Seduta n.129 del 03/08/2010 

CXXIX Seduta

Martedì 3 agosto 2010

(POMERIDIANA)

Presidenza della Presidente LOMBARDO

indi

del Vicepresidente COSSA

indi

della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 16.

CAPPAI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 23 luglio 2010 (122), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Roberto Capelli, Felice Contu, Giuseppe Luigi Cucca, Attilio Dedoni, Rosanna Floris, Domenico Gallus, Gabriella Greco e Onorio Petrini hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 3 agosto 2010.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di mozione

PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenuta alla Presidenza.

"CAPPAI, Segretario:

"Mozione Bardanzellu - Petrini - Randazzo - Ladu in merito ai disagi e danni causati alla popolazione e all'economia turistica del Comune di Posada (NU), Budoni e frazioni (OT), a seguito del mancato intervento di manutenzione straordinaria con carattere di urgenza per il ripristino della viabilità e del transito sul ponte crollato in località Sas Murtas". (77)

PRESIDENTE. Considerata l'assenza della Giunta e la scarsa presenza in aula sospendo i lavori che riprenderanno alle ore 16 e 15.

Prego i Capigruppo di richiamare i consiglieri.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 02, viene ripresa alle ore 16 e 37.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Prego i colleghi di prendere posto.

Continuazione della discussione dell'articolato e approvazione del disegno di legge: "Disposizioni nei vari settori di intervento (collegato alla manovra economica-finanziaria 2010-2013)". (78/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 78.

Eravamo in fase di esame degli emendamenti aggiuntivi all'articolo 1, avevamo sospeso l'emendamento numero 34 per la mancanza della copertura finanziaria, che è stata trovata.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Mi scusi, Presidente, io so di essere solo in questo momento. Sinceramente le chiederei di aspettare almeno un paio di minuti perché i colleghi stanno arrivando. Adesso...

PRESIDENTE. Onorevole Espa, ho già comunicato al suo Gruppo. Abbiamo atteso, la richiesta è stata fatta, la Presidenza ha atteso, lei e l'onorevole Agus siete presenti in aula, possono riprendere i lavori. Prego.

ESPA (P.D.). Non è che io... anzi, sono sicuro che poi la maggioranza sarà ben contenta di votare a favore dell'emendamento, ma in realtà mi interessava che i colleghi dell'opposizione votassero a favore, così... ecco, qualcuno arriva quindi le pregherei di lasciarmi il tempo giusto.

Io cercherò di essere molto rapido perché questo emendamento è un emendamento che riguarda - manca l'onorevole Oppi, al quale stamattina faceva riferimento - non l'assistenza domiciliare nel senso dell'ADI, come l'onorevole Oppi aveva equivocato, ma si tratta di un progetto sperimentale di assistenza ai malati in situazione di ventilazione assistita, quindi è una questione estremamente importante e di cui si sta occupando anche la stessa Giunta regionale - non ho problemi a dirlo anche perché se n'è occupata la Giunta precedente -, in particolar modo per le persone malate di SLA. E' successo che una commissione ad hoc ha preparato un protocollo che prevede l'assistenza personale domiciliare 24 ore su 24. C'è stata una battaglia estremamente forte anche delle persone in questa situazione, che hanno assolutamente manifestato in prima persona. Io cito fra tutti Salvatore Usala, che è una persona con la SLA, che si batte non per avere un po' di pietà ma per avere i diritti civili che gli spettano. Io ricordo a tutti che c'è stato un grandissimo dibattito sul diritto delle persone a esercitare l'eutanasia, c'è poco dibattito, invece, quando le persone in questa situazione chiedono di poter vivere. Questa è la verità perché su quel fronte c'è un grandissimo dibattito, su questo fronte, invece, quando viene chiesta una giusta assistenza 24 ore su 24, si dice: "Non abbiamo risorse, non ci sono soldi". Noi proponendo questo emendamento con una copertura di 5 milioni di euro chiediamo che cento persone vengano poste con un progetto sperimentale che permetta loro di avere ventilazione assistita, risorse per poter avere un'assistenza domiciliare, quindi uscire dagli ospedali, ridurre i costi in maniera fortissima, perché anche se la somma che stiamo mettendo in campo è forte viene totalmente compensata dalla riduzione della spesa sanitaria, e da questo punto di vista noi siamo convinti che forse potremmo arrivare anche a duecento persone che hanno quindi l'uscita dai circuiti ospedalieri e sono invece assistite attraverso un progetto approvato dalla commissione SLA della Regione...

PRESIDENTE. Onorevole Espa, il tempo a sua disposizione è terminato.

ESPA (P.D.). Mi lasci finire.

PRESIDENTE. No, onorevole Espa, lo sa che quando finisce il tempo...

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, per annunciare il voto favorevole all'emendamento numero 34 e per richiamare l'attenzione su questi temi delle colleghe del centrodestra. Io sono l'ultima persona, l'ultima, che ritiene che le donne che fanno politica e sono impegnate nelle istituzioni debbano occuparsi esclusivamente di questioni che riguardano il sociale e tutto ciò che al sociale attiene. Sono l'ultima delle persone che ritiene questo. Penso che le donne abbiano la capacità di occuparsi di altri temi che riguardano la Sardegna e che storicamente sono definiti temi prettamente maschili, però mi piace anche appropriarmi di quelle prerogative che invece spesso sono prettamente femminili e che tracciano una linea, anche sulla politica, di una particolare sensibilità nei confronti dei temi del sociale, su cui le donne, anche se si sanno occupare benissimo di altro, si occupano molto bene e spesso molto meglio anche dei colleghi uomini per ovvie ragioni. In questo sono una femminista atipica perché ritengo che le donne abbiano quella sensibilità che devono far sentire al momento giusto, nel posto giusto, quando ne hanno la possibilità e anche l'onore come capita a noi, colleghe. Quindi su questi temi mi piacerebbe sentire anche la posizione delle colleghe. Sono temi che riguardano anche indirettamente la promozione della politica delle pari opportunità perché occuparsi di questi temi, sostenere l'assistenza domiciliare, sostenere il lavoro di cura delle persone in casa significa non solo innalzare la qualità della vita delle persone che hanno necessità di assistenza, ma significa anche sostenere il lavoro femminile, sostenere in questo caso la possibilità che le donne siano alleggerite di questo carico perché si sa che questo carico spesso va sulle spalle delle donne che sono sottratte da altri impegni sociali e spesso anche dagli impegni politici. Mi piacerebbe sentire in questo senso le colleghe e che soprattutto le colleghe sostenessero questi emendamenti.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 34. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'emendamento numero 36.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, ritorno sempre sul testo della Giunta Cappellacci. Riproponiamo quindi integralmente un articolo che era compreso nell'articolo 4, disposizioni a favore dei servizi alla persona. Noi lo condividiamo fortemente. Riteniamo appunto che per garantire lo svolgimento dell'attività dell'assistenza penitenziaria dobbiamo procedere a questo stanziamento. Stamattina anche l'onorevole Oppi ha ricordato come lo Stato ancora ci deve dei soldi per questa funzione sulla quale noi stiamo pensando di intervenire e ne approfitto, oltre che per dichiarare il mio voto favorevole, perché l'intervento della collega Barracciu è stato un intervento, credo, molto importante, perché puntare su un certo tipo di assistenza, in generale qui parliamo di carcerati, ma va bene anche per le persone che hanno una sofferenza come la SLA, crea emancipazione proprio nel mondo femminile, non solo da un punto di vista di maggiori occasioni lavorative, ma proprio dal fatto che il carico familiare viene più equamente ridistribuito. Quindi, di servizi sociali grazie a Dio non se ne occupano solo le donne, per fortuna, ma per quanto riguarda invece la battaglia delle pari opportunità ritengo che quelle parole dette prima di me sono estremamente importanti perché riuscire a... c'è una frase molto importante quando viene detto per mogli o per mamme di persone con disabilità grave, viene detto "sono state condannate agli arresti domiciliari senza aver compiuto nessun reato" perché? Perché se mancano i servizi di intervento proprio di presa in carico domiciliare perché poi le donne, neanche gli uomini, neanche i padri vogliono rinunciare di farsi carico dei loro ruoli, però con un sollievo importante che può dare la Regione attraverso dei servizi personalizzati, mirati alle persone, si crea una politica di genere e di pari opportunità fondamentale per l'esercizio della cittadinanza di tutte le persone, anche di quelle che sono in una situazione di stress particolare data dal carico familiare e in particolar modo delle donne. Quindi, per l'emendamento numero 36 annuncio il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Presidente, per dire ai colleghi che noi stiamo discutendo nella prima Commissione se accettare o meno quanto deliberato dalla Commissione paritetica in ordine al trasferimento delle competenze del sistema sanitario penitenziale. Quindi, non capisco come oggi possiamo inserire questa norma senza che il Consiglio regionale discuta prima se approvare o non approvare la norma che è stata passata nella Commissione paritetica.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Floris, immagino che il suo voto sia contro.

Poiché nessun altro domanda di parlare sull'emendamento numero 36, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 37. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

ESPA (P.D.). Presidente!

PRESIDENTE. Io ho aspettato, l'ho anche detto!

(Interruzione del consigliere Espa)

PRESIDENTE. Onorevole Espa, guardi, assolutamente, ho aspettato, ho detto: "Se nessuno chiede di intervenire"! Assolutamente!

Passiamo all'emendamento numero 90. Non c'è copertura finanziaria, se non è stata trovata.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). La copertura finanziaria è stata trovata attraverso uno stanziamento di 2 milioni di euro. Quindi, la proposta passa da 20 milioni a 2 milioni di euro attraverso l'UPB 10310. Vado avanti nella presentazione dell'emendamento, lo dico a tutti i colleghi che hanno a cuore questa situazione, abbiamo scoperto - qua ho i dati tecnici che spero nei due passaggi riuscirò a dire - che per quanto riguarda i progetti personalizzati dalla legge 162 c'è un buco di 20 milioni di euro rispetto al precedente anno. Allora, io lo sto dicendo qui, spero che tutti possano prendere appunti, l'Assessore, perché noi abbiamo scoperto che nel capitolo S05.0689 ci sono stanziati su questa questione fondi nazionali per 10 milioni di euro; nell'SC05.0673 ci sono stanziati 50 milioni di euro; nell'SC05.0681 30 milioni di euro; poi c'è la questione degli assegni di cura, che è stato recuperato in Commissione, sono 5 milioni; totale 95 milioni di euro. Voglio dire che l'anno scorso il Consiglio ha deciso di finanziare progetti della "162", 28 mila progetti con 116.608.627 euro, allora ovviamente quest'anno i progetti saranno di più, noi capiamo che non si può in teoria dare, come dire, risorse immense, non ci sono risorse immense, ma almeno mantenere le risorse del precedente anno mi sembra un fatto doveroso. Io voglio ricordare che nel 2007 abbiamo avuto 58 milioni di risorse, nel 2008 abbiamo avuto per 21 mila casi 96 milioni di risorse, nel 2009, dicevo, l'anno scorso, abbiamo avuto 116 milioni di risorse e quest'anno ritorniamo addirittura a meno del 2008 nonostante i casi sono aumentati. Allora, se vogliamo evitare che ci sia di nuovo l'assalto al Consiglio con la questione del taglio dei mille euro, cose che abbiamo risolto, se vogliamo fare un passo indietro stiamo sbagliando, noi questo ve lo stiamo segnalando, adesso è stato fatto un emendamento tecnico per poter parlare della questione, sottoporla all'Assessore, sottoporlo all'Assessore alla sanità e a tutti coloro che hanno in carico questa questione, ma sappiate che quest'anno stiamo diminuendo, abbiamo iscritto in bilancio 20 milioni in meno rispetto all'anno precedente. Per questo chiediamo il voto a favore su questo emendamento e sull'emendamento numero 38 di cui poi chiedo di intervenire.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 90.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Per chiedere il voto elettronico palese.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 90.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Diana Mario e Stochino hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri:Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio.

Rispondono no i consiglieri:Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 61

votanti 60

astenuti 1

maggioranza 31

favorevoli 21

contrari 39

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 38.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, io spero che sia stato capito cosa ho detto prima, che mancano 20 milioni di euro e che qui se non sappiamo trovare una soluzione succederanno le cose che l'anno scorso hanno piagato migliaia di persone della Sardegna, per i quali poi il Consiglio ha saputo dare risposte positive anche se non esclusive. Questo emendamento noi lo facciamo perché riteniamo che questa non sia una manovra finanziaria, è importante adesso, quindi anche questo ve lo sottoponiamo, lo proponiamo perché è una questione importante. La questione è questa: noi abbiamo un articolo della legge numero 3 dell'agosto 2009 che prevede gli assegni di cura per le persone con disabilità grave al di sopra di un certo punteggio all'interno della legge 162. Questo emendamento dice che non comporta nessun aumento di spesa, dice molto semplicemente attenzione, e ritorno a quello che ho detto prima, se le risorse ordinarie non bastano, noi dobbiamo permettere che la Giunta regionale, oggi ci siete voi, magari domani ci siamo noi, la Giunta regionale possa utilizzare i soldi per i finanziamenti ordinari. Questo dice l'emendamento. Ora, io posso capire che gli ordini di scuderia sono quelli che sono, ma questo è un semplice emendamento che può servire a salvare il salvabile all'interno di una situazione estremamente complessa, perché le risorse da investire sono tante e se non c'è un'autorizzazione normativa, che non comporta aumento di spesa, che permette alla Giunta, all'Assessore alla sanità con tutto quello che è annesso e connesso, di decidere secondo il numero delle domande se utilizzare le risorse per dare un po' di più ad alcuni, invece conviene probabilmente che noi utilizziamo gli stessi fondi per fare in modo che tutti abbiano risposte adeguate. Quindi, per questo chiedo il voto a favore, ripeto sarà un'emergenza che probabilmente deve affrontare l'amministrazione regionale perché i progetti aumenteranno rispetto all'anno scorso e se non passa questa norma ovviamente l'amministrazione rimane bloccata, ingessata nel dare troppo ad alcuni e zero ad altri.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 38.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Per chiedere il voto elettronico palese.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 38.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Uras ha votato a favore e che il consigliere Stochino ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri:Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri:Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Sanna Giacomo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 65

votanti 63

astenuti 2

maggioranza 32

favorevoli 25

contrari 38

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 39. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 40.

E' ritirato, grazie onorevole Sanna.

Passiamo all'esame dell'articolo 1 bis. All'articolo 1 bis è stato presentato l'emendamento soppressivo totale numero 41.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 bis e del relativo emendamento:

Art. 1 bis

Disposizioni di carattere finanziario

1. Sono abrogate tutte le disposizioni legislative che derogano all'articolo 60 della legge regionale n. 11 del 2006. Sono fatte salve le conservazioni in conto residui disposte a favore del fondo di cui alla legge regionale 26 febbraio 1996, n. 14 (Programmi integrati d'area), e successive modifiche e integrazioni.

2. E' disposto il definanziamento delle autorizzazioni di spesa, escluse quelle destinate al cofinanziamento di programmi o iniziative comunitarie e statali sussistenti nel conto dei residui di provenienza degli esercizi 2008 e precedenti che risultino non formalmente impegnate entro la chiusura dell'esercizio 2010, nonché il definanziamento di quelle di pari tipologia assegnate, nello stesso periodo, a terzi beneficiari che non provvedano all'assunzione di un obbligazione giuridicamente perfezionata entro il suddetto termine. In quest'ultimo caso le somme già trasferite sono recuperate, senza interessi, le somme a favore degli enti locali sono recuperate anche mediante compensazione sui futuri trasferimenti regionali a valere sul fondo unico di cui all'articolo 10 della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007), o da erogare a qualsiasi titolo.

3. Nelle more del rinnovo triennale del piano degli ambiti territoriali di cui all'articolo 2 della legge regionale 2 agosto 2005, n. 12 (Norme per le unioni di comuni e le comunità montane. Ambiti adeguati per l'esercizio associato di funzioni. Misure di sostegno per i piccoli comuni), la quota spettante, per l'anno 2010, a favore delle unioni dei comuni è ridotta di euro 6.500.000 (UPB S01.06.001).

4. Nell'articolo 4, comma 18, della legge regionale 14 maggio 2009, n. 1 (legge finanziaria 2009), le parole: "all'aumento del capitale sociale della SFIRS finalizzato" sono soppresse.

Emendamento soppressivo totale Porcu - Bruno

Articolo 1 bis

L'articolo 1 bis è soppresso. (41).)

PRESIDENTE. E' aperta la discussione sull'articolo e sull'emendamento. Ricordo ai colleghi che intendono intervenire che si devono iscrivere entro la fine dell'intervento dell'onorevole Uras.

E' iscritto a parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, chiedo di intervenire sull'articolo e sugli emendamenti ad esso collegati in modo particolare per evidenziare ancora una volta l'esigenza di una riflessione comune, la più possibile efficace rispetto all'obiettivo che si deve porre in materia di entrate perché è proprio su questo tema che noi abbiamo prevalentemente organizzato i nostri interventi questa mattina e nel corso della settimana passata. Qual è, infatti, la cosa più rilevante di questa manovra? La cosa più rilevante di questa manovra è la cancellazione in conto entrate e quindi conseguentemente sulla spesa di circa 400 milioni di euro, come dire che l'unica, ed è il messaggio veramente preoccupante, che l'unica cosa alla quale noi prestiamo attenzione e la prestiamo in modo pressoché rassegnato è la riduzione delle nostre entrate per mancanza, per riduzione, per ridimensionamento di gettito fiscale. La Sardegna segna il passo dal punto di vista dello sviluppo, segna il passo dal punto di vista dei redditi, noi ne prendiamo atto e in maniera burocratica, in modo contabile come se fossimo un esercizio commerciale, una piccola impresa artigiana, togliamo dal nostro bilancio quattrocento milioni di euro. Cioè non ragioniamo più sulle esigenze e sui bisogni ma ragioniamo come fanno gli uffici contabili solo ed esclusivamente sulle disponibilità. Ci apprestiamo cioè ad essere condannati a svolgere una funzione di tipo notarile e di dimensionare la nostra attività e quindi l'attenzione ai problemi dei sardi e della loro vita in ragione di quello che ci passa il convento, cioè non facciamo il ragionamento contrario, interveniamo su un'economia, sosteniamo le attività produttiva, garantiamo una prospettiva di emancipazione dal bisogno a chi nel ricatto del bisogno è caduto, costruiamo occasioni di lavoro, investiamo sulla conoscenza e sull'istruzione, sulle competenze, aumentiamo l'occupabilità dei nostri giovani. No, non ragioniamo così, ragioniamo su altro, cioè tanto ci passa il convento e dimensioniamo noi stessi rispetto a questa vicenda. E questo progressivo dimensionare noi stessi che psicologicamente ma anche politicamente ma anche culturalmente è sbagliato. Lo Stato ci cancella 2 miliardi e 600 milioni e dimensioniamo noi stessi, e siccome lo Stato ci rapina 2 miliardi e 600 milioni e noi avremo un'economia di gestione del sistema pubblico, dell'apparato amministrativo complessivo di questa Regione, della sua capacità di intervento nell'economia, nelle attività produttive, nella condizione sociale degli uomini e delle donne di questa Sardegna, con 2 miliardi e 600 milioni in meno. E se poi possiamo dare una giustificazione aggiuntiva a quelli che ci stanno scippando i soldi dicendo che siamo anche incapaci a spenderli, ma tanto di guadagnato perché il ragionamento sarà duplice, intanto te ne porto via una fetta perché discuto sul tuo diritto ad averla e poi te la porto via anche perché tu sei incapace a spenderla. Ma chi sono i soggetti destinatari di queste risorse? Chi sono i soggetti destinatari degli interventi pubblici? Chi sono i soggetti destinatari dell'attenzione che la Regione deve avere al sistema produttivo, allo sviluppo di questa isola? Sono gli uomini e le donne di quest'isola, non sono i consiglieri regionali, non sono gli amministratori locali, non sono i soggetti dell'apparato pubblico, amministrativo e burocratico. No, sono gli uomini e le donne, quelli che si faticano la giornata, quelli che stentano a sopravvivere. Allora, ma noi avevamo proposto un'idea diversa, abbiamo detto: "Facciamo un'operazione verità", riordiniamo le scritture contabili perché siano comprensibili, destiniamo ai bisogni più emergenti, più impellenti una quota parte delle risorse che abbiamo e apriamo una grande vertenza nei confronti dello Stato per rivendicare quello che è nostro diritto avere e averlo com'è giusto averlo, non in ragione della nostra capacità di far fronte alla spesa, anche della nostra capacità di essere tempestivi nella spesa, ma rispetto a quello che la Costituzione italiana ci riconosce come principio e la legge dello Stato come diritto. E in ragione di questo chiediamo un cronoprogramma dei trasferimenti, io sono rimasto Presidente mi dispiace, ho chiesto due cose, la Giunta non me le ha date, non mi ha dato la nota di contestazione, di diffida al governo ma spero che me la dia, non mi ha saputo spiegare, io l'ho chiesto, sulla base di quale atto avvengono i trasferimenti dallo Stato alla Regione, qual è il cronoprogramma dei trasferimenti in materia di entrate che ci dà il tesoriere dello Stato, che ci dà il ragioniere generale dello Stato. Noi non lo sappiamo, ci arrivano così. Ci arrivano in ordine alla capacità di spesa della Regione? Prima noi spendiamo e poi ce li mandano? Ci arriva ogni tre mesi? E in che modo ci arriva, con quali quantità rispetto a quello che è previsto dalla legge, dall'articolo 8 novellato, riformato dello Statuto, della legge costituzionale numero 3? Io non lo so, lo chiedo, è possibile saperlo? A chi mi devo rivolgere? Devo prendere l'aereo? Devo andare da Tremonti a chiederlo o lo sappiamo? Perché non lo sa nessuno e nessuno risponde, nessuno risponde su questo. Allora io penso che questo provvedimento, così com'è confezionato, sia una specie di mezza rovina. Siccome qualche responsabilità rispetto all'atteggiamento che abbiamo avuto di sopportazione ce l'abbiamo anche noi, riflettiamo un attimo, cioè blocchiamoci qua, andiamo a casa, facciamoci una Conferenza di Capigruppo per stabilire quando parliamo di entrate, e quando attiviamo la vertenza vera nei confronti dello Stato.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Il mio microfono certamente funziona male, signora Presidente, perché anche questa volta mi sono iscritto dopo qualcun altro, ma…

PRESIDENTE. Onorevole Soru, c'era prima di lei solo l'onorevole Bruno, ma di solito i Capigruppo parlano per ultimi. C'è qua l'onorevole Mariani.

SORU (P.D.). Ah, ho capito! No, intervengo volentieri. Intervengo volentieri per tornare nel merito della questione che ha appena richiamato il mio collega Uras. Stamattina, ostinatamente abbiamo cercato di riportare l'Aula al merito di alcuni emendamenti, ma era evidente che fin dalla pregiudiziale abbiamo voluto segnalare all'Aula, alla Giunta, per quella che c'è in aula, al Presidente della Regione, che avremmo voluto qui, lo vediamo sempre in TV, anche oggi era in TV, ma non c'è mai qui, riportarlo a quello che è il nocciolo della questione appunto. E' evidente, lo ripeterò ancora una volta, stiamo parlando di circa 1 miliardo e mezzo di euro all'anno, che ci sono stati sottratti già per il 2010, e che in mancanza di nulla di nuovo potrebbero esserci sottratti per il 2011, per il 2012, eventualmente per sempre. Ho cercato anche di definire questo ammontare, in tre anni farebbero 4 miliardi e mezzo di entrate, a cui si aggiungono i 2 miliardi e 700 milioni di euro di fondi FAS totalmente spariti, fondi FAS di cui il presidente Berlusconi, senza citare che si trattava di fondi FAS, ma parlava genericamente di finanziamenti già previsti per gli investimenti in Sardegna, di cui il presidente Berlusconi parlava nel corso della campagna elettorale, dove illustrava ai sardi le mirabolanti promesse che ci avrebbero certamente consegnato una Sardegna totalmente diversa: una Sardegna con nuovi 100 mila posti di lavoro, una Sardegna ricca di risorse che avrebbe potuto guardare al suo futuro in maniera più serena e sorridente rispetto al passato. A oggi di quei 100 mila posti di lavoro non ce n'è neanche uno, ma ci sono 30 mila posti in meno. A oggi di quei 2 miliardi e 700 mila euro non ne è arrivato neanche uno, anzi sono stati per ora cancellati tutti. A oggi alle entrate proprie della Regione è stato sottratto per quest'anno 1 miliardo e mezzo di euro. Davanti a tutto questo, che fare? Che cosa fa il Consiglio? Che cosa fa il Presidente della Regione lo so! Cosa fa la Giunta regionale lo vediamo! Non sappiamo nemmeno ancora se continuare a rivolgerci a questa Giunta regionale, che di fatto è terminata da qui alle prime settimane di settembre. Che fa il Presidente della Regione lo sappiamo, di che cosa si occupa. La Giunta regionale fa quello che può, niente. Il Consiglio regionale si deve dare una mossa io credo, e giustamente il Presidente della Commissione, che non vedo qui in aula in questo momento, della Commissione bilancio, richiama anche al ruolo che è proprio di questo Consiglio, ma che in questo momento è persino più urgente, più impellente, in un momento di totale assenza del Governo della Regione. Un'assenza che purtroppo coincide anche con un momento direi di assenza, di vacatio da parte del Governo dello Stato. Del Governo del paese non sappiamo nulla, della maggioranza non sappiamo nulla, quello che è certo è che Bossi presidia la Padania, e che Tremonti lo sostiene. Del Governo della Regione ho detto, credo che dovremmo fare tutti un passo in avanti, e provare ad esercitare il nostro ruolo di rappresentanza nell'interesse dei sardi, prima degli interessi del proprio partito politico, prima degli interessi della propria visibilità personale, del proprio schieramento e così via. E allora che fare? Io credo che occorra immediatamente convocare il Consiglio regionale per una discussione puntuale su questo tema, possibilmente prima delle vacanze, a seguito di questo chiamare a raccolta la società sarda, a seguito di tutto questo chiamare la società sarda, ma sapendo anche che cosa andare a raccontare a Roma. Che cosa gli racconteremo? Li spaventeremo con un nostro ordine del giorno? Li spaventeremo con una nostra risoluzione? Qual è la sanzione che presenteremo al Governo romano? Che cosa gli andiamo a dire? La società sarda è stanca. Il Consiglio regionale è stanco. La politica sarda è scandalizzata da quello che sta succedendo. E quindi, o riportate i vostri comportamenti sotto le previsioni della legge, compreso l'articolo 8 del nostro Statuto, o altrimenti qual è la sanzione? Il Presidente della Lombardia, quando gli hanno sottratto i soldi gli ha detto che gli avrebbe restituito le deleghe. Il Presidente della Lombardia, Formigoni, insieme ad altri Presidenti delle Regioni hanno presentato questa sanzione: "Vi restituiamo le deleghe". Bene, io credo che il Presidente della Regione, questa maggioranza, bene farebbe a dire a Berlusconi: "Sei venuto qui e hai promesso, e se non puoi far bene, almeno non fare male". Bene farebbero il Presidente della Regione e questa maggioranza a non essere complici di questo abuso di potere, di questa sottrazione di risorse dei sardi. Bene faremmo tutti quanti a partire da qui con un testo che preveda una sanzione, dirgli che tutti assieme non ci stiamo a questo furto perpetrato ai Sardi. Bossi parla delle sue baionette, ognuno ha la spada più grossa, noi non ne dobbiamo sparare neanche una, abbiamo da dire però che la politica sarda, i rappresentanti del Popolo sardo presentano questa sanzione politica gravissima, che si torni a votare, che di questa legislatura nata sotto l'egida, sotto la tutela di Berlusconi, non siamo disposti a portarla avanti, essendosi manifestata per quella che è, un dominio capace solamente di sottrarre risorse alla Sardegna. Io credo che non possiamo semplicemente parlare, non possiamo semplicemente dire che ricorriamo all'avvocato, non possiamo semplicemente dire che presenteremo ricorso, questo va bene a loro, posticipare, lasciare passare il tempo, far addirittura superare i tempi del nostro articolo 8 dai tempi della legge delega per il federalismo fiscale. Se noi non agiamo subito saremo rincorsi dal processo di attuazione della legge delega sul federalismo fiscale, il nostro articolo 8 sarà spazzato via, entrerà in ballo semplicemente la trattativa fra Regione e Stato, lo Stato rappresentato dagli interessi della Lega. E purtroppo, devo dire, rischia di accadere quello che in campagna elettorale era stato detto: "Ma che ce ne facciamo dell'accordo dalla passata legislatura, che ce ne facciamo dell'imbroglio di Prodi? Ci sarà Calderoli che ci darà nuove regole". Questo sta per accadere, sta per accadere se non ne prendiamo coscienza. Io non credo che le regole di Calderoli siano regole migliori per noi.

Io spero che la discussione oggi, nei prossimi giorni, in tutte le occasioni, ci porti a definire qual è la sanzione con la quale ci presentiamo davanti al Governo dello Stato. E per ora, per terminare, assessore La Spisa, al di là degli schieramenti, al di là degli interessi della nostra piccola parte, trovo profondamente sbagliato, nel momento in cui ci cancella i soldi il Governo, cancellarceli anche noi dal bilancio, lo trovo una messaggio sbagliato da dare alla società sarda. Ci stanno già pensando loro a diminuire i valori del nostro bilancio, ma che motivo abbiamo noi di farlo? Lei giustamente, quando è intervenuto, ha detto che questo bilancio non era stato impugnato dallo Stato, e quindi anche questo è una garanzia di rispetto. Bene, questo bilancio non impugnato non lo modifichi con 400 milioni di euro in meno.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Io capisco, stamattina qualche consigliere di maggioranza ci ha fatto notare anche una sorta di fastidio per il ruolo che noi stiamo svolgendo in aula sulla discussione, su questo assestamento. Capisco perché diventa inevitabile anche ripetersi, l'argomento è questo e comprendo questo fastidio però è impossibile da parte nostra non sentire la responsabilità di insistere sino in fondo su un tema delicato come questo. Lo ripeto, noi siamo in presenza di una manovra proposta dalla Giunta e dalla maggioranza che taglia, come è stato ricordato testé dal presidente Soru, 400 milioni di euro dal bilancio regionale. Lo si fa in un momento drammatico dell'economia di questa Regione, lo si fa e, per carità, non è colpa esclusivamente di chi governa la Regione da 16 mesi a questa parte, così credo non sia un'esclusiva responsabilità di chi governa questo paese dal giugno del 2008, sono d'accordo con alcuni di voi, le cause sono lontane, c'è una congiuntura economica che riguarda tutto il mondo occidentale, compreso il nostro paese non è un momento facile per nessuno e mi rendo conto ancor meno per chi ha responsabilità di governo, però per chi ha responsabilità di governo credo sia doveroso tentare per lo meno di aggredire i nodi, i problemi che abbiamo in questa regione. Allora, badate, c'è una questione semplicissima, lo ripeto e scusate il (…) non c'è corrente di pensiero economico che in una situazione di crisi economica non individui una ricetta, ripeto non c'è corrente di pensiero economico che la pensi diversamente. Se andiamo a vedere cosa hanno posto in essere con un'azione di governo i vari Governi europei sia di centrodestra che di centrosinistra, tutti quanti hanno fatto lo sforzo massimo di rimettere nel sistema economico risorse pubbliche perché sono le sole in grado di tentare di rimettere, seppure con qualche difficoltà, quel volano dell'economia per far ripartire questo Paese e il Paese in cui si è tentato.

Noi, in questo Paese, nella nostra Regione facciamo il contrario: affrontiamo questa situazione e questo assestamento come fossimo in una condizione ordinaria. Non lo siamo! Non lo siamo affatto! Siamo in una condizione straordinaria e le condizioni straordinarie richiamano necessariamente atti di governo coraggiosi e straordinari, non quelli che state mettendo in essere voi, cioè un semplice taglio di 400 milioni al bilancio di questa Regione. Ma insomma, ne abbiamo discusso in questi giorni, lo ripeto: tutti gli indicatori economici in questa Regione hanno il segno negativo e badate alcuni di questi hanno un segno negativo o, se volete, crescono in negativo in maniera esponenziale proprio da un anno, un anno e mezzo a questa parte. Non tutti per carità, però per onestà intellettuale andate a vederli: c'è questa coincidenza temporale tra l'aggravarsi di alcuni indicatori economici e questo tempo che è trascorso dalle ultime elezioni regionali.

Ora, il presidente Lombardo, lo riportano anche le agenzie di stampa - spero di non suscitare l'ilarità di qualcuno come ho fatto prima - il presidente Lombardo pare si appresti a convocare una Conferenza dei Capigruppo, all'ordine del giorno se non capisco male ci dovrebbe essere l'impegno dei Capigruppo per valutare l'opportunità di convocare un Consiglio regionale aperto alle forze sociali per decidere se e come organizzare - permettetemi il termine - una "manifestazione", un qualcosa che manifesti il disappunto del Consiglio regionale e delle forze politiche nella massima Assemblea elettiva di questa Regione nei confronti del Governo per i tagli che sono stati effettuati nei nostri confronti. Questo avviene a seguito anche di una sollecitazione del Presidente della Commissione, il presidente Maninchedda e delle opposizioni. Io mi permetto di chiedere, presidente Lombardo, senza nulla togliere all'importanza e al valore del ruolo della Conferenza dei Capigruppo, abbiamo idea di come ci si prepara a questa riunione del 3? Badate, il 3 settembre è dopodomani perché sospenderemo, credo, verosimilmente, i lavori di quest'Aula questa settimana e ci rivedremo probabilmente in quell'occasione. E' possibile che noi usciamo da questa discussione nel modo in cui ne stiamo uscendo fortemente divisi e poi ci presentiamo direttamente il 3 a far che?

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSSA

(Segue DIANA GIAMPAOLO.) Allora, assessore La Spisa, io e altri più volte le abbiamo chiesto - lo ricordava poc'anzi anche l'onorevole Uras - è nella sua disponibilità? E se sì - non può che essere sì perché lei ha detto che il Presidente della Regione ha inviato una diffida fortissima nei confronti del Governo, destinatario il sottosegretario Vegas - è possibile conoscere il contenuto di questa diffida? Perché non si dà copia di questa diffida a questo spettabile Consiglio regionale? E' così complicata? Potrebbe essere una traccia di un lavoro che può per esempio superare anche un clima di divisione su una questione che non può dividere il Consiglio regionale, anzi abbiamo l'obbligo, una "vertenza" - passatemi il termine - di questa portata di ricercare in maniera ostinata, ossessiva, l'unità del Consiglio regionale. Allora quale cosa migliore avere a disposizione un atto forte, così come è stato definito, della Giunta regionale nei confronti del Governo relativamente alla non attuazione dell'articolo 8, così come è stato riscritto nella passata legislatura. Il non metterci a disposizione questo atto è un fatto grave che, abbiate pazienza, porta a qualche sospetto. Induce a qualche sospetto, induce a pensare che probabilmente quella diffida finora è soltanto servita a dimostrare a quest' Aula che qualcosa si è fatto, ma se qualcosa si è fatto, ripeto, mettetecela a disposizione e può diventare probabilmente quel pezzo di carta sul quale si può costruire qualche altro pezzo di carta che impegna tutte le forze politiche in questo Consiglio regionale e le prepara ad un confronto serio al nostro interno e come forze sociali che mi pare il Presidente del Consiglio intenda attivare per il prossimo 3 settembre. Allora, io penso questo, lo diceva anche l'onorevole Soru, siamo di fronte ad un confronto negoziale forte con lo Stato, qui siamo tra l'altro di fronte ad un confronto negoziale non per conquistare qualcosa ma per rendere esigibile una conquista che questa Regione e questo Consiglio regionale ha già portato a casa. Non stiamo richiedendo un qualcosa, stiamo chiedendo l'esigibilità di quella conquista. Allora, se così è, se noi dobbiamo manifestare nelle forme che deciderà il Consiglio regionale cosa mettiamo a disposizione? Mettiamo a disposizione le dimissioni di tutti, a partire dal Presidente della Regione se non ci sarà una risposta concreta, se non ci saranno atti che hanno un carattere di cogenza, che garantiscono il rispetto di quell'impegno oppure che cosa mettiamo in essere? Mettiamo in essere soltanto una manifestazione di tipo sindacale - credo di intendermene di queste questioni - di fronte a Palazzo Chigi o non so dove? Volete almeno dirci cosa intendete fare? Io credo che la cosa migliore sarebbe la prima: conoscere questa diffida, vedere se siamo in grado di concludere questa discussione con un documento, quale che esso sia, che impegna tutto il Consiglio, e poi dire fin d'ora attraverso quel documento che non andremo a Roma, se decideremo di andare a Roma, restando con le mani in mano…

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Io ho apprezzato l'intervento del collega Diana, anche se per la verità con l'articolo 1 bis, avrebbe detto l'amico dell'onorevole Salis, non ci azzecca nulla, perché state riproponendo anche nel contesto dell'articolo 1 bis, che è mirato ad introdurre alcune norme di carattere finanziario, questioni che sono state trattate e bistrattate, consentitemi di dirlo, fino, mi consigliano di dire, alla nausea. Io ho ascoltato e ascolto ma sono cose ancora ripetute; e allora, davvero, senza voler alzare l'asticella di una polemica che non ha senso, però, onorevole Soru, io ricordo quando lei verso quest'Aula mostrava fastidio, diceva di trovarsi a disagio - sembra storia di qualche secolo fa e invece è storia di qualche anno fa -, perché allora sì che tutto era incentrato sul ruolo suo e della sua Giunta, era la critica maggiore che le veniva anche dal suo partito. E ricordo che, proprio sulla partita delle entrate, lei ha condotto le trattative con l'allora Governo ma non mi risulta che lei abbia, né prima né dopo, dato l'adeguata informativa a questo Consiglio regionale, e parlo di informativa perché coinvolgimento di questo Consiglio regionale non ce n'è stato, è stato pressoché zero, perché lei non ha investito il Consiglio regionale, non ha chiesto un mandato al Consiglio regionale, non ha avuto dal Consiglio regionale quel supporto politico, quindi di maggioranza e di opposizione, e probabilmente, ma questo è il mio parere, le assicuro, i conti della sanità, del trasporto pubblico locale, della continuità territoriale, la situazione di insularità riconosciuta dal trattato di Nizza e da altri trattati internazionali, forse avrebbero consigliato, anche da parte sua, più prudenza e non prendere a scatola chiusa quello che le hanno voluto allora propinare, perché questa è la realtà. E allora lei dovrebbe mettersi nella condizione, come ha fatto il collega Giampaolo Diana che io apprezzo, forse di porsi anche nella situazione dubitativa: ma io ho fatto davvero bene tutto? E' tutto perfetto quello che ho fatto? Ho portato in Sardegna il massimo del risultato che potevo portare? Oppure devo riconoscere che effettivamente errori ce ne sono stati e oggi ne raccolgo il senso, e allora ecco perché, avendo io sbagliato, consiglio al presidente Cappellacci e alla Giunta di poter in qualche modo evitare che si possa continuare a sbagliare, do qualche consiglio perché si possa far meglio. E' con questa dialettica, Presidente, onorevole Soru, che penso anche un problema di questa portata debba essere trattato; perché se noi diciamo sempre che la politica sarda è scandalizzata per quello che sta succedendo, che tutto non va bene, insomma io penso che il dibattito su un aspetto così importante rischia davvero di scadere, e rischiamo tutti insieme forse di perdere quello che è l'obiettivo, che penso sia presente in tutte le forze politiche. E allora ben venga, come diceva il collega Diana, se iniziamo concretamente a lavorare su un'ipotesi di documento, ben venga se diamo all'Assessore e al Presidente della Giunta il sostegno, il supporto che può essere utile e necessario in una trattativa con il Governo, ben venga tutto, però guardiamo avanti, onorevole Soru, perché se dobbiamo sempre rimanere ancorati alle situazioni che in qualche modo portano la responsabilità forse di tutti, maggioranza attuale e opposizione attuale, penso che su questo versante probabilmente non faremmo cosa utile, allungheremmo i tempi del dibattito, dal mio punto di vista inutilmente, perdendo di vista l'obiettivo che qui si tratta di salvaguardare e sostenere partite molto importanti rispetto alle quali abbiamo già detto noi che non ci sono governi amici, l'ha detto il presidente Cappellacci, l'ha detto chiaramente. Quindi mi pare che su questo, onorevole Soru ma colleghi dell'opposizione, se ci si mette in spirito costruttivo e collaborativo forse potremmo ottenere qualche risultato concreto, e non avvitarci sempre sul solito dibattito al ribasso mentre richiederebbe maggiore sensibilità e anche maggiore responsabilità.

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Zuncheddu. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Grazie, Presidente. Le scelte di politica economica di Tremonti, ammantate da una necessità di riequilibrio dei conti economici voluti e impostati dall'Europa, rappresentano un attacco alle condizioni di vita, di lavoro e di sviluppo del meridione. Il cosiddetto federalismo fiscale preorganizza un'Italia a più velocità che creerà disuguaglianze sempre più incolmabili. All'interno di questo modello è da tempo che noi Rosso Mori, ed io in prima persona, denunciamo il sistema neocoloniale riservato alla nostra isola; situazione coloniale che comunque non può essere attuata se non con la connivenza della classe politica. La cosiddetta manovrina che l'onorevole La Spisa ha concordato con il notabilato del centrodestra berlusconiano è un esempio di questa politica coloniale. C'è da chiederci quale sviluppo può essere possibile se si tagliano i fondi e i finanziamenti di supporto alla scuola pubblica: è questo uno dei test più elementari. Non sta a me ricordare che la Sardegna sull'istruzione occupa una posizione di retroguardia, in Italia e in Europa, che il 32, 6 per cento dei giovani abbandonano anticipatamente gli studi, contro il 22,1 per cento della media italiana; quindi è necessario ripristinare i 20 milioni di euro per combattere la dispersione scolastica e per garantire occupazione, altro che i tagli dell'assessore Baire, chiaramente in perfetta sintonia con la Gelmini. Non si può avere nessuno sviluppo per le generazione attuali, e ancor meno per le future, senza la cultura e senza la propria lingua, perché tutti qui parlano della lingua, della salvaguardia e valorizzazione della lingua sarda, per poi negarla con i tagli. Così come il Governo di centrodestra è totalmente privo di politica industriale, e non per niente in Sardegna nessuna vertenza viene chiusa, e quindi ancora disoccupazione che si somma a disoccupazione; nessun diritto dei lavoratori viene preservato, promuovendo quindi la desertificazione industriale. Per non parlare delle economie tradizionali agropastorali, vediamo le scene sulla stampa e sulle strade in questi giorni; economie che sono liquidate con disprezzo e fastidio dall'assessore Prato che, di fronte alla vertenza dei pastori in difesa del diritto al lavoro, a sostegno delle famiglie e delle proprie aziende messe in liquidazione dai vampiri delle banche nonché dai becchini di Equitalia, li definisce irresponsabili, utopistici ed in alcuni casi li ha definiti pure incompetenti, visto che non distinguerebbero un toro da una vacca, per sua ammissione. Come se non fosse un obbligo per la Giunta regionale promuovere un tavolo fra le parti in modo da bloccare gli istituti bancari ed Equitalia dal sequestro delle aziende e promuovere reali politiche di sostegno al settore. Non far questo, come si dice in gergo "quando si hanno le chiavi di casa", significa fare macelleria sociale e acuire le povertà: questo è ciò che si sta consumando con le scelte di questo centrodestra; questa Giunta, succube del Governo italiano e del nordista Tremonti, non ha neppure la dignità politica di esigere il rispetto del patto sulle entrate sottoscritto dalla precedente Giunta, un patto istituzionale che a prescindere dal colore di chi lo sottoscrive va sempre e comunque rispettato nell'interesse economico e sociale del proprio popolo. Il non pretendere il rispetto sull'attuazione del patto sulle entrate implica una sudditanza politica, una subalternità totale che ai sardi non sfugge da 17 mesi e c'è anche da dire che mai come oggi il re Cappellacci è nudo.

Per le difficoltà quotidiane del vivere per i sardi il buon senso avrebbe voluto che questa Giunta ritirasse la cosiddetta manovrina fonte di ulteriori disagi e di impoverimento sociale per aprire finalmente una vertenza vera con lo Stato italiano per restituirci i nostri fondi che sono fondi dovuti, non ce li devono regalare, ce li devono restituire. Non solo lo esige, la disperazione economica e sociale dei sardi, ma puntualmente e giustamente viene chiesto dai sindacati e da tutte le categorie che sono la cartina di tornasole della reale di condizione del nostro popolo.

La profonda crisi in corso in Sardegna attende risposte adeguate, non ingannevoli manovrine. Io direi che se mai avrebbe richiesto manovre straordinarie e l'apertura di una vertenza con lo Stato italiano con pari opportunità alla luce delle forti potenzialità giuridiche che la Regione autonoma della Sardegna vanta.

Quindi parlare di sovranità ed indipendenza che ogni tanto mi fa piacere così come mi impressiona perché parlare di sovranità e indipendenza giusto po' chistionai non serve a nulla, è come se fosse spesso una moda da consumare e non serve a nessuno se non a banalizzare i nobili progetti per l'emancipazione di un popolo.

La Sardegna ha bisogno davvero di maggiore sovranità che sicuramente non avrebbe permesso, se l'avesse avuta, il saccheggio dell'eolico e la lunga lista di scippi e di rapine a partire dal G8, dei fondi FAS allo scandalo delle bonifiche a La Maddalena dove tra le varie beffe si annovera pure la negazione alle imprese sarde della loro partecipazione ai lavori nella misura del 20 per cento come previsto dagli accordi.

Bisogna affrontare in maniera forte la dispersione scolastica nella scuola dell'obbligo e non certo con i tagli come, ribadisco, i 20 milioni di euro per combattere la negazione dell'istruzione pubblica e per creare occupazione. Sempre più insistentemente in questa Aula, ripeto, si parla di sovranità e di indipendentismo. Io vorrei capire meglio di che cosa si intende parlare, se questo sogno diffuso fosse reale in quest'Aula certamente rafforzerebbe la classe politica sarda oggi nel conflitto con lo Stato italiano; sogno purtroppo a cui credo, visto i 17 mesi di scelte politiche sbagliate che hanno indotto più sudditanza politica ed economica per i sardi, di che sovranità si parla.

Con l'ultimo scippo delle entrate fiscali da parte dello Stato italiano per l'inerzia che sa di complicità, il sistema politico sardo di centrodestra continua a perdere credibilità, ma io dico che questo non possiamo più permettercelo, non è più tollerabile e visto che lo scontro con lo Stato sul problema delle entrate fiscali è divenuto inevitabile sono i sardi che chiedono alla Regione autonoma della Sardegna un impegno in prima fila nella battaglia per il recupero reale dei 2 miliardi e mezzo. Questo significa, iniziare a praticare l'esercizio della sovranità dell'autodeterminazione. Non restano altre strade da percorrere, credo, l'unica alternativa è quella delle dimissioni di questa Giunta che sino ad oggi si è rivelata assolutamente inadeguata. Io dico che ci vuole ancora un atto di coraggio.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Beh insomma, Presidente grazie, l'articolo così, insomma, l'onorevole Pittalis non c'è non mi ammonirà sul merito del mio ragionamento, parto dall'articolo 1 bis, anche l'articolo 1 bis è l'esemplificazione del limite che si mette la Giunta a dotarsi di strumenti che in qualche modo facciano fronte davvero alla crisi. Vorrei segnalare ai colleghi che magari sono in maggiori rapporti con i comuni che in questo articolo vengono tagliati il 50 per cento dei trasferimenti alle unioni di comuni e che di fatto questo rappresenterà un grosso problema per molti comuni in associazione a rendere i servizi per i quali stavano procedendo ad affinare le organizzazioni. Voi direte: li compenseranno con i fondi del fondo unico, auguri, con i trasferimenti dello Stato nello stato in cui sono e con la stagnazione dei nostri, che probabilmente i tagli nella non prossima finanziaria, sarà un problema notevole.

Peraltro l'emendamento che abbiamo presentato che ho visto apprezzato anche da alcune parti della maggioranza sul recupero di quantità di residui di finanziamento, di stanziamento più che altro in capo agli enti locali è stato rinviato a migliori destini quando probabilmente fare un'operazione così incisiva ma anche possibilmente unitaria nei confronti di un ammasso di residui di quella dimensione avrebbe prodotto certamente una condizione diversa di operatività per il futuro e ci avrebbe fatto ragionare sulla prossima finanziaria anche per fronteggiare in maniera più adeguata il tema del patto di stabilità; perché io ritengo che proprio nella formula di organizzazione di un fondo unico regionale di servizio si potranno attutire gli effetti dannosi del patto di stabilità. A meno che, al di là di quello che diciamo in questa Aula, non siamo assuefatti a subirlo passivamente. Se siamo assuefatti punto e basta, la chiudiamo qua.

Ma vi volevo anche raccontare, peccato che non ci sia Pittalis perché con Pittalis di queste cose ne abbiamo già parlato in altri tempi. Vedete, noi stiamo difendendo strenuamente l'idea delle entrate perché abbiamo un interesse diretto a questa cosa per il semplice fatto che chi sta in politica pensa ragionevolmente di non stare sempre eternamente all'opposizione e che quindi abbiamo l'aspirazione che ci lega a quell'obiettivo, perché crea una condizione perenne di lunga durata.

Sapete che cosa vuol dire questa rinuncia e questo taglio e questa cancellazione nei prossimi vent'anni? Nei prossimi vent'anni significano 30 miliardi di euro, cioè la possibilità di avere due, tre finanziarie di vantaggio rispetto alle altre Regioni, due, tre finanziarie intere per fronteggiare una competitività che si riproporrà pure in termini diversi nel contesto della globalizzazione ma anche nel campo della competizione nazionale fra le Regioni. Sapete che cosa vuol dire questo? Ne avete un'idea? E assieme a questo stiamo rinunciando ad un elemento che molti di noi non hanno sottolineato del valore di quella conquista che fu fatta nella finanziaria dello Stato del 2007. Le due più grandi autonomie speciali insomma un po' straordinarie d'Europa cioè quella della Catalogna e quella della Scozia una si regge su una legislazione straordinaria difficilmente modificabile dallo Stato, se non per via costituzionale, diciamo. L'altra, mi pare quella della Scozia, si regge sostanzialmente su una legge ordinaria, la domanda che viene spontanea è come fanno a stare, a trattenere questo riconoscimento attraverso una legge ordinaria e la spiegazione, per chi legge un po' la trovo nel fatto che quell'autonomia non ha bisogno di differenziare la fonte del suo riconoscimento, perché quell'autonomia sta radicata nel rispetto e nell'autorevolezza che quei governanti hanno rispetto al Governo centrale. Cioè quella capacità di poter negoziare permanente che hanno attuato rispetto al Governo centrale, tale da renderli immuni da qualunque attacco anche sul fronte del terreno della legislazione ordinaria. Ebbene noi, con la finanziaria del 2007, abbiamo realizzato una riforma del nostro Statuto con legge ordinaria. Ma perché è avvenuto questo? E' avvenuto perché chi doveva rappresentare gli interessi unitari della Sardegna, cioè il Governo regionale, ha realizzato il rispetto di un potere negoziale, che poi, con l'aiuto della comunità estesa della Sardegna, ha certificato al Governo nazionale della inequivocabilità di quel passaggio rispetto alla tutela della specialità. Badate, è una questione di un'immensità di contenuto politico che a voi sembra sfuggire oggi. Io mi sono domandato, ve lo dico francamente - poi, detto tra noi, con alcuni di voi abbiamo una frequentazione pluriennale, e mi consentirete di capire il vostro stato d'animo anche guardandovi in faccia - io sinceramente mi sono domandato per quale ragione siete così insensibili a un tema nodale come questo. Effettivamente, pensandoci bene, io capisco che c'è una condizione di non libertà da parte vostra, voi non avete oggi la libertà vera, libera, cioè quella libertà di mandato, che invochiamo, di entrare nel merito di quello che la vostra coscienza vi detta rispetto a questi temi. E non ce l'avete perché siete consegnati a una condizione parossistica, cioè, siccome siete ricattati da un pericolo della Giunta regionale e del suo Presidente, riguardo a questa verifica, non si può fare una verifica e combattere contemporaneamente; perché, in questa cultura falsamente riconducibile al liberismo, ma totalmente vincolata al "padre padrone", non potete essere contemporaneamente liberi, autonomi e capaci di gestire una crisi politica, perché la crisi politica non si risolverà per molti di voi se non attraverso un'acquiescenza silenziosa di questo passaggio.

Per altro verso, la verità è un'altra, che comunque il Governo regionale, o qualcuno dentro il Governo regionale, ha chiarissimo qual è la situazione, e non lo sta riconoscendo, e non lo sta ammettendo nella sede più importante della Regione Sardegna. Vedete, riguardo al potere negoziale, posto il fatto che fare un'Assemblea del Consiglio regionale avrebbe il sapore di un potere surrogatorio dell'autorevolezza della Regione, e più velocemente, più puntualmente, deve comunque iniziare da una consapevolezza di chi ne rappresenta la sintesi. E invece non c'è, guardate, non c'è. E di questo non solo noi ce ne siamo accorti, ma, in questi giorni, il nostro parlare, il nostro confrontarci dice che anche i sindacati se ne sono accorti, anche le associazioni se ne sono accorte, anche i disperati se ne sono accorti, però ci viene raccontato in quest'Aula che, in base a quel potere negoziale, Roma capitale negozia condizioni di patto di stabilità straordinarie. Ma allora è vero che anche nei confronti di questo Governo, un po' così, se c'è una volontà, se c'è una forza complessiva, anche qualche cosa che sembra irraggiungibile può essere ottenuta. Però noi, colleghi, abbiamo letto l'altro giorno, stiamo invece aspettando che il presidente Lombardo della Sicilia ci conceda alcune quote della Tirrenia. Vi rendete conto a che punto siamo? Lascio a voi questo pensiero. Quel gesto è la misura…

PRESIDENTE. Onorevole Sanna, il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Grazie, Presidente. Avrei chiesto la verifica del numero legale, ma non lo faccio per la pazienza che avete avuto nell'aspettarci. Però, credo che questo Consiglio regionale, quest'Aula meriti su questi temi ben altra attenzione. Io credo che oggi abbiamo fatto un piccolissimo passo avanti, ma qualcuno indietro, cioè si è andati oltre la letterina di diffida, che tra l'altro vogliamo conoscere. Magari se l'assessore La Spisa domattina, quando può, la porta in quest'Aula per farci conoscere il tenore dell'intervento del Presidente della Regione nei confronti del Governo sulla vertenza entrate. Io credo che stiamo affrontando un argomento serio, stiamo affrontando un argomento serio nel luogo che dovrebbe rappresentare, che forse rappresenta l'unico baluardo in questo momento. Lo stiamo facendo anche con un ruolo di supplenza nei confronti di un Governo regionale assente, onorevole La Spisa, assente dal punto di vista politico, dal punto di vista dell'iniziativa istituzionale, con un Presidente debole più che mai, che sicuramente non l'ha mai avuta, ma tanto meno adesso ha la nostra fiducia. Però, quello che noi chiediamo è di andare oltre una letterina di diffida, e di andare oltre anche un'assemblea degli Stati generali, che già nel luglio dello scorso anno, quindi poco più di un anno fa, in quest'aula vedeva la presenza di parlamentari, di sindacalisti, di tutte le forze vive della società sarda. Io ricordo già da allora, per esempio, le dichiarazioni del ministro Pisanu, del presidente Pisanu: "Gli interessi della Sardegna vengono prima della coalizione", proprio qui, in quest'aula, e, qualche giorno prima, mai la voce della Sardegna è stata così flebile nei confronti del Governo. E' passato un altro anno, ma quella voce si è affievolita ancora di più. Allora, può bastare un'assemblea, può bastare un momento di rappresentanza? E' importante, ma direi che non basta. Intanto dobbiamo recuperare il ruolo di questo Consiglio regionale, e allora, probabilmente, e lo chiederò ufficialmente, occorre una seduta straordinaria di questo Consiglio regionale che preceda quell'assemblea - sulla base della risoluzione unanime della terza Commissione, nella quale abbiamo chiesto l'intervento nella fase di attuazione del federalismo fiscale da parte della Regione, lo abbiamo chiesto ai sensi dell'articolo 51, quindi facendo voti al Parlamento, con un articolo, con un comma che è stato utilizzato pochissime volte in questo Consiglio regionale, forse l'ultima volta negli anni '60 col Piano di rinascita -, noi vi chiediamo una seduta straordinaria che valuti attentamente, dopo un dibattito almeno di una giornata, la piattaforma con la quale intendiamo confrontarci col Governo, col Parlamento nella fase di attuazione del federalismo fiscale, e nella fase di definizione, di certificazione ufficiale dello stato delle entrate. Allora, quel momento ha senso se questo Consiglio regionale riesce a esprimere una sua proposta, riesce a esprimere una sua posizione.

Allora, assessore La Spisa, a poco serve questa legge, che ci porterà 400 milioni in meno di entrate, di risparmi, magari dividendo la società sarda, le varie categorie, e ne abbiamo tutti noi, con lei, di (…) in questi giorni. Il tema urgente è un altro, è la rappresentanza del popolo sardo, e dobbiamo essere seri anche nella proposta. In questi giorni, il presidente Berlusconi sfida la sua maggioranza, sfida il Parlamento: al primo passo falso si va al voto. E' una minaccia? Non lo so, è un modo per affrontare il momento politico. Maroni, in queste ore, dice: "Con la sfiducia a Caliendo si va al voto". Allora, il presidente Cappellacci, il Governo della Regione può dire al presidente Berlusconi, col quale ha condiviso la campagna elettorale, col quale si è impegnato di fronte ai sardi, o riusciamo a mantenere dignitosamente i legittimi trasferimenti di risorse, sanciti da una legge costituzionale, dal nostro Statuto, oppure si va al voto, oppure rimetto il mandato, oppure ci dimettiamo tutti noi, colleghi; riusciamo ad essere dignitosamente rappresentanti del popolo sardo, oppure ci limitiamo, in queste ore, dove il mondo sta cambiando, dove nel Parlamento italiano ha avvengono fatti eccezionali, dove ci vengono sottratte le risorse, i fondi FAS, le entrate conquistate, il patrimonio di tutti i sardi, ci limitiamo a questa manovrina? Allora, noi siamo chiamati ad un momento di confronto in Consiglio regionale, quando vogliamo, Presidente Maninchedda, anche la prossima settimana, anche giovedì, siamo chiamati ad un momento importante di dibattito, di verifica per arrivare ad una piattaforma condivisa, e siamo chiamati a promuovere, lo deve fare il Presidente della Regione, una vasta, determinata mobilitazione sociale, istituzionale, una mobilitazione del popolo sardo nei confronti dello Stato, per rivendicare quelle risorse finanziarie necessarie per attuare il rispettoso adempimento del regime delle entrate al quale tutti ci siamo vincolati. E allora, accanto al conflitto di attribuzioni, accanto all'impugnativa di eventuali leggi dello Stato, accanto all'Assemblea degli Stati generali del popolo sardo, il Consiglio regionale chiede un impegno straordinario e si impegna a dire: questa legislatura è conclusa, è conclusa perché non possiamo accettare una serie interminabile di delegittimazioni da parte del Governo; dal G8, al federalismo demaniale, stavano per venderci anche i fari con il silenzio colpevole del Governo regionale, al mancato rispetto dell'articolo 8, alla scuola, dove non si tengono conto delle nostre peculiarità, non si ottiene una deroga per la Sardegna, all'industria, e ricordiamo tutti, non c'è bisogno in questo momento di richiamare alla mente, telefonate, azioni, promesse, bugie della campagna elettorale di Berlusconi e di Cappellacci. Allora dobbiamo dire basta, dobbiamo dirlo autorevolmente, dobbiamo dirlo senza farse, dobbiamo dirlo nel modo più serio; o noi riusciamo tempestivamente ad ottenere dal Governo quanto ci spetta, oppure questa legislatura è finita, c'è una sconfitta chiara da parte del Presidente della Regione, e forse l'unico mezzo che abbiamo a disposizione, l'unica minaccia è quella delle dimissioni del presidente Cappellacci. Credo che in questo senso, questo Consiglio regionale, deve essere accompagnato da una manifestazione importante del popolo sardo. Allora, solo in questo senso, solo in questo modo il lavoro che stiamo svolgendo in queste ore ha un significato; non lo ha questa leggina, non lo ha l'articolo 1 bis, la ha soltanto, così come ha probabilmente capito la presidente Lombardo su sollecitazione del Presidente della Commissione programmazione, se rimettiamo all'ordine del giorno le cose importanti, le cose serie, l'attuazione della vertenza entrate.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.L'articolo 1 bis di cui stiamo parlando è un articolo importante, così come è importante questa legge; questa legge è importante perché razionalizza la spesa, razionalizza i meccanismi della spesa che sono stati improvvidamente modificarti negli ultimi anni della legislatura precedente a questa, riportando ordine al sistema della contabilità regionale e cercando anche di affrontare con decisione, direi con molto coraggio, anche grazie ad alcune modifiche apportate dalla Commissione e poi dal Consiglio, la questione dei tempi della spesa regionale, della spesa locale, comunque della spesa delle risorse regionali che provoca, insieme ad altre cause, una grande quantità di residui passivi. Questo è il tema di questo articolo, così come del precedente, e complessivamente la legge, voglio ricordarlo, è una legge che prosegue… non è una leggina, è un atto importante che marca, rimarca, caratterizza la politica finanziaria di questo Governo regionale, della sua maggioranza, la caratterizza per la trasparenza, perché stiamo facendo un'operazione di trasparenza adeguando il livello delle entrate alle reali previsioni di entrata, non sovrastimando le entrate, e adeguandole, ridimensionandole nel momento in cui le valutazioni, i dati che abbiamo ci portano a dover dimensionare diversamente il livello delle entrate e conseguentemente quello della spesa. Questa non è una legge che porta via 400 milioni a qualcuno, certifica che 400 milioni, e forse anche di più, non esistono nelle possibilità della Sardegna, e non perché il Governo centrale li stia negando, è una legge che non ha neanche un briciolo di equivoco, neanche un briciolo di finzione. Su questa legge noi puntiamo anche per un confronto con lo Stato che noi possiamo proseguire, perché è già iniziato, a testa alta e con i conti in ordine, per quanto ci è possibile. La Giunta è evidentemente lieta che il Consiglio regionale voglia accompagnare la rappresentanza della Regione, che è sempre stata affidata al suo Presidente, sempre! Che il Consiglio regionale accompagni la rappresentanza del Presidente della Regione nel confronto con lo Stato, con un dibattito che coinvolga le parti sociali e tutte le forze politiche, è un punto importante, positivo, che salutiamo con favore e saremo disponibili a concordare anche i contenuti di questa piattaforma politica nel confronto con lo Stato. Non è questa la sede per affrontare il contenuto di questa vertenza, non è questa la sede perché, come ho sperimentato nella prima giornata di lavoro, qualunque posizione, qualunque dichiarazione della Giunta viene interpretata e utilizzata strumentalmente per uno scontro politico, che non so quanto abbia veramente come fine il bene della Sardegna. Al termine della discussione su questo disegno di legge, su questo testo, la Giunta farà valutazioni molto più precise sulla questione delle entrate, e fornirà anche valutazioni e dati sui fatti, sulle cifre e anche sulle posizioni politiche, sul presente e sul passato, sulla lettera dell'attuale articolo 8 novellato nel 2007 e sulle conseguenze, sulle sue applicazioni, e sulle cifre che sono state date anche in questi giorni. Faremo le nostre valutazioni, le renderemo pubbliche, ci rendiamo quindi totalmente disponibili ad un confronto con le forze politiche, nella chiarezza, nella veridicità e nella lealtà dei rapporti.

PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, lei risulta iscritta, desidera intervenire per dichiarazione di voto?

BARRACCIU (P.D.). No, per la discussione generale

PRESIDENTE. Per la discussione generale purtroppo si è iscritta in ritardo. Bene, non ho iscritti a parlare per dichiarazione di voto, abbiamo un unico emendamento soppressivo totale, prego il Presidente della Commissione di darci il parere.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Il parere è contrario.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territori. Contrario.

PRESIDENTE. Bene, mettiamo in votazione l'articolo 1 bis.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo il voto elettronico palese.

PRESIDENTE. E' stato chiesto il voto elettronico palese… scusate, un chiarimento sulla votazione. Essendo presente un unico emendamento soppressivo totale mettiamo direttamente in votazione l'articolo. Questo è il motivo per cui stiamo mettendo in votazione l'articolo. Per cui stiamo votando a favore o contro l'articolo, non l'emendamento.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1 bis.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Peru e Pitea hanno votato a favore e che i consiglieri Ben Amara e Cuccu hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri:Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Fois - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Pitea - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri:Agus - Barracciu - Ben Amara - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Si è astenuto il consigliere: Cossa.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 57

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 38

contrari 19

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 1 ter. All'articolo 1 ter sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 ter e dei relativi emendamenti:

Art. 1 ter

Variazioni di bilancio

1. Nel bilancio di previsione della Regione per l'anno 2010 e in quello pluriennale per gli anni 2010-2013 sono introdotte le seguenti variazioni; le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate o differite sulla base dell'importo accanto alle stesse indicato nella tabella A, allegata alla presente legge:

STATO DI PREVISIONE DELL'ENTRATA

In diminuzione

UPB E116.002

Tributi regionali

2010 euro 66.000.000

UPB E121.001

Quote di tributi erariali devoluti dallo Stato

2010 euro 113.000.000

UPB E121.003

Compartecipazione IVA

2010 euro 150.000.000

UPB E122.001

Imposte e tasse sugli affari

2010 euro 60.240.000

TOTALE IN DIMINUZIONE

2010 euro 389.240.000

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

In diminuzione

STRATEGIA 01

UPB S01.01.002

Oneri di funzionamento della Giunta regionale e uffici di supporto

2010 euro 11.000

UPB S01.02.001

Oneri per il trattamento economico dei dipendenti, ivi compreso il salario accessorio

2010 euro 3.082.000

UPB S01.02.002

Oneri per contributi sociali e di fine rapporto a carico dell'Amministrazione regionale

2010 euro 547.000

UPB S01.02.003

Altre spese per il personale

2010 euro 200.000

UPB S01.02.004

Spese per il personale effettuate nell'interesse dell'Amministrazione regionale

2010 euro 450.000

UPB S01.02.005

Acquisizione di beni e servizi

2010 euro 800.000

UPB S01.02.006

Spese di funzionamento - Parte corrente

2010 euro 120.000

UPB S01.03.001

Cooperazione con i paesi in via di sviluppo e collaborazione internazionale

2010 euro 185.000

UPB S01.03.002

Promozione e pubblicità istituzionale

2010 euro 500.000

UPB S01.03.003

Funzionamento organismi d'interesse regionale

2010 euro 300.000

UPB S01.03.006

Spese per l'organizzazione e la partecipazione a incontri

2010 euro 100.000

UPB S01.03.009

Altre spese istituzionali

2010 euro 80.000

UPB S01.03.010

Interventi da realizzarsi mediante strumenti di programmazione negoziata e PIA

2010 euro 75.000.000

UPB S01.04.001

Studi, ricerche, collaborazioni e simili

2010 euro 674.000

UPB S01.04.002

Monitoraggio, controllo e assistenza della spesa regionale e delle finanze regionali

2010 euro 373.000

UPB S01.04.004

Relazioni con il pubblico e comunicazione interna

2010 euro 175.000

UPB S01.05.001

Gestione del patrimonio e del demanio

2010 euro 3.011.000

UPB S01.06.001

Trasferimenti agli enti locali - Parte corrente

2010 euro 9.250.000

UPB S01.06.002

Trasferimenti agli enti locali - Investimenti

2010 euro 1.100.000

TOTALE STRATEGIA 01

2010 euro 95.958.000

STRATEGIA 02

UPB S02.01.001

Interventi per il diritto allo studio - Spese correnti

2010 euro 265.000

UPB S02.01.003

Interventi a favore della scuola dell'infanzia - Spese correnti

2010 euro 2.000.000

UPB S02.01.004

Istruzione dell'obbligo e superiore

2010 euro 1.000.000

UPB S02.01.005

Investimenti a favore dell'istruzione dell'infanzia, dell'obbligo e superiore

2010 euro 5.000.000

UPB S02.01.009

Formazione universitaria

2010 euro 2.650.000

UPB S02.01.012

Diritto allo studio universitario - ERSU - Investimenti

2010 euro 2.000.000

UPB S02.03.001

Politiche attive del lavoro - Spese correnti

2010 euro 1.200.000

UPB S02.04.009

Progetti di ricerca e borse di studio finalizzate all'istruzione e alla cooperazione

2010 euro 100.000

UPB S02.04.010

Programmi di ricerca e prevenzione nel settore sanitario

2010 euro 1.000.000

UPB S02.04.013

Sviluppi di sistemi informativi relativi alla Società dell'informazione (POR e APQ) e ad altri - Investimenti

2010 euro 900.000

TOTALE STRATEGIA 02

2010 euro 16.115.000

STRATEGIA 03

UPB S03.01.003

Tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale - Spese correnti

2010 euro 1.450.000

UPB S03.01.004

Investimenti per la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale

2010 euro 1.600.000

UPB S03.02.001

Interventi per la valorizzazione della lingua e della cultura sarda

2010 euro 332.000

UPB S03.02.003

Interventi per promuovere e sostenere l'editoria e l'informazione

2010 euro 50.000

UPB S03.02.004

Investimenti per attività culturali

2010 euro 13.000

UPB S03.02.005

Interventi per manifestazioni e attività culturali

2010 euro 50.000

TOTALE STRATEGIA 03

2010 euro 3.495.000

STRATEGIA 04

UPB S04.03.003

Tutela e difesa del suolo - Spese correnti

2010 euro 725.000

UPB S04.03.005

Protezione civile - Spese correnti

2010 euro 500.000

UPB S04.03.006

Protezione civile - Investimenti

2010 euro 300.000

UPB S04.04.001

Tutela, difesa e valorizzazione delle coste - Spese correnti

2010 euro 700.000

UPB S04.04.002

Tutela, difesa e valorizzazione delle coste - Investimenti

2010 euro 700.000

UPB S04.05.002

Investimenti nell'ambito della gestione dei rifiuti

2010 euro 2.088.000

UPB S04.06.002

Interventi di risanamento, bonifica e riqualificazione del territorio - Investimenti

2010 euro 5.400.000

UPB S04.06.005

Interventi di recupero ambientale e di valorizzazione delle aree minerarie - Investimenti

2010 euro 1.000.000

UPB S04.07.003

Interventi per l'attuazione dei piani di risanamento e riqualificazione ambientale del territorio e monitoraggio ambientale

2010 euro 250.000

UPB S04.07.005

Spese correnti in materia di VIA e sistema informativo ambientale

2010 euro 150.000

UPB S04.07.007

Spese per l'attività dell'autorità ambientale e per la realizzazione di programmi per lo sviluppo sostenibile e per l'educazione ambientale - Spese correnti

2010 euro 50.000

UPB S04.08.001

Interventi per la tutela dei parchi e per le aree protette - Spese correnti

2010 euro 1.000.000

UPB S04.08.008

Interventi per favorire la forestazione - Spese correnti

2010 euro 200.000

UPB S04.08.011

Spese per il funzionamento del Corpo forestale e di vigilanza ambientale

2010 euro 250.000

UPB S04.08.012

Investimenti finalizzati alle attività istituzionali del Corpo forestale e di vigilanza ambientale

2010 euro 340.000

UPB S04.08.013

Prevenzione e difesa dagli incendi - Spese correnti

2010 euro 500.000

UPB S04.08.014

Spese per l'espletamento dell'attività di vigilanza marittima del Corpo - Spese correnti

2010 euro 20.000

UPB S04.08.016

Contributi e finanziamenti in materia di gestione della fauna selvatica

2010 euro 500.000

UPB S04.09.003

Pianificazione, vigilanza e controllo sull'attività urbanistica e paesaggistica

2010 euro 2.050.000

UPB S04.09.005

Trasferimenti agli enti locali per attività urbanistiche - Parte corrente

2010 euro 20.000

UPB S04.09.006

Spese per la gestione del sistema informativo e cartografico

2010 euro 2.300.000

UPB S04.09.007

Comitati provinciali per la tutela delle bellezze naturali

2010 euro 10.000

UPB S04.10.006

Contributi ai comuni per strumenti urbanistici

2010 euro 150.000

TOTALE STRATEGIA 04

2010 euro 19.203.000

STRATEGIA 05

UPB S05.01.001

Spese per il servizio sanitario regionale - Parte corrente

2010 euro 2.000.000

UPB S05.01.003

Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie

2010 euro 4.300.000

UPB S05.01.007

Assistenza sanitaria

2010 euro 1.000.000

UPB S05.01.008

Attività di trapianto e approvvigionamento di sangue ed emoderivati

2010 euro 500.000

UPB S05.01.009

Strutture trasfusionali

2010 euro 200.000

UPB S05.01.013

Igiene e sicurezza degli ambienti di vita e di lavoro e degli alimenti

2010 euro 1.000.000

UPB S05.03.005

Finanziamenti per attività socio-assistenziali

2010 euro 3.000.000

UPB S05.03.006

Investimenti nel settore socio-assistenziale

2010 euro 2.000.000

UPB S05.03.009

Interventi vari nel settore socio-assistenziale - Parte corrente

2010 euro 500.000

UPB S05.03.010

Interventi nel settore edilizio a favore delle famiglie

2010 euro 8.000.000

UPB S05.04.001

Interventi a favore dello sport - Spese correnti

2010 euro 210.000

UPB S05.04.002

Interventi a favore dello sport - Investimenti

2010 euro 6.700.000

UPB S05.04.006

Interventi a favore del cinema in Sardegna - Spese correnti

2010 euro 80.000

TOTALE STRATEGIA 05

2010 euro 29.490.000

STRATEGIA 06

UPB S06.02.002

Promozione e propaganda turistica

2010 euro 4.000.000

UPB S06.02.006

Incentivazione alle attività turistico-ricettive - Spese correnti

2010 euro 7.000.000

UPB S06.03.001

Incentivazioni alle attività artigiane

2010 euro 3.000.000

UPB S06.03.009

Sostegno alle attività commerciali - Spese correnti

2010 euro 500.000

UPB S06.03.029

Interventi per le aree industriali

2010 euro 2.500.000

UPB S06.04.006

Agevolazioni alle aziende agricole danneggiate da calamità naturali o avversità atmosferiche - Parte corrente

2010 euro 8.000.000

UPB S06.04.009

Incentivi per il potenziamento della produzione zootecnica - Investimenti

2010 euro 1.500.000

UPB S06.04.015

Interventi per lo sviluppo dell'infrastrutturazione diffusa nel territorio

2010 euro 1.500.000

UPB S06.05.001

Interventi a tutela degli stagni

2010 euro 5.000.000

UPB S06.05.002

Spese varie in materia di pesca e di acquacoltura

2010 euro 1.000.000

UPB S06.05.003

Investimenti a favore della pesca

2010 euro 1.000.000

UPB S06.06.002

Interventi sul costo del lavoro

2010 euro 1.091.000

UPB S06.06.004

Fondo regionale per l'occupazione - Spese correnti

2010 euro 21.700.000

TOTALE STRATEGIA 06

2010 euro 57.791.000

STRATEGIA 07

UPB S07.06.001

Trasporto pubblico locale

2010 euro 14.000.000

UPB S07.07.003

Finanziamenti a favore degli enti strumentali competenti in materia di risorse idriche e per il servizio idrico integrato - Investimenti

2010 euro 2.000.000

UPB S07.07.004

Interventi per lo sviluppo e la razionalizzazione del sistema idrico

2010 euro 140.000

UPB S07.10.005

Finanziamenti agli enti locali per la realizzazione di opere di loro interesse

2010 euro 7.150.000

TOTALE STRATEGIA 07

2010 euro 23.290.000

STRATEGIA 08

UPB S08.01.001

Fondi riserva spese obbligatorie, impreviste e revisione prezzi

2010 euro 10.000.000

UPB S08.01.002

Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

2010 euro 90.000.000

2011 euro 8.250.000

2012 euro 5.000.000

2013 euro 5.000.000

mediante pari riduzione delle riserve di cui alle seguenti voci della tabella A allegata alla finanziaria 2010:

Voce 1)

2010 euro 5.610.000

Voce 2)

2010 euro 50.000.000

Voce 3)

2010 euro 18.575.000

Voce 4)

2010 euro 815.000

Voce 5)

2010 euro 15.000.000

2011 euro 8.250.000

2012 euro 5.000.000

2013 euro 5.000.000

UPB S08.01.003

Fondo per nuovi oneri legislativi in conto capitale

2010 euro 1.750.000

2011 euro 8.250.000

2012 euro 5.000.000

2013 euro 5.000.000

mediante pari riduzione delle riserve di cui alla voce 1) della tabella A allegata alla legge finanziaria 2010.

UPB S08.01.004

Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare

2010 euro 30.278.000

UPB S08.01.007

Spese generali per mutui, prestiti obbligazionari e per le procedure relative alla cessione dei crediti e anticipazioni di cassa

2010 euro 500.000

UPB S08.02.001

Rimborsi vari e sanzioni a carico della Regione

2010 euro 800.000

UPB S08.02.002

Altre partite generali che si compensano nell'entrata

2010 euro 10.570.000

TOTALE STRATEGIA 08

2010 euro 143.898.000

TOTALE GENERALE

2010 euro 389.240.000

2. Alle coperture degli oneri derivanti dai differimenti di spesa determinati in euro 90.200.000 per l'anno 2014 si fa fronte con quota parte delle compartecipazioni di cui all'articolo 8 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna), spettanti per lo stesso anno.

Emendamento soppressivo totale Porcu - Bruno

Articolo 1 ter

L'articolo 1 ter è soppresso. (42)

Emendamento all'emendamento numero 3 sostitutivo totale Giunta regionale

Articolo 1 ter

Il testo dell'emendamento è sostituito dal seguente:

Art. 1 ter

Variazioni di bilancio

1. Nel comma 1, strategia 04, sono soppresse la UPB S04.04.002 - Tutela, difesa e valorizzazione delle coste - investimenti e la UPB S04.08.013 - Prevenzione e difesa dagli incendi - spese correnti.

COPERTURA FINANZIARIA

UPB S08.02.002 Altre partite generali che si compensano nell'entrata

2010 € 1.200.000. (91)

Emendamento soppressivo parziale Giunta regionale

Art. 1 ter

Variazioni di bilancio

Nel comma 1, Strategia 04, è soppressa l'UPB 504.04.002 - Tutela, difesa e valorizzazione delle coste - Investimenti.

COPERTURA FINANZIARIA

UPB S08.02.002 Altre partite generali che si compensano nell'entrata

2010 € 700.000. (3)

Emendamento soppressivo parziale Giunta regionale

Art. 1 ter

Variazioni di bilancio

Nel comma 1, Strategia 06, è soppressa l'UPB S06.02.002 - Promozione e propaganda turistica

COPERTURA FINANZIARIA

UPB S08.01.004 Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare

2010 € 4.000.000. (4)

Emendamento sostitutivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Art. 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB S01.02.001 Oneri per il trattamento economico dei dipendenti, ivi compreso il salario accessorio

In diminuzione euro

2010 5.000.000

2011 5.000.000

2012 5.000.000

2013 5.000.000. (63)

Emendamento sostitutivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB S01.02.002

Oneri per contributi sociali e di fine rapporto a carico dell'Amministrazione Regionale

in diminuzione euro

2010 5.000.000

2011 5.000.000

2012 5.000.000

2013 5.000.000. (62)

Emendamento sostitutivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB S01.02.004 Spese per il personale effettuate nell'interesse dell'Amministrazione regionale

in diminuzione euro

2010 50.000

2011 50.000

2012 50.000

2013 50.000. (64)

Emendamento sostitutivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB S01.02.005 Acquisizione di beni e servizi

in diminuzione euro

2010 2.500.000

2011 2.500.000

2012 2.500.000

2013 2.500.000. (65)

Emendamento sostitutivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB S01.02.006 Spese di funzionamento - Parte corrente

in diminuzione euro

2010 100.000

2011 100.000

2012 100.000

2013 100.000. (66)

Emendamento sostitutivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB S01.03.002 Promozione e pubblicità istituzionale

in diminuzione euro

2010 2.500.000

2011 2.500.000

2012 2.500.000

2013 2.500.000. (67)

Emendamento sostitutivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB S01.03.003 Funzionamento organismi d'interesse regionale

in diminuzione euro

2010 100.000

2011 100.000

2012 100.000

2013 100.000. (68)

Emendamento sostitutivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB S01.03.006 Spese per l'organizzazione e la partecipazione a incontri

in diminuzione euro

2010 100.000

2011 100.000

2012 100.000

2013 100.000. (69)

Emendamento sostitutivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB. S01.03.009 Altre spese istituzionali

in diminuzione euro

2010 100.000

2011 100.000

2012 100.000

2013 100.000. (71)

Emendamento sostitutivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB S01.04.001 Studi, ricerche, collaborazioni e simili

in diminuzione euro

2010 450.000

2011 450.000

2012 450.000

2013 450.000. (72)

Emendamento sostitutivo parziale Giunta regionale

Articolo 1 ter

Variazioni di bilancio

Nel comma 1, Strategia 01, l'importo di € 373 000 dell'UPB S01.04.002 - Monitoraggio controllo e assistenza della spesa regionale e della finanza regionale è sostituto da € 40.000.

COPERTURA FINANZIARIA

Altre partite generali che si compensano nell'entrata

UPB S08.02.002

2010 € 333.000. (5)

Emendamento sostitutivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB S01.04.002 - Monitoraggio, controllo e assistenza della spesa regionale e delle finanze regionali

in diminuzione euro

2010 500.000

2011 500.000

2012 500.000

2013 500.000. (73)

Emendamento sostitutivo parziale Giunta regionale

Articolo 1 ter

Variazioni di bilancio

Nel comma 1, Strategia 02, l'importo di € 2.650.000 dell'UPB S02.01.009 - Formazione universitaria è sostituto da € 650.000.

COPERTURA FINANZIARIA

UPB S08.02.002 Altre partite generali che si compensano nell'entrata

2010 € 2.000.000. (6)

Emendamento sostitutivo parziale Giunta regionale

Articolo 1 ter

Variazioni di bilancio

Nel comma 1, Strategia 04, l'importo di € 200.000 dell'UPB S04.08.008 - Interventi per favorire la forestazione - Spese correnti, è sostituto da € 250.000.

COPERTURA FINANZIARIA

UPB S01.04.001 Spese per studi e ricerche

2010 € 35.000

UPB S04.08.016 Spese per indennizzi alle Province per danni da fauna

2010 € 15.000. (44)

Emendamento sostitutivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB 06.02.002 Promozione e propaganda turistica

in diminuzione euro

2010 5.000.000

2011 5.000.000

2012 5.000.000

2013 5.000.000. (80)

Emendamento sostitutivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB S06.04.015 - Tutela, valorizzazione e marketing dei prodotti agricoli - Spese correnti

in diminuzione euro

2010 2.000.000

2011 2.000.000

2012 2.000.000

2013 2.000.000. (82)

Emendamento sostitutivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB S07.06.001 - Trasporto pubblico locale

in diminuzione euro

2010 1.000.000

2011 1.000.000

2012 1.000.000

2013 1.000.000. (83)

Emendamento sostitutivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB S08.01.001 Fondi riserva spese obbligatorie, impreviste e revisione prezzi

in diminuzione euro

2010 5.000.000

2011 5.000.000

2012 5.000.000

2013 5.000.000. (87)

Emendamento sostitutivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB S08.01 .004 Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare

in diminuzione euro

2010 29.000.000

2011 29.000.000

2012 29.000.000

2013 29.000.000. (86)

Emendamento sostitutivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB S08.01.004 Somme perle quali sussiste l'obbligo a pagare

in diminuzione euro

2010 15.000

2011 15.000

2012 15.000

2013 15.000. (84)

Emendamento aggiuntivo Diana Mario - Milia - Vargiu - Sanna Giacomo - Salis - Cuccureddu - Uras - Bruno

Articolo 1 ter

Nello stato della spesa, Strategia 01, è inserita la seguente UPB:

UPB S01.01.001

Consiglio regionale

2010 euro 5.000.000

Conseguentemente è rideterminata in euro 70.000.000 la riduzione di spesa di cui all'UPB S01.03.010 (Fondo programmi di sviluppo)

Adeguare conseguentemente anche la Tabella A. (88)

Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni; le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB S01.01.003 Spese di rappresentanza

in diminuzione euro

2010 100.000

2011 100.000

2012 100.000

2013 100.000. (61)

Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB S01.03.008 Spese per la pubblicazione e per l'acquisto di atti e di beni d'interesse regionale

in diminuzione euro

2010 100.000

2011 100.000

2012 100.000

2013 100.000. (70)

Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB S01.05.002 Incremento, valorizzazione e manutenzione del patrimonio e del demanio regionale

in diminuzione euro

2010 500.000

2011 500.000

2012 500.000

2013 500.000. (74)

Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB 02.02.003 Funzionamento sedi formative

in diminuzione euro

2010 500.000

2011 500.000

2012 500.000

2013 500.000. (75)

Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB S02.02.004 Spese di investimento per il funzionamento delle sedi formative

in diminuzione euro

2010 200.000

2011 200.000

2012 200.000

2013 200.000. (76)

Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB S02.02.007 POR 2007-2013 FSE - Azioni rivolte alle politiche della formazione - Assi I - II - III

in diminuzione euro

2010 500.000

2011 500.000

2012 500.000

2013 500.000. (77)

Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB S02.04.004 Ricerca scientifica e innovazione tecnologica - spese correnti

in diminuzione euro

2010 2.000.000

2011 2.000.000

2012 2.000.000

2013 2.000.000. (78)

Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB S03.01 .007 Interventi a favore delle biblioteche - Investimenti

in diminuzione euro

2010 50.000

2011 50.000

2012 50.000

2013 50.000. (79)

Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB S06.02.004 Incentivazione alle attività turistico - ricettive in diminuzione euro

2010 6.000.000

2011 6.000.000

2012 6.000.000

2013 6.000.000. (81)

Emendamento aggiuntivo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Articolo 1 ter

Nel bilancio della Regione per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 sono introdotte le seguenti variazioni, le autorizzazioni di spesa alle stesse correlate devono intendersi rideterminate:

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA

UPB S06.04.002 Finanziamenti alle Agenzie regionali operanti nel settore agricolo - Investimenti

in diminuzione euro

2010 1.000.000

2011 1.000.000

2012 1.000.000

2013 1.000.000. (85).)

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.

Ricordo ai colleghi che coloro che desiderano iscriversi a parlare devono farlo entro l'intervento dell'onorevole Barracciu.

BARRACCIU (P.D.). L'onorevole Pittalis non è in aula, ma volevo dirle, ha definito la discussione che si sta sviluppando in queste ore, ma che si è sviluppata anche nei giorni scorsi, opportunamente secondo noi, intorno alla questione della riscrittura dell'articolo 8 dello Statuto, e in particolare il suo rispetto, il rispetto dell'articolo 8 da parte del Governo nazionale, ha definito questa discussione una discussione che fa venire la nausea. Io direi che l'onorevole Pittalis farebbe bene a prendersi una Xamamina, a farsi passare la nausea e magari dedicare un po' di attenzione a delle argomentazioni che nulla hanno di strumentale, nulla hanno di mero ostruzionismo, ma sono frutto di una seria preoccupazione della minoranza di centrosinistra nei confronti di quello che secondo noi è un atto assolutamente gravissimo, si preparano ad essere atti gravissimi del Governo nazionale nei confronti della Sardegna, l'ennesimo sfregio della nostra autonomia rispetto alla quale vorremmo discutere in quest'Aula. Tra l'altro l'assessore La Spisa dice: "Questa non è la sede per parlare di queste cose". Spero che la sua espressione non fosse nel senso che l'ho intesa io, perché credo che questa sia la sede per parlare di questi problemi...

(Interruzione dell'assessore La Spisa)

Ah, ecco, bene, il DL 78 intendeva. Ma il DL 78 è un DL che prepara la strada a una situazione finanziaria per la Regione per l'anno prossimo, per la nostra isola prepara la strada a una situazione gravissima perché questi che noi stiamo predisponendo con questo DL non sono tagli una tantum ma, visto quello che è l'andamento dell'economia che ci portiamo appresso ormai da mesi, presumibilmente questo andamento non è ancora destinato a invertire la sua rotta e questi tagli diverranno strutturali. Anche lei questo in Commissione non lo ha negato, nel senso che anche per l'anno prossimo noi, con la finanziaria dell'anno prossimo e il bilancio dell'anno prossimo, dovremo confermare il taglio di 400 milioni di euro che siamo già operando nella competenza del 2010. Allora il DL 78 è strettamente legato alla questione delle entrate perché noi l'anno prossimo faremo un bilancio che strutturerà il taglio di 400 milioni che stiamo apportando a questo bilancio di competenza del 2010; a questo si aggiungeranno i tagli che il Governo ha predisposto nei confronti delle regioni e degli enti locali, quindi avremo tagli che si aggiungono a tagli. Allora è evidente che le due questioni sono strettamente legate perché quella vertenza è quella che ci consentirebbe di affrontare la situazione presente, ma anche quella futura dei prossimi anni, con maggiore tranquillità, che ci consentirebbe se adeguatamente affrontata non dico certamente di rilassarci ma di pensare al futuro della Sardegna con maggiore possibilità di tracciarne una strada di crescita e di sviluppo. Ed è sconcertante ciò che ho sentito dalle parole dell'onorevole Pittalis che fanno il paio con le parole dell'onorevole Diana della settimana scorsa, parole che sviliscono la vertenza sulle entrate, che ne vogliono depotenziare la portata e non si capisce se questo invece non sia davvero strumentale e che non si sentano richiamati anche in questo dalle parole dell'onorevole Maninchedda di stamattina che richiamava il ruolo del Consiglio regionale e delle aule parlamentari svilito dalle posizioni strumentali in difesa di una posizione piuttosto che dell'altra. Le loro parole, invece, vanno proprio in questo senso, utilizzano strumentalmente lo svilimento della vertenza sulle entrate a difesa e per reggere il moccolo all'azione dello Stato e del Governo nazionale che oggi, evidentemente in dispregio della Sardegna, fa esattamente quello che vuole e ciò che più conviene per quelli che sono i conti che sta aggiustando per il Paese intero. Ed è sconcertante, dicevo, che anche l'onorevole Pittalis parli della vertenza entrate come di una medicina placebo, di una misura placebo che è stata propinata al presidente Soru - a lui solo, esclusivamente da solo, diceva l'onorevole Pittalis - e fatta mandare giù in fretta perché non si accorgesse che fosse appunto un placebo piuttosto che una medicina vera e propria. E' sconcertante perché più dai banchi della maggioranza sentiamo questa demolizione sistematica della riscrittura dell'articolo 8 dello Statuto, più i nostri sospetti, le nostre preoccupazioni acquistano corpo e da sospetti e preoccupazioni piano piano in questi giorni diventano certezze e anche soltanto per questo è necessaria questa discussione, anche soltanto per questo vale la pena farla, certamente vale la pena farla per noi perché più andiamo avanti più emerge che voi su questa battaglia ci credete un giorno sì e uno no, che alcuni di voi ci credono davvero e altri non ci credono proprio e che pur di sparare contro un'azione positiva della scorsa legislatura si dice addirittura che è una medicina buttata lì per far stare zitto il Presidente di turno oppure addirittura inutile e dannosa. E diventano certezze queste preoccupazioni, prendono corpo, la certezza che in presenza di una totale subordinazione che voi avete messo in campo in questi 17 mesi di governo regionale, subordinazione al Governo nazionale praticata appunto per 17 mesi costantemente, per voi oggi sia effettivamente impraticabile una seria azione di contrapposizione forte al Governo nazionale, noi vogliamo sollecitare esattamente questo e non strumentalmente. Questo è un modo per noi, in questo caso, di dare una mano, non tanto al centrodestra, ma di dare una mano alla Sardegna perché si faccia effettivamente sentire. Impossibile, considerato che il Governo nazionale è abituato a vedervi effettivamente subordinati alle istanze di turno del Governo nazionale, difficile battere i pugni sul tavolo sia di Berlusconi che di Tremonti, della serie, appunto, che vi conoscono e presumibilmente neanche vi prenderebbero sul serio. Non ci sono governi amici. Non ci sono governi amici e noi però che ci fossero governi amici non l'abbiamo mai pensato, non l'abbiamo mai pensato e che questo non sia stato mai un pensiero del centrosinistra quando era al governo, e non lo è certamente neanche adesso che è all'opposizione, è dimostrato nei fatti di quando abbiamo avuto nelle mani la guida di questa regione. La verità è che questa realtà voi la state scoprendo adesso, la state scoprendo drammaticamente perché state sbattendo il muso di fronte a quello che è l'atteggiamento del Governo nazionale nei confronti della Sardegna, del Presidente della Regione e della Giunta regionale, ma l'avete scoperto lentamente, troppo lentamente, perché questo tempo durante il quale piano piano avete capito cosa stava succedendo e che cos'è adesso successo purtroppo è andato a discapito degli interessi della nostra Isola. L'avete scoperto adesso perché in realtà voi avete fatto una campagna elettorale durissima al grido: "Nel nostro confronto sui problemi con la Sardegna avremo un Governo amico". Questo è stato uno dei motivi ricorrenti della vostra campagna elettorale, ciascuno di noi che ha fatto la campagna elettorale nei diversi collegi ha avvertito e ha sentito questo motivo ricorrente. Berlusconi stesso durante quella campagna elettorale ha dichiarato cose gravissime in questo senso e su questa linea, della serie appunto che "se Cappellacci sarà eletto Presidente" diceva il presidente Berlusconi "per il Governo sarà più semplice e anche più piacevole occuparsi della Sardegna". Il problema è che non ha preso in giro soltanto voi, sarebbe poca cosa, davvero poca cosa, ha preso in giro purtroppo tutti i sardi che in quell'occasione, anche in una situazione drammatica di disperazione, una situazione nella quale è stato un momento davvero drammatico per i problemi dell'industria in particolare, c'erano un insieme di problemi gravissimi, nella difficoltà e nella disperazione in tanti hanno creduto a questa offerta di amicizia. Il risveglio è stato ben più duro e oggi noi vi chiediamo di rispondere a quella che è un'esigenza fortissima di rispetto della nostra autonomia, di ciò che ci spetta e non servirà soltanto un Consiglio regionale aperto, noi chiediamo che il Consiglio regionale sia anticipato da una seduta di questo Consiglio, che questo Consiglio nella sua interezza prenda una posizione unitaria per poi spiegarla alla Sardegna e anche condividerla e discuterla con le parti sociali e con le forze e la classe dirigente...

PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Mario Floris. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Signor Presidente, colleghi del Consiglio, io ho chiesto di intervenire perché mi pare che ci sia molta approssimazione, molta confusione e molta disinformazione. Molta confusione nel parlare dell'articolo 8, nel parlare di federalismo fiscale, parlare di norme che vanno nel nuovo Statuto, di anticipare un dibattito che mi pare noi abbiamo già stabilito in calendario, che è quello del 7 di settembre. Anche la terza Commissione, con la sua risoluzione, non ha dato certamente soluzione ai problemi, ha semplicemente inteso con questa risoluzione aprire un dibattito in Consiglio regionale. Ora, noi non siamo potuti intervenire quando si è discusso della legge sul federalismo fiscale, un federalismo fiscale che non sarebbe dovuto esistere perché non c'è alle spalle un federalismo. Federalismo fiscale esiste laddove esiste un federalismo politico; federalismo politico non esiste e noi ci siamo dovuti sobbarcare quest'idea del federalismo fiscale voluta, come molti colleghi hanno detto, dalla Lega Nord e gestito anche, continuerà pure a essere gestito dalla Lega Nord.

Ora, è chiaro che ci sono poi dei provvedimenti succedanei al federalismo fiscale con questo fondo di perequazione che noi sappiamo viene comunque gestito dal Nord e comunque sarà sempre il Nord e sempre la Lega a stabilire quali sono le regioni virtuose, quali non sono le regioni virtuose, quindi io non mi aspetterei un granché da parte di questo fondo unico nazionale. Però qui bisogna stare attenti che questo dibattito lo si faccia adesso o lo si faccia dopo è chiaro che noi abbiamo di fronte una partita finanziaria che è stata chiusa con lo Stato e su questo non si può transigere. La prima richiesta che la Regione deve fare è quella di mantenere fede agli impegni assunti nei confronti della Regione autonoma della Sardegna. Ora, la legge sul federalismo fiscale che è del marzo del 2009 dovrebbe avere due anni di gestazione. Per nostra fortuna il federalismo fiscale sta andando molto a rilento e può darsi anche che questi decreti attuativi non so se si faranno e come si faranno, può darsi anche che non si facciano, ma noi dobbiamo andare avanti come se questi decreti dovessero essere fatti ieri e non domani.

Questa legge sul federalismo fiscale che cosa recita? Intanto all'articolo 27 recita che le specialità partecipano agli obiettivi del federalismo fiscale mediante procedimenti previsti dalle norme di attuazione dei singoli Statuti. Tant'è vero che alcune Regioni si sono già sedute al tavolo, si sono caricate quattro lire e poi hanno ottenuto da parte dello Stato nuove risorse finanziarie rispetto ai procedimenti previsti dalle norme dei propri Statuti. Ma parla anche per le Regioni a Statuto speciale di tener conto delle situazioni finanziarie, delle funzioni strutturali, degli svantaggi strutturali, dell'insularità e dei livelli di reddito procapite. All'articolo 5 parla delle città metropolitane e non c'interessa e all'articolo 22 parla delle perequazione infrastrutturali. A che cosa dobbiamo stare attenti? Non è che quando noi ci sediamo al tavolo per discutere di federalismo fiscale ci troviamo la partita pregressa risolta e andiamo lì a chiedere ulteriori risorse, perché non è così! Perché lo Stato quando ci sediamo a quel tavolo potrebbe perfino mettere in discussione l'articolo 8 del nostro Statuto e cambiare l'articolo 8, quindi cambiare tutte le aliquote che noi oggi abbiamo, cambiarle vuol dire o modificarle o, come è avvenuto tante altre volte, rivedere le prebende e la fiscalità che danno alla nostra Regione a Statuto speciale e decurtarla di un tanto che lo Stato stabilisce, perché non dimentichiamo che quando ci presentiamo nei confronti dello Stato per quanto riguarda l'articolo 8, non ci vuole l'avallo della Regione, ci vuole l'intesa! L'intesa può essere data e può anche non essere data. Infatti io mi ponevo il problema di che cosa succede in Sardegna se noi non firmiamo l'intesa nei confronti dello Stato.

Allora, noi ci troviamo soltanto in presenza di un provvedimento che stranamente è un provvedimento fatto dalla Giunta regionale su "imbecco", chiamiamolo così, della Ragioneria generale dello Stato che dice di rinunciare ai versamenti che lo Stato fa nei confronti degli enti locali e caricarli nel bilancio della Regione. In questo modo la partita finanziaria dovrebbe essere salvata. Però, Assessore, noi non siamo in condizioni ancora di calcolare quanto ci deve essere dato per l'intesa firmata dalla precedente Giunta regionale, perché noi dobbiamo respingere intanto il fatto che occorrano norme di attuazione per quelle norme che per noi devono essere chiare, devono essere chiarissime. Quindi noi dobbiamo fare i conti e chiedere allo Stato quello che ne deriva da quelle norme, non dobbiamo cadere nell'errore di pensare che invece anche noi siamo titubanti e anche per noi quegli articoli non siano chiari. Per noi devono essere chiarissimi! Però, vedete, colleghi, detto questo, a me continua a sorgere il dubbio che in questa aula si continui a parlare e a rispondersi l'uno con l'altro, questo riferimento è sempre ai colleghi, e per me è sempre stata una cosa molto antipatica perché uno deve esprimere la propria opinione personale, non deve certamente fare riferimento a quello che dicono altri, sbagliato o giusto che sia, questa polemica non serve perché per poter spuntare nei confronti dello Stato quanto stiamo dicendo occorre essere una entità politica e per essere un'entità politica noi dobbiamo riconoscerci in questa entità politica, le funzioni grandi o piccole che lo Stato ci deve trasferire, per essere entità politica non possiamo continuare a discutere come stiamo discutendo tra minoranza e maggioranza in questi termini, non possiamo far prevalere l'appartenenza ai partiti nazionali rispetto all'entità politica sarda, dobbiamo per forza creare un nuovo stato di cose, dobbiamo essere una cosa diversa tutti quanti, dobbiamo rinunciare a questo modo vecchio di fare politica, che facevamo noi e che ripetono gli altri, cioè se vogliamo veramente spuntarla, se vogliamo diventare qualche cosa che deve guardare ai diritti fondamentali dei sardi, tutelarli, che non sono sempre gli stessi diritti, guardate che i diritti cambiano, i diritti dei sardi non sono diritti imperituri, immobili, come quelli di 500, 400, cambiano come cambia la società. E' cambiato il patto Atlantico, oggi abbiamo il patto cinese, figuriamoci se non cambiano questi. Allora, come fare, come fare per cambiare musica e per dire a noi stessi che dobbiamo far prevalere l'appartenenza orgogliosa alla Sardegna anziché far prevalere l'appartenenza orgogliosa ai partiti nazionali per diventare una cosa unica e per chiedere insieme allo Stato quello che dobbiamo chiedere? Per fare questo, io credo, bisogna che noi abbiamo contezza delle priorità e delle urgenze e delle esigenze e trovare una sede per individuare i diritti fondamentali dei sardi, è la sede del Consiglio regionale, è quella che faremo a settembre se continuiamo a ragionare come stiamo ragionando oppure un'altra cosa, oppure dobbiamo chiamare anche altre persone per farci consigliare perché non sappiamo tutto, tutto noi non lo sappiamo, non possiamo mica pretendere di avere la presunzione di essere capaci di modificare uno stato di cose attraverso il nostro pensiero. Occorre qui mobilitare e cercare l'apporto anche di altri, quindi cerchiamo di trovare tutti quanti insieme qual è questa sede per creare questo movimento e allora avremo fatto qualche cosa di più e di diverso. Tutto questo che stiamo dicendo, io non volevo intervenire ma insomma a lungo andare è bene anche dare una risposta perché i problemi che si stanno ponendo sono problemi seri comunque, sono problemi importanti per tutti quanti noi, per la Sardegna, per la Giunta, per il Consiglio regionale, però adesso questa discussione che stiamo facendo io non la ritengo fuori luogo ma ritengo che insieme possiamo trovare un momento d'intesa e un momento per stabilire come proseguire, come percorrere questa nuova via.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Agus. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Assessori, onorevoli colleghe e colleghi, sì un po' mi riallaccio all'ultimo passaggio dell'onorevole Floris, in effetti si ribadisce ancora una volta quell'esigenza di fare il punto come popolo sardo per le spettanze maturate dall'articolo 8 che dà chiaramente piena autonomia alla Regione Sardegna per quanto riguarda le entrate e quindi come si è detto pone anche un problema di pietra d'angolo necessaria per affrontare il federalismo fiscale. Infatti, io non ribadisco questi concetti che mi sembrano ormai abbiano raggiunto un livello tale che mi sembra che ci sia solo la necessità di concretizzare questo impegno che ci permette e quindi anche al di là dei nostri schieramenti, di poter raggiungere questo fine che è fondamentale. Ripeto, è fondamentale per il futuro della Sardegna. Ma io vorrei soffermarmi appunto sulle variazioni di bilancio dell'articolo 3 per ribadire ancora una volta che se è vero che come si è detto questa operazione, questa variazione, questa legge non leggina, questa legge razionalizza la spesa, ordina il sistema della contabilità regionale, detta i tempi per i residui, insomma che causano i residui, dà trasparenza, io mi chiedo anche: "Dovevamo per forza di cosa utilizzare questi capitoli"? Cioè io penso che tutti abbiamo letto le poste dove sono andati a parare, mi chiedo: "Non vi erano altri capitoli di bilancio se si voleva portare avanti in questo momento questa leggina oppure come è stato detto non fosse opportuno farla scivolare e magari inserirla all'interno dell'assestamento di bilancio appunto soffermandosi con maggior attenzione rispetto alle partite che toccano punti nevralgici del nostro bilancio regionale e quindi della programmazione regionale, per altro molto delicato perché già le regioni hanno avuto i tagli di cui tutti conosciamo e che hanno portato alle manifestazioni regionali a livello nazionale? Perché la riduzione appunto dei trasferimenti verso le regioni chiaramente comporta anche un'ulteriore riduzione e lo vediamo anche nei capitoli di bilancio verso i comuni. Verso i comuni cosa vuol dire? Vuol dire un'ulteriore riduzione dei servizi, cioè io credo che ci stiamo impoverendo, ci stiamo riducendo quel minimo vitale che appunto in questi tempi si è raggiunto e che sì è vero siamo all'interno di una grande crisi diffusa a livello internazionale e quindi chiaramente c'è bisogno di stringere la cinghia, ma almeno mantenere quei servizi vitali che sino ad oggi comunque hanno consentito una convivenza civile, io credo che sia estremamente importante pena davvero questo abbassamento nei riguardi non solo dei partiti politici, la sfiducia del popolo nei riguardi dei partiti politici, ma anche verso le istituzioni. Cioè dove il venir meno di servizi porta quindi a una disattenzione, a un disamore anche verso gli enti locali che non riescono più a soddisfare i bisogni. In queste articolazioni abbiamo visto alcuni forse anche quelli più spinti di bisogni, ne ha parlato l'onorevole Espa quando ha parlato appunto dei tagli, così e anzi ha proposto un emendamento perché fosse favorito l'aiuto a quelle famiglie di disabili che peraltro appunto poi portano guarda caso a fare queste grandi enunciazioni e proclami da parte dei malati verso l'eutanasia, poi scopriamo che non è tanto il malato che vuol lasciare questo mondo quanto si fa carico delle difficoltà della famiglia che viene coinvolta in questo lungo calvario. Quindi credo che abbiamo deciso di riflettere sui tagli che stiamo facendo e io credo che potremo ancora sospenderlo perché se mi soffermo per il tempo che ho su alcuni di questi, già quei 75 milioni tolti ai piani integrati d'area, è una politica di programmazione territoriale quella che aveva dato autonomia ai comuni, si è parlato di uno sviluppo endogeno, e dov'è lo sviluppo endogeno se si tolgono le risorse o si tolgono quelle opportunità agli enti locali di valorizzare le proprie risorse, di valorizzare la propria economia? Parliamo tanto di un'isola con tante specificità e quindi la diversità è una ricchezza, è una grande ricchezza però poi tagliamo le risorse perché i comuni possano programmare nell'ambito territoriale e quindi dare un apporto all'economia del territorio. E così come del resto stanno facendo anche a livello nazionale laddove comincia a venir meno la programmazione nazionale ecco che le regioni si sostituiscono quasi allo Stato e chiedono più autonomia tant'è che sono disposte a rendere le deleghe proprio perché si sminuisce il ruolo dell'ente territoriale, in questo caso le Regioni, e quindi anche dei comuni. Quindi partite a mio avviso delicate, partite che possono essere perlomeno rinviate per un ulteriore approfondimento, perché ripeto, non credo che esistano solo questi capitoli di bilancio dove fare i tagli, si potrebbe anche fare, qualcuno l'ha proposto anche in maniera generalizzata, una piccola percentuale su tutti i capitoli probabilmente ai quattrocento milioni si arrivava senza dare dei tagli così netti come appunto ho notato in questi capitoli. Ma parlo dei tagli alla scuola, la scuola sarda, cioè ci sono rilevanti tagli che vanno dalla scuola primaria sino all'Università. Questa Regione Sardegna si era anche connotata, e apprezzata a livello nazionale, perché comunque con i propri bilanci addirittura sosteneva l'Università, e ha dato un impulso e un'attenzione all'istruzione in Sardegna, ponendola come elemento cardine giustamente di un futuro sviluppo, laddove le nuove generazioni avessero una formazione culturale e professionale, tecnica per altro, perché si puntava anche a questa, tecnica, proprio in visione di una prospettiva economica diversa. Ebbene, questi tagli non sono cose di poco conto, 10 milioni, peraltro ulteriori 10 milioni agli enti locali, ma 14 milioni alla scuola sarda, 1 milione alle politiche del lavoro, 1 milione e 200 mila alle politiche del lavoro, anche qui, cioè si parla tanto di disoccupazione, si parla tanto di sostegno al primo inserimento lavorativo, certo, sembra una cifra irrisoria, 1 milione e 200 mila, ma credo che 1 milione e 200 mila possa dare risposte alle politiche attive del lavoro, e c'è bisogno proprio nel momento in cui siamo in una fase di grave crisi economica: le industrie non assumono, le industrie anzi espellono da lavoro centinaia di occupati, anche in Sardegna, si assiste alla grande espansione della cassa integrazione, il che vuol dire che c'è la necessità di sostenere in qualche maniera tutta quella fascia di occupati che attendono, chissà quando, la ripresa dello sviluppo economico. Quindi, sono partite importanti, di sostegno, anche a queste situazioni, proprio nel passaggio, nel traghettamento ai tempi della ripresa vera e propria, cioè laddove ci auguriamo tutti si comincia non più a mettere in cassa integrazione, ma a sospendere la cassa integrazione, riattivare appunto le attività imprenditoriali, e rincominciare ad assumere. Solo questo sarà il momento in cui, io credo, potremo fare a meno di quel milione e 200 mila per le politiche del lavoro. Ma l'altro elemento che mi sorprende sono gli altri tagli al patrimonio culturale. Eppure in quest'Aula abbiamo spesso citato e ragionato anche in termini di nuovo sviluppo. Ci vorrà un nuovo sviluppo di fronte alla crisi della petrolchimica, non riusciamo a vedere prospettive alternative alla grande industria, però io credo che uno degli elementi caratterizzanti in un'aria così vasta come l'Europa, e ne abbiamo parlato per quanto riguarda gli elementi culturali locali, ma per la Regione Sardegna è uno degli elementi principali e fondanti anche il mantenimento e lo sviluppo del patrimonio culturale in senso lato. Questa è una delle nostre maggiori prospettive di sviluppo, perché se impostiamo anche… abbiamo parlato di cultura, abbiamo parlato di informazione, di scuola, ma la scuola non può che essere abbinata alla valorizzazione del patrimonio culturale come elemento innovativo allo sviluppo e alla riconversione in Sardegna, alla grande industria, che probabilmente appunto lascerà ancora una volta delle aree inquinate, lascerà ancora una volta distruzione, e quindi dobbiamo cominciare a ragionare oggi in termini di sviluppo. E questo del patrimonio culturale, della cultura sarda in generale, io credo che sia uno degli elementi cardine sul quale puntare allo sviluppo futuro. Ecco, potrei continuare…

PRESIDENTE. Onorevole Agus, il tempo a sua disposizione è terminato.

Comunico all'Aula che l'onorevole Capelli è rientrato dal congedo.

E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Grazie Presidente. Io credo che noi in questi giorni abbiamo avuto ragione a svolgere questo dibattito. Nel frattempo l'onorevole Floris, che ha detto cose che condivido, vorrei che mi ascoltasse, perché lui ha detto poc'anzi, assolutamente e correttamente: "Mai e poi mai la Regione accetti la trappola delle norme di attuazione sull'articolo 8". Onorevole Floris, colleghi, la Giunta regionale aveva oggi nel proprio ordine del giorno, nella rubrica dell'assessore La Spisa, l'approvazione di una delibera contenente lo schema di norme di attuazione per la disciplina dell'articolo 8 dello Statuto. Cosa vuol dire? Vuol dire, colleghi, che la Giunta ha già accettato un profilo di resa, un profilo sotto il quale qualunque impugnativa, qualunque rilievo, verrebbe preso a sberleffi. Di questo tradimento bisogna che siate consapevoli, siamo presi in giro, e il Presidente della Commissione dovrebbe prestare attenzione a questo aspetto, perché non si può giocare sui due forni, chiedendo l'unità delle forze istituzionali. Le entità politiche, presidente Floris, le entità politiche possono essere partiti diversi, ma almeno sul valore della lealtà, dell'univocità, della sincerità! Noi stiamo chiedendo il Consiglio regionale solenne, per prendere un'iniziativa contro il Governo, e la Giunta regionale delibera lo schema di attuazione, dando ragione al Governo, che è il preludio del taglio. Ma vi rendete conto con chi abbiamo a che fare? E voi avete detto di noi, in tutti questi giorni, che portavamo avanti una nenia inutile, ossessiva. Avevamo il sospetto che ci fosse qualcosa di poco chiaro, ma questa iscrizione all'ordine del giorno della Giunta è un fatto grave, perché taglia gambe e mani alla possibilità giurisdizionale di far valere, anche nelle sedi giuste, i nostri diritti, e ha un significato politico dirompente, perché senza neanche un dibattito che abbia il sapore di sancire le cose in quest'Aula. Ha voglia di dire: "La delibera ha un senso cautelare, nel senso che noi non rinunciamo", ma stiamo scherzando? Ma questo è il modo di confrontarsi con il Governo nazionale? Accettando, ma dicendo: "Ma, sì…", questo è il modo dei deboli, dei subalterni, delle persone che non hanno spina dorsale, delle persone che stanno facendo della loro ragione politica la svendita dell'Autonomia. Questa è la verità, e sono atti, non sono chiacchiere nostre. Ma voi volete che noi andiamo a trovare scenari unitari di fronte a questi atti unilaterali di resa? Ma queste sono le posizioni intelligenti? Io credo che dentro questo ci sia persino una provocazione cinica nei confronti del Consiglio regionale. Non chiedo rispetto, non ne chiedo, ma ci sia una provocazione cinica, nel momento in cui si svolgono queste cose! E badate, questi atti saranno lo strumento deflagrante, definitivo della vostra esperienza, perché su questi atti parlerà la verità della vostra responsabilità nei confronti dei Sardi, ma non per adesso, per adesso e per i prossimi anni, perché su questo si consuma la certificazione di tagli ben più pesanti, la cancellazione di lotte, la conquista straordinaria di un livello importantissimo, nel momento in cui dobbiamo andare a trattare i livelli di federalismo fiscale. Perché era un punto di partenza a nostro vantaggio, e quello precedente sarebbe stato un punto di debolezza, e invece l'abbiamo ragguagliato prima dei tempi della trattativa. Ma io vi voglio dire una cosa sincera, pensate davvero che noi, al di là del fatto che non possiamo esprimere fiducia a questo governo regionale, possiamo perlomeno recuperare i fondamentali del rapporto politico corretto e istituzionale nei confronti di chi mente, di chi ci prende in giro, di chi dice e non dice? Ma, badate, questi sono i fondamentali per voi, che fate parte di una maggioranza alla quale chi governa deve render conto, perché possiate spiegare ai vostri elettori, alla vostra collettività, gli strumenti attraverso i quali declinate la vostra vocazione autonomistica, quanto meno quella se ce l'avete. Mai parole più azzeccate di quelle che ha detto Floris: "poco prima di poter certificare queste cose". Ma vi rendete conto in che clima stiamo lavorando? Dove passa la delegittimazione di questa'Aula? Io sono senza parole come senza parole rimarranno i sardi quando ascolteranno faticosamente le vostre spiegazioni, le vostre spiegazioni sono quelle che saranno, potete persino dilungarvi a darle, il fatto concreto sarà anche al Governo nazionale non ci sono amici e, soprattutto, ci sono persone che avendo interessi diversi sanno distribuire le opportunità verso le destinazioni già conosciute. Questa è una delle peggiori umiliazioni che io sento di raccontarvi perché, vedete, alla fine dei conti che fossimo al Governo noi e abbiamo ottenuto quello o che foste stati voi è un punto di carica, di riscoperta. Ci possono essere delle lotte che riconoscono negli anni a questa Regione quello che per tanto tempo non ha avuto. Un qualcosa sul quale far scommettere, questa energia che dobbiamo recuperare perché, vedete, la politica sta andando via perché ci manca l'energia del popolo che crede nel lavoro che facciamo. E quando scopriranno che noi stessi, tra di noi, siamo vittime di inganni, di omissioni, di superficialità, chi ne guadagnerà? Non ne guadagnerete voi ma non ne guadagneremo neanche noi! La politica continua a scendere nella consapevolezza della gente e molte volte anche questo aspetto dell'astensionismo è un modo di fuggire dal pensiero. Ci sono ragazzi oggi che non sanno nulla di educazione civica, non sanno nulla delle istituzioni, non sanno neppure chi li governa, ma perché? Perché hanno capito alla fine dei conti che su quelle cose non possono scommettere e quando il popolo viene posto in una condizione di "eutanasia mentale" nei confronti delle istituzioni noi sì che siamo bravi! Veniamo qua e ci diciamo con franchezza: noi sì che siamo i rappresentanti più alti del popolo sardo!

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO

(Segue SANNA GIAN VALERIO.) Mi sembra di sentire l'eco di un coro di pernacchie nei nostri confronti, questo siamo noi oggi, un Consiglio regionale che viene preso per i fondelli da una Giunta che ci dice di essere disponibile ad andare a fare la lotta, di sollevare la questione costituzionale e poi scrive un atto di resa senza pensarci neanche 2 minuti, senza neanche, in questi frangenti delicati assumere un mandato più o meno coerente da parte di un Consiglio che da giorni sta parlando di queste cose, da giorni, con insistenza! Ha senso che facciamo le cerimonie? Saranno delle cerimonie che ci aiutano o dei veri e propri requiem dell'autonomia? Decidiamo, di cerimonie ne possiamo farne tante, siamo belli, andiamo lì con i foglietti tutti preparati, anzi se c'è la diretta ancora meglio, ci vedono… vedremo tra poco alle elezioni che cosa succederà! Con la colpevolezza di questi atteggiamenti che delegittimano noi e delegittimano tutti quelli che in noi hanno creduto per essere portatori di valori fondamentali - almeno quelli dei buoni rapporti e della sincerità - che neanche in questa occasione siamo riusciti a rispettare, è davvero una grande delusione.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Signor Presidente, non avrei molto da aggiungere alle parole che ho appena sentito da parte del mio collega Gian Valerio Sanna, in effetti è comunque molto difficile riprendere il bandolo della matassa di una discussione in quest'Aula dopo le notizie che abbiamo appena ricevuto da parte della Giunta regionale. Dopo giorni in cui abbiamo discusso qui dell'importanza di assumere una posizione comune, di comprendere assieme quello che sta accadendo, dell'importanza di assumere una posizione comune davanti all'Assessore regionale che non ha avuto nemmeno la buona grazia di comunicarci che cosa sta per fare. Non di meno però non dobbiamo rinunciare a perdere la speranza di fare bene il nostro lavoro. Mettiamo da parte anche questo che è appena accaduto, senza pregiudizi, lealmente, diversamente da quanto qualcuno crede, nell'interesse delle persone che vogliamo continuare a rappresentare. A noi del resto è capitata questa strana coincidenza: fra qualche anno probabilmente non si parlerà più di noi, ci avranno tutti dimenticati ma, certamente, se non cade il governo del Paese e se si andrà avanti verso il federalismo fiscale, per molti decenni si parlerà di questo momento storico e di come la sua classe dirigente l'ha vissuto, l'ha gestito, l'ha saputo interpretare e credo che responsabilmente dobbiamo cercare di continuare a interpretarlo bene.

Il collega Floris ricordava - l'aveva fatto anche il Presidente della commissione Maninchedda - come in queste stesse settimane, in questi stessi mesi, in cui ci attardiamo a litigare tra di noi e a discutere se norme di attuazione sì o norme di attuazione no, altre regioni a Statuto speciale si sono già sedute al tavolo con il Governo e hanno fatto un passo in avanti, hanno conquistato nuove responsabilità e hanno messo al sicuro le loro entrate, non rinunciando a nulla o a pochissimo, sempre in cambio di nuova responsabilità. Noi continuiamo a personalizzare, mi fa piacere che sia rientrato il collega Pittalis, non sono io l'argomento oggi, si dimentichi di me, non sono più il Presidente della Regione, è un altro! Proviamo a parlare del merito delle cose non del mio presunto carattere che veramente è poca cosa, non del mio presunto carattere che veramente non riguarda quest'Aula!

Oggi viene certificato che nel rapporto con questo Governo accettiamo di dire che hanno ragione a posticipare il riconoscimento di queste entrate, che hanno ragione a discutere la norma di attuazione e che dopo eventualmente parleremo del resto. Mi dispiace ancor più leggere che probabilmente già da marzo avevate deciso questo passaggio, che già da marzo esisteva un testo di norme di attuazione e che abbiamo aspettato fino ad oggi eventualmente per approvare un testo in Giunta mettendo in maggiore difficoltà tutti noi. Per farla breve, lei dice Assessore che è per un motivo di trasparenza che volete cancellare 400 milioni di euro dal bilancio. Beh… le dico che allora per la stessa trasparenza e per il fatto che nel bilancio dello Stato ci sono 4 miliardi e 600 milioni di euro per questa Regione, allora li cancelliamo tutti! Cancelliamo i 2 miliardi e spieghiamo ai sardi come facciamo a chiudere il bilancio con 1 miliardo e 800 milioni di euro in meno o con 2 miliardi di euro in meno!

In questo momento in cui ci capita di doverci confrontare con lo Stato io credo che non dobbiamo indietreggiare di un passo! Non dobbiamo rinunciare a niente e, caso mai, un comportamento di trasparenza sia questo: dire a chiare lettere tutti quanti ai sardi quanto sta accadendo. Sta accadendo che stiamo arrivando alle settimane decisive del federalismo fiscale e ci arriviamo senza alcuna garanzia sulle entrate, con le macerie dei nostri diritti sulle entrate, ci arriviamo con le macerie dei fondi FAS, ci arriviamo con le macerie di una Regione che è la più indietro rispetto a tutto il Paese sul livello delle infrastrutture! A questa Regione senza infrastrutture e giustamente delle infrastrutture si tiene conto, a questa Regione senza infrastrutture stiamo rispondendo con la mera cancellazione dei fondi che dovevano servire a risarcire quel deficit. A questa Regione con un ritardo di sviluppo stiamo rispondendo cancellando i diritti acquisiti, altro che acquisirne di nuovi, altro che accusarci tra di noi, altro che apporre le pregiudiziali di strumentalizzazione su tutto quello che diciamo, sarebbe ora che tutti facessimo un gesto di umiltà, sarebbe ora che mettessimo al primo posto, è stato già detto e lo condivido, non la singola particina che abbiamo in commedia, ma gli interessi che ci capita di rappresentare, perché dei nostri errori, della nostra superficialità, della nostra protervia saremo chiamati a rispondere tra tanti anni, e siamo ancora in tempo per cercare di esercitare bene questo ruolo.

Assessore La Spisa, ancora una volta le chiedo questo: non faccia neanche un passo indietro - ne avete già fatti troppi -, non faccia neanche un passo indietro; oggi avete un bilancio con un numero certificato, non cancellate autonomamente 400 milioni di euro, non esiste nessuna stima precisa che quei 400 milioni di euro equivalgono alle minori entrate dovute alla diminuzione del Pil, innanzitutto perché nemmeno all'ingrosso stiamo parlando di un numero uguale a quello, e poi perché possiamo sempre dire che in questa Regione, che, come ci accusa il nord, ha un elevato tasso di evasione fiscale, il rapporto tra gettito fiscale e Pil non è così lineare come ci si potrebbe aspettare, e quindi potremmo aver avuto una diminuzione del Pil ma anche una crescita della responsabilità fiscale da parte delle nostre imprese e dei nostri cittadini.

Non c'è motivo per fare neanche un passo indietro, se non quello di avere già abdicato al proprio ruolo, se non quello di essersi già arresi! Oggi voi ci avete fatto discutere per un giorno senza avere il senso anche civico di dichiarare all'Aula che nel frattempo vi stavate arrendendo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Grazie, signora Presidente. E' doveroso chiedere all'assessore La Spisa conferma o qualche delucidazione sul punto all'ordine del giorno, perché il titolo sembra chiarissimo e sembra inequivocabile, e purtroppo, essendo il titolo chiarissimo ed inequivocabile, dà proprio il senso del fatto che l'opinione di consiglieri regionali numerosi, di Gruppi consiliari altrettanto numerosi, del Presidente della Commissione bilancio - e non è cosa da poco -, tutti interventi che andavano nella direzione di confermare con nettezza il fatto che la richiesta di norme di attuazione per applicare la modifica dell'articolo 8 era una scusa per ritardare la concessione di queste risorse dovute alla Sardegna. Ebbene, il fatto che all'ordine del giorno della Giunta ci sia questo argomento è una lesione grave della capacità di ascolto, in primis, ed è una lesione grave anche del dovere di informazione, di scambio di opinioni tra la Giunta e il Consiglio regionale.

Badate, io non capisco, sinceramente non capisco perché voi, parlo della maggioranza di centrodestra, non stiate impugnando questa battaglia di difesa di una conquista già avvenuta, come un qualcosa di importante: è importante per voi, badate bene, per voi stessi; la sottrazione di queste risorse è un problema per noi che l'abbiamo, anche con orgoglio, diffusa tra il nostro popolo, perché aver vinto quella battaglia, la battaglia sulle entrate, è stato qualcosa che, senza voler dare eccessivo risalto alle cose che si fanno, in quel momento è stata anche storicamente una conquista che ha dato il senso di una partecipazione, di una forza politica e di una ritrovata capacità di unione dei sardi che francamente adesso è un insulto pensare di dover ripiegare su quella conquista.

Badate, la mia ossessione - così come l'ha definita il Presidente della Commissione bilancio - sull'evasione fiscale deriva solamente da un fatto, cioè che anche su questo versante il Governo ha messo in essere un trucco, nel senso che il fatto che abbia sempre negato la compartecipazione delle Regioni ai proventi della lotta all'evasione fiscale, così come l'ha negata per quel che riguarda i proventi del famigerato scudo fiscale, è e viene considerata da noi una lesione del principio costituzionale di ripartizione delle risorse dello Stato a livello regionale. Per cui, al collega autorevole Presidente della Commissione - Paolo, se mi consenti -, dico che sono convinto, e non lo dico io lo dicono molti economisti, che se non si perde il vizio di sottovalutare l'aspetto dell'evasione fiscale, se non si perde il vizio di sottovalutare l'entità enorme del lavoro nero, in Italia non ci saranno mai le risorse di cui dispongono gli altri Paesi europei, gli altri Paesi civili. Perché se andiamo a verificare i dati Istat, dai 120 ai 140 miliardi di euro di evasione ed elusione fiscale, e li sommiamo ai 100-120 miliardi di mancate entrate dello Stato per lavoro nero e sommerso, tutti capiamo bene che, ove ci fosse una seria politica di contrasto a queste due voci di furto da parte dei furbi nei confronti di coloro che pagano regolarmente le tasse, noi avremmo risolto in 4 o 5 anni i problemi del bilancio dello Stato. Sembra strano, perché noi ci consideriamo una nazione debole nonostante siamo la quinta potenza industrializzata del mondo, abbiamo però un tasso di povertà incredibilmente alto, abbiamo un deficit di infrastrutture nel meridione che assolutamente non è presente in nessun altro Paese d'Europa, abbiamo mezzo Paese, mezza Nazione che è in un livello di sottosviluppo che non vede eguali in nessuna regione europea, e nonostante questo stentiamo a capire che questo della battaglia di un'equa riforma fiscale in Italia, che consenta di far pagare tutti per far pagare meno tutti quanti, è un elemento fondamentale, fondamentale! Se poi il trucco che continuano a inserire nelle varie leggi e nelle varie disposizioni, che vengono sottratti alle Regioni i proventi della lotta all'evasione, quello è un elemento che non è una debolezza per noi, è complessivamente una debolezza del processo federalista di trasferimento delle risorse dallo Stato alle Regioni, perché si stanno sottraendo alle Regioni ampie risorse che lo Stato incassa, e questo è un problema serio, capisco che sia un problema serio ma va affrontato. Ma come va affrontato? Con un Governo che ponga questo problema… il problema delle entrate è un problema serio, non solo a livello regionale, e va affrontato con una decisione che è assolutamente molto lontano da quella che viene rappresentata sia a livello nazionale che a livello regionale. Perché passa la logica dei furbastri perché si liscia il pelo alle categorie più forti, si continua a far pagare le tasse agli operai, agli impiegati, alle persone a reddito fisso e ai pensionati mentre tutti gli altri hanno larghissime maglie dove far passare i trucchi per non pagare le tasse; questo è il problema serio. E il far pagare le tasse a tutti è un problema di entrate così come è un problema di entrate anche in Sardegna.

Quindi, assessore La Spisa, io aspetto e aspettiamo un chiarimento su questa notizia che è piombata in aula e che ha, come dire, un po' anche offeso coloro che erano convinti che ci fosse un rapporto di correttezza tra i vari organi della Regione che non potesse portare a questi trucchetti, a questo far passare le notizie sottobanco. Aspettiamo una sua risposta da lei è soprattutto ci aspetteremmo che la Giunta regionale prendesse in mano questo problema, affrontasse e si ponesse alla testa di un movimento per difendere una conquista che poteva dare dei grandi risultati per la Sardegna ma che purtroppo per la Sardegna e purtroppo adesso è messo in forse. Io sono disposto a marciare con lei, Assessore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, per chiedere una breve sospensione in Aula.

PRESIDENTE. Sospendo i lavori per cinque minuti, riprenderanno alle 19 e 11.

(La seduta, sospesa alle ore 19 e 06, viene ripresa alle ore 19 e 13.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi di prendere posto.

E' iscritto a parlare il consigliere Luciano Uras. Ne ha facoltà.

URAS LUCIANO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, colleghi, ho ascoltato con particolare attenzione l'intervento che in discussione generale di questo articolo ha fatto l'onorevole Floris. Sarà per il ruolo istituzionale che ricopre anche in questa legislatura, sarà anche per l'esperienza istituzionale di lungo corso, sta di fatto che l'onorevole Floris sottolinea spesso l'esigenza di costruire un percorso nei rapporti con lo Stato che guardi oltre i confini degli schieramenti politici che sono rappresentati in questo Consiglio, sostenendo, ma non è l'unico, anzi più volte in questi banchi questo argomento è stato sollevato, sostenendo che vi sono alcune materie nelle quali l'unità dei sardi dovrebbe essere non un obiettivo, di più un comportamento naturale.

Siamo in agosto, gran parte degli operatori dell'informazione, degli operatori economici, di quelli sociali, delle forze politiche appaiono distratti pur in un momento come questo che richiama invece attenzione per tutto ciò che avviene a Roma ma anche per ciò che avviene a Cagliari. E questo provvedimento che abbiamo anche definito in molte circostanze come un provvedimento banale, addirittura inutile, incapace di intervenire a prospettare soluzioni, quelle vere, quelle che servono per coloro che hanno più bisogno per i nostri disoccupati che sono ai vertici dei tassi di disoccupazione nazionale, addirittura per i giovani anche a livello europeo siamo la Regione che patisce di più, una Regione in difficoltà dal punto di vista economico e sociale dove crescono i fenomeni di povertà dove grandi imprese chiudono e dove le liste di mobilità e la cassa integrazione in deroga crescono, ci siamo trovati in questo contesto, con questo provvedimento a trattare di una vicenda in ragione dei comportamenti dello Stato in ragione dei comportamenti del Governo in ragione delle dichiarazioni dei loro esponenti a trattare la vicenda, la questione delle entrate. Cioè del diritto dei sardi di avere parte del loro contributo dalle casse dello Stato direttamente orientato e nella disponibilità dell'Amministrazione regionale, della Regione quindi dei sardi. E abbiamo più volte detto in questo dibattito che ogni trucco messo in campo dal Governo, dallo Stato per impedire che questo si realizzi doveva essere immediatamente censurato, doveva vedere in noi tutti insieme, dalle parti sociali alle istituzioni locali, ai cittadini, uniti per aprire una vertenza che fosse e che avesse in sé i connotati vincenti. E abbiamo detto: primo e non solo noi di questa parte lo hanno detto anche in molti di quella parte, non possiamo non considerare... io capisco il Presidente passa di rado qua e quando passa si deve intrattenere con i consiglieri regionali della sua parte… però non è utile perché stiamo parlando di cose che teoricamente dovrebbero appartenere a tutti stiamo parlando di qual è stato l'atteggiamento che si è sviluppato attorno a questo tema, attorno a questo provvedimento prima questione norme di attuazione, abbiamo detto tutti quanti insieme anche da quei banchi che non erano accettabili e non erano accettabili perché venivano da un'imposizione burocratica centralista, cioè dalla pretesa della Ragioneria dello Stato di un'azione da parte della Regione che rimettesse in discussione l'articolo di legge approvato in materia di entrate: l'8 nuovo, l'8 rinnovato.

Abbiamo detto che sarebbe stato utile protestare in modo deciso, contrastare in modo deciso l'azione dello Stato, di requisizione dei fondi FAS, di requisizione di buona parte dei gettiti destinati alle entrate della Regione, pari a circa 2 miliardi 600 milioni. Abbiamo detto che per fare questo si sarebbe dovuta programmare, progettare insieme un'occasione in quest'Aula di tutto il Consiglio regionale, delle parti sociali, delle istituzioni locali. E, mentre noi facevamo tutto questo, tentavamo di trovare ambiti di dialogo, di coinvolgere ogni parte politica, lo dico anche a lei onorevole Biancareddu, quando noi tentavamo di fare questo, la Giunta regionale, con il punto all'ordine del giorno numero 31, su nota dell'Assessorato della programmazione del 2 agosto, cioè di ieri, discuteva di un nuovo schema di norme di attuazione; come dire, lasciamoli parlare, come dire, a chi può interessare l'opinione di uno schieramento politico democratico, a chi può interessare un'opinione negativa, non solo un'opinione negativa, ma anche una disponibilità a una battaglia unitaria nei confronti dello Stato. Forse poteva interessare all'onorevole Floris, che io immagino non sia stato neppure informato; forse poteva interessare all'U.D.C., che ha espresso un parere negativo, contrario, assoluto nei confronti delle norme di attuazione; forse poteva interessare anche al Presidente della Commissione, che invece scriveva lettere indirizzate alla generalità del Consiglio, e a lei, Presidente, per impegnarci in quella direzione; ma non interessa alla Giunta, che ha messo in piedi l'ennesima provocazione. Rispetto a una provocazione di questo genere è inutile che questo schieramento rimanga in Aula a sopportare ogni tipo di angheria da parte di una maggioranza che si dimostra, nella sua Giunta, al massimo dell'arroganza, contro l'interesse dei sardi e contro l'interesse della Sardegna.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Il programma dei prossimi tre anni: si concluderà l'attività propedeutica all'entrata in vigore del nuovo regime, che comporterà l'elaborazione di proposte per l'aggiornamento di norme di attuazione dello Statuto, concernenti i criteri per la quantificazione ed evoluzione dei tributi erariali compartecipati spettanti alla Regione. Non è il PRS di questa Giunta, è il DAPEF della Giunta Soru, approvato in Giunta regionale, in Consiglio regionale, dal Presidente Soru, dall'assessore Gian Valerio Sanna, dall'onorevole Salis, dall'onorevole Uras. Da questi è stato approvato questo atto che impegnava a fare norme di attuazione, per difendere i contenuti dell'articolo 8 del Titolo III dello Statuto. Ci siamo inventati qualche cosa? Non solo non avete letto la proposta di norme di attuazione che abbiamo portato coerentemente in Giunta regionale oggi, ma non vi siete letti neanche il testo che avete approvato, proposto e portato in quest'Aula. Questa è la superficialità e l'arroganza di questa opposizione. Se qualcuno ha fatto in tempo a sentire queste cose, vada a rileggersi il DAPEF approvato dall'allora maggioranza, dall'allora Giunta, che ha la memoria talmente corta da non ricordarsi neanche quello che approva, ma probabilmente non lo hanno neanche letto quello che hanno approvato. Le norme di attuazione non sono un tabù, le norme di attuazione servono perché sono norme approvate con un procedimento pattizio, in cui non sono il Parlamento e il Governo italiano che decidono per i sardi, ma è il Governo italiano di intesa, in perfetta intesa con la Regione Sardegna.

(I consiglieri di minoranza abbandonano l'Aula)

Questo è il senso della necessità assoluta di avviare un procedimento che porti a norme di attuazione, partendo da un presupposto netto, che è stato già ricordato anche dall'onorevole Floris, e che noi abbiamo ribadito nella proposta appena approvata, nella proposta di Giunta appena approvata oggi, e cioè che l'articolo 8 dello Statuto è immediatamente applicabile, è immediatamente precettivo, non ha necessità per la sua attuazione, per la sua validità, di norme di attuazione, ma le norme di attuazione servono esattamente per inchiodare l'amministrazione statale ai meccanismi di calcolo stabiliti dallo Statuto. Dobbiamo tenere questo meccanismo delle norme di attuazione come una risorsa assolutamente necessaria, proprio perché ci permette di essere protagonisti, altrimenti prevale solo la superficialità, quella stessa superficialità che in questi giorni ha portato l'opposizione a dire che nell'assestamento del bilancio dello Stato mancherebbero 2 miliardi 590 milioni: conferenza stampa di pochi giorni fa dei nostri colleghi dell'opposizione. Non si sono letti neanche il bilancio, hanno fatto solo una semplice sottrazione, e cioè alla mole di entrata e di spesa del bilancio hanno sottratto quei 4 miliardi 550 milioni che, a loro dire, sono contenuti nell'assestamento del bilancio dello Stato, e che noi ancora non abbiamo visto perché ancora è un atto interno. Parlo non solo per quest'Aula, ma anche per chi, per un minuto almeno, ci può ascoltare e può riferire quel che si dice. Hanno fatto una mera sottrazione, dimenticando che la Regione ha un'immediata e diretta capacità di riscuotere l'IRAP per 660 milioni, l'IRPEF ha l'addizionale per 135 milioni, l'imposta sui tabacchi 300 milioni, l'imposta e tasse sugli affari 200 milioni, altri tributi regionali minori per 15 milioni: complessivamente 1 miliardo 333 milioni che la Regione incassa puntualmente, senza attendere i provvedimenti dell'evoluzione della Ragioneria generale dello Stato. E vogliono far credere ai sardi che lo Stato ci ha tolto 2 miliardi e mezzo? Questo è il credito di forze politiche che chiedono a noi di fare insieme una battaglia con lo Stato, non sapendo neanche leggere i dati di un bilancio, né dello stato né della Regione? Siamo seri, per favore, siamo seri e portiamo avanti insieme, tutti insieme, questa battaglia importantissima. Le risorse dell'articolo 8 non si toccano, sono immediatamente percettive, ma noi dobbiamo andare davanti allo Stato con la testa alta e i conti in ordine, i conti in ordine, e con una proposta forte di norme di attuazione che devono passare in questo Consiglio regionale, e vi potranno passare soltanto se tutti voi, se tutti noi concorderemo su questo testo.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. L'emendamento numero 91 all'emendamento numero 3 è il primo in votazione, credo?

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Maninchedda.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Il primo in votazione è l'emendamento?

PRESIDENTE. A pagina 36, l'emendamento numero 42.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 42 il parere è contrario, sull'emendamento numero 91 all'emendamento numero 3, della Giunta regionale, il parere è favorevole, sugli emendamenti numero 3 e numero 4 il parere è favorevole, sugli emendamenti numero 63, 62, 64, 65, 66, 67, 68, 69, 71, 72 il parere è contrario, sull'emendamento numero 5 il parere è favorevole, sull'emendamento numero 73 il parere è contrario, sugli emendamenti numero 6 e 44 il parere è favorevole, sugli emendamenti numero 80 e 82 il parere è contrario, parere contrario anche sugli emendamenti numero 83, 87, 86, 84, 88 contrario… chiedo scusa, ho bisogno di un minuto… sull'emendamento numero 88 il parere è favorevole mentre è contrario sugli emendamenti numero 61, 70, 74, 75, 76, 77, 78, 79, 81 e 85.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Conforme.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 42.

Poiché nessuno domanda di parlare su questo emendamento, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 91. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

L'emendamento numero 3 decade.

Metto in votazione l'emendamento numero 4. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 63. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 62. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 64. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 65. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 66. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 67. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 68. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 69. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'emendamento numero 71.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo il voto elettronico palese.

PRESIDENTE. Prego i colleghi di prendere posto, i consiglieri Segretari al banco della Presidenza.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 71.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Cossa ha votato contro.

Rispondono no i consiglieri:Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappellacci - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Fois - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Biancareddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 41

votanti 39

astenuti 2

maggioranza 20

contrari 39

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 72. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 5. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 73. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 6. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 44. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 80. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 82. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 83. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 87. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 86. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 84. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione il testo dell'articolo. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 88. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 61. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 70. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 74. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 75. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 76. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 77. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 78. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 79. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 81. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 85. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1 quater. All'articolo 1 quater sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 quater e dei relativi emendamenti:

Art. 1 quater

Abrogazione della legge regionale n. 12 del 1976

1. La legge regionale 12 marzo 1976, n. 12 (Modifiche al termine stabilito nel secondo comma dell'articolo 36 del regio decreto 18 novembre 1923, n. 2440, sostituito dall'articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1972, n. 627), è abrogata.

Emendamento soppressivo totale Porcu - Bruno

Articolo 1 quater

L'articolo 1 quater è soppresso. (43)

Emendamento aggiuntivo Rodin - Campus - Artizzu - Cherchi - Peru - Locci

Articolo 1 quater

Dopo l'articolo 1 quater è inserito il seguente:

Art. 1 quinquies

1. Il fondo per l'integrazione del trattamento di quiescenza, di previdenza e di assistenza del personale dipendente dell'Amministrazione regionale, previsto dalla legge regionale 5 maggio 1965, n. 15, e successive modifiche ed integrazioni, è conservato limitatamente al personale in servizio o già cessato dal servizio alla data di entrata in vigore della presente legge. (89).)

PRESIDENTE. E' aperta la discussione sull'articolo e sugli emendamenti. Se nessuno chiede di parlare, la parola va al relatore per il parere sugli emendamenti.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Parere contrario per l'emendamento numero 43 e parere contrario per il numero 89.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Conforme.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 43… l'emendamento numero 89 è ritirato, allora mettiamo direttamente in votazione il testo dell'articolo. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. E l'emendamento numero 43?

PRESIDENTE. Siccome è stato ritirato l'emendamento aggiuntivo numero 89, quando c'è solo un emendamento soppressivo totale si mette direttamente in votazione il testo dell'articolo.

Passiamo all'esame dell'articolo 8.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 8:

Art. 8

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame della tabella A. Alla tabella A sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo della tabella A e dei relativi emendamenti:

TABELLA A
Rideterminazioni e differimenti di autorizzazioni di spesa

(Art. 1 ter, comma 1)

Riferimento legislativo

UPB

Cap.

Oggetto

Spesa rideterminata
(riduzione)

Anno differimento

Art. 5, commi 1, 2, 3 e 4, L.R. 28 dicembre 2009, n. 5

S01.03.010

SC01.0631

Infrastrutture e servizi per attività produttive

25.000.000
(75.000.000)

2014

Art. 1, commi 5 e 6, L.R. n. 28 dicembre 2009, n. 5

S01.06.001

SC01.1067
SC01.1070

Contrib. a comuni e province per processi di mobilità e riorganizzazione

5.800.000
(1.600.000)

Art. 5, comma 3, L.R. 7 agosto 2009, n. 3

S01.06.001

SC01.1086

Contrib. a comuni per progettazione e studi di fattibilità

1.600.000
(750.000)

Art. 7, commi 2 e 3, L.R. 19 gennaio 2010, n. 1

S01.06.002

SC01.1115

Trasf. a comuni per acquisiz. o locaz. spazi commerciali

500.000
(1.000.000)

Art. 1, lett. a), L.R. 21 aprile 1955, n. 7 e s.m.i.

S02.01.001

SC02.0005

Turismo scolastico

0
(80.000)

Art. 5, comma 10, L.R. 24 aprile 2001, n. 6

S02.01.001

SC02.0010

Trenino verde

0
(65.000)

Art. 27, comma 2, lettera a), L.R. 29 maggio 2007, n. 2 e s.m.i.

S02.01.001

SC02.0012

Turismo scolastico

0
(120.000)

Art. 3, L.R. 25 giugno 1984, n. 31 e s.m.i.

S02.01.003

SC02.0051

Scuole infanzia non statali

21.000.000
(2.000.000)

2011

Art. 8, comma 1, lett. a), L.R. 24 febbraio 2006 e s.m.i.

S02.01.004

SC02.0071

Borse di studio

4.500.000
(500.000)

Art. 8, comma 1, lett. b), L.R. 24 febbraio 2006, n. 1

S02.01.004

SC02.0072

Libri di testo in comodato

2.500.000
(500.000)

Art. 27, comma 2, lettera f), L.R. 29 maggio 2007, n. 2 e s.m.i.

S02.01.005

SC02.0086

Edilizia scolastica

5.000.000
(5.000.000)

2012

Art. 9, comma 10, lett. j), L.R. 7 agosto 2009, n. 3 e s.m.i.

S02.01.009

SC02.0163

Facoltà giurispr. SS

0
(150.000)

Art. 27, comma 2, lettera f), L.R. 29 maggio 2007, n. 2 e s.m.i.

S02.01.009

SC02.0169

Fitto casa

5.000.000
(1.000.000)

Art. 4, comma 1, lett. b), L.R. 5 marzo 2008, n. 3

S02.01.009

SC02.0183

Assegni di merito

13.500.000
(1.500.000)

Art. 28, L.R. 18 gennaio 1999, n. 1 e s.m.i.

S02.01.012

SC02.0328

ERSU

1.357.000
(2.000.000)

Artt. 1, 2 e 6, L.R. 20 gennaio 1997, n. 7 e s.m.i.

S02.03.001

SC02.0719

Lavori socialmente utili

0
(1.200.000)

Art. 12, commi 3 e 4, L.R. 21 aprile 2005, n. 7 e s.m.i.

S03.01.003

SC03.0015

Gestione patrimonio culturale

15.000.000
(1.000.000)

Art. 21, comma 1, lett. e), L.R. 20 settembre 2006, n. 14

S03.01.004

SC03.0075

Acquisizione beni culturali

0
(750.000)

2011

Art. 10, L.R. 15 ottobre 1997, n. 26

S03.02.001

SC03.0235

Pubblicazione opere di promozione della Sardegna

250.000
(50.000)

Artt. 4 e 10, L.R . 3 luglio 1998, n. 22

S03.02.003

SC03.0282

Acquisto opere editoriali

80.000
(20.000)

Art. 3, comma 27, L. 28 dicembre 1995, n. 549 e s.m.i.

S04.05.002

SC04.1155

Fondo per interventi di tipo ambientale

0
(2.088.000)

Art. 7, commi 1 e 2, L.R. 16 dicembre 2005 e s.m.i.

S04.06.002

SC04.1296

Finanz. alle prov. bonifica amianto

3.700.000
(4.300.000)

Art. 1, comma 5, della legge finanziaria 2010

S04.07.003

SC04.1502

Trasf. EE.LL. valutaz. incid. ambientale

0
(250.000)

Art. 5, comma 9, L.R. 7 agosto 2009, n. 3

S04.08.001

SC04.1737

Rete Natura 2000

0
(1.000.000)

Art. 5, comma 5, L.R. 7 agosto 2009, n. 3

S04.09.003

SC04.2442

Spese attuazione Piano paesaggistico regionale

3.300.000
(200.000)

Art. 5, comma 4, L.R. 7 agosto 2009, n. 3 e s.m.i.

S04.09.003

SC04.2443

Lotta abusivismo edilizio

0
(350.000)

Artt. 16, 17 e 41 e titolo IV, L.R. 22 dicembre 1989, n. 45 e s.m.i.

S04.10.006

SC04.2774

Contrib. ai comuni redaz. strumenti urbanistici

4.850.000
(150.000)

Art. 88, comma 6, L.R. 5 marzo 2008, n. 3

S05.01.001

SC05.0018

Piano comunicazione istituzionale SSR

1.000.000
(2.000.000)

Art. 9, comma 13, L.R. 24 febbraio 2006, n. 1

S05.01.003

SC05.0056

Patrimonio tecnologico sanitario

25.700.000
(4.300.000)

Art. 15, comma 4, lett. c), L.R. 29 aprile 2003, n. 3

S05.01.008

SC05.0156

Scorte sangue

2.000.000
(500.000)

Art. 8, comma 7, lett. c) , L.R. 5 marzo 2008, n. 3

S05.01.009

SC05.0180

Acquisto Autoemoteche

800.000
(200.000)

L.R. 30 dicembre 1985, n. 32 e s.m.i.

S05.03.010

SC05.0836

Fondo edilizia abitativa

42.000.000
(8.000.000)

Art. 17, L.R. 17 maggio 1999, n . 17 e s.m.i.

S05.04.002

SC05.0877

Centri sportivi sovracomunali

0
(5.200.000)

2014

Art. 17, L.R. 17 maggio 1999, n . 17 e s.m.i.

S05.04.002

SC05.0882

Impianti sportivi ISEF

0
(1.500.000)

2011

Artt. 3 e 16, L.R. 14 settembre 1993, n. 40 e s.m.i.

S06.02.006

SC06.0277

Fondi per concessioni in conto interessi impr. turistiche

20.000.000
(7.000.000)

Art. 7, comma 47, L.R. 5 marzo 2008, n. 3 e s.m.i.

S06.03.001

SC06.0390

Contributi consorzi fidi impr. artig.

0
(3.000.000)

2011

Art. 7, commi 4 e 5 , L.R. 19 gennaio 2010, n. 1

S06.03.009

SC06.0498

Misure riduzione produzione rifiuti imballaggio

0
(500.000)

Art. 5, comma 10, L.R. 28 dicembre 2009, n. 5

S06.05.001

SC06.1357

Bonifica stagni prov. OR

0
(5.000.000)

2013

Art. 11, L.R. 14 aprile 2006, n. 3 e s.m.i.

S06.05.002

SC06.1372

Fondo solidarietà pesca

2.000.000
(500.000)

Art. 15, commi 18, 19 e 20, L.R. 29 maggio 2007, n. 2 e s.m.i.

S06.05.002

SC06.1374

Pesca a strascico

500.000
(500.000)

Art. 7, comma 47, L.R. 5 marzo 2008, n. 3 e s.m.i.

S06.05.003

SC06.1410

Fondo rischi accesso credito imprendit. ittici

0
(1.000.000)

Art. 15, legge regionale 24 dicembre 1998, n. 37 e s.m.i.

S06.06.004

SC06.1588

Fondo regionale occupazione - progetti LSU

3.000.000
(3.000.000)

2011

Art. 9, comma 14, L.R. 5 marzo 2008, n. 3 e s.m.i.

S07.10.005

SC07.1265

Opere pubbliche e infrastrutture

14.850.000
(7.150.000)

Art. 7, L.R. 28 dicembre 2009, n. 5

S08.01.002

SC08.0024

Fondo nuove disposizioni legislative

0
(50.000.000)

2014

Art. 2, L.R. 15 febbraio 1996, n. 9 e s.m.i.

S08.01.007

SC08.0137

Interessi passivi per scoperti di conto

0
(500.000)

Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Tabella A

Nella Tabella A allegata all'articolo 1 ter, comma 1 è introdotta la seguente variazione:

Le voci

Riferimento legislativo

UPB

Cap.

Oggetto

Spesa rideterminata
(riduzione)

Anno differimento

Art. 1, lett. a), L.R. 21 aprile 1955, n. 7 e s.m.i.

S02.01.001

SC02.0005

Turismo scolastico

0
(80.000)

Art. 5, comma 10, L.R. 24 aprile 2001, n. 6

S02.01.001

SC02.0010

Trenino verde

0
(65.000)

Art. 27, comma 2, lettera a), L.R. 29 maggio 2007, n. 2 e s.m.i.

S02.01.001

SC02.0012

Turismo scolastico

0
(120.000)

sono soppresse. (48)

Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Tabella A

Nella Tabella A allegata all'articolo 1 ter, comma 1 è introdotta la seguente variazione:

Le voci

Riferimento legislativo

UPB

Cap.

Oggetto

Spesa rideterminata
(riduzione)

Anno differimento

Art. 8, comma 1, lett. a), L.R. 24 febbraio 2006 e s.m.i.

S02.01.004

SC02.0071

Borse di studio

4.500.000
(500.000)

Art. 8, comma 1, lett. b), L.R. 24 febbraio 2006, n. 1

S02.01.004

SC02.0072

Libri di testo in comodato

2.500.000
(500.000)

sono soppresse. (47)

Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Tabella A

Nella Tabella A allegata all'articolo 1 ter, comma 1 è introdotta la seguente variazione:

La voce

Riferimento legislativo

UPB

Cap.

Oggetto

Spesa rideterminata
(riduzione)

Anno differimento

Art. 27, comma 2, lettera f), L.R. 29 maggio 2007, n. 2 e s.m.i.

S02.01.005

SC02.0086

Edilizia scolastica

5.000.000
(5.000.000)

2012

è soppressa. (49)

Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Tabella A

Nella Tabella A allegata all'articolo 1 ter, comma 1 è introdotta la seguente variazione:

Le voci

Riferimento legislativo

UPB

Cap.

Oggetto

Spesa rideterminata
(riduzione)

Anno differimento

Art. 27, comma 2, lettera f), L.R. 29 maggio 2007, n. 2 e s.m.i.

S02.01.009

SC02.0169

Fitto casa

5.000.000
(1.000.000)

Art. 4, comma 1, lett. b), L.R. 5 marzo 2008, n. 3

S02.01.009

SC02.0183

Assegni di merito

13.500.000
(1.500.000)

sono soppresse. (50)

Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Tabella A

Nella Tabella A allegata all'articolo 1 ter, comma 1 è introdotta la seguente variazione:

La voce

Riferimento legislativo

UPB

Cap.

Oggetto

Spesa rideterminata
(riduzione)

Anno differimento

Art. 28, L.R. 18 gennaio 1999, n. 1 e s.m.i.

S02.01.012

SC02.0328

ERSU

1.357.000
(2.000.000)

è soppressa. (51)

Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Tabella A

Nella Tabella A allegata all'articolo 1 ter, comma 1 è introdotta la seguente variazione:

La voce

Riferimento legislativo

UPB

Cap.

Oggetto

Spesa rideterminata
(riduzione)

Anno differimento

Artt. 1, 2 e 6, L.R. 20 gennaio 1997, n. 7 e s.m.i.

S02.03.001

SC02.0719

Lavori socialmente utili

0
(1.200.000)

è soppressa. (60)

Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Tabella A

Nella Tabella A allegata all'articolo 1 ter, comma 1 è introdotta la seguente variazione:

La voce

Riferimento legislativo

UPB

Cap.

Oggetto

Spesa rideterminata
(riduzione)

Anno differimento

Art. 12, commi 3 e 4, L.R. 21 aprile 2005, n. 7 e s.m.i.

S03.01.003

SC03.0015

Gestione patrimonio culturale

15.000.000
(1.000.000)

è soppressa. (59)

Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Tabella A

Nella Tabella A allegata all'articolo 1 ter, comma 1 è introdotta la seguente variazione:

La voce

Riferimento legislativo

UPB

Cap.

Oggetto

Spesa rideterminata
(riduzione)

Anno differimento

Art. 7, commi 1 e 2, L.R. 16 dicembre 2005 e s.m.i.

S04.06.002

SC04.1296

Finanz. alle prov. bonifica amianto

3.700.000
(4.300.000)

è soppressa. (58)

Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Tabella A

Nella Tabella A allegata all'articolo 1 ter, comma 1 è introdotta la seguente variazione:

La voce

Riferimento legislativo

UPB

Cap.

Oggetto

Spesa rideterminata
(riduzione)

Anno differimento

Art. 1, comma 5, della legge finanziaria 2010

S04.07.003

SC04.1502

Trasf. EE.LL. valutaz. incid. ambientale

0
(250.000)

è soppressa. (57)

Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Tabella A

Nella Tabella A allegata all'articolo 1 ter, comma 1 è introdotta la seguente variazione:

La voce

Riferimento legislativo

UPB

Cap.

Oggetto

Spesa rideterminata
(riduzione)

Anno differimento

Art. 5, comma 9, L.R. 7 agosto 2009, n. 3

S04.08.001

SC04.1737

Rete Natura 2000

0
(1.000.000)

è soppressa. (52)

Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Tabella A

Nella Tabella A allegata all'articolo 1 ter, comma 1 è introdotta la seguente variazione:

Le voci

Riferimento legislativo

UPB

Cap.

Oggetto

Spesa rideterminata
(riduzione)

Anno differimento

Art. 5, comma 5, L.R. 7 agosto 2009, n. 3

S04.09.003

SC04.2442

Spese attuazione Piano paesaggistico regionale

3.300.000
(200.000)

Art. 5, comma 4, L.R. 7 agosto 2009, n. 3 e s.m.i.

S04.09.003

SC04.2443

Lotta abusivismo edilizio

0
(350.000)

sono soppresse. (56)

Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Tabella A

Nella Tabella A allegata all'articolo 1 ter, comma 1 è introdotta la seguente variazione:

La voce

Art. 5, comma 9, L.R. 7 agosto 2009, n. 3

S04.08.001

SC04.1737

Rete Natura 2000

0
(1.000.000)

Artt. 16, 17 e 41 e titolo IV, L.R. 22 dicembre 1989, n. 45 e s.m.i.

S04.10.006

SC04.2774

Contrib. ai comuni redaz. strumenti urbanistici

4.850.000
(150.000)

è soppressa. (55)

Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Tabella A

Nella Tabella A allegata all'articolo 1 ter, comma 1 è introdotta la seguente variazione:

La voce

Riferimento legislativo

UPB

Cap.

Oggetto

Spesa rideterminata
(riduzione)

Anno differimento

L.R. 30 dicembre 1985, n. 32 e s.m.i.

S05.03.010

SC05.0836

Fondo edilizia abitativa

42.000.000
(8.000.000)

è soppressa. (53)

Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Tabella A

Nella tabella A è eliminato il riferimento all'UPB S06.03.001. (46)

Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Tabella A

Nella Tabella A allegata all'articolo 1 ter, comma 1 è introdotta la seguente variazione:

La voce

Riferimento legislativo

UPB

Cap.

Oggetto

Spesa rideterminata
(riduzione)

Anno differimento

Art. 15, legge regionale 24 dicembre 1998, n. 37 e s.m.i.

S06.06.004

SC06.1588

Fondo regionale occupazione - progetti LSU

3.000.000
(3.000.000)

2011

è soppressa. (54)

Emendamento sostitutivo parziale Milia - Steri

Tabella A

Nella tabella A la riduzione di cui all'UPB S04.05.002, SC04.1155, è rideterminata in euro 1.000.000. L'importo di euro 1.000.000 è differito all'anno 2011.

COPERTURA

Conseguentemente l'UPB 08.01.004 è rideterminata in euro 31.366.000. (7)

Emendamento sostitutivo parziale Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Tabella A

Nella tabella A dell'articolo 1 ter, comma 1 l'importo di euro 3.000.000/00 - Bilancio 2010 - UPB S06.03.001 Cap. SC06.0390 è differito al Bilancio 2011 nella medesima UPB 06.03.001 al Cap. SC06.06.0381. (16).)

PRESIDENTE. E' aperta la discussione sulla tabella e sugli emendamenti. Se nessuno chiede di parlare, la parola al relatore per il parere.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Il parere è contrario sugli emendamenti numero 48, 47, 49, 50, 51, 60, 59, 58, 57, 52, 56, 55 e 53. Il parere è favorevole sugli emendamenti numero 46 e 7, contrario sugli emendamenti numero 54 e 16.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Conforme.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 48. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 47. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 49. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 50. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 51. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 60. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 59. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 58. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 57. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 52. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 56. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 55. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 53. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 46. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 54. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 7. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 16. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione la tabella A. Chi la approva alzi la mano.

(E' approvata)

Passiamo alla votazione finale della legge. Prego i colleghi di prendere posto.

Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Chiedo che in sede di coordinamento il titolo sia sostituito come segue: "Misure di adeguamento del bilancio 2010 e modifiche e integrazioni alla legge regionale 2 agosto 2006, numero 11". In sede di coordinamento è necessario inserire nell'articolo 1 ter, variazioni di bilancio, come variazioni in aumento i differimenti relativi agli anni 2011, 2012 e 2013 indicati nella tabella A.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale della legge.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, intanto per annunciare il voto favorevole ma per invitare i colleghi della maggioranza, visto che ce lo dobbiamo dire in pochi ma siamo moltissimi... l'opposizione è scappata perché non aveva più elementi, perché la grande battaglia che hanno ritenuto di fare sull'articolo 8 ha dimostrato tutta la sua inconsistenza. Non è certo questo il momento per spiegare le ragioni e i motivi per i quali io sono estremamente convinto che non è stata una grande conquista, ma che forse alla luce delle cose che stanno accadendo è stata una grande sconfitta, l'articolo 8 così come è interpretato dal presidente Soru e per le notizie che hanno veicolato i colleghi dell'opposizione. Sono passati da 2 miliardi e 600 milioni a 1 miliardo e 590 milioni. Nessuno di loro è riuscito a far capire non tanto a noi, quanto ai sardi, dove sta veramente la differenza tra quell'articolo 8 e l'articolo 8 novellato. C'è, credo, pochissima differenza, anzi forse andiamo a perdere qualcosa. Non è vero che ci stanno scippando delle risorse. Dobbiamo certamente essere più pronti nel replicare alle loro accuse, ma io credo che l'atto che la Giunta ha fatto stasera, che doveva essere fatto già più di un anno fa perché era già contenuto nei documenti di programmazione economica e finanziaria della precedente Giunta, ecco, io dico che su questa materia delle entrate se noi dovessimo fare veramente i conti all'euro su ciò che ci è costata la sanità, su ciò che ci sono costati i trasporti, su ciò che non ci è stato dato ma non perché non ce lo vogliono dare, beh, guardate, ci usciamo forse alla pari. Non abbiamo ottenuto nessun vantaggio che possa essere considerato un vantaggio. Ci siamo presi la rogna della sanità e dei trasporti. Questa è una cosa che deve finire, presidente Cappellacci. Una volta risolto questo problema, una volta che con il Governo si saranno capiti esattamente quali sono i termini della vicenda, con norme di attuazione o senza norme di attuazione, ci deve essere un quadro dettagliato e serio di ciò che succedeva fino al 2006 e ciò che è successo dal 2007 con la finanziaria dello Stato dopo, perché i sardi vogliono sapere esattamente se quella battaglia che noi abbiamo fatto con il presidente Soru ha dato veramente quei risultati che loro vantano, ma che secondo me non sono assolutamente evidenti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Presidente, io vorrei aggiungere qualche riflessione a quelle che ha fatto il collega Diana, annunciando ovviamente il voto favorevole dei Riformatori al disegno di legge che stiamo licenziando, e le riflessioni sono queste. A me personalmente, credo anche ai miei colleghi di partito, l'approvazione di una legge senza la presenza in aula della minoranza non piace, nel senso che io credo che non sia una vittoria della democrazia quando la maggioranza da sola sta in aula e si approva una legge. Quindi credo che la pagina che hanno scritto i colleghi del centrosinistra non sia una bella pagina nella storia di questo Consiglio regionale e non lo sia a maggior ragione perché non viene al termine di una battaglia campale in cui ci siamo scontrati su cose che davvero meritassero di dividere questo Consiglio. Io ricordo una volta sola in cui abbandonai quest'aula durante la discussione del Piano sanitario regionale nella scorsa legislatura, ma l'abbandonai alle 4 del mattino, insieme ai colleghi della minoranza, dopo giorni e giorni di battaglia su cose concrete che cercavamo di far discutere in quest'Aula e su ragionamenti che cercavamo di far penetrare nella testa cocciuta dei colleghi della maggioranza, che se fossero penetrati allora probabilmente oggi ci avrebbero evitato alcuni disastri incombenti sulla sanità sarda. Quindi se potessi rivolgere ai colleghi del centrosinistra un appello, se mi potessi immaginare che in questo momento mi stanno ascoltando magari dal televisore di una delle sale di questo Consiglio regionale, beh, gli direi che noi ci troviamo di fronte a una stagione di confronto con lo Stato eccezionale. Se vogliamo continuare a far prevalere quella parte del centrosinistra che la vuole usare come una clava nei confronti di un altro pezzo del Consiglio regionale sbagliamo clamorosamente. Già sarà difficilissimo che noi uniti riusciamo a vincere la battaglia che ci aspetta, mettendo in campo l'intera classe dirigente, modesta, di cui disponiamo. Altre regioni italiane mettono già a disposizione l'intera classe dirigente propria indipendentemente dagli schieramenti di centrodestra e di centrosinistra e conducono battaglie che sono difficili quanto la nostra pur con armi superiori rispetto alla nostra, quindi questo è il momento che su argomenti importanti noi riusciamo a essere uniti.

Su una cosa il presidente Soru ha ragione, che forse qualcuno leggerà a posteriori gli atti di questo Consiglio regionale e se questo Consiglio regionale sulle grandi battaglie che ci aspettano da qui al maggio dell'anno venturo non sarà unito sarà assai difficile che la Sardegna possa vincere la sua guerra.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Io penso che dobbiamo oggi - e dichiaro il mio voto favorevole - ripartire dai dati di fatto. Il dato di fatto è che il centrosinistra ha scoperto che nel 2008 aveva ritenuto necessarie le norme di attuazione per l'articolo 8 dello Statuto. Questo è un fatto che è agli atti di governo, cioè votati dalla Giunta, e agli atti del Consiglio, votati dal Consiglio. Questo fatto pregiudica un percorso comune, come raccomandava l'onorevole Vargiu, nei confronti dello Stato? Io mi auguro veramente di no perché se può aver fatto un errore il centrosinistra nell'avere ideologizzato la questione delle norme di attuazione non ha sbagliato a dare la propria disponibilità alla battaglia che ci aspetta, perché ci aspetta una dura battaglia. Io sono interessato a questo percorso.

D'altra parte i colleghi del centrosinistra nella lettera che hanno ricevuto oggi a mia firma hanno potuto leggere che si parla delle norme di attuazione ricostruendo la strategia della Giunta, cioè iscrivere comunque a bilancio le entrate e comunque dotarsi delle norme di attuazione perché questo consente di essere blindati rispetto alle posizioni del Governo, ma da qui ad abbandonare il fronte comune questo non credo sia una cosa positiva e io ribadisco l'urgenza che il Consiglio e la Giunta convochino i sardi per difenderci dal Governo nazionale su questi temi.

Vorrei riprendere un argomento del collega Vargiu e del collega Floris. E' riecheggiata in quest'Aula oggi l'esigenza, per difendere le entrate, di una Sardegna che abbia dietro il popolo. L'onorevole Floris dice: "C'è bisogno anche di una novità nel sistema politico sardo". Noi questo lo diciamo da tempo. Per noi la crisi dei partiti nazionali è una grande opportunità per la Sardegna, mi auguro che in quest'Aula possa nascere l'associazione dei consiglieri regionali per il partito dei sardi che possa dettare un'agenda di cose importanti da fare da qui in primavera e che dia una risposta importante alla crisi che abbiamo in questo momento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Presidente, annunciando il nostro voto favorevole, io credo che quello di oggi sia stato un errore di percorso da parte dei colleghi del centrosinistra, anche perché alcuni elementi positivi sono da cogliere da queste due giornate di dibattito, non si può cancellare con un'azione come l'abbandono dell'aula, un'azione dura, difficile, eccessiva in questo caso, soprattutto perché da diversi interventi si è colta la necessità di fare un percorso insieme, di iniziare un percorso insieme. Io credo che fin dai prossimi minuti tutti noi dobbiamo avere l'obbligo di riallacciare quel filo sottile che si è comunque iniziato a tessere in quest'Aula perché ci sia un rinnovamento dell'azione politica da parte dei partiti, ci sia un rinnovamento dell'azione di difesa dei diritti dei sardi nei confronti del Governo centrale e quello delle entrate è il problema principale in questo momento. Allora, io vorrei estrarre da questo dibattito non questa ultima azione negativa, ma quanto di positivo da alcuni interventi è emerso. Siamo pronti a fare un'azione che coinvolga in un modo nuovo i rappresentanti politici della Sardegna in maniera unitaria e senza steccati pregiudiziali. Un'azione del Consiglio regionale, un'azione dei consiglieri della Sardegna che, al di là delle appartenenze partitiche, possano tracciare una nuova via forte, autorevole, immediata nei confronti del Governo centrale che più volte abbiamo detto noi non abbiamo mai riconosciuto come governo amico né questo, né il precedente, né altri. Noi siamo qui non per riconoscere o stringere rapporti di amicizia con i governi, ma semplicemente per far rispettare i diritti dei nostri concittadini e per questo siamo stati eletti. Non siamo stati eletti per andare contro i colleghi della minoranza, ma siamo stati eletti come persone che hanno la fiducia dei sardi per costruire qualcosa di buono per il loro futuro. Se la via è un nuovo momento o luogo di confronto perché i consiglieri regionali della Sardegna possano insieme superare gli steccati e fare nuove proposte per il governo della Sardegna e per il confronto con il Governo nazionale noi siamo pronti, siamo qui, da tempo lo andiamo dicendo e da tempo abbiamo dato la nostra disponibilità.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 78.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappellacci - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 42

votanti 41

astenuti 1

maggioranza 21

favorevoli 41

(Il Consiglio approva).

I lavori si concludono qui, riprenderanno domani mattina alle ore 10.

La seduta è tolta alle ore 19 e 53.



Allegati seduta

Testo della mozione annunziata in apertura di seduta

Mozione Bardanzellu - Petrini - Randazzo - Ladu in merito ai disagi e danni causati alla popolazione e all'economia turistica del Comune di Posada (NU), Budoni e frazioni (OT), a seguito del mancato intervento di manutenzione straordinaria con carattere di urgenza per il ripristino della viabilità e del transito sul ponte crollato in località Sas Murtas.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

- la Regione autonoma della Sardegna, attraverso il suo Assessorato dei lavori pubblici, ha tra i suoi compiti istituzionali anche quello di programmazione e coordinamento degli interventi di viabilità statale e di viabilità di interesse regionale, programmazione e coordinamento interventi di difesa del suolo, prevenzione e soccorso del rischio idrogeologico, del governo del Piano di assetto idrogeologico (PAI), nonché quello di programmazione e coordinamento delle opere pubbliche di interesse degli enti locali;

- l'ANAS è il gestore della rete stradale ed autostradale italiana di interesse nazionale e tra i suoi compiti rientra quello di gestione, intesa come manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade ed autostrade;

CONSIDERATO che ad undici mesi dal nubifragio che lo scorso anno, ed esattamente il 25 settembre del 2009, ha provocato il crollo del ponte San Simone, a tutt'oggi l'ANAS, che ha competenza in materia di strade statali, nonostante numerose sollecitazioni non ha ancora provveduto neanche a presentare un progetto di rifacimento del ponte in oggetto;

PRESO ATTO che l'interruzione della viabilità sta oramai causando evidenti disagi oltre che alla popolazione residente alla già debole economia turistica del Comune di San Teodoro, Budoni e frazioni, rischiando oltretutto di assistere a clamorose proteste da parte della popolazione con conseguenti risvolti di ordine pubblico;

RITENUTO che:

- il ritardo ingiustificato dei doveri istituzionali dell'ANAS sta causando notevoli danni materiali e immateriali;

- l'Assessorato regionale dei lavori pubblici per mezzo del suo Assessore debba e possa intervenire in qualità di organo competente ed istituzionalmente rilevante,

impegna il Presidente della Regione

a rimuovere tutti gli ostacoli che sono all'origine dei ritardi di intervento tempestivo e qualificato da parte degli organi preposti. (77)