Seduta n.363 del 16/10/2012
CCCLXIII SEDUTA
(POMERIDIANA)
Martedì 16 ottobre 2012
Presidenza del Vicepresidente COSSA
indi
della Presidente LOMBARDO
La seduta è aperta alle ore 17 e 17.
COCCO DANIELE, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 3 ottobre 2012 (355), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Salvatore Amadu, Radhouan Ben Amara, Andrea Biancareddu, Paolo Luigi Dessì, Giorgio Locci, Efisio Planetta, Matteo Sanna, Paolo Terzo Sanna, Carlo Sechi e Angelo Stochino hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 16 ottobre 2012.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 385. E' in corso la discussione dell'articolo 10.
Ha domandato di parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.
STERI (U.D.C.-FLI). Non si può procedere alla verifica del numero legale prima che siano trascorsi dieci minuti dall'inizio della seduta.
PRESIDENTE. Sospendo la seduta sino alle ore 17 e 30.
(La seduta, sospesa alle ore 17 e 20, viene ripresa alle ore 17 e 32.)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 385.
E' iscritto a parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, col Capo secondo stiamo arrivando al cuore della vostra proposta di riforma della sanità sarda. Se penso all'enfasi che questa maggioranza, tre anni e mezzo fa, aveva manifestato nel dichiarare di voler riformare la sanità in Sardegna con il commissariamento dei direttori generali, mi sembra proprio che abbia partorito il topolino.
Il titolo del Capo secondo: "Interventi volti alla razionalizzazione della riduzione della spesa" è sicuramente accattivante, sicuramente cattura l'attenzione dei più, salvo però poi accorgersi che cammin facendo si incontrano emendamenti della Giunta, come l'emendamento numero 82, tendenti non alla riduzione o la razionalizzazione della spesa, ma solo ed esclusivamente a creare nuovi posti di potere e ad accontentare per l'ennesima volta amici degli amici. Io su quell'articolo 82 inviterei l'Assessore a riflettere; forse sarebbe opportuno che la Giunta decidesse di ritirarlo, altrimenti non si capirebbe il ruolo che la stessa Giunta vuole svolgere, e non si capirebbe neanche il ruolo di alcuni partiti che in quest'Aula predicano bene e poi razzolano male.
Quell'emendamento, infatti, Assessore, è circolato in più versioni: prima a firma di qualche consigliere singolo e poi fatto proprio definitivamente dalla Giunta. Con l'articolo 10 fissate una serie di numeri e di percentuali nel tentativo di ristrutturare la rete ospedaliera della Sardegna. Io non sono mai stato innamorato dei numeri, soprattutto quando si tratta di operare delle scelte fondamentali nell'organizzazione sociale volta a garantire soprattutto la salute a tutti i cittadini. Affidare questa scelta solo ed esclusivamente ad un calcolo ragionieristico mi sembra la conferma del fallimento totale della vostra politica.
A questo proposito vorrei ricordare ancora una volta - lo ha già fatto molto bene qualche mio collega di Gruppo - che la Sardegna non è tutta uguale. La Sardegna non è solo Cagliari e Sassari, ma esistono anche le zone interne. Ci si riempie spesso la bocca, anche in quest'Aula, sul problema delle zone interne, dello spopolamento della Sardegna, e non ci si accorge che atti come questo rischiano di penalizzare fortemente le strutture delle zone interne, aggravando ulteriormente il problema dello spopolamento dell'Isola. Si pensi che alcuni territori, a seconda del risultato che sortirà da questa razionalizzazione della rete ospedaliera, rischiano di non avere presidi ospedalieri a distanze inferiori ai 100 chilometri.
Mi riferisco ad alcune zone interne, come la Planargia, l'Alto Oristanese, il Mandrolisai, che ancora una volta (come spesso capita o come capita ogni volta che il Consiglio regionale decide di porre mano alla riforma sanitaria) vivono momenti drammatici, per il rischio di chiusura delle strutture sanitarie presenti nei territori. Pertanto, Assessore, volevo chiedere (in modo particolare a lei) che fine faranno questi piccoli ospedali, che sono sicuramente piccoli come numeri ma grandi per l'importanza che rivestono nei loro territori.
Io sono convinto (e noi siamo convinti) che occorra seguire i principi ispiratori del Piano sanitario regionale che nella passata legislatura ha portato a una conferma di tutti i presidi ospedalieri presenti nei territori della Sardegna. Soprattutto chiedo ai componenti di questa maggioranza che oggi governa la regione, che sono più sensibili ad argomenti come quello delle zone interne, di non voler delegare una scelta come questa (la riscrittura della rete ospedaliera) a singole persone, a direttori generali ex commissari della sanità sarda.
Inoltre, Assessore, le domando: un argomento come questo, a seguito di quale confronto è arrivato in quest'Aula? A me risulta che i sindaci siano stati tenuti all'oscuro di tutto, mentre, secondo me, un argomento come questo sarebbe dovuto essere sottoposto all'esame e al parere del Consiglio delle autonomie locali. Invece neanche i presidenti delle conferenze provinciali di sanità sono stati informati e coinvolti. Pertanto, Assessore, anch'io le confermo la richiesta di fermarvi: rimandate in Commissione questo disegno di legge che rischia di essere dannoso per la sanità sarda e lavoriamo tutti insieme perché si trovi una soluzione condivisa.
In ultimo, io ho apprezzato molto in questi tre anni l'esperienza che l'assessore Oppi ha messo spesso a disposizione in Commissione e in Aula. Però, mi consenta, Assessore, credo che, per tutti i mali che attraversa oggi la sanità sarda, lei per la responsabilità che ha avuto in questi decenni nel governo della sanità sarda è probabilmente la persona meno adatta a rimproverare un partito come il Partito Democratico sulla gestione della sanità sarda.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO
COCCO DANIELE (I.d.V.). Presidente, credo che sia raccapricciante pensare che si possano tagliare 1300 posti letto (750 in più rispetto a quelli previsti nel 2006) con decisioni dei direttori generali, i quali sino ad oggi hanno dato prova di estrema inadeguatezza, salvo qualcuno. Il riordino delle reti ospedaliere, la proposta di riordino dei servizi territoriali, non possono prescindere da un'ampia consultazione con le comunità, con la Conferenza permanente per la programmazione sanitaria sociale e sociosanitaria e con tutti gli organismi preposti e cogenti a una riforma di tale impatto strategico e sociale. Non si può non prendere in considerazione il coinvolgimento dell'intera comunità regionale su un taglio così corposo.
La realtà regionale della Sardegna non può soggiacere a criteri di indirizzo generale creati per realtà totalmente diverse dai contesti dei nostri conterranei, che esigono risposte specifiche su problematiche sicuramente differenti rispetto a situazioni esistenti in altre regioni d'Italia. Sulla valutazione dell'efficienza dei servizi non si può utilizzare e non si utilizza più come indicatore il tasso di occupazione dei posti letto, mentre questo sembrerebbe oggi l'unico strumento che i direttori generali potrebbero e dovrebbero utilizzare per procedere ai tagli previsti.
Caro Assessore, questo processo va governato con molto buon senso ed estremo raziocinio. Io credo che se qualche volta si fosse dato ascolto alle innumerevoli segnalazioni pervenute tramite interrogazioni, interpellanze, mozioni e quant'altro, non strumentali ma tese alla risoluzione di problematiche sempre serie, avremmo avuto sicuramente più tempo e più percezione della realtà sarda per poter poi presentare un progetto di legge efficace e serio.
Si parlava prima delle agenzie interinali e delle cooperative che somministrano ed erogano servizi a tutto campo. Ricordo che in sua presenza in Commissione sanità un direttore generale ammise che l'appalto per la somministrazione di servizi era scaduto da due anni e che si sarebbe proceduto immediatamente a porre in essere tutti gli atti per sospendere gli avviamenti illeciti. Ci risulta, invece, che niente di tutto ciò sia avvenuto e che imperterriti si continui in operazioni di bassa clientela.
E noi vorremmo incaricare queste persone, così impegnate, a razionalizzare le reti ospedaliere? Non hanno tempo, e che non abbiano tempo si evince anche dal fatto che in qualche ASL si incaricano delle società esterne (si veda, ad esempio, la delibera numero 366 del 2012 di euro 134.000,491) per verificare il sistema di controllo interno ai fini della corretta elaborazione del bilancio di esercizio e della futura certificazione del bilancio. Non si comprende cosa ci stiano a fare i due dirigenti responsabili dei servizi programmazione e controllo e bilancio assunti con incarichi fiduciari.
Sottolineo che ancora oggi il bilancio 2012 non è stato approvato definitivamente né dai revisori né dalla Conferenza sanitaria provinciale. Gli incarichi ex articolo 15 septies si susseguono e vengono affidati a dirigenti senza i requisiti di legge e in spregio ai limiti fissati dal decreto legislativo numero 165 del 2001, che prevede delle percentuali massime. Ci troviamo quindi - si capirà di quale azienda sanitaria sto parlando - con dirigenti esterni incaricati in base all'intuitu personae , a cui sono stati affidati servizi strategici, il cui utilizzo comporta un chiaro e pesantissimo aggravio di costi per l'azienda. Ne abbiamo cinque: uno per gli affari generali, uno per gli acquisti, uno per il bilancio, uno per la programmazione e controllo, uno per il controllo di qualità e il risk management.
Ci chiediamo anche se sia opportuna la nomina di un signor funzionario al servizio bilancio (servizio al centro delle polemiche finite in tribunale tra direttore generale ed ex direttore amministrativo) considerato che questo signore ha avuto problemi analoghi a Palermo sempre per questioni attinenti al bilancio. Ci risulta che ci siano appalti fermi da mesi; appalti per milioni di euro bloccati (lo avevamo già segnalato ma evidentemente non interessava) senza "uno straccio" di delibera di proroga per un servizio in corso ormai da mesi; appalti essenziali per l'assistenza sanitaria svolti praticamente senza titolo e senza contratto valido.
Si mormora di un appalto "monster" per l'ausiliariato in via di definizione - che oltre ai servizi già appaltati si allarga a dismisura, comprendendo il servizio con operatori socio sanitari e infermieri - per esternalizzare il lavoro di interi reparti ospedalieri.
Sull'abbattimento delle liste d'attesa, di cui tanto si è parlato, l'assessore De Francisci ha detto di aver ottenuto risultati importanti, però non ha mai parlato dell'azienda numero 1 di Sassari; non è stata citata perché lì ci risulta che i risultati ottenuti non siano stati così strabilianti. Qualcosa di buono, comunque, è stato fatto e lo fa l'ufficio stampa che obiettivamente svolge molto bene il suo lavoro. Ad esempio: carta di servizi, oggetto di un euforico comunicato stampa, ma ben lontano dall'essere realizzata. Io credo che i direttori generali debbano assolvere ad altre funzioni e dare altre risposte, non possono impegnare il loro tempo a rispondere ai loro supporters su Facebook.
Io credo, Assessore, che le promesse, ciò che è stato detto nei diversi incontri che sono stati tenuti nei piccoli ospedali, nei territori, con le comunità di quei piccoli ospedali, devono avere risposte che sono sicuramente risposte che lei ha già dato e che sono molto diverse da quelle che leggiamo in questo disegno di legge.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Presidente siamo arrivati all'articolo 10, ovvero alla norma relativa ai criteri per la ristrutturazione della rete ospedaliera, ovvero ai parametri per la riduzione dei posti letto, ovvero (mi pare che così si sia detto) al taglio di 1300 posti che colpirebbe, se non interverremo con un provvedimento emendativo, soprattutto le piccole realtà diffuse nel territorio.
Noi ci rendiamo conto della situazione di difficoltà in cui versa il settore, ci rendiamo anche conto della situazione finanziaria dello Stato e della Regione, ci rendiamo conto del fatto che si intende introdurre ormai da tempo parametri, come dire, "oggettivi" attraverso i quali intervenire per la riduzione della spesa sanitaria. Cito la lettera a) del comma 1: "dotazione di posti letto non superiore a 3,7 per 1.000 abitanti, di cui 3 per acuti e 0,7 per riabilitazione e lungo degenza post acuzie".
Se io fossi un operatore sanitario (e non lo sono) forse riuscirei a capire per quale motivo noi introduciamo per legge un'articolazione delle dotazioni di posti letto per 1.000 abitanti in questo modo, cioè 3 per acuti, 0,7 per riabilitazione e lungodegenza. Forse c'è una statistica, forse c'è una statistica eseguita con un rilevamento di dettaglio, forse questo rilevamento è stato elaborato da centri studi particolarmente preparati da questo punto di vista, che cioè sono in grado di prevedere con esattezza un fabbisogno sanitario così articolato. Forse tanto è stato ben pensato questo articolo che siamo in condizioni di capire perché il minimo della riduzione dei posti letto nel pubblico parte dal 40 per cento piuttosto che dal 30 per cento, piuttosto che dal 50 per cento. Forse siamo in grado di capire come si è individuata l'esigenza di camere a pagamento tra il 5 e il 10 per cento e di spazi per l'esercizio della libera professione intramoenia per una quota di posti ricompresa tra il 5 e il 10 per cento.
Cioè Assessore, onorevole Lai, lei che è il relatore, non si scusi, io vorrei capire per quale ragione noi utilizziamo uno strumento così rigido come la legge per definire parametri che riguardano l'azione amministrativa nel settore sanitario. Per quale motivo noi cambiando le condizioni dovremmo tornare a legiferare, quando invece lo strumento migliore per operare in questo ambito è sicuramente il provvedimento di natura amministrativa, molto più duttile, molto più utile?
Aggiungo che siccome questo provvedimento attribuisce, a chi svolge la funzione di direzione generale delle aziende sanitarie, un ruolo di programmazione della sanità in Sardegna, almeno verifichiamo (Assessore, io glielo dico perché ho visto come sono state fatte le nomine dei direttori generali) nell'interesse dell'amministrazione (perché le nomine si fanno nell'interesse dell'amministrazione, si fanno nell'interesse dell'utenza a cui l'amministrazione si riferisce, in ultima analisi della comunità dei cittadini) che almeno abbiano i requisiti di legge, che le commissioni che operano una selezione non siano suscettibili di influenza politica, di influenza partitica, di influenza personale da parte di esponenti della classe politica di governo.
Perché quelle nomine, se gli diamo le funzioni che gli volete dare, toccano la vita e la morte dei nostri cittadini, e siccome gli atti di nomina in questa legislatura sono stati fatti soprassedendo ad una verifica attenta e puntuale dei requisiti di legge, sono stati fatti mediante una interpretazione estensiva, molto estensiva delle qualità professionali che erano richieste, questi atti (che sono nella disponibilità di tutti, del Consiglio, perché sono stati correttamente trasmessi dalla Giunta regionale al Consiglio) rivelano chiaramente che ciò che ha prevalso nella scelta è una certa sintonia culturale con chi doveva assumersi la responsabilità della nomina e non l'interesse del cittadino.
In noi vi è la preoccupazione che il combinato disposto tra l'assunzione di responsabilità di chi fa il direttore generale e le modalità un po' pasticciate, un po' confuse, le interpretazioni un po' estensive nella valutazione dei titoli dei direttori generali, non renda un servizio buono per l'amministrazione. Per cui delle due l'una: o ci diamo la possibilità di intervenire sullo strumento o cambiamo il titolare dello strumento, perché se no sarà una tragedia, la sanità sarà al collasso.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Oppi. Ne ha facoltà.
OPPI (U.D.C.-FLI), Assessore della difesa dell'ambiente. Intervengo direttamente nel merito degli articoli 10 e 11, che considero il cuore e il cardine di questo disegno di legge oggi in discussione, perché credo sia il caso di puntualizzare alcune inesattezze che ho sentito in queste giornate di dibattito consiliare. Che la sanità sarda non vada bene, e sia il caso di approvare una riforma urgente di cui questa legge è un piccolo pezzo, non c'è dubbio; che esista una rete territoriale debole e una centralità pervasiva del sistema ospedaliero, una spesa farmaceutica da sempre fuori controllo e che spendiamo più di quanto possiamo permetterci per nostra responsabilità, non credo sia in discussione.
In questo quadro serve a poco contrapporsi per fazioni, come fanno molti colleghi, dividere i tempi dei buoni da quelli cattivi. Gli interventi di alcuni colleghi di minoranza comprendono peraltro alcune imprecisioni storiche, contabili, politiche che vanno emendate (pur senza voler fare polemica) per ristabilire la verità dei fatti.
Si dice, per cominciare, che il disavanzo ha ripreso a crescere a dismisura dal 2009 fino a toccare punte di 360 milioni di euro, portando con se disservizi ed aumento della spesa sanitaria privata. Al riguardo io ho le tabelle e ho sempre detto, non da oggi, anche nella passata legislatura, che il picco è stato toccato nel 2005, con un totale di 345 milioni di euro, poi la spesa è calata anche se, come dirò poi, ci sono dei dati che sono inquinati. Per esempio io ricordo che nel 2004, esattamente a settembre, noi approvammo una delibera di Giunta, e siccome eravamo in esercizio provvisorio, un funzionario del Ministero, che certamente non era una persona idilliaca, affermò che poiché non avevamo ottemperato entro dicembre ci avrebbe dovuto bloccare dei fondi; fondi che poi sono puntualmente arrivati, ma questo vale anche per oggi. Per cui questi sono i dati obiettivi. Dopodiché nel 2006 si è scesi a 43 milioni e poi a 38, eccetera.
Ma voglio dire anche, al riguardo, che così come il picco è quello e oggi il disavanzo è di 118 milion,i anche questo disavanzo, mi piace dire in faccia la verità, è inquinato. Perché è inquinato? Perché nella delibera del 5 dicembre 2006 è indicato un finanziamento complessivo pari a euro 2 miliardi e 460 milioni, mentre la quota stabilita dal CIPE per la Sardegna nell'intesa del 28 marzo 2006 (repertorio numero 2552 del Ministero della salute) è di 2 miliardi e 291 milioni. Quindi la differenza tra quanto è finanziato a livello regionale e quanto fissato al livello nazionale è pari a 168 milioni di euro.
Che cosa vuol dire questo per chi un po' capisce la materia? Che di fatto se noi solleviamo il tetto e mettiamo più fondi è chiaro che si riduce il disavanzo, cosa che è stata fatta prima e che viene fatta anche adesso, per cui il disavanzo non sarebbe di 118 milioni di euro, così come prima non era improvvisamente diminuito a 48 milioni, eccetera. Ho proprio qui la tabella ufficiale dalla quale risulta chiaramente qual è il picco, e ce l'avete anche voi, ve l'ho consegnata anche nella passata legislatura. Se ci si dice che stiamo inserendo in legge finanziaria importi superiori a quanto stabilito è perché vengono inquinati attraverso questa procedura che vi ho detto.
Così come nella legislatura 1999-2004 noi avevamo un sistema di compartecipazione con lo Stato, e quella quota non fu mai conteggiata dalla Giunta Palomba, per cui la Giunta regionale e il Consiglio nel quinquennio successivo dovettero provvedere a destinare alla sanità centinaia di miliardi di vecchie lire. La verità è che la spesa è molto, troppo alta da sempre, ma anche voi colleghi della minoranza l'avete aumentata e non diminuita.
Non è un caso, per esempio, che le convenzioni esterne di cui all'articolo 15 septies, a cui ho fatto riferimento stamattina, siano passate da 64 a 28 nel 2011, e decrescano ancora nell'anno in corso. Ricordo ai colleghi meno esperti che l'articolo 15 septies prevede la possibilità di convenzionare, con contratto di dirigente di struttura complessa, persone esterne alle aziende e dotate di professionalità rilevanti utili e mancanti nella pianta organica aziendale, condizioni che, ahimè, non si sono certamente verificate. Non faccio nomi, li ha fatti qualcuno stamattina (questioni di stile) ma chi volesse l'elenco con i nomi, le competenze, le amicizie e parentele, è qui a disposizione. Tutti ricordano che erano tempi di forte immigrazione per l'Isola: bastava andare in aeroporto e vedere sciami di funzionari con il trolley che arrivavano in questa terra di conquista.
Ma andiamo avanti e parliamo del provvedimento per la razionalizzazione della rete ospedaliera: sarò molto schematico. Fui io, quale Assessore della sanità, a istituire nel 1989 una commissione per la predisposizione del Piano sanitario regionale, che lavorò parecchio e consegnò un progetto organico di Piano sanitario regionale nel 1994; solo per garbo al nuovo Governo che arrivava non fu presentato in Giunta, ma venne affidato al nuovo Governo Palomba perché lo esitasse. Invece il piano misteriosamente scomparve, ma da quello scaturirono, per gemmazione, una serie di provvedimenti.
Già in quel piano, peraltro, era presente la razionalizzazione della rete ospedaliera, tant'è vero che al tentativo di razionalizzazione del 1997 dell'Assessore Fadda, che risultò non applicabile, seguì nel 1999 (guarda caso era di nuovo Assessore della sanità il sottoscritto) un provvedimento di razionalizzazione della rete ospedaliera che venne approvato qui esattamente il 6 febbraio del 2003. Un provvedimento che venne approvato dalla Giunta e affidato alla Commissione. Non ho nessuna esitazione a denunciare oggi, qui, un patto scellerato che si consumò tra i Presidenti di commissione (due Presidenti di commissione sanità della maggioranza, del P.d.L., allora Forza Italia, e i Vicepresidenti entrambi diessini) per insabbiare il provvedimento e farlo riemergere dalle sabbie fuori tempo massimo. Non faccio nomi, ma li ricordo benissimo, e fu approvato appunto il 6 febbraio 2003.
Consegnai invece al mio successore, il collega Capelli, il piano sanitario predisposto dalla Commissione da me istituita, e lui lo condusse all'attenzione della Giunta ( vi erano in quella commissione Franco Meloni, Giulio Steri, Silvio Lai) poi voi lo cancellaste per approvare provvedimenti illegittimi che successivamente il Tar annullò sonoramente. Onorevole Bruno, è inutile che parli sempre dei provvedimenti che sono stati cassati, il Tar ve li ha bocciati!
Altra inesattezza, è quella relativa a un provvedimento riguardante le linee d'indirizzo per la tutela della salute mentale, che sarebbe illegittimo in quanto non passato all'esame della Commissione. Ebbene, bisogna sapere che nella legge regionale del 2006 non vi è affatto una norma generale che preveda il passaggio obbligatorio in Commissione; ogni volta che questo serve è scritto a chiare lettere. Infatti la deliberazione della Giunta regionale numero 33/19 del 31 luglio 2012 non rientra nelle tipologie di atti di cui all'articolo 12 della legge regionale numero 10 del 2006, perché semplicemente non è né una linea guida, né un progetto-obiettivo attuativo del Piano sanitario regionale, e infatti anche l'assessore Dirindin, che presentò e fece approvare la deliberazione 35/6 del 12 settembre 2007 (progetto strategico salute mentale, linee di indirizzo razionalizzazione del Dipartimento salute mentale delle dipendenze) non la presentò in Commissione e nessuno disse niente.
E'insostenibile, colleghi, il continuo riferimento fatto da molti, stamattina anche da Bruno, ad interessi personali, clientele, macchine per ampliare il potere personale e il consenso elettorale di alcuni, insostenibile per il semplice fatto che le accuse generiche riescono assai bene a tutti, non serve una grande scienza, una lungimiranza. Onorevole Bruno se è a conoscenza di qualcosa di preciso faccia pure i nomi. Basta sparare nel mucchio e il gioco è fatto! A me sembra che sia ben più curiosa la questione che ho accennato dell'articolo 15 septies. Ma ne porto un'altra.
Ad esempio mi risulta che la ASL di Sanluri, per farla facile, abbia conferito all'ASL di Olbia l'onere della progettazione del nuovo ospedale di San Gavino. L'ASL di Olbia ha incaricato, in convenzione con l'Università di Bologna, presso cui opera, un noto ingegnere che immagino sia un vero genio del settore, e ad oggi quell'operazione è costata 1 milione di euro, di cui 600 mila solo per il noto ingegnere (il suo nome è Gianni Plicchi) che detiene praticamente il monopolio dei lavori in Sardegna. Vale la pena precisare che, per quanto riguarda l'ASL di Olbia, l'incarico è stato attribuito senza un bando, senza una procedura di evidenza pubblica, pur se l'opera aveva un costo di oltre 10 miliardi di lire, cosa che puntualmente ho fatto presente alla dottoressa Dirindin e all'allora Presidente della ASL Cherchi, ma certamente non mi sono perso nel cercare di sollevare un caos generalizzato; era comunque una palese illegittimità.
Forse i colleghi dell' opposizione si riferiscono a questo quando parlano della nostra volontà di distruggere tutto il lavoro svolto nella precedente legislatura, e non ai protocolli d'intesa con le Università (che, come è noto, erano illegittimi) al piano sanitario (dichiarato illegittimo dal tribunale amministrativo) o alla chiusura delle strutture. Solo per amore della verità ricordo che il primo, dico il primo, atto dell'assessore Dirindin fu quello di chiudere l'ospedale di Iglesias, cioè…
PRESIDENTE. Onorevole Oppi, il tempo a sua disposizione è terminato.
E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Non me ne voglia l'assessore De Francisci, ma viene naturale constatare che più il dibattito va avanti e più l'interesse di chi interviene si rivolge non già ai banchi della Giunta, ma ai banchi del Consiglio stesso. Non a caso l'interlocutore di questo confronto, almeno con noi, sta diventando l'assessore Oppi, perché certamente meglio di tanti altri conosce questo settore.
Ora io sono tra i neofiti di quest'Aula, sono tra i neofiti della politica, in particolare quella che non mi piace affatto, che è stata richiamata a lungo in questa'Aula stamattina e questo pomeriggio. Non mi piace la politica che utilizza i centri di potere. Quando io mi riferisco a centri di potere non penso a qualcosa di sporco, penso a qualcosa di nobile, perché la politica è anche potere, bisogna però esercitarlo nel giusto modo e nel rispetto delle attese e delle aspettative della gente che noi governiamo. Ho invece l'impressione che talvolta, nel passato, non sia stata utilizzato con questa accezione, ma sia stato utilizzato anche per altro. Io dico "per altro" non perché voglio nascondere chissà che cosa, ma perché non sono in grado, per le ragioni che ho testé richiamato, di basare un mio intervento puntando il dito addosso a qualcuno in relazione alla collocazione che aveva in questa o in quell'altra legislatura.
Io sono chiamato oggi, così come tanti altri colleghi, come tutto il Gruppo a cui appartengo, a misurarmi e a tentare di dare un contributo per offrire un servizio sanitario, il migliore possibile, alla gente che rappresentiamo. Ed è con questo intendimento che abbiamo lavorato, a partire dai componenti della Commissione. Posso anche capire che la maggioranza, l'Assessore, possano non aver gradito le nostre proposte perché magari talvolta, per semplicità, abbiamo fatto riferimento alla legge numero 10 in essere che voi avete voluto cambiare surrettiziamente fin dall'inizio di questa legislatura, ma abbiamo fatto riferimento a quello strumento e ad altri non soltanto per semplicità, come ho appena chiarito, ma perché siamo convinti che quegli strumenti nella passata legislatura (e non voglio andare oltre, non sono in grado di farlo) siano stati un'occasione di pianificazione e di programmazione in Sardegna della politica sanitaria, di quella politica nobile che dovremmo tentare di rilanciare in questo Paese e anche in questa Regione.
Strumenti di pianificazione e di programmazione che non hanno trascurato il coinvolgimento dei soggetti territoriali, perché abbiamo consultato il sistema delle autonomie locali, abbiamo consultato le parti sociali, abbiamo consultato medici, abbiamo consultato più o meno tutti. Siamo arrivati a definire uno strumento di pianificazione e di programmazione e non lo si aveva da 15 anni! Forse anche di più! E' un qualcosa di importante.
Poi, per carità, sono trascorsi diversi anni, sono trascorsi 5, 6 anni, è chiaro che lo strumento è perfettibile, è chiaro che è da correggere, però un conto è correggere, attualizzare uno strumento di pianificazione e di programmazione alla luce delle nuove esigenze, altra cosa, assessore De Francisci, è dire che non ci interessa la pianificazione e la programmazione perché questa parte (pianificazione e programmazione della sanità in Sardegna, nella fattispecie anche la rete ospedaliera di cui parliamo in questo articolo) la fanno altri, viene delegata ai direttori generali. Ecco, questo è uno dei temi che stiamo cercando di porre all'attenzione del confronto in quest'Aula ma, ahimè, non ci riusciamo, è un limite nostro, non è vostro che non sapete ascoltare, non è vostro che non cogliete, siamo noi che non ci riusciamo, me ne rendo conto, dovremmo cambiare evidentemente anche approccio nel tentare di porre le questioni.
Ecco, Assessore, questo è il problema, lo dico anche a lei assessore Oppi. Io ho grande rispetto per lei, lei lo sa, non mi interessano quei riferimenti, proprio non mi interessano, perché tra l'altro non so nulla e non voglio sapere nulla. Ma se è come sento preferisco…
OPPI (U.D.C.-FLI), Assessore della difesa dell'ambiente. Questi sono documenti ufficiali!
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Sì, sì, per carità non lo metto in dubbio, ci mancherebbe altro! Infatti non lo metto in dubbio! Ma, Giorgio, non è questo che mi interessa! Non è questo! Allora, io faccio un esempio banalissimo: voi nel disegno di legge in esame proponete di ridurre l'eccesso di posti letto per acuti nella misura di 1.300, se non ricordo male, e lo fate - mi dimostri il contrario, Assessore, la prego - lo fate senza una visione generale del fabbisogno della Sardegna (e dico perché arrivo a queste conclusioni, magari sbagliate, poi me lo dimostrerete) e delegate tra l'altro i direttori generali a effettuare questa riduzione.
Io mi chiedo: i direttori generali, quando dovranno complessivamente tagliare di 1.300 i posti letto per acuti, sulla base di quale criterio lo faranno? Delle esigenze delle singole ASL, delle due aziende miste, dell'azienda ospedaliera Brotzu, sperando che la somma porti a 1.300? Ci deve essere alla base un ragionamento, una programmazione, una pianificazione che metta in rapporto la rete ospedaliera sarda alla densità di popolazione, all'orografia del territorio, ai tempi di percorrenza che diventano fattori che determinano la qualità dell'intervento. C'è tutto questo? A me non pare!
Cagliari - cito la mia città - ha più del doppio dei posti necessari alla popolazione della provincia, Sassari appena meno, eppure i reparti di pronti soccorso a Cagliari scoppiano, e scoppiano anche a Sassari. C'è qualcosa che non funziona Assessore; è possibile trovare un'occasione, un luogo per confrontarci diverso da quest'Aula? Quale deve essere? Abbiamo provato anche in Commissione e nemmeno la Commissione era il luogo per confrontarci su questi temi. Allora se non è possibile il confronto né in Commissione né in Aula è perché evidentemente, Assessore, mi dispiace, avete deciso, così come in altri settori, di cancellare la cultura della programmazione, della pianificazione, e di affidarvi ad altri.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Lai, relatore di maggioranza.
LAI RENATO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Sugli emendamenti numero 40, 41, 45, 46, 47, 48, 49, 50, 42, 43, 44, 54, 53, 52, 57, 56, 55, 58, 60, 7, 39 il parere è contrario; sugli emendamenti numero 51, 59, 61 il parere è favorevole; sugli emendamenti numero 115, 114, 113, 116, 117 ci si rimette all'Aula perché non è stato possibile effettuare l'esame da parte della Commissione.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
DE FRANCISCI (P.d.L.), Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento soppressivo totale numero 40.
Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole all'emendamento numero 40, che è l'emendamento soppressivo dell'articolo 10, per tutte le ragioni che abbiamo già illustrato, sia durante la discussione generale della legge, sia durante la discussione dello stesso articolo, e per ricordare che la nostra contrarietà a questa norma è determinata dal fatto che non si può procedere alla razionalizzazione della rete ospedaliera in assenza del piano sanitario regionale, perché i processi di deospedalizzazione che conseguiranno anche dalla riduzione dei posti letto, non possono essere governati misurando quanti giorni si occupa un letto in corsia ma devono essere decisi attraverso l'applicazione dei principi guida che mirano a ridurre il numero dei ricoveri inappropriati. Nel disegno di legge oggi all'esame non c'è niente di tutto questo: nessun accenno si fa, infatti, ad eventuali criteri per abbassare il numero dei ricoveri inappropriati.
Tra l'altro vogliamo anche sottolineare che il tasso di occupazione dei posti letto è un criterio che non viene più utilizzato, perché non dà la misura della efficacia e dell'efficienza di un ospedale ma è soltanto un criterio matematico che non consente comunque risparmio di risorse finanziarie. E' stato calcolato che i provvedimenti che sono stati messi in campo a livello nazionale, con i relativi criteri che noi qui ci apprestiamo a recepire in maniera acritica, consentiranno a livello nazionale un risparmio di 20 milioni di euro in un anno e di 50 milioni nei tre anni. Capiamo bene che certo non è questo il provvedimento che ci consentirà di mettere i conti a posto perché gli sprechi sono in altri settori. La Giunta regionale, pertanto, bene farebbe ad agire sugli altri settori ove questi sprechi si fanno, e si fanno a mani basse; invece in tre anni e mezzo questa Giunta non ha fatto niente e difficilmente potrà fare qualcosa con questo disegno di legge.
Sarebbe troppo semplice tagliare i posti letto dei piccoli ospedali per risparmiare, perché così non è. Si pensi che l'ospedale di Bosa costa 14 milioni l'anno mentre al Brotzu si spendono 6 milioni di euro l'anno soltanto per gli interinali. Allora anziché effettuare i tagli all'ospedale di Bosa si tolgano i soldi al direttore generale del Brotzu.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). Presidente, colleghi, anch'io voterò a favore di quest'emendamento, per le ragioni che ho già illustrato durante il mio intervento iniziale. Credo che nessuna sede sia più idonea di un piano sanitario per ridisegnare la mappa dei posti letto all'interno della sanità in Sardegna, per rimettere in campo tutte le energie, per consultare le comunità locali, per discutere insieme anche quali possano essere gli strumenti per conferire massima efficienza al sistema.
Noi stiamo affidando ai direttori generali un compito che non gli spetta, bypassando completamente il Consiglio regionale - cosa assolutamente anomala considerata la delicatezza del tema - e svilendo in tal modo la nostra stessa funzione. Poi vi ritroverete i territori, le comunità che vi hanno espresso, che vi chiederanno conto del perché sono stati effettuati questi tagli senza che ci sia stata la partecipazione di chi, come voi e come noi, aveva il diritto e il dovere di dire qualcosa.
E' una procedura anomala, io ritengo che solo per questo l'articolo vada bocciato, e credo comunque che se aveste la volontà giusta noi potremmo veramente in pochi mesi approvare il piano sanitario. Occorre, in un momento di grande emergenza come questo, trovare una soluzione, per il bene e la salute dei sardi, che possa essere il più possibile condivisa e che permetta, ovviamente, un controllo efficace della spesa evitando sprechi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Corda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CORDA (P.D.). Presidente, intervengo per dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento e contrario, quindi, a questo articolo, alla sostanza di questo articolo e al metodo che avete adottato nel formularlo. Un metodo che - lo voglio sottolineare ancora - ci ha visto impegnati in Commissione su una determinata proposta mentre oggi ci troviamo a discutere una proposta completamente diversa. Si tratta Quindi di un modo di procedere assolutamente anomalo, contraddittorio, dal quale non può che scaturire un testo di legge pasticciato.
Noi voteremo contro questo articolo e quindi contro questo testo di legge perché da un lato voi dichiarate di perseguire risparmi nella spesa (e qualche volta, è vero, raggiungete anche lo scopo) dall'altra, però, poi spendete tranquillamente e dilapidate risorse in modo davvero molto strano e discutibile. Mi riferisco, per esempio, al caso dell'agenzia regionale della sanità (un ente che non funziona, non si sa dove sia, è un po' un'araba fenice) di cui avete nominato il direttore che pagate già 130.000 euro l'anno. Questo è un modo corretto, saggio di amministrare le sempre più scarse risorse di cui disponiamo? Davvero a me non sembra, e di questi esempi ne possiamo portare a decine. Sono esempi che denotano l'assoluta superficialità che ha animato la stesura di questo testo e quindi la sua intrinseca debolezza. Un testo che davvero non serve a risolvere alcuno dei problemi che affliggono il sistema sanitario in Sardegna.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Presidente, colleghi, noi viviamo in un mondo che stabilisce che la vita è possibile compatibilmente alla disponibilità di risorse finanziarie. Questa è la filosofia di questo provvedimento. Se io fossi stato l'Assessore della sanità, e per fortuna mia non lo sono (lo dico perché non avrei gradito il Presidente che c'è, non per altro) mi sarei preoccupato della salute dei cittadini e mi sarei chiesto quale sarebbe potuto essere il modo migliore per assicurare ai cittadini sardi tutto ciò che serve a mantenerli in salute, tutto ciò che serve quando hanno problemi di salute per curarli. Ma siccome viviamo nel mondo della finanza e del profitto, ciò di cui io mi preoccupo di sapere è se, compatibilmente con le risorse finanziarie, posso garantire o non garantire un adeguato servizio per la salute.
E siccome è complesso studiare la materia - perché vuol dire procedere a rilevamenti capillari, conoscere esattamente la storia di ciascuno di noi, avere sistemi informativi che effettivamente funzionino, cioè disporre di un quadro informativo dinamico, aggiornato sistematicamente, che consenta di intervenire con provvedimenti amministrativi celeri decidendo cosa serve e cosa non serve senza sprecare risorse - allora presento un pomposo disegno di legge che reca "disposizioni urgenti in materia sanitaria", ci infilo quattro parametri, un capo secondo dal titolo: "interventi volti alla razionalizzazione e alla riduzione della spesa" e mi libero la coscienza.
Questo è l'approccio che noi abbiamo rispetto ai problemi dei cittadini: stabiliamo come ridurre la spesa, non come ridurre la spesa a fronte di un servizio che si deve rendere. Per questo il mio voto sarà contrario.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Intervengo per dichiarare il voto favorevole alla soppressione dell'articolo e quindi all'emendamento. Dico anche che le accuse mosse, anche di clientelismo, assessore Oppi, sono state anche scritte e non semplicemente e in maniera generale enunciate. All'interrogazione presentata il 13 luglio di quest'anno non ho ancora ricevuto risposta, quindi può leggerla e magari darmi una risposta, visto che l'Assessore della sanità non lo ha fatto.
Aggiungo che mi pare che ci sia un fallimento in atto in questa legislatura su questa materia, per quanto riguarda gli interventi effettuati, le riforme annunciate, la nomina di commissari che dovevano effettuare quelle riforme e non le hanno fatte e la mancanza di atti di programmazione. Queste riforme sono uno spot, un ennesimo spot, che non servirà a niente, servirà a dare conferire una delega a dei direttori generali che poi non eseguiranno il compito. E ritorneremo, ritorneremo qui a registrare per l'ennesima volta un fallimento. Questa è la gestione della sanità, targata Cappellacci, targata De Francisci, targata Liori e targata anche Oppi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, spero che lei abbia la curiosità e l'interesse di ascoltare il mio intervento, come sempre fa e come peraltro fa con tutti i consiglieri.
Mi rendo conto che la discussione su questo articolo 10 è una discussione che si ripete. Il centrosinistra, l'opposizione lo ritengono un punto nodale della legge, che anche attraverso la possibilità di interventi multipli cerca di far passare un concetto e di reiterare i propri ragionamenti. Noi non ci illudiamo di fermarvi, sappiamo che anche questa legge è destinata ad essere approvata sull'altare di un patto di maggioranza che - l'abbiamo detto più volte - non è un patto politico ma è un patto per tirare a campare, dove ognuno si prende un "pezzo" di legislazione, o a volte un pezzo di referendum, e il Presidente della Regione rincorre l'uno, rincorre l'altro.
Sulla legge sui trasporti marittimi, per esempio, ha rincorso i Sardisti. Sardisti che oggi vediamo particolarmente assenti, tranne l'Assessore, nel sostenere questa importante riforma dei servizi sanitari. Ugualmente non abbiamo avuto il piacere di udire per molte ore la voce degli amici Riformatori, che magari su altre leggi intervenivano puntualmente. Quindi, sappiamo che è tutto già scritto, anche il nostro ruolo è scritto, ma ciononostante in democrazia far sentire la propria voce, reiterare una protesta, lasciare un segno della propria disapprovazione politica è un dovere, è un dovere morale, è un dovere civile, è un dovere politico che noi non intendiamo far venir meno.
Questo articolo 10, che attraverso gli schematismi di alcuni parametri vorrebbe risolvere problemi che non si sono voluti risolvere per anni, per noi è un articolo da bocciare. Quindi non posso che confermare il mio voto favorevole all'emendamento soppressivo, e mi riservo poi, sugli altri emendamenti, di continuare ad approfondire questi ragionamenti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
OPPI (U.D.C.-FLI), Assessore della difesa dell'ambiente. Fa piacere sia rientrato l'onorevole Bruno, che è colui che stamattina ha lanciato proclami e ha offeso la dignità un po' di tutti.
Caro onorevole Bruno, lei mi costringe a fare nomi e cognomi e a dimostrare l'insipienza della vostra parte politica. Anche noi avevamo presentato interpellanze a cui voi non avete mai risposto. Una per tutte: quella relativa all'hospice finanziato con fondi pubblici, che venne dato a un privato, alla Rosa del Marganai. Non mi consta, del resto che abbiamo eliminato, per esempio, professionisti, avvocati, che avevano cento cause. Lei forse non conosce i dati: sappiamo, per esempio, che nel 2012 si spendono nel settore farmaceutico, circa 378 milioni, sappiamo che sono stati commessi degli errori, sappiamo che i ticket sono il 5- 6 per cento in Sardegna, mentre sono il 12 per cento in Emilia-Romagna, in Toscana, eccetera, sappiamo che mentre le altre regioni d'Italia hanno un risparmio nel settore farmaceutico del 12 per cento noi ce l'abbiamo del 6 per cento.
Queste cose gliele diremo, ma voglio anche precisare che la nostra posizione, quella del partito che io rappresento, è la seguente: noi partiamo dalla proposta dell'Assessore, arriviamo alla Giunta regionale, dopo l'istruttoria congiunta dei direttori generali, e (io direi) sentito il parere vincolante della competente Commissione consiliare. A tale proposito formulo sin d'ora un emendamento orale in tal senso e prego la Presidenza di prenderne atto.
Del resto noi siamo sempre stati contrari alla chiusura degli ospedali, non siamo noi che abbiamo chiuso qualche ospedale in Sardegna. Tutti gli ospedali insieme incidono, credo, sui 30 milioni di euro, e noi siamo per potenziare e per sostenere con forza il comma 3, che prevede che questi ospedali possano non essere chiusi, risparmiando da quei settori dove c'è uno sperpero di denaro pubblico, a partire dall'ADI, per finire ad altri settori, che avrò modo di elencare nel proseguo.
PRESIDENTE. Onorevole Oppi, nel momento in cui votiamo il comma su cui vuole formulare la proposta di emendamento orale, mi chieda la parola.
Metto in votazione l'emendamento numero 40.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 40.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Mulas si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Diana Mario - Mulas.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 61
astenuti 4
maggioranza 31
favorevoli 24
contrari 37
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 41.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (Sardegna è già Domani). Chiedo la votazione a scrutinio segreto.
PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, decade la sua iscrizione per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 41.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 63
astenuti 1
maggioranza 32
favorevoli 27
contrari 36
(Il Consiglio non approva).
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Bruno - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Diana Giampaolo - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.)
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 46.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, intervengo per dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento numero 46. Io credo che faremmo bene a riflettere su questo articolo e anche a esporre le nostre ragioni evitando la votazione a scrutinio segreto, che credo non abbia ragione d'essere. Noi non abbiamo dubbi che il vostro patto di maggioranza si sia stretto attraverso il sistema del "a ognuno una leggina da portare a casa", e quindi non abbiamo dubbi che voi abbiate i numeri per approvare questo disegno di legge, ma vorremmo ugualmente svolgere il nostro ruolo democratico e spiegare i motivi per cui, anche in questo caso, crediamo che questo parametro relativo alla lettera b) del comma 1 sia un parametro assolutamente fuorviante, tanto più quanto poi negli emendamenti questa riduzione dei posti letto dovrebbe essere a carico, per la maggior parte, della componente pubblica.
Devo dire che fa un po' specie, però, sentire spesso in quest'Aula la voce dell'onorevole Oppi in materia di sanità, e pochissimo, o nulla, la voce dell'Assessore della sanità. Credo che reiterando questo comportamento, suo malgrado, l'onorevole Oppi ottenga l'effetto opposto a quello che si propone, cioè dia sempre più l'impressione di essere il Deus ex machina, il vero Assessore ombra della sanità. Noi potremmo anche procedere rapidamente, ma vorremmo sentire di più la voce dell'Assessore della sanità (anche quella dell'assessore Oppi, non dico di no) per sapere se ha un'idea di sanità, cosa di cui noi fortemente dubitiamo. Dichiaro il voto favorevole sull'emendamento numero 46
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 46.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Diana Mario - Mulas.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 61
astenuti 4
maggioranza 31
favorevoli 24
contrari 37
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 47.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (Sardegna è già Domani). Chiedo la votazione a scrutinio segreto.
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 47.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 64
astenuti 1
maggioranza 33
favorevoli 29
contrari 35
(Il Consiglio non approva).
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Bruno - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.)
Metto in votazione l'emendamento numero 48.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (Sardegna è già Domani). Chiedo la votazione a scrutinio segreto.
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 48.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 63
astenuti 1
maggioranza 32
favorevoli 27
contrari 36
(Il Consiglio non approva).
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Bruno - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.)
Metto in votazione l'emendamento numero 49.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (Sardegna è già Domani). Chiedo la votazione a scrutinio segreto.
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 49.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 64
astenuti 1
maggioranza 33
favorevoli 29
contrari 35
(Il Consiglio non approva).
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Bruno - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.)
Metto in votazione l'emendamento numero 50.
Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Chiedo la votazione a scrutinio segreto.
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 50.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 63
votanti 62
astenuti 1
maggioranza 32
favorevoli 26
contrari 35
(Il Consiglio non approva).
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Bruno - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.)
Metto in votazione l'emendamento numero 42.
Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Chiedo la votazione a scrutinio segreto.
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 42.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 62
astenuti 2
maggioranza 32
favorevoli 29
contrari 33
(Il Consiglio non approva).
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Bruno - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Uras - Vargiu - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Bardanzellu.)
Metto in votazione l'emendamento numero 43.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (Sardegna è già Domani). Chiedo la votazione a scrutinio segreto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). Chiedo se i colleghi intendono ritirare l'emendamento soppressivo, atteso che è il comma che salvaguarda il piccolo ospedale.
PRESIDENTE. L'emendamento non viene ritirato.
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 43.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 63
astenuti 2
maggioranza 32
favorevoli 25
contrari 38
(Il Consiglio non approva).
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Bruno - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Fois.)
Metto in votazione l'emendamento numero 44. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (Sardegna è già Domani). Chiedo la votazione a scrutinio segreto.
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 44.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 63
astenuti 1
maggioranza 32
favorevoli 30
contrari 33
(Il Consiglio non approva).
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Bruno - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.)
Metto in votazione l'emendamento numero 51. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 53. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 53.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Piras e Tocco hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Diana Mario - Mulas.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 61
astenuti 4
maggioranza 31
favorevoli 25
contrari 36
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 52. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Chiedo la votazione a scrutinio segreto.
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 52.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 64
astenuti 1
maggioranza 33
favorevoli 31
contrari 33
(Il Consiglio non approva).
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Bruno - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.)
Metto in votazione l'emendamento numero 57. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 57.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Diana Mario - Mulas.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 60
astenuti 4
maggioranza 31
favorevoli 23
contrari 37
(Il Consiglio non approva).
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 55. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Chiedo la votazione a scrutinio segreto.
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 55.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Risultato della votazione
presenti 64
votanti 63
astenuti 1
maggioranza 32
favorevoli 28
contrari 35
(Il Consiglio non approva).
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Bruno - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.)
Metto in votazione il testo dell'articolo 10. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 115. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione a scrutinio segreto.
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 115.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 64
astenuti 1
maggioranza 33
favorevoli 33
contrari 30
(Il Consiglio approva).
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Bruno - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.)
A seguito dell'approvazione dell'emendamento numero 115, decade l'emendamento numero 58.
Metto in votazione l'emendamento numero 114. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 113. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 59. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 60. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 60.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Mulas.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 63
astenuti 2
maggioranza 32
favorevoli 26
contrari 37
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 116.
Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Presidente, questo emendamento nasce con l'intendimento di sanare una situazione che sta diventando abbastanza preoccupante nel nostro sistema dell'assistenza e dei servizi educativi. Si tratta sostanzialmente di favorire la giusta professionalizzazione del personale che nelle strutture sociosanitarie svolge il ruolo di educatore. Da decenni in quest'Isola il ruolo di educatore viene svolto da tante persone che non hanno il titolo. Più di una volta in quest'Aula abbiamo dato delle disposizioni (nella passata legislatura come in questa legislatura) perché le persone coinvolte in questo sistema avessero il tempo per studiare e acquisire il titolo di educatore professionale che adesso è diventato un diploma di laurea.
Si tratta quindi di stabilire un termine entro il quale i lavoratori che fino a oggi hanno svolto in questa nostra regione il ruolo di educatori senza averne il titolo, e quindi la giusta professionalità, si possano mettere in regola e acquisire il diploma di laurea. Stiamo parlando di una professione molto delicata, che ha a che fare perlopiù con persone di età giovane, anche di età infantile, che necessitano dell'intervento dell'educatore nelle strutture socio-assistenziali e che invece hanno a che fare con tante persone che questo titolo non ce l'hanno. Si tratta di persone munite di semplici diplomi di scuola secondaria, a volte anche diplomi che non hanno niente a che vedere con la funzione socio-educativa, quindi io credo che la professionalizzazione di questo personale costituisca una necessità per la qualità dei servizi che si erogano in quest'Isola.
L'emendamento sostanzialmente (fatti salvi i lavoratori che svolgevano quelle funzioni prima del 2009) prevede, per il personale che ha lavorato nelle strutture dal 2009 in poi, un termine (il 2017), entro il quale acquisire il diploma di laurea. Mi sembra una questione di civiltà, perché è necessario mettere nelle mani di personale preparato e competente le persone che hanno necessità di sostegno socio-educativo. E' una disposizione doverosa perché il ruolo dell'educatore è un ruolo delicatissimo che non tutti possono esercitare. Quindi, credo che l'Aula possa valutare positivamente questo emendamento posto che, comunque, non si fanno fuori le persone che lavorano nelle strutture, ma le si induce a studiare la materia per la quale...
PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Ne ha facoltà.
DE FRANCISCI (P.d.L.), Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Presidente, dichiaro il voto contrario all'emendamento, analogamente a quanto ho fatto in Commissione.
Noi stiamo lavorando con un regolamento che lei conosce bene, un regolamento ad hoc sulle strutture. Lei sa benissimo, saprà benissimo che nel caso degli educatori il Ministero riconosce sia i titoli equivalenti sia i titoli equipollenti e non possiamo prescindere dalle indicazioni ministeriali, nonostante quello che sostiene lei, onorevole Barracciu.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 116.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cappai e Murgioni hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Bardanzellu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Mulas.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 61
votanti 58
astenuti 3
maggioranza 30
favorevoli 24
contrari 34
(Il Consiglio non approva).
(Non è approvato)
Passiamo all'emendamento numero 39.
Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Presidente, finalmente posso presentare all'attenzione dell'Aula questo emendamento col quale si vuole porre freno all'utilizzo del lavoro interinale presso le ASL di quest'Isola.
Noi abbiamo già fatto un calcolo che è stato illustrato più di una volta in quest'Aula, anche in occasione della mozione che abbiamo discusso sulla sanità. C'è uno sperpero di denaro pubblico attorno al lavoro interinale che va frenato. Con questo emendamento noi non vogliamo negare che in alcuni casi le ASL abbiano la necessità di fare ricorso al lavoro interinale, ma riteniamo che questo debba rimanere entro i limiti compatibili con le risorse finanziarie e che finalmente venga messo un freno - lo ripeto ancora una volta - al direttore del Brotzu e a quello della ASL di Olbia, che si sono distinti per sperpero di denaro pubblico con i lavori interinali.
Riteniamo che il ricorso al lavoro interinale debba essere ammesso solo nella misura dell'1 per cento della spesa per il personale di ciascuna azienda. Questo significa che può esserci una dotazione finanziaria per le emergenze e che il ricorso al lavoro interinale debba essere limitato naturalmente al personale assente temporaneamente dal lavoro. Allora, se c'è una esigenza di risparmio, assessore De Francisci, sulla spesa pubblica, se è vero come è vero che questa è un'esigenza che anche lei riconosce, questa è una strada per porre un freno allo sperpero di risorse pubbliche da parte dei direttori generali, che le utilizzano spesso per scopi che certamente niente hanno a che fare con la funzionalità delle aziende.
Sappiamo bene, infatti, che, per esempio, al Brotzu anziché le corsie dell'ospedale, dove forse c'è bisogno di personale, sono pieni gli uffici amministrativi, dove alcuni dipendenti si "grattano" dalla mattina alla sera senza fare niente; e lo stesso avviene anche in altre ASL.
Io credo che lei dovrebbe opportunamente esprimere parere favorevole su quest'emendamento, altrimenti vuol dire che lei è assolutamente d'accordo con un sistema che, anziché lavorare per il risanamento della spesa pubblica sanitaria in quest'Isola, la sostiene fortemente, tant'è che non si è mai neanche pronunciata rispetto alle tante interrogazioni che abbiamo presentato. Faccia lei.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). Presidente, abbiamo presentato un emendamento che semplicemente stabilisce un tetto all'utilizzo di lavoro interinale. Mi sembra una norma assolutamente ragionevole e perfettamente condivisibile anche dai direttori generali che stanno lavorando in questa direzione, mentre probabilmente non piacerà ai responsabili di aziende o ai direttori generali che (purtroppo, devo dire, senza che l'Assessorato intervenga con il manganello virtuale) continuano a spendere e spandere perché sanno che possono contare sulla loro autonomia. Noi sappiamo, però, che nonostante la loro autonomia la Giunta, quando le cose non vanno bene, ha il potere di rimuoverli, potere che però non ha mai esercitato.
Il limite previsto dall'emendamento mi sembra comunque ragionevole: si parla di un limite dell'1 per cento, che, a mio parere, dovrebbe essere più che sufficiente a permettere di sopperire alle carenze di personale. Non so a quanto possa equivalere questo 1 per cento in un'azienda, però certamente non vedremo più spese di 18 milioni di euro per il lavoro interinale. Nello spirito di trovare una soluzione concordata mi sembra che questo emendamento sia assolutamente accoglibile e fissi un paletto che è interesse di tutto il Consiglio (non solo dell'opposizione) fissare.
Vorrei sapere se i colleghi Riformatori la pensano come noi. Io Credo che, se veramente vogliamo impostare una battaglia per il contenimento della spesa, dobbiamo essere coerenti anche su questo passaggio. Credo che anche i colleghi del P.d.L. e di tutti i Gruppi della maggioranza, se hanno veramente voglia di evitare sprechi, possano aderire in maniera serena a questo nostro emendamento di cui chiediamo l'approvazione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Corda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CORDA (P.D.). Presidente, intervengo per dichiarare il mio voto favorevole a questo emendamento e per sollecitare a fare lo stesso anche i diversi componenti della stessa maggioranza che hanno espresso nei loro interventi l'orientamento di voler combattere il ricorso indiscriminato alle assunzioni attraverso le agenzie interinali. Vorrei invitare anche l'onorevole assessore Oppi ad un atto di coerenza con quanto affermato stamattina nell'intervento. L'Assessore Oppi ha dichiarato di essere stato tra i primi a voler evitare il ricorso alle assunzioni interinali e a chiedere che venissero espletati i concorsi. Votando a favore di questo emendamento darebbe pertanto una dimostrazione di coerenza.
In Commissione abbiamo dibattuto a lungo del tema del lavoro interinale e, sull'obiettivo di limitarlo, mi pare che concordassero anche molti interventi pronunciati da colleghi della maggioranza. Allora dimostriamo davvero di voler perseguire l'obiettivo che a parole tutti condividiamo. La collega Barracciu richiamava e denunciava il costante ricorso alle assunzioni interinali al Brotzu; io in proposito ho presentato diverse interrogazioni e interpellanze, onorevole Assessore, alle quali non è giunta mai risposta.
Ad Olbia nel 2010 si è fatto ricorso alle assunzioni interinali fino a raggiungere cifre ragguardevoli (10 milioni di euro nel 2010, e complessivamente mi pare sia stata raggiunta la somma di 70 milioni di euro a livello regionale). Io credo che se veramente vogliamo far seguire i fatti alle parole (troppe) questo emendamento costituisca l'opportunità per farlo. Dichiaro pertanto il nostro voto a favore.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
OPPI (U.D.C.-FLI), Assessore della difesa dell'ambiente. Per un fatto di coerenza devo ammettere che ho sempre avuto delle perplessità sullo strumento delle selezioni. Per essere chiari, procedere alle selezioni vuol dire far lavorare sempre gli stessi perché sono sempre gli stessi che rientrano nel circuito. Io voterò a favore di questo emendamento, però ritengo che l'1 per cento in taluni casi sia una percentuale particolarmente bassa. In campo nazionale la percentuale è del 7 per cento. Credo che una percentuale del 3 per cento possa essere più ragionevole. Comunque se voi non lo modificate io voterò a favore di questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Io voterò a favore dell'emendamento, che peraltro ho sottoscritto, però intendo anche chiarire un aspetto. Come funziona la pubblica amministrazione? Funziona con una cura da cavallo che qualcuno si è inventato attraverso parametri che non sono oggettivi, ma sono parametri soggettivi del Governo di turno, con i quali si blocca il sistema delle assunzioni nella pubblica amministrazione, si prescinde dalle professionalità che ci sono, dai profili professionali esistenti, dall'organizzazione di servizio, dalle esigenze dell'utenza, si prescinde anche dal costo. Dopodiché le pubbliche amministrazioni cosa fanno? Bypassano i blocchi. Inizialmente li bypassavano attraverso il lavoro precario, i contratti atipici, adesso li bypassano attraverso delle commesse di fornitura che, in questo caso, non sono di beni e servizi ma sono di persone.
Noi infatti abbiamo inventato (o, meglio l'hanno inventata coloro che hanno approvato la legge numero 30, la cosiddetta legge Biagi) una particolare modalità, attuata attraverso i contratti di somministrazione, mediante la quale si vorrebbe cogliere l'obiettivo di far fronte all'emergenza (produttiva, di organizzazione) che patisce sia il settore privato sia il settore pubblico, e che invece diventa uno strumento, come dicevo prima, per bypassare le norme di contenimento delle assunzioni.
La realtà è che noi siamo governati male sulla base di questo tipo di criteri. Lo dico ai colleghi del centrosinistra: non citiamo come motivazione il contenimento della spesa; questo è un modo pasticciato di governare il Paese.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Intervengo solamente per dire che prendo atto favorevolmente della presa di posizione dell'assessore Oppi perché effettivamente ha confermato in maniera molto puntuale ciò che aveva detto nella mattinata di oggi sui contratti interinali. Spero che questo emendamento possa essere approvato perché veramente, non dico che tocchi un po' il cuore dei problemi della sanità in Sardegna, ma toglie larga parte dei dubbi su come venga gestito il personale, soprattutto quello provvisorio, dalle aziende sanitarie sarde.
Ho poco da aggiungere rispetto a quello che abbiamo detto stamattina, se non che, effettivamente, questo emendamento potrebbe dare un senso complessivo anche al bisogno di stabilire delle griglie di comportamento, soprattutto sul versante delle assunzioni, ai direttori sanitari, ai quali la Giunta regionale e la maggioranza stanno affidando un potere assolutamente esorbitante.
Il problema delle assunzioni - con tutto ciò che consegue anche in termini spesso di illegittimità oltre che di incremento di costi per la sanità sarda e per le casse della Regione - è un problema che può essere, con questo emendamento, risolvibile, a parte le correzioni che possono essere fatte in itinere. Il problema di fissare un tetto alle assunzioni tramite aziende interinali e società interinali è assolutamente improrogabile se si vuole dare ordine alle spese per il personale della sanità sarda.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Chiedo tre minuti di sospensione.
PRESIDENTE. Poiché non vi sono opposizioni, sospendo la seduta sino alle ore 19 e 18.
(La seduta, sospesa alle ore 19 e 13, viene ripresa alle ore 19 e 20.)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cappai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPPAI (U.D.C.-FLI). Intervengo per esprimere il mio parere su questo emendamento.
Intanto ritengo la percentuale dell'1 per cento molto limitativa e quindi proporrei di portarla al 3 per cento. Così come pure vorrei intervenire sull'ultima parte dell'emendamento, quella relativa alla frase: "limitato alla sola sostituzione del personale assente temporaneamente dal lavoro".
Cerco di spiegare quello che succede negli ospedali. Sono molti motivi i per i quali la gente si assenta dal lavoro, non vi è solo la malattia: c'è la "104", la maternità, l'infortunio sul lavoro. Soprattutto c'è un dato che io vorrei portare all'attenzione dell'Assemblea. In quasi tutte le ASL le piante organiche sono bloccate e non si possono bandire i concorsi, quindi se si vogliono evitare carenze di personale o noi bandiamo i concorsi oppure consentiamo che si ricorra al lavoro interinale anche per coprire i posti previsti in pianta organica, quindi non limitandolo alle assenze per i vari motivi che ho elencato in precedenza.
PRESIDENTE. Poiché vi sono opposizioni alla proposta di emendamento orale dell'onorevole Cappai (l'onorevole Uras è contrario) verrà messo in votazione il testo originario.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, io le chiedo la cortesia di riepilogare, rispetto alle proposte emendative che sono pervenute, qual è la situazione a questo momento dell'emendamento di cui stiamo discutendo, dopodiché molto probabilmente le chiederò una sospensione della seduta di tre minuti e poi interverrò per la dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Siamo fermi al testo dell'emendamento numero 39 nella sua versione originaria. Sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 19 e 24, viene ripresa alle ore 19 e 26.)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Presidente, intervengo per proporre il seguente emendamento orale: "Il ricorso alla somministrazione di lavoro temporaneo da parte delle aziende sanitarie è ammesso nella misura del 2 per cento della spesa per il personale di ciascuna azienda". Va cassata invece la parte restante: "E' limitato alla sola sostituzione del personale assente temporaneamente dal lavoro".
PRESIDENTE. L'Aula è d'accordo sulla proposta di emendamento orale?
CONTU MARIANO (P.d.L.). No!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo cinque minuti di sospensione .
PRESIDENTE. Poiché non ci sono opposizioni, sospendo la seduta sino alle ore 19 e 32.
(La seduta, sospesa alle ore 19 e 27, viene ripresa alle ore 19 e 33.)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (Sardegna è già Domani). Presidente, io mi devo esprimere sull'emendamento numero 39 nel testo originario. Capisco l'intento dell'emendamento e sono decisamente d'accordo nel porre un tetto, però suggerirei all'Aula e ai colleghi proponenti questo tipo di emendamenti, di non presentarli sulla base dell'ipotesi che si spenda X, invece che Y, ci vogliono dati reali sui quali confrontarsi per decidere una percentuale realistica, se ci vogliamo esprimere in termini di percentuale.
Faccio un esempio: la ASL 3 ha una spesa per il personale (qui ci stiamo esprimendo in termini di spesa del personale e non in termini di numero del personale) di 123 milioni di euro l'anno per il 2011; se noi poniamo un tetto del 2 per cento abbiamo la possibilità di assumere lavoratori interinali per una spesa totale annua di 2 milioni e mezzo, con una media di 25.000 euro l'anno per lavoratore. In questo modo possiamo far fronte alle esigenze di personale delle strutture ospedaliere, che spesso riguardano anche casi di straordinaria necessità non soltanto legati alle assenze. Guardatevi il bel prospetto che ha compilato la ASL 3 sulla presenza al lavoro, e vedrete che abbiamo settori diversi in cui le assenze dal posto di lavoro, dovute a vari motivi, variano dal 2 al 30 per cento. Bisognerebbe mediare questi valori per trovare una percentuale corretta che non sia soltanto una mera enunciazione eccessivamente limitativa.
Io non sono in grado, pertanto, di dire che l'1 per cento è meglio del 2, o del 3 per cento sulla spesa del personale; forse dovremmo decidere di ragionare sul numero dei dipendenti. Ci vuole uno studio per determinare la correttezza di un'applicazione in termini percentuali. Teoricamente, dai dati in nostro possesso, una percentuale intorno al 2 per cento dovrebbe essere sufficiente, perché i lavoratori interinali della ASL 3 sono circa un centinaio in questo momento, anche se gestiti con un lavoro a progetto, perciò fuori dalla gestione del lavoro interinale tradizionale (e questo è un altro elemento che andrebbe valutato).
Ma tutto questo è semplicemente un esercizio d'Aula che non è supportato da numeri concreti, necessari per stabilire, in un bilancio di una ASL, qual è il limite non superabile. Perciò, se vogliamo fare seriamente, possiamo fare un'enunciazione di principio nell'emendamento…
PRESIDENTE. Onorevole Capelli, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Io condivido il ragionamento dell'onorevole Capelli, però voglio precisare che anche la percentuale dell'1 per cento non è stata fissata a caso, seguendo l'istinto. Possiamo anche accedere all'emendamento orale che prevede la modifica della percentuale al 2 per cento, perché questa rappresenterebbe comunque, grosso modo, la media della spesa degli interinali nel 2011 su tutto il territorio regionale. Infatti, a fronte dell' Ospedale Brotzu che spende il 6,25 per cento, c'è la ASL 1 che spende l'1,3 per cento, l'ASL 2 che spende l'11,9 per cento, l'ASL 3 che spende il 2,5 per cento, l'ASL 4 che spende il 4 per cento e così via. Con una media del 2 per cento probabilmente si riuscirebbe a tener conto di questa situazione variegata.
È chiaro che di più non si può salire, altrimenti si continuerebbe a perpetrare il malcostume di questi anni. Io penso che di fronte ad una proposta ragionevole come quella del 2 per cento possiamo trovarci tutti quanti d'accordo e essere coerenti anche con gli interventi che abbiamo pronunciato in questi giorni in Aula.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, alla fine di sicuro c'è che vi è un emendamento che fissa una percentuale ben precisa e che c'è la disponibilità a portarla al 2 per cento. Però non è questo che mi interessa.
Il problema non è quante risorse destinare alle assunzioni interinali, è sbagliato questo concetto, noi diciamo che sono una vergogna le risorse che si spendono, e l'abbiamo detto nei vari interventi che mi hanno preceduto, e talvolta usando anche toni forti, denunciando situazioni singole, quella del Brotzu e quella di Olbia, e ce ne assumiamo tutta la responsabilità. Il problema è un altro, Assessore, il problema è che anche negli ospedali l'organizzazione del lavoro deve rispondere a determinati requisiti abbastanza precisi e i lavoratori interinali, per legge, non devono eccedere una certa misura percentuale.
Però, badate, le anomalie noi le abbiamo in queste due realtà ed in particolare al Brotzu perché ci si ostina - lo dico anche all'assessore Oppi - a non attingere dalle graduatorie degli idonei dei precedenti concorsi. Questo perché quel direttore generale - io spero non lei, Assessore - non vuole attingere da quelle graduatorie (anche per assunzioni a tempo determinato) semplicemente perché quel concorso si è fatto durante la passata legislatura ed è convinto che rientri in quella casistica di cui si è parlato nelle ore trascorse. Il problema è questo: dovete superare questo retaggio culturale e (al Brotzu e probabilmente anche ad Olbia) attingere dalle graduatorie. Vedrete che, così facendo, diminuirà la percentuale di ricorso agli interinali. La verità è che lì il vostro Presidente…
PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
DE FRANCISCI (P.d.L.), Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Sì, 1 per cento, 2 per cento, 3 per cento, mi rimetto all'Aula su questo emendamento. Quello che mi preme sottolineare - l'ho già detto stamattina alla fine della discussione dell'articolo 9 - è che noi stiamo preparando una leggina che normerà i contratti atipici, quindi tutte queste posizioni saranno sanate in un provvedimento ad hoc che presenteremo tra pochissimo.
Ha ragione l'onorevole Capelli: è impossibile in 10 minuti, in 5 minuti di sospensione in aula, esaminare questioni di tale portata.
PRESIDENTE. Dichiari il suo voto.
DE FRANCISCI (P.d.L.), Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. L'ho detto: mi rimetto all'Aula. 1 per cento, 2 per cento, 3 per cento non fa differenza.
PRESIDENTE. Assessore, non è un parere, deve dichiararlo!
DE FRANCISCI (P.d.L.), Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Sono contraria all'1 per cento, meglio il 2 per cento o il 3 per cento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, siccome mi sembra che su questo emendamento si possa raggiungere un consenso unanime previo approfondimento, chiederei, se i colleghi sono d'accordo, di spostare l'emendamento all'articolo 12 per permettere all'Aula un approfondimento e approvarlo dopo una istruttoria minima .
PRESIDENTE. Poiché non vi sono opposizioni, l'emendamento è spostato all'articolo 12.
Passiamo all'emendamento numero 117. Poiché è un emendamento soppressivo totale si mette ai voti direttamente il mantenimento del testo, quindi l'emendamento numero 61 della Giunta regionale.
(E' approvato)
I lavori del Consiglio riprenderanno domani mattina alle ore 9 e 30.
La seduta è tolta alle ore 19 e 43.