Seduta n.446 del 10/12/2013
CDXLVI SEDUTA
Martedì 10 dicembre 2013
Presidenza della Presidente LOMBARDO
La seduta è aperta alle ore 17 e 08.
DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 29 ottobre 2013 (437), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Michele Cossa, Vincenzo Floris, Eugenio Murgioni e Matteo Sanna hanno chiesto congedo per la seduta del 10 dicembre 2013.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Comunico che il consigliere Gian Vittorio Campus, in data 5 dicembre 2013, è stato nominato Presidente del Gruppo "Sardegna è già Domani".
Comunico che il consigliere Gerolamo Licandro, in data 5 dicembre 2013, ha comunicato di aver aderito al Gruppo consiliare "Il Popolo della Libertà".
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
DESSI', Segretario:
"Interrogazione Gallus, con richiesta di risposta scritta, sull'utilizzazione dei fondi regionali assegnati alla ASL n. 5 e sulle eventuali irregolarità in merito". (1260)
"Interrogazione ARBAU, con richiesta di risposta scritta, sui gravi problemi causati dal fatto che per la stagione 2013/2014 l'autorità di controllo sulle produzioni a denominazione ed indicazione di origine protetta ha consegnato solo 20.000 bollini di caseina ai produttori del formaggio Fiore sardo a fronte di circa 90.000 bollini distribuiti la scorsa stagione produttiva". (1261)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenuta alla Presidenza.
DESSI', Segretario:
"Interpellanza Diana Giampaolo sulla riduzione dei finanziamenti dei programmi sperimentali di inclusione sociale dei giovani". (481)
"Interpellanza Zuncheddu - Cocco Daniele Secondo - SECHI sugli interventi urgenti a favore degli allevatori per fronteggiare la febbre catarrale degli ovini (blue tongue) con modifica sugli stanziamenti di cui all'articolo 1 della legge regionale n. 25 del 2013 e variazioni al decreto n. 28 del 16 settembre 2013". (482)
Dimissioni di un Vicepresidente del Consiglio
PRESIDENTE. Il primo punto all'ordine del giorno reca le dimissioni del Vicepresidente Michele Cossa ai sensi dell'articolo 11, comma 8, del Regolamento interno del Consiglio.
Comunico che in data 2 dicembre 2013 il Vicepresidente Michele Cossa ha fatto pervenire la seguente lettera:
" Cara Presidente,
la presente per comunicarti le mie dimissioni da Vicepresidente del Consiglio regionale.
Malgrado il tuo impegno, espresso anche attraverso una conduzione ferma, autorevole e imparziale dell'Assemblea, e gli impegni scritti e verbali che da un anno e mezzo a questa parte si sono succeduti da parte un po' di tutte le forze politiche, il completamento della riforma degli enti locali, con la definitiva soppressione delle province e il trasferimento delle risorse e delle competenze, continua a trovare larvate quanto incomprensibili resistenze.
La mia decisione scaturisce dall'amarezza per il fatto che pur essendo giunti, grazie all'impegno di alcuni autorevoli colleghi della maggioranza e dell'opposizione, a un'ipotesi di lavoro su cui costruire una soluzione, auspicabilmente condivisa in modo ampio, non si riesce a trovare il modo di riunirsi nemmeno per una sommaria illustrazione.
L'approssimarsi della scadenza della legislatura rende ancora più inaccettabile un atteggiamento così irresponsabile nell'attuazione della volontà popolare espressa attraverso i referendum.
A conclusione di questa esperienza voglio esprimerti gratitudine per la considerazione che hai avuto nei miei confronti e apprezzamento per la straordinaria competenza con la quale hai guidato l'Aula in questi anni difficili soprattutto dal punto di vista politico e del rapporto con la società civile e per la caparbia quanto consistente opera di razionalizzazione e moralizzazione del Consiglio regionale. Resta il rammarico che forse non sempre il tuo impegno è stato adeguatamente compreso all'esterno del Palazzo.
Con stima sincera.
Michele Cossa".
Pertanto, secondo quanto previsto dall'articolo 11, comma 8, del Regolamento interno, sottopongo le dimissioni del Vicepresidente Michele Cossa al Consiglio per la presa d'atto.
Elezione di un Vicepresidente del Consiglio.
PRESIDENTE. Il Consiglio deve procedere all'elezione di un Vicepresidente, secondo quanto stabilito dall'articolo 4, comma 1, del Regolamento interno, a seguito delle dimissioni del Vicepresidente Michele Cossa.
Secondo quanto dispone l'articolo 5, comma 3, del Regolamento interno, è eletto chi al primo scrutinio abbia raggiunto la metà più uno dei voti. Se nessun candidato ha riportato la metà più uno dei voti, si procede al ballottaggio tra i due candidati che abbiano riportato il maggior numero di voti.
Votazione a scrutinio segreto per l'elezione di un Vicepresidente del Consiglio
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto per schede per l'elezione di un Vicepresidente. Invito i consiglieri Segretari a procedere all'appello.
(Seguono la votazione e lo spoglio delle schede)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione per l'elezione di un Vicepresidente del Consiglio:
presenti 64
votanti 63
schede bianche 25
schede nulle 1
astenuti 1
Hanno ottenuto voti: GRECO, 26; Gian Valerio SANNA, 7; SORU, 2; PITTALIS, 1; PERU, 1.
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Arbau - Bardanzellu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Licandro - Locci - Lombardo - Lotto - Lunesu - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Sorgia - Steri - Stocchino - Stochino - Tocco - Tupponi - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.)
Poiché nessuno dei candidati ha riportato la maggioranza di voti richiesti, si procede al ballottaggio tra i due candidati più votati, la consigliera Greco e il consigliere Gian Valerio Sanna.
Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Presidente, chiedo una breve sospensione.
PRESIDENTE. La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 17 e 42, viene ripresa alle ore 18 e 09.)
Seconda votazione a scrutinio segreto per l'elezione di
un Vicepresidente del Consiglio
PRESIDENTE. Indico la seconda votazione a scrutinio segreto per l'elezione di un Vicepresidente del Consiglio. Ricordo che si procede al ballottaggio tra i due candidati più votati: la consigliera Greco e il consigliere Gian Valerio Sanna. Invito i consiglieri Segretari a procedere all'appello.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione per l'elezione di un Vicepresidente del Consiglio:
presenti 69
votanti 68
astenuti 1
schede bianche 11
schede nulle 1
Hanno ottenuto voti: Gian Valerio SANNA, 28; GRECO, 27; CONTU Mariano, 1.
Viene proclamato eletto Vicepresidente del Consiglio: Gian Valerio SANNA.
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Arbau - Artizzu - Bardanzellu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Licandro - Locci - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Sorgia - Steri - Stocchino - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.)
Prendo atto che il consigliere Murgioni è rientrato dal congedo.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge numero 536/A.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha facoltà di parlare il consigliere Giampaolo Diana, relatore.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.), relatore. Presidente, mi pare una giornata particolare….
PRESIDENTE. Colleghi, vi prego di prendere posto. Dobbiamo proseguire con i lavori perché quest'Aula deve esaminare dei provvedimenti importanti. Prego, onorevole Diana.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.) relatore. Presidente, non sta a me esprimere giudizi su ciò che sta avvenendo, però non so se ha senso, Presidente, con tutto il rispetto per l'Aula, intervenire mentre il Gruppo più numeroso della maggioranza abbandona l'Aula.
PRESIDENTE. Prego, onorevole Diana, prosegua per cortesia.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, la proposta di legge numero 536 che vede la mia firma e quella del collega Tocco ha per titolo, come è ben noto, "Norme per la concessione di autorizzazioni per la realizzazione di impianti solari termodinamici". La relazione che abbiamo presentato (mi limito a leggere il primo capoverso) recita: "La presente norma ha lo scopo di voler definire la procedura autorizzatoria da applicare alle istanze di realizzazione di impianti solari termodinamici presentate in data antecedente l'approvazione della deliberazione della Giunta regionale 7 agosto 2012, numero 34/33 (Direttive per lo svolgimento delle procedure di valutazione ambientale. Sostituzione della deliberazione numero 24/23 del 23 aprile 2008)".
Io vorrei utilizzare non tutti i venti minuti, Presidente, e concluderò questo intervento anche in maniera irrituale rispetto a ciò che avviene di norma nella presentazione di una proposta di legge, concluderò in maniera irrituale perché penso (se la Giunta sarà disponibile) di chiedere alla Giunta, prima ancora che si apra il dibattito, un intervento; e poi dirò su che cosa.
Io vorrei limitarmi nella esposizione a illustrare la genesi di questa proposta di legge. Lo voglio dire con chiarezza, anche perché in questi giorni, in queste ore, attorno a questa proposta di legge, soprattutto nella rete, si è detto di tutto. Quel tutto, ovviamente, deriva da una preoccupazione che non può che essere condivisa. Mi rendo conto che è difficile anche per lei, Presidente, gestire questo momento dell'Assemblea. Noi siamo stati costretti, lo voglio sottolineare, a presentare una proposta di legge che, seppure il Consiglio oggi dovesse approvarla all'unanimità, credo non verrebbe attuata perché la Giunta regionale (ed è la ragione principale per cui noi siamo stati costretti a presentare questa proposta di legge) ha avuto anni, non giorni, non settimane, non mesi, ha avuto anni per rispondere ai quesiti che pone questo testo.
Noi siamo stati costretti, insisto, a presentare questa proposta di legge per l'inconcludenza della Giunta regionale. Permettetemi di dire, senza che nessuno me ne voglia, non voglio offendere nessuno, che gli uffici degli Assessorati competenti certamente non hanno aiutato a trovare una soluzione amministrativa (di questo stiamo parlando) che la Giunta, per un verso, non si è voluta assumere la responsabilità di indicare.
E credo che la Giunta, mi dispiace personalizzare, evidentemente mancando dell'autorevolezza necessaria negli Assessorati competenti, abbia demandato agli uffici che, dal mio modestissimo punto di vista del tutto sindacabile, non hanno certamente aiutato a trovare una soluzione di carattere amministrativo. Siamo di fronte a un atteggiamento inqualificabile della Giunta che ha tergiversato per anni e continua a tergiversare perché non si vuole assumere la responsabilità degli atti che le competono e di cui deve rispondere esclusivamente lei e non altri.
Io vorrei, Presidente, sgombrare il campo da un possibile equivoco: questa proposta di legge non è una proposta di legge ad personam, non è una proposta di legge "a impianto", se mi permettete è una sorta di provocazione affinché la Giunta si assuma le sue responsabilità. Voglio dire un'altra cosa con altrettanta chiarezza. Noi con questa proposta di legge non abbiamo né titolo né tantomeno le competenze e seppure avessimo la supponenza di avere le competenze non entreremmo nel merito di una decisione, scusate, che spetta esclusivamente alla Giunta regionale.
Questa non è una proposta di legge per condizionare una scelta in un certo modo della Giunta regionale, questa proposta di legge ha l'ambizione, lo ripeto, scusate, lo farò fino alla nausea, di far pronunciare la Giunta. Noi siamo convinti, io sono profondamente convinto che la Giunta regionale può e ha tutti gli strumenti, e attraverso i propri uffici anche le competenze, per esprimere un parere positivo o negativo su proposte che siano state presentate prima della delibera della Giunta del 7 agosto 2012, ha gli strumenti e le competenze anche attraverso l'autorizzazione unica per esprimere un giudizio in via definitiva.
Al Presidente e agli Assessori presenti, e mi dispiace che manchi in particolare l'Assessore che ha la competenza primaria, quello dell'industria. Risponde l'assessore De Francisci, va bene...
(Interruzioni)
Per carità, le iatture arrivano una dietro l'altra... Allora, io voglio denunciare, perché intendo che resti agli atti (è probabile che non ci limiteremo alla denuncia politica che sto per fare), assessore De Francisci, visto che è presente solo lei, ma lo dico anche al Presidente della Commissione, onorevole Randazzo, che ha già avuto modo di verificare di persona, che abbiamo assistito anche a delle cose a dir poco curiose.
Per esempio, l'Assessorato dell'industria ha convocato la Conferenza dei servizi e all'atto della convocazione (e nemmeno oggi) non era stato completato lo screening necessario e propedeutico per poter convocare la Conferenza medesima. E' un fatto grave e vorremmo che l'Assessore dell'industria, sentito in audizione in Commissione industria (probabilmente ho capito male io non avendo colto le ragioni del perché si è assunto questa responsabilità), spiegasse per esempio perché sia avvenuto.
Questa proposta di legge tra l'altro arriva a fine di una legislatura che ha visto tra i primi atti compiuti dal Presidente della Regione, appena insediato, quello di deregolamentare completamente la pianificazione e la programmazione vigente in tema di politica energetica. Ricorderete le discussioni abbastanza tese e mai concluse, almeno fuori da quest'Aula, sulle questioni relative alle autorizzazioni per impianti da produzione di energia eolica. Quindi noi siamo in presenza di una legislatura che ha deregolamentato tutto, anche queste politiche, siamo in assenza di uno strumento di programmazione energetica e l'assenza di quello strumento di pianificazione energetica autorizza tanti avventurieri a provare a installare impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile con il solo obiettivo di lucrare e di speculare senza prevedere un minimo di ricaduta sul territorio, in particolare in quello in cui viene allocato l'impianto. Ecco, noi siamo in questa situazione.
Vorrei ricordare, Presidente, che sotto la sua Presidenza questo Consiglio ha pure istituito una Commissione di inchiesta sulla non applicazione delle leggi approvate da questo Consiglio regionale. Questa è una delle ragioni per cui all'inizio dicevo che una proposta di legge è un po' come un ordine del giorno che non si nega a nessuno; ma, parliamoci chiaro, oggi la maggioranza non c'è, spero ci sia da domani ma non c'è da tanto tempo, questo è però un altro paio di maniche, comunque questa maggioranza fino a oggi non ha avuto l'autorevolezza di far rispettare le proprie leggi.
Noi anche in queste ore stiamo combattendo per dare una certezza alle lavoratrici, ai lavoratori ex legge numero 47 della formazione professionale, non ci si è ancora riusciti nonostante il Consiglio abbia adottato due leggi quest'anno, la numero 10 e la numero 22 che dicono chiaramente cosa deve fare la Giunta e la Giunta continua, non voglio usare un turpiloquio, a fregarsene di quanto decide il Consiglio regionale.
Quindi io e il collega Tocco collochiamo questa proposta di legge in questo contesto. Presidente per finire, l'autorizzazione unica, lo voglio ricordare, non è una passeggiata, intervengono più di dieci soggetti per concedere o negare l'autorizzazione a un'eventuale proposta, intervengono gli Assessorati competenti e tra questi l'Assessorato dell'industria che convoca la Conferenza dei servizi; e in questo caso l'ha convocata in maniera illegittima, lo voglio ribadire, in maniera illegittima! E' presente il comune interessato quale che esso sia, sono presenti i vigili del fuoco, è presente l'aeronautica militare, sono presenti ai vari livelli i Beni culturali, soltanto per citarne alcuni. Mi pare che siano enti, come è avvenuto spesso, che hanno strumenti e competenze per esprimere un parere. Bene, qui siamo in presenza, ripeto, di una liberazione dalle responsabilità di chi doveva assumersele in questi anni.
Per finire, Presidente, vorrei avanzare una richiesta che definirei irrituale, prima però consentitemi di sottolineare che abbiamo approvato tante leggi, abbiamo istituito una Commissione d'inchiesta per verificare il perché le leggi non si applicano, ebbene c'è qualcuno all'interno della burocrazia regionale, che dice: "Potete fare le leggi che volete ma tanto decido io!".
Questo lo stanno dicendo anche sulla "47", ma lo stanno dicendo, ed è una vergogna, anche sui 30 milioni per gli ammortizzatori sociali in deroga per lavoratori che non percepiscono alcun euro dal gennaio di quest'anno! C'è qualcuno che si permette il lusso di dire che non attua le leggi! C'è qualcuno che si permette questo lusso ma non partecipa alla scrittura di una norma che consentirebbe ai burocrati di applicarle la legge correttamente.
Allora, Presidente, non dipende da lei ovviamente, ma prima di aprire il dibattito su questa proposta di legge, se la Giunta fosse disponibile, io vorrei stasera che la Giunta ci dicesse, appunto, se è nelle condizioni di indicare una soluzione amministrativa per risolvere questo problema. Noi non siamo qui per dire sì o no alle richieste. Non è il nostro ruolo, non ci interessa e non abbiamo assolutamente pruriti di questa natura.
A scanso di equivoci, vogliamo svolgere una funzione di controllo e questa funzione di controllo ci porta a chiedere, responsabilmente, che chi ha la responsabilità di pronunciarsi si pronunci! Con l'autorizzazione unica si può rispondere con un "sì" o con un "no", ma dovete farlo entro 90 giorni! Non è ammissibile! Quando non si ha il coraggio di rispondere si utilizzino e si richiamino altre procedure per assumersi la responsabilità.
Io chiedo davvero alla Giunta oggi di intervenire per verificare se ci sono le condizioni per una soluzione amministrativa; se ci sono io e il collega Tocco non abbiamo difficoltà anche a ritirare la proposta di legge.
PRESIDENTE. Onorevole Diana, le componenti della Giunta qui presenti non sono in grado di intervenire su questa materia, non solo perché non l'hanno seguita, ma perché non hanno ricevuto dall'Assessore competente nessuna determinazione in merito rispetto a ciò che ci sarebbe da riferire al Consiglio. Io propongo una breve sospensione per verificare, come mi è stato preannunciato, se l'assessore Contu può nel caso intervenire su quanto da lei richiesto. Sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 53, viene ripresa alle ore 18 e 57.)
Questione sospensiva ai sensi dell'articolo 86 del Regolamento
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Randazzo. Ne ha facoltà.
RANDAZZO (P.d.L.). Intervengo per formulare una proposta. Viste le perplessità sollevate dal Capogruppo del P.D., nonché primo firmatario della proposta di legge numero 536 in discussione quest'oggi, chiedo di sospendere l'esame della proposta di legge così da acquisire ufficialmente il parere dell'Assessorato dell'industria sui quesiti posti in quest'Aula ai quali a oggi non sono state date ancora risposte, risposte che neanche alla Commissione che io presiedo sono pervenute.
PRESIDENTE. Il collega Randazzo ha posto una questione sospensiva. Il Regolamento prevede che possa intervenire un consigliere per Gruppo per non più di cinque minuti.
Ha domandato di parlare il consigliere Diana Giampaolo. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, la proposta del Presidente della Commissione, in un momento come questo, credo sia l'unica proposta possibile e, quindi, io sono favorevole.
Chi la approva alzi la mano.
(E' approvata)
PRESIDENTE. Il successivo punto all'ordine del giorno prevede la discussione, ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento, della proposta di legge numero 588.
E' aperta la discussione generale.
Ricordo che i consiglieri che intendono parlare devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.
E' iscritta a parlare la consigliera Zuncheddu. Ne ha facoltà.
ZUNCHEDDU (SEL-Sardigna Libera). Presidente, ci stiamo accingendo a discutere una legge sui diritti molto importante per cui la prego di richiamare l'attenzione dell'Aula!
PRESIDENTE. Colleghi vi prego di prendere posto, consentite all'onorevole Zuncheddu di fare il suo intervento.
ZUNCHEDDU (SEL - Sardigna Libera). Grazie, Presidente. La proposta di legge benché apprezzabile è da considerarsi assolutamente incompleta, perché in merito al programma "Ritornare a casa" non si tratta solo una questione economica, ma anche della possibilità di accesso al programma per i nostri ammalati. La proposta di chiedere l'autorizzazione al Consiglio regionale di incrementare il fondo di spesa per il programma "Ritornare a casa" di ulteriori 8 milioni, in aggiunta ai 20 milioni già stanziati dalla legge finanziaria 2013, in modo da porre a carico del bilancio regionale esclusivamente per il 2013 non solo la quota di finanziamento a carico della Regione, prevista nell'ordine dell'80 per cento, ma anche quella del cofinanziamento a carico dei comuni pari al 20 per cento (comuni impossibilitati a stanziare questa somma per l'esiguità dei fondi dei propri bilanci), deve trovare sostegno e accoglimento in quanto strumento per far fronte al gran numero di domande pervenute in Assessorato.
Bene il piano finanziario per il 2013, ovviamente si pone il problema per il 2014.
Presidente, io rinuncio perché non voglio parlare da sola.
PRESIDENTE. Colleghi! Onorevole Pittalis, per cortesia!
ZUNCHEDDU (SEL - Sardigna Libera). I colleghi sono sconvolti con tutta probabilità però…
PRESIDENTE. Onorevole Zuncheddu, la prego, ha ragione però non metta anche lei benzina sul fuoco, per cortesia.
ZUNCHEDDU (SEL - Sardigna Libera). Allora ci pensi lei, grazie Presidente!
PRESIDENTE. Ci sto pensando!
ZUNCHEDDU (SEL - Sardigna Libera). Grazie. Ma occuparsi dei soli aspetti economici non è sufficiente, anzi può diventare inutile se non si consente l'accesso al finanziamento da parte dei beneficiari. Nel corso degli anni infatti il programma è stato oggetto di una serie di modifiche legislative che, lungi da migliorarne la funzionalità e gli obiettivi, come riportato nella proposta di legge in esame, hanno snaturato il programma stesso rendendo i criteri di accesso sempre più restrittivi e complicando le procedure burocratiche in modo da escludere, piuttosto che includere, il maggior numero degli aventi diritto.
L'incremento progressivo del numero dei progetti finanziati nel corso di questi anni, passato da 1000 nel 2009 a 1776 al 30 settembre 2013, è indicativo della validità del programma "Ritornare a casa", della sempre più diffusa conoscenza di questo strumento di assistenza da parte dei cittadini, ma è anche conseguente all'aumento del numero di anziani ultrasettantenni e ultraottantenni, grazie all'aumento della vita media particolarmente elevata nella nostra Regione. Ciò comporta un incremento dei soggetti non autosufficienti o poco autosufficienti anche solo per l'età.
Presidente, guardi…
PRESIDENTE. Onorevole Lotto!
ZUNCHEDDU (SEL - Sardigna Libera). Sì, ma non è soltanto l'onorevole Lotto… c'è anche il capogruppo del P.D. …
PRESIDENTE. Onorevole Zuncheddu, lasci che li chiami uno alla volta. Si vuole sostituire al Presidente? Non ho bisogno di suggerimenti!
ZUNCHEDDU (SEL - Sardigna Libera). D'accordo Presidente, mi faccia recuperare!
PRESIDENTE. Il tempo s'interrompe quando si mette in funzione il microfono del Presidente quindi non c'è nulla da recuperare, è già bloccato.
Onorevole Diana, prenda posto grazie. Onorevole Bardanzellu!
ZUNCHEDDU (SEL - Sardigna Libera). Presidente, io la ringrazio però stiamo trattando di una legge che riguarda le fasce più fragili della società sarda e mi stupisce che ci sia poca sensibilità rispetto a questo argomento. Comunque le prime linee di indirizzo per l'attuazione del programma, allegate alla deliberazione numero 42 del 2006, nel descrivere gli obiettivi indicano chiaramente che il programma è rivolto prioritariamente ad anziani non autosufficienti o con grave rischio di perdita di autosufficienza, a persone con disabilità psichica o fisica, a persone con disturbo mentale ospiti di strutture residenziali, che esprimono il desiderio e sono nelle condizioni di ritornare nella propria famiglia, dando particolare attenzione alle persone con demenze, o nella fase terminale della vita.
Indicano anche tre livelli di intensità assistenziale: media, elevata e molto elevata a seconda del grado di perdita di autonomia e della necessità di assistenza nell'arco della giornata. Sempre nelle linee guida è ben esplicitato che il progetto personalizzato oltre a dover assicurare il miglioramento del grado di autonomia della qualità della vita delle persone non autosufficienti, o con ridotta autosufficienza, si propone di favorire un più efficace uso delle risorse attraverso il superamento di forme di istituzionalizzazione piuttosto costose e spesso poco rispondenti alle esigenze degli assistiti e delle loro famiglie.
Si tratta di favorire la "domiciliarità" dei servizi alla persona per ottenere l'altro importante traguardo, e cioè il risparmio delle risorse pubbliche. Peccato che nessuno dell'Assessorato regionale della sanità ci abbia mai comunicato di che entità sia stata tale riduzione di spesa conseguente alla mancata istituzionalizzazione di tutte le persone che a oggi beneficiano dei finanziamenti del programma "Ritornare a casa".
Sulla progressiva difficoltà di accesso al programma, che questa proposta di legge purtroppo non tratta, vorrei ricordare che già a partire dalla delibera numero 8 del 2008 si trovano le tracce di una prima alterazione dell'impianto del programma, poiché si dispone che vengano finanziati in modo prioritario i progetti in favore dei pazienti affetti da SLA in fase terminale della loro vita, o con grave stato di demenza, ai quali viene attribuito un punteggio pari a 3, questo sulla base della Clinecal Dementia Rating scale (CDRs). In questo modo scompaiono i livelli assistenziali e vengono esclusi a priori tutti quei soggetti anziani non autosufficienti o a grave rischio di perdita di autosufficienza per il solo fatto di non necessitare di un livello assistenziale molto alto, riservato a persone con grave deterioramento cognitivo.
Quindi in una successiva delibera, la 28 del 2009, i requisiti di accesso sono stati ulteriormente modificati riservando gli interventi alle situazioni che necessitano di un carico assistenziale molto elevato e quindi parliamo di pazienti affetti da SLA in fase terminale, con grave stato di demenza, con punteggio alla CDRs non più pari a 3, ma pari a 5. Un'altra bella trovata questa per escludere questa volta una grande parte di individui affetti da deterioramento cognitivo. Infatti quando si arriva all'attribuzione del punteggio 5 il demente è in fase terminale, è allettato e incapace di comunicare. Di certo in queste condizioni non può giovarsi del miglioramento del grado di autonomia e della qualità di vita previste come finalità dal progetto personalizzato "Ritornare a casa".
Comunque, come se tutto ciò non bastasse, a partire dal 2013 l'accesso è diventato ancora più restrittivo grazie alla revisione delle linee di indirizzo del programma "Ritornare a casa" in allegato alla delibera numero 44 del 7 novembre 2012, dove al punto 8, relativamente alla valutazione multidimensionale, specifica che "Le scale di valutazione strettamente cliniche devono essere somministrate e firmate da uno specialista di struttura pubblica o convenzionata con preparazione professionale ed esperienza nelle discipline connesse alla tipologia del paziente da valutare".
Allora, considerato che le unità di valutazione Alzheimer e i servizi di specialistica ambulatoriale non sono in grado di evadere le richieste di visita neurologica entro i tempi previsti per la procedura del piano personalizzato, che sono 30 giorni per la prima attivazione e 2 mesi per il rinnovo annuale, a causa di liste di attesa anche di 6-8 mesi, sarà impossibile presentare la domanda di accesso al finanziamento, con conseguente esclusione dei soggetti aventi diritto…
(Brusio in Aula)
Adesso io salto parti del discorso perché l'Aula non riesce a seguire, chiuderò molto in fretta perché tanto nessuno è interessato a seguire temi di questa levatura.
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia! Onorevole Dedoni, onorevole Arbau, onorevole Lai!
ZUNCHEDDU (SEL - Sardigna Libera). Insomma, un nuovo artificio, in questo caso burocratico, per contenere ulteriormente il numero degli aventi diritto. Ma non basta, a questo si aggiunge la palese violazione del diritto di ciascun cittadino di scegliere liberamente lo specialista a cui affidare la gestione della propria salute, in quanto si obbliga a rivolgersi esclusivamente allo specialista della struttura pubblica.
Vorrei ricordare a questo punto l'articolo 27 del codice di deontologia medica, dove è scritto che "la libera scelta del medico e del luogo di cura da parte del cittadino costituisce il fondamento del rapporto tra medico e paziente", quindi nell'esercizio dell'attività libero professionale la scelta del medico costituisce diritto fondamentale del cittadino, e non può certo addursi a giustificazione di un simile provvedimento la volontà di superare la disomogeneità delle procedure al fine di uniformare su tutto il territorio regionale la gestione del programma "Ritornare a casa", come dichiarato pubblicamente dall'assessore De Francisci.
È una buona cosa, Assessore, mirare a una valutazione omogenea delle richieste da parte dei comuni proponenti e delle Unità di Valutazione Territoriale (UVT) esaminatrici; è senza dubbio utile usare una metodologia standardizzata su tutto il territorio regionale nella modalità di valutazione dei progetti; ben venga quindi il facsimile del verbale previsto. Ma cosa ha a che vedere con la visita specialistica e con la compilazione delle schede di valutazione?
Allora io chiudo dicendo che riterrei opportuno riportare il punteggio da 5 a 3 per i soggetti affetti da deterioramento cognitivo, questo giusto per restituire diritti ai nostri ammalati, eliminare la modifica apportata alle nuove linee guida relativamente al punto in cui è scritto che le scale di valutazione clinica devono essere compilate da uno specialista di struttura pubblica o convenzionata, riportando quindi la situazione allo status quo. Tutto questo io lo richiederei affinché non si leda la dignità dei medici che esercitano la libera professione, considerati a priori disonesti dalle istituzioni politiche, o comunque non abilitati alla compilazione di atti medici assolutamente normali.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 1.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:
Articolo 1
Incremento autorizzazione di spesa per il programma "Ritornare a casa"
1. L'autorizzazione di spesa destinata all'attuazione del programma "Ritornare a casa" (articolo 17, comma 1, della legge regionale 11 maggio 2006, n. 4 - Disposizioni varie in materia di entrate, riqualificazione della spesa, politiche sociali e di sviluppo), determinato nella tabella D allegata alla legge regionale 23 maggio 2013, n. 12 (legge finanziaria 2013) è incrementata di euro 8.000.000.).
Poiché nessuno è iscritto a parlare, metto in votazione l'articolo 1. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 2.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:
Articolo 2
Norma finanziaria
1. Agli oneri derivanti dall'applicazione dell'articolo 1 si fa fronte mediante prelevamento dal Fondo sanitario regionale come previsto dall'articolo 3, comma 4, della legge regionale n. 12 del 2013.).
Poiché nessuno è iscritto a parlare, metto in votazione l'articolo 2. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 3.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:
Articolo 3
Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).).
Poiché nessuno è iscritto a parlare, metto in votazione l'articolo 3. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo alla votazione finale della legge.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 588.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Arbau - Artizzu - Bardanzellu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Licandro - Locci - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Sorgia - Steri - Stocchino - Stochino - Tupponi - Zuncheddu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 60
votanti 60
maggioranza 31
favorevoli 60
(Il Consiglio approva).
Il Consiglio verrà riconvocato a domicilio. Domani, mercoledì 11 novembre, alle ore 16 è convocato l'Ufficio di Presidenza.
La seduta è tolta alle ore 19 e 15.
Allegati seduta
CDXLVI SEDUTA
Martedì 10 dicembre 2013
Presidenza della Presidente LOMBARDO
La seduta è aperta alle ore 17 e 08.
DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 29 ottobre 2013 (437), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Michele Cossa, Vincenzo Floris, Eugenio Murgioni e Matteo Sanna hanno chiesto congedo per la seduta del 10 dicembre 2013.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Comunico che il consigliere Gian Vittorio Campus, in data 5 dicembre 2013, è stato nominato Presidente del Gruppo "Sardegna è già Domani".
Comunico che il consigliere Gerolamo Licandro, in data 5 dicembre 2013, ha comunicato di aver aderito al Gruppo consiliare "Il Popolo della Libertà".
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
DESSI', Segretario:
"Interrogazione Gallus, con richiesta di risposta scritta, sull'utilizzazione dei fondi regionali assegnati alla ASL n. 5 e sulle eventuali irregolarità in merito". (1260)
"Interrogazione ARBAU, con richiesta di risposta scritta, sui gravi problemi causati dal fatto che per la stagione 2013/2014 l'autorità di controllo sulle produzioni a denominazione ed indicazione di origine protetta ha consegnato solo 20.000 bollini di caseina ai produttori del formaggio Fiore sardo a fronte di circa 90.000 bollini distribuiti la scorsa stagione produttiva". (1261)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenuta alla Presidenza.
DESSI', Segretario:
"Interpellanza Diana Giampaolo sulla riduzione dei finanziamenti dei programmi sperimentali di inclusione sociale dei giovani". (481)
"Interpellanza Zuncheddu - Cocco Daniele Secondo - SECHI sugli interventi urgenti a favore degli allevatori per fronteggiare la febbre catarrale degli ovini (blue tongue) con modifica sugli stanziamenti di cui all'articolo 1 della legge regionale n. 25 del 2013 e variazioni al decreto n. 28 del 16 settembre 2013". (482)
Dimissioni di un Vicepresidente del Consiglio
PRESIDENTE. Il primo punto all'ordine del giorno reca le dimissioni del Vicepresidente Michele Cossa ai sensi dell'articolo 11, comma 8, del Regolamento interno del Consiglio.
Comunico che in data 2 dicembre 2013 il Vicepresidente Michele Cossa ha fatto pervenire la seguente lettera:
" Cara Presidente,
la presente per comunicarti le mie dimissioni da Vicepresidente del Consiglio regionale.
Malgrado il tuo impegno, espresso anche attraverso una conduzione ferma, autorevole e imparziale dell'Assemblea, e gli impegni scritti e verbali che da un anno e mezzo a questa parte si sono succeduti da parte un po' di tutte le forze politiche, il completamento della riforma degli enti locali, con la definitiva soppressione delle province e il trasferimento delle risorse e delle competenze, continua a trovare larvate quanto incomprensibili resistenze.
La mia decisione scaturisce dall'amarezza per il fatto che pur essendo giunti, grazie all'impegno di alcuni autorevoli colleghi della maggioranza e dell'opposizione, a un'ipotesi di lavoro su cui costruire una soluzione, auspicabilmente condivisa in modo ampio, non si riesce a trovare il modo di riunirsi nemmeno per una sommaria illustrazione.
L'approssimarsi della scadenza della legislatura rende ancora più inaccettabile un atteggiamento così irresponsabile nell'attuazione della volontà popolare espressa attraverso i referendum.
A conclusione di questa esperienza voglio esprimerti gratitudine per la considerazione che hai avuto nei miei confronti e apprezzamento per la straordinaria competenza con la quale hai guidato l'Aula in questi anni difficili soprattutto dal punto di vista politico e del rapporto con la società civile e per la caparbia quanto consistente opera di razionalizzazione e moralizzazione del Consiglio regionale. Resta il rammarico che forse non sempre il tuo impegno è stato adeguatamente compreso all'esterno del Palazzo.
Con stima sincera.
Michele Cossa".
Pertanto, secondo quanto previsto dall'articolo 11, comma 8, del Regolamento interno, sottopongo le dimissioni del Vicepresidente Michele Cossa al Consiglio per la presa d'atto.
Elezione di un Vicepresidente del Consiglio.
PRESIDENTE. Il Consiglio deve procedere all'elezione di un Vicepresidente, secondo quanto stabilito dall'articolo 4, comma 1, del Regolamento interno, a seguito delle dimissioni del Vicepresidente Michele Cossa.
Secondo quanto dispone l'articolo 5, comma 3, del Regolamento interno, è eletto chi al primo scrutinio abbia raggiunto la metà più uno dei voti. Se nessun candidato ha riportato la metà più uno dei voti, si procede al ballottaggio tra i due candidati che abbiano riportato il maggior numero di voti.
Votazione a scrutinio segreto per l'elezione di un Vicepresidente del Consiglio
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto per schede per l'elezione di un Vicepresidente. Invito i consiglieri Segretari a procedere all'appello.
(Seguono la votazione e lo spoglio delle schede)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione per l'elezione di un Vicepresidente del Consiglio:
presenti 64
votanti 63
schede bianche 25
schede nulle 1
astenuti 1
Hanno ottenuto voti: GRECO, 26; Gian Valerio SANNA, 7; SORU, 2; PITTALIS, 1; PERU, 1.
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Arbau - Bardanzellu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Licandro - Locci - Lombardo - Lotto - Lunesu - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Sorgia - Steri - Stocchino - Stochino - Tocco - Tupponi - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.)
Poiché nessuno dei candidati ha riportato la maggioranza di voti richiesti, si procede al ballottaggio tra i due candidati più votati, la consigliera Greco e il consigliere Gian Valerio Sanna.
Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Presidente, chiedo una breve sospensione.
PRESIDENTE. La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 17 e 42, viene ripresa alle ore 18 e 09.)
Seconda votazione a scrutinio segreto per l'elezione di
un Vicepresidente del Consiglio
PRESIDENTE. Indico la seconda votazione a scrutinio segreto per l'elezione di un Vicepresidente del Consiglio. Ricordo che si procede al ballottaggio tra i due candidati più votati: la consigliera Greco e il consigliere Gian Valerio Sanna. Invito i consiglieri Segretari a procedere all'appello.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione per l'elezione di un Vicepresidente del Consiglio:
presenti 69
votanti 68
astenuti 1
schede bianche 11
schede nulle 1
Hanno ottenuto voti: Gian Valerio SANNA, 28; GRECO, 27; CONTU Mariano, 1.
Viene proclamato eletto Vicepresidente del Consiglio: Gian Valerio SANNA.
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Arbau - Artizzu - Bardanzellu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Licandro - Locci - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Sorgia - Steri - Stocchino - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.)
Prendo atto che il consigliere Murgioni è rientrato dal congedo.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge numero 536/A.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha facoltà di parlare il consigliere Giampaolo Diana, relatore.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.), relatore. Presidente, mi pare una giornata particolare….
PRESIDENTE. Colleghi, vi prego di prendere posto. Dobbiamo proseguire con i lavori perché quest'Aula deve esaminare dei provvedimenti importanti. Prego, onorevole Diana.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.) relatore. Presidente, non sta a me esprimere giudizi su ciò che sta avvenendo, però non so se ha senso, Presidente, con tutto il rispetto per l'Aula, intervenire mentre il Gruppo più numeroso della maggioranza abbandona l'Aula.
PRESIDENTE. Prego, onorevole Diana, prosegua per cortesia.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, la proposta di legge numero 536 che vede la mia firma e quella del collega Tocco ha per titolo, come è ben noto, "Norme per la concessione di autorizzazioni per la realizzazione di impianti solari termodinamici". La relazione che abbiamo presentato (mi limito a leggere il primo capoverso) recita: "La presente norma ha lo scopo di voler definire la procedura autorizzatoria da applicare alle istanze di realizzazione di impianti solari termodinamici presentate in data antecedente l'approvazione della deliberazione della Giunta regionale 7 agosto 2012, numero 34/33 (Direttive per lo svolgimento delle procedure di valutazione ambientale. Sostituzione della deliberazione numero 24/23 del 23 aprile 2008)".
Io vorrei utilizzare non tutti i venti minuti, Presidente, e concluderò questo intervento anche in maniera irrituale rispetto a ciò che avviene di norma nella presentazione di una proposta di legge, concluderò in maniera irrituale perché penso (se la Giunta sarà disponibile) di chiedere alla Giunta, prima ancora che si apra il dibattito, un intervento; e poi dirò su che cosa.
Io vorrei limitarmi nella esposizione a illustrare la genesi di questa proposta di legge. Lo voglio dire con chiarezza, anche perché in questi giorni, in queste ore, attorno a questa proposta di legge, soprattutto nella rete, si è detto di tutto. Quel tutto, ovviamente, deriva da una preoccupazione che non può che essere condivisa. Mi rendo conto che è difficile anche per lei, Presidente, gestire questo momento dell'Assemblea. Noi siamo stati costretti, lo voglio sottolineare, a presentare una proposta di legge che, seppure il Consiglio oggi dovesse approvarla all'unanimità, credo non verrebbe attuata perché la Giunta regionale (ed è la ragione principale per cui noi siamo stati costretti a presentare questa proposta di legge) ha avuto anni, non giorni, non settimane, non mesi, ha avuto anni per rispondere ai quesiti che pone questo testo.
Noi siamo stati costretti, insisto, a presentare questa proposta di legge per l'inconcludenza della Giunta regionale. Permettetemi di dire, senza che nessuno me ne voglia, non voglio offendere nessuno, che gli uffici degli Assessorati competenti certamente non hanno aiutato a trovare una soluzione amministrativa (di questo stiamo parlando) che la Giunta, per un verso, non si è voluta assumere la responsabilità di indicare.
E credo che la Giunta, mi dispiace personalizzare, evidentemente mancando dell'autorevolezza necessaria negli Assessorati competenti, abbia demandato agli uffici che, dal mio modestissimo punto di vista del tutto sindacabile, non hanno certamente aiutato a trovare una soluzione di carattere amministrativo. Siamo di fronte a un atteggiamento inqualificabile della Giunta che ha tergiversato per anni e continua a tergiversare perché non si vuole assumere la responsabilità degli atti che le competono e di cui deve rispondere esclusivamente lei e non altri.
Io vorrei, Presidente, sgombrare il campo da un possibile equivoco: questa proposta di legge non è una proposta di legge ad personam, non è una proposta di legge "a impianto", se mi permettete è una sorta di provocazione affinché la Giunta si assuma le sue responsabilità. Voglio dire un'altra cosa con altrettanta chiarezza. Noi con questa proposta di legge non abbiamo né titolo né tantomeno le competenze e seppure avessimo la supponenza di avere le competenze non entreremmo nel merito di una decisione, scusate, che spetta esclusivamente alla Giunta regionale.
Questa non è una proposta di legge per condizionare una scelta in un certo modo della Giunta regionale, questa proposta di legge ha l'ambizione, lo ripeto, scusate, lo farò fino alla nausea, di far pronunciare la Giunta. Noi siamo convinti, io sono profondamente convinto che la Giunta regionale può e ha tutti gli strumenti, e attraverso i propri uffici anche le competenze, per esprimere un parere positivo o negativo su proposte che siano state presentate prima della delibera della Giunta del 7 agosto 2012, ha gli strumenti e le competenze anche attraverso l'autorizzazione unica per esprimere un giudizio in via definitiva.
Al Presidente e agli Assessori presenti, e mi dispiace che manchi in particolare l'Assessore che ha la competenza primaria, quello dell'industria. Risponde l'assessore De Francisci, va bene...
(Interruzioni)
Per carità, le iatture arrivano una dietro l'altra... Allora, io voglio denunciare, perché intendo che resti agli atti (è probabile che non ci limiteremo alla denuncia politica che sto per fare), assessore De Francisci, visto che è presente solo lei, ma lo dico anche al Presidente della Commissione, onorevole Randazzo, che ha già avuto modo di verificare di persona, che abbiamo assistito anche a delle cose a dir poco curiose.
Per esempio, l'Assessorato dell'industria ha convocato la Conferenza dei servizi e all'atto della convocazione (e nemmeno oggi) non era stato completato lo screening necessario e propedeutico per poter convocare la Conferenza medesima. E' un fatto grave e vorremmo che l'Assessore dell'industria, sentito in audizione in Commissione industria (probabilmente ho capito male io non avendo colto le ragioni del perché si è assunto questa responsabilità), spiegasse per esempio perché sia avvenuto.
Questa proposta di legge tra l'altro arriva a fine di una legislatura che ha visto tra i primi atti compiuti dal Presidente della Regione, appena insediato, quello di deregolamentare completamente la pianificazione e la programmazione vigente in tema di politica energetica. Ricorderete le discussioni abbastanza tese e mai concluse, almeno fuori da quest'Aula, sulle questioni relative alle autorizzazioni per impianti da produzione di energia eolica. Quindi noi siamo in presenza di una legislatura che ha deregolamentato tutto, anche queste politiche, siamo in assenza di uno strumento di programmazione energetica e l'assenza di quello strumento di pianificazione energetica autorizza tanti avventurieri a provare a installare impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile con il solo obiettivo di lucrare e di speculare senza prevedere un minimo di ricaduta sul territorio, in particolare in quello in cui viene allocato l'impianto. Ecco, noi siamo in questa situazione.
Vorrei ricordare, Presidente, che sotto la sua Presidenza questo Consiglio ha pure istituito una Commissione di inchiesta sulla non applicazione delle leggi approvate da questo Consiglio regionale. Questa è una delle ragioni per cui all'inizio dicevo che una proposta di legge è un po' come un ordine del giorno che non si nega a nessuno; ma, parliamoci chiaro, oggi la maggioranza non c'è, spero ci sia da domani ma non c'è da tanto tempo, questo è però un altro paio di maniche, comunque questa maggioranza fino a oggi non ha avuto l'autorevolezza di far rispettare le proprie leggi.
Noi anche in queste ore stiamo combattendo per dare una certezza alle lavoratrici, ai lavoratori ex legge numero 47 della formazione professionale, non ci si è ancora riusciti nonostante il Consiglio abbia adottato due leggi quest'anno, la numero 10 e la numero 22 che dicono chiaramente cosa deve fare la Giunta e la Giunta continua, non voglio usare un turpiloquio, a fregarsene di quanto decide il Consiglio regionale.
Quindi io e il collega Tocco collochiamo questa proposta di legge in questo contesto. Presidente per finire, l'autorizzazione unica, lo voglio ricordare, non è una passeggiata, intervengono più di dieci soggetti per concedere o negare l'autorizzazione a un'eventuale proposta, intervengono gli Assessorati competenti e tra questi l'Assessorato dell'industria che convoca la Conferenza dei servizi; e in questo caso l'ha convocata in maniera illegittima, lo voglio ribadire, in maniera illegittima! E' presente il comune interessato quale che esso sia, sono presenti i vigili del fuoco, è presente l'aeronautica militare, sono presenti ai vari livelli i Beni culturali, soltanto per citarne alcuni. Mi pare che siano enti, come è avvenuto spesso, che hanno strumenti e competenze per esprimere un parere. Bene, qui siamo in presenza, ripeto, di una liberazione dalle responsabilità di chi doveva assumersele in questi anni.
Per finire, Presidente, vorrei avanzare una richiesta che definirei irrituale, prima però consentitemi di sottolineare che abbiamo approvato tante leggi, abbiamo istituito una Commissione d'inchiesta per verificare il perché le leggi non si applicano, ebbene c'è qualcuno all'interno della burocrazia regionale, che dice: "Potete fare le leggi che volete ma tanto decido io!".
Questo lo stanno dicendo anche sulla "47", ma lo stanno dicendo, ed è una vergogna, anche sui 30 milioni per gli ammortizzatori sociali in deroga per lavoratori che non percepiscono alcun euro dal gennaio di quest'anno! C'è qualcuno che si permette il lusso di dire che non attua le leggi! C'è qualcuno che si permette questo lusso ma non partecipa alla scrittura di una norma che consentirebbe ai burocrati di applicarle la legge correttamente.
Allora, Presidente, non dipende da lei ovviamente, ma prima di aprire il dibattito su questa proposta di legge, se la Giunta fosse disponibile, io vorrei stasera che la Giunta ci dicesse, appunto, se è nelle condizioni di indicare una soluzione amministrativa per risolvere questo problema. Noi non siamo qui per dire sì o no alle richieste. Non è il nostro ruolo, non ci interessa e non abbiamo assolutamente pruriti di questa natura.
A scanso di equivoci, vogliamo svolgere una funzione di controllo e questa funzione di controllo ci porta a chiedere, responsabilmente, che chi ha la responsabilità di pronunciarsi si pronunci! Con l'autorizzazione unica si può rispondere con un "sì" o con un "no", ma dovete farlo entro 90 giorni! Non è ammissibile! Quando non si ha il coraggio di rispondere si utilizzino e si richiamino altre procedure per assumersi la responsabilità.
Io chiedo davvero alla Giunta oggi di intervenire per verificare se ci sono le condizioni per una soluzione amministrativa; se ci sono io e il collega Tocco non abbiamo difficoltà anche a ritirare la proposta di legge.
PRESIDENTE. Onorevole Diana, le componenti della Giunta qui presenti non sono in grado di intervenire su questa materia, non solo perché non l'hanno seguita, ma perché non hanno ricevuto dall'Assessore competente nessuna determinazione in merito rispetto a ciò che ci sarebbe da riferire al Consiglio. Io propongo una breve sospensione per verificare, come mi è stato preannunciato, se l'assessore Contu può nel caso intervenire su quanto da lei richiesto. Sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 53, viene ripresa alle ore 18 e 57.)
Questione sospensiva ai sensi dell'articolo 86 del Regolamento
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Randazzo. Ne ha facoltà.
RANDAZZO (P.d.L.). Intervengo per formulare una proposta. Viste le perplessità sollevate dal Capogruppo del P.D., nonché primo firmatario della proposta di legge numero 536 in discussione quest'oggi, chiedo di sospendere l'esame della proposta di legge così da acquisire ufficialmente il parere dell'Assessorato dell'industria sui quesiti posti in quest'Aula ai quali a oggi non sono state date ancora risposte, risposte che neanche alla Commissione che io presiedo sono pervenute.
PRESIDENTE. Il collega Randazzo ha posto una questione sospensiva. Il Regolamento prevede che possa intervenire un consigliere per Gruppo per non più di cinque minuti.
Ha domandato di parlare il consigliere Diana Giampaolo. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, la proposta del Presidente della Commissione, in un momento come questo, credo sia l'unica proposta possibile e, quindi, io sono favorevole.
Chi la approva alzi la mano.
(E' approvata)
PRESIDENTE. Il successivo punto all'ordine del giorno prevede la discussione, ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento, della proposta di legge numero 588.
E' aperta la discussione generale.
Ricordo che i consiglieri che intendono parlare devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.
E' iscritta a parlare la consigliera Zuncheddu. Ne ha facoltà.
ZUNCHEDDU (SEL-Sardigna Libera). Presidente, ci stiamo accingendo a discutere una legge sui diritti molto importante per cui la prego di richiamare l'attenzione dell'Aula!
PRESIDENTE. Colleghi vi prego di prendere posto, consentite all'onorevole Zuncheddu di fare il suo intervento.
ZUNCHEDDU (SEL - Sardigna Libera). Grazie, Presidente. La proposta di legge benché apprezzabile è da considerarsi assolutamente incompleta, perché in merito al programma "Ritornare a casa" non si tratta solo una questione economica, ma anche della possibilità di accesso al programma per i nostri ammalati. La proposta di chiedere l'autorizzazione al Consiglio regionale di incrementare il fondo di spesa per il programma "Ritornare a casa" di ulteriori 8 milioni, in aggiunta ai 20 milioni già stanziati dalla legge finanziaria 2013, in modo da porre a carico del bilancio regionale esclusivamente per il 2013 non solo la quota di finanziamento a carico della Regione, prevista nell'ordine dell'80 per cento, ma anche quella del cofinanziamento a carico dei comuni pari al 20 per cento (comuni impossibilitati a stanziare questa somma per l'esiguità dei fondi dei propri bilanci), deve trovare sostegno e accoglimento in quanto strumento per far fronte al gran numero di domande pervenute in Assessorato.
Bene il piano finanziario per il 2013, ovviamente si pone il problema per il 2014.
Presidente, io rinuncio perché non voglio parlare da sola.
PRESIDENTE. Colleghi! Onorevole Pittalis, per cortesia!
ZUNCHEDDU (SEL - Sardigna Libera). I colleghi sono sconvolti con tutta probabilità però…
PRESIDENTE. Onorevole Zuncheddu, la prego, ha ragione però non metta anche lei benzina sul fuoco, per cortesia.
ZUNCHEDDU (SEL - Sardigna Libera). Allora ci pensi lei, grazie Presidente!
PRESIDENTE. Ci sto pensando!
ZUNCHEDDU (SEL - Sardigna Libera). Grazie. Ma occuparsi dei soli aspetti economici non è sufficiente, anzi può diventare inutile se non si consente l'accesso al finanziamento da parte dei beneficiari. Nel corso degli anni infatti il programma è stato oggetto di una serie di modifiche legislative che, lungi da migliorarne la funzionalità e gli obiettivi, come riportato nella proposta di legge in esame, hanno snaturato il programma stesso rendendo i criteri di accesso sempre più restrittivi e complicando le procedure burocratiche in modo da escludere, piuttosto che includere, il maggior numero degli aventi diritto.
L'incremento progressivo del numero dei progetti finanziati nel corso di questi anni, passato da 1000 nel 2009 a 1776 al 30 settembre 2013, è indicativo della validità del programma "Ritornare a casa", della sempre più diffusa conoscenza di questo strumento di assistenza da parte dei cittadini, ma è anche conseguente all'aumento del numero di anziani ultrasettantenni e ultraottantenni, grazie all'aumento della vita media particolarmente elevata nella nostra Regione. Ciò comporta un incremento dei soggetti non autosufficienti o poco autosufficienti anche solo per l'età.
Presidente, guardi…
PRESIDENTE. Onorevole Lotto!
ZUNCHEDDU (SEL - Sardigna Libera). Sì, ma non è soltanto l'onorevole Lotto… c'è anche il capogruppo del P.D. …
PRESIDENTE. Onorevole Zuncheddu, lasci che li chiami uno alla volta. Si vuole sostituire al Presidente? Non ho bisogno di suggerimenti!
ZUNCHEDDU (SEL - Sardigna Libera). D'accordo Presidente, mi faccia recuperare!
PRESIDENTE. Il tempo s'interrompe quando si mette in funzione il microfono del Presidente quindi non c'è nulla da recuperare, è già bloccato.
Onorevole Diana, prenda posto grazie. Onorevole Bardanzellu!
ZUNCHEDDU (SEL - Sardigna Libera). Presidente, io la ringrazio però stiamo trattando di una legge che riguarda le fasce più fragili della società sarda e mi stupisce che ci sia poca sensibilità rispetto a questo argomento. Comunque le prime linee di indirizzo per l'attuazione del programma, allegate alla deliberazione numero 42 del 2006, nel descrivere gli obiettivi indicano chiaramente che il programma è rivolto prioritariamente ad anziani non autosufficienti o con grave rischio di perdita di autosufficienza, a persone con disabilità psichica o fisica, a persone con disturbo mentale ospiti di strutture residenziali, che esprimono il desiderio e sono nelle condizioni di ritornare nella propria famiglia, dando particolare attenzione alle persone con demenze, o nella fase terminale della vita.
Indicano anche tre livelli di intensità assistenziale: media, elevata e molto elevata a seconda del grado di perdita di autonomia e della necessità di assistenza nell'arco della giornata. Sempre nelle linee guida è ben esplicitato che il progetto personalizzato oltre a dover assicurare il miglioramento del grado di autonomia della qualità della vita delle persone non autosufficienti, o con ridotta autosufficienza, si propone di favorire un più efficace uso delle risorse attraverso il superamento di forme di istituzionalizzazione piuttosto costose e spesso poco rispondenti alle esigenze degli assistiti e delle loro famiglie.
Si tratta di favorire la "domiciliarità" dei servizi alla persona per ottenere l'altro importante traguardo, e cioè il risparmio delle risorse pubbliche. Peccato che nessuno dell'Assessorato regionale della sanità ci abbia mai comunicato di che entità sia stata tale riduzione di spesa conseguente alla mancata istituzionalizzazione di tutte le persone che a oggi beneficiano dei finanziamenti del programma "Ritornare a casa".
Sulla progressiva difficoltà di accesso al programma, che questa proposta di legge purtroppo non tratta, vorrei ricordare che già a partire dalla delibera numero 8 del 2008 si trovano le tracce di una prima alterazione dell'impianto del programma, poiché si dispone che vengano finanziati in modo prioritario i progetti in favore dei pazienti affetti da SLA in fase terminale della loro vita, o con grave stato di demenza, ai quali viene attribuito un punteggio pari a 3, questo sulla base della Clinecal Dementia Rating scale (CDRs). In questo modo scompaiono i livelli assistenziali e vengono esclusi a priori tutti quei soggetti anziani non autosufficienti o a grave rischio di perdita di autosufficienza per il solo fatto di non necessitare di un livello assistenziale molto alto, riservato a persone con grave deterioramento cognitivo.
Quindi in una successiva delibera, la 28 del 2009, i requisiti di accesso sono stati ulteriormente modificati riservando gli interventi alle situazioni che necessitano di un carico assistenziale molto elevato e quindi parliamo di pazienti affetti da SLA in fase terminale, con grave stato di demenza, con punteggio alla CDRs non più pari a 3, ma pari a 5. Un'altra bella trovata questa per escludere questa volta una grande parte di individui affetti da deterioramento cognitivo. Infatti quando si arriva all'attribuzione del punteggio 5 il demente è in fase terminale, è allettato e incapace di comunicare. Di certo in queste condizioni non può giovarsi del miglioramento del grado di autonomia e della qualità di vita previste come finalità dal progetto personalizzato "Ritornare a casa".
Comunque, come se tutto ciò non bastasse, a partire dal 2013 l'accesso è diventato ancora più restrittivo grazie alla revisione delle linee di indirizzo del programma "Ritornare a casa" in allegato alla delibera numero 44 del 7 novembre 2012, dove al punto 8, relativamente alla valutazione multidimensionale, specifica che "Le scale di valutazione strettamente cliniche devono essere somministrate e firmate da uno specialista di struttura pubblica o convenzionata con preparazione professionale ed esperienza nelle discipline connesse alla tipologia del paziente da valutare".
Allora, considerato che le unità di valutazione Alzheimer e i servizi di specialistica ambulatoriale non sono in grado di evadere le richieste di visita neurologica entro i tempi previsti per la procedura del piano personalizzato, che sono 30 giorni per la prima attivazione e 2 mesi per il rinnovo annuale, a causa di liste di attesa anche di 6-8 mesi, sarà impossibile presentare la domanda di accesso al finanziamento, con conseguente esclusione dei soggetti aventi diritto…
(Brusio in Aula)
Adesso io salto parti del discorso perché l'Aula non riesce a seguire, chiuderò molto in fretta perché tanto nessuno è interessato a seguire temi di questa levatura.
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia! Onorevole Dedoni, onorevole Arbau, onorevole Lai!
ZUNCHEDDU (SEL - Sardigna Libera). Insomma, un nuovo artificio, in questo caso burocratico, per contenere ulteriormente il numero degli aventi diritto. Ma non basta, a questo si aggiunge la palese violazione del diritto di ciascun cittadino di scegliere liberamente lo specialista a cui affidare la gestione della propria salute, in quanto si obbliga a rivolgersi esclusivamente allo specialista della struttura pubblica.
Vorrei ricordare a questo punto l'articolo 27 del codice di deontologia medica, dove è scritto che "la libera scelta del medico e del luogo di cura da parte del cittadino costituisce il fondamento del rapporto tra medico e paziente", quindi nell'esercizio dell'attività libero professionale la scelta del medico costituisce diritto fondamentale del cittadino, e non può certo addursi a giustificazione di un simile provvedimento la volontà di superare la disomogeneità delle procedure al fine di uniformare su tutto il territorio regionale la gestione del programma "Ritornare a casa", come dichiarato pubblicamente dall'assessore De Francisci.
È una buona cosa, Assessore, mirare a una valutazione omogenea delle richieste da parte dei comuni proponenti e delle Unità di Valutazione Territoriale (UVT) esaminatrici; è senza dubbio utile usare una metodologia standardizzata su tutto il territorio regionale nella modalità di valutazione dei progetti; ben venga quindi il facsimile del verbale previsto. Ma cosa ha a che vedere con la visita specialistica e con la compilazione delle schede di valutazione?
Allora io chiudo dicendo che riterrei opportuno riportare il punteggio da 5 a 3 per i soggetti affetti da deterioramento cognitivo, questo giusto per restituire diritti ai nostri ammalati, eliminare la modifica apportata alle nuove linee guida relativamente al punto in cui è scritto che le scale di valutazione clinica devono essere compilate da uno specialista di struttura pubblica o convenzionata, riportando quindi la situazione allo status quo. Tutto questo io lo richiederei affinché non si leda la dignità dei medici che esercitano la libera professione, considerati a priori disonesti dalle istituzioni politiche, o comunque non abilitati alla compilazione di atti medici assolutamente normali.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 1.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:
Articolo 1
Incremento autorizzazione di spesa per il programma "Ritornare a casa"
1. L'autorizzazione di spesa destinata all'attuazione del programma "Ritornare a casa" (articolo 17, comma 1, della legge regionale 11 maggio 2006, n. 4 - Disposizioni varie in materia di entrate, riqualificazione della spesa, politiche sociali e di sviluppo), determinato nella tabella D allegata alla legge regionale 23 maggio 2013, n. 12 (legge finanziaria 2013) è incrementata di euro 8.000.000.).
Poiché nessuno è iscritto a parlare, metto in votazione l'articolo 1. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 2.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:
Articolo 2
Norma finanziaria
1. Agli oneri derivanti dall'applicazione dell'articolo 1 si fa fronte mediante prelevamento dal Fondo sanitario regionale come previsto dall'articolo 3, comma 4, della legge regionale n. 12 del 2013.).
Poiché nessuno è iscritto a parlare, metto in votazione l'articolo 2. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 3.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:
Articolo 3
Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).).
Poiché nessuno è iscritto a parlare, metto in votazione l'articolo 3. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo alla votazione finale della legge.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 588.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Arbau - Artizzu - Bardanzellu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Licandro - Locci - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pisano - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Sorgia - Steri - Stocchino - Stochino - Tupponi - Zuncheddu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 60
votanti 60
maggioranza 31
favorevoli 60
(Il Consiglio approva).
Il Consiglio verrà riconvocato a domicilio. Domani, mercoledì 11 novembre, alle ore 16 è convocato l'Ufficio di Presidenza.
La seduta è tolta alle ore 19 e 15.