Seduta n.128 del 02/12/2015 

CXXVIII Seduta

Mercoledì 2 dicembre 2015

Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU

La seduta è aperta alle ore 11.

FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta del 19 novembre 2015 (124), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Francesco Agus e Roberto Deriu hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 2 dicembre 2015.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di interpellanza

PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interpellanza pervenuta alla Presidenza.

FORMA DANIELA, Segretaria:

"Interpellanza Pinna Rossella sulle problematiche relative al servizio di trasporto degli alunni disabili delle scuole secondarie di secondo grado del Medio Campidano e sulla necessità di ripristinare urgentemente il servizio di manutenzione e riscaldamento degli edifici scolastici". (180)

Discussione e approvazione del disegno di legge: "Adeguamento del bilancio per l'esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017 alle disposizioni del decreto legislativo n. 118 del 2011, e successive modifiche ed integrazioni, e disposizioni varie". (277/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 277/A.

Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha facoltà di parlare il consigliere Raimondo Perra, relatore di maggioranza.

PERRA RAIMONDO (Cristiano Popolari Socialisti), relatore di maggioranza. Signor Presidente, colleghi, la sesta Commissione, nella seduta del 26 novembre ultimo scorso, ha approvato a maggioranza il presente provvedimento, che reca appunto: "Disposizioni in materia di sanità pubblica. Prime misure per la copertura delle perdite pregresse".

L'esame del disegno di legge è formalmente iniziato il 12 novembre 2015 con l'illustrazione dell'articolato da parte dell'Assessore della sanità, il quale, oltre a rappresentarne l'urgenza, si è soffermato sulle finalità del provvedimento, ossia consentire alle aziende sanitarie di garantire i tempi medi di pagamento a tutto il 2015, riallineare nell'ambito del percorso attuativo per la certificabilità dei bilanci i crediti vantati dalle aziende del sistema sanitario regionale con i corrispondenti debiti in capo alla Regione, coprire nel 2016 il disavanzo presunto del 2014, che è pari a 217 milioni e 518 mila euro, mantenendo inalterata la qualità dei servizi e delle prestazioni. Nel corso della istruttoria, i commissari della Commissione, stante la mancanza della relazione tecnica prevista appunto dalla legge numero 196, hanno evidenziato l'esigenza imprescindibile di acquisire informazioni dettagliate riguardanti lo stato della spesa sanitaria ed in particolare di conoscere gli esiti dell'attività svolta dal Comitato permanente di monitoraggio dell'andamento della gestione delle aziende sanitarie e della qualità dei LEA previsto dalla legge regionale 9 marzo 2015, numero 5, cioè il bilancio della Regione; le richieste sono state prontamente riscontrate dall'Assessore della sanità e sono pervenute in Commissione in data 18 novembre 2015.

Alla luce delle informazioni acquisite la Commissione ha ritenuto di condividere le finalità del provvedimento, ma, al contempo, ha espresso perplessità in ordine alla copertura finanziaria, che l'Esecutivo regionale ha ritenuto di individuare nei fondi per le perenzioni 2016 (160 milioni di euro), in quelli per l'attuazione del Programma regionale di sviluppo (63 milioni e 345 mila euro, di cui 13 milioni e 345 mila relativi al 2015 e 50 milioni relativi al 2016) e nel fondo unico per gli enti locali 2016 (pari a 50 milioni e 836 mila euro). Sul punto, tuttavia, la Giunta ha fornito ampie rassicurazioni garantendo che le coperture individuate sono temporanee e rese necessarie dall'urgenza e che tutte le somme e, in particolare, quelle previste per il Fondo regionale a favore delle autonomie locali, saranno ripristinate nella prossima manovra finanziaria. Nella seduta pomeridiana la stessa Commissione, conclusa la discussione generale, ha approvato a maggioranza gli articoli del disegno di legge apportando al testo alcune modifiche (in particolare i commissari hanno emendato l'articolo 3 al fine di conformarlo al dettato del decreto legislativo 30 dicembre 1992, numero 502 e al fine di rendere l'accesso al credito per il finanziamento di spese di investimento coerente con il piano aziendale approvato dalla Regione) e ne ha sospeso l'approvazione finale in attesa dell'approvazione da parte della terza Commissione.

La terza Commissione, nella seduta del 26 novembre, ha espresso il parere condizionato all'introduzione da parte della sesta Commissione della previsione di misure di rientro dal disavanzo della spesa sanitaria. Nel parere si chiede, inoltre, alla Commissione di merito di "valutare, ai fini della copertura finanziaria, l'opportunità di attingere a risorse diverse da quelle iscritte nell'UPB S08.01.004 (Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare) rappresentando esse, difatti, a legislazione vigente, l'accantonamento di risorse necessario per onorare i debiti della pubblica amministrazione incidenti sull'esercizio 2016".

La sesta Commissione, nella seduta del 26 novembre 2015, stante l'asserita indifferibilità del provvedimento più volte evidenziata dall'Esecutivo, ha deciso di licenziarlo comunque stabilendo, tuttavia, di dare seguito al parere della terza Commissione e, in particolare: quanto alla richiesta di valutare l'opportunità di attingere a risorse diverse da quelle iscritte in conto dell'UPB S08.01.004 (Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare) la Commissione ha stabilito di richiedere alla Giunta regionale la relazione tecnico-finanziaria prevista dall'articolo 17 della legge numero 196 del 2009, che dovrà soffermarsi anche sulla predetta valutazione; quanto alla richiesta di prevedere l'introduzione di misure di rientro dal disavanzo della spesa sanitaria, la Commissione, pur condividendo il parere espresso dalla Commissione Finanze sul punto, ha ritenuto che fosse preferibile, piuttosto che intervenire inserendo frettolosamente una norma aggiuntiva nel testo esitato dalla Commissione, coinvolgere l'intera Assemblea, e dunque anche la Giunta, nella discussione ed eventualmente nella individuazione di un più efficace programma di ristrutturazione che, incidendo sui fattori critici di spesa, consenta di ristabilire l'equilibrio economico-finanziario.

È bene ricordare, inoltre, che la legislazione regionale, e precisamente l'articolo 29, comma 5, della legge regionale numero 5, già prevede dei meccanismi che, in analogia con i piani di rientro previsti dalla normativa nazionale, consentono di incidere sui fattori di spesa sfuggiti al controllo, ristabilendo l'equilibrio economico-finanziario e che il Consiglio regionale con la legge numero 23, la riforma sanitaria, ha già introdotto misure efficaci per la razionalizzazione della spesa sanitaria, ad oggi in fase di attuazione. Quindi, piuttosto che prevedere nuove misure di razionalizzazione, sarebbe forse opportuno accelerare i processi in corso, nella consapevolezza che le riforme strutturali, anche quelle più efficaci, necessitano di tempo per produrre i risultati auspicati.

Nell'entrare nella più specifica illustrazione del testo approvato, si evidenzia che lo stesso si compone dei seguenti articoli. L'articolo 1 autorizza la spesa di euro 232 milioni e 75 mila per l'anno 2016 finalizzata quanto a euro 217 milioni e 518 mila al ripiano del disavanzo relativo all'anno 2014 e quanto a euro 14 milioni e 557 mila al rimborso dei crediti delle ASL verso le gestioni liquidatorie delle cessate USL. L'articolo 2, al comma 1, prevede il reintegro nel capitolo SC05.0001 per l'anno 2016 della somma di euro 28 milioni e 761 mila euro necessaria per rimediare al mancato stanziamento nel bilancio 2006 e in quelli successivi delle somme che avrebbero dovuto essere assegnate alle aziende in virtù della delibera 50/40 del 2006; il comma 2 integra con l'ulteriore somma di 13.345.216 euro per l'anno 2015 gli stanziamenti destinati al finanziamento degli accordi integrativi vigenti. L'articolo 3, in applicazione dell'articolo 2, comma 2 sexies, lettera g), punti 1) e 2), detta disposizioni in materia di indebitamento delle ASL. L'articolo 4 reca la norma finanziaria.

La sesta Commissione, in considerazione di tutto quanto premesso, ne auspica un'immediata presa in esame e approvazione da parte di quest'Assemblea.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Ignazio Locci. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Presidente, noi ormai in questo Consiglio parliamo non più di politiche sanitarie e di sanità, parliamo esclusivamente di questo settore con riferimenti esclusivamente ormai economico-finanziari. Dopo il patto della salute 2014-2016 sottoscritto dalla Regione Sardegna e la revisione recente del luglio 2015 e a un anno ormai dall'avvio della riforma sanitaria avviata con la legge 23/2014 che avrebbe dovuto risolvere una volta per tutte i problemi della sanità sarda riuscendo a contenere i costi e a ristabilire l'equilibrio economico-finanziario, siamo di nuovo costretti ad intervenire con misura per la copertura delle perdite pregresse. Siete al governo da anni e la sanità di fatto è controllata dall'assessore Arru attraverso meccanismi di controllo delle aziende dal giorno in cui si è insediato il direttore generale dell'Assessorato.

Il disegno di legge 277 che stiamo esaminando stanzia 217 milioni di euro per il ripiano della perdita di esercizio 2014, somma a cui si aggiungono voci di spesa meno consistenti, ma comunque molto significative e sono 14 milioni ancora per rimborso crediti verso le gestioni liquidatorie delle vecchie ASL (roba di ormai vent'anni fa), 28 milioni per il mancato stanziamento nel bilancio 2006 delle somme che dovevano essere assegnate alle aziende sanitarie in virtù della delibera 5040 del 2006 e 13 milioni per il rinnovo contrattuale dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, quindi per un totale di 274 milioni e 180. Non basta, come recita il titolo del provvedimento (che tra l'altro l'Assessore ha riferito anche nell'istruttoria in Commissione riportando gli esiti dell'attività svolta dal comitato permanente di monitoraggio per l'andamento della gestione delle Aziende sanitarie qualità dei livelli essenziali di assistenza previsto - come anche ha detto bene il collega Perra - dall'articolo 29 della legge 5/2005) si tratta solo dei primi urgenti interventi. Dopo aver trovato questi 280 milioni per coprire il disavanzo 2014 bisogna che la Regione si attivi, e anche subito, per trovare almeno 399 milioni che stima l'Assessorato per coprire il deficit del 2015. Sono numeri che avete fornito voi alla Commissione. Al momento, tra l'altro, questi non sono neanche dati certi, sappiamo che sono per convenzione sempre suscettibili di variazioni, tra l'altro sempre individuati e calcolati al ribasso, quindi potrebbero essere molti ma molti di più. A fronte di questi numeri oggettivi e incontrovertibili che l'Assessore ha fornito gentilmente alla Commissione che evidenziano una situazione estremamente preoccupante, c'è l'atteggiamento della maggioranza che fino a oggi ha continuato a sostenere che la responsabilità del disavanzo sanitario fosse da addebitarsi integralmente ed esclusivamente alla passata gestione del centrodestra. Dopo due anni di governo di centrosinistra, dopo l'approvazione della legge 23/2014 presentata come riforma in grado di risolvere in maniera strutturale e definitiva tutti i problemi della sanità sarda, dopo che si è scelto di commissariare le aziende, di sostituire i vecchi manager, ritengo che la conclusione sia abbastanza logica. L'attuale Giunta non è riuscita a realizzare quello che era uno dei principali obiettivi, cioè garantire l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza rispettando i vincoli di bilancio e garantendo il contenimento della spesa sanitaria. L'assistenza non è migliorata e lo dimostra anche questo provvedimento che ci accingiamo ad approvare che ormai questa spesa sanitaria è totalmente fuori controllo. A tal proposito non ha giovato poi la scelta di stanziare nel capitolo che finanzia la spesa sanitaria di parte corrente del bilancio 2015 il fabbisogno standard com'è stato quantificato dal CIPE in sede di ripartizione del fondo, 2 miliardi e 800, quasi 2 miliardi e 900. Questo fabbisogno per altro è assolutamente sottostimato dalla Conferenza delle Regioni perché non tiene in assoluto conto della reale esigenza della Sardegna, non tiene conto della demografia, non tiene assolutamente in minima considerazione la conformità della Sardegna. Questo adeguamento formale al CIPE, non accompagnato da misure strutturali in grado di invertire il trend della spesa sanitaria ha determinato una drastica riduzione delle rimesse mensili alle aziende per le quali è diventato estremamente difficile garantire il rispetto dei tempi medi di pagamento che era 60 giorni. Certamente adesso, grazie a questa bella trovata, dovremmo anche farci carico dei costi determinati dal generarsi di interessi passivi per i ritardi nei pagamenti, cioè abbiamo provato a inserire un budget inferiore, ma grazie a questo meccanismo, attraverso gli interessi passivi, aumentiamo e facciamo "sparare" il disavanzo in maniera incontenibile.

La responsabilità ovviamente non la possiamo attribuire esclusivamente all'assessore Arru perché parte dei problemi viene da lontano, viene dal 2006, viene dall'accordo siglato nel 2006 dallo Stato e dal presidente Prodi. Con questo accordo voglio ricordare che ci siamo caricati interamente la spesa sanitaria. Come contropartita avremmo dovuto avere - l'abbiamo detto ieri - una compartecipazione erariale maggiore che sarebbe dovuta entrare a regime dal 2010, ma come abbiamo ieri già detto di queste maggiori entrate non vi è assolutamente traccia. La spesa sanitaria infatti cresce e continuerà a crescere esponenzialmente non solo perché aumenta l'età media della popolazione, ma perché si esprimono bisogni di salute sempre crescenti non solo in termini quantitativi ma anche qualitativi; basti pensare allo sviluppo tecnologico delle cure mediche e credo che anche ai sardi siano dovute le nuove misure tecnologiche. A dimostrazione posso ancora dire quanto si sta rilevando svantaggioso questo accordo: richiamo i dati forniti dall'Assessorato dai quali si evince che la Regione a causa dell'andamento della domanda sanitaria nel 2015 ha dovuto spendere oltre 52 milioni e prevede di spenderne 75 per ciascuno degli anni 2016, 2017, 2018 per l'acquisto di farmaci innovativi destinati all'epatite C. Poi dovremmo aprire un grande capitolo sulla questione dei chemioterapici e della misura che avete adottato per la riduzione della spesa farmaceutica che avrà un impatto bestiale sui malati sardi. Si tratta di risorse che alle altre Regioni vengono puntualmente rimborsate grazie alla disponibilità del fondo per il rimborso delle spese che i Servizi sanitari regionali devono affrontare per l'acquisto di medicinali innovativi istituiti presso il Ministero della salute e alimentato da risorse statali. Questa è solo una delle ulteriori spese alla quale la Regione deve provvedere con entrate proprie e che invece sono finanziate con assegnazioni statali nelle Regioni che finanziano la spesa sanitaria con il fondo sanitario nazionale. Ricordo poi che dal 2017 a queste spese dovremmo aggiungere anche la famosa questione dei 56 milioni del Mater Olbia, sarebbe ancora più bello qui riuscire a trovare il tempo per discutere della sentenza 125 del 2015 della Corte costituzionale sull'applicazione delle misure della spending review alla spesa sanitaria delle Regioni a Statuto speciale, ma noi abbiamo rinunciato al contenzioso, siamo certi che la Regione Sardegna dovrà ricorrere a nuovo indebitamento per almeno 400 milioni e questo lo sapete benissimo, non avete messo sul tavolo nessuna alternativa ma state portando avanti semplicemente la strada di nuovo indebitamento.

Alla luce di queste considerazioni, con molta preoccupazione discutiamo questo DL numero 277, lo facciamo anche alla luce delle preoccupazioni espresse dal Presidente della Commissione sanità Perra e alla luce del parere espresso dalla Commissione finanze. Lo stiamo facendo con delle coperture inesistenti e quella parte di coperture esistenti sono prese laddove invece sono assolutamente necessarie, cioè nel fondo unico degli enti locali. Noi pensiamo che non sia questa la strada per invertire il trend di aumento della spesa sanitaria, dovete mettere in campo misure strutturali e a oggi non l'avete fatto. Non sarà con l'appropriatezza, con la centrale unica degli acquisti, con la Reus che risolverete questo problema, noi siamo qui a ricordarvi giorno per giorno che la missione di questa Regione deve essere quella di risolvere anche i problemi della salute.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC Sardegna). Cercherò di essere particolarmente rapido ma è per giustificare l'atteggiamento che noi abbiamo assunto in Commissione bilancio. Abbiamo votato contro evidenziando alcuni aspetti particolarmente negativi, perché capitava la presenza, Assessore per comunicare, la ASL di Sassari faceva delle convenzioni, ma non con illuminati, sempre con figure a cui lei dà un'interpretazione che per noi è risibile, cioè senza avere titoli, cioè con l'Università di Catania in cui c'è un costo più tutto il resto. Allora io credo che se noi vogliamo risparmiare, fare delle convenzioni non giustificate non ha alcun senso. Però voi andate avanti su questa strada, noi faremo un'interpellanza, forse faremo una mozione per verificare se questo è propedeutico ad altre soluzioni di questo genere, magari per alcuni vertici della sua maggioranza, ma prescindendo da questo lo vedremo a breve.

Qui però avremmo votato molto volentieri, non sei a cinque, perché si trattava di un disavanzo, disavanzo, caro Assessore, però bisogna dirlo che negli interventi che io ho fatto, ma già da un anno e mezzo fa, ho sempre sostenuto che avremmo avuto grosso modo un disavanzo di 400 milioni circa, sarebbero stati superiori con i 56 milioni, per esempio, che avremmo dovuto dare al Mater Olbia, questo fantomatico soggetto che, diciamolo pure, ma non ieri che sarebbe dovuto partire il Mater Olbia, poi doveva partire la telemedicina, dico a lei, me lo dica, me lo faccia sapere. Io so che non c'è nessun accordo per poter realizzare anche questo, aldilà delle 10 assunzioni che sembra abbiano fatto di esperti informatici, chi è che dà i dati dei pazienti che sono coperti da privacy? Con le ASL bisogna gestirli, non c'è nessun accordo e non c'è nessuna autorizzazione. Allora la telemedicina con chi si fa? Con i medici di medicina generale oppure con i medici ospedalieri? Anche queste cose penso che lei dovrà dircele perché qui nessuno sa mai niente, se non qualche sparata di Rispo che già ha rovinato gli accordi a Cosenza, a Catanzaro, eccetera, e che continua. Poi ci saranno delle consulenze, le consulenze non saranno certamente gratis, saranno consulenze che saranno per accordi contrattuali. Sono stati fatti? Credo che non siano stati fatti neanche questi, ma la cosa di cui maggiormente voglio parlare è il riparto. Il riparto non è come ha detto il Presidente della Commissione, abbiamo detto anche in quella sede che in effetti applicare il pro capite è sbagliato.

Per quarant'anni non abbiamo mai accettato il pro capite perché il pro capite è dannoso per la Sardegna e quindi mettere una cifra che improvvisamente scende da 3 miliardi e 200 a 2 miliardi e 800 e rotti è pura follia tanto non ci si rientrava. Tant'è che all'assessore Paci credo gli sia venuto un colpo quando si è accorto nel mese di settembre-ottobre che il deficit non era quello che dicevate voi, ma era quello che abbiamo detto qui, circa 400 milioni, si parla di 399, ma io credo che non sia soltanto questa cifra. Assessore, poi ci faccia sapere ASL per ASL qual è la situazione perché sa, alla luce di questo, possiamo essere anche utili come siamo stati utili per la medicina e per la farmaceutica ospedaliera quando davamo i consigli che la Sardegna pagava con uno sconto le case farmaceutiche del 30 per cento quando tutta Italia, invece, le pagava con lo sconto del 50 per cento. Abbiamo dato suggerimenti per quanto riguarda i farmaci innovativi, cui ha fatto riferimento prima il collega Locci, per i quali per anni non abbiamo fatto, anche Giunte di centrodestra, la domanda per avere il rimborso. Voi l'avete fatta, in ritardo, forse sollecitati anche da noi e avete avuto credo l'anno scorso 10 milioni, che è una cifra certamente consistente. Allora perché dico questo? Perché non si tratta di 237, eccetera, si tratta di una prima quota che viene assegnata, questo è il reintegro, ecco come si arriva alla fine al dato. Allora bisogna che stiamo molto attenti perché in questo periodo se si vuole risparmiare, gliene cito un paio di esempi, non è che si dice: "Non si fanno, si attinge dalle graduatorie", e invece in moltissimi casi state attingendo, state facendo delle convenzioni. Non più tardi di ieri lei ha ricevuto una delegazione, Assessore, una delegazione di psicologi i quali hanno vinto il concorso, però ne prendono altri e magari attraverso selezioni, quando in effetti due ASL hanno una graduatoria, una a Nuoro e una a San Gavino da cui si può attingere. Non potete dire che si attinge dalle graduatorie e poi fate esattamente il contrario a seconda delle circostanze, credo che queste siano cose che certamente aggravano ulteriormente il deficit. Perché sono queste e tante altre. Potete valutare attentamente tanti altri aspetti come l'ADI, per esempio, che è uno sperpero di denaro pubblico perché le centinaia di lettini di decubito dove vanno? Se l'è mai posto questo problema? Un esame di dettaglio, se noi abbiamo l'analisi di dettaglio di ogni singola ASL si può intervenire nei distretti. Perché un distretto ha un deficit del 40 per cento rispetto al 20 di un altro distretto che è contiguo?

La convenzione fatta per la Psichiatria alla ASL di Sassari con la ASL di Catania.

Casualmente questo signore di Catania titoli non ne ha e come tanti e come alcuni direttori, commissari nominati ai quali abbiamo detto che in effetti non hanno titoli. Lei insiste, noi saremo corretti, non facciamo azioni di altra natura, però lei continua a dire che un medico - l'ha detto a me cinque volte - un medico è dirigente; è un dirigente perché prende lo stipendio, ma se non dirige non è una figura apicale e non può fare il commissario aldilà delle interpretazioni. Però voi ritenete che sia valida questa posizione e ve ne assumerete la responsabilità. Così come, glielo voglio dire, non più tardi di qualche giorno fa questo signore cui, tal Barone, probabilmente porta anche scalogna perché ha un cognome che ha creato qualche problema in Sardegna ed è sulle cronache giornaliere, mi riferisco eccetera…

Questo Barone si è interessato anche di industria, ha fatto un po' di formazione, è stato anche amministratore di un'ASI a Catania, ha fatto tutti i mestieri, ma non ha svolto un ruolo di figura apicale. Non si comprendono queste vostre scelte o se è l'inizio di un sistema, un vecchio sistema che ha portato la sanità alla catastrofe, fatelo pure. Comunque noi abbiamo assunto un atteggiamento contrario e quindi alla fine esprimeremo un voto contrario per quanto ci riguarda perché, aldilà del fatto che abbiamo dato lo spazio perché si potesse discutere e approvare questo provvedimento, perché lo riteniamo fondamentale, non per la scusa che questo pregiudica gli stipendi dei dipendenti eccetera, ma che potrebbe essere un danno d'immagine per la Sardegna. Quindi in funzione di questo noi abbiamo assunto un atteggiamento pur comprendendo che il deficit va sanato e quindi avete assunto un atto che è un atto di giustizia nei confronti anche delle ASL.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Paolo Truzzu. Ne ha facoltà.

TRUZZU PAOLO (Gruppo Misto). Devo dire che la discussione su questo disegno di legge mi sembra che avvenga in un clima e in una modalità un po' surreale nel senso che noi oggi stiamo andando ad analizzare un provvedimento che mira a coprire il disavanzo del 2014 delle ASL a cui si aggiungono alcuni altri interventi proposti dagli Assessori e dalla Giunta e lo facciamo avendo una proposta di legge che, come è stato evidenziato anche in Commissione, ha delle coperture finanziarie sicuramente indubbie perché si vanno a toccare soprattutto le somme che sono accantonate per onorare i debiti della pubblica amministrazione come ha evidenziato anche nella sua relazione il collega di maggioranza, l'onorevole Perra con un parere della Commissione bilancio che invitava la Commissione sanità anche a rivedere la copertura finanziaria perché era alquanto dubbia anche come richiamato più volte da sentenze della Corte costituzionale. La Commissione chiede all'aula, sostanzialmente alla Giunta anzi, di preparare la relazione tecnica che dovrebbe accompagnare il disegno di legge e noi oggi ci troviamo a discutere un disegno di legge e probabilmente ad approvarlo nel silenzio generale senza la relazione tecnica e senza avere la sicurezza della copertura di un importante provvedimento. E questo è l'aspetto tecnico non secondario. E poi c'è l'aspetto invece politico che è quello che hanno evidenziato anche poc'anzi i colleghi di minoranza. Cioè noi stiamo andando a coprire il disavanzo che si è creato nel 2014, dopo che per questi due anni ci avete detto, anzi già dalla campagna elettorale, ci avete detto che una delle priorità della vostra maggioranza era quella ovviamente di mettere a regime la spesa sanitaria, perché incideva in maniera importante sul bilancio regionale, perché risparmiando sulla spesa sanitaria avremmo potuto liberare risorse per poter fare quegli investimenti che avrebbero potuto rilanciare lo sviluppo e l'occupazione nell'isola. Beh, oggi abbiamo la prova dei fatti col titolo dell'articolo 1, copertura del disavanzo presunto del 2014, dopo due anni non siete nemmeno in grado di dirci quant'è il disavanzo della sanità di due anni fa, questa è la vera realtà. Continuate a cercare soldi da buttare dentro, poi come hanno detto i colleghi ci troveremo ad affrontare il disavanzo del 2015 che sarà di minimo altri 400 milioni, abbiamo una situazione delle Aziende sanitarie che è totalmente fuori controllo perché sul bilancio dell'anno prossimo, faccio un esempio, il bilancio del nuovo polo dell'eccellenza pubblico, cioè del Brotzu, del Microcitemico e del Businco che dovrebbe contrastare il polo dell'eccellenza privato, cioè il Mater Olbia, ha un bilancio di previsione per il 2016 con un buco già definito di circa 70 milioni. Noi praticamente stiamo andando avanti al buio e la responsabilità è vostra, perché avete detto che avreste messo mano alla sanità, ci avreste regalato una sanità migliore, non tanto a noi, ma l'avreste regalata a tutti i sardi, e invece state andando avanti con incoscienza perché continuate anche nel bilancio, assessore Paci, nel bilancio di quest'anno a imputare una cifra per la sanità che è nettamente inferiore alle esigenze che abbiamo. E lo ripeto, perché l'ho detto anche ieri, ci aveva promesso che con l'assestamento avremmo aggiunto risorse e invece no, perché l'assestamento non ce l'ha consentito, e l'anno prossimo la situazione sarà ancora più drammatica perché non avremo le risorse per far fronte alle esigenze di tutti, alle esigenze dei più deboli. Questa è la vera situazione di fronte alla quale state mettendo tutta la Sardegna. Dovevate fare meglio degli altri e state facendo molto peggio!

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Edoardo Tocco. Ne ha facoltà.

TOCCO EDOARDO (FI). Stiamo discutendo questo disegno di legge che come hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto chiaramente propone la copertura delle perdite pregresse della sanità, quindi uno stanziamento di oltre 217 milioni di euro relativo al 2014, quindi una misura questa indispensabile per non far andare in default il bilancio del sistema regionale, con un programma che a mio avviso e credo ad avviso di molti non appare in linea con i dettati della riforma sanitaria, che avrebbe dovuto preludere ad un contenimento dei costi del sistema sanitario isolano, cosa che invece non sembra sia così. L'unico risultato, da come mi sembra di capire da quel che hanno detto anche gli altri, è la solita spartizione delle poltrone. Commissariamento delle Aziende sanitarie isolane, che chissà come andrà a finire alla fine di dicembre, e la cura dimagrante, come si suol dire, per i cosiddetti servizi essenziali nei territori… E lei sa, Assessore, come la penso io. Non ho nulla di personale nei suoi confronti, ma per quanto riguarda questi problemi legati ai tagli…

Non sente? Chiamo Ekon acustica! Cosa devo fare? Stiamo parlando di sanità, possiamo legare le due cose! Urlo? Sollevo il microfono? Questo è difficile! Menomale che in tutto questo dramma almeno riusciamo a tirare fuori una risata!

Comunque, lei sa bene, Assessore nulla di personale nei suoi confronti, e questo non glielo devo dire assolutamente perché sappiamo di cosa parliamo. Ma io il problema che ho sempre sollevato anche in Commissione, il problema dei piccoli ospedali, faccio un esempio: Isili, Sorgono, Muravera, tutto questo andrà a gravare ancora sui disservizi dei cittadini, di questi territori svantaggiati, questi territori che hanno problemi. E stiamo rendendoci conto anche da quello che sta succedendo, dalla sollevazione popolare. Ogni giorno sui giornali, nei media, una riunione, San Marcellino, Sorgono, cioè qualcosa dobbiamo dire a questa gente, o continuiamo in questa situazione? Quindi io credo che alla fine tutto questo andrà a discapito di questi territori. Questa io credo che non sia assolutamente la risposta che si doveva dare ai cittadini in questo preciso momento. Anche perché credo, Assessore, e gliel'ho fatto presente anche in Commissione, i costi del personale che sono quelli che incidono alla fine di più, il personale strutturato, il personale c'è. Se noi facciamo una cura dimagrante ai servizi, però il personale rimane quindi questi costi procureranno sempre. Quindi alla fine continuiamo a girare, ma alla fine i costi sono quelli, Assessore, cioè non possiamo mica licenziare la gente. Mi sembra di capire che il discorso sia sempre quello. Direi che invece la conclusione a mio avviso più logica è che effettivamente, come dicevo prima, le risposte non sono state date e quindi questa maggioranza alla fine non ha centrato l'obiettivo principale che è quello di garantire l'erogazione dei servizi essenziali. Perché alla fine dei giochi, alla fine della fiera quello che conta è questo, garantire i servizi essenziali, e io ho paura che qualcosa non andrà per il verso giusto. Ecco perché credo che alla fine siamo ancora in tempo per cambiare un attimino la gestione di questa macchina, Assessore. Questo è il mio modesto parere, poi probabilmente io sbaglio. Io credo che questo sia il momento di evitare ulteriori tagli, perché razionalizzare, riorganizzare, ritrovare una strategia per la sanità isolana non significa necessariamente tagliare di netto.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Alberto Randazzo. Ne ha facoltà.

RANDAZZO ALBERTO (FI). Sì, grazie Presidente. Signor Presidente, onorevoli colleghi, saluto voi tutti prima dell'intervento. Sono, come ho detto in Commissione, imbarazzato perché mi fa piacere la relazione del Presidente che ha avuto tutti i dati, io ne ho chiesto pochi ma non li ho avuti, ve lo confermo in Aula come l'ho confermato ai colleghi al di fuori di quest'aula. Mi stupisce vedere, l'ho detto anche quando c'era l'Assessore in Commissione, ancora la dicitura USL, "retribuzioni e pagamenti di debiti verso le Usl" perché, Assessore, parliamo di economicità, nel 95, con la legge 5 del 95 sono state soppresse le Usl. La dicitura all'articolo 65 prevedeva che il ripiano dei disavanzi… perché la Commissione bilancio quando ci ha chiesto il parere per la parte economica ci ha detto provvedete voi a far entrare sulle spese quelle che sia il pareggio di bilancio. Abbiamo approvato una legge in quest'Aula dove dicevamo che quando nascevano le Aziende sanitarie non dovevano avere né debiti né crediti, perché le aziende che nascevano accorpavano quelle che erano le attività e le passività come legge prevede, non abbiamo fatto niente di diverso da quello che è la normativa nazionale in vigore. Ad oggi vediamo iscritti in bilancio 14 milioni e spiccioli per il ripiano delle ASL. Io vorrei capire, visto che il debito presunto per il 2014 è 217 milioni, se le somme da sentenze, perché stiamo parlando di 1988 sino al 94. E ricordo anche ai colleghi che presso le ASL, ogni ASL a un ufficio stralcio, quindi ha un impiegato solo dedicato alla specificazione della spesa. Io vorrei capire, come ho chiesto a lei in Commissione, ho chiesto al Presidente e ai colleghi di maggioranza, voi siete fortunati che lei ha dichiarato che ha avuto tutta la documentazione, io non ho avuto ancora nemmeno lo specifico di quello che può essere il riparto dei 14 milioni. Perché mi vengono dei dubbi. Abbiamo l'assessore Paci. Se i rimborsi che facciamo sono per la metà capitale e metà interessi, quindi il debito presunto cresce. Lei, assessore Paci, visto che esponeva il bilancio, ha la certificazione di quelli che sono i debiti che devono essere estinti entro tre anni dall'applicazione della legge numero 5, poi modificata con la legge numero 10 del 2006? Perché se non abbiamo neanche certificazione di quelli che sono i debiti che dovevano essere iscritti in bilancio vent'anni fa, mi viene il dubbio, soprattutto quando leggo, che mai si farà una ASL, tre ASL, siccome la legge nazionale ci impone di pagare i debiti prima di istituire sempre qualsiasi cosa o un'azienda nuova, se non abbiamo neanche pagato quello che era previsto nel '94, cito l'ultimo anno perché nel '95 è entrata in vigore la legge, mi preoccupo che, ripeto, questi dati siccome fanno parte di un bilancio se nel debito di quegli anni era già certo quello che era il contenzioso, se risulta nel debito certo, perché come ha detto bene il collega Perra parliamo ancora di disavanzo presunto per il 2014. Siccome con lo Stato nel patto della salute abbiamo anche dichiarato che abbiamo provveduto a metterci in regola come il resto della nazione per i pagamenti, volevo capire se c'è qualche indicazione o se avete veramente quei parametri che servono per spiegare alla gente che magari dopo vent'anni che vedono una causa vinta se abbiamo quei dati certi che ci chiedono. Io non ero a conoscenza di quelle voci, mi ha spiazzato, come ha spiazzato molti colleghi della maggioranza, solo che, giustamente, nascono perplessità. Assessore, lei sa che non ho niente contro di lei né contro i colleghi della maggioranza, però quando chiediamo dati io non so se i colleghi di maggioranza siano stati più fortunati ad avere quei dati, perché il collega Perra quando cita per il monitoraggio del Leaper è stato fornito, io non so neanche quale fascia di Leaper sia riuscito a monitorare, perché nel tavolo congiunto, non c'è scritto che come per le altre regioni d'Italia si provveda alla verifica di quelle che sono le prestazioni date alla gente che ha bisogno, nell'ospedaliero, in tutte le situazioni di criticità e di sanità pubblica io nelle tabelle di riscontro non vedo quali sono i parametri presi a monitoraggio. Quindi veramente io ringrazio il collega, però è stata una bella discussione sperando che abbia dati di supporto a ciò che dice, sul debito presunto i 14 milioni sono da sommare ai 214? Io chiedo che l'assessore Paci, ne approfitto che c'è, perché se fossero vere quelle presunzioni, la prima sentenza è solo una, da quello che si vocifera negli uffici si parla di oltre 150 milioni di euro del pregresso '94, che se vanno a sentenza corrisponde ad un altro disavanzo, da 400 si passa a 700 milioni, io lo sto dicendo preventivamente sperando che poi non ci siano sentenze, che vada tutto bene, che l'ufficio stralcio magari abbia funzionato, Assessore lei sa che non riguarda solo lei oggi in questo momento, perché la legge numero 94, (…) la maggioranza di centro sinistra o di centro destra, quindi non è per critica nei vostri confronti, vengono dei dubbi perché a oggi, io sono sedici anni in quest'aula non ho mai visto una copertura di 15 milioni per vent'anni prima, non mi era mai capitato, quindi ben venga, vuol dire che forse stanno andando a risultato delle cause che sono in corso, io spero e chiedo, perché nel bilancio della Regione almeno il capitale, o nelle ASL, quei soldi che vengono messi a sentenza io spero siano certificati, siccome la certificazione la fa direttamente l'assessorato sulla (…) dei bilanci e le somme in pareggio, quelle concordate con AGEA e con entità nazionali devono essere certificate da voi in questo momento, io spero che abbiate almeno il quadro e che se è possibile lo vediamo. Poi voglio precisare una cosa: ho ancora il dubbio che la legge in discussione oggi non abbia niente a che fare, siccome si fa del terrorismo a volte: "se non facciamo il piano di disavanzo non riusciremo a pagare gli stipendi", siccome sulle diciture e sulle voci UPB apportate non riguardano per niente quello che è l'ordinario e siccome il pagamento degli stipendi va sul bilancio ordinario, va su capitoli specifici, che sono intoccabili, anche sui dodicesimi, avendo la copertura totale, io vorrei anche questi chiarimenti perché non vorrei che mi facessero del terrorismo del tipo state provvedendo a discutere una legge e magari non ci arrivano gli stipendi. Io sono contrario al terrorismo mediatico e contro le false dichiarazioni, quindi chiedo direttamente all'Assessore di capire se con il "214" gli arriverà quella liquidità per pagare lo stipendio di dicembre e la tredicesima, per chiudere le perplessità per quanto riguarda il bilancio che abbiamo votato in quest'aula, se hanno cambiato posto e dobbiamo ripianare quelle poste vorrei anche che magari ci aggiornatissimo su come sono state spese quelle poste, perché quello ordinario è impossibile, è il primo pagamento obbligatorio sancito dalla Costituzione, quindi mi sembra strano che non riusciamo a pagare quello che è in ordinario. Io capisco una spesa sopravvenuta per la quale non c'è la liquidità. Assessore Paci, qua mi rivolgo a lei, spero di avere torto e che la Corte dei conti, in caso avessi ragione io verifichi quelle che sono le somme in più che stiamo pagando perché parliamo sempre di promozione, miglioramento della spesa, del contenimento della spesa però se non riusciamo neanche a controllare quelli che sono i debiti certi, da quel che ho visto oggi (…)la copertura senza però problemi, che non andiamo ad aumentare quello che è il debito, se esiste davvero l'ufficio stralcio come la legge prevede e ogni ASL ha un funzionario che si dedica solo a quello, mi preoccupo perché non capisco in vent'anni cos'ha fatto quel funzionario. Le chiederei cosa prevede il carico di lavoro perché se un funzionario di un'azienda sanitaria si è dedicato solo quello le chiederei cosa fa quel funzionario da vent'anni. Mi vengono queste perplessità, sono sicuro, e parliamo in buona fede, che voi state verificando o state riportando le regole, e applicando le regole, soprattutto le leggi, perché in quest'Aula parlamentare sono nate Commissioni d'inchiesta proposte dalla vecchia maggioranza di cui non si sono ancora avuti gli esiti, spero che oggi le commissioni d'inchiesta che ha chiesto la maggioranza diano quelle risposte in modo che diciamo che stiamo spendendo in modo serio, che abbiamo la coscienza pulita, che abbiamo pagato quello che c'era da pagare, se no ogni sei mesi avremo una manovra correttiva. Spero che il margine per quelli che sono veramente gli stralci, assessore Paci e assessore Arru, le dico in quest'aula, spero che prima di discutere di quella che è la riduzione delle ASL abbiamo un quadro certo e abbiamo provveduto a fare quello che dovevamo fare, cioè i pagamenti reali che poi sono quelli nei tavoli tematici che facciamo con il Ministero, sono quei dati che gli uffici di supporto, dai direttori generali ai responsabili di settore quando vanno alla contrattazione generale per la riforma sanitaria e per quella che è la spendita della spesa sanitaria sono dichiarazioni che vengono messe per iscritto, quindi siccome non conoscevo queste voci e non c'è in alcuna discussione che ha fatto oggi l'assessorato, situazione pregresse (…) ricordandovi ovviamente Assessore che non è solo lei, perché sono passati quattro governi regionali, però cerchiamo di avere almeno una certificazione della spesa, io ammiro il collega Sabatini che avuto il coraggio di scrivere un parere in Commissione di bilancio quando ci chiedeva la modifica delle poste in bilancio per la copertura finanziaria, spero che abbiamo la certificazione reale di quello che è l'esistente.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gianni Lampis. Ne ha facoltà.

LAMPIS GIANNI (Gruppo Misto). Grazie Presidente, io voglio partire da una lettera del 6 novembre 2015 in cui l'Assessore qui presente Paci comunica al presidente dell'ANCI Piersandro Scano e al Presidente del CAL della Regione Sardegna Giuseppe Casti, che è stata temporaneamente prevista una variazione di diminuzione per il 2016 di 50 milioni di euro sullo stanziamento destinato ai trasferimenti agli enti locali per predisporre un disegno di legge urgente per la copertura delle perdite pregresse del Sistema sanitario regionale. Ancora una volta a farne le spese sono quegli enti che rappresentano l'avanguardia, la trincea sul territorio, prima di tutto il comuni, ho voluto sottolineare questo aspetto perché qui, tanti provengono da esperienze amministrative negli enti locali: ci sono sindaci, sono ex sindaci, ex assessori, e sono sicuro che tutti voi, tutti noi, siamo ben consapevoli di cosa significhi, ancora una volta, tappare i buchi del bilancio regionale sulle spese dei comuni. Significa ancora una volta dire ai cittadini che devono pagare forse più tributi comunali, significa ancora una volta dire ai cittadini che a causa del patto di stabilità non possono essere erogati servizi essenziali per le comunità, qui si parla di impegno politico in questa lettera, però di impegni politici purtroppo gli amministratori locali troppo spesso hanno sentito promesse, ma a queste promesse quasi mai sono seguiti i fatti. Ecco, nella Giunta regionale siede un vecchio Presidente dell'ANCI che l'onorevole Erriu, l'onorevole Erriu sa bene cosa significa perché ha fatto il sindaco, cosa significhi chiudere il bilancio comunale, certo non è aspetto forse la stessa sensibilità da chi in un Consiglio comunale non è mai passato, però da questa maggioranza, da questi consiglieri colleghi vorrei una presa di posizione netta, a proposito di questa lettera, è impensabile veramente che si continui a tacere nel momento in cui i nostri amici, i nostri rappresentanti, non riusciranno a chiudere i bilanci. Tanti comuni sono fuori dal patto di stabilità, perché non vengono erogate dalla Regione i finanziamenti relativi alle opere relativi del Titolo II, agli investimenti. Molto spesso i rubinetti della ragioneria della Regione chiudono a maggio, a giugno, poi non entra più nulla nelle casse dei Comuni in riferimento alle opere pubbliche già realizzate per le quali i Comuni hanno anticipato quelle opere. Ecco, è grave, io ritengo che sia molto grave che la soluzione politica venga trovata ai danni degli enti locali. Quindi sulla base di questo ragionamento penso che da parte mia, da parte nostra, non possa sicuramente trovare accoglimento con un voto favorevole questo tipo di proposta di legge.

PRESIDENTE. È iscritto il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL). Io riparto da come ha finito l'onorevole Oppi, che diceva che il deficit va risanato e questo è un atto indifferibile che comunque andava portato in Aula e approvato. Ma approfitto, quindi con questo intervento dichiaro il voto favorevole mio e del Gruppo di Sel a questo provvedimento, siccome ho visto che sono stati presentati alcuni emendamenti, sugli emendamenti che riguardano l'Ipab di Ploaghe, io chiederei poi una sospensione di cinque minuti in Aula, io dichiaro già la disponibilità mia e del mio Gruppo all'approvazione dello stesso, però credo che sia necessario una sospensione in Aula per vedere meglio il provvedimento. Io approfitto di questo intervento, e mi rivolgo con cuore in mano all'assessore Arru, che io considero come un allenatore di una squadra di calcio, commissario tecnico che deve mandare in campo dei giocatori che poi devono rispondere ad una tattica studiata dall'allenatore. Perché purtroppo, in questo non do responsabilità a lui, ci sono troppi giocatori che secondo me adottano la tattica del battitore libero, così si dice nel gergo, perché per me è insopportabile che alcuni dirigenti delle direzioni generali, sappiamo che le ASL sono commissariate, rispondano ad istanze precise proposte da addetti ai lavori delle singole ASL che segnalano disfunzioni e disservizi, ipotetiche chiusure di servizio da H24 ad H12, ad H6. E questi signori rispondano impunemente che loro hanno le mani legate da una delibera di Giunta regionale, per cui se una risonanza magnetica faceva 12 ore di lavoro e riusciva a espletare 50 esami al giorno, da domani può farne anche 20 e fare 6 ore, perché comunque loro hanno le mani legate non possono sostituire eventualmente tecnici o medici radiologi, sto facendo l'esempio della risonanza ma l'esempio può essere allargato anche ad altri servizi, per cui se il numero delle erogazioni dovesse essere dimezzato o anche di più, loro poco possono fare. A questo punto loro possono anche tornare a fare quello che facevano prima perché la loro funzione non è più né utile né indispensabile. Io credo che l'Assessore su questo… e capisco bene che non possa conoscere nel dettaglio e nella specificità tutti i problemi le situazioni che si stanno venendo a creare in molte unità operative, però purtroppo sta succedendo che, soprattutto su una battaglia che tutti insieme e insieme anche all'Assessorato è stato fatto sull'abbattimento delle liste d'attesa, si stanno creando dei problemi dovuti proprio al fatto che in molti servizi e in molte unità ci fossero degli operatori a tempo determinato, oppure anche in mobilità, non si vedono rinnovata né la mobilità né il contratto a tempo determinato. Quindi, chiaramente, si va a decrementare quella dotazione organica con le conseguenze che poi purtroppo ben si conoscono. Però io rimarco il fatto che chi ricopre nei ruoli, i commissari direttori amministrativi, o i direttori sanitari si devono assumere in pieno la propria responsabilità per il ruolo che ricoprono e per la funzione che li deve portare a dare le risposte che, per norme, per legge e per funzione, devono dare. Io dicevo a un mio caro amico l'altro giorno che: ho intelligenza zero, ma memoria come un elefante. Mi ricordo che in quest'Aula sia nella scorsa legislatura ma anche all'inizio di questa legislatura, si era parlato in maniera chiara, sugli atteggiamenti discriminatori, li chiamo così, che erano in capo ai servizi svolti dalle agenzie interinali, in molte ASL della Sardegna. E mi risulta anche che sia l'Assessore che il Presidente della Giunta su questo avevano dichiarato apertamente, credo che avessero fatto anche degli atti ufficiali, perché si mettesse fine allo strumento clientelare che viene utilizzato tramite le agenzie interinali. Di questo ne sono certo perché ci risulta anche che ci siano delle graduatorie ancora in essere, sia di operatori sociosanitari, di infermieri professionali, e di altri operatori della sanità, nonostante questo ci risulta anche che alcune ASL della Sardegna abbiamo fatto gare milionarie per affidare dal primo gennaio 2016 in poi di nuovo alcuni servizi alle agenzie interinali. Ci si può rispondere che questo è un escamotage per superare il blocco delle assunzioni perché in questo modo si caricherebbero delle ore di lavoro e non del personale, però io ricordo che c'è una norma nazionale che è stata da poco imposta anche ai comuni, che anche quando vengono affidati i servizi alle cooperative, anche le alle cooperative di tipo B, la legge prevede che comunque quelle cooperative devono attingere dai CSL di riferimento che sono quegli strumenti, quei servizi per il lavoro che sono presenti in tutti i territori che istruiscono delle graduatorie in base a parametri ben precisi, equi e trasparenti. Quindi io credo che su questo occorra davvero intervenire, ma non dobbiamo farlo per riempirci oggi la bocca perché lo sto dicendo io perché vogliamo cose eque, chiare e trasparenti, ma perché questa è la regola. Se anche sono state fatte delle gare per affidare dei servizi alle agenzie interinali, io credo che queste non possano sottrarsi alla regola che dice voi dovete attingere della graduatorie degli uffici del lavoro perché quella è la trasparenza, quella è l'equità, lì ci sono i parametri ISEE, i quali stabiliscono chi vive sotto o sopra la soglia di povertà. Purtroppo di questo stiamo parlando. Davvero glielo chiedo sommessamente all'Assessore ma su questo occorre assolutamente intervenire. Come occorre intervenire e finisco, mi scuso anche se sono uscite un pochino fuori tema, sull'ultima delibera adottata dalla Giunta regionale che riguarda il contrasto per le povertà estreme. Io credo che sicuramente in buona fede sia stato fatto un errore, e l'errore è che moltissimi Comuni della Sardegna si vedono decrementare in modo importante i trasferimenti rispetto alle stesse somme che erano trasferite l'anno precedente, questo è successo perché gli indici che sono stati utilizzati sono stati gli indici… Ai colleghi chiedo che quando intervengono gli altri consiglieri si facciano ascoltare dagli Assessori altrimenti non interveniamo direttamente, cioè io veramente… perché sto parlando di gente che vive sotto la soglia di povertà, sono 400 mila in tutta la Sardegna. Se poi non vogliamo curarcene, continuiamo a fare mozioni, con tutto rispetto, sul Giro d'Italia e continuiamo a venire qui a dire che stiamo lavorando per il nostro popolo, che è lì fuori che sta morendo di fame!

Io dicevo che è importante che l'Assessore in qualche maniera riveda questi parametri, perché gli indici Istat del 2011 non rappresentano la realtà, io le faccio l'esempio di Comuni che conosco bene, dove, a fronte di 40 disoccupati, hanno iscritti ai CSL 250 disoccupati, quindi poi è chiaro che vengono trasferiti a quel Comune 20 mila euro in meno, e quello significa la morte perché noi abbiamo nei piccoli Comuni 20, 25, 30, 35 nuclei familiari assistiti a 350 euro per sei mesi, e adesso non avranno neanche questo. Noi su questo dobbiamo metterci la mano sulla coscienza e reintervenire in qualche maniera, questo chiedo sia all'Assessore della sanità, sia all'Assessore del bilancio nonché vicepresidente della Provincia, perché credo che questo sia un problema veramente serio rispetto al quale va proposta immediatamente una soluzione.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Emilio Usula. Ne ha facoltà.

USULA EMILIO (Soberania e Indipendentzia). A questo punto credo che sia un atto dovuto approvare questo procedimento. Certo non stiamo parlando di piccola cosa né di piccole cifre, e poi mette qualche preoccupazione in più anche il titolo stesso di questo disegno di legge, quando sottolinea che si tratta di " prime misure di rientro di perdite pregresse"; io spero si arrivi presto alle ultime misure con questa finalità e spero che quella che siamo chiamati oggi ad approvare sia una delle ultime misure con questa finalità.

Siamo chiamati a votare questo disegno di legge che dà tra l'altro la possibilità di pagare stipendi e tredicesime ai lavoratori, certo, dopo aver tanto sentito parlare di razionalizzazione della spesa, di efficientamento anche economico dei servizi, di miglioramento della qualità delle prestazioni, di maggiore offerta di prestazioni, di controllo di appropriatezza e di tutte le altre intenzioni e propositi positivi, oggi ci troviamo un po' banalmente, e anche in un certo senso miseramente, a fare i conti con i debiti pregressi in sanità; debiti e deficit che si allargano fuori misura e sicuramente senza controllo, mentre la qualità dei servizi non sta certo, almeno per quanto si percepisce, migliorando.

Dobbiamo approvare questo provvedimento, anche con una certa e solita urgenza, ma siamo anche doverosamente impegnati a ribadire che questo non può essere il modo di operare all'infinito, e bene ha fatto anche l'onorevole Perra a esprimere le perplessità della Commissione in merito. Siamo di fatto non molto distanti dal famigerato metodo del pagamento a piè di lista; metodo che negli anni, e non parlo certamente negli ultimi due anni ma di tempi senz'altro più lunghi, determinato una degenerazione dei costi e del deficit e insieme un decadimento di qualità e appropriatezza nella gestione della sanità sarda. Io credo allo sforzo sincero, formidabile, che l'assessore Luigi Arru sta profondendo, e sta sicuramente cercando di ottenere questi risultati, purtroppo anche lui si scontra con logiche di potere e troppe resistenze, anche vecchie, che impediscono di raggiungere questi risultati.

Purtroppo va sottolineato che anche attualmente, a parte qualche coraggioso tentativo, peraltro fortemente ostacolato da vecchie logiche di potere e di clientela, di porre qualche rimedio, mettendo anche sotto controllo costi e vecchie gestioni di servizi, il resto del panorama gestionale della sanità delle ASL non si può dire certo brillantissima, anzi - lo dico anche con una certa amarezza - in moltissime realtà la qualità percepita dai cittadini e dagli operatori non solo non sta migliorando ma forse sta addirittura peggiorando. Faccio solo un esempio della realtà di Nuoro, dove a mio parere, ma vi assicuro che ho anche un termometro abbastanza preciso del sentire comune di quella realtà, stiamo assistendo a un netto peggioramento della qualità dei servizi, e allo stesso tempo c'è un forte crescente disagio degli stessi operatori per la realtà attuale e una fortissima preoccupazione per le prospettive future. È necessario davvero un cambio di passo, una nuova visione e soprattutto una governance più forte, una governance politica più incisiva finalizzata alle verifiche più puntuali e oggettive su come le risorse pubbliche vengono utilizzate dalle varie ASL, e in modo troppo spesso eccessivamente personalistico da parte dei vari signorotti che sono stati chiamati a gestire danaro pubblico e poi vanno un pochino troppo per conto loro.

Da cittadino mi auguro che finiscano una volta per tutte pagamenti e spese fuori controllo, da operatore sanitario mi auguro un utilizzo più onesto, e non uso questa parola a caso, del denaro pubblico, un utilizzo veramente finalizzato al bene comune e alla tutela della salute dei cittadini.

Voto naturalmente a favore di questo disegno di legge con questa speranza e con questo convincimento.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Ho sentito l'ultimo intervento che sostanzialmente diceva che si metteva le mani sul naso e votava comunque; ho sentito qualcuno richiamare la Commissione d'indagine sulla sanità, e vi debbo dire che unire anche tutto quello che è stato un insieme di interventi che hanno proposto all'attenzione dell'Aula la gravità della situazione del sistema sanitario regionale fa effettivamente drizzare i capelli per quella che è una spesa probabilmente non efficace, e meno ancora efficiente, di quel che serve per curare chi ha bisogno di queste cure, il malato. Mi pare che tutto si faccia eccetto quello di mettere al centro il malato. Le ASL sono strutture che esistono perché sono funzionali a dare servizi, servizi di medicina, servizi di igiene pubblica, servizi di controllo dell'andamento della sanità, servizi perché chi è malato trovi ricovero nell'ospedale e assistenza, e magari anche, io aggiungo sempre, un sorriso; ma il sorriso non si dà perché spesso qualcuno pensa più a monetizzare quella che è la propria prestazione anziché darle anche un senso di vita, un senso sociale, una partecipazione attiva a quelli che sono i dolori di un uomo che soffre. Non è retorica, l'uscita fuori dalla spesa della sanità è anche dovuto al fatto che si inventano strutture complesse e strutture semplici pur di dare un incarico remunerato come dirigente! Allora, se tutto questo è funzionale al potere politico, mi taccio, non ho bisogno di dire altro, ma non sta punto bene che ci sia una parte politica che nel passato deve pagare la maggioranza politica che ignava va avanti senza pensare a quello che sta facendo convinta di essere nel giusto e nel sacro. Io ritengo che non ci siano maggioranze su questi tipi di sanità. Io vorrei che ci fosse l'unanimità invece nel cercare soluzioni vere, non è una Commissione di indagine che risolve i problemi, certo li analizza, certo li vede, certo li approfondisce e li dà come strumento per poter migliorare quelli che sono i servizi, ma in coscienza siamo tutti disponibili a questo? O il richiamo fatto poc'anzi che il commissario di Sassari ha indetto una gara di appalto per gli interinali di circa 20 milioni e di seguito quello di Olbia e per continuare con le altre. È onestà, sono servizi a chi ha bisogno? È un interrogativo morale, etico. E la morale e l'etica con la sanità centrano molto se si è onesti profondamente e si vuole marciare nella strada giusta. Perché poi si arriva qui e si dice troviamo la soluzione più o meno, più o meno giustificata poi se l'Assessore del bilancio fa i salti mortali, toglie da cui per dare di là e riportare di là in altra circostanza povero lui perché si prende le critiche di una cosa che è ben altra. Ma è vero che la sanità è funzionale ai poteri politici, se questo è interroghiamoci se facciamo bene.

Sapete, mettere uno che è incapace di prendere bene il bisturi vuol dire dargli licenza di uccidere o di storpiare la gente, questa è la politica, la sana politica e dobbiamo iniziare a interrogarci davvero perché esistono anche questi personaggi. E poi ci lamentiamo che qualcuno della maggioranza con coscienza più aperta dica le cose che stanno qui e viva Dio anche il Presidente della Commissione che è stato più coraggioso di questi tempi nel dire quelle che sono le difficoltà, ma non è la difficoltà di una maggioranza beninteso, perché l'Assessore mi dirà che è un fattore strutturale il fatto che la sanità oggi abbia un eccesso di disponibilità da non far fruttare e quindi disavanzo non giusto, non corretto non è efficiente né efficace nei risultati, ma non è un discorso, Assessore, manco quello di dire che è strutturale, bisogna incidere quando si parla anche nella medicina facile bisogna capire che cosa vuol dire medicina facile. Perché poi facciamo tagli in linea retta senza guardare quali sono i picchi veri della tipologia di utenza e di quali sono gli sperperi effettivi sul farmaco. Bisogna entrare nei dettagli specifici magari, come ho detto prima, di quell'ombreggiatura poco chiara se non più scura che chiara dell'utilizzo delle dirigenze, del fatto che si voglia pagare qualcuno in più, delle consulenze che a volte non servono, fossero almeno servite per ridurre le liste, le lunghe liste d'attesa che spesso si hanno, manco quello, manco quello. E a me mi consta, Assessore, che ci siano funzionari dell'Assessorato della sanità che vanno a cercare vecchi delibere per contrastare le politiche, anche quelle di una sanità pulita, sono sporchi! Li cacci via! Perché è ora di finirla di fare il mercato sulla pelle dei poveri che sono malati o di gente che prende lo stipendio per tagliare le gambe a qualcuno. Mi dispiace, ma io voglio parlare di etica e di morale perché non c'è niente di etico ancor meno di morale come si comporta un Assessorato della sanità che cerca di tagliare le gambe, e lo sgarrettamento in Sardegna grazie a Dio lo conosciamo anche troppo bene, se questo è che serve cominciamo a tagliare le teste. E volevo dire per concludere perché ho esagerato, forse, ma non mi sento di aver esagerato in coscienza che la Commissione della sanità ha tardato perché c'erano i commissari che non davano quello che dovevano dare e per tre volte è stato chiesto e qualcuno ha ipotizzato anche che ci fosse un'associazione a delinquere perché si erano riuniti sotto qualche direttiva, ed è grave e sono personaggi che non hanno neanche la qualifica per fare quello che fanno, me ne assumo tutta la responsabilità e andremo a fondo come è vero che è giusto farlo, perché credo in qualcosa di buono e perché sia migliorata la sanità in Sardegna.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Roberto Desini. Ne ha facoltà.

DESINI ROBERTO (Sovranità, Democrazia e Lavoro). Grazie Presidente, onorevoli colleghi e assessore Arru, non vi nascondo un certo imbarazzo e una certa difficoltà a prendere la parola in questo Consiglio regionale per discutere di questo disegno di legge non fosse per altro che quando noi ci siamo presentati agli elettori nel febbraio del 2014 e abbiamo ottenuto il consenso degli stessi per poter governare questa Regione uno dei capisaldi del nostro mandato elettorale era quello di cambiare la sanità in Sardegna ma soprattutto riportare la spesa della sanità in Sardegna a delle condizioni di normalità e soprattutto di rimettere questo treno che stava deragliando continuamente nei binari giusti. Le devo dire, Assessore, che con grande rammarico, dopo oltre un anno a mezzo di mandato di consiliatura, di legislatura, purtroppo questo percorso e questi intendimenti della nostra maggioranza non hanno prodotto i risultati auspicati. I risultati auspicati non si sono verificati perché rispetto alla precedente gestione non è cambiato nulla! E mi assumo le responsabilità di quello che sto dicendo, assessore Arru, al di là di quelle che sono le smorfie, perché le devo dire, assessore Arru, che il commissariamento delle ASL, se lei si vede anche nella recente nella ASL numero 1 di Sassari così come ha detto il collega Cocco, dove abbiamo detto in tutte le lingue, in tutte le salse di bloccare il discorso degli interinali, cosa fa la ASL di Sassari, fa una gara da 9 milioni e mezzo di euro per interinali fino al 2020. Allora io mi chiedo, mi dico c'è differenza tra il centrodestra e il centrosinistra? Arrivato a questo punto mio malgrado devo dire a questo punto di no. Perché mio malgrado oggi con questo disegno di legge stiamo andando a prendere degli impegni, a sottrarre delle risorse per la prossima annualità nel 2016 e se è vero che l'Assessore del bilancio, il vicepresidente Paci ci dà ampie rassicurazioni sul fatto che queste poste di bilancio dopo vengono rimesse al proprio posto, ma dobbiamo arrivare a questo o forse e la qualità dei servizi della sanità in Sardegna è migliorata? Non mi pare, purtroppo le dico non mi pare.

Io mi ricordo quando l'anno scorso presentai un'interpellanza per l'acquisto di una risonanza magnetica, purtroppo cito sempre la ASL di Sassari perché è quella che mi è più vicina, e mi si era risposto che era oltretutto una risonanza obsoleta superata nei tempi, e che oltretutto se n'è occupata anche la magistratura, che poi è stata bloccata seppure in Consiglio regionale, era stata data ragione agli uffici. Quello che voglio denunciare in maniera chiara, e me ne assumo le responsabilità chiaramente di quello che dico, è che non è concepibile che per esempio prendiamo 50 milioni dal fondo unico per ripianare i debiti delle ASL, ma per gli errori chi è che paga? Mai nessuno, anzi, c'è qualcuno che paga, i cittadini impazziti, quelli sì che pagano, eccome. Ma ci siamo resi conto che la sanità è un tumore che ormai è in metastasi, che ci sta mangiando, che ci sta divorando, che ormai ha preso tutto il corpo della Regione, che, se prima aveva il 40 per cento del bilancio regionale, fra un po' assorbirà il 100 per cento e prima o poi moriremo? Ma ci rendiamo conto che la spesa sanità comporterà sicuramente che dovremo aumentare le tasse, l'IRPEF e forse il ticket? Ma forse non ce le poniamo queste domande, questi quesiti? Ecco perché io dico che per una vera e coraggiosa inversione di rotta bisogna avere un effetto choc. Io l'ho detto privatamente e pubblicamente anche al presidente Pigliaru, se noi vogliamo rimanere in piedi e risuscitare da questa cosa noi dobbiamo avere un effetto choc sulla sanità. Ebbene, questo effetto choc non c'è stato, ma soprattutto quello che mi rattrista e mi addolora maggiormente è che non c'è la volontà politica di farlo, questo è il dramma, che non si vogliono cambiare le cose, e lo dico da esponente della maggioranza, lo dico con convinzione e con grande delusione, perché non è concepibile che ci troviamo in queste condizioni. Che cosa abbiamo fatto, quali sono le politiche che abbiamo messo in atto per invertire veramente questa rotta? Stiamo cercando di vivere alla giornata e di far andare le cose. Adesso, il 31 dicembre, scadrà il mandato dei commissari, non abbiamo approvato la riforma ancora. Cosa facciamo? Al 1° gennaio sicuramente bisognerà prorogarlo il commissario. Allora, in maniera chiara, le dico che per quanto mi riguarda questa impostazione non la condivido, prendiamo i danari dal PSR, dal Piano di sviluppo regionale, li prendiamo dal fondo unico. Ma ci rendiamo conto di quello che stiamo facendo? Ce ne rendiamo conto dove stiamo andando, che così non si può andare avanti? Ecco perché c'è questo atteggiamento critico, forse sicuramente non gradito, ma assolutamente reale, e non posso fare lo struzzo e far finta di niente di quello che ci sta attorno, non posso mettere la testa sotto la sabbia nella maniera più assoluta. Non condivido assolutamente come si sta gestendo la sanità in Sardegna, perché anche la Commissione d'inchiesta, le sembra normale, vi sembra normale, colleghi, che ci sono state delle aziende che non hanno risposto a quello che ha chiesto la commissione d'inchiesta? Dopo il terzo sollecito si sono degnati di darci i dati, e guarda caso quali sono le aziende? Quelle che hanno i conti che stanno peggio, guarda caso. Ma chi dobbiamo nascondere, chi dobbiamo proteggere, ma chi? Io alle solite cose che ci siamo detti, la prossima volta, adesso, non ci credo più a questa storiella, non ci credo più. Ecco il motivo per il quale ho fatto questo intervento forse così duro, poco gradito presuppongo, però assolutamente convinto di quello che sto dicendo e assolutamente convinto e mi metto a disposizione per chi e con chi realmente vuol cambiare la sanità in Sardegna.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Posso intervenire anche dopo, durante la discussione sull'articolo 1, Presidente, possiamo anche fare così perché forse è meglio adesso rasserenare gli animi e rasserenare anche me stesso prima di intervenire, quindi preferisco intervenire dopo, facciamo così.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). L'intervento, per l'opposizione, l'ha svolto in maniera egregia l'onorevole Desini, e lo dico senza ironia, ma richiamando però un problema politico, perché la dichiarazione dell'onorevole Desini, del capogruppo del secondo raggruppamento di maggioranza, è una sfiducia quella che abbiamo sentito politica nei confronti dell'Assessore della sanità. Io lo rimarco non perché ho necessità di buttare benzina sul fuoco delle polemiche e delle questioni che sono interne alla maggioranza, però, quando si pongono debbo dire con coraggio, perché non è usuale anche nella politica porli nel modo aperto e chiaro come li ha posti l'onorevole Desini, il problema quindi è che noi, da questo punto di vista, non possiamo rimanere spettatori a registrare un qualcosa che si sta consumando in quest'aula all'interno della maggioranza di una presa di posizione così forte da sconfessare totalmente l'operato di un rappresentante della Giunta regionale. Quindi questo è il problema dei problemi che intanto poniamo alla seria riflessione, al di là del contenuto del provvedimento che noi siamo oggi esaminando, ed è il problema però che riporta anche alla questione delle questioni, come affrontare il nodo della spesa sanitaria. Perché, vedete, avete avuto buon gioco, colleghi del centrosinistra, soprattutto nell'avvio della legislatura nel denunciare un disavanzo della spesa sanitaria e un non governo della spesa sanitaria se è vero come è vero che ogni anno si doveva intervenire nel passato, e questo succedeva alle maggioranze di centrosinistra, così alle maggioranze di centrodestra, per ripianare i disavanzi. Oggi toccate con mano qual è il problema, oggi toccate con mano che il disavanzo nasce non perché c'è un Assessore sia esso con la maglietta azzurra o con la maglietta rossa che si pone irresponsabilmente il problema di lasciare che le cose maturino, no, ci sono problemi che bisogna affrontare, sono problemi seri di natura strutturale, se non si toccano questi problemi il disavanzo, può anche esserci al posto dell'assessore Arru il miglior luminare, sanitario, economista, i problemi rimarranno tali. Allora, noi vorremmo capire, Assessore, quali sono le reali iniziative che si stanno ponendo in essere e che verranno poste in essere perché questo disavanzo possa essere realmente governato, ma con serie politiche di ristrutturazione del sistema sanitario, che non può passare però, Assessore, neanche da questo taglio indiscriminato e indistinto, aggredendo la sanità nelle periferie, o pensando di tagliare anche piccoli riferimenti sanitari importanti, presidi importanti della sanità nei piccoli centri, e soprattutto nelle aree più disagiate. Vorremmo capire se veramente ci sono le condizioni perché si possa affrontare il problema con una seria ristrutturazione che parta proprio dal rivedere alcuni meccanismi probabilmente distorsivi che certo non hanno nulla a che fare con l'offerta della sanità di qualità e che, quelli sì, rappresentano davvero un freno.

E allora, Assessore, non ci scandalizza il provvedimento in sé, si pone però il problema - e qui spostiamo l'attenzione sull'Assessore della programmazione - delle risposte che bisogna dare in termini proprio di previsioni di bilancio, perché voi andate a intaccare le risorse del fondo unico degli enti locali. Andate a intaccare le risorse del fondo unico degli enti locali - questo sta scritto - e la Commissione bilancio vi raccomandava di cambiare poste. Andate a toccare il fondo sulle perenzioni, che sono 180 milioni, di cui utilizzate 160 milioni; andate a toccare un capitolo di spesa, che davvero crea da questo punto di vista motivo di preoccupazione, che è quello relativo agli interventi di programmazione negoziata e per l'attuazione del Piano regionale di sviluppo. Questo non è un problema dell'Assessore della sanità, questo è un problema suo, assessore Paci! Io capisco che la coperta può essere corta, che le poste sono quelle, ma ci rendiamo conto degli effetti che determina questa situazione, che determina cioè mettere mani su capitoli di strategica importanza per le politiche di sviluppo e degli investimenti? Sono problemi che noi vi poniamo, però non create aspettative, assessore Paci, con il sistema degli enti locali perché qui li state defraudando, qui state togliendo risorse importanti. Non andate a creare aspettative agli operatori economici dicendo che intervenite con le risorse per sostenere le politiche di sviluppo quando state sottraendo, per le annualità 2015 e 2016, qualcosa come 63 milioni di euro. Allora questo è il problema che mi preoccupa, non tanto il provvedimento in sé.

Assessore, io spero che lei nel suo intervento dia qualche indicazione su come intende governare la spesa e su quali settori intende intervenire, perché qualche lieve miglioramento sulla spesa farmaceutica non è sufficiente. Occorrono riforme di sostanza e di natura strutturale, e su queste cose noi la attendiamo, e rimane il giudizio negativo, ragione per la quale in queste condizioni per noi il provvedimento, anche per la natura delle poste di bilancio che sono inserite, non è assolutamente da noi sostenibile.

C'è un ultimo aspetto che è stato introdotto, che è quello relativo alle IPAB, problema che si trascina sempre, problema che non può però continuare a essere rimesso alla successiva finanziaria - su questo ha ragione la collega Pinna - altrimenti ci stiamo prendendo in giro, perché ogni volta c'è l'assunzione di un impegno da parte o del Presidente o dell'Assessore: "Lo rivediamo con il prossimo provvedimento". Qui c'è un provvedimento; ci si dica che va bene o non va bene, che va bene per Guspini, che va bene per San Giovanni Battista di Ploaghe, però il problema lo si affronti con senso di responsabilità perché rimandare il problema sic et simpliciter mi pare che non sia una buona cosa per la funzione…

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito assetto del territorio.

PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Di intesa con l'assessore Arru intervengo io in qualità di Vicepresidente. Penso che sia opportuno innanzitutto chiarire il senso politico degli ultimi interventi e il mio intervento sta appunto a dichiarare in modo chiaro la fiducia nell'operato dell'assessore Arru e nel lavoro che sta facendo, insieme alla Giunta, per cercare di riportare in condizioni di equilibrio un sistema sanitario che tutti sappiamo non essere in questa condizione di equilibrio. Avrei vita facile a dire chi ha generato questo disequilibrio, ma non è questo il momento per farlo e quindi proprio non vado avanti.

Nella riunione dei Capigruppo di qualche settimana fa, quando il presidente Pigliaru ha annunciato questo provvedimento, c'era stato un accordo di mantenerlo nei termini in cui è stato presentato. Se leggete non c'è nessun elemento che dica da dove deriva, chi lo ha fatto, da che anno, come, non c'è. È stata una dimenticanza? No, è stata una scelta condivisa all'interno della Conferenza dei Capigruppo. C'è una situazione di emergenza di liquidità, interveniamo su questa situazione, e poi darò i dettagli dell'intervento. C'è un problema della sanità? Il capogruppo Desini lo diceva con chiarezza. Certo, c'è un problema della sanità, che si trascina da anni, che ha mille combinazioni, mille elementi: c'è la farmaceutica, c'è la rete territoriale, ci sono questioni relative al personale, una sanità nella quale sono andati a ricadere, sempre per il discorso dentro patto o fuori patto, piccole cose che invece nella sanità non dovevano stare. Ci dovremo mettere le mani. Come Giunta ci stiamo lavorando; passo gran parte del mio tempo, come Assessore del bilancio e in qualità anche di Vicepresidente, in una stanza con l'assessore Arru, gli staff e gente della Presidenza per ragionare sulla predisposizione di un piano di rientro. Non ne parlo perché sarà oggetto di analisi approfondite, come merita l'argomento, nelle sedi opportune, cioè questa, a partire dalla settimana prossima o quando sarà. È un tema che riguarda tutti noi, tutti, perché nessuno può dire di non aver contribuito. È un tema che riguarda la società sarda in termini di servizi, di qualità che dobbiamo dare e in termini di sostenibilità. Adesso governiamo noi e chiaramente ci assumiamo la responsabilità, ci mancherebbe altro! È stato fatto poco, è stato fatto molto, quali ASL sono state virtuose, quali meno virtuose, anche questo penso che sarà oggetto di analisi. C'è una Commissione d'inchiesta che sta lavorando all'interno del Consiglio e che giustamente avrà il compito anche di analizzare; noi facciamo la nostra parte. Non penso che sia un tema sul quale fare scarica barile e sul quale andare ad accusare un Assessore. È un tema complesso. I costi è facile farli aumentare: basta firmare un nuovo contratto, assumere duecento persone, interinali o meno; far diminuire i costi è difficile perché poi c'è una vischiosità, c'è una rigidità, non ci sono le bacchette magiche. Io penso che ne discuteremo e troveremo insieme con la nostra maggioranza, ma sono certo anche con il contributo pur critico dell'opposizione, una situazione che è fondamentale, che sia messa in situazione di equilibrio, sennò si mangia tutto il resto del bilancio, si mangia tutto il resto delle altre nostre politiche. Questo mi avete sentito dirlo in sede di predisposizione del bilancio 2015. Eravamo tutti consapevoli che stavamo dando al comparto della sanità, quello giusto rispetto al fabbisogno CIPE, ma sapendo che il fabbisogno CIPE storicamente non è sufficiente per coprire costi che non si possono cancellare con un tratto di penna e che quindi sarebbe stato necessario fare un ulteriore intervento lo sapevamo.

Allora, due possibilità, o l'intervento lo si fa in sede di assestamento tagliando le altre spese, come si è sempre fatto e come anche io Assessore al bilancio ho proposto e fatto nel 2014, due manovre una da 110 milioni e una di fine anno da 60 milioni, sempre per il discorso "fuori patto", "dentro patto". Siccome la sanità era "fuori patto", siccome non si può spendere "dentro patto" perché c'è il vincolo, tagliamo le spese che comunque non potremo sostenere che sono "dentro patto" e le spostiamo a coprire il disavanzo della sanità. Così abbiamo fatto noi nel 2014 e così hanno fatto le Giunte precedenti.

Nel 2015 - l'abbiamo detto dall'inizio - le cose sono cambiate, tutti gli altri Assessorati, alla pari di quello della sanità, non hanno vincoli preordinati di spesa, le risorse ci sono e le posso spendere, non ho la scusa di dire: "È dentro il patto e non posso sospendere". Allora, due alternative: o si tagliavano comunque le spese in tutti gli altri Assessorati (dal lavoro, alla ricerca, allo sport, alla cultura, all'Università, alla scuola, tutto, l'ambiente eccetera eccetera), oppure si faceva l'operazione che stiamo oggi proponendo e cioè un anticipo di liquidità, un anticipo di tesoreria che permette alle ASL di pagare gli stipendi e di pagare i debiti commerciali contratti, quindi di superare la crisi di liquidità, 260 milioni, per avviare contemporaneamente un piano di rientro che servirà nel tempo perché un piano di rientro non impiega una settimana, un mese, un anno, ma ha bisogno di più tempo proprio a causa della vischiosità dei costi in modo tale da riportare la situazione sotto equilibrio. Quindi, il provvedimento è un provvedimento di anticipazione di liquidità da parte del tesoriere. Le regole dicono che siccome la devi restituire, le ASL la dovranno restituire nell'arco di 12 mesi, quindi al 31 dicembre 2016, c'è bisogno di una copertura nel bilancio pluriennale che dia copertura a questa autorizzazione. Trovare una copertura su un bilancio pluriennale a parità di entrate, perché è chiaro che se stiamo intervenendo sul bilancio pluriennale in questo momento lo facciamo a parità di entrate, si poteva fare solamente andando a prendere le grandi voci capienti, 260 milioni, quindi le perenzioni, le spese di cofinanziamento del POR, le spese per gli enti locali. Si arriva a 260, formalmente si dà copertura legittima, pienamente legittima al provvedimento sapendo che c'è comunque in via di predisposizione una manovra finanziaria 2016 nella quale quelle voci saranno interamente e integralmente coperte. Come si affronterà il disavanzo della sanità del 2016, che c'è e che ci sarà, sarà tema di dibattito in quest'Aula quando la Giunta presenterà il piano di rientro che è un piano organico, complessivo, pluriennale del disavanzo della sanità e in quell'occasione io penso che avremo modo tutti quanti di esprimerci, di fare le critiche, di dire: "Quello va bene, quello non va bene, le entrate... possiamo usare meglio quello o quell'altro". Quindi ancora una volta questo è un anticipo di tesoreria, il piano della sanità di rientro e di riorganizzazione...

PRESIDENTE. Assessore Paci, il tempo a sua disposizione è terminato.

Dichiaro chiusa la discussione generale.

Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli.

Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Presidente, l'intervento dell'assessore Paci è stato veramente illuminante. Noi abbiamo potuto fare, in fase di preparazione di questa discussione, solamente delle congetture perché avevamo intuito che l'esigenza della Giunta era quella di mettere in ordine formalmente il triennale per poter poi evitare le sanzioni poste dall'accesso alle regole del bilancio armonizzato. Assessore, quella faccia... noi abbiamo fatto queste congetture, oggi abbiamo avuto la conferma che avete avuto l'esigenza formale di mettere a posto i conti, che non mettete a posto, per andare a contrarre nuovo indebitamento, così come avevamo detto anche nel nostro intervento in sede di discussione generale.

Io credo che lei certo fa la parte del cattivo, anche oggi ha detto che si richiude nelle stanze e ambienti vicino alla Assessorato della sanità dicono sempre: "La colpa è del professor Paci che non ci dà le risorse, perché noi siamo più buoni, vorremmo spendere di più, ma l'Assessore non ci mette nella condizione di spendere e di portare a termine i programmi di spesa, anzi di lasciarli a metà, di lasciarli in piedi, di non concludere e di non poter prendere impegni seri".

Noi pensiamo che queste modalità di gestione, che non portano chiarezza dentro quest'Aula, non ci possono far dire che possiamo esprimere favorevolmente un voto per il passaggio agli articoli di questa proposta di legge.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Presidente, l'assessore Paci conferma oggi in Aula pubblicamente la fiducia nei confronti dell'assessore Arru. Ciò facendo si contrappone in modo chiaro invece a buona parte della maggioranza che questa fiducia non la concede all'assessore Arru, anzi, alcuni autorevoli esponenti della maggioranza hanno chiesto a più riprese le dimissioni dell'assessore Arru o la revoca dell'incarico assessoriale della delega all'assessore Arru. L'hanno chiesta da quella parte, esponenti della maggioranza e poi oggi assistiamo e ascoltiamo con grande meraviglia l'intervento demolitorio - e sottolineo demolitorio - del consigliere Desini che punta il dito con grande veemenza e con grande passione nei confronti dell'assessore Arru e di tutte le politiche sanitarie di questo scorcio di mandato legislativo. Quindi, Assessore, le cose che lei ha detto in Aula le deve riferire nelle riunioni di maggioranza in modo da avere poi un confronto sui contenuti veri dell'azione politica della maggioranza e della Giunta nella sanità.

Oggi o in questi giorni quanto meno avremmo dovuto festeggiare l'anniversario della legge numero 23, mi dispiace che l'assessore Arru non sia in aula. Una legge che noi abbiamo contrastato perché la ritenevamo inidonea a raggiungere gli obiettivi che si poneva, però qualche speranza l'avevamo anche noi. Questa legge, fra le altre cose, si proponeva di riorganizzare il sistema sanitario regionale, si proponeva di ridurre il disavanzo il disavanzo della spesa regionale sanitaria come strumento per avviare questo percorso nominava, autorizzava la nomina di alcuni commissari. Ebbene di questi tre obiettivi l'unico obiettivo che la legge ha raggiunto è la nomina dei commissari, gli altri obiettivi sono falliti completamente, tutti, tutti tranne la nomina dei commissari che sono stati prorogati, una volta sono stati prorogati con legge, col "102" con procedura d'urgenza solo ed esclusivamente per la benevolenza nei confronti degli utenti sanitari dei servizi sanitari dell'opposizione che ha concesso il percorso urgente. Quindi soltanto un obiettivo avete raggiunto, la nomina dei commissari che non stanno...

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (UDC). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Paolo Truzzu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TRUZZU PAOLO (Gruppo Misto). Mi verrebbe quasi da dire a sentire alcuni interventi che la minoranza si stia ampliando, lo dico in maniera ovviamente scherzosa anche per stemperare un po' il clima. Vorrei però fare alcune osservazioni. Ci avevate promesso e ci avevate detto e non lo avete fatto come hanno detto alcuni colleghi in campagna elettorale, uno dei vostri cavalli di battaglia era appunto quello che il bilancio regionale era gravato in maniera forte da una spesa sanitaria fuori controllo e che di conseguenza intervenire su questa spesa sanitaria per razionalizzarla attraverso anche una riorganizzazione di tutto il sistema sanitario avrebbe consentito di liberare delle risorse per poter fare poi quelle politiche di sviluppo di cui parlava anche poc'anzi l'assessore Paci. Avete fatto una scelta ben precisa, quella di fare la legge che citava adesso il collega Tedde che compie quasi un anno o che ha compiuto in questi giorni un anno, ecco magari ci avete messo un po' di tempo per farla e avreste potuto acquisire tempo, acquistare tempo individuando subito come qualcuno di noi anche vi ha suggerito con la rimozione subito dei precedenti manager e con la nomina di validi commissari e non di questi perché questi si sono dimostrati incapaci di raggiungere qualsiasi risultato, e avremmo potuto forse renderci conto prima della situazione. Perché vede assessore Paci, lei oggi giustamente ci ha detto che è un problema di tutti, è indubbio che sia un problema di tutti e ci ha fatto anche un ragionamento sulle azioni che si possono mettere in campo. Io però questo ragionamento che lei ci ha fatto l'avrei accettato il 19 marzo del 2014 cioè quando tutti noi abbiamo messo piede in quest'aula.

Nel momento in cui arriva dopo due anni, quasi due anni di attività mi viene da chiedere che cosa avete fatto nel frattempo, di che cosa vi state occupando perché se questo era il vostro principale obiettivo, quello di ridurre la spesa sanitaria per liberare risorse per il bilancio regionale oggi è conclamato non solo in quest'Aula ma davanti a tutti che avete miseramente fallito.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Augusto Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI AUGUSTO (Sovranità, Democrazia e Lavoro). La sanità suppongo, anzi ho la certezza che sia un argomento estremamente importante e che genera passioni e contrasti, contrasti molto forti perché molto forte è l'argomento di cui stiamo discutendo, che stiamo iniziando probabilmente a discutere. Uno dei problemi è sicuramente dire che tutto va bene non è reale, ci sono dei problemi, ci sono dei problemi che non sono arrivati o si sono ingenerati con questa amministrazione regionale, ma che nella Sardegna arrivano da molto lontano. Non voglio parlare, non voglio dare, anzi voglio rassicurare i banchi del centrodestra che non si aprirà nessuna campagna acquisti (...) suppongo per il momento quindi questo è già un dato di fatto e l'altro argomento che voglio toccare è che nell'appassionata disquisizione del consigliere Desini che in parte è condivisibile perché ripeto non siamo disposti a credere che tutto vada bene, ma siamo disposti a parlare di argomenti che ci sono e concreti. L'onorevole Desini ha parlato a titolo personale, noi siamo disposti naturalmente a continuare a parlare e a discutere di sanità e a portare avanti i problemi, su questo specifico progetto di legge tante cose sono state dette, una cosa va evidenziata, che questo progetto di legge tende a risanare i debiti contratti ma soprattutto si appresta ad avviare un'azione di governo molto forte da parte della Regione Sardegna che porterà ad un piano di rientro che evidentemente come adesso ha anche accennato l'assessore Paci verrà presentato in un prossimo futuro. Questo che cosa vuol dire? Vuol dire che la questione del debito in sanità non può essere risolto nell'immediato, che ha bisogno di tempi lunghi, che ha bisogno di azioni forti, che ha bisogno di coesione e di impegno da parte di tutti, azione e coesione che deve essere programmata e portata avanti con coerenza e con serietà e buon senso.

PRESIDENTE. Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del passaggio all'esame degli articoli.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Comandini ha votato a favore e che i consiglieri Randazzo e Rubiu hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Anedda - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Congiu - Cozzolino - Demontis - Desini - Forma - Gaia - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zanchetta - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Lampis - Locci - Oppi - Orru' - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Busia - Cossa.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 55

votanti 52

astenuti 3

maggioranza 27

favorevoli 31

contrari 21

(Il Consiglio approva).

Sospendo la seduta e convoco la Conferenza dei Capigruppo.

(La seduta, sospesa alle ore 12 e 57, viene ripresa alle ore 13 e 46.)

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta.

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Art. 1

Copertura del disavanzo presunto 2014

1. È autorizzata la spesa di euro di euro 232.075.000 per l'anno 2016 finalizzata, quanto a euro 217.518.000 al ripiano del disavanzo relativo all'anno 2014 delle aziende del servizio sanitario regionale e, quanto a euro 14.557.000, al rimborso dei crediti delle aziende sanitarie locali verso le gestioni liquidatone delle cessate UUSSLL (UPB S05.01.001 - cap. SC05.0010).)

PRESIDENTE. Poiché nessun è iscritto a parlare, metto in votazione l'articolo 1. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:

Art. 2

Copertura delle perdite pregresse

1. Al fine di assicurare alle aziende del servizio sanitario regionale il recupero delle risorse assegnate con la deliberazione della Giunta regionale n. 50/40 del 5 dicembre 2006, in applicazione dell'intesa tra il Governo e le regioni e le Province autonome del 23 marzo 2005, n. 2271, è autorizzata, per l'anno 2016, la spesa di euro 28.761.000 (UPB S05.01.001 - cap. SC05.0001).

2. È autorizzata, per l'anno 2015, l'ulteriore spesa di euro 13.345.216 per il finanziamento degli accordi integrativi regionali della medicina generale, della pediatria di libera scelta e per il potenziamento della medicina specialistica extraospedaliera (UPB S05.01.001 - cap. SC05.0014).)

PRESIDENTE. Poiché nessun è iscritto a parlare, metto in votazione l'articolo 2. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3. All'articolo 3 sono stati presentati gli emendamenti numero 1, 2, 3, 4 e 5. È stato presentato un emendamento di sintesi che unifica gli emendamenti numero 1, 2 e 4. Restano gli emendamenti numero 3 e 5.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3 e dei relativi emendamenti:

Art. 3

Disposizioni in materia di indebitamento

1. Fermo restando il generale divieto di indebitamento, previsto dall'articolo 2, comma 2 sexies, lettera g), del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 (Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421), al verificarsi di esigenze di liquidità non fronteggiabili con le disponibilità finanziarie derivanti dalle erogazioni mensili del fondo sanitario, le aziende del sistema sanitario regionale sono autorizzate a contrarre, con i rispettivi istituti di credito tesorieri, anticipazioni mensili nella misura massima di un dodicesimo dell'ammontare annuo del valore dei ricavi, inclusi i trasferimenti, iscritti nel bilancio preventivo annuale. Le autorizzazioni sono concesse previa deliberazione della Giunta regionale da adottarsi su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Gli oneri finanziari conseguenti gravano sull'UPB S05.01.001.

2. Fermo restando il generale divieto di indebitamento, previsto dall'articolo 2, comma 2 sexies, lettera g), del decreto legislativo n. 502 del 1992, le aziende del sistema sanitario regionale possono procedere alla contrazione di mutui e accensione di altre forme di credito, di durata non superiore a dieci anni, per il finanziamento di spese di investimento, coerente con il piano aziendale approvato dalla Regione, fino a un ammontare complessivo delle relative rate, per capitale e interessi, non superiore al 15 per cento delle entrate proprie correnti, ad esclusione della quota di fondo sanitario nazionale di parte corrente attribuita alla Regione, previa deliberazione della Giunta regionale da adottarsi su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

Emendamento Aggiuntivo Ruggeri - Perra - Collu - Usula - Pizzuto - Cozzolino.

Articolo 3

Dopo l'articolo 3, è aggiunto un articolo 3 bis:

Disposizioni in materia di Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (IPAB)

Alla legge regionale 23 dicembre 2005 n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona. Abrogazione della legge regionale n. 4 del 1988 Riordino delle funzioni socio-assistenziali), è apportata la modifica dell'art. 44 con inserimento del c. 8 bis

"8 bis. Le IPAB che svolgono prevalentemente attività di erogazione di servizi sociosanitari che non sono più in grado di funzionare o hanno espresso la volontà di non sussistere e che non hanno ancora concluso il procedimento di trasformazione sono soppresse con decreto del Presidente della Regione. I beni, le funzioni e le ragioni attive e passive di credito sono trasferiti all'azienda sanitaria locale nel cui ambito territoriale hanno la sede legale, previo scorporo dell'attività sociale che segue la disciplina di cui al c.8". (1)

Emendamento aggiuntivo Peru - Tedde - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Tunis - Alessandra Zedda.

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente:

Art. 3 bis

Modifiche all'articolo 44 della legge regionale n. 23 del 2005 (Disposizioni in materia di Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza - IPAB).

1. Dopo il comma 8 dell'articolo 44 della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona. Abrogazione della legge regionale n. 4 del 1988 (Riordino delle funzioni socio-assistenziali)), è aggiunto il seguente:

"8 bis. Le IPAB la cui attività prevalente è costituita da erogazione di servizi socio-sanitari che non sono più in grado di funzionare o hanno espresso la volontà di non sussistere sono soppresse con decreto del Presidente della Regione e i beni e le funzioni sono trasferiti all'azienda sanitaria locale nel cui territorio hanno sede legale.". (2)

Emendamento aggiuntivo Rossella Pinna - Pietro Cocco - Cozzolino - Ruggeri - Collu - Demontis - Piscedda- Tendas.

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente:

"Art. 3 bis

1. Facendo seguito alla convenzione stipulata in data 3 agosto 2010, la Regione acquisisce al proprio patrimonio e la assegna alla ASL n. 6 di Sanluri, la struttura denominata "Centro di riabilitazione S.Maria Assunta di Guspini", a valere sulle risorse stanziate nell'UPB S05.01.001". (3)

Emendamento aggiuntivo Oppi - Rubiu - Tatti - Giuseppino Pinna - Carta - Floris - Christian Solinas - Orrù.

Articolo 3

Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente:

Art. 3 bis

Modifiche all'articolo 44 della Legge regionale n. 23 del 2005 (Disposizioni in materia di Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza - IPAB)

1. Dopo il comma 8 dell'articolo 44 della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona. Abrogazione della legge regionale n. 4 del 1988 (Riordino delle funzioni socio-assistenziali)), è aggiunto il seguente:

"8 bis. Le IPAB la cui attività prevalente è costituita da erogazione di servizi socio-sanitari che non sono più in grado di funzionare sono soppresse con decreto del Presidente della Regione e i beni e le funzioni sono trasferiti all'azienda sanitaria locale nel cui territorio hanno sede legale.". (4)

Emendamento aggiuntivo Lampis - Truzzu - Pittalis.

Articolo 3

Dopo l'art.3 è aggiunto il seguente:

"Art.3 bis

1. Dando seguito alla convenzione stipulata il 3 agosto 2010 è assegnato al patrimonio della Regione Autonoma della Sardegna, attribuendolo alla Asl 6 di Sanluri, la struttura denominata "CENTRO DI RIABILITAZIONE SANTA MARIA ASSUNTA avente sede presso il Comune di Guspini, all'uopo utilizzando le necessarie risorse stanziate nell'UPB S05.01001". (5)

Emendamento di sintesi Pietro Cocco - Pittalis - Anedda - Zanchetta - Usula - Rubiu - Carta - Cossa - Daniele Cocco.

Articolo 3

Dopo l'articolo 3, è aggiunto il seguente:

Disposizioni in materia di Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (IPAB)

1. Nella legge regionale 23 dicembre 2005 (Sistema integrato dei servizi alla persona. Abrogazione della legge regionale n. 4 del 1988 Riordino delle funzioni socio-assistenziali), all'articolo 44, dopo il comma 8 è inserito il seguente:

8 bis. Le IPAB che svolgono prevalentemente attività di erogazione di servizi sociosanitari che non sono più in grado di funzionare o hanno espresso la volontà di sussistere e che non hanno ancora concluso il procedimento di trasformazione sono soppresse con decreto del Presidente della Regione. I beni, le funzioni e le ragioni attive e passive di credito sono trasferiti all'azienda sanitaria locale nel cui ambito territoriale hanno la sede legale, previo scorporo dell'attività sociale che segue la disciplina di cui al comma 8. (6).)

PRESIDENTE. Chiedo il parere della Commissione sull'emendamento di sintesi.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Raimondo Perra, relatore di maggioranza.

PERRA RAIMONDO (PD), relatore di maggioranza. Parere favorevole, Presidente.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Parere conforme.

PRESIDENTE. E poi il parere sugli emendamenti numero 3 e 5.

PERRA RAIMONDO (Cristiano Popolari Socialisti), relatore di maggioranza. Sugli emendamenti numero 3 e 5 c'è l'invito al ritiro, Presidente.

PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Parere conforme.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Presidente, due parole per spiegare qual è il senso politico soprattutto di questo emendamento e anche approfitto dell'occasione per ribadire la fiducia nella persona dell'assessore Arru e sul suo operato. Io credo che le azioni d'urto di cui parlava l'onorevole Desini siano auspicabili e necessarie, ma sono azioni d'urto che non possiamo non condividere perché non è corretto, non è giusto, non sarebbe giusto buttare la croce solo ed esclusivamente sulle spalle di un'unica persona che sia l'Assessore che si chiami Arru, o che si chiami Paci, o che sia il Presidente. Io credo che sia il senso di responsabilità che ci deve contraddistinguere che ci deve portare invece a condividere le scelte, anche quelle più dolorose. E io credo che soprattutto in questi giorni la Sardegna e noi per primi, noi consiglieri regionali per primi, il nostro territorio non sta dimostrando un grande senso di responsabilità soprattutto sulle cosiddette azioni d'urto, più o meno azioni d'urto che anche l'assessore Arru sta proponendo in merito alla rete ospedaliera. Il problema che ho voluto sottoporre all'attenzione dell'aula è un problema che arriva da lontano, è un problema che la Giunta Cappellacci ha iniziato ad affrontare e che non ha portato a termine forse per la mancanza di volontà politica, ma forse anche perché tecnicamente mancavano i presupposti che oggi invece nel corso degli anni sono stati superati. Voglio riferirmi in maniera particolare alla terza perizia che è stata appunto portata avanti dall'arbitro e che ha messo fine alla querelle che si era aperta in merito alla valutazione complessiva, alla stima complessiva del valore della struttura. La struttura in questo momento è chiusa, è chiusa dal 2012, è esposta ad una condizione di difficoltà e anche di pericolo di depauperamento complessivo dell'immobile stesso. Ma quello che mi preme sottolineare e segnalare all'attenzione dell'Assessore è che gli sforzi e i tentativi che l'Assessore sta facendo forse devono essere un pochino più energici e più concreti. C'è la volontà mi sembra anche da parte del Consiglio, trasversalmente nelle sue componenti, di voler mettere rimedio al problema. Quindi io sono disponibile al ritiro di questo emendamento, ma gradirei anche che l'assessore Arru, subito dopo di me, spiegasse anche quali sono gli impegni che sta prendendo, che cosa sta facendo concretamente. E non perché il consigliere del territorio, i consiglieri del territorio vogliono portare a casa un risultato, ma semplicemente perché conoscono, forse meglio degli altri, qual è il valore di quella struttura, che tipo di risposte può dare in termini di salute per i cittadini, non soltanto per i cittadini del Medio-Campidano, ma per tutti i cittadini della Sardegna, e non soltanto in termini occupazionali ma questo è il minimo, ma soprattutto anche in termini di risparmio per il sistema sanitario complessivo che vedrebbe a fronte di un investimento economico nemmeno tanto elevato, vedrebbe la possibilità di risparmiare anche perché offrirebbe prestazioni sanitarie che altrimenti i sardi devono andarsi o a cercare in altri regioni italiane, o a cui dovrebbero rinunciare con evidenti ripercussioni anche sullo stato di invalidità e quindi sullo stato di salute complessiva che avrebbe ulteriori costi a carico non solo del sistema sanitario, ma anche su quello sociale. Grazie.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Luigi Lampis. Ne ha facoltà.

LAMPIS GIANNI (Gruppo Misto). Grazie Presidente. Faccio mie le considerazioni della collega che poc'anzi è intervenuta. Qui non si tratta di piantare bandierine, non si tratta di metterci medagliette sul petto, qui si tratta di dare risposte ad un territorio che anche pochi giorni fa come ha riportato la stampa è stato individuato come quello in cui la crisi maggiormente concentra i suoi effetti negativi. Una delle mie prime uscite dall'8 settembre in poi è stata, come lei ricorda Assessore Arru, per partecipare alla presentazione negli uffici della ASL di Sanluri di quella che è la proposta di riforma sanitaria e ospedaliera che lei e la sua Giunta, la maggioranza sta cercando di portare avanti. In quell'occasione, se da una parte gli amministratori locali hanno riconosciuto l'impegno nei confronti dell'ospedale di San Gavino hanno però sottolineato che un giudizio positivo sui servizi sanitari del territorio non può prescindere dalla loro effettiva dislocazione nel territorio stesso, quindi quando quegli stessi amministratori hanno detto che a Villamar c'è un centro riabilitativo cardiologico chiuso, quando a Lunamatrona c'è un centro medico sportivo chiuso, ad Arbus la casa della salute non è stata ancora aperta, ecco a Guspini abbiamo questo centro che per tanti anni ha garantito un servizio e riteniamo che quell'esperienza, quelle professionalità debbano oggi trovare il giusto riconoscimento in un processo di impegni che la Regione dovrà assumere. Ecco perché noi accogliamo l'invito di ritirare l'emendamento, noi accogliamo ancora una volta, dopo l'atteggiamento che abbiamo già avuto ieri, accogliamo la volontà di voler perseguire un risultato, non piantare bandierine come dicevo prima, noi oggi l'emendamento lo ritiriamo con la consapevolezza che voi oggi vi assumete una responsabilità e non lo fate di fronte consiglieri regionali che provengono da quella provincia, lo fate di fronte ad un'intera comunità di cittadini sardi che troppo spesso vedono e subiscono la latitanza delle istituzioni. Quindi noi non siamo qui per fare polemica, per fare ostruzione, siamo qui per portare risultati, lo diceva bene prima la collega, e i risultati giovano a tutti, quindi in questo senso confidiamo nella sua opera Assessore, ma confidiamo soprattutto che non debbano passare ai decenni perché questo territorio e questa struttura in particolare possano trovare quella vendetta che da tempo gridano.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

ARRU LUIGI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Accolgo l'invito dell'onorevole Pinna e dell'onorevole Lampis di prendere in considerazione, come abbiamo fatto tra l'altro appena ci siamo insediati, il problema della struttura di Guspini. Abbiamo cercato di affrontarla sempre nell'ottica della rete, ottica che sta accompagnando anche la riorganizzazione della rete ospedaliera. Cosa vuol dire rete? Non vuol dire identificare fisicamente strutture da disporre nel territorio regionale, significa creare valore aggiunto condividendo saperi ed esperienze. Una struttura, come quella di Guspini, ha una ragion d'essere se inserita in un ragionamento regionale, quindi in qualcosa che dà una risposta ben oltre l'ambito locale, perché sia chiaro che deve dare una risposta per quanto riguarda la riabilitazione ma deve essere inserita in un percorso che dia risposte alla popolazione locale per quanto riguarda per esempio la lungodegenza che voi sapete è un problema per quanto riguarda i posti letto della Sardegna, noi in Sardegna in questo momento abbiamo 3, 7 posti letto per 1000, riusciamo a soddisfare la soglia e i valori indicati dalla "135" dalla cosiddetta Balduzzi, ma abbiamo ancora uno sbilanciamento per numero di posti letto per acuti ancora eccessivo. Quindi rivedere, riorganizzare il tutto pensando a lungodegenza, pensando alla possibilità di inserirlo nella casa della salute che voi sapete sarà uno dei punti forti della riorganizzazione del sistema sanitario regionale, non in alternativa all'ospedale ma ad integrazione, penso che in tempi brevi si possa dare una soluzione per questo problema che oramai è dato da diversi anni.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 3.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento di sintesi.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 4

Norma finanziaria

1. Gli oneri derivanti dalla presente legge sono valutati in euro 13.345.000 per l'anno 2015 ed in euro 260.836.000 per l'anno 2016.

2. Agli stessi oneri si provvede:

a) per l'anno 2015, mediante pari riduzione dell'autorizzazione di cui all'articolo 1, commi 2 e 3, della legge regionale 9 marzo 2015, n. 5 (legge finanziaria 2015), iscritte in conto dell'UPB S01.03.010 del bilancio regionale per lo stesso anno;

b) per l'anno 2016, quanto ad euro 50.000.000 mediante pari riduzione dell'autorizzazione di cui all'articolo 1, commi 2 e 3, della legge regionale n. 5 del 2015, quanto ad euro 50.836.000 mediante pari riduzione dell'autorizzazione di cui all'articolo 30, comma 1 della legge regionale n. 5 del 2015, iscritte, rispettivamente, in conto delle UPB S01.03.010 e S01.06.001 del bilancio regionale per lo stesso anno, e, quanto ad euro 160.000.000 mediante le variazioni di bilancio di cui al comma 3.

3. Nel bilancio della Regione per gli anni 2015-2017 sono introdotte le seguenti variazioni:

SPESA

in diminuzione

UPB S01.03.010
Spese per interventi di programmazione negoziata e per l'attuazione del PRS
2015 euro 13.345.000
2016 euro 50.000.000

UPB S01.06.001
Trasferimenti agli enti locali - parte corrente
2016 euro 50.836.000

UPB S08.01.004
Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare
2016 euro 160.000.000

in aumento

UPB S05.01.001
Spese per il Servizio sanitario regionale - parte corrente
2015 euro 13.345.000
2016 euro 260.836.000

4. Gli oneri della presente legge gravano sulla UPB S05.01.001 del bilancio della Regione per gli anni 2015-2017. Art. 4

Norma finanziaria

1. Gli oneri derivanti dalla presente legge sono valutati in euro 13.345.000 per l'anno 2015 ed in euro 260.836.000 per l'anno 2016.

2. Agli stessi oneri si provvede:

a) per l'anno 2015, mediante pari riduzione dell'autorizzazione di cui all'articolo 1, commi 2 e 3, della legge regionale 9 marzo 2015, n. 5 (legge finanziaria 2015), iscritte in conto dell'UPB S01.03.010 del bilancio regionale per lo stesso anno;

b) per l'anno 2016, quanto ad euro 50.000.000 mediante pari riduzione dell'autorizzazione di cui all'articolo 1, commi 2 e 3, della legge regionale n. 5 del 2015, quanto ad euro 50.836.000 mediante pari riduzione dell'autorizzazione di cui all'articolo 30, comma 1 della legge regionale n. 5 del 2015, iscritte, rispettivamente, in conto delle UPB S01.03.010 e S01.06.001 del bilancio regionale per lo stesso anno, e, quanto ad euro 160.000.000 mediante le variazioni di bilancio di cui al comma 3.

3. Nel bilancio della Regione per gli anni 2015-2017 sono introdotte le seguenti variazioni:

SPESA

in diminuzione

UPB S01.03.010
Spese per interventi di programmazione negoziata e per l'attuazione del PRS
2015 euro 13.345.000
2016 euro 50.000.000

UPB S01.06.001
Trasferimenti agli enti locali - parte corrente
2016 euro 50.836.000

UPB S08.01.004
Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare
2016 euro 160.000.000

in aumento

UPB S05.01.001
Spese per il Servizio sanitario regionale - parte corrente
2015 euro 13.345.000
2016 euro 260.836.000

4. Gli oneri della presente legge gravano sulla UPB S05.01.001 del bilancio della Regione per gli anni 2015-2017.)

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare il consigliere Anna Maria Busia. Ne ha facoltà.

BUSIA ANNA MARIA (Sovranità Democrazia e Lavoro). Io veramente mi ero prenotata per l'articolo 3.

Poiché non vi sono iscritti a parlare sull'articolo 4, lo metto in votazione.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 5

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).)

Poiché non vi sono iscritti a parlare sull'articolo 5, lo metto in votazione.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione il testo della legge.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 277.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Anedda - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Congiu - Cozzolino - Demontis - Forma - Gaia - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zanchetta - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Lampis - Locci - Oppi - Orru' - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Busia.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 50

votanti 48

astenuti 2

maggioranza 25

favorevoli 29

contrari 19

(Il Consiglio approva).

Passiamo al disegno di legge numero 286.

Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). C'è un ordine del giorno sul DL 277 che probabilmente le è sfuggito.

PRESIDENTE. Ha ragione.

E' iscritto a parlare il consigliere Ignazio Locci. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Sarò molto breve, vorrei portare all'attenzione dell'Aula una vicenda abbastanza triste che riguarda l'assistenza domiciliare integrata per i malati di terzo livello della ASL 7 di Carbonia, un servizio che esiste da quindici anni circa, e che vede anestesisti e rianimatori dell'ospedale di Carbonia, comunque della ASL 7, di recarsi a domicilio per interventi necessari su malati che sono di fatto affetti da gravissime malattie, anzi restano in vita grazie all'ausilio di respiratori, possono parlare grazie a dei sintetizzatori, stiamo parlando prevalentemente di malati di SLA e altre malattie gravissime che necessitano di questo tipo di assistenza, recentemente l'azienda sanitaria di Carbonia ha tentato di, o meglio non ha tentato, ha riorganizzato il sistema, almeno su carta, perché poi in pratica questo sistema non sta funzionando in quanto non ha trovato la disponibilità né di infermieri, né di rianimatori, come richiesti dai bandi interni pubblicati dall'azienda e ha fatto nascere questa vicenda delle proteste veementi da parte dell'associazione dei malati, ma soprattutto da parte dei malati, che si è addirittura ormai manifestata con lo sciopero della fame che va avanti da alcuni giorni. Queste sono situazioni che stanno passando sotto il silenzio di tutti, e, nonostante in più occasioni sia l'Azienda ma anche l'Assessore li abbia incontrati, li abbia rassicurati, abbia tentato di cercare di trovare delle strade condivise, poi condivise non si sa bene da chi perché si vogliono imporre solamente determinati schemi mentali, anche con poca ragione di carattere sia organizzativo che sanitario… . Le famiglie di questi pazienti chiedono solamente più sicurezza, chiedono di poter accedere in maniera diretta al reparto di rianimazione, e francamente non valgono a nulla tutte le questioni di filosofia e di morale che sono state portate dal commissario. Noi riconosciamo il diritto al commissario di riorganizzarsi ma non gli riconosciamo l'arroganza che ha qualche volta nel confrontarsi con questi malati che sono di fatto ospedalizzati a domicilio, e così vanno trattati, quindi non è possibile che questi non possano accedere in maniera diretta al reparto di rianimazione ma debbano magari passare per le vie ordinarie di ambulanze per poter magari poi dover ricorrere a ricoveri ospedalieri che, per questo tipo di malati, sono qualche volta veramente insopportabili. Quindi, vorrei ricordare che la Commissione sanità se n'è occupata addirittura con interventi di colleghi autorevoli di questo Consiglio, che avevano chiesto all'Assessore di intervenire, il quale a sua volta in Commissione aveva assicurato il suo intervento per cercare di risolvere la situazione. Oggi questa situazione non è stata risolta, è stata anzi addirittura aggravata, noi vorremmo scongiurare sciopero della fame dei malati. Voglio evitare tutta la sequela che addirittura ha portato medici a confrontarsi sulla stampa su questa vicenda, credo che ciascuno debba fare il suo dovere ed evitare forse i mezzi di informazione ma occuparsi di più della propria attività professionale nei reparti e nel territorio, e il governo dell'Azienda eviti di strumentalizzare queste vicende che sono veramente tristi.

Io chiedo a questo Consiglio di esprimersi sulle richieste di questi malati. I malati e le famiglie chiedono che ci sia un collegamento diretto con i reparti, che non si faccia melina, che non si facciano riunioni infinite che non portano a nulla e che hanno l'unico scopo di prendere per stanchezza queste famiglie e questi malati per non andare loro incontro, per un ascoltarli e soprattutto per dare loro la sicurezza che meritano.

Questi sono interventi che non aumentano di un centesimo la spesa sanitaria, semmai la tengono in costi molto contenuti e soprattutto mantenendo una umanità dell'intervento, consentendo questi malati di stare all'interno dei nuclei familiari e delle loro abitazioni. Quindi, Assessore e colleghi consiglieri, io chiederei di esprimerci a viso aperto su questa vicenda e togliere ogni scusa a chi ne sta cercando fin troppe e soprattutto a carico di persone che non possono permettersi di subire ancora questi comportamenti da parte dell'Azienda.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Commissione sull'ordine del giorno, facoltà di parlare il consigliere Raimondo Perra.

PERRA RAIMONDO (Cristiano Popolari Socialisti). Il parere messo in questi termini non è favorevole. La Commissione ha avviato la discussione a questo riguardo, era presente anche l'Assessore al quale si era chiesto, sì, dei passaggi che sono enunciati nella premessa di questo documento, ma il deliberato prevede cose diverse rispetto a quello che è stato enunciato.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sull'ordine del giorno, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

ARRU LUIGI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Intanto do una notizia appena giunta. Abbiamo risolto il problema, nel senso che abbiamo trovato la disponibilità dei rianimatori nell'ambito della riorganizzazione di ADI di terzo livello, per riassicurare a quel gruppo di ammalati che lo avevano richiesto di poter essere assistiti secondo il vecchio modello.

Ci terrei a dire che il modello presentato dal commissario non è qualcosa che nasce da un'iniziativa estemporanea, c'è un documento del Ministero della salute che disciplina l'ADI di terzo livello e l'assistenza domiciliare. Nella fase di transizione pazienti abituati al modello di presa in carico del rianimatore si sono trovati a disagio, per cui siamo intervenuti in Commissione e anche personalmente per favorire quel modello lì soprattutto per i pazienti che hanno bisogno di supporto vitale. Per cui è una sintesi che è stata trovata: da oggi viene garantito il percorso di assistenza ai pazienti che erano abituati ad essere assistiti prevalentemente dalla rianimazione di Carbonia, nulla osta che il modello di ADI di terzo livello, che ha l'obiettivo di estendere alle ore e il numero di professionisti a disposizione per l'assistenza territoriale, possa andare avanti. Di fatto per me si trova così una sintesi senza che venga ritirata o capovolta la determinazione del commissario di riorganizzare l'ADI, perché, ripeto, rispetta ampiamente le direttive nazionali del Ministero della salute. Allo stesso tempo aveva cercato di garantire ai pazienti che erano abituati ad un "modello Sardegna", perché prevalentemente in Sardegna la presa in carico di pazienti con sclerosi laterale amiotrofica è fatta dalle rianimazioni. Quindi, abbiamo cercato di conciliare un'esigenza storica di questi pazienti abituati ad avere una relazione umana fortissima, e devo dire, scusatemi, ben venga che ci si confronti su queste cose perché è un motivo di orgoglio per la Regione Sardegna. Il progetto Ritornare a casa è uno dei migliori progetti a livello nazionale per umanizzazione e professionalizzazione e allo stesso tempo, se vogliamo fare anche un ragionamento banale di natura economica di fronte patologie così gravi, concordo con lei che piuttosto che tenere un paziente in rianimazione è meglio ricondurlo al proprio domicilio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Anna Maria Busia per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BUSIA ANNA MARIA (Sovranità, Democrazia e Lavoro). Voterò contro questo ordine del giorno, e lo faccio più che per una ragione di merito per una ragione di metodo, perché gli ordini del giorno, caro collega Locci mi dispiace doverglielo dire, vengono disattesi, sono del tutto inutili, faccio un esempio. Il 7 di ottobre del 2015, in relazione alla questione che abbiamo appena definito e cioè dell'IPAB San Giovanni Battista, era stato fatto un ordine del giorno; in quell'ordine del giorno si impegnava la Giunta a provvedere al pagamento degli stipendi arretrati dei dipendenti dell'IPAB e soprattutto si impegnava la Giunta a procedere e a definire il passaggio dell'IPAB alla ASP. Oggi si è tornati indietro su quella che era una posizione condivisa, prima ancora dello scadere dei tre mesi che era il termine che era stato dato, ponendo in essere un provvedimento che presenta criticità, che fa acqua da tutta le parti, perché è evidente che quanto meno verrà attenzionato un provvedimento di questo tipo e che verosimilmente verrà impugnato. Soprattutto poi si è regalata un'illusione, l'ennesima, ai lavoratori dell'IPAB San Giovanni Battista di poter passare alle ASL e di poter sistemare così la loro condizione, andando ad aggravare ulteriormente quella situazione che è stata delineata nel corso della discussione, cioè di tutta la sanità sarda. Atto che io reputo gravissimo, ecco perché, collega Locci, le dico che è indifferente che lei lo ritiri, e che questo ordine del giorno passi o non passi, perché gli ordini del giorno non vengono rispettati, e non vengono rispettati innanzitutto da noi, che ci dimentichiamo di quanto abbiamo stabilito, ci dimentichiamo degli impegni presi, ci dimentichiamo di quanto è stato fatto e della discussione che ha portato a quell'ordine del giorno, e oggi abbiamo assistito all'ennesima sciocchezza che comporterà una illusione e a tutto ciò che conseguirà quando i lavoratori apprenderanno la triste verità.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luca Pizzuto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PIZZUTO LUCA (SEL). Grazie Presidente, io dico alcune cose sulla vicenda che è stata spinosa nella mia città e nel nostro territorio perché ha costretto a sciopero della fame, grandi difficoltà le persone che usufruiscono di questo servizio ma bisogna dare anche atto al direttore generale di tentare di mettere mano a un sistema che aveva qualche lato oscuro nei suoi funzionamenti dall'interno della macchina amministrativa della ASL. Detto questo io voglio ringraziare l'Assessore per l'impegno che ha messo in questa vertenza specifica perché ha seguito passo passo le famiglie e incontrato più volte l'associazione che si occupa in questo momento di gestire la protesta, io penso che sarebbe sbagliato respingere un ordine del giorno e una mozione che a questo tema ritengo però che nella mozione debba esserci qualche correttivo. Per cui io chiederei cinque minuti di sospensione per vedere se ci sono le condizioni per fare un ordine del giorno condiviso sempre che non venga ritirato dall'onorevole Locci in seguito alle dichiarazioni dell'Assessore. Grazie.

PPRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Se ci sono le condizioni possiamo sospendere.

PITTALIS PIETRO (FI). Andiamo avanti con l'ordine del giorno e nel mentre cerchiamo la condivisione.

PRESIDENTE. Per la sospensione? Allora lasciamo in sospeso l'ordine del giorno e andiamo avanti con il disegno di legge numero 286.

Discussione e approvazione del disegno di legge: "Proroga del contratto di servizio di continuità territoriale marittima tra la Sardegna, le isole minori e la Corsica". (286/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 286.

Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha facoltà di parlare il consigliere Giuseppe Meloni, relatore.

MELONI GIUSEPPE (PD), relatore. Nella seduta del primo dicembre del 2015 la quarta Commissione dopo aver preliminarmente sentito l'assessore Deiana che ha illustrato nei dettagli il disegno di legge e ha rappresentato l'esigenza di approvarlo con celerità e urgenza la Commissione è passata all'esame dell'articolato e diciamo che il disegno di legge è rimasto sostanzialmente intatto se non in una parte che è stata modificata e c'è stato un piccolo emendamento a seguito di un suggerimento del consigliere Pizzuto in particolare con riferimento alla necessità, appunto, di trovare in alternativa rispetto alla proroga fissata per il 31 marzo, a differenza del precedente termine attuale che è il 31 dicembre del 2015, che è stato fissato con la legge regionale numero 15 del 2015, è stata aggiunta, appunto, la necessità di indicare come successiva data di aggiudicazione della procedura di evidenza pubblica in alternativa o al 31 marzo 2016 o alla successiva data di aggiudicazione della procedura di evidenza pubblica nell'ipotesi in cui questa procedura dovesse, appunto, terminare in un periodo successivo, si spera di no, a quello del 31 marzo 2016. Successivamente in data 2 dicembre, quindi stamattina, del 2015 la Commissione, dopo aver acquisito il parere favorevole della Commissione bilancio ha approvato all'unanimità il testo per l'Aula così come è giunto in Aula cogliendo la necessità di agire con urgenza. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Luca Pizzuto. Ne ha facoltà.

PIZZUTO LUCA (SEL). Grazie Presidente, per dire questo ci sono stati dei passi in avanti sul tema Saremar e ci tengo a sottolinearlo in aula, non è sottovalutabile il fatto che in questa legge ci sia un'ulteriore proroga per fare in modo che tutto il percorso e iter burocratico di assegnazione della gestione del servizio possano andare per il verso giusto senza grandi conseguenze o shock per i lavoratori; ma mi preme anche sottolineare che una delibera prodotta qualche settimana fa della Giunta ha cambiato di molto il quadro di azione politica da parte della nostra maggioranza su Saremar, perché non solo si stanno mettendo in campo tutti gli strumenti per fare in modo che il bando possa essere il meno traumatico possibile per quelle comunità e per quei lavoratori ma nella delibera, fatta, come dicevo appunto, qualche settimana fa vengono poste in essere tutte le condizioni di salvaguardia di tutti i lavoratori diretti e indiretti che hanno avuto negli anni e che hanno in questo momento a che fare con Saremar. Io ritengo questo un grande passo avanti, un importante segnale e per questa ragione noi voteremo a favore di questa legge e riteniamo che si sia in modo significativo, per quanto noi ideologicamente culturalmente rifiutiamo l'idea delle privatizzazioni, che però è un'azione consequenziale ai danni che sono stati fatti in passato, riteniamo però che con quest'azione importante di tutela dei lavoratori si sia raddrizzato di molto il tiro su una vertenza molto complicata e da noi ereditata. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Zanchetta. Ne ha facoltà.

ZANCHETTA PIETRO (Cristiano-Popolari-Socialisti). Grazie Presidente, isole che parlano dopo Pizzuto che rappresenta l'isola del capo di sotto non può che avere in qualche modo anche un po' di risonanza l'isola di La Maddalena che da questa vicenda comincia a intravedere una navigazione più tranquilla, anche se il percorso è lungo e va seguito e monitorato soprattutto a garanzia dei posti di lavoro che comunque sono un impegno anche dell'Assessore. Mi dispiace che l'Assessore, che è già impegnato in una riunione credo con i sindaci di La Maddalena e Carloforte, non sia in aula perché ci sono alcuni passaggi tecnici che sarebbe stato opportuno chiarire rispetto a questa vicenda, ma li rimandiamo ad altra occasione e l'intervento mio si conclude annunciando certamente il voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Poiché nessuno altro è iscritto a parlare, ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito assetto del territorio.

PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Molto brevemente in anzitutto riparto dalle parole dell'onorevole Zanchetta dicendo che l'assessore Deiana lo ha appena avvertito che stava iniziando la discussione e arriverà probabilmente non in tempo ma era occupato con gli amministratori di La Maddalena sempre per affrontare le tematiche di questo genere. Non ho molto altro da aggiungere rispetto agli interventi che mi hanno preceduto quindi è un passaggio per dare la proroga all'interno di un procedimento che si è arricchito anche della delibera della scorsa settimana, bando che prevede le clausole sociali, la delibera della scorsa settimana della Giunta e che prevede comunque un mantenimento di un fondo per coprire anche eventuali lavoratori che non potessero per vari motivi rientrare con il nuovo operatore. Quindi devo dire che è una procedura complessivamente che adesso dà tutte le garanzie sia rispetto alle regole dell'Unione europea della concorrenza sia per la tutela dei lavoratori e quindi auspico un'approvazione da parte del Consiglio. Grazie.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale. Metto in votazione il passaggio all'esame gli articoli.

Poiché nessuno domanda di parlare, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 1

Proroga del contratto di servizio

1. Nelle more del completamento della procedura ad evidenza pubblica prevista dall'articolo 8, comma 13-septies, del decreto legge 19 giugno 2015, n. 78 (Disposizioni urgenti in materia di enti territoriali. Disposizioni per garantire la continuità dei dispositivi di sicurezza e di controllo del territorio. Razionalizzazione delle spese del Servizio sanitario nazionale nonché norme in materia di rifiuti e di emissioni industriali), convertito nella legge 6 agosto 2015, n. 125 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 19 giugno 2015, n. 78, recante disposizioni urgenti in materia di enti territoriali), è prorogato, fino al 31 marzo 2016, e comunque non oltre la successiva data di aggiudicazione della gara, il contratto di servizio sottoscritto con la Sardegna Regionale Marittima - SAREMAR Spa ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge regionale 7 agosto 2012, n. 15 (Disposizioni urgenti in materia di trasporti) e successive modifiche e integrazioni nonché la correlata spesa, per l'anno 2016, per euro 3.900.000 (UPB S07.06.001).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno domanda di parlare, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 2

Norma finanziaria

1. Agli oneri derivanti dalla presente legge, valutati in euro 3.900.000 per l'anno 2016, si fa fronte mediante pari riduzione dell'autorizzazione di spesa prevista dalle leggi 27 febbraio 2004, n. 47 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 dicembre 2003, n. 355, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative) e 22 aprile 2005, n. 58 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 febbraio 2005, n. 16, recante interventi urgenti per la tutela dell'ambiente e per la viabilità e per la sicurezza pubblica), iscritta in conto della UPB S07.06.001 (cap. SC07.0619) del bilancio della Regione per lo stesso anno.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno domanda di parlare, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 3

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno domanda di parlare, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 286/A.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Desini, Lampis e Pizzuto hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Anedda - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Congiu - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Demontis - Desini - Fasolino - Floris - Forma - Gaia - Lai - Lampis - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zanchetta - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Cherchi Oscar.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 51

astenuti 2

maggioranza 26

favorevoli 51

contrari 0

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'ordine del giorno. C'è un testo unificato.

Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Non c'è un testo unificato. Vorrei, se fosse possibile, visto l'intervento dell'Assessore, verificare in Commissione la situazione, dopodiché eventualmente ritornare per condividere una posizione con tutta l'Aula. Chiedo, se possibile.

PRESIDENTE. Quindi sta ritirando, almeno per oggi, l'ordine del giorno, salvo ripresentarlo. L'ordine del giorno è ritirato. La seduta è tolta, il Consiglio è convocato per il 9 alle ore 16. Questo pomeriggio, alle ore 15 e 30, ricordo alla Conferenza dei Capigruppo l'incontro con i rappresentanti di ALCOA.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Il Consiglio è convocato alle ore 16?

PRESIDENTE. Il giorno 9 alle ore 16.

PITTALIS PIETRO (FI). Il 9 dicembre. Ho capito, grazie.

La seduta è tolta alle ore 14 e 26.