Seduta n.451 del 03/01/2014 

CDLI Seduta

Venerdì 3 gennaio 2014

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 10 e 57.

DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 6 novembre 2013 (441), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Antonio Cappai, Giorgio Cugusi, Vittorio Renato Lai, Michelina Lunesu, Valerio Meloni, Teodoro Rodin e Antonio Solinas hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 3 gennaio 2014.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che il consigliere regionale e Presidente della Regione Ugo Cappellacci, in data 27 dicembre 2013, ha reso noto di aver aderito al Gruppo Misto come rappresentante delle "Movimento Sardegna Zona franca - Lista Maria Rosaria Randaccio".

Comunico che il Gruppo consiliare U.D.C. - Unione di Centro - verso il Partito della Nazione, con nota del 30 dicembre 2013, ha reso noto di aver modificato la propria denominazione in "U.D.C. - Sardegna".

Comunico che il Gruppo consiliare Fratelli d'Italia - Centrodestra Sardegna, con nota del 30 dicembre 2013, ha reso noto di aver modificato la propria denominazione in "Fratelli d'Italia - Centrodestra nazionale".

Comunico che in data 30 dicembre 2013 è stato notificato a questa Presidenza il decreto n. 6194 del 27 dicembre 2013 del Presidente del Consiglio dei Ministri con il quale, a decorrere dal 20 novembre 2013, è accertata la sospensione dell'onorevole Adriano Salis dalla carica di consigliere regionale, ai sensi degli articoli 7 e 8 del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235.

La sospensione cessa di diritto di produrre effetti decorsi diciotto mesi, ovvero nei casi in cui venga emessa nei confronti dell'interessato sentenza, anche se non passata in giudicato, di non luogo a procedere, di proscioglimento o di assoluzione, così come previsto dall'articolo 8, commi 3 e 5, del decreto legislativo n. 235 del 31 dicembre 2012.

Vorrei pregare il Presidente della Giunta delle elezioni di convocare immediatamente la Giunta stessa affinché, esaminati gli atti degli uffici circoscrizionali, si pronunci circa il candidato che sostituirà l'onorevole Salis. Sospendo a questo fine la seduta per dieci minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 11, viene ripresa alle ore 11 e 11.)

Proclamazione e giuramento di consigliere supplente

PRESIDENTE. "Comunico alla signoria vostra onorevole che la Giunta delle elezioni si è riunita in 3 gennaio 2014 per esaminare la situazione determinatasi a seguito della sospensione del consigliere Adriano Salis, ai sensi del comma 2 dell'articolo 8 del decreto legislativo 31 dicembre nulla 12, n. 235. La Giunta stessa fa presente che, dall'esame degli atti redatti dall'Ufficio Centrale Circoscrizionali di Cagliari relativi alle elezioni del 15-16 febbraio 2009, risulta che l'onorevole Adriano Salis era stato eletto nella lista del collegio di Cagliari avente il contrassegno "Italia dei valori"; i candidati della stessa lista e del medesimo collegio che seguono immediatamente l'ultimo eletto sono nell'ordine: Rovelli Patrizio, con cifra elettorale 1439; Floris Giovanni Gialeto, noto Gialeto, con cifra elettorale 1053; Conti Maria, con cifra elettorale 893. La Giunta delle elezioni, a seguito delle verifiche effettuate, prende atto che al signor Patrizio Rovelli, in sostituzione di Adriano Salis, sarà affidata la supplenza per l'esercizio delle funzioni di consigliere regionale, ai sensi dell'articolo 84 bis della legge regionale 6 marzo 1979, n. 7, introdotto dall'articolo 1 della legge regionale 27 dicembre 1994, n. 39".

Sulla base di quanto comunicatomi dal Presidente della Giunta delle elezioni, al signor Patrizio Rovelli, in sostituzione di Adriano Salis, è affidata la supplenza per l'esercizio delle funzioni di consigliere regionale ai sensi dell'articolo 84 bis della legge regionale 6 marzo 1979, n. 7 e successive modifiche e integrazioni.

Constatatane la presenza, lo invito ad entrare in aula e a prestare il giuramento prescritto dall'articolo 23 dello Statuto speciale per la Sardegna e dall'articolo 3 del Decreto del Presidente della Repubblica 19 maggio 1949, n. 250.

Invito il supplente a presentarsi di fronte al banco della Presidenza.

Dò lettura della formula del giuramento, dopodiché il supplente Patrizio Rovelli risponderà "Giuro": "Giuro di essere fedele alla Repubblica e di esercitare il mio ufficio al solo scopo del bene inseparabile dello stato della regione".

ROVELLI. Giuro.

Discussione, ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento, e approvazione della proposta di legge Pittalis - Diana Giampaolo - Cuccureddu - Meloni Francesco - Rodin - Campus - Cocco Daniele Secondo - Solinas Christian: "Norme urgenti in materia di competenza relative alle associazioni turistiche pro loco". (601)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame del successivo punto all'ordine del giorno, discussione della proposta di legge numero 601, Pittalis è più, "Norme urgenti in materia di competenza relative alle associazioni turistiche Pro Loco", ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento.

E' aperta la discussione generale.

Poiché nessuno è iscritto a parlare, metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 1

Competenza in materia di pro loco e abrogazione

1. L'articolo 5 della legge regionale 2 agosto 2013, n. 21 (Sostegno alle povertà e interventi vari), è sostituito dal seguente:
"Art. 5 (Competenze in materia di pro loco)
1. A decorrere dall'anno 2014 sono trasferiti alla competenza della Regione gli interventi di cui all'articolo 31, comma 1, lettera e), della legge regionale 12 giugno 2006, n. 9 (Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali), relativi alle funzioni in materia di associazioni pro loco, previste dal decreto dell'Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio 5 novembre 1997, n. 887, conseguentemente la lettera e) del comma 1 dell'articolo 31, della legge regionale n. 9 del 2006 è abrogata.".)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA (Riformatori Sardi). Sì grazie Presidente, io vorrei proporre un emendamento orale all'articolo 1…

PRESIDENTE. Colleghi, scusate, non si può proseguire in questo modo. Vi prego di prendere posto. Un attimo, onorevole Cossa. L'onorevole Cossa deve fare all'Aula una proposta di emendamento orale all'articolo 1. Prego onorevole Cossa.

COSSA (Riformatori Sardi). Sì grazie Presidente, i colleghi sanno che questa legge si è resa necessaria per sbloccare i finanziamenti delle pro loco a seguito della legge del mese di agosto…

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Cossa, forse non ci siamo capiti. Colleghi, onorevole Pitea, onorevole Pitea! Onorevole Arbau… Scusi onorevole Arbau era il commesso di spalle mi sembrava lei, mi scusi. Colleghi! Prego, onorevole Cossa.

COSSA (Riformatori Sardi). Sì grazie, Presidente, dicevo i colleghi sanno che questa legge si è resa necessaria per superare la situazione paradossale che si è creata con l'adozione della legge del mese di agosto quando per questioni assolutamente logiche e condivisibili è stata riportata la competenza in materia di pro loco alla Regione. Questo però ha determinato il blocco dei finanziamenti, perché alcune province si sono attivati immediatamente per ritrasferire le competenze alla Regione determinando di fatto il blocco dei finanziamenti. Allora per evitare che ci possano essere ulteriori problemi di questo genere, io vorrei proporre all'Aula una norma cautelativa che non lascia dubbi sulle competenze fino all'annualità 2013, fino a tutto l'anno 2013 in materia di erogazione dei fondi. Quindi a partire dall'annualità 2014 se ne occupa la Regione, però fino a tutta l'annualità 2003 se ne occupa chi se ne occupava prima, cioè nel caso specifico le amministrazioni provinciali. Quindi può darsi che sia una norma ultronea ma io credo che faremmo bene a cautelarci per evitare di creare danni alle pro loco che in effetti stanno soffrendo molto, alcune delle quali stanno soffrendo molto per questa situazione. Quindi il testo che io propongo è il seguente, un emendamento aggiuntivo rispetto all'articolo 1 che stiamo per votare, l'emendamento orale dice questo: "Compete alle province l'erogazione dei finanziamenti anni previsti a favore delle associazioni pro loco della legge regionale 3 giugno 1974 numero 10 per le annualità sino al 2013, a valere sulle rispettive risorse del fondo di cui al comma precedente." Una norma molto semplice che ritengo metta le pro loco al riparo da ulteriori sorprese. Grazie.

PRESIDENTE. L'Aula è d'accordo sulla proposta di emendamento orale dell'onorevole Cossa? Sì!

Poiché nessuno domanda di parlare sull'articolo 1, modificato secondo la proposta dell'onorevole Cossa, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E'approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 2

Norma finanziaria

1. È autorizzata, per gli interventi di cui all'articolo 1, comma 1, una spesa valutata in euro 2.000.000 annui, a valere sulle risorse recate dal fondo di cui all'articolo 10, comma 1, della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007), attribuite alle Province.

2. Nel bilancio della Regione, per gli anni 2014-2015 sono introdotte le seguenti variazioni:

in diminuzione

UPB S01.06.001

Trasferimenti agli enti locali - Parte corrente

2014 euro 2.000.000

2015 euro 2.000.000

in aumento

UPB S.06.02.001

Enti turistici - Spese di funzionamento

2014 euro 2.000.000

2015 euro 2.000.000.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA (Riformatori Sardi). Una precisazione tecnica, Presidente, se me lo permette con la raccomandazione poi in sede di collazione di fare in modo che il testo venga adeguato, in sede di coordinamento formale, grazie.

PRESIDENTE. In sede di coordinamento provvederanno gli Uffici. E' aperta discussione sull'articolo 2.

PITTALIS (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2.

(Segue la votazione)

PRESIDENTE. Prendo atto che i consiglieri Campus, Contu Felice, Greco, Rovelli e Zuncheddu hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Arbau - Bardanzellu - Biancareddu - Bruno - Campus - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cossa - Cozzolino - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Espa - Floris Rosanna - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Licandro - Locci - Lombardo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Francesco - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Pisano - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rovelli - Sabatini - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Christian - Sorgia - Steri - Stocchino - Stochino - Tocco - Tupponi - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 59

maggioranza 30

favorevoli 59

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 3.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 3
Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno domanda di parlare, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo alla votazione finale della proposta di legge numero 601.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 601.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Oppi e Rovelli hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Arbau - Bardanzellu - Biancareddu - Bruno - Campus - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cossa - Cozzolino - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Espa - Floris Rosanna - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Licandro - Locci - Lombardo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Francesco - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Pisano - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rovelli - Sabatini - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Christian - Sorgia - Steri - Stocchino - Stochino - Tocco - Tupponi - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 60

maggioranza 31

favorevoli 60

(Il Consiglio approva).

Discussione e approvazione del testo unificato "Razionalizzazione e contenimento delle spese relative al funzionamento degli organi statutari della Regione". (607-19- 5-206-291-315 (Parte prima)-324-400-426- 25-535-579-1 (ex n. 1 XIII leg.)-5/A) delle proposte di legge Pittalis - Steri - Cuccureddu - Dedoni - Sanna Matteo: "Razionalizzazione e contenimento delle spese relative al funzionamento degli organi statutari della Regione" (607), SANNA Gian Valerio: "Modifiche ed integrazioni della legge regionale 18 dicembre 1995, n. 37 (Norme in materia di gruppi consiliari)" (19), Salis - Cocco Daniele Secondo - Mariani: "Norme per la riduzione dei costi della politica e per il contenimento della spesa pubblica" (25), Zuncheddu: "Norme Per La Riduzione Dei Costi Della Politica" (206), Cuccu - Bruno - Agus - Barracciu - Corda - Cocco Pietro - Cucca - Manca - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - SORU: "Disposizioni in materia di assegno vitalizio e di indennità dei consiglieri regionali della Sardegna" (291), Capelli - Steri - Artizzu - Cuccureddu - Mulas - Salis: "Determinazione delle indennità di carica spettanti al Presidente del Consiglio regionale, ai componenti dell'Ufficio di Presidenza, al Presidente della Regione e agli assessori regionali. Razionalizzazione enti, agenzie e società regionali" (315 - Parte prima -), Cuccureddu - Bruno - Pittalis - Ladu - Sanna Matteo - Campus - Peru - Pitea - Tocco - Locci - Lai - Rodin - Sanjust - Salis - Mariani - Cugusi - Sechi - Zuncheddu - Diana Giampaolo - Lotto: "Possibilità di rinuncia all'indennità di carica consiliare. Modifica della legge regionale 13 agosto 1985, n. 19" (324), Capelli: "Provvedimenti concernenti il Consiglio regionale della Sardegna" (400), Uras - Salis - Zuncheddu - Cocco Daniele Secondo - Cugusi - Sechi - Mariani - Capelli: "Norme in materia di controlli di legittimità degli atti degli enti locali, della Regione e delle spese di funzionamento del Consiglio regionale e dei gruppi consiliari" (426), Pittalis - Cuccureddu - Dedoni - Cocco Daniele Secondo - Diana Mario - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri: "Abolizione del contributo a favore dei gruppi consiliari" (525), Arbau: "Indennità per svolgere l'onorevole e prestigioso ruolo di consigliere regionale in rappresentanza del popolo sardo, ai sensi dell'articolo 26 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna)" (535), del disegno di legge: "Modifiche alla lettera d) del comma 1 bis dell'articolo 1 della legge regionale 7 aprile 1966, n. 2 (Provvedimenti relativi al Consiglio regionale della Sardegna)" (579), della proposta di legge di iniziativa popolare presentata da Francesco Masu del comitato Lu Puntulgiu - il Grifone: "Norme in materia di trattamento economico dei Consiglieri regionali della Sardegna. (1 - ex n. 1/XIII -)" e della proposta di legge di iniziativa popolare presentata dal comitato promotore Italia dei valori Sardegna: "Riduzioni e soppressioni degli emolumenti e dei contributi spettanti ai consiglieri regionali della Sardegna, dei contributi a favore dei gruppi consiliari, delle consulenze" (5).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del testo unificato progetti di legge n. 607-19-25-206-291-315 (Prima parte)-324-400-426-525-535-579-Proposte di iniziativa popolare n.1(XIII leg.)-5/A :"Razionalizzazione e contenimento delle spese relative al funzionamento degli organi statutari della Regione."

Dichiaro aperta la discussione generale. Ha facoltà di parlare il consigliere Steri, relatore.

STERI (U.D.C.), relatore. Grazie Presidente, nel richiamare la relazione voglio solo sottolineare che con questa norma di legge si completa un procedimento di razionalizzazione e di contenimento delle spese che è iniziato dall'inizio della legislatura. Una serie di norme si sono succedute disciplinando sia le indennità sia i fondi del gruppo. Ricordo la recentissima legge con cui in questa fase sono stati soppressi i contributi per destinarli a rimediare i danni creati dall'alluvione.

La norma di legge appare estremamente sintetica e si muove nell'ottica di una riforma che è stata dettata a livello nazionale e dal decreto legislativo numero 174. Occorre precisare che il decreto legislativo numero 174 è stato impugnato dalla Regione sarda in Corte costituzionale essendosi ritenuto che tale norma incideva profondamente e illegittimamente sulle competenze statutarie attribuite alla Regione sarda. Il relativo ricorso è andato in decisione alla Corte costituzionale il 3 dicembre e stiamo attendendo la sentenza.

Questa norma, pertanto, non è un'applicazione del decreto legislativo numero 174 ma è una scelta del Consiglio regionale a prescindere dal decreto legislativo numero 174 che ha ritenuto di introdurre questi ulteriori modifiche, queste ulteriori norme di contenimento della spesa. Da sottolineare che il contenimento della spesa ha riguardato non solo il trattamento economico dei consiglieri ma anche quello che sono le spese globali sostenute dal Consiglio che rispetto dal 2009 ad oggi ha ricevuto un ingente rilevantissima riduzione. Non ritengo di dover aggiungere altro, occorrendo nel corso della discussione procederò all'illustrazione dei singoli articoli, fermo rimanendo che l'elemento caratterizzante della norma è per il futuro la soppressione totale dei contributi ai Gruppi, il che consente di eliminare anche tutta la disciplina su rendiconti e sui controlli.

PRESIDENTE. Grazie, è aperta discussione generale.

Poiché nessuno domanda di parlare metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(E'approvato)

Passiamo al titolo. Al titolo è stato presentato l'emendamento aggiuntivo numero 1 a firma Arbau e Cuccureddu.

(Si riporta di seguito il testo del titolo e dell'emendamento:

Titolo

Razionalizzazione e contenimento delle spese relative al funzionamento degli organi statutari della Regione. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Steri, relatore.

Emendamento aggiuntivo Arbau - Cuccureddu.

Titolo

E' aggiunto al titolo, prima delle parole "razionalizzazione e contenimento delle spese" il seguente testo: "Indennità per svolgere l'onorevole e prestigioso ruolo di consigliere regionale in rappresentanza del popolo sardo, ai sensi dell'articolo 26 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna) e". (1).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Steri, relatore.

STERI (U.D.C.), relatore. Contrario.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

RASSU, Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Conforme.

PRESIDENTE. Metto in votazione il titolo.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento aggiuntivo numero 1.

Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Art. 1

Finalità

1. Le disposizioni della presente legge sono finalizzate a introdurre nell'ordinamento regionale, nell'ambito delle competenze e secondo le modalità stabilite dallo Statuto regionale di autonomia e dalle relative norme di attuazione, ulteriori misure in materia di razionalizzazione e contenimento della spesa relativa al funzionamento degli organi statutari.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 2. All'articolo 2 sono stati presentati gli emendamenti sostitutivi totali numero 2 e 3 a firma Arbau, e gli emendamenti numero 4 e 5 a firma Cuccureddu.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2 e dei relativi emendamenti:

Art. 2

Attuazione dell'articolo 26
dello Statuto speciale per la Sardegna

1. Il trattamento economico spettante ai consiglieri regionali ai sensi dell'articolo 26 dello Statuto speciale per la Sardegna si articola in:

a) indennità consiliare;

b) rimborso forfettario per le spese inerenti all'esercizio del mandato;

c) indennità di carica per i consiglieri che svolgono particolari funzioni.

2. L'indennità consiliare mensile è pari a euro 6.600 lordi, mentre il rimborso forfettario mensile è pari a euro 3.850.

3. Il rimborso forfettario è maggiorato, a titolo di rimborso per le spese di trasporto, di una quota pari a:

a) euro 650 per i consiglieri la cui dimora abituale sia situata oltre i 100 km dalla sede del Consiglio;

b) euro 300 per i consiglieri la cui dimora abituale sia situata tra i 71 e i 100 km dalla sede del Consiglio.

4. Ai consiglieri regionali che svolgono particolari funzioni compete, inoltre, un'indennità di carica mensile lorda aggiuntiva pari a:

a) euro 2.500 per il Presidente della Regione e per il Presidente del Consiglio;

b) euro 1.200 per i componenti della Giunta regionale;

c) euro 800 per i Consiglieri Questori.

5. L'Ufficio di Presidenza del Consiglio determina la disciplina relativa al rimborso delle spese di
viaggio ai membri del Consiglio regionale quando si recano fuori sede per l'assolvimento di incarichi consiliari.

Emendamento sostitutivo totale Arbau - Cuccureddu.

Articolo 2

Il testo dell'art. 2 è sostituito dal seguente testo: "Indennità dei consiglieri regionali.

1. L'indennità, comprensiva di qualsiasi emolumento, spettante ai membri del Consiglio regionale della Sardegna, ai sensi dell'articolo 26 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna), è pari a euro 3.000 netti mensili, con decorrenza dalla prima convocazione del Consiglio regionale dopo la proclamazione degli eletti e fino alla cessazione del mandato. L'indennità è decurtata del 50 per cento per i consiglieri che non partecipano ad almeno l'80 per cento delle sedute e del 95 per cento per i consiglieri che non partecipano ad almeno il 60 per cento delle sedute. Sono assenze giustificate quelle causate da legittimo impedimento per malattia o impegno istituzionale autorizzato dall'Assemblea.

2. È corrisposto un rimborso per le spese di soggiorno pari ad euro 2.000 a favore dei consiglieri residenti in una località ubicata oltre 50 chilometri dalla sede del Consiglio regionale.

3. Tutte le cariche ricoperte in Consiglio e nella Giunta regionale sono onorifiche e non è prevista nessuna indennità aggiuntiva rispetto a quella di Consigliere regionale.

4. Gli assessori regionali che non siano membri del Consiglio regionale sono parificati ai consiglieri e percepiscono le indennità di cui al comma 1 ed il rimborso di cui al comma 2. Nessuna decurtazione è prevista per la mancata partecipazione alle sedute del Consiglio da parte dei componenti della Giunta regionale.

5. Gli importi delle indennità possono essere variati solo attraverso la modifica della presente legge." (2)

Emendamento sostitutivo totale Arbau - Cuccureddu.

Articolo 2

Il testo dell'art. 2 è sostituito dal seguente testo:

"Finalità. 1. L'indennità, l'indennità di carica, la diaria spettanti ai membri del Consiglio regionale della Sardegna ed il rimborso delle spese di segreteria e rappresentanza sono stabiliti dall'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale della Sardegna in misura non superiore al quaranta per cento di quella fissata dalla Legge 31 ottobre 1965, n. 1261.

2. La somma di cui al comma 1 è onnicomprensiva di ogni altro beneficio e trattamento economico accessorio attualmente percepito.

3. La presente legge abroga e sostituisce ogni altra legge o norma o provvedimento, o automatismi riguardanti l'indennità, i compensi e ogni altra prerogativa economica dei soggetti di cui all'articolo 1". (3)

Emendamento sostitutivo parziale Cuccureddu.

Articolo 2

Al comma 2 la cifra "3.850" è sostituita da "3.750": (4)

Emendamento sostitutivo parziale Cuccureddu.

Articolo 2

Il comma 3 è sostituito dal seguente:

Il rimborso forfettario è maggiorato, a titolo di rimborso spese di trasporto, di una quota mensile pari a:

a) Euro 250 per i consiglieri la cui dimora abituale sia situata oltre i 70 Km dalla sede del Consiglio;

b) Euro 500 per i consiglieri la cui dimora abituale sia situata oltre i 140 Km dalla sede del Consiglio;

c) Euro 750 per i consiglieri la cui dimora abituale sia situata oltre i 210 Km dalla sede del Consiglio. (5)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.

CAMPUS (Sardegna è già Domani). Grazie, Presidente, spero di essere rapido, però ho davvero la necessità che rimanga agli atti che in questa legislatura, nell'approvare questo disegno di legge, è stato comunque posto all'Aula un problema di equità e giustizia nella diffusione della democrazia su tutto il territorio regionale. Mi riferisco… l'articolo 2 parla, al comma 1 lettera b, di un rimborso forfettario per le spese inerenti l'esercizio del mandato dei singoli consiglieri regionali. Questo rimborso forfettario, pari a 3 mila 850 euro, è uguale per tutti i consiglieri regionali, consiglieri regionali che siano eletti nella circoscrizione provinciale di Cagliari, e che magari abitino a Cagliari, consiglieri regionali che sono eletti nelle circoscrizioni elettorali di Olbia-Tempio, che magari abitano a La Maddalena, o nella circoscrizione elettorale di Sassari, e che stanno quindi nella parte Nord Occidentale dell'Isola, che per svolgere l'esercizio del mandato hanno l'obbligo di venire a Cagliari, rimanere a Cagliari, e quindi hanno sicuramente delle spese maggiori rispetto a chi a Cagliari ci vive 7 giorni su 7 perché abita a Cagliari. Non solo; l'esercizio del mandato significa anche dover avere contatti con gli elettori, significa quindi dover, magari, come la gran parte di noi, attivare una segreteria, e attivare una segreteria dove? Nel proprio collegio elettorale, per avere un contatto con i diretti mandanti, cioè il popolo, che nell'eleggere i rappresentanti vuole anche poter parlare, vuole anche poter incontrare, vuole anche proporre i problemi del territorio a quei rappresentanti, e quindi avere delle segreterie dove poter svolgere il mandato di rappresentante del popolo. Si dà il caso che i cagliaritani abbiano la possibilità di avere queste segreterie nel Consiglio regionale, a spese del Consiglio regionale, con la luce, il telefono, il portierato pagato giustamente dal Consiglio regionale; tutti gli altri consiglieri regionali devono, invece, pagarselo di tasca propria. Allora io mi chiedo: cosa si intende quando si parla di consiglieri regionali eletti a Cagliari, di spese inerenti l'esercizio del mandato, e cosa si intende, per gli eletti in tutto il resto della Sardegna, a 200, 250 kilometri di distanza, per spese inerenti l'esercizio del mandato per gli altri consiglieri. Ecco, io credo che il non aver voluto distinguere delle fasce, il non aver voluto prevedere questa palese diseguaglianza, non di trattamento, consentitemi, nei confronti dei singoli consiglieri, io non mi devo ricandidare, e non faccio certamente un discorso "pro domo mea", parlo di dignità di rappresentanza di tutti i territori, tutti i territori devono avere dei rappresentanti che siano messi nelle stesse identiche condizioni di svolgere l'esercizio del loro mandato con le stesse identiche risorse che hanno gli altri, non ci possono essere dei consiglieri che hanno più soldi da spendere e dei consiglieri che parte di quei soldi li devono usare semplicemente per essere consiglieri regionali, cioè per stare a Cagliari e per dover aprire una segreteria che non sia all'interno del Consiglio regionale. Io credo che di questo se ne debba tener conto; io so benissimo che esiste un tetto che non può essere superato, ma non vedo perché quel tetto debba essere raggiunto da tutti , se c'è qualcuno che, per motivi logistici, non certo per cattiveria, per motivi logistici non ha gli stessi impegni di spesa per svolgere il mandato di quelli che vivono a Cagliari. Per questo motivo, siccome non si è voluto modificare il testo, io voterò contro questo articolo 2, perché è una palese ingiustizia e voglio che rimanga agli atti, perché la prossima generazione di consiglieri, senza nessuna sindrome di Stoccolma di nessun genere, probabilmente se lo chiederà e dirà: "Ma è possibile che il Consiglio regionale abbia approvato una norma così sbagliata? Una norma che rende palese la differenza tra cagliaritani e non cagliaritani, creando dei consiglieri più ricchi e dei consiglieri più poveri". Si domanderanno giustamente: "Ma chi l'ha votata una cosa del genere?". Ecco, io non voglio essere tra quelli che l'hanno votata.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Arbau. Ne ha facoltà.

ARBAU (Gruppo Misto). Brevemente, per rimarcare una cosa di cui vado molto orgoglioso, che non è l'articolo 2, che è il testo della mia proposta di legge, ho capito che sono in minoranza nell'Aula, e naturalmente la democrazia è democrazia, io invece vado orgoglioso di aver presentato l'emendamento numero 3, perché l'emendamento numero 3 è il testo della proposta di legge di iniziativa popolare numero 1, che è stata presentata qui, in Consiglio regionale, nel 2005 con 17.000 firme, e arriva in Aula grazie a questo emendamento, e credo che questo sia un fatto che debba fare molto riflettere quest'Aula. Perché è vero che noi non rispettiamo l'esito dei referendum, che assolutamente non siamo sordi alle istanze che vengono dalla cittadinanza, ma credo che il non aver portato in discussione questa proposta di legge, e non è una critica all'organizzazione del Consiglio, naturalmente, si tratta di una volontà politica, questa, credo che sia stato un segnale poco edificante per tutti i Gruppi politici. Naturalmente il mio voto è contrario.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI (U.D.C.). Io avrei anche evitato di intervenire, però, sin dall'incontro in cui abbiamo sostituito il Capogruppo… e voglio fare una riflessione, anche sulla base delle cose che ha detto l'onorevole Campus. Io sono stato parlamentare, i parlamentari sardi è chiaro che andando a Roma avevano delle spese, e queste spese sono quelle del soggiorno a Roma, ebbene, gli stipendi erano uguali per tutti, non erano differenziati, e debbo dire anche che la proposta che è stata fatta non deve neanche penalizzare chicchessia, ma non c'è penalizzazione, è ora di finirla, per essere chiari, che la gente abbia preso un'indennità chilometrica attraverso dei parametri altissimi e in 5 anni si sia comprata una macchina. C'è qualche eccezione, però, perché il sottoscritto non ha mai voluto l'indennità chilometrica, e non l'ho voluta perché si deve intendere, l'indennità chilometrica, uno che parte dalla propria casa e poi arriva qui, svolge il proprio lavoro, e poi torna a casa, non chi invece ha la casa a Cagliari o chi, praticamente, fa i giochi di prestigio. Allora, a questo punto giunti, credo che il fatto che ci sia stata questa opportunità in passato, noi dobbiamo tener conto delle esigenze di tutti e delle esigenze soprattutto… mi sono dimenticato di dire che negli ultimi 15 anni ho rinunciato, ovviamente, anche alla diaria, che era collegata non a chi soggiornava di più, ma, bensì, alla distanza, e ci sono altri che non l'hanno fatto; beh, è giusto! Glielo consentiva il tutto, ma noi dobbiamo dare segnali forti. Allora, credo che parlare… la gente dovrebbe esercitare questo ruolo, cara Presidente, e il ruolo è questo, che siccome se si volesse veramente lavorare in questo Consiglio regionale, perché il lunedì e il venerdì ci sono quattro persone al massimo qui dentro e sappiamo chi sono, gli altri non esistono né il lunedì, né il venerdì. Se uno con 500-600 euro a Cagliari, come noi con 1800 euro allora, quando ero parlamentare, a Roma, prendesse un piccolo appartamento, probabilmente rimarrebbe dal lunedì sera, il martedì, il mercoledì, il giovedì e si lavorerebbe di più in questo Consiglio regionale. Non è venire il martedì e scappare via il mercoledì! Quindi il fatto di voler fare differenze tra nord e sud perché la gente possa… qui non si tratta di fare campanilismo da una parte o dall'altra. Io credo che sia corretto che tutti abbiano la stessa retribuzione. Se poi c'è quel piccolo intervento a favore di coloro i quali stanno a una certa distanza, io direi da oltre i 100 chilometri, così come era originariamente, forse è un atto di giustizia, ma fare differenze o cercare di avere qualche cosa in più in modo da che uno possa esercitare… che cosa? Anzi c'è una forzatura per quanto riguarda alcune figure. Se è vero che gli Assessori non prendono soldi, mettere 1200 euro io credo che sia eccessivo, così come vale anche per le altre figure. Abbiamo detto: i vicepresidenti hanno i servizi. Quando uno ha una bella stanza, ha la segreteria, ha i servizi, ha la possibilità di fare un certo tipo di attività è ampiamente ripagato per il lavoro che svolge, e quindi io rimango sulla posizione che hanno assunto i Capigruppo. Sa perfettamente che avevo qualche piccola valutazione da fare, nel senso che sarei stato contrario anche per quanto riguarda questo surplus che c'è stato di 150 euro per chi sta a 200 o a 100 chilometri di distanza; bisticciare se si sta a 100 o a 200 chilometri non sta né in cielo, né in terra, se si dovesse applicare il criterio che è stato poc'anzi evidenziato. Quindi resto per quello che è stato il lavoro dei (…), possibilmente con qualche piccola riduzione per coloro che esercitano un ruolo, perché gli Assessori hanno dei vantaggi di segreteria, di struttura, utilizzano la macchina in eccesso, e questa è una delle questioni, mentre invece mi trova molto consenziente per quanto riguarda gli incarichi aggiuntivi perché sappiamo che gli incarichi aggiuntivi, dal Presidente di Commissione, che però è stato stralciato in quella riunione, ad altre funzioni, in effetti c'è il cumulo per cui in quel caso paga una quota di tasse l'interessato e ovviamente il Consiglio ha una spesa aggiuntiva abbastanza consistente, per cui se non avessero indennità tutti, tranne i due Presidenti, io sarei ancora più d'accordo, però mi attengo ovviamente a quello che è. Per quanto riguarda il discorso di campanilismo, ho voluto evidenziare che il parlamentare che va a Roma dalla Sardegna o dalla Sicilia ha allo stesso stipendio di quello che sta nel Lazio e siccome noi abbiamo sempre voluto scimmiottare, qui dentro, la Camera, male, io credo che sia corretto che questo rimanga, e cioè che la retribuzione debba essere uguale per tutti quanti. L'importante è l'impegno e la produttività dei singoli consiglieri regionali.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL-Sardigna Libera). Presidente, intervengo solo per condividere e sottoscrivere convintamente l'intervento dell'onorevole Gian Valerio Campus.

CAMPUS (Sardegna è già Domani). Gian Vittorio.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Io ritengo che non ci sia diseguaglianza maggiore che trattare in maniera uguale situazioni totalmente diverse. Anch'io condivido il ragionamento fatto dall'onorevole Campus, Gian Vittorio o, meglio, noto Nanni. C'è un problema che forse non abbiamo sufficientemente valutato e che probabilmente chi arriverà dopo di noi, tra qualche mese, tra qualche settimana, si porrà il dubbio di come mai è stata fatta una norma utilizzando come base le regioni più virtuose, nel caso specifico l'Umbria, dove Perugia sta al centro della regione; ciò nonostante è stata introdotta una differenza tra i residenti a Perugia e coloro che sono residenti a 10, o a 20, o a 30 chilometri da Perugia. La Sardegna è l'unica regione italiana il cui capoluogo non sta al centro della regione, ma è assolutamente sbilanciato. E allora come si interviene per cercare di compensare questo maggior aggravio che si ha per rendere accessibile la carica istituzionale alla quale si è mandati in rappresentanza di quel territorio? Lo si fa prevedendo una norma, una compensazione di qualche centinaio di euro, 300 euro, tra chi sta a 70 chilometri e chi sta oltre i 100 chilometri; ma a 100 chilometri da Cagliari ci sta Oristano, poi c'è qualche centro che sta a 150, qualcuno a 200 e 200 è il doppio di 100; ma c'è qualcuno, come La Maddalena, che sta a 300 chilometri da Cagliari e 300 chilometri, al di là del fatto che c'è anche il traghetto, è il triplo di 100, e quindi trattare in maniera uguale chi vive Oristano e chi vive a La Maddalena è una palese ingiustizia, è evidentemente una palese ingiustizia. Ma non è il problema dell'ingiustizia, è il problema che non si dà la possibilità di partecipare a parità di diritti tra chi è espressione di territori che stanno lontano da Cagliari e chi è espressione di territori che invece sono vicino a Cagliari. Io credo che con l'abolizione del listino un passo avanti importante per limitare questo Cagliari-centrismo è stato fatto se è vero che la volta scorsa su 9 consiglieri regionali inseriti nel listino 8 stavano tutti nel Campidano, tra Oristano e Cagliari, nessuno, al di là di uno, è stato preso dal Nord Sardegna. Quindi è evidente che c'è sempre questa tendenza a cercare le condizioni per cui non bisogna danneggiare i consiglieri cagliaritani e paradossalmente è propenso a votare norme di questo genere anche chi cagliaritano non è. Ecco, io credo che, e per questo intervengo, è bene che risulti agli atti ciò che si sta facendo, cioè sta creando uno squilibrio facendo passare una norma uguale per tutti, pianificata, in cui il rimborso per le spese è uguale che uno viva a Cagliari o che viva a La Maddalena, a 3.850 euro, creando così di fatto una palese discriminazione.

Allora io approfitto dell'intervento anche per illustrare i miei emendamenti che sono poco più che simbolici e che prevedono con l'emendamento numero 4 la riduzione da 3.850 a 3.750 euro della ex diaria, chiamiamola così, dell'indennità, del rimborso forfettario per l'esercizio del mandato cosiddetto; 100 euro è poco più che simbolico o è proprio simbolica la riduzione, però è una riduzione che consente un risparmio tale da consentire una differenza proporzionata tra chi sta a 70 chilometri, visto che 70 sono i chilometri presi in esame dalla fascia B, e chi sta al doppio di 70, e chi sta al triplo di 70, cioè tre fasce che prevedono che chi sta a oltre i 70 abbia un rimborso chilometrico di 250 euro, ma chi sta al doppio di 70, cioè a 140 chilometri, abbia il doppio di 250, cioè 500 euro, e chi sta al triplo dei chilometri di 70, cioè a 210, abbia 750 euro, cioè il triplo di coloro che stanno a 70 chilometri. E', mi rendo conto, soltanto un aspetto simbolico e formale, ma serve a evitare che anche con questo provvedimento si manifesti questo Cagliari-centrismo che ha caratterizzato, ahimè, l'intera legislatura, e purtroppo non solo questa.

PRESIDENTE. Onorevole Rovelli, probabilmente non mi ha sentito. Non le posso dare la parola perché bisogna iscriversi entro la fine del primo intervento, e quindi entro la fine dell'intervento dell'onorevole Campus. Mi dispiace.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Steri, relatore.

STERI (U.D.C.), relatore. Esprimo parere contrario.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.

CONTU MARIANO (F.I.), Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Esprimo parere conforme.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento sostitutivo totale numero 2.

Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (Sardegna è già Domani). Presidente, semplicemente per chiarire perché forse anche la mia permanenza in Parlamento direi che è stata anche abbastanza lunga, mi consente di chiarire che esiste certamente in Parlamento un'indennità parlamentare che è uguale per tutti, e io non intendo dire che debba esistere un'indennità consiliare differenziata per zone della Sardegna, ma in Parlamento quando si parla di diaria si intende a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma per i parlamentari, diaria che esiste tuttora e che serve proprio per differenziare le spese di chi da Sassari, piuttosto che da Olbia, per stare a Cagliari martedì, mercoledì, giovedì, venerdì e sabato deve pagare un affitto o un albergo e chi invece ha la casa. Ecco il motivo per cui esiste e deve esistere nei parlamenti questa differenziazione, perché altrimenti quelle spese che gravano in più sui sassaresi o sui maddalenini o sui tempiesi o sui nuoresi sono comunque delle spese che vengono tolte da uno stesso budget che invece i cagliaritani possono spendere per fare attività politica e questo è ingiusto non per i consiglieri, ribadisco, ma per i territori che attraverso quei consiglieri vengono rappresentati.

Secondo punto. Io non ho dubbi che non si faccia pagare le spese chilometriche chi risiede a Quartu, io credo che chi viene da La Maddalena abbia diritto a un rimborso chilometrico, e non è solo il consumo del gasolio, lo sappiamo. Quindi, io credo che al di là di fare battaglie di campanile, che non ho mai voluto fare, non è una battaglia di campanile, è semplicemente perché ribadisco rimanga agli atti che almeno uno non è vittima della sindrome di Stoccolma. Non ho nessuna paura di dire che per venire qua si deve poter essere messi in condizione di svolgere dignitosamente la funzione di consiglieri regionali e per poterla svolgere dignitosamente è chiaro che non si va a dormire sotto i ponti a Cagliari. Per cui voterò a favore di tutti gli emendamenti.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Corda. Ne ha facoltà.

CORDA (SEL-Sardigna Libera). Presidente, per le ragioni molto ben evidenziate dall'onorevole Campus prima e poc'anzi, esprimo il mio voto contrario alla norma che stiamo per introdurre con l'articolo 2 perché ritengo sia gravemente penalizzante, iniqua, e danneggia evidentemente coloro che vengono dai collegi più lontani da Cagliari. Io ritengo che la fretta con la quale si procede a introdurre norme per ridurre i cosiddetti costi della politica non ci deve indurre nel grave errore di fare una legge stolta a danno, ripeto, di coloro che vengono da più lontano.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Solo per chiederle il voto elettronico palese su tutti gli emendamenti.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Presidente, solo per precisare che alla Camera la diaria è uguale per tutti, sia chi vive a Roma sia chi vive da un'altra parte d'Italia. Detto questo, mi corre l'obbligo di segnalare che quando noi abbiamo introdotto queste norme con cui riconosciamo i 650 euro e i 300 euro, per altro in conformità a quanto operato da altre Regioni, abbiamo forzato il D.L. 174 perché il D.L. 174 non prevedeva nessun rimborso. Quindi, già questa è una forzatura rispetto al D.L. 174 per andare avanti a quelle esigenze.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (P.D.). Presidente, posso proporre un emendamento orale in questa fase? Sulla questione dei questori, anche in virtù della discussione che è stata fatta e che non voglio riprendere, io ritengo che il ruolo dei Presidenti (così com'è stato detto in altri interventi) sia valido quanto quello dei questori. Per cui, sopprimere la lettera c). Può essere così: "La lettera c) del comma 4 dell'articolo 2 è soppresso".

PRESIDENTE. Non c'è bisogno di fare questo emendamento perché basta chiedere all'Aula se è d'accordo e il testo si vota senza la lettera c). L'Aula è d'accordo? Sì.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 2.

(Segue la votazione)

PRESIDENTE. Prendo atto che il consigliere Rovelli ha votato a favore e che il consigliere Stochino ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Arbau - Campus - Cocco Daniele - Corda - Cuccureddu - Mariani - Mulas - Rovelli - Sanna Giacomo - Sechi - Sorgia - Stocchino - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cozzolino - Dedoni - Floris Rosanna - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Licandro - Locci - Lotto - Manca - Meloni Francesco - Moriconi - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Pisano - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Soru - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Dessi' - Solinas Christian.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 56

votanti 53

astenuti 3

maggioranza 27

favorevoli 13

contrari 40

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 3.

(Segue la votazione)

PRESIDENTE. Prendo atto che il consigliere Rovelli ha votato a favore e che il consigliere Agus ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Arbau - Campus - Cocco Daniele - Contu Mariano - Cuccureddu - Mariani - Mulas - Rovelli - Sanna Giacomo - Sechi - Solinas Christian - Sorgia - Stocchino - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Cocco Pietro - Contu Felice - Cozzolino - Dedoni - Floris Rosanna - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Licandro - Locci - Lotto - Manca - Meloni Francesco - Moriconi - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Pisano - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Soru - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Corda - Dessi'.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 54

astenuti 3

maggioranza 28

favorevoli 14

contrari 40

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 4.

(Segue la votazione)

La PRESIDENTE prende atto che la consigliera Zuncheddu ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Arbau - Cocco Daniele - Corda - Cuccureddu - Mariani - Mulas - Rovelli - Sanna Giacomo - Sechi - Sorgia - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cozzolino - Dedoni - Dessi' - Floris Rosanna - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Licandro - Locci - Lotto - Manca - Meloni Francesco - Moriconi - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Pisano - Pittalis - Porcu - Randazzo - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stocchino - Stochino - Tocco - Tupponi.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Solinas Christian.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 55

votanti 53

astenuti 2

maggioranza 27

favorevoli 11

contrari 42

(Il Consiglio non approva).

Di conseguenza decade anche l'emendamento numero 5, perché è già fissata a 3.750 quindi non si può prevedere 750.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Quindi decade la lettera c).

PRESIDENTE. No, decade secondo me l'emendamento numero 5. Mi faccia verificare con gli Uffici, onorevole Cuccureddu. Siccome non si può superare il limite di 11.100 se rimane 3.850 non si può prevedere euro 750 per i consiglieri la cui dimora abituale...

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). La lettera c).

PRESIDENTE. Va bene. Metto l'emendamento in votazione senza la lettera c).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 5 senza la lettera c).

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Rovelli ha votato a favore e che la consigliera Greco ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Arbau - Campus - Cocco Daniele - Corda - Cuccureddu - Mariani - Mulas - Rovelli - Sanna Giacomo - Sechi - Solinas Christian - Stochino - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cozzolino - Dedoni - Dessi' - Floris Rosanna - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Licandro - Locci - Lotto - Manca - Meloni Francesco - Moriconi - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Pisano - Pittalis - Porcu - Randazzo - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stocchino - Tocco - Tupponi.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 54

votanti 53

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 13

contrari 40

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'articolo 2 con la proposta di emendamento orale dell'onorevole Pietro Cocco. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3. All'articolo 3 è stato presentato l'emendamento aggiuntivo numero 6.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3 e del relativo emendamento:

Art. 3

Trattamento economico dei componenti della Giunta regionale che non siano consiglieri

1. Ai componenti della Giunta regionale che non siano consiglieri regionali competono:

a) l'indennità e il 70 per cento del rimborso di cui all'articolo 2, comma 2;

b) l'indennità di cui all'articolo 2, comma 3, lettera b).

Emendamento Aggiuntivo Pittalis -Diana Giampaolo - Contu Felice - Pisano - Solinas - Cocco - Sanna Matteo - Mulas - Cuccureddu.

Articolo 3

Dopo il comma 1 è inserito il seguente comma

1 bis. È in facoltà dei dipendenti di una pubblica amministrazione che siano nominati membri tecnici della Giunta regionale e collocati a disposizione della Regione ai sensi dell'art. 40 dello Statuto optare in qualunque momento per la conservazione, in luogo dell'indennità di cui all'articolo 2, comma 1, lett. a), del trattamento economico onnicomprensivo in godimento presso l'amministrazione di appartenenza. (6).)

PRESIDENTE. E' aperta la discussione sull'articolo e sull'emendamento.

Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

E' iscritto a parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Credo di non prendere totalmente il tempo che mi è concesso, solamente per dire che, di fatto, non cambia molto la sostanza delle cose questo trattamento diverso per gli Assessori previsto dall'articolo 3 dove da una parte c'è la totalità dell'indennità dei consiglieri ma il 70 per cento del rimborso forfettario. Quel 30 per cento in meno del rimborso forfettario viene sostituito da un'indennità di 1200 euro che di fatto, più o meno, pareggia la cifra. Quindi non cambia nulla, seppure abbiamo detto le cose in una maniera meno semplice rispetto a quello che si poteva dire. Bastava dire che gli Assessore hanno lo stesso trattamento dei consiglieri regionali. Ma intervengo soprattutto anche sull'emendamento numero 6 che prevede la possibilità per i dipendenti della pubblica amministrazione di mantenere il trattamento nell'amministrazione di origine qualora decidessero di fare gli Assessori. A prima vista sembra un emendamento logico, condivisibile, pienamente accettabile. Io porrei qualche dubbio perché se comunque uno proviene da un'amministrazione pubblica dove ha diritto ad un emolumento molto superiore, vuol dire che sta coprendo un ruolo estremamente importante per lo Stato e lo Stato paga quel ruolo in maniera più rilevante rispetto a quanto lo Stato, lo Stato in Sardegna sia disposto a consentire per il ruolo di un assessore. E forse non è nemmeno giusto che nei banchi degli Assessori ci sia chi mantiene un trattamento economico e magari qualcuno che ne mantenga un altro perché se per esempio uno svolge il suo ruolo in un'impresa privata, magari è un importante dirigente di un'impresa privata, se accetta di fare l'Assessore accetterà eventualmente anche una decurtazione di stipendio, non ci sarà nessuno che glielo garantisce e sarebbe una piccola ingiustizia se il trovarsi dirigente di un'amministrazione pubblica invece che dirigente di un'amministrazione privata. Ancor di più ricordiamo quanto è accaduto recentemente nella nomina a Ministro ad esempio del dottor Grilli che era ragioniere generale dello Stato e ha dovuto accettare una decurtazione importante di stipendio nel fare il Ministro del Tesoro rispetto a quello che guadagnava da ragioniere generale dello Stato o da direttore generale del Ministero e ancor di più rispetto a quello che guadagnava quando era dirigente importante di una banca privata. Padoa-Schioppa disse una volta una frase importante, l'ho sentita citare nella sua commemorazione, che servire lo Stato, servirlo con ruoli di questo genere è un onore talmente importante che può comprendere anche qualche sacrificio economico per chi questo sacrificio economico debba compiere. E quindi io proporrei, dico fin d'ora che boccerò questo emendamento che a prima vista poteva anche sembrarmi interessante, ma in realtà contraddice quello che si fa nei livelli centrali dell'amministrazione dello Stato con i dirigenti dell'amministrazione dello Stato che accettano di diventare Ministri.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Solo per dire altrettanto brevemente come l'onorevole Soru che sono totalmente d'accordo con lui. Questo è un privilegio che stiamo accordando a chi è dipendente della pubblica amministrazione che rafforza il carattere che stiamo dando complessivamente al sistema delle indennità di un consigliere regionale. Anche la stessa abolizione del vitalizio che io ritengo doverosa, di fatto mette in una posizione diversa chi fa un lavoro di imprenditore per esempio e lascia la sua attività per fare il consigliere regionale o smette un'attività professionale e chi in qualche modo ha un posto di lavoro da cui può chiedere aspettativa e rispetto al quale può anche ricostruire una carriera previdenziale senza perdere i benefici. Quindi con questa norma noi stiamo accordando un privilegio e stiamo rafforzando il carattere di particolare riguardo e di facilitazione all'accesso alle istituzioni pubbliche da parte di chi è già dipendente della pubblica amministrazione di qualsiasi tipo compreso il sistema sanitario. Io capisco che abbiamo pressioni da parte di quel sistema di rafforzare questo carattere, ma io credo che dobbiamo essere tutti uguali rispetto all'accesso alle cariche pubbliche, sia chi proviene da imprese private, sia chi ha una propria azienda, sia chi è dipendente pubblico senza che ci siano privilegi o particolari riguardi o possibilità di scelta per chicchessia perché altrimenti chiederei che fosse possibile l'esatto contrario, se per esempio uno può dimostrare che negli ultimi tre anni prima di far parte del Consiglio regionale aveva un livello di indennità e di guadagni e di ricavi molto più alti rispetto a quelli che avrebbe da Assessore in questo caso, ma in generale allora dovrebbe chiedere come peraltro esiste negli enti locali di poter mantenere quel trattamento economico. Io credo che abbia ragione l'onorevole Soru, è un privilegio, è un onore servire la propria Regione con un'indennità che può non essere al livello di quella dei trattamenti economici che si percepiscono in altre attività pubbliche o private, ma dentro quel privilegio e quell'onore c'è anche l'accettare un trattamento che non può che essere uguale per tutti sennò staremmo rafforzando un carattere diciamo asimmetrico e sperequato della (...). Quindi io invito non tanto, non vorrei bocciarlo perché non è questo lo scopo del bocciarlo, io invito i colleghi in particolare l'onorevole Pittalis e il mio Capogruppo al ritiro dell'emendamento.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Steri, relatore. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.), relatore. Solo per ricordare che questo emendamento non fa altro che recepire un principio vigente nella legislazione nazionale espressamente affermato nel decreto legislativo numero 165 del 2001.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Steri, relatore.

STERI (U.D.C.), relatore. Mi rimetto all'aula.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.

CONTU MARIANO (F.I.). Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale. Il parere è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 3. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento aggiuntivo numero 6.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento aggiuntivo numero 6.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cocco Daniele e Sechi hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Dedoni - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Licandro - Locci - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Pisano - Pittalis - Randazzo - Rassu - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Dessi' - Floris Vincenzo - Lotto - Manca - Mariani - Porcu - Sanna Gian Valerio - Sechi - Soru - Stocchino.

Si sono astenuti: La Presidente Lombardo - Arbau - Campus - Cuccureddu - Moriconi - Mulas - Sorgia.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 55

Votanti 48

Astenuti 7

Maggioranza 25

Favorevoli 33

Contrari 15

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 4.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4:

Art. 4

Sanzioni a carico dei consiglieri e degli assessori per la mancata partecipazione ai lavori consiliari

1. In caso di assenza ingiustificata dei consiglieri alle sedute dell'Aula o delle Commissioni consiliari, agli stessi è applicata una sanzione commisurata all'importo del trattamento spettante. La misura della sanzione, le cause di assenza giustificata e le modalità di rilevazione delle presenze sono disciplinate dai competenti organi del Consiglio regionale secondo le norme del proprio Regolamento interno.

2. In caso di assenza ingiustificata da parte degli Assessori regionali alle sedute del Consiglio regionale, alle quali debbano partecipare in rappresentanza della Giunta, in ragione della specifica delega della quale sono titolari, si applica nei loro confronti, la disciplina di cui al comma 1.)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Arbau. Ne ha facoltà.

ARBAU (Gruppo Misto). Molto velocemente quindi non impiegherò sicuramente 10 minuti.

Per segnalare una cosa, che secondo me è una grave ingiustizia per quello che diceva l'onorevole Oppi, che la mancata partecipazione alle sedute del Consiglio regionale siano trattate con una sanzione da commisurare al trattamento economico. Io credo invece che andrebbe disciplinato in un modo molto più efficace per evitare che persone che sono qui dal lunedì al venerdì e che partecipano assiduamente alle sedute siano, diciamo così, poste nelle condizioni di subire un'ingiustizia vera e propria. Io sono nato grazie a Dio per fare del bene, non per fare del male, cercare di mettere il dito nell'occhio al prossimo però mi dispiace molto vedere che i consiglieri che sono sempre presenti, che fanno il lavoro d'aula, che si comportano in modo morale e assiduo vengano danneggiati in questo modo spregevole.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 5.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 5:

Art. 5

Gratuità della partecipazione dei consiglieri regionali e dei componenti della Giunta in organismi

1. La partecipazione in commissioni, comitati, organi di enti di qualsiasi tipo, che sia connessa alle cariche di Presidente della Regione, di Presidente del Consiglio regionale, di Assessore regionale e di Consigliere regionale, è svolta a titolo gratuito e non dà diritto, in favore dei medesimi soggetti, alla corresponsione di indennità, gettoni di presenza o compensi comunque denominati.

2. In ogni caso all'indennità di cui agli articoli 2 e 3 non possono cumularsi assegni o indennità, medaglie o gettoni di presenza comunque derivanti da incarichi di carattere amministrativo, conferiti dallo Stato, dalla Regione, da enti pubblici, da banche, da enti privati concessionari di pubblici servizi, da enti privati o società con azionariato statale o regionale e da enti privati aventi rapporti di affari con lo Stato, le regioni, le province e i comuni.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 6.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 6:

Art. 6

Disciplina dell'assegno di fine mandato

1. L'indennità di fine mandato di cui all'articolo 130 del Regolamento interno del Consiglio regionale è definita dall'Ufficio di Presidenza nel rispetto del limite di una mensilità di indennità consiliare per ogni anno di mandato per un massimo di dieci anni.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 7.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 7:

Art. 7

Pubblicità e trasparenza dello stato patrimoniale
dei consiglieri e degli assessori regionali

1. All'articolo 2 della legge regionale 24 aprile 2001, n. 6 (legge finanziaria 2001), sono apportate le seguenti modifiche:

a) nel comma 6, dopo le parole "incentivi regionali", sono aggiunte le seguenti: "la consistenza degli investimenti in titoli obbligazionari, titoli di stato o in altre utilità finanziarie, detenute anche tramite fondi di investimento, SICAV o in intestazioni fiduciarie";

b) nel comma 8 dopo la parola "consiglieri" sono aggiunte le parole: "e assessori";

c) nel comma 11, dopo le parole "Regolamento del Consiglio regionale della Sardegna", sono aggiunte le seguenti: "e le sanzioni amministrative di cui all'articolo 47 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33(Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni), definite con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale".)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 8.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 8:

Art. 8

Funzionamento dei Gruppi consiliari

1. Il Consiglio regionale, secondo le modalità stabilite dalle disposizioni del proprio Regolamento interno, al fine di consentire lo svolgimento della loro attività istituzionale, assicura ai Gruppi consiliari:

a) ai sensi dell'articolo 21 del Regolamento interno del Consiglio regionale una dotazione strumentale e di locali che sia adeguata e funzionale a consentire lo svolgimento dell'attività istituzionale dei Gruppi stessi e dei loro componenti;

b) una sovvenzione annuale per la copertura dei costi relativi al personale, fissata dall'Ufficio di Presidenza, che non può eccedere il costo di un'unità di personale di categoria D dell'Amministrazione regionale, posizione economica 5, compresi gli oneri a carico della Regione, moltiplicato per il numero dei consiglieri componenti del Gruppo.

2. Sono soppressi i contributi ai Gruppi consiliari previsti dall'articolo 6 della legge regionale 13 giugno 2012, n. 12 (Disposizioni urgenti e integrazioni alla legge regionale 4 agosto 2011, n. 16 (Norme in materia di organizzazione e personale), relativa ai contratti di collaborazioni coordinate e continuative e ulteriori misure di contenimento della spesa pubblica)).)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, colleghi, credo che questa giornata sia probabilmente una delle ultime che trascorreremo in quest'aula insieme in una legislatura travagliata ma, che come hanno ricordato anche i colleghi, ha comunque il merito di aver posto con coraggio il tema della riduzione dei costi della politica e abbia dato l'esempio a cominciare da questo Consiglio. Io credo che nessun'altra istituzione forse in Italia sia passata nell'arco di dieci anni da costi di circa 120 milioni di euro a circa la metà, ossia abbia ridotto i propri costi del 50 per cento, abbia ridotto i consiglieri regionali. E credo che abbiamo fatto bene non solo a recepire in maniera diciamo formale il D.L. presentato a fine anno scorso dal Governo, ma anche andare oltre nel segno di un contenimento dei costi e soprattutto dei trattamenti economici dei consiglieri. Però proprio perché dico questo e sono d'accordo con la ratio della legge, consentitemi anche di fare un ragionamento opposto. Io personalmente auspico ed è per questo che boccerò la norma finanziaria all'articolo 11, che questi risparmi sulle indennità fossero andati in ulteriori servizi del Consiglio e in un potenziamento diciamo del sostegno delle Commissioni. Cioè io non mi vergogno di dire che non c'è solo una logica di efficienza legata all'abbattimento dei costi, c'è anche una logica di efficacia, per cui se vogliamo rivendicare il nostro ruolo istituzionale dobbiamo essere dotati di strumenti adeguati. Io parlo per esempio di rilanciare l'attività del servizio studi, di avere rendiconti puntuali sul fatto che le leggi di questa Regione funzionino, di avere in qualche modo la possibilità come consiglieri regionali, senza dover ricorrere a strumenti privati, o associazioni esterne di avere un quadro di come le nostre leggi funzionino, di quali risultati possono portare e di quali siano gli scenari di settore nei vari ambiti dell'attività economica regionale dove sia utile intervenire. Cioè non tutti i nostri risparmi sulle indennità, a mio avviso, andavano portati a risparmio, ma mandavano semplicemente dedicati ad altri servizi. Oggi siamo in una situazione ridicola in cui chi vuole operare nelle Commissioni non ha supporto per farlo. Abbiamo tutta una serie di validi funzionari che stanno andando in pensione e che non hanno ricambi. Dobbiamo avere il coraggio di dire che non si devono soltanto tagliare i costi, ma si devono spendere diversamente le risorse che abbiamo. Io sono per aprire ai concorsi, sono per aprire questa istituzione a giovani che possono entrare e dare sostegno all'attività dei consiglieri regionali. Oggi chi sta in Commissione industria sa bene di che cosa sto parlando. Non abbiamo funzionari che ci seguono, che ci assistono, siamo abbandonati a noi stessi, e tanto più oggi lo possiamo dire perché tagliamo il nostro trattamento economico e le nostre indennità, tanto più oggi noi dobbiamo avere il coraggio di rivendicare per questa istituzione un ruolo centrale nell'attività di indirizzo, di programmazione e di controllo dell'attività della Regione. Io non vorrei, Presidente e colleghi, che noi sotto la spinta dei forconi, dei trattori eccetera, stessimo ridisegnando nella sostanza la forma di Governo di questa Regione, tagliando risorse e servizi al Consiglio regionale e lasciandole intatte ad un Presidente e ad una Giunta regionale che spendono e spandono a loro piacimento tramite consulenze e attività di comunicazione che nulla hanno a che fare con la doverosa attività di rendicontazione ai cittadini. Io non sono per chinare la testa! Boccerò la norma finanziaria e propongo che quei soldi, quelle risorse vadano in un fondo che possano potenziare i servizi a disposizione dei consigli e che possano finanziare nel futuro nuovi ingressi in questa istituzione in modo che il nostro ruolo di consiglieri e la dignità di questo Consiglio non venga meno. Non voglio combattere le corazzate con gli archi e le frecce, non voglio combattere lo strapotere di un Presidente della Regione che spende e spande apparendo in tv, pubblica libercoli, utilizza siti, paga consulenze, spende spande a piacimento, mentre noi giustamente ci tagliamo le indennità, ma addirittura non mettiamo quelle indennità al servizio del potenziamento dei nostri strumenti di controllo. Perché noi abbiamo un potere ispettivo che non so come eserciteremo con questa norma, che dobbiamo riprendere, ispettivo, di controllo, dobbiamo essere come dire continuamente attenti all'attività di governo, lo dobbiamo fare con funzionari capaci, all'altezza, che ci assistano nelle nostre attività, nella predisposizione di leggi, ma anche nell'attività di controllo della Giunta. Quindi, bene i tagli alle indennità dei Consiglieri, male i tagli ai bilanci del Consiglio. Colleghi, proprio oggi che troviamo insieme uno scatto d'orgoglio per questo Consiglio regionale, dovremmo riflettere bene se non stiamo piegando la testa, se non stiamo chinando il capo, se non stiamo cambiando nella sostanza la forma del governo, dando tutti gli strumenti, tutto il potere al Presidente della Giunta. Oggi lo possiamo fare perché non sappiamo chi governerà tra un mese mezzo, potrà vincere il centrodestra, potrà vincere il centrosinistra, potrà vincere chiunque altro. Oggi che siamo tutti i consiglieri regionali in scadenza dobbiamo avere a cuore l'equilibrio dei poteri della nostra Regione, siamo ancora in tempo a farlo, quel taglio di costi dedichiamolo ad un fondo che il prossimo Consiglio potrà mettere e attuare per potenziare le attività di questo Consiglio regionale e le attività di supporto della nostra attività ispettiva e legislativa.

PRESIDENTE. Onorevole Porcu, le faccio presente che già in questa legislatura ci si è posti il problema del potenziamento dell'attività legislativa del servizio studi, e a tal fine l'Ufficio di Presidenza ha già deliberato per un concorso per dirigenti proprio per quel supporto all'attività dei consiglieri, e per tener conto anche dei futuri pensionamenti che ci saranno in questo Consiglio, e quindi non ci potrà essere altrimenti quel ricambio che lei auspicava.

E' iscritto a parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Presidente, intervengo per segnalare quello che ritengo che sia un refuso che forse guasta il lavoro dei predisponenti il progetto di legge e della Commissione. Credo che sia un articolo importante sul funzionamento dei Gruppi consiliari il fatto che abbiamo tagliato il finanziamento ai Gruppi, e forse se l'avessimo fatto già nel 2011 sull'onda dell'esito referendario magari ci saremmo evitati anche qualche guaio e qualche pasticcio di comprensione con l'opinione pubblica. Mi piacerebbe l'attenzione dell'onorevole Pittalis, perché mi rivolgo soprattutto a lui, se può dare una mano a risolvere questo tema, credo che sia importante per tutti. Di fatto stiamo dicendo non vengono trasferite risorse ai Gruppi, se non quelle necessarie per pagare il personale, e poi diciamo anche che il personale deve essere personale in aspettativa della pubblica amministrazione in maniera che non ci siano dei costi aggiuntivi. E siccome abbiamo tolto le indennità di segreteria con le quali chi voleva poteva pagarsi un assistente parlamentare diciamo che nei gruppi possono essere chiamati in aspettativa un numero di persone moltiplicato per il numero dei consiglieri componenti il gruppo, quindi un numero vasto, un numero quasi di una persona per ogni consigliere. E questo va bene visto che, come diceva anche il collega Porcu vanno rafforzato gli strumenti a disposizione dei singoli consiglieri regionali, ma va bene fintantoché queste persone non aumentano i costi generali della pubblica amministrazione. Se poi nell'articolo successivo diciamo che le persone in realtà non solo possono essere richiamate tra i funzionari della pubblica amministrazione, quindi senza aggiunta di costi, ma diciamo che possono venire anche dal mondo privato e quindi anche con aggiunta di costi, e non poniamo addirittura dei limiti, e quindi ne possono arrivare dal mondo privato in numero uguale ai consiglieri regionali stiamo aprendo le porte ad avere sessanta persone pagate dal Consiglio regionale, secondo i costi di una categoria D del contratto dei regionali, che mi sembrerebbe una cosa totalmente contraria allo spirito che ci ha animato fino adesso. Quindi questa cosa va corretta. Secondo me va corretta eliminando la possibilità tout court di chiamare persone dall'esterno. E se poi questa cosa dovesse rimanere perché magari c'è una necessità che io non arrivo a comprendere, beh, dev'essere fatta nel limite di una persona per Gruppo, o di due persone per Gruppo, ma non di più. Grazie.

PRESIDENTE. Onorevole Soru, dovrei fare qualche precisazione. La norma discende dal D.L. numero 174 ed è stata oggetto di accordo in Conferenza Stato-Regioni, quindi non è un'iniziativa isolata del Consiglio regionale il fatto di definire la sovvenzione da dare ai Gruppi in relazione di una persone della categoria D5 per ogni consigliere regionale, questo serve ai fini della determinazione della somma a disposizione dei gruppi per coprire i costi del personale, non significa chiamare sessanta persone della categoria D5, il significato della norma è questo, i riferimenti sono legati al fatto delle risorse da definire e da mettere a disposizione per i gruppi e per il personale, non significa poter chiamare 60 persone anche attingendo dal privato inquadrandoli secondo la categoria D5.

Questo vorrei precisarlo perché non è questa l'interpretazione della norma, non so se sono stata chiara onorevole Soru.

(Interruzione)

Non nel merito perché è già intervenuto poi se ha bisogno di ulteriori precisazioni io le do la parola.

Ha domandato di parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Solamente per poter capire meglio io, perché se quell'importo li, cioè il numero dei componenti del gruppo moltiplicato per i costi di una categoria D è comunque un budget, un limite, significa che se costano di meno ne possiamo assumere anche di più che sarebbe addirittura più di sessanta, che mi sembrerebbe obiettivamente un'enormità!

PRESIDENTE. E' così onorevole Soru, è proprio così! Sono solo dei riferimenti per determinare l'ammontare delle risorse a disposizione dei Gruppi che possono chiamare 60 persone, 120, è a discrezione purché il costo totale non superi l'ammontare definito per ciascun gruppo, sono dei parametri convenzionali. Non so se sono stata chiara.

E' iscritto a parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (F.I.). Forse il problema che poneva ll'onorevole Soru con riferimento all'articolo successivo, l'articolo 9, dove lì si pone il problema che ha posto alla nostra attenzione, l'articolo 8, se non ho capito male anch'io sostanzialmente disciplina la possibilità che ciascun Gruppo abbia un numero di personale in relazione alla consistenza numerica dei consiglieri che quel gruppo compongono, quindi mi pare da questo punto di vista che non ci sta assolutamente nient'altro, se mai l'adeguamento di una situazione che già conosciamo nei Gruppi nella quale è prevista la possibilità del comando dalle Pubbliche amministrazioni. Quindi da questo punto di vista la spesa è abbastanza contenuta tenuto conto che il numero dei consiglieri non è più ottanta ma sessanta e quindi si fisseranno i criteri, per esempio ogni 5 consiglieri appartenenti ad un Gruppo avrà diritto ad un'unità, ogni 3, ogni 4 questo penso che ci siano norme di riferimento che consentano di stabilire il contingente.

Oggi per esempio il Gruppo del prima P.d.L., oggi Forza Italia, in relazione al numero dei consiglieri aveva diritto ad una dotazione organica di cinque unità, noi ne abbiamo due comandati dalla Pubblica amministrazione però c'è un criterio che fissa il tetto massimo, così il P.D. in relazione al numero penso abbia diritto a 3 o a 4, così via a seconda della consistenza dei Gruppi quindi da questo punto di vista l'articolo 8 disciplina questo meccanismo, l'aspetto che lei sollevava mi pare sia con riferimento ai commi 7, 7 bis e ter dell'articolo 9 dove si pone qualche altra questione. Lo dico al collega Chicco Porcu, questa partita non è oggetto di scontro di Cappellacci, della Presidenza, della Giunta, rischiamo sempre di cadere in quel vizio che un po' l'autoreferenzialità che spesso frena le riforme di cui siamo vittime o anche responsabili tutti quanti noi, perché prima di puntare il dito su qualcuno io mi interrogherei forse se lo spende e spande all'interno di questo Consiglio, all'interno delle nostre formazioni sia sempre stato oculato, questo prima di chiederlo a Cappellacci.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Presidente, per precisare che noi dal punto di vista di principio condividiamo quanto affermato dall'onorevole Soru,tant'è vero che quando il 7 bis e quant'altro sono stati inseriti in Commissione noi non abbiamo votato a favore ma ci siamo astenuti, peraltro è una proposta che arriva da altri Gruppi a cui per tentare di raggiungere un accordo e una mediazione poi si accentua anche in questa fase. Non abbiamo nulla in contrario se dovesse essere accolta la proposta dell'onorevole Soru, quantomeno di limitare il numero di persone che possono essere chiamate dall'esterno, fermo rimanendo con quella norma così come formulata, come abbiamo già rilevato in Commissione, a nostro avviso solleva dei problemi tecnici di applicabilità.

PRESIDENTE. Non ho altri iscritti a parlare.

Metto in votazione l'articolo numero 8.

Ha domandato di parlare il consigliere Soru, per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Intervengo per dichiarazione di voto per dire che voto contro questo articolo, in questo momento, sarà votato dall'Aula, ma semplicemente per segnalare un dissenso perché così com'è non lo capisco perché, Presidente, la sua interpretazione è giusta perché fissa un budget però poi stiamo alla concretezza: o pensiamo che dai Gruppi vengano chiamate delle persone che costano di più di una categoria D, e quindi di un quadro importante dell'Amministrazione regionale, e questo mi sembrerebbe strano, oppure pensiamo che al massimo costino come una categoria D dell'Amministrazione regionale e quindi, così com'è scritta la norma, c'è la possibilità attraverso questa fissazione del budget di chiamare tante persone quanti sono i consiglieri. Il che vuol dire rispetto a cinque persone che oggi compongono il Gruppo di Forza Italia vorrà dire che in futuro ne potremmo chiamare venti o non so quanti. Quindi vuol dire che c'è una ratio diversa in quella norma e la ratio è che ci sono cancellate le indennità per quanto riguarda le attività di segreteria e quindi attraverso questa norma viene dato di fatto in servizio ad ogni singolo consigliere regionale un assistente parlamentare! Questo è il mio punto di vista! Se un Gruppo di persone possono chiamare diciannove persone comandate, ho un budget che mi dà la possibilità di spendere il costo di diciannove persone vuol dire che ne posso mandare o diciannove di pari costo oppure addirittura di più, questo è quello che capisco, se mi sto sbagliando me lo spiegherete, poiché il combinato disposto con quello che viene dopo ci permette di chiamare non solo sessanta persone ma addirittura sessanta da esterne alla Pubblica amministrazione. Quindi vedete voi come correggerla, non è nel mio potere, magari i Capigruppo si possono mettere d'accordo su come correggerlo!

PRESIDENTE. Mi scusi onorevole Soru, questa norma non attribuisce assistenti parlamentari ai consiglieri regionali perché è una norma che discende dal D.L. numero 174 che disciplina il personale a disposizione dei Gruppi, convenzionalmente si fa riferimento al numero dei consiglieri regionali per definire le risorse da mettere a disposizione di ciascun gruppo, se un gruppo vuole attingere dai ruoli della Regione, uno anche superiore alla categoria D5 che costa di più lo può fare, vuol dire che spenderà di meno per le altre unità, questa è la ratio della norma, ma questo personale non può essere qualificato come collaboratori dei singoli consiglieri regionali, sarà personale del Gruppo.

PITTALIS (F.I.). Vorrei chiedere due minuti di sospensione!

PRESIDENTE. Aspetti, onorevole Pittalis, ci sono altri interventi, io direi di far concludere le dichiarazioni di voto perché è giusto far esprimere anche i colleghi che si sono iscritti, dopodiché, prima di votare l'articolo, sospendiamo.

Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (Sardegna è già Domani). Per quanto ho avuto modo di seguire l'evoluzione di questo testo si cercava nella formulazione di questo articolo di dare un budget al Gruppo consiliare, nel trovare la maniera di dare un budget al Gruppo consiliare si è utilizzato il parametro del numero dei consiglieri, chiaramente, e fin qui la logica arriva, il testo com'è scritto, però, sta a dire che per ogni consigliere regionale ci può essere un assunto addirittura di categoria D, quindi i Gruppi di dieci persone avranno dieci possibili assunti di categoria D, i Gruppi di venti persone avranno venti assunti, e così via: questo, rispetto al mondo che abbiamo conosciuto, con Gruppi di tre consiglieri che avevano invece cinque dipendenti, è indubbiamente uno stravolgimento. Io credo che l'interruzione possa consentire di valutare al meglio all'interno dei singoli Gruppi se questo è realmente quello che vogliamo, cioè un dipendente per ogni consigliere regionale, va bene poi che siano dipendenti dei Gruppi però sono uno per ogni consigliere regionale, cosa che finora non è mai avvenuta. Credo quindi che forse sia giusto, Presidente, un attimino di riflessione in aula.

PRESIDENTE. Sospendo i lavori, riprenderanno alle ore 12 e 30.

(La seduta, sospesa alle ore 12 e 26, viene ripresa alle ore 12 e 55.)

PRESIDENTE. Siamo all'articolo 8.

Ha domandato di parlare il consigliere Soru per proporre un emendamento orale. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Al capo b), nella penultima riga, dove c'è scritto "moltiplicato per il numero dei consiglieri componenti del Gruppo", proporrei di sostituire "moltiplicato per un terzo del numero dei consiglieri componenti del Gruppo".

PRESIDENTE. L'Aula d'accordo?

Onorevole Cuccureddu, può intervenire solo per dire "sì" o "no".

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Per dire "non lo so", perché non so con chi questo emendamento sia stato valutato ma abbiamo necessità di valutarlo anche noi come Gruppo Misto, quindi le chiederei cinque minuti di sospensione per dire"sì" o "no".

PRESIDENTE. Sospendo la seduta, i lavori riprenderanno alle ore 13 e 02.

(La seduta, sospesa alle ore 12 e 57, viene ripresa alle ore 13 e 09.)

PRESIDENTE. Comunico che il collega Cappai è rientrato dal congedo.

Abbiamo sospeso i lavori perché l'Aula si potesse esprimere sulla proposta di emendamento orale dell'onorevole Soru.

Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Contro l'emendamento orale, Presidente. Perché questa legge è frutto di una discussione ampia e anche devo dire sofferta se vogliamo, fatta dai Presidenti del Gruppo e dagli stessi Gruppi. Grazie.

PRESIDENTE. Poiché nessuno domanda di parlare sull'articolo 8, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 9.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 9

Personale dei Gruppi consiliari

1. Ciascun gruppo consiliare, costituito a norma del Regolamento interno del Consiglio regionale, sceglie il personale di cui all'articolo 8, comma 1, lettera b), occorrente per lo svolgimento delle proprie attività istituzionali tra i dipendenti di ruolo dell'Amministrazione regionale o di altri enti pubblici.

2. La richiesta di comando presso uno dei Gruppi consiliari, su proposta nominativa del Presidente del Gruppo interessato, corredata dell'assenso scritto del dipendente, da acquisire a cura del Gruppo medesimo, è inoltrata all'Amministrazione di appartenenza del dipendente a cura del Presidente del Consiglio regionale.

3. Il comando per la stessa persona ha effetto per la sola legislatura in corso e può essere rinnovato. Il comando può cessare anticipatamente per volontà dello stesso comandato o del Gruppo richiedente.

4. Al personale comandato è riconosciuto il trattamento economico previsto dall'articolo 28, commi 4 e 5, della legge regionale 26 agosto 1988, n. 32 (Disciplina delle attribuzioni dei coordinatori generali, di servizio e di settore dell'Amministrazione regionale). L'indennità è calcolata nella misura e con le modalità previste per il personale di cui all'articolo 27, comma 1, lettera e), della medesima legge.

5. I dipendenti del Consiglio regionale non possono essere comandati presso i Gruppi consiliari.

6. Il costo del personale comandato, compresa l'indennità di cui al comma 4, deve rientrare nei limiti dell'ammontare massimo individuato per il Gruppo consiliare ai sensi dell'articolo 8, comma 1, lettera b).

7. I dipendenti comandati conservano i diritti e i doveri del proprio stato giuridico ed economico e operano alle dipendenze funzionali del Gruppi cui sono assegnati.

7 bis. Qualora i gruppi consiliari intendano avvalersi di personale comunque esterno alla pubblica amministrazione dotato di specifiche e adeguate capacità culturali e professionali connesse alle attività istituzionali dei componenti dei gruppi consiliari, il Consiglio regionale attiva la sovvenzione di cui all'articolo 8, comma 1, lettera b), a favore dei gruppi a copertura dei contratti sottoscritti dai rispettivi presidenti dei gruppi e affidati alla gestione degli stessi per il tramite di un soggetto terzo gestore il cui costo è coperto dalla medesima sovvenzione.

7 ter. Il personale reclutato ai sensi del comma 7 bis non è contrattualizzato oltre i limiti temporali della legislatura e si attiene all'interno della sede istituzionale al codice comportamentale stabilito dall'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale.

7 quater. Ai fini della valutazione della congruità degli oneri derivanti dalla contrattualizzazione dei soggetti di cui al comma 7 bis, con il limite massimo della sovvenzione di cui all'articolo 8, comma 1, lettera b), fa fede il costo del contratto comprensivo di ogni altro onere fiscale o previdenziale discendente dalla applicazione della disciplina giuridica in materia di rapporto di lavoro.)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.

Ricordo che consiglieri che devono prendere la parola che devono iscriversi entro la conclusione del primo intervento.

SORU (P.D.). Va bene, intervengo ancora sullo stesso tema perché il problema che ho posto nasce dal combinato disposto dell'articolo 8 e dell'articolo 9. Ho cercato di dare un contributo positivo a questa legge che è stata discussa in Commissione e quando è stata in Commissione ho partecipato alla discussione. E francamente forse anche le proposte che mi sento di fare meriterebbero un pochino di attenzione maggiore da parte del Presidente del Gruppo del Partito Sardo d'Azione.

Su questo articolo, signor Presidente del Consiglio, mi rivolgo a lei perché la considero una persona attenta che può dare una mano a risolvere la questione, a meno che non vogliamo dare messaggi così un po' sincopati all'esterno una volta in un modo e una volta in un altro. Qui ci sono tre commi 7 bis, 7 ter e 7 quater, così come sono scritti danno la possibilità a chi verrà dopo di noi ai Gruppi che verranno dopo di noi e abbiamo capito che i Gruppi possono anche sbagliare e sarebbe anche ora che iniziassimo a considerarlo pienamente qui dentro che i Gruppi possono anche sbagliare, qui dentro stiamo dando la possibilità ai Gruppi di chiamare dal mercato, di chiamare dall'esterno un numero di persone orientativamente pari a 60 ma se avessero uno stipendio inferiore a quello garantito dal contratto dei regionali per la categoria D ad un numero di persone anche maggiore. Credo che questo non sia esattamente quello che intendiamo fare e credo che non sia esattamente coerente con quello che stiamo cercando di fare nel suo complesso e spero che l'Aula voglia guardare con maggiore attenzione alla possibilità di porre un emendamento orale che limiti in maniera importante, in maniera coerente con quello che si sta cercando di fare il numero di persone che si possono prendere dall'esterno, magari limitandone il numero e semplicemente per quelle specializzazioni che eventualmente ed effettivamente non si possono trovare dentro la pubblica amministrazione. Così come è, e non mi stancherò di dirlo, anche all'esterno, perché è nostro dovere, noi stiamo prevedendo la possibilità di chiamare in Consiglio regionale anche cento persone, non ci sarà nemmeno posto nelle scrivanie per farli sedere.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Stocchino. Ne ha facoltà.

STOCCHINO (Gruppo Misto). Credo che ci sia un problema quando discutiamo di una legge come questa, ed è il problema di che cosa serve di più alla nostra Isola, serve ancora più ruolo al consigliere regionale oppure serve dare più ruolo alla politica e quindi alle idee.

Io credo che il Gruppo al contrario dovrebbe essere valorizzato e io credo che dal Gruppo partono poi la possibilità di costruire idee, progetti di sviluppo per la Sardegna, costruire le leggi, costruire emendamenti, costruire tutto quello che fa parte del bagaglio del consigliere regionale, anzi di chi vuol far bene il consigliere regionale e di chi vuol farlo in modo che la propria terra si riprenda il diritto al lavoro, il diritto allo studio il diritto ad un ambiente migliore. E io credo che ancora oggi il ragionamento si fa invece sulle grandi forze politiche e non sempre quelle grandi forze politiche sono le portatrici verità.

Io faccio solo l'esempio della mia situazione, unico militante comunista che sta dentro un Gruppo Misto che è fatto da tante voci, tante anime e tante differenziazioni. Io credo che nel lavoro, il poco lavoro che ho fatto, l'ho fatto grazie al fatto che comunque c'era un'assistenza che non era collettiva, certo ci sono anche delle persone che fanno il lavoro burocratico, il lavoro amministrativo, il lavoro che normalmente si fa dentro i Gruppi, ma ci sono anche delle persone che seguendo un'idea, un'idealità e quindi progetti di legge che sono dentro quell'idea quelle idealità che io penso di rappresentare, fanno quel lavoro che mi permettono di fare bene il consigliere regionale. Ecco io credo che se è pur vero che riempire il Consiglio regionale di gente, diciamo di persone e quindi di apparato sia sbagliato, è anche vero che dobbiamo cercare di mettere insieme la difesa della possibilità di fare politica da parte anche delle minoranze cosiddette e la possibilità da parte dei Gruppi di auto limitarsi. Perché secondo me il problema grosso non è stato il fatto che esista un Gruppo, come ho detto sono da poco in questo bel palazzo, però una cosa che per me non va bene, perché a me è sembrata assurda è il fatto che per esempio dentro i Gruppi non ci fosse un regolamento che mi dicesse in che modo potessi utilizzare quei fondi, che non ci fosse un regolamento che mi permettesse di utilizzarli per fare politica, perché non mi si può dire che io rappresento Giuseppe Stocchino consigliere regionale. Io rappresento Giuseppe Stocchino consigliere regionale di Rifondazione Comunista, comunista orgoglioso di esserlo, e orgoglioso di portare avanti quelle idee qui dentro. E allora il problema non è i Gruppi, il problema è una moralità della politica e io avrei voluto che questo Consiglio invece che portare avanti una legge che dà la sensazione del bambino preso con le mani nella marmellata, avrei voluto una discussione sulla politica e sulla moralità di fare politica. Avrei voluto riprendere da una bella intervista rilasciata da Enrico Berlinguer all'allora novello giornale che si chiamava La Repubblica e il novello direttore che si chiamava Scalfari, ecco queste quello che volevo dire. Voterò contro gli emendamenti e contro questo articolo ma soprattutto voterò contro questa legge perché secondo me non aiuta la politica, non aiuta la posizione della politica, non aiuta sicuramente a costruire buone leggi e costruire un progetto per la Sardegna. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Zuncheddu, si è iscritta in ritardo e non le posso dare la parola.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Guardi, non devo intervenire soltanto per chiederle una votazione per parti e in maniera particolare per votare separatamente i commi 7 bis, 7 ter e 7 quater assieme. Con votazione nominale.

PRESIDENTE. Con voto palese, onorevole Cuccureddu. Non ho altri iscritti a parlare metto in votazione l'articolo 9 dai commi 1 al comma 7.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Per chiedere una sospensione.

PRESIDENTE. Cinque minuti di sospensione.

(La seduta, sospesa alle ore 13 e 18, viene ripresa alle ore 13 e 24.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi di prendere posto.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, chiedo al Consiglio la possibilità di accogliere un emendamento orale al punto che dovrebbe costituire un comma 7 quinquies e che dice: "Nessun Gruppo può disporre di unità di personale, ai sensi dei commi 7 bis e successivi, nella misura superiore al 25 per cento della sovvenzione di cui all'articolo 8".

PRESIDENTE. L'Aula è d'accordo?... L'onorevole Sanna non è d'accordo, per cui metto in votazione l'articolo 9 dal comma 1 al comma 7.

Dichiaro aperta la votazione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 9 dal comma 1 al comma 7.

(Segue la votazione)

PRESIDENTE. Prendo atto che

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione i commi 7 bis, 7 ter e 7 quater dell'articolo 9.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dei commi 7 bis, 7 ter e 7 quater dell'emendamento numero 9,.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cocco Daniele, Manca e Sechi hanno votato a favore e che i consiglieri Cocco Pietro e Sanna Gian Valerio si sono astenuti.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Arbau - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cappellacci - Cocco Daniele - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cozzolino - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Floris Vincenzo - Gallus - Greco - Licandro - Locci - Lombardo - Lotto - Manca - Mariani - Moriconi - Mula - Murgioni - Peru - Petrini - Pisano - Pittalis - Porcu - Rassu - Sabatini - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Christian - Sorgia - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Rovelli - Stocchino - Zuncheddu.

Si sono astenuti i consiglieri: Campus - Cocco Pietro - Corda - Mulas - Oppi - Sanna Gian Valerio - Soru.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 50

astenuti 7

maggioranza 26

favorevoli 47

contrari 3

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 10.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 10:

Art. 10

Avanzi di gestione dei Gruppi consiliari

1. Le disponibilità finanziarie derivanti da avanzi di gestione registrati dai rendiconti inerenti ai contributi ricevuti dai Gruppi consiliari e presentati alla scadenza della XIV legislatura secondo le modalità previste dal Regolamento approvato dal Collegio dei Questori, possono essere devoluti per le finalità di cui all'articolo 1, comma 337, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006), o comunque possono essere devoluti in beneficenza.

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliere Zuncheddu. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (SEL-Sardigna Libera). Presidente, io vorrei già anticipare il mio voto contrario a tutta la legge, quindi anche a questo articolo, e vorrei sottolineare che questa proposta di legge, per me fortemente demagogica e fuorviante, è un pò una sorta di grande finzione, cioè fingere di cambiare qualcosa, per poi non cambiare niente. Questo testo unificato arriva in Aula innanzitutto con notevole ritardo, ed esso contempla, tra le numerose proposte, anche una mia proposta di legge, la numero 206, che è stata depositata all'inizio di questa legislatura, quindi "norme su riduzione dei costi della politica". Allora, lo spirito della proposta era atteso all'apertura di un percorso ben più ampio che, partendo dalla riduzione dei costi di ogni singolo consigliere ci legittimasse, poi, alla rivisitazione e a un controllo virtuoso dei costi di tutta la macchina regionale, riferendomi, quindi, alla macchina amministrativa, burocratica e politica, quindi dei suoi enti, delle sue agenzie, degli assessorati e, in primis, avrebbero meritato un bel controllo anche i milioni non rendicontati e sperperati dal nostro presidente Cappellacci. Questo per auto celebrare la sua persona e per gratificare il suo narcisismo politico, per pagarsi le sue campagne elettorali sulla pelle dei sardi, che sono sempre più impoveriti e ridotti alla fame. Quindi è vero che il lungo dibattito su questo tema, e quindi sui costi della politica, è durato mesi, e ha portato il Consiglio della Regione Autonoma della Sardegna, proprio per la prima volta nei sessant'anni di Autonomia, nella storia dell'Autonomia, a effettuare dei tagli abbastanza significativi sui costi del Consiglio e di ogni singolo consigliere. Ma ciò non bastava, non era sufficiente, bisognava dare avvio a un percorso per un controllo complessivo dei costi, che il nostro popolo non può più sopportare, quelli per il mantenimento di un apparato costosissimo che sperpera e che purtroppo è anche improduttivo, di un apparato che non si impegna minimamente neanche al recupero dei crediti da parte dello Stato italiano, e con questo io non mi riferisco alla solita storia delle entrate fiscali. Io vorrei cogliere l'occasione di riferirmi anche ai 100 milioni che noi dovremmo recuperare dagli abusi del G8 e per il cui recupero il nostro Presidente, nonostante le sue promesse, non ha assolutamente manifestato alcuna intenzione di costituirsi parte civile all'imminente processo. E questo perché è avvenuto? Perché il nostro Presidente ha accettato…

PRESIDENTE. Onorevole Zuncheddu, il tempo a sua disposizione è terminato.

Poiché nessun altro è iscritto a parlare sull'articolo 10, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 11.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 11:

Art. 11

Copertura finanziaria

1. Le spese previste dalla presente legge relative agli articoli 2 e 8 gravano, ai sensi dell'articolo 15 della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11,(Norme in materia di programmazione, di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna. Abrogazione della legge regionale 7 luglio 1975, n. 27, della legge regionale 5 maggio 1983, n. 11 e della legge regionale 9 giugno 1999, n. 23) sul bilancio interno del Consiglio regionale; quelle relative agli articoli 2, comma 4, lettera b), e 3 gravano sul bilancio della Regione.

2. Per effetto delle minori spese previste dalla presente legge, valutate in euro 6.450.000 per l'anno 2014 e in euro 8.750.000 per l'anno 2015, nel bilancio della Regione per gli anni 2013-2015, sono apportate le seguenti variazioni:

In diminuzione

UPB S01.01.001

Spese per il Consiglio regionale

2013 euro ---

2014 euro 6.000.000

2015 euro 8.100.000

UPB S01.01.002

Oneri di funzionamento della Giunta regionale e degli uffici di supporto

2013 euro ---

2014 euro 450.000

2015 euro 650.000

In aumento

UPB S08.01.002

Fondo nuovi oneri legislativi di parte corrente

2013 euro ---

2014 euro 6.450.000

2015 euro 8.750.000

mediante incremento della voce 1 della tabella A allegata ala legge regionale 23 maggio 2013, n. 12 (legge finanziaria 2013).

3. Alle spese per gli anni successivi si provvede con le corrispondenti UPB del bilancio della Regione.)

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Zuncheddu. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (SEL-Sardigna Libera). Chiedo scusa, Presidente, ho necessità, non sono intervenuta all'inizio, però vorrei dire che il nostro Presidente ha accettato un ruolo molto pesante, che è quello di commissario straordinario per la prosecuzione dei lavori del G8 a La Maddalena. Vuol dire che il nostro Presidente contemporaneamente rappresentava lo Stato che danneggiava i sardi e paradossalmente i sardi danneggiati, per cui bisogna andare a fare chiarezza anche su questa storia. La mia proposta sui tagli ai costi della politica… come ha risposto l'Aula? L'Aula ha risposto in modo bipartisan con la proposta di un feroce taglio alla democrazia, e cioè con la legge sulla riduzione dei consiglieri regionali da 80 a 60, quindi il dibattito di oggi è inutile e di retroguardia.

Sulla gestione dei fondi pubblici abbiamo necessità di trasparenza, politica e amministrativa, e questo in nome anche del bisogno di una maggiore legalità. Dobbiamo chiedere trasparenza innanzitutto alla più alta carica del governo dei sardi, alla sua costosissima lista di spese che abbiamo preso in considerazione in altre occasioni nel corso dei dibattiti, quindi con i soldi dei sardi. Oggi ci ritroviamo di fronte a un problema importantissimo, Presidente, ci troviamo di fronte a questioni giudiziarie che sono state giusto sfiorate molto alla larga, ma sono questioni giudiziarie che toccano la massima Assemblea dei sardi e non è mai successo nella storia, per cui è venuta a mancare la voce, un pronunciamento da parte della politica e questo non perché dobbiamo giustiziare o assolvere, questo non è il nostro compito. La politica si deve assolutamente pronunciare in merito a questo problema sia per restituire dignità alla nostra Istituzione, sia per mettere nella condizione ogni singolo consigliere di assumersi le responsabilità e di superare questo momento così critico, questo in nome della democrazia. Lo dobbiamo alla democrazia e lo dobbiamo ai sardi, oltre che a ciascuno di noi. Grazie.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare sull'articolo 11, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 12.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 12:

Art. 12

Abrogazione norme

1. Sono abrogate:

a) la legge regionale 18 dicembre 1995, n. 37 (Norme in materia di funzionamento e di assegnazione di personale ai Gruppi consiliari);

b) la legge regionale 27 giugno 1949, n. 2 (Determinazione delle indennità spettanti al Presidente della Giunta regionale, al Presidente del Consiglio, agli Assessori e ai Consiglieri regionali).

2. È abrogato l'articolo 6 della legge regionale n. 12 del 2012.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 13.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 13:

Art. 13

Entrata in vigore

1. Le disposizioni della presente legge entrano in vigore dalla XV legislatura.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo alla votazione finale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del testo unificato dei progetti di legge numero 607-19-25-206-291-315 (Prima parte)-324-400-426-525-535-579 e delle proposte di iniziativa popolare numero N.1(XIII leg.)-5/A.

(Segue la votazione)

PRESIDENTE. Prendo atto che il consigliere Cocco Daniele ha votato a favore, che il consigliere Rovelli ha votato contro e che il consigliere Sechi si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri: AGUS - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cozzolino - Cuccureddu - Dedoni - Dessi' - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Licandro - Locci - Lombardo - Lotto - Manca - Mariani - Moriconi - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Pisano - Pittalis - Porcu - Rassu - Sabatini - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Sorgia - Soru - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Arbau - Campus - Mulas - Rovelli - Stocchino - Zuncheddu.

Si sono astenuti i consiglieri: Corda - Sanna Gian Valerio - Sechi.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 55

astenuti 3

maggioranza 28

favorevoli 49

contrari 6

(Il Consiglio approva).

Designazione di una terna di nomi per la costituzione del comitato di indirizzo della "Fondazione Banco di Sardegna"

PRESIDENTE. Il successivo punto all'ordine del giorno reca la designazione di una terna di nomi per la costituzione del Comitato di indirizzo della Fondazione Banco di Sardegna.

Il Consiglio regionale deve procedere alla designazione di una terna di nomi per il rinnovo del Comitato di indirizzo della Fondazione Banco di Sardegna, secondo quanto disposto dall'articolo 27 dello Statuto della medesima Fondazione e dall'articolo 4 del relativo Regolamento di attuazione per le nomine.

Ricordo che secondo il disposto dell'articolo 16 del medesimo Statuto: i componenti degli organi della Fondazione sono scelti fra i cittadini italiani di piena capacità civile, di specchiata moralità e di probità indiscussa; la maggioranza dei componenti deve risiedere in Sardegna da almeno tre anni; non si può essere nominati componenti degli organi della Fondazione per più di due mandati consecutivi.

Non possono ricoprire cariche negli organi della Fondazione:

1) coloro che versino nelle condizioni di ineleggibilità e di decadenza previste dall'articolo 2382 del C.C.;

2) coloro che abbiano riportato condanna con sentenza irrevocabile o ai quali sia stata applicata una pena su richiesta delle parti, per delitti non colposi;

3) coloro che siano stati sottoposti a misure di prevenzione disposte dall'autorità giudiziaria ai sensi della legge n. 1423 del 1956 o della legge n. 575 del 1965;

4) coniuge, parenti e affini sino al terzo grado di componenti degli organi della Fondazione;

5) dipendenti della Fondazione e di imprese da essa controllate, nonché il coniuge di detti dipendenti e i loro parenti e affini fino al secondo grado;

6) coloro che esercitino funzioni di governo, i membri del parlamento nazionale, del parlamento europeo o di consigli e giunte regionali, provinciali e comunali, compresi i presidenti e il sindaco, nonché dei relativi organi di controllo;

7) gli amministratori degli enti che abbiano il potere di designare componenti del Comitato di indirizzo e quanti siano legati a tali enti da rapporti di dipendenza gerarchica o di collaborazione non occasionale;

8) coloro che ricoprano cariche negli organi statutari di altre fondazioni di origine bancaria;

9) il direttore generale della società bancaria conferitaria;

10) gli amministratori e i dipendenti di soggetti che risultino destinatari, in modo non saltuario, degli interventi della Fondazione;

11) gli amministratori di enti pubblici o privati con i quali la Fondazione abbia rapporti non contingenti di collaborazione;

12) coloro che abbiano causato danno alla Fondazione o abbiano lite con essa;

13) coloro che assumono o esercitano cariche negli organi gestionali, di sorveglianza e di controllo o di funzioni di direzione di società concorrenti della società bancaria conferitaria o di società del suo gruppo.

Secondo quanto previsto dall'articolo 27 dello Statuto della Fondazione ogni consigliere esprime due preferenze. Coloro che avranno ottenuto il maggior numero di voti costituiranno la terna di nominativi da comunicare alla Fondazione.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (F.I.). Presidente, chiedo un minuto di sospensione in aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Sempre sull'ordine lavori, per chiedere se è possibile di rinviarlo ad altra data. Non abbiamo il nostro Capogruppo, nessuno di noi ha istruito questa cosa, non sappiamo come comportarci, siamo effettivamente difficoltà. Se è possibile chiediamo di rinviarlo.

PRESIDENTE. Onorevole Soru, non appena è arrivata la richiesta per la designazione della terna io ho mandato tutta la documentazione ai Capigruppo che erano a conoscenza del fatto che la scadenza per la designazione è il 6 gennaio. Se noi non ottemperiamo entro il 6 gennaio provvederanno loro autonomamente e significherà che il Consiglio rinuncia a esercitare questa sua potestà.

SORU (P.D.). E' possibile avere almeno un po' più di cinque minuti?

PRESIDENTE. Sospendo i lavori per dieci minuti?

SORU (P.D.). Quindici.

PRESIDENTE. I lavori riprenderanno alle ore 14.

(La seduta, sospesa alle ore 13 e 39, viene ripresa alle ore 13 e 52.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi di prendere posto.

Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Sull'ordine dei lavori, Presidente, per rimarcare al Consiglio la nostra impossibilità a partecipare a questa votazione. Non parteciperemo a questa votazione per il semplice motivo che non condividiamo il fatto che questa Aula, ancora una volta, si presti a farsi esaminare da una fondazione che quest'Aula stessa aveeva criticato e che nel momento in cui aveva deciso quest'Aula di fare una Commissione speciale per aprire finalmente uno spiraglio di chiarezza e di trasparenza sul credito in Sardegna, questi poteri esterni sono riusciti a condizionare anche parte, sia pur minima, di quest'Aula, vanificando quella scelta, quel voto un'anima, quel dibattito che è stato fatto a suo tempo dentro quest'Aula. E' fra le cose più avvilenti e vergognose della storia politica. Un Consiglio che non ha avuto la capacità di portare a termine quel mandato e riuscire finalmente a capire perché quelle banche sono state vendute, come sono state vendute, perché sono state pagate, perché si sono attrezzate di società immobiliari per partecipare alle aste, perché tutto questo a discapito dei sardi, viene vanificato dal silenzio di questa Aula, dalla incapacità di dare voce a quella Commissione che doveva spiegare, indagare e capire i motivi di tutte queste cose. Per questo motivo e per altro, Presidente, non parteciperemo a questo voto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL - Sardigna Libera). Anche il Gruppo SEL-Sardigna Libera dichiara di non partecipare al voto per le motivazioni ben espresse dal consigliere Sanna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Manca. Ne ha facoltà.

MANCA (P.D.). Presidente, anch'io mi associo a quello che ha detto l'onorevole Sanna e neanch'io parteciperò alla votazione.

Designazione di una terna di nomi per la costituzione del comitato di indirizzo della "Fondazione Banco di Sardegna"

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto per schede per la designazione di una terna di nomi per la costituzione del comitato di indirizzo della Fondazione Banco di Sardegna. Invito i consiglieri Segretari a procedere all'appello.

Votazione a scrutinio segreto

(Seguono la votazione e lo spoglio delle schede)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 37

Votanti 35

Astenuti 2

Schede bianche 4

Hanno ottenuto voti: Natale Ditel, 26; Claudio Conteddu, 11; Angelo Roych, 9; Pili, 1; Pinna, 1; Campus, 1; Sanna, 1; Cappellacci, 1; Piu,1.

Vengono proclamati eletti: Natale Ditel, Claudio Conteddu, Angelo Roych.

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - Fois - Gallus - Greco - Licandro - Locci - Milia - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Pisano - Pittalis - Rassu - Salis - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sorgia - Steri - Stochino - Tocco - Tupponi - Zedda.

Si sono astenuti la Presidente Lombardo - Dessì.)

I lavori si concludono qui. Il Consiglio verrà convocato a domicilio. La seduta è tolta.

La seduta è tolta alle ore 14 e 16.