Seduta n.295 del 15/02/2012 

CCXCV SEDUTA

(ANTIMERIDIANA)

MERCOLEDI' 15 FEBBRAIO 2012

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 11 e 34.

CAMPUS, Segretario f.f.: dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 21 dicembre 2011 (288), che è approvato.

Annunzio di interrogazione

PRESIDENTE. Si dia annunzio della interrogazione pervenuta alla Presidenza.

CAMPUS, Segretario f.f.:

"Interrogazione Cuccureddu, con richiesta di risposta scritta, sulle conseguenze che il decreto legge n. 1 del 2012, cosiddetto "liberalizzazioni", provocherebbe nell'amministrazione della giustizia in Sardegna". (807)

PRESIDENTE. Considerata l'assenza di numerosi consiglieri, sospendo per dieci minuti la seduta. I lavori riprenderanno alle ore 11 e 45.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 36, viene ripresa alle ore 11 e 45.)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2012)" (332/S/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 332/S/A.

Ieri abbiamo sospeso i lavori prima della votazione dell'emendamento numero 190, a firma Cocco e più.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 190.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Capelli, Cocco Pietro, Cugusi, Uras e Zuncheddu hanno votato a favore e che i consiglieri Lunesu, Pitea, Sanna Giacomo, Vargiu e Zedda hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Biancareddu - Campus - Cappai - Cossa - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Cuccureddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 55

astenuti 2

maggioranza 28

favorevoli 23

contrari 32

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 220.

Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Credo possa essere utile, per affrontare con norme adeguate la questione di cui all'emendamento numero 220, sospendere questo emendamento e riprenderlo dopo aver fatto alcuni approfondimenti che ci permetteranno di formulare una norma un po' più ragionata.

PRESIDENTE. L'assessore La Spisa chiede di sospendere l'emendamento.

STERI (U.D.C.-FLI). Lo spostiamo all'articolo 3.

PRESIDENTE. Se sospendiamo l'emendamento potremo riprenderne l'esame in qualunque momento lo riterremo opportuno, perché la sospensione non pregiudica niente trattandosi dell'ultimo emendamento all'articolo 1. L'emendamento numero 220 è sospeso.

Passiamo all'esame dell'articolo 2, al quale sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2 e dei relativi emendamenti:

Art. 2

Disposizioni nel settore sociale e del lavoro

1. Al fine di contrastare le situazioni di emergenza persistenti nel settore socio-assistenziale e del lavoro è confermata la spesa di euro 30.000.000 per la realizzazione di azioni di contrasto alla povertà secondo le modalità stabilite dall'articolo 3, comma 2, lettera a), della legge regionale n. 1 del 2009 (UPB S05.03.007).

2. La dotazione del Fondo regionale per la non autosufficienza, istituito dall'articolo 34 della legge regionale n. 2 del 2007, è determinata, per l'anno 2012, in complessivi euro 176.943.000, da integrarsi con la quota delle risorse assegnate alla Sardegna dal Fondo nazionale per la non autosufficienza previsto dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007); a tale fondo concorrono le sottoelencate risorse:

a) euro 15.000.000 destinati al potenziamento dell'assistenza domiciliare a favore di anziani in condizioni di non autosufficienza, di cui euro 2.500.000 per le cure domiciliari sanitarie (UPB S05.03.007);

b) euro 87.043.000, di cui 37.043.000 sussistenti nel conto dei residui, destinati al finanziamento di programmi personalizzati a favore di persone con grave disabilità, compresi gli interventi previsti dalla legge 21 maggio 1998, n. 162 (Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 104, concernenti misure di sostegno in favore di persone con handicap grave) (UPB S05.03.007);

c) euro 19.000.000 destinati al programma "Ritornare a casa" di cui all'articolo 17, comma 1, della legge regionale 11 maggio 2006, n. 4 (Disposizioni varie in materia di entrate, riqualificazione della spesa, politiche sociali e di sviluppo) (UPB S05.03.007);

d) euro 9.000.000 (UPB S05.03.005) destinati al finanziamento delle azioni di integrazione socio-sanitaria (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 febbraio 2001, Accordo Regione Sardegna - ANCI 15 dicembre 2004);

e) euro 46.900.000 destinati al finanziamento di leggi regionali a favore di soggetti con particolari patologie (UPB S05.03.007).

3. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, le deliberazioni della Giunta regionale concernenti atti di indirizzo, criteri di spesa e stanziamenti del Fondo regionale per la non autosufficienza istituito dall'articolo 34 della legge regionale n. 2 del 2007, sono trasmesse al Consiglio regionale per l'acquisizione del parere della competente Commissione consiliare, da esprimersi entro il termine di quindici giorni, decorso il quale se ne prescinde.

4. I contributi di cui all'articolo 10, comma 4, della legge regionale n. 2 del 2007, così come modificato dall'articolo 8, comma 14, della legge regionale n. 3 del 2009, sono trasferiti direttamente all'Ente italiano di servizio sociale (EISS) - comitato regionale Sardegna, per garantire il funzionamento dei centri sociali gestiti dallo stesso ente.

5. Per la prosecuzione del programma di azioni dirette a favorire percorsi di inclusione sociale di giovani dimessi da strutture residenziali di cui all'articolo 17, comma 2, della legge regionale n. 4 del 2006, è autorizzata, per ciascuno degli anni 2012, 2013 e 2014 la spesa di euro 500.000; le somme sussistenti in conto residui destinate alle medesime finalità possono essere utilizzate anche per soddisfare le richieste riferite all'esercizio 2012 (UPB S05.03.009).

6. Nel rispetto delle finalità di cui all'articolo 6, comma 1, della legge regionale n. 1 del 2011, e con l'obiettivo di fornire immediate ed efficaci risposte alle criticità e alle emergenze dell'economia isolana, l'autorizzazione di spesa ivi prevista, quantificata in euro 46.500.000 per l'anno 2012, è ripartita come segue:

a) euro 10.000.000 per un programma sperimentale di formazione, ricerca e inserimento di persone disoccupate o inoccupate (UPB S06.06.004);

b) euro 3.000.000 per interventi inerenti lavoratori socialmente utili (UPB S06.06.004);

c) euro 3.000.000 per interventi a sostegno di lavoratori colpiti da licenziamenti o sospensione di lavoro (UPB S06.06.004);

d) euro 9.500.000 per gli interventi da individuare dal piano del lavoro (UPB S06.06.004);

e) euro 4.500.000 per la formazione professionale dei lavoratori (UPB S06.06.004);

f) euro 11.500.000, nelle more di una rivisitazione organica della disciplina dei centri servizi per il lavoro (CSL), dei centri servizi per l'inserimento lavorativo (CESIL) e agenzie di sviluppo locale, ai fini della prosecuzione delle attività, e fatte salve le prescrizioni di cui all'articolo 6 della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (legge finanziaria 2008), e della legge regionale n. 1 del 2009 (UPB S06.06.004);

g) euro 4.000.000 per un programma di interventi per lo sviluppo del Servizio civico volontario (UPB S06.06.004);

h) euro 1.000.000 per l'attuazione dei centri territoriali della rete dei servizi per il lavoro (UPB S06.06.004).

7. Nell'articolo 6, comma 11, della legge regionale 19 gennaio 2011, n. 1 (legge finanziaria 2011), l'inciso "entro il triennio" è modificato con "entro il quinquennio". Alla spesa prevista per l'attuazione del presente comma si provvede con la legge finanziaria per l'anno 2015.

8. La Regione è autorizzata ad anticipare e integrare le assegnazioni statali destinate alla realizzazione e gestione dei progetti degli enti locali per la tutela delle minoranze linguistiche per gli anni 2012, 2013, 2014 con uno stanziamento di euro 500.000 annui (UPB S03.02.001 - cap. SC03.0204).

Emendamento soppressivo totale uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi.

Articolo 2

L'articolo 2 è soppresso. (228)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras.

Articolo 2

Il comma 1 dell'articolo 2 è soppresso. (106)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi.

Articolo 2

Il comma 1 dell'articolo 2 è soppresso. (229)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras.

Articolo 2

Il comma 2 dell'articolo 2 è soppresso. (107)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi.

Articolo 2

Il comma 2 dell'articolo 2 è soppresso. (230)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras.

Articolo 2

Il comma 3 dell'articolo 2 è soppresso. (108)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi.

Articolo 2

Il comma 3 dell'articolo 2 è soppresso. (231)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras.

Articolo 2

Il comma 4 dell'articolo 2 è soppresso. (109)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi.

Articolo 2

Il comma 4 dell'articolo 2 è soppresso. (232)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras.

Articolo 2

Il comma 5 dell'articolo 2 è soppresso. (110)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi.

Articolo 2

Il comma 5 dell'articolo 2 è soppresso. (233)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras.

Articolo 2

Il comma 6 dell'articolo 2 è soppresso. (111)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras.

Articolo 2

Il comma 7 dell'articolo 2 è soppresso. (112)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras.

Articolo 2

Il comma 8 dell'articolo 2 è soppresso. (113)

emendamento sostitutivo parziale Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi.

Articolo 2

Il comma 1 dell'articolo 2 è così modificato:

1. le parole "di euro 30.000.000" sono sostituite dalle parole "di euro 40 milioni". A tal fine la UPB S05 03 007 è incrementata di 10 milioni di euro e la S.01 003 - capitolo SC05.0056 Spese ammodernamento patrimonio sanitario è diminuita di pari importo. (320)

Emendamento sostitutivo parziale Espa - Sabatini - Barracciu - Diana Giampaolo - Sanna Gian Valerio - Mariani - Corda - Cocco Pietro - Solinas Antonio - Moriconi - Bruno.

Articolo 2

Al comma 2 dell'articolo 2 la dotazione del Fondo regionale per la non autosufficienza è determinata in euro 197.943.000.

L'importo complessivo di cui alla lettera b) dell'articolo 2 ,comma 2, è stabilito in euro 108.043.000

copertura finanziaria

in aumento

UPB S05.03.007 euro 21.000.000

in diminuzione

UPB S08.01.004 euro 7.000.000

UPB S01.03.010 euro 14.000.000

(59)

Emendamento sostitutivo parziale Giunta regionale.

Articolo 2

All'articolo 2, comma 6, sono apportate le seguenti modifiche:

a) nel primo periodo le parole "euro 46.500.000" sono sostituite dalle parole "euro 34.000.000";

b) nella lettera a) il numero "10.000.000" è sostituito da "8.000.000";

c) la lettera d) è soppressa;

d) nella lettera e) il numero 4.500.000 è sostituito da "3.500.000". (358)

Emendamento aggiuntivo Maninchedda - Barracciu - Capelli - Cucca - Pittalis.

Articolo 2

Il comma 7 è sostituito dal seguente:

7. nell'articolo 6, comma 11, della legge regionale 19 gennaio 2011, n. 1 (legge finanziaria 201 1), l'inciso "entro il triennio dalla data di entrata in vigore della presente legge" è sostituito dal seguente: "entro il quinquennio dalla data del 31 dicembre 2011". (58)

Emendamento sostitutivo totale Barracciu - Diana Giampaolo - Sabatini - Sanna Gian Valerio.

Articolo 2

Il comma 7 dell'articolo 2 è così sostituito:

7. Nell'articolo 6, comma 11, della legge regionale 19 gennaio 2011, n. 1 (legge finanziaria 2011), l'inciso "entro il triennio dalla data di entrata in vigore della presente legge" è sostituito con "entro il quinquennio dalla data del 31 dicembre 2011". Alla spesa prevista per l'attuazione del presente comma si provvede con legge finanziaria per l'anno 2015. (357)

Emendamento sostitutivo parziale Barracciu - Diana Giampaolo - Sabatini - Sanna Gian Valerio.

Articolo 2

Il comma 7 dell'articolo 2 è così sostituito:

7. Nell'articolo 6, comma 11, della legge regionale 19 gennaio 2011, n.1 (legge finanziaria 2011), l'inciso "entro il triennio dalla data di entrata in vigore della presente legge". Alla spesa prevista per l'attuazione del presente comma si provvede con legge finanziaria per l'anno 2015. (191)

Emendamento soppressivo parziale Espa - Mariani - Barracciu - Sabatini - Bruno - Diana Giampaolo - Sanna Gian Valerio - Moriconi - Corda - Cocco Pietro - Solinas Antonio.

Articolo 2

Il comma 2 bis è abrogato. (347)

Emendamento soppressivo parziale Espa - Mariani - Barracciu - Sabatini - Bruno - Diana Giampaolo - Sanna Gian Valerio - Moriconi - Corda - Cocco Pietro - Solinas Antonio.

Articolo 2

Il comma 2 ter è abrogato. (348)

Emendamento soppressivo parziale Espa - Mariani - Barracciu - Sabatini - Bruno - Diana Giampaolo - Sanna Gian Valerio - Moriconi - Corda - Cocco Pietro - Solinas Antonio.

Articolo 2

Il comma 2 quater è abrogato. (349)

Emendamento soppressivo parziale Espa - Mariani - Barracciu - Sabatini - Bruno - Diana Giampaolo - Sanna Gian Valerio - Moriconi - Corda - Cocco Pietro - Solinas Antonio.

Articolo 2

Il comma 2 quinquies è abrogato. (350)

Emendamento soppressivo parziale Espa - Mariani - Barracciu - Sabatini - Bruno - Diana Giampaolo - Sanna Gian Valerio - Moriconi - Corda - Cocco Pietro - Solinas Antonio.

Articolo 2

Al comma 2 quater le parole "a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge" sono soppresse. (351)

Emendamento soppressivo parziale Espa - Mariani - Barracciu - Sabatini - Bruno - Diana Giampaolo - Sanna Gian Valerio - Moriconi - Corda - Cocco Pietro - Solinas Antonio.

Articolo 2

Al comma 2 quater le parole "istituito dall'articolo 34 della legge regionale 2 del 2007" sono abrogate. (352)

Emendamento soppressivo parziale Espa - Mariani - Barracciu - Sabatini - Bruno - Diana Giampaolo - Sanna Gian Valerio - Moriconi - Corda - Cocco Pietro - Solinas Antonio.

Articolo 2

Al comma 2 bis le parole "del nucleo familiare" sono sostituite dalle parole "personale, come previsto dall'articolo 3, comma 2 ter del decreto legislativo n. 109 del 1998". (353)

Emendamento soppressivo parziale Espa - Mariani - Barracciu - Sabatini - Bruno - Diana Giampaolo - Sanna Gian Valerio - Moriconi - Corda - Cocco Pietro - Solinas Antonio.

Articolo 2

Al comma 2 bis le parole "2011" e "2012" sono sostituite rispettivamente da "2020" e da 2021". (354)

Emendamento soppressivo parziale Espa - Mariani - Barracciu - Sabatini - Bruno - Diana Giampaolo - Sanna Gian Valerio - Moriconi - Corda - Cocco Pietro - Solinas Antonio.

Articolo 2

Al comma 2 quinquies dopo le parole "Assistenza sociale" sono aggiunte le parole "sentita la Commissione consiliare competente". (355)

Emendamento aggiuntivo Steri - Diana Mario.

Articolo 2

Dopo il comma 2. sono aggiunti i seguenti:

2 bis. Per il programma 2011 i finanziamenti dei programmi personalizzati da realizzarsi nel 2012 a favore di persone con grave disabilità sono determinati utilizzando la tabella "8", di riduzione del finanziamento sulla base del reddito ISEE del nucleo familiare, di cui all'allegato "A" alla deliberazione della Giunta regionale n. 45/18 del 21 dicembre 2010.

2 ter. A decorrere dal 1° gennaio 2013, in applicazione dell'articolo 5 del decreto-legge 6 dicembre 201 1 , n. 201 (Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici), le risorse del Fondo regionale per la non autosufficienza, istituito dall'articolo 34 della legge regionale n. 2 del 2007, sono assegnate sulla base dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) come rivisto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro del lavoro e politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da emanare, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, entro il 31 maggio 2012. Dal 1° gennaio 2013 le risorse del Fondo regionale per la non autosufficienza non possono essere più riconosciute ai soggetti in possesso di un ISEE superiore alla soglia individuata con il decreto stesso.

2 quater. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge gli interventi finanziati con le risorse del Fondo regionale per la non autosufficienza, istituito dall'articolo 34 della legge regionale n. 2 del 2007, non sono cumulabili tra di loro.

2 quinquies. I risparmi derivanti dall'applicazione dei commi 2 ter e 2 quater a favore del bilancio della Regione sono riassegnati alla Direzione generale politiche sociali per l'attuazione di politiche sociali e assistenziali. Con decreto dell'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, di concerto con l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale si provvede a determinare le modalità attuative di tale riassegnazione.". (217)

Emendamento aggiuntivo Capelli.

Articolo 2

Dopo il comma 5 è aggiunto il seguente:

5 bis. È concesso un contributo straordinario di 300.000 euro a favore della Provincia dì Nuoro per l'acquisto degli arredi e completamento del Centro di riabilitazione "Fondazione Marreri Onlus" per persone con autismo e disturbi generalizzati e pervasivi dello sviluppo. (63)

Emendamento aggiuntivo Capelli.

Articolo 2

Dopo il comma 5 è aggiunto il seguente:

5 bis. Al comma 13 dell'articolo 5 della legge regionale 19 gennaio 2011, n.1 le parole "sostenute per l'acquisizione di opere dalla famiglia dell'artista", sono sostituite dalle seguenti: "sopravvenute nell'esercizio 2010.". (64)

Emendamento aggiuntivo Capelli.

Articolo 2

Dopo il comma 7 è aggiunto il seguente:

7 bis. Ai sensi del comma 3 dell'articolo 68 della legge regionale n. 5 del 2007 è costituito, per l'anno 2012, un fondo di euro 6.000.000.

7 ter. Entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale definisce i criteri per l'assegnazione delle risorse, di cui al precedente comma, ai comuni che abbiano concluso le procedure concorsuali entro il 31 gennaio 2011. (65)

Emendamento aggiuntivo Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi.

Articolo 2

Dopo il comma 7 è aggiunto:

7 bis. Gli stanziamenti per contributi agli istituti di patronato e alle organizzazioni dei lavoratori di cui alla UPB S05.03.004, capitoli 05.0585 e 05.0587 sono confermati per gli anni 2012, 2013 e 2014 nelle medesime misure previste per l'esercizio 2011.

Copertura finanziaria

in aumento

UPB S05.03.004 - SC05.0585

2012 euro 460.000

UPB S05.03.004 - SC05.0585

2013 euro 460.000

UPB S05.03.004 - SC05.0585

2014 euro 460.000

UPB S05.03.004 - SC05.0587

2012 euro 900.000

UPB S05.03.004 - SC05.0587

2013 euro 900.000

UPB S05.03.004 - SC05.0587

2014 euro 900.000

in diminuzione

UPB S08.02.001 - SC08.0279

2012 euro 500.000

UPB S08.02.001 - SC08.0279

2013 euro 500.000

UPB S08.02.001 - SC08.0279

2014 euro 500.000

UPB S01.02.005 - SC01.0275

2012 euro 860.000

UPB S01.02.005 - SC01.0275

2013 euro 860.000

UPB S0L.02.005 - SC01.0275

2014 euro 860.000

(314)

Emendamento aggiuntivo Salis - Cocco Daniele Secondo - Mariani.

Articolo 2

Dopo il comma 8 è inserito il seguente 8 bis:

8 bis. In prosecuzione degli interventi attivati ai sensi del comma 8, articolo 6, della legge regionale n. 6 del 2001, al fine di consentire nella Provincia di Cagliari il completamento del progetto di risanamento estetico-ambientale attraverso l'interramento dei cavi telefonici aerei e l'eliminazione delle palificazioni nei centri storici e nelle aree di grande pregio ambientale e turistico, è autorizzato per gli anni 2012, 2013 lo stanziamento di euro 2.000.000. L'Amministrazione regionale è autorizzata a finanziare, in tutto o in parte, la realizzazione delle opere di risanamento di cui al presente comma.". (7)

Emendamento aggiuntivo Diana Mario.

Articolo 2

Dopo il comma 8 dell'articolo 2 è aggiunto il seguente:

8 bis. L'autorizzazione di spesa prevista per l'anno 2013 nell'articolo 6, comma 11, della legge regionale n. 1 del 2011 è anticipata all'anno 2012.

(18)

Emendamento sostitutivo totale Steri - Cappai.

Articolo 2

L'emendamento 60 è sostituito dal seguente:

"Dopo il comma 8 dell'articolo 2 sono aggiunti i seguenti:

8 bis. A valere sulle disponibilità recate dall'UPB S05.01.001 è autorizzata per l'anno 2012 la spesa di euro 3.000,.000 in favore dei reparti di rianimazione di tutta la Sardegna tramite le ASL di competenza, finalizzati a migliorare e incentivare il servizio sperimentale di dimissione e presa in carico dei pazienti complessi dalle rianimazioni direttamente a domicilio;

8 ter. A valere sulle disponibilità recate dall'UPB S05.01.003 è autorizzata per l'anno 2012 la spesa di euro 2.500.000 a favore dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliar per il completamento del padiglione Q del Policlinico di Monserrato.

8 quater. A valere sulle disponibilità dell'UPB S05.01.001 è autorizzata per l'anno 2012 la spesa di euro 500.000 in favore del reparto di nefrologia dell'Azienda ospedaliera Brotzu.". (356)

Emendamento aggiuntivo Espa - Sabatini - Barracciu - Diana Giampaolo - Sanna Gian Valerio - Mariani - Corda - Cocco Pietro - Solinas Antonio - Moriconi - Bruno - Uras.

Articolo 2

Dopo l'articolo 2 comma 8 è aggiunto il secondo comma 8 bis:

8 bis. È autorizzata la spesa integrativa di euro 4.000.000 in favore dei reparti di rianimazione di tutta la Sardegna tramite le ASL di competenza, finalizzati a migliorare e incentivare il servizio sperimentale di dimissione e presa in carico dei pazienti complessi dalle rianimazioni direttamente a domicilio. (Area critica)

Copertura finanziaria

Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente legge si fa fronte con quota parte del fondo sanitario regionale di parte corrente di cui alla UPB S05.01.001. (60)

Emendamento aggiuntivo Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi.

Articolo 2

Dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente articolo 2 bis:

2 bis. La Regione è autorizzata anticipare ed integrare le assegnazioni statali destinate per la realizzazione e gestione dei progetti degli enti locali per la tutela delle minoranze linguistiche per gli anni 2012, 2013, 2014 con uno stanziamento di euro 600.000 annui.

Copertura finanziaria

In aumento

UPB 03.02.001 - Sc.03.0204

2012 euro 600.000

UPB 03.02.001 - Sc.03.0204

2013 euro 600.000

UPB 03.02.001 - Sc.03.0204

2014 euro 600.000

In diminuzione

UPB 08.02.001 - Sc.08.0279

2012 euro 600.000

UPB 08.02.001 - Sc.08.0279

2013 euro 600.000

UPB 08.02.001 - Sc.08.0279

2014 euro 600.000

(321)

Emendamento aggiuntivo Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi.

Articolo 2

Dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente articolo 2 bis:

Art. 2 bis

1. Al fine di accelerare le procedure amministrative e di spesa, favorendo l'intervento di interpretazione autentica o le necessarie modifiche ed integrazioni di disposizioni di legge, l'Amministrazione regionale trasmette ogni tre mesi al Consiglio regionale per il successivo esame una specifica relazione contenente lo stato di attuazione delle norme in vigore, l'andamento delle singole linee amministrative e delle relative procedure di impegno e pagamento, anche avuto riguardo ai vincoli posti dal patto di stabilità e crescita.

2. Copia delle predette relazioni è trasmessa alla Commissione d'inchiesta sull'attuazione delle leggi regionali di cui ordine del giorno n. 27 del 2010. (324)

Emendamento aggiuntivo Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi.

Articolo 2

Dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente articolo 2 bis:

Art. 2 bis

1. tutte le sanatorie fatte in base all'articolo 40 della legge regionale n. 13 del 1989 devono rispettare gli standard abitativi e sono previste eventuali mobilità. (333).)

PRESIDENTE. A questi emendamenti va aggiunto l'emendamento numero 317 proveniente dall'articolo 1.

Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

E' iscritto a parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, affrontiamo adesso, con l'esame dell'articolo 2, alcune questioni che riguardano direttamente la qualità della vita delle persone in un periodo di estrema crisi per la nostra regione. Siamo in una situazione nella quale i servizi alla persona, e lo dico in senso ampio, intendendo quindi non solamente i servizi sociali, ma anche i servizi sanitari, incontrano difficoltà legate alla disponibilità di risorse. Credo che la Regione abbia fatto estremamente bene a fare un ragionamento mirato a consentirle di appropriarsi delle risorse del fondo sanitario che le erano dovute. Credo sia un bene per noi ritrovarci adesso a disposizione la quota con la quale dobbiamo finanziare la spesa per la sanità. Dopo la manovra Tremonti alcune Regioni sono entrate in grave difficoltà. Voglio ricordare la Lombardia, l'Emilia-Romagna e anche le Marche, che in particolare hanno avuto pesanti ripercussioni per i tagli praticati dallo Stato sulle attribuzioni regionali, mentre noi possiamo in questo momento essere in qualche maniera orgogliosi di poter gestire in proprio e fino in fondo le nostre risorse.

La collega Barracciu ha affrontato questo tema ieri e a me piace riprenderlo da questo punto di vista, perché è vero che noi possiamo gestire le risorse in proprio, però la qualità della spesa e la capacità di spendere in maniera corretta sono legate a responsabilità che sicuramente appartengono a voi che amministrate, ma il nostro ruolo…

(Brusio in aula)

Presidente, se è possibile, un secondo…

PRESIDENTE. Onorevole Espa, ha ragione. Prego i colleghi di prendere posto. Chi vuole conversare, per cortesia, lo faccia fuori dell'aula.

ESPA (P.D.). Grazie, Presidente. Dicevo che la nostra responsabilità politica, sia come opposizione, ma ancora di più come maggioranza, è quella di spendere con intelligenza le risorse che ci siamo assegnati, soprattutto nel campo sanitario. Per dare l'idea di quale sia la tendenza della spesa non posso che citare anch'io dei dati.

(Brusio in aula)

Non so se l'onorevole Cuccureddu mi stia ascoltando, a me piacerebbe molto che mi ascoltasse come sindaco, però lo vedo impegnato in altra conversazione. Ex sindaco, scusi, onorevole Cuccureddu.

La spesa sanitaria è passata dai 3 miliardi e 129 milioni di euro del 2010 ai 3 miliardi e 339 milioni di euro previsti per il 2014. L'incremento percentuale rispetto al fabbisogno teorico passa dal 10 per cento del 2010 al 17, 5 per cento del 2014, ovvero 496 milioni di euro in più. Non esito ad ammettere che questa cifra mi ha colpito molto perché era stata pronosticata dall'onorevole Vargiu, in quest'Aula, almeno un anno fa. Dai dati in nostro possesso risulta che l'onorevole Vargiu aveva ragione, ma questo è un modo di procedere rispetto alla spesa sanitaria che non possiamo permetterci. Nel 2008, lo voglio ricordare, lo scarto tra fabbisogno determinato in sede nazionale e finanziamento finale era del 6 per cento in termini di competenza, ma del 2,7 per cento in termini di cassa, perché avevamo ottenuto una tranche di premialità (uso non a caso il termine premialità, perché in questo momento mi sembra che nella gestione della sanità questa Giunta non la ottenga) di circa 55 milioni di euro. Quindi il piano di rientro che era stato concordato con il Governo era stato rispettato.

Adesso stiamo operando in una situazione che vede la spesa sanitaria in aumento. E' vero che è una spesa fuori dal patto di stabilità, ma credo che tutti noi abbiamo la responsabilità di permettere che il sistema sanitario stia in equilibrio. Abbiamo già parlato della spesa farmaceutica, non mi riferisco a quei dati, dico che dobbiamo assolutamente razionalizzare la spesa sanitaria, il che vuol dire…

(Brusio in aula)

PRESIDENTE. Prego, onorevole Espa.

ESPA (P.D.). Dicevo, noi abbiamo trovato ancora una volta difficoltà a capire come la spesa sanitaria viene controllata. Riferisco quello che abbiamo notato dai dati e dalle tendenze che sono ricavabili dal conto economico, ovvero dal CE regionale del terzo trimestre. Ebbene questi dati evidenziano la crescita dei costi farmaceutici, della specialistica ambulatoriale, della riabilitazione e in modo rilevante dell'assistenza territoriale residenziale. Ecco, dai dati relativi a queste voci abbiamo notato che c'è stato un forte aumento della spesa. Voglio essere estremamente chiaro: la Giunta ha deciso - ne abbiamo parlato anche in Commissione sanità - di aumentare, per esempio, le rette per quanto riguarda tutte le prestazioni…

PRESIDENTE. Scusi, onorevole Espa, ci fermiamo, così i colleghi possono tranquillamente conversare tra loro. Non vorremmo disturbarli!

Forse non si è capito, non è un problema, lo ripeto: chi vuole conversare lo faccia fuori dell'aula.

Prego, onorevole Espa.

ESPA (P.D.). Presidente, la ringrazio per la difesa di una prerogativa dei consiglieri, che è quella del diritto alla parola.

Dicevo che questa situazione crea la necessità di dare un senso alla razionalizzazione della spesa, il che non vuol dire per forza fare tagli, ma a volte può voler dire rendere la spesa efficiente ed efficace. Io non sono tra quelli che dicono che dobbiamo ridurre per forza la spesa sanitaria, ma da qui a non denunciare, per esempio, l'aumento abnorme della spesa farmaceutica ce ne passa! Dobbiamo cioè trovare delle soluzioni, per le quali credo ci siamo impegnati in maniera molto dignitosa nella legislatura precedente, che permettano di tenere sotto controllo la spesa e non solamente di certificarla a piè di lista anche da parte delle stesse ASL, chiamando poi il Consiglio regionale esclusivamente a finanziarla.

In merito a questo argomento voglio introdurre il discorso che riguarda i servizi alla persona aventi carattere sociale. Il comma 2 introduce le risorse per il fondo per la non autosufficienza. Anticiperò adesso alcune cose, molto brevemente, poi quando si discuteranno gli emendamenti interverrò ancora per degli approfondimenti. La settima Commissione all'inizio della sessione d'esame della legge finanziaria ha audito l'Assessore della sanità, che ha dichiarato che la spesa era aumentata di ben il 20 per cento, arrivando a 197 milioni di euro, come dire che c'era stato un ampio consenso. Anch'io, nonostante sia all'opposizione, ho detto: "E' un'ottima notizia l'aumento del 20 per cento del fondo per la non autosufficienza, perché vuol dire che si potranno fare tanti interventi, risolvere tante situazioni". Quello che poi è successo è che nonostante noi avessimo segnalato, con un nostro emendamento, la mancanza nell'allegato tecnico di 21 milioni di euro, quando in Commissione quando è stato rivisto il testo questa mancanza non è stata colmata, nonostante voi della maggioranza vi foste vantati pubblicamente di aver aumentato lo stanziamento per la non autosufficienza. E' stato detto che si trattava di un errore di scrittura, io non so di chi sia la colpa, sta di fatto che l'importo delle risorse per questa finalità è stato riportato a 176 milioni di euro. Questo fatto ovviamente ci preoccupa molto. Perché? Perché in questo momento di grande crisi i nostri emendamenti non comportano ulteriori spese finalizzate ad aumentare la qualità dei servizi. Su questo negli scorsi anni vi è stata una polemica molto dura, ma noi vogliamo, in questo anno di emergenza, mantenere almeno il livello essenziale che era stato conquistato con un ordine del giorno, approvato all'unanimità, nell'ottobre del 2010, in cui abbiamo stabilito che la spesa in questione doveva corrispondere a una certa somma. Invece in questo momento mancano almeno 14 milioni di euro.

Allora, per quanto riguarda la questione dei progetti personalizzati, su cui a volte si polemizza molto, ricordo che l'orientamento di tutta l'Aula, promosso da noi, era quello di aumentare i controlli. Gira voce, per esempio, che a livello nazionale sia stata fatta una forzatura soprattutto da parte di taluni personaggi. Penso ad alcuni esponenti della Lega Nord, che hanno più volte...

Presidente, mi fa recuperare?

PRESIDENTE. Non deve recuperare niente, onorevole Espa, perché quando si aziona il microfono del Presidente il conteggio del tempo viene interrotto, quindi non ha perso niente.

E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Intervengo brevemente sull'articolo 2 della finanziaria, che tratta di politiche sociali e del lavoro, per chiedere qual è l'orientamento del Consiglio e soprattutto della maggioranza per quanto riguarda questo settore - sempre che i colleghi mi permettano di intervenire, Presidente -, perché a me sembra che non sia affatto chiaro. In Commissione giace una proposta di legge concernente le politiche sulla famiglia che io e i colleghi del centrosinistra avevamo presentato nella scorsa legislatura e abbiamo ripresentato nel 2009, ma ci sono altre cinque o sei proposte di legge sullo stesso argomento ferme in Commissione.

Devo dire che parlare di politiche sociali e soprattutto declinarle nel modo in cui lo fa l'articolo 2 della finanziaria… In realtà di cosa stiamo parlando quando parliamo di fondo per la non autosufficienza? Stiamo parlando delle famiglie che vivono sotto la soglia della povertà, cioè in Sardegna due famiglie su dieci vivono con meno di mille euro al mese. Stiamo parlando del 20 per cento delle 691 mila famiglie sarde. Di che cosa parliamo quando ci riferiamo al programma "Ritornare a casa", che è stato inserito nella nostra legislazione nella scorsa legislatura e che stiamo finanziando con l'articolo 2? Di che cosa parliamo quando trattiamo i temi dell'integrazione sociosanitaria, se non di politiche per la famiglia? E allora l'orientamento di questo Consiglio è quello di valorizzare il soggetto che di fatto è l'unico ammortizzatore sociale che in un momento drammatico e di crisi esiste in Sardegna, ovvero la famiglia, oppure è quello di fare in modo che ci siano politiche confuse e che si eroghino finanziamenti a pioggia in modo disorganico?

Insomma, quello che è successo ieri mi pare sia avvenuto in maniera trasversale. Forse non ci sono responsabilità dirette di una parte politica o dell'altra, però quello che è avvenuto ieri, con la sottrazione di 10 milioni di euro a un programma destinato alle politiche per la famiglia, ha bisogno di una risposta. E la risposta deve essere l'approvazione immediata della legge sulla famiglia, che da troppo tempo è in Commissione sanità - ed è una materia che si presta, questa sì, ad accordi trasversali non ideologici -, valorizzando uno dei beni primari della società sarda, altrimenti si mette in pratica un modo sbagliato di concepire la politica di bilancio di questa Regione, perché si va avanti senza obiettivi, senza indirizzi.

Se esaminiamo la legislazione regionale, anche quella attuale, che riguarda le politiche per la famiglia, vediamo che sono previsti tantissimi interventi, devo dire decisi soprattutto nella scorsa legislatura, però manca una visione d'insieme, una visione organica che neanche il Programma regionale di sviluppo, che pure si dice basato sulla persona, ha saputo dare.

Allora il mio invito è a ritrovare il senso delle cose che facciamo anche quando utilizziamo il voto segreto, a cercare di capire dove stiamo andando, se veramente dovevamo colpire la famiglia o se c'era un altro modo per stabilire in maniera unitaria, trasversale, quali sono le priorità in questo momento di crisi e se la famiglia può essere l'elemento che può unificarle e che può unificare anche la politica, se si può intervenire sulle situazioni di disagio tenendo conto della situazione esistente, come fotografata dai dati che ci ha dato l'Istat anche recentemente. Qual è il problema? Attaccare l'assessore De Francisci? Non colpite la famiglia per attaccare l'assessore De Francisci, trovate altri modi!

Qual è il tema? Credo che non abbiamo bisogno di delegare eccessivamente la Giunta, perché il Consiglio regionale può legiferare, è suo compito legiferare e bene! Allora, per affrontare l'articolo 2, che è dedicato alle politiche sociali, occorre una visione d'insieme che può essere ottenuta solo affrontando in maniera organica il tema della famiglia. E' stata celebrata recentemente la prima conferenza regionale sulla famiglia, ma credo che diventerà un'occasione sprecata se questo Consiglio regionale non le darà gambe. Nell'articolo 4, al comma 26, è indicata una modalità per affrontare direttamente questo tema. Facciamolo nel modo migliore, senza deleghe alla Giunta, però facciamolo, perché troppo spesso le nostre leggi non vengono capite all'esterno, non se ne capiscono le finalità, non si capiscono neanche i motivi dei nostri emendamenti, dei nostri voti segreti che, devo dire, a meno che qualcuno non me li spieghi, anche per me sono oscuri.

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri Sechi e Cucca si sono iscritti in ritardo.

(Interruzione del consigliere Cucca)

Potrà intervenire sull'ordine dei lavori, nel caso.

E' iscritto a parlare il consigliere Vargiu. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Intervengo brevemente su questo argomento per riprendere alcuni degli spunti che sono stati correttamente portati in Aula dal collega Espa. Utilizzando spero la metà del tempo che è previsto per un intervento di merito sull'articolo, vorrei sottolineare che il collega Espa ha introdotto degli spunti che dovrebbero appassionare l'Aula nel corso del dibattito che svolgeremo.

Raccogliendo uno spunto del collega Espa, il primo ragionamento che vorrei fare, che serve anche a puntualizzare delle affermazioni che lui mi attribuisce, è che quando ho citato gli importi economici che il Consiglio regionale sarebbe stato costretto a dedicare alla sanità attraverso le manovre finanziarie, non ho mai parlato di disavanzo dell'anno in corso, ma ho parlato di somme che coprivano il disavanzo dell'anno precedente e quello previsto per l'anno successivo. Questo è il motivo delle cifre che il consigliere Espa erroneamente mi attribuisce.

Va detto, però, che il consigliere Espa dice delle cose sacrosante, nel senso che sottolinea ancora una volta come i parametri complessivi della qualità della spesa in sanità in Sardegna destino apprensione, o almeno dovrebbero destare apprensione in un Consiglio regionale che ha come obiettivo quello di utilizzare nel modo migliore possibile le risorse che gli sono attribuite. Il consigliere Espa sottolinea, ad esempio, un aspetto che è ben presente a tutti, e cioè che la crescita della spesa sanitaria, sia per quanto riguarda la spesa farmaceutica territoriale, sia per quanto riguarda la spesa farmaceutica ospedaliera, pone in questo momento la Sardegna in testa a tutte le Regioni italiane per quantità di spesa. E' evidente che questo non può che farci riflettere sui problemi collegati ai controlli.

E' verissimo che la spesa sanitaria, come l'assessore La Spisa correttamente ha ricordato in Aula, è fuori dal patto di stabilità, ma è altrettanto vero che se la Sardegna spende ogni anno dai 250 ai 300 milioni di euro oltre il Patto della salute, questo ci mette in una condizione per cui diventa estremamente difficile chiedere a Roma una revisione del patto di stabilità, visto che stiamo già sforando quello che sostanzialmente è il patto di stabilità della sanità di 250-300 milioni di euro ogni anno. Quindi noi dovremmo capire qual è il motivo di questo sforamento e dovremmo verificare se ci sono delle azioni concrete che questo Consiglio può porre in essere. Anche perché l'onorevole Espa dice un'altra cosa giusta, e cioè che le ricadute economiche in Sardegna degli interventi sul piano per la non autosufficienza sono tali per cui è veramente odioso incidere sulle somme che oggi sono destinate alla non autosufficienza. Dimentica, però, di dire che la Sardegna, anche per quanto riguarda la spesa per la non autosufficienza, è sostanzialmente un caso unico in Italia, nel senso che noi destiniamo a questo settore dei capitoli di spesa che non hanno paragone con quelli di nessun'altra Regione italiana. E infatti l'onorevole Espa dice sempre: "Veniamo presi ad esempio dalla Lombardia, che nei convegni cita l'esempio virtuoso della Regione sarda". Certo, però è una quota di denaro che viene dedicata a spese che hanno comunque valenza e ricaduta nell'ambito sociosanitario e sanitario e che viene ulteriormente sottratta agli investimenti che noi dovremmo fare in altre partite. Queste risorse vengono quindi sottratte al patto di stabilità e scaricate in maniera parzialmente impropria all'interno del settore sanitario.

Se su queste cose vogliamo aprire un ragionamento in Aula, al di là degli interventi inascoltati - parimenti al mio - del collega Espa, è il momento di farlo, altrimenti aspetteremo altre occasioni, come questa della legge finanziaria, per raccontarci brevemente degli spezzoni di storia a cui nessuno si appassiona più e aspetteremo che il prossimo Consiglio regionale faccia qualcosa di diverso da quello che questo "cimitero" di Consiglio regionale non riesce a fare.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, come è noto a tutti noi la spesa sanitaria è una spesa molto significativa, tra l'altro in genere libera da vincoli, e rappresenta oltre il 60 per cento della spesa regionale. C'è una crescita esponenziale del disavanzo di questo settore che si registra annualmente, un po' come il debito pubblico, e che di fatto in qualche misura impedisce gli investimenti in altri settori comunque significativi dell'attività pubblica, ma soprattutto impedisce al bilancio regionale di intervenire nel modo più giusto a sostegno del lavoro e dell'economia.

Noi siamo curiosi, lo dico all'Assessore, di conoscere lo stato del disavanzo a oggi e la previsione del disavanzo di spesa in materia sanitaria per capire se i trasferimenti che vengono fatti sono quantificati in ragione della spesa che si dovrà effettivamente sostenere, oppure se sono inferiori o superiori a quella spesa. Questo lo dico perché tutti noi abbiamo bisogno di fare un'operazione per cui non rimanga neppure una lira di quello che è effettivamente spendibile nelle casse della Regione, e perché ci sono situazioni sulle quali noi abbiamo il dovere di esercitare la massima attenzione in questa fase.

Se leggiamo il bilancio - non dico la tabella E, perché oggi sono in buona e non voglio polemizzare - e cerchiamo di capire qual è la dimensione della spesa che noi orientiamo al bisogno sociale, al lavoro, all'economia, ci rendiamo conto che questa spesa corrisponde alla minima parte del bilancio della Regione, la gran parte del quale va alla sanità, mentre una parte notevole va al sistema istituzionale nel suo complesso. E questo in questa fase non è un elemento, come dire, positivo, ma è un elemento patologico. Ci sono linee diverse di finanziamento, lo dico perché dobbiamo averne contezza tutti quanti. Io sono una persona molto sensibile ai bisogni sociali, quindi alle persone non autosufficienti, a chi è più sfortunato, a quelli che noi tutti consideriamo gli "ultimi", i dimenticati, i più bisognosi. Ma gli ultimi stanno diventando una massa enorme; alla categoria degli ultimi si sono aggiunti tantissimi che non erano ultimi, forse erano penultimi o terzultimi e sono finiti tra gli ultimi a causa di una crisi così devastante che ha tolto anche il lavoro alle famiglie. E mi piace dire "le famiglie" piuttosto che "la famiglia", perché la famiglia è un istituto giuridico o una degenerazione patologica della criminalità organizzata o anche una politica conservatrice, un percorso clientelare. Quindi io sono per l'uso plurale del termine: le famiglie, quelle che hanno bisogno, quelle che hanno un capofamiglia che è senza lavoro, quelle che hanno ragazzi volenterosi e capaci che vorrebbero studiare ma non hanno i mezzi. Allora noi dobbiamo aiutare le famiglie, tutte, non le associazioni che si occupano delle famiglie! Dobbiamo cioè mettere in campo un sistema di strumenti che abbiano un equilibrio anche sotto il profilo finanziario, perché è nostro dovere essere equi. Siccome, purtroppo, nonostante gli sforzi che facciamo, siamo iniqui perché presi spesso da altre prospettive, succede che masse finanziarie cospicue vengono destinate a una dimensione sociale, a una categoria di bisogno sicuramente meritevole, ma che non è la più numerosa e neppure, in molti casi, quella più in difficoltà. Manteniamo in piedi sistemi che purtroppo nel tempo sono diventati deprecabili sacche di condizionamento politico. Allora bisogna rendere tutto molto trasparente.

Io ho votato a favore della allocazione nel FNOL di 10 milioni di euro destinati a un programma per la famiglia. Non li abbiamo destinati al divertimento pubblico o all'incremento delle indennità degli Assessori e dei consiglieri regionali, li abbiamo messi nel FNOL, dove avremmo voluto mettere tutta la somma che era stata stanziata per quella finalità, perché vogliamo che la regolazione di quell'aiuto, che è giusto, venga fatta con legge e con la partecipazione complessiva di tutti, cioè delle associazioni e anche degli utenti, dei beneficiari finali di quell'intervento.

Noi non ci vergogniamo di aver votato come abbiamo votato, e l'abbiamo espresso pubblicamente. Io ho contattato delle persone e avrei voluto incontrarle in Commissione, parlare, confrontarmi con loro perché non ho nulla contro la famiglia. Io ho una famiglia, tanti di noi hanno una famiglia e non siamo ideologicamente contrari all'istituzione familiare, le siamo anzi culturalmente e anche idealmente molto vicini e la difendiamo, perché per noi la famiglia è l'unità sociale principale alla quale ci riferiamo anche in questi momenti di grande difficoltà della società italiana.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare sull'ordine dei lavori il consigliere Cucca. Ne ha facoltà.

CUCCA (P.D.). Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori per segnalare che l'emendamento numero 192, per un mero errore materiale è stato presentato all'articolo 3 anziché all'articolo 2. Onde evitare, anche successivamente, problemi di qualunque genere, questo emendamento può intendersi ritirato, anche perché all'articolo 2 è stato presentato un altro emendamento di contenuto identico.

PRESIDENTE. Lo ritira o lo vuole abbinare?

CUCCA (P.D.). Lo ritiro.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 192 è ritirato.

Mi scusi, assessore La Spisa, non avevo inteso che volesse intervenire.

Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Grazie, Presidente, pensavo fosse di routine l'intervento della Giunta, che in questo caso oltretutto non è tanto di routine, perché stiamo parlando di politiche per il sociale e per l'emergenza, sia sul versante del lavoro sia sul versante assai complesso del disagio sociale, sia ancora sotto l'aspetto delle politiche per la famiglia, di cui si è parlato molto negli interventi appena svolti.

Vorrei riferirmi in particolare all'onorevole Uras. il cui intervento mi ha colpito, soprattutto nella parte finale, perché anche dalla sua parte politica è stata fatta un'affermazione importantissima. Siamo un popolo che per tradizione e per cultura, lo dico sinceramente, fa di alcuni valori un qualcosa di assodato che attraversa trasversalmente gli orientamenti politici ma anche le culture, le credenze religiose, e così via, e che considera la famiglia il cuore della società. Allora dov'è che ci dividiamo? Per esempio, ieri ci siamo divisi su un emendamento che, come sempre, è stato poi approvato a scrutinio segreto. Tutti diciamo di voler fare qualcosa a favore della famiglia, ma se qualcuno si muove, se qualcuno promuove un programma, in questo caso l'ha fatto la Giunta con uno stanziamento congruo, che tra l'altro assommava e assomma altre misure che già vanno nella stessa direzione, tutto viene giudicato con il pregiudizio che l'Assessore e la Giunta che lo sostiene abbiano chissà quali intendimenti, quali nascosti progetti propagandistici, demagogici o addirittura affaristici.

Allora parte di quelle risorse è stata spostata a scrutinio segreto, contando quindi sulla condiscendenza di chi poteva nascondersi dietro quel voto. Mentre alcuni consiglieri si sono pronunciati esplicitamente, altri si sono nascosti, come capita spesso purtroppo, dietro un voto che non viene mai dichiarato. Ma perché? Io, per esempio, direi che i 10 milioni di euro che sono stati recuperati e spostati nel FNOL quanto meno vanno destinati all'attuazione della legge sulla famiglia e non utilizzati per chissà cos'altro, perché se è vero, come ha detto l'onorevole Uras, lo prendo in parola, che le politiche per la famiglia sono centrali, allora su quelle bisogna basarsi. Credo che partire sempre dalla sfiducia e dal pregiudizio non serva. Infatti, se dovessimo passare dalla questione della famiglia a quella della non autosufficienza, dovrei dire che anche su questa questione ci sono molti pregiudizi o luoghi comuni: il centrosinistra è a favore del sociale e vuole queste misure, il centrodestra, che è retrivo, reazionario e quant'altro si possa aggiungere, non le vuole. Deve essere chiaro per tutti, anche per chi ci ascolta fuori da quest'aula, che noi vogliamo dedicare esattamente le risorse previste, senza togliere neanche un euro, agli interventi per la non autosufficienza e in particolare per l'attuazione della legge numero 162, quando questi siano effettivamente orientati ad aiutare le famiglie che hanno realmente bisogno, che sono economicamente in condizioni di svantaggio, secondo quanto prescrive la legge.

La quantificazione finanziaria fatta sulla base di quanto gli Uffici ci hanno indicato sembrerebbe corretta. Durante i lavori in Commissione avevamo detto che si sarebbe potuta trovare una copertura se si fosse riusciti a stabilire qual è il fabbisogno, come ha detto l'onorevole Vargiu, al quale rispondo: benissimo, approfittiamo di queste ore o di questi minuti per definire una volta per tutte il fabbisogno per questa legge. Se qualche elemento può essere ancora fornito, noi siamo disponibili ad accoglierlo e quindi anche a sospendere per qualche ora l'esame degli emendamenti corrispondenti a questo argomento per fare qualche ulteriore approfondimento, purché venga accolto, anche questo senza pregiudizio, l'invito fatto da più parti a garantire che l'amministrazione sia in grado di controllare a chi effettivamente vanno queste risorse finanziarie e di avviare degli adeguati procedimenti di verifica in modo tale che queste risorse vadano veramente a chi è più sfortunato di noi e non siano invece utilizzate per altre finalità non compatibili con questa legge. Credo sia chiaro e netto. Non c'è nessuno pro o contro la legge numero 162, pro contro gli interventi per la non autosufficienza. Vogliamo solo quantificare correttamente il fabbisogno finanziario.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Fois, relatore.

FOIS (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. La Commissione ha espresso parere contrario sugli emendamenti numero 228, 106, 229, 107, 230, 108, 231, 109, 232, 110, 233, 111, 112, 113, 320, 59, 217, 347, 348, 349, 350, 351, 352, 353, 354 e 355; parere favorevole sugli emendamenti numero 358, 58, 357, 63 e 64.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 317 proviene dall'articolo 1.

FOIS (Riformatori Sardi), relatore. Esatto. Sull'emendamento numero 314 c'è un invito al ritiro.

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Fois, prima c'è l'emendamento numero 65.

FOIS (Riformatori Sardi), relatore. Sull'emendamento numero 65 il parere è contrario.

PRESIDENTE. Sull'emendamento numero 314 c'è un invito al ritiro?

FOIS (Riformatori Sardi), relatore. Sì. Sull'emendamento numero 7 il parere è contrario, sul numero 18 è favorevole. Per quanto riguarda gli emendamenti numero 60 e 356 verrà presentato un emendamento di sintesi.

PRESIDENTE. E' stato appena presentato l'emendamento di sintesi l'emendamento numero 362.

FOIS (Riformatori Sardi), relatore. Esatto. Sull'emendamento numero 362, che mi è stato consegnato adesso, il parere è favorevole. Sull'emendamento numero 321 c'è un invito al ritiro, sul numero 324 il parere è contrario, mentre l'emendamento numero 333 è ritirato.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 333 è stato spostato all'articolo 3.

STERI (U.D.C.-FLI). L'emendamento numero 333 è stato ritirato.

PRESIDENTE. Ha ragione lei, onorevole Fois, in Commissione è stato ritirato.

PRESIDENTE. PPer esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Cercherò di dare il parere con ordine, chiederei alla Presidenza e anche al relatore, per quanto riguarda i prossimi articoli, di dare il parere emendamento per emendamento nell'ordine in cui si presentano, perché non si riesce a seguire se si salta da una cosa all'altra.

PRESIDENTE. I pareri vengono dati secondo l'ordine di votazione degli emendamenti.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sono in ordine di votazione? Allora non li ho in ordine di votazione.

PRESIDENTE. Assessore La Spisa, anche lei ha gli emendamenti in ordine di votazione.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Lei sa che sono disordinato, però non sono riuscito a seguire perché evidentemente non avevo tutta la documentazione.

Il parere della Giunta è conforme a quello relatore, però su alcuni emendamenti in particolare dovevano essere fatte delle precisazioni. Sull'emendamento numero 59, così come ho detto nella discussione sull'articolo, la Giunta chiede una sospensione. Sull'emendamento numero 58 il parere è conforme a quello del relatore, quindi è favorevole. Non ricordo se in Commissione abbiamo sospeso l'emendamento numero 217. Sì, quindi rimane sospeso. Sugli emendamenti numero 63 e 64 il parere è favorevole, contrario sul numero 65, come ha detto anche il relatore. Sugli altri emendamenti il parere è conforme a quello del relatore.

Si è detto che l'emendamento numero 60 sarebbe stato sostituito da un emendamento di sintesi, il numero 362, che io ho avuto adesso. Trattandosi di una questione che richiede un approfondimento, chiedo che anche l'esame di questo emendamento venga sospeso.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 228.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Un secondo solo. Presidente, l'emendamento numero 228 è soppressivo totale dell'articolo 2 e intendo ritirarlo insieme all'emendamento numero 232, che dovrebbe essere soppressivo del comma 4. Chiederei di spostare l'emendamento numero 333, di cui è stato comunicato il ritiro, all'articolo successivo.

PRESIDENTE. Va bene. L'emendamento numero 333 è spostato all'articolo 3.

Metto in votazione gli emendamenti numero 106 e 229, che sono uguali. Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.

(Non sono approvati)

Metto in votazione gli emendamenti numero 107 e 230, che sono uguali. Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.

(Non sono approvati)

Passiamo agli emendamenti numero 108 e 231, che sono uguali.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 108 e 231.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Lunesu e Meloni Francesco hanno votato contro.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 66

votanti 64

astenuti 2

maggioranza 33

favorevoli 24

contrari 40

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 109.

Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Intanto vorrei rispondere all'assessore La Spisa. Qui non c'è nessuno contro la famiglia, gliel'ho già detto ieri, Assessore. Lei, all'inizio di questa legislatura, aveva annunciato un metodo preciso di discussione e il modo in cui si sarebbero dovute affrontare le finanziarie, che io ho condiviso, ed era quello di fare delle leggi finanziarie asciutte e snelle e di affrontare le politiche specifiche di settore con leggi ordinarie.

Quello che abbiamo voluto dire ieri è solo ed esplicitamente questo: i 10 milioni di euro vengono trasferiti al FNOL dal momento che c'è una legge sulla famiglia in discussione nella Commissione competente. Mi dispiace che il collega Bruno si sia espresso nei termini in cui si è espresso, devo dire che in questo periodo non ne azzecca una. Ad Alghero candida un sindaco che non appartiene alla nostra parte politica, va a rappresentare il Consiglio regionale senza essere autorizzato, oggi parla a sproposito, senza partecipare ai lavori di questo Consiglio regionale. Farebbe meglio a tacere!

Nessuno è contro la famiglia, ma vogliamo capire come queste risorse vengono spese. In Commissione è in discussione una legge su questo argomento, per cui se si partecipasse di più ai lavori del Consiglio e delle Commissioni forse anche le leggi di settore verrebbero approvate prima.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Ritiro l'emendamento numero 233, soppressivo del comma 5, da me firmato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Voterò contro l'emendamento soppressivo del comma 4, però essendo rimasto colpito dalle dichiarazioni rese in Aula dall'Assessore della programmazione, vorrei precisare la posizione del Partito Sardo d'Azione. Noi siamo contrari a mettere in bilancio poste non disciplinate da leggi e lo abbiamo dichiarato in tutte le sedi, non ci siamo nascosti dietro un voto segreto. Se avessimo potuto esprimere un voto palese, avremmo votato così come abbiamo votato. Perché lo dico? Lo dico perché credo che sia una difesa delle prerogative e anche del buon funzionamento del Consiglio che non ci siano risorse assegnate alla Giunta a prescindere da una norma.

Nella fattispecie, la questione della famiglia è delicata. Alcuni di noi hanno presentato delle proposte di legge al riguardo, ma il problema è soprattutto sulla definizione di famiglia, che capiamo bene probabilmente non ci vede tutti d'accordo. Questo lo voglio dire anche all'onorevole Bruno per ciò che riguarda la celebre conferenza sulla famiglia, a cui hanno partecipato i gruppi politici che si interessano di questo argomento, ma che non aveva un carattere istituzionale per come era stata organizzata. E non si può pensare di dire: "Vi state svincolando da un impegno perché c'è stata quella conferenza". Noi siamo interessati a parlare di famiglia, ma abbiamo un'idea della famiglia che probabilmente è diversa da quella di altri e forse occorrerà intervenire sulla famiglia discutendo intanto di che cosa sia.

Le fughe in avanti giustificate col fatto che per fare in fretta prima creiamo le poste di bilancio e poi le deleghiamo ai programmi di spesa sono esattamente ciò che ha rovinato la struttura della spesa e non ha prodotto alcun risultato sociale. Questo è un argomento che, secondo me, è opportuno approfondire, ma non nei termini in cui è stato proposto questa mattina.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Intervengo per dichiarare il voto contrario all'emendamento numero 109 e per esprimere contrarietà anche rispetto agli interventi dell'onorevole Bruno e della Giunta. Non mi va di essere sculacciato da nessuno in quest'Aula per aver votato, a scrutinio segreto, a favore dell'emendamento per trasferire le risorse di cui si è detto al FNOL, e non mi va nemmeno che si pensi che ci sia chi si nasconde dietro il voto segreto.

Voglio leggere il parere della settima Commissione in merito alla legge che stiamo discutendo. Per quanto riguarda le risorse di cui all'articolo 4, comma 23, 17 milioni di euro stanziati su un capitolo di nuova istituzione per la realizzazione di interventi a favore della famiglia, "i componenti dei Gruppi di opposizione e i consiglieri Cuccureddu e Campus" - e sono convinto che l'onorevole Cuccureddu sia stato coerente anche nella votazione in Aula - "ritengono che la norma demandi alla Giunta scelte che in realtà competono all'organo legislativo e auspicano che le predette risorse siano allocate nel Fondo nuovi oneri legislativi con uno specifico vincolo di destinazione a favore della legge sulla famiglia, attualmente all'esame della settima Commissione". Questo è scritto nero su bianco, questo è quello che è stato detto in settima Commissione ed è stato riportato nel parere ufficiale della stessa Commissione, contrariamente a quanto con superficialità, mi consenta, Assessore, ha fatto la Giunta, creando cioè una posta di bilancio per un argomento serissimo e pesante, soprattutto in un momento critico come questo, e allocandovi delle risorse senza che vi fosse alcuna legge di riferimento e senza che l'Assemblea potesse interferire sulla scelta di spesa.

E ora mi si sgrida perché sono uno di quelli che hanno avuto, assieme all'onorevole Bruno, il coraggio, io dico l'onestà, prima di dichiararsi apertamente e poi di votare coerentemente perché sia data all'Assemblea legislativa, e non solo alla Giunta, la potestà di scegliere come allocare le risorse, soprattutto quando sono poche e la situazione economica è drammatica!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Vorrei evitare di raccogliere le polemiche che ho sentito, però due parole penso di doverle dire. Io ho votato, insieme ai colleghi del mio Gruppo, coerentemente con d'accordo raggiunto in Commissione, quindi contro l'emendamento che aboliva lo stanziamento di 10 milioni di euro per la famiglia.

Capisco l'intervento dell'onorevole Maninchedda, ne abbiamo parlato anche di persona. In un certo qual modo assegnare delle risorse alla Giunta senza che ci sia una legge di riferimento può rappresentare una di quelle fughe che, come lui dice, non danno un risultato sociale. Io sostengo che invece un risultato sociale comunque lo possono dare, visto che non abbiamo fatto nulla noi che siamo qua dentro da tre anni e nonostante da almeno due anni e mezzo siano state depositate in Commissione quattro, cinque o sei proposte di interventi per la famiglia, firmate un po' da tutti i Gruppi politici. Da sei mesi, come relatore interno di minoranza, io ho predisposto una sintesi delle varie proposte, ma non abbiamo affrontato l'argomento, non stiamo facendo nulla. Dopodiché, se la Giunta prende l'iniziativa e decide di stanziare comunque delle risorse per la famiglia, dopo che tutti ce ne riempiamo la bocca dicendo che la famiglia è sussidiaria, fa parte del nostro sistema di welfare informale, ma poi non facciamo nulla, mi sembra ragionevole e giusto.

Non mi sento sculacciato dall'intervento dell'onorevole Bruno, ho votato in Commissione contro quell'emendamento, ho votato ieri in Aula coerentemente contro, quindi tutt'al più si sarebbe potuto ipotizzare un patto d'onore tra la Giunta e il Consiglio per tenere quei soldi congelati magari per altri tre o quattro mesi, fino a giugno o a luglio, per dare il tempo alla Commissione e all'Aula di esitare la legge sulla famiglia. Eventualmente, se il Consiglio non avesse approvato la legge, quelle risorse avrebbe potuto spenderle la Giunta. Ma è meglio fare qualcosa, collega Maninchedda, magari con scarsa ricaduta sociale, che non fare nulla!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Intervengo per dichiarare il mio voto contrario all'emendamento in discussione e per dire che il mio intervento era semplicemente un tentativo per accelerare l'iter della legge sulla famiglia che, almeno per quanto riguarda la proposta di legge che porta la mia firma, si trova in Commissione dall'inizio di questa legislatura. Era stata presentata dai consiglieri del centrosinistra già nella scorsa legislatura, ma non vi è stata la possibilità di discuterla. Io ho semplicemente detto che su alcune materie, che per tutti noi, così come è stato ribadito, costituiscono delle priorità, nel momento decisionale non si trova, in questo Consiglio, la volontà e la determinazione per arrivare al risultato. Ho anche detto che si sta tentando di unificare cinque o sei proposte di legge e che forse occorre un passo diverso da parte di questo Consiglio regionale.

Ora, tutto questo non c'entra niente con il candidato a sindaco scelto dagli algheresi nel centrosinistra. Lo dico al collega Sabatini. Potrei replicare che tanti esponenti del centrosinistra, forse anche qualche consigliere regionale del Partito Democratico, hanno votato per Cappellacci alle ultime elezioni, ma non è questo il tema. Il tema è un altro, sono le politiche per la famiglia, sono le situazioni di disagio che vivono le famiglie. Non dobbiamo mascherarci dietro niente, collega Sabatini, affrontiamo i temi uno per uno, abbiamo la possibilità di farlo in maniera organica, senza primogeniture, senza mostrare i muscoli, ma lavorando con la serenità che ci ha sempre contraddistinto, sapendo che ci sono delle priorità anche rispetto ad altre priorità. E quando le affrontiamo se non durante la discussione della legge finanziaria, con politiche che poi, attraverso le risorse che noi imputiamo nei diversi capitoli, devono essere sviluppate?

Allora, per me è stata un'occasione persa da parte di tutti noi, in questo concordo, forse per la prima volta, con l'assessore La Spisa. Non ho assolutamente la pretesa di sculacciare nessuno, non è mio compito, faccio semplicemente un richiamo, anche a me stesso, a porci degli obiettivi e a perseguirli fino in fondo con determinazione, senza per questo trovare motivi di divisione ulteriore. Non ne abbiamo bisogno neanche nel Partito Democratico, onorevole Sabatini, per cui lavori come me a unire e non a dividere.

PRESIDENTE. Considerato l'argomento, sento anch'io di dover fare alcune considerazioni, visto che il Consiglio regionale è stato completamente escluso dalla prima Conferenza regionale sulla famiglia, e questa sì è stata un'occasione persa, anche perché il Consiglio regionale aveva dato dimostrazione di sensibilità verso la materia, approvando in Commissione il testo proposto dalla Giunta che stanziava per questa finalità 17 milioni di euro. Sarebbe stato opportuno dare luogo a quella conferenza dopo l'approvazione della finanziaria e con il coinvolgimento di tutti, a partire dal Consiglio regionale, che è stato invece completamente escluso come istituzione. Non si è neppure tenuto conto di una normale dialettica politica che prevede la possibilità che in una conferenza importante intervengano sia esponenti di maggioranza che di opposizione.

Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). Voterò contro l'emendamento, ma mi inserisco nel tema principale dicendo che, a mio avviso, non è una questione di metodo, ma di sostanza. Insieme agli amici dell'U.D.C. sin dalla passata legislatura ho presentato un testo per una legge organica sulla famiglia, per un intervento serio sulla famiglia. Il nostro testo, di cui sono primo firmatario, è ora in discussione in Commissione, dove credo sarà esitato quanto prima un testo di legge sulla famiglia. I 10 milioni di euro in questione non sono stati tolti alla famiglia, ma sono stati spostati nel FNOL, perciò sono lì accantonati, e io auspico che la Commissione licenzi presto l'apposito testo di legge affinché possa essere discusso in Aula e quelle risorse possano essere destinate alla legge che verrà poi approvata.

Ma vorrei uscire dagli infingimenti: assessore La Spisa, collega Bruno, colleghi, il problema della famiglia è la mancanza di politiche per la famiglia. Non potete parlare di famiglia quando negate il posto ai giovani componenti di quella famiglia, quando negate la meritocrazia, quando negate i diritti, quando la Giunta nega la trasparenza, nega il lavoro come diritto di chi merita e non diritto del figlio, del cugino, del parente, del cognato, con un clientelismo costante che si esercita soprattutto in ambito sanitario, parlo dei lavoratori interinali che sono gestiti come greggi e materiale di consenso politico. Questo non è pensare alla famiglia, concretamente e nella realtà delle cose. Alla famiglia si pensa quando si garantiscono i diritti, come il diritto al lavoro, il diritto a esistere, il diritto a studiare, il diritto ad avere un futuro, diritti che la politica, la nostra politica nega costantemente.

Perciò non ci laviamo la coscienza presentando una legge sulla famiglia, come pure sulla spesa sanitaria. Ma avete visto i manifesti di sei metri per tre sulle liste d'attesa? La spesa sanitaria è questa? Fare manifesti che costano decine di migliaia di euro per dire: "Stiamo pensando a voi"? E' questo l'intervento sulla sanità nel sociale per migliorare i servizi, per spendere in maniera cosciente e coerente i denari - fin troppi - destinati alla sanità e all'assistenza sociale?

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, intanto vorrei che il Consiglio, se fosse possibile, riportasse la discussione sul punto centrale e fondamentale, che è anche quello su cui è appena intervenuto l'onorevole Capelli, e inoltre dicesse esattamente da dove nasce questa situazione, che non ha nulla a che fare con le posizioni dell'onorevole Bruno sulla famiglia, quelle che ha assunto e quelle che ha esplicitato nel suo intervento. L'origine di questa situazione sta infatti tutta in capo alla Giunta regionale, e precisamente sulle spalle dell'Assessore della sanità, De Francisci, che, noncurante del lavoro fatto dall'Assemblea legislativa e anche dalla settima Commissione, è andato avanti con la predisposizione di norme da inserire nella legge finanziaria, anche organizzando eventi esterni per promuovere le norme che essa stessa ha voluto inserire. Quindi direi che non è il caso di deviare gli interventi politici all'interno di quelle che sono le diverse posizioni del Gruppo del P.D., ma che occorre mantenere la barra dritta verso la causa di una situazione assolutamente inammissibile.

Il tema è delicato e io voterò a favore dell'emendamento perché ritengo che questo sia un tema da affrontare in Commissione, perché se è vero che possiamo concordare tutti sulla necessità di sostenere la famiglia, è anche vero che in quest'Aula e all'interno del Gruppo del Partito Democratico esistono diversi concetti di famiglia e dell'istituzione famiglia. Io sono propensa, per esempio, a inserire nella legge che discuteremo delle norme in favore dei genitori separati che affrontano grossissime difficoltà economiche che incidono sulla possibilità che quella famiglia, che continua a esistere nonostante la separazione dei genitori, porti avanti le sue funzioni.

Per questo motivo credo che tutto debba essere rimandato alla discussione, al confronto politico in Commissione e in Aula e che questo argomento debba essere trattato complessivamente e non con interventi spot che sono davvero, assessore La Spisa, propaganda spesa anzitempo e senza che il Consiglio regionale si fosse ancora espresso nel merito.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Intervengo perché, come ha detto la collega Barracciu, in questo momento è in discussione l'emendamento numero 109 soppressivo del comma 4, che ha come primo firmatario il collega Giampaolo Diana. Non so se il nostro Capogruppo intenda mantenere questo emendamento che riguarda il contributo all'Ente italiano di servizio sociale (EISS) ed è stato l'occasione per introdurre un argomento che riguardava la seduta di ieri.

Per quanto riguarda appunto la seduta di ieri credo che qualunque sollecitazione venga da quest'Aula per affrontare la questione famiglia - io la chiamo così - in maniera assolutamente veloce e con adeguate risorse sia estremamente positiva. Non mi sembra che il collega Bruno abbia bacchettato nessuno, questo lo dico riferendomi all'intervento dell'onorevole Campus, al quale riconosco di aver riportato correttamente i ragionamenti fatti in Commissione sanità, che sono contenuti anche nella relazione allegata al disegno di legge in esame. Su questo dico alla Giunta, ribadendo il concetto che noi abbiamo espresso per le vie brevi, che determinate iniziative vanno probabilmente blindate meglio, ma in questo caso andavano normate meglio, anche per evitare il disagio di tanti consiglieri. Parlo così perché nei corridoi del palazzo è sorta una discussione non tanto tra i consiglieri di centrosinistra quanto tra quelli di centrodestra. Alcuni dicevano: "Con questa cosa volete fare le marchette" - scusate il termine -, mentre altri si chiedevano: "Perché non dobbiamo indicare nella finanziaria a cosa servono questi soldi? Perché ci si rifiuta di decidere a cosa servono questi soldi?", implicitamente affermando che sia giusto non passare per la Commissione, cosa sulla quale molti hanno espresso delle riserve. Questa era la questione.

Il comma che introduceva il citato stanziamento per la famiglia era troppo "rastremato", per questo probabilmente la maggioranza dei colleghi di centrodestra ha voluto, a voto segreto, approvare l'emendamento che spostava 10 milioni di euro nel FNOL. Se si vuole fare un ragionamento politico estremamente serio possiamo trovare insieme delle soluzioni su come utilizzare quelle risorse, anche aprendo una discussione nel merito, però certe iniziative - lo dico soprattutto all'assessore De Francisci, che purtroppo non c'è - hanno bisogno non solo di una grande visibilità esterna, ma anche di percorsi condivisi.

PRESIDENTE. Onorevole Espa, il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Spesso accade che quando non si è protagonisti diretti delle cose si cerca di minimizzare il lavoro fatto. Vorrei ricordare ai colleghi, perché tutti hanno collaborato - tutti -, che noi abbiamo trasformato in questa finanziaria 150 milioni di euro disposti contro la famiglia in 150 milioni per la famiglia, perché quando con l'articolo 4 bis diamo lavoro a chi l'ha perso, alle famiglie monoreddito o senza reddito, a chi stiamo pensando?

Abbiamo lavorato per giorni e giorni pensando solo alla centralità della famiglia e non ci dobbiamo vergognare di niente. Voto segreto o meno, quell'emendamento l'abbiamo scritto e l'abbiamo condiviso, dichiarandolo apertamente in Commissione. Di che cosa ci si deve vergognare? Di niente! Ci siamo rammaricati del fatto di non essere potuti andare oltre e di dover d'ora in poi concentrare le nostre azioni per eliminare quelle sacche di corporativismo che ancora ci sono, però è inaccettabile che quando si cerca di spostare le risorse dal divertimento e dall'inutilità alla sofferenza ci siano persone, peggio che mai la Giunta regionale, che si creano le riserve indiane per procurarsi consensi elettorali. Questo è inaccettabile, e lo è ancor di più in questo momento.

Nessuno si metta scudetti addosso, perché di fronte alla sofferenza delle persone bisogna avere dirittura morale, il che significa prima di tutto riconoscere il lavoro collettivo, perché la prima legge sulla famiglia l'abbiamo fatta con questa finanziaria e la seconda legge speriamo la faccia la Commissione avendo noi disposto un vincolo morale su quei 10 milioni di euro del Fondo nuovi oneri legislativi; vincolo morale che impedirà che quelle risorse siano toccate perché sono destinate a quella specifica legge. L'Assessore si impegni a fare la legge piuttosto che conciliaboli fra pochi intimi. La famiglia non merita questa penalizzazione, merita invece la solennità di un ragionamento, di un dibattito e anche della difficile unità che abbiamo raggiunto in Consiglio regionale, perché credo che sia la risposta migliore all'inutilità della politica fatta di propaganda, spesso anche personale, ma in questo momento più che mai dannosa per i cittadini.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Presidente, il dibattito che si sta svolgendo in questo momento ci fa capire quanto il voto segreto vada regolamentato. Spesso viene usato strumentalmente per insinuare comportamenti disdicevoli da parte di qualche collega, ma è uno strumento che soffoca il dibattito, tant'è che la discussione che stiamo facendo adesso l'avremmo dovuta fare ieri, perché sicuramente l'allocazione di quelle risorse in un capitolo generico avrebbe allontanato l'approvazione della legge sulla famiglia. Bisogna essere onesti per ammetterlo. Se fossero lasciati i 17 milioni di euro là dove erano stati allocati la legge sulla famiglia non si sarebbe potuta fare. Avendo invece tolto quelle risorse alla discrezionalità di spesa della Giunta e avendole messe nel FNOL, impegnandoci a discutere la legge sulla famiglia, forse questa legge riusciremo ad approvarla.

Lo dico, Presidente, colleghi, perché io deleghe in bianco alla Giunta, specialmente a questa Giunta, non ne firmo! Gli emendamenti che toglieranno la delega alla Giunta sull'utilizzo delle risorse io li voterò tutti, perché la legge è lo strumento adeguato per stabilire le priorità, gli orientamenti, i soggetti destinatari delle risorse. Chi sono i soggetti destinatari di quei 17 milioni di euro? Non lo sappiamo. Ecco perché lo strumento legislativo è il modo per utilizzare adeguatamente quelle risorse.

Quindi non ci deve essere nessun coinvolgimento del nostro Gruppo, a mio avviso, e nessuna confusione con questa Giunta sull'utilizzo di queste e di altre risorse. Noi siamo qua per fare leggi, veniamo coinvolti nel momento in cui stabiliamo le modalità per l'utilizzo delle risorse e i soggetti che dovranno esserne destinatari, ma siamo contrari a qualsiasi delega in bianco e lo diremo sia a voto palese sia a voto segreto, votando coerentemente con quello che sosteniamo. Poi è chiaro che dietro il voto segreto si nasconde anche qualche coscienza libera del centrodestra che la pensa come noi. Ecco perché il voto segreto va regolamentato rispetto alle situazioni che riguardano la coscienza di ciascuno di noi, ma in questo caso la nostra posizione politica è chiarissima: nessuna delega in bianco né a questa né a nessun'altra Giunta. Ci sono le leggi per stabilire come vanno spese le risorse.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Presidente, quando si parla di famiglia credo che tutti noi ottanta consiglieri regionali non possiamo non condividere unitariamente qualsiasi percorso possa in parte alleviare la disperazione di troppi nuclei familiari della nostra Isola. Mi riallaccio a quello che diceva l'amico Roberto Capelli sulle liste d'attesa, cercando di rimanere sul pezzo: a me sembravano addirittura di sei metri per quattro quei manifesti, non di sei per tre. Credo che si stia perdendo troppo tempo nella spendita dei 26 milioni di euro stanziati, perché dopo diversi incontri e riunioni di Commissione a me risulta che le direzioni generali non siano ancora in grado di attuare progetti per dare risposte ai cittadini. Era stato assunto un impegno, io credo indifferibile, sui malati di sclerosi multipla; si era detto che per quei pazienti, che già provano le sofferenze che conosciamo, occorreva individuare dei percorsi particolari per consentire loro di effettuare i necessari esami, soprattutto la risonanza magnetica. Mi risulta ancora che quando si rivolgono al Centro unico di prenotazione (CUP) per richiedere una prestazione sanitaria questi pazienti sono costretti ad attendere addirittura sei, sette od otto mesi prima di poterla effettuare. Credo che questo nella società del 2012 non possa e non debba assolutamente avvenire.

Chiedo fortemente all'assessore La Spisa e all'assessore De Francisci di porre rimedio a questo urgentissimo problema.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ben Amara per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

. Io non vorrei essere provocatorio, ma penso che il concetto stesso di famiglia non possa essere facilmente inquadrato. Che cosa significa famiglia? Marito, moglie e bambini? Una famiglia di due persone dello stesso sesso è una famiglia? Due orfani che vivono insieme sotto il portico di una banca possono essere considerati famiglia? I bastardi sono una famiglia? Gli homeless sono una famiglia? I nomadi Rom sono una famiglia? Un gruppo di immigrati che vive da vent'anni in Sardegna può essere considerato una famiglia? Secondo me, poiché il termine famiglia per noi rimanda sempre a un qualcosa di abbastanza religioso, ovvero marito, moglie e figli, bisogna prima definire esattamente il significato di famiglia per poter poi parlare di famiglia. E' solo una provocazione linguistica.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Anch'io sono del parere che vada ribadito con serenità che chi ieri, a scrutinio segreto, ha votato affinché si togliesse dalle mani della Giunta uno strumento che riteniamo improprio in questo momento ha fatto bene. Non so chi siano quelli che, come me, hanno votato in questo modo, ma hanno fatto bene e mi dispiace che si sia riproposta questa discussione oggi in Aula.

Nel merito condivido le osservazioni, le sposo appieno e non le riprendo, fatte dal collega Gian Valerio Sanna. Credo anche che sia davvero indispensabile affrontare il tema della famiglia tenendo conto di quanto diceva la collega Barracciu relativamente alle ampie problematiche che toccano questo tema. Non potevamo affrontare questo tema limitandoci a dare a qualcuno la facoltà di utilizzare senza alcuna regola e senza riferimenti legislativi precisi una somma ingente di denaro. Era una scelta sbagliata e bene ha fatto questo Consiglio a respingerla, e se l'unico modo per farlo era il voto segreto, viva il voto segreto! Io sono soddisfatto di come si è proceduto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Vorrei precisare il discorso fatto in Commissione, a cui ha accennato prima l'onorevole Campus. Qui si assiste spesso a una sorta di schizofrenia, nel senso che a volte il Consiglio regionale legifera su tutto (c'erano addirittura emendamenti che prevedevano un contributo per il servizio di cardiologia o nefrologia del Brotzu e un contributo specifico per un determinato reparto di una determinata ASL o azienda ospedaliera), altre volte invece si arriva al paradosso per cui si stanziano risorse senza che vi sia una norma sostanziale.

Il discorso fatto in Commissione era sostanzialmente questo: diamoci una linea. E la linea è quella di dare degli indirizzi di massima e far sì che la Giunta determini come spendere le risorse per la famiglia: asili nido, informa giovani, contributi alle associazioni per l'inserimento dei giovani, e così via. Le possibilità sono svariate, ci sono diverse leggi, stiamo discutendo diverse norme, ma proprio nel momento in cui la Commissione, o meglio una sottocommissione elabora un testo unificato, quello della Giunta è sembrato un intervento a gamba tesa. Nel momento in cui, tra le diverse proposte avanzate, si arriva a definirne una si dice: "No, i 17 milioni di euro li spende la Giunta a prescindere dal lavoro fatto in Commissione".

Quindi le eccezioni sono state sollevate in questo senso, perché se il Consiglio regionale si deve limitare a stabilire una posta di bilancio e a delegare alla Giunta l'utilizzo delle risorse credo che basterebbe una sola legge all'anno. Abbiamo a disposizione 7 miliardi e mezzo di euro, se deleghiamo la Giunta a spendere questi soldi nell'interesse della Sardegna e dei sardi il Consiglio regionale può riunirsi una volta all'anno e fare soltanto questo. E' evidente che la legge di bilancio questo non lo può prevedere; è evidente che servono delle norme sostanziali, per cui la riserva specifica delle risorse per la famiglia credo sia intangibile.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Intanto esprimo il mio voto contrario all'emendamento numero 109. Questa ventata di populismo che sta attraversando quest'Aula credo sia arrivato il momento di farla uscire e anche piuttosto in fretta. Questo festival dell'ipocrisia al quale ci stiamo prestando credo non serva a nessuno di noi. Guardate, se alcuni avevano già pensato a come dividersi i 17 milioni di euro e avevano preso impegni li revochino, perché non c'è niente da fare.

Sono stati già levati 10 milioni di euro, ma vi posso garantire che io parteciperò a levare anche gli altri 7 milioni, perché intendo comunque svolgere appieno il ruolo parlamentare per il quale sono stato eletto in quest'Aula, e cioè quello di fare leggi. Dovremmo essere scandalizzati tutti per il fatto che questa finanziaria così com'era ci avrebbe impedito di fare leggi. La terza Commissione ha rivoluzionato questa finanziaria, di questo dovremmo essere meravigliati: per la prima volta, data l'emergenza, 150 milioni di euro sono stati rimessi in circolo ed è un qualcosa di veramente importante del quale tutti noi dovremmo essere coscienti.

La famiglia è una cosa seria: è seria per chi ce l'ha, per chi se la vorrebbe costruire, per chi se la vuole mantenere, ma l'argomento va trattato con una legge apposita, come tutte le altre tematiche che abbiamo affrontato qua dentro. Credo che invece in questo caso si sia andati a disturbare un qualcosa che qualcuno aveva già montato e anche imbellito, una cosa per pochi. Questa non è una cosa per pochi, né questa né tante altre, ma soprattutto questa. Quindi torniamo alla realtà, non ci scandalizziamo e prepariamoci a levare da dove sono anche i restanti 7 milioni di euro!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Voterò a favore dell'emendamento numero 109 presentato dai colleghi Diana, Barracciu e più. Intervengo, però, per rivendicare la dignità della richiesta di voto segreto da me avanzata ieri sull'emendamento numero 187. La rivendico totalmente e mi dispiace che l'emendamento sia stato pensato solo per 10 milioni di euro e non per tutti i 17 milioni che erano stati stanziati.

Badate bene, l'assessore La Spisa sa che in Commissione bilancio il relativo comma è stato oggetto di innumerevoli interventi, con cui abbiamo chiesto, raccomandato, quasi supplicato la Giunta e la maggioranza di eliminare quel comma che era una contraddizione rispetto al lavoro unitario che la Commissione bilancio aveva fatto sulla manovra finanziaria. Era però un comma assolutamente intoccabile, dal quale sembrava dovesse dipendere la vita stessa della Giunta Cappellacci. C'è stato un attaccamento, come dire, "integralistico" a quei 17 milioni di euro che la Giunta avrebbe potuto spendere in base a suoi programmi senza alcuna direttiva da parte del Consiglio. Di fronte a questo arroccamento della Giunta e della maggioranza era chiaro che lo strumento che rimaneva alla minoranza o a chi della maggioranza avesse voluto esprimere contrarietà rispetto all'esistenza di una posta di bilancio indicata al di fuori di ogni regola, era quello del voto segreto. Poi sono d'accordo sulla necessità di regolamentare il voto segreto, ma sono anche sicuro che in questo Consiglio regionale il voto segreto è ampiamente regolamentato, visto che ne facciamo un uso molto parco.

Ecco perché sulla famiglia bisogna evitare la demagogia e la propaganda, soprattutto perché di famiglie ce ne sono diverse. Infatti il concetto di famiglia non è omogeneo, unitario e condiviso; ci sono vari tipi di famiglia e io non sono assolutamente convinto che l'utilizzazione di quei fondi poteva essere definita in una Conferenza regionale sulla famiglia che ha escluso quasi completamente, almeno ufficialmente, i livelli istituzionali di questo Consiglio, e che è stata moderata, guarda caso, dal direttore, ho qui per caso l'invito…

PRESIDENTE. Onorevole Salis, il tempo a suo disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Planetta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PLANETTA (P.S.d'Az.). Presidente, tra le proposte di legge a cui si è accennato ne esiste una presentata da chi le parla e concernente l'istituzione del garante regionale della famiglia, proposta che purtroppo giace ancora in Commissione.

(Interruzioni)

Mi ridà il tempo, Presidente, perché così non posso andare avanti.

PRESIDENTE. Onorevole Planetta, il conteggio del tempo si blocca quando viene attivato il microfono del Presidente. Onorevole Salis, stiamo per concludere.

PLANETTA (P.S.d'Az.). Presidente, dicevo che chi le parla ha presentato una proposta di legge che riguarda l'istituzione del garante regionale della famiglia, famiglia che io intendo secondo l'articolo 29 della Costituzione. Giace da tempo nella seconda Commissione, deve diventare legge, ancora una legge sulla famiglia non esiste, per cui chiedo alla seconda Commissione intanto di eleggere un proprio Presidente e poi di esaminare la mia proposta di istituzione del garante regionale per la famiglia con il compito di assicurare sul territorio regionale la piena attuazione dei diritti fondamentali della famiglia.

Presidente, come ha già detto il mio Capogruppo, e non voglio ritornare al discorso da lui fatto, anch'io ieri per questi motivi, in assenza di una legge regionale e per il fatto che neanche questa mia proposta è stata considerata, ho votato la disposizione riguardante lo stanziamento in finanziaria di 10 milioni di euro. Pertanto, chiedo che la mia proposta di legge venga considerata tale ed esaminata al più presto insieme a tutte le altre proposte che sono state presentate sulla stessa materia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI (Riformatori Sardi). Presidente, io non so perché si sia ripreso a discutere di argomenti che riguardano tante cose, eccetto quella di cui si dovrebbe discutere, quindi della legge finanziaria. Colgo l'occasione per dire che la presenza delle istituzioni ha ormai toccato il fondo nella società civile, che questo Consiglio regionale sembra inutile, tra l'altro ci vengono rivolte le solite accuse, che tutti sappiamo. In prima pagina sui giornali trovi che un consigliere lavora per tot ore, pur sapendo che così non è - anzi, ci arrivasse a un'ora! -, ma è pur vero che non riusciamo a esitare tutte quelle norme che forse sarebbe giusto esitare ed è pur vero che il lavoro non è organizzato bene e che ci sono delle conflittualità che non dovrebbero esistere tra il Consiglio e la Giunta, perché la Giunta, quantunque sia espressione di una maggioranza, dovrebbe rispondere agli indirizzi del Consiglio, dovrebbe attuare le norme che esso approva.

Quante leggi abbiamo esitato in questa legislatura che avrebbero dovuto essere di innovazione e di riforma? Bisogna cominciare a pensare se non sia il caso di darsi una regolata e di discutere le norme che devono essere esitate in Commissione e portate subito in Aula per essere approvate, lasciando da parte molte discussioni che poco sono attinenti con le esigenze della società civile, del popolo sardo che qui dentro noi dovremmo rappresentare e che sono anche poco attinenti con le esigenze delle famiglie che soffrono per la crisi imperante, che è globale, ma che crea maggiori difficoltà in Sardegna, l'unica vera "isola" dello Stato italiano, alla quale vengono negate le giuste, necessarie, dovute opportunità di avere trasporti adeguati, di avere tutte le possibilità che da Milano a Roma vengono offerte agli altri cittadini italiani. Noi dobbiamo certamente rivendicare ciò che ci spetta, ma dobbiamo lavorare di più per approvare le leggi che servono.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, con rammarico dico che per fortuna non sempre la discussione che svolgiamo in seno al Consiglio viene trasferita all'esterno, perché se questo avvenisse probabilmente il giudizio nei nostri confronti in certi momenti sarebbe anche più severo di quello che conosciamo.

Assessore La Spisa, stiamo parlando, seppure in maniera surrettizia, attraverso la discussione sull'emendamento numero 109, delle politiche per la famiglia. Voglio dirle, come hanno già fatto altri colleghi che mi hanno preceduto, seppure con diverse sensibilità, che noi non siamo assolutamente contrari alle politiche per la famiglia, anzi noi siamo a favore delle politiche per la famiglia. Voglio anche ricordare, perdonatemi l'excursus, che il Partito Democratico è la fusione di due straordinarie culture che hanno fatto grande questo Paese: la cultura cattolico-democratica e quella laico-socialista. Entrambe queste culture, anche sul piano delle politiche economiche hanno individuato la famiglia, il nucleo familiare, come il perno anche delle politiche economiche. Lo voglio sottolineare proprio per sgombrare il campo da eventuali divisioni tra cattolici e laici in questa discussione.

Assessore La Spisa, credo che la Giunta, su questo punto abbia sbagliato completamente. Credo invece che abbia fatto molto bene l'onorevole Campus, membro della Commissione sanità, a ricordarci testualmente le conclusioni e il parere espresso dalla stessa Commissione sulla manovra finanziaria. Noi stiamo discutendo, lo dico con calma, ma con molta fermezza e altrettanta chiarezza, di un qualcosa che la Giunta regionale ha tentato di far passare affinché potesse svolgere una funzione di totale appannaggio delle politiche per la famiglia, di questo stiamo parlando. Noi abbiamo contrastato questa posizione della Giunta e l'abbiamo fatto con chiarezza, ma questo non significa essere contrari alle politiche per la famiglia, anzi l'aver allocato quei 10 milioni di euro nel Fondo nuovi oneri legislativi garantisce che questo Consiglio possa utilizzarli per le politiche per la famiglia, perché altrimenti sarebbero stati utilizzati per la campagna elettorale di poche persone. Ritiro l'emendamento numero 109.

PRESIDENTE. Onorevole Corda, non può più intervenire perché l'emendamento numero 109 è stato ritirato.

I lavori del Consiglio riprenderanno questo pomeriggio, alle ore 17 e 30. Alle ore 15 a 30 è convocata la prima Commissione.

La seduta è tolta alle ore 13 e 31.



Allegati seduta

Testo della interrogazione annunziata in apertura di seduta

Interrogazione Cuccureddu, con richiesta di risposta scritta, sulle conseguenze che il decreto legge n. 1 del 2012, cosiddetto "liberalizzazioni", provocherebbe nell'amministrazione della giustizia in Sardegna.

Il sottoscritto,

premesso che:

- il decreto legge n. 1, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 20 gennaio 2012, in materia di liberalizzazioni, istituisce sezioni specializzate in materia di impresa, che sostituiscono le attuali sezioni specializzate in materia di proprietà industriale e intellettuale, previste dal decreto legislativo 26 giugno 2003, n. 168;

- tali sezioni avranno competenza funzionale ed inderogabile in materia di class action e di controversie societarie, relativamente alle società di cui al Libro V, titolo V, capi V e VI del Codice civile ovvero alle società da queste controllate o che le controllano per cause:

a) tra soci delle società, inclusi coloro la cui qualità di socio è oggetto di controversia;

b) relativamente al trasferimento delle partecipazioni sociali o a ogni altro negozio avente ad oggetto le partecipazioni sociali o i diritti inerenti;

c) di impugnazione di deliberazioni e decisioni di organi sociali;

d) tra soci e società;

e) in materia di patti parasociali;

f) contro i componenti degli organi amministrativi o di controllo, il liquidatore, il direttore generale ovvero il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari;

g) aventi ad oggetto azioni di responsabilità promosse dai creditori delle società controllate contro le società controllanti;

h) relative a rapporti di cui all'articolo 2359, primo comma, n. 3, all'articolo 2497 septies e all'articolo 2545 septies del Codice civile;

i) relative a contratti pubblici di appalto di lavori, servizi o forniture di rilevanza comunitaria in cui sia parte una società di cui al Libro V, capi V e VI del Codice civile, quando sussiste la giurisdizione del giudice ordinario;

verificato il richiamo, nel decreto legge n. 1 del 2012, alla preesistente sezione specializzata sulla proprietà industriale, che per il distretto di Corte d'appello della Sardegna non è previsto;

considerato che:

- la sezione specializzata competente per la Sardegna è quella di Roma;

- non sarà possibile quindi radicare in Sardegna alcun procedimento relativo a class action né a cause societarie;

ritenuto che, se la norma non dovesse essere emendata dal Parlamento in sede di conversione, renderà assai più difficoltoso ed enormemente più oneroso per i cittadini sardi tutelare i propri diritti,

chiede di interrogare il Presidente della Regione affinché comunichi:

1) quali iniziative siano state intraprese per sensibilizzare il Governo ed i parlamentari sardi circa la necessità di emendare il decreto legge n. 1 del 2012 nel senso di mantenere le competenze in materia societaria al giudice ordinario, o, eventualmente, istituire sezioni specializzate anche nella sede di Corte di appello di Cagliari ed in quella distaccata di Sassari;

2) se, qualora il decreto legge "liberalizzazioni" dovesse essere convertito senza le auspicate modifiche, intenda impugnare il provvedimento presso la Corte costituzionale, al fine di tutelare il diritto dei cittadini sardi di poter avere giustizia, a parità di condizioni rispetto ai cittadini delle altre regioni italiane. (807)