Seduta n.35 del 04/08/2009 

XXXV SEDUTA

(POMERIDIANA)

Martedì 4 agosto 2009

Presidenza della Presidente LOMBARDO

INDICE

La seduta è aperta alle ore 16 e 11.

DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 28 luglio 2009 (28), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Francesca Barracciu e Adriano Salis hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 4 agosto 2009.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposta di legge

PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge:

De Francisci - Diana Mario - Pittalis - Ladu - Maninchedda - Capelli - Mula - Cucca - Barracciu - Mariani:

"Partecipazione della Regione autonoma della Sardegna alla Fondazione Salvatore Cambosu". (56)

(Pervenuta il 31 luglio 2009 e assegnata all'ottava Commissione.)

Colleghi, constatata la scarsa presenza di consiglieri in Aula, sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 13, viene ripresa alle ore 16 e 38.)

Continuazione della discussione e approvazione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni urgenti nei settori economico e socio-sanitario, per il superamento del precariato e in materia di organizzazione regionale". (32/A)

PRESIDENTE. Ricordo che l'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 32/A, che prosegue con la votazione dell'emendamento numero 273 all'articolo 8.

Metto in votazione l'emendamento numero 273.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

(Interruzioni)

PORCU (P.D.).Vorrei che non ci prendesse la frenesia. Abbiamo la responsabilità, ognuno per la sua parte, di approvare al meglio questo provvedimento, cioè al peggio perché sappiamo che al meglio non è più possibile; credo tuttavia che non dobbiamo rinunciare, fino alla fine, dove è possibile, a migliorarne il testo. Personalmente, io e i miei colleghi auspichiamo ancora che prevalga la ragionevolezza e il buonsenso anche sugli emendamenti aggiuntivi, perché credo che sarebbe un segnale positivo anche sul percorso che dovremo fare insieme in questa legislatura, un percorso che faremo insieme anche su riforme importanti su cui non potrà venire meno il confronto.

Ma, nel merito del comma 5, io richiamo l'attenzione dell'Assessore, dei colleghi, dell'Assessore del personale, non vorrei fare solo discussioni centrate sul tema importantissimo della sanità, perché poi ci sarà occasione di riprenderlo, ma vorrei ricordare quanto dice il comma 25 dell'articolo 20 della legge regionale numero 4 del 2006, che sostanzialmente riserva ai dipendenti di ruolo dell'amministrazione e degli enti il 40 per cento dei posti messi a concorso. Io mi chiedo, e non in maniera retorica, quale sia il motivo che ci spinge a spostare quella percentuale dal 40 al 50. Apparentemente è un incremento del 25 per cento, che può essere anche marginale, però credo che dia un senso profondo a quella che dovrebbe essere la pubblica amministrazione, che si apre così a competenze, a contributi, a professionalità, tanto più che è una pubblica amministrazione che ha bisogno di competenze nuove, che riguardano il diritto comunitario, che riguardano l'innovazione.

Allora, mi chiedo qual è il motivo per riservare una quota del 50 per cento dei posti. Credo che non ci sia alcun motivo se non quello di chiudere l'amministrazione regionale ancora su se stessa. Per questo, voto a favore dell'emendamento, invitando anche l'Assessore, se fosse possibile, ad accogliere l'emendamento o a darci una spiegazione e chiedendo inoltre, lo farà anche il mio Capogruppo, il voto elettronico palese.

(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 273.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Capelli, Fois e Ladu hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Bruno - Caria - Espa - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Solinas Antonio.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Gallus - Ladu - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Murgioni - Obinu - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 46

votanti 45

astenuti 1

maggioranza 23

favorevoli 9

contrari 36

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione gli emendamenti numero 68 e 272.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 68 e 272, identici.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Caria - Mariani.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Fois - Gallus - Ladu - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Murgioni - Obinu - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 38

votanti 37

astenuti 1

maggioranza 19

favorevoli 2

contrari 34

nulli 1

Poiché non il Consiglio non è in numero legale, sospendo la seduta per trenta minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 45, viene ripresa alle ore 17 e 20.)

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta, prego i colleghi di prendere posto. Ricordo che eravamo in fase di votazione degli emendamenti numero 68 e 272, per cui era stata chiesta la votazione nominale.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Confermo la richiesta di votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 68 e 272, identici.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cocco Pietro, Cuccu, Sechi, Uras e Zuncheddu hanno votato a favore e che i consiglieri Milia, Oppi, Piras e Rassu hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Espa - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Gallus - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 57

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 17

contrari 40

(Il Consiglio non approva)

Metto in votazione l'emendamento numero 133.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Questo emendamento cerca di porre rimedio alla riscrittura che è avvenuta in Commissione del comma 1 dell'articolo 8. Il comma 1 dell'articolo 8, così come è scritto, ha indubbiamente vari profili di inadeguatezza, il principale è legato al fatto che non solo i criteri per la determinazione del trattamento economico, ma anche i criteri per l'acquisizione e la composizione dell'ufficio stampa vengono rinviati e affidati alla Giunta regionale al di fuori di qualsiasi considerazione sul personale già in carico e anche sulle normative per quanto riguarda i contratti di lavoro giornalistico.

Con l'emendamento numero 133 si fanno alcuni chiarimenti, che ritengo importanti; rimane un emendamento confuso, inadeguato, come dimostra il fatto che, nella parte finale, non ci si limita a parlare di giornalisti, di portavoce, di ufficio stampa, ma si parla in generale anche di restante personale impegnato in attività di supporto con mansioni, per esempio, di autista, cioè si introduce un'altra fattispecie che non è descritta o regolata dall'emendamento stesso.

Quindi è chiaro che, anche in questo caso, si tratta di un rimedio frettoloso a una riscrittura che era già completamente inadeguata, che ha avuto vari livelli di critica anche dalle associazioni della stampa, per cui mi sembra che sia quantomeno opportuno fare una riflessione. Certamente noi voteremo contro, soprattutto per significare una disapprovazione di questo modo di legiferare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Presidente, intervengo ora perché l'approvazione di questo emendamento farà decadere il mio emendamento successivo. Io sono assolutamente d'accordo con l'inserimento e con la chiarificazione che si tratta di giornalisti che andranno assunti con contratto giornalistico, nel mio emendamento si parlava di una definizione che forse avrebbe fatto storcere il naso a qualche costituzionalista, però facevo riferimento all'albo regionale dei giornalisti, quindi una tutela delle professionalità locali. Devo dire quindi che l'emendamento che decadrà viene parzialmente assorbito.

L'invito che rivolgo è che la Giunta possa comunque mantenere la sfera di scelta nell'ambito delle professionalità, che non mancano, in questa Aula. Devo anche dire che il primo intervento del pomeriggio sembra modificare un po' quello che è stato invece il florilegio di insulti politici che ogni emendamento, su qualsiasi comma di questo articolo, ha portato stamane; tutta conseguenza di un emendamento che affronteremo tra poco sulla sanità. Abbiamo sentito parlare di becera operazione clientelare, abbiamo sentito parlare di moralità pubblica che viene offesa, di carenza di pudore, addirittura è stata sollevata una vera e propria emergenza democratica, in questa Aula, per un emendamento che di fatto nel contenuto non viene intaccato dagli interventi che sono stati fatti, anche perché francamente l'unico aspetto su cui si sono incentrate, nella giornata di oggi, le interlocuzioni dei colleghi della minoranza sono legate al possibile commissariamento, all'ipotesi di commissariamento delle aziende.

Questo come se noi in questo momento avessimo a che fare con delle nomine fatte dalla passata gestione della sinistra e avessimo a che fare con dei Fleming, dei Valdoni o dei Cuccia della sanità. Qualcuno si dimentica che la sinistra ha nominato direttori generali senza laurea, direttori amministrativi e direttori sanitari senza titoli, con arroganza, con protervia e ora noi veniamo criminalizzati perché saremmo noi quelli che vogliono mettere le mani sul potere, saremmo noi quelli che vogliono usare arroganza! Io mi auguro davvero che i prossimi interventi che arriveranno dai banchi dell'opposizione mantengano il clima e l'attinenza che c'è stata adesso con l'intervento dell'onorevole Porcu su questo emendamento in tema di addetti stampa, e che tutti si torni un attimino con i piedi per terra, ricordandoci che tutto quello viene fatto in questa Aula comunque è nell'interesse della collettività, con le giuste osservazioni quando sono giuste osservazioni e non quando sono insulti gratuiti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Dichiaro l'astensione mia, forse non solo mia, ma di parte rilevante del centrosinistra, sulla proposta avanzata dalla Giunta nell'emendamento numero 133. A me pare che, rispetto alla situazione precedente, a quella che avevamo visto rappresentata nei testi che circolavano, si siano fatti passi notevoli in avanti. Prima questione. Non mi sconvolge l'idea che il Presidente abbia un portavoce, lo ha anche il Sindaco di Bologna, anzi ho la vaga impressione che lo pagheremo di meno, mentre non sono assolutamente d'accordo sulla modalità di reclutamento e di rafforzamento dell'Ufficio stampa della Regione; si fa con concorso pubblico tra gli iscritti all'Ordine dei giornalisti. C'è anche il riconoscimento, finalmente, dell'attività di lavoro svolta da tanti colleghi professionalizzati, giornalisti professionisti, iscritti all'Ordine, con responsabilità anche presso l'Ordine professionale, che operano da anni nella Regione, con tutte le maggioranze e sempre lealmente.

Quindi io ritengo che un contenuto come questo non possa che trovarci d'accordo. Io avrei votato a favore, non posso votare a favore perché, purtroppo, questo provvedimento, onorevole Pittalis, l'abbiamo riempito di ogni sconcezza e quindi ci obbliga ad assumere posizioni più moderate anche quando siamo d'accordo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Artizzu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ARTIZZU (P.d.L.). Un riconoscimento della correttezza e dell'onestà intellettuale del collega Uras è doveroso. Io ritengo che il collega Porcu abbia, credo involontariamente, dimenticato alcuni particolari che segnarono il rapporto tra l'amministrazione regionale e, diciamo così, la professione giornalistica nella passata stagione politica, e abbia anche dimenticato probabilmente di leggere alcuni passaggi fondamentali di questo emendamento della Giunta, che è non solo corretto da tutti i punti di vista, ma è, scusate la presunzione, una chiara attestazione di correttezza nell'operato delle istituzioni.

Voi, caro collega Porcu, nella passata legislatura, avete creato precariato, non solo lo avete creato in vari campi anche della pubblica amministrazione, la Regione è diventata, con voi, una fabbrica di precariato, ma l'avete fatto anche nei confronti della professione giornalistica, ponendo alcune persone, per carità, sicuramente degne e anche capaci, ma non provviste degli adeguati titoli, a svolgere la professione giornalistica per conto della Regione sarda, creando degli Uffici stampa che erano totalmente fuorilegge dal punto di vista della normativa che regola la professione giornalistica, e oggi lei trova inaccettabile, invece, un emendamento della Giunta regionale che è diametralmente opposto, cioè che restituisce all'Ordine dei giornalisti quello che è il ruolo di ordine professionale, e anche dignità, decoro e rispetto per i giornalisti professionisti o pubblicisti che avranno a che fare con la Pubblica amministrazione, e che traccia giustamente due direzioni.

La prima è quella del portavoce o dei portavoce del Presidente della Regione, che giustamente devono essere delle persone fiduciarie, delle persone quindi scelte, ma che hanno obbligatoriamente un contratto di lavoro a tempo determinato, e poi c'è separatamente la parte relativa all'Ufficio stampa che, come Uras giustamente diceva, è un qualcosa che sopravvive alle varie stagioni politiche e che quindi non deve avere altro requisito se non quello di essere scelto con concorso pubblico, quindi non con la creazione di un precariato e conseguentemente con la predisposizione di condizioni per una causa di lavoro e poi per un'assunzione in pianta stabile che non è passata attraverso un concorso pubblico, ma nel modo più cristallino, più corretto e più rispettoso dell'Ordine nazionale dei giornalisti e dei suoi iscritti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Signor Presidente, solo per significare all'Aula che il contenuto dell'emendamento presentato dalla Giunta è identico a quanto deliberato dalla Giunta Soru in data 7 novembre 2006, che prevedeva l'incarico - con decreto del Presidente della Regione - del portavoce, un Ufficio stampa con dodici giornalisti e l'affidamento di un Assessorato per ogni giornalista. Quindi non stiamo facendo né più e né meno di quanto fatto dalla Giunta Soru nel 2006, attraverso il testo unico del rapporto tra cittadini e l'amministrazione che non è andato avanti non certo per colpa nostra.

Casomai c'è da dire che tutte le leggi, che hanno istituito gli Uffici stampa nelle Regioni, prevedono gli Uffici stampa per le Regioni e per il Consiglio regionale; una cosa che manca, perché il ventre molle rimane, anche in questo settore, il Consiglio regionale, i cui resoconti assomigliano sempre di più al linguaggio parlamentare e non a un linguaggio di informazione nei confronti dei cittadini sardi. Il vero problema del rapporto tra la Giunta e il Consiglio regionale sta nel fatto che il Consiglio regionale non ha le strutture che ha la Giunta regionale, per cui finiamo sempre per dover attingere da fonti che non sono autonome e che non sono le nostre. Io mi auguro che anche il Consiglio regionale si doti di uno strumento così importante e così significativo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, anch'io mi associo all'indicazione del mio Capogruppo, alle cose dette circa il voto di astensione, anche se poi, ascoltando l'intervento dell'onorevole Artizzu, ho avuto la tentazione di cambiare idea circa questo voto per votare contro, invece che astenermi, perché questo emendamento, questo nuovo emendamento della Giunta, così predisposto, non era il testo originale, se la Giunta stessa deve predisporre un emendamento modificativo del proprio testo, è chiaro che c'è stato in corso d'opera un ripensamento, un rivedere le cose e dover riscrivere una norma, e non perché colpiti sulla via di Damasco, fulminati, ma il fulmine è arrivato dall'Associazione Stampa sarda, dall'interno dello stesso Ufficio stampa, si sono sollevate forze politiche e si è corretta una pessima norma scritta nel cosiddetto "collegato" o "scollegato" alla finanziaria, la si è corretta mettendola in una forma, così come richiesta dalle parti politiche e dall'Associazione Stampa sarda. Tutto ciò solo per tracciare un minimo di cronistoria circa il testo che noi andremo a votare o, meglio, sul quale ci asterremo, presente oggi.

Sperando che questi fulmini non debbano arrivare sempre dall'esterno e che qualche volta la Giunta, la maggioranza ripensi se stessa, i propri emendamenti e le proprie norme, senza dover avere sul collo il fiato dell'opposizione, dell'opinione pubblica o delle associazioni di categoria.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, intervengo per una dichiarazione di voto, ovviamente a nome del Gruppo. Vi do atto, vi diamo atto di aver rettificato, seppure costretti, il primo emendamento che voi avete presentato, con un nuovo emendamento. L'onorevole che mi ha preceduto ricordava un passaggio - secondo me - molto delicato che, se vi avesse visto coerenti nella discussione su questo collegato, probabilmente vi avrebbe portato a evitare, come abbiamo avuto modo di dire stamattina, alcune forzature che hanno offeso e leso la dignità di questo Consiglio. Noi pensiamo che la forza derivi proprio dal saper ascoltare.

Avete dato dimostrazione, come diceva poco fa l'onorevole Artizzu, di saper ascoltare, seppure, ripeto, costretti; questo sarebbe un esercizio che dovrebbe accompagnarvi con una frequenza maggiore. Lo ripeto, il saper ascoltare non è un segno di debolezza, è un segno di forza, soprattutto quando si dispone di una maggioranza "bulgara" come questa. Non è una gran bella figura quella di rettificare in questa maniera, dopo che, ripeto, siete stati costretti dell'Associazione Stampa, dai partiti e dall'opposizione. Tuttavia, noi ci asterremo, e chiudo, proprio come segno. Non possiamo votare a favore, come diceva il collega Uras, però è chiaro che, in questa nostra astensione, c'è un richiamo alla vostra sensibilità non soltanto su una materia come questa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Presidente, dichiaro il voto favorevole e faccio alcune precisazioni. Durante la discussione di questo disegno di legge, abbiamo tutti noi assunto un atteggiamento collaborativo e anche molto umile, però in questo momento devo necessariamente dire qualcosa: non accettiamo lezioni di questo tipo. Voi per cinque anni non avete saputo ascoltare; per cinque anni, avete avuto tutti i sindacati contro, escluso il suo, onorevole Diana, allora non lo era, e non avete fatto la concertazione. Ricordo ai colleghi che c'erano che, solo sulla legge sulle supertasse, sulle tasse del lusso, in quest'Aula, per tre finanziarie, sono stati presentati almeno venti emendamenti sostitutivi, tutti dalla Giunta; venti! Non avete voluto ascoltare le segnalazioni, gli inviti a rivedere le posizioni, e a correggere, portati dall'opposizione di allora, vi siete fermati soltanto davanti ai tribunali. E adesso venite a dirci che abbiamo giustamente corretto un emendamento sbagliato inizialmente, sbagliato non nelle finalità, ma nell'applicazione!

Ci avete richiamato giustamente a maggiore attenzione. Abbiamo sentito i giornalisti, abbiamo modificato le posizioni per cercare di raggiungere un obiettivo trasparente e legittimo, e venite qui a farci delle lezioni! Non credo che sia questo il tema per dare delle lezioni, ce ne potranno sicuramente essere altri, ma questo assolutamente no! O vi devo ricordare che, ancora oggi, non avete riconosciuto che, in maniera poco trasparente, avete finanziato la pubblicità istituzionale, per esempio con il cosiddetto Novas, il giornale di regime pagato dalla tasca dei contribuenti e dal bilancio regionale.

Allora, dovrei ripetere quello che ho detto a Ben Amara qualche giorno fa, che calza a pennello, anche in questo caso, ma non lo faccio, per cercare sempre di più un rapporto di collaborazione e di leale confronto, ma che il confronto sia leale, e non sia soprattutto mancante delle giuste e corrette informazioni. Dopodiché, noi possiamo sempre rivedere le nostre posizioni alla luce di una chiara illustrazione di vantaggi migliori portati dagli emendamenti dell'opposizione. Ma che, a questo punto, veniate a bacchettare chi vi ha insegnato per anni come si deve fare, mi sembra un po' eccessivo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, intervengo solo per annunciare il voto favorevole e per proporre, se la Giunta fosse d'accordo, un emendamento orale, al comma 1 bis, nel punto in cui si dice: "… è definito un contingente, non superiore a otto unità, per le attività di informazione e di supporto tecnico al capo ufficio stampa…". Il termine "tecnico" credo che nulla abbia a che vedere. Io credo che possa ragionevolmente essere invece: "…per le attività di informazione e di supporto al capo ufficio stampa". Scrivere "tecnico" sembrerebbe quasi che i giornalisti possano fornire materiale cartaceo, svolgere tutta una serie di operazioni che non rientrano nell'attività dei giornalisti. Per cui, propongo di eliminare il termine "tecnico" e di chiudere con "supporto al capo ufficio stampa".

PRESIDENTE. Se non ci sono opposizioni da parte dell'Aula, accogliamo l'emendamento orale.

Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sempre sull'emendamento: occorre aggiungere la copertura.

Per l'ultimo inciso, proporrei questa formulazione: "Ai relativi oneri valutati in euro 150 mila per l'anno 2009 e 300 mila per gli anni successivi si fa fronte con le disponibilità recate dall'UPB S01.02.001".

PRESIDENTE. Grazie, Assessore.

Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, vorrei aggiungere alle dichiarazioni dei componenti del mio Gruppo - che condivido - che anche io mi astengo per una questione di metodo, per restituire dignità a una sana prassi che è quella del concorso pubblico.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale e dichiaro di ritirare l'emendamento numero 91.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 91 è ritirato.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 133.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Meloni Marco e Piras hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Marco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Meloni Francesco.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Bruno - Caria - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 68

votanti 49

astenuti 19

maggioranza 25

favorevoli 48

contrari 1

(Il Consiglio approva)

Metto in votazione l'articolo 8.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 8.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Peru ha votato a favore e che il consigliere Sechi ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 68

votanti 67

astenuti 1

maggioranza 34

favorevoli 47

contrari 20

(Il Consiglio approva)

Passiamo all'emendamento numero 25, per il quale c'è un invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). E' ritirato.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 25 è ritirato, così come è stato ritirato l'emendamento numero 91.

Metto in votazione l'emendamento numero 357.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, questo emendamento della Giunta corrisponde in gran parte all'emendamento numero 118, che noi abbiamo già proposto nella scorsa finanziaria e anche presentato in Commissione. L'argomento è molto importante e riguarda l'istituzione generale della Protezione civile della Regione Sardegna. Secondo noi, è un momento importante, viste anche le cose che sono successe in questi ultimi giorni, e le situazioni di emergenza che abbiamo affrontato (prima fra tutte l'alluvione), con tutti i problemi che queste possono comportare se non ci dotiamo di un'unificazione di tutto ciò che può dare soccorso ai cittadini. Tra l'altro apro una parentesi, onorevole Oppi, perché vorrei sapere se il personale addetto ai rimborsi - so che lei l'ha richiesto - è arrivato poi per svolgere le pratiche per tutta la Sardegna, lo dico per tutti.

Quello che ci lascia un po' sorpresi è perché, quanto noi abbiamo chiesto è proprio identico al testo nella versione della Giunta; tra l'altro la Giunta, a differenza nostra, dice: "…la quale esercita le funzioni che il comma 1, lettera a), punti 1, 2, 3, 4 e 6…", non indica quindi tutti i punti e non sappiamo perché. Il punto 7 riguarda il volontariato che quindi assolutamente deve essere coordinato, crediamo almeno, dalla futura direzione e il punto 5 riguarda in qualche maniera l'antincendio, il servizio a terra dell'antincendio. Pertanto, prima di passare a una votazione che potrebbe essere, credo, anche unitaria, perché poi alla fine è proprio uguale, vogliamo capire se c'è qualche modifica che si può apportare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Il collega Espa ha sollevato delle osservazioni; l'orientamento è di votare a favore, è un tema che noi abbiamo sollevato in più circostanze, è importante che la Direzione generale della Protezione civile venga istituita. Il voto è favorevole, chiedo la votazione nominale, ma anche una risposta a quanto richiamava il collega.

(Interruzione dell'Assessore della difesa dell'ambiente)

PORCU (P.D.). Noi non stiamo facendo una questione di meriti, stiamo dando un assenso a un tema che abbiamo sollevato; magari se il collega Espa avesse, ci confortate nel voto che vuole essere evidentemente positivo. Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Presidente, in relazione a questo emendamento, ritengo che si possa fare effettivamente un emendamento orale aggiuntivo alla proposta della Giunta, quindi sarebbe "punti 1, 2, 3, 4, 6 e 7", togliendo ovviamente prima la virgola, così facendo rientrare il volontariato all'interno della previsione. E' palesemente una mera dimenticanza materiale che sarebbe potuta essere risolta in sede di coordinamento. Quindi, dopo le parole "conferisce alle regioni", aggiungere "e quelle di cui all'articolo 69 della legge regionale 12 giugno 2006, numero 9", in maniera tale che siano ricomprese tutte le funzioni in tema di Protezione civile, ivi compresa quella di cui al punto 5 che richiamava prima Espa. Se la Giunta è d'accordo, proporrei questo emendamento orale. Ho già consegnato una copia agli Uffici.

PRESIDENTE. Si è tutti d'accordo?

(Interruzione del consigliere Espa)

PRESIDENTE. No, non può intervenire di nuovo, onorevole Espa, assolutamente.

(Interruzione dei consiglieri Espa e Capelli)

PRESIDENTE. Per aggiungere la firma non c'è nessun problema. All'emendamento orale ci si può accordare tutti e si possono dare comunque le proprie firme risultando così agli atti del Consiglio un sostegno forte e il fatto che la proposta non proveniva soltanto dall'onorevole Steri.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). E' in atto ancora la modifica, così mi esprimo anche su di essa?

PRESIDENTE. Onorevole Uras, è già fatta. Prego.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io avevo in mente già di esprimere il parere positivo e quindi il voto a favore di questo emendamento. Voglio solamente sottolineare una cosa perché connessa agli ultimi eventi. Rammento, signor Presidente, che abbiamo mandato una lettera al Presidente della Regione (non è che ambissimo a una risposta immediata e neppure a un cortese riscontro del tipo "Ho ricevuto la vostra lettera"), con la quale i Capigruppo della minoranza hanno chiesto al Presidente della Giunta di riferire in Aula non solo sulle vicende che ci hanno riguardato direttamente, ma anche sulle relazioni con il Governo che ha avanzato delle critiche al sistema regionale di intervento.

Credo che una delle cose da farsi era proprio individuare, attraverso la riorganizzazione del servizio di protezione civile, una responsabilità chiara attorno a questa materia, che non è solo, quindi, quella che attiene al pronto intervento in materia di incendi, ma che riguarda anche tutto ciò che è connesso a eventi di tipo calamitoso, più o meno naturale come quelli che hanno visto la Sardegna devastata in questi mesi, direi anche in questi anni.

Quindi, il parere è positivo, sarebbe "positivissimo" e diventerebbe ancora ulteriormente positivo se la Giunta potesse prendere l'impegno, anche a nome del Presidente, di riferire in Aula attorno alle vicende note.

PRESIDENTE. Il consigliere Porcu ha chiesto la votazione nominale dell'emendamento numero 357.

Invito i consiglieri che appoggiano la richiesta ad alzarsi.

(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 357, nel testo modificato.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Tocco e Greco hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cucca - Cuccu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 64

votanti 63

astenuti 1

maggioranza 32

favorevoli 63

(Il Consiglio approva).

Gli emendamenti numero 67 e 118 decadono a seguito dell'approvazione dell'emendamento orale introdotto all'emendamento numero 357, in quanto in esso ricompresi.

Passiamo all'emendamento numero 34, per il quale c'è un invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Presidente, l'emendamento si può ritirare, fermo restando che tutto sommato c'è qualche perplessità nel ritirarlo e spiego i motivi. Si tratta di un emendamento che tende a venire incontro al problema di carenza di dirigenti attualmente esistente all'interno del Corpo forestale di vigilanza ambientale; un Corpo che, come è stato più volte ricordato in quest'Aula, in questo momento è sottoposto a una forte pressione in una stagione purtroppo eccessivamente ricca di rischi di incendio che impegna sino allo spasimo delle proprie forze il Corpo. Esistono delle figure professionali che sono sicuramente affini rispetto a quelle di dirigenti del Corpo forestale che sono inquadrate all'interno, ad esempio, dell'Ente foreste ma anche delle altre strutture dirigenziali della Regione, per cui sarebbe possibile avere l'opportunità che dirigenti della Regione o di Corpi assai simili nelle funzioni a quelli del Corpo di vigilanza ambientale e forestale possano da subito essere inquadrati all'interno dell'attività del Corpo stesso.

Quindi, ci sembrerebbe che l'emendamento numero 34 contenga delle opportunità a disposizione del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, non un favore fatto a qualcuno, ma una disponibilità nei confronti di chi eventualmente dovesse già da subito fruire di professionalità oggi presenti all'interno di altre branche dell'Amministrazione pubblica e della Regione. Ovviamente è evidente che, nel caso in cui le domande fossero eccessive o di numero superiore rispetto alle disponibilità o comunque sia, tra coloro che hanno fatto la domanda c'è, da parte di chi dirige il Corpo forestale di vigilanza ambientale, la possibilità di esprimere o meno il proprio gradimento nei confronti del dirigente che fa la domanda di trasferimento. Sembrerebbe un'opportunità aggiuntiva oggi non presente purtroppo nella mobilità all'interno delle strutture dell'Amministrazione regionale.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Vargiu, quindi l'emendamento numero 34 è ritirato.

Metto in votazione l'emendamento numero 274. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'emendamento numero 26; anche per questo emendamento c'è un invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Manca. Ne ha facoltà.

MANCA (P.D.). Presidente, prima di dire se ritirerò l'emendamento, voglio chiedere all'Assessore della programmazione e all'Assessore del personale un impegno. Questo emendamento sollecitava un problema, esistente nell'Istituto zooprofilattico, per quanto riguarda ventiquattro figure che, ormai dal lontano 1992, prestano servizio tendenzialmente per situazioni di emergenza come il Piano per la blue tongue, BSE e così via.

Si sarebbe voluto con questo finanziamento dare l'opportunità di avviare all'interno dell'Istituto il processo della medicina specialistica sia per quanto riguarda i veterinari che i biologi. Adesso comprendo le difficoltà che probabilmente in questo momento sono in campo per trovare le risorse finanziarie, però io chiederei, prima di decidere se ritirarlo, all'Assessore della programmazione e all'Assessore del personale un impegno perché ci sia eventualmente la disponibilità di vedere questo problema e di affrontarlo per risolverlo all'interno del piano del personale o all'interno della prossima finanziaria che discuteremo a settembre; anche perché per adesso noi abbiamo fatto, all'interno dell'aula, sforzi abbastanza elevati per stabilizzare situazioni che forse hanno una storicità di 3 o 5 anni, e in questo caso stiamo parlando di persone che veramente da più di dieci anni prestano servizio in maniera continuativa all'interno dell'Istituto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Per questo emendamento il problema è di carattere finanziario ma ancora di più di inquadramento della situazione di alcune categorie relativamente numerosa, vista l'istituzione in cui operano, per cui occorre fare un'analisi più accurata. Si può evidentemente analizzare la questione finanziaria ma conseguentemente anche a una revisione sulle funzioni, al periodo di lavoro svolto e nell'ambito di tutti quegli interventi per i quali si prevede un obiettivo comunque di fare giustizia rispetto ad alcune ipotesi di lavoro prestato da tanto tempo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Manca. Ne ha facoltà.

MANCA (P.D.). Ritiro l'emendamento numero 26.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 26 è ritirato.

Passiamo all'emendamento numero 35, per il quale c'è un invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni. Ne ha facoltà.

DEDONI (Riformatori Sardi). C'è la disponibilità al ritiro. Non c'è un grosso incremento di richieste ma c'è il riconoscimento di chi ha prestato effettivamente servizio nell'amministrazione, ha adempiuto ai propri compiti in quel ruolo specifico, quindi credo che sia una cosa da poter inserire, anzi mi pareva che ci fosse anche la disponibilità della Giunta in questa direzione perché non comporta oneri e gravosità all'amministrazione. Si tratta semplicemente a chi ha compiuto il proprio dovere con una determinata mansione, di riconoscergliela agli effetti pensionistici.

PRESIDENTE. Onorevole Dedoni, ritira l'emendamento?

DEDONI (Riformatori Sardi). L'emendamento è ritirato.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 35 è ritirato.

Passiamo all'emendamento numero 36, anche per questo emendamento c'è un invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni. Ne ha facoltà.

DEDONI (Riformatori Sardi). Presidente, siamo in presenza delle stesse identiche condizioni, fatto salvo che hanno prestato servizio in specifici momenti per i quali c'era la necessità di avere dei dirigenti che seguissero più puntualmente alcuni aspetti della programmazione regionale. E' identica, ma con diverse funzioni, la tipologia dell'emendamento numero 35 e 36.

PRESIDENTE. Per cui l'emendamento numero 36 è ritirato.

Metto in votazione l'emendamento numero 37.

Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). L'emendamento numero 37 è ritirato.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 45, per il quale c'è un invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, credo che sia sospeso, non c'è un invito al ritiro su questo emendamento.

PRESIDENTE. L'aveva sospeso il relatore, poi la Giunta si è espressa invitando al ritiro.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, io penso di non ritirarlo perché ho parlato anche prima con l'assessore Corona e abbiamo un'idea un po' diversa. Credo che sia una questione di giustizia elementare approvare questo emendamento perché noi l'altro giorno abbiamo stabilizzato il personale dell'ARA che è personale nelle stesse condizioni cioè sulla base dei soli titoli, titoli che possiedono anche i dipendenti regionali interessati da questo emendamento, anzi questi sono entrati con pubblico concorso mentre i dipendenti dell'ARA non sono entrati con pubblico concorso.

Inoltre, se noi non li inquadrassimo, avrebbero anche la beffa perché i dipendenti dell'ARA che abbiamo stabilizzato potrebbero chiedere il trasferimento e sarebbero inquadrati in posizione più favorevole rispetto ai dipendenti che sono stati assunti con regolare procedura di concorso che però non abbiamo inquadrato. Quindi è un paradosso, stiamo premiando quelli che non hanno fatto il concorso e penalizzando quelli che hanno fatto il concorso.

Oltre tutto l'esigenza di questo inquadramento nasce anche dal fatto che, con legge regionale numero 5 del 2008, all'articolo 3 per la precisione, era stato stabilito il passaggio dei dipendenti dell'amministrazione regionale inquadrati nella categoria B alla categoria C, quindi quelli della "C" sono gli unici che non sono stati inquadrati. Si tratta di un numero limitato di dipendenti, si tratta di personale che ha fatto concorsi, si tratta di personale che ha la laurea; tra l'altro ciò non comporterebbe un costo per le casse regionali in quanto, trattandosi di persone che hanno otto anni di servizio, sono già tutti a livello massimo della categoria C e quindi passando alla categoria D non ci sarebbe un aumento di spesa. Pertanto io chiedo che venga posto in votazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sanjust per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANJUST (P.d.L.). Chiedo di apporre la mia firma all'emendamento dell'onorevole Meloni che, vorrei ricordare all'aula, è un emendamento che è stato presentato da questi banchi anche nella passata legislatura, quindi sconfessare il lavoro passato mi verrebbe veramente molto complicato. Vorrei ricordare alla Giunta che, in Commissione, è stato espresso comunque un parere positivo; i componenti della Commissione programmazione e bilancio sanno benissimo che è stato espresso un parere positivo. Assessore La Spisa, abbiamo il parere positivo su questo emendamento. Dichiaro il mio voto favorevole all'emendamento.

PRESIDENTE. La Commissione non ha espresso un parere favorevole, ha detto che era sospeso, è stato dichiarato qua in aula, onorevole Sanjust. Il relatore ha sospeso il parere sull'emendamento e la Giunta ha invitato al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Signor Presidente e signori consiglieri, io ritengo di dover dire in questo caso, e per la prima volta in quest'aula, che il parere della Giunta non debba essere seguito perché su questo emendamento ci sono ragioni sostanziali e formali che inducono alla sua votazione e alla sua approvazione.

In primo luogo questo emendamento è strettamente collegato con l'emendamento ARA. Al momento, con l'emendamento ARA, 209 o 215 persone, non so il numero esatto, passano in ruolo occupando i posti di categoria D, noi proibiamo ai "C" di accedere a quei posti. Era stato detto espressamente che i due emendamenti andavano di pari passo.

Nel momento in cui è passato l'emendamento ARA, anche questo emendamento passa. Ricordo che, sull'emendamento ARA, nei vari incontri che abbiamo avuto, eravamo stati noi a sollevare dei dubbi, poi in seconda battuta, in aula, la Giunta, in prima fase favorevole, ha cambiato idea. Però su questo emendamento c'era un accordo e l'accordo va tenuto fermo.

Oltre a questo, ricordo che, nella precedente legislatura, era stato fatto ricorso al Governo per la norma che aveva passato i dipendenti "B" in "C". Su questo ricorso alla Corte costituzionale, il mese scorso è stato raggiunto l'accordo per farlo cadere, per cui aggraviamo ancor più l'illegittimità che c'è.

Ritengo quindi che le esigenze sia formali che sostanziali inducano a chiedere il voto e che questo voto sia in senso favorevole.

PRESIDENTE. Vorrei far presente che, per l'emendamento numero 45, manca la copertura finanziaria, onorevole Meloni. Se non si trova la copertura finanziaria, l'emendamento non può essere messo in votazione. Proseguiamo con le dichiarazioni di voto.

Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Presidente, anche io vorrei apporre la mia firma su questo emendamento perché ritengo che sia la chiusura di un percorso che ha visto, l'anno scorso o due anni fa, il passaggio dalla categoria B alla categoria C e quindi non vedo perché debbano essere esclusi o si debba fare un procedimento a metà escludendo i "D" che tra l'altro sono stati assunti per concorso. Quindi in questo senso il mio voto sarà favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Annuncio il voto favorevole e chiedo anche la votazione nominale. Mi sembra che nella maggioranza ci sia qualche fibrillazione e riflessione su questo emendamento. E' un tema, comunque, che è stato ampiamente discusso, per cui mi sembrerebbe che l'iter si possa concludere e, anche da parte nostra, c'è il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RASSU (P.d.L.). Esprimo il voto favorevole solo per un motivo, perché questi funzionari regionali, che sono stati assunti con un regolare concorso, aspettano da anni di vedersi riconosciuta una qualifica che spetta loro di diritto, dopo tanti anni di lavoro.. Ecco perché voto a favore e chiedo di aggiungere la mia firma all'emendamento.

PRESIDENTE. Onorevole Meloni, se non mi viene comunicata la copertura finanziaria, non posso ammettere l'emendamento.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Credo che i funzionari, il dottor Loi, possano chiarire che, come ha già detto bene il presentatore dell'emendamento, che è stato abbondantemente discusso in altre occasioni, anche durante la finanziaria, non ha impatto economico, almeno sul bilancio 2009, nel senso che, per chi ha otto anni di anzianità ed è, per esempio, "C5", il passaggio alla categoria D1 implicherebbe un risparmio intorno ai 15 euro sullo stipendio e sugli altri oneri, quindi non manca la copertura ma ci sarebbe un vantaggio per l'amministrazione regionale, almeno nei primi anni. Poi è chiaro che, con le progressioni orizzontali, quindi da "D1" a "D2" e così via, ci potrebbe essere impatto, ma siccome oggi stiamo parlando del bilancio 2009 e di persone che abbiano otto anni di anzianità, non credo ci possa essere impatto economico. Quindi il mio voto è sicuramente favorevole.

PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu, siccome lei ha richiamato gli Uffici e il dottor Loi, le volevo far presente che sono proprio gli Uffici che mi hanno fatto presente che non c'è la copertura finanziaria.

Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Se anche si volesse tentare di trovare la copertura finanziaria, noi non siamo in grado di farlo perché non sappiamo neanche il numero dei dipendenti interessati da questi passaggi. L'invito al ritiro per esaminare la questione in un disegno di legge ad hoc per il personale non era un invito fatto per ritrosia o protervia, ma soltanto perché questioni di questo tipo richiedono una valutazione, sia sull'impatto riguardo all'assetto del personale, agli inquadramenti, sia anche sull'impatto finanziario. Se non sappiamo neanche quanti sono i dipendenti interessati da questo possibile passaggio, come facciamo a prevedere una copertura finanziaria, che in ogni caso è necessaria, perché se anche fosse vero che non ha impatto nel 2009, l'avrà nel 2010 e, quindi, noi, prevedendo questa autorizzazione, prevediamo comunque nuove spese.

Pertanto, noi ci permettiamo di chiedere ancora il ritiro di questo emendamento e l'invito al ritiro non è un "no", è l'invito a esaminare, nella Commissione competente e in Aula, al momento opportuno, questa questione che riguarda effettivamente aspettative più che legittime, ma che richiedono un approfondimento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io voglio dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento e, fra l'altro, voglio dire che mi sembra così chiaro - anche dal punto di vista dell'individuazione dei soggetti beneficiari - che, se avessi davanti un computer e l'elenco del personale dipendente, organizzato come sicuramente è organizzato nell'ambito del patrimonio informativo regionale, saprei dire esattamente il numero in dieci minuti.

Quindi, se la Giunta ha la necessità di individuare una copertura finanziaria minima, perché di questo c'è bisogno, e ha la necessità di individuare il numero, perché di questo c'è bisogno, noi siamo ancora in aula. Questo è un aggiuntivo, può benissimo essere votato anche dopo la votazione dei prossimi due articoli e prima della conclusione della discussione in aula. La realtà - lo dico ai colleghi che hanno posto per primi questa questione - è che, su queste vicende, noi paghiamo un prezzo enorme, che non è di questi giorni, non è di questi mesi e, devo dire, neppure di questi ultimi anni. E' la nostra disorganizzazione nell'organizzazione del personale. La Regione, a detta di tutti, paga sul piano dell'efficienza non perché questo o quel singolo settore di questa amministrazione ha delle insufficienze, o di organico o di competenza, ma perché è l'insieme che è cambiato, che ha un'altra natura, che ha un'altra consistenza, che ha un'altra dimensione, che deve essere trattato in un'unica modalità organica.

Ecco perché vale la pena di andare avanti e, se ci sono problemi di natura pratica, piuttosto che non ammettere a votazione l'emendamento, la Giunta si prenda quella mezz'ora per fare le verifiche necessarie e lo si riproponga dopo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Intanto dichiaro il voto a favore del Gruppo del Partito Sardo d'Azione e in più ho ascoltato l'intervento dell'Assessore quando dice che la copertura, non volendoci eventualmente per il 2009, ci vuole per il 2010. Assessore, il 2010 è lontano e c'è anche la finanziaria da affrontare, comunque c'è un capitolo, che tutti conosciamo, che è quello dei nuovi oneri legislativi, 20 o 30 mila euro danno copertura a questo emendamento, pertanto credo che questo emendamento possa essere votato dall'Aula.

PRESIDENTE. Se non c'è la copertura finanziaria, non posso mettere in votazione l'emendamento. Chiediamo agli Uffici di verificare se c'è la copertura che è stata indicata dall'onorevole Sanna.

Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Chiedo alcuni minuti di sospensione, se è possibile, stando in aula.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta. I lavori riprenderanno alle ore 18 e 25.

(La seduta, sospesa alle ore 18 e 18, viene ripresa alle ore 18 e 28.)

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta. Prego i colleghi di prendere posto.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Signor Presidente, prendo atto del fatto che l'assessore Corona si è impegnata a inserire questo provvedimento nella legge sul personale e che su questo c'è l'accordo anche dell'assessore La Spisa, quindi ritiro l'emendamento numero 45.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 45 è ritirato.

Passiamo all'emendamento numero 46, per il quale c'è un invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, anche in questo caso, io sono del parere che lo dovremmo approvare, perché anche questo sarebbe un atto di elementare giustizia, però vista la situazione ritiro l'emendamento, chiedendo anche per esso, all'assessore Corona, che venga inserito nella legge sul personale.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 46 è ritirato.

Metto in votazione l'emendamento numero 110. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 111. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 112. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'emendamento numero 394, emendamento all'emendamento numero 132.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Sull'emendamento numero 394, emendamento all'emendamento numero 132, che racchiude varie materie, come minoranza, avremmo l'esigenza di una votazione per parti, in particolare del comma 11, perché il comma 11 riguarda l'autorizzazione a concedere i contributi, a favore dei consorzi di bonifica, destinati ad abbattere i costi sostenuti per le manutenzioni delle reti irrigue, e dispone la somma di un milione e mezzo di euro. Siccome è un tema che è stato sollevato anche dai colleghi del Gruppo in Commissione, l'onorevole Cuccu e altri, noi chiediamo la votazione per parti, voteremo a favore su questo comma, mentre sul resto il voto è contrario. Chiedo anche la votazione nominale.

PRESIDENTE. Presumo che voterete a favore sul comma 11 e sul "12", in quanto il "12" è legato all'"11".

(Interruzione)

Quindi votiamo prima sino al comma 10, e poi separatamente i commi 11 e 12.

Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Poiché questo emendamento è stato presentato per far fronte a una situazione sostanzialmente di emergenza, anche in questo caso abbiamo fatto alcune valutazioni con gli Uffici per precisare meglio la copertura finanziaria e anche l'importo. Quindi, chiederei di apportare alcune correzioni al testo (consegnerò poi il testo definitivo sintetico), cioè, nel comma 9: "Gli oneri relativi ai compensi previsti dal comma 50 e le spese di trasferta, per i dipendenti regionali nominati commissari liquidatori, sono a carico dell'amministrazione regionale", si aggiungono le parole "dall'anno 2010". Il resto rimane invariato, se non per la formulazione della parte in cui, dopo "comma 50 e 50 bis", anziché le parole "e gravano sulle UPB", si usano le parole "a valere sulla disponibilità delle UPB".

Poi, nel comma 10, la quantificazione è di "1.300.000" euro. E infine, al comma 11 che termina con "1.500.000", si aggiungono le parole "a valere sui fondi di cui al decreto legislativo 4 giugno 1997, n. 143, UPB S04.02.003". In questo modo c'è la copertura.

PRESIDENTE. Grazie assessore La Spisa. Poiché non ci sono opposizioni rispetto a questi emendamenti orali, procediamo alla votazione nominale per parti che è stata chiesta dal consigliere Porcu.[MSOffice1]

(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della prima parte dell'emendamento numero 394fino al comma 10 compreso, nel testo modificato.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Fois ha votato a favore e che il consigliere Espa ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Bruno - Caria - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 63

votanti 62

astenuti 1

maggioranza 32

favorevoli 45

contrari 17

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della seconda parte dell'emendamento numero 394, commi 11 e 12.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Bruno - Campus - Cappai - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cucca - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lotto - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Mula - Mulas - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 61

astenuti 1

maggioranza 31

favorevoli 61

(Il Consiglio approva).

Gli emendamenti numero 392 e 132 decadono.

Metto in votazione l'emendamento numero 239.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Prima di fare la dichiarazione di voto, vorrei chiedere all'Assessore del personale se motiva brevemente il parere negativo.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione.

CORONA, Assessore tecnico degli affari generali, personale e riforma della Regione. Credo che l'argomento della Vicedirigenza meriti una discussione molto più approfondita di un emendamento. E' stato già presentato un provvedimento di legge, dall'onorevole Zedda e altri, che credo richieda una trattazione veramente approfondita e a parte. Quindi non ritengo che si possa risolvere in questo modo.

La Vicedirigenza, tra l'altro, come è trattata qui, istituisce di fatto una nuova categoria di dirigenti, perché le competenze previste non sono quelle di Vice ma di dirigente di livello diverso e io non sono d'accordo su questo. In ogni caso, a mio avviso, si deve discutere molto più a fondo di questa istituzione della Vicedirigenza, con un provvedimento di legge che riguardi anche tutto ciò su cui va appunto a impattare, cosa che questo emendamento sicuramente non fa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Prendo atto, e mi rendo conto, che c'è un modo un po', diciamo così, di procedere a singhiozzo in materia di personale, cioè si fanno determinate cose, non se ne fanno altre, per alcune si richiama al disegno organico, si intruppa il personale esistente verso l'alto con la carenza che abbiamo di dirigenze, sapendo bene che la mancanza di ruoli di riferimento comporta il pregiudizio del procedimento amministrativo, perché non si trovano i responsabili. Il nostro voto è a favore, ovviamente, ma credo che questa sia una proposta avente un carattere di emergenza (considerate le modalità con le quali, anche nella scorsa legislatura, si è stati costretti a nominare i funzionari temporaneamente a svolgere funzioni di dirigenti) proprio per la mancanza di quelle figure che, al di là della "31", riferiscano a responsabilità certe e consentano che i procedimenti amministrativi non stiano fermi 15, 20 giorni, un mese, piuttosto che aspettare il dirigente competente.

E' un problema di efficienza che evidentemente viene valutato in maniera diversa rispetto ad altri provvedimenti che, anche essi, hanno bisogno di valutazioni comparate, organiche, come quelle della sanità, per esempio, che invece facciamo in questa sede, a differenza di questo emendamento. Il nostro voto è a favore. Chiedo la votazione nominale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 239.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Cocco Daniele ha votato a favore e che il consigliere Dessì ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Espa - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 63

votanti 62

astenuti 1

maggioranza 32

favorevoli 17

contrari 45

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 98.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione a scrutinio segreto.

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 98.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 59

astenuti 3

maggioranza 30

favorevoli 30

contrari 29

(Il Consiglio approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri:Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Cossa - Cucca - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Si sono astenuti: -la Presidente Lombardo - Cuccureddu - Mulas.)

Passiamo all'emendamento numero 100.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Ritiro l'emendamento.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 100 è ritirato.

Metto in votazione l'emendamento numero 393. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 388.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, credo che il Consiglio abbia dato stasera, anche con il voto di poco fa, una dimostrazione di autonomia, io non valuto negativamente quando c'è un sussulto democratico che porta a riflettere su certi temi e anche a cambiare o invertire opinione rispetto a un emendamento come quello che ha favorito lo scivolo per rinnovare l'amministrazione regionale. Certamente è un segnale, a mio avviso, di autonomia, non credo che l'onorevole Diana si appellerà al malfunzionamento del sistema elettronico, ma è un sussulto di autonomia. Io vorrei, al di là delle parole di facciata, chiedere veramente una riflessione su questo emendamento ai colleghi, chiederei anche un attimo di attenzione, se fosse possibile, non ripeterò concetti già espressi rispetto al modo frettoloso di fare riforme importanti, ma richiamo due principi costituzionali (uno l'abbiamo già richiamato) che vengono certamente compromessi da questo emendamento.

Il primo è il principio di imparzialità, al quale deve uniformarsi l'organizzazione dei pubblici uffici; certamente noi lediamo questo principio nel momento in cui decidiamo di rimuovere dei direttori generali senza che essi vengano sottoposti a qualsiasi valutazione. Chiedo anche a lei, Assessore, una riflessione. Certamente è possibile che il vertice politico decida di allontanare un suo dirigente, ma deve essere fatto motivato, non può essere certo messo in condizioni di precarietà, che prescindono dalla valutazione di merito sull'operato.

Il secondo profilo è legato al fatto che noi ci contraddiciamo in questo emendamento, perché nella prima parte istituiamo un coordinamento di cui fanno parte gli stessi direttori generali che dovrebbero valutare le macroaree e poi, nei successivi commi 7 e 8, in realtà, li commissariamo e lasciamo che queste macroaree vengano decise da soggetti nominati direttamente dalla Giunta senza che ci sia neanche un preventivo concorso.

Sono due profili di illegittimità gravi, che ci fanno riflettere che non stiamo facendo una buona norma. Io spero che, anche a voto palese, questo Consiglio mostri lo stesso sussulto di dignità e questo emendamento venga ritirato per consentire di fare una buona norma nell'interesse generale della Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Caria per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARIA (P.D.). Presidente, anch'io intervengo di nuovo su questo argomento perché rimango sempre dello stesso avviso e, secondo me, le leggi regionali numero 5 e numero 10 non possono essere superate da una delibera della Giunta ancorché con un passaggio nella Commissione sanità competente. Mi dispiace, non vedo neanche in aula il Presidente della Commissione sanità, anzi. c'è! Perfetto! Benissimo!

Mi dispiace, e lo dico a lui, che questo argomento non sia transitato, nemmeno per un minuto, nell'ambito dei lavori della Commissione, e credo che questo sia, per quanto riguarda la Commissione sanità, un'invasione di campo o, ancora peggio, un'entrata a gamba tesa, Presidente. Qualcuno mi ha detto: "C'è la necessità, l'urgenza". Francamente io non vedo questa necessità e nemmeno l'urgenza e credo che questo sia un atto irresponsabile che costerà caro al Consiglio regionale, perché sicuramente si apriranno dei contenziosi, essendoci dei contratti di diritto privato con i direttori generali, che porteranno la Regione sicuramente a pagare. Credo anche che questo atto determini un cambiamento del clima che si è creato all'interno di questa Aula e che mini anche possibili accordi futuri, perché non si è avuto il rispetto degli accordi iniziali. Poi, nel chiacchierare con qualcuno ai bordi dell'aula, si pongono anche altre questioni. Mi faceva notare qualche collega di maggioranza che ci sono alcuni direttori generali che hanno risolto contratti precedenti, non mettendosi in aspettativa, ma risolvendoli definitivamente, e lavorano tutti nell'ambito della sanità. Invito chi ha presentato questo emendamento a inserire almeno una qualche clausola che li rimetta nella possibilità di rientro, laddove hanno lasciato degli incarichi, confidando in un mandato di cinque anni, rispetto a un mandato di pochi mesi.

Faccio l'ultima riflessione esclusivamente su un passaggio. La prima parte dell'emendamento mi trova anche d'accordo, è condivisibile: creare centri di acquisto, creare strutture che vanno al di là di un'azienda, portano sicuramente dei vantaggi all'economia della sanità; mentre non sono d'accordo per niente sul punto 6 dell'emendamento, laddove si fa riferimento alla costituzione di aziende autonome come strutture ospedaliere singole o funzionalmente accorpate, che possiedano, al momento della deliberazione dell'istituzione, alcuni requisiti. Credo, Assessore, che i sette punti, dalla lettera a) alla lettera g), che vengono indicati come prerequisiti per poter costituire questa nuova entità, raramente siano riscontrabili in una sola delle aziende sanitarie del nostro territorio, perché se prendiamo quello che fa riferimento al controllo di gestione, mi sembra che un controllo di gestione reale, che funzioni…

PRESIDENTE. Onorevole Caria, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Presidente, una parola di verità va detta per i tanti medici e il personale della sanità che opera, si prepara e lavora con conoscenza e competenza. Lo dico non per contraddire quanto è stato detto. Tutti abbiamo da raccontare qualche cosa sulle disfunzioni della sanità, perché tutti purtroppo ne abbiamo avuto esperienza, in Sardegna e, per dire la verità, anche nel resto dell'Italia. Mi chiedo, però se siamo davvero convinti che con questo emendamento si dia una svolta alla sanità sarda. Siamo davvero convinti che tutti i manager che sono stati nominati nel passato, anche in quest'ultima legislatura, non siano all'altezza del ruolo e che oggi voi abbiate tutte le persone adeguate, competenti, all'altezza di stravolgere, di raggiungere altissimi risultati e di cambiare il volto della sanità sarda? Io me lo chiedo e vi dico con molta sincerità che ho tanti dubbi, come credo che li abbiano molti di voi su questo punto. Guardate, non ho nessuna difesa d'ufficio da fare, per nessuno! Nella scorsa legislatura, molti di noi che eravamo in maggioranza, facemmo una battaglia quando si tentò di indennizzare i manager e di mandarli a casa, facemmo una battaglia durissima, e facemmo ritirare quell'emendamento.

Io ritengo che oggi vada fatta una riflessione. E' stata presentata una riforma sulla sanità dai Riformatori che mi pare sia una buona base di partenza per ragionare tra le forze politiche, anche al di fuori di quest'Aula e anche al di fuori dei lavori della Commissione, per tentare davvero di far fare un salto di qualità a questa sanità. Io credo che sia un tema talmente importante che deve stare a cuore a ciascuno di noi, che è importante per la nostra Regione e che è degno di una riflessione più profonda e che non debba essere licenziato così, con un emendamento di questo genere. In quella riforma si scriva con chiarezza che i manager rimangono in carica fino a fine legislatura, perché ritengo giusto che i manager vengano cambiati e che rispondano a chi ha la responsabilità politica; ma lo si faccia attraverso un ragionamento compiuto, organico, attraverso una legge, attraverso una riflessione che deve avvenire in Commissione e poi in Aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Presidente, vedo che l'argomento viene affrontato ora in maniera più tecnica e meno umorale o di stomaco. Credo che, com'è stato anche detto dai banchi dell'opposizione, molti dei passaggi di questo emendamento sono altamente e direi quasi universalmente riconosciuti come validi nel mondo della sanità in Sardegna, anche perché il mondo della sanità in Sardegna, come sta vivendo e come sta funzionando, è sotto gli occhi di tutti. Non voglio fare nessuna polemica politica su questo, ma indubbiamente l'onorevole Soru dovrebbe ricordarsi che parte della sua Waterloo personale è stata proprio legata al mondo della sanità.

E allora è vero, si può parlare dell'argomento con una legge specifica, questa è una legge, è un argomento su cui si è discusso a lungo, i passaggi sono dei passaggi sicuramente fondamentali e su questi credo che nessuno, al di là di tutto, possa dire che sono sbagliati, così come - ribadisco - è stato ricordato. Come non è sbagliato separare le Aziende ospedaliere dalle AA.SS.LL, non si può non pensare che sia logico separare il controllato dal controllore, non si può non pensare che sia logico che le AA.SS.LL. possano fare quella che è la medicina di base, la medicina del territorio, dalla prevenzione all'assistenza, lasciando che le Aziende ospedaliere facciano la sanità di ricovero e cura in maniera appropriata, nella maniera che possa essere più vicina al cittadino ma, allo stesso tempo, più proficua, sia in termini di salute, sia in termini di costi e, badate bene, non parlo di riduzione dei costi, parlo di spendere meglio i soldi, perché questo è sempre stato il nostro motivo di lamentela, questo è sempre stato, per carità, anche motivo di lamentela da parte dei nostri pazienti e quindi dei nostri concittadini.

Io credo che si possa venire incontro anche all'emendamento presentato dall'opposizione, per cui se la Presidenza me lo consente, io proporrei un emendamento orale alla valutazione chiaramente dell'opposizione, per inserire al comma 2, dove recita: "A questo scopo, nel servizio sanitario regionale", la frase: "in attesa della presentazione di un apposito disegno di legge entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, in via provvisoria sono istituite con deliberazione della Giunta regionale un numero di macroaree.". Cioè, inserire in questo nostro emendamento all'emendamento anche quanto previsto nell'emendamento che è stato proposto dall'opposizione; chiaramente se l'opposizione accetta. Io lo sto facendo semplicemente per venire incontro a una vostra proposta. Per noi andava bene, era una maniera per dimostrare apertura e disponibilità, altrimenti, ripeto, come i capricci del principe sono stati pagati dalla sanità e, negli anni passati, in cui abbiamo visto diventare direttori o salire di incarico persone semplicemente per tessera, e gli unici titoli erano quelli di essere stati presentati come candidati alle elezioni…

PRESIDENTE. Onorevole Campus, il tempo a sua disposizione è terminato.

Chiedo ai colleghi se si accoglie la proposta di emendamento orale.

BRUNO (P.D.). No.

PRESIDENTE. No. Va bene.

Ha domandato di parlare il consigliere Gallus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GALLUS (P.d.L.). Presidente, Assessori, colleghe e colleghi, ritengo che sia utile per la comprensione della decisione che si vuole assumere con l'approvazione di questo emendamento che, senza polemica, senza astio o livore, senza alcuna strumentalizzazione, senza fare dietrologia, si faccia però un piccolo excursus sulle vicende che hanno portato a questa proposta, tornando indietro alla scorsa legislatura, quando cioè venne concepito e approvato circa due anni fa il Piano sanitario. Documento che venne presentato e salutato da parte dell'allora maggioranza di centrosinistra come svolta epocale riguardo alla soluzione dei mali atavici e storici che attanagliavano la sanità sarda e, fra le tante, la buona offerta come risposta in termini qualitativi e quantitativi temporali, vedi liste d'attesa ai bisogni di salute, oppure al tanto agognato risparmio, o meglio eliminazione di sprechi, e quindi bilancio regionale che non doveva più subire pesanti saldi negativi dalla sanità. Devo dire che, chi come me, in settima Commissione ha partecipato in prima persona, anche se con posizioni nettamente differenti, alla discussione, ha cercato con entusiasmo e disponibilità di portare un contributo per quella che sembrava la panacea di tutti i mali della sanità sarda. Ma altrettanta disponibilità non ci fu dall'altra parte e comunque è sotto l'occhio di tutti il fallimento che ha ottenuto il Piano sanitario.

Le definizioni con cui non solo noi di una parte politica ma anche tecnici e professionisti del settore avevano definito il Piano sanitario, e cioè "libro dei sogni", "scatola vuota", eccetera eccetera, hanno trovato conferma nella non applicazione pratica dello stesso e nell'assenza di risultati, infatti liste d'attesa infinite, immobilità passiva oltremare in aumento e soprattutto passività eclatanti (180 milioni di euro anche nell'ultimo esercizio della sanità sarda) hanno di fatto certificato il fallimento di quel Piano sanitario e di chi lo ha voluto e ha cercato di applicarlo.

Quindi, oggi, con questo emendamento, si vuole dare una prima risposta ai sardi che, con il loro voto, l'hanno chiesto democraticamente nell'ultima tornata elettorale del febbraio scorso, impostando, ripeto, impostando di fatto una nuova riforma della sanità e sostituendo legittimamente chi è stato posto a guidare quella fallita. E che l'abbiano chiesto i sardi lo dimostra anche il fatto, e concludo, lo ripeto senza rancore e ancora polemica, che la settima Commissione sanità, al momento dell'approvazione del Piano sanitario, era composta dai seguenti commissari di maggioranza, attori principali quindi di questa riforma, cioè gli onorevoli Masia, che era il Presidente, Ibba, Lanzi, Gessa, Uggias, Lai, Cocco e Pacifico. Tolti gli ultimi tre, che non si sono ricandidati o che sono stati…

PRESIDENTE. Onorevole Gallus, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI (P.d.L.). Presidente, intervengo per dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento, e farò considerazioni attinenti ai suoi contenuti, evitando naturalmente di utilizzare termini che davvero non mi sarei aspettato venissero utilizzati, come certe espressioni che lasciano quasi di stucco: "tornare all'anno zero", "distruggere tutto quello che è stato fatto fino a oggi", "compravendita di dipendenti".

Mentre noi discutiamo questo emendamento in quest'Aula, al Consiglio provinciale di Olbia, il Presidente della Provincia, evidentemente ben informato ma non correttamente informato, ha definito l'azione dei nostri consiglieri regionali, piuttosto che tesa a difendere le ragioni del territorio, improntata a difendere politiche regionali per intenti che potevano configurarsi quasi ad personam. Io sono un medico, ho operato nel mondo della sanità con dignità e recepisco che c'è una percezione della sanità, soprattutto in alcune aree, profondamente negativa; ritengo che questa sensazione dei pazienti, degli utenti, non sia addebitabile soltanto ai comportamenti degli operatori, per quanto possano essercene di comportamenti scorretti e poco disponibili a quell'apporto umano che è necessario esprimere come operatori sanitari, ma sia da addebitare anche a un criterio amministrativo manageriale che spesso si è scontrato con l'esigenza di garantire un servizio pubblico efficiente e di qualità, al passo coi tempi.

Abbiamo ereditato una tipologia amministrativa della sanità spesso lontana dalle problematiche reali di tutti i giorni, bloccata da complessi problemi di natura burocratica, quindi questo intervento ha per noi un carattere di urgenza, è in linea con quella domanda di cambiamento che è fortemente espressa. Io penso che, in Gallura, la ASL manterrà i suoi connotati, potremo acquisire anche un'azienda ospedaliera, e quindi ci saranno vantaggi perché nel complesso sia l'ospedale che il territorio saranno gestiti con maggiore vicinanza ai problemi. Gli svantaggi di una macroarea: andate a chiederlo alla Regione Toscana, invece, dove le tre macroaree hanno raggiunto l'intento di…

PRESIDENTE. Onorevole Lai, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Contu Mariano per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CONTU MARIANO (P.d.L.). Signor Presidente, signor Assessore, signori del Consiglio, colleghi, credo che il mio voto, essendo tra i sottoscrittori dell'emendamento, sia confermato a favore dell'emendamento stesso. Devo dire molto velocemente (ragionando su quello che è successo negli ultimi cinque anni, per quella che è stata la sanità proposta da un Assessore che veniva dalle nebbie del Nord, che doveva garantire alla Sardegna una sanità di primo livello, l'eccellenza della sanità) che quello che hanno detto i colleghi stava a dimostrare soltanto il fallimento della sanità rappresentata da un Assessore che non aveva neanche diritti di cittadino sardo ossia elettorato attivo e passivo, che ha portato la sanità della Sardegna a essere soltanto terreno dove distribuire agli amici centri di potere e soprattutto ottenere il miracolo della nuova sanità, quella di essersi dimenticati dell'attore numero uno della sanità stessa, ovvero i pazienti.

Avete trasformato i letti degli ospedali in terreni di battaglia, per confermare nei ruoli, anche oltre la legislatura, incarichi che, comunque sia, andavano non confermati, ma addirittura soppressi. Devo dire che non entriamo nel merito di ruoli assegnati a figure che non avevano neanche titoli, di esservi inventati persino i titoli pur di insediare i vostri amici nei ruoli di direttori generali o di direttori sanitari amministrativi. Io sinceramente ricordo in particolare quel filo rosso che caratterizzava il Piano sanitario regionale, quel Piano sanitario che, sappiamo benissimo, non ha avuto nessuna efficienza e nessuna efficacia, soprattutto perché era sostenuto soltanto da una voglia di distribuire potere e non dalla voglia di centrare gli obiettivi, che neanche esistevano. Io affermai in quella occasione che si trattava di un Piano sanitario che tutto diceva e niente affermava; c'era un esame di problemi che sfioravano a malapena le problematiche della sanità e più volte ci siamo trovati in Commissione per mesi e in Aula per mesi a dire e ad affermare di quanti errori fosse pieno quel documento.

Bene, dopo l'approvazione ricordiamo il particolare: Piano sanitario 2006-2008 entrato in vigore...

PRESIDENTE. Onorevole Contu, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Presidente, non vedo l'Assessore, anzi è qua. Assessore, lei ha parlato di una sua idea di sanità, noi non abbiamo dubbi sul fatto che lei abbia un'idea di sanità, è che vorremmo sentire qua qual è la sua idea di sanità perché è chiaro che non si può evincere da un emendamento a uno strumento legislativo di questo tipo. Vorremmo sentirla qua, vorremmo confrontarla, vorremmo che foste conseguenti con le cose che il presidente Cappellacci ha detto in campagna elettorale, ha detto nelle dichiarazioni programmatiche e dice ogni volta: "Insieme"! "Insieme" lo ripete anche fino a stancarci, però qui non c'è nessuna conseguenza di quelli che sono proclami. Fate questa cosa, la fate da soli, la fate addirittura contro, perché lo dite voi che la fate contro qualcosa.

Noi non abbiamo nostalgia dei tempi andati, non dobbiamo neanche fare difese d'ufficio, l'ha detto bene il collega Sabatini, però difendiamo le prerogative di questo Consiglio, difendiamo la legge per quanto ci è consentito e ci chiediamo anche se siamo sicuri che, con i commissari, verremo incontro alle esigenze richiamate dall'onorevole Maninchedda, quella di prestare maggiore attenzione alla persona, di togliere arbitrarietà nella nomina dei primari, di ridurre il lavoro interinale, di eliminare il project financing. Io non penso che questi siano motivi di urgenza che possano essere superati da un commissario. Come dicevo prima, ritengo che ci siano altre ragioni e io non sono illuso come il collega Lai. Le piccole AA.SS.LL. verranno rase al suolo, scompariranno, colleghi dell'Ogliastra, della Gallura, del Medio Campidano, del Sulcis, verranno fagocitate dalle grandi AA.SS.LL. Le grandi aree di Cagliari fagociteranno Sulcis e Medio Campidano. Prima non contavamo nulla, con l'autonomia probabilmente i nostri territori qualcosina hanno guadagnato, stiamo tornando indietro da questo punto di vista.

Vi invito ad approfondire questa riflessione, ad approfondirla in Aula, non fatelo, ci fa tornare indietro da questo punto di vista. Può darsi che ci siano anche delle ragioni che ci possano portare a ritenere che un'organizzazione su aree più vaste sia più razionale e più funzionale, ma ragioniamo perché il pericolo è quello che i territori più poveri continuino a diventare più poveri e rimangano sempre più poveri e che le aree marginali della nostra isola siano sempre più marginali a favore delle aree forti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Onorevole Cuccu, per quanto mi riguarda posso garantirle che così non sarà, però proprio per questo la invito a rivedere la sua posizione, la vostra posizione, sull'emendamento orale che offre la possibilità di discutere della riforma in Aula su un disegno di legge presentato dalla Giunta entro 60 giorni. Rivedete le vostre posizioni, vi prego di rivedere le vostre posizioni! Quell'emendamento ci consente di discutere tutto in quest'Aula, ovviamente ci teniamo il diritto di procedere ai commissariamenti di direttori generali politici, dei quali alcuni senza titoli; onorevole Caria, io avrei evitato di toccare certi tasti, soprattutto perché in certi momenti e su certi argomenti alcuni di noi è meglio che non prendano la parola. Soprattutto perché noi abbiamo denunciato, anche nel recente passato, le nomine di direttori generali amministrativi e sanitari totalmente illegittime perché privi di titoli, questo lei lo sa molto bene e mi dispiace ricordarlo in quest'Aula. Sono le nomine che sono state oggetto di maggiori ricorsi e segnalazioni politiche in quest'Aula più di tutta la storia autonomistica, perché quelle nomine, quel metodo ha distrutto la sanità e il metodo è anche sostanza. L'abuso del "15 septies" non devo insegnarle io che cosa vuol dire! Abuso che ha portato anche, tra l'altro, nell'organizzazione sanitaria, senza stare ad ascoltare tutti, alle liste d'attesa e al CUP regionale che è il grande disastro della sanità dell'epoca appena passata e su questi argomenti lei sa che non sto dicendo fesserie. Perciò noi dobbiamo mandare a casa quei direttori generali che ancora oggi, appena giovedì, stanno continuando a utilizzare il "15 septies" come arma politica contro questa maggioranza e quindi anche contro i cittadini e a costo di farlo pagare ai cittadini.

Rivedete le vostre posizioni sull'emendamento orale, vi prego, portateci a discutere in Aula sulla riforma, noi lo vogliamo fare e aggiungo che vorremmo fare anche un altro emendamento orale, onorevole Caria, quello che salva la posizione di alcuni direttori generali costretti a dimettersi per accettare quell'incarico, perché noi non vogliamo fare stragi. Abbiamo vinto una battaglia, vinceremo anche la guerra, ma non vogliamo creare solo morti sul nostro passaggio, vogliamo anche salvare quelle persone che, per ricoprire quel ruolo, si sono dovute dimettere. Noi siamo pronti a fare anche quell'emendamento orale. Accettate l'emendamento orale che ci porterà a discutere della riforma…

PRESIDENTE. Onorevole Capelli, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). In realtà, questa mattina, quando gli interventi sulla discussione generale dell'articolo hanno riguardato un emendamento aggiuntivo a un emendamento aggiuntivo, io ho provato ad accennare che questo non è lo strumento adatto neppure per risolvere il problema contingente di come sostituire i direttori generali, amministrativi e sanitari attualmente in carica. Io ho una tesi che non godeva della simpatia della precedente Giunta: sono convinto che la sanità, il Servizio sanitario regionale deve funzionare in ragione dell'interesse del cittadino e deve rispettare le leggi, chi lo amministra deve essere necessariamente estraneo alla politica. Dovrebbe essere introdotta una regola per cui non può essere scelto chi abbia militato in partiti politici.

(Interruzione del consigliere Capelli)

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Sì, è importante e spiego anche perché. Perché è uno degli strumenti attraverso il quale il sistema sanitario regionale si procaccia consenso e quando si utilizza l'Amministrazione per cercare consenso elettorale, badate, si mette la prima pietra di un sistema di corruzione, di decomposizione dello Stato. Questo vale per il centrosinistra come per il centrodestra o per qualunque altro schieramento politico diverso da questi!

Bisogna evitarlo come la peste, cosa che non ha fatto il centrosinistra precedentemente, lo posso dire perché io personalmente e neppure come formazione politica ho indicato chissà chi, non ce n'è uno che possa dire tra i direttori generali, amministrativi e sanitari del sistema sanitario regionale che è venuto indicato dalla forza di sinistra, da quella che c'era o da quella che c'è! Neppure quando eravamo maggioranza! Non l'abbiamo fatto e non perché c'era un pescecane che si mangiava tutto, perché come ben sapete ci sono direttori e dirigenti amministrativi e sanitari che fanno riferimento allo schieramento vostro, lo sapete benissimo...

PRESIDENTE. Onorevole Uras, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, io credo che, in questo dibattito di oggi particolarmente intenso sul punto della sanità, la domanda giusta, sensata, diciamo anche moderata, ma nel senso proprio pieno della parola, è quella che si sono posti bene prima sia l'onorevole Cuccu che l'onorevole Sabatini e tutti noi:questo cambiamento risponde alle esigenze poste di centralità della persona, come chiesto da tanti di destra e di sinistra su questa materia? E ancora: perché avete voluto privare questo Consiglio, la Commissione e la Sardegna di un sano dibattito sul miglior modello di rinnovamento? La nomina dei Commissari risolverà i problemi delle liste d'attesa?

Su queste domande noi crediamo proprio che non ci siamo, non è così, avevate i numeri per affrontare un ragionamento, ma l'unica cosa che interessava in questo momento era quella di nominare i nuovi commissari. Questo interessava e, ripeto, in questa opposizione ci sono persone che hanno spiegato e anche hanno dimostrato in aula che, davanti a posizioni non condivise nella scorsa legislatura, insieme poi a tutto il centrosinistra, hanno battuto opposizione, hanno detto, hanno voluto il rispetto delle regole in questo Consiglio. Per questo oggi alcuni di noi sono autorevoli, ma tutti noi siamo autorevoli, nel poter dire: perché la legge non viene rispettata? Perché la Sardegna è privata da questo modello? Vogliamo discutere del modello delle Marche ad esempio? Le Marche hanno una sola ASL, più tutta una serie di coordinamenti, ma perché noi lo dobbiamo fare? Perché dobbiamo partecipare? Perché appunto, come qualcuno ha già ricordato, avete un Presidente che fa un programma dicendo "l'ascolto", "la partecipazione", "la democrazia partecipata" e poi invece in poche ore cambiamo tutto.

Ecco a queste domande, che sono domande serie, bisogna porre un rimedio perché il dibattito deve rimanere in piedi, non può essere solo il problema di eliminare (come avete detto trasparentemente, anche se sappiamo che la legge non lo prevede), o di far fuori adesso i direttori generali perché vanno sostituiti. Non è il problema della spesa, lo ripeto, l'abbiamo detto in tutte le salse, abbiamo già dimostrato come c'è un tesoretto di 85 milioni di euro che l'Assessorato può utilizzare per ripianare il debito, in parte ovviamente. Ricordiamo che, nel 2004, siamo arrivati con un debito di 268 milioni di euro, quindi la situazione - come dire - in ogni caso mi sembra poco consona al cambiamento totale a causa di cattiva gestione. Quindi, su questo argomento, credo che dovremo continuare il dibattito anche se con questa norma...

PRESIDENTE. Onorevole Espa, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI (P.d.L.). Intervengo solamente per fare qualche ulteriore precisazione a quanto già detto da molti autorevoli colleghi che mi hanno preceduto e, visto che ha parlato un attimo fa l'onorevole Espa, vorrei ricordargli una cosa che lui sa benissimo e cioè che la legge fatta dalla sua maggioranza, cioè la legge numero 10 del 2006, prevede che, quando c'è un grave disavanzo, ci possa essere la rimozione automatica dei direttori generali.

Detto questo, ripeto, anche se non vorrei, che, nel 2008, abbiamo avuto un disavanzo di 170 milioni di euro con un andamento tendenziale di 190 milioni di euro per il 2009, scusate se è poco! Questo dal punto di vista del "ragionierismo", che è un sistema molto molto in uso negli ambienti del centrosinistra che hanno, come voi tutti ben sapete, amministrato la sanità sarda in questi cinque anni con una grande attenzione ragionieristica. Però, se vogliamo affrontare il discorso anche in termini di assistenza sanitaria che è stata data in questi anni dal governo di centrosinistra e che noi, ovviamente, vorremmo, dovremmo cambiare e che cambieremo, cambiando in primis i direttori generali.

Vi posso dare solamente due dati veloci. Per una regione insulare, come la nostra, che va a stabilire come si può valutare la qualità dell'assistenza sanitaria (che, badate, è una cosa molto difficile da valutare sia in termini di legislazione nazionale ed europea), è molto semplice, Basta andare a vedere i dati dell'emigrazione sanitaria extra Regione, allora si scoprirà un dato molto interessante, cioè che, dal 2004 al 2007, l'emigrazione sanitaria extra Regione è aumentata di oltre il 25 per cento, la spesa per l'emigrazione extra Regione, in questi tre anni di Giunta di centrosinistra, del governo della sanità sia ben inteso, è aumentata di 11 milioni di euro e queste non sono chiacchiere, questi sono fatti e lo sapete perché? Perché i sardi hanno ripreso i viaggi della speranza per fare gli interventi cardiochirurgici, per farsi le ablazioni delle fibrillazioni atriali, per le quali siamo indietro di almeno 5 o 6 anni rispetto alla media nazionale. Abbiamo ripreso a fare le cose che non si facevano da 6, 7, 8 anni. Questa è la qualità della riforma sanitaria partorita da Rosy Bindi, dalla vostra Rosy Bindi, da quella che ci ha fatto la famosa riforma sanitaria che oggi - guarda caso - nella parte ospedaliera, con la sentenza del TAR...

PRESIDENTE. Onorevole Locci, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, vorrei per prima cosa tranquillizzare l'onorevole Caria circa la possibilità delle cause, perché ricordo che, all'articolo 7 del contratto deliberato dalla Giunta Soru e firmato da tutti i direttori generali, c'è scritto che il contratto è risolto con conseguente decadenza dall'incarico nei seguenti casi: al punto c), quando per esigenze funzionali l'assetto istituzionale e organizzativo del servizio viene sostanzialmente ridefinito; quindi è molto difficile che possano farci causa. Possono farcela, però è molto difficile che vincano.

Detto questo, cercherò in questi due minuti, visto che non sono intervenuto stamattina, di dare un senso tecnico all'emendamento e di spiegarlo. Cominciamo col dire che si tratta dell'avvio di un processo di riforma complessiva del sistema a cui poi deve seguire e sicuramente seguirà una legge organica e complessa, che del resto noi Riformatori abbiamo già presentato, con il modello della ASL unica, a tutti non va bene, però spero che serva come base per tutti per cominciare a discuterne.

Stamattina siamo stati accusati di tutto a causa di questo emendamento, manca solo lo stupro poi abbiamo fatto tutto il codice penale, civile, amministrativo e forse anche quello sportivo. Però, colleghi della minoranza, guardate bene questo emendamento, perché è breve, compatto, ma è completo e soprattutto contiene i nostri punti fermi, quelli su cui tutte le forze della maggioranza si sono trovate d'accordo e che sono: la separazione tra gli erogatori delle prestazioni dirette da quelle indirette, quindi ospedali e territori, il downsizing delle aziende sanitarie quindi la riduzione di volume che introdurrà maggiore facilità di gestione, il livello decisionale soprattutto nel territorio viene portato il più vicino possibile ai cittadini che di quelle decisioni subiranno le conseguenze, quindi produrranno un meccanismo di feedback positivo, e infine l'introduzione delle aree vaste che abbiamo mutuato, tra l'altro, dall'esperienza di una regione rossa, la Regione Toscana, aree vaste per accorpare le funzioni amministrative, per ridurre i costi e presumibilmente per ridurre i livelli burocratici.

Noi Riformatori preferivamo e preferiamo tuttora la ASL unica, questo sia ben chiaro, ma ovviamente abbiamo dovuto cercare un compromesso con gli altri e l'abbiamo trovato. Abbiamo trovato un accordo, abbiamo fatto un provvedimento che stiamo per votare. Siamo stati bravi a trovare l'accordo così rapidamente, siamo stati bravi a farlo, siamo stati bravi a farlo bene, dovreste invidiarci per la coesione che abbiamo dimostrato invece di insultarci.

Chiudo con la questione dei direttori generali. Non abbiamo fatto questo provvedimento per cacciare i direttori generali, se avessimo voluto solo fare quello, avremmo potuto semplicemente fare un emendamento, magari metterci po' di soldi così non ci avrebbero fatto causa; oppure avremmo potuto scegliere la strada della Dirindin, che io ricordo bene perché l'ho vissuta sulla mia pelle, colleghi, ve lo assicuro, l'ha ricordato stamattina anche l'onorevole Pittalis quando ha parlato di quel galantuomo...

PRESIDENTE. Onorevole Meloni, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Signor Presidente, la discussione di oggi è stata caratterizzata avendo riguardo non solo all'emendamento ma ad aspetti più generali di riforma del sistema sanitario. E' stata caratterizzata da una serie di affermazioni, a mio avviso, non condivisibili perché o basate su errori di fatto o basate su errori di interpretazione della normativa vigente ovvero su questioni di principio ( scorporo o non scorporo degli ospedali di cui parlava l'onorevole Caria), su cui o si è d'accordo o non si è d'accordo, e la posizione della maggioranza su questo punto è una posizione diametralmente opposta rispetto a quella che ha annunciato, per conto dell'opposizione, l'onorevole Caria.

Errori di fatto. Si parla di deficit, si parla di 470 milioni circa di deficit lasciato alla fine del 2004 dal centrodestra (parliamo del 2004, tenendo conto, però, che metà anno è imputabile al centrosinistra), ma questi 470 milioni sono meno delle somme iniziali e finali del deficit del centrosinistra. Nel 2005 sono 328 milioni e 869, nel 2008 sono 179 e 882 e rotti. Quindi, attenzione ai dati. Va inoltre considerato che il deficit del centrosinistra è fatto quando le somme spese per la sanità sono notevolmente superiori a quelle spese sino al 2004; non solo, ma nel 2004 il centrodestra si era dovuto caricare di tutte le somme che dovevano essere accantonate e che la Giunta Palomba non aveva accantonato nel giro dei precedenti cinque anni.

Quindi, se parliamo di deficit, che è un discorso estremamente complesso, diciamo che si può discutere sui dati, possono esserci diverse interpretazioni, quello che è sicuro è che i dati che sono stati citati oggi in quest'aula sono totalmente errati e non condivisibili, fermo rimanendo le varie e diverse interpretazioni che possono esserci.

Errori di interpretazione. Si contesta l'emendamento dicendo: "Costituite nuovi uffici delegando la Giunta". Ma, attenzione, la Giunta Palomba ha costituito così gli uffici del "118"; in questo caso, non costituiamo nuovi uffici, attribuiamo funzioni a uffici già esistenti, che sono gli uffici delle AA.SS.LL. che vengono centralizzate.

Purtroppo il tempo non mi consente ulteriori considerazioni. Non posso che dire che condivido integralmente quanto ha affermato l'onorevole Capelli e che, pertanto, se l'opposizione aderisce a quell'emendamento orale prospettato dall'onorevole Campus, si può iniziare il procedimento di individuazione delle macroaree degli ospedali, procedere al commissariamento, la portata della norma non è disporre il commissariamento, perché, come ha detto l'onorevole Meloni, comunque poteva essere risolto il rapporto, il problema è che non vogliamo nominare i direttori generali fintanto che non abbiamo la nuova realtà, perchè non possiamo valutare effettivamente il modello organizzativo che uscirà dalla riforma. Ma, se accettate l'emendamento orale, siamo pronti ad andare in aula a settembre e, al limite, a interrompere il procedimento di riforma d'accordo con l'opposizione. Il voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Questo è un disegno di legge basato sull'urgenza, sui problemi prioritari della Sardegna, è vero, onorevole La Spisa? Così lo abbiamo motivato in queste settimane. In realtà, io vedo che c'è un'ansia, un'ansia di gestione del potere, di fare in fretta, di fare in fretta a occupare il potere. Io credo che forse è l'unico modo che riesce a compattare questa maggioranza, lo abbiamo visto anche poco fa, attraverso quel voto segreto. L'assessore Corona, poco fa, su un emendamento che riguardava le funzioni dei vicedirigenti, diceva: "Dobbiamo approvare questo provvedimento non con un emendamento, ma con una legge organica; non può essere fatto così, in maniera semplicistica". Ecco, voi in maniera semplicistica state per fare la riforma della sanità o, meglio, state tentando, e sicuramente lo farete, sarà una vostra responsabilità, semplicemente di sostituire i manager. Mi chiedo se è questa, onorevole La Spisa, l'emergenza della Sardegna in questo momento, se ci potevano essere dei modi, anche più corretti, di legiferare, se è questo il senso di questo collegato, se per questo lo avete voluto portare in aula. Io credo che non si possa affrontare questo tema, che veramente riguarda il cuore, riguarda la centralità della persona, in questo modo scorretto.

Quindi, noi non vogliamo entrarci in nessun modo, non condividiamo niente di questo modo di fare. Vi chiediamo di ritirare l'emendamento, poi troveremo il modo, magari, forse anche con un emendamento di sintesi, di riportare al corretto modo di legiferare, cioè andare in Commissione, sentire le parti sociali, ascoltare e arrivare, insomma, a una sintesi che sia veramente nell'interesse della Sardegna. Noi diciamo "no" a un eccesso di potere di delega alla Giunta, insomma crediamo che, con questo emendamento, andate a non dare più senso al Piano sanitario regionale, alla legge numero 10, a importanti riforme che sono state fatte nella scorsa legislatura.

Volete ritornare al passato, ritornate ai comitati di gestione. Io credo che d'ora in poi non vi sarà consentito più parlare del passato, parliamo del presente, parliamo del futuro, di quello che voi farete. State introducendo un precedente e, quindi, insomma, parleremo di questo anche nelle prossime settimane. Avevate la possibilità di fare una valutazione anche della direzione generale delle AA.SS.LL, dei manager, uno per uno, di fare le vostre valutazioni. Esiste la continuità amministrativa, non ne tenete conto, insomma, avete voluto ragionare, con questo emendamento all'emendamento, semplicemente basandovi sul potere fine a se stesso. Noi riteniamo che sia un modo sbagliato di operare e per questo riteniamo che…

PRESIDENTE. Onorevole Bruno, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Siamo quasi al grottesco, mi pare un dibattito tra sordi e anch'io mi rendo responsabile di questo teatro. Mi pare evidente, è stato detto con molta franchezza dall'onorevole Capelli e altri, che volete liberarvi dei direttori generali, è anche legittimo rispetto a una certa condotta politica, e per fare questo vi inventate un'alchimia organizzativa. E' questo che davvero è incomprensibile, Assessore.

Badate, io non ho da difendere nessuno. Io stesso recentemente ho presentato, Assessore, lei lo sa bene, un'interrogazione a lei, che si conclude chiedendo la rimozione di un direttore generale, lo dico - scusi l'autocitazione - a dimostrazione che non devo difendere nessuno. Ma non va, non va nel merito e nella sostanza, la cosa che voi proponete.

L'emendamento orale proposto dall'onorevole Campus sembrava dimostrare che la materia si potesse discutere alla ripresa delle ferie; lo abbiamo respinto perché chiaramente era un palliativo, era un tentativo, con tutto il rispetto, onorevole, per carità, le chiedo scusa anticipatamente, una sorta di presa in giro, un pezzo di carota col bastone dietro per l'opposizione, ma, insomma, non è questo, però si capisce. Tuttavia, ripeto, l'onorevole Capelli ha detto chiaramente, non mi pare che si prestasse a dubbi interpretativi: "Dobbiamo cacciare i direttori generali!", venti punti esclamativi! Mi pare che siamo di fronte a una palese dimostrazione di qual è la volontà reale e qual è l'obiettivo.

Allora, l'abbiamo fatto in tanti, lo ripeto anch'io quasi pedissequamente, perdonatemi, non c'è una ragione di liste d'attesa, di mala sanità, la ragione vera è quella che ricordava l'onorevole Capelli. Non c'è, onorevole Meloni, un avvio di riforma. Se così fosse, se si trattasse di un avvio di riforma, insomma, quanto vi ci vuole per una riforma, con i numeri e la maggioranza bulgara che avete? Tre mesi? A ottobre o novembre si conclude. Allora, fareste la bella figura di portare una proposta organica di riforma o di controriforma e, in quel contesto, giustamente, caccereste via anche i direttori generali. Non mi pare ci sia più da discutere e con questo, ovviamente, dichiaro il voto contrario a quell'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ladu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LADU (P.d.L.). Signor Presidente, Assessori e colleghi, il mio voto all'emendamento sarà un voto favorevole, anche perché ne sono firmatario, però sinceramente non ho capito la reazione del centrosinistra a questo emendamento, io credo che non ci sia assolutamente nulla di strano perché mi pare che i direttori delle AA.SS.LL. siano portatori delle linee politiche di una maggioranza e non si capisce perché, in questa regione, dopo che il centrodestra ha vinto le elezioni, dovrebbe lasciare che le AA.SS.LL. fossero governate da direttori nominati dal centrosinistra.

Il collega Uras diceva prima: "Ma io non ero d'accordo e non sono d'accordo che i direttori generali siano politici e vengano nominati dalla politica", però non l'ha detto nella passata legislatura questo…

(Interruzione del consigliere Uras)

LADU (P.d.L.). …e comunque non ha mai detto che era contro questa soluzione. Allora se era contrario a questa soluzione, nella passata legislatura, quando lei ha sostenuto tutti i provvedimenti della Giunta Soru…

(Interruzione del consigliere Uras)

LADU (P.d.L.). …doveva dire: "Io non sono d'accordo perché non voglio che i direttori generali siano direttori politici".

Ecco, io credo che la vera scorrettezza consista nel fatto che si siano firmati dei contratti, si siano rinnovati i direttori generali, alla vigilia delle elezioni, un anno prima delle elezioni, contratti di tre anni, sapendo che quei contratti andavano a finire a metà della legislatura successiva. Allora ritengo che sia invece corretto - anzi sollecito una modifica della legge - che il contratto debba durare cinque anni e che la scadenza del mandato dei direttori generali debba coincidere con la scadenza del mandato della Giunta regionale.

Io credo che la motivazione vera per cui si avvia questa riforma è che fino adesso la sanità non ha funzionato bene, lo dimostra il fatto che ci sono liste d'attesa chilometriche all'interno delle AA.SS.LL., che ci sono tantissime persone che sono costrette ad andare fuori all'estero per farsi curare, che la spesa della sanità non è più sostenibile, eccetera, ecco mi pare che queste siano motivazioni valide per iniziare veramente un processo di riforma, che parta anche da una rivisitazione della gestione delle Aziende sanitarie stesse; anche perché, come dicevo prima, è giusto che, siccome la gestione della sanità non è una gestione fine a se stessa, è una gestione che risponde alle politiche della maggioranza che governa…

PRESIDENTE. Onorevole Ladu, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Cappai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPPAI (U.D.C.). Presidente, approfitto di questi due o tre minuti che mi vengono messi a disposizione in sede di dichiarazione di voto, intanto per dichiarare il voto favorevole all'emendamento e, secondo, per poter dare due o tre risposte al sempre assente ex presidente Soru che, convinto di essere ancora in maggioranza, viene, bacchetta questo Consiglio e poi sparisce di nuovo; per questo ringrazio il Presidente del Consiglio che stamattina bene ha fatto a richiamare il Regolamento comunicando all'Aula che già da cinque sedute il presidente Soru non si presenta in Aula. Stamattina, di buon mattino, si è presentato per bacchettarci, uso questo termine, bacchettare l'Assessore dell'ambiente per essersi preoccupato di sostituire il Comandante del Corpo forestale, e quasi quasi facendo capire che la colpa per gli avvenuti incendi fosse dell'Assessore dell'ambiente che, con urgenza, aveva sostituito il Comandante del Corpo forestale. Anzi, è andato oltre, dicendo che, purtroppo, spesso e volentieri, col fuoco ci si brucia, e quasi quasi ce lo diceva anche per la sanità.

Siccome abbiamo sempre operato anche nel campo della sanità, noi come U.D.C. ci difendiamo dalle accuse strane di quest'uomo, uso il termine "strane", perché ai presenti vorrei ricordare che il sottoscritto, essendo in Commissione sanità, per un anno circa non ha preso più la parola in quest'Aula per protesta contro Soru, che arrivava qui senza sentire ciò che noi dicevamo in Aula, e parlava di tutt'altro. Però non ha mai risposto delle tante consulenze che ha dato la sua Giunta. Ne cito una per tutte, tanto non me ne vorrà l'avvocato onnipresente, onnisciente, anche perché siamo amici, però andate a guardare quante consulenze sono state affidate all'avvocato Macciotta, quante consulenze sono state date con determinazioni che venivano pubblicate un anno dopo!

Sono costretto a dire queste cose perché il presidente Soru, ex presidente Soru, stamattina ci ha accusato di non pubblicare gli atti; se venisse in quest'Aula, avrebbe l'opportunità di vedere gli atti quotidianamente, invece non viene, e poi pretende di bacchettare maggioranza e minoranza. Perché, fra le tante cose, ha bacchettato anche voi, perché è lui che è venuto a fare le dichiarazioni, quasi fosse l'onnisciente sia nel campo della sanità che nel campo dell'ambiente. Gli incendi non sono certo scoppiati in Sardegna perché è stato cambiato il Comandante del Corpo Forestale, ma…

PRESIDENTE. Onorevole Cappai, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

OPPI (U.D.C.),Assessore della difesa dell'ambiente. Io normalmente mi sedevo lì, oggi sono qui, però ho l'esigenza di fare due osservazioni. Innanzitutto, troppe cose sono state dette, c'è stata un po' di confusione da parte del presidente Soru, ha confuso persino quello che è il bilancio della sanità, un miliardo e 200 milioni, è più del doppio. Non me ne voglia nessuno. Però va detto subito che alcune regole ci sono, la legge numero 10, se aveste accettato i nostri suggerimenti, probabilmente, alla scadenza naturale ci sarebbe stato un ricambio. Non l'ha accettato il centrosinistra durante la discussione della "10".

Così come non è corretto ribadire concetti quando non si conosce la sostanza. Per quanto riguarda il "2000-2003", come sapete, c'era un riparto, e poi da parte dello Stato un ripiano, qualche cosa può essere arrivata in ritardo, ma non c'era nessun deficit. Per amore della verità, l'ho sempre detto, il 2005 è stato l'anno canaglia della sanità, con 328 milioni di buco e, se fosse vero questo, in due anni abbiamo colmato tutto. Io non parlo dei manager, ci sono manager di serie A e di serie B, gente corretta e gente che lo è meno; nella passata legislatura ci sono stati dei manager che si sono regolarmente dimessi. In questo devo dare atto di alcune correttezze; devo però dare anche atto del fatto che non è corretto, quando si è prossimi alla scadenza, rinnovare contratti per cinque anni. Questo è decisamente un dato incontrovertibile.

La sanità può o non può aver funzionato, bisognerebbe chiederlo in giro; il CUP non funziona; la farmaceutica ha incrementato la spesa e addirittura non si può capire quanto sia quella in forma diretta; protocolli d'intesa, li abbiamo fatti, primi in Italia, col Ministero di grazia e giustizia; praticamente si sta tornando indietro, prima si davano i farmaci ai detenuti e si facevano tante cose. La verità è che i meccanismi sono questi, a una certa scadenza, bisogna, entro 90 giorni, prendere atto, cioè fare un bando. Io credo che ci siano dei manager che hanno competenza specifica, non voglio entrare nel merito, e altri che l'abbiano meno. Certamente rinnovare contratti, anche illegittimi, per cinque anni, parlo del 15 septies, eccetera, non è corretto.

Quindi, credo che ci siano le condizioni, come in altre circostanze, per trovare una convergenza tra noi e il centrosinistra, se tutti quanti abbiamo a cuore gli interessi della sanità. Se invece voi pensate di poter resistere su una posizione nella quale ci sono tante ingiustizie, noi non siamo d'accordo. Quindi, siamo per cercare di fare una legge che tenga conto di tutto, anche…

PRESIDENTE. Onorevole Oppi, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Signor Presidente, colleghi, annuncio il voto favorevole dei Riformatori sull'emendamento numero 388. Ne approfitto per fare riflessioni che, stamattina, per accelerare il corso della discussione della legge, non ho fatto. Rivolgo la prima ai colleghi del centrosinistra. Io credo, lo dico con la massima sincerità, che loro abbiano ragione quando dicono che non è la legge adatta per introdurre la riforma della sanità. Avete ragione! Avete ragione, spiegherò dopo perché lo stiamo facendo. Diciamo che però non è molto sensato che lo diciate voi, perché gli stessi ragionamenti noi li facevamo a voi, quando tante volte nella scorsa legislatura, attraverso degli emendamenti a emendamenti, avete introdotto dei pezzi di legge, o leggi intere, che erano riforme non discusse dal Consiglio, né discutibili dal Consiglio; oggi il boomerang si ritorce contro e finisce, male, sulla vostra testa.

Questo Consiglio dovrebbe abituarsi (quando il Presidente ci affiderà la riforma del Regolamento) a prendersi le sue responsabilità, quindi a decidere quali sono le cose che devono essere discusse in Consiglio sempre, non solo quando fa comodo, ma nei dieci anni, nei vent'anni futuri, perché sono regole, e quelle che possono passare fuori dalla discussione consiliare. Non era urgente, colleghi, il motivo per cui abbiamo fatto questo emendamento e per cui lo stiamo votando. Non era urgente sostituire i direttori generali delle AA.SS.LL. e qualcuno, se l'ha detto, l'ha detto impropriamente; non è un'urgenza sostituire i direttori delle AA.SS.LL. semplicemente perché non esiste una classe manageriale sanitaria in Sardegna, che ci consenta con serenità di pensare che quelli che metteremo saranno migliori di quelli che ci sono.

L'urgenza è un'altra, l'urgenza è quella che deriva dai 180 milioni di deficit accertato nella sanità nel 2008, che si aggiunge al fatto che il sistema della sanità è questo, è un sistema bloccato ed è un sistema che non ci dà la sensazione che potremo migliorare l'assistenza al cittadino. Noi Riformatori abbiamo detto quali possono essere i due cardini del cambiamento del sistema. La divisione tra territorio e ospedale e l'accorpamento dei servizi generali territoriali attraverso le macroaree o attraverso la ASL unica. Questi sono i due fondamenti dell'idea di riforma per un sistema sanitario che non sia copiato da altre Regioni italiane ma che sia un modello sardo, che noi proponiamo alla discussione con il centrosinistra, perché siamo convinti, ma lo siamo da dieci anni, almeno da questi banchi dei Riformatori, che la sanità non sia cosa di centrodestra o di centrosinistra, in Sardegna è cosa di buon senso e di interesse generale di tutti. Le riforme, facciamole insieme!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stochino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STOCHINO (P.d.L.). Presidente, per rispondere all'onorevole Mario Bruno che, come me, nella scorsa legislatura non era presente in questi banchi...

(Interruzioni)

C'era, va bene, io non lo vedevo, evidentemente non aveva la visibilità che ha adesso come Capogruppo. Per rispondere alla sua affermazione sulla questione dell'occupazione del potere. Volevo parlare di quello che mi successe nel 1995 quando mi chiesero di candidarmi alle comunali di Arzana e un politico scafato, per incentivarmi, mi disse che la politica serviva a far uscire l'acqua dai rubinetti, serviva a far sì che il servizio della nettezza urbana funzionasse, serviva a far sì che, negli ospedali, le cose andassero nel modo giusto, quando c'erano delle persone che nel modo giusto riuscivano a farle andare.

Ecco io credo che l'emendamento sia stato presentato in quell'ottica, consapevoli che chi vince deve andare poi, assumendosi le responsabilità, a dirigere la sanità, a dirigere la questione dell'acqua, a dirigere tante altre questioni a cui il Consiglio regionale è preposto. Quindi, in quell'ottica, credo che l'emendamento debba essere visto e, in quell'ottica, credo di essere d'accordo nell'approvare questo emendamento.

Però voglio ricordare alcune cose che sono successe in questa campagna elettorale; girando le lande desolate dell'Ogliastra, tante richieste dei cittadini ogliastrini erano rivolte alla sanità, erano rivolte ai manager che voi stessi avete nominato in Ogliastra (e ne avete nominati tanti, perché ne avete nominato tre) e alle loro cose non fatte. Quindi mi avevano chiesto, e avevano chiesto alla maggioranza che sarebbe uscita dalle urne, di andare a sostituire questo sistema di potere che, secondo loro, non era il sistema di potere che poteva far del bene ai cittadini.

In quell'ottica, credo che voi, colleghi dell'opposizione, dobbiate vedere questo emendamento. Lo stiamo facendo, credo, con una correttezza assoluta, a differenza di quello che avete fatto voi, bene ha fatto l'onorevole Pittalis a ricordare il buon Fancello che, dopo le continue scorrerie di quella "Dirindindin" che avete portato non so da dove, che aveva umiliato non solo gli ogliastrini ma aveva umiliato lo stesso Fancello…

PRESIDENTE. Onorevole Stochino, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Presidente, stavo giusto pensando che se probabilmente avessimo accettato giovedì 8 di votare l'articolo 8 non avremmo parlato e votato questo emendamento. La colpa sicuramente è stata nostra. E' inutile nasconderci dietro un dito, chi ha girato la Sardegna, chi vive le situazioni del territorio, sa benissimo che la situazione della sanità è disastrosa. Io concordo con i colleghi della Provincia di Sassari quando parlano di uno stato emergenziale della sanità rispetto al quale bisogna dare immediatamente delle risposte. Io credo che, sulla sostituzione dei manager, siate addirittura in ritardo, perché probabilmente questo atto lo avreste dovuto fare prima, nessuno avrebbe detto niente, visto e considerato che sullo spoil system nessuno deve assolutamente dire niente perché credo che sia sacrosanto che la maggioranza, che è stata legittimamente eletta per governare questa Regione, possa poi esprimere quelli che sono i dirigenti che devono amministrare la sanità in Sardegna.

Probabilmente il modo con cui ci viene proposta la sostituzione di questo manager ci fa un po' male, anche perché non è vero che l'emendamento è stato presentato, almeno a noi dell'Italia dei Valori, a me personalmente, giovedì non è stata data la possibilità di vederlo e non credo che l'abbiano visto neanche gli altri colleghi del centrosinistra. Credo che sia inutile comunque continuare la discussione, è giusto farla, il tema è importantissimo, però dopo le parole del Capogruppo e del Vicecapogruppo del P.d.L. (che, in maniera chiara, hanno detto che comunque la loro intenzione è quella di andare avanti su questo emendamento votandolo e non ritirandolo, per le ragioni che hanno esposto), ritengo che non vorremmo rimanere qui fino a domani per votare l'articolo 8.

Dico solo due cose, mi preoccupa un passaggio... Giacomo Sanna, tu quando parli "ti metti a voci contro tutti", però quando parlano gli altri "rompi sempre le scatole"! Allora, dicevo, mi preoccupa un attimino il passaggio dell'Assessore stamattina quando ha detto che lui era perplesso sul fatto che alcune aziende sanitarie, tipo l'Ospedale di Nuoro, non riuscissero a chiudere i bilanci in attivo. Io credo che sarà molto difficile, se noi vorremo dare servizi seri ai cittadini che purtroppo non hanno possibilità di pagare gli esami strumentali e quant'altro, che le aziende sanitarie possano comunque chiudere i bilanci in attivo. Io credo che davvero ci sia...

PRESIDENTE. Onorevole Cocco, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo alcuni minuti di sospensione.

PRESIDENTE. Sospendo i lavori per due minuti, invitando i colleghi a rimanere in Aula.

(La seduta, sospesa alle ore 19 e 53, viene ripresa alle ore 19 e 57.))

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 388.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 50

votanti 49

astenuti 1

maggioranza 25

favorevoli 49

(Il Consiglio approva).

L'emendamento numero 17 decade.

Passiamo all'emendamento numero 353, per il quale manca la copertura finanziaria; se non viene indicata, lo devo dichiarare inammissibile. Onorevole Espa, ha sentito ciò che ho detto? Il suo emendamento, il numero 353, è inammissibile perché privo di copertura finanziaria. Non lo posso mettere in votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Mi scusi, Presidente. La ringrazio. Non ho sentito ciò che mi diceva. La questione è che io posso anche ritirare l'emendamento, stante le sue osservazioni. Volevo però, in particolare all'Assessore...

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Espa, io non posso mettere in discussione l'emendamento se non c'è la copertura finanziaria; il FNOL non è esaurito, ma non ha una copertura per 5 milioni di euro. Per cui lei mi deve indicare la copertura finanziaria, altrimenti non posso metterlo in votazione.

ESPA (P.D.). Per quanto è la copertura finanziaria? Scusi, volevo capire quanto è rimasto, possiamo anche modificare la copertura, se gli uffici mi possono far sapere quanto è la copertura finanziaria esistente…

PRESIDENTE. Onorevole Espa, non possiamo stare così sospesi. Onorevole Espa, o mi indica la copertura finanziaria o, altrimenti, dobbiamo procedere.

ESPA (P.D.). Modifico la copertura finanziaria.

PRESIDENTE. Me la indichi!

ESPA (P.D.). Sì, benissimo! La indico: 1 milione di euro.

PRESIDENTE. Bene, allora può fare la sua dichiarazione di voto.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Grazie. Ho avuto l'invito da parte della Giunta di ritirare questo emendamento, io volevo ricordarlo, perché credo sia un problema molto importante, anche perché riguarda appunto il Servizio civile in Sardegna. Voi sapete che, quest'anno, in campo nazionale è stato bandito l'albo per tutte le associazioni, per poter godere del Servizio civile, che ricordo impiega tantissimi dei nostri giovani sardi in enti pubblici, in situazione di servizio per le fasce più disagiate della popolazione. Quest'anno c'è stato un gravissimo taglio, da parte del Governo nazionale, ormai è quasi spocchioso ripeterlo, che in Sardegna ha portato le persone mobilitate nel Servizio civile da 870 a 299. Tutti avrete sicuramente dei ragazzi, dei giovani che vi hanno segnalato questo fatto, cioè l'impossibilità di poter accedere al Servizio civile, che sapete ha anche una piccola retribuzione, ma, soprattutto, un compito sociale molto importante.

Ecco, su questo nasceva il nostro emendamento. Davanti al solito taglio di Roma, alla solita vertenza che andrebbe sempre aperta, alla solita questione, perché purtroppo, come sappiamo, a me i siciliani sono molto simpatici, la Sicilia ha avuto cento volte di più della Sardegna, non proporzionalmente agli abitanti, rispetto alle persone, ai giovani,per i bandi, così come tante altre Regioni dell'Italia, la Sardegna ha avuto la possibilità per 299 persone, contro le 800 dello scorso anno, su questo, chiedevo un intervento legislativo, di cui si parla nell'emendamento numero 353, che permettesse ad alcuni giovani di poter recuperare questa possibilità e, soprattutto, di poter godere di un Servizio civile ancora forte per quanto riguarda la nostra Regione.

Su questo stavo chiedendo la possibilità di stanziare risorse proprie. Comunque, se non ci sono notizie da parte della Giunta, se non ci sono osservazioni, chiedo il voto elettronico palese.

PRESIDENTE. Invito i consiglieri che appoggiano la richiesta dell'onorevole Espa a levarsi in piedi.

(Appoggia la richiesta il consigliere Uras.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 353.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Ben Amara ha votato a favore e che i consiglieri Cuccureddu, Fois, Lai e Vargiu hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Ben Amara - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Sanjust.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 61

votanti 59

astenuti 2

maggioranza 30

favorevoli 18

contrari 41

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 9. All'articolo 9 sono stati presentati emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 9 e dei relativi emendamenti:

Art. 9

Copertura finanziaria

1. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente legge, valutati in euro 1.071.805.328,09 per l'anno 2009, in euro 336.768.000 per l'anno 2010, in euro 304.818.000 per l'anno 2011, in euro 286.668.000 per l'anno 2012, in euro 225.601.000 per l'anno 2013 e in euro 225.551.000 per gli anni successivi, si fa fronte con le variazioni di bilancio previste nel comma 3.

2. Nella tabella E, allegata alla legge regionale n. 1 del 2009, sono apportate le seguenti modifiche:

a) è eliminata la seguente voce:

S08.01.003

FNOL-investimenti nel settore pubblico

17.127

b) l'importo della seguente voce è sostituito come segue:

S06.03.024

Ricapitalizzazione delle partecipate ex EMSA

43.127
(+8.127)

c) sono introdotte le seguenti voci:

S02.02.004

Scuola forestale

5.000
(+5.000)

S04.03.004

Interventi urgenti a seguito di alluvioni

4.000
(+4.000)

3. Nel bilancio della Regione per l'anno 2009 e per gli anni 2010-2012 sono introdotte le seguenti variazioni:

ENTRATA

in aumento

UPB E121.001

Quote di tributi erariali devoluti dallo Stato

2009 euro ---

2010 euro 331.698.000

2011 euro 299.798.000

2012 euro ---

UPB E231.008

Assegnazioni per la realizzazione di interventi nel settore agricolo e zootecnico

2009 euro 2.000.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB E361.008

Recuperi e rimborsi in capo all'Assessorato dei lavori pubblici

2009 euro 1.000.000

2010 euro 1.000.000

2011 euro 1.000.000

2012 euro 1.000.000

UPB E362.002

Entrate e recuperi vari ed eventuali

2009 euro 4.654.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB E510.001

Ricavo mutui per investimenti

2009 euro 972.617.328,09

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

in diminuzione

UPB E116.001

Tasse sulle concessioni regionali

2009 euro 1.075.000

2010 euro 1.075.000

2011 euro 1.075.000

2012 euro 1.075.000

SPESA

in diminuzione

STRATEGIA 04

UPB S04.01.003

Interventi in materia energetica

2009 euro 50.000

2010 euro 50.000

2011 euro ---

2012 euro ---

STRATEGIA 05

UPB S05.01.014

Investimenti per l'attività fitosanitaria (SOPPRESSA)

2009 euro 20.000

2010 euro 20.000

2011 euro 20.000

2012 euro 20.000

STRATEGIA 06

UPB S06.06.002

Interventi sul costo del lavoro

2009 euro 4.500.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S08.01.002

Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

2009 euro 14.913.000

2010 euro 4.000.000

2011 euro 4.000.000

2012 euro 131.641.000

mediante pari riduzione della riserva di cui alla voce 1) della tabella A, allegata alla legge finanziaria;

UPB S08.01.003

Fondo per nuovi oneri legislativi in conto capitale

2009 euro 17.127.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro 49.000.000

mediante pari riduzione della riserva di cui alla voce 1) della tabella B, allegata alla legge finanziaria;

UPB S08.02.002

Altre partite generali che si compensano nell'entrata

2009 euro 54.924.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro 104.007.000

in aumento

STRATEGIA 01

UPB S01.01.002

Oneri di funzionamento della Giunta regionale e uffici di supporto

2009 euro 937.000

2010 euro 937.000

2011 euro 937.000

2012 euro 937.000

UPB S01.02.002

2009 euro 448.000

2010 euro 448.000

2011 euro 448.000

2012 euro 448.000

UPB S01.03.003

Funzionamento organismi d'interesse regionale

2009 euro 100.000

2010 euro 100.000

2011 euro 100.000

2012 euro 100.000

UPB S01.03.004

Spese per la realizzazione di progetti comunitari e accordi di programma

2009 euro 60.000

2010 euro 60.000

2011 euro 60.000

2012 euro 60.000

UPB S01.03.007

Quote associative e contributi una tantum

2009 euro 40.000

2010 euro 40.000

2011 euro 40.000

2012 euro 40.000

UPB S01.04.002

Monitoraggio, controllo e assistenza della spesa regionale e delle finanze regionali

2009 euro 300.000

2010 euro 300.000

2011 euro 300.000

2012 euro ---

UPB S01.05.001

Gestione del patrimonio e del demanio

2009 euro 500.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S01.05.002

Incremento, valorizzazione e manutenzione del patrimonio e del demanio regionale

2009 euro 4.688.000

2010 euro 4.000.000

2011 euro 4.000.000

2012 euro ---

UPB S01.06.001

Trasferimenti agli enti locali - parte corrente

2009 euro 350.000

2010 euro 2.350.000

2011 euro 2.350.000

2012 euro 2.350.000

STRATEGIA 02

UPB S02.01.005

Investimenti a favore dell'istruzione dell'infanzia, dell'obbligo e superiore

2009 euro 1.200.000

2010 euro 5.000.000

2011 euro 5.000.000

2012 euro 5.000.000

UPB S02.01.009

Formazione universitaria

2009 euro 1.000.000

2010 euro 2.000.000

2011 euro 2.000.000

2012 euro 2.000.000

UPB S02.01.013

Formazione integrata

2009 euro 650.000

2010 euro 450.000

2011 euro 450.000

2012 euro 450.000

UPB S01.02.004

Spese di investimento per il funzionamento delle sedi formative

2009 euro 5.000.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S02.03.007

Trasferimenti agli EE.LL. per interventi di politiche attive del lavoro - investimenti

2009 euro 500.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S02.04.010

Programmi di ricerca e prevenzione nel settore sanitario

2009 euro 1.750.000

2010 euro 1.500.000

2011 euro 1.500.000

2012 euro 1.500.000

STRATEGIA 03

UPB S03.01.001

Contributi per il funzionamento dell'Istituto superiore regionale etnografico (ISRE)

2009 euro 100.000

2010 euro 100.000

2011 euro 100.000

2012 euro 100.000

UPB S03.01.003

Tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale - spese correnti

2009 euro 660.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S03.01.004

Investimenti per la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale

2009 euro 1.000.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S03.02.001

Interventi per la valorizzazione della lingua e della cultura sarda

2009 euro 110.000

2010 euro 410.000

2011 euro 210.000

2012 euro 210.000

UPB S03.02.003

Interventi per promuovere e sostenere l'editoria e l'informazione

2009 euro 200.000

2010 euro 200.000

2011 euro 200.000

2012 euro 200.000

STRATEGIA 04

UPB S04.01.001

Studi, progetti e convenzioni nel settore energetico

2009 euro 50.000

2010 euro 50.000

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S04.02.001

Spese per la tutela delle acque - parte corrente

2009 euro 250.000

2010 euro 250.000

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S04.03.003

Tutela e difesa del suolo - spese correnti

2009 euro 250.000

2010 euro 750.000

2011 euro 500.000

2012 euro 500.000

UPB S04.03.004

Tutela e difesa del suolo - investimenti

2009 euro 4.000.000

2010 euro 3.000.000

2011 euro 3.000.000

2012 euro 3.000.000

UPB S04.04.002

Tutela, difesa del suolo e valorizzazione delle coste- investimenti

2009 euro 300.000

2010 euro 700.000

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S04.06.005

Interventi di recupero ambientale e di valorizzazione delle aree minerarie - investimenti

2009 euro 4.500.000

2010 euro 4.500.000

2011 euro 4.500.000

2012 euro 4.500.000

UPB S04.08.001

Interventi per la tutela dei parchi e per le aree protette - spese correnti

2009 euro 500.000

2010 euro 1.000.000

2011 euro 1.000.000

2012 euro ---

UPB S04.08.007

Finanziamenti a favore dell'ente foreste

2009 euro 6.950.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S04.08.016

Contributi e finanziamenti in materia di gestione della fauna selvatica

2009 euro 400.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S04.09.003

D.V. Pianificazione, vigilanza e controllo sull'attività urbanistica e paesaggistica

2009 euro 4.750.000

2010 euro 4.750.000

2011 euro 4.750.000

2012 euro 4.750.000

UPB S04.09.006

Spese per la gestione del sistema informativo e cartografico

2009 euro 1.500.000

2010 euro 3.500.000

2011 euro 3.500.000

2012 euro 3.500.000

STRATEGIA 05

UPB S05.01.001

Spese per il Servizio sanitario regionale - parte corrente

2009 euro 1.000.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S05.01.004

Spese finalizzate al miglioramento ed al controllo del Servizio sanitario

2009 euro 1.500.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S05.01.007

Assistenza sanitaria

2009 euro 30.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S05.01.013

Igiene e sicurezza degli ambienti di vita e di lavoro e degli alimenti

2009 euro 850.000

2010 euro 850.000

2011 euro 850.000

2012 euro ---

UPB S05.02.005

Animali da affezione - spese correnti

2009 euro 1.000.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S05.03.002

Interventi a favore del volontariato - Investimenti

2009 euro 100.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S05.03.005

Finanziamenti per attività socio-assistenziali

2009 euro ---

2010 euro 100.000

2011 euro 100.000

2012 euro 100.000

UPB S05.03.010

Interventi nel settore edilizio a favore delle famiglie

2009 euro ---

2010 euro 40.000.000

2011 euro 40.000.000

2012 euro 30.000.000

UPB S05.04.003

Interventi per manifestazioni e attività di spettacolo

2009 euro 1.500.000

2010 euro 1.500.000

2011 euro 1.500.000

2012 euro 1.500.000

UPB S05.04.006

Interventi in favore del cinema in Sardegna - spese correnti

2009 euro 150.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

STRATEGIA 06

UPB S06.02.006

Incentivazione alle attività turistico-ricettive - spese correnti

2009 euro ---

2010 euro 25.000.000

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S06.03.001

Incentivazioni alle attività artigiane

2009 euro 2.500.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S06.03.002

Incentivazioni di parte corrente per le attività artigiane

2009 euro 9.000.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S06.03.023

Liquidazione dell'EMSA e commesse RAS -spese correnti

2009 euro 730.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S06.03.024

Partecipazioni azionarie del settore industriale

2009 euro 9.000.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S06.04.005

Concorsi negli interessi su mutui contratti per investimenti nel settore agricolo

2009 euro 7.000.000

2010 euro 2.000.000

2011 euro 2.000.000

2012 euro ---

UPB S06.04.006

Agevolazioni alle aziende agricole danneggiate da calamità naturali o avversità atmosferiche - parte corrente

2009 euro 3.000.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S06.04.012

Spese per l'attività fitosanitaria e per la lotta agli insetti nocivi e ai parassiti dell'uomo, degli animali e delle piante

2009 euro 500.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S06.04.013

Finanziamenti per interventi strutturali nel settore agro-zootecnico

2009 euro 1.000.000

2010 euro 1.000.000

2011 euro 1.000.000

2012 euro 1.000.000

UPB S06.04.014

Interventi per lo sviluppo dell'infrastrutturazione diffusa nel territorio

2009 euro 1.000.000

2010 euro 1.000.000

2011 euro 1.000.000

2012 euro 1.000.000

UPB S06.04.015

Tutela, valorizzazione e marketing dei prodotti agricoli - spese correnti

2009 euro 4.500.000

2010 euro 2.500.000

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S06.04.023

Adempimenti derivanti dall'attuazione della normativa comunitaria sul PSR 2007/2013

2009 euro 10.000

2010 euro 10.000

2011 euro 10.000

2012 euro 10.000

STRATEGIA 07

UPB S07.02.001

Investimenti per il potenziamento della rete ferroviaria e dei sistemi intermodali

2009 euro 3.000.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S07.04.001

Spese per la manutenzione ordinaria e la sicurezza dei porti

2009 euro 500.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S07.06.001

Trasporto pubblico locale

2009 euro 4.500.000

2010 euro 7.000.000

2011 euro 4.000.000

2012 euro 4.000.000

UPB S07.10.005

Finanziamenti agli enti locali per la realizzazione di opere di loro interesse

2009 euro 2.500.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

STRATEGIA 08

UPB S08.01.005

Interessi su rate d'ammortamento mutui e/o prestiti obbligazionari

2009 euro ---

2010 euro 38.880.000

2011 euro 31.702.000

2012 euro 24.236.000

UPB S08.01.006

Capitale su rate d'ammortamento mutui e/o prestiti obbligazionari

2009 euro ---

2010 euro 179.458.000

2011 euro 186.636.000

2012 euro 194.102.000

UPB S08.01.007

Spese generali per mutui, prestiti obbligazionari e per le procedure relative alla cessione dei crediti e anticipazioni di cassa

2009 euro 200.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S08.02.005

Copertura disavanzo

2009 euro 972.617.328,09

4. Gli oneri derivanti dall'applicazione della presente legge fanno carico alle UPB di cui al comma 3 del bilancio della Regione per gli anni 2009-2012 e alle UPB corrispondenti del bilancio per gli anni successivi.

Emendamento soppressivo parziale Sanna Gian Valerio - Bruno

Articolo 9

Il comma 1 è soppresso. (238)

Emendamento soppressivo parziale Sanna Gian Valerio - Bruno

Articolo 9

Il comma 2 è soppresso. (237)

Emendamento soppressivo parziale Sanna Gian Valerio - Bruno

Articolo 9

La lettera a) del comma 2 è soppressa. (236)

Emendamento soppressivo parziale Sanna Gian Valerio - Bruno

Articolo 9

La lettera b) del comma 2 è soppressa. (235)

Emendamento soppressivo parziale Sanna Gian Valerio - Bruno

Articolo 9

La lettera c) del comma 2 è soppressa. (234)

Emendamento soppressivo parziale Sanna Gian Valerio - Bruno

Articolo 9

Il comma 3 è soppresso. (233)

Emendamento soppressivo parziale Sanna Gian Valerio - Bruno

Articolo 9

Il comma 4 è soppresso. (191).)

PRESIDENTE. Non ho iscrizioni a parlare.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 238, 237, 236, 235, 234, 233 e191.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Anche la Giunta esprime parere contrario su tutti gli emendamenti.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 238.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, questi emendamenti hanno uno scopo semplice e anche molto rapido, quello di ricordare a lei e ai colleghi che l'articolo 9 ci spiega abbondantemente come questo provvedimento, nella sua entità finanziaria, cioè 1 miliardo e 71 milioni di euro solo per il 2009, e via le altre sedici pagine, costituisce - come dichiara il testo - una variazione al bilancio. Cioè, è la spiegazione di quello che non si è voluto, all'inizio di questo percorso, riconoscere in maniera naturale, direi quasi letterale, cioè dell'entità di questo strumento, che avrebbe dato a tutti noi strumenti, modi di istruire meglio, di comprendere di più, di condividere maggiormente il contenuto di questo provvedimento, che avete voluto in un modo direi quasi personalizzato all'interpretazione a braccio del Regolamento e che, come tale, si qualifica ancor di più come un pasticcio vero e proprio, del quale poi diremo puntualmente, anche in sede di dichiarazione finale. Ritiro tutti gli emendamenti all'articolo 9.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Sanna.

Metto in votazione l'articolo 9. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 10. All'articolo 10 è stato presentato un emendamento.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 10 e del relativo emendamento:

Art. 10

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione Sardegna.

Emendamento aggiuntivo Diana Mario

Articolo 10

Dopo il comma 6 è aggiunto il seguente comma:

"6 bis. I dirigenti dell'Amministrazione regionale, degli Enti strumentali, delle Agenzie e dell'Ente Foreste, già inquadrati nell'area C degli Ufficiali del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, sono inquadrati nel Corpo medesimo con la qualifica di dirigente, entro 30 giorni dall'entrata in vigore della presente legge e dietro presentazione di domanda da parte degli interessati". (346).)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, il "346" mi risulta ritirato.

PRESIDENTE. Sì, l'emendamento numero 346 è stato ritirato.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.) relatore di maggioranza. Grazie.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 10. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Vorrei chiedere alla Presidenza che, in sede di coordinamento, nell'articolo 3, al comma 9, nella parentesi dove è indicato il contratto collettivo nazionale, per la precisione, venga aggiunto: "e contratto integrativo regionale, CIRL locale". Cioè il riferimento non è soltanto al contratto collettivo nazionale, ma anche al contratto integrativo per quanto riguarda l'ente foreste.

PRESIDENTE. Grazie, assessore La Spisa.

Sono stati presentati due ordini del giorno.

(Si riporta di seguito il testo degli ordini del giorno numero 1 e 2:

Ordine del giorno Dedoni - Zedda Massimo - Cuccu - Solinas Christian - Meloni Valerio - Biancareddu - Zedda Alessandra - Sanjust - De Francisci sui requisiti di partecipazione ai progetti formativi delle agenzie di formazione.

IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione dell'esame del disegno di legge n. 32/A (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale), in considerazione della ampia dotazione finanziaria disposta a favore dell'attività formativa con la legge regionale n. 1 del 2009, concernente le norme per la predisposizione del bilancio annuale e pluriennale della Regione,

impegna la Giunta regionale

all'aggiornamento e ridefinizione dei requisiti di partecipazione delle agenzie formative alla realizzazione dei diversi progetti formativi, compresi quelli sperimentali funzionali all'assolvimento dei giovani dell'obbligo di istruzione, che possano ricomprendere tutte le agenzie con comprovata esperienza corsuale dell'ultimo quinquennio, nell'ambito della macrotipologia di riferimento; tali requisiti dovranno comunque prevedere la dimostrazione della regolarità gestionale, contabile e contributiva ai fini previdenziali e fiscali, nonché, di avere la sede operativa da almeno un triennio in Sardegna,

impegna inoltre la Giunta regionale

ad avanzare la proposta di aggiornamento e ridefinizione dei predetti requisiti alla competente Commissione consiliare per acquisirne il parere,

impegna la Giunta regionale

a tal fine, a sospendere l'emissione di nuovi bandi prima della ridefinizione della citata proposta di aggiornamento. (1)

Ordine del giorno Zuncheddu - Porcu - Uras - Cocco Daniele - Mariani - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Cuccu - Cucca - Meloni Valerio - Sanna Gian Valerio - Cocco Pietro - Caria - Meloni Marco sugli sfratti esecutivi di interi nuclei familiari in condizioni di disagio sociale e povertà.

IL CONSIGLIO REGIONALE

in relazione alle iniziative adottate dalle competenti amministrazioni, di esecuzione di sfratti in edifici pubblici o di edilizia pubblica popolare, di interi nuclei familiari o persone in grave disagio sociale e in condizioni di evidente povertà,

impegna la Giunta regionale, in particolare gli Assessori regionali
dei lavori pubblici, degli enti locali, finanze e urbanistica e dell'igiene e sanità
e dell'assistenza sociale

ad intervenire presso le amministrazioni competenti e presso le autorità, anche statali, preposte all'ordine pubblico per ottenere una sospensione immediata degli atti esecutivi in corso, allo scopo di assicurare la necessaria istruttoria finalizzata ad individuare soluzioni per garantire il rispetto delle leggi in materia di gestione degli immobili pubblici occupati e al contempo assicurare un'adeguata sistemazione di alloggio alle famiglie e alle persone interessate dagli sfratti in esecuzione. (2).)

PRESIDENTE. Gli ordini del giorno non possono essere illustrati perché sono stati presentati dopo la chiusura della discussione generale.

Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La Giunta si rimette al Consiglio.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 1. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'ordine del giorno numero 2.

Ha domandato di parlare il consigliere Sanjust per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANJUST (P.d.L.). Chiedo di apporre la mia firma e condivido l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Solo per precisare che, all'ultimo comma, dove si parla di garantire il rispetto delle leggi in materia di gestione degli immobili pubblici, la parola "occupati" va cassata, risultando pertanto "degli immobili pubblici e al contempo una adeguata sistemazione di alloggio alle famiglie e alle persone interessate dagli sfratti in esecuzione".

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Chiedo di apporre la firma su questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Tocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TOCCO (P.d.L.). Chiedo anche io di apporre la firma, e vorrei sostanzialmente dire che c'è stato già un intervento, da parte del Comune di Cagliari, nella persona del Sindaco, il quale ha preso contatti qualche giorno fa con il presidente Cappellacci.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Chiedo di apporre anch'io la mia firma all'ordine del giorno. Eviterei (perché adesso verrebbe da rispondere sull'operato del sindaco Floris) queste dichiarazioni se fosse possibile.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RASSU (P.d.L.). Vorrei apporre la mia firma su questo documento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Petrini. Ne ha facoltà.

PETRINI (P.d.L.). Chiedo di aggiungere la mia firma.

PRESIDENTE. Se anche gli altri consiglieri si sono iscritti per apporre la propria firma, mettiamo la firma di tutto il Consiglio e tagliamo la testa al toro...

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Vorrei avere semplicemente un chiarimento, Presidente. Non ho capito se stiamo votando l'ordine del giorno così come è presentato o se la frase "per garantire il rispetto delle leggi in materia di gestione di immobili pubblici occupati" venga realmente cassata. Perché, se è cassata, voterò contro l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. E' cassata perché non c'è stata nessuna opposizione.

CAMPUS (P.d.L.). Allora chiariamo che cosa stiamo votando.

PRESIDENTE. Stiamo votando l'ordine del giorno, così com'è stato presentato, togliendo la parola "occupati".

Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Annuncio il mio convinto voto contrario e spiego perché. Per il semplice motivo che è arrivato il momento di smetterla di utilizzare la povera gente per fare demagogia e per legittimare sempre chi si mette, a torto o a ragione, fuori dalla legge. Questo è il mio pensiero, la frase che è stata cancellata ne è un esempio, perché praticamente sosteneva che esistono delle leggi per la tutela di chi occupa abusivamente. Sappiate che non stiamo parlando di morosi come qualcuno interpreta, ma di occupazione abusiva cioè di una guerra tra poveri. Esistono delle graduatorie, fatte dai rispettivi comuni, che assegnano gli alloggi. Succede che chi non è in graduatoria e, a volte, non ha fatto neanche domanda, va a occupare abusivamente quegli alloggi. E' vera una cosa, che c'è la necessità di più alloggi, c'è la necessità che i comuni mettano a disposizione aree, c'è la necessità che i comuni facciano funzionare le commissioni, c'è la necessità che l'Assessorato competente e l'Agenzia spenda le migliaia e decine di milioni di euro che ha per costruire alloggi e non lo fa.

Di questo c'è necessità per dare risposta a questa gente, ma non mettete in testa alla gente che si può andare contro legge perché tanto ci siamo noi che interveniamo. E' un messaggio sbagliato, è lo stesso messaggio che dobbiamo chiudere, che speriamo definitivamente sia chiuso, quando diciamo ai precari: "Inizia a entrare perché tanto ti stabilizziamo e magari senza concorso". Sono messaggi sbagliati che diamo alla gente, noi dobbiamo dire alla gente: "Esistono delle leggi, rispettale!". Le leggi sbagliate si correggono, le leggi che non danno risposta si correggono, si fanno meglio, si migliorano, ma non si danno messaggi sbagliati utilizzando le persone in gran parte ignoranti, cioè che ignorano, per farci la nostra campagna di consenso politico elettorale. E' sbagliato! Dobbiamo essere onesti e leali soprattutto nei loro confronti e questi ordini del giorno non aiutano. Non ci costruiamo la stima della gente in questo modo, non è la strada giusta.

(Appoggia la richiesta di votazione nominale il consigliere Uras.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 2.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Dessì, Greco e Lai hanno votato a favore e che i consiglieri Bardanzellu, Piras e Sanna Matteo hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Ben Amara - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cossa - De Francisci - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Petrini - Pittalis - Porcu - Rassu - Sabatini - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Christian - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cuccureddu - Gallus - Milia - Mulas - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Stochino - Zedda Alessandra.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 54

astenuti 3

maggioranza 28

favorevoli 36

contrari 18

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione il testo del disegno di legge numero 32/A.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, colleghi, io credo che il disegno di legge che purtroppo andiamo ad approvare meriti una considerazione finale. Vedo soltanto un vantaggio in quello che stiamo per fare, cioè che con questo provvedimento la maggioranza, la Giunta, hanno mostrato definitivamente il vero volto. Credo che questo disegno di legge dimostri come in voi prevalga un concetto di ascolto e di concertazione che è solo di facciata e prevalga l'ansia della lottizzazione politica, l'arroganza del potere, lo scarso rispetto delle istituzioni a cominciare dal rispetto per quest'Aula.

Voteremo contro perché questo disegno di legge conferma da parte di questa Giunta e di questa maggioranza l'assenza di una qualsiasi idea, di un qualsiasi progetto organico per il futuro della Sardegna. Voteremo contro perché condividiamo l'opinione espressa dal sindacato che lo ha definito un provvedimento non concertato, espressione soltanto di una serie di provvedimenti a pioggia, utile a pagare promesse elettorali. Voteremo contro perché il sistema delle autonomie, Assessore, è stato ignorato, saltato, dimenticato. Siete stati protagonisti di un federalismo alla rovescia, di un nuovo centralismo regionale sordo a qualsiasi sollecitazione. Voteremo contro perché avete dimostrato per l'ennesima volta la vostra subalternità nei confronti dello Stato, autorizzate nuovi mutui perché non credete, voi per primi, che lo Stato rispetterà l'accordo sulle entrate fiscali, che coprirebbe in eccesso qualsiasi ipotesi di disavanzo.

Rinunciate a battervi per la rivisitazione del patto di stabilità, nonostante le sollecitazioni anche di colleghi della maggioranza, che vincola la spesa della Regione e quella degli enti locali alla spesa storica, rendendo vano quell'appello. Commissariate le Aziende con assoluta discrezionalità senza una valutazione preventiva dell'operato dei direttori generali. Voteremo contro perché in pochi mesi avete dissipato il capitale di fiducia e di speranza che si assegna alla maggioranza che esce vincitrice dalle elezioni. Sarà una lunga notte, ma la Sardegna avrà la forza e il coraggio di guardare avanti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). La notte è ancora piccola e quindi iniziamo a utilizzarla con qualche dichiarazione di voto... è vero, le gemelle Kessler sono del periodo dell'infanzia mia e dell'onorevole Uras. Guardate, io ho un giudizio su questa legge che non è molto diverso, per larga parte, da quello che ha espresso Porcu, però io credo che dobbiamo contestualizzare questa legge. Questa legge è il saldo di una cambiale, nel senso che è la seconda parte di quella legge finanziaria che abbiamo votato in tutta fretta e che è stato il regalo delle elezioni anticipate, perchè normalmente una legge finanziaria si fa in modo diverso, normalmente si inseriscono all'interno della legge finanziaria cose diverse.

Allora, se noi dovessimo analizzare questa legge come una legge che non è in contesto ma è fuori contesto, il ragionamento dell'onorevole Porcu sarebbe del tutto legittimo. Diciamo che dentro questa legge, che è una piccola legge, che non è una legge di legislatura, che non è una legge di cui andare fieri fuori da questa aula, ci sono alcune cose necessarie, nel senso che noi abbiamo visto nelle norme, nei commi scritti che ci sono alcune cose necessitate che dovevamo mettere per forza, dentro un provvedimento, non omogenee tra di loro purtroppo. Poi ci sono alcune diverse carinerie legittime nei confronti di parti sociali e devo dire, colleghi della minoranza, che voi non vi siete affatto tirati indietro nelle carinerie verso parte del corpo elettorale perché dentro questa legge ce ne sono tante ispirate da consiglieri della maggioranza e ce ne sono altrettante ispirate dai consiglieri della minoranza, per cui se l'azione di controllo che voi intendete svolgere durante questa legislatura è sostenuta dalla necessità di fare cortesie (cortesie legittime, ci mancherebbe altro!) a pezzi del corpo elettorale che vi hanno votato, mi sembra che non sia neanche un buon segnale di come voi intendete fare l'opposizione, non solo di come, dite voi, noi intendiamo fare la maggioranza.

Credo che questa legge vada salvata per l'emendamento numero 388, cioè quello che ha destato più scalpore in quest'aula, che è un pezzo urgente e sicuramente estemporaneo che risponde a un'esigenza vera, reale, dell'intera società sarda, quella di iniziare a mettere mano a una riforma della sanità che riconsegni a questa Regione un'assistenza al malato che sia degna di questo nome. E' una sfida perché questa legge inizia quel processo di riforma ed è una sfida sulla quale noi vi chiediamo di partecipare e non per tentare di proteggere qualche pezzo di corpo elettorale, non se ne sente la necessità né il bisogno, ma per cercare davvero di fare una legge buona lavorando insieme ed evitando quello che qualcuno di voi chiama la lunga notte del Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Annuncio il voto negativo del Partito Democratico. Non è stata una bella pagina di questo Consiglio, il voto è contrario per il metodo, lo abbiamo già detto, avete annunciato un nuovo modo di legiferare, con testi organici per materia, ci avete proposto invece un provvedimento zeppo di norme particolari, clientelari, disorganiche, dal personale fino alla ciliegina sulla riforma della sanità con la quale commissariate le AA.SS.LL., niente di più vecchio. Per il metodo, non avete coinvolto il Consiglio delle autonomie locali, non avete chiesto il loro parere, non avete audito in Commissione le parti sociali, i sindacati.

E' un voto contrario per il contenuto, abbiamo tentato di migliorarlo in Commissione, vedete, si poteva fare anche una legge di questo tipo, 100 o 120 milioni di integrazione alla finanziaria su piani operativi, su progetti strategici; da un lato le politiche attive del lavoro, il precariato, gli ammortizzatori sociali, dall'altro il tentativo anche di dare un seguito con atti scritti alle parole che diciamo tante volte anche in questo Consiglio regionale, pensiamo all'ordine del giorno unitario con il quale abbiamo detto, realizziamo insieme un piano straordinario per l'industria in Sardegna.

Ecco, noi vi abbiamo messo alla prova. Con un emendamento abbiamo cercato di mettere delle risorse per un piano straordinario dell'industria in cinque anni salvaguardando i posti di lavoro, cercando veramente di presentarci al confronto con lo Stato, già dal mese di settembre, con una proposta nostra, con una proposta organica anche sul futuro, sullo sviluppo della Sardegna. Avete detto "no" anche sulla scuola, al mantenimento di plessi, istituti scolastici in particolari situazioni, in particolari condizioni di sofferenza, avete detto "no" e poi invece, attraverso un accordo con lo Stato, semplicemente dite: "Il governo fa i tagli e noi come Regione mettiamo le risorse".

Vi abbiamo chiesto insomma delle misure straordinarie, noi riteniamo che il vostro atteggiamento non sia stato coerente; oltre l'estate (al di là di questo collegato, veramente poca cosa), ci aspetta un altro autunno caldo, ci aspetta un confronto con lo Stato nel quale non dobbiamo essere subalterni, la partita con l'ENI è appena iniziata, è stato raggiunto un risultato veramente minimale. Dobbiamo riottenere i fondi FAS, siamo stati trattati veramente male dal Governo nel confronto anche con la Sicilia, 18 milioni contro 4 miliardi, non ci sono infrastrutture, dobbiamo chiedere una compensazione dei maggiori costi dell'energia, l'istituzione di una zona franca, la continuità territoriale delle persone e delle merci, la modifica del patto di stabilità. Dobbiamo insomma veramente farci riconoscere e farci riconoscere come Regione, come Regione autonoma speciale, il riconoscimento dei fondi FAS per la Sardegna, quelli che erano stati già pattuiti tra il Governo Prodi e il Governo Soru, non solo quelli a esclusiva destinazione della Regione ma anche quelli nazionali. Su questo c'è un silenzio assordante, io credo che al di là dell'emergenza veramente...

PRESIDENTE. Onorevole Bruno, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Mi scuseranno i colleghi ma io ho un'opinione, diciamo, un po' articolata su questo provvedimento, soprattutto su come abbiamo svolto la discussione e come l'abbiamo conclusa. Penso che questo sia stato un momento da montagne russe, anche lo stesso provvedimento è una cosa così, gli abbiamo dato tanti nomi, "manovrina", "cosa", eccetera. Le montagne russe sintetizzano il concetto, picchi altissimi e abissi profondi. Questo è un provvedimento disomogeneo, contiene alcune soluzioni significative, necessarie, che abbiamo perseguito per anni anche insieme, pure nella precedente legislatura, e contiene delle cadute di stile sotto il profilo normativo.

L'abbiamo, lo stiamo approvando, dopo una relazione con la stessa Giunta, ma tra maggioranza e minoranza in cui in alcune circostanze c'è stata condivisione, una convergenza dopo una discussione, per tutti voglio citare due disposizioni, non solo quella sul precariato ma soprattutto quella relativa all'internalizzazione dei lavoratori di Abbanoa, frutto di un approfondimento e di una discussione franca tra maggioranza e minoranze, e anche questo provvedimento sull'Ufficio stampa che, dopo anni di attesa, definisce una struttura necessaria per un'amministrazione moderna. Al contempo però abbiamo l'emendamento numero 388 che purtroppo getta una luce sinistra non solo sul provvedimento ma sulla modalità della gestione che noi vogliamo fare nell'amministrazione, perché mette quella pietra e la mette pesantemente sull'utilizzo delle funzioni pubbliche in ragione dell'acquisizione del consenso. Per questa ragione, soprattutto, io voterò contro perché questa ragione, in qualche misura, va oltre tutte le cose anche positive che, nella discussione, sono state sviluppate e nella decisione sono state ottenute.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Io penso che l'opposizione perda un'importante occasione per adeguarsi nella dichiarazione di voto, nell'espressione del voto, a un atteggiamento che non debba vedere ridotta questa Aula necessariamente a opposte tifoserie, chi è a favore o chi è contro. L'onorevole Uras ricordava testé che proprio alcune norme significative sono state approvate anche con il contributo di una parte dell'opposizione. Richiamava le norme sul precariato, sui lavoratori di Abbanoa, sull'Ufficio stampa, si è ritenuto insieme di rimandare al disegno di legge sul personale le norme appunto che disciplinano quel settore. Su altre questioni che noi abbiamo ritenuto qualificanti dell'azione di questa maggioranza era legittimo che l'opposizione facesse e svolgesse il suo diritto-dovere di opporsi e di dissentire. Noi riteniamo che, come maggioranza, abbiamo dato prova di grande coesione sulle questioni importanti e fondamentali.

E' inutile strumentalizzare l'esito di un provvedimento quale quello sulla sanità, banalizzarlo, minimizzarlo; intravede, invece, quella che è la politica futura di questo Governo e di questa maggioranza nel porre mano a un sistema che voi stessi non potete non riconoscere che ha segnato, nel corso di questi anni, gravi, gravissime lacune, perché richiamavate voi stessi le liste di attesa, se ci sono ancora vuol dire che qualcosa non funziona nel sistema e se direttori generali si sono visti annullare dai giudici amministrativi appalti di decine di milioni vuol dire che qualcosa non funzionava e non funziona nel sistema.

Ecco perché noi convintamente plaudiamo e ringraziamo anche l'assessore La Spisa, l'intera Giunta e lo stesso Presidente della Commissione; ma va un ringraziamento a tutta la maggioranza per il grado di coesione e di unità di intenti che ha saputo dimostrare nel portare a casa…

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Signor Presidente, io ho ascoltato con un certo dispiacere alcune dichiarazioni di voto dei colleghi dell'opposizione e vorrei ripercorrere il loro schema di ragionamento. Allora: devo sentire delle persone, che hanno collaborato fortemente alla redazione di questo testo, dire che votano contro l'unico testo che ha ottenuto la stabilizzazione di 240 persone in Abbanoa; devo sentire delle persone, che hanno collaborato a far elaborare questo testo, che votano contro il testo che riforma la programmazione integrata e, per la prima volta, non la orienta ad aspettare l'ENI o ad aspettare la Saras, ma la orienta sulla micro, piccola e media impresa; devo sentire delle persone, che stimo molto, parlare degli articoli che prevedono un menu di integrazione del reddito o di voucher formativo fino a 500 euro per i cassintegrati e per coloro che non sono coperti da ammortizzatori sociali, e che possono riceverli stipulando un patto formativo con le imprese; devo sentire persone che stimo che dicono "no" a un provvedimento che, per la prima volta, vede i sardi dire: "Della scuola ce ne occupiamo noi". Un giornale ha scritto: "La Gelmini provvede alla scuola"; il giornale ha sbagliato, perché alla scuola provvediamo noi, con i nostri soldi e con la legge che abbiamo fatto oggi.

Io sono convinto anche che l'emendamento numero 388, come ha detto l'onorevole Vargiu, sia un emendamento sacrosanto perché interviene su un grande sistema di potere che alligna su un sistema di diritti. Vedremo se si sarà capaci di non sostituire a un sistema di potere un altro sistema di potere, questo è un altro paio di maniche, ma che fosse necessario, per tutelare il diritto, intervenire su quel sistema di potere, mi pare essenziale.

Un'ultima parola vorrei dire. Il capo dell'opposizione oggi ha fatto un discorso drammatico…

(Interruzione)

… il capo del Partito Democratico.

(Interruzione)

Va bene. Però, io vorrei dire questo, che è una persona che è stata sconfitta e che io non ho mai nascosto di stimare. Spero sia l'ultima volta che si venga a colpire il Consiglio regionale senza consentire replica, perché la prossima volta inizia lui a parlare e usciamo noi. Io lo rispetto profondamente, però non è giusto usare parole gravi, quali quelle che hanno addebitato a una responsabilità politica la tragedia degli ultimi incendi, e non consentire neanche di dire: "Guardi, onorevole, si è sbagliato".

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Signor Presidente, io credo che questo disegno di legge sia una gravosa tassa di successione che questa maggioranza paga per una triste e pesante eredità. E' una tassa che cerca di dare risposte alle emergenze create dal sistema politico in generale, ma con qualche responsabilità in più del passato, e ringrazio tutti i componenti di Commissione, in primis il Presidente, che hanno profuso un grande lavoro in Commissione per cercare di dare quante più risposte possibili in quello che io mi auguro sia l'unico e l'ultimo disegno di legge omnibus che noi presenteremo all'attenzione dell'Aula.

Ho detto, in fase di discussione generale, che il mondo sta cambiando, sta cambiando la politica, stanno cambiando i rapporti tra politici e tra partiti politici; dobbiamo far emergere il senso di responsabilità per lavorare in maniera decente, per i cittadini che ci hanno eletto, anche al di là delle appartenenze politiche. Bene, con questo obiettivo io voglio proseguire il mio percorso qui ed ecco perché mi auguro che questo disegno di legge necessitato, questa triste tassa di successione per la triste eredità, sia l'ultimo. Non dobbiamo più presentare progetti di legge omnibus.

Vorrei che l'azione governativa, la nostra azione, ma la vostra azione, sia indirizzata a progetti di legge e disegni di legge specifici, approfondimento dei settori, risposte con indirizzi chiari, leggibili, con leggi leggibili. Mi auguro che, fin dalla prossima finanziaria, o anche fin dalla prossima legge, il cosiddetto Piano casa, noi possiamo indirizzare le nostre energie, le nostre risorse per progetti ben individuabili e individuati che diano risposte indirizzate per settori e non ritrovarci qui a parlare di tutto un po', un po' di risposte a tutti. Non è questa la politica del futuro e io credo che questa maggioranza darà un chiaro segnale fin dal prossimo settembre.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Avremmo voluto non scandalizzare nessuno nel dare il nostro giudizio su questa legge; ma, al di là delle cose e degli atteggiamenti di circostanza, con tanti di voi ci conosciamo da tanti anni, non possiamo eludere ciò che sta dentro e oltre le parole, gli atteggiamenti, le frasi di circostanza. Anche per voi questa è una brutta legge e lo avete detto in tanti modi e in tante forme. E' una brutta legge perché normalmente, come tutti i provvedimenti che hanno l'ambizione di chiudere un cerchio, non ha visione strategica, e che non avesse visione strategica lo si è capito dalla sottovalutazione del momento. Molte volte, quando ci sono momenti difficili e si devono dare risposte vere, i frontismi della dialettica politica si eliminano per cercare un terreno sul quale trovare delle risposte. Questo è quasi sempre, anzi, direi, è sempre una responsabilità della maggioranza, una maggioranza che, invece, ha pensato, come tradizionalmente si fa, di attenuare questi frontismi consentendo alcune vie di fuga, ma poi tendendo anche delle trappole. Quindi, questa è una legge che resta agli atti come un esempio legislativo di basso livello, sia formale che sostanziale.

Al di là degli infingimenti, come capita anche ai cavalli, scusate il paragone, le maggioranze non si vedono all'inizio, ma si vedono all'arrivo, e noi siamo contenti che alcune cose avete avuto anche, diciamo così, la sfrontatezza di portarle avanti perché vorremmo che vi passasse un po' questa sindrome del passato, trovare gli accordi non significa sempre trovare una giustificazione delle cose che si fanno sul fatto che prima c'erano altri. D'ora in poi ci siete voi e avete fatto, speriamo che, da ora in poi, potremo parlare dei risultati di quello che avete fatto e, quindi, valutare i cavalli all'arrivo, come compete ogni qualvolta si fanno le cose.

E' un pessimo esempio anche dell'uso delle regole, degli equilibri che tutelavano anche le minoranze in alcune parti, però la tassa di successione, onorevole Capelli, avremmo voluto che fosse giusta e necessaria per le cose che servono, non è giusta e necessaria per continuare a evocare che, prima di voi, c'è stato qualche altro. Anche dopo di voi ci sarà qualche altro, ma questa è una politica che non risponde a quelle domande, a quel modo di lavorare che c'è stato. Avremmo voluto anche dire diversamente, nel senso che chiunque governa può sbagliare, ed è possibile che chi ha governato abbia sbagliato, ma questo non crea una condizione sufficiente per creare la ragione vera di quello…

PRESIDENTE. Onorevole Sanna, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Presidente, io sono nuovo di quest'Aula e quindi non ho memoria storica, però sono anche abituato o, meglio, sono poco aduso al compromesso per il compromesso. Spesso, sia nella discussione della finanziaria, che nella discussione di questo disegno di legge, cosiddetto collegato alla stessa finanziaria, sono rimasto sconcertato da usi e costumi diffusi in quest'Aula, che tendono ad annacquare idee e proposte, nel tentativo spasmodico di trovare un compromesso per un compromesso, come se il bene venisse dal compromesso.

Credo che indubbiamente questo disegno di legge oltretutto si prestava molto, proprio per la sua natura, un coacervo di interessi messi insieme, indubbiamente scollegati tra loro per quanto il disegno di legge venga chiamato collegato, però un disegno di legge che si è nobilitato attraverso alcuni passaggi significativi, passaggi significativi perché sono la risposta di una maggioranza uscita da regolari e democratiche elezioni, una risposta a chi con quelle elezioni ha voluto cambiare.

Io non voglio infierire, né voglio attizzare polemiche, però quando siamo stati accusati sulle AA.SS.LL. di voler tornare indietro, ma tornare indietro rispetto a che cosa? Rispetto, come ho detto già, a medici che hanno avuto avanzamenti di carriera solo sulla base di una tessera di partito? Io avevo interrotto una carriera politica (carriera?), la mia vita politica, per tornare a lavorare all'università. Provengo da un'azienda che ha avuto il piacere, o il dispiacere sarebbe più giusto dire, piacere era tra virgolette, di avere prima un direttore amministrativo che non aveva i titoli, poi un direttore generale che non aveva i titoli, e un direttore sanitario che non aveva i titoli, con protervia, con il capriccio del principe o della principessa, scegliete voi, erano stati imposti all'Università di Sassari perché così voleva la politica! Ebbene, con questo, "sì", concordo con l'onorevole Maninchedda, a cui faccio, come a tutti i componenti, ma a lui in particolare come Presidente, i miei complimenti per il lavoro svolto, così come lo faccio alla Giunta, e in particolare all'Assessore che ha fatto un lavoro pesantissimo, io mi auguro davvero che il centrodestra sappia mostrare orgoglio e capacità e, ricordando quegli errori vergognosi di chi oggi ci critica e ci bacchetta, bene, ricordando quegli errori vergognosi, noi sappiamo dare dignità, certamente alla sanità, ma anche a noi stessi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Intervengo brevemente, Presidente, perché tutti vogliamo rientrare a casa. Io provo a girare la frittata. Non è stato detto in Aula, ma alcuni colleghi della maggioranza mi hanno confidato che loro non avrebbero concesso, se fossero stati Capigruppo, se fossero stati più quotati dentro quest'Aula, non avrebbero concesso così tanto alla minoranza. Mi hanno detto: "Vi è stato concesso troppo, avete ottenuto troppo in questo disegno di legge." Io voglio rispondere a questi miei colleghi dicendo che non c'è nessuna concessione alla minoranza. Vedete, qui ci si è confrontati, questo dobbiamo dircelo con molta onestà, ci si è confrontati in modo serio, si è parlato a lungo, si è discusso, ci si è scontrati, ma su alcuni temi abbiamo deciso di trovare un accordo e, su alcuni temi, ci siamo trovati d'accordo fino a votare all'unanimità alcuni articoli: il precariato, gli ammortizzatori sociali, le stabilizzazioni. Abbiamo approvato un comma in cui abbiamo previsto ad esempio le ricollocazioni nelle aziende, attraverso l'aggiornamento delle professionalità personali di ciascun lavoratore; è un fatto importante, moderno, è un ammortizzatore sociale moderno, che fa parte delle democrazie più avanzate. In Francia, ad esempio, quando un'azienda chiude e vuole convertire le produzioni, è obbligata a ricollocare gli operai, quello che non sta succedendo in Sardegna.

Quindi abbiamo previsto cose importanti e non si è trattato di inciucio. Io credo che le democrazie abbiano bisogno non di semplici minoranze, ma di opposizioni forti, che sappiano rappresentare un disegno alternativo, ma che sappiano in alcuni momenti anche discutere e confrontarsi per giungere all'unanimità. Ad esempio, mi riferisco alla vertenza con lo Stato, ma voi pensate che, se i nostri deputati fossero stati supportati anche da questo Consiglio, se fossero andati oltre i propri schieramenti, avrebbero ottenuto 18 milioni, a confronto con quello che ha ottenuto la Sicilia? Forse alcuni risultati sulla chimica li avremmo ottenuti se non avessimo fatto quell'assemblea, tutti insieme, deputati, e non avessimo approvato insieme, condiviso insieme, una linea? Io credo che sia importante riconoscerlo, perché sono sempre più convinto…

PRESIDENTE. Onorevole Sabatini, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Ladu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LADU (P.d.L.). Il mio voto sarà a favore di questo disegno di legge, anche perché devo dire che, pur nella limitatezza delle risorse messe a disposizione nel disegno di legge stesso, praticamente sono state date delle significative risposte, sia per quanto riguarda l'occupazione, sia per quanto riguarda l'emergenza sociale, sia per quanto riguarda le piccole imprese e tutta una serie di ulteriori interventi. Alla fine, il dibattito all'interno del Consiglio regionale ha fatto sì che questo disegno di legge desse appunto delle risposte significative.

Quello che io voglio sottolineare dal punto di vista politico non è il fatto che la maggioranza abbia dato delle concessioni alla opposizione, io credo che il confronto invece che c'è stato all'interno del Consiglio regionale abbia fatto sì che alcune sensibilità, che non sono solo sensibilità della sinistra, ma che sono sensibilità anche del centrodestra, (perché quando parliamo di emergenze sociali, di occupazione, di alcuni problemi reali del territorio della Sardegna, non sono sensibilità e problemi che stanno a cuore a voi, ma stanno soprattutto a cuore a noi), abbiano fatto in modo che noi abbiamo concordato e che quindi alcuni punti fossero approvati all'unanimità.

Però ci sono alcune questioni, alcuni punti dove la differenza politica c'è, ad esempio su uno degli ultimi emendamenti che noi abbiamo discusso, che è l'emendamento sulla sanità, è chiaro che si stanno confrontando due logiche, due concezioni politiche diverse della gestione della sanità, e quindi lì non si poteva trovare l'accordo. In questa fase, visti i risultati della gestione della sanità, che ci sono stati in questi ultimi anni, io credo che, poiché l'elettorato l'ha chiesto e l'ha voluto, il cambiamento ci deve essere.

Certamente, con questo emendamento, non si risolveranno i problemi della sanità, ma è un primo avvio, io sono convinto che si inizierà una nuova fase di rinnovamento e di riforma stessa della sanità che permetterà ai sardi di avere una sanità migliore e permetterà sicuramente anche di recuperare quella situazione di disagio sociale, di disagio soprattutto all'interno della sanità per questo tipo di assistenza che è stata fornita ai sardi, e che farà bene nell'interesse dei sardi stessi. E' questo motivo che, pur non essendo d'accordo l'opposizione, la maggioranza ha ritenuto che l'emendamento passasse.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Intervengo molto brevemente. Vorrei dire al Consiglio, a tutto il Consiglio, maggioranza e opposizione, sinceramente grazie per aver consentito alla Regione di compiere atti concreti attraverso questo progetto di legge. Se la Giunta avesse accettato l'invito, di alcuni dell'opposizione, fatto al termine della finanziaria, di non presentare questo disegno di legge integrativo della legge finanziaria e di andare invece direttamente alla presentazione della manovra 2010, innanzitutto saremmo venuti meno a una parola data, a un impegno preso e le parole quando si danno si devono rispettare, anche quando costa fatica ed è stata una fatica lo avete detto anche voi.

Ma soprattutto non avremmo dato modo di fare cose concrete a questo Consiglio regionale, perché non ci sarebbe stata l'occasione di intervenire sugli incendi, non ci sarebbe stata l'occasione di istituire la direzione generale per la Protezione civile, non avremmo fatto interventi per settori produttivi in agricoltura, nell'artigianato, nell'industria, nella programmazione negoziata. Come è stato detto, non avremmo fatto norme sulle politiche attive del lavoro, sul precariato, per quanto in parte è stato fatto, non avremmo corretto il sistema delle entrate, non avremmo messo a punto il vero livello del disavanzo, non avremmo portato alcuni correttivi nella organizzazione della amministrazione regionale, che erano e sono necessari, perché questa è una legge intervenuta in un momento molto particolare di inizio legislatura, un inizio di legislatura bruciante, tremendo, con emergenze produttive e sociali terribili, che stiamo affrontando tutti insieme anche, in parte correggendo la situazione, cioè tentando di venire incontro alle sofferenze della nostra gente.

E allora contra factum non valet argumentum, scusate il latino, contro i fatti non valgono le argomentazioni, le elucubrazioni astratte, questo è un fatto, un fatto concreto e io ringrazio per il senso di responsabilità che, sia la maggioranza, sia anche l'opposizione, hanno avuto; anche se poi c'è stata una critica molto feroce nelle ultime dichiarazioni, anche l'opposizione ha contribuito a fare qualcosa di buono per i sardi. Niente di eccezionale, ma comunque qualcosa di buono.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 32/A.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Porcu ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 63

votanti 62

astenuti 1

maggioranza 32

favorevoli 47

contrari 15

(Il Consiglio approva).

Il Consiglio sarà riconvocato a domicilio.

La seduta è tolta alle ore 20 e 58.


[MSOffice1]l'ha chiesto Porcu. Appoggia Bruno?



Allegati seduta

XXXV SEDUTA

(POMERIDIANA)

Martedì 4 agosto 2009

Presidenza della Presidente LOMBARDO

INDICE

La seduta è aperta alle ore 16 e 11.

DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 28 luglio 2009 (28), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Francesca Barracciu e Adriano Salis hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 4 agosto 2009.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposta di legge

PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge:

De Francisci - Diana Mario - Pittalis - Ladu - Maninchedda - Capelli - Mula - Cucca - Barracciu - Mariani:

"Partecipazione della Regione autonoma della Sardegna alla Fondazione Salvatore Cambosu". (56)

(Pervenuta il 31 luglio 2009 e assegnata all'ottava Commissione.)

Colleghi, constatata la scarsa presenza di consiglieri in Aula, sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 13, viene ripresa alle ore 16 e 38.)

Continuazione della discussione e approvazione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni urgenti nei settori economico e socio-sanitario, per il superamento del precariato e in materia di organizzazione regionale". (32/A)

PRESIDENTE. Ricordo che l'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 32/A, che prosegue con la votazione dell'emendamento numero 273 all'articolo 8.

Metto in votazione l'emendamento numero 273.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

(Interruzioni)

PORCU (P.D.).Vorrei che non ci prendesse la frenesia. Abbiamo la responsabilità, ognuno per la sua parte, di approvare al meglio questo provvedimento, cioè al peggio perché sappiamo che al meglio non è più possibile; credo tuttavia che non dobbiamo rinunciare, fino alla fine, dove è possibile, a migliorarne il testo. Personalmente, io e i miei colleghi auspichiamo ancora che prevalga la ragionevolezza e il buonsenso anche sugli emendamenti aggiuntivi, perché credo che sarebbe un segnale positivo anche sul percorso che dovremo fare insieme in questa legislatura, un percorso che faremo insieme anche su riforme importanti su cui non potrà venire meno il confronto.

Ma, nel merito del comma 5, io richiamo l'attenzione dell'Assessore, dei colleghi, dell'Assessore del personale, non vorrei fare solo discussioni centrate sul tema importantissimo della sanità, perché poi ci sarà occasione di riprenderlo, ma vorrei ricordare quanto dice il comma 25 dell'articolo 20 della legge regionale numero 4 del 2006, che sostanzialmente riserva ai dipendenti di ruolo dell'amministrazione e degli enti il 40 per cento dei posti messi a concorso. Io mi chiedo, e non in maniera retorica, quale sia il motivo che ci spinge a spostare quella percentuale dal 40 al 50. Apparentemente è un incremento del 25 per cento, che può essere anche marginale, però credo che dia un senso profondo a quella che dovrebbe essere la pubblica amministrazione, che si apre così a competenze, a contributi, a professionalità, tanto più che è una pubblica amministrazione che ha bisogno di competenze nuove, che riguardano il diritto comunitario, che riguardano l'innovazione.

Allora, mi chiedo qual è il motivo per riservare una quota del 50 per cento dei posti. Credo che non ci sia alcun motivo se non quello di chiudere l'amministrazione regionale ancora su se stessa. Per questo, voto a favore dell'emendamento, invitando anche l'Assessore, se fosse possibile, ad accogliere l'emendamento o a darci una spiegazione e chiedendo inoltre, lo farà anche il mio Capogruppo, il voto elettronico palese.

(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 273.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Capelli, Fois e Ladu hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Bruno - Caria - Espa - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Solinas Antonio.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Gallus - Ladu - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Murgioni - Obinu - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 46

votanti 45

astenuti 1

maggioranza 23

favorevoli 9

contrari 36

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione gli emendamenti numero 68 e 272.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 68 e 272, identici.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Caria - Mariani.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Fois - Gallus - Ladu - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Murgioni - Obinu - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 38

votanti 37

astenuti 1

maggioranza 19

favorevoli 2

contrari 34

nulli 1

Poiché non il Consiglio non è in numero legale, sospendo la seduta per trenta minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 45, viene ripresa alle ore 17 e 20.)

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta, prego i colleghi di prendere posto. Ricordo che eravamo in fase di votazione degli emendamenti numero 68 e 272, per cui era stata chiesta la votazione nominale.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Confermo la richiesta di votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 68 e 272, identici.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cocco Pietro, Cuccu, Sechi, Uras e Zuncheddu hanno votato a favore e che i consiglieri Milia, Oppi, Piras e Rassu hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Espa - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Gallus - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 57

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 17

contrari 40

(Il Consiglio non approva)

Metto in votazione l'emendamento numero 133.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Questo emendamento cerca di porre rimedio alla riscrittura che è avvenuta in Commissione del comma 1 dell'articolo 8. Il comma 1 dell'articolo 8, così come è scritto, ha indubbiamente vari profili di inadeguatezza, il principale è legato al fatto che non solo i criteri per la determinazione del trattamento economico, ma anche i criteri per l'acquisizione e la composizione dell'ufficio stampa vengono rinviati e affidati alla Giunta regionale al di fuori di qualsiasi considerazione sul personale già in carico e anche sulle normative per quanto riguarda i contratti di lavoro giornalistico.

Con l'emendamento numero 133 si fanno alcuni chiarimenti, che ritengo importanti; rimane un emendamento confuso, inadeguato, come dimostra il fatto che, nella parte finale, non ci si limita a parlare di giornalisti, di portavoce, di ufficio stampa, ma si parla in generale anche di restante personale impegnato in attività di supporto con mansioni, per esempio, di autista, cioè si introduce un'altra fattispecie che non è descritta o regolata dall'emendamento stesso.

Quindi è chiaro che, anche in questo caso, si tratta di un rimedio frettoloso a una riscrittura che era già completamente inadeguata, che ha avuto vari livelli di critica anche dalle associazioni della stampa, per cui mi sembra che sia quantomeno opportuno fare una riflessione. Certamente noi voteremo contro, soprattutto per significare una disapprovazione di questo modo di legiferare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Presidente, intervengo ora perché l'approvazione di questo emendamento farà decadere il mio emendamento successivo. Io sono assolutamente d'accordo con l'inserimento e con la chiarificazione che si tratta di giornalisti che andranno assunti con contratto giornalistico, nel mio emendamento si parlava di una definizione che forse avrebbe fatto storcere il naso a qualche costituzionalista, però facevo riferimento all'albo regionale dei giornalisti, quindi una tutela delle professionalità locali. Devo dire quindi che l'emendamento che decadrà viene parzialmente assorbito.

L'invito che rivolgo è che la Giunta possa comunque mantenere la sfera di scelta nell'ambito delle professionalità, che non mancano, in questa Aula. Devo anche dire che il primo intervento del pomeriggio sembra modificare un po' quello che è stato invece il florilegio di insulti politici che ogni emendamento, su qualsiasi comma di questo articolo, ha portato stamane; tutta conseguenza di un emendamento che affronteremo tra poco sulla sanità. Abbiamo sentito parlare di becera operazione clientelare, abbiamo sentito parlare di moralità pubblica che viene offesa, di carenza di pudore, addirittura è stata sollevata una vera e propria emergenza democratica, in questa Aula, per un emendamento che di fatto nel contenuto non viene intaccato dagli interventi che sono stati fatti, anche perché francamente l'unico aspetto su cui si sono incentrate, nella giornata di oggi, le interlocuzioni dei colleghi della minoranza sono legate al possibile commissariamento, all'ipotesi di commissariamento delle aziende.

Questo come se noi in questo momento avessimo a che fare con delle nomine fatte dalla passata gestione della sinistra e avessimo a che fare con dei Fleming, dei Valdoni o dei Cuccia della sanità. Qualcuno si dimentica che la sinistra ha nominato direttori generali senza laurea, direttori amministrativi e direttori sanitari senza titoli, con arroganza, con protervia e ora noi veniamo criminalizzati perché saremmo noi quelli che vogliono mettere le mani sul potere, saremmo noi quelli che vogliono usare arroganza! Io mi auguro davvero che i prossimi interventi che arriveranno dai banchi dell'opposizione mantengano il clima e l'attinenza che c'è stata adesso con l'intervento dell'onorevole Porcu su questo emendamento in tema di addetti stampa, e che tutti si torni un attimino con i piedi per terra, ricordandoci che tutto quello viene fatto in questa Aula comunque è nell'interesse della collettività, con le giuste osservazioni quando sono giuste osservazioni e non quando sono insulti gratuiti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Dichiaro l'astensione mia, forse non solo mia, ma di parte rilevante del centrosinistra, sulla proposta avanzata dalla Giunta nell'emendamento numero 133. A me pare che, rispetto alla situazione precedente, a quella che avevamo visto rappresentata nei testi che circolavano, si siano fatti passi notevoli in avanti. Prima questione. Non mi sconvolge l'idea che il Presidente abbia un portavoce, lo ha anche il Sindaco di Bologna, anzi ho la vaga impressione che lo pagheremo di meno, mentre non sono assolutamente d'accordo sulla modalità di reclutamento e di rafforzamento dell'Ufficio stampa della Regione; si fa con concorso pubblico tra gli iscritti all'Ordine dei giornalisti. C'è anche il riconoscimento, finalmente, dell'attività di lavoro svolta da tanti colleghi professionalizzati, giornalisti professionisti, iscritti all'Ordine, con responsabilità anche presso l'Ordine professionale, che operano da anni nella Regione, con tutte le maggioranze e sempre lealmente.

Quindi io ritengo che un contenuto come questo non possa che trovarci d'accordo. Io avrei votato a favore, non posso votare a favore perché, purtroppo, questo provvedimento, onorevole Pittalis, l'abbiamo riempito di ogni sconcezza e quindi ci obbliga ad assumere posizioni più moderate anche quando siamo d'accordo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Artizzu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ARTIZZU (P.d.L.). Un riconoscimento della correttezza e dell'onestà intellettuale del collega Uras è doveroso. Io ritengo che il collega Porcu abbia, credo involontariamente, dimenticato alcuni particolari che segnarono il rapporto tra l'amministrazione regionale e, diciamo così, la professione giornalistica nella passata stagione politica, e abbia anche dimenticato probabilmente di leggere alcuni passaggi fondamentali di questo emendamento della Giunta, che è non solo corretto da tutti i punti di vista, ma è, scusate la presunzione, una chiara attestazione di correttezza nell'operato delle istituzioni.

Voi, caro collega Porcu, nella passata legislatura, avete creato precariato, non solo lo avete creato in vari campi anche della pubblica amministrazione, la Regione è diventata, con voi, una fabbrica di precariato, ma l'avete fatto anche nei confronti della professione giornalistica, ponendo alcune persone, per carità, sicuramente degne e anche capaci, ma non provviste degli adeguati titoli, a svolgere la professione giornalistica per conto della Regione sarda, creando degli Uffici stampa che erano totalmente fuorilegge dal punto di vista della normativa che regola la professione giornalistica, e oggi lei trova inaccettabile, invece, un emendamento della Giunta regionale che è diametralmente opposto, cioè che restituisce all'Ordine dei giornalisti quello che è il ruolo di ordine professionale, e anche dignità, decoro e rispetto per i giornalisti professionisti o pubblicisti che avranno a che fare con la Pubblica amministrazione, e che traccia giustamente due direzioni.

La prima è quella del portavoce o dei portavoce del Presidente della Regione, che giustamente devono essere delle persone fiduciarie, delle persone quindi scelte, ma che hanno obbligatoriamente un contratto di lavoro a tempo determinato, e poi c'è separatamente la parte relativa all'Ufficio stampa che, come Uras giustamente diceva, è un qualcosa che sopravvive alle varie stagioni politiche e che quindi non deve avere altro requisito se non quello di essere scelto con concorso pubblico, quindi non con la creazione di un precariato e conseguentemente con la predisposizione di condizioni per una causa di lavoro e poi per un'assunzione in pianta stabile che non è passata attraverso un concorso pubblico, ma nel modo più cristallino, più corretto e più rispettoso dell'Ordine nazionale dei giornalisti e dei suoi iscritti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Signor Presidente, solo per significare all'Aula che il contenuto dell'emendamento presentato dalla Giunta è identico a quanto deliberato dalla Giunta Soru in data 7 novembre 2006, che prevedeva l'incarico - con decreto del Presidente della Regione - del portavoce, un Ufficio stampa con dodici giornalisti e l'affidamento di un Assessorato per ogni giornalista. Quindi non stiamo facendo né più e né meno di quanto fatto dalla Giunta Soru nel 2006, attraverso il testo unico del rapporto tra cittadini e l'amministrazione che non è andato avanti non certo per colpa nostra.

Casomai c'è da dire che tutte le leggi, che hanno istituito gli Uffici stampa nelle Regioni, prevedono gli Uffici stampa per le Regioni e per il Consiglio regionale; una cosa che manca, perché il ventre molle rimane, anche in questo settore, il Consiglio regionale, i cui resoconti assomigliano sempre di più al linguaggio parlamentare e non a un linguaggio di informazione nei confronti dei cittadini sardi. Il vero problema del rapporto tra la Giunta e il Consiglio regionale sta nel fatto che il Consiglio regionale non ha le strutture che ha la Giunta regionale, per cui finiamo sempre per dover attingere da fonti che non sono autonome e che non sono le nostre. Io mi auguro che anche il Consiglio regionale si doti di uno strumento così importante e così significativo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, anch'io mi associo all'indicazione del mio Capogruppo, alle cose dette circa il voto di astensione, anche se poi, ascoltando l'intervento dell'onorevole Artizzu, ho avuto la tentazione di cambiare idea circa questo voto per votare contro, invece che astenermi, perché questo emendamento, questo nuovo emendamento della Giunta, così predisposto, non era il testo originale, se la Giunta stessa deve predisporre un emendamento modificativo del proprio testo, è chiaro che c'è stato in corso d'opera un ripensamento, un rivedere le cose e dover riscrivere una norma, e non perché colpiti sulla via di Damasco, fulminati, ma il fulmine è arrivato dall'Associazione Stampa sarda, dall'interno dello stesso Ufficio stampa, si sono sollevate forze politiche e si è corretta una pessima norma scritta nel cosiddetto "collegato" o "scollegato" alla finanziaria, la si è corretta mettendola in una forma, così come richiesta dalle parti politiche e dall'Associazione Stampa sarda. Tutto ciò solo per tracciare un minimo di cronistoria circa il testo che noi andremo a votare o, meglio, sul quale ci asterremo, presente oggi.

Sperando che questi fulmini non debbano arrivare sempre dall'esterno e che qualche volta la Giunta, la maggioranza ripensi se stessa, i propri emendamenti e le proprie norme, senza dover avere sul collo il fiato dell'opposizione, dell'opinione pubblica o delle associazioni di categoria.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, intervengo per una dichiarazione di voto, ovviamente a nome del Gruppo. Vi do atto, vi diamo atto di aver rettificato, seppure costretti, il primo emendamento che voi avete presentato, con un nuovo emendamento. L'onorevole che mi ha preceduto ricordava un passaggio - secondo me - molto delicato che, se vi avesse visto coerenti nella discussione su questo collegato, probabilmente vi avrebbe portato a evitare, come abbiamo avuto modo di dire stamattina, alcune forzature che hanno offeso e leso la dignità di questo Consiglio. Noi pensiamo che la forza derivi proprio dal saper ascoltare.

Avete dato dimostrazione, come diceva poco fa l'onorevole Artizzu, di saper ascoltare, seppure, ripeto, costretti; questo sarebbe un esercizio che dovrebbe accompagnarvi con una frequenza maggiore. Lo ripeto, il saper ascoltare non è un segno di debolezza, è un segno di forza, soprattutto quando si dispone di una maggioranza "bulgara" come questa. Non è una gran bella figura quella di rettificare in questa maniera, dopo che, ripeto, siete stati costretti dell'Associazione Stampa, dai partiti e dall'opposizione. Tuttavia, noi ci asterremo, e chiudo, proprio come segno. Non possiamo votare a favore, come diceva il collega Uras, però è chiaro che, in questa nostra astensione, c'è un richiamo alla vostra sensibilità non soltanto su una materia come questa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Presidente, dichiaro il voto favorevole e faccio alcune precisazioni. Durante la discussione di questo disegno di legge, abbiamo tutti noi assunto un atteggiamento collaborativo e anche molto umile, però in questo momento devo necessariamente dire qualcosa: non accettiamo lezioni di questo tipo. Voi per cinque anni non avete saputo ascoltare; per cinque anni, avete avuto tutti i sindacati contro, escluso il suo, onorevole Diana, allora non lo era, e non avete fatto la concertazione. Ricordo ai colleghi che c'erano che, solo sulla legge sulle supertasse, sulle tasse del lusso, in quest'Aula, per tre finanziarie, sono stati presentati almeno venti emendamenti sostitutivi, tutti dalla Giunta; venti! Non avete voluto ascoltare le segnalazioni, gli inviti a rivedere le posizioni, e a correggere, portati dall'opposizione di allora, vi siete fermati soltanto davanti ai tribunali. E adesso venite a dirci che abbiamo giustamente corretto un emendamento sbagliato inizialmente, sbagliato non nelle finalità, ma nell'applicazione!

Ci avete richiamato giustamente a maggiore attenzione. Abbiamo sentito i giornalisti, abbiamo modificato le posizioni per cercare di raggiungere un obiettivo trasparente e legittimo, e venite qui a farci delle lezioni! Non credo che sia questo il tema per dare delle lezioni, ce ne potranno sicuramente essere altri, ma questo assolutamente no! O vi devo ricordare che, ancora oggi, non avete riconosciuto che, in maniera poco trasparente, avete finanziato la pubblicità istituzionale, per esempio con il cosiddetto Novas, il giornale di regime pagato dalla tasca dei contribuenti e dal bilancio regionale.

Allora, dovrei ripetere quello che ho detto a Ben Amara qualche giorno fa, che calza a pennello, anche in questo caso, ma non lo faccio, per cercare sempre di più un rapporto di collaborazione e di leale confronto, ma che il confronto sia leale, e non sia soprattutto mancante delle giuste e corrette informazioni. Dopodiché, noi possiamo sempre rivedere le nostre posizioni alla luce di una chiara illustrazione di vantaggi migliori portati dagli emendamenti dell'opposizione. Ma che, a questo punto, veniate a bacchettare chi vi ha insegnato per anni come si deve fare, mi sembra un po' eccessivo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, intervengo solo per annunciare il voto favorevole e per proporre, se la Giunta fosse d'accordo, un emendamento orale, al comma 1 bis, nel punto in cui si dice: "… è definito un contingente, non superiore a otto unità, per le attività di informazione e di supporto tecnico al capo ufficio stampa…". Il termine "tecnico" credo che nulla abbia a che vedere. Io credo che possa ragionevolmente essere invece: "…per le attività di informazione e di supporto al capo ufficio stampa". Scrivere "tecnico" sembrerebbe quasi che i giornalisti possano fornire materiale cartaceo, svolgere tutta una serie di operazioni che non rientrano nell'attività dei giornalisti. Per cui, propongo di eliminare il termine "tecnico" e di chiudere con "supporto al capo ufficio stampa".

PRESIDENTE. Se non ci sono opposizioni da parte dell'Aula, accogliamo l'emendamento orale.

Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sempre sull'emendamento: occorre aggiungere la copertura.

Per l'ultimo inciso, proporrei questa formulazione: "Ai relativi oneri valutati in euro 150 mila per l'anno 2009 e 300 mila per gli anni successivi si fa fronte con le disponibilità recate dall'UPB S01.02.001".

PRESIDENTE. Grazie, Assessore.

Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, vorrei aggiungere alle dichiarazioni dei componenti del mio Gruppo - che condivido - che anche io mi astengo per una questione di metodo, per restituire dignità a una sana prassi che è quella del concorso pubblico.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale e dichiaro di ritirare l'emendamento numero 91.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 91 è ritirato.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 133.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Meloni Marco e Piras hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Marco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Meloni Francesco.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Bruno - Caria - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 68

votanti 49

astenuti 19

maggioranza 25

favorevoli 48

contrari 1

(Il Consiglio approva)

Metto in votazione l'articolo 8.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 8.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Peru ha votato a favore e che il consigliere Sechi ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 68

votanti 67

astenuti 1

maggioranza 34

favorevoli 47

contrari 20

(Il Consiglio approva)

Passiamo all'emendamento numero 25, per il quale c'è un invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). E' ritirato.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 25 è ritirato, così come è stato ritirato l'emendamento numero 91.

Metto in votazione l'emendamento numero 357.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, questo emendamento della Giunta corrisponde in gran parte all'emendamento numero 118, che noi abbiamo già proposto nella scorsa finanziaria e anche presentato in Commissione. L'argomento è molto importante e riguarda l'istituzione generale della Protezione civile della Regione Sardegna. Secondo noi, è un momento importante, viste anche le cose che sono successe in questi ultimi giorni, e le situazioni di emergenza che abbiamo affrontato (prima fra tutte l'alluvione), con tutti i problemi che queste possono comportare se non ci dotiamo di un'unificazione di tutto ciò che può dare soccorso ai cittadini. Tra l'altro apro una parentesi, onorevole Oppi, perché vorrei sapere se il personale addetto ai rimborsi - so che lei l'ha richiesto - è arrivato poi per svolgere le pratiche per tutta la Sardegna, lo dico per tutti.

Quello che ci lascia un po' sorpresi è perché, quanto noi abbiamo chiesto è proprio identico al testo nella versione della Giunta; tra l'altro la Giunta, a differenza nostra, dice: "…la quale esercita le funzioni che il comma 1, lettera a), punti 1, 2, 3, 4 e 6…", non indica quindi tutti i punti e non sappiamo perché. Il punto 7 riguarda il volontariato che quindi assolutamente deve essere coordinato, crediamo almeno, dalla futura direzione e il punto 5 riguarda in qualche maniera l'antincendio, il servizio a terra dell'antincendio. Pertanto, prima di passare a una votazione che potrebbe essere, credo, anche unitaria, perché poi alla fine è proprio uguale, vogliamo capire se c'è qualche modifica che si può apportare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Il collega Espa ha sollevato delle osservazioni; l'orientamento è di votare a favore, è un tema che noi abbiamo sollevato in più circostanze, è importante che la Direzione generale della Protezione civile venga istituita. Il voto è favorevole, chiedo la votazione nominale, ma anche una risposta a quanto richiamava il collega.

(Interruzione dell'Assessore della difesa dell'ambiente)

PORCU (P.D.). Noi non stiamo facendo una questione di meriti, stiamo dando un assenso a un tema che abbiamo sollevato; magari se il collega Espa avesse, ci confortate nel voto che vuole essere evidentemente positivo. Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Presidente, in relazione a questo emendamento, ritengo che si possa fare effettivamente un emendamento orale aggiuntivo alla proposta della Giunta, quindi sarebbe "punti 1, 2, 3, 4, 6 e 7", togliendo ovviamente prima la virgola, così facendo rientrare il volontariato all'interno della previsione. E' palesemente una mera dimenticanza materiale che sarebbe potuta essere risolta in sede di coordinamento. Quindi, dopo le parole "conferisce alle regioni", aggiungere "e quelle di cui all'articolo 69 della legge regionale 12 giugno 2006, numero 9", in maniera tale che siano ricomprese tutte le funzioni in tema di Protezione civile, ivi compresa quella di cui al punto 5 che richiamava prima Espa. Se la Giunta è d'accordo, proporrei questo emendamento orale. Ho già consegnato una copia agli Uffici.

PRESIDENTE. Si è tutti d'accordo?

(Interruzione del consigliere Espa)

PRESIDENTE. No, non può intervenire di nuovo, onorevole Espa, assolutamente.

(Interruzione dei consiglieri Espa e Capelli)

PRESIDENTE. Per aggiungere la firma non c'è nessun problema. All'emendamento orale ci si può accordare tutti e si possono dare comunque le proprie firme risultando così agli atti del Consiglio un sostegno forte e il fatto che la proposta non proveniva soltanto dall'onorevole Steri.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). E' in atto ancora la modifica, così mi esprimo anche su di essa?

PRESIDENTE. Onorevole Uras, è già fatta. Prego.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io avevo in mente già di esprimere il parere positivo e quindi il voto a favore di questo emendamento. Voglio solamente sottolineare una cosa perché connessa agli ultimi eventi. Rammento, signor Presidente, che abbiamo mandato una lettera al Presidente della Regione (non è che ambissimo a una risposta immediata e neppure a un cortese riscontro del tipo "Ho ricevuto la vostra lettera"), con la quale i Capigruppo della minoranza hanno chiesto al Presidente della Giunta di riferire in Aula non solo sulle vicende che ci hanno riguardato direttamente, ma anche sulle relazioni con il Governo che ha avanzato delle critiche al sistema regionale di intervento.

Credo che una delle cose da farsi era proprio individuare, attraverso la riorganizzazione del servizio di protezione civile, una responsabilità chiara attorno a questa materia, che non è solo, quindi, quella che attiene al pronto intervento in materia di incendi, ma che riguarda anche tutto ciò che è connesso a eventi di tipo calamitoso, più o meno naturale come quelli che hanno visto la Sardegna devastata in questi mesi, direi anche in questi anni.

Quindi, il parere è positivo, sarebbe "positivissimo" e diventerebbe ancora ulteriormente positivo se la Giunta potesse prendere l'impegno, anche a nome del Presidente, di riferire in Aula attorno alle vicende note.

PRESIDENTE. Il consigliere Porcu ha chiesto la votazione nominale dell'emendamento numero 357.

Invito i consiglieri che appoggiano la richiesta ad alzarsi.

(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 357, nel testo modificato.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Tocco e Greco hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cucca - Cuccu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 64

votanti 63

astenuti 1

maggioranza 32

favorevoli 63

(Il Consiglio approva).

Gli emendamenti numero 67 e 118 decadono a seguito dell'approvazione dell'emendamento orale introdotto all'emendamento numero 357, in quanto in esso ricompresi.

Passiamo all'emendamento numero 34, per il quale c'è un invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Presidente, l'emendamento si può ritirare, fermo restando che tutto sommato c'è qualche perplessità nel ritirarlo e spiego i motivi. Si tratta di un emendamento che tende a venire incontro al problema di carenza di dirigenti attualmente esistente all'interno del Corpo forestale di vigilanza ambientale; un Corpo che, come è stato più volte ricordato in quest'Aula, in questo momento è sottoposto a una forte pressione in una stagione purtroppo eccessivamente ricca di rischi di incendio che impegna sino allo spasimo delle proprie forze il Corpo. Esistono delle figure professionali che sono sicuramente affini rispetto a quelle di dirigenti del Corpo forestale che sono inquadrate all'interno, ad esempio, dell'Ente foreste ma anche delle altre strutture dirigenziali della Regione, per cui sarebbe possibile avere l'opportunità che dirigenti della Regione o di Corpi assai simili nelle funzioni a quelli del Corpo di vigilanza ambientale e forestale possano da subito essere inquadrati all'interno dell'attività del Corpo stesso.

Quindi, ci sembrerebbe che l'emendamento numero 34 contenga delle opportunità a disposizione del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, non un favore fatto a qualcuno, ma una disponibilità nei confronti di chi eventualmente dovesse già da subito fruire di professionalità oggi presenti all'interno di altre branche dell'Amministrazione pubblica e della Regione. Ovviamente è evidente che, nel caso in cui le domande fossero eccessive o di numero superiore rispetto alle disponibilità o comunque sia, tra coloro che hanno fatto la domanda c'è, da parte di chi dirige il Corpo forestale di vigilanza ambientale, la possibilità di esprimere o meno il proprio gradimento nei confronti del dirigente che fa la domanda di trasferimento. Sembrerebbe un'opportunità aggiuntiva oggi non presente purtroppo nella mobilità all'interno delle strutture dell'Amministrazione regionale.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Vargiu, quindi l'emendamento numero 34 è ritirato.

Metto in votazione l'emendamento numero 274. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'emendamento numero 26; anche per questo emendamento c'è un invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Manca. Ne ha facoltà.

MANCA (P.D.). Presidente, prima di dire se ritirerò l'emendamento, voglio chiedere all'Assessore della programmazione e all'Assessore del personale un impegno. Questo emendamento sollecitava un problema, esistente nell'Istituto zooprofilattico, per quanto riguarda ventiquattro figure che, ormai dal lontano 1992, prestano servizio tendenzialmente per situazioni di emergenza come il Piano per la blue tongue, BSE e così via.

Si sarebbe voluto con questo finanziamento dare l'opportunità di avviare all'interno dell'Istituto il processo della medicina specialistica sia per quanto riguarda i veterinari che i biologi. Adesso comprendo le difficoltà che probabilmente in questo momento sono in campo per trovare le risorse finanziarie, però io chiederei, prima di decidere se ritirarlo, all'Assessore della programmazione e all'Assessore del personale un impegno perché ci sia eventualmente la disponibilità di vedere questo problema e di affrontarlo per risolverlo all'interno del piano del personale o all'interno della prossima finanziaria che discuteremo a settembre; anche perché per adesso noi abbiamo fatto, all'interno dell'aula, sforzi abbastanza elevati per stabilizzare situazioni che forse hanno una storicità di 3 o 5 anni, e in questo caso stiamo parlando di persone che veramente da più di dieci anni prestano servizio in maniera continuativa all'interno dell'Istituto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Per questo emendamento il problema è di carattere finanziario ma ancora di più di inquadramento della situazione di alcune categorie relativamente numerosa, vista l'istituzione in cui operano, per cui occorre fare un'analisi più accurata. Si può evidentemente analizzare la questione finanziaria ma conseguentemente anche a una revisione sulle funzioni, al periodo di lavoro svolto e nell'ambito di tutti quegli interventi per i quali si prevede un obiettivo comunque di fare giustizia rispetto ad alcune ipotesi di lavoro prestato da tanto tempo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Manca. Ne ha facoltà.

MANCA (P.D.). Ritiro l'emendamento numero 26.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 26 è ritirato.

Passiamo all'emendamento numero 35, per il quale c'è un invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni. Ne ha facoltà.

DEDONI (Riformatori Sardi). C'è la disponibilità al ritiro. Non c'è un grosso incremento di richieste ma c'è il riconoscimento di chi ha prestato effettivamente servizio nell'amministrazione, ha adempiuto ai propri compiti in quel ruolo specifico, quindi credo che sia una cosa da poter inserire, anzi mi pareva che ci fosse anche la disponibilità della Giunta in questa direzione perché non comporta oneri e gravosità all'amministrazione. Si tratta semplicemente a chi ha compiuto il proprio dovere con una determinata mansione, di riconoscergliela agli effetti pensionistici.

PRESIDENTE. Onorevole Dedoni, ritira l'emendamento?

DEDONI (Riformatori Sardi). L'emendamento è ritirato.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 35 è ritirato.

Passiamo all'emendamento numero 36, anche per questo emendamento c'è un invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni. Ne ha facoltà.

DEDONI (Riformatori Sardi). Presidente, siamo in presenza delle stesse identiche condizioni, fatto salvo che hanno prestato servizio in specifici momenti per i quali c'era la necessità di avere dei dirigenti che seguissero più puntualmente alcuni aspetti della programmazione regionale. E' identica, ma con diverse funzioni, la tipologia dell'emendamento numero 35 e 36.

PRESIDENTE. Per cui l'emendamento numero 36 è ritirato.

Metto in votazione l'emendamento numero 37.

Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). L'emendamento numero 37 è ritirato.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 45, per il quale c'è un invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, credo che sia sospeso, non c'è un invito al ritiro su questo emendamento.

PRESIDENTE. L'aveva sospeso il relatore, poi la Giunta si è espressa invitando al ritiro.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, io penso di non ritirarlo perché ho parlato anche prima con l'assessore Corona e abbiamo un'idea un po' diversa. Credo che sia una questione di giustizia elementare approvare questo emendamento perché noi l'altro giorno abbiamo stabilizzato il personale dell'ARA che è personale nelle stesse condizioni cioè sulla base dei soli titoli, titoli che possiedono anche i dipendenti regionali interessati da questo emendamento, anzi questi sono entrati con pubblico concorso mentre i dipendenti dell'ARA non sono entrati con pubblico concorso.

Inoltre, se noi non li inquadrassimo, avrebbero anche la beffa perché i dipendenti dell'ARA che abbiamo stabilizzato potrebbero chiedere il trasferimento e sarebbero inquadrati in posizione più favorevole rispetto ai dipendenti che sono stati assunti con regolare procedura di concorso che però non abbiamo inquadrato. Quindi è un paradosso, stiamo premiando quelli che non hanno fatto il concorso e penalizzando quelli che hanno fatto il concorso.

Oltre tutto l'esigenza di questo inquadramento nasce anche dal fatto che, con legge regionale numero 5 del 2008, all'articolo 3 per la precisione, era stato stabilito il passaggio dei dipendenti dell'amministrazione regionale inquadrati nella categoria B alla categoria C, quindi quelli della "C" sono gli unici che non sono stati inquadrati. Si tratta di un numero limitato di dipendenti, si tratta di personale che ha fatto concorsi, si tratta di personale che ha la laurea; tra l'altro ciò non comporterebbe un costo per le casse regionali in quanto, trattandosi di persone che hanno otto anni di servizio, sono già tutti a livello massimo della categoria C e quindi passando alla categoria D non ci sarebbe un aumento di spesa. Pertanto io chiedo che venga posto in votazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sanjust per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANJUST (P.d.L.). Chiedo di apporre la mia firma all'emendamento dell'onorevole Meloni che, vorrei ricordare all'aula, è un emendamento che è stato presentato da questi banchi anche nella passata legislatura, quindi sconfessare il lavoro passato mi verrebbe veramente molto complicato. Vorrei ricordare alla Giunta che, in Commissione, è stato espresso comunque un parere positivo; i componenti della Commissione programmazione e bilancio sanno benissimo che è stato espresso un parere positivo. Assessore La Spisa, abbiamo il parere positivo su questo emendamento. Dichiaro il mio voto favorevole all'emendamento.

PRESIDENTE. La Commissione non ha espresso un parere favorevole, ha detto che era sospeso, è stato dichiarato qua in aula, onorevole Sanjust. Il relatore ha sospeso il parere sull'emendamento e la Giunta ha invitato al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Signor Presidente e signori consiglieri, io ritengo di dover dire in questo caso, e per la prima volta in quest'aula, che il parere della Giunta non debba essere seguito perché su questo emendamento ci sono ragioni sostanziali e formali che inducono alla sua votazione e alla sua approvazione.

In primo luogo questo emendamento è strettamente collegato con l'emendamento ARA. Al momento, con l'emendamento ARA, 209 o 215 persone, non so il numero esatto, passano in ruolo occupando i posti di categoria D, noi proibiamo ai "C" di accedere a quei posti. Era stato detto espressamente che i due emendamenti andavano di pari passo.

Nel momento in cui è passato l'emendamento ARA, anche questo emendamento passa. Ricordo che, sull'emendamento ARA, nei vari incontri che abbiamo avuto, eravamo stati noi a sollevare dei dubbi, poi in seconda battuta, in aula, la Giunta, in prima fase favorevole, ha cambiato idea. Però su questo emendamento c'era un accordo e l'accordo va tenuto fermo.

Oltre a questo, ricordo che, nella precedente legislatura, era stato fatto ricorso al Governo per la norma che aveva passato i dipendenti "B" in "C". Su questo ricorso alla Corte costituzionale, il mese scorso è stato raggiunto l'accordo per farlo cadere, per cui aggraviamo ancor più l'illegittimità che c'è.

Ritengo quindi che le esigenze sia formali che sostanziali inducano a chiedere il voto e che questo voto sia in senso favorevole.

PRESIDENTE. Vorrei far presente che, per l'emendamento numero 45, manca la copertura finanziaria, onorevole Meloni. Se non si trova la copertura finanziaria, l'emendamento non può essere messo in votazione. Proseguiamo con le dichiarazioni di voto.

Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Presidente, anche io vorrei apporre la mia firma su questo emendamento perché ritengo che sia la chiusura di un percorso che ha visto, l'anno scorso o due anni fa, il passaggio dalla categoria B alla categoria C e quindi non vedo perché debbano essere esclusi o si debba fare un procedimento a metà escludendo i "D" che tra l'altro sono stati assunti per concorso. Quindi in questo senso il mio voto sarà favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Annuncio il voto favorevole e chiedo anche la votazione nominale. Mi sembra che nella maggioranza ci sia qualche fibrillazione e riflessione su questo emendamento. E' un tema, comunque, che è stato ampiamente discusso, per cui mi sembrerebbe che l'iter si possa concludere e, anche da parte nostra, c'è il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RASSU (P.d.L.). Esprimo il voto favorevole solo per un motivo, perché questi funzionari regionali, che sono stati assunti con un regolare concorso, aspettano da anni di vedersi riconosciuta una qualifica che spetta loro di diritto, dopo tanti anni di lavoro.. Ecco perché voto a favore e chiedo di aggiungere la mia firma all'emendamento.

PRESIDENTE. Onorevole Meloni, se non mi viene comunicata la copertura finanziaria, non posso ammettere l'emendamento.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Credo che i funzionari, il dottor Loi, possano chiarire che, come ha già detto bene il presentatore dell'emendamento, che è stato abbondantemente discusso in altre occasioni, anche durante la finanziaria, non ha impatto economico, almeno sul bilancio 2009, nel senso che, per chi ha otto anni di anzianità ed è, per esempio, "C5", il passaggio alla categoria D1 implicherebbe un risparmio intorno ai 15 euro sullo stipendio e sugli altri oneri, quindi non manca la copertura ma ci sarebbe un vantaggio per l'amministrazione regionale, almeno nei primi anni. Poi è chiaro che, con le progressioni orizzontali, quindi da "D1" a "D2" e così via, ci potrebbe essere impatto, ma siccome oggi stiamo parlando del bilancio 2009 e di persone che abbiano otto anni di anzianità, non credo ci possa essere impatto economico. Quindi il mio voto è sicuramente favorevole.

PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu, siccome lei ha richiamato gli Uffici e il dottor Loi, le volevo far presente che sono proprio gli Uffici che mi hanno fatto presente che non c'è la copertura finanziaria.

Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Se anche si volesse tentare di trovare la copertura finanziaria, noi non siamo in grado di farlo perché non sappiamo neanche il numero dei dipendenti interessati da questi passaggi. L'invito al ritiro per esaminare la questione in un disegno di legge ad hoc per il personale non era un invito fatto per ritrosia o protervia, ma soltanto perché questioni di questo tipo richiedono una valutazione, sia sull'impatto riguardo all'assetto del personale, agli inquadramenti, sia anche sull'impatto finanziario. Se non sappiamo neanche quanti sono i dipendenti interessati da questo possibile passaggio, come facciamo a prevedere una copertura finanziaria, che in ogni caso è necessaria, perché se anche fosse vero che non ha impatto nel 2009, l'avrà nel 2010 e, quindi, noi, prevedendo questa autorizzazione, prevediamo comunque nuove spese.

Pertanto, noi ci permettiamo di chiedere ancora il ritiro di questo emendamento e l'invito al ritiro non è un "no", è l'invito a esaminare, nella Commissione competente e in Aula, al momento opportuno, questa questione che riguarda effettivamente aspettative più che legittime, ma che richiedono un approfondimento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io voglio dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento e, fra l'altro, voglio dire che mi sembra così chiaro - anche dal punto di vista dell'individuazione dei soggetti beneficiari - che, se avessi davanti un computer e l'elenco del personale dipendente, organizzato come sicuramente è organizzato nell'ambito del patrimonio informativo regionale, saprei dire esattamente il numero in dieci minuti.

Quindi, se la Giunta ha la necessità di individuare una copertura finanziaria minima, perché di questo c'è bisogno, e ha la necessità di individuare il numero, perché di questo c'è bisogno, noi siamo ancora in aula. Questo è un aggiuntivo, può benissimo essere votato anche dopo la votazione dei prossimi due articoli e prima della conclusione della discussione in aula. La realtà - lo dico ai colleghi che hanno posto per primi questa questione - è che, su queste vicende, noi paghiamo un prezzo enorme, che non è di questi giorni, non è di questi mesi e, devo dire, neppure di questi ultimi anni. E' la nostra disorganizzazione nell'organizzazione del personale. La Regione, a detta di tutti, paga sul piano dell'efficienza non perché questo o quel singolo settore di questa amministrazione ha delle insufficienze, o di organico o di competenza, ma perché è l'insieme che è cambiato, che ha un'altra natura, che ha un'altra consistenza, che ha un'altra dimensione, che deve essere trattato in un'unica modalità organica.

Ecco perché vale la pena di andare avanti e, se ci sono problemi di natura pratica, piuttosto che non ammettere a votazione l'emendamento, la Giunta si prenda quella mezz'ora per fare le verifiche necessarie e lo si riproponga dopo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Intanto dichiaro il voto a favore del Gruppo del Partito Sardo d'Azione e in più ho ascoltato l'intervento dell'Assessore quando dice che la copertura, non volendoci eventualmente per il 2009, ci vuole per il 2010. Assessore, il 2010 è lontano e c'è anche la finanziaria da affrontare, comunque c'è un capitolo, che tutti conosciamo, che è quello dei nuovi oneri legislativi, 20 o 30 mila euro danno copertura a questo emendamento, pertanto credo che questo emendamento possa essere votato dall'Aula.

PRESIDENTE. Se non c'è la copertura finanziaria, non posso mettere in votazione l'emendamento. Chiediamo agli Uffici di verificare se c'è la copertura che è stata indicata dall'onorevole Sanna.

Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Chiedo alcuni minuti di sospensione, se è possibile, stando in aula.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta. I lavori riprenderanno alle ore 18 e 25.

(La seduta, sospesa alle ore 18 e 18, viene ripresa alle ore 18 e 28.)

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta. Prego i colleghi di prendere posto.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Signor Presidente, prendo atto del fatto che l'assessore Corona si è impegnata a inserire questo provvedimento nella legge sul personale e che su questo c'è l'accordo anche dell'assessore La Spisa, quindi ritiro l'emendamento numero 45.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 45 è ritirato.

Passiamo all'emendamento numero 46, per il quale c'è un invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, anche in questo caso, io sono del parere che lo dovremmo approvare, perché anche questo sarebbe un atto di elementare giustizia, però vista la situazione ritiro l'emendamento, chiedendo anche per esso, all'assessore Corona, che venga inserito nella legge sul personale.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 46 è ritirato.

Metto in votazione l'emendamento numero 110. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 111. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 112. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'emendamento numero 394, emendamento all'emendamento numero 132.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Sull'emendamento numero 394, emendamento all'emendamento numero 132, che racchiude varie materie, come minoranza, avremmo l'esigenza di una votazione per parti, in particolare del comma 11, perché il comma 11 riguarda l'autorizzazione a concedere i contributi, a favore dei consorzi di bonifica, destinati ad abbattere i costi sostenuti per le manutenzioni delle reti irrigue, e dispone la somma di un milione e mezzo di euro. Siccome è un tema che è stato sollevato anche dai colleghi del Gruppo in Commissione, l'onorevole Cuccu e altri, noi chiediamo la votazione per parti, voteremo a favore su questo comma, mentre sul resto il voto è contrario. Chiedo anche la votazione nominale.

PRESIDENTE. Presumo che voterete a favore sul comma 11 e sul "12", in quanto il "12" è legato all'"11".

(Interruzione)

Quindi votiamo prima sino al comma 10, e poi separatamente i commi 11 e 12.

Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Poiché questo emendamento è stato presentato per far fronte a una situazione sostanzialmente di emergenza, anche in questo caso abbiamo fatto alcune valutazioni con gli Uffici per precisare meglio la copertura finanziaria e anche l'importo. Quindi, chiederei di apportare alcune correzioni al testo (consegnerò poi il testo definitivo sintetico), cioè, nel comma 9: "Gli oneri relativi ai compensi previsti dal comma 50 e le spese di trasferta, per i dipendenti regionali nominati commissari liquidatori, sono a carico dell'amministrazione regionale", si aggiungono le parole "dall'anno 2010". Il resto rimane invariato, se non per la formulazione della parte in cui, dopo "comma 50 e 50 bis", anziché le parole "e gravano sulle UPB", si usano le parole "a valere sulla disponibilità delle UPB".

Poi, nel comma 10, la quantificazione è di "1.300.000" euro. E infine, al comma 11 che termina con "1.500.000", si aggiungono le parole "a valere sui fondi di cui al decreto legislativo 4 giugno 1997, n. 143, UPB S04.02.003". In questo modo c'è la copertura.

PRESIDENTE. Grazie assessore La Spisa. Poiché non ci sono opposizioni rispetto a questi emendamenti orali, procediamo alla votazione nominale per parti che è stata chiesta dal consigliere Porcu.[MSOffice1]

(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della prima parte dell'emendamento numero 394fino al comma 10 compreso, nel testo modificato.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Fois ha votato a favore e che il consigliere Espa ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Bruno - Caria - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 63

votanti 62

astenuti 1

maggioranza 32

favorevoli 45

contrari 17

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della seconda parte dell'emendamento numero 394, commi 11 e 12.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Bruno - Campus - Cappai - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cucca - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lotto - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Mula - Mulas - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 61

astenuti 1

maggioranza 31

favorevoli 61

(Il Consiglio approva).

Gli emendamenti numero 392 e 132 decadono.

Metto in votazione l'emendamento numero 239.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Prima di fare la dichiarazione di voto, vorrei chiedere all'Assessore del personale se motiva brevemente il parere negativo.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione.

CORONA, Assessore tecnico degli affari generali, personale e riforma della Regione. Credo che l'argomento della Vicedirigenza meriti una discussione molto più approfondita di un emendamento. E' stato già presentato un provvedimento di legge, dall'onorevole Zedda e altri, che credo richieda una trattazione veramente approfondita e a parte. Quindi non ritengo che si possa risolvere in questo modo.

La Vicedirigenza, tra l'altro, come è trattata qui, istituisce di fatto una nuova categoria di dirigenti, perché le competenze previste non sono quelle di Vice ma di dirigente di livello diverso e io non sono d'accordo su questo. In ogni caso, a mio avviso, si deve discutere molto più a fondo di questa istituzione della Vicedirigenza, con un provvedimento di legge che riguardi anche tutto ciò su cui va appunto a impattare, cosa che questo emendamento sicuramente non fa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Prendo atto, e mi rendo conto, che c'è un modo un po', diciamo così, di procedere a singhiozzo in materia di personale, cioè si fanno determinate cose, non se ne fanno altre, per alcune si richiama al disegno organico, si intruppa il personale esistente verso l'alto con la carenza che abbiamo di dirigenze, sapendo bene che la mancanza di ruoli di riferimento comporta il pregiudizio del procedimento amministrativo, perché non si trovano i responsabili. Il nostro voto è a favore, ovviamente, ma credo che questa sia una proposta avente un carattere di emergenza (considerate le modalità con le quali, anche nella scorsa legislatura, si è stati costretti a nominare i funzionari temporaneamente a svolgere funzioni di dirigenti) proprio per la mancanza di quelle figure che, al di là della "31", riferiscano a responsabilità certe e consentano che i procedimenti amministrativi non stiano fermi 15, 20 giorni, un mese, piuttosto che aspettare il dirigente competente.

E' un problema di efficienza che evidentemente viene valutato in maniera diversa rispetto ad altri provvedimenti che, anche essi, hanno bisogno di valutazioni comparate, organiche, come quelle della sanità, per esempio, che invece facciamo in questa sede, a differenza di questo emendamento. Il nostro voto è a favore. Chiedo la votazione nominale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 239.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Cocco Daniele ha votato a favore e che il consigliere Dessì ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Espa - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 63

votanti 62

astenuti 1

maggioranza 32

favorevoli 17

contrari 45

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 98.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione a scrutinio segreto.

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 98.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 59

astenuti 3

maggioranza 30

favorevoli 30

contrari 29

(Il Consiglio approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri:Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Cossa - Cucca - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Si sono astenuti: -la Presidente Lombardo - Cuccureddu - Mulas.)

Passiamo all'emendamento numero 100.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Ritiro l'emendamento.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 100 è ritirato.

Metto in votazione l'emendamento numero 393. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 388.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, credo che il Consiglio abbia dato stasera, anche con il voto di poco fa, una dimostrazione di autonomia, io non valuto negativamente quando c'è un sussulto democratico che porta a riflettere su certi temi e anche a cambiare o invertire opinione rispetto a un emendamento come quello che ha favorito lo scivolo per rinnovare l'amministrazione regionale. Certamente è un segnale, a mio avviso, di autonomia, non credo che l'onorevole Diana si appellerà al malfunzionamento del sistema elettronico, ma è un sussulto di autonomia. Io vorrei, al di là delle parole di facciata, chiedere veramente una riflessione su questo emendamento ai colleghi, chiederei anche un attimo di attenzione, se fosse possibile, non ripeterò concetti già espressi rispetto al modo frettoloso di fare riforme importanti, ma richiamo due principi costituzionali (uno l'abbiamo già richiamato) che vengono certamente compromessi da questo emendamento.

Il primo è il principio di imparzialità, al quale deve uniformarsi l'organizzazione dei pubblici uffici; certamente noi lediamo questo principio nel momento in cui decidiamo di rimuovere dei direttori generali senza che essi vengano sottoposti a qualsiasi valutazione. Chiedo anche a lei, Assessore, una riflessione. Certamente è possibile che il vertice politico decida di allontanare un suo dirigente, ma deve essere fatto motivato, non può essere certo messo in condizioni di precarietà, che prescindono dalla valutazione di merito sull'operato.

Il secondo profilo è legato al fatto che noi ci contraddiciamo in questo emendamento, perché nella prima parte istituiamo un coordinamento di cui fanno parte gli stessi direttori generali che dovrebbero valutare le macroaree e poi, nei successivi commi 7 e 8, in realtà, li commissariamo e lasciamo che queste macroaree vengano decise da soggetti nominati direttamente dalla Giunta senza che ci sia neanche un preventivo concorso.

Sono due profili di illegittimità gravi, che ci fanno riflettere che non stiamo facendo una buona norma. Io spero che, anche a voto palese, questo Consiglio mostri lo stesso sussulto di dignità e questo emendamento venga ritirato per consentire di fare una buona norma nell'interesse generale della Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Caria per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARIA (P.D.). Presidente, anch'io intervengo di nuovo su questo argomento perché rimango sempre dello stesso avviso e, secondo me, le leggi regionali numero 5 e numero 10 non possono essere superate da una delibera della Giunta ancorché con un passaggio nella Commissione sanità competente. Mi dispiace, non vedo neanche in aula il Presidente della Commissione sanità, anzi. c'è! Perfetto! Benissimo!

Mi dispiace, e lo dico a lui, che questo argomento non sia transitato, nemmeno per un minuto, nell'ambito dei lavori della Commissione, e credo che questo sia, per quanto riguarda la Commissione sanità, un'invasione di campo o, ancora peggio, un'entrata a gamba tesa, Presidente. Qualcuno mi ha detto: "C'è la necessità, l'urgenza". Francamente io non vedo questa necessità e nemmeno l'urgenza e credo che questo sia un atto irresponsabile che costerà caro al Consiglio regionale, perché sicuramente si apriranno dei contenziosi, essendoci dei contratti di diritto privato con i direttori generali, che porteranno la Regione sicuramente a pagare. Credo anche che questo atto determini un cambiamento del clima che si è creato all'interno di questa Aula e che mini anche possibili accordi futuri, perché non si è avuto il rispetto degli accordi iniziali. Poi, nel chiacchierare con qualcuno ai bordi dell'aula, si pongono anche altre questioni. Mi faceva notare qualche collega di maggioranza che ci sono alcuni direttori generali che hanno risolto contratti precedenti, non mettendosi in aspettativa, ma risolvendoli definitivamente, e lavorano tutti nell'ambito della sanità. Invito chi ha presentato questo emendamento a inserire almeno una qualche clausola che li rimetta nella possibilità di rientro, laddove hanno lasciato degli incarichi, confidando in un mandato di cinque anni, rispetto a un mandato di pochi mesi.

Faccio l'ultima riflessione esclusivamente su un passaggio. La prima parte dell'emendamento mi trova anche d'accordo, è condivisibile: creare centri di acquisto, creare strutture che vanno al di là di un'azienda, portano sicuramente dei vantaggi all'economia della sanità; mentre non sono d'accordo per niente sul punto 6 dell'emendamento, laddove si fa riferimento alla costituzione di aziende autonome come strutture ospedaliere singole o funzionalmente accorpate, che possiedano, al momento della deliberazione dell'istituzione, alcuni requisiti. Credo, Assessore, che i sette punti, dalla lettera a) alla lettera g), che vengono indicati come prerequisiti per poter costituire questa nuova entità, raramente siano riscontrabili in una sola delle aziende sanitarie del nostro territorio, perché se prendiamo quello che fa riferimento al controllo di gestione, mi sembra che un controllo di gestione reale, che funzioni…

PRESIDENTE. Onorevole Caria, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Presidente, una parola di verità va detta per i tanti medici e il personale della sanità che opera, si prepara e lavora con conoscenza e competenza. Lo dico non per contraddire quanto è stato detto. Tutti abbiamo da raccontare qualche cosa sulle disfunzioni della sanità, perché tutti purtroppo ne abbiamo avuto esperienza, in Sardegna e, per dire la verità, anche nel resto dell'Italia. Mi chiedo, però se siamo davvero convinti che con questo emendamento si dia una svolta alla sanità sarda. Siamo davvero convinti che tutti i manager che sono stati nominati nel passato, anche in quest'ultima legislatura, non siano all'altezza del ruolo e che oggi voi abbiate tutte le persone adeguate, competenti, all'altezza di stravolgere, di raggiungere altissimi risultati e di cambiare il volto della sanità sarda? Io me lo chiedo e vi dico con molta sincerità che ho tanti dubbi, come credo che li abbiano molti di voi su questo punto. Guardate, non ho nessuna difesa d'ufficio da fare, per nessuno! Nella scorsa legislatura, molti di noi che eravamo in maggioranza, facemmo una battaglia quando si tentò di indennizzare i manager e di mandarli a casa, facemmo una battaglia durissima, e facemmo ritirare quell'emendamento.

Io ritengo che oggi vada fatta una riflessione. E' stata presentata una riforma sulla sanità dai Riformatori che mi pare sia una buona base di partenza per ragionare tra le forze politiche, anche al di fuori di quest'Aula e anche al di fuori dei lavori della Commissione, per tentare davvero di far fare un salto di qualità a questa sanità. Io credo che sia un tema talmente importante che deve stare a cuore a ciascuno di noi, che è importante per la nostra Regione e che è degno di una riflessione più profonda e che non debba essere licenziato così, con un emendamento di questo genere. In quella riforma si scriva con chiarezza che i manager rimangono in carica fino a fine legislatura, perché ritengo giusto che i manager vengano cambiati e che rispondano a chi ha la responsabilità politica; ma lo si faccia attraverso un ragionamento compiuto, organico, attraverso una legge, attraverso una riflessione che deve avvenire in Commissione e poi in Aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Presidente, vedo che l'argomento viene affrontato ora in maniera più tecnica e meno umorale o di stomaco. Credo che, com'è stato anche detto dai banchi dell'opposizione, molti dei passaggi di questo emendamento sono altamente e direi quasi universalmente riconosciuti come validi nel mondo della sanità in Sardegna, anche perché il mondo della sanità in Sardegna, come sta vivendo e come sta funzionando, è sotto gli occhi di tutti. Non voglio fare nessuna polemica politica su questo, ma indubbiamente l'onorevole Soru dovrebbe ricordarsi che parte della sua Waterloo personale è stata proprio legata al mondo della sanità.

E allora è vero, si può parlare dell'argomento con una legge specifica, questa è una legge, è un argomento su cui si è discusso a lungo, i passaggi sono dei passaggi sicuramente fondamentali e su questi credo che nessuno, al di là di tutto, possa dire che sono sbagliati, così come - ribadisco - è stato ricordato. Come non è sbagliato separare le Aziende ospedaliere dalle AA.SS.LL, non si può non pensare che sia logico separare il controllato dal controllore, non si può non pensare che sia logico che le AA.SS.LL. possano fare quella che è la medicina di base, la medicina del territorio, dalla prevenzione all'assistenza, lasciando che le Aziende ospedaliere facciano la sanità di ricovero e cura in maniera appropriata, nella maniera che possa essere più vicina al cittadino ma, allo stesso tempo, più proficua, sia in termini di salute, sia in termini di costi e, badate bene, non parlo di riduzione dei costi, parlo di spendere meglio i soldi, perché questo è sempre stato il nostro motivo di lamentela, questo è sempre stato, per carità, anche motivo di lamentela da parte dei nostri pazienti e quindi dei nostri concittadini.

Io credo che si possa venire incontro anche all'emendamento presentato dall'opposizione, per cui se la Presidenza me lo consente, io proporrei un emendamento orale alla valutazione chiaramente dell'opposizione, per inserire al comma 2, dove recita: "A questo scopo, nel servizio sanitario regionale", la frase: "in attesa della presentazione di un apposito disegno di legge entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, in via provvisoria sono istituite con deliberazione della Giunta regionale un numero di macroaree.". Cioè, inserire in questo nostro emendamento all'emendamento anche quanto previsto nell'emendamento che è stato proposto dall'opposizione; chiaramente se l'opposizione accetta. Io lo sto facendo semplicemente per venire incontro a una vostra proposta. Per noi andava bene, era una maniera per dimostrare apertura e disponibilità, altrimenti, ripeto, come i capricci del principe sono stati pagati dalla sanità e, negli anni passati, in cui abbiamo visto diventare direttori o salire di incarico persone semplicemente per tessera, e gli unici titoli erano quelli di essere stati presentati come candidati alle elezioni…

PRESIDENTE. Onorevole Campus, il tempo a sua disposizione è terminato.

Chiedo ai colleghi se si accoglie la proposta di emendamento orale.

BRUNO (P.D.). No.

PRESIDENTE. No. Va bene.

Ha domandato di parlare il consigliere Gallus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GALLUS (P.d.L.). Presidente, Assessori, colleghe e colleghi, ritengo che sia utile per la comprensione della decisione che si vuole assumere con l'approvazione di questo emendamento che, senza polemica, senza astio o livore, senza alcuna strumentalizzazione, senza fare dietrologia, si faccia però un piccolo excursus sulle vicende che hanno portato a questa proposta, tornando indietro alla scorsa legislatura, quando cioè venne concepito e approvato circa due anni fa il Piano sanitario. Documento che venne presentato e salutato da parte dell'allora maggioranza di centrosinistra come svolta epocale riguardo alla soluzione dei mali atavici e storici che attanagliavano la sanità sarda e, fra le tante, la buona offerta come risposta in termini qualitativi e quantitativi temporali, vedi liste d'attesa ai bisogni di salute, oppure al tanto agognato risparmio, o meglio eliminazione di sprechi, e quindi bilancio regionale che non doveva più subire pesanti saldi negativi dalla sanità. Devo dire che, chi come me, in settima Commissione ha partecipato in prima persona, anche se con posizioni nettamente differenti, alla discussione, ha cercato con entusiasmo e disponibilità di portare un contributo per quella che sembrava la panacea di tutti i mali della sanità sarda. Ma altrettanta disponibilità non ci fu dall'altra parte e comunque è sotto l'occhio di tutti il fallimento che ha ottenuto il Piano sanitario.

Le definizioni con cui non solo noi di una parte politica ma anche tecnici e professionisti del settore avevano definito il Piano sanitario, e cioè "libro dei sogni", "scatola vuota", eccetera eccetera, hanno trovato conferma nella non applicazione pratica dello stesso e nell'assenza di risultati, infatti liste d'attesa infinite, immobilità passiva oltremare in aumento e soprattutto passività eclatanti (180 milioni di euro anche nell'ultimo esercizio della sanità sarda) hanno di fatto certificato il fallimento di quel Piano sanitario e di chi lo ha voluto e ha cercato di applicarlo.

Quindi, oggi, con questo emendamento, si vuole dare una prima risposta ai sardi che, con il loro voto, l'hanno chiesto democraticamente nell'ultima tornata elettorale del febbraio scorso, impostando, ripeto, impostando di fatto una nuova riforma della sanità e sostituendo legittimamente chi è stato posto a guidare quella fallita. E che l'abbiano chiesto i sardi lo dimostra anche il fatto, e concludo, lo ripeto senza rancore e ancora polemica, che la settima Commissione sanità, al momento dell'approvazione del Piano sanitario, era composta dai seguenti commissari di maggioranza, attori principali quindi di questa riforma, cioè gli onorevoli Masia, che era il Presidente, Ibba, Lanzi, Gessa, Uggias, Lai, Cocco e Pacifico. Tolti gli ultimi tre, che non si sono ricandidati o che sono stati…

PRESIDENTE. Onorevole Gallus, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI (P.d.L.). Presidente, intervengo per dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento, e farò considerazioni attinenti ai suoi contenuti, evitando naturalmente di utilizzare termini che davvero non mi sarei aspettato venissero utilizzati, come certe espressioni che lasciano quasi di stucco: "tornare all'anno zero", "distruggere tutto quello che è stato fatto fino a oggi", "compravendita di dipendenti".

Mentre noi discutiamo questo emendamento in quest'Aula, al Consiglio provinciale di Olbia, il Presidente della Provincia, evidentemente ben informato ma non correttamente informato, ha definito l'azione dei nostri consiglieri regionali, piuttosto che tesa a difendere le ragioni del territorio, improntata a difendere politiche regionali per intenti che potevano configurarsi quasi ad personam. Io sono un medico, ho operato nel mondo della sanità con dignità e recepisco che c'è una percezione della sanità, soprattutto in alcune aree, profondamente negativa; ritengo che questa sensazione dei pazienti, degli utenti, non sia addebitabile soltanto ai comportamenti degli operatori, per quanto possano essercene di comportamenti scorretti e poco disponibili a quell'apporto umano che è necessario esprimere come operatori sanitari, ma sia da addebitare anche a un criterio amministrativo manageriale che spesso si è scontrato con l'esigenza di garantire un servizio pubblico efficiente e di qualità, al passo coi tempi.

Abbiamo ereditato una tipologia amministrativa della sanità spesso lontana dalle problematiche reali di tutti i giorni, bloccata da complessi problemi di natura burocratica, quindi questo intervento ha per noi un carattere di urgenza, è in linea con quella domanda di cambiamento che è fortemente espressa. Io penso che, in Gallura, la ASL manterrà i suoi connotati, potremo acquisire anche un'azienda ospedaliera, e quindi ci saranno vantaggi perché nel complesso sia l'ospedale che il territorio saranno gestiti con maggiore vicinanza ai problemi. Gli svantaggi di una macroarea: andate a chiederlo alla Regione Toscana, invece, dove le tre macroaree hanno raggiunto l'intento di…

PRESIDENTE. Onorevole Lai, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Contu Mariano per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CONTU MARIANO (P.d.L.). Signor Presidente, signor Assessore, signori del Consiglio, colleghi, credo che il mio voto, essendo tra i sottoscrittori dell'emendamento, sia confermato a favore dell'emendamento stesso. Devo dire molto velocemente (ragionando su quello che è successo negli ultimi cinque anni, per quella che è stata la sanità proposta da un Assessore che veniva dalle nebbie del Nord, che doveva garantire alla Sardegna una sanità di primo livello, l'eccellenza della sanità) che quello che hanno detto i colleghi stava a dimostrare soltanto il fallimento della sanità rappresentata da un Assessore che non aveva neanche diritti di cittadino sardo ossia elettorato attivo e passivo, che ha portato la sanità della Sardegna a essere soltanto terreno dove distribuire agli amici centri di potere e soprattutto ottenere il miracolo della nuova sanità, quella di essersi dimenticati dell'attore numero uno della sanità stessa, ovvero i pazienti.

Avete trasformato i letti degli ospedali in terreni di battaglia, per confermare nei ruoli, anche oltre la legislatura, incarichi che, comunque sia, andavano non confermati, ma addirittura soppressi. Devo dire che non entriamo nel merito di ruoli assegnati a figure che non avevano neanche titoli, di esservi inventati persino i titoli pur di insediare i vostri amici nei ruoli di direttori generali o di direttori sanitari amministrativi. Io sinceramente ricordo in particolare quel filo rosso che caratterizzava il Piano sanitario regionale, quel Piano sanitario che, sappiamo benissimo, non ha avuto nessuna efficienza e nessuna efficacia, soprattutto perché era sostenuto soltanto da una voglia di distribuire potere e non dalla voglia di centrare gli obiettivi, che neanche esistevano. Io affermai in quella occasione che si trattava di un Piano sanitario che tutto diceva e niente affermava; c'era un esame di problemi che sfioravano a malapena le problematiche della sanità e più volte ci siamo trovati in Commissione per mesi e in Aula per mesi a dire e ad affermare di quanti errori fosse pieno quel documento.

Bene, dopo l'approvazione ricordiamo il particolare: Piano sanitario 2006-2008 entrato in vigore...

PRESIDENTE. Onorevole Contu, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Presidente, non vedo l'Assessore, anzi è qua. Assessore, lei ha parlato di una sua idea di sanità, noi non abbiamo dubbi sul fatto che lei abbia un'idea di sanità, è che vorremmo sentire qua qual è la sua idea di sanità perché è chiaro che non si può evincere da un emendamento a uno strumento legislativo di questo tipo. Vorremmo sentirla qua, vorremmo confrontarla, vorremmo che foste conseguenti con le cose che il presidente Cappellacci ha detto in campagna elettorale, ha detto nelle dichiarazioni programmatiche e dice ogni volta: "Insieme"! "Insieme" lo ripete anche fino a stancarci, però qui non c'è nessuna conseguenza di quelli che sono proclami. Fate questa cosa, la fate da soli, la fate addirittura contro, perché lo dite voi che la fate contro qualcosa.

Noi non abbiamo nostalgia dei tempi andati, non dobbiamo neanche fare difese d'ufficio, l'ha detto bene il collega Sabatini, però difendiamo le prerogative di questo Consiglio, difendiamo la legge per quanto ci è consentito e ci chiediamo anche se siamo sicuri che, con i commissari, verremo incontro alle esigenze richiamate dall'onorevole Maninchedda, quella di prestare maggiore attenzione alla persona, di togliere arbitrarietà nella nomina dei primari, di ridurre il lavoro interinale, di eliminare il project financing. Io non penso che questi siano motivi di urgenza che possano essere superati da un commissario. Come dicevo prima, ritengo che ci siano altre ragioni e io non sono illuso come il collega Lai. Le piccole AA.SS.LL. verranno rase al suolo, scompariranno, colleghi dell'Ogliastra, della Gallura, del Medio Campidano, del Sulcis, verranno fagocitate dalle grandi AA.SS.LL. Le grandi aree di Cagliari fagociteranno Sulcis e Medio Campidano. Prima non contavamo nulla, con l'autonomia probabilmente i nostri territori qualcosina hanno guadagnato, stiamo tornando indietro da questo punto di vista.

Vi invito ad approfondire questa riflessione, ad approfondirla in Aula, non fatelo, ci fa tornare indietro da questo punto di vista. Può darsi che ci siano anche delle ragioni che ci possano portare a ritenere che un'organizzazione su aree più vaste sia più razionale e più funzionale, ma ragioniamo perché il pericolo è quello che i territori più poveri continuino a diventare più poveri e rimangano sempre più poveri e che le aree marginali della nostra isola siano sempre più marginali a favore delle aree forti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Onorevole Cuccu, per quanto mi riguarda posso garantirle che così non sarà, però proprio per questo la invito a rivedere la sua posizione, la vostra posizione, sull'emendamento orale che offre la possibilità di discutere della riforma in Aula su un disegno di legge presentato dalla Giunta entro 60 giorni. Rivedete le vostre posizioni, vi prego di rivedere le vostre posizioni! Quell'emendamento ci consente di discutere tutto in quest'Aula, ovviamente ci teniamo il diritto di procedere ai commissariamenti di direttori generali politici, dei quali alcuni senza titoli; onorevole Caria, io avrei evitato di toccare certi tasti, soprattutto perché in certi momenti e su certi argomenti alcuni di noi è meglio che non prendano la parola. Soprattutto perché noi abbiamo denunciato, anche nel recente passato, le nomine di direttori generali amministrativi e sanitari totalmente illegittime perché privi di titoli, questo lei lo sa molto bene e mi dispiace ricordarlo in quest'Aula. Sono le nomine che sono state oggetto di maggiori ricorsi e segnalazioni politiche in quest'Aula più di tutta la storia autonomistica, perché quelle nomine, quel metodo ha distrutto la sanità e il metodo è anche sostanza. L'abuso del "15 septies" non devo insegnarle io che cosa vuol dire! Abuso che ha portato anche, tra l'altro, nell'organizzazione sanitaria, senza stare ad ascoltare tutti, alle liste d'attesa e al CUP regionale che è il grande disastro della sanità dell'epoca appena passata e su questi argomenti lei sa che non sto dicendo fesserie. Perciò noi dobbiamo mandare a casa quei direttori generali che ancora oggi, appena giovedì, stanno continuando a utilizzare il "15 septies" come arma politica contro questa maggioranza e quindi anche contro i cittadini e a costo di farlo pagare ai cittadini.

Rivedete le vostre posizioni sull'emendamento orale, vi prego, portateci a discutere in Aula sulla riforma, noi lo vogliamo fare e aggiungo che vorremmo fare anche un altro emendamento orale, onorevole Caria, quello che salva la posizione di alcuni direttori generali costretti a dimettersi per accettare quell'incarico, perché noi non vogliamo fare stragi. Abbiamo vinto una battaglia, vinceremo anche la guerra, ma non vogliamo creare solo morti sul nostro passaggio, vogliamo anche salvare quelle persone che, per ricoprire quel ruolo, si sono dovute dimettere. Noi siamo pronti a fare anche quell'emendamento orale. Accettate l'emendamento orale che ci porterà a discutere della riforma…

PRESIDENTE. Onorevole Capelli, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). In realtà, questa mattina, quando gli interventi sulla discussione generale dell'articolo hanno riguardato un emendamento aggiuntivo a un emendamento aggiuntivo, io ho provato ad accennare che questo non è lo strumento adatto neppure per risolvere il problema contingente di come sostituire i direttori generali, amministrativi e sanitari attualmente in carica. Io ho una tesi che non godeva della simpatia della precedente Giunta: sono convinto che la sanità, il Servizio sanitario regionale deve funzionare in ragione dell'interesse del cittadino e deve rispettare le leggi, chi lo amministra deve essere necessariamente estraneo alla politica. Dovrebbe essere introdotta una regola per cui non può essere scelto chi abbia militato in partiti politici.

(Interruzione del consigliere Capelli)

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Sì, è importante e spiego anche perché. Perché è uno degli strumenti attraverso il quale il sistema sanitario regionale si procaccia consenso e quando si utilizza l'Amministrazione per cercare consenso elettorale, badate, si mette la prima pietra di un sistema di corruzione, di decomposizione dello Stato. Questo vale per il centrosinistra come per il centrodestra o per qualunque altro schieramento politico diverso da questi!

Bisogna evitarlo come la peste, cosa che non ha fatto il centrosinistra precedentemente, lo posso dire perché io personalmente e neppure come formazione politica ho indicato chissà chi, non ce n'è uno che possa dire tra i direttori generali, amministrativi e sanitari del sistema sanitario regionale che è venuto indicato dalla forza di sinistra, da quella che c'era o da quella che c'è! Neppure quando eravamo maggioranza! Non l'abbiamo fatto e non perché c'era un pescecane che si mangiava tutto, perché come ben sapete ci sono direttori e dirigenti amministrativi e sanitari che fanno riferimento allo schieramento vostro, lo sapete benissimo...

PRESIDENTE. Onorevole Uras, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, io credo che, in questo dibattito di oggi particolarmente intenso sul punto della sanità, la domanda giusta, sensata, diciamo anche moderata, ma nel senso proprio pieno della parola, è quella che si sono posti bene prima sia l'onorevole Cuccu che l'onorevole Sabatini e tutti noi:questo cambiamento risponde alle esigenze poste di centralità della persona, come chiesto da tanti di destra e di sinistra su questa materia? E ancora: perché avete voluto privare questo Consiglio, la Commissione e la Sardegna di un sano dibattito sul miglior modello di rinnovamento? La nomina dei Commissari risolverà i problemi delle liste d'attesa?

Su queste domande noi crediamo proprio che non ci siamo, non è così, avevate i numeri per affrontare un ragionamento, ma l'unica cosa che interessava in questo momento era quella di nominare i nuovi commissari. Questo interessava e, ripeto, in questa opposizione ci sono persone che hanno spiegato e anche hanno dimostrato in aula che, davanti a posizioni non condivise nella scorsa legislatura, insieme poi a tutto il centrosinistra, hanno battuto opposizione, hanno detto, hanno voluto il rispetto delle regole in questo Consiglio. Per questo oggi alcuni di noi sono autorevoli, ma tutti noi siamo autorevoli, nel poter dire: perché la legge non viene rispettata? Perché la Sardegna è privata da questo modello? Vogliamo discutere del modello delle Marche ad esempio? Le Marche hanno una sola ASL, più tutta una serie di coordinamenti, ma perché noi lo dobbiamo fare? Perché dobbiamo partecipare? Perché appunto, come qualcuno ha già ricordato, avete un Presidente che fa un programma dicendo "l'ascolto", "la partecipazione", "la democrazia partecipata" e poi invece in poche ore cambiamo tutto.

Ecco a queste domande, che sono domande serie, bisogna porre un rimedio perché il dibattito deve rimanere in piedi, non può essere solo il problema di eliminare (come avete detto trasparentemente, anche se sappiamo che la legge non lo prevede), o di far fuori adesso i direttori generali perché vanno sostituiti. Non è il problema della spesa, lo ripeto, l'abbiamo detto in tutte le salse, abbiamo già dimostrato come c'è un tesoretto di 85 milioni di euro che l'Assessorato può utilizzare per ripianare il debito, in parte ovviamente. Ricordiamo che, nel 2004, siamo arrivati con un debito di 268 milioni di euro, quindi la situazione - come dire - in ogni caso mi sembra poco consona al cambiamento totale a causa di cattiva gestione. Quindi, su questo argomento, credo che dovremo continuare il dibattito anche se con questa norma...

PRESIDENTE. Onorevole Espa, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI (P.d.L.). Intervengo solamente per fare qualche ulteriore precisazione a quanto già detto da molti autorevoli colleghi che mi hanno preceduto e, visto che ha parlato un attimo fa l'onorevole Espa, vorrei ricordargli una cosa che lui sa benissimo e cioè che la legge fatta dalla sua maggioranza, cioè la legge numero 10 del 2006, prevede che, quando c'è un grave disavanzo, ci possa essere la rimozione automatica dei direttori generali.

Detto questo, ripeto, anche se non vorrei, che, nel 2008, abbiamo avuto un disavanzo di 170 milioni di euro con un andamento tendenziale di 190 milioni di euro per il 2009, scusate se è poco! Questo dal punto di vista del "ragionierismo", che è un sistema molto molto in uso negli ambienti del centrosinistra che hanno, come voi tutti ben sapete, amministrato la sanità sarda in questi cinque anni con una grande attenzione ragionieristica. Però, se vogliamo affrontare il discorso anche in termini di assistenza sanitaria che è stata data in questi anni dal governo di centrosinistra e che noi, ovviamente, vorremmo, dovremmo cambiare e che cambieremo, cambiando in primis i direttori generali.

Vi posso dare solamente due dati veloci. Per una regione insulare, come la nostra, che va a stabilire come si può valutare la qualità dell'assistenza sanitaria (che, badate, è una cosa molto difficile da valutare sia in termini di legislazione nazionale ed europea), è molto semplice, Basta andare a vedere i dati dell'emigrazione sanitaria extra Regione, allora si scoprirà un dato molto interessante, cioè che, dal 2004 al 2007, l'emigrazione sanitaria extra Regione è aumentata di oltre il 25 per cento, la spesa per l'emigrazione extra Regione, in questi tre anni di Giunta di centrosinistra, del governo della sanità sia ben inteso, è aumentata di 11 milioni di euro e queste non sono chiacchiere, questi sono fatti e lo sapete perché? Perché i sardi hanno ripreso i viaggi della speranza per fare gli interventi cardiochirurgici, per farsi le ablazioni delle fibrillazioni atriali, per le quali siamo indietro di almeno 5 o 6 anni rispetto alla media nazionale. Abbiamo ripreso a fare le cose che non si facevano da 6, 7, 8 anni. Questa è la qualità della riforma sanitaria partorita da Rosy Bindi, dalla vostra Rosy Bindi, da quella che ci ha fatto la famosa riforma sanitaria che oggi - guarda caso - nella parte ospedaliera, con la sentenza del TAR...

PRESIDENTE. Onorevole Locci, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, vorrei per prima cosa tranquillizzare l'onorevole Caria circa la possibilità delle cause, perché ricordo che, all'articolo 7 del contratto deliberato dalla Giunta Soru e firmato da tutti i direttori generali, c'è scritto che il contratto è risolto con conseguente decadenza dall'incarico nei seguenti casi: al punto c), quando per esigenze funzionali l'assetto istituzionale e organizzativo del servizio viene sostanzialmente ridefinito; quindi è molto difficile che possano farci causa. Possono farcela, però è molto difficile che vincano.

Detto questo, cercherò in questi due minuti, visto che non sono intervenuto stamattina, di dare un senso tecnico all'emendamento e di spiegarlo. Cominciamo col dire che si tratta dell'avvio di un processo di riforma complessiva del sistema a cui poi deve seguire e sicuramente seguirà una legge organica e complessa, che del resto noi Riformatori abbiamo già presentato, con il modello della ASL unica, a tutti non va bene, però spero che serva come base per tutti per cominciare a discuterne.

Stamattina siamo stati accusati di tutto a causa di questo emendamento, manca solo lo stupro poi abbiamo fatto tutto il codice penale, civile, amministrativo e forse anche quello sportivo. Però, colleghi della minoranza, guardate bene questo emendamento, perché è breve, compatto, ma è completo e soprattutto contiene i nostri punti fermi, quelli su cui tutte le forze della maggioranza si sono trovate d'accordo e che sono: la separazione tra gli erogatori delle prestazioni dirette da quelle indirette, quindi ospedali e territori, il downsizing delle aziende sanitarie quindi la riduzione di volume che introdurrà maggiore facilità di gestione, il livello decisionale soprattutto nel territorio viene portato il più vicino possibile ai cittadini che di quelle decisioni subiranno le conseguenze, quindi produrranno un meccanismo di feedback positivo, e infine l'introduzione delle aree vaste che abbiamo mutuato, tra l'altro, dall'esperienza di una regione rossa, la Regione Toscana, aree vaste per accorpare le funzioni amministrative, per ridurre i costi e presumibilmente per ridurre i livelli burocratici.

Noi Riformatori preferivamo e preferiamo tuttora la ASL unica, questo sia ben chiaro, ma ovviamente abbiamo dovuto cercare un compromesso con gli altri e l'abbiamo trovato. Abbiamo trovato un accordo, abbiamo fatto un provvedimento che stiamo per votare. Siamo stati bravi a trovare l'accordo così rapidamente, siamo stati bravi a farlo, siamo stati bravi a farlo bene, dovreste invidiarci per la coesione che abbiamo dimostrato invece di insultarci.

Chiudo con la questione dei direttori generali. Non abbiamo fatto questo provvedimento per cacciare i direttori generali, se avessimo voluto solo fare quello, avremmo potuto semplicemente fare un emendamento, magari metterci po' di soldi così non ci avrebbero fatto causa; oppure avremmo potuto scegliere la strada della Dirindin, che io ricordo bene perché l'ho vissuta sulla mia pelle, colleghi, ve lo assicuro, l'ha ricordato stamattina anche l'onorevole Pittalis quando ha parlato di quel galantuomo...

PRESIDENTE. Onorevole Meloni, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Signor Presidente, la discussione di oggi è stata caratterizzata avendo riguardo non solo all'emendamento ma ad aspetti più generali di riforma del sistema sanitario. E' stata caratterizzata da una serie di affermazioni, a mio avviso, non condivisibili perché o basate su errori di fatto o basate su errori di interpretazione della normativa vigente ovvero su questioni di principio ( scorporo o non scorporo degli ospedali di cui parlava l'onorevole Caria), su cui o si è d'accordo o non si è d'accordo, e la posizione della maggioranza su questo punto è una posizione diametralmente opposta rispetto a quella che ha annunciato, per conto dell'opposizione, l'onorevole Caria.

Errori di fatto. Si parla di deficit, si parla di 470 milioni circa di deficit lasciato alla fine del 2004 dal centrodestra (parliamo del 2004, tenendo conto, però, che metà anno è imputabile al centrosinistra), ma questi 470 milioni sono meno delle somme iniziali e finali del deficit del centrosinistra. Nel 2005 sono 328 milioni e 869, nel 2008 sono 179 e 882 e rotti. Quindi, attenzione ai dati. Va inoltre considerato che il deficit del centrosinistra è fatto quando le somme spese per la sanità sono notevolmente superiori a quelle spese sino al 2004; non solo, ma nel 2004 il centrodestra si era dovuto caricare di tutte le somme che dovevano essere accantonate e che la Giunta Palomba non aveva accantonato nel giro dei precedenti cinque anni.

Quindi, se parliamo di deficit, che è un discorso estremamente complesso, diciamo che si può discutere sui dati, possono esserci diverse interpretazioni, quello che è sicuro è che i dati che sono stati citati oggi in quest'aula sono totalmente errati e non condivisibili, fermo rimanendo le varie e diverse interpretazioni che possono esserci.

Errori di interpretazione. Si contesta l'emendamento dicendo: "Costituite nuovi uffici delegando la Giunta". Ma, attenzione, la Giunta Palomba ha costituito così gli uffici del "118"; in questo caso, non costituiamo nuovi uffici, attribuiamo funzioni a uffici già esistenti, che sono gli uffici delle AA.SS.LL. che vengono centralizzate.

Purtroppo il tempo non mi consente ulteriori considerazioni. Non posso che dire che condivido integralmente quanto ha affermato l'onorevole Capelli e che, pertanto, se l'opposizione aderisce a quell'emendamento orale prospettato dall'onorevole Campus, si può iniziare il procedimento di individuazione delle macroaree degli ospedali, procedere al commissariamento, la portata della norma non è disporre il commissariamento, perché, come ha detto l'onorevole Meloni, comunque poteva essere risolto il rapporto, il problema è che non vogliamo nominare i direttori generali fintanto che non abbiamo la nuova realtà, perchè non possiamo valutare effettivamente il modello organizzativo che uscirà dalla riforma. Ma, se accettate l'emendamento orale, siamo pronti ad andare in aula a settembre e, al limite, a interrompere il procedimento di riforma d'accordo con l'opposizione. Il voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Questo è un disegno di legge basato sull'urgenza, sui problemi prioritari della Sardegna, è vero, onorevole La Spisa? Così lo abbiamo motivato in queste settimane. In realtà, io vedo che c'è un'ansia, un'ansia di gestione del potere, di fare in fretta, di fare in fretta a occupare il potere. Io credo che forse è l'unico modo che riesce a compattare questa maggioranza, lo abbiamo visto anche poco fa, attraverso quel voto segreto. L'assessore Corona, poco fa, su un emendamento che riguardava le funzioni dei vicedirigenti, diceva: "Dobbiamo approvare questo provvedimento non con un emendamento, ma con una legge organica; non può essere fatto così, in maniera semplicistica". Ecco, voi in maniera semplicistica state per fare la riforma della sanità o, meglio, state tentando, e sicuramente lo farete, sarà una vostra responsabilità, semplicemente di sostituire i manager. Mi chiedo se è questa, onorevole La Spisa, l'emergenza della Sardegna in questo momento, se ci potevano essere dei modi, anche più corretti, di legiferare, se è questo il senso di questo collegato, se per questo lo avete voluto portare in aula. Io credo che non si possa affrontare questo tema, che veramente riguarda il cuore, riguarda la centralità della persona, in questo modo scorretto.

Quindi, noi non vogliamo entrarci in nessun modo, non condividiamo niente di questo modo di fare. Vi chiediamo di ritirare l'emendamento, poi troveremo il modo, magari, forse anche con un emendamento di sintesi, di riportare al corretto modo di legiferare, cioè andare in Commissione, sentire le parti sociali, ascoltare e arrivare, insomma, a una sintesi che sia veramente nell'interesse della Sardegna. Noi diciamo "no" a un eccesso di potere di delega alla Giunta, insomma crediamo che, con questo emendamento, andate a non dare più senso al Piano sanitario regionale, alla legge numero 10, a importanti riforme che sono state fatte nella scorsa legislatura.

Volete ritornare al passato, ritornate ai comitati di gestione. Io credo che d'ora in poi non vi sarà consentito più parlare del passato, parliamo del presente, parliamo del futuro, di quello che voi farete. State introducendo un precedente e, quindi, insomma, parleremo di questo anche nelle prossime settimane. Avevate la possibilità di fare una valutazione anche della direzione generale delle AA.SS.LL, dei manager, uno per uno, di fare le vostre valutazioni. Esiste la continuità amministrativa, non ne tenete conto, insomma, avete voluto ragionare, con questo emendamento all'emendamento, semplicemente basandovi sul potere fine a se stesso. Noi riteniamo che sia un modo sbagliato di operare e per questo riteniamo che…

PRESIDENTE. Onorevole Bruno, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Siamo quasi al grottesco, mi pare un dibattito tra sordi e anch'io mi rendo responsabile di questo teatro. Mi pare evidente, è stato detto con molta franchezza dall'onorevole Capelli e altri, che volete liberarvi dei direttori generali, è anche legittimo rispetto a una certa condotta politica, e per fare questo vi inventate un'alchimia organizzativa. E' questo che davvero è incomprensibile, Assessore.

Badate, io non ho da difendere nessuno. Io stesso recentemente ho presentato, Assessore, lei lo sa bene, un'interrogazione a lei, che si conclude chiedendo la rimozione di un direttore generale, lo dico - scusi l'autocitazione - a dimostrazione che non devo difendere nessuno. Ma non va, non va nel merito e nella sostanza, la cosa che voi proponete.

L'emendamento orale proposto dall'onorevole Campus sembrava dimostrare che la materia si potesse discutere alla ripresa delle ferie; lo abbiamo respinto perché chiaramente era un palliativo, era un tentativo, con tutto il rispetto, onorevole, per carità, le chiedo scusa anticipatamente, una sorta di presa in giro, un pezzo di carota col bastone dietro per l'opposizione, ma, insomma, non è questo, però si capisce. Tuttavia, ripeto, l'onorevole Capelli ha detto chiaramente, non mi pare che si prestasse a dubbi interpretativi: "Dobbiamo cacciare i direttori generali!", venti punti esclamativi! Mi pare che siamo di fronte a una palese dimostrazione di qual è la volontà reale e qual è l'obiettivo.

Allora, l'abbiamo fatto in tanti, lo ripeto anch'io quasi pedissequamente, perdonatemi, non c'è una ragione di liste d'attesa, di mala sanità, la ragione vera è quella che ricordava l'onorevole Capelli. Non c'è, onorevole Meloni, un avvio di riforma. Se così fosse, se si trattasse di un avvio di riforma, insomma, quanto vi ci vuole per una riforma, con i numeri e la maggioranza bulgara che avete? Tre mesi? A ottobre o novembre si conclude. Allora, fareste la bella figura di portare una proposta organica di riforma o di controriforma e, in quel contesto, giustamente, caccereste via anche i direttori generali. Non mi pare ci sia più da discutere e con questo, ovviamente, dichiaro il voto contrario a quell'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ladu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LADU (P.d.L.). Signor Presidente, Assessori e colleghi, il mio voto all'emendamento sarà un voto favorevole, anche perché ne sono firmatario, però sinceramente non ho capito la reazione del centrosinistra a questo emendamento, io credo che non ci sia assolutamente nulla di strano perché mi pare che i direttori delle AA.SS.LL. siano portatori delle linee politiche di una maggioranza e non si capisce perché, in questa regione, dopo che il centrodestra ha vinto le elezioni, dovrebbe lasciare che le AA.SS.LL. fossero governate da direttori nominati dal centrosinistra.

Il collega Uras diceva prima: "Ma io non ero d'accordo e non sono d'accordo che i direttori generali siano politici e vengano nominati dalla politica", però non l'ha detto nella passata legislatura questo…

(Interruzione del consigliere Uras)

LADU (P.d.L.). …e comunque non ha mai detto che era contro questa soluzione. Allora se era contrario a questa soluzione, nella passata legislatura, quando lei ha sostenuto tutti i provvedimenti della Giunta Soru…

(Interruzione del consigliere Uras)

LADU (P.d.L.). …doveva dire: "Io non sono d'accordo perché non voglio che i direttori generali siano direttori politici".

Ecco, io credo che la vera scorrettezza consista nel fatto che si siano firmati dei contratti, si siano rinnovati i direttori generali, alla vigilia delle elezioni, un anno prima delle elezioni, contratti di tre anni, sapendo che quei contratti andavano a finire a metà della legislatura successiva. Allora ritengo che sia invece corretto - anzi sollecito una modifica della legge - che il contratto debba durare cinque anni e che la scadenza del mandato dei direttori generali debba coincidere con la scadenza del mandato della Giunta regionale.

Io credo che la motivazione vera per cui si avvia questa riforma è che fino adesso la sanità non ha funzionato bene, lo dimostra il fatto che ci sono liste d'attesa chilometriche all'interno delle AA.SS.LL., che ci sono tantissime persone che sono costrette ad andare fuori all'estero per farsi curare, che la spesa della sanità non è più sostenibile, eccetera, ecco mi pare che queste siano motivazioni valide per iniziare veramente un processo di riforma, che parta anche da una rivisitazione della gestione delle Aziende sanitarie stesse; anche perché, come dicevo prima, è giusto che, siccome la gestione della sanità non è una gestione fine a se stessa, è una gestione che risponde alle politiche della maggioranza che governa…

PRESIDENTE. Onorevole Ladu, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Cappai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPPAI (U.D.C.). Presidente, approfitto di questi due o tre minuti che mi vengono messi a disposizione in sede di dichiarazione di voto, intanto per dichiarare il voto favorevole all'emendamento e, secondo, per poter dare due o tre risposte al sempre assente ex presidente Soru che, convinto di essere ancora in maggioranza, viene, bacchetta questo Consiglio e poi sparisce di nuovo; per questo ringrazio il Presidente del Consiglio che stamattina bene ha fatto a richiamare il Regolamento comunicando all'Aula che già da cinque sedute il presidente Soru non si presenta in Aula. Stamattina, di buon mattino, si è presentato per bacchettarci, uso questo termine, bacchettare l'Assessore dell'ambiente per essersi preoccupato di sostituire il Comandante del Corpo forestale, e quasi quasi facendo capire che la colpa per gli avvenuti incendi fosse dell'Assessore dell'ambiente che, con urgenza, aveva sostituito il Comandante del Corpo forestale. Anzi, è andato oltre, dicendo che, purtroppo, spesso e volentieri, col fuoco ci si brucia, e quasi quasi ce lo diceva anche per la sanità.

Siccome abbiamo sempre operato anche nel campo della sanità, noi come U.D.C. ci difendiamo dalle accuse strane di quest'uomo, uso il termine "strane", perché ai presenti vorrei ricordare che il sottoscritto, essendo in Commissione sanità, per un anno circa non ha preso più la parola in quest'Aula per protesta contro Soru, che arrivava qui senza sentire ciò che noi dicevamo in Aula, e parlava di tutt'altro. Però non ha mai risposto delle tante consulenze che ha dato la sua Giunta. Ne cito una per tutte, tanto non me ne vorrà l'avvocato onnipresente, onnisciente, anche perché siamo amici, però andate a guardare quante consulenze sono state affidate all'avvocato Macciotta, quante consulenze sono state date con determinazioni che venivano pubblicate un anno dopo!

Sono costretto a dire queste cose perché il presidente Soru, ex presidente Soru, stamattina ci ha accusato di non pubblicare gli atti; se venisse in quest'Aula, avrebbe l'opportunità di vedere gli atti quotidianamente, invece non viene, e poi pretende di bacchettare maggioranza e minoranza. Perché, fra le tante cose, ha bacchettato anche voi, perché è lui che è venuto a fare le dichiarazioni, quasi fosse l'onnisciente sia nel campo della sanità che nel campo dell'ambiente. Gli incendi non sono certo scoppiati in Sardegna perché è stato cambiato il Comandante del Corpo Forestale, ma…

PRESIDENTE. Onorevole Cappai, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

OPPI (U.D.C.),Assessore della difesa dell'ambiente. Io normalmente mi sedevo lì, oggi sono qui, però ho l'esigenza di fare due osservazioni. Innanzitutto, troppe cose sono state dette, c'è stata un po' di confusione da parte del presidente Soru, ha confuso persino quello che è il bilancio della sanità, un miliardo e 200 milioni, è più del doppio. Non me ne voglia nessuno. Però va detto subito che alcune regole ci sono, la legge numero 10, se aveste accettato i nostri suggerimenti, probabilmente, alla scadenza naturale ci sarebbe stato un ricambio. Non l'ha accettato il centrosinistra durante la discussione della "10".

Così come non è corretto ribadire concetti quando non si conosce la sostanza. Per quanto riguarda il "2000-2003", come sapete, c'era un riparto, e poi da parte dello Stato un ripiano, qualche cosa può essere arrivata in ritardo, ma non c'era nessun deficit. Per amore della verità, l'ho sempre detto, il 2005 è stato l'anno canaglia della sanità, con 328 milioni di buco e, se fosse vero questo, in due anni abbiamo colmato tutto. Io non parlo dei manager, ci sono manager di serie A e di serie B, gente corretta e gente che lo è meno; nella passata legislatura ci sono stati dei manager che si sono regolarmente dimessi. In questo devo dare atto di alcune correttezze; devo però dare anche atto del fatto che non è corretto, quando si è prossimi alla scadenza, rinnovare contratti per cinque anni. Questo è decisamente un dato incontrovertibile.

La sanità può o non può aver funzionato, bisognerebbe chiederlo in giro; il CUP non funziona; la farmaceutica ha incrementato la spesa e addirittura non si può capire quanto sia quella in forma diretta; protocolli d'intesa, li abbiamo fatti, primi in Italia, col Ministero di grazia e giustizia; praticamente si sta tornando indietro, prima si davano i farmaci ai detenuti e si facevano tante cose. La verità è che i meccanismi sono questi, a una certa scadenza, bisogna, entro 90 giorni, prendere atto, cioè fare un bando. Io credo che ci siano dei manager che hanno competenza specifica, non voglio entrare nel merito, e altri che l'abbiano meno. Certamente rinnovare contratti, anche illegittimi, per cinque anni, parlo del 15 septies, eccetera, non è corretto.

Quindi, credo che ci siano le condizioni, come in altre circostanze, per trovare una convergenza tra noi e il centrosinistra, se tutti quanti abbiamo a cuore gli interessi della sanità. Se invece voi pensate di poter resistere su una posizione nella quale ci sono tante ingiustizie, noi non siamo d'accordo. Quindi, siamo per cercare di fare una legge che tenga conto di tutto, anche…

PRESIDENTE. Onorevole Oppi, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Signor Presidente, colleghi, annuncio il voto favorevole dei Riformatori sull'emendamento numero 388. Ne approfitto per fare riflessioni che, stamattina, per accelerare il corso della discussione della legge, non ho fatto. Rivolgo la prima ai colleghi del centrosinistra. Io credo, lo dico con la massima sincerità, che loro abbiano ragione quando dicono che non è la legge adatta per introdurre la riforma della sanità. Avete ragione! Avete ragione, spiegherò dopo perché lo stiamo facendo. Diciamo che però non è molto sensato che lo diciate voi, perché gli stessi ragionamenti noi li facevamo a voi, quando tante volte nella scorsa legislatura, attraverso degli emendamenti a emendamenti, avete introdotto dei pezzi di legge, o leggi intere, che erano riforme non discusse dal Consiglio, né discutibili dal Consiglio; oggi il boomerang si ritorce contro e finisce, male, sulla vostra testa.

Questo Consiglio dovrebbe abituarsi (quando il Presidente ci affiderà la riforma del Regolamento) a prendersi le sue responsabilità, quindi a decidere quali sono le cose che devono essere discusse in Consiglio sempre, non solo quando fa comodo, ma nei dieci anni, nei vent'anni futuri, perché sono regole, e quelle che possono passare fuori dalla discussione consiliare. Non era urgente, colleghi, il motivo per cui abbiamo fatto questo emendamento e per cui lo stiamo votando. Non era urgente sostituire i direttori generali delle AA.SS.LL. e qualcuno, se l'ha detto, l'ha detto impropriamente; non è un'urgenza sostituire i direttori delle AA.SS.LL. semplicemente perché non esiste una classe manageriale sanitaria in Sardegna, che ci consenta con serenità di pensare che quelli che metteremo saranno migliori di quelli che ci sono.

L'urgenza è un'altra, l'urgenza è quella che deriva dai 180 milioni di deficit accertato nella sanità nel 2008, che si aggiunge al fatto che il sistema della sanità è questo, è un sistema bloccato ed è un sistema che non ci dà la sensazione che potremo migliorare l'assistenza al cittadino. Noi Riformatori abbiamo detto quali possono essere i due cardini del cambiamento del sistema. La divisione tra territorio e ospedale e l'accorpamento dei servizi generali territoriali attraverso le macroaree o attraverso la ASL unica. Questi sono i due fondamenti dell'idea di riforma per un sistema sanitario che non sia copiato da altre Regioni italiane ma che sia un modello sardo, che noi proponiamo alla discussione con il centrosinistra, perché siamo convinti, ma lo siamo da dieci anni, almeno da questi banchi dei Riformatori, che la sanità non sia cosa di centrodestra o di centrosinistra, in Sardegna è cosa di buon senso e di interesse generale di tutti. Le riforme, facciamole insieme!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stochino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STOCHINO (P.d.L.). Presidente, per rispondere all'onorevole Mario Bruno che, come me, nella scorsa legislatura non era presente in questi banchi...

(Interruzioni)

C'era, va bene, io non lo vedevo, evidentemente non aveva la visibilità che ha adesso come Capogruppo. Per rispondere alla sua affermazione sulla questione dell'occupazione del potere. Volevo parlare di quello che mi successe nel 1995 quando mi chiesero di candidarmi alle comunali di Arzana e un politico scafato, per incentivarmi, mi disse che la politica serviva a far uscire l'acqua dai rubinetti, serviva a far sì che il servizio della nettezza urbana funzionasse, serviva a far sì che, negli ospedali, le cose andassero nel modo giusto, quando c'erano delle persone che nel modo giusto riuscivano a farle andare.

Ecco io credo che l'emendamento sia stato presentato in quell'ottica, consapevoli che chi vince deve andare poi, assumendosi le responsabilità, a dirigere la sanità, a dirigere la questione dell'acqua, a dirigere tante altre questioni a cui il Consiglio regionale è preposto. Quindi, in quell'ottica, credo che l'emendamento debba essere visto e, in quell'ottica, credo di essere d'accordo nell'approvare questo emendamento.

Però voglio ricordare alcune cose che sono successe in questa campagna elettorale; girando le lande desolate dell'Ogliastra, tante richieste dei cittadini ogliastrini erano rivolte alla sanità, erano rivolte ai manager che voi stessi avete nominato in Ogliastra (e ne avete nominati tanti, perché ne avete nominato tre) e alle loro cose non fatte. Quindi mi avevano chiesto, e avevano chiesto alla maggioranza che sarebbe uscita dalle urne, di andare a sostituire questo sistema di potere che, secondo loro, non era il sistema di potere che poteva far del bene ai cittadini.

In quell'ottica, credo che voi, colleghi dell'opposizione, dobbiate vedere questo emendamento. Lo stiamo facendo, credo, con una correttezza assoluta, a differenza di quello che avete fatto voi, bene ha fatto l'onorevole Pittalis a ricordare il buon Fancello che, dopo le continue scorrerie di quella "Dirindindin" che avete portato non so da dove, che aveva umiliato non solo gli ogliastrini ma aveva umiliato lo stesso Fancello…

PRESIDENTE. Onorevole Stochino, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Presidente, stavo giusto pensando che se probabilmente avessimo accettato giovedì 8 di votare l'articolo 8 non avremmo parlato e votato questo emendamento. La colpa sicuramente è stata nostra. E' inutile nasconderci dietro un dito, chi ha girato la Sardegna, chi vive le situazioni del territorio, sa benissimo che la situazione della sanità è disastrosa. Io concordo con i colleghi della Provincia di Sassari quando parlano di uno stato emergenziale della sanità rispetto al quale bisogna dare immediatamente delle risposte. Io credo che, sulla sostituzione dei manager, siate addirittura in ritardo, perché probabilmente questo atto lo avreste dovuto fare prima, nessuno avrebbe detto niente, visto e considerato che sullo spoil system nessuno deve assolutamente dire niente perché credo che sia sacrosanto che la maggioranza, che è stata legittimamente eletta per governare questa Regione, possa poi esprimere quelli che sono i dirigenti che devono amministrare la sanità in Sardegna.

Probabilmente il modo con cui ci viene proposta la sostituzione di questo manager ci fa un po' male, anche perché non è vero che l'emendamento è stato presentato, almeno a noi dell'Italia dei Valori, a me personalmente, giovedì non è stata data la possibilità di vederlo e non credo che l'abbiano visto neanche gli altri colleghi del centrosinistra. Credo che sia inutile comunque continuare la discussione, è giusto farla, il tema è importantissimo, però dopo le parole del Capogruppo e del Vicecapogruppo del P.d.L. (che, in maniera chiara, hanno detto che comunque la loro intenzione è quella di andare avanti su questo emendamento votandolo e non ritirandolo, per le ragioni che hanno esposto), ritengo che non vorremmo rimanere qui fino a domani per votare l'articolo 8.

Dico solo due cose, mi preoccupa un passaggio... Giacomo Sanna, tu quando parli "ti metti a voci contro tutti", però quando parlano gli altri "rompi sempre le scatole"! Allora, dicevo, mi preoccupa un attimino il passaggio dell'Assessore stamattina quando ha detto che lui era perplesso sul fatto che alcune aziende sanitarie, tipo l'Ospedale di Nuoro, non riuscissero a chiudere i bilanci in attivo. Io credo che sarà molto difficile, se noi vorremo dare servizi seri ai cittadini che purtroppo non hanno possibilità di pagare gli esami strumentali e quant'altro, che le aziende sanitarie possano comunque chiudere i bilanci in attivo. Io credo che davvero ci sia...

PRESIDENTE. Onorevole Cocco, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo alcuni minuti di sospensione.

PRESIDENTE. Sospendo i lavori per due minuti, invitando i colleghi a rimanere in Aula.

(La seduta, sospesa alle ore 19 e 53, viene ripresa alle ore 19 e 57.))

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 388.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 50

votanti 49

astenuti 1

maggioranza 25

favorevoli 49

(Il Consiglio approva).

L'emendamento numero 17 decade.

Passiamo all'emendamento numero 353, per il quale manca la copertura finanziaria; se non viene indicata, lo devo dichiarare inammissibile. Onorevole Espa, ha sentito ciò che ho detto? Il suo emendamento, il numero 353, è inammissibile perché privo di copertura finanziaria. Non lo posso mettere in votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Mi scusi, Presidente. La ringrazio. Non ho sentito ciò che mi diceva. La questione è che io posso anche ritirare l'emendamento, stante le sue osservazioni. Volevo però, in particolare all'Assessore...

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Espa, io non posso mettere in discussione l'emendamento se non c'è la copertura finanziaria; il FNOL non è esaurito, ma non ha una copertura per 5 milioni di euro. Per cui lei mi deve indicare la copertura finanziaria, altrimenti non posso metterlo in votazione.

ESPA (P.D.). Per quanto è la copertura finanziaria? Scusi, volevo capire quanto è rimasto, possiamo anche modificare la copertura, se gli uffici mi possono far sapere quanto è la copertura finanziaria esistente…

PRESIDENTE. Onorevole Espa, non possiamo stare così sospesi. Onorevole Espa, o mi indica la copertura finanziaria o, altrimenti, dobbiamo procedere.

ESPA (P.D.). Modifico la copertura finanziaria.

PRESIDENTE. Me la indichi!

ESPA (P.D.). Sì, benissimo! La indico: 1 milione di euro.

PRESIDENTE. Bene, allora può fare la sua dichiarazione di voto.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Grazie. Ho avuto l'invito da parte della Giunta di ritirare questo emendamento, io volevo ricordarlo, perché credo sia un problema molto importante, anche perché riguarda appunto il Servizio civile in Sardegna. Voi sapete che, quest'anno, in campo nazionale è stato bandito l'albo per tutte le associazioni, per poter godere del Servizio civile, che ricordo impiega tantissimi dei nostri giovani sardi in enti pubblici, in situazione di servizio per le fasce più disagiate della popolazione. Quest'anno c'è stato un gravissimo taglio, da parte del Governo nazionale, ormai è quasi spocchioso ripeterlo, che in Sardegna ha portato le persone mobilitate nel Servizio civile da 870 a 299. Tutti avrete sicuramente dei ragazzi, dei giovani che vi hanno segnalato questo fatto, cioè l'impossibilità di poter accedere al Servizio civile, che sapete ha anche una piccola retribuzione, ma, soprattutto, un compito sociale molto importante.

Ecco, su questo nasceva il nostro emendamento. Davanti al solito taglio di Roma, alla solita vertenza che andrebbe sempre aperta, alla solita questione, perché purtroppo, come sappiamo, a me i siciliani sono molto simpatici, la Sicilia ha avuto cento volte di più della Sardegna, non proporzionalmente agli abitanti, rispetto alle persone, ai giovani,per i bandi, così come tante altre Regioni dell'Italia, la Sardegna ha avuto la possibilità per 299 persone, contro le 800 dello scorso anno, su questo, chiedevo un intervento legislativo, di cui si parla nell'emendamento numero 353, che permettesse ad alcuni giovani di poter recuperare questa possibilità e, soprattutto, di poter godere di un Servizio civile ancora forte per quanto riguarda la nostra Regione.

Su questo stavo chiedendo la possibilità di stanziare risorse proprie. Comunque, se non ci sono notizie da parte della Giunta, se non ci sono osservazioni, chiedo il voto elettronico palese.

PRESIDENTE. Invito i consiglieri che appoggiano la richiesta dell'onorevole Espa a levarsi in piedi.

(Appoggia la richiesta il consigliere Uras.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 353.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Ben Amara ha votato a favore e che i consiglieri Cuccureddu, Fois, Lai e Vargiu hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Ben Amara - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Sanjust.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 61

votanti 59

astenuti 2

maggioranza 30

favorevoli 18

contrari 41

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 9. All'articolo 9 sono stati presentati emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 9 e dei relativi emendamenti:

Art. 9

Copertura finanziaria

1. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente legge, valutati in euro 1.071.805.328,09 per l'anno 2009, in euro 336.768.000 per l'anno 2010, in euro 304.818.000 per l'anno 2011, in euro 286.668.000 per l'anno 2012, in euro 225.601.000 per l'anno 2013 e in euro 225.551.000 per gli anni successivi, si fa fronte con le variazioni di bilancio previste nel comma 3.

2. Nella tabella E, allegata alla legge regionale n. 1 del 2009, sono apportate le seguenti modifiche:

a) è eliminata la seguente voce:

S08.01.003

FNOL-investimenti nel settore pubblico

17.127

b) l'importo della seguente voce è sostituito come segue:

S06.03.024

Ricapitalizzazione delle partecipate ex EMSA

43.127
(+8.127)

c) sono introdotte le seguenti voci:

S02.02.004

Scuola forestale

5.000
(+5.000)

S04.03.004

Interventi urgenti a seguito di alluvioni

4.000
(+4.000)

3. Nel bilancio della Regione per l'anno 2009 e per gli anni 2010-2012 sono introdotte le seguenti variazioni:

ENTRATA

in aumento

UPB E121.001

Quote di tributi erariali devoluti dallo Stato

2009 euro ---

2010 euro 331.698.000

2011 euro 299.798.000

2012 euro ---

UPB E231.008

Assegnazioni per la realizzazione di interventi nel settore agricolo e zootecnico

2009 euro 2.000.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB E361.008

Recuperi e rimborsi in capo all'Assessorato dei lavori pubblici

2009 euro 1.000.000

2010 euro 1.000.000

2011 euro 1.000.000

2012 euro 1.000.000

UPB E362.002

Entrate e recuperi vari ed eventuali

2009 euro 4.654.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB E510.001

Ricavo mutui per investimenti

2009 euro 972.617.328,09

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

in diminuzione

UPB E116.001

Tasse sulle concessioni regionali

2009 euro 1.075.000

2010 euro 1.075.000

2011 euro 1.075.000

2012 euro 1.075.000

SPESA

in diminuzione

STRATEGIA 04

UPB S04.01.003

Interventi in materia energetica

2009 euro 50.000

2010 euro 50.000

2011 euro ---

2012 euro ---

STRATEGIA 05

UPB S05.01.014

Investimenti per l'attività fitosanitaria (SOPPRESSA)

2009 euro 20.000

2010 euro 20.000

2011 euro 20.000

2012 euro 20.000

STRATEGIA 06

UPB S06.06.002

Interventi sul costo del lavoro

2009 euro 4.500.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S08.01.002

Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

2009 euro 14.913.000

2010 euro 4.000.000

2011 euro 4.000.000

2012 euro 131.641.000

mediante pari riduzione della riserva di cui alla voce 1) della tabella A, allegata alla legge finanziaria;

UPB S08.01.003

Fondo per nuovi oneri legislativi in conto capitale

2009 euro 17.127.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro 49.000.000

mediante pari riduzione della riserva di cui alla voce 1) della tabella B, allegata alla legge finanziaria;

UPB S08.02.002

Altre partite generali che si compensano nell'entrata

2009 euro 54.924.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro 104.007.000

in aumento

STRATEGIA 01

UPB S01.01.002

Oneri di funzionamento della Giunta regionale e uffici di supporto

2009 euro 937.000

2010 euro 937.000

2011 euro 937.000

2012 euro 937.000

UPB S01.02.002

2009 euro 448.000

2010 euro 448.000

2011 euro 448.000

2012 euro 448.000

UPB S01.03.003

Funzionamento organismi d'interesse regionale

2009 euro 100.000

2010 euro 100.000

2011 euro 100.000

2012 euro 100.000

UPB S01.03.004

Spese per la realizzazione di progetti comunitari e accordi di programma

2009 euro 60.000

2010 euro 60.000

2011 euro 60.000

2012 euro 60.000

UPB S01.03.007

Quote associative e contributi una tantum

2009 euro 40.000

2010 euro 40.000

2011 euro 40.000

2012 euro 40.000

UPB S01.04.002

Monitoraggio, controllo e assistenza della spesa regionale e delle finanze regionali

2009 euro 300.000

2010 euro 300.000

2011 euro 300.000

2012 euro ---

UPB S01.05.001

Gestione del patrimonio e del demanio

2009 euro 500.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S01.05.002

Incremento, valorizzazione e manutenzione del patrimonio e del demanio regionale

2009 euro 4.688.000

2010 euro 4.000.000

2011 euro 4.000.000

2012 euro ---

UPB S01.06.001

Trasferimenti agli enti locali - parte corrente

2009 euro 350.000

2010 euro 2.350.000

2011 euro 2.350.000

2012 euro 2.350.000

STRATEGIA 02

UPB S02.01.005

Investimenti a favore dell'istruzione dell'infanzia, dell'obbligo e superiore

2009 euro 1.200.000

2010 euro 5.000.000

2011 euro 5.000.000

2012 euro 5.000.000

UPB S02.01.009

Formazione universitaria

2009 euro 1.000.000

2010 euro 2.000.000

2011 euro 2.000.000

2012 euro 2.000.000

UPB S02.01.013

Formazione integrata

2009 euro 650.000

2010 euro 450.000

2011 euro 450.000

2012 euro 450.000

UPB S01.02.004

Spese di investimento per il funzionamento delle sedi formative

2009 euro 5.000.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S02.03.007

Trasferimenti agli EE.LL. per interventi di politiche attive del lavoro - investimenti

2009 euro 500.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S02.04.010

Programmi di ricerca e prevenzione nel settore sanitario

2009 euro 1.750.000

2010 euro 1.500.000

2011 euro 1.500.000

2012 euro 1.500.000

STRATEGIA 03

UPB S03.01.001

Contributi per il funzionamento dell'Istituto superiore regionale etnografico (ISRE)

2009 euro 100.000

2010 euro 100.000

2011 euro 100.000

2012 euro 100.000

UPB S03.01.003

Tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale - spese correnti

2009 euro 660.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S03.01.004

Investimenti per la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale

2009 euro 1.000.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S03.02.001

Interventi per la valorizzazione della lingua e della cultura sarda

2009 euro 110.000

2010 euro 410.000

2011 euro 210.000

2012 euro 210.000

UPB S03.02.003

Interventi per promuovere e sostenere l'editoria e l'informazione

2009 euro 200.000

2010 euro 200.000

2011 euro 200.000

2012 euro 200.000

STRATEGIA 04

UPB S04.01.001

Studi, progetti e convenzioni nel settore energetico

2009 euro 50.000

2010 euro 50.000

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S04.02.001

Spese per la tutela delle acque - parte corrente

2009 euro 250.000

2010 euro 250.000

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S04.03.003

Tutela e difesa del suolo - spese correnti

2009 euro 250.000

2010 euro 750.000

2011 euro 500.000

2012 euro 500.000

UPB S04.03.004

Tutela e difesa del suolo - investimenti

2009 euro 4.000.000

2010 euro 3.000.000

2011 euro 3.000.000

2012 euro 3.000.000

UPB S04.04.002

Tutela, difesa del suolo e valorizzazione delle coste- investimenti

2009 euro 300.000

2010 euro 700.000

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S04.06.005

Interventi di recupero ambientale e di valorizzazione delle aree minerarie - investimenti

2009 euro 4.500.000

2010 euro 4.500.000

2011 euro 4.500.000

2012 euro 4.500.000

UPB S04.08.001

Interventi per la tutela dei parchi e per le aree protette - spese correnti

2009 euro 500.000

2010 euro 1.000.000

2011 euro 1.000.000

2012 euro ---

UPB S04.08.007

Finanziamenti a favore dell'ente foreste

2009 euro 6.950.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S04.08.016

Contributi e finanziamenti in materia di gestione della fauna selvatica

2009 euro 400.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S04.09.003

D.V. Pianificazione, vigilanza e controllo sull'attività urbanistica e paesaggistica

2009 euro 4.750.000

2010 euro 4.750.000

2011 euro 4.750.000

2012 euro 4.750.000

UPB S04.09.006

Spese per la gestione del sistema informativo e cartografico

2009 euro 1.500.000

2010 euro 3.500.000

2011 euro 3.500.000

2012 euro 3.500.000

STRATEGIA 05

UPB S05.01.001

Spese per il Servizio sanitario regionale - parte corrente

2009 euro 1.000.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S05.01.004

Spese finalizzate al miglioramento ed al controllo del Servizio sanitario

2009 euro 1.500.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S05.01.007

Assistenza sanitaria

2009 euro 30.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S05.01.013

Igiene e sicurezza degli ambienti di vita e di lavoro e degli alimenti

2009 euro 850.000

2010 euro 850.000

2011 euro 850.000

2012 euro ---

UPB S05.02.005

Animali da affezione - spese correnti

2009 euro 1.000.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S05.03.002

Interventi a favore del volontariato - Investimenti

2009 euro 100.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S05.03.005

Finanziamenti per attività socio-assistenziali

2009 euro ---

2010 euro 100.000

2011 euro 100.000

2012 euro 100.000

UPB S05.03.010

Interventi nel settore edilizio a favore delle famiglie

2009 euro ---

2010 euro 40.000.000

2011 euro 40.000.000

2012 euro 30.000.000

UPB S05.04.003

Interventi per manifestazioni e attività di spettacolo

2009 euro 1.500.000

2010 euro 1.500.000

2011 euro 1.500.000

2012 euro 1.500.000

UPB S05.04.006

Interventi in favore del cinema in Sardegna - spese correnti

2009 euro 150.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

STRATEGIA 06

UPB S06.02.006

Incentivazione alle attività turistico-ricettive - spese correnti

2009 euro ---

2010 euro 25.000.000

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S06.03.001

Incentivazioni alle attività artigiane

2009 euro 2.500.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S06.03.002

Incentivazioni di parte corrente per le attività artigiane

2009 euro 9.000.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S06.03.023

Liquidazione dell'EMSA e commesse RAS -spese correnti

2009 euro 730.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S06.03.024

Partecipazioni azionarie del settore industriale

2009 euro 9.000.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S06.04.005

Concorsi negli interessi su mutui contratti per investimenti nel settore agricolo

2009 euro 7.000.000

2010 euro 2.000.000

2011 euro 2.000.000

2012 euro ---

UPB S06.04.006

Agevolazioni alle aziende agricole danneggiate da calamità naturali o avversità atmosferiche - parte corrente

2009 euro 3.000.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S06.04.012

Spese per l'attività fitosanitaria e per la lotta agli insetti nocivi e ai parassiti dell'uomo, degli animali e delle piante

2009 euro 500.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S06.04.013

Finanziamenti per interventi strutturali nel settore agro-zootecnico

2009 euro 1.000.000

2010 euro 1.000.000

2011 euro 1.000.000

2012 euro 1.000.000

UPB S06.04.014

Interventi per lo sviluppo dell'infrastrutturazione diffusa nel territorio

2009 euro 1.000.000

2010 euro 1.000.000

2011 euro 1.000.000

2012 euro 1.000.000

UPB S06.04.015

Tutela, valorizzazione e marketing dei prodotti agricoli - spese correnti

2009 euro 4.500.000

2010 euro 2.500.000

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S06.04.023

Adempimenti derivanti dall'attuazione della normativa comunitaria sul PSR 2007/2013

2009 euro 10.000

2010 euro 10.000

2011 euro 10.000

2012 euro 10.000

STRATEGIA 07

UPB S07.02.001

Investimenti per il potenziamento della rete ferroviaria e dei sistemi intermodali

2009 euro 3.000.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S07.04.001

Spese per la manutenzione ordinaria e la sicurezza dei porti

2009 euro 500.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S07.06.001

Trasporto pubblico locale

2009 euro 4.500.000

2010 euro 7.000.000

2011 euro 4.000.000

2012 euro 4.000.000

UPB S07.10.005

Finanziamenti agli enti locali per la realizzazione di opere di loro interesse

2009 euro 2.500.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

STRATEGIA 08

UPB S08.01.005

Interessi su rate d'ammortamento mutui e/o prestiti obbligazionari

2009 euro ---

2010 euro 38.880.000

2011 euro 31.702.000

2012 euro 24.236.000

UPB S08.01.006

Capitale su rate d'ammortamento mutui e/o prestiti obbligazionari

2009 euro ---

2010 euro 179.458.000

2011 euro 186.636.000

2012 euro 194.102.000

UPB S08.01.007

Spese generali per mutui, prestiti obbligazionari e per le procedure relative alla cessione dei crediti e anticipazioni di cassa

2009 euro 200.000

2010 euro ---

2011 euro ---

2012 euro ---

UPB S08.02.005

Copertura disavanzo

2009 euro 972.617.328,09

4. Gli oneri derivanti dall'applicazione della presente legge fanno carico alle UPB di cui al comma 3 del bilancio della Regione per gli anni 2009-2012 e alle UPB corrispondenti del bilancio per gli anni successivi.

Emendamento soppressivo parziale Sanna Gian Valerio - Bruno

Articolo 9

Il comma 1 è soppresso. (238)

Emendamento soppressivo parziale Sanna Gian Valerio - Bruno

Articolo 9

Il comma 2 è soppresso. (237)

Emendamento soppressivo parziale Sanna Gian Valerio - Bruno

Articolo 9

La lettera a) del comma 2 è soppressa. (236)

Emendamento soppressivo parziale Sanna Gian Valerio - Bruno

Articolo 9

La lettera b) del comma 2 è soppressa. (235)

Emendamento soppressivo parziale Sanna Gian Valerio - Bruno

Articolo 9

La lettera c) del comma 2 è soppressa. (234)

Emendamento soppressivo parziale Sanna Gian Valerio - Bruno

Articolo 9

Il comma 3 è soppresso. (233)

Emendamento soppressivo parziale Sanna Gian Valerio - Bruno

Articolo 9

Il comma 4 è soppresso. (191).)

PRESIDENTE. Non ho iscrizioni a parlare.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 238, 237, 236, 235, 234, 233 e191.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Anche la Giunta esprime parere contrario su tutti gli emendamenti.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 238.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, questi emendamenti hanno uno scopo semplice e anche molto rapido, quello di ricordare a lei e ai colleghi che l'articolo 9 ci spiega abbondantemente come questo provvedimento, nella sua entità finanziaria, cioè 1 miliardo e 71 milioni di euro solo per il 2009, e via le altre sedici pagine, costituisce - come dichiara il testo - una variazione al bilancio. Cioè, è la spiegazione di quello che non si è voluto, all'inizio di questo percorso, riconoscere in maniera naturale, direi quasi letterale, cioè dell'entità di questo strumento, che avrebbe dato a tutti noi strumenti, modi di istruire meglio, di comprendere di più, di condividere maggiormente il contenuto di questo provvedimento, che avete voluto in un modo direi quasi personalizzato all'interpretazione a braccio del Regolamento e che, come tale, si qualifica ancor di più come un pasticcio vero e proprio, del quale poi diremo puntualmente, anche in sede di dichiarazione finale. Ritiro tutti gli emendamenti all'articolo 9.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Sanna.

Metto in votazione l'articolo 9. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 10. All'articolo 10 è stato presentato un emendamento.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 10 e del relativo emendamento:

Art. 10

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione Sardegna.

Emendamento aggiuntivo Diana Mario

Articolo 10

Dopo il comma 6 è aggiunto il seguente comma:

"6 bis. I dirigenti dell'Amministrazione regionale, degli Enti strumentali, delle Agenzie e dell'Ente Foreste, già inquadrati nell'area C degli Ufficiali del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, sono inquadrati nel Corpo medesimo con la qualifica di dirigente, entro 30 giorni dall'entrata in vigore della presente legge e dietro presentazione di domanda da parte degli interessati". (346).)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, il "346" mi risulta ritirato.

PRESIDENTE. Sì, l'emendamento numero 346 è stato ritirato.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.) relatore di maggioranza. Grazie.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 10. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Vorrei chiedere alla Presidenza che, in sede di coordinamento, nell'articolo 3, al comma 9, nella parentesi dove è indicato il contratto collettivo nazionale, per la precisione, venga aggiunto: "e contratto integrativo regionale, CIRL locale". Cioè il riferimento non è soltanto al contratto collettivo nazionale, ma anche al contratto integrativo per quanto riguarda l'ente foreste.

PRESIDENTE. Grazie, assessore La Spisa.

Sono stati presentati due ordini del giorno.

(Si riporta di seguito il testo degli ordini del giorno numero 1 e 2:

Ordine del giorno Dedoni - Zedda Massimo - Cuccu - Solinas Christian - Meloni Valerio - Biancareddu - Zedda Alessandra - Sanjust - De Francisci sui requisiti di partecipazione ai progetti formativi delle agenzie di formazione.

IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione dell'esame del disegno di legge n. 32/A (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale), in considerazione della ampia dotazione finanziaria disposta a favore dell'attività formativa con la legge regionale n. 1 del 2009, concernente le norme per la predisposizione del bilancio annuale e pluriennale della Regione,

impegna la Giunta regionale

all'aggiornamento e ridefinizione dei requisiti di partecipazione delle agenzie formative alla realizzazione dei diversi progetti formativi, compresi quelli sperimentali funzionali all'assolvimento dei giovani dell'obbligo di istruzione, che possano ricomprendere tutte le agenzie con comprovata esperienza corsuale dell'ultimo quinquennio, nell'ambito della macrotipologia di riferimento; tali requisiti dovranno comunque prevedere la dimostrazione della regolarità gestionale, contabile e contributiva ai fini previdenziali e fiscali, nonché, di avere la sede operativa da almeno un triennio in Sardegna,

impegna inoltre la Giunta regionale

ad avanzare la proposta di aggiornamento e ridefinizione dei predetti requisiti alla competente Commissione consiliare per acquisirne il parere,

impegna la Giunta regionale

a tal fine, a sospendere l'emissione di nuovi bandi prima della ridefinizione della citata proposta di aggiornamento. (1)

Ordine del giorno Zuncheddu - Porcu - Uras - Cocco Daniele - Mariani - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Cuccu - Cucca - Meloni Valerio - Sanna Gian Valerio - Cocco Pietro - Caria - Meloni Marco sugli sfratti esecutivi di interi nuclei familiari in condizioni di disagio sociale e povertà.

IL CONSIGLIO REGIONALE

in relazione alle iniziative adottate dalle competenti amministrazioni, di esecuzione di sfratti in edifici pubblici o di edilizia pubblica popolare, di interi nuclei familiari o persone in grave disagio sociale e in condizioni di evidente povertà,

impegna la Giunta regionale, in particolare gli Assessori regionali
dei lavori pubblici, degli enti locali, finanze e urbanistica e dell'igiene e sanità
e dell'assistenza sociale

ad intervenire presso le amministrazioni competenti e presso le autorità, anche statali, preposte all'ordine pubblico per ottenere una sospensione immediata degli atti esecutivi in corso, allo scopo di assicurare la necessaria istruttoria finalizzata ad individuare soluzioni per garantire il rispetto delle leggi in materia di gestione degli immobili pubblici occupati e al contempo assicurare un'adeguata sistemazione di alloggio alle famiglie e alle persone interessate dagli sfratti in esecuzione. (2).)

PRESIDENTE. Gli ordini del giorno non possono essere illustrati perché sono stati presentati dopo la chiusura della discussione generale.

Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La Giunta si rimette al Consiglio.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 1. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'ordine del giorno numero 2.

Ha domandato di parlare il consigliere Sanjust per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANJUST (P.d.L.). Chiedo di apporre la mia firma e condivido l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Solo per precisare che, all'ultimo comma, dove si parla di garantire il rispetto delle leggi in materia di gestione degli immobili pubblici, la parola "occupati" va cassata, risultando pertanto "degli immobili pubblici e al contempo una adeguata sistemazione di alloggio alle famiglie e alle persone interessate dagli sfratti in esecuzione".

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Chiedo di apporre la firma su questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Tocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TOCCO (P.d.L.). Chiedo anche io di apporre la firma, e vorrei sostanzialmente dire che c'è stato già un intervento, da parte del Comune di Cagliari, nella persona del Sindaco, il quale ha preso contatti qualche giorno fa con il presidente Cappellacci.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Chiedo di apporre anch'io la mia firma all'ordine del giorno. Eviterei (perché adesso verrebbe da rispondere sull'operato del sindaco Floris) queste dichiarazioni se fosse possibile.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RASSU (P.d.L.). Vorrei apporre la mia firma su questo documento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Petrini. Ne ha facoltà.

PETRINI (P.d.L.). Chiedo di aggiungere la mia firma.

PRESIDENTE. Se anche gli altri consiglieri si sono iscritti per apporre la propria firma, mettiamo la firma di tutto il Consiglio e tagliamo la testa al toro...

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Vorrei avere semplicemente un chiarimento, Presidente. Non ho capito se stiamo votando l'ordine del giorno così come è presentato o se la frase "per garantire il rispetto delle leggi in materia di gestione di immobili pubblici occupati" venga realmente cassata. Perché, se è cassata, voterò contro l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. E' cassata perché non c'è stata nessuna opposizione.

CAMPUS (P.d.L.). Allora chiariamo che cosa stiamo votando.

PRESIDENTE. Stiamo votando l'ordine del giorno, così com'è stato presentato, togliendo la parola "occupati".

Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Annuncio il mio convinto voto contrario e spiego perché. Per il semplice motivo che è arrivato il momento di smetterla di utilizzare la povera gente per fare demagogia e per legittimare sempre chi si mette, a torto o a ragione, fuori dalla legge. Questo è il mio pensiero, la frase che è stata cancellata ne è un esempio, perché praticamente sosteneva che esistono delle leggi per la tutela di chi occupa abusivamente. Sappiate che non stiamo parlando di morosi come qualcuno interpreta, ma di occupazione abusiva cioè di una guerra tra poveri. Esistono delle graduatorie, fatte dai rispettivi comuni, che assegnano gli alloggi. Succede che chi non è in graduatoria e, a volte, non ha fatto neanche domanda, va a occupare abusivamente quegli alloggi. E' vera una cosa, che c'è la necessità di più alloggi, c'è la necessità che i comuni mettano a disposizione aree, c'è la necessità che i comuni facciano funzionare le commissioni, c'è la necessità che l'Assessorato competente e l'Agenzia spenda le migliaia e decine di milioni di euro che ha per costruire alloggi e non lo fa.

Di questo c'è necessità per dare risposta a questa gente, ma non mettete in testa alla gente che si può andare contro legge perché tanto ci siamo noi che interveniamo. E' un messaggio sbagliato, è lo stesso messaggio che dobbiamo chiudere, che speriamo definitivamente sia chiuso, quando diciamo ai precari: "Inizia a entrare perché tanto ti stabilizziamo e magari senza concorso". Sono messaggi sbagliati che diamo alla gente, noi dobbiamo dire alla gente: "Esistono delle leggi, rispettale!". Le leggi sbagliate si correggono, le leggi che non danno risposta si correggono, si fanno meglio, si migliorano, ma non si danno messaggi sbagliati utilizzando le persone in gran parte ignoranti, cioè che ignorano, per farci la nostra campagna di consenso politico elettorale. E' sbagliato! Dobbiamo essere onesti e leali soprattutto nei loro confronti e questi ordini del giorno non aiutano. Non ci costruiamo la stima della gente in questo modo, non è la strada giusta.

(Appoggia la richiesta di votazione nominale il consigliere Uras.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 2.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Dessì, Greco e Lai hanno votato a favore e che i consiglieri Bardanzellu, Piras e Sanna Matteo hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Ben Amara - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cossa - De Francisci - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Petrini - Pittalis - Porcu - Rassu - Sabatini - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Christian - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cuccureddu - Gallus - Milia - Mulas - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Stochino - Zedda Alessandra.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 54

astenuti 3

maggioranza 28

favorevoli 36

contrari 18

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione il testo del disegno di legge numero 32/A.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, colleghi, io credo che il disegno di legge che purtroppo andiamo ad approvare meriti una considerazione finale. Vedo soltanto un vantaggio in quello che stiamo per fare, cioè che con questo provvedimento la maggioranza, la Giunta, hanno mostrato definitivamente il vero volto. Credo che questo disegno di legge dimostri come in voi prevalga un concetto di ascolto e di concertazione che è solo di facciata e prevalga l'ansia della lottizzazione politica, l'arroganza del potere, lo scarso rispetto delle istituzioni a cominciare dal rispetto per quest'Aula.

Voteremo contro perché questo disegno di legge conferma da parte di questa Giunta e di questa maggioranza l'assenza di una qualsiasi idea, di un qualsiasi progetto organico per il futuro della Sardegna. Voteremo contro perché condividiamo l'opinione espressa dal sindacato che lo ha definito un provvedimento non concertato, espressione soltanto di una serie di provvedimenti a pioggia, utile a pagare promesse elettorali. Voteremo contro perché il sistema delle autonomie, Assessore, è stato ignorato, saltato, dimenticato. Siete stati protagonisti di un federalismo alla rovescia, di un nuovo centralismo regionale sordo a qualsiasi sollecitazione. Voteremo contro perché avete dimostrato per l'ennesima volta la vostra subalternità nei confronti dello Stato, autorizzate nuovi mutui perché non credete, voi per primi, che lo Stato rispetterà l'accordo sulle entrate fiscali, che coprirebbe in eccesso qualsiasi ipotesi di disavanzo.

Rinunciate a battervi per la rivisitazione del patto di stabilità, nonostante le sollecitazioni anche di colleghi della maggioranza, che vincola la spesa della Regione e quella degli enti locali alla spesa storica, rendendo vano quell'appello. Commissariate le Aziende con assoluta discrezionalità senza una valutazione preventiva dell'operato dei direttori generali. Voteremo contro perché in pochi mesi avete dissipato il capitale di fiducia e di speranza che si assegna alla maggioranza che esce vincitrice dalle elezioni. Sarà una lunga notte, ma la Sardegna avrà la forza e il coraggio di guardare avanti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). La notte è ancora piccola e quindi iniziamo a utilizzarla con qualche dichiarazione di voto... è vero, le gemelle Kessler sono del periodo dell'infanzia mia e dell'onorevole Uras. Guardate, io ho un giudizio su questa legge che non è molto diverso, per larga parte, da quello che ha espresso Porcu, però io credo che dobbiamo contestualizzare questa legge. Questa legge è il saldo di una cambiale, nel senso che è la seconda parte di quella legge finanziaria che abbiamo votato in tutta fretta e che è stato il regalo delle elezioni anticipate, perchè normalmente una legge finanziaria si fa in modo diverso, normalmente si inseriscono all'interno della legge finanziaria cose diverse.

Allora, se noi dovessimo analizzare questa legge come una legge che non è in contesto ma è fuori contesto, il ragionamento dell'onorevole Porcu sarebbe del tutto legittimo. Diciamo che dentro questa legge, che è una piccola legge, che non è una legge di legislatura, che non è una legge di cui andare fieri fuori da questa aula, ci sono alcune cose necessarie, nel senso che noi abbiamo visto nelle norme, nei commi scritti che ci sono alcune cose necessitate che dovevamo mettere per forza, dentro un provvedimento, non omogenee tra di loro purtroppo. Poi ci sono alcune diverse carinerie legittime nei confronti di parti sociali e devo dire, colleghi della minoranza, che voi non vi siete affatto tirati indietro nelle carinerie verso parte del corpo elettorale perché dentro questa legge ce ne sono tante ispirate da consiglieri della maggioranza e ce ne sono altrettante ispirate dai consiglieri della minoranza, per cui se l'azione di controllo che voi intendete svolgere durante questa legislatura è sostenuta dalla necessità di fare cortesie (cortesie legittime, ci mancherebbe altro!) a pezzi del corpo elettorale che vi hanno votato, mi sembra che non sia neanche un buon segnale di come voi intendete fare l'opposizione, non solo di come, dite voi, noi intendiamo fare la maggioranza.

Credo che questa legge vada salvata per l'emendamento numero 388, cioè quello che ha destato più scalpore in quest'aula, che è un pezzo urgente e sicuramente estemporaneo che risponde a un'esigenza vera, reale, dell'intera società sarda, quella di iniziare a mettere mano a una riforma della sanità che riconsegni a questa Regione un'assistenza al malato che sia degna di questo nome. E' una sfida perché questa legge inizia quel processo di riforma ed è una sfida sulla quale noi vi chiediamo di partecipare e non per tentare di proteggere qualche pezzo di corpo elettorale, non se ne sente la necessità né il bisogno, ma per cercare davvero di fare una legge buona lavorando insieme ed evitando quello che qualcuno di voi chiama la lunga notte del Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Annuncio il voto negativo del Partito Democratico. Non è stata una bella pagina di questo Consiglio, il voto è contrario per il metodo, lo abbiamo già detto, avete annunciato un nuovo modo di legiferare, con testi organici per materia, ci avete proposto invece un provvedimento zeppo di norme particolari, clientelari, disorganiche, dal personale fino alla ciliegina sulla riforma della sanità con la quale commissariate le AA.SS.LL., niente di più vecchio. Per il metodo, non avete coinvolto il Consiglio delle autonomie locali, non avete chiesto il loro parere, non avete audito in Commissione le parti sociali, i sindacati.

E' un voto contrario per il contenuto, abbiamo tentato di migliorarlo in Commissione, vedete, si poteva fare anche una legge di questo tipo, 100 o 120 milioni di integrazione alla finanziaria su piani operativi, su progetti strategici; da un lato le politiche attive del lavoro, il precariato, gli ammortizzatori sociali, dall'altro il tentativo anche di dare un seguito con atti scritti alle parole che diciamo tante volte anche in questo Consiglio regionale, pensiamo all'ordine del giorno unitario con il quale abbiamo detto, realizziamo insieme un piano straordinario per l'industria in Sardegna.

Ecco, noi vi abbiamo messo alla prova. Con un emendamento abbiamo cercato di mettere delle risorse per un piano straordinario dell'industria in cinque anni salvaguardando i posti di lavoro, cercando veramente di presentarci al confronto con lo Stato, già dal mese di settembre, con una proposta nostra, con una proposta organica anche sul futuro, sullo sviluppo della Sardegna. Avete detto "no" anche sulla scuola, al mantenimento di plessi, istituti scolastici in particolari situazioni, in particolari condizioni di sofferenza, avete detto "no" e poi invece, attraverso un accordo con lo Stato, semplicemente dite: "Il governo fa i tagli e noi come Regione mettiamo le risorse".

Vi abbiamo chiesto insomma delle misure straordinarie, noi riteniamo che il vostro atteggiamento non sia stato coerente; oltre l'estate (al di là di questo collegato, veramente poca cosa), ci aspetta un altro autunno caldo, ci aspetta un confronto con lo Stato nel quale non dobbiamo essere subalterni, la partita con l'ENI è appena iniziata, è stato raggiunto un risultato veramente minimale. Dobbiamo riottenere i fondi FAS, siamo stati trattati veramente male dal Governo nel confronto anche con la Sicilia, 18 milioni contro 4 miliardi, non ci sono infrastrutture, dobbiamo chiedere una compensazione dei maggiori costi dell'energia, l'istituzione di una zona franca, la continuità territoriale delle persone e delle merci, la modifica del patto di stabilità. Dobbiamo insomma veramente farci riconoscere e farci riconoscere come Regione, come Regione autonoma speciale, il riconoscimento dei fondi FAS per la Sardegna, quelli che erano stati già pattuiti tra il Governo Prodi e il Governo Soru, non solo quelli a esclusiva destinazione della Regione ma anche quelli nazionali. Su questo c'è un silenzio assordante, io credo che al di là dell'emergenza veramente...

PRESIDENTE. Onorevole Bruno, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Mi scuseranno i colleghi ma io ho un'opinione, diciamo, un po' articolata su questo provvedimento, soprattutto su come abbiamo svolto la discussione e come l'abbiamo conclusa. Penso che questo sia stato un momento da montagne russe, anche lo stesso provvedimento è una cosa così, gli abbiamo dato tanti nomi, "manovrina", "cosa", eccetera. Le montagne russe sintetizzano il concetto, picchi altissimi e abissi profondi. Questo è un provvedimento disomogeneo, contiene alcune soluzioni significative, necessarie, che abbiamo perseguito per anni anche insieme, pure nella precedente legislatura, e contiene delle cadute di stile sotto il profilo normativo.

L'abbiamo, lo stiamo approvando, dopo una relazione con la stessa Giunta, ma tra maggioranza e minoranza in cui in alcune circostanze c'è stata condivisione, una convergenza dopo una discussione, per tutti voglio citare due disposizioni, non solo quella sul precariato ma soprattutto quella relativa all'internalizzazione dei lavoratori di Abbanoa, frutto di un approfondimento e di una discussione franca tra maggioranza e minoranze, e anche questo provvedimento sull'Ufficio stampa che, dopo anni di attesa, definisce una struttura necessaria per un'amministrazione moderna. Al contempo però abbiamo l'emendamento numero 388 che purtroppo getta una luce sinistra non solo sul provvedimento ma sulla modalità della gestione che noi vogliamo fare nell'amministrazione, perché mette quella pietra e la mette pesantemente sull'utilizzo delle funzioni pubbliche in ragione dell'acquisizione del consenso. Per questa ragione, soprattutto, io voterò contro perché questa ragione, in qualche misura, va oltre tutte le cose anche positive che, nella discussione, sono state sviluppate e nella decisione sono state ottenute.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Io penso che l'opposizione perda un'importante occasione per adeguarsi nella dichiarazione di voto, nell'espressione del voto, a un atteggiamento che non debba vedere ridotta questa Aula necessariamente a opposte tifoserie, chi è a favore o chi è contro. L'onorevole Uras ricordava testé che proprio alcune norme significative sono state approvate anche con il contributo di una parte dell'opposizione. Richiamava le norme sul precariato, sui lavoratori di Abbanoa, sull'Ufficio stampa, si è ritenuto insieme di rimandare al disegno di legge sul personale le norme appunto che disciplinano quel settore. Su altre questioni che noi abbiamo ritenuto qualificanti dell'azione di questa maggioranza era legittimo che l'opposizione facesse e svolgesse il suo diritto-dovere di opporsi e di dissentire. Noi riteniamo che, come maggioranza, abbiamo dato prova di grande coesione sulle questioni importanti e fondamentali.

E' inutile strumentalizzare l'esito di un provvedimento quale quello sulla sanità, banalizzarlo, minimizzarlo; intravede, invece, quella che è la politica futura di questo Governo e di questa maggioranza nel porre mano a un sistema che voi stessi non potete non riconoscere che ha segnato, nel corso di questi anni, gravi, gravissime lacune, perché richiamavate voi stessi le liste di attesa, se ci sono ancora vuol dire che qualcosa non funziona nel sistema e se direttori generali si sono visti annullare dai giudici amministrativi appalti di decine di milioni vuol dire che qualcosa non funzionava e non funziona nel sistema.

Ecco perché noi convintamente plaudiamo e ringraziamo anche l'assessore La Spisa, l'intera Giunta e lo stesso Presidente della Commissione; ma va un ringraziamento a tutta la maggioranza per il grado di coesione e di unità di intenti che ha saputo dimostrare nel portare a casa…

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Signor Presidente, io ho ascoltato con un certo dispiacere alcune dichiarazioni di voto dei colleghi dell'opposizione e vorrei ripercorrere il loro schema di ragionamento. Allora: devo sentire delle persone, che hanno collaborato fortemente alla redazione di questo testo, dire che votano contro l'unico testo che ha ottenuto la stabilizzazione di 240 persone in Abbanoa; devo sentire delle persone, che hanno collaborato a far elaborare questo testo, che votano contro il testo che riforma la programmazione integrata e, per la prima volta, non la orienta ad aspettare l'ENI o ad aspettare la Saras, ma la orienta sulla micro, piccola e media impresa; devo sentire delle persone, che stimo molto, parlare degli articoli che prevedono un menu di integrazione del reddito o di voucher formativo fino a 500 euro per i cassintegrati e per coloro che non sono coperti da ammortizzatori sociali, e che possono riceverli stipulando un patto formativo con le imprese; devo sentire persone che stimo che dicono "no" a un provvedimento che, per la prima volta, vede i sardi dire: "Della scuola ce ne occupiamo noi". Un giornale ha scritto: "La Gelmini provvede alla scuola"; il giornale ha sbagliato, perché alla scuola provvediamo noi, con i nostri soldi e con la legge che abbiamo fatto oggi.

Io sono convinto anche che l'emendamento numero 388, come ha detto l'onorevole Vargiu, sia un emendamento sacrosanto perché interviene su un grande sistema di potere che alligna su un sistema di diritti. Vedremo se si sarà capaci di non sostituire a un sistema di potere un altro sistema di potere, questo è un altro paio di maniche, ma che fosse necessario, per tutelare il diritto, intervenire su quel sistema di potere, mi pare essenziale.

Un'ultima parola vorrei dire. Il capo dell'opposizione oggi ha fatto un discorso drammatico…

(Interruzione)

… il capo del Partito Democratico.

(Interruzione)

Va bene. Però, io vorrei dire questo, che è una persona che è stata sconfitta e che io non ho mai nascosto di stimare. Spero sia l'ultima volta che si venga a colpire il Consiglio regionale senza consentire replica, perché la prossima volta inizia lui a parlare e usciamo noi. Io lo rispetto profondamente, però non è giusto usare parole gravi, quali quelle che hanno addebitato a una responsabilità politica la tragedia degli ultimi incendi, e non consentire neanche di dire: "Guardi, onorevole, si è sbagliato".

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Signor Presidente, io credo che questo disegno di legge sia una gravosa tassa di successione che questa maggioranza paga per una triste e pesante eredità. E' una tassa che cerca di dare risposte alle emergenze create dal sistema politico in generale, ma con qualche responsabilità in più del passato, e ringrazio tutti i componenti di Commissione, in primis il Presidente, che hanno profuso un grande lavoro in Commissione per cercare di dare quante più risposte possibili in quello che io mi auguro sia l'unico e l'ultimo disegno di legge omnibus che noi presenteremo all'attenzione dell'Aula.

Ho detto, in fase di discussione generale, che il mondo sta cambiando, sta cambiando la politica, stanno cambiando i rapporti tra politici e tra partiti politici; dobbiamo far emergere il senso di responsabilità per lavorare in maniera decente, per i cittadini che ci hanno eletto, anche al di là delle appartenenze politiche. Bene, con questo obiettivo io voglio proseguire il mio percorso qui ed ecco perché mi auguro che questo disegno di legge necessitato, questa triste tassa di successione per la triste eredità, sia l'ultimo. Non dobbiamo più presentare progetti di legge omnibus.

Vorrei che l'azione governativa, la nostra azione, ma la vostra azione, sia indirizzata a progetti di legge e disegni di legge specifici, approfondimento dei settori, risposte con indirizzi chiari, leggibili, con leggi leggibili. Mi auguro che, fin dalla prossima finanziaria, o anche fin dalla prossima legge, il cosiddetto Piano casa, noi possiamo indirizzare le nostre energie, le nostre risorse per progetti ben individuabili e individuati che diano risposte indirizzate per settori e non ritrovarci qui a parlare di tutto un po', un po' di risposte a tutti. Non è questa la politica del futuro e io credo che questa maggioranza darà un chiaro segnale fin dal prossimo settembre.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Avremmo voluto non scandalizzare nessuno nel dare il nostro giudizio su questa legge; ma, al di là delle cose e degli atteggiamenti di circostanza, con tanti di voi ci conosciamo da tanti anni, non possiamo eludere ciò che sta dentro e oltre le parole, gli atteggiamenti, le frasi di circostanza. Anche per voi questa è una brutta legge e lo avete detto in tanti modi e in tante forme. E' una brutta legge perché normalmente, come tutti i provvedimenti che hanno l'ambizione di chiudere un cerchio, non ha visione strategica, e che non avesse visione strategica lo si è capito dalla sottovalutazione del momento. Molte volte, quando ci sono momenti difficili e si devono dare risposte vere, i frontismi della dialettica politica si eliminano per cercare un terreno sul quale trovare delle risposte. Questo è quasi sempre, anzi, direi, è sempre una responsabilità della maggioranza, una maggioranza che, invece, ha pensato, come tradizionalmente si fa, di attenuare questi frontismi consentendo alcune vie di fuga, ma poi tendendo anche delle trappole. Quindi, questa è una legge che resta agli atti come un esempio legislativo di basso livello, sia formale che sostanziale.

Al di là degli infingimenti, come capita anche ai cavalli, scusate il paragone, le maggioranze non si vedono all'inizio, ma si vedono all'arrivo, e noi siamo contenti che alcune cose avete avuto anche, diciamo così, la sfrontatezza di portarle avanti perché vorremmo che vi passasse un po' questa sindrome del passato, trovare gli accordi non significa sempre trovare una giustificazione delle cose che si fanno sul fatto che prima c'erano altri. D'ora in poi ci siete voi e avete fatto, speriamo che, da ora in poi, potremo parlare dei risultati di quello che avete fatto e, quindi, valutare i cavalli all'arrivo, come compete ogni qualvolta si fanno le cose.

E' un pessimo esempio anche dell'uso delle regole, degli equilibri che tutelavano anche le minoranze in alcune parti, però la tassa di successione, onorevole Capelli, avremmo voluto che fosse giusta e necessaria per le cose che servono, non è giusta e necessaria per continuare a evocare che, prima di voi, c'è stato qualche altro. Anche dopo di voi ci sarà qualche altro, ma questa è una politica che non risponde a quelle domande, a quel modo di lavorare che c'è stato. Avremmo voluto anche dire diversamente, nel senso che chiunque governa può sbagliare, ed è possibile che chi ha governato abbia sbagliato, ma questo non crea una condizione sufficiente per creare la ragione vera di quello…

PRESIDENTE. Onorevole Sanna, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Presidente, io sono nuovo di quest'Aula e quindi non ho memoria storica, però sono anche abituato o, meglio, sono poco aduso al compromesso per il compromesso. Spesso, sia nella discussione della finanziaria, che nella discussione di questo disegno di legge, cosiddetto collegato alla stessa finanziaria, sono rimasto sconcertato da usi e costumi diffusi in quest'Aula, che tendono ad annacquare idee e proposte, nel tentativo spasmodico di trovare un compromesso per un compromesso, come se il bene venisse dal compromesso.

Credo che indubbiamente questo disegno di legge oltretutto si prestava molto, proprio per la sua natura, un coacervo di interessi messi insieme, indubbiamente scollegati tra loro per quanto il disegno di legge venga chiamato collegato, però un disegno di legge che si è nobilitato attraverso alcuni passaggi significativi, passaggi significativi perché sono la risposta di una maggioranza uscita da regolari e democratiche elezioni, una risposta a chi con quelle elezioni ha voluto cambiare.

Io non voglio infierire, né voglio attizzare polemiche, però quando siamo stati accusati sulle AA.SS.LL. di voler tornare indietro, ma tornare indietro rispetto a che cosa? Rispetto, come ho detto già, a medici che hanno avuto avanzamenti di carriera solo sulla base di una tessera di partito? Io avevo interrotto una carriera politica (carriera?), la mia vita politica, per tornare a lavorare all'università. Provengo da un'azienda che ha avuto il piacere, o il dispiacere sarebbe più giusto dire, piacere era tra virgolette, di avere prima un direttore amministrativo che non aveva i titoli, poi un direttore generale che non aveva i titoli, e un direttore sanitario che non aveva i titoli, con protervia, con il capriccio del principe o della principessa, scegliete voi, erano stati imposti all'Università di Sassari perché così voleva la politica! Ebbene, con questo, "sì", concordo con l'onorevole Maninchedda, a cui faccio, come a tutti i componenti, ma a lui in particolare come Presidente, i miei complimenti per il lavoro svolto, così come lo faccio alla Giunta, e in particolare all'Assessore che ha fatto un lavoro pesantissimo, io mi auguro davvero che il centrodestra sappia mostrare orgoglio e capacità e, ricordando quegli errori vergognosi di chi oggi ci critica e ci bacchetta, bene, ricordando quegli errori vergognosi, noi sappiamo dare dignità, certamente alla sanità, ma anche a noi stessi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Intervengo brevemente, Presidente, perché tutti vogliamo rientrare a casa. Io provo a girare la frittata. Non è stato detto in Aula, ma alcuni colleghi della maggioranza mi hanno confidato che loro non avrebbero concesso, se fossero stati Capigruppo, se fossero stati più quotati dentro quest'Aula, non avrebbero concesso così tanto alla minoranza. Mi hanno detto: "Vi è stato concesso troppo, avete ottenuto troppo in questo disegno di legge." Io voglio rispondere a questi miei colleghi dicendo che non c'è nessuna concessione alla minoranza. Vedete, qui ci si è confrontati, questo dobbiamo dircelo con molta onestà, ci si è confrontati in modo serio, si è parlato a lungo, si è discusso, ci si è scontrati, ma su alcuni temi abbiamo deciso di trovare un accordo e, su alcuni temi, ci siamo trovati d'accordo fino a votare all'unanimità alcuni articoli: il precariato, gli ammortizzatori sociali, le stabilizzazioni. Abbiamo approvato un comma in cui abbiamo previsto ad esempio le ricollocazioni nelle aziende, attraverso l'aggiornamento delle professionalità personali di ciascun lavoratore; è un fatto importante, moderno, è un ammortizzatore sociale moderno, che fa parte delle democrazie più avanzate. In Francia, ad esempio, quando un'azienda chiude e vuole convertire le produzioni, è obbligata a ricollocare gli operai, quello che non sta succedendo in Sardegna.

Quindi abbiamo previsto cose importanti e non si è trattato di inciucio. Io credo che le democrazie abbiano bisogno non di semplici minoranze, ma di opposizioni forti, che sappiano rappresentare un disegno alternativo, ma che sappiano in alcuni momenti anche discutere e confrontarsi per giungere all'unanimità. Ad esempio, mi riferisco alla vertenza con lo Stato, ma voi pensate che, se i nostri deputati fossero stati supportati anche da questo Consiglio, se fossero andati oltre i propri schieramenti, avrebbero ottenuto 18 milioni, a confronto con quello che ha ottenuto la Sicilia? Forse alcuni risultati sulla chimica li avremmo ottenuti se non avessimo fatto quell'assemblea, tutti insieme, deputati, e non avessimo approvato insieme, condiviso insieme, una linea? Io credo che sia importante riconoscerlo, perché sono sempre più convinto…

PRESIDENTE. Onorevole Sabatini, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Ladu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LADU (P.d.L.). Il mio voto sarà a favore di questo disegno di legge, anche perché devo dire che, pur nella limitatezza delle risorse messe a disposizione nel disegno di legge stesso, praticamente sono state date delle significative risposte, sia per quanto riguarda l'occupazione, sia per quanto riguarda l'emergenza sociale, sia per quanto riguarda le piccole imprese e tutta una serie di ulteriori interventi. Alla fine, il dibattito all'interno del Consiglio regionale ha fatto sì che questo disegno di legge desse appunto delle risposte significative.

Quello che io voglio sottolineare dal punto di vista politico non è il fatto che la maggioranza abbia dato delle concessioni alla opposizione, io credo che il confronto invece che c'è stato all'interno del Consiglio regionale abbia fatto sì che alcune sensibilità, che non sono solo sensibilità della sinistra, ma che sono sensibilità anche del centrodestra, (perché quando parliamo di emergenze sociali, di occupazione, di alcuni problemi reali del territorio della Sardegna, non sono sensibilità e problemi che stanno a cuore a voi, ma stanno soprattutto a cuore a noi), abbiano fatto in modo che noi abbiamo concordato e che quindi alcuni punti fossero approvati all'unanimità.

Però ci sono alcune questioni, alcuni punti dove la differenza politica c'è, ad esempio su uno degli ultimi emendamenti che noi abbiamo discusso, che è l'emendamento sulla sanità, è chiaro che si stanno confrontando due logiche, due concezioni politiche diverse della gestione della sanità, e quindi lì non si poteva trovare l'accordo. In questa fase, visti i risultati della gestione della sanità, che ci sono stati in questi ultimi anni, io credo che, poiché l'elettorato l'ha chiesto e l'ha voluto, il cambiamento ci deve essere.

Certamente, con questo emendamento, non si risolveranno i problemi della sanità, ma è un primo avvio, io sono convinto che si inizierà una nuova fase di rinnovamento e di riforma stessa della sanità che permetterà ai sardi di avere una sanità migliore e permetterà sicuramente anche di recuperare quella situazione di disagio sociale, di disagio soprattutto all'interno della sanità per questo tipo di assistenza che è stata fornita ai sardi, e che farà bene nell'interesse dei sardi stessi. E' questo motivo che, pur non essendo d'accordo l'opposizione, la maggioranza ha ritenuto che l'emendamento passasse.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Intervengo molto brevemente. Vorrei dire al Consiglio, a tutto il Consiglio, maggioranza e opposizione, sinceramente grazie per aver consentito alla Regione di compiere atti concreti attraverso questo progetto di legge. Se la Giunta avesse accettato l'invito, di alcuni dell'opposizione, fatto al termine della finanziaria, di non presentare questo disegno di legge integrativo della legge finanziaria e di andare invece direttamente alla presentazione della manovra 2010, innanzitutto saremmo venuti meno a una parola data, a un impegno preso e le parole quando si danno si devono rispettare, anche quando costa fatica ed è stata una fatica lo avete detto anche voi.

Ma soprattutto non avremmo dato modo di fare cose concrete a questo Consiglio regionale, perché non ci sarebbe stata l'occasione di intervenire sugli incendi, non ci sarebbe stata l'occasione di istituire la direzione generale per la Protezione civile, non avremmo fatto interventi per settori produttivi in agricoltura, nell'artigianato, nell'industria, nella programmazione negoziata. Come è stato detto, non avremmo fatto norme sulle politiche attive del lavoro, sul precariato, per quanto in parte è stato fatto, non avremmo corretto il sistema delle entrate, non avremmo messo a punto il vero livello del disavanzo, non avremmo portato alcuni correttivi nella organizzazione della amministrazione regionale, che erano e sono necessari, perché questa è una legge intervenuta in un momento molto particolare di inizio legislatura, un inizio di legislatura bruciante, tremendo, con emergenze produttive e sociali terribili, che stiamo affrontando tutti insieme anche, in parte correggendo la situazione, cioè tentando di venire incontro alle sofferenze della nostra gente.

E allora contra factum non valet argumentum, scusate il latino, contro i fatti non valgono le argomentazioni, le elucubrazioni astratte, questo è un fatto, un fatto concreto e io ringrazio per il senso di responsabilità che, sia la maggioranza, sia anche l'opposizione, hanno avuto; anche se poi c'è stata una critica molto feroce nelle ultime dichiarazioni, anche l'opposizione ha contribuito a fare qualcosa di buono per i sardi. Niente di eccezionale, ma comunque qualcosa di buono.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 32/A.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Porcu ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 63

votanti 62

astenuti 1

maggioranza 32

favorevoli 47

contrari 15

(Il Consiglio approva).

Il Consiglio sarà riconvocato a domicilio.

La seduta è tolta alle ore 20 e 58.


[MSOffice1]l'ha chiesto Porcu. Appoggia Bruno?