Seduta n.352 del 26/09/2012
CCCLII SEDUTA
(ANTIMERIDIANA)
MERCOLEDI' 26 SETTEMBRE 2012
Presidenza della Presidente LOMBARDO
La seduta è aperta alle ore 10 e 34.
SANJUST, Segretario f.f., dà lettura del processo verbale della seduta dell' 11 settembre 2012 (344), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Radhouan Ben Amara, Antonio Cappai, Giorgio Cugusi, Attilio Dedoni, Pietro Fois, Onorio Petrini e Adriano Salis hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 26 settembre 2012.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Considerata l'assenza di numerosi consiglieri, sospendo i lavori sino alle ore 10 e 45.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 35, viene ripresa alle ore 10 e 50.)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione generale del disegno di legge numero 346/A - Parte I.
E' iscritto a parlare il consigliere Stochino. Ne ha facoltà.
STOCHINO (P.d.L.). Signora Presidente, colleghe e colleghi, come ieri anche oggi stiamo discutendo della proposta di legge sulla costituzione della Flotta sarda Spa. Come diceva il collega Uras, il punto cardine è la mobilità di tutti i sardi, che credo sia una questione che interessa tutto il Consiglio regionale e non soltanto una parte di esso. Ma parlando di mobilità credo si debba parlare anche della mobilità delle merci che entrano ed escono dalla nostra isola, che portano indotto e punti importanti al Pil della Sardegna, come il turismo, che incide per il 7,8 per cento sul nostro Pil. Anche su questo magari c'è da fare una piccola riflessione: una percentuale del 7,8 rispetto all'11 per cento dell'Italia sicuramente ci induce a riflettere sul fatto che la nostra isola, che dovrebbe vivere di turismo, a causa dei trasporti è fortemente svantaggiata.
Io credo, cari colleghi, che questa legge sia forse l'unica risposta o una delle poche risposte serie che questo Consiglio regionale può dare allo strapotere delle compagnie di navigazione e anche - e di questo mi assumo la responsabilità - allo strapotere di un Governo nazionale che sicuramente non ci è stato amico (prima il Governo Berlusconi, poi il Governo Monti) e che con la finanziaria del 2007, per la precisione la legge del 27 dicembre 2006, numero 296, ha trasferito le competenze e le funzioni relative alla continuità territoriale alla Regione sarda. Ebbene, signori, se questo è il modo di trasferire le competenze la Sardegna sicuramente non poteva accettarlo e allora bene hanno fatto il governatore Cappellacci e l'assessore Solinas a rifiutare questo trasferimento di funzioni, che peraltro non sono state trasferite, perché se andiamo a vedere cosa è successo in relazione alla privatizzazione della Tirrenia ci rendiamo conto che oltre ad aver privatizzato la Tirrenia, il Governo nazionale ha trasferito le competenze sulle rotte per la Sardegna e per le altre regioni senza far sì che venissero recepite dalla Regione e di fatto dalla stessa esercitate.
Allora credo che questa legge - sono d'accordo con chi l'ha detto prima di me - possa essere perfezionata, possa essere emendata, e su questo sono d'accordo anche con il collega Giacomo Sanna, che giustamente dice che siamo qui per avere anche il contributo fattivo delle opposizioni su un problema che purtroppo non è né di oggi né di ieri, ma che la nostra Regione si porta appresso da decenni. E' un problema che questo Consiglio regionale ha voluto rimarcare con delle mozioni, come la numero 115 del 26 marzo del 2011, di cui era primo firmatario il collega Cuccureddu, che evidenziava lo stato dell'arte e il costo dei biglietti delle varie compagnie di navigazione. Lo voglio ricordare anche per cercare di capire quale leva la Regione sarda sta esercitando, con questa proposta di legge, nei confronti degli armatori e della politica che essi stanno portando avanti. Oggi per venire in Sardegna con la Moby Lines, anzi forse anche prima dell'intervento dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), una famiglia media, con auto al seguito, spende 1.105 euro, una cifra assurda che non sta né in cielo né in terra!
Credo che faccia bene questo Consiglio regionale a esitare questa proposta di legge per far capire al Governo prima e alla Comunità europea poi che per quanto riguarda i trasporti il trasferimento delle competenze alla Sardegna deve essere reale e non fittizio, come voleva qualcuno. All'onorevole Porcu, che non vedo perché forse non è ancora in aula, vorrei ricordare - lo ricordo anche a me stesso e agli altri colleghi - che la legge la si può interpretare in diversi modi. Mi viene spontaneo immaginare che se Mario Diana fosse ancora Capogruppo del P.d.L. interpreterebbe questa proposta di legge in modo diverso da come l'ha interpretata ieri. Ma questo credo rientri più o meno nel gioco delle parti, anche se oggi, purtroppo, sulla questione trasporti non possiamo più giocare; sulla questione trasporti dobbiamo per forza di cose entrare a gamba tesa nei confronti del Governo nazionale e appropriarci delle competenze previste nella famosa legge che ho citato prima.
Invito i colleghi che sostenevano che il presidente Cappellacci poco ha fatto nei confronti del Governo nazionale a leggere le agenzie di stampa che già dal 2009-2010 ponevano in forte contrapposizione il Governatore della Sardegna con il Governo "amico", come l'hanno sempre definito gli amici del centrosinistra, lo stesso Governo capeggiato dal partito di cui il presidente Cappellacci faceva parte e dal quale egli si è autosospeso in forma di protesta per la vertenza trasporti, ma anche per la vertenza entrate. Credo che in questo il presidente Cappellacci abbia fatto qualcosa che forse non ha precedenti in cinquant'anni di storia della nostra autonomia.
Voglio però scendere nel confronto, nel dibattito, prendendo spunto dalle parole dell'onorevole Capelli che, pur critico su questa proposta di legge, ha voluto aprire uno spiraglio, ha voluto chiamare in causa questa maggioranza, ma anche l'opposizione, per confrontarsi su una legge che sicuramente può dare delle risposte, se la Comunità europea l'accetterà e quindi non la impugnerà. Anche su questo il passaggio fatto dal Presidente della Regione con l'assessore Solinas credo sia importante. Mi risulta che abbiano voluto utilizzare lo strumento della prenotifica, onorevole Sanna, e io credo che anche questo possa essere un sistema nuovo per interfacciarsi con la Comunità europea, per farle capire lo stato di sofferenza che la Sardegna sta vivendo a causa dei trasporti navali, ma credo anche di quelli aerei, che sono stati e sono un gap da colmare per la nostra Isola.
Tornando alle criticità manifestate da alcuni colleghi e leggendo il testo proposto dalla Giunta e poi modificato dalla Commissione competente, noto che il comma 2 dell'articolo 3, che parla di continuità territoriale, dice che nell'esercizio delle funzioni di cui al comma 1, la Regione può imporre obblighi di servizio pubblico anche mediante la conclusione di appositi contratti, ovvero operare direttamente. Credo che anche questo sia un passaggio importante se lo ricolleghiamo alle prescrizioni che l'Agcom ha fatto per quanto riguarda il trasferimento e la privatizzazione della Tirrenia nei confronti del Governo nazionale, perché sulla questione delle entrate ha imposto alcune cose alla Compagnia italiana di navigazione (Cin). Tra queste imposizioni vi è quella per cui, in caso di eventuale manifestazione di interesse da parte di un nuovo operatore, la Cin è obbligata a cedere ad altri operatori il 10 per cento della capacità di trasporto passeggeri e merci nelle rotte Civitavecchia-Olbia e Genova-Olbia.
Credo che su alcune questioni la Regione sarda possa dire qualcosa e con questa legge può intervenire in termini anche importanti. Ritengo fosse doveroso precisare, all'articolo 5, che la Regione sarda ha le competenze che le sono state trasferite con legge già dal 2007. Se vogliamo parlare di responsabilità - poi passo alle proposte e non parlo più di responsabilità -, credo che la Giunta Soru già dal 2007 avrebbe dovuto pensare a come acquisire queste competenze, perché la legge che impone il trasferimento delle competenze in riferimento alla continuità territoriale è del 2006. Allora io credo, ripeto, che anche la Giunta Soru avrebbe dovuto capire come muoversi per acquisire e organizzare queste competenze. Però non voglio essere assolutamente polemico, voglio andare oltre gli steccati perché sicuramente questa è una questione che interessa a tutti.
Cari colleghi, credo che sedersi al tavolo con gli operatori che hanno anche quest'anno aumentato il costo dei biglietti e reso impossibile l'arrivo in Sardegna di potenziali turisti, sia una cosa veramente inaccettabile, anche se mi risulta che lo stesso assessore Solinas e il presidente Cappellacci in una prima fase abbiano voluto sedersi insieme agli armatori per capire se c'erano le condizioni per portare avanti un progetto, perché credo che nessuno di noi, tanto meno il presidente Cappellacci e l'assessore Solinas, vogliano trasformare la Sardegna in un imprenditore privato che gestisce il mare. Allo stesso tempo, però, nessuno di noi vuole che gli armatori privati mettano un cappio al collo alla nostra isola e ne impediscano il potenziale sviluppo.
Su questa partita chiedo l'impegno dei colleghi di tutte le parti politiche per cercare di dare un contributo fattivo rispetto a questo articolato di legge, che su alcune cose è perfettibile, ma è dall'unità del Consiglio che la Regione deve trarre la forza per rapportarsi allo Stato, a un gruppo di armatori e alla Comunità europea, che sicuramente non è stata corretta nei confronti della nostra isola. Grazie.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, il dibattito che si è sviluppato in questi giorni sulla cosiddetta Flotta sarda credo che oggi, con un minimo di freddezza in più, possa consentirci di sviluppare qualche riflessione meno condizionata anche da rivalità politiche tra partiti e schieramenti. Noi viviamo in un'isola, scusate l'affermazione pleonastica, e quindi siamo fisicamente isolati. Se vogliamo superare questo isolamento non possiamo che far diventare la Sardegna… Io vorrei però un minimo di attenzione, Presidente, altrimenti diventa davvero inutile intervenire, sono abbastanza stanco e non è il caso che lo faccia.
Dicevo che se quest'Isola, così come qualunque altra regione isolata, vuole superare l'isolamento fisico ha necessità di diventare un nodo importante di un moderno sistema di reti. Questo vale ovviamente per le reti energetiche, penso a quelle elettriche e a quelle del gas, ma vale anche per le telecomunicazioni e, ovviamente, per i trasporti, siano essi per via aerea o marittima. Cioè soltanto se la nostra isola diventa un nodo di un sistema di reti nazionale ed europeo noi riusciamo a superare questo isolamento. Oggi non siamo più tanto isolati perché attraverso i satelliti, e quindi attraverso le telecomunicazioni, riusciamo a comunicare con il mondo in tempo reale. In maniera remotizzata possiamo da Cagliari, da Sassari o dal comune più piccolo della Sardegna fare un lavoro collegandoci con New York o qualsiasi altra parte del mondo, perché attraverso quelle tecnologie la Sardegna non è più isolata, ma è un nodo, uno di un milione di nodi che determinano un sistema di reti che mette in comunicazione tutto il mondo, senza escludere nessuno. Questo è un concetto moderno per superare l'isolamento e dobbiamo farlo, Assessore, presidente Cappellacci, all'interno della riflessione che stiamo già facendo, che stanno facendo regioni isolate quanto la nostra, che da tempo sono riuscite, in tanta parte, a superare questo isolamento. Ma anche noi, in parte, l'abbiamo superato, e ho fatto l'esempio delle telecomunicazioni. Ecco, solo così si supera, scusate la ripetizione, l'isolamento fisico.
La necessità di superare questo isolamento diventa il modo, io dico il solo modo di affrontare e superare fattori negativi che riguardano per la Sardegna, per restare alla discussione di questi giorni, la mobilità delle persone e il libero scambio commerciale, del quale ancora non si parla a sufficienza. Credo che solo in questa maniera saremo in grado di garantire ai sardi e alle imprese sarde condizioni qualitative e tariffarie allineate con gli standard europei. Cioè noi riusciamo, ripeto, a offrire condizioni tariffarie e qualitative, ai sardi per la mobilità personale e alle nostre imprese per il libero scambio commerciale, solo se riusciamo a far entrare la Sardegna in queste reti nazionali e transeuropee e superiamo il fattore negativo dell'insularità, che è una sorta di barriera architettonica alla nostra libertà personale, perché non abbiamo le opportunità di mobilità che hanno altre aree geografiche di questa Europa e di questo Paese. Lo stesso vale per le nostre imprese, che hanno già di per sé difficoltà a conquistarsi fette di mercato oltre il Mediterraneo.
Quindi insisto, e lo faccio tentando di spostare una discussione troppo viziata da confronti di vicinato, spesso litigioso, che non hanno l'ambizione di guardare oltre, di guardare in là. Se ci attardiamo nella litigiosità vicinale rischiamo complessivamente, ripeto, di non avere la capacità di guardare oltre, perché questo ci chiede la Sardegna, e noi abbiamo questa grande responsabilità.
Ecco, questo è il contesto in cui si inquadra questa discussione. Allora, le pongo una domanda, presidente Cappellacci, spero che mi ascolti, lo voglio fare in maniera costruttiva, senza polemiche, però mi farebbe piacere avvertire da parte sua la voglia, l'ansia di un confronto vero, non viziato da ciò che dicevo prima, perché se è viziato da quello non ci sono i margini, non ci sono le condizioni per un confronto costruttivo e per far assolvere a quest'Aula il suo ruolo. Allora domando: presidente Cappellacci, assessore Solinas, signori della Giunta, lo strumento migliore, lo strumento legislativo di cui può dotarsi questa Regione per offrire questa opportunità ai sardi e alla Sardegna è quanto contenuto nella vostra proposta di legge, è la Flotta sarda? Permettetemi di esprimere qualche dubbio al riguardo, lo voglio fare, ripeto, con i connotati di cui ho detto poc'anzi. A me non sfugge il valore che può avere e ha la Flotta sarda nell'immaginario non solo collettivo, che sembra riduttivo e offensivo; uso il termine nella sua accezione positiva, intendendo l'immaginario di un popolo. Non mi sfugge nemmeno la valenza politica straordinaria che avrà, anche per gli equilibri della maggioranza che governa la Regione, l'esito di questa discussione in Aula. Mi rendo anche conto che la valenza di questa discussione passa per un sentimento di riscatto di un popolo che è stato vessato per decenni dal monopolio della Tirrenia, monopolio che coinvolge direttamente le responsabilità dello Stato. Quindi non mi sfugge e non ci sfugge assolutamente, come tanti di noi hanno ricordato ieri, questa valenza. Però, proprio perché è un tema molto delicato, che ha questa valenza e questa importanza straordinaria, noi ostinatamente vi chiediamo di ragionare, di valutare se sia quello lo strumento migliore per offrire condizioni tariffarie qualitative dei trasporti (numero di rotte, tipo di rotte, eccetera) per la mobilità delle persone e per la libera commercializzazione delle merci delle nostre imprese. Questo è il senso politico delle questioni tecniche che abbiamo sollevato, a partire dalla relazione di minoranza del collega Lotto e dagli interventi di Chicco Porcu, Renato Soru e Gian Valerio Sanna, per citare solo quelli sui quali anche la stampa, giustamente, a leggerla stamane, ha posto l'accento.
Alloradobbiamo interrogarci, presidente Cappellacci, assessore Solinas, se ciò che stiamo facendo si muove in questa direzione, se è in grado di offrire ai sardi condizioni qualitative del trasporto marittimo e tariffarie in linea con gli standard nazionali ed europei. Questo è il tema in discussione. Invitare a ragionare di questo è voler provocare un conflitto da parte di gente che non usa la testa per quel che serve, e la usa come ariete? Io credo di no. Noi vogliamo ragionare usando la testa e vogliamo farlo, ripeto, in questa maniera.
Da qualche anno sono cambiate tante cose in Europa, in Italia e in Sardegna. Sono intervenute le liberalizzazioni, è intervenuta una sorta di pianificazione da parte dell'Unione europea, cui è seguita una legislazione nazionale. Questi cambiamenti mettono in rete l'intera Europa e offrono all'Europa delle Regioni, compresa la Sardegna, opportunità straordinarie che prima non c'erano. Il ruolo di un governo europeo, seppure limitato per le ragioni che sappiamo, non soltanto in questo settore, per quanto importante, offre opportunità a noi e a tutte le Regioni dell'Europa delle Regioni, insisto su questo, rivolgendomi soprattutto a chi fa del ruolo della Regione, dell'autonomismo, dell'autogoverno, del maggiore protagonismo una ragione essenziale della propria esistenza politica, alla quale guardo con grande rispetto e anche, per tanta parte, con condivisione. Dobbiamo interrogarci su questo: è questa la strada? A me sinceramente non pare. Faccio qualche esempio: il Galsi. Presidente Cappellacci, il Galsi è un'occasione straordinaria per inserire la Sardegna in un moderno sistema di reti transeuropee che forniranno il gas a tutte le regioni d'Europa. Se restassimo soli, come siamo restati soli in questi ultimi venticinque anni, ovviamente il gas in Sardegna non arriverebbe mai. Dobbiamo invece cogliere l'occasione della necessità che ha l'Europa di avere una maggiore adduzione di gas alle proprie reti. Inseriamoci in quel contesto e potremo avere uno spillamento da quelle reti europee per soddisfare il nostro fabbisogno, che altrimenti non sarebbe mai compatibile con i costi di un'infrastruttura come quella, tant'è che non l'abbiamo mai avuta. La metanizzazione della Sardegna per gli usi civili e industriali e soprattutto per avere energia termica si può avere grazie al fatto che può passare nel nostro territorio una rete europea. E' un'occasione straordinaria anche per la Sardegna per avere un'infrastruttura straordinaria, per ridare competitività al sistema produttivo e più in generale al sistema economico della nostra regione. Apro una parentesi: mi farebbe piacere anche sapere a che punto è quest'opera, ma non è questa l'occasione.
Presidente Cappellacci, lei è testimone del fatto che in questi anni abbiamo avuto anche un'altra straordinaria occasione, quella della continuità territoriale aerea. Noi ci siamo inseriti, nella passata legislatura, in un'opportunità che ci ha offerto l'Europa; attraverso una legislazione nazionale ci siamo inseriti, come Regione sarda, in maniera virtuosa e, permettetemi di dirlo, anche intelligente e lungimirante. Non abbiamo pensato di costruire qualcosa di nostro per reggere la concorrenza del sistema di reti che sorvolano i cieli sardi, europei e internazionali, per poter competere con quei vettori. Abbiamo invece utilizzato le opportunità che ci offriva l'Europa, abbiamo contrattato le condizioni, abbiamo contrattato le rotte, la qualità del servizio, le tariffe, e in base a quello abbiamo stabilito gli oneri di servizio, abbiamo messo in piedi una gara a evidenza pubblica e abbiamo ottenuto la continuità territoriale, nella passata legislatura, che ha liberato i sardi, che ha consentito ai sardi di viaggiare e alla Sardegna di essere interconnessa con il resto dell'Europa e del mondo. Lo abbiamo fatto grazie all'opportunità straordinaria di una pianificazione europea, di una legislazione nazionale e di un contributo importante dato dalla Sardegna, che ha accolto quella straordinaria occasione non per presentarsi con i pantaloncini corti in un terreno pieno di spine, perché alla fine non è soltanto un problema di prurito, ma si viene lacerati, ci si strappa le carni, non si regge! Di questo stiamo parlando, cioè di una continuità territoriale che purtroppo, presidente Cappellacci, assessore Solinas, avete cancellato, che non c'è più, non ci sono più i voli, non ci sono le rotte, le tariffe traballano. Non c'è più nulla di quella pianificazione, però anche quella è stata un'occasione straordinaria per avere strumenti che consentivano anche alla Sardegna di far parte dell'Europa delle Regioni senza rinunciare a nulla della propria autonomia, della propria capacità di autogoverno, del proprio dovere di rispondere alle aspettative dei sardi, anche rispetto a queste esigenze.
Questa riflessione deve valere anche per la continuità territoriale marittima, lo hanno detto ieri i colleghi che ho richiamato prima. Io personalmente non credo che la Flotta sarda sia lo strumento migliore per ottenere questo risultato, che è un obiettivo condiviso. Assessore Solinas, lei non è da solo in questa sua ansia di offrire ai sardi queste opportunità, le assicuro che il Partito Democratico condivide questa aspirazione, ma con altrettanta franchezza, mi permetta di dirle, lo dico anche a lei, Presidente, che non riteniamo lo strumento che state perseguendo idoneo a consentirvi di mettere i sardi nella condizione di ottenere i risultati tanto attesi. Da qui partiamo, da qui muovono anche le nostre osservazioni di merito che ieri avete avuto modo di sentire.
Vedete, io sono convinto che non è facendo da noi che liberiamo la Sardegna rispetto al tema della mobilità delle persone e della libera circolazione delle merci. Noi dobbiamo partire dalle altre priorità, assessore Solinas, da quelle che dicevamo prima, da quelle che i colleghi del P.D. che sono intervenuti ieri hanno ricordato in maniera molto efficace. Dobbiamo cominciare col dire quali sono le rotte che ci interessano, con quale frequenza, che qualità del servizio vogliamo, quale deve essere la misura dell'onere di servizio. Badate, non è mai la proprietà a risolvere le cose, perché in passato c'erano tanti monopoli, tra l'altro statali, come l'Enel, l'Eni, le ferrovie, ma avere la proprietà dell'infrastruttura non impedisce che il servizio universale che si offre attraverso quella infrastruttura, siano reti elettriche, di telecomunicazione, di gas o di trasporto, sia carente. Cioè la qualità del servizio universale la si garantisce non attraverso la proprietà, ma attraverso le concessioni o i contratti di servizio, che sono gli strumenti attraverso i quali si stabiliscono le condizioni tariffarie e qualitative di quel servizio, sia che riguardi i trasporti, le reti energetiche o le telecomunicazioni.
In questo senso noi vi invitiamo a riflettere, in questo senso e per queste ragioni abbiamo espresso un voto contrario al passaggio agli articoli, essendo ostinatamente convinti che anche in una parte delle forze politiche della maggioranza ci sia e non possa mancare, la dico così, la voglia di discutere concretamente e seriamente di queste questioni e di queste condizioni.
Da parte nostra non c'è, assessore Solinas, collega Giacomo Sanna, una posizione condizionata dall'attuale collocazione politica del Partito Sardo d'Azione. Non è questo il punto. Io personalmente considero quella posizione il frutto di un deragliamento momentaneo e credo anche, lo voglio dire con molta convinzione, almeno sul piano personale - è una mia opinione che non coinvolge nessuno - che le responsabilità di quel deragliamento probabilmente…
PRESIDENTE. Onorevole diana, il tempo a sua disposizione è terminato.
Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dei trasporti.
SOLINAS CHRISTIAN (P.S.d'Az.), Assessore dei trasporti. Signora Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, questo dibattito può segnare un punto di svolta nella qualità della dialettica consiliare che reputo francamente importante. Mi è parso infatti di cogliere, al di là del peraltro richiamato gioco delle parti, del quale ancora non ci riusciamo a liberare per intero, alcune aperture importanti in ampi settori dell'Aula a una riflessione costruttiva, priva di pregiudizi e sorretta da un comune e alto interesse che travalica gli schieramenti: restituire centralità ai fruitori del servizio, siano essi passeggeri, turisti o trasportatori, per costruire attorno alle loro esigenze una soluzione al più annoso dei nodi strutturali e storici dell'Isola. E da qui si deve partire.
Per un'isola come la nostra, un sistema efficiente, puntuale ed economicamente sostenibile di trasporti marittimi è il presupposto di qualsiasi ipotesi di sviluppo o politica di settore, lo andiamo ripetendo da tempo. Il mercato isolano non è sufficiente a sé stesso, ha bisogno di connettersi di più e meglio con altri mercati più grandi e più ricchi per attrarre risorse esogene nel circuito interno e per consentire alle produzioni locali di varcare il mare senza scontare un aggravio di costi tale da incidere irreversibilmente sul prezzo finale, compromettendone la competitività. Sul tema della continuità territoriale marittima convergono pertanto due esigenze insopprimibili del popolo sardo: l'anelito alla libertà, che si sostanza nella piena affermazione del diritto alla mobilità, inteso come elemento di uguaglianza sostanziale, e l'interesse vitale alla sopravvivenza di un tessuto economico imprenditoriale e produttivo sull'Isola.
Il perimetro di questa problematica assume una dimensione tale che impone, a mio avviso, un approccio pragmatico e metodico con un'ampia moratoria dalle polemiche sterili. In questo senso faccio appello al senso di responsabilità che so risiedere in ciascun componente il parlamento dei sardi, perché contribuisca ad affinare, a migliorare la proposta oggi in discussione ovvero ad avanzare, anche perché non ci innamoriamo delle nostre idee, un'alternativa che sia però realmente percorribile e risolutiva al di là del facile rivendicazionismo vertenziale.
Ma partiamo con ordine, per dare il giusto inquadramento alla vicenda sotto un profilo storico, sociale, normativo ed economico. Le analisi che ho sentito all'interno dell'Aula sull'accaduto paiono sostanzialmente concordi nel riconoscere, a partire dalle prenotazioni della stagione turistica 2011, un indiscriminato, sproporzionato e coordinato aumento delle tariffe marittime sulle rotte da e per la Sardegna. Mi limito, sul punto, a dare lettura all'Aula delle parole dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato nel provvedimento numero 22.416 dell'11 maggio 2011. Dice l'Autorità: "Le numerose segnalazioni pervenute denunciano significativi incrementi dei prezzi dei servizi di trasporto marittimo da e per la Sardegna nel periodo estivo 2011. Le analisi preliminari condotte sulla dinamica dei prezzi delle compagnie private operanti contestualmente sui mercati rilevanti paiono confermare un incremento generalizzato dei prezzi praticati da tali operatori, un incremento medio stimato nell'ordine del 90-110 per cento rispetto ai prezzi dell'anno precedente." Continua l'Autorità: "Sul punto occorre precisare che la maggior parte dei ricavi vengono realizzati nel periodo estivo. Pertanto, poiché è stato osservato un parallelismo negli aumenti dei prezzi da parte di tutti gli operatori privati attivi nei mercati rilevanti, si ritiene plausibile che tali operatori abbiano posto in essere i suddetti incrementi tariffari in previsione della stagione estiva 2011. Le compagnie interessate, anche a mezzo stampa, hanno giustificato gli incrementi dei prezzi introdotti per la stagione estiva 2011 in particolare con il rilevante aumento del prezzo del carburante. L'entità dell'aumento sarebbe stata tale da indurre le compagnie a ripensare anche la propria politica di promozioni, riducendo il numero di posti disponibili a prezzi ridotti. Si evidenzia che gli stessi operatori che erogano servizi di trasporto da e per la Sardegna sono attivi anche in altre rotte, tra cui, ad esempio, i collegamenti con la Sicilia e che su queste rotte non hanno trasferito egualmente i suddetti incrementi di costo sui prezzi finali. Le citate condotte" - continuo con le parole dell'Autorità - "potrebbero quindi essere il risultato di un'intesa sotto forma di accordo o pratica concordata finalizzata a evitare un corretto confronto concorrenziale sui suddetti collegamenti. L'intesa nel suo complesso integra pertanto il requisito della consistenza, posto che le imprese coinvolte nell'illecito rappresentano i principali operatori attivi nei mercati rilevanti e ne rappresentano una parte sostanziale non inferiore al 75 per cento in termini di frequenza."
Queste non sono, onorevole Gian Valerio Sanna, e non possono essere le parole di un sardista. Sono le parole dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato e io credo che queste parole e questo tema non possano essere derubricati, così come si è richiesto ieri, insieme al disegno di legge in trattazione, a un problema di second'ordine che non dovrebbe trovare cittadinanza in quest'Aula davanti alle crisi industriali e occupazionali. Noi non siamo per la celebrazione del "dio mercato" e non volendo costruire un simulacro autonomista e sardista di questa legge rifuggiamo anche il simulacro laico del mercato selvaggio, dietro il quale spesso e volentieri manca una prospettiva e una visione.
Perché questa lunga digressione? Per dire che molte delle cose dette nella discussione generale sono già state accertate e altre sperimentate, ma non hanno prodotto alcun frutto. I richiamati ricorsi in tutte le sedi nazionali e comunitarie questa Giunta li ha fatti, le vertenze con lo Stato sono state aperte, gli armatori sono stati convocati dal sottoscritto il 1° marzo del 2011 e poi il 10 marzo. E' stato detto loro che la Sardegna non avrebbe potuto reggere questi aumenti e abbiamo richiesto elementi di valutazione attraverso apposite schede che ci consentissero di studiare misure ad hoc per ridurre l'impatto sui consumatori. Ebbene, tutti si sono trincerati dietro l'aumento dei costi di bunkeraggio, opponendo secco rifiuto a rivisitare le politiche tariffarie. Tutto questo - riprendo quello che si diceva prima - proprio nel momento in cui evidentemente si aveva la certezza di aver sgombrato il campo dalla concorrenza della vecchia Tirrenia.
Ora io credo che emerga con chiarezza il quadro della vicenda e con altrettanta chiarezza dico che l'Isola non può permettersi di restare prigioniera dei propri mari. Gli armatori, lo voglio dire subito, fanno il proprio mestiere e questo Assessore e questa Giunta non hanno guerre da intraprendere contro l'armamento privato. Questo Assessore, questa Giunta e, io credo, questo Consiglio debbono impegnarsi per tutelare un interesse che è diverso. E io su questo vorrei chiedere la vostra attenzione. Si sono confusi due piani differenti: da un lato il piano legittimo dell'interesse privato dell'armamento a fare utili; dall'altro l'interesse pubblico della Regione a garantire un servizio che deve essere reale, concreto, accessibile, con delle tariffe predeterminate.
E' stato detto ieri, ho apprezzato l'intervento dell'onorevole Soru, che la Regione ha la competenza in materia di continuità territoriale marittima dal 2007. Io ritengo che l'avesse ancora da prima, perché con la riforma del Titolo V della Costituzione le grandi reti di trasporto e di navigazione sono state riattratte nella sfera della competenza concorrente, e ormai nelle materie di competenza concorrente l'iniziativa legislativa spetta alle Regioni. Scontiamo pertanto un ritardo che è storico, che non è di questa legislatura, né di quella precedente, ma risale addirittura al 2000. Dicevo che sotto il profilo dell'interesse pubblico, se noi dobbiamo mettere mano a questo sistema, dobbiamo anche vedere che c'è una crisi generalizzata del comparto marittimo. Il calo del numero di passeggeri da 6 a 4,5 milioni determina problemi di bilancio per tutti. Ma proprio in un momento di crisi, proprio nel momento in cui le tariffe si rendono non sostenibili per il nostro sistema economico e produttivo, per il turismo, per la stessa continuità territoriale, io credo che si debba avere il coraggio delle scelte e il pubblico debba fare la propria parte. Noi avremmo voluto fare la nostra parte, e lo abbiamo detto in tutte le sedi, facendo le gare internazionali rotta per rotta. Questa impostazione confligge, purtroppo, con l'impostazione che lo Stato ha deciso di dare alla vicenda preso da un'ulteriore problematica, che è esterna agli interessi della Sardegna, ma rientra nell'ambito degli interessi nazionali, cioè quella di salvare la base occupazionale della Tirrenia. E allora lo Stato ha deciso non di liberalizzare il sistema, ma di ricorrere a uno strumento, la gara a doppio oggetto, che metteva assieme da un lato la vendita della società e dall'altro le rotte con i contributi che su quelle rotte gravavano.
Davanti a questa impostazione, la Regione si è opposta, ma non ha gli strumenti per risolvere nell'immediato questa vertenza. Questo dobbiamo avere l'onestà intellettuale di dircelo, perché il problema vero, oggi, non è quale sia la soluzione migliore, perché la soluzione migliore, lo sappiamo tutti, è quella di disciplinare rotta per rotta, con oneri di servizio pubblico, facendo gare internazionali, però dobbiamo avere tutti la consapevolezza che per i prossimi otto anni questo non si potrà fare, perché lo Stato italiano ha deciso di vendere le convenzioni insieme alla società e addirittura, davanti ai nostri ricorsi, ha ritenuto di procedere all'approvazione di un atto amministrativo come le convenzioni mediante una legge, sulla quale è stata posta la fiducia in Parlamento. Diceva bene l'onorevole Uras ieri che con il decreto sulla spending review non solo sono state approvate le convenzioni sottoscritte, che quindi per i prossimi otto anni saranno ferme, ma addirittura è stato previsto che le modificazioni delle convenzioni saranno approvate con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, in questo violando palesemente delle prerogative della Regione autonoma della Sardegna, che sono previste sia dallo Statuto, all'articolo 53, sia dalle norme di attuazione, ovvero dal DPR numero 348 del '79 che, agli articoli 65 e seguenti, prevede una procedura particolare per il rispetto delle posizioni della Regione all'interno della elaborazione di queste convenzioni.
Su questo tema abbiamo chiesto all'Area legale della Regione di proporre ricorso alla Corte costituzionale, ma anche qui dobbiamo avere tutti la consapevolezza che i ricorsi in sede di Corte costituzionale necessitano di tempi per il loro esito. E allora il tema centrale è: cosa si fa nel frattempo? Perché mentre noi inseguiamo la soluzione migliore, facciamo i ricorsi in sede nazionale, in sede comunitaria, tutti i giorni i turisti, i sardi, le merci hanno bisogno di potersi muovere, e di potersi muovere a prezzi concorrenziali. Nel resto del Paese, lo Stato garantisce autostrade e ferrovie veloci; le infrastrutture accorciano le distanze e rendono più competitivo il Paese. Le nostre infrastrutture sono le stive delle navi, perché non possiamo, se non navigando il mare, raggiungere il resto della terraferma.
Allora, questa legge che cosa prevede? Io ho sentito diverse posizioni, come quella dell'onorevole Porcu che ieri chiedeva: "Ma è una delega in bianco, chi decide se c'è congruità o meno nel sistema trasportistico verso l'Isola?". Non è una decisione, onorevole Porcu, rimessa al singolo Assessore o alla Giunta di turno, è prevista una procedura. Lei si è fermato al comma 2 dell'articolo 5, ma il comma 3 prevede chiaramente che sia presentata annualmente una relazione al Consiglio regionale, elaborata sullo stato dei servizi di trasporto. In quella sede la Giunta regionale, sentito il Consiglio regionale e con il parere della Commissione competente, elabora il piano di esercizio eventualmente da tenere nell'anno successivo. Quindi c'è un coinvolgimento pieno sia della maggioranza che governa con la Giunta, sia dell'intera Aula, attraverso il parere espresso dalla Commissione.
Voglio inoltre fugare un altro dubbio: l'Assessore dei trasporti non è autorizzato a erogare contributi alla compagnia sciolto da qualsiasi controllo. Il rigo immediatamente successivo a quello che è stato citato ieri prevede che il dimensionamento del contributo sia stabilito annualmente, con legge finanziaria, dal Consiglio regionale. Questa legge apparecchia un sistema, onorevoli colleghi, che noi abbiamo ridotto forse troppo mediaticamente alla Flotta sarda, ma in verità cerca di dare una disciplina di cornice al sistema della continuità territoriale marittima, e prevede per il futuro una serie di valutazioni che lasciano al Governo che ci sarà, ai Governi che ci saranno, la valutazione delle congiunture particolari. Tant'è che la legge dice: in prima istanza noi aderiamo alla disciplina comunitaria del '92, cioè vogliamo che il mercato da solo riesca a trovare un punto di equilibrio che garantisca i servizi da e per la Sardegna. Soltanto laddove, in particolari congiunture - quella che stiamo vivendo ne è un esempio -, questo non si raggiunga allora la Regione deve avere uno strumento di difesa, ma badate bene, sempre con un concetto ben chiaro: la Regione non mira all'egemonia sui mari, ma porta avanti un progetto che consenta un punto di equilibrio tra pubblico e privato. Non è vero che non c'è uno studio; noi abbiamo uno studio che è stato commissionato a una primaria società internazionale che di questo si occupa e aspiriamo a garantire un servizio pubblico di base che dia risposta almeno al 20 per cento del traffico passeggeri e al 15 per cento del traffico merci. Questa base può consentire un equilibrio virtuoso perché stimola il mercato e il privato all'interno di un circuito di concorrenza a offrire servizi sempre migliori e tariffe concorrenziali. Dall'altro lato, con la leva tariffaria, riusciamo a garantire la mobilità anche ai sardi, che d'estate sono fuori dalla convenzione Tirrenia, perché questo va detto. Durante l'estate infatti l'unica linea in convenzione è la Cagliari-Civitavecchia; le altre linee sono in libero mercato, le tariffe sono assolutamente libere, tant'è che dal 1° ottobre, per andare da Olbia a Civitavecchia, gli autotrasportatori pagheranno 2 euro in più a metro lineare, senza che la convenzione sia stata né vista né ritoccata, né col Ministero né con la Regione. Per cui il fatto di avere una garanzia del 20 per cento di traffico passeggeri e del 15 per cento di traffico merci consente anche a noi di garantire ai sardi che non potrebbero far fronte alle tariffe che si propongono nei periodi fuori convenzione di potersi comunque muovere e viaggiare, di non essere prigionieri dell'isola.
Ma vi dico di più: è stato detto da più parti che si deve lavorare per modificare la convenzione, perché quello è lo strumento per poter controllare e verificare. Io devo dare atto a questo Consiglio regionale che appena è stata comunicata alla stampa - non alla Regione, badate bene - la sottoscrizione della nuova convenzione, il mio Assessorato si è preso cura di richiederne copia al Ministero. Non essendone stata fornita una copia, è stata sollecitata la trasmissione di questo documento, ma neanche in questo secondo caso c'è stato riscontro; l'unico riscontro è quello che vi dicevo prima: il decreto sulla spending review ha approvato con legge le convenzioni. Abbiamo anche proposto il ricorso alla Corte costituzionale per, come vi dicevo prima, riprendere il filo delle competenze della Regione in ordine alla partecipazione a questa disciplina del regime convenzionale, ma anche questo avrà bisogno di tempo.
Dicevo prima che lo studio sull'attivazione di una flotta è stato fatto, abbiamo un limite di spesa che è contenuto tra i 15 e i 20 milioni di euro all'anno e che può consentire, per otto anni, di garantire 1 milione di passeggeri e circa 2 milioni di metri lineari di merci. Questo significa dare una risposta che è strutturale e organica e soprattutto, consentitemi, non può essere confusa né sovrapposta con l'esperienza Saremar. Quella della Saremar è stata una risposta emergenziale che ha operato su un'unica linea inizialmente, differenziandosi per novanta giorni con la seconda, ma non può rappresentare un punto di paragone rispetto a una flotta che nasce strutturata su quattro diverse rotte e che offre, quindi, garanzia a passeggeri e trasportatori di continuità nel tempo, di un sistema a rete dei porti raggiunti…
PRESIDENTE. Assessore Solinas, il tempo a sua disposizione è terminato.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, colleghi, intervengo per confermare il voto contrario al passaggio all'esame degli articoli, pur avendo apprezzato il tono della replica dell'Assessore, che ha rifuggito gli ideologismi e ha provato a dare una risposta almeno sui grandi principi, dimenticando, però, di entrare nel merito di alcune domande che noi abbiamo posto. Noi abbiamo chiesto di spiegarci quale è il punto di pareggio della Flotta sarda oggi e come si compete con un rivale che può permettersi di perdere 50 milioni di euro, perché sono garantiti dalla convenzione con lo Stato, e di ragguagliarci sulle cose che non sono state fatte. Siamo tutti d'accordo sulle impugnative, ma la nostra sensazione corrisponde a quella dell'onorevole Sanna: anche noi crediamo che quella convenzione gridi vendetta, che quelle sovvenzioni per le rotte sarde siano illegittime, perché sul diritto alla continuità marittima dei sardi la Regione non ha potuto dire la sua, quindi si tratta di un aiuto diretto illegittimo.
Il nostro è un no deciso a questa legge, ma un sì a una continuità territoriale giusta. Non c'è nessun infiltramento degli armatori e noi chiederemo chiarezza anche all'Assessore dei trasporti sul monopolio, che lui ha denunciato, dei rimorchiatori nei porti sardi, a cui noi siamo totalmente contrari. L'invito che facciamo è a non creare nuovi carrozzoni, a non dare false risposte. Non ci si improvvisa armatori da un anno all'altro, sulla base di un rapporto annuale. La strategia della Regione deve essere di lungo respiro e se c'è da fare una battaglia la facciamo ma, per favore, non sprechiamo risorse pubbliche e diamo risposte che valgano per oggi, per domani e per dopodomani. Il mio voto è contrario.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mariano Contu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CONTU MARIANO (P.d.L.). Rinuncio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COSSA (Riformatori Sardi). Io annuncio il voto favorevole del Gruppo dei Riformatori al passaggio agli articoli. Devo dire che dopo la replica dell'Assessore le nostre perplessità sull'articolo 7 rimangono e se è possibile sono aggravate, perché è vero che l'Assessore ha parlato della possibilità che si attivi lo strumento della Flotta sarda, però poi ha evidenziato l'obiettivo di una presenza strutturale della Regione, con una quota ben precisa, nel mercato del trasporto marittimo. Quindi noi ci riserviamo di approfondire la nostra posizione sull'articolo 7, perché va in direzione esattamente opposta a quella verso la quale noi pensiamo la Regione debba andare.
Inoltre, Assessore, onestamente ci aspettavamo qualche approfondimento circa gli aspetti strutturali di questa Flotta sarda, perché noi crediamo che sia assolutamente da scongiurare l'ipotesi che la Regione metta in piedi un qualche tipo di sovrastruttura. E' stato evocato ieri l'esempio della Carbosulcis, se ne potrebbero evocare anche tanti altri. Noi riteniamo che la possibilità o anche soltanto l'idea di andare in quella direzione debba essere assolutamente scongiurata da subito.
L'altro punto è quello delle isole minori. Noi ieri abbiamo sollevato questo tema, una parte della legge ne parla e crediamo, ma ne parleremo quando affronteremo l'articolato, che anche questo punto sia meritevole di approfondimento. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Presidente, il tema principale nella discussione attorno a questo argomento è uno, che io invito tutti, anche tutti gli schieramenti e soprattutto il Presidente della Regione, a considerare. Come diceva prima l'Assessore dei trasporti, il Governo interviene, a partita chiusa, per approvare una norma e quindi interrompere un diritto, che è quello di andare in tribunale e dire: "Fai verificare se avevo ragione". Il Governo interviene con una norma di legge per interrompere l'esercizio di un diritto, che è un nostro diritto collettivo, tant'è che i ricorsi sono promossi anche dalla Regione. Il Governo interviene per garantire la copertura finanziaria, fa un taglio lineare di tutte le poste in bilancio del Ministero dei trasporti e poi poggia la gestione dei rapporti con il soggetto privato su due soggetti pubblici, il Ministro dei trasporti e il Ministro dell'economia, sentite le Regioni.
Allora, per uno come me, che sta facendo da anni una battaglia politica per recuperare spazi di potere, di sovranità, di autodeterminazione a questo popolo, questa modalità è, come dire, inaccettabile in linea di principio, che oggi si esprime in questo ambito, domani si svilupperà in un altro.
Io so già che fine farà questa legge, sulla quale ho dichiarato la mia astensione. Chiedo scusa, colleghi, quello che dico è rivolto anche a voi, perché gli appelli io li ricevo sempre, quando hanno un senso. Se l'appello fatto vuol dire che ci dobbiamo tutti quanti mettere in fila e che a guidare il plotone siamo noi, si sappia dappertutto che noi non siamo gente che si mette in fila, ma che gioca la propria partita dall'inizio alla fine con la propria consapevolezza politica e con la propria voglia, dignità e impegno politico. Questo è il messaggio che noi diamo a tutti, senza eccezione alcuna.
Questa legge verrà impugnata e probabilmente soccomberà davanti alla Corte costituzionale, ma rimane il fatto che la Sardegna, anche in questa vicenda, sarà colpita.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (Sardegna è già Domani). Assessore, lei ha certamente dato risposta ad alcune delle questioni che sono state sollevate nella giornata di ieri e ha risposto per le cose che sa. Ovviamente non ha potuto rispondere per le cose che non sa o che non vuole dire. Io penso che non le sappia. Però lei un'affermazione l'ha fatta, ed è questa: la Regione sarda si è opposta in ogni circostanza a quel tipo di gara. Mi farebbe piacere capire in quale circostanza ciò è successo e avere la copia del verbale che certifica che la Regione sarda si è opposta a quella gara. Lei non era presente in quella circostanza, quindi non può rispondere.
L'altra cosa che lei ci ha detto è che la Regione non è in possesso della copia della convenzione. Questo è un fatto gravissimo. Credo che non ci voglia molto per avere la copia della convenzione, probabilmente non interessava a nessuno averla, ma forse la copia di quella convenzione avrebbe potuto chiarire tanti limiti di quella gara e tanti limiti legati all'attrito che si sta creando tra l'armamento privato e il pubblico. E' questo il nodo da sciogliere. Poi la legge sulla Flotta sarda avrà una sua valenza, farà capire che noi non ci accontentiamo di quello che abbiamo, possiamo fare qualsiasi cosa, ma ignorare che esiste un armamento privato che gestisce quarantaquattro rotte è una cosa assurda! Il presidente Cappellacci non può continuare a ignorare questo fatto, perché sin quando gli ha fatto comodo è andato a braccetto con l'armamento privato, oggi è contro quell'armamento. Ci spieghi almeno le motivazioni per cui è contro!
In ogni caso, siccome intendevo chiedere la modalità di voto, presidente Lombardo, chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (Sardegna è già Domani). Presidente, indubbiamente non possiamo negare le fascinazioni che derivano dal richiamo all'orgoglio dei sardi, al loro diritto alla mobilità, al ricordo, perché no, delle situazioni di disagio che ognuno di noi ha sperimentato nel trasferirsi in continente o, se qualcuno preferisce, in Italia attraverso le navi che hanno effettuato sinora il servizio. Ciò non toglie che delle perplessità rimangano; perplessità che non trovano spiegazione nel testo e che trovano invece dei richiami, dei veri e propri allarmi nel recente passato. Mi riferisco alle garanzie su chi e su come sarà gestita questa società per azioni denominata Flotta sarda. Recenti esperienze ci portano ad avere paura che questa Giunta, che ha nominato chi ha nominato come amministratore unico della Carbosulcis, abbia questa responsabilità e che noi Consiglio le diamo questo mandato. Non vorrei davvero ritrovarmi con un altro laureato, anzi un diplomato in scienze nautiche in qualche istituto nautico telematico!
Mi chiedo ancora, perché l'articolato non scioglie questo nodo, come sarà possibile far convivere la Regione sarda, che impone gli obblighi di servizio pubblico, con gli accordi fatti dallo Stato italiano con la nuova compagnia. Si dice: "mediante opportune intese con lo Stato", e addirittura lo Stato dovrebbe trasferirci i soldi che dovrebbe dare per contratto alla nuova compagnia!
Io credo davvero che questo articolato incontrerà grossi problemi non solo nei confronti dello Stato italiano, ma anche della Comunità europea. Ribadisco, però, che la mia astensione è volta a consentire che vi sia una discussione, nella speranza che possa venirne fuori un testo che ci dia garanzie soprattutto sulla qualità di gestione da parte della Giunta della responsabilità che attraverso questo disegno di legge essa vuole assumere nei confronti di tutti i sardi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Presidente, ovviamente confermo quanto già detto in altra occasione circa l'orientamento di voto contrario a questa legge. Mi è stata segnalata la non opportunità di esprimere un voto ragionato, come invece avevo manifestato di voler fare sia nell'illustrare la relazione sia nell'intervento di ieri. Sarebbe stato forse più opportuno un voto politico, come scelta pregiudiziale. Io mi ostino a dire che bisogna dare a questa legge un voto contrario, ma ragionato. Noi abbiamo l'obbligo di aprire gli occhi a chi guarda, diciamo pure, con un pregiudiziale interesse a questa scelta; abbiamo l'onere di giustificare scelte importanti e impegnative, ma non possiamo farlo con parole d'ordine semplicistiche, che non affrontano il tema vero, che rischiano di creare illusioni e che trascurano di intervenire dove invece è necessario intervenire.
Ecco perché ho comunque scelto ostinatamente di ragionare e di rispondere a uno slogan non con un altro slogan, ma con il richiamo alla responsabilità e al dovere di evitare che le cose abbiano il loro corso e condizionino comunque, al di là di quello che pensiamo e facciamo noi, il destino dei nostri trasporti. Quindi noi non possiamo evitare di intervenire, e se dire no per principio è difficile, dire no argomentando è più difficile, ma è oltremodo assolutamente doveroso.
A me preoccupa il quadro che è emerso dalla replica dell'Assessore, il fatto poi che non sia riuscito - come lui ha detto e non ho motivo di non credergli - ad avere, pur avendola richiesta, la copia della convenzione che è stata stipulata è inaccettabile e non può passare inosservato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Presidente, colleghi, di fronte a una legge di questa portata credo che dobbiamo tenere un po' l'ordine del giorno sull'argomento realmente in campo. L'ordine del giorno - lo vorrei ricordare all'onorevole Porcu e all'onorevole Lotto - riguarda il fatto che il regolatore del mercato, che è lo Stato, ha intossicato il mercato. E se c'è una cosa che non si è capita dalle posizioni negative nei confronti di questa legge è quale sia la vostra posizione rispetto a uno Stato che, anziché essere regolatore del mercato, è un player che intossica. La vostra posizione rispetto allo Stato non è chiara: non lo è nel campo dei trasporti e non lo è nel campo dell'energia. Che senso ha fare i neoliberisti sulla formazione del prezzo e sull'equilibrio di bilancio quando il mercato viene intossicato, quando lo Stato si comporta in modo contrario alle autorità che vigilano sulla correttezza dei comportamenti del mercato, quando il Governo ignora ciò che l'Authority per la concorrenza ha detto sulle tariffe praticate da e per la Sardegna? Voi non potete ignorare la slealtà di Stato e invece puntualmente fate dottrina sulla formazione del prezzo in un mercato intossicato, non in un mercato regolare.
Il mercato dei trasporti della Sardegna è intossicato e lo Stato, così come nell'energia ha scelto E.ON ed Enel, nei trasporti ha scelto il gruppo Onorato. Avete anche paura di nominarlo! Lo Stato ha scelto il gruppo Onorato e ha consegnato una regione a un gruppo armatoriale. Questa legge è una modalità di restituzione della regolarità del comportamento del mercato e finché non si è capaci di discutere della slealtà di Stato non si può pontificare sulla regolarità di mercato.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del passaggio all'esame degli articoli.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Capelli - Cocco Daniele - Diana Mario - Mariani - Mulas - Sechi - Uras - Zuncheddu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 67
votanti 57
astenuti 10
maggioranza 29
favorevoli 41
contrari 16
(Il Consiglio approva).
Per dare tempo agli Uffici di predisporre gli emendamenti convoco la Conferenza dei Capigruppo per definire la prosecuzione dei lavori. La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 12 e 07, viene ripresa alle ore 12 e 23.)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame del titolo.
(Si riporta di seguito il testo del titolo:
Disposizioni in materia di continuità territoriale marittima.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 1, al quale è stato presentato un emendamento.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 12 e del relativo emendamento:
Art. 1
Oggetto
1. In armonia con l'articolo 117 della Costituzione ed in applicazione dei principi di cui al regolamento (CEE) n. 3577/92 del Consiglio del 7 dicembre 1992 relativo all'applicazione del principio della libera prestazione dei servizi ai trasporti marittimi all'interno degli Stati membri (cabotaggio marittimo), la presente legge disciplina la continuità territoriale marittima ed i servizi di cabotaggio aventi preminente interesse regionale.
Emendamento soppressivo totale Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo.
Articolo 1
L'articolo 1 è soppresso.
(12).)
PRESIDENTE. Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.
E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Scusi, Presidente, prima di parlare dell'articolo 1 vorrei sapere se la Commissione si riunisce per esaminare gli emendamenti oppure no.
PRESIDENTE. No, gli emendamenti presentati sono per la maggior parte soppressivi e quindi verranno esaminati direttamente in Aula.
LOTTO (P.D.). Allora credo che sull'articolo 1, ma vale anche per gli articoli immediatamente successivi, vada fatto un ragionamento, che è questo: si costruisce un impianto di fondo che dà alla Regione la competenza a intervenire nella materia del trasporto marittimo individuando delle norme e richiamandosi al regolamento comunitario, all'interno del quale si vogliono collocare queste norme, e si cerca di creare le condizioni perché la Regione possa intervenire in questa materia. Il tutto però è condizionato dal fatto che alla fine lo strumento con cui si intende intervenire è quello della costituzione di una società in house alla quale viene demandato il compito di affrontare le situazioni nel momento in cui il mercato libero non risponde alle esigenze che qua in legge vengono individuate.
Ecco perché ci ritroviamo ad affrontare gli articoli iniziali di questo disegno di legge, ossia il primo, il secondo, il terzo e anche il quarto, che di fatto trattano concetti in gran parte condivisibili: obblighi di servizio, individuazione di tariffe, eccetera. Quello che non possiamo condividere è che alla fine lo strumento di azione che la Regione si dà è quello della costituzione di una società in house, la Flotta sarda. Questo non lo condividiamo per le ragioni che abbiamo già espresso in precedenza e perché, di fatto, così facendo prendiamo atto in via definitiva che il Governo nazionale ha messo in campo delle risorse per salvare una compagnia di navigazione di sua proprietà, per salvare i posti di lavoro di questa compagnia, e al resto dobbiamo pensare noi.
C'è un problema di fondo che va chiarito ed è questo: nel momento in cui l'Assessore ammette candidamente, in Aula, che è stata firmata, con l'ultimazione della procedura di gara, la convenzione tra la Cin e il Governo e altrettanto candidamente ammette che la copia di questa convenzione non è in possesso della Regione, signori, evidentemente sta dicendo che c'è un tipo di rapporto tra il Governo e la Giunta che non può essere accettato. Ora, su questo l'onorevole Maninchedda dice: "Per noi lo Stato è un avversario, è il nemico", e dal suo punto di vista posso anche capirne il senso. Io non ragiono secondo questo approccio e credo che per la sopravvivenza dei rapporti tra lo Stato italiano e una delle sue Regioni, la Sardegna nella fattispecie, su questo sia necessario fare assoluta chiarezza. Per fare chiarezza non serve un'azione di vago ricatto, che non risolve il problema ma anzi rischia di aggravarlo, serve bensì rimettere in discussione il rapporto con lo Stato, che è stato fino adesso insufficiente, nonché la presenza della Giunta, che in questa materia non è stata fino adesso adeguata. Si riprenda in mano tutta la questione, ci si sieda davanti a un tavolo e si veda che cosa con quei fondi si andrà a fare, perché altrimenti non si può dire che la competenza in materia di continuità territoriale marittima per i collegamenti da e per la Sardegna è in capo alla Regione, quando poi lo Stato dichiara il conntrario e se l'accolla. Una soluzione va trovata, non può essere che ognuno gestisca la continuità in proprio e tutti intervengano sugli stessi mari per farsi concorrenza a vicenda e con strumenti finanziari di ben altra portata.
Torno a dire che la Giunta regionale ha necessità, su questo tema, di fare assoluta chiarezza con il Consiglio regionale e con il Governo innanzitutto. E se questa Giunta apre una vertenza trasporti con il Governo avrà il Partito Democratico al suo fianco, però la deve aprire davvero e la deve incentrare sull'obiettivo vero, che è quello di creare le condizioni perché le tariffe e la qualità dei servizi per i trasporti da e per la Sardegna siano adeguate.
In questi primi articoli, quindi, si trattano argomenti che di per sé sono oggettivi e potrebbero essere condivisibili, se non fosse che sono tutti costruiti non in vista di una continuità marittima assicurata attraverso gare internazionali per l'imposizione degli obblighi di servizio, ma per dare mandato alla compagnia pubblica di navigazione che si intende mettere in piedi, di proprietà della Regione, di gestire tutta la partita. E siccome questo, non per un'ostilità di principio, ma perché lo riteniamo inadeguato, non è lo strumento più adatto a risolvere il problema, noi siamo portati a votare contro questi primi quattro articoli che non parlano dello strumento Flotta sarda.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Credo che sia importante continuare la discussione e voglio intervenire, nel solco della replica dell'Assessore, per specificare bene e una volta di più che nel Partito Democratico non c'è nessuna volontà ostruzionistica rispetto a questa legge, non c'è nessuna volontà di non evidenziare, con la massima criticità possibile, un vero e proprio sopruso che la Sardegna ha subito. Non abbiamo difficoltà a fare nomi e cognomi e a dire che c'è un armatore, Onorato, che ha potuto, con questa operazione, beneficiare di sovvenzioni pubbliche senza che la convenzione che doveva giustificare quella sovvenzione sulla base di un diritto alla continuità marittima, di un diritto dei sardi, potesse essere in alcun modo discussa da questo Consiglio o approvata dalla Giunta regionale.
Noi non abbiamo dubbi nel denunciare che per noi quanto è accaduto è in palese violazione delle norme costituzionali, è materia per i tribunali, siamo d'accordo con chi lo afferma, tant'è che non abbiamo mai fatto mancare il nostro sostegno a qualsiasi azione rivendicativa o di impugnazione di quella convenzione. Su questo, ripeto, non ci sono dubbi.
L'articolo 1 potremmo anche votarlo, in quanto afferma un principio, una volontà sulla quale sinceramente io non ho assolutamente niente da eccepire. Il punto che noi poniamo, anche per il ruolo che abbiamo, non facendo parte della Giunta e non avendo quindi guidato questo processo, o perlomeno non avendolo guidato in alcun modo nel momento in cui ha prodotto la privatizzazione di Tirrenia, cioè dal 2009 in poi, è se non ci siano altre strade da battere, se quelle impugnative e quei ricorsi siano stati tutti esperiti, se stia in piedi il fatto che oggi si dà un aiuto di Stato a un'azienda privata giustificato dall'imposizione di oneri di servizio e sulla base di una convenzione di cui non si conosce il contenuto.
L'Assessore oggi è stato molto chiaro, ha spiegato di aver chiesto al Ministero copia della convenzione per capirne il contenuto, per capire, rotta per rotta, tariffa per tariffa, nave per nave, che cosa abbiamo comprato. Giusto? Noi abbiamo comprato un servizio a scatola chiusa, allora ci chiediamo su che base possano stare insieme queste due cose. Credo che questo fatto vada contestato a tutti i livelli: Unione europea, Corte costituzionale, e così via. Tutto questo non sta in piedi, stiamo comprando qualcosa di cui non conosciamo il contenuto e ci troviamo nella condizione di non poter bandire una gara internazionale senza la forte e fondata preoccupazione che venga invalidata, bloccata, perché metteremmo in piedi un doppio meccanismo di garanzia del diritto alla continuità territoriale che non risulterebbe all'interno di un quadro armonico, e quindi in qualche modo sarebbe illegittimo.
A noi è del tutto chiaro il paradosso di fronte al quale ci troviamo e accettiamo anche la sfida: "Allora qual è l'alternativa?". Capiamo il ragionamento che è stato fatto dai colleghi del Partito Sardo d'Azione, che consideriamo momentaneamente in maggioranza, così come noi siamo momentaneamente all'opposizione, per ritrovarci magari in altri ruoli, speriamo non invertiti. Voi giustamente dite: "Questa è legittima difesa!". E' legittima difesa rispetto a un sopruso, rispetto a una distorsione evidente di principi costituzionali, di principi comunitari e quindi, non potendo fare altro, si fa la legge per costituire la Flotta sarda. Noi, ripeto, senza voler fare ostruzionismo, chiaramente con qualche parola che richiama altre cose che abbiamo visto, ci permettiamo di dire - e non è rivolto ai colleghi del Partito Sardo d'Azione - che a volte nel racconto dell'operato di questa Giunta prevalgono alcuni toni di tipo propagandistico, ma questo è un ragionamento generale, perché questa è una Giunta che, a nostro avviso, parla, racconta, si rapporta con i media, ma non produce. Le leggi manifesto di questa Giunta e della vostra maggioranza quali sono? Piano casa, finto piano casa, questa legge, che secondo me ha un'altra dignità, perlomeno politica, qualche leggina, il resto sono chiacchiere.
Allora ci permettiamo di porvi delle domande, e su questo tema, Assessore, ci darà atto che in Consiglio abbiamo sempre cercato di non creare divisioni; c'è stata qualche astensione da parte nostra, ma non abbiamo mai frenato l'azione rivendicativa. Noi le abbiamo posto alcune domande e gliele ripetiamo. Probabilmente non cambieremo il nostro voto, ma certamente il nostro atteggiamento potrebbe cambiare. Noi le abbiamo chiesto se questa iniziativa si regge in piedi dal punto di vista imprenditoriale, se è possibile attivare una flotta sarda on demand, se è possibile fare l'armatore un anno sì e uno no. Se per si verifica il caso che il rapporto che lei approverà nel 2014 evidenzierà, al contrario di quello del 2013, che le condizioni di mercato sono cambiate, nel senso che gli armatori sono rinsaviti, si sono inseriti nel mercato altri operatori e la concorrenza ha fatto crollare i prezzi, lei che cosa farà? Smonterà la Flotta sarda, le quattro navi, le otto rotte e licenzierà gli addetti che ha utilizzato l'anno prima, quando magari c'erano condizioni diverse?
Per fare il mestiere dell'armatore si deve investire sul sito Internet, far funzionare il back office, creare un brand, fare comunicazione, fare commercializzazione, avvertire gli operatori e le agenzie, farsi conoscere sul mercato, parlare all'Europa, offrire pacchetti turistici. Tutto questo sta in capo a un operatore importante che aspiri a raggiungere il 30-40 per cento del mercato e che andrà in qualche modo, lo sappiamo già, sovvenzionato, perché non potrà chiudere i conti rispetto a un concorrente sleale che si avvale di una convenzione pubblica e di 50 milioni di euro provenienti da fondi pubblici, e che quindi può permettersi di perdere e di stare ugualmente sul mercato. E non solo può permettersi di perdere prendendo 50 milioni di euro, che sono la quota dei 72 milioni di euro legata alle rotte sarde, ma potrebbe permettersi anche di fare dumping in certi mesi, perché un privato può pure perdere dei soldi, mentre una società a capitale pubblico deve dimostrare di non essere illegittimamente sovvenzionata. E quindi non sappiamo se i 15 milioni di euro che si prevede di spendere resteranno tali o diventeranno 20!
Allora la domanda che le poniamo, Assessore, è questa: siamo certi che non stiamo facendo - come mi sono permesso di dire per semplificare - non una flotta di bandiera, ma una legge di bandiera, per dire che facciamo qualcosa per scaldarci i cuori e giustificare le nostre manchevolezze? Ecco, se lei, Assessore, fosse in grado di spiegarci meglio come si fa a fare gli armatori on demand, cioè un anno sì e un anno no, magari non il nostro voto, ma il nostro atteggiamento potrebbe nel corso del dibattito cambiare.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per esprimere il parere della Giunta sull'emendamento numero 12 ha facoltà di parlare l'Assessore dei trasporti.
SOLINAS CHRISTIAN (P.S.d'Az.), Assessore dei trasporti. Il parere della Giunta è contrario.
PRESIDENTE. Siccome è stato presentato un solo emendamento soppressivo, si mette direttamente ai voti il mantenimento del testo dell'articolo.
Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Noi voteremo a favore dell'articolo 1 e quindi contro l'emendamento soppressivo, perché mi pare che un emendamento soppressivo di per sé non dia una soluzione alternativa al problema. Quindi noi ci confronteremo sugli emendamenti di contenuto, quelli rispetto ai quali si può stabilire una interlocuzione, ma su un emendamento soppressivo tout court non vale, consentitemelo, neppure il confronto. Quindi noi respingiamo questo emendamento e siamo favorevoli al mantenimento…
PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, stiamo votando l'articolo, perché non si mette in votazione l'emendamento soppressivo.
PITTALIS (P.d.L.). Sì, grazie, Presidente, motivavo politicamente che un emendamento soppressivo tout court dal nostro punto di vista non ha alcun senso. Ci confronteremo quando ci saranno emendamenti eventualmente modificativi, rispetto ai quali diremo sicuramente la nostra.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Presidente, io sono convinto che questo articolo di principio richiami un diritto giusto dei sardi, quello di stabilire la disciplina sulla continuità territoriale marittima della Sardegna funzionale ai collegamenti tra la Sardegna e il resto del Paese e dell'Europa. Ciò detto sappiamo, Assessore, lo sa anche lei, che ci sarà un'impugnazione da parte del Governo, di questo Governo, e noi speriamo che ne venga presto un altro, politicamente deciso dagli italiani dopo democratiche elezioni e in grado di esprimere una linea politica che senta le esigenze ed i bisogni di tutte le parti d'Italia.
Sulla questione di principio conveniamo e quindi daremo un voto di astensione, sapendo bene che questo sarà il primo degli articoli oggetto di impugnazione del Governo, perché sappiamo che il Governo non intende lasciare a questa Regione la possibilità di dire la sua, di sostenere la propria posizione in materia di collegamenti in continuità territoriale.
Detto questo, a noi pare che si ponga un problema più generale, su cui dovremmo riflettere in comune, ed è esattamente quello di capire quali sono gli spazi effettivi di intervento della Regione e del popolo sardo su questi argomenti che molto contano per la propria esistenza e la propria vita.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Su questo articolo, ma anche sull'articolo 2, ribadisco il concetto che stavo illustrando prima. Anche in Commissione sulle questioni di principio generale che sono contenute in questi due articoli non abbiamo avuto difficoltà ad astenerci. Negli altri articoli, però, si fa esplicito riferimento alla Flotta sarda e questo ci porta a votare contro, tranne uno, quello in cui si parla della Saremar, e sul quale, tolto il comma 2, ragioneremo a fondo per decidere la nostra posizione. Sugli articoli 1 e 2 ci asterremo, per cui preannuncio il ritiro dell'emendamento soppressivo dell'articolo 2. Riprenderemo il discorso sull'articolo 3, dove si fa riferimento esplicito alla Flotta sarda.
PRESIDENTE. L'emendamento numero 13 è stato ritirato. Comunico che il collega Cugusi è rientrato dal congedo.
Metto in votazione l'articolo 1. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 2, al quale è stato presentato un emendamento.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2 e del relativo emendamento:
Art. 2
1. Al fine di garantire il diritto alla mobilità del popolo sardo, rimuovendo gli ostacoli di ordine materiale che di fatto derivano dalla condizione di insularità della Sardegna e ne impediscono un armonico sviluppo economico e sociale, la Regione concorre con una propria politica marittima al mercato del cabotaggio sulle rotte da e per l'Isola. 2. La politica marittima regionale è orientata alla garanzia dei servizi di cabotaggio di preminente interesse regionale in un contesto di libera concorrenza tra armatori comunitari, prevenendo la formazione di monopoli, oligopoli e cartelli nonché contrastando le gravi perturbazioni del mercato interno dei trasporti dovute alla liberalizzazione.). |
Emendamento soppressivo totale Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo.
Articolo 2
L'articolo 2 è soppresso. (13).)
PRESIDENTE. L'emendamento numero 13 è stato ritirato. Poiché nessuno è iscritto a parlare, procediamo alla votazione.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Chiedo la votazione nominale.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappellacci - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Bruno - Campus - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zuncheddu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 66
votanti 40
astenuti 26
maggioranza 21
favorevoli 40
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 3, al quale sono stati presentati due emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3 e dei relativi emendamenti:
Art. 3
Continuità territoriale marittima
1. La Regione esercita le funzioni relative alla continuità territoriale marittima.
2. Nell'esercizio delle funzioni di cui al comma 1, la Regione può imporre obblighi di servizio pubblico anche mediante la conclusione di appositi contratti ovvero operare direttamente i servizi di cabotaggio essenziali per garantire la continuità territoriale marittima, avvalendosi di un'apposita società in house.
3. Gli obblighi di servizio pubblico volti a garantire la continuità territoriale marittima tengono conto delle esigenze di servizio accertate con riferimento ai porti che sono serviti, alla regolarità, alla continuità, alla frequenza, alla capacità di fornitura del servizio, alle tariffe richieste ed all'equipaggio della nave.
4. Dall'entrata in vigore della presente legge, mediante opportune intese con lo Stato, la titolarità dei contratti di servizio pubblico aventi ad oggetto le funzioni trasferite ai sensi dell'articolo 1, comma 837, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), e comunque i servizi di cabotaggio marittimo da e per l'Isola, è trasferita alla Regione, unitamente alle risorse stanziate per farvi fronte.
Emendamento soppressivo totale Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo.
L'articolo 3 è soppresso. (14)
Articolo 3
Emendamento soppressivo parziale Giunta regionale.
Articolo 3
Il comma 4 dell'articolo 3 è soppresso. (3).)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione dell'intervento dell'onorevole Lotto, che ha a disposizione dieci minuti.
LOTTO (P.D.). Non ho intenzione di utilizzare tutti i minuti che lei mi ha gentilmente concesso, voglio solo ribadire il concetto già espresso, cioè noi, così come abbiamo fatto per gli articoli 1 e 2, riteniamo di astenerci anche sull'articolo 3, tranne il comma 2, dove si fa esplicito riferimento allo strumento di azione, ovvero per esercitare le funzioni relative alla continuità territoriale marittima la Regione si avvale della società in house di cui all'articolo 7.
Il contenuto del comma 2, quindi, ci impone di respingere questo articolo, a meno che non lo si voti per parti. Qualora lo si voti per parti noi voteremo contro il comma 2 e ci asterremo sugli altri tre commi. Chiedo alla Presidente se è possibile procedere in questo modo, cioè votare il comma 2 separatamente.
PRESIDENTE. Onorevole Lotto, ero distratta, può reiterare la richiesta?
LOTTO (P.D.). Chiedo, se è possibile, di votare prima il comma 2, poi il resto dell'articolo.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, per non far apparire questa come una discussione per pochi o un soliloquio, visto che l'opposizione, e il Partito Democratico in particolare, ha mostrato anche su questi articoli un'attenzione ai principi generali e anche un atteggiamento critico, ma aperto, sarebbe importante che l'Assessore rispondesse a qualcuna delle domande che gli abbiamo posto sulla fattibilità imprenditoriale dell'iniziativa in questione e su come intenda mettere in campo in maniera così flessibile, prevedibilmente un anno sì e un anno no, l'iniziativa della Flotta sarda. Nel suo intervento a conclusione della discussione generale l'Assessore si è limitato a enunciare principi di carattere generale, per cui saremmo contenti se intervenisse ulteriormente, e mi sembra di capire che abbia intenzione di farlo.
Oltre ad associarmi alle parole del collega Lotto, mi permetto di manifestare soddisfazione per l'emendamento della Giunta che sopprime il comma 4, che è forse eccessiva, essendo una norma di attuazione che coinvolge anche lo Stato. E' evidente che il processo di trasferimento della territorialità dei contratti di servizio pubblico che hanno per oggetto le funzioni in materia di continuità territoriale, di cui alla legge finanziaria del 2007, è in parte già definito da norme di attuazione e nelle parti in cui non lo è chiaramente c'è bisogno di un percorso diverso da quello della legge regionale. Quindi quello è un elemento che critico e mi fa piacere che anche l'azione dell'opposizione abbia portato la Giunta a rivedere qualche sgrammaticatura costituzionale e istituzionale che certamente è presente in questa legge.
Nel merito della questione, l'unica soluzione che si prospetta in questa legge, rispetto alle criticità che dovessero manifestarsi per quanto riguarda l'affermazione vera ed efficace del diritto alla continuità territoriale dei sardi, è quella della costituzione di un'apposita società in house. Ci farebbe piacere se fossero indicate altre cose che si possono fare comunque per giustificare questa scelta nella quale si entra e dalla quale si esce a seconda delle condizioni di mercato che evidentemente possono modificarsi di anno in anno.
PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Zuncheddu. Ne ha facoltà.
ZUNCHEDDU (Gruppo Misto). Presidente, solo per proporre un'integrazione al comma 3, cioè alla fine…
PRESIDENTE. Onorevole Zuncheddu, potrà intervenire in fase di dichiarazioni di voto.
ZUNCHEDDU (Gruppo Misto). D'accordo, chiedo scusa.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore dei trasporti.
SOLINAS CHRISTIAN (P.S.d'Az.),Assessore dei trasporti. Sull'emendamento numero 14 il parere della Giunta è contrario, sul numero 3 è favorevole.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento numero 14.
Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 14.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Uras ha votato a favore e che il consigliere Meloni Francesco ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappellacci - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Floris Rosanna - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Capelli - Cocco Daniele.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 61
astenuti 4
maggioranza 31
favorevoli 22
contrari 39
(Il Consiglio non approva).
Procediamo alla votazione dell'emendamento numero 3.
Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 3.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Uras ha votato a favore
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Cappellacci - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Capelli - Cocco Daniele - Diana Mario - Mulas.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 68
votanti 62
astenuti 6
maggioranza 32
favorevoli 62
(Il Consiglio approva).
Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu. Ne ha facoltà.
ZUNCHEDDU (Gruppo Misto). Vorrei proporre un'integrazione al comma 3, cioè aggiungere dopo "alle tariffe richieste all'equipaggio della nave" le parole "in accordo con le comunità locali interessate".
PRESIDENTE. L'Aula è d'accordo su questa proposta di emendamento orale?
SOLINAS CHRISTIAN (P.S.d'Az.),Assessore dei trasporti. No.
PRESIDENTE. Poiché ci sono opposizioni, la proposta non è accolta.
Passiamo alla votazione dei commi 1 e 3.
Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Rinuncio.
PRESIDENTE. Metto in votazione i commi 1 e 3 dell'articolo 3. Chi li approva alzi la mano.
(Sono approvati)
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Sul comma 2 chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del comma 2.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Barracciu ed Espa hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappellacci - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Zedda.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Vargiu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Capelli - Cocco Daniele - Diana Mario - Mariani - Mulas.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 66
votanti 59
Astenuti 7
Maggioranza 30
Favorevoli 40
Contrari 19
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 4.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:
Art. 4
Servizi marittimi di preminente
interesse regionale
1. Ai fini della presente legge, rappresentano servizi marittimi di preminente interesse regionale:
a) i servizi di trasporto passeggeri con punto di origine o di arrivo in uno dei porti o scali della Regione;
b) il trasporto di merci di linea;
c) i servizi di collegamento di passeggeri e merci con le isole minori della Sardegna e con la Corsica;
d) i servizi passeggeri di prevalente interesse turistico;
e) i servizi internazionali passeggeri e merci, in armonia con la politica europea di vicinato e con particolare riferimento ai paesi membri dell'Unione per il Mediterraneo istituita a Parigi il 13 luglio 2008;
f) il trasporto di merci di massa, secche e liquide, in particolare per il rifornimento del tessuto industriale, artigianale e di trasformazione regionale;
g) i servizi marittimi di collegamento della rete ferroviaria della Sardegna con le reti ferroviarie nazionale ed internazionale.)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, metto in votazione l'articolo 4. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 5, al quale sono stati presentati tre emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 5 e dei relativi emendamenti:
Art. 5
Garanzia dei servizi marittimi
di preminente interesse regionale
1. I servizi marittimi di preminente interesse regionale sono ordinariamente garantiti dagli armatori dell'Unione europea e dello spazio economico europeo in regime di libero scambio.
2. Qualora uno o più servizi tra quelli previsti dall'articolo 4 non siano eserciti da alcun armatore ovvero non lo siano in misura ritenuta sufficiente con riferimento alla continuità, regolarità, capacità e qualità del servizio, nonché alle tariffe e condizioni praticate, in particolare per talune categorie di passeggeri o per taluni percorsi, o ancora non siano adeguati alle reali esigenze della Sardegna, la Regione ne garantisce l'espletamento secondo le modalità ed i criteri di cui all'articolo 3 e, segnatamente, mediante apposita società di navigazione in house costituita ai sensi dell'articolo 7.
3. A tal fine, la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale dei trasporti, previo parere della competente Commissione consiliare da rendersi perentoriamente entro quindici giorni, approva entro il 30 settembre di ciascun anno la ricognizione dello stato di esercizio dei servizi marittimi di preminente interesse regionale unitamente al piano di attività da espletarsi a cura della società di navigazione di cui all'articolo 7 per il successivo anno.
Emendamento soppressivo totale Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo.
Articolo 5
L'articolo 5 è soppresso. (15)
Emendamento soppressivo parziale Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Diana Giampaolo.
Articolo 5
Il comma 2 dell'articolo 5 è soppresso. (16)
Emendamento aggiuntivo Giunta regionale.
Articolo 5
Al comma 2 dell'articolo 5, dopo le parole "articolo 7" sono aggiunte le parole: "ovvero mediante altre forme organizzative idonee a conseguire gli obiettivi della presente legge". (4).)
PRESIDENTE. Ricordo che i colleghi che intendono prendere la parola devono iscriversi a parlare non oltre la conclusione del primo intervento.
E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Con l'articolo 5 torniamo ai modi in cui i servizi marittimi enunciati negli articoli precedenti possono essere garantiti. Sul fatto che la Regione svolga questo compito in linea di principio noi non siamo contrari, salvo per il fatto che si fa di nuovo riferimento all'articolo 3. Che venga svolta un'attività di ricognizione di carattere generale, che deve attenere alla continuità, alla regolarità, alla capacità e qualità del servizio, alle tariffe e alle condizioni praticate per le varie categorie di passeggeri (e qui si potrebbe aprire una discussione anche sulle persone che magari hanno bisogno di accompagnamento per poter arrivare in Sardegna) noi lo riteniamo non solo opportuno, ma anche doveroso. Quello che noi non riteniamo necessariamente conseguente è il fatto che la Regione con questa legge, e con questo articolo in maniera particolare (invito l'Assessore a valutare magari una rimodulazione del contenuto del comma 4) dichiara sostanzialmente che il diritto alla mobilità può essere garantito soltanto e quasi illimitatamente, perché si dice "segnatamente" - cioè non si prevedono altre modalità, neanche per il futuro - "mediante apposita società di navigazione in house costituita ai sensi dell'articolo 7". L'Assessore avrà la bontà di replicare, io ho fiducia che lo faccia e in maniera opportuna, però noi torniamo sempre sul solito punto: l'unico modo per garantire il diritto alla mobilità è quello di svolgere noi stessi il servizio. Se un domani ci trovassimo nella condizione di poter far saltare quella convenzione, di modificarla, di riscriverla, non dovremmo seguire questa strada. Sembriamo quasi compiacerci del fatto che oggi ci sia una convenzione nascosta, blindata, e ci sia un armatore in odore, e non solo in odore, di monopolio, il "corsaro di tutti i mari", come se questo ci desse una giustificazione per creare una società in house. Sembra cioè che vogliamo arrivare lì e mi riferisco in particolare al comma 2, perché sul resto, sul fatto che l'Assessore regionale dei trasporti, previo parere della competente Commissione consiliare, approvi ogni anno entro il 30 settembre la ricognizione dello stato di esercizio dei servizi marittimi non avremmo nulla in contrario. Io suggerirei, Assessore, di cambiare questa data perché, concludendosi proprio a settembre il periodo particolarmente critico della stagione estiva, per portare avanti una ricognizione fattuale, con raccolta di dati, probabilmente c'è bisogno di spostare la data di questa ricognizione almeno al 30 ottobre. E' la vostra ostinazione che vi porta a ritenere che, per superare uno stato di cose sfavorevole, il diritto alla continuità territoriale, esplicitato in rotte, tariffe, qualità del servizio, tipologia di navi, tariffe particolari per passeggeri in condizioni di disagio sociale o motorio, possa essere garantito solo attraverso una compagnia in house.
Fermo restando che su alcuni commi di questo articolo potremmo anche astenerci, perché nulla cambiano, certamente siamo contrari al comma 2, che torna a indicare ostinatamente come unica soluzione quella della Flotta sarda, sulla quale abbiamo già espresso tutte le nostre perplessità.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Essendo stato dichiarato decaduto ieri, durante la discussione generale, ne approfitto per fare due considerazioni sull'aspetto generale del disegno di legge in esame, oltre che sull'articolo 5, anche perché si sta assistendo a una discussione che appare per certi versi paradossale, nel senso che chi per cultura, per formazione, per convenzione, è liberale e liberista in economia parrebbe dover sostenere l'intervento pubblico nell'esercizio di servizi tipicamente commerciali; chi invece ha una cultura differente ed è più propenso ad ammettere l'intervento pubblico in economia parla di "carrozzoni". Forse sarebbe opportuno che l'Assessore precisasse in maniera netta, forte e chiara un aspetto che per me, e credo anche per il resto dell'Aula, ma soprattutto per evitare le strumentalizzazioni che ci possono essere sull'argomento, è essenziale, cioè come verrà gestita la Flotta sarda qualora dovesse passare al vaglio dell'Unione europea. Un altro aspetto fondamentale è infatti la certezza che nessuno vorrà spendere un euro e potrà spendere un euro se non ci sarà un esito positivo da parte dell'Unione europea alla notifica della legge e dei provvedimenti deliberativi della Giunta in applicazione della stessa.
Allora, io credo al principio che la Regione, come qualunque struttura pubblica, debba regolare i servizi, non gestirli, e debba attrarre i privati per far sì che ci sia realmente concorrenzialità nelle rotte del trasporto marittimo o in qualunque altro servizio. Questo in una situazione normale, ordinaria, regolata dal mercato, ma sappiamo che così non è. C'è una società che riceve una contribuzione di 50 milioni di euro all'anno per otto anni e che altera il mercato, quindi è difficile che ci possano essere altri operatori che garantiscano servizi nelle medesime rotte, tranne che nel periodo estivo, perché c'è un'alterazione nel mercato. Questo può giustificare un intervento regionale, ma a due condizioni. Invito di nuovo l'Assessore a fare chiarezza su questo, non per convincere me, che conosco il suo pensiero e quello del Presidente e della Giunta, ma perché ritengo che questo fatto non sia stato comunicato con la sufficiente nettezza. Quali sono le due condizioni? Innanzitutto un intervento limitato nel tempo, e tale limitazione non può eccedere quella della contribuzione pubblica alla Cin: una volta ripristinate le regole di mercato, non ci può essere più assistenza da parte dello Stato a compagnie private e non ci deve essere assistenza da parte della Regione ad altre compagnie; ci saranno semmai dei bonus, come per la Corsica, per garantire la mobilità dei sardi verso la penisola e l'Europa, così come c'è la mobilità dei corsi, ma quello è un altro discorso, non è esercizio di trasporto. La prima condizione quindi è la durata limitata dell'intervento.
La seconda e più importante condizione, che credo la Giunta farà rispettare in maniera, come dire, assoluta e rigida, perché ci sono precedenti gravi, è che la Flotta sarda non deve creare nessun nuovo posto di lavoro, nessun posto di lavoro pubblico, non deve generare neanche un precario, che magari dopo qualche mese avrà diritto alla stabilizzazione o sosterrà di averne diritto. Nel senso che le flotte dovranno essere "armate", cioè prenderemo a noleggio le navi con tutto il personale necessario, magari chiederemo che quel personale sia sardo, ma non creeremo carrozzoni. Così come chiederemo, se non ho compreso male, che anche l'attività commerciale, la promozione, tutto ciò che dovrà essere fatto sia fatto da strutture che già esistono. Penso all'agenzia "Sardegna Promozione" e alle strutture del competente Assessorato.
Per quanto riguarda tutte le eccezioni, a partire da quelle sollevate ieri dall'onorevole Porcu in discussione generale, con accenti molto forti sui temi del libero mercato, della cultura liberale e del liberismo in economia, credo che la Giunta non si farà scavalcare su questo fronte. Abbiamo l'esperienza di Abbanoa, su cui vorrei ricordare che io fui l'unico a votare contro; ci furono 39 voti favorevoli, compresi quelli di alcuni consiglieri che oggi si battono contro i carrozzoni e che sono presenti in quest'aula, e un solo voto contrario, il mio, che motivai dicendo che probabilmente tutta l'operazione sarebbe stata gonfiata con assunzioni ad hoc da parte della SIM, della SIINOS, e così via, in funzione di una fusione che avrebbe generato debiti. Certo, devo dire che neanch'io avrei mai pensato che i debiti sarebbero stati di circa 100 milioni di euro all'anno, sino ad arrivare a 640 milioni di euro, così come è successo. Quella esperienza per me è un insegnamento, una pietra miliare su ciò che la Regione può e deve fare.
Chiariti questi due aspetti, credo che una deroga ai principi della funzione pubblica e della funzione privata si debba fare. Non mi scandalizza una spesa di 20 milioni di euro, non mi può scandalizzare più dei 50 milioni che diamo per la continuità aerea, tanto per fare un esempio, sui quali mi pare ci fosse più largo consenso, e non mi scandalizza soprattutto rispetto ai 50 milioni che lo Stato dà alla Cin. L'aspetto secondo me importante è la strategia. Deve essere chiaro che questo provvedimento non ha natura esclusivamente trasportistica e non lo si realizza perché è una bandiera di qualche forza politica. E' invece un progetto che serve perché siamo in una fase nella quale dobbiamo cambiare modello di sviluppo; è un tassello, piccolo ma importante, per convertire il modello di sviluppo della Sardegna, passando da un'industria ormai obsoleta, superata, pesante, voluta dalle partecipazioni statali su modelli eterodiretti, a un modello voluto da noi, dai sardi e basato sulle risorse dei sardi, e la prima risorsa che dobbiamo sfruttare non può non essere quella turistica.
Allora, questo è un progetto bandiera, è un tassello di una nuova strategia, quella di fare della Sardegna una regione turistica. A questo fine io ho presentato un emendamento, che naturalmente può essere compreso in un emendamento di sintesi, insieme a emendamenti simili, per chiedere che almeno il 20 per cento di quei 20 milioni di euro che sono stati destinati alla Flotta sarda abbia una specifica e precisa finalizzazione: incentivare e favorire, rendendolo competitivo, il sistema turistico della Sardegna anche nella bassa stagione, perché i nostri competitor hanno molta maggiore facilità nel raggiungere le varie destinazioni, o perché non si trovano in sistemi insulari o perché hanno altre forme di agevolazione. Chiedo quindi che la Giunta valuti, ripeto, di trasformare questo progetto in un tassello di un nuovo modello, di una nuova prospettiva che dobbiamo dare ai sardi, che è quella di investire sulla prima risorsa che abbiamo, ovvero il turismo, e di utilizzare la Flotta sarda per garantire l'accessibilità. A chi? Ai giovani innanzitutto, alle famiglie, alle auto. Siamo certi che se promuoviamo campagne pubblicitarie come il trasporto dell'auto a un euro, come aveva fatto la Moby qualche tempo fa, le altre compagnie saranno obbligate a fare altrettanto, e questo sarà un meccanismo di calmierazione dei prezzi attuato non riducendo le tariffe per tutti, ma incentivando la presenza di turisti e soprattutto rivolgendosi solo a chi usufruisce delle strutture ricettive, cioè a coloro che non vengono in Sardegna per alimentare gli affitti in nero delle seconde case, ma alloggiano in strutture ricettive.
In questo modo, incrementandola col solo valore del 10 per cento di Iva versata dalle strutture ricettive, la partita va a chiudersi probabilmente in attivo per la Regione, che incassa i nove decimi dell'Iva. Inoltre l'attivazione di flussi turistici in bassa stagione consentirà di elevare il Pil del turismo in rapporto al Pil della Sardegna e avrà un effetto positivo anche sulle casse regionali.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Presidente, con questo articolo da una parte si riprende a parlare dei servizi marittimi di interesse regionale, che dovrebbero essere garantiti dagli armatori operanti nell'Unione europea, dall'altra si prende atto che probabilmente nel libero mercato non ci sono le condizioni per garantire ai sardi e all'economia della Sardegna i diritti a cui tutti aspiriamo, per cui, per poter intervenire su eventuali carenze dell'operato degli armatori europei, si fa riferimento al possibile intervento mediante apposita società di navigazione in house.
Al comma 3, peraltro, si fa invece riferimento alla ricognizione dello stato di esercizio dei servizi marittimi, per la quale la Giunta si impegna a presentare annualmente una relazione al Consiglio regionale. Io dico che di questo articolo l'unica parte interessante è questa, ma non ci vuole una legge per affermarlo. Voglio dire che se la Giunta regionale vuole capire, al di là del fatto che abbia o meno competenza primaria in materia, come evolve la situazione dei trasporti da e per la Sardegna, se gli operatori sardi si trovano a poter contare su servizi di un livello piuttosto che di un altro, bisogna che chi questi operatori rappresenta si preoccupi dello stato di questi servizi, ma se ne doveva preoccupare già da prima. Quindi è giustissima l'esigenza che viene posta nel comma 3 dell'articolo 5, peccato che non sia necessario fare una legge, perché quello che è un dovere sacrosanto della Giunta e dell'Assessorato dei trasporti non è stato mai esercitato.
Credo che anche su questo articolo noi non saremo favorevoli, perché comunque il tutto è finalizzato a creare le condizioni per l'intervento della cosiddetta Flotta sarda. Ecco perché esprimo il mio voto contrario anche sull'articolo 5.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dei trasporti.
SOLINAS CHRISTIAN (P.S.d'Az.), Assessore dei trasporti. Esprimo parere contrario sugli emendamenti numero 15 e 16, favorevole sull'emendamento numero 4.
(Non è approvato)
Passiamo alla votazione dell'emendamento numero 16.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 16.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Sanna Paolo ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Capelli - Cocco Daniele - Diana Mario - Mariani - Mulas.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 57
astenuti 7
maggioranza 29
favorevoli 19
contrari 38
(Il Consiglio non approva).
Passiamo alla votazione dell'articolo 5.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 5.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Stochino ha votato a favore
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco.
Rispondono no i consiglieri: Meloni Valerio - Solinas Antonio.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Bruno - Campus - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Moriconi - Mulas - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Zuncheddu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 41
astenuti 24
maggioranza 21
favorevoli 39
contrari 2
(Il Consiglio approva).
Passiamo alla votazione dell'emendamento numero 4.
Ha domandato di parlare il consigliere Campu[PS1] s. Ne ha facoltà.
CAMPUS (Sardegna è già Domani). Presidente, vorrei che la Giunta esplicitasse qualcosa in più su un emendamento che per la verità non dice niente, se non: "ovvero mediante altre forme organizzative idonee a conseguire gli obiettivi della presente legge." Credo che qualcosa in più debba essere esplicitato, anche perché al successivo comma 3, che abbiamo già approvato, si fa riferimento solo alla possibilità che attraverso un piano di attività la nuova società di navigazione possa supplire alle carenze che venissero evidenziate nella ricognizione sullo stato di esercizio dei servizi marittimi.
Nel momento in cui la Giunta propone un emendamento che modifica il testo originario da lei stessa proposto, vorrei capire che cosa sottintende questo emendamento, cioè quali sono le altre forme organizzative che la Giunta può ritenere idonee a conseguire gli obiettivi della presente legge, oltre a quella che ha già esplicitato nel testo. Altrimenti davvero il voto a favore diventa una carta bianca consegnata nelle mani della Giunta.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Christian Solinas. Ne ha facoltà.
SOLINAS CHRISTIAN (P.S. d'Az.), Assessore dei trasporti. Voglio rapidamente rispondere alla domanda del collega Campus. Di fatto questa formulazione consente, a livello europeo, di poter accedere a forme equivalenti di in house, come lo ship manager o l'in house rinforzato. E' semplicemente una clausola di stile.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 4. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
I lavori del Consiglio riprenderanno questo pomeriggio, alle ore 16 e 30.
La seduta è tolta alle ore 13 e 23.
[PS1]Non è una dichiarazione di voto