Seduta n.20 del 07/05/2009
XX Seduta
Giovedì 7 maggio 2009
Presidenza della Presidente LOMBARDO
Indi
del Vicepresidente COSSA
Indi
della Presidente LOMBARDO
INDICE
La seduta è aperta alle ore 10 e 24.
ZUNCHEDDU, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 29 aprile 2009 (14), che è approvato.
Assenza per motivi istituzionali
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi del comma 5 dell'articolo 58 del Regolamento, il consigliere regionale Michele Cossa è assente nella seduta del 7 maggio 2009 per motivi istituzionali.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Pier Luigi Caria e Adriano Salis hanno chiesto congedo per la seduta del 7 maggio 2009.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
ZUNCHEDDU, Segretaria:
"Interrogazione Cuccureddu, con richiesta di risposta scritta, sulla campagna vaccinale relativa al sierotipo 8 della blue tongue". (9)
"Interrogazione Capelli - Pittalis - Ladu - Mula - Maninchedda, con richiesta di risposta scritta, sul superamento del valore obiettivo del parametro "arsenico" per la zona di Siniscola". (10)
"Interrogazione Capelli - Oppi - Biancareddu - Contu Felice - Cappai - Milia - Obinu - Steri, con richiesta di risposta scritta, sull'esclusione di numerose aziende agro-pastorali dai risarcimenti dei danni derivanti dall'incendio del 23 e 24 luglio 2007". (11)
"Interrogazione Capelli - Oppi - Biancareddu - Cappai - Contu Mariano Ignazio - Milia - Obinu - Steri, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata riparazione dell'elettromiografo presso la ASL n. 3 di Nuoro". (12)
"Interrogazione Tocco - Sanjust - Randazzo - Piras - Sanna Paolo Terzo - Amadu - Pitea - De Francisci - Greco - Floris Rosanna, con richiesta di risposta scritta, sulla paventata notizia di una pandemia da influenza suina". (13)
"Interrogazione Rassu, con richiesta di risposta scritta, sulla riattivazione dell'autolinea Sassari-Cagliari con fermata nei centri di Macomer e Torralba". (14)
"Interrogazione Milia - Mulas, con richiesta di risposta scritta, sulla soppressione, con decreto ministeriale, nel periodo estivo, di due corse della Tirrenia: la Olbia-Genova e la Porto Torres-Genova". (15)
"Interrogazione Meloni Valerio - Agus - Bruno - Cuccu - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio, con richiesta di risposta scritta, sull'insediamento della Consulta regionale giovani". (16)
"Interrogazione Solinas Antonio, con richiesta di risposta scritta, sulla ventilata soppressione di alcune scuole dell'infanzia dell'oristanese". (17)
"Interrogazione Diana Mario, con richiesta di risposta scritta, sul funzionamento delle commissioni competenti alla determinazione del valore agricolo medio dei terreni soggetti a espropriazione per ragioni di pubblica utilità". (18)
PRESIDENTE. Si dia annunzio della interpellanza pervenuta alla Presidenza.
ZUNCHEDDU, Segretaria:
"Interpellanza De Francisci sullo stato delle procedure di liquidazione dell'Osservatorio economico Srl." (5/C-6)
pluriennale della Regione (legge finanziaria 2009)" (2/A).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 2/A.
Passiamo all'esame dell'articolo 4, a cui sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4 e dei relativi emendamenti:
Art. 4Disposizioni a favore
del sistema produttivo isolano
1. La Giunta regionale predispone un piano straordinario di interventi per la valorizzazione e lo sviluppo delle risorse umane che si avvale di risorse regionali, statali e comunitarie valutate in complessivi euro 100.000.000 per l'anno 2009. Il piano, che deve tener conto nella sua attuazione anche di procedure abbreviate ove consentite, deve in primo luogo affrontare le emergenze in funzione anticrisi e deve prevedere:
a) il rilancio della formazione professionale quale strumento di crescita del capitale umano e collegamento con il sistema produttivo;
b) la formazione ed il reinserimento nel sistema degli enti locali e nei settori dei beni culturali e della tutela ambientale, di lavoratori espulsi dal sistema produttivo con più di quaranta anni di età alla data di entrata in vigore della presente legge;
c) il potenziamento delle azioni di politica attiva del lavoro dirette a favorire l'inserimento nel mondo del lavoro anche attraverso l'autoimpiego, la cooperazione e la diffusione dell'imprenditorialità in particolare giovanile e femminile;
d) la previsione di azioni orizzontali di collegamento tra scuola, università, formazione e imprese; in particolare devono essere incentivati i tirocini formativi, l'apprendistato professionalizzante e di alta specializzazione e i programmi di riqualificazione per i lavoratori espulsi dal ciclo produttivo.
Il piano deve agire in sinergia e complementarietà con le politiche nazionali e regionali dirette; in particolare le azioni formative e di politica attiva devono intervenire a completamento delle azioni a sostegno al reddito con finalità di riqualificazione e ricollocazione. La Giunta regionale deve assicurare il coordinamento delle risorse finanziarie di provenienza comunitaria, nazionale e regionale al fine del perseguimento degli obiettivi del piano.
2. Per il consolidamento della sperimentazione relativa all'implementazione dei servizi gestiti dai Centri Servizi per il Lavoro, dai Cesil e dalle Agenzie di sviluppo di cui all'Asse 3, Misure 3.1., 3.4, e 3.10 del POR Sardegna 2000-2006, l'Amministrazione regionale è autorizzata, per l'anno 2009, ad erogare i necessari finanziamenti per un importo complessivo pari a euro 9.500.000 a valere sulle risorse disponibili del POR Sardegna 2000-2006 e sugli stanziamenti per il fondo regionale dell'occupazione di cui all'articolo 6, comma 1, della legge regionale n. 3 del 2008.
3. L'articolo 11 della legge regionale n. 7 del 2005, così come sostituito dall'articolo 25 della legge regionale n. 2 del 2007, è così modificato:
a) il comma 1 è sostituito come segue:
"1. La Regione Sardegna può, in conformità alla Carta degli aiuti a finalità regionale 2007-2013, estendere o istituire strumenti di agevolazione a favore del sistema delle imprese finanziabili con risorse comunitarie, nazionali e regionali. Gli strumenti di incentivazione devono essere attivati conformemente:
1) alle regole sugli aiuti di stato derivanti dai regolamenti comunitari sugli aiuti in esenzione;
2) a specifici regimi di aiuto notificati dalla Regione Sardegna in conformità con la normativa comunitaria per il periodo di programmazione 2007-2013;
3) a specifici regimi di aiuto quadro notificati dallo Stato, compresi quelli riferiti alle norme temporanee a sostegno del finanziamento delle imprese per i periodi di crisi economica e finanziaria, compresi quelli finalizzati al ripristino degli equilibri finanziari e patrimoniali e per la ristrutturazione a medio e lungo termine del passivo di bilancio delle piccole e medie imprese, e a favore dell'occupazione; per tali ultime finalità è impiegata una somma non inferiore ad euro 5.000.000, da destinare a contributi in conto occupazione, dello stanziamento iscritto in conto del Fondo per la programmazione negoziata.".
b) nel comma 5 il periodo successivo alla lettera d) è sostituito dal seguente:
"Oltre alle risorse indicate, gli strumenti di incentivazione possono utilizzare:
1) le risorse individuate in specifici accordi di programma quadro stipulati con lo Stato;
2) le risorse individuate in specifici accordi di programma e procedure di programmazione negoziata;
3) le risorse finalizzate allo sviluppo locale nella disponibilità di altri enti pubblici;
4) le risorse del Fondo programmazione negoziata, che assume la seguente denominazione: Fondo per la programmazione negoziata e per il sostegno alle attività produttive.
Le economie di spesa realizzate sugli interventi finanziati a valere sul fondo della programmazione negoziata di cui al capitolo SC01.0628 (UPB S01.03.010) e sulle leggi di incentivazione, purché sussistenti nelle scritture contabili, sono ricondotte al medesimo fondo; alle conseguenti variazioni di bilancio si provvede con decreto dell'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.".
4. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 7, comma 47, della legge regionale n. 3 del 2008, destinata alla concessione di contributi per l'integrazione dei fondi rischi costituiti presso i consorzi fidi, è rideterminata in euro 19.500.000 per l'anno 2009 ed in euro 10.000.000 per ciascuno degli anni dal 2010 al 2012. Tale spesa è ripartita secondo le seguenti misure:
a) 50 per cento a favore di tutti i consorzi;
b) 50 per cento a favore dei consorzi fidi che possiedano i requisiti di cui all'articolo 107 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385 (Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia), o che conseguano tali requisiti entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge o che presentino domanda per l'acquisizione degli stessi entro sei mesi (UPB S06.03.001, S06.03.008, S06.03.019, S06.03.028, S06.05.003).
5. Al fine di agevolare l'accesso al credito da parte delle imprese operanti in Sardegna è istituito un fondo di controgaranzia, con una dotazione, per l'anno 2009, di euro 5.000.000, che assiste le garanzie prestate dai consorzi fidi a favore delle suddette imprese. La Giunta regionale stabilisce le modalità di attivazione e i criteri di gestione del fondo; l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, con proprio decreto, provvede alla ripartizione dello stanziamento in rapporto alle tipologie di intervento (UPB S08.01.001).
6. Nell'articolo 1 della legge regionale n. 3 del 2008, sono introdotte le seguenti modifiche:
a) nel comma 22, la lettera b) è sostituita dalla seguente:
"b) da un ente tecnico certificato, o da un professionista con almeno dieci anni di iscrizione al proprio albo od ordine professionale, munito di idonea assicurazione per la responsabilità professionale, quando la verifica in ordine a tale conformità comporta valutazioni discrezionali;";
b) nel comma 25, dopo le parole: "per quanto non disciplinato dal presente comma si rinvia all'articolo 14" e dopo le parole: "valutazione ambientale strategica (VAS)" sono rispettivamente aggiunte le seguenti parole: "e seguenti", "o l'autorizzazione integrata ambientale (AIA).".
7. A valere sulle disponibilità recate dalla UPB S04.08.016 (cap. SC04.2279), una quota pari a euro 1.000.000 è destinata agli indennizzi per i danni provocati dalla fauna selvatica nell'anno 2008 al settore ittico.
8. Per la salvaguardia del litorale e delle zone umide di interesse internazionale dell'area metropolitana di Cagliari è autorizzata una spesa valutata in euro 1.600.000 annui (UPB S04.08.005).
9. E' autorizzata, nell'esercizio 2009, la spesa di euro 5.000.000 da destinare alla copertura di oneri rivenienti da commesse per interventi di bonifica, ripristino ambientale e smaltimento di rifiuti pericolosi nelle aree minerarie dismesse, nonché per studi e sperimentazioni sull'utilizzo ecocompatibile del carbone (UPB S06.03.023).
10. E' autorizzata, nell'esercizio 2009, la spesa di euro 10.000.000 da destinare alla ricapitalizzazione della Società IGEA Spa per interventi di bonifica, ripristino ambientale e smaltimento di rifiuti pericolosi nelle aree minerarie dismesse (UPB S04.06.002).
11. Al fine di proseguire l'attività di bonifica dei siti inquinati dalla pregressa attività industriale e/o estrattiva, è autorizzata nell'esercizio 2009, la spesa di euro 7.500.000 (UPB S04.06.005).
12. Al fine di provvedere al supporto della gestione delle partecipate regionali Carbosulcis Spa e IGEA Spa, è autorizzata una spesa valutata in euro 35.000.000 annui (UPB S06.03.024).
13. Al fine di provvedere al supporto della gestione liquidatoria delle controllate regionali SIGMA Invest Spa e sue collegate, INTEX Spa, F. Gold Sardinia Spa, Fluorite di Silius Spa e Progemisa Spa, è autorizzata, nell'anno 2009, l'ulteriore spesa di euro 3.600.000 (UPB S06.03.024).
14. E' autorizzata la spesa di euro 20.500.000 per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 a copertura degli oneri derivanti dall'attuazione delle convenzioni stipulate per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili ai sensi del decreto legislativo 28 febbraio 2000, n. 81 (Integrazioni e modifiche della disciplina dei lavori socialmente utili, a norma dell'articolo 45, comma 2, della L. 17 maggio 1999, n. 144), e dell'articolo 78, comma 2, della legge 23 dicembre 2000, n. 388 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - legge finanziaria 2001), e dagli ulteriori accordi per interventi di recupero ambientale complementari a quelli previsti dalle succitate convenzioni. Le opere realizzate in attuazione della convenzione stipulata il 21 dicembre 2001 con l'Ati-Ifras a seguito della convenzione firmata dal Ministero del lavoro, Ministero dell'ambiente, Ministero dei beni culturali, Ministero delle attività produttive e Regione Sardegna del 23 ottobre 2001 e 4 dicembre 2001 in base al decreto legislativo n. 81 del 2000 (articolo 78, comma 2, della legge n. 388 del 2000), sono assegnate a titolo gratuito ai comuni che ne cureranno la gestione anche in collaborazione con l'Ente parco geominerario storico-ambientale della Sardegna. L'individuazione delle opere da trasferire ai comuni viene effettuata in sede di collaudo delle stesse e definita, previa accettazione di ciascun comune, con provvedimento dell'Assessorato competente in materia di patrimonio (UPB S04.06.005).
15. Per proseguire nell'azione di sostegno all'attuazione della gestione unitaria del servizio idrico integrato e alla partecipazione di tutti i comuni della Sardegna alla società Abbanoa Spa, gestore unico affidatario del servizio da parte dell'Autorità d'ambito territoriale ottimale per la Sardegna, è autorizzata, per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011, la spesa di euro 7.000.000, per la concessione di un contributo straordinario, a favore dei singoli comuni, così determinato (UPB S07.07.003):
a) euro 28 per abitante quale risulta dal censimento ISTAT 2001, finalizzato alla sottoscrizione di partecipazioni azionarie a seguito di aumento di capitale sociale, relativo al finanziamento autorizzato per l'anno 2009, riservato ai comuni che non fanno parte dell'attuale assetto societario del gestore unico;
b) l'importo che residua, dopo l'erogazione del contributo di cui alla lettera a), quello che residua dagli stanziamenti di cui all'articolo 13, comma 1, della legge regionale n. 2 del 2007, a conclusione delle sottoscrizioni in corso, l'importo dello stanziamento di cui all'articolo 9, comma 1, della legge regionale n. 3 del 2008, e l'importo degli stanziamenti autorizzati per gli anni 2010 e 2011 sono assegnati, anche in quote annuali, a parziale copertura degli oneri trasferiti al soggetto gestore del servizio idrico integrato, ai comuni che hanno ceduto il possesso degli impianti alla società affidataria del servizio per far fronte alle spese sostenute dai medesimi comuni, successivamente alla cessione degli impianti e fino al 31 dicembre 2011.
16. Le procedure per l'attribuzione del contributo di cui al comma 15 sono definite dalla Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale dei lavori pubblici, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.
17. Al fine di garantire la continuità del servizio di preminente interesse pubblico, gli eventuali prestiti assunti dal gestore del servizio idrico integrato Abbanoa Spa, società pubblica partecipata, usufruiscono delle garanzie integrative regionali per il rimborso del capitale, interessi ed oneri accessori nel limite dell'importo massimo di euro 30.000.000 e per un periodo non superiore a tre anni. I relativi oneri, sono valutati in euro 900.000 per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 a valere sul fondo di cui all'articolo 1, comma 5, della legge regionale n. 3 del 2008 (UPB S08.01.001).
18. Per le finalità di cui all'articolo 21, comma 2, della legge regionale 6 dicembre 2006, n. 19 (Disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici), l'Amministrazione regionale è autorizzata ad erogare all'Ente acque della Sardegna (ENAS) l'ulteriore stanziamento di euro 8.000.000 per l'anno 2009 e di euro 10.000.000 per l'anno 2010 (UPB S07.07.002).
19. Le economie realizzate sui programmi di intervento di cui alla legge regionale 15 aprile 1994, n. 15 (Nuovi incentivi per le attività industriali), per un importo complessivo di euro 18.000.000 sono destinate all'aumento del capitale sociale della SFIRS finalizzato ad interventi di reindustrializzazione da attuarsi anche mediante l'acquisizione di fabbricati industriali in disuso, ovvero oggetto di procedure concorsuali, al fine del loro successivo impiego in attività produttive. L'Assessore competente in materia di bilancio è autorizzato ad apportare le conseguenti variazioni di bilancio.
20. A decorrere dall'anno 2009, l'Amministrazione regionale eroga aiuti agli allevatori ovini per l'acquisto di soggetti maschi riproduttori, di genotipo ARR/ARR, iscritti al Libro genealogico degli ovini di razza sarda, al fine di aumentare la resistenza degli ovini alla "scrapie". L'intensità degli aiuti e le modalità di erogazione sono definite, con delibera della Giunta regionale, in conformità alle disposizioni del regolamento (CE) n. 1535/2007 della Commissione del 20 dicembre 2007 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti de minimis nel settore della produzione dei prodotti agricoli pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea 21 dicembre 2007, n. 337. I relativi oneri sono valutati in euro 1.000.000 annui (UPB S06.04.010).
21. L'Amministrazione regionale è autorizzata a concedere aiuti per investimenti nelle aziende zootecniche, finalizzati a migliorare la produzione ed incrementare la qualità. Sono ammesse al finanziamento le spese relative all'acquisto di riproduttori maschi e fattrici femmine di qualità pregiata, registrati nei libri genealogici o nei registri di razza. L'intensità massima dell'aiuto rispetto alle spese ammesse è così determinata:
a) 50 per cento nelle zone svantaggiate, la percentuale è elevata al 55 per cento per i giovani agricoltori insediati da meno di cinque anni;
b) 40 per cento nelle altre zone, la percentuale è elevata al 45 per cento per i giovani agricoltori insediati da meno di cinque anni.
La spesa prevista per l'attuazione del presente comma è valutata in euro 1.000.000 per l'anno 2009 (UPB S06.04.009).
22. La Regione eroga indennizzi agli imprenditori agricoli che in forza di un decreto emesso dal Servizio regionale competente in materia di protezione contro la diffusione nel territorio regionale di organismi nocivi ai vegetali e ai prodotti vegetali sono obbligati a distruggere piante e coltivazioni. Gli indennizzi sono calcolati sulla base di parametri approvati con decreto dell'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. La presente norma si applica anche al focolaio di Ralstonia solanacearum accertato nell'anno 2007. La relativa spesa è valutata in annui euro 300.000 (UPB S06.04.012).
23. E' autorizzata per gli anni 2009 e 2010 la spesa di euro 2.500.000 per il cofinanziamento di una campagna di educazione alimentare dei prodotti lattiero-caseari a denominazione di origine protetta: Pecorino romano, Pecorino sardo, Fiore sardo, presso le scuole del territorio regionale per gli anni scolastici 2009-2010 e 2010-2011 da attuarsi tramite i consorzi di tutela, singoli o associati. Il contributo regionale non può essere superiore all'80 per cento del costo della campagna. Il programma degli interventi finanziabili è approvato con deliberazione della Giunta regionale ed attuato previa positiva conclusione del procedimento di notifica alla Commissione europea ai sensi degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti de minimis nel settore della produzione dei prodotti agricoli (UPB S06.04.015).
24. E' autorizzata la costituzione del Fondo regionale per l'imprenditoria femminile, così come definita dalla legge 25 febbraio 1992, n. 215 (Azioni positive per l'imprenditoria femminile), e confermata dal codice delle pari opportunità, con una dotazione per ciascuno degli anni dal 2009 al 2012 di euro 1.000.000. Nel fondo confluiscono le economie nonché i disimpegni derivanti dalle risorse regionali ancora vincolate e non utilizzate per le imprese interessate dal IV, V e VI bando della legge n. 215 del 1992. Le risorse di cui sopra rimangono destinate per le medesime finalità per le quali sono state impegnate e fatti salvi i principi generali in materia di rendicontazione dei contributi pubblici. Le imprese che hanno beneficiato dell'intervento statale ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 luglio 2000, n. 314 (Regolamento per la semplificazione del procedimento recante la disciplina del procedimento relativo agli interventi a favore dell'imprenditoria femminile - n. 54, allegato 1 della legge n. 59 del 1997), possono a domanda, previa verifica della corretta gestione della risorsa assegnata e accreditata, continuare a godere dei benefici accordati a valere sul fondo regionale in relazione e proporzione al programma di investimenti approvato, realizzato o in via di realizzazione. La Giunta regionale è autorizzata ad emanare le relative e necessarie modalità attuative (UPB S06.03.026).
25. Al comma 2 dell'articolo 21 della legge regionale 20 settembre 2006, n. 14 (Norme in materia di beni culturali, istituti e luoghi della cultura), la parola "province" è sostituita dalle parole "enti locali".
26. In attesa dell'approvazione del Piano regionale per i beni culturali, gli istituti ed i luoghi della cultura, previsto dall'articolo 7 della legge regionale n. 14 del 2006, al fine di assicurare la continuità dei servizi relativi ai beni culturali di cui all'articolo 23, comma 7, della legge regionale n. 4 del 2006, è confermato il trasferimento delle risorse finanziarie agli enti locali responsabili della loro gestione. Tali risorse, determinate nella misura di euro 14.900.000 per l'anno 2009, 16.000.000 per l'anno 2010 e 18.000.000 per ciascuno degli anni 2011 e 2012, sono destinate alla copertura dei costi relativi al personale impiegato nei predetti progetti ed in quelli di cui al medesimo articolo 23 della legge regionale n. 4 del 2006, in misura non superiore al 90 per cento per l'anno 2009 (UPB 03.01.003).
27. Al fine di consentire il rispetto delle scadenze previste dall'articolo 1, comma 3 bis, della legge 27 febbraio 2009, n. 13 (Conversione in legge del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 208, recante misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell'ambiente), in deroga a quanto previsto dall'articolo 16, comma 2, della legge regionale 6 dicembre 2006, n. 19 (Disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici), il Piano di gestione del distretto idrografico della Sardegna, di cui al medesimo articolo 16 e di cui all'articolo 13 della direttiva 2000/60/CE del 23 ottobre 2000, è approvato dal comitato istituzionale dell'Autorità di bacino di cui all'articolo 7 della legge regionale n. 19 del 2006.
28. L'articolo 2 della legge regionale 6 novembre 1978, n. 64 (Interventi per la valorizzazione e la salvaguardia dei laghi salsi dell'Isola) è sostituito dal seguente:
"Art. 2
1. Per le finalità di cui al precedente articolo, il Piano di gestione del distretto idrografico della Sardegna, di cui all'articolo 16 della legge regionale 6 dicembre 2006, n. 19 (Disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici), e di cui all'articolo 13 della direttiva 2000/60/CE, riporta, sulla base degli atti disponibili, la sintesi dei programmi di misure per la ricostituzione e ripristino delle zone umide di cui all'allegato VI, parte B, della direttiva 2000/60/CE.".
29. Il termine di cui all'articolo 3 della legge regionale 21 novembre 1985, n. 28 (Interventi urgenti per le spese di primo intervento sostenute dai comuni, province e Comunità montane in occasione di calamità naturali ed eccezionali avversità atmosferiche), è prorogato di centottanta giorni in relazione ai contributi attribuiti a seguito di eventi alluvionali e calamitosi.
30. Per la realizzazione degli interventi urgenti di prima messa in sicurezza e mitigazione del rischio idrogeologico nei bacini idrografici dei comuni interessati, dagli eventi alluvionali dell'anno 2008 è autorizzato lo stanziamento di euro 25.000.000; il programma degli interventi urgenti è approvato dal Presidente della Regione, in qualità di commissario delegato per il superamento dell'emergenza alluvionale (UPB S04.03.004).
31. Per le finalità di cui alla legge regionale 29 ottobre 2008, n. 15 (Interventi urgenti conseguenti agli eventi alluvionali e di dissesto idrogeologico del mese di ottobre 2008), compresi gli oneri derivanti dagli interventi straordinari e urgenti che necessitano lavori 24 ore su 24, è autorizzata, nell'anno 2009, la spesa di euro 1.000.000 (UPB S04.03.002).
Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Articolo 4
Il comma 23 dell'art. 4 è soppresso.
in diminuzione
U.P.B. S06.04.015
competenza 2009 euro 2.500.000
competenza 2010 euro 2.500.000
in aumento
U.P.B. S06.02.002
Cap. SC06.0199 Contributo annuo all'Agenzia governativa regionale "Sardegna promozione" (articolo 7, L.R. 11 maggio 2006, n. 4).
competenza 2009 euro 2.500.000
competenza 2010 euro 2.500.000 (92)
Emendamento soppressivo parziale Giunta Regionale
Articolo 4
Nel comma 31, sono soppresse le parole "compresi gli oneri derivanti dagli interventi straordinari e urgenti che necessitano di lavori 24 ore su 24". (48)
Emendamento modificativo all'emendamento numero 48 Maninchedda
Articolo 4
Alla fine del comma 31 è aggiunto il seguente periodo:
"La Giunta regionale, anche allo scopo di assicurare una più compiuta attuazione delle finalità di cui alla legge n. 15 del 2008, è impegnata a presentare entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, un disegno di legge di riforma per la modifica ed integrazione della legge regionale 17 ottobre 1997, n. 29 (Istituzione del servizio idrico integrato, individuazione e organizzazione degli ambiti territoriali ottimali in attuazione della legge 5 gennaio 1994, n. 36), conformemente alle indicazioni della legge 24 dicembre 2007, n. 244, articolo 2, comma 38. Sino alla data di entrata in vigore della legge di riordino, opera un Commissario nominato dalla Giunta regionale al quale vengono attribuiti tutti i poteri sostitutivi degli organi dell'Autorità d'Ambito. (142)
Emendamento sostitutivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Articolo 4
Al punto 3) della lettera a) del comma 3 dell'art. 4 le parole "non inferiore ad euro 5.000.000" sono così sostituite:
"non inferiore ad euro 10.000.000" (89)
Emendamento sostitutivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Articolo 4
Al comma 4 dell'art. 4 dopo le parole "Tale spesa è ripartita secondo le seguenti misure" la prima e la seconda alinea sono così sostituite:
- 50% a favore di tutti i consorzi avendo riguardo per il riparto dei contributi all'ammontare del fondo rischi, al numero dei soci e all'ammontare delle garanzie prestate;
- 50% a favore dei consorzi fidi che possiedono i requisiti di cui all'articolo 107 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 285, che conseguano tali requisiti entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge, o che presentino, avendone titolo, la domanda per l'acquisizione degli stessi entro 3 mesi". (90)
Emendamento sostitutivo parziale Giunta Regionale
Articolo 4
Il comma 5 è sostituito dal seguente:
Al fine di agevolare l'accesso al credito da parte delle imprese operanti in Sardegna è istituito, presso la SFIRS, un fondo di controgaranzia, con una dotazione, per l'anno 2009, di euro 5.000.000, che assiste le garanzie prestate dai Consorzi fidi a favore delle suddette imprese. La Giunta regionale stabilisce le modalità di attivazione e i criteri di gestione del fondo. (U.P.B. S08.01.001). (46)
Emendamento sostitutivo parziale Maninchedda - Lai - Capelli - Diana Mario- Locci - Oppi - Pittalis - Sanjust - Vargiu
Articolo 4
Il comma 5 dell'art. 4 è sostituito dal seguente:
"5. E' autorizzata nell'anno 2009 la spesa di euro 5.000.000 per l'incremento del capitale della Società Finanziaria Industriale Rinascita Sardegna Spa (SFIRS) finalizzato al rilancio dell'attività delle imprese e degli investimenti (UPB 08.01.001). (120)
Emendamento sostitutivo parziale Giunta Regionale
Articolo 4
Disposizioni a favore del sistema produttivo isolano
Nel comma 19 le parole: "sono destinate" sono sostituite da: "possono essere destinate". (34)
Emendamento all'emendamento numero 34 sostitutivo totale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Articolo 4
L'emendamento numero 34 è sostituito dal seguente:
"19. Le economie realizzate sui programmi di intervengo di cui alla legge regionale 15 aprile 1994, n. 15 (Nuovi incentivi per le attività industriali), per un importo complessivo di euro 18.000.000 sono destinate all'aumento del capitale sociale della SFIRS, finalizzato al rilancio dell'attività delle imprese e degli investimenti. L'Assessore competente in materia di bilancio è autorizzato ad apportare le conseguenti variazioni di bilancio". (154)
Emendamento sostitutivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Articolo 4
Al comma 23 art. 4 l'importo di euro 2.500.000 è rideterminato in euro 1.500.000. (91)
Emendamento sostitutivo parziale Giunta Regionale
Articolo 4
Nel comma 31, l'importo di euro 1.000.000 è sostituito con quello di euro 6.000.000 (UPB S05.03.003)
Copertura finanziaria:
in aumento
UPB S05.03.003 - Contributo per danni da eventi calamitosi
2009 euro 5.000.000
in diminuzione
UPB S08.01.002 - FNOL - parte corrente (voce 1)
2009 euro 5.000.000 (49)
Emendamento all'emendamento numero 49 sostitutivo totale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Articolo 4
La cifra di euro 6.000.000 è rideterminata in euro 30.000.000
in aumento
UPB S05.03.003 - Contributo per danni da eventi calamitosi
2009 euro 29.000.000
in diminuzione
UPB S08.01.002 - FNOL - parte corrente (voce 1)
2009 euro 29.000.000 (148)
Emendamento sostitutivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini - Espa
Articolo 4
Il comma 31 dell'articolo 4 è così sostituito:
"31. Per le finalità di cui alla legge regionale 29 ottobre 2008, n. 15 (Interventi urgenti conseguenti agli eventi alluvionali e di dissesto idrogeologico del mese di ottobre 2008), è autorizzata, nell'anno 2009, la spesa di euro 30.000.000 (UPB S04.03.002).".
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S04.03.002
SC04.0322 euro 29.000.000
In diminuzione
FNOL euro 29.000.000 (95)
Emendamento aggiuntivo Giunta regionale
Articolo 4
Nel comma 1, lett. d), seconda interlinea, dopo le parole "riqualificazione e ricollocazione" sono aggiunte le seguenti:
"Al fine di consentire l'aggiornamento e la riqualificazione dei titolari e dei collaboratori delle PMI chiamati a fronteggiare le emergenze del mercato, il piano disporrà l'assegnazione di vouchers individuali." (45)
Emendamento aggiuntivo Dedoni - Vargiu
Articolo 4
All'art. 4, comma 1, primo periodo, dopo le parole "entro sei mesi dalla entrata in vigore della presente legge", sono inserite le seguenti: "e previo parere delle competenti commissioni consiliari, che deve essere espresso entrol5 giorni decorsi i quali il parere si intende acquisito". (8)
Emendamento aggiuntivo Cuccu - Sabatini - Solinas Antonio - Manca - Cucca - Moriconi - Meloni Valerio - Caria
Articolo 4
All'articolo 4, comma 1, primo periodo, dopo le parole "entro sei mesi dalla entrata in vigore della presente legge", sono inserite le seguenti "e previo parere delle competenti Commissioni consiliari, che deve essere espresso entro quindici giorni decorsi i quali il parere si intende acquisito" (27)
Emendamento di sintesi degli emendamenti numero 8-27-87 Dedoni - Vargiu - Cuccu - Sabatini - Porcu - Bruno - Uras - Salis
Articolo 4
Al comma 1 dell'art. 4 è aggiunto il seguente paragrafo:
"Il Piano è approvato in via preliminare dalla Giunta regionale entro 90 giorni dalla data di approvazione della presente legge ed inviato alle Commissioni consiliari competenti in materia che esprimono il proprio parere entro 15 giorni. Decorso tale termine i pareri si intendono acquisiti. Entro ulteriori 30 giorni la Giunta regionale lo approva in via definitiva." (155)
Emendamento aggiuntivo Uras - Bruno - Salis - Sechi
Articolo 4
Al comma 1, dopo le parole "in funzione anticrisi e" sono aggiunte le seguenti parole "operare secondo le priorità e le modalità individuate nel Piano per i servizi, le politiche del lavoro e l'occupazione "di cui all'articolo 13 della L.R. 20/2005. (112)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Articolo 4
Al comma 1 dell'art. 4 è aggiunto il seguente paragrafo:
"Il Piano è approvato in via preliminare dalla Giunta regionale entro 90 giorni dalla data di approvazione della presente legge ed inviato alla Commissione consiliare competente in materia che esprime il proprio parere entro 20 giorni. Entro ulteriori 30 giorni la Giunta regionale lo approva in via definitiva." (87)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Articolo 4
Dopo il comma 1 dell'articolo 4 è aggiunto il seguente:
1 bis. La Giunta regionale previa intesa acquisita in sede di Conferenza permanente Regione-Enti Locali, entro due mesi dall'entrata in vigore della presente legge, presenta un programma per l'espansione dell'occupazione giovanile, imperniato sui "Piani Locali per i Giovani". Il programma è finalizzato a creare occasioni di lavoro, anche part-time e a tempo determinato, favore di persone disoccupate che non abbiano superato i 35 anni di età. Il contributo massimo erogabile è pari a 4.000 euro/anno.
1 Piani Locali per i Giovani sono proposti e attuati dai Comuni preferibilmente attraverso le loro forme associative. I Piani Locali ammessi al finanziamento sono selezionati attraverso procedura ad evidenza pubblica, sulla base di uno schema approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale del Lavoro.
I Piani possono essere proposti dagli Enti Locali o da altri soggetti pubblici e privati.
Per le finalità del presente comma sono assegnati 15 milioni di euro per l'anno 2009 e 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2010 e 2011.
Gli Enti Locali cofinanziano gli interventi in misura del 50% delle risorse assegnate a ciascun piano.
Copertura finanziaria:
Alla copertura degli oneri si provvede:
FNOL - parte corrente. (88)
Emendamento aggiuntivo Capelli - Oppi - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Milia - Obinu - Steri
Articolo 4
All'art. 4, dopo il comma 1, è aggiunto il seguente comma 1 bis:
"1 bis. A valere sul fondo di cui al comma precedente una quota di euro 5.000.000 è finalizzata al cofinanziamento del fondo di cui alla legge nazionale n. 388 del 2000, articolo 118, comma 9 e successive modificazioni per la ristrutturazione degli enti di formazione professionale. La Giunta regionale definisce con apposita delibera le modalità, i termini e le condizioni per l'accesso al fondo di cui al comma precedente, a sostegno del finanziamento degli enti per i periodi di crisi economica e finanziaria, compresi quelli finalizzati al ripristino degli equilibri finanziari e patrimoniali e per la ristrutturazione a medio e lungo periodo del passivo di bilancio e per l'adeguamento del sistema formativo ai nuovi standard di accreditamento." (109)
Emendamento all'emendamento numero 109 aggiuntivo Vargiu - Meloni - Cossa - Dedoni - Fois - Mula
Articolo 4
Alla fine dell'emendamento numero 109 è aggiunto il seguente comma:
"1 ter. A valere sul fondo di cui al comma 1 una quota pari a euro 500.000 per ciascuno degli anni 2009-2011 è finalizzata al finanziamento delle Università di Cagliari, di Sassari e sedi staccate per il potenziamento ed istituzione del corso di laurea triennale in Scienze infermieristiche." (143)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale
Articolo 4
Nel comma 4, dopo le parole "entro sei mesi" è aggiunto il seguente periodo:
"; ai fini dell'applicazione del presente comma l'Assessore della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio è autorizzato ad apportare le eventuali variazioni di bilancio". (38)
Emendamento Aggiuntivo Maninchedda - Lai - Capelli - Diana Mario- Locci - Oppi - Pittalis - Sanjust - Vargiu
Articolo 4
Alla fine del comma 4 dell'art. 4 è aggiunta la seguente frase:
"I predetti contributi sono destinati prevalentemente alla concessione di fideiussioni, escutibili a prima richiesta, a favore dei finanziamenti contratti dalle imprese con sede legale in Sardegna, e destinati:
a) alle garanzie per nuovi investimenti;
b) alla ristrutturazione a medio e lungo termine del passivo di bilancio, con postergazione della quota capitale prevista per gli anni 2009 - 2010 - 2011 alla fine del periodo di ammortamento;
c) ad operazioni di smobilizzo e/o cessione di crediti maturati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione statale, regionale e locale." (117)
Emendamento aggiuntivo Cuccu - Cucca - Sabatini - Moriconi - Meloni Valerio - Caria
Articolo 4
dopo il comma 19 dell'art. 4 è inserito il seguente comma:
E' autorizzata per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 la spesa di euro 33.000.000 destinata al finanziamento di un programma straordinario di interventi a favore delle piccole imprese commerciali ai sensi della L.R. 21 maggio 2002 n° 9 esercenti la propria attività nei piccoli comuni in via di spopolamento.
Copertura finanziaria
In aumento:
UPB S06.03.008 _ sostegno alle attività commerciali investimenti
Anno 2009 euro 33.000.000
Anno 2010 euro 33.000.000
Anno 2011 euro 33.000.000
In diminuzione:
UPB S08.01.002 - FNOL parte corrente - mediante riduzione della riserva di cui alla voce ___ della tabella ___, allegata alla legge finanziaria.
Anno 2009 euro 33.000.000
Anno 2010 euro 33.000.000
Anno 2011 euro 33.000.000 (28)
Emendamento aggiuntivo Rassu - Paolo Terzo Sanna - Sanjust - Petrini - Campus - Randazzo
Articolo 4
Al comma 20 dell'articolo 4 viene aggiunto il comma 20 bis.
"20 bis. La Regione autonoma della Sardegna, riconoscendo l'allevamento del cavallo, quale risorsa di valenza storica, culturale, economica, sociale e produttiva, istituisce L'istituto per il cavallo sardo con sede in Ozieri, inquadrato quale struttura tecnico operativa volta alla valorizzazione ed incremento delle produzioni ippiche dipendente direttamente dall'Assessorato dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, con autonomia amministrativa, organizzativa ed operativa.
- E" abrogato il comma 9 dell'articolo 7 della legge regionale n. 3 del 2008.
La guida dell'istituto è affidata al direttore generale nominato dal Governatore su proposta dell'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale."
NORMA FINANZIARIA
Alle spese necessarie per il funzionamento dell'Istituto per l'anno 2009 si fa fronte mediante il trasferimento delle risorse già destinate dall'agenzia AGRIS al dipartimento per l'incremento ippico. Alle spese per gli anni successivi si fa fronte con quota parte delle entrate della Regione previste dall'articolo 8, comma 1, lett. a) della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3. (12)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale
Articolo 4
Dopo il comma 21 è aggiunto il seguente:
21 bis. Per la realizzazione di interventi strutturali finalizzati a prevenire i danni causati alle produzioni serricole dal lepidottero "Tuta absoluta" è stanziata la somma di €. 1.000.000 che trova copertura nelle risorse assegnate dallo Stato per l'esercizio delle funzioni conferite in materia di agricoltura e pesca ai sensi del D.Lgs. n. 143/97;con delibera della Giunta regionale, saranno definite le modalità e gli interventi finanziabili che saranno attuati dopo l'approvazione da parte della Commissione europea. (127)
Emendamento all'emendamento numero 127 sostitutivo totale Giunta Regionale
Articolo 4
Il testo dell'emendamento n. 127 è sostituito come segue:
Dopo il comma 31 è inserito il seguente:
31 bis. Per la realizzazione di interventi strutturali finalizzati a prevenire i danni causati alle produzioni terricole dal lepidottero "tuta absoluta" è autorizzata, nell'anno 2009, la spesa di euro 1.000.000 a valere sulle risorse assegnate dallo Stato per l'esercizio di funzioni conferite in materia di agricoltura e pesca a termini del D. Legislativo n. 143 del 1997. La Giunta regionale, con propria delibera emessa su proposta dell'Assessore competente in materia di agricoltura, definisce le modalità e gli interventi finanziabili da attuarsi solo dopo la loro approvazione da parte della Commissione europea."
Copertura finanziaria
In aumento
UPB E231.008 Assegnazioni per la realizzazione di interventi nel settore agricolo e zootecnico
(Cap. EC231.063) AS 2009 € 1.000.000
In diminuzione
UPB S06.04.012 Spese per l'attività fitosanitaria e per la lotta agli insetti nocivi e ai parassiti dell'uomo, degli animali e delle piante.
(Cap. SC06.1072 AS 2009 € 1.000.000 (136)
Emendamento Aggiuntivo Zuncheddu - Uras - Zedda Massimo - Sechi - Ben Amara
Articolo 4
Dopo il comma 22 è aggiunto i seguenti commi 22 bis e 22ter:
La Regione, sentite le organizzazioni di categoria del sistema regionale agricolo, previa specifica deliberazione della Giunta Regionale adottata su proposta dell'Assessore competente in materia di agricoltura, eroga, avuto riguardo ai parametri stabiliti nella stessa deliberazione, indennizzi alle imprese agricole in ragione dei danni subiti a causa della "tuta absoluta". Per tali interventi di indennizzo sono stanziati 15 milioni di euro per gli anni 2009 e 2010. A tal fine è incrementata di pari importo la UPB S (N.I). In diminuzione corrispondente FNOL (Fondo nuovi oneri legislativi).
La giunta regionale, entro 60 giorni dalla data di approvazione della presente legge, sentite le organizzazione di cui al precedente comma, provvede alla approvazione di uno specifico disegno di legge finalizzato alla istituzione di un sistema di controllo delle merci ortive e zootecniche in entrata, in linea con le vigenti disposizioni sanitarie dello Stato, ai fini di prevenzione del diffondersi di epizoozie e fitopatie nel territorio regionale e a tutela della salute pubblica. (104)
Emendamento aggiuntivo Rassu - Dessì - Mulas - Rodin - Tocco - Zedda Alessandra - Fois
Articolo 4
Dopo il comma 23 è aggiunto il seguente:
"E' autorizzata per l'anno 2009 la spesa di euro 500.000 (UPB S06.03.001-Capitolo di nuova istituzione) per la concessione del contributo finalizzato all'integrazione dei "Fondi di garanzia" costituiti dai consorzi Fidi e dalle Cooperative Artigiane di Garanzia di secondo grado, operanti in Sardegna (Art. 27 L.r. n. 17/2000)."
Copertura finanziaria:
In diminuzione:
UPB. S08.01.003 - FNOL Investimenti
Anno 2009 500.000
Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della Tabella B allegata al disegno di legge finanziaria. (4)
Emendamento aggiuntivo Rassu - Dessì - Mulas - Rodin - Tocco - Zedda Alessandra - Fois
Articolo 4
Dopo il comma 23 è aggiunto il seguente:
"Ai fini della prosecuzione dell'intervento previsto ai sensi della L.r. 13 agosto 2001, n. 12, relativamente all'apertura del bando per le assunzioni di apprendisti effettuate nell'anno 2006, è autorizzata la spesa di euro 15.000.000 a valere sull'UPB S06.03.002 (Cap. SC06.0416.)"
Copertura finanziaria:
In diminuzione:
UPB. S08.01.003 - FNOL Investimenti
Anno 2009 15.000.000
Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della Tabella B allegata al disegno di legge finanziaria. (5)
Emendamento aggiuntivo Cuccu - Sabatini - Solinas Antonio - Agus - Manca - Cucca - Moriconi - Meloni Valerio - Caria
Articolo 4
Dopo il comma 23 è aggiunto il seguente comma:
E' autorizzata nell'anno 2009 la spesa di € 150.000 a favore dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sardegna "Giuseppe Pegreffi" per la predisposizione di un piano finalizzato alla eradicazione dell'artrite encefalite caprina (C.A.E.V.). Alle spese previste per l'attuazione degli interventi previsti dal piano di cui al comma 1 si provvederà ai sensi dell'art. 4 comma 1 lettera e) della L.R. 2 agosto 2006 n. 11 (UPB S05.02.001)
Copertura finanziaria:
In diminuzione:
UPB. S08.01.002 - FNOL parte corrente
Anno 2009 150.000
Voce 1 tabella A
In aumento
UPB S05.02.001
Anno 2009 150.000 (29)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale
Articolo 4
Disposizioni a favore del sistema produttivo isolano
Dopo il comma 23, è inserito il seguente:
23 bis. L'amministrazione regionale è autorizzata ad erogare ai Consorzi di bonifica della Sardegna un contributo finalizzato alla copertura dei maggiori oneri del personale derivanti dall'attuazione dell'articolo 34, commi 11 e 12 della legge regionale 23 maggio 2008, n. 6. i relativi oneri sono valutati in euro 1.000.000 per l'anno 2009. la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore dell'Agricoltura e Riforma agro-pastorale, determina le priorità e modalità di ripartizione della predetta somma. (36)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale
Articolo 4
Disposizioni a favore del sistema produttivo isolano
Dopo il comma 23, è inserito il seguente:
23 bis. Nella legge regionale 23 maggio 2008, n. 6 sono introdotte le seguenti modifiche:
a. All'articolo 39, comma 3, le parole "per un periodo non superiore a sei mesi" sono sostituite dalle parole "per due periodi non superiori a sei mesi ciascuno".
b. All'articolo 22, comma 1, lettera a), dopo la parola "professionale" sono aggiunte le parole "o di coltivatore diretto". (37)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale
Articolo 4
Disposizioni a favore del sistema produttivo isolano
Dopo il comma 23 è aggiunto il seguente:
23 bis Per l'anno 2008 il premio per gli imbarcati previsto dall'articolo 6 della Legge regionale 14 aprile 2006, n. 3 è stabilito in euro 50,00 al giorno, oltre il rimborso degli oneri previdenziali ed assistenziali, ed è erogato ai sensi del Regolamento (CE) n. 875/2007 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato CE e agli aiuti de minimis nel settore della pesca; l'aiuto può essere erogato anche per il tramite dei datori di lavoro che corrispondono al personale beneficiario gli aiuti ricevuti entro il termine di trenta giorni dalla ricezione delle provvidenze. Nel caso di anticipazione da parte degli stessi datori di lavoro, le somme dovute agli imbarcati corrispondono alla differenza tra le somme erogate dall'Amministrazione Regionale e quanto da loro anticipato. I datori di lavoro sono tenuti a dare prova dell'avvenuto pagamento mediante presentazione di una dichiarazione attestante la corresponsione degli aiuti ai beneficiari, sottoscritta da entrambe le parti. A partire dal 2009, per le misure di arresto temporaneo dell'attività di pesca, possono essere riconosciuti aiuti a favore degli imbarcati e delle imprese di pesca nella misura prevista dal Programma Operativo del Fondo Europeo per la Pesca (FEP) approvato con Decisione della Commissione Europea n. 6792 del 19 dicembre 2007. (44)
Emendamento all'emendamento numero 44 sostitutivo parziale Solinas Antonio - Sanna Gian Valerio - Cuccu
Articolo 4
Nell'emendamento numero 44 le parole "per l'anno 2008" sono sostituite con: "per gli anni 2008-2009-2010". (152)
Emendamento aggiuntivo Capelli - Oppi - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Milia - Obinu - Steri
Articolo 4
Dopo il comma 23 dell'articolo 4 è aggiunto il seguente:
"23 bis. All'articolo 2, comma 1, della legge regionale 23 maggio 2008, n. 6, dopo la lettera g) è inserita la seguente:
"g bis) attività svolte all'interno dei comprensori di bonifica consortili per il monitoraggio del territorio, sorveglianza del reticolo idrografico e reperimento dati e informazioni a supporto dei compiti attribuiti in materia di difesa del suolo, assetto idrogeologico e gestione del servizio di piena, all'Agenzia regionale del distretto idrografico, al Genio civile e alla Protezione civile.".
23 ter. All'articolo 5, della legge n. 6 del 2008, dopo il comma 4 è inserito il seguente:
"4 bis) L'Amministrazione regionale contribuisce alle spese sostenute dai consorzi di bonifica per l'esercizio delle funzioni di cui al comma 1, lettera h), dell'articolo 2, nella misura del 90 per cento dei costi sostenuti annualmente.".
23 quater. Il comma 1 dell'articolo 5 della legge regionale n. 6 del 2008, è sostituito dal seguente:
'Art. 5.
1. L'Assessorato competente in materia di agricoltura individua, sulla base dei costi sostenuti o da sostenere dai consorzi di bonifica, l'ammontare delle spese ammissibili per le differenti categorie di opere e attività.". (110)
Emendamento aggiuntivo Maninchedda - Lai - Capelli - Diana Mario- Locci - Oppi - Pittalis - Sanjust - Vargiu - Solinas Christian
Articolo 4
Nel comma 30, dopo le parole "dei comuni interessati" sono aggiunte le seguenti: "e per il ripristino delle opere di interesse pubblico nelle aree colpite". (119)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale
Articolo 4
Nel comma 30, dopo le parole "dei comuni interessati dagli eventi alluvionali dell'anno 2008" sono aggiunte le seguenti: "compresi gli oneri derivanti dagli interventi straordinari e urgenti che necessitano di lavori 24 ore su 24". (47)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini - Espa
Articolo 4
Nel comma 30 dell'articolo 4 dopo le parole "Per la realizzazione degli interventi urgenti" sono aggiunte le seguenti:
"compresi gli oneri derivanti dagli interventi straordinari che necessitano lavori 24 ore su 24". (93)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Articolo 4
Dopo il comma 31 è aggiunto il seguente:
31 bis. Per 18 mesi a far data dall'approvazione della presente legge, al fine di accelerare l'avvio dei cantieri pubblici e semplificare le procedure autorizzative degli stessi, l'Accordo di programma di cui all'articolo 34 del decreto legislativo n. 267/2000, è assunto quale strumento straordinario per la definizione delle autorizzazioni di avvio dei cantieri.
I Comuni, le Province, le strutture organizzative della Regione, gli enti regionali e le Agenzie inoltrano istanza preventiva alla Presidenza della Regione la cui Direzione generale cura e coordina le relative procedure e convoca entro 30 giorni dall'istanza le amministrazioni interessate al rilascio delle specifiche autorizzazioni, ai sensi del comma 3 del citato articolo 34. Entro i successivi 30 giorni, acquisite le autorizzazioni, il Presidente della regione approva l'Accordo di programma per l'avvio dei lavori.
La Giunta regionale entro 20 giorni dalla approvazione della presente legge approva apposito regolamento disciplinante le modalità di attuazione della presente norma e del disposto dell'articolo 34 del decreto legislativo n. 267/2000. (94)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Articolo 4
Dopo il comma 31 dell'articolo 4 è aggiunto il seguente:
31 bis. L'amministrazione regionale, al fine di promuovere la riqualificazione del patrimonio scolastico esistente, vara un piano straordinario volto ad adeguare alle norme vigenti in materia di agibilità, sicurezza e igiene gli edifici scolastici della Sardegna e di misure volte a favorire il risparmio e l'abbattimento dei costi energetici.
Al tal fine è istituito un fondo di euro 20 milioni per l'anno 2009 e di euro 65 milioni per gli anni 2010 e 2011.
1 criteri di riparto per l'attribuzione delle somme e l'approvazione del programma di interventi è approvato dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore della Pubblica Istruzione di concerto con l'Assessore della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del territorio.
Copertura finanziaria
Fondo nuovi oneri legislativi:
COMPETENZA 2009 EURO 20.000.000
COMPETENZA 2010 EURO 65.000.000
COMPETENZA 2011 EURO 65.000.000 (96)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Articolo 4
Dopo il comma 31 dell'art. 4 è aggiunto il seguente comma:
31 bis. Al fine di rilanciare l'immagine della Sardegna come terra di pace e di amicizia tra i popoli, dopo il trasferimento a L'Aquila del G8 previsto per il mese di luglio 2009, e per promuovere il G8 per l'Ambiente che si terrà nel settembre del 2009 a La Maddalena, è autorizzata la spesa di euro 1.000.000, nell'anno 2009, per l'organizzazione di convegni internazionali, seminari e manifestazioni sui temi di interesse mondiale legati all'ambiente e ai diritti umani delle comunità e dei popoli (UPB S01.03.002).
Copertura finanziaria
In diminuzione FNOL spese correnti. (98)
Emendamento all'emendamento numero 98 aggiuntivo Meloni Marco - Solinas Antonio - Cocco - Agus - Porcu - Barracciu - Caria - Diana - Sanna Gian Valerio - Cuccu - Cucca - Sabatini - Moriconi - Bruno
Articolo 4
Dopo il comma 31 bis è aggiunto il seguente:
31 ter. Al fine di garantire un indennizzo dei danni subiti dagli operatori economici, imprese, professionisti e lavoratori, a seguito dello spostamento del Vertice G8 da La Maddalena a L'Aquila, è autorizzata la spesa di euro 5.000.000, nell'anno 2009; le modalità di erogazione dell'indennizzo sono disciplinate da un Decreto della Giunta regionale, sottoposto a parere delle Commissioni consiliari competenti, che dovrà precisare tipologia di attività interessate, localizzazione delle medesime, qualificazione dei pregiudizi economici e proporzione degli indennizzi, e dovranno fondarsi su principi di equità e trasparenza, tali comunque da garantire esclusivamente l'indennizzo conseguente a pregiudizi economici certi e dimostrabili (UPB S04.03.006). (151)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Articolo 4
Dopo il comma 31 dell'art. 4 è aggiunto il seguente:
"31 bis. Per la realizzazione degli interventi di ripristino delle infrastrutture pubbliche di servizio dei Comuni interessati dagli eventi alluvionali dell'anno 2008 è autorizzata la spesa complessiva di euro 300.000.000 in ragione di euro 100.000.000 per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 (UPB S04.03.004)."
In aumento
UPB S04.03.004
Anno 2009 100.000.000
Anno 2010 100.000.000
Anno 2011 100.000.000
Copertura finanziaria
In diminuzione
FNOL INVESTIMENTI mediante corrispondente riduzione della voce 1 della tab. B allegata al disegno di legge finanziaria
Anno 2009 100.000.000
Anno 2010 100.000.000
Anno 2011 100.000.000 (99)
Emendamento aggiuntivo Sanna Matteo - Steri - Cucca - Obinu - Cuccu - Bardanzellu - Caria
Articolo 4
Dopo il comma 31 è aggiunto il seguente:
31 bis. Per le finalità di cui all'articolo 28, comma 1, lett. g) della legge regionale n. 2 del 2007 è autorizzata l'ulteriore spesa di euro 150.000 per ciascuno degli anni 2009 e 2010 e di euro 300.000 per ciascuno degli anni successivi (UPB S03.02.005).
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S03.02.005
Anno 2009 euro 150.000
Anno 2010 euro 150.000
Anno 2011 euro 300.000
Anno 2012 euro 300.000
In diminuzione
UPB S08.01.002 FNOL Spese correnti
Anno 2009 euro 150.000
Anno 2010 euro 150.000
Anno 2011 euro 300.000
Anno 2012 euro 300.000
Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della tab. A allegata alla legge finanziaria. (108)
Emendamento aggiuntivo Diana Giampaolo - Bruno - Barracciu - Porcu - Sabatini
Articolo 4
Dopo l'articolo 4 è aggiunto il seguente:
4 bis. Disposizione in materia di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.
1. In attesa di una legge regionale che disciplini in modo organico la materia, l0'autorizzazione unica per la realizzazione e l'esercizio degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, di cui all'articolo 12 del Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, è rilasciata dalle province con decorrenza dall'entrata in vigore della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3. Il termine massimo per la conclusione del relativo procedimento non può essere superiore a contottanta giorni.
2. Gli interventi che abbiano iniziato il procedimento autorizzativi prima della data indicata al comma precedente, restano di competenza dei comuni, secondo le procedure ed i termini previsti dalla normativa vigente al momento della presentazione della domanda. (97)
Emendamento aggiuntivo Cuccu - Sabatini - Solinas Antonio - Manca - Cucca - Moriconi - Meloni Valerio - Caria
Articolo 4
All'articolo 4 è aggiunto il seguente articolo:
Art. 4 bis
1. Al fine di realizzare il necessario processo di equiparazione dei trattamenti retributivi relativi al personale regionale e al personale degli enti locali, in attuazione dell'articolo 3 lettera b) dello Statuto Speciale per la Sardegna e dell'articolo 12 della Legge Regionale 12 giugno 2006, n° 9 ("Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali"), in armonia con i principi che regolano il lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, è istituito il Comparto unico di contrattazione collettiva della Regione e degli enti locali.
2. Del Comparto unico fanno parte: il personale dell'Amministrazione regionale, quello degli enti regionali, delle Province, dei Comuni, delle Unioni di comuni, delle Comunità montane e i dipendenti degli altri enti locali.
3. E' escluso dal Comparto unico il personale degli enti locali e regionali non compreso nei comparti di contrattazione collettiva, rispettivamente, della Regione ed enti regionali e delle Regioni ed autonomie locali.
4. In attuazione dell'articolo 12, comma 4, della Legge Regionale 12 giugno 2006, n° 9, agli effetti della contrattazione collettiva le amministrazioni e gli enti di cui al comma 2, è istituita l'Agenzia per la rappresentanza negoziale della Regione e degli enti locali della Sardegna (ARAN Sardegna), che svolge ogni attività relativa alle relazioni sindacali, alla negoziazione dei contratti collettivi e all'assistenza alle amministrazioni e agli enti ai fini dell'uniforme applicazione dei contratti collettivi.
5. L'Agenzia è regolata da apposito statuto ed è soggetta alle disposizioni della legge regionale n. 31 del 1998.
6. Anche in deroga ai limiti previsti dalla normativa nazionale, i comuni, le comunità montane, i consorzi e le unioni di comuni possono procedere alle assunzioni di personale a tempo indeterminato provenienti dalle comunità montane, consorzi e unioni di comuni interessati da processi di riorganizzazione, trasformazione o soppressione, il cui onere grava sulle risorse già computate nei relativi bilanci.
7. Fino al completamento delle procedure necessarie per il trasferimento dei servizi e delle funzioni alle costituende unioni di comuni, e comunque non oltre il 31.12.2008, le risorse destinate al finanziamento delle funzioni svolte dai comuni in forma associata ai sensi dell'art. 12 della L.R. 2 agosto 2005, n°12, sono assegnate ai Consorzi di Comuni costituiti per la gestione associata di servizi e l'esercizio associato di funzioni il cui territorio coincida anche parzialmente con quello delle unioni di nuova istituzione. (UPB S01.06.001)
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S01.06.001 - cap. SC01.1080
Trasferimento agli Enti Locali - parte corrente
Anno 2009 5.000.000
Anno 2010 5.000.000
Anno 2011 15.000.000
In diminuzione
UPB S08.01.002
Fondo per nuovi oneri legislativi
Anno 2009 5.000.000
Anno 2010 5.000.000
Anno 2011 15.000.000 (30)
Emendamento all'emendamento numero 30 aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Sabatini - Lotto - Bruno
Articolo 4
All'emendamento numero 30 è aggiunto:
I Comuni e le Province al fine di attuare gli adeguamenti organizzativi derivanti dal conferimento di competenze e dai processi di riforma del sistema delle autonomie locali, sono autorizzati, in deroga alla normativa nazionale e regionale in materia di personale, a modificare le proprie dotazioni organiche assegnando priorità alle esigenze di stabilizzazione dei lavoratori impiegati in attività socialmente utili o comunque derivanti da processi di mobilità e all'esigenze organiche del sistema dell'assistenza sociale e della polizia locale. (137) .)
PRESIDENTE. A questi emendamenti va aggiunto l'emendamento numero 25, che è stato spostato dall'articolo 3.
E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Con l'articolo 4 affrontiamo il tema del sostegno al sistema produttivo isolano. E' l'ultimo articolo di rilievo di questa finanziaria; un articolo contenente molti punti che meritano un approfondimento e credo sia importante, anche in conclusione di questi lavori, che fino all'ultimo non rinunciamo, sia come maggioranza sia come minoranza, a migliorare il testo.
L'articolo 4, Assessore, si apre con la Giunta che si impegna a predisporre un piano straordinario di interventi per la valorizzazione e lo sviluppo delle risorse umane. Prendiamo atto, con il comma 1, che di fatto la maggioranza e la Giunta rinunciano a predisporre un organico disegno di legge in materia, in qualche modo richiamando motivi di urgenza, e utilizzano la finanziaria come strumento per far passare leggi di settore, quindi contraddicendo quello che dovrebbe essere lo spirito di una finanziaria leggera. Se andiamo a vedere, il contenuto del comma 1 - mi rivolgo al relatore e gli chiedo un attimo di attenzione, perché richiamerò anche qualche specifico emendamento - è di fatto una vera e propria legge di settore che bypassa completamente, perché non c'è alcun riferimento al legislatore, cioè a questo Consiglio regionale.
Io credo che questa stesura sia mortificante, non solo per la minoranza ma per tutta l'Aula. E anche se noi non siamo intervenuti, Assessore, per cassare questo emendamento, perché lasciamo a voi la responsabilità di decidere come normare e legiferare in materia, non possiamo non richiedere che per lo meno il Consiglio sia investito di un passaggio sull'argomento. E non possiamo che auspicare che, poi, la Commissione competente sappia recuperare la materia all'interno di un disegno di legge organico che non si occupi soltanto del rilancio della formazione professionale, che abbiamo ben capito essere per voi la priorità delle priorità. Potevamo, infatti, normare nel campo, per esempio, della scuola, della conoscenza, del diritto allo studio; potevamo mettere insieme una norma che magari richiamasse le norme degli anni precedenti e facesse fare uno scatto in avanti per garantire quel diritto allo studio soggettivo che deve e vuole portare nella nostra regione sempre più persone ai titoli di studio più alti e far crescere il capitale umano. Invece, voi avete scelto di partire dalla formazione professionale.
Allora, quello che noi chiediamo, comprendendo, ma non condividendo questa priorità, perché altre, secondo noi, se proprio si doveva scegliere questa strada, erano le priorità, è che si ponga attenzione agli emendamenti numero 8, 27 e 87, in particolare a quest'ultimo che in qualche modo racchiude anche gli altri. Proporremmo, se i colleghi firmatari di maggioranza e minoranza fossero d'accordo, un eventuale emendamento di sintesi, in cui sia indicata una data, perché ciò che fa specie è che in questo comma, che di fatto porta dentro la finanziaria una legge di settore, non ci sia neanche un impegno alla Giunta a presentare il piano a cui si fa riferimento entro un periodo determinato. Chiediamo, quindi, che sia specificato un termine, chiediamo che la Commissione consiliare competente, così come richiesto dalla Commissione stessa, sia investita perlomeno di un parere e chiediamo che la Giunta, in seguito a quel parere, approvi in via definitiva il piano.
Prendiamo, quindi, atto di questa vostra debolezza, prendiamo atto della vostra contraddizione, ma chiediamo che perlomeno il Consiglio sia investito di un passaggio importante su una materia così delicata. Mi riferisco, ripeto, agli emendamenti numero 8, 27 e 87.
Prendiamo anche atto, e sul suo contenuto manifestiamo contrarietà e preoccupazione, dell'emendamento numero 109, di cui è primo firmatario l'onorevole Capelli, che ci fa capire che il disegno non è quello di intervenire in un settore importante, per sostenere l'impresa, per riqualificare i lavoratori e reinserirli nel ciclo produttivo, ma è a tutti gli effetti quello di attuare un salvataggio del sistema tradizionale della formazione professionale. L'emendamento numero 109 svela, svelerebbe questo disegno, e io spero che su questo ci sia la dignità di un voto contrario, di un'opinione contraria, perché di fatto questo emendamento rappresenta il soccorso azzurro - non rosso, in questo caso - al sistema della formazione professionale e sottrae, da quei 100 milioni di euro complessivi, 5 milioni per gli enti di cui alla legge nazionale numero 388 del 2000, cioè gli enti storici della formazione professionale, che hanno una rete nazionale e che attraversano una crisi economica e finanziaria, affinché, con apposita delibera, si possa intervenire per il ripristino degli equilibri finanziari e patrimoniali e per la ristrutturazione a medio e lungo termine del passivo di bilancio. Cioè, di fatto, stiamo andando a fare un salvataggio azzurro, un soccorso azzurro.
Allora io spero, Assessore, perché ciò rivelerebbe il vostro disegno non riformatore, ma restauratore, perché sarebbe grave e certamente la nostra reazione sarebbe molto ferma, che su questo emendamento non ci sia un parere favorevole, il che equivarrebbe a rivelare un disegno che noi speriamo non venga rivelato in quest'Aula.
In questo articolo, poi, si toccano altri temi. Tornerò sul tema dell'alluvione durante la discussione, non mi voglio soffermare adesso su questo, ma segnalo che non è con le scorciatoie che risolviamo i problemi. L'emendamento numero 119, a firma Maninchedda, con un gioco che io definirei di prestigio estende la coperta già corta di 25 milioni di euro, destinati alla messa in sicurezza dei luoghi colpiti da alluvioni e che sappiamo essere insufficienti a questo fine, anche alle opere di interesse pubblico, i cui danni sono quantificati in misura certamente superiore a 100 milioni di euro, e noi lo indichiamo nel nostro emendamento numero 99.
Ecco, io su questo direi: ammettiamo di non avere risorse, impegniamoci a studiare il problema, ma non andiamo a raccontare, allungando una coperta già corta, che in questa finanziaria interveniamo anche sulle opere di interesse pubblico. E' una questione di serietà tra noi. Noi comprendiamo che non si può coprire tutto, sappiamo che c'è un impegno a rivisitare il Patto di stabilità per poter spendere le maggiori risorse che ci arriveranno l'anno prossimo, però evitiamo di dare agli articoli dei titoli a cui non corrisponde la possibilità concreta di intervenire.
Negli emendamenti che noi presentiamo, Assessore, facciamo due esempi di quello che vuol dire sostegno al sistema economico: da una parte sostegno a chi cerca lavoro e dall'altra sostegno alla domanda. E lo facciamo negli emendamenti numero 88, con i Piani locali per i giovani, e 94, sui quali chiediamo particolare attenzione, ma ci torneremo durante la trattazione del testo.
Chiudo dicendo che su una serie di emendamenti presentati anche dalla maggioranza noi vogliamo mettere la nostra firma, perché ne condividiamo lo spirito. Sono, in particolare, gli emendamenti numero 120, 128, 129, 132, 133 e 143, di cui è primo firmatario l'onorevole Vargiu, sul finanziamento delle scuole infermieristiche.
Su questi punti attendiamo risposte dall'Assessore e dalla maggioranza. Grazie.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sabatini. Ne ha facoltà.
SABATINI (P.D.). Presidente, sul comma 1 di questo articolo noi non abbiamo voluto presentare emendamenti abrogativi per non andare incontro a strumentalizzazioni da parte di chi poteva affermare che il centrosinistra è contro la formazione professionale. Noi riconosciamo nella formazione professionale un importante strumento, del quale non si può fare a meno in un sistema delle imprese e del mondo del lavoro che si possa definire moderno, anzi riteniamo che sia un asse portante. Tuttavia, abbiamo diverse annotazioni da fare su questo comma, così come abbiamo avuto modo di affermare nella discussione generale della legge finanziaria. Intanto vorrei sottolineare che bisogna scongiurare passi indietro. Sulla formazione professionale in Sardegna, pur riconoscendo ad alcuni enti di formazione un ruolo importante nella società e nella formazione dei lavoratori, c'è stata negli anni passati - credo che sia riconosciuto da tutti - una distorsione che ha visto lo spreco di importanti risorse che non hanno portato alcun beneficio alla società sarda. Sono davvero state sprecate tante risorse in corsi che non avevano nessuna rispondenza alle esigenze del mondo delle imprese, in un obbligo formativo che concorreva con l'istruzione pubblica, perché si andava alla ricerca di giovani distogliendoli appunto dalla scuola pubblica. E questo è stato un grave errore, un grave dispendio di risorse del tutto inutile. Quindi, noi siamo favorevoli alla formazione professionale, così come ha avuto modo di affermare l'assessore La Spisa nel presentare la legge finanziaria.
E' chiaro che questo articolo non riguarda solo la formazione professionale. C'è dentro di tutto: si parla di tirocini formativi, di apprendistato professionalizzante, di specializzazione, di accompagnamento all'inserimento lavorativo nel mondo del lavoro, di autoimpiego, di cooperazione, di diffusione dell'imprenditorialità. Quindi dobbiamo essere coscienti di questo fatto, il Consiglio deve prendere atto che sta delegando alla Giunta tutta una serie di competenze, così, al buio, solo con un'elencazione di principi a cui l'Esecutivo dovrebbe attenersi, ma senza nessuna conoscenza di come intenda impegnare e spendere 100 milioni di euro. Lo fa in nome di un'emergenza, di una funzione anticrisi che è difficile da spiegare, difficile da farci capire. E' difficile per noi capire come questa norma possa essere la risposta alla crisi in atto nella nostra regione. Tra l'altro contraddice sia la volontà di approvare una legge finanziaria che tocchi solo temi legati al bilancio, e non mi pare che rientri in questo ambito, sia tutta una serie di leggi che questo Consiglio ha approvato e che delegano alle province la competenza sulla formazione professionale. Qui si cancella la legge numero 20 del 2005, che prevedeva il trasferimento alle province della competenza sulla formazione professionale, si cancella il comma 4 dell'articolo 39 della legge finanziaria del 2006 e si cancella la legge numero 9 del 2006, che riconosce la competenza sulla formazione professionale alle province. Quindi la Giunta riconduce a sé questa competenza contraddicendo tutto quello che la normativa che è stata approvata negli anni passati prevedeva sulla formazione professionale.
Ci siamo riservati di presentare un emendamento, tra l'altro mi pare che riprenda lo stesso tema anche il Gruppo dei Riformatori, che chiede, appunto, che entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge la Giunta presenti alla competente Commissione consiliare il piano straordinario di cui all'articolo 4, cioè lo sottoponga almeno a una discussione in Commissione. In caso di mancato accoglimento di questo emendamento, deleghiamo completamente alla Giunta la spendita e la programmazione di questi 100 milioni di euro.
Quindi crediamo che sia opportuno almeno tener conto dell'emendamento numero 27, che noi abbiamo presentato come emendamento di sintesi. Spero che l'Assessore mi abbia ascoltato e voglia accogliere la nostra richiesta. Assessore, l'emendamento numero 27 chiede che il piano straordinario di interventi sia presentato alle Commissioni per un parere, altrimenti sarebbe davvero privo di qualsiasi controllo da parte di questa nostra Assemblea.
Volevo, inoltre, soffermarmi sull'emendamento numero 94, che mi pare dia una risposta all'emergenza economica, visto che si tratta di accelerare le procedure inerenti all'approvazione e cantierizzazione dei numerosi progetti di opere pubbliche che sono fermi presso gli enti locali, i comuni e le province. Ci sono tantissimi progetti già finanziati, quindi è un'operazione a costo zero. Con questo emendamento si chiede di dare alla Direzione generale della Presidenza della Regione la possibilità di convocare una Conferenza di servizi, in base al decreto legislativo numero 267 del 2000, in modo da poter convocare tutti gli enti che sono incaricati di rilasciare le specifiche autorizzazioni per poter procedere, in quella sede, a un accordo di programma che autorizzi, ai sensi del comma 3 dell'articolo 34 del citato decreto, entro i successivi trenta giorni, l'avvio dei lavori.
Questo emendamento consentirebbe di rendere cantierabili numerose opere pubbliche che oggi sono bloccate, quindi libererebbe risorse e darebbe un contributo alle imprese e all'occupazione.
PRESIDENTE. Comunico ai colleghi Zedda, Locci e Dessì che si sono iscritti oltre il termine, per cui non potranno intervenire. Comunque si possono esprimere le proprie opinioni anche in sede di dichiarazioni di voto.
E' iscritto a parlare il consigliere Planetta. Ne ha facoltà.
PLANETTA (P.S.d'Az.). Signor Presidente, Assessori, colleghe e colleghi del Consiglio, continuiamo oggi a discutere, in tutta rapidità, una finanziaria fatta altrettanto rapidamente, incalzati dall'emergenza della crisi in atto, però l'esigenza di essere rapidi non ci può esimere da un'analisi approfondita e attenta sulla impostazione di prospettiva di questa manovra.
Ci troviamo di fronte a un iter di finanziaria irrituale, che rispetto ai suoi contenuti mi trova in parte soddisfatto. Nonostante ciò, vorrei sperare che si stia per aprire una stagione politica nuova e - auguriamocelo - diversa, dove ognuno di noi possa esercitare il proprio ruolo senza che l'appartenenza alla maggioranza o all'opposizione ne condizioni la libera capacità di giudizio e di critica e con essa l'onestà morale e intellettuale. Così noi sardisti in questa legislatura intendiamo procedere.
Signor Presidente, non è mio intento, in questa circostanza, stilare pagelle nel merito delle scelte politiche fatte dal Governo uscente. Dicevo che dalla lettura e dall'ascolto, in questi giorni di discussione della finanziaria, ho maturato alcune considerazioni di soddisfazione e altre, invece, di perplessa insoddisfazione. Riconosco il merito di uno sforzo sincero nei confronti dei più deboli, con il sostegno al reddito, all'occupazione, con l'accesso al credito da parte delle imprese, con le misure per l'edilizia agevolata e altro. Mi sembra corretto prenderne atto e renderne merito al Presidente della terza Commissione, l'onorevole Maninchedda, alla Commissione stessa e alla Giunta, però mi sembra altrettanto giusto domandarsi fino a che punto e per quale ragione siano state mantenute alcune misure e finalità della finanziaria. Queste misure riprendono le finanziarie precedenti, come anche affermato nella relazione di minoranza. Mi voglio riferire ad alcuni aspetti presenti nell'articolo 4 e connessi alla tutela dell'ambiente, più in particolare agli interventi previsti per le opere di bonifica. E qui voglio far notare a tutti voi che, in base a questa finanziaria, esiste in Sardegna un solo sito di interesse nazionale, che è quello del Sulcis. E' stato cioè dimenticato l'altro sito di interesse nazionale, perché sono due, che è quello di Porto Torres. Su questo credo voi dobbiate darmi una spiegazione, perché sapete bene che le tematiche ambientali sono entrate con forza nell'agenda politica, nell'economia mondiale, sono diventate parti strutturali importanti delle amministrazioni e della spesa pubblica, hanno cambiato le filiere produttive e gli stessi prodotti, sono progressivamente entrate in costumi, mentalità e stili di vita di un numero sempre maggiore di persone. Il nuovo protagonismo delle tematiche ambientali nella vita e nei discorsi pubblici, purtroppo, è spesso accompagnato da un ritorno, nei fatti, al vecchio sistema di amministrazione e sfruttamento delle risorse ambientali.
Voglio fare un esempio per tutti: nella deliberazione numero 10/52 dell'11 febbraio 2009, avente per oggetto il Contratto di programma Portovesme Srl, si esprimeva parere preliminare favorevole sull'istanza di accesso della Portovesme Srl al contratto di programma. L'iniziativa proposta veniva allora caldeggiata per la rilevanza dell'impatto socioeconomico della società Portovesme Srl sul territorio ed era articolata in diversi interventi, fra i quali figurava l'ampliamento della discarica Genna Luas, finalizzato allo stoccaggio di forni di acciaieria con integrazione di sistemi di abbattimento delle polveri. Ebbene, il parere preliminare favorevole sull'istanza di accesso della Portovesme Srl al contratto di programma viene ratificato dall'attuale Giunta il 24 aprile 2009, sempre con motivazioni connesse all'emergenza contingente e alla crisi occupazionale che dilaga.
Io vorrei capire se noi tutti sappiamo che cosa sono i fumi di acciaieria. Dalla produzione dell'acciaio vengono fuori le scorie, che non sono altro che i cosiddetti fumi di acciaieria, polveri altamente inquinanti e velenose che vengono raccolte filtrando i fumi dei forni elettrici che producono acciaio dai rottami ferrosi. L'acciaio viene prodotto fondendo i rottami ferrosi importati dai Paesi dell'Est, dagli ex Stati dell'Unione sovietica. Nel forno finiscono rottami di ogni tipo che contengono ferro: tubature industriali, serbatoi di raffinerie e di industrie obsolete. C'è di tutto un po'. Questi fumi di acciaieria, quindi, sono un distillato di sostanze chimiche e metalli pesanti, compresi il cadmio, il piombo, il rame e altri, capaci di indurre nella popolazione lo sviluppo di tumori. In altri casi possono causare miopatie degenerative o malattie cardiovascolari e polmonari, tutte dovute alle emissioni atmosferiche inquinanti. In Sardegna non esistono industrie che producono acciaio, ma industrie che smaltiscono; smaltiscono i fumi di acciaio per ricavarne, in bassa percentuale, mi pare al 15 per cento, zinco. Le altre sostanze tossiche che rimangono dopo il trattamento vengono emesse nell'atmosfera, nel suolo e nelle acque. Per questa attività di smaltimento e non di produzione, badate bene, noi, Regione Sardegna, diamo pareri favorevoli e denaro. Ma, fatto ancora più grave, diamo milioni di euro, e questo è presente nell'accordo, per ampliare discariche capaci di contenere 180 mila tonnellate di scorie e pochi milioni di euro per bonificare. Certo, ci vuole un impegno da parte nostra per avviare un tavolo di trattative con lo Stato per finanziarie opere di bonifica, credo, però, che dobbiamo avere il coraggio, noi che rappresentiamo la Sardegna, di non far depositare più niente in questa nostra isola e di dire a queste imprese che riportino tutto nei loro posti, in questo caso nel nord Italia.
Quindi, recuperiamo lo zinco, sì, ma discariche non ne dobbiamo più fare, non dobbiamo più seguire questo modello di sviluppo, perché questo non è sviluppo! Credo che per bonificare i nostri siti di interesse nazionale ci vogliano 30 miliardi, che, chiaramente, non abbiamo. Ma questi 30 miliardi possono dare lavoro ai sardi per circa trent'anni. Questo è il nuovo modello di sviluppo sul quale noi dobbiamo trovare l'accordo. Ricontrattiamo il Patto di stabilità e destiniamo le ulteriori risorse disponibili alle bonifiche.
Noi Sardisti, su questo esempio che vi ho voluto fare, chiediamo una profonda riflessione. E non vi pare che ci sia una grande contraddizione in questo esempio se da una parte si consente di migliorare le discariche, che in realtà inquinano il nostro territorio e danneggiano la nostra salute e soprattutto quella delle generazioni future, e dall'altra si fanno le bonifiche di siti come questi e, per giunta, con investimenti veramente inadeguati? In questo esempio, in questa circostanza, non si può notare alcun elemento di discontinuità con il passato.
PRESIDENTE. Onorevole Planetta, il suo tempo è finito, grazie.
E' iscritto a parlare il consigliere Ben Amara. Non è qui? Interviene lei, onorevole Uras?
E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, colleghi, l'articolo 4 ha per titolo: "Disposizioni a favore del sistema produttivo isolano". Credo che la prima cosa che dovremmo aggiungere a questo titolo sia un interrogativo: quale sistema produttivo isolano? Perché la Sardegna è esattamente il prodotto di una pessima gestione e in questo senso io condivido tutte le accentuazioni che si sono sempre sviluppate, all'interno di questo Consiglio, nei dibattiti che hanno caratterizzato le manovre finanziarie, ma anche nella discussione di importanti leggi di settore, in materia di sviluppo economico. Noi siamo una provincia subordinata, siamo, cioè, una di quelle regioni che non godono della considerazione dello Stato, siamo una di quelle regioni che, non avendo un grande potere né sul piano economico né sul piano politico, cioè regioni deboli, pagano un prezzo al sistema produttivo nazionale e al sistema produttivo internazionale.
Siamo fuori dall'attenzione, questo è un dato. E' un dato che noi dobbiamo anche riscontrare nella lettura della storia del periodo della rinascita, cioè dell'utilizzo dei diversi Piani di rinascita, non solo per come sono stati interpretati in Sardegna, ma soprattutto per come sono stati interpretati dal Parlamento nazionale. Anche il primo, che pure fu il più consistente, il più significativo; anche il primo, che fu il prodotto di un grande movimento di popolo; anche il primo, che fu realizzato grazie a un gran congresso del popolo sardo convocato dalle organizzazioni sindacali e dalle camere di lavoro delle tre province di allora, Cagliari, Sassari e Nuoro. La Sardegna viene citata quando bisogna richiamare alla mente qualcosa di esotico; viene dipinta ancora per quello che non è: terra di banditi, di pecore, di costumi, di sagre, di carri trainati dai buoi. La Sardegna, invece, è una Regione; una Regione importante, secondo noi, che ha diritto di sviluppare pienamente la propria identità.
E su questo, negli ultimi tempi, si è anche fondato un ragionamento che voleva essere il presupposto di un disegno, di un progetto di sviluppo vero. Alcuni di noi si sono anche in qualche misura impegnati per recuperare il valore costituzionale del Piano di rinascita, perché l'articolo 13 dello Statuto, badate, da questo punto di vista è assolutamente attuale. E non è vera la tesi, che pure anche nel centrosinistra è affiorata in questi anni, che il Piano di rinascita, cioè la rinascita della Sardegna, sia un fatto conseguito. Ma quale rinascita, se abbiamo tassi di disoccupazione tra i più alti d'Italia! Ma quale rinascita, se abbiamo una popolazione attiva tra le più basse d'Italia! Ma quale rinascita, se non abbiamo un sistema industriale che poco poco regga a un soffio di vento! Ma quale rinascita si è mai realizzata in questa Sardegna che viene a pezzi venduta, oggi scelta come sede di importanti summit internazionali e domani dimenticata! E tutte le opere a essi connesse si iniziano e non si finiscono, e quando sembra che arrivino soldi sono sempre gli stessi che ci vengono riproposti nelle salse più diverse.
L'articolo 13 dello Statuto dice: "Lo Stato col concorso della Regione dispone un piano organico per favorire la rinascita economica e sociale dell'Isola". Il piano organico per favorire la rinascita economica e sociale dell'Isola non è una sorta di documento, non è una legge qualunque, è un processo, e la rinascita della Sardegna può essere determinata solo da una scelta dei sardi, non da una scelta che avviene a Roma. Il concorso della Regione è in questo, è nella definizione degli obiettivi, è nella costruzione del sistema che bisogna porre in essere, è nella relazione delle autonomie locali con l'impresa, con il lavoro, con il mondo della cultura, della conoscenza, della ricerca. Il piano organico è un processo che inizia e poi si esaurisce con la rinascita, che è solo rilancio economico, ma è anche compimento di un disegno di sviluppo che valorizza le nostre risorse, che afferma la nostra identità.
E allora, quale disposizione a favore del sistema produttivo isolano? Punto di domanda. La risposta la vedremo probabilmente o la maggioranza tenterà di darla (noi una risposta l'avevamo e l'avevamo messa in campo, poi abbiamo fatto un altro tipo di errori, sui quali tutti dobbiamo riflettere) quando presenterà il Programma regionale di sviluppo. Nel frattempo che cosa leggo? Al primo comma - mi fermo qua, qualche cosa la dirò successivamente - leggo che gli interventi a favore del sistema produttivo isolano sono innanzitutto la formazione professionale per la valorizzazione e lo sviluppo delle risorse umane. Si stanziano 100 milioni di euro per l'anno 2009, che dovrebbero finanziare, come prima priorità, un intervento a favore della crescita del capitale umano. Come seconda priorità sono individuati la formazione e il reinserimento nel sistema degli enti locali e nei settori dei beni culturali e della tutela ambientale dei lavoratori espulsi dal sistema produttivo e, diciamo, in stato di età avanzata o comunque non riconducibili alla qualifica dei giovani. La terza priorità è il potenziamento delle azioni di politica attiva del lavoro dirette a favorire l'inserimento nel mondo del lavoro attraverso l'autoimpiego, insomma l'incremento dell'occupabilità, alcuni l'avrebbero definito così. L'ultima priorità sono le previsioni di azioni orizzontali di collegamento tra scuola, università e formazione, concetto di cui poco si capisce e che meglio andrebbe sviluppato.
In questi anni, la formazione è sempre stata definita in modo leggermente diverso: si è parlato di formazione continua, si è parlato di formazione permanente, si è parlato di recupero e valorizzazione delle peculiarità, delle attitudini, dei talenti. La formazione professionale è sempre stata considerata come un innesto che si aggancia all'istruzione che si è già compiuta. E' uno strumento di politica del lavoro, però molto debole, nel senso che l'occupabilità aumentata di fatto non garantisce il lavoro. L'incontro domanda offerta non è una soluzione se non c'è un sistema produttivo in grado di ricevere. Per cui la formazione va strettamente collegata al disegno di sviluppo, cioè a un'ipotesi di lavoro su cui si costruisce l'economia complessiva di questa regione. Ecco perché andrebbe chiarito meglio questo concetto e andrebbe data alla formazione la funzione che deve avere. Niente di più.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ladu. Ne ha facoltà.
LADU (P.d.L.). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Christian Solinas. Ne ha facoltà.
SOLINAS CHRISTIAN (P.S.d'Az.). Cercherò di essere breve per contribuire anche alla rapidità dei lavori in Aula. Chiaramente questo articolo 4, che è l'ultimo, è già stato detto, rappresenta una summa di diversi interventi che risentono, probabilmente, di un problema di tecnica legislativa che si è stratificato negli anni.
Ho ascoltato l'intervento di qualche collega che mi ha preceduto, diciamo, basito per alcune considerazioni, perché ormai è già da qualche legislatura che si trascina l'idea che le finanziarie per essere migliori debbano essere contenute in pochi articoli, indipendentemente dal numero di commi che questi hanno. Questo, però, non è un problema di questa maggioranza, non è un problema di questa consiliatura, è un problema che probabilmente nasce da un'ipocrisia di fondo tutta italiana che ritiene di limitare al numero degli articoli l'attinenza dei temi che vengono trattati. Quindi, il fatto di trattare interventi di settore all'interno delle finanziarie è, probabilmente, il frutto portato dagli ultimi quattro anni e mezzo, in cui questa Assemblea è stata forse relegata a un luogo di autonomia limitata, dove si poteva fare la finanziaria e poche altre leggi. E allora, mi pare davvero inopportuno andare a toccare alcuni temi, e mi riferisco in particolare a quello dell'alluvione, perché si rischia una propaganda che ha in sé il germe della deriva peronista.
Si dice che questa maggioranza cerchi di allungare una coperta corta e da un lato si propone di togliere la coperta, cioè non si finanziano gli interventi per le opere di interesse pubblico, dall'altro si risolve il problema con un emendamento che prevede lo stanziamento di 300 milioni di euro in tre anni, risorse che non è assolutamente possibile recuperare all'interno degli stanziamenti attuali. Tant'è che la copertura finanziaria che viene proposta dall'emendamento numero 99 tratta della diminuzione della voce 1 della Tabella B allegata al disegno di legge finanziaria, che ha una disponibilità di 27 milioni e 127 mila euro, mentre le si dà copertura per 100 milioni. In realtà, la necessità di prevedere un primo intervento per le opere infrastrutturali danneggiate dalle alluvioni nei diversi centri della Sardegna che sono stati colpiti soprattutto nel 2008 attiene a due ordini di problemi che trattano dell'approccio principale.
Presidente, c'è un brusio fastidiosissimo, però!
PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Solinas. Onorevole Sanna, onorevole Pitea, onorevole Petrini, consentite all'oratore di svolgere il suo intervento, grazie.
Prego, onorevole Solinas.
SOLINAS CHRISTIAN (P.S.d'Az.). Dicevo, il problema di approccio...
PRESIDENTE. Onorevole Oppi, per cortesia!
SOLINAS CHRISTIAN (P.S.d'Az.). Il problema dell'approccio rispetto ai temi della ricostruzione è fondamentale. Abbiamo visto che ultimamente si è cercato di dare un contributo perché la gente potesse tornare nelle proprie case senza porsi il problema se fossero costruite in zone che continuano a essere a rischio. In questi territori c'è già stata un'alluvione, nel 1999, ed è stato dato un contributo appunto perché le persone potessero tornare nelle loro case. Nel 2008 c'è stata un'altra alluvione e nuovamente siamo dovuti intervenire. Probabilmente sarebbe opportuno, in questo intervento, prendere atto del fatto che la politica dei canali di guardia, della messa in sicurezza semplice dei rii non è sufficiente. Andrebbe verosimilmente fatta una perimetrazione delle aree soggette a esondazione e andrebbero prese delle decisioni che sono più importanti...
Rinuncio all'intervento, Presidente. Grazie.
PRESIDENTE. Mi dispiace, onorevole Solinas, lei ha ragione. Prego i colleghi di prendere posto. Chi deve conversare lo può fare fuori dall'aula, non è giusto nei confronti di chi interviene creare brusio. Chi non vuole ascoltare può uscire dall'aula.
E' iscritto a parlare il consigliere Ben Amara. Ne ha facoltà.
BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Agus. Ne ha facoltà.
AGUS (P.D.). Signora Presidente, signori Assessori, colleghi e colleghe, intendo svolgere una breve riflessione su questo articolo 4. Il tema è importante, è uno dei temi, credo, più significativi per la Sardegna: "Disposizioni a favore del sistema produttivo isolano". Chi mi ha preceduto ha già fatto alcune sottolineature sulle difficoltà dell'occupazione in Sardegna, non ultima, è di questi giorni, la crisi nei poli industriali di Portovesme, Ottana e Portoscuso, tutte aree ad alto rischio dal punto di vista occupazionale. Le disposizioni di questo articolo lasciano, quindi, ben sperare. Certo è che l'articolo, così come abbiamo visto, rappresenta esclusivamente un intervento iniziale. Spero che su questo tema si possa allargare la discussione quando affronteremo il Programma regionale di sviluppo e ci sarà l'opportunità di discutere e capire le ragioni per le quali l'industria in Sardegna, e quindi una parte importante del settore produttivo, risente di questa forte crisi.
In particolare, molti di noi - io lo feci già nel saluto di inizio di questa attività legislativa - hanno posto il problema della formazione professionale, che è un elemento di grande interesse per quanto riguarda le future generazioni, quindi i futuri imprenditori, i futuri tecnici, i futuri operai, proprio perché tutte le articolazioni del lavoro sicuramente rientrano nella formazione professionale. Ma in questo stralcio, chiamiamolo così, dell'articolo 4 prendo atto - ma vorrei anche dare un contributo costruttivo - della volontà della Giunta di venire incontro alle persone con più di quarant'anni d'età. Sappiamo quanto sia difficile il reinserimento lavorativo di queste persone, che peraltro spesso hanno famiglia a carico e problemi legati al mutuo della casa. Sono situazioni di grave difficoltà che spesso portano le famiglie allo scollamento, perché il capofamiglia non riesce a trovare la sua collocazione nell'attività produttiva. Quindi va bene il riferimento agli enti locali, ma anche qui è necessaria una sottolineatura: quanti di questi operai, spesso utilizzati con piena produttività all'interno degli enti locali, risultano in effetti sottoutilizzati o perlomeno rientrano in una sorta di occupazione anomala perché un ente pubblico non potrebbe permettersi di gestire figure professionali o dipendenti, tra virgolette, retribuiti esclusivamente con un'indennità e non inquadrati nel ruolo che loro compete? Quindi, spero che questa operazione porti, come i colleghi hanno chiesto con degli emendamenti, alla stabilizzazione di questi lavoratori all'interno degli enti locali. Peraltro molti di loro svolgono indispensabili attività di tipo manutentivo e quindi troverebbero sicuramente la loro giusta collocazione.
L'altro aspetto che tengo a sottolineare e che mi sembra interessante è il sostegno all'imprenditorialità giovanile. Anche qui vorrei che fosse posta l'attenzione sul fatto che i giovani partono con grandi entusiasmi, però spesso vengono lasciati alla loro fantasia. E la loro fantasia il più delle volte li porta a investire nelle attività imprenditoriali più diffuse. Insomma, assistiamo nei territori dei nostri comuni, quelli che hanno ricevuto i contributi per le nuove attività imprenditoriali, all'apertura di pizzerie o attività similari che, dopo un breve periodo, sono costrette a chiudere. Quindi inviterei la Giunta a fare un'indagine conoscitiva sui bisogni di imprenditorialità della Sardegna, sui nuovi orizzonti, sulle nuove prospettive, sulle necessità che la nostra regione potrà avere da qui a qualche anno e a dare anche un suggerimento con cui i giovani possano orientarsi, anziché essere lasciati da soli a riproporre attività di routine che spesso finiscono per dissolversi nel nulla, peraltro creando problemi anche alle famiglie che spesso supportano, integrano l'attività imprenditoriale dei propri figli.
Altro elemento che vorrei sottolineare è il collegamento, che saluto con favore, tra scuola, università, formazione e imprese. Spero che ci sia una grossa attenzione su questo. L'ho già detto precedentemente, io spero che anche la scuola pubblica recuperi un ruolo nella formazione professionale e spero anche che nel nuovo accreditamento degli enti di formazione siano valutati seriamente e con attenzione quegli enti che hanno non solo capacità organizzativa, ma anche strutture adeguate, perché spesso questi enti nascono per la circostanza e poi bussano alle porte dei comuni per avere un'aula, uno spazio dove esercitare le loro attività. Io credo che si debba guardare agli enti che hanno una struttura non solo organizzativa ma anche logistica, che consenta davvero lo svolgimento di corsi in piena armonia e con profitto. Vorrei, però, dare un suggerimento, se posso permettermi: guardiamo anche agli istituti pubblici. In molte aree della Sardegna spesso non si riesce a organizzare i corsi perché non c'è un ente capace di dare alcune risposte. Trattandosi molte volte di corsi altamente frequentati è possibile, a mio avviso, utilizzare gli spazi e le strutture pubbliche, magari attingendo alle graduatorie di giovani docenti che fanno fatica a inserirsi nel sistema della scuola pubblica e potrebbero iniziare il loro percorso di insegnamento nella formazione professionale, acquisendo così il punteggio per potersi inserire successivamente nel sistema dell'istruzione nazionale.
Anche qui, un altro riferimento: gli incentivi alle imprese per la formazione professionale. Potrebbe essere un altro elemento interessante quello di aiutare le imprese locali nel proporre la formazione pratica. Un giovane che viene affidato all'impresa locale viene inserito immediatamente nel lavoro. Faccio l'esempio classico delle scuole professionali che preparano all'attività edilizia. Spesso gli allievi erigono, nei piazzali delle scuole, muri e travi che poi vengono distrutti, con conseguente sperpero di denaro. Se gli allievi fossero, invece, affidati direttamente alle imprese edili della zona potrebbero ricevere una formazione professionale immediata, potrebbero immediatamente essere messi a contatto col mondo del lavoro e quindi apprendere le difficoltà e le articolazioni di un lavoro vero e proprio. E magari la loro capacità di impegnarsi nel lavoro potrebbe suggerire alle imprese di inserirli nel proprio organico. Invito la Giunta a tener conto di questo aspetto nel predisporre l'organigramma sulla formazione professionale, perché in questa maniera, ripeto, diamo anche un sostegno alle imprese locali, che spesso sono emarginate.
Cercherò di toccare velocemente un altro aspetto che mi sembra particolarmente importante. Si parla di finanziamenti per la società Geoparco, ancora per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili, sino al 2011. Io credo che si debba trovare la formula per recuperare lo spirito con cui nacque la stabilizzazione degli LSU della società Geoparco, legata al Parco Geominerario, nato per la bonifica delle aree minerarie dismesse, all'interno quindi di piani nazionali di riabilitazione delle aree con finanziamenti pubblici. Credo che non sia stata ancora spesa la prima tranche, relativa al 2001 (quando costituimmo il Parco Geominerario), dei 60 milioni di euro stanziati, proprio per la situazione di conflitto esistente tra l'IGEA, proprietaria dei beni minerari, e l'ATI-Ifras, che non poteva accedere alle aree di proprietà dell'IGEA per poter spendere quelle prime risorse.
Io credo che questo discorso possa essere ripreso, anche cogliendo la possibilità di ottenere risorse nazionali. Abbiamo un parco nazionale che peraltro non ha i vincoli dei parchi nazionali classici, tant'è che gli stessi comuni del nuorese, che pure rigettavano il Parco del Gennargentu…
PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato, onorevole Agus.
E' iscritto a parlare il consigliere Rassu. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Signora Presidente, signor Assessore, colleghi, credo di poter affermare, senz'ombra di dubbio, che questa legge finanziaria, breve ma intensa, per la prima volta ha una caratteristica intrinseca, che è quella di tutelare in modo chiaro ed evidente gli strati sociali più deboli. Questo è evidente nella sua stesura ed è rafforzato dal fatto che essa imprime una svolta più incisiva al sistema della sicurezza sociale regionale. Ne sono una prova l'istituzione del fondo di garanzia etica, l'incremento del reddito di cittadinanza per tutti i cittadini che non hanno un'occupazione e il rafforzamento delle misure di stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili. A questo proposito la Commissione si è espressa chiaramente, chiedendo alla Giunta che coloro i quali ricevono incentivi per uscire dal bacino regionale e sono prossimi al pensionamento siano "accompagnati" alla pensione con un'indennità di buonuscita, ma non ricevano l'incentivo per abbandonare il posto di lavoro, come invece è giusto che sia negli altri casi.
Questa manovra finanziaria, quindi, ha senz'altro la caratteristica di prevedere un'azione, chiamiamola così, protettiva dal punto di vista della tutela, come abbiamo detto, degli strati più deboli della popolazione. Certamente non incide quanto avrebbe potuto, stanti i tempi ristretti, la sua caratteristica formazione e la sua brevità, sulle politiche di intervento sull'impresa, ma è necessario riconoscere, obiettivamente, che l'abbattimento di un punto dell'IRAP senz'altro aumenta la competitività delle nostre aziende, attraverso una riduzione del carico fiscale. E' pure necessario riconoscere che i 40 milioni di euro circa distribuiti tra il 2009 e il 2012 per la patrimonializzazione dei consorzi fidi è una novità assoluta, che pone il nostro sistema impresa in condizioni di reagire allo stato di grave crisi che in questo momento attanaglia e caratterizza la nostra economia. Certo, possiamo dire che, in questo momento, sono misure mirate ma chiaramente non compiute, tanto meno sufficienti. Comunque sia, sono misure che danno un'impostazione per il futuro della politica economica che questo Governo regionale vuole imprimere, per la prima volta, nel tessuto economico regionale.
Presidente, la invito anch'io, mi scusi, a richiamare l'Aula a prestare un po' di attenzione, tanto il mio intervento sarà breve.
Questa azione si configura nel momento in cui la grave crisi economica che la Sardegna attraversa pone la nostra regione agli ultimi posti in Italia in termini di prodotto interno lordo, dal momento che il nostro PIL è pari al 6,2 per cento contro una media nazionale del 7,2 per cento, segna quindi un punto in meno in un momento di recessione ancora più acuto rispetto alle altre regioni. L'azione di questo Governo regionale si configura nel momento in cui vi sono, nel nostro contesto economico, quasi 17 mila disoccupati, di cui 8 mila esclusivamente nel settore edilizio. Se pensiamo che le nostre imprese, nel 95 per cento dei casi, hanno meno di dieci lavoratori, questo ci dà l'idea dell'estensione e della gravità della crisi in cui questa manovra si inserisce.
E' quindi necessario, certo, agire a breve termine e stare attenti a determinate misure, così come ritengo assolutamente necessario che il Governo regionale attui degli interventi mirati, affinché in qualche maniera si possa velocizzare la ripresa del tessuto economico. Mi riferisco principalmente a un energico intervento sul sistema bancario, che ha irrigidito in maniera inverosimile la propria azione, ponendo a revoca e rientro oltre il 50 per cento dei fidi bancari utilizzati dalle imprese. Mi riferisco al fatto che è indispensabile e necessario intervenire sulle amministrazioni pubbliche, forzando anche, assessore La Spisa, il Patto di stabilità, affinché sia velocizzata l'erogazione dei fondi alle imprese, che marca ritardi anche di un anno, per cui le imprese si trovano in condizioni di non poter onorare gli impegni presi con le banche, e quindi in condizioni di disagio economico e di insolvenza bancaria.
Occorre incidere, quindi, immediatamente sul sistema del credito e richiamare le banche al fatto che non possono esclusivamente pensare alla formazione degli utili, ma debbono e possono essere degli strumenti attivi nella politica di sviluppo economico e sociale dell'Isola, non foss'altro perché uno di questi istituti è il tesoriere della Regione autonoma della Sardegna. E' importantissimo questo particolare, perché sta incidendo principalmente e in maniera mortale sull'esistenza stessa delle nostre piccole imprese che, come ho detto poc'anzi, per il 95 per cento hanno meno di dieci dipendenti. E' altresì indispensabile e necessario velocizzare l'accesso al credito e agli incentivi che le leggi regionali danno agli artigiani, ai commercianti, al mondo del turismo, al mondo della piccola industria.
A questo proposito, Assessore, io ho presentato, assieme alla maggioranza della Commissione, degli emendamenti che mirano a integrare queste risorse, in quanto, non so per quale motivo, probabilmente per una svista, sono imputate in misura inferiore a quella prevista nel bilancio dello scorso anno. E' indispensabile intervenire se non nell'immediato, nel prossimo futuro, e su questo vorrei che l'Assessore al momento della discussione degli emendamenti desse una risposta, perché se dobbiamo intervenire sull'impresa, se dobbiamo far ripartire l'economia è necessario creare tutti i presupposti affinché ciò possa avvenire. Questo è uno degli strumenti che sono in mano alla Regione, questo è uno degli strumenti che sono in mano al nostro Governo; è uno strumento che il nostro Governo deve utilizzare perché la nostra campagna elettorale e la nostra identità politica sono basate sullo sviluppo dell'impresa, in cui giustamente crediamo.
Questa è una cosa assolutamente indispensabile e necessaria a cui richiamo, giustamente, la Giunta.
Proseguendo, credo che alcuni spunti che si sono sentiti in quest'Aula, come il ripristino di tutti gli edifici scolastici, siano interessanti. Il terremoto dell'Abruzzo, purtroppo, ce ne ha dato un esempio, ma vi sono esempi precedenti: da una statistica risulta che circa il 70 per cento degli edifici scolastici è fuori norma. Credo che questo un domani, con fondi regionali e statali e fondi POR, possa costituire veramente un business per le nostre imprese, possa costituire, cioè, una delle basi da cui far partire la ripresa economica dell'Isola. Così come ritengo - e sono sicuro che in questa direzione andremo - che sia necessario creare, una volta per tutte, una progettualità di filiera per quanto riguarda il turismo, quindi occorre valutare le interconnessioni, individuare la filiera turistica che possa consentire al turismo costiero di riflettersi anche all'interno, mettendo a disposizione quelle che sono le nostre risorse artigianali, i prodotti agroalimentari, i beni ambientali, i beni tecnologici, la nostra cultura, la nostra storia. E' necessaria, comunque, una progettualità vera e propria. Su questo sono sicuro che l'attuale Governo regionale non deluderà.
Assessore, solo un richiamo: occorre porre più attenzione, mi creda, all'impresa. Rinviare, oggi, in questo momento di estrema gravità e di emergenza, può essere mortale.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Disposizioni a favore del sistema produttivo isolano: di che sistema produttivo stiamo parlando? Io apprezzo dal punto di vista professionale l'esperienza del collega Rassu: qualche volta quando non si ha molto da spiegare di positivo si sta zitti, altre volte non si può nascondere l'imbarazzo di dover ammettere l'insufficienza.
Stiamo parlando di un sistema produttivo del tutto virtuale, mi pare, e un Consiglio regionale non si può permettere di parlare di un sistema produttivo, con l'intenzione di aiutarlo, dimenticando la realtà nella quale ci si muove. Diceva il collega Sabatini: "Abbiamo evitato di presentare emendamenti abrogativi". Ne spiego meglio il senso: non c'era niente da abrogare, perché li avremmo dovuti presentare? Cosa c'è da abrogare, a cominciare dal comma 1, dove si fa una enunciazione programmatica che è già di per sé un fatto abbastanza scontato? A meno che, come io credo, non si sia tentata una strada che è viziata da un eccesso di delega, perché la Giunta, di fronte a un piano, si deve rimettere al Consiglio, come è chiaro. Altrettanto chiaro è il fatto che l'Esecutivo intenderebbe usare anche risorse comunitarie che, sa benissimo, sono vincolate da precisi criteri che, rispetto alle cose che voi prevedete qua, sono in leggera distonia rispetto agli obiettivi che il nuovo Quadro comunitario di sostegno e il Fondo sociale europeo destinano alle risorse comunitarie, e dunque hanno come sempre un effetto annuncio.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CUCCA
(Segue SANNA GIAN VALERIO.) Diceva uno studioso all'inizio del vostro percorso di legislatura, quando si cominciava a delineare lo scenario, che nel pieno di una crisi come questa aspettare il Programma regionale di sviluppo significava assicurarsi il sottosviluppo. E' già di per sé la risposta che si può dare a una vostra attività che oggi non ha osato, non ha avuto il coraggio e soprattutto non intende leggere la realtà. E qual è la realtà? E' la realtà di un processo di smobilitazione della chimica sarda. Ieri si è cominciato a dare ordini di spegnimento anche degli impianti dell'ex INEOS; la situazione dell'Eurallumina l'avete tacitata, ma non è risolta. Ci sono aziende che hanno ottenuto, il 21 gennaio, da parte del vostro Presidente, l'impegno a risolvere il problema della cassa integrazione. Il 21 gennaio, in piena campagna elettorale, firmato Cappellacci. Due mesi fa il Governo firma l'autorizzazione alla cassa integrazione in deroga. Sono già quattro mesi che non prendono lo stipendio padri e madri di famiglia, a cui ieri è stato detto che se va bene prenderanno la cassa integrazione ai primi di giugno.
Io non so se questo faccia parte delle considerazioni che voi fate nell'inquadramento dello stato del sistema produttivo. Se chiude la chimica a Porto Torres si innesta un sistema a catena per cui viene cancellata la chimica in Sardegna, con tutto l'indotto, che allo stato attuale non è valutabile. Oggi dite a noi: "Ma sì, è un problema del Governo". Sono d'accordo, può darsi, per ora il Governo si è fatto vivo con la Sardegna in qualche caso solamente per portare via. Non possiamo certo dire che sia assente; si è fatto vivo per portare via risorse, per creare un danno di immagine sul G8, per il quale gli imprenditori stanno già presentando i conti delle perdite: fanno investimenti personali per prepararsi all'evento, accettano il vincolo dietro la minaccia della requisizione dei locali da parte della Protezione civile, evitano di accettare prenotazioni e poi si incassano, oltre al danno, la beffa! Ci saremmo salvati l'anima se in quei dieci giorni precedenti, mentre il Presidente dell'Abruzzo già sapeva quale sarebbe stato il nostro destino, almeno gli imprenditori fossero stati avvisati e per recuperare avessero potuto rimettere in corsa le prenotazioni. Questo è lo stato di disastro nel quale si trova il sistema produttivo isolano.
Io credo, per quella che è la mia cultura politica dentro quest'Aula e in altre istituzioni, che parlare della verità dei fatti costituisca una precondizione per la credibilità delle istituzioni stesse. Se non c'è verità possiamo dire quello che vogliamo e mi pare che i non contenuti di questo articolo, le non risposte, i rinvii sine die, le cose nel frattempo non affrontate ci rotolino addosso, diventino ogni giorno di più condizioni irreversibili e diano un'immagine del nostro lavoro inappropriata, inadeguata rispetto alla complessità dello stesso. Sarebbe stato più leale tra noi dire che abbiamo problemi tecnici, carenza di risorse, che questo è il massimo che possiamo fare, che mettiamo insieme le energie e le riflessioni perché qualche cosa che è ancora nelle nostre possibilità possa essere negoziata e risolta. Invece vedo articoli che, mentre prendono tempo sulla formazione professionale, fanno una ricostruzione, come per i terremotati: la ricostruzione rispetto al processo di riforma che è stato indotto in questi anni nel sistema della formazione professionale, che è lampante e spiega tutto. Cioè, si vuole forse tornare al vecchio assunto? La formazione professionale ha bisogno di una riforma radicale, di una modernizzazione e invece si riportano le lancette dell'orologio all'inizio, non si accetta neanche l'idea che qualche spunto interessante nelle cose che sono state fatte negli anni precedenti c'è, e soprattutto ci si disinteressa sostanzialmente di altri settori.
Sul credito: le condizioni generali delle aziende, del mercato, della domanda e dell'indotto precipitano. Altro che credito agevolato, se alle aziende mancherà il mercato sotto i piedi! Ci sono delle condizioni precedenti. Avevamo detto che noi avremmo dato qualche contributo, l'abbiamo proposto in un emendamento, il numero 94, con cui offriamo uno spunto per dare una forte accelerazione ai cantieri pubblici in Sardegna, il che risponde anche all'esigenza di diminuire i residui passivi in capo agli enti locali, che spesso sono dovuti al fatto che le lungaggini burocratiche e autorizzative per la cantierabilità sono affidate a una burocrazia ancora letale rispetto alle esigenze delle dinamiche economiche.
Noi facciamo riferimento a uno strumento esistente, che è l'accordo di programma, ai sensi dell'articolo 34 del Testo unico sull'ordinamento degli enti locali. Proponiamo che questo strumento venga assunto per diciotto mesi come strumento straordinario in mano alla Giunta regionale e alla Presidenza della Giunta regionale perché, con il sistema delle conferenze di servizi, e quindi col procedimento amministrativo stabilito dal suddetto articolo 34 e dalla legge numero 241 del 1990, entro sessanta giorni siano dati tempi certi, con una metodica che è indicata, affinché tutti i profili autorizzativi, propedeutici all'appalto dei lavori, quindi finalizzati all'accelerazione dei cantieri pubblici, possano essere risolti, costringendo la burocrazia pubblica a dare una risposta funzionale alle esigenze del mercato.
Abbiamo anche proposto, perché non vogliamo che il Consiglio su queste cose subisca una qualsiasi interferenza, che la Giunta regionale, entro venti giorni, stabilisca e regolamenti la procedura in maniera da garantire che tutto avvenga attraverso un processo trasparente. Questo consentirebbe la smobilitazione di svariati milioni e milioni di euro per le opere pubbliche e anche di dare una risposta a quel sistema produttivo isolano che in questa finanziaria è rimasto senza voce.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Vargiu. Ne ha facoltà.
VARGIU (Riformatori Sardi). Signor Presidente, colleghi del Consiglio, con l'articolo 4 stiamo arrivando sostanzialmente al termine della discussione sulla legge finanziaria del 2009. Devo dire che la lettura di questo articolo, ancora di più, se possibile, rispetto agli articoli precedenti, consolida in noi Riformatori una considerazione che abbiamo più volte espresso in quest'Aula durante la discussione di questa legge, e cioè che questo, più che essere l'atto con cui il nuovo Governo regionale e la nuova maggioranza regionale si presentano ai sardi e al Consiglio regionale, è sostanzialmente la coda della passata legislatura.
Anche l'articolo 4 contiene una serie di poste finanziarie che per noi Riformatori rappresentano sostanzialmente un passaggio obbligato. Devo dire che, considerato il titolo dell'articolo 4, che parla di disposizioni a favore del sistema produttivo isolano, se questo fosse un atto di mezza legislatura, un atto che estrinseca l'azione che il Governo regionale è riuscito a svolgere in Sardegna, ci sarebbe da essere ben insoddisfatti. L'articolo 4, purtroppo, è un articolo malinconico; è un articolo in cui, sostanzialmente, le provvidenze che vengono decise a sostegno del sistema produttivo isolano rappresentano, quasi tutte, atti di sanatoria di situazioni preesistenti, impegni a risolvere problematiche sostanzialmente chiuse o da chiudere, quindi non porte aperte verso il futuro, ma atti obbligatori rispetto a pendenze con il passato. E gli stessi interventi che accendono qualche speranza, basterebbe pensare al comma 1 di questo articolo, appaiono in realtà tutti da definire dal punto di vista normativo. Questo è naturale, nel senso che è evidente che questa legge finanziaria è figlia di un'elezione anticipata; non è figlia di un documento di programmazione, perché il DAPEF di questo Governo regionale ancora non c'è, ma è figlia, sostanzialmente, di una serie di situazioni che sono state ereditate dal passato. E le risposte sono obbligatorie, perché purtroppo questa maggioranza regionale non sta dichiarando, con questa finanziaria, qual è la sua filosofia di intervento per le questioni future, ma sta tamponando emergenze che ha ereditato da una situazione passata.
Io non dico, colleghi, che quello che abbiamo ereditato sia frutto del malgoverno del centrosinistra. Sono sufficientemente oggettivo nelle valutazioni da capire che una parte di ciò che noi abbiamo ereditato è frutto di congiunture in cui il centrosinistra non c'entra per niente e su cui probabilmente nessun Governo regionale avrebbe potuto fare qualcosa di grandemente diverso, ma è indubbio che il centrodestra, oggi, eredita una situazione difficilissima. E siccome in questa situazione difficilissima le responsabilità del centrosinistra ci sono, sono evidenti e sono importanti, insomma, colleghi del centrosinistra, in questa legislatura voi avrete l'obbligo di criticare il meno che potete e di aiutare a risanare il più che potete. Quindi avrete l'obbligo, se quest'obbligo lo sentite addosso, di esercitare un'azione che sia quanto più coerente con obiettivi di risanamento e di sviluppo e quanto meno dedicata a contrastare soltanto, con l'azione di opposizione, quello che la maggioranza proporrà. Fermo restando, lo dico all'assessore La Spisa, al quale mi legano rapporti di stima e di amicizia consolidati, che la stessa maggioranza ha necessità di avere dei chiarimenti su ciò che è scritto all'interno dell'articolo 4. Io ho semplicemente raccolto, ma per aprire un ragionamento, l'elenco delle poste che vengono attribuite a enti regionali o partecipati dalla Regione. Al comma 9 c'è uno stanziamento di 5 milioni di euro per interventi di bonifiche ambientali e, uno stanziamento di 7 milioni e mezzo di euro, sempre per bonifiche ambientali, è previsto al comma 11, senza che sia neanche facile comprendere la distinzione tra i due commi; c'è un finanziamento di 10 milioni di euro, destinato alla società IGEA, al comma 10; c'è un altro finanziamento, di 35 milioni di euro per Carbosulcis e IGEA, al comma 12; al comma 13 c'è un finanziamento di 3 milioni e 600 mila euro per Sigma Invest, Fluorite di Silius, F. Gold Sardinia, Progemisa e Intex. Alcune di queste pensavamo che non esistessero neanche più! Eravamo convinti che la Progemisa fosse stata assorbita dall'ARPAS almeno da due o tre finanziarie. Io ho pensato che il proto, per errore, avesse ripreso una finanziaria del 2002 e fosse rimasta l'indicazione Sigma Invest! Ci sono investimenti anche a favore di SFIRS e Abbanoa.
Assessore La Spisa, questa maggioranza vorrebbe capire a cosa serve tutta questa roba qua. Nel senso che i Riformatori, che sono parte di questa maggioranza, avrebbero intenzione di capire meglio se la SFIRS avrà, in questa legislatura, un ruolo diverso da quello che il presidente Soru aveva ipotizzato nella legislatura precedente, modificato rispetto a quello che aveva ancora prima quando governava il centrodestra. Vorremmo sapere qual è il ruolo a cui verrà deputata la SFIRS; vorremmo sapere se c'è una sede in cui dovremo discutere quale ruolo vogliamo assegnarle. Abbanoa è un problema aperto, nel senso che in ogni finanziaria noi ricapitalizziamo, in qualsiasi modo, questa società. Insomma, cominciamo a capire se il centrodestra è d'accordo sulla gestione di Abbanoa, cioè se è d'accordo che a ogni finanziaria in Consiglio venga chiesta una posta aggiuntiva perché Abbanoa per fornire l'acqua ai prezzi a cui attualmente la fornisce ha necessità di avere ogni anno soldi dalla Regione, che detiene il 16 per cento del suo capitale azionario. Noi siamo disponibili a continuare ad andare avanti con una gestione di Abbanoa di questo genere? Abbiamo qualche idea su Abbanoa che ne modifichi la gestione, ne modifichi l'assetto? L'abbiamo discussa in qualche sede questa scelta su Abbanoa? Io credo che la sede giusta per discuterne sia il Consiglio regionale, previa assunzione collegiale di responsabilità da parte della maggioranza. Anche per quanto riguarda le bonifiche ambientali, su cui ovviamente siamo tutti d'accordo, decidiamo quali sono i siti in cui devono essere fatte. Ed è una decisione che indubbiamente dovrà avere un passaggio consiliare.
Per quanto riguarda il ruolo di Carbosulcis, IGEA e via dicendo, adesso abbiamo avuto notizia che la Carbosulcis ha rinnovato i suoi vertici aziendali. Insomma, pensiamo che sia qualcosa di cui da qualche parte si debba discutere, non tanto per sapere nomi e cognomi di chi deve dirigere la Carbosulcis - che non conosciamo, ma andranno benissimo -, ma per sapere qual è il ruolo della Carbosulcis nel territorio, per sapere qual è la mission a cui questa maggioranza intende delegare la Carbosulcis, quindi per sapere quali sono le azioni che gli strumenti della Regione devono avere nel territorio. Sono tutti passaggi in qualche misura consiliari, delle Commissioni competenti, e in qualche misura, ovviamente, interni alla maggioranza, per assunzioni collegiali di responsabilità che ci aiutino anche a spiegare ai sardi quali sono le differenze di impostazione culturale, di impostazione imprenditoriale, di mission aziendale che la maggioranza di centrodestra intende proporre nei territori, facendo cose diverse rispetto a quelle che sono state fatte. Se ne abbiamo da fare, s'intende, perché io sono d'accordo che una parte delle cose fatte, come sempre, debba essere preservata, che esistono degli obblighi di continuità amministrativa ai quali noi cercheremo di attenerci, ma con l'idea che ai sardi abbiamo promesso che avremmo cambiato, che avremmo innovato, che avremmo fatto cose diverse.
Insomma, queste cose decidiamole, discutiamone nelle sedi di maggioranza e in Consiglio, per dare a questa istituzione quella centralità di cui tante volte, per quanto riguarda il quadro di ordinamento e di proposizione, nella scorsa legislatura abbiamo lamentato l'assenza.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.).SignorPresidente, signori Assessori, in particolare l'assessore La Spisa, con questo articolo si dovrebbero individuare, e si individuano, le norme per sostenere il sistema produttivo e più in generale il sistema economico di quest'Isola. Nella fattispecie, con questo articolo si dovrebbe sostenere l'offerta. A me pare, invece, che la vostra proposta sia completamente sbilanciata verso la formazione professionale. Questo sbilanciamento, tra l'altro, fa venir meno una necessità prioritaria, e cioè l'integrazione che deve esistere tra istruzione, formazione e lavoro. Non c'è corrente di pensiero, a questo mondo, che non si ispiri innanzitutto a questo principio. Manca, a me pare, nella vostra proposta, un minimo di programmazione su questa integrazione.
La formazione - vorrei essere chiaro su questo, senza nessuna polemica per nessuno - non può essere una politica di sviluppo, non lo sarà mai. Semmai deve essere uno strumento funzionale a un'idea di modello economico, a un modello produttivo. Invece, a me pare che il sistema della formazione professionale, così come viene proposto nell'articolo 4, purtroppo ricalchi gli errori del passato. Mi pare un sistema che, nonostante alcune novità - lo dico con onestà intellettuale -, sostanzialmente ricalca gli errori del passato, cioè voi ridisegnate un sistema della formazione finalizzata a se stessa, con tutti gli errori che quel tipo di sistema ha causato nel passato. Noi non abbiamo presentato nessun emendamento in merito, per le ragioni che hanno esposto i colleghi che mi hanno preceduto e che per brevità non ripeto. Io credo che la formazione, invece, debba essere, in quel sistema integrato, uno strumento di programmazione nelle mani della Regione e delle province - l'altro limite della proposta mi pare attenga a questo - e soprattutto deve essere, ripeto, funzionale a un modello di sviluppo.
Quale modello di sviluppo? Questa è la domanda alla quale non si può sfuggire, nonostante la tempestività e il bisogno di approntare questa finanziaria nei tempi che abbiamo. Mi rivolgo all'onorevole La Spisa, perché so che conosce bene, molto bene, il nostro modello produttivo e quello economico. Allora, mi permetto di ricordare, in maniera molto fredda, alcuni dati del nostro sistema produttivo: se consideriamo il contributo di valore aggiunto dei tre settori merceologici più importanti, in Sardegna, dato 100 alla produzione interna lorda, l'industria in senso stretto fornisce un contributo di valore aggiunto pari al 13,5 per cento. Il Mezzogiorno di questo Paese, area alla quale non guardiamo con invidia, è intorno al 16 per cento, la media nazionale è del 25 per cento. Gli addetti in Italia in questo settore, nell'industria in senso stretto, sono il 22 per cento, mentre nella nostra regione sono l'11 per cento, anzi sono scesi intorno al 10,8 per cento in questi ultimi mesi, per le ragioni che sono davanti agli occhi di tutti. Il settore agricolo contribuisce per il 4 per cento, ma gli addetti in Sardegna sono il doppio di quelli della media nazionale, a dimostrazione dell'arretratezza di questo settore nella nostra Isola. I servizi in questa Regione hanno 10 punti in più dei servizi della Regione Lombardia, ma, vivaddio, in Lombardia i servizi sono al servizio di un modello produttivo sensibilmente diverso da quello nostro.
Allora, se questi dati sono giusti, e lo sono perché li conosciamo tutti, io mi chiedo: qual è l'idea di modello di sviluppo? E uno strumento come la formazione professionale, che è funzionale a ciò, in che maniera interviene? Cosa deve fare la formazione professionale? Deve muoversi autonomamente come in passato quando, indipendentemente dalle idee di modello di sviluppo, programmava così come voleva e la Regione pagava a piè di lista e qualcosa anche di più? Io credo che questo errore non dobbiamo più commetterlo.
Certo, ci sono responsabilità grossissime del centrosinistra, che nella passata legislatura non è stato capace di fare una legge di riforma, ma non siamo qui in quest'Aula per rinfacciarci le responsabilità. Ognuno è in quest'Aula per cercare di fare qualcosa di positivo rispetto a quello che abbiamo davanti. Allora, io credo che la formazione professionale debba essere uno strumento che si inquadra in questa riflessione, ma si può inquadrare in questa riflessione se c'è un'idea di modello di sviluppo. Allora, io mi rivolgo ancora all'onorevole La Spisa, proprio perché, ripeto, so che in passato ha svolto bene - mi scuso per questo giudizio - il ruolo di Assessore dell'industria e conosce le fragilità del nostro sistema produttivo, le diseconomie, i punti di forza che, se sostenuti, possono dare qualche risposta interessante.
Sempre per restare ai dati, antipatici ma indicativi, la qualità, lo stato di salute di un sistema produttivo si vede anche dalla capacità di esportazione. Ebbene, in Sardegna, dato 100 alle esportazioni, il 97 per cento è rappresentato dalle esportazioni di prodotti petroliferi e del settore metallurgico; il resto, quel 95 per cento di imprese costituite da pochi dipendenti, esporta per il 3 per cento, ciò vuol dire che abbiamo un sistema produttivo che è rivolto soltanto al mercato interno. E quando ci si rivolge a un mercato di 1 milione e 600 mila abitanti non c'è nessun futuro. Allora, noi abbiamo, in questa situazione, un'altra diseconomia che è dovuta al rapporto euro-dollaro, perché la forza dell'euro, in questo momento, nei confronti del dollaro non favorisce le imprese che esportano non soltanto nell'area euro, ma anche e soprattutto nelle aree extracomunitarie.
Un'altra delle ragioni di debolezza del nostro sistema produttivo è rappresentata dalle infrastrutture, in particolare quelle dell'energia. Anche qui faccio un esempio, e mi richiamo all'intervento quasi appassionato fatto ieri dall'assessore La Spisa, il quale ha criticato proprio una mia osservazione sull'autonomia, non impositiva ma fiscale. Giustamente, sono d'accordo, correggo questa mia impostazione. Ebbene, una delle tante diseconomie che abbiamo in Sardegna è quella del costo dell'energia, elettrica e termica. Allora, in particolare per quest'ultima, noi possiamo agire sulla leva fiscale, in un confronto serio con lo Stato sulla materia fiscale, Assessore, per dire una volta per tutte che, nelle more della metanizzazione dell'Isola - che si farà -, attraverso la leva fiscale noi dobbiamo riportare il costo della chilocaloria prodotta in Sardegna con combustibili diversi dal metano al costo della chilocaloria prodotta nella penisola con il metano. Perché se questo non si fa, per esempio le industrie nate, in base a leggi nazionali, per rifinanziare lo smantellamento delle attività produttive continueranno a produrre a un costo energetico superiore del 30 per cento a quello praticato nel resto della penisola. Penso, per esempio, alla Terrecotte Srl.
Infine, ma il tempo sta scadendo, credo che per sostenere l'offerta occorra immettere risorse pubbliche. A tal fine, io ritengo che alcune delle indicazioni contenute nei nostri emendamenti e nelle proposte delle forze sociali possano essere prese in considerazione.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Si chiede, l'onorevole Giampaolo Diana, quale sia l'idea del modello di sviluppo che hanno questa Giunta e questa maggioranza. Sarebbe semplice rispondere che sicuramente non è l'idea o il modello che hanno avuto il Governo Soru e il centrosinistra sardo, se è vero come è vero - e l'onorevole Giampaolo Diana conosce bene i numeri - che quel modello di sviluppo ha creato una crisi o ha concorso a determinare, a rafforzare gli effetti devastanti di una crisi, se è vero come è vero che tutte le aree industriali sarde segnalano un aumento della perdita di posti di lavoro, un aumento senza precedenti della cassa integrazione, un aumento dunque di emergenze già presenti, per la verità, in alcune aree, non solo industriali, della Sardegna, ma in particolare nelle zone interne.
Dunque, onorevole Diana, senza voler qui polemizzare, una cosa è certa: se la Giunta Soru avesse fatto meno leggi all'insegna dei divieti, se avesse fatto leggi che anziché bloccare lo sviluppo urbanistico ed edilizio, quindi non lo scempio, non l'abuso edilizio, non la devastazione dell'ambiente, avessero evitato di mettere in ginocchio decine e decine di imprese e di artigiani, perché quando parliamo di quel settore ci riferiamo a piccoli artigiani che rappresentano il tessuto vivo e reale della nostra economia, se avesse preso a cuore i settori produttivi non con un taglio indiscriminato delle risorse per gli investimenti, se avesse messo mano per finanziare i settori produttivi, la spesa corrente, che non è stata assolutamente governata, forse oggi noi saremmo sempre in una crisi che viene da lontano, ma il passato Governo e la passata maggioranza di centrosinistra avrebbero avuto il merito di aver fatto qualcosa in una certa direzione.
Purtroppo, onorevole Diana, voi oggi non potete assolutamente venire a chiederci, come spesso fa lei, richiamandosi all'etica della responsabilità, qual è il modello di sviluppo di questa Giunta e di questa maggioranza, che si sono trovate a gestire una fase davvero straordinaria e, per certi versi, anche drammatica, perché siamo al 7 di maggio e la Regione Sardegna non ha una legge finanziaria e non ha un bilancio, ma per responsabilità esclusivamente vostre.
Io mi sarei aspettato, semmai, concretamente qualche proposta in positivo, perché ci chiedete e ci interrogate per capire qual è il modello di sviluppo, quando noi stiamo affrontando, con un provvedimento straordinario, una situazione rispetto alla quale mi pare che anche quello che è stato fatto nella giornata di ieri dia una prima risposta, disegni quantomeno un percorso senza che questa finanziaria abbia la pretesa di coprire tutto o di dare risposte esaustive. Una cosa, però, è certa: voi avete promosso e realizzato nella scorsa legislatura, vi siete anche pomposamente esaltati per questo, una sorta di stagione riformistica, il cui risultato è stato che nessuna di quelle riforme ha funzionato. Non solo, quelle riforme hanno creato gravissimi problemi, e lo sanno coloro che operano nel settore agropastorale, lo sanno coloro che aspettano servizi da un sistema di consorzi industriali assolutamente inefficiente e non funzionante, lo sanno quelli che hanno a che fare con ARGEA, LAORE e via discorrendo.
Allora, quando ci si interroga sui modelli di sviluppo, bisogna considerare quello che è stato fatto. E quindi bene ha fatto la Giunta e bene fa questa maggioranza a iniziare a porsi il problema, con questo articolo 4, non dico di come smantellare tutto quello che è stato fatto nella scorsa legislatura, ma di riconsiderarlo, proprio partendo da un sistema come quello della formazione professionale, nel cui caso, onorevole Diana, il centrosinistra ha buttato via il bambino con l'acqua sporca, cioè non si è preoccupato di intervenire sulla formazione professionale per eliminare le storture del sistema, alle quali, a vario titolo, hanno partecipato tutti: il sistema politico, le organizzazioni sindacali, le organizzazioni datoriali. Mettere mano a quel sistema era ed è una necessità, ma in cinque anni voi non avete avuto neppure occasione di mettervi mano e fare una seria riforma dell'intero comparto. Avete soltanto mandato a casa centinaia di operatori del settore, avete messo in ginocchio alcuni enti storici, cioè non avete assolutamente fatto la riforma che per quel settore da anni era auspicata. Noi ci proveremo e contiamo anche sulla competenza dell'onorevole Attilio Dedoni, Presidente della Commissione di merito, perché la formazione professionale possa avere nuovamente dignità e non perché essa debba promuovere politiche di sviluppo, come lei ha detto, onorevole Diana. La formazione professionale deve essere inserita nell'ottica delle politiche di sviluppo e sono d'accordo che bisogna coniugarla con l'istruzione e con il lavoro. Ma voi sapete, ed è su questo che dovete interrogarvi, perché oggi gli ospedali sardi reclutano infermieri professionali dalla Polonia e dalla Romania? Forse perché non ci sono giovani sardi in grado di assolvere questo ruolo, questa funzione, questi compiti? No, è perché per cinque anni avete creato un vuoto incredibile, tant'è che oggi ci troviamo in questa condizione. Ecco perché è un lavoro gravoso che spetta a questa maggioranza, alla Giunta e soprattutto a chi ha competenza in materia di lavoro - approfitto della presenza della signora Assessora -, ed è necessario mettervi subito mano. E allora, si può dissentire, è giusto che l'opposizione faccia la propria parte, però non si possono minimizzare gli interventi contenuti in questo articolo.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Signor Presidente, pensavo stamattina che noi abbiamo o avremo in cura un paziente molto grave. Ovviamente il paziente è la Regione Sardegna. Sarebbe stato per me più semplice dire che abbiamo ereditato un paziente estremamente grave, ma siccome non voglio fare polemiche né con l'onorevole Sanna né con il collega Giampaolo Diana cercherò di fare una discussione non dico pacata, perché non rientra nel mio tono, ma comunque serena.
Ora, che in questa finanziaria ci potesse essere una risposta a tutti i problemi che hanno aggravato certamente la situazione di questo paziente, credo che anche le persone che meno si interessano di politica possano capire che non era assolutamente possibile. E allora, qual è il ruolo che devono avere questo Consiglio regionale e questa maggioranza che ha vinto le elezioni? Voglio ricordare ai colleghi del centrosinistra che se questa maggioranza ha vinto le elezioni è segno evidente che la stragrande maggioranza dei sardi che cinque anni fa avevano votato per il centrosinistra hanno deciso di cambiare. Nonostante la presenza di un Governo di centrosinistra a livello nazionale e di un Governo di centrosinistra a livello regionale, i sardi hanno deciso di cambiare. E non è che l'hanno deciso perché la coalizione di centrodestra avesse presentato dei programmi in cui dichiarava di risolvere nell'arco della prima finanziaria i problemi della Sardegna. Se io equiparo a un malato grave la Sardegna, credo anche, senza essere medico, che non la si possa sottoporre a una terapia intensiva. Credo che sia opportuno stabilire prima il quadro clinico, evidenziare e studiare tutte le patologie di cui soffre questa regione, che sono patologie antiche, e l'onorevole Giampaolo Diana le conosce forse meglio di noi. Oggi egli è chiamato in quest'Aula a un ruolo diverso, qui si fanno le proposte. Ora, non è che stamattina egli non abbia fatto delle proposte, ha fatto una mera elencazione di numeri che vanno dall'11 al 16 per cento, il rapporto con le Regioni del Mezzogiorno, però, soluzioni non ne ha indicato. Il suo intervento, onorevole Diana, poteva essere propositivo, ma di fatto lei si è rivolto a questa maggioranza come se fosse la responsabile della situazione attuale. E' stato un intervento certamente diverso da quello dell'l'onorevole Gian Valerio Sanna, che caratterialmente è più portato a smantellare, a usare i grimaldelli, a infilare il coltello nella piaga. D'altronde, la mediazione con l'onorevole Sanna, nella precedente legislatura, era abbastanza difficile, se non impossibile. Però, una parte di responsabilità ce la vogliamo prendere tutti quanti? Perché molti ragionamenti che voi state facendo oggi li abbiamo fatti noi ieri e non sono stati tenuti nella minima considerazione.
Allora, noi abbiamo detto un'altra cosa, d'accordo anche con molti di voi: facciamo una finanziaria veloce, condivisa anche da voi, come è successo ieri con l'importantissima modifica di un comma, e diamoci delle scadenze precise "per…" Abbiamo anche elencato alcuni argomenti, li ripeterà magari il Presidente della Commissione, sui quali tornare subito, appena esitata questa finanziaria, perché risolvere tutti i problemi oggi credo che non sarebbe possibile per le carenze finanziarie, per la mole di residui esistente, per tutta una serie di operazioni che certamente non eravamo in grado di mettere in campo, così come non lo eravate voi visto che in quattro anni e mezzo non l'avete fatto. Non vi sono bastati quattro anni e mezzo e non voglio neanche dire che non l'avete fatto, ci avete provato, ma con scarsissimi risultati.
E allora, anche le considerazioni che faceva l'onorevole Vargiu su alcuni commi che riguardano tragiche situazioni che esistono in Sardegna (non so se fossero un rimprovero alla maggioranza o un'accusa alla minoranza, cioè alla maggioranza di ieri) saranno oggetto, probabilmente, di altri dibattiti. Certo è che ci troviamo ancora oggi nella condizione di dover investire risorse in quelle società di cui ha parlato l'onorevole Vargiu, di investire ancora risorse in Abbanoa, senza sapere qual è la fine che faranno Abbanoa e tutto il sistema idrico integrato.
Insomma, sono argomenti certamente importanti che non possono essere affrontati adesso. Per il momento stiamo dando l'aspirina, stiamo praticando una terapia di mantenimento e di sussistenza, eppure siamo politicamente, ma anche ideologicamente contrari alla sussistenza. Noi vogliamo creare opportunità in questa regione, non a caso la questione della formazione professionale è inserita adesso in finanziaria, in previsione di quello che noi certamente cercheremo di fare con il Programma regionale di sviluppo, perché se aspettassimo di fare il PRS per poi pensare a ciò che deve accadere dopo, credo che l'anno venturo saremmo in ritardo. Quindi abbiamo questa necessità, abbiamo la necessità di cadenzare un attimino i termini degli investimenti previsti in questo particolare articolo che, voi dite, non risolve nessun problema.
Noi abbiamo ascoltato le parti sociali, con le quali abbiamo dialogato a lungo, e non mi pare che sulla formazione professionale ci fosse ira da parte di nessuno; non mi pare che le associazioni che si occupano dei consorzi fidi, che sono una cosa importantissima, e numerosi milioni di euro sono in ballo, abbiano potuto dirci: "Non siamo d'accordo". Non l'hanno assolutamente detto, anzi hanno suggerito, hanno sostenuto, io credo, iniziative veramente importanti.
E allora, l'onorevole Gian Valerio Sanna dice: "Tacitata, ma non risolta", riferendosi alla situazione dell'Eurallumina. Come se l'Eurallumina avesse contratto il raffreddore nel momento in cui il presidente Cappellacci è diventato Presidente della Regione. Sono anni che l'Eurallumina versa in quella situazione, e non solo l'Eurallumina, ma tutto il sistema industriale. Sono d'accordo, ma la strategia che noi dobbiamo avere dello sviluppo della Sardegna dev'essere per forza improntata all'idea che l'industria sia determinante per la Sardegna? O forse è meglio cominciare a pensare che la chimica sta andando in crisi e che probabilmente è necessario trovare fonti alternative di energia? Sono perfettamente d'accordo, ed è un invito che faccio alla Giunta e alla maggioranza stessa. E' indispensabile che noi andiamo in quella direzione, ma non è mica colpa mia se il consorzio GALSI, gestito dal presidente Soru, aveva garantito il metano nel 2010 in Sardegna. E quando io personalmente e altri colleghi, con interpellanze, interrogazioni e mozioni, abbiamo posto problema, l'assicurazione è sempre stata la stessa: nel 2010 arriverà il metano in Sardegna. Sappiamo, invece, dall'altro giorno, che il metano in Sardegna probabilmente, se tutto va bene, arriverà in Sardegna nel 2015. Ma noi non possiamo aspettare il 2015, noi dobbiamo trovare fonti alternative adesso. Certamente il metano è importante, ma sono importanti anche le altre forme di energia alternativa.
Allora, se dobbiamo dialogare, onorevole Diana - mi rivolgo a lei perché ha il cognome più semplice da pronunciare in quest'Aula, almeno per me - e se dobbiamo iniziare un percorso, mi era sembrato di capire all'inizio della legislatura, ma anche in questi giorni, che ci fossero le condizioni per ragionare assieme su alcune importantissime riforme che noi dobbiamo apportare alla Regione Sardegna. Però, non continuiamo a invelenire il clima e a creare umori che non sono certo quelli che noi auspichiamo, ma ai quali siamo pronti a rispondere, perché se eravamo bravi a fare l'opposizione, possiamo essere altrettanto bravi a replicare puntualmente e anche puntigliosamente come maggioranza.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Vorrei iniziare da uno spunto polemico dell'onorevole Porcu, il quale, riferendosi a un nostro emendamento sulle alluvioni di Capoterra e di altri territori, che consente di coprire i costi dei danni provocati da quegli eventi e anche quelli per il ripristino delle opere di interesse pubblico nelle aree colpite, ha parlato di giochi di prestigio. Io credo che espressioni come questa siano inutili. E' più un gioco di prestigio utilizzare le risorse che abbiamo anche per il ripristino delle opere di interesse pubblico o prevedere, come fa l'emendamento numero 99, 100 milioni di euro all'anno a valere sul FNOL, che attualmente è di 30 milioni? Chi è che fa più propaganda, noi che chiediamo di dividere le risorse disponibili anche per le opere di interesse pubblico oppure chi fa gli emendamenti magari per farsi la campagna elettorale dicendo: "Abbiamo chiesto 100 milioni, la Giunta non ce li ha dati, la copertura è sul FNOL, dove ci sono 30 milioni"? Io credo che non sia questo il percorso, non lo credo.
Come pure, perché insinuare il dubbio che si vogliano ripristinare gli aspetti viziosi della formazione professionale, con l'emendamento numero 109, sapendo che in Commissione si è detto che si inviteranno i presentatori al ritiro o si esprimerà parere contrario? L'emendamento presentato dai colleghi non intendeva ripristinare i disavanzi di bilancio degli enti, comunque prodotti. E' successa una cosa di cui i colleghi sono al corrente, e cioè le politiche della formazione professionale nella scorsa legislatura hanno prodotto, in alcuni mesi, il fatto che gli enti pagavano persone che non lavoravano. Questo è stato sollevato all'attenzione di tutte le forze politiche e ha prodotto un debito. Noi abbiamo detto: di queste cose vogliamo ragionare quando metteremo mano seriamente alle norme sulla formazione professionale. Lo sapete che è così.
Come pure, è un vulnus dichiarare che la formazione è importante e che la si vuole raggiungere con degli obiettivi, che sono elencati all'inizio dell'articolo 4? E' un vulnus? Io ricordo che qui dentro, le poche volte che si è parlato di scuola seriamente, nella scorsa legislatura, si diceva che il problema della dispersione scolastica è legato alla carenza di offerta formativa e che oltre a diversificare l'offerta formativa degli istituti scolastici occorre avere un'efficiente formazione professionale. E' sbagliato inserire una norma programmatica? Mah, io credo che veramente ci sia una volontà di polemica su cose inesistenti.
Allora, recuperando invece gli aspetti positivi del ragionamento sul sistema produttivo isolano, di cui l'onorevole Rassu e l'onorevole Vargiu hanno parlato diversamente, certo, questa non è una finanziaria particolarmente brillante, però non è neanche una finanziaria che non fa cose importanti. Vediamo qual è la situazione, perché si può descrivere il sistema produttivo sardo per settori, però qual è la sua dimensione strutturale? Io lo dico anche di fronte alla Giunta, perché sono di questi giorni alcune notizie: il dramma del sistema produttivo sardo è che tutto ciò che fa utile è in una dimensione oligopolistica. Noi adesso stiamo per arrivare al punto che una sola compagnia marittima gestisce tutte le rotte della Sardegna. Tutte! Se si allea, come pare, con la Grimaldi, le gestisce tutte. Non solo, vuole anche le rotte per le isole minori! Già oggi gestisce tutti i rimorchiatori, avete idea di che cosa voglia dire consegnare il mare a una sola società? Avete idea di quanto sia cresciuto il prezzo dei rimorchiatori nell'ultimo periodo, appunto perché questa compagnia agisce in regime di oligopolio? Andate a vedere cosa è successo a Olbia dopo la conquista azionaria della stazione marittima da parte di un privato; andate a vedere se le navi riescono ad attraccare agevolmente a Golfo Aranci. E sapete, al netto della SARAS, dove viaggiano le merci della Sardegna? Su Olbia! Questo è un problema strutturale.
O vogliamo parlare dell'energia? Quand'è che cala la protezione di questo Consiglio regionale sulla SARAS? Quando ne parliamo del regime sostanzialmente di monopolio che SARAS ed E.ON hanno sull'energia e che incide sui relativi costi? Quando ne parliamo? A proposito di dimensioni strutturali, quando parliamo dell'oligopolio e del monopolio del cemento in Sardegna, dove costa il 30 per cento in più rispetto al resto d'Italia? Prima di parlare della crisi delle costruzioni parliamo con i costruttori: il cemento in Sardegna costa il 30 per cento in più che nel resto d'Italia. Quando parliamo delle cose di cui ha parlato l'onorevole Planetta, cioè dei costi ambientali che noi sopportiamo in una logica da dipendenti coloniali e del fatto che in cambio di duemila stipendi accettiamo che ci avvelenino l'ambiente per i successivi trecento anni? Questo è. Non si può raddoppiare senza colpo ferire la discarica di Genna Luas, non è possibile! Noi vogliamo ragionare su Portovesme e sui fumi di acciaieria e vogliamo capire perché se questi fumi vengono lavorati a Portovesme rendono moltissimo e per chi li produce si riduce il costo di smaltimento in discarica. La gran parte dei fumi di acciaieria che arrivano in Sardegna sono del gruppo Marcegaglia, con cui il Partito Sardo d'Azione sta verificando un minimo, come dire, di compatibilità che va verso l'incompatibilità.
Allora, andiamo anche a ciò che è stato detto sui grandi sistemi. La chimica: dietro la chimica in Italia c'è lo Stato; c'era ieri e c'è sempre stato, con tutti i Governi. Quando il Consiglio regionale della Sardegna aprirà un contenzioso sul ruolo che ha avuto lo Stato - lo Stato, non mi interessa il Governo - su questa partita? Chi ha ideato quel giochino che oggi sta facendo fallire la chimica in Sardegna è l'ENI, ma l'ENI non è stato privatizzato dal Governo attuale e neanche dalle edizioni precedenti. Che potere ha la politica sull'ENI?
Io vorrei citare un altro caso, perché lo conosco da vicino. La Legler produce da sola, nel centro Sardegna, i disoccupati che tutte le crisi industriali stanno producendo nel Sulcis. Da sola! E ho l'impressione che non ci sia un'adeguata attenzione a questo riguardo da parte di chi dovrebbe stare attento. La Legler ha oggi un liquidatore, che si chiama Rimini. Sapete chi è il maggiore creditore della procedura di liquidazione della Legler? La Regione. Che cosa ha detto recentemente il liquidatore alla Regione? Lui deve fare una gara per mettere a bando i beni, il che vuol dire che la Regione, che aveva finanziato quei beni per la Legler, deve adesso partecipare a una gara per riacquistarli, pur essendo lei il creditore! Questo è lo Stato italiano!
Quando si parla degli aspetti strutturali si deve parlare anche di questo, cioè anche della sovranità che è necessaria per difendere certe partite. Ma noi non ne parliamo mai, perché ci attardiamo a polemizzare inutilmente tra di noi. Non è vero che questa finanziaria non prevede misure per le imprese e sul credito, interverrò sugli emendamenti per illustrarle. Faccio solo un esempio: chi si è accorto che questa finanziaria recepisce la possibilità, oltre la disciplina attuale degli aiuti di Stato, di intervenire sulle aziende in crisi, purché abbiano un futuro? Chi ha notato che per la prima volta si dice ai consorzi fidi che devono prestare fideiussioni a prima richiesta? Chi ha notato che la missione della SFIRS è cambiata e le si chiede di garantire i crediti sugli investimenti?
Io sono pronto a ragionare sulle cose, ma questa non è una finanziaria "straccio" e se ci si mette la testa forse si riesce a portare a casa qualcosa di importante.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Nell'articolo 4 noi abbiamo inserito alcune disposizioni urgenti per il sistema produttivo isolano. Qui noi stiamo dicendo e riaffermando che si tratta di un altro punto, così come l'articolo 3, in cui c'è un'evidente impronta politica, così come è evidente, per chi vuole guardare, che questa non è una legge finanziaria senz'anima.
Noi avevamo di fronte una crisi gravissima, che tutti conosciamo, e di fronte a questa crisi sono richiesti interventi corrispondenti all'emergenza. Sappiamo bene, però, che la politica economica regionale, quella che noi vorremmo sviluppare in questi cinque anni, non può essere fatta semplicemente attraverso un articolo della legge finanziaria. Non vogliamo rinviare a un atto successivo quando diciamo che il Programma regionale di sviluppo, le prossime manovre finanziarie, le prossime leggi di settore saranno il banco di prova, ma è evidente che la nostra impostazione di politica economica cercheremo di elaborarla e di spiegarla soprattutto nel Programma regionale di sviluppo. Ma queste prime scelte contenute nell'articolo 4, pur essendo a fronte di un'emergenza, sono nell'angolo prospettico della programmazione, dell'impronta politica del nostro programma, che abbiamo spiegato agli elettori, che è stata spiegata dal Presidente nella prima seduta del Consiglio e che verrà ulteriormente approfondita soprattutto nel PRS.
Abbiamo cercato, quindi, di affrontare l'emergenza facendo che cosa? Prima di tutto abbiamo interpellato, come sapete, le parti sociali e gli imprenditori, a cui abbiamo chiesto quale fosse l'emergenza più importante, più grave. La risposta che abbiamo avuto è stata: il problema oggi di fronte riguarda una crisi finanziaria che ha origini lontane nel tempo e nello spazio. E' una crisi finanziaria? La risposta congiunturale deve essere innanzitutto finanziaria, deve essere cioè volta a incidere sul punto più debole del sistema produttivo sardo e non solo sardo, cioè quello dell'accesso al credito. E' stato detto e lo ribadisco: in questo discorso, mi dispiace, colleghi dell'opposizione, nessuno ha fatto cenno all'intervento sui consorzi fidi. Non capisco, francamente non capisco come si possa banalizzare o minimizzare una cosa del genere, che è certo un intervento contingente, ma si inquadra esattamente nella prospettiva di una politica economica che noi riteniamo corretta, quella cioè di un rafforzamento del sistema delle imprese, non con il metodo delle elargizioni, ma attraverso il sostegno alla capacità finanziaria delle imprese, il sostegno al credito, il sostegno alla debolezza delle nostre imprese, che si trovano di fronte, oggi, un sistema bancario condizionato, pesantemente condizionato, direi quasi spaventato dagli effetti di una crisi finanziaria internazionale che ha colpito il sistema bancario di tutto il mondo e ne condiziona le scelte concrete. Cioè, lo sapete, ai nostri piccoli imprenditori si chiede di rientrare dalle esposizioni, per nulla, per un sospetto! Questo non è possibile e allora occorre una politica che rafforzi le imprese. Come? Attraverso i consorzi fidi, cioè valorizzando, scommettendo sulla capacità di aggregazione delle nostre imprese. Consorzi fidi e, in più, un fondo di controgaranzia che rafforzerà le imprese e gli stessi consorzi fidi, valorizzandone la capacità aggregativa. Prima risposta.
Seconda questione, contenuta nel primo comma: abbiamo individuato un altro punto debole, anzi debolissimo, del nostro sistema produttivo, che è quello della fragilità della risorsa umana. E qui la risposta emergenziale è anch'essa in un angolo visuale che va verso una scelta programmatica di fondo. Noi in questo ci crediamo e vogliamo scommetterci, insieme a tutto il Consiglio, compresa quindi l'opposizione, se vorrà.
Onorevole Diana, lei ha fatto un'analisi correttissima del sistema della crisi, sono d'accordo. Ha detto qual è il problema dell'industria, qual è il problema dell'agricoltura, qual è il problema dei servizi, e io sono totalmente d'accordo sulla sua analisi, sono dati di fatto. Ma se il nostro sistema produttivo è debole, se la nostra agricoltura ha più occupati che valore aggiunto, se l'industria diminuisce il suo valore aggiunto e riduce il numero degli occupati, se il terziario diventa la camera di compensazione per la crisi del primario e del secondario, come possiamo uscire da questa crisi? Certo, affrontando le questioni che condizionano strutturalmente il nostro sistema economico, ma c'è una questione strutturale importante quanto la questione dei trasporti e quella dell'energia, giustamente sottolineata, ed è la questione del capitale umano, è la questione della formazione dei nostri giovani, è la questione dell'incapacità di affermare una cultura del lavoro e dell'impresa capace di proiettare possibilità di sviluppo per la nostra Isola. E' o non è questa la realtà di fronte alla quale ci troviamo? Lo vogliamo riconoscere?
Allora, come si può banalizzare, scusatemi, addirittura volgarizzare il piano straordinario, definito nel comma 1, per la valorizzazione e lo sviluppo delle risorse umane dicendo che è un piano per la formazione professionale, che è un piano per ritornare al passato, per ritornare a chissà quali scandali, a chissà quali speculazioni? Perché guardare la realtà con un dubbio, un dubbio velenoso che io credo che questa maggioranza non meriti? Non so se lo meriterà alla fine dei cinque anni, ma in questo momento non capisco veramente da cosa nasca questo sospetto. La cultura del sospetto non fa crescere nessuno. Noi non vogliamo fare un piano della formazione professionale per ridare fiato a errori che noi stessi abbiamo criticato, ma siamo certi, invece, che occorre una politica per la valorizzazione e lo sviluppo delle risorse umane, che certo avrà come compito anche quello di rilanciare immediatamente la formazione professionale, utilizzando risorse che non sono state spese. E da chi non sono state spese? Andate a vedere le rendicontazioni del POR 2000-2006 e quelle che stiamo cercando di fare per il 2007-2013. Non voglio fare polemiche, però abbiamo di fronte questo fatto.
Una formazione professionale seria e sana va comunque fatta e dire che vogliamo intervenire nell'emergenza per rafforzare il sistema della formazione professionale non vuol dire assolutamente che rinunciamo a una riforma. L'Assessore dell'istruzione sta già lavorando a un progetto di riforma del sistema dell'istruzione e della formazione professionale. Noi abbiamo l'ambizione, e speriamo di incontrare un'Aula attenta, non condizionata oltre misura da pregiudizi ideologici, di costruire un sistema dell'istruzione della formazione professionale moderno, libero, capace di valorizzare i nostri giovani. Vogliamo scommettere su questa possibilità? Facciamolo, ma non partiamo dal sospetto che si voglia tornare a tutti i costi a un passato che nessuno stima. Nessuno stima quel passato, e non è per questo che stiamo rischiando in questo inizio di attività di governo e legislativa.
Se tutto questo è vero, si può dire che questo articolo non offre certamente ricette miracolistiche, ma vuole intervenire, sia pure con i condizionamenti che ci sono. Abbiamo tante società in liquidazione, ha detto l'onorevole Vargiu. E' vero, abbiamo l'eredità di anni e anni in cui la Regione è intervenuta sostituendosi alle partecipazioni statali e assumendo un carico che incide fortemente sul nostro bilancio, senza trovare sbocchi adeguati per il rilancio di alcune attività produttive nel settore industriale. Ma queste situazioni vanno gestite, e vanno gestite considerando sia le prospettive di sviluppo sia le prospettive delle persone.
In ultimo, onorevole Rassu, noi vogliamo scommettere sulla piccola e media impresa. Se in questo bilancio alcune risorse per incentivi tradizionali non ci sono, ad esempio per il settore della piccola impresa artigiana, non è certo perché vogliamo sottovalutarlo. Il collegato e le prossime manovre potranno eventualmente arricchire il bilancio di queste risorse, ma già gli interventi sui consorzi fidi vanno esattamente nella direzione di favorire la piccola e media impresa. E ci sono anche risorse dei fondi comunitari che vanno in quella direzione. Noi vogliamo scommettere su questo e crediamo di poterlo fare.
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO
PRESIDENTE. E' previsto ora il parere sugli emendamenti.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, ho bisogno di un minuto di sospensione per guardare gli emendamenti agli emendamenti, un attimo solo.
PRESIDENTE. La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 12 e 47, viene ripresa alle ore 12 e 49.)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 92 il parere è contrario.
PRESIDENTE. Un attimo, onorevole Maninchedda. Prego i colleghi di prendere posto.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. All'emendamento numero 48 è stato presentato l'emendamento all'emendamento numero 142 ed esprimo su entrambi parere favorevole.
Passo agli emendamenti sostitutivi parziali. Sugli emendamenti numero 89 e 90 il parere è contrario, è favorevole sul numero 46.
A me l'emendamento numero 120 risulta ritirato. Non è ritirato? Comunque il parere è contrario.
(Interruzioni)
Un attimo solo, ho sbagliato, chiedo scusa, Presidente. Il parere sull'emendamento numero 120 è favorevole, non è stato ritirato, mi è stato dato un appunto errato, chiedo scusa.
All'emendamento numero 34 è stato presentato l'emendamento all'emendamento numero 154, su cui il parere è contrario, mentre è favorevole sul numero 34. Chiedo il ritiro dell'emendamento numero 91, se no il parere è contrario. All'emendamento numero 49 è stato presentato l'emendamento all'emendamento numero 148, su cui il parere è contrario, mentre è favorevole sul numero 49. Sull'emendamento numero 95 il parere è contrario.
Passo agli emendamenti aggiuntivi. Sull'emendamento numero 45 il parere è favorevole. Sugli emendamenti numero 8 e 27, che sono uguali, il parere è contrario. L'emendamento numero 112, chiedo scusa...
(Interruzione)
PRESIDENTE. Sull'emendamento numero 27 il parere è contrario perché è uguale all'emendamento numero 8.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Ci sarà un parere differente della Giunta. Io registro ciò che è emerso in Commissione, tutto qua. Comunque se serve all'Aula, non credo che cambi, si esprimerà la Giunta sugli emendamenti numero 8 e 27.
Sull'emendamento numero 112 c'è un invito al ritiro, comunque il parere è contrario. Sull'emendamento numero 87 ci si rimette all'Aula. Sugli emendamenti numero 88, 143, 109 e 28 il parere è contrario, mentre sugli emendamenti numero 38 e 117 è favorevole. Si invitano i presentatori a ritirare l'emendamento numero 12, perché, pur avendo la Commissione ritenuto pertinente il problema, torniamo alla questione della coerenza della finanziaria. Se non viene ritirato, il parere è contrario. All'emendamento numero 127 è stato presentato l'emendamento all'emendamento numero 136 e il parere è favorevole su entrambi. Per quanto riguarda l'emendamento numero 104, una parte è stata ritenuta ammissibile e una parte no, quindi nel momento in cui si arriverà alla votazione occorrerà ragionare con i presentatori sulle parti ammissibili e non ammissibili. Invito a ritirare l'emendamento numero 4, su cui il parere è comunque contrario, come pure sugli emendamenti numero 5 e 29, mentre è favorevole sugli emendamenti numero 36 e 37. All'emendamento numero 44 è stato presentato l'emendamento all'emendamento numero 152, su cui il parere è contrario, mentre è favorevole sul numero 44. Invito a ritirare l'emendamento numero 110, altrimenti il parere contrario; sull'emendamento numero 119 il parere è favorevole, come pure su gli emendamenti numero 47 e 93, che sono uguali.
L'emendamento numero 94 è sostanzialmente accoglibile, però occorre una formulazione più perspicua. Probabilmente occorrerà fermarsi un attimo perché tra i presentatori e la Giunta ci sia un chiarimento tecnico, non sostanziale. Diciamo che il parere è rimesso all'Aula con un orientamento positivo. Sull'emendamento numero 96 il parere è contrario. All'emendamento numero 98 è stato presentato l'emendamento numero...
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Maninchedda, c'è da votare prima l'emendamento numero 25, che avevamo spostato dall'articolo 3.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 25 il parere è contrario, ma se ne chiede il ritiro.
Da dove riprendiamo, Presidente?
PRESIDENTE. Dall'emendamento numero 151.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sugli emendamenti numero 151, 98, 99 e 97 il parere è contrario. Si invitano i presentatori a ritirare l'emendamento numero 108, perché riguarda una materia che può rientrare nel collegato, altrimenti il parere è contrario. All'emendamento numero 30 è stato presentato l'emendamento numero 137 e su entrambi il parere è contrario.
PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, per quanto riguarda l'emendamento numero 94 lei ha detto che se fosse riformulato ci sarebbe un parere favorevole e ha chiesto, nel caso, una sospensione. Propongo che questa riformulazione venga fatta durante la pausa tra i lavori di questa mattina e quelli del pomeriggio, in modo tale da non dover sospendere i lavori nel corso della serata.
Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore, con una precisazione per quegli emendamenti che riguardano la richiesta, avanzata un po' da tutti i Gruppi, mi sembra, che il piano straordinario per la valorizzazione delle risorse umane, previsto al comma 1, sia esaminato dalla Commissione consiliare.
Personalmente ho sempre ritenuto, anche quando ero consigliere di opposizione, che non si debba abusare del passaggio in Commissione di atti amministrativi, però qui parliamo di un piano e la richiesta mi sembra abbastanza giustificata. Per cui, tenendo i tempi i più corti possibile - c'è una diversità tra le diverse formulazioni -, poiché il parere, come sempre accade, si intende dato se non viene formulato entro il termine, quindici giorni mi sembrano un termine abbastanza ragionevole ed è anche giusto che il Consiglio possa preventivamente conoscere questo importante documento.
PRESIDENTE. Questo per gli emendamenti numero 8 e 27?
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sono diversi emendamenti.
PRESIDENTE. Sì, ma occorre che ce li segnali. Sono gli emendamenti numero 8 e 27?
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Mi sembra che ce ne fosse anche un altro.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, c'è anche l'emendamento numero 87.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Esatto, erano tre emendamenti. Si può fare una sorta di emendamento di sintesi che preveda il termine di quindici giorni per il passaggio in Commissione, il cui parere si intende dato se non espresso entro tale termine. Una delle formulazioni dice questo.
Sull'emendamento numero 104 il parere è conforme a quello del relatore, precisando che è stato ritenuto utile accogliere soltanto il secondo comma. Il primo comma, che prevede uno stanziamento molto alto (15 milioni di euro) riguarda un problema che era già stato segnalato dal sistema produttivo e per il quale la Giunta è già intervenuta con un proprio emendamento che stanzia 1 milione di euro. Per cui il parere sul primo comma è contrario, o se ne chiede il ritiro, considerando che, almeno inizialmente, in via di emergenza, si sta intervenendo per il citato caso di epidemia nel settore agricolo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Per la qualità dei nostri lavori, preciso che gli emendamenti numero 8, 27 e 87 non sono propriamente uguali. Siccome sono tra i primi emendamenti a essere votati, bisogna che i presentatori individuino, d'intesa con la Giunta, il dettato di sintesi di questi tre emendamenti.
PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, gli emendamenti numero 8 e 27 sono uguali.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sì, sono uguali, chiedo scusa, ma l'emendamento numero 87 no.
PRESIDENTE. Infatti la Giunta ha proposto un emendamento di sintesi degli emendamenti numero 8, 27 e 87. Potremmo sospenderli, in modo tale che nella pausa si lavori agli emendamenti numero 8, 27 e 87 e agli emendamenti numero 104 e 94, che possono essere votati alla ripresa dei lavori. Procediamo con tutti gli altri emendamenti, se siete d'accordo.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Perfetto.
PRESIDENTE. Vorrei comunicare ai colleghi che, ieri, quando abbiamo approvato l'emendamento numero 153, che era una riformulazione dell'emendamento numero 100, è stata dimenticata una parte relativa alla lettera d) del comma 2 dell'articolo 3, che deve essere così sostituita: "per la concessione di sussidi di natura straordinaria a favore di lavoratori che non beneficiano di ammortizzatori sociali ai sensi della vigente normativa statale e per misure atte a sostenere i lavoratori e le imprese che decidono di far ricorso a contratti di solidarietà è autorizzata una spesa fino a euro 10.000.000 da reperire in conto dell'UPB S06.06.004 anche attraverso variazioni compensative di cui all'articolo 9, comma 5, della legge regionale n. 11 del 2006. Gli interventi in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, a' termini dell'articolo 6, comma 1, della lettera g), della legge regionale n. 3 del 2008, devono intendersi quali sussidi".
Se l'Aula è d'accordo, questa integrazione si intende approvata.
Passiamo all'emendamento numero 92.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, annuncio il voto contrario e chiedo la votazione nominale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Noi voteremo a favore di questo emendamento. Il motivo per cui l'abbiamo presentato non è una contrarietà alla misura di promozione dei formaggi DOP sardi, cioè a denominazione e provenienza controllata, ma è il modo con cui lo si fa. Con questo emendamento noi portiamo all'attenzione dell'Aula il fatto che, a nostro avviso, queste misure promozionali andrebbero ricondotte all'attività dell'Agenzia regionale "Sardegna Promozione", che nasce proprio con questa finalità e dovrebbe coordinare questo tipo di interventi prevedendo, per esempio, di estendere la campagna di promozione non soltanto ai formaggi, ma in generale ai prodotti alimentari sardi.
Quindi ci sembrava, anche se conosciamo le difficoltà dell'agenzia, che si dovesse cogliere questa occasione per farla partire in maniera più compiuta attraverso un programma maggiormente estensivo sulle abitudini e i consumi alimentari dei sardi. Quindi noi confermiamo il voto favorevole all'emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Intervengo per confermare il voto favorevole all'emendamento numero 92. E' del tutto curioso che noi individuiamo un comparto, in maniera univoca, senza una gara di trasparenza e di pari opportunità tra tutti i comparti. Grazie a Dio di promozione ne hanno bisogno svariati comparti, però se ne sceglie uno, guarda caso, non si commisura la cifra, si parla di cofinanziamento e si dice che vengono fatte delle campagne di educazione nelle scuole, quindi con i bambini e i ragazzi, tramite i consorzi di tutela. Ma siccome noi cofinanziamo, chi sono gli altri soggetti che finanziano? Sono stati individuati? Ce li vorrete dire?
Io credo che questa sia una formulazione che viola il principio di pari opportunità anche di tutte le aziende che lavorano in questo comparto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
VARGIU (Riformatori Sardi). Noi voteremo contro l'emendamento numero 92 e quindi siamo per il mantenimento del comma 23, però devo dire che quello che ha sostenuto il collega Porcu è un elemento di riflessione che comunque andrebbe affidato alla Giunta.
Il collega Porcu dice che da diversi anni in Sardegna esiste un'agenzia che dovrebbe occuparsi, tra l'altro, della promozione unitaria della Sardegna. Si tratta dell'Agenzia regionale "Sardegna Promozione". Il collega Porcu, però, sa bene che l'inoperatività assoluta di questa agenzia è legata al fatto che il centrosinistra, nella passata legislatura, non è riuscito a farla partire. Il nostro sospetto è che l'agenzia non sia partita perché è improprio il tipo di attività che le è stato affidato. Lo stesso presidente Soru, più volte nella scorsa legislatura, ha utilizzato dei fondi per la promozione senza avvalersi di questa agenzia. Quindi il centrosinistra ha fatto le stesse cose che oggi contesta riguardo a questa finanziaria.
Ma il ragionamento fondamentale che noi vorremmo fare con la Giunta è proprio quello dell'utilizzo della gestione e del ruolo dell'Agenzia "Sardegna Promozione", che è una di quelle agenzie che il centrodestra si trova a ereditare dalla passata amministrazione, a cui le ha contestate, e di cui oggi non sa quale dovrebbe essere l'effettivo utilizzo. Noi manteniamo fortissime perplessità sull'Agenzia "Sardegna Promozione", perplessità che, peraltro, nella scorsa legislatura erano dell'intero centrodestra. E tra le cose che chiederemo alla Giunta - che è presente in forze durante la discussione della finanziaria - di segnalare al presidente Cappellacci - che invece è assente - è proprio il ruolo che molte agenzie istituite dalla passata amministrazione devono avere in questa amministrazione, perché il centrodestra di molte di queste agenzie ha contestato l'esistenza, lo statuto o le capacità di funzione.
Su queste cose mi sembra che sia indispensabile dare risposte che ci consentano, con la prossima finanziaria o con le prossime leggi di settore, di mandare un messaggio chiaro a quelli che sono i referenti della nostra azione legislativa e della nostra attività di amministratori.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Intervengo sull'emendamento numero 92 e ne approfitto per chiarire all'onorevole Diana che la minoranza qua ha un passo diverso non perché sia rinunciataria, ma perché non intende fare un'opposizione particolarmente accanita, come quella che, come maggioranza, ha subito nella precedente legislatura.
Faccio un esempio: noi non abbiamo mai chiesto dove fosse il Presidente. Non l'abbiamo mai chiesto. Non abbiamo mai fatto interventi come quelli a cui era uso l'onorevole Cappai, in modo particolare, per chiedere dove fosse il Presidente, quale rispetto avesse nei confronti del Consiglio e se sarebbe venuto in aula, anche solo per un attimo, per dire la sua per esempio sulle questioni che riguardano il sistema produttivo sardo e lo sviluppo. Non l'abbiamo fatto perché abbiamo deciso di fare un'opposizione di merito. E siccome abbiamo deciso di fare un'opposizione di merito, interveniamo sul merito.
Perché chiediamo la soppressione del comma 23 dell'articolo 4? Ne chiediamo la soppressione perché abbiamo strumenti messi in campo dalla legislazione vigente. E la legislazione vigente non può essere sempre bypassata, sempre modificata, sempre trasformata. Lo diremo anche per altri emendamenti che sono esattamente in linea con ciò che voi sino a ieri contrastavate. Cito per tutti quelli che cercano di sanare situazioni che in parte si sono configurate con qualche percorso di dubbia legittimità. Ecco perché io voterò a favore dell'emendamento numero 92.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Molto rapidamente per annunciare il voto favorevole, invece, del nostro Gruppo, anche perché ricordo che nella precedente campagna elettorale uno dei cavalli di battaglia del candidato presidente Soru era il fatto che nei bar delle stazioni marittime della Sardegna non si trovava un panino con formaggio e prosciutto nostrani. Tutto arrivava da fuori. Ecco, io credo che a distanza di cinque anni la situazione non sia cambiata, anzi sono aumentati gli autogrill che vendono soltanto o quasi esclusivamente prodotti non sardi.
Credo che questo comma abbia proprio la finalità di cominciare a educare i bambini sardi, sin dalla scuola materna, nelle mense scolastiche, ad apprezzare i sapori della propria terra. I nostri bambini sono ormai abituati, sin da quando nascono, a mangiare il grana padano e il parmigiano reggiano, ma non il fiore sardo o il pecorino sardo. Ho qualche perplessità sul pecorino romano, per la verità, perché ha un sapore obiettivamente molto forte. Per cui credo che questo intervento sia un ottimo inizio, se vogliamo valorizzare i nostri prodotti, cosa che fanno tutte le Regioni per i prodotti tradizionali.
Vorrei soltanto che questo intervento, che nasce proprio per sostenere il comparto dell'agricoltura, venisse condiviso anche dagli Assessorati della pubblica istruzione e della sanità, i quali potrebbero dare delle direttive precise a chi elabora le tabelle dietetiche. Sapete che i comuni fanno i bandi sulla base di tabelle dietetiche fornite dalla ASL, per cui potrebbe essere emanata una direttiva specifica affinché, a parità di condizioni organolettiche e proteiche, si preferiscano sempre e comunque i prodotti sardi nelle mense della Sardegna, che sono pagate in gran parte con soldi pubblici e con una piccola compartecipazione degli utenti privati.
Chiedo che da questo comma nasca lo spunto per fare quello che nei cinque anni precedenti è stato promesso, ma non realizzato: promuovere realmente i prodotti sardi ed educare i bambini al loro consumo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Secondo Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE SECONDO (P.D.). Signora Presidente, intervengo solo per ricordare che la Commissione, all'unanimità, espresse perplessità sulla scelta di destinare la somma di 2.500 euro alla realizzazione di una campagna di educazione alimentare mirata esclusivamente ai prodotti lattiero-caseari, in quanto, pur tenendo conto della situazione di gravissima difficoltà in cui versa il settore, riteneva che sarebbe stato preferibile che questa campagna di sensibilizzazione riguardasse l'intero comparto agricolo e agroalimentare, eventualmente con reperimento di ulteriori risorse.
Chiaramente dichiaro il voto favorevole all'emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Signora Presidente, intendo solo aggiungere a quello che ha detto il collega Cocco che, oltre al fatto che la decisione di chiedere la cancellazione di questo stanziamento è stata presa all'unanimità in Commissione, la discussione è avvenuta dopo aver sentito le organizzazioni di categoria che, quasi all'unanimità, ci hanno chiesto la cancellazione o comunque la modifica completa di questo finanziamento perché, pur riconoscendo la necessità di promuovere i prodotti sardi, non riuscivano a capire come mai fossero individuati così chiaramente tre prodotti.
Non posso ripetere i termini che sono stati usati dai rappresentanti di categoria per definire questo stanziamento, però voglio far osservare alla maggioranza e in modo particolare all'Assessore del bilancio, che ci ha ricordato spesso in questi giorni che questa finanziaria nasce da un coinvolgimento delle associazioni di categoria, che non possiamo utilizzare quello che le associazioni di categoria ci dicono quando ci fa comodo e magari far finta di niente quando le stesse associazioni ci chiedono di modificare le norme relative a uno stanziamento del genere. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZUNCHEDDU (Comunisti- Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io sono favorevole a questo emendamento, perché considero che la finanziaria sia molto carente per quanto concerne la proposta di un modello di sviluppo ecocompatibile. Sono contro la globalizzazione e quindi sono rigorosamente per la salvaguardia dei nostri prodotti, e questo ritorno alle nostre produzioni tradizionali lo vedo anche come un'esigenza, proprio per fronteggiare il fenomeno della globalizzazione che con la nostra diversità intende schiacciare anche i nostri prodotti.
Trovo che la finanziaria sia un po' carente sul piano di una strategia seria in questa direzione; manca un piano di lavoro che dia risposte anche alla grave crisi finanziaria mondiale che si abbatterà da qui a un anno, per cui dovremo rivalutare tutte le nostre produzioni tradizionali, prevedere la detassazione e incentivazione della produzione locale di beni alimentari, della produzione artigianale, privilegiare le attività di interesse sociale, eccetera, eccetera. Di questo ne parleremo prossimamente.
Comunque trovo che questo emendamento sia assolutamente in sintonia con quello che io sento, rispetto anche all'incentivazione delle biodiversità, delle colture biologiche e così via, per cui dichiaro il mio voto favorevole. Grazie.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 92.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Espa e Manca hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Mula.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 71
votanti 69
astenuti 2
maggioranza 35
favorevoli 21
contrari 48
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 142, che è un emendamento all'emendamento numero 48.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Ne approfitto, Presidente, per chiedere sin d'ora la votazione nominale. Spero che l'Aula sia consapevole del significato dell'emendamento numero 142. Noi riteniamo questo emendamento sia una sanatoria a posteriori di un grave atto di illegittimità della Giunta regionale. Si tratta di un emendamento che dà poteri illimitati alla Giunta sull'Autorità d'ambito e che di fatto sancisce il commissariamento perenne. Non è previsto un limite, è un commissariamento sine die. Stiamo espropriando i comuni del controllo della risorsa idrica. Si parla, di fatto, di confermare i poteri commissariali sino alla data di entrata in vigore di una legge di riordino, rispetto alla quale non è indicato un termine, non è indicata una data di presentazione. Stiamo, di fatto, sanando a posteriori un'illegittimità che deriva dalla delibera della Giunta che, in maniera inusitata e con eccesso di potere rispetto alla normativa vigente, ha nominato un Commissario, il quale non si limita a ricostituire l'Autorità d'ambito e a indire le elezioni, ma in realtà ha poteri di reggenza fino allo svolgimento delle elezioni, la cui data non è fissata e non potrà essere fissata sino all'approvazione della legge.
E' un atto grave, è una forzatura che, sinceramente, lede anche i rapporti parlamentari. E' un qualcosa che andava discusso insieme e prima. Si approfitta di un nostro emendamento per agganciare una sanatoria a posteriori di una illegittimità della Giunta rispetto alla quale era stata presentata un'interpellanza urgente, che ritenevamo meritasse più ampia e chiara discussione, sulla gestione di una risorsa che è degli enti locali e attraverso gli enti locali è di tutti i sardi.
Quindi non solo votiamo contro, ma chiediamo il ritiro di questo emendamento, perché se deve mantenersi tra noi un confronto pacato e serio, come quello che abbiamo messo in essere in questi giorni, credo che questi atti di pirateria parlamentare vadano evitati.
Qualora non fosse ritirato, invitiamo gli spiriti liberi dell'Aula a votare con noi contro questo emendamento lesivo del confronto parlamentare e, a nostro avviso, con tratti di forte illegittimità, perché è volto a sanare a posteriori un atto certamente illegittimo della Giunta regionale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Intervengo sullo stesso argomento che poneva prima il collega Porcu per sottolineare, Assessore, il fatto che nel corso dell'esame di questa manovra lei ci ha richiamato, giustamente, a un principio che la Giunta intende adottare: non intervenire a modificare leggi di settore attraverso norme introdotte nella finanziaria. Questa norma non solo interviene a modificare una legge di settore complessa, che lei conosce benissimo, ma introduce una modifica normativa che non sarebbe neppure consentita, che è di dubbia legittimitàcostituzionale, perché esiste una legge di principio emanata dallo Stato, a cui si è conformata la legge regionale, che ha istituito le Autorità d'ambito per il governo, nel sistema delle autonomie locali, del bene primario ed essenziale acqua a fini idropotabili.
In questo modo noi attiviamo un processo di commissariamento generale del sistema delle autonomie locali che contraddice in toto la vostra campagna elettorale. Non eravate voi i difensori dei comuni? Non eravate voi i difensori delle autonomie locali? E appena si tratta di gestire una cosa di una delicatezza assoluta e che appartiene al popolo e alle sue rappresentanze, come l'acqua, voi commissariate? Ma che logica c'è? Ma come potete? Con questa proposta smantellate subito, in toto, ogni vostra costruzione teorica, ogni vostro principio!
Io credo che questo emendamento vada ritirato e mi auguro che molti di voi si esprimano contro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). In questi due giorni noi abbiamo ritirato tutta una serie di emendamenti perché ce lo avete chiesto e perché avete preso l'impegno di inserirli in un apposito disegno di legge. Avevate detto: "Non facciamo una finanziaria con norme intruse", ma questo è l'esempio più lampante di intrusione! State entrando a gamba tesa sulla finanziaria e sugli enti locali. E' in atto un processo di commissariamento non dell'Autorità d'ambito, ma dei comuni. State espropriando i comuni di un loro diritto, quello di gestire la rete idrica, di programmare l'uso dell'acqua.
Qui non sorgono dubbi sulle vostre reali intenzioni. Le reali intenzioni che avete sono evidenti. E' un commissariamento sine die, perché non è prevista nemmeno una sanzione se voi, nei centottanta giorni, non presentate il disegno di legge. Non è prevista una sanzione! Qui ci sono dei sindaci, voglio sentire la loro voce. Voglio vedere se i sindaci e i consiglieri comunali che sono qua dentro votano a favore di questo obbrobrio, di questo esproprio, di questo sopruso ai danni degli enti locali!
Voi state espropriando gli enti locali di un loro diritto, che è quello di autodeterminarsi, di decidere che cosa fare della risorsa idrica. E' una legge che lo dice e voi state abrogando implicitamente quella legge e state anche andando oltre, state cioè venendo meno a un impegno che avete assunto qua il primo giorno, quello di non fare cose che non fossero in linea con una finanziaria snella, asciutta, rispettosa degli enti locali. Voi state intervenendo, ripeto, a gamba tesa, state compiendo un atto di grave abuso e non ci fermeremo qua nel condannare questo atto, se voi voterete a favore di questo emendamento.
Se l'emendamento rimane in piedi, noi voteremo contro, ma denunceremo anche all'esterno questo abuso che state compiendo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MULA (Riformatori Sardi). Non vorrei entrare in polemica con la minoranza, lungi da me, ma credo che alcune considerazioni debbano essere fatte, signora Presidente e colleghi. E su questo colgo la sfida contenuta nelle parole pronunciate poco fa dal presidente Paolo Maninchedda, quando ha detto che noi vogliamo parlare di cose importanti in quest'Aula.
Io credo che non abbia portato risultati apprezzabili l'abolizione della miriade di enti che gestivano l'acqua in Sardegna, acqua che non avevamo per altro, per creare un unico gestore, Abbanoa, a cui - mi riallaccio alle parole del mio Capogruppo, Pierpaolo Vargiu - continuiamo a dare soldi, ma di questo credo che ne discuteremo. Qualcuno ha parlato dei sindaci, ma i sindaci non abbiamo bisogno di sentirli, i sindaci sono arrabbiati per la gestione dell'acqua in Sardegna, per gli abusi che sta compiendo Abbanoa. Forse qualche sindaco è stato lasciato da solo, mi riferisco, per esempio, al sindaco di Mamoiada, un paesino dell'interno, che è ricorso alla Procura della Repubblica per il fatto che in tutto questo periodo, nonostante i solleciti, si è continuato a non operare. Mi riferisco anche a tutti quei sindaci della bassa Baronia che hanno fatto diversi solleciti sull'inquinamento del rio Cedrino. E Abbanoa continua a tapparsi le orecchie.
Ecco, su questo argomento credo che dovremmo fare una riflessione seria e valutare se sia il caso di continuare a far pagare ai nostri cittadini bollette che non stanno né in cielo né in terra e che contengono ancora le quote di depurazione; depurazione che non viene fatta, tanto che si continua a scaricare il liquame, perché è liquame e non acqua potabile, per esempio nel rio Cedrino, cito questo caso per chi conosce la situazione.
Ecco, io chiedo un impegno urgente su questo problema da parte della Giunta, perché ci sono relazioni veramente importanti fatte da diversi comuni che sentono il problema. Credo che sia arrivato il momento di dare risposte veramente serie e di smettere di tapparci gli occhi e le orecchie, posto che stiamo parlando della salute di tutti noi e di tutti i cittadini della Sardegna. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Presidente, io credo che la questione sia particolarmente complessa per essere affrontata in maniera così, passatemi il termine, maldestra.
Quando si parlò dell'Autorità d'ambito regionale ci fu una lunga discussione con i comuni, si trovarono delle soluzioni, tra l'altro in un periodo in cui a governare era il centrodestra, non il centrosinistra, e si arrivò anche a costituire una società unica. Comuni come Sassari, a seguito di questa legge, hanno fatto convergere la società Siinos in questa società. Cioè, si sono messi in moto meccanismi talmente delicati che metterli in discussione con un provvedimento di questo tipo sa di atto assolutamente inaccettabile.
Io credo che sia giusto quello che hanno chiesto i miei colleghi di minoranza, cioè che l'emendamento venga ritirato, si ripristini la legalità e si proponga subito una legge se si vuole riordinare il settore. Avremo l'opportunità di discuterne e di arrivare magari a un accordo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, chiedo cinque minuti di sospensione.
PRESIDENTE. La seduta è sospesa. I lavori riprenderanno alle ore 13 e 45.
(La seduta, sospesa alle ore 13 e 37, viene ripresa alle ore 13 e 46.)
PRESIDENTE. Convoco la Conferenza dei Presidenti di Gruppo. I lavori della mattina terminano qui. La seduta è sospesa, riprenderà alle ore 16.
(La seduta, sospesa alle ore 13 e 47, viene ripresa alle ore 16 e 30.)
(2/A).
PRESIDENTE. E' pervenuta una nuova formulazione dell'emendamento numero 142, che è in corso di distribuzione.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Di quale emendamento stiamo parlando?
PRESIDENTE. Dell'emendamento numero 142, secondo la nuova formulazione.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Allora parlo dopo aver visto la nuova formulazione.
La seduta è sospesa sino alle ore 16 e 35.
(La seduta, sospesa alle ore 16 e 32, viene ripresa alle ore 16 e 38.)
PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta. Prego i colleghi di prendere posto. Ha facoltà di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna.
Onorevoli Capelli, Peru, Sabatini e Manca, l'onorevole Sanna giustamente non inizia il suo intervento se non c'è la dovuta attenzione in aula.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Abbiamo letto il testo della cosiddetta riscrittura. Il mio giudizio è che non ci sia nessun passo avanti, ma permanga la lesione dell'autonomia degli enti locali. Il Commissario, peraltro, è tenuto ad avviare "senza indugio", una bella formulazione, classica delle nostre norme. Al riguardo mi sovviene alla memoria la solennità con la quale sia lei, Presidente, sia il Presidente della Regione avete conferito, pochi giorni fa, col Consiglio delle autonomie locali dichiarando che nulla sarebbe stato fatto senza prima sentirli, concordare con loro e tener conto di loro.
Non si può tentare di coinvolgere l'opposizione in un'operazione di sanatoria su un commissariamento che esiste già e che è illegittimo proprio perché non ha copertura di legge. Il nostro voto è contrario per queste ragioni e perché lo sforzo pur apprezzabile, nei termini in cui lo possiamo dire tra noi, non coglie assolutamente nessun beneficio a favore della tutela che dovremmo tutti quanti garantire al sistema delle autonomie locali.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cucca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCA (P.D.). Io debbo confermare il contenuto delle dichiarazioni che sono state portate all'attenzione dell'Aula, questa mattina, dal collega Giuseppe Cuccu e adesso dall'onorevole Gian Valerio Sanna. Tra le altre cose mi sembra che questo emendamento, così com'è formulato, non rispecchi neanche ciò che ci eravamo detti al termine dei lavori della mattina. In buona sostanza, abbiamo perso tutto il periodo di pausa, dalle ore 13 e 15 fino a questo momento, in quanto non è stata apportata alcuna modifica riguardo agli argomenti che erano stati sollevati stamattina nella discussione dell'emendamento numero 142.
Io formulerei un'ultima proposta che consentirebbe forse di rivedere la posizione. Cioè, così come si era detto prima della pausa pomeridiana, intanto i termini dovrebbero essere 60 giorni e non 90, perché con i 90 giorni che decorrono dall'entrata in vigore della legge arriviamo esattamente, se va bene, intorno al 12 o 13 agosto. La seconda obiezione che deve essere portata riguarda l'indizione delle elezioni. Credo che sarebbe sufficiente, secondo l'accordo raggiunto stamattina, sostituire le parole "il Commissario di cui al periodo precedente è tenuto ad avviare" con "in caso di non ottemperanza, le elezioni sono indette per il rinnovo dell'Autorità d'ambito territoriale ottimale della Sardegna", cioè le elezioni devono essere indette pure senza indugio.
Se non si apportano queste modifiche all'emendamento è evidente che non c'è una volontà in tal senso. Debbo dire che, però, si mortifica un po' il clima di collaborazione che si era instaurato in quest'Aula e si mortifica anche il ruolo che si voleva assegnare agli enti locali, e ovviamente il voto non potrà che essere contrario.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Tutti sappiamo come sono andate le cose, è già intervenuta l'ANCI su questa materia, nella persona del presidente Cherchi. Di fatto, già con una delibera regionale l'Autorità d'ambito è stata trattata come un qualsiasi ente regionale, come una qualsiasi agenzia. E' stato nominato un nuovo Commissario dell'Autorità d'ambito e sono state sospese le elezioni già fissate per il 7 di maggio. La natura giuridica dell'Autorità d'ambito la conosciamo tutti: è un consorzio di enti locali, dotato di tutte le prerogative attribuite dallo specifico ordinamento degli enti locali, che ne tutelano l'autonomia. Quindi la Giunta si è arrogata un potere di governo dell'organismo, trasformandolo appunto in un ente, in un'agenzia al cui vertice piazzare un uomo di fiducia. Ma la legge numero 29 del 1997 non include questa possibilità tra le funzioni di controllo affidate alla Regione, quindi la revoca del Commissario nominato a ottobre dalla precedente Giunta non ha giustificazioni. Il Commissario, infatti, può essere revocato solo qualora non abbia adempiuto ai suoi obblighi. E i suoi obblighi erano e sono quelli di avviare, entro tre mesi, la procedura elettorale. Questo è quanto aveva fatto il precedente Commissario.
Ora, riteniamo tutti quanti che occorra, nel modo più celere possibile, arrivare a una riforma organica. La precedente Giunta l'aveva approvata, era stata anche approvata dalla Commissione consiliare, non è arrivata in Aula per la conclusione anticipata della legislatura. Per cui, così come è posto, questo emendamento noi non lo possiamo approvare, direi che dobbiamo darci tempi celeri, celerissimi e certi per arrivare a un disegno di legge organico da approvare in Aula.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Io capisco le obiezioni dell'opposizione, comprendo la ragione anche delle dinamiche della presentazione dell'emendamento, chiedo, però, a tutta l'Aula di considerare il fatto che questa nuova formulazione tende, evidentemente, a dare più certezza a tutti ed è il massimo della trasparenza possibile.
Che fosse un problema da affrontare lo sappiamo tutti, in certi casi quando si devono affrontare questi problemi da parte di chi governa si devono assumere decisioni che possono essere anche spiacevoli, ma in questo caso riteniamo che il Presidente della Regione abbia compiuto un atto necessario. Credo che questo passaggio nella legge dia ampie garanzie a tutti sul fatto che stiamo dimezzando i termini previsti nel precedente emendamento, precisando anche, al di là dell'ironia che si può fare sull'espressione "avviare senza indugio", che il Commissario deve in quel caso obbligatoriamente avviare le procedure per lo svolgimento delle elezioni, così come previsto dalla legge vigente.
Invitiamo a leggere questa formulazione come uno sforzo evidente indirizzato a dare garanzie a tutti, a ripristinare anche un clima di confronto e di dialogo, così come abbiamo cercato tutti di fare in questi giorni.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Le parole dell'Assessore mirano a riportare in Aula un clima più sereno. Noi prendiamo atto che la maggioranza si è resa conto dalla forzatura, del rischio che eccesso di potere si sommasse a eccesso di potere e irragionevolezza si sommasse a irragionevolezza. Non si può, però, chiedere alla minoranza, che ha segnalato quello che sta per succedere in Aula e ha segnalato la gravità dell'emendamento numero 142, di rendersi complice di una sanatoria. Rimane il fatto grave di una delibera di Giunta a tutti gli effetti illegittima, che ha dato al Commissario poteri assolutamente non previsti.
La minoranza apprezza, può apprezzare il fatto che si cerchi di ristabilire un clima parlamentare mirato non ai colpi di mano, com'era a tutti gli effetti questo emendamento, bensì al confronto, ma non può essere complice di una sanatoria. Quindi, per forza di cose, noi voteremo contro l'emendamento numero 142, anche in questa nuova formulazione.
PRESIDENTE. Ha domandato parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Io sono abbastanza non dico contrariato, ma certamente perplesso, lo dico per i colleghi che non erano presenti nella precedente legislatura, per il fatto che c'è chi sostiene che sia illegittimo nominare un commissario. Cominciamo col dire che il Commissario dell'ATO (Ambito Territoriale Ottimale), è stato nominato dal presidente Soru, nella persona del presidente Piano, sindaco di Dolianova, perché c'era allora in quest'Aula, e credo che ci sia anche oggi, la volontà politica diffusa di apportare delle modifiche piuttosto importanti alla legge numero 29. Non si era andati al voto, in quella circostanza, proprio perché erano state date assicurazioni massime che il periodo commissariale sarebbe stato brevissimo. Breve non è stato, perché siamo arrivati a febbraio, cioè all'insediamento della nuova Giunta regionale. Allora, il Commissario nominato dal presidente Soru era legittimo, il Commissario nominato dall'attuale Giunta è illegittimo!
Siamo venuti incontro alle richieste avanzate dall'opposizione, riducendo da 180 a 90 giorni il termine indicato nell'emendamento. Non è sufficiente neanche questo. Avete detto, a me personalmente, che non siete del parere che si debba votare con la vecchia legge, ma che bisogna modificarla e stiamo procedendo a fare questo. Se non è strumentale questa posizione non so quale posizione sia strumentale. Noi, ovviamente, tirati proprio per i capelli, saremmo tentati di chiedere di votare direttamente l'emendamento, ma siccome abbiamo una sola parola, e la parola era quella di accettare l'emendamento così come è formulato, perché così siamo rimasti d'accordo, arrivati a questo punto annunciamo il voto favorevole del Gruppo P.d.L. su questo emendamento che riduce il termine a 90 giorni. Oltre non possiamo andare!
Faremo uno sforzo sovrumano per approvare le modifiche a quella legge, perché sono sicuro che le maggiori difficoltà, ancora una volta, verranno da quei banchi. Anche in quella occasione, ovviamente, cercheremo di rispettare i tempi.
Onorevole Porcu, non ce l'ho con lei, io so leggere fra le righe e fra le parole, quindi so che cosa sto dicendo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Stamattina si è tentato di trovare una mediazione. In effetti io concordo con il collega Diana quando fa riferimento ai commissari. I commissari non mi piacciono. Fra l'altro mi trovo nella condizione di non condividere la scelta che fece il presidente Soru e di non sostenere quella che dovrebbe farsi adesso.
Si era parlato di 60 giorni, va bene la mediazione sui 90 giorni, però rimaniamo dell'avviso che, in ogni caso, poiché stamattina nella proposta si diceva "la Giunta è impegnata", mentre ora si dice "il Commissario senza indugio", quando si fa riferimento all'impegno o all'indugio il tempo non è quantificabile, anche se tutti comprendiamo e facciamo un buon uso della lingua italiana.
Quello che noi diciamo è che comunque, trascorsi i 90 giorni, si procede. Fra l'altro entro quel periodo la Giunta regionale dovrebbe approvare il disegno di legge per garantire agli enti locali una diretta rappresentanza nell'Autorità d'ambito. A noi era parso di comprendere questo dalla mediazione di stamattina ed è quello che vi chiediamo, diversamente ci vedremo costretti a esprimere un voto contrario.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Questa mattina l'onorevole Porcu ha parlato di pirateria parlamentare. Lei sa bene, onorevole Porcu, che la Giunta Soru ha fatto sistematicamente carne di porco proprio della materia di cui stiamo discutendo. Avete fatto una legge sul sistema idrico integrato, vi siete nominati i consiglieri di amministrazione e il presidente, Abbanoa ha prodotto una quantità incredibile di debiti quale mai si è vista in tutta la Repubblica italiana, avete alimentato un contenzioso su ATO e Abbanoa, avete creato un sistema che ha portato le stesse autonomie locali a una ribellione che tutti abbiamo visto sotto questo palazzo, avete commissariato i comuni e ora venite a darci lezioni sul rispetto delle autonomie locali!
E allora questo emendamento, che per la verità reca la firma dell'onorevole Maninchedda, ma che è condiviso da tutta la maggioranza, nessuno si nasconda dietro un dito, noi lo sosteniamo nella previsione di rimettere mano proprio a quella legge che tanti disastri e tante distorsioni ha creato al sistema. La nostra attenzione verso il sistema degli enti locali, che sono stati citati a sproposito stamattina, è dimostrata dalle risorse vere che abbiamo messo a loro disposizione. Ogni altra questione è solo polemica strumentale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Presidente, non sto a ripetermi su cose già dette, commissario 1, commissario 2, commissario Rex e quant'altro, però credo di dover provare a recitare una parte che in genere non mi è molto congeniale, quella della mediazione.
Mi viene l'idea di proporre all'Assemblea di votare questo emendamento per parti separate. La prima parte fino a "presente legge finanziaria per l'anno 2009", cioè la parte in cui impegniamo la Giunta, ma anche quest'Aula a modificare in tempi brevi e certi una legge che tutti sappiamo non idonea. Potrei risalire e dire che io non ero nemmeno d'accordo sull'ambito unico, ma non importa, vorrei poter riaffrontare in quest'Aula questo problema e credo, da quello che ho sentito, che tutti siano favorevoli a riaffrontare il problema della legge numero 29 del 1997, e questo emendamento ci dà dei tempi certi in cui ci possiamo impegnare tutti. La seconda parte dell'emendamento, in cui ognuno difende il proprio Commissario, potrà essere votata separatamente e forse votare la prima parte all'unanimità potrà essere la maniera per dare una risposta a quei comuni e a quei cittadini che a causa di quella legge hanno avuto dei danni e hanno subito delle imposizioni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (I.d.V.). Io continuo a non capire le dinamiche di quest'Aula, cercherò di impararle al più presto, anche perché credevo che la mediazione fosse stata raggiunta questa mattina. Avevo capito che si fosse convenuto sul termine di 60 giorni, se si arriva a 90 va bene ugualmente, tra l'altro io sono sindaco di un comune che non ha aderito ad Abbanoa, perché convengo con tutti quelli che dicono che la legge numero 29 ha procurato soprattutto disastri ai piccoli comuni, e credo che ne siamo tutti consci.
Visto e considerato che c'è l'assoluta e indifferibile necessità di rivedere questa legge, di rivedere anche gli ambiti territoriali, io direi - ma sono l'ultima persona che può insegnare l'utilizzo dell'italiano corretto - che al posto di "senza indugio" si potrebbe scrivere "il Commissario indice". In questo caso credo di poter votare favorevolmente questo emendamento. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Vorrei semplicemente fare riferimento alla realtà. Allora, Abbanoa non c'entra niente, l'Autorità d'ambito è un consorzio obbligatorio dei comuni, ai quali compete la responsabilità dell'affidamento della gestione di un soggetto terzo. Questo è stabilito dalla legge dello Stato. Noi abbiamo fatto la scelta di costituire una società in house anziché fare un appalto esterno e affidare la gestione della nostra acqua, quella che beviamo, e la depurazione fognaria alle multinazionali. C'è storia, cultura anche di confronto su questo tema, che ha visto spesso anche un'interlocuzione di tipo trasversale. Non c'entrano niente gli ambiti ottimali, non c'entrano niente i piccoli comuni, c'entra semplicemente una cosa: l'Autorità d'ambito è costituita da amministratori locali che spesso non sono più tali nel corso dell'esercizio del mandato in Abbanoa, per cui deve essere garantita agli enti locali un'effettiva rappresentanza all'interno di questo consorzio. Bisogna, dunque, modificare quella parte della legge che non consente questa dinamica.
Noi non dobbiamo impegnare la Giunta a presentare un disegno di legge di riforma. Noi dobbiamo dire che la Giunta approva un disegno di legge che non è di riforma generica, ma che interviene su questo aspetto, perché la riforma sul sistema idrico potabile, badate, non è una cosa di poco conto; è una cosa su cui bisogna lavorare in Commissione, su cui bisogna lavorare con dati certi, su cui bisogna lavorare con qualità tecnica. Non è una "riformetta" da farsi in pochi giorni.
Io non voterò questo emendamento, ma andiamo avanti, affrontiamo il tema specifico in questi giorni, anche con una norma del famoso collegato e votiamola, dopodiché si parlerà di acqua, però in modo giusto e corretto.
PRESIDENTE. Vorrei precisare all'onorevole Campus che la votazione per parti non è possibile perché le singole parti che lei ha proposto non hanno contenuto normativo autonomo, quindi dobbiamo votare l'emendamento nel suo testo integrale.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 142 modificato.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Steri ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Cocco Daniele.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 63
astenuti 2
maggioranza 32
favorevoli 44
contrari 19
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 48. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
(Non è approvato)
Passiamo all'emendamento numero 90.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, Assessore, relatore di maggioranza, nel confermare il mio voto a favore gradirei una parola di spiegazione sul motivo del parere contrario espresso dal relatore e dalla Giunta, perché in Commissione ci era stato detto che in realtà c'era una proposta della maggioranza che rivedeva il testo del comma 4.
Sostanzialmente, con questo emendamento stiamo accogliendo le richieste delle associazioni di categoria che ci chiedono di valorizzare chi possiede i requisiti di cui all'articolo 107 del decreto legislativo numero 285 del 1993, che si occupa della materia dei consorzi fidi, e di specificare meglio che quel 50 per cento dello stanziamento che viene erogato a favore di tutti i consorzi non è il 50 per cento di un tot a testa, ma tiene conto di cose assolutamente scontate, io direi, cioè della dimensione del fondo rischi, del numero dei soci e dell'ammontare delle garanzie prestate.
Mi permetto di chiedere una parola di spiegazione perché mi sembrava che questo emendamento fosse migliorativo del testo e si ispirasse anche a un criterio di ragionevolezza, andando incontro a quelle che sono le finalità stesse del comma 4. Noi siamo pronti ad accettare emendamenti orali, se c'è qualche aspetto che non convince, gradiremmo in ogni caso una parola di spiegazione, perché il motivo del parere contrario è per noi assolutamente incomprensibile.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Non è venuto meno l'impegno dell'approfondimento, il problema è che un ulteriore approfondimento proprio con le organizzazioni dei consorzi fidi ha svelato che l'orientamento largamente maggioritario delle organizzazioni va in questa direzione. Quindi è un'opzione fatta non in solitudine, ma dopo un secondo tavolo di concertazione, proprio coi consorzi, che ha dato questo esito.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Mi è stato chiesto un chiarimento. Non abbiamo nulla in contrario sui criteri, ma anche precedentemente la ripartizione delle risorse veniva fatta proprio secondo questi i criteri, ovviamente contenuti in una direttiva emanata dalla precedente Giunta e che verrà rifatta, ma condividiamo che i criteri debbano essere questi. Quindi chiederei addirittura il ritiro dell'emendamento.
PORCU (P.D.). Io chiedo che sia approvato.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 46. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 120. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
(Non è approvato)
Passiamo all'emendamento numero 34.
Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Sull'emendamento numero 34 faccio una riflessione che per mia mancanza non ho potuto fare in sede di Commissione. L'emendamento si riferisce all'utilizzo dei fondi della legge numero 15 del 1994, il cui importo è destinato all'aumento del capitale sociale della SFIRS per interventi di reindustrializzazione da attuarsi anche a mezzo acquisizione di fabbricati industriali in disuso.
Noto in questo emendamento - la legge numero 15 è in modo particolare destinata agli incentivi per la reindustrializzazione delle zone interne - che la Giunta inserisce o meglio modifica il termine "sono destinate" con "possono essere destinate". Siccome la legge numero 15 dà chiari indirizzi su questi fondi, che devono essere utilizzati per la reindustrializzazione di quelle aree, ritengo che dare alla SFIRS o a chicchessia, con una modifica di legge, la possibilità di una libera determinazione dell'utilizzo dei fondi per quei fini, il che vuol dire che possono essere utilizzati anche per altri fini, sia inopportuno.
Per cui lascerei il testo così come recita il comma 19 e non accedo, per quanto mi riguarda, se non c'è una spiegazione diversa, alla possibilità di modifica che lascia libera interpretazione alla SFIRS o alla Giunta sull'utilizzo di quei fondi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Io ringrazio l'onorevole Capelli della sua spiegazione, anche perché dà conto dell'emendamento numero 154, che abbiamo appena bocciato. Presidente, me lo conferma? L'emendamento numero 154 presentato all'emendamento numero 34 l'abbiamo appena bocciato, giusto?
PRESIDENTE. Sì, l'abbiamo appena bocciato.
PORCU (P.D.). Dà anche conto del fatto che quell'emendamento presentava una formulazione non esatta e quindi andava ritirato.
Io condivido le osservazioni dell'onorevole Capelli, mi sembra perlomeno curioso che un articolo di legge rechi scritta una cosa, ma dica che si può fare anche altro, perché siamo in questa fattispecie. Se nel comma 19 dell'articolo 4 sostituiamo le parole "sono destinate" con "possono essere destinate" non capisco cos'altro stiamo autorizzando, visto che non lo specifichiamo. Vuol dire che stiamo lasciando le mani libere per fare qualsiasi cosa? Utilizziamo quei fondi per capitalizzare la SFIRS o per altre problematiche? Cioè, delle due l'una: o noi cassiamo il comma 19 e diciamo che lo cassiamo, quindi non facciamo nessuna previsione e lasciamo al collegato l'approfondimento, ed eventualmente il rischio di formazione di residui o che vi siano somme che possono andare in economia lo verifichiamo in corso d'opera, oppure dobbiamo lasciare la formulazione originaria.
Io chiedo anche ai funzionari se questo emendamento sia ammissibile, perché per me ha caratteristiche di non ammissibilità. Cioè, prevedere in legge che si può fare questo o altro, senza specificare che cosa, mi sembra una tecnica legislativa perlomeno approssimativa. Quindi, a mio avviso, Presidente, mi rivolgo anche a lei, l'emendamento numero 34 molto più semplicemente non è ammissibile e in ogni caso voterò contro.
PRESIDENTE. L'emendamento numero 34 è già stato valutato ed è ammissibile, onorevole Porcu.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Adesso ho capito perché stamani consideravo l'emendamento numero 120, che abbiamo appena votato, da ritirarsi.
PRESIDENTE. L'avrei comunicato dopo, volevo concludere prima la votazione dell'emendamento numero 34 e poi ritorniamo sull'emendamento numero 120.
Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il Consiglio è libero di decidere, ma faccio una precisazione, perché non vorrei che rimanessero dei dubbi su questa finalità. Si tratta di risorse derivanti da economie dei bandi della legge numero 15, che quindi devono essere indirizzate per incentivi alle industrie. Non c'è alcun dubbio che la destinazione sia quella.
Poiché l'acquisto di capannoni di società può essere una destinazione troppo restrittiva, soprattutto in momenti come questi, in cui occorrono strumenti flessibili per accompagnare processi e iniziative di reindustrializzazione - avrete presenti i numerosi casi che stiamo seguendo -, si è pensato di prevedere, oltre alla formulazione "anche", che permette alla SFIRS di agire in un modo o in un altro, una possibilità ulteriore, cioè qualora la SFIRS non utilizzasse queste risorse e fosse necessario attivare, poniamo, in una certa area o in una certa situazione di crisi un contratto di programma o un'altra iniziativa, queste risorse possono essere utilizzate anche in altro modo, sempre per incentivi all'industria.
PORCU (P.D.). Integri l'emendamento!
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Integrandolo in questo modo? Questa è la proposta della Giunta, il Consiglio valuti, insomma, non so cos'altro dire.
PRESIDENTE. Onorevole Capelli, lei è già intervenuto.
CAPELLI (U.D.C.). Posso proporre un emendamento orale?
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Assessore, siccome sappiamo leggere tutti e due, l'emendamento interviene sulle parole "sono destinate", cioè le somme sono destinate, e chiede che siano sostituite con "possono essere destinate", il che è diverso, non raggiunge il principio che ha detto lei. Ma mi preoccupa molto anche il fatto che quelle somme possano essere destinate ad aree diverse, come lei ha detto. Per cui non propongo più l'emendamento orale e tengo la mia posizione. Scusi, Presidente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Presidente, intervengo solo per chiedere se si può sospendere questo specifico emendamento e passare agli altri emendamenti, in attesa di una brevissima interlocuzione anche in Aula.
PRESIDENTE. Proseguiamo con la votazione degli altri emendamenti.
Faccio presente ai colleghi che abbiamo testé votato l'emendamento numero 120, che ritornava su un comma su cui l'Aula si era già espressa con la votazione dell'emendamento numero 46, che è stato approvato. Automaticamente decadeva l'emendamento numero 120, che invece è stato messo in votazione. Per cui annullo la votazione dell'emendamento numero 120, che si intende decaduto.
Passiamo all'emendamento numero 91.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Chiedo la votazione a scrutinio segreto.
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 91.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 67
votanti 66
astenuti 1
maggioranza 34
favorevoli 42
contrari 24
(Il Consiglio approva).
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Caria - Cherchi - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cucca - Cuccu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo )
Passiamo all'emendamento numero 148.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, ho il vago sospetto che il sistema si sia impallato. Il risultato della votazione precedente è assolutamente impossibile!
(Interruzioni)
No, la gente ha votato benissimo. Allora, siccome solo noi siamo quanti siamo, insomma, mi pare assurdo il risultato di quella votazione! Sollevo adesso questa questione per dopo, insomma.
PRESIDENTE. Onorevole Diana, non è possibile verificarlo.
DIANA MARIO (P.d.L.). E' possibile, perché è accaduto assolutamente questo, Presidente!
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 148, che è un emendamento all'emendamento numero 49.
Scusate, mi fanno presente gli Uffici che sarebbe più opportuno votare prima l'emendamento numero 95 e poi gli emendamenti numero 148 e 49.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Io dichiaro il mio voto favorevole all'emendamento numero 95, e lo dico anche al relatore…
Presidente, le chiedo di sospendere il conteggio del tempo perché non posso continuare con questo brusio.
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, consentite all'oratore di svolgere il suo intervento. Grazie.
PORCU (P.D.). Grazie, Presidente. Capisco che l'onorevole Diana stia cercando i voti a favore dell'emendamento precedente e ci metterà un po' per riprendersi!
(Interruzioni)
Mentre lui prende atto che la maggioranza è andata sotto sulla prima legge che sarà approvata dal Consiglio regionale, e ci vorrà un po', io vorrei dichiarare il mio voto a favore dell'emendamento numero 95. E non lo faccio, onorevole Maninchedda, per strumentalità, come lei ha detto a proposito di un nostro emendamento in cui proponiamo lo stanziamento di 100 milioni di euro per il ripristino delle infrastrutture pubbliche, ma molto più umilmente lo faccio perché il ruolo della minoranza è quello di segnalare i problemi e spiegare che in questo caso le risorse previste nell'emendamento numero 49, cioè i 6 milioni di euro su cui è stato dato parere favorevole, non sono sufficienti per il ristoro dei danni causati da eventi calamitosi.
Se, poi, la nostra attività di segnalazione dei problemi viene accolta, è chiaro che ci si ferma a verificare insieme la copertura finanziaria, ma lungi da noi sollevare problemi per motivi strumentali. Noi segnaliamo problemi concreti, e in questo caso, se lei avesse la bontà di fare una verifica con gli Uffici si accorgerebbe che il ristoro di 6 milioni è insufficiente. Può essere comunque un primo passo, magari ne faremo di successivi, ma credo che non si possa togliere alla minoranza la prerogativa di segnalare che quelle risorse sono insufficienti, anche attraverso un emendamento che, è chiaro, non ha copertura nella dotazione FNOL.
Faremo la stessa cosa per quanto riguarda la messa in sicurezza, segnaleremo che aggiungere un titolo a quelle risorse non vuol dire risolvere il problema e lo faremo ogni volta che riterremo di dover esercitare il nostro ruolo. Quindi il mio voto, ripeto, è favorevole all'emendamento numero 95.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). Presidente, il nostro emendamento è stato presentato, come ha spiegato l'onorevole Porcu, per cercare di dare una soluzione definitiva alla situazione degli alluvionati di tutta la Sardegna.
Voglio ricordare che in Commissione sia la Giunta sia i commissari di maggioranza e di opposizione hanno lavorato per cercare di raggiungere il massimo obiettivo possibile, per dare soluzione ai problemi che abbiamo affrontato, in modo particolare con la legge numero 15 dell'anno scorso, che, lo voglio ricordare, è stata approvata all'unanimità dal Consiglio e ha consentito alla Giunta precedente di concedere in tempi record i rimborsi ai cittadini che hanno avuto i più gravi problemi.
Presidente, è possibile ottenere silenzio? Grazie.
PRESIDENTE. Onorevole Rassu, consenta all'oratore di svolgere il suo intervento.
ESPA (P.D.). Quindi la richiesta che noi abbiamo avanzato non è puntata su una teorica necessità finanziaria, ma è proprio quello che ci risulta essere necessario per definire i rimborsi ai privati cittadini e alle imprese, per dare insomma risposta ai cittadini di tutti i comuni della Sardegna colpiti da alluvione, come Capoterra, Pirri o Samatzai.
Mi risulta, tra l'altro, così mi è sembrato di leggere ieri sul sito della Regione, che il Commissario straordinario per l'alluvione stia procedendo in questo senso. Cioè, dopo che è stato accolto un nostro emendamento (il comma 31 dell'articolo 4, lo ricordo, è frutto di un emendamento firmato interamente dall'opposizione), mi sembra che si stia procedendo in questo senso. Io non ho ancora visto la delibera relativa a questi rimborsi, credo che ci voglia un piccolo sforzo per dare una risposta conclusiva ai cittadini e anche alle imprese.
Quindi bisogna capire e valutare bene. Tra l'altro mi fa piacere che sia stato risparmiato adesso 1 milione di euro, che io destinerei subito per gli interventi conseguenti all'alluvione. Passiamo dal formaggio all'alluvione! Io direi che in questo senso occorre un po' di attenzione e vorrei capire se c'è la necessità di chiudere questo percorso definitivamente. Ne riparleremo dopo, perché c'è anche tutta la questione del dissesto idrogeologico. Qui parliamo solamente dei rimborsi che spettano a tutti cittadini e devo lamentare, lo farò anche in seguito, che il Governo Berlusconi ha messo a disposizione 7 milioni di euro a fronte dei notevoli sforzi che hanno fatto la precedente Giunta e la Giunta attuale, perché oltre ai 50 milioni di euro stanziati nella precedente legislatura con questa manovra finanziaria entreranno in campo altri 31 milioni di euro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io voterò a favore dell'emendamento numero 95 e colgo l'occasione per chiedere una cortesia all'Assessore e alla Giunta. Vogliamo fare la somma, cioè contare quanti sono i milioni o forse anche i miliardi di euro che noi abbiamo stanziato, diciamo, negli ultimi dieci anni, per ristorare danni a qualunque titolo rilevati e causati? E vogliamo pensare un pochino anche al fatto che ci sono aree geografiche e centri urbani che sistematicamente in questa regione sono afflitti da alluvioni e nubifragi e subiscono danni conseguenti a quei fenomeni? Vogliamo riuscire a capire se magari c'è una situazione, anche urbanistica, degenerata in alcune aree, in alcuni centri urbani, in alcuni comuni di questa nostra regione? Vogliamo anche ricordarci che Capoterra è un comune che ancora vive con uno strumento urbanistico arcaico, ovverosia un piano di fabbricazione, e con un susseguirsi pasticciato di deroghe che di volta in volta approva, e che la comunità regionale, cioè tutti i sardi poi sono chiamati a rispondere di danni che si realizzano in una determinata realtà per l'incuria di quella realtà? Ce lo vogliamo porre un pochino questo problema?
Ha ragione, onorevole Porcu, lo stanziamento è insufficiente, glielo dica all'Assessore, ma sarà sempre più nel tempo insufficiente e alla fine saremo costretti a destinare tutte le risorse del bilancio a coloro che subiscono danni per fenomeni che sono gestibili da una buona programmazione nel territorio. C'era una proposta di Commissione d'indagine, la si vuole riprendere? Possiamo dare un minimo di prospettiva diversa che non sia solo quella dell'intervento dopo il danno?
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Christian Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS CHRISTIAN (P.S.d'Az.). Io sottoscrivo appieno le argomentazioni del collega Uras non condividendone, però, la conclusione che riterrei più logica, in questo momento, con riferimento alla posizione che stanno assumendo la Giunta e la maggioranza. Proprio perché oramai questi eventi alluvionali non sono più eccezionali, ma sono sempre più ricorrenti, probabilmente bisogna abbandonare la politica del rimborso tout court, nel senso che è inutile rimborsare la ristrutturazione e il rifacimento delle case e lasciarle esattamente dove sono se quelle aree sono a rischio. Probabilmente, onorevole Porcu, onorevole Espa, che condividete questi problemi e sensibilmente ve ne siete occupati, sarebbe più opportuno - e mi spiace che qui non ci sia l'Assessore dell'urbanistica - che di concerto chi governa il territorio sotto il profilo urbanistico e i servizi dei Geni civili provvedessero a perimetrare le aree di esondazione e una volta individuati i fabbricati che non possono stare all'interno di quelle aree nell'immediato pianificassero forse anche la delocalizzazione di certi immobili. E vorrei ricordare, onorevole Uras, che il Comune di Capoterra non solo ha uno strumento urbanistico che risale al 1969 e che prevede un insediamento di 167 mila abitanti nel suo sviluppo massimo, dalla crina dei monti alla riva del mare, ma lo stesso comune, per esempio, ha costruito una scuola materna dentro l'alveo di un fiume, occupando demanio idrico regionale. E allora io, prima di ricostruire o di dare contributi perché il comune li utilizzi in questo modo, assumerei la responsabilità, come Regione, di individuare aree che siano completamente interdette per tipi di interventi come questo.
E qui la responsabilità non può che essere regionale, perché è vero che i comuni hanno piena sovranità sul territorio, però è vero anche che man mano che ci si avvicina agli interessi locali è sempre più difficile prendere le decisioni. E se chi fa gli strumenti urbanistici, quando c'è da tutelare il rischio idrogeologico, quando c'è da tutelare il paesaggio, si avvicina eccessivamente a questo tipo di interessi ci ritroviamo con quegli strumenti di fabbricazione che hanno prodotto, purtroppo, tutti questi danni.
Ecco, io inviterei la Giunta a proporre un disegno di legge che preveda una perimetrazione certa in tempi certi e poi tutte le risorse necessarie, probabilmente, anche per delocalizzare tutte quelle strutture che non possono più continuare a stare in aree che sono soggette naturalmente a esondazioni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Presidente, sarò velocissimo. Intendo solo porre all'attenzione della Giunta un evento calamitoso accaduto due anni fa, per il quale il Sindaco di Borutta ha fatto richiesta, anche quest'anno, di rimborso spese.
Due anni fa, per un evento calamitoso verificatosi in zona, alcune abitazioni civili di Borutta hanno subito danni enormi. Grazie a Dio non ci sono stati dei morti, però sono stati distrutti degli edifici comunali e due case di civile abitazione. Essendo figlio di un dio minore, il Comune di Borutta ancora chiede attenzione e a tal fine ha scritto al Presidente della Regione, agli Assessori competenti e ai Presidenti delle Commissioni.
Grazie a Dio, ripeto, non sono successe delle disgrazie come quelle che hanno caratterizzato l'alluvione di Capoterra, sta di fatto che anche a Borutta una famiglia ha perso la casa e anche il Comune ha subito danni.
Voglio richiamare anche il fatto, e mi rivolgo principalmente all'Assessore dell'agricoltura, che i Comuni di Alghero, Villanova e Sorso, che l'anno scorso, a causa di un tifone, hanno subito danni ingenti valutabili in 5 milioni di euro, attendono ancora di essere rimborsati per le spese sostenute. Spese che dovevano essere valutate dall'ARGEA, che le ha valutate in ritardo nella scorsa legislatura, cioè dopo i 60 giorni previsti, per cui fuori tempo massimo per essere proposte al rimborso a valere sui fondi POR. Anche in questo caso quei 5 milioni di euro - mi fa piacere che sia rientrato l'assessore Prato - non sono stati ancora contabilizzati.
Richiamo, pertanto, l'attenzione dell'Assessore dell'agricoltura sull'evento calamitoso che si è verificato, ripeto, nella costa tra Alghero, Villanova e Sorso e anche nell'hinterland, da Romana in qua, e che ha causato danni per oltre 5 milioni di euro. E' successo l'anno scorso e quel tifone ha distrutto anche parte dei capannoni dell'aeroporto di Alghero. Prego, quindi, la Giunta di porre attenzione sia al caso di Borutta sia a quello della costa che va da Alghero a Sorso. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ladu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LADU (P.d.L.). Presidente, Assessore, io pensavo che ci fosse qualche errore, perché quando ho letto il comma 31, che parla di uno stanziamento di 1 milione di euro per i danni dovuti a eventi alluvionali, ho pensato: ma è possibile che con tutti i danni che ci sono stati si inserisca una norma che prevede un finanziamento di 1 milione di euro? Poi, invece, il comma dice: "compresi gli oneri derivanti dagli interventi straordinari e urgenti che necessitano di lavori 24 ore su 24", sembrerebbe, insomma, che si tratti di risorse aggiuntive per quei lavori che vengono fatti a ciclo continuo. Non è così, chiaramente, perché l'emendamento si riferisce, invece, agli eventi alluvionali di tutta la Sardegna.
Ecco, io ritengo che quello che le risorse che noi abbiamo impegnato in questa finanziaria effettivamente siano inadeguate rispetto ai danni che ci sono stati, però invito la Giunta a ricordarsi che non ci sono stati danni soltanto a Capoterra. E' giusto che Capoterra abbia gli indennizzi che deve avere, perché anche quel comune deve essere risanato, deve vivere in una condizione di sicurezza per il futuro, però devo ricordare che ci sono anche altre zone che hanno subito danni ingenti, quasi come Capoterra, e forse in qualche caso anche di più. Pertanto chiedo che queste risorse, che sono poche, ripeto, pochissime, vengano ripartite in modo adeguato tra tutte le zone che hanno subito danni alluvionali.
Dai ragionamenti che sto sentendo questa sera, mi pare, invece, che sia soltanto la zona di Capoterra che debba beneficiare di questi interventi. Qui non è specificato, credo tuttavia che la Giunta farà interventi oculati in modo che si risanino tutte le zone interessate e siano pagati i danni che si sono verificati in tutta la Sardegna, non solo in una parte di essa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MULA (Riformatori Sardi).Non vorrei assolutamente essere ripetitivo rispetto a quello che ha detto il collega Ladu, ma credo che su questo tema occorra fare una riflessione seria e soprattutto credo che le somme messe a disposizione in finanziaria - e mi riferisco in particolare all'atto deliberativo della Giunta di martedì - siano completamente insufficienti, perché, come qualcuno ha detto, si tratta di danni alluvionali e non da esondazioni o dovuti al fatto che magari si è costruito male e quindi era naturale che danni del genere potessero verificarsi.
Visto che il collega Rassu ha fatto delle precisazioni, vorrei ricordare che i danni a seguito dell'evento calamitoso dell'ottobre-novembre 2008 nella bassa Baronia ammontano a oltre 100 milioni di euro. E non lo dico io, ma lo dicono le perizie. Ci sono ancora degli sfollati che l'amministrazione comunale ha sistemato nelle strutture alberghiere e ci sono attività produttive in ginocchio che aspettano una forma di risarcimento. I privati si aspettano chissà quali cifre, ma le cifre saranno bassissime.
Io invito veramente la Giunta a fare una riflessione e colgo l'occasione per ringraziare l'Assessore dei lavori pubblici, che lunedì si recherà nella bassa Baronia per verificare di persona quali sono stati i danni effettivi, perché mi sembra che l'evento si sia verificato troppo tempo fa e stia passando nel dimenticatoio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Mi riallaccio a quello che diceva il collega Solinas. Su questo tema io credo che la gara a chi mette più denari per pagare gli indennizzi rischi di essere una cattiva applicazione di un pessimo approccio ai problemi. La Regione, per sfortuna, non ha adottato ancora il metodo della Protezione civile, che sa bene come ci si deve comportare nella fase immediatamente successiva alle emergenze. Peraltro gli indennizzi - e sono i casi che presentavano i colleghi - spesso non sono assolutamente commisurati ai danni subiti, rendono irreversibili quei danni e quindi privano definitivamente dei beni danneggiati le persone. Quindi, noi dobbiamo fare una riflessione su questi casi.
Conosco meglio il caso di Capoterra: esiste uno studio - altro che non esiste! - fatto con il coinvolgimento degli organi deputati. Il bacino idrografico del Rio San Girolamo è, per portata di flusso e per densità demografica, un caso emblematico della Sardegna. Non si può pensare di indennizzare le persone e i loro beni senza pensare a un disegno di adeguamento di quel bacino idrografico con opere di sistemazione, perché è impossibile trasferire le persone, in quanto è a rischio un numero di persone impossibile da gestire con risorse finanziarie.
Quindi l'intervento della Regione, sulla base di questo studio, deve mirare a costruire le grandi opere necessarie non a mitigare, perché questo è l'equivoco del Piano di assetto idrogeologico, in quanto mitigazione significa convivenza con il rischio, ma a realizzare gli interventi di prevenzione che bypassino i rischi idrogeologici di quel bacino e consentano che gli indennizzi siano efficaci nel ripristino di condizioni ormai private del rischio.
Io credo che sarebbe opportuno, su questa materia, che i disegni di legge e le proposte di legge che sono all'esame fossero anch'esse oggetto magari del disegno di legge che si dice sarà presentato tra qualche mese.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Proseguendo in quello che ha detto ora il collega Gian Valerio Sanna, voglio precisare che questo è ancora un intervento volto a far fronte all'emergenza. Quindi noi dobbiamo uscire dall'emergenza, che siamo costretti a inseguire a seguito di fatti calamitosi che non siamo in grado di prevedere, e dobbiamo invece fare una programmazione che consenta di prevenire i disastri.
La Regione e lo Stato stanziano risorse per interventi d'emergenza, hanno pagato i danni della siccità e oggi pagano quelli delle alluvioni, che sono più frequenti della siccità, però molti danni, soprattutto conseguenti alle alluvioni, sono dovuti a un abusivismo dilagante, sul quale non si è intervenuti e non si sta intervenendo neanche oggi. Penso, per esempio, alle alluvioni dei primi anni Novanta, quando lo Stato trasferì anche ai comuni finanziamenti che vennero utilizzati per far fronte alla raccolta delle acque e non per rimborsare i cittadini che avevano subito dei danni.
Questo è un discorso fondamentale, forse i due aspetti vanno distinti, però, occorre mettere fine a quel problema. Oggi l'eccessiva cementificazione in agro, che aggrava il problema della raccolta delle acque, oltre a tutti gli interventi che sono stati fatti per la viabilità rurale, come l'eliminazione delle cunette e la cementificazione delle pavimentazioni, ha alterato drammaticamente quelli che sono i problemi conseguenti a una piovosità maggiore e su questo credo si debba intervenire. Ancora oggi, nonostante il vincolo introdotto dalla legge salvacoste, che prevedeva, nella sua configurazione di tutela paesaggistica, attenzioni sulla fascia costiera, ma anche lungo i corsi dei fiumi, si è continuato a costruire, perché sappiamo che sono state fatte salve le concessioni edilizie precedentemente rilasciate. Si costruisce ancora oggi perché non si tiene conto, a parte l'aspetto paesaggistico, del rischio idrogeologico e le amministrazioni sono poi chiamate a realizzare opere pubbliche spesso proprio a difesa dell'abusivismo. Su questo credo il discorso rimanga di un'attualità drammatica.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Io cercavo uno schema che ci è stato fornito dalla Giunta in sede di discussione in Commissione sul comma 31 dell'articolo 4 e sul relativo emendamento. Intervengo quasi per rincuorare i colleghi Mula, Ladu e altri, ma nello stesso tempo per esprimere qualche rammarico. Vedete, questo comma nasce da un emendamento dei colleghi del centrosinistra, in particolare del collega Espa, che, ovviamente, dalla sua parte, aveva proprio indicato Capoterra…
ESPA (P.D.). No, non è così, è stata la Giunta!
CAPELLI (U.D.C.). Io c'ero, onorevole Espa e la sua proposta era quella di indirizzare direttamente in legge questi fondi per gli eventi di Capoterra, che ha diritto.
ESPA (P.D.). Non è vero!
CAPELLI (U.D.C.). Nonostante la sceneggiata, continuo nella mia tesi.
Il problema è che probabilmente non è conosciuto il fatto che la Regione Sardegna, l'Amministrazione regionale non può fare distinzioni di questo genere. Certo, potremmo tornare qui a discutere del fatto che dopo gli eventi del 2008, purtroppo grazie a Capoterra, si è provveduto a fare interventi anche laddove non erano stati fatti per tempo, ma se torniamo indietro nel tempo siamo ancora in ritardo rispetto a interventi in altre aree alluvionate e che sono state segnate, disgraziatamente, anche dalla perdita di vite umane. Perciò, io confido molto sul fatto che la Giunta e chi dovrà applicare la normativa non faccia distinguo, ma consideri la Sardegna come un territorio di intervento unico, non con aree di serie A e di serie B.
E mi sovviene una battuta, perché tutta questa situazione può creare delle incomprensioni anche all'interno della maggioranza; incomprensioni che vorrei sintetizzare, ma ne parleremo la settimana prossima, appunto con una battuta per altre incomprensioni che sono nate, ma che spero siano state chiarite. Quando è intervenuto il fatto del G8, mi è stata suggerita la battuta: "G8 a l'Aquila, terremoto in Sardegna". Non vorremmo che fosse sempre discussione di eventi non precedentemente valutati e di decisioni precedentemente valutate, che possono altrimenti causare degli smottamenti anche in sede politica.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Randazzo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RANDAZZO (P.d.L.). Presidente, Assessori, colleghi, concordo con chi mi ha preceduto sul fatto che non esiste solo il caso di Capoterra, però bisogna fare un esame di coscienza, e non da questa parte ma dalla parte opposta di quest'aula, per tutto ciò che è stato fatto per l'agricoltura. Approfitto della presenza dell'assessore Prato. L'altro giorno, c'era una conferenza al Comune di Capoterra, dove mi sarei aspettato di incontrare il collega Espa, essendo stata organizzata dal Sindaco di Capoterra, esponente del centrosinistra nonché del suo partito, sulla mancata rendicontazione e soprattutto la mancata certificazione dei danni reali causati dall'alluvione del 22 ottobre a coloro che hanno investito nelle colture a seminativo e non avendo potuto procedere al raccolto non sono in grado di rispettare le scadenze che sicuramente hanno, per cui corrono il rischio che le loro aziende vadano ad aggiungersi a quelle che sono oggi messe all'asta.
So che il collega Espa era a un'altra riunione quella sera, sempre a Capoterra, accetto questo. Io non mi stupisco e voterò contro l'emendamento proposto, perché abbiamo dei residui. Chiedo formalmente alla Giunta di accelerare la certificazione dei danni reali nelle aree dove si è verificata l'alluvione, a Capoterra e in tutti i gli altri comuni interessati, perché è intollerabile che sino all'altro giorno - mi riferisco alla riunione alla quale ero presente -, a sei mesi dall'evento calamitoso non si sapesse ancora quali aziende erano state controllate, aziende per le quali esiste la sola certificazione del comune, che per le attività produttive agricole non vale se non c'è la verifica da parte dell'ARGEA.
Io ringrazio l'Assessore che ha sollecitato i funzionari di ARGEA e LAORE a fare la verifica di tutte le attività che hanno subito danni e spero, a breve, di poter avere un quantum, perché 100 milioni di euro non bastano per tutte le attività in essere, per tutti quei poveri agricoltori che hanno fatto investimenti. Non sappiamo, a oggi che cosa c'era in produzione, e se i funzionari che sono pagati per questo, e qui lo confermo, non provvedono a quantificare i danni realmente subiti, possiamo fare a gara a chi spara le cifre più alte, ma non risolviamo nulla.
Io concordo con chi mi ha preceduto, i colleghi Mula, Ladu e Capelli, sul fatto che tutte le zone della Sardegna sono uguali, però bisogna andare nelle zone specifiche - io sono stato a Capoterra - per poter fare una quantificazione reale dei danni.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.E' stata chiesta un'indicazione più precisa della situazione e quindi la fornisco immediatamente. Il fabbisogno complessivo per le alluvioni di cui si tratta ammonta, per quanto riguarda, ovviamente, i rimborsi dei danni, a 74 milioni di euro più 22 milioni di euro.
PRESIDENTE. Onorevole Capelli, onorevole Espa, per cortesia, consentite all'Assessore di svolgere il suo intervento. Grazie.
LA SPISA (F.I.). Ai 74 milioni di euro di danni accertati, lo ribadiamo, si tratta di tutti i comuni che hanno subito l'alluvione in quel periodo, si devono aggiungere 22 milioni di danni alle imprese agricole. Per queste vi è una disponibilità del fondo di solidarietà in agricoltura che coprirà integralmente i danni, mentre per gli altri abbiamo una disponibilità attuale di 57 milioni di euro, che dovranno coprire i danni ai beni immobili e mobili subiti dai privati e gli interventi effettuati dai comuni in via d'urgenza.
Resta ancora la necessità complessiva di 17 milioni di euro. Per questi, però, il Commissario per l'emergenza potrà agire anche utilizzando residui di stanziamento da altre fonti del bilancio. Per cui possiamo ritenere che con lo stanziamento previsto nell'emendamento numero 49 della Giunta, che aggiunge 6 milioni di euro al milione indicato simbolicamente in Commissione, come avevamo detto, si darà adempimento a tutti i rimborsi. Questa è una lettura della situazione che ci permette di dire con sufficiente certezza che nessuno resterà senza la risposta da parte della Regione. Sappiamo che ci sono anche i 25 milioni di euro già indicati nel testo della Commissione, che sono invece destinati alle opere di ripristino idrogeologico.
Quindi, per quanto riguarda l'emergenza e la situazione attuale, noi crediamo che questa dotazione finanziaria, che è molto alta, possa essere sufficiente e ci consenta di stare tranquilli e non sentirci costretti in questo momento a prevedere ulteriori accantonamenti finanziari che rischierebbero di essere sostanzialmente delle immobilizzazioni. Vediamo che in questo momento, fotografata la situazione a oggi, le risposte potranno essere date nei tempi più rapidi possibili. Se eventualmente ci fossero valutazioni diverse in seguito, saremmo costretti a intervenire, ma al momento possiamo tranquillizzare sul fatto che la disponibilità finanziaria esiste.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOCCI (P.d.L.). Presidente, intendo solo portare la testimonianza di quello che ho vissuto in Commissione bilancio riguardo a questo comma, per tranquillizzare i colleghi che, giustamente, hanno posto problemi di ordine territoriale.
In questo emendamento, all'inizio, si parlava effettivamente della città di Capoterra e noi, dopo una discussione anche abbastanza accesa nell'ambito della Commissione, abbiamo convenuto di togliere il nome "Capoterra" per poter dar modo di estendere a tutti i comuni della Sardegna la possibilità di accedere a questo finanziamento. Oltretutto, la precisazione dell'Assessore a questo proposito ci dice che di fatto lo stanziamento è di 31 milioni di euro, che è una cifra sicuramente congrua per affrontare le emergenze di tutti i comuni della Sardegna, a qualsiasi latitudine. Eventualmente, si procederà poi una ricognizione di tipo idrogeologico in tutto il territorio della Sardegna, dove sarebbe auspicabile poter intervenire in maniera oculata. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Rinuncio, Presidente, per agevolare la speditezza dei lavori, sperando possano proseguire più celermente, altrimenti ho paura che non finiremo neanche domani.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 95.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Espa - Manca - Mariani - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Biancareddu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Mula.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 53
votanti 51
astenuti 2
maggioranza 26
favorevoli 17
contrari 34
(Il Consiglio non approva).
L'emendamento numero 148 è decaduto.
Passiamo all'emendamento numero 49.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Annuncio il mio voto favorevole. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Intervengo per chiedere la votazione nominale e annunciare il voto favorevole…
OPPI (U.D.C.). Sei arrivato in ritardo!
PORCU (P.D.). Sono arrivato in ritardo rispetto all'onorevole Diana. E' giusto, poiché faccio parte della minoranza, ma spero di poter parlare presto a nome della maggioranza. E' un augurio che faccio a noi e anche alla Sardegna, evidentemente. Poi, siccome sappiamo che l'onorevole Diana si sta ancora riprendendo da una precedente votazione, non mi permetterei mai di sostituirmi a lui o di prendere la parola per conto suo.
Perché votiamo a favore? Non tanto per le rassicurazioni dell'Assessore, che abbiamo apprezzato (vedremo strada facendo, a noi risultano cifre completamente diverse, è evidente che da qui alle prossime settimane, alla discussione del collegato e della prossima finanziaria, avremo modo di verificarle), quanto perché ci sembra che comunque sia stata accolta la richiesta della minoranza di integrare gli stanziamenti. Per cui l'attenzione che la Giunta ha riservato, anche portando la dotazione a 6 milioni di euro, va apprezzata.
Il voto sull'emendamento numero 49 è, quindi, favorevole.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). Ovviamente annuncio il mio voto favorevole. Devo dire che le dichiarazioni fatte dall'assessore La Spisa rispetto al progetto avrebbero visto bene un ulteriore intervento di 17 milioni di euro in favore di tutti i comuni della Sardegna, però mi sembra che stiamo andando verso un giusto riconoscimento e sollievo sia per le aziende sia per i privati per quanto riguarda i danni causati dalle alluvioni.
L'onorevole Gian Valerio Sanna ha già spiegato che, comunque, occorre prendere in considerazione i disegni di legge sul dissesto idrogeologico (ne parleremo più avanti, probabilmente anche riguardo al comma 30), che la Sardegna da sola non è in grado di affrontare. E qui ci vorrebbe veramente una proposta di legge nazionale unitaria di questo Consiglio, per chiedere più fondi per la prevenzione. Poi, lo dico con una battuta: sono molto onorato che i colleghi mi attribuiscano il potere di aver scritto le parole "Comune di Capoterra". Il collega Locci e il collega Capelli, in modo particolare, probabilmente non si ricordano bene come sono andate le cose in Commissione, perché a scrivere "Comune di Capoterra" e quindi a destinare 25 milioni di euro a questo comune, ma solo per il dissesto idrogeologico, dopo una visita da parte di tutti gli Assessori in quel territorio, è stato il governatore Cappellacci. E voi, in Commissione, avete detto al presidente Cappellacci: "Cancella Capoterra". E' scritto qui. Invece il nostro emendamento all'emendamento numero 60, che poi è stato ripreso dalla Giunta, parlava di tutti i comuni interessati. Questo lo dico giusto per far capire come ci siamo mossi. Poi, gli atti sono questi, avete forse confuso.
Voglio tornare su Capoterra, anche se ci stiamo occupando di tutti i comuni: ricordiamoci che in quel comune incidono 10 mila persone che, come ha detto qualcuno, non possono essere spostate. Ricordo che non c'è abusivismo, forse le lottizzazioni sono state autorizzate in maniera abusiva, ma i privati non ne hanno nessuna responsabilità. Ecco, per questo c'è bisogno di grandi opere e io credo che la Regione possa fare molto, però il Governo nazionale prevede di dare al Comune di Catania, per il dissesto finanziario, 150 milioni di euro, mentre per il dissesto idrogeologico in tutta la Sardegna stanzia 7 milioni di euro! Penso che sia un'ingiustizia clamorosa. Noi pensiamo di essere autonomi, però non ci sentiamo molto cittadini italiani quando vediamo queste situazioni.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta di votazione nominale avanzata dal consigliere Porcu?
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 49.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Contu Mariano e Lai hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cucca - De Francisci - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 57
votanti 56
astenuti 1
maggioranza 29
favorevoli 56
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'articolo 4.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Annuncio il voto favorevole e chiedo la votazione nominale. Grazie.
PRESIDENTE. Prego i colleghi di prendere posto. Scusate un attimo, non possiamo votare l'articolo se non dopo aver votato l'emendamento numero 34, che avevamo prima sospeso. E' stata definita una nuova formulazione o lo mettiamo in votazione così com'è?
CAPELLI (U.D.C.). Qual era la nuova formulazione?
PRESIDENTE. No, era stata chiesta una sospensione per vedere di trovare una formulazione più precisa.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). E' un emendamento al comm[s1] a 21, Presidente.
PRESIDENTE. E' l'emendamento numero 34, al comma 19.
Onorevole Sanna, si sta vedendo di trovare una formulazione che possa mettere d'accordo tutti.
Onorevole Capelli, proseguiamo e lasciamo la formulazione originaria?
Metto in votazione l'emendamento numero 34. Chi lo approva alzi la mano.
E' approvato)
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Il comma 21, per gli approfondimenti che sono stati fatti, risulterebbe inapplicabile e comunque in contrasto con le norme europee, cioè questi aiuti potrebbero essere considerati aiuti di Stato. Per cui si è pensato, se l'Aula è d'accordo, di modificarlo con un emendamento orale che io posso presentare immediatamente alla Presidenza e che vorrei leggere: "L'Amministrazione regionale è autorizzata a concedere aiuti per investimenti nelle aziende zootecniche, finalizzati a migliorare la produzione e incrementare la qualità delle carni bovine. Sono ammesse al finanziamento le spese relative all'acquisto di riproduttori maschi e fattrici femmine di qualità pregiata, regi[s2] strate nei libri genealogici o nei registri di razza. L'intensità degli aiuti e le modalità di erogazione sono definite, con delibera della Giunta regionale, in conformità alle disposizioni del regolamento (CE) numero 1535 della Commissione del 20 dicembre 2007, relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti de minimis". E' proprio qui il problema, con gli aiuti de minimis non incorre nelle norme della Comunità europea. Per cui io lo consegno alla Presidenza.
PRESIDENTE. Se c'è l'accordo dell'Aula su questo emendamento orale possiamo metterlo in votazione.
Ha domandato di parlare il consigliere Rassu. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Se ho ben capito dalla lettura fatta dal Capogruppo, non vorrei sbagliarmi e se sbaglio mi corregga, dopo la parola "incrementare la qualità" sono aggiunte le parole "carni bovine".
PRESIDENTE. Sì.
RASSU (P.d.L.). Assolutamente no! Qui si parla di qualità di riproduttori e non di carni. Stiamo attenti, stiamo stravolgendo il comma che ha proposto la Giunta. Il comma 21 parla di razzatori maschi e di fattrici, non parla di carni bovine. Ho sentito bene?
PRESIDENTE. Sospendo la seduta per cinque minuti. I lavori riprenderanno alle ore 18 e 15.
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 10, viene ripresa alle ore 18 e 15.)
PRESIDENTE. Se tutti sono d'accordo sulla proposta di modifica avanzata dall'onorevole Diana, procediamo alla votazione del testo dell'articolo 4 con la modifica introdotta al comma 21.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Le chiedo gentilmente di mettere in votazione per parti l'articolo 4: la prima parte fino al comma 20, separatamente il comma 21 e poi tutto il resto. Sul comma 21 chiedo la votazione a scrutinio segreto.
PRESIDENTE. L'onorevole Mario Diana ha chiesto, prima, la votazione nominale annunciando il voto favorevole all'articolo 4, per cui si può accogliere la richiesta di votazione per parti, ma non quella di votazione a scrutinio segreto, essendoci già stata una dichiarazione di voto su tutto l'articolo 4, onorevole Sanna. Mantiene la richiesta di votazione per parti?
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). La mantengo così come l'ho richiesta!
PRESIDENTE. No. Io avevo già messo in votazione l'articolo 4 e il primo a intervenire è stato l'onorevole Diana, che ha chiesto la votazione nominale e ha espresso parere favorevole all'articolo 4. Lei, successivamente, ha fatto una richiesta per parti che si può accogliere, ma siccome un consigliere ha già dichiarato il voto sull'articolo 4 non posso accogliere la richiesta di voto segreto.
Allora, io avevo chiamato in votazione l'articolo 4, ed è stata già fatta una dichiarazione di voto, la sua richiesta doveva essere espressa precedentemente. Allora, se si vuole mantenere la votazione per parti lo si può fare, ma non si può accogliere la richiesta di votazione a scrutinio segreto.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, le ricordo che l'articolo 4 è stato modificato dall'emendamento orale dell'onorevole Diana, quindi le cose sono due: o non accettiamo l'emendamento orale e allora lei ha ragione, oppure accettiamo l'emendamento orale e ha ragione l'onorevole Sanna nella sua richiesta. Questa è la nostra posizione.
PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Porcu, questo non c'entra assolutamente niente, perché è stata fatta una considerazione rispetto al rischio che si corre e alla modifica del comma 21. No, onorevole Porcu…
PORCU (P.D.). Non voglio interloquire, sarà lei a decidere, per carità. Noi ci rimettiamo alla sua decisione.
PRESIDENTE. Grazie, molto gentile.
PORCU (P.D.). Ci mancherebbe altro! Io però sottolineo che l'onorevole Diana ha fatto la dichiarazione di voto, successivamente ha cambiato idea e ha detto: "Fermi tutti, devo fare una modifica". Questa modifica è stata apportata e quindi noi abbiamo azzerato il processo e ci accingiamo a votare un articolo - io esprimo il mio parere poi lei, ripeto, deciderà - che ha subito una modifica orale.
Rispetto a questo nuovo articolo, modificato oralmente, ribadiamo la richiesta che ha ben espresso il collega Sanna.
Il parere degli Uffici lo possiamo conoscere, almeno?
PRESIDENTE. Sì. Allora, l'onorevole Diana, nel dichiarare il voto sull'articolo 4, ha fatto presente che c'era la necessità di modificare un comma perché si correva il rischio di un intervento dell'Unione Europea. Ha quindi fatto una proposta di modifica che è stata accolta dal Consiglio, ma aveva già dichiarato il suo voto sull'intero articolo 4.
Il parere degli Uffici è conforme a quello del Presidente.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Ovviamente accoglierò le decisioni che questa Presidenza adotterà, conformi al Regolamento, però quando l'Aula è coinvolta in un voto, in genere è coinvolta in un voto che ha un oggetto che non può essere indeterminato, ma deve essere determinato. Se noi non conoscevamo il contenuto di quell'oggetto che dovevamo votare non potevamo esprimere una dichiarazione di voto, perché mancava l'elemento essenziale nella conoscenza dell'oggetto.
Se l'onorevole Diana ha chiesto la sospensione ai fini della determinazione dell'oggetto è chiaro che l'oggetto era sconosciuto e pertanto la manifestazione di voto non poteva essere espressa. Per cui il procedimento di voto deve partire dal momento in cui l'oggetto è determinato. Chiedo di rivalutare questa posizione, Presidente.
PRESIDENTE. Onorevole Uras, la sospensione non l'ha chiesta l'onorevole Diana, ma l'ha chiesta l'onorevole Rassu, che è intervenuto per chiedere una precisazione, per cui eravamo già in fase di dichiarazioni di voto. Grazie.
Allora, mi scusi, onorevole Sanna, può ripetere la richiesta per parti?
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). No, io non sto qui a ripetere, ho già avanzato la richiesta.
Vorrei sapere da lei in base a quale norma, a quale articolo del Regolamento sta prendendo questa decisione. E siccome sono anche desideroso di evidenziare l'escalation di questo modo di applicare il Regolamento del Consiglio, cioè sulla base delle interpretazioni, vorrei sapere se si tratta di un'ennesima interpretazione.
PRESIDENTE. La richiesta di voto segreto o di appello nominale deve essere avanzata al Presidente dopo la chiusura della discussione e prima che il Presidente inviti il Consiglio a votare.
Io avevo già invitato il Consiglio a votare, c'è stata già una dichiarazione di voto da parte dell'onorevole Diana, e questo è nel rispetto del Regolamento. Per cui metto in votazione l'articolo 4.
No, onorevole Sanna, è già intervenuto. Su che cosa intende intervenire?
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). La sua interpretazione è errata. Lei ha messo in votazione l'articolo 4, un consigliere ha dichiarato il suo voto, ma poi c'è stata una sospensione proprio perché l'articolo che lei aveva messo in votazione aveva subito una modifica. Quindi l'oggetto sul quale dovevamo esprimere il voto era totalmente diverso e io ho chiesto la votazione a scrutinio segreto non appena lei ha posto in votazione il nuovo argomento.
Abbiamo interpretazioni diverse, ma le lasciamo agli atti, in nome della democrazia di cui siamo amanti.
PRESIDENTE. Può essere messo agli atti. Le ricordo anche che, ai sensi dell'articolo 96 del Regolamento, lei non poteva richiedere il voto segreto, in quanto non è Capogruppo. Giusto per lasciare tutto agli atti. Grazie, onorevole Sanna.
(2/A).
PRESIDENTE. Procediamo alla votazione nominale dell'articolo 4, come richiesto dal consigliere Mario Diana.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 4.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Gallus - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Bruno - Caria - Cocco Pietro - Cucca - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 56
votanti 55
astenuti 1
maggioranza 28
favorevoli 39
contrari 16
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 45. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Agli emendamenti numero 8, 27 e 87 è stato presentato l'emendamento di sintesi numero 155.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, dichiaro il mio voto favorevole e chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Mi associo alla richiesta dell'onorevole Diana e dichiaro il mio voto favorevole.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 155.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il Presidente della Regione e il consigliere Rassu hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Bruno - Campus - Cappellacci - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cucca - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Meloni Francesco - Meloni Marco - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Christian - Steri - Uras - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 56
votanti 55
astenuti 1
maggioranza 28
favorevoli 55
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'emendamento numero 112.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Ritiro l'emendamento numero 112.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 88.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Intanto saluto il Presidente della Regione che si è unito a noi. Lo vediamo volentieri, non è stato molto in aula e ci fa piacere che sia qui con noi, anche per esercitare attivamente quella funzione di ascolto che ha richiamato nelle sue dichiarazioni programmatiche.
L'emendamento numero 88, che riguarda i Piani locali per i giovani, non è uno di quegli emendamenti che vengono presentati tanto per essere presentati, ma racchiude un'azione di politica attiva, di avviamento al lavoro che ha ottenuto risultati molto importanti in altre regioni. Si tratta di un'azione che se erogata nelle misure previste (circa 15 milioni di euro per il primo anno e 50 milioni per i successivi) può consentire a oltre 30 mila giovani sotto i 35 anni, con un piccolo sussidio di avviamento, pari a circa 4.000 euro all'anno, di portare avanti un loro progetto.
Io credo che pur nei tempi compressi di questa discussione, nella frenesia che può cogliere i colleghi per andare rapidamente a conclusione dei lavori, questa iniziativa che, ripeto, è stata sperimentata con successo in altre regioni, dove ha dato buoni risultati ed è stata seme per l'avvio di iniziative imprenditoriali importanti, non debba essere sottovalutata.
Mi dispiace che il presidente Cappellacci non riesca proprio a seguire fino in fondo un ragionamento.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Sei abituato a non avere il Presidente della Regione in aula. Non esagerare!
PORCU (P.D.). Io vorrei fare la mia dichiarazione di voto, non credo di ostacolare nessuno. La faccio liberamente e vorrei essere lasciato libero di esprimermi, così come liberamente i colleghi esprimono il loro parere.
Quindi su questo chiederei il punto di vista della Giunta, per valutare se questa iniziativa possa essere ritenuta interessante ed evitare che venga bocciata senza neanche essere presa in considerazione magari per il collegato o per future iniziative di legge.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sanjust per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANJUST (P.d.L.). Riconoscendo l'importanza dell'emendamento numero 88 che, vorrei ricordare, è stato preso, penso, parola per parola dalle proposte che sono pervenute in Commissione dall'ANCI Sardegna, inviterei il collega Porcu e gli altri firmatari a ritirarlo e nello stesso tempo mi permetto di rivolgere una preghiera alla Giunta e in particolare all'assessore La Spisa, affinché nel collegato che da qui a non molto andremo a esaminare venga affrontato un argomento che, come ha chiarito il collega Porcu, e io concordo con lui, è assolutamente importante per l'economia della Sardegna.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ha facoltà.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La Giunta si impegna a considerare la questione nella predisposizione del disegno di legge integrativo della manovra finanziaria. La finalità della predisposizione di interventi per l'occupazione giovanile attraverso questo strumento può essere sicuramente interessante ed è disponibile a cogliere dall'Aula delle proposte in questa direzione. Non in finanziaria, però. E' una delle tante questioni che vedremo nel collegato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Accedo alla richiesta di ritiro.
PRESIDENTE. L'emendamento numero 88 è ritirato.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). E no!
PRESIDENTE. Lei lo fa suo, onorevole Uras?
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Prima di ritirarlo bisogna chiedere il parere. L'emendamento è anche mio e io non lo ritiro. Io non sono d'accordo e dirò anche il perché.
Allora, noi viviamo in uno strano mondo: sembra che le cose che facciamo ce le dimentichiamo tutte, anche quelle che abbiamo fatto ieri! Ricordo a tutti che esiste una legge, la numero 20 del 2005, che prevede che ci sia un piano di interventi finalizzati all'occupazione e che in sede di predisposizione di quel piano debbono essere definiti questi strumenti. E' già nella finanziaria, Assessore. Già nella finanziaria noi siamo intervenuti, anche pesantemente, in questa materia, recuperando normative già esistenti nell'ordinamento, come l'articolo 94 della legge numero 11 del 1988.
Allora, non pasticciamo! Adesso facciamo collegati che devono riprendere cose già previste in legge. Gli interventi in materia di occupazione fatti dai comuni hanno storia, hanno tradizione dentro quest'Aula, sono già contenuti nell'ordinamento! Dobbiamo fare le cose che le leggi prevedono. La Giunta presenti al Consiglio regionale il Piano per l'occupazione. Non lo ha presentato la precedente Giunta e ha fatto male, malissimo; non faccia altrettanto male, malissimo, questa Giunta e incominci ad attuare le leggi della Regione. Si rispettino le norme che noi approviamo.
A me interessa poco se la Giunta è tutta presente, se manca il Presidente. Devo dire che la cosa non mi entusiasma, ma non mi butta neppure in depressione, però una cosa, qua, dobbiamo sapere tutti, e cioè che se approviamo degli strumenti per rispondere alle esigenze della nostra comunità, quegli strumenti li dobbiamo attuare. E io, sotto questo profilo, sarò assolutamente intransigente, perché le leggi si fanno per essere rispettate e a noi per primi spetta rispettarle!
Io non ritiro l'emendamento, perché rimanga agli atti che viene bocciato!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, intendo solo ricordare, visti i continui appelli all'ascolto in particolar modo degli enti locali, che l'emendamento che i colleghi hanno presentato, condiviso da tutti noi dell'opposizione, corrisponde né più né meno alla richiesta di emendamento presentata dall'ANCI Sardegna.
Ora, siccome l'ANCI non ha presentato cinquecento richieste di modifica alla finanziaria, ma ne ha presentate cinque, due delle quali riguardano cose semplici, cioè sono modifiche di carattere tecnico, mi pare che vada ascoltata la sua richiesta, e quindi la richiesta degli enti locali, che pongono la questione dei Piani locali per i giovani e cioè degli incentivi a favore di chi si trova in condizioni di disagio, dei disoccupati, in particolar modo dei giovani sotto i 35 anni d'età, in modo tale che i comuni possano mettere in campo, in autonomia, le migliori e più efficaci risposte, anche in base alle diverse necessità che i comuni hanno, vista la diversità della popolazione, la diversità delle imprese e dei settori economici presenti nei comuni maggiori o anche in quelli minori. Quindi si chiede di lasciare piena autonomia perché siano i comuni, le autonomie locali, a decidere come spendere questi soldi.
E' una richiesta a cui io mi associo e voterò a favore di questo emendamento proposto dai colleghi dell'opposizione su richiesta, ripeto, dell'Associazione nazionale comuni italiani, sezione Sardegna.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 88.
SANJUST (P.d.L.). Presidente, mi ero prenotato.
PRESIDENTE. E'già intervenuto, onorevole Sanjust.
SANJUST (P.d.L.). No, non sono intervenuto per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Sanjust, lei è già intervenuto.
SANJUST (P.d.L.). Intervengo sull'ordine dei lavori, allora.
PRESIDENTE. No, non può intervenire sull'ordine dei lavori.
(Interruzione)
Non poteva essere l'onorevole Sanjust a chiederne il ritiro, semmai doveva esprimersi sull'emendamento.
Passiamo alla votazione dell'emendamento numero 88.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta?
(Appoggia la richiesta il consigliere BRUNO)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 88.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Tocco ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Meloni Marco - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Lai - Locci - Manca - Maninchedda - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Sanjust.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 54
votanti 52
astenuti 2
maggioranza 27
favorevoli 18
contrari 34
(Il Consiglio approva).
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 109.
Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Ritiro l'emendamento numero 109.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 38. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 117.
Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Volevo solo richiamare l'attenzione su questo emendamento perché non vorrei che, magari, con lo scopo di fare del bene si finisse per fare del male alle imprese. E mi spiego: l'emendamento numero 117, di fatto, così come formulato, dà priorità assoluta e prevalente, nella destinazione dei contributi ai confidi, alla concessione di fideiussioni escutibili a prima richiesta. Questo va in una sola direzione: possono prestare fideiussioni escutibili a prima richiesta solo i confidi che possiedono i requisiti di cui all'articolo 107 del Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, cioè quei confidi che la Banca d'Italia ritiene solvibili. Ci siamo? Possono essere escussi anche, a prima richiesta, i confidi che non sono iscritti in quell'elenco, ma perché non vi sono iscritti? Perché hanno un "monte" patrimoniale alla base che non dà garanzie a determinati livelli. Qui finisce che viene limitata l'azione, cioè questa formulazione si limita moltissimo l'azione di intervento sui confidi impresa. Stiamo limitando e condizionando l'erogazione di contributi a dei confidi prestabiliti. Questo lo dico perché si presti attenzione, perché questo succederà, perché i confidi ex articolo 107 sono quelli che la Banca d'Italia, di fatto, ha ritenuto solvibili, che non hanno quindi problema alcuno. Gli altri confidi, quelli che non sono iscritti nell'elenco speciale di cui all'articolo 107, possono, sì, essere escussi a prima richiesta, ma di solito vengono escussi a seconda richiesta. Perché? Perché non hanno un "monte" patrimoniale capace di affrontare le garanzie a prima richiesta.
Quindi stiamo attenti, perché magari nella convinzione di fare del bene alle imprese limitiamo di molto quella che è la volontà dichiarata della Giunta di andare incontro alle imprese e di patrimonializzare i confidi. Sennò dobbiamo dire chiaramente che i confidi che non sono iscritti nell'elenco di cui al suddetto articolo 107 non possono accedere ai contributi previsti dalla legge. Questo peraltro è stato l'indirizzo che ha dato la Commissione industria, però a questo punto bisogna fare una scelta politica: o si interviene per gli uni e per gli altri o si interviene solo per qualcuno, basta dirlo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale, Presidente.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta?
(Appoggia la richiesta il consigliere BRUNO)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Quando l'onorevole Rassu parla di questioni bancarie, bisogna sempre ascoltarlo con attenzione.
RASSU (F.I.). E di impresa!
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Sì, e di impresa. Bisogna anche fornire spiegazioni del percorso che si è fatto. Dopo un accertamento sulla legge che disciplina i consorzi fidi, si è convenuto, d'intesa con tutti i consorzi fidi, sia quelli di cui all'articolo 106 sia quelli di cui articolo 107, sul fatto che il sistema delle imprese ha bisogno di fideiussioni a prima richiesta, perché il sistema delle banche ormai considera le garanzie sussidiarie sostanzialmente inutili. Quindi i consorzi fidi hanno riconosciuto che lo strumento per aiutare questa fase restrittiva del credito è la fideiussione a prima richiesta. Anche i consorzi fidi ex articolo 106 possono prestare fideiussioni a prima richiesta, con un rating più basso, però è anche vero che molti di questi consorzi assistono la microimpresa, che ha bisogno di fideiussioni su cifre basse, che però abbiano la caratteristica di essere fideiussioni a prima richiesta. Ce l'hanno detto gli stessi consorzi fidi.
Peraltro, il dispositivo complessivo sostanzialmente determina una premialità sui confidi ex articolo 107, che si aggira sul 75 per cento della somma, perché il 50 per cento è riservato a tutti i consorzi e l'altro 50 per cento ai consorzi fidi di cui all'articolo 107. Quindi stiamo dicendo a chi prende il 75 per cento delle risorse di erogarle per fideiussioni a prima richiesta. Chi prende il restante 30 per cento ha come cliente la microimpresa, che è esposta per debiti molto inferiori, quindi il rating previsto dall'articolo 106 dovrebbe essere sufficiente.
Questo è il senso del percorso. Su questo c'era stata un'obiezione del collega Capelli, che però era di altra natura e che nel percorso in Commissione non era stata accolta.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Signora Presidente, non voglio tornare sulle obiezioni che ho sollevato in merito all'azione che stiamo ponendo in essere nei confronti dei consorzi fidi ex articolo 106 o ex articolo 107. Le ho già fatte in Commissione e sono state superate in qualche modo, però vorrei richiamare un attimo l'attenzione su quali azioni realmente opportune noi stavamo prevedendo per quanto riguarda il sistema del credito.
Ora, io voterò a favore di questo emendamento, però chiedo una riflessione: vi rendete conto che stiamo proponendo fideiussioni a prima richiesta a favore dei finanziamenti contratti dalle imprese per la ristrutturazione a medio e lungo termine del passivo di bilancio e per operazioni di smobilizzo dei crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione? Spiego: continua a non esistere da noi il sistema delle merchant bank. Se io sto ristrutturando il mio bilancio devo essere tenuto sotto osservazione affinché i piani di rientro dal deficit siano rispettati. Perché per questo si prevede una fideiussione escutibile a prima richiesta? Per aumentare l'utile bancario? Perché la fideiussione a prima richiesta costa, dovete sapere. Così come è ridicolo chiedere una fideiussione escutibile a prima richiesta sul credito vantato nei confronti della pubblica amministrazione, che è garantito di per sé, trattandosi appunto della pubblica amministrazione. E' il sistema iugulatorio delle banche, sul quale quest'Aula, negli avvicendamenti, eccetera, non ha il coraggio di intervenire; un sistema bancario che continua a essere socio occulto, che fa sempre utili sulle imprese e sul lavoro di impresa. Ne sono dimostrazione i grandi utili del sistema bancario nell'ultimo periodo, utili che sono sempre maggiori nei momenti di crisi, come testimoniano le affermazioni dei presidenti delle banche in Commissione, i quali hanno dichiarato il momento felice del sistema bancario, soprattutto nella nostra Isola. Noi stiamo continuando a legittimare l'azione, ripeto, iugulatoria del sistema bancario nei confronti delle imprese e lo stiamo addirittura pagando!
Voto a favore perché sono convinto che il sistema dei consorzi fidi le nostre imprese, le nostre associazioni non l'hanno ancora capito, così come non l'abbiamo ancora capito noi.
PRESIDENTE. Procediamo, come richiesto, alla votazione nominale.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 117.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 3[s3] 6
votanti 35
astenuti 1
maggioranza 18
favorevoli 35
Poiché il Consiglio non è in numero legale, la seduta è sospesa per trenta minuti. I lavori riprenderanno alle ore 19 e 20.
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 51, viene ripresa alle ore 19 e 22.)
PRESIDENTE. Prego i colleghi di prendere posto. Riprendiamo la seduta.
Eravamo in fase di votazione dell'emendamento numero 117. Il consigliere che aveva avanzato la richiesta di votazione nominale non è in aula, per cui si procede per alzata di mano.
Metto in votazione l'emendamento numero 117. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
(Non è approvato)
Passiamo all'emendamento numero 12.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Signora Presidente, intervengo perché questo emendamento contiene indubbiamente delle cose di grandissima importanza e fa riferimento all'Istituto di incremento ippico, demolito dalla precedente Amministrazione, con tutti i danni conseguenti.
Ora, noi riteniamo che su questa materia ci debba essere immediatamente un confronto che riguarda certamente l'area di Ozieri, ma anche l'area di Abbasanta, e quindi l'Azienda Tanca Regia. Siamo assolutamente disponibili a un confronto con la Giunta e con gli altri consiglieri della maggioranza, perché sull'Istituto di incremento ippico si affronti e si risolva, una volta per tutte, un problema che sta mettendo in ginocchio il comparto equino. Molte sono le aspettative e pertanto chiedo al collega Rassu di ritirare questo emendamento, ma con l'impegno sia della maggioranza sia della Giunta - approfitto della presenza del Presidente della Regione - di mettere immediatamente mano a una norma definitiva sui problemi legati all'Istituto di incremento ippico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Io mi rendo perfettamente conto che con un colpo di spugna nella passata legislatura sono stati cancellati, di fatto, cento anni di una storia nobile ed eccellente per la terra sarda. Non so se tutti sanno che la Sardegna detiene il 90 per cento della produzione equina nazionale e di questa il 90 per cento riguarda l'allevamento del cavallo anglo-arabo sardo, una delle migliori razze europee, adatta per la corsa, per il salto a ostacoli (faccio l'esempio di Piraden, che ha vinto le Olimpiadi a Tokyo), per il trekking, per i percorsi di campagna, insomma per tutte le attività sportive che possono essere praticate dal cavallo.
Questo fu dovuto, in un primo momento, all'istituzione del Regio deposito cavalli stalloni, avvenuta a Ozieri verso la fine dell'Ottocento; seguì l'opera intelligente dell'Istituto di incremento ippico della Sardegna, invidiatoci in tutta l'Europa, direi in tutto il mondo, e in prima istanza dalla Francia, che è la migliore produttrice di cavalli anglo-arabi. La nostra è la razza anglo-araba sarda, ripeto.
In parole povere, se l'amministrazione dell'istituto non andava bene, bisognava cacciar via, scusate, gli amministratori, ma non certamente chiudere l'istituto. Se in un ospedale un primario opera male, io caccio via lui, ma lascio la struttura ospedaliera aperta. Comunque, nel 2005 è capitato questo: è stato chiuso l'Istituto di incremento ippico, dopodiché il settore ippico regionale ha perso definitivamente un riferimento pubblico. L'azione legislativa, da allora, è andata scemando, l'Istituto è passato dall'agenzia ERA all'agenzia LAORE e poi all' AGRIS. Tutte queste cose hanno determinato uno stallo vero è proprio dell'attività volta all'allevamento del cavallo e, affinché nessuno abbia dubbi, i nostri cavalli vengono allevati praticamente dai pastori che hanno creato una razza invidiataci nel mondo. Oggi sta succedendo questo. C'è stato un crollo definitivo del prezzo del cavallo, ormai non c'è più nulla e nessuno che possa difendere questa grande risorsa della Sardegna che, tra l'altro, è una risorsa identitaria. Teniamo presente che il comparto conta oltre diecimila addetti. La razza anglo-araba sarda si sta estinguendo, ma non dimentichiamoci che la Sardegna è la patria del cavallino della Giara, del cavallo del Sarcidano e dell'asino bianco. Abbiamo delle produzioni e delle risorse in questo settore uniche al mondo!
Accetto l'invito del Capogruppo a ritirare l'emendamento, che voleva essere una provocazione, ma voglio assolutamente che, al più presto, la Giunta e il Consiglio tengano conto di questo grave problema, perché non possiamo perdere una risorsa come questa. Io ho presentato una proposta di legge in Commissione, che occorre mandare avanti immediatamente, con il concorso di tutti, affinché venga posto rimedio alla grave, gravissima azione che è stata perpetrata ai danni la Sardegna e che va contro il popolo sardo facendogli perdere, ripeto, una risorsa identitaria. L'emendamento numero 12 è ritirato.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 136. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
A seguito dell'approvazione dell'emendamento numero 136, decadono l'emendamento numero 127 e la prima parte dell'emendamento numero 104. Rimane in piedi la seconda parte, da "la Giunta regionale" sino alla fine, su cui mi sembra che non ci fosse un parere favorevole. E' giusto?
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Sulla prima sì.
PRESIDENTE. Sulla prima sì, però decade perché è già inglobata nell'emendamento numero 136. Per cui rimane in piedi la seconda parte dell'emendamento numero 104, da "la Giunta regionale" sino alla fine, su cui mi dicono gli Uffici che il parere era invece favorevole. Perfetto.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Va bene così.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Mi sono iscritto per lo stesso motivo per cui si iscrive l'onorevole Mario Diana.
PRESIDENTE. No, guardi, ci sono gli Uffici…
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). No, no, a posto così.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Siamo alla seconda parte dell'emendamento numero 104, giusto?
PRESIDENTE. Sì.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Mi sembra che ci sia il parere favorevole del relatore e della Giunta, quindi evito di fare la dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 104. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 4.
Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Ho già interloquito a proposito di questo emendamento con l'Assessore della programmazione. Chiedo che l'Assessore mantenga l'impegno di incrementare, nel collegato, i fondi di garanzia, perché nel mondo dell'impresa attualmente c'è uno stato emergenziale e ogni mese di ritardo determina senz'altro la morte di tante piccole imprese.
Quindi, con l'impegno dell'Assessore che nel prossimo futuro, così come ha dichiarato, ci sia un intervento concreto volto a incrementare le risorse per il settore del credito alle imprese, ritiro l'emendamento numero 4. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento numero 5. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Porcu?
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 5.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Dedoni, Dessì, Floris Mario, Greco e Maninchedda hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Porcu - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 54
votanti 53
astenuti 1
maggioranza 27
favorevoli 15
contrari 38
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 29.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Signora Presidente, le chiederei soltanto un minuto di sospensione, stando in aula, per poter parlare col relatore di maggioranza.
PRESIDENTE. Colleghi, i lavori sono già rimasti sospesi per venti minuti, anzi mezz'ora.
PORCU (P.D.). E' per una buona causa!
PRESIDENTE. La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 19 e 34, è ripresa alle ore 19 e 36.)
PRESIDENTE. Onorevole Porcu, è stata sufficiente l'interlocuzione?
Prego i colleghi di prendere posto, dobbiamo procedere a una votazione.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 36. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 37. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 152.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Per ricapitolare, per quanto riguarda l'emendamento numero 152, Assessore - è presente anche l'Assessore competente in materia di pesca - noi chiederemo, se fosse possibile, di estendere anche al 2009 le previsioni per il 2008 in ordine al premio per gli imbarcati, stabilito in 50 euro al giorno. Questo perché anche se il fermo biologico si effettuerà nei mesi successivi, probabilmente a settembre, questo ci consentirebbe di dire che anche per il 2009 abbiamo già previsto la norma di riferimento.
Non c'è una spesa aggiuntiva, perché mi risulta che i capitoli di bilancio siano già coperti, ci troveremmo semplicemente nella condizione di poter dire alle associazioni di settore che abbiamo già normato e previsto quale deve essere il premio per gli imbarcati anche per il 2009. Ci stiamo solo avvantaggiando e stiamo creando le condizioni perché l'Assessore possa dire di aver già affrontato il problema del 2009.
Credo che questo emendamento possa dare risposta alle richieste della categoria, senza pregiudizio derivante da maggiori spese. Quindi chiederei di riconsiderare il parere contrario precedentemente espresso.
PRESIDENTE. Vorrei pregare un Segretario dell'opposizione di stare ai banchi della Presidenza. Onorevole Zuncheddu, grazie.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la sua richiesta?
(Appoggia la richiesta il consigliere Uras.)
Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Noi stiamo disponendo delle risorse per il fermo pesca del 2008. Dal 2009 in poi ci saranno nuove regole e nuove risorse a valere sul FEP (Fondo europeo per la pesca). In questo momento non possiamo impegnarci per gli anni futuri, per questo motivo non possiamo accogliere la richiesta dell'onorevole Porcu.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). E' esattamente quello che volevo dire io, cioè è cambiata la programmazione comunitaria, c'è un apposito fondo e quindi questo intervento andrà disciplinato diversamente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Ho una richiesta di chiarimento da fare all'assessore Prato. Nel penultimo capoverso dell'emendamento numero 44, presentato dalla Giunta, è previsto: "I datori di lavoro sono tenuti a dare prova dell'avvenuto pagamento mediante presentazione di una dichiarazione attestante la corresponsione degli aiuti ai beneficiari, sottoscritta da entrambe le parti". Vorrei sapere se questa dicitura è stata introdotta per salvaguardare i lavoratori, nel timore che non fosse certa la corresponsione dei pagamenti ai beneficiari, oppure no. Perché nel caso in cui fosse stata questa l'intenzione della Giunta nello scrivere questo emendamento, ricordo che anche a livello nazionale per quanto riguarda, faccio un esempio, le dimissioni in bianco, la questione è stata risolta, perché ci sono stati diversi casi di datori di lavoro che predisponevano la lettera di dimissioni facendola firmare ovviamente all'inizio del rapporto di lavoro al dipendente, sul quale pendeva poi una continua minaccia di licenziamento.
Quindi è chiaro che se l'intenzione è quella di un'autocertificazione di entrambe le parti per la corresponsione di queste indennità ai beneficiari non è sufficiente la firma della parte più debole, che è il beneficiario, che chiaramente potrebbe essere sotto ricatto da parte del datore di lavoro. Per cui, forse, va trovato uno strumento, un modulo prestampato e datato, in modo tale che la certificazione sia certa e non sia costituita da un'autocertificazione firmata da entrambe le parti senza un arbitro terzo, diciamo. Questa è stata la formula utilizzata a livello nazionale per risolvere il problema delle dimissioni in bianco.
La richiesta è questa, ho dato anche una motivazione per accelerare i tempi. Grazie.
PRESIDENTE. Stiamo procedendo in un modo un po' irrituale, perché siamo nella fase delle dichiarazioni di voto sugli emendamenti, che non possono essere utilizzate per chiedere continuamente delle precisazioni sugli emendamenti, perché questo dovrebbe avvenire nella fase della discussione sull'articolo e sugli emendamenti.
Allora, la Presidenza è disponibile, nel momento in cui serve, a concedere al parola per un invito al ritiro di un emendamento o per arrivare a una riformulazione, ma non si possono chiedere a ogni piè sospinto dei chiarimenti.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Poiché non è in aula decade dal diritto alla parola.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Annuncio il ritiro dell'emendamento numero 152, poiché accogliamo le spiegazioni fornite dall'Assessore, rimane la richiesta di votazione nominale sull'emendamento numero 44.
Mi rivolgo alla Presidente: noi stiamo cercando di migliorare il testo, non c'è nessun intento da parte nostra di rallentare i lavori.
PRESIDENTE. Nessuno ha pensato all'intento di rallentare i lavori, però è un modo un po' irrituale di procedere e io devo essere garante del rispetto delle procedure dell'Aula.
Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Porcu?
(Appoggia la richiesta il consigliere Uras)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 44.
(Segue la votazione)
Prendo atto che la consigliera Zuncheddu ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Meloni Marco - Porcu - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 57
votanti 56
astenuti 1
maggioranza 29
favorevoli 40
contrari 16
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'emendamento numero 110.
Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Signora Presidente, per questioni discusse in Commissione, abbiamo in quella occasione acceduto alla richiesta di ritiro dell'emendamento, ma approfitto della presenza dell'Assessore per avere motivazioni più esplicite sulle attività che noi intendevamo sostenere a favore degli agricoltori e non necessariamente in carico ai consorzi di bonifica.
Vorrei comprendere se c'è comunque una considerazione, un'adesione alla nostra proposta e poi, eventualmente, decideremo sul ritiro dell'emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Ne ha facoltà.
PRATO, Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Il motivo per il quale ritengo opportuno attendere per quanto riguarda questo argomento particolarmente complesso deriva dal fatto che proprio relativamente all'articolo 5 della legge numero 6 del 2008 siamo ancora in attesa della conferma, da parte dell'Unione Europea, che non si tratti di aiuti di Stato non ammissibili. E quindi, trattandosi di una normativa complessa e di una situazione estremamente difficile, che ci vedrà impegnati tutti insieme a breve, ritengo opportuno approfondire il tema e aspettare gli esiti che avremo sicuramente a breve, speriamo positivi, ma non siamo ancora in grado di sapere che tipo di risposta riceveremo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Visto che ovviamente c'è l'impegno - mi sembra di tradurlo così - da parte della Giunta, anche se quanto da noi previsto è da corrispondere direttamente ai consorzi di bonifica e non all'imprenditore, perciò in questo caso è difficile che ci sia contrasto con le norme della Comunità europea, essendoci, dicevo, l'impegno a rivedere a breve, dopo le opportune verifiche, le nostre proposte di intervento, ritiro l'emendamento numero 110.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 119.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Su questo emendamento noi abbiamo segnalato, e non con l'intento di non apprezzare il tentativo di occuparsi anche delle opere di interesse pubblico, che se una coperta è corta rimane tale. Quindi quello che io chiederei, magari non in questa sede, ma in Commissione, e lo chiederei in vista della discussione del collegato e anche del successivo emendamento, il numero 99, è di poter capire meglio quale sia la quantificazione delle risorse per il ripristino di queste opere. L'Assessore ce l'ha fornita per quanto riguarda i ristori, qui affrontiamo l'argomento della messa in sicurezza dei bacini idrografici, questione che, mi rendo conto, è molto più complessa e probabilmente richiede uno studio. Stiamo aggiungendo anche il ripristino delle opere di interesse pubblico nelle aree colpite da alluvione e anche su questo credo che ci sia una quantificazione.
Ora, credo che non sia sufficiente aggiungere nel comma 30 delle parole lasciando però l'importo dello stanziamento invariato. Sarebbe opportuno che la Giunta fornisse qualche cifra, se non può farlo in questo momento, lo faccia comunque entro breve tempo. Ci aiuterebbe a valutare se sia il caso di ritirare l'emendamento numero 99 oppure di farlo votare per segnalare un problema a cui non è stata data una risposta.
Il voto, in questo caso, è comunque favorevole all'emendamento numero 119.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 119. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione gli emendamenti numero 47 e 93, che sono uguali. Chi li approva alzi la mano.
(Sono approvati)
Passiamo all'emendamento numero 94, su cui il parere poteva essere favorevole nel caso in cui il testo fosse stato riformulato.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. No, dall'interlocuzione che c'è stata tra i presentatori e la Giunta il testo può andar bene nella forma in cui è stato presentato, o almeno questo è quello che mi risulta.
PRESIDENTE. Quindi il parere è favorevole.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. La richiesta deve essere avanzata da otto consiglieri. Grazie.
Ha domandato di parlare consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Rinuncio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Intervengo, rapidamente, per chiarire che il principio è sicuramente lodevole. C'è un problema che è opportuno che tutti conosciamo: in materia di lavori pubblici la Regione Sardegna non ha competenza primaria. Noi stiamo andando a incidere sull'articolo 34 del decreto legislativo numero 267 del 2000, che prevede esplicitamente che la promozione dell'accordo di programma, così come l'atto di conclusione e anche la pubblicazione sul BURAS siano demandati all'organo (Sindaco, Presidente della Provincia o Presidente della Regione) che ha competenza primaria o prevalente sull'opera. Pensare di poter spostare questa competenza con una legge regionale - ne parlavo prima con l'onorevole Gian Valerio Sanna -, ritenendola una sorta di lex specialis rispetto alla legislazione statale, che naturalmente nella gerarchia delle fonti prevale, lo ritengo molto azzardato.
Peraltro il Governo, probabilmente, non impugnerà questa norma dinanzi alla Corte costituzionale, però sappiamo che servirà un regolamento, a cui si dovrà impegnare la Giunta, per un tempo limitato a 18 mesi, e potrebbe creare molti più problemi nell'individuazione della competenza, che la legge statale individua invece in maniera chiara, definita e semplice. Lo strumento rimane identico, questo emendamento punta solo a spostare la competenza, caricando tutte le competenze degli enti locali in capo alla Direzione generale della Presidenza della Giunta. Io credo che sia un'incombenza che non accelera la realizzazione delle opere pubbliche, anzi la rallenterebbe, affogando la Direzione generale della Presidenza. Ho inoltre molti, molti dubbi sulla sua legittimità.
Detto questo voterò comunque a favore dell'emendamento numero 94 perché l'intento è positivo, è quello di accelerare, anche se, secondo me, non sarà così.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Ho già avuto modo di spiegare che l'intento è quello di utilizzare uno strumento già disciplinato dalla legge ma non per intervenire in materia di lavori pubblici. Qui i lavori pubblici non c'entrano niente, questa è una modalità per l'acquisizione delle autorizzazioni preventive alle gare d'appalto e per semplificare la procedura autorizzativa propedeutica agli appalti. Si assume in via straordinaria lo strumento dell'accordo di programma, che è largamente ispirato alle conferenze di servizi, di cui alla legge numero 241 del 1990 e alla legge regionale numero 40 del 1990, per trovare un coordinamento che, in tempi certi, acquisisca le autorizzazioni preventive propedeutiche alle gare. E' uno strumento facoltativo che non espropria la titolarità degli enti locali, perché se i comuni e le province non intendono avvalersene non fanno istanza, e che contiene tutte le discipline cautelative anche rispetto a sconfinamenti della norma. L'ultimo comma, infatti, demanda a una delibera della Giunta che ne deve disciplinare puntualmente l'esercizio.
Io credo che sia un tentativo, nelle strettoie delle norme vigenti, per dare uno strumento di accelerazione della spesa. Ovviamente spetterà alla Giunta regionale stabilire un tetto minimo di importo dei lavori per non ingolfare con piccoli interventi. Può essere uno strumento valido, nel caso di importi sostanziosi, per dare un'accelerata al sistema delle opere pubbliche che, ripeto, dà luogo alla parte più consistente dei residui passivi di questa Regione e per i quali dovremo tentare, nei modi possibili, un'accelerazione della spesa.
Questo è un tentativo, è uno strumento forse anche sperimentale. Diamogli questa valenza, ma se dovesse funzionare forse avremo scoperto l'uovo di Colombo!
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta di votazione nominale avanzata dal consigliere Porcu?
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 94.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Sanjust e Pitea hanno votato a favore
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Bardanzellu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cucca - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Christian - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Risponde no il consigliere Steri.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 59
votanti 58
astenuti 1
maggioranza 30
favorevoli 57
contrari 1
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'emendamento numero 96.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). L'emendamento numero 96 e anche l'emendamento numero 25, che abbiamo spostato dall'articolo 3, esemplificano un tipo di sostegno alla domanda che abbiamo richiamato anche nella discussione generale. Si tratta cioè di una misura che sostiene la domanda, fa fare fatturati alle imprese, in questo caso alle piccole cooperative locali, ma nello stesso tempo affronta un importante problema, ossia la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico.
Ci rendiamo conto che nell'ambito delle misure di questa finanziaria è difficile che la maggioranza prenda in considerazione questo emendamento, però abbiamo ritenuto importante presentarlo proprio per significare la proposta, che tra l'altro è arrivata dal sistema cooperativo, dalle associazioni di categoria, di una misura che faremmo bene a inserire, perché ottiene il doppio effetto di sostenere le imprese. E credo che in questa finanziaria di misure di sostegno all'impresa ce ne sia bisogno, come pure occorre aiutare complessivamente il sistema economico a superare la crisi.
Quindi il mio voto sull'emendamento numero 96 e anche sull'emendamento successivo, il numero 25, è favorevole, così non faccio un'altra dichiarazione di voto. Chiedo, invece, la votazione nominale su entrambi gli emendamenti.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta di votazione nominale sugli emendamenti numero 96 e 25?
(Appoggia la richiesta il consigliere Uras.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 96.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Mariani - Meloni Marco - Porcu - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Bardanzellu - Campus - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 57
votanti 56
astenuti 1
maggioranza 29
favorevoli 15
contrari 41
(Il Consiglio non approva).
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 25, con parere contrario.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Porcu - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo.
Rispondono no i consiglieri: Bardanzellu - Campus - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 58
votanti 57
astenuti 1
maggioranza 29
favorevoli 15
contrari 42
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 151.
Ha domandato di parlare il consigliere Marco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI MARCO (P.D.). Presidente, colleghi, l'intento di questo emendamento, rispetto al quale vorrei argomentare le ragioni del voto a favore, è quello di garantire un indennizzo alle realtà economiche, alle imprese, agli operatori, ai professionisti e ai lavoratori in seguito allo spostamento del G8 da La Maddalena a L'Aquila. Ora, noi non sappiamo se il Presidente del Consiglio dei Ministri, che ha rassicurato, l'ho letto nei comunicati di ieri del Presidente della Regione, circa il fatto che comunque a La Maddalena si completeranno i lavori previsti e si terranno tantissime iniziative, terrà fede a questo impegno. Non lo sappiamo, ne parleremo penso la settimana prossima. Credo che la pressione sia comunque utile; è utile anche a lei, presidente Cappellacci, nel difendere le prerogative della Regione, l'interesse della comunità maddalenina e dell'intera comunità regionale e nel rivendicare il necessario rispetto degli impegni da parte del Governo.
Finora le cose che sono state dette sono state imprecise e poco verosimili. Ho sentito parlare di un G8 Ambiente, che non si terrà mai a La Maddalena, perché sarà una sessione sul cambiamento climatico, che si terrà a L'Aquila in occasione del G8. Gli impegni devono essere materialmente dimostrati con atti concreti, con provvedimenti, ad esempio modificando il decreto che sarà in discussione in Parlamento, penso nei prossimi giorni, così da garantire il rispetto degli impegni che lo Stato come contraente ha assunto nei confronti di molti committenti, di molte imprese, di molti lavoratori.
Nel frattempo ciò che è certo è che i danni per quel sistema economico sono certi e significativi. Pensate - lo leggiamo tutti giorni sui giornali - a tutti coloro i quali hanno organizzato la loro attività prevedendo la celebrazione del G8, hanno fatto investimenti, hanno bloccato le prenotazioni e si vedono ora costretti a rinegoziare con un contraente che non è un soggetto giuridico come gli altri, ma è lo Stato, che cambia le leggi in corsa e scrive in un decreto che chi ha fatto delle cose dopo il 1º marzo verrà pagato in maniera diversa, cioè molto inferiore rispetto a quanto pattuito.
Noi crediamo che questa Regione debba contribuire a un indennizzo, che non è un risarcimento totale dei danni, ma è un indennizzo equo rispetto a quei danni. Credo che sia una cosa che dovrebbe essere seguita anche dal Governo, rafforzando questo intervento. Credo che possiamo discutere nelle Commissioni consiliari, insieme alla Giunta, di come articolare la modalità di erogazione di queste risorse, perché chi ha subito un danno possa usufruirne.
Io penso che sia uno sforzo, un primo impegno della collettività regionale tutta che si esprime nella Regione a favore di coloro i quali hanno creduto in questa possibilità di rinascita e di riconversione di quel territorio, assumendo impegni economici concreti. Quella rinascita noi ci auguriamo che ci sia comunque, ma questo è un intervento per contribuire al superamento di questa fase e anche delle incertezze che quel sistema economico subisce, legate al fatto che c'è incertezza sulla rapidità dei pagamenti e sul mantenimento degli impegni proprio in queste settimane e in questi mesi.
Vi ringrazio e chiedo nel contempo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Meloni?
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Caria per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CARIA (P.D.). Anch'io mi associo all'intervento che è stato fatto poc'anzi dal collega Meloni e colgo questa occasione, come eletto nel territorio gallurese, perché qualche settimana fa da parte dei Gruppi politici di tutte le appartenenze sono state avviate numerose iniziative in occasione dello scippo - definito così certamente non da uomini del centrosinistra - dei finanziamenti per le opere collaterali al G8, in particolare i finanziamenti per la strada Sassari-Olbia e altre opere collegate. Poi è arrivato lo spostamento del G8 e noi abbiamo fatto anche un passaggio, qualche giorno fa, a La Maddalena, dove c'è stata una manifestazione pubblica, che ha visto in piazza molti abitanti del centro maddalenino e che credo abbia dato a tutti noi l'opportunità di toccare con mano il livello di preoccupazione che c'è per la città.
E' evidente che si era deciso inizialmente di far svolgere il G8 a La Maddalena anche per promuovere un rilancio dell'isola. Voglio dire che mentre tutti i comuni costieri della Gallura hanno avuto momenti di crescita, l'unico comune che non è cresciuto negli ultimi trent'anni è La Maddalena, evidentemente perché penalizzato dalle servitù militari. Non esisteva, infatti, a La Maddalena una classe imprenditoriale e il G8 ha creato delle aspettative sotto questo aspetto, per cui molti imprenditori, soprattutto giovani, si sono attivati e hanno messo in piedi delle iniziative: non solo hotel, ma anche iniziative di carattere imprenditoriale più piccole, da attività di tipo commerciale ad attività di tipo artigianale, che contavano su un rilancio forte dell'economia e del territorio.
Io credo che il Presidente della Regione farà bene, intanto, a recarsi il prima possibile a La Maddalena per rassicurare personalmente la popolazione - non affidandosi esclusivamente alle dichiarazioni di stampa che vengono rilasciate in questi giorni - su quella che sarà l'azione della Giunta per salvaguardare quella località. Credo che in ogni caso ci sia stato un danno per l'intera Sardegna perché il G8 a La Maddalena non rappresentava un'iniziativa esclusivamente a vantaggio di quella città, dal momento che l'effetto mediatico che ci sarebbe stato avrebbe avuto delle ricadute a livello regionale. Questo vale anche per l'intera nazione, perché sicuramente far passare sui media per tre o quattro giorni l'immagine della Sardegna è diverso dal far passare le immagini dell'Abruzzo, sarà sicuramente diverso. Penso e spero che il Presidente anche oggi voglia cogliere questa occasione per dare notizie al Consiglio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Noi abbiamo già avuto modo di esprimere la nostra posizione sulla decisione del trasferimento del vertice G8 da La Maddalena a L'Aquila, però ci stupiscono questi emendamenti. Non si capisce che depotenziano, sminuiscono quella che può o potrebbe essere, sempre con le opportune verifiche, un'azione politica seria.
Vedete, noi non abbiamo mai chiesto indennizzi per gli albergatori che sono stati penalizzati dalle tasse sul lusso; non abbiamo mai chiesto indennizzi per gli operatori portuali che sono stati danneggiati dalle tasse sul lusso, perché sono azioni demagogiche e populistiche che possono depotenziare l'eventuale adesione o meglio proposta, in questo caso, di azione politica comune per difendere un interesse generale. Così come abbiamo fatto. E nel caso si dimostri che è stato leso un interesse generale, sappiate che noi non torneremo indietro rispetto alle nostre responsabilità e alla voglia di difendere interessi generali che è ancora tutto da dimostrare siano stati lesi.
Queste sono proposte che danno davvero da pensare sulla serietà di un'azione politica, perché è ridicolo che sia chiamata la Regione a risarcire il danno. Se il danno viene acclarato, tutti insieme dobbiamo chiedere il risarcimento allo Stato, che ha contribuito a causare quel danno, ma non alle casse di mamma Regione che a tutto provvede e a tutto rimedia. Questa è una pura azione demagogica che fa pensare che forse è inopportuno fare azioni comuni se poi vengono strumentalizzate con queste idiozie. Perché è impensabile che una mente razionale possa credere che debba essere la Regione a rimborsare eventuali danni, tutti da dimostrare tra l'altro, lo scrivete anche qui.
Allora, io credo che questo emendamento magari guadagnerà due righe sui giornali, ma non farà sicuramente del bene a una politica seria che si può portare avanti insieme quando c'è una lesione degli interessi generali dei sardi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LAI (P.d.L.). Signora Presidente, si condividono naturalmente le preoccupazioni espresse in questo emendamento, perché tante e intense erano le attese, però è difficile davvero ricostruire la situazione in modo serio e quantificare dei danni che potrebbero essere chiesti in maniera generalizzata da quanti potevano aver giustamente riposto attese e speranze in un evento e magari anche fatto degli investimenti.
Noi ci troviamo davanti a un danno di immagine che non può essere assimilato alla tipologia di un danno da disastro naturale. Si punta senz'altro al ripristino della stagione turistica per tutti gli albergatori e per quanti, ripeto, avevano delle aspettative. Io ritengo che si debba pensare a porre in essere un'azione comune per ottenere un'altra forma di risarcimento, lo ha lasciato bene intendere l'onorevole Capelli. E credo che di questa forma di risarcimento si sia fatto buon interprete il presidente Cappellacci con le sue iniziative, con gli incontri intensi che ha avuto con il Consiglio dei Ministri, e la sua presenza qui certamente gli darà l'occasione - io glielo chiedo - di pronunciarsi in merito a questi aspetti. Ma ritengo che da questi incontri sia scaturita un'idea di maggiore sostanza e durata. Se anche l'evento ci fosse stato, il futuro di una comunità si costruisce giorno per giorno e sono necessarie intense azioni non solo da parte della Regione, ma anche dello Stato.
Quindi l'aiuto dello Stato e quello della Regione possono e debbono strutturarsi nel recupero immediato del danno di immagine, con misure straordinarie; difficilmente ciò può accadere attraverso un indennizzo che non hanno chiesto nemmeno gli albergatori, perché essi non chiedono un indennizzo, ma chiedono intense azioni per il recupero della stagione turistica che, in base appunto alle aspettative, è stata così compromessa. D'altra parte, come si possono dimostrare senza pregiudizio e nella loro reale efficacia e applicabilità questi danni?
Pertanto ritengo opportuno ritirare questo emendamento e costruire insieme magari un percorso di attenzione strutturato nel tempo, con azioni più efficaci e condivise.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Matteo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA MATTEO (P.d.L.). Signora Presidente, sarò brevissimo, anche perché ritengo che questo emendamento, tra l'altro superato da eventi che tutti noi conosciamo e che giovedì prossimo il presidente Cappellacci ci chiarirà definitivamente, sia un emendamento chiaramente speculativo, dal punto di vista politico. Avremmo potuto fare anche nella passata legislatura emendamenti simili, ad esempio sul danno causato dalla cacciata degli americani, che voi tanto avete voluto e che tanto vi siete impegnati ad accelerare. Queste cose noi non le abbiamo fatte e vi posso garantire che i danni che ha subito quella comunità, che io mi onoro di rappresentare (trascorro buona parte delle mie vacanze a La Maddalena, dove ho molti amici e riscuoto anche tanto consenso), e i danni che avete causato nella passata legislatura - vi ricordate la campagna sulla radioattività e tutto ciò che avete fatto contro gli americani? - sono di gran lunga superiori a ciò che oggi voi palesate attraverso questi emendamenti strumentali e speculativi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, dispiace che un tema rilevante come questo sia liquidato dagli esponenti della maggioranza come un'idiozia - ha pronunciato questa parola l'onorevole Capelli poco fa - o come un'iniziativa demagogica paragonabile a non si sa quale svantaggio nel vedere i sommergibili nucleari lasciare La Maddalena.
Questo emendamento pone problemi seri, che conosce bene chi è stato a La Maddalena lunedì scorso per un'iniziativa organizzata dal sindaco Comiti, alla quale, secondo me, avrebbe dovuto partecipare il Consiglio intero, con in testa il presidente Cappellacci. Questo emendamento pone il problema di alberghi che rimarranno vuoti per due mesi perché la Protezione civile aveva chiesto agli albergatori di lasciare le stanze vuote per le delegazioni dei Paesi partecipanti al G8. Questo emendamento parla di contratti e di precontratti che erano già stati firmati e accordati a imprese sarde che dovevano fornire servizi di catering per il G8. Questo emendamento pone certamente un problema verso la Regione e saremmo pronti a ritirarlo se ci fosse la volontà di aprire con lo Stato un vero procedimento per l'indennizzo dei danni conseguenti allo spostamento del G8.
Su questo faccio appello al presidente Cappellacci. Il Sindaco di La Maddalena ha detto una cosa importante: "Al presidente Cappellacci è stato dato uno schiaffo sonoro non essendo stato convocato dal Presidente del Consiglio alla seduta del Consiglio dei Ministri in cui si è presa una decisione così importante per la Sardegna". E' uno schiaffo che è stato dato a lui e a tutti i sardi. Noi saremmo felici se il presidente Cappellacci cambiasse registro e guidasse un'iniziativa forte di rivalsa della Sardegna per un danno che non è stato fatto soltanto alla comunità di La Maddalena, non è stato fatto soltanto al nord Sardegna, ma è stato fatto a tutti i sardi.
Quindi su questo emendamento, che credo ponga un problema importante, noi voteremo a favore. Chiederemo la votazione nominale e ci auguriamo che sia anche l'occasione per sentire su questo tema la voce del Presidente della Regione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Io ho ascoltato con attenzione l'intervento del collega Capelli, il quale, a parte le affermazioni che sono frutto anche della foga con cui si affrontano le questioni, ha fatto un'affermazione che potrebbe portarci a ritirare l'emendamento, se davvero da parte dell'intero Consiglio ci fosse la volontà dichiarata di avanzare la richiesta di indennizzo allo Stato, sulle cui casse dovrebbe ricadere la responsabilità di rifondere i danni oggettivi dovuti a una scelta precisa del Governo. A quel punto si potrebbe ragionare. Diversamente, coloro che hanno messo in campo investimenti su precisa richiesta dello Stato, della Protezione civile, comunque di chi aveva la responsabilità di gestire il G8, hanno diritto al rimborso dei danni.
Non siamo di fronte a una normale opera pubblica per la quale ciascuno deve pagare le conseguenze del proprio agire. Qua siamo di fronte a una scelta di un ente pubblico che ha portato degli imprenditori a fare determinati programmi di spesa che sono stati messi in discussione da una successiva scelta di tutt'altra natura, fatta dallo stesso ente pubblico. Non possiamo non essere attenti a questa esigenza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Trascuro le considerazioni sul G8, di cui si è già parlato e di cui mi auguro di riparlare con il tempo necessario, entrando nel merito concreto delle cose.
Voglio rispondere al collega Matteo Sanna dicendogli che noi siamo veramente orgogliosi di avere allontanato gli americani dalla base di La Maddalena, indipendentemente da quelle che potevano essere le conseguenze, per le quali bisogna prendere provvedimenti, se si sono verificate. La base degli americani - quindi non una base NATO, lo voglio precisare - era all'interno di una delle aree più pregiate del Mediterraneo che, lo ricordo a voi tutti, è parco naturale nazionale. E' incredibile che le basi dei sommergibili atomici potessero avere sede in quel sito e da sempre noi siamo stati solidali con chiunque abbia portato avanti quella iniziativa e siamo stati concordi con chi ha messo fuori i militari americani da La Maddalena per preparare l'arcipelago al ritorno degli americani stessi. Perché gli americani torneranno, ma torneranno da turisti, da studiosi, da scienziati, da visitatori. Questa terra si augura di ospitare loro e altri ed è per questo che è stato raggiunto un risultato importante. Chiedo la solidarietà di tutto il Consiglio regionale perché su quell'area si torni a programmare con l'attenzione che merita un patrimonio straordinario come quello di La Maddalena e di tutto l'arcipelago.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bardanzellu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BARDANZELLU (P.d.L.). Signora Presidente, l'economia dell'isola di La Maddalena era dovuta, per circa il 60-65 per cento, all'esistenza della base militare americana. Fermo restando che non sono stato certo io o una certa parte politica a far entrare gli americani a La Maddalena e fermo restando anche il fatto che sono contento che si sia pensato di mandarli via, tuttavia ciò non doveva accadere in un periodo così breve: in trenta giorni o poco più un sistema che funzionava è stato annientato e l'economia di una città è stata azzerata. Non si è fatto niente, in tutto questo periodo, per dare la possibilità alla popolazione maddalenina di creare un'economia alternativa.
Oggi, credo che si stia cercando una maniera diversa, e certo non corretta, per aiutare gli albergatori, per dare loro quattro lire per il fatto che il G8 non ci sarà più. Personalmente sono contentissimo del fatto che questo evento non si terrà in Sardegna, con tutte le conseguenze che potevano esserci nei comuni limitrofi. Già si pensava che le città di Olbia, Arzachena e Palau sarebbero state saccheggiate! Queste sono le notizie che arrivano. E allora dobbiamo pensare a un sistema diverso e aiutare i cittadini di La Maddalena a creare un sistema turistico nuovo, che funzioni. Dobbiamo pensare a ultimare le strutture ricettive e aiutare i maddalenini a gestirle, cosa che in questo momento essi non sono in grado di fare.
Anch'io, ero presente alla manifestazione di lunedì scorso. C'erano anche tanti bambini che il sindaco Comiti aveva fatto uscire dalle scuole, non so se in maniera corretta o meno, per partecipare o forse solo per fare numero. Dicevo, dobbiamo aiutare i maddalenini a gestire le nuove strutture; dobbiamo preoccuparci di seguire l'ultimazione dei lavori e creare un'economia reale. Noi sappiamo che il turismo in Sardegna, in questo momento, è in leggero calo, ma non in una zona specifica della Sardegna. Cito un vecchio detto cinese: "Se un uomo ha fame non regalargli un pesce, regalagli una canna da pesca e insegnagli a pescare". Così noi dobbiamo aiutare i maddalenini a creare un'economia nuova, un sistema turistico che funzioni e sia all'altezza della bellezza di quel territorio. Quindi lavoriamo per questo e sicuramente troveremo una convergenza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.). Signora Presidente, sino a questo momento mi sono attenuto all'accordo che avevamo preso in maggioranza di limitare al massimo gli interventi per evitare un eccessivo prolungamento della discussione, in questo caso, però, un brevissimo intervento è quasi obbligatorio.
Questo emendamento ha un chiarissimo ed evidente significato politico; significato politico che meglio potrà essere individuato ed espresso con azioni, se possibile, congiunte giovedì prossimo, quando il Consiglio affronterà questo argomento. Detto questo, dal punto di vista tecnico questo emendamento è assolutamente inaccettabile, anzi è controproducente rispetto al risultato che si prefigge. In primo luogo, non sono stabiliti né criteri né limiti di indennizzo, che vengono rimessi completamente alla Giunta, con richiesta di emanare norme regolamentari che però sono di competenza del Consiglio regionale. Il che vuol dire che questo emendamento, se approvato, quasi sicuramente si tirerebbe appresso il fondato ricorso, presso la Corte costituzionale, da parte del Governo.
Ma qui non si parla di risarcimento, si parla di indennizzo. Ora, come l'amico Marco Meloni sa benissimo, l'indennizzo interviene in presenza di un atto lecito, cioè di un atto che si ritiene essere stato adottato dall'organo competente conformemente alla legge. Ciò nonostante si va incontro al privato per il sacrificio subito e lo si indennizza. Parlando di indennizzo si riconosce, contro quello che è lo scopo dell'emendamento, che l'atto col quale si è disposto lo spostamento del G8 a L'Aquila è un atto lecito. Ecco la contraddittorietà intrinseca di questo emendamento. Peraltro sottolineo che se il problema è quello degli albergatori, se ci sono precontratti o altro, in ogni caso costoro possono esperire un'azione di responsabilità precontrattuale nei confronti della Protezione civile.
Detto questo, mi sembra che il problema più grosso sia un po' più ampio e ne parleremo giovedì, perché il problema riguarda tutti i sacrifici che ha fatto la Regione Sardegna caricandosi oneri rilevantissimi anche per quanto riguarda il disinquinamento delle aree. Se le mie informazioni sono esatte, solo il disinquinamento delle acque di fronte all'ex Arsenale è costato alla Regione sarda circa 30 milioni di euro, oneri che la Regione ha sopportato a fronte di un ritorno di immagine che non ci sarà. Questo è il problema ben più grave, ben più importante, che potrà essere affrontato meglio giovedì.
Stante l'inconsistenza giuridica e la contraddittorietà dell'emendamento numero 151, il mio voto è contrario.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Anch'io intervengo molto brevemente, Presidente. Al di là degli aggettivi e dei sostantivi che si possono usare per quanto riguarda questo emendamento, mi pare che vi sia stato, anche in alcuni interventi della maggioranza, il riconoscimento sostanziale che ciò che è avvenuto a La Maddalena ha causato comunque dei danni o, se volete, ha ovviamente pregiudicato un programma di attività anche economica che era legata allo svolgimento del G8 in quell'isola.
Pertanto, l'emendamento che noi abbiamo presentato si muove nella direzione di intercettare questi danni e demandare alla Giunta l'individuazione dei criteri, dei parametri, dei soggetti, eccetera, per risarcirli in qualche maniera. Ora, però, dagli interventi di alcuni esponenti della maggioranza, mi pare che ci sia comunque un sottile riconoscimento di questo effetto. Allora, è presente il Presidente della Regione che riferirà in Aula giovedì. Io non ho la pretesa, ovviamente, di suscitare o meglio di provocare una sua risposta in questo momento, però certamente sarebbe interessante, così come ha affermato l'onorevole Lai qualche minuto fa, verificare se c'è la volontà, la convinzione innanzitutto del Presidente della Regione - ma non per scaricare una responsabilità diretta su di lui - che su una materia come questa possa esserci un momento di discussione comune, se c'è il riconoscimento, fin d'ora, che comunque l'economia dell'isola di La Maddalena subisce un danno e se c'è la disponibilità, ripeto, per una discussione comune che individui, ovviamente, lo Stato come il soggetto che deve risarcire gli operatori economici di un danno che, mi pare abbastanza evidente, hanno subito.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io non farei un'analisi di natura giuridica e neppure un ragionamento sui danni, farei un ragionamento diverso, e siccome sono intervenuti tutti, mi sembrava brutto che non ci fosse anche il mio intervento.
Qua la cosa è molto semplice: i potenti della Terra non hanno deciso di fare le cose normali, di riunirsi nelle stanze dei loro palazzi, pieni di servizi segreti, di corpi speciali dell'Esercito, nella loro protezione, diciamo, integrale; non hanno deciso di utilizzare i sistemi di comunicazione moderni, come le tele-audio-conferenze, che consentono di parlare e di confrontarsi a distanza, hanno bensì deciso di fare una specie di grande festa, una scampagnata ricorrente. E anziché incontrarsi da Luxia Arrabiosa, in via Iglesias, a Cagliari, si incontrano una volta a La Maddalena, una volta in Provenza, scelgono cioè le località turistiche più belle e vanno lì a farsi fotografare tutti insieme, a passeggiare con il cellulare, cioè il G8 diventa una grande occasione per fare spettacolo. E anche quelli vestiti di nero, che vanno lì per protestare, sventolando le bandiere e dicendo: "Basta con questi G8", anche quelli fanno parte dello spettacolo. E tutta la popolazione mondiale rimane attaccata alla televisione in attesa di capire che cosa succederà e nel frattempo pensa: "Ma guarda che bello!". Questo è il punto! Noi abbiamo organizzato alberghi per la Confindustria, abbiamo organizzato grandi feste, prenotato ristoranti, eccetera, a un certo punto ci hanno detto: "Badate, non si sposano più, se ne sono andati da un'altra parte". E siamo rimasti lì, senza poter rivendicare nulla di quanto avevamo investito in ragione di quella festa.
Tutto questo è fondamentalmente immorale. E non c'entra niente ciò che andiamo a dire sulla solidarietà nei confronti dell'Abruzzo e cose di questo genere. C'entra solo che meno se ne faranno di queste schifezze meglio sarà!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Un cenno rapidissimo, perché oggi stiamo dando la dimostrazione - peccato che non ci siano scolaresche in visita - di che cosa significa la frase "buttiamola in politica": banalizzare, speculare, fare demagogia. Qua stiamo trattando sicuramente un tema importante sotto moltissimi aspetti e spero che il Presidente della Regione non voglia accettare l'invito a banalizzare, con un intervento durante la discussione di una legge finanziaria, un argomento che è estremamente importante, anche perché tocca, su questo sono assolutamente d'accordo con chi l'ha rilevato, la dignità di tutta una regione per le modalità con cui un certo fatto è avvenuto, non perché è avvenuto. E quindi credo che si possa veramente concludere qui questa dimostrazione pratica del "buttiamola in politica".
Voglio solo leggere un passo brevissimo di una lettera, per chi pensa che si possano usare gli avvenimenti sulla base della convenienza politica. E' una lettera, datata dicembre 2007, con cui la ditta Gemmo scrive a uno dei suoi 21 dipendenti, operai meccanici ed elettricisti, comunicando che il 17 dicembre 2007, a seguito della perdita della commessa presso l'unità produttiva della base navale della US Navy di Santo Stefano, i 21 dipendenti della ditta sono stati licenziati. E questi dipendenti sono a casa, senza alcuna copertura, dal dicembre del 2007. Qualcuno aveva promesso cose diverse!
PORCU (P.D.). Lo Stato!
CAMPUS (P.d.L.). Sì, sì, lo Stato!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Nessuna demagogia, nessuna banalizzazione, onorevole Campus. E' chiaro che è un emendamento politico. E' un emendamento che segnala intanto una preoccupazione, quella che abbiamo avvertito a La Maddalena. E non c'erano bambini, ma c'erano famiglie, c'erano operatori economici, c'era La Maddalena in piazza, lunedì, insieme a noi. Avremmo voluto che fossero presenti tutti i consiglieri regionali e in particolare il Presidente della Regione. La Maddalena attraverso le parole del suo Sindaco ha detto: "In questi mesi siamo stati a Scherzi a parte". Una città veramente indignata, una regione indignata.
La decisione di trasferire il G8 a L'Aquila è del 23 aprile, oggi è il 7 maggio e per la prima volta, con questo emendamento, siamo riusciti a portare questo argomento all'attenzione del Consiglio regionale, la massima Assemblea dei sardi. Allora, mi sembra anche questo un segnale veramente preoccupante. Ne parleremo la prossima settimana, spero in maniera approfondita.
E' chiaro che questo emendamento è servito per portare il problema in quest'Aula. E' stato rotto un patto tra la Regione e lo Stato ed è un fatto gravissimo, avvenuto anche, devo dire, senza tener minimamente conto dell'articolo 47 dello Statuto di autonomia. Tutto è stato fatto nel modo peggiore possibile.
Intanto, come Consiglio regionale, siamo chiamati a fare una ricognizione dei danni. La faremo e proporremo anche misure concrete che sono stabilite nel nostro Regolamento, per tentare insieme di capire quali sono i danni che subisce La Maddalena e quali sono i danni che subisce la Sardegna con questa decisione. Poi siamo chiamati a un rapporto diverso, autorevole, non subalterno nei confronti dello Stato. Ecco, noi chiediamo che ci sia veramente - è emerso da qualche intervento - una presa di posizione congiunta, al di là del colore politico, e questo Consiglio regionale, che rappresenta ciascun sardo, in qualche modo alzi la voce, non subisca decisioni prese a Roma senza consultarci. Credo che questo lo dovremo fare.
Allora, questo emendamento, ripeto, doveva servire per porre un problema politico che, spero, affronteremo attraverso una decisione comune che sarà presa nel corso del dibattito della prossima settimana. Decideremo insieme quali iniziative intraprendere, ma noi attendiamo da ciascun consigliere, da ciascuna forza politica un'azione congiunta che rappresenti la Sardegna nel migliore dei modi, a testa alta, senza compromessi e l'aiuti a stabilire un rapporto diverso con lo Stato, basato sul rispetto degli impegni, sul rispetto dei patti che sono stati assunti con ben 17 D.P.C.M. Insomma, per la Sardegna è sicuramente successo un fatto gravissimo che non possiamo banalizzare e far passare inosservato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cucca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
E' l'ultima dichiarazione di voto.
CUCCA (P.D.). Signora Presidente, ero silente da un po' di tempo e con un pizzico di invidia, visto che sono intervenuti tutti, mi sono detto: anch'io ho voglia di sciogliermi un po' la lingua.
Intervengo soltanto perché stimolato dall'intervento dell'amico Matteo Sanna, al quale rinnovo, ovviamente, stima e simpatia perché stasera mi ha aiutato a risolvere un dilemma. Da anni mi domandavo di chi fosse il merito della cacciata degli americani da La Maddalena. Berlusconi ne rivendicava il merito perché l'accordo era stato firmato davanti al ministro Martino e al sottosegretario Cicu. Invece ho scoperto che in effetti il merito di questo risultato, inseguito dai sardi per trent'anni, non era del Governo centrale di centrodestra, ma del Governo regionale di centrosinistra. E di questo, ovviamente, come abbiamo fatto fino a oggi, ce ne faremo vanto anche presso il popolo dei Sardisti, che per tanto tempo hanno rivendicato questo argomento.
Voglio inoltre ricordare, per quel che si è sentito in quest'Aula, ma che mi è stato confermato dai colleghi della Gallura, che in effetti la crescita economica della città di La Maddalena negli ultimi trent'anni è stata praticamente pari a zero, mentre il comune di Telti, per esempio, in pochissimi anni ha raggiunto risultati straordinari e nettamente superiori a quelli ottenuti in trent'anni da La Maddalena...
(Interruzioni)
Non c'è ombra di dubbio, questo è merito dell'amministrazione comunale, ma probabilmente è merito anche della situazione contingente che si è venuta a creare lì, appunto, con un totale blocco dello sviluppo economico.
L'emendamento non ha, badate, nessun intento demagogico e populistico; l'unico scopo è quello di tenere alta l'attenzione su questo tema, per il quale, come sapete, è stata chiesta la riunione del Consiglio regionale. Si tratta di tenere vivo questo argomento in maniera tale da prepararci al dibattito che si svolgerà in quest'Aula, perché oggettivamente noi riteniamo, come credo ritenga la maggior parte dei sardi, di essere stati defraudati e soprattutto che la popolazione di La Maddalena abbia subito danni ingenti. In questo senso si è portato all'attenzione di quest'Aula l'argomento, ripeto, solo per tenere viva l'attenzione.
Il mio voto, ovviamente, sarà favorevole.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 151.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 63
astenuti 1
maggioranza 32
favorevoli 18
contrari 45
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 98.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Brevemente, perché l'argomento l'abbiamo già trattato, abbiamo posto dei problemi e il risultato l'abbiamo ottenuto. Su questo emendamento dichiaro il voto a favore e, a differenza del collega Meloni, io sono tra quelli che ancora vogliono credere che a La Maddalena si possa tenere il G8 Ambiente. Questo è il significato dell'emendamento. Se il G8 Ambiente si tenesse a La Maddalena a settembre, sarebbe certamente una risposta, ancorché parziale.
Il cambiamento del parere da sfavorevole a favorevole su questo emendamento ci indurrebbe a pensare che quella promessa che è stata fatta potrebbe essere mantenuta. Quindi il voto su questo emendamento è favorevole, con invito a valutare meglio il parere che è stato espresso.
Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Porcu?
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 98.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Cuccureddu ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta La Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 61
votanti 60
astenuti 1
maggioranza 31
favorevoli 17
contrari 43
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 99.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Solo per dichiarare il voto a favore e chiedere la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Porcu?
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 99.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 63
votanti 62
astenuti 1
maggioranza 32
favorevoli 18
contrari 44
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 108.
Ha domandato di parlare il consigliere Oppi. Ne ha facoltà.
OPPI (U.D.C.). E' ritirato.
PRESIDENTE. L'emendamento numero 108 è ritirato.
Passiamo all'emendamento numero 97.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Vi prego di non prenderla come una sorta di accanimento terapeutico. Mi rendo conto che l'ora è tarda, però mi permetto di sollecitare la vostra attenzione perché ho l'impressione - nessuno me ne voglia, mi scuso soprattutto col presidente Maninchedda - che questo emendamento sia stato bocciato in Commissione più che altro perché non è stato esaminato attentamente.
Allora, lo scopo, l'intendimento di questo emendamento è abbastanza chiaro nel testo. Attualmente la legge regionale numero 3 del 2008, che disciplina la materia delle autorizzazioni e della gestione degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, è abbastanza farraginosa. In base a questa legge regionale si demanda alle province il rilascio delle autorizzazioni. Le province, però, in questa situazione, ripeto, abbastanza farraginosa, rimandano sine die l'assunzione della propria responsabilità. Morale, da quando è in vigore questa legge, cioè dal marzo dello scorso anno, sono rimaste di fatto inevase tutte le richieste.
L'emendamento si pone l'obiettivo, nelle more di una legge regionale che disciplini in maniera chiara e una volta per tutte questa materia, di demandare il rilascio dell'autorizzazione unica alle province, perché in questo modo si riesce a evadere le richieste che sono state presentate. Poi i pareri, ovviamente, sono vincolati all'esame da parte delle province.
Lo scopo dell'emendamento è questo, vi pregherei di esaminarlo e di giudicarlo come un tentativo di superare una situazione di difficoltà per tanti operatori che vogliono intervenire in un settore al quale, anche voi, guardate giustamente con molto interesse.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Vorrei dire all'onorevole Diana che la materia è all'attenzione della Commissione e credo di tutte le forze politiche, perché sappiamo perfettamente che molte domande sono nella situazione da lui indicata, al punto che inviterei i presentatori a ritirare l'emendamento, perché non c'è ostilità, io non l'ho registrata in nessuna forza politica, c'è soltanto da ragionarci su con un minimo di approfondimento per vedere come fare.
Conosco l'estensore del testo dell'emendamento, che mi sembra abbia molti aspetti persuasivi, però il parere negativo nasce solo dal tentativo di preservare, anche dinanzi a questa richiesta, la natura della legge finanziaria, limitandola agli aspetti finanziari. Se vi chiedo di ritirarlo è proprio perché su questo tema c'è una fortissima attenzione e sarebbe spiacevole doversi esprimere contro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Intervengo solo per qualche secondo, perché su questo argomento effettivamente c'è una grande attenzione da parte degli operatori e ci sono molte sollecitazioni in tal senso.
Ora, ho sentito l'intervento del collega Maninchedda e se è necessario approfondire la problematica credo che sia giusto farlo subito, perché di fatto il settore della produzione di energia da fonti rinnovabili risulta completamente bloccato, in quanto non si danno risposte agli utenti e tanto meno se ne danno agli operatori del settore. Nelle more della legge è necessario, comunque, trovare una soluzione, un modo per intervenire e, chiaramente, dare risposta a tutti coloro che aspettano.
Per cui questo emendamento mi trova molto sensibile e mi auguro che il collega Diana accolga l'invito del relatore a ritirarlo, a fronte giustamente dell'impegno ad approfondire e affrontare la materia nelle sedi opportune, per dare una risposta definitiva a tutto il settore.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Il tema è questo: primo, l'articolo 4 introduce disposizioni a favore del sistema produttivo isolano; secondo, esiste una legislazione nazionale che attribuisce alle amministrazioni regionali il compito di procedere al rilascio delle autorizzazioni. In assenza di questa procedura autorizzazioni non ce ne sono e, conseguentemente, questa parte di attività economica è surgelata. Io penso che nelle more di un'organizzazione compiuta del tema le province possano provvedere, ai termini della legge dello Stato, all'attribuzione e alla concessione delle autorizzazioni necessarie. E così le cose funzionano.
Del resto tutte le province sarde, o gran parte di esse, sono dotate di agenzie per l'energia, che dovrebbero svolgere questa funzione. Sono le istituzioni locali a cui deve essere, in fin dei conti, in gran parte attribuito questo compito, non vedo la ragione per la quale, ancora una volta, si debba autobloccare, automarcare l'economia sarda in presenza di una legislazione statale che si applica su tutto il territorio nazionale. Aggiungiamo un handicap, questo è il tema. E mi pare che la responsabilità la maggioranza non se la debba prendere su questa materia. Io voterò a favore.
PRESIDENTE. Onorevole Diana, può intervenire soltanto se deve ritirare l'emendamento.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Io lo ritirerei se ci fosse da parte della Giunta un impegno nella direzione segnalata dal Presidente della Commissione e con l'indicazione di tempi precisi. Il collegato può essere la strada.
PRESIDENTE. Lo ritira, quindi?
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Sto aspettando una risposta dall'Assessore.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. E' abbastanza chiara l'opportunità che una materia così complessa e delicata non venga ridotta a un intervento di poche righe all'interno della finanziaria.
E' una questione che dovrà essere affrontata e l'occasione potrebbe essere la discussione del collegato, in cui affronteremo questa e altre questioni che costituiscono norme intruse. Si valuterà in quel momento.
OPPI (U.D.C.). Nessun collegato!
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Come, Giorgio?
OPPI (U.D.C.). Nessun collegato! O lo si ritira o lo mettiamo in votazione!
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La mia dichiarazione non è ovviamente collegata al fatto che ci sia o no il ritiro dell'emendamento. Dico che questa è una materia che, al pari di altre, può essere affrontata nel disegno di legge collegato alla finanziaria, tutto qui.
PRESIDENTE. Onorevole Diana, ritira l'emendamento sì o no?
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Assolutamente no e chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta?
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 97.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Mario Floris ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Lotto - Mariani - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Rassu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 56
votanti 54
astenuti 2
maggioranza 27
favorevoli 15
contrari 39
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 137. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Onorevole Sanna, non l'ho vista, mi dispiace.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Guardi bene!
PRESIDENTE. Io ho guardato, forse i colleghi non sanno che dal momento in cui un consigliere si prenota al momento in cui la prenotazione arriva qui alla Presidenza passa del tempo. Il problema è che abbiamo già votato l'emendamento.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Allora vada al netto di quel tempo, Presidente, se no uno non interviene mai!
CHERCHI (P.d.L.). Non mi sembra che non stiate intervenendo.
PRESIDENTE. No, non è che uno non interviene mai, mi scusi. Io guardo sempre il pannello e se non compare alcuna prenotazione procedo alla votazione.
Passiamo all'emendamento numero 30.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Intervengo solo per dire, Presidente, che colgo l'occasione dell'emendamento numero 30 per evidenziare che la bocciatura dell'emendamento numero 137 la spiegheremo agli enti locali della Sardegna. Quando noi lavoriamo, a parte la fretta, dobbiamo tener conto minuto per minuto del fatto che siamo al servizio della comunità della Sardegna e ci si può presentare anche un emendamento di questo genere che può essere di grande utilità sia per il momento che stiamo attraversando sia per le cose che implica.
Questo emendamento è la riproposizione di una deroga al blocco delle assunzioni negli enti locali della Sardegna, perché province e comuni possano adeguare le loro piante organiche e assorbire i lavoratori socialmente utili, cosa che al momento non possono fare appunto perché c'è il blocco delle assunzioni. E' un provvedimento che abbiamo adottato nella finanziaria 2007 e che, non essendo stato ripetuto, gli enti locali ci hanno fortemente richiesto.
Questo è ciò a cui non potevamo dedicare neanche un minuto di attenzione, privando i comuni di un servizio di questo genere. Spiegheremo perché siamo presi da grande fretta!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cucca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCA (P.D.). Signora Presidente, intervengo sull'emendamento numero 30, che riguarda una materia che è già stata trattata nel passato e alla quale dovremmo guardare con attenzione. L'abbiamo riproposta perché era stata già prevista nelle precedenti finanziarie. Si tratta dell'istituzione del Comparto unico di contrattazione collettiva della Regione e degli enti locali a seguito del trasferimento di funzioni previsto dalla legge numero 9, approvata nella passata legislatura.
Succede, in buona sostanza, che con il passaggio delle funzioni dalla Regione agli enti locali deve essere trasferito ovviamente anche il personale. E' evidente che ci sarebbe una sperequazione, se le cose rimanessero così, fra il trattamento economico riservato ai dipendenti regionali che dovrebbero passare agli enti locali e quello dei dipendenti degli enti locali medesimi. Pertanto è necessario avviare una contrattazione seria che consenta a questa legge di dispiegare finalmente i suoi effetti.
Questo emendamento ha lo scopo, come dicevo, di istituire il Comparto unico e l'Agenzia per la rappresentanza negoziale della Regione e degli enti locali della Sardegna (ARAN). C'era già stata un'interlocuzione sia con l'Assessore sia con il Presidente, pertanto c'è la disponibilità al ritiro dell'emendamento, ove ci fosse precisa rassicurazione che l'argomento verrà trattato in tempi brevi, così come era stato assicurato durante i lavori della Commissione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Ricordo alla minoranza che tempo fa stanziammo risorse finanziarie per il fine indicato nell'emendamento e siccome su questo argomento ci fu turbolenza interna alla maggioranza di allora gran parte dell'attuale maggioranza condivise la costruzione del Comparto unico. E' una necessità per due ragioni: intanto perché ormai la flessibilità di gestione del personale richiama necessariamente, in tutto il sistema pubblico regionale e locale, una mobilità intercompartimentale che diversamente non si può realizzare. Noi siamo costretti a lavorare in termini di comparto stagno e quindi a fare una programmazione delle risorse professionali del sistema pubblico inadeguato e comunque molto più costoso, molto più oneroso per il bilancio pubblico. In secondo luogo ci sono dotazioni finanziarie che a suo tempo sono state destinate e non sono state utilizzate, credo 5 milioni di euro, proprio per ridurre le sperequazioni tra i diversi trattamenti economici e giuridici. E' venuto il tempo, insomma, di trattare questa materia.
Credo che non sia possibile farlo oggi, per cui io suggerirei il ritiro di questo emendamento. Non è roba da collegato estemporaneo, è roba da riforma profonda del sistema pubblico regionale locale, che però bisogna mettere in agenda, bisogna programmare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta?
(Appoggia la richiesta il consigliere Uras.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 30.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 54
votanti 53
astenuti 1
maggioranza 27
favorevoli 16
contrari 37
(Il Consiglio non approva).
Onorevole Maninchedda, c'era una precisazione da fare sull'emendamento numero 94.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, chiedo scusa ai colleghi, soprattutto dell'opposizione. Si tratta dell'emendamento numero 94: due parole del testo erano state modificate durante l'intervallo, io avevo riportato la modifica nel mio testo, ma non è quello che poi è stato depositato agli atti.
E' l'emendamento illustrato dall'onorevole Gian Valerio Sanna. Il testo dovrebbe essere: "approva apposite direttive relative alle modalità di attuazione" e non "approva apposito regolamento disciplinante le modalità di attuazione". Non so se i colleghi consentano la correzione.
PRESIDENTE. Se non ci sono opposizioni, la correzione è accolta.
Passiamo all'esame dell'articolo 5.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 5:
Art. 5
Copertura finanziaria
1. Le spese derivanti dall'applicazione della presente legge trovano copertura nelle previsioni d'entrata del bilancio pluriennale della Regione per il quadriennio 2009-2012 e in quelle dei bilanci per gli anni successivi.)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Mario Floris. Ne ha facoltà.
FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Signora Presidente, colleghi del Consiglio, tutta la discussione sulla legge finanziaria, la conclusione e anche gli ultimi interventi hanno ulteriormente dimostrato, se ce ne fosse bisogno, quali siano i limiti e le conseguenze anche dannose del portare avanti leggi finanziarie di questo tipo.
Immagino che i colleghi di prima nomina, ma anche quelli di seconda e di terza nomina abbiano trovato, come me, notevoli difficoltà a districarsi fra emendamenti, richiami a norme che a loro volta richiamano altre norme, norme decadute, dimenticanze, errori materiali, subemendamenti, maxiemendamenti ed emendamenti di sintesi. Mi pare che non sia certamente questo il modo di portare avanti una legge finanziaria.
Questa legge finanziaria, la prima della quattordicesima legislatura, ha segnato certamente un'inversione di tendenza; ha segnato fors'anche una marcata e decisa discontinuità, non rispetto alle forze politiche, ma rispetto proprio al nodo principale di cui da anni dibattiamo in questo Consiglio senza mai riuscire a definirlo, perché ci perdiamo in schieramenti contrapposti sulla legittimità dei procedimenti piuttosto che sui contenuti e sulla congruità ed efficacia delle decisioni che andiamo ad assumere.
Anche in questa finanziaria, così come in altre finanziarie - se non sono uscite prima usciranno di sicuro -, ci sono tante norme intruse che niente hanno a che vedere con la legge finanziaria e con il bilancio della Regione. Io vorrei che l'Assessore della programmazione, chiedo scusa, seguisse il mio intervento perché è a lui che mi voglio rivolgere, visto che mi sembra ci siano state, su ciò che sto per dire, delle aperture. E' vero che c'è l'urgenza e la drammaticità degli avvenimenti mondiali ed europei sull'economia, che interessano anche i sardi, però questo non deve rappresentare un esimente né per la Giunta né per il Consiglio e nemmeno per le forze politiche qui rappresentate.
Noi abbiamo un impegno, Assessore, rispetto a quanto detto e praticato in questi anni di opposizione, ma anche durante la campagna elettorale; un impegno di coerenza che mi corre l'obbligo di ricordare perché venga riaffermato, ovvero l'impegno di riportare la legge finanziaria sui binari della sua correttezza formale e sostanziale.
Sappiamo benissimo che le finanziarie di questa natura, nate negli anni in cui sono nate, con scopi nobili, hanno scardinato l'assetto legislativo ed economico-finanziario della Regione. La legge finanziaria è stata utilizzata come mezzo di surroga del procedimento legislativo ordinario; ha pervaso e stravolto lo stesso Regolamento interno del Consiglio che - come è a tutti noto - è una fonte ordinamentale sovraordinata e prevalente; ha espropriato il Consiglio e le Commissioni di merito delle proprie prerogative essenziali e irrinunciabili; ha determinato conseguenze talvolta irreparabili al complessivo assetto e alla funzione della Regione e degli enti locali, complicando le procedure, la stessa operatività e gli obiettivi dei provvedimenti sottratti alla disciplina legislativa e regolamentare propria, con spreco di energie materiali e immateriali e danni irreparabili nel rapporto fiduciario con i cittadini.
La legge finanziaria regionale deve pertanto tornare alla sua funzione originale di strumento operativo della programmazione economica. Noi annunciamo la riproposizione di una proposta di legge, ma vorremmo che la Giunta fosse convinta del fatto che questo obiettivo deve essere portato avanti.
Abbiamo sentito affermare in quest'Aula, in diversi interventi, che alla legge finanziaria è attribuito il ruolo di strumento operativo della programmazione economica. Ma quando mai! Nel contempo la finanziaria è diventata, per gli stessi che hanno fatto questa affermazione, lo strumento del contingente, la scorciatoia legislativa per nuovi interventi e sempre maggiori spese.
La funzione che deve avere la legge finanziaria, ed è su questo che io vorrei una conferma da parte della Giunta, è quella di indicare la massa di risorse disponibili negli anni di riferimento nel bilancio pluriennale, regolamentare esclusivamente le spese di investimento di finanziamenti statali, comunitari o regionali derivanti da maggiori entrate o da economie su leggi vigenti, stabilire modalità per la copertura dei disavanzi e per la contrazione dei mutui, definire gli stanziamenti dei capitoli di bilancio destinati al finanziamento delle nuove proposte di legge indicate in apposite tabelle che si prevede verranno approvate nel corso degli anni. Insomma, non si può confondere la funzione tecnica della legge finanziaria con provvedimenti settoriali che devono essere conseguenza e non parte integrante della stessa legge.
Io ho capito che in questo senso da parte dell'Assessore c'è un'apertura e c'è anche un disegno politico di prospettiva. Se questo è, questo mi conforta e mi porta ad appoggiare e a votare con maggiore spirito costruttivo la legge finanziaria.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). La legge finanziaria non vive per se stessa, è una parte, un segmento della manovra finanziaria della Regione: ci sono due leggi, la legge finanziaria e quella di bilancio, e ci sono inoltre i presupposti di queste due leggi, in un sistema di contabilità che è stato riformato e che ha trasformato il bilancio per centri di spesa in un bilancio per obiettivi strategici.
Tutto questo - e la faccio breve - richiederebbe, cosa che non si è mai vista, neppure questa volta, eppure non abbiamo sollevato questioni, una cadenza nella predisposizione e approvazione degli atti, così come previsto dalla legge di contabilità. C'è una cornice generale che è il Programma regionale di sviluppo, c'è il Documento annuale di programmazione economica e finanziaria, che fa un aggiornamento di quella cornice generale in ragione delle esigenze, e poi ci sono gli strumenti operativi, ossia la legge finanziaria e il bilancio con le sue dotazioni.
Quella cornice generale richiama leggi di settore, cioè un sistema complesso di programmazione dell'intervento della Regione che deve essere rispettato in ogni sua parte perché abbia senso. Purtroppo noi viviamo di emergenze e di contingenze. E vivendo sempre di emergenze e di contingenze non costruiamo la cornice o non la aggiorniamo rispetto alle esigenze che si manifestano. La legge finanziaria si trasforma in uno strumento operativo immediato di soluzione delle situazioni più urgenti e tutto il sistema viene snaturato. Allora, se la scelta fosse quella di essere ordinati, e di esserlo su tutto, anche sulle leggi che debbono essere organizzate in ragione del Programma regionale di sviluppo, e quindi della strategia di crescita economica e sociale di questa regione, allora tutto sarebbe più semplice. La realtà è che è molto difficile che questo sistema funzioni in maniera ordinata.
Ho tentato di dirlo anche ieri e lo dico oggi, alle ore 21 e 12 del terzo giorno di dibattito: non si è mai visto nella storia dell'autonomia che una parte di questo Consiglio, quella più interessata a manifestare elementi di scontro, di dissidio, si applicasse per dare operatività alla spesa regionale e rendere brevissima questa discussione. E non basta dire: "Ve ne rendiamo atto". Bisogna anche capire che la qualità dell'opposizione che è stata messa in campo non è la stessa che avete messo in campo voi per cinque anni, e di questo non ve n'è grata la Sardegna! Certo avete conquistato la maggioranza politica, ma in quei frangenti non essere riusciti a trovare il modo di fare una discussione di merito - e non era solo un limite della maggioranza - ha rallentato lo sviluppo intero di questa regione.
Si è responsabili quando si è in maggioranza, ma si è responsabili anche quando si è in minoranza, e chi è responsabile quando è in maggioranza lo è anche stando all'opposizione. E' questa la differenza tra noi e voi. Ecco perché anche intervenire nella discussione di un articolo per pochi minuti, in mezzo alla confusione totale di quest'aula, alle 21 e 14 del terzo giorno di dibattito, dovrebbe essere più tollerato e anche più compreso.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 5. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 6.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 6:
Art. 61. Per gli effetti di cui all'articolo 19 della legge regionale n. 11 del 2006, sono considerate spese obbligatorie e d'ordine quelle iscritte nell'elenco n. 1 annesso alla presente legge.)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, passiamo alla votazione.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Porcu?
(Appoggiano la richiesta i consiglieri Agus, Caria, Diana Giampaolo, Meloni Marco e Uras).
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 6.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Agus, Caria, Diana Giampaolo, Meloni Marco, Porcu e Uras si considerano presenti in aula ai fini del numero legale.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Capelli - Cappai - Contu Felice - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Sanna Gian Valerio.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 45
votanti 37
astenuti 8
maggioranza 23
favorevoli 37
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame della Tabella A.
(Segue lettura)
PRESIDENTE. Poiché nessuno domanda di parlare su questa tabella, la metto in votazione. Chi la approva alzi la mano.
Passiamo all'esame della Tabella B.
(Segue lettura)
(E' approvato)
Passiamo all'esame della Tabella C.
(Segue lettura)
(E' approvata)
Passiamo all'esame della Tabella D.
(Segue lettura)
PRESIDENTE. Alla Tabella D sono stati presentati otto emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo degli emendamenti:
Emendamento soppressivo parziale Giunta regionale
Tabella D
E' eliminata la seguente voce:
08 LAVORI PUBBLICI
L.R. 3/08, art. 9, c 5 - Interventi strutturali urgenti manutenzione straordinaria sistema idrico multisettoriale (UPB S07.10.005 Cap. SC07.1265)
COPERTURA FINANZIARIA
In aumento
UPB S07.07.005 Emergenza idrica
2009 € 10.000.000
2010 € 10.000.000
2011 € 10.000.000
In diminuzione
UPB S08.01.003 Fondo per nuovi oneri legislativi in conto capitale
2009 € 10.000.000
2010 € 10.000.000
2011 € 10.000.000 (35)
Emendamento modificativo Rassu - Dessì - Mulas - Rodin - Tocco - Alessandra Zedda - Fois
Tabella D
07 - Assessorato del turismo, artigianato e commercio
UPB S06.03.002 Incentivazioni di parte corrente per le attività artigiane
Capitolo SC06.0414 (Concorso interessi per le imprese artigiane - L.r. n. 51/1993 e s.m.i.).
In aumento:
Anno 2009: 6.000 euro
Copertura finanziaria:
In diminuzione:
FNOL Parte corrente UPB S08.01.002
Anno 2009: 6.000 euro
Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della Tabella A allegata al disegno di legge finanziaria. (128)
Emendamento modificativo Rassu - Dessì - Mulas - Rodin - Tocco - Alessandra Zedda - Fois
Tabella D
07 - Assessorato del turismo, artigianato e commercio
UPB S06.02.006 Incentivazione alle attività turistico ricettive- Spese correnti
Capitolo SC06.0277 (L.r. n. 40/1993 e s.m.i.)
In aumento:
Anno 2009: 8.000 euro
Copertura finanziaria:
In diminuzione:
FNOL Parte corrente UPB S08.01.002
Anno 2009: 8.000 euro
Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della Tabella A allegata al disegno di legge finanziaria. (129)
Emendamento modificativo Rassu - Dessì - Mulas - Rodin - Tocco - Alessandra Zedda - Fois
Tabella D
07 - Assessorato del turismo, artigianato e commercio
UPB S06.03.002 Incentivazioni di parte corrente per le attività artigiane
Capitolo SC06.0411 (Contributi alle confederazioni delle imprese artigiane - L.r. n. 19/1986 e s.m.i.)
In aumento:
Anno 2009: 500 euro
Copertura finanziaria:
In diminuzione:
FNOL Parte corrente UPB S08.01.002
Anno 2009: 500 euro
Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della Tabella A allegata al disegno di legge finanziaria. (130)
Emendamento modificativo Rassu - Dessì - Mulas - Rodin - Tocco - Alessandra Zedda - Fois
Tabella D
07 - Assessorato del turismo, artigianato e commercio
UPB S06.03.001 Incentivazioni alle attività artigiane
Capitolo SC06.0389 (Finanziamenti al settore privato per sviluppo e sostegno artigianato artistico e tradizionale - L.r.n.2/2007 e s.m.i.)
In aumento:
Anno 2009: 6.000 euro
Copertura finanziaria:
In diminuzione:
FNOL Parte corrente UPB S08.01.002
Anno 2009: 6.000 euro
Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della Tabella A allegata al disegno di legge finanziaria. (131)
Emendamento modificativo Rassu - Dessì - Mulas - Rodin - Tocco - Alessandra Zedda - Fois
Tabella D
07 - Assessorato del turismo, artigianato e commercio
UPB S06.03.001 Incentivazioni alle attività artigiane
Capitolo SC06.0381 (Contributi in conto capitale e in conto interessi alle imprese artigiane -L.r. n. 51/1993 e s.m.i., L.r. n. 37/1998 e s.m.i)
In aumento:
Anno 2009: 25.000 euro
Copertura finanziaria:
In diminuzione:
FNOL investimenti UPB S08.01.003
Anno 2009: 25.000 euro
Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della Tabella B allegata al disegno di legge finanziaria. (132)
Emendamento modificativo Rassu - Dessì - Mulas - Rodin - Tocco - Alessandra Zedda - Fois
Tabella D
07 - Assessorato del turismo, artigianato e commercio
UPB S06.03.002 Incentivazioni di parte corrente alle attività artigiane
Capitolo SC06.0416 (L.r. n. 12/2001 e s.m.i. Contributi in conto occupazione alle imprese artigiane per l'assunzione di apprendisti)
In aumento:
Anno 2009: 10.000 euro
Copertura finanziaria:
In diminuzione:
FNOL Parte corrente UPB S08.01.002
Anno 2009: 10.000 euro
Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della Tabella A allegata al disegno di legge finanziaria. (133)
Emendamento modificativo Rassu - Dessì - Mulas - Rodin - Tocco - Alessandra Zedda - Fois
Tabella D
07 - Assessorato del turismo, artigianato e commercio
UPB S06.03.008 Sostegno alle attività commerciali - Investimenti
Capitolo SC06.0480 (L.r. n. 9/2002 e s.m.i. - Contributo in conto interessi a favore delle imprese commerciali)
In aumento:
Anno 2009: 7.000 euro
Copertura finanziaria:
In diminuzione:
FNOL investimenti UPB S08.01.003
Anno 2009: 7.000 euro
Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della Tabella B allegata al disegno di legge finanziaria. (134).)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Mi risulta che dal numero 128 al numero 134 gli emendamenti siano stati ritirati.
PRESIDENTE. Non mi è stato segnalato.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Non so se risulti alla Presidenza, ma a me risultano ritirati, quindi vorrei sapere di che cosa dobbiamo discutere.
PRESIDENTE. Onorevole Rassu, ritira gli emendamenti?
Ha domandato di parlare il consigliere Rassu. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Sì, Presidente, ritiro gli emendamenti numero 128, 129, 130, 131, 132, 133 e 134. Comunque sia, ribadisco quanto ho detto prima, e cioè che c'è l'impegno da parte della Giunta di rimpinguare, nel collegato, le risorse inerenti al settore artigianato e commercio per quanto riguarda appunto gli investimenti che sono stati decisi.
C'è un impegno formale e vorrei che l'Assessore lo confermasse, in quanto gli emendamenti sono firmati da tutta la Commissione.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Presidente, intervengo non per discutere o quant'altro, ma per segnalare che, a mio avviso, questo emendamento è tecnicamente sbagliato.
PRESIDENTE. Quale emendamento?
CAPELLI (U.D.C.). Il numero 35, l'unico che è rimasto. E' sbagliato perché i 10 milioni che togliamo dal capitolo SC07.1265 non possono andare in aumento del capitolo sulla emergenza idrica e in diminuzione del FNOL. Stiamo diminuendo, perciò o è sbagliato il riferimento o non può essere tecnicamente così. Nel senso che nella Tabella D è previsto un aumento della dotazione del capitolo SC07.1265 di 15 milioni. Se eliminiamo questa voce, quei 15 milioni vanno a incrementare il FNOL, non possono incrementare la UPB S07.07.005.
PRESIDENTE. Onorevole Capelli, c'è un errore nell'indicazione della UPB. La UPB è la S07.07.005 e il capitolo è SC07.0883.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, è in discussione la Tabella D, quindi ho dieci minuti, se capisco bene. Non li userò tutti, intendo solo dire che gli emendamenti numero 128, 129 e 132 sono firmati anche dalla minoranza e quindi anticipo l'intenzione di farli miei qualora venissero ritirati. Sono emendamenti che riguardano un argomento che è stato sollevato in Commissione, ma anche nelle audizioni che abbiamo svolto nelle scorse settimane, relativamente al concorso interessi per le imprese artigiane, incentivazioni alle attività turistico-ricettive e contributi in conto capitale e in conto interessi alle imprese artigiane ex legge regionale numero 51 del 1993.
Su questi argomenti c'è stata una presa di posizione netta delle associazioni di categoria. Si tratta di leggi di settore rodate e funzionanti ed è evidente che un incremento dei fondi avrebbe proprio la finalità del superamento della crisi. Quindi io credo che bene abbia fatto il collega Rassu a presentare questi emendamenti, su cui dichiaro il voto favorevole, in particolare sugli emendamenti numero 128 e 129. Grazie.
PRESIDENTE. Gli emendamenti sono stati ritirati, onorevole Porcu.
PORCU (P.D.). Ho spiegato che essendo firmatario di questi emendamenti, perché ho aggiunto la mia firma, li faccio miei.
PRESIDENTE. Me li ricorda, scusi?
PORCU (P.D.). Ricapitolo: faccio miei gli emendamenti numero 128, 129 e 132 e chiedo che siano messi in votazione.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 35 il parere è favorevole; sugli emendamenti numero 128, 129 e 132 il parere è contrario.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 35. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 128.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Porcu?
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 128.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cuccureddu e Dedoni hanno votato contro e il consigliere Pietro Cocco a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Manca - Moriconi - Porcu - Rassu - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 54
votanti 53
astenuti 1
maggioranza 27
favorevoli 14
contrari 39
(Il Consiglio non approva).
(Non è approvato)
Passiamo all'emendamento numero 132.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Porcu?
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 132.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Moriconi ha votato a favore e i consiglieri Dedoni e Dessì contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Cappellacci - Moriconi - Rassu - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 5[s4] 0
votanti 49
astenuti 1
maggioranza 25
favorevoli 8
contrari 41
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione la Tabella D. Chi la approva alzi la mano.
Passiamo all'esame della Tabella E.
(Segue lettura)
PRESIDENTE. Poiché nessuno domanda di parlare su questa tabella, passiamo alla votazione.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Porcu?
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della Tabella E.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cappai e Cappellacci hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 45
votanti 44
astenuti 1
maggioranza 23
favorevoli 44
(Il Consiglio approva).
Sospendo la seduta per quindici minuti e convoco la Commissione bilancio per l'esame degli emendamenti presentati al disegno di legge numero 3/A. I lavori riprenderanno alle ore 21 e 45.
(La seduta, sospesa alle ore 21 e 31, viene ripresa alle ore 22 e 15.)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Chiedo al Consiglio di dare mandato agli Uffici di operare in sede di coordinamento, così come è prassi, la correzione degli errori nella indicazione dei capitoli verificatisi in alcune situazioni.
PRESIDENTE. Se non ci sono opposizioni, la richiesta dell'assessore La Spisa è accolta.
pluriennale per gli anni 2009-2012" (3/A)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione dell'articolato del disegno di legge numero 3/A.
Passiamo all'esame dell'articolo 1.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:
STATO DI PREVISIONE DELL'ENTRATA
Art. 1
1. Sono autorizzati l'accertamento, la riscossione e il versamento delle entrate dovute alla Regione per l'anno 2009, dal 1° gennaio al 31 dicembre, secondo lo stato di previsione dell'entrata annesso alla presente legge.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 2.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:
Art. 2
L'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio è autorizzato, ove occorra, a disporre, con propri decreti, l'istituzione nello stato di previsione dell'entrata di nuovi capitoli nell'ambito delle corrispondenti unità previsionali di base istituite o da istituire col medesimo provvedimento.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 3.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:
Art. 3
1. Ai sensi dell'articolo 34, comma 3, della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11 (Norme in materia di programmazione, di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna. Abrogazione delle leggi regionali 7 luglio 1975, n. 27, 5 maggio 1983, n. 11, e 9 giugno 1999, n. 23) il limite alla rinuncia alla riscossione di poste di entrata è fissato nell'importo di euro 15.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 4.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4:
Art. 4
1. E' approvato in euro 9.042.652.000 in termini di competenza, dal 1° gennaio al 31 dicembre, il totale della spesa della Regione per l'anno 2009.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 5.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 5:
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA
Art. 5
1. Sono autorizzati gli impegni, le liquidazioni e i pagamenti delle spese, per l'anno 2009, dal 1° gennaio al 31 dicembre, secondo lo stato di previsione della spesa annesso alla presente legge entro il limite di stanziamento di competenza in conformità a quanto disposto dagli articoli 38, 40 e 41 della legge regionale n. 11 del 2006.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 6.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 6:
ELENCHI
Art. 61. Per gli effetti di cui all'articolo 19 della legge regionale n. 11 del 2006, sono considerate spese obbligatorie e d'ordine quelle iscritte nell'elenco n. 1 annesso alla presente legge.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 7.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 7:
Art. 71. Per gli effetti di cui all'articolo 20 della legge regionale n. 11 del 2006, sono considerate spese occorrenti per integrare gli stanziamenti relativi alla restituzione di tributi indebitamente percetti e quelli relativi a stipendi, pensioni ed altri assegni fissi, tassativamente autorizzati e regolati per legge e per integrare la dotazione del fondo speciale per la riassegnazione delle somme perente agli effetti amministrativi (UPB S08.01.004 - cap. SC08.0045), quelle iscritte nell'elenco n. 2 annesso alla presente legge.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 8.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 8:
Art. 81. Per gli effetti di cui all'articolo 21 della legge regionale n. 11 del 2006, sono considerate spese occorrenti per la restituzione di somme avute in deposito o per il pagamento di quote di entrata devolute ad enti ed istituti, o di somme comunque riscosse per conto di terzi, quelle iscritte nell'elenco n. 3 annesso alla presente legge.
2. Si prescinde dalla deliberazione della Giunta regionale per la riassegnazione delle somme di cui all'articolo 21, comma 2, della legge regionale n. 11 del 2006, relative a spese derivanti da obblighi di legge o di contratto, per le spese a destinazione vincolata nonché per le somme erroneamente erogate a terzi non beneficiari.
3. L'applicazione della procedura di cui all'articolo 21, comma 2, della legge regionale n. 11 del 2006 è limitata alle somme di importo superiore a euro 500.000, fatti salvi i casi di cui al comma 2.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 9.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 9:
QUADRO GENERALE RIASSUNTIVO
Art. 91. E' approvato il quadro generale riassuntivo del bilancio della Regione per l'anno finanziario dal 1° gennaio al 31 dicembre 2009.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 10.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 10:
BILANCIO ANNUALE
Art. 10
1. L'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio è autorizzato a iscrivere, con proprio decreto (previa deliberazione della Giunta regionale, adottata su proposta dell'Assessore medesimo di concerto con gli Assessori competenti, per le assegnazioni a destinazione non vincolata) in appositi capitoli, istituiti o da istituire, nello stato di previsione della spesa nell'ambito delle corrispondenti unità previsionali di base, istituite o da istituire, in corrispondenza con le iscrizioni effettuate in conto dei correlativi capitoli dello stato di previsione dell'entrata, istituiti o da istituire, i fondi assegnati con specifica destinazione dallo Stato, dall'Unione europea, da altri enti o soggetti pubblici e/o privati, in applicazione di disposizioni di legge.
2. Con il procedimento di cui al comma 1 si provvede alle reiscrizioni di assegnazioni statali di cui sia stata accertata l'economia di stanziamento nell'anno 2008 con contestuale minore accertamento della relativa entrata. Con la medesima procedura si provvede alla reiscrizione di assegnazioni statali la cui correlativa entrata risulti riscossa o versata, attingendo alle disponibilità del fondo di cui al capitolo SC08.0001 (UPB S08.01.001).
3. Con la procedura di cui al comma 1 sono autorizzate:
a) l'iscrizione delle quote dei mutui contratti dalla Regione, ivi compresi quelli i cui oneri di ammortamento sono assunti a carico del bilancio dello Stato;
b) le variazioni di bilancio necessarie a dare attuazione ai programmi di spesa relativi a fondi assegnati con specifica destinazione dallo Stato, ai programmi integrati d'area approvati a' termini della legge regionale 26 febbraio 1996, n. 14 (Programmi integrati d'area), agli interventi inclusi nella progettazione integrata, nella programmazione negoziata e agli accordi di programma, attingendo, ove occorra, alle disponibilità del fondo di cui al capitolo SC01.0628 (UPB S01.03.010), del fondo di cui al capitolo SC08.0045 (UPB S08.01.004), qualora le somme da utilizzare siano perente, mediante variazioni di bilancio in conto dei residui e anche mediante le modalità di cui all'articolo 2 della legge regionale 12 marzo 1976, n. 12 (Modifiche al termine stabilito nel secondo comma dell' articolo 36 del regio decreto 18 novembre 1923, n. 2440, sostituito dall'articolo 1 della legge 1° marzo 1964, n. 62, e modificato dall'articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1972, n. 627);
c) le variazioni di bilancio necessarie a dare attuazione al disposto di cui all'articolo 6, comma 1, della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (legge finanziaria 2008).)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 11.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 11:
Art. 111. L'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio è autorizzato, con proprio decreto, ad apportare le variazioni di bilancio, anche secondo le modalità di cui all'articolo 2 della legge regionale n. 12 del 1976, necessarie per l'attuazione delle ordinanze emesse dai commissari governativi operanti nella Regione a seguito delle ordinanze del Presidente del Consiglio dei ministri.)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, passiamo alla votazione dell'articolo 11.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Siamo all'articolo 11. Mi pare che il voto non possa che essere favorevole su questo articolo che autorizza l'Assessore della programmazione ad apportare le variazioni di bilancio necessarie per l'attuazione delle ordinanze emesse dai commissari governativi operanti nella Regione a seguito delle ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri. Se venisse meno questa autorizzazione rimarrebbero inattuate le ordinanze e voi capite bene quale impasse ciò determinerebbe nella spendita delle risorse di provenienza statale.
Allora, mi pare che i colleghi, soprattutto quelli dell'opposizione, abbiano inteso il senso e lo spirito del mio intervento, per cui mi rimetto alla clemenza dell'Aula, è proprio il caso di dirlo.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Pittalis, anche per il suo sacrificio.
Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Rinuncio, Presidente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Signora Presidente, intervengo anche se il numero legale c'è, così almeno nessuno potrà pensare che sto intervenendo "per…".
Questo è un articolo estremamente importante perché, letto con grande attenzione, di fatto autorizza l'Assessore a fare delle variazioni di bilancio. Sembra una sciocchezza, però è una cosa della massima importanza, perché senza questo articolo si blocca completamente la macchina amministrativa regionale. Quindi bene ha fatto il collega Bruno a chiederne la votazione nominale, perché in questo modo si capisce esattamente la forza di questo Consiglio regionale.
Io credo che tutti quanti voteremo questo articolo, perché se lo bocciassimo ci faremmo molto male. Comunque annuncio il mio voto favorevole.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 11.
(Segue la votazione)
Prendo atto che la consigliera Zuncheddu ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo.
Rispondono no i consiglieri: Uras - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 4[s5] 3
votanti 42
astenuti 1
maggioranza 22
favorevoli 41
contrari 1
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 12.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 12:
Art. 121. Ai fini dell'attuazione dei programmi operativi e delle iniziative comunitarie inseriti nella programmazione comunitaria, nel rispetto delle disposizioni contenute nei rispettivi regolamenti comunitari e dei vincoli imposti dall'Unione europea, l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, fermo restando il piano finanziario approvato con decisione della Commissione europea, e con variazioni di bilancio in conto dei residui e anche con le modalità di cui all'articolo 2 della legge regionale n. 12 del 1976, o attingendo dal fondo di cui all'articolo 19 della legge regionale n. 11 del 2006 per eventuali reiscrizioni di spesa, le necessarie variazioni di bilancio.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 13.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 13:
Art. 131. Al fine del recepimento dei programmi finanziati con il concorso dell'Unione europea e delle relative modifiche e sulla base delle autorizzazioni emesse dalla stessa Unione europea, l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio è autorizzato a disporre, con proprio decreto, da comunicare entro cinque giorni alla competente Commissione consiliare, le necessarie variazioni di bilancio, attingendo, per il cofinanziamento regionale, al fondo di cui all'articolo 25 delle legge regionale n. 11 del 2006 (UPB S08.01.003 - cap. SC08.0034) e, ove occorra, secondo le modalità di cui all'articolo 2 della legge regionale n. 12 del 1976.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 14.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 14:
Art. 141. L'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio è autorizzato a disporre, con propri decreti, l'adeguamento degli stanziamenti dei capitoli di spesa relativi alla quota capitale e/o interessi delle rate di ammortamento dei mutui contratti dalla Regione, anche mediante variazioni compensative tra gli stessi, ancorché riferiti a unità previsionali di base differenti.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 15.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 15:
Art. 151. Ai fini dell'applicazione delle disposizioni di cui al decreto del Ministero dell'economia e delle finanze del 5 marzo 2007 (Codificazione, modalità e tempi per l'attuazione del SIOPE per le Regioni - articolo 28, comma 5, L. 27 dicembre 2002, n. 289 e articolo 1, comma 79, L. 30 dicembre 2004, n. 311), l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, con proprio decreto, provvede alle necessarie variazioni di bilancio nel rispetto dello stanziamento autorizzato per unità previsionali di base dalla legge di bilancio e dalle disposizioni di legge.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 16.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 16:
Art. 161. Al fine di soddisfare le obbligazioni scaturenti da sentenze, liti, arbitrati ed altre tipologie di spesa analoghe, l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio provvede, con proprio decreto, mediante l'utilizzo del fondo di cui all'articolo 19 della legge regionale n. 11 del 2006 (UPB S08.01.001 - cap. SC08.0001) ad incrementare i capitoli di spesa relativi, rispettivamente, all'obbligazione principale e agli oneri correlati.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 17.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 17:
DISPOSIZIONI DIVERSE
Art. 17
1. Al fine dell'attuazione del comma 3 dell'articolo 31 della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (Disciplina del personale regionale e dell'organizzazione degli uffici della Regione), l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, con proprio decreto, provvede all'iscrizione delle somme derivanti dai compensi corrisposti da terzi ai dirigenti dell'Amministrazione regionale in conto del capitolo SC01.0133 (UPB S01.02.001) con contestuale accertamento in conto del capitolo d'entrata EC372.022 (UPB E372.004).)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 18.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 18:
Art. 181. Al fine dell'attuazione degli articoli 30 e 31 del Contratto collettivo regionale di lavoro per gli anni 2006-2009, il direttore generale dell'Assessorato della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio provvede, sulla base della determinazione, emessa su conforme deliberazione della Giunta regionale, del direttore del servizio competente dell'Assessorato degli affari generali, personale e riforma della Regione, a ripartire lo stanziamento dei fondi unici di cui ai capitoli SC01.0134 e SC01.0135 (UPB S01.02.001) ai vari fondi per la retribuzione di rendimento e di posizione attribuiti a ciascuna direzione generale. Con decreto dell'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, si provvede alle variazioni di bilancio conseguenti all'utilizzo del fondo di cui al capitolo SC01.0139 (UPB S01.02.001).)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 19.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 19:
Art. 191. Ai fini dell'applicazione delle disposizioni contrattuali in materia di fondi di cui agli articoli 30, 31 e 32 del Contratto collettivo regionale di lavoro 2006-2009 l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio è autorizzato, con proprio decreto, su proposta dell'Assessore competente in materia di personale, ad apportare le variazioni di bilancio necessarie per l'utilizzo delle economie di spesa individuate dalle citate disposizioni da destinare ai fondi medesimi.
2. Ai fini dell'applicazione dell'articolo 57, comma 5, del Contratto collettivo regionale di lavoro del personale con qualifica dirigenziale, biennio economico 2008-2009, e con le stesse modalità indicate al comma 1, sono apportate le variazioni di bilancio necessarie per l'utilizzo delle economie di spesa realizzate in conto delle risorse destinate alla copertura degli oneri assicurativi.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 20.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 20:
Art. 201. L'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, con proprio decreto, provvede al trasferimento, ai corrispondenti capitoli di spesa, delle somme relative agli oneri del personale, ivi compresi quelli di missione e straordinario, anticipate per l'attuazione di interventi, progetti e programmi finanziati dalla Regione, dall'Unione europea, dallo Stato e da altri enti pubblici o privati.
2. Con le stesse procedure di cui al comma 1, si provvede al trasferimento, ai corrispondenti capitoli di bilancio, delle somme anticipate dalla Regione relative alle procedure di attuazione dei programmi operativi regionali e ritenute ammissibili ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 3 ottobre 2008, n. 196.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 21.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 21:
Art. 211. L'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, con proprio decreto, è autorizzato a iscrivere, con contestuale accertamento, nei capitoli di entrata di cui alle UPB E611.001 e E613.001 le somme relative alle partite di giro sui competenti capitoli di spesa di cui alla UPB S08.02.004.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 22.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 22:
Art. 221. Ai fini dell'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 8, comma 1, della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007), l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio è autorizzato a disporre, con propri decreti, su proposta dell'Assessore competente in materia di personale, il trasferimento delle somme iscritte sui capitoli SC01.0128 e SC01.0129 (UPB S02.01.001), al capitolo SC01.1084 (UPB S01.06.001).)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 23.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 23:
Art. 231. I trasferimenti dai fondi di cui all'articolo 24 della legge regionale n. 11 del 2006, relativi alla revisione dei prezzi contrattuali, possono essere disposti a favore dei vari capitoli di spesa compresi nel titolo II, categoria 01, nonché del capitolo di spesa SC05.0061 (UPB S05.01.003).
2. Nel caso in cui i capitoli di provenienza risultino soppressi, i loro corrispondenti sono reistituiti, ai fini di cui al comma 1, con decreto dell'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
3. Si prescinde dalla deliberazione della Giunta regionale per i trasferimenti sino a euro 260.000.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 24.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 24:
Art. 24
1. L'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, su conforme deliberazione della Giunta regionale adottata su proposta dell'Assessore medesimo, di concerto con gli Assessori rispettivamente interessati, è autorizzato a disporre, con proprio decreto, l'iscrizione ai competenti capitoli di spesa, in corrispondenza con gli accertamenti effettuati in conto dei capitoli d'entrata EC324.003, EC324.004 (UPB E324.001) ed EC362.097 (UPB E362.010) degli importi corrispondenti, o delle minori somme effettivamente occorrenti agli interessi attivi maturati sui conti correnti accesi ai sensi dell'articolo 4, comma 5, della legge regionale 7 gennaio 1975, n. 1 (Norme per la semplificazione delle procedure amministrative e l'acceleramento della spesa), agli interessi attivi maturati sulle somme erogate agli enti locali con vincolo di destinazione specifica ed alle economie realizzate rispetto ai fondi messi a disposizione degli enti stessi, di cui all'articolo 9, comma 3, della legge medesima, al 31 dicembre 2008.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 25.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 25:
Art. 25
1. L'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, con proprio decreto, è autorizzato ad iscrivere, con contestuale accertamento, in conto del capitolo di entrata EC362.083 (UPB E362.009), le somme derivanti dalla vendita delle riproduzioni della Carta tecnica regionale, in conto del capitolo SC04.2492 (UPB S04.09.006) per essere utilizzate ai fini dell'aggiornamento della Carta medesima e della produzione di materiale cartografico.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 26.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 26:
Art. 26
1. Ai sensi del comma 3 dell'articolo 35 della legge regionale 11 ottobre 1985, n. 23 (Norme in materia di controllo dell'attività urbanistico-edilizia, di risanamento urbanistico e di sanatoria di insediamenti ed opere abusive, di snellimento ed accelerazione delle procedure espropriative), l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio è autorizzato a disporre, con propri decreti, in corrispondenza degli accertamenti effettuati in conto del capitolo di entrata EC362.082 (UPB E362.009) l'iscrizione ai capitoli di spesa SC04.2446, SC04.2447 (UPB S04.09.003) e SC04.2775 (UPB S04.10.006) delle somme relative ai rimborsi delle anticipazioni concesse a favore dei comuni per la redazione e l'attuazione dei piani di risanamento urbanistico.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 27.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 27:
Art. 271. Ai fini dell'applicazione del decreto ministeriale 3 settembre 1998, n. 370, l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio è autorizzato a disporre, con propri decreti, l'iscrizione al capitolo di spesa SC04.1134 (UPB S04.05.001), delle somme relative alla riscossione delle spese amministrative per le procedure di notifica e di sorveglianza delle spedizioni transfrontaliere, con contestuali accertamenti effettuati in conto del capitolo di entrata EC349.004 (UPB E349.001).)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 28.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 28:
Art. 281. All'utilizzo degli stanziamenti iscritti in conto dei capitoli SC04.1133 (UPB S04.05.001) e SC04.1155 (UPB S04.05.002) si provvede previo accertamento delle correlative entrate in conto dei capitoli EC116.013 ed EC116.005 (UPB E116.002).
2. All'utilizzo degli stanziamenti iscritti in conto dei capitoli di spesa SC04.1370 (UPB S04.06.005) e SC04.2445 (UPB S04.10.003) si provvede previo accertamento in conto del capitolo d'entrata EC350.034 (UPB E350.002).)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 29.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 29:
Art. 29
1. L'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, con proprio decreto, è autorizzato a disporre l'iscrizione al capitolo di spesa SC06.1145 (UPB S06.04.015) delle somme relative alla riscossione delle spese di partecipazione alle fiere agro-alimentari con contestuale accertamento in conto del capitolo di entrata EC362.031 (UPB E362.004).
2. Le somme iscritte in conto del capitolo SC06.1145 (UPB S06.04.015) possono essere utilizzate anche ai fini di eventuali restituzioni di versamenti per la mancata partecipazione alle fiere.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 30.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 30:
Art. 30
1. Gli stanziamenti iscritti in conto del capitolo SC08.0004 (UPB S08.01.001) possono essere utilizzati, oltre che per i compensi da corrispondere alle imprese esecutrici di opere immobiliari a diretto carico della Regione, per i maggiori oneri dovuti dagli enti delegati dall'Assessorato dei lavori pubblici per l'attuazione degli interventi nelle zone interne previsti dalla delibera del CIPE del 3 agosto 1998, relativi all'azione organica 6.3 -Interventi nelle zone interne.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 31.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 31:
Art. 31
1. L'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, con proprio decreto, è autorizzato ad iscrivere in conto del capitolo SC04.2671 (UPB S04.10.003), con contestuale accertamento in conto del capitolo di entrata EC361.089 (UPB E361.008), le somme derivanti da recuperi relativi ai contributi erogati per interventi di edilizia agevolata, ai fini della tenuta, manutenzione e informatizzazione dell'anagrafe dei beneficiari delle agevolazioni in materia di edilizia residenziale.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 32.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 32:
Art. 32
1. Per le finalità previste dall'articolo 167, comma 6, del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137), e successive modificazioni, l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio è autorizzato a disporre, con proprio decreto, l'ulteriore iscrizione in conto dei capitoli di spesa SC04.1370 (UPB S04.06.005) e SC04.2445 (UPB S04.09.003), in capo ai rispettivi centri di responsabilità, delle somme provenienti dalle sanzioni erogate a' termini dell'articolo 167, comma 5, del decreto legislativo n. 42 del 2004, con contestuale accertamento in conto del capitolo d'entrata EC350.034 (UPB E350.002).)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 33.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 33:
Art. 33
1. L'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, su conforme deliberazione della Giunta regionale, adottata su proposta dell'Assessore medesimo di concerto con l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, è autorizzato a disporre, con propri decreti, il trasferimento delle somme iscritte al fondo da ripartire di cui al capitolo SC05.0001 (UPB S05.01.001), ai vari capitoli, istituiti o da istituire, nell'ambito delle corrispondenti unità previsionali di base, istituite o da istituire, per l'applicazione della legge 23 dicembre 1978, n. 833 (Istituzione del servizio sanitario nazionale).
2. Con la stessa procedura è autorizzato il ripristino delle disponibilità occorrenti nel fondo da ripartire di cui al precitato capitolo SC05.0001 (UPB S05.01.001), mediante riduzione degli stanziamenti dei vari capitoli di spesa alimentati dal fondo stesso.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 34.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 34:
BILANCIO PLURIENNALE
Art. 34
1. È approvato il bilancio pluriennale della Regione per il quadriennio 2009-2012 nel testo allegato alla presente legge.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 35.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 35:
QUADRO GENERALE RIASSUNTIVO BILANCIO PLURIENNALE
Art. 35
1. È approvato il quadro generale riassuntivo del bilancio pluriennale della Regione per il quadriennio 2009-2012. )
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, passiamo alla votazione.
Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Mi scusi, Presidente, chiedo scusa anche ai colleghi, l'ora è tarda, ma vorrei che rimanesse agli atti una brevissima dichiarazione.
Io auspico che questa sia l'ultima volta che si presenta in tutta fretta un bilancio all'interno del quale si ritrovano norme che autorizzano la Giunta a fare delle variazioni di bilancio che, non solo a mio avviso, ma anche ad avviso della Corte dei conti (lo si vede dal resoconto del 2006 e contestualmente anche da quelli degli anni successivi), possono consentire alla Giunta operazioni d'ingegneria finanziaria, chiamiamole così, totalmente illegittime. A questo ci aveva abituato la precedente Giunta. Per quanto mi riguarda vorrei solo segnalare che non concordo su questi eccessi. Ne sono alcuni esempi gli articoli 12, 10 e altri, che arrivano a cercare la legittimazione, con il richiamo alla Corte dei conti, del fatto che i residui di bilancio possano essere "riportati a competenza", cosa assolutamente illegittima.
Diciamo che per questa volta, vista l'emergenza, andiamo avanti, ma dal prossimo bilancio gradirei non ritrovare norme di questo genere all'interno del disegno di legge di bilancio.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 35. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 36.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 36:
ENTRATA IN VIGORE
Art. 36
1. La presente legge entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione Sardegna.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame del Quadro generale.
(Segue lettura)
(E' approvato)
Passiamo all'esame della Strategia 1.
(Segue lettura)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sulla Strategia 1, la metto in votazione. Chi la approva alzi la mano.
Passiamo all'esame della Strategia 2.
(Segue lettura)
PRESIDENTE. Alla Strategia 2 sono stati presentati nove emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo degli emendamenti:
Emendamento sostitutivo parziale Dedoni - Vargiu
Strategia 02
UPB- S02.01.006
Cap. SC02.0101
Anno 2009: euro + 5.000.000
Anno 2010: euro + 5.000.000
Copertura finanziaria FNOL
L'Art. 4, comma l, lett. a), terzo allinea della L.R. n.3 del 2008 (disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione - L.R. 2008), stanzia per gli anni 2009 e 2010 la somma di euro 10.000,00 per ciascuno dei predetti anni. Il Disegno di Legge Finanziaria 2009 non prevede la riduzione degli stanziamenti di cui sopra.
Pertanto, con il presente emendamento si provvede alla correzione dello stanziamento erroneamente indicato nel citato capitolo di spesa Cap. SC02.0101. (3)
Emendamento modificativo Maninchedda
Strategia 02
In aumento
UPB S02.01.011 Diritto allo studio universitario ERSU - spese correnti.
Anno 2009 euro 2.000.000
Per incrementare il capitolo SC02.0323
COPERTURA FINANZIARIA
In diminuzione
UPB S08.01.002 FNOL Spese correnti
Anno 2009 euro 605.000
Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della tabella A allegata al DL finanziaria
UPB S05.04.006 Interventi a favore del cinema - Spese correnti
Anno 2009 euro 585.000
Mediante riduzione dei seguenti capitoli:
SC 05.0971 anno 2009 euro 385.000
SC 05.0977 anno 2009 euro 200.000
UPB S05.04.007 Interventi a favore del cinema - Investimenti
Anno 2009 euro 200.000
Mediante riduzione del capitolo SC 05.0990
UPB S03.01.006 Interventi a favore delle biblioteche
Anno 2009 euro 610.000
Mediante riduzione dei seguenti capitoli:
SC 03.0103 anno 2009 euro 110.000
SC 03.0120 anno 2009 euro 500.000 (22)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Strategia 02
ASSESSORATO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, BENI CULTURALI, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
COPERTURA FINANZIARIA
IN AUMENTO
11 - PI. BB.CC, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
UPB S02.01.011
SC02.0323
Finanziamenti agli enti per il diritto allo studio universitario per l'erogazione di borse di studio e di prestiti d'onore (L.R. 12 agosto 1997, n.21) Rif. cap. entrata EC116.014
COMPETENZA 2009 EURO 2.000.000
COMPETENZA 2010 EURO 2.000.000
COMPETENZA 2011 EURO 2.000.000
COMPETENZA 2012 EURO 2.000.000
IN DIMINUZIONE
FNOL
COMPETENZA 2009 EURO 2.000.000
COMPETENZA 2010 EURO 2.000.000
COMPETENZA 2011 EURO 2.000.000
COMPETENZA 2012 EURO 2.000.000 (4)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Strategia 02
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA
ASSESSORATO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, BENI CULTURALI, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
COPERTURA FINANZIARIA -
IN AUMENTO
11 - P.I. BB.CC, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
UPB S02.01.014
SC02.0361
Spese per la realizzazione del Programma "Sardegna speaks English" relativo alla diffusione della conoscenza della lingua inglese (art. 16, comma 1, L.R. 11 maggio 2006, n. 4)
COMPETENZA 2009 EURO 5.000.000
COMPETENZA 2010 EURO 5.000.000
COMPETENZA 2011 EURO 5.000.000
COMPETENZA 2012 EURO 5.000.000
IN DIMINUZIONE
FNOL
COMPETENZA 2009 EURO 5.000.000
COMPETENZA 2010 EURO 5.000.000
COMPETENZA 2011 EURO 5.000.000
COMPETENZA 2012 EURO 5.000.000 (5)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Strategia 02
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA
ASSESSORATO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, BENI CULTURALI, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
COPERTURA FINANZIARIA
IN AUMENTO
11 - P.I. BB.CC, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
UPB S02.01.001
Cap. SC02.0006
Contributi ai comuni per favorire il diritto allo studio mediante l'assegnazione di borse di studio a sostegno della spesa delle famiglie per l'istruzione (legge 10 marzo 2000, n. 62, art. 1, comma 9 e D.P.C.M. 14 febbraio 2001, n. 106) Rif. cap. entrata EC241.012
COMPETENZA 2009 EURO 2.570.000
COMPETENZA 2010 EURO 2.570.000
COMPETENZA 2011 EURO 2.570.000
COMPETENZA 2012 EURO 2.570.000
IN DIMINUZIONE
FNOL
COMPETENZA 2009 EURO 2.570.000
COMPETENZA 2010 EURO 2.570.000
COMPETENZA 2011 EURO 2.570.000
COMPETENZA 2012 EURO 2.570.000 (6)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Strategia 02
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA
ASSESSORATO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, BENI CULTURALI, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
COPERTURA FINANZIARIA
IN AUMENTO
11 - P.I. BB.CC, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
UPB S02.01.006
Cap. SC02.0101
Contributi alle scuole di ogni ordine e grado della Sardegna per interventi volti a favorire il successo scolastico e per l'integrazione degli alunni disabili (art. 27, comma 2, lett. b), L.R. 29 maggio 2007, n. 2 e art. 4, comma 1, lett. a), L.R. 5 marzo 2008, n. 3)
COMPETENZA 2009 EURO 5.000.000
COMPETENZA 2010 EURO 5.000.000
COMPETENZA 2011 EURO 5.000.000
COMPETENZA 2012 EURO 5.000.000
IN DIMINUZIONE
FNOL
COMPETENZA 2009 EURO 5.000.000
COMPETENZA 2010 EURO 5.000.000
COMPETENZA 2011 EURO 5.000.000
COMPETENZA 2012 EURO 5.000.000 (7)
EMENDAMENTO aggiuntivo GIUNTA REGIONALE.
Strategia 02
In aumento
U.P.B. S02.02.007 POR 2007-2013 FSE - Azioni rivolte alle politiche della formazione - Assi I - Il - III
2009 € 2.020.000
In diminuzione
U.P.B. S01.02.003 Altre spese per il personale
2009 € 860.000
U.P.B. S08.01.003 FNOL - Parte corrente
2009 € 1.160.000 (19)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale
Strategia 02
In aumento
U.P.B. S01.03.002 Promozione e pubblicità istituzionale
(C.d.R. 00.01.01.00)
2009 € 1.000.000
In diminuzione
U.P.B. S08.01.003 FNOL - Parte corrente
2009 € 1.000.000 (20)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale
Strategia 02
In aumento
U.P.B. S01.02.006 Spese di funzionamento - Parte corrente
2009 50.000
2010 50.000
2011 50.000
2012 50.000
In diminuzione
U.P.B. S08.01.003 FNOL - Parte corrente
2009 50.000
2010 50.000
2011 50.000
2012 50.000 (21).)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sulla Strategia 2, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. L'emendamento numero 3 a me risulta non ammissibile.
PRESIDENTE. Gli Uffici non hanno segnalato niente.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Perfetto, allora sull'emendamento numero 3 il parere è contrario. L'emendamento numero 22 ha in aumento lo stesso contenuto dell'emendamento numero 4, quindi chiederei ai colleghi dell'opposizione di sostenere il numero 22, apponendo le firme di tutti, così l'emendamento numero 4 diventerebbe pleonastico. Quindi sull'emendamento numero 22 il parere è favorevole e chiedo che venga ritirato l'emendamento numero 4.
Mi guidi, Presidente, perché a me alcuni emendamenti risultano non ammissibili. Sugli emendamenti numero 5 e 6 il parere è contrario. L'emendamento numero 7 non è ammissibile, vero?
PRESIDENTE. Non mi è stato segnalato niente al riguardo. Quindi com'è il parere sull'emendamento numero 7?
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Contrario, come pure sul numero 8.
PRESIDENTE. Non è l'emendamento numero 8, ma l'emendamento numero 19.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 19 il parere è favorevole, come pure sugli emendamenti numero 20 e 21.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 22. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 4.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Lo ritiro.
(Non è approvato)
Passiamo all'emendamento numero 6.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Porcu?
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 6.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Sechi, Uras, Zedda Massimo e Zuncheddu hanno votato a favore e che il consigliere Petrini ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 62
votanti 61
astenuti 1
maggioranza 31
favorevoli 19
contrari 42
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 7.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Questo emendamento corrisponde a una richiesta fatta dalla Commissione. Il parere, firmato anche dal presidente Dedoni, conteneva la richiesta di reintegrare la dotazione finanziaria che riguarda l'integrazione degli alunni disabili. Non so se si debba provvedere in altro modo, ma mi sembrerebbe strano che su un tema così rilevante ci fosse un parere sfavorevole.
Noi votiamo a favore e chiediamo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). L'emendamento numero 7 non è ammissibile perché necessita di una norma finanziaria, quindi mi pare che non possa neppure essere messo in votazione.
PRESIDENTE. Mi dicono gli Uffici che l'emendamento numero 7 è inammissibile, per cui decade.
Metto in votazione l'emendamento numero 19. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 20. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 21. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'esame della Strategia 3.
(Segue lettura)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sulla Strategia 3, la metto in votazione. Chi la approva alzi la mano.
Passiamo all'esame della Strategia 4.
(Segue lettura)
PRESIDENTE. Alla Strategia 4 è stato presentato un emendamento.
(Si riporta di seguito il testo dell' emendamento:
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Strategia 04
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA
ASSESSORATO DEL TURISMO, ARTIGIANATO E COMMERCIO
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S04.10.002
SC04.2651
Contributi ai consorzi e alle associazioni di via per rivitalizzare i centri urbani e promuovere la qualificazione dell'offerta e la migliore accoglienza dell'utenza e incentivi a favore dei centri commerciali naturali (art. 6, comma 26 L.R. 24 aprile 2001, n. 6 e art. 36, L.R. 18 maggio 2006, n. 5)
COMPETENZA 2009 EURO 2.000.000
in diminuzione
FNOL
COMPETENZA 2009 EURO 2.000.000 (10).)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Anche l'emendamento numero 10 corrisponde a una richiesta fatta dalle associazioni di categoria. La dotazione finanziaria - abbiamo controllato il bilancio - in particolare per i centri commerciali naturali è praticamente nulla, per cui si propone una misura minima per poter avviare dei programmi; una misura che sappiamo importante anche perché contrasta l'allontanamento dai centri urbani delle attività commerciali.
Credo che anche questa sia un'integrazione importante e ammissibile, perché una dotazione finanziaria di questa dimensione è insostenibile. Dichiaro il nostro voto favorevole.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'emendamento numero 10 ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Esprimo parere contrario, Presidente.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La Giunta esprime parere contrario.
PRESIDENTE. Metto in votazione la Strategia 4. Chi la approva alzi la mano.
Passiamo all'emendamento numero 10.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 10.
(Segue la votazione)
Prendo atto che la consigliera Zuncheddu ha votato a favore e che i consiglieri Diana Mario, Peru e Randazzo hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Rassu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 61
votanti 59
astenuti 2
maggioranza 30
favorevoli 19
contrari 40
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'esame della Strategia 5.
(Segue lettura)
PRESIDENTE. Alla Strategia 5 sono stati presentati sette emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo degli emendamenti:
Emendamento aggiuntivo Alessandra Zedda - Mariano Contu - Piras - Stochino - Tocco
Strategia 05
UPB S05.04.001 - Interventi a favore dello sport - spese correnti
In aumento
UPB S05.04.001 - Interventi a favore dello sport - Spese correnti
Cap. SC05.0860
2009 euro 50.000
2010 euro 50.000
2011 euro 50.000
2012 euro 50.000
In diminuzione
FNOL - spese correnti (1)
Emendamento aggiuntivo Mariano Contu - Alessandra Zedda - Piras - Stochino - Tocco
Strategia 05
In aumento
UPB S05.04.002 - Interventi a favore dello sport - Investimenti.
Cap. SC05.0882
Anno 2009: euro 500.000
Anno 2010: euro 1.000.000
Anno 2011: euro 1.000.000
Anno 2012: euro 1.000.000
In diminuzione
FNOL - Spese in conto capitale (2)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Strategia 05
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA
ASSESSORATO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, BENI CULTURALI, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
COPERTURA FINANZIARIA
UPB S05.05.002
Cap. SC05.1068
Contributi alle Organizzazioni dei sardi nel mondo, alle Associazioni di Tutela e alla loro Federazione (artt. 3, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 19 e 36, L.R. 15 gennaio 1991, n. 7 e art. 4, comma 28, L.R. 5 marzo 2008, n. 3)
COMPETENZA 2009 EURO 1.000.000,00
IN DIMINUZIONE
FNOL
COMPETENZA 2009 EURO 1.000.000,00 (11)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Strategia 05
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA
ASSESSORATO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, BENI CULTURALI, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
In aumento
UPB S05.04.002
Cap. SC05.0877
Contributi per la realizzazione di centri sportivi articolati soddisfacenti un'utenza sovracomunale (art. 17. L.R. 17 maggio 1999, n. 17 e art. 80, comma 1, lett. e), L.R. 12 giugno 2006, n. 9)
COMPETENZA 2009 EURO 2.500.000,00
in diminuzione
FNOL
COMPETENZA 2009 EURO 2.500.000,00 (12)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Strategia 05
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA
ASSESSORATO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, BENI CULTURALI, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
IN AUMENTO
UPB S05.04.002
Cap. SC05.0884
Contributi a favore dei Comuni, Unioni di Comuni e Comunità montane per la realizzazione di impianti sportivi d'interesse regionale (artt. 11 e 11 bis, L.R. 17 maggio 1999, n. 17 e art. 80, comma 1, lett. e, L.R. 12 giugno 2006, n. 9).
COMPETENZA 2009 EURO 800.000,00
IN DIMINUZIONE
FNOL
COMPETENZA 2009 EURO 800.000,00 (13)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Strategia 05
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA
ASSESSORATO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, BENI CULTURALI, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
IN AUMENTO
S05.04.001
Cap. SC05.0851
Contributi alle associazioni sportive per la partecipazione ai campionati federali nazionali a squadre (artt. 27 e 31, L.R. 17 maggio 1999, n. 17, art. 80, comma 1, lett. h), L.R. 12 giugno 2006, n. 9 e art. 29, comma 3, L.R. 29 maggio 2007, n. 2)
COMPETENZA 2009 EURO 500.000,00
IN DIMINUZIONE
FNOL
COMPETENZA 2009 EURO 500.000,00 (14)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Strategia 05
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA
ASSESSORATO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, BENI CULTURALI, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
IN AUMENTO
S05.04.001
Cap. SC05.0855 Contributi per il sostegno degli atleti sardi di elevate doti tecnico-agonistiche e borse di studio a favore di atleti frequentanti istituzioni scolastiche ed Università degli Studi dell'isola (art. 37, L.R. 17 maggio 1999, n. 17 e art. 80, comma 1, lett. g, L.R. 12 giugno 2006, n. 9).
COMPETENZA 2009 EURO 70.000,00
IN DIMINUZIONE
FNOL
COMPETENZA 2009 EURO 70.000,00 (17).)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, a me risultano inammissibili gli emendamenti numero 1 e 2.
PRESIDENTE. Il parere è condiviso, per cui gli emendamenti numero 1 e numero 2 decadono.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 11 il parere è contrario, mentre l'emendamento numero 12 mi risulta inammissibile.
PRESIDENTE. Sì, è inammissibile per cui decade.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sugli emendamenti numero 13, 14 e 17 il parere è contrario.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Metto in votazione la Strategia 5. Chi la approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Passiamo all'emendamento numero 13.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Mi dispiace che sia stato espresso parere contrario su questo emendamento, perché in Commissione erano state date garanzie circa una dotazione almeno minima per la realizzazione di impianti sportivi di interesse regionale. Certamente è una misura non risolutiva, ma che doveva dare spazio a quei piccoli impianti, spesso relativi a sport minori, che possono avere un'utenza sovracomunale e di cui c'è molta richiesta. Penso a sport minori come il rugby e il pattinaggio. Quindi mi sembra anche questo un impegno non mantenuto.
Noi, come avete visto, abbiamo limitato fortemente gli emendamenti al bilancio. Questa, tra l'altro, è una richiesta che viene anche dall'Assessorato e che riguarda un programma il cui finanziamento l'anno scorso era andato in economia. Dispiace costatare che su questo emendamento ci sia stata una promessa non mantenuta.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninch[s6] edda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Intervengo per una rapida precisazione. Sono perfettamente d'accordo, anzi sostengo la necessità di un'iniziativa sugli impianti sportivi di interesse comunale. Capita, quando si fanno le manovre finanziarie, di dover conciliare tante cose e di rinviarne delle altre. Certo è, lo rilevo sommessamente, che da una parte si sostiene una concezione dello sport come quella rappresentata dalla presenza di questi impianti e dall'altra si presentano degli ordini del giorno sulle grandi società sportive che "succhiano" tanto denaro. Quindi bisognerebbe riparlarne in un'altra circostanza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessand[s7] ra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Signora Presidente, intendo solo aggiungere che nei contenuti non possiamo che essere d'accordo con quanto detto dall'onorevole Porcu e dall'onorevole Maninchedda, però ricordo all'onorevole Porcu che la competenza sulla materia di cui tratta l'articolo 11 della legge numero 17 del 1999 è stata trasferita alle province con la legge numero 9 del 2006.
(Non è approvato)
(Non è approvato)
Passiamo all'emendamento numero 17.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 17.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Amadu, Greco e Rodin hanno votato contro e che i consiglieri Bruno e Zuncheddu si sono astenuti.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Bruno - Zuncheddu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 45
votanti 42
astenuti 3
maggioranza 23
contrari 42
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'esame della Strategia 6.
(Segue lettura)
PRESIDENTE. Alla Strategia 6 sono stati presentati cinque emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo degli emendamenti:
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Strategia 06
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA ASSESSORATO DEL TURISMO, ARTIGIANATO E COMMERCIO
COPERTURA FINANZIARIA
IN AUMENTO
UPB S06.03.002
SC06.0414
Versamenti ai fondi istituiti presso gli Istituti di credito per la concessione del concorso interessi sui prestiti concessi alle imprese artigiane (art. 7, lettere a), c) e d), L.R. 19 ottobre 1993, n. 51, art. 28, comma 4, L.R. 12 dicembre 1994, n. 36, art. 26, commi 2 e 3, L.R. 7 aprile 1995, n. 6, art. 40, comma 2, L.R. 10 novembre 1995, n. 28, art. 19, comma 2, L.R. 15 febbraio 1996, n. 9, art. 14, comma 3, L.R. 8 marzo 1997, n. 8, art. 36, lett. g), L.R. 9 dicembre 1997, n. 32, art. 40, comma 3, lett. a), L.R. 24 dicembre 1998, n. 37, art. 1, comma 15, L.R. 24 aprile 2001, n. 6 e art. 1, comma 8, della legge finanziaria)
COMPETENZA 2009 EURO 3.000.000
IN DIMINUZIONE
FNOL
COMPETENZA 2009 EURO 3.000.000 (8)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Strategia 06
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA ASSESSORATO DEL TURISMO, ARTIGIANATO E COMMERCIO
COPERTURA FINANZIARIA
IN AUMENTO
UPB S06.03.002
SC06.0416
Contributi in conto occupazione alle imprese artigiane per l'assunzione di apprendisti (L.R. 13 agosto 2001, n. 12 e art. 9, comma 3, L.R. 11 maggio 2006, n. 4)
COMPETENZA 2009 EURO 5.000.000
IN DIMINUZIONE
FNOL
COMPETENZA 2009 EURO 5.000.000 (9)
Emendamento aggiuntivo Bruno - Barracciu - Porcu - Sabatini
Strategia 06
Stato di previsione della spesa
Funzione obiettivo 03
IN AUMENTO
UPB S 06.03.002 "Incentivazioni di parte corrente per le attività artigiani"- cap. SC06416
Competenze
Anno 2009 Euro 7.000.000
IN DIMINUZIONE
FNOL (15)
Emendamento aggiuntivo Bruno - Barracciu - Porcu - Sabatini
Strategia 06
Stato di previsione della spesa
Funzione obiettivo 03
IN AUMENTO
UPB S 06.03.001 "Incentivazioni alle attività artigianali" - cap. SC 06.0378
Competenze
Anno 2009 Euro 5.000.000
IN DIMINUZIONE
FNOL (16)
Emendamento aggiuntivo Giunta regionale
Strategia 06
In aumento
U.P.B. S06.03.001 Incentivazioni alle attività artigiane
AS 2009 € 1.500.000
COPERTURA FINANZIARIA
In aumento
U.P.B. E421.010 Contributi statali per agevolazioni a favore del sistema produttivo
AS 2009 € 1.500.000 (18).)
PRESIDENTE. L'emendamento numero 8 è inammissibile. Poiché nessuno è iscritto a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sugli emendamenti numero 9, 15 e 16 il parere è contrario, sul numero 18 è favorevole.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Metto in votazione la Strategia 6. Chi la approva alzi la mano.
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 18. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'esame della Strategia 7.
(Segue lettura)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sulla Strategia 7, la metto in votazione. Chi la approva alzi la mano.
Passiamo all'esame della Strategia 8.
(Segue lettura)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sulla Strategia 8, la metto in votazione. Chi la approva alzi la mano.
Passiamo all'esame dell'Elenco numero 1.
(Segue lettura)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'Elenco numero 2.
(Segue lettura)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'Elenco numero 3.
(Segue lettura)
(E' approvato)
Sono stati presentati sei ordini del giorno.
(Si riporta di seguito il testo degli ordini del giorno:
CAPPAI, Segretario:
Ordine del giorno Campus- Capelli - Mario Diana - Vargiu - Sanna Giacomo - Meloni Francesco - Mula - Rassu - Peru - Pittalis - Pitea - Ladu - Cherchi - Milia - Greco - Locci - Cappai - Zedda Alessandra - De Francisci -Floris Rosanna - Dedoni sulla grave situazione in cui versano le società sportive professionistiche che operano in Sardegna.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PRESO ATTO che:
_ il Consiglio regionale ha legiferato, in sede di finanziaria 2007 e 2008, destinando 1.800.000 euro a favore delle società sportive professionistiche per lo svolgimento delle loro attività;
- per le annualità 2007 e 2008 non si è ottemperato alla suddetta disposizione legislativa e nel bilancio regionale 2009 risultano residui nel capitolo specifico (SC05.0849) per 1.800.000 euro;
- da più parti la decisione dell'allora Presidente della Regione di non erogare i finanziamenti alle società sportive professionistiche aveva sollevato perplessità e proteste;
CONSIDERATO che tutte le società sportive professionistiche che operano in Sardegna versano in gravissime condizioni economiche a seguito di una tale incomprensibile scelta politica, che non ha uguali in nessuna altra realtà regionale, in quanto si sono viste mancare, da parte della Regione, fondamentali risorse finanziarie a sostegno della loro attività sia agonistica che promozionale che sociale;
impegna la Giunta regionale
a dar corso all'erogazione, nell'anno 2009, dei contributi previsti dalle leggi finanziarie 2007 e 2008 ed a reperire, anche nell'ambito dei fondi disponibili per l'attività promozionale della Sardegna, idonee risorse per ripristinare, in termini certi e programmati anche per il futuro, il fondamentale sostegno alle società sportive professionistiche. (1)
Ordine del giorno Meloni Francesco - Vargiu - Diana Mario - Sanna Giacomo - Bruno - Uras - Cocco - Cuccureddu - Petrini - Peru - Randazzo - Floris Rosaria - Lai - Gallus - Campus - Locci - Espa - Caria - Meloni Valerio - Fois - Dedoni - Mula - Contu Felice sulla grave carenza di infermieri professionali.
IL CONSIGLIO REGIONALE
CONSIDERATO che la grave carenza di infermieri professionali che si registra nella nostra Isola mette seriamente a rischio i livelli qualitativi e quantitativi dell'assistenza sanitaria erogata sia in ambito ospedaliero che territoriale;
ATTESO che le Università di Cagliari e di Sassari hanno attivato al massimo grado possibile le loro potenzialità formative nel settore;
ATTESO che nell'anno accademico 2008-2009 le iscrizioni di nuovi studenti alla Facoltà di Scienze infermieristiche nelle Università di Cagliari e di Sassari sono state rispettivamente 220 e 100 rispetto alle 1.500 e 900 domande di ammissione ricevute;
CONSIDERATO che:
- il turn over naturale nelle professioni infermieristiche è calcolato in Sardegna intorno alle 500-600 unità/anno;
- l'attuale offerta formativa non è sufficiente a far fronte alla drammatica carenza di tali figure professionali né nell'immeditato né tanto meno nel medio e lungo periodo;
- infatti, già oggi le aziende sanitarie locali e le aziende ospedaliere pubbliche nonché quelle a gestione privata sono costrette a fare un massiccio ricorso a infermieri, talvolta di dubbia professionalità, di provenienza da altri Stati anche da aree extra Comunità economica europea;
ATTESO che i rettori delle due Università sarde, sentiti dalla Commissione programmazione del Consiglio nei giorni scorsi, hanno affermato di non poter espandere ulteriormente la capacità formativa delle loro istituzioni per carenza di docenti nelle materie infungibili;
CONSIDERATO infine che il comma 1 dell'articolo 4 della legge finanziaria regionale 2009 prevede che la Giunta regionale predisponga entro centottanta giorni un piano di interventi per la valorizzazione e lo sviluppo delle risorse umane con finanziamenti regionali, statali e comunitari ammontanti a 100 milioni di euro;
impegna la Giunta regionale
a predisporre un piano finalizzato ad adeguare l'offerta formativa della laurea in Scienze infermieristiche alle effettive esigenze della sanità sarda, eventualmente anche nelle sedi periferiche. (2)
Ordine del giorno Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatinisui vincoli posti a livello delle spese correnti e in conto capitale dal decreto legge 25 giugno 2008, n. 112.
IL CONSIGLIO REGIONALE
a conclusione della discussione sul documento n. 2/A (Documento annuale di programmazione economico-finanziaria - DAPEF 2009), sul disegno di legge n. 2/A (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione - legge finanziaria 2009) e sul disegno di legge n. 3/A (Bilancio di previsione per l'anno 2009 e bilancio pluriennale per gli anni 2009-2012);
CONSIDERATO che:
- a seguito della riforma del titolo III dello Statuto, così come modificato dal comma 834 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, la Regione potrà contare, dal 2010, su un nuovo regime d'entrata che comporterà un maggior gettito, al netto delle nuove funzioni acquisite;
- i vincoli alla spesa posti dall'articolo 1, comma 656, della legge n. 296 del 2006 e dal successivo articolo 77 ter del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 (Patto di stabilità interno delle regioni e delle province autonome), non rendono disponibili alla spesa le maggiori entrate di cui alla riforma citata del titolo III dello Statuto,
impegna la Giunta regionale
1) ad aprire immediatamente con il Ministro dell'economia e delle finanze un tavolo di confronto mirato alla rinegoziazione del Patto di stabilità imposto alla Regione Sardegna che tenga conto del nuovo regime d'entrata in vigore dal 2010;
2) ad assicurare in via permanente, attraverso una specifica norma di attuazione così come previsto dal comma 8 dell'articolo 77 ter del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, il coordinamento delle misure di finanza pubblica previste dalle leggi costituenti la manovra finanziaria dello Stato con il nuovo ordinamento della finanza regionale. (3)
Ordine del giorno Lotto - Bruno - Solinas Antonio - Cocco Pietro - Planetta - Sechi sulla crisi strutturale dell'agricoltura sarda, sulla necessità di un intervento della Regione finalizzato al rilancio del settore agricolo.
Il Consiglio regionale:
A conclusione della discussione della "legge finanziaria del 1009" in merito alla situazione dell'agricoltura sarda e sull'indebitamento delle aziende agricole;
Considerato che la grave crisi strutturale che attraverso il settore primario a causa del forte indebitamento, del blocco degli investimenti, dell'aumento vertiginoso dei costi dei mezzi di produzione, della sempre più scarsa remunerazione del capitale del fattore lavoro;
Verificate le ulteriori difficoltà create dalla vestita di vario tipo che negli ultimi anni hanno penalizzato l'attività agricola;
Considerato infine che il governo centrale "attagliato" il fondo di solidarietà contro le calamità scaricando gli oneri sulle regioni, ed ha altresì sottratto al settore 650 milioni di euro di investimenti FUSS previsti dal piano strategico nazionale del mezzogiorno alla Sardegna, della filiera agro-industriale e distretti agro-alimentari si esalta se l'è al Nord.
Tenuto conto che sono ancora bloccati i fondi comunitari della PAC al premio unico aziendale per circa 252 milioni di euro;
Considerato che, nonostante la crisi, il settore agricolo riveste ancora una importanza strategica per l'economia regionale e per la situazione sociale della Sardegna;
Impegna la Giunta regionale
1) a disporre l'applicazione delle somme per la liquidazione dei primi unico aziendale (misura già adottate in diverse regioni);
2) e intervenire presso il governo affinché ripristini il finanziamento del "fondo di solidarietà nazionale contro le calamità" ne assegni alla Regione autonoma della Sardegna i fondi per poter adottare le adeguate misure di incentivazioni con i contributi in conto capitale e credito agevolato;
3) a provvedere ad una rimodulazione del fondo la misura 121 del Pds R. affinché:
a) si estendono gli incentivi anche la realizzazione di nuovi impianti irrigui e l'acquisto delle scorte vive o morte;
b) si disponga che si levi da 100 a 150-200000 gli importi dei progetti che non prevedevano alcuna certificazione bancaria e incrementare i fondi per i confidi in agricoltura;
c) si rivela l'aliquota IVA che attualmente al 19 percento mentre prima era quattro percento,
4) proporre in tempi brevi, il Consiglio regionale un organico progetto di rilancio complessivo del settore agricolo che, valorizzando le produzioni agricole sarde rende settore finalmente competitivo con le altre realtà agricole sia nazionali che essere e assicuri agli agricoltori ed operatori della filiera agro-alimentare il raggiungimento di redditi equi e adeguati livelli di vita economica e sociale;
5) ad assicurare un maggior coinvolgimento del Consiglio regionale, tramite la competente commissione consiliare, nella definizione delle azioni da intraprendere per le finalità indicate nei precedenti punti;
6) ad individuare gli atti normativi e gli strumenti necessari alla soluzione del problema anche attraverso il coinvolgimento del governo nazionale dell'Unione Europea.(4)
Ordine del giorno Zuncheddu - Porcu - Bruno - Uras - Sabatini - Salis - Sechi - Cuccu - Diana Giampaolo - Cucca - Espa - Cocco Pietro - Agus.
Premesso
Che, già in passato, si è provveduto con specifiche disposizioni di legge definire percorsi di stabilizzazione personale precario il sistema pubblico regionale, locale settoriale (Sistema sanitario), che, con quel titolo, abbia prestato servizi con contratto di lavoro atipici e/o flessibili, per tre mesi ed agenzie di lavoro in tre interinale contratti libero professionale;
Che permane l'utilità di tali percorsi e di altri ancora più adeguati finalizzati al superamento del grave fenomeno del precariato nel lavoro;
Che sia utile procedere ad un'attenta ricognizione dei differenti situazioni di precarietà esistenti, al fine di evitare il ripetersi di pratiche di gestione del personale, quantomeno irrituale;
Tutto ciò premesso
Il Consiglio impegna la Giunta regionale all'approvazione e conseguente successiva trasmissione lo stesso Consiglio di uno specifico articolato normativo da esaminare - come dichiarato in sede discussione la manovra finanziaria del 2009 - entro i prossimi 90 giorni e comunque prima dell'avvio della prossima manovra di bilancio nei 10
A questo fine si sottolinea la drammatica situazione dei singoli precari dell'intera categoria, e della necessità di una risposta efficace che garantisca loro i necessari interventi di sostegno, di attivazione percosse inserimento lavorativo stabile di formazione e qualificazione. (5)
Ordine del giorno Bruno - Capelli - Cuccureddu - Diana Mario - Salis - Sanna Giacomo - Uras - Vargiu - Zuncheddu - Porcu - Sabatini - Sechi - Cuccu - Cucca - Espa - Cocco Pietro - Agussul grave fenomeno del precariato nel lavoro.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- già in passato, si è provveduto, con specifiche disposizioni di legge, a definire percorsi di stabilizzazione del personale precario del sistema pubblico regionale;
- permane l'utilità di tali percorsi e di altri ancora più adeguati finalizzati al superamento del grave fenomeno del precariato nel lavoro;
- è utile procedere ad una attenta ricognizione delle differenti situazioni di precariato esistenti, al fine di evitare il ripetersi di pratiche di gestione del personale quantomeno irrituali,
impegna la Giunta regionale
all'approvazione e conseguente successiva trasmissione al Consiglio regionale di uno specifico disegno di legge da esaminare, come dichiarato in sede di discussione della manovra finanziaria 2009, entro i prossimi novanta giorni e, comunque, prima dell'avvio della prossima manovra di bilancio 2010. (6) .)
PRESIDENTE. Poiché questi ordini del giorno sono stati presentati dopo la chiusura della discussione generale, non possono essere illustrati, mentre sono ammesse dichiarazioni di voto per non più di cinque minuti ciascuna.
Passiamo all'ordine del giorno numero 1.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione per parti di questo emendamento, in particolare sulla parte di impegno chiedo che si voti…
PITTALIS (P.d.L.). Ordine del giorno, non emendamento!
PORCU (P.D.). Sì, chiedo scusa. Grazie, onorevole Pittalis, l'ora tarda affligge anche noi!
Su quest'ordine del giorno chiedo la votazione per parti. Nella parte di impegno si chiede di "dar corso all'erogazione, nell'anno 2009, dei contributi previsti dalle leggi finanziarie 2007 e 2008". Chiedo che si votino separatamente questa parte e la parte da "a reperire, anche nell'ambito dei fondi disponibili per l'attività promozionale della Sardegna, idonee risorse" sino alla fine e spiego perché.
Sulla prima parte il mio voto sarà favorevole, perché sono convinto che le leggi vadano rispettate e se c'è una dotazione finanziaria, quella dotazione finanziaria e la relativa previsione vanno rispettate. Io sono tra quelli che in Consiglio hanno votato contro quella previsione, perché ritengo - ed è questo il motivo per cui, invece, voterò contro la seconda parte dell'impegno - che non si possa prevedere per legge il reperimento di fondi per le sponsorizzazioni delle società professionistiche.
Credo che quei tempi in cui la Regione sponsorizzava in maniera automatica le squadre professionistiche debbano finire per sempre. La Regione deve, a mio avviso, stanziare risorse per le attività sportive di base, per la partecipazione ai campionati, ma di tipo dilettantistico. E se la Regione deve fare programmi di sponsorizzazione, li deve fare per progetti specifici, che abbiano una valenza commerciale, una valenza promozionale certa, legata a specifici obiettivi di rilancio di settori, attività o zone del territorio, che abbiano cioè ricadute misurabili. La sponsorizzazione delle società sportive professionistiche non può essere un'attività automatica, non può essere quella la previsione su cui si basa la vita di queste società.
Dobbiamo smettere di stanziare risorse in modo automatico a favore di chi fa dello sport un'attività professionistica. Ci sono altri modi che possono consentire alle società professionistiche di stare sul mercato e in ogni caso non può essere la Regione a garantirne la sopravvivenza con una sponsorizzazione che spesso diventa un vero e proprio sussidio.
Voterò, quindi, a favore della prima parte, perché alle leggi bisogna dare corso, e contro la seconda, nell'auspicio che non si ritorni al passato, in cui si faceva un gran miscuglio e si scambiava lo sport praticato per sport spettacolo: una cosa è lo spettacolo, altra cosa è lo sport praticato e questa Regione deve sostanzialmente ed essenzialmente promuovere il secondo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA (P.D.). Signora Presidente, voterò a favore dell'intero ordine del giorno, giustificando il voto con un ragionamento che è stato proposto anche altre volte in quest'Aula. Pur condividendo parte delle considerazioni fatte dal collega Porcu, vorrei spiegare che l'emendamento che è stato ritirato durante il dibattito sulla finanziaria, per dare spazio alla disponibilità dimostrata dall'Assessore di recepire le esigenze dello sport professionistico, nasceva proprio dalla necessità che lo sport professionistico venga utilizzato come mezzo di comunicazione istituzionale della Regione sarda, al fine di promuovere lo sport in campo sportivo e sociale.
Questo è il fine e questo è anche lo strumento che, secondo me, deve essere utilizzato per dare alle società sportive professionistiche, che svolgono un ruolo importante nella nostra regione, l'opportunità di partecipare ai campionati. Diversamente, considerata la grave situazione economica che viviamo, queste società si troverebbero in difficoltà rispetto alla partecipazione a determinati campionati. Questo, chiaramente, senza confliggere mai con lo sport dilettantistico, sono due temi diversi, due modalità diverse. Assessore, vorrei che mi ascoltasse.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sto ascoltando!
MANCA (P.D.). Le chiedo scusa, solo un attimo, perché nell'ordine del giorno numero 1 c'è una serie di inesattezze che volevo segnalare. Innanzitutto si fa riferimento a un capitolo di bilancio che non tratta assolutamente il contributo per le società professionistiche. Il contributo per le società professionistiche riguarda il capitolo SC05.0865. Si parla, inoltre, di residui che non corrispondono esattamente a quelli esistenti: non 1 milione e 259 mila euro, ma 317 mila euro. Questo significa che la Giunta, rispetto alle esigenze e alla disponibilità che quest'ordine del giorno mette in campo, deve reperire ulteriori risorse, perché c'è stata proprio una sovrapposizione, cioè si è indicato l'importo relativo al residuo di un'altra voce di bilancio.
Io penso che quest'ordine del giorno debba essere approvato, mi rivolgo ai colleghi, e chiedo che la Giunta rispetti l'impegno che ha preso nel momento in cui è stata data la disponibilità al ritiro dell'emendamento a cui ho accennato prima. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Signora Presidente, intervengo intanto per scusarmi, essendo io il primo firmatario, con molti colleghi dell'opposizione per non aver fatto in tempo, per motivi di funzionalità interna e di deposito dell'ordine del giorno, a chiedere la loro firma, sapendo che erano d'accordo.
Concordo con quanto ha detto l'onorevole Manca, in effetti c'è stato un errore da parte nostra nell'individuare il capitolo di spesa, però non ho pensato di modificarlo perché ciò che è importante è l'impegno che si propone alla Giunta.
Vorrei solo sottolineare che non mi sento affatto in colpa nei confronti dello sport cosiddetto dilettantistico, soprattutto quello giovanile, per aver presentato quest'ordine del giorno, perché in una regione con gravi carenze economiche e mancanza di imprenditori che possano sostenere le spese di una società sportiva, come avviene nelle regioni del Nord Italia, credo che la Regione, intesa come entità istituzionale, debba farsi carico di questa carenza economica globale. Ricordo che lo sport spettacolo è il veicolo migliore per indirizzare soprattutto i giovani verso lo sport. Certamente tutti, quando si parla di sport professionistico, pensano al Cagliari Calcio, ma non c'è solo il calcio, ci sono tanti altri sport in cui l'attività praticata dalle squadre maggiori rappresenta una vetrina, un momento di richiamo per i giovani e può significare l'allontanamento da tante attività che purtroppo possono essere estremamente pericolose. E di queste realtà ce ne sono tante.
Chiudo, ma credo che non ci sia bisogno di ricordarlo, dicendo che purtroppo in quasi tutte le regioni, per meglio dire in tutte le regioni dove non esiste un substrato economico tale da poter lasciare in mano all'impresa privata anche lo sport, esiste la possibilità di sussidio da parte delle Regioni, delle Province e dei Comuni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Solo un attimo, Presidente, per dare il corretto capitolo di riferimento di quest'ordine del giorno, che ho indicato sbagliato, ma è sbagliato anche il riferimento fatto dal collega precedentemente. Come riportato nelle finanziarie 2007 e 2008, il capitolo è SC05.0849 e ha un carico di residui di 1 milione e 800 mila euro. Cioè l'intero importo destinato dalle finanziarie 2007 e 2008 volutamente da parte del presidente Soru nella precedente gestione della Giunta non fu messo in circolo e speso. Questo fu fatto col chiaro intento di non dare corso, non condividendole, ad alcune disposizioni della legge numero 2 del 2007, votate all'unanimità da quest'Aula. Perciò abbiamo un carico di residui di 1 milione e 800 mila euro.
Sui danni provocati da quella mancata erogazione difficilmente si potrà dare una risposta e rendere giustizia, in quanto, come a tutti è noto, essa ha determinato la retrocessione d'ufficio, per il mancato versamento degli oneri derivanti dall'iscrizione al campionato di calcio, sia della Torres che della Nuorese e questo è un danno praticamente irrimediabile. Aggiungo che il contratto di eventuale intervento della Regione Sardegna è assoggettato a un programma di attività. E il programma di attività, collega Porcu, non è necessariamente legato allo sport spettacolo, che comunque in varie occasioni tutti noi seguiamo con piacere, perché abbiamo sponsorizzato anche manifestazioni di pallavolo di serie A1, che notoriamente sono professionistiche, e soprattutto abbiamo indirizzato verso l'attività delle squadre professionistiche nel settore giovanile. Perciò non necessariamente è il caso di ritornare su argomenti che meritano, comunque, un approfondimento e che non devono penalizzare lo sport dilettantistico e amatoriale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Caria per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CARIA (P.D.). Presidente, anch'io intervengo su quest'ordine del giorno per annunciare che il mio voto favorevole e per riprendere alcuni passaggi fatti dai colleghi che mi hanno preceduto, aggiungendo qualche ulteriore elemento.
Sono d'accordo sul sostegno alle società sportive professionistiche, anche se qualche collega può far rilevare che sono società a responsabilità limitata o per azioni, ma mi sembra che chi ne ha fatto parte o ne ha seguito le vicende societarie non abbia mai avuto occasione di assistere a una distribuzione di utili. Semmai, chi si è sempre impegnato come dirigente lo ha fatto offrendo il proprio tempo e mettendo tanti denari per poter andare avanti.
Sono società che assolvono una funzione importante e secondo me è sbagliato mettere in contrapposizione le società dilettantistiche e quelle professionistiche, perché entrambe dovrebbero avere un sostegno da parte della Regione. In parte questo per le società dilettantistiche già avviene, spero che avvenga anche per le società professionistiche. Credo che la sponsorizzazione da sola non garantisca la sopravvivenza di queste società, se non c'è dietro tutto un sistema che le aiuti ad andare avanti, perché ogni società professionistica rappresenta un patrimonio per la città che la ospita, ma credo che rappresenti un patrimonio per l'intera regione.
Come ha detto qualche collega, oltre alle prime squadre ci sono i settori giovanili, i campionati sono diventati sempre più lunghi in termini di tempo, con la partecipazione di sedici squadre, che di norma effettuano dodici o tredici trasferte all'anno, il che determina un incremento dei costi. Credo che se nel passato qualche campione sardo è riuscito a emergere ciò sia successo perché la società sportiva di appartenenza è stata sostenuta. E mi dispiace vedere che qualcuna delle realtà che si sono distinte nella nostra regione l'anno scorso, quindi non dieci anni fa o negli ultimi anni, ha dovuto capitolare e iscriversi a campionati minori, perché così si è disperso un patrimonio che era di tutta la regione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Io non voglio rompere l'idillio di queste considerazioni, Presidente. D'altra parte di ordini del giorno non si muore, così come di buoni auspici non si vive, però osservo la stranezza. Io ho sempre saputo che i bilanci si gestiscono secondo il principio di competenza e l'idea che un ordine del giorno possa, in qualche modo, stravolgere le leggi di contabilità mi appare piuttosto strana.
Tuttavia, siccome quest'ordine del giorno assolve altre funzioni, lasciamolo così, ma non neghiamo la verità su quelle che sono le regole contabili.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io non posso non intervenire, essendo un uomo di sport. Il sostegno economico alle società professionistiche è una questione che ha sempre diviso, o no? La via di mezzo è stata trovata, in alcune circostanze, quando la Regione è intervenuta, utilizzando i fondi per le sponsorizzazioni, con una campagna mirata a sostenere lo sport professionistico.
Voglio far presente che le istituzioni pubbliche hanno il sacrosanto dovere di sostenere lo sport di base, lo sport giovanile e di favorire lo sport dilettantistico. Lo sport professionistico è affidato ad altri: chi ha la voglia, la capacità, le risorse e le competenze è libero di sostenerlo. E noi, tutti tifosi, sosterremo quelle squadre, quei club che portano in alto il nome delle nostre città, della nostra regione, del nostro Paese, però un'istituzione pubblica non può farsi carico di finanziare società che spesso hanno dimostrato di essere incapaci di gestire i fondi a esse assegnati. Ieri la Torres e la Nuorese, oggi l'Alghero e domani chissà quante altre società. In passato abbiamo conosciuto le difficoltà di gestione dei bilanci di alcune società sportive. Sono stati assegnati denari pubblici a società che, prese dall'ambizione di portare la propria squadra a un livello che la città o il paese di appartenenza non si poteva permettere, si sono indebitate coinvolgendo e mettendo in difficoltà anche altri.
La Sardegna soffre la mancanza di sport perché, come sappiamo tutti, nello sport operano le grandi aziende, le attività commerciali. Questo è un discorso che conosciamo tutti perfettamente e se la Sardegna non si può permettere di avere proprie squadre ai livelli più alti dei campionati nazionali, evidentemente rinuncerà, però l'importante è che non sia proibito ai nostri giovani di praticare lo sport dilettantistico, perché questo sarebbe un grave errore.
Oggi apprendiamo che l'Alghero Calcio ha bisogno di 1 milione di euro per risolvere i suoi problemi quando, con questa cifra, in quella città si potrebbe realizzare una piscina comunale coperta, attesa da anni. Tant'è che un club storico, che ha sessant'anni di vita, non riesce a svolgere la propria attività sportiva perché non dispone di questo tipo di struttura. Io credo che questo sia un problema sul quale bisognerà riflettere seriamente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, presento per conto dell'opposizione un ordine del giorno riguardante il problema dei precari.
PRESIDENTE. Onorevole Zuncheddu, in questo momento stiamo votando l'ordine del giorno numero 1, a firma Campus e più, sulle società sportive. L'ordine del giorno a cui lei si riferiva viene dopo e non può essere illustrato. Si possono fare soltanto dichiarazioni di voto, in quanto gli ordini del giorno presentati dopo la chiusura della discussione generale non possono essere illustrati.
ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Va bene. Allora, sono d'accordo anch'io, come il collega Sechi, sull'ordine del giorno numero 1, perché anch'io provengo dallo sport agonistico e direi pure da uno sport maggiore, uno sport privilegiato, ma ho sempre ritenuto che gli sport minori dovessero essere rigorosamente sostenuti, perché viviamo, anche nei nostri quartieri popolari, in città, il dramma dei giovani…
C'è molto brusio, Presidente, forse qui non ci siamo capiti, che cosa sta succedendo?
PRESIDENTE. Prego i colleghi di fare silenzio e di consentire alla collega Zuncheddu di fare il suo intervento. Prego.
ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Concludo, associandomi a quanto dichiarato dal collega Sechi sulla promozione degli sport minori. E' un'esigenza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). La situazione in cui si trova la gran parte delle società professionistiche sarde, quelle di Sassari, Alghero, Nuoro, Cagliari, eccetera, è di fatto figlia di una crisi economica di cui abbiamo parlato durante tutte queste giornate. E' vero, come dicevano i colleghi che mi hanno preceduto, che lo sport professionistico deve essere sostenuto dall'iniziativa privata. E' anche vero, però, che nel momento in cui ci sono situazioni come quelle della Dinamo Sassari, dell'Alghero Calcio e altre, che a seguito della crisi economica di quel territorio non riescono più a sostenersi, non possiamo lasciare che queste società affoghino, com'è successo alla Torres Calcio, ed è comunque un problema di cui dobbiamo assolutamente tener conto. Non possiamo pensare che la chiusura di una società come la Torres non rappresenti anche la chiusura del suo settore giovanile e faccia venir meno lo stimolo per i giovani di questa città a frequentare il calcio piuttosto che la strada.
Non c'è contraddizione, in una comunità ricca come quella del Nord Italia, tra il sostegno dello sport professionistico da parte del privato e il sostegno dello sport dilettantistico da parte del pubblico, però da noi, a mio parere, in certi momenti - e mi auguro che in futuro questo non debba ripetersi - è necessario che l'ente pubblico intervenga per aiutare anche le società professionistiche a superare dei momenti di difficoltà, purché ciò non costituisca un impegno ad assumere sempre e comunque queste iniziative. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
OPPI (U.D.C.). Intendo dire soltanto due parole perché ho visto che tutti hanno una grande sensibilità, sono tutti sportivi. Allora mi permetto, per i miei trascorsi sportivi, da molti conosciuti da altri forse no, di dissentire da coloro i quali fanno un po' di confusione.
Io ho insegnato, credo per dieci anni, educazione fisica, sono stato primatista sardo, praticamente ho vissuto in mezzo all'attività dilettantistica, ma ricordatevi che la Sardegna era conosciuta per due effetti trainanti: quello del Cagliari di Gigi Riva e quello della Costa Smeralda e dell'Aga khan. Le società sportive, lo dico perché sia chiaro anche questo, vivevano in funzione di coloro i quali svolgevano attività imprenditoriali. Le grandi società, sia nell'atletica sia nel calcio, come per esempio la Monteponi o l'Ingurtosu, dal nome delle zone dove si svolgevano attività economiche allora rilevanti, partecipavano a campionati che adesso corrispondono alla Serie B.
Allora, lo sport è un volano: lo sport professionistico dà un'immagine forte della Sardegna e va sostenuto, così come bisogna sostenere con forza lo sport dilettantistico, ma sono due cose diverse. Ricordo che qualche anno fa facemmo grossi sforzi per impegnare le risorse finanziarie necessarie per far fare le visite mediche ai ragazzi, perché le società sportive che vivono di entusiasmo, di passione non hanno risorse. C'è chi le risorse poi le mette, però non facciamo confusione: dire che non dobbiamo assolutamente sostenere lo sport professionistico è un gravissimo errore. Non facciamo tutti quanti gli sportivi, perché di sportivi veri qui dentro, per amore della verità, ce ne sono pochi. E' soltanto un po' di demagogia e il tentativo di fare ogni tanto qualche marchetta!
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione l'ordine del giorno numero 1, su cui è stata chiesta la votazione separata, nell'ultimo capoverso, della parte da "impegna la Giunta" sino a "2008" e della parte da "ed a reperire" sino a "professionistiche", se ho capito bene, onorevole Porcu.
PORCU (P.D.). Sì. Chiedo la votazione nominale su entrambe le parti.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Porcu?
(Appoggia la richiesta il consigliere Uras.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della prima parte dell'ordine del giorno numero 1.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Capelli e Mula hanno votato a favore e che i consiglieri Diana Giampaolo e Zuncheddu hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cucca - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Francesco - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Dessì - Diana Giampaolo - Maninchedda - Meloni Marco - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 58
votanti 57
astenuti 1
maggioranza 29
favorevoli 49
contrari 8
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della seconda parte dell'ordine del giorno numero 1.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Caria - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cucca - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lotto - Manca - Meloni Francesco - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Cocco Pietro - Diana Giampaolo - Maninchedda - Meloni Marco - Porcu - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 56
votanti 55
astenuti 1
maggioranza 28
favorevoli 45
contrari 10
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'ordine del giorno numero 2.
Ha domandato di parlare il consigliere Mariano Contu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CONTU MARIANO (P.d.L.). Signora Presidente, non avendo sottoscritto l'ordine del giorno numero 2, intervengo per dichiarare il mio voto favorevole per una motivazione che è diventata per me storica in quest'Aula. Credo che non si sia mai ripetuto abbastanza ciò che è contenuto in quest'ordine del giorno e che riguarda i laureati in scienze infermieristiche.
A breve, Presidente, dovremo affrontare un problema che in Sardegna si sta già verificando, quello della carenza non solo di infermieri ma anche di medici. Già da quest'anno dobbiamo cominciare a riflettere sul fatto che fra sei anni inizierà il turn over della classe medica e che in Sardegna ci sarà la necessità di far arrivare i medici da fuori per sopperire alle carenze che nel frattempo si saranno manifestate.
Pertanto vorrei dire al collega Meloni e agli altri colleghi che hanno predisposto quest'ordine del giorno che la battaglia molto probabilmente è appena iniziata. Comunque sia occorre dare ai giovani sardi la possibilità di intraprendere gli studi non solo in scienze infermieristiche, ma anche in medicina, cosa che è stata negata a decine per non dire centinaia di studenti che in questi anni avrebbero voluto intraprendere questo percorso di vita, ovvero affrontare gli studi in medicina. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Vorrei fare una precisazione che potrebbe anche evitare una lunga discussione. Quest'ordine del giorno, che tocca una questione su cui c'è un'ampia convergenza e che si ritiene debba essere affrontata seriamente, si conclude però con una richiesta di impegno alla Giunta regionale a utilizzare per i corsi specificati le risorse di cui al comma 1 dell'articolo 4 della finanziaria appena approvata. Ma quelle risorse non possono essere destinate a questo tipo di corsi, essendo prevalentemente risorse comunitarie e, comunque, per questa finalità dovremo trovare risorse nei fondi regionali.
Questa è una questione che sicuramente andrà affrontata in altri momenti e che la Giunta si impegna ad affrontare positivamente, ma stiamo discutendo di un ordine del giorno che, di fatto, non può essere attuato. Quindi inviterei i presentatori a ritirarlo constatato che, credo unanimemente, se ne condivide la finalità.
PRESIDENTE. Onorevole Meloni, le posso dare la parola solo se intende ritirare l'ordine del giorno, perché altri colleghi si sono iscritti prima di lei.
MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Aspettiamo gli altri.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Caria per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CARIA (P.D.). Ho ascoltato l'intervento dell'assessore La Spisa. Quest'ordine del giorno è nato alla luce di almeno due riunioni della Commissione sanità, in cui si è discusso di questa problematica e degli emendamenti che sono stati presentati in Aula, che per altro contenevano l'indicazione delle risorse. Credo che la volontà di tutti i firmatari sia scaturita dall'esigenza, che poi l'Assessore ugualmente ha confermato, di raggiungere un obiettivo. Noi viviamo un paradosso: parliamo spesso di disoccupazione nella nostra terra, di scarse possibilità e opportunità di accesso al lavoro e le aziende sanitarie, già da qualche anno, sono costrette a importare personale infermieristico non solo dalle altre regioni d'Italia, ma addirittura dall'estero.
Non solo, oggi stiamo parlando del personale infermieristico, ma ci sono anche altre qualifiche, così com'è stato detto da qualche collega, che sono ugualmente carenti, come per esempio i tecnici di radiologia. Ecco, credo che l'idea, nel momento in cui si è messo in piedi quest'ordine del giorno, fosse quella di destinare maggiori risorse per aumentare le possibilità di accesso a questo tipo di studi, perché da più parti si è detto che il compito di formare infermieri spetta all'Università. Ma credo che l'obiettivo - almeno per quella che è la mia esperienza sul campo - non lo si raggiunga esclusivamente stanziando maggiori risorse a favore delle Università di Sassari e Cagliari per aumentare le opportunità di accesso ai corsi; l'obiettivo lo si raggiunge se si realizza anche un decentramento dei corsi in altre aree, per dare una maggiore opportunità di accesso ai giovani che risiedono laddove effettivamente c'è richiesta di personale infermieristico. Diversamente il rischio è che si formino infermieri che saranno poi costretti a chiedere continui trasferimenti nel tentativo di avvicinarsi quanto più possibile alla famiglia o alla terra di origine.
Credo che l'obiettivo lo si raggiunga se si trovano le risorse, se queste risorse vengono date alle Università e se le Università organizzano i corsi laddove vi è una maggiore richiesta di personale infermieristico. Nell'emendamento che ho presentato ho anche precisato che non tutte le sedi universitarie sono uguali e non tutte le aziende sanitarie hanno la stessa necessità di personale infermieristico. Basterebbe una semplice analisi, fatta anche dall'Assessorato della sanità, per verificare lo stato dell'arte.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Intervengo brevemente, Presidente, intanto per fornire due dati che sostituiscono i puntini presenti nella premessa. I posti messi a bando quest'anno per l'Università di Sassari sono 150, a fronte di 1.000 domande di partecipazione. Questo per completare la premessa dell'ordine del giorno.
Io credo, ma penso che anche gli altri firmatari siano assolutamente d'accordo, che si possa modificare l'impegno… Onorevole Meloni, mi scusi.
PRESIDENTE. Onorevole Meloni, consenta all'oratore di svolgere il suo intervento. Grazie.
CAMPUS (P.d.L.). Io lo dico, poi se qualcuno non ascolta non importa. Semplicemente, viste le parole pronunciate dall'Assessore, si può modificare il dispositivo finale dell'ordine del giorno, in modo che reciti: "…a prevedere l'utilizzo di parti di risorse proprie per la stipula di uno specifico…". Non si indicano i capitoli di spesa e si lascia alla Regione, agli Assessorati competenti, la libertà di reperire i fondi nell'ambito dei capitoli più idonei.
Propongo quindi di sostituire le parole "di cui al comma 1 dell'articolo 4 della legge finanziaria 2009" con le parole "risorse proprie". Credo che sia il modo più semplice per risolvere il problema.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Signora Presidente, volevo chiederle se, in ragione di questi improvvisi stimoli laringei, di questo masochismo verbale, possiamo aggiornare i lavori a domani. Abbiamo voglia di parlare molto e quindi è giusto rinviare i lavori.
PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, siamo in dirittura d'arrivo, mancano soltanto gli ordini del giorno e il bilancio del Consiglio.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. In subordine chiedo una cosa, Presidente, e vorrei una risposta dalla Giunta. Chiedo, cioè, se sia ragionevole discutere la finanziaria rinunciando a dare risposte a emendamenti relativi a tante situazioni esistenti nel territorio e poi passare la coda del dibattito, perché si vogliono dare risposte localistiche, su ordini del giorno che recano le targhe delle città di provenienza dei consiglieri regionali. Dobbiamo continuare così? Vorrei saperlo dalla Giunta, perché così la prossima volta evito la fatica che ho fatto per reggere fino adesso e mi distendo un po' di più!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Un supplemento di pazienza, collega Maninchedda, anche perché siamo tutti impegnati a chiudere in tempi celerissimi.
Allora, io propongo al primo firmatario e comunque ai firmatari dell'ordine del giorno un'ipotesi di modifica della parte dispositiva, che può essere così sintetizzata: "Impegna la Giunta regionale a predisporre un piano finalizzato ad adeguare l'offerta formativa della laurea in Scienze infermieristiche alle effettive esigenze della sanità sarda". Mi pare che così si possa cogliere il senso di questa iniziativa, chiudere qui la discussione di quest'ordine del giorno e andare avanti con i lavori.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Signora Presidente, prendo atto delle parole dell'assessore La Spisa. Sono stupefatto che dei complessivi 100 milioni di euro, costituiti da fondi regionali, statali e comunitari, non se ne possa impegnare una parte relativamente modesta (stiamo parlando, sì e no, di 1 milione e mezzo o 2 milioni di euro). Però se l'Assessore dice così lo prendo per buono.
Penso che la correzione proposta dall'onorevole Pittalis possa andare bene. Inoltre, lascerei la frase scritta a mano, e cioè "eventualmente anche nelle sedi periferiche", perché c'è una specifica necessità.
(Interruzioni)
Va bene, lasciatemi dire quello che voglio io, poi voi direte quello che volete. Abbiate pazienza, avete parlato tutti!
C'è una specifica necessità, perché se noi facciamo corsi di infermieri a Cagliari difficilmente vi parteciperanno persone di Iglesias, per esempio; la stessa cosa vale per i corsi che dovessimo istituire a Sassari, dove non troveremmo studenti di Olbia. Ciò significa formare infermieri che poi, appena assunti, chiederanno il trasferimento o si metteranno in malattia. Quindi c'è una ragione ben precisa per mantenere quella frase.
Io non sono né di Olbia né di Nuoro, non ho nessun motivo particolare per indicare una sede precisa, dico solamente che in questo modo si risponde a un'esigenza di funzionalità del servizio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, chiedo di poter aggiungere la mia firma a quest'ordine del giorno, su cui dichiaro il voto favorevole.
PRESIDENTE. Scusate, io prima ho chiesto all'Aula se c'era la disponibilità ad accogliere la modifica proposta dall'onorevole Pittalis e nessuno ha posto questioni.
Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Voglio soltanto chiedere di apporre la mia firma sull'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Anche l'onorevole Capelli aggiunge la sua firma. E' in votazione il testo emendato dall'onorevole Pittalis.
Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Chiedo di aggiungere la mia firma sull'ordine del giorno e dichiaro il voto favorevole. Grazie.
PRESIDENTE. Aggiungiamo la firma di tutti, così risolviamo il problema. Sono aggiunte le firme di tutti i consiglieri presenti.
Metto in votazione l'ordine del giorno numero 2, come modificato dal consigliere Pittalis. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'ordine del giorno numero 3.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Signora Presidente, colleghi, sono le 23 e 31, capisco che a quest'ora l'attenzione può non essere alta, però mi permetto di sollecitare ancora qualche minuto di attenzione per un ordine del giorno che nasce dalla discussione -mi rivolgo soprattutto all'Assessore del bilancio - che abbiamo portato avanti insieme in queste settimane.
Abbiamo tutti condiviso, compresa la Giunta, che ha mostrato la disponibilità ad accogliere alcune proposte emendative del DAPEF, il fatto che il prossimo ciclo di programmazione regionale non possiamo "appenderlo" a un quadro federale che si delineerà e si attuerà soltanto nei prossimi anni. Il nuovo quadro delle entrate entrerà in vigore nel 2010, per rendere quel quadro operativo, dobbiamo aprire con lo stato un tavolo…
Io capisco che l'onorevole Petrini abbia sicuramente cose importanti di cui conversare, però se c'è una cosa importante per il futuro della Sardegna sicuramente è dentro quest'ordine del giorno. Non c'è una cosa più importante, a mio modesto parere naturalmente, e inviterei anche il presidente Cappellacci a prestare attenzione, perché stiamo parlando della conclusione di un lungo lavoro con un ordine del giorno a cui la minoranza evidentemente dà molta importanza e che faceva parte di un accordo che abbiamo trovato su due punti, che ci ha agevolato il cammino in queste settimane e che dovrebbe portarci a firmare un ordine del giorno congiunto.
Siccome sono stato interrotto, chiedo di poter recuperare il tempo perso, Presidente.
Noi chiediamo alla Giunta di aprire immediatamente, con il Ministro dell'economia e delle finanze, un tavolo di confronto mirato a una rinegoziazione del Patto di stabilità imposto alla Regione Sardegna che tenga conto del nuovo regime delle entrate. Vorrei sapere che cosa non si può accogliere dell'impegno che si chiede alla Giunta, che è poi l'impegno che l'Assessore del bilancio ha preso con noi.
La seconda parte ricalca esattamente quello che prevede il comma 8 dell'articolo 77 ter del decreto legge numero 112 del 2008, cioè si chiede di assicurare in via permanente, attraverso una specifica norma di attuazione, il coordinamento tra le misure di finanza pubblica dello Stato e quelle della Regione. Assessore La Spisa, mi ascolti, perché altrimenti diventa veramente difficile. Si chiede cioè di non negoziare di anno in anno, ma di farlo in via permanente.
PRESIDENTE. Finisca, onorevole Porcu.
PORCU (P.D.). Tralasciando i "considerato", vorrei sapere che cosa non è accettabile della parte di impegno. A questo lego l'atteggiamento dell'opposizione e i futuri rapporti tra maggioranza e minoranza in questa legislatura o perlomeno per quanto riguarda la prossima finanziaria.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Non c'è niente di contestabile sugli impegni. Sui "considerato" farei due correzioni: la più importante è eliminare l'attribuzione della causa principale dei residui passivi al Patto di stabilità, perché questo non è realistico. Toglierei questo punto, perché sarebbe una descrizione irrealistica del problema, e per quanto riguarda il primo "considerato" lascerei una formulazione generica, cioè non mettiamoci a discutere su quanto entrerà, basta fermarsi a: "potrà contare dal 2010 di un nuovo regime d'entrata che comporterà un maggior gettito, al netto delle nuove funzioni acquisite".
PORCU (P.D.). Va bene.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Io non sono del tutto d'accordo, soprattutto per quanto riguarda l'ultimo "considerato", perché bisogna avere elementi per sapere se nel 2007 e nel 2008 la Regione ha estinto pagamenti.
PORCU (P.D.). Li darà l'Assessore.
PITTALIS (P.d.L.). L'Assessore è insediato da appena un mese. Siccome io non mi assumo la responsabilità di quello che avete fatto nel 2007 e nel 2008, chiedo che venga cassato anche quest'ultimo "considerato".
A questa condizione, per quanto mi riguarda, l'ordine del giorno si potrà votare con le correzioni apportate dall'assessore La Spisa.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 3, con le modifiche introdotte dall'assessore La Spisa e dal consigliere Pittalis.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
POR[s8] CU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 3.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Bruno - Campus - Capelli - Cappellacci - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cucca - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Cappai.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 60
votanti 58
astenuti 2
maggioranza 30
favorevoli 58
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'ordine del giorno numero 4.
Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Nel viaggio per la Sardegna, che sta facendo in questi giorni, l'amico Assessore dell'agricoltura avrà senz'altro rilevato, ma lui, uomo del mestiere, senz'altro già conosceva la situazione, che il settore agricolo versa in una condizione molto delicata e che anche in quelle riunioni, a qualcuna delle quali ho avuto il piacere di partecipare, si è levato un grido di dolore da parte non solo delle organizzazioni agricole, ma anche dei singoli operatori. E' una situazione molto delicata che forse il nostro settore agricolo non ha vissuto in altri momenti.
Credo che sia giusto, vista questa situazione, che il Consiglio regionale si faccia carico di favorire il rilancio di questo settore. Considerato che sono stati tagliati gli stanziamenti da parte del Governo per quanto riguarda gli investimenti FAS, che sono ancora bloccati, almeno da notizie ultime, che a me non risultano, i pagamenti del premio unico aziendale, considerato che c'è una situazione di indebitamento delle aziende agricole piuttosto consistente, credo che il Consiglio regionale possa invitare la Giunta a farsi carico da vicino di questi problemi, a disporre quindi un'anticipazione di somme, se è possibile, così come altre Regioni hanno fatto, per il pagamento del premio unico, a intervenire perché il Governo ripristini il finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale contro le calamità, a provvedere a una rimodulazione del fondo per la misura 121 del Programma di sviluppo rurale e infine a ripristinare alcune misure che possono agevolare complessivamente il settore.
Si tratta della possibilità di fare nuovi impianti irrigui, di finanziare l'acquisto di scorte vive e morte. Si disponga, per esempio, che gli investimenti al di sopra dei 100 mila euro e fino a 200 mila euro possono essere esentati dalla presentazione della certificazione bancaria; si riveda l'aliquota IVA, che in passato era al 4 e oggi è al 19 per cento, non certo per colpa della Regione, ma del Governo.
Infine chiediamo che la Regione si faccia carico di mettere in piedi a breve un progetto organico di sviluppo del settore.
(Non è approvato)
L'ordine del giorno numero 5 è stato ritirato.
Metto in votazione l'ordine del giorno numero 6. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo adesso alla votazione finale dei disegni di legge numero 2/A e 3/A.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente intervengo per annunciare il voto contrario alla manovra finanziaria 2009, ma anche per sottolineare che, a mio avviso, quest'Aula, maggioranza e minoranza insieme, e la Giunta possono comunque essere soddisfatte del lavoro che hanno portato avanti in questi giorni.
Certamente abbiamo opinioni diverse sul futuro della Sardegna; certamente abbiamo opinioni diverse sulla crisi e sulle misure che sono necessarie per affrontarla; certamente abbiamo opinioni diverse su quello che deve essere lo sviluppo del capitale umano in Sardegna, quello che deve essere il ruolo che assegniamo alla formazione professionale e alla scuola pubblica; certamente abbiamo posizioni diverse sul sociale, sul fondo per le non autosufficienze, su cui abbiamo fatto lunghe discussioni; certamente abbiamo opinioni diverse su quello che deve essere il modello di turismo sostenibile, sull'ambiente, sull'utilizzo delle risorse ambientali ed energetiche di questa regione, ma credo che, pur nella differenza di opinioni che è emersa anche in maniera molto forte, il Consiglio regionale possa essere orgoglioso di aver completato, in questi giorni, un lavoro importante, che comunque è utile alla Sardegna, di averlo completato nei tempi stabiliti e di averlo completato anche senza che la minoranza abbia rinunciato a svolgere il proprio ruolo e a offrire contributi che la maggioranza e la Giunta hanno saputo cogliere, nel momento in cui si è riconosciuto che quei contributi erano utili per migliorare il testo.
Credo che abbiamo messo delle buone basi per il prosieguo di questa legge legislatura. Le differenze ci saranno, non rinunceremo a manifestarle, ma in cima ai nostri pensieri ci sarà sempre l'interesse della nostra comunità.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
VARGIU (Riformatori Sardi).Signora Presidente, annuncio il voto a favore dei Riformatori su questa manovra finanziaria. Voglio fare poche considerazioni sul voto finale. La prima è che in questa legge finanziaria noi Riformatori vediamo due cose buone ed entrambe attengono al metodo e non al merito. Sul merito abbiamo discusso durante questi giorni di lavori d'Aula e non ci voglio tornare.
La prima cosa buona sul metodo è il fatto che questa finanziaria reca poche norme intruse; la seconda è l'atteggiamento che la minoranza ha tenuto in Aula. Ecco, io non vorrei che entrambe le cose fossero legate al fatto che questa è stata una manovra sostanzialmente necessitata: poche norme intruse, altrimenti non avremmo pagato gli stipendi di maggio a coloro che li stanno aspettando, e atteggiamento della minoranza collaborante perché se non avessimo pagato gli stipendi di maggio la minoranza avrebbe avuto le stesse colpe della maggioranza. Infatti, se siamo arrivati a votare nel mese di maggio la manovra finanziaria, la responsabilità è di chi ha scelto di andare a elezioni anticipate improvvidamente.
Quindi io spererei, desidererei che non fossero un caso isolato i due fatti positivi riguardo al metodo che abbiamo registrato durante la discussione di questa manovra finanziaria, che - l'ho già detto - noi consideriamo uno degli ultimi atti della scorsa legislatura, una via di mezzo tra l'ultimo atto della scorsa legislatura e il primo di questa legislatura. Avevamo responsabilità congiunte e le abbiamo assolte insieme. Quindi spero di cuore che questo tipo di clima possa restare. Devo dire che il fatto che stiamo per approvare un disegno di legge che ha avuto origine nella coda della scorsa legislatura ha comportato anche il fatto che la maggioranza non sia riuscita, attraverso questa legge, a estrinsecare il suo progetto. Quindi la maggioranza aspetta oggi di iniziare il suo percorso, ma devo dire che alcuni segnali che si sono avuti anche oggi in quest'Aula (la prima votazione a scrutinio segreto è stata negativa per questa maggioranza) non farebbero sperare bene.
Io spero che noi consiglieri di maggioranza, insieme alla Giunta, sapremo dare anima a questa legislatura, ottenendo quello che diceva il collega Porcu: riuscire a fare cose buone per la nostra comunità.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Sono le ore 23 e 46, quindi chiudiamo di giovedì, non arriviamo a venerdì. Abbiamo concluso in tre giorni, l'ho detto prima, è quasi un tempo record!
Indubbiamente l'onorevole Vargiu ha individuato una delle ragioni: questa è una finanziaria di emergenza, comunque con carattere d'urgenza, e veniamo da un atto di responsabilità che ha determinato lo scioglimento anticipato della precedente legislatura. Io dico "atto di responsabilità", perché quando uno non ha la maggioranza per governare e per governare bene, in democrazia si torna a consultare il popolo, non si rimane agganciati alla sedia come se ci fosse un collante, perché quel collante - qualche volta noi lo abbiamo riscontrato anche nella storia dell'autonomia - alla regione, intesa come comunità regionale, non fa bene.
Noi siamo stati responsabili? Sì, siamo stati responsabili, sarebbe stato grave se avessimo adottato un atteggiamento irresponsabile. Io mi auguro che si sia sempre tutti responsabili. E c'è un assente in questi giorni, in queste settimane: l'assente è la società sarda. Non c'è stata una grande partecipazione, né nelle forme organizzate né nelle forme più libere; non abbiamo avuto tantissimi accampamenti sotto i portici e non ci sono state grandi proteste. E il potere politico, che è uno dei poteri essenziali di uno Stato democratico e pluralista, deve fare una riflessione anche su questo. Forse c'è bisogno che noi conquistiamo maggiore attenzione.
Voteremo contro la manovra finanziaria, ma convinti che il nostro dovere lo abbiamo compiuto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Annuncio il voto favorevole, per quanto mi riguarda, interverrà poi il Capogruppo a nome del Gruppo, ma una cosa sicura, a conclusione dei lavori, è che questa finanziaria non è, come qualcuno ipotizzava, figlia di nessuno: ha una riferibilità certa, che è una Giunta, è un Assessore ed è una maggioranza. Ed è una finanziaria che ha anche un'anima e che è stata adottata in condizioni di emergenza, per affrontare appunto alcune gravissime emergenze che sono il lascito del Governo di centrosinistra.
Era ed è la finanziaria possibile e devo segnalare, per rispondere al collega Vargiu, che questa maggioranza si è mostrata coesa, ha retto; ha retto ieri alla prova del voto segreto e oggi un piccolo incidente di percorso, che io ritengo sia riferibile probabilmente a qualche incomprensione nella modalità di voto di un emendamento, non ha scalfito quello che in questi giorni ha dimostrato questa maggioranza, cioè la capacità di riportare in questo Consiglio regionale un confronto serio nel rapporto con la Giunta. E soprattutto è stata data una grande opportunità all'opposizione, finalmente, quella di poter parlare liberamente. Onorevole Porcu, per la prima volta ha potuto dire quello che lei effettivamente pensa, cosa che non le è mai stato possibile fare nella scorsa legislatura. Lo dico, guardi, non in senso ironico, ma perché questo Consiglio finalmente ha ripreso la sua vocazione a essere sede del confronto e del dibattito. E io, con grande piacere, ho colto anche la tensione che è visibile negli interventi suoi e dei suoi colleghi dell'opposizione, perché questo è un segnale che indica un'inversione di tendenza rispetto a quattro anni e mezzo di buio a cui eravamo abituati.
Ecco perché ritengo che ci siano elementi positivi che hanno accompagnato la discussione di questa finanziaria, per cui confermo il mio voto a favore.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). In sede di discussione generale abbiamo definito questa finanziaria una finanziaria non nostra. Nel corso di questi tre giorni, grazie al contributo di tutti, è diventata una finanziaria che ci appartiene sicuramente un po' di più. Abbiamo confermato l'inversione di tendenza, e il comma 1 dell'articolo 1 ne è la dimostrazione; abbiamo fatto delle scelte coerenti con la nostra opposizione di ieri, pur convinti che la vera finanziaria nostra, quella che caratterizzerà il nostro governo, sarà la finanziaria che verrà e che seguirà il Programma regionale di sviluppo.
Si è detto tanto - dovremmo prendere nota degli interventi di tutti i colleghi -in sede di discussione di questa finanziaria. E' vero, c'è un modo diverso di pensare, c'è un modo diverso di confrontarsi. Io feci un appello, dicendo che bisognava isolare all'interno di quest'Aula gli intransigenti, i talebani, che continuano a guardare al futuro con gli occhi dietro la nuca. Credo che siamo riusciti a instaurare un dialogo, un metodo diverso di dialogare nell'interesse comune. Su molte cose abbiamo trovato una convergenza, ci siamo trovati a rivisitare emendamenti nostri, dell'opposizione della scorsa legislatura, presentati oggi dalla minoranza che era ieri maggioranza. Ci ha fatto piacere, è il riconoscimento degli errori del passato. Alcuni emendamenti li abbiamo accolti, altri li abbiamo rimandati al collegato, perché siamo convinti che la finanziaria non debba contenere norme intruse.
Ci fa piacere riscontrare dei ripensamenti rispetto al passato, ma dobbiamo fare ancora qualche passo avanti, qualche passo in più, nel riconoscere che la crisi della Sardegna non appartiene solo ed esclusivamente a una crisi globale, ma anche a una crisi di sistema che abbiamo ereditato. Ma questo non vuol dire dare colpe o ricordare le colpe del passato, vuol dire: ricordiamoci di non commettere gli errori del passato. Questo è un tesoro della maggioranza di oggi, nel metodo, ma anche nel merito, e sarà tesoro anche della minoranza, con cui torneremo a confrontarci a breve sul cosiddetto collegato, che spero possa portare, come linea generale, come linea guida, lo sviluppo della Sardegna, passando non attraverso le emergenze, ma attraverso le necessarie riforme strutturali.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Signora Presidente, approfitto di questi pochi minuti per dichiarare il voto favorevole del Gruppo del Popolo della Libertà, ma anche per ringraziare il Presidente della Commissione, Paolo Maninchedda, perché credo che abbia svolto un ruolo veramente di grande livello. E' stato sottoposto a un lavoro stressante, forse come non è mai successo a un Presidente di Commissione. Forse nessuno di voi ha notato, ma io credo di averlo notato in maniera continua, che non era facile approvare una manovra finanziaria in tempi così brevi, con le sollecitazioni che arrivavano, con il confronto che c'è stato in Aula, con tutto ciò che ha portato certamente il Presidente della Commissione a essere sottoposto a un livello di stress veramente molto alto. La ringrazio molto per questo, presidente Maninchedda.
Si è fatto riferimento, nelle dichiarazioni di voto, alla votazione a scrutinio segreto di questa sera. Non è la prima volta che capita in quest'Aula, in questa legislatura; ci sono già stati dei voti segreti per altre vicende, per altre questioni. Io non credo che le cose stiano come ha detto l'onorevole Pittalis. Io conosco benissimo l'origine di quel voto segreto, la conosco già da stamattina, anzi da ieri sera, a dire la verità, per cui è una cosa che non stupisce uno come me, così esperto nel voto segreto. Ricordo che nella precedente legislatura feci cadere una legge col voto segreto, quindi conosco benissimo il meccanismo. Però, mentre aveva un senso bocciare la legge sul cinema, nella precedente legislatura, col vostro concorso, colleghi della minoranza, perché l'avete riproposta dopo sei mesi, migliorata e stravolta rispetto alla prima versione, probabilmente nessuno di voi ha valutato la portata del voto segreto di stasera.
Non faccio altre considerazioni su questo. Probabilmente nessuno ha letto attentamente o sufficientemente bene quel comma e ha ritenuto che si trattasse della classica marchetta. Avete sbagliato tutti, probabilmente, spero non sia così, ma quel milione di euro, che sembra poca cosa, determinerà nel prosieguo della stagione danni molto, ma molto maggiori e non per quest'Aula, non per l'assessore Prato, ma per tutta una serie di persone, tra cui gli imprenditori agricoli della Sardegna.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Questa manovra finanziaria, a cui comunque voi avete voluto dare un significato politico, è la vostra prima manovra finanziaria ed è una manovra che noi giudichiamo inadeguata.
PRESIDENTE. Prego l'onorevole Bruno di cambiare posto, per problemi microfonici. Grazie.
BRUNO (P.D.). Dicevo, che questa è una manovra inadeguata. Avete ripreso la strada del debito, vi siete mossi in maniera contraddittoria anche sui temi della capacità impositiva, abrogando, per esempio, la tassa di soggiorno senza il coinvolgimento degli enti locali e col parere contrario del Consiglio delle autonomie locali; avete risposto in maniera insufficiente alle nostre proposte, ai nostri emendamenti che volevano rafforzare le risposte alla crisi dei sardi.
Riteniamo ancora inadeguate le risorse per il sostegno alle persone che hanno perso il lavoro e che sono prive di ammortizzatori sociali. Noi chiedevamo 25 milioni di euro per almeno 5 mila persone, è arrivato un segnale (10 milioni di euro) ancora non sufficiente. Non avete dato una risposta positiva alle nostre proposte, che miravano a dare attuazione alle politiche attive per il lavoro. Penso all'attuazione della legge regionale numero 20 del 2005, al piano per i giovani e per le donne, al piano giovani proposto dall'ANCI, che noi abbiamo in qualche modo fatto nostro, un piano a gestione decentrata che non ha trovato neanch'esso risposte in questa finanziaria.
In Commissione sono stati accolti nostri emendamenti, che hanno portato da 50 a 75 milioni di euro la dotazione per i cantieri comunali. Occorre però fare di più per i 30 mila nuovi disoccupati. Avete rimandato le politiche sulla lotta al precariato nella pubblica amministrazione, avete risposto negativamente al piano per la messa in sicurezza delle scuole sarde. Vi sono certamente misure che vanno in continuità, in continuità anche con la nostra azione di governo degli ultimi anni. Penso alle politiche sociali, ai piani personalizzati, al programma "Ritornare a casa", alle misure per le persone non autosufficienti, alle misure di integrazione al reddito e di contrasto alla povertà che abbiamo condiviso.
Ci sono poi dei provvedimenti-annuncio, uno per tutti il piano per le risorse umane. Sono articoli manifesto. Vi attendiamo, insomma, alla prova dei fatti. Avete rimandato le scelte strategiche al Programma regionale di sviluppo, credo che ancora i sardi non conoscano quali sono le proposte programmatiche con le quali volete governare la Sardegna.
Per tutti questi motivi noi votiamo contro questa manovra finanziaria, ma non rinunceremo a dare anche in futuro il nostro contributo, così come abbiamo fatto sinora, per fare un'opposizione che noi riteniamo di governo, un'opposizione basata proprio sul merito. E in questo senso vogliamo attuare un'inversione di tendenza rispetto all'opposizione che è stata fatta nella precedente legislatura, basata sugli attacchi personali. Nel corso della legislatura continueremo a confrontarci, questo sarà il metodo e su questo metodo credo che ci sarà anche una risposta positiva.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 2/A.
(Segue la votazione)
Prendo atto che la consigliera Greco ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 61
votanti 60
astenuti 1
maggioranza 31
favorevoli 42
contrari 18
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 3/A.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Cappellacci ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Manca - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 59
votanti 58
astenuti 1
maggioranza 30
favorevoli 41
contrari 17
(Il Consiglio approva).
Discussione e approvazione del Conto consuntivo del Consiglio - Esercizio finanziario 2007
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del Conto consuntivo del Consiglio dell'esercizio finanziario 2007; relatore il Questore Amadu.
Invito i consiglieri Questori a prendere posto presso i banchi della Giunta.
(I Questori Amadu e Manca prendono posto presso i banchi della Giunta)
Dichiaro aperta la discussione. Ha facoltà di parlare il consigliere Amadu, Questore.
AMADU (U.D.C.), Questore. Mi rimetto alla relazione scritta.
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, dichiaro chiusa la discussione.
Metto in votazione il capitolo delle entrate. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione il capitolo delle spese. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo alla votazione finale.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Si fa tutto in fretta in quest'Aula. Chiedo scusa ai colleghi, so che rompo una tradizione, però i tempi cambiano per tutti e io ritengo di dover fare alcune considerazioni.
Stiamo approvando il bilancio del Consiglio regionale, in un momento nel quale…
PRESIDENTE. In questo momento stiamo approvando il Conto consuntivo del Consiglio dell'Esercizio finanziario 2007.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Allora chiedo la parola sul bilancio.
PRESIDENTE. Non ha ascoltato bene, onorevole Sanna.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). No, è lei che non si è spiegata.
PRESIDENTE. No, io l'ho detto. Non posso mettere in votazione una cosa senza dire di che si tratta.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del Conto consuntivo del Consiglio - Esercizio finanziario 2007.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Cappellacci ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Bruno - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cucca - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lotto - Manca - Maninchedda - Meloni Francesco - Meloni Marco - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo.
Risponde no il consigliere: Mariani.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Caria.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 59
votanti 56
astenuti 3
maggioranza 29
favorevoli 55
contrari 1
(Il Consiglio approva).
Discu[s9] ssione e approvazione del progetto di bilancio di previsione delle spese interne del Consiglio Regionale - Esercizio finanziario 2009
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del progetto di bilancio di previsione delle spese interne del Consiglio per l'anno 2009; relatore il Questore Amadu.
Dichiaro aperta la discussione gen[s10] erale.
Ha facoltà di parlare il consigliere Amadu, Questore.
AMADU (P.D.), Questore. Mi rimetto alla relazione scritta.
PRESIDENTE. Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.
E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Chiedo scusa ai colleghi, non si discute mai del bilancio del Consiglio, però credo che sia giusto dire una prima cosa. Il bilancio del Consiglio è il bilancio della nostra Amministrazione, l'Amministrazione di tutti i consiglieri regionali che, attraverso i Questori, gestisce le risorse del Consiglio. L'efficienza e l'efficacia della nostra Amministrazione sono qualcosa che riguarda noi, ed è questo il momento nel quale ne dobbiamo parlare, per fare in modo che il Consiglio regionale sia davvero di utilità alle nostre funzioni, sia uno strumento di modernità, di adeguatezza e anche di economicità.
Gli strumenti e le modalità, purtroppo, lo dico perché ci sono stato anche quindici anni fa, a me paiono ancora di stampo ottocentesco. Sono passati quindici anni e le cose non sono mutate, anzi per qualche verso mi pare che alcune cose siano peggiorate. Io credo che il tema della modernizzazione e della innovazione riguardi anche noi, perché anche questa è una pubblica amministrazione. E quando il ministro Brunetta parla si riferisce a tutte le pubbliche amministrazioni.
Alcuni segnali sono chiari, faccio solo alcuni esempi. Il sito del Consiglio è abbastanza bloccato; si possono vedere i video in diretta, ma non si può accedere all'archivio. Se si entra nella casella della biblioteca, la cosa migliore che si può vedere sono le nuove acquisizioni; i cataloghi, le disponibilità non ci sono.
Parlo dei resoconti delle sedute. Quando si parla dei resoconti sembra di entrare in un campo gestito e governato come se fosse stato apposto il segreto di Stato: bisogna fare una richiesta scritta, poi pare che si debba chiedere al dirigente responsabile e poi si firma per ricevuta. Ma dove siamo? Al servizio postale? Devo seguire questa procedura, nel 2009, per avere le mie dichiarazioni? Forse che le dichiarazioni non devono stare in tempo reale sul sito, a disposizione di tutta la comunità, perché i nostri siti, i nostri blog possano utilizzarle per la divulgazione?
Il Servizio studi per chi lavora, da dove attinge gli argomenti di lavoro e che relazione funzionale vi è fra esigenze di studio, documentazione e attività di ogni consigliere? Tutti noi sappiamo, l'abbiamo visto anche in questa manovra finanziaria, se avete fatto caso a cosa ci è stato consegnato, che non esiste una modulistica unitaria e informatizzata. Ogni emendamento ha una sua versione ed è impossibile comunicarlo per via informatica. Non disponiamo di agenzie di stampa. Ci sono ricerche in siti specializzati sul federalismo, sull'autonomia, dove scienziati e studiosi scrivono quotidianamente, che sarebbero utili alla nostra informazione, ma noi non ne disponiamo.
Per andare alle cose spicciole, in questa Amministrazione non si fa la raccolta differenziata, non si usa la carta riciclata, non c'è l'abitudine di fare le copie in fronte retro, come in tutte le amministrazioni più avanzate d'Europa, per cercare di economizzare. Non si parla nemmeno di risparmio energetico.
Vorrei anche che ci fosse un impulso maggiore ad andare verso la trasparenza nella gestione dei conti, nella erogazione dei contributi e nei criteri che vengono usati: a chi li diamo e perché li diamo, visto che stiamo parlando di soldi pubblici.
Mi sono permesso di chiedere, alcune settimane fa, dei documenti, perché credo sia giusto che tutti noi abbiamo consapevolezza di quali sono le piante organiche, le mansioni, i criteri di valutazione dei dirigenti, che spesso sono o dovrebbero essere lo snodo della modernizzazione, gli obiettivi e i programmi per i servizi, per migliorare, per essere più competitivi. Non ho ancora avuto una risposta, ma credo che noi siamo qui anche per garantire efficienza e modernità al nostro modo di lavorare, al nostro modo di rapportarci con la comunità e con l'informazione, perché la nostra Amministrazione non sia seconda in termini di efficacia, efficienza e misurabilità della sua azione.
Poi c'è tutto il tema più ampio delle tutele. Ne abbiamo avuto una prova in quest'Aula in questi giorni, parlo soprattutto delle tutele delle minoranze. Io vorrei che chi si prenota non fosse costretto a litigare con lei, signora Presidente, per avere la parola. E anche questo è un aspetto strutturale di organizzazione. Non dobbiamo incorrere in queste cose e se siamo carenti dobbiamo cercare di essere all'altezza della situazione tutti quanti e soprattutto fare in modo che il Regolamento, che è l'unico vero strumento di tutela delle minoranze, non sia uno strumento interpretabile, ma sia uno strumento che decide e che non lascia a nessuno la discrezionalità di dire oggi una cosa e domani un'altra, come invece è avvenuto.
Io credo che ci sia da lavorare e che nell'approvare un bilancio che non è irrisorio rispetto ai bisogni della nostra regione ci poniamo l'obiettivo programmatico di conseguire, durante l'esercizio, alcuni risultati che la pubblica amministrazione, che il vostro ministro Brunetta ha raccomandato, a voi e a noi, di realizzare, così come in tutta Italia.
PRESIDENTE. Parto dall'ultima sua considerazione riguardo all'interpretazione del Regolamento. Il Regolamento prevede regole certe e nelle sedute di questi giorni non c'è stata nessuna interpretazione discrezionale. E' certificato dagli Uffici ed è una prassi ormai consolidata in questo Consiglio. Per cui le sue sono opinioni personali che non sono certificate minimamente dai fatti.
Per quanto riguarda tutti gli altri problemi, lei ha posto delle questioni giuste su cui questa Presidenza sta già lavorando. Per quanto riguarda l'archivio video si è già provveduto, per i resoconti si sta cercando di provvedere perché, lei ha ragione, non sono in tempo reale sul sito e non vengono messi a disposizione dei consiglieri, però, ripeto, anche su questo si sta provvedendo. Riguardo allo spreco di carta in questo Consiglio regionale questo è un argomento che abbiamo già affrontato anche col Segretario generale, così come il discorso sul risparmio energetico. Per quanto riguarda la pianta organica sarà compito di questo Consiglio rivedere tutte le funzioni, tutta la ristrutturazione dei servizi e l'organizzazione interna, perché dobbiamo dare risposte, come diceva lei, di efficienza, efficacia e adeguatezza rispetto al ruolo che tutti noi siamo chiamati a svolgere.
Il nostro preciso dovere è quello di rendere l'istituzione Consiglio trasparente, non c'è nessuna difficoltà in questo senso, i conti sono pubblici e chiunque voglia averne menzione non ha nessuna difficoltà anche per prendere in considerazione il discorso che richiamava lei rispetto ai contributi. La pianta organica dovrà essere rivista anche dall'Ufficio di Presidenza, con riferimento ad alcune carenze di alcuni servizi, come ricordava lei, anche dell'Ufficio stampa, che sono all'attenzione della Presidenza del Consiglio.
La ringrazio per l'attenzione che ha avuto rispetto ai problemi del Consiglio, che sono condivisi.
E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Ho chiesto di intervenire per una ragione molto semplice, e cioè perché ho conosciuto cinque anni fa questo Consiglio regionale e l'ho conosciuto diverso all'indomani di una legislatura che io ho considerato, per come l'ho conosciuta e per come è stata raccontata, non tra le migliori sotto il profilo della gestione istituzionale.
Ho conosciuto questo Consiglio cinque anni fa con un bilancio che superava di molto i 100 milioni di euro e conosco questo Consiglio oggi con una dotazione di amministrazione ordinaria quantificata in 85 milioni di euro e con un avanzo di amministrazione rispetto all'anno precedente di oltre 8 milioni di euro. Ho conosciuto questa Amministrazione con un contratto collettivo del personale che prevedeva automatismi particolarmente gravosi, a cui il personale ha rinunciato per una revisione significativa del trattamento economico; l'ho conosciuta con un sistema di gestione del rapporto di lavoro tra Gruppi e personale dei Gruppi assolutamente irrituale, con qualche profilo di illegittimità costituzionale della norma che lo regolava. Ho conosciuto questo Consiglio, cioè, in condizioni certamente più difficili di quelle di oggi. Il che non significa che questo Consiglio, come giustamente sottolineava l'onorevole Gian Valerio Sanna e riprendeva la Presidente, vada bene. Questo Consiglio ha un problema principale da risolvere, cioè quello di diventare di nuovo quell'autorevole sede politica riconosciuta dal popolo, perché il baricentro si è spostato dall'Assemblea parlamentare al Governo, e siccome spesso succede che chi governa concentra in sé anche altri poteri di natura economica, mediatica, dell'informazione, allora le assemblee come questa, cioè le assemblee parlamentari, devono essere sottoposte a una forte rigenerazione.
Io credo che ci siano le condizioni. Per altro ho già detto, all'atto della sua elezione, Presidente, che considero un dato positivo il fatto che una giovane donna sia stata incaricata di questo gravosissimo impegno. Non era un fatto scontato e anche questo è segno dei tempi. Dovremmo avere tutti più coraggio, e forse non solo coraggio, io credo, e rendere più trasparenti i conti del Consiglio. Io sono d'accordo: siano pubblicati, ivi comprese le nostre indennità. E' tempo che si conoscano, perché tanto si scrive, tanto si dice, qualche volta anche a sproposito. E' bene che si conoscano. Non basta dichiarare pubblicamente le nostre denunce dei redditi, che sono pubblicate annualmente dai giornali, per recuperare stima e considerazione. Facciamo di più, ma soprattutto garantiamo i servizi che devono essere garantiti alla funzione legislativa; garantiamo i servizi che devono essere garantiti per la comunicazione esterna dell'attività che si svolge in questo Consiglio, che riguarda la maggioranza e la minoranza.
Con la legge sul CORECOM, lo ricordo, abbiamo previsto una dotazione del piano di comunicazione istituzionale che è in capo alla Regione. Facciamone buon uso e soprattutto qua non si tratta di ragionare in termini di difesa di casta, ma di difesa di un'istituzione fondamentale della democrazia italiana, quella cioè dove si realizza il pluralismo delle opinioni e il confronto tra le posizioni politiche plurali che la nostra Repubblica democratica garantisce. Questa Assemblea difendiamola tutti e difendiamola con convinzione, perché averla messa a rischio, io credo particolarmente e molto in questi ultimi tempi, non ha fruttato bene né agli schieramenti democratici né al nostro Paese e alla nostra Regione.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, mi scuso con i colleghi, però devo dire che stiamo affrontando un tema che non appassiona in quanto per alcuni aspetti riguarda il costo della politica; costo, diciamo, poco dignitoso per ognuno di noi. Tuttavia, siccome ho avuto solo pochi minuti fa una copia del bilancio interno del Consiglio regionale, ho avuto quindi soltanto per pochi secondi la possibilità di sfogliarlo e di notare, dalla relazione dei Questori, che rappresentano l'intero Consiglio, che vi sono via via delle riduzioni nella spesa. Allora, se vi sono delle riduzioni nella spesa, così come è confermato dalla relazione dei Questori e come si è iniziato a fare nella scorsa legislatura, con un taglio del 10 per cento dell'indennità, delle spese di viaggio e quant'altro riguarda i singoli consiglieri che siedono in questa Assemblea, mi pare cosa ovvia rendere noto questo fatto.
Insomma, se è vero, com'è vero, ciò che si afferma, e cioè che la spesa è stata ridotta, non ho capito questa quasi segretezza nell'affrontare una materia che pare debba essere trattata velocemente, su cui non bisogna soffermarsi troppo. Quando sono entrato nella stanza che mi è stata assegnata, una di quelle riservate al mio Gruppo, ho chiesto alla donna delle pulizie dove fosse il cestino per la raccolta differenziata, perché avevo accumulato una pila di carte e giornali. Ora capisco le difficoltà, oltretutto in una città che è l'ultima in Sardegna ad aver avviato la raccolta differenziata: che il Consiglio divenga punta avanzata della raccolta differenziata in questa città è cosa difficile.
Sono però piccole cose, parlo da giovane con poca esperienza. Lei, signora Presidente, ha un'esperienza maggiore della mia, nonostante non ci sia molta differenza d'età tra noi, però anche lei sa, così come lo sanno i colleghi, della possibilità di utilizzare la rete wireless, ad esempio, cioè la rete senza fili, nell'aula del Consiglio. Alcuni colleghi la utilizzano perché il loro Gruppo ha una rete di questo tipo e quindi hanno la possibilità di usufruirne anche in aula, altri no. E così per quanto riguarda le altre cose a cui accennavano i colleghi Luciano Uras e Gian Valerio Sanna, come l'utilizzo della carta riciclata, il risparmio energetico, insomma dalle piccole cose si potrebbe trarre un guadagno, non tanto perché la riduzione della spesa per la gestione del Consiglio, persino per le nostre indennità, possa comportare chissà quale risparmio nella spesa pubblica di questa Regione - confrontate le cifre della finanziaria che abbiamo votato pochi minuti fa -, quanto perché è un messaggio, è un segnale, un appello a coloro che sono fuori e anche a quelli che stanno dentro e che magari chiacchierano e si infastidiscono nel sentir parlare di risparmio sulla spesa o sulle proprie indennità.
E' un messaggio all'esterno e vale la pena, Presidente, di tentare questa strada, appunto perché in altre istituzioni, per esempio alla Camera e al Senato, si è iniziato a ragionare di questo argomento, nella scorsa legislatura e in quella attuale, a prescindere dagli schieramenti politici, proprio perché all'esterno, ad esempio, pochi dei miei coetanei - e io vivo questa difficoltà nei loro confronti - non godono dell'indennità di cui posso godere io. Insomma, questo fatto determina un mutamento negli atteggiamenti, nei rapporti tra le persone, appunto perché c'è questo alone di mistero, di segretezza. Mi pare, addirittura, avendo consultato il sito del Consiglio regionale, che proprio la parte relativa allo status dei consiglieri non sia accessibile, da quel che ho potuto verificare connettendomi al sito qualche settimana fa, mentre è raggiungibile attraverso una semplice ricerca su Google, digitando "indennità consiliari".
Inoltre, per il mio primo intervento in Aula mi sono recato nella biblioteca del Consiglio e ho chiesto se fosse presente su Internet, e quindi scaricabile, il testo della prima seduta del Consiglio Regionale della Sardegna. E' disponibile solo in formato cartaceo e l'ho dovuto fotocopiare, con ulteriore spreco di carta. Immagino che quel testo sia utilizzato da molti studenti, che si recano nella biblioteca del Consiglio appunto per motivi di studio, essendo il primo atto del Consiglio Regionale della Sardegna.
Insomma, mi pare che perfino per quanto riguarda i contributi ai Gruppi ci sia stata una riduzione del finanziamento di 97 mila euro. Ebbene, io non so quanta carta i Gruppi consumino, però magari sarebbe utile poter acquistare a prezzo agevolato, in base alla migliore offerta, almeno la carta e le cartucce per le stampanti. Credo che anziché acquistare la carta da un singolo fornitore, come fa ognuno di noi, sarebbe opportuno migliorare la gestione dei servizi offerti dal Consiglio ai fini del risparmio.
Ho concluso, Presidente. Confido che lei e i Questori vi facciate portatori di queste richieste, che sono state sollevate in modo pacato dai consiglieri intervenuti, proprio perché l'argomento non è appassionante, ma merita comunque di essere affrontato. Grazie.
PRESIDENTE. Come ha ricordato prima l'onorevole Uras, le nostre dichiarazioni dei redditi sono pubbliche, per cui chiunque può avere contezza del reddito dei consiglieri regionali. Poi, le nostre indennità sono state pubblicate tante di quelle volte sui giornali che non mi sembra proprio che ci sia niente di segreto. E ricordava giustamente l'onorevole Uras che, molto spesso, è stato scritto anche in più rispetto alla realtà.
Riguardo ai costi della politica non dobbiamo dimenticarci che nella scorsa legislatura c'è stato un intervento forte per il ridimensionamento di questi costi. Non c'è stata solo la riduzione del 10 per cento, che ricordava lei, onorevole Zedda, è stata ridotta l'indennità di reinserimento, sono stati eliminati i biglietti viaggio per i consiglieri, sono state eliminate le indennità di missione che erano a carico del Consiglio, è stata aumentata la percentuale di trattenuta per il vitalizio, quindi c'è stato un forte intervento, si è stati sensibili a questo argomento nella scorsa legislatura. Per cui, non dobbiamo far finta che niente sia stato fatto, come se la classe politica fosse indifferente al problema, perché tanto si è detto sulle indennità dei consiglieri, ma quando si è intervenuti per ridurre i costi della politica non c'è stata altrettanta attenzione. Incominciamo, dunque, anche noi a riconoscere quello che è stato fatto, anziché demonizzare sempre i costi della politica.
Ha domandato di parlare il consigliere Cappai. Ne ha facoltà.
CAPPAI (U.D.C.). Signora Presidente, sarà per mia fortuna che ho sempre fatto parte dell'Ufficio di Presidenza, sia col centrodestra sia col centrosinistra, ma non sono mai intervenuto sui problemi amministrativi del Consiglio. Essendo stato anche Questore, stasera però sento il dovere di fare alcune precisazioni. Per primo le vorrei fare al collega Gian Valerio Sanna, a cui vorrei porre la domanda: "Perché si sveglia solo oggi?". Intanto non mi risulta che ci sia da quindici anni, ma solo da dieci, cinque da consigliere e cinque da Assessore. Questi problemi non li ha sollevati quando era consigliere e non li ha sollevati quando era Assessore. Peraltro gestiva un Assessorato che, in parte, conosceva bene i problemi di questo Consiglio.
Il Consiglio regionale pagava dei canoni d'affitto e all'onorevole Sanna chiesi se era possibile utilizzare dei locali situati nei pressi del palazzo - non mi smentirà certo l'onorevole Uras -, cioè quelli della ex Manifattura Tabacchi. L'onorevole Sanna ha affrontato il problema in questi anni? No, non ci ha mai dato una risposta. Quante volte siamo andati, onorevole Uras, a visitare quei locali? Una parte della Manifattura Tabacchi era disponibile con immediatezza e vi si potevano trasferire i Gruppi o la Biblioteca, ma l'onorevole Sanna non se n'è preoccupato.
A me dà fastidio, onorevole Sanna, glielo dico sinceramente, essendo stato sia in maggioranza sia in minoranza, che lei attacchi, oggi, una Presidenza che è appena stata nominata. Le posso dire che da Questore di minoranza ho chiesto che in questo consesso si procedesse a fare le gare d'appalto. Sa qual è stato il risultato? Sono riuscito a mandarne avanti solo una, lo dico perché è giusto che tutti i consiglieri lo sappiano. Esisteva un contratto per la manutenzione e l'approvvigionamento delle macchine fotocopiatrici che avevamo preso a noleggio, se non vado errato, per il quale pagavamo, oltre al canone, 43 centesimi di euro a fotocopia. L'unica gara che siamo riusciti a mandare avanti riguarda proprio queste attrezzature, e abbiamo indetto una gara non per il noleggio, ma per l'acquisto delle macchine fotocopiatrici. Abbiamo così ridotto il costo di ogni fotocopia a 20-21 centesimi, adesso non ricordo esattamente, è trascorso troppo tempo.
Chieda ai Questori di maggioranza, onorevole Sanna, cioè ai suoi colleghi di allora, come mai non si è proceduto a fare le altre gare. Io non lo so, il Presidente non era di centrodestra. Chieda al suo Presidente di allora come mai non si è proceduto a fare le altre gare, e cioè le gare per la vigilanza, per la pulizia, per l'acquisto della carta.
Lei ha ragione, ha toccato punti troppo importanti. Sa quanta carta consumiamo in questo Consiglio? Io, pur avendo fatto il Questore non lo so, però la gara l'ho chiesta, ho chiesto anche agli Uffici di indicare ufficio per ufficio il fabbisogno annuale di carta, non sono mai riuscito ad averlo. Però quelle proposte di gara sono rimaste agli atti. E' cambiato il Collegio dei Questori, sempre della maggioranza di centrosinistra, ma quelle gare sono rimaste lettera morta.
E allora, se dobbiamo affrontare questo problema, è inutile affrontarlo alle ore 0 e 35 dell'8 maggio. Avremo modo di poterlo esaminare e se vogliamo lo esaminiamo alla luce del sole. Ci sono tanti, tanti costi e io non so, Presidente, mi rivolgo anche lei, se la spesa, che mi faceva notare adesso il collega Capelli, di 700 mila euro all'anno per la pulizia di questi locali sia giusta, se risponda alle effettive necessità. Non lo so, sta di fatto che quella gara è ferma.
Allora, io sono convinto che la Presidente, così come ha risposto a lei e al collega Uras, i problemi li voglia affrontare seriamente. Considero una sciocchezza quella sul riciclaggio della carta o della mancata applicazione della raccolta differenziata. Qui carta produciamo e carta buttiamo e la ritira sempre la stessa società, non buttiamo altro. Peraltro, le apparecchiature elettroniche vengono ritirate da una società apposita, anzi qualche volta ne è stato anche sollecitato il ritiro perché ce n'erano tante fuori uso. E quindi non mi pare il caso di affrontare questo problema oggi, in sede di approvazione del bilancio del Consiglio, che è rimasto uguale, collega Uras, non è aumentato, è sempre quello, oscilla tra gli 80 e gli 85 milioni di euro. Avrei capito se avessimo aumentato in modo esagerato le spese, ma così non è.
Il discorso sui contributi, che è un altro aspetto, onorevole Sanna, bisogna affrontarlo. Io, da quando sono in questo Consiglio, ho visto che tutti i consiglieri, senza distinzione di colore politico, vanno dal Presidente, dai Questori o dai Segretari per chiedere contributi dicendo che devono sponsorizzare la tal società, comperare quel libro, aiutare quella parrocchia o quella società sportiva. E' sempre successo, e mi meraviglia che solo oggi ci si lamenti in merito.
Quindi o affrontiamo in toto il problema, e allora diciamo come dobbiamo comportarci, o altrimenti non possiamo venire qui a dire che non si fa questo, non si fa quello, gli uffici non funzionano, non funziona niente. Abbiamo anche approvato la ristrutturazione della pianta organica e vorrei ricordare a quest'Aula che non l'ha approvata il centrodestra o il centro, ma l'ha approvata il centrosinistra. La pianta organica attualmente in vigore in questo consesso è stata approvata quando era Presidente del Consiglio Gianmario Selis. La nuova pianta organica è stata sottoscritta sotto la sua presidenza, durante la quale peraltro si era iniziato anche l'espletamento di concorsi pubblici, che sono costati a questo Consiglio 400 milioni delle vecchie lire, ma non sono andati a buon fine. Quindi la pianta organica attualmente in vigore è quella che avete approvato voi. Semmai c'è un aspetto, che resta ancora poco chiaro al sottoscritto e penso anche a quest'Aula, il fatto che quella pianta organica non sia ancora stata ricoperta per volontà del centrosinistra. E mi fermo qui.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Intervengo brevissimamente, Presidente, per dire che sono nuovo di quest'Assemblea, però francamente mi colpiscono i novelli Torquemada. E allora, nel sentire gli interventi dei colleghi della minoranza mi sono posto una domanda: ma non è che il presidente Spissu, che sedeva al suo posto sino a pochi mesi fa, si sia portato via i cestini per la raccolta differenziata, la rete intranet, i router per le connessioni wireless, le chiavi della biblioteca o gli scanner per digitalizzare i testi? E i fondi a disposizione della Presidenza olet adesso, perché la Presidenza è di centrodestra, mentre profumavano quando la Presidenza era di sinistra? Francamente credo che ci siano argomenti seri da affrontare, ma non in questa maniera!
PRESIDENTE. Vedo che il dibattito sta interessando i consiglieri.
E' iscritto a parlare il consigliere Cucca. Ne ha facoltà.
CUCCA (P.D.). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sabatini. Ne ha facoltà.
SABATINI (P.D.). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Daniele Secondo Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (I.d.V.). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Dessì. Ne ha facoltà.
DESSI' (P.S.d'Az.). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI (Riformatori Sardi). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Oppi. Ne ha facoltà.
OPPI (U.D.C.). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Rinuncio. Mi sono iscritto soltanto per farmi dare la parola.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.
Metto in votazione il capitolo delle entrate. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione il capitolo delle spese. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del progetto di bilancio di previsione delle spese interne del Consiglio Regionale - Esercizio finanziario 2009.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cucca - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 59
votanti 58
astenuti 1
maggioranza 30
favorevoli 58
(Il Consiglio approva).
Il Consiglio è convocato per mercoledì 13 maggio, alle ore 17, con all'ordine del giorno la mozione numero 4, Cocco Pietro e più, sulla crisi occupazionale e industriale del Sulcis-Iglesiente con particolare riferimento alla annunciata dismissione dello stabilimento Rockwool Italia Spa di Iglesias, la mozione numero 1, Capelli e più, sulla vendita della sede della Banca d'Italia di Nuoro, e le interpellanze numero 1, 2 e 4.
I lavori proseguiranno giovedì 14 maggio, alle ore 10, con all'ordine del giorno la mozione numero 5, Bruno e più, sullo spostamento del G8 a L'Aquila e la mozione numero 2, Bruno e più, sulla illegittimità della composizione della Giunta regionale. I lavori si concludono qui.
La seduta è tolta alle ore 0 e 43 di venerdì 8 maggio 2009.
[s1]E' un'interruzione
[s2]così pronunciato dall'oratore e riportato evidentemente nel testo scritto e poi nel testo definitivo della finanziaria
[s3]E il richiedente Porcu?
[s4]Mancano Porcu e Bruno
[s5]E Bruno?
[s6]Per precisazioni
[s7]Per precisazioni (dice il verbale)
[s8]La richiesta è formulata al microfono e la Presidente chiede espressamente chi l'appoggia
[s9]la discussione è completa
[s10]come da verbale
Allegati seduta
XX Seduta
Giovedì 7 maggio 2009
Presidenza della Presidente LOMBARDO
Indi
del Vicepresidente COSSA
Indi
della Presidente LOMBARDO
INDICE
La seduta è aperta alle ore 10 e 24.
ZUNCHEDDU, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 29 aprile 2009 (14), che è approvato.
Assenza per motivi istituzionali
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi del comma 5 dell'articolo 58 del Regolamento, il consigliere regionale Michele Cossa è assente nella seduta del 7 maggio 2009 per motivi istituzionali.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Pier Luigi Caria e Adriano Salis hanno chiesto congedo per la seduta del 7 maggio 2009.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
ZUNCHEDDU, Segretaria:
"Interrogazione Cuccureddu, con richiesta di risposta scritta, sulla campagna vaccinale relativa al sierotipo 8 della blue tongue". (9)
"Interrogazione Capelli - Pittalis - Ladu - Mula - Maninchedda, con richiesta di risposta scritta, sul superamento del valore obiettivo del parametro "arsenico" per la zona di Siniscola". (10)
"Interrogazione Capelli - Oppi - Biancareddu - Contu Felice - Cappai - Milia - Obinu - Steri, con richiesta di risposta scritta, sull'esclusione di numerose aziende agro-pastorali dai risarcimenti dei danni derivanti dall'incendio del 23 e 24 luglio 2007". (11)
"Interrogazione Capelli - Oppi - Biancareddu - Cappai - Contu Mariano Ignazio - Milia - Obinu - Steri, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata riparazione dell'elettromiografo presso la ASL n. 3 di Nuoro". (12)
"Interrogazione Tocco - Sanjust - Randazzo - Piras - Sanna Paolo Terzo - Amadu - Pitea - De Francisci - Greco - Floris Rosanna, con richiesta di risposta scritta, sulla paventata notizia di una pandemia da influenza suina". (13)
"Interrogazione Rassu, con richiesta di risposta scritta, sulla riattivazione dell'autolinea Sassari-Cagliari con fermata nei centri di Macomer e Torralba". (14)
"Interrogazione Milia - Mulas, con richiesta di risposta scritta, sulla soppressione, con decreto ministeriale, nel periodo estivo, di due corse della Tirrenia: la Olbia-Genova e la Porto Torres-Genova". (15)
"Interrogazione Meloni Valerio - Agus - Bruno - Cuccu - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio, con richiesta di risposta scritta, sull'insediamento della Consulta regionale giovani". (16)
"Interrogazione Solinas Antonio, con richiesta di risposta scritta, sulla ventilata soppressione di alcune scuole dell'infanzia dell'oristanese". (17)
"Interrogazione Diana Mario, con richiesta di risposta scritta, sul funzionamento delle commissioni competenti alla determinazione del valore agricolo medio dei terreni soggetti a espropriazione per ragioni di pubblica utilità". (18)
PRESIDENTE. Si dia annunzio della interpellanza pervenuta alla Presidenza.
ZUNCHEDDU, Segretaria:
"Interpellanza De Francisci sullo stato delle procedure di liquidazione dell'Osservatorio economico Srl." (5/C-6)
pluriennale della Regione (legge finanziaria 2009)" (2/A).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 2/A.
Passiamo all'esame dell'articolo 4, a cui sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4 e dei relativi emendamenti:
Art. 4Disposizioni a favore
del sistema produttivo isolano
1. La Giunta regionale predispone un piano straordinario di interventi per la valorizzazione e lo sviluppo delle risorse umane che si avvale di risorse regionali, statali e comunitarie valutate in complessivi euro 100.000.000 per l'anno 2009. Il piano, che deve tener conto nella sua attuazione anche di procedure abbreviate ove consentite, deve in primo luogo affrontare le emergenze in funzione anticrisi e deve prevedere:
a) il rilancio della formazione professionale quale strumento di crescita del capitale umano e collegamento con il sistema produttivo;
b) la formazione ed il reinserimento nel sistema degli enti locali e nei settori dei beni culturali e della tutela ambientale, di lavoratori espulsi dal sistema produttivo con più di quaranta anni di età alla data di entrata in vigore della presente legge;
c) il potenziamento delle azioni di politica attiva del lavoro dirette a favorire l'inserimento nel mondo del lavoro anche attraverso l'autoimpiego, la cooperazione e la diffusione dell'imprenditorialità in particolare giovanile e femminile;
d) la previsione di azioni orizzontali di collegamento tra scuola, università, formazione e imprese; in particolare devono essere incentivati i tirocini formativi, l'apprendistato professionalizzante e di alta specializzazione e i programmi di riqualificazione per i lavoratori espulsi dal ciclo produttivo.
Il piano deve agire in sinergia e complementarietà con le politiche nazionali e regionali dirette; in particolare le azioni formative e di politica attiva devono intervenire a completamento delle azioni a sostegno al reddito con finalità di riqualificazione e ricollocazione. La Giunta regionale deve assicurare il coordinamento delle risorse finanziarie di provenienza comunitaria, nazionale e regionale al fine del perseguimento degli obiettivi del piano.
2. Per il consolidamento della sperimentazione relativa all'implementazione dei servizi gestiti dai Centri Servizi per il Lavoro, dai Cesil e dalle Agenzie di sviluppo di cui all'Asse 3, Misure 3.1., 3.4, e 3.10 del POR Sardegna 2000-2006, l'Amministrazione regionale è autorizzata, per l'anno 2009, ad erogare i necessari finanziamenti per un importo complessivo pari a euro 9.500.000 a valere sulle risorse disponibili del POR Sardegna 2000-2006 e sugli stanziamenti per il fondo regionale dell'occupazione di cui all'articolo 6, comma 1, della legge regionale n. 3 del 2008.
3. L'articolo 11 della legge regionale n. 7 del 2005, così come sostituito dall'articolo 25 della legge regionale n. 2 del 2007, è così modificato:
a) il comma 1 è sostituito come segue:
"1. La Regione Sardegna può, in conformità alla Carta degli aiuti a finalità regionale 2007-2013, estendere o istituire strumenti di agevolazione a favore del sistema delle imprese finanziabili con risorse comunitarie, nazionali e regionali. Gli strumenti di incentivazione devono essere attivati conformemente:
1) alle regole sugli aiuti di stato derivanti dai regolamenti comunitari sugli aiuti in esenzione;
2) a specifici regimi di aiuto notificati dalla Regione Sardegna in conformità con la normativa comunitaria per il periodo di programmazione 2007-2013;
3) a specifici regimi di aiuto quadro notificati dallo Stato, compresi quelli riferiti alle norme temporanee a sostegno del finanziamento delle imprese per i periodi di crisi economica e finanziaria, compresi quelli finalizzati al ripristino degli equilibri finanziari e patrimoniali e per la ristrutturazione a medio e lungo termine del passivo di bilancio delle piccole e medie imprese, e a favore dell'occupazione; per tali ultime finalità è impiegata una somma non inferiore ad euro 5.000.000, da destinare a contributi in conto occupazione, dello stanziamento iscritto in conto del Fondo per la programmazione negoziata.".
b) nel comma 5 il periodo successivo alla lettera d) è sostituito dal seguente:
"Oltre alle risorse indicate, gli strumenti di incentivazione possono utilizzare:
1) le risorse individuate in specifici accordi di programma quadro stipulati con lo Stato;
2) le risorse individuate in specifici accordi di programma e procedure di programmazione negoziata;
3) le risorse finalizzate allo sviluppo locale nella disponibilità di altri enti pubblici;
4) le risorse del Fondo programmazione negoziata, che assume la seguente denominazione: Fondo per la programmazione negoziata e per il sostegno alle attività produttive.
Le economie di spesa realizzate sugli interventi finanziati a valere sul fondo della programmazione negoziata di cui al capitolo SC01.0628 (UPB S01.03.010) e sulle leggi di incentivazione, purché sussistenti nelle scritture contabili, sono ricondotte al medesimo fondo; alle conseguenti variazioni di bilancio si provvede con decreto dell'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.".
4. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 7, comma 47, della legge regionale n. 3 del 2008, destinata alla concessione di contributi per l'integrazione dei fondi rischi costituiti presso i consorzi fidi, è rideterminata in euro 19.500.000 per l'anno 2009 ed in euro 10.000.000 per ciascuno degli anni dal 2010 al 2012. Tale spesa è ripartita secondo le seguenti misure:
a) 50 per cento a favore di tutti i consorzi;
b) 50 per cento a favore dei consorzi fidi che possiedano i requisiti di cui all'articolo 107 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385 (Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia), o che conseguano tali requisiti entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge o che presentino domanda per l'acquisizione degli stessi entro sei mesi (UPB S06.03.001, S06.03.008, S06.03.019, S06.03.028, S06.05.003).
5. Al fine di agevolare l'accesso al credito da parte delle imprese operanti in Sardegna è istituito un fondo di controgaranzia, con una dotazione, per l'anno 2009, di euro 5.000.000, che assiste le garanzie prestate dai consorzi fidi a favore delle suddette imprese. La Giunta regionale stabilisce le modalità di attivazione e i criteri di gestione del fondo; l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, con proprio decreto, provvede alla ripartizione dello stanziamento in rapporto alle tipologie di intervento (UPB S08.01.001).
6. Nell'articolo 1 della legge regionale n. 3 del 2008, sono introdotte le seguenti modifiche:
a) nel comma 22, la lettera b) è sostituita dalla seguente:
"b) da un ente tecnico certificato, o da un professionista con almeno dieci anni di iscrizione al proprio albo od ordine professionale, munito di idonea assicurazione per la responsabilità professionale, quando la verifica in ordine a tale conformità comporta valutazioni discrezionali;";
b) nel comma 25, dopo le parole: "per quanto non disciplinato dal presente comma si rinvia all'articolo 14" e dopo le parole: "valutazione ambientale strategica (VAS)" sono rispettivamente aggiunte le seguenti parole: "e seguenti", "o l'autorizzazione integrata ambientale (AIA).".
7. A valere sulle disponibilità recate dalla UPB S04.08.016 (cap. SC04.2279), una quota pari a euro 1.000.000 è destinata agli indennizzi per i danni provocati dalla fauna selvatica nell'anno 2008 al settore ittico.
8. Per la salvaguardia del litorale e delle zone umide di interesse internazionale dell'area metropolitana di Cagliari è autorizzata una spesa valutata in euro 1.600.000 annui (UPB S04.08.005).
9. E' autorizzata, nell'esercizio 2009, la spesa di euro 5.000.000 da destinare alla copertura di oneri rivenienti da commesse per interventi di bonifica, ripristino ambientale e smaltimento di rifiuti pericolosi nelle aree minerarie dismesse, nonché per studi e sperimentazioni sull'utilizzo ecocompatibile del carbone (UPB S06.03.023).
10. E' autorizzata, nell'esercizio 2009, la spesa di euro 10.000.000 da destinare alla ricapitalizzazione della Società IGEA Spa per interventi di bonifica, ripristino ambientale e smaltimento di rifiuti pericolosi nelle aree minerarie dismesse (UPB S04.06.002).
11. Al fine di proseguire l'attività di bonifica dei siti inquinati dalla pregressa attività industriale e/o estrattiva, è autorizzata nell'esercizio 2009, la spesa di euro 7.500.000 (UPB S04.06.005).
12. Al fine di provvedere al supporto della gestione delle partecipate regionali Carbosulcis Spa e IGEA Spa, è autorizzata una spesa valutata in euro 35.000.000 annui (UPB S06.03.024).
13. Al fine di provvedere al supporto della gestione liquidatoria delle controllate regionali SIGMA Invest Spa e sue collegate, INTEX Spa, F. Gold Sardinia Spa, Fluorite di Silius Spa e Progemisa Spa, è autorizzata, nell'anno 2009, l'ulteriore spesa di euro 3.600.000 (UPB S06.03.024).
14. E' autorizzata la spesa di euro 20.500.000 per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 a copertura degli oneri derivanti dall'attuazione delle convenzioni stipulate per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili ai sensi del decreto legislativo 28 febbraio 2000, n. 81 (Integrazioni e modifiche della disciplina dei lavori socialmente utili, a norma dell'articolo 45, comma 2, della L. 17 maggio 1999, n. 144), e dell'articolo 78, comma 2, della legge 23 dicembre 2000, n. 388 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - legge finanziaria 2001), e dagli ulteriori accordi per interventi di recupero ambientale complementari a quelli previsti dalle succitate convenzioni. Le opere realizzate in attuazione della convenzione stipulata il 21 dicembre 2001 con l'Ati-Ifras a seguito della convenzione firmata dal Ministero del lavoro, Ministero dell'ambiente, Ministero dei beni culturali, Ministero delle attività produttive e Regione Sardegna del 23 ottobre 2001 e 4 dicembre 2001 in base al decreto legislativo n. 81 del 2000 (articolo 78, comma 2, della legge n. 388 del 2000), sono assegnate a titolo gratuito ai comuni che ne cureranno la gestione anche in collaborazione con l'Ente parco geominerario storico-ambientale della Sardegna. L'individuazione delle opere da trasferire ai comuni viene effettuata in sede di collaudo delle stesse e definita, previa accettazione di ciascun comune, con provvedimento dell'Assessorato competente in materia di patrimonio (UPB S04.06.005).
15. Per proseguire nell'azione di sostegno all'attuazione della gestione unitaria del servizio idrico integrato e alla partecipazione di tutti i comuni della Sardegna alla società Abbanoa Spa, gestore unico affidatario del servizio da parte dell'Autorità d'ambito territoriale ottimale per la Sardegna, è autorizzata, per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011, la spesa di euro 7.000.000, per la concessione di un contributo straordinario, a favore dei singoli comuni, così determinato (UPB S07.07.003):
a) euro 28 per abitante quale risulta dal censimento ISTAT 2001, finalizzato alla sottoscrizione di partecipazioni azionarie a seguito di aumento di capitale sociale, relativo al finanziamento autorizzato per l'anno 2009, riservato ai comuni che non fanno parte dell'attuale assetto societario del gestore unico;
b) l'importo che residua, dopo l'erogazione del contributo di cui alla lettera a), quello che residua dagli stanziamenti di cui all'articolo 13, comma 1, della legge regionale n. 2 del 2007, a conclusione delle sottoscrizioni in corso, l'importo dello stanziamento di cui all'articolo 9, comma 1, della legge regionale n. 3 del 2008, e l'importo degli stanziamenti autorizzati per gli anni 2010 e 2011 sono assegnati, anche in quote annuali, a parziale copertura degli oneri trasferiti al soggetto gestore del servizio idrico integrato, ai comuni che hanno ceduto il possesso degli impianti alla società affidataria del servizio per far fronte alle spese sostenute dai medesimi comuni, successivamente alla cessione degli impianti e fino al 31 dicembre 2011.
16. Le procedure per l'attribuzione del contributo di cui al comma 15 sono definite dalla Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale dei lavori pubblici, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.
17. Al fine di garantire la continuità del servizio di preminente interesse pubblico, gli eventuali prestiti assunti dal gestore del servizio idrico integrato Abbanoa Spa, società pubblica partecipata, usufruiscono delle garanzie integrative regionali per il rimborso del capitale, interessi ed oneri accessori nel limite dell'importo massimo di euro 30.000.000 e per un periodo non superiore a tre anni. I relativi oneri, sono valutati in euro 900.000 per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 a valere sul fondo di cui all'articolo 1, comma 5, della legge regionale n. 3 del 2008 (UPB S08.01.001).
18. Per le finalità di cui all'articolo 21, comma 2, della legge regionale 6 dicembre 2006, n. 19 (Disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici), l'Amministrazione regionale è autorizzata ad erogare all'Ente acque della Sardegna (ENAS) l'ulteriore stanziamento di euro 8.000.000 per l'anno 2009 e di euro 10.000.000 per l'anno 2010 (UPB S07.07.002).
19. Le economie realizzate sui programmi di intervento di cui alla legge regionale 15 aprile 1994, n. 15 (Nuovi incentivi per le attività industriali), per un importo complessivo di euro 18.000.000 sono destinate all'aumento del capitale sociale della SFIRS finalizzato ad interventi di reindustrializzazione da attuarsi anche mediante l'acquisizione di fabbricati industriali in disuso, ovvero oggetto di procedure concorsuali, al fine del loro successivo impiego in attività produttive. L'Assessore competente in materia di bilancio è autorizzato ad apportare le conseguenti variazioni di bilancio.
20. A decorrere dall'anno 2009, l'Amministrazione regionale eroga aiuti agli allevatori ovini per l'acquisto di soggetti maschi riproduttori, di genotipo ARR/ARR, iscritti al Libro genealogico degli ovini di razza sarda, al fine di aumentare la resistenza degli ovini alla "scrapie". L'intensità degli aiuti e le modalità di erogazione sono definite, con delibera della Giunta regionale, in conformità alle disposizioni del regolamento (CE) n. 1535/2007 della Commissione del 20 dicembre 2007 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti de minimis nel settore della produzione dei prodotti agricoli pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea 21 dicembre 2007, n. 337. I relativi oneri sono valutati in euro 1.000.000 annui (UPB S06.04.010).
21. L'Amministrazione regionale è autorizzata a concedere aiuti per investimenti nelle aziende zootecniche, finalizzati a migliorare la produzione ed incrementare la qualità. Sono ammesse al finanziamento le spese relative all'acquisto di riproduttori maschi e fattrici femmine di qualità pregiata, registrati nei libri genealogici o nei registri di razza. L'intensità massima dell'aiuto rispetto alle spese ammesse è così determinata:
a) 50 per cento nelle zone svantaggiate, la percentuale è elevata al 55 per cento per i giovani agricoltori insediati da meno di cinque anni;
b) 40 per cento nelle altre zone, la percentuale è elevata al 45 per cento per i giovani agricoltori insediati da meno di cinque anni.
La spesa prevista per l'attuazione del presente comma è valutata in euro 1.000.000 per l'anno 2009 (UPB S06.04.009).
22. La Regione eroga indennizzi agli imprenditori agricoli che in forza di un decreto emesso dal Servizio regionale competente in materia di protezione contro la diffusione nel territorio regionale di organismi nocivi ai vegetali e ai prodotti vegetali sono obbligati a distruggere piante e coltivazioni. Gli indennizzi sono calcolati sulla base di parametri approvati con decreto dell'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. La presente norma si applica anche al focolaio di Ralstonia solanacearum accertato nell'anno 2007. La relativa spesa è valutata in annui euro 300.000 (UPB S06.04.012).
23. E' autorizzata per gli anni 2009 e 2010 la spesa di euro 2.500.000 per il cofinanziamento di una campagna di educazione alimentare dei prodotti lattiero-caseari a denominazione di origine protetta: Pecorino romano, Pecorino sardo, Fiore sardo, presso le scuole del territorio regionale per gli anni scolastici 2009-2010 e 2010-2011 da attuarsi tramite i consorzi di tutela, singoli o associati. Il contributo regionale non può essere superiore all'80 per cento del costo della campagna. Il programma degli interventi finanziabili è approvato con deliberazione della Giunta regionale ed attuato previa positiva conclusione del procedimento di notifica alla Commissione europea ai sensi degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti de minimis nel settore della produzione dei prodotti agricoli (UPB S06.04.015).
24. E' autorizzata la costituzione del Fondo regionale per l'imprenditoria femminile, così come definita dalla legge 25 febbraio 1992, n. 215 (Azioni positive per l'imprenditoria femminile), e confermata dal codice delle pari opportunità, con una dotazione per ciascuno degli anni dal 2009 al 2012 di euro 1.000.000. Nel fondo confluiscono le economie nonché i disimpegni derivanti dalle risorse regionali ancora vincolate e non utilizzate per le imprese interessate dal IV, V e VI bando della legge n. 215 del 1992. Le risorse di cui sopra rimangono destinate per le medesime finalità per le quali sono state impegnate e fatti salvi i principi generali in materia di rendicontazione dei contributi pubblici. Le imprese che hanno beneficiato dell'intervento statale ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 luglio 2000, n. 314 (Regolamento per la semplificazione del procedimento recante la disciplina del procedimento relativo agli interventi a favore dell'imprenditoria femminile - n. 54, allegato 1 della legge n. 59 del 1997), possono a domanda, previa verifica della corretta gestione della risorsa assegnata e accreditata, continuare a godere dei benefici accordati a valere sul fondo regionale in relazione e proporzione al programma di investimenti approvato, realizzato o in via di realizzazione. La Giunta regionale è autorizzata ad emanare le relative e necessarie modalità attuative (UPB S06.03.026).
25. Al comma 2 dell'articolo 21 della legge regionale 20 settembre 2006, n. 14 (Norme in materia di beni culturali, istituti e luoghi della cultura), la parola "province" è sostituita dalle parole "enti locali".
26. In attesa dell'approvazione del Piano regionale per i beni culturali, gli istituti ed i luoghi della cultura, previsto dall'articolo 7 della legge regionale n. 14 del 2006, al fine di assicurare la continuità dei servizi relativi ai beni culturali di cui all'articolo 23, comma 7, della legge regionale n. 4 del 2006, è confermato il trasferimento delle risorse finanziarie agli enti locali responsabili della loro gestione. Tali risorse, determinate nella misura di euro 14.900.000 per l'anno 2009, 16.000.000 per l'anno 2010 e 18.000.000 per ciascuno degli anni 2011 e 2012, sono destinate alla copertura dei costi relativi al personale impiegato nei predetti progetti ed in quelli di cui al medesimo articolo 23 della legge regionale n. 4 del 2006, in misura non superiore al 90 per cento per l'anno 2009 (UPB 03.01.003).
27. Al fine di consentire il rispetto delle scadenze previste dall'articolo 1, comma 3 bis, della legge 27 febbraio 2009, n. 13 (Conversione in legge del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 208, recante misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell'ambiente), in deroga a quanto previsto dall'articolo 16, comma 2, della legge regionale 6 dicembre 2006, n. 19 (Disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici), il Piano di gestione del distretto idrografico della Sardegna, di cui al medesimo articolo 16 e di cui all'articolo 13 della direttiva 2000/60/CE del 23 ottobre 2000, è approvato dal comitato istituzionale dell'Autorità di bacino di cui all'articolo 7 della legge regionale n. 19 del 2006.
28. L'articolo 2 della legge regionale 6 novembre 1978, n. 64 (Interventi per la valorizzazione e la salvaguardia dei laghi salsi dell'Isola) è sostituito dal seguente:
"Art. 2
1. Per le finalità di cui al precedente articolo, il Piano di gestione del distretto idrografico della Sardegna, di cui all'articolo 16 della legge regionale 6 dicembre 2006, n. 19 (Disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici), e di cui all'articolo 13 della direttiva 2000/60/CE, riporta, sulla base degli atti disponibili, la sintesi dei programmi di misure per la ricostituzione e ripristino delle zone umide di cui all'allegato VI, parte B, della direttiva 2000/60/CE.".
29. Il termine di cui all'articolo 3 della legge regionale 21 novembre 1985, n. 28 (Interventi urgenti per le spese di primo intervento sostenute dai comuni, province e Comunità montane in occasione di calamità naturali ed eccezionali avversità atmosferiche), è prorogato di centottanta giorni in relazione ai contributi attribuiti a seguito di eventi alluvionali e calamitosi.
30. Per la realizzazione degli interventi urgenti di prima messa in sicurezza e mitigazione del rischio idrogeologico nei bacini idrografici dei comuni interessati, dagli eventi alluvionali dell'anno 2008 è autorizzato lo stanziamento di euro 25.000.000; il programma degli interventi urgenti è approvato dal Presidente della Regione, in qualità di commissario delegato per il superamento dell'emergenza alluvionale (UPB S04.03.004).
31. Per le finalità di cui alla legge regionale 29 ottobre 2008, n. 15 (Interventi urgenti conseguenti agli eventi alluvionali e di dissesto idrogeologico del mese di ottobre 2008), compresi gli oneri derivanti dagli interventi straordinari e urgenti che necessitano lavori 24 ore su 24, è autorizzata, nell'anno 2009, la spesa di euro 1.000.000 (UPB S04.03.002).
Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Articolo 4
Il comma 23 dell'art. 4 è soppresso.
in diminuzione
U.P.B. S06.04.015
competenza 2009 euro 2.500.000
competenza 2010 euro 2.500.000
in aumento
U.P.B. S06.02.002
Cap. SC06.0199 Contributo annuo all'Agenzia governativa regionale "Sardegna promozione" (articolo 7, L.R. 11 maggio 2006, n. 4).
competenza 2009 euro 2.500.000
competenza 2010 euro 2.500.000 (92)
Emendamento soppressivo parziale Giunta Regionale
Articolo 4
Nel comma 31, sono soppresse le parole "compresi gli oneri derivanti dagli interventi straordinari e urgenti che necessitano di lavori 24 ore su 24". (48)
Emendamento modificativo all'emendamento numero 48 Maninchedda
Articolo 4
Alla fine del comma 31 è aggiunto il seguente periodo:
"La Giunta regionale, anche allo scopo di assicurare una più compiuta attuazione delle finalità di cui alla legge n. 15 del 2008, è impegnata a presentare entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, un disegno di legge di riforma per la modifica ed integrazione della legge regionale 17 ottobre 1997, n. 29 (Istituzione del servizio idrico integrato, individuazione e organizzazione degli ambiti territoriali ottimali in attuazione della legge 5 gennaio 1994, n. 36), conformemente alle indicazioni della legge 24 dicembre 2007, n. 244, articolo 2, comma 38. Sino alla data di entrata in vigore della legge di riordino, opera un Commissario nominato dalla Giunta regionale al quale vengono attribuiti tutti i poteri sostitutivi degli organi dell'Autorità d'Ambito. (142)
Emendamento sostitutivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Articolo 4
Al punto 3) della lettera a) del comma 3 dell'art. 4 le parole "non inferiore ad euro 5.000.000" sono così sostituite:
"non inferiore ad euro 10.000.000" (89)
Emendamento sostitutivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Articolo 4
Al comma 4 dell'art. 4 dopo le parole "Tale spesa è ripartita secondo le seguenti misure" la prima e la seconda alinea sono così sostituite:
- 50% a favore di tutti i consorzi avendo riguardo per il riparto dei contributi all'ammontare del fondo rischi, al numero dei soci e all'ammontare delle garanzie prestate;
- 50% a favore dei consorzi fidi che possiedono i requisiti di cui all'articolo 107 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 285, che conseguano tali requisiti entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge, o che presentino, avendone titolo, la domanda per l'acquisizione degli stessi entro 3 mesi". (90)
Emendamento sostitutivo parziale Giunta Regionale
Articolo 4
Il comma 5 è sostituito dal seguente:
Al fine di agevolare l'accesso al credito da parte delle imprese operanti in Sardegna è istituito, presso la SFIRS, un fondo di controgaranzia, con una dotazione, per l'anno 2009, di euro 5.000.000, che assiste le garanzie prestate dai Consorzi fidi a favore delle suddette imprese. La Giunta regionale stabilisce le modalità di attivazione e i criteri di gestione del fondo. (U.P.B. S08.01.001). (46)
Emendamento sostitutivo parziale Maninchedda - Lai - Capelli - Diana Mario- Locci - Oppi - Pittalis - Sanjust - Vargiu
Articolo 4
Il comma 5 dell'art. 4 è sostituito dal seguente:
"5. E' autorizzata nell'anno 2009 la spesa di euro 5.000.000 per l'incremento del capitale della Società Finanziaria Industriale Rinascita Sardegna Spa (SFIRS) finalizzato al rilancio dell'attività delle imprese e degli investimenti (UPB 08.01.001). (120)
Emendamento sostitutivo parziale Giunta Regionale
Articolo 4
Disposizioni a favore del sistema produttivo isolano
Nel comma 19 le parole: "sono destinate" sono sostituite da: "possono essere destinate". (34)
Emendamento all'emendamento numero 34 sostitutivo totale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Articolo 4
L'emendamento numero 34 è sostituito dal seguente:
"19. Le economie realizzate sui programmi di intervengo di cui alla legge regionale 15 aprile 1994, n. 15 (Nuovi incentivi per le attività industriali), per un importo complessivo di euro 18.000.000 sono destinate all'aumento del capitale sociale della SFIRS, finalizzato al rilancio dell'attività delle imprese e degli investimenti. L'Assessore competente in materia di bilancio è autorizzato ad apportare le conseguenti variazioni di bilancio". (154)
Emendamento sostitutivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Articolo 4
Al comma 23 art. 4 l'importo di euro 2.500.000 è rideterminato in euro 1.500.000. (91)
Emendamento sostitutivo parziale Giunta Regionale
Articolo 4
Nel comma 31, l'importo di euro 1.000.000 è sostituito con quello di euro 6.000.000 (UPB S05.03.003)
Copertura finanziaria:
in aumento
UPB S05.03.003 - Contributo per danni da eventi calamitosi
2009 euro 5.000.000
in diminuzione
UPB S08.01.002 - FNOL - parte corrente (voce 1)
2009 euro 5.000.000 (49)
Emendamento all'emendamento numero 49 sostitutivo totale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Articolo 4
La cifra di euro 6.000.000 è rideterminata in euro 30.000.000
in aumento
UPB S05.03.003 - Contributo per danni da eventi calamitosi
2009 euro 29.000.000
in diminuzione
UPB S08.01.002 - FNOL - parte corrente (voce 1)
2009 euro 29.000.000 (148)
Emendamento sostitutivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini - Espa
Articolo 4
Il comma 31 dell'articolo 4 è così sostituito:
"31. Per le finalità di cui alla legge regionale 29 ottobre 2008, n. 15 (Interventi urgenti conseguenti agli eventi alluvionali e di dissesto idrogeologico del mese di ottobre 2008), è autorizzata, nell'anno 2009, la spesa di euro 30.000.000 (UPB S04.03.002).".
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S04.03.002
SC04.0322 euro 29.000.000
In diminuzione
FNOL euro 29.000.000 (95)
Emendamento aggiuntivo Giunta regionale
Articolo 4
Nel comma 1, lett. d), seconda interlinea, dopo le parole "riqualificazione e ricollocazione" sono aggiunte le seguenti:
"Al fine di consentire l'aggiornamento e la riqualificazione dei titolari e dei collaboratori delle PMI chiamati a fronteggiare le emergenze del mercato, il piano disporrà l'assegnazione di vouchers individuali." (45)
Emendamento aggiuntivo Dedoni - Vargiu
Articolo 4
All'art. 4, comma 1, primo periodo, dopo le parole "entro sei mesi dalla entrata in vigore della presente legge", sono inserite le seguenti: "e previo parere delle competenti commissioni consiliari, che deve essere espresso entrol5 giorni decorsi i quali il parere si intende acquisito". (8)
Emendamento aggiuntivo Cuccu - Sabatini - Solinas Antonio - Manca - Cucca - Moriconi - Meloni Valerio - Caria
Articolo 4
All'articolo 4, comma 1, primo periodo, dopo le parole "entro sei mesi dalla entrata in vigore della presente legge", sono inserite le seguenti "e previo parere delle competenti Commissioni consiliari, che deve essere espresso entro quindici giorni decorsi i quali il parere si intende acquisito" (27)
Emendamento di sintesi degli emendamenti numero 8-27-87 Dedoni - Vargiu - Cuccu - Sabatini - Porcu - Bruno - Uras - Salis
Articolo 4
Al comma 1 dell'art. 4 è aggiunto il seguente paragrafo:
"Il Piano è approvato in via preliminare dalla Giunta regionale entro 90 giorni dalla data di approvazione della presente legge ed inviato alle Commissioni consiliari competenti in materia che esprimono il proprio parere entro 15 giorni. Decorso tale termine i pareri si intendono acquisiti. Entro ulteriori 30 giorni la Giunta regionale lo approva in via definitiva." (155)
Emendamento aggiuntivo Uras - Bruno - Salis - Sechi
Articolo 4
Al comma 1, dopo le parole "in funzione anticrisi e" sono aggiunte le seguenti parole "operare secondo le priorità e le modalità individuate nel Piano per i servizi, le politiche del lavoro e l'occupazione "di cui all'articolo 13 della L.R. 20/2005. (112)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Articolo 4
Al comma 1 dell'art. 4 è aggiunto il seguente paragrafo:
"Il Piano è approvato in via preliminare dalla Giunta regionale entro 90 giorni dalla data di approvazione della presente legge ed inviato alla Commissione consiliare competente in materia che esprime il proprio parere entro 20 giorni. Entro ulteriori 30 giorni la Giunta regionale lo approva in via definitiva." (87)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Articolo 4
Dopo il comma 1 dell'articolo 4 è aggiunto il seguente:
1 bis. La Giunta regionale previa intesa acquisita in sede di Conferenza permanente Regione-Enti Locali, entro due mesi dall'entrata in vigore della presente legge, presenta un programma per l'espansione dell'occupazione giovanile, imperniato sui "Piani Locali per i Giovani". Il programma è finalizzato a creare occasioni di lavoro, anche part-time e a tempo determinato, favore di persone disoccupate che non abbiano superato i 35 anni di età. Il contributo massimo erogabile è pari a 4.000 euro/anno.
1 Piani Locali per i Giovani sono proposti e attuati dai Comuni preferibilmente attraverso le loro forme associative. I Piani Locali ammessi al finanziamento sono selezionati attraverso procedura ad evidenza pubblica, sulla base di uno schema approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale del Lavoro.
I Piani possono essere proposti dagli Enti Locali o da altri soggetti pubblici e privati.
Per le finalità del presente comma sono assegnati 15 milioni di euro per l'anno 2009 e 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2010 e 2011.
Gli Enti Locali cofinanziano gli interventi in misura del 50% delle risorse assegnate a ciascun piano.
Copertura finanziaria:
Alla copertura degli oneri si provvede:
FNOL - parte corrente. (88)
Emendamento aggiuntivo Capelli - Oppi - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Milia - Obinu - Steri
Articolo 4
All'art. 4, dopo il comma 1, è aggiunto il seguente comma 1 bis:
"1 bis. A valere sul fondo di cui al comma precedente una quota di euro 5.000.000 è finalizzata al cofinanziamento del fondo di cui alla legge nazionale n. 388 del 2000, articolo 118, comma 9 e successive modificazioni per la ristrutturazione degli enti di formazione professionale. La Giunta regionale definisce con apposita delibera le modalità, i termini e le condizioni per l'accesso al fondo di cui al comma precedente, a sostegno del finanziamento degli enti per i periodi di crisi economica e finanziaria, compresi quelli finalizzati al ripristino degli equilibri finanziari e patrimoniali e per la ristrutturazione a medio e lungo periodo del passivo di bilancio e per l'adeguamento del sistema formativo ai nuovi standard di accreditamento." (109)
Emendamento all'emendamento numero 109 aggiuntivo Vargiu - Meloni - Cossa - Dedoni - Fois - Mula
Articolo 4
Alla fine dell'emendamento numero 109 è aggiunto il seguente comma:
"1 ter. A valere sul fondo di cui al comma 1 una quota pari a euro 500.000 per ciascuno degli anni 2009-2011 è finalizzata al finanziamento delle Università di Cagliari, di Sassari e sedi staccate per il potenziamento ed istituzione del corso di laurea triennale in Scienze infermieristiche." (143)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale
Articolo 4
Nel comma 4, dopo le parole "entro sei mesi" è aggiunto il seguente periodo:
"; ai fini dell'applicazione del presente comma l'Assessore della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio è autorizzato ad apportare le eventuali variazioni di bilancio". (38)
Emendamento Aggiuntivo Maninchedda - Lai - Capelli - Diana Mario- Locci - Oppi - Pittalis - Sanjust - Vargiu
Articolo 4
Alla fine del comma 4 dell'art. 4 è aggiunta la seguente frase:
"I predetti contributi sono destinati prevalentemente alla concessione di fideiussioni, escutibili a prima richiesta, a favore dei finanziamenti contratti dalle imprese con sede legale in Sardegna, e destinati:
a) alle garanzie per nuovi investimenti;
b) alla ristrutturazione a medio e lungo termine del passivo di bilancio, con postergazione della quota capitale prevista per gli anni 2009 - 2010 - 2011 alla fine del periodo di ammortamento;
c) ad operazioni di smobilizzo e/o cessione di crediti maturati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione statale, regionale e locale." (117)
Emendamento aggiuntivo Cuccu - Cucca - Sabatini - Moriconi - Meloni Valerio - Caria
Articolo 4
dopo il comma 19 dell'art. 4 è inserito il seguente comma:
E' autorizzata per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 la spesa di euro 33.000.000 destinata al finanziamento di un programma straordinario di interventi a favore delle piccole imprese commerciali ai sensi della L.R. 21 maggio 2002 n° 9 esercenti la propria attività nei piccoli comuni in via di spopolamento.
Copertura finanziaria
In aumento:
UPB S06.03.008 _ sostegno alle attività commerciali investimenti
Anno 2009 euro 33.000.000
Anno 2010 euro 33.000.000
Anno 2011 euro 33.000.000
In diminuzione:
UPB S08.01.002 - FNOL parte corrente - mediante riduzione della riserva di cui alla voce ___ della tabella ___, allegata alla legge finanziaria.
Anno 2009 euro 33.000.000
Anno 2010 euro 33.000.000
Anno 2011 euro 33.000.000 (28)
Emendamento aggiuntivo Rassu - Paolo Terzo Sanna - Sanjust - Petrini - Campus - Randazzo
Articolo 4
Al comma 20 dell'articolo 4 viene aggiunto il comma 20 bis.
"20 bis. La Regione autonoma della Sardegna, riconoscendo l'allevamento del cavallo, quale risorsa di valenza storica, culturale, economica, sociale e produttiva, istituisce L'istituto per il cavallo sardo con sede in Ozieri, inquadrato quale struttura tecnico operativa volta alla valorizzazione ed incremento delle produzioni ippiche dipendente direttamente dall'Assessorato dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, con autonomia amministrativa, organizzativa ed operativa.
- E" abrogato il comma 9 dell'articolo 7 della legge regionale n. 3 del 2008.
La guida dell'istituto è affidata al direttore generale nominato dal Governatore su proposta dell'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale."
NORMA FINANZIARIA
Alle spese necessarie per il funzionamento dell'Istituto per l'anno 2009 si fa fronte mediante il trasferimento delle risorse già destinate dall'agenzia AGRIS al dipartimento per l'incremento ippico. Alle spese per gli anni successivi si fa fronte con quota parte delle entrate della Regione previste dall'articolo 8, comma 1, lett. a) della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3. (12)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale
Articolo 4
Dopo il comma 21 è aggiunto il seguente:
21 bis. Per la realizzazione di interventi strutturali finalizzati a prevenire i danni causati alle produzioni serricole dal lepidottero "Tuta absoluta" è stanziata la somma di €. 1.000.000 che trova copertura nelle risorse assegnate dallo Stato per l'esercizio delle funzioni conferite in materia di agricoltura e pesca ai sensi del D.Lgs. n. 143/97;con delibera della Giunta regionale, saranno definite le modalità e gli interventi finanziabili che saranno attuati dopo l'approvazione da parte della Commissione europea. (127)
Emendamento all'emendamento numero 127 sostitutivo totale Giunta Regionale
Articolo 4
Il testo dell'emendamento n. 127 è sostituito come segue:
Dopo il comma 31 è inserito il seguente:
31 bis. Per la realizzazione di interventi strutturali finalizzati a prevenire i danni causati alle produzioni terricole dal lepidottero "tuta absoluta" è autorizzata, nell'anno 2009, la spesa di euro 1.000.000 a valere sulle risorse assegnate dallo Stato per l'esercizio di funzioni conferite in materia di agricoltura e pesca a termini del D. Legislativo n. 143 del 1997. La Giunta regionale, con propria delibera emessa su proposta dell'Assessore competente in materia di agricoltura, definisce le modalità e gli interventi finanziabili da attuarsi solo dopo la loro approvazione da parte della Commissione europea."
Copertura finanziaria
In aumento
UPB E231.008 Assegnazioni per la realizzazione di interventi nel settore agricolo e zootecnico
(Cap. EC231.063) AS 2009 € 1.000.000
In diminuzione
UPB S06.04.012 Spese per l'attività fitosanitaria e per la lotta agli insetti nocivi e ai parassiti dell'uomo, degli animali e delle piante.
(Cap. SC06.1072 AS 2009 € 1.000.000 (136)
Emendamento Aggiuntivo Zuncheddu - Uras - Zedda Massimo - Sechi - Ben Amara
Articolo 4
Dopo il comma 22 è aggiunto i seguenti commi 22 bis e 22ter:
La Regione, sentite le organizzazioni di categoria del sistema regionale agricolo, previa specifica deliberazione della Giunta Regionale adottata su proposta dell'Assessore competente in materia di agricoltura, eroga, avuto riguardo ai parametri stabiliti nella stessa deliberazione, indennizzi alle imprese agricole in ragione dei danni subiti a causa della "tuta absoluta". Per tali interventi di indennizzo sono stanziati 15 milioni di euro per gli anni 2009 e 2010. A tal fine è incrementata di pari importo la UPB S (N.I). In diminuzione corrispondente FNOL (Fondo nuovi oneri legislativi).
La giunta regionale, entro 60 giorni dalla data di approvazione della presente legge, sentite le organizzazione di cui al precedente comma, provvede alla approvazione di uno specifico disegno di legge finalizzato alla istituzione di un sistema di controllo delle merci ortive e zootecniche in entrata, in linea con le vigenti disposizioni sanitarie dello Stato, ai fini di prevenzione del diffondersi di epizoozie e fitopatie nel territorio regionale e a tutela della salute pubblica. (104)
Emendamento aggiuntivo Rassu - Dessì - Mulas - Rodin - Tocco - Zedda Alessandra - Fois
Articolo 4
Dopo il comma 23 è aggiunto il seguente:
"E' autorizzata per l'anno 2009 la spesa di euro 500.000 (UPB S06.03.001-Capitolo di nuova istituzione) per la concessione del contributo finalizzato all'integrazione dei "Fondi di garanzia" costituiti dai consorzi Fidi e dalle Cooperative Artigiane di Garanzia di secondo grado, operanti in Sardegna (Art. 27 L.r. n. 17/2000)."
Copertura finanziaria:
In diminuzione:
UPB. S08.01.003 - FNOL Investimenti
Anno 2009 500.000
Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della Tabella B allegata al disegno di legge finanziaria. (4)
Emendamento aggiuntivo Rassu - Dessì - Mulas - Rodin - Tocco - Zedda Alessandra - Fois
Articolo 4
Dopo il comma 23 è aggiunto il seguente:
"Ai fini della prosecuzione dell'intervento previsto ai sensi della L.r. 13 agosto 2001, n. 12, relativamente all'apertura del bando per le assunzioni di apprendisti effettuate nell'anno 2006, è autorizzata la spesa di euro 15.000.000 a valere sull'UPB S06.03.002 (Cap. SC06.0416.)"
Copertura finanziaria:
In diminuzione:
UPB. S08.01.003 - FNOL Investimenti
Anno 2009 15.000.000
Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della Tabella B allegata al disegno di legge finanziaria. (5)
Emendamento aggiuntivo Cuccu - Sabatini - Solinas Antonio - Agus - Manca - Cucca - Moriconi - Meloni Valerio - Caria
Articolo 4
Dopo il comma 23 è aggiunto il seguente comma:
E' autorizzata nell'anno 2009 la spesa di € 150.000 a favore dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sardegna "Giuseppe Pegreffi" per la predisposizione di un piano finalizzato alla eradicazione dell'artrite encefalite caprina (C.A.E.V.). Alle spese previste per l'attuazione degli interventi previsti dal piano di cui al comma 1 si provvederà ai sensi dell'art. 4 comma 1 lettera e) della L.R. 2 agosto 2006 n. 11 (UPB S05.02.001)
Copertura finanziaria:
In diminuzione:
UPB. S08.01.002 - FNOL parte corrente
Anno 2009 150.000
Voce 1 tabella A
In aumento
UPB S05.02.001
Anno 2009 150.000 (29)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale
Articolo 4
Disposizioni a favore del sistema produttivo isolano
Dopo il comma 23, è inserito il seguente:
23 bis. L'amministrazione regionale è autorizzata ad erogare ai Consorzi di bonifica della Sardegna un contributo finalizzato alla copertura dei maggiori oneri del personale derivanti dall'attuazione dell'articolo 34, commi 11 e 12 della legge regionale 23 maggio 2008, n. 6. i relativi oneri sono valutati in euro 1.000.000 per l'anno 2009. la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore dell'Agricoltura e Riforma agro-pastorale, determina le priorità e modalità di ripartizione della predetta somma. (36)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale
Articolo 4
Disposizioni a favore del sistema produttivo isolano
Dopo il comma 23, è inserito il seguente:
23 bis. Nella legge regionale 23 maggio 2008, n. 6 sono introdotte le seguenti modifiche:
a. All'articolo 39, comma 3, le parole "per un periodo non superiore a sei mesi" sono sostituite dalle parole "per due periodi non superiori a sei mesi ciascuno".
b. All'articolo 22, comma 1, lettera a), dopo la parola "professionale" sono aggiunte le parole "o di coltivatore diretto". (37)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale
Articolo 4
Disposizioni a favore del sistema produttivo isolano
Dopo il comma 23 è aggiunto il seguente:
23 bis Per l'anno 2008 il premio per gli imbarcati previsto dall'articolo 6 della Legge regionale 14 aprile 2006, n. 3 è stabilito in euro 50,00 al giorno, oltre il rimborso degli oneri previdenziali ed assistenziali, ed è erogato ai sensi del Regolamento (CE) n. 875/2007 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato CE e agli aiuti de minimis nel settore della pesca; l'aiuto può essere erogato anche per il tramite dei datori di lavoro che corrispondono al personale beneficiario gli aiuti ricevuti entro il termine di trenta giorni dalla ricezione delle provvidenze. Nel caso di anticipazione da parte degli stessi datori di lavoro, le somme dovute agli imbarcati corrispondono alla differenza tra le somme erogate dall'Amministrazione Regionale e quanto da loro anticipato. I datori di lavoro sono tenuti a dare prova dell'avvenuto pagamento mediante presentazione di una dichiarazione attestante la corresponsione degli aiuti ai beneficiari, sottoscritta da entrambe le parti. A partire dal 2009, per le misure di arresto temporaneo dell'attività di pesca, possono essere riconosciuti aiuti a favore degli imbarcati e delle imprese di pesca nella misura prevista dal Programma Operativo del Fondo Europeo per la Pesca (FEP) approvato con Decisione della Commissione Europea n. 6792 del 19 dicembre 2007. (44)
Emendamento all'emendamento numero 44 sostitutivo parziale Solinas Antonio - Sanna Gian Valerio - Cuccu
Articolo 4
Nell'emendamento numero 44 le parole "per l'anno 2008" sono sostituite con: "per gli anni 2008-2009-2010". (152)
Emendamento aggiuntivo Capelli - Oppi - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Milia - Obinu - Steri
Articolo 4
Dopo il comma 23 dell'articolo 4 è aggiunto il seguente:
"23 bis. All'articolo 2, comma 1, della legge regionale 23 maggio 2008, n. 6, dopo la lettera g) è inserita la seguente:
"g bis) attività svolte all'interno dei comprensori di bonifica consortili per il monitoraggio del territorio, sorveglianza del reticolo idrografico e reperimento dati e informazioni a supporto dei compiti attribuiti in materia di difesa del suolo, assetto idrogeologico e gestione del servizio di piena, all'Agenzia regionale del distretto idrografico, al Genio civile e alla Protezione civile.".
23 ter. All'articolo 5, della legge n. 6 del 2008, dopo il comma 4 è inserito il seguente:
"4 bis) L'Amministrazione regionale contribuisce alle spese sostenute dai consorzi di bonifica per l'esercizio delle funzioni di cui al comma 1, lettera h), dell'articolo 2, nella misura del 90 per cento dei costi sostenuti annualmente.".
23 quater. Il comma 1 dell'articolo 5 della legge regionale n. 6 del 2008, è sostituito dal seguente:
'Art. 5.
1. L'Assessorato competente in materia di agricoltura individua, sulla base dei costi sostenuti o da sostenere dai consorzi di bonifica, l'ammontare delle spese ammissibili per le differenti categorie di opere e attività.". (110)
Emendamento aggiuntivo Maninchedda - Lai - Capelli - Diana Mario- Locci - Oppi - Pittalis - Sanjust - Vargiu - Solinas Christian
Articolo 4
Nel comma 30, dopo le parole "dei comuni interessati" sono aggiunte le seguenti: "e per il ripristino delle opere di interesse pubblico nelle aree colpite". (119)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale
Articolo 4
Nel comma 30, dopo le parole "dei comuni interessati dagli eventi alluvionali dell'anno 2008" sono aggiunte le seguenti: "compresi gli oneri derivanti dagli interventi straordinari e urgenti che necessitano di lavori 24 ore su 24". (47)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini - Espa
Articolo 4
Nel comma 30 dell'articolo 4 dopo le parole "Per la realizzazione degli interventi urgenti" sono aggiunte le seguenti:
"compresi gli oneri derivanti dagli interventi straordinari che necessitano lavori 24 ore su 24". (93)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Articolo 4
Dopo il comma 31 è aggiunto il seguente:
31 bis. Per 18 mesi a far data dall'approvazione della presente legge, al fine di accelerare l'avvio dei cantieri pubblici e semplificare le procedure autorizzative degli stessi, l'Accordo di programma di cui all'articolo 34 del decreto legislativo n. 267/2000, è assunto quale strumento straordinario per la definizione delle autorizzazioni di avvio dei cantieri.
I Comuni, le Province, le strutture organizzative della Regione, gli enti regionali e le Agenzie inoltrano istanza preventiva alla Presidenza della Regione la cui Direzione generale cura e coordina le relative procedure e convoca entro 30 giorni dall'istanza le amministrazioni interessate al rilascio delle specifiche autorizzazioni, ai sensi del comma 3 del citato articolo 34. Entro i successivi 30 giorni, acquisite le autorizzazioni, il Presidente della regione approva l'Accordo di programma per l'avvio dei lavori.
La Giunta regionale entro 20 giorni dalla approvazione della presente legge approva apposito regolamento disciplinante le modalità di attuazione della presente norma e del disposto dell'articolo 34 del decreto legislativo n. 267/2000. (94)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Articolo 4
Dopo il comma 31 dell'articolo 4 è aggiunto il seguente:
31 bis. L'amministrazione regionale, al fine di promuovere la riqualificazione del patrimonio scolastico esistente, vara un piano straordinario volto ad adeguare alle norme vigenti in materia di agibilità, sicurezza e igiene gli edifici scolastici della Sardegna e di misure volte a favorire il risparmio e l'abbattimento dei costi energetici.
Al tal fine è istituito un fondo di euro 20 milioni per l'anno 2009 e di euro 65 milioni per gli anni 2010 e 2011.
1 criteri di riparto per l'attribuzione delle somme e l'approvazione del programma di interventi è approvato dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore della Pubblica Istruzione di concerto con l'Assessore della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del territorio.
Copertura finanziaria
Fondo nuovi oneri legislativi:
COMPETENZA 2009 EURO 20.000.000
COMPETENZA 2010 EURO 65.000.000
COMPETENZA 2011 EURO 65.000.000 (96)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Articolo 4
Dopo il comma 31 dell'art. 4 è aggiunto il seguente comma:
31 bis. Al fine di rilanciare l'immagine della Sardegna come terra di pace e di amicizia tra i popoli, dopo il trasferimento a L'Aquila del G8 previsto per il mese di luglio 2009, e per promuovere il G8 per l'Ambiente che si terrà nel settembre del 2009 a La Maddalena, è autorizzata la spesa di euro 1.000.000, nell'anno 2009, per l'organizzazione di convegni internazionali, seminari e manifestazioni sui temi di interesse mondiale legati all'ambiente e ai diritti umani delle comunità e dei popoli (UPB S01.03.002).
Copertura finanziaria
In diminuzione FNOL spese correnti. (98)
Emendamento all'emendamento numero 98 aggiuntivo Meloni Marco - Solinas Antonio - Cocco - Agus - Porcu - Barracciu - Caria - Diana - Sanna Gian Valerio - Cuccu - Cucca - Sabatini - Moriconi - Bruno
Articolo 4
Dopo il comma 31 bis è aggiunto il seguente:
31 ter. Al fine di garantire un indennizzo dei danni subiti dagli operatori economici, imprese, professionisti e lavoratori, a seguito dello spostamento del Vertice G8 da La Maddalena a L'Aquila, è autorizzata la spesa di euro 5.000.000, nell'anno 2009; le modalità di erogazione dell'indennizzo sono disciplinate da un Decreto della Giunta regionale, sottoposto a parere delle Commissioni consiliari competenti, che dovrà precisare tipologia di attività interessate, localizzazione delle medesime, qualificazione dei pregiudizi economici e proporzione degli indennizzi, e dovranno fondarsi su principi di equità e trasparenza, tali comunque da garantire esclusivamente l'indennizzo conseguente a pregiudizi economici certi e dimostrabili (UPB S04.03.006). (151)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Articolo 4
Dopo il comma 31 dell'art. 4 è aggiunto il seguente:
"31 bis. Per la realizzazione degli interventi di ripristino delle infrastrutture pubbliche di servizio dei Comuni interessati dagli eventi alluvionali dell'anno 2008 è autorizzata la spesa complessiva di euro 300.000.000 in ragione di euro 100.000.000 per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 (UPB S04.03.004)."
In aumento
UPB S04.03.004
Anno 2009 100.000.000
Anno 2010 100.000.000
Anno 2011 100.000.000
Copertura finanziaria
In diminuzione
FNOL INVESTIMENTI mediante corrispondente riduzione della voce 1 della tab. B allegata al disegno di legge finanziaria
Anno 2009 100.000.000
Anno 2010 100.000.000
Anno 2011 100.000.000 (99)
Emendamento aggiuntivo Sanna Matteo - Steri - Cucca - Obinu - Cuccu - Bardanzellu - Caria
Articolo 4
Dopo il comma 31 è aggiunto il seguente:
31 bis. Per le finalità di cui all'articolo 28, comma 1, lett. g) della legge regionale n. 2 del 2007 è autorizzata l'ulteriore spesa di euro 150.000 per ciascuno degli anni 2009 e 2010 e di euro 300.000 per ciascuno degli anni successivi (UPB S03.02.005).
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S03.02.005
Anno 2009 euro 150.000
Anno 2010 euro 150.000
Anno 2011 euro 300.000
Anno 2012 euro 300.000
In diminuzione
UPB S08.01.002 FNOL Spese correnti
Anno 2009 euro 150.000
Anno 2010 euro 150.000
Anno 2011 euro 300.000
Anno 2012 euro 300.000
Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della tab. A allegata alla legge finanziaria. (108)
Emendamento aggiuntivo Diana Giampaolo - Bruno - Barracciu - Porcu - Sabatini
Articolo 4
Dopo l'articolo 4 è aggiunto il seguente:
4 bis. Disposizione in materia di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.
1. In attesa di una legge regionale che disciplini in modo organico la materia, l0'autorizzazione unica per la realizzazione e l'esercizio degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, di cui all'articolo 12 del Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, è rilasciata dalle province con decorrenza dall'entrata in vigore della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3. Il termine massimo per la conclusione del relativo procedimento non può essere superiore a contottanta giorni.
2. Gli interventi che abbiano iniziato il procedimento autorizzativi prima della data indicata al comma precedente, restano di competenza dei comuni, secondo le procedure ed i termini previsti dalla normativa vigente al momento della presentazione della domanda. (97)
Emendamento aggiuntivo Cuccu - Sabatini - Solinas Antonio - Manca - Cucca - Moriconi - Meloni Valerio - Caria
Articolo 4
All'articolo 4 è aggiunto il seguente articolo:
Art. 4 bis
1. Al fine di realizzare il necessario processo di equiparazione dei trattamenti retributivi relativi al personale regionale e al personale degli enti locali, in attuazione dell'articolo 3 lettera b) dello Statuto Speciale per la Sardegna e dell'articolo 12 della Legge Regionale 12 giugno 2006, n° 9 ("Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali"), in armonia con i principi che regolano il lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, è istituito il Comparto unico di contrattazione collettiva della Regione e degli enti locali.
2. Del Comparto unico fanno parte: il personale dell'Amministrazione regionale, quello degli enti regionali, delle Province, dei Comuni, delle Unioni di comuni, delle Comunità montane e i dipendenti degli altri enti locali.
3. E' escluso dal Comparto unico il personale degli enti locali e regionali non compreso nei comparti di contrattazione collettiva, rispettivamente, della Regione ed enti regionali e delle Regioni ed autonomie locali.
4. In attuazione dell'articolo 12, comma 4, della Legge Regionale 12 giugno 2006, n° 9, agli effetti della contrattazione collettiva le amministrazioni e gli enti di cui al comma 2, è istituita l'Agenzia per la rappresentanza negoziale della Regione e degli enti locali della Sardegna (ARAN Sardegna), che svolge ogni attività relativa alle relazioni sindacali, alla negoziazione dei contratti collettivi e all'assistenza alle amministrazioni e agli enti ai fini dell'uniforme applicazione dei contratti collettivi.
5. L'Agenzia è regolata da apposito statuto ed è soggetta alle disposizioni della legge regionale n. 31 del 1998.
6. Anche in deroga ai limiti previsti dalla normativa nazionale, i comuni, le comunità montane, i consorzi e le unioni di comuni possono procedere alle assunzioni di personale a tempo indeterminato provenienti dalle comunità montane, consorzi e unioni di comuni interessati da processi di riorganizzazione, trasformazione o soppressione, il cui onere grava sulle risorse già computate nei relativi bilanci.
7. Fino al completamento delle procedure necessarie per il trasferimento dei servizi e delle funzioni alle costituende unioni di comuni, e comunque non oltre il 31.12.2008, le risorse destinate al finanziamento delle funzioni svolte dai comuni in forma associata ai sensi dell'art. 12 della L.R. 2 agosto 2005, n°12, sono assegnate ai Consorzi di Comuni costituiti per la gestione associata di servizi e l'esercizio associato di funzioni il cui territorio coincida anche parzialmente con quello delle unioni di nuova istituzione. (UPB S01.06.001)
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S01.06.001 - cap. SC01.1080
Trasferimento agli Enti Locali - parte corrente
Anno 2009 5.000.000
Anno 2010 5.000.000
Anno 2011 15.000.000
In diminuzione
UPB S08.01.002
Fondo per nuovi oneri legislativi
Anno 2009 5.000.000
Anno 2010 5.000.000
Anno 2011 15.000.000 (30)
Emendamento all'emendamento numero 30 aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Sabatini - Lotto - Bruno
Articolo 4
All'emendamento numero 30 è aggiunto:
I Comuni e le Province al fine di attuare gli adeguamenti organizzativi derivanti dal conferimento di competenze e dai processi di riforma del sistema delle autonomie locali, sono autorizzati, in deroga alla normativa nazionale e regionale in materia di personale, a modificare le proprie dotazioni organiche assegnando priorità alle esigenze di stabilizzazione dei lavoratori impiegati in attività socialmente utili o comunque derivanti da processi di mobilità e all'esigenze organiche del sistema dell'assistenza sociale e della polizia locale. (137) .)
PRESIDENTE. A questi emendamenti va aggiunto l'emendamento numero 25, che è stato spostato dall'articolo 3.
E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Con l'articolo 4 affrontiamo il tema del sostegno al sistema produttivo isolano. E' l'ultimo articolo di rilievo di questa finanziaria; un articolo contenente molti punti che meritano un approfondimento e credo sia importante, anche in conclusione di questi lavori, che fino all'ultimo non rinunciamo, sia come maggioranza sia come minoranza, a migliorare il testo.
L'articolo 4, Assessore, si apre con la Giunta che si impegna a predisporre un piano straordinario di interventi per la valorizzazione e lo sviluppo delle risorse umane. Prendiamo atto, con il comma 1, che di fatto la maggioranza e la Giunta rinunciano a predisporre un organico disegno di legge in materia, in qualche modo richiamando motivi di urgenza, e utilizzano la finanziaria come strumento per far passare leggi di settore, quindi contraddicendo quello che dovrebbe essere lo spirito di una finanziaria leggera. Se andiamo a vedere, il contenuto del comma 1 - mi rivolgo al relatore e gli chiedo un attimo di attenzione, perché richiamerò anche qualche specifico emendamento - è di fatto una vera e propria legge di settore che bypassa completamente, perché non c'è alcun riferimento al legislatore, cioè a questo Consiglio regionale.
Io credo che questa stesura sia mortificante, non solo per la minoranza ma per tutta l'Aula. E anche se noi non siamo intervenuti, Assessore, per cassare questo emendamento, perché lasciamo a voi la responsabilità di decidere come normare e legiferare in materia, non possiamo non richiedere che per lo meno il Consiglio sia investito di un passaggio sull'argomento. E non possiamo che auspicare che, poi, la Commissione competente sappia recuperare la materia all'interno di un disegno di legge organico che non si occupi soltanto del rilancio della formazione professionale, che abbiamo ben capito essere per voi la priorità delle priorità. Potevamo, infatti, normare nel campo, per esempio, della scuola, della conoscenza, del diritto allo studio; potevamo mettere insieme una norma che magari richiamasse le norme degli anni precedenti e facesse fare uno scatto in avanti per garantire quel diritto allo studio soggettivo che deve e vuole portare nella nostra regione sempre più persone ai titoli di studio più alti e far crescere il capitale umano. Invece, voi avete scelto di partire dalla formazione professionale.
Allora, quello che noi chiediamo, comprendendo, ma non condividendo questa priorità, perché altre, secondo noi, se proprio si doveva scegliere questa strada, erano le priorità, è che si ponga attenzione agli emendamenti numero 8, 27 e 87, in particolare a quest'ultimo che in qualche modo racchiude anche gli altri. Proporremmo, se i colleghi firmatari di maggioranza e minoranza fossero d'accordo, un eventuale emendamento di sintesi, in cui sia indicata una data, perché ciò che fa specie è che in questo comma, che di fatto porta dentro la finanziaria una legge di settore, non ci sia neanche un impegno alla Giunta a presentare il piano a cui si fa riferimento entro un periodo determinato. Chiediamo, quindi, che sia specificato un termine, chiediamo che la Commissione consiliare competente, così come richiesto dalla Commissione stessa, sia investita perlomeno di un parere e chiediamo che la Giunta, in seguito a quel parere, approvi in via definitiva il piano.
Prendiamo, quindi, atto di questa vostra debolezza, prendiamo atto della vostra contraddizione, ma chiediamo che perlomeno il Consiglio sia investito di un passaggio importante su una materia così delicata. Mi riferisco, ripeto, agli emendamenti numero 8, 27 e 87.
Prendiamo anche atto, e sul suo contenuto manifestiamo contrarietà e preoccupazione, dell'emendamento numero 109, di cui è primo firmatario l'onorevole Capelli, che ci fa capire che il disegno non è quello di intervenire in un settore importante, per sostenere l'impresa, per riqualificare i lavoratori e reinserirli nel ciclo produttivo, ma è a tutti gli effetti quello di attuare un salvataggio del sistema tradizionale della formazione professionale. L'emendamento numero 109 svela, svelerebbe questo disegno, e io spero che su questo ci sia la dignità di un voto contrario, di un'opinione contraria, perché di fatto questo emendamento rappresenta il soccorso azzurro - non rosso, in questo caso - al sistema della formazione professionale e sottrae, da quei 100 milioni di euro complessivi, 5 milioni per gli enti di cui alla legge nazionale numero 388 del 2000, cioè gli enti storici della formazione professionale, che hanno una rete nazionale e che attraversano una crisi economica e finanziaria, affinché, con apposita delibera, si possa intervenire per il ripristino degli equilibri finanziari e patrimoniali e per la ristrutturazione a medio e lungo termine del passivo di bilancio. Cioè, di fatto, stiamo andando a fare un salvataggio azzurro, un soccorso azzurro.
Allora io spero, Assessore, perché ciò rivelerebbe il vostro disegno non riformatore, ma restauratore, perché sarebbe grave e certamente la nostra reazione sarebbe molto ferma, che su questo emendamento non ci sia un parere favorevole, il che equivarrebbe a rivelare un disegno che noi speriamo non venga rivelato in quest'Aula.
In questo articolo, poi, si toccano altri temi. Tornerò sul tema dell'alluvione durante la discussione, non mi voglio soffermare adesso su questo, ma segnalo che non è con le scorciatoie che risolviamo i problemi. L'emendamento numero 119, a firma Maninchedda, con un gioco che io definirei di prestigio estende la coperta già corta di 25 milioni di euro, destinati alla messa in sicurezza dei luoghi colpiti da alluvioni e che sappiamo essere insufficienti a questo fine, anche alle opere di interesse pubblico, i cui danni sono quantificati in misura certamente superiore a 100 milioni di euro, e noi lo indichiamo nel nostro emendamento numero 99.
Ecco, io su questo direi: ammettiamo di non avere risorse, impegniamoci a studiare il problema, ma non andiamo a raccontare, allungando una coperta già corta, che in questa finanziaria interveniamo anche sulle opere di interesse pubblico. E' una questione di serietà tra noi. Noi comprendiamo che non si può coprire tutto, sappiamo che c'è un impegno a rivisitare il Patto di stabilità per poter spendere le maggiori risorse che ci arriveranno l'anno prossimo, però evitiamo di dare agli articoli dei titoli a cui non corrisponde la possibilità concreta di intervenire.
Negli emendamenti che noi presentiamo, Assessore, facciamo due esempi di quello che vuol dire sostegno al sistema economico: da una parte sostegno a chi cerca lavoro e dall'altra sostegno alla domanda. E lo facciamo negli emendamenti numero 88, con i Piani locali per i giovani, e 94, sui quali chiediamo particolare attenzione, ma ci torneremo durante la trattazione del testo.
Chiudo dicendo che su una serie di emendamenti presentati anche dalla maggioranza noi vogliamo mettere la nostra firma, perché ne condividiamo lo spirito. Sono, in particolare, gli emendamenti numero 120, 128, 129, 132, 133 e 143, di cui è primo firmatario l'onorevole Vargiu, sul finanziamento delle scuole infermieristiche.
Su questi punti attendiamo risposte dall'Assessore e dalla maggioranza. Grazie.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sabatini. Ne ha facoltà.
SABATINI (P.D.). Presidente, sul comma 1 di questo articolo noi non abbiamo voluto presentare emendamenti abrogativi per non andare incontro a strumentalizzazioni da parte di chi poteva affermare che il centrosinistra è contro la formazione professionale. Noi riconosciamo nella formazione professionale un importante strumento, del quale non si può fare a meno in un sistema delle imprese e del mondo del lavoro che si possa definire moderno, anzi riteniamo che sia un asse portante. Tuttavia, abbiamo diverse annotazioni da fare su questo comma, così come abbiamo avuto modo di affermare nella discussione generale della legge finanziaria. Intanto vorrei sottolineare che bisogna scongiurare passi indietro. Sulla formazione professionale in Sardegna, pur riconoscendo ad alcuni enti di formazione un ruolo importante nella società e nella formazione dei lavoratori, c'è stata negli anni passati - credo che sia riconosciuto da tutti - una distorsione che ha visto lo spreco di importanti risorse che non hanno portato alcun beneficio alla società sarda. Sono davvero state sprecate tante risorse in corsi che non avevano nessuna rispondenza alle esigenze del mondo delle imprese, in un obbligo formativo che concorreva con l'istruzione pubblica, perché si andava alla ricerca di giovani distogliendoli appunto dalla scuola pubblica. E questo è stato un grave errore, un grave dispendio di risorse del tutto inutile. Quindi, noi siamo favorevoli alla formazione professionale, così come ha avuto modo di affermare l'assessore La Spisa nel presentare la legge finanziaria.
E' chiaro che questo articolo non riguarda solo la formazione professionale. C'è dentro di tutto: si parla di tirocini formativi, di apprendistato professionalizzante, di specializzazione, di accompagnamento all'inserimento lavorativo nel mondo del lavoro, di autoimpiego, di cooperazione, di diffusione dell'imprenditorialità. Quindi dobbiamo essere coscienti di questo fatto, il Consiglio deve prendere atto che sta delegando alla Giunta tutta una serie di competenze, così, al buio, solo con un'elencazione di principi a cui l'Esecutivo dovrebbe attenersi, ma senza nessuna conoscenza di come intenda impegnare e spendere 100 milioni di euro. Lo fa in nome di un'emergenza, di una funzione anticrisi che è difficile da spiegare, difficile da farci capire. E' difficile per noi capire come questa norma possa essere la risposta alla crisi in atto nella nostra regione. Tra l'altro contraddice sia la volontà di approvare una legge finanziaria che tocchi solo temi legati al bilancio, e non mi pare che rientri in questo ambito, sia tutta una serie di leggi che questo Consiglio ha approvato e che delegano alle province la competenza sulla formazione professionale. Qui si cancella la legge numero 20 del 2005, che prevedeva il trasferimento alle province della competenza sulla formazione professionale, si cancella il comma 4 dell'articolo 39 della legge finanziaria del 2006 e si cancella la legge numero 9 del 2006, che riconosce la competenza sulla formazione professionale alle province. Quindi la Giunta riconduce a sé questa competenza contraddicendo tutto quello che la normativa che è stata approvata negli anni passati prevedeva sulla formazione professionale.
Ci siamo riservati di presentare un emendamento, tra l'altro mi pare che riprenda lo stesso tema anche il Gruppo dei Riformatori, che chiede, appunto, che entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge la Giunta presenti alla competente Commissione consiliare il piano straordinario di cui all'articolo 4, cioè lo sottoponga almeno a una discussione in Commissione. In caso di mancato accoglimento di questo emendamento, deleghiamo completamente alla Giunta la spendita e la programmazione di questi 100 milioni di euro.
Quindi crediamo che sia opportuno almeno tener conto dell'emendamento numero 27, che noi abbiamo presentato come emendamento di sintesi. Spero che l'Assessore mi abbia ascoltato e voglia accogliere la nostra richiesta. Assessore, l'emendamento numero 27 chiede che il piano straordinario di interventi sia presentato alle Commissioni per un parere, altrimenti sarebbe davvero privo di qualsiasi controllo da parte di questa nostra Assemblea.
Volevo, inoltre, soffermarmi sull'emendamento numero 94, che mi pare dia una risposta all'emergenza economica, visto che si tratta di accelerare le procedure inerenti all'approvazione e cantierizzazione dei numerosi progetti di opere pubbliche che sono fermi presso gli enti locali, i comuni e le province. Ci sono tantissimi progetti già finanziati, quindi è un'operazione a costo zero. Con questo emendamento si chiede di dare alla Direzione generale della Presidenza della Regione la possibilità di convocare una Conferenza di servizi, in base al decreto legislativo numero 267 del 2000, in modo da poter convocare tutti gli enti che sono incaricati di rilasciare le specifiche autorizzazioni per poter procedere, in quella sede, a un accordo di programma che autorizzi, ai sensi del comma 3 dell'articolo 34 del citato decreto, entro i successivi trenta giorni, l'avvio dei lavori.
Questo emendamento consentirebbe di rendere cantierabili numerose opere pubbliche che oggi sono bloccate, quindi libererebbe risorse e darebbe un contributo alle imprese e all'occupazione.
PRESIDENTE. Comunico ai colleghi Zedda, Locci e Dessì che si sono iscritti oltre il termine, per cui non potranno intervenire. Comunque si possono esprimere le proprie opinioni anche in sede di dichiarazioni di voto.
E' iscritto a parlare il consigliere Planetta. Ne ha facoltà.
PLANETTA (P.S.d'Az.). Signor Presidente, Assessori, colleghe e colleghi del Consiglio, continuiamo oggi a discutere, in tutta rapidità, una finanziaria fatta altrettanto rapidamente, incalzati dall'emergenza della crisi in atto, però l'esigenza di essere rapidi non ci può esimere da un'analisi approfondita e attenta sulla impostazione di prospettiva di questa manovra.
Ci troviamo di fronte a un iter di finanziaria irrituale, che rispetto ai suoi contenuti mi trova in parte soddisfatto. Nonostante ciò, vorrei sperare che si stia per aprire una stagione politica nuova e - auguriamocelo - diversa, dove ognuno di noi possa esercitare il proprio ruolo senza che l'appartenenza alla maggioranza o all'opposizione ne condizioni la libera capacità di giudizio e di critica e con essa l'onestà morale e intellettuale. Così noi sardisti in questa legislatura intendiamo procedere.
Signor Presidente, non è mio intento, in questa circostanza, stilare pagelle nel merito delle scelte politiche fatte dal Governo uscente. Dicevo che dalla lettura e dall'ascolto, in questi giorni di discussione della finanziaria, ho maturato alcune considerazioni di soddisfazione e altre, invece, di perplessa insoddisfazione. Riconosco il merito di uno sforzo sincero nei confronti dei più deboli, con il sostegno al reddito, all'occupazione, con l'accesso al credito da parte delle imprese, con le misure per l'edilizia agevolata e altro. Mi sembra corretto prenderne atto e renderne merito al Presidente della terza Commissione, l'onorevole Maninchedda, alla Commissione stessa e alla Giunta, però mi sembra altrettanto giusto domandarsi fino a che punto e per quale ragione siano state mantenute alcune misure e finalità della finanziaria. Queste misure riprendono le finanziarie precedenti, come anche affermato nella relazione di minoranza. Mi voglio riferire ad alcuni aspetti presenti nell'articolo 4 e connessi alla tutela dell'ambiente, più in particolare agli interventi previsti per le opere di bonifica. E qui voglio far notare a tutti voi che, in base a questa finanziaria, esiste in Sardegna un solo sito di interesse nazionale, che è quello del Sulcis. E' stato cioè dimenticato l'altro sito di interesse nazionale, perché sono due, che è quello di Porto Torres. Su questo credo voi dobbiate darmi una spiegazione, perché sapete bene che le tematiche ambientali sono entrate con forza nell'agenda politica, nell'economia mondiale, sono diventate parti strutturali importanti delle amministrazioni e della spesa pubblica, hanno cambiato le filiere produttive e gli stessi prodotti, sono progressivamente entrate in costumi, mentalità e stili di vita di un numero sempre maggiore di persone. Il nuovo protagonismo delle tematiche ambientali nella vita e nei discorsi pubblici, purtroppo, è spesso accompagnato da un ritorno, nei fatti, al vecchio sistema di amministrazione e sfruttamento delle risorse ambientali.
Voglio fare un esempio per tutti: nella deliberazione numero 10/52 dell'11 febbraio 2009, avente per oggetto il Contratto di programma Portovesme Srl, si esprimeva parere preliminare favorevole sull'istanza di accesso della Portovesme Srl al contratto di programma. L'iniziativa proposta veniva allora caldeggiata per la rilevanza dell'impatto socioeconomico della società Portovesme Srl sul territorio ed era articolata in diversi interventi, fra i quali figurava l'ampliamento della discarica Genna Luas, finalizzato allo stoccaggio di forni di acciaieria con integrazione di sistemi di abbattimento delle polveri. Ebbene, il parere preliminare favorevole sull'istanza di accesso della Portovesme Srl al contratto di programma viene ratificato dall'attuale Giunta il 24 aprile 2009, sempre con motivazioni connesse all'emergenza contingente e alla crisi occupazionale che dilaga.
Io vorrei capire se noi tutti sappiamo che cosa sono i fumi di acciaieria. Dalla produzione dell'acciaio vengono fuori le scorie, che non sono altro che i cosiddetti fumi di acciaieria, polveri altamente inquinanti e velenose che vengono raccolte filtrando i fumi dei forni elettrici che producono acciaio dai rottami ferrosi. L'acciaio viene prodotto fondendo i rottami ferrosi importati dai Paesi dell'Est, dagli ex Stati dell'Unione sovietica. Nel forno finiscono rottami di ogni tipo che contengono ferro: tubature industriali, serbatoi di raffinerie e di industrie obsolete. C'è di tutto un po'. Questi fumi di acciaieria, quindi, sono un distillato di sostanze chimiche e metalli pesanti, compresi il cadmio, il piombo, il rame e altri, capaci di indurre nella popolazione lo sviluppo di tumori. In altri casi possono causare miopatie degenerative o malattie cardiovascolari e polmonari, tutte dovute alle emissioni atmosferiche inquinanti. In Sardegna non esistono industrie che producono acciaio, ma industrie che smaltiscono; smaltiscono i fumi di acciaio per ricavarne, in bassa percentuale, mi pare al 15 per cento, zinco. Le altre sostanze tossiche che rimangono dopo il trattamento vengono emesse nell'atmosfera, nel suolo e nelle acque. Per questa attività di smaltimento e non di produzione, badate bene, noi, Regione Sardegna, diamo pareri favorevoli e denaro. Ma, fatto ancora più grave, diamo milioni di euro, e questo è presente nell'accordo, per ampliare discariche capaci di contenere 180 mila tonnellate di scorie e pochi milioni di euro per bonificare. Certo, ci vuole un impegno da parte nostra per avviare un tavolo di trattative con lo Stato per finanziarie opere di bonifica, credo, però, che dobbiamo avere il coraggio, noi che rappresentiamo la Sardegna, di non far depositare più niente in questa nostra isola e di dire a queste imprese che riportino tutto nei loro posti, in questo caso nel nord Italia.
Quindi, recuperiamo lo zinco, sì, ma discariche non ne dobbiamo più fare, non dobbiamo più seguire questo modello di sviluppo, perché questo non è sviluppo! Credo che per bonificare i nostri siti di interesse nazionale ci vogliano 30 miliardi, che, chiaramente, non abbiamo. Ma questi 30 miliardi possono dare lavoro ai sardi per circa trent'anni. Questo è il nuovo modello di sviluppo sul quale noi dobbiamo trovare l'accordo. Ricontrattiamo il Patto di stabilità e destiniamo le ulteriori risorse disponibili alle bonifiche.
Noi Sardisti, su questo esempio che vi ho voluto fare, chiediamo una profonda riflessione. E non vi pare che ci sia una grande contraddizione in questo esempio se da una parte si consente di migliorare le discariche, che in realtà inquinano il nostro territorio e danneggiano la nostra salute e soprattutto quella delle generazioni future, e dall'altra si fanno le bonifiche di siti come questi e, per giunta, con investimenti veramente inadeguati? In questo esempio, in questa circostanza, non si può notare alcun elemento di discontinuità con il passato.
PRESIDENTE. Onorevole Planetta, il suo tempo è finito, grazie.
E' iscritto a parlare il consigliere Ben Amara. Non è qui? Interviene lei, onorevole Uras?
E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, colleghi, l'articolo 4 ha per titolo: "Disposizioni a favore del sistema produttivo isolano". Credo che la prima cosa che dovremmo aggiungere a questo titolo sia un interrogativo: quale sistema produttivo isolano? Perché la Sardegna è esattamente il prodotto di una pessima gestione e in questo senso io condivido tutte le accentuazioni che si sono sempre sviluppate, all'interno di questo Consiglio, nei dibattiti che hanno caratterizzato le manovre finanziarie, ma anche nella discussione di importanti leggi di settore, in materia di sviluppo economico. Noi siamo una provincia subordinata, siamo, cioè, una di quelle regioni che non godono della considerazione dello Stato, siamo una di quelle regioni che, non avendo un grande potere né sul piano economico né sul piano politico, cioè regioni deboli, pagano un prezzo al sistema produttivo nazionale e al sistema produttivo internazionale.
Siamo fuori dall'attenzione, questo è un dato. E' un dato che noi dobbiamo anche riscontrare nella lettura della storia del periodo della rinascita, cioè dell'utilizzo dei diversi Piani di rinascita, non solo per come sono stati interpretati in Sardegna, ma soprattutto per come sono stati interpretati dal Parlamento nazionale. Anche il primo, che pure fu il più consistente, il più significativo; anche il primo, che fu il prodotto di un grande movimento di popolo; anche il primo, che fu realizzato grazie a un gran congresso del popolo sardo convocato dalle organizzazioni sindacali e dalle camere di lavoro delle tre province di allora, Cagliari, Sassari e Nuoro. La Sardegna viene citata quando bisogna richiamare alla mente qualcosa di esotico; viene dipinta ancora per quello che non è: terra di banditi, di pecore, di costumi, di sagre, di carri trainati dai buoi. La Sardegna, invece, è una Regione; una Regione importante, secondo noi, che ha diritto di sviluppare pienamente la propria identità.
E su questo, negli ultimi tempi, si è anche fondato un ragionamento che voleva essere il presupposto di un disegno, di un progetto di sviluppo vero. Alcuni di noi si sono anche in qualche misura impegnati per recuperare il valore costituzionale del Piano di rinascita, perché l'articolo 13 dello Statuto, badate, da questo punto di vista è assolutamente attuale. E non è vera la tesi, che pure anche nel centrosinistra è affiorata in questi anni, che il Piano di rinascita, cioè la rinascita della Sardegna, sia un fatto conseguito. Ma quale rinascita, se abbiamo tassi di disoccupazione tra i più alti d'Italia! Ma quale rinascita, se abbiamo una popolazione attiva tra le più basse d'Italia! Ma quale rinascita, se non abbiamo un sistema industriale che poco poco regga a un soffio di vento! Ma quale rinascita si è mai realizzata in questa Sardegna che viene a pezzi venduta, oggi scelta come sede di importanti summit internazionali e domani dimenticata! E tutte le opere a essi connesse si iniziano e non si finiscono, e quando sembra che arrivino soldi sono sempre gli stessi che ci vengono riproposti nelle salse più diverse.
L'articolo 13 dello Statuto dice: "Lo Stato col concorso della Regione dispone un piano organico per favorire la rinascita economica e sociale dell'Isola". Il piano organico per favorire la rinascita economica e sociale dell'Isola non è una sorta di documento, non è una legge qualunque, è un processo, e la rinascita della Sardegna può essere determinata solo da una scelta dei sardi, non da una scelta che avviene a Roma. Il concorso della Regione è in questo, è nella definizione degli obiettivi, è nella costruzione del sistema che bisogna porre in essere, è nella relazione delle autonomie locali con l'impresa, con il lavoro, con il mondo della cultura, della conoscenza, della ricerca. Il piano organico è un processo che inizia e poi si esaurisce con la rinascita, che è solo rilancio economico, ma è anche compimento di un disegno di sviluppo che valorizza le nostre risorse, che afferma la nostra identità.
E allora, quale disposizione a favore del sistema produttivo isolano? Punto di domanda. La risposta la vedremo probabilmente o la maggioranza tenterà di darla (noi una risposta l'avevamo e l'avevamo messa in campo, poi abbiamo fatto un altro tipo di errori, sui quali tutti dobbiamo riflettere) quando presenterà il Programma regionale di sviluppo. Nel frattempo che cosa leggo? Al primo comma - mi fermo qua, qualche cosa la dirò successivamente - leggo che gli interventi a favore del sistema produttivo isolano sono innanzitutto la formazione professionale per la valorizzazione e lo sviluppo delle risorse umane. Si stanziano 100 milioni di euro per l'anno 2009, che dovrebbero finanziare, come prima priorità, un intervento a favore della crescita del capitale umano. Come seconda priorità sono individuati la formazione e il reinserimento nel sistema degli enti locali e nei settori dei beni culturali e della tutela ambientale dei lavoratori espulsi dal sistema produttivo e, diciamo, in stato di età avanzata o comunque non riconducibili alla qualifica dei giovani. La terza priorità è il potenziamento delle azioni di politica attiva del lavoro dirette a favorire l'inserimento nel mondo del lavoro attraverso l'autoimpiego, insomma l'incremento dell'occupabilità, alcuni l'avrebbero definito così. L'ultima priorità sono le previsioni di azioni orizzontali di collegamento tra scuola, università e formazione, concetto di cui poco si capisce e che meglio andrebbe sviluppato.
In questi anni, la formazione è sempre stata definita in modo leggermente diverso: si è parlato di formazione continua, si è parlato di formazione permanente, si è parlato di recupero e valorizzazione delle peculiarità, delle attitudini, dei talenti. La formazione professionale è sempre stata considerata come un innesto che si aggancia all'istruzione che si è già compiuta. E' uno strumento di politica del lavoro, però molto debole, nel senso che l'occupabilità aumentata di fatto non garantisce il lavoro. L'incontro domanda offerta non è una soluzione se non c'è un sistema produttivo in grado di ricevere. Per cui la formazione va strettamente collegata al disegno di sviluppo, cioè a un'ipotesi di lavoro su cui si costruisce l'economia complessiva di questa regione. Ecco perché andrebbe chiarito meglio questo concetto e andrebbe data alla formazione la funzione che deve avere. Niente di più.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ladu. Ne ha facoltà.
LADU (P.d.L.). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Christian Solinas. Ne ha facoltà.
SOLINAS CHRISTIAN (P.S.d'Az.). Cercherò di essere breve per contribuire anche alla rapidità dei lavori in Aula. Chiaramente questo articolo 4, che è l'ultimo, è già stato detto, rappresenta una summa di diversi interventi che risentono, probabilmente, di un problema di tecnica legislativa che si è stratificato negli anni.
Ho ascoltato l'intervento di qualche collega che mi ha preceduto, diciamo, basito per alcune considerazioni, perché ormai è già da qualche legislatura che si trascina l'idea che le finanziarie per essere migliori debbano essere contenute in pochi articoli, indipendentemente dal numero di commi che questi hanno. Questo, però, non è un problema di questa maggioranza, non è un problema di questa consiliatura, è un problema che probabilmente nasce da un'ipocrisia di fondo tutta italiana che ritiene di limitare al numero degli articoli l'attinenza dei temi che vengono trattati. Quindi, il fatto di trattare interventi di settore all'interno delle finanziarie è, probabilmente, il frutto portato dagli ultimi quattro anni e mezzo, in cui questa Assemblea è stata forse relegata a un luogo di autonomia limitata, dove si poteva fare la finanziaria e poche altre leggi. E allora, mi pare davvero inopportuno andare a toccare alcuni temi, e mi riferisco in particolare a quello dell'alluvione, perché si rischia una propaganda che ha in sé il germe della deriva peronista.
Si dice che questa maggioranza cerchi di allungare una coperta corta e da un lato si propone di togliere la coperta, cioè non si finanziano gli interventi per le opere di interesse pubblico, dall'altro si risolve il problema con un emendamento che prevede lo stanziamento di 300 milioni di euro in tre anni, risorse che non è assolutamente possibile recuperare all'interno degli stanziamenti attuali. Tant'è che la copertura finanziaria che viene proposta dall'emendamento numero 99 tratta della diminuzione della voce 1 della Tabella B allegata al disegno di legge finanziaria, che ha una disponibilità di 27 milioni e 127 mila euro, mentre le si dà copertura per 100 milioni. In realtà, la necessità di prevedere un primo intervento per le opere infrastrutturali danneggiate dalle alluvioni nei diversi centri della Sardegna che sono stati colpiti soprattutto nel 2008 attiene a due ordini di problemi che trattano dell'approccio principale.
Presidente, c'è un brusio fastidiosissimo, però!
PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Solinas. Onorevole Sanna, onorevole Pitea, onorevole Petrini, consentite all'oratore di svolgere il suo intervento, grazie.
Prego, onorevole Solinas.
SOLINAS CHRISTIAN (P.S.d'Az.). Dicevo, il problema di approccio...
PRESIDENTE. Onorevole Oppi, per cortesia!
SOLINAS CHRISTIAN (P.S.d'Az.). Il problema dell'approccio rispetto ai temi della ricostruzione è fondamentale. Abbiamo visto che ultimamente si è cercato di dare un contributo perché la gente potesse tornare nelle proprie case senza porsi il problema se fossero costruite in zone che continuano a essere a rischio. In questi territori c'è già stata un'alluvione, nel 1999, ed è stato dato un contributo appunto perché le persone potessero tornare nelle loro case. Nel 2008 c'è stata un'altra alluvione e nuovamente siamo dovuti intervenire. Probabilmente sarebbe opportuno, in questo intervento, prendere atto del fatto che la politica dei canali di guardia, della messa in sicurezza semplice dei rii non è sufficiente. Andrebbe verosimilmente fatta una perimetrazione delle aree soggette a esondazione e andrebbero prese delle decisioni che sono più importanti...
Rinuncio all'intervento, Presidente. Grazie.
PRESIDENTE. Mi dispiace, onorevole Solinas, lei ha ragione. Prego i colleghi di prendere posto. Chi deve conversare lo può fare fuori dall'aula, non è giusto nei confronti di chi interviene creare brusio. Chi non vuole ascoltare può uscire dall'aula.
E' iscritto a parlare il consigliere Ben Amara. Ne ha facoltà.
BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Agus. Ne ha facoltà.
AGUS (P.D.). Signora Presidente, signori Assessori, colleghi e colleghe, intendo svolgere una breve riflessione su questo articolo 4. Il tema è importante, è uno dei temi, credo, più significativi per la Sardegna: "Disposizioni a favore del sistema produttivo isolano". Chi mi ha preceduto ha già fatto alcune sottolineature sulle difficoltà dell'occupazione in Sardegna, non ultima, è di questi giorni, la crisi nei poli industriali di Portovesme, Ottana e Portoscuso, tutte aree ad alto rischio dal punto di vista occupazionale. Le disposizioni di questo articolo lasciano, quindi, ben sperare. Certo è che l'articolo, così come abbiamo visto, rappresenta esclusivamente un intervento iniziale. Spero che su questo tema si possa allargare la discussione quando affronteremo il Programma regionale di sviluppo e ci sarà l'opportunità di discutere e capire le ragioni per le quali l'industria in Sardegna, e quindi una parte importante del settore produttivo, risente di questa forte crisi.
In particolare, molti di noi - io lo feci già nel saluto di inizio di questa attività legislativa - hanno posto il problema della formazione professionale, che è un elemento di grande interesse per quanto riguarda le future generazioni, quindi i futuri imprenditori, i futuri tecnici, i futuri operai, proprio perché tutte le articolazioni del lavoro sicuramente rientrano nella formazione professionale. Ma in questo stralcio, chiamiamolo così, dell'articolo 4 prendo atto - ma vorrei anche dare un contributo costruttivo - della volontà della Giunta di venire incontro alle persone con più di quarant'anni d'età. Sappiamo quanto sia difficile il reinserimento lavorativo di queste persone, che peraltro spesso hanno famiglia a carico e problemi legati al mutuo della casa. Sono situazioni di grave difficoltà che spesso portano le famiglie allo scollamento, perché il capofamiglia non riesce a trovare la sua collocazione nell'attività produttiva. Quindi va bene il riferimento agli enti locali, ma anche qui è necessaria una sottolineatura: quanti di questi operai, spesso utilizzati con piena produttività all'interno degli enti locali, risultano in effetti sottoutilizzati o perlomeno rientrano in una sorta di occupazione anomala perché un ente pubblico non potrebbe permettersi di gestire figure professionali o dipendenti, tra virgolette, retribuiti esclusivamente con un'indennità e non inquadrati nel ruolo che loro compete? Quindi, spero che questa operazione porti, come i colleghi hanno chiesto con degli emendamenti, alla stabilizzazione di questi lavoratori all'interno degli enti locali. Peraltro molti di loro svolgono indispensabili attività di tipo manutentivo e quindi troverebbero sicuramente la loro giusta collocazione.
L'altro aspetto che tengo a sottolineare e che mi sembra interessante è il sostegno all'imprenditorialità giovanile. Anche qui vorrei che fosse posta l'attenzione sul fatto che i giovani partono con grandi entusiasmi, però spesso vengono lasciati alla loro fantasia. E la loro fantasia il più delle volte li porta a investire nelle attività imprenditoriali più diffuse. Insomma, assistiamo nei territori dei nostri comuni, quelli che hanno ricevuto i contributi per le nuove attività imprenditoriali, all'apertura di pizzerie o attività similari che, dopo un breve periodo, sono costrette a chiudere. Quindi inviterei la Giunta a fare un'indagine conoscitiva sui bisogni di imprenditorialità della Sardegna, sui nuovi orizzonti, sulle nuove prospettive, sulle necessità che la nostra regione potrà avere da qui a qualche anno e a dare anche un suggerimento con cui i giovani possano orientarsi, anziché essere lasciati da soli a riproporre attività di routine che spesso finiscono per dissolversi nel nulla, peraltro creando problemi anche alle famiglie che spesso supportano, integrano l'attività imprenditoriale dei propri figli.
Altro elemento che vorrei sottolineare è il collegamento, che saluto con favore, tra scuola, università, formazione e imprese. Spero che ci sia una grossa attenzione su questo. L'ho già detto precedentemente, io spero che anche la scuola pubblica recuperi un ruolo nella formazione professionale e spero anche che nel nuovo accreditamento degli enti di formazione siano valutati seriamente e con attenzione quegli enti che hanno non solo capacità organizzativa, ma anche strutture adeguate, perché spesso questi enti nascono per la circostanza e poi bussano alle porte dei comuni per avere un'aula, uno spazio dove esercitare le loro attività. Io credo che si debba guardare agli enti che hanno una struttura non solo organizzativa ma anche logistica, che consenta davvero lo svolgimento di corsi in piena armonia e con profitto. Vorrei, però, dare un suggerimento, se posso permettermi: guardiamo anche agli istituti pubblici. In molte aree della Sardegna spesso non si riesce a organizzare i corsi perché non c'è un ente capace di dare alcune risposte. Trattandosi molte volte di corsi altamente frequentati è possibile, a mio avviso, utilizzare gli spazi e le strutture pubbliche, magari attingendo alle graduatorie di giovani docenti che fanno fatica a inserirsi nel sistema della scuola pubblica e potrebbero iniziare il loro percorso di insegnamento nella formazione professionale, acquisendo così il punteggio per potersi inserire successivamente nel sistema dell'istruzione nazionale.
Anche qui, un altro riferimento: gli incentivi alle imprese per la formazione professionale. Potrebbe essere un altro elemento interessante quello di aiutare le imprese locali nel proporre la formazione pratica. Un giovane che viene affidato all'impresa locale viene inserito immediatamente nel lavoro. Faccio l'esempio classico delle scuole professionali che preparano all'attività edilizia. Spesso gli allievi erigono, nei piazzali delle scuole, muri e travi che poi vengono distrutti, con conseguente sperpero di denaro. Se gli allievi fossero, invece, affidati direttamente alle imprese edili della zona potrebbero ricevere una formazione professionale immediata, potrebbero immediatamente essere messi a contatto col mondo del lavoro e quindi apprendere le difficoltà e le articolazioni di un lavoro vero e proprio. E magari la loro capacità di impegnarsi nel lavoro potrebbe suggerire alle imprese di inserirli nel proprio organico. Invito la Giunta a tener conto di questo aspetto nel predisporre l'organigramma sulla formazione professionale, perché in questa maniera, ripeto, diamo anche un sostegno alle imprese locali, che spesso sono emarginate.
Cercherò di toccare velocemente un altro aspetto che mi sembra particolarmente importante. Si parla di finanziamenti per la società Geoparco, ancora per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili, sino al 2011. Io credo che si debba trovare la formula per recuperare lo spirito con cui nacque la stabilizzazione degli LSU della società Geoparco, legata al Parco Geominerario, nato per la bonifica delle aree minerarie dismesse, all'interno quindi di piani nazionali di riabilitazione delle aree con finanziamenti pubblici. Credo che non sia stata ancora spesa la prima tranche, relativa al 2001 (quando costituimmo il Parco Geominerario), dei 60 milioni di euro stanziati, proprio per la situazione di conflitto esistente tra l'IGEA, proprietaria dei beni minerari, e l'ATI-Ifras, che non poteva accedere alle aree di proprietà dell'IGEA per poter spendere quelle prime risorse.
Io credo che questo discorso possa essere ripreso, anche cogliendo la possibilità di ottenere risorse nazionali. Abbiamo un parco nazionale che peraltro non ha i vincoli dei parchi nazionali classici, tant'è che gli stessi comuni del nuorese, che pure rigettavano il Parco del Gennargentu…
PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato, onorevole Agus.
E' iscritto a parlare il consigliere Rassu. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Signora Presidente, signor Assessore, colleghi, credo di poter affermare, senz'ombra di dubbio, che questa legge finanziaria, breve ma intensa, per la prima volta ha una caratteristica intrinseca, che è quella di tutelare in modo chiaro ed evidente gli strati sociali più deboli. Questo è evidente nella sua stesura ed è rafforzato dal fatto che essa imprime una svolta più incisiva al sistema della sicurezza sociale regionale. Ne sono una prova l'istituzione del fondo di garanzia etica, l'incremento del reddito di cittadinanza per tutti i cittadini che non hanno un'occupazione e il rafforzamento delle misure di stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili. A questo proposito la Commissione si è espressa chiaramente, chiedendo alla Giunta che coloro i quali ricevono incentivi per uscire dal bacino regionale e sono prossimi al pensionamento siano "accompagnati" alla pensione con un'indennità di buonuscita, ma non ricevano l'incentivo per abbandonare il posto di lavoro, come invece è giusto che sia negli altri casi.
Questa manovra finanziaria, quindi, ha senz'altro la caratteristica di prevedere un'azione, chiamiamola così, protettiva dal punto di vista della tutela, come abbiamo detto, degli strati più deboli della popolazione. Certamente non incide quanto avrebbe potuto, stanti i tempi ristretti, la sua caratteristica formazione e la sua brevità, sulle politiche di intervento sull'impresa, ma è necessario riconoscere, obiettivamente, che l'abbattimento di un punto dell'IRAP senz'altro aumenta la competitività delle nostre aziende, attraverso una riduzione del carico fiscale. E' pure necessario riconoscere che i 40 milioni di euro circa distribuiti tra il 2009 e il 2012 per la patrimonializzazione dei consorzi fidi è una novità assoluta, che pone il nostro sistema impresa in condizioni di reagire allo stato di grave crisi che in questo momento attanaglia e caratterizza la nostra economia. Certo, possiamo dire che, in questo momento, sono misure mirate ma chiaramente non compiute, tanto meno sufficienti. Comunque sia, sono misure che danno un'impostazione per il futuro della politica economica che questo Governo regionale vuole imprimere, per la prima volta, nel tessuto economico regionale.
Presidente, la invito anch'io, mi scusi, a richiamare l'Aula a prestare un po' di attenzione, tanto il mio intervento sarà breve.
Questa azione si configura nel momento in cui la grave crisi economica che la Sardegna attraversa pone la nostra regione agli ultimi posti in Italia in termini di prodotto interno lordo, dal momento che il nostro PIL è pari al 6,2 per cento contro una media nazionale del 7,2 per cento, segna quindi un punto in meno in un momento di recessione ancora più acuto rispetto alle altre regioni. L'azione di questo Governo regionale si configura nel momento in cui vi sono, nel nostro contesto economico, quasi 17 mila disoccupati, di cui 8 mila esclusivamente nel settore edilizio. Se pensiamo che le nostre imprese, nel 95 per cento dei casi, hanno meno di dieci lavoratori, questo ci dà l'idea dell'estensione e della gravità della crisi in cui questa manovra si inserisce.
E' quindi necessario, certo, agire a breve termine e stare attenti a determinate misure, così come ritengo assolutamente necessario che il Governo regionale attui degli interventi mirati, affinché in qualche maniera si possa velocizzare la ripresa del tessuto economico. Mi riferisco principalmente a un energico intervento sul sistema bancario, che ha irrigidito in maniera inverosimile la propria azione, ponendo a revoca e rientro oltre il 50 per cento dei fidi bancari utilizzati dalle imprese. Mi riferisco al fatto che è indispensabile e necessario intervenire sulle amministrazioni pubbliche, forzando anche, assessore La Spisa, il Patto di stabilità, affinché sia velocizzata l'erogazione dei fondi alle imprese, che marca ritardi anche di un anno, per cui le imprese si trovano in condizioni di non poter onorare gli impegni presi con le banche, e quindi in condizioni di disagio economico e di insolvenza bancaria.
Occorre incidere, quindi, immediatamente sul sistema del credito e richiamare le banche al fatto che non possono esclusivamente pensare alla formazione degli utili, ma debbono e possono essere degli strumenti attivi nella politica di sviluppo economico e sociale dell'Isola, non foss'altro perché uno di questi istituti è il tesoriere della Regione autonoma della Sardegna. E' importantissimo questo particolare, perché sta incidendo principalmente e in maniera mortale sull'esistenza stessa delle nostre piccole imprese che, come ho detto poc'anzi, per il 95 per cento hanno meno di dieci dipendenti. E' altresì indispensabile e necessario velocizzare l'accesso al credito e agli incentivi che le leggi regionali danno agli artigiani, ai commercianti, al mondo del turismo, al mondo della piccola industria.
A questo proposito, Assessore, io ho presentato, assieme alla maggioranza della Commissione, degli emendamenti che mirano a integrare queste risorse, in quanto, non so per quale motivo, probabilmente per una svista, sono imputate in misura inferiore a quella prevista nel bilancio dello scorso anno. E' indispensabile intervenire se non nell'immediato, nel prossimo futuro, e su questo vorrei che l'Assessore al momento della discussione degli emendamenti desse una risposta, perché se dobbiamo intervenire sull'impresa, se dobbiamo far ripartire l'economia è necessario creare tutti i presupposti affinché ciò possa avvenire. Questo è uno degli strumenti che sono in mano alla Regione, questo è uno degli strumenti che sono in mano al nostro Governo; è uno strumento che il nostro Governo deve utilizzare perché la nostra campagna elettorale e la nostra identità politica sono basate sullo sviluppo dell'impresa, in cui giustamente crediamo.
Questa è una cosa assolutamente indispensabile e necessaria a cui richiamo, giustamente, la Giunta.
Proseguendo, credo che alcuni spunti che si sono sentiti in quest'Aula, come il ripristino di tutti gli edifici scolastici, siano interessanti. Il terremoto dell'Abruzzo, purtroppo, ce ne ha dato un esempio, ma vi sono esempi precedenti: da una statistica risulta che circa il 70 per cento degli edifici scolastici è fuori norma. Credo che questo un domani, con fondi regionali e statali e fondi POR, possa costituire veramente un business per le nostre imprese, possa costituire, cioè, una delle basi da cui far partire la ripresa economica dell'Isola. Così come ritengo - e sono sicuro che in questa direzione andremo - che sia necessario creare, una volta per tutte, una progettualità di filiera per quanto riguarda il turismo, quindi occorre valutare le interconnessioni, individuare la filiera turistica che possa consentire al turismo costiero di riflettersi anche all'interno, mettendo a disposizione quelle che sono le nostre risorse artigianali, i prodotti agroalimentari, i beni ambientali, i beni tecnologici, la nostra cultura, la nostra storia. E' necessaria, comunque, una progettualità vera e propria. Su questo sono sicuro che l'attuale Governo regionale non deluderà.
Assessore, solo un richiamo: occorre porre più attenzione, mi creda, all'impresa. Rinviare, oggi, in questo momento di estrema gravità e di emergenza, può essere mortale.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Disposizioni a favore del sistema produttivo isolano: di che sistema produttivo stiamo parlando? Io apprezzo dal punto di vista professionale l'esperienza del collega Rassu: qualche volta quando non si ha molto da spiegare di positivo si sta zitti, altre volte non si può nascondere l'imbarazzo di dover ammettere l'insufficienza.
Stiamo parlando di un sistema produttivo del tutto virtuale, mi pare, e un Consiglio regionale non si può permettere di parlare di un sistema produttivo, con l'intenzione di aiutarlo, dimenticando la realtà nella quale ci si muove. Diceva il collega Sabatini: "Abbiamo evitato di presentare emendamenti abrogativi". Ne spiego meglio il senso: non c'era niente da abrogare, perché li avremmo dovuti presentare? Cosa c'è da abrogare, a cominciare dal comma 1, dove si fa una enunciazione programmatica che è già di per sé un fatto abbastanza scontato? A meno che, come io credo, non si sia tentata una strada che è viziata da un eccesso di delega, perché la Giunta, di fronte a un piano, si deve rimettere al Consiglio, come è chiaro. Altrettanto chiaro è il fatto che l'Esecutivo intenderebbe usare anche risorse comunitarie che, sa benissimo, sono vincolate da precisi criteri che, rispetto alle cose che voi prevedete qua, sono in leggera distonia rispetto agli obiettivi che il nuovo Quadro comunitario di sostegno e il Fondo sociale europeo destinano alle risorse comunitarie, e dunque hanno come sempre un effetto annuncio.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CUCCA
(Segue SANNA GIAN VALERIO.) Diceva uno studioso all'inizio del vostro percorso di legislatura, quando si cominciava a delineare lo scenario, che nel pieno di una crisi come questa aspettare il Programma regionale di sviluppo significava assicurarsi il sottosviluppo. E' già di per sé la risposta che si può dare a una vostra attività che oggi non ha osato, non ha avuto il coraggio e soprattutto non intende leggere la realtà. E qual è la realtà? E' la realtà di un processo di smobilitazione della chimica sarda. Ieri si è cominciato a dare ordini di spegnimento anche degli impianti dell'ex INEOS; la situazione dell'Eurallumina l'avete tacitata, ma non è risolta. Ci sono aziende che hanno ottenuto, il 21 gennaio, da parte del vostro Presidente, l'impegno a risolvere il problema della cassa integrazione. Il 21 gennaio, in piena campagna elettorale, firmato Cappellacci. Due mesi fa il Governo firma l'autorizzazione alla cassa integrazione in deroga. Sono già quattro mesi che non prendono lo stipendio padri e madri di famiglia, a cui ieri è stato detto che se va bene prenderanno la cassa integrazione ai primi di giugno.
Io non so se questo faccia parte delle considerazioni che voi fate nell'inquadramento dello stato del sistema produttivo. Se chiude la chimica a Porto Torres si innesta un sistema a catena per cui viene cancellata la chimica in Sardegna, con tutto l'indotto, che allo stato attuale non è valutabile. Oggi dite a noi: "Ma sì, è un problema del Governo". Sono d'accordo, può darsi, per ora il Governo si è fatto vivo con la Sardegna in qualche caso solamente per portare via. Non possiamo certo dire che sia assente; si è fatto vivo per portare via risorse, per creare un danno di immagine sul G8, per il quale gli imprenditori stanno già presentando i conti delle perdite: fanno investimenti personali per prepararsi all'evento, accettano il vincolo dietro la minaccia della requisizione dei locali da parte della Protezione civile, evitano di accettare prenotazioni e poi si incassano, oltre al danno, la beffa! Ci saremmo salvati l'anima se in quei dieci giorni precedenti, mentre il Presidente dell'Abruzzo già sapeva quale sarebbe stato il nostro destino, almeno gli imprenditori fossero stati avvisati e per recuperare avessero potuto rimettere in corsa le prenotazioni. Questo è lo stato di disastro nel quale si trova il sistema produttivo isolano.
Io credo, per quella che è la mia cultura politica dentro quest'Aula e in altre istituzioni, che parlare della verità dei fatti costituisca una precondizione per la credibilità delle istituzioni stesse. Se non c'è verità possiamo dire quello che vogliamo e mi pare che i non contenuti di questo articolo, le non risposte, i rinvii sine die, le cose nel frattempo non affrontate ci rotolino addosso, diventino ogni giorno di più condizioni irreversibili e diano un'immagine del nostro lavoro inappropriata, inadeguata rispetto alla complessità dello stesso. Sarebbe stato più leale tra noi dire che abbiamo problemi tecnici, carenza di risorse, che questo è il massimo che possiamo fare, che mettiamo insieme le energie e le riflessioni perché qualche cosa che è ancora nelle nostre possibilità possa essere negoziata e risolta. Invece vedo articoli che, mentre prendono tempo sulla formazione professionale, fanno una ricostruzione, come per i terremotati: la ricostruzione rispetto al processo di riforma che è stato indotto in questi anni nel sistema della formazione professionale, che è lampante e spiega tutto. Cioè, si vuole forse tornare al vecchio assunto? La formazione professionale ha bisogno di una riforma radicale, di una modernizzazione e invece si riportano le lancette dell'orologio all'inizio, non si accetta neanche l'idea che qualche spunto interessante nelle cose che sono state fatte negli anni precedenti c'è, e soprattutto ci si disinteressa sostanzialmente di altri settori.
Sul credito: le condizioni generali delle aziende, del mercato, della domanda e dell'indotto precipitano. Altro che credito agevolato, se alle aziende mancherà il mercato sotto i piedi! Ci sono delle condizioni precedenti. Avevamo detto che noi avremmo dato qualche contributo, l'abbiamo proposto in un emendamento, il numero 94, con cui offriamo uno spunto per dare una forte accelerazione ai cantieri pubblici in Sardegna, il che risponde anche all'esigenza di diminuire i residui passivi in capo agli enti locali, che spesso sono dovuti al fatto che le lungaggini burocratiche e autorizzative per la cantierabilità sono affidate a una burocrazia ancora letale rispetto alle esigenze delle dinamiche economiche.
Noi facciamo riferimento a uno strumento esistente, che è l'accordo di programma, ai sensi dell'articolo 34 del Testo unico sull'ordinamento degli enti locali. Proponiamo che questo strumento venga assunto per diciotto mesi come strumento straordinario in mano alla Giunta regionale e alla Presidenza della Giunta regionale perché, con il sistema delle conferenze di servizi, e quindi col procedimento amministrativo stabilito dal suddetto articolo 34 e dalla legge numero 241 del 1990, entro sessanta giorni siano dati tempi certi, con una metodica che è indicata, affinché tutti i profili autorizzativi, propedeutici all'appalto dei lavori, quindi finalizzati all'accelerazione dei cantieri pubblici, possano essere risolti, costringendo la burocrazia pubblica a dare una risposta funzionale alle esigenze del mercato.
Abbiamo anche proposto, perché non vogliamo che il Consiglio su queste cose subisca una qualsiasi interferenza, che la Giunta regionale, entro venti giorni, stabilisca e regolamenti la procedura in maniera da garantire che tutto avvenga attraverso un processo trasparente. Questo consentirebbe la smobilitazione di svariati milioni e milioni di euro per le opere pubbliche e anche di dare una risposta a quel sistema produttivo isolano che in questa finanziaria è rimasto senza voce.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Vargiu. Ne ha facoltà.
VARGIU (Riformatori Sardi). Signor Presidente, colleghi del Consiglio, con l'articolo 4 stiamo arrivando sostanzialmente al termine della discussione sulla legge finanziaria del 2009. Devo dire che la lettura di questo articolo, ancora di più, se possibile, rispetto agli articoli precedenti, consolida in noi Riformatori una considerazione che abbiamo più volte espresso in quest'Aula durante la discussione di questa legge, e cioè che questo, più che essere l'atto con cui il nuovo Governo regionale e la nuova maggioranza regionale si presentano ai sardi e al Consiglio regionale, è sostanzialmente la coda della passata legislatura.
Anche l'articolo 4 contiene una serie di poste finanziarie che per noi Riformatori rappresentano sostanzialmente un passaggio obbligato. Devo dire che, considerato il titolo dell'articolo 4, che parla di disposizioni a favore del sistema produttivo isolano, se questo fosse un atto di mezza legislatura, un atto che estrinseca l'azione che il Governo regionale è riuscito a svolgere in Sardegna, ci sarebbe da essere ben insoddisfatti. L'articolo 4, purtroppo, è un articolo malinconico; è un articolo in cui, sostanzialmente, le provvidenze che vengono decise a sostegno del sistema produttivo isolano rappresentano, quasi tutte, atti di sanatoria di situazioni preesistenti, impegni a risolvere problematiche sostanzialmente chiuse o da chiudere, quindi non porte aperte verso il futuro, ma atti obbligatori rispetto a pendenze con il passato. E gli stessi interventi che accendono qualche speranza, basterebbe pensare al comma 1 di questo articolo, appaiono in realtà tutti da definire dal punto di vista normativo. Questo è naturale, nel senso che è evidente che questa legge finanziaria è figlia di un'elezione anticipata; non è figlia di un documento di programmazione, perché il DAPEF di questo Governo regionale ancora non c'è, ma è figlia, sostanzialmente, di una serie di situazioni che sono state ereditate dal passato. E le risposte sono obbligatorie, perché purtroppo questa maggioranza regionale non sta dichiarando, con questa finanziaria, qual è la sua filosofia di intervento per le questioni future, ma sta tamponando emergenze che ha ereditato da una situazione passata.
Io non dico, colleghi, che quello che abbiamo ereditato sia frutto del malgoverno del centrosinistra. Sono sufficientemente oggettivo nelle valutazioni da capire che una parte di ciò che noi abbiamo ereditato è frutto di congiunture in cui il centrosinistra non c'entra per niente e su cui probabilmente nessun Governo regionale avrebbe potuto fare qualcosa di grandemente diverso, ma è indubbio che il centrodestra, oggi, eredita una situazione difficilissima. E siccome in questa situazione difficilissima le responsabilità del centrosinistra ci sono, sono evidenti e sono importanti, insomma, colleghi del centrosinistra, in questa legislatura voi avrete l'obbligo di criticare il meno che potete e di aiutare a risanare il più che potete. Quindi avrete l'obbligo, se quest'obbligo lo sentite addosso, di esercitare un'azione che sia quanto più coerente con obiettivi di risanamento e di sviluppo e quanto meno dedicata a contrastare soltanto, con l'azione di opposizione, quello che la maggioranza proporrà. Fermo restando, lo dico all'assessore La Spisa, al quale mi legano rapporti di stima e di amicizia consolidati, che la stessa maggioranza ha necessità di avere dei chiarimenti su ciò che è scritto all'interno dell'articolo 4. Io ho semplicemente raccolto, ma per aprire un ragionamento, l'elenco delle poste che vengono attribuite a enti regionali o partecipati dalla Regione. Al comma 9 c'è uno stanziamento di 5 milioni di euro per interventi di bonifiche ambientali e, uno stanziamento di 7 milioni e mezzo di euro, sempre per bonifiche ambientali, è previsto al comma 11, senza che sia neanche facile comprendere la distinzione tra i due commi; c'è un finanziamento di 10 milioni di euro, destinato alla società IGEA, al comma 10; c'è un altro finanziamento, di 35 milioni di euro per Carbosulcis e IGEA, al comma 12; al comma 13 c'è un finanziamento di 3 milioni e 600 mila euro per Sigma Invest, Fluorite di Silius, F. Gold Sardinia, Progemisa e Intex. Alcune di queste pensavamo che non esistessero neanche più! Eravamo convinti che la Progemisa fosse stata assorbita dall'ARPAS almeno da due o tre finanziarie. Io ho pensato che il proto, per errore, avesse ripreso una finanziaria del 2002 e fosse rimasta l'indicazione Sigma Invest! Ci sono investimenti anche a favore di SFIRS e Abbanoa.
Assessore La Spisa, questa maggioranza vorrebbe capire a cosa serve tutta questa roba qua. Nel senso che i Riformatori, che sono parte di questa maggioranza, avrebbero intenzione di capire meglio se la SFIRS avrà, in questa legislatura, un ruolo diverso da quello che il presidente Soru aveva ipotizzato nella legislatura precedente, modificato rispetto a quello che aveva ancora prima quando governava il centrodestra. Vorremmo sapere qual è il ruolo a cui verrà deputata la SFIRS; vorremmo sapere se c'è una sede in cui dovremo discutere quale ruolo vogliamo assegnarle. Abbanoa è un problema aperto, nel senso che in ogni finanziaria noi ricapitalizziamo, in qualsiasi modo, questa società. Insomma, cominciamo a capire se il centrodestra è d'accordo sulla gestione di Abbanoa, cioè se è d'accordo che a ogni finanziaria in Consiglio venga chiesta una posta aggiuntiva perché Abbanoa per fornire l'acqua ai prezzi a cui attualmente la fornisce ha necessità di avere ogni anno soldi dalla Regione, che detiene il 16 per cento del suo capitale azionario. Noi siamo disponibili a continuare ad andare avanti con una gestione di Abbanoa di questo genere? Abbiamo qualche idea su Abbanoa che ne modifichi la gestione, ne modifichi l'assetto? L'abbiamo discussa in qualche sede questa scelta su Abbanoa? Io credo che la sede giusta per discuterne sia il Consiglio regionale, previa assunzione collegiale di responsabilità da parte della maggioranza. Anche per quanto riguarda le bonifiche ambientali, su cui ovviamente siamo tutti d'accordo, decidiamo quali sono i siti in cui devono essere fatte. Ed è una decisione che indubbiamente dovrà avere un passaggio consiliare.
Per quanto riguarda il ruolo di Carbosulcis, IGEA e via dicendo, adesso abbiamo avuto notizia che la Carbosulcis ha rinnovato i suoi vertici aziendali. Insomma, pensiamo che sia qualcosa di cui da qualche parte si debba discutere, non tanto per sapere nomi e cognomi di chi deve dirigere la Carbosulcis - che non conosciamo, ma andranno benissimo -, ma per sapere qual è il ruolo della Carbosulcis nel territorio, per sapere qual è la mission a cui questa maggioranza intende delegare la Carbosulcis, quindi per sapere quali sono le azioni che gli strumenti della Regione devono avere nel territorio. Sono tutti passaggi in qualche misura consiliari, delle Commissioni competenti, e in qualche misura, ovviamente, interni alla maggioranza, per assunzioni collegiali di responsabilità che ci aiutino anche a spiegare ai sardi quali sono le differenze di impostazione culturale, di impostazione imprenditoriale, di mission aziendale che la maggioranza di centrodestra intende proporre nei territori, facendo cose diverse rispetto a quelle che sono state fatte. Se ne abbiamo da fare, s'intende, perché io sono d'accordo che una parte delle cose fatte, come sempre, debba essere preservata, che esistono degli obblighi di continuità amministrativa ai quali noi cercheremo di attenerci, ma con l'idea che ai sardi abbiamo promesso che avremmo cambiato, che avremmo innovato, che avremmo fatto cose diverse.
Insomma, queste cose decidiamole, discutiamone nelle sedi di maggioranza e in Consiglio, per dare a questa istituzione quella centralità di cui tante volte, per quanto riguarda il quadro di ordinamento e di proposizione, nella scorsa legislatura abbiamo lamentato l'assenza.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.).SignorPresidente, signori Assessori, in particolare l'assessore La Spisa, con questo articolo si dovrebbero individuare, e si individuano, le norme per sostenere il sistema produttivo e più in generale il sistema economico di quest'Isola. Nella fattispecie, con questo articolo si dovrebbe sostenere l'offerta. A me pare, invece, che la vostra proposta sia completamente sbilanciata verso la formazione professionale. Questo sbilanciamento, tra l'altro, fa venir meno una necessità prioritaria, e cioè l'integrazione che deve esistere tra istruzione, formazione e lavoro. Non c'è corrente di pensiero, a questo mondo, che non si ispiri innanzitutto a questo principio. Manca, a me pare, nella vostra proposta, un minimo di programmazione su questa integrazione.
La formazione - vorrei essere chiaro su questo, senza nessuna polemica per nessuno - non può essere una politica di sviluppo, non lo sarà mai. Semmai deve essere uno strumento funzionale a un'idea di modello economico, a un modello produttivo. Invece, a me pare che il sistema della formazione professionale, così come viene proposto nell'articolo 4, purtroppo ricalchi gli errori del passato. Mi pare un sistema che, nonostante alcune novità - lo dico con onestà intellettuale -, sostanzialmente ricalca gli errori del passato, cioè voi ridisegnate un sistema della formazione finalizzata a se stessa, con tutti gli errori che quel tipo di sistema ha causato nel passato. Noi non abbiamo presentato nessun emendamento in merito, per le ragioni che hanno esposto i colleghi che mi hanno preceduto e che per brevità non ripeto. Io credo che la formazione, invece, debba essere, in quel sistema integrato, uno strumento di programmazione nelle mani della Regione e delle province - l'altro limite della proposta mi pare attenga a questo - e soprattutto deve essere, ripeto, funzionale a un modello di sviluppo.
Quale modello di sviluppo? Questa è la domanda alla quale non si può sfuggire, nonostante la tempestività e il bisogno di approntare questa finanziaria nei tempi che abbiamo. Mi rivolgo all'onorevole La Spisa, perché so che conosce bene, molto bene, il nostro modello produttivo e quello economico. Allora, mi permetto di ricordare, in maniera molto fredda, alcuni dati del nostro sistema produttivo: se consideriamo il contributo di valore aggiunto dei tre settori merceologici più importanti, in Sardegna, dato 100 alla produzione interna lorda, l'industria in senso stretto fornisce un contributo di valore aggiunto pari al 13,5 per cento. Il Mezzogiorno di questo Paese, area alla quale non guardiamo con invidia, è intorno al 16 per cento, la media nazionale è del 25 per cento. Gli addetti in Italia in questo settore, nell'industria in senso stretto, sono il 22 per cento, mentre nella nostra regione sono l'11 per cento, anzi sono scesi intorno al 10,8 per cento in questi ultimi mesi, per le ragioni che sono davanti agli occhi di tutti. Il settore agricolo contribuisce per il 4 per cento, ma gli addetti in Sardegna sono il doppio di quelli della media nazionale, a dimostrazione dell'arretratezza di questo settore nella nostra Isola. I servizi in questa Regione hanno 10 punti in più dei servizi della Regione Lombardia, ma, vivaddio, in Lombardia i servizi sono al servizio di un modello produttivo sensibilmente diverso da quello nostro.
Allora, se questi dati sono giusti, e lo sono perché li conosciamo tutti, io mi chiedo: qual è l'idea di modello di sviluppo? E uno strumento come la formazione professionale, che è funzionale a ciò, in che maniera interviene? Cosa deve fare la formazione professionale? Deve muoversi autonomamente come in passato quando, indipendentemente dalle idee di modello di sviluppo, programmava così come voleva e la Regione pagava a piè di lista e qualcosa anche di più? Io credo che questo errore non dobbiamo più commetterlo.
Certo, ci sono responsabilità grossissime del centrosinistra, che nella passata legislatura non è stato capace di fare una legge di riforma, ma non siamo qui in quest'Aula per rinfacciarci le responsabilità. Ognuno è in quest'Aula per cercare di fare qualcosa di positivo rispetto a quello che abbiamo davanti. Allora, io credo che la formazione professionale debba essere uno strumento che si inquadra in questa riflessione, ma si può inquadrare in questa riflessione se c'è un'idea di modello di sviluppo. Allora, io mi rivolgo ancora all'onorevole La Spisa, proprio perché, ripeto, so che in passato ha svolto bene - mi scuso per questo giudizio - il ruolo di Assessore dell'industria e conosce le fragilità del nostro sistema produttivo, le diseconomie, i punti di forza che, se sostenuti, possono dare qualche risposta interessante.
Sempre per restare ai dati, antipatici ma indicativi, la qualità, lo stato di salute di un sistema produttivo si vede anche dalla capacità di esportazione. Ebbene, in Sardegna, dato 100 alle esportazioni, il 97 per cento è rappresentato dalle esportazioni di prodotti petroliferi e del settore metallurgico; il resto, quel 95 per cento di imprese costituite da pochi dipendenti, esporta per il 3 per cento, ciò vuol dire che abbiamo un sistema produttivo che è rivolto soltanto al mercato interno. E quando ci si rivolge a un mercato di 1 milione e 600 mila abitanti non c'è nessun futuro. Allora, noi abbiamo, in questa situazione, un'altra diseconomia che è dovuta al rapporto euro-dollaro, perché la forza dell'euro, in questo momento, nei confronti del dollaro non favorisce le imprese che esportano non soltanto nell'area euro, ma anche e soprattutto nelle aree extracomunitarie.
Un'altra delle ragioni di debolezza del nostro sistema produttivo è rappresentata dalle infrastrutture, in particolare quelle dell'energia. Anche qui faccio un esempio, e mi richiamo all'intervento quasi appassionato fatto ieri dall'assessore La Spisa, il quale ha criticato proprio una mia osservazione sull'autonomia, non impositiva ma fiscale. Giustamente, sono d'accordo, correggo questa mia impostazione. Ebbene, una delle tante diseconomie che abbiamo in Sardegna è quella del costo dell'energia, elettrica e termica. Allora, in particolare per quest'ultima, noi possiamo agire sulla leva fiscale, in un confronto serio con lo Stato sulla materia fiscale, Assessore, per dire una volta per tutte che, nelle more della metanizzazione dell'Isola - che si farà -, attraverso la leva fiscale noi dobbiamo riportare il costo della chilocaloria prodotta in Sardegna con combustibili diversi dal metano al costo della chilocaloria prodotta nella penisola con il metano. Perché se questo non si fa, per esempio le industrie nate, in base a leggi nazionali, per rifinanziare lo smantellamento delle attività produttive continueranno a produrre a un costo energetico superiore del 30 per cento a quello praticato nel resto della penisola. Penso, per esempio, alla Terrecotte Srl.
Infine, ma il tempo sta scadendo, credo che per sostenere l'offerta occorra immettere risorse pubbliche. A tal fine, io ritengo che alcune delle indicazioni contenute nei nostri emendamenti e nelle proposte delle forze sociali possano essere prese in considerazione.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Si chiede, l'onorevole Giampaolo Diana, quale sia l'idea del modello di sviluppo che hanno questa Giunta e questa maggioranza. Sarebbe semplice rispondere che sicuramente non è l'idea o il modello che hanno avuto il Governo Soru e il centrosinistra sardo, se è vero come è vero - e l'onorevole Giampaolo Diana conosce bene i numeri - che quel modello di sviluppo ha creato una crisi o ha concorso a determinare, a rafforzare gli effetti devastanti di una crisi, se è vero come è vero che tutte le aree industriali sarde segnalano un aumento della perdita di posti di lavoro, un aumento senza precedenti della cassa integrazione, un aumento dunque di emergenze già presenti, per la verità, in alcune aree, non solo industriali, della Sardegna, ma in particolare nelle zone interne.
Dunque, onorevole Diana, senza voler qui polemizzare, una cosa è certa: se la Giunta Soru avesse fatto meno leggi all'insegna dei divieti, se avesse fatto leggi che anziché bloccare lo sviluppo urbanistico ed edilizio, quindi non lo scempio, non l'abuso edilizio, non la devastazione dell'ambiente, avessero evitato di mettere in ginocchio decine e decine di imprese e di artigiani, perché quando parliamo di quel settore ci riferiamo a piccoli artigiani che rappresentano il tessuto vivo e reale della nostra economia, se avesse preso a cuore i settori produttivi non con un taglio indiscriminato delle risorse per gli investimenti, se avesse messo mano per finanziare i settori produttivi, la spesa corrente, che non è stata assolutamente governata, forse oggi noi saremmo sempre in una crisi che viene da lontano, ma il passato Governo e la passata maggioranza di centrosinistra avrebbero avuto il merito di aver fatto qualcosa in una certa direzione.
Purtroppo, onorevole Diana, voi oggi non potete assolutamente venire a chiederci, come spesso fa lei, richiamandosi all'etica della responsabilità, qual è il modello di sviluppo di questa Giunta e di questa maggioranza, che si sono trovate a gestire una fase davvero straordinaria e, per certi versi, anche drammatica, perché siamo al 7 di maggio e la Regione Sardegna non ha una legge finanziaria e non ha un bilancio, ma per responsabilità esclusivamente vostre.
Io mi sarei aspettato, semmai, concretamente qualche proposta in positivo, perché ci chiedete e ci interrogate per capire qual è il modello di sviluppo, quando noi stiamo affrontando, con un provvedimento straordinario, una situazione rispetto alla quale mi pare che anche quello che è stato fatto nella giornata di ieri dia una prima risposta, disegni quantomeno un percorso senza che questa finanziaria abbia la pretesa di coprire tutto o di dare risposte esaustive. Una cosa, però, è certa: voi avete promosso e realizzato nella scorsa legislatura, vi siete anche pomposamente esaltati per questo, una sorta di stagione riformistica, il cui risultato è stato che nessuna di quelle riforme ha funzionato. Non solo, quelle riforme hanno creato gravissimi problemi, e lo sanno coloro che operano nel settore agropastorale, lo sanno coloro che aspettano servizi da un sistema di consorzi industriali assolutamente inefficiente e non funzionante, lo sanno quelli che hanno a che fare con ARGEA, LAORE e via discorrendo.
Allora, quando ci si interroga sui modelli di sviluppo, bisogna considerare quello che è stato fatto. E quindi bene ha fatto la Giunta e bene fa questa maggioranza a iniziare a porsi il problema, con questo articolo 4, non dico di come smantellare tutto quello che è stato fatto nella scorsa legislatura, ma di riconsiderarlo, proprio partendo da un sistema come quello della formazione professionale, nel cui caso, onorevole Diana, il centrosinistra ha buttato via il bambino con l'acqua sporca, cioè non si è preoccupato di intervenire sulla formazione professionale per eliminare le storture del sistema, alle quali, a vario titolo, hanno partecipato tutti: il sistema politico, le organizzazioni sindacali, le organizzazioni datoriali. Mettere mano a quel sistema era ed è una necessità, ma in cinque anni voi non avete avuto neppure occasione di mettervi mano e fare una seria riforma dell'intero comparto. Avete soltanto mandato a casa centinaia di operatori del settore, avete messo in ginocchio alcuni enti storici, cioè non avete assolutamente fatto la riforma che per quel settore da anni era auspicata. Noi ci proveremo e contiamo anche sulla competenza dell'onorevole Attilio Dedoni, Presidente della Commissione di merito, perché la formazione professionale possa avere nuovamente dignità e non perché essa debba promuovere politiche di sviluppo, come lei ha detto, onorevole Diana. La formazione professionale deve essere inserita nell'ottica delle politiche di sviluppo e sono d'accordo che bisogna coniugarla con l'istruzione e con il lavoro. Ma voi sapete, ed è su questo che dovete interrogarvi, perché oggi gli ospedali sardi reclutano infermieri professionali dalla Polonia e dalla Romania? Forse perché non ci sono giovani sardi in grado di assolvere questo ruolo, questa funzione, questi compiti? No, è perché per cinque anni avete creato un vuoto incredibile, tant'è che oggi ci troviamo in questa condizione. Ecco perché è un lavoro gravoso che spetta a questa maggioranza, alla Giunta e soprattutto a chi ha competenza in materia di lavoro - approfitto della presenza della signora Assessora -, ed è necessario mettervi subito mano. E allora, si può dissentire, è giusto che l'opposizione faccia la propria parte, però non si possono minimizzare gli interventi contenuti in questo articolo.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Signor Presidente, pensavo stamattina che noi abbiamo o avremo in cura un paziente molto grave. Ovviamente il paziente è la Regione Sardegna. Sarebbe stato per me più semplice dire che abbiamo ereditato un paziente estremamente grave, ma siccome non voglio fare polemiche né con l'onorevole Sanna né con il collega Giampaolo Diana cercherò di fare una discussione non dico pacata, perché non rientra nel mio tono, ma comunque serena.
Ora, che in questa finanziaria ci potesse essere una risposta a tutti i problemi che hanno aggravato certamente la situazione di questo paziente, credo che anche le persone che meno si interessano di politica possano capire che non era assolutamente possibile. E allora, qual è il ruolo che devono avere questo Consiglio regionale e questa maggioranza che ha vinto le elezioni? Voglio ricordare ai colleghi del centrosinistra che se questa maggioranza ha vinto le elezioni è segno evidente che la stragrande maggioranza dei sardi che cinque anni fa avevano votato per il centrosinistra hanno deciso di cambiare. Nonostante la presenza di un Governo di centrosinistra a livello nazionale e di un Governo di centrosinistra a livello regionale, i sardi hanno deciso di cambiare. E non è che l'hanno deciso perché la coalizione di centrodestra avesse presentato dei programmi in cui dichiarava di risolvere nell'arco della prima finanziaria i problemi della Sardegna. Se io equiparo a un malato grave la Sardegna, credo anche, senza essere medico, che non la si possa sottoporre a una terapia intensiva. Credo che sia opportuno stabilire prima il quadro clinico, evidenziare e studiare tutte le patologie di cui soffre questa regione, che sono patologie antiche, e l'onorevole Giampaolo Diana le conosce forse meglio di noi. Oggi egli è chiamato in quest'Aula a un ruolo diverso, qui si fanno le proposte. Ora, non è che stamattina egli non abbia fatto delle proposte, ha fatto una mera elencazione di numeri che vanno dall'11 al 16 per cento, il rapporto con le Regioni del Mezzogiorno, però, soluzioni non ne ha indicato. Il suo intervento, onorevole Diana, poteva essere propositivo, ma di fatto lei si è rivolto a questa maggioranza come se fosse la responsabile della situazione attuale. E' stato un intervento certamente diverso da quello dell'l'onorevole Gian Valerio Sanna, che caratterialmente è più portato a smantellare, a usare i grimaldelli, a infilare il coltello nella piaga. D'altronde, la mediazione con l'onorevole Sanna, nella precedente legislatura, era abbastanza difficile, se non impossibile. Però, una parte di responsabilità ce la vogliamo prendere tutti quanti? Perché molti ragionamenti che voi state facendo oggi li abbiamo fatti noi ieri e non sono stati tenuti nella minima considerazione.
Allora, noi abbiamo detto un'altra cosa, d'accordo anche con molti di voi: facciamo una finanziaria veloce, condivisa anche da voi, come è successo ieri con l'importantissima modifica di un comma, e diamoci delle scadenze precise "per…" Abbiamo anche elencato alcuni argomenti, li ripeterà magari il Presidente della Commissione, sui quali tornare subito, appena esitata questa finanziaria, perché risolvere tutti i problemi oggi credo che non sarebbe possibile per le carenze finanziarie, per la mole di residui esistente, per tutta una serie di operazioni che certamente non eravamo in grado di mettere in campo, così come non lo eravate voi visto che in quattro anni e mezzo non l'avete fatto. Non vi sono bastati quattro anni e mezzo e non voglio neanche dire che non l'avete fatto, ci avete provato, ma con scarsissimi risultati.
E allora, anche le considerazioni che faceva l'onorevole Vargiu su alcuni commi che riguardano tragiche situazioni che esistono in Sardegna (non so se fossero un rimprovero alla maggioranza o un'accusa alla minoranza, cioè alla maggioranza di ieri) saranno oggetto, probabilmente, di altri dibattiti. Certo è che ci troviamo ancora oggi nella condizione di dover investire risorse in quelle società di cui ha parlato l'onorevole Vargiu, di investire ancora risorse in Abbanoa, senza sapere qual è la fine che faranno Abbanoa e tutto il sistema idrico integrato.
Insomma, sono argomenti certamente importanti che non possono essere affrontati adesso. Per il momento stiamo dando l'aspirina, stiamo praticando una terapia di mantenimento e di sussistenza, eppure siamo politicamente, ma anche ideologicamente contrari alla sussistenza. Noi vogliamo creare opportunità in questa regione, non a caso la questione della formazione professionale è inserita adesso in finanziaria, in previsione di quello che noi certamente cercheremo di fare con il Programma regionale di sviluppo, perché se aspettassimo di fare il PRS per poi pensare a ciò che deve accadere dopo, credo che l'anno venturo saremmo in ritardo. Quindi abbiamo questa necessità, abbiamo la necessità di cadenzare un attimino i termini degli investimenti previsti in questo particolare articolo che, voi dite, non risolve nessun problema.
Noi abbiamo ascoltato le parti sociali, con le quali abbiamo dialogato a lungo, e non mi pare che sulla formazione professionale ci fosse ira da parte di nessuno; non mi pare che le associazioni che si occupano dei consorzi fidi, che sono una cosa importantissima, e numerosi milioni di euro sono in ballo, abbiano potuto dirci: "Non siamo d'accordo". Non l'hanno assolutamente detto, anzi hanno suggerito, hanno sostenuto, io credo, iniziative veramente importanti.
E allora, l'onorevole Gian Valerio Sanna dice: "Tacitata, ma non risolta", riferendosi alla situazione dell'Eurallumina. Come se l'Eurallumina avesse contratto il raffreddore nel momento in cui il presidente Cappellacci è diventato Presidente della Regione. Sono anni che l'Eurallumina versa in quella situazione, e non solo l'Eurallumina, ma tutto il sistema industriale. Sono d'accordo, ma la strategia che noi dobbiamo avere dello sviluppo della Sardegna dev'essere per forza improntata all'idea che l'industria sia determinante per la Sardegna? O forse è meglio cominciare a pensare che la chimica sta andando in crisi e che probabilmente è necessario trovare fonti alternative di energia? Sono perfettamente d'accordo, ed è un invito che faccio alla Giunta e alla maggioranza stessa. E' indispensabile che noi andiamo in quella direzione, ma non è mica colpa mia se il consorzio GALSI, gestito dal presidente Soru, aveva garantito il metano nel 2010 in Sardegna. E quando io personalmente e altri colleghi, con interpellanze, interrogazioni e mozioni, abbiamo posto problema, l'assicurazione è sempre stata la stessa: nel 2010 arriverà il metano in Sardegna. Sappiamo, invece, dall'altro giorno, che il metano in Sardegna probabilmente, se tutto va bene, arriverà in Sardegna nel 2015. Ma noi non possiamo aspettare il 2015, noi dobbiamo trovare fonti alternative adesso. Certamente il metano è importante, ma sono importanti anche le altre forme di energia alternativa.
Allora, se dobbiamo dialogare, onorevole Diana - mi rivolgo a lei perché ha il cognome più semplice da pronunciare in quest'Aula, almeno per me - e se dobbiamo iniziare un percorso, mi era sembrato di capire all'inizio della legislatura, ma anche in questi giorni, che ci fossero le condizioni per ragionare assieme su alcune importantissime riforme che noi dobbiamo apportare alla Regione Sardegna. Però, non continuiamo a invelenire il clima e a creare umori che non sono certo quelli che noi auspichiamo, ma ai quali siamo pronti a rispondere, perché se eravamo bravi a fare l'opposizione, possiamo essere altrettanto bravi a replicare puntualmente e anche puntigliosamente come maggioranza.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Vorrei iniziare da uno spunto polemico dell'onorevole Porcu, il quale, riferendosi a un nostro emendamento sulle alluvioni di Capoterra e di altri territori, che consente di coprire i costi dei danni provocati da quegli eventi e anche quelli per il ripristino delle opere di interesse pubblico nelle aree colpite, ha parlato di giochi di prestigio. Io credo che espressioni come questa siano inutili. E' più un gioco di prestigio utilizzare le risorse che abbiamo anche per il ripristino delle opere di interesse pubblico o prevedere, come fa l'emendamento numero 99, 100 milioni di euro all'anno a valere sul FNOL, che attualmente è di 30 milioni? Chi è che fa più propaganda, noi che chiediamo di dividere le risorse disponibili anche per le opere di interesse pubblico oppure chi fa gli emendamenti magari per farsi la campagna elettorale dicendo: "Abbiamo chiesto 100 milioni, la Giunta non ce li ha dati, la copertura è sul FNOL, dove ci sono 30 milioni"? Io credo che non sia questo il percorso, non lo credo.
Come pure, perché insinuare il dubbio che si vogliano ripristinare gli aspetti viziosi della formazione professionale, con l'emendamento numero 109, sapendo che in Commissione si è detto che si inviteranno i presentatori al ritiro o si esprimerà parere contrario? L'emendamento presentato dai colleghi non intendeva ripristinare i disavanzi di bilancio degli enti, comunque prodotti. E' successa una cosa di cui i colleghi sono al corrente, e cioè le politiche della formazione professionale nella scorsa legislatura hanno prodotto, in alcuni mesi, il fatto che gli enti pagavano persone che non lavoravano. Questo è stato sollevato all'attenzione di tutte le forze politiche e ha prodotto un debito. Noi abbiamo detto: di queste cose vogliamo ragionare quando metteremo mano seriamente alle norme sulla formazione professionale. Lo sapete che è così.
Come pure, è un vulnus dichiarare che la formazione è importante e che la si vuole raggiungere con degli obiettivi, che sono elencati all'inizio dell'articolo 4? E' un vulnus? Io ricordo che qui dentro, le poche volte che si è parlato di scuola seriamente, nella scorsa legislatura, si diceva che il problema della dispersione scolastica è legato alla carenza di offerta formativa e che oltre a diversificare l'offerta formativa degli istituti scolastici occorre avere un'efficiente formazione professionale. E' sbagliato inserire una norma programmatica? Mah, io credo che veramente ci sia una volontà di polemica su cose inesistenti.
Allora, recuperando invece gli aspetti positivi del ragionamento sul sistema produttivo isolano, di cui l'onorevole Rassu e l'onorevole Vargiu hanno parlato diversamente, certo, questa non è una finanziaria particolarmente brillante, però non è neanche una finanziaria che non fa cose importanti. Vediamo qual è la situazione, perché si può descrivere il sistema produttivo sardo per settori, però qual è la sua dimensione strutturale? Io lo dico anche di fronte alla Giunta, perché sono di questi giorni alcune notizie: il dramma del sistema produttivo sardo è che tutto ciò che fa utile è in una dimensione oligopolistica. Noi adesso stiamo per arrivare al punto che una sola compagnia marittima gestisce tutte le rotte della Sardegna. Tutte! Se si allea, come pare, con la Grimaldi, le gestisce tutte. Non solo, vuole anche le rotte per le isole minori! Già oggi gestisce tutti i rimorchiatori, avete idea di che cosa voglia dire consegnare il mare a una sola società? Avete idea di quanto sia cresciuto il prezzo dei rimorchiatori nell'ultimo periodo, appunto perché questa compagnia agisce in regime di oligopolio? Andate a vedere cosa è successo a Olbia dopo la conquista azionaria della stazione marittima da parte di un privato; andate a vedere se le navi riescono ad attraccare agevolmente a Golfo Aranci. E sapete, al netto della SARAS, dove viaggiano le merci della Sardegna? Su Olbia! Questo è un problema strutturale.
O vogliamo parlare dell'energia? Quand'è che cala la protezione di questo Consiglio regionale sulla SARAS? Quando ne parliamo del regime sostanzialmente di monopolio che SARAS ed E.ON hanno sull'energia e che incide sui relativi costi? Quando ne parliamo? A proposito di dimensioni strutturali, quando parliamo dell'oligopolio e del monopolio del cemento in Sardegna, dove costa il 30 per cento in più rispetto al resto d'Italia? Prima di parlare della crisi delle costruzioni parliamo con i costruttori: il cemento in Sardegna costa il 30 per cento in più che nel resto d'Italia. Quando parliamo delle cose di cui ha parlato l'onorevole Planetta, cioè dei costi ambientali che noi sopportiamo in una logica da dipendenti coloniali e del fatto che in cambio di duemila stipendi accettiamo che ci avvelenino l'ambiente per i successivi trecento anni? Questo è. Non si può raddoppiare senza colpo ferire la discarica di Genna Luas, non è possibile! Noi vogliamo ragionare su Portovesme e sui fumi di acciaieria e vogliamo capire perché se questi fumi vengono lavorati a Portovesme rendono moltissimo e per chi li produce si riduce il costo di smaltimento in discarica. La gran parte dei fumi di acciaieria che arrivano in Sardegna sono del gruppo Marcegaglia, con cui il Partito Sardo d'Azione sta verificando un minimo, come dire, di compatibilità che va verso l'incompatibilità.
Allora, andiamo anche a ciò che è stato detto sui grandi sistemi. La chimica: dietro la chimica in Italia c'è lo Stato; c'era ieri e c'è sempre stato, con tutti i Governi. Quando il Consiglio regionale della Sardegna aprirà un contenzioso sul ruolo che ha avuto lo Stato - lo Stato, non mi interessa il Governo - su questa partita? Chi ha ideato quel giochino che oggi sta facendo fallire la chimica in Sardegna è l'ENI, ma l'ENI non è stato privatizzato dal Governo attuale e neanche dalle edizioni precedenti. Che potere ha la politica sull'ENI?
Io vorrei citare un altro caso, perché lo conosco da vicino. La Legler produce da sola, nel centro Sardegna, i disoccupati che tutte le crisi industriali stanno producendo nel Sulcis. Da sola! E ho l'impressione che non ci sia un'adeguata attenzione a questo riguardo da parte di chi dovrebbe stare attento. La Legler ha oggi un liquidatore, che si chiama Rimini. Sapete chi è il maggiore creditore della procedura di liquidazione della Legler? La Regione. Che cosa ha detto recentemente il liquidatore alla Regione? Lui deve fare una gara per mettere a bando i beni, il che vuol dire che la Regione, che aveva finanziato quei beni per la Legler, deve adesso partecipare a una gara per riacquistarli, pur essendo lei il creditore! Questo è lo Stato italiano!
Quando si parla degli aspetti strutturali si deve parlare anche di questo, cioè anche della sovranità che è necessaria per difendere certe partite. Ma noi non ne parliamo mai, perché ci attardiamo a polemizzare inutilmente tra di noi. Non è vero che questa finanziaria non prevede misure per le imprese e sul credito, interverrò sugli emendamenti per illustrarle. Faccio solo un esempio: chi si è accorto che questa finanziaria recepisce la possibilità, oltre la disciplina attuale degli aiuti di Stato, di intervenire sulle aziende in crisi, purché abbiano un futuro? Chi ha notato che per la prima volta si dice ai consorzi fidi che devono prestare fideiussioni a prima richiesta? Chi ha notato che la missione della SFIRS è cambiata e le si chiede di garantire i crediti sugli investimenti?
Io sono pronto a ragionare sulle cose, ma questa non è una finanziaria "straccio" e se ci si mette la testa forse si riesce a portare a casa qualcosa di importante.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Nell'articolo 4 noi abbiamo inserito alcune disposizioni urgenti per il sistema produttivo isolano. Qui noi stiamo dicendo e riaffermando che si tratta di un altro punto, così come l'articolo 3, in cui c'è un'evidente impronta politica, così come è evidente, per chi vuole guardare, che questa non è una legge finanziaria senz'anima.
Noi avevamo di fronte una crisi gravissima, che tutti conosciamo, e di fronte a questa crisi sono richiesti interventi corrispondenti all'emergenza. Sappiamo bene, però, che la politica economica regionale, quella che noi vorremmo sviluppare in questi cinque anni, non può essere fatta semplicemente attraverso un articolo della legge finanziaria. Non vogliamo rinviare a un atto successivo quando diciamo che il Programma regionale di sviluppo, le prossime manovre finanziarie, le prossime leggi di settore saranno il banco di prova, ma è evidente che la nostra impostazione di politica economica cercheremo di elaborarla e di spiegarla soprattutto nel Programma regionale di sviluppo. Ma queste prime scelte contenute nell'articolo 4, pur essendo a fronte di un'emergenza, sono nell'angolo prospettico della programmazione, dell'impronta politica del nostro programma, che abbiamo spiegato agli elettori, che è stata spiegata dal Presidente nella prima seduta del Consiglio e che verrà ulteriormente approfondita soprattutto nel PRS.
Abbiamo cercato, quindi, di affrontare l'emergenza facendo che cosa? Prima di tutto abbiamo interpellato, come sapete, le parti sociali e gli imprenditori, a cui abbiamo chiesto quale fosse l'emergenza più importante, più grave. La risposta che abbiamo avuto è stata: il problema oggi di fronte riguarda una crisi finanziaria che ha origini lontane nel tempo e nello spazio. E' una crisi finanziaria? La risposta congiunturale deve essere innanzitutto finanziaria, deve essere cioè volta a incidere sul punto più debole del sistema produttivo sardo e non solo sardo, cioè quello dell'accesso al credito. E' stato detto e lo ribadisco: in questo discorso, mi dispiace, colleghi dell'opposizione, nessuno ha fatto cenno all'intervento sui consorzi fidi. Non capisco, francamente non capisco come si possa banalizzare o minimizzare una cosa del genere, che è certo un intervento contingente, ma si inquadra esattamente nella prospettiva di una politica economica che noi riteniamo corretta, quella cioè di un rafforzamento del sistema delle imprese, non con il metodo delle elargizioni, ma attraverso il sostegno alla capacità finanziaria delle imprese, il sostegno al credito, il sostegno alla debolezza delle nostre imprese, che si trovano di fronte, oggi, un sistema bancario condizionato, pesantemente condizionato, direi quasi spaventato dagli effetti di una crisi finanziaria internazionale che ha colpito il sistema bancario di tutto il mondo e ne condiziona le scelte concrete. Cioè, lo sapete, ai nostri piccoli imprenditori si chiede di rientrare dalle esposizioni, per nulla, per un sospetto! Questo non è possibile e allora occorre una politica che rafforzi le imprese. Come? Attraverso i consorzi fidi, cioè valorizzando, scommettendo sulla capacità di aggregazione delle nostre imprese. Consorzi fidi e, in più, un fondo di controgaranzia che rafforzerà le imprese e gli stessi consorzi fidi, valorizzandone la capacità aggregativa. Prima risposta.
Seconda questione, contenuta nel primo comma: abbiamo individuato un altro punto debole, anzi debolissimo, del nostro sistema produttivo, che è quello della fragilità della risorsa umana. E qui la risposta emergenziale è anch'essa in un angolo visuale che va verso una scelta programmatica di fondo. Noi in questo ci crediamo e vogliamo scommetterci, insieme a tutto il Consiglio, compresa quindi l'opposizione, se vorrà.
Onorevole Diana, lei ha fatto un'analisi correttissima del sistema della crisi, sono d'accordo. Ha detto qual è il problema dell'industria, qual è il problema dell'agricoltura, qual è il problema dei servizi, e io sono totalmente d'accordo sulla sua analisi, sono dati di fatto. Ma se il nostro sistema produttivo è debole, se la nostra agricoltura ha più occupati che valore aggiunto, se l'industria diminuisce il suo valore aggiunto e riduce il numero degli occupati, se il terziario diventa la camera di compensazione per la crisi del primario e del secondario, come possiamo uscire da questa crisi? Certo, affrontando le questioni che condizionano strutturalmente il nostro sistema economico, ma c'è una questione strutturale importante quanto la questione dei trasporti e quella dell'energia, giustamente sottolineata, ed è la questione del capitale umano, è la questione della formazione dei nostri giovani, è la questione dell'incapacità di affermare una cultura del lavoro e dell'impresa capace di proiettare possibilità di sviluppo per la nostra Isola. E' o non è questa la realtà di fronte alla quale ci troviamo? Lo vogliamo riconoscere?
Allora, come si può banalizzare, scusatemi, addirittura volgarizzare il piano straordinario, definito nel comma 1, per la valorizzazione e lo sviluppo delle risorse umane dicendo che è un piano per la formazione professionale, che è un piano per ritornare al passato, per ritornare a chissà quali scandali, a chissà quali speculazioni? Perché guardare la realtà con un dubbio, un dubbio velenoso che io credo che questa maggioranza non meriti? Non so se lo meriterà alla fine dei cinque anni, ma in questo momento non capisco veramente da cosa nasca questo sospetto. La cultura del sospetto non fa crescere nessuno. Noi non vogliamo fare un piano della formazione professionale per ridare fiato a errori che noi stessi abbiamo criticato, ma siamo certi, invece, che occorre una politica per la valorizzazione e lo sviluppo delle risorse umane, che certo avrà come compito anche quello di rilanciare immediatamente la formazione professionale, utilizzando risorse che non sono state spese. E da chi non sono state spese? Andate a vedere le rendicontazioni del POR 2000-2006 e quelle che stiamo cercando di fare per il 2007-2013. Non voglio fare polemiche, però abbiamo di fronte questo fatto.
Una formazione professionale seria e sana va comunque fatta e dire che vogliamo intervenire nell'emergenza per rafforzare il sistema della formazione professionale non vuol dire assolutamente che rinunciamo a una riforma. L'Assessore dell'istruzione sta già lavorando a un progetto di riforma del sistema dell'istruzione e della formazione professionale. Noi abbiamo l'ambizione, e speriamo di incontrare un'Aula attenta, non condizionata oltre misura da pregiudizi ideologici, di costruire un sistema dell'istruzione della formazione professionale moderno, libero, capace di valorizzare i nostri giovani. Vogliamo scommettere su questa possibilità? Facciamolo, ma non partiamo dal sospetto che si voglia tornare a tutti i costi a un passato che nessuno stima. Nessuno stima quel passato, e non è per questo che stiamo rischiando in questo inizio di attività di governo e legislativa.
Se tutto questo è vero, si può dire che questo articolo non offre certamente ricette miracolistiche, ma vuole intervenire, sia pure con i condizionamenti che ci sono. Abbiamo tante società in liquidazione, ha detto l'onorevole Vargiu. E' vero, abbiamo l'eredità di anni e anni in cui la Regione è intervenuta sostituendosi alle partecipazioni statali e assumendo un carico che incide fortemente sul nostro bilancio, senza trovare sbocchi adeguati per il rilancio di alcune attività produttive nel settore industriale. Ma queste situazioni vanno gestite, e vanno gestite considerando sia le prospettive di sviluppo sia le prospettive delle persone.
In ultimo, onorevole Rassu, noi vogliamo scommettere sulla piccola e media impresa. Se in questo bilancio alcune risorse per incentivi tradizionali non ci sono, ad esempio per il settore della piccola impresa artigiana, non è certo perché vogliamo sottovalutarlo. Il collegato e le prossime manovre potranno eventualmente arricchire il bilancio di queste risorse, ma già gli interventi sui consorzi fidi vanno esattamente nella direzione di favorire la piccola e media impresa. E ci sono anche risorse dei fondi comunitari che vanno in quella direzione. Noi vogliamo scommettere su questo e crediamo di poterlo fare.
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO
PRESIDENTE. E' previsto ora il parere sugli emendamenti.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, ho bisogno di un minuto di sospensione per guardare gli emendamenti agli emendamenti, un attimo solo.
PRESIDENTE. La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 12 e 47, viene ripresa alle ore 12 e 49.)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 92 il parere è contrario.
PRESIDENTE. Un attimo, onorevole Maninchedda. Prego i colleghi di prendere posto.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. All'emendamento numero 48 è stato presentato l'emendamento all'emendamento numero 142 ed esprimo su entrambi parere favorevole.
Passo agli emendamenti sostitutivi parziali. Sugli emendamenti numero 89 e 90 il parere è contrario, è favorevole sul numero 46.
A me l'emendamento numero 120 risulta ritirato. Non è ritirato? Comunque il parere è contrario.
(Interruzioni)
Un attimo solo, ho sbagliato, chiedo scusa, Presidente. Il parere sull'emendamento numero 120 è favorevole, non è stato ritirato, mi è stato dato un appunto errato, chiedo scusa.
All'emendamento numero 34 è stato presentato l'emendamento all'emendamento numero 154, su cui il parere è contrario, mentre è favorevole sul numero 34. Chiedo il ritiro dell'emendamento numero 91, se no il parere è contrario. All'emendamento numero 49 è stato presentato l'emendamento all'emendamento numero 148, su cui il parere è contrario, mentre è favorevole sul numero 49. Sull'emendamento numero 95 il parere è contrario.
Passo agli emendamenti aggiuntivi. Sull'emendamento numero 45 il parere è favorevole. Sugli emendamenti numero 8 e 27, che sono uguali, il parere è contrario. L'emendamento numero 112, chiedo scusa...
(Interruzione)
PRESIDENTE. Sull'emendamento numero 27 il parere è contrario perché è uguale all'emendamento numero 8.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Ci sarà un parere differente della Giunta. Io registro ciò che è emerso in Commissione, tutto qua. Comunque se serve all'Aula, non credo che cambi, si esprimerà la Giunta sugli emendamenti numero 8 e 27.
Sull'emendamento numero 112 c'è un invito al ritiro, comunque il parere è contrario. Sull'emendamento numero 87 ci si rimette all'Aula. Sugli emendamenti numero 88, 143, 109 e 28 il parere è contrario, mentre sugli emendamenti numero 38 e 117 è favorevole. Si invitano i presentatori a ritirare l'emendamento numero 12, perché, pur avendo la Commissione ritenuto pertinente il problema, torniamo alla questione della coerenza della finanziaria. Se non viene ritirato, il parere è contrario. All'emendamento numero 127 è stato presentato l'emendamento all'emendamento numero 136 e il parere è favorevole su entrambi. Per quanto riguarda l'emendamento numero 104, una parte è stata ritenuta ammissibile e una parte no, quindi nel momento in cui si arriverà alla votazione occorrerà ragionare con i presentatori sulle parti ammissibili e non ammissibili. Invito a ritirare l'emendamento numero 4, su cui il parere è comunque contrario, come pure sugli emendamenti numero 5 e 29, mentre è favorevole sugli emendamenti numero 36 e 37. All'emendamento numero 44 è stato presentato l'emendamento all'emendamento numero 152, su cui il parere è contrario, mentre è favorevole sul numero 44. Invito a ritirare l'emendamento numero 110, altrimenti il parere contrario; sull'emendamento numero 119 il parere è favorevole, come pure su gli emendamenti numero 47 e 93, che sono uguali.
L'emendamento numero 94 è sostanzialmente accoglibile, però occorre una formulazione più perspicua. Probabilmente occorrerà fermarsi un attimo perché tra i presentatori e la Giunta ci sia un chiarimento tecnico, non sostanziale. Diciamo che il parere è rimesso all'Aula con un orientamento positivo. Sull'emendamento numero 96 il parere è contrario. All'emendamento numero 98 è stato presentato l'emendamento numero...
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Maninchedda, c'è da votare prima l'emendamento numero 25, che avevamo spostato dall'articolo 3.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 25 il parere è contrario, ma se ne chiede il ritiro.
Da dove riprendiamo, Presidente?
PRESIDENTE. Dall'emendamento numero 151.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sugli emendamenti numero 151, 98, 99 e 97 il parere è contrario. Si invitano i presentatori a ritirare l'emendamento numero 108, perché riguarda una materia che può rientrare nel collegato, altrimenti il parere è contrario. All'emendamento numero 30 è stato presentato l'emendamento numero 137 e su entrambi il parere è contrario.
PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, per quanto riguarda l'emendamento numero 94 lei ha detto che se fosse riformulato ci sarebbe un parere favorevole e ha chiesto, nel caso, una sospensione. Propongo che questa riformulazione venga fatta durante la pausa tra i lavori di questa mattina e quelli del pomeriggio, in modo tale da non dover sospendere i lavori nel corso della serata.
Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore, con una precisazione per quegli emendamenti che riguardano la richiesta, avanzata un po' da tutti i Gruppi, mi sembra, che il piano straordinario per la valorizzazione delle risorse umane, previsto al comma 1, sia esaminato dalla Commissione consiliare.
Personalmente ho sempre ritenuto, anche quando ero consigliere di opposizione, che non si debba abusare del passaggio in Commissione di atti amministrativi, però qui parliamo di un piano e la richiesta mi sembra abbastanza giustificata. Per cui, tenendo i tempi i più corti possibile - c'è una diversità tra le diverse formulazioni -, poiché il parere, come sempre accade, si intende dato se non viene formulato entro il termine, quindici giorni mi sembrano un termine abbastanza ragionevole ed è anche giusto che il Consiglio possa preventivamente conoscere questo importante documento.
PRESIDENTE. Questo per gli emendamenti numero 8 e 27?
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sono diversi emendamenti.
PRESIDENTE. Sì, ma occorre che ce li segnali. Sono gli emendamenti numero 8 e 27?
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Mi sembra che ce ne fosse anche un altro.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, c'è anche l'emendamento numero 87.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Esatto, erano tre emendamenti. Si può fare una sorta di emendamento di sintesi che preveda il termine di quindici giorni per il passaggio in Commissione, il cui parere si intende dato se non espresso entro tale termine. Una delle formulazioni dice questo.
Sull'emendamento numero 104 il parere è conforme a quello del relatore, precisando che è stato ritenuto utile accogliere soltanto il secondo comma. Il primo comma, che prevede uno stanziamento molto alto (15 milioni di euro) riguarda un problema che era già stato segnalato dal sistema produttivo e per il quale la Giunta è già intervenuta con un proprio emendamento che stanzia 1 milione di euro. Per cui il parere sul primo comma è contrario, o se ne chiede il ritiro, considerando che, almeno inizialmente, in via di emergenza, si sta intervenendo per il citato caso di epidemia nel settore agricolo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Per la qualità dei nostri lavori, preciso che gli emendamenti numero 8, 27 e 87 non sono propriamente uguali. Siccome sono tra i primi emendamenti a essere votati, bisogna che i presentatori individuino, d'intesa con la Giunta, il dettato di sintesi di questi tre emendamenti.
PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, gli emendamenti numero 8 e 27 sono uguali.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sì, sono uguali, chiedo scusa, ma l'emendamento numero 87 no.
PRESIDENTE. Infatti la Giunta ha proposto un emendamento di sintesi degli emendamenti numero 8, 27 e 87. Potremmo sospenderli, in modo tale che nella pausa si lavori agli emendamenti numero 8, 27 e 87 e agli emendamenti numero 104 e 94, che possono essere votati alla ripresa dei lavori. Procediamo con tutti gli altri emendamenti, se siete d'accordo.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Perfetto.
PRESIDENTE. Vorrei comunicare ai colleghi che, ieri, quando abbiamo approvato l'emendamento numero 153, che era una riformulazione dell'emendamento numero 100, è stata dimenticata una parte relativa alla lettera d) del comma 2 dell'articolo 3, che deve essere così sostituita: "per la concessione di sussidi di natura straordinaria a favore di lavoratori che non beneficiano di ammortizzatori sociali ai sensi della vigente normativa statale e per misure atte a sostenere i lavoratori e le imprese che decidono di far ricorso a contratti di solidarietà è autorizzata una spesa fino a euro 10.000.000 da reperire in conto dell'UPB S06.06.004 anche attraverso variazioni compensative di cui all'articolo 9, comma 5, della legge regionale n. 11 del 2006. Gli interventi in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, a' termini dell'articolo 6, comma 1, della lettera g), della legge regionale n. 3 del 2008, devono intendersi quali sussidi".
Se l'Aula è d'accordo, questa integrazione si intende approvata.
Passiamo all'emendamento numero 92.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, annuncio il voto contrario e chiedo la votazione nominale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Noi voteremo a favore di questo emendamento. Il motivo per cui l'abbiamo presentato non è una contrarietà alla misura di promozione dei formaggi DOP sardi, cioè a denominazione e provenienza controllata, ma è il modo con cui lo si fa. Con questo emendamento noi portiamo all'attenzione dell'Aula il fatto che, a nostro avviso, queste misure promozionali andrebbero ricondotte all'attività dell'Agenzia regionale "Sardegna Promozione", che nasce proprio con questa finalità e dovrebbe coordinare questo tipo di interventi prevedendo, per esempio, di estendere la campagna di promozione non soltanto ai formaggi, ma in generale ai prodotti alimentari sardi.
Quindi ci sembrava, anche se conosciamo le difficoltà dell'agenzia, che si dovesse cogliere questa occasione per farla partire in maniera più compiuta attraverso un programma maggiormente estensivo sulle abitudini e i consumi alimentari dei sardi. Quindi noi confermiamo il voto favorevole all'emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Intervengo per confermare il voto favorevole all'emendamento numero 92. E' del tutto curioso che noi individuiamo un comparto, in maniera univoca, senza una gara di trasparenza e di pari opportunità tra tutti i comparti. Grazie a Dio di promozione ne hanno bisogno svariati comparti, però se ne sceglie uno, guarda caso, non si commisura la cifra, si parla di cofinanziamento e si dice che vengono fatte delle campagne di educazione nelle scuole, quindi con i bambini e i ragazzi, tramite i consorzi di tutela. Ma siccome noi cofinanziamo, chi sono gli altri soggetti che finanziano? Sono stati individuati? Ce li vorrete dire?
Io credo che questa sia una formulazione che viola il principio di pari opportunità anche di tutte le aziende che lavorano in questo comparto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
VARGIU (Riformatori Sardi). Noi voteremo contro l'emendamento numero 92 e quindi siamo per il mantenimento del comma 23, però devo dire che quello che ha sostenuto il collega Porcu è un elemento di riflessione che comunque andrebbe affidato alla Giunta.
Il collega Porcu dice che da diversi anni in Sardegna esiste un'agenzia che dovrebbe occuparsi, tra l'altro, della promozione unitaria della Sardegna. Si tratta dell'Agenzia regionale "Sardegna Promozione". Il collega Porcu, però, sa bene che l'inoperatività assoluta di questa agenzia è legata al fatto che il centrosinistra, nella passata legislatura, non è riuscito a farla partire. Il nostro sospetto è che l'agenzia non sia partita perché è improprio il tipo di attività che le è stato affidato. Lo stesso presidente Soru, più volte nella scorsa legislatura, ha utilizzato dei fondi per la promozione senza avvalersi di questa agenzia. Quindi il centrosinistra ha fatto le stesse cose che oggi contesta riguardo a questa finanziaria.
Ma il ragionamento fondamentale che noi vorremmo fare con la Giunta è proprio quello dell'utilizzo della gestione e del ruolo dell'Agenzia "Sardegna Promozione", che è una di quelle agenzie che il centrodestra si trova a ereditare dalla passata amministrazione, a cui le ha contestate, e di cui oggi non sa quale dovrebbe essere l'effettivo utilizzo. Noi manteniamo fortissime perplessità sull'Agenzia "Sardegna Promozione", perplessità che, peraltro, nella scorsa legislatura erano dell'intero centrodestra. E tra le cose che chiederemo alla Giunta - che è presente in forze durante la discussione della finanziaria - di segnalare al presidente Cappellacci - che invece è assente - è proprio il ruolo che molte agenzie istituite dalla passata amministrazione devono avere in questa amministrazione, perché il centrodestra di molte di queste agenzie ha contestato l'esistenza, lo statuto o le capacità di funzione.
Su queste cose mi sembra che sia indispensabile dare risposte che ci consentano, con la prossima finanziaria o con le prossime leggi di settore, di mandare un messaggio chiaro a quelli che sono i referenti della nostra azione legislativa e della nostra attività di amministratori.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Intervengo sull'emendamento numero 92 e ne approfitto per chiarire all'onorevole Diana che la minoranza qua ha un passo diverso non perché sia rinunciataria, ma perché non intende fare un'opposizione particolarmente accanita, come quella che, come maggioranza, ha subito nella precedente legislatura.
Faccio un esempio: noi non abbiamo mai chiesto dove fosse il Presidente. Non l'abbiamo mai chiesto. Non abbiamo mai fatto interventi come quelli a cui era uso l'onorevole Cappai, in modo particolare, per chiedere dove fosse il Presidente, quale rispetto avesse nei confronti del Consiglio e se sarebbe venuto in aula, anche solo per un attimo, per dire la sua per esempio sulle questioni che riguardano il sistema produttivo sardo e lo sviluppo. Non l'abbiamo fatto perché abbiamo deciso di fare un'opposizione di merito. E siccome abbiamo deciso di fare un'opposizione di merito, interveniamo sul merito.
Perché chiediamo la soppressione del comma 23 dell'articolo 4? Ne chiediamo la soppressione perché abbiamo strumenti messi in campo dalla legislazione vigente. E la legislazione vigente non può essere sempre bypassata, sempre modificata, sempre trasformata. Lo diremo anche per altri emendamenti che sono esattamente in linea con ciò che voi sino a ieri contrastavate. Cito per tutti quelli che cercano di sanare situazioni che in parte si sono configurate con qualche percorso di dubbia legittimità. Ecco perché io voterò a favore dell'emendamento numero 92.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Molto rapidamente per annunciare il voto favorevole, invece, del nostro Gruppo, anche perché ricordo che nella precedente campagna elettorale uno dei cavalli di battaglia del candidato presidente Soru era il fatto che nei bar delle stazioni marittime della Sardegna non si trovava un panino con formaggio e prosciutto nostrani. Tutto arrivava da fuori. Ecco, io credo che a distanza di cinque anni la situazione non sia cambiata, anzi sono aumentati gli autogrill che vendono soltanto o quasi esclusivamente prodotti non sardi.
Credo che questo comma abbia proprio la finalità di cominciare a educare i bambini sardi, sin dalla scuola materna, nelle mense scolastiche, ad apprezzare i sapori della propria terra. I nostri bambini sono ormai abituati, sin da quando nascono, a mangiare il grana padano e il parmigiano reggiano, ma non il fiore sardo o il pecorino sardo. Ho qualche perplessità sul pecorino romano, per la verità, perché ha un sapore obiettivamente molto forte. Per cui credo che questo intervento sia un ottimo inizio, se vogliamo valorizzare i nostri prodotti, cosa che fanno tutte le Regioni per i prodotti tradizionali.
Vorrei soltanto che questo intervento, che nasce proprio per sostenere il comparto dell'agricoltura, venisse condiviso anche dagli Assessorati della pubblica istruzione e della sanità, i quali potrebbero dare delle direttive precise a chi elabora le tabelle dietetiche. Sapete che i comuni fanno i bandi sulla base di tabelle dietetiche fornite dalla ASL, per cui potrebbe essere emanata una direttiva specifica affinché, a parità di condizioni organolettiche e proteiche, si preferiscano sempre e comunque i prodotti sardi nelle mense della Sardegna, che sono pagate in gran parte con soldi pubblici e con una piccola compartecipazione degli utenti privati.
Chiedo che da questo comma nasca lo spunto per fare quello che nei cinque anni precedenti è stato promesso, ma non realizzato: promuovere realmente i prodotti sardi ed educare i bambini al loro consumo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Secondo Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE SECONDO (P.D.). Signora Presidente, intervengo solo per ricordare che la Commissione, all'unanimità, espresse perplessità sulla scelta di destinare la somma di 2.500 euro alla realizzazione di una campagna di educazione alimentare mirata esclusivamente ai prodotti lattiero-caseari, in quanto, pur tenendo conto della situazione di gravissima difficoltà in cui versa il settore, riteneva che sarebbe stato preferibile che questa campagna di sensibilizzazione riguardasse l'intero comparto agricolo e agroalimentare, eventualmente con reperimento di ulteriori risorse.
Chiaramente dichiaro il voto favorevole all'emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Signora Presidente, intendo solo aggiungere a quello che ha detto il collega Cocco che, oltre al fatto che la decisione di chiedere la cancellazione di questo stanziamento è stata presa all'unanimità in Commissione, la discussione è avvenuta dopo aver sentito le organizzazioni di categoria che, quasi all'unanimità, ci hanno chiesto la cancellazione o comunque la modifica completa di questo finanziamento perché, pur riconoscendo la necessità di promuovere i prodotti sardi, non riuscivano a capire come mai fossero individuati così chiaramente tre prodotti.
Non posso ripetere i termini che sono stati usati dai rappresentanti di categoria per definire questo stanziamento, però voglio far osservare alla maggioranza e in modo particolare all'Assessore del bilancio, che ci ha ricordato spesso in questi giorni che questa finanziaria nasce da un coinvolgimento delle associazioni di categoria, che non possiamo utilizzare quello che le associazioni di categoria ci dicono quando ci fa comodo e magari far finta di niente quando le stesse associazioni ci chiedono di modificare le norme relative a uno stanziamento del genere. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZUNCHEDDU (Comunisti- Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io sono favorevole a questo emendamento, perché considero che la finanziaria sia molto carente per quanto concerne la proposta di un modello di sviluppo ecocompatibile. Sono contro la globalizzazione e quindi sono rigorosamente per la salvaguardia dei nostri prodotti, e questo ritorno alle nostre produzioni tradizionali lo vedo anche come un'esigenza, proprio per fronteggiare il fenomeno della globalizzazione che con la nostra diversità intende schiacciare anche i nostri prodotti.
Trovo che la finanziaria sia un po' carente sul piano di una strategia seria in questa direzione; manca un piano di lavoro che dia risposte anche alla grave crisi finanziaria mondiale che si abbatterà da qui a un anno, per cui dovremo rivalutare tutte le nostre produzioni tradizionali, prevedere la detassazione e incentivazione della produzione locale di beni alimentari, della produzione artigianale, privilegiare le attività di interesse sociale, eccetera, eccetera. Di questo ne parleremo prossimamente.
Comunque trovo che questo emendamento sia assolutamente in sintonia con quello che io sento, rispetto anche all'incentivazione delle biodiversità, delle colture biologiche e così via, per cui dichiaro il mio voto favorevole. Grazie.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 92.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Espa e Manca hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Mula.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 71
votanti 69
astenuti 2
maggioranza 35
favorevoli 21
contrari 48
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 142, che è un emendamento all'emendamento numero 48.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Ne approfitto, Presidente, per chiedere sin d'ora la votazione nominale. Spero che l'Aula sia consapevole del significato dell'emendamento numero 142. Noi riteniamo questo emendamento sia una sanatoria a posteriori di un grave atto di illegittimità della Giunta regionale. Si tratta di un emendamento che dà poteri illimitati alla Giunta sull'Autorità d'ambito e che di fatto sancisce il commissariamento perenne. Non è previsto un limite, è un commissariamento sine die. Stiamo espropriando i comuni del controllo della risorsa idrica. Si parla, di fatto, di confermare i poteri commissariali sino alla data di entrata in vigore di una legge di riordino, rispetto alla quale non è indicato un termine, non è indicata una data di presentazione. Stiamo, di fatto, sanando a posteriori un'illegittimità che deriva dalla delibera della Giunta che, in maniera inusitata e con eccesso di potere rispetto alla normativa vigente, ha nominato un Commissario, il quale non si limita a ricostituire l'Autorità d'ambito e a indire le elezioni, ma in realtà ha poteri di reggenza fino allo svolgimento delle elezioni, la cui data non è fissata e non potrà essere fissata sino all'approvazione della legge.
E' un atto grave, è una forzatura che, sinceramente, lede anche i rapporti parlamentari. E' un qualcosa che andava discusso insieme e prima. Si approfitta di un nostro emendamento per agganciare una sanatoria a posteriori di una illegittimità della Giunta rispetto alla quale era stata presentata un'interpellanza urgente, che ritenevamo meritasse più ampia e chiara discussione, sulla gestione di una risorsa che è degli enti locali e attraverso gli enti locali è di tutti i sardi.
Quindi non solo votiamo contro, ma chiediamo il ritiro di questo emendamento, perché se deve mantenersi tra noi un confronto pacato e serio, come quello che abbiamo messo in essere in questi giorni, credo che questi atti di pirateria parlamentare vadano evitati.
Qualora non fosse ritirato, invitiamo gli spiriti liberi dell'Aula a votare con noi contro questo emendamento lesivo del confronto parlamentare e, a nostro avviso, con tratti di forte illegittimità, perché è volto a sanare a posteriori un atto certamente illegittimo della Giunta regionale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Intervengo sullo stesso argomento che poneva prima il collega Porcu per sottolineare, Assessore, il fatto che nel corso dell'esame di questa manovra lei ci ha richiamato, giustamente, a un principio che la Giunta intende adottare: non intervenire a modificare leggi di settore attraverso norme introdotte nella finanziaria. Questa norma non solo interviene a modificare una legge di settore complessa, che lei conosce benissimo, ma introduce una modifica normativa che non sarebbe neppure consentita, che è di dubbia legittimitàcostituzionale, perché esiste una legge di principio emanata dallo Stato, a cui si è conformata la legge regionale, che ha istituito le Autorità d'ambito per il governo, nel sistema delle autonomie locali, del bene primario ed essenziale acqua a fini idropotabili.
In questo modo noi attiviamo un processo di commissariamento generale del sistema delle autonomie locali che contraddice in toto la vostra campagna elettorale. Non eravate voi i difensori dei comuni? Non eravate voi i difensori delle autonomie locali? E appena si tratta di gestire una cosa di una delicatezza assoluta e che appartiene al popolo e alle sue rappresentanze, come l'acqua, voi commissariate? Ma che logica c'è? Ma come potete? Con questa proposta smantellate subito, in toto, ogni vostra costruzione teorica, ogni vostro principio!
Io credo che questo emendamento vada ritirato e mi auguro che molti di voi si esprimano contro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). In questi due giorni noi abbiamo ritirato tutta una serie di emendamenti perché ce lo avete chiesto e perché avete preso l'impegno di inserirli in un apposito disegno di legge. Avevate detto: "Non facciamo una finanziaria con norme intruse", ma questo è l'esempio più lampante di intrusione! State entrando a gamba tesa sulla finanziaria e sugli enti locali. E' in atto un processo di commissariamento non dell'Autorità d'ambito, ma dei comuni. State espropriando i comuni di un loro diritto, quello di gestire la rete idrica, di programmare l'uso dell'acqua.
Qui non sorgono dubbi sulle vostre reali intenzioni. Le reali intenzioni che avete sono evidenti. E' un commissariamento sine die, perché non è prevista nemmeno una sanzione se voi, nei centottanta giorni, non presentate il disegno di legge. Non è prevista una sanzione! Qui ci sono dei sindaci, voglio sentire la loro voce. Voglio vedere se i sindaci e i consiglieri comunali che sono qua dentro votano a favore di questo obbrobrio, di questo esproprio, di questo sopruso ai danni degli enti locali!
Voi state espropriando gli enti locali di un loro diritto, che è quello di autodeterminarsi, di decidere che cosa fare della risorsa idrica. E' una legge che lo dice e voi state abrogando implicitamente quella legge e state anche andando oltre, state cioè venendo meno a un impegno che avete assunto qua il primo giorno, quello di non fare cose che non fossero in linea con una finanziaria snella, asciutta, rispettosa degli enti locali. Voi state intervenendo, ripeto, a gamba tesa, state compiendo un atto di grave abuso e non ci fermeremo qua nel condannare questo atto, se voi voterete a favore di questo emendamento.
Se l'emendamento rimane in piedi, noi voteremo contro, ma denunceremo anche all'esterno questo abuso che state compiendo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MULA (Riformatori Sardi). Non vorrei entrare in polemica con la minoranza, lungi da me, ma credo che alcune considerazioni debbano essere fatte, signora Presidente e colleghi. E su questo colgo la sfida contenuta nelle parole pronunciate poco fa dal presidente Paolo Maninchedda, quando ha detto che noi vogliamo parlare di cose importanti in quest'Aula.
Io credo che non abbia portato risultati apprezzabili l'abolizione della miriade di enti che gestivano l'acqua in Sardegna, acqua che non avevamo per altro, per creare un unico gestore, Abbanoa, a cui - mi riallaccio alle parole del mio Capogruppo, Pierpaolo Vargiu - continuiamo a dare soldi, ma di questo credo che ne discuteremo. Qualcuno ha parlato dei sindaci, ma i sindaci non abbiamo bisogno di sentirli, i sindaci sono arrabbiati per la gestione dell'acqua in Sardegna, per gli abusi che sta compiendo Abbanoa. Forse qualche sindaco è stato lasciato da solo, mi riferisco, per esempio, al sindaco di Mamoiada, un paesino dell'interno, che è ricorso alla Procura della Repubblica per il fatto che in tutto questo periodo, nonostante i solleciti, si è continuato a non operare. Mi riferisco anche a tutti quei sindaci della bassa Baronia che hanno fatto diversi solleciti sull'inquinamento del rio Cedrino. E Abbanoa continua a tapparsi le orecchie.
Ecco, su questo argomento credo che dovremmo fare una riflessione seria e valutare se sia il caso di continuare a far pagare ai nostri cittadini bollette che non stanno né in cielo né in terra e che contengono ancora le quote di depurazione; depurazione che non viene fatta, tanto che si continua a scaricare il liquame, perché è liquame e non acqua potabile, per esempio nel rio Cedrino, cito questo caso per chi conosce la situazione.
Ecco, io chiedo un impegno urgente su questo problema da parte della Giunta, perché ci sono relazioni veramente importanti fatte da diversi comuni che sentono il problema. Credo che sia arrivato il momento di dare risposte veramente serie e di smettere di tapparci gli occhi e le orecchie, posto che stiamo parlando della salute di tutti noi e di tutti i cittadini della Sardegna. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Presidente, io credo che la questione sia particolarmente complessa per essere affrontata in maniera così, passatemi il termine, maldestra.
Quando si parlò dell'Autorità d'ambito regionale ci fu una lunga discussione con i comuni, si trovarono delle soluzioni, tra l'altro in un periodo in cui a governare era il centrodestra, non il centrosinistra, e si arrivò anche a costituire una società unica. Comuni come Sassari, a seguito di questa legge, hanno fatto convergere la società Siinos in questa società. Cioè, si sono messi in moto meccanismi talmente delicati che metterli in discussione con un provvedimento di questo tipo sa di atto assolutamente inaccettabile.
Io credo che sia giusto quello che hanno chiesto i miei colleghi di minoranza, cioè che l'emendamento venga ritirato, si ripristini la legalità e si proponga subito una legge se si vuole riordinare il settore. Avremo l'opportunità di discuterne e di arrivare magari a un accordo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, chiedo cinque minuti di sospensione.
PRESIDENTE. La seduta è sospesa. I lavori riprenderanno alle ore 13 e 45.
(La seduta, sospesa alle ore 13 e 37, viene ripresa alle ore 13 e 46.)
PRESIDENTE. Convoco la Conferenza dei Presidenti di Gruppo. I lavori della mattina terminano qui. La seduta è sospesa, riprenderà alle ore 16.
(La seduta, sospesa alle ore 13 e 47, viene ripresa alle ore 16 e 30.)
(2/A).
PRESIDENTE. E' pervenuta una nuova formulazione dell'emendamento numero 142, che è in corso di distribuzione.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Di quale emendamento stiamo parlando?
PRESIDENTE. Dell'emendamento numero 142, secondo la nuova formulazione.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Allora parlo dopo aver visto la nuova formulazione.
La seduta è sospesa sino alle ore 16 e 35.
(La seduta, sospesa alle ore 16 e 32, viene ripresa alle ore 16 e 38.)
PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta. Prego i colleghi di prendere posto. Ha facoltà di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna.
Onorevoli Capelli, Peru, Sabatini e Manca, l'onorevole Sanna giustamente non inizia il suo intervento se non c'è la dovuta attenzione in aula.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Abbiamo letto il testo della cosiddetta riscrittura. Il mio giudizio è che non ci sia nessun passo avanti, ma permanga la lesione dell'autonomia degli enti locali. Il Commissario, peraltro, è tenuto ad avviare "senza indugio", una bella formulazione, classica delle nostre norme. Al riguardo mi sovviene alla memoria la solennità con la quale sia lei, Presidente, sia il Presidente della Regione avete conferito, pochi giorni fa, col Consiglio delle autonomie locali dichiarando che nulla sarebbe stato fatto senza prima sentirli, concordare con loro e tener conto di loro.
Non si può tentare di coinvolgere l'opposizione in un'operazione di sanatoria su un commissariamento che esiste già e che è illegittimo proprio perché non ha copertura di legge. Il nostro voto è contrario per queste ragioni e perché lo sforzo pur apprezzabile, nei termini in cui lo possiamo dire tra noi, non coglie assolutamente nessun beneficio a favore della tutela che dovremmo tutti quanti garantire al sistema delle autonomie locali.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cucca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCA (P.D.). Io debbo confermare il contenuto delle dichiarazioni che sono state portate all'attenzione dell'Aula, questa mattina, dal collega Giuseppe Cuccu e adesso dall'onorevole Gian Valerio Sanna. Tra le altre cose mi sembra che questo emendamento, così com'è formulato, non rispecchi neanche ciò che ci eravamo detti al termine dei lavori della mattina. In buona sostanza, abbiamo perso tutto il periodo di pausa, dalle ore 13 e 15 fino a questo momento, in quanto non è stata apportata alcuna modifica riguardo agli argomenti che erano stati sollevati stamattina nella discussione dell'emendamento numero 142.
Io formulerei un'ultima proposta che consentirebbe forse di rivedere la posizione. Cioè, così come si era detto prima della pausa pomeridiana, intanto i termini dovrebbero essere 60 giorni e non 90, perché con i 90 giorni che decorrono dall'entrata in vigore della legge arriviamo esattamente, se va bene, intorno al 12 o 13 agosto. La seconda obiezione che deve essere portata riguarda l'indizione delle elezioni. Credo che sarebbe sufficiente, secondo l'accordo raggiunto stamattina, sostituire le parole "il Commissario di cui al periodo precedente è tenuto ad avviare" con "in caso di non ottemperanza, le elezioni sono indette per il rinnovo dell'Autorità d'ambito territoriale ottimale della Sardegna", cioè le elezioni devono essere indette pure senza indugio.
Se non si apportano queste modifiche all'emendamento è evidente che non c'è una volontà in tal senso. Debbo dire che, però, si mortifica un po' il clima di collaborazione che si era instaurato in quest'Aula e si mortifica anche il ruolo che si voleva assegnare agli enti locali, e ovviamente il voto non potrà che essere contrario.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Tutti sappiamo come sono andate le cose, è già intervenuta l'ANCI su questa materia, nella persona del presidente Cherchi. Di fatto, già con una delibera regionale l'Autorità d'ambito è stata trattata come un qualsiasi ente regionale, come una qualsiasi agenzia. E' stato nominato un nuovo Commissario dell'Autorità d'ambito e sono state sospese le elezioni già fissate per il 7 di maggio. La natura giuridica dell'Autorità d'ambito la conosciamo tutti: è un consorzio di enti locali, dotato di tutte le prerogative attribuite dallo specifico ordinamento degli enti locali, che ne tutelano l'autonomia. Quindi la Giunta si è arrogata un potere di governo dell'organismo, trasformandolo appunto in un ente, in un'agenzia al cui vertice piazzare un uomo di fiducia. Ma la legge numero 29 del 1997 non include questa possibilità tra le funzioni di controllo affidate alla Regione, quindi la revoca del Commissario nominato a ottobre dalla precedente Giunta non ha giustificazioni. Il Commissario, infatti, può essere revocato solo qualora non abbia adempiuto ai suoi obblighi. E i suoi obblighi erano e sono quelli di avviare, entro tre mesi, la procedura elettorale. Questo è quanto aveva fatto il precedente Commissario.
Ora, riteniamo tutti quanti che occorra, nel modo più celere possibile, arrivare a una riforma organica. La precedente Giunta l'aveva approvata, era stata anche approvata dalla Commissione consiliare, non è arrivata in Aula per la conclusione anticipata della legislatura. Per cui, così come è posto, questo emendamento noi non lo possiamo approvare, direi che dobbiamo darci tempi celeri, celerissimi e certi per arrivare a un disegno di legge organico da approvare in Aula.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Io capisco le obiezioni dell'opposizione, comprendo la ragione anche delle dinamiche della presentazione dell'emendamento, chiedo, però, a tutta l'Aula di considerare il fatto che questa nuova formulazione tende, evidentemente, a dare più certezza a tutti ed è il massimo della trasparenza possibile.
Che fosse un problema da affrontare lo sappiamo tutti, in certi casi quando si devono affrontare questi problemi da parte di chi governa si devono assumere decisioni che possono essere anche spiacevoli, ma in questo caso riteniamo che il Presidente della Regione abbia compiuto un atto necessario. Credo che questo passaggio nella legge dia ampie garanzie a tutti sul fatto che stiamo dimezzando i termini previsti nel precedente emendamento, precisando anche, al di là dell'ironia che si può fare sull'espressione "avviare senza indugio", che il Commissario deve in quel caso obbligatoriamente avviare le procedure per lo svolgimento delle elezioni, così come previsto dalla legge vigente.
Invitiamo a leggere questa formulazione come uno sforzo evidente indirizzato a dare garanzie a tutti, a ripristinare anche un clima di confronto e di dialogo, così come abbiamo cercato tutti di fare in questi giorni.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Le parole dell'Assessore mirano a riportare in Aula un clima più sereno. Noi prendiamo atto che la maggioranza si è resa conto dalla forzatura, del rischio che eccesso di potere si sommasse a eccesso di potere e irragionevolezza si sommasse a irragionevolezza. Non si può, però, chiedere alla minoranza, che ha segnalato quello che sta per succedere in Aula e ha segnalato la gravità dell'emendamento numero 142, di rendersi complice di una sanatoria. Rimane il fatto grave di una delibera di Giunta a tutti gli effetti illegittima, che ha dato al Commissario poteri assolutamente non previsti.
La minoranza apprezza, può apprezzare il fatto che si cerchi di ristabilire un clima parlamentare mirato non ai colpi di mano, com'era a tutti gli effetti questo emendamento, bensì al confronto, ma non può essere complice di una sanatoria. Quindi, per forza di cose, noi voteremo contro l'emendamento numero 142, anche in questa nuova formulazione.
PRESIDENTE. Ha domandato parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Io sono abbastanza non dico contrariato, ma certamente perplesso, lo dico per i colleghi che non erano presenti nella precedente legislatura, per il fatto che c'è chi sostiene che sia illegittimo nominare un commissario. Cominciamo col dire che il Commissario dell'ATO (Ambito Territoriale Ottimale), è stato nominato dal presidente Soru, nella persona del presidente Piano, sindaco di Dolianova, perché c'era allora in quest'Aula, e credo che ci sia anche oggi, la volontà politica diffusa di apportare delle modifiche piuttosto importanti alla legge numero 29. Non si era andati al voto, in quella circostanza, proprio perché erano state date assicurazioni massime che il periodo commissariale sarebbe stato brevissimo. Breve non è stato, perché siamo arrivati a febbraio, cioè all'insediamento della nuova Giunta regionale. Allora, il Commissario nominato dal presidente Soru era legittimo, il Commissario nominato dall'attuale Giunta è illegittimo!
Siamo venuti incontro alle richieste avanzate dall'opposizione, riducendo da 180 a 90 giorni il termine indicato nell'emendamento. Non è sufficiente neanche questo. Avete detto, a me personalmente, che non siete del parere che si debba votare con la vecchia legge, ma che bisogna modificarla e stiamo procedendo a fare questo. Se non è strumentale questa posizione non so quale posizione sia strumentale. Noi, ovviamente, tirati proprio per i capelli, saremmo tentati di chiedere di votare direttamente l'emendamento, ma siccome abbiamo una sola parola, e la parola era quella di accettare l'emendamento così come è formulato, perché così siamo rimasti d'accordo, arrivati a questo punto annunciamo il voto favorevole del Gruppo P.d.L. su questo emendamento che riduce il termine a 90 giorni. Oltre non possiamo andare!
Faremo uno sforzo sovrumano per approvare le modifiche a quella legge, perché sono sicuro che le maggiori difficoltà, ancora una volta, verranno da quei banchi. Anche in quella occasione, ovviamente, cercheremo di rispettare i tempi.
Onorevole Porcu, non ce l'ho con lei, io so leggere fra le righe e fra le parole, quindi so che cosa sto dicendo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Stamattina si è tentato di trovare una mediazione. In effetti io concordo con il collega Diana quando fa riferimento ai commissari. I commissari non mi piacciono. Fra l'altro mi trovo nella condizione di non condividere la scelta che fece il presidente Soru e di non sostenere quella che dovrebbe farsi adesso.
Si era parlato di 60 giorni, va bene la mediazione sui 90 giorni, però rimaniamo dell'avviso che, in ogni caso, poiché stamattina nella proposta si diceva "la Giunta è impegnata", mentre ora si dice "il Commissario senza indugio", quando si fa riferimento all'impegno o all'indugio il tempo non è quantificabile, anche se tutti comprendiamo e facciamo un buon uso della lingua italiana.
Quello che noi diciamo è che comunque, trascorsi i 90 giorni, si procede. Fra l'altro entro quel periodo la Giunta regionale dovrebbe approvare il disegno di legge per garantire agli enti locali una diretta rappresentanza nell'Autorità d'ambito. A noi era parso di comprendere questo dalla mediazione di stamattina ed è quello che vi chiediamo, diversamente ci vedremo costretti a esprimere un voto contrario.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Questa mattina l'onorevole Porcu ha parlato di pirateria parlamentare. Lei sa bene, onorevole Porcu, che la Giunta Soru ha fatto sistematicamente carne di porco proprio della materia di cui stiamo discutendo. Avete fatto una legge sul sistema idrico integrato, vi siete nominati i consiglieri di amministrazione e il presidente, Abbanoa ha prodotto una quantità incredibile di debiti quale mai si è vista in tutta la Repubblica italiana, avete alimentato un contenzioso su ATO e Abbanoa, avete creato un sistema che ha portato le stesse autonomie locali a una ribellione che tutti abbiamo visto sotto questo palazzo, avete commissariato i comuni e ora venite a darci lezioni sul rispetto delle autonomie locali!
E allora questo emendamento, che per la verità reca la firma dell'onorevole Maninchedda, ma che è condiviso da tutta la maggioranza, nessuno si nasconda dietro un dito, noi lo sosteniamo nella previsione di rimettere mano proprio a quella legge che tanti disastri e tante distorsioni ha creato al sistema. La nostra attenzione verso il sistema degli enti locali, che sono stati citati a sproposito stamattina, è dimostrata dalle risorse vere che abbiamo messo a loro disposizione. Ogni altra questione è solo polemica strumentale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Presidente, non sto a ripetermi su cose già dette, commissario 1, commissario 2, commissario Rex e quant'altro, però credo di dover provare a recitare una parte che in genere non mi è molto congeniale, quella della mediazione.
Mi viene l'idea di proporre all'Assemblea di votare questo emendamento per parti separate. La prima parte fino a "presente legge finanziaria per l'anno 2009", cioè la parte in cui impegniamo la Giunta, ma anche quest'Aula a modificare in tempi brevi e certi una legge che tutti sappiamo non idonea. Potrei risalire e dire che io non ero nemmeno d'accordo sull'ambito unico, ma non importa, vorrei poter riaffrontare in quest'Aula questo problema e credo, da quello che ho sentito, che tutti siano favorevoli a riaffrontare il problema della legge numero 29 del 1997, e questo emendamento ci dà dei tempi certi in cui ci possiamo impegnare tutti. La seconda parte dell'emendamento, in cui ognuno difende il proprio Commissario, potrà essere votata separatamente e forse votare la prima parte all'unanimità potrà essere la maniera per dare una risposta a quei comuni e a quei cittadini che a causa di quella legge hanno avuto dei danni e hanno subito delle imposizioni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (I.d.V.). Io continuo a non capire le dinamiche di quest'Aula, cercherò di impararle al più presto, anche perché credevo che la mediazione fosse stata raggiunta questa mattina. Avevo capito che si fosse convenuto sul termine di 60 giorni, se si arriva a 90 va bene ugualmente, tra l'altro io sono sindaco di un comune che non ha aderito ad Abbanoa, perché convengo con tutti quelli che dicono che la legge numero 29 ha procurato soprattutto disastri ai piccoli comuni, e credo che ne siamo tutti consci.
Visto e considerato che c'è l'assoluta e indifferibile necessità di rivedere questa legge, di rivedere anche gli ambiti territoriali, io direi - ma sono l'ultima persona che può insegnare l'utilizzo dell'italiano corretto - che al posto di "senza indugio" si potrebbe scrivere "il Commissario indice". In questo caso credo di poter votare favorevolmente questo emendamento. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Vorrei semplicemente fare riferimento alla realtà. Allora, Abbanoa non c'entra niente, l'Autorità d'ambito è un consorzio obbligatorio dei comuni, ai quali compete la responsabilità dell'affidamento della gestione di un soggetto terzo. Questo è stabilito dalla legge dello Stato. Noi abbiamo fatto la scelta di costituire una società in house anziché fare un appalto esterno e affidare la gestione della nostra acqua, quella che beviamo, e la depurazione fognaria alle multinazionali. C'è storia, cultura anche di confronto su questo tema, che ha visto spesso anche un'interlocuzione di tipo trasversale. Non c'entrano niente gli ambiti ottimali, non c'entrano niente i piccoli comuni, c'entra semplicemente una cosa: l'Autorità d'ambito è costituita da amministratori locali che spesso non sono più tali nel corso dell'esercizio del mandato in Abbanoa, per cui deve essere garantita agli enti locali un'effettiva rappresentanza all'interno di questo consorzio. Bisogna, dunque, modificare quella parte della legge che non consente questa dinamica.
Noi non dobbiamo impegnare la Giunta a presentare un disegno di legge di riforma. Noi dobbiamo dire che la Giunta approva un disegno di legge che non è di riforma generica, ma che interviene su questo aspetto, perché la riforma sul sistema idrico potabile, badate, non è una cosa di poco conto; è una cosa su cui bisogna lavorare in Commissione, su cui bisogna lavorare con dati certi, su cui bisogna lavorare con qualità tecnica. Non è una "riformetta" da farsi in pochi giorni.
Io non voterò questo emendamento, ma andiamo avanti, affrontiamo il tema specifico in questi giorni, anche con una norma del famoso collegato e votiamola, dopodiché si parlerà di acqua, però in modo giusto e corretto.
PRESIDENTE. Vorrei precisare all'onorevole Campus che la votazione per parti non è possibile perché le singole parti che lei ha proposto non hanno contenuto normativo autonomo, quindi dobbiamo votare l'emendamento nel suo testo integrale.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 142 modificato.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Steri ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Cocco Daniele.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 63
astenuti 2
maggioranza 32
favorevoli 44
contrari 19
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 48. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
(Non è approvato)
Passiamo all'emendamento numero 90.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, Assessore, relatore di maggioranza, nel confermare il mio voto a favore gradirei una parola di spiegazione sul motivo del parere contrario espresso dal relatore e dalla Giunta, perché in Commissione ci era stato detto che in realtà c'era una proposta della maggioranza che rivedeva il testo del comma 4.
Sostanzialmente, con questo emendamento stiamo accogliendo le richieste delle associazioni di categoria che ci chiedono di valorizzare chi possiede i requisiti di cui all'articolo 107 del decreto legislativo numero 285 del 1993, che si occupa della materia dei consorzi fidi, e di specificare meglio che quel 50 per cento dello stanziamento che viene erogato a favore di tutti i consorzi non è il 50 per cento di un tot a testa, ma tiene conto di cose assolutamente scontate, io direi, cioè della dimensione del fondo rischi, del numero dei soci e dell'ammontare delle garanzie prestate.
Mi permetto di chiedere una parola di spiegazione perché mi sembrava che questo emendamento fosse migliorativo del testo e si ispirasse anche a un criterio di ragionevolezza, andando incontro a quelle che sono le finalità stesse del comma 4. Noi siamo pronti ad accettare emendamenti orali, se c'è qualche aspetto che non convince, gradiremmo in ogni caso una parola di spiegazione, perché il motivo del parere contrario è per noi assolutamente incomprensibile.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Non è venuto meno l'impegno dell'approfondimento, il problema è che un ulteriore approfondimento proprio con le organizzazioni dei consorzi fidi ha svelato che l'orientamento largamente maggioritario delle organizzazioni va in questa direzione. Quindi è un'opzione fatta non in solitudine, ma dopo un secondo tavolo di concertazione, proprio coi consorzi, che ha dato questo esito.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Mi è stato chiesto un chiarimento. Non abbiamo nulla in contrario sui criteri, ma anche precedentemente la ripartizione delle risorse veniva fatta proprio secondo questi i criteri, ovviamente contenuti in una direttiva emanata dalla precedente Giunta e che verrà rifatta, ma condividiamo che i criteri debbano essere questi. Quindi chiederei addirittura il ritiro dell'emendamento.
PORCU (P.D.). Io chiedo che sia approvato.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 46. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 120. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
(Non è approvato)
Passiamo all'emendamento numero 34.
Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Sull'emendamento numero 34 faccio una riflessione che per mia mancanza non ho potuto fare in sede di Commissione. L'emendamento si riferisce all'utilizzo dei fondi della legge numero 15 del 1994, il cui importo è destinato all'aumento del capitale sociale della SFIRS per interventi di reindustrializzazione da attuarsi anche a mezzo acquisizione di fabbricati industriali in disuso.
Noto in questo emendamento - la legge numero 15 è in modo particolare destinata agli incentivi per la reindustrializzazione delle zone interne - che la Giunta inserisce o meglio modifica il termine "sono destinate" con "possono essere destinate". Siccome la legge numero 15 dà chiari indirizzi su questi fondi, che devono essere utilizzati per la reindustrializzazione di quelle aree, ritengo che dare alla SFIRS o a chicchessia, con una modifica di legge, la possibilità di una libera determinazione dell'utilizzo dei fondi per quei fini, il che vuol dire che possono essere utilizzati anche per altri fini, sia inopportuno.
Per cui lascerei il testo così come recita il comma 19 e non accedo, per quanto mi riguarda, se non c'è una spiegazione diversa, alla possibilità di modifica che lascia libera interpretazione alla SFIRS o alla Giunta sull'utilizzo di quei fondi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Io ringrazio l'onorevole Capelli della sua spiegazione, anche perché dà conto dell'emendamento numero 154, che abbiamo appena bocciato. Presidente, me lo conferma? L'emendamento numero 154 presentato all'emendamento numero 34 l'abbiamo appena bocciato, giusto?
PRESIDENTE. Sì, l'abbiamo appena bocciato.
PORCU (P.D.). Dà anche conto del fatto che quell'emendamento presentava una formulazione non esatta e quindi andava ritirato.
Io condivido le osservazioni dell'onorevole Capelli, mi sembra perlomeno curioso che un articolo di legge rechi scritta una cosa, ma dica che si può fare anche altro, perché siamo in questa fattispecie. Se nel comma 19 dell'articolo 4 sostituiamo le parole "sono destinate" con "possono essere destinate" non capisco cos'altro stiamo autorizzando, visto che non lo specifichiamo. Vuol dire che stiamo lasciando le mani libere per fare qualsiasi cosa? Utilizziamo quei fondi per capitalizzare la SFIRS o per altre problematiche? Cioè, delle due l'una: o noi cassiamo il comma 19 e diciamo che lo cassiamo, quindi non facciamo nessuna previsione e lasciamo al collegato l'approfondimento, ed eventualmente il rischio di formazione di residui o che vi siano somme che possono andare in economia lo verifichiamo in corso d'opera, oppure dobbiamo lasciare la formulazione originaria.
Io chiedo anche ai funzionari se questo emendamento sia ammissibile, perché per me ha caratteristiche di non ammissibilità. Cioè, prevedere in legge che si può fare questo o altro, senza specificare che cosa, mi sembra una tecnica legislativa perlomeno approssimativa. Quindi, a mio avviso, Presidente, mi rivolgo anche a lei, l'emendamento numero 34 molto più semplicemente non è ammissibile e in ogni caso voterò contro.
PRESIDENTE. L'emendamento numero 34 è già stato valutato ed è ammissibile, onorevole Porcu.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Adesso ho capito perché stamani consideravo l'emendamento numero 120, che abbiamo appena votato, da ritirarsi.
PRESIDENTE. L'avrei comunicato dopo, volevo concludere prima la votazione dell'emendamento numero 34 e poi ritorniamo sull'emendamento numero 120.
Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il Consiglio è libero di decidere, ma faccio una precisazione, perché non vorrei che rimanessero dei dubbi su questa finalità. Si tratta di risorse derivanti da economie dei bandi della legge numero 15, che quindi devono essere indirizzate per incentivi alle industrie. Non c'è alcun dubbio che la destinazione sia quella.
Poiché l'acquisto di capannoni di società può essere una destinazione troppo restrittiva, soprattutto in momenti come questi, in cui occorrono strumenti flessibili per accompagnare processi e iniziative di reindustrializzazione - avrete presenti i numerosi casi che stiamo seguendo -, si è pensato di prevedere, oltre alla formulazione "anche", che permette alla SFIRS di agire in un modo o in un altro, una possibilità ulteriore, cioè qualora la SFIRS non utilizzasse queste risorse e fosse necessario attivare, poniamo, in una certa area o in una certa situazione di crisi un contratto di programma o un'altra iniziativa, queste risorse possono essere utilizzate anche in altro modo, sempre per incentivi all'industria.
PORCU (P.D.). Integri l'emendamento!
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Integrandolo in questo modo? Questa è la proposta della Giunta, il Consiglio valuti, insomma, non so cos'altro dire.
PRESIDENTE. Onorevole Capelli, lei è già intervenuto.
CAPELLI (U.D.C.). Posso proporre un emendamento orale?
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Assessore, siccome sappiamo leggere tutti e due, l'emendamento interviene sulle parole "sono destinate", cioè le somme sono destinate, e chiede che siano sostituite con "possono essere destinate", il che è diverso, non raggiunge il principio che ha detto lei. Ma mi preoccupa molto anche il fatto che quelle somme possano essere destinate ad aree diverse, come lei ha detto. Per cui non propongo più l'emendamento orale e tengo la mia posizione. Scusi, Presidente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Presidente, intervengo solo per chiedere se si può sospendere questo specifico emendamento e passare agli altri emendamenti, in attesa di una brevissima interlocuzione anche in Aula.
PRESIDENTE. Proseguiamo con la votazione degli altri emendamenti.
Faccio presente ai colleghi che abbiamo testé votato l'emendamento numero 120, che ritornava su un comma su cui l'Aula si era già espressa con la votazione dell'emendamento numero 46, che è stato approvato. Automaticamente decadeva l'emendamento numero 120, che invece è stato messo in votazione. Per cui annullo la votazione dell'emendamento numero 120, che si intende decaduto.
Passiamo all'emendamento numero 91.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Chiedo la votazione a scrutinio segreto.
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 91.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 67
votanti 66
astenuti 1
maggioranza 34
favorevoli 42
contrari 24
(Il Consiglio approva).
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Caria - Cherchi - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cucca - Cuccu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo )
Passiamo all'emendamento numero 148.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, ho il vago sospetto che il sistema si sia impallato. Il risultato della votazione precedente è assolutamente impossibile!
(Interruzioni)
No, la gente ha votato benissimo. Allora, siccome solo noi siamo quanti siamo, insomma, mi pare assurdo il risultato di quella votazione! Sollevo adesso questa questione per dopo, insomma.
PRESIDENTE. Onorevole Diana, non è possibile verificarlo.
DIANA MARIO (P.d.L.). E' possibile, perché è accaduto assolutamente questo, Presidente!
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 148, che è un emendamento all'emendamento numero 49.
Scusate, mi fanno presente gli Uffici che sarebbe più opportuno votare prima l'emendamento numero 95 e poi gli emendamenti numero 148 e 49.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Io dichiaro il mio voto favorevole all'emendamento numero 95, e lo dico anche al relatore…
Presidente, le chiedo di sospendere il conteggio del tempo perché non posso continuare con questo brusio.
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, consentite all'oratore di svolgere il suo intervento. Grazie.
PORCU (P.D.). Grazie, Presidente. Capisco che l'onorevole Diana stia cercando i voti a favore dell'emendamento precedente e ci metterà un po' per riprendersi!
(Interruzioni)
Mentre lui prende atto che la maggioranza è andata sotto sulla prima legge che sarà approvata dal Consiglio regionale, e ci vorrà un po', io vorrei dichiarare il mio voto a favore dell'emendamento numero 95. E non lo faccio, onorevole Maninchedda, per strumentalità, come lei ha detto a proposito di un nostro emendamento in cui proponiamo lo stanziamento di 100 milioni di euro per il ripristino delle infrastrutture pubbliche, ma molto più umilmente lo faccio perché il ruolo della minoranza è quello di segnalare i problemi e spiegare che in questo caso le risorse previste nell'emendamento numero 49, cioè i 6 milioni di euro su cui è stato dato parere favorevole, non sono sufficienti per il ristoro dei danni causati da eventi calamitosi.
Se, poi, la nostra attività di segnalazione dei problemi viene accolta, è chiaro che ci si ferma a verificare insieme la copertura finanziaria, ma lungi da noi sollevare problemi per motivi strumentali. Noi segnaliamo problemi concreti, e in questo caso, se lei avesse la bontà di fare una verifica con gli Uffici si accorgerebbe che il ristoro di 6 milioni è insufficiente. Può essere comunque un primo passo, magari ne faremo di successivi, ma credo che non si possa togliere alla minoranza la prerogativa di segnalare che quelle risorse sono insufficienti, anche attraverso un emendamento che, è chiaro, non ha copertura nella dotazione FNOL.
Faremo la stessa cosa per quanto riguarda la messa in sicurezza, segnaleremo che aggiungere un titolo a quelle risorse non vuol dire risolvere il problema e lo faremo ogni volta che riterremo di dover esercitare il nostro ruolo. Quindi il mio voto, ripeto, è favorevole all'emendamento numero 95.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). Presidente, il nostro emendamento è stato presentato, come ha spiegato l'onorevole Porcu, per cercare di dare una soluzione definitiva alla situazione degli alluvionati di tutta la Sardegna.
Voglio ricordare che in Commissione sia la Giunta sia i commissari di maggioranza e di opposizione hanno lavorato per cercare di raggiungere il massimo obiettivo possibile, per dare soluzione ai problemi che abbiamo affrontato, in modo particolare con la legge numero 15 dell'anno scorso, che, lo voglio ricordare, è stata approvata all'unanimità dal Consiglio e ha consentito alla Giunta precedente di concedere in tempi record i rimborsi ai cittadini che hanno avuto i più gravi problemi.
Presidente, è possibile ottenere silenzio? Grazie.
PRESIDENTE. Onorevole Rassu, consenta all'oratore di svolgere il suo intervento.
ESPA (P.D.). Quindi la richiesta che noi abbiamo avanzato non è puntata su una teorica necessità finanziaria, ma è proprio quello che ci risulta essere necessario per definire i rimborsi ai privati cittadini e alle imprese, per dare insomma risposta ai cittadini di tutti i comuni della Sardegna colpiti da alluvione, come Capoterra, Pirri o Samatzai.
Mi risulta, tra l'altro, così mi è sembrato di leggere ieri sul sito della Regione, che il Commissario straordinario per l'alluvione stia procedendo in questo senso. Cioè, dopo che è stato accolto un nostro emendamento (il comma 31 dell'articolo 4, lo ricordo, è frutto di un emendamento firmato interamente dall'opposizione), mi sembra che si stia procedendo in questo senso. Io non ho ancora visto la delibera relativa a questi rimborsi, credo che ci voglia un piccolo sforzo per dare una risposta conclusiva ai cittadini e anche alle imprese.
Quindi bisogna capire e valutare bene. Tra l'altro mi fa piacere che sia stato risparmiato adesso 1 milione di euro, che io destinerei subito per gli interventi conseguenti all'alluvione. Passiamo dal formaggio all'alluvione! Io direi che in questo senso occorre un po' di attenzione e vorrei capire se c'è la necessità di chiudere questo percorso definitivamente. Ne riparleremo dopo, perché c'è anche tutta la questione del dissesto idrogeologico. Qui parliamo solamente dei rimborsi che spettano a tutti cittadini e devo lamentare, lo farò anche in seguito, che il Governo Berlusconi ha messo a disposizione 7 milioni di euro a fronte dei notevoli sforzi che hanno fatto la precedente Giunta e la Giunta attuale, perché oltre ai 50 milioni di euro stanziati nella precedente legislatura con questa manovra finanziaria entreranno in campo altri 31 milioni di euro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io voterò a favore dell'emendamento numero 95 e colgo l'occasione per chiedere una cortesia all'Assessore e alla Giunta. Vogliamo fare la somma, cioè contare quanti sono i milioni o forse anche i miliardi di euro che noi abbiamo stanziato, diciamo, negli ultimi dieci anni, per ristorare danni a qualunque titolo rilevati e causati? E vogliamo pensare un pochino anche al fatto che ci sono aree geografiche e centri urbani che sistematicamente in questa regione sono afflitti da alluvioni e nubifragi e subiscono danni conseguenti a quei fenomeni? Vogliamo riuscire a capire se magari c'è una situazione, anche urbanistica, degenerata in alcune aree, in alcuni centri urbani, in alcuni comuni di questa nostra regione? Vogliamo anche ricordarci che Capoterra è un comune che ancora vive con uno strumento urbanistico arcaico, ovverosia un piano di fabbricazione, e con un susseguirsi pasticciato di deroghe che di volta in volta approva, e che la comunità regionale, cioè tutti i sardi poi sono chiamati a rispondere di danni che si realizzano in una determinata realtà per l'incuria di quella realtà? Ce lo vogliamo porre un pochino questo problema?
Ha ragione, onorevole Porcu, lo stanziamento è insufficiente, glielo dica all'Assessore, ma sarà sempre più nel tempo insufficiente e alla fine saremo costretti a destinare tutte le risorse del bilancio a coloro che subiscono danni per fenomeni che sono gestibili da una buona programmazione nel territorio. C'era una proposta di Commissione d'indagine, la si vuole riprendere? Possiamo dare un minimo di prospettiva diversa che non sia solo quella dell'intervento dopo il danno?
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Christian Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS CHRISTIAN (P.S.d'Az.). Io sottoscrivo appieno le argomentazioni del collega Uras non condividendone, però, la conclusione che riterrei più logica, in questo momento, con riferimento alla posizione che stanno assumendo la Giunta e la maggioranza. Proprio perché oramai questi eventi alluvionali non sono più eccezionali, ma sono sempre più ricorrenti, probabilmente bisogna abbandonare la politica del rimborso tout court, nel senso che è inutile rimborsare la ristrutturazione e il rifacimento delle case e lasciarle esattamente dove sono se quelle aree sono a rischio. Probabilmente, onorevole Porcu, onorevole Espa, che condividete questi problemi e sensibilmente ve ne siete occupati, sarebbe più opportuno - e mi spiace che qui non ci sia l'Assessore dell'urbanistica - che di concerto chi governa il territorio sotto il profilo urbanistico e i servizi dei Geni civili provvedessero a perimetrare le aree di esondazione e una volta individuati i fabbricati che non possono stare all'interno di quelle aree nell'immediato pianificassero forse anche la delocalizzazione di certi immobili. E vorrei ricordare, onorevole Uras, che il Comune di Capoterra non solo ha uno strumento urbanistico che risale al 1969 e che prevede un insediamento di 167 mila abitanti nel suo sviluppo massimo, dalla crina dei monti alla riva del mare, ma lo stesso comune, per esempio, ha costruito una scuola materna dentro l'alveo di un fiume, occupando demanio idrico regionale. E allora io, prima di ricostruire o di dare contributi perché il comune li utilizzi in questo modo, assumerei la responsabilità, come Regione, di individuare aree che siano completamente interdette per tipi di interventi come questo.
E qui la responsabilità non può che essere regionale, perché è vero che i comuni hanno piena sovranità sul territorio, però è vero anche che man mano che ci si avvicina agli interessi locali è sempre più difficile prendere le decisioni. E se chi fa gli strumenti urbanistici, quando c'è da tutelare il rischio idrogeologico, quando c'è da tutelare il paesaggio, si avvicina eccessivamente a questo tipo di interessi ci ritroviamo con quegli strumenti di fabbricazione che hanno prodotto, purtroppo, tutti questi danni.
Ecco, io inviterei la Giunta a proporre un disegno di legge che preveda una perimetrazione certa in tempi certi e poi tutte le risorse necessarie, probabilmente, anche per delocalizzare tutte quelle strutture che non possono più continuare a stare in aree che sono soggette naturalmente a esondazioni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Presidente, sarò velocissimo. Intendo solo porre all'attenzione della Giunta un evento calamitoso accaduto due anni fa, per il quale il Sindaco di Borutta ha fatto richiesta, anche quest'anno, di rimborso spese.
Due anni fa, per un evento calamitoso verificatosi in zona, alcune abitazioni civili di Borutta hanno subito danni enormi. Grazie a Dio non ci sono stati dei morti, però sono stati distrutti degli edifici comunali e due case di civile abitazione. Essendo figlio di un dio minore, il Comune di Borutta ancora chiede attenzione e a tal fine ha scritto al Presidente della Regione, agli Assessori competenti e ai Presidenti delle Commissioni.
Grazie a Dio, ripeto, non sono successe delle disgrazie come quelle che hanno caratterizzato l'alluvione di Capoterra, sta di fatto che anche a Borutta una famiglia ha perso la casa e anche il Comune ha subito danni.
Voglio richiamare anche il fatto, e mi rivolgo principalmente all'Assessore dell'agricoltura, che i Comuni di Alghero, Villanova e Sorso, che l'anno scorso, a causa di un tifone, hanno subito danni ingenti valutabili in 5 milioni di euro, attendono ancora di essere rimborsati per le spese sostenute. Spese che dovevano essere valutate dall'ARGEA, che le ha valutate in ritardo nella scorsa legislatura, cioè dopo i 60 giorni previsti, per cui fuori tempo massimo per essere proposte al rimborso a valere sui fondi POR. Anche in questo caso quei 5 milioni di euro - mi fa piacere che sia rientrato l'assessore Prato - non sono stati ancora contabilizzati.
Richiamo, pertanto, l'attenzione dell'Assessore dell'agricoltura sull'evento calamitoso che si è verificato, ripeto, nella costa tra Alghero, Villanova e Sorso e anche nell'hinterland, da Romana in qua, e che ha causato danni per oltre 5 milioni di euro. E' successo l'anno scorso e quel tifone ha distrutto anche parte dei capannoni dell'aeroporto di Alghero. Prego, quindi, la Giunta di porre attenzione sia al caso di Borutta sia a quello della costa che va da Alghero a Sorso. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ladu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LADU (P.d.L.). Presidente, Assessore, io pensavo che ci fosse qualche errore, perché quando ho letto il comma 31, che parla di uno stanziamento di 1 milione di euro per i danni dovuti a eventi alluvionali, ho pensato: ma è possibile che con tutti i danni che ci sono stati si inserisca una norma che prevede un finanziamento di 1 milione di euro? Poi, invece, il comma dice: "compresi gli oneri derivanti dagli interventi straordinari e urgenti che necessitano di lavori 24 ore su 24", sembrerebbe, insomma, che si tratti di risorse aggiuntive per quei lavori che vengono fatti a ciclo continuo. Non è così, chiaramente, perché l'emendamento si riferisce, invece, agli eventi alluvionali di tutta la Sardegna.
Ecco, io ritengo che quello che le risorse che noi abbiamo impegnato in questa finanziaria effettivamente siano inadeguate rispetto ai danni che ci sono stati, però invito la Giunta a ricordarsi che non ci sono stati danni soltanto a Capoterra. E' giusto che Capoterra abbia gli indennizzi che deve avere, perché anche quel comune deve essere risanato, deve vivere in una condizione di sicurezza per il futuro, però devo ricordare che ci sono anche altre zone che hanno subito danni ingenti, quasi come Capoterra, e forse in qualche caso anche di più. Pertanto chiedo che queste risorse, che sono poche, ripeto, pochissime, vengano ripartite in modo adeguato tra tutte le zone che hanno subito danni alluvionali.
Dai ragionamenti che sto sentendo questa sera, mi pare, invece, che sia soltanto la zona di Capoterra che debba beneficiare di questi interventi. Qui non è specificato, credo tuttavia che la Giunta farà interventi oculati in modo che si risanino tutte le zone interessate e siano pagati i danni che si sono verificati in tutta la Sardegna, non solo in una parte di essa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MULA (Riformatori Sardi).Non vorrei assolutamente essere ripetitivo rispetto a quello che ha detto il collega Ladu, ma credo che su questo tema occorra fare una riflessione seria e soprattutto credo che le somme messe a disposizione in finanziaria - e mi riferisco in particolare all'atto deliberativo della Giunta di martedì - siano completamente insufficienti, perché, come qualcuno ha detto, si tratta di danni alluvionali e non da esondazioni o dovuti al fatto che magari si è costruito male e quindi era naturale che danni del genere potessero verificarsi.
Visto che il collega Rassu ha fatto delle precisazioni, vorrei ricordare che i danni a seguito dell'evento calamitoso dell'ottobre-novembre 2008 nella bassa Baronia ammontano a oltre 100 milioni di euro. E non lo dico io, ma lo dicono le perizie. Ci sono ancora degli sfollati che l'amministrazione comunale ha sistemato nelle strutture alberghiere e ci sono attività produttive in ginocchio che aspettano una forma di risarcimento. I privati si aspettano chissà quali cifre, ma le cifre saranno bassissime.
Io invito veramente la Giunta a fare una riflessione e colgo l'occasione per ringraziare l'Assessore dei lavori pubblici, che lunedì si recherà nella bassa Baronia per verificare di persona quali sono stati i danni effettivi, perché mi sembra che l'evento si sia verificato troppo tempo fa e stia passando nel dimenticatoio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Mi riallaccio a quello che diceva il collega Solinas. Su questo tema io credo che la gara a chi mette più denari per pagare gli indennizzi rischi di essere una cattiva applicazione di un pessimo approccio ai problemi. La Regione, per sfortuna, non ha adottato ancora il metodo della Protezione civile, che sa bene come ci si deve comportare nella fase immediatamente successiva alle emergenze. Peraltro gli indennizzi - e sono i casi che presentavano i colleghi - spesso non sono assolutamente commisurati ai danni subiti, rendono irreversibili quei danni e quindi privano definitivamente dei beni danneggiati le persone. Quindi, noi dobbiamo fare una riflessione su questi casi.
Conosco meglio il caso di Capoterra: esiste uno studio - altro che non esiste! - fatto con il coinvolgimento degli organi deputati. Il bacino idrografico del Rio San Girolamo è, per portata di flusso e per densità demografica, un caso emblematico della Sardegna. Non si può pensare di indennizzare le persone e i loro beni senza pensare a un disegno di adeguamento di quel bacino idrografico con opere di sistemazione, perché è impossibile trasferire le persone, in quanto è a rischio un numero di persone impossibile da gestire con risorse finanziarie.
Quindi l'intervento della Regione, sulla base di questo studio, deve mirare a costruire le grandi opere necessarie non a mitigare, perché questo è l'equivoco del Piano di assetto idrogeologico, in quanto mitigazione significa convivenza con il rischio, ma a realizzare gli interventi di prevenzione che bypassino i rischi idrogeologici di quel bacino e consentano che gli indennizzi siano efficaci nel ripristino di condizioni ormai private del rischio.
Io credo che sarebbe opportuno, su questa materia, che i disegni di legge e le proposte di legge che sono all'esame fossero anch'esse oggetto magari del disegno di legge che si dice sarà presentato tra qualche mese.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Proseguendo in quello che ha detto ora il collega Gian Valerio Sanna, voglio precisare che questo è ancora un intervento volto a far fronte all'emergenza. Quindi noi dobbiamo uscire dall'emergenza, che siamo costretti a inseguire a seguito di fatti calamitosi che non siamo in grado di prevedere, e dobbiamo invece fare una programmazione che consenta di prevenire i disastri.
La Regione e lo Stato stanziano risorse per interventi d'emergenza, hanno pagato i danni della siccità e oggi pagano quelli delle alluvioni, che sono più frequenti della siccità, però molti danni, soprattutto conseguenti alle alluvioni, sono dovuti a un abusivismo dilagante, sul quale non si è intervenuti e non si sta intervenendo neanche oggi. Penso, per esempio, alle alluvioni dei primi anni Novanta, quando lo Stato trasferì anche ai comuni finanziamenti che vennero utilizzati per far fronte alla raccolta delle acque e non per rimborsare i cittadini che avevano subito dei danni.
Questo è un discorso fondamentale, forse i due aspetti vanno distinti, però, occorre mettere fine a quel problema. Oggi l'eccessiva cementificazione in agro, che aggrava il problema della raccolta delle acque, oltre a tutti gli interventi che sono stati fatti per la viabilità rurale, come l'eliminazione delle cunette e la cementificazione delle pavimentazioni, ha alterato drammaticamente quelli che sono i problemi conseguenti a una piovosità maggiore e su questo credo si debba intervenire. Ancora oggi, nonostante il vincolo introdotto dalla legge salvacoste, che prevedeva, nella sua configurazione di tutela paesaggistica, attenzioni sulla fascia costiera, ma anche lungo i corsi dei fiumi, si è continuato a costruire, perché sappiamo che sono state fatte salve le concessioni edilizie precedentemente rilasciate. Si costruisce ancora oggi perché non si tiene conto, a parte l'aspetto paesaggistico, del rischio idrogeologico e le amministrazioni sono poi chiamate a realizzare opere pubbliche spesso proprio a difesa dell'abusivismo. Su questo credo il discorso rimanga di un'attualità drammatica.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Io cercavo uno schema che ci è stato fornito dalla Giunta in sede di discussione in Commissione sul comma 31 dell'articolo 4 e sul relativo emendamento. Intervengo quasi per rincuorare i colleghi Mula, Ladu e altri, ma nello stesso tempo per esprimere qualche rammarico. Vedete, questo comma nasce da un emendamento dei colleghi del centrosinistra, in particolare del collega Espa, che, ovviamente, dalla sua parte, aveva proprio indicato Capoterra…
ESPA (P.D.). No, non è così, è stata la Giunta!
CAPELLI (U.D.C.). Io c'ero, onorevole Espa e la sua proposta era quella di indirizzare direttamente in legge questi fondi per gli eventi di Capoterra, che ha diritto.
ESPA (P.D.). Non è vero!
CAPELLI (U.D.C.). Nonostante la sceneggiata, continuo nella mia tesi.
Il problema è che probabilmente non è conosciuto il fatto che la Regione Sardegna, l'Amministrazione regionale non può fare distinzioni di questo genere. Certo, potremmo tornare qui a discutere del fatto che dopo gli eventi del 2008, purtroppo grazie a Capoterra, si è provveduto a fare interventi anche laddove non erano stati fatti per tempo, ma se torniamo indietro nel tempo siamo ancora in ritardo rispetto a interventi in altre aree alluvionate e che sono state segnate, disgraziatamente, anche dalla perdita di vite umane. Perciò, io confido molto sul fatto che la Giunta e chi dovrà applicare la normativa non faccia distinguo, ma consideri la Sardegna come un territorio di intervento unico, non con aree di serie A e di serie B.
E mi sovviene una battuta, perché tutta questa situazione può creare delle incomprensioni anche all'interno della maggioranza; incomprensioni che vorrei sintetizzare, ma ne parleremo la settimana prossima, appunto con una battuta per altre incomprensioni che sono nate, ma che spero siano state chiarite. Quando è intervenuto il fatto del G8, mi è stata suggerita la battuta: "G8 a l'Aquila, terremoto in Sardegna". Non vorremmo che fosse sempre discussione di eventi non precedentemente valutati e di decisioni precedentemente valutate, che possono altrimenti causare degli smottamenti anche in sede politica.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Randazzo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RANDAZZO (P.d.L.). Presidente, Assessori, colleghi, concordo con chi mi ha preceduto sul fatto che non esiste solo il caso di Capoterra, però bisogna fare un esame di coscienza, e non da questa parte ma dalla parte opposta di quest'aula, per tutto ciò che è stato fatto per l'agricoltura. Approfitto della presenza dell'assessore Prato. L'altro giorno, c'era una conferenza al Comune di Capoterra, dove mi sarei aspettato di incontrare il collega Espa, essendo stata organizzata dal Sindaco di Capoterra, esponente del centrosinistra nonché del suo partito, sulla mancata rendicontazione e soprattutto la mancata certificazione dei danni reali causati dall'alluvione del 22 ottobre a coloro che hanno investito nelle colture a seminativo e non avendo potuto procedere al raccolto non sono in grado di rispettare le scadenze che sicuramente hanno, per cui corrono il rischio che le loro aziende vadano ad aggiungersi a quelle che sono oggi messe all'asta.
So che il collega Espa era a un'altra riunione quella sera, sempre a Capoterra, accetto questo. Io non mi stupisco e voterò contro l'emendamento proposto, perché abbiamo dei residui. Chiedo formalmente alla Giunta di accelerare la certificazione dei danni reali nelle aree dove si è verificata l'alluvione, a Capoterra e in tutti i gli altri comuni interessati, perché è intollerabile che sino all'altro giorno - mi riferisco alla riunione alla quale ero presente -, a sei mesi dall'evento calamitoso non si sapesse ancora quali aziende erano state controllate, aziende per le quali esiste la sola certificazione del comune, che per le attività produttive agricole non vale se non c'è la verifica da parte dell'ARGEA.
Io ringrazio l'Assessore che ha sollecitato i funzionari di ARGEA e LAORE a fare la verifica di tutte le attività che hanno subito danni e spero, a breve, di poter avere un quantum, perché 100 milioni di euro non bastano per tutte le attività in essere, per tutti quei poveri agricoltori che hanno fatto investimenti. Non sappiamo, a oggi che cosa c'era in produzione, e se i funzionari che sono pagati per questo, e qui lo confermo, non provvedono a quantificare i danni realmente subiti, possiamo fare a gara a chi spara le cifre più alte, ma non risolviamo nulla.
Io concordo con chi mi ha preceduto, i colleghi Mula, Ladu e Capelli, sul fatto che tutte le zone della Sardegna sono uguali, però bisogna andare nelle zone specifiche - io sono stato a Capoterra - per poter fare una quantificazione reale dei danni.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.E' stata chiesta un'indicazione più precisa della situazione e quindi la fornisco immediatamente. Il fabbisogno complessivo per le alluvioni di cui si tratta ammonta, per quanto riguarda, ovviamente, i rimborsi dei danni, a 74 milioni di euro più 22 milioni di euro.
PRESIDENTE. Onorevole Capelli, onorevole Espa, per cortesia, consentite all'Assessore di svolgere il suo intervento. Grazie.
LA SPISA (F.I.). Ai 74 milioni di euro di danni accertati, lo ribadiamo, si tratta di tutti i comuni che hanno subito l'alluvione in quel periodo, si devono aggiungere 22 milioni di danni alle imprese agricole. Per queste vi è una disponibilità del fondo di solidarietà in agricoltura che coprirà integralmente i danni, mentre per gli altri abbiamo una disponibilità attuale di 57 milioni di euro, che dovranno coprire i danni ai beni immobili e mobili subiti dai privati e gli interventi effettuati dai comuni in via d'urgenza.
Resta ancora la necessità complessiva di 17 milioni di euro. Per questi, però, il Commissario per l'emergenza potrà agire anche utilizzando residui di stanziamento da altre fonti del bilancio. Per cui possiamo ritenere che con lo stanziamento previsto nell'emendamento numero 49 della Giunta, che aggiunge 6 milioni di euro al milione indicato simbolicamente in Commissione, come avevamo detto, si darà adempimento a tutti i rimborsi. Questa è una lettura della situazione che ci permette di dire con sufficiente certezza che nessuno resterà senza la risposta da parte della Regione. Sappiamo che ci sono anche i 25 milioni di euro già indicati nel testo della Commissione, che sono invece destinati alle opere di ripristino idrogeologico.
Quindi, per quanto riguarda l'emergenza e la situazione attuale, noi crediamo che questa dotazione finanziaria, che è molto alta, possa essere sufficiente e ci consenta di stare tranquilli e non sentirci costretti in questo momento a prevedere ulteriori accantonamenti finanziari che rischierebbero di essere sostanzialmente delle immobilizzazioni. Vediamo che in questo momento, fotografata la situazione a oggi, le risposte potranno essere date nei tempi più rapidi possibili. Se eventualmente ci fossero valutazioni diverse in seguito, saremmo costretti a intervenire, ma al momento possiamo tranquillizzare sul fatto che la disponibilità finanziaria esiste.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOCCI (P.d.L.). Presidente, intendo solo portare la testimonianza di quello che ho vissuto in Commissione bilancio riguardo a questo comma, per tranquillizzare i colleghi che, giustamente, hanno posto problemi di ordine territoriale.
In questo emendamento, all'inizio, si parlava effettivamente della città di Capoterra e noi, dopo una discussione anche abbastanza accesa nell'ambito della Commissione, abbiamo convenuto di togliere il nome "Capoterra" per poter dar modo di estendere a tutti i comuni della Sardegna la possibilità di accedere a questo finanziamento. Oltretutto, la precisazione dell'Assessore a questo proposito ci dice che di fatto lo stanziamento è di 31 milioni di euro, che è una cifra sicuramente congrua per affrontare le emergenze di tutti i comuni della Sardegna, a qualsiasi latitudine. Eventualmente, si procederà poi una ricognizione di tipo idrogeologico in tutto il territorio della Sardegna, dove sarebbe auspicabile poter intervenire in maniera oculata. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Rinuncio, Presidente, per agevolare la speditezza dei lavori, sperando possano proseguire più celermente, altrimenti ho paura che non finiremo neanche domani.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 95.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Espa - Manca - Mariani - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Biancareddu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Mula.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 53
votanti 51
astenuti 2
maggioranza 26
favorevoli 17
contrari 34
(Il Consiglio non approva).
L'emendamento numero 148 è decaduto.
Passiamo all'emendamento numero 49.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Annuncio il mio voto favorevole. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Intervengo per chiedere la votazione nominale e annunciare il voto favorevole…
OPPI (U.D.C.). Sei arrivato in ritardo!
PORCU (P.D.). Sono arrivato in ritardo rispetto all'onorevole Diana. E' giusto, poiché faccio parte della minoranza, ma spero di poter parlare presto a nome della maggioranza. E' un augurio che faccio a noi e anche alla Sardegna, evidentemente. Poi, siccome sappiamo che l'onorevole Diana si sta ancora riprendendo da una precedente votazione, non mi permetterei mai di sostituirmi a lui o di prendere la parola per conto suo.
Perché votiamo a favore? Non tanto per le rassicurazioni dell'Assessore, che abbiamo apprezzato (vedremo strada facendo, a noi risultano cifre completamente diverse, è evidente che da qui alle prossime settimane, alla discussione del collegato e della prossima finanziaria, avremo modo di verificarle), quanto perché ci sembra che comunque sia stata accolta la richiesta della minoranza di integrare gli stanziamenti. Per cui l'attenzione che la Giunta ha riservato, anche portando la dotazione a 6 milioni di euro, va apprezzata.
Il voto sull'emendamento numero 49 è, quindi, favorevole.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). Ovviamente annuncio il mio voto favorevole. Devo dire che le dichiarazioni fatte dall'assessore La Spisa rispetto al progetto avrebbero visto bene un ulteriore intervento di 17 milioni di euro in favore di tutti i comuni della Sardegna, però mi sembra che stiamo andando verso un giusto riconoscimento e sollievo sia per le aziende sia per i privati per quanto riguarda i danni causati dalle alluvioni.
L'onorevole Gian Valerio Sanna ha già spiegato che, comunque, occorre prendere in considerazione i disegni di legge sul dissesto idrogeologico (ne parleremo più avanti, probabilmente anche riguardo al comma 30), che la Sardegna da sola non è in grado di affrontare. E qui ci vorrebbe veramente una proposta di legge nazionale unitaria di questo Consiglio, per chiedere più fondi per la prevenzione. Poi, lo dico con una battuta: sono molto onorato che i colleghi mi attribuiscano il potere di aver scritto le parole "Comune di Capoterra". Il collega Locci e il collega Capelli, in modo particolare, probabilmente non si ricordano bene come sono andate le cose in Commissione, perché a scrivere "Comune di Capoterra" e quindi a destinare 25 milioni di euro a questo comune, ma solo per il dissesto idrogeologico, dopo una visita da parte di tutti gli Assessori in quel territorio, è stato il governatore Cappellacci. E voi, in Commissione, avete detto al presidente Cappellacci: "Cancella Capoterra". E' scritto qui. Invece il nostro emendamento all'emendamento numero 60, che poi è stato ripreso dalla Giunta, parlava di tutti i comuni interessati. Questo lo dico giusto per far capire come ci siamo mossi. Poi, gli atti sono questi, avete forse confuso.
Voglio tornare su Capoterra, anche se ci stiamo occupando di tutti i comuni: ricordiamoci che in quel comune incidono 10 mila persone che, come ha detto qualcuno, non possono essere spostate. Ricordo che non c'è abusivismo, forse le lottizzazioni sono state autorizzate in maniera abusiva, ma i privati non ne hanno nessuna responsabilità. Ecco, per questo c'è bisogno di grandi opere e io credo che la Regione possa fare molto, però il Governo nazionale prevede di dare al Comune di Catania, per il dissesto finanziario, 150 milioni di euro, mentre per il dissesto idrogeologico in tutta la Sardegna stanzia 7 milioni di euro! Penso che sia un'ingiustizia clamorosa. Noi pensiamo di essere autonomi, però non ci sentiamo molto cittadini italiani quando vediamo queste situazioni.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta di votazione nominale avanzata dal consigliere Porcu?
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 49.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Contu Mariano e Lai hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cucca - De Francisci - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 57
votanti 56
astenuti 1
maggioranza 29
favorevoli 56
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'articolo 4.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Annuncio il voto favorevole e chiedo la votazione nominale. Grazie.
PRESIDENTE. Prego i colleghi di prendere posto. Scusate un attimo, non possiamo votare l'articolo se non dopo aver votato l'emendamento numero 34, che avevamo prima sospeso. E' stata definita una nuova formulazione o lo mettiamo in votazione così com'è?
CAPELLI (U.D.C.). Qual era la nuova formulazione?
PRESIDENTE. No, era stata chiesta una sospensione per vedere di trovare una formulazione più precisa.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). E' un emendamento al comm[s1] a 21, Presidente.
PRESIDENTE. E' l'emendamento numero 34, al comma 19.
Onorevole Sanna, si sta vedendo di trovare una formulazione che possa mettere d'accordo tutti.
Onorevole Capelli, proseguiamo e lasciamo la formulazione originaria?
Metto in votazione l'emendamento numero 34. Chi lo approva alzi la mano.
E' approvato)
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Il comma 21, per gli approfondimenti che sono stati fatti, risulterebbe inapplicabile e comunque in contrasto con le norme europee, cioè questi aiuti potrebbero essere considerati aiuti di Stato. Per cui si è pensato, se l'Aula è d'accordo, di modificarlo con un emendamento orale che io posso presentare immediatamente alla Presidenza e che vorrei leggere: "L'Amministrazione regionale è autorizzata a concedere aiuti per investimenti nelle aziende zootecniche, finalizzati a migliorare la produzione e incrementare la qualità delle carni bovine. Sono ammesse al finanziamento le spese relative all'acquisto di riproduttori maschi e fattrici femmine di qualità pregiata, regi[s2] strate nei libri genealogici o nei registri di razza. L'intensità degli aiuti e le modalità di erogazione sono definite, con delibera della Giunta regionale, in conformità alle disposizioni del regolamento (CE) numero 1535 della Commissione del 20 dicembre 2007, relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti de minimis". E' proprio qui il problema, con gli aiuti de minimis non incorre nelle norme della Comunità europea. Per cui io lo consegno alla Presidenza.
PRESIDENTE. Se c'è l'accordo dell'Aula su questo emendamento orale possiamo metterlo in votazione.
Ha domandato di parlare il consigliere Rassu. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Se ho ben capito dalla lettura fatta dal Capogruppo, non vorrei sbagliarmi e se sbaglio mi corregga, dopo la parola "incrementare la qualità" sono aggiunte le parole "carni bovine".
PRESIDENTE. Sì.
RASSU (P.d.L.). Assolutamente no! Qui si parla di qualità di riproduttori e non di carni. Stiamo attenti, stiamo stravolgendo il comma che ha proposto la Giunta. Il comma 21 parla di razzatori maschi e di fattrici, non parla di carni bovine. Ho sentito bene?
PRESIDENTE. Sospendo la seduta per cinque minuti. I lavori riprenderanno alle ore 18 e 15.
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 10, viene ripresa alle ore 18 e 15.)
PRESIDENTE. Se tutti sono d'accordo sulla proposta di modifica avanzata dall'onorevole Diana, procediamo alla votazione del testo dell'articolo 4 con la modifica introdotta al comma 21.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Le chiedo gentilmente di mettere in votazione per parti l'articolo 4: la prima parte fino al comma 20, separatamente il comma 21 e poi tutto il resto. Sul comma 21 chiedo la votazione a scrutinio segreto.
PRESIDENTE. L'onorevole Mario Diana ha chiesto, prima, la votazione nominale annunciando il voto favorevole all'articolo 4, per cui si può accogliere la richiesta di votazione per parti, ma non quella di votazione a scrutinio segreto, essendoci già stata una dichiarazione di voto su tutto l'articolo 4, onorevole Sanna. Mantiene la richiesta di votazione per parti?
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). La mantengo così come l'ho richiesta!
PRESIDENTE. No. Io avevo già messo in votazione l'articolo 4 e il primo a intervenire è stato l'onorevole Diana, che ha chiesto la votazione nominale e ha espresso parere favorevole all'articolo 4. Lei, successivamente, ha fatto una richiesta per parti che si può accogliere, ma siccome un consigliere ha già dichiarato il voto sull'articolo 4 non posso accogliere la richiesta di voto segreto.
Allora, io avevo chiamato in votazione l'articolo 4, ed è stata già fatta una dichiarazione di voto, la sua richiesta doveva essere espressa precedentemente. Allora, se si vuole mantenere la votazione per parti lo si può fare, ma non si può accogliere la richiesta di votazione a scrutinio segreto.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, le ricordo che l'articolo 4 è stato modificato dall'emendamento orale dell'onorevole Diana, quindi le cose sono due: o non accettiamo l'emendamento orale e allora lei ha ragione, oppure accettiamo l'emendamento orale e ha ragione l'onorevole Sanna nella sua richiesta. Questa è la nostra posizione.
PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Porcu, questo non c'entra assolutamente niente, perché è stata fatta una considerazione rispetto al rischio che si corre e alla modifica del comma 21. No, onorevole Porcu…
PORCU (P.D.). Non voglio interloquire, sarà lei a decidere, per carità. Noi ci rimettiamo alla sua decisione.
PRESIDENTE. Grazie, molto gentile.
PORCU (P.D.). Ci mancherebbe altro! Io però sottolineo che l'onorevole Diana ha fatto la dichiarazione di voto, successivamente ha cambiato idea e ha detto: "Fermi tutti, devo fare una modifica". Questa modifica è stata apportata e quindi noi abbiamo azzerato il processo e ci accingiamo a votare un articolo - io esprimo il mio parere poi lei, ripeto, deciderà - che ha subito una modifica orale.
Rispetto a questo nuovo articolo, modificato oralmente, ribadiamo la richiesta che ha ben espresso il collega Sanna.
Il parere degli Uffici lo possiamo conoscere, almeno?
PRESIDENTE. Sì. Allora, l'onorevole Diana, nel dichiarare il voto sull'articolo 4, ha fatto presente che c'era la necessità di modificare un comma perché si correva il rischio di un intervento dell'Unione Europea. Ha quindi fatto una proposta di modifica che è stata accolta dal Consiglio, ma aveva già dichiarato il suo voto sull'intero articolo 4.
Il parere degli Uffici è conforme a quello del Presidente.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Ovviamente accoglierò le decisioni che questa Presidenza adotterà, conformi al Regolamento, però quando l'Aula è coinvolta in un voto, in genere è coinvolta in un voto che ha un oggetto che non può essere indeterminato, ma deve essere determinato. Se noi non conoscevamo il contenuto di quell'oggetto che dovevamo votare non potevamo esprimere una dichiarazione di voto, perché mancava l'elemento essenziale nella conoscenza dell'oggetto.
Se l'onorevole Diana ha chiesto la sospensione ai fini della determinazione dell'oggetto è chiaro che l'oggetto era sconosciuto e pertanto la manifestazione di voto non poteva essere espressa. Per cui il procedimento di voto deve partire dal momento in cui l'oggetto è determinato. Chiedo di rivalutare questa posizione, Presidente.
PRESIDENTE. Onorevole Uras, la sospensione non l'ha chiesta l'onorevole Diana, ma l'ha chiesta l'onorevole Rassu, che è intervenuto per chiedere una precisazione, per cui eravamo già in fase di dichiarazioni di voto. Grazie.
Allora, mi scusi, onorevole Sanna, può ripetere la richiesta per parti?
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). No, io non sto qui a ripetere, ho già avanzato la richiesta.
Vorrei sapere da lei in base a quale norma, a quale articolo del Regolamento sta prendendo questa decisione. E siccome sono anche desideroso di evidenziare l'escalation di questo modo di applicare il Regolamento del Consiglio, cioè sulla base delle interpretazioni, vorrei sapere se si tratta di un'ennesima interpretazione.
PRESIDENTE. La richiesta di voto segreto o di appello nominale deve essere avanzata al Presidente dopo la chiusura della discussione e prima che il Presidente inviti il Consiglio a votare.
Io avevo già invitato il Consiglio a votare, c'è stata già una dichiarazione di voto da parte dell'onorevole Diana, e questo è nel rispetto del Regolamento. Per cui metto in votazione l'articolo 4.
No, onorevole Sanna, è già intervenuto. Su che cosa intende intervenire?
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). La sua interpretazione è errata. Lei ha messo in votazione l'articolo 4, un consigliere ha dichiarato il suo voto, ma poi c'è stata una sospensione proprio perché l'articolo che lei aveva messo in votazione aveva subito una modifica. Quindi l'oggetto sul quale dovevamo esprimere il voto era totalmente diverso e io ho chiesto la votazione a scrutinio segreto non appena lei ha posto in votazione il nuovo argomento.
Abbiamo interpretazioni diverse, ma le lasciamo agli atti, in nome della democrazia di cui siamo amanti.
PRESIDENTE. Può essere messo agli atti. Le ricordo anche che, ai sensi dell'articolo 96 del Regolamento, lei non poteva richiedere il voto segreto, in quanto non è Capogruppo. Giusto per lasciare tutto agli atti. Grazie, onorevole Sanna.
(2/A).
PRESIDENTE. Procediamo alla votazione nominale dell'articolo 4, come richiesto dal consigliere Mario Diana.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 4.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Gallus - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Bruno - Caria - Cocco Pietro - Cucca - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 56
votanti 55
astenuti 1
maggioranza 28
favorevoli 39
contrari 16
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 45. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Agli emendamenti numero 8, 27 e 87 è stato presentato l'emendamento di sintesi numero 155.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, dichiaro il mio voto favorevole e chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Mi associo alla richiesta dell'onorevole Diana e dichiaro il mio voto favorevole.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 155.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il Presidente della Regione e il consigliere Rassu hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Bruno - Campus - Cappellacci - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cucca - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Meloni Francesco - Meloni Marco - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Christian - Steri - Uras - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 56
votanti 55
astenuti 1
maggioranza 28
favorevoli 55
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'emendamento numero 112.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Ritiro l'emendamento numero 112.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 88.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Intanto saluto il Presidente della Regione che si è unito a noi. Lo vediamo volentieri, non è stato molto in aula e ci fa piacere che sia qui con noi, anche per esercitare attivamente quella funzione di ascolto che ha richiamato nelle sue dichiarazioni programmatiche.
L'emendamento numero 88, che riguarda i Piani locali per i giovani, non è uno di quegli emendamenti che vengono presentati tanto per essere presentati, ma racchiude un'azione di politica attiva, di avviamento al lavoro che ha ottenuto risultati molto importanti in altre regioni. Si tratta di un'azione che se erogata nelle misure previste (circa 15 milioni di euro per il primo anno e 50 milioni per i successivi) può consentire a oltre 30 mila giovani sotto i 35 anni, con un piccolo sussidio di avviamento, pari a circa 4.000 euro all'anno, di portare avanti un loro progetto.
Io credo che pur nei tempi compressi di questa discussione, nella frenesia che può cogliere i colleghi per andare rapidamente a conclusione dei lavori, questa iniziativa che, ripeto, è stata sperimentata con successo in altre regioni, dove ha dato buoni risultati ed è stata seme per l'avvio di iniziative imprenditoriali importanti, non debba essere sottovalutata.
Mi dispiace che il presidente Cappellacci non riesca proprio a seguire fino in fondo un ragionamento.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Sei abituato a non avere il Presidente della Regione in aula. Non esagerare!
PORCU (P.D.). Io vorrei fare la mia dichiarazione di voto, non credo di ostacolare nessuno. La faccio liberamente e vorrei essere lasciato libero di esprimermi, così come liberamente i colleghi esprimono il loro parere.
Quindi su questo chiederei il punto di vista della Giunta, per valutare se questa iniziativa possa essere ritenuta interessante ed evitare che venga bocciata senza neanche essere presa in considerazione magari per il collegato o per future iniziative di legge.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sanjust per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANJUST (P.d.L.). Riconoscendo l'importanza dell'emendamento numero 88 che, vorrei ricordare, è stato preso, penso, parola per parola dalle proposte che sono pervenute in Commissione dall'ANCI Sardegna, inviterei il collega Porcu e gli altri firmatari a ritirarlo e nello stesso tempo mi permetto di rivolgere una preghiera alla Giunta e in particolare all'assessore La Spisa, affinché nel collegato che da qui a non molto andremo a esaminare venga affrontato un argomento che, come ha chiarito il collega Porcu, e io concordo con lui, è assolutamente importante per l'economia della Sardegna.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ha facoltà.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La Giunta si impegna a considerare la questione nella predisposizione del disegno di legge integrativo della manovra finanziaria. La finalità della predisposizione di interventi per l'occupazione giovanile attraverso questo strumento può essere sicuramente interessante ed è disponibile a cogliere dall'Aula delle proposte in questa direzione. Non in finanziaria, però. E' una delle tante questioni che vedremo nel collegato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Accedo alla richiesta di ritiro.
PRESIDENTE. L'emendamento numero 88 è ritirato.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). E no!
PRESIDENTE. Lei lo fa suo, onorevole Uras?
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Prima di ritirarlo bisogna chiedere il parere. L'emendamento è anche mio e io non lo ritiro. Io non sono d'accordo e dirò anche il perché.
Allora, noi viviamo in uno strano mondo: sembra che le cose che facciamo ce le dimentichiamo tutte, anche quelle che abbiamo fatto ieri! Ricordo a tutti che esiste una legge, la numero 20 del 2005, che prevede che ci sia un piano di interventi finalizzati all'occupazione e che in sede di predisposizione di quel piano debbono essere definiti questi strumenti. E' già nella finanziaria, Assessore. Già nella finanziaria noi siamo intervenuti, anche pesantemente, in questa materia, recuperando normative già esistenti nell'ordinamento, come l'articolo 94 della legge numero 11 del 1988.
Allora, non pasticciamo! Adesso facciamo collegati che devono riprendere cose già previste in legge. Gli interventi in materia di occupazione fatti dai comuni hanno storia, hanno tradizione dentro quest'Aula, sono già contenuti nell'ordinamento! Dobbiamo fare le cose che le leggi prevedono. La Giunta presenti al Consiglio regionale il Piano per l'occupazione. Non lo ha presentato la precedente Giunta e ha fatto male, malissimo; non faccia altrettanto male, malissimo, questa Giunta e incominci ad attuare le leggi della Regione. Si rispettino le norme che noi approviamo.
A me interessa poco se la Giunta è tutta presente, se manca il Presidente. Devo dire che la cosa non mi entusiasma, ma non mi butta neppure in depressione, però una cosa, qua, dobbiamo sapere tutti, e cioè che se approviamo degli strumenti per rispondere alle esigenze della nostra comunità, quegli strumenti li dobbiamo attuare. E io, sotto questo profilo, sarò assolutamente intransigente, perché le leggi si fanno per essere rispettate e a noi per primi spetta rispettarle!
Io non ritiro l'emendamento, perché rimanga agli atti che viene bocciato!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, intendo solo ricordare, visti i continui appelli all'ascolto in particolar modo degli enti locali, che l'emendamento che i colleghi hanno presentato, condiviso da tutti noi dell'opposizione, corrisponde né più né meno alla richiesta di emendamento presentata dall'ANCI Sardegna.
Ora, siccome l'ANCI non ha presentato cinquecento richieste di modifica alla finanziaria, ma ne ha presentate cinque, due delle quali riguardano cose semplici, cioè sono modifiche di carattere tecnico, mi pare che vada ascoltata la sua richiesta, e quindi la richiesta degli enti locali, che pongono la questione dei Piani locali per i giovani e cioè degli incentivi a favore di chi si trova in condizioni di disagio, dei disoccupati, in particolar modo dei giovani sotto i 35 anni d'età, in modo tale che i comuni possano mettere in campo, in autonomia, le migliori e più efficaci risposte, anche in base alle diverse necessità che i comuni hanno, vista la diversità della popolazione, la diversità delle imprese e dei settori economici presenti nei comuni maggiori o anche in quelli minori. Quindi si chiede di lasciare piena autonomia perché siano i comuni, le autonomie locali, a decidere come spendere questi soldi.
E' una richiesta a cui io mi associo e voterò a favore di questo emendamento proposto dai colleghi dell'opposizione su richiesta, ripeto, dell'Associazione nazionale comuni italiani, sezione Sardegna.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 88.
SANJUST (P.d.L.). Presidente, mi ero prenotato.
PRESIDENTE. E'già intervenuto, onorevole Sanjust.
SANJUST (P.d.L.). No, non sono intervenuto per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Sanjust, lei è già intervenuto.
SANJUST (P.d.L.). Intervengo sull'ordine dei lavori, allora.
PRESIDENTE. No, non può intervenire sull'ordine dei lavori.
(Interruzione)
Non poteva essere l'onorevole Sanjust a chiederne il ritiro, semmai doveva esprimersi sull'emendamento.
Passiamo alla votazione dell'emendamento numero 88.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta?
(Appoggia la richiesta il consigliere BRUNO)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 88.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Tocco ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Meloni Marco - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Lai - Locci - Manca - Maninchedda - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Sanjust.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 54
votanti 52
astenuti 2
maggioranza 27
favorevoli 18
contrari 34
(Il Consiglio approva).
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 109.
Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Ritiro l'emendamento numero 109.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 38. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 117.
Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Volevo solo richiamare l'attenzione su questo emendamento perché non vorrei che, magari, con lo scopo di fare del bene si finisse per fare del male alle imprese. E mi spiego: l'emendamento numero 117, di fatto, così come formulato, dà priorità assoluta e prevalente, nella destinazione dei contributi ai confidi, alla concessione di fideiussioni escutibili a prima richiesta. Questo va in una sola direzione: possono prestare fideiussioni escutibili a prima richiesta solo i confidi che possiedono i requisiti di cui all'articolo 107 del Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, cioè quei confidi che la Banca d'Italia ritiene solvibili. Ci siamo? Possono essere escussi anche, a prima richiesta, i confidi che non sono iscritti in quell'elenco, ma perché non vi sono iscritti? Perché hanno un "monte" patrimoniale alla base che non dà garanzie a determinati livelli. Qui finisce che viene limitata l'azione, cioè questa formulazione si limita moltissimo l'azione di intervento sui confidi impresa. Stiamo limitando e condizionando l'erogazione di contributi a dei confidi prestabiliti. Questo lo dico perché si presti attenzione, perché questo succederà, perché i confidi ex articolo 107 sono quelli che la Banca d'Italia, di fatto, ha ritenuto solvibili, che non hanno quindi problema alcuno. Gli altri confidi, quelli che non sono iscritti nell'elenco speciale di cui all'articolo 107, possono, sì, essere escussi a prima richiesta, ma di solito vengono escussi a seconda richiesta. Perché? Perché non hanno un "monte" patrimoniale capace di affrontare le garanzie a prima richiesta.
Quindi stiamo attenti, perché magari nella convinzione di fare del bene alle imprese limitiamo di molto quella che è la volontà dichiarata della Giunta di andare incontro alle imprese e di patrimonializzare i confidi. Sennò dobbiamo dire chiaramente che i confidi che non sono iscritti nell'elenco di cui al suddetto articolo 107 non possono accedere ai contributi previsti dalla legge. Questo peraltro è stato l'indirizzo che ha dato la Commissione industria, però a questo punto bisogna fare una scelta politica: o si interviene per gli uni e per gli altri o si interviene solo per qualcuno, basta dirlo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale, Presidente.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta?
(Appoggia la richiesta il consigliere BRUNO)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Quando l'onorevole Rassu parla di questioni bancarie, bisogna sempre ascoltarlo con attenzione.
RASSU (F.I.). E di impresa!
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Sì, e di impresa. Bisogna anche fornire spiegazioni del percorso che si è fatto. Dopo un accertamento sulla legge che disciplina i consorzi fidi, si è convenuto, d'intesa con tutti i consorzi fidi, sia quelli di cui all'articolo 106 sia quelli di cui articolo 107, sul fatto che il sistema delle imprese ha bisogno di fideiussioni a prima richiesta, perché il sistema delle banche ormai considera le garanzie sussidiarie sostanzialmente inutili. Quindi i consorzi fidi hanno riconosciuto che lo strumento per aiutare questa fase restrittiva del credito è la fideiussione a prima richiesta. Anche i consorzi fidi ex articolo 106 possono prestare fideiussioni a prima richiesta, con un rating più basso, però è anche vero che molti di questi consorzi assistono la microimpresa, che ha bisogno di fideiussioni su cifre basse, che però abbiano la caratteristica di essere fideiussioni a prima richiesta. Ce l'hanno detto gli stessi consorzi fidi.
Peraltro, il dispositivo complessivo sostanzialmente determina una premialità sui confidi ex articolo 107, che si aggira sul 75 per cento della somma, perché il 50 per cento è riservato a tutti i consorzi e l'altro 50 per cento ai consorzi fidi di cui all'articolo 107. Quindi stiamo dicendo a chi prende il 75 per cento delle risorse di erogarle per fideiussioni a prima richiesta. Chi prende il restante 30 per cento ha come cliente la microimpresa, che è esposta per debiti molto inferiori, quindi il rating previsto dall'articolo 106 dovrebbe essere sufficiente.
Questo è il senso del percorso. Su questo c'era stata un'obiezione del collega Capelli, che però era di altra natura e che nel percorso in Commissione non era stata accolta.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Signora Presidente, non voglio tornare sulle obiezioni che ho sollevato in merito all'azione che stiamo ponendo in essere nei confronti dei consorzi fidi ex articolo 106 o ex articolo 107. Le ho già fatte in Commissione e sono state superate in qualche modo, però vorrei richiamare un attimo l'attenzione su quali azioni realmente opportune noi stavamo prevedendo per quanto riguarda il sistema del credito.
Ora, io voterò a favore di questo emendamento, però chiedo una riflessione: vi rendete conto che stiamo proponendo fideiussioni a prima richiesta a favore dei finanziamenti contratti dalle imprese per la ristrutturazione a medio e lungo termine del passivo di bilancio e per operazioni di smobilizzo dei crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione? Spiego: continua a non esistere da noi il sistema delle merchant bank. Se io sto ristrutturando il mio bilancio devo essere tenuto sotto osservazione affinché i piani di rientro dal deficit siano rispettati. Perché per questo si prevede una fideiussione escutibile a prima richiesta? Per aumentare l'utile bancario? Perché la fideiussione a prima richiesta costa, dovete sapere. Così come è ridicolo chiedere una fideiussione escutibile a prima richiesta sul credito vantato nei confronti della pubblica amministrazione, che è garantito di per sé, trattandosi appunto della pubblica amministrazione. E' il sistema iugulatorio delle banche, sul quale quest'Aula, negli avvicendamenti, eccetera, non ha il coraggio di intervenire; un sistema bancario che continua a essere socio occulto, che fa sempre utili sulle imprese e sul lavoro di impresa. Ne sono dimostrazione i grandi utili del sistema bancario nell'ultimo periodo, utili che sono sempre maggiori nei momenti di crisi, come testimoniano le affermazioni dei presidenti delle banche in Commissione, i quali hanno dichiarato il momento felice del sistema bancario, soprattutto nella nostra Isola. Noi stiamo continuando a legittimare l'azione, ripeto, iugulatoria del sistema bancario nei confronti delle imprese e lo stiamo addirittura pagando!
Voto a favore perché sono convinto che il sistema dei consorzi fidi le nostre imprese, le nostre associazioni non l'hanno ancora capito, così come non l'abbiamo ancora capito noi.
PRESIDENTE. Procediamo, come richiesto, alla votazione nominale.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 117.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 3[s3] 6
votanti 35
astenuti 1
maggioranza 18
favorevoli 35
Poiché il Consiglio non è in numero legale, la seduta è sospesa per trenta minuti. I lavori riprenderanno alle ore 19 e 20.
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 51, viene ripresa alle ore 19 e 22.)
PRESIDENTE. Prego i colleghi di prendere posto. Riprendiamo la seduta.
Eravamo in fase di votazione dell'emendamento numero 117. Il consigliere che aveva avanzato la richiesta di votazione nominale non è in aula, per cui si procede per alzata di mano.
Metto in votazione l'emendamento numero 117. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
(Non è approvato)
Passiamo all'emendamento numero 12.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Signora Presidente, intervengo perché questo emendamento contiene indubbiamente delle cose di grandissima importanza e fa riferimento all'Istituto di incremento ippico, demolito dalla precedente Amministrazione, con tutti i danni conseguenti.
Ora, noi riteniamo che su questa materia ci debba essere immediatamente un confronto che riguarda certamente l'area di Ozieri, ma anche l'area di Abbasanta, e quindi l'Azienda Tanca Regia. Siamo assolutamente disponibili a un confronto con la Giunta e con gli altri consiglieri della maggioranza, perché sull'Istituto di incremento ippico si affronti e si risolva, una volta per tutte, un problema che sta mettendo in ginocchio il comparto equino. Molte sono le aspettative e pertanto chiedo al collega Rassu di ritirare questo emendamento, ma con l'impegno sia della maggioranza sia della Giunta - approfitto della presenza del Presidente della Regione - di mettere immediatamente mano a una norma definitiva sui problemi legati all'Istituto di incremento ippico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Io mi rendo perfettamente conto che con un colpo di spugna nella passata legislatura sono stati cancellati, di fatto, cento anni di una storia nobile ed eccellente per la terra sarda. Non so se tutti sanno che la Sardegna detiene il 90 per cento della produzione equina nazionale e di questa il 90 per cento riguarda l'allevamento del cavallo anglo-arabo sardo, una delle migliori razze europee, adatta per la corsa, per il salto a ostacoli (faccio l'esempio di Piraden, che ha vinto le Olimpiadi a Tokyo), per il trekking, per i percorsi di campagna, insomma per tutte le attività sportive che possono essere praticate dal cavallo.
Questo fu dovuto, in un primo momento, all'istituzione del Regio deposito cavalli stalloni, avvenuta a Ozieri verso la fine dell'Ottocento; seguì l'opera intelligente dell'Istituto di incremento ippico della Sardegna, invidiatoci in tutta l'Europa, direi in tutto il mondo, e in prima istanza dalla Francia, che è la migliore produttrice di cavalli anglo-arabi. La nostra è la razza anglo-araba sarda, ripeto.
In parole povere, se l'amministrazione dell'istituto non andava bene, bisognava cacciar via, scusate, gli amministratori, ma non certamente chiudere l'istituto. Se in un ospedale un primario opera male, io caccio via lui, ma lascio la struttura ospedaliera aperta. Comunque, nel 2005 è capitato questo: è stato chiuso l'Istituto di incremento ippico, dopodiché il settore ippico regionale ha perso definitivamente un riferimento pubblico. L'azione legislativa, da allora, è andata scemando, l'Istituto è passato dall'agenzia ERA all'agenzia LAORE e poi all' AGRIS. Tutte queste cose hanno determinato uno stallo vero è proprio dell'attività volta all'allevamento del cavallo e, affinché nessuno abbia dubbi, i nostri cavalli vengono allevati praticamente dai pastori che hanno creato una razza invidiataci nel mondo. Oggi sta succedendo questo. C'è stato un crollo definitivo del prezzo del cavallo, ormai non c'è più nulla e nessuno che possa difendere questa grande risorsa della Sardegna che, tra l'altro, è una risorsa identitaria. Teniamo presente che il comparto conta oltre diecimila addetti. La razza anglo-araba sarda si sta estinguendo, ma non dimentichiamoci che la Sardegna è la patria del cavallino della Giara, del cavallo del Sarcidano e dell'asino bianco. Abbiamo delle produzioni e delle risorse in questo settore uniche al mondo!
Accetto l'invito del Capogruppo a ritirare l'emendamento, che voleva essere una provocazione, ma voglio assolutamente che, al più presto, la Giunta e il Consiglio tengano conto di questo grave problema, perché non possiamo perdere una risorsa come questa. Io ho presentato una proposta di legge in Commissione, che occorre mandare avanti immediatamente, con il concorso di tutti, affinché venga posto rimedio alla grave, gravissima azione che è stata perpetrata ai danni la Sardegna e che va contro il popolo sardo facendogli perdere, ripeto, una risorsa identitaria. L'emendamento numero 12 è ritirato.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 136. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
A seguito dell'approvazione dell'emendamento numero 136, decadono l'emendamento numero 127 e la prima parte dell'emendamento numero 104. Rimane in piedi la seconda parte, da "la Giunta regionale" sino alla fine, su cui mi sembra che non ci fosse un parere favorevole. E' giusto?
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Sulla prima sì.
PRESIDENTE. Sulla prima sì, però decade perché è già inglobata nell'emendamento numero 136. Per cui rimane in piedi la seconda parte dell'emendamento numero 104, da "la Giunta regionale" sino alla fine, su cui mi dicono gli Uffici che il parere era invece favorevole. Perfetto.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Va bene così.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Mi sono iscritto per lo stesso motivo per cui si iscrive l'onorevole Mario Diana.
PRESIDENTE. No, guardi, ci sono gli Uffici…
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). No, no, a posto così.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Siamo alla seconda parte dell'emendamento numero 104, giusto?
PRESIDENTE. Sì.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Mi sembra che ci sia il parere favorevole del relatore e della Giunta, quindi evito di fare la dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 104. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 4.
Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Ho già interloquito a proposito di questo emendamento con l'Assessore della programmazione. Chiedo che l'Assessore mantenga l'impegno di incrementare, nel collegato, i fondi di garanzia, perché nel mondo dell'impresa attualmente c'è uno stato emergenziale e ogni mese di ritardo determina senz'altro la morte di tante piccole imprese.
Quindi, con l'impegno dell'Assessore che nel prossimo futuro, così come ha dichiarato, ci sia un intervento concreto volto a incrementare le risorse per il settore del credito alle imprese, ritiro l'emendamento numero 4. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento numero 5. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Porcu?
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 5.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Dedoni, Dessì, Floris Mario, Greco e Maninchedda hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Porcu - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 54
votanti 53
astenuti 1
maggioranza 27
favorevoli 15
contrari 38
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 29.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Signora Presidente, le chiederei soltanto un minuto di sospensione, stando in aula, per poter parlare col relatore di maggioranza.
PRESIDENTE. Colleghi, i lavori sono già rimasti sospesi per venti minuti, anzi mezz'ora.
PORCU (P.D.). E' per una buona causa!
PRESIDENTE. La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 19 e 34, è ripresa alle ore 19 e 36.)
PRESIDENTE. Onorevole Porcu, è stata sufficiente l'interlocuzione?
Prego i colleghi di prendere posto, dobbiamo procedere a una votazione.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 36. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 37. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 152.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Per ricapitolare, per quanto riguarda l'emendamento numero 152, Assessore - è presente anche l'Assessore competente in materia di pesca - noi chiederemo, se fosse possibile, di estendere anche al 2009 le previsioni per il 2008 in ordine al premio per gli imbarcati, stabilito in 50 euro al giorno. Questo perché anche se il fermo biologico si effettuerà nei mesi successivi, probabilmente a settembre, questo ci consentirebbe di dire che anche per il 2009 abbiamo già previsto la norma di riferimento.
Non c'è una spesa aggiuntiva, perché mi risulta che i capitoli di bilancio siano già coperti, ci troveremmo semplicemente nella condizione di poter dire alle associazioni di settore che abbiamo già normato e previsto quale deve essere il premio per gli imbarcati anche per il 2009. Ci stiamo solo avvantaggiando e stiamo creando le condizioni perché l'Assessore possa dire di aver già affrontato il problema del 2009.
Credo che questo emendamento possa dare risposta alle richieste della categoria, senza pregiudizio derivante da maggiori spese. Quindi chiederei di riconsiderare il parere contrario precedentemente espresso.
PRESIDENTE. Vorrei pregare un Segretario dell'opposizione di stare ai banchi della Presidenza. Onorevole Zuncheddu, grazie.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la sua richiesta?
(Appoggia la richiesta il consigliere Uras.)
Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Noi stiamo disponendo delle risorse per il fermo pesca del 2008. Dal 2009 in poi ci saranno nuove regole e nuove risorse a valere sul FEP (Fondo europeo per la pesca). In questo momento non possiamo impegnarci per gli anni futuri, per questo motivo non possiamo accogliere la richiesta dell'onorevole Porcu.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). E' esattamente quello che volevo dire io, cioè è cambiata la programmazione comunitaria, c'è un apposito fondo e quindi questo intervento andrà disciplinato diversamente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Ho una richiesta di chiarimento da fare all'assessore Prato. Nel penultimo capoverso dell'emendamento numero 44, presentato dalla Giunta, è previsto: "I datori di lavoro sono tenuti a dare prova dell'avvenuto pagamento mediante presentazione di una dichiarazione attestante la corresponsione degli aiuti ai beneficiari, sottoscritta da entrambe le parti". Vorrei sapere se questa dicitura è stata introdotta per salvaguardare i lavoratori, nel timore che non fosse certa la corresponsione dei pagamenti ai beneficiari, oppure no. Perché nel caso in cui fosse stata questa l'intenzione della Giunta nello scrivere questo emendamento, ricordo che anche a livello nazionale per quanto riguarda, faccio un esempio, le dimissioni in bianco, la questione è stata risolta, perché ci sono stati diversi casi di datori di lavoro che predisponevano la lettera di dimissioni facendola firmare ovviamente all'inizio del rapporto di lavoro al dipendente, sul quale pendeva poi una continua minaccia di licenziamento.
Quindi è chiaro che se l'intenzione è quella di un'autocertificazione di entrambe le parti per la corresponsione di queste indennità ai beneficiari non è sufficiente la firma della parte più debole, che è il beneficiario, che chiaramente potrebbe essere sotto ricatto da parte del datore di lavoro. Per cui, forse, va trovato uno strumento, un modulo prestampato e datato, in modo tale che la certificazione sia certa e non sia costituita da un'autocertificazione firmata da entrambe le parti senza un arbitro terzo, diciamo. Questa è stata la formula utilizzata a livello nazionale per risolvere il problema delle dimissioni in bianco.
La richiesta è questa, ho dato anche una motivazione per accelerare i tempi. Grazie.
PRESIDENTE. Stiamo procedendo in un modo un po' irrituale, perché siamo nella fase delle dichiarazioni di voto sugli emendamenti, che non possono essere utilizzate per chiedere continuamente delle precisazioni sugli emendamenti, perché questo dovrebbe avvenire nella fase della discussione sull'articolo e sugli emendamenti.
Allora, la Presidenza è disponibile, nel momento in cui serve, a concedere al parola per un invito al ritiro di un emendamento o per arrivare a una riformulazione, ma non si possono chiedere a ogni piè sospinto dei chiarimenti.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Poiché non è in aula decade dal diritto alla parola.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Annuncio il ritiro dell'emendamento numero 152, poiché accogliamo le spiegazioni fornite dall'Assessore, rimane la richiesta di votazione nominale sull'emendamento numero 44.
Mi rivolgo alla Presidente: noi stiamo cercando di migliorare il testo, non c'è nessun intento da parte nostra di rallentare i lavori.
PRESIDENTE. Nessuno ha pensato all'intento di rallentare i lavori, però è un modo un po' irrituale di procedere e io devo essere garante del rispetto delle procedure dell'Aula.
Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Porcu?
(Appoggia la richiesta il consigliere Uras)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 44.
(Segue la votazione)
Prendo atto che la consigliera Zuncheddu ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Meloni Marco - Porcu - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 57
votanti 56
astenuti 1
maggioranza 29
favorevoli 40
contrari 16
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'emendamento numero 110.
Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Signora Presidente, per questioni discusse in Commissione, abbiamo in quella occasione acceduto alla richiesta di ritiro dell'emendamento, ma approfitto della presenza dell'Assessore per avere motivazioni più esplicite sulle attività che noi intendevamo sostenere a favore degli agricoltori e non necessariamente in carico ai consorzi di bonifica.
Vorrei comprendere se c'è comunque una considerazione, un'adesione alla nostra proposta e poi, eventualmente, decideremo sul ritiro dell'emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Ne ha facoltà.
PRATO, Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Il motivo per il quale ritengo opportuno attendere per quanto riguarda questo argomento particolarmente complesso deriva dal fatto che proprio relativamente all'articolo 5 della legge numero 6 del 2008 siamo ancora in attesa della conferma, da parte dell'Unione Europea, che non si tratti di aiuti di Stato non ammissibili. E quindi, trattandosi di una normativa complessa e di una situazione estremamente difficile, che ci vedrà impegnati tutti insieme a breve, ritengo opportuno approfondire il tema e aspettare gli esiti che avremo sicuramente a breve, speriamo positivi, ma non siamo ancora in grado di sapere che tipo di risposta riceveremo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Visto che ovviamente c'è l'impegno - mi sembra di tradurlo così - da parte della Giunta, anche se quanto da noi previsto è da corrispondere direttamente ai consorzi di bonifica e non all'imprenditore, perciò in questo caso è difficile che ci sia contrasto con le norme della Comunità europea, essendoci, dicevo, l'impegno a rivedere a breve, dopo le opportune verifiche, le nostre proposte di intervento, ritiro l'emendamento numero 110.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 119.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Su questo emendamento noi abbiamo segnalato, e non con l'intento di non apprezzare il tentativo di occuparsi anche delle opere di interesse pubblico, che se una coperta è corta rimane tale. Quindi quello che io chiederei, magari non in questa sede, ma in Commissione, e lo chiederei in vista della discussione del collegato e anche del successivo emendamento, il numero 99, è di poter capire meglio quale sia la quantificazione delle risorse per il ripristino di queste opere. L'Assessore ce l'ha fornita per quanto riguarda i ristori, qui affrontiamo l'argomento della messa in sicurezza dei bacini idrografici, questione che, mi rendo conto, è molto più complessa e probabilmente richiede uno studio. Stiamo aggiungendo anche il ripristino delle opere di interesse pubblico nelle aree colpite da alluvione e anche su questo credo che ci sia una quantificazione.
Ora, credo che non sia sufficiente aggiungere nel comma 30 delle parole lasciando però l'importo dello stanziamento invariato. Sarebbe opportuno che la Giunta fornisse qualche cifra, se non può farlo in questo momento, lo faccia comunque entro breve tempo. Ci aiuterebbe a valutare se sia il caso di ritirare l'emendamento numero 99 oppure di farlo votare per segnalare un problema a cui non è stata data una risposta.
Il voto, in questo caso, è comunque favorevole all'emendamento numero 119.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 119. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione gli emendamenti numero 47 e 93, che sono uguali. Chi li approva alzi la mano.
(Sono approvati)
Passiamo all'emendamento numero 94, su cui il parere poteva essere favorevole nel caso in cui il testo fosse stato riformulato.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. No, dall'interlocuzione che c'è stata tra i presentatori e la Giunta il testo può andar bene nella forma in cui è stato presentato, o almeno questo è quello che mi risulta.
PRESIDENTE. Quindi il parere è favorevole.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. La richiesta deve essere avanzata da otto consiglieri. Grazie.
Ha domandato di parlare consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Rinuncio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Intervengo, rapidamente, per chiarire che il principio è sicuramente lodevole. C'è un problema che è opportuno che tutti conosciamo: in materia di lavori pubblici la Regione Sardegna non ha competenza primaria. Noi stiamo andando a incidere sull'articolo 34 del decreto legislativo numero 267 del 2000, che prevede esplicitamente che la promozione dell'accordo di programma, così come l'atto di conclusione e anche la pubblicazione sul BURAS siano demandati all'organo (Sindaco, Presidente della Provincia o Presidente della Regione) che ha competenza primaria o prevalente sull'opera. Pensare di poter spostare questa competenza con una legge regionale - ne parlavo prima con l'onorevole Gian Valerio Sanna -, ritenendola una sorta di lex specialis rispetto alla legislazione statale, che naturalmente nella gerarchia delle fonti prevale, lo ritengo molto azzardato.
Peraltro il Governo, probabilmente, non impugnerà questa norma dinanzi alla Corte costituzionale, però sappiamo che servirà un regolamento, a cui si dovrà impegnare la Giunta, per un tempo limitato a 18 mesi, e potrebbe creare molti più problemi nell'individuazione della competenza, che la legge statale individua invece in maniera chiara, definita e semplice. Lo strumento rimane identico, questo emendamento punta solo a spostare la competenza, caricando tutte le competenze degli enti locali in capo alla Direzione generale della Presidenza della Giunta. Io credo che sia un'incombenza che non accelera la realizzazione delle opere pubbliche, anzi la rallenterebbe, affogando la Direzione generale della Presidenza. Ho inoltre molti, molti dubbi sulla sua legittimità.
Detto questo voterò comunque a favore dell'emendamento numero 94 perché l'intento è positivo, è quello di accelerare, anche se, secondo me, non sarà così.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Ho già avuto modo di spiegare che l'intento è quello di utilizzare uno strumento già disciplinato dalla legge ma non per intervenire in materia di lavori pubblici. Qui i lavori pubblici non c'entrano niente, questa è una modalità per l'acquisizione delle autorizzazioni preventive alle gare d'appalto e per semplificare la procedura autorizzativa propedeutica agli appalti. Si assume in via straordinaria lo strumento dell'accordo di programma, che è largamente ispirato alle conferenze di servizi, di cui alla legge numero 241 del 1990 e alla legge regionale numero 40 del 1990, per trovare un coordinamento che, in tempi certi, acquisisca le autorizzazioni preventive propedeutiche alle gare. E' uno strumento facoltativo che non espropria la titolarità degli enti locali, perché se i comuni e le province non intendono avvalersene non fanno istanza, e che contiene tutte le discipline cautelative anche rispetto a sconfinamenti della norma. L'ultimo comma, infatti, demanda a una delibera della Giunta che ne deve disciplinare puntualmente l'esercizio.
Io credo che sia un tentativo, nelle strettoie delle norme vigenti, per dare uno strumento di accelerazione della spesa. Ovviamente spetterà alla Giunta regionale stabilire un tetto minimo di importo dei lavori per non ingolfare con piccoli interventi. Può essere uno strumento valido, nel caso di importi sostanziosi, per dare un'accelerata al sistema delle opere pubbliche che, ripeto, dà luogo alla parte più consistente dei residui passivi di questa Regione e per i quali dovremo tentare, nei modi possibili, un'accelerazione della spesa.
Questo è un tentativo, è uno strumento forse anche sperimentale. Diamogli questa valenza, ma se dovesse funzionare forse avremo scoperto l'uovo di Colombo!
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta di votazione nominale avanzata dal consigliere Porcu?
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 94.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Sanjust e Pitea hanno votato a favore
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Bardanzellu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cucca - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Christian - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Risponde no il consigliere Steri.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 59
votanti 58
astenuti 1
maggioranza 30
favorevoli 57
contrari 1
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'emendamento numero 96.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). L'emendamento numero 96 e anche l'emendamento numero 25, che abbiamo spostato dall'articolo 3, esemplificano un tipo di sostegno alla domanda che abbiamo richiamato anche nella discussione generale. Si tratta cioè di una misura che sostiene la domanda, fa fare fatturati alle imprese, in questo caso alle piccole cooperative locali, ma nello stesso tempo affronta un importante problema, ossia la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico.
Ci rendiamo conto che nell'ambito delle misure di questa finanziaria è difficile che la maggioranza prenda in considerazione questo emendamento, però abbiamo ritenuto importante presentarlo proprio per significare la proposta, che tra l'altro è arrivata dal sistema cooperativo, dalle associazioni di categoria, di una misura che faremmo bene a inserire, perché ottiene il doppio effetto di sostenere le imprese. E credo che in questa finanziaria di misure di sostegno all'impresa ce ne sia bisogno, come pure occorre aiutare complessivamente il sistema economico a superare la crisi.
Quindi il mio voto sull'emendamento numero 96 e anche sull'emendamento successivo, il numero 25, è favorevole, così non faccio un'altra dichiarazione di voto. Chiedo, invece, la votazione nominale su entrambi gli emendamenti.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta di votazione nominale sugli emendamenti numero 96 e 25?
(Appoggia la richiesta il consigliere Uras.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 96.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Mariani - Meloni Marco - Porcu - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Bardanzellu - Campus - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 57
votanti 56
astenuti 1
maggioranza 29
favorevoli 15
contrari 41
(Il Consiglio non approva).
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 25, con parere contrario.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Porcu - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo.
Rispondono no i consiglieri: Bardanzellu - Campus - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 58
votanti 57
astenuti 1
maggioranza 29
favorevoli 15
contrari 42
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 151.
Ha domandato di parlare il consigliere Marco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI MARCO (P.D.). Presidente, colleghi, l'intento di questo emendamento, rispetto al quale vorrei argomentare le ragioni del voto a favore, è quello di garantire un indennizzo alle realtà economiche, alle imprese, agli operatori, ai professionisti e ai lavoratori in seguito allo spostamento del G8 da La Maddalena a L'Aquila. Ora, noi non sappiamo se il Presidente del Consiglio dei Ministri, che ha rassicurato, l'ho letto nei comunicati di ieri del Presidente della Regione, circa il fatto che comunque a La Maddalena si completeranno i lavori previsti e si terranno tantissime iniziative, terrà fede a questo impegno. Non lo sappiamo, ne parleremo penso la settimana prossima. Credo che la pressione sia comunque utile; è utile anche a lei, presidente Cappellacci, nel difendere le prerogative della Regione, l'interesse della comunità maddalenina e dell'intera comunità regionale e nel rivendicare il necessario rispetto degli impegni da parte del Governo.
Finora le cose che sono state dette sono state imprecise e poco verosimili. Ho sentito parlare di un G8 Ambiente, che non si terrà mai a La Maddalena, perché sarà una sessione sul cambiamento climatico, che si terrà a L'Aquila in occasione del G8. Gli impegni devono essere materialmente dimostrati con atti concreti, con provvedimenti, ad esempio modificando il decreto che sarà in discussione in Parlamento, penso nei prossimi giorni, così da garantire il rispetto degli impegni che lo Stato come contraente ha assunto nei confronti di molti committenti, di molte imprese, di molti lavoratori.
Nel frattempo ciò che è certo è che i danni per quel sistema economico sono certi e significativi. Pensate - lo leggiamo tutti giorni sui giornali - a tutti coloro i quali hanno organizzato la loro attività prevedendo la celebrazione del G8, hanno fatto investimenti, hanno bloccato le prenotazioni e si vedono ora costretti a rinegoziare con un contraente che non è un soggetto giuridico come gli altri, ma è lo Stato, che cambia le leggi in corsa e scrive in un decreto che chi ha fatto delle cose dopo il 1º marzo verrà pagato in maniera diversa, cioè molto inferiore rispetto a quanto pattuito.
Noi crediamo che questa Regione debba contribuire a un indennizzo, che non è un risarcimento totale dei danni, ma è un indennizzo equo rispetto a quei danni. Credo che sia una cosa che dovrebbe essere seguita anche dal Governo, rafforzando questo intervento. Credo che possiamo discutere nelle Commissioni consiliari, insieme alla Giunta, di come articolare la modalità di erogazione di queste risorse, perché chi ha subito un danno possa usufruirne.
Io penso che sia uno sforzo, un primo impegno della collettività regionale tutta che si esprime nella Regione a favore di coloro i quali hanno creduto in questa possibilità di rinascita e di riconversione di quel territorio, assumendo impegni economici concreti. Quella rinascita noi ci auguriamo che ci sia comunque, ma questo è un intervento per contribuire al superamento di questa fase e anche delle incertezze che quel sistema economico subisce, legate al fatto che c'è incertezza sulla rapidità dei pagamenti e sul mantenimento degli impegni proprio in queste settimane e in questi mesi.
Vi ringrazio e chiedo nel contempo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Meloni?
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Caria per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CARIA (P.D.). Anch'io mi associo all'intervento che è stato fatto poc'anzi dal collega Meloni e colgo questa occasione, come eletto nel territorio gallurese, perché qualche settimana fa da parte dei Gruppi politici di tutte le appartenenze sono state avviate numerose iniziative in occasione dello scippo - definito così certamente non da uomini del centrosinistra - dei finanziamenti per le opere collaterali al G8, in particolare i finanziamenti per la strada Sassari-Olbia e altre opere collegate. Poi è arrivato lo spostamento del G8 e noi abbiamo fatto anche un passaggio, qualche giorno fa, a La Maddalena, dove c'è stata una manifestazione pubblica, che ha visto in piazza molti abitanti del centro maddalenino e che credo abbia dato a tutti noi l'opportunità di toccare con mano il livello di preoccupazione che c'è per la città.
E' evidente che si era deciso inizialmente di far svolgere il G8 a La Maddalena anche per promuovere un rilancio dell'isola. Voglio dire che mentre tutti i comuni costieri della Gallura hanno avuto momenti di crescita, l'unico comune che non è cresciuto negli ultimi trent'anni è La Maddalena, evidentemente perché penalizzato dalle servitù militari. Non esisteva, infatti, a La Maddalena una classe imprenditoriale e il G8 ha creato delle aspettative sotto questo aspetto, per cui molti imprenditori, soprattutto giovani, si sono attivati e hanno messo in piedi delle iniziative: non solo hotel, ma anche iniziative di carattere imprenditoriale più piccole, da attività di tipo commerciale ad attività di tipo artigianale, che contavano su un rilancio forte dell'economia e del territorio.
Io credo che il Presidente della Regione farà bene, intanto, a recarsi il prima possibile a La Maddalena per rassicurare personalmente la popolazione - non affidandosi esclusivamente alle dichiarazioni di stampa che vengono rilasciate in questi giorni - su quella che sarà l'azione della Giunta per salvaguardare quella località. Credo che in ogni caso ci sia stato un danno per l'intera Sardegna perché il G8 a La Maddalena non rappresentava un'iniziativa esclusivamente a vantaggio di quella città, dal momento che l'effetto mediatico che ci sarebbe stato avrebbe avuto delle ricadute a livello regionale. Questo vale anche per l'intera nazione, perché sicuramente far passare sui media per tre o quattro giorni l'immagine della Sardegna è diverso dal far passare le immagini dell'Abruzzo, sarà sicuramente diverso. Penso e spero che il Presidente anche oggi voglia cogliere questa occasione per dare notizie al Consiglio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Noi abbiamo già avuto modo di esprimere la nostra posizione sulla decisione del trasferimento del vertice G8 da La Maddalena a L'Aquila, però ci stupiscono questi emendamenti. Non si capisce che depotenziano, sminuiscono quella che può o potrebbe essere, sempre con le opportune verifiche, un'azione politica seria.
Vedete, noi non abbiamo mai chiesto indennizzi per gli albergatori che sono stati penalizzati dalle tasse sul lusso; non abbiamo mai chiesto indennizzi per gli operatori portuali che sono stati danneggiati dalle tasse sul lusso, perché sono azioni demagogiche e populistiche che possono depotenziare l'eventuale adesione o meglio proposta, in questo caso, di azione politica comune per difendere un interesse generale. Così come abbiamo fatto. E nel caso si dimostri che è stato leso un interesse generale, sappiate che noi non torneremo indietro rispetto alle nostre responsabilità e alla voglia di difendere interessi generali che è ancora tutto da dimostrare siano stati lesi.
Queste sono proposte che danno davvero da pensare sulla serietà di un'azione politica, perché è ridicolo che sia chiamata la Regione a risarcire il danno. Se il danno viene acclarato, tutti insieme dobbiamo chiedere il risarcimento allo Stato, che ha contribuito a causare quel danno, ma non alle casse di mamma Regione che a tutto provvede e a tutto rimedia. Questa è una pura azione demagogica che fa pensare che forse è inopportuno fare azioni comuni se poi vengono strumentalizzate con queste idiozie. Perché è impensabile che una mente razionale possa credere che debba essere la Regione a rimborsare eventuali danni, tutti da dimostrare tra l'altro, lo scrivete anche qui.
Allora, io credo che questo emendamento magari guadagnerà due righe sui giornali, ma non farà sicuramente del bene a una politica seria che si può portare avanti insieme quando c'è una lesione degli interessi generali dei sardi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LAI (P.d.L.). Signora Presidente, si condividono naturalmente le preoccupazioni espresse in questo emendamento, perché tante e intense erano le attese, però è difficile davvero ricostruire la situazione in modo serio e quantificare dei danni che potrebbero essere chiesti in maniera generalizzata da quanti potevano aver giustamente riposto attese e speranze in un evento e magari anche fatto degli investimenti.
Noi ci troviamo davanti a un danno di immagine che non può essere assimilato alla tipologia di un danno da disastro naturale. Si punta senz'altro al ripristino della stagione turistica per tutti gli albergatori e per quanti, ripeto, avevano delle aspettative. Io ritengo che si debba pensare a porre in essere un'azione comune per ottenere un'altra forma di risarcimento, lo ha lasciato bene intendere l'onorevole Capelli. E credo che di questa forma di risarcimento si sia fatto buon interprete il presidente Cappellacci con le sue iniziative, con gli incontri intensi che ha avuto con il Consiglio dei Ministri, e la sua presenza qui certamente gli darà l'occasione - io glielo chiedo - di pronunciarsi in merito a questi aspetti. Ma ritengo che da questi incontri sia scaturita un'idea di maggiore sostanza e durata. Se anche l'evento ci fosse stato, il futuro di una comunità si costruisce giorno per giorno e sono necessarie intense azioni non solo da parte della Regione, ma anche dello Stato.
Quindi l'aiuto dello Stato e quello della Regione possono e debbono strutturarsi nel recupero immediato del danno di immagine, con misure straordinarie; difficilmente ciò può accadere attraverso un indennizzo che non hanno chiesto nemmeno gli albergatori, perché essi non chiedono un indennizzo, ma chiedono intense azioni per il recupero della stagione turistica che, in base appunto alle aspettative, è stata così compromessa. D'altra parte, come si possono dimostrare senza pregiudizio e nella loro reale efficacia e applicabilità questi danni?
Pertanto ritengo opportuno ritirare questo emendamento e costruire insieme magari un percorso di attenzione strutturato nel tempo, con azioni più efficaci e condivise.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Matteo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA MATTEO (P.d.L.). Signora Presidente, sarò brevissimo, anche perché ritengo che questo emendamento, tra l'altro superato da eventi che tutti noi conosciamo e che giovedì prossimo il presidente Cappellacci ci chiarirà definitivamente, sia un emendamento chiaramente speculativo, dal punto di vista politico. Avremmo potuto fare anche nella passata legislatura emendamenti simili, ad esempio sul danno causato dalla cacciata degli americani, che voi tanto avete voluto e che tanto vi siete impegnati ad accelerare. Queste cose noi non le abbiamo fatte e vi posso garantire che i danni che ha subito quella comunità, che io mi onoro di rappresentare (trascorro buona parte delle mie vacanze a La Maddalena, dove ho molti amici e riscuoto anche tanto consenso), e i danni che avete causato nella passata legislatura - vi ricordate la campagna sulla radioattività e tutto ciò che avete fatto contro gli americani? - sono di gran lunga superiori a ciò che oggi voi palesate attraverso questi emendamenti strumentali e speculativi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, dispiace che un tema rilevante come questo sia liquidato dagli esponenti della maggioranza come un'idiozia - ha pronunciato questa parola l'onorevole Capelli poco fa - o come un'iniziativa demagogica paragonabile a non si sa quale svantaggio nel vedere i sommergibili nucleari lasciare La Maddalena.
Questo emendamento pone problemi seri, che conosce bene chi è stato a La Maddalena lunedì scorso per un'iniziativa organizzata dal sindaco Comiti, alla quale, secondo me, avrebbe dovuto partecipare il Consiglio intero, con in testa il presidente Cappellacci. Questo emendamento pone il problema di alberghi che rimarranno vuoti per due mesi perché la Protezione civile aveva chiesto agli albergatori di lasciare le stanze vuote per le delegazioni dei Paesi partecipanti al G8. Questo emendamento parla di contratti e di precontratti che erano già stati firmati e accordati a imprese sarde che dovevano fornire servizi di catering per il G8. Questo emendamento pone certamente un problema verso la Regione e saremmo pronti a ritirarlo se ci fosse la volontà di aprire con lo Stato un vero procedimento per l'indennizzo dei danni conseguenti allo spostamento del G8.
Su questo faccio appello al presidente Cappellacci. Il Sindaco di La Maddalena ha detto una cosa importante: "Al presidente Cappellacci è stato dato uno schiaffo sonoro non essendo stato convocato dal Presidente del Consiglio alla seduta del Consiglio dei Ministri in cui si è presa una decisione così importante per la Sardegna". E' uno schiaffo che è stato dato a lui e a tutti i sardi. Noi saremmo felici se il presidente Cappellacci cambiasse registro e guidasse un'iniziativa forte di rivalsa della Sardegna per un danno che non è stato fatto soltanto alla comunità di La Maddalena, non è stato fatto soltanto al nord Sardegna, ma è stato fatto a tutti i sardi.
Quindi su questo emendamento, che credo ponga un problema importante, noi voteremo a favore. Chiederemo la votazione nominale e ci auguriamo che sia anche l'occasione per sentire su questo tema la voce del Presidente della Regione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Io ho ascoltato con attenzione l'intervento del collega Capelli, il quale, a parte le affermazioni che sono frutto anche della foga con cui si affrontano le questioni, ha fatto un'affermazione che potrebbe portarci a ritirare l'emendamento, se davvero da parte dell'intero Consiglio ci fosse la volontà dichiarata di avanzare la richiesta di indennizzo allo Stato, sulle cui casse dovrebbe ricadere la responsabilità di rifondere i danni oggettivi dovuti a una scelta precisa del Governo. A quel punto si potrebbe ragionare. Diversamente, coloro che hanno messo in campo investimenti su precisa richiesta dello Stato, della Protezione civile, comunque di chi aveva la responsabilità di gestire il G8, hanno diritto al rimborso dei danni.
Non siamo di fronte a una normale opera pubblica per la quale ciascuno deve pagare le conseguenze del proprio agire. Qua siamo di fronte a una scelta di un ente pubblico che ha portato degli imprenditori a fare determinati programmi di spesa che sono stati messi in discussione da una successiva scelta di tutt'altra natura, fatta dallo stesso ente pubblico. Non possiamo non essere attenti a questa esigenza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Trascuro le considerazioni sul G8, di cui si è già parlato e di cui mi auguro di riparlare con il tempo necessario, entrando nel merito concreto delle cose.
Voglio rispondere al collega Matteo Sanna dicendogli che noi siamo veramente orgogliosi di avere allontanato gli americani dalla base di La Maddalena, indipendentemente da quelle che potevano essere le conseguenze, per le quali bisogna prendere provvedimenti, se si sono verificate. La base degli americani - quindi non una base NATO, lo voglio precisare - era all'interno di una delle aree più pregiate del Mediterraneo che, lo ricordo a voi tutti, è parco naturale nazionale. E' incredibile che le basi dei sommergibili atomici potessero avere sede in quel sito e da sempre noi siamo stati solidali con chiunque abbia portato avanti quella iniziativa e siamo stati concordi con chi ha messo fuori i militari americani da La Maddalena per preparare l'arcipelago al ritorno degli americani stessi. Perché gli americani torneranno, ma torneranno da turisti, da studiosi, da scienziati, da visitatori. Questa terra si augura di ospitare loro e altri ed è per questo che è stato raggiunto un risultato importante. Chiedo la solidarietà di tutto il Consiglio regionale perché su quell'area si torni a programmare con l'attenzione che merita un patrimonio straordinario come quello di La Maddalena e di tutto l'arcipelago.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bardanzellu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BARDANZELLU (P.d.L.). Signora Presidente, l'economia dell'isola di La Maddalena era dovuta, per circa il 60-65 per cento, all'esistenza della base militare americana. Fermo restando che non sono stato certo io o una certa parte politica a far entrare gli americani a La Maddalena e fermo restando anche il fatto che sono contento che si sia pensato di mandarli via, tuttavia ciò non doveva accadere in un periodo così breve: in trenta giorni o poco più un sistema che funzionava è stato annientato e l'economia di una città è stata azzerata. Non si è fatto niente, in tutto questo periodo, per dare la possibilità alla popolazione maddalenina di creare un'economia alternativa.
Oggi, credo che si stia cercando una maniera diversa, e certo non corretta, per aiutare gli albergatori, per dare loro quattro lire per il fatto che il G8 non ci sarà più. Personalmente sono contentissimo del fatto che questo evento non si terrà in Sardegna, con tutte le conseguenze che potevano esserci nei comuni limitrofi. Già si pensava che le città di Olbia, Arzachena e Palau sarebbero state saccheggiate! Queste sono le notizie che arrivano. E allora dobbiamo pensare a un sistema diverso e aiutare i cittadini di La Maddalena a creare un sistema turistico nuovo, che funzioni. Dobbiamo pensare a ultimare le strutture ricettive e aiutare i maddalenini a gestirle, cosa che in questo momento essi non sono in grado di fare.
Anch'io, ero presente alla manifestazione di lunedì scorso. C'erano anche tanti bambini che il sindaco Comiti aveva fatto uscire dalle scuole, non so se in maniera corretta o meno, per partecipare o forse solo per fare numero. Dicevo, dobbiamo aiutare i maddalenini a gestire le nuove strutture; dobbiamo preoccuparci di seguire l'ultimazione dei lavori e creare un'economia reale. Noi sappiamo che il turismo in Sardegna, in questo momento, è in leggero calo, ma non in una zona specifica della Sardegna. Cito un vecchio detto cinese: "Se un uomo ha fame non regalargli un pesce, regalagli una canna da pesca e insegnagli a pescare". Così noi dobbiamo aiutare i maddalenini a creare un'economia nuova, un sistema turistico che funzioni e sia all'altezza della bellezza di quel territorio. Quindi lavoriamo per questo e sicuramente troveremo una convergenza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.). Signora Presidente, sino a questo momento mi sono attenuto all'accordo che avevamo preso in maggioranza di limitare al massimo gli interventi per evitare un eccessivo prolungamento della discussione, in questo caso, però, un brevissimo intervento è quasi obbligatorio.
Questo emendamento ha un chiarissimo ed evidente significato politico; significato politico che meglio potrà essere individuato ed espresso con azioni, se possibile, congiunte giovedì prossimo, quando il Consiglio affronterà questo argomento. Detto questo, dal punto di vista tecnico questo emendamento è assolutamente inaccettabile, anzi è controproducente rispetto al risultato che si prefigge. In primo luogo, non sono stabiliti né criteri né limiti di indennizzo, che vengono rimessi completamente alla Giunta, con richiesta di emanare norme regolamentari che però sono di competenza del Consiglio regionale. Il che vuol dire che questo emendamento, se approvato, quasi sicuramente si tirerebbe appresso il fondato ricorso, presso la Corte costituzionale, da parte del Governo.
Ma qui non si parla di risarcimento, si parla di indennizzo. Ora, come l'amico Marco Meloni sa benissimo, l'indennizzo interviene in presenza di un atto lecito, cioè di un atto che si ritiene essere stato adottato dall'organo competente conformemente alla legge. Ciò nonostante si va incontro al privato per il sacrificio subito e lo si indennizza. Parlando di indennizzo si riconosce, contro quello che è lo scopo dell'emendamento, che l'atto col quale si è disposto lo spostamento del G8 a L'Aquila è un atto lecito. Ecco la contraddittorietà intrinseca di questo emendamento. Peraltro sottolineo che se il problema è quello degli albergatori, se ci sono precontratti o altro, in ogni caso costoro possono esperire un'azione di responsabilità precontrattuale nei confronti della Protezione civile.
Detto questo, mi sembra che il problema più grosso sia un po' più ampio e ne parleremo giovedì, perché il problema riguarda tutti i sacrifici che ha fatto la Regione Sardegna caricandosi oneri rilevantissimi anche per quanto riguarda il disinquinamento delle aree. Se le mie informazioni sono esatte, solo il disinquinamento delle acque di fronte all'ex Arsenale è costato alla Regione sarda circa 30 milioni di euro, oneri che la Regione ha sopportato a fronte di un ritorno di immagine che non ci sarà. Questo è il problema ben più grave, ben più importante, che potrà essere affrontato meglio giovedì.
Stante l'inconsistenza giuridica e la contraddittorietà dell'emendamento numero 151, il mio voto è contrario.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Anch'io intervengo molto brevemente, Presidente. Al di là degli aggettivi e dei sostantivi che si possono usare per quanto riguarda questo emendamento, mi pare che vi sia stato, anche in alcuni interventi della maggioranza, il riconoscimento sostanziale che ciò che è avvenuto a La Maddalena ha causato comunque dei danni o, se volete, ha ovviamente pregiudicato un programma di attività anche economica che era legata allo svolgimento del G8 in quell'isola.
Pertanto, l'emendamento che noi abbiamo presentato si muove nella direzione di intercettare questi danni e demandare alla Giunta l'individuazione dei criteri, dei parametri, dei soggetti, eccetera, per risarcirli in qualche maniera. Ora, però, dagli interventi di alcuni esponenti della maggioranza, mi pare che ci sia comunque un sottile riconoscimento di questo effetto. Allora, è presente il Presidente della Regione che riferirà in Aula giovedì. Io non ho la pretesa, ovviamente, di suscitare o meglio di provocare una sua risposta in questo momento, però certamente sarebbe interessante, così come ha affermato l'onorevole Lai qualche minuto fa, verificare se c'è la volontà, la convinzione innanzitutto del Presidente della Regione - ma non per scaricare una responsabilità diretta su di lui - che su una materia come questa possa esserci un momento di discussione comune, se c'è il riconoscimento, fin d'ora, che comunque l'economia dell'isola di La Maddalena subisce un danno e se c'è la disponibilità, ripeto, per una discussione comune che individui, ovviamente, lo Stato come il soggetto che deve risarcire gli operatori economici di un danno che, mi pare abbastanza evidente, hanno subito.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io non farei un'analisi di natura giuridica e neppure un ragionamento sui danni, farei un ragionamento diverso, e siccome sono intervenuti tutti, mi sembrava brutto che non ci fosse anche il mio intervento.
Qua la cosa è molto semplice: i potenti della Terra non hanno deciso di fare le cose normali, di riunirsi nelle stanze dei loro palazzi, pieni di servizi segreti, di corpi speciali dell'Esercito, nella loro protezione, diciamo, integrale; non hanno deciso di utilizzare i sistemi di comunicazione moderni, come le tele-audio-conferenze, che consentono di parlare e di confrontarsi a distanza, hanno bensì deciso di fare una specie di grande festa, una scampagnata ricorrente. E anziché incontrarsi da Luxia Arrabiosa, in via Iglesias, a Cagliari, si incontrano una volta a La Maddalena, una volta in Provenza, scelgono cioè le località turistiche più belle e vanno lì a farsi fotografare tutti insieme, a passeggiare con il cellulare, cioè il G8 diventa una grande occasione per fare spettacolo. E anche quelli vestiti di nero, che vanno lì per protestare, sventolando le bandiere e dicendo: "Basta con questi G8", anche quelli fanno parte dello spettacolo. E tutta la popolazione mondiale rimane attaccata alla televisione in attesa di capire che cosa succederà e nel frattempo pensa: "Ma guarda che bello!". Questo è il punto! Noi abbiamo organizzato alberghi per la Confindustria, abbiamo organizzato grandi feste, prenotato ristoranti, eccetera, a un certo punto ci hanno detto: "Badate, non si sposano più, se ne sono andati da un'altra parte". E siamo rimasti lì, senza poter rivendicare nulla di quanto avevamo investito in ragione di quella festa.
Tutto questo è fondamentalmente immorale. E non c'entra niente ciò che andiamo a dire sulla solidarietà nei confronti dell'Abruzzo e cose di questo genere. C'entra solo che meno se ne faranno di queste schifezze meglio sarà!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Un cenno rapidissimo, perché oggi stiamo dando la dimostrazione - peccato che non ci siano scolaresche in visita - di che cosa significa la frase "buttiamola in politica": banalizzare, speculare, fare demagogia. Qua stiamo trattando sicuramente un tema importante sotto moltissimi aspetti e spero che il Presidente della Regione non voglia accettare l'invito a banalizzare, con un intervento durante la discussione di una legge finanziaria, un argomento che è estremamente importante, anche perché tocca, su questo sono assolutamente d'accordo con chi l'ha rilevato, la dignità di tutta una regione per le modalità con cui un certo fatto è avvenuto, non perché è avvenuto. E quindi credo che si possa veramente concludere qui questa dimostrazione pratica del "buttiamola in politica".
Voglio solo leggere un passo brevissimo di una lettera, per chi pensa che si possano usare gli avvenimenti sulla base della convenienza politica. E' una lettera, datata dicembre 2007, con cui la ditta Gemmo scrive a uno dei suoi 21 dipendenti, operai meccanici ed elettricisti, comunicando che il 17 dicembre 2007, a seguito della perdita della commessa presso l'unità produttiva della base navale della US Navy di Santo Stefano, i 21 dipendenti della ditta sono stati licenziati. E questi dipendenti sono a casa, senza alcuna copertura, dal dicembre del 2007. Qualcuno aveva promesso cose diverse!
PORCU (P.D.). Lo Stato!
CAMPUS (P.d.L.). Sì, sì, lo Stato!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Nessuna demagogia, nessuna banalizzazione, onorevole Campus. E' chiaro che è un emendamento politico. E' un emendamento che segnala intanto una preoccupazione, quella che abbiamo avvertito a La Maddalena. E non c'erano bambini, ma c'erano famiglie, c'erano operatori economici, c'era La Maddalena in piazza, lunedì, insieme a noi. Avremmo voluto che fossero presenti tutti i consiglieri regionali e in particolare il Presidente della Regione. La Maddalena attraverso le parole del suo Sindaco ha detto: "In questi mesi siamo stati a Scherzi a parte". Una città veramente indignata, una regione indignata.
La decisione di trasferire il G8 a L'Aquila è del 23 aprile, oggi è il 7 maggio e per la prima volta, con questo emendamento, siamo riusciti a portare questo argomento all'attenzione del Consiglio regionale, la massima Assemblea dei sardi. Allora, mi sembra anche questo un segnale veramente preoccupante. Ne parleremo la prossima settimana, spero in maniera approfondita.
E' chiaro che questo emendamento è servito per portare il problema in quest'Aula. E' stato rotto un patto tra la Regione e lo Stato ed è un fatto gravissimo, avvenuto anche, devo dire, senza tener minimamente conto dell'articolo 47 dello Statuto di autonomia. Tutto è stato fatto nel modo peggiore possibile.
Intanto, come Consiglio regionale, siamo chiamati a fare una ricognizione dei danni. La faremo e proporremo anche misure concrete che sono stabilite nel nostro Regolamento, per tentare insieme di capire quali sono i danni che subisce La Maddalena e quali sono i danni che subisce la Sardegna con questa decisione. Poi siamo chiamati a un rapporto diverso, autorevole, non subalterno nei confronti dello Stato. Ecco, noi chiediamo che ci sia veramente - è emerso da qualche intervento - una presa di posizione congiunta, al di là del colore politico, e questo Consiglio regionale, che rappresenta ciascun sardo, in qualche modo alzi la voce, non subisca decisioni prese a Roma senza consultarci. Credo che questo lo dovremo fare.
Allora, questo emendamento, ripeto, doveva servire per porre un problema politico che, spero, affronteremo attraverso una decisione comune che sarà presa nel corso del dibattito della prossima settimana. Decideremo insieme quali iniziative intraprendere, ma noi attendiamo da ciascun consigliere, da ciascuna forza politica un'azione congiunta che rappresenti la Sardegna nel migliore dei modi, a testa alta, senza compromessi e l'aiuti a stabilire un rapporto diverso con lo Stato, basato sul rispetto degli impegni, sul rispetto dei patti che sono stati assunti con ben 17 D.P.C.M. Insomma, per la Sardegna è sicuramente successo un fatto gravissimo che non possiamo banalizzare e far passare inosservato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cucca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
E' l'ultima dichiarazione di voto.
CUCCA (P.D.). Signora Presidente, ero silente da un po' di tempo e con un pizzico di invidia, visto che sono intervenuti tutti, mi sono detto: anch'io ho voglia di sciogliermi un po' la lingua.
Intervengo soltanto perché stimolato dall'intervento dell'amico Matteo Sanna, al quale rinnovo, ovviamente, stima e simpatia perché stasera mi ha aiutato a risolvere un dilemma. Da anni mi domandavo di chi fosse il merito della cacciata degli americani da La Maddalena. Berlusconi ne rivendicava il merito perché l'accordo era stato firmato davanti al ministro Martino e al sottosegretario Cicu. Invece ho scoperto che in effetti il merito di questo risultato, inseguito dai sardi per trent'anni, non era del Governo centrale di centrodestra, ma del Governo regionale di centrosinistra. E di questo, ovviamente, come abbiamo fatto fino a oggi, ce ne faremo vanto anche presso il popolo dei Sardisti, che per tanto tempo hanno rivendicato questo argomento.
Voglio inoltre ricordare, per quel che si è sentito in quest'Aula, ma che mi è stato confermato dai colleghi della Gallura, che in effetti la crescita economica della città di La Maddalena negli ultimi trent'anni è stata praticamente pari a zero, mentre il comune di Telti, per esempio, in pochissimi anni ha raggiunto risultati straordinari e nettamente superiori a quelli ottenuti in trent'anni da La Maddalena...
(Interruzioni)
Non c'è ombra di dubbio, questo è merito dell'amministrazione comunale, ma probabilmente è merito anche della situazione contingente che si è venuta a creare lì, appunto, con un totale blocco dello sviluppo economico.
L'emendamento non ha, badate, nessun intento demagogico e populistico; l'unico scopo è quello di tenere alta l'attenzione su questo tema, per il quale, come sapete, è stata chiesta la riunione del Consiglio regionale. Si tratta di tenere vivo questo argomento in maniera tale da prepararci al dibattito che si svolgerà in quest'Aula, perché oggettivamente noi riteniamo, come credo ritenga la maggior parte dei sardi, di essere stati defraudati e soprattutto che la popolazione di La Maddalena abbia subito danni ingenti. In questo senso si è portato all'attenzione di quest'Aula l'argomento, ripeto, solo per tenere viva l'attenzione.
Il mio voto, ovviamente, sarà favorevole.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 151.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 64
votanti 63
astenuti 1
maggioranza 32
favorevoli 18
contrari 45
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 98.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Brevemente, perché l'argomento l'abbiamo già trattato, abbiamo posto dei problemi e il risultato l'abbiamo ottenuto. Su questo emendamento dichiaro il voto a favore e, a differenza del collega Meloni, io sono tra quelli che ancora vogliono credere che a La Maddalena si possa tenere il G8 Ambiente. Questo è il significato dell'emendamento. Se il G8 Ambiente si tenesse a La Maddalena a settembre, sarebbe certamente una risposta, ancorché parziale.
Il cambiamento del parere da sfavorevole a favorevole su questo emendamento ci indurrebbe a pensare che quella promessa che è stata fatta potrebbe essere mantenuta. Quindi il voto su questo emendamento è favorevole, con invito a valutare meglio il parere che è stato espresso.
Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Porcu?
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 98.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Cuccureddu ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta La Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 61
votanti 60
astenuti 1
maggioranza 31
favorevoli 17
contrari 43
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 99.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Solo per dichiarare il voto a favore e chiedere la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Porcu?
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 99.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 63
votanti 62
astenuti 1
maggioranza 32
favorevoli 18
contrari 44
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 108.
Ha domandato di parlare il consigliere Oppi. Ne ha facoltà.
OPPI (U.D.C.). E' ritirato.
PRESIDENTE. L'emendamento numero 108 è ritirato.
Passiamo all'emendamento numero 97.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Vi prego di non prenderla come una sorta di accanimento terapeutico. Mi rendo conto che l'ora è tarda, però mi permetto di sollecitare la vostra attenzione perché ho l'impressione - nessuno me ne voglia, mi scuso soprattutto col presidente Maninchedda - che questo emendamento sia stato bocciato in Commissione più che altro perché non è stato esaminato attentamente.
Allora, lo scopo, l'intendimento di questo emendamento è abbastanza chiaro nel testo. Attualmente la legge regionale numero 3 del 2008, che disciplina la materia delle autorizzazioni e della gestione degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, è abbastanza farraginosa. In base a questa legge regionale si demanda alle province il rilascio delle autorizzazioni. Le province, però, in questa situazione, ripeto, abbastanza farraginosa, rimandano sine die l'assunzione della propria responsabilità. Morale, da quando è in vigore questa legge, cioè dal marzo dello scorso anno, sono rimaste di fatto inevase tutte le richieste.
L'emendamento si pone l'obiettivo, nelle more di una legge regionale che disciplini in maniera chiara e una volta per tutte questa materia, di demandare il rilascio dell'autorizzazione unica alle province, perché in questo modo si riesce a evadere le richieste che sono state presentate. Poi i pareri, ovviamente, sono vincolati all'esame da parte delle province.
Lo scopo dell'emendamento è questo, vi pregherei di esaminarlo e di giudicarlo come un tentativo di superare una situazione di difficoltà per tanti operatori che vogliono intervenire in un settore al quale, anche voi, guardate giustamente con molto interesse.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Vorrei dire all'onorevole Diana che la materia è all'attenzione della Commissione e credo di tutte le forze politiche, perché sappiamo perfettamente che molte domande sono nella situazione da lui indicata, al punto che inviterei i presentatori a ritirare l'emendamento, perché non c'è ostilità, io non l'ho registrata in nessuna forza politica, c'è soltanto da ragionarci su con un minimo di approfondimento per vedere come fare.
Conosco l'estensore del testo dell'emendamento, che mi sembra abbia molti aspetti persuasivi, però il parere negativo nasce solo dal tentativo di preservare, anche dinanzi a questa richiesta, la natura della legge finanziaria, limitandola agli aspetti finanziari. Se vi chiedo di ritirarlo è proprio perché su questo tema c'è una fortissima attenzione e sarebbe spiacevole doversi esprimere contro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Intervengo solo per qualche secondo, perché su questo argomento effettivamente c'è una grande attenzione da parte degli operatori e ci sono molte sollecitazioni in tal senso.
Ora, ho sentito l'intervento del collega Maninchedda e se è necessario approfondire la problematica credo che sia giusto farlo subito, perché di fatto il settore della produzione di energia da fonti rinnovabili risulta completamente bloccato, in quanto non si danno risposte agli utenti e tanto meno se ne danno agli operatori del settore. Nelle more della legge è necessario, comunque, trovare una soluzione, un modo per intervenire e, chiaramente, dare risposta a tutti coloro che aspettano.
Per cui questo emendamento mi trova molto sensibile e mi auguro che il collega Diana accolga l'invito del relatore a ritirarlo, a fronte giustamente dell'impegno ad approfondire e affrontare la materia nelle sedi opportune, per dare una risposta definitiva a tutto il settore.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Il tema è questo: primo, l'articolo 4 introduce disposizioni a favore del sistema produttivo isolano; secondo, esiste una legislazione nazionale che attribuisce alle amministrazioni regionali il compito di procedere al rilascio delle autorizzazioni. In assenza di questa procedura autorizzazioni non ce ne sono e, conseguentemente, questa parte di attività economica è surgelata. Io penso che nelle more di un'organizzazione compiuta del tema le province possano provvedere, ai termini della legge dello Stato, all'attribuzione e alla concessione delle autorizzazioni necessarie. E così le cose funzionano.
Del resto tutte le province sarde, o gran parte di esse, sono dotate di agenzie per l'energia, che dovrebbero svolgere questa funzione. Sono le istituzioni locali a cui deve essere, in fin dei conti, in gran parte attribuito questo compito, non vedo la ragione per la quale, ancora una volta, si debba autobloccare, automarcare l'economia sarda in presenza di una legislazione statale che si applica su tutto il territorio nazionale. Aggiungiamo un handicap, questo è il tema. E mi pare che la responsabilità la maggioranza non se la debba prendere su questa materia. Io voterò a favore.
PRESIDENTE. Onorevole Diana, può intervenire soltanto se deve ritirare l'emendamento.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Io lo ritirerei se ci fosse da parte della Giunta un impegno nella direzione segnalata dal Presidente della Commissione e con l'indicazione di tempi precisi. Il collegato può essere la strada.
PRESIDENTE. Lo ritira, quindi?
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Sto aspettando una risposta dall'Assessore.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. E' abbastanza chiara l'opportunità che una materia così complessa e delicata non venga ridotta a un intervento di poche righe all'interno della finanziaria.
E' una questione che dovrà essere affrontata e l'occasione potrebbe essere la discussione del collegato, in cui affronteremo questa e altre questioni che costituiscono norme intruse. Si valuterà in quel momento.
OPPI (U.D.C.). Nessun collegato!
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Come, Giorgio?
OPPI (U.D.C.). Nessun collegato! O lo si ritira o lo mettiamo in votazione!
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La mia dichiarazione non è ovviamente collegata al fatto che ci sia o no il ritiro dell'emendamento. Dico che questa è una materia che, al pari di altre, può essere affrontata nel disegno di legge collegato alla finanziaria, tutto qui.
PRESIDENTE. Onorevole Diana, ritira l'emendamento sì o no?
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Assolutamente no e chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta?
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 97.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Mario Floris ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Lotto - Mariani - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Rassu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 56
votanti 54
astenuti 2
maggioranza 27
favorevoli 15
contrari 39
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 137. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Onorevole Sanna, non l'ho vista, mi dispiace.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Guardi bene!
PRESIDENTE. Io ho guardato, forse i colleghi non sanno che dal momento in cui un consigliere si prenota al momento in cui la prenotazione arriva qui alla Presidenza passa del tempo. Il problema è che abbiamo già votato l'emendamento.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Allora vada al netto di quel tempo, Presidente, se no uno non interviene mai!
CHERCHI (P.d.L.). Non mi sembra che non stiate intervenendo.
PRESIDENTE. No, non è che uno non interviene mai, mi scusi. Io guardo sempre il pannello e se non compare alcuna prenotazione procedo alla votazione.
Passiamo all'emendamento numero 30.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Intervengo solo per dire, Presidente, che colgo l'occasione dell'emendamento numero 30 per evidenziare che la bocciatura dell'emendamento numero 137 la spiegheremo agli enti locali della Sardegna. Quando noi lavoriamo, a parte la fretta, dobbiamo tener conto minuto per minuto del fatto che siamo al servizio della comunità della Sardegna e ci si può presentare anche un emendamento di questo genere che può essere di grande utilità sia per il momento che stiamo attraversando sia per le cose che implica.
Questo emendamento è la riproposizione di una deroga al blocco delle assunzioni negli enti locali della Sardegna, perché province e comuni possano adeguare le loro piante organiche e assorbire i lavoratori socialmente utili, cosa che al momento non possono fare appunto perché c'è il blocco delle assunzioni. E' un provvedimento che abbiamo adottato nella finanziaria 2007 e che, non essendo stato ripetuto, gli enti locali ci hanno fortemente richiesto.
Questo è ciò a cui non potevamo dedicare neanche un minuto di attenzione, privando i comuni di un servizio di questo genere. Spiegheremo perché siamo presi da grande fretta!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cucca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCA (P.D.). Signora Presidente, intervengo sull'emendamento numero 30, che riguarda una materia che è già stata trattata nel passato e alla quale dovremmo guardare con attenzione. L'abbiamo riproposta perché era stata già prevista nelle precedenti finanziarie. Si tratta dell'istituzione del Comparto unico di contrattazione collettiva della Regione e degli enti locali a seguito del trasferimento di funzioni previsto dalla legge numero 9, approvata nella passata legislatura.
Succede, in buona sostanza, che con il passaggio delle funzioni dalla Regione agli enti locali deve essere trasferito ovviamente anche il personale. E' evidente che ci sarebbe una sperequazione, se le cose rimanessero così, fra il trattamento economico riservato ai dipendenti regionali che dovrebbero passare agli enti locali e quello dei dipendenti degli enti locali medesimi. Pertanto è necessario avviare una contrattazione seria che consenta a questa legge di dispiegare finalmente i suoi effetti.
Questo emendamento ha lo scopo, come dicevo, di istituire il Comparto unico e l'Agenzia per la rappresentanza negoziale della Regione e degli enti locali della Sardegna (ARAN). C'era già stata un'interlocuzione sia con l'Assessore sia con il Presidente, pertanto c'è la disponibilità al ritiro dell'emendamento, ove ci fosse precisa rassicurazione che l'argomento verrà trattato in tempi brevi, così come era stato assicurato durante i lavori della Commissione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Ricordo alla minoranza che tempo fa stanziammo risorse finanziarie per il fine indicato nell'emendamento e siccome su questo argomento ci fu turbolenza interna alla maggioranza di allora gran parte dell'attuale maggioranza condivise la costruzione del Comparto unico. E' una necessità per due ragioni: intanto perché ormai la flessibilità di gestione del personale richiama necessariamente, in tutto il sistema pubblico regionale e locale, una mobilità intercompartimentale che diversamente non si può realizzare. Noi siamo costretti a lavorare in termini di comparto stagno e quindi a fare una programmazione delle risorse professionali del sistema pubblico inadeguato e comunque molto più costoso, molto più oneroso per il bilancio pubblico. In secondo luogo ci sono dotazioni finanziarie che a suo tempo sono state destinate e non sono state utilizzate, credo 5 milioni di euro, proprio per ridurre le sperequazioni tra i diversi trattamenti economici e giuridici. E' venuto il tempo, insomma, di trattare questa materia.
Credo che non sia possibile farlo oggi, per cui io suggerirei il ritiro di questo emendamento. Non è roba da collegato estemporaneo, è roba da riforma profonda del sistema pubblico regionale locale, che però bisogna mettere in agenda, bisogna programmare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta?
(Appoggia la richiesta il consigliere Uras.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 30.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 54
votanti 53
astenuti 1
maggioranza 27
favorevoli 16
contrari 37
(Il Consiglio non approva).
Onorevole Maninchedda, c'era una precisazione da fare sull'emendamento numero 94.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, chiedo scusa ai colleghi, soprattutto dell'opposizione. Si tratta dell'emendamento numero 94: due parole del testo erano state modificate durante l'intervallo, io avevo riportato la modifica nel mio testo, ma non è quello che poi è stato depositato agli atti.
E' l'emendamento illustrato dall'onorevole Gian Valerio Sanna. Il testo dovrebbe essere: "approva apposite direttive relative alle modalità di attuazione" e non "approva apposito regolamento disciplinante le modalità di attuazione". Non so se i colleghi consentano la correzione.
PRESIDENTE. Se non ci sono opposizioni, la correzione è accolta.
Passiamo all'esame dell'articolo 5.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 5:
Art. 5
Copertura finanziaria
1. Le spese derivanti dall'applicazione della presente legge trovano copertura nelle previsioni d'entrata del bilancio pluriennale della Regione per il quadriennio 2009-2012 e in quelle dei bilanci per gli anni successivi.)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Mario Floris. Ne ha facoltà.
FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Signora Presidente, colleghi del Consiglio, tutta la discussione sulla legge finanziaria, la conclusione e anche gli ultimi interventi hanno ulteriormente dimostrato, se ce ne fosse bisogno, quali siano i limiti e le conseguenze anche dannose del portare avanti leggi finanziarie di questo tipo.
Immagino che i colleghi di prima nomina, ma anche quelli di seconda e di terza nomina abbiano trovato, come me, notevoli difficoltà a districarsi fra emendamenti, richiami a norme che a loro volta richiamano altre norme, norme decadute, dimenticanze, errori materiali, subemendamenti, maxiemendamenti ed emendamenti di sintesi. Mi pare che non sia certamente questo il modo di portare avanti una legge finanziaria.
Questa legge finanziaria, la prima della quattordicesima legislatura, ha segnato certamente un'inversione di tendenza; ha segnato fors'anche una marcata e decisa discontinuità, non rispetto alle forze politiche, ma rispetto proprio al nodo principale di cui da anni dibattiamo in questo Consiglio senza mai riuscire a definirlo, perché ci perdiamo in schieramenti contrapposti sulla legittimità dei procedimenti piuttosto che sui contenuti e sulla congruità ed efficacia delle decisioni che andiamo ad assumere.
Anche in questa finanziaria, così come in altre finanziarie - se non sono uscite prima usciranno di sicuro -, ci sono tante norme intruse che niente hanno a che vedere con la legge finanziaria e con il bilancio della Regione. Io vorrei che l'Assessore della programmazione, chiedo scusa, seguisse il mio intervento perché è a lui che mi voglio rivolgere, visto che mi sembra ci siano state, su ciò che sto per dire, delle aperture. E' vero che c'è l'urgenza e la drammaticità degli avvenimenti mondiali ed europei sull'economia, che interessano anche i sardi, però questo non deve rappresentare un esimente né per la Giunta né per il Consiglio e nemmeno per le forze politiche qui rappresentate.
Noi abbiamo un impegno, Assessore, rispetto a quanto detto e praticato in questi anni di opposizione, ma anche durante la campagna elettorale; un impegno di coerenza che mi corre l'obbligo di ricordare perché venga riaffermato, ovvero l'impegno di riportare la legge finanziaria sui binari della sua correttezza formale e sostanziale.
Sappiamo benissimo che le finanziarie di questa natura, nate negli anni in cui sono nate, con scopi nobili, hanno scardinato l'assetto legislativo ed economico-finanziario della Regione. La legge finanziaria è stata utilizzata come mezzo di surroga del procedimento legislativo ordinario; ha pervaso e stravolto lo stesso Regolamento interno del Consiglio che - come è a tutti noto - è una fonte ordinamentale sovraordinata e prevalente; ha espropriato il Consiglio e le Commissioni di merito delle proprie prerogative essenziali e irrinunciabili; ha determinato conseguenze talvolta irreparabili al complessivo assetto e alla funzione della Regione e degli enti locali, complicando le procedure, la stessa operatività e gli obiettivi dei provvedimenti sottratti alla disciplina legislativa e regolamentare propria, con spreco di energie materiali e immateriali e danni irreparabili nel rapporto fiduciario con i cittadini.
La legge finanziaria regionale deve pertanto tornare alla sua funzione originale di strumento operativo della programmazione economica. Noi annunciamo la riproposizione di una proposta di legge, ma vorremmo che la Giunta fosse convinta del fatto che questo obiettivo deve essere portato avanti.
Abbiamo sentito affermare in quest'Aula, in diversi interventi, che alla legge finanziaria è attribuito il ruolo di strumento operativo della programmazione economica. Ma quando mai! Nel contempo la finanziaria è diventata, per gli stessi che hanno fatto questa affermazione, lo strumento del contingente, la scorciatoia legislativa per nuovi interventi e sempre maggiori spese.
La funzione che deve avere la legge finanziaria, ed è su questo che io vorrei una conferma da parte della Giunta, è quella di indicare la massa di risorse disponibili negli anni di riferimento nel bilancio pluriennale, regolamentare esclusivamente le spese di investimento di finanziamenti statali, comunitari o regionali derivanti da maggiori entrate o da economie su leggi vigenti, stabilire modalità per la copertura dei disavanzi e per la contrazione dei mutui, definire gli stanziamenti dei capitoli di bilancio destinati al finanziamento delle nuove proposte di legge indicate in apposite tabelle che si prevede verranno approvate nel corso degli anni. Insomma, non si può confondere la funzione tecnica della legge finanziaria con provvedimenti settoriali che devono essere conseguenza e non parte integrante della stessa legge.
Io ho capito che in questo senso da parte dell'Assessore c'è un'apertura e c'è anche un disegno politico di prospettiva. Se questo è, questo mi conforta e mi porta ad appoggiare e a votare con maggiore spirito costruttivo la legge finanziaria.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). La legge finanziaria non vive per se stessa, è una parte, un segmento della manovra finanziaria della Regione: ci sono due leggi, la legge finanziaria e quella di bilancio, e ci sono inoltre i presupposti di queste due leggi, in un sistema di contabilità che è stato riformato e che ha trasformato il bilancio per centri di spesa in un bilancio per obiettivi strategici.
Tutto questo - e la faccio breve - richiederebbe, cosa che non si è mai vista, neppure questa volta, eppure non abbiamo sollevato questioni, una cadenza nella predisposizione e approvazione degli atti, così come previsto dalla legge di contabilità. C'è una cornice generale che è il Programma regionale di sviluppo, c'è il Documento annuale di programmazione economica e finanziaria, che fa un aggiornamento di quella cornice generale in ragione delle esigenze, e poi ci sono gli strumenti operativi, ossia la legge finanziaria e il bilancio con le sue dotazioni.
Quella cornice generale richiama leggi di settore, cioè un sistema complesso di programmazione dell'intervento della Regione che deve essere rispettato in ogni sua parte perché abbia senso. Purtroppo noi viviamo di emergenze e di contingenze. E vivendo sempre di emergenze e di contingenze non costruiamo la cornice o non la aggiorniamo rispetto alle esigenze che si manifestano. La legge finanziaria si trasforma in uno strumento operativo immediato di soluzione delle situazioni più urgenti e tutto il sistema viene snaturato. Allora, se la scelta fosse quella di essere ordinati, e di esserlo su tutto, anche sulle leggi che debbono essere organizzate in ragione del Programma regionale di sviluppo, e quindi della strategia di crescita economica e sociale di questa regione, allora tutto sarebbe più semplice. La realtà è che è molto difficile che questo sistema funzioni in maniera ordinata.
Ho tentato di dirlo anche ieri e lo dico oggi, alle ore 21 e 12 del terzo giorno di dibattito: non si è mai visto nella storia dell'autonomia che una parte di questo Consiglio, quella più interessata a manifestare elementi di scontro, di dissidio, si applicasse per dare operatività alla spesa regionale e rendere brevissima questa discussione. E non basta dire: "Ve ne rendiamo atto". Bisogna anche capire che la qualità dell'opposizione che è stata messa in campo non è la stessa che avete messo in campo voi per cinque anni, e di questo non ve n'è grata la Sardegna! Certo avete conquistato la maggioranza politica, ma in quei frangenti non essere riusciti a trovare il modo di fare una discussione di merito - e non era solo un limite della maggioranza - ha rallentato lo sviluppo intero di questa regione.
Si è responsabili quando si è in maggioranza, ma si è responsabili anche quando si è in minoranza, e chi è responsabile quando è in maggioranza lo è anche stando all'opposizione. E' questa la differenza tra noi e voi. Ecco perché anche intervenire nella discussione di un articolo per pochi minuti, in mezzo alla confusione totale di quest'aula, alle 21 e 14 del terzo giorno di dibattito, dovrebbe essere più tollerato e anche più compreso.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 5. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 6.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 6:
Art. 61. Per gli effetti di cui all'articolo 19 della legge regionale n. 11 del 2006, sono considerate spese obbligatorie e d'ordine quelle iscritte nell'elenco n. 1 annesso alla presente legge.)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, passiamo alla votazione.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Porcu?
(Appoggiano la richiesta i consiglieri Agus, Caria, Diana Giampaolo, Meloni Marco e Uras).
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 6.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Agus, Caria, Diana Giampaolo, Meloni Marco, Porcu e Uras si considerano presenti in aula ai fini del numero legale.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Capelli - Cappai - Contu Felice - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Sanna Gian Valerio.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 45
votanti 37
astenuti 8
maggioranza 23
favorevoli 37
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame della Tabella A.
(Segue lettura)
PRESIDENTE. Poiché nessuno domanda di parlare su questa tabella, la metto in votazione. Chi la approva alzi la mano.
Passiamo all'esame della Tabella B.
(Segue lettura)
(E' approvato)
Passiamo all'esame della Tabella C.
(Segue lettura)
(E' approvata)
Passiamo all'esame della Tabella D.
(Segue lettura)
PRESIDENTE. Alla Tabella D sono stati presentati otto emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo degli emendamenti:
Emendamento soppressivo parziale Giunta regionale
Tabella D
E' eliminata la seguente voce:
08 LAVORI PUBBLICI
L.R. 3/08, art. 9, c 5 - Interventi strutturali urgenti manutenzione straordinaria sistema idrico multisettoriale (UPB S07.10.005 Cap. SC07.1265)
COPERTURA FINANZIARIA
In aumento
UPB S07.07.005 Emergenza idrica
2009 € 10.000.000
2010 € 10.000.000
2011 € 10.000.000
In diminuzione
UPB S08.01.003 Fondo per nuovi oneri legislativi in conto capitale
2009 € 10.000.000
2010 € 10.000.000
2011 € 10.000.000 (35)
Emendamento modificativo Rassu - Dessì - Mulas - Rodin - Tocco - Alessandra Zedda - Fois
Tabella D
07 - Assessorato del turismo, artigianato e commercio
UPB S06.03.002 Incentivazioni di parte corrente per le attività artigiane
Capitolo SC06.0414 (Concorso interessi per le imprese artigiane - L.r. n. 51/1993 e s.m.i.).
In aumento:
Anno 2009: 6.000 euro
Copertura finanziaria:
In diminuzione:
FNOL Parte corrente UPB S08.01.002
Anno 2009: 6.000 euro
Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della Tabella A allegata al disegno di legge finanziaria. (128)
Emendamento modificativo Rassu - Dessì - Mulas - Rodin - Tocco - Alessandra Zedda - Fois
Tabella D
07 - Assessorato del turismo, artigianato e commercio
UPB S06.02.006 Incentivazione alle attività turistico ricettive- Spese correnti
Capitolo SC06.0277 (L.r. n. 40/1993 e s.m.i.)
In aumento:
Anno 2009: 8.000 euro
Copertura finanziaria:
In diminuzione:
FNOL Parte corrente UPB S08.01.002
Anno 2009: 8.000 euro
Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della Tabella A allegata al disegno di legge finanziaria. (129)
Emendamento modificativo Rassu - Dessì - Mulas - Rodin - Tocco - Alessandra Zedda - Fois
Tabella D
07 - Assessorato del turismo, artigianato e commercio
UPB S06.03.002 Incentivazioni di parte corrente per le attività artigiane
Capitolo SC06.0411 (Contributi alle confederazioni delle imprese artigiane - L.r. n. 19/1986 e s.m.i.)
In aumento:
Anno 2009: 500 euro
Copertura finanziaria:
In diminuzione:
FNOL Parte corrente UPB S08.01.002
Anno 2009: 500 euro
Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della Tabella A allegata al disegno di legge finanziaria. (130)
Emendamento modificativo Rassu - Dessì - Mulas - Rodin - Tocco - Alessandra Zedda - Fois
Tabella D
07 - Assessorato del turismo, artigianato e commercio
UPB S06.03.001 Incentivazioni alle attività artigiane
Capitolo SC06.0389 (Finanziamenti al settore privato per sviluppo e sostegno artigianato artistico e tradizionale - L.r.n.2/2007 e s.m.i.)
In aumento:
Anno 2009: 6.000 euro
Copertura finanziaria:
In diminuzione:
FNOL Parte corrente UPB S08.01.002
Anno 2009: 6.000 euro
Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della Tabella A allegata al disegno di legge finanziaria. (131)
Emendamento modificativo Rassu - Dessì - Mulas - Rodin - Tocco - Alessandra Zedda - Fois
Tabella D
07 - Assessorato del turismo, artigianato e commercio
UPB S06.03.001 Incentivazioni alle attività artigiane
Capitolo SC06.0381 (Contributi in conto capitale e in conto interessi alle imprese artigiane -L.r. n. 51/1993 e s.m.i., L.r. n. 37/1998 e s.m.i)
In aumento:
Anno 2009: 25.000 euro
Copertura finanziaria:
In diminuzione:
FNOL investimenti UPB S08.01.003
Anno 2009: 25.000 euro
Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della Tabella B allegata al disegno di legge finanziaria. (132)
Emendamento modificativo Rassu - Dessì - Mulas - Rodin - Tocco - Alessandra Zedda - Fois
Tabella D
07 - Assessorato del turismo, artigianato e commercio
UPB S06.03.002 Incentivazioni di parte corrente alle attività artigiane
Capitolo SC06.0416 (L.r. n. 12/2001 e s.m.i. Contributi in conto occupazione alle imprese artigiane per l'assunzione di apprendisti)
In aumento:
Anno 2009: 10.000 euro
Copertura finanziaria:
In diminuzione:
FNOL Parte corrente UPB S08.01.002
Anno 2009: 10.000 euro
Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della Tabella A allegata al disegno di legge finanziaria. (133)
Emendamento modificativo Rassu - Dessì - Mulas - Rodin - Tocco - Alessandra Zedda - Fois
Tabella D
07 - Assessorato del turismo, artigianato e commercio
UPB S06.03.008 Sostegno alle attività commerciali - Investimenti
Capitolo SC06.0480 (L.r. n. 9/2002 e s.m.i. - Contributo in conto interessi a favore delle imprese commerciali)
In aumento:
Anno 2009: 7.000 euro
Copertura finanziaria:
In diminuzione:
FNOL investimenti UPB S08.01.003
Anno 2009: 7.000 euro
Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della Tabella B allegata al disegno di legge finanziaria. (134).)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Mi risulta che dal numero 128 al numero 134 gli emendamenti siano stati ritirati.
PRESIDENTE. Non mi è stato segnalato.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Non so se risulti alla Presidenza, ma a me risultano ritirati, quindi vorrei sapere di che cosa dobbiamo discutere.
PRESIDENTE. Onorevole Rassu, ritira gli emendamenti?
Ha domandato di parlare il consigliere Rassu. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Sì, Presidente, ritiro gli emendamenti numero 128, 129, 130, 131, 132, 133 e 134. Comunque sia, ribadisco quanto ho detto prima, e cioè che c'è l'impegno da parte della Giunta di rimpinguare, nel collegato, le risorse inerenti al settore artigianato e commercio per quanto riguarda appunto gli investimenti che sono stati decisi.
C'è un impegno formale e vorrei che l'Assessore lo confermasse, in quanto gli emendamenti sono firmati da tutta la Commissione.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Presidente, intervengo non per discutere o quant'altro, ma per segnalare che, a mio avviso, questo emendamento è tecnicamente sbagliato.
PRESIDENTE. Quale emendamento?
CAPELLI (U.D.C.). Il numero 35, l'unico che è rimasto. E' sbagliato perché i 10 milioni che togliamo dal capitolo SC07.1265 non possono andare in aumento del capitolo sulla emergenza idrica e in diminuzione del FNOL. Stiamo diminuendo, perciò o è sbagliato il riferimento o non può essere tecnicamente così. Nel senso che nella Tabella D è previsto un aumento della dotazione del capitolo SC07.1265 di 15 milioni. Se eliminiamo questa voce, quei 15 milioni vanno a incrementare il FNOL, non possono incrementare la UPB S07.07.005.
PRESIDENTE. Onorevole Capelli, c'è un errore nell'indicazione della UPB. La UPB è la S07.07.005 e il capitolo è SC07.0883.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, è in discussione la Tabella D, quindi ho dieci minuti, se capisco bene. Non li userò tutti, intendo solo dire che gli emendamenti numero 128, 129 e 132 sono firmati anche dalla minoranza e quindi anticipo l'intenzione di farli miei qualora venissero ritirati. Sono emendamenti che riguardano un argomento che è stato sollevato in Commissione, ma anche nelle audizioni che abbiamo svolto nelle scorse settimane, relativamente al concorso interessi per le imprese artigiane, incentivazioni alle attività turistico-ricettive e contributi in conto capitale e in conto interessi alle imprese artigiane ex legge regionale numero 51 del 1993.
Su questi argomenti c'è stata una presa di posizione netta delle associazioni di categoria. Si tratta di leggi di settore rodate e funzionanti ed è evidente che un incremento dei fondi avrebbe proprio la finalità del superamento della crisi. Quindi io credo che bene abbia fatto il collega Rassu a presentare questi emendamenti, su cui dichiaro il voto favorevole, in particolare sugli emendamenti numero 128 e 129. Grazie.
PRESIDENTE. Gli emendamenti sono stati ritirati, onorevole Porcu.
PORCU (P.D.). Ho spiegato che essendo firmatario di questi emendamenti, perché ho aggiunto la mia firma, li faccio miei.
PRESIDENTE. Me li ricorda, scusi?
PORCU (P.D.). Ricapitolo: faccio miei gli emendamenti numero 128, 129 e 132 e chiedo che siano messi in votazione.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 35 il parere è favorevole; sugli emendamenti numero 128, 129 e 132 il parere è contrario.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 35. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 128.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Porcu?
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 128.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cuccureddu e Dedoni hanno votato contro e il consigliere Pietro Cocco a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Manca - Moriconi - Porcu - Rassu - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 54
votanti 53
astenuti 1
maggioranza 27
favorevoli 14
contrari 39
(Il Consiglio non approva).
(Non è approvato)
Passiamo all'emendamento numero 132.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Porcu?
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 132.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Moriconi ha votato a favore e i consiglieri Dedoni e Dessì contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Cappellacci - Moriconi - Rassu - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 5[s4] 0
votanti 49
astenuti 1
maggioranza 25
favorevoli 8
contrari 41
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione la Tabella D. Chi la approva alzi la mano.
Passiamo all'esame della Tabella E.
(Segue lettura)
PRESIDENTE. Poiché nessuno domanda di parlare su questa tabella, passiamo alla votazione.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Porcu?
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della Tabella E.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cappai e Cappellacci hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 45
votanti 44
astenuti 1
maggioranza 23
favorevoli 44
(Il Consiglio approva).
Sospendo la seduta per quindici minuti e convoco la Commissione bilancio per l'esame degli emendamenti presentati al disegno di legge numero 3/A. I lavori riprenderanno alle ore 21 e 45.
(La seduta, sospesa alle ore 21 e 31, viene ripresa alle ore 22 e 15.)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Chiedo al Consiglio di dare mandato agli Uffici di operare in sede di coordinamento, così come è prassi, la correzione degli errori nella indicazione dei capitoli verificatisi in alcune situazioni.
PRESIDENTE. Se non ci sono opposizioni, la richiesta dell'assessore La Spisa è accolta.
pluriennale per gli anni 2009-2012" (3/A)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione dell'articolato del disegno di legge numero 3/A.
Passiamo all'esame dell'articolo 1.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:
STATO DI PREVISIONE DELL'ENTRATA
Art. 1
1. Sono autorizzati l'accertamento, la riscossione e il versamento delle entrate dovute alla Regione per l'anno 2009, dal 1° gennaio al 31 dicembre, secondo lo stato di previsione dell'entrata annesso alla presente legge.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 2.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:
Art. 2
L'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio è autorizzato, ove occorra, a disporre, con propri decreti, l'istituzione nello stato di previsione dell'entrata di nuovi capitoli nell'ambito delle corrispondenti unità previsionali di base istituite o da istituire col medesimo provvedimento.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 3.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:
Art. 3
1. Ai sensi dell'articolo 34, comma 3, della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11 (Norme in materia di programmazione, di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna. Abrogazione delle leggi regionali 7 luglio 1975, n. 27, 5 maggio 1983, n. 11, e 9 giugno 1999, n. 23) il limite alla rinuncia alla riscossione di poste di entrata è fissato nell'importo di euro 15.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 4.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4:
Art. 4
1. E' approvato in euro 9.042.652.000 in termini di competenza, dal 1° gennaio al 31 dicembre, il totale della spesa della Regione per l'anno 2009.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 5.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 5:
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA
Art. 5
1. Sono autorizzati gli impegni, le liquidazioni e i pagamenti delle spese, per l'anno 2009, dal 1° gennaio al 31 dicembre, secondo lo stato di previsione della spesa annesso alla presente legge entro il limite di stanziamento di competenza in conformità a quanto disposto dagli articoli 38, 40 e 41 della legge regionale n. 11 del 2006.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 6.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 6:
ELENCHI
Art. 61. Per gli effetti di cui all'articolo 19 della legge regionale n. 11 del 2006, sono considerate spese obbligatorie e d'ordine quelle iscritte nell'elenco n. 1 annesso alla presente legge.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 7.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 7:
Art. 71. Per gli effetti di cui all'articolo 20 della legge regionale n. 11 del 2006, sono considerate spese occorrenti per integrare gli stanziamenti relativi alla restituzione di tributi indebitamente percetti e quelli relativi a stipendi, pensioni ed altri assegni fissi, tassativamente autorizzati e regolati per legge e per integrare la dotazione del fondo speciale per la riassegnazione delle somme perente agli effetti amministrativi (UPB S08.01.004 - cap. SC08.0045), quelle iscritte nell'elenco n. 2 annesso alla presente legge.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 8.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 8:
Art. 81. Per gli effetti di cui all'articolo 21 della legge regionale n. 11 del 2006, sono considerate spese occorrenti per la restituzione di somme avute in deposito o per il pagamento di quote di entrata devolute ad enti ed istituti, o di somme comunque riscosse per conto di terzi, quelle iscritte nell'elenco n. 3 annesso alla presente legge.
2. Si prescinde dalla deliberazione della Giunta regionale per la riassegnazione delle somme di cui all'articolo 21, comma 2, della legge regionale n. 11 del 2006, relative a spese derivanti da obblighi di legge o di contratto, per le spese a destinazione vincolata nonché per le somme erroneamente erogate a terzi non beneficiari.
3. L'applicazione della procedura di cui all'articolo 21, comma 2, della legge regionale n. 11 del 2006 è limitata alle somme di importo superiore a euro 500.000, fatti salvi i casi di cui al comma 2.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 9.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 9:
QUADRO GENERALE RIASSUNTIVO
Art. 91. E' approvato il quadro generale riassuntivo del bilancio della Regione per l'anno finanziario dal 1° gennaio al 31 dicembre 2009.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 10.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 10:
BILANCIO ANNUALE
Art. 10
1. L'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio è autorizzato a iscrivere, con proprio decreto (previa deliberazione della Giunta regionale, adottata su proposta dell'Assessore medesimo di concerto con gli Assessori competenti, per le assegnazioni a destinazione non vincolata) in appositi capitoli, istituiti o da istituire, nello stato di previsione della spesa nell'ambito delle corrispondenti unità previsionali di base, istituite o da istituire, in corrispondenza con le iscrizioni effettuate in conto dei correlativi capitoli dello stato di previsione dell'entrata, istituiti o da istituire, i fondi assegnati con specifica destinazione dallo Stato, dall'Unione europea, da altri enti o soggetti pubblici e/o privati, in applicazione di disposizioni di legge.
2. Con il procedimento di cui al comma 1 si provvede alle reiscrizioni di assegnazioni statali di cui sia stata accertata l'economia di stanziamento nell'anno 2008 con contestuale minore accertamento della relativa entrata. Con la medesima procedura si provvede alla reiscrizione di assegnazioni statali la cui correlativa entrata risulti riscossa o versata, attingendo alle disponibilità del fondo di cui al capitolo SC08.0001 (UPB S08.01.001).
3. Con la procedura di cui al comma 1 sono autorizzate:
a) l'iscrizione delle quote dei mutui contratti dalla Regione, ivi compresi quelli i cui oneri di ammortamento sono assunti a carico del bilancio dello Stato;
b) le variazioni di bilancio necessarie a dare attuazione ai programmi di spesa relativi a fondi assegnati con specifica destinazione dallo Stato, ai programmi integrati d'area approvati a' termini della legge regionale 26 febbraio 1996, n. 14 (Programmi integrati d'area), agli interventi inclusi nella progettazione integrata, nella programmazione negoziata e agli accordi di programma, attingendo, ove occorra, alle disponibilità del fondo di cui al capitolo SC01.0628 (UPB S01.03.010), del fondo di cui al capitolo SC08.0045 (UPB S08.01.004), qualora le somme da utilizzare siano perente, mediante variazioni di bilancio in conto dei residui e anche mediante le modalità di cui all'articolo 2 della legge regionale 12 marzo 1976, n. 12 (Modifiche al termine stabilito nel secondo comma dell' articolo 36 del regio decreto 18 novembre 1923, n. 2440, sostituito dall'articolo 1 della legge 1° marzo 1964, n. 62, e modificato dall'articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1972, n. 627);
c) le variazioni di bilancio necessarie a dare attuazione al disposto di cui all'articolo 6, comma 1, della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (legge finanziaria 2008).)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 11.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 11:
Art. 111. L'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio è autorizzato, con proprio decreto, ad apportare le variazioni di bilancio, anche secondo le modalità di cui all'articolo 2 della legge regionale n. 12 del 1976, necessarie per l'attuazione delle ordinanze emesse dai commissari governativi operanti nella Regione a seguito delle ordinanze del Presidente del Consiglio dei ministri.)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, passiamo alla votazione dell'articolo 11.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Siamo all'articolo 11. Mi pare che il voto non possa che essere favorevole su questo articolo che autorizza l'Assessore della programmazione ad apportare le variazioni di bilancio necessarie per l'attuazione delle ordinanze emesse dai commissari governativi operanti nella Regione a seguito delle ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri. Se venisse meno questa autorizzazione rimarrebbero inattuate le ordinanze e voi capite bene quale impasse ciò determinerebbe nella spendita delle risorse di provenienza statale.
Allora, mi pare che i colleghi, soprattutto quelli dell'opposizione, abbiano inteso il senso e lo spirito del mio intervento, per cui mi rimetto alla clemenza dell'Aula, è proprio il caso di dirlo.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Pittalis, anche per il suo sacrificio.
Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Rinuncio, Presidente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Signora Presidente, intervengo anche se il numero legale c'è, così almeno nessuno potrà pensare che sto intervenendo "per…".
Questo è un articolo estremamente importante perché, letto con grande attenzione, di fatto autorizza l'Assessore a fare delle variazioni di bilancio. Sembra una sciocchezza, però è una cosa della massima importanza, perché senza questo articolo si blocca completamente la macchina amministrativa regionale. Quindi bene ha fatto il collega Bruno a chiederne la votazione nominale, perché in questo modo si capisce esattamente la forza di questo Consiglio regionale.
Io credo che tutti quanti voteremo questo articolo, perché se lo bocciassimo ci faremmo molto male. Comunque annuncio il mio voto favorevole.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 11.
(Segue la votazione)
Prendo atto che la consigliera Zuncheddu ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo.
Rispondono no i consiglieri: Uras - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 4[s5] 3
votanti 42
astenuti 1
maggioranza 22
favorevoli 41
contrari 1
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 12.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 12:
Art. 121. Ai fini dell'attuazione dei programmi operativi e delle iniziative comunitarie inseriti nella programmazione comunitaria, nel rispetto delle disposizioni contenute nei rispettivi regolamenti comunitari e dei vincoli imposti dall'Unione europea, l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, fermo restando il piano finanziario approvato con decisione della Commissione europea, e con variazioni di bilancio in conto dei residui e anche con le modalità di cui all'articolo 2 della legge regionale n. 12 del 1976, o attingendo dal fondo di cui all'articolo 19 della legge regionale n. 11 del 2006 per eventuali reiscrizioni di spesa, le necessarie variazioni di bilancio.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 13.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 13:
Art. 131. Al fine del recepimento dei programmi finanziati con il concorso dell'Unione europea e delle relative modifiche e sulla base delle autorizzazioni emesse dalla stessa Unione europea, l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio è autorizzato a disporre, con proprio decreto, da comunicare entro cinque giorni alla competente Commissione consiliare, le necessarie variazioni di bilancio, attingendo, per il cofinanziamento regionale, al fondo di cui all'articolo 25 delle legge regionale n. 11 del 2006 (UPB S08.01.003 - cap. SC08.0034) e, ove occorra, secondo le modalità di cui all'articolo 2 della legge regionale n. 12 del 1976.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 14.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 14:
Art. 141. L'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio è autorizzato a disporre, con propri decreti, l'adeguamento degli stanziamenti dei capitoli di spesa relativi alla quota capitale e/o interessi delle rate di ammortamento dei mutui contratti dalla Regione, anche mediante variazioni compensative tra gli stessi, ancorché riferiti a unità previsionali di base differenti.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 15.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 15:
Art. 151. Ai fini dell'applicazione delle disposizioni di cui al decreto del Ministero dell'economia e delle finanze del 5 marzo 2007 (Codificazione, modalità e tempi per l'attuazione del SIOPE per le Regioni - articolo 28, comma 5, L. 27 dicembre 2002, n. 289 e articolo 1, comma 79, L. 30 dicembre 2004, n. 311), l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, con proprio decreto, provvede alle necessarie variazioni di bilancio nel rispetto dello stanziamento autorizzato per unità previsionali di base dalla legge di bilancio e dalle disposizioni di legge.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 16.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 16:
Art. 161. Al fine di soddisfare le obbligazioni scaturenti da sentenze, liti, arbitrati ed altre tipologie di spesa analoghe, l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio provvede, con proprio decreto, mediante l'utilizzo del fondo di cui all'articolo 19 della legge regionale n. 11 del 2006 (UPB S08.01.001 - cap. SC08.0001) ad incrementare i capitoli di spesa relativi, rispettivamente, all'obbligazione principale e agli oneri correlati.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 17.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 17:
DISPOSIZIONI DIVERSE
Art. 17
1. Al fine dell'attuazione del comma 3 dell'articolo 31 della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (Disciplina del personale regionale e dell'organizzazione degli uffici della Regione), l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, con proprio decreto, provvede all'iscrizione delle somme derivanti dai compensi corrisposti da terzi ai dirigenti dell'Amministrazione regionale in conto del capitolo SC01.0133 (UPB S01.02.001) con contestuale accertamento in conto del capitolo d'entrata EC372.022 (UPB E372.004).)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 18.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 18:
Art. 181. Al fine dell'attuazione degli articoli 30 e 31 del Contratto collettivo regionale di lavoro per gli anni 2006-2009, il direttore generale dell'Assessorato della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio provvede, sulla base della determinazione, emessa su conforme deliberazione della Giunta regionale, del direttore del servizio competente dell'Assessorato degli affari generali, personale e riforma della Regione, a ripartire lo stanziamento dei fondi unici di cui ai capitoli SC01.0134 e SC01.0135 (UPB S01.02.001) ai vari fondi per la retribuzione di rendimento e di posizione attribuiti a ciascuna direzione generale. Con decreto dell'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, si provvede alle variazioni di bilancio conseguenti all'utilizzo del fondo di cui al capitolo SC01.0139 (UPB S01.02.001).)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 19.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 19:
Art. 191. Ai fini dell'applicazione delle disposizioni contrattuali in materia di fondi di cui agli articoli 30, 31 e 32 del Contratto collettivo regionale di lavoro 2006-2009 l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio è autorizzato, con proprio decreto, su proposta dell'Assessore competente in materia di personale, ad apportare le variazioni di bilancio necessarie per l'utilizzo delle economie di spesa individuate dalle citate disposizioni da destinare ai fondi medesimi.
2. Ai fini dell'applicazione dell'articolo 57, comma 5, del Contratto collettivo regionale di lavoro del personale con qualifica dirigenziale, biennio economico 2008-2009, e con le stesse modalità indicate al comma 1, sono apportate le variazioni di bilancio necessarie per l'utilizzo delle economie di spesa realizzate in conto delle risorse destinate alla copertura degli oneri assicurativi.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 20.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 20:
Art. 201. L'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, con proprio decreto, provvede al trasferimento, ai corrispondenti capitoli di spesa, delle somme relative agli oneri del personale, ivi compresi quelli di missione e straordinario, anticipate per l'attuazione di interventi, progetti e programmi finanziati dalla Regione, dall'Unione europea, dallo Stato e da altri enti pubblici o privati.
2. Con le stesse procedure di cui al comma 1, si provvede al trasferimento, ai corrispondenti capitoli di bilancio, delle somme anticipate dalla Regione relative alle procedure di attuazione dei programmi operativi regionali e ritenute ammissibili ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 3 ottobre 2008, n. 196.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 21.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 21:
Art. 211. L'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, con proprio decreto, è autorizzato a iscrivere, con contestuale accertamento, nei capitoli di entrata di cui alle UPB E611.001 e E613.001 le somme relative alle partite di giro sui competenti capitoli di spesa di cui alla UPB S08.02.004.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 22.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 22:
Art. 221. Ai fini dell'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 8, comma 1, della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007), l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio è autorizzato a disporre, con propri decreti, su proposta dell'Assessore competente in materia di personale, il trasferimento delle somme iscritte sui capitoli SC01.0128 e SC01.0129 (UPB S02.01.001), al capitolo SC01.1084 (UPB S01.06.001).)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 23.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 23:
Art. 231. I trasferimenti dai fondi di cui all'articolo 24 della legge regionale n. 11 del 2006, relativi alla revisione dei prezzi contrattuali, possono essere disposti a favore dei vari capitoli di spesa compresi nel titolo II, categoria 01, nonché del capitolo di spesa SC05.0061 (UPB S05.01.003).
2. Nel caso in cui i capitoli di provenienza risultino soppressi, i loro corrispondenti sono reistituiti, ai fini di cui al comma 1, con decreto dell'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
3. Si prescinde dalla deliberazione della Giunta regionale per i trasferimenti sino a euro 260.000.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 24.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 24:
Art. 24
1. L'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, su conforme deliberazione della Giunta regionale adottata su proposta dell'Assessore medesimo, di concerto con gli Assessori rispettivamente interessati, è autorizzato a disporre, con proprio decreto, l'iscrizione ai competenti capitoli di spesa, in corrispondenza con gli accertamenti effettuati in conto dei capitoli d'entrata EC324.003, EC324.004 (UPB E324.001) ed EC362.097 (UPB E362.010) degli importi corrispondenti, o delle minori somme effettivamente occorrenti agli interessi attivi maturati sui conti correnti accesi ai sensi dell'articolo 4, comma 5, della legge regionale 7 gennaio 1975, n. 1 (Norme per la semplificazione delle procedure amministrative e l'acceleramento della spesa), agli interessi attivi maturati sulle somme erogate agli enti locali con vincolo di destinazione specifica ed alle economie realizzate rispetto ai fondi messi a disposizione degli enti stessi, di cui all'articolo 9, comma 3, della legge medesima, al 31 dicembre 2008.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 25.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 25:
Art. 25
1. L'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, con proprio decreto, è autorizzato ad iscrivere, con contestuale accertamento, in conto del capitolo di entrata EC362.083 (UPB E362.009), le somme derivanti dalla vendita delle riproduzioni della Carta tecnica regionale, in conto del capitolo SC04.2492 (UPB S04.09.006) per essere utilizzate ai fini dell'aggiornamento della Carta medesima e della produzione di materiale cartografico.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 26.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 26:
Art. 26
1. Ai sensi del comma 3 dell'articolo 35 della legge regionale 11 ottobre 1985, n. 23 (Norme in materia di controllo dell'attività urbanistico-edilizia, di risanamento urbanistico e di sanatoria di insediamenti ed opere abusive, di snellimento ed accelerazione delle procedure espropriative), l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio è autorizzato a disporre, con propri decreti, in corrispondenza degli accertamenti effettuati in conto del capitolo di entrata EC362.082 (UPB E362.009) l'iscrizione ai capitoli di spesa SC04.2446, SC04.2447 (UPB S04.09.003) e SC04.2775 (UPB S04.10.006) delle somme relative ai rimborsi delle anticipazioni concesse a favore dei comuni per la redazione e l'attuazione dei piani di risanamento urbanistico.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 27.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 27:
Art. 271. Ai fini dell'applicazione del decreto ministeriale 3 settembre 1998, n. 370, l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio è autorizzato a disporre, con propri decreti, l'iscrizione al capitolo di spesa SC04.1134 (UPB S04.05.001), delle somme relative alla riscossione delle spese amministrative per le procedure di notifica e di sorveglianza delle spedizioni transfrontaliere, con contestuali accertamenti effettuati in conto del capitolo di entrata EC349.004 (UPB E349.001).)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 28.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 28:
Art. 281. All'utilizzo degli stanziamenti iscritti in conto dei capitoli SC04.1133 (UPB S04.05.001) e SC04.1155 (UPB S04.05.002) si provvede previo accertamento delle correlative entrate in conto dei capitoli EC116.013 ed EC116.005 (UPB E116.002).
2. All'utilizzo degli stanziamenti iscritti in conto dei capitoli di spesa SC04.1370 (UPB S04.06.005) e SC04.2445 (UPB S04.10.003) si provvede previo accertamento in conto del capitolo d'entrata EC350.034 (UPB E350.002).)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 29.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 29:
Art. 29
1. L'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, con proprio decreto, è autorizzato a disporre l'iscrizione al capitolo di spesa SC06.1145 (UPB S06.04.015) delle somme relative alla riscossione delle spese di partecipazione alle fiere agro-alimentari con contestuale accertamento in conto del capitolo di entrata EC362.031 (UPB E362.004).
2. Le somme iscritte in conto del capitolo SC06.1145 (UPB S06.04.015) possono essere utilizzate anche ai fini di eventuali restituzioni di versamenti per la mancata partecipazione alle fiere.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 30.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 30:
Art. 30
1. Gli stanziamenti iscritti in conto del capitolo SC08.0004 (UPB S08.01.001) possono essere utilizzati, oltre che per i compensi da corrispondere alle imprese esecutrici di opere immobiliari a diretto carico della Regione, per i maggiori oneri dovuti dagli enti delegati dall'Assessorato dei lavori pubblici per l'attuazione degli interventi nelle zone interne previsti dalla delibera del CIPE del 3 agosto 1998, relativi all'azione organica 6.3 -Interventi nelle zone interne.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 31.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 31:
Art. 31
1. L'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, con proprio decreto, è autorizzato ad iscrivere in conto del capitolo SC04.2671 (UPB S04.10.003), con contestuale accertamento in conto del capitolo di entrata EC361.089 (UPB E361.008), le somme derivanti da recuperi relativi ai contributi erogati per interventi di edilizia agevolata, ai fini della tenuta, manutenzione e informatizzazione dell'anagrafe dei beneficiari delle agevolazioni in materia di edilizia residenziale.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 32.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 32:
Art. 32
1. Per le finalità previste dall'articolo 167, comma 6, del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137), e successive modificazioni, l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio è autorizzato a disporre, con proprio decreto, l'ulteriore iscrizione in conto dei capitoli di spesa SC04.1370 (UPB S04.06.005) e SC04.2445 (UPB S04.09.003), in capo ai rispettivi centri di responsabilità, delle somme provenienti dalle sanzioni erogate a' termini dell'articolo 167, comma 5, del decreto legislativo n. 42 del 2004, con contestuale accertamento in conto del capitolo d'entrata EC350.034 (UPB E350.002).)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 33.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 33:
Art. 33
1. L'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, su conforme deliberazione della Giunta regionale, adottata su proposta dell'Assessore medesimo di concerto con l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, è autorizzato a disporre, con propri decreti, il trasferimento delle somme iscritte al fondo da ripartire di cui al capitolo SC05.0001 (UPB S05.01.001), ai vari capitoli, istituiti o da istituire, nell'ambito delle corrispondenti unità previsionali di base, istituite o da istituire, per l'applicazione della legge 23 dicembre 1978, n. 833 (Istituzione del servizio sanitario nazionale).
2. Con la stessa procedura è autorizzato il ripristino delle disponibilità occorrenti nel fondo da ripartire di cui al precitato capitolo SC05.0001 (UPB S05.01.001), mediante riduzione degli stanziamenti dei vari capitoli di spesa alimentati dal fondo stesso.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 34.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 34:
BILANCIO PLURIENNALE
Art. 34
1. È approvato il bilancio pluriennale della Regione per il quadriennio 2009-2012 nel testo allegato alla presente legge.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 35.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 35:
QUADRO GENERALE RIASSUNTIVO BILANCIO PLURIENNALE
Art. 35
1. È approvato il quadro generale riassuntivo del bilancio pluriennale della Regione per il quadriennio 2009-2012. )
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, passiamo alla votazione.
Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Mi scusi, Presidente, chiedo scusa anche ai colleghi, l'ora è tarda, ma vorrei che rimanesse agli atti una brevissima dichiarazione.
Io auspico che questa sia l'ultima volta che si presenta in tutta fretta un bilancio all'interno del quale si ritrovano norme che autorizzano la Giunta a fare delle variazioni di bilancio che, non solo a mio avviso, ma anche ad avviso della Corte dei conti (lo si vede dal resoconto del 2006 e contestualmente anche da quelli degli anni successivi), possono consentire alla Giunta operazioni d'ingegneria finanziaria, chiamiamole così, totalmente illegittime. A questo ci aveva abituato la precedente Giunta. Per quanto mi riguarda vorrei solo segnalare che non concordo su questi eccessi. Ne sono alcuni esempi gli articoli 12, 10 e altri, che arrivano a cercare la legittimazione, con il richiamo alla Corte dei conti, del fatto che i residui di bilancio possano essere "riportati a competenza", cosa assolutamente illegittima.
Diciamo che per questa volta, vista l'emergenza, andiamo avanti, ma dal prossimo bilancio gradirei non ritrovare norme di questo genere all'interno del disegno di legge di bilancio.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 35. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 36.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 36:
ENTRATA IN VIGORE
Art. 36
1. La presente legge entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione Sardegna.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame del Quadro generale.
(Segue lettura)
(E' approvato)
Passiamo all'esame della Strategia 1.
(Segue lettura)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sulla Strategia 1, la metto in votazione. Chi la approva alzi la mano.
Passiamo all'esame della Strategia 2.
(Segue lettura)
PRESIDENTE. Alla Strategia 2 sono stati presentati nove emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo degli emendamenti:
Emendamento sostitutivo parziale Dedoni - Vargiu
Strategia 02
UPB- S02.01.006
Cap. SC02.0101
Anno 2009: euro + 5.000.000
Anno 2010: euro + 5.000.000
Copertura finanziaria FNOL
L'Art. 4, comma l, lett. a), terzo allinea della L.R. n.3 del 2008 (disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione - L.R. 2008), stanzia per gli anni 2009 e 2010 la somma di euro 10.000,00 per ciascuno dei predetti anni. Il Disegno di Legge Finanziaria 2009 non prevede la riduzione degli stanziamenti di cui sopra.
Pertanto, con il presente emendamento si provvede alla correzione dello stanziamento erroneamente indicato nel citato capitolo di spesa Cap. SC02.0101. (3)
Emendamento modificativo Maninchedda
Strategia 02
In aumento
UPB S02.01.011 Diritto allo studio universitario ERSU - spese correnti.
Anno 2009 euro 2.000.000
Per incrementare il capitolo SC02.0323
COPERTURA FINANZIARIA
In diminuzione
UPB S08.01.002 FNOL Spese correnti
Anno 2009 euro 605.000
Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della tabella A allegata al DL finanziaria
UPB S05.04.006 Interventi a favore del cinema - Spese correnti
Anno 2009 euro 585.000
Mediante riduzione dei seguenti capitoli:
SC 05.0971 anno 2009 euro 385.000
SC 05.0977 anno 2009 euro 200.000
UPB S05.04.007 Interventi a favore del cinema - Investimenti
Anno 2009 euro 200.000
Mediante riduzione del capitolo SC 05.0990
UPB S03.01.006 Interventi a favore delle biblioteche
Anno 2009 euro 610.000
Mediante riduzione dei seguenti capitoli:
SC 03.0103 anno 2009 euro 110.000
SC 03.0120 anno 2009 euro 500.000 (22)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Strategia 02
ASSESSORATO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, BENI CULTURALI, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
COPERTURA FINANZIARIA
IN AUMENTO
11 - PI. BB.CC, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
UPB S02.01.011
SC02.0323
Finanziamenti agli enti per il diritto allo studio universitario per l'erogazione di borse di studio e di prestiti d'onore (L.R. 12 agosto 1997, n.21) Rif. cap. entrata EC116.014
COMPETENZA 2009 EURO 2.000.000
COMPETENZA 2010 EURO 2.000.000
COMPETENZA 2011 EURO 2.000.000
COMPETENZA 2012 EURO 2.000.000
IN DIMINUZIONE
FNOL
COMPETENZA 2009 EURO 2.000.000
COMPETENZA 2010 EURO 2.000.000
COMPETENZA 2011 EURO 2.000.000
COMPETENZA 2012 EURO 2.000.000 (4)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Strategia 02
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA
ASSESSORATO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, BENI CULTURALI, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
COPERTURA FINANZIARIA -
IN AUMENTO
11 - P.I. BB.CC, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
UPB S02.01.014
SC02.0361
Spese per la realizzazione del Programma "Sardegna speaks English" relativo alla diffusione della conoscenza della lingua inglese (art. 16, comma 1, L.R. 11 maggio 2006, n. 4)
COMPETENZA 2009 EURO 5.000.000
COMPETENZA 2010 EURO 5.000.000
COMPETENZA 2011 EURO 5.000.000
COMPETENZA 2012 EURO 5.000.000
IN DIMINUZIONE
FNOL
COMPETENZA 2009 EURO 5.000.000
COMPETENZA 2010 EURO 5.000.000
COMPETENZA 2011 EURO 5.000.000
COMPETENZA 2012 EURO 5.000.000 (5)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Strategia 02
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA
ASSESSORATO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, BENI CULTURALI, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
COPERTURA FINANZIARIA
IN AUMENTO
11 - P.I. BB.CC, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
UPB S02.01.001
Cap. SC02.0006
Contributi ai comuni per favorire il diritto allo studio mediante l'assegnazione di borse di studio a sostegno della spesa delle famiglie per l'istruzione (legge 10 marzo 2000, n. 62, art. 1, comma 9 e D.P.C.M. 14 febbraio 2001, n. 106) Rif. cap. entrata EC241.012
COMPETENZA 2009 EURO 2.570.000
COMPETENZA 2010 EURO 2.570.000
COMPETENZA 2011 EURO 2.570.000
COMPETENZA 2012 EURO 2.570.000
IN DIMINUZIONE
FNOL
COMPETENZA 2009 EURO 2.570.000
COMPETENZA 2010 EURO 2.570.000
COMPETENZA 2011 EURO 2.570.000
COMPETENZA 2012 EURO 2.570.000 (6)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Strategia 02
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA
ASSESSORATO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, BENI CULTURALI, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
COPERTURA FINANZIARIA
IN AUMENTO
11 - P.I. BB.CC, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
UPB S02.01.006
Cap. SC02.0101
Contributi alle scuole di ogni ordine e grado della Sardegna per interventi volti a favorire il successo scolastico e per l'integrazione degli alunni disabili (art. 27, comma 2, lett. b), L.R. 29 maggio 2007, n. 2 e art. 4, comma 1, lett. a), L.R. 5 marzo 2008, n. 3)
COMPETENZA 2009 EURO 5.000.000
COMPETENZA 2010 EURO 5.000.000
COMPETENZA 2011 EURO 5.000.000
COMPETENZA 2012 EURO 5.000.000
IN DIMINUZIONE
FNOL
COMPETENZA 2009 EURO 5.000.000
COMPETENZA 2010 EURO 5.000.000
COMPETENZA 2011 EURO 5.000.000
COMPETENZA 2012 EURO 5.000.000 (7)
EMENDAMENTO aggiuntivo GIUNTA REGIONALE.
Strategia 02
In aumento
U.P.B. S02.02.007 POR 2007-2013 FSE - Azioni rivolte alle politiche della formazione - Assi I - Il - III
2009 € 2.020.000
In diminuzione
U.P.B. S01.02.003 Altre spese per il personale
2009 € 860.000
U.P.B. S08.01.003 FNOL - Parte corrente
2009 € 1.160.000 (19)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale
Strategia 02
In aumento
U.P.B. S01.03.002 Promozione e pubblicità istituzionale
(C.d.R. 00.01.01.00)
2009 € 1.000.000
In diminuzione
U.P.B. S08.01.003 FNOL - Parte corrente
2009 € 1.000.000 (20)
Emendamento aggiuntivo Giunta Regionale
Strategia 02
In aumento
U.P.B. S01.02.006 Spese di funzionamento - Parte corrente
2009 50.000
2010 50.000
2011 50.000
2012 50.000
In diminuzione
U.P.B. S08.01.003 FNOL - Parte corrente
2009 50.000
2010 50.000
2011 50.000
2012 50.000 (21).)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sulla Strategia 2, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. L'emendamento numero 3 a me risulta non ammissibile.
PRESIDENTE. Gli Uffici non hanno segnalato niente.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Perfetto, allora sull'emendamento numero 3 il parere è contrario. L'emendamento numero 22 ha in aumento lo stesso contenuto dell'emendamento numero 4, quindi chiederei ai colleghi dell'opposizione di sostenere il numero 22, apponendo le firme di tutti, così l'emendamento numero 4 diventerebbe pleonastico. Quindi sull'emendamento numero 22 il parere è favorevole e chiedo che venga ritirato l'emendamento numero 4.
Mi guidi, Presidente, perché a me alcuni emendamenti risultano non ammissibili. Sugli emendamenti numero 5 e 6 il parere è contrario. L'emendamento numero 7 non è ammissibile, vero?
PRESIDENTE. Non mi è stato segnalato niente al riguardo. Quindi com'è il parere sull'emendamento numero 7?
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Contrario, come pure sul numero 8.
PRESIDENTE. Non è l'emendamento numero 8, ma l'emendamento numero 19.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 19 il parere è favorevole, come pure sugli emendamenti numero 20 e 21.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 22. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 4.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Lo ritiro.
(Non è approvato)
Passiamo all'emendamento numero 6.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Porcu?
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 6.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Sechi, Uras, Zedda Massimo e Zuncheddu hanno votato a favore e che il consigliere Petrini ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 62
votanti 61
astenuti 1
maggioranza 31
favorevoli 19
contrari 42
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 7.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Questo emendamento corrisponde a una richiesta fatta dalla Commissione. Il parere, firmato anche dal presidente Dedoni, conteneva la richiesta di reintegrare la dotazione finanziaria che riguarda l'integrazione degli alunni disabili. Non so se si debba provvedere in altro modo, ma mi sembrerebbe strano che su un tema così rilevante ci fosse un parere sfavorevole.
Noi votiamo a favore e chiediamo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). L'emendamento numero 7 non è ammissibile perché necessita di una norma finanziaria, quindi mi pare che non possa neppure essere messo in votazione.
PRESIDENTE. Mi dicono gli Uffici che l'emendamento numero 7 è inammissibile, per cui decade.
Metto in votazione l'emendamento numero 19. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 20. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 21. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'esame della Strategia 3.
(Segue lettura)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sulla Strategia 3, la metto in votazione. Chi la approva alzi la mano.
Passiamo all'esame della Strategia 4.
(Segue lettura)
PRESIDENTE. Alla Strategia 4 è stato presentato un emendamento.
(Si riporta di seguito il testo dell' emendamento:
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Strategia 04
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA
ASSESSORATO DEL TURISMO, ARTIGIANATO E COMMERCIO
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S04.10.002
SC04.2651
Contributi ai consorzi e alle associazioni di via per rivitalizzare i centri urbani e promuovere la qualificazione dell'offerta e la migliore accoglienza dell'utenza e incentivi a favore dei centri commerciali naturali (art. 6, comma 26 L.R. 24 aprile 2001, n. 6 e art. 36, L.R. 18 maggio 2006, n. 5)
COMPETENZA 2009 EURO 2.000.000
in diminuzione
FNOL
COMPETENZA 2009 EURO 2.000.000 (10).)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Anche l'emendamento numero 10 corrisponde a una richiesta fatta dalle associazioni di categoria. La dotazione finanziaria - abbiamo controllato il bilancio - in particolare per i centri commerciali naturali è praticamente nulla, per cui si propone una misura minima per poter avviare dei programmi; una misura che sappiamo importante anche perché contrasta l'allontanamento dai centri urbani delle attività commerciali.
Credo che anche questa sia un'integrazione importante e ammissibile, perché una dotazione finanziaria di questa dimensione è insostenibile. Dichiaro il nostro voto favorevole.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'emendamento numero 10 ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Esprimo parere contrario, Presidente.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La Giunta esprime parere contrario.
PRESIDENTE. Metto in votazione la Strategia 4. Chi la approva alzi la mano.
Passiamo all'emendamento numero 10.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 10.
(Segue la votazione)
Prendo atto che la consigliera Zuncheddu ha votato a favore e che i consiglieri Diana Mario, Peru e Randazzo hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Rassu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 61
votanti 59
astenuti 2
maggioranza 30
favorevoli 19
contrari 40
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'esame della Strategia 5.
(Segue lettura)
PRESIDENTE. Alla Strategia 5 sono stati presentati sette emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo degli emendamenti:
Emendamento aggiuntivo Alessandra Zedda - Mariano Contu - Piras - Stochino - Tocco
Strategia 05
UPB S05.04.001 - Interventi a favore dello sport - spese correnti
In aumento
UPB S05.04.001 - Interventi a favore dello sport - Spese correnti
Cap. SC05.0860
2009 euro 50.000
2010 euro 50.000
2011 euro 50.000
2012 euro 50.000
In diminuzione
FNOL - spese correnti (1)
Emendamento aggiuntivo Mariano Contu - Alessandra Zedda - Piras - Stochino - Tocco
Strategia 05
In aumento
UPB S05.04.002 - Interventi a favore dello sport - Investimenti.
Cap. SC05.0882
Anno 2009: euro 500.000
Anno 2010: euro 1.000.000
Anno 2011: euro 1.000.000
Anno 2012: euro 1.000.000
In diminuzione
FNOL - Spese in conto capitale (2)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Strategia 05
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA
ASSESSORATO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, BENI CULTURALI, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
COPERTURA FINANZIARIA
UPB S05.05.002
Cap. SC05.1068
Contributi alle Organizzazioni dei sardi nel mondo, alle Associazioni di Tutela e alla loro Federazione (artt. 3, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 19 e 36, L.R. 15 gennaio 1991, n. 7 e art. 4, comma 28, L.R. 5 marzo 2008, n. 3)
COMPETENZA 2009 EURO 1.000.000,00
IN DIMINUZIONE
FNOL
COMPETENZA 2009 EURO 1.000.000,00 (11)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Strategia 05
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA
ASSESSORATO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, BENI CULTURALI, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
In aumento
UPB S05.04.002
Cap. SC05.0877
Contributi per la realizzazione di centri sportivi articolati soddisfacenti un'utenza sovracomunale (art. 17. L.R. 17 maggio 1999, n. 17 e art. 80, comma 1, lett. e), L.R. 12 giugno 2006, n. 9)
COMPETENZA 2009 EURO 2.500.000,00
in diminuzione
FNOL
COMPETENZA 2009 EURO 2.500.000,00 (12)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Strategia 05
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA
ASSESSORATO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, BENI CULTURALI, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
IN AUMENTO
UPB S05.04.002
Cap. SC05.0884
Contributi a favore dei Comuni, Unioni di Comuni e Comunità montane per la realizzazione di impianti sportivi d'interesse regionale (artt. 11 e 11 bis, L.R. 17 maggio 1999, n. 17 e art. 80, comma 1, lett. e, L.R. 12 giugno 2006, n. 9).
COMPETENZA 2009 EURO 800.000,00
IN DIMINUZIONE
FNOL
COMPETENZA 2009 EURO 800.000,00 (13)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Strategia 05
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA
ASSESSORATO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, BENI CULTURALI, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
IN AUMENTO
S05.04.001
Cap. SC05.0851
Contributi alle associazioni sportive per la partecipazione ai campionati federali nazionali a squadre (artt. 27 e 31, L.R. 17 maggio 1999, n. 17, art. 80, comma 1, lett. h), L.R. 12 giugno 2006, n. 9 e art. 29, comma 3, L.R. 29 maggio 2007, n. 2)
COMPETENZA 2009 EURO 500.000,00
IN DIMINUZIONE
FNOL
COMPETENZA 2009 EURO 500.000,00 (14)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Strategia 05
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA
ASSESSORATO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE, BENI CULTURALI, INFORMAZIONE, SPETTACOLO E SPORT
IN AUMENTO
S05.04.001
Cap. SC05.0855 Contributi per il sostegno degli atleti sardi di elevate doti tecnico-agonistiche e borse di studio a favore di atleti frequentanti istituzioni scolastiche ed Università degli Studi dell'isola (art. 37, L.R. 17 maggio 1999, n. 17 e art. 80, comma 1, lett. g, L.R. 12 giugno 2006, n. 9).
COMPETENZA 2009 EURO 70.000,00
IN DIMINUZIONE
FNOL
COMPETENZA 2009 EURO 70.000,00 (17).)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, a me risultano inammissibili gli emendamenti numero 1 e 2.
PRESIDENTE. Il parere è condiviso, per cui gli emendamenti numero 1 e numero 2 decadono.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 11 il parere è contrario, mentre l'emendamento numero 12 mi risulta inammissibile.
PRESIDENTE. Sì, è inammissibile per cui decade.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sugli emendamenti numero 13, 14 e 17 il parere è contrario.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Metto in votazione la Strategia 5. Chi la approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Passiamo all'emendamento numero 13.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Mi dispiace che sia stato espresso parere contrario su questo emendamento, perché in Commissione erano state date garanzie circa una dotazione almeno minima per la realizzazione di impianti sportivi di interesse regionale. Certamente è una misura non risolutiva, ma che doveva dare spazio a quei piccoli impianti, spesso relativi a sport minori, che possono avere un'utenza sovracomunale e di cui c'è molta richiesta. Penso a sport minori come il rugby e il pattinaggio. Quindi mi sembra anche questo un impegno non mantenuto.
Noi, come avete visto, abbiamo limitato fortemente gli emendamenti al bilancio. Questa, tra l'altro, è una richiesta che viene anche dall'Assessorato e che riguarda un programma il cui finanziamento l'anno scorso era andato in economia. Dispiace costatare che su questo emendamento ci sia stata una promessa non mantenuta.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninch[s6] edda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Intervengo per una rapida precisazione. Sono perfettamente d'accordo, anzi sostengo la necessità di un'iniziativa sugli impianti sportivi di interesse comunale. Capita, quando si fanno le manovre finanziarie, di dover conciliare tante cose e di rinviarne delle altre. Certo è, lo rilevo sommessamente, che da una parte si sostiene una concezione dello sport come quella rappresentata dalla presenza di questi impianti e dall'altra si presentano degli ordini del giorno sulle grandi società sportive che "succhiano" tanto denaro. Quindi bisognerebbe riparlarne in un'altra circostanza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessand[s7] ra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Signora Presidente, intendo solo aggiungere che nei contenuti non possiamo che essere d'accordo con quanto detto dall'onorevole Porcu e dall'onorevole Maninchedda, però ricordo all'onorevole Porcu che la competenza sulla materia di cui tratta l'articolo 11 della legge numero 17 del 1999 è stata trasferita alle province con la legge numero 9 del 2006.
(Non è approvato)
(Non è approvato)
Passiamo all'emendamento numero 17.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 17.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Amadu, Greco e Rodin hanno votato contro e che i consiglieri Bruno e Zuncheddu si sono astenuti.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Bruno - Zuncheddu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 45
votanti 42
astenuti 3
maggioranza 23
contrari 42
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'esame della Strategia 6.
(Segue lettura)
PRESIDENTE. Alla Strategia 6 sono stati presentati cinque emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo degli emendamenti:
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Strategia 06
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA ASSESSORATO DEL TURISMO, ARTIGIANATO E COMMERCIO
COPERTURA FINANZIARIA
IN AUMENTO
UPB S06.03.002
SC06.0414
Versamenti ai fondi istituiti presso gli Istituti di credito per la concessione del concorso interessi sui prestiti concessi alle imprese artigiane (art. 7, lettere a), c) e d), L.R. 19 ottobre 1993, n. 51, art. 28, comma 4, L.R. 12 dicembre 1994, n. 36, art. 26, commi 2 e 3, L.R. 7 aprile 1995, n. 6, art. 40, comma 2, L.R. 10 novembre 1995, n. 28, art. 19, comma 2, L.R. 15 febbraio 1996, n. 9, art. 14, comma 3, L.R. 8 marzo 1997, n. 8, art. 36, lett. g), L.R. 9 dicembre 1997, n. 32, art. 40, comma 3, lett. a), L.R. 24 dicembre 1998, n. 37, art. 1, comma 15, L.R. 24 aprile 2001, n. 6 e art. 1, comma 8, della legge finanziaria)
COMPETENZA 2009 EURO 3.000.000
IN DIMINUZIONE
FNOL
COMPETENZA 2009 EURO 3.000.000 (8)
Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini
Strategia 06
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA ASSESSORATO DEL TURISMO, ARTIGIANATO E COMMERCIO
COPERTURA FINANZIARIA
IN AUMENTO
UPB S06.03.002
SC06.0416
Contributi in conto occupazione alle imprese artigiane per l'assunzione di apprendisti (L.R. 13 agosto 2001, n. 12 e art. 9, comma 3, L.R. 11 maggio 2006, n. 4)
COMPETENZA 2009 EURO 5.000.000
IN DIMINUZIONE
FNOL
COMPETENZA 2009 EURO 5.000.000 (9)
Emendamento aggiuntivo Bruno - Barracciu - Porcu - Sabatini
Strategia 06
Stato di previsione della spesa
Funzione obiettivo 03
IN AUMENTO
UPB S 06.03.002 "Incentivazioni di parte corrente per le attività artigiani"- cap. SC06416
Competenze
Anno 2009 Euro 7.000.000
IN DIMINUZIONE
FNOL (15)
Emendamento aggiuntivo Bruno - Barracciu - Porcu - Sabatini
Strategia 06
Stato di previsione della spesa
Funzione obiettivo 03
IN AUMENTO
UPB S 06.03.001 "Incentivazioni alle attività artigianali" - cap. SC 06.0378
Competenze
Anno 2009 Euro 5.000.000
IN DIMINUZIONE
FNOL (16)
Emendamento aggiuntivo Giunta regionale
Strategia 06
In aumento
U.P.B. S06.03.001 Incentivazioni alle attività artigiane
AS 2009 € 1.500.000
COPERTURA FINANZIARIA
In aumento
U.P.B. E421.010 Contributi statali per agevolazioni a favore del sistema produttivo
AS 2009 € 1.500.000 (18).)
PRESIDENTE. L'emendamento numero 8 è inammissibile. Poiché nessuno è iscritto a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sugli emendamenti numero 9, 15 e 16 il parere è contrario, sul numero 18 è favorevole.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Metto in votazione la Strategia 6. Chi la approva alzi la mano.
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 18. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'esame della Strategia 7.
(Segue lettura)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sulla Strategia 7, la metto in votazione. Chi la approva alzi la mano.
Passiamo all'esame della Strategia 8.
(Segue lettura)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sulla Strategia 8, la metto in votazione. Chi la approva alzi la mano.
Passiamo all'esame dell'Elenco numero 1.
(Segue lettura)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'Elenco numero 2.
(Segue lettura)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'Elenco numero 3.
(Segue lettura)
(E' approvato)
Sono stati presentati sei ordini del giorno.
(Si riporta di seguito il testo degli ordini del giorno:
CAPPAI, Segretario:
Ordine del giorno Campus- Capelli - Mario Diana - Vargiu - Sanna Giacomo - Meloni Francesco - Mula - Rassu - Peru - Pittalis - Pitea - Ladu - Cherchi - Milia - Greco - Locci - Cappai - Zedda Alessandra - De Francisci -Floris Rosanna - Dedoni sulla grave situazione in cui versano le società sportive professionistiche che operano in Sardegna.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PRESO ATTO che:
_ il Consiglio regionale ha legiferato, in sede di finanziaria 2007 e 2008, destinando 1.800.000 euro a favore delle società sportive professionistiche per lo svolgimento delle loro attività;
- per le annualità 2007 e 2008 non si è ottemperato alla suddetta disposizione legislativa e nel bilancio regionale 2009 risultano residui nel capitolo specifico (SC05.0849) per 1.800.000 euro;
- da più parti la decisione dell'allora Presidente della Regione di non erogare i finanziamenti alle società sportive professionistiche aveva sollevato perplessità e proteste;
CONSIDERATO che tutte le società sportive professionistiche che operano in Sardegna versano in gravissime condizioni economiche a seguito di una tale incomprensibile scelta politica, che non ha uguali in nessuna altra realtà regionale, in quanto si sono viste mancare, da parte della Regione, fondamentali risorse finanziarie a sostegno della loro attività sia agonistica che promozionale che sociale;
impegna la Giunta regionale
a dar corso all'erogazione, nell'anno 2009, dei contributi previsti dalle leggi finanziarie 2007 e 2008 ed a reperire, anche nell'ambito dei fondi disponibili per l'attività promozionale della Sardegna, idonee risorse per ripristinare, in termini certi e programmati anche per il futuro, il fondamentale sostegno alle società sportive professionistiche. (1)
Ordine del giorno Meloni Francesco - Vargiu - Diana Mario - Sanna Giacomo - Bruno - Uras - Cocco - Cuccureddu - Petrini - Peru - Randazzo - Floris Rosaria - Lai - Gallus - Campus - Locci - Espa - Caria - Meloni Valerio - Fois - Dedoni - Mula - Contu Felice sulla grave carenza di infermieri professionali.
IL CONSIGLIO REGIONALE
CONSIDERATO che la grave carenza di infermieri professionali che si registra nella nostra Isola mette seriamente a rischio i livelli qualitativi e quantitativi dell'assistenza sanitaria erogata sia in ambito ospedaliero che territoriale;
ATTESO che le Università di Cagliari e di Sassari hanno attivato al massimo grado possibile le loro potenzialità formative nel settore;
ATTESO che nell'anno accademico 2008-2009 le iscrizioni di nuovi studenti alla Facoltà di Scienze infermieristiche nelle Università di Cagliari e di Sassari sono state rispettivamente 220 e 100 rispetto alle 1.500 e 900 domande di ammissione ricevute;
CONSIDERATO che:
- il turn over naturale nelle professioni infermieristiche è calcolato in Sardegna intorno alle 500-600 unità/anno;
- l'attuale offerta formativa non è sufficiente a far fronte alla drammatica carenza di tali figure professionali né nell'immeditato né tanto meno nel medio e lungo periodo;
- infatti, già oggi le aziende sanitarie locali e le aziende ospedaliere pubbliche nonché quelle a gestione privata sono costrette a fare un massiccio ricorso a infermieri, talvolta di dubbia professionalità, di provenienza da altri Stati anche da aree extra Comunità economica europea;
ATTESO che i rettori delle due Università sarde, sentiti dalla Commissione programmazione del Consiglio nei giorni scorsi, hanno affermato di non poter espandere ulteriormente la capacità formativa delle loro istituzioni per carenza di docenti nelle materie infungibili;
CONSIDERATO infine che il comma 1 dell'articolo 4 della legge finanziaria regionale 2009 prevede che la Giunta regionale predisponga entro centottanta giorni un piano di interventi per la valorizzazione e lo sviluppo delle risorse umane con finanziamenti regionali, statali e comunitari ammontanti a 100 milioni di euro;
impegna la Giunta regionale
a predisporre un piano finalizzato ad adeguare l'offerta formativa della laurea in Scienze infermieristiche alle effettive esigenze della sanità sarda, eventualmente anche nelle sedi periferiche. (2)
Ordine del giorno Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatinisui vincoli posti a livello delle spese correnti e in conto capitale dal decreto legge 25 giugno 2008, n. 112.
IL CONSIGLIO REGIONALE
a conclusione della discussione sul documento n. 2/A (Documento annuale di programmazione economico-finanziaria - DAPEF 2009), sul disegno di legge n. 2/A (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione - legge finanziaria 2009) e sul disegno di legge n. 3/A (Bilancio di previsione per l'anno 2009 e bilancio pluriennale per gli anni 2009-2012);
CONSIDERATO che:
- a seguito della riforma del titolo III dello Statuto, così come modificato dal comma 834 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, la Regione potrà contare, dal 2010, su un nuovo regime d'entrata che comporterà un maggior gettito, al netto delle nuove funzioni acquisite;
- i vincoli alla spesa posti dall'articolo 1, comma 656, della legge n. 296 del 2006 e dal successivo articolo 77 ter del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 (Patto di stabilità interno delle regioni e delle province autonome), non rendono disponibili alla spesa le maggiori entrate di cui alla riforma citata del titolo III dello Statuto,
impegna la Giunta regionale
1) ad aprire immediatamente con il Ministro dell'economia e delle finanze un tavolo di confronto mirato alla rinegoziazione del Patto di stabilità imposto alla Regione Sardegna che tenga conto del nuovo regime d'entrata in vigore dal 2010;
2) ad assicurare in via permanente, attraverso una specifica norma di attuazione così come previsto dal comma 8 dell'articolo 77 ter del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, il coordinamento delle misure di finanza pubblica previste dalle leggi costituenti la manovra finanziaria dello Stato con il nuovo ordinamento della finanza regionale. (3)
Ordine del giorno Lotto - Bruno - Solinas Antonio - Cocco Pietro - Planetta - Sechi sulla crisi strutturale dell'agricoltura sarda, sulla necessità di un intervento della Regione finalizzato al rilancio del settore agricolo.
Il Consiglio regionale:
A conclusione della discussione della "legge finanziaria del 1009" in merito alla situazione dell'agricoltura sarda e sull'indebitamento delle aziende agricole;
Considerato che la grave crisi strutturale che attraverso il settore primario a causa del forte indebitamento, del blocco degli investimenti, dell'aumento vertiginoso dei costi dei mezzi di produzione, della sempre più scarsa remunerazione del capitale del fattore lavoro;
Verificate le ulteriori difficoltà create dalla vestita di vario tipo che negli ultimi anni hanno penalizzato l'attività agricola;
Considerato infine che il governo centrale "attagliato" il fondo di solidarietà contro le calamità scaricando gli oneri sulle regioni, ed ha altresì sottratto al settore 650 milioni di euro di investimenti FUSS previsti dal piano strategico nazionale del mezzogiorno alla Sardegna, della filiera agro-industriale e distretti agro-alimentari si esalta se l'è al Nord.
Tenuto conto che sono ancora bloccati i fondi comunitari della PAC al premio unico aziendale per circa 252 milioni di euro;
Considerato che, nonostante la crisi, il settore agricolo riveste ancora una importanza strategica per l'economia regionale e per la situazione sociale della Sardegna;
Impegna la Giunta regionale
1) a disporre l'applicazione delle somme per la liquidazione dei primi unico aziendale (misura già adottate in diverse regioni);
2) e intervenire presso il governo affinché ripristini il finanziamento del "fondo di solidarietà nazionale contro le calamità" ne assegni alla Regione autonoma della Sardegna i fondi per poter adottare le adeguate misure di incentivazioni con i contributi in conto capitale e credito agevolato;
3) a provvedere ad una rimodulazione del fondo la misura 121 del Pds R. affinché:
a) si estendono gli incentivi anche la realizzazione di nuovi impianti irrigui e l'acquisto delle scorte vive o morte;
b) si disponga che si levi da 100 a 150-200000 gli importi dei progetti che non prevedevano alcuna certificazione bancaria e incrementare i fondi per i confidi in agricoltura;
c) si rivela l'aliquota IVA che attualmente al 19 percento mentre prima era quattro percento,
4) proporre in tempi brevi, il Consiglio regionale un organico progetto di rilancio complessivo del settore agricolo che, valorizzando le produzioni agricole sarde rende settore finalmente competitivo con le altre realtà agricole sia nazionali che essere e assicuri agli agricoltori ed operatori della filiera agro-alimentare il raggiungimento di redditi equi e adeguati livelli di vita economica e sociale;
5) ad assicurare un maggior coinvolgimento del Consiglio regionale, tramite la competente commissione consiliare, nella definizione delle azioni da intraprendere per le finalità indicate nei precedenti punti;
6) ad individuare gli atti normativi e gli strumenti necessari alla soluzione del problema anche attraverso il coinvolgimento del governo nazionale dell'Unione Europea.(4)
Ordine del giorno Zuncheddu - Porcu - Bruno - Uras - Sabatini - Salis - Sechi - Cuccu - Diana Giampaolo - Cucca - Espa - Cocco Pietro - Agus.
Premesso
Che, già in passato, si è provveduto con specifiche disposizioni di legge definire percorsi di stabilizzazione personale precario il sistema pubblico regionale, locale settoriale (Sistema sanitario), che, con quel titolo, abbia prestato servizi con contratto di lavoro atipici e/o flessibili, per tre mesi ed agenzie di lavoro in tre interinale contratti libero professionale;
Che permane l'utilità di tali percorsi e di altri ancora più adeguati finalizzati al superamento del grave fenomeno del precariato nel lavoro;
Che sia utile procedere ad un'attenta ricognizione dei differenti situazioni di precarietà esistenti, al fine di evitare il ripetersi di pratiche di gestione del personale, quantomeno irrituale;
Tutto ciò premesso
Il Consiglio impegna la Giunta regionale all'approvazione e conseguente successiva trasmissione lo stesso Consiglio di uno specifico articolato normativo da esaminare - come dichiarato in sede discussione la manovra finanziaria del 2009 - entro i prossimi 90 giorni e comunque prima dell'avvio della prossima manovra di bilancio nei 10
A questo fine si sottolinea la drammatica situazione dei singoli precari dell'intera categoria, e della necessità di una risposta efficace che garantisca loro i necessari interventi di sostegno, di attivazione percosse inserimento lavorativo stabile di formazione e qualificazione. (5)
Ordine del giorno Bruno - Capelli - Cuccureddu - Diana Mario - Salis - Sanna Giacomo - Uras - Vargiu - Zuncheddu - Porcu - Sabatini - Sechi - Cuccu - Cucca - Espa - Cocco Pietro - Agussul grave fenomeno del precariato nel lavoro.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- già in passato, si è provveduto, con specifiche disposizioni di legge, a definire percorsi di stabilizzazione del personale precario del sistema pubblico regionale;
- permane l'utilità di tali percorsi e di altri ancora più adeguati finalizzati al superamento del grave fenomeno del precariato nel lavoro;
- è utile procedere ad una attenta ricognizione delle differenti situazioni di precariato esistenti, al fine di evitare il ripetersi di pratiche di gestione del personale quantomeno irrituali,
impegna la Giunta regionale
all'approvazione e conseguente successiva trasmissione al Consiglio regionale di uno specifico disegno di legge da esaminare, come dichiarato in sede di discussione della manovra finanziaria 2009, entro i prossimi novanta giorni e, comunque, prima dell'avvio della prossima manovra di bilancio 2010. (6) .)
PRESIDENTE. Poiché questi ordini del giorno sono stati presentati dopo la chiusura della discussione generale, non possono essere illustrati, mentre sono ammesse dichiarazioni di voto per non più di cinque minuti ciascuna.
Passiamo all'ordine del giorno numero 1.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Chiedo la votazione per parti di questo emendamento, in particolare sulla parte di impegno chiedo che si voti…
PITTALIS (P.d.L.). Ordine del giorno, non emendamento!
PORCU (P.D.). Sì, chiedo scusa. Grazie, onorevole Pittalis, l'ora tarda affligge anche noi!
Su quest'ordine del giorno chiedo la votazione per parti. Nella parte di impegno si chiede di "dar corso all'erogazione, nell'anno 2009, dei contributi previsti dalle leggi finanziarie 2007 e 2008". Chiedo che si votino separatamente questa parte e la parte da "a reperire, anche nell'ambito dei fondi disponibili per l'attività promozionale della Sardegna, idonee risorse" sino alla fine e spiego perché.
Sulla prima parte il mio voto sarà favorevole, perché sono convinto che le leggi vadano rispettate e se c'è una dotazione finanziaria, quella dotazione finanziaria e la relativa previsione vanno rispettate. Io sono tra quelli che in Consiglio hanno votato contro quella previsione, perché ritengo - ed è questo il motivo per cui, invece, voterò contro la seconda parte dell'impegno - che non si possa prevedere per legge il reperimento di fondi per le sponsorizzazioni delle società professionistiche.
Credo che quei tempi in cui la Regione sponsorizzava in maniera automatica le squadre professionistiche debbano finire per sempre. La Regione deve, a mio avviso, stanziare risorse per le attività sportive di base, per la partecipazione ai campionati, ma di tipo dilettantistico. E se la Regione deve fare programmi di sponsorizzazione, li deve fare per progetti specifici, che abbiano una valenza commerciale, una valenza promozionale certa, legata a specifici obiettivi di rilancio di settori, attività o zone del territorio, che abbiano cioè ricadute misurabili. La sponsorizzazione delle società sportive professionistiche non può essere un'attività automatica, non può essere quella la previsione su cui si basa la vita di queste società.
Dobbiamo smettere di stanziare risorse in modo automatico a favore di chi fa dello sport un'attività professionistica. Ci sono altri modi che possono consentire alle società professionistiche di stare sul mercato e in ogni caso non può essere la Regione a garantirne la sopravvivenza con una sponsorizzazione che spesso diventa un vero e proprio sussidio.
Voterò, quindi, a favore della prima parte, perché alle leggi bisogna dare corso, e contro la seconda, nell'auspicio che non si ritorni al passato, in cui si faceva un gran miscuglio e si scambiava lo sport praticato per sport spettacolo: una cosa è lo spettacolo, altra cosa è lo sport praticato e questa Regione deve sostanzialmente ed essenzialmente promuovere il secondo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA (P.D.). Signora Presidente, voterò a favore dell'intero ordine del giorno, giustificando il voto con un ragionamento che è stato proposto anche altre volte in quest'Aula. Pur condividendo parte delle considerazioni fatte dal collega Porcu, vorrei spiegare che l'emendamento che è stato ritirato durante il dibattito sulla finanziaria, per dare spazio alla disponibilità dimostrata dall'Assessore di recepire le esigenze dello sport professionistico, nasceva proprio dalla necessità che lo sport professionistico venga utilizzato come mezzo di comunicazione istituzionale della Regione sarda, al fine di promuovere lo sport in campo sportivo e sociale.
Questo è il fine e questo è anche lo strumento che, secondo me, deve essere utilizzato per dare alle società sportive professionistiche, che svolgono un ruolo importante nella nostra regione, l'opportunità di partecipare ai campionati. Diversamente, considerata la grave situazione economica che viviamo, queste società si troverebbero in difficoltà rispetto alla partecipazione a determinati campionati. Questo, chiaramente, senza confliggere mai con lo sport dilettantistico, sono due temi diversi, due modalità diverse. Assessore, vorrei che mi ascoltasse.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sto ascoltando!
MANCA (P.D.). Le chiedo scusa, solo un attimo, perché nell'ordine del giorno numero 1 c'è una serie di inesattezze che volevo segnalare. Innanzitutto si fa riferimento a un capitolo di bilancio che non tratta assolutamente il contributo per le società professionistiche. Il contributo per le società professionistiche riguarda il capitolo SC05.0865. Si parla, inoltre, di residui che non corrispondono esattamente a quelli esistenti: non 1 milione e 259 mila euro, ma 317 mila euro. Questo significa che la Giunta, rispetto alle esigenze e alla disponibilità che quest'ordine del giorno mette in campo, deve reperire ulteriori risorse, perché c'è stata proprio una sovrapposizione, cioè si è indicato l'importo relativo al residuo di un'altra voce di bilancio.
Io penso che quest'ordine del giorno debba essere approvato, mi rivolgo ai colleghi, e chiedo che la Giunta rispetti l'impegno che ha preso nel momento in cui è stata data la disponibilità al ritiro dell'emendamento a cui ho accennato prima. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Signora Presidente, intervengo intanto per scusarmi, essendo io il primo firmatario, con molti colleghi dell'opposizione per non aver fatto in tempo, per motivi di funzionalità interna e di deposito dell'ordine del giorno, a chiedere la loro firma, sapendo che erano d'accordo.
Concordo con quanto ha detto l'onorevole Manca, in effetti c'è stato un errore da parte nostra nell'individuare il capitolo di spesa, però non ho pensato di modificarlo perché ciò che è importante è l'impegno che si propone alla Giunta.
Vorrei solo sottolineare che non mi sento affatto in colpa nei confronti dello sport cosiddetto dilettantistico, soprattutto quello giovanile, per aver presentato quest'ordine del giorno, perché in una regione con gravi carenze economiche e mancanza di imprenditori che possano sostenere le spese di una società sportiva, come avviene nelle regioni del Nord Italia, credo che la Regione, intesa come entità istituzionale, debba farsi carico di questa carenza economica globale. Ricordo che lo sport spettacolo è il veicolo migliore per indirizzare soprattutto i giovani verso lo sport. Certamente tutti, quando si parla di sport professionistico, pensano al Cagliari Calcio, ma non c'è solo il calcio, ci sono tanti altri sport in cui l'attività praticata dalle squadre maggiori rappresenta una vetrina, un momento di richiamo per i giovani e può significare l'allontanamento da tante attività che purtroppo possono essere estremamente pericolose. E di queste realtà ce ne sono tante.
Chiudo, ma credo che non ci sia bisogno di ricordarlo, dicendo che purtroppo in quasi tutte le regioni, per meglio dire in tutte le regioni dove non esiste un substrato economico tale da poter lasciare in mano all'impresa privata anche lo sport, esiste la possibilità di sussidio da parte delle Regioni, delle Province e dei Comuni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Solo un attimo, Presidente, per dare il corretto capitolo di riferimento di quest'ordine del giorno, che ho indicato sbagliato, ma è sbagliato anche il riferimento fatto dal collega precedentemente. Come riportato nelle finanziarie 2007 e 2008, il capitolo è SC05.0849 e ha un carico di residui di 1 milione e 800 mila euro. Cioè l'intero importo destinato dalle finanziarie 2007 e 2008 volutamente da parte del presidente Soru nella precedente gestione della Giunta non fu messo in circolo e speso. Questo fu fatto col chiaro intento di non dare corso, non condividendole, ad alcune disposizioni della legge numero 2 del 2007, votate all'unanimità da quest'Aula. Perciò abbiamo un carico di residui di 1 milione e 800 mila euro.
Sui danni provocati da quella mancata erogazione difficilmente si potrà dare una risposta e rendere giustizia, in quanto, come a tutti è noto, essa ha determinato la retrocessione d'ufficio, per il mancato versamento degli oneri derivanti dall'iscrizione al campionato di calcio, sia della Torres che della Nuorese e questo è un danno praticamente irrimediabile. Aggiungo che il contratto di eventuale intervento della Regione Sardegna è assoggettato a un programma di attività. E il programma di attività, collega Porcu, non è necessariamente legato allo sport spettacolo, che comunque in varie occasioni tutti noi seguiamo con piacere, perché abbiamo sponsorizzato anche manifestazioni di pallavolo di serie A1, che notoriamente sono professionistiche, e soprattutto abbiamo indirizzato verso l'attività delle squadre professionistiche nel settore giovanile. Perciò non necessariamente è il caso di ritornare su argomenti che meritano, comunque, un approfondimento e che non devono penalizzare lo sport dilettantistico e amatoriale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Caria per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CARIA (P.D.). Presidente, anch'io intervengo su quest'ordine del giorno per annunciare che il mio voto favorevole e per riprendere alcuni passaggi fatti dai colleghi che mi hanno preceduto, aggiungendo qualche ulteriore elemento.
Sono d'accordo sul sostegno alle società sportive professionistiche, anche se qualche collega può far rilevare che sono società a responsabilità limitata o per azioni, ma mi sembra che chi ne ha fatto parte o ne ha seguito le vicende societarie non abbia mai avuto occasione di assistere a una distribuzione di utili. Semmai, chi si è sempre impegnato come dirigente lo ha fatto offrendo il proprio tempo e mettendo tanti denari per poter andare avanti.
Sono società che assolvono una funzione importante e secondo me è sbagliato mettere in contrapposizione le società dilettantistiche e quelle professionistiche, perché entrambe dovrebbero avere un sostegno da parte della Regione. In parte questo per le società dilettantistiche già avviene, spero che avvenga anche per le società professionistiche. Credo che la sponsorizzazione da sola non garantisca la sopravvivenza di queste società, se non c'è dietro tutto un sistema che le aiuti ad andare avanti, perché ogni società professionistica rappresenta un patrimonio per la città che la ospita, ma credo che rappresenti un patrimonio per l'intera regione.
Come ha detto qualche collega, oltre alle prime squadre ci sono i settori giovanili, i campionati sono diventati sempre più lunghi in termini di tempo, con la partecipazione di sedici squadre, che di norma effettuano dodici o tredici trasferte all'anno, il che determina un incremento dei costi. Credo che se nel passato qualche campione sardo è riuscito a emergere ciò sia successo perché la società sportiva di appartenenza è stata sostenuta. E mi dispiace vedere che qualcuna delle realtà che si sono distinte nella nostra regione l'anno scorso, quindi non dieci anni fa o negli ultimi anni, ha dovuto capitolare e iscriversi a campionati minori, perché così si è disperso un patrimonio che era di tutta la regione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Io non voglio rompere l'idillio di queste considerazioni, Presidente. D'altra parte di ordini del giorno non si muore, così come di buoni auspici non si vive, però osservo la stranezza. Io ho sempre saputo che i bilanci si gestiscono secondo il principio di competenza e l'idea che un ordine del giorno possa, in qualche modo, stravolgere le leggi di contabilità mi appare piuttosto strana.
Tuttavia, siccome quest'ordine del giorno assolve altre funzioni, lasciamolo così, ma non neghiamo la verità su quelle che sono le regole contabili.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io non posso non intervenire, essendo un uomo di sport. Il sostegno economico alle società professionistiche è una questione che ha sempre diviso, o no? La via di mezzo è stata trovata, in alcune circostanze, quando la Regione è intervenuta, utilizzando i fondi per le sponsorizzazioni, con una campagna mirata a sostenere lo sport professionistico.
Voglio far presente che le istituzioni pubbliche hanno il sacrosanto dovere di sostenere lo sport di base, lo sport giovanile e di favorire lo sport dilettantistico. Lo sport professionistico è affidato ad altri: chi ha la voglia, la capacità, le risorse e le competenze è libero di sostenerlo. E noi, tutti tifosi, sosterremo quelle squadre, quei club che portano in alto il nome delle nostre città, della nostra regione, del nostro Paese, però un'istituzione pubblica non può farsi carico di finanziare società che spesso hanno dimostrato di essere incapaci di gestire i fondi a esse assegnati. Ieri la Torres e la Nuorese, oggi l'Alghero e domani chissà quante altre società. In passato abbiamo conosciuto le difficoltà di gestione dei bilanci di alcune società sportive. Sono stati assegnati denari pubblici a società che, prese dall'ambizione di portare la propria squadra a un livello che la città o il paese di appartenenza non si poteva permettere, si sono indebitate coinvolgendo e mettendo in difficoltà anche altri.
La Sardegna soffre la mancanza di sport perché, come sappiamo tutti, nello sport operano le grandi aziende, le attività commerciali. Questo è un discorso che conosciamo tutti perfettamente e se la Sardegna non si può permettere di avere proprie squadre ai livelli più alti dei campionati nazionali, evidentemente rinuncerà, però l'importante è che non sia proibito ai nostri giovani di praticare lo sport dilettantistico, perché questo sarebbe un grave errore.
Oggi apprendiamo che l'Alghero Calcio ha bisogno di 1 milione di euro per risolvere i suoi problemi quando, con questa cifra, in quella città si potrebbe realizzare una piscina comunale coperta, attesa da anni. Tant'è che un club storico, che ha sessant'anni di vita, non riesce a svolgere la propria attività sportiva perché non dispone di questo tipo di struttura. Io credo che questo sia un problema sul quale bisognerà riflettere seriamente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, presento per conto dell'opposizione un ordine del giorno riguardante il problema dei precari.
PRESIDENTE. Onorevole Zuncheddu, in questo momento stiamo votando l'ordine del giorno numero 1, a firma Campus e più, sulle società sportive. L'ordine del giorno a cui lei si riferiva viene dopo e non può essere illustrato. Si possono fare soltanto dichiarazioni di voto, in quanto gli ordini del giorno presentati dopo la chiusura della discussione generale non possono essere illustrati.
ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Va bene. Allora, sono d'accordo anch'io, come il collega Sechi, sull'ordine del giorno numero 1, perché anch'io provengo dallo sport agonistico e direi pure da uno sport maggiore, uno sport privilegiato, ma ho sempre ritenuto che gli sport minori dovessero essere rigorosamente sostenuti, perché viviamo, anche nei nostri quartieri popolari, in città, il dramma dei giovani…
C'è molto brusio, Presidente, forse qui non ci siamo capiti, che cosa sta succedendo?
PRESIDENTE. Prego i colleghi di fare silenzio e di consentire alla collega Zuncheddu di fare il suo intervento. Prego.
ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Concludo, associandomi a quanto dichiarato dal collega Sechi sulla promozione degli sport minori. E' un'esigenza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). La situazione in cui si trova la gran parte delle società professionistiche sarde, quelle di Sassari, Alghero, Nuoro, Cagliari, eccetera, è di fatto figlia di una crisi economica di cui abbiamo parlato durante tutte queste giornate. E' vero, come dicevano i colleghi che mi hanno preceduto, che lo sport professionistico deve essere sostenuto dall'iniziativa privata. E' anche vero, però, che nel momento in cui ci sono situazioni come quelle della Dinamo Sassari, dell'Alghero Calcio e altre, che a seguito della crisi economica di quel territorio non riescono più a sostenersi, non possiamo lasciare che queste società affoghino, com'è successo alla Torres Calcio, ed è comunque un problema di cui dobbiamo assolutamente tener conto. Non possiamo pensare che la chiusura di una società come la Torres non rappresenti anche la chiusura del suo settore giovanile e faccia venir meno lo stimolo per i giovani di questa città a frequentare il calcio piuttosto che la strada.
Non c'è contraddizione, in una comunità ricca come quella del Nord Italia, tra il sostegno dello sport professionistico da parte del privato e il sostegno dello sport dilettantistico da parte del pubblico, però da noi, a mio parere, in certi momenti - e mi auguro che in futuro questo non debba ripetersi - è necessario che l'ente pubblico intervenga per aiutare anche le società professionistiche a superare dei momenti di difficoltà, purché ciò non costituisca un impegno ad assumere sempre e comunque queste iniziative. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
OPPI (U.D.C.). Intendo dire soltanto due parole perché ho visto che tutti hanno una grande sensibilità, sono tutti sportivi. Allora mi permetto, per i miei trascorsi sportivi, da molti conosciuti da altri forse no, di dissentire da coloro i quali fanno un po' di confusione.
Io ho insegnato, credo per dieci anni, educazione fisica, sono stato primatista sardo, praticamente ho vissuto in mezzo all'attività dilettantistica, ma ricordatevi che la Sardegna era conosciuta per due effetti trainanti: quello del Cagliari di Gigi Riva e quello della Costa Smeralda e dell'Aga khan. Le società sportive, lo dico perché sia chiaro anche questo, vivevano in funzione di coloro i quali svolgevano attività imprenditoriali. Le grandi società, sia nell'atletica sia nel calcio, come per esempio la Monteponi o l'Ingurtosu, dal nome delle zone dove si svolgevano attività economiche allora rilevanti, partecipavano a campionati che adesso corrispondono alla Serie B.
Allora, lo sport è un volano: lo sport professionistico dà un'immagine forte della Sardegna e va sostenuto, così come bisogna sostenere con forza lo sport dilettantistico, ma sono due cose diverse. Ricordo che qualche anno fa facemmo grossi sforzi per impegnare le risorse finanziarie necessarie per far fare le visite mediche ai ragazzi, perché le società sportive che vivono di entusiasmo, di passione non hanno risorse. C'è chi le risorse poi le mette, però non facciamo confusione: dire che non dobbiamo assolutamente sostenere lo sport professionistico è un gravissimo errore. Non facciamo tutti quanti gli sportivi, perché di sportivi veri qui dentro, per amore della verità, ce ne sono pochi. E' soltanto un po' di demagogia e il tentativo di fare ogni tanto qualche marchetta!
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione l'ordine del giorno numero 1, su cui è stata chiesta la votazione separata, nell'ultimo capoverso, della parte da "impegna la Giunta" sino a "2008" e della parte da "ed a reperire" sino a "professionistiche", se ho capito bene, onorevole Porcu.
PORCU (P.D.). Sì. Chiedo la votazione nominale su entrambe le parti.
PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta dell'onorevole Porcu?
(Appoggia la richiesta il consigliere Uras.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della prima parte dell'ordine del giorno numero 1.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Capelli e Mula hanno votato a favore e che i consiglieri Diana Giampaolo e Zuncheddu hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cucca - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Francesco - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Dessì - Diana Giampaolo - Maninchedda - Meloni Marco - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 58
votanti 57
astenuti 1
maggioranza 29
favorevoli 49
contrari 8
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della seconda parte dell'ordine del giorno numero 1.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Caria - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cucca - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lotto - Manca - Meloni Francesco - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Cocco Pietro - Diana Giampaolo - Maninchedda - Meloni Marco - Porcu - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 56
votanti 55
astenuti 1
maggioranza 28
favorevoli 45
contrari 10
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'ordine del giorno numero 2.
Ha domandato di parlare il consigliere Mariano Contu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CONTU MARIANO (P.d.L.). Signora Presidente, non avendo sottoscritto l'ordine del giorno numero 2, intervengo per dichiarare il mio voto favorevole per una motivazione che è diventata per me storica in quest'Aula. Credo che non si sia mai ripetuto abbastanza ciò che è contenuto in quest'ordine del giorno e che riguarda i laureati in scienze infermieristiche.
A breve, Presidente, dovremo affrontare un problema che in Sardegna si sta già verificando, quello della carenza non solo di infermieri ma anche di medici. Già da quest'anno dobbiamo cominciare a riflettere sul fatto che fra sei anni inizierà il turn over della classe medica e che in Sardegna ci sarà la necessità di far arrivare i medici da fuori per sopperire alle carenze che nel frattempo si saranno manifestate.
Pertanto vorrei dire al collega Meloni e agli altri colleghi che hanno predisposto quest'ordine del giorno che la battaglia molto probabilmente è appena iniziata. Comunque sia occorre dare ai giovani sardi la possibilità di intraprendere gli studi non solo in scienze infermieristiche, ma anche in medicina, cosa che è stata negata a decine per non dire centinaia di studenti che in questi anni avrebbero voluto intraprendere questo percorso di vita, ovvero affrontare gli studi in medicina. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Vorrei fare una precisazione che potrebbe anche evitare una lunga discussione. Quest'ordine del giorno, che tocca una questione su cui c'è un'ampia convergenza e che si ritiene debba essere affrontata seriamente, si conclude però con una richiesta di impegno alla Giunta regionale a utilizzare per i corsi specificati le risorse di cui al comma 1 dell'articolo 4 della finanziaria appena approvata. Ma quelle risorse non possono essere destinate a questo tipo di corsi, essendo prevalentemente risorse comunitarie e, comunque, per questa finalità dovremo trovare risorse nei fondi regionali.
Questa è una questione che sicuramente andrà affrontata in altri momenti e che la Giunta si impegna ad affrontare positivamente, ma stiamo discutendo di un ordine del giorno che, di fatto, non può essere attuato. Quindi inviterei i presentatori a ritirarlo constatato che, credo unanimemente, se ne condivide la finalità.
PRESIDENTE. Onorevole Meloni, le posso dare la parola solo se intende ritirare l'ordine del giorno, perché altri colleghi si sono iscritti prima di lei.
MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Aspettiamo gli altri.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Caria per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CARIA (P.D.). Ho ascoltato l'intervento dell'assessore La Spisa. Quest'ordine del giorno è nato alla luce di almeno due riunioni della Commissione sanità, in cui si è discusso di questa problematica e degli emendamenti che sono stati presentati in Aula, che per altro contenevano l'indicazione delle risorse. Credo che la volontà di tutti i firmatari sia scaturita dall'esigenza, che poi l'Assessore ugualmente ha confermato, di raggiungere un obiettivo. Noi viviamo un paradosso: parliamo spesso di disoccupazione nella nostra terra, di scarse possibilità e opportunità di accesso al lavoro e le aziende sanitarie, già da qualche anno, sono costrette a importare personale infermieristico non solo dalle altre regioni d'Italia, ma addirittura dall'estero.
Non solo, oggi stiamo parlando del personale infermieristico, ma ci sono anche altre qualifiche, così com'è stato detto da qualche collega, che sono ugualmente carenti, come per esempio i tecnici di radiologia. Ecco, credo che l'idea, nel momento in cui si è messo in piedi quest'ordine del giorno, fosse quella di destinare maggiori risorse per aumentare le possibilità di accesso a questo tipo di studi, perché da più parti si è detto che il compito di formare infermieri spetta all'Università. Ma credo che l'obiettivo - almeno per quella che è la mia esperienza sul campo - non lo si raggiunga esclusivamente stanziando maggiori risorse a favore delle Università di Sassari e Cagliari per aumentare le opportunità di accesso ai corsi; l'obiettivo lo si raggiunge se si realizza anche un decentramento dei corsi in altre aree, per dare una maggiore opportunità di accesso ai giovani che risiedono laddove effettivamente c'è richiesta di personale infermieristico. Diversamente il rischio è che si formino infermieri che saranno poi costretti a chiedere continui trasferimenti nel tentativo di avvicinarsi quanto più possibile alla famiglia o alla terra di origine.
Credo che l'obiettivo lo si raggiunga se si trovano le risorse, se queste risorse vengono date alle Università e se le Università organizzano i corsi laddove vi è una maggiore richiesta di personale infermieristico. Nell'emendamento che ho presentato ho anche precisato che non tutte le sedi universitarie sono uguali e non tutte le aziende sanitarie hanno la stessa necessità di personale infermieristico. Basterebbe una semplice analisi, fatta anche dall'Assessorato della sanità, per verificare lo stato dell'arte.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Intervengo brevemente, Presidente, intanto per fornire due dati che sostituiscono i puntini presenti nella premessa. I posti messi a bando quest'anno per l'Università di Sassari sono 150, a fronte di 1.000 domande di partecipazione. Questo per completare la premessa dell'ordine del giorno.
Io credo, ma penso che anche gli altri firmatari siano assolutamente d'accordo, che si possa modificare l'impegno… Onorevole Meloni, mi scusi.
PRESIDENTE. Onorevole Meloni, consenta all'oratore di svolgere il suo intervento. Grazie.
CAMPUS (P.d.L.). Io lo dico, poi se qualcuno non ascolta non importa. Semplicemente, viste le parole pronunciate dall'Assessore, si può modificare il dispositivo finale dell'ordine del giorno, in modo che reciti: "…a prevedere l'utilizzo di parti di risorse proprie per la stipula di uno specifico…". Non si indicano i capitoli di spesa e si lascia alla Regione, agli Assessorati competenti, la libertà di reperire i fondi nell'ambito dei capitoli più idonei.
Propongo quindi di sostituire le parole "di cui al comma 1 dell'articolo 4 della legge finanziaria 2009" con le parole "risorse proprie". Credo che sia il modo più semplice per risolvere il problema.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Signora Presidente, volevo chiederle se, in ragione di questi improvvisi stimoli laringei, di questo masochismo verbale, possiamo aggiornare i lavori a domani. Abbiamo voglia di parlare molto e quindi è giusto rinviare i lavori.
PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, siamo in dirittura d'arrivo, mancano soltanto gli ordini del giorno e il bilancio del Consiglio.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. In subordine chiedo una cosa, Presidente, e vorrei una risposta dalla Giunta. Chiedo, cioè, se sia ragionevole discutere la finanziaria rinunciando a dare risposte a emendamenti relativi a tante situazioni esistenti nel territorio e poi passare la coda del dibattito, perché si vogliono dare risposte localistiche, su ordini del giorno che recano le targhe delle città di provenienza dei consiglieri regionali. Dobbiamo continuare così? Vorrei saperlo dalla Giunta, perché così la prossima volta evito la fatica che ho fatto per reggere fino adesso e mi distendo un po' di più!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Un supplemento di pazienza, collega Maninchedda, anche perché siamo tutti impegnati a chiudere in tempi celerissimi.
Allora, io propongo al primo firmatario e comunque ai firmatari dell'ordine del giorno un'ipotesi di modifica della parte dispositiva, che può essere così sintetizzata: "Impegna la Giunta regionale a predisporre un piano finalizzato ad adeguare l'offerta formativa della laurea in Scienze infermieristiche alle effettive esigenze della sanità sarda". Mi pare che così si possa cogliere il senso di questa iniziativa, chiudere qui la discussione di quest'ordine del giorno e andare avanti con i lavori.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Signora Presidente, prendo atto delle parole dell'assessore La Spisa. Sono stupefatto che dei complessivi 100 milioni di euro, costituiti da fondi regionali, statali e comunitari, non se ne possa impegnare una parte relativamente modesta (stiamo parlando, sì e no, di 1 milione e mezzo o 2 milioni di euro). Però se l'Assessore dice così lo prendo per buono.
Penso che la correzione proposta dall'onorevole Pittalis possa andare bene. Inoltre, lascerei la frase scritta a mano, e cioè "eventualmente anche nelle sedi periferiche", perché c'è una specifica necessità.
(Interruzioni)
Va bene, lasciatemi dire quello che voglio io, poi voi direte quello che volete. Abbiate pazienza, avete parlato tutti!
C'è una specifica necessità, perché se noi facciamo corsi di infermieri a Cagliari difficilmente vi parteciperanno persone di Iglesias, per esempio; la stessa cosa vale per i corsi che dovessimo istituire a Sassari, dove non troveremmo studenti di Olbia. Ciò significa formare infermieri che poi, appena assunti, chiederanno il trasferimento o si metteranno in malattia. Quindi c'è una ragione ben precisa per mantenere quella frase.
Io non sono né di Olbia né di Nuoro, non ho nessun motivo particolare per indicare una sede precisa, dico solamente che in questo modo si risponde a un'esigenza di funzionalità del servizio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, chiedo di poter aggiungere la mia firma a quest'ordine del giorno, su cui dichiaro il voto favorevole.
PRESIDENTE. Scusate, io prima ho chiesto all'Aula se c'era la disponibilità ad accogliere la modifica proposta dall'onorevole Pittalis e nessuno ha posto questioni.
Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Voglio soltanto chiedere di apporre la mia firma sull'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Anche l'onorevole Capelli aggiunge la sua firma. E' in votazione il testo emendato dall'onorevole Pittalis.
Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.). Chiedo di aggiungere la mia firma sull'ordine del giorno e dichiaro il voto favorevole. Grazie.
PRESIDENTE. Aggiungiamo la firma di tutti, così risolviamo il problema. Sono aggiunte le firme di tutti i consiglieri presenti.
Metto in votazione l'ordine del giorno numero 2, come modificato dal consigliere Pittalis. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'ordine del giorno numero 3.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Signora Presidente, colleghi, sono le 23 e 31, capisco che a quest'ora l'attenzione può non essere alta, però mi permetto di sollecitare ancora qualche minuto di attenzione per un ordine del giorno che nasce dalla discussione -mi rivolgo soprattutto all'Assessore del bilancio - che abbiamo portato avanti insieme in queste settimane.
Abbiamo tutti condiviso, compresa la Giunta, che ha mostrato la disponibilità ad accogliere alcune proposte emendative del DAPEF, il fatto che il prossimo ciclo di programmazione regionale non possiamo "appenderlo" a un quadro federale che si delineerà e si attuerà soltanto nei prossimi anni. Il nuovo quadro delle entrate entrerà in vigore nel 2010, per rendere quel quadro operativo, dobbiamo aprire con lo stato un tavolo…
Io capisco che l'onorevole Petrini abbia sicuramente cose importanti di cui conversare, però se c'è una cosa importante per il futuro della Sardegna sicuramente è dentro quest'ordine del giorno. Non c'è una cosa più importante, a mio modesto parere naturalmente, e inviterei anche il presidente Cappellacci a prestare attenzione, perché stiamo parlando della conclusione di un lungo lavoro con un ordine del giorno a cui la minoranza evidentemente dà molta importanza e che faceva parte di un accordo che abbiamo trovato su due punti, che ci ha agevolato il cammino in queste settimane e che dovrebbe portarci a firmare un ordine del giorno congiunto.
Siccome sono stato interrotto, chiedo di poter recuperare il tempo perso, Presidente.
Noi chiediamo alla Giunta di aprire immediatamente, con il Ministro dell'economia e delle finanze, un tavolo di confronto mirato a una rinegoziazione del Patto di stabilità imposto alla Regione Sardegna che tenga conto del nuovo regime delle entrate. Vorrei sapere che cosa non si può accogliere dell'impegno che si chiede alla Giunta, che è poi l'impegno che l'Assessore del bilancio ha preso con noi.
La seconda parte ricalca esattamente quello che prevede il comma 8 dell'articolo 77 ter del decreto legge numero 112 del 2008, cioè si chiede di assicurare in via permanente, attraverso una specifica norma di attuazione, il coordinamento tra le misure di finanza pubblica dello Stato e quelle della Regione. Assessore La Spisa, mi ascolti, perché altrimenti diventa veramente difficile. Si chiede cioè di non negoziare di anno in anno, ma di farlo in via permanente.
PRESIDENTE. Finisca, onorevole Porcu.
PORCU (P.D.). Tralasciando i "considerato", vorrei sapere che cosa non è accettabile della parte di impegno. A questo lego l'atteggiamento dell'opposizione e i futuri rapporti tra maggioranza e minoranza in questa legislatura o perlomeno per quanto riguarda la prossima finanziaria.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Non c'è niente di contestabile sugli impegni. Sui "considerato" farei due correzioni: la più importante è eliminare l'attribuzione della causa principale dei residui passivi al Patto di stabilità, perché questo non è realistico. Toglierei questo punto, perché sarebbe una descrizione irrealistica del problema, e per quanto riguarda il primo "considerato" lascerei una formulazione generica, cioè non mettiamoci a discutere su quanto entrerà, basta fermarsi a: "potrà contare dal 2010 di un nuovo regime d'entrata che comporterà un maggior gettito, al netto delle nuove funzioni acquisite".
PORCU (P.D.). Va bene.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Io non sono del tutto d'accordo, soprattutto per quanto riguarda l'ultimo "considerato", perché bisogna avere elementi per sapere se nel 2007 e nel 2008 la Regione ha estinto pagamenti.
PORCU (P.D.). Li darà l'Assessore.
PITTALIS (P.d.L.). L'Assessore è insediato da appena un mese. Siccome io non mi assumo la responsabilità di quello che avete fatto nel 2007 e nel 2008, chiedo che venga cassato anche quest'ultimo "considerato".
A questa condizione, per quanto mi riguarda, l'ordine del giorno si potrà votare con le correzioni apportate dall'assessore La Spisa.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 3, con le modifiche introdotte dall'assessore La Spisa e dal consigliere Pittalis.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.
POR[s8] CU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 3.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Bruno - Campus - Capelli - Cappellacci - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cucca - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Cappai.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 60
votanti 58
astenuti 2
maggioranza 30
favorevoli 58
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'ordine del giorno numero 4.
Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Nel viaggio per la Sardegna, che sta facendo in questi giorni, l'amico Assessore dell'agricoltura avrà senz'altro rilevato, ma lui, uomo del mestiere, senz'altro già conosceva la situazione, che il settore agricolo versa in una condizione molto delicata e che anche in quelle riunioni, a qualcuna delle quali ho avuto il piacere di partecipare, si è levato un grido di dolore da parte non solo delle organizzazioni agricole, ma anche dei singoli operatori. E' una situazione molto delicata che forse il nostro settore agricolo non ha vissuto in altri momenti.
Credo che sia giusto, vista questa situazione, che il Consiglio regionale si faccia carico di favorire il rilancio di questo settore. Considerato che sono stati tagliati gli stanziamenti da parte del Governo per quanto riguarda gli investimenti FAS, che sono ancora bloccati, almeno da notizie ultime, che a me non risultano, i pagamenti del premio unico aziendale, considerato che c'è una situazione di indebitamento delle aziende agricole piuttosto consistente, credo che il Consiglio regionale possa invitare la Giunta a farsi carico da vicino di questi problemi, a disporre quindi un'anticipazione di somme, se è possibile, così come altre Regioni hanno fatto, per il pagamento del premio unico, a intervenire perché il Governo ripristini il finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale contro le calamità, a provvedere a una rimodulazione del fondo per la misura 121 del Programma di sviluppo rurale e infine a ripristinare alcune misure che possono agevolare complessivamente il settore.
Si tratta della possibilità di fare nuovi impianti irrigui, di finanziare l'acquisto di scorte vive e morte. Si disponga, per esempio, che gli investimenti al di sopra dei 100 mila euro e fino a 200 mila euro possono essere esentati dalla presentazione della certificazione bancaria; si riveda l'aliquota IVA, che in passato era al 4 e oggi è al 19 per cento, non certo per colpa della Regione, ma del Governo.
Infine chiediamo che la Regione si faccia carico di mettere in piedi a breve un progetto organico di sviluppo del settore.
(Non è approvato)
L'ordine del giorno numero 5 è stato ritirato.
Metto in votazione l'ordine del giorno numero 6. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo adesso alla votazione finale dei disegni di legge numero 2/A e 3/A.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente intervengo per annunciare il voto contrario alla manovra finanziaria 2009, ma anche per sottolineare che, a mio avviso, quest'Aula, maggioranza e minoranza insieme, e la Giunta possono comunque essere soddisfatte del lavoro che hanno portato avanti in questi giorni.
Certamente abbiamo opinioni diverse sul futuro della Sardegna; certamente abbiamo opinioni diverse sulla crisi e sulle misure che sono necessarie per affrontarla; certamente abbiamo opinioni diverse su quello che deve essere lo sviluppo del capitale umano in Sardegna, quello che deve essere il ruolo che assegniamo alla formazione professionale e alla scuola pubblica; certamente abbiamo posizioni diverse sul sociale, sul fondo per le non autosufficienze, su cui abbiamo fatto lunghe discussioni; certamente abbiamo opinioni diverse su quello che deve essere il modello di turismo sostenibile, sull'ambiente, sull'utilizzo delle risorse ambientali ed energetiche di questa regione, ma credo che, pur nella differenza di opinioni che è emersa anche in maniera molto forte, il Consiglio regionale possa essere orgoglioso di aver completato, in questi giorni, un lavoro importante, che comunque è utile alla Sardegna, di averlo completato nei tempi stabiliti e di averlo completato anche senza che la minoranza abbia rinunciato a svolgere il proprio ruolo e a offrire contributi che la maggioranza e la Giunta hanno saputo cogliere, nel momento in cui si è riconosciuto che quei contributi erano utili per migliorare il testo.
Credo che abbiamo messo delle buone basi per il prosieguo di questa legge legislatura. Le differenze ci saranno, non rinunceremo a manifestarle, ma in cima ai nostri pensieri ci sarà sempre l'interesse della nostra comunità.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
VARGIU (Riformatori Sardi).Signora Presidente, annuncio il voto a favore dei Riformatori su questa manovra finanziaria. Voglio fare poche considerazioni sul voto finale. La prima è che in questa legge finanziaria noi Riformatori vediamo due cose buone ed entrambe attengono al metodo e non al merito. Sul merito abbiamo discusso durante questi giorni di lavori d'Aula e non ci voglio tornare.
La prima cosa buona sul metodo è il fatto che questa finanziaria reca poche norme intruse; la seconda è l'atteggiamento che la minoranza ha tenuto in Aula. Ecco, io non vorrei che entrambe le cose fossero legate al fatto che questa è stata una manovra sostanzialmente necessitata: poche norme intruse, altrimenti non avremmo pagato gli stipendi di maggio a coloro che li stanno aspettando, e atteggiamento della minoranza collaborante perché se non avessimo pagato gli stipendi di maggio la minoranza avrebbe avuto le stesse colpe della maggioranza. Infatti, se siamo arrivati a votare nel mese di maggio la manovra finanziaria, la responsabilità è di chi ha scelto di andare a elezioni anticipate improvvidamente.
Quindi io spererei, desidererei che non fossero un caso isolato i due fatti positivi riguardo al metodo che abbiamo registrato durante la discussione di questa manovra finanziaria, che - l'ho già detto - noi consideriamo uno degli ultimi atti della scorsa legislatura, una via di mezzo tra l'ultimo atto della scorsa legislatura e il primo di questa legislatura. Avevamo responsabilità congiunte e le abbiamo assolte insieme. Quindi spero di cuore che questo tipo di clima possa restare. Devo dire che il fatto che stiamo per approvare un disegno di legge che ha avuto origine nella coda della scorsa legislatura ha comportato anche il fatto che la maggioranza non sia riuscita, attraverso questa legge, a estrinsecare il suo progetto. Quindi la maggioranza aspetta oggi di iniziare il suo percorso, ma devo dire che alcuni segnali che si sono avuti anche oggi in quest'Aula (la prima votazione a scrutinio segreto è stata negativa per questa maggioranza) non farebbero sperare bene.
Io spero che noi consiglieri di maggioranza, insieme alla Giunta, sapremo dare anima a questa legislatura, ottenendo quello che diceva il collega Porcu: riuscire a fare cose buone per la nostra comunità.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Sono le ore 23 e 46, quindi chiudiamo di giovedì, non arriviamo a venerdì. Abbiamo concluso in tre giorni, l'ho detto prima, è quasi un tempo record!
Indubbiamente l'onorevole Vargiu ha individuato una delle ragioni: questa è una finanziaria di emergenza, comunque con carattere d'urgenza, e veniamo da un atto di responsabilità che ha determinato lo scioglimento anticipato della precedente legislatura. Io dico "atto di responsabilità", perché quando uno non ha la maggioranza per governare e per governare bene, in democrazia si torna a consultare il popolo, non si rimane agganciati alla sedia come se ci fosse un collante, perché quel collante - qualche volta noi lo abbiamo riscontrato anche nella storia dell'autonomia - alla regione, intesa come comunità regionale, non fa bene.
Noi siamo stati responsabili? Sì, siamo stati responsabili, sarebbe stato grave se avessimo adottato un atteggiamento irresponsabile. Io mi auguro che si sia sempre tutti responsabili. E c'è un assente in questi giorni, in queste settimane: l'assente è la società sarda. Non c'è stata una grande partecipazione, né nelle forme organizzate né nelle forme più libere; non abbiamo avuto tantissimi accampamenti sotto i portici e non ci sono state grandi proteste. E il potere politico, che è uno dei poteri essenziali di uno Stato democratico e pluralista, deve fare una riflessione anche su questo. Forse c'è bisogno che noi conquistiamo maggiore attenzione.
Voteremo contro la manovra finanziaria, ma convinti che il nostro dovere lo abbiamo compiuto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS (P.d.L.). Annuncio il voto favorevole, per quanto mi riguarda, interverrà poi il Capogruppo a nome del Gruppo, ma una cosa sicura, a conclusione dei lavori, è che questa finanziaria non è, come qualcuno ipotizzava, figlia di nessuno: ha una riferibilità certa, che è una Giunta, è un Assessore ed è una maggioranza. Ed è una finanziaria che ha anche un'anima e che è stata adottata in condizioni di emergenza, per affrontare appunto alcune gravissime emergenze che sono il lascito del Governo di centrosinistra.
Era ed è la finanziaria possibile e devo segnalare, per rispondere al collega Vargiu, che questa maggioranza si è mostrata coesa, ha retto; ha retto ieri alla prova del voto segreto e oggi un piccolo incidente di percorso, che io ritengo sia riferibile probabilmente a qualche incomprensione nella modalità di voto di un emendamento, non ha scalfito quello che in questi giorni ha dimostrato questa maggioranza, cioè la capacità di riportare in questo Consiglio regionale un confronto serio nel rapporto con la Giunta. E soprattutto è stata data una grande opportunità all'opposizione, finalmente, quella di poter parlare liberamente. Onorevole Porcu, per la prima volta ha potuto dire quello che lei effettivamente pensa, cosa che non le è mai stato possibile fare nella scorsa legislatura. Lo dico, guardi, non in senso ironico, ma perché questo Consiglio finalmente ha ripreso la sua vocazione a essere sede del confronto e del dibattito. E io, con grande piacere, ho colto anche la tensione che è visibile negli interventi suoi e dei suoi colleghi dell'opposizione, perché questo è un segnale che indica un'inversione di tendenza rispetto a quattro anni e mezzo di buio a cui eravamo abituati.
Ecco perché ritengo che ci siano elementi positivi che hanno accompagnato la discussione di questa finanziaria, per cui confermo il mio voto a favore.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). In sede di discussione generale abbiamo definito questa finanziaria una finanziaria non nostra. Nel corso di questi tre giorni, grazie al contributo di tutti, è diventata una finanziaria che ci appartiene sicuramente un po' di più. Abbiamo confermato l'inversione di tendenza, e il comma 1 dell'articolo 1 ne è la dimostrazione; abbiamo fatto delle scelte coerenti con la nostra opposizione di ieri, pur convinti che la vera finanziaria nostra, quella che caratterizzerà il nostro governo, sarà la finanziaria che verrà e che seguirà il Programma regionale di sviluppo.
Si è detto tanto - dovremmo prendere nota degli interventi di tutti i colleghi -in sede di discussione di questa finanziaria. E' vero, c'è un modo diverso di pensare, c'è un modo diverso di confrontarsi. Io feci un appello, dicendo che bisognava isolare all'interno di quest'Aula gli intransigenti, i talebani, che continuano a guardare al futuro con gli occhi dietro la nuca. Credo che siamo riusciti a instaurare un dialogo, un metodo diverso di dialogare nell'interesse comune. Su molte cose abbiamo trovato una convergenza, ci siamo trovati a rivisitare emendamenti nostri, dell'opposizione della scorsa legislatura, presentati oggi dalla minoranza che era ieri maggioranza. Ci ha fatto piacere, è il riconoscimento degli errori del passato. Alcuni emendamenti li abbiamo accolti, altri li abbiamo rimandati al collegato, perché siamo convinti che la finanziaria non debba contenere norme intruse.
Ci fa piacere riscontrare dei ripensamenti rispetto al passato, ma dobbiamo fare ancora qualche passo avanti, qualche passo in più, nel riconoscere che la crisi della Sardegna non appartiene solo ed esclusivamente a una crisi globale, ma anche a una crisi di sistema che abbiamo ereditato. Ma questo non vuol dire dare colpe o ricordare le colpe del passato, vuol dire: ricordiamoci di non commettere gli errori del passato. Questo è un tesoro della maggioranza di oggi, nel metodo, ma anche nel merito, e sarà tesoro anche della minoranza, con cui torneremo a confrontarci a breve sul cosiddetto collegato, che spero possa portare, come linea generale, come linea guida, lo sviluppo della Sardegna, passando non attraverso le emergenze, ma attraverso le necessarie riforme strutturali.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Signora Presidente, approfitto di questi pochi minuti per dichiarare il voto favorevole del Gruppo del Popolo della Libertà, ma anche per ringraziare il Presidente della Commissione, Paolo Maninchedda, perché credo che abbia svolto un ruolo veramente di grande livello. E' stato sottoposto a un lavoro stressante, forse come non è mai successo a un Presidente di Commissione. Forse nessuno di voi ha notato, ma io credo di averlo notato in maniera continua, che non era facile approvare una manovra finanziaria in tempi così brevi, con le sollecitazioni che arrivavano, con il confronto che c'è stato in Aula, con tutto ciò che ha portato certamente il Presidente della Commissione a essere sottoposto a un livello di stress veramente molto alto. La ringrazio molto per questo, presidente Maninchedda.
Si è fatto riferimento, nelle dichiarazioni di voto, alla votazione a scrutinio segreto di questa sera. Non è la prima volta che capita in quest'Aula, in questa legislatura; ci sono già stati dei voti segreti per altre vicende, per altre questioni. Io non credo che le cose stiano come ha detto l'onorevole Pittalis. Io conosco benissimo l'origine di quel voto segreto, la conosco già da stamattina, anzi da ieri sera, a dire la verità, per cui è una cosa che non stupisce uno come me, così esperto nel voto segreto. Ricordo che nella precedente legislatura feci cadere una legge col voto segreto, quindi conosco benissimo il meccanismo. Però, mentre aveva un senso bocciare la legge sul cinema, nella precedente legislatura, col vostro concorso, colleghi della minoranza, perché l'avete riproposta dopo sei mesi, migliorata e stravolta rispetto alla prima versione, probabilmente nessuno di voi ha valutato la portata del voto segreto di stasera.
Non faccio altre considerazioni su questo. Probabilmente nessuno ha letto attentamente o sufficientemente bene quel comma e ha ritenuto che si trattasse della classica marchetta. Avete sbagliato tutti, probabilmente, spero non sia così, ma quel milione di euro, che sembra poca cosa, determinerà nel prosieguo della stagione danni molto, ma molto maggiori e non per quest'Aula, non per l'assessore Prato, ma per tutta una serie di persone, tra cui gli imprenditori agricoli della Sardegna.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Questa manovra finanziaria, a cui comunque voi avete voluto dare un significato politico, è la vostra prima manovra finanziaria ed è una manovra che noi giudichiamo inadeguata.
PRESIDENTE. Prego l'onorevole Bruno di cambiare posto, per problemi microfonici. Grazie.
BRUNO (P.D.). Dicevo, che questa è una manovra inadeguata. Avete ripreso la strada del debito, vi siete mossi in maniera contraddittoria anche sui temi della capacità impositiva, abrogando, per esempio, la tassa di soggiorno senza il coinvolgimento degli enti locali e col parere contrario del Consiglio delle autonomie locali; avete risposto in maniera insufficiente alle nostre proposte, ai nostri emendamenti che volevano rafforzare le risposte alla crisi dei sardi.
Riteniamo ancora inadeguate le risorse per il sostegno alle persone che hanno perso il lavoro e che sono prive di ammortizzatori sociali. Noi chiedevamo 25 milioni di euro per almeno 5 mila persone, è arrivato un segnale (10 milioni di euro) ancora non sufficiente. Non avete dato una risposta positiva alle nostre proposte, che miravano a dare attuazione alle politiche attive per il lavoro. Penso all'attuazione della legge regionale numero 20 del 2005, al piano per i giovani e per le donne, al piano giovani proposto dall'ANCI, che noi abbiamo in qualche modo fatto nostro, un piano a gestione decentrata che non ha trovato neanch'esso risposte in questa finanziaria.
In Commissione sono stati accolti nostri emendamenti, che hanno portato da 50 a 75 milioni di euro la dotazione per i cantieri comunali. Occorre però fare di più per i 30 mila nuovi disoccupati. Avete rimandato le politiche sulla lotta al precariato nella pubblica amministrazione, avete risposto negativamente al piano per la messa in sicurezza delle scuole sarde. Vi sono certamente misure che vanno in continuità, in continuità anche con la nostra azione di governo degli ultimi anni. Penso alle politiche sociali, ai piani personalizzati, al programma "Ritornare a casa", alle misure per le persone non autosufficienti, alle misure di integrazione al reddito e di contrasto alla povertà che abbiamo condiviso.
Ci sono poi dei provvedimenti-annuncio, uno per tutti il piano per le risorse umane. Sono articoli manifesto. Vi attendiamo, insomma, alla prova dei fatti. Avete rimandato le scelte strategiche al Programma regionale di sviluppo, credo che ancora i sardi non conoscano quali sono le proposte programmatiche con le quali volete governare la Sardegna.
Per tutti questi motivi noi votiamo contro questa manovra finanziaria, ma non rinunceremo a dare anche in futuro il nostro contributo, così come abbiamo fatto sinora, per fare un'opposizione che noi riteniamo di governo, un'opposizione basata proprio sul merito. E in questo senso vogliamo attuare un'inversione di tendenza rispetto all'opposizione che è stata fatta nella precedente legislatura, basata sugli attacchi personali. Nel corso della legislatura continueremo a confrontarci, questo sarà il metodo e su questo metodo credo che ci sarà anche una risposta positiva.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 2/A.
(Segue la votazione)
Prendo atto che la consigliera Greco ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 61
votanti 60
astenuti 1
maggioranza 31
favorevoli 42
contrari 18
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 3/A.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Cappellacci ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Manca - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 59
votanti 58
astenuti 1
maggioranza 30
favorevoli 41
contrari 17
(Il Consiglio approva).
Discussione e approvazione del Conto consuntivo del Consiglio - Esercizio finanziario 2007
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del Conto consuntivo del Consiglio dell'esercizio finanziario 2007; relatore il Questore Amadu.
Invito i consiglieri Questori a prendere posto presso i banchi della Giunta.
(I Questori Amadu e Manca prendono posto presso i banchi della Giunta)
Dichiaro aperta la discussione. Ha facoltà di parlare il consigliere Amadu, Questore.
AMADU (U.D.C.), Questore. Mi rimetto alla relazione scritta.
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, dichiaro chiusa la discussione.
Metto in votazione il capitolo delle entrate. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione il capitolo delle spese. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo alla votazione finale.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Si fa tutto in fretta in quest'Aula. Chiedo scusa ai colleghi, so che rompo una tradizione, però i tempi cambiano per tutti e io ritengo di dover fare alcune considerazioni.
Stiamo approvando il bilancio del Consiglio regionale, in un momento nel quale…
PRESIDENTE. In questo momento stiamo approvando il Conto consuntivo del Consiglio dell'Esercizio finanziario 2007.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Allora chiedo la parola sul bilancio.
PRESIDENTE. Non ha ascoltato bene, onorevole Sanna.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). No, è lei che non si è spiegata.
PRESIDENTE. No, io l'ho detto. Non posso mettere in votazione una cosa senza dire di che si tratta.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del Conto consuntivo del Consiglio - Esercizio finanziario 2007.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Cappellacci ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Bruno - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cucca - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lotto - Manca - Maninchedda - Meloni Francesco - Meloni Marco - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo.
Risponde no il consigliere: Mariani.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Caria.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 59
votanti 56
astenuti 3
maggioranza 29
favorevoli 55
contrari 1
(Il Consiglio approva).
Discu[s9] ssione e approvazione del progetto di bilancio di previsione delle spese interne del Consiglio Regionale - Esercizio finanziario 2009
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del progetto di bilancio di previsione delle spese interne del Consiglio per l'anno 2009; relatore il Questore Amadu.
Dichiaro aperta la discussione gen[s10] erale.
Ha facoltà di parlare il consigliere Amadu, Questore.
AMADU (P.D.), Questore. Mi rimetto alla relazione scritta.
PRESIDENTE. Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.
E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Chiedo scusa ai colleghi, non si discute mai del bilancio del Consiglio, però credo che sia giusto dire una prima cosa. Il bilancio del Consiglio è il bilancio della nostra Amministrazione, l'Amministrazione di tutti i consiglieri regionali che, attraverso i Questori, gestisce le risorse del Consiglio. L'efficienza e l'efficacia della nostra Amministrazione sono qualcosa che riguarda noi, ed è questo il momento nel quale ne dobbiamo parlare, per fare in modo che il Consiglio regionale sia davvero di utilità alle nostre funzioni, sia uno strumento di modernità, di adeguatezza e anche di economicità.
Gli strumenti e le modalità, purtroppo, lo dico perché ci sono stato anche quindici anni fa, a me paiono ancora di stampo ottocentesco. Sono passati quindici anni e le cose non sono mutate, anzi per qualche verso mi pare che alcune cose siano peggiorate. Io credo che il tema della modernizzazione e della innovazione riguardi anche noi, perché anche questa è una pubblica amministrazione. E quando il ministro Brunetta parla si riferisce a tutte le pubbliche amministrazioni.
Alcuni segnali sono chiari, faccio solo alcuni esempi. Il sito del Consiglio è abbastanza bloccato; si possono vedere i video in diretta, ma non si può accedere all'archivio. Se si entra nella casella della biblioteca, la cosa migliore che si può vedere sono le nuove acquisizioni; i cataloghi, le disponibilità non ci sono.
Parlo dei resoconti delle sedute. Quando si parla dei resoconti sembra di entrare in un campo gestito e governato come se fosse stato apposto il segreto di Stato: bisogna fare una richiesta scritta, poi pare che si debba chiedere al dirigente responsabile e poi si firma per ricevuta. Ma dove siamo? Al servizio postale? Devo seguire questa procedura, nel 2009, per avere le mie dichiarazioni? Forse che le dichiarazioni non devono stare in tempo reale sul sito, a disposizione di tutta la comunità, perché i nostri siti, i nostri blog possano utilizzarle per la divulgazione?
Il Servizio studi per chi lavora, da dove attinge gli argomenti di lavoro e che relazione funzionale vi è fra esigenze di studio, documentazione e attività di ogni consigliere? Tutti noi sappiamo, l'abbiamo visto anche in questa manovra finanziaria, se avete fatto caso a cosa ci è stato consegnato, che non esiste una modulistica unitaria e informatizzata. Ogni emendamento ha una sua versione ed è impossibile comunicarlo per via informatica. Non disponiamo di agenzie di stampa. Ci sono ricerche in siti specializzati sul federalismo, sull'autonomia, dove scienziati e studiosi scrivono quotidianamente, che sarebbero utili alla nostra informazione, ma noi non ne disponiamo.
Per andare alle cose spicciole, in questa Amministrazione non si fa la raccolta differenziata, non si usa la carta riciclata, non c'è l'abitudine di fare le copie in fronte retro, come in tutte le amministrazioni più avanzate d'Europa, per cercare di economizzare. Non si parla nemmeno di risparmio energetico.
Vorrei anche che ci fosse un impulso maggiore ad andare verso la trasparenza nella gestione dei conti, nella erogazione dei contributi e nei criteri che vengono usati: a chi li diamo e perché li diamo, visto che stiamo parlando di soldi pubblici.
Mi sono permesso di chiedere, alcune settimane fa, dei documenti, perché credo sia giusto che tutti noi abbiamo consapevolezza di quali sono le piante organiche, le mansioni, i criteri di valutazione dei dirigenti, che spesso sono o dovrebbero essere lo snodo della modernizzazione, gli obiettivi e i programmi per i servizi, per migliorare, per essere più competitivi. Non ho ancora avuto una risposta, ma credo che noi siamo qui anche per garantire efficienza e modernità al nostro modo di lavorare, al nostro modo di rapportarci con la comunità e con l'informazione, perché la nostra Amministrazione non sia seconda in termini di efficacia, efficienza e misurabilità della sua azione.
Poi c'è tutto il tema più ampio delle tutele. Ne abbiamo avuto una prova in quest'Aula in questi giorni, parlo soprattutto delle tutele delle minoranze. Io vorrei che chi si prenota non fosse costretto a litigare con lei, signora Presidente, per avere la parola. E anche questo è un aspetto strutturale di organizzazione. Non dobbiamo incorrere in queste cose e se siamo carenti dobbiamo cercare di essere all'altezza della situazione tutti quanti e soprattutto fare in modo che il Regolamento, che è l'unico vero strumento di tutela delle minoranze, non sia uno strumento interpretabile, ma sia uno strumento che decide e che non lascia a nessuno la discrezionalità di dire oggi una cosa e domani un'altra, come invece è avvenuto.
Io credo che ci sia da lavorare e che nell'approvare un bilancio che non è irrisorio rispetto ai bisogni della nostra regione ci poniamo l'obiettivo programmatico di conseguire, durante l'esercizio, alcuni risultati che la pubblica amministrazione, che il vostro ministro Brunetta ha raccomandato, a voi e a noi, di realizzare, così come in tutta Italia.
PRESIDENTE. Parto dall'ultima sua considerazione riguardo all'interpretazione del Regolamento. Il Regolamento prevede regole certe e nelle sedute di questi giorni non c'è stata nessuna interpretazione discrezionale. E' certificato dagli Uffici ed è una prassi ormai consolidata in questo Consiglio. Per cui le sue sono opinioni personali che non sono certificate minimamente dai fatti.
Per quanto riguarda tutti gli altri problemi, lei ha posto delle questioni giuste su cui questa Presidenza sta già lavorando. Per quanto riguarda l'archivio video si è già provveduto, per i resoconti si sta cercando di provvedere perché, lei ha ragione, non sono in tempo reale sul sito e non vengono messi a disposizione dei consiglieri, però, ripeto, anche su questo si sta provvedendo. Riguardo allo spreco di carta in questo Consiglio regionale questo è un argomento che abbiamo già affrontato anche col Segretario generale, così come il discorso sul risparmio energetico. Per quanto riguarda la pianta organica sarà compito di questo Consiglio rivedere tutte le funzioni, tutta la ristrutturazione dei servizi e l'organizzazione interna, perché dobbiamo dare risposte, come diceva lei, di efficienza, efficacia e adeguatezza rispetto al ruolo che tutti noi siamo chiamati a svolgere.
Il nostro preciso dovere è quello di rendere l'istituzione Consiglio trasparente, non c'è nessuna difficoltà in questo senso, i conti sono pubblici e chiunque voglia averne menzione non ha nessuna difficoltà anche per prendere in considerazione il discorso che richiamava lei rispetto ai contributi. La pianta organica dovrà essere rivista anche dall'Ufficio di Presidenza, con riferimento ad alcune carenze di alcuni servizi, come ricordava lei, anche dell'Ufficio stampa, che sono all'attenzione della Presidenza del Consiglio.
La ringrazio per l'attenzione che ha avuto rispetto ai problemi del Consiglio, che sono condivisi.
E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Ho chiesto di intervenire per una ragione molto semplice, e cioè perché ho conosciuto cinque anni fa questo Consiglio regionale e l'ho conosciuto diverso all'indomani di una legislatura che io ho considerato, per come l'ho conosciuta e per come è stata raccontata, non tra le migliori sotto il profilo della gestione istituzionale.
Ho conosciuto questo Consiglio cinque anni fa con un bilancio che superava di molto i 100 milioni di euro e conosco questo Consiglio oggi con una dotazione di amministrazione ordinaria quantificata in 85 milioni di euro e con un avanzo di amministrazione rispetto all'anno precedente di oltre 8 milioni di euro. Ho conosciuto questa Amministrazione con un contratto collettivo del personale che prevedeva automatismi particolarmente gravosi, a cui il personale ha rinunciato per una revisione significativa del trattamento economico; l'ho conosciuta con un sistema di gestione del rapporto di lavoro tra Gruppi e personale dei Gruppi assolutamente irrituale, con qualche profilo di illegittimità costituzionale della norma che lo regolava. Ho conosciuto questo Consiglio, cioè, in condizioni certamente più difficili di quelle di oggi. Il che non significa che questo Consiglio, come giustamente sottolineava l'onorevole Gian Valerio Sanna e riprendeva la Presidente, vada bene. Questo Consiglio ha un problema principale da risolvere, cioè quello di diventare di nuovo quell'autorevole sede politica riconosciuta dal popolo, perché il baricentro si è spostato dall'Assemblea parlamentare al Governo, e siccome spesso succede che chi governa concentra in sé anche altri poteri di natura economica, mediatica, dell'informazione, allora le assemblee come questa, cioè le assemblee parlamentari, devono essere sottoposte a una forte rigenerazione.
Io credo che ci siano le condizioni. Per altro ho già detto, all'atto della sua elezione, Presidente, che considero un dato positivo il fatto che una giovane donna sia stata incaricata di questo gravosissimo impegno. Non era un fatto scontato e anche questo è segno dei tempi. Dovremmo avere tutti più coraggio, e forse non solo coraggio, io credo, e rendere più trasparenti i conti del Consiglio. Io sono d'accordo: siano pubblicati, ivi comprese le nostre indennità. E' tempo che si conoscano, perché tanto si scrive, tanto si dice, qualche volta anche a sproposito. E' bene che si conoscano. Non basta dichiarare pubblicamente le nostre denunce dei redditi, che sono pubblicate annualmente dai giornali, per recuperare stima e considerazione. Facciamo di più, ma soprattutto garantiamo i servizi che devono essere garantiti alla funzione legislativa; garantiamo i servizi che devono essere garantiti per la comunicazione esterna dell'attività che si svolge in questo Consiglio, che riguarda la maggioranza e la minoranza.
Con la legge sul CORECOM, lo ricordo, abbiamo previsto una dotazione del piano di comunicazione istituzionale che è in capo alla Regione. Facciamone buon uso e soprattutto qua non si tratta di ragionare in termini di difesa di casta, ma di difesa di un'istituzione fondamentale della democrazia italiana, quella cioè dove si realizza il pluralismo delle opinioni e il confronto tra le posizioni politiche plurali che la nostra Repubblica democratica garantisce. Questa Assemblea difendiamola tutti e difendiamola con convinzione, perché averla messa a rischio, io credo particolarmente e molto in questi ultimi tempi, non ha fruttato bene né agli schieramenti democratici né al nostro Paese e alla nostra Regione.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, mi scuso con i colleghi, però devo dire che stiamo affrontando un tema che non appassiona in quanto per alcuni aspetti riguarda il costo della politica; costo, diciamo, poco dignitoso per ognuno di noi. Tuttavia, siccome ho avuto solo pochi minuti fa una copia del bilancio interno del Consiglio regionale, ho avuto quindi soltanto per pochi secondi la possibilità di sfogliarlo e di notare, dalla relazione dei Questori, che rappresentano l'intero Consiglio, che vi sono via via delle riduzioni nella spesa. Allora, se vi sono delle riduzioni nella spesa, così come è confermato dalla relazione dei Questori e come si è iniziato a fare nella scorsa legislatura, con un taglio del 10 per cento dell'indennità, delle spese di viaggio e quant'altro riguarda i singoli consiglieri che siedono in questa Assemblea, mi pare cosa ovvia rendere noto questo fatto.
Insomma, se è vero, com'è vero, ciò che si afferma, e cioè che la spesa è stata ridotta, non ho capito questa quasi segretezza nell'affrontare una materia che pare debba essere trattata velocemente, su cui non bisogna soffermarsi troppo. Quando sono entrato nella stanza che mi è stata assegnata, una di quelle riservate al mio Gruppo, ho chiesto alla donna delle pulizie dove fosse il cestino per la raccolta differenziata, perché avevo accumulato una pila di carte e giornali. Ora capisco le difficoltà, oltretutto in una città che è l'ultima in Sardegna ad aver avviato la raccolta differenziata: che il Consiglio divenga punta avanzata della raccolta differenziata in questa città è cosa difficile.
Sono però piccole cose, parlo da giovane con poca esperienza. Lei, signora Presidente, ha un'esperienza maggiore della mia, nonostante non ci sia molta differenza d'età tra noi, però anche lei sa, così come lo sanno i colleghi, della possibilità di utilizzare la rete wireless, ad esempio, cioè la rete senza fili, nell'aula del Consiglio. Alcuni colleghi la utilizzano perché il loro Gruppo ha una rete di questo tipo e quindi hanno la possibilità di usufruirne anche in aula, altri no. E così per quanto riguarda le altre cose a cui accennavano i colleghi Luciano Uras e Gian Valerio Sanna, come l'utilizzo della carta riciclata, il risparmio energetico, insomma dalle piccole cose si potrebbe trarre un guadagno, non tanto perché la riduzione della spesa per la gestione del Consiglio, persino per le nostre indennità, possa comportare chissà quale risparmio nella spesa pubblica di questa Regione - confrontate le cifre della finanziaria che abbiamo votato pochi minuti fa -, quanto perché è un messaggio, è un segnale, un appello a coloro che sono fuori e anche a quelli che stanno dentro e che magari chiacchierano e si infastidiscono nel sentir parlare di risparmio sulla spesa o sulle proprie indennità.
E' un messaggio all'esterno e vale la pena, Presidente, di tentare questa strada, appunto perché in altre istituzioni, per esempio alla Camera e al Senato, si è iniziato a ragionare di questo argomento, nella scorsa legislatura e in quella attuale, a prescindere dagli schieramenti politici, proprio perché all'esterno, ad esempio, pochi dei miei coetanei - e io vivo questa difficoltà nei loro confronti - non godono dell'indennità di cui posso godere io. Insomma, questo fatto determina un mutamento negli atteggiamenti, nei rapporti tra le persone, appunto perché c'è questo alone di mistero, di segretezza. Mi pare, addirittura, avendo consultato il sito del Consiglio regionale, che proprio la parte relativa allo status dei consiglieri non sia accessibile, da quel che ho potuto verificare connettendomi al sito qualche settimana fa, mentre è raggiungibile attraverso una semplice ricerca su Google, digitando "indennità consiliari".
Inoltre, per il mio primo intervento in Aula mi sono recato nella biblioteca del Consiglio e ho chiesto se fosse presente su Internet, e quindi scaricabile, il testo della prima seduta del Consiglio Regionale della Sardegna. E' disponibile solo in formato cartaceo e l'ho dovuto fotocopiare, con ulteriore spreco di carta. Immagino che quel testo sia utilizzato da molti studenti, che si recano nella biblioteca del Consiglio appunto per motivi di studio, essendo il primo atto del Consiglio Regionale della Sardegna.
Insomma, mi pare che perfino per quanto riguarda i contributi ai Gruppi ci sia stata una riduzione del finanziamento di 97 mila euro. Ebbene, io non so quanta carta i Gruppi consumino, però magari sarebbe utile poter acquistare a prezzo agevolato, in base alla migliore offerta, almeno la carta e le cartucce per le stampanti. Credo che anziché acquistare la carta da un singolo fornitore, come fa ognuno di noi, sarebbe opportuno migliorare la gestione dei servizi offerti dal Consiglio ai fini del risparmio.
Ho concluso, Presidente. Confido che lei e i Questori vi facciate portatori di queste richieste, che sono state sollevate in modo pacato dai consiglieri intervenuti, proprio perché l'argomento non è appassionante, ma merita comunque di essere affrontato. Grazie.
PRESIDENTE. Come ha ricordato prima l'onorevole Uras, le nostre dichiarazioni dei redditi sono pubbliche, per cui chiunque può avere contezza del reddito dei consiglieri regionali. Poi, le nostre indennità sono state pubblicate tante di quelle volte sui giornali che non mi sembra proprio che ci sia niente di segreto. E ricordava giustamente l'onorevole Uras che, molto spesso, è stato scritto anche in più rispetto alla realtà.
Riguardo ai costi della politica non dobbiamo dimenticarci che nella scorsa legislatura c'è stato un intervento forte per il ridimensionamento di questi costi. Non c'è stata solo la riduzione del 10 per cento, che ricordava lei, onorevole Zedda, è stata ridotta l'indennità di reinserimento, sono stati eliminati i biglietti viaggio per i consiglieri, sono state eliminate le indennità di missione che erano a carico del Consiglio, è stata aumentata la percentuale di trattenuta per il vitalizio, quindi c'è stato un forte intervento, si è stati sensibili a questo argomento nella scorsa legislatura. Per cui, non dobbiamo far finta che niente sia stato fatto, come se la classe politica fosse indifferente al problema, perché tanto si è detto sulle indennità dei consiglieri, ma quando si è intervenuti per ridurre i costi della politica non c'è stata altrettanta attenzione. Incominciamo, dunque, anche noi a riconoscere quello che è stato fatto, anziché demonizzare sempre i costi della politica.
Ha domandato di parlare il consigliere Cappai. Ne ha facoltà.
CAPPAI (U.D.C.). Signora Presidente, sarà per mia fortuna che ho sempre fatto parte dell'Ufficio di Presidenza, sia col centrodestra sia col centrosinistra, ma non sono mai intervenuto sui problemi amministrativi del Consiglio. Essendo stato anche Questore, stasera però sento il dovere di fare alcune precisazioni. Per primo le vorrei fare al collega Gian Valerio Sanna, a cui vorrei porre la domanda: "Perché si sveglia solo oggi?". Intanto non mi risulta che ci sia da quindici anni, ma solo da dieci, cinque da consigliere e cinque da Assessore. Questi problemi non li ha sollevati quando era consigliere e non li ha sollevati quando era Assessore. Peraltro gestiva un Assessorato che, in parte, conosceva bene i problemi di questo Consiglio.
Il Consiglio regionale pagava dei canoni d'affitto e all'onorevole Sanna chiesi se era possibile utilizzare dei locali situati nei pressi del palazzo - non mi smentirà certo l'onorevole Uras -, cioè quelli della ex Manifattura Tabacchi. L'onorevole Sanna ha affrontato il problema in questi anni? No, non ci ha mai dato una risposta. Quante volte siamo andati, onorevole Uras, a visitare quei locali? Una parte della Manifattura Tabacchi era disponibile con immediatezza e vi si potevano trasferire i Gruppi o la Biblioteca, ma l'onorevole Sanna non se n'è preoccupato.
A me dà fastidio, onorevole Sanna, glielo dico sinceramente, essendo stato sia in maggioranza sia in minoranza, che lei attacchi, oggi, una Presidenza che è appena stata nominata. Le posso dire che da Questore di minoranza ho chiesto che in questo consesso si procedesse a fare le gare d'appalto. Sa qual è stato il risultato? Sono riuscito a mandarne avanti solo una, lo dico perché è giusto che tutti i consiglieri lo sappiano. Esisteva un contratto per la manutenzione e l'approvvigionamento delle macchine fotocopiatrici che avevamo preso a noleggio, se non vado errato, per il quale pagavamo, oltre al canone, 43 centesimi di euro a fotocopia. L'unica gara che siamo riusciti a mandare avanti riguarda proprio queste attrezzature, e abbiamo indetto una gara non per il noleggio, ma per l'acquisto delle macchine fotocopiatrici. Abbiamo così ridotto il costo di ogni fotocopia a 20-21 centesimi, adesso non ricordo esattamente, è trascorso troppo tempo.
Chieda ai Questori di maggioranza, onorevole Sanna, cioè ai suoi colleghi di allora, come mai non si è proceduto a fare le altre gare. Io non lo so, il Presidente non era di centrodestra. Chieda al suo Presidente di allora come mai non si è proceduto a fare le altre gare, e cioè le gare per la vigilanza, per la pulizia, per l'acquisto della carta.
Lei ha ragione, ha toccato punti troppo importanti. Sa quanta carta consumiamo in questo Consiglio? Io, pur avendo fatto il Questore non lo so, però la gara l'ho chiesta, ho chiesto anche agli Uffici di indicare ufficio per ufficio il fabbisogno annuale di carta, non sono mai riuscito ad averlo. Però quelle proposte di gara sono rimaste agli atti. E' cambiato il Collegio dei Questori, sempre della maggioranza di centrosinistra, ma quelle gare sono rimaste lettera morta.
E allora, se dobbiamo affrontare questo problema, è inutile affrontarlo alle ore 0 e 35 dell'8 maggio. Avremo modo di poterlo esaminare e se vogliamo lo esaminiamo alla luce del sole. Ci sono tanti, tanti costi e io non so, Presidente, mi rivolgo anche lei, se la spesa, che mi faceva notare adesso il collega Capelli, di 700 mila euro all'anno per la pulizia di questi locali sia giusta, se risponda alle effettive necessità. Non lo so, sta di fatto che quella gara è ferma.
Allora, io sono convinto che la Presidente, così come ha risposto a lei e al collega Uras, i problemi li voglia affrontare seriamente. Considero una sciocchezza quella sul riciclaggio della carta o della mancata applicazione della raccolta differenziata. Qui carta produciamo e carta buttiamo e la ritira sempre la stessa società, non buttiamo altro. Peraltro, le apparecchiature elettroniche vengono ritirate da una società apposita, anzi qualche volta ne è stato anche sollecitato il ritiro perché ce n'erano tante fuori uso. E quindi non mi pare il caso di affrontare questo problema oggi, in sede di approvazione del bilancio del Consiglio, che è rimasto uguale, collega Uras, non è aumentato, è sempre quello, oscilla tra gli 80 e gli 85 milioni di euro. Avrei capito se avessimo aumentato in modo esagerato le spese, ma così non è.
Il discorso sui contributi, che è un altro aspetto, onorevole Sanna, bisogna affrontarlo. Io, da quando sono in questo Consiglio, ho visto che tutti i consiglieri, senza distinzione di colore politico, vanno dal Presidente, dai Questori o dai Segretari per chiedere contributi dicendo che devono sponsorizzare la tal società, comperare quel libro, aiutare quella parrocchia o quella società sportiva. E' sempre successo, e mi meraviglia che solo oggi ci si lamenti in merito.
Quindi o affrontiamo in toto il problema, e allora diciamo come dobbiamo comportarci, o altrimenti non possiamo venire qui a dire che non si fa questo, non si fa quello, gli uffici non funzionano, non funziona niente. Abbiamo anche approvato la ristrutturazione della pianta organica e vorrei ricordare a quest'Aula che non l'ha approvata il centrodestra o il centro, ma l'ha approvata il centrosinistra. La pianta organica attualmente in vigore in questo consesso è stata approvata quando era Presidente del Consiglio Gianmario Selis. La nuova pianta organica è stata sottoscritta sotto la sua presidenza, durante la quale peraltro si era iniziato anche l'espletamento di concorsi pubblici, che sono costati a questo Consiglio 400 milioni delle vecchie lire, ma non sono andati a buon fine. Quindi la pianta organica attualmente in vigore è quella che avete approvato voi. Semmai c'è un aspetto, che resta ancora poco chiaro al sottoscritto e penso anche a quest'Aula, il fatto che quella pianta organica non sia ancora stata ricoperta per volontà del centrosinistra. E mi fermo qui.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Intervengo brevissimamente, Presidente, per dire che sono nuovo di quest'Assemblea, però francamente mi colpiscono i novelli Torquemada. E allora, nel sentire gli interventi dei colleghi della minoranza mi sono posto una domanda: ma non è che il presidente Spissu, che sedeva al suo posto sino a pochi mesi fa, si sia portato via i cestini per la raccolta differenziata, la rete intranet, i router per le connessioni wireless, le chiavi della biblioteca o gli scanner per digitalizzare i testi? E i fondi a disposizione della Presidenza olet adesso, perché la Presidenza è di centrodestra, mentre profumavano quando la Presidenza era di sinistra? Francamente credo che ci siano argomenti seri da affrontare, ma non in questa maniera!
PRESIDENTE. Vedo che il dibattito sta interessando i consiglieri.
E' iscritto a parlare il consigliere Cucca. Ne ha facoltà.
CUCCA (P.D.). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sabatini. Ne ha facoltà.
SABATINI (P.D.). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Daniele Secondo Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (I.d.V.). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Dessì. Ne ha facoltà.
DESSI' (P.S.d'Az.). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI (Riformatori Sardi). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Oppi. Ne ha facoltà.
OPPI (U.D.C.). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Rinuncio. Mi sono iscritto soltanto per farmi dare la parola.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.
Metto in votazione il capitolo delle entrate. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione il capitolo delle spese. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del progetto di bilancio di previsione delle spese interne del Consiglio Regionale - Esercizio finanziario 2009.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cucca - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 59
votanti 58
astenuti 1
maggioranza 30
favorevoli 58
(Il Consiglio approva).
Il Consiglio è convocato per mercoledì 13 maggio, alle ore 17, con all'ordine del giorno la mozione numero 4, Cocco Pietro e più, sulla crisi occupazionale e industriale del Sulcis-Iglesiente con particolare riferimento alla annunciata dismissione dello stabilimento Rockwool Italia Spa di Iglesias, la mozione numero 1, Capelli e più, sulla vendita della sede della Banca d'Italia di Nuoro, e le interpellanze numero 1, 2 e 4.
I lavori proseguiranno giovedì 14 maggio, alle ore 10, con all'ordine del giorno la mozione numero 5, Bruno e più, sullo spostamento del G8 a L'Aquila e la mozione numero 2, Bruno e più, sulla illegittimità della composizione della Giunta regionale. I lavori si concludono qui.
La seduta è tolta alle ore 0 e 43 di venerdì 8 maggio 2009.
[s1]E' un'interruzione
[s2]così pronunciato dall'oratore e riportato evidentemente nel testo scritto e poi nel testo definitivo della finanziaria
[s3]E il richiedente Porcu?
[s4]Mancano Porcu e Bruno
[s5]E Bruno?
[s6]Per precisazioni
[s7]Per precisazioni (dice il verbale)
[s8]La richiesta è formulata al microfono e la Presidente chiede espressamente chi l'appoggia
[s9]la discussione è completa
[s10]come da verbale