Seduta n.435 del 01/10/2013
CDXXXV SEDUTA
MARTEDI' 1° OTTOBRE 2013
(POMERIDIANA)
Presidenza della Presidente LOMBARDO
La seduta è aperta alle ore 16 e 38.
DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 23 luglio 2013 (426), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Radhouan Ben Amara, Michele Cossa, Rosanna Floris, Sergio Obinu, Antonio Pitea e Carlo Sechi hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 1° ottobre 2013.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Commemorazione di ex consigliere
PRESIDENTE. Colleghi, è scomparso nel mese di gennaio, all'età di 88 anni, l'onorevole Sebastiano Fois, consigliere regionale nella quinta legislatura dal 1965 al 1969.
Algherese, laureato in giurisprudenza, per oltre cinquant'anni anni ha svolto la professione di avvocato, lasciando un ricordo indelebile per la sua grande professionalità e umanità.
Fu eletto in Consiglio regionale nelle liste del Movimento Sociale Italiano nella circoscrizione di Sassari. Durante la legislatura fece parte delle Commissioni autonomia e finanze e della Commissione speciale rinascita. La sua attività legislativa si è concentrata soprattutto nell'azione di controllo, che si è concretizzata nella presentazione di molteplici interpellanze, interrogazioni e mozioni.
In Consiglio regionale si occupò dei problemi legati al suo territorio, alla viabilità, ai trasporti. Ma grande attenzione dimostrò anche sul fenomeno del banditismo, vera e propria piaga sociale della Sardegna negli anni Sessanta. Sottoscrisse, infatti, un'interpellanza in cui richiese un'inchiesta consiliare su questa forma di criminalità che stava avendo una recrudescenza notevole in alcuni territori. Grazie anche a questo provvedimento, l'allora Presidente della Regione, Paolo Dettori, si presentò in Aula con una relazione sui fenomeni criminosi, in cui fece un esame dettagliato della lunga stagione di sangue che stava attraversando l'Isola.
L'onorevole Fois fu sempre particolarmente legato al suo territorio e alla sua città natale. Negli anni Sessanta, prima di entrare in Consiglio regionale, fu eletto anche nel consiglio comunale di Alghero, dove restò per due legislature.
E' stato una figura di primo piano e la sua formazione umana e culturale gli ha sempre consentito di raggiungere i livelli più alti sia nella professione che nello svolgimento dei suoi incarichi istituzionali. Concepiva la politica con rigore e come un servizio da dare soprattutto alle fasce più deboli della popolazione, a cui dispensava consigli e pareri.
Terminata la legislatura l'onorevole Fois non si ricandidò e scelse di dedicarsi alla famiglia e di tornare a tempo pieno alla sua professione di avvocato. Decano dei professionisti del foro di Sassari, vestì la toga fino a pochi mesi prima della sua scomparsa.
Nell'esprimere al figlio, l'onorevole Pietro Fois, e a tutti i familiari il cordoglio mio personale e dell'intera Assemblea regionale, sospendo la seduta per cinque minuti in segno di lutto.
(La seduta, sospesa alle ore 16 e 43, viene ripresa alle ore 16 e 50.)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione della proposta di legge numero 532/A.
Procediamo con la votazione degli emendamenti aggiuntivi all'articolo 1, sui quali era stata chiesta la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 53.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Campus ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Bruno - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cozzolino - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Sabatini - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Solinas Christian - Stocchino - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cherchi - Contu Felice - Dedoni - Floris Mario - Fois - Gallus - Greco - Locci - Lunesu - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Tocco - Tupponi.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 56
votanti 55
astenuti 1
maggioranza 28
favorevoli 26
contrari 29
(Il Consiglio non approva).
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 54.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Salis ha votato a favore e che i consiglieri Cappai e Stochino hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Bruno - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cozzolino - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Christian - Stocchino - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Dedoni - Floris Mario - Fois - Gallus - Greco - Locci - Lunesu - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 59
votanti 58
astenuti 1
maggioranza 30
favorevoli 26
contrari 32
(Il Consiglio non approva).
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 55.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Solinas Antonio ha votato a favore e che i consiglieri Contu Felice e Oppi hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Bruno - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cozzolino - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Solinas Christian - Stocchino - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Dedoni - Floris Mario - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 62
votanti 61
astenuti 1
maggioranza 31
favorevoli 27
contrari 34
(Il Consiglio non approva).
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 56.
(Segue la votazione)
Prendo atto che la consigliera Zuncheddu ha votato a favore e che il consigliere Cuccureddu ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Bruno - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cozzolino - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Solinas Christian - Stocchino - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cuccureddu - Dedoni - Floris Mario - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 63
votanti 62
astenuti 1
maggioranza 32
favorevoli 27
contrari 35
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 57.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento numero 57 interviene sull'articolo 10. L'articolo 10 reca misure di semplificazione, ed è semplicemente l'annullamento, in Sardegna, degli effetti del testo unico della legge sull'edilizia, cioè in Sardegna la legge sull'edilizia, il DPR numero 380, non vale perché abbiamo deciso di semplificare a modo nostro, come se si potesse derogare a una disciplina sovraordinata che obbliga la Sardegna all'adeguamento. Infatti, in mancanza dell'adeguamento al DPR numero 380, normalmente gli uffici tecnici si riferiscono ad esso nell'attività di autorizzazione. Lo dico per memoria del Ministero che ci ascolta, perché anche questa è una delle cose che sono sfuggite.
E siccome non voglio privare il Ministero della facoltà di analizzare questo punto in una sede diversa, ritiro gli emendamenti numero 57, 58, 59, 60, 61 e 62. Mantengo l'emendamento numero 63 perché è veramente curioso ciò che prevede il comma a cui si riferisce, dopo tutte le chiacchiere che si sono sentite in questo periodo da una molteplicità di persone, le quali parlano, parlano, parlano, prendendo anche posizione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, chiedo il voto segreto sull'emendamento numero 63.
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 63.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 63
astenuti 1
maggioranza 32
favorevoli 31
contrari 32
(Il Consiglio non approva).
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Arbau - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cozzolino - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Mario - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stocchino - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.)
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Ritiro gli emendamenti dal numero 64 al numero 82 e, come meglio definirà il mio Capogruppo, sull'emendamento numero 83 chiedo il voto segreto.
(Appoggia la richiesta il consigliere Giampaolo Diana)
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 83.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 63
votanti 62
astenuti 1
maggioranza 32
favorevoli 25
contrari 37
(Il Consiglio non approva).
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Arbau - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Felice - Corda - Cozzolino - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Mario - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stocchino - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda Alessandra - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.)
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 84.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 63
astenuti 1
maggioranza 32
favorevoli 28
contrari 35
(Il Consiglio non approva).
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Arbau - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cozzolino - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Mario - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stocchino - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda Alessandra - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.)
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Sono ritirati gli emendamenti dal numero 85 al numero 102. Chiedo di parlare sull'emendamento numero 103.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 103.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento numero 103 riguarda l'articolo 15. Mi piace ricordare questa norma enfatica quanto inutile sul recupero del patrimonio edilizio esistente, un modo come un altro per dire che facciamo qualche cosa, di sfroso, ma per il patrimonio edilizio esistente io avrei inteso maggiormente il patrimonio dei nostri paesi, i centri storici, tutto l'ambito delle nostre comunità lasciato in abbandono e in degrado, perché ormai anche la politica di sostegno della ricostruzione dei centri storici, da alcuni anni abbandonata, sta producendo la ripresa di un degrado irreversibile che chiaramente ha a che vedere con lo sviluppo di queste comunità.
Lo dico perché si può pensare a mille altre vocazioni. A Cabras, per esempio, potrete anche risolvere prima o poi il problema degli stagni, ma se avete un paese nel quale non si può neanche entrare, che non dà ospitalità ad attività all'interno del suo perimetro storico probabilmente il recupero delle attività lagunari non serve a niente, così come in ogni altro paese dove ci sono tradizioni e funzioni che possono essere esercitate.
Questo governo di centrodestra si è contraddistinto per aver cancellato il finanziamento di una delle più importanti leggi degli ultimi vent'anni, direi che ha contraddistinto la politica urbanistica della Regione sarda anticipando quelle che sono state le diverse vocazioni di altre Regioni in materia di centri storici.
Voglio solo ricordare, per memoria dell'opinione pubblica, non vostra, perché voi lo sapete, che il centrosinistra al termine della scorsa legislatura ha lasciato agli atti, nelle casse e anche attraverso deliberazioni, più di 400 milioni di euro destinati a grandi progetti, alcuni già realizzati altri in itinere, come i bandi CIVIS e BIDDAS e altri interventi che hanno comunque segnato un'epoca nella cultura del recupero dei centri storici. Cosa abbiamo visto da voi? Guardatevi intorno e vedrete che cosa avete erogato!
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 103.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cappai e Floris Mario hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Bruno - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Solinas Christian - Stocchino - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cuccureddu - Floris Mario - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 64
astenuti 1
maggioranza 33
favorevoli 30
contrari 34
(Il Consiglio non approva).
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Sono ritirati gli emendamenti dal numero 104 al numero 111. Vorrei parlare sull'emendamento numero 112.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 112.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento numero 112, che riguarda l'articolo 15 bis, un'altra perla della legge regionale numero 21 del 2011 che ha introdotto il riutilizzo dei piani seminterrati, pilotis e locali a piano terra. Ovviamente ho alcuni dubbi sull'operatività di questo articolo, anche alla luce delle impugnative che il Governo ha imposto alla nostra Regione, tuttavia noto con rammarico che ormai politicamente questa legislatura è finita. E' finita soprattutto nella testa di chi ha responsabilità di governo. Si preferisce la propaganda inutile del presidente Cappellacci sui suoi duecento cantieri, anche se poi sulla statale 131 non si può ancora transitare, e tutte le baggianate che dalla mattina alla sera egli continua a propinare ai sardi, e speriamo che le elezioni ci forniscano la possibilità di smentirle. Voi vivete di questo brodo cosmico e quindi io vi vorrei lasciare pacificamente nuotare in questa confusione, non vale neanche la pena di esercitare compiutamente la funzione che esercitiamo.
Presidente, lo dico con molto rispetto del Consiglio regionale, ultimamente questa Assemblea assomiglia, non so se li avete presenti, agli hub aeroportuali di transito: i consiglieri arrivano in aula e sono subito pronti a involarsi da altre parti. Questo non è un sistema che legittimi la nostra funzione. Io mi dissocio da questa visione, che purtroppo è caratterizzata dalla fretta, dalla volontà di abbandonare la riflessione e il confronto su questi problemi. Ritiro pertanto l'emendamento numero 112 e tutti gli altri emendamenti che recano la mia firma, consegnando questo capolavoro di legge di nuovo alla sua proroga e a quello che i sardi, pochi a dire il vero, intenderanno fare di un provvedimento inutile e insensato.
PRESIDENTE. Essendo stati ritirati gli emendamenti, decadono le iscrizioni a parlare degli onorevoli Cugusi e Campus.
Passiamo all'esame dell'articolo 2. E' stato ritirato ovviamente anche l'emendamento soppressivo dell'articolo 2, vero, onorevole Sanna?
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Sì.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:
Art. 2
Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, procediamo alla votazione.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Manca ha votato contro e che i consiglieri Dessì e Solinas Christian si sono astenuti.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Bruno - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cuccureddu - Dedoni - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Arbau - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Cugusi - Diana Giampaolo - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Stocchino - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Dessì - Sanna Giacomo - Solinas Christian.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 63
votanti 59
astenuti 4
maggioranza 30
favorevoli 34
contrari 25
(Il Consiglio approva).
Passiamo alla votazione finale della legge.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 532/A.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cuccureddu - Dedoni - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Arbau - Bruno - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Cugusi - Diana Giampaolo - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Stocchino - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Dessì - Planetta - Sanna Giacomo - Solinas Christian.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 59
astenuti 5
maggioranza 30
favorevoli 34
contrari 25
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze. Viene svolta per prima l'interpellanza numero 368/A, presentata dal consigliere Giacomo Sanna, sull'acquisizione di nuovi immobili da parte dell'ARST Spa. Vorrei capire chi della Giunta risponde a questa interpellanza, visto che l'interim dell'Assessorato dei trasporti l'ha assunto il Presidente della Regione, il quale non è presente.
(Interruzioni)
Ho già avuto modo di dire, in sede di Conferenza dei Capigruppo, che la Giunta deve essere presente in aula per rispondere alle interpellanze e alle mozioni. Gli Assessori e il Presidente della Regione sono stati prontamente informati della discussione odierna e deve essere consentito alle minoranze di esercitare la propria funzione di controllo. Questa situazione non è più tollerabile.
L'esame dell'interpellanza numero 368/A è rinviato.
Passiamo all'interpellanza numero 455/A, Diana Mario, sull'autorità pubblica di controllo sulle produzioni a denominazione e indicazione di origine protetta e a marchio di qualità regionale. In questo caso non è presente l'interpellante.
CAMPUS (Sardegna è già Domani). E' ritirata!
PRESIDENTE. No, non è ritirata, non viene discussa perché non è presente l'interpellante, ma rimane agli atti.
Passiamo all'interpellanza numero 458/A, Dedoni, sull'apertura dell'anno scolastico in Sardegna. Non vedo in aula l'Assessore della pubblica istruzione, pertanto anche l'esame di questa interpellanza è rinviato.
Passiamo all'interpellanza numero 160/A.
(Si riporta di seguito il testo dell'interpellanza:
Interpellanza Solinas Antonio - Bruno sulle centrali per la produzione di energia elettrica nel sistema idraulico del Tirso in Comune di Busachi.
I sottoscritti,
PREMESSO che il Consorzio di 2° grado operante in Oristano prima della fusione decretata nel 1996, ha avviato iniziative allo scopo di alleggerire i costi della gestione del servizio irriguo, in particolare, la realizzazione di due centrali idroelettriche nel sistema idraulico del Tirso che comprende la grande diga Eleonora d'Arborea e la adiacente traversa di Nuraghe Pranu Antoni, entrambe in territorio del Comune di Busachi;
TENUTO CONTO che:
- la producibilità energetica delle due dighe ammonta nel complesso a 50 milioni di kWh per anno, contro un consumo di 25 milioni da parte del consorzio;
- i ricavi calcolati con elementi forniti dall'ENEL ammontano a circa 5 milioni di euro per anno e per i primi 15 anni di esercizio godono degli incentivi dei certificati verdi per altri 5 milioni di euro, con un ricavo, per i primi 15 anni, di 10 milioni per anno;
CONSIDERATO che:
- il consiglio dei delegati nel 2001, in applicazione dell'accordo formalizzato in data 23 dicembre 1997 tra la Regione autonoma della Sardegna, l'ENEL Spa e il consorzio stesso, ha firmato un protocollo di collaborazione con l'ENEL con cui le cedeva l'iniziativa;
- successivamente sono state avviate da ambo le parti rivendicazioni per via giudiziaria, senza tralasciare tentativi per trovare una via transattiva, anche su auspicio dell'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale;
- al fine di scongiurare la perdita della risorsa, in data 13 giugno 2006, con l'assistenza dell'Assessorato regionale dei lavori pubblici e dell'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, tra il Consorzio e l'ENEL Spa è stato formalizzato un accordo provvisorio per l'avvio della produzione idroelettrica nelle due centrali del sistema Tirso per un periodo di sei mesi; l'accordo, in particolare, prevedeva l'istituzione di un conto corrente bancario intestato alle due parti sul quale l'ENEL Spa avrebbe dovuto depositare il 50 per cento dei ricavi dell'energia prodotta nelle due centrali e l'avvio di un tavolo di trattativa per addivenire ad un accordo definitivo;
- tali trattative hanno avuto termine nel settembre del 2006 per decisione unilaterale dell'ENEL Spa che, pur avendo istituito il conto corrente bancario, non ha mai adempiuto al deposito previsto dall'accordo suindicato arrecando un notevole danno economico al Consorzio di bonifica dell'Oristanese;
- in data 24 novembre 2006 il Tribunale superiore delle acque pubbliche con sentenze n. 133 e n. 134, accogliendo le tesi e le richieste del Consorzio, ha annullato gli atti con cui la Regione autonoma della Sardegna ed il Demanio dello Stato avevano concesso a vario titolo la disponibilità delle aree ad ENEL Produzione Spa e TERNA Spa per realizzare impianti elettrici di produzione e trasmissione;
- in forza delle suindicate sentenze, dotate di esecutività immediata, l'ENEL Produzione Spa avrebbe dovuto cedere al Consorzio le due centrali in quanto legittimo ed unico concessionario delle relative utenze;
- in data 4 novembre 2008, con sentenze n. 28547/08 e n. 28548/08, la Suprema Corte di cassazione ha respinto i ricorsi presentati da ENEL Produzione Spa, TERNA Spa e Agenzia del demanio avverso le sentenze del Tribunale superiore delle acque pubbliche, confermando la fondatezza delle rivendicazioni del Consorzio di bonifica dell'Oristanese;
PRESO ATTO che:
- la Regione autonoma della Sardegna non ha ordinato l'esecuzione delle sentenze del Tribunale superiore delle acque pubbliche, lasciando all'ENEL Spa la gestione delle due centrali con rilevanti ricavi pur senza avere alcun titolo giuridico abilitante;
- in data 2 febbraio 2009 il Consorzio di bonifica dell'Oristanese ha disposto di chiamare in giudizio l'ENEL e la Regione autonoma della Sardegna per i danni arrecategli dal luglio 2005 fino all'attualità che, sulla base dei parametri elaborati dall'ENEL ammontano ad oltre 60 milioni di euro, oltre la rivalutazione e gli interessi relativi;
RILEVATO che le due centrali per la produzione di energia elettrica nel sistema idraulico del Tirso risultano a valle del grande invaso Omodeo che ha garantito alla Sardegna centrale e meridionale le risorse idriche necessarie per lo sviluppo dell'agricoltura in quei territori ma, nel contempo ha creato notevoli danni, sia dal punto di vista ambientale che economico per il comparto agro-pastorale nei comuni circumlacuali dell'alto Oristanese,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei lavori pubblici per conoscere se:
1) non ritengano opportuno la convocazione di un incontro tra l'Assessore regionale dei lavori pubblici e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, l'ENEL Spa e il Consorzio di bonifica dell'Oristanese al fine di verificare la possibilità di chiudere la vertenza con una possibile transazione;
2) non si rilevi un possibile danno erariale nel mancato trasferimento della quota parte degli utili relativi sia al funzionamento delle centrali che dei certificati verdi;
3) non ritenga, il Presidente della Regione, opportuna la convocazione di una conferenza di servizi tra Regione sarda, Consorzio di bonifica dell'Oristanese, ENEL Spa e i sindaci dei comuni circumlacuali al fine di verificare la possibilità di individuare interventi compensativi che agevolino lo sviluppo di quei territori penalizzati sia dalla costruzione della diga Eleonora d'Arborea che dalle due centrali idroelettriche cosi come, ormai da decenni, quei territori rivendicano. (160).)
PRESIDENTE. Onorevole Solinas, presumo che debba rispondere l'assessore Liori.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Risponde l'assessore Nonnis.
PRESIDENTE. L'assessore Nonnis conferma, pertanto possiamo procedere.
Ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas per illustrare la sua interpellanza.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, arriviamo a discutere questa interpellanza esattamente tre anni dopo la sua presentazione, quindi potrebbe anche essere considerata non del tutto attuale, sennonché nel 2013 sono state presentate due mozioni attinenti allo stesso argomento, che però non sono state portate in discussione in Aula.
Nel 1996 il Consorzio di bonifica di secondo grado di Oristano per alleggerire i costi di gestione del servizio irriguo decise di realizzare due centrali idroelettriche a valle della diga Eleonora di Busachi. Le due centrali hanno una produzione di energia elettrica pari a 50 milioni di kilowattora per anno. I dati forniti dall'ENEL certificano un ricavo pari a 5 milioni di euro per anno più gli incentivi, per i primi quindici anni di esercizio, dei certificati verdi per ulteriori 5 milioni di euro, quindi per un ricavo effettivo annuo di 10 milioni di euro. Il 23 dicembre 1997 fu sottoscritto un accordo tra la Regione, l'ENEL e il Consorzio di bonifica dell'Oristanese che cedeva le due centrali all'ENEL. Dopo il 2001 ci sono state rivendicazioni da parte del Consorzio anche per via giudiziaria. Pur di scongiurare la possibilità di non utilizzare questa grossa risorsa, nel 2006 fu sottoscritto un accordo tra l'Assessorato regionale dell'agricoltura, l'Assessorato regionale dei lavori pubblici, il Consorzio di bonifica e l'ENEL Spa per l'avvio, appunto, della produzione di energia elettrica per un periodo provvisorio di sei mesi. L'accordo prevedeva in particolare l'istituzione di un conto corrente bancario cointestato ENEL e Consorzio di bonifica dell'Oristanese, cosa che fu fatta, sul quale l'ENEL però avrebbe dovuto versare il 50 per cento dei ricavi prodotti dalle due centrali e contemporaneamente anche l'avvio di una trattativa per addivenire a un accordo definitivo. Dal settembre del 2006 l'ENEL ha interrotto le trattative senza aver mai adempiuto, almeno sino a oggi, a versare né una lira né un euro su quel conto cointestato, arrecando sicuramente un danno economico non solo al Consorzio di bonifica dell'Oristanese ma credo a tutto il sistema regionale. Da due conti veloci da ragioniere risulta che a oggi nel conto corrente cointestato l'ENEL avrebbe dovuto versare esattamente 40 milioni di euro.
Nel novembre 2006 il Tribunale superiore delle acque pubbliche ha annullato gli atti con i quali la Regione Sardegna aveva concesso a vario titolo la disponibilità delle aree all'ENEL e a Terna Spa. Tali sentenze sono state confermate dalla suprema Corte di cassazione il 4 novembre del 2008. In seguito a queste sentenze le centrali sarebbero dovute rientrare in capo al Consorzio di bonifica dell'Oristanese. Il 2 febbraio 2009 il Consorzio ha chiamato a giudizio l'ENEL e la Regione Sardegna per danni arrecati dal luglio del 2005.
Il problema, caro Assessore, credo non possa essere più rinviato. Credo che sia indispensabile convocare immediatamente l'ENEL e tutti gli altri soggetti interessati, per cercare di chiudere una vertenza, mi auguro non al ribasso per quanto riguarda l'amministrazione regionale, che rischia di essere una beffa, oltre al danno che è stato compiuto. Inoltre, Assessore, credo sia obbligatorio, per il ruolo istituzionale che lei riveste, verificare se ci sia o meno il presupposto di un danno erariale nei confronti dell'amministrazione regionale, perché stiamo parlando di risorse pubbliche, stiamo parlando esattamente di 40 milioni di euro che sarebbero dovuti essere versati nelle casse del Consorzio di bonifica o successivamente nelle casse dell'ENAS in seguito al trasferimento delle dighe dai consorzi di bonifica all'ente regionale. Purtroppo dobbiamo verificare, per quanto riguarda il Consorzio di bonifica dell'Oristanese in particolare, ma questo discorso potrebbe allargarsi a quasi tutti i consorzi di bonifica della Sardegna, che il Consorzio di bonifica dell'Oristanese vanta, tra virgolette…
PRESIDENTE. Onorevole Solinas, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha facoltà di rispondere l'Assessore dei lavori pubblici.
NONNIS, Assessore tecnico dei lavori pubblici. Presidente, considerate le premesse, anche se l'interpellante non ha concluso la sua illustrazione, rispondo subito alla prima domanda dell'interpellanza, che riguarda il tentativo di raggiungere un accordo tra RAS, ENEL e Consorzio di bonifica. Al fine di trovare una soluzione al problema delle centrali elettriche, anche su suggerimento dell'area legale della Regione, l'Assessorato dei lavori pubblici ha proposto inizialmente una soluzione transattiva tra RAS, Consorzio ed ENEL. A tal fine si è fatto promotore di svariati incontri, fin dal 2007, che però non hanno ancora avuto esito. Preso dunque atto della volontà dell'ENEL di non addivenire a un accordo per la cessione delle centrali, la Regione, nel corso del 2010, ha incaricato l'ENAS di intentare causa all'ENEL per ottenere la gestione delle centrali e nel corso del 2011 ha dato mandato all'Avvocatura dello Stato di instaurare una causa per far dichiarare dal tribunale regionale delle acque la proprietà demaniale regionale delle centrali e ottenerne il rilascio da parte dell'ENEL. Successivamente alla chiamata in giudizio dell'ENEL da parte prima dell'ENAS e poi della RAS sono ripresi, su richiesta dell'ENEL e del Consorzio, nel 2011, gli incontri tra le parti coinvolte al fine di tentare nuovamente di raggiungere un accordo transattivo.
Nel corso del 2012 la RAS, attraverso gli Assessorati interessati (Lavori pubblici, Agricoltura ed Enti locali), ha inoltrato all'ENEL, per il tramite dell'Avvocatura dello Stato, una proposta transattiva volta a comporre il contenzioso giurisdizionale appena instaurato; proposta che l'ENEL ha rifiutato. Tale proposta prevedeva: il pagamento all'ENEL dell'indennizzo residuo per la sommersione delle dighe, per un valore di 1,5 milioni di euro, del controvalore delle centrali realizzate dall'ENEL, per un valore di 22 milioni di euro, e del riconoscimento dei costi di esercizio della stazione di sollevamento di Benzone, per 3,7 milioni di euro, contro il valore della produzione dell'energia che va, dal 2005 al 2007 (in riferimento quindi a ciò che avrebbe dovuto avere il Consorzio) e dal 2008 al 2012, alla Regione, essendo essa diventata titolare. Per cui si era proposto un intervento di questo tipo per un importo stimato in 45 milioni di euro, oltre chiaramente al trasferimento del possesso delle centrali in capo all'ENAS.
Nel luglio del 2013, dopo svariati incontri, l'ENEL ha fatto pervenire alla RAS una controproposta, sempre a titolo transattivo, che prevede la costituzione di una società mista RAS-ENEL per la gestione in comune, per il futuro, delle due centrali di Tirso 1 e Tirso 2, chiaramente prevedendo di dare le contropartite sia al Consorzio che alla Regione. La controproposta dell'l'ENEL è attualmente in corso di valutazione da parte della Regione (Assessorato dei lavori pubblici ed ENAS) e l'Avvocatura dello Stato, sulla percorribilità giuridica e anche economica. E' previsto un incontro per il 4 di ottobre, a seguito del quale avrò modo di comunicare l'eventuale risultanza.
Relativamente al secondo punto dell'interpellanza, si riferisce che la Regione, al fine di scongiurare il verificarsi di danno erariale, che non esiste, e quindi il mancato incameramento del valore della produzione idroelettrica, compresi i certificati verdi del 2011, ha intentato causa all'ENEL nanti il tribunale regionale delle acque per rivendicare il valore della produzione ad essa spettante dal 2008 al 2013. Si fa osservare che la RAS, con la medesima causa, ha anche rivendicato il possesso delle centrali sulla base dell'intervenuto subentro della Regione, così come sappiamo, per essere diventata operativa la legge regionale 19 del 2006.
In riferimento, invece, al terzo punto, che lei, onorevole Solinas, non ha avuto modo di esplicitare questo pomeriggio, si osserva che gli interventi compensativi alla realizzazione di un nuovo invaso sono di norma ricompresi nel quadro di finanziamento dell'opera, in questo caso un'opera che era stata finanziata dalla Cassa per il Mezzogiorno e nel caso specifico risulta che detti interventi abbiano riguardato la viabilità locale e circumlacuale. A ogni modo siamo pronti e disponibili a un eventuale incontro anche con i sindaci di quel territorio per poter ascoltare altri suggerimenti e proposte.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarare se è soddisfatto.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Ringrazio l'Assessore dei lavori pubblici per la risposta che ha dato. Mi auguro di aver capito male nel momento in cui ha detto che non esiste il danno erariale. Io resto convinto del contrario, ma non essendo un giurista mi riservo di far approfondire la questione da altri.
Per quanto riguarda l'ultimo punto che l'Assessore ha ripreso e io non ho fatto in tempo a esporre, credo che sulla rivendicazione relativa alle strade circumlacuali oltre al danno per quel territorio ci sia stata anche la beffa, perché le strade circumlacuali costruite dall'ex Comunità montana del Barigadu oggi sono impraticabili per la situazione di totale degrado in cui versano. Credo che quel territorio, ripeto, oltre al danno ambientale abbia subito anche notevoli danni economici perché quei pochi terreni che potevano essere utilizzati per la coltivazione oggi sono completamente impraticabili.
Assessore, poiché lei proviene da quel territorio credo che conosca i problemi del Barigadu e dell'Alto Oristanese, pertanto la invito a farsi carico di convocare una conferenza di servizi, magari in loco, con i sindaci di quel territorio per verificare insieme quali possono essere le contropartite. Non vogliamo ritornare alle battaglie fatte all'atto della costruzione di quell'invaso, alla rivendicazione di bollette di energia elettrica ridotte, come hanno fatto altri territori che hanno avuto gli stessi problemi, ma credo che quel territorio abbia necessità di opere infrastrutturali che gli consentano di mettersi al passo con gli altri territori della Sardegna. Aspettiamo di conoscere, dopo il 4 ottobre, che cosa succederà perché dopo otto anni di discussione con l'ENEL non possiamo continuare a permettere che questo ente abbia un utile molto alto e la Regione sarda possa essere penalizzata come lo è in questa operazione.
PRESIDENTE. In attesa che arrivi l'assessore Liori per la discussione dell'interpellanza numero 452, propongo di passare all'esame della mozione numero 195.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 195, abbinata all'interpellanza numero 329/A.
(Si riporta di seguito il testo della mozione e dell'interpellanza:
Mozione Porcu - Diana Giampaolo - Uras - Salis - Ben Amara - Agus - Barracciu Bruno - Capelli - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Zuncheddu sullo stato di illegittimità gestionale e organizzativa in cui attualmente versa il consorzio che ha in affidamento il Parco regionale Molentargius-Saline e sul conseguente progressivo stato di abbandono e degrado del compendio naturale, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
IL CONSIGLIOREGIONALEPREMESSO che:
- con legge regionale 26 febbraio 1999, n. 5 è stato istituito il Parco naturale regionale Molentargius-Saline su una superficie di circa 1.600 ettari la cui gestione è stata affidata, con convenzione del 20 aprile 2005, al Consorzio degli enti locali costituiti dalla Provincia di Cagliari e dai Comuni di Cagliari, Quartu Sant'Elena, Quartucciu e Selargius;
- il territorio del parco è zona umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar, decreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 1976, n. 448 e, nell'ambito della Rete Natura 2000, è classificato Sito di interesse comunitario ai sensi della direttiva dell'Unione europea n. 43 dei 1992 e Zona di protezione speciale ai sensi della direttiva dell'Unione europea n. 409 del 1979 così come sostituita dalla direttiva n. 147 del 2009;
- tra il 1992 ed il 2005, nel territorio del futuro parco sono stati eseguiti lavori, con affidamento al Consorzio Ramsar, per oltre 60 milioni di euro, tra fondi nazionali e comunitari, allo scopo di consentire la realizzazione di un programma di salvaguardia dei litorale e delle retrostanti zone umide di interesse internazionale (secondo la Convenzione di Ramsar);
- la delibera della Giunta regionale n. 32/52 del 15 settembre 2010, seguita dalla delibera della Giunta regionale n. 27/17 del 19 giugno 2012 con l'approvazione dell'accordo di programma quadro avente per oggetto l'attivazione di Progetti di filiera e di sviluppo locale nelle aree di crisi e nei territori svantaggiati, relativamente al punto 4 "Progetto di sviluppo locale Area vasta di Cagliari", ha destinato ulteriori 20 milioni di euro al compendio Molentargius-Saline-Litorali per il rafforzamento della tutela del sistema ambientale e paesaggistico, per la sua valorizzazione ai fini didattici, ricreativi e turistici e per il recupero produttivo delle saline e dell'edificato in disuso;
- la legge regionale 13 giugno 2012, n. 12, articolo 2, avente per oggetto "Salvaguardia del litorale e delle zone umide di interesse internazionale dell'area metropolitana di Cagliari" ha disposto, a favore del Consorzio per la gestione del Parco Molentargius-Saline, ulteriori risorse pari a 1,6 milioni di euro annui, richiedendo che, entro centocinquanta giorni dalla pubblicazione della legge, il Consorzio predisponesse tutti gli atti inerenti: l'organizzazione funzionale del parco, l'approvazione della pianta organica del personale, autorizzando, nel contempo, il rinnovo per un periodo di sei mesi dei contratti di lavoro del personale precario alla data del 31 marzo 2012, al fine di assicurare la gestione degli ecosistemi presenti nel parco;
VERIFICATO che:
- nonostante gli ingenti investimenti effettuati nel territorio del parco e quelli previsti nell'immediato futuro, il Consorzio per la gestione del Parco naturale regionale Molentargius-Saline non è stato ancora in grado di redigere ed approvare, a 7 anni dalla sua costituzione, i fondamentali strumenti di gestione previsti dagli articoli 13, 14, 15 e 17 della richiamata legge regionale n. 5 del 2009 quali il piano del parco, il regolamento del parco ed il programma pluriennale di sviluppo del parco, che la legge istitutiva (comma 8 dell'articolo 16) prevedeva fossero approvati entro quindici mesi dalla costituzione del Consorzio;
- la legge regionale del 13 giugno 2012, n. 12, è stata, per ora, completamente disattesa in quanto:
- il Consorzio è tuttora privo di una pianta organica;
- il personale precario non è stato riassunto adducendo motivi non riscontrabili di assenza di fondi;
- non è stato ritirato il bando in attuazione della determinazione dirigenziale n. 243 del 5 giugno 2012 per la selezione pubblica di 8 figure professionali (contabile, amministrativo, ingegnere, geologo, naturalista, biologo, manutentore, informatico) individuate in assenza di una pianta organica del personale e di strumenti di gestione e pianificazione regolarmente approvati;
RICORDATO che:
- da oltre due anni la guida operativa del Consorzio è affidata ad un direttore facente funzioni e che dal mese di gennaio 2011 è stata avviata, senza che se ne preveda la conclusione, una selezione pubblica per l'individuazione della fondamentale figura, sia dal punto di vista gestionale che scientifico, del nuovo direttore del parco;
- sotto l'attuale presidenza del parco ed in assenza di un direttore del parco selezionato con i criteri di legge, il personale è passato da 23 unità del 2010 alle 41 unità di inizio 2012 per poi rimanere oggi, dal 31 marzo 2012, affidato a sole 3 unità (il direttore facente funzioni, un funzionario distaccato dalla provincia ed un amministrativo) per l'impossibilità giuridica di proseguire nel regime di proroga e di precarietà dei contratti in essere lasciando il Consorzio nella drammatica situazione attuale, cioè privo di personale per le indispensabili azioni di manutenzione, monitoraggio e ricerca scientifica, proprio nel momento più delicato per la nidificazione dell'avifauna;
CONSIDERATO che:
- in assenza di atti di indirizzo programmatici, regolamentari e finanziari regolarmente approvati dall'Assemblea del parco, il Consiglio direttivo che, per legge istitutiva e per lo statuto del parco, ha funzioni meramente esecutive, ha approvato invece numerose deliberazioni in materia di personale del tutto illegittime tra cui la delibera n. 35 del 20 dicembre 2011 che istituisce la figura del vice direttore e assume, come unica figura a tempo indeterminato nell'organico del parco, un dirigente in mobilità dal Comune di Quartu Sant'Elena;
- il vuoto di programmazione lasciato dalla perdurante assenza del piano del parco, per legge sovraordinato ai piani urbanistici comunali ed al piano paesaggistico, rende impossibile utilizzare le risorse rese disponibili dalle richiamate delibere della Giunta regionale n. 32/52 del 15 settembre 2010 e n. 27/17 del 19 giugno 2012 in quanto occorre affrontare preliminarmente il tema del risanamento dell'edificato di Medau su Cramu, delimitando in maniera certa i fenomeni di abusivismo e rendendo possibile, dove compatibile, una riqualificazione dell'abitato in villaggio agricolo rurale;
- la mancata approvazione di adeguati strumenti di pianificazione e gestione del parco, insieme alla inadeguata gestione del personale, sta comportando una situazione di emergenza ambientale ed uno stato di progressivo abbandono del compendio che ha già portato danni concreti all'avifauna, la violazione di direttive e protocolli internazionali in tema di gestione di zone umide, il rischio di perdita di fondi comunitari tra cui vale la pena di richiamare:
- il grave episodio, avvenuto nel giugno 2012, di moria di numerosi pulcini di Cavaliere d'Italia, effetto delle recenti discutibili scelte operate dalla direzione del Consorzio nella moltiplicazione dei punti di accesso al parco senza prevedere adeguati strumenti di mitigazione;
- l'incendio scoppiato nel mese di giugno 2012 che ha provocato danni evitabili, per la mancata manutenzione e verifica di funzionamento, alla vegetazione in prossimità della sponda del Bellarosa Maggiore interessando decine di nidi e incenerendo ettari di fascia arborea protettiva;
- il mancato rispetto delle azioni previste nel progetto LIFE MC-SALT tra cui il monitoraggio ex-ante, l'inanellamento dei fenicotteri, la divulgazione dei risultati, il rifacimento dell'argine del Bellarosa Minore;
- la carente gestione idraulica delle vasche salanti e di tutti i bacini dulci-acquicoli con vasche lasciate, a volte, senz'acqua e poi riempite troppo velocemente provocando alterazioni dei parametri ecologici e rischio di allagamento o affogamento dei nidiacei delle specie che nel frattempo si sono stabilite nelle vasche prosciugate;
PRESO ATTO del costante ed apparentemente irreversibile stato di illegittimità gestionale e organizzativa in cui attualmente versa il Consorzio del parco che ha in affidamento il Parco regionale Molentargius-Saline e del conseguente progressivo stato di abbandono e degrado del compendio naturale,
impegna l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente e il Presidente della Regione
1) ad avvalersi dei poteri sostitutivi richiamati dall'articolo 23, comma 1, della legge regionale n. 5 del 1999 istitutiva del Parco regionale Molentargius-Saline procedendo, quanto prima, all'annullamento di tutte delibere e bandi in materia di personale approvati illegittimamente in assenza di idonei atti di indirizzo dell'Assemblea del parco ed alla convocazione degli organismi consortili per il celere rinnovo dei vertici del Consorzio;
2) ad avvalersi, considerati gli attuali pericoli di danno ambientale che derivano dalla ridotta disponibilità di personale e dalla perdurante assenza di strumenti di gestione, dei poteri di vigilanza e di ordinanza di cui all'articolo 23 della richiamata legge regionale n. 5 del 1999;
3) ad avvalersi di quanto previsto dal comma 8 dell'articolo 16 della stessa legge regionale n. 5 del 1999 relativamente alla istituzione di un comitato misto Assessorato difesa dell'ambiente e Consorzio, atto a velocizzare l'elaborazione ed adozione del piano del parco, considerato che sono inutilmente trascorsi non i 15 mesi previsti dal comma 8 dell'articolo 16 della legge regionale n. 5 del 1999, ma ben 85 mesi dalla costituzione del Consorzio senza che questo si sia dotato di un piano idoneo a rendere compatibili le esigenze di valorizzazione dell'area con la salvaguardia delle peculiarità ambientali del parco;
4) a considerare prioritaria, rispetto all'avvio di nuovi investimenti ed all'apertura di cantieri in zone dal delicato equilibrio naturalistico, la verifica della coerenza di tali investimenti con le fondamentali esigenze di tutela ambientale che saranno previste nei richiamati, e tuttora assenti, sstrumenti di gestione e pianificazione del Parco regionale Molentargius-Saline;
5) a favorire, conclusivamente, un salto di qualità dell'intero sistema istituzionale regionale, provinciale e comunale, atto a non compromettere i notevoli investimenti già fatti, superare le attuali emergenze gestionali, organizzative e pianificatorie al fine di dotare, finalmente, il Parco naturale regionale Molentargius-Saline di risorse, strumenti, competenze ed organizzazione adeguati al valore naturalistico, culturale, sociale ed economico del compendio. (195)
Interpellanza Porcu - Diana Giampaolo - Espa - Meloni Marco - Barracciu sulle gravi carenze nella gestione e pianificazione del Parco regionale Molentargius-Saline e sulle conseguenze che ne possono derivare per la salvaguardia ambientale del compendio naturalistico di rilevanza internazionale.
I sottoscritti,
PREMESSO che:
- con legge regionale 26 febbraio 1999, n. 5, è stato istituito il Parco naturale regionale Molentargius-Saline su una superficie di circa 1.600 ettari la cui gestione è stata affidata, con convenzione del 20 aprile 2005, al Consorzio degli enti locali costituiti dalla Provincia di Cagliari e dai Comuni di Cagliari, Quartu Sant'Elena, Quartucciu e Selargius;
- il territorio del parco è zona umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar, decreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 1976, n. 448, e che, nell'ambito della rete Natura 2000, è classificato sito di interesse comunitario ai sensi della direttiva dell'Unione europea n. 43 del 1992 e zona di protezione speciale ai sensi della direttiva dell'Unione europea n. 409 del 1979 così come sostituita dalla direttiva n. 147 del 2009;
- nel territorio del futuro parco sono stati eseguiti lavori, tra il 1992 ed il 2005 con affidamento al Consorzio Ramsar, per oltre 60 milioni di euro di fondi nazionali e comunitari allo scopo di consentire la realizzazione di un programma di salvaguardia del litorale e delle retrostanti zone umide di interesse internazionale (secondo la Convenzione di Ramsar);
- la deliberazione della Giunta regionale 15 settembre 2010, n. 32/52, avente per oggetto l'attivazione di "Progetti di filiera e di sviluppo locale nelle aree di crisi e nei territori svantaggiati..." relativamente al punto 4 "Progetto di sviluppo locale Area vasta di Cagliari", ha destinato 20 milioni di euro al compendio Molentargius-Saline-litorali per l'ulteriore rafforzamento della tutela del sistema ambientale e paesaggistico, per la sua valorizzazione ai fini didattici, ricreativi e turistici e per il recupero produttivo delle saline e dell'edificato in disuso;
VERIFICATO che:
- nonostante gli ingenti investimenti effettuati nel territorio del parco e quelli previsti nell'immediato futuro, il Consorzio per la gestione del Parco naturale regionale Molentargius-Saline non è stato ancora in grado di redigere ed approvare, a sette anni dalla sua costituzione, i fondamentali strumenti di gestione previsti dagli articoli 13, 14, 15 e 17 della richiamata legge regionale n. 5 del 2009 quali il piano del parco, il regolamento del parco ed il programma pluriennale di sviluppo del parco;
- dopo 6 mesi non è stato dato alcun tangibile seguito alle procedure di valutazione ambientale strategica (VAS) avviate il 30 settembre 2011 presso il competente ufficio dell'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente, SAVI, per le "Linee strategiche di indirizzo per la redazione del piano del Parco" come risulta dalla mancata pubblicazione sul sito del parco del rapporto preliminare ambientale previsto per l'avvio della procedura di scoping, la primissima fase prevista per la VAS, propedeutica alla delimitazione del campo d'indagine dello studio di impatto ambientale;
- la mancata approvazione di adeguati strumenti di pianificazione e gestione dell'area naturalistica ha portato alle recenti, discutibili scelte operate dalla direzione del consorzio nella moltiplicazione dei punti di accesso al parco, come quello da via Cristoforo Colombo a Quartu possibile per un tratto, addirittura con mezzi motorizzati, in assenza di controlli e specifica regolamentazione, di apertura di nuovi attraversamenti, come quello dall'idrovora del Rollone al litorale del Poetto all'altezza dell'Ospedale Marino, senza prevedere adeguati strumenti di mitigazione, di coordinamento con gli stessi interventi del Corpo forestale che vengono compiuti, in mancanza di prescrizioni, con mezzi motorizzati anche in zone delicate dal punto di vista naturalistico;
- il vuoto di programmazione lasciato dalla perdurante assenza del piano del parco, per legge sovraordinato ai piani urbanistici comunali ed al piano paesaggistico, rende impossibile affrontare compiutamente il tema del risanamento dell'edificato di Medau su Cramu, delimitando in maniera certa i fenomeni di abusivismo e rendendo possibile, dove compatibile, una riqualificazione dell'abitato in villaggio agricolo rurale, il problema della viabilità, in pessime condizioni, e il rilancio delle attività agricole sostenibili dal punto di vista ambientale;
RILEVATO che:
- da oltre due anni la guida operativa del consorzio è affidata ad un direttore facente funzioni e che dal mese di gennaio 2011 è stata avviata, senza che se ne preveda la conclusione, una selezione pubblica per l'individuazione della fondamentale figura, sia dal punto di vista gestionale che scientifico, del nuovo direttore del parco;
- nel frattempo, sotto l'attuale presidenza del parco ed in assenza di un direttore del parco selezionato con i criteri di legge, il personale è passato da 23 unità del 2010 alle 41 unità di inizio 2012 e questo pur in presenza di processi di esternalizzazione delle funzioni di amministrazione e di educazione ambientale, con evidente duplicazione di ruoli e con l'assegnazione di incarichi discutibili come quello di addetto marketing di un consorzio senza programmi e, quindi, senza servizi o prodotti da promuovere a sostenibilità ambientale controllata;
- risultano inspiegabili i motivi per cui le esigenze di personale del consorzio di gestione del parco non siano rese pubbliche in modo trasparente, come risulta dal sito istituzionale dell'ente dove è sparito ogni riferimento alla pianta organica, e non siano mai stati banditi regolari concorsi pubblici atti a dotare il consorzio di personale adeguato alla gestione di un compendio di così grande valore naturalistico;
- la gestione improvvisata e inadeguata del personale ha comportato l'impossibilità giuridica di proseguire nel regime di proroga e di precarietà dei contratti in essere per la quasi totalità del personale del consorzio che, dal 31 marzo scorso, è affidato alla gestione di tre sole unità (il direttore facente funzioni, una segretaria e un amministrativo) rimanendo, al momento, privo di personale per azioni di manutenzione, monitoraggio e ricerca scientifica, proprio nel momento più delicato per la nidificazione dell'avifauna;
- l'attuale assenza di personale nell'area tecnica e naturalistica sta mettendo a rischio oltre 2 milioni di euro tra fondi per il Programma LIFE+, rivolto a salvaguardare la biodiversità e a creare più idonee condizioni di tutela dell'ambiente animale e vegetale, e fondi ministeriali per attività di promozione e di miglioramento delle condizioni di fruizione del parco;
- la mancata attribuzione all'ente per il 2012 delle risorse per investimenti, pari a 1 milione e 600 mila euro da dedicare in particolare all'ecosistema filtro, la riduzione del contributo al consorzio di gestione del parco per il 2012 e l'erogazione parziale per soli 533 mila euro del contributo alle spese di gestione per il 2011 di cui al capitolo SC041726 pari a 800 mila euro, la riduzione a 700 mila euro del contributo 2012, sta creando ulteriore situazione di incertezza gestionale;
CONSIDERATO che l'attuale carente struttura organizzativa e l'assenza degli strumenti di pianificazione previsti dalla legge istitutiva rendono il consorzio, al momento, nell'impossibilità di gestire ulteriori cospicui investimenti come quelli previsti in premessa, senza che si sia prioritariamente proceduto a colmare le numerose lacune gestionali e pianificatorie sopra richiamate,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere se:
1) intendano dare garanzie certe per gli investimenti di 1.600 milioni di euro già previsti e per l'erogazione immediata almeno del contributo di gestione 2011 al consorzio del parco in modo da rendere possibile, in attesa della definizione della pianta organica e delle selezioni pubbliche di personale, la continuità delle attività di controllo e monitoraggio dell'avifauna e della manutenzione dei circuiti idraulici, con contratti di lavoro temporanei ad hoc;
2) si ritenga opportuno, prioritariamente all'avvio di nuovi investimenti ed all'apertura di cantieri in zone dal delicato equilibrio naturalistico, verificarne meglio la coerenza con le fondamentali esigenze di tutela ambientale, richiedendo l'approvazione, dopo sette anni dalla nascita del consorzio di gestione, degli atti di programmazione previsti dalla richiamata legge regionale istitutiva del Parco Molentargius-Saline e, in particolare, del piano del parco, strumento giuridicamente e strategicamente sovraordinato ad ogni altro atto di pianificazione paesaggistico e urbanistico vigente e propedeutico ad ogni piano pluriennale di sviluppo;
3) confermino la sostanziale stasi della procedura di VAS per le "Linee strategiche di indirizzo per la redazione del piano del parco" e se la Regione intenda avvalersi di quanto previsto dall'articolo 16, comma 8, della legge regionale n. 5 del 1999 istitutiva del Parco regionale Molentargius-Saline relativamente all'istituzione di un comitato misto Assessorato regionale della difesa dell'ambiente e consorzio, atto a velocizzare l'elaborazione e l'adozione del piano del parco considerato che sono inutilmente trascorsi non i quindici mesi previsti dall'articolo 16, comma 8, della legge regionale n. 5 del 1999, ma ben ottantaquattro mesi dalla costituzione del consorzio senza che questo si sia dotato di un piano idoneo a rendere compatibili le esigenze di valorizzazione dell'area con la salvaguardia delle peculiarità ambientali del parco;
4) considerati gli attuali pericoli di danno ambientale che derivano dalla ridotta disponibilità di personale del consorzio del parco, la Regione intenda avvalersi, in questa fase di transizione organizzativa, dei poteri di vigilanza e di ordinanza di cui all'articolo 23 della richiamata legge regionale n. 5 del 1999;
5) conclusivamente, condividano la necessità di un salto di qualità dell'intero sistema istituzionale regionale, provinciale e comunale, atto a non compromettere i notevoli investimenti già fatti, a superare le attuali emergenze gestionali, organizzative, pianificatorie e finanziarie al fine di dotare, finalmente, il Parco naturale regionale Molentargius-Saline di risorse, strumenti, competenze ed organizzazione adeguati al valore naturalistico, culturale, sociale ed economico del compendio. (329).)
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione. Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.
PORCU (P.D.). Presidente, colleghi, anticipo che l'illustrazione della mozione include, ovviamente, l'illustrazione dell'interpellanza. Vorrei approfittare di questa occasione per richiamare l'attenzione sul grave stato in cui versa il Parco regionale di Molentargius. Abbiamo affrontato più volte questo tema nei mesi scorsi e nel 2012 abbiamo approvato una leggina specifica che stanziava in via definitiva la dotazione sufficiente per il funzionamento del parco, però i problemi strutturali sono rimasti. Lo dice chi in tanti anni ha seguito la crescita di questo parco e ritiene che questo compendio abbia un valore naturalistico straordinario. Ricordo che si tratta di 1.600 ettari e che la gestione di questo parco è stata affidata, con una convenzione del 2005, agli enti locali costituiti dalla Provincia di Cagliari e dai Comuni di Cagliari Quartu Sant'Elena, Quartucciu e Selargius. Ricordo anche che questo importantissimo compendio è una zona umida di importanza internazionale, ai sensi della convenzione di Ramsar, è sito di interesse comunitario ed è zona di protezione speciale (ZPS). E' una realtà dove, nel corso degli anni, tra il 1992 e il 2005, sono state investite ingenti risorse nelle opere di bonifica (oltre 60 milioni di euro tra fondi nazionali e comunitari) allo scopo di consentire un programma di salvaguardia del litorale e delle retrostanti zone umide. Sono tantissime le specie, in particolare dell'avifauna, presenti in questo compendio. Nel parco di Molentargius - giusto per capire di cosa stiamo parlando - si osserva un terzo dell'intera avifauna europea: duecentotrenta specie di uccelli rari, tra cui il cormorano, l'airone, il fenicottero, il pollo sultano, il cavaliere d'Italia, il falco di palude. Sono inoltre presenti numerose specie di anfibi, rettili e mammiferi, alcuni anche con particolari endemismi, cioè sono localizzati soltanto in questa zona.
Ora va ricordato - lo dico all'Assessore che per la carica assunta relativamente di recente può non essere informato al riguardo - che sostanzialmente il parco non si è dotato di quei fondamentali strumenti di programmazione che erano previsti dalla legge istitutiva. Mi riferisco alla legge numero 5, che risale nientemeno che al 1999, la quale prevedeva un'attività di pianificazione, in particolare quella fondamentale e prioritaria del piano del parco. Il piano del parco è uno strumento sovraordinato ai piani urbanistici comunali (che quindi devono adeguarsi ad esso) che sostanzialmente identifica l'organizzazione generale del territorio, la sua articolazione, i vincoli, le destinazioni di uso pubblico, i sistemi e le attrezzature di servizi di fruizione sociale ricreativa, gli indirizzi e le prescrizioni da osservare. Il piano del parco inoltre suddivide il territorio sulla base di diverse esigenze di tutela, maggiore o minore.
Ora ciò che è incredibile è che la legge prevedeva che dopo quindici mesi il parco dovesse dotarsi di un piano del parco con queste caratteristiche. Ovviamente è uno strumento complesso, che ha carattere strategico, che è sottoposto a valutazione ambientale strategica, che va coordinato tra i vari comuni, che deve, per esempio, affrontare il fatto che all'interno di questo parco c'è anche un edificato urbano, ovvero un intero quartiere di Cagliari, Medau su Cramu, che non è mai stato risanato, che probabilmente è risanabile in tutto o in parte, ma che ora come ora, nonostante vi abitino più di mille persone, rimane in una sostanziale situazione di abusivismo.
Sono passati non quindici mesi, bensì più di otto anni! Doveva essere fatto in poco più di un anno e invece di questo piano del parco non c'è traccia. Nel 2011 alcuni tecnici furono incaricati di elaborare delle linee guida che sono state anche consegnate; fu avviato un percorso che poi non è mai stato portato a termine. Di conseguenza questo è un parco che vive alla giornata, non ha uno strumento di pianificazione di riferimento, non ha, come invece è previsto dall'articolo 18 della legge istitutiva, un programma pluriennale di sviluppo che indichi come questo compendio di valenza ambientale straordinaria possa essere messo a reddito o possa consentire... Presidente, c'è un brusio di sottofondo, io non mi distraggo però capisco che le tematiche ambientali, dopo aver approvato l'ennesima proroga del piano casa, non sono materia su cui quest'Aula è particolarmente ferrata o per la quale mostra sensibilità, chiedo però ai colleghi di fare uno sforzo, perché il Parco di Molentargius ha una valenza strategica certamente per Cagliari, per l'area vasta di Cagliari e per Quartu, ma anche per l'intera Sardegna. Infatti quando parliamo di ambiente parliamo anche di turismo ambientale, di turismo scolastico, di didattica, parliamo cioè di quella che dovrebbe essere la materia prima su cui basare un modello di sviluppo.
E allora, Assessore, non esiste un piano pluriennale di sviluppo, non esiste, banalmente, un regolamento, se non di carattere abborracciato, che in conformità con le previsioni del parco chiarisca, per esempio, quali sono le procedure di valutazione dell'impatto delle attività ammesse e come avviene la circolazione all'interno del parco. In conseguenza di queste carenze, nel corso degli anni ci sono stati fenomeni di bracconaggio, incendi, una non ottimale gestione del sistema idraulico che, non assicurando il ricircolo delle acque delle diverse vasche - situazione richiamata più volte dalla stampa - è stata all'origine di moria di uccelli. Purtroppo, potremmo richiamare tanti casi simili e il tutto si verifica anche perché, non esistendo strumenti di pianificazione, finora non è stata neanche approvata una pianta organica.
Questo Consiglio, con una legge bipartisan approvata all'unanimità, cercò di intervenire su questo problema. Addirittura molti di noi se ne occuparono anche privatamente. Ho qui due raccomandate da me spedite agli enti locali, una del 4 maggio, l'altra del 25 luglio 2012, in cui li invitavo ad avviare l'attività fondamentale di pianificazione e programmazione, che in qualche modo è stata abbozzata ma mai conclusa.
Sostanzialmente, nonostante tutto ciò che ho richiamato, nel parco permangono zone non curate, degradate, persino aree verdi aperte al pubblico versano in condizioni di grande trascuratezza; i livelli delle vasche non sempre sono ottimali; varie vicende sulle assunzioni dei dipendenti, che sono passati negli anni da 3 a 41, senza mai capire quale fosse il numero ottimale di unità lavorative, hanno più volte richiamato, senza successo, l'attenzione di questo Consiglio. Le ricordo anche, Assessore, perché dovrebbe essere per lei motivo di soddisfazione, che tramite una delibera della Giunta regionale sono state rese disponibili importanti risorse. Mi riferisco alla delibera del 19 giugno 2012, richiamata nella mozione, che sostanzialmente rende disponibili oltre 20 milioni di euro. Ma lei capisce che avere a disposizione 20 milioni di euro in un contesto in cui non è stato avviato un iter pianificatorio, magari per riavviare la produzione del sale, recuperare edifici, far sì che questo parco sia messo a reddito, diventa addirittura rischioso, perché non si è preventivamente verificato quali attività sono compatibili con la prioritaria salvaguardia dell'ambiente naturale.
Se desidera mi fermo qui, Assessore, perché l'onorevole Oppi conosce bene il problema. Nella mozione noi diciamo provocatoriamente che siamo disponibili a ragionare su un ordine del giorno ovviamente diverso, perché non è nostro intendimento ostacolare un iter pianificatorio che può essere avviato. Noi chiediamo all'Assessorato, visto che ogni anno la Regione spende 2 milioni di euro e che sono state messe a disposizione ingenti risorse, di svolgere fino in fondo il proprio compito.
Non so se lei sappia che l'articolo 23 della legge istitutiva del parco prevede i poteri sostitutivi da parte dell'Assessore dell'ambiente per esempio per emettere ordinanze in caso di pericolo, ma soprattutto che l'articolo 16 della stessa legge dà all'Assessorato la possibilità di intervenire per coadiuvare gli enti locali nell'attività di pianificazione fornendo propri esperti; non un commissariamento, ma un affiancamento funzionale al riavvio dell'attività di pianificazione. Il comma 8 dell'articolo 16 dice infatti che qualora il piano del parco non venga adottato entro quindici mesi dalla costituzione del consorzio - ne sono passati centocinque! - l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente istituisce un comitato misto, composto da rappresentanti dell'Assessorato della difesa dell'ambiente e dal consorzio, al fine di esperire ogni tentativo per il raggiungimento delle intese necessarie per l'elaborazione del piano. Si tratta di un affiancamento che, a nostro avviso, Assessore, è doveroso.
Ci sono responsabilità da parte degli enti locali, è indubbio, non le nascondiamo, anzi siamo qui per aiutarli, ma l'Assessorato dell'ambiente non può per questo dire che è colpa loro. La responsabilità è del consorzio. Ricordo che il posto del direttore del parco è vacante da oltre due anni, che il bando di concorso non è stato portato avanti, che un direttore facente funzioni è stato individuato nel direttore del parco di Villasimius, il quale è stato in carica per pochi mesi, ha gestito l'emergenza e ha anche proposto una pianta organica, che poi non è stata approvata; ha anche provato a riavviare la pianificazione strategica, ma l'iter è stato interrotto. Apparentemente i comuni del consorzio vivono questo parco non come un'opportunità e una risorsa, ma quasi come un fastidio, una cosa in più di cui si devono occupare. Non spendono denari, non mettono a disposizione il personale, non portano avanti la pianificazione. E' un patrimonio di Cagliari e della Sardegna che rischia in alcuni casi, a causa di emergenze ambientali, ma anche in maniera continuativa, di non essere valorizzato, di non diventare un volano di sviluppo, un modello di attrazione turistica che si poggi sull'ambiente, che magari si sposi con la laguna di Santa Gilla, con il litorale del Poetto e con un nuovo parco comunale nel promontorio di Sant'Elia, dove ci sono zone incontaminate. Questo patrimonio viene vissuto quasi come un fardello.
Allora, Assessore, conoscendo la sua sensibilità in materia e anche quella dei suoi predecessori, le chiedo, nella maniera politicamente più opportuna e anche più delicata, di farsi parte attiva di un riavvio del processo di pianificazione che possa assicurare al parco delle regole, che possa dare ai comuni la certezza di cosa si può fare e di cosa non si può fare, che possa guardare al futuro attraverso uno strumento di sviluppo pluriennale e definire un regolamento che chiarisca cosa si può fare e cosa non si può fare, in modo che quello che si può fare lo si faccia, non si blocchi nulla e si valorizzino le risorse che ogni anno noi stanziamo, magari chiedendo anche ai comuni di fare la loro parte. Non è possibile che un comune prenda 2 milioni di euro all'anno e poi non metta a disposizione né personale né risorse o magari aggravi la situazione del personale gonfiando a dismisura, per i propri comodi, la pianta organica, senza che peraltro questa sia stata definita.
Capisco che il Presidente del parco nei mesi scorsi ha avuto i problemi che conosciamo e di cui ci dispiace, capisco che il Sindaco di Cagliari magari abbia tante cose a cui pensare, però noi le chiediamo, Assessore (è un appello bipartisan, perché si tratta di amministrazioni di colori politici diversi, quindi non stiamo parlando contro una parte politica per difenderne un'altra) di suonare la sveglia, di non rendersi parte in causa facendo venire meno le sue prerogative e i poteri che le assegna la legge sulle attività di pianificazione e di controllo. Stiamo per votare una mozione che le offre vari livelli di intervento. Sappiamo che molto è stato fatto ed è a un passo dall'essere realizzato, ma di anno in anno si va avanti senza che ciò accada. Quindi noi le chiediamo, Assessore, ripeto, di suonare la sveglia. Quando vengono fatte cose buone anche da parte della vostra Giunta noi le sottolineiamo. Su questo tema c'è stato anche in passato, onorevole Oppi, l'interessamento di tutti i Gruppi e questa è l'occasione per fare una cosa utile e buona per Cagliari e per la Sardegna. Noi vi chiediamo di approvare questa mozione, ma soprattutto, visto che l'approvazione di una mozione è un dettaglio, vi invitiamo a svolgere fino in fondo il vostro ruolo di controllo e a far sì che si possa riprendere il cammino interrotto dando finalmente strumenti, programmazione, piani di sviluppo, regole certe a un parco che, se avviato, può rappresentare un volano per l'economia e un modello per altre zone della Sardegna con caratteristiche simili o anche diverse, ma certamente pregiate dal punto di vista ambientale.
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore della difesa dell'ambiente.
BIANCAREDDU (U.D.C.-FLI), Assessore della difesa dell'ambiente. Collega Porcu, la ringrazio perché ho ascoltato attentamente l'illustrazione della mozione e devo dirle già da ora che i contenuti sono per la gran parte condivisibili. La ringrazio anche per la fiducia che lei, nonostante apparteniamo a schieramenti diversi, ripone nell'operato di questo Assessorato.
Vorrei darle alcune notizie anche recenti sullo stato di avanzamento delle problematiche da lei sollevate. La prima è che con la legge del 12 giugno 2012 si è inteso superare la fase contingente di emergenza e criticità legata alla carenza di finanziamenti per la gestione del compendio e porre le basi per la definizione della pianta organica e la dotazione di personale specializzato. Con la nota numero 17626 del 19 luglio 2012, corredata del parere espresso dall'Area legale della Regione, che ritiene l'Ente parco legittimamente autorizzato a procedere alle assunzioni, l'Assessore della difesa dell'ambiente ha invitato l'Ente a dare piena attuazione al disposto della legge regionale numero 12 del 2012. Tuttavia l'Ente, nella sua piena autonomia e nel rispetto della normativa, ha ancora a disposizione dei tempi, o meglio li aveva, per porre in essere le attività necessarie alla risoluzione delle criticità evidenziate anche in materia di personale e a scongiurare il configurarsi di situazioni di danno ambientale.
Riguardo allo stato di attuazione, aggiornato a oggi, relativo alla legge regionale del 2012, nel corso del 2013 sono stati chiesti al parco ulteriori aggiornamenti, anche per le vie brevi. In particolare, con nota numero 11535 del 23 maggio 2013, sono state chieste informazioni e garanzie sulla disponibilità del personale anche con preciso riferimento alle nuove esigenze derivanti dalla stipula delle convenzioni relative all'accordo di programma quadro per il risanamento ambientale di Molentargius.
Occorre segnalare che dal settembre 2012 è stato nominato un direttore generale di provata e consolidata esperienza specifica nella gestione di aree protette.
L'incarico si è concretizzato a seguito di una convenzione con l'area marina protetta di Villasimius, disponibile a condividere con l'Ente parco il direttore a tempo parziale, proprio in ottica di rete tra aree protette e al fine di affrontare al meglio le numerose emergenze evidenziate anche dagli interroganti. Tale incarico è terminato formalmente il giorno 30 settembre 2013, si dovrà pertanto procedere a un'attenta valutazione delle scelte future del parco riguardo questo aspetto, atteso che sia auspicabile che si proceda con urgenza e immediatezza a un'adeguata copertura di questo fondamentale ruolo ora vacante.
Relativamente alle richieste di notizie sulla definizione della pianta organica il parco, con nota numero 1850 del 9 agosto 2013, ha inviato il verbale della deliberazione dell'Assemblea della seduta numero 14 del 1° luglio 2013 avente ad oggetto "modifica struttura organizzativa e dotazione organica del Consorzio, approvazione dell'atto di indirizzo". Tale deliberazione definisce, in maniera sintetica ma non esaustiva, l'idea di struttura dell'Ente ed è sicuramente un primo segnale, seppur tardivo, della volontà di procedere in adempimento della citata legge regionale numero 12 del 2012. La citata proposta organizzativa sta seguendo l'iter procedurale previsto dal regolamento dell'Ente, con un prossimo passaggio al Consiglio direttivo per l'approvazione. Con l'ennesima nota è stato inoltre comunicato che i contratti in essere al 31 dicembre 2012 erano stati prorogati a tutto il gennaio 2014.
Per quanto riguarda la problematica ambientale, si fa presente che non è stato mai segnalato alcun danno ambientale, come dimostrato dall'esito positivo della nidificazione, né dall'Ente parco né dall'ISPRA, che ha effettuato un sopralluogo. Inoltre, dai continui report che l'Ente invia all'Assessorato emerge che pur con lo scarso personale presente si sta facendo fronte alle emergenze che si presentano.
L'ultimo aggiornamento conferma che a oggi la situazione ambientale nel suo complesso (acque, suolo, fauna ittica, avifauna e flora) risulta monitorata e non emergono particolari criticità. Su input del Servizio tutela della natura, inoltre, il parco ha provveduto a effettuare, senza aggravio di costi rispetto agli anni precedenti, un monitoraggio delle popolazioni di fenicotteri non solo nel compendio di Molentargius, ma anche nella laguna di Santa Gilla, che deve essere considerata, dal punto di vista ambientale in maniera unitaria con lo stesso compendio di Molentargius. Il parco ha anche proceduto a studiare l'home range delle popolazioni di fenicotteri in tutto il territorio della Sardegna.
Con riferimento all'iter di redazione del piano del parco si fa presente che, con nota pervenuta a questo Assessorato in data 28.09.2011, l'Ente parco ha avviato l'iter di redazione del piano e, contestualmente, quello di Valutazione ambientale strategica. Il gruppo di lavoro incaricato dall'Ente parco per la redazione del piano ha recentemente illustrato - per recentemente intendo l'anno scorso - e formalmente trasmesso ai consigli comunali interessati le linee guida sulla base delle quali sarà strutturato il documento, al fine di acquisire opportuni contributi e osservazioni. A tale proposito si ricorda che, ai sensi di quanto previsto dall'art. 11, comma 5, del decreto legislativo n. 152/2006 la procedura di VAS costituisce parte integrante del procedimento di adozione e di approvazione del piano. Al fine di garantire che eventuali impatti sull'ambiente riconducibili all'attuazione del piano siano presi in considerazione durante l'elaborazione dello stesso piano e prima della sua approvazione, il sopraccitato decreto prevede inoltre che il procedimento di VAS debba concludersi prima dell'approvazione del piano, come è naturale che sia, con l'emissione, da parte dell'Autorità competente in materia, e quindi dell'Assessorato della difesa dell'ambiente - Servizio SAVI, del parere motivato.
Per arrivare ai nostri giorni, relativamente alla procedura del piano del parco questo servizio ci informa di non avere registrato progressi. Pur riconoscendo l'importanza degli strumenti di gestione del parco, e in particolare del piano del parco, tuttavia, nelle more dell'approvazione di questi fondamentali strumenti di pianificazione, si è ritenuta irrinunciabile l'opportunità di garantire gli stanziamenti previsti per il progetto di valorizzazione e tutela del compendio Molentargius-Saline-Litorali.
In data 22 ottobre 2012 è stato firmato dalle parti l'Accordo di programma quadro denominato "Progetto di valorizzazione e tutela del compendio Molentargius-Saline-Litorali". Tale accordo prevede due linee di intervento: la scheda S0 "LIFE + Nature & Biodiversity 2010" con il progetto "Environmental Management and Conservation in Mediterranean salt works and coastal lagoons MC-SALT LIFE10NATIT256", per un importo di euro 500 mila (cofinanziamento al progetto dovuto dal Parco di Molentargius); la scheda S1 "Tutela ambientale dell'area del Bellarosa Maggiore, delle vasche del retrolitorale e della Piana di Is Arenas" per un importo pari a euro 14 milioni e 500 mila euro.
In attuazione del citato APQ, si è dato corso agli adempimenti previsti e in particolare: istituzione di un gruppo tecnico regionale di supporto all'ente attuatore e sono stati tenuti formali incontri nel corso del 2013; acquisizione di documenti di progetto, crono programmi, predisposizione e firma delle due convenzioni regolanti le due linee progettuali; predisposizione relativa ad atti amministrativi riguardanti impegni e pagamenti degli acconti. Nei giorni scorsi si è conclusa positivamente la prima conferenza di servizi per l'acquisizione delle necessarie autorizzazioni sul progetto preliminare del LIFE.
In conclusione, nel condividere la necessità di un lavoro sinergico, come da lei proposto, e fattivo tra tutte le istituzioni coinvolte per l'attuazione del progetto di tutela e valorizzazione del compendio Molentargius-Saline- Litorali, si informa che l'Ente parco, soggetto attuatore, sarà supportato dal già menzionato Gruppo tecnico regionale, costituito da personale dirigente dell'Assessorato della difesa dell'ambiente, del Centro regionale di programmazione e del Nucleo regionale di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, della Direzione generale della Presidenza, della Direzione Generale dell'industria e dell'Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna ed è coordinato dalla Direzione generale della difesa dell'ambiente. Il Gruppo è integrato di volta in volta da dirigenti di altre direzioni generali, quali quelle della Pianificazione urbanistica territoriale, della Vigilanza edilizia, dell'Agricoltura e dei Lavori pubblici, in relazione ai temi in discussione e alle criticità che dovessero presentarsi.
PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Mi rendo conto che non è materia che appassiona quest'Aula e, secondo me, è un peccato perché se non impariamo a valorizzare le risorse ambientali naturalistiche della nostra regione, cioè non impariamo a promuoverle, a metterle a reddito, a farle diventare occasione di visita o di lavoro, credo che nel contesto attuale la Sardegna non abbia grandi spazi per recuperare il terreno perduto.
Assessore, ho apprezzato il suo paziente tentativo di dimostrare che qualcosa si è cercato di fare, però, di fatto, con la sua illustrazione lei ha ammesso che siamo esattamente al punto illustrato dalla mozione, perché ha ammesso che non si è data attuazione alla legge del 2012, da lei richiamata, che prevedeva che la pianta organica e gli altri strumenti necessari per l'organizzazione funzionale del parco fossero approntati entro centocinquanta giorni. Se non mi sbaglio ne sono passati quattrocento! Ha anche ammesso che il direttore non c'è, perché da ieri di fatto non c'è; c'è stato un direttore pro tempore, che ha tappato il "buco" poveretto, pure bravo, di cui tutti noi abbiamo grande stima, ma che si è trovato a lavorare part-time per cinque mesi e full-time per tre mesi. Nonostante egli abbia provato a rispondere alle richieste di quella legge regionale e ancor prima della legge istitutiva del parco, alla fine ha dovuto abbandonare il campo senza aver concluso nulla di concreto.
Poi mi va bene quanto detto sul danno ambientale, Assessore, io non parlavo di danno ambientale permanente, però lei deve sapere che questa situazione di precarietà non l'ho inventata io. Io ho le foto che dimostrano che in occasione degli scioperi delle maestranze ci sono stati danni e morie. E se lei vorrà, magari insieme potremo fare una visita ispettiva in alcuni canali, in alcune zone del parco. Si renderà così conto che il compendio è in stato di abbandono, per lo meno di degrado; alcuni investimenti che erano stati fatti sono stati smantellati, alcune zone verdi non sono utilizzabili. E' una tristezza, Assessore, le assicuro. Ci sono stati incendi anche di recente in zone di mitigazione. Spendiamo 2 milioni all'anno per il birdwatching, la sfido a farlo. Forse lo farà da Monte Urpinu, usando il cannocchiale, ma certamente non potrà farlo da punti di osservazione più vicini. E poi lei stesso ha parlato di avvio di iter, ma i sottoscrittori della mozione sanno benissimo che il 28 settembre è stato avviato un percorso di VAS per le linee guida. Il problema è che quel percorso è stato interrotto, o comunque non se ne ha più notizia, non è andato avanti, si è arenato, perché i problemi che vanno affrontati evidentemente sono notevoli. Io sostengo che occorre un piano di risanamento ambientale di quel compendio, mi fa piacere che l'APQ vada avanti e che la maggior parte delle risorse sia destinata alla salvaguardia ambientale, però lei sarà d'accordo con me, Assessore, sul fatto che, se devo gestire un contesto dentro il quale sussistono aree urbane, prima di fare un APQ e di ipotizzare direttrici per gli investimenti dovrò chiedermi all'interno di quale strumento pianificatorio posso realizzare o meno certe cose. Cioè non vado avanti per pezzi, invece qui stiamo procedendo proprio a spizzichi e bocconi.
Detto questo, siccome ho apprezzato lo sforzo fatto da lei e dai suoi Uffici, le propongo di approvare la mozione cassando i primi due punti del dispositivo, che possono apparire eccessivamente punitivi. Cioè nel punto 2 si parla di danno ambientale, lasciamo perdere, non vogliamo offendere nessuno; nel punto 1 si parla della facoltà di avvalersi dei poteri sostitutivi per annullare delibere, lasciamo perdere, non annulliamo niente, però credo che quanto previsto nei punti 3, 4 e 5 del dispositivo vada mantenuto, cioè la possibilità di avvalersi dei poteri previsti dall'articolo 16 della legge 5/99, che non riguarda un'attività commissariale, ma un affiancamento al fine di velocizzare l'iter di pianificazione.
Credo sia accettabile quanto previsto al punto 4, in cui le chiediamo di fare prioritariamente la verifica della coerenza degli investimenti dell'APQ, che lei ha richiamato, con le esigenze di tutela ambientale (anche per capire come incida il recupero dell'attività di produzione del sale che, secondo me, è fondamentale) e in ogni caso di impegnarsi a far fare un salto di qualità all'intero sistema istituzionale, affinché tutto ciò che è stato fatto in questi anni possa produrre valore.
Quindi se lei fosse d'accordo, Assessore, le chiederei di dare parere favorevole alla mozione, dalla quale vengono eliminati i punti 1 e 2 e mantenuti invece i punti 3, 4 e 5 - e sarebbe importante che questi fossero approvati unitariamente -, in cui sostanzialmente le chiediamo di affiancare il Consorzio del parco nel riavvio del processo di pianificazione con funzionari che vadano lì tutti i giorni, non ogni tanto, e dando mandato a un dirigente della Regione di capire dove si è bloccato il meccanismo, finché non si otterrà il risultato di completare la procedura VAS e di approvare il piano del parco, poi qualcun un altro obbligherà i comuni ad adeguarsi a questo. Evitando di suscitare polemiche, ma per valorizzare quel poco che è stato fatto, le chiedo quindi di approvare la mozione in discussione limitatamente agli ultimi tre punti.
PRESIDENTE. Onorevole Porcu, se ho capito bene chiede di votare la mozione eliminando i punti 1 e 2 del dispositivo?
PORCU (P.D.). Presidente, ha capito perfettamente.
PRESIDENTE. Procediamo alla votazione la mozione numero 195. Onorevole Cugusi, ho visto la sua iscrizione, però non le potevo darle la parola prima di aver chiamato in votazione la mozione.
Ha domandato di parlare il consigliere Cugusi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUGUSI (SEL-Sardigna Libera). Speravo di intervenire prima, ma non c'è stato nessun primo intervento entro il quale potermi iscrivere a parlare. Intervengo quindi per dichiarazione di voto.
Io sarei stato un po' più cattivo, ma accetto volentieri la decurtazione dei primi due punti del dispositivo e nel confermare il mio voto favorevole, ribadisco il totale livello di approssimazione che dal punto di vista amministrativo sta vivendo questo parco per quanto riguarda l'aspetto faunistico, ambientale, turistico-sportivo (io sono tra quelli che fruiscono del parco sotto questo aspetto) e urbanistico. Il collega Porcu ha fatto bene a spedire qualche missiva alle amministrazioni locali colpevoli di questo stato di abbandono e gradirei conoscerne il contenuto, al quale mi associo volentieri, anche perché la mia diretta amministrazione, quella di Cagliari, probabilmente qualche problema in tal senso ce l'ha.
Fortunatamente in questo stato di abbandono c'è ancora qualche brava associazione di volontariato che in qualche modo vigila e garantisce, per esempio, l'apertura, anche se non a orari regolari, anche a fini turistici. Quasi l'1 per cento dei cittadini di Cagliari, oltre mille famiglie su una popolazione di poco più di centomila abitanti, cioè una fetta importante della città risiede all'interno del parco. Non abbiamo mai affrontato questo problema e la colpa è tutta della Regione che ha la responsabilità di distinguere le situazioni totalmente abusive e insanabili da quelle realizzate, se non vado errato, prima del 1992 e che andrebbero censite. Pertanto bisogna assolutamente avviare un piano di risanamento. Non si può lasciare una fetta importante della città di Cagliari in balia di una situazione di questo tipo.
Assessore, giustamente il consigliere Porcu le chiedeva questo, sta a lei lanciare l'allarme, suonare questo campanello. Quindi vorremmo che al più presto ci dicesse quali sono le procedure che ha attivato e desse qualche segnale. La invito anch'io a interpellare, assieme all'onorevole Porcu, le amministrazioni colpevoli di questo stato di abbandono e a valutare che cosa si può fare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, annuncio il voto favorevole alla mozione. Già l'anno scorso il nostro Gruppo è stato in prima linea quando gli operai si sono battuti per avere risposte e l'Assessorato si è fatto carico di rinvenire i finanziamenti. Va da sé che l'Assessorato deve avere un potere cogente di controllo sull'attività che svolge il parco e soprattutto deve verificare quello che i sindaci stanno facendo, ammesso che in base alla legislazione vigente sia ancora legittimo che i sindaci facciano parte dell'assemblea del parco, cosa su cui abbiamo forti dubbi. Noi siamo sicuri che l'assessore Biancareddu, come suo solito, presterà molta attenzione a questo problema e porrà in essere tutti gli atti di controllo sull'attività di sollecitazione. Ecco perché la creazione di questo comitato è estremamente importante.
Attenzione, perché nel momento in cui andiamo sviluppare il parco bisogna tener conto anche di un altro aspetto, e cioè che dal 2008 non abbiamo dato attuazione al protocollo d'intesa con i Monopoli di Stato, la cui attuazione è in carico all'Assessorato degli enti locali, quindi all'assessore Rassu, che deve porre in essere e acquisire quell'enorme compendio immobiliare che è dello Stato e che deve essere trasferito alla Regione. Dovrà decidersi poi se questi beni devono essere utilizzati dalla Regione ovvero trasferiti al parco. Noi comunque siamo sicuri che l'Assessorato dell'ambiente e l'assessore Biancareddu otterranno risultati concreti in tempi brevi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della mozione numero 195.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Campus ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Arbau - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Pisano - Pittalis - Porcu - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stocchino - Tupponi - Zuncheddu.
Risponde no il consigliere Stochino.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
Prendo atto che il consigliere Campus ha votato a favore.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 59
votanti 58
astenuti 1
maggioranza 30
favorevoli 57
contrari 1
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento dell'interpellanza numero 452/A.
(Si riporta di seguito il testo dell'interpellanza:
Interpellanza Steri - Oppi - Artizzu - Cappai - Contu Felice - Obinu - Pitea - Tupponi sulla grave situazione in cui versano i consorzi ZIR.
I sottoscritti,
premesso che:
- con la legge regionale n. 3 del 2008, articolo 7, comma 38, i consorzi ZIR (indicati nella tabella F, parte I, della citata legge) sono stati soppressi e posti in liquidazione con la nomina di un commissario liquidatore;
- nonostante il tempo trascorso, ad oggi la procedura di liquidazione non è stata portata a termine;
- in conseguenza di ciò, i soppressi consorzi, che non hanno più entrate proprie né possono essere destinatari di finanziamenti da parte della Regione alla luce della normativa comunitaria, si trovano in una situazione di grave crisi finanziaria;
- la situazione finanziaria è talmente grave che è verosimile ritenere che i consorzi non saranno in grado di provvedere al pagamento neanche della retribuzione dei dipendenti;
- l'insostenibilità della situazione costringerà i commissari liquidatori a dimettersi dall'incarico,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'industria per conoscere quali iniziative intendano porre in essere con la massima celerità per risolvere la situazione determinatasi e per garantire il pagamento delle retribuzioni ed, in particolare, se intendano intervenire anche con proposte legislative al fine di porre termine alla liquidazione e prevedere il passaggio di funzioni, strutture, attrezzature e personale ai consorzi industriali.)
PRESIDENTE. Uno dei presentatori dell'interpellanza ha facoltà di illustrarla.
STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, questa interpellanza era stata presentata per richiamare l'attenzione della Giunta regionale sulla grave situazione di crisi in cui versano i consorzi ZIR, i quali sono totalmente privi di liquidità e impossibilitati anche a pagare gli stipendi ai dipendenti. I consorzi ZIR sono stati posti in liquidazione, pertanto non possono svolgere alcuna attività e non hanno la possibilità di alcuna entrata. La Comunità europea…
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Steri, colleghi, non siamo in ricreazione! Vi prego di prendere posto.
Prego, onorevole Steri.
STERI (U.D.C.-FLI). Evidentemente anche i problemi dell'occupazione, oltre a quelli ambientali, non sono molto sentiti in quest'Aula.
Dicevo che la Comunità europea ha avviato una procedura di infrazione contro la Regione per quanto riguarda l'erogazione di finanziamenti ai consorzi ZIR, da qui la situazione di difficoltà.
Abbiamo preso visione dell'ordine del giorno della Giunta regionale e abbiamo verificato che la Giunta aveva iscritto per oggi un progetto di legge specifico per risolvere questo problema. A questo punto la richiesta fatta con la nostra interpellanza è stata accolta. Auspichiamo che la Giunta provveda a trasmettere celermente il progetto di legge al Consiglio e che il Consiglio, con procedura d'urgenza, lo assegni alla Commissione competente affinché possa essere discusso in Aula quanto prima, atteso che alcune forze politiche non hanno consentito di portare la norma in Aula ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento.
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dell'industria.
LIORI, Assessore tecnico dell'industria. Signora Presidente, onorevoli consiglieri regionali, è stato approvato oggi in Giunta il disegno di legge che detta norme per le procedure liquidatorie dei consorzi industriali ZIR. Queste norme in realtà sono in vigore già dal 2008, quando il Consiglio regionale approvò le leggi numero 3 e 10, che dettavano norme in materia di riforma delle aree industriali e di riordino delle funzioni. Queste norme dovevano trovare applicazione, per quanto riguarda le procedure liquidatorie, nell'arco di sei mesi, in realtà - lo dico per informazione all'Aula - i comuni, che sarebbero dovuti subentrare agli ZIR, sia per difficoltà economiche proprie, sia perché queste procedure erano aggravate dal patto di stabilità, si sono trovati in grossa difficoltà. La società Abbanoa avrebbe dovuto farsi carico delle competenze relative a depurazione e fognatura, cosa che ancora oggi in molti consorzi non è avvenuta, inoltre la legge doveva ancora individuare il titolare degli impianti di rifiuti. Lo Stato, intervenuto più volte, ha posto limiti alla capacità di consorziarsi dei comuni, creando loro ulteriori difficoltà. Anche i commissari liquidatori si sono trovati in grossa difficoltà dal punto di vista della capacità economica, perché i consorzi non avevano risorse finanziarie e molti di loro erano legati alle difficoltà economiche degli imprenditori, il che è facilmente comprensibile data la crisi che viviamo. Alcuni di loro, peraltro, magari approfittando del fatto che i consorzi erano in fase di liquidazione, non hanno onorato i debiti.
In realtà i commissari avevano un mandato fortemente limitativo, in quanto dovevano gestire soltanto dell'ordinaria amministrazione, fino al trasferimento delle competenze. Tra l'altro con Abbanoa numerosi consorzi hanno avuto un aggravio della difficoltà che derivava non solo dalla mancata presa in carico delle funzioni relative a depurazione e fognatura, ma anche dal fatto che essa incassava da parte degli utenti i tributi per l'attività di depurazione e smaltimento dei reflui civili, ma non ha mai riversato ai consorzi, che pagavano gli stipendi ai dipendenti e gestivano gli impianti, le competenze loro spettanti.
Bisogna anche dire che l'Assessore pro tempore ha avuto, nel 2012, dalla Comunità europea la comunicazione che lei ha ricordato, che ha certamente contribuito ad accelerare la consapevolezza che sul capo della Giunta pendeva la minaccia di recuperare 4 milioni di euro erogati indebitamente e considerati aiuti di Stato.
A tutto questo si aggiunge che comunque la sesta Commissione ha in carico un disegno di legge che concerne l'ordinamento dei consorzi provinciali che devono essere trasformati in Aziende locali di sviluppo industriale. Tutto questo prevede il subentro da parte di queste aziende nelle competenze, nei beni ma anche nei debiti dei consorzi provinciali, per quanto è possibile. Su questo da parte delle forze politiche ho ricevuto la segnalazione di qualche difficoltà, di cui terrò assolutamente conto e magari mi farò promotore in Commissione di un apposito emendamento. Pensiamo che tutta questa attività legislativa che vorremmo fosse portata in discussione al più presto in Aula possa risolvere abbondantemente il problema entro i termini previsti del prossimo mese di novembre.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Steri per dichiarare se è soddisfatto.
STERI (U.D.C.-FLI). Mi dichiaro soddisfatto della risposta.
PRESIDENTE. I lavori odierni si concludono qui. Il Consiglio verrà riconvocato a domicilio.
La seduta è tolta alle ore 18 e 10.
Allegati seduta
CDXXXV SEDUTA
MARTEDI' 1° OTTOBRE 2013
(POMERIDIANA)
Presidenza della Presidente LOMBARDO
La seduta è aperta alle ore 16 e 38.
DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 23 luglio 2013 (426), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Radhouan Ben Amara, Michele Cossa, Rosanna Floris, Sergio Obinu, Antonio Pitea e Carlo Sechi hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 1° ottobre 2013.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Commemorazione di ex consigliere
PRESIDENTE. Colleghi, è scomparso nel mese di gennaio, all'età di 88 anni, l'onorevole Sebastiano Fois, consigliere regionale nella quinta legislatura dal 1965 al 1969.
Algherese, laureato in giurisprudenza, per oltre cinquant'anni anni ha svolto la professione di avvocato, lasciando un ricordo indelebile per la sua grande professionalità e umanità.
Fu eletto in Consiglio regionale nelle liste del Movimento Sociale Italiano nella circoscrizione di Sassari. Durante la legislatura fece parte delle Commissioni autonomia e finanze e della Commissione speciale rinascita. La sua attività legislativa si è concentrata soprattutto nell'azione di controllo, che si è concretizzata nella presentazione di molteplici interpellanze, interrogazioni e mozioni.
In Consiglio regionale si occupò dei problemi legati al suo territorio, alla viabilità, ai trasporti. Ma grande attenzione dimostrò anche sul fenomeno del banditismo, vera e propria piaga sociale della Sardegna negli anni Sessanta. Sottoscrisse, infatti, un'interpellanza in cui richiese un'inchiesta consiliare su questa forma di criminalità che stava avendo una recrudescenza notevole in alcuni territori. Grazie anche a questo provvedimento, l'allora Presidente della Regione, Paolo Dettori, si presentò in Aula con una relazione sui fenomeni criminosi, in cui fece un esame dettagliato della lunga stagione di sangue che stava attraversando l'Isola.
L'onorevole Fois fu sempre particolarmente legato al suo territorio e alla sua città natale. Negli anni Sessanta, prima di entrare in Consiglio regionale, fu eletto anche nel consiglio comunale di Alghero, dove restò per due legislature.
E' stato una figura di primo piano e la sua formazione umana e culturale gli ha sempre consentito di raggiungere i livelli più alti sia nella professione che nello svolgimento dei suoi incarichi istituzionali. Concepiva la politica con rigore e come un servizio da dare soprattutto alle fasce più deboli della popolazione, a cui dispensava consigli e pareri.
Terminata la legislatura l'onorevole Fois non si ricandidò e scelse di dedicarsi alla famiglia e di tornare a tempo pieno alla sua professione di avvocato. Decano dei professionisti del foro di Sassari, vestì la toga fino a pochi mesi prima della sua scomparsa.
Nell'esprimere al figlio, l'onorevole Pietro Fois, e a tutti i familiari il cordoglio mio personale e dell'intera Assemblea regionale, sospendo la seduta per cinque minuti in segno di lutto.
(La seduta, sospesa alle ore 16 e 43, viene ripresa alle ore 16 e 50.)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione della proposta di legge numero 532/A.
Procediamo con la votazione degli emendamenti aggiuntivi all'articolo 1, sui quali era stata chiesta la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 53.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Campus ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Bruno - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cozzolino - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Sabatini - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Solinas Christian - Stocchino - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cherchi - Contu Felice - Dedoni - Floris Mario - Fois - Gallus - Greco - Locci - Lunesu - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Tocco - Tupponi.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 56
votanti 55
astenuti 1
maggioranza 28
favorevoli 26
contrari 29
(Il Consiglio non approva).
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 54.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Salis ha votato a favore e che i consiglieri Cappai e Stochino hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Bruno - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cozzolino - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Christian - Stocchino - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Dedoni - Floris Mario - Fois - Gallus - Greco - Locci - Lunesu - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 59
votanti 58
astenuti 1
maggioranza 30
favorevoli 26
contrari 32
(Il Consiglio non approva).
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 55.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Solinas Antonio ha votato a favore e che i consiglieri Contu Felice e Oppi hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Bruno - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cozzolino - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Solinas Christian - Stocchino - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Dedoni - Floris Mario - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 62
votanti 61
astenuti 1
maggioranza 31
favorevoli 27
contrari 34
(Il Consiglio non approva).
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 56.
(Segue la votazione)
Prendo atto che la consigliera Zuncheddu ha votato a favore e che il consigliere Cuccureddu ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Bruno - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cozzolino - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Solinas Christian - Stocchino - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cuccureddu - Dedoni - Floris Mario - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 63
votanti 62
astenuti 1
maggioranza 32
favorevoli 27
contrari 35
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 57.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento numero 57 interviene sull'articolo 10. L'articolo 10 reca misure di semplificazione, ed è semplicemente l'annullamento, in Sardegna, degli effetti del testo unico della legge sull'edilizia, cioè in Sardegna la legge sull'edilizia, il DPR numero 380, non vale perché abbiamo deciso di semplificare a modo nostro, come se si potesse derogare a una disciplina sovraordinata che obbliga la Sardegna all'adeguamento. Infatti, in mancanza dell'adeguamento al DPR numero 380, normalmente gli uffici tecnici si riferiscono ad esso nell'attività di autorizzazione. Lo dico per memoria del Ministero che ci ascolta, perché anche questa è una delle cose che sono sfuggite.
E siccome non voglio privare il Ministero della facoltà di analizzare questo punto in una sede diversa, ritiro gli emendamenti numero 57, 58, 59, 60, 61 e 62. Mantengo l'emendamento numero 63 perché è veramente curioso ciò che prevede il comma a cui si riferisce, dopo tutte le chiacchiere che si sono sentite in questo periodo da una molteplicità di persone, le quali parlano, parlano, parlano, prendendo anche posizione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, chiedo il voto segreto sull'emendamento numero 63.
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 63.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 63
astenuti 1
maggioranza 32
favorevoli 31
contrari 32
(Il Consiglio non approva).
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Arbau - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cozzolino - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Mario - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stocchino - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.)
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Ritiro gli emendamenti dal numero 64 al numero 82 e, come meglio definirà il mio Capogruppo, sull'emendamento numero 83 chiedo il voto segreto.
(Appoggia la richiesta il consigliere Giampaolo Diana)
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 83.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 63
votanti 62
astenuti 1
maggioranza 32
favorevoli 25
contrari 37
(Il Consiglio non approva).
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Arbau - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Felice - Corda - Cozzolino - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Mario - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stocchino - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda Alessandra - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.)
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 84.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 63
astenuti 1
maggioranza 32
favorevoli 28
contrari 35
(Il Consiglio non approva).
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Arbau - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cozzolino - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Mario - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stocchino - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda Alessandra - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.)
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Sono ritirati gli emendamenti dal numero 85 al numero 102. Chiedo di parlare sull'emendamento numero 103.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 103.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento numero 103 riguarda l'articolo 15. Mi piace ricordare questa norma enfatica quanto inutile sul recupero del patrimonio edilizio esistente, un modo come un altro per dire che facciamo qualche cosa, di sfroso, ma per il patrimonio edilizio esistente io avrei inteso maggiormente il patrimonio dei nostri paesi, i centri storici, tutto l'ambito delle nostre comunità lasciato in abbandono e in degrado, perché ormai anche la politica di sostegno della ricostruzione dei centri storici, da alcuni anni abbandonata, sta producendo la ripresa di un degrado irreversibile che chiaramente ha a che vedere con lo sviluppo di queste comunità.
Lo dico perché si può pensare a mille altre vocazioni. A Cabras, per esempio, potrete anche risolvere prima o poi il problema degli stagni, ma se avete un paese nel quale non si può neanche entrare, che non dà ospitalità ad attività all'interno del suo perimetro storico probabilmente il recupero delle attività lagunari non serve a niente, così come in ogni altro paese dove ci sono tradizioni e funzioni che possono essere esercitate.
Questo governo di centrodestra si è contraddistinto per aver cancellato il finanziamento di una delle più importanti leggi degli ultimi vent'anni, direi che ha contraddistinto la politica urbanistica della Regione sarda anticipando quelle che sono state le diverse vocazioni di altre Regioni in materia di centri storici.
Voglio solo ricordare, per memoria dell'opinione pubblica, non vostra, perché voi lo sapete, che il centrosinistra al termine della scorsa legislatura ha lasciato agli atti, nelle casse e anche attraverso deliberazioni, più di 400 milioni di euro destinati a grandi progetti, alcuni già realizzati altri in itinere, come i bandi CIVIS e BIDDAS e altri interventi che hanno comunque segnato un'epoca nella cultura del recupero dei centri storici. Cosa abbiamo visto da voi? Guardatevi intorno e vedrete che cosa avete erogato!
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 103.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cappai e Floris Mario hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Bruno - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Solinas Christian - Stocchino - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cuccureddu - Floris Mario - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 64
astenuti 1
maggioranza 33
favorevoli 30
contrari 34
(Il Consiglio non approva).
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Sono ritirati gli emendamenti dal numero 104 al numero 111. Vorrei parlare sull'emendamento numero 112.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 112.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento numero 112, che riguarda l'articolo 15 bis, un'altra perla della legge regionale numero 21 del 2011 che ha introdotto il riutilizzo dei piani seminterrati, pilotis e locali a piano terra. Ovviamente ho alcuni dubbi sull'operatività di questo articolo, anche alla luce delle impugnative che il Governo ha imposto alla nostra Regione, tuttavia noto con rammarico che ormai politicamente questa legislatura è finita. E' finita soprattutto nella testa di chi ha responsabilità di governo. Si preferisce la propaganda inutile del presidente Cappellacci sui suoi duecento cantieri, anche se poi sulla statale 131 non si può ancora transitare, e tutte le baggianate che dalla mattina alla sera egli continua a propinare ai sardi, e speriamo che le elezioni ci forniscano la possibilità di smentirle. Voi vivete di questo brodo cosmico e quindi io vi vorrei lasciare pacificamente nuotare in questa confusione, non vale neanche la pena di esercitare compiutamente la funzione che esercitiamo.
Presidente, lo dico con molto rispetto del Consiglio regionale, ultimamente questa Assemblea assomiglia, non so se li avete presenti, agli hub aeroportuali di transito: i consiglieri arrivano in aula e sono subito pronti a involarsi da altre parti. Questo non è un sistema che legittimi la nostra funzione. Io mi dissocio da questa visione, che purtroppo è caratterizzata dalla fretta, dalla volontà di abbandonare la riflessione e il confronto su questi problemi. Ritiro pertanto l'emendamento numero 112 e tutti gli altri emendamenti che recano la mia firma, consegnando questo capolavoro di legge di nuovo alla sua proroga e a quello che i sardi, pochi a dire il vero, intenderanno fare di un provvedimento inutile e insensato.
PRESIDENTE. Essendo stati ritirati gli emendamenti, decadono le iscrizioni a parlare degli onorevoli Cugusi e Campus.
Passiamo all'esame dell'articolo 2. E' stato ritirato ovviamente anche l'emendamento soppressivo dell'articolo 2, vero, onorevole Sanna?
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Sì.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:
Art. 2
Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, procediamo alla votazione.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Manca ha votato contro e che i consiglieri Dessì e Solinas Christian si sono astenuti.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Bruno - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cuccureddu - Dedoni - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Arbau - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Cugusi - Diana Giampaolo - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Planetta - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Stocchino - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Dessì - Sanna Giacomo - Solinas Christian.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 63
votanti 59
astenuti 4
maggioranza 30
favorevoli 34
contrari 25
(Il Consiglio approva).
Passiamo alla votazione finale della legge.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 532/A.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cuccureddu - Dedoni - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Arbau - Bruno - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Cugusi - Diana Giampaolo - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Stocchino - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Dessì - Planetta - Sanna Giacomo - Solinas Christian.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 59
astenuti 5
maggioranza 30
favorevoli 34
contrari 25
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze. Viene svolta per prima l'interpellanza numero 368/A, presentata dal consigliere Giacomo Sanna, sull'acquisizione di nuovi immobili da parte dell'ARST Spa. Vorrei capire chi della Giunta risponde a questa interpellanza, visto che l'interim dell'Assessorato dei trasporti l'ha assunto il Presidente della Regione, il quale non è presente.
(Interruzioni)
Ho già avuto modo di dire, in sede di Conferenza dei Capigruppo, che la Giunta deve essere presente in aula per rispondere alle interpellanze e alle mozioni. Gli Assessori e il Presidente della Regione sono stati prontamente informati della discussione odierna e deve essere consentito alle minoranze di esercitare la propria funzione di controllo. Questa situazione non è più tollerabile.
L'esame dell'interpellanza numero 368/A è rinviato.
Passiamo all'interpellanza numero 455/A, Diana Mario, sull'autorità pubblica di controllo sulle produzioni a denominazione e indicazione di origine protetta e a marchio di qualità regionale. In questo caso non è presente l'interpellante.
CAMPUS (Sardegna è già Domani). E' ritirata!
PRESIDENTE. No, non è ritirata, non viene discussa perché non è presente l'interpellante, ma rimane agli atti.
Passiamo all'interpellanza numero 458/A, Dedoni, sull'apertura dell'anno scolastico in Sardegna. Non vedo in aula l'Assessore della pubblica istruzione, pertanto anche l'esame di questa interpellanza è rinviato.
Passiamo all'interpellanza numero 160/A.
(Si riporta di seguito il testo dell'interpellanza:
Interpellanza Solinas Antonio - Bruno sulle centrali per la produzione di energia elettrica nel sistema idraulico del Tirso in Comune di Busachi.
I sottoscritti,
PREMESSO che il Consorzio di 2° grado operante in Oristano prima della fusione decretata nel 1996, ha avviato iniziative allo scopo di alleggerire i costi della gestione del servizio irriguo, in particolare, la realizzazione di due centrali idroelettriche nel sistema idraulico del Tirso che comprende la grande diga Eleonora d'Arborea e la adiacente traversa di Nuraghe Pranu Antoni, entrambe in territorio del Comune di Busachi;
TENUTO CONTO che:
- la producibilità energetica delle due dighe ammonta nel complesso a 50 milioni di kWh per anno, contro un consumo di 25 milioni da parte del consorzio;
- i ricavi calcolati con elementi forniti dall'ENEL ammontano a circa 5 milioni di euro per anno e per i primi 15 anni di esercizio godono degli incentivi dei certificati verdi per altri 5 milioni di euro, con un ricavo, per i primi 15 anni, di 10 milioni per anno;
CONSIDERATO che:
- il consiglio dei delegati nel 2001, in applicazione dell'accordo formalizzato in data 23 dicembre 1997 tra la Regione autonoma della Sardegna, l'ENEL Spa e il consorzio stesso, ha firmato un protocollo di collaborazione con l'ENEL con cui le cedeva l'iniziativa;
- successivamente sono state avviate da ambo le parti rivendicazioni per via giudiziaria, senza tralasciare tentativi per trovare una via transattiva, anche su auspicio dell'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale;
- al fine di scongiurare la perdita della risorsa, in data 13 giugno 2006, con l'assistenza dell'Assessorato regionale dei lavori pubblici e dell'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, tra il Consorzio e l'ENEL Spa è stato formalizzato un accordo provvisorio per l'avvio della produzione idroelettrica nelle due centrali del sistema Tirso per un periodo di sei mesi; l'accordo, in particolare, prevedeva l'istituzione di un conto corrente bancario intestato alle due parti sul quale l'ENEL Spa avrebbe dovuto depositare il 50 per cento dei ricavi dell'energia prodotta nelle due centrali e l'avvio di un tavolo di trattativa per addivenire ad un accordo definitivo;
- tali trattative hanno avuto termine nel settembre del 2006 per decisione unilaterale dell'ENEL Spa che, pur avendo istituito il conto corrente bancario, non ha mai adempiuto al deposito previsto dall'accordo suindicato arrecando un notevole danno economico al Consorzio di bonifica dell'Oristanese;
- in data 24 novembre 2006 il Tribunale superiore delle acque pubbliche con sentenze n. 133 e n. 134, accogliendo le tesi e le richieste del Consorzio, ha annullato gli atti con cui la Regione autonoma della Sardegna ed il Demanio dello Stato avevano concesso a vario titolo la disponibilità delle aree ad ENEL Produzione Spa e TERNA Spa per realizzare impianti elettrici di produzione e trasmissione;
- in forza delle suindicate sentenze, dotate di esecutività immediata, l'ENEL Produzione Spa avrebbe dovuto cedere al Consorzio le due centrali in quanto legittimo ed unico concessionario delle relative utenze;
- in data 4 novembre 2008, con sentenze n. 28547/08 e n. 28548/08, la Suprema Corte di cassazione ha respinto i ricorsi presentati da ENEL Produzione Spa, TERNA Spa e Agenzia del demanio avverso le sentenze del Tribunale superiore delle acque pubbliche, confermando la fondatezza delle rivendicazioni del Consorzio di bonifica dell'Oristanese;
PRESO ATTO che:
- la Regione autonoma della Sardegna non ha ordinato l'esecuzione delle sentenze del Tribunale superiore delle acque pubbliche, lasciando all'ENEL Spa la gestione delle due centrali con rilevanti ricavi pur senza avere alcun titolo giuridico abilitante;
- in data 2 febbraio 2009 il Consorzio di bonifica dell'Oristanese ha disposto di chiamare in giudizio l'ENEL e la Regione autonoma della Sardegna per i danni arrecategli dal luglio 2005 fino all'attualità che, sulla base dei parametri elaborati dall'ENEL ammontano ad oltre 60 milioni di euro, oltre la rivalutazione e gli interessi relativi;
RILEVATO che le due centrali per la produzione di energia elettrica nel sistema idraulico del Tirso risultano a valle del grande invaso Omodeo che ha garantito alla Sardegna centrale e meridionale le risorse idriche necessarie per lo sviluppo dell'agricoltura in quei territori ma, nel contempo ha creato notevoli danni, sia dal punto di vista ambientale che economico per il comparto agro-pastorale nei comuni circumlacuali dell'alto Oristanese,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei lavori pubblici per conoscere se:
1) non ritengano opportuno la convocazione di un incontro tra l'Assessore regionale dei lavori pubblici e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, l'ENEL Spa e il Consorzio di bonifica dell'Oristanese al fine di verificare la possibilità di chiudere la vertenza con una possibile transazione;
2) non si rilevi un possibile danno erariale nel mancato trasferimento della quota parte degli utili relativi sia al funzionamento delle centrali che dei certificati verdi;
3) non ritenga, il Presidente della Regione, opportuna la convocazione di una conferenza di servizi tra Regione sarda, Consorzio di bonifica dell'Oristanese, ENEL Spa e i sindaci dei comuni circumlacuali al fine di verificare la possibilità di individuare interventi compensativi che agevolino lo sviluppo di quei territori penalizzati sia dalla costruzione della diga Eleonora d'Arborea che dalle due centrali idroelettriche cosi come, ormai da decenni, quei territori rivendicano. (160).)
PRESIDENTE. Onorevole Solinas, presumo che debba rispondere l'assessore Liori.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Risponde l'assessore Nonnis.
PRESIDENTE. L'assessore Nonnis conferma, pertanto possiamo procedere.
Ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas per illustrare la sua interpellanza.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, arriviamo a discutere questa interpellanza esattamente tre anni dopo la sua presentazione, quindi potrebbe anche essere considerata non del tutto attuale, sennonché nel 2013 sono state presentate due mozioni attinenti allo stesso argomento, che però non sono state portate in discussione in Aula.
Nel 1996 il Consorzio di bonifica di secondo grado di Oristano per alleggerire i costi di gestione del servizio irriguo decise di realizzare due centrali idroelettriche a valle della diga Eleonora di Busachi. Le due centrali hanno una produzione di energia elettrica pari a 50 milioni di kilowattora per anno. I dati forniti dall'ENEL certificano un ricavo pari a 5 milioni di euro per anno più gli incentivi, per i primi quindici anni di esercizio, dei certificati verdi per ulteriori 5 milioni di euro, quindi per un ricavo effettivo annuo di 10 milioni di euro. Il 23 dicembre 1997 fu sottoscritto un accordo tra la Regione, l'ENEL e il Consorzio di bonifica dell'Oristanese che cedeva le due centrali all'ENEL. Dopo il 2001 ci sono state rivendicazioni da parte del Consorzio anche per via giudiziaria. Pur di scongiurare la possibilità di non utilizzare questa grossa risorsa, nel 2006 fu sottoscritto un accordo tra l'Assessorato regionale dell'agricoltura, l'Assessorato regionale dei lavori pubblici, il Consorzio di bonifica e l'ENEL Spa per l'avvio, appunto, della produzione di energia elettrica per un periodo provvisorio di sei mesi. L'accordo prevedeva in particolare l'istituzione di un conto corrente bancario cointestato ENEL e Consorzio di bonifica dell'Oristanese, cosa che fu fatta, sul quale l'ENEL però avrebbe dovuto versare il 50 per cento dei ricavi prodotti dalle due centrali e contemporaneamente anche l'avvio di una trattativa per addivenire a un accordo definitivo. Dal settembre del 2006 l'ENEL ha interrotto le trattative senza aver mai adempiuto, almeno sino a oggi, a versare né una lira né un euro su quel conto cointestato, arrecando sicuramente un danno economico non solo al Consorzio di bonifica dell'Oristanese ma credo a tutto il sistema regionale. Da due conti veloci da ragioniere risulta che a oggi nel conto corrente cointestato l'ENEL avrebbe dovuto versare esattamente 40 milioni di euro.
Nel novembre 2006 il Tribunale superiore delle acque pubbliche ha annullato gli atti con i quali la Regione Sardegna aveva concesso a vario titolo la disponibilità delle aree all'ENEL e a Terna Spa. Tali sentenze sono state confermate dalla suprema Corte di cassazione il 4 novembre del 2008. In seguito a queste sentenze le centrali sarebbero dovute rientrare in capo al Consorzio di bonifica dell'Oristanese. Il 2 febbraio 2009 il Consorzio ha chiamato a giudizio l'ENEL e la Regione Sardegna per danni arrecati dal luglio del 2005.
Il problema, caro Assessore, credo non possa essere più rinviato. Credo che sia indispensabile convocare immediatamente l'ENEL e tutti gli altri soggetti interessati, per cercare di chiudere una vertenza, mi auguro non al ribasso per quanto riguarda l'amministrazione regionale, che rischia di essere una beffa, oltre al danno che è stato compiuto. Inoltre, Assessore, credo sia obbligatorio, per il ruolo istituzionale che lei riveste, verificare se ci sia o meno il presupposto di un danno erariale nei confronti dell'amministrazione regionale, perché stiamo parlando di risorse pubbliche, stiamo parlando esattamente di 40 milioni di euro che sarebbero dovuti essere versati nelle casse del Consorzio di bonifica o successivamente nelle casse dell'ENAS in seguito al trasferimento delle dighe dai consorzi di bonifica all'ente regionale. Purtroppo dobbiamo verificare, per quanto riguarda il Consorzio di bonifica dell'Oristanese in particolare, ma questo discorso potrebbe allargarsi a quasi tutti i consorzi di bonifica della Sardegna, che il Consorzio di bonifica dell'Oristanese vanta, tra virgolette…
PRESIDENTE. Onorevole Solinas, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha facoltà di rispondere l'Assessore dei lavori pubblici.
NONNIS, Assessore tecnico dei lavori pubblici. Presidente, considerate le premesse, anche se l'interpellante non ha concluso la sua illustrazione, rispondo subito alla prima domanda dell'interpellanza, che riguarda il tentativo di raggiungere un accordo tra RAS, ENEL e Consorzio di bonifica. Al fine di trovare una soluzione al problema delle centrali elettriche, anche su suggerimento dell'area legale della Regione, l'Assessorato dei lavori pubblici ha proposto inizialmente una soluzione transattiva tra RAS, Consorzio ed ENEL. A tal fine si è fatto promotore di svariati incontri, fin dal 2007, che però non hanno ancora avuto esito. Preso dunque atto della volontà dell'ENEL di non addivenire a un accordo per la cessione delle centrali, la Regione, nel corso del 2010, ha incaricato l'ENAS di intentare causa all'ENEL per ottenere la gestione delle centrali e nel corso del 2011 ha dato mandato all'Avvocatura dello Stato di instaurare una causa per far dichiarare dal tribunale regionale delle acque la proprietà demaniale regionale delle centrali e ottenerne il rilascio da parte dell'ENEL. Successivamente alla chiamata in giudizio dell'ENEL da parte prima dell'ENAS e poi della RAS sono ripresi, su richiesta dell'ENEL e del Consorzio, nel 2011, gli incontri tra le parti coinvolte al fine di tentare nuovamente di raggiungere un accordo transattivo.
Nel corso del 2012 la RAS, attraverso gli Assessorati interessati (Lavori pubblici, Agricoltura ed Enti locali), ha inoltrato all'ENEL, per il tramite dell'Avvocatura dello Stato, una proposta transattiva volta a comporre il contenzioso giurisdizionale appena instaurato; proposta che l'ENEL ha rifiutato. Tale proposta prevedeva: il pagamento all'ENEL dell'indennizzo residuo per la sommersione delle dighe, per un valore di 1,5 milioni di euro, del controvalore delle centrali realizzate dall'ENEL, per un valore di 22 milioni di euro, e del riconoscimento dei costi di esercizio della stazione di sollevamento di Benzone, per 3,7 milioni di euro, contro il valore della produzione dell'energia che va, dal 2005 al 2007 (in riferimento quindi a ciò che avrebbe dovuto avere il Consorzio) e dal 2008 al 2012, alla Regione, essendo essa diventata titolare. Per cui si era proposto un intervento di questo tipo per un importo stimato in 45 milioni di euro, oltre chiaramente al trasferimento del possesso delle centrali in capo all'ENAS.
Nel luglio del 2013, dopo svariati incontri, l'ENEL ha fatto pervenire alla RAS una controproposta, sempre a titolo transattivo, che prevede la costituzione di una società mista RAS-ENEL per la gestione in comune, per il futuro, delle due centrali di Tirso 1 e Tirso 2, chiaramente prevedendo di dare le contropartite sia al Consorzio che alla Regione. La controproposta dell'l'ENEL è attualmente in corso di valutazione da parte della Regione (Assessorato dei lavori pubblici ed ENAS) e l'Avvocatura dello Stato, sulla percorribilità giuridica e anche economica. E' previsto un incontro per il 4 di ottobre, a seguito del quale avrò modo di comunicare l'eventuale risultanza.
Relativamente al secondo punto dell'interpellanza, si riferisce che la Regione, al fine di scongiurare il verificarsi di danno erariale, che non esiste, e quindi il mancato incameramento del valore della produzione idroelettrica, compresi i certificati verdi del 2011, ha intentato causa all'ENEL nanti il tribunale regionale delle acque per rivendicare il valore della produzione ad essa spettante dal 2008 al 2013. Si fa osservare che la RAS, con la medesima causa, ha anche rivendicato il possesso delle centrali sulla base dell'intervenuto subentro della Regione, così come sappiamo, per essere diventata operativa la legge regionale 19 del 2006.
In riferimento, invece, al terzo punto, che lei, onorevole Solinas, non ha avuto modo di esplicitare questo pomeriggio, si osserva che gli interventi compensativi alla realizzazione di un nuovo invaso sono di norma ricompresi nel quadro di finanziamento dell'opera, in questo caso un'opera che era stata finanziata dalla Cassa per il Mezzogiorno e nel caso specifico risulta che detti interventi abbiano riguardato la viabilità locale e circumlacuale. A ogni modo siamo pronti e disponibili a un eventuale incontro anche con i sindaci di quel territorio per poter ascoltare altri suggerimenti e proposte.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarare se è soddisfatto.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Ringrazio l'Assessore dei lavori pubblici per la risposta che ha dato. Mi auguro di aver capito male nel momento in cui ha detto che non esiste il danno erariale. Io resto convinto del contrario, ma non essendo un giurista mi riservo di far approfondire la questione da altri.
Per quanto riguarda l'ultimo punto che l'Assessore ha ripreso e io non ho fatto in tempo a esporre, credo che sulla rivendicazione relativa alle strade circumlacuali oltre al danno per quel territorio ci sia stata anche la beffa, perché le strade circumlacuali costruite dall'ex Comunità montana del Barigadu oggi sono impraticabili per la situazione di totale degrado in cui versano. Credo che quel territorio, ripeto, oltre al danno ambientale abbia subito anche notevoli danni economici perché quei pochi terreni che potevano essere utilizzati per la coltivazione oggi sono completamente impraticabili.
Assessore, poiché lei proviene da quel territorio credo che conosca i problemi del Barigadu e dell'Alto Oristanese, pertanto la invito a farsi carico di convocare una conferenza di servizi, magari in loco, con i sindaci di quel territorio per verificare insieme quali possono essere le contropartite. Non vogliamo ritornare alle battaglie fatte all'atto della costruzione di quell'invaso, alla rivendicazione di bollette di energia elettrica ridotte, come hanno fatto altri territori che hanno avuto gli stessi problemi, ma credo che quel territorio abbia necessità di opere infrastrutturali che gli consentano di mettersi al passo con gli altri territori della Sardegna. Aspettiamo di conoscere, dopo il 4 ottobre, che cosa succederà perché dopo otto anni di discussione con l'ENEL non possiamo continuare a permettere che questo ente abbia un utile molto alto e la Regione sarda possa essere penalizzata come lo è in questa operazione.
PRESIDENTE. In attesa che arrivi l'assessore Liori per la discussione dell'interpellanza numero 452, propongo di passare all'esame della mozione numero 195.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 195, abbinata all'interpellanza numero 329/A.
(Si riporta di seguito il testo della mozione e dell'interpellanza:
Mozione Porcu - Diana Giampaolo - Uras - Salis - Ben Amara - Agus - Barracciu Bruno - Capelli - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Zuncheddu sullo stato di illegittimità gestionale e organizzativa in cui attualmente versa il consorzio che ha in affidamento il Parco regionale Molentargius-Saline e sul conseguente progressivo stato di abbandono e degrado del compendio naturale, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
IL CONSIGLIOREGIONALEPREMESSO che:
- con legge regionale 26 febbraio 1999, n. 5 è stato istituito il Parco naturale regionale Molentargius-Saline su una superficie di circa 1.600 ettari la cui gestione è stata affidata, con convenzione del 20 aprile 2005, al Consorzio degli enti locali costituiti dalla Provincia di Cagliari e dai Comuni di Cagliari, Quartu Sant'Elena, Quartucciu e Selargius;
- il territorio del parco è zona umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar, decreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 1976, n. 448 e, nell'ambito della Rete Natura 2000, è classificato Sito di interesse comunitario ai sensi della direttiva dell'Unione europea n. 43 dei 1992 e Zona di protezione speciale ai sensi della direttiva dell'Unione europea n. 409 del 1979 così come sostituita dalla direttiva n. 147 del 2009;
- tra il 1992 ed il 2005, nel territorio del futuro parco sono stati eseguiti lavori, con affidamento al Consorzio Ramsar, per oltre 60 milioni di euro, tra fondi nazionali e comunitari, allo scopo di consentire la realizzazione di un programma di salvaguardia dei litorale e delle retrostanti zone umide di interesse internazionale (secondo la Convenzione di Ramsar);
- la delibera della Giunta regionale n. 32/52 del 15 settembre 2010, seguita dalla delibera della Giunta regionale n. 27/17 del 19 giugno 2012 con l'approvazione dell'accordo di programma quadro avente per oggetto l'attivazione di Progetti di filiera e di sviluppo locale nelle aree di crisi e nei territori svantaggiati, relativamente al punto 4 "Progetto di sviluppo locale Area vasta di Cagliari", ha destinato ulteriori 20 milioni di euro al compendio Molentargius-Saline-Litorali per il rafforzamento della tutela del sistema ambientale e paesaggistico, per la sua valorizzazione ai fini didattici, ricreativi e turistici e per il recupero produttivo delle saline e dell'edificato in disuso;
- la legge regionale 13 giugno 2012, n. 12, articolo 2, avente per oggetto "Salvaguardia del litorale e delle zone umide di interesse internazionale dell'area metropolitana di Cagliari" ha disposto, a favore del Consorzio per la gestione del Parco Molentargius-Saline, ulteriori risorse pari a 1,6 milioni di euro annui, richiedendo che, entro centocinquanta giorni dalla pubblicazione della legge, il Consorzio predisponesse tutti gli atti inerenti: l'organizzazione funzionale del parco, l'approvazione della pianta organica del personale, autorizzando, nel contempo, il rinnovo per un periodo di sei mesi dei contratti di lavoro del personale precario alla data del 31 marzo 2012, al fine di assicurare la gestione degli ecosistemi presenti nel parco;
VERIFICATO che:
- nonostante gli ingenti investimenti effettuati nel territorio del parco e quelli previsti nell'immediato futuro, il Consorzio per la gestione del Parco naturale regionale Molentargius-Saline non è stato ancora in grado di redigere ed approvare, a 7 anni dalla sua costituzione, i fondamentali strumenti di gestione previsti dagli articoli 13, 14, 15 e 17 della richiamata legge regionale n. 5 del 2009 quali il piano del parco, il regolamento del parco ed il programma pluriennale di sviluppo del parco, che la legge istitutiva (comma 8 dell'articolo 16) prevedeva fossero approvati entro quindici mesi dalla costituzione del Consorzio;
- la legge regionale del 13 giugno 2012, n. 12, è stata, per ora, completamente disattesa in quanto:
- il Consorzio è tuttora privo di una pianta organica;
- il personale precario non è stato riassunto adducendo motivi non riscontrabili di assenza di fondi;
- non è stato ritirato il bando in attuazione della determinazione dirigenziale n. 243 del 5 giugno 2012 per la selezione pubblica di 8 figure professionali (contabile, amministrativo, ingegnere, geologo, naturalista, biologo, manutentore, informatico) individuate in assenza di una pianta organica del personale e di strumenti di gestione e pianificazione regolarmente approvati;
RICORDATO che:
- da oltre due anni la guida operativa del Consorzio è affidata ad un direttore facente funzioni e che dal mese di gennaio 2011 è stata avviata, senza che se ne preveda la conclusione, una selezione pubblica per l'individuazione della fondamentale figura, sia dal punto di vista gestionale che scientifico, del nuovo direttore del parco;
- sotto l'attuale presidenza del parco ed in assenza di un direttore del parco selezionato con i criteri di legge, il personale è passato da 23 unità del 2010 alle 41 unità di inizio 2012 per poi rimanere oggi, dal 31 marzo 2012, affidato a sole 3 unità (il direttore facente funzioni, un funzionario distaccato dalla provincia ed un amministrativo) per l'impossibilità giuridica di proseguire nel regime di proroga e di precarietà dei contratti in essere lasciando il Consorzio nella drammatica situazione attuale, cioè privo di personale per le indispensabili azioni di manutenzione, monitoraggio e ricerca scientifica, proprio nel momento più delicato per la nidificazione dell'avifauna;
CONSIDERATO che:
- in assenza di atti di indirizzo programmatici, regolamentari e finanziari regolarmente approvati dall'Assemblea del parco, il Consiglio direttivo che, per legge istitutiva e per lo statuto del parco, ha funzioni meramente esecutive, ha approvato invece numerose deliberazioni in materia di personale del tutto illegittime tra cui la delibera n. 35 del 20 dicembre 2011 che istituisce la figura del vice direttore e assume, come unica figura a tempo indeterminato nell'organico del parco, un dirigente in mobilità dal Comune di Quartu Sant'Elena;
- il vuoto di programmazione lasciato dalla perdurante assenza del piano del parco, per legge sovraordinato ai piani urbanistici comunali ed al piano paesaggistico, rende impossibile utilizzare le risorse rese disponibili dalle richiamate delibere della Giunta regionale n. 32/52 del 15 settembre 2010 e n. 27/17 del 19 giugno 2012 in quanto occorre affrontare preliminarmente il tema del risanamento dell'edificato di Medau su Cramu, delimitando in maniera certa i fenomeni di abusivismo e rendendo possibile, dove compatibile, una riqualificazione dell'abitato in villaggio agricolo rurale;
- la mancata approvazione di adeguati strumenti di pianificazione e gestione del parco, insieme alla inadeguata gestione del personale, sta comportando una situazione di emergenza ambientale ed uno stato di progressivo abbandono del compendio che ha già portato danni concreti all'avifauna, la violazione di direttive e protocolli internazionali in tema di gestione di zone umide, il rischio di perdita di fondi comunitari tra cui vale la pena di richiamare:
- il grave episodio, avvenuto nel giugno 2012, di moria di numerosi pulcini di Cavaliere d'Italia, effetto delle recenti discutibili scelte operate dalla direzione del Consorzio nella moltiplicazione dei punti di accesso al parco senza prevedere adeguati strumenti di mitigazione;
- l'incendio scoppiato nel mese di giugno 2012 che ha provocato danni evitabili, per la mancata manutenzione e verifica di funzionamento, alla vegetazione in prossimità della sponda del Bellarosa Maggiore interessando decine di nidi e incenerendo ettari di fascia arborea protettiva;
- il mancato rispetto delle azioni previste nel progetto LIFE MC-SALT tra cui il monitoraggio ex-ante, l'inanellamento dei fenicotteri, la divulgazione dei risultati, il rifacimento dell'argine del Bellarosa Minore;
- la carente gestione idraulica delle vasche salanti e di tutti i bacini dulci-acquicoli con vasche lasciate, a volte, senz'acqua e poi riempite troppo velocemente provocando alterazioni dei parametri ecologici e rischio di allagamento o affogamento dei nidiacei delle specie che nel frattempo si sono stabilite nelle vasche prosciugate;
PRESO ATTO del costante ed apparentemente irreversibile stato di illegittimità gestionale e organizzativa in cui attualmente versa il Consorzio del parco che ha in affidamento il Parco regionale Molentargius-Saline e del conseguente progressivo stato di abbandono e degrado del compendio naturale,
impegna l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente e il Presidente della Regione
1) ad avvalersi dei poteri sostitutivi richiamati dall'articolo 23, comma 1, della legge regionale n. 5 del 1999 istitutiva del Parco regionale Molentargius-Saline procedendo, quanto prima, all'annullamento di tutte delibere e bandi in materia di personale approvati illegittimamente in assenza di idonei atti di indirizzo dell'Assemblea del parco ed alla convocazione degli organismi consortili per il celere rinnovo dei vertici del Consorzio;
2) ad avvalersi, considerati gli attuali pericoli di danno ambientale che derivano dalla ridotta disponibilità di personale e dalla perdurante assenza di strumenti di gestione, dei poteri di vigilanza e di ordinanza di cui all'articolo 23 della richiamata legge regionale n. 5 del 1999;
3) ad avvalersi di quanto previsto dal comma 8 dell'articolo 16 della stessa legge regionale n. 5 del 1999 relativamente alla istituzione di un comitato misto Assessorato difesa dell'ambiente e Consorzio, atto a velocizzare l'elaborazione ed adozione del piano del parco, considerato che sono inutilmente trascorsi non i 15 mesi previsti dal comma 8 dell'articolo 16 della legge regionale n. 5 del 1999, ma ben 85 mesi dalla costituzione del Consorzio senza che questo si sia dotato di un piano idoneo a rendere compatibili le esigenze di valorizzazione dell'area con la salvaguardia delle peculiarità ambientali del parco;
4) a considerare prioritaria, rispetto all'avvio di nuovi investimenti ed all'apertura di cantieri in zone dal delicato equilibrio naturalistico, la verifica della coerenza di tali investimenti con le fondamentali esigenze di tutela ambientale che saranno previste nei richiamati, e tuttora assenti, sstrumenti di gestione e pianificazione del Parco regionale Molentargius-Saline;
5) a favorire, conclusivamente, un salto di qualità dell'intero sistema istituzionale regionale, provinciale e comunale, atto a non compromettere i notevoli investimenti già fatti, superare le attuali emergenze gestionali, organizzative e pianificatorie al fine di dotare, finalmente, il Parco naturale regionale Molentargius-Saline di risorse, strumenti, competenze ed organizzazione adeguati al valore naturalistico, culturale, sociale ed economico del compendio. (195)
Interpellanza Porcu - Diana Giampaolo - Espa - Meloni Marco - Barracciu sulle gravi carenze nella gestione e pianificazione del Parco regionale Molentargius-Saline e sulle conseguenze che ne possono derivare per la salvaguardia ambientale del compendio naturalistico di rilevanza internazionale.
I sottoscritti,
PREMESSO che:
- con legge regionale 26 febbraio 1999, n. 5, è stato istituito il Parco naturale regionale Molentargius-Saline su una superficie di circa 1.600 ettari la cui gestione è stata affidata, con convenzione del 20 aprile 2005, al Consorzio degli enti locali costituiti dalla Provincia di Cagliari e dai Comuni di Cagliari, Quartu Sant'Elena, Quartucciu e Selargius;
- il territorio del parco è zona umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar, decreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 1976, n. 448, e che, nell'ambito della rete Natura 2000, è classificato sito di interesse comunitario ai sensi della direttiva dell'Unione europea n. 43 del 1992 e zona di protezione speciale ai sensi della direttiva dell'Unione europea n. 409 del 1979 così come sostituita dalla direttiva n. 147 del 2009;
- nel territorio del futuro parco sono stati eseguiti lavori, tra il 1992 ed il 2005 con affidamento al Consorzio Ramsar, per oltre 60 milioni di euro di fondi nazionali e comunitari allo scopo di consentire la realizzazione di un programma di salvaguardia del litorale e delle retrostanti zone umide di interesse internazionale (secondo la Convenzione di Ramsar);
- la deliberazione della Giunta regionale 15 settembre 2010, n. 32/52, avente per oggetto l'attivazione di "Progetti di filiera e di sviluppo locale nelle aree di crisi e nei territori svantaggiati..." relativamente al punto 4 "Progetto di sviluppo locale Area vasta di Cagliari", ha destinato 20 milioni di euro al compendio Molentargius-Saline-litorali per l'ulteriore rafforzamento della tutela del sistema ambientale e paesaggistico, per la sua valorizzazione ai fini didattici, ricreativi e turistici e per il recupero produttivo delle saline e dell'edificato in disuso;
VERIFICATO che:
- nonostante gli ingenti investimenti effettuati nel territorio del parco e quelli previsti nell'immediato futuro, il Consorzio per la gestione del Parco naturale regionale Molentargius-Saline non è stato ancora in grado di redigere ed approvare, a sette anni dalla sua costituzione, i fondamentali strumenti di gestione previsti dagli articoli 13, 14, 15 e 17 della richiamata legge regionale n. 5 del 2009 quali il piano del parco, il regolamento del parco ed il programma pluriennale di sviluppo del parco;
- dopo 6 mesi non è stato dato alcun tangibile seguito alle procedure di valutazione ambientale strategica (VAS) avviate il 30 settembre 2011 presso il competente ufficio dell'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente, SAVI, per le "Linee strategiche di indirizzo per la redazione del piano del Parco" come risulta dalla mancata pubblicazione sul sito del parco del rapporto preliminare ambientale previsto per l'avvio della procedura di scoping, la primissima fase prevista per la VAS, propedeutica alla delimitazione del campo d'indagine dello studio di impatto ambientale;
- la mancata approvazione di adeguati strumenti di pianificazione e gestione dell'area naturalistica ha portato alle recenti, discutibili scelte operate dalla direzione del consorzio nella moltiplicazione dei punti di accesso al parco, come quello da via Cristoforo Colombo a Quartu possibile per un tratto, addirittura con mezzi motorizzati, in assenza di controlli e specifica regolamentazione, di apertura di nuovi attraversamenti, come quello dall'idrovora del Rollone al litorale del Poetto all'altezza dell'Ospedale Marino, senza prevedere adeguati strumenti di mitigazione, di coordinamento con gli stessi interventi del Corpo forestale che vengono compiuti, in mancanza di prescrizioni, con mezzi motorizzati anche in zone delicate dal punto di vista naturalistico;
- il vuoto di programmazione lasciato dalla perdurante assenza del piano del parco, per legge sovraordinato ai piani urbanistici comunali ed al piano paesaggistico, rende impossibile affrontare compiutamente il tema del risanamento dell'edificato di Medau su Cramu, delimitando in maniera certa i fenomeni di abusivismo e rendendo possibile, dove compatibile, una riqualificazione dell'abitato in villaggio agricolo rurale, il problema della viabilità, in pessime condizioni, e il rilancio delle attività agricole sostenibili dal punto di vista ambientale;
RILEVATO che:
- da oltre due anni la guida operativa del consorzio è affidata ad un direttore facente funzioni e che dal mese di gennaio 2011 è stata avviata, senza che se ne preveda la conclusione, una selezione pubblica per l'individuazione della fondamentale figura, sia dal punto di vista gestionale che scientifico, del nuovo direttore del parco;
- nel frattempo, sotto l'attuale presidenza del parco ed in assenza di un direttore del parco selezionato con i criteri di legge, il personale è passato da 23 unità del 2010 alle 41 unità di inizio 2012 e questo pur in presenza di processi di esternalizzazione delle funzioni di amministrazione e di educazione ambientale, con evidente duplicazione di ruoli e con l'assegnazione di incarichi discutibili come quello di addetto marketing di un consorzio senza programmi e, quindi, senza servizi o prodotti da promuovere a sostenibilità ambientale controllata;
- risultano inspiegabili i motivi per cui le esigenze di personale del consorzio di gestione del parco non siano rese pubbliche in modo trasparente, come risulta dal sito istituzionale dell'ente dove è sparito ogni riferimento alla pianta organica, e non siano mai stati banditi regolari concorsi pubblici atti a dotare il consorzio di personale adeguato alla gestione di un compendio di così grande valore naturalistico;
- la gestione improvvisata e inadeguata del personale ha comportato l'impossibilità giuridica di proseguire nel regime di proroga e di precarietà dei contratti in essere per la quasi totalità del personale del consorzio che, dal 31 marzo scorso, è affidato alla gestione di tre sole unità (il direttore facente funzioni, una segretaria e un amministrativo) rimanendo, al momento, privo di personale per azioni di manutenzione, monitoraggio e ricerca scientifica, proprio nel momento più delicato per la nidificazione dell'avifauna;
- l'attuale assenza di personale nell'area tecnica e naturalistica sta mettendo a rischio oltre 2 milioni di euro tra fondi per il Programma LIFE+, rivolto a salvaguardare la biodiversità e a creare più idonee condizioni di tutela dell'ambiente animale e vegetale, e fondi ministeriali per attività di promozione e di miglioramento delle condizioni di fruizione del parco;
- la mancata attribuzione all'ente per il 2012 delle risorse per investimenti, pari a 1 milione e 600 mila euro da dedicare in particolare all'ecosistema filtro, la riduzione del contributo al consorzio di gestione del parco per il 2012 e l'erogazione parziale per soli 533 mila euro del contributo alle spese di gestione per il 2011 di cui al capitolo SC041726 pari a 800 mila euro, la riduzione a 700 mila euro del contributo 2012, sta creando ulteriore situazione di incertezza gestionale;
CONSIDERATO che l'attuale carente struttura organizzativa e l'assenza degli strumenti di pianificazione previsti dalla legge istitutiva rendono il consorzio, al momento, nell'impossibilità di gestire ulteriori cospicui investimenti come quelli previsti in premessa, senza che si sia prioritariamente proceduto a colmare le numerose lacune gestionali e pianificatorie sopra richiamate,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere se:
1) intendano dare garanzie certe per gli investimenti di 1.600 milioni di euro già previsti e per l'erogazione immediata almeno del contributo di gestione 2011 al consorzio del parco in modo da rendere possibile, in attesa della definizione della pianta organica e delle selezioni pubbliche di personale, la continuità delle attività di controllo e monitoraggio dell'avifauna e della manutenzione dei circuiti idraulici, con contratti di lavoro temporanei ad hoc;
2) si ritenga opportuno, prioritariamente all'avvio di nuovi investimenti ed all'apertura di cantieri in zone dal delicato equilibrio naturalistico, verificarne meglio la coerenza con le fondamentali esigenze di tutela ambientale, richiedendo l'approvazione, dopo sette anni dalla nascita del consorzio di gestione, degli atti di programmazione previsti dalla richiamata legge regionale istitutiva del Parco Molentargius-Saline e, in particolare, del piano del parco, strumento giuridicamente e strategicamente sovraordinato ad ogni altro atto di pianificazione paesaggistico e urbanistico vigente e propedeutico ad ogni piano pluriennale di sviluppo;
3) confermino la sostanziale stasi della procedura di VAS per le "Linee strategiche di indirizzo per la redazione del piano del parco" e se la Regione intenda avvalersi di quanto previsto dall'articolo 16, comma 8, della legge regionale n. 5 del 1999 istitutiva del Parco regionale Molentargius-Saline relativamente all'istituzione di un comitato misto Assessorato regionale della difesa dell'ambiente e consorzio, atto a velocizzare l'elaborazione e l'adozione del piano del parco considerato che sono inutilmente trascorsi non i quindici mesi previsti dall'articolo 16, comma 8, della legge regionale n. 5 del 1999, ma ben ottantaquattro mesi dalla costituzione del consorzio senza che questo si sia dotato di un piano idoneo a rendere compatibili le esigenze di valorizzazione dell'area con la salvaguardia delle peculiarità ambientali del parco;
4) considerati gli attuali pericoli di danno ambientale che derivano dalla ridotta disponibilità di personale del consorzio del parco, la Regione intenda avvalersi, in questa fase di transizione organizzativa, dei poteri di vigilanza e di ordinanza di cui all'articolo 23 della richiamata legge regionale n. 5 del 1999;
5) conclusivamente, condividano la necessità di un salto di qualità dell'intero sistema istituzionale regionale, provinciale e comunale, atto a non compromettere i notevoli investimenti già fatti, a superare le attuali emergenze gestionali, organizzative, pianificatorie e finanziarie al fine di dotare, finalmente, il Parco naturale regionale Molentargius-Saline di risorse, strumenti, competenze ed organizzazione adeguati al valore naturalistico, culturale, sociale ed economico del compendio. (329).)
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione. Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.
PORCU (P.D.). Presidente, colleghi, anticipo che l'illustrazione della mozione include, ovviamente, l'illustrazione dell'interpellanza. Vorrei approfittare di questa occasione per richiamare l'attenzione sul grave stato in cui versa il Parco regionale di Molentargius. Abbiamo affrontato più volte questo tema nei mesi scorsi e nel 2012 abbiamo approvato una leggina specifica che stanziava in via definitiva la dotazione sufficiente per il funzionamento del parco, però i problemi strutturali sono rimasti. Lo dice chi in tanti anni ha seguito la crescita di questo parco e ritiene che questo compendio abbia un valore naturalistico straordinario. Ricordo che si tratta di 1.600 ettari e che la gestione di questo parco è stata affidata, con una convenzione del 2005, agli enti locali costituiti dalla Provincia di Cagliari e dai Comuni di Cagliari Quartu Sant'Elena, Quartucciu e Selargius. Ricordo anche che questo importantissimo compendio è una zona umida di importanza internazionale, ai sensi della convenzione di Ramsar, è sito di interesse comunitario ed è zona di protezione speciale (ZPS). E' una realtà dove, nel corso degli anni, tra il 1992 e il 2005, sono state investite ingenti risorse nelle opere di bonifica (oltre 60 milioni di euro tra fondi nazionali e comunitari) allo scopo di consentire un programma di salvaguardia del litorale e delle retrostanti zone umide. Sono tantissime le specie, in particolare dell'avifauna, presenti in questo compendio. Nel parco di Molentargius - giusto per capire di cosa stiamo parlando - si osserva un terzo dell'intera avifauna europea: duecentotrenta specie di uccelli rari, tra cui il cormorano, l'airone, il fenicottero, il pollo sultano, il cavaliere d'Italia, il falco di palude. Sono inoltre presenti numerose specie di anfibi, rettili e mammiferi, alcuni anche con particolari endemismi, cioè sono localizzati soltanto in questa zona.
Ora va ricordato - lo dico all'Assessore che per la carica assunta relativamente di recente può non essere informato al riguardo - che sostanzialmente il parco non si è dotato di quei fondamentali strumenti di programmazione che erano previsti dalla legge istitutiva. Mi riferisco alla legge numero 5, che risale nientemeno che al 1999, la quale prevedeva un'attività di pianificazione, in particolare quella fondamentale e prioritaria del piano del parco. Il piano del parco è uno strumento sovraordinato ai piani urbanistici comunali (che quindi devono adeguarsi ad esso) che sostanzialmente identifica l'organizzazione generale del territorio, la sua articolazione, i vincoli, le destinazioni di uso pubblico, i sistemi e le attrezzature di servizi di fruizione sociale ricreativa, gli indirizzi e le prescrizioni da osservare. Il piano del parco inoltre suddivide il territorio sulla base di diverse esigenze di tutela, maggiore o minore.
Ora ciò che è incredibile è che la legge prevedeva che dopo quindici mesi il parco dovesse dotarsi di un piano del parco con queste caratteristiche. Ovviamente è uno strumento complesso, che ha carattere strategico, che è sottoposto a valutazione ambientale strategica, che va coordinato tra i vari comuni, che deve, per esempio, affrontare il fatto che all'interno di questo parco c'è anche un edificato urbano, ovvero un intero quartiere di Cagliari, Medau su Cramu, che non è mai stato risanato, che probabilmente è risanabile in tutto o in parte, ma che ora come ora, nonostante vi abitino più di mille persone, rimane in una sostanziale situazione di abusivismo.
Sono passati non quindici mesi, bensì più di otto anni! Doveva essere fatto in poco più di un anno e invece di questo piano del parco non c'è traccia. Nel 2011 alcuni tecnici furono incaricati di elaborare delle linee guida che sono state anche consegnate; fu avviato un percorso che poi non è mai stato portato a termine. Di conseguenza questo è un parco che vive alla giornata, non ha uno strumento di pianificazione di riferimento, non ha, come invece è previsto dall'articolo 18 della legge istitutiva, un programma pluriennale di sviluppo che indichi come questo compendio di valenza ambientale straordinaria possa essere messo a reddito o possa consentire... Presidente, c'è un brusio di sottofondo, io non mi distraggo però capisco che le tematiche ambientali, dopo aver approvato l'ennesima proroga del piano casa, non sono materia su cui quest'Aula è particolarmente ferrata o per la quale mostra sensibilità, chiedo però ai colleghi di fare uno sforzo, perché il Parco di Molentargius ha una valenza strategica certamente per Cagliari, per l'area vasta di Cagliari e per Quartu, ma anche per l'intera Sardegna. Infatti quando parliamo di ambiente parliamo anche di turismo ambientale, di turismo scolastico, di didattica, parliamo cioè di quella che dovrebbe essere la materia prima su cui basare un modello di sviluppo.
E allora, Assessore, non esiste un piano pluriennale di sviluppo, non esiste, banalmente, un regolamento, se non di carattere abborracciato, che in conformità con le previsioni del parco chiarisca, per esempio, quali sono le procedure di valutazione dell'impatto delle attività ammesse e come avviene la circolazione all'interno del parco. In conseguenza di queste carenze, nel corso degli anni ci sono stati fenomeni di bracconaggio, incendi, una non ottimale gestione del sistema idraulico che, non assicurando il ricircolo delle acque delle diverse vasche - situazione richiamata più volte dalla stampa - è stata all'origine di moria di uccelli. Purtroppo, potremmo richiamare tanti casi simili e il tutto si verifica anche perché, non esistendo strumenti di pianificazione, finora non è stata neanche approvata una pianta organica.
Questo Consiglio, con una legge bipartisan approvata all'unanimità, cercò di intervenire su questo problema. Addirittura molti di noi se ne occuparono anche privatamente. Ho qui due raccomandate da me spedite agli enti locali, una del 4 maggio, l'altra del 25 luglio 2012, in cui li invitavo ad avviare l'attività fondamentale di pianificazione e programmazione, che in qualche modo è stata abbozzata ma mai conclusa.
Sostanzialmente, nonostante tutto ciò che ho richiamato, nel parco permangono zone non curate, degradate, persino aree verdi aperte al pubblico versano in condizioni di grande trascuratezza; i livelli delle vasche non sempre sono ottimali; varie vicende sulle assunzioni dei dipendenti, che sono passati negli anni da 3 a 41, senza mai capire quale fosse il numero ottimale di unità lavorative, hanno più volte richiamato, senza successo, l'attenzione di questo Consiglio. Le ricordo anche, Assessore, perché dovrebbe essere per lei motivo di soddisfazione, che tramite una delibera della Giunta regionale sono state rese disponibili importanti risorse. Mi riferisco alla delibera del 19 giugno 2012, richiamata nella mozione, che sostanzialmente rende disponibili oltre 20 milioni di euro. Ma lei capisce che avere a disposizione 20 milioni di euro in un contesto in cui non è stato avviato un iter pianificatorio, magari per riavviare la produzione del sale, recuperare edifici, far sì che questo parco sia messo a reddito, diventa addirittura rischioso, perché non si è preventivamente verificato quali attività sono compatibili con la prioritaria salvaguardia dell'ambiente naturale.
Se desidera mi fermo qui, Assessore, perché l'onorevole Oppi conosce bene il problema. Nella mozione noi diciamo provocatoriamente che siamo disponibili a ragionare su un ordine del giorno ovviamente diverso, perché non è nostro intendimento ostacolare un iter pianificatorio che può essere avviato. Noi chiediamo all'Assessorato, visto che ogni anno la Regione spende 2 milioni di euro e che sono state messe a disposizione ingenti risorse, di svolgere fino in fondo il proprio compito.
Non so se lei sappia che l'articolo 23 della legge istitutiva del parco prevede i poteri sostitutivi da parte dell'Assessore dell'ambiente per esempio per emettere ordinanze in caso di pericolo, ma soprattutto che l'articolo 16 della stessa legge dà all'Assessorato la possibilità di intervenire per coadiuvare gli enti locali nell'attività di pianificazione fornendo propri esperti; non un commissariamento, ma un affiancamento funzionale al riavvio dell'attività di pianificazione. Il comma 8 dell'articolo 16 dice infatti che qualora il piano del parco non venga adottato entro quindici mesi dalla costituzione del consorzio - ne sono passati centocinque! - l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente istituisce un comitato misto, composto da rappresentanti dell'Assessorato della difesa dell'ambiente e dal consorzio, al fine di esperire ogni tentativo per il raggiungimento delle intese necessarie per l'elaborazione del piano. Si tratta di un affiancamento che, a nostro avviso, Assessore, è doveroso.
Ci sono responsabilità da parte degli enti locali, è indubbio, non le nascondiamo, anzi siamo qui per aiutarli, ma l'Assessorato dell'ambiente non può per questo dire che è colpa loro. La responsabilità è del consorzio. Ricordo che il posto del direttore del parco è vacante da oltre due anni, che il bando di concorso non è stato portato avanti, che un direttore facente funzioni è stato individuato nel direttore del parco di Villasimius, il quale è stato in carica per pochi mesi, ha gestito l'emergenza e ha anche proposto una pianta organica, che poi non è stata approvata; ha anche provato a riavviare la pianificazione strategica, ma l'iter è stato interrotto. Apparentemente i comuni del consorzio vivono questo parco non come un'opportunità e una risorsa, ma quasi come un fastidio, una cosa in più di cui si devono occupare. Non spendono denari, non mettono a disposizione il personale, non portano avanti la pianificazione. E' un patrimonio di Cagliari e della Sardegna che rischia in alcuni casi, a causa di emergenze ambientali, ma anche in maniera continuativa, di non essere valorizzato, di non diventare un volano di sviluppo, un modello di attrazione turistica che si poggi sull'ambiente, che magari si sposi con la laguna di Santa Gilla, con il litorale del Poetto e con un nuovo parco comunale nel promontorio di Sant'Elia, dove ci sono zone incontaminate. Questo patrimonio viene vissuto quasi come un fardello.
Allora, Assessore, conoscendo la sua sensibilità in materia e anche quella dei suoi predecessori, le chiedo, nella maniera politicamente più opportuna e anche più delicata, di farsi parte attiva di un riavvio del processo di pianificazione che possa assicurare al parco delle regole, che possa dare ai comuni la certezza di cosa si può fare e di cosa non si può fare, che possa guardare al futuro attraverso uno strumento di sviluppo pluriennale e definire un regolamento che chiarisca cosa si può fare e cosa non si può fare, in modo che quello che si può fare lo si faccia, non si blocchi nulla e si valorizzino le risorse che ogni anno noi stanziamo, magari chiedendo anche ai comuni di fare la loro parte. Non è possibile che un comune prenda 2 milioni di euro all'anno e poi non metta a disposizione né personale né risorse o magari aggravi la situazione del personale gonfiando a dismisura, per i propri comodi, la pianta organica, senza che peraltro questa sia stata definita.
Capisco che il Presidente del parco nei mesi scorsi ha avuto i problemi che conosciamo e di cui ci dispiace, capisco che il Sindaco di Cagliari magari abbia tante cose a cui pensare, però noi le chiediamo, Assessore (è un appello bipartisan, perché si tratta di amministrazioni di colori politici diversi, quindi non stiamo parlando contro una parte politica per difenderne un'altra) di suonare la sveglia, di non rendersi parte in causa facendo venire meno le sue prerogative e i poteri che le assegna la legge sulle attività di pianificazione e di controllo. Stiamo per votare una mozione che le offre vari livelli di intervento. Sappiamo che molto è stato fatto ed è a un passo dall'essere realizzato, ma di anno in anno si va avanti senza che ciò accada. Quindi noi le chiediamo, Assessore, ripeto, di suonare la sveglia. Quando vengono fatte cose buone anche da parte della vostra Giunta noi le sottolineiamo. Su questo tema c'è stato anche in passato, onorevole Oppi, l'interessamento di tutti i Gruppi e questa è l'occasione per fare una cosa utile e buona per Cagliari e per la Sardegna. Noi vi chiediamo di approvare questa mozione, ma soprattutto, visto che l'approvazione di una mozione è un dettaglio, vi invitiamo a svolgere fino in fondo il vostro ruolo di controllo e a far sì che si possa riprendere il cammino interrotto dando finalmente strumenti, programmazione, piani di sviluppo, regole certe a un parco che, se avviato, può rappresentare un volano per l'economia e un modello per altre zone della Sardegna con caratteristiche simili o anche diverse, ma certamente pregiate dal punto di vista ambientale.
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore della difesa dell'ambiente.
BIANCAREDDU (U.D.C.-FLI), Assessore della difesa dell'ambiente. Collega Porcu, la ringrazio perché ho ascoltato attentamente l'illustrazione della mozione e devo dirle già da ora che i contenuti sono per la gran parte condivisibili. La ringrazio anche per la fiducia che lei, nonostante apparteniamo a schieramenti diversi, ripone nell'operato di questo Assessorato.
Vorrei darle alcune notizie anche recenti sullo stato di avanzamento delle problematiche da lei sollevate. La prima è che con la legge del 12 giugno 2012 si è inteso superare la fase contingente di emergenza e criticità legata alla carenza di finanziamenti per la gestione del compendio e porre le basi per la definizione della pianta organica e la dotazione di personale specializzato. Con la nota numero 17626 del 19 luglio 2012, corredata del parere espresso dall'Area legale della Regione, che ritiene l'Ente parco legittimamente autorizzato a procedere alle assunzioni, l'Assessore della difesa dell'ambiente ha invitato l'Ente a dare piena attuazione al disposto della legge regionale numero 12 del 2012. Tuttavia l'Ente, nella sua piena autonomia e nel rispetto della normativa, ha ancora a disposizione dei tempi, o meglio li aveva, per porre in essere le attività necessarie alla risoluzione delle criticità evidenziate anche in materia di personale e a scongiurare il configurarsi di situazioni di danno ambientale.
Riguardo allo stato di attuazione, aggiornato a oggi, relativo alla legge regionale del 2012, nel corso del 2013 sono stati chiesti al parco ulteriori aggiornamenti, anche per le vie brevi. In particolare, con nota numero 11535 del 23 maggio 2013, sono state chieste informazioni e garanzie sulla disponibilità del personale anche con preciso riferimento alle nuove esigenze derivanti dalla stipula delle convenzioni relative all'accordo di programma quadro per il risanamento ambientale di Molentargius.
Occorre segnalare che dal settembre 2012 è stato nominato un direttore generale di provata e consolidata esperienza specifica nella gestione di aree protette.
L'incarico si è concretizzato a seguito di una convenzione con l'area marina protetta di Villasimius, disponibile a condividere con l'Ente parco il direttore a tempo parziale, proprio in ottica di rete tra aree protette e al fine di affrontare al meglio le numerose emergenze evidenziate anche dagli interroganti. Tale incarico è terminato formalmente il giorno 30 settembre 2013, si dovrà pertanto procedere a un'attenta valutazione delle scelte future del parco riguardo questo aspetto, atteso che sia auspicabile che si proceda con urgenza e immediatezza a un'adeguata copertura di questo fondamentale ruolo ora vacante.
Relativamente alle richieste di notizie sulla definizione della pianta organica il parco, con nota numero 1850 del 9 agosto 2013, ha inviato il verbale della deliberazione dell'Assemblea della seduta numero 14 del 1° luglio 2013 avente ad oggetto "modifica struttura organizzativa e dotazione organica del Consorzio, approvazione dell'atto di indirizzo". Tale deliberazione definisce, in maniera sintetica ma non esaustiva, l'idea di struttura dell'Ente ed è sicuramente un primo segnale, seppur tardivo, della volontà di procedere in adempimento della citata legge regionale numero 12 del 2012. La citata proposta organizzativa sta seguendo l'iter procedurale previsto dal regolamento dell'Ente, con un prossimo passaggio al Consiglio direttivo per l'approvazione. Con l'ennesima nota è stato inoltre comunicato che i contratti in essere al 31 dicembre 2012 erano stati prorogati a tutto il gennaio 2014.
Per quanto riguarda la problematica ambientale, si fa presente che non è stato mai segnalato alcun danno ambientale, come dimostrato dall'esito positivo della nidificazione, né dall'Ente parco né dall'ISPRA, che ha effettuato un sopralluogo. Inoltre, dai continui report che l'Ente invia all'Assessorato emerge che pur con lo scarso personale presente si sta facendo fronte alle emergenze che si presentano.
L'ultimo aggiornamento conferma che a oggi la situazione ambientale nel suo complesso (acque, suolo, fauna ittica, avifauna e flora) risulta monitorata e non emergono particolari criticità. Su input del Servizio tutela della natura, inoltre, il parco ha provveduto a effettuare, senza aggravio di costi rispetto agli anni precedenti, un monitoraggio delle popolazioni di fenicotteri non solo nel compendio di Molentargius, ma anche nella laguna di Santa Gilla, che deve essere considerata, dal punto di vista ambientale in maniera unitaria con lo stesso compendio di Molentargius. Il parco ha anche proceduto a studiare l'home range delle popolazioni di fenicotteri in tutto il territorio della Sardegna.
Con riferimento all'iter di redazione del piano del parco si fa presente che, con nota pervenuta a questo Assessorato in data 28.09.2011, l'Ente parco ha avviato l'iter di redazione del piano e, contestualmente, quello di Valutazione ambientale strategica. Il gruppo di lavoro incaricato dall'Ente parco per la redazione del piano ha recentemente illustrato - per recentemente intendo l'anno scorso - e formalmente trasmesso ai consigli comunali interessati le linee guida sulla base delle quali sarà strutturato il documento, al fine di acquisire opportuni contributi e osservazioni. A tale proposito si ricorda che, ai sensi di quanto previsto dall'art. 11, comma 5, del decreto legislativo n. 152/2006 la procedura di VAS costituisce parte integrante del procedimento di adozione e di approvazione del piano. Al fine di garantire che eventuali impatti sull'ambiente riconducibili all'attuazione del piano siano presi in considerazione durante l'elaborazione dello stesso piano e prima della sua approvazione, il sopraccitato decreto prevede inoltre che il procedimento di VAS debba concludersi prima dell'approvazione del piano, come è naturale che sia, con l'emissione, da parte dell'Autorità competente in materia, e quindi dell'Assessorato della difesa dell'ambiente - Servizio SAVI, del parere motivato.
Per arrivare ai nostri giorni, relativamente alla procedura del piano del parco questo servizio ci informa di non avere registrato progressi. Pur riconoscendo l'importanza degli strumenti di gestione del parco, e in particolare del piano del parco, tuttavia, nelle more dell'approvazione di questi fondamentali strumenti di pianificazione, si è ritenuta irrinunciabile l'opportunità di garantire gli stanziamenti previsti per il progetto di valorizzazione e tutela del compendio Molentargius-Saline-Litorali.
In data 22 ottobre 2012 è stato firmato dalle parti l'Accordo di programma quadro denominato "Progetto di valorizzazione e tutela del compendio Molentargius-Saline-Litorali". Tale accordo prevede due linee di intervento: la scheda S0 "LIFE + Nature & Biodiversity 2010" con il progetto "Environmental Management and Conservation in Mediterranean salt works and coastal lagoons MC-SALT LIFE10NATIT256", per un importo di euro 500 mila (cofinanziamento al progetto dovuto dal Parco di Molentargius); la scheda S1 "Tutela ambientale dell'area del Bellarosa Maggiore, delle vasche del retrolitorale e della Piana di Is Arenas" per un importo pari a euro 14 milioni e 500 mila euro.
In attuazione del citato APQ, si è dato corso agli adempimenti previsti e in particolare: istituzione di un gruppo tecnico regionale di supporto all'ente attuatore e sono stati tenuti formali incontri nel corso del 2013; acquisizione di documenti di progetto, crono programmi, predisposizione e firma delle due convenzioni regolanti le due linee progettuali; predisposizione relativa ad atti amministrativi riguardanti impegni e pagamenti degli acconti. Nei giorni scorsi si è conclusa positivamente la prima conferenza di servizi per l'acquisizione delle necessarie autorizzazioni sul progetto preliminare del LIFE.
In conclusione, nel condividere la necessità di un lavoro sinergico, come da lei proposto, e fattivo tra tutte le istituzioni coinvolte per l'attuazione del progetto di tutela e valorizzazione del compendio Molentargius-Saline- Litorali, si informa che l'Ente parco, soggetto attuatore, sarà supportato dal già menzionato Gruppo tecnico regionale, costituito da personale dirigente dell'Assessorato della difesa dell'ambiente, del Centro regionale di programmazione e del Nucleo regionale di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, della Direzione generale della Presidenza, della Direzione Generale dell'industria e dell'Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna ed è coordinato dalla Direzione generale della difesa dell'ambiente. Il Gruppo è integrato di volta in volta da dirigenti di altre direzioni generali, quali quelle della Pianificazione urbanistica territoriale, della Vigilanza edilizia, dell'Agricoltura e dei Lavori pubblici, in relazione ai temi in discussione e alle criticità che dovessero presentarsi.
PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Mi rendo conto che non è materia che appassiona quest'Aula e, secondo me, è un peccato perché se non impariamo a valorizzare le risorse ambientali naturalistiche della nostra regione, cioè non impariamo a promuoverle, a metterle a reddito, a farle diventare occasione di visita o di lavoro, credo che nel contesto attuale la Sardegna non abbia grandi spazi per recuperare il terreno perduto.
Assessore, ho apprezzato il suo paziente tentativo di dimostrare che qualcosa si è cercato di fare, però, di fatto, con la sua illustrazione lei ha ammesso che siamo esattamente al punto illustrato dalla mozione, perché ha ammesso che non si è data attuazione alla legge del 2012, da lei richiamata, che prevedeva che la pianta organica e gli altri strumenti necessari per l'organizzazione funzionale del parco fossero approntati entro centocinquanta giorni. Se non mi sbaglio ne sono passati quattrocento! Ha anche ammesso che il direttore non c'è, perché da ieri di fatto non c'è; c'è stato un direttore pro tempore, che ha tappato il "buco" poveretto, pure bravo, di cui tutti noi abbiamo grande stima, ma che si è trovato a lavorare part-time per cinque mesi e full-time per tre mesi. Nonostante egli abbia provato a rispondere alle richieste di quella legge regionale e ancor prima della legge istitutiva del parco, alla fine ha dovuto abbandonare il campo senza aver concluso nulla di concreto.
Poi mi va bene quanto detto sul danno ambientale, Assessore, io non parlavo di danno ambientale permanente, però lei deve sapere che questa situazione di precarietà non l'ho inventata io. Io ho le foto che dimostrano che in occasione degli scioperi delle maestranze ci sono stati danni e morie. E se lei vorrà, magari insieme potremo fare una visita ispettiva in alcuni canali, in alcune zone del parco. Si renderà così conto che il compendio è in stato di abbandono, per lo meno di degrado; alcuni investimenti che erano stati fatti sono stati smantellati, alcune zone verdi non sono utilizzabili. E' una tristezza, Assessore, le assicuro. Ci sono stati incendi anche di recente in zone di mitigazione. Spendiamo 2 milioni all'anno per il birdwatching, la sfido a farlo. Forse lo farà da Monte Urpinu, usando il cannocchiale, ma certamente non potrà farlo da punti di osservazione più vicini. E poi lei stesso ha parlato di avvio di iter, ma i sottoscrittori della mozione sanno benissimo che il 28 settembre è stato avviato un percorso di VAS per le linee guida. Il problema è che quel percorso è stato interrotto, o comunque non se ne ha più notizia, non è andato avanti, si è arenato, perché i problemi che vanno affrontati evidentemente sono notevoli. Io sostengo che occorre un piano di risanamento ambientale di quel compendio, mi fa piacere che l'APQ vada avanti e che la maggior parte delle risorse sia destinata alla salvaguardia ambientale, però lei sarà d'accordo con me, Assessore, sul fatto che, se devo gestire un contesto dentro il quale sussistono aree urbane, prima di fare un APQ e di ipotizzare direttrici per gli investimenti dovrò chiedermi all'interno di quale strumento pianificatorio posso realizzare o meno certe cose. Cioè non vado avanti per pezzi, invece qui stiamo procedendo proprio a spizzichi e bocconi.
Detto questo, siccome ho apprezzato lo sforzo fatto da lei e dai suoi Uffici, le propongo di approvare la mozione cassando i primi due punti del dispositivo, che possono apparire eccessivamente punitivi. Cioè nel punto 2 si parla di danno ambientale, lasciamo perdere, non vogliamo offendere nessuno; nel punto 1 si parla della facoltà di avvalersi dei poteri sostitutivi per annullare delibere, lasciamo perdere, non annulliamo niente, però credo che quanto previsto nei punti 3, 4 e 5 del dispositivo vada mantenuto, cioè la possibilità di avvalersi dei poteri previsti dall'articolo 16 della legge 5/99, che non riguarda un'attività commissariale, ma un affiancamento al fine di velocizzare l'iter di pianificazione.
Credo sia accettabile quanto previsto al punto 4, in cui le chiediamo di fare prioritariamente la verifica della coerenza degli investimenti dell'APQ, che lei ha richiamato, con le esigenze di tutela ambientale (anche per capire come incida il recupero dell'attività di produzione del sale che, secondo me, è fondamentale) e in ogni caso di impegnarsi a far fare un salto di qualità all'intero sistema istituzionale, affinché tutto ciò che è stato fatto in questi anni possa produrre valore.
Quindi se lei fosse d'accordo, Assessore, le chiederei di dare parere favorevole alla mozione, dalla quale vengono eliminati i punti 1 e 2 e mantenuti invece i punti 3, 4 e 5 - e sarebbe importante che questi fossero approvati unitariamente -, in cui sostanzialmente le chiediamo di affiancare il Consorzio del parco nel riavvio del processo di pianificazione con funzionari che vadano lì tutti i giorni, non ogni tanto, e dando mandato a un dirigente della Regione di capire dove si è bloccato il meccanismo, finché non si otterrà il risultato di completare la procedura VAS e di approvare il piano del parco, poi qualcun un altro obbligherà i comuni ad adeguarsi a questo. Evitando di suscitare polemiche, ma per valorizzare quel poco che è stato fatto, le chiedo quindi di approvare la mozione in discussione limitatamente agli ultimi tre punti.
PRESIDENTE. Onorevole Porcu, se ho capito bene chiede di votare la mozione eliminando i punti 1 e 2 del dispositivo?
PORCU (P.D.). Presidente, ha capito perfettamente.
PRESIDENTE. Procediamo alla votazione la mozione numero 195. Onorevole Cugusi, ho visto la sua iscrizione, però non le potevo darle la parola prima di aver chiamato in votazione la mozione.
Ha domandato di parlare il consigliere Cugusi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUGUSI (SEL-Sardigna Libera). Speravo di intervenire prima, ma non c'è stato nessun primo intervento entro il quale potermi iscrivere a parlare. Intervengo quindi per dichiarazione di voto.
Io sarei stato un po' più cattivo, ma accetto volentieri la decurtazione dei primi due punti del dispositivo e nel confermare il mio voto favorevole, ribadisco il totale livello di approssimazione che dal punto di vista amministrativo sta vivendo questo parco per quanto riguarda l'aspetto faunistico, ambientale, turistico-sportivo (io sono tra quelli che fruiscono del parco sotto questo aspetto) e urbanistico. Il collega Porcu ha fatto bene a spedire qualche missiva alle amministrazioni locali colpevoli di questo stato di abbandono e gradirei conoscerne il contenuto, al quale mi associo volentieri, anche perché la mia diretta amministrazione, quella di Cagliari, probabilmente qualche problema in tal senso ce l'ha.
Fortunatamente in questo stato di abbandono c'è ancora qualche brava associazione di volontariato che in qualche modo vigila e garantisce, per esempio, l'apertura, anche se non a orari regolari, anche a fini turistici. Quasi l'1 per cento dei cittadini di Cagliari, oltre mille famiglie su una popolazione di poco più di centomila abitanti, cioè una fetta importante della città risiede all'interno del parco. Non abbiamo mai affrontato questo problema e la colpa è tutta della Regione che ha la responsabilità di distinguere le situazioni totalmente abusive e insanabili da quelle realizzate, se non vado errato, prima del 1992 e che andrebbero censite. Pertanto bisogna assolutamente avviare un piano di risanamento. Non si può lasciare una fetta importante della città di Cagliari in balia di una situazione di questo tipo.
Assessore, giustamente il consigliere Porcu le chiedeva questo, sta a lei lanciare l'allarme, suonare questo campanello. Quindi vorremmo che al più presto ci dicesse quali sono le procedure che ha attivato e desse qualche segnale. La invito anch'io a interpellare, assieme all'onorevole Porcu, le amministrazioni colpevoli di questo stato di abbandono e a valutare che cosa si può fare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, annuncio il voto favorevole alla mozione. Già l'anno scorso il nostro Gruppo è stato in prima linea quando gli operai si sono battuti per avere risposte e l'Assessorato si è fatto carico di rinvenire i finanziamenti. Va da sé che l'Assessorato deve avere un potere cogente di controllo sull'attività che svolge il parco e soprattutto deve verificare quello che i sindaci stanno facendo, ammesso che in base alla legislazione vigente sia ancora legittimo che i sindaci facciano parte dell'assemblea del parco, cosa su cui abbiamo forti dubbi. Noi siamo sicuri che l'assessore Biancareddu, come suo solito, presterà molta attenzione a questo problema e porrà in essere tutti gli atti di controllo sull'attività di sollecitazione. Ecco perché la creazione di questo comitato è estremamente importante.
Attenzione, perché nel momento in cui andiamo sviluppare il parco bisogna tener conto anche di un altro aspetto, e cioè che dal 2008 non abbiamo dato attuazione al protocollo d'intesa con i Monopoli di Stato, la cui attuazione è in carico all'Assessorato degli enti locali, quindi all'assessore Rassu, che deve porre in essere e acquisire quell'enorme compendio immobiliare che è dello Stato e che deve essere trasferito alla Regione. Dovrà decidersi poi se questi beni devono essere utilizzati dalla Regione ovvero trasferiti al parco. Noi comunque siamo sicuri che l'Assessorato dell'ambiente e l'assessore Biancareddu otterranno risultati concreti in tempi brevi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della mozione numero 195.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Campus ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Arbau - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Pisano - Pittalis - Porcu - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stocchino - Tupponi - Zuncheddu.
Risponde no il consigliere Stochino.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
Prendo atto che il consigliere Campus ha votato a favore.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 59
votanti 58
astenuti 1
maggioranza 30
favorevoli 57
contrari 1
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento dell'interpellanza numero 452/A.
(Si riporta di seguito il testo dell'interpellanza:
Interpellanza Steri - Oppi - Artizzu - Cappai - Contu Felice - Obinu - Pitea - Tupponi sulla grave situazione in cui versano i consorzi ZIR.
I sottoscritti,
premesso che:
- con la legge regionale n. 3 del 2008, articolo 7, comma 38, i consorzi ZIR (indicati nella tabella F, parte I, della citata legge) sono stati soppressi e posti in liquidazione con la nomina di un commissario liquidatore;
- nonostante il tempo trascorso, ad oggi la procedura di liquidazione non è stata portata a termine;
- in conseguenza di ciò, i soppressi consorzi, che non hanno più entrate proprie né possono essere destinatari di finanziamenti da parte della Regione alla luce della normativa comunitaria, si trovano in una situazione di grave crisi finanziaria;
- la situazione finanziaria è talmente grave che è verosimile ritenere che i consorzi non saranno in grado di provvedere al pagamento neanche della retribuzione dei dipendenti;
- l'insostenibilità della situazione costringerà i commissari liquidatori a dimettersi dall'incarico,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'industria per conoscere quali iniziative intendano porre in essere con la massima celerità per risolvere la situazione determinatasi e per garantire il pagamento delle retribuzioni ed, in particolare, se intendano intervenire anche con proposte legislative al fine di porre termine alla liquidazione e prevedere il passaggio di funzioni, strutture, attrezzature e personale ai consorzi industriali.)
PRESIDENTE. Uno dei presentatori dell'interpellanza ha facoltà di illustrarla.
STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, questa interpellanza era stata presentata per richiamare l'attenzione della Giunta regionale sulla grave situazione di crisi in cui versano i consorzi ZIR, i quali sono totalmente privi di liquidità e impossibilitati anche a pagare gli stipendi ai dipendenti. I consorzi ZIR sono stati posti in liquidazione, pertanto non possono svolgere alcuna attività e non hanno la possibilità di alcuna entrata. La Comunità europea…
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Steri, colleghi, non siamo in ricreazione! Vi prego di prendere posto.
Prego, onorevole Steri.
STERI (U.D.C.-FLI). Evidentemente anche i problemi dell'occupazione, oltre a quelli ambientali, non sono molto sentiti in quest'Aula.
Dicevo che la Comunità europea ha avviato una procedura di infrazione contro la Regione per quanto riguarda l'erogazione di finanziamenti ai consorzi ZIR, da qui la situazione di difficoltà.
Abbiamo preso visione dell'ordine del giorno della Giunta regionale e abbiamo verificato che la Giunta aveva iscritto per oggi un progetto di legge specifico per risolvere questo problema. A questo punto la richiesta fatta con la nostra interpellanza è stata accolta. Auspichiamo che la Giunta provveda a trasmettere celermente il progetto di legge al Consiglio e che il Consiglio, con procedura d'urgenza, lo assegni alla Commissione competente affinché possa essere discusso in Aula quanto prima, atteso che alcune forze politiche non hanno consentito di portare la norma in Aula ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento.
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dell'industria.
LIORI, Assessore tecnico dell'industria. Signora Presidente, onorevoli consiglieri regionali, è stato approvato oggi in Giunta il disegno di legge che detta norme per le procedure liquidatorie dei consorzi industriali ZIR. Queste norme in realtà sono in vigore già dal 2008, quando il Consiglio regionale approvò le leggi numero 3 e 10, che dettavano norme in materia di riforma delle aree industriali e di riordino delle funzioni. Queste norme dovevano trovare applicazione, per quanto riguarda le procedure liquidatorie, nell'arco di sei mesi, in realtà - lo dico per informazione all'Aula - i comuni, che sarebbero dovuti subentrare agli ZIR, sia per difficoltà economiche proprie, sia perché queste procedure erano aggravate dal patto di stabilità, si sono trovati in grossa difficoltà. La società Abbanoa avrebbe dovuto farsi carico delle competenze relative a depurazione e fognatura, cosa che ancora oggi in molti consorzi non è avvenuta, inoltre la legge doveva ancora individuare il titolare degli impianti di rifiuti. Lo Stato, intervenuto più volte, ha posto limiti alla capacità di consorziarsi dei comuni, creando loro ulteriori difficoltà. Anche i commissari liquidatori si sono trovati in grossa difficoltà dal punto di vista della capacità economica, perché i consorzi non avevano risorse finanziarie e molti di loro erano legati alle difficoltà economiche degli imprenditori, il che è facilmente comprensibile data la crisi che viviamo. Alcuni di loro, peraltro, magari approfittando del fatto che i consorzi erano in fase di liquidazione, non hanno onorato i debiti.
In realtà i commissari avevano un mandato fortemente limitativo, in quanto dovevano gestire soltanto dell'ordinaria amministrazione, fino al trasferimento delle competenze. Tra l'altro con Abbanoa numerosi consorzi hanno avuto un aggravio della difficoltà che derivava non solo dalla mancata presa in carico delle funzioni relative a depurazione e fognatura, ma anche dal fatto che essa incassava da parte degli utenti i tributi per l'attività di depurazione e smaltimento dei reflui civili, ma non ha mai riversato ai consorzi, che pagavano gli stipendi ai dipendenti e gestivano gli impianti, le competenze loro spettanti.
Bisogna anche dire che l'Assessore pro tempore ha avuto, nel 2012, dalla Comunità europea la comunicazione che lei ha ricordato, che ha certamente contribuito ad accelerare la consapevolezza che sul capo della Giunta pendeva la minaccia di recuperare 4 milioni di euro erogati indebitamente e considerati aiuti di Stato.
A tutto questo si aggiunge che comunque la sesta Commissione ha in carico un disegno di legge che concerne l'ordinamento dei consorzi provinciali che devono essere trasformati in Aziende locali di sviluppo industriale. Tutto questo prevede il subentro da parte di queste aziende nelle competenze, nei beni ma anche nei debiti dei consorzi provinciali, per quanto è possibile. Su questo da parte delle forze politiche ho ricevuto la segnalazione di qualche difficoltà, di cui terrò assolutamente conto e magari mi farò promotore in Commissione di un apposito emendamento. Pensiamo che tutta questa attività legislativa che vorremmo fosse portata in discussione al più presto in Aula possa risolvere abbondantemente il problema entro i termini previsti del prossimo mese di novembre.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Steri per dichiarare se è soddisfatto.
STERI (U.D.C.-FLI). Mi dichiaro soddisfatto della risposta.
PRESIDENTE. I lavori odierni si concludono qui. Il Consiglio verrà riconvocato a domicilio.
La seduta è tolta alle ore 18 e 10.