Presidente. Siccome condividiamo alcune delle argomentazioni poste adesso dal consigliere Arbau, e la legge ci sembra particolarmente importante, ma non avendo avuto ovviamente ufficialmente delle integrazioni sulla parte finanziaria, sappiamo che i colleghi stavano predisponendo un emendamento, chiediamo che prima che si possa aprire la discussione generale si possa ovviamente vedere l'emendamento e avere cinque minuti di sospensione.
PRESIDENTE. Consigliere, c'è tutto il tempo nella discussione generale, eventualmente quando l'emendamento sarà distribuito, appena disponibile, se arriviamo alla discussione degli articoli ci fermiamo e faremo la sospensione se serve ulteriore tempo. Credo che possiamo procedere con la discussione generale.
Continuazione della discussione e approvazione della proposta di legge Arbau - Azara - Ledda - Perra - Cocco Daniele Secondo - Lai - Sale - Lotto - Crisponi - Tedde - Carta - Cherchi Oscar - Comandini - Floris - Manca Pier Mario - Moriconi - Rubiu - Tendas - Unali - Lai - Forma - Fenu "Interventi a favore degli allevatori per fronteggiare la blue tongue" (3/A)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Roberto Deriu. Ne ha facoltà.
DERIU ROBERTO (PD). Presidente, è un intervento che faccio con una certa tristezza perché devo constatare quanto sia difficile in questa isola affrontare determinati problemi, come ad esempio quello di cui tratta il provvedimento in esame. Ho trascorso la serata di ieri a leggere un giornale di dieci anni fa nel quale si annunciava un provvedimento di risarcimento di coloro che erano stati colpiti da questo flagello, quindi vedo che non abbiamo cambiato molto musica nel frattempo, eppure sono passati dieci anni nei quali si sono alternati governi di destra e di sinistra per cui non credo che sia un problema di colore politico, a meno che non si tratti del colore blu della lingua delle pecore. Non so se il provvedimento che oggi noi oggi stiamo valutando possa portare ad un efficace lotta al problema, forse non si propone questo, però credo che noi dovremmo proporcelo perché nel momento in cui si usano tutti i soldi disponibili per mettere mano ad uno dei temi caldi, si deve dare anche una speranza, si deve dare una via di fuga. Qual è qua la via di fuga? Si dirà che si dà il giusto ristoro a coloro che sono stati colpiti dalla calamità, il che senz'altro sarà vero però è evidente che con una certa difficoltà io posso accettare di dare il mio contributo, seppur modesto, ai lavori di quest'Aula nel limitarmi a ratificare la disgrazia, mi piacerebbe di più contribuire ad evitarla. Allora è evidente che è molto più semplice mettere mano al portafoglio comune, certo più difficile mettere mano al portafoglio proprio ma il portafoglio comune c'è una certa disinvoltura ad esplorarlo, è molto più facile fare quest'operazione che non invece una difficile operazione di ricognizione del problema, di ricognizione delle soluzioni di scelta, magari anche dolorosa, impegnativa delle soluzioni e poi di praticare quei comportamenti, quelle condotte che conducono alla soluzione definitiva, in questo caso alla eradicazione di questa malattia, questi anni ci hanno insegnato che ancora non vi sono in circolazione di rimedi, non abbiamo capito se scientificamente esistano oppure se si mettano in atto le misure adeguate, sappiamo che quest'anno non sono state predisposte le misure di profilassi adeguate al tema, rispetto a quelle siamo pigri mentre stiamo celeri o anche in ritardo su questi ma comunque in questo caso efficaci nelle misure risarcitorie. Credo che non sia, né da parte delle istituzioni una condotta esemplare, né una condotta educativa, qui insegniamo che qualunque cosa capiti qualcuno provvede a risarcire, ma non mi pare che siamo avviati invece ad insegnare che bisogna prevenire le disgrazie, anche perché non si tratta qua di "bomba d'acqua", ma si tratta di un flagello che deriva evidentemente da comportamenti errati. Di chi saranno questi comportamenti errati: delle pecore, degli allevatori, delle istituzioni o di tutti e tre insieme? In ogni caso io mi pongo il problema, non appartenendo alle prime due categorie, di ciò che dovrebbero fare le istituzioni: le istituzioni oggi, a questo proposito, non mi pare che stiano provvedendo in alcun modo, stanno ratificando la disgrazia, stanno ratificando il problema, stanno sicuramente intaccando le magre risorse della Regione, naturalmente a beneficio dei cittadini che meritano di essere soccorsi, ma non stanno proponendo alcuna via d'uscita, alcuna via di fuga, alcuna soluzione, prima di tutto a questi cittadini allevatori che continueranno a svolgere la loro meritoria funzione sociale ed economica in una situazione di igiene assolutamente precaria e di pericolosità per l'intera società. Pericolosità anche finanziaria dato l'importo dell'esborso che adesso si profila. Allora io mi accingo a ricevere dal mio gruppo l'ordine di votare, non so se favorevolmente o contrariamente a questo provvedimento, ma mi accingo a ricevere quest'ordine non godendo di una buona coscienza, non ho la coscienza a posto come membro di questo Consiglio, non ho la coscienza a posto come uomo delle istituzioni perché in questo momento sul tavolo non abbiamo la soluzione del problema, abbiamo la rincorsa del problema che ho detto è rinvenibile in documenti ormai polverosi e da archivio.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Luigi Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO LUIGI (PD). Presidente, effettivamente affrontare un tema come questo dove si parla di risarcire un'intera categoria di lavoratori e di operatori economici della Sardegna per un danno consistente che hanno avuto, e se ne parla sapendo che si sta mettendo in campo una cifra considerevole. Sappiamo anche che non è una categoria produttiva qualsiasi, fa parte integrante del nostro sistema produttivo, è fondamentale che si creino le condizioni per la sua salvezza e per il suo bilancio, certamente il tema può essere affrontato da diverse angolature, può presentare diverse sfaccettature, vero è che negli anni passati, sul fronte delle emergenze sanitarie, in particolare dell'emergenza sanitaria della lingua blu, si è accumulata una situazione ha portato l'intera categoria a registrare un danno consistente. Il problema è come, primo, creare le condizioni affinché a quei danni che ci sono stati, derivanti da questa malattia, si metta rimedio e si fa si che l'onere non si scarichi totalmente sulle spalle dei pastori, dico totalmente perché comunque chi oggi frequenta il mondo della pastorizia sa che quest'anno il calo della produttività delle greggi proprio a seguito di quella malattia è stato davvero consistente, noi non possiamo pensare che stiamo completamente ristorando questi danni con questo provvedimento, dobbiamo esserne consapevoli perché è giusto che la si guardi nella sua interezza la questione. Certamente però noi non possiamo neanche rassegnarci ad affrontare di anno in anno questi temi con provvedimenti emergenziali che tendono a ristorare, per quanto possibile, i danni che gli operatori hanno, senza recuperare un'operatività che consenta di evitare, perché abbiamo assolutamente necessità di evitarlo, che questi danni ci siano. Ecco io credo che oggi noi nel varare questo provvedimento di legge che stiamo varando a copertura di un altro provvedimento di legge della scorsa legislatura che pure impegnò 18 milioni e mezzo di euro per questo stesso argomento, ma che non si rivelarono sufficienti a coprire l'intero ammontare dei danni che sono derivati dall'evoluzione della malattia e che vengono calcolati sulla base di linee guida approvate negli scorsi anni e che sono dati abbastanza oggettivi. Il tema è quindi come far sì che in questa condizione non ci si ritrovi più, questo è l'argomento a qui deve prestare particolare attenzione la Giunta, questo è l'argomento a cui deve prestare particolare attenzione l'Assessorato alla sanità e l'Assessorato all'agricoltura. Noi dobbiamo fare una scommessa, così come per altre emergenze sanitarie del settore agricolo che pure sono in atto e in essere, dobbiamo fare la scommessa di riuscire ad evitare che leggi come questa non si debbano più fare, non sia più necessario farle perché se pure è giusto ristorare colui che è vittima di una calamità naturale, se così la possiamo chiamare, è anche giusto fare di tutto affinché la calamità naturale non colpisca. Questa è la scommessa a cui siamo chiamati, peraltro con questo provvedimento stiamo anche rimettendo mano al capitolo di bilancio che, sempre per il settore agricolo, prevedeva la disponibilità finanziaria di cinque milioni di euro a favore dei consorzi di difesa e le assicurazioni delle colture agricole e che, data l'emergenza, lo scorso anno erano stati provvisoriamente spostati proprio su questa emergenza sanitaria. Noi oggi abbiamo l'obbligo di rimettere i consorzi di difesa nelle condizioni di poter operare, e abbiamo l'obbligo di farlo adesso perché le colture sono già in atto. I consorzi di difesa stanno già mettendo in atto le pratiche di assicurazione, noi non possiamo creare, da questo punto di vista, vuoti finanziari. Perché sarebbe una beffa per quegli agricoltori che si ritroverebbero a stipulare dei contratti di assicurazione con l'idea di spendere mille euro e poi si ritroverebbero invece a doverne spendere il doppio o giù di lì. Questo non può essere, abbiamo il dovere, se crediamo, come crediamo, perché è da anni che la Regione, e la stessa Comunità europea, promuove l'impegno più sul fronte assicurativo che non su quello del risarcimento a posteriori, come è il caso della lingua blu. Ma per tante altre avversità il sistema dell'assicurazione ha creato delle condizioni che sono assolutamente più efficaci e più efficienti. Per questo la Regione li finanziava e per questo è necessario che, con questo provvedimento di legge, si ripristinino quelle disponibilità finanziarie che provvisoriamente erano stati, per urgenza di disponibilità che aveva la Giunta qualche mese fa, spostati sulla lingua blu. Certamente, noi oggi abbiamo presentato un emendamento, e credo che sia adesso disponibile anche per tutti quanti, che non cambia la sostanza di quanto è già stato approvato dalla Commissione agricoltura all'unanimità e dalla stessa Commissione bilancio, c'è soltanto un'inquadratura tecnica più corretta, concordata con l'Assessorato alle finanze, per poter promuovere un emendamento che abbia e che sia, dal punto di vista formale, più lineare. Detto questo, credo che la legge vada approvata e vada approvata con l'impegno a creare le condizioni da subito, da dopodomani, con i responsabili, della politica agraria e della politica sanitaria, affinché si affronti il tema e non ci si faccia cogliere di sorpresa. La Regione non sarebbe in grado tra un anno, tra sei mesi, di affrontare una tematica come questa delle stesse proporzioni. Lo dobbiamo assolutamente evitare. È un impegno che mi sento di chiedere alla Giunta e ai responsabili di questi settori e sono certo che sono consapevoli dell'importanza dell'argomento e faranno quanto più è possibile affinché ciò venga fatto nel migliore dei modi.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Usula. Ne ha facoltà.
USULA EMILIO (Soberania e Indipendentzia). Grazie, Presidente. Mi chiedo quante volte in quest'Aula si è discusso di lingua blu e quante volte i lavori hanno dato esito a contributi e finanziamenti ordinari e, più spesso, straordinari per dare ristoro agli allevatori danneggiati da questa pestilenza. Oggi siamo alla ripetizione di questa doverosa liturgia. Dico subito che è assolutamente giusto farsi carico e intervenire su questo tema. Ma non vorrei che fosse, anche oggi, una celebrazione che si ripete e che vedremmo ripetere con una puntualità disarmante nei mesi e negli anni a venire. Se così fosse, se così sarà, significherebbe solo che come nel passato anche noi oggi non sappiamo portare ed attuare misure efficaci per impedire, o limitare, il ripetersi di queste epidemie. Di conseguenza, dovremmo ammettere che sappiamo solo assistere impotenti all'emorragia di risorse che la lingua blu, come altre epizoozie determinano in Sardegna. Voglio dire che mentre doverosamente ci poniamo il problema di risarcire gli allevatori per le perdite animali e per il mancato reddito, troppo poco facciamo con queste misure risarcitorie nella strada della soluzione di questa annosa criticità. Anzi, in un certo senso, secondo me, l'idea della garanzia del risarcimento forse va in direzione contraria alla soluzione stessa del problema. Una politica di interventi efficace deve predisporre un piano generale di salute animale e avere come obiettivo quello di debellare definitivamente queste malattie mettendo in campo tutti i mezzi necessari per raggiungere questo obiettivo. Dobbiamo chiederci se si è fatto quanto andava fatto per prevenire o limitare questi flagelli. Dobbiamo davvero porci la domanda se la politica agricola e gli interventi di carattere sanitario animale sono stati in questi anni adeguati, corretti ed efficaci. La risposta è evidentemente no. Non c'è stata una politica seria. Naturalmente, non mi riferisco alle scelte politiche di questa Giunta, basti pensare ai fatti recenti. Dall'ottobre 2012, malgrado segnalazioni provenienti da più parti, veterinari, associazioni di allevatori e di agricoltori, sull'evidenza di recrudescenza dell'epidemia, con numerosi focolai segnalati, ebbene dall'ottobre 2012 i vaccini sono arrivati disponibili ad agosto del 2013. Cioè, in piena epidemia con migliaia di capi morti e infetti e allevatori nella disperazione e nella giusta rabbia, nella rabbia più nera. Oggi siamo qui e contiamo l'enorme numero di animali morti, i focolai attivi di malattia, facciamo proiezioni di malattia, e di perdite anche nell'immediato futuro. Si deve ammettere, la politica recente deve ammettere, il fallimento di fronte alla dimostrazione nei fatti della totale inefficacia delle misure sinora prese.
Io sono sicuro che ogni allevatore che vuole fare impresa in campagna, negli allevamenti, nelle aziende, chi si dispone a lavorare duro tutto il giorno, dedica risorse, sforzi, intelligenza e speranza ha come unico obiettivo, ha come risultato atteso un reddito, una crescita, un miglioramento della propria condizione umana e lavorativa, una prospettiva di sviluppo. Non può concludersi con un, lasciatemelo dire, banale risarcimento economico per la perdita degli animali e del proprio patrimonio zootecnico e il conseguente mancato reddito a causa di questi flagelli. Come ho già detto all'atto dell'insediamento, obiettivo della politica agricola di questa Giunta, di questo Consiglio, deve essere arrivare a certificare la Sardegna in Europa terra liberata, indenne da epizoozie nei prossimi cinque anni. Fare allevamento deve ridiventare prospettiva serena e convinta, attrattiva di crescita, di sviluppo, di reddito e perché no, anche di ricchezza. Da Rosso Mori riteniamo che lo sforzo della politica in campo agricolo, d'ora in poi, debba essere e debba andare solo in questa direzione.
Parlando di lingua blu si deve avviare una programmazione seria e tempestiva di campagna di vaccinazione. È necessario assicurare la disponibilità di vaccini in anticipo rispetto al presentarsi dell'epidemia, cioè da marzo - aprire. Con scorte sufficienti, la certezza della reale opportunità ed efficacia dei vaccini proposti e utilizzabili per sierotipi dei virus in quel momento e in quella fase responsabili di queste malattie. È necessario, poi, che la campagna di vaccinazione per dare risultati per risultare efficace venga avviata nei tempi giusti e completata entro maggio. In poche parole, è necessario avere piena consapevolezza che bisogna avviare interventi validi e validati dalla letteratura scientifica, messi in atto nei tempi e nelle modalità opportune e realmente capaci di modificare il decorso di queste epidemie. Ma voglio dire una cosa, per non nasconderci troppo, anche il ruolo degli allevatori deve essere verificato e sottoposto a controlli con interventi correttivi laddove si accertassero responsabilità o inadempienze nell'adozione delle misure indicate, suggerite e rese però disponibili e praticabili dalle autorità preposte a tale compito e non attuate per menefreghismo o negligenza; o peggio ancora non attuate anche per colpa di certa politica assistenzialistica capace di assicurare e promettere risarcimenti come unico strumento possibile ma che poi diventa anche uno strumento di clientela.
Devono essere avviate nelle aziende controlli e verifiche non per colpevolizzare o sanzionare ma ponendosi dalla parte degli allevatori anche per intervenire a livello di cultura, di conoscenza, di pratiche consolidate o di semplice non consapevolezza delle cause e del determinismo delle malattie.
Intervenire con programmi di informazione, di formazione, di sensibilizzazione, di cultura della prevenzione delle malattie e della tutela del benessere animale come condizione di lavoro e garanzia di reddito futuro. Ci deve essere un forte impegno per coinvolgere e mobilitare i pastori, i rappresentanti di categoria, tutto il mondo rurale. Per questo va creato un gruppo di lavoro stabile tecnico scientifico con ASL, istituto zooprofilatico, organizzazione degli allevatori, agenzie regionali, studiosi e personalità competenti e università che si metta tra gli obiettivi anche quello inderogabile di produrre il vaccino, anzi i vaccini in Sardegna. In questo senso è senza dubbio un ottimo segnale quello dato da questa Giunta che tra i primi atti ha preso la decisione di costituire il tavolo interassessoriale agricoltura e sanità cercando e mettendo i presupposti per la giusta collaborazione e per una corretta gestione della politica di salute animale.
Questa è la strada per evitare che l'allevamento sardo nella sua globalità vada incontro a misure di polizia veterinaria anche sovranazionali perché se dovessero arrivare o dovessimo incorrere in misure di questo tipo a piangere non sarebbe solo il settore dell'agro pastorizia ma ovviamente e in modo disastroso tutto il sistema produttivo economico e sociale della nostra terra con la speranza e la richiesta forte che d'ora in poi si proceda però, è il caso davvero di dirlo, a chiudere la stalla prima che i buoi scappino. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Piermario Manca. Ne ha facoltà.
MANCA PIER MARIO (Soberania e Indipendentzia). Grazie Presidente, con i lavori della quinta Commissione abbiamo esitato all'unanimità questa proposta di legge per il rimborso dei danni subiti dagli allevatori. Possiamo dire che si è passati dal dire al fare, dalla propaganda fine a se stessa a un fatto compiuto. Notevole comunque è stato lo sforzo per recuperare, in un momento anche di ristrettezze finanziarie, le somme necessarie a ristorare i danni subiti dagli allevatori ma l'impegno è stato rispettato. Mi preme invece sottolineare che la discussione in Commissione ci ha permesso di analizzare compiutamente non solo quest'ultimo caso di epizoozia ma anche di valutare l'incidenza avuta negli anni da queste problematiche e il peso che le stesse hanno sul bilancio regionale. Il settore agricolo, colleghi, subisce più di altri settori i danni arrecati al potenziale produttivo da calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici. È evidente inoltre che il trend di diffusione di nuove malattie può solo aumentare; viviamo in una società sempre più globalizzata con scambi commerciali sempre maggiori tra continenti e conseguentemente con la possibilità di passaggio incontrollato di specie esotiche e troppe volte di nuove malattie e parassiti sia animali che vegetali da paesi terzi alla nostra Regione difficilmente dalla nostra all'esterno.
È evidente che la strada in futuro non può essere quella di rimborsare i danni, con i soldi del bilancio regionale ma quella di sfruttare le opportunità che ci vengono offerte dalla nuova programmazione dei fondi europei 2014-2020. Personalmente sono convinto che bisogna cambiare strategia di intervento e di utilizzare al meglio gli strumenti che la Comunità europea ci suggerisce con il regolamento sul sostegno allo sviluppo rurale ovvero con il fondo europeo per lo sviluppo rurale.
E infatti la Comunità europea al fine di garantire lo sviluppo sostenibile delle zone rurali concentra su un numero limitato di obiettivi essenziali concernenti il trasferimento di conoscenze e innovazione nel settore agricolo e forestale nelle zone rurali la competitività dell'agricoltura in tutte le sue forme e la redditività delle aziende agricole, l'organizzazione della filiera agroalimentare compresa la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere animale e la gestione dei rischi inerenti all'agricoltura. Su questi postulati che ho appena letto velocemente l'articolo 37 recita il Regolamento europeo gestione del rischio: "Il sostegno nell'ambito della presente misura copre: i contributi finanziari per il pagamento dei premi assicurazione del raccolto, degli animali e delle piante al fronte del rischio di perdite economiche per gli agricoltori causati da avversità atmosferiche, da epizoozie o fitopatie, da infestazioni parassitarie o dal verificarsi dell'emergenza ambientale." Al punto B: "I contributi finanziari versati fondi di mutualizzazione per i pagamenti e compensazioni finanziate agli agricoltori in caso di perdite economiche causate da avversità atmosferiche, da intestazioni parassitarie o dal verificarsi dell'emergenza ambientale." Punto C: "Anche uno strumento di stabilizzazione nel reddito consistente nel versamento dei contributi finanziari e fondi di mutualizzazione per il pagamento di compensazioni finanziarie agli agricoltori a seguito di un drastico calo di reddito." Tutti questi sostegni vengono esplicitati a sua volta nell'articolo 38 assicurazione del raccolto e degli animali e delle piante che possono essere anche utilizzati indici in questo caso per calcolare la produzione annua dell'agricoltore eccetera eccetera. All'articolo 39 fondi di (mutualizzazione), all'articolo 40 uno strumento di stabilizzazione del reddito.
In tale contesto io credo, tracciato dall'Unione europea, bisogna creare un'efficace gestione dei rischi che riveste particolare importanza per gli agricoltori della nostra Regione, per questo motivo è necessario istituire la nuova programmazione PSR 2014-2020 una misura che aiuti gli agricoltori ad affrontare i rischi che incontrò più sovente. Si dovrebbe creare a mio parere un sostegno per il pagamento dei premi che gli agricoltori versano per assicurare il raccolto, gli animali e le colture accompagnato dalla costituzione di fondi di mutualizzazione che risarciscono gli agricoltori delle perdite causate da avversità atmosferiche, epizoozie, avversità fitosanitarie e infestazioni parassitarie ovvero anche emergenze ambientali. Tale misura dovrebbe comprendere anche uno strumento di stabilizzazione del reddito consistente in un fondo di mutalizzazione destinato ad aiutare gli agricoltori che subiscono un drastico calo del reddito. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Grazie Presidente, è già stato detto nella relazione che ha illustrato la proposta di legge, il 2013 sicuramente è stato per il settore agropastorale della Sardegna un anno difficile, un anno drammatico. Già nella discussione dell'approvazione della legge regionale numero 25 lo scorso anno nello scorso autunno in quest'Aula sollevammo il problema dell'esiguità delle risorse che in quel momento vennero previste per una calamità come quella della lingua blu. E il fatto stesso che negli allevatori della Sardegna si sia creata un'aspettativa di rimborso dei danni che sono stati subiti ha creato un doppio danno. I motivi di questa catastrofe possono essere diversi, sicuramente la situazione igienico sanitaria delle aziende non è delle migliori, ciò sta a significare anche che le azioni sul benessere animale che in questi anni sono state finanziate non hanno raggiunto quello che è uno stato soddisfacente all'interno delle aziende agropastorali. C'è da dire anche che per il 2013 la campagna di vaccinazione è stata un totale fallimento in termini di risultati perché, se fosse stata fatta una vaccinazione capillare nei tempi e con le modalità dovute, molto probabilmente non avremmo avuto un danno così imponente, ma soprattutto in termini di tempistica, in quanto molti allevatori, giustamente, si sono rifiutati di vaccinare i loro capi ovini, considerato, così come ha detto l'Unità di crisi istituita per il 2013 all'interno dell'Assessorato della sanità, che le vaccinazioni dovevano essere fatte dal mese di gennaio al mese di maggio di ogni anno. Quindi, per il 2013, non si è fatta nessuna vaccinazione, assieme all'Unità di crisi si decise nella Commissione agricoltura lo scorso anno che, per il 2014, doveva esserci una tempistica diversa, dovevamo essere più attenti a una situazione come questa, cercando di fare il possibile per evitare che si ripetesse, anche per il 2014, un dramma come quello. Allora, mi chiedo qual è la situazione a oggi per quanto riguarda le vaccinazioni di capi ovini. Dalle informazioni che sono in mio possesso, nulla si è fatto in tutte le ASL della Sardegna. Sarebbe interessante, Presidente e Assessori, conoscere qual è effettivamente la situazione reale che vige oggi in Sardegna, considerato che i vaccini della "lingua blu" sono stati ordinati alla fine del 2013, e per la campagna di vaccinazione, spero di essere smentito, non si è fatto nelle ASL assolutamente nulla. Il rischio forte - lo voglio dire sperando, ripeto, di essere smentito - è che anche per il 2014 questo Consiglio dovrà riprogrammare, trovare nuovamente risorse per affrontare ancora una volta un indennizzo così imponente per un settore importante per la nostra economia. Lo sforzo che oggi si sta facendo dal punto di vista finanziario è uno sforzo notevole, e perciò credo che sia urgente che l'Assessore della sanità, in modo particolare, si attivi subito per verificare, con il monitoraggio urgente e aggiornato possibilmente a oggi, qual è la situazione di vaccinazione, perché se non si è ancora proceduto alla vaccinazione e i vaccini sono stati acquistati dalla ASL, oltre al danno ci sarebbe anche la beffa. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Luigi Crisponi. Ne ha facoltà.
CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). I membri della quinta Commissione hanno riflettuto insieme e in modo unitario sono arrivati ad una conclusione, che questa legge, con le sue evidenti ragioni, non doveva sostare un minuto di più in quella Commissione e approdare immediatamente in Aula, perché le ragioni della discussione sono di gravissima serietà, di grandi problemi, di gravi problemi nelle aziende agricole, di grandi problemi degli allevatori. Quindi, c'è stata una sorta di parola d'ordine silenziosa, dove abbiamo dovuto procedere immediatamente all'esame e a dare conseguentemente tutti quanti insieme, in formula unitaria, il nostro benestare a quel tipo di discussione. Abbiamo agito in modo coordinato, come di fatto non ha agito però la Giunta regionale. Nelle audizioni dell'Assessore dell'agricoltura e dell'Assessore della sanità, che peraltro oggi mancano in questa importante discussione, hanno detto testualmente entrambi che era frutto molto del disagio nelle campagne e dello scarso coordinamento fra le funzioni assessoriali. E quindi già troviamo dove sta un problema, altrimenti quest'Aula si riduce a un aspetto ragionieristico, e quindi si dibatte solo ed esclusivamente su come scavare nelle mille pieghe del bilancio per poter trovare quelle risorse necessarie. Sono risorse irrinunciabili in questa fase, che si iscrivono ad un altro prospetto, che è quello che è stato dettato sempre in sede di Commissione consiliare. Si è detto in modo chiaro ed inequivocabile che le risorse a favore di questa norma non dovessero andare in una sorta di guerra fra poveri ad incidere, a toccare, a ferire ulteriormente quelle che erano le necessità e le funzioni degli altri comparti produttivi. Quindi, anche in quel caso, unitariamente si è ben convenuto nell'evitare che ci fosse uno scippo verso le attività produttive, che potevano dimostrare di avere qualche spicciolo, non risorse importanti a favore e a vantaggio della norma che si stava andando a votare in Commissione, e quindi conseguentemente in Consiglio. Certo, tutte queste ragioni fanno parte del pacchetto delle mille ragioni delle difficoltà che tutto il territorio regionale soffre in questo periodo, ed è un'agenda dove si iscrivono partite quotidiane, perché sono le difficoltà di un territorio decisamente stremato, però è inevitabile. Lo stremo delle aziende agricole, degli allevatori, di chi ha subito la morte dei suoi capi ovini, di chi ha subito la morte dei capi bovini, di chi ha le difficoltà quotidiane nel poter trovare il ristoro economico alle proprie funzioni nell'importante presidio delle campagne, e quindi della propria azienda agricola, evidentemente non possono non essere motivo di sensibilizzazione di quest'Aula, di questo onorevole Consiglio regionale. Quindi, tutto ciò non può decisamente essere messo in discussione, assolutamente. Però, se mai, si può discutere di qualcos'altro, se dobbiamo prevedere le stesse risorse per il 2015, se le prevediamo per il 2016, per il 2017, per il 2018, e così via. Impensabile, dobbiamo prevedere una discussione e una riflessione seria che abbia le caratteristiche di mettere un perimetro finale, definitivo, ad un problema, ad una peste di questo genere, e quindi non serviranno certamente le discussioni in seno al Consiglio, ma servirà l'azione e non l'inazione, l'attività di coordinamento fra gli Assessorati maggiormente coinvolti in questo tipo di attività, e quindi non ci sarà spazio in quel caso, questo sì, non per gli effetti del bilancio, ma per gli effetti della ragione vera, delle motivazioni serie e profonde che affliggono il nostro territorio, in cui non ci sarà spazio per le obiezioni di coscienza. Saranno chiamati alla coscienza coloro i quali hanno la gestione diretta sui rispettivi territori delle problematiche che scaturiscono dalla pestilenza della "lingua blu", ma potremmo citare tutte le altre questioni che invece affliggono le campagne, ad iniziare dalla stessa peste suina. Quindi, sono evidentemente necessarie delle riflessioni, delle discussioni in cui si argini un problema di questo genere con un semplice ragionamento, si vada a discutere sui due pilastri che riguardano il tema "Blue tongue", prevenzione e vaccinazione, sono questi i due elementi sui quali quest'Aula se mai dovrebbe pigiare il tasto della riflessione e cercare di dare se mai una sorta di accelerata ad un problema che sembra non avere mai fine. Credo che siano le uniche due strategie certe e sicure che possono restituire certezza al comparto agricolo, alle attività di impresa, a tutta la filiera agricola, che poi diventa filiera agroalimentare, che poi diventa filiera economica della nostra terra, della nostra Isola. A proposito di vaccinazioni, nello semplice scorrere gli elenchi dei veterinari abilitati e non inseriti nei ruoli delle rispettive ASL della Regione sarda, basterebbe verificare - cito quella di Nuoro, che raggruppa ben settantasei veterinari - che ci sono dei veterinari che potrebbero dare corso ad attività più impegnative di vaccinazione, magari fruendo dell'assistenza degli agenti tecnici, e dare un'accelerata verso l'intervento diretto sugli animali, altrimenti la nostra sarà semplicemente un'attività ragionieristica, da un lato nell'individuare le formule magiche di bilancio per trovare le risorse negli anni futuri e dall'altro per avere lo schema del camposanto, che si è abbattuto sul nostro territorio nel corso dell'ultimo anno, è la sommatoria di tutto questo, dei 5700 e passa focolari, degli oltre 273.000 capi colpiti da sintomatologia della lingua blu o degli altri 130.000 capi che sono stati abbattuti o sono morti a seguito di queste vicende. Beh, io credo che davanti schemi di questo genere la ripartenza del comparto agricolo, così importante per la Sardegna, per il nostro territorio, per tutte le funzioni anche di carattere economico che vengono svolte all'interno di uno scenario purtroppo sempre più in difficoltà, io credo che quella potrebbe essere una soluzione. Linee guida di sorveglianza, linee guida che vadano a fare anche quelle attività che sono state richiamate di formazione e di informazione, di corretta presenza sul territorio affidando, questo sì, agli agenti che presidiano il Consorzio delle 1000 funzioni della terra, in quel luogo dove si dibatte e si soffre, ma spesso si chiude e spesso si attiva anche quel meccanismo terribile, che significa disincanto verso la funzione pubblica, allontanamento dalle funzioni economiche, e anche e soprattutto spoliazione delle funzioni della campagna, e quindi quell'effetto di spopolamento che da un lato investe le piccole comunità dell'interno degli ambiti abitativi, nei luoghi dove non c'è più quasi popolazione, assisteremo a delle campagne che diventeranno un vero e proprio deserto. Le strategie portate avanti insieme daranno beneficio da un lato all'inevitabile salute animale, ma credo daranno anche beneficio inevitabile alla salute dell'uomo. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Oscar Cherchi. Ne ha facoltà.
CHERCHI OSCAR (FI). Grazie, Presidente, colleghi. Sembra che comunque, dagli ultimi interventi e dall'intensità delle considerazioni fino a questo volte, ci si renda conto che comunque la proposta di legge che oggi è all'attenzione di quest'Aula sia un progetto di legge fondamentale e soprattutto determinante per entrare nel merito di un aiuto che è necessario per dare forza ad un sistema di allevamento regionale che è comunque, così come è stato ripetuto più volte, il nostro fiore all'occhiello, è comunque la nostra parte di attività, che dà alla Sardegna un riconoscimento non solo regionale, ma chiaramente nazionale. Come ben sapete la regione Sardegna è quella che ha la maggiore produzione di latte ovino e quindi il numero maggiore di capi sono presenti nel territorio sardo. È vero che la cosiddetta epizoozia, le prime forme di patologia di questa forma sono state riscontrate nell'ottobre del 2012; tutto vero, probabilmente temporaneamente, o perlomeno nella fase precedente, possiamo dire che forse qualcosa non era stata fatta, ma dobbiamo anche riconoscere che nel tempo, comunque, quella patologia era ferma, quindi capiamo anche che probabilmente il servizio sanitario, o meglio, la struttura sanitaria regionale, quindi il servizio veterinario abbia pensato che probabilmente quello poteva essere un modo, o perlomeno una situazione di ferma, di stanca, di riposo che poteva non sfociare in nessun tipo di altra attività. Ma invece questo, ahimè, non è successo, ed è anche vero che quindi, effettivamente, si è arrivati da quel punto di vista un po' in ritardo, nel momento in cui poi si è dovuto ricorrere alla vaccinazione e quindi a tutta la procedura burocratica legata alla vaccinazione. Ricordiamo che però questa epizoozia non nasce nel 2012, ma bensì nasce nei primi anni 2000, quindi un po' di esperienza il servizio veterinario negli anni l'aveva fatta, quindi diciamo che questo doveva essere comunque da parte loro un programma che si doveva consolidare negli anni. Questo non è avvenuto, ne abbiamo preso atto tutti quanti, senza dare responsabilità politiche, perché non hanno nessun significato, altrimenti dovremo tornare davvero a riparlare degli anni precedenti, senza dare responsabilità esagerate anche a un servizio che comunque si è trovato in quel momento in difficoltà, mettendosi subito a lavorare cercando di tamponare, nel più breve tempo possibile, quella che era la situazione che si andava a verificare giorno per giorno. Così che a settembre del 2013, quando ci si è resi conto che effettivamente la patologia, o meglio, la malattia in senso generale stava degenerando, quindi aveva un'importanza e un'intensità di un certo peso, il Consiglio regionale si è subito attivato per approvare una norma, la numero 25, in modo che potesse permettere di attivare un regime d'aiuto per dare ristoro e forza alle aziende, risposte alle aziende che erano in gravissima difficoltà. Ed è anche vero che in quella circostanza furono stanziati 18 milioni e 500 mila euro che, in realtà, non avevamo. Ora, qualcuno ha dichiarato: "Eravamo già sicuri che non sarebbero bastati"; probabilmente qualcuno aveva già la sfera di cristallo, aveva già la conoscenza di quello che sarebbe successo dopo, in realtà, siccome dobbiamo essere corretti ed obiettivi, in quel momento era la disponibilità che noi avevamo, certi che probabilmente sarebbe aumentata, ma non in modo così esagerato. Tra settembre e ottobre si mette in piedi il regime d'aiuto, e il regime d'aiuto che viene riconosciuto quindi dall'Unione europea ci permette, attraverso le amministrazioni comunali, quindi cambiando un sistema di indennizzo, non passando attraverso l'Agenzia AGEA, questo perché era necessario accelerare le procedure, ma soprattutto, in quel momento non per togliere un incarico all'Agenzia, ma bensì per non gravare su un'Agenzia che in quel momento stava lavorando sui pagamenti del Piano di sviluppo rurale, quindi sulla necessità di chiudere e quindi raggiungere il tetto di spesa che fissa ogni anno l'Unione europea, cioè quel famoso N+2. Viene dato l'incarico ai comuni che iniziano, perlomeno nel momento in cui si ha l'elenco esatto di quelle che sono le aziende fino a quel momento riconosciute, dell'elenco dei capi morti, e il riconoscimento anche dal mancato reddito relativo ai capi morti. Questo è quello che viene messo in piedi. Nel frattempo si continua a lavorare perché comunque è necessario non solo risolvere un problema, che crediamo tutti, ne siamo tutti convinti debba essere chiuso, o perlomeno non si dovrebbe mai più parlare all'interno di questo Consiglio regionale di blue tongue, è questa la speranza ed è questo l'obiettivo che noi tutti insieme vorremmo raggiungere, fatto sta che comunque era necessario andare avanti trovare ulteriori risorse e chiudere quindi nel momento in cui i capi morti aumentavano e quindi il riconoscimento poi successivo relativamente a quelle che sono le perdite di reddito delle aziende stesse. Durante i lavori dell'approvazione della finanziaria la copertura in quel momento non esisteva e quindi, non avendo ancora certezza perché i focolai comunque non erano chiusi, era necessario capire ancora e stabilire esattamente quale era l'entità reale del danno e quindi, per necessità di urgenza, vengono utilizzati, così come il Presidente della Commissione ha già ben spiegato, vengono anticipate ed utilizzate le risorse destinate ai Consorzi di difesa per metterle a disposizione ulteriormente degli indennizzi della blue tongue. Ora, con questo provvedimento di legge importante, fondamentale, ma soprattutto urgente diamo la possibilità, credo che sia condiviso e condivisibile da tutto il Consiglio regionale, con un ulteriore finanziamento piuttosto importante e piuttosto consistente, di salvare e dare risposte a quelle aziende che in questo momento hanno subito un danno importante, nella speranza, così come si è ripetuto più volte, che si possa poi dimenticare il termine e la parola "blue tongue", e magari pensare ad un lavoro solo di prevenzione e di profilassi. Per quanto riguarda un aspetto credo abbastanza importante, che poi è quello che ha un po' interrotto i lavori di quest'Aula di 2 settimane fa, per rientrare oggi nell'argomento e nella discussione, è quello della copertura finanziaria, che si era individuata, all'interno della Commissione, all'interno del FNOL - spese in conto capitale. Oggi noi vediamo un emendamento che praticamente utilizza sempre i fondi FNOL, ma nella parte delle spese correnti. Io chiedo però, e qui mi devo rivolgere alla Giunta - mi sarebbe piaciuto rivolgermi anche all'Assessore dell'agricoltura, che è quello che che deve pagare in realtà gli indennizzi, ma mi rivolgo comunque alla Giunta in senso generale - perché ci sia garanzia e certezza che, una volta approvata questa norma, questi fondi vengano immediatamente erogati e messi a disposizione delle amministrazioni e degli enti locali in modo da poter erogare il contributo, così come è stato fatto in precedenza, nel più breve tempo possibile. Senza questa garanzia io sarò il primo a non approvare questa norma. Senza questa garanzia noi non possiamo permetterci di uscire dall'aula e guardare in faccia tutto un sistema di allevamento regionale che è in attesa di una risposta importante e fondamentale di questa Regione.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (SEL). Presidente, per non ripetere tutto quello che è stato già ampiamente illustrato, vorrei riferirmi a un argomento che avevo affrontato durante le dichiarazioni programmatiche - vorrei essere anche ascoltato se è possibile, altrimenti è inutile che lo dica - perché vorrei segnalare la criticità organizzativa del servizio veterinario regionale che vede un insostenibile paradosso che dura ormai da qualche decennio - quindi non è un discorso politico o di colore dei partiti che rappresentano le maggioranze in essere - che vede i tre settori di interesse veterinario gestiti da ingegneri, biologi e psicologi. Poco importa e poco conta se ogni tanto si affaccia in Assessorato un veterinario con un ruolo magari subalterno rispetto ai ruoli amministrativi. Le ripercussioni che vediamo a livello di errate strategie di lotta alle malattie degli animali e la mancata continuità della programmazione sulla salute, sul benessere animale e sicurezza alimentare, impone immediatamente un cambio di rotta con le competenze giuste al loro posto, che anche nei tavoli nazionali possano rappresentare bene le peculiarità della nostra regione, far capire che certe disposizioni sono impossibili da far attuare nei nostri contesti. La cattiva gestione, sino ad ora, a livello regionale, a livello di catena di comando dei servizi veterinari, ha prodotto e produce tensioni nell'ambiente agropastorale, confondendo spesso il ruolo dei veterinari, visti come becchini e non come attori della prevenzione. Si dovrà quindi lavorare dentro un'ottica di vera prevenzione con una programmazione seria e responsabile affidata a un servizio veterinario regionale da riorganizzare, affidato, per intenderci, rispetto a ciò che recita il regolamento CE numero 882/04, quindi a persone che siano veterinari e scelti secondo criteri di meritocrazia. Segnalo inoltre che, nel clima di estrema confusione di ruoli e responsabilità, la Giunta regionale nel dicembre del 2013 ha previsto presso l'agenzia Laore per la lotta alla blue tongue, per lo svolgimento di mansioni che la legge comunitaria nazionale attribuisce alla sanità, l'assunzione di veterinari tramite appunto l'agenzia Laore. Noi crediamo che sia giunto il momento e quindi che sarebbe utile che immediatamente si ponga rimedio a questa atavica situazione e non sarebbe male se le risorse finanziarie confluissero nell'Assessorato della sanità, visto che di prevenzione stiamo parlando soprattutto, così come recitava l'articolo 2 della legge regionale che oggi, di fatto, abbiamo ripreso per la copertura finanziaria.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gianluigi Rubiu. Ne ha facoltà.
RUBIU GIANLUIGI (UDC). Presidente, Assessori, la proposta di legge che ci accingiamo a votare rappresenta un importante sostegno per il mondo dell'allevamento, gravemente colpito dal virus della blue tongue. Per queste ragioni il mio voto è senza dubbio favorevole alla proposta di legge, così come lo è stato in sede di Commissione, dove abbiamo valutato attentamente tutta la casistica. Rimango però preoccupato sulla posta in bilancio che la maggioranza ci ha presentato stasera perché altrimenti da una linea di credito creiamo solo una linea di illusione, che è una cosa ben diversa.
Vorrei però sottolineare la natura di urgenza straordinaria di queste misure che, pur essendo fondamentali e imprescindibili, non possono di certo rappresentare la soluzione a un grave problema, bensì sono solo degli strumenti riparatori e di sostegno, praticamente le somme preventivate non coprono assolutamente il danno che le aziende hanno subito. In questo senso vorrei inoltre ricordare all'attuale Giunta che, malgrado si stiano compiendo sforzi importanti per reperire e destinare le risorse, queste non sono sufficienti per colmare le gravi perdite subite dalle aziende poiché il danno, inteso come numero di capi abbattuti dall'epidemia registrato nell'anno in corso, necessita di circa cinque anni per essere sanato. Questa tempistica è data dalla pratica della selezione della razza sarda, la quale impone una ricostruzione dei capi deceduti con una rimonta in misura doppia e pertanto è necessario circa un quinquennio per completare il ciclo e poter quindi ripristinare l'intero patrimonio ovicaprino. Come è facile intuire la questione risulta molto più complessa perché gli effetti si protraggono per un periodo molto più lungo di quanto previsto dalla presente proposta di legge. Se le istituzioni, e in particolare la Regione, si concentrano solo sulle risorse da destinare alle aziende colpite dal virus, è molto probabile che periodicamente dovremo votare delle nuove misure di sostegno alle imprese zootecniche che verranno ulteriormente colpite dalle epidemie. Noi ci potremmo ritrovare qui tra sette o otto mesi a ridiscutere delle stesse identiche cose.
Voglio fare un cenno al servizio veterinario regionale. È vero, il servizio veterinario regionale lavora in estrema difficoltà, in alcuni casi le strutture sono sottodimensionate, ma è anche vero che sono anche loro responsabili dell'epidemia della blue tongue. È impensabile che per vaccinare un intero gregge si usi lo stesso ago, Presidente. Questo è chiaro che in termine tecnico si chiama trasmissione iatrogena, cioè nell'ambito dello stesso gregge viene contratta la stessa malattia con ceppi diversi. Questo non è ammissibile. I pastori sono allarmati, gli stessi veterinari ammettono questa stortura e pertanto occorre porre rimedio a questa grave situazione. La questione, infatti, ha bisogno di ulteriori considerazioni di natura preventiva e informativa e la proposta di legge è totalmente priva di misure e piani che consentano di anticipare i danni per animali, persone e imprese.
La pianificazione della prevenzione rappresenta una strategia efficace per ridurre i casi di contrazione del virus producendo notevoli benefici per le imprese, per la Regione Sardegna e di conseguenza per tutta la collettività. La programmazione del risanamento ambientale con bonifica dei focolari larvali e la disinfestazione ciclica sotto il controllo della pubblica amministrazione rappresentano uno strumento efficacissimo. Dobbiamo mettere in campo tutte quelle misure del Centro antinsetti di cui le province spesso sono dotate. L'obiettivo dovrebbe certamente essere quello di favorire le azioni poste in essere in maniera autonoma dalle aziende affinché siano proprio i protagonisti del settore agropastorale a responsabilizzarsi e ad applicare le misure per tutelarsi dalla blue tongue. Per raggiungere questo obiettivo bisogna predisporre due strumenti, a mio modo di vedere, differenti fra loro: gli incentivi e la premialità, uno strumento nuovo che dobbiamo introdurre in legge. Gli incentivi devono essere destinati affinché gli imprenditori perseguano le azioni di controllo e di trattamento delle fonti idriche delle zone umide e fangose presenti in prossimità del bestiame, lungo luoghi in cui gli insetti settori del virus vivono e si riproducono incrementando rischi per gli animali allevati di contrarre la malattia. Andrebbe però incentivato anche il miglioramento delle strutture destinate al ricovero degli animali, il virus del culicoides infatti non ama gli ambienti chiusi e si riproduce solamente dopo il tramonto, ciò fa ipotizzare, gli studi lo confermano, che avere delle stalle protette con zanzariere dove far trascorrere la notte ai capi ovini significa ridurre notevolmente la probabilità di contrarre e contagiare il virus. Dal lato delle premialità, sottolineo premialità, troviamo le risorse finanziarie destinate agli imprenditori che sono riusciti a combattere questo problema salvando così il loro bestiame con un primo segnale di premialità che può essere rappresentato dalla riduzione o restituzione dell'imposta regionale sulle attività produttive, cioè l'IRAP, che può essere una valida ricompensa per coloro che non contraggono la malattia, quindi premiare le aziende che non contraggono la malattia. Tutto ciò deve vedere la partecipazione proattiva degli allevatori che devono essere capaci di fare rete tra loro per condurre la stessa battaglia in maniera più coesa e decisa e in questa fase del gioco un ulteriore elemento di prevenzione che è costituito dall'informazione e dalla formazione. Investire in conoscenza e in formazione del capitale umano rappresenta sempre il mezzo migliore per comunicare e condividere le criticità e le peculiarità di problemi e mai come in questo caso la comunicazione e l'informazione ricoprono un ruolo da veri protagonisti. La campagna pubblicitaria promossa dalla Giunta Cappellacci lo scorso anno ha avuto un notevole seguito e ha contribuito a suggerire soluzioni semplici, attuabili ed efficaci per contrastare il virus della blue tongue e ciò può essere un vettore informativo da non sottovalutare.
Non sono naturalmente da escludere corsi, convegni ed incontri che prevedono il coinvolgimento di associazioni e rappresentanti delle categorie del settore. In conclusione voglio ribadire che il mio voto è favorevole alla proposta di legge che ci accingiamo a votare, però vorrei anche ricordare che il vero strumento che permette di risolvere un problema e di risparmiare importanti risorse pubbliche per il futuro è la programmazione della prevenzione.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Modesto Fenu. Ne ha facoltà.
FENU MODESTO (Sardegna). Questa proposta di legge è arrivata in Commissione, ha avuto il contributo, il plauso, la collaborazione di tutta la Commissione, maggioranza e opposizione.
Riteniamo che questa proposta di legge arrivi in un momento in cui ci sia estremo bisogno nelle nostre aziende agricole di un sostegno per salvare le loro aziende da questo male e salvare le loro aziende anche dal punto di vista economico. Questo intervento serve però urgente, immediato, siamo coscienti che questa legge non sia risolutiva per questa problematica e così come hanno evidenziato gli altri colleghi è necessaria tutta una serie di interventi di prevenzione e soprattutto di protezione. Dobbiamo renderci conto ormai definitivamente come anche il collega Manca ha evidenziato, che siamo in un'isola e in quanto tale il nostro ecosistema, la nostra biodiversità è più fragile. Qualsiasi importazione di animali vivi o morti, di derrate alimentari, di materiali, rischiano di determinare in un ambiente, appunto, in un unico sistema fragile come quello di un'isola, un dramma.
Questo dramma si ripercuote sull'economia delle nostre imprese, delle nostre aziende e sulle casse ormai vuote del bilancio regionale. Tutti quanti siamo d'accordo che sia necessario approvare questa legge per dare sollievo alle aziende agricole. Io ho apprezzato quello che il presidente Pigliaru ci ha comunicato in Conferenza dei Capigruppo chiedendoci anche un'assunzione di responsabilità da questo punto di vista perché tutto dobbiamo fare fuorché in questo momento illudere una categoria che è veramente stremata, si rischia la rivolta sociale e non è pensabile giocare sulle difficoltà e sulla debolezza di un comparto come quello zootecnico-ovino in questo momento. Allora bisogna dare chiarezza su questa legge e soprattutto bisogna avere certezza, e questo lo chiedo anche all'Assessore competente, sulla copertura finanziaria e sullo spazio finanziario soprattutto di questa legge onde evitare che ci siano illusioni da parte dell'intero comparto e si rischi anziché di dare un sostegno, di creare ulteriori problemi.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare il Presidente della Regione.
PIGLIARU FRANCESCO (PD), Presidente della Regione. Molto brevemente, credo che il dibattito sia stato piuttosto chiaro nei punti fondamentali. E' chiaro che quando si presenta un disegno di legge che impegna 25 milioni di euro nelle condizioni in cui si trova la regione Sardegna in termini di spazi finanziari, l'assunzione di responsabilità di cui abbiamo appena parlato è la chiave di ciò che si sta facendo. Vorrei che ci fosse la massima consapevolezza del fatto che quando si stanzia una cifra come questa, si sta di fatto dichiarando che l'emergenza che si sta affrontando è in qualche misura più importante di altre emergenze per le quali in futuro rischiano di non esserci spazi finanziari.
Francamente ho auspicato e auspico per il futuro che interventi di questa grandezza siano fatti in un contesto reso definitivamente chiaro dalla chiusura della nostra attuale interlocuzione sul patto di stabilità perché solo allora avremo con chiarezza un'idea di quale sarà il nostro vincolo di spesa e una volta che avremo chiaro quale sarà il vincolo di spesa io credo che l'assunzione di responsabilità vorrà dire che si metteranno in fila le molte cose che dobbiamo fare per migliorare il benessere dei nostri cittadini e dobbiamo dargli un ordine gerarchico. La politica vuol dire questo, non vuol dire fare una cosa in piena assenza di informazioni su ciò che potremo fare dopo. Il grande rischio è che si lavori con interventi a sportello, che si facciano cioè le cose con una sequenza che non ha una gerarchia chiara. Quindi quello che emerge oggi è che il Consiglio regionale ritiene questa emergenza particolarmente importante, noi prendiamo atto di questo punto di vista che è chiaramente espresso nella proposta che verrà votata. Penso che sia anche chiaro l'altro punto, che questo intervento per quanto considerato importante e urgente, penso sia chiaro a tutti, questo intervento non risolve in alcun modo il problema di cui stiamo parlando. Il problema di cui stiamo parlando si risolve con interventi strutturali e non con interventi emergenziali fatti dopo un periodo in cui evidentemente non si è riuscito ad aggredire e risolvere il problema. ...Da questo punto di vista ovviamente l'impegno di questa Giunta che è arrivata da due mesi è quello di provare con molta determinazione ad aggredire il problema per far sì che un disegno di legge considerato utile ed urgente sia però anche l'ultimo intervento, l'ultimo disegno di legge di questa natura. Noi lavoreremo forte e duro con determinazione sia in questo caso che nel caso della peste suina perché davvero questa sia l'ultima volta che si debba intervenire in questo modo. Perché portare delle risorse pensate per degli investimenti su spesa corrente è una cosa che può andare bene una volta, ma sarebbe un disastro se dovessimo ripetere interventi di questo tipo in modo sistematico.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.
Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Ha domandato di parlare il consigliere Modesto Fenu. Ne ha facoltà.
FENU MODESTO (Sardegna). Sull'ordine dei lavori. Per chiedere una sospensione di 5 minuti.
PRESIDENTE. Certo che sì. Accordata.
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 16, viene ripresa alle ore 18 e 30.)
PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 1.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:
Art. 1
Aiuti agli allevatori
1. Per la prosecuzione degli interventi di cui all'articolo 1 della legge regionale 12 settembre 2013, n. 25 (Interventi urgenti a favore degli allevatori per fronteggiare la febbre catarrale degli ovini (blue tongue) e modifica della legge regionale n. 17 del 2013), è autorizzata per l'anno 2014 la spesa complessiva di euro 28.000.000 (UPB S06.04.006).)
(E' approvato)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 bis. All'articolo 1 bis sono stati presentati gli emendamenti numero 1 e 3. L'emendamento numero 3 è stato ritirato, quindi metto in discussione l'emendamento numero 1 e l'articolo.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 bis e dei relativi emendamenti:
Art. 1 bis
Interventi a favore dei Consorzi di difesa
1. È autorizzata, per l'anno 2014, la spesa di euro 5.000.000 come contributo ai Consorzi di difesa a fronte dei premi di assicurazione contro i danni da calamità naturali, avversità atmosferiche, epizoozie e fitopatie (UPB S06.04.006). (1).)
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento aggiuntivo numero 1. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 2. All'articolo 2 è stato presentato l'emendamento sostitutivo numero 4.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2 e dei relativi emendamenti:
Art. 2
Norma finanziaria
1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge, valutati complessivamente in euro 33.000.000 per l'anno 2014, si provvede:
a) per quanto riguarda la spesa di cui all'articolo 1, per euro 5.000.000 con le disponibilità esistenti in conto residui sull'UPB S06.04.006, cap SC06.0976, e, per i rimanenti euro 23.000.000 con la seguente variazione nel bilancio della Regione per gli anni 2014-2016:
In diminuzione
UPB S08.01.003
cap. SC08.0034 - Fondo speciale per fronteggiare spese in conto capitale dipendenti da nuove disposizioni legislative (art. 25, L.R. 2 agosto 2006, n. 11, art. 1, comma 8, lett. b), della legge finanziaria e art. 13 della legge di bilancio)
2014 euro 23.000.000
In aumento
UPB S06.04.006
Agevolazioni alle aziende agricole danneggiate da calamità naturali o avversità atmosferiche - parte corrente
2014 euro 23.000.000
b) per quanto riguarda la spesa di cui all'articolo 1 bis con la seguente variazione nel bilancio della Regione per gli anni 2014-2016:
In diminuzione
UPB S08.01.003
cap. SC08.0034 - Fondo speciale per fronteggiare spese in conto capitale dipendenti da nuove disposizioni legislative (art. 25, L.R. 2 agosto 2006, n. 11, art. 1, comma 8, lett. b), della legge finanziaria e art. 13 della legge di bilancio)
2014 euro 5.000.000
In aumento
UPB S.06.04.006
Cap. Sc.06.0971 - Contributi ai Consorzi di difesa, aventi sede e operanti in Sardegna, a fronte dei premi di assicurazione contro i danni da calamità naturali e/o avversità atmosferiche, epizoozie e fitopatie
2014 euro 5.000.000.(4).)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Presidente, sull'emendamento numero 4 chiediamo la votazione per parti: il comma 1 e poi il comma 2.
PRESIDENTE. C'è stata una richiesta di voto elettronico sull'emendamento numero 4, è confermata?
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Sì.
PRESIDENTE. Va bene. Allora è ammessa la votazione per parti: stiamo votando il comma 1 dell'emendamento sostitutivo numero 4.
Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, voteremo a favore dell'emendamento numero 4 per tutto il primo comma, e voteremo contro il comma 2 perché abbiamo chiesto in modo chiaro e palese al Consiglio regionale e quindi alla Giunta che questa legge abbia priorità su tutto il percorso finanziario e che quindi abbia garanzia che nel momento in cui questa legge viene approvata abbia la certezza che i fondi vengano erogati immediatamente e che vengano trasferiti agli enti locali, così come procedura di riconoscimento del regime di aiuto della Commissione europea, per poter dare risposta nel più breve tempo possibile alle aziende, così com'è stato fatto fino ad oggi all'interno del patto di stabilità, e quindi del monte generale del patto di stabilità, non dobbiamo aspettare che ci siano risposte, Presidente, da Roma bensì è una scelta politica che la Giunta fa, all'interno di quel plafond decide che è ventotto milioni di euro vengano destinati immediatamente alla blue tongue, questo è negli indennizzi della blue tongue, questo noi chiediamo a credo che questo fosse l'impegno, deve essere l'impegno, di tutto il Consiglio regionale, per dare immediatamente risposta ad un sistema che è in grande difficoltà e che attende oramai da troppo tempo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Efisio Arbau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ARBAU EFISIO (Sardegna Vera). Onorevole Cherchi, l'impegno a trovare le risorse e a trovare le provviste finanziarie credo sia evidente a tutti, dal primo giorno di questa maggioranza si è insediata ha lavorato per questa copertura, di questo dovete darcene atto. Il comma secondo, lei dice votiamo contrario perché vogliamo certezza, noi siamo persone serie e ci stiamo assumendo il rischio di dover discutere con il Governo e con tutte le forze possibili il fatto dell'allargamento dei vincoli del patto di stabilità. Noi ci impegneremo a far sì che le risorse arrivino quanto prima possibile ai comuni per l'erogazione, però credo che sia serio mettere il comma secondo perché noi dobbiamo andare con questa legge qui in giro tutti i giorni da qui a cinque anni e quindi non possiamo assumerci la responsabilità di cose che adesso in questo momento, istante non possiamo dire. Il plafond: noi stiamo lavorando affinché le risorse vengano immediatamente trasferite ai comuni, però francamente che adesso lei ci faccia la morale sui ritardi quando io e tutta la minoranza allora ha insistito affinché queste somme fossero messe in finanziaria mi sembra eccessivo!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Di fatto è un problema reale, chi ha avuto l'opportunità di gestire in capo alla Giunta della scorsa legislatura il patto di stabilità sa che è un vincolo ed un onere e non si può affrontare questa consiliatura con attività probabilistica quindi in subordine come fai a portarlo con una legge così importante? Noi capiamo qual è la difficoltà in questo momento in capo all'Assessore alla programmazione ma noi è dovremmo dare il via libera ad un'attività che è subordinata al reperimento delle risorse o, comunque, all'allargamento del patto di stabilità, come si può fare? Quindi noi su questo comma 2 voteremo contro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SABATINI FRANCESCO (PD). Io voterò a favore dell'intero emendamento perché sono convinto che sia davvero serio porre in evidenza il comma 2 e le difficoltà che questa Regione sta incorrendo giorno dopo giorno sulla possibilità di spendere le risorse, forse sarebbe stato più serio, come dicemmo alcuni mesi fa all'allora Assessore alla sanità De Francisci, attuare un piano di vaccinazione tempestivo fatto in modo adeguato con un piano operativo che fosse monitorato giorno dopo giorno, questo non è stato fatto e certamente queste risorse non risolvono il problema perché noi continuiamo a rincorrere il problema, perché il problema non sono stati capaci, non siete stati capaci negli anni scorsi, di affrontarlo. Ora questa Giunta l'impegno che deve prendere è quello di mettere in atto, sia per quanto riguarda la blue tongue sia per quanto riguarda la peste suina, l'impegno che deve essere preso è quello di mettere in atto un protocollo che sia chiaro agli agricoltori, agli operatori, alle Asl e che venga attuato nei tempi dovuti come dicemmo allora infatti il piano di vaccinazione non è stato fatto né a gennaio, né a febbraio, né a marzo perché non è stato predisposto per tempo e ho paura che nei prossimi mesi ci troveremmo ad inseguire il solito problema per avere ancor più problemi di capacità di spesa delle risorse a disposizione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO (PD). Presidente, come si dice delle volte si finisce mai di meravigliarsi, noi siamo i presentatori di una legge impone 25 milioni di euro, 28 milioni di euro per questo tema importantissimo per cui la serietà è insita in coloro che fanno proposte normative, questo è così, altrimenti avremmo rinviato il punto, se non fosse stata nostra intenzione discuterlo, abbiamo presentato una proposta di legge, vediamo le risorse finanziarie e diciamo che le vogliamo abrogare immediatamente e lo facciamo, aggiungiamo un coma che tranquillizza proprio per la serietà che il provvedimento deve avere e per l'impegno che questa Amministrazione regionale sta ponendo, l'Esecutivo e il Consiglio regionale per la parte della maggioranza sta ponendo, su un tema che deve essere affrontato in tutta la sua complessità perché è chiaro che se noi continueremo ad intervenire con le risorse senza risolvere il problema non andremo da nessuna parte. Non ho sentito nella scorsa legislatura intervenire in merito al problema per cercare di trovare soluzione, vi ricordo che nel 2013 è stata approvata una legge e le risorse messe a disposizione, adesso non vorrei sbagliare, mi pare fossero 10 milioni di euro che si stanno erogando, per cui noi siamo i promotori di una legge che mette 28 milioni di euro e qua si sta a cercare il pelo nell'uovo per dire non la volete fare? E' assolutamente fuori luogo e privo di ogni fondamento. Io credo che bisogna essere seri per cui Presidente lei nella sua analisi fatta durante le dichiarazioni programmatiche ha posto il problema della blue tongue, un tema che deve essere assolutamente risolto ed affrontato perché il problema sia risolto una volta per tutte. Sappiamo bene che elargire risorse per 25 milioni di euro è una cosa enorme, notevole, che certamente penalizzerà altre possibilità, questo Consiglio regionale sta facendo una scelta consapevole e consapevoli sono anche le difficoltà che ci sono nei limiti imposti dal patto di stabilità degli spazi finanziari a disposizione, però noi siamo facendo e credo che sia serio introdurre nel comma 2 l'emendamento che abbiamo presentato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
FLORIS MARIO (Sardegna). Io ho molto apprezzato il ragionamento fatto dal Presidente della Regione, la correttezza e la sincerità con qui si è rivolto all'Aula e anche il metodo di lavoro. Presidente è la stessa cosa che io ho detto in Commissione quando abbiamo affrontato questo argomento. Abbiamo detto che noi siamo favorevoli a questo provvedimento a patto che sia la Giunta regionale ad individuare le risorse finanziarie necessarie per un pronto intervento su questa materia e ci siamo lasciati così.
Io approfitto anche per dire che noi ci siamo, Presidente ma lei ha affrontato un problema di carattere generale immenso per la Sardegna, però non basta il confronto con la burocrazia romana, è necessario che ci impegniamo e che le forze politico si impegnino per fare in modo che questo patto di stabilità venga fuori, quindi anche il suo impegno io lo riconosco, lei non ha voluto andare oltre quello che ha detto, ma sia chiaro che questo deve essere un comportamento anche perché quando ci riferiamo alle emergenze è evidente che ci debba essere una scala di valori e una gerarchia tra le emergenze, sembra una cosa chiara, non c'è da meravigliarsi, quindi il fatto che noi non votiamo non significa non avere fiducia, significa capire le difficoltà che avremmo per avere il patto di stabilità e quindi stiamo facendo in qualche modo un impegno che è un impegno formale ma non è un impegno sostanziale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO LUIGI (PD). Signor Presidente sono rimasto abbastanza perplesso rispetto all'approccio finale che ha caratterizzato l'atteggiamento della minoranza, i numeri di questa emergenza sanitaria erano noti anche nel mese di gennaio e febbraio, a dicembre sapevamo che c'erano 95 mila capi morti, sapevamo che saremo arrivati facendo i calcoli in quel momento ad una necessità di 35 milioni di euro, 37 milioni, c'era la possibilità di fare allora tutto quello che si poteva fare velocissimamente da un giorno all'altro, siamo ancora qui a doverlo fare. Io non lo dico per dare colpa a qualcuno, noi ci siamo ritrovati con questa situazione: una legge che copriva per quello che poteva coprire, allora, deliberando 18 milioni di euro, non sono stati sufficienti, ci siamo fatti carico immediatamente di affrontarlo e di portarlo a compimento, questo intervento a favore del settore martoriato da questa emergenza sanitaria. È ovvio che noi oggi lo facciamo lavorando affinché i fondi arrivino prima possibile agli interessati. È onestà intellettuale scrivere, in legge, che lo facciamo nella misura in cui, con tutti gli sforzi, ma nella misura in cui le norme ce lo consentono, e faremo di tutto affinché ce lo consentano. Ma non fare questo, non è che dobbiamo aspettare a quando sarà possibile fare qualcosa che poi non faremo mai. I pastori diranno: coerenti questi, ma non ci danno una lira. Questo non credo che sia l'obiettivo che hanno gli allevatori. Approviamo questa legge, approviamo interamente questo emendamento, chiudiamo questa partita e cominciamone un'altra dove non si parli di indennizzi, dove si parli di altro davvero. Perché gli agricoltori non hanno bisogno che la Regione intervenga sempre per risolvere qualche disastro di cui sono protagonisti, forse hanno bisogno d'altro. Noi costruiremo le condizioni perché si faccia altro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CARTA ANGELO (PSd'Az). Signor Presidente, sembrava impossibile trovare qualcosa che ci dividesse in questo disegno di legge, perché sembrava un iter regolare, quinta Commissione, in terza per il parere, l'iscrizione all'ordine del giorno del Consiglio, il ritiro per un approfondimento, finalmente arriva in Consiglio per l'approvazione. Io avevo sentito la raccomandazione del Presidente della Regione che ha detto al Consiglio: attenzione cerchiamo di fare una programmazione di spesa organica evitando di apparire estemporanei nello stanziamento e nella ricerca dei fondi. Ho interpretato questa raccomandazione come un impegno, comunque, a far sì che queste risorse, che in questo disegno di legge che si stanno provvedendo, siano liberate. Per cui, confermando l'iter finora mantenuto e l'atteggiamento mantenuto su questo disegno di legge, noi voteremo a favore dell'intero emendamento dando quindi una fiducia alla Giunta affinché questi soldi siano effettivamente trovati e si possa veramente dare corso al rimborso attraverso i Comuni a chi ha davvero subito dei danni.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (SEL). Il comma 2 ha crisma di grandissima serietà, di grande assunzione di responsabilità. Io ringrazio il Presidente che con grande senso di lealismo e con grande lealtà ha rappresentato la situazione che stiamo vivendo. Pur continuando una strenua trattativa con il Governo che porterà sicuramente ad avere un incremento di spazi finanziari euro compatibili, ci mette di fronte alla realtà per quella che è. Questo sicuramente prima non l'abbiamo visto, oggi lo vediamo e ringraziamo il Presidente. Chiaramente votiamo l'intero emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Grazie Presidente. Ma, come ha già annunciato il collega Cherchi, sulla prima parte voteremo a favore, nella seconda consentiteci di avere una serie di perplessità. Noi condividiamo quanto detto dal presidente Pigliaru e abbiamo le sue stesse preoccupazioni, anche perché è corretto dire a quest'Aula che stiamo utilizzando tutto il FNOL e che quindi trattandosi di nuove leggi non avremo possibilità qui neanche di copertura finanziaria per fare delle nuove leggi, a meno che i fondi non vengano spostati da altre poste di bilancio. Detto questo, non vorrei ricordare male, ma non credo, nella finanziaria del 2014 il FNOL doveva servire per la compartecipazione ai fondi europei e, quindi, era quella parte in conto capitale destinata alla comparti compartecipazioni ai fondi, per la quarta nostra di competenza. Inoltre, non vorrei, tra l'altro, che se anche l'emendamento sta attivando, abbiamo approvato lo spostamento dal FNOL spese conto capitale a FNOL alle spese correnti, non incorriamo comunque in un'elusione della norma e quindi incorriamo nell'articolo 196. Per tutte queste perplessità noi, se poi aggiungiamo anche la parte che riguarda il patto di stabilità mi viene da osservare che lo stanziamento del FNOL non è certo ricompreso nel plafond assegnato, non solo, abbiamo anche, nell'Assessorato all'agricoltura, vorrei capire dei 170 milioni se dobbiamo a questo punto considerare questi altri 23 milioni quanto meno a carico, vogliamo anche togliere gli 8 che dovrebbero essere della sanità, però comunque dovremo da subito intaccare la parte che riguarda l'Assessorato all'agricoltura. Quindi, non si tratta di non essere seri, colleghi, questa parola forse è anche meglio che la usiamo anche un po' con parsimonia, perché qui siamo seri tutti. Soprattutto quando abbiamo dato da subito la disponibilità non solo a portare in Aula questa legge ma a collaborare dall'inizio, dalla Commissione, per trovare una legge che possa veramente rispondere alle esigenze del mondo agricolo, soprattutto per un problema così grave come quello della blue tongue. Quindi, per tutte queste perplessità, noi abbiamo chiesto a punto di non partecipare, o meglio di partecipare per parti alla votazione e quindi saremmo contro il comma 2.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TUNIS STEFANO (FI). Signor Presidente del Consiglio, signor Presidente della Giunta, consiglieri. Io devo ammettere che sto osservando con stupore quanto sta avvenendo in quest'Aula e non so quanto sia naturale che una norma, che questo consiglio sta votando, sia dotata di una clausola risolutiva espressa. Perché ad un certo punto, su indicazione della Giunta, la maggioranza pretende di approvare una norma all'interno della quale c'è scritto: ci riserviamo nel tempo il diritto di valutare se applicarla o non applicarla. Non recependo minimamente un atto di indirizzo politico del Consiglio. Infischiandosene di un atto di indirizzo politico del Consiglio e dicendo: valuterò, casomai nel tempo mi capitasse di reperire risorse in più, se applicarla oppure no. Ci fosse stato detto più onestamente dalla Giunta: badate bene che non è possibile prendere in considerazione questa proposta. E si fosse rinunciato, soprattutto da parte della maggioranza, al tentativo di far credere che si vuole fare un intervento, quando non se ne ha la disponibilità né perché è possibile né per che si riesce a far recepire alla Giunta la priorità che si sta proponendo, sarebbe stato più semplice accettare responsabilmente la proposta. È questa la ragione per cui non è ricevibile quanto al punto 2 e voteremo contro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Desini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DESINI ROBERTO (Centro Democratico). Grazie Presidente, per esprimere il voto favorevole a questo emendamento, ma soprattutto per esprimere lo stupore con il quale la minoranza a un atteggiamento responsabile e corretto da parte della maggioranza, su un problema annoso che tutta l'intera Aula sta riconoscendo, nel momento in cui in maniera seria diciamo che non vogliamo promettere niente, ma da persone serie e corrette, quali siamo, non appena saremo nelle condizioni di poter erogare i denari, così come consente il patto di stabilità, si farà. Allora, Presidente, condivido pienamente l'impostazione che è stata adottata dalla maggioranza ecco il motivo per il quale votiamo a favore di questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Modesto Fenu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
FENU MODESTO (Gruppo Misto). Sì, Presidente. Noi a dire il vero siamo talmente favorevoli a questa proposta di legge che la vorremmo approvata senza alcuna condizione a posteriori. Tutto qua. Per questa ragione mi sembra ragionevole, anzi oserei dire, utile al prosieguo dei lavori che questa proposta di legge venga approvata ad esclusione del comma 2, che subordina l'effettiva soddisfazione degli effetti ambiti con questa proposta di legge solamente se in divenire si risolve il problema del patto di stabilità. Scusate, mi sembra assurdo. Questa è una vera e propria promessa, perché stiamo promettendo qualcosa a chi sta attendendo una risposta chiara che può avvenire solamente a condizione che si verifichi lo sblocco dei fondi per il patto di stabilità. È impensabile. Io invito alla responsabilità la maggioranza, in considerazione del fatto che siamo tutti favorevole a questa legge ma penso che nessuno possa pensare di illudere qualcuno.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu. Ne ha facoltà.
DERIU ROBERTO (P.D.). Grazie Presidente, per chiedere quale sia il parere sull'emendamento di cui al comma 13 dell'articolo 84 del Regolamento. Grazie.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare il Presidente della Regione.
PIGLIARU FRANCESCO (P.D.), Presidente della Regione. Se mi si chiede il parere sul comma 2 il parere della Giunta è favorevole a questo emendamento. Stiamo parlando dell'emendamento numero 4 comma 2, giusto? Sulle coperture abbiamo già parlato, sul disegno di legge abbiamo già parlato e sul comma 2 credo che sia un punto… Ovviamente è una scelta del Consiglio. Direi che sul patto di stabilità ho già detto quello che dovevo dire, credo che il comma 2 sia un emendamento molto serio che dice esattamente le cose come stanno.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu. Ne ha facoltà.
DERIU ROBERTO (P.D.). Mi scusi, ribadisco la mia richiesta che si riferisce al parere di cui al comma 13, comma 13 dell'articolo 84 non al parere della Giunta. Grazie.
PRESIDENTE. Sì, onorevole Deriu, non c'è il parere della Commissione perché l'emendamento è presentato in aula. C'era un parere generale del testo dell'emendamento precedente. Non ho altri interventi. Quindi passiamo alla votazione dell'emendamento numero 4.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del comma 1 dell'emendamento numero 4.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Tatti, Cocco Daniele, Pigliaru, Locci, Fenu, Collu, Truzzu, Ruggeri, Meloni hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Demontis - Desini - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Pigliaru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo Flavio.
Si sono astenuti: Deriu - Piscedda.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 54
Votanti 51
Astenuti 3
Maggioranza 26
Favorevoli 51
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del comma 2 dell'emendamento numero 4.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Demontis, Pigliaru, Carta, Collu hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo Flavio.
Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Orrù - Pinna Giuseppino - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Forma.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 54
Votanti 52
Astenuti 2
Maggioranza 27
Favorevoli 35
Contrari 17
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 3.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:
Art. 3
Entrata in vigore
La presente legge entra il vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).)
PRESIDENTE. Poiché nessuno domanda di parlare, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo alla votazione finale della legge.
Ha domandato di parlare il consigliere Efisio Arbau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ARBAU EFISIO (Sardegna Vera). L'approvazione di questa legge, che spero arrivi all'unanimità, ha segnato comunque molte tensioni, io capisco anche le tensioni che ci possono essere ad approvare una legge di spesa in questa situazione finanziaria. I rilievi che pone la minoranza sul comma secondo sono rilievi che dal punto di vista del gioco delle parti ci stanno pure perché pongono in rilievo il fatto che inseriamo un comma che subordina l'erogazione ad una questione relativa al patto di stabilità.
Dal nostro punto di vista questa la prendiamo come un impegno alla serietà per dire quello che vi sto dicendo adesso in giro per la Sardegna e cioè che noi abbiamo trovato la provvista finanziaria, la abbiamo indicata in modo preciso, ci siamo assunti delle responsabilità, stiamo perlustrando, lo diciamo anche onestamente ai colleghi di maggioranza, numerose altre iniziative che potrebbero nascere da qui a qualche mese e di questo bisogna anche prenderne atto assolutamente, però ci stiamo impegnando a far sì che queste somme vengano erogate nel più breve tempo possibile attraverso le modalità che però siano consentite da una coperta che è stretta e quando si tira da una parte o dall'altra si deve sapere dove si va a parare. Quindi io credo voterò a favore convinto, e ci mancherebbe pure, per dare il buon esempio e devo dire questo. Celeste Negarville che un compagno comunista di Torino soleva chiudere sempre dicendo questa cosa: l'ignoranza è sempre facoltativa e la conoscenza è obbligatoria. Per coloro che dicono che non diciamo niente sulla profilassi basterebbe leggere la legge che abbiamo approvato nel 2013, noi stiamo mettendo a copertura su quella legge lì, quella legge indica le modalità per addivenire alla profilassi ed era un emendamento che aveva proposto l'onorevole Oppi che avendo rilevato nel momento in cui mettevamo quelle somme indicava la necessità di prevedere la profilassi. La Giunta sta cercando di fare questa attività.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Luigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RUBIU GIANLUIGI (UDC) Per comunicare che anche noi, come Gruppo UDC, votiamo a favore della legge, e siamo tra l'altro forti sostenitori che il mondo agricolo ha necessità di questo intervento, però ovviamente siamo preoccupati perché le certezze sulle poste in bilancio non ci sono, quindi avete una bella responsabilità, quella di promettere oggi al mondo agricolo una liquidazione in tempi brevi di un danno per le aziende, quando in realtà non ci sono le somme in bilancio. Sotto il profilo della legge, la legge, come ho già detto nel mio primo intervento, è una legge che va comunque integrata per cercare di trovare quelle soluzioni legate alla prevenzione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DERIU ROBERTO (PD). C'è un'antica definizione di alcuni giuristi medievali, che definivano il loro avversari blaterones o rixantes de lana caprina, in questo caso la lana è ovina, ma mi pare che vi sia lo stesso problema di abbondanza di chiacchiere un po' ipocrite. Nel senso che, soltanto il secondo comma dell'articolo 2, aggiunto per intelligente intervento del nostro Presidente, convince a votare questa norma, che in niente riesce ad avvicinarci alla soluzione annosa, come ho già avuto modo di dire, del problema, ma semplicemente continua ad indicare la strada di un'aspettativa di copertura infinita da parte della Regione, da parte delle casse pubbliche, di un problema che non si intende affrontare, ma soprattutto che non si è visto affrontato. Per cui i rixantes de lana ovina, se veramente vogliono sostenere l'azione della Giunta, che l'opposizione sollecita e che la maggioranza intende già aver sollecitato a risolvere il problema, siano vigili e solleciti nella valutazione della realizzazione di quei provvedimenti che ha ben descritto il collega Usula durante la discussione generale, siano solleciti anche nella valutazione dei risparmi che deriverebbero alle casse pubbliche da un giusto investimento e tempestivo fatto una volta per tutte, interrompendo così questa serie di erogazioni, questo stillicidio di erogazioni che ogni anno si compie, a beneficio della nostra "amata" classe degli allevatori, così amata che la teniamo nella condizione perpetua di una malattia che non si riesce a curare. Io dico che non si riesce pensando che la volontà, in questo caso, non centri, ma mi pare che la volontà che dal punto di vista legislativo è espressa non vada o non stia andando ancora in questa direzione. Per cui io voto senz'altro a favore.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Valter Piscedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PISCEDDA VALTER (PD). Non mi dilungherò e quindi preannuncio il voto favorevole, ma avrei preferito potere entrare molto nel merito di questa questione, cosa che non è stata possibile, soprattutto da un punto di vista formale per quanto riguarda le coperture, e in particolare mi riferisco a questo passaggio molto veloce che c'è stato prima, all'articolo 84, comma 13 e comma 15 che, secondo me, avrebbero necessitato di essere rispettati, cosa che non è avvenuta, sorvolo. Ci tenevo in qualche modo a segnalarlo, non c'è stata altra possibilità prima, ad un certo punto c'è stato un susseguirsi di votazioni alle quali ho assistito, ho sentito però dire qual è stato il mio voto, va bene così, ho provato con un tastino giallo prima a segnalare una presenza, è passata anche quella, adesso immagino passerà anche questa dichiarazione, però volevo che rimanesse agli atti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Daniela Forma per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
FORMA DANIELA (PD). Io ringrazio formalmente il collega Arbau per la tempestività con la quale ha presentato questa proposta di legge, che consente di dare una boccata di ossigeno al mondo delle campagne che, lo vorrei ricordare, rappresenta l'ossatura del nostro comparto produttivo. Quindi, in questo momento, io non entro nel merito delle politiche che fino a questo momento sono o non sono state portate avanti per far fronte, in particolare, all'ultima epizoozia di "lingua blu", questo sarà un argomento sul quale oggi la Giunta regionale ha preso un impegno tutto nuovo. Ma ora, che ci piaccia o no, a prescindere dall'individuazione delle responsabilità che possono esserci state, ci troviamo davanti all'emergenza di dare sostegno ad una categoria che è stata violentemente colpita con, lo ricordiamo, 113 mila e 727 capi morti acclarati tra il 2013 e i primi del mese di maggio del 2014. Certo, deve essere chiaro che questo è un intervento emergenziale, e che con le nuove politiche strutturali di prevenzione e profilassi che metterà in campo la presente Giunta regionale non dovremo ricorrere ad ulteriori interventi emergenziali, ma se corrispondesse al vero, come asserito dal collega Solinas, che ad oggi non si è proceduto ancora all'avvio della campagna di vaccinazione del 2014, dovremmo iniziare a porci qualche preoccupazione anche per quest'anno. Detto questo, io ho richiesto di sottoscrivere questo progetto di legge, personalmente lo voterò convintamente e non certo per disciplina di partito, perché ritengo lodevole mettere a disposizione risorse, seppur nella scarsità di risorse disponibili, a sostegno del mondo delle campagne, perché, seppur nella drammaticità dell'evento "Blue tongue" 2013, noi in questo momento stiamo mettendo moltissimi allevatori nella condizione di non abbandonare le campagne e di ricostituire il proprio patrimonio zootecnico aziendale. Quindi, ricordiamolo, la finalità principale di questa proposta di legge non è semplicemente quella di risarcire gli allevatori, ma è quella di mettere a disposizione risorse per ricostituire il patrimonio zootecnico andato perduto con l'epizoozia di "lingua blu" del 2013, seppur nelle difficoltà evidenziate dal collega Rubiu. Allora, tutte le volte che si metteranno a disposizione risorse direttamente agli operatori delle campagne, non invece a sostegno di carrozzoni vari nel settore agricolo, io sarò in prima linea a sostenere quei provvedimenti, a votarli convintamente. Il mio voto è quindi evidentemente favorevole. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO LUIGI (PD). Io credo che vada chiarito immediatamente, perché mi sembra che ci sia molta confusione anche fuori di qua, che questa legge ha un onore complessivo di 33 milioni di euro, di cui 5 milioni servono per rifinanziare il capitolo definanziato sui consorzi di difesa per gli agricoltori, 28 milioni servono per finanziare indennizzi per la "lingua blu". Questo è il dato chiaro, poi si sta ragionando molto se sia da fare, non sia da fare, se potremo spenderli domani o dopodomani, la cosa certa è che il Consiglio regionale ha voluto mettere rimedio ad una carenza, è un impegno che ha preso otto mesi fa. Oggi capiamo qual è la dimensione del danno e ci stiamo ponendo nelle condizioni di poter porre rimedio a quel danno, sapendo però, e io credo che il presidente Pigliaru sarà puntuale nel riferire agli Assessori competenti, alla Sanità e all'Agricoltura, che su questo fronte è venuto dal Consiglio un messaggio chiaro che serve una collaborazione puntuale tra loro, i loro Assessorati e le agenzie, affinché non venga sprecato nulla di quello che si può fare affinché in questa situazione non ci si trovi più. Io credo che sia essenziale che passi questo messaggio, perché gli agricoltori hanno bisogno di soldi per fare altro, e la Sardegna ha bisogno di soldi per fare altro e non per recuperare soltanto danni. Questo è un impegno che ci dobbiamo prendere tutti: il Consiglio e la Giunta. Io sono convinto che lo sapremo fare, sono fiducioso ed è per questo che voto con tranquillità e serenità a favore di questa legge.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Modesto Fenu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
FENU MODESTO (Gruppo Sardegna). Per esprimere il nostro voto favorevole a questa legge, con l'auspicio che non ci siano ripensamenti sugli importi finanziari e che tutto rimanga confermato così come previsto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (PD). Per esprimere il mio voto favorevole a questa legge e per tranquillizzare anche la minoranza consiliare perché per noi sarebbe stato molto più semplice, molto più facile dire: "Noi lo avevamo detto", perché, come ho detto già nell'altro intervento, all'atto dell'approvazione della legge regionale, l'anno scorso, avevamo detto tranquillamente in quest'Aula che 10 milioni più 8 nel settore sanitario sarebbero stati insufficienti, ci avete detto che per i calcoli che avevate voi ce n'era anche da avanzo, vi siete resi conto da subito che quei soldi erano notevolmente insufficienti e avete avuto modo anche di porre rimedio a questa vostra superficialità con la finanziaria del 2014, non l'avete fatto, non l'avete voluto fare e adesso accusare noi di poca serietà mi sembra poco serio da parte vostra. Credo che dire "vogliamo porre rimedio" ad un pasticcio che non abbiamo combinato noi sia assolutamente irriguardoso nei nostri confronti, pertanto state tranquilli, gli impegni che abbiamo preso, come abbiamo sempre fatto, li manterremo, al contrario di quello che avete fatto voi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
FLORIS MARIO (Sardegna). Noi, io personalmente, ma penso anche gli altri, siamo …; probabilmente i colleghi della maggioranza hanno elementi che noi non abbiamo, e quindi sono certi e sicuri che il Presidente della Regione, io glielo auguro, otterrà dal Governo nazionale tutte le cose che sono state richieste. A parte che questo comma 2 è sibillino, perché parla di incremento degli spazi finanziari euro compatibili, per cui non si capisce bene che cosa voglia dire, ma a parte questo, Presidente, io ho preso la parola prima per dire che noi siamo con lei, e che però non basta il confronto con la burocrazia romana, è necessaria un'azione politica forte che serva a far restituire alla Sardegna e ai sardi denari, tanti denari, che lo Stato ci deve per fare in modo che la Regione, gli enti locali e quant'altro li impegnino per il progresso e per la crescita della Sardegna. In questo abbiamo dichiarato la nostra disponibilità, quindi non capisco tutto questo discorrere, tutto questo parlare. Voi siete sicuri che il patto di stabilità verrà firmato nel giro di poco tempo? Ve lo auguro! Noi non ne siamo certi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianmario Tendas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TENDAS GIANMARIO (PD). Anche io per annunciare il voto favorevole, ma anche per evidenziare un aspetto che reputo non secondario, anche perché molti fra coloro che mi hanno preceduto hanno evidenziato il ruolo che soprattutto in prospettiva dovrà ricoprire l'attività soprattutto di profilassi. E credo, sotto questo punto di vista, sia doveroso evidenziare un aspetto che probabilmente è stato sottaciuto, ma che è già giunto alla ribalta anche dell'Unione europea per ciò che riguarda sempre la blue tongue. Tenuto conto che stiamo parlando di una quantità di capi che grosso modo ammonta circa al 10 per cento del patrimonio bovino, ebbene, la Comunità Europea con il Piano di sorveglianza e eradicazione, che è stato approvato con decisione di esecuzione della Commissione 2013/722/UE, ci aveva chiesto già degli impegni specifici a riguardo, soprattutto per ciò che riguarda la profilassi, e sotto questo punto di vista, dobbiamo riconoscerlo chiaramente, siamo particolarmente carenti. Siamo carenti al punto tale, e credo sia importante ugualmente evidenziarlo, il 14 marzo di quest'anno, proprio il Dipartimento della sanità pubblica veterinaria, per la precisione l'ufficio terzo, ovvero il Centro nazionale di lotta e emergenza contro le malattie animali, l'Unità centrale di crisi ci ha richiesto ulteriori misure di controllo e eradicazione per contenere l'eventuale diffusione del virus, era una lettera che c'è stata inviata ovviamente dal dottor Santucci. Dico questo perché? Perché le risorse per la prevenzione costituiscono un altro argomento di estremo interesse e attualità, tenuto conto che purtroppo sul territorio, e non lo dico io, ma anche molti di voi che ci vivono, sapete benissimo che in questa situazione, in questo contesto, dove c'è una coperta corta una parte di risorse dovrà necessariamente essere allocata per questi interventi, visto che anche nei territori le province ormai hanno difficoltà serie anche a svolgere le attività di disinfestazione, che sono elemento fondamentale e irrinunciabile, proprio per evitare che il Culicoide, che trasmette la malattia, possa essere debellato, quindi credo che quello di oggi sia un passo importante, ma non sarà un passo risolutivo, al contrario, ci dovrà essere un'attenzione particolare soprattutto sui temi della profilassi, diversamente rischiamo di aver fatto un buco nell'acqua.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Christian Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az). Il collega Carta, che è componente della Commissione che ha approvato all'unanimità il provvedimento, ha annunciato prima il voto favorevole per coerenza rispetto all'impianto, però, dinanzi a questo teatro delle volontà che si affermano negandosi, e cioè di quanti dicono: "Approviamo, ma non siamo pienamente d'accordo", alcune precisazioni corrono d'obbligo. Due precisazioni di ordine tecnico e una di ordine politico. Dal punto di vista tecnico il secondo comma di fatto è pleonastico, perché nessun ufficio avrebbe potuto liquidare quelle risorse davanti all'esaurimento del plafond euro compatibile. Un'altra osservazione di carattere tecnico è che mi pare che dovremmo avere ben chiaro che con questo provvedimento il Consiglio regionale sta esaurendo il fondo per i nuovi oneri legislativi, e quindi chiederei anche alla Giunta, oltre che alla Commissione, di poter immediatamente mettere mano ad un rimpinguamento di quel capitolo, diversamente non si potranno approvare leggi che prevedono spesa da qui alla fine dell'esercizio. Una di carattere politico, e di questa ce ne dovete dare atto, è che con il secondo comma il Consiglio da una grossa mano alla Giunta perché si potrà dire: "Non si possono liquidare i soldi perché la legge prevede che ci sia questa condizione". Quindi il provvedimento nel suo complesso meriterebbe un'operazione verità in più, di fatto se non si sblocca la questione patto di stabilità non si può essere fautori di toni trionfalistici né da una parte, né dall'altra, e, a mio avviso, bene faremmo tutti ad assumere un tratto di sobrietà diversa, soprattutto sulla rassegna stampa di domattina, al fine di non alimentare false illusioni in nessuno.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Per annunciare ovviamente il voto favorevole del Gruppo di Forza Italia, però anche per fare alcune ulteriori considerazioni. Da parte della minoranza c'è stato un atteggiamento assolutamente costruttivo, ed è vera la volontà di voler approvare questo intervento normativo che, di fatto, sappiamo tutti non può essere la risoluzione del problema. Tuttavia, come qualcuno ha detto, sarà una boccata d'ossigeno, però noi ci auguriamo che, al pari di questa boccata d'ossigeno, possano anche arrivare gli altri interventi, che sono, quelli sì, in capo alla responsabilità di governo, che possano ritrovare quelle soluzioni di cui i colleghi oggi ci hanno erudito in quest'Aula. Tuttavia le perplessità in ordine sia al Fondo dei nuovi oneri legislativi, come ha appena risottolineato il consigliere Solinas, ma anche in ordine al plafond sul patto di stabilità rimangono. Io credo che oggi, presidente Pigliaru, ci sia un motivo in più per andare con forza sempre a rivendicare ancora la risoluzione del patto di stabilità.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Emilio Usula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
USULA EMILIO (Soberania e Indipendentzia). Per annunciare il voto favorevole del Gruppo Soberania e Indipendentzia perché siamo anche sicuri che le difficoltà evidenziate sulla copertura finanziaria che questa legge in qualche modo comporta possano rappresentare davvero una ragione di forza in più nella trattativa Stato-Regioni per poter ottenere, appunto, quanto alla Sardegna, martoriata da tante criticità, spetta senza dubbio e quindi per noi le criticità rappresentate sulla copertura finanziaria devono diventare una ragione in più per avere maggior forza in questa trattativa.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Ruggeri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RUGGERI LUIGI (PD). Presidente, io esprimo il mio personale voto favorevole tenendo presente le osservazioni che hanno fatto i colleghi. È un voto favorevole convinto, ma la consapevolezza è anche della piena legittimità delle osservazioni che sono state fatte da una parte e dall'altra. Il voto è favorevole perché è un impegno che viene da lontano, viene dalla scorsa legislatura, e il voto è favorevole perché quando c'è un'emergenza, quando la casa brucia, quando la c'è l'incendio bisogna spegnerlo, non è che ci possiamo preoccupare delle tante variabili e subordinate che ci sono dietro. Sappiamo delle difficoltà, però in questo momento questo mezzo abbiamo, questa modalità possiamo esprimere e questa modalità dobbiamo mettere in campo. Questo intervento non ci esime, però, dal dover pensare che, come ha detto il collega Deriu brillantemente, noi non dobbiamo avvallare la costruzione di un'economia del rimborso, non dobbiamo pensare che la nostra disponibilità significhi strutturare un'aspettativa intorno alla quale si genera un'economia che non è fatta di atti produttivi, ma è fatta di assistenza, e dobbiamo usare la stessa sensibilità, io credo, anche per situazioni che non hanno la fascinazione del mondo agropastorale, ma che si traducono nella nostra realtà quotidiana in condizioni di disagio di tante persone, di tanti uomini e donne, che non hanno la fortuna di appoggiarsi su un'attività che ha un qualche riconoscimento sociale ed istituzionale, magari non vengono espulsi da processi produttivi per i quali noi ci sentiamo obbligati a fornire degli elementi di sussistenza, magari appunto non perdono la capacità produttiva in ragione di flagelli naturali come questo, ma semplicemente non appoggiano la propria capacità di socialità su qualsiasi fonte di reddito. A questi noi neghiamo qualsiasi intervento. Vorrei dire che 43 milioni, qual è il complesso dell'assistenza che mettiamo in campo, significano 10 mila redditi di cittadinanza. Vuol dire che se noi siamo obbligati a spegnere il fuoco di quest'emergenza, non possiamo trascurare, peraltro con la medesima forza e con la medesima legittimità, le altre emergenze che questa nostra Sardegna vive in campo e che magari non hanno la forza evocativa di un dramma che ha questa sua conclamazione, ma vivono, invece, la disperazione quotidiana e silente di tante persone che non riescono ad agganciare la propria capacità di reddito a nessuna forma, diciamo così, socialmente riconosciuta.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (SEL). Presidente, il Gruppo SEL vota convintamente questa legge anche se convintamente pensa che non si risolverà il problema blue tongue. Come dare torto a quello che ha detto il collega Deriu? Anche noi la pensiamo così. Qui occorre immediatamente fare altro, a cominciare dalla riorganizzazione del servizio veterinario regionale che non può continuare ad essere gestito da biologi, da psicologi e da ingegneri. Occorre porre immediatamente rimedio alle errate strategie di lotta alle malattie degli animali e fare una seria programmazione sulla salute, sul benessere animale e sulla sicurezza alimentare. Occorre indifferibilmente attenersi alle norme comunitarie ed europee, in particolar modo al regolamento CE numero 882/04 sull'affidamento dei servizi da riorganizzare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). C'è poco da girarci intorno: questo è un provvedimento - è stato ribadito più volte - atteso, atteso soprattutto nelle campagne dagli allevatori, nelle aziende agricole, e quindi è un provvedimento che va certamente a portare quel minimo di sollievo. Bisognerebbe iniziare a raccontare però anche nelle campagne che forse potrebbe essere l'ultima volta o forse non sarà l'ultima volta questa, ma sicuramente questo provvedimento è figlio delle intemperie di questo periodo, dove comunque il bilancio incombe e imperversa quotidianamente non solo su questo Consiglio, ma addirittura in ogni singola azienda e in ogni singola attività agricola, e non si può certamente pensare che anche in presenza di provvedimenti di questa serietà e di questo valore si possa firmare qualche cambiale in bianco a chicchessia, e men che meno alla Giunta regionale. In ogni caso il Gruppo dei Riformatori voterà a favore del provvedimento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO (PD). Sì, siccome ciò che c'era da dire è stato detto abbondantemente da tutti gli interventi di coloro che sono intervenuti in quest'Aula, soltanto per annunciare il voto favorevole mio personale e quello del Gruppo del Partito Democratico.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (UDC). Io personalmente, lo ha già detto il mio Capogruppo, voterò a favore di questo provvedimento, però sono rimasto meravigliato per alcuni interventi. Io ho apprezzato molto l'intervento del Presidente, che in effetti ha detto con molta lealtà che non aveva una certezza, era convinto di riuscire a portare in porto un certo risultato. Molti hanno interpretato, ma la legge va avanti, e quindi, di fatto, il voto sarà all'unanimità da questo punto di vista. Alcune imprecisioni però vanno puntualizzate. Innanzitutto la blue tongue è una malattia che, almeno all'atto, non può essere debellata, è una malattia che incide profondamente, può anche sparire per poi rientrare, così come credo, e quindi è molto molto difficile. Quando arrivò in Sardegna per la prima volta e iniziò dal territorio del Sulcis e di Pula, ci fu un fiorire di parassitologi, uomini di scienza, eccetera, che volevano stravolgere e dare un apporto fondamentale, ma non hanno prodotto niente. Io credo però, e questo va detto, che ognuno di noi deve fare uno sforzo - lo hanno detto alcuni colleghi - perché tutti assieme riusciamo a risolvere il problema dal punto di vista economico, che non è facile. C'è però chi è convinto che questa è una partita che si vince, c'è chi - e nessuno glielo può impedire, al di là di valutazioni, malafede, eccetera - può ritenere, invece, che sia una battaglia che potrebbe non essere vinta. Io spero che venga vinta e ognuno di noi deve impegnarsi in tal senso, ma se dovessimo fare riferimento, per esempio, all'alluvione siamo già in una condizione nella quale agli impegni non si è dato corso recentemente.
Io ho un'altra preoccupazione però, Presidente, e lo voglio dire. Queste risorse messe a disposizione - al di là anche dei 5 milioni, eccetera, c'è una parte che è già stata spesa, cominciamo a dire anche questo - probabilmente non saranno sufficienti. Eravamo a 92 mila, siamo arrivati a oltre i 100 mila, quando io ero Assessore abbiamo superato i 500 mila capi. C'erano condizioni diverse, siamo riusciti praticamente… certo, abbiamo impostato per quanto riguarda tutti i settori e tutte le procedure, poi c'è stata anche un'altra Giunta regionale, ma non siamo riusciti. È ritornata la blue tongue, anche con una forte invadenza da parte del virus. Io credo che probabilmente le risorse non basteranno e quindi dobbiamo tutti quanti operare, anche e soprattutto nel campo della prevenzione e con tutte le procedure a seguire, in modo che possiamo riuscire perlomeno ad alleviare questa malattia che di fatto crea alla Sardegna notevole danno. Quindi io personalmente e il mio Gruppo voteremo a favore di questa legge.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare, passiamo alla votazione finale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 3.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Deriu, Locci, Pizzuto e Tatti hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri:Agus - Anedda - Arbau - Busia - Cappellacci - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Demontis - Deriu - Desini - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Pigliaru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo Flavio.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 52
Votanti 51
Astenuti 1
Maggioranza 26
Favorevoli 51
Contrari 0
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE. Il secondo punto all'ordine del giorno reca la discussione congiunta delle mozioni numero 19 e 29.
(Si riporta di seguito il testo delle mozioni:
Mozione Truzzu - Fenu - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tocco - Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Oppi - Orrú - Peru - Pinna Giuseppino - Randazzo - Tatti - Tedde - Tunis - Zedda Alessandra, sulla necessità di procedere immediatamente alla metanizzazione dell'Isola e ridurre i costi energetici per le imprese e le famiglie sarde, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- la Sardegna è a oggi l'unica regione italiana non metanizzata;
- lo stesso Presidente della Regione nelle sue dichiarazioni programmatiche ha affermato che il parco di generazione elettrica dovrà fondarsi sul giusto mix di fonti e che il fabbisogno di energia termica a costi competitivi per imprese e famiglie richiede che il gas metano arrivi comunque in Sardegna;
- l'esigenza di procedere alla metanizzazione non è più procrastinabile, considerato che oggi le imprese e famiglie sarde sostengono un costo energetico notevolmente superiore al resto dei nostri connazionali;
CONSIDERATO che:
- il metano è individuato dal piano energetico sardo, approvato ai primi di febbraio 2014, come elemento fondamentale non solo per garantire una riduzione dei costi energetici ma anche come elemento essenziale per garantire la sicurezza e flessibilità della rete elettrica sarda;
- la realizzazione della rete infrastrutturale per il trasporto del gas metano dovrebbe essere garantita dallo Stato italiano, in quanto elemento base per lo sviluppo economico e sociale dell'Isola;
- la Sardegna, attraverso la SFIRS, partecipa alla società di sviluppo GALSI per la realizzazione e la gestione del nuovo gasdotto che collegherà l'Algeria alla Sardegna e alla Toscana e in questi anni attraverso l'APQ "Metanizzazione della Sardegna", ha finanziato in maniera cospicua gli organismi di bacino per lo sviluppo delle reti di distribuzione del gas metano;
VALUTATO che:
- l'inizio dei lavori di costruzione del GALSI, inizialmente previsto per il 2013, è stato più volte rinviato e la durata degli stessi è prevista in almeno trenta mesi e che, al momento, non è dato sapere se e quando inizieranno;
- oggi, attraverso le navi metaniere, è possibile trasportare in maniera veloce e sicura il gas liquefatto per poi immetterlo direttamente in rete attraverso opportuni rigassificatori che consentono di riportare il metano dallo stato liquido a quello gassoso;
- diverse aree industriali sarde sono già abbondantemente attrezzate per ricevere il gas a terra e che, pertanto, sarebbe sufficiente procedere esclusivamente alla costruzione di una stazione di decompressione;
APPURATO che:
- in assenza del metano il fabbisogno di energia termica sardo è garantito dall'utilizzo del GPL;
- il GPL ha un costo energetico 4 volte superiore al metano e in Sardegna si aggira intorno a 0,17 euro, mentre il prezzo del metano in Italia è pari a 0,06 euro a kwh;
- il gap infrastrutturale descritto determina una profonda disparità per le famiglie e le imprese sarde, queste ultime in evidente condizione di svantaggio rispetto ai concorrenti nazionali, in quanto sopportano un costo per i servizi nel settore energetico primario superiore di circa il 67% rispetto alla media nazionale;
- già nel corso del 2013 la Regione, con nota scritta dell'Assessore regionale dell'industria, aveva chiesto al Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo economico di compensare tale condizione di disparità economico e sociale dell'Isola, domandando, nelle more della costruzione di un rigassificatore, che lo Stato italiano si facesse carico dell'equiparazione dei costi del GPL con quelli del metano sul territorio isolano;
PRESO ATTO, inoltre, che nel frattempo la crisi che attanaglia le imprese e le famiglie sarde è sempre più consistente, che la riduzione dei costi energetici è uno degli strumenti in grado di garantire una ripresa dello sviluppo economico e sociale dell'Isola e di migliorare le opportunità occupazionali per i nostri conterranei e che a oggi nessuna risposta è giunta in tal senso da parte del MISE,
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
1) ad attivare tutte le azioni necessarie per procedere nel tempo più breve possibile alla costruzione di un rigassificatore sul territorio isolano;
2) a intervenire presso il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro dello Sviluppo economico affinché, in attesa della risorsa metanifera, si facciano carico di colmare il gap infrastrutturale isolano attivando le necessarie disponibilità finanziarie per compensare i maggiori costi energetici della Sardegna, ripristinando così per le imprese isolane le condizioni di equità competitiva con gli operatori nazionali. (19)
Mozione Cossa - Pittalis - Rubiu - Dedoni - Fenu - Pinna Giuseppino - Tatti - Cherchi Oscar - Peru - Tocco - Truzzu - Zedda Alessandra - Locci - Crisponi - Tedde - Cappellacci - Floris sulla decisione della Giunta regionale di non proseguire nel progetto di realizzazione del metanodotto GALSI, Algeria-Sardegna-Italia, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che la Sardegna è l'unica regione italiana a non essere servita dal gas naturale e ciò comporta per le famiglie e le imprese il pagamento di gas ed energia a costi superiori rispetto al resto del paese;
CONSIDERATO che la realizzazione del metanodotto GALSI Algeria-Sardegna-Europa avrebbe permesso il superamento di un gap infrastrutturale legato alla questione mai risolta dell'alto costo dell'energia e sarebbe l'unica opera di collegamento della Sardegna alle grandi reti energetiche europee;
VALUTATO che essa avrebbe consentito non solo la salvaguardia dell'attuale tessuto produttivo isolano, ed in particolare delle grandi imprese energivore, che spesso coincidono con le attività ad alta concentrazione e occupazione di manodopera, ma anche favorito l'indispensabile e necessario sviluppo del sistema industriale;
STIMATO che, vista l'entità dell'investimento, la stessa fase di costruzione e gestione del gasdotto avrebbe determinato potenziali ed importanti ricadute in termini economici ed occupazionali;
TENUTO CONTO che il metanodotto GALSI avrebbe reso disponibile una consistente e costante fonte energetica a basso costo e pulita come il metano, abbattendo drasticamente le emissioni di CO2 nell'atmosfera, a fronte di una situazione nella quale gli idrocarburi coprono una quota di ben il 75 per cento del fabbisogno energetico regionale;
CONSIDERATO, inoltre, che l'attuale grave crisi internazionale tra Europa, Stati Uniti e Russia sulla Crimea e la stretta dipendenza dei paesi europei dal gas russo aprono uno scenario nuovo nel quale il progetto GALSI avrebbe potuto rappresentare una concreta soluzione alternativa alla richiesta di approvvigionamento di gas naturale per l'Italia e per l'Europa, in aggiunta alle altre reti in via di realizzazione;
CONSTATATO che il metanodotto Algeria-Sardegna-Europa rappresenta, nel bacino del Mediterraneo, il progetto più avanzato, pronto per poter essere immediatamente avviato con tutte le autorizzazioni già definite ed inserito dalla Commissione europea nella lista dei progetti energetici prioritari UE fino al 2020, che potranno accedere ai finanziamenti europei;
PRESO ATTO che la Giunta regionale il 13 maggio 2014 ha adottato la deliberazione n. 17/14 "Metanizzazione della Sardegna. Atto di indirizzo", ma ad oggi, nonostante la conferenza stampa e le dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti dell'Esecutivo, non è accessibile sul sito istituzionale;
APPRESO, dalle dichiarazioni rilasciate dal Presidente e dagli assessori, che la Giunta regionale ha rinunciato alla realizzazione di un'opera strategica per l'approvvigionamento energetico dell'Isola, già in possesso di tutte le autorizzazioni, senza avere definito un valido percorso alternativo per garantire la disponibilità di fonti energetiche pulite e a basso costo;
CONSIDERATO inoltre che rimane l'assoluta incertezza sul recupero dell'intera somma investita e sui costi da affrontare per l'affidamento ad un advisor dell'individuazione dell'alternativa migliore rispetto al progetto GALSI;
VERIFICATO che hanno espresso forti perplessità e riserve le forze sociali e sindacali e le associazioni ambientaliste, preoccupati per la possibilità che si voglia continuare ad utilizzare le classiche e censurabili fonti energetiche (petrolio e carbone),
impegna il Presidente della Regione, l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio e l'Assessore regionale dell'industria
a riferire al Consiglio regionale le concrete soluzioni individuate, con tempi certi e costi definiti, per garantire all'Isola il reperimento di fonti energetiche pulite e a basso costo, in modo da mettere fine alla penalizzazione della Sardegna e alla sua dipendenza dai combustibili petroliferi, che da sempre ha costituito un freno alla ripresa economica e a trovare definitiva soluzione per attirare investitori e rendere la nostra Regione finalmente competitiva sul mercato nazionale ed internazionale.(29).)
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione. Uno dei presentatori della mozione numero 19 ha facoltà di illustrarla.
TRUZZU PAOLO (Sardegna). Presidente, se è possibile magari rinviamo la discussione a domani se c'è l'accordo...
PRESIDENTE. Possiamo procedere, se siete d'accordo, con l'illustrazione delle due mozioni, poi sospendiamo e ci aggiorniamo a domani. Prego onorevole Truzzu.
TRUZZU PAOLO (Sardegna). Signor Presidente, signori Assessori, onorevoli colleghi, lo scenario odierno rispetto ai giorni in cui è stata presentata la mozione è decisamente mutato, tanto da indurmi oggi a parafrasare un noto filosofo tedesco, a me non particolarmente caro: "Uno spettro si aggira per la Sardegna", è il GALSI, anzi il metano. Dico questo perché la decisione della Giunta, la recente decisione di rinunciare al GALSI che condivido nella sostanza benché abbia iniziato a tratteggiare la direzione che probabilmente quest'esecutivo desidera seguire sulle politiche energetiche in Sardegna, ancora rende difficile intuire quale sia al di là delle dichiarazioni di facciata la strategia complessiva. Nonostante alcuni dubbi di cui magari dopo dirò, ho apprezzato le dichiarazioni dell'Assessore del bilancio quando commentando la decisione assunta ha detto: rinunciamo al GALSI ma non rinunciamo al metano che credo che sia uno di quegli elementi essenziali per garantire la possibilità non solo di sviluppo ma addirittura di sopravvivenza dell'impresa in Sardegna e quindi della nostra stessa Isola. Tuttavia non mi è ancora chiaro quali siano quegli atti concreti per far sì poi che il metano possa rapidamente giungere sul nostro territorio e soddisfare così i fabbisogni energetici delle famiglie e delle aziende sarde. In questo primo scorcio di legislatura in quest'Aula sono riecheggiati spesso alcuni termini, alcune locuzioni, quali rivendicazionismo fine a se stesso, diritti e interessi del popolo sardo, autonomia e sovranità. Noi quando parliamo di energia e di metanizzazione dobbiamo inevitabilmente parlare di sovranità, di sovranità energetica perché nel mondo moderno chi non governa le fonti energetiche è destinato ad essere inevitabilmente colonia, succube di interesse altrui come dimostrano anche i recenti fatti internazionali, quello che sta accadendo in Ucraina, quello che è accaduto e continua ad accadere in Siria, quanto è accaduto negli ultimi anni lungo la sponda meridionale del Mediterraneo. Sappiamo tutti infatti quanto la questione energetica e il controllo delle fonti primarie e delle pipeline dei gasdotti sia oggi uno degli elementi strategici della politica estera, della fortuna anche economica delle nazioni, in una parola sola della geopolitica. L'energia infatti è un fattore chiave per lo sviluppo economico di qualsiasi territorio se non addirittura il fattore chiave, e la Sardegna benché sia oggi una regione energicamente indipendente nel senso che produce una quantità di energia superiore alle proprie necessità è senza ombra di dubbio in una condizione di subalternità, è l'unica regione italiana non metanizzata e insieme alla Corsica è l'unica regione europea non metanizzata con la logica conseguenza che le famiglie e le imprese sarde sopportano oggi un costo energetico superiore del 30 per cento rispetto al resto del continente italiano. Figuriamoci poi visto che notoriamente il costo dell'energia in Italia è il più elevato in Europa, quale possa essere la differenza per le imprese e le famiglie sarde rispetto al resto del continente europeo. In realtà il processo che avrebbe dovuto condurre alla metanizzazione della Sardegna è un processo non vecchio, ma addirittura antico, è partito dal 1999 con la firma e la stipula dell'accordo di programma quadro che rientrava in un più ampio programma internazionale che prevedeva la realizzazione del nuovo gasdotto Algeria-Sardegna-Italia, 900 chilometri di condotta che ci avrebbero dovuto collegare all'Algeria e poi portare il gas direttamente in Italia. Ancora oggi però a distanza di 15 anni ne stiamo parlando, e ne dobbiamo parlare nonostante il GALSI concretamente e paradossalmente non esista e nonostante la delibera che di fatto ha portato la Sardegna a rinunciarvi perché a fronte delle condivisibili parole dell'Assessore del bilancio non posso certo tacere o far finta di non aver sentito le dichiarazioni invece dell'Assessore dell'industria che all'indomani dell'incontro al MISE ha tenuto a precisare che non abbiamo rinunciato al GALSI, che resta in piedi e appena riparte siamo pronti a rientrare. Ecco su questo tema, su questo argomento vi chiederei oggi estrema chiarezza e non tanto per noi qui dentro quest'aula, quanto per chi sta fuori e chi è chiamato e desidera fare investimenti. Inviterei l'Assessore anche a una maggiore prudenza nelle dichiarazioni perché non si può affermare che la metanizzazione, una priorità di questa amministrazione sarà inserita nel piano energetico regionale perché nel piano energetico il termine metanizzazione compare ben 32 volte e due pagine circa sono dedicate all'ipotesi del rigassificatore. Quindi piuttosto di cercare di inserire ciò che già c'è, cercare di fare le pulci agli atti di chi vi ha preceduto, l'invito cortese e sincero al Presidente e alla Giunta è quello di non perdere tempo e di approvare rapidamente il piano energetico e avviare i procedimenti per sottoporlo alla VAS. Anche perché di tempo non ce n'è più, la domanda infatti che oggi rivolgo prima di tutto a me e poi a voi tutti è la seguente: possiamo permetterci di attendere ulteriormente l'avvio della metanizzazione? Possono le imprese e le famiglie sarde aspettare ancora per avere il metano? Possono permettersi di sopportare ancora un costo energetico superiore rispetto ai loro connazionali? Perché la riduzione dei costi energetici come elemento strategico per la crescita e lo sviluppo del sistema produttivo sardo non è solo una delle opzioni possibili ma è un'esigenza imprescindibile e non serve tra 1, 2, 3 o 5 anni, ma serve subito e sinceramente non so se il termine subito sia in linea con l'idea di predisporre una gara d'appalto per individuare un advisor che ci indichi come dobbiamo procedere, espletare poi la gara d'appalto e poi ancora attendere le dichiarazioni dell'advisor prescelto come se fosse l'oracolo di Delfi. Perché se così fosse ci sarebbe da domandarsi a cosa serva l'Assessore dell'industria, il capo di gabinetto, il consulente, il direttore generale dell'Assessorato e in generale tutta la struttura amministrativa. Se fosse una decisione solo tecnica e non politica sinceramente non servirebbe nemmeno quest'Aula, potremo andare tutti a casa ma sappiamo tutti benissimo che la decisione è precipuamente politica e che oggi è politicamente e tecnicamente possibile procedere alla realizzazione di un impianto di rigassificazione utilizzando da un lato infrastrutture già presenti e dall'altro le migliori tecnologie sul mercato. Un ritardo ulteriore alla realizzazione di un intervento così altamente strategico metterebbe ancora più in difficoltà il sistema industriale e produttivo isolano che oggi si trova a dover competere con i propri connazionali, concorrenti nazionali e internazionali in condizioni di oggettiva difficoltà e di oggettiva disparità.
Oggi infatti attraverso le navi metaniere è possibile trasportare in maniera veloce e sicura il metano liquefatto, notevolmente meno caro del GPL e immetterlo direttamente in rete attraverso opportuni rigassificatori considerato che diverse aree industriali sarde, penso a Portotorres, a Sarroch a Portovesme, sono già abbondantemente attrezzate per ricevere il gas a terra e pertanto attraverso procedure amministrative ad hoc si potrebbero battere i tempi per la realizzazione dello stesso e nel giro di un paio d'anni far sì che il metano sia effettivamente distribuito presso le imprese e le case dei sardi. Tuttavia attivare in brevissimo tempo tutte le procedure per ricostruire il rigassificatore è una condizione necessaria ma non sufficiente per ridare ossigeno al sistema Sardegna, perché quello che in realtà sta avvenendo è che la rete di distribuzione sul territorio isolano si sta finanziando con gran parte dei denari dei sardi, che tra l'altro con le proprie tasse hanno contribuito alla costruzione della rete metanifera nazionale della quale però non possiamo avvantaggiarci. Alla luce dunque di maggiori costi che oggi tutti noi sopportiamo, del fatto che il gap infrastrutturale in questo momento viene colmato con nostre risorse, ciò che chiedo al Presidente e alla Giunta è di intervenire con forza nei confronti del Ministero dello sviluppo economico e del Governo affinché attivi tutte le necessarie disponibilità finanziarie da un lato per completare la dorsale e dall'altro per compensare i maggiori costi energetici della Sardegna, ripristinando così per le imprese isolane le condizioni di equità competitiva con gli operatori nazionali; di intervenire con forza non accontentandosi delle semplici dichiarazioni di massima affinché il Governo, anche mantenendo fede a precedenti impegni verbali del sottosegretario De Vincenti si faccia carico della dorsale, di un eventuale collegamento con la Toscana, e temporaneamente fino all'effettiva metanizzazione metta a disposizione della Sardegna le necessarie risorse finanziarie per colmare la differenza di costo tra il gpl, il costo medio è di 17 centesimi, e il metano che è 6 centesimi. Ridurre infatti da domani i costi energetici per alcune aziende isolane significherebbe ridurre i costi complessivi, tornare ad essere competitive, poter effettuare investimenti strategici e magari poter ipotizzare anche nuove assunzioni. Insomma attivare un circolo economico virtuoso.
Signor Presidente, signori Assessori, onorevoli colleghi, su questi temi che non sono temi di parte dell'uno o dell'altro colore politico, tant'è vero che simili soluzioni sono caldeggiate tanto da alcuni sindacati, fra l'altro certamente non vicini al sottoscritto, quanto dalla Confindustria, non c'è più un minuto da perdere, non ha senso dividersi per logiche di parte, è invece importante marciare uniti nella stessa direzione, attivare attorno a simili soluzioni un vasto consenso sociale perché è in gioco l'intero sistema produttivo isolano e quindi quello di tutti noi. E se non saremo in grado di spiegare ai sardi l'importanza e l'urgenza del metano, della riduzione dei costi energetici, il rischio è che prevalga la logica del no, la perversa logica del no a tutto, purtroppo ultimamente molto diffusa in certo ambientalismo. E se dovesse prevalere questa logica la politica sarebbe inevitabilmente sconfitta e l'alternativa sarebbe rinunciare alla produzione industriale e contentarsi del nostro magnifico territorio, che per carità non è poco, sia chiaro però che senza metano e quindi senza energia a costi competitivi non è certo pensabile ad esempio incrementare le nostre produzioni, anche quelle agricole, e migliorare la striminzita percentuale ad esempio di prodotti sardi sulle nostre tavole e su quella del resto del mondo. Insomma il rischio sarebbe l'accettazione della logica della riserva indiana in cui il nostro territorio è utilizzato esclusivamente da noi sardi e severamente controllato e protetto nelle sue millenarie specificità. Saremo sicuramente felici senza colonizzatori, padroni delle nostre risorse, vivremo in una fantastica riserva dorata quasi come gli Indiani d'America, peccato però che le riserve indiane siano tanto felici da avere la più elevata percentuale di suicidi. Grazie.
PRESIDENTE. Uno dei presentatori della mozione numero 29 ha facoltà di illustrarla.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente Pigliaru, Assessore, il Galsi sembrava la realizzazione di un sogno, un sogno di energia pulita, ma anche libertà dal petrolio perché la torta energetica per un 75 per cento in Sardegna si approvvigiona del petrolio. Sembrava un sogno di energia più economica per l'industria, e sappiamo quanto ha pesato il costo dell'energia nella fuga di molte industrie dalla Sardegna. Sembrava una prospettiva per le famiglie perché moltissime famiglie sarde continuano ancora a dipendere da cartello delle bombole, dal cartello degli imbottigliatori per cui una bombola in Sardegna costa molto di più di quanto non costi nel resto d'Italia, e io credo che bisogna sollecitare ancora una volta l'intervento dell'autorità antitrust. Sembrava il sogno del superamento del gravissimo gap infrastrutturale che taglia la Sardegna fuori dalle altre grandi reti energetiche europee e per l'Italia era la possibilità di avere un canale di approvvigionamento alternativo rispetto alla Russia che per anni ha fatto pesare il ricatto della chiusura del rubinetto. Ora tutto questo sembra svanito e devo dire Assessore che ci ha lasciato perplessi il fatto che un tale annuncio sia stato dato a margine di un convegno e non magari con una comunicazione che avrebbe dovuto forse coinvolgere questo Consiglio regionale. Il problema non è il Galsi in se stesso ovviamente, il Galsi è un tubo, è una società che deve costruire un tubo, quindi è un mezzo, il problema è ovviamente quello della metanizzazione della Sardegna per cui se la scelta è quella di abbandonare il Galsi è una scelta legittima, se è fondata come immagino su motivazioni reali, dobbiamo però sapere nel momento in cui si abbandona questo progetto quale è l'alternativa, perché se tredici anni sono passati inutilmente, beh io credo che questa non sia una bella cosa per la Sardegna. Credo che non ci dobbiamo accontentare del rammarico. Per cui problema è: adesso che cosa succede? Credo che uno dei problemi fosse il prezzo del gas che l'Algeria avrebbe voluto imporre a prescindere dal consumo e a prescindere dall'andamento del mercato. Ma dicevo: adesso che cosa succede? Ha una prospettiva il collegamento con la Toscana, che consentirebbe alla Sardegna di godere del collegamento con le reti nazionali ed europee del gas, e che permetterebbe di non sentirci figli di nessuno? E' realistica la possibilità di realizzare uno o due rigassificatori? E' un problema di cui si parla da trent'anni Assessore, quindi non è un problema di oggi, e sappiamo i problemi che comportano i rigassificatori, soprattutto il problema della sicurezza che induce gli specialisti a collocare questi impianti industriali, perché di veri e propri impianti industriali si tratta, di collocarli off-shore. Non farebbero forse la fine del rigassificatore di Livorno che è ancora fermo a distanza di anni? Tra l'altro è stato speso il triplo dei soldi che costa un rigassificatore normale. Stiamo parlando di circa 300 milioni di dollari, pare che per il rigassificatore di Livorno siano già stati spesi 900 milioni di euro, con i comitati del no che celebrano i funerali del mare. O non farà la fine del rigassificatore di Trieste. Il Fatto quotidiano quando parla rigassificatori, lo dico perché mi sembra emblematico, ne parla nella rubrica ambiente e veleni. Quindi i rigassificatori secondo una certa visione sono già collocati nella parte dei veleni, questo per dire che la scelta dei rigassificatori non è affatto una scelta pacifica. Ha una prospettiva Assessore la rete regionale del gas, la dorsale di cui parlava il collega Truzzu? E nel frattempo che ne sarà delle reti cittadine che sono state costruite, oppure sono in via di realizzazione in molti comuni della Sardegna? E credo assessore che sia utile anche a questo Consiglio capire lo stato di avanzamento di queste infrastrutture che hanno portato alla spendita di risorse. Vedo molti comuni che si accingono anche a realizzarle materialmente. In una parola, presidente Pigliaru, vorremmo sapere che cosa intende fare la Giunta regionale rispetto alla partita più importante e delicata per le prospettive economiche della Sardegna. Perché è evidente che non possiamo aspettare altre tredici anni per avere un'idea di quello che succederà per quanto riguarda la partita energetica della Sardegna, col risultato che rischiamo alla fine in questa incertezza di perdere un treno dopo l'altro. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Piermario Manca. Ne ha facoltà.
MANCA PIER MARIO (Soberania e Indipendentzia). Presidente, senta sto intervenendo solamente sull'ordine dei lavori. Vista l'ora, che non è così tarda, le 19 e 54, le chiedo di proseguire i lavori e portare fino alla fine questi due punti. Iniziare la discussione, se possibile anche ad oltranza finire con questi due punti, anche per dare un segnale che stiamo lavorando, siamo partiti dalle 16, sono ancora le 19 e 55 credo che sia un motivo di serietà andare avanti ad oltranza. Grazie.
Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
PRESIDENTE. Proseguiamo con la discussione.
È iscritto a parlare il consigliere Salvatore Demontis. Ne ha facoltà.
DEMONTIS SALVATORE (PD). Grazie Presidente, io dico subito che per non essere frainteso che sono favorevole al rigassificatore in questo contesto però, consigliere Truzzu, il rigassificatore non è un impiantino semplice semplice, non è una stazione di decompressione è tutt'altro, lo diceva infatti bene il consigliere Cossa, un impianto complesso al quale arriva il gas metano liquefatto, quindi arriva a temperature meno 200 gradi Celsius che è molto bassa, voi sapete bene che sotto in meno 273 non si può andare, quindi arriva allo stato liquido con navi criogeniche dopodiché deve passare di stato, quindi allo stato gassoso, nel passare di stato sottrae calore, cioè fa l'effetto contrario di una termo centrale che cede calore all'acqua circostante questa invece, diciamo così, cede frigorie quindi raffredda molto l'acqua circostante, è un impianto complesso industriale, come dice giustamente il consigliere Cossa perché se non lo fosse sarebbe anche pericoloso, una esplosione di un rigassificatore come di una nave criogenica libererebbe energia pari ad un'esplosione nucleare. Questo per dirle, onorevole Truzzu che non è un impianto o una struttura ordinaria ma invece è strategica e allora se è di natura strategica va inserita in un Piano strategico, il Piano strategico e il Piano energetico regionale evidentemente, ma il Piano energetico regionale al momento è stato approvato in bozza dalla precedente amministrazione, se non vado errato, nel mese di febbraio, non è stato sottoposto alla procedura VAS, non è stato sottoposto alla discussione con gli (…) non è stato sottoposto all'attenzione degli enti locali, e siccome la pianificazione strategica deriva direttamente (…) mandato del Presidente come lei si sa bene qui è cambiato il Presidente quindi ci date la possibilità quantomeno di valutare se la bozza del Piano strategico adottato, per essere più chiari a febbraio possa essere condivisa da questa nuova maggioranza e invece no, è a nostro diritto-dovere perché la politica deve fare la programmazione strategica e quindi se poi questa maggioranza e questa Giunta riterrà di validare il Piano energetico regionale, evidentemente si potrà poi andare ad attuare le azioni strategiche contenute nel Piano energetico regionale fra i quali appunto i rigassificatori.
Io dicevo sono favorevole in questo contesto perché, e qui affronto la questione del Galsi, perché il Galsi è di tutta evidenza che non continuerà, non sarà e non potrà continuare per gli aspetti che sono stati evidenziati, cioè perché il gasdotto per il contratto che l'Algeria impone, il contratto prendi o paga, un costo fisso a prescindere dal consumo, non sfuggirà che l'America sta diventando produttrice di gas grazie allo (…) e per fortuna a mio parere sull'operazione (…) quindi c'è una crisi economica per cui il consumo del gas non è più garantito e il Galsi è molto difficile che venga realizzato perché si basava su una finanza di progetto sostanzialmente quindi doveva avere delle entrate che coprissero le spese degli investimenti, era molto lungimirante però perché aveva il vantaggio di rompere il monopolio Eni a bocca d'Italia, questo secondo me era l'aspetto più interessante del Galsi, tutte le tubazioni che arrivano a bocca d'Italia sono Eni, l'Eni poi, ovviamente, deve consentire l'utilizzo anche da parte di altri ma lo fa facendo pagare le sue reti, quindi il Galsi era, mi auguro sia, ma devo usare il termine era, estremamente interessante ma purtroppo sono le condizioni economiche e il contesto che ne hanno determinato uno stop di questo tipo e quindi la Giunta non poteva non prenderne atto, a mio avviso, della situazione Galsi altrimenti significava non voler prendere atto di ciò che stava avvenendo. Quindi abbiamo parlato di Piano energetico regionale, abbiamo detto che questa amministrazione ha tutto il diritto e tutta la sua maggioranza ha tutto il diritto e dovere di analizzarlo e il rigassificatore sul quale mi sono pronunciato a favore sarebbe realizzabile in un tempo che conosciamo, 7, 10 anni, non è una cosa evidentemente immediata, allora occorre trovare, e non ho visto traccia di questo invece nelle mozioni, occorre trovare nelle more della (…) del rigassificatore qualora il piano energetico regionale dovesse andare in questa direzione un'altra soluzione, una soluzione potrebbe essere, questa sì, l'utilizzo del gpl rompendo la situazione di monopolio che c'è in Sardegna, è stato detto che il gpl costa molto di più Sardegna piuttosto che in Italia di monopolio è stata sancita recentemente da una sentenza del Consiglio di Stato che condanna la Butangas e la Liquidagas a pagare 21 milioni di euro e in questa situazione di monopolio probabilmente vi è anche la Saras.
Tutto questo per dire che stiamo parlando di una pianificazione strategica che non può impegnare la Giunta con una mozione o un'azione di un atto di pianificazione strategica, secondo me la Giunta dovrebbe valutare l'intero Pano strategico regionale quindi il piano energetico regionale e, a seguito di questo, potrà essere possibile dare una risposta. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Modesto Fenu. Ne ha facoltà.
FENU MODESTO (Gruppo Misto). In Conferenza Capigruppo, Presidente, con lei presente e anche annunciato in quest'aula si era deciso di fare la presentazione delle mozioni e la discussione rinviarla. Io non ho niente in contrario a continuare, tant'è che siamo qui, però per una questione di correttezza nei confronti dei colleghi che, in seguito a quest'annuncio sono andati via perché avevano altri impegni, mi sembra corretto interrompere la discussione e riprenderla domani mattina per fare in modo che anche gli altri colleghi possano partecipare al dibattito che altrimenti si vedrebbero ingiustamente esclusi dalla possibilità di dire il loro parere a seguito di una decisione in Conferenza dei Capigruppo e di un annuncio del Presidente.
PRESIDENTE. È stato applicato l'articolo 82 del Regolamento su richiesta di un consigliere, è stato richiesto se il Consiglio intendeva proseguire, è stata porta la discussione dopodiché è stata messa in votazione. Il Consiglio è sovrano ha deciso di proseguire. Non c'è stato niente di irregolare, io capisco che è una procedura irrituale ma in Conferenza di Capigruppo non si era deciso di sospendere a nessun punto, si era detto che dopo la legge si sarebbe proseguito con le mozioni senza dire quando si sarebbe interrotto. Sono io che ho detto procediamo almeno con l'esposizione, dopodiché è avvenuta la richiesta, l'abbiamo votata e stiamo andando avanti fino a quando vogliamo, sino a quando lo riteniamo opportuno.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Cesare Moriconi. Ne ha facoltà.
MORICONI CESARE (PD). Presidente, io intervengo agganciandomi immediatamente alla conclusione dell'intervento del collega Demontis che mi ha preceduto poco fa per condividere il ragionamento secondo il quale la Giunta non può essere impegnata su un argomento di questa rilevanza a seguito di una discussione così pure importante come la mozione di cui stiamo parlando. Lo dico a ragion veduta e soprattutto ricollegandomi ad una discussione che quest'Aula ha affrontato poco meno di un anno fa, il 5 giugno 2013, a parti invertite però. Con la discussione della mozione numero 252, proponenti il Gruppo del Partito Democratico, o parte di esso e dall'altra parte rivolta la Giunta della quale facevano parte i Gruppi o parte dei Gruppi che oggi sostengono e sottoscrivono le due mozioni diverse, l'una rispetto all'altra, ma contenenti più o meno gli stessi concetti. Impegnava, allora la mozione, la Giunta regionale a riferire, testualmente, quali atti di programmazione e scelte di politiche economiche ed energetiche quel Governo regionale, quel Governo di un anno fa, intendesse adottare al fine di rimuovere tutte le condizioni che ostacolavano, ed evidentemente ostacolano ancora, lo sviluppo economico sostenibile dell'Isola e via dicendo. Quella discussione andò avanti, in quella seduta, e andò avanti anche articolandosi in maniera interessante, per poi arrivare a questa conclusione: la mozione fu ritirata perché ella allora Capogruppo del PdL, a nome della maggioranza, e l'Assessore dell'industria di allora si impegnarono, di fronte ad un argomento di questa rilevanza e di questa portata, a portare in Aula in discussione il piano energetico regionale, che ahimè non arrivò nei tempi utili, arrivò a tempo scaduto ed in piena campagna elettorale. Quindi, questo Consiglio non ebbe l'opportunità di discuterlo.
Ecco, io parto da questo ragionamento perché più o meno si rifà alla stessa buona volontà vostra di partecipare e condividere una riflessione di tale portata e di tale importanza per tentare di dare una risposta che, fino a qualche mese fa, né l'Aula né la comunità socio-economica della nostra Isola hanno mai potuto disporre. La risposta dell'Assessore all'industria di allora fu che l'approvvigionamento del metano, in Sardegna, era un non problema, utilizzò queste stesse parole e che stanno un po' nella resocontazione agli atti del Consiglio, perché il problema dell'approvvigionamento faceva già parte di decisioni già assunte, le decisioni assunte furono quelle delle Giunte e dei governi precedenti di aderire al progetto Galsi, di cui stiamo parlando oggi. Trascurando il fatto, l'Assessore, in quell'occasione, ed evidentemente la maggioranza, che di fronte al progetto Galsi qualche problema c'era, lo stesso problema di fronte al quale si è ritrovata l'attuale giunta, che sta ben specificato e ben spiegato nel corpo della delibera numero 14 del maggio scorso.
Ecco, per dire, che la risposta dell'Assessore di allora non teneva per niente conto della certificazione dello stallo del progetto Galsi, che oggi evidentemente è chiaro. Ma alla Sfirs, attraverso cui la Regione partecipava e partecipa ancora alle progetto Galsi, riferiva e aggiornarla la Giunta regionale delle condizioni in cui versava quel progetto e dello stato in cui versava ben lontano dai progressi attesi e necessari. Ora, io personalmente non sono in grado di valutare con compiutezza l'opportunità della decisione che ha assunto la Giunta, che evidentemente mi sembra opportuna ma sta anche nelle valutazioni di chi mi ha preceduto poco fa dai banchi della minoranza, è una decisione politicamente e socialmente ed economicamente rilevante e merita di essere assunta non a seguito, voglio dire, dell'impegno di una mozione ma di una discussione che deve essere ricondotta nella sede opportuna, che è anche quella della condivisione all'interno della Commissione consiliare competente nella quale, fornita degli strumenti tecnici, tecnologici, economici e sociali di cui abbiamo bisogno, all'interno di una discussione più complessa come quella del piano energetico, si può assolutamente concorrere. L'unica cosa che io non mi sento di fare è chiedere all'Assessore della fattibilità, e quindi dissento anche delle espressioni di condivisione sull'impegno della Giunta a procedere verso la realizzazione di gassificatori, mi permetto di chiedere io alla Giunta circa la fattibilità di uno o più impianti di rigassificazione. Perché nel caso dovremmo soffermarci con dovizia di particolari ad analizzare aspetti tecnici, economici, tecnologici sul dimensionamento minimo consentito, per ciascun impianto, e sul perché quelle inattività stanno, nel resto d'Italia, al di sopra dei 4 miliardi di metri cubi l'anno, quando in Sardegna abbiamo un fabbisogno di 800 milioni di metri cubi all'anno. Cioè voglio dire ci sono degli aspetti anche di carattere tecnologico e vanno esaminati. Per questo le chiedo Assessore di non…
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Paolo Zedda. Ne ha facoltà.
(Segue la traduzione in lingua italiana dell'intervento del consigliere svolto in lingua sarda)
ZEDDA PAOLO (Soberania e Indipendentzia). Grazie Presidente, in poche parole, il problema del gas, dell'energia, del metano è uno di quelli che abbiamo tenuto in gran conto durante le elezioni, è una delle questioni che avevamo posto nel programma del Presidente e nelle dichiarazioni programmatiche. È quindi importante dire quale è la nostra posizione al riguardo. Colgo vari spunti.
La Sardegna è l'unica Regione in Italia che non ha disponibilità di metano e la Sardegna e la Corsica sono le uniche due regioni d'Europa che non ne dispongono. Il costo del metano a parità di impegno è la metà di quello del GPL, del quale invece disponiamo non un terzo come è stato detto, ma la metà. L'Unione Europea nella road map fino al 2050, tratta di un progetto di decarbonizzazione che dovrebbe arrivare ad una percentuale del 60 percento da coprire con energia ricavata da fonti rinnovabili e dice che il metano dovrà avere un ruolo guida in questo processo.
La Sardegna ha avuto in questi ultimi sei anni una disgregazione della struttura industriale che è già arrivato al 40 percento, dunque il problema energetico è centrale per il futuro della Regione sarda e per il suo possibile sviluppo industriale. Due sono le questioni affrontate dalle mozioni, una il Galsi. Il progetto Galsi lo conosciamo da più di dieci anni è un metanodotto di 830 kilometri che arriva a 2800 e passa metri di profondità sottomarina, con una sezione di 80 centimetri. Quindi una grande opera, impegnativa.
Dieci anni fa si presentava con una buona prospettiva, ma la verità è che i due più grandi soci del consorzio sono al 40 percento, la Edison ha un 20 percento, ma ci hanno fatto capire che ci si vuole disimpegnare da questa impresa, che per i prossimi cinque anni non vogliono sentir parlare di realizzare il progetto. Dunque i problemi non sono legati al costo del metano come dice l'Algeria, ma alla volontà dei privati che dovrebbero realizzare il progetto. La seconda questione che affrontano le mozioni è quella dei rigassificatori. Come ha detto il consigliere Moriconi, il problema non è di veleni o di pericoli per la salute o di una possibile esplosione. Il problema centrale è quello della resa economica, della convenienza. Un rigassificatore perché possa funzionare bene, normalmente, deve avere una capienza di otto, dieci miliardi di metri cubi, e la Sardegna ha bisogno di non più di un miliardo di metri cubi di prodotto. Ciò vuol dire che la realizzazione di un rigassificatore non ci conviene.
L'altra questione è che il rigassificatore dovrebbe essere realizzato da un privato, e al privato dovrebbe spettare il monopolio della distribuzione del metano in Sardegna e, conseguentemente, potrebbe decidere quali devono essere i prezzi, e anche questa non è una cosa che vada bene. La possibilità concreta che noi prendiamo in considerazione, ma naturalmente la Giunta prenderà la decisione del meglio da fare, è la realizzazione di una linea di collegamento, che partendo da Piombino arrivi a Porto Torres e poi con una dorsale da Porto Torres a Cagliari con un tubo di una dimensione diametralmente più piccola, con un diametro di 25/30 centimetri, e con un'opera che può essere realizzata in un tempo più breve, verosimilmente in cinque anni, e che si paghi da sola con i guadagni che il passaggio del gas in questa condotta produca per i privati che l'hanno realizzato. E dovrebbero avere la possibilità di trasportare in queste condutture gas che non sia di un'unica provenienza, e di lasciare ai privati, anche sardi, la possibilità di investire nel metano.
C'è la possibilità di investire nel metano e tornare a una soluzione più democratica, economica, veloce e, vorrei dire, anche più opportuna. Dunque facciamo un riassunto di tutte queste questioni: il Galsi perché no, perché probabilmente non si vuole più fare e io penso che la Giunta abbiamo preso la decisione più opportuna di disinvestire provvisoriamente e recuperare una parte degli investimenti…
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (P.D.). Grazie Presidente, io devo dire che diversamente da molti colleghi ho difficoltà per indicare qual è la soluzione tecnica migliore per il gas in Sardegna, per portare il gas in Sardegna. Le mie capacità in materia arrivano solo a cambiare la bombola sotto casa. Però ritengo che le due mozioni pongono un problema serio, vero, reale che è il tema della metanizzazione dell'Isola, lo pongono oggi questo tema però non bisogna dimenticare che questo è un tema vecchio di trent'anni, si parla di metanizzazione della Sardegna credo dal 1980, abbiamo avuto diversi convegni, dibattiti, progetti probabilmente si è progettato molto sul tema dell'energia in Sardegna però mai si è risolto qualcosa, l'unica strategia. L'unico progetto degno di tal nome era sicuramente il progetto Galsi non a livello regionale ma anche a livello europeo, aveva una sua logica europea, italiana ma soprattutto era l'unico progetto che in qualche modo vedeva anche in un'ottica futura un rapporto nel Mediterraneo con l'Africa, tanto è che era l'unico progetto sul quale l'Europa aveva anche dato un finanziamento molto importante di 120 milioni di euro. Tutti abbiamo creduto a quel progetto, sindacati, parti politiche, imprenditori perché capivamo che quello era il progetto che dava una volta per tutte l'autonomia alla Regione per quanto riguarda l'approvvigionamento di gas.
Il problema quindi non era il Galsi, il problema siamo stati noi, di come abbiamo gestito quel progetto. Perché è impensabile che in 13 anni non si vede realizzato un'opera pubblica in Italia sia che parliamo di Galsi di energia sia che parliamo di strade e di ponti, di qualsiasi opera pubblica, noi abbiamo un male tutto italiano che quando andiamo a progettare un'opera abbiamo tempi biblici, soprattutto oggi non possiamo essere in qualche modo competitivi. Quindi il problema è stato nei tempi di realizzazione, è stato nella burocrazia, è stato in una tempistica che voglio ricordare ai colleghi che solo per il piano di fattibilità ci sono voluti tre anni, per la realizzazione del nullaosta delle autorizzazioni ci sono voluti sette anni. È chiaro che con questa tempistica nessun progetto strategico che riguarda l'energia può andare in porto.
E quindi bene ha fatto la Giunta in maniera responsabile, in maniera responsabile, tra l'altro era anche un suggerimento, un'indicazione, una considerazione che la SFIRS ha fatto anche nel 2013, quindi anche relativamente alla precedeente amministrazione regionale, di dire: fermiamoci un attimo. È chiaro che la tempistica non garantisce più una certezza di avere la realizzazione del progetto Galsi entro tempi che siano utili.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE EUGENIO LAI
(Segue COMANDINI GIAMPIETRO.) E l'ha fatto anche in considerazione anche di quello che sta succedendo, perché, ripeto, io non sono un tecnico ma leggendo quello che sta avvenendo nella geopolitica europea ci rendiamo conto che ormai il tema dei gas naturale in qualche modo impone nuove strategie geopolitiche dove vedono la Russia maggior produttore vedere verso la Cina non sicuramente verso l'Europa. Allora prevedere qualche modo un'alternativa nel progetto Galsi è una posizione responsabile che può portare veramente ad una nuovo ragionamento partendo da dove, lo hanno detto i colleghi, partiamo dal piano energetico regionale. Per la prima volta abbiamo un documento fatto, credo anche bene, che è una base di discussione da cui si può partire. Per cui ritengo che partire dal Piano energetico regionale possa in qualche modo con tutte le fasi di discussione che il Piano energetico regionale prevede, i comuni, le forze sociali, imprenditoriali le stesse commissioni consiliari, possono essere veramente il banco di prova su cui ci sia un confronto serio.
Lo Stato, io credo che se noi guardiamo al rapporto con lo Stato in materia energetica non possiamo bene in qualche modo sperare in molto, perché la posizione del Governo nazionale per quanto riguarda le politiche energetica è molto chiara, riguarda quello della realizzazione di due classificatori che hanno anch'essi grandi difficoltà, come ricordavano i colleghi, in Italia, e dai quali in qualche modo deve partire un approvvigionamento per tutte le reti nazionali. Per cui credo che il rapporto con lo Stato sia di essere inserita anche la Sardegna all'interno di quella loro pianificazione energetica che è previsto nel piano energetico nazionale con la realizzazione di due gassificatori e allora potrebbe tornare in auge quello che era l'antico progetto del collegamento Piombino - Olbia, quindi di un collegamento con la rete nazionale.
È chiaro per cui che le mozioni in qualche modo presentate dai colleghi rappresentano uno stimolo, però non possono essere delle mozioni in nessun modo ad impegnare la Giunta, credo che abbiamo noi oggi un documento, abbiamo una situazione che ripone la questione partendo con una considerazione che abbiamo tutti quanti che è il progetto Galsi per il momento non è abbandonato e messo lì nella verifica di quella che accade con tutti i partner privati e partner internazionali. Se un domani cambia la geopolitica per quanto riguarda l'approvvigionamento del gas il progetto Galsi può tornare in qualche modo in auge. Io credo che sia anche stata da parte della Giunta una posizione anche per stanare partner privati e per capire sino in fondo dove vogliono arrivare con gli impegni che avevano sottoscritto nel 2007, impegni che mai in qualche modo sono stati portati a termine. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Stefano Tunis. Non è presente in Aula decade.
È iscritto a parlare il consigliere Marcello Orrù. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARCELLO (PSd'Az). Presidente, Assessori, onorevoli colleghi, Presidente io ho firmato con interesse e convinzione la mozione che vede come primo firmatario l'onorevole Truzzu. Perché ritengo che l'argomento sia di fondamentale importanza per tutti noi sardi. Nella premessa, appunto, del documento si evidenzia che la Sardegna sia l'unica Regione italiana non metanizzata e considerato che il metano essendo una fonte energetica che consentirebbe di ridurre drasticamente i costi della bolletta energetica di imprese e famiglie ritengo sia giunto il momento di impegnarci seriamente e con urgenza in un progetto che consenta, appunto, di metanizzare l'Isola.
Oltretutto la metanizzazione della Sardegna appare comunque una priorità nel quadro di una politica energetica nazionale e volta ad equilibrare il costo dell'energia nei vari ambiti territoriali e allora ora come ora il maggior costo energetico sostenuto dalla nostra Regione è imputabile esclusivamente al mix delle fonti che non prevedendo la disponibilità di gas naturale genera un maggior onere diretto per imprese e cittadini che stimabile in circa 500 milioni di euro all'anno, oltre al costo non calcolabile collegato alle attività produttive che non nascono in assenza di questa fonte. Io approfitto nel dire che sarei stato d'accordo nel proseguimento del progetto Galsi, però, stando alle dichiarazioni della Giunta, dopo la trasferta romana, che ha dimostrato incertezza se stare o meno dentro la società, o meglio ora la Regione esce dalla compagnia azionaria, però forse in seguito rientrerà nella società. Quindi, si è ben capito da queste dichiarazioni che non si vuole più proseguire con quel progetto. Ebbene, sulla base di queste incertezze, e spinti dalla necessità e dall'urgenza di metanizzare la Sardegna, insisto e invito la Giunta ancora più fortemente ad andare avanti per la costruzione del rigassificatore, e considerato nell'urgenza dell'utilizzo del metano e ritenendo che la Regione abbia tutte le possibilità e capacità per poter impostare correttamente questa partita, chiedo di non consentire ulteriore tempo a trattative con associazioni e quant'altro, in modo da poter superare la solita logica dei veti incrociati e dei no a prescindere, che finora non ci hanno portato da nessuna parte. Anche perché la costruzione del rigassificatore avrebbe un impatto estremamente positivo sull'occupazione, sia nella fase di realizzazione che nella successiva di esercizio, e porterà vantaggi anche al sistema produttivo locale, alle aziende interessate all'indotto e ai lavoratori che vi operano, e anche ai nostri ingegneri, geometri e ai nostri lavoratori che grazie a questo progetto avranno l'opportunità di competere e creare lavoro per il territorio, generando così nuovo reddito e benessere sociale. Pertanto, Presidente, spero che questo progetto possa essere il segno di un cambiamento di rotta nella politica energetica della nostra regione, che dovrà essere realizzato per il bene della Sardegna. Però, voglio aggiungere un'altra cosa. Visto che noi stiamo vivendo una crisi, direi, senza precedenti qui in Sardegna, anche a causa del prezzo dell'energia troppo elevato, chiudono giornalmente diverse attività, credo che la Regione, oltre a quella del rigassificatore debba assumere una posizione anche in riferimento all'eventuale presenza di riserve energetiche fossili e al loro sfruttamento. Dico questo perché, la possibilità di poter disporre di gas metano estraibile secondo metodologie e tecniche che assicurano la sostenibilità sia ambientale che sociale, costituirebbe un enorme vantaggio per la nostra regione rispetto ad altre aree del Paese, ed inoltre favorirebbe un'indipendenza energetica capace di sostenere adeguatamente la crescita del nostro sistema economico, e in particolare una riduzione dell'onere a carico della bolletta energetica dei sardi. A fronte di tutto ciò, il mio voto sarà favorevole a questa mozione. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Raimondo Perra. Ne ha facoltà.
PERRA RAIMONDO (Sardegna Vera). Il tema posto dalle mozioni in esame è sicuramente un tema rilevante perché, non vi è dubbio, la metanizzazione della Sardegna è un fattore di competitività per il nostro sistema produttivo, e certamente per cercare di consentire un risparmio a tutte quelle che sono le aziende, in particolar modo le famiglie di tutti i sardi. Detto ciò, il fatto che la Sardegna, lo hanno già detto diversi colleghi, il collega Zedda, il collega che mi ha appena preceduto, sia l'unica regione in Italia a non essere metanizzata e tra le poche, appunto, in Europa, non ci esime dal fare le cose per bene. Allora, io voglio dire che questa legislatura è in carica da appena due mesi, due mesi e mezzo, quindi questo Consiglio, questa Giunta sono a lavoro da pochissimo tempo. Colleghi della minoranza, non potete certamente imputare quelli che sono i ritardi di questo argomento che stiamo trattando qui stasera certamente a questa Giunta e a questa maggioranza. Su Galsi in particolare occorre ricordare, lo hanno ricordato anche altri colleghi, che, per il tramite della SFIRS, è entrata nella compagine societaria già dal 2003. Allora, in quegli anni, ci si credeva fortemente a questo progetto perché era un progetto che attendeva gli sviluppi della metanizzazione in Sardegna, e quindi quei risultati apparivano anche proficui. Poi, forse, davvero si è lasciata andare un po' la mano, ci si è dimenticati di continuare ad insistere e a lavorare su questo progetto, e io credo che sia anche il caso di ricordare che, dal 2010, mi pare si sia tornati dieci o otto volte sulla questione, senza però aver risolto nulla. Ancora oggi ci sono tante perplessità, non c'è certezza sulla data di presa in carico della decisione, sulla data di inizio di quelli che sono i lavori, sulla durata del cantiere, eccetera. Il tempo che è trascorso ha inoltre reso sconveniente anche quel progetto originario, e in questa direzione la Giunta ha preso posizione, cari colleghi. Nel frattempo però il mondo è andato avanti e quindi bisogna anche guardare ad altre logiche di mercato, ad altre convenienze, ad altri progetti che possano venire incontro a quelle che sono le necessità delle famiglie per il risparmio energetico e delle imprese. Stupisce, e devo dire che appare anche pretestuoso, che chi ha partecipato al Governo nella scorsa legislatura si meravigli di questi ritardi. Io credo che davvero bisogna essere consapevoli di quello che si dice, si comprende tutto, c'è una maggioranza e c'è una minoranza, c'è la minoranza che deve incalzare il lavoro della maggioranza, però credo che sia davvero pretestuoso pretendere a questa Giunta che si è appena insediata di poter risolvere i problemi così, in brevissimo tempo, né appare congruo proporre le critiche per questa scelta. Io credo che il tema specifico che stiamo trattando stasera, e più in generale il problema delle politiche energetiche della nostra regione, richieda davvero uno sforzo comune di tutti quanti, di questo Consiglio e di questa Giunta. I colleghi che hanno firmato queste mozioni per i ritardi che si sono accumulati fanno un invito pressante perché si faccia in fretta e si faccia bene. Se si deve fare bene, la fretta lasciamola un attimino da parte perché non si può soltanto fare in fretta. Io credo che oggi abbiamo davvero l'occasione unitaria di cominciare un dibattito, questo dibattito che stiamo iniziando ad affrontare qui stasera, e dobbiamo tutti quanti io ritengo dare un supporto forte di tutto il Consiglio a questa Giunta, perché appunto riusciamo a portare a casa un risultato di questa portata, magari senza andare a ricercare colpe, perché da parte nostra sicuramente non ci sarà questa intenzione, probabilmente e se del caso ricercando se mai alcune cause. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Luigi Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO LUIGI (P.D.). Poche considerazioni su un tema che ci dovrà impegnare parecchio come Consiglio, come Commissioni quinta, nel discutere di uno degli aspetti fondamentali e più condizionanti dell'economia della nostra Isola. È dal 1995 che io sento parlare di come far sì che il metano possa essere a disposizione del nostro sistema economico, sono passati ormai quasi vent'anni, si parlava già da allora dei cosiddetti poli criogenici, e sembravamo sul punto di metterli in cantiere, realizzarli. Poi arrivò la scelta di tentare la strada del Galsi, che tutti salutammo con grande entusiasmo, sembrava essere lo strumento per arrivare prima, rispondere a problemi di approvvigionamento non solo per la Sardegna ma per l'intera Italia da più fonti, diciamo così. Era un'operazione che coinvolgeva, sì, lo Stato italiano, la stessa Sardegna, ma coinvolgeva un Gruppo consistente di importanti gruppi privati, che erano i soggetti fondamentali che dovevano realizzare questo intervento: c'era Enel, c'erano altri soggetti. La cosa non è andata avanti con i tempi che noi auspicavamo; si sono accumulati dei ritardi che hanno portato di fatto, dal 99 ad oggi, ad essere, dopo 15 anni, ancora agli inizi di questa partita. Ma la cosa più delicata, e credo sia anche il motivo che ha spinto la Giunta a fare una scelta anche forte, diciamo che la cosa più delicata è stato il fatto che da alcuni anni a questa parte, durante tutto l'intero mandato dello scorso Consiglio regionale, noi avvertivamo, tutti quanti, che non si facevano passi avanti, che i soggetti che dovevano costruire le condizioni perché i passi avanti si facessero non camminavano con passo spedito, non facevano gli atti che erano necessari perché si arrivasse ad una soluzione. Si è andati di rinvio in rinvio e si è arrivati fino ai giorni nostri; alla fine di questo mese è previsto un ulteriore rinvio delle scadenze di un altro anno e mezzo, e questo ha creato le condizioni perché la Giunta dicesse: "Che facciamo? Continuiamo a restare impegnati su questo fronte sapendo che non abbiamo la forza per condizionarne gli eventi, per condizionarne tempi…". Nel frattempo è stato anche predisposto e adottato dalla scorsa Giunta il Piano energetico regionale, in questo Piano energetico si avanzano diverse ipotesi di lavoro, e credo che sia utile che venga preso quanto prima in esame dalla Giunta e proposto e sottoposto all'esame della Commissione affinché anche il tema dell'approvvigionamento del gas venga inserito in un contesto più ampio all'interno del quale si discuta di energie rinnovabili, si discuta del come fare, anche subito, alcune scelte che possono aiutare per esempio ad abbattere il monopolio attuale sul gpl, che pure in Sardegna c'è e che porta ad avere in quest'Isola il costo di quel combustibile quasi doppio rispetto al prezzo che si ha nelle altre Regioni d'Italia. Quello che serve è, a mio parere, è che la Giunta, il Consiglio regionale, la Regione Sardegna prenda, per quello che le è possibile, in mano la situazione e crei le condizioni affinché alcune scelte di fondo vengano fatte. In questo senso la scelta fatta, ripeto, dalla Giunta di uscire entro il mese di maggio dal gruppo che deve realizzare il Galsi gli consente di recuperare 11 milioni, non è la cosa fondamentale, ha peraltro evitato di doverne eventualmente mettere degli altri per far fronte ad eventuali disimpegni di altri soggetti da quella stessa operazione, e se avessimo aspettato, questo, siccome siamo in una fase dove sembra che sia…
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Luca Pizzuto. Ne ha facoltà.
PIZZUTO LUCA (SEL). Come prima cosa vorrei portare all'attenzione del Consiglio una notizia abbastanza triste: qualche ora fa è morto sul lavoro un altro operaio nella nostra Terra, l'ennesima morte bianca, Antonio Cossu; mi piacerebbe dire a nome del Consiglio, che alla famiglia e ai suoi cari va tutto il nostro affetto e la nostra solidarietà, però è ancora scandaloso che in questo Paese, in questa Regione si possa morire di lavoro, e credo che su questo dovremmo fare tutti una riflessione. Per quel che riguarda il tema all'ordine del giorno, noi condividiamo l'importanza strategica della costruzione di un gasdotto e del valorizzare questo tipo di energia, e siamo convinti, però, che questo non debba togliere l'attenzione sul fatto che noi possiamo utilizzare anche altre forme di energie rinnovabili, su cui oggi ci sono forti speculazioni del mercato privato e che devono essere assolutamente regolamentate e che devono consentire uno sviluppo democratico anche dell'energia, e penso per esempio ai pannelli fotovoltaici che stanno consumando i suoli agricoli, mentre invece abbiamo distese di tetti che potremmo utilizzare per altro. Detto questo noi condividiamo il fatto che l'Assessore abbia messo uno stop al progetto Galsi, perché il Galsi rappresentava ormai un blocco della possibilità di metanizzazione della nostra Isola e rischiava soprattutto di essere una servitù di passaggio, elemento non chiarito in modo soddisfacente nel corso di questi anni. E di fatto l'allontanamento nel corso degli anni della possibilità di realizzare il Galsi ha bloccato anche la costruzione di reti del gas nelle città, e ha portato anche a una spaccatura sociale della nostra Terra, perché sappiamo bene che alcune tematiche poco chiare hanno fatto vivere il Galsi come l'ennesima servitù subita da un pezzo importante anche della nostra popolazione, e non come un'opportunità di sviluppo, quale invece la metanizzazione dell'Isola dovrebbe essere. Per cui noi siamo convinti che la metanizzazione ci debba essere, siamo convinti che debba arrivare concertata e costruita dal basso e che non debba arrivare da un'imposizione dall'alto. Sulle possibilità riguardo i rigassificatori, io sono Sulcitano, di rigassificatore si parla da un po' di tempo e, come dire, nutriamo perplessità, anche per la fattibilità, però siamo pronti a vedere e a valutare tutti i progetti che possono essere presentati da questo punto di vista. Quindi, per quello che ci riguarda, siccome riteniamo strategico ed importante questo tema, noi vorremmo anche adoperarci perché possa esserci una mozione di tipo unitario del Consiglio, che possa dare un ampio mandato alla Giunta, ma anche alla Commissione preposta, a costruire proposte, a valutare quali altre alternative ci possono essere, magari migliori, magari più efficienti e magari più efficaci e più chiare del Galsi. Per cui noi ci rendiamo disponibili a cercare di costruire una soluzione unitaria all'interno dell'Aula che possa, da questo punto di vista, lanciare un messaggio, dando piena fiducia e pieno mandato al nostro Assessore all'industria e alla Giunta per trovare le migliori soluzioni possibili.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO (PD). Sul tema della metanizzazione dell'Isola si parla oramai da tantissimo tempo, e questa maggioranza l'ha inserito tra i punti programmatici della sua azione di Governo, tant'è vero che il Presidente della Regione, durante la giornata di insediamento e durante la giornata delle dichiarazioni programmatiche, durante il suo intervento ne ha parlato in maniera dettagliata, ponendola fra i punti in questione su cui intervenire anche rapidamente. La Sardegna, è stato detto, è ad oggi l'unica Regione d'Italia a non avere il metano; un ritardo infrastrutturale che ci ha abbondantemente penalizzato, creando un'enorme disparità per le famiglie, per le imprese, tutte della Sardegna, costretti a sopportare prezzi sull'energia superiori alle medie nazionali. È pertanto necessario intervenire, bisogna farlo rapidamente facendo il punto sullo stato delle cose. Da anni è stato attivato questo percorso, io credo che noi tutti, lo diceva adesso il collega Pizzuto intervenendo, abbiamo partecipato alle assemblee su questa cosa del Galsi, sui favorevoli, sui contrari, affrontando anche assemblee agguerrite, fra coloro che non erano favorevoli. Io ero fra i favorevoli, e sono tra i favorevoli, perché questo ritardo infrastrutturale a cui siamo stati costretti da tantissimo tempo ci ha penalizzato notevolmente, e noi dobbiamo andare avanti, cercare di trovare soluzioni. Questo tubo che attraversa la Sardegna, che va a finire, partendo dall'Algeria, poi in Toscana a Piombino, che è stato costituito nel 2003 attraverso la creazione di una società nella quale la Regione ha investito una quota percentuale, l'11,50 per cento del suo azionariato, per 11 milioni e 500 mila euro circa. Ora, è notizia di questi giorni che il progetto del Galsi segna il passo e noi dobbiamo capire per quale ragione segna il passo. A dire la verità non segna il passo da oggi. A dire la verità il Galsi segna il passo da tanto tempo perché i rinvii dell'assemblea dei soci si sono protratti nel tempo, siamo arrivati a otto nel maggio di quest'anno, con i ritardi che si sono messi in piedi per molto tempo, e siccome non si può stare agli umori e anche ai prezzi del mercato e che riducono sensibilmente i prezzi con cui affrontare le cose, e quindi qua ci sono ritardi che riguardano l'Italia con accordi, ma riguardano anche l'Algeria. E noi qua ci dobbiamo inserire, come Consiglio regionale, per capire che cosa fare, se continuare ad aspettare attraverso i rinvii che si protraggono nel tempo e che non ci permettono di realizzare l'infrastrutturazione della Sardegna o se, invece, dobbiamo intervenire facendo delle scelte. Delle volte le scelte vanno capite, che cosa è migliore come soluzione per la Sardegna. Io di questo non vorrei parlare adesso, anche se io personalmente ho la mia opinione sulla strada che deve essere seguita, però ritengo, avendo anche sentito le opinioni differenti di molti colleghi presenti nell'Aula, e credo sia opportuno, anche in virtù del fatto che stiamo discutendo delle mozioni, due mozioni che sono state accorpate nella discussione generale, capire quale deve essere la strada. Io credo che in questo caso occorra mettere in piedi il lavoro del Consiglio attraverso i suoi strumenti, che possono essere le Commissioni consiliari competenti, e naturalmente il lavoro della Giunta attraverso i funzionari e le persone che tecnicamente possono contribuire a dare una mano per individuare la strada migliore, senza disdegnare naturalmente l'azione pressante politica che deve essere rivolta nei confronti del Governo affinché continui il lavoro sulla scelta e sull'individuazione delle risorse per metanizzare l'isola con i fondi di perequazione, anche dal punto di vista finanziario, per trovare soluzioni, le migliori possibili. Noi non scordiamo che l'isola prosegue il suo percorso di infrastrutturazione attraverso la realizzazione nei 31 bacini che ci sono in Sardegna, attraverso l'accordo quadro che era stato stipulato della metanizzazione dell'isola; le reti si stanno realizzando nei comuni, sono 31. Quindi questo percorso, questo processo, questi investimenti che sono stati messi in piedi e ai quali anche noi abbiamo partecipato non possono andare assolutamente dispersi. Quindi le ragioni sono tante, l'infrastrutturazione procede nelle reti urbane e nelle reti cittadine. Dobbiamo capire qual è la soluzione migliore perché nelle nostre città e nei nostri paesi il gas metano possa arrivare, qual è la soluzione migliore perché il gap infrastrutturale e i ritardi atavici che ci affliggono pesantemente possano essere superati, consentendo alle famiglie, alle imprese e alle industrie di avere prezzi accettabili e poter stare anche sul mercato in questo caso, perché il costo dell'energia è un tema che ha gravato pesantemente, anche facendo in modo che tantissime imprese e tantissime fabbriche chiudessero proprio perché il tema dell'energia è vissuto per molti anni attraverso i sostentamenti provenienti dallo Stato, dall'Unione Europea e oggi tutto questo lo paghiamo perché era una politica che non ha potuto reggere, tanto è vero che abbiamo sforato i limiti imposti dalle regole europee. Ecco, noi ci dobbiamo far schiarire le idee. Ribadisco, io un'idea ce l'ho e nella prossima riunione, che spero si farà fra breve, perché non possiamo aspettare tantissimo, esporrò quali sono le mie idee in merito a questo.
Io credo quindi, Assessore, che in questo momento sia necessario fare il punto della situazione, capire esattamente qual è il punto sul Galsi e fare in modo che le Commissioni consiliari competenti in Consiglio si possano occupare del problema e la Giunta regionale faccia lo stesso, di pari passo attraverso un piano naturalmente sull'energia, del quale abbiamo parlato anche nelle scorse riunioni, si riesca a fare una discussione più articolata e più approfondita anche dal punto di vista tecnico sui percorsi che dovranno essere seguiti.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Presidente, gli argomenti contenuti nelle due mozioni sono di assoluto interesse. Io mi limiterò a dare un piccolo contributo, forse anche schematico, però comunque voglio intervenire su questa partita così importante. Intanto io credo che dobbiamo distinguere una posizione che per noi è molto rilevante, e cioè la politica energetica italiana assente nei confronti della nostra regione da sempre, forse assente in senso assoluto, però purtroppo da noi il problema è maggiormente sentito per due ordini di ragioni. Il primo perché, come hanno detto tanti colleghi stasera, abbiamo la carenza della metanizzazione e voglio anche dare un dato. É vero, i bacini del gas stanno andando avanti, ma l'APQ metano è fortemente a rilento, come ricordava l'onorevole Cocco, eppure potrebbe essere, invece, uno strumento importante di infrastrutturazione. Crediamo anche che per un altro aspetto noi stiamo affrontando una crisi che è in Sardegna ancora più drammatica, cioè le nostre imprese energivore, oltre ad avere tutti i problemi sul mercato internazionale, scontano assolutamente l'alto prezzo dell'energia, e per contro a fronte, invece, di consumi che stanno diminuendo e che ci fanno anche oggi arrivare a dire che probabilmente abbiamo quasi esaurito la quota di rinnovabili, così come è stata anche rilevata nel piano energetico ambientale delle rinnovabili. Quindi sono d'accordo, colleghi: oggi più che mai dobbiamo pensare a delle soluzioni, oggi più che mai è necessario avere un indirizzo con il piano strategico energetico ambientale regionale, però va detta anche un'altra verità. Da questa parte politica non arriva una condanna per l'uscita dal Galsi perché ne comprendiamo profondamente tutte le difficoltà e soprattutto i ritardi e anche ciò che è stato il gioco delle parti in questi anni. È inutile aggiungere altro. Gli algerini non vogliono trattare sul prezzo del gas e ovviamente tutti coloro che partecipano all'operazione Galsi hanno interessi diversi dalla nostra Regione. E allora dico, però, uscire dal Galsi per fare cosa? Questa deve essere veramente la nostra riflessione importante e da questo Consiglio, ovviamente dalla Giunta, devono venire delle soluzioni perché non possiamo più aspettare. E allora, dico, accelerata sicuramente per quanto riguarda la metanizzazione in ordine ai bacini, ma anche un'accelerata nella rivendicazione forte nei confronti dello Stato italiano affinché ci sia veramente la volontà concreta di poter colmare quel gap infrastrutturale energetico che le nostre imprese scontano ormai da tanto tempo.
Voglio fare un'osservazione che riguarda i contenuti della strategia energetica nazionale. Per la prima volta è prevista la dorsale, metanodotto, chiamiamolo come vogliamo definirlo, però probabilmente c'è un'assunzione di responsabilità in quel documento. Ecco, io credo che dobbiamo andare avanti per quella strada, anche perché nel momento in cui si deciderà, o meglio le parti più potenti di noi che vorranno realizzare Galsi se lo decideranno lo realizzeranno a prescindere dal fatto che la Sardegna vi sia o non vi sia. E allora io dico, nel maggio dello scorso anno avevamo assunto, credo, una decisione assolutamente importante, quella appunto di procrastinare intanto di un anno la scelta se restare o meno all'interno della compagine, ma soprattutto avevamo previsto le condizioni per poter riacquisire il capitale e poter assumere poi una decisione nel corso di questo periodo. Io credo che le condizioni intanto per avere la nostra partecipazione, che ricordo non è poco, lo diceva l'onorevole Lotto, gli 11 milioni comunque in questo momento di grande crisi credo che non siano assolutamente pochi, però credo che magari più che rivendicare cifre o altro, che io sono fiduciosa le rincasseremo, però abbiamo necessità di capire, se è possibile, quale sarà il futuro veramente della compagine in seno al Galsi e la volontà veramente di realizzare quest'opera, ma soprattutto capire cosa dobbiamo fare noi, quali sono le infrastrutture energetiche che vogliamo dare alla nostra regione al fine di poter competere e contrastare non solo la crisi, ma incominciare a riparlare di sviluppo.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dell'industria.
PIRAS MARIA GRAZIA, Assessore tecnico dell'industria. Mi pare che la discussione di stasera confermi che la metanizzazione in Sardegna, e siamo tutti d'accordo, mi pare di capire, sia ormai non più procrastinabile. Siamo trent'anni come si è detto, 30, ma sicuramente dal '99 dall'APQ metano che in Sardegna se ne parla, anche con decisioni, anche con accelerazioni, decelerazioni alterne.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO GANAU
(Segue PIRAS MARIA GRAZIA, Assessore tecnico dell'industria.) Adesso penso che sia veramente, o fosse arrivato il momento di dare un'ulteriore accelerata alla metanizzazione e la diamo, questa Giunta ha voluto darla proprio perché, onorevole Truzzu, perché il GALSI era diventato ormai davvero uno spettro, è d'accordo sicuramente l'onorevole, è così onorevole Cossa, era diventato essenziale perché era diventato un sogno, un qualche cosa che era un grande progetto nel quale io stessa ho creduto perché voglio ricordare che ero in SFIRS quando noi abbiamo finanziato il Galsi, ero consigliere d'amministrazione quindi io ci ho creduto molto. Ma quando i progetti diventano sogni è il momento di scuotersi e dire: "Bene è il momento di prendere una diversa soluzione". E questa Giunta ha semplicemente fatto questo, ha preso atto di una situazione di grave impasse del Galsi e abbiamo deciso, ha deciso di andare oltre dicendo anche, ma questa non è una contraddizione nelle mie dichiarazioni, che il Galsi è lì, rimane, il progetto rimane, siamo usciti semplicemente da una società perché c'era anche l'esigenza di recuperare eventualmente di fronte ad una situazione del genere anche i famosi 11 milioni che in questo momento sono essenziali. Ma abbiamo voluto dare una scossa perché tutta la metanizzazione era bloccata, era bloccata ed erano bloccate anche le reti cittadine, lo sapete benissimo che ci sono in corso 800 milioni di lavori, 220 di investimenti pubblici e gli altri investimenti privati completamente bloccati perché le aziende lavorano, sono investimenti in project financing, lavorano quando c'è una prospettiva remunerativa per l'investimento. Il Galsi è lontano, la metanizzazione è lontana, erano bloccate anche le reti cittadine. A questo aggiungo anche un altro fattore fondamentale per le nostre imprese e per la nostra industria in questo momento, il sistema delle agevolazioni energetiche scadono, la super interrompibilità, scadono l'anno prossimo, lo ricordo a tutti e questo determinerà se non invertiamo questo processo, un ulteriore aggravio per la nostra industria e per le nostre aziende, in generale per le nostre aziende. L'idea di una prospettiva più vicina della metanizzazione ci mette nella condizione e mette nelle condizioni questa regione di riavviare tutta l'attività economica, tutta, non solo quella legata nello specifico al futuro della metanizzazione. Ma la nostra delibera non sancisce solamente l'uscita dal Galsi, dice che parliamo di metanizzazione e a leggerla bene c'è lì nella delibera la traccia e la road map di quello che sarà la nostra azione, l'azione per far arrivare la metanizzazione, il metano in Sardegna. E allora ecco perché abbiamo costituito, naturalmente scusate, avete ragione, non posso stasera dire cosa faremo esattamente per portare il metano, c'era un progetto, c'era un tubo che veniva dall'Algeria, adesso vediamo se questo non si concretizza come riusciremo a far arrivare il metano. Intanto abbiamo un'interlocuzione col Governo già avviata, noi il 19 assieme all'assessore Paci eravamo a Roma, abbiamo chiesto con forza che siano messe a disposizione le risorse per la dorsale e quindi per la rete che è una rete nazionale che ci è dovuta, abbiamo messo le basi, abbiamo chiesto con forza qualcosa che è fondamentale, essere inseriti nelle priorità alle priorità nel piano energetico nazionale. Il Galsi non era tra le priorità, allora questo è un altro obiettivo che noi vogliamo raggiungere. Abbiamo costituito già il tavolo interassessoriale presso l'Assessorato industria, stiamo procedendo velocemente a individuare tutte le possibili modalità per l'arrivo del metano in Sardegna, le vedremo tutte, le discuteremo, ma le vedremo valutando tecnologia, sostenibilità, sostenibilità ambientale, sostenibilità dei costi, questo è quello che vedremo e ne discuteremo mi auguro tutti quanti insieme a partire dalla discussione che speriamo di portare quanto prima, anzi porteremo velocemente sul piano energetico regionale. Non vogliamo rifarlo, lo ribadisco davanti anche a questo Consiglio, non vogliamo buttare niente a mare, perdite di tempo, l'abbiamo guardato, è un buon piano, correggeremo alcune cose, forse le correggeremo se ci sono, ma andiamo in discussione velocemente rispetto a tutte le parti sociali per poi portarlo per l'approvazione dopo la VAS, davanti a questo Consiglio. Quindi voglio dire, voglio rassicurare i consiglieri che questa è veramente la priorità della Giunta, è la priorità dell'Assessore dell'industria che crede che non ci sia industria in Sardegna, industria in senso lato, parlo anche di agroalimentare che sapete benissimo che è una delle attività più energivore, quindi portare il metano significa far ripartire questa regione.
Quindi vi rassicuro ancora che questo sarà il nostro obiettivo, un nostro veloce obiettivo.
PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Paolo Truzzu. Ne ha facoltà.
TRUZZU PAOLO (Sardegna). Ringrazio i colleghi e l'Assessore per le parole che sono state pronunciate. Devo dire che ho detto anche durante la presentazione della mozione che ero favorevole alla delibera che è stata assunta e quindi alla rinuncia, diciamo all'uscita dal GALSI e devo dire che la mozione è stata presentata prima che la delibera venisse presa, quindi non potevo sicuramente sapere quali erano le intenzioni della Giunta. Noi il ragionamento che secondo me dobbiamo fare, come diceva giustamente anche l'onorevole Cossa e l'onorevole Zedda e anche qualche altro collega, mi pare l'onorevole Comandini e qualche altro collega della maggioranza, è capire cosa vogliamo fare. Il nostro voleva essere un contributo alla discussione, un approfondimento, e apprezzo l'invito anche dell'onorevole Pizzuto a magari produrre un qualcosa di unitario. Non voleva essere un'accusa sui ritardi a nessuno, onorevole Perra, io non mi sono permesso di dire che ci sono stati dei ritardi, ho solo fatto un ragionamento sul fatto che siamo in ritardo complessivamente rispetto alla metanizzazione dell'isola senza dare la colpa a nessuno e ho affermato che non c'è più tempo da perdere, che dobbiamo muoverci perché il sistema industriale e produttivo isolano anche per questo motivo è sicuramente in forte crisi. E l'altro elemento, dico all'onorevole Demontis, mi dispiace che non sia più in Aula, non è che io pensi che il rigassificatore si fa con uno schiocco delle dita, posso essere frillo ma non arrivo a tanto. Son consapevole che sia un intento complesso, sono consapevole anche che ci sono soluzioni tecnologiche oggi che per esempio permettono di ovviare a tante situazioni critiche che ci potevano essere in altri periodi. Al largo delle Marche per esempio si sta facendo un rigassificatore con navi metanifere che rigassificano sulle navi direttamente, quindi ci sono tecnologie nuove al passo coi tempi che probabilmente ci permetterebbero di avere delle soluzioni. Ma la cosa che secondo me è più importante in questo momento, è l'invito che faccio all'Assessore e a tutto il Consiglio, è di attivare un'interlocuzione forte con il governo da un lato perché anche alla luce degli incontri che avete fatto le risorse per completare la metanizzazione, la dorsale ci siano, ma anche per trovare quelle soluzioni che permettano da subito, immediatamente una riduzione dei costi energetici attraverso un'equiparazione in Sardegna del costo del GPL al costo del metano. E lo dico perché questa era una vecchia richiesta anche che è stata avanzata dal precedente Assessore al sottosegretario De Vincenti e devo dire che non è un'idea tanto peregrina perché era presente anche nelle pagine del programma del presidente Pigliaru, quella di intervenire dal punto di vista della riduzione dei costi energetici. Quindi questa è secondo me la proposta forte che tutti assieme dobbiamo avanzare.
PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, ma rilevo che alcuni dei colleghi che avevano voglia di lavorare hanno preferito interrompere prima l'attività, ma comunque io penso che abbiamo fatto bene a parlarne. Ma mi dispiace che qualche collega abbia voluto un pochettino svilire questa discussione, l'ha fatto solo qualcuno, ma onorevole Perra a noi non veniva certo in mente rispetto a questo problema di incalzare una Giunta che si è insediata da pochi mesi. Ci mancherebbe altro! Ma è un fatto che è questa Giunta che ha adottato una delibera nella quale formalizza l'uscita dal Galsi. E quindi a noi è sembrato giusto sollevare il problema, perché non stiamo parlando di una roba da poco, stiamo parlando di un problema di cui ripeto ci siamo occupati tante volte, e ha fatto bene il collega Moriconi a ricordare che era stata discussa una mozione anche un anno fa su questo tema, è però oggi mettiamo la pietra tombale dopo tredici anni su un progetto. In non credo che sia una cosa così! E abbiamo posto il problema perché a noi, ma credo a tutto il Consiglio, debba interessare che cosa succede adesso e cosa ha in animo la Giunta di fare dopo che il Galsi è morto. Io ringrazio l'assessore Piras, ma non posso non rilevare l'eccessiva genericità del suo intervento. Io non credo che nessuno possa pretendere che ci siano oggi strade segnate, ma da quello che posso capire io, che come il collega Comandini come conoscenze tecnologiche mi affido a quello che stanno gli altri, mi appoggio sulle spalle di quelli che ne sanno di più, capisco che una volta che sbarrata la strada del nucleare, una volta che noi non abbiamo una tecnologia per shale gas, una volta che il progetto Eleonora è aggredito da non so più quanti comitati del no, se vogliamo portare il metano in Sardegna ci sono due strade per quello che posso capire io, o si fa il tubo, oppure si fanno i rigassificatori, a meno che non pensiamo che si possa creare un traffico di navi gasiere in assenza totale di sicurezza che viaggiano per il Mediterraneo per portare il metano in Sardegna. Quindi noi possiamo anche rinviare la scelta, possiamo anche rinviare, però il nodo noi lo dobbiamo sciogliere il più in fretta possibile perché l'assessore ha riconosciuto che il piano energetico approvato dalla precedente amministrazione è un buon piano, questo ci fa piacere perché forse contribuirà a velocizzare i tempi della discussione, però oggi la situazione è la seguente, a distanza di tredici anni, è un tempo pazzesco (ha ragione l'onorevole Comandini quando qui c'erano altri problemi indubbiamente, una società un po' composita, tante valutazioni eccetera), però è pazzesco che dopo tredici anni noi ci troviamo da capo a dodici. Allora dobbiamo aspettare altri tredici anni oppure possiamo incominciare a parlarne. Io prendo atto dell'impegno dell'assessore di portare in discussione quanto prima il piano energetico regionale e le scelte concrete che si dovranno fare, però alcune cose le sappiamo, sappiamo più o meno quanto costa un rigassificatore, circa 300 milioni di dollari che al cambio di oggi sono circa 220 milioni di euro, e dice il collega Demontis ci vogliono circa sette o otto anni per realizzarlo. Allora se è così io credo che le prospettive non siano molto incoraggianti grazie.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione.
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO (PD). Sì, Presidente, sull'ordine dei lavori. Siccome ho intenzione di proporre un ordine del giorno da mettere in discussione, chiedo 5 minuti di sospensione per interloquire con i colleghi.
PRESIDENTE. La seduta è sospesa per 5 minuti.
(La seduta, sospesa alle ore 21 e 10, viene ripresa alle ore 21 e 24.)
PRESIDENTE. Allora abbiamo un ordine del giorno che è unitario a firma di tutti i Capigruppo. Chiedo ai proponenti delle mozioni se le mozioni si intendono ritirate. Sì. Grazie.
(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 1:
Ordine del Giorno Cocco Pietro - Zedda Alessandra - Anedda - Arbau - Cocco Daniele Secondo - Cossa - Desini - Fenu - Rubiu - Solinas Christian - Usula - Truzzu sulle attuali prospettive della metanizzazione della Sardegna.
IL CONSIGLIO REGIONALE
a conclusione della discussione delle mozioni n. 19, sulla necessità di procedere immediatamente alla metanizzazione dell'Isola e ridurre i costi energetici per le imprese e le famiglie sarde, e n. 29, sulla decisione della Giunta regionale di non proseguire nel progetto di realizzazione del metanodotto GALSI Algeria-Sardegna-Italia,
PREMESSO che la Sardegna è l'unica regione italiana a non essere servita dal gas naturale e ciò comporta per le famiglie e le imprese il pagamento di gas ed energia a costi superiori rispetto al resto del Paese;
RICORDATO che:
- il Presidente della Regione nelle sue dichiarazioni programmatiche, ha affermato che il parco di generazione elettrica dovrà fondarsi sul giusto mix di fonti e che il fabbisogno di energia termica a costi competitivi per imprese e famiglie richiede che il gas metano arrivi comunque in Sardegna;
- la realizzazione della rete infrastrutturale per il trasporto del metano deve essere garantita dallo Stato, in quanto elemento base per lo sviluppo economico e sociale dell'Isola;
- la Sardegna in questi anni, attraverso l'accordo di programma quadro "Metanizzazione della Sardegna", ha finanziato in maniera cospicua lo sviluppo delle reti urbane di distribuzione;
- in vista degli indubbi e rilevanti benefici che la realizzazione del metanodotto GALSI Algeria-Sardegna-Italia avrebbe apportato alle famiglie ed alle imprese dell'Isola, nel 2003 la Regione, per il tramite della SFIRS, è entrata a far parte della società per azioni costituita per la realizzazione del GALSI, nella quale detiene attualmente una partecipazione dell'11,506 per cento, con un investimento complessivo di circa euro 11.650.000;
- la decisione finale di investimento da parte dell'assemblea dei soci di GALSI è stata già oggetto di 8 rinvii, l'ultimo dei quali al 31 maggio 2014;
- tali rinvii dipendono da un lato dal mancato completamento dell'iter autorizzativo, sia sul versante italiano che su quello algerino, e dall'altro lato dai recenti profondi mutamenti del mercato del gas, caratterizzato da una significativa riduzione dei prezzi, per cui il progetto GALSI è di fatto congelato ed è prevedibile un ulteriore rinvio a fine 2015 della decisione finale di investimento;
RITENUTO che la Regione non ha interesse ad attendere per un tempo indefinito che si creino nuovamente condizioni di mercato favorevoli alla realizzazione del GALSI, ma ha invece l'esigenza di percorrere ogni strada che possa condurre, in tempi compatibili con le sue necessità di sviluppo, alla realizzazione di infrastrutture idonee alla metanizzazione della Sardegna;
PRESO ATTO pertanto della decisione della Giunta regionale di esercitare il diritto di uscita dalla società GALSI;
CONSIDERATO che ciò tuttavia non deve interrompere il processo di metanizzazione già avviato e la cui valenza strategica rimane immutata;
RITENUTO che le diverse alternative tecniche possibili per portare il metano in Sardegna ivi compresa anche la costruzione di un metanodotto Algeria-Sardegna-Italia, qualora dovesse concretamente tornare in campo, debbano essere valutate senza pregiudiziali sotto i vari profili dei costi d'investimento, della sostenibilità economica di medio-lungo periodo, dell'impatto ambientale, della compatibilità con la complessiva strategia definita nel Piano energetico ambientale regionale, il cui iter deve essere sollecitamente portato a compimento;
PRESO ATTO altresì che la Giunta regionale ha deciso di avviare immediatamente il confronto con il Governo:
- per la definizione degli interventi infrastrutturali a carico dello Stato che permettano in tempi brevi alla Sardegna di avviare la metanizzazione, nonostante lo stallo del progetto GALSI;
- per il mantenimento dei regimi di essenzialità energetica attualmente vigenti in Sardegna, in vista dell'adeguamento degli impianti al previsto processo di metanizzazione dell'Isola,
impegna la Giunta regionale
1) a proseguire la necessaria azione politica nei confronti del Governo per la individuazione della più idonea soluzione strutturale per la metanizzazione della Sardegna;
2) a richiedere altresì al Governo l'attivazione delle disponibilità finanziarie occorrenti per il mantenimento dei regimi di essenzialità energetica attualmente vigenti in Sardegna, nonché per la perequazione, nelle more del compimento del processo di metanizzazione, dei maggiori costi energetici gravanti sulle famiglie e sulle imprese della Sardegna;
3) a definire e completare sollecitamente il percorso di presentazione al Consiglio regionale della proposta di Piano energetico ambientale regionale..)
PRESIDENTE. Chiedo il parere della Giunta. Parere favorevole.
Metto in votazione l'ordine del giorno numero 1. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Ricordo che domani il Consiglio è convocato alle ore 11, ma alle ore 10 saranno presenti in quest'aula tutti i Sindaci della Sardegna per una manifestazione, un confronto con il Consiglio, organizzato e promosso dall'ANCI sui temi del patto di stabilità e del fondo unico. Quindi invito tutti i consiglieri ad essere presenti fin dalle ore 10, durerà un'ora, un intervento dei consiglieri di maggioranza e uno di minoranza, e poi tre interventi dei sindaci e l'intervento della Giunta. A domani. La seduta è tolta.
La seduta è tolta alle ore 21 e 25.