Seduta n.109 del 08/04/2010 

CIX Seduta

Giovedì 8 aprile 2010

Presidenza della Presidente LOMBARDO

indi

del Vicepresidente CUCCA

indi

della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 10 e 02.

MARIANI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 24 febbraio 2010 (102), che è approvato.

Assenza per motivi istituzionali

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi del comma 5 dell'articolo 58 del Regolamento, i consiglieri regionali Michele Cossa e Contu Mariano Ignazio sono assenti nella seduta dell'8 aprile 2010 per motivi istituzionali.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Gianfranco Bardanzellu, Radhouan Ben Amara, Gabriella Greco, Vittorio Lai, Onorio Petrini e Nicolò Rassu hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana dell'8 aprile 2010.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:

PIRAS - ZEDDA Alessandra - CONTU Mariano Ignazio - STOCHINO: "Riordino delle funzioni in materia di aree industriali". (141)

(Pervenuta il 30 marzo 2010 e assegnata alla sesta Commissione.)

SANJUST - ARTIZZU - BARDANZELLU - CAMPUS - FLORIS Rosanna - LADU - PETRINI - PITEA - RANDAZZO - RASSU - SANNA Paolo Terzo: "Anticipazione dell'assegno di mantenimento a tutela del minore". (142)

(Pervenuta il 30 marzo 2010 e assegnata alla settima Commissione.)

DEDONI - AMADU - BARDANZELLU - DE FRANCISCI - SANJUST - SOLINAS Christian: "Partecipazione della Regione autonoma della Sardegna alla Fondazione sarda Antonio Gramsci". (143)

(Pervenuta il 31 marzo 2010 e assegnata all'ottava Commissione.)

DEDONI - MELONI Francesco - COSSA - FOIS - MULA: "Partecipazione della Regione autonoma della Sardegna alla costituzione, quale socio fondatore, della Fondazione Santa Maria Bambina". (144)

(Pervenuta il 1° aprile 2010 e assegnata alla settima Commissione.)

Risposta scritta a interrogazione

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alla seguente interrogazione:

"Interrogazione SANNA Gian Valerio - BEN AMARA - COCCO Pietro - AGUS - BARRACCIU - DIANA Giampaolo sulla controversia Carbosulcis-soggetti privati in ordine al riconoscimento del diritto di proprietà su terreni legittimamente acquisiti e soggetti a vincolo pertinenziale". (247)

(Risposta scritta in data 31 marzo 2010.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

MARIANI, Segretario:

"Interrogazione AMADU, con richiesta di risposta scritta, sulla precaria situazione in cui versano i locali del Policlinico di viale Italia, a Sassari, che ospitano il reparto di neuropsichiatria infantile". (280)

"Interrogazione PLANETTA, con richiesta di risposta scritta, sull'adozione delle deliberazioni del 12 marzo 2010, n. 10/1, con il relativo disegno di legge e relazione, n. 10/2 e n. 10/3". (281)

"Interrogazione VARGIU, con richiesta di risposta scritta, sulle modalità di tassazione dei fondi regionali per attività di ricerca erogati nell'ambito del bando borse giovani ricercatori". (282)

"Interrogazione CUCCU - MELONI Marco - SABATINI, con richiesta di risposta scritta, sulle disinformazioni del portale www.italia.it nella sezione relativa alla Sardegna". (283)

Annunzio di interpellanza

PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interpellanza pervenuta alla Presidenza.

MARIANI, Segretario:

"Interpellanza URAS - SECHI - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU sulla situazione di pericolo di smottamenti nell'area di Tuvumannu, alla fine di via Castelfidardo, e nel quartiere intorno alla Facoltà di ingegneria". (86)

Annunzio di mozione

PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenuta alla Presidenza.

MARIANI, Segretario:

"Mozione LADU - CAMPUS - CHERCHI - DIANA Mario - RODIN - AMADU - ARTIZZU - SANNA Paolo Terzo - LAI - LOCCI - GRECO - PITEA - SANNA Matteo - DE FRANCISCI - PETRINI - PITTALIS - MURGIONI - STOCHINO - ZEDDA Alessandra - RANDAZZO - BARDANZELLU - PIRAS - TOCCO - CAPELLI - OBINU - CONTU Felice - OPPI - SANJUST sull'importazione di latte da paesi esteri che non rispetterebbe la normativa sulla tracciabilità e sulle gravi conseguenze nel mercato lattiero-caseario locale". (56)

Continuazione della discussione e approvazione del disegno di legge: "Misure per lo sviluppo del trasporto aereo". (119/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione del disegno di legge numero 119/A.

Era all'esame dell'Aula l'articolo 3.

Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.), relatore di maggioranza. Presidente, a seguito della riunione della Commissione è stato concordato, nel senso che anche il centrosinistra ha dato l'assenso, fermo restando che si riserva le valutazioni sul voto, di presentare un emendamento orale che riscrive l'articolo 3. Preannuncio un emendamento anche sull'articolo 3 bis che, accogliendo una richiesta presentata dai Riformatori, cassa 4 milioni dal finanziamento previsto dalla legge 40; infine l'articolo 4 bis, accogliendo l'osservazione dell'onorevole Uras, verrà sostituito con un altro, che dichiari la legge immediatamente esecutiva.

PRESIDENTE. Onorevole Steri, gli emendamenti sono stati già depositati?

STERI (U.D.C.), relatore di maggioranza. L'emendamento relativo all'articolo 3 sì. Quelli relativi agli articoli 3 bis e 4 bis sono in fase di stesura e verranno depositati a breve.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, chiedo la verifica del numero legale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Daniele Cocco.)

PRESIDENTE. Poiché devono trascorrere dieci minuti dall'inizio della seduta prima di procedere a votazione, sospendo i lavori.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 08, viene ripresa alle ore 10 e 30.)

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta.

L'onorevole Steri ha avanzato una proposta di emendamento orale che viene accolta, se l'Aula è d'accordo.

E' in votazione l'emendamento orale proposto dal consigliere Steri.

Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Presidente, vorrei solo sottoporre all'attenzione dei presentatori (vedo solo ora l'emendamento), che il comma 2 prevede che la deliberazione della Giunta, da adottarsi su proposta dell'Assessore e in accordo con gli altri Assessori, definisca i criteri, la natura e la durata dell'offerta del trasporto, le direttive, a cui poi devono attenersi i programmi. Il comma 3, poi, prevede che i programmi debbano invece passare al vaglio della competente Commissione consiliare.

Ora io credo, Presidente, che forse sarebbe utile, e mi rivolgo in tal senso al presentatore dell'emendamento orale, che anche la delibera della Giunta regionale possa essere posta al vaglio della Commissione, per evitare che in quella sede si scateni una discussione non già sui programmi presentati dagli aeroporti, ma sui criteri che a monte e dei quali la Commissione non sia a conoscenza.

Questa proposta, che può sembrare una complicazione, io credo che si possa risolvere in una semplificazione delle procedure, perché non caricheremmo i programmi delle singole società aeroportuali di una valenza che deve essere valutata dalla Commissione, ma che è basata su dei criteri che invece la Commissione non ha avuto modo di verificare in precedenza; un elemento, questo, che potrebbe complicare l'iter di approvazione dei programmi da parte delle società aeroportuali.

PRESIDENTE. Onorevole Campus, per cortesia, dichiari il suo voto.

CAMPUS (P.d.L.). Per i motivi sopra esposti, se rimane in vigore questo testo, dichiaro il mio voto di astensione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Noi, come forza di centrosinistra, abbiamo dato l'assenso a che si potesse presentare l'emendamento orale. Non condividiamo il contenuto dell'articolo, che in parte l'emendamento riprende, perché non riusciamo a comprendere come si possa dare via libera, come Consiglio regionale, allo stanziamento di risorse davvero rilevanti e significative. E lo sono ancor di più rilevanti e significative se confrontate con quelle che lo stesso Assessore ha riportato per gli anni scorsi.

E' previsto un aumento dello stanziamento davvero considerevole senza che ci sia, a copertura dello stesso, un programma chiaro, che ancora non è disponibile perché l'Assessore non ha a disposizione, come non li ha nessuno, i contratti che sono stati messi in essere. Per cui viene difficile da parte nostra assentire a questa scelta.

Si era concordato di limitare l'intervento soltanto al 2010, sembra che questo non sia possibile rendendo, di conseguenza, ancora meno accettabile da parte nostra l'approvazione di questo emendamento. Credo che su questo tema fosse assolutamente necessario dare la possibilità alla Commissione e al Consiglio regionale di legiferare in materia con i tempi e le possibilità di approfondimento necessari; non è possibile fare questo, ne prendiamo atto, e quindi non possiamo che votare contro l'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Presidente, il comma 3 contiene delle disposizioni che, francamente non condividiamo e che credo meritino l'attenzione di tutta l'Aula, anche per quello che ci siamo detti ieri in Commissione proprio sul fatto che il passaggio in Commissione non può essere un passaggio formale, da espletarsi addirittura nell'arco di 30 giorni.

Proprio alla luce delle considerazioni svolte ieri in Commissione, io ritengo che il passaggio in Commissione sia un passaggio vincolante e legato al fatto che l'Assessore in Commissione deve portare sia i programmi che i contratti, dei quali ieri abbiamo avuto modo di discutere proprio per gli aspetti negativi portati a conoscenza.

Quindi, se si modifica rendendo il parere vincolante e consentendo l'esame in Commissione dei contratti e dei programmi, noi tranquillamente esprimiamo il nostro parere favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.), relatore di maggioranza. Presidente, nel testo finale è stato già inserito che il parere deve essere vincolante. Io proporrei, semmai, di cassare "da esprimersi entro 30 giorni". Riprendo, in merito, la considerazione che ho già svolto altre volte in Commissione, e cioè che la previsione nelle leggi regionali del termine entro il quale la Commissione deve esprimere il parere, urta contro il principio della gerarchia delle fonti perché l'indicazione del termine è un problema regolamentare; tant'è che in Commissione mi sono riservato di presentare una modifica al Regolamento a norma di legge.

Per quanto riguarda il rilievo dell'onorevole Sanna, che riprende quello sollevato dall'onorevole Campus, ritengo che si possa risolvere introducendo all'inizio dell'articolo 3 le parole "la delibera di cui al comma secondo, i programmi di attività" e proseguire

PRESIDENTE. Poichè si tratta di ulteriori emendamenti orali, può riformulare la proposta?

STERI (U.D.C.), relatore di maggioranza. Al comma 3 prima delle parole: "i programmi di attività" inserire le parole: " la delibera di cui al comma secondo". La disposizione che previde che il parere sia vincolante è stata già inserita, di conseguenza, per evitare di comprimere troppo i tempi della Giunta, ripropongo di cancellare la fase finale: "da esprimersi entro 30 giorni". Se il parere è vincolante non ha senso.

PRESIDENTE. Le proposte di emendamento orale riguardano il comma 3 dove si propone di iniziare con le parole: "la delibera di cui al comma 2, i programmi di attività, anche quelli già definiti dalle società di gestione aeroportuale" e poi sopprimere le parole: "da esprimersi entro 30 giorni". Se c'è l'accordo dell'Aula lo metto in votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, intervengo per ribadire la posizione del Gruppo del Partito Democratico. Noi abbiamo consentito che questo disegno di legge, poi emendato in Commissione programmazione, arrivasse in Aula anche in tempi rapidi soprattutto per consentire la ricapitalizzazione della società di gestione dell'aeroporto di Alghero. Dopo di che nel disegno di legge, emendato dalla Commissione, si è voluto inserire altri temi: il finanziamento della continuità territoriale e un piano per la destagionalizzazione.

La sospensione dell'esame del testo, avvenuta la scorsa settimana per permettere alla Commissione di merito e alla Commissione trasporti, di esaminare l'articolato e quindi di esprimere un parere, ha di fatto prodotto, credo sulla base di un orientamento della maggioranza, questo emendamento che ci viene presentato come emendamento orale e che noi ammettiamo in Aula.

Di fatto, come ho già detto nella scorsa seduta, viene modificata l'impostazione anche nelle politiche di promozione della Sardegna attraverso le società di gestione, i vettori low cost; una impostazione che nella scorsa legislatura, ma confermata anche nella delibera di giugno di quest'anno della Giunta Cappellacci, vedeva nell'agenzia "Sardegna Promozione" uno strumento di intervento per pianificare i collegamenti internazionali e collegamenti nazionali, a basso costo, degli aeroporti di Cagliari o di Alghero e quindi per promuovere il marchio Sardegna nel mondo.

Ci sono delibere (delibera del 16 dicembre del 2008 quindi prima dell'interruzione della scorsa legislatura) che nel corso del 2009 e di parte di quest'anno non hanno ancora trovato definizione. Quindi si cambia impostazione e lo si fa anche con questo disegno di legge, lo si fa anche con questo emendamento senza aver chiaro, perlomeno non credo che quest' Aula abbia avuto risposte in merito, sui perché non sono stati erogati i finanziamenti che sono stati messi a disposizione dell'Agenzia "Sardegna Promozione" con questo stesso scopo nel corso del 2009 sulla base della delibera del 16 dicembre 2008, confermata con una delibera successiva della Giunta regionale, della Giunta Cappellacci, nel mese di giugno. Quindi, per avere tutti gli elementi prima di un voto del Consiglio regionale chiedo che l'Assessore riferisca in merito.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Intervengo per dichiarare l'astensione del mio Gruppo sull'emendamento orale, presentato dall'onorevole Steri, che rappresenta una modalità di intervento dell'Assemblea consiliare incapace di far comprendere meglio a noi prima, rappresentanti del popolo sardo, e poi anche al popolo sardo, come funziona il sistema dei trasporti, soprattutto dei trasporti aerei, e come deve meglio funzionare a favore della comunità isolana.

Voglio inoltre sottolineare che in questa materia, in ragione anche della positiva, almeno per noi, modifica dell'articolo 8 dello Statuto speciale si anticipava la trasformazione federale dello Stato; una trasformazione a nostro avviso (quella in corso) di taglio però prevalentemente egoista proposta e avanzata dalle parti più robuste del sistema economico nazionale, dalle Regioni dove quelle parti più robuste esercitano maggiormente il controllo..

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento all'articolo 3, come proposto oralmente dal consigliere Steri.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere URAS Luciano si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri: AMADU - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CUCCUREDDU - De FRANCISCI - DEDONI - DESSÌ - DIANA Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GALLUS - MANINCHEDDA - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MURGIONI - OBINU - PERU - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RODIN - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SANNA Paolo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - AGUS - BARRACCIU - BRUNO - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CUCCA - DIANA Giampaolo - ESPA - FLORIS Mario - LADU - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MULAS - SABATINI - SALIS - SANNA Gian Valerio - SECHI - SOLINAS Antonio - SORU - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 63

votanti 37

astenuti 26

maggioranza 19

favorevoli 37

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'articolo 3. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3 bis. All'articolo 3 bis è stato presentato un emendamento.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3 bis e del relativo emendamento:

Art. 3 bis

Modifiche di precedenti autorizzazioni
legislative di spesa

1. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 2, comma 23, della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale) è rideterminata in euro 21.000.000.

Emendamento soppressivo totale Bruno - Salis - Sechi.

Articolo 3 bis

L'articolo 3 bis è soppresso. (9).)

PRESIDENTE. Poiché si tratta di un emendamento soppressivo totale si metterà in votazione il testo dell'articolo.

Poiché non ci sono iscritti a parlare, per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Steri, relatore.

STERI (U.D.C.), relatore di maggioranza. Si esprime parere favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sull'emendamento ha facoltà di parlare l'Assessore dei trasporti.

LORETTU, Assessore tecnico dei trasporti. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 3 bis.

(Segue la votazione)

Risponde sì il consigliere: MARIANI.

Rispondono no i consiglieri: AGUS - AMADU - BARRACCIU - BRUNO - CAMPUS - CAPPAI - CARIA - CHERCHI - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CONTU Felice - CUCCU - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSÌ - DIANA Giampaolo - DIANA Mario - ESPA - FLORIS Rosanna - FOIS - GALLUS - LADU - LOTTO - MANCA - MELONI Francesco - MELONI Marco - MILIA - MULA - MULAS - MURGIONI - OBINU - PERU - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RODIN - SALIS - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Gian Valerio - SANNA Matteo - SECHI - SOLINAS Antonio - SOLINAS Christian - SORU - STERI - STOCHINO - URAS - VARGIU - ZEDDA Alessandra - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - FLORIS Mario.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 56

astenuti 2

maggioranza 29

favorevoli 1

contrari 55

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 4.

Ricordo che, essendo stato approvato il comma 2 dell'articolo 2, decade il comma 3 dell'articolo 4. All'articolo 4 è stato presentato un emendamento.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4 e del relativo emendamento:

Articolo 4

Norma finanziaria

1. Alle spese di cui all'articolo 1 si fa fronte:

- quanto ad euro 2.000.000 mediante utilizzo delle risorse previste per l'anno 2010 dall'articolo 7, comma 13, della legge regionale n. 3 del 2009; si intende corrispondentemente ridotta la relativa autorizzazione di spesa;

- quanto ad euro 5.000.000 mediante utilizzo di quota parte delle risorse sussistenti nel conto dei residui, autorizzate dall'articolo 20, comma 1, della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007);

- quanto ad euro 3.000.000 per l'anno 2010, mediante corrispondente riduzione delle risorse iscritte nella UPB S06.02.006 (Incentivazione alle attività turistico-ricettive - Spese correnti).

2. Alle spese di cui all'articolo 2, comma 1, pari a euro 8.000.000 per ciascuno degli anni dal 2010 al 2013, si fa fronte:

- quanto ad euro 1.000.000, per l'anno 2010, mediante corrispondente riduzione delle risorse iscritte nella UPB S06.02.006 (Incentivazione alle attività turistico-ricettive - Spese correnti);

- quanto ad euro 7.000.000, per l'anno 2010, mediante corrispondente riduzione delle risorse iscritte nella UPB S08.01.005 (Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare);

- quanto ad euro 8.000.000, per ciascuno degli anni dal 2011 al 2013, mediante corrispondente riduzione delle risorse iscritte nella UPB S08.01.005 (Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare).

3. Alle spese di cui all'articolo 2, comma 2, pari a euro 5.000.000, si fa fronte mediante utilizzo di quota parte delle risorse sussistenti nel conto dei residui, autorizzate dall'articolo 20, comma 1, della legge regionale n. 2 del 2007.

4. Alle spese di cui all'articolo 3, pari a euro 19.700.000 per l'anno 2010 ed a euro 24.500.000 per ciascuno degli anni dal 2011 al 2013, si fa fronte:

- quanto ad euro 7.700.000, per l'anno 2010, mediante utilizzo delle risorse già autorizzate dall'articolo 21 della legge regionale 22 aprile 2002, n. 7 (legge finanziaria 2002);

- quanto ad euro 12.000.000, per l'anno 2010, mediante corrispondente riduzione delle risorse iscritte nella UPB S08.01.005 (Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare);

- quanto ad euro 24.500.000, per ciascuno degli anni dal 2011 al 2013, mediante corrispondente riduzione delle risorse iscritte nella UPB S08.01.005 (Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare).

5. Nel bilancio della Regione per gli anni 2010-2013 sono introdotte le seguenti variazioni:

in aumento

STRATEGIA 07

UPB S07.06.001

Trasporto pubblico locale

2010 euro 11.000.000

2011 euro 8.000.000

2012 euro 8.000.000

2013 euro 8.000.000

in diminuzione

STRATEGIA 06

UPB S06.02.006

Incentivazione alle attività turistico-ricettive - Spese correnti

2010 euro 4.000.000

2011 euro ---

2012 euro ---

2013 euro ---

STRATEGIA 08

UPB S08.01.005

Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare

2010 euro 19.000.000

2011 euro 32.500.000

2012 euro 32.500.000

2013 euro 32.500.000

Emendamento soppressivo totale Bruno - Salis - Sechi.

Articolo 4

L'articolo 4 è soppresso. (10).)

PRESIDENTE. Come nel caso precedente, si mette direttamente ai voti il mantenimento del testo, essendo l'emendamento un soppressivo totale.

Poiché nessuno è iscritto a parlare, per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Steri, relatore.

STERI (U.D.C.), relatore di maggioranza. Si esprime parere contrario.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sull'emendamento, ha facoltà di parlare l'Assessore dei trasporti.

LORETTU, Assessore tecnico dei trasporti. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 4. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 4.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: AMADU - CAMPUS - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSÌ - DIANA Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GALLUS - MARIANI - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MURGIONI - OBINU - PERU - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RODIN - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - VARGIU - ZEDDA Alessandra - ZEDDA Massimo.

Rispondono no i consiglieri:AGUS - BARRACCIU - BRUNO - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CUCCU - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MANCA - MELONI Marco - MELONI Valerio - SALIS - SANNA Gian Valerio - SECHI - SOLINAS Antonio - SORU - URAS - ZUNCHEDDU.

Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - FLORIS Mario - LADU - MULAS.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 55

astenuti 4

maggioranza 28

favorevoli 35

contrari 20

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 4 bis.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4 bis:

Articolo 4 bis

Efficacia

1. L'efficacia delle misure di cui alla presente legge è subordinata, ai sensi dell'articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, alla decisione di compatibilità con il mercato comune da parte della Commissione europea e alla pubblicazione del relativo avviso nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS). )

PRESIDENTE. All'articolo 4 bis è stato presentato un emendamento orale che era stato preannunciato dall'onorevole Steri.

Ha domandato di parlare il consigliere Steri per illustrare l'emendamento orale.

STERI (U.D.C.), relatore di maggioranza. L'emendamento, raccogliendo la segnalazione dell'onorevole Uras, prevede l'immediata entrata in vigore della legge, il giorno stesso della pubblicazione sul BURAS. Modifica totalmente il testo dell'articolo.

PRESIDENTE. Se tutti i colleghi sono d'accordo, ammettiamo l'emendamento orale proposto dall'onorevole Steri.

Ha domandato di parlare il consigliere Ladu. Ne ha facoltà.

LADU (P.d.L.). Premesso che ci sono dei dubbi su tutto l'impianto del disegno di legge…

PRESIDENTE. Onorevole Ladu, intervenga per dichiarare se è d'accordo sull'ammissione o meno dell'emendamento orale; sulla legge potrà intervenire in fase di votazione finale. Adesso ho chiesto all'Aula il parere per poter ammettere l'emendamento dell'onorevole Steri, se qualcuno non è d'accordo deve dichiararlo.

LADU (P.d.L.). Io non sono d'accordo.

PRESIDENTE. Allora rimane in piedi il testo originario dell'articolo 4 bis.

Metto in votazione l'articolo 4 bis.

Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io apprezzo molto la posizione dell'onorevole Ladu; è nota la normativa regionale che richiama il Consiglio regionale (io sostengo in modo irrituale, perché una legge regionale ordinaria che definisce una modalità di legiferare del Consiglio regionale è impropria) a fare una cosa che, per trattato internazionale, è ovvia. Presidente, noi votammo questa legge, che definirei per la sua impostazione il massimo dell'ipocrisia comunitaria, nel 1998; poiché era un periodo nel quale non si notificavano le leggi che determinavano aiuti di Stato, il Consiglio regionale ritenne di doversi dare una legge per citare all'interno delle leggi che contenevano aiuti di Stato l'obbligo di rendere efficace la legge a posteriori, dopo la notifica.

Io penso, Presidente, che noi abbiamo l'obbligo di notificare le leggi, che questo obbligo sia non del Consiglio regionale ma sia della Giunta regionale; penso anche che noi non dobbiamo prevedere norme di questa natura nelle nostre leggi perché è improprio, e che faremmo bene ad abrogare quella norma che in ogni caso non sarebbe utile seguire.

Per queste ragioni io voterò contro l'articolo 4 bis, fatto salvo che l'Amministrazione ha l'obbligo di porre in essere le procedure di notifica che sono richieste dal Trattato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ladu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

Onorevole Ladu, alla luce anche di quello che ha illustrato l'onorevole Uras, la invito a rivedere la sua posizione.

LADU (P.d.L.). Come l'onorevole Uras sa, ho grande rispetto delle cose che dice però, in questo caso, dice una cosa non giusta. Lui sostiene che, siccome l'obbligo di notifica è previsto da una legge regionale - lo diceva anche ieri in Commissione - che non è una legge costituzionale, si può anche non notificare.

In realtà quella legge regionale non dice una cosa banale, fa riferimento all'articolo 93 del Trattato dell'Unione Europea dove si dice che le leggi che vengono approvate, nel caso specifico questa, devono contenere la clausola di sospensione dell'efficacia sino alla pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Sardegna dell'esito dell'esame da parte dell'UE. Questo,è chiaro, non lo dice la Regione ma è l'Unione Europea a stabilire che, quando si tratta di approvare leggi che prevedono un aiuto di Stato, queste leggi vanno notificate.

Proprio un paio di settimane fa a Bruxelles abbiamo assunto l'impegno che, come Regione, avremmo adottato un atteggiamento diverso nei confronti dell'Unione Europea, nel senso che avremmo rispettato meglio anche le norme europee; ebbene, pochi giorni dopo aver assunto questo impegno, approviamo una legge che sappiamo verrà impugnata perché la stessa impugnativa c'è stata ed è in corso (non è stata ancora definita la procedura) per le stesse identiche motivazioni che stiamo introducendo oggi. Pertanto io credo che possiamo scrivere tutto quello che vogliamo in legge, l'importante è che venga notificata, perché l'obbligo c'è, anche se alla fine concorderemo con l'Unione Europea quello che c'è da fare.

Nel caso di mancata notifica, vorrei capire di chi sarà la responsabilità. Probabilmente dovrà risponderne il dirigente, ma anche altri, di fronte ad un intervento quasi sicuro della Corte dei conti, perché noi sappiamo per certo che questo provvedimento verrà impugnato.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 4 bis. Ha domandato di parlare il consigliere Diana Mario. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 4 bis.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri CAPPAI, PIRAS e SALIS hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: LADU - MARIANI - RANDAZZO - SANNA Paolo.

Rispondono no i consiglieri: AMADU - BARRACCIU - BIANCAREDDU - BRUNO - CAMPUS - CAPPAI - CARIA - CHERCHI - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CONTU Felice - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSI' - DIANA Giampaolo - DIANA Mario - ESPA - FLORIS Rosanna - FOIS - GALLUS - LOTTO - MANCA - MANINCHEDDA - MELONI Francesco - MELONI Marco - MELONI Valerio - MILIA - MULA - MURGIONI - PERU - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PORCU - RODIN - SALIS - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Gian Valerio - SANNA Matteo - SECHI - SOLINAS Christian - SORU - STERI - STOCHINO - TOCCO - URAS - VARGIU - ZEDDA Alessandra - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - FLORIS Mario - MULAS.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 56

astenuti 3

maggioranza 29

favorevoli 4

contrari 52

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 119/A.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: AMADU - BIANCAREDDU - CAMPUS - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSÌ - DIANA Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GALLUS - MANINCHEDDA - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MURGIONI - PERU - PIRAS - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RODIN - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SANNA Paolo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - BARRACCIU - BRUNO - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - DIANA Giampaolo - ESPA - LADU - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - MULAS - PORCU - SALIS - SANNA Gian Valerio - SECHI - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 56

votanti 34

astenuti 22

maggioranza 23

favorevoli 34

(Il Consiglio approva).

Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.), relatore di maggioranza. Una precisazione sul disegno di legge appena approvato; la norma finanziaria deve essere rivista in sede di coordinamento per adeguarla a tutte le modifiche intervenute nel corso della discussione.

PRESIDENTE. L'onorevole Steri ha fatto presente che la norma finanziaria deve essere rivista in sede di coordinamento in funzione della soppressione dell'articolo 3 bis.

Discussione e approvazione della Risoluzione sul rafforzamento del ruolo delle regioni nella partecipazione al processo normativo europeo e nel controllo della sussidiarietà, con riferimento alle modifiche della legge 4 febbraio 2005, n. 11 (Norme generali sulla partecipazione dell'Italia al processo normativo dell'Unione europea e sulle procedure di esecuzione degli obblighi comunitari) a seguito dell'entrata in vigore del Trattato di

Lisbona. (4)

PRESIDENTE. Il secondo punto all'ordine del giorno reca l'esame della Risoluzione numero 4.

Dichiaro aperta la discussione. Per illustrare la risoluzione ha facoltà di parlare il consigliere Ladu.

LADU (P.d.L.). Signor Presidente, Assessori, colleghi, la risoluzione numero 26, approvata all'unanimità dalla seconda Commissione, concerne il rafforzamento del ruolo della Regione nella partecipazione al processo normativo europeo e nel controllo della sussidiarietà da parte della Regione stessa, con riferimento alle modifiche della legge nazionale numero 11 del 2005 a seguito dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona.

Infatti la legge numero 11 del 2005, la cosiddetta legge Buttiglione, all'articolo 5 riconosce la partecipazione delle assemblee legislative regionali alla formazione del diritto dell'Unione Europea e i progetti e gli atti di loro interesse sono trasmessi dal Presidente del Consiglio dei Ministri alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative. Infine l'applicazione del principio di sussidiarietà di cui all'articolo 5 del trattato dell'Unione Europea fa sì che l'intervento dell'Unione, nei settori di competenza non esclusiva, debba essere motivato anche in relazione al suo impatto a livello regionale e locale.

L'articolo 6 del "Protocollo sull'applicazione del principio di sussidiarietà e di proporzionalità" (definito anche Protocollo numero 2) dice che ciascuno dei Parlamenti nazionali può entro otto settimane inviare ai Presidenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione un parere motivato sulla non conformità al principio di sussidiarietà. Riconosce quindi espressamente la possibilità che l'Assemblea regionale si esprima in merito alla conformità dell'atto al suddetto principio.

Infine l'articolo 8 del Protocollo numero 2 attribuisce al Comitato delle Regioni il diritto di proporre ricorsi per violazione dei principi di sussidiarietà e la partecipazione alla formazione del diritto dell'Unione Europea da parte dell'Assemblea legislativa regionale. Considerato che occorre prevedere tempi e procedure idonee a rendere effettivo l'esercizio della propria prerogativa da parte della Regione e in particolare da parte delle Assemblee legislative si ritiene, così è scritto nella risoluzione, che le proposte di modifica della legge numero 11 del 2005, attualmente presentate in Parlamento, debbano tener conto della necessità che le Regioni possano esercitare concretamente le proprie prerogative nella formazione del diritto dell'Unione Europea e nel controllo sull'applicazione del principio di sussidiarietà.

In particolare nella risoluzione si chiede di ampliare il termine, per la presentazione delle osservazioni da parte delle Regioni, estendendolo almeno a 30 o 40 giorni analogamente a quanto deciso comunque da altri Paesi europei e in linea con il termine di otto settimane previsto dall'articolo 6 del Protocollo numero 2 per il controllo della corretta applicazione del principio di sussidiarietà.

E' evidente pertanto la necessità che il Parlamento, coerentemente con quanto disposto dal Protocollo numero 2 all'articolo 6, adotti una procedura di coinvolgimento sistematico delle Assemblee legislative regionali nell'ambito del controllo sull'applicazione del principio di sussidiarietà e sull'eventuale aggravio procedurale in caso vengano disattese le valutazioni delle Regioni sul controllo. Infine, nella risoluzione, si manifesta l'esigenza di mantenere, all'interno della legge 11 del 2005, la disciplina sul riparto dei seggi per i rappresentanti italiani presso il Comitato delle Regioni con la garanzia di una adeguata rappresentanza dei Consigli regionali all'interno della delegazione, e si chiede altresì che i consigli regionali vengano consultati, anche tramite la loro Conferenza, nella fase di formazione della delegazione, prima della nomina. Attualmente i membri che fanno parte del Comitato delle Regioni sono 24, 14 sono espressione delle Regioni e delle Province autonome e quindi anche dei Consigli regionali, tre invece sono espressione delle province e sette dei comuni.

Tenuto conto che in questo momento in Parlamento si sta procedendo alla modifica della legge numero 11 del 2005, in accordo anche con le altre Regioni autonome che stanno provvedendo all'invio delle loro risoluzioni, inviamo questa nostra raccomandazione al Parlamento in modo che prenda in considerazione la presenza dei Consigli regionali così come è previsto dalla legge numero 11 del 2005 e anche dal Protocollo numero 2 del Trattato di Lisbona.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). L'argomento mi sembra talmente importante che considero l'Aula così vuota un'offesa. Presidente, chiedo la verifica del numero legale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Uras Luciano.)

Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri CAPPAI, DESSÌ, MULA, SALIS, URAS e VARGIU sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Dichiaro che sono presenti 37 consiglieri.

(Risultano presenti i consiglieri: ARTIZZU - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CONTU Felice - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DESSÌ - DIANA MARIO - FLORIS Rosanna - LADU - LOMBARDO - MANINCHEDDA - MARIANI - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MULAS - OBINU - OPPI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PORCU - RODIN - SALIS - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SANNA Paolo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - URAS - VARGIU - ZEDDA Alessandra.)

Poiché il Consiglio è in numero legale, possiamo proseguire i lavori.

Sull'ordine dei lavori

Ha domandato di parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Presidente, questa discussione sta procedendo, io credo, in maniera un po' strana, un po' veloce, un po' concitata. Credo valga la pena di rendersi conto dell'importanza dell'argomento che l'onorevole Ladu ha portato all'attenzione dell'Aula; credo valga la pena di non passare a un voto meccanico, con troppa superficialità, senza un approfondimento.

A mio avviso questo argomento meriterebbe una ben altra attenzione da parte della Giunta regionale; ritengo del tutto insoddisfacente la qualità della discussione che si è svolta in Consiglio, così come ritengo sia del tutto insoddisfacente il livello di attenzione e di approfondimento che gli stiamo dedicando. Se vogliamo solamente pigiare il tasto, facciamolo pure, e poi andiamocene a casa convinti di aver fatto il nostro dovere.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, poiché mi pare di aver inteso che la proposta di risoluzione della Commissione sia stata condivisa da tutti gli schieramenti politici, proporrei una sospensione. L'istruttoria è stata fatta dalla Commissione, ma probabilmente c'è stato anche un collegamento non perfetto tra i commissari e i Gruppi. Ritengo che una sospensione ci consentirebbe di verificare, anche con il Presidente della Commissione, il testo da votare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.).Presidente, concordo con la richiesta di sospensione del collega Uras. Io approfitterei di questa sospensione per chiedere al Presidente della Regione di voler partecipare ai lavori dell'Aula sia su questa importante risoluzione, che naturalmente mi pare che, per la complessità dei problemi, ha necessità anche di un intervento autorevole del Presidente della Regione, sia perché abbiamo all'ordine del giorno alcune mozioni importanti, una delle quali riguarda il G8 a La Maddalena; e, come lei sa Presidente, noi abbiamo chiesto come opposizione il 5 di marzo di verificare (e sono sicuro che la Presidente si è fatta interprete di questa richiesta del Consiglio regionale) la disponibilità del Presidente della Regione a riferire sulla mozione stessa.

Quindi le chiedo se, nel corso della giornata, avremo la presenza del Presidente della Regione, e se è possibile che partecipi ai lavori di stamattina.

PRESIDENTE. Onorevole Bruno, il Presidente della Regione oggi è fuori Sardegna per impegni istituzionali. Come lei ha ben ricordato, io ho fatto presente al Presidente della Regione la richiesta delle opposizioni di una sua presenza in occasione della discussione in Aula sulla mozione che lei ha richiamato. Il Presidente ha fatto presente di aver delegato a rappresentarlo, come aveva già disposto la volta precedente, l'assessore Angelo Carta e.

Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.).. Io non ho compreso l'intervento del collega Bruno, e sono sorpreso dall'intervento dell'onorevole Soru, al quale,visto che ha segnalato la scarsa attenzione, mi permetto di far osservare anche la sua scarsa attenzione, dato che non ha portato alcun contributo sul merito della questione.

Quindi, se c'è un accordo, come pare che ci sia, in Commissione, fra tutte le forze politiche, e se la questione riguarda il ruolo delle assemblee legislative regionali, chiedo che cosa c'entra la Giunta regionale o la presenza del Presidente della Giunta regionale; non vedo quale connessione vi sia con la presenza o meno del Presidente della Giunta regionale una volta tanto che questa Assemblea può legittimamente e autonomamente decidere sul proprio ruolo, anche in seno agli organismi comunitari.

Mi pare che ancora una volta, su una questione sulla quale siamo tutti d'accordo, la sinistra e le opposizioni abbiano perso un'occasione per dare un segno di fattiva collaborazione, anziché cercare un ulteriore motivo di scontro e di polemica su ciò che è stato deliberato all'unanimità.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, le chiedo nuovamente una sospensione della seduta, anche perché non mi pare che sia stato aperto il dibattito su questo tema. Inoltre voglio precisare che noi avevamo chiesto l'inserimento della mozione riguardante il G8 all'ordine del giorno di una seduta alla quale il Presidente della Regione fosse disponibile a partecipare. Dalla nostra richiesta è passato oltre un mese.

Pertanto, proprio per rispetto di quest'Aula, le chiediamo di comunicarci quando il Presidente della Regione sarà in Aula per affrontare insieme a noi questo argomento.

PRESIDENTE. Onorevole Bruno, io prima ho tentato di dare una risposta. Il Presidente della Regione mi ha comunicato che, per la discussione di quella mozione, ha delegato a rappresentarlo l'assessore Carta. Non è un problema di data.

La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 15, viene ripresa alle ore 11 e 51.)

Continuazione della discussione e approvazione della Risoluzione sul rafforzamento del ruolo delle regioni nella partecipazione al processo normativo europeo e nel controllo della sussidiarietà, con riferimento alle modifiche della legge 4 febbraio 2005, n. 11 (Norme generali sulla partecipazione dell'Italia al processo normativo dell'Unione europea e sulle procedure di esecuzione degli obblighi comunitari) a seguito dell'entrata in

vigore del Trattato di Lisbona. (4)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Comunico all'Aula che la consigliera Greco, che aveva chiesto congedo, è presente in Aula. Pertanto il congedo si intende revocato.

Poiché nessuno è iscritto a parlare dichiaro chiusa la discussione. Metto in votazione la risoluzione. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, questa risoluzione contiene sicuramente elementi di assoluto interesse per quanto riguarda i rapporti tra il nostro sistema istituzionale regionale e l'Unione Europea. Peraltro, abbiamo chiesto una sospensione proprio per ragionare sull'importanza di questa risoluzione, ma anche sul fatto che il Consiglio regionale si occupi dei rapporti tra le Regioni e l'Unione Europea, e se ne occupi in questa fase politica nella quale stanno riemergendo orientamenti riformatori su cui noi esprimiamo tutte le perplessità del caso.

Noi riteniamo, infatti, questo non è un mistero, che le parti politiche che sono oggi impegnate prioritariamente su questo terreno, cioè quello delle riforme istituzionali, abbiano una visione troppo parziale di questo Paese, troppo circoscritta di questo Paese, e che si riferiscano a questo Paese per le parti e alle parti dello stesso che stanno meglio e che godono, sotto il profilo economico e sociale, di vantaggi che altri invece non hanno. A questo punto sarebbe molto lungo, ma anche molto utile, potersi un tantino attardare sul fatto che il Mezzogiorno d'Italia è una provincia subordinata agli interessi, prevalentemente economici, arroccati nel Nord del nostro Paese.

C'è parso di capire dall'illustrazione del collega, Presidente della Commissione, onorevole Ladu, che la risoluzione abbia l'obiettivo di schierare la Regione Sardegna, il Consiglio regionale della Regione Autonoma della Sardegna insieme alle altre Regioni per rivendicare, intanto tramite il Parlamento (quindi il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati), e tramite l'impegno del Governo nella sua qualità di soggetto che partecipa come Stato membro al governo dell'Unione Europea, uno spazio decisamente più ampio e alcune modalità di relazione, per esempio di natura pratica, come quelle relative all'esigenza di ampliare il termine per la presentazione delle osservazioni, ai sensi dell'articolo 5 della legge numero 11 del 2005, portandolo almeno a 30 40 giorni, in modo tale da mettere le Regioni di questo nostro Paese in linea con quelle degli altri Stati europei.

Ma nella risoluzione si parla anche della necessità che il Parlamento nazionale, coerentemente con quanto disposto dal Protocollo, adotti una procedura di coinvolgimento sistematico delle Assemblee legislative regionali. Cioè si tratta, in ultima analisi, di una risoluzione tendente ad ampliare gli spazi operativi delle Regioni e dei Consigli regionali.

Noi siamo sostanzialmente favorevoli a questo contenuto, e saremmo contenti se la maggioranza accogliesse questa esigenza, però riteniamo che sia da prevedere un dibattito molto più articolato, molto più corposo, di quello che potremmo fare oggi, su questo argomento ma, soprattutto, in generale sui rapporti tra la Regione Autonoma della Sardegna, l'Unione Europea e il Governo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ladu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LADU (P.d.L.). Signor Presidente, Assessore, colleghi, ho ascoltato attentamente le cose che ha detto il collega Uras, e riconosco che effettivamente c'è bisogno di affrontare un dibattito serio su questa materia, perché ormai abbiamo verificato, è stato dimostrato anche dal provvedimento che abbiamo approvato questa mattina, quanto sia importante il ruolo che la Sardegna deve avere all'interno dell'Unione Europea. Un ruolo certamente forte, determinante ma anche rispettoso delle regole dell'Unione Europea, come ci è stato detto e ripetuto nel corso della nostra recente visita a Bruxelles.

Però oggi, come ho già richiamato,è in atto un dibattito in Parlamento sulla modifica della legge numero 11 del 2005, la cosiddetta legge Buttiglione, per cui è chiaro che noi abbiamo necessità di approvare oggi questa risoluzione, riservandoci un approfondimento del dibattito magari quando approderà in Aula il provvedimento, importante, sulle politiche comunitarie.

Noi oggi non possiamo rimanere indietro nei confronti delle altre Regioni a statuto speciale che stanno adottando lo stesso provvedimento per chiedere al Parlamento alcune cose fondamentali e presenti anche nella nostra risoluzione. Si chiede, in pratica, lo sottolineo nuovamente, che i termini per la presentazione delle osservazioni, anche modificando la legge numero 11, vengano portati dagli attuali 20 giorni, che sono troppo pochi, almeno a 30 o 40 giorni, così che le Regioni abbiano più tempo per difendere l'applicazione corretta del principio di sussidiarietà. Devo rilevare fra l'altro che, poiché anche il Protocollo numero 2 prevede questo allungamento dei tempi, provveduto in merito.

Ricordo ancora che nella risoluzione si chiede il sistematico coinvolgimento delle assemblee legislative come era previsto sia nella legge del 2005 che nel Protocollo numero 2; e lo stesso Trattato di Lisbona riconosce il ruolo delle assemblee. Abbiamo avuto sentore che da parte del Parlamento, invece, ci sia una tendenza a ridurre il ruolo delle assemblee legislative; noi riteniamo che questo sia un fatto grave perché non è pensabile che le assemblee legislative non abbiano un ruolo nel momento della discussione dell'atto normativo europeo. Io credo che il principio di sussidiarietà significhi proprio questo: il coinvolgimento dal basso, non solo delle Regioni ma degli stessi enti locali che devono essere coinvolti in questo processo. E' chiaro che se noi eliminiamo la presenza dell'assemblea legislativa questo processo di sussidiarietà viene in qualche modo a mancare.

Una conseguenza di questo discorso è la richiesta di una presenza nel Comitato delle regioni delle assemblee legislative. La legge numero 11 prevedeva che all'Italia spettassero 24 rappresentanti nel Comitato delle regioni; di questi 24 14 spettavano alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano; la presenza dei rappresentanti delle regioni prevedeva anche una partecipazione dei consigli regionali al Comitato delle regioni. Bene, noi chiediamo che i contenuti della legge numero 11 del 2005, nota come la legge Buttiglione...

PRESIDENTE. Onorevole Ladu, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente e colleghi, è abbastanza singolare che di fronte al contenuto, nel merito, di questa risoluzione ci troviamo da un lato ad ascoltare il Presidente della Commissione sottolineare che la Sardegna ha un ruolo importante e dall'altro lato a constatare che va in onda un'altra fase dell'ordinaria umiliazione della vocazione autonomistica della Sardegna, come è del tutto evidente dal contesto di questa risoluzione.

Parliamo di sussidiarietà in astratto dimenticando che la discussione su questo argomento avviene nel momento in cui lo Stato italiano sta affrontando il problema del federalismo; ci sarebbe pertanto il tanto da aprire un dibattito parallelo fra le due prospettive che si affacciano per la Regione Sardegna, alla presenza di quelli che sono statutariamente, Presidente, i referenti, i responsabili, i portavoce dell'autonomia regionale: il Presidente della Regione, la Giunta e il Consiglio regionale.

Ma noi la risoluzione la mandiamo, per conoscenza, al Presidente della Regione. Mi domando: è controparte rispetto a queste richieste? Il Presidente della Regione Sardegna è la controparte o è parte integrante della responsabilità di condividere una linea, di rappresentarla? La mandiamo al Ministro per le politiche europee. Chi rappresenta la nostra autonomia nell'Esecutivo nazionale? Chi rappresenta la voce della Sardegna in quel contesto? Nella Conferenza dei Presidenti delle assemblee legislative, Presidente, chi ci rappresenta? Non abbiamo sentito una sua parola su questo argomento dal momento che dobbiamo essere rappresentati.

Io continuo a dire, che sarebbe opportuno, per la nostra stessa dignità, che si discutesse in una sessione più allargata questo genere di problema, che significa non solo sussidiarietà ma anche adeguatezza; e ricordo in proposito che abbiamo fatto un lungo dibattito nella finanziaria sulle ricadute dei patti di stabilità sulle nostre comunità. Ma pensate che questo argomento sia estraneo a questo rapporto con la Comunità europea, che deve prendere atto che c'è nel principio della sussidiarietà un rapporto diverso con il mondo europeo?

Io sono molto preoccupato, Presidente e onorevole Ladu, per l'assenza del presidente Cappellacci, per la sua assenza sui temi dell'autonomia. Da lontano vedo questa sorta di cordone sanitario che si vuole cingere intorno a questo nostro Presidente. Temo che la misantropia istituzionale, di cui parlavo, stia diventando cronica ed è necessario che si apra un dibattito anche su questo; io non voglio vedere il Presidente della Regione confrontarsi sui problemi della Regione Sardegna due volte all'anno come se fossero sedute obbligatorie statutarie. E'una vergogna per noi, è un'umiliazione; la realtà è che riduciamo questo argomento a una mera procedura burocratica, un fax che mandiamo perché nessuno va lì a rappresentare la nostra posizione.

Se questa è la grande Sardegna, la grande vocazione autonomistica, lei che ha scritto al Pontefice scriva due righe anche al Parlamento e rappresenti una volta tanto anche la nostra posizione con dovizia di particolari e salvaguardando la dignità dell'autonomia.

PRESIDENTE. Onorevole Sanna, come lei ben sa, la Sardegna e il Consiglio regionale della Sardegna partecipano all'Assemblea dei Presidenti del Consiglio nella persona del vicepresidente Cossa che ha partecipato puntualmente a tutte le riunioni nelle quali sono stati affrontati anche questi argomenti. Potremmo pertanto, in una sede nella quale lei ritenga che si possa approfondire l'argomento, rendere edotto il Consiglio delle determinazioni della Conferenza dei Presidenti.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, abbiamo fatto bene a chiedere prima la verifica del numero legale per richiamare l'Aula su questo punto e soprattutto suscitare questa discussione anche se in sede di dichiarazione di voto. La lettura della legge numero 11 del 2005, richiamata nella risoluzione, anche ai più distratti o a chi non ha partecipato ai lavori di Commissione, dà il senso dell'importanza e della necessità che su questo tema ci sia un interesse molto più marcato e un approfondimento molto più coerente con la nostra storia autonomistica e, soprattutto, molto più necessitato dalla situazione attuale.

Sappiamo che l'Europa è sempre più importante, sappiamo però anche che a livello governativo e anche regionale i nemici dell'Europa sono molto forti; sappiamo che c'è un tentativo di ridurre gli spazi di intervento soprattutto delle Regioni a Statuto speciale come la nostra. Per cui, è chiaro che siccome l'oggetto della risoluzione ha soprattutto come punto di attacco e di interesse la conoscenza e l'approfondimento e la possibilità di intervento modificativo dei progetti e degli atti comunitari dell'Unione Europea, compresi anche i libri verdi, i libri bianchi, comunicazioni, eccetera (sto leggendo i commi 1 e 2 dell'articolo 3 della legge numero 11 del 2005), è chiaro che a questo punto, stante la pericolosità delle azioni politiche che sono in atto contro i poteri delle autonomie locali, è indubbio che il livello di discussione su questi temi non può essere esaurito in questa risoluzione.

Noi pensiamo che il clima distratto, presidente Ladu (clima che sta continuando a caratterizzare questa discussione anche per i numerosi capannelli) debba essere invece seguito molto velocemente da una discussione più approfondita che veda oltre che il Consiglio anche la Giunta regionale e il suo Presidente attrezzarsi per riuscire a contrastare atti politici che, a mio parere, tra breve saranno molto più pericolosi di quanto non possa essere ravvisato nelle modifiche che in Parlamento si stanno apportando alla legge numero 11 del 2005.

Io sono assolutamente d'accordo che si modifichi il comma 3 dell'articolo 5 della legge numero 11; lo leggo perché è importante: "Ai fini della formazione della posizione italiana, le regioni e le province autonome nelle materie di loro competenza entro venti giorni dalla data del ricevimento degli atti...". Conoscendo i tempi della burocrazia il termine dei venti giorni è ridicolo, è un modo per dire che le regioni non possono intervenire.

Riteniamo utile pertanto l'ampliamento del termine proposto dalle Regioni soprattutto perché gli atti e i procedimenti dell'Unione Europea come riguardano sempre più materie e sempre più numerosi settori di attività. Siamo assolutamente convinti che questo termine debba essere ampliato, come dice la risoluzione, per dare il tempo ai Consigli regionali e alle Giunte regionali, perché il problema non viene posto solo ai Consigli regionali ma viene posto anche al Comitato delle regioni dove sono presenti le Giunte, di formulare le loro osservazioni.

E' necessario pertanto trovare un altro momento di discussione che veda la presenza autorevole della Giunta nella persona del Presidente. Anche in merito all'assenza del Presidente non possiamo non concordare con quanti l'hanno rilevata. Avremo modo di esprimere questa posizione...

PRESIDENTE. Onorevole Salis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Marco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI MARCO (P.D.). Presidente, io credo che, come stiamo dicendo, il merito di questa risoluzione sia condivisibile, ma penso anche che da questa occasione, in qualche modo determinata da un impulso esterno, e cioè una necessità che ha portato a una richiesta dei diversi Consigli regionali delle regioni italiane, dovremmo trarre spunto per porci qualche domanda in più.

La mia sensazione (è più che una sensazione) è che noi, per come è organizzata la nostra attività, per come noi riusciamo ad interagire con le tematiche legate alla elaborazione e, ahimè, anche all'applicazione delle norme comunitarie, non credo che saremo capaci di usare quei venti o venticinque giorni in più in maniera molto proficua.

La domanda che pongo è: nella nostra testa, nella nostra organizzazione, nella nostra capacità come Consiglio regionale, come amministrazione regionale c'è la volontà, ma prima di tutto la comprensione, di intervenire nella formazione di atti comunitari dei quali di solito subiamo le conseguenze dopo molto tempo, mentre abbiamo l'attitudine naturale a legiferare senza neanche considerare la necessità di osservare le norme comunitarie, per cui poi molto spesso ci cadono addosso le conseguenze di atti che sono sostanzialmente illegittimi?

Questa è la domanda a cui dobbiamo rispondere e io credo che ci sono alcune cose che stiamo cercando di sviluppare in questo tempo e che meriterebbero, lo hanno detto i colleghi intervenuti finora, che noi applicassimo una prima norma che è prevista nella legge comunitaria che è stata approvata in prima lettura dalla seconda Commissione, passata in prima Commissione e credo che quanto prima possa venire in Aula, cioè - lo ha detto il collega Uras e poi in qualche modo è stato ripreso da tutti - facciamo una sessione comunitaria nella quale trattiamo della legge comunitaria, cioè del modo con il quale noi ci rapportiamo alla partecipazione alle attività dell'Unione Europea, vuol dire alla costruzione degli atti comunitari e al loro recepimento.

Parliamo di un tema che non bisogna analizzare il giorno prima delle elezioni europee; per questo noi abbiamo presentato una proposta di legge nazionale all'indomani delle elezioni europee perché non abbiamo ancora, se non per un caso fortuito e fortunoso e ne siamo comunque lieti, dei rappresentanti nel Parlamento europeo; infatti, perché questo possa accadere si devono dimettere molti eletti Dobbiamo perciò parlare da ora di come affrontare, come Regione sarda, la partita della coesione economica e sociale. Io ricordo che fu lo scorso governo Berlusconi a condannarci a non poter fruire della norma del Trattato comunitario sulla insularità; pertanto noi dobbiamo chiedere al Governo nazionale che ci rappresenta in questa partita che questa volta le cose vadano diversamente, dobbiamo capire anche come questo Consiglio regionale si organizza per avere questa competenza.

Tutti questi temi, oltre a richiamare la necessità che si dedichi una sessione di lavoro all'approvazione della legge comunitaria e a queste questioni, richiederebbero, lo hanno detto i colleghi con molta incisività, una visione del rapporto con lo Stato e con l'Unione Europea da parte della Giunta regionale e di chi la guida.

Credo sia una sfida rispetto alla quale non si può sfuggire e sarà oggi, sarà domani, ma sarà necessario che l'impostazione delle relazioni col Governo nazionale e con il processo del federalismo fiscale, che fa parte dalla stessa partita, sia affrontata di fronte a questo Consiglio regionale, che sta assumendo delle iniziative, in un modo chiaro e trasparente dalla Giunta regionale a partire dal suo Presidente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Questa mattina dopo esserci garantiti la continuità territoriale, approvando la legge sul trasporto aereo, quindi soprattutto verso l'Europa, ci soffermiamo con questa risoluzione a parlare di una attenzione nei confronti della politica europea. Bene ha fatto chi ha richiamato noi tutti ad un'attenzione maggiore nei confronti di questo problema che comunque, come ha detto il collega Meloni e altri che sono intervenuti prima di me, è opportuno ritorni in quest'Aula per una discussione più articolata e più puntuale.

Questa è un'occasione che ci si presenta quasi di straforo, ma non ci dà l'opportunità, anche perché siamo in una fase di dichiarazione di voto, di entrare più puntualmente nell'argomento. Questo nasce probabilmente dalla scarsa convinzione, diffusa nei sardi, sulle opportunità che possono derivare, rispetto alle scelte che noi dobbiamo compiere, dall'osservare con maggiore attenzione le norme europee; che spesso subiamo anche passivamente, forse eccessivamente distratti dalle scelte operate a livello di Governo e Parlamento nazionali.

Un Governo sempre più prono a scelte e imposizioni dettate dal nord dello Stato italiano, e soprattutto dalla Lega Nord alla quale guardiamo per alcuni aspetti con una certa preoccupazione; una preoccupazione che il P.S.d'Az. ha pubblicamente manifestato per l'invasione di campo che la Lega sta operando nelle Regioni del sud con intenzioni e progetto il cui spirito certamente comprendiamo appieno.

La Sardegna, come tutti i sud del mondo subisce. Subisce la politica romana arrogante e attenta, come dicevo prima alle scelte del nord; ma subisce anche, insieme a larga parte dello Stato italiano, le scelte del nord europeo rispetto a un'area mediterranea che ha peculiarità e particolarità che non trovano attenzione e risposte proprio perché insufficientemente e inadeguatamente rappresentate a livello europeo.

Nella risoluzione si fa riferimento ad alcuni aspetti, si poteva metterne in evidenza altri, ma sicuramente tocca dei punti centrali quali i termini di presentazione delle osservazioni. Noi sappiamo di essere abitualmente in ritardo rispetto a tempi che l'Europa impone, ma siamo anche preoccupati per lo scarso coinvolgimento e interessamento da parte del Parlamento nazionale delle assemblee legislative regionali, e la nostra per prima.

La risoluzione, infine, mette in evidenza la carenza di rappresentanza dei Consigli regionali a livello europeo. Questo è un argomento sul quale puntualmente si discute quando arriva la scadenza elettorale europea; ci rendiamo conto che solo per, come dire, strategie di partito, si riesce a trovare occasionalmente una rappresentanza a livello europeo così come è accaduto nelle ultime elezioni.

E bisogna dar merito all'Italia dei Valori di essere riuscita a garantire una rappresentanza alla Sardegna eleggendo l'onorevole Uggias al Parlamento europeo così come accadeva in passato per scelte dei partiti, ma non certo per una libera volontà e capacità di esprimere un voto da parte dei sardi nelle elezioni dei propri rappresentanti.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della risoluzione numero 4.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: AGUS - ARTIZZU - BARRACCIU - BRUNO - CAMPUS - CAPELLI - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CUCCU - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSÌ - DIANA Giampaolo - DIANA Mario - ESPA - FLORIS Rosanna - GRECO - LADU - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - MORICONI - MULA - MULAS - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RODIN - SALIS - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Gian Valerio - SANNA Matteo - SECHI - SOLINAS ANTONIO - SOLINAS CHRISTIAN - SORU - STERI - STOCHINO - TOCCO - URAS - VARGIU - ZEDDA Alessandra - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Risponde no il consigliere: MANINCHEDDA.

Si è astenuta: la Presidente LOMBARDO.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 56

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 55

contrari 1

(Il Consiglio approva).

Discussione della richiesta di istituzione di commissione d'inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi regionali al fine di individuare le ragioni dell'anomalia amministrativa, verificare se vi siano motivazioni di ordine tecnico e/o organizzativo, se si siano determinate violazioni di legge e se vi

siano specifiche responsabilità gestionali. (Comm. di inchiesta n. 2)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno, al successivo punto, reca la discussione della richiesta di istituzione di Commissione d'inchiesta numero 2.

Comunico che è stato presentato un ordine del giorno. Se ne dia lettura.

(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 1:

Ordine Del Giorno Uras - Pittalis - Bruno - Steri - Vargiu - Sanna Giacomo - Salis - Cuccureddu sulla nomina della Commissione d'inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi regionali al fine di individuare le ragioni dell'anomalia amministrativa, verificare se vi siano motivazioni di ordine tecnico e/o organizzativo, se si siano determinate violazioni di legge e se vi siano specifiche responsabilità gestionali.

IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione del documento relativo alla richiesta di istituzione di una Commissione d'inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi regionali al fine di individuare le ragioni dell'anomalia amministrativa, verificare se vi siano motivazioni di ordine tecnico e/o organizzativo, se si siano determinate violazioni di legge e se vi siano specifiche responsabilità gestionali, presentata ai sensi del comma 4 dell'articolo 125 del Regolamento interno;

PRESO ATTO del dibattito:

delega

il Presidente del Consiglio regionale a nominare i componenti della Commissione d'inchiesta che entro sei mesi riferisca al Consiglio sulla mancata applicazione delle leggi regionali, con riferimento particolare a quelle finanziarie e di spesa e a quelle in materia di politiche sociali, a sostegno del sistema produttivo e per il lavoro, al fine di individuare le ragioni dell'anomalia amministrativa, verificare se vi siano motivazioni di ordine tecnico e/o organizzativo, se si siano determinate violazioni di legge e se vi siano specifiche responsabilità gestionali. (1).)

PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 1.

Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: AGUS - AMADU - ARTIZZU - BARRACCIU - BRUNO - CAMPUS - CAPELLI - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CONTU Felice - CUCCU - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSÌ - DIANA Giampaolo - DIANA Mario - ESPA - FLORIS Rosanna - GRECO - LADU - LOTTO - MANCA - MANINCHEDDA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - MORICONI - MULA - MULAS - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RODIN - SALIS - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Gian Valerio - SANNA Matteo - SECHI - SOLINAS Antonio - SOLINAS Christian - SORU - STERI - STOCHINO - TOCCO - URAS - VARGIU - ZEDDA Alessandra - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Si è astenuta: la Presidente LOMBARDO.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 58

astenuti 1

maggioranza 30

favorevoli 58

(Il Consiglio approva).

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, se l'Aula è d'accordo, chiedo di rinviare la discussione (è il punto successivo dell'ordine del giorno) sulla richiesta di istituzione di commissione d'inchiesta relativamente ai finanziamenti erogati dalla Regione sarda all'Università di Sassari (Commissione d'inchiesta numero 3) ad un momento successivo, quando lo riterranno opportuno la Conferenza dei Capigruppo e la Presidenza.

PRESIDENTE. Se non vi sono opposizioni sospendo l'esame di questo punto all'ordine del giorno.

Elezione di un componente del Consiglio di amministrazione dell'ERSU di Sassari, in sostituzione di Francesco Sasso, dimissionario

PRESIDENTE. Passiamo all'esame del successivo punto all'ordine del giorno: "Elezione di un componente del Consiglio di amministrazione dell'ERSU di Sassari".

Comunico che il Consiglio deve procedere all'elezione suppletiva di un componente del consiglio di amministrazione dell'Ente regionale per il diritto allo studio universitario di Sassari in sostituzione di Francesco Sasso, dimissionario.

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto per schede per l'elezione suppletiva di un componente del consiglio di amministrazione dell'Ente regionale per il diritto allo studio universitario di Sassari in sostituzione di Francesco Sasso, dimissionario.

Verrà consegnata una scheda dove ogni consigliere scriverà un nome, risulterà eletto colui che avrà ottenuto il maggior numero di voti.

Invito i consiglieri Segretari a procedere alla chiama.

(Seguono la votazione e lo spoglio delle schede)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 66

votanti 65

astenuti 1

schede bianche 15

schede nulle 6

Hanno ottenuto voti: Canalis Ottaviano, 36; Mattone Antonello, 3; Pisanu Luigi, 2; Zanetti Stefania, 2; Lanetti Stefania, 1.

Viene proclamato eletto componente del Consiglio di amministrazione dell'ERSU di Sassari: Canalis Ottaviano.

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: AGUS - AMADU - ARTIZZU - BARRACCIU - BRUNO - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CARIA - CHERCHI - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CONTU Felice - CUCCU - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSÌ - DIANA Giampaolo - DIANA Mario - ESPA - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GALLUS - GRECO - LADU - LOTTO - MANCA - MANINCHEDDA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - MILIA - MORICONI - MULA - MULAS - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - PORCU - RANDAZZO - RODIN - SABATINI - SALIS - SANNA Giacomo - SANNA Gian Valerio - SANNA Matteo - SANNA Paolo - SECHI - SOLINAS Antonio - SOLINAS Christian - SORU - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Si è astenuta: la Presidente LOMBARDO.)

Discussione congiunta della mozione Steri - Capelli - Cappai - Rassu - Oppi - Petrini - Artizzu - Bruno - Cuccureddu - Sanjust - Pittalis - De Francisci - Murgioni - Diana Mario - Contu Felice - Ladu - Biancareddu - Sanna Giacomo - Milia - Maninchedda - Diana Giampaolo - Cucca - Floris Mario - Obinu - Pitea - Lai - Campus - Dessì - Solinas Christian - Planetta - Mulas - Vargiu - Mula - Meloni Francesco - Cossa - Dedoni - Contu Mariano Ignazio - Cuccu - Sabatini - Moriconi - Meloni Valerio - Uras - Zuncheddu - Sechi - Zedda Massimo - Salis - Cocco Daniele Secondo - Mariani - Sanna Gian Valerio sulla situazione delle strade statali in Sardegna, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento (36); della interpellanza Lai - Pittalis - Diana Mario - Sanna Matteo - Bardanzellu sul mancato completamento della strada a scorrimento veloce Abbasanta-Olbia (10/A); e della interpellanza Cocco Daniele Secondo - Salis - Mariani, sullo stato attuale della strada Abbasanta

Olbia, tratto Alà dei Sardi (35/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione congiunta della mozione numero 36 e delle interpellanze numero 10/A e 35/A.

(Si riporta di seguito il testo della mozione e delle interpellanze:

Mozione Steri - Capelli - Cappai - Rassu - Oppi - Petrini - Artizzu - Bruno - Cuccureddu - Sanjust - Pittalis - De Francisci - Murgioni - Diana Mario - Contu Felice - Ladu - Biancareddu - Sanna Giacomo - Milia - Maninchedda - Diana Giampaolo - Cucca - Floris Mario - Obinu - Pitea - Lai - Campus - Dessì - Solinas Christian - Planetta - Mulas - Vargiu - Mula - Meloni Francesco - Cossa - Dedoni - Contu Mariano Ignazio - Cuccu - Sabatini - Moriconi - Meloni Valerio - Uras - Zuncheddu - Sechi - Zedda Massimo - Salis - Cocco Daniele Secondo - Mariani - Sanna Gian Valerio sulla situazione delle strade statali in Sardegna, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIOREGIONALE

PREMESSO che:

- l'assoluta insufficienza ed inadeguatezza della rete stradale di cui é dotata la Regione, oltre a penalizzare gravemente lo sviluppo della Regione stessa, incide in maniera grave e non più tollerabile sulla sicurezza;

- i gravissimi incidenti verificatisi in questi ultimi giorni nelle strade statali rendono evidente che tale situazione, già non accettabile, non è oramai più tollerabile e sostenibile, tanto più anche ove si consideri che la Regione non è neppure dotata di una rete ferroviaria idonea;

- la gravissima situazione venutasi a determinare può essere fronteggiata e gestita efficacemente solo facendo ricorso a speciali modalità di azione ed anche, occorrendo, ad apparati organizzatori diversi da quelli ordinari;

- solo in tale modo é possibile porre in essere un'attività che consenta di provvedere tempestivamente allo studio ed alla predisposizione, nonché alla realizzazione, degli interventi da attuarsi;

- la straordinaria necessità di intervenire non consente ulteriori indugi,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a richiedere al Presidente del Consiglio dei ministri la dichiarazione dello stato di emergenza relativo a tutto il territorio della Regione ai sensi dell'articolo 5, commi 2 e 3, della legge 24 febbraio 1992, n. 225 (Istituzione del Servizio nazionale della protezione civile), e successive modifiche ed integrazioni, in relazione alla situazione delle strade statali;

2) a richiedere al Presidente del Consiglio dei ministri che per la gestione dell'emergenza si avvalga del Presidente della Regione quale commissario delegato;

3) a richiedere al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Consiglio dei ministri che vengano poste a disposizione le necessarie risorse finanziarie, anche facendo applicazione dell'articolo 13 dello Statuto;


4) a richiedere la costituzione della società mista con l'ANAS avente per scopo la realizzazione di autostrade di interesse regionale;

5) a riferire in Aula. (36)

Interpellanza Lai - Pittalis - Diana Mario - Sanna Matteo - Bardanzellu sul mancato completamento della strada a scorrimento veloce Abbasanta-Olbia.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

il progetto della strada a scorrimento veloce Abbasanta-Olbia nasce nel lontano 1979 con la finalità di mettere in comunicazione lo scalo marittimo e aeroportuale di Olbia con le zone interne del Goceano e del Monte Acuto;

negli accordi di programma tra Stato e Regione sul completamento della rete viaria del nord Sardegna la realizzazione della strada a scorrimento veloce era presente nella sua interezza da Abbasanta fino ad Olbia, anche se è stata finanziata e realizzata per lotti funzionali;

con delibera della Giunta regionale n. 22/27 del 7 giugno 2006 il progetto predisposto dalla Provincia di Sassari per l'esecuzione del tratto di 6 km da Alà dei Sardi al bivio di Padru sulla strada provinciale n. 24 è stato sottoposto a valutazione di impatto ambientale;

la ripartizione dei fondi CIPE, approvata il 5 settembre 2007 dalla Giunta regionale, ha destinato 10 milioni di euro per la riqualificazione delle strade provinciali n. 24 e n. 110 Alà dei Sardi-San Teodoro;

rilevato che la decisione di assoggettare il progetto ad una ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale comporta che il quadro di riferimento progettuale debba individuare, valutare e raffrontare diverse ipotesi di tracciato, compresa la scelta di non realizzazione (opzione zero);

CONSIDERATO che:

nella scorsa legislatura era stata presentata una interrogazione, la n. 1149/A, dagli onorevoli Lai Renato, Pittalis e Marracini alla quale non era stata fornita risposta;

la delibera della Giunta regionale n. 33/20 del 5 settembre 2007 sulla ripartizione dei fondi CIPE si contrappone di fatto al completamento della strada a scorrimento veloce Abbasanta-Olbia optando per la riqualificazione delle strade provinciali n. 24 e n. 110;

il sottoporre alla procedura di impatto ambientale la prosecuzione del tratto in esecuzione Buddusò-Alà dei Sardi rappresenta un ulteriore ostacolo alla realizzazione del rimanente tratto di strada;

la decisione di riqualificare le strade provinciali esistenti che, tra l'altro, attraversano i centri abitati di Padru e diverse sue frazioni (così eliminando il connotato di strada a scorrimento veloce) lascia intendere che la precedente Giunta regionale aveva di fatto abbandonato definitivamente il progetto per la realizzazione della strada a scorrimento veloce, che avrebbe dovuto abbattere i tempi di percorrenza, rompere l'isolamento e rendere più accessibili alle risorse turistiche le zone interne;

PRESO ATTO che:

per la realizzazione della strada Abbasanta-Olbia nel tratto esistente sono stati sacrificati i migliori terreni dei Comuni del Goceano, di Buddusò e di Alà dei Sardi;

una strada che si ferma ad Alà dei Sardi come scorrimento veloce e segue poi il percorso tortuoso delle provinciali Alà dei Sardi-San Teodoro non ha alcuna utilità per le finalità con cui è stata ideata e programmata;

esiste un vivo malcontento fra le popolazioni dei territori del Goceano, del Monte Acuto e della Gallura, che si è espresso in diverse manifestazioni di protesta nei riguardi della precedente Giunta regionale, nella scorsa legislatura, che di fatto hanno messo fine alla prospettiva di proseguimento della strada Abbasanta-Olbia,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale dei trasporti e l'Assessore regionale della difesa dell'Ambiente per sapere se:

sia intendimento della Regione completare il tratto di strada a scorrimento veloce Abbasanta-Olbia;

per effetto dei provvedimenti conseguenti alle delibere n. 22/27 del 7 giugno 2006 e n. 33/20 del 5 settembre 2007, la Regione intenda abbandonare definitivamente il progetto di realizzazione di una strada Abbasanta-Olbia realmente a scorrimento veloce;

ci sia, da parte della Giunta regionale, la volontà di tenere conto delle richieste e delle aspirazioni delle popolazioni e delle diverse amministrazioni locali interessate che si sono susseguite in questi decenni;

inoltre, intenda adottare un iter celere per lo studio e la valutazione dell'impatto ambientale e per il reperimento delle risorse necessarie al fine di realizzare la strada in tempi brevi, considerando l'importanza vitale di tale arteria per i territori dell'interno. (10/A)

Interpellanza Cocco Daniele Secondo - Salis - Mariani, sullo stato attuale della strada Abbasanta-Olbia, tratto Alà dei Sardi

I sottoscritti,

premesso che il sistema vario delle zone interne versa in uno stato di gravissimo degrado, con conseguenti disagi nei già precari collegamenti fra paesi e città;

CONSIDERATO che:

- nelle casse delle amministrazioni provinciali di Sassari e Olbia-Tempio già da tempo è in disponibilità la somma di euro 6.000.000 destinata alla realizzazione di tale strada;

- essa rappresenta uno sbocco indispensabile per i comuni del Goceano e del Monte Acuto, accorciando in maniera determinante i tempi di percorrenza per arrivare ad Olbia;

- per l'economia delle popolazioni interessate deriverebbero dei sicuri vantaggi, in un contesto di gravissimo depauperamento delle risorse in generale;

CONSTATATO che l'esecuzione dell'opera è stata resa impossibile da lungaggini burocratiche dovute a richieste di piani di fattibilità relativi a questioni di impatto ambientale;

ACCERTATO che le risposte di competenza dell'Amministrazione provinciale di Sassari, seppur tardive, sono ora a disposizione degli uffici dell'Assessorato della difesa dell'ambiente e della vigilanza ambientale della Regione Sardegna,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente e l'Assessore regionale dei trasporti affinché vogliano predisporre tutti gli atti amministrativi di loro competenza in modo da garantire un iter procedurale il più possibile celere, in modo tale che l'opera possa venire appaltata in tempi rapidi, onde non pregiudicare ulteriormente gli interessi delle popolazioni interessate. (35/A).)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione. Ha facoltà di parlare il consigliere Steri per illustrare la mozione.

STERI (U.D.C.). La mozione, che è firmata dai rappresentanti di tutti i Gruppi politici, ha un forte significato politico e non tecnico. La teoria di croci che ogni giorno si allunga sulle strade statali ci richiama l'emergenza di una situazione assolutamente intollerabile.

Più volte quest'Aula ha parlato del problema della Sassari-Olbia ma il problema, oltre che sulla Sassari-Olbia, esiste su tutte le altre strade statali. La situazione è drammatica in quanto i finanziamenti attualmente a disposizione per il completamento, il riammodernamento e quant'altro delle strade statali sono a dir poco irrisori.

Fornisco alcuni dati tecnici, per portarli a conoscenza dell'Aula, pur ribadendo che il dato tecnico è irrilevante. Attualmente - i miei dati risalgono a febbraio del 2010 - abbiamo in corso lavori per un importo lordo complessivo di 361 milioni 458 mila 668,11 euro: una cifra irrisoria. I lavori (lo dico per completezza) riguardano la strada statale 125, Terra Mala-Capo Boi, in cui sono in corso lavori per l'esecuzione del primo, secondo terzo lotto, primo, secondo e terzo stralcio; la strada statale 291, Olmedo-Alghero, per la quale è in corso di esecuzione il terzo lotto; la strada statale 554, per la quale è in corso di esecuzione una variante esterna all'abitato di Cagliari; la strada statale 131, per la quale sono in corso dei lavori dal chilometro 23,885 al chilometro 32,412, dal chilometro 32,412 al chilometro 41,00 e dal chilometro 47,00 al chilometro 79,500.

Questi sono tutti i lavori oggi in corso che godono di finanziamento, sulle strade statali allo stato non c'è altro. Sono in corso una serie di progettazioni, attualmente quelle finanziate con la legge obiettivo (ho anche l'elenco a disposizione, ma sarebbe troppo lungo da leggere anche il solo elenco dei progetti in corso che però riguardano solo una parte estremamente ridotta dell'asse viario), che se dovessero andare in porto richiederebbero, per la loro attuazione, un finanziamento di 1 miliardo e 1806 euro, secondo i calcoli che verosimilmente sono sottostimati. Queste sono le opere previste nella legge obiettivo.

Per quanto riguarda le altre opere, non previste nella legge obiettivo, la loro realizzazione si presume che richieda una somma di oltre 1 miliardo e 500 milioni; sostanzialmente servirebbero circa 2 miliardi e 600 milioni solo per le progettazioni sulle parti principali delle strade statali. A fronte di questa esigenza finanziaria, le somme a disposizione sono assolutamente irrisorie.

Preciso che, nel quadro degli interventi sul fondo infrastrutture previsto nel quadro di dettaglio della delibera CIPE del 6 marzo 2009 (io ho dati aggiornati al luglio 2009, non sono riuscito a procurarmi i dati successivi e quindi non ho neanche i dati sul finanziamento della Sassari-Olbia), su sessanta opere solo una riguarda la Sardegna, e in particolare la città di Cagliari, eppure nel quadro finanziario riportato nel documento di programmazione sino al 2013, la spesa totale prevista è di 31 miliardi e rotti.

Per l'intervento relativo alla Sardegna, e in particolare per i nodi e i sistemi urbani e metropolitani di Cagliari, c'è una previsione generica di 330 milioni, peraltro da ripartire anche con Palermo, Catania e Bari. Sostanzialmente, a disposizione della Regione sarda ci sono 13 milioni per il 2010, 26 milioni per il 2011, 91 milioni per il 2012; ripeto, non ho i dati aggiornati al periodo successivo al luglio 2009 e non ho il dato aggiornato a quanto finanziato sulla Sassari-Olbia.

Conclusivamente possiamo dire che sui fondi disponibili, alla Regione sono stati in astratto assegnati sulla legge obiettivo 296 milioni, mentre su altre fonti statali ce ne sono solo 18. A fronte di queste somme assegnate alla Sardegna, la Sicilia ha, sulla legge obiettivo, 1 miliardo e 385 milioni di euro e, su altre fonti statali, 5 miliardi e 459 milioni di euro; la Regione Lombardia ha, sulla legge obiettivo, 2 miliardi e 202 milioni e, su altre fonti statali, un miliardo e 890 milioni; la Regione Lazio ha, sulla legge obiettivo, 1 miliardo e 963 milioni e, su altre fonti statali, 2 miliardi e 10 milioni; la Regione Calabria ha, sulla legge obiettivo, un miliardo e 43 milioni e, su altre fonti statali, 1 miliardo e 291 milioni.

Sono numeri che in tutta evidenza gridano vendetta, sono totalmente inaccettabili e offensivi per l'autonomia della Regione Sardegna! Questo, per la precisione, l'ha detto anche il P.d.L. con una interrogazione presentata alla Camera, quindi c'è un assenso di tutte le forze politiche sulla totale inaccettabilità, in quanto discriminatori, di questi dati che ho appena elencato.

La mozione ha appunto lo scopo di dare forza alla Giunta regionale perché rivendichi con fermezza nei confronti del Governo nazionale, senza accettare assolutamente nessun compromesso, quanto alla Regione Sardegna è dovuto. Ripeto, sono dati di totale discriminazione, sono dati inaccettabili che possono essere modificati solo se il Consiglio è unito nel dare forza alla Giunta regionale; e i fatti verificatisi in questi giorni dimostrano che questa forza è quanto mai necessaria.

Mi riferisco all'episodio riportato dai giornali secondo cui il Ministero della difesa intendeva alienare un faro nell'isola dell'Asinara; ma, a fronte della pronta reazione della Regione che ha rivendicato la proprietà di quel bene al Ministero hanno deciso di non venderlo. No, signori cari, se quel faro lo volete vendere vuol dire che non vi serve e allora ce lo dovete trasferire. Questi comportamenti da parte dello Stato sono totalmente inaccettabili, sono comportamenti che dobbiamo condannare duramente, unanimemente perché solo così possiamo far valere le ragioni della Sardegna.

Ci troviamo di fronte ad una serie di riforme, mi riferisco al federalismo fiscale, mi riferisco alla battaglia sul patto di stabilità, che discriminano fortemente la Sardegna, penalizzandola pesantemente a favore delle Regioni del Nord; e questo non è accettabile.

L'articolo 2 della Costituzione ha posto come base del nostro ordinamento il principio di solidarietà, a questo principio devono attenersi tutti, anche le Regioni del Nord; comportandosi in questo modo non si fa altro che minare l'unità dello Stato. E l'unità dello Stato la possiamo mantenere in piedi solo in presenza di una forte reazione da parte della Regione che porti dei risultati concreti in favore della Sardegna.

Nella mozione viene richiamato anche l'articolo 13 dello Statuto, il Piano di rinascita; l'articolo 13 dello Statuto va letto e va applicato in senso dinamico. Lo Stato è obbligato a finanziare la rinascita della Regione Sardegna. La rilevanza dell'articolo 13 si rinviene anche leggendo l'Intesa del '99, sottoscritta tra lo Stato e la Regione dall'allora Presidente, l'onorevole Palomba, nella quale oltre a prevedere una serie di accordi quadro e di settori di intervento da potenziare per consentire un'effettiva rinascita della Sardegna, nei presupposti che fanno parte integrante di questa Intesa è espressamente richiamato l'articolo 13 dello Statuto.

L'articolo 13 dello Statuto implica che lo Stato ha l'obbligo di finanziare con interventi straordinari al di là dei fondi FAS, al di là dei fondi della legge obiettivo, la rinascita. Ed è sempre nell'intesa Stato - Regione del '99 che si dice espressamente che tra gli altri settori di intervento quello dei trasporti è essenziale sia per consentire un pieno sviluppo turistico-industriale della Regione sia per garantire quella che è stata chiamata la continuità territoriale interna. In mancanza di questi interventi è di tutta evidenza che vi sarebbe una violazione dei principi costituzionali contenuti nell'articolo 2 e nell'articolo 3, a danno della Regione Sardegna.

Noi con la mozione siamo partiti dal dato, incontestabile, che c'è una situazione di emergenza, in presenza di una situazione di emergenza sono possibili interventi straordinari; e anche recentemente questo Consiglio ha approvato una mozione riguardante il Rio Cedrino (non ne conosciamo ancora l'esito), in cui si chiedeva un intervento straordinario. Noi chiediamo che la Regione si faccia valere per acquisire le risorse, chieda che il Presidente della Regione sia nominato commissario straordinario così da poter gestire questi interventi con procedure accelerate.

L'accelerazione delle procedure consentirebbe in linea di massima un dimezzamento dei tempi tecnici necessari sia per il completamento delle attività di progettazione, sia per il completamento successivamente degli appalti.

E' rimessa alla valutazione della Regione la scelta se avvalersi per queste attività delle sue strutture o di quelle di altri organismi come può essere l'ANAS. Io conosco le prese di posizioni assunte dal Gruppo sardista contro l'ANAS; in proposito mi permetto di precisare che una cosa è l'ANAS, ente nazionale, una cosa è il compartimento di Cagliari. Un compartimento, mi sia consentito dirlo perché per motivi di lavoro ne ho una buona conoscenza, che si è sempre mosso con rara efficienza e con preparazione tecnica che raramente si incontrano in una pubblica amministrazione.

E' vero, l'ANAS non ha dato le risorse, ma il problema non lo possiamo scaricare sull'ANAS, io lo scarico sul Governo, sul Ministero che non dà le risorse all'ANAS, non certo sul compartimento di Cagliari. Comunque è una scelta rimessa alla discrezionalità della Giunta se avvalersi delle strutture proprie o di quelle dell'ANAS o di altre ancora. Ripeto il contenuto della mozione non è tecnico. Io ho riportato prima i dati relativi alle opere in corso per evidenziare la gravità e la totale inaccettabilità di una situazione, che possiamo superare solo con una volontà politica ben precisa.

Questa mozione, infatti, sta chiedendo al Consiglio regionale di esprimersi unitariamente per dare la forza al Presidente della Giunta di attivarsi e venire a riferirci in tempi i più brevi e più rapidi possibili.

Segnalo, è emerso anche stamattina sulla legge sui trasporti, che in questa Aula va sempre più accentuandosi non una contrapposizione sterile tra due parti ma un'analisi del problema concreto e una ricerca di forme e di soluzioni il più possibile condivise. Anche quando non c'è la condivisione bisogna comunque dare atto, l'esempio di stamattina è lampante, che l'opposizione ha contribuito fattivamente e in maniera essenziale alla redazione della norma di legge. Ecco l'unità vuol dire questo.

In questo momento non c'è in gioco l'opposizione, non c'è in gioco la maggioranza, in questo momento c'è in gioco la Sardegna e i suoi interessi. Noi chiediamo alla Giunta di rappresentare con forza la Sardegna di fronte al Governo ponendo in essere tutte le azioni, anche le più dure ipotizzabili, per ottenere un risultato concreto.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Matteo Sanna per illustrare la sua interpellanza.

SANNA MATTEO (P.d.L.). Presidente, intervengo per illustrare l'interpellanza numero 10/A L'onorevole Lai che avrebbe dovuto illustrarla stamattina, essendo assente per motivi di salute, mi ha chiesto cortesemente di sostituirlo.

Come tutti noi sappiamo il progetto della strada a scorrimento veloce Abbasanta - Olbia nasce nel lontano 1979 con la finalità, che tutti conoscono, di mettere in comunicazione lo scalo marittimo e aeroportuale di Olbia con le zone interne del Goceano e del Monte Acuto.

Negli accordi di programma tra Stato e Regione sul completamento della rete viaria del Nord Sardegna la realizzazione della strada a scorrimento veloce era presente nella sua interezza da Abbasanta fino ad Olbia, anche se è stata finanziata e realizzata per lotti funzionali. Con delibera della Giunta regionale 22/27 del 7 giugno del 2006 il progetto predisposto dalla Provincia di Sassari per l'esecuzione del tratto di 6 chilometri da Alà dei Sardi al bivio di Padru sulla strada provinciale numero 24 è stato sottoposto a valutazione di impatto ambientale.

La ripartizione dei fondi CIPE, approvata il 5 settembre 2007 dalla Giunta regionale, ha destinato 10 milioni di euro per la riqualificazione delle strade provinciali numero 24 e numero 110 Alà dei Sardi - San Teodoro.

Questa decisione di assoggettare il progetto a una ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale comporta che il quadro di riferimento progettuale debba individuare, valutare e raffrontare diverse ipotesi di tracciato compresa la scelta di non realizzazione, cioè l'opzione zero.

Nella scorsa legislatura era stata presentata un'interrogazione, la numero 1149/A degli onorevoli Lai Renato, Pittalis e Marracini alla quale non era stata data alcuna risposta. La delibera della Giunta regionale numero 33/20 del 5 settembre 2007 sulla ripartizione dei fondi CIPE si contrappone di fatto al completamento della strada a scorrimento veloce Abbasanta - Olbia optando per la riqualificazione delle strade provinciali numero 24 e numero 110.

Il sottoporre alla procedura di impatto ambientale la prosecuzione del tratto in esecuzione Buddusò - Alà dei Sardi rappresenta un ulteriore ostacolo alla realizzazione del rimanente tratto di strada. La decisione di riqualificare le strade provinciali esistenti, che tra l'altro attraversano il centro abitato di Padru e di diverse sue frazioni, lascia intendere che la precedente Giunta regionale aveva di fatto abbandonato definitivamente il progetto per la realizzazione della strada a scorrimento veloce che avrebbe dovuto abbattere i tempi di percorrenza, rompere l'isolamento e rendere più accessibili alle risorse turistiche le zone interne.

Per la realizzazione della strada Abbasanta - Olbia, nel tratto esistente, sono stati sacrificati i migliori terreni dei comuni del Goceano, di Buddusò e di Alà dei Sardi, una strada che si ferma ad Alà dei Sardi come scorrimento veloce e segue poi il percorso tortuoso della provinciale Alà dei Sardi - San Teodoro non ha alcuna utilità per le finalità con cui è stata ideata e programmata.

Esiste un vivo malcontento tra le popolazioni nei territori del Goceano, del Monte Acuto e della Gallura che si è espresso in diverse manifestazioni di protesta nei riguardi sia della precedente Giunta che dell'attuale che, di fatto, hanno messo fine alla prospettiva di proseguimento della strada Abbasanta-Olbia. Pertanto, con questa interpellanza, noi chiediamo al Presidente della Giunta, all'Assessore regionale dei trasporti e all'Assessore regionale della difesa dell'ambiente di sapere se sia intendimento della Regione completare il tratto di strada a scorrimento veloce Abbasanta-Olbia; se per effetto dei provvedimenti conseguenti alle delibere numero 22/27 del 7 giugno 2006 e numero 33/20 del 5 settembre 2007, la Regione intenda abbandonare definitivamente il progetto di realizzazione di una strada Abbasanta-Olbia realmente a scorrimento veloce.

Chiediamo anche se ci sia da parte della Giunta regionale la volontà di tenere conto delle richieste e delle aspirazioni delle popolazioni, e delle diverse amministrazioni locali interessate, che si sono susseguite in questi decenni; inoltre, se si intenda adottare un iter celere per lo studio e valutazione dell'impatto ambientale e per il reperimento delle risorse necessarie al fine di realizzare la strada in tempi brevi, considerando l'importanza vitale di tale arteria per tutti i territori interessati, in modo particolare i territori dell'interno.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Daniele Secondo Cocco per illustrare la sua interpellanza.

COCCO DANIELE SECONDO (I.d.V.). Avessi potuto mettere la firma sull'interpellanza appena illustrata dal collega Sanna, avrei pochissimo altro da aggiungere.

Il sistema viario delle zone interne, infatti, versa in uno stato di gravissimo degrado, con conseguenti disagi nei già precari collegamenti fra i paesi e le città.

Considerato che nelle casse delle amministrazioni provinciali di Sassari e Olbia-Tempio già da tempo è in disponibilità la somma di 6 milioni di euro destinati alla realizzazione della strada succitata, che la stessa rappresenta uno sbocco indispensabile per i Comuni del Goceano e del Monte Acuto, accorciando in maniera determinante i tempi di percorrenza per arrivare ad Olbia; considerato che l'economia della popolazioni interessate avrebbe dei sicuri vantaggi in un contesto di gravissimo depauperamento delle risorse in generale; constatato che la possibilità di esecuzione dell'opera è stata resa impossibile sinora da lungaggini burocratiche dovute a richieste di piani di fattibilità relativi a questioni di impatto ambientale; accertato che le risposte di competenza dell'amministrazione provinciale di Sassari, seppur tardive, sono a disposizione degli uffici dell'Assessorato dell'ambiente e della vigilanza ambientale della Regione Sardegna, il sottoscritto e i sottoscritti firmatari chiedono all'Assessore regionale dell'ambiente se intenda predisporre tutti gli atti amministrativi di sua competenza che possano garantire un iter procedurale il più rapido possibile, in modo tale da non pregiudicare le sacrosante aspettative delle popolazioni interessate.

PRESIDENTE. Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi a parlare non oltre la conclusione del primo intervento.

E' iscritto a parlare il consigliere Planetta. Ne ha facoltà.

PLANETTA (P.S.d'Az.). Signor Presidente, Assessori, colleghe e colleghi, la mozione che discutiamo oggi, sottoscritta dai rappresentanti della maggioranza e dell'opposizione, pone all'attenzione di tutti un problema che per noi sardi è ancora oggi purtroppo una calamità, una condanna, un argomento urgente ben noto, totalmente da noi tutti condivisibile. Mi auguro di cuore che tale condivisione sia anche di buon segno e di buon auspicio.

Altre volte siamo stati purtroppo sconcertati spettatori di mozioni che, richiamando battaglie unitarie, nel concreto si risolvevano in risse e conflitti di parte, fini a sè stessi e sterili, che volevano solo colorare di politica i problemi piuttosto che risolverli, e tutto immancabilmente si risolveva in gazzarra, in una nuova contrapposizione, volta a rivendicare non l'attuale merito della soluzione dei problemi stessi, ma quello della denuncia, dell'accusa, dell'individuazione dell'eventuale colpevole.

Così i problemi rimangono, si stratificano, peggiorano, fatalmente degenerano, fra l'indifferenza sostanziale di chi deve farsene carico, e invece vergognosamente continua a promettere e a fare proclami inutili ad alta voce. E quanti toni alti, quante piazzate di cui avremmo fatto volentieri a meno, dettate dall'inefficacia omologante del rito a cui siamo spesso e volentieri costretti a partecipare, e a volte anche - consentitemi di dirlo - dalla triste brama di volersi distinguere.

Ora, in soli dieci minuti, dobbiamo esprimerci sulla situazione delle strade statali in Sardegna, troppo poco per entrare nel dettaglio, troppo poco perfino per manifestare la rabbia che si è accumulata negli anni a causa delle tante promesse mancate, delle troppe prese in giro, dei trucchi, dei giochi di prestigio, di questo Stato arrogante e patologicamente bugiardo. Mi rendo conto quanto sia facile inciampare nelle insidie della retorica, nelle frasi consuete, nei proclami, nelle accuse indiscriminate e deresponsabilizzanti; quanto sia facile persino scivolare fatalmente nella ripetizione dei soliti concetti e nel parlarci addosso.

Ma come si può sottintendere, tacere che il nostro sistema stradale risulta essere ancora fra i più carenti d'Italia, con 50 chilometri di strade ogni 100 chilometri quadrati di territorio, con una maglia viaria fondamentale, rimasta di interesse nazionale, che si estende per circa 1.200 chilometri, e con nessuna autostrada? Come si può sorvolare sul fatto che buona parte delle strade statali sarde presenta caratteristiche assolutamente insufficienti rispetto alle esigenze minime di percorribilità, finora causando migliaia, come noi tutti sappiamo, di incidenti stradali, spesso con morti e con feriti?

Lo sappiamo tutti e lo accettiamo, assuefatti e passivi, quando ci imbattiamo nei percorsi di guerra degli infiniti lavori in corso che ci costringono a pericolose deviazioni spesso mal segnalate, a percorrere scorciatoie, cavalcavia, curve, incroci e tratti che diventano ancora più insidiosi durante la notte e in condizioni atmosferiche precarie.

Ebbene, ogni qualvolta si è parlato di strade, come di altri problemi più o meno gravi, si è evocato il termine "emergenza". Questa parola si è adoperata e si continua ad adoperare per spiegare e giustificare ogni tipo di evento, anche non improvviso e recente, come fosse quell'ingrediente facoltativo, costante, psicologicamente imprescindibile, di una qualsiasi ricetta anche politica. Emergenza: emergenze per il lavoro, emergenze per l'economia, per l'agricoltura, per i trasporti, emergenze di siccità, inquinamento, tutto è emergenza insomma, come fosse il prezzemolo che tanto non guasta mai mettere un pochino dappertutto.

E intanto questa emergenza incuba a sua volta la cultura dell'emergenza, la cultura delle deroghe, della straordinarietà e della gentile concessione, e anche del malaffare. Ebbene, pure questa mozione auspica la dichiarazione dello stato di emergenza relativo a tutto il territorio dalla Sardegna. Io ben comprendo la ragione di tale richiesta, e anche le conseguenze positive che ne deriverebbero per noi qualora essa venisse accolta dal Governo. Intendo chiaramente accolta nella sostanza, non nei protocolli d'intesa, nei patti solennemente sottoscritti e puntualmente disattesi e disonorati.

Colleghi, la vera emergenza, che è sottesa alle tante dichiarate, ancora una volta non la si vuole affrontare, ancora non se ne vuole prendere coscienza. Mi riferisco alla nostra possibilità reale di porci innanzi al Governo di turno, allo Stato italiano, quale soggetto politico e istituzionale autorevole e sovrano, capace non solamente di far sottoscrivere impegni, ma anche di farli rispettare. Oggi noi impegniamo il nostro Presidente a richiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri italiano un qualcosa che dovrebbe già essere un nostro diritto, che dovrebbe essere una nostra prerogativa. Ma un diritto lo si esige, non può essere una gentile concessione, e la capacità o l'incapacità di esigere i nostri diritti e ciò che ci è dovuto, oggi sappiamo non è neppure potenziale, poiché letteralmente questa non esiste.

Continuiamo pure, allora, con i proclami e con le denunce, le mozioni, le interrogazioni, ne abbiamo depositata una da poco sulla situazione di degrado e di pericolosità della strada statale 131 relativamente all'ultimo tratto Macomer-Sassari; continuiamo con le interpellanze, che impegnano il Presidente della Regione "a chiedere, a far presente o ancora a sollecitare", come se a Roma di tutto questo non ne sapessero davvero nulla; e non sapessero nulla del fatto che abbiamo strade da terzo mondo, che la nostra infima ferrovia è ancora ininterrotta, e che qualcuno ci ha scippato ancora, per l'ennesima volta, i fondi FAS.

Di tutto questo a Roma non se ne sa niente, eppure oggi, come ieri, registriamo nei fatti una caduta dell'attenzione politica nazionale, un tangibile disimpegno dall'Isola da parte dello Stato sui nostri problemi, fra i quali anche quello della viabilità, con una nostra evidente condanna alla permanenza in una condizione di inferiorità nella dotazione infrastrutturale rispetto al resto dell'Italia, all'aggravamento del nostro sottosviluppo sociale ed economico. Mi riferisco ai tanti impegni, ancora vergognosamente inevasi, che il Governo regionale dovrebbe incondizionatamente pretendere.

Un esempio per tutti; credo si debba proprio obbligare il Ministero delle infrastrutture ad utilizzare tutti gli strumenti che ha a disposizione per costringere l'Anas ad una condotta di maggior riguardo, responsabilità ed efficienza nei confronti della Sardegna, così da garantire ai sardi un trattamento paritario rispetto agli altri italiani.

Però, dicevo prima della vera emergenza che dovrebbe riguardarci tutti, l'emergenza risolta la quale i nostri diritti e le nostre prerogative potranno essere realmente difese e poste con la giusta determinazione su qualsiasi tavolo di confronto e di contrattazione. E la vera emergenza da porre all'ordine del giorno della nostra agenda politica è quella "formula" che ci consente di far onorare tutti gli impegni a suo tempo assunti dal Governo italiano con la Sardegna, e non solo in materia di viabilità.

Ecco la vera emergenza, colleghe e colleghi, Presidente, Assessore, che prima o poi ci toccherà affrontare, tutti quanti insieme, quella della nostra effettiva sovranità. Non mi stancherò mai di ripeterlo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Caria. Ne ha facoltà.

CARIA (P.D.). Presidente, intervengo su questo argomento all'ordine del giorno e condivido le parole che poc'anzi pronunciava anche l'onorevole Planetta, quando parlava di stato di calamità. Condivido anche il fatto che questo in discussione non sia solo un problema di denuncia o di posizioni politiche da portare avanti.

Il tema della situazione delle strade in Sardegna penso possa essere affrontato partendo da alcune considerazioni che credo siano, anche queste, Assessore, condivisibili da tutte le forze politiche. La prima considerazione è che siamo in presenza di una rete stradale inadeguata, e penso che ci sia poco da commentare su questa affermazione, e ci vuole anche poco per verificarlo. Una seconda considerazione, formulata anche dall'onorevole Planetta e da qualche altro collega, è che in una Regione come questa non esiste un'autostrada, e io aggiungo che ci sono pochissime strade a quattro corsie.

Una terza considerazione è che questo stato di cose penalizza lo sviluppo della Regione Sardegna, e incide in maniera grave sulla sicurezza dei nostri concittadini, di quanti come noi e come tanti altri, su queste strade percorrono tantissimi chilometri. E l'ultima considerazione (ma se ne possono fare tante altre) è che se non si vuole continuare, così come diceva chi mi ha preceduto, con atti politici che poi non sortiscono effetti di alcun tipo, il problema bisogna affrontarlo con azioni speciali. La mozione oggi chiede lo stato di emergenza, la mozione oggi chiede la nomina di un Commissario nella persona del Presidente della Regione, quindi una funzione forte della Regione.

Non posso non parlare, però, di precedenti atti del Consiglio regionale e di una delle strade che è stata maggiormente al centro delle tematiche politiche, trattata non solo dai banchi del Consiglio regionale, ma dai consigli provinciali, dai consigli comunali, e anche nel corso di tante manifestazioni, mi riferisco alla strada Olbia-Sassari. Una strada che, Assessore, come lei sa, purtroppo, anche nei giorni scorsi ha colpito ancora; c'è stato l'ennesimo incidente mortale che si aggiunge a tutti gli altri, e nonostante le sollecitazioni ancora ad oggi non si è fatto nulla ma, soprattutto, non si intravede nulla di positivo all'orizzonte.

Voglio ricordare che sulla strada Olbia-Sassari il Consiglio regionale, riunitosi a seguito della mozione numero 21 presentata dal centrosinistra nell'ottobre del 2009, aveva discusso (lo ricordava anche l'onorevole Planetta) un ordine del giorno, votato da tutte le forze politiche, con il quale si impegnava il Presidente della Regione in primo luogo ad assumere tutte le iniziative necessarie perché il CIPE, che si doveva riunire, approvasse al più presto il Programma attuativo regionale dei FAS, in secondo luogo a ottenere garanzie dal Governo affinché lo stesso adottasse tutti quei provvedimenti di propria competenza necessari al completamento dell'opera, infine ad assumere tutti gli atti necessari per la prosecuzione del procedimento previsto dall'accordo tra Anas, Protezione civile, struttura di missione e Regione, atti che consentissero di realizzare l'arteria stradale in tempi rapidi attraverso procedure accelerate, le famose procedure del G8, quelle della Protezione civile.

Dopo quel Consiglio regionale, il 18 dicembre 2009, quindi non parliamo di tanto tempo fa, il presidente Cappellacci comunicava all'Aula che erano stati stanziati i famosi 160 milioni di euro per la realizzazione della strada Olbia-Sassari, la parte necessaria, c'era stato detto, per il completamento dell'opera. Caro Assessore, io quella strada la percorro, e ad oggi ancora non è stato messo un chiodo, se si può usare questo termine, oppure un metro quadrato di asfalto, e né i numeri da catastrofe naturale, o bellica, non più tollerabili ne giustificabili, nemmeno dalla pure, acclarata imprudenza nella guida di alcuni, né il grido di dolore e le ferite indelebili delle famiglie e delle comunità che hanno perso un loro caro, neppure l'intervento eccezionale dei Vescovi, dovuto all'eccezionale urgenza di una soluzione, che non può essere più dilazionata nel tempo, hanno sortito effetti.

Si sta mettendo a dura prova la pazienza della gente, e il rincorrersi di annunci e promesse di inizio dei lavori non può che mettere anche a dura prova la credibilità della politica, la credibilità delle istituzioni. E allora, Assessore, non è stanco di stare a guardare? Mi rivolgo a lei perché oggi c'è lei (avremmo gradito anche che ci fosse il Presidente per discutere su argomenti così importanti), non è stanco di stare a guardare e di aspettare con pazienza una risposta romana, o di essere preso in giro, come siamo stati, credo, presi in giro tutti quanti noi? Ogni volta poi che assistiamo ad un incidente di tipo mortale ci sono altre promesse, altre parole, ancora parole, senza che segua alcuna azione concreta.

Per noi il tempo delle parole è finito, caro Assessore, è necessario passare da una posizione da spettatori a una posizione da attori principali. E' necessaria un'azione decisa volta a recuperare i fondi, quei famosi fondi sui quali ancora oggi non si ha chiarezza, necessari per la realizzazione dell'opera che da un lato rappresenta un'infrastruttura importante per lo sviluppo della regione e dall'altro lato consente di mettere in sicurezza coloro che percorrono quella strada per motivi di lavoro, di studio, di vacanza o per altro motivo.

Con la mozione sul G8, che sarà discussa probabilmente più tardi, chiediamo al presidente Cappellacci la presenza e anche, speriamo che lei glielo riferisca, di esercitare questo ruolo che gli viene chiesto dai sardi, che gli viene chiesto da tutti quanti noi. Non possiamo continuare ad attendere risposte che non arrivano, a non avere una posizione rigida della Regione di difesa degli interessi dei sardi, una difesa che dovremmo tutti quanti portare avanti.

Io credo e spero che questa ulteriore discussione in Consiglio regionale ci aiuti a non continuare a scrivere un nuovo ordine del giorno che poi verrà disatteso, che non troverà nessuna applicazione, ci aiuti a far sì che i lavori, almeno là dove si sono reperite le risorse, inizino davvero, che le ulteriori risorse che servono per il completamento vengano reperite quanto prima e che davvero si affronti, così come è proposto nella mozione, il problema dell'emergenza delle infrastrutture, della mancanza delle strade a livello regionale che costituirebbero motivo di sviluppo e che occorre mettere in sicurezza per garantire coloro che quelle strade tutti giorni percorrono.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sechi. Ne ha facoltà.

SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). La discussione delle interpellanze e della mozione, che in qualche modo tratta il problema a livello generale, pone all'attenzione dell'Aula lo stato di drammatica insicurezza in cui versano le strade della Sardegna. Io credo che non ci sia un solo consigliere regionale che non condivida la preoccupazione e non denunci con forza, così come in altre circostanze è stato fatto, lo stato di trascuratezza in cui si trova l'intera maglia viaria regionale, a iniziare dalle arterie principali su cui scorre il traffico maggiore. Ognuno di noi, inoltre, porta il suo personale contributo per sottolineare ed evidenziare lo stato di malessere e di degrado delle arterie che insistono nei territori dai quali si proviene.

Io credo che la situazione più preoccupante, storicamente data, riguardi certamente la "131", la strada che percorro settimanalmente da casa verso Cagliari e viceversa. Riguardo alla "131" ricordo che nel lontano 1960, ero allora un ragazzino di 14 anni ma ero già titolare della squadra di pallanuoto della Rari Nantes l'Alguer, qualcuno mi diceva che quello era il primo tratto (che se non ricordo male si trattava di 12-14 chilometri) di quella che sarebbe diventata l'intera arteria della cosiddetta Carlo Felice. Veniva detto soprattutto a me perché soffrivo di mal d'auto e quando non viaggiavamo in treno, che per me era una ragione consolatoria per far fronte al mio problema, per me era un tormento. Solo le acque di Su Siccu mi rigeneravano e mi consentivano di esibirmi al meglio delle mie condizioni.

Oggi, a distanza di cinquant'anni, quell'arteria ancora non ha concluso la sua realizzazione. A parte una serie di interventi che puntualmente rallenta il traffico automobilistico, rimane comunque lo stato di totale abbandono e degrado di chilometri e chilometri di manto stradale, di cui solo chi la percorre frequentemente conosce la pericolosità.

Vi sono poi altri problemi relativi ad altre arterie significative della nostra isola. Un tempo si raccontava della casistica di incidenti sulla "130", oggi fortunatamente limitati per la realizzazione di quell'arteria; rimane, invece, la vergogna della Sassari-Olbia, alla quale si potrebbero aggiungere molte altre strade, come per esempio la Alghero-Porto Torres, conosciuta come "strada dei due mari", che collega fra l'altro il porto industriale e commerciale di Porto Torres e l'aeroporto di Alghero, che è non soltanto pericolosa, ma anche inadeguata ad accogliere la mole di traffico giornaliero.

Una maglia viaria pertanto antiquata, vetusta, tortuosa, realizzata e disegnata in epoca sabauda e che oggi è stata semplicemente asfaltata, ma neanche modificata, se non in minima parte, nei suoi tratti più importanti.

Questa situazione, e faccio riferimento all'intera maglia viaria regionale, penalizza soprattutto le zone interne. Di questo argomento ce ne siamo voluti occupare in più di un'occasione, ma rimane un problema insoluto se non si dà una delle risposte più importanti: quella dell'adeguamento e della modernizzazione della rete viaria che consentirebbe di frenare, di controllare, di limitare almeno in parte lo spopolamento dei centri minori e di comunità storiche che in alcuni momenti rappresentano il richiamo ai valori della sardità e poi, puntualmente, vengono abbandonate al loro destino.

Se al problema della rete viaria aggiungiamo, come è citato nella mozione Steri e più, l'inadeguatezza della rete ferroviaria della Sardegna altrettanto vetusta, inadeguata e non elettrificata, diventa drammatica la questione della mobilità in Sardegna. Una mobilità, badate, che io sottolineo ed evidenzio essere inadeguata soprattutto per i nostri cittadini, per le nostre popolazioni, per le nostre comunità. Il turismo ha possibilità di altro genere, intanto ha la possibilità di scegliere, mentre noi invece vogliamo e chiediamo di vivere civilmente nella nostra terra e nella nostra isola.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CUCCA

(Segue SECHI.) Ci sono poi, voglio sottolinearlo, casi particolari. Nei primi mesi dell'anno viene interrotta la Sassari-Alghero all'altezza di Olmedo, per il rifacimento di un ponte all'altezza di un corso d'acqua. L'alternativa è costituita dal primo tratto della strada dei due mari per l'inserimento sulla strada a scorrimento veloce Sassari-Alghero primo tratto; nello stesso periodo, stranamente, si programma e si decide l'intervento all'altezza di Tottubella creando una situazione di tappo, di pericolosità, di intralcio e di sovraccarico del traffico stradale. Parlerei in questo caso, quando non si riesce a governare neanche interventi di questo livello creando disagio per mesi a tutti gli automobilisti, di atteggiamenti demenziali.

Su questo problema bisogna intervenire individuando in primo luogo sicuramente le responsabilità e trovando poi le soluzioni adeguate. Io non credo che la soluzione possa essere trovata pensando ad autostrade sarde o a un'autostrada sarda su cui potremmo magari anche trovare un accordo. Io dico che noi abbiamo bisogno soprattutto di una rete viaria adeguata, moderna, efficiente sicura, che garantisca la mobilità al nostro interno e ci consenta di stare al passo con i Paesi civili.

Approfitto della discussione in corso e della presenza dell'assessore Uras (sarebbe importante comunque segnalarlo a tutta la Giunta e all'assessore Prato) per segnalare un problema particolare, anche se poco attinente al merito del tema viabilità, e cioè la necessità di un intervento di pulizia delle strade sarde.

Non faccio riferimento allo spettacolo indecente della spazzatura nelle strade che ormai è diventato un fatto cronico, lo abbiamo sollevato anche con un'interrogazione in quest'Aula, ma mi sto riferendo al fatto che l'Anas e le aziende preposte alla manutenzione delle strade provvedono all'eliminazione delle erbacce che crescono lungo il ciglio delle strade medesime con l'uso di diserbante. Io trovo che sia una cosa incivile!

Non è possibile utilizzare in una realtà come la nostra, ma credo in nessuna realtà, con la giustificazione della praticità e della sicurezza,il diserbante. Il diserbante è un veleno per la nostra salute e per quella dei nostri campi. In ogni caso, interviene brutalmente su una realtà su cui è possibile intervenire in modo completamente diverso. Avevo già in mente di segnalare questo problema, ho colto l'opportunità offerta dalla discussione sull'intero sistema viario della Sardegna

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Matteo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA MATTEO (P.d.L.). Signor Presidente, colleghe e colleghi, Assessori, io intervengo per manifestare la completa sintonia con quanto si sostiene nella mozione del collega Steri sull'assoluta inadeguatezza delle strade sarde. Possiamo dire che la Sardegna, a causa di questo problema, ha avuto il suo terremoto. L'ha avuto negli anni, l'ha avuto sommando le vittime che purtroppo contiamo e stiamo continuando a contare nelle nostre strade.

E' giusto, come viene sottolineato nella mozione, rimarcare accanto allo stato precario delle strade sarde la contestuale carenza della rete ferroviaria isolana che, invece, dovrebbe proprio rispondere alle esigenze urgenti dei sempre più popolosi centri urbani sardi che richiedono collegamenti snelli e tempestivi anche tra le varie province. Non ci sono dubbi o differenze di vedute sul fatto che lo stato della rete stradale sarda richieda interventi urgenti e straordinari; era così col centrosinistra, continua ad essere così oggi che sediamo nei banchi di maggioranza.

Mi sembra altrettanto importante tenere conto della nuova configurazione delle aree urbane sarde che sono cresciute a dismisura a discapito soprattutto delle zone interne. La questione delle infrastrutture viarie sarde è stata oggetto di grande attenzione e di impegni precisi durante la campagna elettorale delle ultime regionali. Credo, quindi, che la sensibilità e sollecitudine della stessa Giunta, del presidente Cappellacci in primis e degli assessori Carta e Lorettu, continueranno a manifestarsi, così come è avvenuto fino ad oggi dall'inizio della legislatura.

Credo sia utile che tutti, centrodestra e centrosinistra, riflettiamo con attenzione sulla necessità, appunto, di un intervento globale sulla infrastruttura viaria sarda. E' importante la Olbia-Sassari, territorio dal quale io provengo, è importante però non dimenticare la "195", la "130", la stessa "131", la "292", la Oristano-Bosa, la Oristano-Arbatax, tutte opere importanti per la sicurezza e per lo sviluppo della Sardegna tutta. Non esiste una Sardegna di serie A e una Sardegna di serie B, come non dovrebbero esistere regioni di serie A e regioni di serie B.

Noi riteniamo che vada intensificato il rapporto con il Governo centrale, e un'azione di pressione nei confronti dello stesso; vada stimolato un raccordo con i nostri parlamentari, con l'unico sottosegretario di cui la Regione Sardegna dispone per portare avanti con forza tutte queste istanze che sono le istanze non di una parte politica, ma di tutti i sardi.

Se ciò dovesse richiedere, come viene prospettato in questa mozione, la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Presidente del Consiglio e la nomina del Presidente della Regione quale commissario delegato, auspico che non manchi a questa richiesta il pieno sostegno di quest'Aula. Infatti, dallo stato delle nostre strade dipende la sicurezza dei sardi che se ne avvalgono, ma anche la possibilità di un serio sviluppo economico visto che Trenitalia ha fatto venir meno i suoi servizi di movimentazione e le nostre merci si possono muovere solo ed esclusivamente su gomma, con l'aggravio di mezzi pesanti e di usura delle stesse strade di cui qui oggi noi dobbiamo prendere atto.

Noi non possiamo permettere che Trenitalia smantelli, non possiamo poi permettere che amministrazioni comunali decidano che la ferrovia debba essere abbandonata, decidano che le stazioni spesso, come è successo a Olbia, debbano cambiare tragitto pregiudicando, senza l'attracco di Golfo Aranci e senza la possibilità di trasportare le merci su treno,la tenuta stessa di alcune aziende del sud, problema del quale ci siamo interessati perché ricordo che il collega Piras solerte, a inizio di legislatura aveva presentato anche una mozione e un'interrogazione sul problema della Keller, se non ricordo male.

Noi, pertanto, come Consiglio regionale ci dobbiamo occupare intensamente anche di questo, ponendo il problema con i nostri rappresentanti a livello nazionale, con i nostri Ministri di riferimento. Puntualmente, ad ogni campagna elettorale, sia regionale che nazionale, questi temi emergono nella bagarre della stessa campagna, però poi stranamente vengono dimenticati e vengono trasferiti all'interno di quest'Aula con mozioni, così come noi oggi stiamo facendo, con interpellanze, con interrogazioni mettendo spesso all'attenzione dell'opinione pubblica responsabilità che non sono del Governo attuale e neanche del precedente. Sono problemi antichi, sono problemi che noi ci portiamo dietro ormai da anni e che dimostrano comunque una debolezza della nostra Regione nei confronti del Governo centrale, sia esso di centrodestra, sia esso di centrosinistra.

Non parliamo quindi di una semplice mozione, ma di due aspetti fondamentali nella nostra società sarda: la nostra sicurezza, quella dei nostri figli e la possibilità che esistano anche per noi infrastrutture all'altezza degli standard europei, altrimenti non avremo mai alcun serio sviluppo. Penso che la Sardegna meriti maggiore attenzione rispetto a questo argomento anche perché continua ad aumentare il divario infrastrutturale già accumulato negli anni.

La Presidenza del Consiglio ha dimostrato fino ad oggi grande attenzione nell'ascoltare e raccogliere le istanze presentate dal presidente Cappellacci e dalla Giunta; oggi però sta a noi mandare un messaggio unitario, e soprattutto forte, al Presidente della Regione, alla Giunta, certi che lo faranno proprio come già è avvenuto fino ad ora per altre tematiche più importanti. Oggi noi possiamo aggiungere una tappa importante nell'ascolto di questa nostra esigenza la cui soluzione ormai non è più rinviabile.

La nostra attenzione, parlo anche come Presidente della Commissione trasporti e lavori pubblici, sarà massima, e sarà soprattutto intransigente anche nei confronti del Governo che ha lo stesso colore politico della maggioranza che amministra la Regione sarda. Quindi, credo che la discussione su questo tema, su un tema così importante che appartiene a tutti, come amministratori e come cittadini della Sardegna, possa in questo momento portare ad un ordine del giorno unitario che contempli tutte queste esigenze per dare un mandato forte alla Giunta, al Presidente, per una interlocuzione ancora più incisiva e soprattutto per fare in modo che dalle parole si passi subito ai fatti.

La Sardegna non può più aspettare, i sardi hanno diritto di viaggiare, di muoversi in sicurezza così come hanno diritto di viaggiare e muoversi in sicurezza le merci; la Sardegna tutta ha diritto a una viabilità all'altezza di un'Europa moderna.

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Zuncheddu. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signor Presidente, è un argomento molto caro a noi sardi tenendo conto che ormai è di vecchia data, abbiamo ancora oggi un sistema stradale assolutamente ottocentesco. Quello che mi impressiona è la tendenza a pressare su una domanda tesa un po' alla richiesta di sviluppo della viabilità nel senso di maggiore efficienza per la velocità e il confort stradale.

Io credo che oggi non sia necessario imporre nel nostro territorio delle autostrade; noi abbiamo una "131" che, drammaticamente, è un eterno cantiere e che se funzionasse in modo efficace soddisferebbe le esigenze dei sardi, come ha bene interpretato il collega Sechi, mentre noi continuiamo a insistere per rispondere a delle esigenze che sono non tanto dei sardi quanto del sistema turistico.

Il volere imporre il potenziamento di infrastrutture dove sono maggiori i flussi di traffico è una logica viziosa, perché? Perché è un'esigenza che poi non va mai saturata e porta a una repentina congestione del traffico: è un gioco che continuerebbe all'infinito. Per cui le prospettive di sviluppo del sistema viario oggi in Sardegna non possono prescindere dall'esigenza di accessibilità delle aree periferiche, l'integrazione delle reti locali e il loro interno con i così detti nodi logistici.

Inoltre occorre proporre l'alternativa al trasporto privato, anche questo è un problema molto grosso che ci penalizza, penalizza tutti i sardi, penalizza i pendolari, ad esempio gli studenti che necessitano di spostamenti costanti ma che non hanno alcuna risposta dai servizi pubblici; e, ancora, occorre migliorare le condizioni di sicurezza nei tratti critici. Bisogna tenere conto, però anche di un problema importantissimo, quello dell'impatto ambientale, per cui prima di pensare alla programmazione di nuovi sistemi viari ampi che non servono, che non soddisfano le esigenze della nostra popolazione, direi di potenziare l'esistente cercando di migliorare le reti già esistenti.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta che riprenderà questo pomeriggio alle ore 15.

(La seduta, sospesa alle ore 13 e 51, viene ripresa alle ore 15 e 04.)

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Dato lo scarso numero di consiglieri presenti in Aula sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 15 e 05, viene ripresa alle ore 15 e 11.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Lo stato delle strade, diciamo anche statali e non, così come lo stato delle ferrovie in Sardegna è nelle condizioni che tutti quanti coloro che mi hanno preceduto hanno, in maniera molto efficace, messo in evidenza. Tutti sappiamo quale importanza abbia questo tema sia per quanto riguarda la sicurezza, e quindi l'utilizzo di queste infrastrutture da parte degli utenti, ma anche per quanto riguarda lo sviluppo economico. La situazione delle strade incide negativamente sia sullo sviluppo economico più in generale sia sullo sviluppo turistico della nostra Regione.

Nei giorni scorsi, prima in Aula, poi in Commissione, stamattina di nuovo in Aula, abbiamo discusso di come rilanciare il sistema degli aeroporti, e la nostra attenzione era sempre rivolta a come fare in modo che il flusso turistico verso la nostra Isola aumenti, agevolandolo, incentivandolo, incoraggiandolo. Ecco, uno dei fattori che scoraggia l'afflusso dei turisti, o il ritorno dei turisti nella nostra Isola è senz'altro lo stato della nostra viabilità. E la viabilità di competenza statale è senz'altro quella messa in condizioni peggiori.

Ci sono molti esempi di opere iniziate e non finite, e magari senza finanziamenti per poterle ultimare. È in discussione in questo dibattito, una specifica interpellanza sulla mancata ultimazione del collegamento Abbasanta-Olbia, ma ci sono anche opere finite che non adeguate. Ve ne voglio ricordare una, che i colleghi di Sassari conoscono bene.

All'inizio della camionale dalla strada 131 è stato realizzato, 7 o 8 anni fa, uno svincolo giudicato immediatamente non adeguato; a conferma di questo giudizio fu teatro più volte di incidenti, in molti casi anche molto gravi. L'amministrazione comunale di Sassari intervenne a suo tempo verso l'Anas, la Regione finanziò circa quattro anni fa, mi pare, 2 milioni e mezzo di euro per poterlo adeguare. I lavori non sono iniziati, non so se sono stati fatti i progetti, di fatto abbiamo una cifra considerevole per un'opera importante ferma, e di cui non si sa niente.

A seguito di una considerazione come questa mi viene spontaneo chiedere se potremo mai riuscire a mettere in piedi un sistema di monitoraggio dell'opera dell'Anas in Sardegna. Cioè mi chiedo se l'Assessorato dei lavori pubblici riesce ad avere più puntuale contezza su quello che accade, su quali sono i tempi di gestione di questi fondi e di realizzazione di queste opere.

Se siamo arrivati, attraverso la presentazione di una mozione in Consiglio, a parlare di stato di emergenza, e se ne stiamo parlando con solide basi e fondamento, vuol dire che la situazione sullo stato della nostra viabilità è davvero grave. E la gestione centralistica dell'Anas allontana sempre di più l'Isola dalla Penisola, facendo sì che un problema di per sé già abbastanza delicato e controverso, e comunque difficilmente riportabile a delle procedure particolarmente accelerate, venga ulteriormente aggravato dalla scarsa attenzione di questo ente nei confronti degli interventi da realizzare nella nostra Isola.

Va individuata una via di uscita che sia rapida, ma anche razionale. Perché dico questo? I recenti avvenimenti relativi alle modalità di gestione delle opere pubbliche interessate dal programma G8, e al modo in cui la Protezione civile è stata coinvolta in situazioni alquanto spiacevoli, suggeriscono un ripensamento anche rispetto a delle valutazioni che noi davamo, sulla necessità di coinvolgere, per quanto più possibile, l'unità di missione della stessa Protezione civile nella realizzazione delle opere medesime.

Quanto è accaduto ci porta a tralasciare questi percorsi, che sono indubbiamente veloci, ma anche deleteri. Servono percorsi nuovi che non aggirino le leggi, percorsi che rispettino la normativa sugli appalti, percorsi che mettano in campo l'efficienza e il rigore da parte degli uffici di competenza, e servono uffici con personale competente e motivato.

Questo può essere fatto guardando all'Assessorato dei lavori pubblici, o alla proposta avanzata in questa mozione, di una società partecipata dalla Regione con l'Anas, per le opere di interesse regionale. Certo è che vanno create le condizioni affinché le opere pubbliche non restino delle chimere, come spesso accade, e abbiano per norma tempi di realizzazione non biblici, così da agevolare la vita e lo sviluppo economico della nostra regione.

Ecco perché condivido l'approvazione di questa mozione, e il fatto che la Giunta prenda le misure necessarie per superare questa situazione che si sta rivelando sempre più grave.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Presidente, intervengo in questo dibattito per cercare di portare il mio punto di vista e anche il mio contributo alla mozione, primo firmatario l'onorevole Steri, discussa congiuntamente all'interpellanza dell'onorevole Matteo Sanna, primo firmatario. Si chiedeva quale fosse il valore di questa mozione, si è detto che era quello di cercare di sostenere maggiormente, di dare maggior peso all'attività della Giunta regionale attraverso la decisione unanime, per quanto possibile, di questo Consiglio regionale.

È stato detto "unanime", cercando di valorizzare questa parola, cercando di indicare l'unanimità così "leggera", vorrei dire, del Consiglio regionale come un punto di arrivo su qualunque argomento. Io, in realtà, sono stato eletto da una parte, rappresento una parte, e voglio continuare a rappresentare e a portare il punto di vista di una parte, anche quando questo non dovesse essere "unanime". E credo che sia utile nel nostro lavoro cercare anche di distinguere competenze e responsabilità.

C'è stato un momento in cui io e la nostra parte abbiamo avuto competenza e responsabilità, c'è questo momento in cui competenze e responsabilità sono in capo ad altri a cui è stata data fiducia da parte di questa regione, e c'è stato un momento precedente in cui le responsabilità stavano ancora da un'altra parte. Insomma, se vogliamo dare una mano, credo che sia utile fare chiarezza nelle cose. Stamattina in alcuni interventi si è partirti dall'accordo di programma del '99, firmato dall'allora presidente D'Alema e dal presidente Palomba, che indicava alcuni obiettivi generali della nostra Regione, e prevedeva la collaborazione con lo Stato attraverso la firma di appositi accordi di programma quadro, per diversi assi generali, tra questi certamente quello delle infrastrutture.

Gli accordi di programma sono stati fatti per diversi di questi assi e persino portati a termine negli anni successivi. Però, per una furia iconoclasta che ci appartiene, e per un errore che stiamo continuando a portare avanti, si pensò bene, Palomba non rieletto, di mettere da parte di quell'accordo di programma, quell'intesa istituzionale Stato-Regione e per quanto riguarda le infrastrutture partire da un altro istituto fondamentale: la cosiddetta "legge-obiettivo". In Sardegna si parlò con molta enfasi del fatto che la legge-obiettivo prevedesse alcune opere importanti per l'Isola.

La legge-obiettivo mi pare che fosse del 2001, sono passati 10 anni, e credo di poter dire senza timore di smentita che non ha portato un euro in Sardegna. Non ha portato nemmeno mezzo euro quella legge-obiettivo che, con molta enfasi, venne propagandata in Sardegna e che doveva aiutarci a diminuire quel gap infrastrutturale, al contrario ha aumentato il divario in termini di dotazioni infrastrutturali fra la Sardegna e il resto del Paese.

Quindi, iniziamo col dire che la legge-obiettivo non ha portato un euro, che la legge-obiettivo che oggi prevede numerose opere a livello nazionale di fatto non è finanziata. Iniziamo a dirci come stanno le cose: non verrà mai un euro da quella parte! Per cercare di valorizzare anche il lavoro di altri ricordo alla Giunta che negli anni scorsi è stato approvato un documento che si chiama Piano regionale dei trasporti; per la prima volta è stata individuata, con un minimo di sistematicità, la rete cosiddetta fondamentale, la rete viaria primaria che dovrebbe collegare le altre zone della Sardegna alla rete fondamentale costituita dalla "131", la "131" d.c.n., la "125", la Olbia-Sassari, la Sassari-Alghero e così via. Quindi esiste quel progetto e ne terrei conto, per non lasciar parlare semplicemente le voci del territorio, ognuno per il cortile di casa propria.

Le opere per essere finanziate hanno bisogno quindi di progettualità e di risorse, posto che tutti comprendiamo come sta andando l'Italia di oggi e posto che trovo abbastanza difficile che ci venga finanziato un Piano di Rinascita delle infrastrutture, mi accontenterei che ci restituissero i fondi FAS. Il collega nell'illustrare la mozione ha fatto un confronto con la Sicilia, se non erro, ricordando quanto ha avuto dalla legge-obiettivo: noi in confronto zero, e quanto ha avuto da altre assegnazioni statali, fondi FAS: noi in confronto anche in questo caso zero!

A questo punto, siccome sono di parte, devo ricordare che per i fondi FAS 2007-2013 era stato presentato al Governo, primi tra tutte le regioni italiane, e approvato il Piano attuativo del programma FAS, in fine legislatura; purtroppo, a seguito delle elezioni, si è pensato di ritirarlo e quindi la Sardegna ha perso quel treno. Quando il Piano è stato ripresentato, per usare un'espressione semplice, purtroppo i buoi erano già scappati, il programma della Sicilia approvato, le risorse stanziate, per noi in questo momento soldi non ce ne sono più!

Ricordiamo, pertanto, i percorsi e le responsabilità, pur essendo io d'accordo nel sostenere, con tutta quella poca forza che ho, l'impegno di questa Giunta regionale nel farsi restituire i fondi FAS. Vorrei anche ricordare all'Assessore, che è presente, che tra le intese firmate negli anni passati con il Governo ce n'è una, firmata con il Ministro dei trasporti e delle infrastrutture dell'epoca, il ministro Di Pietro, che per la prima volta, non avendo avuto la Sardegna fondi della legge-obiettivo, operava finalmente una ' perequazione in quanto il Ministro delle infrastrutture dichiarava di voler investire in Sardegna una parte, in percentuale identica a quella di assegnazione regionale, il 12,8 per cento circa, dei fondi FAS in disponibilità del Governo. Venne persino definito l'elenco delle opere per importi pari a circa 570 milioni di euro.

Bene, io chiederei che anche quell'impegno sia rispettato e i 570 milioni di euro vengano spesi in Sardegna. Quei 570 milioni che sono una parte dedicata alle infrastrutture dei circa 2 miliardi e quattro che poi sono diventati poco più di 2 miliardi di fondi FAS che per ora ci vengono sottratti. Quindi non nascondiamoci, i problemi nascono da lì! Dal fatto che la legge-obiettivo non ha portato un euro e i fondi FAS sono addirittura spariti.

La programmazione della rete viaria è importante e, mentre in altre epoche si sono rivendicate altre strade quindi non c'era nulla per la Olbia-Sassari, una piccola cosa per questa strada la rivendico: è stata fatta una progettazione, è stato fatto persino un bando di gara che è stato persino espletato ma non è arrivato a conclusione perché durante la gara i fondi, come sapete, sono stati sottratti con un decreto legge dell'ottobre del 2008.

Quindi, ben venga il sostegno a questa mozione, l'importante è che facciamo chiarezza sulle cose, l'importante è che rispettiamo nell'interesse dei sardi il lavoro di tutti. C'è un Piano dei trasporti, ci sono delle priorità, c'è una rete fondamentale e una rete primaria. Per quanto riguarda la Olbia-Abbasanta, la strada a scorrimento veloce - onorevole collega - non è stata cancellata nel passato, anzi si è persino finanziato un tratto finale in maniera che potesse essere utilizzata. Dobbiamo essere realisti e fare i conti con le risorse che abbiamo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giacomo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Presidente, essendo firmatario della mozione non posso che condividerla, però vorrei trovare le diverse responsabilità fra quei soggetti che da anni sull'Isola hanno, come compito principale, quello di costruire strade, e sto parlando dell'Anas. Siccome non è un discorso che riguarda le amministrazioni di destra o di sinistra ma riguarda tutti, credo che fraintendimenti non ce ne saranno: la Sardegna è l'unica regione in Italia che riesce a cofinanziare le strade statali, che l'ANAS costruisce, con fondi pubblici. arrivando ad una compartecipazione media dell'80 per cento.

Questo perché qualcuno, molto intelligente, quando ha amministrato, ha pensato di sbloccare le pratiche a Roma, dei nuovi progetti, dando la disponibilità a mettere risorse che lo Stato in quel momento non aveva o non aveva tutte a disposizione. Questo è il primo punto. Il problema dell'ANAS, come sapete benissimo, e chi non lo sa è meglio che lo apprenda, era che la maggior parte dei programmi scadevano, non c'erano i progetti pronti, quindi i lavori non si potevano appaltare e i soldi ritornavano a Roma.

Ma, se questo non fosse sufficiente, siccome stiamo parlando di dare pieni poteri al Presidente della Regione, bisogna dire che i pieni poteri potevano già, con le risorse che ci sono a disposizione, essere esercitati.

Mi spiego meglio; in Sardegna ci sono impegni per costruire strade per un importo pari ai 513.320. 655 euro. A fronte di questi impegni, sono stati eseguiti lavori per un importo pari a 80.750 euro, il resto dei soldi non sono stati spesi. Stiamo parlando quindi di oltre 432 milioni di euro non spesi, bloccati, fermi in attesa che qualcuno si decida, in attesa che l'ANAS possa iniziare a funzionare.

Abbiamo ancora questa speranza, ma la speranza per me, forse perché rappresento questo partito, è che l'ANAS scompaia dall'Isola e che la Sardegna possa gestire in proprio quei fondi, senza che nessuno possa avere possibilità alcuna di riprenderli e portarseli a Roma. Inoltre, rispetto ai soldi che noi abbiamo messo a disposizione, l'ANAS ci dovrebbe restituire 100 milioni di euro. Perché 100 milioni di euro? Sono l'equivalente dei ribassi d'asta; ma, per non restituire questi ribassi d'asta, quando termina le opere l'ANAS non li rendiconta.

Stiamo parlando di una marea di denaro, di una montagna di euro; risorse che potrebbero servire per modificare certamente il sistema viario, o alleggerirlo nel riammodernarlo, ma potrebbero anche essere impiegate per dare lavoro, potrebbero soddisfare giuste aspettative.

Perché voglio raccontare tutta questa vicenda? Perché è impensabile lamentarsi soltanto, chiedere poteri, come stiamo facendo, senza fare un'analisi compiuta su quel soggetto che da sempre ha gestito queste risorse per realizzare la rete viaria statale in Sardegna, perché il resto della rete viaria è nata sulla volontà delle vecchie quattro Province, e non erano pochi chilometri, non era qualcosa di poco conto, pur sapendo che l'abbondanza e la certezza di risorse non c'è mai stata e questo non ha mai consentito di terminare le opere in tempi accettabili.

Il quadro pertanto è completo. Vogliamo aggiungere altre risorse? Sono d'accordo. Vogliamo i pieni poteri? Sono d'accordo. Però, ad esempio, sulla Sassari - Olbia il Presidente della Regione sarda è commissario con pieni poteri ma soggetto attuatore rimane l'ANAS. Assessore, su questo ho forti dubbi, anzi ho certezze che non possa e non debba essere l'ANAS il soggetto attuatore; se il governatore della Sardegna ha pieni poteri li deve utilizzare appieno, non deve demandarli all'ANAS che per noi è una palla al piede, un qualcosa di negativo tale da condizionare, in rapporto al sistema viario, l'intera isola.

I pieni poteri vanno bene ma mettiamo l'ANAS da parte, gestiamoli noi, la Regione ha gli strumenti per poterlo fare, se non lo vuole fare direttamente può delegare le Province che hanno le strutture (e la rete viaria che hanno costruito in questi decenni lo dimostra) ma, per carità di Dio, lasciamo l'ANAS fuori! L'unica cosa che potrebbe fare l'ANAS, avendo il governatore questi pieni poteri, è riprendersi i soldi e riportarseli fuori, se non come moneta che entra ed esce come lavoro. Lavoro che verrà dato certamente alle imprese non sarde che, guarda caso, arriveranno tutte da fuori "allineate e coperte" siccome c'è l'emergenza; sono le imprese che abbiamo conosciuto e delle quali si sta parlando negli ultimi mesi.

Possiamo quindi rivendicare tutto, ma il problema principale è che chi doveva realizzare le opere non le ha realizzate nei modi e nei tempi che abbiamo chiesto, ha impegni non spesi per una cifra impensabile (abbiamo superato i 452 milioni di euro); credo che questo sia già un argomento che di per sè ci debba preoccupare. se non ci preoccupa questo, quali poteri vogliamo? Con quali strumenti e con quale soggetto si potrà realizzare il tutto, quando è lo strumento che sino adesso ha viaggiato con il freno a mano tirato, che è stato utilizzato dai livelli romani per continuare a non spendere e a portare via risorse?

Che sia un nemico è fuori dubbio, credo che i dati che ho portato a conoscenza dell'Aula lo dimostrino, ma chi ha un po' di memoria - e ce l'abbiamo tutti - capisce benissimo che per l'ANAS basta guardare la "131" e dove sono aperti ancora i cantieri della "131", da Oristano in su non si sale. Il primo progetto dello svincolo di Bonorva (amministravo allora la Provincia di Sassari) me lo presentarono nel 1982; sapete che a Bonorva c'è uno svincolo a raso pericolosissimo, dal 1982 ad oggi sono passati 28 anni, lo svincolo è rimasto quello di allora, i progetti c'erano già da allora, non si sono avute la forza e la capacità di realizzarli.

Questo è un esempio pratico, di storia vissuta, di una situazione che ormai per noi è diventata invivibile; ecco perché condivido appieno il contenuto della mozione - ci mancherebbe, altrimenti non l'avrei firmata - ma ho voluto aggiungere qualche elemento in più di conoscenza per aiutare, prima me stesso e poi l'Aula, a capire che i nemici si cercano prima in casa. Solitamente infatti li abbiamo davanti alla porta, e se apriamo la porta riusciamo anche a riconoscerli con più facilità. E l'ANAS è uno di questi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, questa mozione reca anche la nostra firma; una firma, devo dire, più tecnica che politica ma che ha consentito a questo Consiglio regionale di discutere questo tema. Avremmo voluto un'Aula magari più attenta, con più presenza anche nel dibattito, però noi vogliamo concludere questo dibattito comunque con un ordine del giorno, possibilmente unitario, che impegni la Giunta regionale e il Presidente della Regione, innanzitutto, su alcuni punti ben precisi.

Un Presidente della Regione che, a nostro avviso, deve intanto riferire in Aula (e lo deve fare anche sulla mozione successiva che comunque ha implicazioni anche su questa mozione), per esempio, sulle opere collaterali del G8; che ci deve dire qual è lo stato della situazione e che non può sottrarsi ancora una volta al dibattito e al confronto con quest'Aula. Anche perché, oltre a svolgere il ruolo importantissimo che gli ha dato il popolo sardo di Presidente della Regione, è anche un consigliere regionale, e forse deve anche essere richiamato, Presidente, a questi compiti.

Io credo che questa legislatura, l'hanno detto nei loro interventi l'onorevole Steri, l'onorevole Planetta e altri, sia intanto nata sulla base di un patto infranto tra lo Stato e la Regione, ed è lì fondamentalmente, credo, il peccato originale. Un patto infranto, intanto, per quanto riguarda La Maddalena, ma anche per le opere collaterali, con risorse pari a 522 milioni che diventano poi 233, e quindi complessivamente vengono a mancare nel mese di ottobre del 2009 le risorse per la Sassari-Olbia, per le opere collaterali. Un patto infranto con lo Stato che non ha trovato un'opposizione forte, autorevole, coraggiosa, come noi stiamo chiedendo, da parte del Presidente della Regione; un patto infranto anche per quanto riguarda complessivamente i fondi FAS - ne ha parlato poco fa il presidente Soru -, e non soltanto quelli riferiti al Piano attuativo regionale approvato nel mese di dicembre del 2008 e inviato al CIPE nel gennaio del 2009, prima Regione italiana precedendo la Sicilia.

Piano attuativo ritirato dal presidente Cappellacci e rimodulato nel mese di agosto dello scorso anno; ma di mese in mese viene ritardata, nonostante conferme, nonostante promesse, nonostante le affermazioni di tanti Ministri, l'approvazione da parte del CIPE. Un'approvazione che non avverrà, non avverrà sicuramente prima delle elezioni, nonostante le promesse che ancora arriveranno anche in questi mesi per la Sardegna e le sue infrastrutture.

Fondi FAS che riguardano sia quelli nella disponibilità regionale, quei 2 miliardi e 250 milioni che non avremo, sia i fondi FAS nazionali che abbiamo perso sulla base di quella percentuale di riparto del 12,6 per cento che era stata concordata tra il presidente Prodi e il presidente Soru e che ricomprendeva anche i contenuti dell'accordo sulle infrastrutture stipulato con l'allora ministro Di Pietro.

Allora io credo che intanto nell'ordine del giorno oltre l'impegno da parte del presidente Cappellacci a riferire in Aula ci dev'essere un impegno forte, autorevole di questo Consiglio regionale nei confronti della Giunta e del Presidente perché pongano in essere tutte le azioni per fare in modo che il CIPE deliberi al più presto i fondi FAS, forse prima, forse prioritariamente rispetto a quelli ipotetici relativo all'articolo 13 dello Statuto e al Piano di rinascita.

Noi possiamo proporre una mozione in cui è bene, onorevole Sanna, individuare l'ANAS sicuramente non come un amico della Sardegna, possiamo farlo, si può attaccare l'ANAS ma solo se il Governo della Regione ha le carte in regola. Solo se si è autorevoli, se si incalza il Governo, se si incalza lo Stato, se si incalza l'ANAS in ogni momento. Noi diciamo che occorre un'ordinanza della Protezione civile per tutte le strade della Sardegna con il Presidente della Regione nel ruolo di commissario; però io credo che intanto il Presidente della Regione deve fare fino in fondo il suo dovere, deve farlo rappresentando con forza questa Regione, facendo le cose che già si possono fare.

Occorre rivendicare le competenze da parte della Regione, non tanto attraverso la costituzione di un'azienda mista, che potrebbe diventare un altro carrozzone, costoso e non so fino a che punto utile ma, così come è stato fatto in passato, la Regione può candidarsi ad appaltare intanto alcuni tratti delle strade statali. Così si è proceduto nella scorsa legislatura, era 'assessore l'ingegner Mannoni, per un tratto della strada statale 128, la variante Senorbì e Suelli, per 20 milioni di euro; e sempre la precedente Giunta regionale aveva chiesto di appaltare direttamente la Arzachena - Palau.

Poi ci sono i ribassi ANAS, Assessore, per circa 100 milioni, mi risulta, su fondi regionali per gare già espletate, una parte di questi potrebbero essere sbloccati; la Giunta Soru l'aveva fatto per alcune opere urgenti come, per esempio, la concessione di un finanziamento al Comune di Codrongianus per un importante svincolo nei pressi del deposito SISA. Mi risulta che, poiché l'ANAS si oppone a questa procedura, la Regione, questa Giunta si piega ai suoi voleri, mentre negli anni scorsi la Sardegna è stata interessata da un numero di interventi senza precedenti sulla base anche di un grande piano strategico sulla viabilità disegnato dalla Giunta regionale e sulla base del Piano regionale dei trasporti che poco fa richiamava l'onorevole Soru.

Negli ultimi anni sono state ribaltate alcune vecchie logiche progettuali, che privilegiavano pesanti e imponenti opere invasive a forte impatto ambientale, per realizzare invece interventi anche di grande prospettiva strategica ma attenti all'ambiente, nel rispetto del paesaggio, adeguando e riorganizzando il territorio. Pensiamo all'apertura di tratti importanti della Carlo Felice, alla variante di Sanluri, quella tra Uras e Oristano, ai lavori sino al chilometro 109 e poi alla variante di Serrenti, nella parte più a nord sono state avviate le progettazioni per l'eliminazione di nove delle intersezioni a raso più critiche per un importo complessivo di 120 milioni di euro.

E l'appalto per la Sassari Olbia di cui vorremmo parlare, che è stato valutato, progettato, appaltato in meno di un anno, e che sappiamo come è andato a finire. Il CIPE, Berlusconi in campagna elettorale, le promesse disattese, il nostro atteggiamento, l'atteggiamento di una Regione rassegnata, che si arrende e che magari tra qualche giorno in campagna elettorale proclamerà altre promesse.

Gli appalti poi aggiudicati: i due lotti della strada statale 195 Cagliari - Pula, 164 milioni di euro, gli appalti di due lotti della strada statale numero 291 Sassari - Alghero per 104 milioni di euro e sono in corso i lavori del terzo lotto appaltati e consegnati all'impresa nel febbraio del 2009, ma non abbiamo traccia dei finanziamenti del primo lotto; e devo dire che anche in questo caso vi è una scarsa attenzione da parte di questa Giunta regionale. Si tratta di fondi che dovevano rientrare nel DPEF 2010, e che sulla base di quel DPEF sono stati rimandati eventualmente al 2013 con risorse completamente da individuare; così come dice anche la revisione dell'accordo sottoscritto lo scorso anno sulle infrastrutture dal presidente Cappellacci.

Insomma una serie di progettazioni importanti: la riprogettazione della strada statale 125 Olbia - Arzachena, l'apertura al traffico di numerosi tratti della 125 Cagliari - Tortolì con interventi in corso di realizzazione per 282 milioni di euro, il progetto preliminare della sistemazione della "554" finanziato con 73 milioni di euro, l'appalto del primo tronco della strada statale 128 tra Senorbì - Mandas, eccetera.

Siamo nelle condizioni, rispetto a un lavoro importantissimo, imponente, compiuto nella scorsa legislatura di dare continuità a questo lavoro. Io credo che lo dobbiamo fare con autorevolezza, anche votando unanimemente un ordine del giorno che impegni il Presidente della Regione a richiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri un impegno straordinario.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dei lavori pubblici.

CARTA, Assessore tecnico dei lavori pubblici. Signor Presidente, onorevoli consiglieri regionali, la mozione e le due interpellanze che sono state discusse e illustrate in questo dibattito sono incentrate su un argomento di un'importanza strategica notevolissima che, naturalmente, non poteva che produrre il dibattito interessante che abbiamo appena ascoltato.

Io partirei naturalmente dal discorso delle responsabilità: chi sta costruendo le strade in Sardegna? Le strade in Sardegna le sta realizzando l'ANAS e, in piccolissima parte, la Regione. Appena insediato nell'Assessorato ho cercato di capire quali erano i rapporti che la Regione Sardegna intratteneva con l'ANAS soprattutto da un punto di vista finanziario, pur confermando l'apprezzamento, di cui ha parlato in apertura l'onorevole Steri, nei confronti del compartimento ANAS della Sardegna, che fa sicuramente un lavoro eccezionale ma che è limitato nelle proprie competenze in quanto ogni progetto che superi per importo i 5 milioni di euro deve essere trasferito a Roma.

Il problema è che quando i progetti vengono trasferiti a Roma, in quella sede viene avviata una procedura ricattatoria nei confronti della Regione Sardegna, e non da ora ma da sempre. Infatti i progetti inviati dal compartimento ANAS della Sardegna all'Ufficio nuove progettazioni dell'ANAS, che deve mettere il visto per sottoporre i progetti al consiglio d'amministrazione al fine di ottenere i finanziamenti necessari, in quell'ufficio si bloccano, non c'è verso di farli andare avanti se non sottostando a un ricatto. Non saprei definire diversamente che si dica alla Regione Sardegna: "Vuoi che ti venga risolto il problema della "131", vuoi che ti venga risolto il problema della "125"? Soldi non ne abbiamo".

La Regione Sardegna ha utilizzato ingenti risorse, i fondi FAS, che erano, e sono destinati a coprire il gap infrastrutturale della Sardegna rispetto alle altre Regioni d'Italia e d'Europa per pagare opere statali, pagare strade di competenza statale, quindi di proprietà dello Stato, che tali rimarranno anche dopo la devoluzione che eventualmente si realizzerà. Ho verificato pertanto se accadeva lo stesso nelle altre Regioni cui vengono attribuiti i fondi FAS, e cioè la Regione Lombardia e le Regioni meridionali.

Ho visitato la Regione Lombardia e ho chiesto al mio collega lombardo se una parte dei fondi FAS che loro ricevevano veniva in qualche maniera data all'ANAS per l'esecuzione di lavori su strade statali; vi informo che la devoluzione delle strade in Lombardia è avvenuta 10 anni fa. La risposta è stata assolutamente negativa in quanto i fondi FAS ricevuti li girano alle province, che hanno la competenza sulle strade, per coprire i costi di manutenzione e gli interventi sulla rete viaria che con la devoluzione è passata appunto alle province.

In Calabria si procede come in Lombardia; i fondi FAS che la Regione Calabria riceve non vengono dati all'ANAS per gli interventi sulla Salerno-Reggio Calabria, che per loro equivale alla nostra "131", perchè la Salerno-Reggio Calabria è finanziata esclusivamente con fondi dello Stato. La Regione Sardegna, non solo nella passata legislatura, ma anche nelle precedenti, girava questi fondi all'ANAS, arrivando a coprire le spese necessarie per i lavori su strade statali, che tali rimarranno, fino all'80 per cento del totale.

Allora ho cercato di verificare l'entità dei ribassi d'asta che, comunque, si realizzano. E' vero, la precedente Giunta ha deliberato l'utilizzo dei ribassi d'asta dell'ANAS, ma la delibera è rimasta lettera morta perché l'ANAS non ha "scucito" i soldi, l'ANAS i soldi non li ha ridati. Allora ci siamo impuntati e abbiamo iniziato un confronto con l'ANAS nel corso del quale abbiamo chiesto e preteso che ci presentassero la loro rendicontazione, una cosa che l'ANAS non aveva mai fatto;dobbiamo dire che neanche oggi siamo riusciti a strappare la rendicontazione delle gare e delle opere in corso in Sardegna.

Nel corso di una riunione l'ANAS ci ha offerto 10 milioni di euro, non giustificati da alcun documento. Naturalmente abbiamo rifiutato perché non è questo che noi vogliamo; noi vogliamo avere conti chiari con l'ANAS. L'ANAS non è un nemico della Sardegna, nessuno vuole definirlo così, ma è un ente col quale bisogna assolutamente arrivare ad avere dei rapporti chiari, dei rapporti trasparenti, che oggi non abbiamo.

Oggi l'ANAS fa esattamente quello che gli pare e piace e aggrada, a prescindere dalla maggioranza che guida la Giunta regionale: pare un'isola nella quale nessuno può infilare le mani.

E' chiaro che la mozione che voi oggi state presentando rafforza l'azione della Giunta perché questo Consiglio regionale, il popolo sardo che voi rappresentate pretende questa chiarezza, deve pretendere questa chiarezza dall'ANAS. E' questo che va ribadito e chiarito con forza. Se non si chiede questa chiarezza, noi non arriveremo mai ad avere il rapporto che invece vogliamo avere con l'ANAS.

La devoluzione delle strade. A questo punto preferirei magari fornirvi dei dati più particolareggiati. Il sistema stradale sardo è attualmente composto da una rete di 49 mila chilometri, suddivisa dal punto di vista amministrativo, secondo la seguente ripartizione. Abbiamo una rete statale di circa 3 mila chilometri, suddivisa in strade statali di interesse nazionale per 1.254 chilometri e di interesse regionale per 1.746 chilometri. Abbiamo una rete provinciale di 5.541 chilometri, e una rete comunale di 40.457 chilometri.

Questa classificazione amministrativa discende dal riordino della viabilità avviato con il decreto legge numero 461/99 che riporta per ciascuna regione le strade statali o parti di esse che rimarranno di competenza nazionale, e quelle che invece verranno trasferite alle regioni. A tal proposito occorre rilevare che le infrastrutture statali che rimarranno di competenza statale, la "131", la statale 125, la "195", la "131" d.c.n., la statale 389 nel tratto Nuoro-Lanusei, sono state oggetto negli ultimi decenni di importanti interventi di riqualificazione fisica e funzionale finanziati in parte con risorse regionali.

Le infrastrutture che verranno trasferite alla Regione, tranne alcune eccezioni, non essendo state oggetto, al contrario, di rilevanti interventi di dogamento o ammodernamento, risultano in alcune zone degradate e necessitano, se non di un totale rifacimento, almeno di un adeguamento alla domanda di traffico che devono sopportare. E' perciò evidente la volontà dell'amministrazione statale di voler dismettere quella porzione di rete stradale più vetusta e con maggior necessità di interventi di adeguamento, trasferendo perciò agli enti locali oltre le infrastrutture anche gli oneri per la loro messa a norma. Questo è il disegno che in questi anni si è praticamente concretizzato come è emerso da ciò che dicevo prima.

Occorre inoltre evidenziare che la rete stradale sarda negli ultimi quarant'anni è stata pensata soprattutto per essere al servizio delle polarità più importanti e dei principali centri della Sardegna: i centri urbani demograficamente più importanti, Cagliari, Sassari, Olbia, Nuoro, Oristano, Alghero, le principali porte di accesso alla Sardegna, porti e aeroporti di interesse nazionale, e dei nuclei industriali di maggiore rilievo: Ottana, Macchiareddu, Porto Torres, Macomer. Al contrario, i recenti indirizzi in materia di assetto del territorio e sviluppo locale sono volti a frenare la tendenza verso l'inurbamento nei centri maggiori e parallelamente a valorizzare le zone interne e le aree periferiche, rafforzandone la dotazione di servizi e le reti di comunicazione, al fine di evitarne lo spopolamento e di mantenere vivi e produttivi quei territori.

Il disegno di rete che meglio traduce questo nuovo indirizzo di assetto regionale è quello che non privilegia più una sola infrastruttura o singola direttrice, il cui scopo è connettere un punto o un nodo con un altro, ma che al contrario punta a rafforzare un itinerario, a realizzare una maglia diffusa che sia in grado di aumentare il livello di accessibilità interno e verso l'esterno di un intero territorio. La presenza di una maglia stradale diffusa che garantisca buoni standard di collegamento consente anche di attuare politiche di decentramento sul territorio dei poli localizzativi di servizi primari delle attività economiche.

Le maggiori criticità che permangono nel sistema stradale sardo e, conseguentemente, le azioni da intraprendere al fine di raggiungere gli obiettivi di miglioramento e diffusione dell'accessibilità sono il completamento dell'assetto della rete fondamentale, il completamento dell'itinerario trasversale sardo fra le province dell'Ogliastra, Oristanese e Nuorese. Tale itinerario è costituito dal completamento di una maglia stradale integrata, composta da più tronchi stradali, che si sviluppa lungo la direttrice Jerzu, Lanusei, Gairo, Ussassai, Seui, Laconi, Isili e Ales; completamento della connessione con la rete fondamentale dell'area occidentale dell'isola, l'intera fascia costiera che va dall'Arburese-Fluminese, Buggerru e Costa Verde, fino alla zona di Alghero, passando per l'alto Oristanese e la Planargia, deve sviluppare un insieme di collegamenti trasversali di aggancio a pettine con la rete fondamentale, al fine di realizzare un sistema a maglie integrato con gli itinerari principali individuati dalla strada statale 131, dalla strada statale 197 e dalla strada statale 196; completamento della rete di connessione nelle aree del Gerrei e del Sarcidano, al fine di migliorare i collegamenti di quei territori rispetto all'area del Cagliaritano, al versante orientale, Ogliastra, e a quello occidentale, Medio Campidano; completamento dei collegamenti trasversali fra l'Anglona e la Gallura, finalizzati a mettere in relazione i versanti nord-orientale e nord-occidentale dell'isola, migliorando i tempi di percorrenza e l'accessibilità.

Infatti, in questo territorio, le due arterie stradali principali, l'itinerario Porto Torres, Castelsardo, Santa Teresa di Gallura, Ploaghe, Tempio Pausania e Olbia, si sviluppano in direzione parallela fra loro, con un solo collegamento trasversale, Valledoria, Santa Maria Coghinas, Perfugas, insufficiente però per realizzare connessioni stabili fra i due comparti; completamento dell'itinerario trasversale sardo mediano, lungo la direttrice Orosei, Nuoro, Macomer, Bosa, e che consenta di migliorare le relazioni tra le zone costiere, orientali e occidentali dell'isola.

La strategia per il miglioramento delle infrastrutture stradali, che l'attuale Governo della Regione intende perseguire, è appunto quella di realizzare una maglia diffusa, che sia in grado di aumentare il livello di accessibilità interna e verso l'esterno del territorio. Tale strategia si articola principalmente nei seguenti punti. Strategia economico-finanziaria, esigere l'attribuzione alla Sardegna di tutte le risorse FAS, già programmate e relative alle infrastrutture stradali; impegnare l'ANAS affinché le economie degli appalti in corso o recentemente conclusi, indipendentemente dal fatto che derivino da finanziamenti statali o da risorse regionali, vengano programmate congiuntamente alla Regione per il completamento della rete fondamentale; reperire nuovi finanziamenti anche in accordo con i privati per la realizzazione delle opere, anche con il ricorso a nuova finanza.

Strategia procedimentale; richiedere al Governo nazionale la dichiarazione dello stato di emergenza relativa a tutto il territorio regionale, come si chiede nella mozione, cosa che è stata già fatta per quantto riguarda, come voi sapete, la Sassari-Olbia. E qui vorrei aprire una parentesi sulla Sassari-Olbia, perché non è vero che non si è fatto nulla e non è vero che è rimasta lettera morta o che si è rimasti fermi al palo. I soldi che sono stati stanziati, i 162 milioni (delibera CIPE di dicembre del 2009), sono il completamento che serve per il totale dei 632 milioni.

Oggi, lo stato di emergenza, che è stato comunque decretato dal Governo, consente di poter accedere e conservare le procedure emergenziali per l'accelerazione dei processi di realizzazione; naturalmente la nomina del Commissario, nella persona del Presidente della Regione, onorevole Cappellacci, credo sia un passaggio fondamentale, che consentirà sicuramente l'accelerazione e la possibilità che questa strada venga realizzata.

Sulla necessità di reperire i fondi, io sono d'accordo su quanto è stato detto relativamente alla necessità di chiedere con forza che i fondi FAS vengano assolutamente dati, perché sono soldi che ci spettano e sono soldi nostri, soldi del 2007-2013 dei quali abbiamo già maturato quattro annualità, e siamo in arretrato per 1.200 milioni, che dovevano già essere trasferiti alla Regione Sardegna.

Io non credo che si arrivi "molli" a Roma, so che il presidente Cappellacci combatte perché questi soldi arrivino, ma ritengo che l'appoggio del Consiglio regionale e la mozione che oggi state proponendo possa sicuramente, come è stato chiesto e come è stato proposto, se approvata anche all'unanimità, dare più forza a questa strategia e dare più forza alle pretese, legittime e che devono essere portate avanti.

Naturalmente la richiesta che è pervenuta, per esempio dall'onorevole Soru e dall'onorevole Bruno, di rivedere, di cercare di recuperare gli accordi conclusi, come quello con l'onorevole Di Pietro, sicuramente è già all'ordine del giorno e stiamo cercando di portarla avanti; è un impegno chela Giunta e il sottoscritto mantengono, perché questo possa essere fatto, perché possano comunque reperirsi le risorse che mancano.

Attenzione, non è una questione di organizzazione, non è questione di chi lo fa, è un problema di soldi che mancano per fare le opere; questo è il problema fondamentale, perché se ci sono le risorse credo sia una cosa secondaria anche il soggetto attuatore, che noi non accettiamo sia l'Anas, che può essere il direttore del compartimento dell'Anas, attualmente è l'ingegner Carboni, che è previsto possa essere soggetto attuatore.

Sulle opere che sono in gestione all'Anas, elencate dall'onorevole Bruno, va detto che sono opere che vengono da lontano, sono opere che hanno avuto gestazioni di anni, perché questo è l'altro problema: il tempo che si impiega a fare una gara di progettazione, il tempo che si impiega a fare una gara per l'appalto di un'opera; sono tempi che oggi nessuno riesce a stabilire a priori, può essere un anno, possono essere più anni, e certamente questo è un fattore che non va sottovalutato.

Su questo tema, tra l'altro, la Giunta sta lavorando per sottoporre alla vostra attenzione una proposta di disegno di legge, noi la chiamiamo "legge obiettivo", da non confondere con la legge obiettivo nazionale, nella quale, senza voler riformare i processi che sono comunque stabiliti da leggi nazionali e da direttive europee, noi vogliamo stabilire una priorità per opere che sono definite strategiche, predisponendo delle corsie preferenziali così da accorciare i tempi della loro realizzazione. Io conto, a breve, di poter portare in Giunta, e successivamente alla vostra attenzione, questo disegno di legge.

Naturalmente il discorso non si può esaurire così, e mi dispiace anche non poterlo approfondire, ma certamente avremo altre occasioni per esaminare tutti gli spunti che sono stati dati dall'interessante dibattito. Mi premeva però rispondere anche sulle due interpellanze, la numero 10/A e la numero 35/A, uguali, per cui ho preparato un'unica risposta per entrambe; risposta che probabilmente contiene informazioni che già conoscete ma che ne costituiscono parte integrante.

E'stato individuato, come primo atto integrativo dell'APQ viabilità, stipulato a Roma il 22 dicembre del 2005, l'intervento di collegamento alla Abbasanta-Buddusò-Olbia, strada statale numero 389, tratto Alà dei Sardi, bivio Padru, finanziato per un importo di 15 milioni 494 mila euro, con risorse del bilancio dell'amministrazione provinciale di Sassari, giusta delibera della Giunta provinciale del 29 novembre 2005. Successivamente, con delibera di Giunta regionale del 7 giugno del 2007, è stato disposto di sottoporre l'intervento di cui sopra, meglio denominato "quarto lotto", a cura dell'amministrazione provinciale di Sassari, su delega della provincia di Olbia-Tempio, subentrata nella competenza territoriale di intervento, a procedura di VIA. L'intervento è ascrivibile alle opere di cui all'allegato 1 della delibera Giunta regionale del 5 novembre, punto 7, lettera i) strade extra urbane e secondarie. Tale studio di impatto ambientale è stato definitivamente consegnato dalla provincia di Sassari al Servizio Sostenibilità Ambientale e Valutazione Impatti (SAVI) dell'Assessorato difesa dell'ambiente nel mese di ottobre del 2009; il qui presente assessore Uras, potrà poi riferire che la procedura di VIA è praticamente in fase di conclusione.

Con delibera di Giunta regionale dell'11 novembre del 2007 sono stati destinati 9 milioni e 800 mila euro per la realizzazione di un nuovo intervento di riqualificazione dell'itinerario strada provinciale 24 e strada provinciale 110, collegamento tra la strada statale 389 e la nuova strada statale 125.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Presidente, io ho seguito con attenzione il dibattito e vorrei fare due precisazioni dal punto di vista tecnico. La mozione non ha trattato della situazione delle ferrovie (lo specifico in relazione all'intervento dell'onorevole Matteo Sanna); ferrovie che sono altrettanto se non più disastrate delle strade statali, in quanto oggetto di un accordo di programma quadro del tutto distinto. Se mai, si pone un problema di fondo, che è quello dell'intesa dell'articolo 13 che ci richiama alla discussione sulla necessità del nuovo Statuto, sulla nuova statutaria a cui dovremo prestare attenzione entro breve tempo.

Il problema è stato, con accenti differenti, focalizzato sull'assenza di autostrade nella Regione Sardegna. Su questo, già nella mozione veniva segnalato che nella legge del luglio 2009, la numero 44, se ricordo bene, è prevista la possibilità di costituire società miste con l'Anas per le autostrade di interesse regionale. Ora, dai dati e dalle analisi predisposte fino all'anno scorso dall'Anas, risulta che in Sardegna sono ipotizzabili, allo stato, due zone autostradali; una che riguarda il raccordo di Cagliari, la "554", la prima parte della "131" e una parte della "130", perché, dagli accertamenti svolti, l'alta densità di traffico consentiva di rendere competitiva col sistema della concessione, quindi con zero oneri a carico delle finanze pubbliche, la realizzazione dell'autostrada. Sia ben chiaro che non dev'essere un'autostrada sostitutiva dell'esistente ma alternativa.

Era quasi vicina a essere altrettanto economica la realizzazione di un'autostrada all'ingresso della zona di Sassari; non si sa se sulla Sassari-Olbia è possibile la realizzazione di un'autostrada, perché essendo una strada a due corsie non si è in grado di verificare il traffico attuale, quindi decidere se sia possibile realizzare un'autostrada. Comunque, quello è un intervento che sicuramente può essere fatto, a costo zero per lo Stato, se si segue il sistema della concessione.

E' difficilmente, come è evidente, seguibile il sistema del leasing, come tutti sapete il leasing implica la proprietà in capo alla società finanziatrice delle opere, cosa che non è possibile secondo la vigente normativa, per quanto riguarda le strade statali che appartengono al demanio necessario, per cui occorrerebbe una modifica di legge, ma a livello nazionale.

Fatte queste due precisazioni in relazione agli interventi che sono stati svolti, io prendo atto, ma del resto, essendo la mozione sottoscritta da tutti noi non ci si poteva aspettare altro, che vi è un assenso sul problema; però, mentre la mozione andava ad individuare gli interventi attuativi sul presupposto che ci fossero già i finanziamenti, come è emerso dalla discussione il problema principale è quello, in questa fase, dell'acquisizione dei finanziamenti. Pertanto, sentiti anche i Capigruppo delle forze politiche, riteniamo necessaria la presentazione di un ordine del giorno, che è in fase di battitura e a momenti sarà pronto, col quale, prendendo atto di quanto è emerso da questa discussione, si impegna la Giunta ad attivarsi in prima battuta per richiedere allo Stato i finanziamenti della legge obiettivo mai erogati, per richiedere i finanziamenti dei fondi FAS, per provvedere tempestivamente all'adeguamento del Piano trasporti, ma esattamente, se ricordo bene, l'altro giorno l'Assessore dei trasporti in Commissione ha accennato al fatto che entro il 30 giugno sarebbe stato in grado di fare piccoli adeguamenti al piano adottato e quindi si potrà procedere. Si può inoltre richiedere, venendo incontro a una richiesta avanzata da più parti, il trasferimento alla Regione delle funzioni oggi svolte dall'Anas.

Io ripeto: tutti gli appunti che sono stati fatti all'Anas hanno un bersaglio sbagliato. Gli appunti vanno fatti al Governo. L'Anas esegue gli input che gli arrivano dal Governo centrale di cui è un organo e con le risorse che gli sono messe a disposizione; quindi tutti questi appunti non vanno fatti all'Anas, vanno fatti al Governo, che sia di centrodestra o di centrosinistra a seconda dei momenti in questa fase è irrilevante, però il centro, ripeto, dell'appunto non può essere l'Anas perché l'Anas si limita a eseguire degli ordini.

Pertanto ritengo che su questa base vi sia la possibilità di un ordine del giorno congiunto; all'esito di quanto potrà operare e di quanto otterrà la Giunta poi in quella fase si ritornerà sui punti previsti oggi nella mozione. Chiedo cinque minuti di sospensione per finire di far battere il testo.

PRESIDENTE. Onorevole Steri, adesso possiamo continuare con le repliche degli interpellanti.

Ha facoltà di parlare il consigliere Matteo Sanna per dichiarare se è soddisfatto.

SANNA MATTEO (P.d.L.). Mi ritengo soddisfatto. Non intendo replicare.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarare se è soddisfatto.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Vorrei solo chiedere all'Assessore se è possibile acquisire la documentazione che stava illustrando perché non è riuscito a terminare, dalla quale comunque si evinceva il fatto che si stesse dando il via all'appalto dei lavori.

CARTA, Assessore tecnico dei lavori pubblici. Le farò avere la risposta scritta.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 15, viene ripresa alle ore 16 e 33.)

PRESIDENTE. E' pervenuto un ordine del giorno sulla mozione numero 36. Se ne dia lettura.

(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 1:

Ordine Del Giorno Steri - Bruno - Diana Mario - Vargiu - Salis - Uras - Cuccureddu - Sanna Giacomo sulla situazione delle strade statali in Sardegna.

IL CONSIGLIO REGIONALE

al termine della discussione sulla mozione n. 36 avente ad oggetto la "situazione delle strade statali in Sardegna",

impegna la Giunta regionale e il Presidente della Regione

1) a verificare quanto speso dalla promulgazione della legge 21 dicembre 2001, n. 443 (Delega al Governo in materia di infrastrutture ed insediamenti produttivi strategici ed altri interventi per il rilancio delle attività produttive) ad oggi ed a richiedere un importo pari ad almeno il 5 per cento del predetto importo, atteso che sino ad oggi non è stato erogato un euro in favore della Regione;

2)a richiedere l'immediato accredito della quota di spettanza della Regione dei fondi FAS pari a circa 2.400 milioni, oltre al 12,6 per cento della quota nazionale prevista per le infrastrutture nell'accordo sottoscritto con il Ministro delle infrastrutture il 31 gennaio 2007;

3)a portare a termine il procedimento di approvazione del Piano regionale dei trasporti che è già stato adottato e, quindi, a procedere alla sua attuazione;

4)a richiedere il trasferimento delle funzioni oggi svolte dal Compartimento Anas della Sardegna in favore della Regione, con trasferimento del personale e di risorse adeguate allo svolgimento delle funzioni e con conseguente diminuzione del gap infrastrutturale. (1).)

PRESIDENTE. La mozione, a seguito della presentazione dell'ordine del giorno, si intende ritirata.

Metto in votazione l'ordine del giorno numero 1.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Voteremo certamente a favore di questo ordine del giorno, tuttavia credo che alcune cose per onestà vadano dette. Infatti quando non c'è nulla di nuovo all'orizzonte dei nostri problemi è sempre utile almeno parlarne. Questo è il senso della discussione che abbiamo svolto.

E' stato detto molto stamattina sulla necessità di dare forza al Presidente della Regione. Mantengo totalmente tutti i dubbi sulla necessità di un sostegno o di un rafforzamento multivitaminico all'autorevolezza del Presidente. Temo infatti, purtroppo per noi, che sia affetto da una carenza autoimmune sul terreno dell'autorevolezza, perché anche l'ordine del giorno parla di impegnare il Presidente e la Giunta regionale a compiti di istituto.

Se un Consiglio regionale si deve ridurre a impegnare la Giunta e il suo Presidente a compiere i doveri di istituto io credo che questo sia il senso delle questioni, e se lui davvero avesse bisogno del nostro sostegno sarebbe stato utile che lui fosse più presente in un'Aula che diserta sistematicamente. Anzi, Presidente, siccome abbiamo iniziato questa legislatura girovagando e facendo anche noi un po' di turismo istituzionale con il Consiglio delle autonomie locali, perché non provvede a combinare un incontro del Consiglio regionale dove si trova il presidente Cappellacci, così svolgeremo un dibattito straordinario sui problemi che affliggono la Sardegna. Può essere un'idea buona.

Tuttavia votiamo a favore perché un atto di benevolenza istituzionale è sempre nella responsabilità di chi lavora qui dentro, e lo facciamo con il solo scopo di apporre un segnalibro alla memoria di questo Consiglio, un segnalibro che serve a ricordarci, ce ne fosse bisogno, che viviamo purtroppo una preoccupante stagnazione istituzionale.

PRESIDENTE. Onorevole Sanna, questo Consiglio non ha iniziato a girovagare, ha avuto la sensibilità in occasione della riunione congiunta con il Consiglio delle autonomie di andare incontro ai territori e di far sentire la vicinanza delle istituzioni. Non abbiamo mai inteso girovagare.

Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Dichiaro il voto favorevole. Voto anch'io l'ordine del giorno se serve per dare una mano per scuotere un pochino questa Giunta regionale, perché sia magari un pochino più presente e senta una forza in più nel confronto con lo Stato. Però, non posso non sottolineare che il precedente governo Berlusconi con la legge obiettivo ci ha dato un bel pacchetto di slides in power point che sono nell'archivio della Giunta regionale. Bellissime slides, con punti esclamativi, titoli eclatanti, parole roboanti, ma zero euro, zero titoli, come si dice, zero euro! Credo che ci sia qualcuno che ha una responsabilità.

Non contento di non aver assegnato un euro in cinque anni di governo alla Sardegna, ma di averle assegnato solamente fotocopie, con questo nuovo Governo, Berlusconi fa di peggio o di meglio, cancella persino le risorse che già c'erano state assegnate. Perché non so se sia chiaro all'Aula, giustamente distratta, ma sono passati tre anni e di quei soldi non abbiamo ancora visto nulla; e non sono soldi concessi per benevolenza o disponibilità del governo Berlusconi, ma sono soldi già assegnati alla nostra Regione, sono soldi che altre regioni hanno già nelle loro disponibilità e gli consentono di portare avanti i loro programmi. Voto a favore dell'ordine del giorno, ma è di totale evidenza che questa è una Regione oggi infeudata, non rappresentata e quindi calpestata nei suoi diritti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ladu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LADU (P.d.L.). Prima di esprimere il voto, che sarà comunque a favore dell'ordine del giorno, vorrei che qualcuno mi spiegasse che cosa significa il comma 4, che recita: "a richiedere il trasferimento delle funzioni oggi svolte dal Compartimento Anas della Sardegna in favore della Regione, con trasferimento del personale e di risorse adeguate allo svolgimento delle funzioni stesse e con conseguente diminuzione del gap infrastrutturale". Cosa significa trasferimento delle funzioni? Stiamo chiedendo anche il trasferimento della viabilità statale? Se non è questo, voglio capire di preciso che cosa sono queste funzioni dell'Anas di cui si parla. Non può trattarsi delle funzioni relative agli appalti perché la Sardegna non ha una stazione appaltante, l'Anas almeno qui non appalta Ripeto che vorrei capire con precisione che cosa stiamo votando.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Sarà un atto di benevolenza istituzionale come ha detto Gian Valerio Sanna o forse no, in ogni caso a nome del Gruppo esprimo un voto favorevole perché con questo ordine del giorno (proviamo anche non a spiegarne il contenuto, ma a dire all'Aula come noi lo interpretiamo), si tenta di ridare dignità e ruolo al Governo regionale e a noi tutti.

Ci sono aspetti sui quali in passato si è forse sorvolato, abbiamo trascurato di addentrarci, sicuramente riparleremo di questo argomento in quest'Aula; però oggi, in ogni caso, si compie un passo importante rivendicando i compiti istituzionali e il ruolo istituzionale che la Regione deve esercitare nei confronti di altri, a iniziare dall'Anas che abbiamo individuato essere, insieme al Governo, responsabile dello stato di degrado della rete viaria in Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Signor Presidente, per chiedere al primo firmatario della mozione se l'ordine del giorno risponde o meno alla mozione presentata, perché se le motivazioni sono quelle di natura squisitamente politica e non tecnica addotte dall'onorevole Soru e dall'onorevole Sanna io voto contro l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Presidente, credo che l'onorevole Floris abbia giustamente rimarcato che rispetto a una mozione firmata da tutti i Gruppi indistintamente, unitaria, l'ordine del giorno è un qualcosa in più, e questo non riesco a capirlo. Però capisco il comma 4 che qualcuno non riesce ad afferrare. Forse parlare di un Anas regionale significa uscire da una sindrome di Stoccolma, come quella che ho cercato di evidenziare poc'anzi, per cui le risorse non si spendevano perché i progetti non erano a posto, non erano cantierabili, non c'erano situazioni ottimali per poter spendere quelle risorse, quindi per diversi decenni quelle risorse sono ritornate indietro. Questo non credo che vada a vantaggio della Sardegna, anzi, credo che essere in mano a un soggetto che sino adesso ha fatto più male che bene, ci debba preoccupare tutti. Altrimenti continuiamo pure a cofinanziare l'Anas nella costruzione delle nostre strade, continuiamo a trovare soldi non spesi in termini e in quantità che forse non conoscevate sino a questo momento, continuiamo a subire perché subire è più facile che cambiare le cose.

Io sono per cambiare le cose perché se le stesse risorse rimangono in Sardegna e sono io responsabile di tutto quello che accade sono responsabile appieno, sino a quando invece i responsabili sono gli altri e ho un soggetto al quale addossare le colpe, la mia coscienza è a posto. Io a questo non ci sto, la penso in modo completamente diverso. Ecco perché ritengo che di un Anas regionale, e non è la prima volta che se ne parla, sia arrivato il tempo di parlarne più spesso e in modo più concreto.

(Interruzione del consigliere Ladu)

!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Onorevole Ladu, io mi appello alla sua pazienza per consentirmi di esprimere il mio parere positivo sull'ordine del giorno che segue la discussione di una mozione che è stata presentata anche con la mia firma. Tutti noi sappiamo bene - e penso anche l'onorevole Ladu e lo stesso onorevole Floris - che quando facciamo un'operazione di convergenza, cioè quando arriviamo ad esprimere insieme un voto, non lo facciamo perché annulliamo le differenze, ma perché diamo un valore a quel compromesso che noi raggiungiamo su un testo nel quale abbiamo la sensazione che venga privilegiata, piuttosto che la posizione di parte, l'esigenza della Sardegna di ottenere risultati, l'esigenza della nostra comunità di avere soddisfatti più bisogni, riconosciuti più diritti, l'esigenza della nostra amministrazione di avere più strumenti.

Ora io ritengo che dire che le funzioni oggi svolte dal compartimento ANAS della Sardegna in favore della Regione debbano essere trasferite in favore della Regione, vada ad aggiungersi con coerenza rispetto ai risultati che, volenti o nolenti, tutti noi abbiamo riconosciuto essere positivi quando si è trattato di acquisire più competenze, quando si è trattato di acquisire più autodeterminazione, più capacità di incidere autonomamente. Ecco perché io voterò a favore. Le motivazioni sono diverse, ciascuno esprime la propria, per fortuna non siamo tutti uguali.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Io parto dal punto 4, noi voteremo a favore chiaramente di questo ordine del giorno anche perché sul punto 4 quando era ministro il nostro presidente, l'onorevole Di Pietro, era stata aperta la procedura per decentrare alla Regione Sardegna non solo le funzioni legate all'attività dell'ANAS ma anche tutte quelle relative alle attività legate al Ministero dei lavori pubblici, viabilità e quant'altro.

Per quel che riguarda i punti 1-2-3, io sottolineo chiaramente la insoddisfazione che il Gruppo dell'Italia dei Valori lamenta in merito al loro contenuto. Noi pensiamo che sui fondi FAS, che sono stati utilizzati come "Bancomat" da parte del ministro Tremonti sottraendoli alla disponibilità soprattutto delle Regioni meridionali, sia necessario che queste e soprattutto le Regioni a Statuto speciale, attivino quanto meno una procedura di rivalsa e di rivendicazione. Noi abbiamo una rete infrastrutturale che, come ha illustrato in maniera ampia il collega Steri, necessita di un intervento dello Stato e della Regione per colmare il divario che ci separa dalle altre Regioni.

Il Gruppo dell'Italia dei Valori è assolutamente pronto a continuare la battaglia, insieme a coloro che nel Consiglio la ritengono importante, per tentare con tutte le nostre forze di difendere la nostra autonomia anche con la difesa dei fondi che debbono essere assolutamente resi disponibili per la nostra Regione. Noi voteremo, pertanto, a favore dell'ordine del giorno, anche se ci rendiamo conto che non sarà sufficiente ed altre e nuove battaglie...

PRESIDENTE. Onorevole Salis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Intervengo per annunciare il mio personale voto a favore (non evidentemente del Gruppo per il quale si è già pronunciato l'onorevole Floris), ma anche per chiedere una votazione per parti, se è possibile, perché io ho sottoscritto la mozione evidentemente frutto di una mediazione, ma sul punto numero 4 ho più di una perplessità.

Non credo che sia possibile la regionalizzazione dell'ANAS che nessuna Regione italiana è riuscita a ottenere; la Sicilia ha due compartimenti ANAS uno per la Sicilia orientale e uno per la Sicilia occidentale, che rispondono all'ANAS nazionale. La Sicilia si è battuta per anni per la regionalizzazione, non è mai riuscita a farla passare. Se voi parlate con chi opera anche nel settore dei lavori pubblici in quella Regione, spesso presa a modello perché ha sicuramente una quantità di competenze superiore alla nostra e una quantità di competenze trasferite superiore alla nostra, vi dirà che è un limite il fatto di non avere un referente nazionale che ti inserisca in strategie nazionali.

Io ho apprezzato l'intervento dell'onorevole Soru, il primo, nel quale diceva che, pur essendo un'isola, dobbiamo comunque essere inseriti in una strategia nazionale, anche se abbiamo delle peculiarità non possiamo non essere inseriti nel corridoio 5, così come dobbiamo collegare l'alta velocità ferroviaria o quella stradale con le autostrade del mare, pensando in maniera integrata.

Secondo me l'ipotesi di escluderci e magari avere una quota parte, che forse ci consentirà di realizzare manutenzioni ma ci escluderà dalle grandi strategie, quelle che lo Stato tratta con l'Unione europea, credo non sia l'organizzazione migliore, soprattutto in un'ottica di sempre maggiore privatizzazione del sistema della mobilità per cui tra non molto l'ANAS, o chi gestirà le strade, le gestirà con criteri simili a quelli con i quali oggi vengono gestiti gli aeroporti.

Intendo dire che gli utenti, i fruitori di quel servizio pagheranno, che l'incidentistica stradale sarà sempre meno un costo sociale e sempre più un costo a carico dell'utente. Per questo chiedo la votazione per parti e preannuncio il voto contrario sul punto numero 4 qualora la proposta dovesse essere accolta.

PRESIDENTE. Poiché non vi sono opposizioni la proposta di votazione per parti è accolta. Passiamo alla votazione della prima parte dell'ordine del giorno, fino al punto 3 compreso. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale di questa prima parte.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della prima parte dell'ordine del giorno numero 1.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: AGUS - ARTIZZU - BIANCAREDDU - BRUNO - CAMPUS - CAPPAI - CHERCHI - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CONTU Felice - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSÌ - FLORIS Rosanna - GALLUS - GRECO - LADU - MANINCHEDDA - MARIANI - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RODIN - SALIS - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Gian Valerio - SANNA Matteo - SANNA Paolo - SECHI - SOLINAS Christian - SORU - STERI - STOCHINO - TOCCO - URAS - VARGIU - ZEDDA Alessandra - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Rispondono no i consiglieri: FLORIS Mario - MULAS.

Si è astenuta: la Presidente LOMBARDO.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 52

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 50

contrari 2

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione il punto 4. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della seconda parte dell'ordine del giorno numero 1.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: AGUS - ARTIZZU - BIANCAREDDU - BRUNO - CAPPAI - CHERCHI - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CONTU Felice - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSÌ - DIANA Mario - FLORIS Rosanna - GALLUS - GRECO - MANINCHEDDA - MARIANI - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PIRAS - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RODIN - SALIS - SANNA Giacomo - SANNA Gian Valerio - SANNA Matteo - SANNA Paolo - SECHI - SOLINAS Christian - SORU - STERI - STOCHINO - TOCCO - URAS - VARGIU - ZEDDA Alessandra - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Rispondono no i consiglieri: CUCCUREDDU - FLORIS Mario - LADU - MULAS.

Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - CAMPUS - PITEA - SANJUST.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 54

votanti 50

astenuti 4

maggioranza 26

favorevoli 46

contrari 4

(Il Consiglio approva).

Il Consiglio sarà riconvocato a domicilio.

La seduta è tolta alle ore 16 e 56.



Allegati seduta

CIX Seduta

Giovedì 8 aprile 2010

Presidenza della Presidente LOMBARDO

indi

del Vicepresidente CUCCA

indi

della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 10 e 02.

MARIANI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 24 febbraio 2010 (102), che è approvato.

Assenza per motivi istituzionali

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi del comma 5 dell'articolo 58 del Regolamento, i consiglieri regionali Michele Cossa e Contu Mariano Ignazio sono assenti nella seduta dell'8 aprile 2010 per motivi istituzionali.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Gianfranco Bardanzellu, Radhouan Ben Amara, Gabriella Greco, Vittorio Lai, Onorio Petrini e Nicolò Rassu hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana dell'8 aprile 2010.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:

PIRAS - ZEDDA Alessandra - CONTU Mariano Ignazio - STOCHINO: "Riordino delle funzioni in materia di aree industriali". (141)

(Pervenuta il 30 marzo 2010 e assegnata alla sesta Commissione.)

SANJUST - ARTIZZU - BARDANZELLU - CAMPUS - FLORIS Rosanna - LADU - PETRINI - PITEA - RANDAZZO - RASSU - SANNA Paolo Terzo: "Anticipazione dell'assegno di mantenimento a tutela del minore". (142)

(Pervenuta il 30 marzo 2010 e assegnata alla settima Commissione.)

DEDONI - AMADU - BARDANZELLU - DE FRANCISCI - SANJUST - SOLINAS Christian: "Partecipazione della Regione autonoma della Sardegna alla Fondazione sarda Antonio Gramsci". (143)

(Pervenuta il 31 marzo 2010 e assegnata all'ottava Commissione.)

DEDONI - MELONI Francesco - COSSA - FOIS - MULA: "Partecipazione della Regione autonoma della Sardegna alla costituzione, quale socio fondatore, della Fondazione Santa Maria Bambina". (144)

(Pervenuta il 1° aprile 2010 e assegnata alla settima Commissione.)

Risposta scritta a interrogazione

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alla seguente interrogazione:

"Interrogazione SANNA Gian Valerio - BEN AMARA - COCCO Pietro - AGUS - BARRACCIU - DIANA Giampaolo sulla controversia Carbosulcis-soggetti privati in ordine al riconoscimento del diritto di proprietà su terreni legittimamente acquisiti e soggetti a vincolo pertinenziale". (247)

(Risposta scritta in data 31 marzo 2010.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

MARIANI, Segretario:

"Interrogazione AMADU, con richiesta di risposta scritta, sulla precaria situazione in cui versano i locali del Policlinico di viale Italia, a Sassari, che ospitano il reparto di neuropsichiatria infantile". (280)

"Interrogazione PLANETTA, con richiesta di risposta scritta, sull'adozione delle deliberazioni del 12 marzo 2010, n. 10/1, con il relativo disegno di legge e relazione, n. 10/2 e n. 10/3". (281)

"Interrogazione VARGIU, con richiesta di risposta scritta, sulle modalità di tassazione dei fondi regionali per attività di ricerca erogati nell'ambito del bando borse giovani ricercatori". (282)

"Interrogazione CUCCU - MELONI Marco - SABATINI, con richiesta di risposta scritta, sulle disinformazioni del portale www.italia.it nella sezione relativa alla Sardegna". (283)

Annunzio di interpellanza

PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interpellanza pervenuta alla Presidenza.

MARIANI, Segretario:

"Interpellanza URAS - SECHI - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU sulla situazione di pericolo di smottamenti nell'area di Tuvumannu, alla fine di via Castelfidardo, e nel quartiere intorno alla Facoltà di ingegneria". (86)

Annunzio di mozione

PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenuta alla Presidenza.

MARIANI, Segretario:

"Mozione LADU - CAMPUS - CHERCHI - DIANA Mario - RODIN - AMADU - ARTIZZU - SANNA Paolo Terzo - LAI - LOCCI - GRECO - PITEA - SANNA Matteo - DE FRANCISCI - PETRINI - PITTALIS - MURGIONI - STOCHINO - ZEDDA Alessandra - RANDAZZO - BARDANZELLU - PIRAS - TOCCO - CAPELLI - OBINU - CONTU Felice - OPPI - SANJUST sull'importazione di latte da paesi esteri che non rispetterebbe la normativa sulla tracciabilità e sulle gravi conseguenze nel mercato lattiero-caseario locale". (56)

Continuazione della discussione e approvazione del disegno di legge: "Misure per lo sviluppo del trasporto aereo". (119/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione del disegno di legge numero 119/A.

Era all'esame dell'Aula l'articolo 3.

Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.), relatore di maggioranza. Presidente, a seguito della riunione della Commissione è stato concordato, nel senso che anche il centrosinistra ha dato l'assenso, fermo restando che si riserva le valutazioni sul voto, di presentare un emendamento orale che riscrive l'articolo 3. Preannuncio un emendamento anche sull'articolo 3 bis che, accogliendo una richiesta presentata dai Riformatori, cassa 4 milioni dal finanziamento previsto dalla legge 40; infine l'articolo 4 bis, accogliendo l'osservazione dell'onorevole Uras, verrà sostituito con un altro, che dichiari la legge immediatamente esecutiva.

PRESIDENTE. Onorevole Steri, gli emendamenti sono stati già depositati?

STERI (U.D.C.), relatore di maggioranza. L'emendamento relativo all'articolo 3 sì. Quelli relativi agli articoli 3 bis e 4 bis sono in fase di stesura e verranno depositati a breve.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, chiedo la verifica del numero legale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Daniele Cocco.)

PRESIDENTE. Poiché devono trascorrere dieci minuti dall'inizio della seduta prima di procedere a votazione, sospendo i lavori.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 08, viene ripresa alle ore 10 e 30.)

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta.

L'onorevole Steri ha avanzato una proposta di emendamento orale che viene accolta, se l'Aula è d'accordo.

E' in votazione l'emendamento orale proposto dal consigliere Steri.

Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Presidente, vorrei solo sottoporre all'attenzione dei presentatori (vedo solo ora l'emendamento), che il comma 2 prevede che la deliberazione della Giunta, da adottarsi su proposta dell'Assessore e in accordo con gli altri Assessori, definisca i criteri, la natura e la durata dell'offerta del trasporto, le direttive, a cui poi devono attenersi i programmi. Il comma 3, poi, prevede che i programmi debbano invece passare al vaglio della competente Commissione consiliare.

Ora io credo, Presidente, che forse sarebbe utile, e mi rivolgo in tal senso al presentatore dell'emendamento orale, che anche la delibera della Giunta regionale possa essere posta al vaglio della Commissione, per evitare che in quella sede si scateni una discussione non già sui programmi presentati dagli aeroporti, ma sui criteri che a monte e dei quali la Commissione non sia a conoscenza.

Questa proposta, che può sembrare una complicazione, io credo che si possa risolvere in una semplificazione delle procedure, perché non caricheremmo i programmi delle singole società aeroportuali di una valenza che deve essere valutata dalla Commissione, ma che è basata su dei criteri che invece la Commissione non ha avuto modo di verificare in precedenza; un elemento, questo, che potrebbe complicare l'iter di approvazione dei programmi da parte delle società aeroportuali.

PRESIDENTE. Onorevole Campus, per cortesia, dichiari il suo voto.

CAMPUS (P.d.L.). Per i motivi sopra esposti, se rimane in vigore questo testo, dichiaro il mio voto di astensione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Noi, come forza di centrosinistra, abbiamo dato l'assenso a che si potesse presentare l'emendamento orale. Non condividiamo il contenuto dell'articolo, che in parte l'emendamento riprende, perché non riusciamo a comprendere come si possa dare via libera, come Consiglio regionale, allo stanziamento di risorse davvero rilevanti e significative. E lo sono ancor di più rilevanti e significative se confrontate con quelle che lo stesso Assessore ha riportato per gli anni scorsi.

E' previsto un aumento dello stanziamento davvero considerevole senza che ci sia, a copertura dello stesso, un programma chiaro, che ancora non è disponibile perché l'Assessore non ha a disposizione, come non li ha nessuno, i contratti che sono stati messi in essere. Per cui viene difficile da parte nostra assentire a questa scelta.

Si era concordato di limitare l'intervento soltanto al 2010, sembra che questo non sia possibile rendendo, di conseguenza, ancora meno accettabile da parte nostra l'approvazione di questo emendamento. Credo che su questo tema fosse assolutamente necessario dare la possibilità alla Commissione e al Consiglio regionale di legiferare in materia con i tempi e le possibilità di approfondimento necessari; non è possibile fare questo, ne prendiamo atto, e quindi non possiamo che votare contro l'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Presidente, il comma 3 contiene delle disposizioni che, francamente non condividiamo e che credo meritino l'attenzione di tutta l'Aula, anche per quello che ci siamo detti ieri in Commissione proprio sul fatto che il passaggio in Commissione non può essere un passaggio formale, da espletarsi addirittura nell'arco di 30 giorni.

Proprio alla luce delle considerazioni svolte ieri in Commissione, io ritengo che il passaggio in Commissione sia un passaggio vincolante e legato al fatto che l'Assessore in Commissione deve portare sia i programmi che i contratti, dei quali ieri abbiamo avuto modo di discutere proprio per gli aspetti negativi portati a conoscenza.

Quindi, se si modifica rendendo il parere vincolante e consentendo l'esame in Commissione dei contratti e dei programmi, noi tranquillamente esprimiamo il nostro parere favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.), relatore di maggioranza. Presidente, nel testo finale è stato già inserito che il parere deve essere vincolante. Io proporrei, semmai, di cassare "da esprimersi entro 30 giorni". Riprendo, in merito, la considerazione che ho già svolto altre volte in Commissione, e cioè che la previsione nelle leggi regionali del termine entro il quale la Commissione deve esprimere il parere, urta contro il principio della gerarchia delle fonti perché l'indicazione del termine è un problema regolamentare; tant'è che in Commissione mi sono riservato di presentare una modifica al Regolamento a norma di legge.

Per quanto riguarda il rilievo dell'onorevole Sanna, che riprende quello sollevato dall'onorevole Campus, ritengo che si possa risolvere introducendo all'inizio dell'articolo 3 le parole "la delibera di cui al comma secondo, i programmi di attività" e proseguire

PRESIDENTE. Poichè si tratta di ulteriori emendamenti orali, può riformulare la proposta?

STERI (U.D.C.), relatore di maggioranza. Al comma 3 prima delle parole: "i programmi di attività" inserire le parole: " la delibera di cui al comma secondo". La disposizione che previde che il parere sia vincolante è stata già inserita, di conseguenza, per evitare di comprimere troppo i tempi della Giunta, ripropongo di cancellare la fase finale: "da esprimersi entro 30 giorni". Se il parere è vincolante non ha senso.

PRESIDENTE. Le proposte di emendamento orale riguardano il comma 3 dove si propone di iniziare con le parole: "la delibera di cui al comma 2, i programmi di attività, anche quelli già definiti dalle società di gestione aeroportuale" e poi sopprimere le parole: "da esprimersi entro 30 giorni". Se c'è l'accordo dell'Aula lo metto in votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, intervengo per ribadire la posizione del Gruppo del Partito Democratico. Noi abbiamo consentito che questo disegno di legge, poi emendato in Commissione programmazione, arrivasse in Aula anche in tempi rapidi soprattutto per consentire la ricapitalizzazione della società di gestione dell'aeroporto di Alghero. Dopo di che nel disegno di legge, emendato dalla Commissione, si è voluto inserire altri temi: il finanziamento della continuità territoriale e un piano per la destagionalizzazione.

La sospensione dell'esame del testo, avvenuta la scorsa settimana per permettere alla Commissione di merito e alla Commissione trasporti, di esaminare l'articolato e quindi di esprimere un parere, ha di fatto prodotto, credo sulla base di un orientamento della maggioranza, questo emendamento che ci viene presentato come emendamento orale e che noi ammettiamo in Aula.

Di fatto, come ho già detto nella scorsa seduta, viene modificata l'impostazione anche nelle politiche di promozione della Sardegna attraverso le società di gestione, i vettori low cost; una impostazione che nella scorsa legislatura, ma confermata anche nella delibera di giugno di quest'anno della Giunta Cappellacci, vedeva nell'agenzia "Sardegna Promozione" uno strumento di intervento per pianificare i collegamenti internazionali e collegamenti nazionali, a basso costo, degli aeroporti di Cagliari o di Alghero e quindi per promuovere il marchio Sardegna nel mondo.

Ci sono delibere (delibera del 16 dicembre del 2008 quindi prima dell'interruzione della scorsa legislatura) che nel corso del 2009 e di parte di quest'anno non hanno ancora trovato definizione. Quindi si cambia impostazione e lo si fa anche con questo disegno di legge, lo si fa anche con questo emendamento senza aver chiaro, perlomeno non credo che quest' Aula abbia avuto risposte in merito, sui perché non sono stati erogati i finanziamenti che sono stati messi a disposizione dell'Agenzia "Sardegna Promozione" con questo stesso scopo nel corso del 2009 sulla base della delibera del 16 dicembre 2008, confermata con una delibera successiva della Giunta regionale, della Giunta Cappellacci, nel mese di giugno. Quindi, per avere tutti gli elementi prima di un voto del Consiglio regionale chiedo che l'Assessore riferisca in merito.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Intervengo per dichiarare l'astensione del mio Gruppo sull'emendamento orale, presentato dall'onorevole Steri, che rappresenta una modalità di intervento dell'Assemblea consiliare incapace di far comprendere meglio a noi prima, rappresentanti del popolo sardo, e poi anche al popolo sardo, come funziona il sistema dei trasporti, soprattutto dei trasporti aerei, e come deve meglio funzionare a favore della comunità isolana.

Voglio inoltre sottolineare che in questa materia, in ragione anche della positiva, almeno per noi, modifica dell'articolo 8 dello Statuto speciale si anticipava la trasformazione federale dello Stato; una trasformazione a nostro avviso (quella in corso) di taglio però prevalentemente egoista proposta e avanzata dalle parti più robuste del sistema economico nazionale, dalle Regioni dove quelle parti più robuste esercitano maggiormente il controllo..

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento all'articolo 3, come proposto oralmente dal consigliere Steri.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere URAS Luciano si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri: AMADU - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CUCCUREDDU - De FRANCISCI - DEDONI - DESSÌ - DIANA Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GALLUS - MANINCHEDDA - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MURGIONI - OBINU - PERU - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RODIN - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SANNA Paolo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - AGUS - BARRACCIU - BRUNO - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CUCCA - DIANA Giampaolo - ESPA - FLORIS Mario - LADU - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MULAS - SABATINI - SALIS - SANNA Gian Valerio - SECHI - SOLINAS Antonio - SORU - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 63

votanti 37

astenuti 26

maggioranza 19

favorevoli 37

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'articolo 3. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3 bis. All'articolo 3 bis è stato presentato un emendamento.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3 bis e del relativo emendamento:

Art. 3 bis

Modifiche di precedenti autorizzazioni
legislative di spesa

1. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 2, comma 23, della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale) è rideterminata in euro 21.000.000.

Emendamento soppressivo totale Bruno - Salis - Sechi.

Articolo 3 bis

L'articolo 3 bis è soppresso. (9).)

PRESIDENTE. Poiché si tratta di un emendamento soppressivo totale si metterà in votazione il testo dell'articolo.

Poiché non ci sono iscritti a parlare, per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Steri, relatore.

STERI (U.D.C.), relatore di maggioranza. Si esprime parere favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sull'emendamento ha facoltà di parlare l'Assessore dei trasporti.

LORETTU, Assessore tecnico dei trasporti. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 3 bis.

(Segue la votazione)

Risponde sì il consigliere: MARIANI.

Rispondono no i consiglieri: AGUS - AMADU - BARRACCIU - BRUNO - CAMPUS - CAPPAI - CARIA - CHERCHI - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CONTU Felice - CUCCU - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSÌ - DIANA Giampaolo - DIANA Mario - ESPA - FLORIS Rosanna - FOIS - GALLUS - LADU - LOTTO - MANCA - MELONI Francesco - MELONI Marco - MILIA - MULA - MULAS - MURGIONI - OBINU - PERU - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RODIN - SALIS - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Gian Valerio - SANNA Matteo - SECHI - SOLINAS Antonio - SOLINAS Christian - SORU - STERI - STOCHINO - URAS - VARGIU - ZEDDA Alessandra - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - FLORIS Mario.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 56

astenuti 2

maggioranza 29

favorevoli 1

contrari 55

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 4.

Ricordo che, essendo stato approvato il comma 2 dell'articolo 2, decade il comma 3 dell'articolo 4. All'articolo 4 è stato presentato un emendamento.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4 e del relativo emendamento:

Articolo 4

Norma finanziaria

1. Alle spese di cui all'articolo 1 si fa fronte:

- quanto ad euro 2.000.000 mediante utilizzo delle risorse previste per l'anno 2010 dall'articolo 7, comma 13, della legge regionale n. 3 del 2009; si intende corrispondentemente ridotta la relativa autorizzazione di spesa;

- quanto ad euro 5.000.000 mediante utilizzo di quota parte delle risorse sussistenti nel conto dei residui, autorizzate dall'articolo 20, comma 1, della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007);

- quanto ad euro 3.000.000 per l'anno 2010, mediante corrispondente riduzione delle risorse iscritte nella UPB S06.02.006 (Incentivazione alle attività turistico-ricettive - Spese correnti).

2. Alle spese di cui all'articolo 2, comma 1, pari a euro 8.000.000 per ciascuno degli anni dal 2010 al 2013, si fa fronte:

- quanto ad euro 1.000.000, per l'anno 2010, mediante corrispondente riduzione delle risorse iscritte nella UPB S06.02.006 (Incentivazione alle attività turistico-ricettive - Spese correnti);

- quanto ad euro 7.000.000, per l'anno 2010, mediante corrispondente riduzione delle risorse iscritte nella UPB S08.01.005 (Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare);

- quanto ad euro 8.000.000, per ciascuno degli anni dal 2011 al 2013, mediante corrispondente riduzione delle risorse iscritte nella UPB S08.01.005 (Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare).

3. Alle spese di cui all'articolo 2, comma 2, pari a euro 5.000.000, si fa fronte mediante utilizzo di quota parte delle risorse sussistenti nel conto dei residui, autorizzate dall'articolo 20, comma 1, della legge regionale n. 2 del 2007.

4. Alle spese di cui all'articolo 3, pari a euro 19.700.000 per l'anno 2010 ed a euro 24.500.000 per ciascuno degli anni dal 2011 al 2013, si fa fronte:

- quanto ad euro 7.700.000, per l'anno 2010, mediante utilizzo delle risorse già autorizzate dall'articolo 21 della legge regionale 22 aprile 2002, n. 7 (legge finanziaria 2002);

- quanto ad euro 12.000.000, per l'anno 2010, mediante corrispondente riduzione delle risorse iscritte nella UPB S08.01.005 (Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare);

- quanto ad euro 24.500.000, per ciascuno degli anni dal 2011 al 2013, mediante corrispondente riduzione delle risorse iscritte nella UPB S08.01.005 (Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare).

5. Nel bilancio della Regione per gli anni 2010-2013 sono introdotte le seguenti variazioni:

in aumento

STRATEGIA 07

UPB S07.06.001

Trasporto pubblico locale

2010 euro 11.000.000

2011 euro 8.000.000

2012 euro 8.000.000

2013 euro 8.000.000

in diminuzione

STRATEGIA 06

UPB S06.02.006

Incentivazione alle attività turistico-ricettive - Spese correnti

2010 euro 4.000.000

2011 euro ---

2012 euro ---

2013 euro ---

STRATEGIA 08

UPB S08.01.005

Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare

2010 euro 19.000.000

2011 euro 32.500.000

2012 euro 32.500.000

2013 euro 32.500.000

Emendamento soppressivo totale Bruno - Salis - Sechi.

Articolo 4

L'articolo 4 è soppresso. (10).)

PRESIDENTE. Come nel caso precedente, si mette direttamente ai voti il mantenimento del testo, essendo l'emendamento un soppressivo totale.

Poiché nessuno è iscritto a parlare, per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Steri, relatore.

STERI (U.D.C.), relatore di maggioranza. Si esprime parere contrario.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sull'emendamento, ha facoltà di parlare l'Assessore dei trasporti.

LORETTU, Assessore tecnico dei trasporti. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 4. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 4.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: AMADU - CAMPUS - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSÌ - DIANA Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GALLUS - MARIANI - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MURGIONI - OBINU - PERU - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RODIN - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - VARGIU - ZEDDA Alessandra - ZEDDA Massimo.

Rispondono no i consiglieri:AGUS - BARRACCIU - BRUNO - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CUCCU - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MANCA - MELONI Marco - MELONI Valerio - SALIS - SANNA Gian Valerio - SECHI - SOLINAS Antonio - SORU - URAS - ZUNCHEDDU.

Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - FLORIS Mario - LADU - MULAS.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 55

astenuti 4

maggioranza 28

favorevoli 35

contrari 20

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 4 bis.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4 bis:

Articolo 4 bis

Efficacia

1. L'efficacia delle misure di cui alla presente legge è subordinata, ai sensi dell'articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, alla decisione di compatibilità con il mercato comune da parte della Commissione europea e alla pubblicazione del relativo avviso nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS). )

PRESIDENTE. All'articolo 4 bis è stato presentato un emendamento orale che era stato preannunciato dall'onorevole Steri.

Ha domandato di parlare il consigliere Steri per illustrare l'emendamento orale.

STERI (U.D.C.), relatore di maggioranza. L'emendamento, raccogliendo la segnalazione dell'onorevole Uras, prevede l'immediata entrata in vigore della legge, il giorno stesso della pubblicazione sul BURAS. Modifica totalmente il testo dell'articolo.

PRESIDENTE. Se tutti i colleghi sono d'accordo, ammettiamo l'emendamento orale proposto dall'onorevole Steri.

Ha domandato di parlare il consigliere Ladu. Ne ha facoltà.

LADU (P.d.L.). Premesso che ci sono dei dubbi su tutto l'impianto del disegno di legge…

PRESIDENTE. Onorevole Ladu, intervenga per dichiarare se è d'accordo sull'ammissione o meno dell'emendamento orale; sulla legge potrà intervenire in fase di votazione finale. Adesso ho chiesto all'Aula il parere per poter ammettere l'emendamento dell'onorevole Steri, se qualcuno non è d'accordo deve dichiararlo.

LADU (P.d.L.). Io non sono d'accordo.

PRESIDENTE. Allora rimane in piedi il testo originario dell'articolo 4 bis.

Metto in votazione l'articolo 4 bis.

Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io apprezzo molto la posizione dell'onorevole Ladu; è nota la normativa regionale che richiama il Consiglio regionale (io sostengo in modo irrituale, perché una legge regionale ordinaria che definisce una modalità di legiferare del Consiglio regionale è impropria) a fare una cosa che, per trattato internazionale, è ovvia. Presidente, noi votammo questa legge, che definirei per la sua impostazione il massimo dell'ipocrisia comunitaria, nel 1998; poiché era un periodo nel quale non si notificavano le leggi che determinavano aiuti di Stato, il Consiglio regionale ritenne di doversi dare una legge per citare all'interno delle leggi che contenevano aiuti di Stato l'obbligo di rendere efficace la legge a posteriori, dopo la notifica.

Io penso, Presidente, che noi abbiamo l'obbligo di notificare le leggi, che questo obbligo sia non del Consiglio regionale ma sia della Giunta regionale; penso anche che noi non dobbiamo prevedere norme di questa natura nelle nostre leggi perché è improprio, e che faremmo bene ad abrogare quella norma che in ogni caso non sarebbe utile seguire.

Per queste ragioni io voterò contro l'articolo 4 bis, fatto salvo che l'Amministrazione ha l'obbligo di porre in essere le procedure di notifica che sono richieste dal Trattato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ladu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

Onorevole Ladu, alla luce anche di quello che ha illustrato l'onorevole Uras, la invito a rivedere la sua posizione.

LADU (P.d.L.). Come l'onorevole Uras sa, ho grande rispetto delle cose che dice però, in questo caso, dice una cosa non giusta. Lui sostiene che, siccome l'obbligo di notifica è previsto da una legge regionale - lo diceva anche ieri in Commissione - che non è una legge costituzionale, si può anche non notificare.

In realtà quella legge regionale non dice una cosa banale, fa riferimento all'articolo 93 del Trattato dell'Unione Europea dove si dice che le leggi che vengono approvate, nel caso specifico questa, devono contenere la clausola di sospensione dell'efficacia sino alla pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Sardegna dell'esito dell'esame da parte dell'UE. Questo,è chiaro, non lo dice la Regione ma è l'Unione Europea a stabilire che, quando si tratta di approvare leggi che prevedono un aiuto di Stato, queste leggi vanno notificate.

Proprio un paio di settimane fa a Bruxelles abbiamo assunto l'impegno che, come Regione, avremmo adottato un atteggiamento diverso nei confronti dell'Unione Europea, nel senso che avremmo rispettato meglio anche le norme europee; ebbene, pochi giorni dopo aver assunto questo impegno, approviamo una legge che sappiamo verrà impugnata perché la stessa impugnativa c'è stata ed è in corso (non è stata ancora definita la procedura) per le stesse identiche motivazioni che stiamo introducendo oggi. Pertanto io credo che possiamo scrivere tutto quello che vogliamo in legge, l'importante è che venga notificata, perché l'obbligo c'è, anche se alla fine concorderemo con l'Unione Europea quello che c'è da fare.

Nel caso di mancata notifica, vorrei capire di chi sarà la responsabilità. Probabilmente dovrà risponderne il dirigente, ma anche altri, di fronte ad un intervento quasi sicuro della Corte dei conti, perché noi sappiamo per certo che questo provvedimento verrà impugnato.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 4 bis. Ha domandato di parlare il consigliere Diana Mario. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 4 bis.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri CAPPAI, PIRAS e SALIS hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: LADU - MARIANI - RANDAZZO - SANNA Paolo.

Rispondono no i consiglieri: AMADU - BARRACCIU - BIANCAREDDU - BRUNO - CAMPUS - CAPPAI - CARIA - CHERCHI - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CONTU Felice - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSI' - DIANA Giampaolo - DIANA Mario - ESPA - FLORIS Rosanna - FOIS - GALLUS - LOTTO - MANCA - MANINCHEDDA - MELONI Francesco - MELONI Marco - MELONI Valerio - MILIA - MULA - MURGIONI - PERU - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PORCU - RODIN - SALIS - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Gian Valerio - SANNA Matteo - SECHI - SOLINAS Christian - SORU - STERI - STOCHINO - TOCCO - URAS - VARGIU - ZEDDA Alessandra - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - FLORIS Mario - MULAS.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 56

astenuti 3

maggioranza 29

favorevoli 4

contrari 52

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 119/A.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: AMADU - BIANCAREDDU - CAMPUS - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSÌ - DIANA Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GALLUS - MANINCHEDDA - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MURGIONI - PERU - PIRAS - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RODIN - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SANNA Paolo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - BARRACCIU - BRUNO - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - DIANA Giampaolo - ESPA - LADU - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - MULAS - PORCU - SALIS - SANNA Gian Valerio - SECHI - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 56

votanti 34

astenuti 22

maggioranza 23

favorevoli 34

(Il Consiglio approva).

Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.), relatore di maggioranza. Una precisazione sul disegno di legge appena approvato; la norma finanziaria deve essere rivista in sede di coordinamento per adeguarla a tutte le modifiche intervenute nel corso della discussione.

PRESIDENTE. L'onorevole Steri ha fatto presente che la norma finanziaria deve essere rivista in sede di coordinamento in funzione della soppressione dell'articolo 3 bis.

Discussione e approvazione della Risoluzione sul rafforzamento del ruolo delle regioni nella partecipazione al processo normativo europeo e nel controllo della sussidiarietà, con riferimento alle modifiche della legge 4 febbraio 2005, n. 11 (Norme generali sulla partecipazione dell'Italia al processo normativo dell'Unione europea e sulle procedure di esecuzione degli obblighi comunitari) a seguito dell'entrata in vigore del Trattato di

Lisbona. (4)

PRESIDENTE. Il secondo punto all'ordine del giorno reca l'esame della Risoluzione numero 4.

Dichiaro aperta la discussione. Per illustrare la risoluzione ha facoltà di parlare il consigliere Ladu.

LADU (P.d.L.). Signor Presidente, Assessori, colleghi, la risoluzione numero 26, approvata all'unanimità dalla seconda Commissione, concerne il rafforzamento del ruolo della Regione nella partecipazione al processo normativo europeo e nel controllo della sussidiarietà da parte della Regione stessa, con riferimento alle modifiche della legge nazionale numero 11 del 2005 a seguito dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona.

Infatti la legge numero 11 del 2005, la cosiddetta legge Buttiglione, all'articolo 5 riconosce la partecipazione delle assemblee legislative regionali alla formazione del diritto dell'Unione Europea e i progetti e gli atti di loro interesse sono trasmessi dal Presidente del Consiglio dei Ministri alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative. Infine l'applicazione del principio di sussidiarietà di cui all'articolo 5 del trattato dell'Unione Europea fa sì che l'intervento dell'Unione, nei settori di competenza non esclusiva, debba essere motivato anche in relazione al suo impatto a livello regionale e locale.

L'articolo 6 del "Protocollo sull'applicazione del principio di sussidiarietà e di proporzionalità" (definito anche Protocollo numero 2) dice che ciascuno dei Parlamenti nazionali può entro otto settimane inviare ai Presidenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione un parere motivato sulla non conformità al principio di sussidiarietà. Riconosce quindi espressamente la possibilità che l'Assemblea regionale si esprima in merito alla conformità dell'atto al suddetto principio.

Infine l'articolo 8 del Protocollo numero 2 attribuisce al Comitato delle Regioni il diritto di proporre ricorsi per violazione dei principi di sussidiarietà e la partecipazione alla formazione del diritto dell'Unione Europea da parte dell'Assemblea legislativa regionale. Considerato che occorre prevedere tempi e procedure idonee a rendere effettivo l'esercizio della propria prerogativa da parte della Regione e in particolare da parte delle Assemblee legislative si ritiene, così è scritto nella risoluzione, che le proposte di modifica della legge numero 11 del 2005, attualmente presentate in Parlamento, debbano tener conto della necessità che le Regioni possano esercitare concretamente le proprie prerogative nella formazione del diritto dell'Unione Europea e nel controllo sull'applicazione del principio di sussidiarietà.

In particolare nella risoluzione si chiede di ampliare il termine, per la presentazione delle osservazioni da parte delle Regioni, estendendolo almeno a 30 o 40 giorni analogamente a quanto deciso comunque da altri Paesi europei e in linea con il termine di otto settimane previsto dall'articolo 6 del Protocollo numero 2 per il controllo della corretta applicazione del principio di sussidiarietà.

E' evidente pertanto la necessità che il Parlamento, coerentemente con quanto disposto dal Protocollo numero 2 all'articolo 6, adotti una procedura di coinvolgimento sistematico delle Assemblee legislative regionali nell'ambito del controllo sull'applicazione del principio di sussidiarietà e sull'eventuale aggravio procedurale in caso vengano disattese le valutazioni delle Regioni sul controllo. Infine, nella risoluzione, si manifesta l'esigenza di mantenere, all'interno della legge 11 del 2005, la disciplina sul riparto dei seggi per i rappresentanti italiani presso il Comitato delle Regioni con la garanzia di una adeguata rappresentanza dei Consigli regionali all'interno della delegazione, e si chiede altresì che i consigli regionali vengano consultati, anche tramite la loro Conferenza, nella fase di formazione della delegazione, prima della nomina. Attualmente i membri che fanno parte del Comitato delle Regioni sono 24, 14 sono espressione delle Regioni e delle Province autonome e quindi anche dei Consigli regionali, tre invece sono espressione delle province e sette dei comuni.

Tenuto conto che in questo momento in Parlamento si sta procedendo alla modifica della legge numero 11 del 2005, in accordo anche con le altre Regioni autonome che stanno provvedendo all'invio delle loro risoluzioni, inviamo questa nostra raccomandazione al Parlamento in modo che prenda in considerazione la presenza dei Consigli regionali così come è previsto dalla legge numero 11 del 2005 e anche dal Protocollo numero 2 del Trattato di Lisbona.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). L'argomento mi sembra talmente importante che considero l'Aula così vuota un'offesa. Presidente, chiedo la verifica del numero legale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Uras Luciano.)

Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri CAPPAI, DESSÌ, MULA, SALIS, URAS e VARGIU sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Dichiaro che sono presenti 37 consiglieri.

(Risultano presenti i consiglieri: ARTIZZU - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CONTU Felice - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DESSÌ - DIANA MARIO - FLORIS Rosanna - LADU - LOMBARDO - MANINCHEDDA - MARIANI - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MULAS - OBINU - OPPI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PORCU - RODIN - SALIS - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SANNA Paolo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - URAS - VARGIU - ZEDDA Alessandra.)

Poiché il Consiglio è in numero legale, possiamo proseguire i lavori.

Sull'ordine dei lavori

Ha domandato di parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Presidente, questa discussione sta procedendo, io credo, in maniera un po' strana, un po' veloce, un po' concitata. Credo valga la pena di rendersi conto dell'importanza dell'argomento che l'onorevole Ladu ha portato all'attenzione dell'Aula; credo valga la pena di non passare a un voto meccanico, con troppa superficialità, senza un approfondimento.

A mio avviso questo argomento meriterebbe una ben altra attenzione da parte della Giunta regionale; ritengo del tutto insoddisfacente la qualità della discussione che si è svolta in Consiglio, così come ritengo sia del tutto insoddisfacente il livello di attenzione e di approfondimento che gli stiamo dedicando. Se vogliamo solamente pigiare il tasto, facciamolo pure, e poi andiamocene a casa convinti di aver fatto il nostro dovere.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, poiché mi pare di aver inteso che la proposta di risoluzione della Commissione sia stata condivisa da tutti gli schieramenti politici, proporrei una sospensione. L'istruttoria è stata fatta dalla Commissione, ma probabilmente c'è stato anche un collegamento non perfetto tra i commissari e i Gruppi. Ritengo che una sospensione ci consentirebbe di verificare, anche con il Presidente della Commissione, il testo da votare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.).Presidente, concordo con la richiesta di sospensione del collega Uras. Io approfitterei di questa sospensione per chiedere al Presidente della Regione di voler partecipare ai lavori dell'Aula sia su questa importante risoluzione, che naturalmente mi pare che, per la complessità dei problemi, ha necessità anche di un intervento autorevole del Presidente della Regione, sia perché abbiamo all'ordine del giorno alcune mozioni importanti, una delle quali riguarda il G8 a La Maddalena; e, come lei sa Presidente, noi abbiamo chiesto come opposizione il 5 di marzo di verificare (e sono sicuro che la Presidente si è fatta interprete di questa richiesta del Consiglio regionale) la disponibilità del Presidente della Regione a riferire sulla mozione stessa.

Quindi le chiedo se, nel corso della giornata, avremo la presenza del Presidente della Regione, e se è possibile che partecipi ai lavori di stamattina.

PRESIDENTE. Onorevole Bruno, il Presidente della Regione oggi è fuori Sardegna per impegni istituzionali. Come lei ha ben ricordato, io ho fatto presente al Presidente della Regione la richiesta delle opposizioni di una sua presenza in occasione della discussione in Aula sulla mozione che lei ha richiamato. Il Presidente ha fatto presente di aver delegato a rappresentarlo, come aveva già disposto la volta precedente, l'assessore Angelo Carta e.

Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.).. Io non ho compreso l'intervento del collega Bruno, e sono sorpreso dall'intervento dell'onorevole Soru, al quale,visto che ha segnalato la scarsa attenzione, mi permetto di far osservare anche la sua scarsa attenzione, dato che non ha portato alcun contributo sul merito della questione.

Quindi, se c'è un accordo, come pare che ci sia, in Commissione, fra tutte le forze politiche, e se la questione riguarda il ruolo delle assemblee legislative regionali, chiedo che cosa c'entra la Giunta regionale o la presenza del Presidente della Giunta regionale; non vedo quale connessione vi sia con la presenza o meno del Presidente della Giunta regionale una volta tanto che questa Assemblea può legittimamente e autonomamente decidere sul proprio ruolo, anche in seno agli organismi comunitari.

Mi pare che ancora una volta, su una questione sulla quale siamo tutti d'accordo, la sinistra e le opposizioni abbiano perso un'occasione per dare un segno di fattiva collaborazione, anziché cercare un ulteriore motivo di scontro e di polemica su ciò che è stato deliberato all'unanimità.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, le chiedo nuovamente una sospensione della seduta, anche perché non mi pare che sia stato aperto il dibattito su questo tema. Inoltre voglio precisare che noi avevamo chiesto l'inserimento della mozione riguardante il G8 all'ordine del giorno di una seduta alla quale il Presidente della Regione fosse disponibile a partecipare. Dalla nostra richiesta è passato oltre un mese.

Pertanto, proprio per rispetto di quest'Aula, le chiediamo di comunicarci quando il Presidente della Regione sarà in Aula per affrontare insieme a noi questo argomento.

PRESIDENTE. Onorevole Bruno, io prima ho tentato di dare una risposta. Il Presidente della Regione mi ha comunicato che, per la discussione di quella mozione, ha delegato a rappresentarlo l'assessore Carta. Non è un problema di data.

La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 15, viene ripresa alle ore 11 e 51.)

Continuazione della discussione e approvazione della Risoluzione sul rafforzamento del ruolo delle regioni nella partecipazione al processo normativo europeo e nel controllo della sussidiarietà, con riferimento alle modifiche della legge 4 febbraio 2005, n. 11 (Norme generali sulla partecipazione dell'Italia al processo normativo dell'Unione europea e sulle procedure di esecuzione degli obblighi comunitari) a seguito dell'entrata in

vigore del Trattato di Lisbona. (4)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Comunico all'Aula che la consigliera Greco, che aveva chiesto congedo, è presente in Aula. Pertanto il congedo si intende revocato.

Poiché nessuno è iscritto a parlare dichiaro chiusa la discussione. Metto in votazione la risoluzione. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, questa risoluzione contiene sicuramente elementi di assoluto interesse per quanto riguarda i rapporti tra il nostro sistema istituzionale regionale e l'Unione Europea. Peraltro, abbiamo chiesto una sospensione proprio per ragionare sull'importanza di questa risoluzione, ma anche sul fatto che il Consiglio regionale si occupi dei rapporti tra le Regioni e l'Unione Europea, e se ne occupi in questa fase politica nella quale stanno riemergendo orientamenti riformatori su cui noi esprimiamo tutte le perplessità del caso.

Noi riteniamo, infatti, questo non è un mistero, che le parti politiche che sono oggi impegnate prioritariamente su questo terreno, cioè quello delle riforme istituzionali, abbiano una visione troppo parziale di questo Paese, troppo circoscritta di questo Paese, e che si riferiscano a questo Paese per le parti e alle parti dello stesso che stanno meglio e che godono, sotto il profilo economico e sociale, di vantaggi che altri invece non hanno. A questo punto sarebbe molto lungo, ma anche molto utile, potersi un tantino attardare sul fatto che il Mezzogiorno d'Italia è una provincia subordinata agli interessi, prevalentemente economici, arroccati nel Nord del nostro Paese.

C'è parso di capire dall'illustrazione del collega, Presidente della Commissione, onorevole Ladu, che la risoluzione abbia l'obiettivo di schierare la Regione Sardegna, il Consiglio regionale della Regione Autonoma della Sardegna insieme alle altre Regioni per rivendicare, intanto tramite il Parlamento (quindi il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati), e tramite l'impegno del Governo nella sua qualità di soggetto che partecipa come Stato membro al governo dell'Unione Europea, uno spazio decisamente più ampio e alcune modalità di relazione, per esempio di natura pratica, come quelle relative all'esigenza di ampliare il termine per la presentazione delle osservazioni, ai sensi dell'articolo 5 della legge numero 11 del 2005, portandolo almeno a 30 40 giorni, in modo tale da mettere le Regioni di questo nostro Paese in linea con quelle degli altri Stati europei.

Ma nella risoluzione si parla anche della necessità che il Parlamento nazionale, coerentemente con quanto disposto dal Protocollo, adotti una procedura di coinvolgimento sistematico delle Assemblee legislative regionali. Cioè si tratta, in ultima analisi, di una risoluzione tendente ad ampliare gli spazi operativi delle Regioni e dei Consigli regionali.

Noi siamo sostanzialmente favorevoli a questo contenuto, e saremmo contenti se la maggioranza accogliesse questa esigenza, però riteniamo che sia da prevedere un dibattito molto più articolato, molto più corposo, di quello che potremmo fare oggi, su questo argomento ma, soprattutto, in generale sui rapporti tra la Regione Autonoma della Sardegna, l'Unione Europea e il Governo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ladu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LADU (P.d.L.). Signor Presidente, Assessore, colleghi, ho ascoltato attentamente le cose che ha detto il collega Uras, e riconosco che effettivamente c'è bisogno di affrontare un dibattito serio su questa materia, perché ormai abbiamo verificato, è stato dimostrato anche dal provvedimento che abbiamo approvato questa mattina, quanto sia importante il ruolo che la Sardegna deve avere all'interno dell'Unione Europea. Un ruolo certamente forte, determinante ma anche rispettoso delle regole dell'Unione Europea, come ci è stato detto e ripetuto nel corso della nostra recente visita a Bruxelles.

Però oggi, come ho già richiamato,è in atto un dibattito in Parlamento sulla modifica della legge numero 11 del 2005, la cosiddetta legge Buttiglione, per cui è chiaro che noi abbiamo necessità di approvare oggi questa risoluzione, riservandoci un approfondimento del dibattito magari quando approderà in Aula il provvedimento, importante, sulle politiche comunitarie.

Noi oggi non possiamo rimanere indietro nei confronti delle altre Regioni a statuto speciale che stanno adottando lo stesso provvedimento per chiedere al Parlamento alcune cose fondamentali e presenti anche nella nostra risoluzione. Si chiede, in pratica, lo sottolineo nuovamente, che i termini per la presentazione delle osservazioni, anche modificando la legge numero 11, vengano portati dagli attuali 20 giorni, che sono troppo pochi, almeno a 30 o 40 giorni, così che le Regioni abbiano più tempo per difendere l'applicazione corretta del principio di sussidiarietà. Devo rilevare fra l'altro che, poiché anche il Protocollo numero 2 prevede questo allungamento dei tempi, provveduto in merito.

Ricordo ancora che nella risoluzione si chiede il sistematico coinvolgimento delle assemblee legislative come era previsto sia nella legge del 2005 che nel Protocollo numero 2; e lo stesso Trattato di Lisbona riconosce il ruolo delle assemblee. Abbiamo avuto sentore che da parte del Parlamento, invece, ci sia una tendenza a ridurre il ruolo delle assemblee legislative; noi riteniamo che questo sia un fatto grave perché non è pensabile che le assemblee legislative non abbiano un ruolo nel momento della discussione dell'atto normativo europeo. Io credo che il principio di sussidiarietà significhi proprio questo: il coinvolgimento dal basso, non solo delle Regioni ma degli stessi enti locali che devono essere coinvolti in questo processo. E' chiaro che se noi eliminiamo la presenza dell'assemblea legislativa questo processo di sussidiarietà viene in qualche modo a mancare.

Una conseguenza di questo discorso è la richiesta di una presenza nel Comitato delle regioni delle assemblee legislative. La legge numero 11 prevedeva che all'Italia spettassero 24 rappresentanti nel Comitato delle regioni; di questi 24 14 spettavano alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano; la presenza dei rappresentanti delle regioni prevedeva anche una partecipazione dei consigli regionali al Comitato delle regioni. Bene, noi chiediamo che i contenuti della legge numero 11 del 2005, nota come la legge Buttiglione...

PRESIDENTE. Onorevole Ladu, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente e colleghi, è abbastanza singolare che di fronte al contenuto, nel merito, di questa risoluzione ci troviamo da un lato ad ascoltare il Presidente della Commissione sottolineare che la Sardegna ha un ruolo importante e dall'altro lato a constatare che va in onda un'altra fase dell'ordinaria umiliazione della vocazione autonomistica della Sardegna, come è del tutto evidente dal contesto di questa risoluzione.

Parliamo di sussidiarietà in astratto dimenticando che la discussione su questo argomento avviene nel momento in cui lo Stato italiano sta affrontando il problema del federalismo; ci sarebbe pertanto il tanto da aprire un dibattito parallelo fra le due prospettive che si affacciano per la Regione Sardegna, alla presenza di quelli che sono statutariamente, Presidente, i referenti, i responsabili, i portavoce dell'autonomia regionale: il Presidente della Regione, la Giunta e il Consiglio regionale.

Ma noi la risoluzione la mandiamo, per conoscenza, al Presidente della Regione. Mi domando: è controparte rispetto a queste richieste? Il Presidente della Regione Sardegna è la controparte o è parte integrante della responsabilità di condividere una linea, di rappresentarla? La mandiamo al Ministro per le politiche europee. Chi rappresenta la nostra autonomia nell'Esecutivo nazionale? Chi rappresenta la voce della Sardegna in quel contesto? Nella Conferenza dei Presidenti delle assemblee legislative, Presidente, chi ci rappresenta? Non abbiamo sentito una sua parola su questo argomento dal momento che dobbiamo essere rappresentati.

Io continuo a dire, che sarebbe opportuno, per la nostra stessa dignità, che si discutesse in una sessione più allargata questo genere di problema, che significa non solo sussidiarietà ma anche adeguatezza; e ricordo in proposito che abbiamo fatto un lungo dibattito nella finanziaria sulle ricadute dei patti di stabilità sulle nostre comunità. Ma pensate che questo argomento sia estraneo a questo rapporto con la Comunità europea, che deve prendere atto che c'è nel principio della sussidiarietà un rapporto diverso con il mondo europeo?

Io sono molto preoccupato, Presidente e onorevole Ladu, per l'assenza del presidente Cappellacci, per la sua assenza sui temi dell'autonomia. Da lontano vedo questa sorta di cordone sanitario che si vuole cingere intorno a questo nostro Presidente. Temo che la misantropia istituzionale, di cui parlavo, stia diventando cronica ed è necessario che si apra un dibattito anche su questo; io non voglio vedere il Presidente della Regione confrontarsi sui problemi della Regione Sardegna due volte all'anno come se fossero sedute obbligatorie statutarie. E'una vergogna per noi, è un'umiliazione; la realtà è che riduciamo questo argomento a una mera procedura burocratica, un fax che mandiamo perché nessuno va lì a rappresentare la nostra posizione.

Se questa è la grande Sardegna, la grande vocazione autonomistica, lei che ha scritto al Pontefice scriva due righe anche al Parlamento e rappresenti una volta tanto anche la nostra posizione con dovizia di particolari e salvaguardando la dignità dell'autonomia.

PRESIDENTE. Onorevole Sanna, come lei ben sa, la Sardegna e il Consiglio regionale della Sardegna partecipano all'Assemblea dei Presidenti del Consiglio nella persona del vicepresidente Cossa che ha partecipato puntualmente a tutte le riunioni nelle quali sono stati affrontati anche questi argomenti. Potremmo pertanto, in una sede nella quale lei ritenga che si possa approfondire l'argomento, rendere edotto il Consiglio delle determinazioni della Conferenza dei Presidenti.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, abbiamo fatto bene a chiedere prima la verifica del numero legale per richiamare l'Aula su questo punto e soprattutto suscitare questa discussione anche se in sede di dichiarazione di voto. La lettura della legge numero 11 del 2005, richiamata nella risoluzione, anche ai più distratti o a chi non ha partecipato ai lavori di Commissione, dà il senso dell'importanza e della necessità che su questo tema ci sia un interesse molto più marcato e un approfondimento molto più coerente con la nostra storia autonomistica e, soprattutto, molto più necessitato dalla situazione attuale.

Sappiamo che l'Europa è sempre più importante, sappiamo però anche che a livello governativo e anche regionale i nemici dell'Europa sono molto forti; sappiamo che c'è un tentativo di ridurre gli spazi di intervento soprattutto delle Regioni a Statuto speciale come la nostra. Per cui, è chiaro che siccome l'oggetto della risoluzione ha soprattutto come punto di attacco e di interesse la conoscenza e l'approfondimento e la possibilità di intervento modificativo dei progetti e degli atti comunitari dell'Unione Europea, compresi anche i libri verdi, i libri bianchi, comunicazioni, eccetera (sto leggendo i commi 1 e 2 dell'articolo 3 della legge numero 11 del 2005), è chiaro che a questo punto, stante la pericolosità delle azioni politiche che sono in atto contro i poteri delle autonomie locali, è indubbio che il livello di discussione su questi temi non può essere esaurito in questa risoluzione.

Noi pensiamo che il clima distratto, presidente Ladu (clima che sta continuando a caratterizzare questa discussione anche per i numerosi capannelli) debba essere invece seguito molto velocemente da una discussione più approfondita che veda oltre che il Consiglio anche la Giunta regionale e il suo Presidente attrezzarsi per riuscire a contrastare atti politici che, a mio parere, tra breve saranno molto più pericolosi di quanto non possa essere ravvisato nelle modifiche che in Parlamento si stanno apportando alla legge numero 11 del 2005.

Io sono assolutamente d'accordo che si modifichi il comma 3 dell'articolo 5 della legge numero 11; lo leggo perché è importante: "Ai fini della formazione della posizione italiana, le regioni e le province autonome nelle materie di loro competenza entro venti giorni dalla data del ricevimento degli atti...". Conoscendo i tempi della burocrazia il termine dei venti giorni è ridicolo, è un modo per dire che le regioni non possono intervenire.

Riteniamo utile pertanto l'ampliamento del termine proposto dalle Regioni soprattutto perché gli atti e i procedimenti dell'Unione Europea come riguardano sempre più materie e sempre più numerosi settori di attività. Siamo assolutamente convinti che questo termine debba essere ampliato, come dice la risoluzione, per dare il tempo ai Consigli regionali e alle Giunte regionali, perché il problema non viene posto solo ai Consigli regionali ma viene posto anche al Comitato delle regioni dove sono presenti le Giunte, di formulare le loro osservazioni.

E' necessario pertanto trovare un altro momento di discussione che veda la presenza autorevole della Giunta nella persona del Presidente. Anche in merito all'assenza del Presidente non possiamo non concordare con quanti l'hanno rilevata. Avremo modo di esprimere questa posizione...

PRESIDENTE. Onorevole Salis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Marco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI MARCO (P.D.). Presidente, io credo che, come stiamo dicendo, il merito di questa risoluzione sia condivisibile, ma penso anche che da questa occasione, in qualche modo determinata da un impulso esterno, e cioè una necessità che ha portato a una richiesta dei diversi Consigli regionali delle regioni italiane, dovremmo trarre spunto per porci qualche domanda in più.

La mia sensazione (è più che una sensazione) è che noi, per come è organizzata la nostra attività, per come noi riusciamo ad interagire con le tematiche legate alla elaborazione e, ahimè, anche all'applicazione delle norme comunitarie, non credo che saremo capaci di usare quei venti o venticinque giorni in più in maniera molto proficua.

La domanda che pongo è: nella nostra testa, nella nostra organizzazione, nella nostra capacità come Consiglio regionale, come amministrazione regionale c'è la volontà, ma prima di tutto la comprensione, di intervenire nella formazione di atti comunitari dei quali di solito subiamo le conseguenze dopo molto tempo, mentre abbiamo l'attitudine naturale a legiferare senza neanche considerare la necessità di osservare le norme comunitarie, per cui poi molto spesso ci cadono addosso le conseguenze di atti che sono sostanzialmente illegittimi?

Questa è la domanda a cui dobbiamo rispondere e io credo che ci sono alcune cose che stiamo cercando di sviluppare in questo tempo e che meriterebbero, lo hanno detto i colleghi intervenuti finora, che noi applicassimo una prima norma che è prevista nella legge comunitaria che è stata approvata in prima lettura dalla seconda Commissione, passata in prima Commissione e credo che quanto prima possa venire in Aula, cioè - lo ha detto il collega Uras e poi in qualche modo è stato ripreso da tutti - facciamo una sessione comunitaria nella quale trattiamo della legge comunitaria, cioè del modo con il quale noi ci rapportiamo alla partecipazione alle attività dell'Unione Europea, vuol dire alla costruzione degli atti comunitari e al loro recepimento.

Parliamo di un tema che non bisogna analizzare il giorno prima delle elezioni europee; per questo noi abbiamo presentato una proposta di legge nazionale all'indomani delle elezioni europee perché non abbiamo ancora, se non per un caso fortuito e fortunoso e ne siamo comunque lieti, dei rappresentanti nel Parlamento europeo; infatti, perché questo possa accadere si devono dimettere molti eletti Dobbiamo perciò parlare da ora di come affrontare, come Regione sarda, la partita della coesione economica e sociale. Io ricordo che fu lo scorso governo Berlusconi a condannarci a non poter fruire della norma del Trattato comunitario sulla insularità; pertanto noi dobbiamo chiedere al Governo nazionale che ci rappresenta in questa partita che questa volta le cose vadano diversamente, dobbiamo capire anche come questo Consiglio regionale si organizza per avere questa competenza.

Tutti questi temi, oltre a richiamare la necessità che si dedichi una sessione di lavoro all'approvazione della legge comunitaria e a queste questioni, richiederebbero, lo hanno detto i colleghi con molta incisività, una visione del rapporto con lo Stato e con l'Unione Europea da parte della Giunta regionale e di chi la guida.

Credo sia una sfida rispetto alla quale non si può sfuggire e sarà oggi, sarà domani, ma sarà necessario che l'impostazione delle relazioni col Governo nazionale e con il processo del federalismo fiscale, che fa parte dalla stessa partita, sia affrontata di fronte a questo Consiglio regionale, che sta assumendo delle iniziative, in un modo chiaro e trasparente dalla Giunta regionale a partire dal suo Presidente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Questa mattina dopo esserci garantiti la continuità territoriale, approvando la legge sul trasporto aereo, quindi soprattutto verso l'Europa, ci soffermiamo con questa risoluzione a parlare di una attenzione nei confronti della politica europea. Bene ha fatto chi ha richiamato noi tutti ad un'attenzione maggiore nei confronti di questo problema che comunque, come ha detto il collega Meloni e altri che sono intervenuti prima di me, è opportuno ritorni in quest'Aula per una discussione più articolata e più puntuale.

Questa è un'occasione che ci si presenta quasi di straforo, ma non ci dà l'opportunità, anche perché siamo in una fase di dichiarazione di voto, di entrare più puntualmente nell'argomento. Questo nasce probabilmente dalla scarsa convinzione, diffusa nei sardi, sulle opportunità che possono derivare, rispetto alle scelte che noi dobbiamo compiere, dall'osservare con maggiore attenzione le norme europee; che spesso subiamo anche passivamente, forse eccessivamente distratti dalle scelte operate a livello di Governo e Parlamento nazionali.

Un Governo sempre più prono a scelte e imposizioni dettate dal nord dello Stato italiano, e soprattutto dalla Lega Nord alla quale guardiamo per alcuni aspetti con una certa preoccupazione; una preoccupazione che il P.S.d'Az. ha pubblicamente manifestato per l'invasione di campo che la Lega sta operando nelle Regioni del sud con intenzioni e progetto il cui spirito certamente comprendiamo appieno.

La Sardegna, come tutti i sud del mondo subisce. Subisce la politica romana arrogante e attenta, come dicevo prima alle scelte del nord; ma subisce anche, insieme a larga parte dello Stato italiano, le scelte del nord europeo rispetto a un'area mediterranea che ha peculiarità e particolarità che non trovano attenzione e risposte proprio perché insufficientemente e inadeguatamente rappresentate a livello europeo.

Nella risoluzione si fa riferimento ad alcuni aspetti, si poteva metterne in evidenza altri, ma sicuramente tocca dei punti centrali quali i termini di presentazione delle osservazioni. Noi sappiamo di essere abitualmente in ritardo rispetto a tempi che l'Europa impone, ma siamo anche preoccupati per lo scarso coinvolgimento e interessamento da parte del Parlamento nazionale delle assemblee legislative regionali, e la nostra per prima.

La risoluzione, infine, mette in evidenza la carenza di rappresentanza dei Consigli regionali a livello europeo. Questo è un argomento sul quale puntualmente si discute quando arriva la scadenza elettorale europea; ci rendiamo conto che solo per, come dire, strategie di partito, si riesce a trovare occasionalmente una rappresentanza a livello europeo così come è accaduto nelle ultime elezioni.

E bisogna dar merito all'Italia dei Valori di essere riuscita a garantire una rappresentanza alla Sardegna eleggendo l'onorevole Uggias al Parlamento europeo così come accadeva in passato per scelte dei partiti, ma non certo per una libera volontà e capacità di esprimere un voto da parte dei sardi nelle elezioni dei propri rappresentanti.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della risoluzione numero 4.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: AGUS - ARTIZZU - BARRACCIU - BRUNO - CAMPUS - CAPELLI - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CUCCU - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSÌ - DIANA Giampaolo - DIANA Mario - ESPA - FLORIS Rosanna - GRECO - LADU - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - MORICONI - MULA - MULAS - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RODIN - SALIS - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Gian Valerio - SANNA Matteo - SECHI - SOLINAS ANTONIO - SOLINAS CHRISTIAN - SORU - STERI - STOCHINO - TOCCO - URAS - VARGIU - ZEDDA Alessandra - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Risponde no il consigliere: MANINCHEDDA.

Si è astenuta: la Presidente LOMBARDO.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 56

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 55

contrari 1

(Il Consiglio approva).

Discussione della richiesta di istituzione di commissione d'inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi regionali al fine di individuare le ragioni dell'anomalia amministrativa, verificare se vi siano motivazioni di ordine tecnico e/o organizzativo, se si siano determinate violazioni di legge e se vi

siano specifiche responsabilità gestionali. (Comm. di inchiesta n. 2)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno, al successivo punto, reca la discussione della richiesta di istituzione di Commissione d'inchiesta numero 2.

Comunico che è stato presentato un ordine del giorno. Se ne dia lettura.

(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 1:

Ordine Del Giorno Uras - Pittalis - Bruno - Steri - Vargiu - Sanna Giacomo - Salis - Cuccureddu sulla nomina della Commissione d'inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi regionali al fine di individuare le ragioni dell'anomalia amministrativa, verificare se vi siano motivazioni di ordine tecnico e/o organizzativo, se si siano determinate violazioni di legge e se vi siano specifiche responsabilità gestionali.

IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione del documento relativo alla richiesta di istituzione di una Commissione d'inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi regionali al fine di individuare le ragioni dell'anomalia amministrativa, verificare se vi siano motivazioni di ordine tecnico e/o organizzativo, se si siano determinate violazioni di legge e se vi siano specifiche responsabilità gestionali, presentata ai sensi del comma 4 dell'articolo 125 del Regolamento interno;

PRESO ATTO del dibattito:

delega

il Presidente del Consiglio regionale a nominare i componenti della Commissione d'inchiesta che entro sei mesi riferisca al Consiglio sulla mancata applicazione delle leggi regionali, con riferimento particolare a quelle finanziarie e di spesa e a quelle in materia di politiche sociali, a sostegno del sistema produttivo e per il lavoro, al fine di individuare le ragioni dell'anomalia amministrativa, verificare se vi siano motivazioni di ordine tecnico e/o organizzativo, se si siano determinate violazioni di legge e se vi siano specifiche responsabilità gestionali. (1).)

PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 1.

Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: AGUS - AMADU - ARTIZZU - BARRACCIU - BRUNO - CAMPUS - CAPELLI - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CONTU Felice - CUCCU - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSÌ - DIANA Giampaolo - DIANA Mario - ESPA - FLORIS Rosanna - GRECO - LADU - LOTTO - MANCA - MANINCHEDDA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - MORICONI - MULA - MULAS - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RODIN - SALIS - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Gian Valerio - SANNA Matteo - SECHI - SOLINAS Antonio - SOLINAS Christian - SORU - STERI - STOCHINO - TOCCO - URAS - VARGIU - ZEDDA Alessandra - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Si è astenuta: la Presidente LOMBARDO.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 58

astenuti 1

maggioranza 30

favorevoli 58

(Il Consiglio approva).

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, se l'Aula è d'accordo, chiedo di rinviare la discussione (è il punto successivo dell'ordine del giorno) sulla richiesta di istituzione di commissione d'inchiesta relativamente ai finanziamenti erogati dalla Regione sarda all'Università di Sassari (Commissione d'inchiesta numero 3) ad un momento successivo, quando lo riterranno opportuno la Conferenza dei Capigruppo e la Presidenza.

PRESIDENTE. Se non vi sono opposizioni sospendo l'esame di questo punto all'ordine del giorno.

Elezione di un componente del Consiglio di amministrazione dell'ERSU di Sassari, in sostituzione di Francesco Sasso, dimissionario

PRESIDENTE. Passiamo all'esame del successivo punto all'ordine del giorno: "Elezione di un componente del Consiglio di amministrazione dell'ERSU di Sassari".

Comunico che il Consiglio deve procedere all'elezione suppletiva di un componente del consiglio di amministrazione dell'Ente regionale per il diritto allo studio universitario di Sassari in sostituzione di Francesco Sasso, dimissionario.

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto per schede per l'elezione suppletiva di un componente del consiglio di amministrazione dell'Ente regionale per il diritto allo studio universitario di Sassari in sostituzione di Francesco Sasso, dimissionario.

Verrà consegnata una scheda dove ogni consigliere scriverà un nome, risulterà eletto colui che avrà ottenuto il maggior numero di voti.

Invito i consiglieri Segretari a procedere alla chiama.

(Seguono la votazione e lo spoglio delle schede)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 66

votanti 65

astenuti 1

schede bianche 15

schede nulle 6

Hanno ottenuto voti: Canalis Ottaviano, 36; Mattone Antonello, 3; Pisanu Luigi, 2; Zanetti Stefania, 2; Lanetti Stefania, 1.

Viene proclamato eletto componente del Consiglio di amministrazione dell'ERSU di Sassari: Canalis Ottaviano.

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: AGUS - AMADU - ARTIZZU - BARRACCIU - BRUNO - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CARIA - CHERCHI - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CONTU Felice - CUCCU - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSÌ - DIANA Giampaolo - DIANA Mario - ESPA - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GALLUS - GRECO - LADU - LOTTO - MANCA - MANINCHEDDA - MARIANI - MELONI Marco - MELONI Valerio - MILIA - MORICONI - MULA - MULAS - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - PORCU - RANDAZZO - RODIN - SABATINI - SALIS - SANNA Giacomo - SANNA Gian Valerio - SANNA Matteo - SANNA Paolo - SECHI - SOLINAS Antonio - SOLINAS Christian - SORU - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Si è astenuta: la Presidente LOMBARDO.)

Discussione congiunta della mozione Steri - Capelli - Cappai - Rassu - Oppi - Petrini - Artizzu - Bruno - Cuccureddu - Sanjust - Pittalis - De Francisci - Murgioni - Diana Mario - Contu Felice - Ladu - Biancareddu - Sanna Giacomo - Milia - Maninchedda - Diana Giampaolo - Cucca - Floris Mario - Obinu - Pitea - Lai - Campus - Dessì - Solinas Christian - Planetta - Mulas - Vargiu - Mula - Meloni Francesco - Cossa - Dedoni - Contu Mariano Ignazio - Cuccu - Sabatini - Moriconi - Meloni Valerio - Uras - Zuncheddu - Sechi - Zedda Massimo - Salis - Cocco Daniele Secondo - Mariani - Sanna Gian Valerio sulla situazione delle strade statali in Sardegna, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento (36); della interpellanza Lai - Pittalis - Diana Mario - Sanna Matteo - Bardanzellu sul mancato completamento della strada a scorrimento veloce Abbasanta-Olbia (10/A); e della interpellanza Cocco Daniele Secondo - Salis - Mariani, sullo stato attuale della strada Abbasanta

Olbia, tratto Alà dei Sardi (35/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione congiunta della mozione numero 36 e delle interpellanze numero 10/A e 35/A.

(Si riporta di seguito il testo della mozione e delle interpellanze:

Mozione Steri - Capelli - Cappai - Rassu - Oppi - Petrini - Artizzu - Bruno - Cuccureddu - Sanjust - Pittalis - De Francisci - Murgioni - Diana Mario - Contu Felice - Ladu - Biancareddu - Sanna Giacomo - Milia - Maninchedda - Diana Giampaolo - Cucca - Floris Mario - Obinu - Pitea - Lai - Campus - Dessì - Solinas Christian - Planetta - Mulas - Vargiu - Mula - Meloni Francesco - Cossa - Dedoni - Contu Mariano Ignazio - Cuccu - Sabatini - Moriconi - Meloni Valerio - Uras - Zuncheddu - Sechi - Zedda Massimo - Salis - Cocco Daniele Secondo - Mariani - Sanna Gian Valerio sulla situazione delle strade statali in Sardegna, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIOREGIONALE

PREMESSO che:

- l'assoluta insufficienza ed inadeguatezza della rete stradale di cui é dotata la Regione, oltre a penalizzare gravemente lo sviluppo della Regione stessa, incide in maniera grave e non più tollerabile sulla sicurezza;

- i gravissimi incidenti verificatisi in questi ultimi giorni nelle strade statali rendono evidente che tale situazione, già non accettabile, non è oramai più tollerabile e sostenibile, tanto più anche ove si consideri che la Regione non è neppure dotata di una rete ferroviaria idonea;

- la gravissima situazione venutasi a determinare può essere fronteggiata e gestita efficacemente solo facendo ricorso a speciali modalità di azione ed anche, occorrendo, ad apparati organizzatori diversi da quelli ordinari;

- solo in tale modo é possibile porre in essere un'attività che consenta di provvedere tempestivamente allo studio ed alla predisposizione, nonché alla realizzazione, degli interventi da attuarsi;

- la straordinaria necessità di intervenire non consente ulteriori indugi,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a richiedere al Presidente del Consiglio dei ministri la dichiarazione dello stato di emergenza relativo a tutto il territorio della Regione ai sensi dell'articolo 5, commi 2 e 3, della legge 24 febbraio 1992, n. 225 (Istituzione del Servizio nazionale della protezione civile), e successive modifiche ed integrazioni, in relazione alla situazione delle strade statali;

2) a richiedere al Presidente del Consiglio dei ministri che per la gestione dell'emergenza si avvalga del Presidente della Regione quale commissario delegato;

3) a richiedere al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Consiglio dei ministri che vengano poste a disposizione le necessarie risorse finanziarie, anche facendo applicazione dell'articolo 13 dello Statuto;


4) a richiedere la costituzione della società mista con l'ANAS avente per scopo la realizzazione di autostrade di interesse regionale;

5) a riferire in Aula. (36)

Interpellanza Lai - Pittalis - Diana Mario - Sanna Matteo - Bardanzellu sul mancato completamento della strada a scorrimento veloce Abbasanta-Olbia.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

il progetto della strada a scorrimento veloce Abbasanta-Olbia nasce nel lontano 1979 con la finalità di mettere in comunicazione lo scalo marittimo e aeroportuale di Olbia con le zone interne del Goceano e del Monte Acuto;

negli accordi di programma tra Stato e Regione sul completamento della rete viaria del nord Sardegna la realizzazione della strada a scorrimento veloce era presente nella sua interezza da Abbasanta fino ad Olbia, anche se è stata finanziata e realizzata per lotti funzionali;

con delibera della Giunta regionale n. 22/27 del 7 giugno 2006 il progetto predisposto dalla Provincia di Sassari per l'esecuzione del tratto di 6 km da Alà dei Sardi al bivio di Padru sulla strada provinciale n. 24 è stato sottoposto a valutazione di impatto ambientale;

la ripartizione dei fondi CIPE, approvata il 5 settembre 2007 dalla Giunta regionale, ha destinato 10 milioni di euro per la riqualificazione delle strade provinciali n. 24 e n. 110 Alà dei Sardi-San Teodoro;

rilevato che la decisione di assoggettare il progetto ad una ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale comporta che il quadro di riferimento progettuale debba individuare, valutare e raffrontare diverse ipotesi di tracciato, compresa la scelta di non realizzazione (opzione zero);

CONSIDERATO che:

nella scorsa legislatura era stata presentata una interrogazione, la n. 1149/A, dagli onorevoli Lai Renato, Pittalis e Marracini alla quale non era stata fornita risposta;

la delibera della Giunta regionale n. 33/20 del 5 settembre 2007 sulla ripartizione dei fondi CIPE si contrappone di fatto al completamento della strada a scorrimento veloce Abbasanta-Olbia optando per la riqualificazione delle strade provinciali n. 24 e n. 110;

il sottoporre alla procedura di impatto ambientale la prosecuzione del tratto in esecuzione Buddusò-Alà dei Sardi rappresenta un ulteriore ostacolo alla realizzazione del rimanente tratto di strada;

la decisione di riqualificare le strade provinciali esistenti che, tra l'altro, attraversano i centri abitati di Padru e diverse sue frazioni (così eliminando il connotato di strada a scorrimento veloce) lascia intendere che la precedente Giunta regionale aveva di fatto abbandonato definitivamente il progetto per la realizzazione della strada a scorrimento veloce, che avrebbe dovuto abbattere i tempi di percorrenza, rompere l'isolamento e rendere più accessibili alle risorse turistiche le zone interne;

PRESO ATTO che:

per la realizzazione della strada Abbasanta-Olbia nel tratto esistente sono stati sacrificati i migliori terreni dei Comuni del Goceano, di Buddusò e di Alà dei Sardi;

una strada che si ferma ad Alà dei Sardi come scorrimento veloce e segue poi il percorso tortuoso delle provinciali Alà dei Sardi-San Teodoro non ha alcuna utilità per le finalità con cui è stata ideata e programmata;

esiste un vivo malcontento fra le popolazioni dei territori del Goceano, del Monte Acuto e della Gallura, che si è espresso in diverse manifestazioni di protesta nei riguardi della precedente Giunta regionale, nella scorsa legislatura, che di fatto hanno messo fine alla prospettiva di proseguimento della strada Abbasanta-Olbia,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale dei trasporti e l'Assessore regionale della difesa dell'Ambiente per sapere se:

sia intendimento della Regione completare il tratto di strada a scorrimento veloce Abbasanta-Olbia;

per effetto dei provvedimenti conseguenti alle delibere n. 22/27 del 7 giugno 2006 e n. 33/20 del 5 settembre 2007, la Regione intenda abbandonare definitivamente il progetto di realizzazione di una strada Abbasanta-Olbia realmente a scorrimento veloce;

ci sia, da parte della Giunta regionale, la volontà di tenere conto delle richieste e delle aspirazioni delle popolazioni e delle diverse amministrazioni locali interessate che si sono susseguite in questi decenni;

inoltre, intenda adottare un iter celere per lo studio e la valutazione dell'impatto ambientale e per il reperimento delle risorse necessarie al fine di realizzare la strada in tempi brevi, considerando l'importanza vitale di tale arteria per i territori dell'interno. (10/A)

Interpellanza Cocco Daniele Secondo - Salis - Mariani, sullo stato attuale della strada Abbasanta-Olbia, tratto Alà dei Sardi

I sottoscritti,

premesso che il sistema vario delle zone interne versa in uno stato di gravissimo degrado, con conseguenti disagi nei già precari collegamenti fra paesi e città;

CONSIDERATO che:

- nelle casse delle amministrazioni provinciali di Sassari e Olbia-Tempio già da tempo è in disponibilità la somma di euro 6.000.000 destinata alla realizzazione di tale strada;

- essa rappresenta uno sbocco indispensabile per i comuni del Goceano e del Monte Acuto, accorciando in maniera determinante i tempi di percorrenza per arrivare ad Olbia;

- per l'economia delle popolazioni interessate deriverebbero dei sicuri vantaggi, in un contesto di gravissimo depauperamento delle risorse in generale;

CONSTATATO che l'esecuzione dell'opera è stata resa impossibile da lungaggini burocratiche dovute a richieste di piani di fattibilità relativi a questioni di impatto ambientale;

ACCERTATO che le risposte di competenza dell'Amministrazione provinciale di Sassari, seppur tardive, sono ora a disposizione degli uffici dell'Assessorato della difesa dell'ambiente e della vigilanza ambientale della Regione Sardegna,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente e l'Assessore regionale dei trasporti affinché vogliano predisporre tutti gli atti amministrativi di loro competenza in modo da garantire un iter procedurale il più possibile celere, in modo tale che l'opera possa venire appaltata in tempi rapidi, onde non pregiudicare ulteriormente gli interessi delle popolazioni interessate. (35/A).)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione. Ha facoltà di parlare il consigliere Steri per illustrare la mozione.

STERI (U.D.C.). La mozione, che è firmata dai rappresentanti di tutti i Gruppi politici, ha un forte significato politico e non tecnico. La teoria di croci che ogni giorno si allunga sulle strade statali ci richiama l'emergenza di una situazione assolutamente intollerabile.

Più volte quest'Aula ha parlato del problema della Sassari-Olbia ma il problema, oltre che sulla Sassari-Olbia, esiste su tutte le altre strade statali. La situazione è drammatica in quanto i finanziamenti attualmente a disposizione per il completamento, il riammodernamento e quant'altro delle strade statali sono a dir poco irrisori.

Fornisco alcuni dati tecnici, per portarli a conoscenza dell'Aula, pur ribadendo che il dato tecnico è irrilevante. Attualmente - i miei dati risalgono a febbraio del 2010 - abbiamo in corso lavori per un importo lordo complessivo di 361 milioni 458 mila 668,11 euro: una cifra irrisoria. I lavori (lo dico per completezza) riguardano la strada statale 125, Terra Mala-Capo Boi, in cui sono in corso lavori per l'esecuzione del primo, secondo terzo lotto, primo, secondo e terzo stralcio; la strada statale 291, Olmedo-Alghero, per la quale è in corso di esecuzione il terzo lotto; la strada statale 554, per la quale è in corso di esecuzione una variante esterna all'abitato di Cagliari; la strada statale 131, per la quale sono in corso dei lavori dal chilometro 23,885 al chilometro 32,412, dal chilometro 32,412 al chilometro 41,00 e dal chilometro 47,00 al chilometro 79,500.

Questi sono tutti i lavori oggi in corso che godono di finanziamento, sulle strade statali allo stato non c'è altro. Sono in corso una serie di progettazioni, attualmente quelle finanziate con la legge obiettivo (ho anche l'elenco a disposizione, ma sarebbe troppo lungo da leggere anche il solo elenco dei progetti in corso che però riguardano solo una parte estremamente ridotta dell'asse viario), che se dovessero andare in porto richiederebbero, per la loro attuazione, un finanziamento di 1 miliardo e 1806 euro, secondo i calcoli che verosimilmente sono sottostimati. Queste sono le opere previste nella legge obiettivo.

Per quanto riguarda le altre opere, non previste nella legge obiettivo, la loro realizzazione si presume che richieda una somma di oltre 1 miliardo e 500 milioni; sostanzialmente servirebbero circa 2 miliardi e 600 milioni solo per le progettazioni sulle parti principali delle strade statali. A fronte di questa esigenza finanziaria, le somme a disposizione sono assolutamente irrisorie.

Preciso che, nel quadro degli interventi sul fondo infrastrutture previsto nel quadro di dettaglio della delibera CIPE del 6 marzo 2009 (io ho dati aggiornati al luglio 2009, non sono riuscito a procurarmi i dati successivi e quindi non ho neanche i dati sul finanziamento della Sassari-Olbia), su sessanta opere solo una riguarda la Sardegna, e in particolare la città di Cagliari, eppure nel quadro finanziario riportato nel documento di programmazione sino al 2013, la spesa totale prevista è di 31 miliardi e rotti.

Per l'intervento relativo alla Sardegna, e in particolare per i nodi e i sistemi urbani e metropolitani di Cagliari, c'è una previsione generica di 330 milioni, peraltro da ripartire anche con Palermo, Catania e Bari. Sostanzialmente, a disposizione della Regione sarda ci sono 13 milioni per il 2010, 26 milioni per il 2011, 91 milioni per il 2012; ripeto, non ho i dati aggiornati al periodo successivo al luglio 2009 e non ho il dato aggiornato a quanto finanziato sulla Sassari-Olbia.

Conclusivamente possiamo dire che sui fondi disponibili, alla Regione sono stati in astratto assegnati sulla legge obiettivo 296 milioni, mentre su altre fonti statali ce ne sono solo 18. A fronte di queste somme assegnate alla Sardegna, la Sicilia ha, sulla legge obiettivo, 1 miliardo e 385 milioni di euro e, su altre fonti statali, 5 miliardi e 459 milioni di euro; la Regione Lombardia ha, sulla legge obiettivo, 2 miliardi e 202 milioni e, su altre fonti statali, un miliardo e 890 milioni; la Regione Lazio ha, sulla legge obiettivo, 1 miliardo e 963 milioni e, su altre fonti statali, 2 miliardi e 10 milioni; la Regione Calabria ha, sulla legge obiettivo, un miliardo e 43 milioni e, su altre fonti statali, 1 miliardo e 291 milioni.

Sono numeri che in tutta evidenza gridano vendetta, sono totalmente inaccettabili e offensivi per l'autonomia della Regione Sardegna! Questo, per la precisione, l'ha detto anche il P.d.L. con una interrogazione presentata alla Camera, quindi c'è un assenso di tutte le forze politiche sulla totale inaccettabilità, in quanto discriminatori, di questi dati che ho appena elencato.

La mozione ha appunto lo scopo di dare forza alla Giunta regionale perché rivendichi con fermezza nei confronti del Governo nazionale, senza accettare assolutamente nessun compromesso, quanto alla Regione Sardegna è dovuto. Ripeto, sono dati di totale discriminazione, sono dati inaccettabili che possono essere modificati solo se il Consiglio è unito nel dare forza alla Giunta regionale; e i fatti verificatisi in questi giorni dimostrano che questa forza è quanto mai necessaria.

Mi riferisco all'episodio riportato dai giornali secondo cui il Ministero della difesa intendeva alienare un faro nell'isola dell'Asinara; ma, a fronte della pronta reazione della Regione che ha rivendicato la proprietà di quel bene al Ministero hanno deciso di non venderlo. No, signori cari, se quel faro lo volete vendere vuol dire che non vi serve e allora ce lo dovete trasferire. Questi comportamenti da parte dello Stato sono totalmente inaccettabili, sono comportamenti che dobbiamo condannare duramente, unanimemente perché solo così possiamo far valere le ragioni della Sardegna.

Ci troviamo di fronte ad una serie di riforme, mi riferisco al federalismo fiscale, mi riferisco alla battaglia sul patto di stabilità, che discriminano fortemente la Sardegna, penalizzandola pesantemente a favore delle Regioni del Nord; e questo non è accettabile.

L'articolo 2 della Costituzione ha posto come base del nostro ordinamento il principio di solidarietà, a questo principio devono attenersi tutti, anche le Regioni del Nord; comportandosi in questo modo non si fa altro che minare l'unità dello Stato. E l'unità dello Stato la possiamo mantenere in piedi solo in presenza di una forte reazione da parte della Regione che porti dei risultati concreti in favore della Sardegna.

Nella mozione viene richiamato anche l'articolo 13 dello Statuto, il Piano di rinascita; l'articolo 13 dello Statuto va letto e va applicato in senso dinamico. Lo Stato è obbligato a finanziare la rinascita della Regione Sardegna. La rilevanza dell'articolo 13 si rinviene anche leggendo l'Intesa del '99, sottoscritta tra lo Stato e la Regione dall'allora Presidente, l'onorevole Palomba, nella quale oltre a prevedere una serie di accordi quadro e di settori di intervento da potenziare per consentire un'effettiva rinascita della Sardegna, nei presupposti che fanno parte integrante di questa Intesa è espressamente richiamato l'articolo 13 dello Statuto.

L'articolo 13 dello Statuto implica che lo Stato ha l'obbligo di finanziare con interventi straordinari al di là dei fondi FAS, al di là dei fondi della legge obiettivo, la rinascita. Ed è sempre nell'intesa Stato - Regione del '99 che si dice espressamente che tra gli altri settori di intervento quello dei trasporti è essenziale sia per consentire un pieno sviluppo turistico-industriale della Regione sia per garantire quella che è stata chiamata la continuità territoriale interna. In mancanza di questi interventi è di tutta evidenza che vi sarebbe una violazione dei principi costituzionali contenuti nell'articolo 2 e nell'articolo 3, a danno della Regione Sardegna.

Noi con la mozione siamo partiti dal dato, incontestabile, che c'è una situazione di emergenza, in presenza di una situazione di emergenza sono possibili interventi straordinari; e anche recentemente questo Consiglio ha approvato una mozione riguardante il Rio Cedrino (non ne conosciamo ancora l'esito), in cui si chiedeva un intervento straordinario. Noi chiediamo che la Regione si faccia valere per acquisire le risorse, chieda che il Presidente della Regione sia nominato commissario straordinario così da poter gestire questi interventi con procedure accelerate.

L'accelerazione delle procedure consentirebbe in linea di massima un dimezzamento dei tempi tecnici necessari sia per il completamento delle attività di progettazione, sia per il completamento successivamente degli appalti.

E' rimessa alla valutazione della Regione la scelta se avvalersi per queste attività delle sue strutture o di quelle di altri organismi come può essere l'ANAS. Io conosco le prese di posizioni assunte dal Gruppo sardista contro l'ANAS; in proposito mi permetto di precisare che una cosa è l'ANAS, ente nazionale, una cosa è il compartimento di Cagliari. Un compartimento, mi sia consentito dirlo perché per motivi di lavoro ne ho una buona conoscenza, che si è sempre mosso con rara efficienza e con preparazione tecnica che raramente si incontrano in una pubblica amministrazione.

E' vero, l'ANAS non ha dato le risorse, ma il problema non lo possiamo scaricare sull'ANAS, io lo scarico sul Governo, sul Ministero che non dà le risorse all'ANAS, non certo sul compartimento di Cagliari. Comunque è una scelta rimessa alla discrezionalità della Giunta se avvalersi delle strutture proprie o di quelle dell'ANAS o di altre ancora. Ripeto il contenuto della mozione non è tecnico. Io ho riportato prima i dati relativi alle opere in corso per evidenziare la gravità e la totale inaccettabilità di una situazione, che possiamo superare solo con una volontà politica ben precisa.

Questa mozione, infatti, sta chiedendo al Consiglio regionale di esprimersi unitariamente per dare la forza al Presidente della Giunta di attivarsi e venire a riferirci in tempi i più brevi e più rapidi possibili.

Segnalo, è emerso anche stamattina sulla legge sui trasporti, che in questa Aula va sempre più accentuandosi non una contrapposizione sterile tra due parti ma un'analisi del problema concreto e una ricerca di forme e di soluzioni il più possibile condivise. Anche quando non c'è la condivisione bisogna comunque dare atto, l'esempio di stamattina è lampante, che l'opposizione ha contribuito fattivamente e in maniera essenziale alla redazione della norma di legge. Ecco l'unità vuol dire questo.

In questo momento non c'è in gioco l'opposizione, non c'è in gioco la maggioranza, in questo momento c'è in gioco la Sardegna e i suoi interessi. Noi chiediamo alla Giunta di rappresentare con forza la Sardegna di fronte al Governo ponendo in essere tutte le azioni, anche le più dure ipotizzabili, per ottenere un risultato concreto.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Matteo Sanna per illustrare la sua interpellanza.

SANNA MATTEO (P.d.L.). Presidente, intervengo per illustrare l'interpellanza numero 10/A L'onorevole Lai che avrebbe dovuto illustrarla stamattina, essendo assente per motivi di salute, mi ha chiesto cortesemente di sostituirlo.

Come tutti noi sappiamo il progetto della strada a scorrimento veloce Abbasanta - Olbia nasce nel lontano 1979 con la finalità, che tutti conoscono, di mettere in comunicazione lo scalo marittimo e aeroportuale di Olbia con le zone interne del Goceano e del Monte Acuto.

Negli accordi di programma tra Stato e Regione sul completamento della rete viaria del Nord Sardegna la realizzazione della strada a scorrimento veloce era presente nella sua interezza da Abbasanta fino ad Olbia, anche se è stata finanziata e realizzata per lotti funzionali. Con delibera della Giunta regionale 22/27 del 7 giugno del 2006 il progetto predisposto dalla Provincia di Sassari per l'esecuzione del tratto di 6 chilometri da Alà dei Sardi al bivio di Padru sulla strada provinciale numero 24 è stato sottoposto a valutazione di impatto ambientale.

La ripartizione dei fondi CIPE, approvata il 5 settembre 2007 dalla Giunta regionale, ha destinato 10 milioni di euro per la riqualificazione delle strade provinciali numero 24 e numero 110 Alà dei Sardi - San Teodoro.

Questa decisione di assoggettare il progetto a una ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale comporta che il quadro di riferimento progettuale debba individuare, valutare e raffrontare diverse ipotesi di tracciato compresa la scelta di non realizzazione, cioè l'opzione zero.

Nella scorsa legislatura era stata presentata un'interrogazione, la numero 1149/A degli onorevoli Lai Renato, Pittalis e Marracini alla quale non era stata data alcuna risposta. La delibera della Giunta regionale numero 33/20 del 5 settembre 2007 sulla ripartizione dei fondi CIPE si contrappone di fatto al completamento della strada a scorrimento veloce Abbasanta - Olbia optando per la riqualificazione delle strade provinciali numero 24 e numero 110.

Il sottoporre alla procedura di impatto ambientale la prosecuzione del tratto in esecuzione Buddusò - Alà dei Sardi rappresenta un ulteriore ostacolo alla realizzazione del rimanente tratto di strada. La decisione di riqualificare le strade provinciali esistenti, che tra l'altro attraversano il centro abitato di Padru e di diverse sue frazioni, lascia intendere che la precedente Giunta regionale aveva di fatto abbandonato definitivamente il progetto per la realizzazione della strada a scorrimento veloce che avrebbe dovuto abbattere i tempi di percorrenza, rompere l'isolamento e rendere più accessibili alle risorse turistiche le zone interne.

Per la realizzazione della strada Abbasanta - Olbia, nel tratto esistente, sono stati sacrificati i migliori terreni dei comuni del Goceano, di Buddusò e di Alà dei Sardi, una strada che si ferma ad Alà dei Sardi come scorrimento veloce e segue poi il percorso tortuoso della provinciale Alà dei Sardi - San Teodoro non ha alcuna utilità per le finalità con cui è stata ideata e programmata.

Esiste un vivo malcontento tra le popolazioni nei territori del Goceano, del Monte Acuto e della Gallura che si è espresso in diverse manifestazioni di protesta nei riguardi sia della precedente Giunta che dell'attuale che, di fatto, hanno messo fine alla prospettiva di proseguimento della strada Abbasanta-Olbia. Pertanto, con questa interpellanza, noi chiediamo al Presidente della Giunta, all'Assessore regionale dei trasporti e all'Assessore regionale della difesa dell'ambiente di sapere se sia intendimento della Regione completare il tratto di strada a scorrimento veloce Abbasanta-Olbia; se per effetto dei provvedimenti conseguenti alle delibere numero 22/27 del 7 giugno 2006 e numero 33/20 del 5 settembre 2007, la Regione intenda abbandonare definitivamente il progetto di realizzazione di una strada Abbasanta-Olbia realmente a scorrimento veloce.

Chiediamo anche se ci sia da parte della Giunta regionale la volontà di tenere conto delle richieste e delle aspirazioni delle popolazioni, e delle diverse amministrazioni locali interessate, che si sono susseguite in questi decenni; inoltre, se si intenda adottare un iter celere per lo studio e valutazione dell'impatto ambientale e per il reperimento delle risorse necessarie al fine di realizzare la strada in tempi brevi, considerando l'importanza vitale di tale arteria per tutti i territori interessati, in modo particolare i territori dell'interno.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Daniele Secondo Cocco per illustrare la sua interpellanza.

COCCO DANIELE SECONDO (I.d.V.). Avessi potuto mettere la firma sull'interpellanza appena illustrata dal collega Sanna, avrei pochissimo altro da aggiungere.

Il sistema viario delle zone interne, infatti, versa in uno stato di gravissimo degrado, con conseguenti disagi nei già precari collegamenti fra i paesi e le città.

Considerato che nelle casse delle amministrazioni provinciali di Sassari e Olbia-Tempio già da tempo è in disponibilità la somma di 6 milioni di euro destinati alla realizzazione della strada succitata, che la stessa rappresenta uno sbocco indispensabile per i Comuni del Goceano e del Monte Acuto, accorciando in maniera determinante i tempi di percorrenza per arrivare ad Olbia; considerato che l'economia della popolazioni interessate avrebbe dei sicuri vantaggi in un contesto di gravissimo depauperamento delle risorse in generale; constatato che la possibilità di esecuzione dell'opera è stata resa impossibile sinora da lungaggini burocratiche dovute a richieste di piani di fattibilità relativi a questioni di impatto ambientale; accertato che le risposte di competenza dell'amministrazione provinciale di Sassari, seppur tardive, sono a disposizione degli uffici dell'Assessorato dell'ambiente e della vigilanza ambientale della Regione Sardegna, il sottoscritto e i sottoscritti firmatari chiedono all'Assessore regionale dell'ambiente se intenda predisporre tutti gli atti amministrativi di sua competenza che possano garantire un iter procedurale il più rapido possibile, in modo tale da non pregiudicare le sacrosante aspettative delle popolazioni interessate.

PRESIDENTE. Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi a parlare non oltre la conclusione del primo intervento.

E' iscritto a parlare il consigliere Planetta. Ne ha facoltà.

PLANETTA (P.S.d'Az.). Signor Presidente, Assessori, colleghe e colleghi, la mozione che discutiamo oggi, sottoscritta dai rappresentanti della maggioranza e dell'opposizione, pone all'attenzione di tutti un problema che per noi sardi è ancora oggi purtroppo una calamità, una condanna, un argomento urgente ben noto, totalmente da noi tutti condivisibile. Mi auguro di cuore che tale condivisione sia anche di buon segno e di buon auspicio.

Altre volte siamo stati purtroppo sconcertati spettatori di mozioni che, richiamando battaglie unitarie, nel concreto si risolvevano in risse e conflitti di parte, fini a sè stessi e sterili, che volevano solo colorare di politica i problemi piuttosto che risolverli, e tutto immancabilmente si risolveva in gazzarra, in una nuova contrapposizione, volta a rivendicare non l'attuale merito della soluzione dei problemi stessi, ma quello della denuncia, dell'accusa, dell'individuazione dell'eventuale colpevole.

Così i problemi rimangono, si stratificano, peggiorano, fatalmente degenerano, fra l'indifferenza sostanziale di chi deve farsene carico, e invece vergognosamente continua a promettere e a fare proclami inutili ad alta voce. E quanti toni alti, quante piazzate di cui avremmo fatto volentieri a meno, dettate dall'inefficacia omologante del rito a cui siamo spesso e volentieri costretti a partecipare, e a volte anche - consentitemi di dirlo - dalla triste brama di volersi distinguere.

Ora, in soli dieci minuti, dobbiamo esprimerci sulla situazione delle strade statali in Sardegna, troppo poco per entrare nel dettaglio, troppo poco perfino per manifestare la rabbia che si è accumulata negli anni a causa delle tante promesse mancate, delle troppe prese in giro, dei trucchi, dei giochi di prestigio, di questo Stato arrogante e patologicamente bugiardo. Mi rendo conto quanto sia facile inciampare nelle insidie della retorica, nelle frasi consuete, nei proclami, nelle accuse indiscriminate e deresponsabilizzanti; quanto sia facile persino scivolare fatalmente nella ripetizione dei soliti concetti e nel parlarci addosso.

Ma come si può sottintendere, tacere che il nostro sistema stradale risulta essere ancora fra i più carenti d'Italia, con 50 chilometri di strade ogni 100 chilometri quadrati di territorio, con una maglia viaria fondamentale, rimasta di interesse nazionale, che si estende per circa 1.200 chilometri, e con nessuna autostrada? Come si può sorvolare sul fatto che buona parte delle strade statali sarde presenta caratteristiche assolutamente insufficienti rispetto alle esigenze minime di percorribilità, finora causando migliaia, come noi tutti sappiamo, di incidenti stradali, spesso con morti e con feriti?

Lo sappiamo tutti e lo accettiamo, assuefatti e passivi, quando ci imbattiamo nei percorsi di guerra degli infiniti lavori in corso che ci costringono a pericolose deviazioni spesso mal segnalate, a percorrere scorciatoie, cavalcavia, curve, incroci e tratti che diventano ancora più insidiosi durante la notte e in condizioni atmosferiche precarie.

Ebbene, ogni qualvolta si è parlato di strade, come di altri problemi più o meno gravi, si è evocato il termine "emergenza". Questa parola si è adoperata e si continua ad adoperare per spiegare e giustificare ogni tipo di evento, anche non improvviso e recente, come fosse quell'ingrediente facoltativo, costante, psicologicamente imprescindibile, di una qualsiasi ricetta anche politica. Emergenza: emergenze per il lavoro, emergenze per l'economia, per l'agricoltura, per i trasporti, emergenze di siccità, inquinamento, tutto è emergenza insomma, come fosse il prezzemolo che tanto non guasta mai mettere un pochino dappertutto.

E intanto questa emergenza incuba a sua volta la cultura dell'emergenza, la cultura delle deroghe, della straordinarietà e della gentile concessione, e anche del malaffare. Ebbene, pure questa mozione auspica la dichiarazione dello stato di emergenza relativo a tutto il territorio dalla Sardegna. Io ben comprendo la ragione di tale richiesta, e anche le conseguenze positive che ne deriverebbero per noi qualora essa venisse accolta dal Governo. Intendo chiaramente accolta nella sostanza, non nei protocolli d'intesa, nei patti solennemente sottoscritti e puntualmente disattesi e disonorati.

Colleghi, la vera emergenza, che è sottesa alle tante dichiarate, ancora una volta non la si vuole affrontare, ancora non se ne vuole prendere coscienza. Mi riferisco alla nostra possibilità reale di porci innanzi al Governo di turno, allo Stato italiano, quale soggetto politico e istituzionale autorevole e sovrano, capace non solamente di far sottoscrivere impegni, ma anche di farli rispettare. Oggi noi impegniamo il nostro Presidente a richiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri italiano un qualcosa che dovrebbe già essere un nostro diritto, che dovrebbe essere una nostra prerogativa. Ma un diritto lo si esige, non può essere una gentile concessione, e la capacità o l'incapacità di esigere i nostri diritti e ciò che ci è dovuto, oggi sappiamo non è neppure potenziale, poiché letteralmente questa non esiste.

Continuiamo pure, allora, con i proclami e con le denunce, le mozioni, le interrogazioni, ne abbiamo depositata una da poco sulla situazione di degrado e di pericolosità della strada statale 131 relativamente all'ultimo tratto Macomer-Sassari; continuiamo con le interpellanze, che impegnano il Presidente della Regione "a chiedere, a far presente o ancora a sollecitare", come se a Roma di tutto questo non ne sapessero davvero nulla; e non sapessero nulla del fatto che abbiamo strade da terzo mondo, che la nostra infima ferrovia è ancora ininterrotta, e che qualcuno ci ha scippato ancora, per l'ennesima volta, i fondi FAS.

Di tutto questo a Roma non se ne sa niente, eppure oggi, come ieri, registriamo nei fatti una caduta dell'attenzione politica nazionale, un tangibile disimpegno dall'Isola da parte dello Stato sui nostri problemi, fra i quali anche quello della viabilità, con una nostra evidente condanna alla permanenza in una condizione di inferiorità nella dotazione infrastrutturale rispetto al resto dell'Italia, all'aggravamento del nostro sottosviluppo sociale ed economico. Mi riferisco ai tanti impegni, ancora vergognosamente inevasi, che il Governo regionale dovrebbe incondizionatamente pretendere.

Un esempio per tutti; credo si debba proprio obbligare il Ministero delle infrastrutture ad utilizzare tutti gli strumenti che ha a disposizione per costringere l'Anas ad una condotta di maggior riguardo, responsabilità ed efficienza nei confronti della Sardegna, così da garantire ai sardi un trattamento paritario rispetto agli altri italiani.

Però, dicevo prima della vera emergenza che dovrebbe riguardarci tutti, l'emergenza risolta la quale i nostri diritti e le nostre prerogative potranno essere realmente difese e poste con la giusta determinazione su qualsiasi tavolo di confronto e di contrattazione. E la vera emergenza da porre all'ordine del giorno della nostra agenda politica è quella "formula" che ci consente di far onorare tutti gli impegni a suo tempo assunti dal Governo italiano con la Sardegna, e non solo in materia di viabilità.

Ecco la vera emergenza, colleghe e colleghi, Presidente, Assessore, che prima o poi ci toccherà affrontare, tutti quanti insieme, quella della nostra effettiva sovranità. Non mi stancherò mai di ripeterlo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Caria. Ne ha facoltà.

CARIA (P.D.). Presidente, intervengo su questo argomento all'ordine del giorno e condivido le parole che poc'anzi pronunciava anche l'onorevole Planetta, quando parlava di stato di calamità. Condivido anche il fatto che questo in discussione non sia solo un problema di denuncia o di posizioni politiche da portare avanti.

Il tema della situazione delle strade in Sardegna penso possa essere affrontato partendo da alcune considerazioni che credo siano, anche queste, Assessore, condivisibili da tutte le forze politiche. La prima considerazione è che siamo in presenza di una rete stradale inadeguata, e penso che ci sia poco da commentare su questa affermazione, e ci vuole anche poco per verificarlo. Una seconda considerazione, formulata anche dall'onorevole Planetta e da qualche altro collega, è che in una Regione come questa non esiste un'autostrada, e io aggiungo che ci sono pochissime strade a quattro corsie.

Una terza considerazione è che questo stato di cose penalizza lo sviluppo della Regione Sardegna, e incide in maniera grave sulla sicurezza dei nostri concittadini, di quanti come noi e come tanti altri, su queste strade percorrono tantissimi chilometri. E l'ultima considerazione (ma se ne possono fare tante altre) è che se non si vuole continuare, così come diceva chi mi ha preceduto, con atti politici che poi non sortiscono effetti di alcun tipo, il problema bisogna affrontarlo con azioni speciali. La mozione oggi chiede lo stato di emergenza, la mozione oggi chiede la nomina di un Commissario nella persona del Presidente della Regione, quindi una funzione forte della Regione.

Non posso non parlare, però, di precedenti atti del Consiglio regionale e di una delle strade che è stata maggiormente al centro delle tematiche politiche, trattata non solo dai banchi del Consiglio regionale, ma dai consigli provinciali, dai consigli comunali, e anche nel corso di tante manifestazioni, mi riferisco alla strada Olbia-Sassari. Una strada che, Assessore, come lei sa, purtroppo, anche nei giorni scorsi ha colpito ancora; c'è stato l'ennesimo incidente mortale che si aggiunge a tutti gli altri, e nonostante le sollecitazioni ancora ad oggi non si è fatto nulla ma, soprattutto, non si intravede nulla di positivo all'orizzonte.

Voglio ricordare che sulla strada Olbia-Sassari il Consiglio regionale, riunitosi a seguito della mozione numero 21 presentata dal centrosinistra nell'ottobre del 2009, aveva discusso (lo ricordava anche l'onorevole Planetta) un ordine del giorno, votato da tutte le forze politiche, con il quale si impegnava il Presidente della Regione in primo luogo ad assumere tutte le iniziative necessarie perché il CIPE, che si doveva riunire, approvasse al più presto il Programma attuativo regionale dei FAS, in secondo luogo a ottenere garanzie dal Governo affinché lo stesso adottasse tutti quei provvedimenti di propria competenza necessari al completamento dell'opera, infine ad assumere tutti gli atti necessari per la prosecuzione del procedimento previsto dall'accordo tra Anas, Protezione civile, struttura di missione e Regione, atti che consentissero di realizzare l'arteria stradale in tempi rapidi attraverso procedure accelerate, le famose procedure del G8, quelle della Protezione civile.

Dopo quel Consiglio regionale, il 18 dicembre 2009, quindi non parliamo di tanto tempo fa, il presidente Cappellacci comunicava all'Aula che erano stati stanziati i famosi 160 milioni di euro per la realizzazione della strada Olbia-Sassari, la parte necessaria, c'era stato detto, per il completamento dell'opera. Caro Assessore, io quella strada la percorro, e ad oggi ancora non è stato messo un chiodo, se si può usare questo termine, oppure un metro quadrato di asfalto, e né i numeri da catastrofe naturale, o bellica, non più tollerabili ne giustificabili, nemmeno dalla pure, acclarata imprudenza nella guida di alcuni, né il grido di dolore e le ferite indelebili delle famiglie e delle comunità che hanno perso un loro caro, neppure l'intervento eccezionale dei Vescovi, dovuto all'eccezionale urgenza di una soluzione, che non può essere più dilazionata nel tempo, hanno sortito effetti.

Si sta mettendo a dura prova la pazienza della gente, e il rincorrersi di annunci e promesse di inizio dei lavori non può che mettere anche a dura prova la credibilità della politica, la credibilità delle istituzioni. E allora, Assessore, non è stanco di stare a guardare? Mi rivolgo a lei perché oggi c'è lei (avremmo gradito anche che ci fosse il Presidente per discutere su argomenti così importanti), non è stanco di stare a guardare e di aspettare con pazienza una risposta romana, o di essere preso in giro, come siamo stati, credo, presi in giro tutti quanti noi? Ogni volta poi che assistiamo ad un incidente di tipo mortale ci sono altre promesse, altre parole, ancora parole, senza che segua alcuna azione concreta.

Per noi il tempo delle parole è finito, caro Assessore, è necessario passare da una posizione da spettatori a una posizione da attori principali. E' necessaria un'azione decisa volta a recuperare i fondi, quei famosi fondi sui quali ancora oggi non si ha chiarezza, necessari per la realizzazione dell'opera che da un lato rappresenta un'infrastruttura importante per lo sviluppo della regione e dall'altro lato consente di mettere in sicurezza coloro che percorrono quella strada per motivi di lavoro, di studio, di vacanza o per altro motivo.

Con la mozione sul G8, che sarà discussa probabilmente più tardi, chiediamo al presidente Cappellacci la presenza e anche, speriamo che lei glielo riferisca, di esercitare questo ruolo che gli viene chiesto dai sardi, che gli viene chiesto da tutti quanti noi. Non possiamo continuare ad attendere risposte che non arrivano, a non avere una posizione rigida della Regione di difesa degli interessi dei sardi, una difesa che dovremmo tutti quanti portare avanti.

Io credo e spero che questa ulteriore discussione in Consiglio regionale ci aiuti a non continuare a scrivere un nuovo ordine del giorno che poi verrà disatteso, che non troverà nessuna applicazione, ci aiuti a far sì che i lavori, almeno là dove si sono reperite le risorse, inizino davvero, che le ulteriori risorse che servono per il completamento vengano reperite quanto prima e che davvero si affronti, così come è proposto nella mozione, il problema dell'emergenza delle infrastrutture, della mancanza delle strade a livello regionale che costituirebbero motivo di sviluppo e che occorre mettere in sicurezza per garantire coloro che quelle strade tutti giorni percorrono.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sechi. Ne ha facoltà.

SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). La discussione delle interpellanze e della mozione, che in qualche modo tratta il problema a livello generale, pone all'attenzione dell'Aula lo stato di drammatica insicurezza in cui versano le strade della Sardegna. Io credo che non ci sia un solo consigliere regionale che non condivida la preoccupazione e non denunci con forza, così come in altre circostanze è stato fatto, lo stato di trascuratezza in cui si trova l'intera maglia viaria regionale, a iniziare dalle arterie principali su cui scorre il traffico maggiore. Ognuno di noi, inoltre, porta il suo personale contributo per sottolineare ed evidenziare lo stato di malessere e di degrado delle arterie che insistono nei territori dai quali si proviene.

Io credo che la situazione più preoccupante, storicamente data, riguardi certamente la "131", la strada che percorro settimanalmente da casa verso Cagliari e viceversa. Riguardo alla "131" ricordo che nel lontano 1960, ero allora un ragazzino di 14 anni ma ero già titolare della squadra di pallanuoto della Rari Nantes l'Alguer, qualcuno mi diceva che quello era il primo tratto (che se non ricordo male si trattava di 12-14 chilometri) di quella che sarebbe diventata l'intera arteria della cosiddetta Carlo Felice. Veniva detto soprattutto a me perché soffrivo di mal d'auto e quando non viaggiavamo in treno, che per me era una ragione consolatoria per far fronte al mio problema, per me era un tormento. Solo le acque di Su Siccu mi rigeneravano e mi consentivano di esibirmi al meglio delle mie condizioni.

Oggi, a distanza di cinquant'anni, quell'arteria ancora non ha concluso la sua realizzazione. A parte una serie di interventi che puntualmente rallenta il traffico automobilistico, rimane comunque lo stato di totale abbandono e degrado di chilometri e chilometri di manto stradale, di cui solo chi la percorre frequentemente conosce la pericolosità.

Vi sono poi altri problemi relativi ad altre arterie significative della nostra isola. Un tempo si raccontava della casistica di incidenti sulla "130", oggi fortunatamente limitati per la realizzazione di quell'arteria; rimane, invece, la vergogna della Sassari-Olbia, alla quale si potrebbero aggiungere molte altre strade, come per esempio la Alghero-Porto Torres, conosciuta come "strada dei due mari", che collega fra l'altro il porto industriale e commerciale di Porto Torres e l'aeroporto di Alghero, che è non soltanto pericolosa, ma anche inadeguata ad accogliere la mole di traffico giornaliero.

Una maglia viaria pertanto antiquata, vetusta, tortuosa, realizzata e disegnata in epoca sabauda e che oggi è stata semplicemente asfaltata, ma neanche modificata, se non in minima parte, nei suoi tratti più importanti.

Questa situazione, e faccio riferimento all'intera maglia viaria regionale, penalizza soprattutto le zone interne. Di questo argomento ce ne siamo voluti occupare in più di un'occasione, ma rimane un problema insoluto se non si dà una delle risposte più importanti: quella dell'adeguamento e della modernizzazione della rete viaria che consentirebbe di frenare, di controllare, di limitare almeno in parte lo spopolamento dei centri minori e di comunità storiche che in alcuni momenti rappresentano il richiamo ai valori della sardità e poi, puntualmente, vengono abbandonate al loro destino.

Se al problema della rete viaria aggiungiamo, come è citato nella mozione Steri e più, l'inadeguatezza della rete ferroviaria della Sardegna altrettanto vetusta, inadeguata e non elettrificata, diventa drammatica la questione della mobilità in Sardegna. Una mobilità, badate, che io sottolineo ed evidenzio essere inadeguata soprattutto per i nostri cittadini, per le nostre popolazioni, per le nostre comunità. Il turismo ha possibilità di altro genere, intanto ha la possibilità di scegliere, mentre noi invece vogliamo e chiediamo di vivere civilmente nella nostra terra e nella nostra isola.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CUCCA

(Segue SECHI.) Ci sono poi, voglio sottolinearlo, casi particolari. Nei primi mesi dell'anno viene interrotta la Sassari-Alghero all'altezza di Olmedo, per il rifacimento di un ponte all'altezza di un corso d'acqua. L'alternativa è costituita dal primo tratto della strada dei due mari per l'inserimento sulla strada a scorrimento veloce Sassari-Alghero primo tratto; nello stesso periodo, stranamente, si programma e si decide l'intervento all'altezza di Tottubella creando una situazione di tappo, di pericolosità, di intralcio e di sovraccarico del traffico stradale. Parlerei in questo caso, quando non si riesce a governare neanche interventi di questo livello creando disagio per mesi a tutti gli automobilisti, di atteggiamenti demenziali.

Su questo problema bisogna intervenire individuando in primo luogo sicuramente le responsabilità e trovando poi le soluzioni adeguate. Io non credo che la soluzione possa essere trovata pensando ad autostrade sarde o a un'autostrada sarda su cui potremmo magari anche trovare un accordo. Io dico che noi abbiamo bisogno soprattutto di una rete viaria adeguata, moderna, efficiente sicura, che garantisca la mobilità al nostro interno e ci consenta di stare al passo con i Paesi civili.

Approfitto della discussione in corso e della presenza dell'assessore Uras (sarebbe importante comunque segnalarlo a tutta la Giunta e all'assessore Prato) per segnalare un problema particolare, anche se poco attinente al merito del tema viabilità, e cioè la necessità di un intervento di pulizia delle strade sarde.

Non faccio riferimento allo spettacolo indecente della spazzatura nelle strade che ormai è diventato un fatto cronico, lo abbiamo sollevato anche con un'interrogazione in quest'Aula, ma mi sto riferendo al fatto che l'Anas e le aziende preposte alla manutenzione delle strade provvedono all'eliminazione delle erbacce che crescono lungo il ciglio delle strade medesime con l'uso di diserbante. Io trovo che sia una cosa incivile!

Non è possibile utilizzare in una realtà come la nostra, ma credo in nessuna realtà, con la giustificazione della praticità e della sicurezza,il diserbante. Il diserbante è un veleno per la nostra salute e per quella dei nostri campi. In ogni caso, interviene brutalmente su una realtà su cui è possibile intervenire in modo completamente diverso. Avevo già in mente di segnalare questo problema, ho colto l'opportunità offerta dalla discussione sull'intero sistema viario della Sardegna

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Matteo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA MATTEO (P.d.L.). Signor Presidente, colleghe e colleghi, Assessori, io intervengo per manifestare la completa sintonia con quanto si sostiene nella mozione del collega Steri sull'assoluta inadeguatezza delle strade sarde. Possiamo dire che la Sardegna, a causa di questo problema, ha avuto il suo terremoto. L'ha avuto negli anni, l'ha avuto sommando le vittime che purtroppo contiamo e stiamo continuando a contare nelle nostre strade.

E' giusto, come viene sottolineato nella mozione, rimarcare accanto allo stato precario delle strade sarde la contestuale carenza della rete ferroviaria isolana che, invece, dovrebbe proprio rispondere alle esigenze urgenti dei sempre più popolosi centri urbani sardi che richiedono collegamenti snelli e tempestivi anche tra le varie province. Non ci sono dubbi o differenze di vedute sul fatto che lo stato della rete stradale sarda richieda interventi urgenti e straordinari; era così col centrosinistra, continua ad essere così oggi che sediamo nei banchi di maggioranza.

Mi sembra altrettanto importante tenere conto della nuova configurazione delle aree urbane sarde che sono cresciute a dismisura a discapito soprattutto delle zone interne. La questione delle infrastrutture viarie sarde è stata oggetto di grande attenzione e di impegni precisi durante la campagna elettorale delle ultime regionali. Credo, quindi, che la sensibilità e sollecitudine della stessa Giunta, del presidente Cappellacci in primis e degli assessori Carta e Lorettu, continueranno a manifestarsi, così come è avvenuto fino ad oggi dall'inizio della legislatura.

Credo sia utile che tutti, centrodestra e centrosinistra, riflettiamo con attenzione sulla necessità, appunto, di un intervento globale sulla infrastruttura viaria sarda. E' importante la Olbia-Sassari, territorio dal quale io provengo, è importante però non dimenticare la "195", la "130", la stessa "131", la "292", la Oristano-Bosa, la Oristano-Arbatax, tutte opere importanti per la sicurezza e per lo sviluppo della Sardegna tutta. Non esiste una Sardegna di serie A e una Sardegna di serie B, come non dovrebbero esistere regioni di serie A e regioni di serie B.

Noi riteniamo che vada intensificato il rapporto con il Governo centrale, e un'azione di pressione nei confronti dello stesso; vada stimolato un raccordo con i nostri parlamentari, con l'unico sottosegretario di cui la Regione Sardegna dispone per portare avanti con forza tutte queste istanze che sono le istanze non di una parte politica, ma di tutti i sardi.

Se ciò dovesse richiedere, come viene prospettato in questa mozione, la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Presidente del Consiglio e la nomina del Presidente della Regione quale commissario delegato, auspico che non manchi a questa richiesta il pieno sostegno di quest'Aula. Infatti, dallo stato delle nostre strade dipende la sicurezza dei sardi che se ne avvalgono, ma anche la possibilità di un serio sviluppo economico visto che Trenitalia ha fatto venir meno i suoi servizi di movimentazione e le nostre merci si possono muovere solo ed esclusivamente su gomma, con l'aggravio di mezzi pesanti e di usura delle stesse strade di cui qui oggi noi dobbiamo prendere atto.

Noi non possiamo permettere che Trenitalia smantelli, non possiamo poi permettere che amministrazioni comunali decidano che la ferrovia debba essere abbandonata, decidano che le stazioni spesso, come è successo a Olbia, debbano cambiare tragitto pregiudicando, senza l'attracco di Golfo Aranci e senza la possibilità di trasportare le merci su treno,la tenuta stessa di alcune aziende del sud, problema del quale ci siamo interessati perché ricordo che il collega Piras solerte, a inizio di legislatura aveva presentato anche una mozione e un'interrogazione sul problema della Keller, se non ricordo male.

Noi, pertanto, come Consiglio regionale ci dobbiamo occupare intensamente anche di questo, ponendo il problema con i nostri rappresentanti a livello nazionale, con i nostri Ministri di riferimento. Puntualmente, ad ogni campagna elettorale, sia regionale che nazionale, questi temi emergono nella bagarre della stessa campagna, però poi stranamente vengono dimenticati e vengono trasferiti all'interno di quest'Aula con mozioni, così come noi oggi stiamo facendo, con interpellanze, con interrogazioni mettendo spesso all'attenzione dell'opinione pubblica responsabilità che non sono del Governo attuale e neanche del precedente. Sono problemi antichi, sono problemi che noi ci portiamo dietro ormai da anni e che dimostrano comunque una debolezza della nostra Regione nei confronti del Governo centrale, sia esso di centrodestra, sia esso di centrosinistra.

Non parliamo quindi di una semplice mozione, ma di due aspetti fondamentali nella nostra società sarda: la nostra sicurezza, quella dei nostri figli e la possibilità che esistano anche per noi infrastrutture all'altezza degli standard europei, altrimenti non avremo mai alcun serio sviluppo. Penso che la Sardegna meriti maggiore attenzione rispetto a questo argomento anche perché continua ad aumentare il divario infrastrutturale già accumulato negli anni.

La Presidenza del Consiglio ha dimostrato fino ad oggi grande attenzione nell'ascoltare e raccogliere le istanze presentate dal presidente Cappellacci e dalla Giunta; oggi però sta a noi mandare un messaggio unitario, e soprattutto forte, al Presidente della Regione, alla Giunta, certi che lo faranno proprio come già è avvenuto fino ad ora per altre tematiche più importanti. Oggi noi possiamo aggiungere una tappa importante nell'ascolto di questa nostra esigenza la cui soluzione ormai non è più rinviabile.

La nostra attenzione, parlo anche come Presidente della Commissione trasporti e lavori pubblici, sarà massima, e sarà soprattutto intransigente anche nei confronti del Governo che ha lo stesso colore politico della maggioranza che amministra la Regione sarda. Quindi, credo che la discussione su questo tema, su un tema così importante che appartiene a tutti, come amministratori e come cittadini della Sardegna, possa in questo momento portare ad un ordine del giorno unitario che contempli tutte queste esigenze per dare un mandato forte alla Giunta, al Presidente, per una interlocuzione ancora più incisiva e soprattutto per fare in modo che dalle parole si passi subito ai fatti.

La Sardegna non può più aspettare, i sardi hanno diritto di viaggiare, di muoversi in sicurezza così come hanno diritto di viaggiare e muoversi in sicurezza le merci; la Sardegna tutta ha diritto a una viabilità all'altezza di un'Europa moderna.

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Zuncheddu. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signor Presidente, è un argomento molto caro a noi sardi tenendo conto che ormai è di vecchia data, abbiamo ancora oggi un sistema stradale assolutamente ottocentesco. Quello che mi impressiona è la tendenza a pressare su una domanda tesa un po' alla richiesta di sviluppo della viabilità nel senso di maggiore efficienza per la velocità e il confort stradale.

Io credo che oggi non sia necessario imporre nel nostro territorio delle autostrade; noi abbiamo una "131" che, drammaticamente, è un eterno cantiere e che se funzionasse in modo efficace soddisferebbe le esigenze dei sardi, come ha bene interpretato il collega Sechi, mentre noi continuiamo a insistere per rispondere a delle esigenze che sono non tanto dei sardi quanto del sistema turistico.

Il volere imporre il potenziamento di infrastrutture dove sono maggiori i flussi di traffico è una logica viziosa, perché? Perché è un'esigenza che poi non va mai saturata e porta a una repentina congestione del traffico: è un gioco che continuerebbe all'infinito. Per cui le prospettive di sviluppo del sistema viario oggi in Sardegna non possono prescindere dall'esigenza di accessibilità delle aree periferiche, l'integrazione delle reti locali e il loro interno con i così detti nodi logistici.

Inoltre occorre proporre l'alternativa al trasporto privato, anche questo è un problema molto grosso che ci penalizza, penalizza tutti i sardi, penalizza i pendolari, ad esempio gli studenti che necessitano di spostamenti costanti ma che non hanno alcuna risposta dai servizi pubblici; e, ancora, occorre migliorare le condizioni di sicurezza nei tratti critici. Bisogna tenere conto, però anche di un problema importantissimo, quello dell'impatto ambientale, per cui prima di pensare alla programmazione di nuovi sistemi viari ampi che non servono, che non soddisfano le esigenze della nostra popolazione, direi di potenziare l'esistente cercando di migliorare le reti già esistenti.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta che riprenderà questo pomeriggio alle ore 15.

(La seduta, sospesa alle ore 13 e 51, viene ripresa alle ore 15 e 04.)

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Dato lo scarso numero di consiglieri presenti in Aula sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 15 e 05, viene ripresa alle ore 15 e 11.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Lo stato delle strade, diciamo anche statali e non, così come lo stato delle ferrovie in Sardegna è nelle condizioni che tutti quanti coloro che mi hanno preceduto hanno, in maniera molto efficace, messo in evidenza. Tutti sappiamo quale importanza abbia questo tema sia per quanto riguarda la sicurezza, e quindi l'utilizzo di queste infrastrutture da parte degli utenti, ma anche per quanto riguarda lo sviluppo economico. La situazione delle strade incide negativamente sia sullo sviluppo economico più in generale sia sullo sviluppo turistico della nostra Regione.

Nei giorni scorsi, prima in Aula, poi in Commissione, stamattina di nuovo in Aula, abbiamo discusso di come rilanciare il sistema degli aeroporti, e la nostra attenzione era sempre rivolta a come fare in modo che il flusso turistico verso la nostra Isola aumenti, agevolandolo, incentivandolo, incoraggiandolo. Ecco, uno dei fattori che scoraggia l'afflusso dei turisti, o il ritorno dei turisti nella nostra Isola è senz'altro lo stato della nostra viabilità. E la viabilità di competenza statale è senz'altro quella messa in condizioni peggiori.

Ci sono molti esempi di opere iniziate e non finite, e magari senza finanziamenti per poterle ultimare. È in discussione in questo dibattito, una specifica interpellanza sulla mancata ultimazione del collegamento Abbasanta-Olbia, ma ci sono anche opere finite che non adeguate. Ve ne voglio ricordare una, che i colleghi di Sassari conoscono bene.

All'inizio della camionale dalla strada 131 è stato realizzato, 7 o 8 anni fa, uno svincolo giudicato immediatamente non adeguato; a conferma di questo giudizio fu teatro più volte di incidenti, in molti casi anche molto gravi. L'amministrazione comunale di Sassari intervenne a suo tempo verso l'Anas, la Regione finanziò circa quattro anni fa, mi pare, 2 milioni e mezzo di euro per poterlo adeguare. I lavori non sono iniziati, non so se sono stati fatti i progetti, di fatto abbiamo una cifra considerevole per un'opera importante ferma, e di cui non si sa niente.

A seguito di una considerazione come questa mi viene spontaneo chiedere se potremo mai riuscire a mettere in piedi un sistema di monitoraggio dell'opera dell'Anas in Sardegna. Cioè mi chiedo se l'Assessorato dei lavori pubblici riesce ad avere più puntuale contezza su quello che accade, su quali sono i tempi di gestione di questi fondi e di realizzazione di queste opere.

Se siamo arrivati, attraverso la presentazione di una mozione in Consiglio, a parlare di stato di emergenza, e se ne stiamo parlando con solide basi e fondamento, vuol dire che la situazione sullo stato della nostra viabilità è davvero grave. E la gestione centralistica dell'Anas allontana sempre di più l'Isola dalla Penisola, facendo sì che un problema di per sé già abbastanza delicato e controverso, e comunque difficilmente riportabile a delle procedure particolarmente accelerate, venga ulteriormente aggravato dalla scarsa attenzione di questo ente nei confronti degli interventi da realizzare nella nostra Isola.

Va individuata una via di uscita che sia rapida, ma anche razionale. Perché dico questo? I recenti avvenimenti relativi alle modalità di gestione delle opere pubbliche interessate dal programma G8, e al modo in cui la Protezione civile è stata coinvolta in situazioni alquanto spiacevoli, suggeriscono un ripensamento anche rispetto a delle valutazioni che noi davamo, sulla necessità di coinvolgere, per quanto più possibile, l'unità di missione della stessa Protezione civile nella realizzazione delle opere medesime.

Quanto è accaduto ci porta a tralasciare questi percorsi, che sono indubbiamente veloci, ma anche deleteri. Servono percorsi nuovi che non aggirino le leggi, percorsi che rispettino la normativa sugli appalti, percorsi che mettano in campo l'efficienza e il rigore da parte degli uffici di competenza, e servono uffici con personale competente e motivato.

Questo può essere fatto guardando all'Assessorato dei lavori pubblici, o alla proposta avanzata in questa mozione, di una società partecipata dalla Regione con l'Anas, per le opere di interesse regionale. Certo è che vanno create le condizioni affinché le opere pubbliche non restino delle chimere, come spesso accade, e abbiano per norma tempi di realizzazione non biblici, così da agevolare la vita e lo sviluppo economico della nostra regione.

Ecco perché condivido l'approvazione di questa mozione, e il fatto che la Giunta prenda le misure necessarie per superare questa situazione che si sta rivelando sempre più grave.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Presidente, intervengo in questo dibattito per cercare di portare il mio punto di vista e anche il mio contributo alla mozione, primo firmatario l'onorevole Steri, discussa congiuntamente all'interpellanza dell'onorevole Matteo Sanna, primo firmatario. Si chiedeva quale fosse il valore di questa mozione, si è detto che era quello di cercare di sostenere maggiormente, di dare maggior peso all'attività della Giunta regionale attraverso la decisione unanime, per quanto possibile, di questo Consiglio regionale.

È stato detto "unanime", cercando di valorizzare questa parola, cercando di indicare l'unanimità così "leggera", vorrei dire, del Consiglio regionale come un punto di arrivo su qualunque argomento. Io, in realtà, sono stato eletto da una parte, rappresento una parte, e voglio continuare a rappresentare e a portare il punto di vista di una parte, anche quando questo non dovesse essere "unanime". E credo che sia utile nel nostro lavoro cercare anche di distinguere competenze e responsabilità.

C'è stato un momento in cui io e la nostra parte abbiamo avuto competenza e responsabilità, c'è questo momento in cui competenze e responsabilità sono in capo ad altri a cui è stata data fiducia da parte di questa regione, e c'è stato un momento precedente in cui le responsabilità stavano ancora da un'altra parte. Insomma, se vogliamo dare una mano, credo che sia utile fare chiarezza nelle cose. Stamattina in alcuni interventi si è partirti dall'accordo di programma del '99, firmato dall'allora presidente D'Alema e dal presidente Palomba, che indicava alcuni obiettivi generali della nostra Regione, e prevedeva la collaborazione con lo Stato attraverso la firma di appositi accordi di programma quadro, per diversi assi generali, tra questi certamente quello delle infrastrutture.

Gli accordi di programma sono stati fatti per diversi di questi assi e persino portati a termine negli anni successivi. Però, per una furia iconoclasta che ci appartiene, e per un errore che stiamo continuando a portare avanti, si pensò bene, Palomba non rieletto, di mettere da parte di quell'accordo di programma, quell'intesa istituzionale Stato-Regione e per quanto riguarda le infrastrutture partire da un altro istituto fondamentale: la cosiddetta "legge-obiettivo". In Sardegna si parlò con molta enfasi del fatto che la legge-obiettivo prevedesse alcune opere importanti per l'Isola.

La legge-obiettivo mi pare che fosse del 2001, sono passati 10 anni, e credo di poter dire senza timore di smentita che non ha portato un euro in Sardegna. Non ha portato nemmeno mezzo euro quella legge-obiettivo che, con molta enfasi, venne propagandata in Sardegna e che doveva aiutarci a diminuire quel gap infrastrutturale, al contrario ha aumentato il divario in termini di dotazioni infrastrutturali fra la Sardegna e il resto del Paese.

Quindi, iniziamo col dire che la legge-obiettivo non ha portato un euro, che la legge-obiettivo che oggi prevede numerose opere a livello nazionale di fatto non è finanziata. Iniziamo a dirci come stanno le cose: non verrà mai un euro da quella parte! Per cercare di valorizzare anche il lavoro di altri ricordo alla Giunta che negli anni scorsi è stato approvato un documento che si chiama Piano regionale dei trasporti; per la prima volta è stata individuata, con un minimo di sistematicità, la rete cosiddetta fondamentale, la rete viaria primaria che dovrebbe collegare le altre zone della Sardegna alla rete fondamentale costituita dalla "131", la "131" d.c.n., la "125", la Olbia-Sassari, la Sassari-Alghero e così via. Quindi esiste quel progetto e ne terrei conto, per non lasciar parlare semplicemente le voci del territorio, ognuno per il cortile di casa propria.

Le opere per essere finanziate hanno bisogno quindi di progettualità e di risorse, posto che tutti comprendiamo come sta andando l'Italia di oggi e posto che trovo abbastanza difficile che ci venga finanziato un Piano di Rinascita delle infrastrutture, mi accontenterei che ci restituissero i fondi FAS. Il collega nell'illustrare la mozione ha fatto un confronto con la Sicilia, se non erro, ricordando quanto ha avuto dalla legge-obiettivo: noi in confronto zero, e quanto ha avuto da altre assegnazioni statali, fondi FAS: noi in confronto anche in questo caso zero!

A questo punto, siccome sono di parte, devo ricordare che per i fondi FAS 2007-2013 era stato presentato al Governo, primi tra tutte le regioni italiane, e approvato il Piano attuativo del programma FAS, in fine legislatura; purtroppo, a seguito delle elezioni, si è pensato di ritirarlo e quindi la Sardegna ha perso quel treno. Quando il Piano è stato ripresentato, per usare un'espressione semplice, purtroppo i buoi erano già scappati, il programma della Sicilia approvato, le risorse stanziate, per noi in questo momento soldi non ce ne sono più!

Ricordiamo, pertanto, i percorsi e le responsabilità, pur essendo io d'accordo nel sostenere, con tutta quella poca forza che ho, l'impegno di questa Giunta regionale nel farsi restituire i fondi FAS. Vorrei anche ricordare all'Assessore, che è presente, che tra le intese firmate negli anni passati con il Governo ce n'è una, firmata con il Ministro dei trasporti e delle infrastrutture dell'epoca, il ministro Di Pietro, che per la prima volta, non avendo avuto la Sardegna fondi della legge-obiettivo, operava finalmente una ' perequazione in quanto il Ministro delle infrastrutture dichiarava di voler investire in Sardegna una parte, in percentuale identica a quella di assegnazione regionale, il 12,8 per cento circa, dei fondi FAS in disponibilità del Governo. Venne persino definito l'elenco delle opere per importi pari a circa 570 milioni di euro.

Bene, io chiederei che anche quell'impegno sia rispettato e i 570 milioni di euro vengano spesi in Sardegna. Quei 570 milioni che sono una parte dedicata alle infrastrutture dei circa 2 miliardi e quattro che poi sono diventati poco più di 2 miliardi di fondi FAS che per ora ci vengono sottratti. Quindi non nascondiamoci, i problemi nascono da lì! Dal fatto che la legge-obiettivo non ha portato un euro e i fondi FAS sono addirittura spariti.

La programmazione della rete viaria è importante e, mentre in altre epoche si sono rivendicate altre strade quindi non c'era nulla per la Olbia-Sassari, una piccola cosa per questa strada la rivendico: è stata fatta una progettazione, è stato fatto persino un bando di gara che è stato persino espletato ma non è arrivato a conclusione perché durante la gara i fondi, come sapete, sono stati sottratti con un decreto legge dell'ottobre del 2008.

Quindi, ben venga il sostegno a questa mozione, l'importante è che facciamo chiarezza sulle cose, l'importante è che rispettiamo nell'interesse dei sardi il lavoro di tutti. C'è un Piano dei trasporti, ci sono delle priorità, c'è una rete fondamentale e una rete primaria. Per quanto riguarda la Olbia-Abbasanta, la strada a scorrimento veloce - onorevole collega - non è stata cancellata nel passato, anzi si è persino finanziato un tratto finale in maniera che potesse essere utilizzata. Dobbiamo essere realisti e fare i conti con le risorse che abbiamo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giacomo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Presidente, essendo firmatario della mozione non posso che condividerla, però vorrei trovare le diverse responsabilità fra quei soggetti che da anni sull'Isola hanno, come compito principale, quello di costruire strade, e sto parlando dell'Anas. Siccome non è un discorso che riguarda le amministrazioni di destra o di sinistra ma riguarda tutti, credo che fraintendimenti non ce ne saranno: la Sardegna è l'unica regione in Italia che riesce a cofinanziare le strade statali, che l'ANAS costruisce, con fondi pubblici. arrivando ad una compartecipazione media dell'80 per cento.

Questo perché qualcuno, molto intelligente, quando ha amministrato, ha pensato di sbloccare le pratiche a Roma, dei nuovi progetti, dando la disponibilità a mettere risorse che lo Stato in quel momento non aveva o non aveva tutte a disposizione. Questo è il primo punto. Il problema dell'ANAS, come sapete benissimo, e chi non lo sa è meglio che lo apprenda, era che la maggior parte dei programmi scadevano, non c'erano i progetti pronti, quindi i lavori non si potevano appaltare e i soldi ritornavano a Roma.

Ma, se questo non fosse sufficiente, siccome stiamo parlando di dare pieni poteri al Presidente della Regione, bisogna dire che i pieni poteri potevano già, con le risorse che ci sono a disposizione, essere esercitati.

Mi spiego meglio; in Sardegna ci sono impegni per costruire strade per un importo pari ai 513.320. 655 euro. A fronte di questi impegni, sono stati eseguiti lavori per un importo pari a 80.750 euro, il resto dei soldi non sono stati spesi. Stiamo parlando quindi di oltre 432 milioni di euro non spesi, bloccati, fermi in attesa che qualcuno si decida, in attesa che l'ANAS possa iniziare a funzionare.

Abbiamo ancora questa speranza, ma la speranza per me, forse perché rappresento questo partito, è che l'ANAS scompaia dall'Isola e che la Sardegna possa gestire in proprio quei fondi, senza che nessuno possa avere possibilità alcuna di riprenderli e portarseli a Roma. Inoltre, rispetto ai soldi che noi abbiamo messo a disposizione, l'ANAS ci dovrebbe restituire 100 milioni di euro. Perché 100 milioni di euro? Sono l'equivalente dei ribassi d'asta; ma, per non restituire questi ribassi d'asta, quando termina le opere l'ANAS non li rendiconta.

Stiamo parlando di una marea di denaro, di una montagna di euro; risorse che potrebbero servire per modificare certamente il sistema viario, o alleggerirlo nel riammodernarlo, ma potrebbero anche essere impiegate per dare lavoro, potrebbero soddisfare giuste aspettative.

Perché voglio raccontare tutta questa vicenda? Perché è impensabile lamentarsi soltanto, chiedere poteri, come stiamo facendo, senza fare un'analisi compiuta su quel soggetto che da sempre ha gestito queste risorse per realizzare la rete viaria statale in Sardegna, perché il resto della rete viaria è nata sulla volontà delle vecchie quattro Province, e non erano pochi chilometri, non era qualcosa di poco conto, pur sapendo che l'abbondanza e la certezza di risorse non c'è mai stata e questo non ha mai consentito di terminare le opere in tempi accettabili.

Il quadro pertanto è completo. Vogliamo aggiungere altre risorse? Sono d'accordo. Vogliamo i pieni poteri? Sono d'accordo. Però, ad esempio, sulla Sassari - Olbia il Presidente della Regione sarda è commissario con pieni poteri ma soggetto attuatore rimane l'ANAS. Assessore, su questo ho forti dubbi, anzi ho certezze che non possa e non debba essere l'ANAS il soggetto attuatore; se il governatore della Sardegna ha pieni poteri li deve utilizzare appieno, non deve demandarli all'ANAS che per noi è una palla al piede, un qualcosa di negativo tale da condizionare, in rapporto al sistema viario, l'intera isola.

I pieni poteri vanno bene ma mettiamo l'ANAS da parte, gestiamoli noi, la Regione ha gli strumenti per poterlo fare, se non lo vuole fare direttamente può delegare le Province che hanno le strutture (e la rete viaria che hanno costruito in questi decenni lo dimostra) ma, per carità di Dio, lasciamo l'ANAS fuori! L'unica cosa che potrebbe fare l'ANAS, avendo il governatore questi pieni poteri, è riprendersi i soldi e riportarseli fuori, se non come moneta che entra ed esce come lavoro. Lavoro che verrà dato certamente alle imprese non sarde che, guarda caso, arriveranno tutte da fuori "allineate e coperte" siccome c'è l'emergenza; sono le imprese che abbiamo conosciuto e delle quali si sta parlando negli ultimi mesi.

Possiamo quindi rivendicare tutto, ma il problema principale è che chi doveva realizzare le opere non le ha realizzate nei modi e nei tempi che abbiamo chiesto, ha impegni non spesi per una cifra impensabile (abbiamo superato i 452 milioni di euro); credo che questo sia già un argomento che di per sè ci debba preoccupare. se non ci preoccupa questo, quali poteri vogliamo? Con quali strumenti e con quale soggetto si potrà realizzare il tutto, quando è lo strumento che sino adesso ha viaggiato con il freno a mano tirato, che è stato utilizzato dai livelli romani per continuare a non spendere e a portare via risorse?

Che sia un nemico è fuori dubbio, credo che i dati che ho portato a conoscenza dell'Aula lo dimostrino, ma chi ha un po' di memoria - e ce l'abbiamo tutti - capisce benissimo che per l'ANAS basta guardare la "131" e dove sono aperti ancora i cantieri della "131", da Oristano in su non si sale. Il primo progetto dello svincolo di Bonorva (amministravo allora la Provincia di Sassari) me lo presentarono nel 1982; sapete che a Bonorva c'è uno svincolo a raso pericolosissimo, dal 1982 ad oggi sono passati 28 anni, lo svincolo è rimasto quello di allora, i progetti c'erano già da allora, non si sono avute la forza e la capacità di realizzarli.

Questo è un esempio pratico, di storia vissuta, di una situazione che ormai per noi è diventata invivibile; ecco perché condivido appieno il contenuto della mozione - ci mancherebbe, altrimenti non l'avrei firmata - ma ho voluto aggiungere qualche elemento in più di conoscenza per aiutare, prima me stesso e poi l'Aula, a capire che i nemici si cercano prima in casa. Solitamente infatti li abbiamo davanti alla porta, e se apriamo la porta riusciamo anche a riconoscerli con più facilità. E l'ANAS è uno di questi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, questa mozione reca anche la nostra firma; una firma, devo dire, più tecnica che politica ma che ha consentito a questo Consiglio regionale di discutere questo tema. Avremmo voluto un'Aula magari più attenta, con più presenza anche nel dibattito, però noi vogliamo concludere questo dibattito comunque con un ordine del giorno, possibilmente unitario, che impegni la Giunta regionale e il Presidente della Regione, innanzitutto, su alcuni punti ben precisi.

Un Presidente della Regione che, a nostro avviso, deve intanto riferire in Aula (e lo deve fare anche sulla mozione successiva che comunque ha implicazioni anche su questa mozione), per esempio, sulle opere collaterali del G8; che ci deve dire qual è lo stato della situazione e che non può sottrarsi ancora una volta al dibattito e al confronto con quest'Aula. Anche perché, oltre a svolgere il ruolo importantissimo che gli ha dato il popolo sardo di Presidente della Regione, è anche un consigliere regionale, e forse deve anche essere richiamato, Presidente, a questi compiti.

Io credo che questa legislatura, l'hanno detto nei loro interventi l'onorevole Steri, l'onorevole Planetta e altri, sia intanto nata sulla base di un patto infranto tra lo Stato e la Regione, ed è lì fondamentalmente, credo, il peccato originale. Un patto infranto, intanto, per quanto riguarda La Maddalena, ma anche per le opere collaterali, con risorse pari a 522 milioni che diventano poi 233, e quindi complessivamente vengono a mancare nel mese di ottobre del 2009 le risorse per la Sassari-Olbia, per le opere collaterali. Un patto infranto con lo Stato che non ha trovato un'opposizione forte, autorevole, coraggiosa, come noi stiamo chiedendo, da parte del Presidente della Regione; un patto infranto anche per quanto riguarda complessivamente i fondi FAS - ne ha parlato poco fa il presidente Soru -, e non soltanto quelli riferiti al Piano attuativo regionale approvato nel mese di dicembre del 2008 e inviato al CIPE nel gennaio del 2009, prima Regione italiana precedendo la Sicilia.

Piano attuativo ritirato dal presidente Cappellacci e rimodulato nel mese di agosto dello scorso anno; ma di mese in mese viene ritardata, nonostante conferme, nonostante promesse, nonostante le affermazioni di tanti Ministri, l'approvazione da parte del CIPE. Un'approvazione che non avverrà, non avverrà sicuramente prima delle elezioni, nonostante le promesse che ancora arriveranno anche in questi mesi per la Sardegna e le sue infrastrutture.

Fondi FAS che riguardano sia quelli nella disponibilità regionale, quei 2 miliardi e 250 milioni che non avremo, sia i fondi FAS nazionali che abbiamo perso sulla base di quella percentuale di riparto del 12,6 per cento che era stata concordata tra il presidente Prodi e il presidente Soru e che ricomprendeva anche i contenuti dell'accordo sulle infrastrutture stipulato con l'allora ministro Di Pietro.

Allora io credo che intanto nell'ordine del giorno oltre l'impegno da parte del presidente Cappellacci a riferire in Aula ci dev'essere un impegno forte, autorevole di questo Consiglio regionale nei confronti della Giunta e del Presidente perché pongano in essere tutte le azioni per fare in modo che il CIPE deliberi al più presto i fondi FAS, forse prima, forse prioritariamente rispetto a quelli ipotetici relativo all'articolo 13 dello Statuto e al Piano di rinascita.

Noi possiamo proporre una mozione in cui è bene, onorevole Sanna, individuare l'ANAS sicuramente non come un amico della Sardegna, possiamo farlo, si può attaccare l'ANAS ma solo se il Governo della Regione ha le carte in regola. Solo se si è autorevoli, se si incalza il Governo, se si incalza lo Stato, se si incalza l'ANAS in ogni momento. Noi diciamo che occorre un'ordinanza della Protezione civile per tutte le strade della Sardegna con il Presidente della Regione nel ruolo di commissario; però io credo che intanto il Presidente della Regione deve fare fino in fondo il suo dovere, deve farlo rappresentando con forza questa Regione, facendo le cose che già si possono fare.

Occorre rivendicare le competenze da parte della Regione, non tanto attraverso la costituzione di un'azienda mista, che potrebbe diventare un altro carrozzone, costoso e non so fino a che punto utile ma, così come è stato fatto in passato, la Regione può candidarsi ad appaltare intanto alcuni tratti delle strade statali. Così si è proceduto nella scorsa legislatura, era 'assessore l'ingegner Mannoni, per un tratto della strada statale 128, la variante Senorbì e Suelli, per 20 milioni di euro; e sempre la precedente Giunta regionale aveva chiesto di appaltare direttamente la Arzachena - Palau.

Poi ci sono i ribassi ANAS, Assessore, per circa 100 milioni, mi risulta, su fondi regionali per gare già espletate, una parte di questi potrebbero essere sbloccati; la Giunta Soru l'aveva fatto per alcune opere urgenti come, per esempio, la concessione di un finanziamento al Comune di Codrongianus per un importante svincolo nei pressi del deposito SISA. Mi risulta che, poiché l'ANAS si oppone a questa procedura, la Regione, questa Giunta si piega ai suoi voleri, mentre negli anni scorsi la Sardegna è stata interessata da un numero di interventi senza precedenti sulla base anche di un grande piano strategico sulla viabilità disegnato dalla Giunta regionale e sulla base del Piano regionale dei trasporti che poco fa richiamava l'onorevole Soru.

Negli ultimi anni sono state ribaltate alcune vecchie logiche progettuali, che privilegiavano pesanti e imponenti opere invasive a forte impatto ambientale, per realizzare invece interventi anche di grande prospettiva strategica ma attenti all'ambiente, nel rispetto del paesaggio, adeguando e riorganizzando il territorio. Pensiamo all'apertura di tratti importanti della Carlo Felice, alla variante di Sanluri, quella tra Uras e Oristano, ai lavori sino al chilometro 109 e poi alla variante di Serrenti, nella parte più a nord sono state avviate le progettazioni per l'eliminazione di nove delle intersezioni a raso più critiche per un importo complessivo di 120 milioni di euro.

E l'appalto per la Sassari Olbia di cui vorremmo parlare, che è stato valutato, progettato, appaltato in meno di un anno, e che sappiamo come è andato a finire. Il CIPE, Berlusconi in campagna elettorale, le promesse disattese, il nostro atteggiamento, l'atteggiamento di una Regione rassegnata, che si arrende e che magari tra qualche giorno in campagna elettorale proclamerà altre promesse.

Gli appalti poi aggiudicati: i due lotti della strada statale 195 Cagliari - Pula, 164 milioni di euro, gli appalti di due lotti della strada statale numero 291 Sassari - Alghero per 104 milioni di euro e sono in corso i lavori del terzo lotto appaltati e consegnati all'impresa nel febbraio del 2009, ma non abbiamo traccia dei finanziamenti del primo lotto; e devo dire che anche in questo caso vi è una scarsa attenzione da parte di questa Giunta regionale. Si tratta di fondi che dovevano rientrare nel DPEF 2010, e che sulla base di quel DPEF sono stati rimandati eventualmente al 2013 con risorse completamente da individuare; così come dice anche la revisione dell'accordo sottoscritto lo scorso anno sulle infrastrutture dal presidente Cappellacci.

Insomma una serie di progettazioni importanti: la riprogettazione della strada statale 125 Olbia - Arzachena, l'apertura al traffico di numerosi tratti della 125 Cagliari - Tortolì con interventi in corso di realizzazione per 282 milioni di euro, il progetto preliminare della sistemazione della "554" finanziato con 73 milioni di euro, l'appalto del primo tronco della strada statale 128 tra Senorbì - Mandas, eccetera.

Siamo nelle condizioni, rispetto a un lavoro importantissimo, imponente, compiuto nella scorsa legislatura di dare continuità a questo lavoro. Io credo che lo dobbiamo fare con autorevolezza, anche votando unanimemente un ordine del giorno che impegni il Presidente della Regione a richiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri un impegno straordinario.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dei lavori pubblici.

CARTA, Assessore tecnico dei lavori pubblici. Signor Presidente, onorevoli consiglieri regionali, la mozione e le due interpellanze che sono state discusse e illustrate in questo dibattito sono incentrate su un argomento di un'importanza strategica notevolissima che, naturalmente, non poteva che produrre il dibattito interessante che abbiamo appena ascoltato.

Io partirei naturalmente dal discorso delle responsabilità: chi sta costruendo le strade in Sardegna? Le strade in Sardegna le sta realizzando l'ANAS e, in piccolissima parte, la Regione. Appena insediato nell'Assessorato ho cercato di capire quali erano i rapporti che la Regione Sardegna intratteneva con l'ANAS soprattutto da un punto di vista finanziario, pur confermando l'apprezzamento, di cui ha parlato in apertura l'onorevole Steri, nei confronti del compartimento ANAS della Sardegna, che fa sicuramente un lavoro eccezionale ma che è limitato nelle proprie competenze in quanto ogni progetto che superi per importo i 5 milioni di euro deve essere trasferito a Roma.

Il problema è che quando i progetti vengono trasferiti a Roma, in quella sede viene avviata una procedura ricattatoria nei confronti della Regione Sardegna, e non da ora ma da sempre. Infatti i progetti inviati dal compartimento ANAS della Sardegna all'Ufficio nuove progettazioni dell'ANAS, che deve mettere il visto per sottoporre i progetti al consiglio d'amministrazione al fine di ottenere i finanziamenti necessari, in quell'ufficio si bloccano, non c'è verso di farli andare avanti se non sottostando a un ricatto. Non saprei definire diversamente che si dica alla Regione Sardegna: "Vuoi che ti venga risolto il problema della "131", vuoi che ti venga risolto il problema della "125"? Soldi non ne abbiamo".

La Regione Sardegna ha utilizzato ingenti risorse, i fondi FAS, che erano, e sono destinati a coprire il gap infrastrutturale della Sardegna rispetto alle altre Regioni d'Italia e d'Europa per pagare opere statali, pagare strade di competenza statale, quindi di proprietà dello Stato, che tali rimarranno anche dopo la devoluzione che eventualmente si realizzerà. Ho verificato pertanto se accadeva lo stesso nelle altre Regioni cui vengono attribuiti i fondi FAS, e cioè la Regione Lombardia e le Regioni meridionali.

Ho visitato la Regione Lombardia e ho chiesto al mio collega lombardo se una parte dei fondi FAS che loro ricevevano veniva in qualche maniera data all'ANAS per l'esecuzione di lavori su strade statali; vi informo che la devoluzione delle strade in Lombardia è avvenuta 10 anni fa. La risposta è stata assolutamente negativa in quanto i fondi FAS ricevuti li girano alle province, che hanno la competenza sulle strade, per coprire i costi di manutenzione e gli interventi sulla rete viaria che con la devoluzione è passata appunto alle province.

In Calabria si procede come in Lombardia; i fondi FAS che la Regione Calabria riceve non vengono dati all'ANAS per gli interventi sulla Salerno-Reggio Calabria, che per loro equivale alla nostra "131", perchè la Salerno-Reggio Calabria è finanziata esclusivamente con fondi dello Stato. La Regione Sardegna, non solo nella passata legislatura, ma anche nelle precedenti, girava questi fondi all'ANAS, arrivando a coprire le spese necessarie per i lavori su strade statali, che tali rimarranno, fino all'80 per cento del totale.

Allora ho cercato di verificare l'entità dei ribassi d'asta che, comunque, si realizzano. E' vero, la precedente Giunta ha deliberato l'utilizzo dei ribassi d'asta dell'ANAS, ma la delibera è rimasta lettera morta perché l'ANAS non ha "scucito" i soldi, l'ANAS i soldi non li ha ridati. Allora ci siamo impuntati e abbiamo iniziato un confronto con l'ANAS nel corso del quale abbiamo chiesto e preteso che ci presentassero la loro rendicontazione, una cosa che l'ANAS non aveva mai fatto;dobbiamo dire che neanche oggi siamo riusciti a strappare la rendicontazione delle gare e delle opere in corso in Sardegna.

Nel corso di una riunione l'ANAS ci ha offerto 10 milioni di euro, non giustificati da alcun documento. Naturalmente abbiamo rifiutato perché non è questo che noi vogliamo; noi vogliamo avere conti chiari con l'ANAS. L'ANAS non è un nemico della Sardegna, nessuno vuole definirlo così, ma è un ente col quale bisogna assolutamente arrivare ad avere dei rapporti chiari, dei rapporti trasparenti, che oggi non abbiamo.

Oggi l'ANAS fa esattamente quello che gli pare e piace e aggrada, a prescindere dalla maggioranza che guida la Giunta regionale: pare un'isola nella quale nessuno può infilare le mani.

E' chiaro che la mozione che voi oggi state presentando rafforza l'azione della Giunta perché questo Consiglio regionale, il popolo sardo che voi rappresentate pretende questa chiarezza, deve pretendere questa chiarezza dall'ANAS. E' questo che va ribadito e chiarito con forza. Se non si chiede questa chiarezza, noi non arriveremo mai ad avere il rapporto che invece vogliamo avere con l'ANAS.

La devoluzione delle strade. A questo punto preferirei magari fornirvi dei dati più particolareggiati. Il sistema stradale sardo è attualmente composto da una rete di 49 mila chilometri, suddivisa dal punto di vista amministrativo, secondo la seguente ripartizione. Abbiamo una rete statale di circa 3 mila chilometri, suddivisa in strade statali di interesse nazionale per 1.254 chilometri e di interesse regionale per 1.746 chilometri. Abbiamo una rete provinciale di 5.541 chilometri, e una rete comunale di 40.457 chilometri.

Questa classificazione amministrativa discende dal riordino della viabilità avviato con il decreto legge numero 461/99 che riporta per ciascuna regione le strade statali o parti di esse che rimarranno di competenza nazionale, e quelle che invece verranno trasferite alle regioni. A tal proposito occorre rilevare che le infrastrutture statali che rimarranno di competenza statale, la "131", la statale 125, la "195", la "131" d.c.n., la statale 389 nel tratto Nuoro-Lanusei, sono state oggetto negli ultimi decenni di importanti interventi di riqualificazione fisica e funzionale finanziati in parte con risorse regionali.

Le infrastrutture che verranno trasferite alla Regione, tranne alcune eccezioni, non essendo state oggetto, al contrario, di rilevanti interventi di dogamento o ammodernamento, risultano in alcune zone degradate e necessitano, se non di un totale rifacimento, almeno di un adeguamento alla domanda di traffico che devono sopportare. E' perciò evidente la volontà dell'amministrazione statale di voler dismettere quella porzione di rete stradale più vetusta e con maggior necessità di interventi di adeguamento, trasferendo perciò agli enti locali oltre le infrastrutture anche gli oneri per la loro messa a norma. Questo è il disegno che in questi anni si è praticamente concretizzato come è emerso da ciò che dicevo prima.

Occorre inoltre evidenziare che la rete stradale sarda negli ultimi quarant'anni è stata pensata soprattutto per essere al servizio delle polarità più importanti e dei principali centri della Sardegna: i centri urbani demograficamente più importanti, Cagliari, Sassari, Olbia, Nuoro, Oristano, Alghero, le principali porte di accesso alla Sardegna, porti e aeroporti di interesse nazionale, e dei nuclei industriali di maggiore rilievo: Ottana, Macchiareddu, Porto Torres, Macomer. Al contrario, i recenti indirizzi in materia di assetto del territorio e sviluppo locale sono volti a frenare la tendenza verso l'inurbamento nei centri maggiori e parallelamente a valorizzare le zone interne e le aree periferiche, rafforzandone la dotazione di servizi e le reti di comunicazione, al fine di evitarne lo spopolamento e di mantenere vivi e produttivi quei territori.

Il disegno di rete che meglio traduce questo nuovo indirizzo di assetto regionale è quello che non privilegia più una sola infrastruttura o singola direttrice, il cui scopo è connettere un punto o un nodo con un altro, ma che al contrario punta a rafforzare un itinerario, a realizzare una maglia diffusa che sia in grado di aumentare il livello di accessibilità interno e verso l'esterno di un intero territorio. La presenza di una maglia stradale diffusa che garantisca buoni standard di collegamento consente anche di attuare politiche di decentramento sul territorio dei poli localizzativi di servizi primari delle attività economiche.

Le maggiori criticità che permangono nel sistema stradale sardo e, conseguentemente, le azioni da intraprendere al fine di raggiungere gli obiettivi di miglioramento e diffusione dell'accessibilità sono il completamento dell'assetto della rete fondamentale, il completamento dell'itinerario trasversale sardo fra le province dell'Ogliastra, Oristanese e Nuorese. Tale itinerario è costituito dal completamento di una maglia stradale integrata, composta da più tronchi stradali, che si sviluppa lungo la direttrice Jerzu, Lanusei, Gairo, Ussassai, Seui, Laconi, Isili e Ales; completamento della connessione con la rete fondamentale dell'area occidentale dell'isola, l'intera fascia costiera che va dall'Arburese-Fluminese, Buggerru e Costa Verde, fino alla zona di Alghero, passando per l'alto Oristanese e la Planargia, deve sviluppare un insieme di collegamenti trasversali di aggancio a pettine con la rete fondamentale, al fine di realizzare un sistema a maglie integrato con gli itinerari principali individuati dalla strada statale 131, dalla strada statale 197 e dalla strada statale 196; completamento della rete di connessione nelle aree del Gerrei e del Sarcidano, al fine di migliorare i collegamenti di quei territori rispetto all'area del Cagliaritano, al versante orientale, Ogliastra, e a quello occidentale, Medio Campidano; completamento dei collegamenti trasversali fra l'Anglona e la Gallura, finalizzati a mettere in relazione i versanti nord-orientale e nord-occidentale dell'isola, migliorando i tempi di percorrenza e l'accessibilità.

Infatti, in questo territorio, le due arterie stradali principali, l'itinerario Porto Torres, Castelsardo, Santa Teresa di Gallura, Ploaghe, Tempio Pausania e Olbia, si sviluppano in direzione parallela fra loro, con un solo collegamento trasversale, Valledoria, Santa Maria Coghinas, Perfugas, insufficiente però per realizzare connessioni stabili fra i due comparti; completamento dell'itinerario trasversale sardo mediano, lungo la direttrice Orosei, Nuoro, Macomer, Bosa, e che consenta di migliorare le relazioni tra le zone costiere, orientali e occidentali dell'isola.

La strategia per il miglioramento delle infrastrutture stradali, che l'attuale Governo della Regione intende perseguire, è appunto quella di realizzare una maglia diffusa, che sia in grado di aumentare il livello di accessibilità interna e verso l'esterno del territorio. Tale strategia si articola principalmente nei seguenti punti. Strategia economico-finanziaria, esigere l'attribuzione alla Sardegna di tutte le risorse FAS, già programmate e relative alle infrastrutture stradali; impegnare l'ANAS affinché le economie degli appalti in corso o recentemente conclusi, indipendentemente dal fatto che derivino da finanziamenti statali o da risorse regionali, vengano programmate congiuntamente alla Regione per il completamento della rete fondamentale; reperire nuovi finanziamenti anche in accordo con i privati per la realizzazione delle opere, anche con il ricorso a nuova finanza.

Strategia procedimentale; richiedere al Governo nazionale la dichiarazione dello stato di emergenza relativa a tutto il territorio regionale, come si chiede nella mozione, cosa che è stata già fatta per quantto riguarda, come voi sapete, la Sassari-Olbia. E qui vorrei aprire una parentesi sulla Sassari-Olbia, perché non è vero che non si è fatto nulla e non è vero che è rimasta lettera morta o che si è rimasti fermi al palo. I soldi che sono stati stanziati, i 162 milioni (delibera CIPE di dicembre del 2009), sono il completamento che serve per il totale dei 632 milioni.

Oggi, lo stato di emergenza, che è stato comunque decretato dal Governo, consente di poter accedere e conservare le procedure emergenziali per l'accelerazione dei processi di realizzazione; naturalmente la nomina del Commissario, nella persona del Presidente della Regione, onorevole Cappellacci, credo sia un passaggio fondamentale, che consentirà sicuramente l'accelerazione e la possibilità che questa strada venga realizzata.

Sulla necessità di reperire i fondi, io sono d'accordo su quanto è stato detto relativamente alla necessità di chiedere con forza che i fondi FAS vengano assolutamente dati, perché sono soldi che ci spettano e sono soldi nostri, soldi del 2007-2013 dei quali abbiamo già maturato quattro annualità, e siamo in arretrato per 1.200 milioni, che dovevano già essere trasferiti alla Regione Sardegna.

Io non credo che si arrivi "molli" a Roma, so che il presidente Cappellacci combatte perché questi soldi arrivino, ma ritengo che l'appoggio del Consiglio regionale e la mozione che oggi state proponendo possa sicuramente, come è stato chiesto e come è stato proposto, se approvata anche all'unanimità, dare più forza a questa strategia e dare più forza alle pretese, legittime e che devono essere portate avanti.

Naturalmente la richiesta che è pervenuta, per esempio dall'onorevole Soru e dall'onorevole Bruno, di rivedere, di cercare di recuperare gli accordi conclusi, come quello con l'onorevole Di Pietro, sicuramente è già all'ordine del giorno e stiamo cercando di portarla avanti; è un impegno chela Giunta e il sottoscritto mantengono, perché questo possa essere fatto, perché possano comunque reperirsi le risorse che mancano.

Attenzione, non è una questione di organizzazione, non è questione di chi lo fa, è un problema di soldi che mancano per fare le opere; questo è il problema fondamentale, perché se ci sono le risorse credo sia una cosa secondaria anche il soggetto attuatore, che noi non accettiamo sia l'Anas, che può essere il direttore del compartimento dell'Anas, attualmente è l'ingegner Carboni, che è previsto possa essere soggetto attuatore.

Sulle opere che sono in gestione all'Anas, elencate dall'onorevole Bruno, va detto che sono opere che vengono da lontano, sono opere che hanno avuto gestazioni di anni, perché questo è l'altro problema: il tempo che si impiega a fare una gara di progettazione, il tempo che si impiega a fare una gara per l'appalto di un'opera; sono tempi che oggi nessuno riesce a stabilire a priori, può essere un anno, possono essere più anni, e certamente questo è un fattore che non va sottovalutato.

Su questo tema, tra l'altro, la Giunta sta lavorando per sottoporre alla vostra attenzione una proposta di disegno di legge, noi la chiamiamo "legge obiettivo", da non confondere con la legge obiettivo nazionale, nella quale, senza voler riformare i processi che sono comunque stabiliti da leggi nazionali e da direttive europee, noi vogliamo stabilire una priorità per opere che sono definite strategiche, predisponendo delle corsie preferenziali così da accorciare i tempi della loro realizzazione. Io conto, a breve, di poter portare in Giunta, e successivamente alla vostra attenzione, questo disegno di legge.

Naturalmente il discorso non si può esaurire così, e mi dispiace anche non poterlo approfondire, ma certamente avremo altre occasioni per esaminare tutti gli spunti che sono stati dati dall'interessante dibattito. Mi premeva però rispondere anche sulle due interpellanze, la numero 10/A e la numero 35/A, uguali, per cui ho preparato un'unica risposta per entrambe; risposta che probabilmente contiene informazioni che già conoscete ma che ne costituiscono parte integrante.

E'stato individuato, come primo atto integrativo dell'APQ viabilità, stipulato a Roma il 22 dicembre del 2005, l'intervento di collegamento alla Abbasanta-Buddusò-Olbia, strada statale numero 389, tratto Alà dei Sardi, bivio Padru, finanziato per un importo di 15 milioni 494 mila euro, con risorse del bilancio dell'amministrazione provinciale di Sassari, giusta delibera della Giunta provinciale del 29 novembre 2005. Successivamente, con delibera di Giunta regionale del 7 giugno del 2007, è stato disposto di sottoporre l'intervento di cui sopra, meglio denominato "quarto lotto", a cura dell'amministrazione provinciale di Sassari, su delega della provincia di Olbia-Tempio, subentrata nella competenza territoriale di intervento, a procedura di VIA. L'intervento è ascrivibile alle opere di cui all'allegato 1 della delibera Giunta regionale del 5 novembre, punto 7, lettera i) strade extra urbane e secondarie. Tale studio di impatto ambientale è stato definitivamente consegnato dalla provincia di Sassari al Servizio Sostenibilità Ambientale e Valutazione Impatti (SAVI) dell'Assessorato difesa dell'ambiente nel mese di ottobre del 2009; il qui presente assessore Uras, potrà poi riferire che la procedura di VIA è praticamente in fase di conclusione.

Con delibera di Giunta regionale dell'11 novembre del 2007 sono stati destinati 9 milioni e 800 mila euro per la realizzazione di un nuovo intervento di riqualificazione dell'itinerario strada provinciale 24 e strada provinciale 110, collegamento tra la strada statale 389 e la nuova strada statale 125.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Presidente, io ho seguito con attenzione il dibattito e vorrei fare due precisazioni dal punto di vista tecnico. La mozione non ha trattato della situazione delle ferrovie (lo specifico in relazione all'intervento dell'onorevole Matteo Sanna); ferrovie che sono altrettanto se non più disastrate delle strade statali, in quanto oggetto di un accordo di programma quadro del tutto distinto. Se mai, si pone un problema di fondo, che è quello dell'intesa dell'articolo 13 che ci richiama alla discussione sulla necessità del nuovo Statuto, sulla nuova statutaria a cui dovremo prestare attenzione entro breve tempo.

Il problema è stato, con accenti differenti, focalizzato sull'assenza di autostrade nella Regione Sardegna. Su questo, già nella mozione veniva segnalato che nella legge del luglio 2009, la numero 44, se ricordo bene, è prevista la possibilità di costituire società miste con l'Anas per le autostrade di interesse regionale. Ora, dai dati e dalle analisi predisposte fino all'anno scorso dall'Anas, risulta che in Sardegna sono ipotizzabili, allo stato, due zone autostradali; una che riguarda il raccordo di Cagliari, la "554", la prima parte della "131" e una parte della "130", perché, dagli accertamenti svolti, l'alta densità di traffico consentiva di rendere competitiva col sistema della concessione, quindi con zero oneri a carico delle finanze pubbliche, la realizzazione dell'autostrada. Sia ben chiaro che non dev'essere un'autostrada sostitutiva dell'esistente ma alternativa.

Era quasi vicina a essere altrettanto economica la realizzazione di un'autostrada all'ingresso della zona di Sassari; non si sa se sulla Sassari-Olbia è possibile la realizzazione di un'autostrada, perché essendo una strada a due corsie non si è in grado di verificare il traffico attuale, quindi decidere se sia possibile realizzare un'autostrada. Comunque, quello è un intervento che sicuramente può essere fatto, a costo zero per lo Stato, se si segue il sistema della concessione.

E' difficilmente, come è evidente, seguibile il sistema del leasing, come tutti sapete il leasing implica la proprietà in capo alla società finanziatrice delle opere, cosa che non è possibile secondo la vigente normativa, per quanto riguarda le strade statali che appartengono al demanio necessario, per cui occorrerebbe una modifica di legge, ma a livello nazionale.

Fatte queste due precisazioni in relazione agli interventi che sono stati svolti, io prendo atto, ma del resto, essendo la mozione sottoscritta da tutti noi non ci si poteva aspettare altro, che vi è un assenso sul problema; però, mentre la mozione andava ad individuare gli interventi attuativi sul presupposto che ci fossero già i finanziamenti, come è emerso dalla discussione il problema principale è quello, in questa fase, dell'acquisizione dei finanziamenti. Pertanto, sentiti anche i Capigruppo delle forze politiche, riteniamo necessaria la presentazione di un ordine del giorno, che è in fase di battitura e a momenti sarà pronto, col quale, prendendo atto di quanto è emerso da questa discussione, si impegna la Giunta ad attivarsi in prima battuta per richiedere allo Stato i finanziamenti della legge obiettivo mai erogati, per richiedere i finanziamenti dei fondi FAS, per provvedere tempestivamente all'adeguamento del Piano trasporti, ma esattamente, se ricordo bene, l'altro giorno l'Assessore dei trasporti in Commissione ha accennato al fatto che entro il 30 giugno sarebbe stato in grado di fare piccoli adeguamenti al piano adottato e quindi si potrà procedere. Si può inoltre richiedere, venendo incontro a una richiesta avanzata da più parti, il trasferimento alla Regione delle funzioni oggi svolte dall'Anas.

Io ripeto: tutti gli appunti che sono stati fatti all'Anas hanno un bersaglio sbagliato. Gli appunti vanno fatti al Governo. L'Anas esegue gli input che gli arrivano dal Governo centrale di cui è un organo e con le risorse che gli sono messe a disposizione; quindi tutti questi appunti non vanno fatti all'Anas, vanno fatti al Governo, che sia di centrodestra o di centrosinistra a seconda dei momenti in questa fase è irrilevante, però il centro, ripeto, dell'appunto non può essere l'Anas perché l'Anas si limita a eseguire degli ordini.

Pertanto ritengo che su questa base vi sia la possibilità di un ordine del giorno congiunto; all'esito di quanto potrà operare e di quanto otterrà la Giunta poi in quella fase si ritornerà sui punti previsti oggi nella mozione. Chiedo cinque minuti di sospensione per finire di far battere il testo.

PRESIDENTE. Onorevole Steri, adesso possiamo continuare con le repliche degli interpellanti.

Ha facoltà di parlare il consigliere Matteo Sanna per dichiarare se è soddisfatto.

SANNA MATTEO (P.d.L.). Mi ritengo soddisfatto. Non intendo replicare.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarare se è soddisfatto.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Vorrei solo chiedere all'Assessore se è possibile acquisire la documentazione che stava illustrando perché non è riuscito a terminare, dalla quale comunque si evinceva il fatto che si stesse dando il via all'appalto dei lavori.

CARTA, Assessore tecnico dei lavori pubblici. Le farò avere la risposta scritta.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 15, viene ripresa alle ore 16 e 33.)

PRESIDENTE. E' pervenuto un ordine del giorno sulla mozione numero 36. Se ne dia lettura.

(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 1:

Ordine Del Giorno Steri - Bruno - Diana Mario - Vargiu - Salis - Uras - Cuccureddu - Sanna Giacomo sulla situazione delle strade statali in Sardegna.

IL CONSIGLIO REGIONALE

al termine della discussione sulla mozione n. 36 avente ad oggetto la "situazione delle strade statali in Sardegna",

impegna la Giunta regionale e il Presidente della Regione

1) a verificare quanto speso dalla promulgazione della legge 21 dicembre 2001, n. 443 (Delega al Governo in materia di infrastrutture ed insediamenti produttivi strategici ed altri interventi per il rilancio delle attività produttive) ad oggi ed a richiedere un importo pari ad almeno il 5 per cento del predetto importo, atteso che sino ad oggi non è stato erogato un euro in favore della Regione;

2)a richiedere l'immediato accredito della quota di spettanza della Regione dei fondi FAS pari a circa 2.400 milioni, oltre al 12,6 per cento della quota nazionale prevista per le infrastrutture nell'accordo sottoscritto con il Ministro delle infrastrutture il 31 gennaio 2007;

3)a portare a termine il procedimento di approvazione del Piano regionale dei trasporti che è già stato adottato e, quindi, a procedere alla sua attuazione;

4)a richiedere il trasferimento delle funzioni oggi svolte dal Compartimento Anas della Sardegna in favore della Regione, con trasferimento del personale e di risorse adeguate allo svolgimento delle funzioni e con conseguente diminuzione del gap infrastrutturale. (1).)

PRESIDENTE. La mozione, a seguito della presentazione dell'ordine del giorno, si intende ritirata.

Metto in votazione l'ordine del giorno numero 1.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Voteremo certamente a favore di questo ordine del giorno, tuttavia credo che alcune cose per onestà vadano dette. Infatti quando non c'è nulla di nuovo all'orizzonte dei nostri problemi è sempre utile almeno parlarne. Questo è il senso della discussione che abbiamo svolto.

E' stato detto molto stamattina sulla necessità di dare forza al Presidente della Regione. Mantengo totalmente tutti i dubbi sulla necessità di un sostegno o di un rafforzamento multivitaminico all'autorevolezza del Presidente. Temo infatti, purtroppo per noi, che sia affetto da una carenza autoimmune sul terreno dell'autorevolezza, perché anche l'ordine del giorno parla di impegnare il Presidente e la Giunta regionale a compiti di istituto.

Se un Consiglio regionale si deve ridurre a impegnare la Giunta e il suo Presidente a compiere i doveri di istituto io credo che questo sia il senso delle questioni, e se lui davvero avesse bisogno del nostro sostegno sarebbe stato utile che lui fosse più presente in un'Aula che diserta sistematicamente. Anzi, Presidente, siccome abbiamo iniziato questa legislatura girovagando e facendo anche noi un po' di turismo istituzionale con il Consiglio delle autonomie locali, perché non provvede a combinare un incontro del Consiglio regionale dove si trova il presidente Cappellacci, così svolgeremo un dibattito straordinario sui problemi che affliggono la Sardegna. Può essere un'idea buona.

Tuttavia votiamo a favore perché un atto di benevolenza istituzionale è sempre nella responsabilità di chi lavora qui dentro, e lo facciamo con il solo scopo di apporre un segnalibro alla memoria di questo Consiglio, un segnalibro che serve a ricordarci, ce ne fosse bisogno, che viviamo purtroppo una preoccupante stagnazione istituzionale.

PRESIDENTE. Onorevole Sanna, questo Consiglio non ha iniziato a girovagare, ha avuto la sensibilità in occasione della riunione congiunta con il Consiglio delle autonomie di andare incontro ai territori e di far sentire la vicinanza delle istituzioni. Non abbiamo mai inteso girovagare.

Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Dichiaro il voto favorevole. Voto anch'io l'ordine del giorno se serve per dare una mano per scuotere un pochino questa Giunta regionale, perché sia magari un pochino più presente e senta una forza in più nel confronto con lo Stato. Però, non posso non sottolineare che il precedente governo Berlusconi con la legge obiettivo ci ha dato un bel pacchetto di slides in power point che sono nell'archivio della Giunta regionale. Bellissime slides, con punti esclamativi, titoli eclatanti, parole roboanti, ma zero euro, zero titoli, come si dice, zero euro! Credo che ci sia qualcuno che ha una responsabilità.

Non contento di non aver assegnato un euro in cinque anni di governo alla Sardegna, ma di averle assegnato solamente fotocopie, con questo nuovo Governo, Berlusconi fa di peggio o di meglio, cancella persino le risorse che già c'erano state assegnate. Perché non so se sia chiaro all'Aula, giustamente distratta, ma sono passati tre anni e di quei soldi non abbiamo ancora visto nulla; e non sono soldi concessi per benevolenza o disponibilità del governo Berlusconi, ma sono soldi già assegnati alla nostra Regione, sono soldi che altre regioni hanno già nelle loro disponibilità e gli consentono di portare avanti i loro programmi. Voto a favore dell'ordine del giorno, ma è di totale evidenza che questa è una Regione oggi infeudata, non rappresentata e quindi calpestata nei suoi diritti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ladu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LADU (P.d.L.). Prima di esprimere il voto, che sarà comunque a favore dell'ordine del giorno, vorrei che qualcuno mi spiegasse che cosa significa il comma 4, che recita: "a richiedere il trasferimento delle funzioni oggi svolte dal Compartimento Anas della Sardegna in favore della Regione, con trasferimento del personale e di risorse adeguate allo svolgimento delle funzioni stesse e con conseguente diminuzione del gap infrastrutturale". Cosa significa trasferimento delle funzioni? Stiamo chiedendo anche il trasferimento della viabilità statale? Se non è questo, voglio capire di preciso che cosa sono queste funzioni dell'Anas di cui si parla. Non può trattarsi delle funzioni relative agli appalti perché la Sardegna non ha una stazione appaltante, l'Anas almeno qui non appalta Ripeto che vorrei capire con precisione che cosa stiamo votando.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Sarà un atto di benevolenza istituzionale come ha detto Gian Valerio Sanna o forse no, in ogni caso a nome del Gruppo esprimo un voto favorevole perché con questo ordine del giorno (proviamo anche non a spiegarne il contenuto, ma a dire all'Aula come noi lo interpretiamo), si tenta di ridare dignità e ruolo al Governo regionale e a noi tutti.

Ci sono aspetti sui quali in passato si è forse sorvolato, abbiamo trascurato di addentrarci, sicuramente riparleremo di questo argomento in quest'Aula; però oggi, in ogni caso, si compie un passo importante rivendicando i compiti istituzionali e il ruolo istituzionale che la Regione deve esercitare nei confronti di altri, a iniziare dall'Anas che abbiamo individuato essere, insieme al Governo, responsabile dello stato di degrado della rete viaria in Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Signor Presidente, per chiedere al primo firmatario della mozione se l'ordine del giorno risponde o meno alla mozione presentata, perché se le motivazioni sono quelle di natura squisitamente politica e non tecnica addotte dall'onorevole Soru e dall'onorevole Sanna io voto contro l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Presidente, credo che l'onorevole Floris abbia giustamente rimarcato che rispetto a una mozione firmata da tutti i Gruppi indistintamente, unitaria, l'ordine del giorno è un qualcosa in più, e questo non riesco a capirlo. Però capisco il comma 4 che qualcuno non riesce ad afferrare. Forse parlare di un Anas regionale significa uscire da una sindrome di Stoccolma, come quella che ho cercato di evidenziare poc'anzi, per cui le risorse non si spendevano perché i progetti non erano a posto, non erano cantierabili, non c'erano situazioni ottimali per poter spendere quelle risorse, quindi per diversi decenni quelle risorse sono ritornate indietro. Questo non credo che vada a vantaggio della Sardegna, anzi, credo che essere in mano a un soggetto che sino adesso ha fatto più male che bene, ci debba preoccupare tutti. Altrimenti continuiamo pure a cofinanziare l'Anas nella costruzione delle nostre strade, continuiamo a trovare soldi non spesi in termini e in quantità che forse non conoscevate sino a questo momento, continuiamo a subire perché subire è più facile che cambiare le cose.

Io sono per cambiare le cose perché se le stesse risorse rimangono in Sardegna e sono io responsabile di tutto quello che accade sono responsabile appieno, sino a quando invece i responsabili sono gli altri e ho un soggetto al quale addossare le colpe, la mia coscienza è a posto. Io a questo non ci sto, la penso in modo completamente diverso. Ecco perché ritengo che di un Anas regionale, e non è la prima volta che se ne parla, sia arrivato il tempo di parlarne più spesso e in modo più concreto.

(Interruzione del consigliere Ladu)

!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Onorevole Ladu, io mi appello alla sua pazienza per consentirmi di esprimere il mio parere positivo sull'ordine del giorno che segue la discussione di una mozione che è stata presentata anche con la mia firma. Tutti noi sappiamo bene - e penso anche l'onorevole Ladu e lo stesso onorevole Floris - che quando facciamo un'operazione di convergenza, cioè quando arriviamo ad esprimere insieme un voto, non lo facciamo perché annulliamo le differenze, ma perché diamo un valore a quel compromesso che noi raggiungiamo su un testo nel quale abbiamo la sensazione che venga privilegiata, piuttosto che la posizione di parte, l'esigenza della Sardegna di ottenere risultati, l'esigenza della nostra comunità di avere soddisfatti più bisogni, riconosciuti più diritti, l'esigenza della nostra amministrazione di avere più strumenti.

Ora io ritengo che dire che le funzioni oggi svolte dal compartimento ANAS della Sardegna in favore della Regione debbano essere trasferite in favore della Regione, vada ad aggiungersi con coerenza rispetto ai risultati che, volenti o nolenti, tutti noi abbiamo riconosciuto essere positivi quando si è trattato di acquisire più competenze, quando si è trattato di acquisire più autodeterminazione, più capacità di incidere autonomamente. Ecco perché io voterò a favore. Le motivazioni sono diverse, ciascuno esprime la propria, per fortuna non siamo tutti uguali.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Io parto dal punto 4, noi voteremo a favore chiaramente di questo ordine del giorno anche perché sul punto 4 quando era ministro il nostro presidente, l'onorevole Di Pietro, era stata aperta la procedura per decentrare alla Regione Sardegna non solo le funzioni legate all'attività dell'ANAS ma anche tutte quelle relative alle attività legate al Ministero dei lavori pubblici, viabilità e quant'altro.

Per quel che riguarda i punti 1-2-3, io sottolineo chiaramente la insoddisfazione che il Gruppo dell'Italia dei Valori lamenta in merito al loro contenuto. Noi pensiamo che sui fondi FAS, che sono stati utilizzati come "Bancomat" da parte del ministro Tremonti sottraendoli alla disponibilità soprattutto delle Regioni meridionali, sia necessario che queste e soprattutto le Regioni a Statuto speciale, attivino quanto meno una procedura di rivalsa e di rivendicazione. Noi abbiamo una rete infrastrutturale che, come ha illustrato in maniera ampia il collega Steri, necessita di un intervento dello Stato e della Regione per colmare il divario che ci separa dalle altre Regioni.

Il Gruppo dell'Italia dei Valori è assolutamente pronto a continuare la battaglia, insieme a coloro che nel Consiglio la ritengono importante, per tentare con tutte le nostre forze di difendere la nostra autonomia anche con la difesa dei fondi che debbono essere assolutamente resi disponibili per la nostra Regione. Noi voteremo, pertanto, a favore dell'ordine del giorno, anche se ci rendiamo conto che non sarà sufficiente ed altre e nuove battaglie...

PRESIDENTE. Onorevole Salis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Intervengo per annunciare il mio personale voto a favore (non evidentemente del Gruppo per il quale si è già pronunciato l'onorevole Floris), ma anche per chiedere una votazione per parti, se è possibile, perché io ho sottoscritto la mozione evidentemente frutto di una mediazione, ma sul punto numero 4 ho più di una perplessità.

Non credo che sia possibile la regionalizzazione dell'ANAS che nessuna Regione italiana è riuscita a ottenere; la Sicilia ha due compartimenti ANAS uno per la Sicilia orientale e uno per la Sicilia occidentale, che rispondono all'ANAS nazionale. La Sicilia si è battuta per anni per la regionalizzazione, non è mai riuscita a farla passare. Se voi parlate con chi opera anche nel settore dei lavori pubblici in quella Regione, spesso presa a modello perché ha sicuramente una quantità di competenze superiore alla nostra e una quantità di competenze trasferite superiore alla nostra, vi dirà che è un limite il fatto di non avere un referente nazionale che ti inserisca in strategie nazionali.

Io ho apprezzato l'intervento dell'onorevole Soru, il primo, nel quale diceva che, pur essendo un'isola, dobbiamo comunque essere inseriti in una strategia nazionale, anche se abbiamo delle peculiarità non possiamo non essere inseriti nel corridoio 5, così come dobbiamo collegare l'alta velocità ferroviaria o quella stradale con le autostrade del mare, pensando in maniera integrata.

Secondo me l'ipotesi di escluderci e magari avere una quota parte, che forse ci consentirà di realizzare manutenzioni ma ci escluderà dalle grandi strategie, quelle che lo Stato tratta con l'Unione europea, credo non sia l'organizzazione migliore, soprattutto in un'ottica di sempre maggiore privatizzazione del sistema della mobilità per cui tra non molto l'ANAS, o chi gestirà le strade, le gestirà con criteri simili a quelli con i quali oggi vengono gestiti gli aeroporti.

Intendo dire che gli utenti, i fruitori di quel servizio pagheranno, che l'incidentistica stradale sarà sempre meno un costo sociale e sempre più un costo a carico dell'utente. Per questo chiedo la votazione per parti e preannuncio il voto contrario sul punto numero 4 qualora la proposta dovesse essere accolta.

PRESIDENTE. Poiché non vi sono opposizioni la proposta di votazione per parti è accolta. Passiamo alla votazione della prima parte dell'ordine del giorno, fino al punto 3 compreso. Ha domandato di parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale di questa prima parte.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della prima parte dell'ordine del giorno numero 1.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: AGUS - ARTIZZU - BIANCAREDDU - BRUNO - CAMPUS - CAPPAI - CHERCHI - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CONTU Felice - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSÌ - FLORIS Rosanna - GALLUS - GRECO - LADU - MANINCHEDDA - MARIANI - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RODIN - SALIS - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Gian Valerio - SANNA Matteo - SANNA Paolo - SECHI - SOLINAS Christian - SORU - STERI - STOCHINO - TOCCO - URAS - VARGIU - ZEDDA Alessandra - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Rispondono no i consiglieri: FLORIS Mario - MULAS.

Si è astenuta: la Presidente LOMBARDO.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 52

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 50

contrari 2

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione il punto 4. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della seconda parte dell'ordine del giorno numero 1.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: AGUS - ARTIZZU - BIANCAREDDU - BRUNO - CAPPAI - CHERCHI - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CONTU Felice - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSÌ - DIANA Mario - FLORIS Rosanna - GALLUS - GRECO - MANINCHEDDA - MARIANI - MELONI Francesco - MILIA - MULA - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PIRAS - PITTALIS - PLANETTA - RANDAZZO - RODIN - SALIS - SANNA Giacomo - SANNA Gian Valerio - SANNA Matteo - SANNA Paolo - SECHI - SOLINAS Christian - SORU - STERI - STOCHINO - TOCCO - URAS - VARGIU - ZEDDA Alessandra - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Rispondono no i consiglieri: CUCCUREDDU - FLORIS Mario - LADU - MULAS.

Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - CAMPUS - PITEA - SANJUST.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 54

votanti 50

astenuti 4

maggioranza 26

favorevoli 46

contrari 4

(Il Consiglio approva).

Il Consiglio sarà riconvocato a domicilio.

La seduta è tolta alle ore 16 e 56.