Seduta n.202 del 19/05/2011 

CCII Seduta

Giovedì 19 maggio 2011

(POMERIDIANA)

Presidenza della Presidente LOMBARDO

indi

del Vicepresidente CUCCA

indi

della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 16.

DESSI', Segretario,dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 19 aprile (195), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Radhouan Ben Amara, Michele Cossa, Sergio Obinu, Antioco Porcu, Angelo Stochino, Pierpaolo Vargiu e Alessandra Zedda hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 19 maggio 2011.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

PRESIDENTE. Considerata la scarsa presenza di consiglieri in aula, sospendo la seduta per dieci minuti, sino alle ore 16 e 12. Prego i colleghi Capigruppo di richiamare i consiglieri in aula. La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 03, viene ripresa alle ore 16 e 16.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Chi appoggia la richiesta?

(Appoggiano la richiesta i consiglieri Cocco Daniele e Zuncheddu.)

Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri Cocco Daniele e Diana Giampaolo sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Sono presenti 38 consiglieri.

(Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Contu Felice - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lombardo - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Steri - Tocco.)

Poiché il Consiglio è in numero legale, possiamo proseguire.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni nei vari settori di intervento (collegato alla manovra finanziaria 2011-2013)" (222/A - Parte prima)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 222/A, parte I.

Eravamo in fase di discussione dell'articolo 15.

E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Signora Presidente, la discussione di questo disegno di legge si inserisce in un contesto alquanto particolare: da una parte la crisi economica che aggredisce sempre di più la nostra popolazione, dall'altra una fase di confronto elettorale che dimostra nei suoi esiti quanto la popolazione sarda senta questo problema e quanto riversi questo sentire nelle sue scelte in occasione delle elezioni. La crisi economica tocca tutti i settori; qualche settore poteva essere risparmiato, ma abbiamo contribuito noi, in Regione, a impedire che crescesse o a fare in modo che quel poco che si era creato andasse in crisi. La situazione è molto delicata e difficile in tutte le grandi città, ma nei piccoli comuni non è da meno. Un anno fa quando, subito dopo l'elezione del Consiglio regionale, si sono rinnovate parti importanti delle amministrazioni locali, nelle discussioni che si facevano emergeva il tema dell'ammodernamento delle infrastrutture, degli investimenti nei comuni per rilanciare l'economia attraverso quello che è uno strumento che spesso i comuni utilizzano quando le disponibilità finanziarie lo consentono, cioè l'avvio di opere pubbliche.

In quel momento emergeva con chiarezza, però, anche il fatto che ci trovavamo in una cruciale fase di passaggio. Noi abbiamo attraversato due stagioni, la prima dal 1994 al 1999 e l'altra dal 2000 al 2006, in cui alla Regione Sardegna, e con essa ai comuni della Sardegna, sono arrivati ingenti finanziamenti dalla Comunità europea e questo ha consentito, sia nel primo periodo che nel secondo, la realizzazione di importantissime infrastrutture nei vari comuni e la possibilità di dare a quelle comunità una boccata di ossigeno assolutamente indispensabile. Da due o tre anni a questa parte la situazione non è più quella: comuni che avevano mediamente opere in appalto per 50-100 milioni di euro oggi si ritrovano ad avere 2-3 milioni di euro di investimenti da portare a casa. Non è un tema di poco conto. Questo non avviene per l'incapacità di questo o quel sindaco di destra o di sinistra, ma perché quei due periodi che sono stati caratterizzati dalle disponibilità economiche messe in campo dalla Comunità europea oggi non possono essere ripresi in considerazione. Cioè quella che sembrava essere in quegli anni una minaccia, quando si diceva che con le nuove norme, con la nuova situazione la Regione sarebbe uscita dall'Obiettivo 1 ed entrata nell'Obiettivo 2, di fatto si è avverata in anticipo, e non perché sia migliorata la condizione economica della nostra Isola, ma per il semplice motivo che il Governo nazionale ha impedito a questa Regione di disporre dei fondi del POR 2000-2006, sulla cui destinazione la vecchia Giunta prima e questa Giunta poi avevano già una chiara idea. Ecco che tantissime opere previste nei piani triennali delle opere pubbliche di capoluoghi importanti, come Sassari e Oristano, e di tanti piccoli comuni che avevano la quasi certezza di ottenere i finanziamenti, oggi non si possono più realizzare. E non è un fatto importante solo perché quelle opere sono comunque utili alle comunità, servono per creare condizioni di vita più agevoli, per risolvere problemi di comunicazione, per risolvere insomma problemi di diversa natura. Quel fatto va tenuto presente ed è importante perché, oltre a non risolvere quei problemi, fa sì che quel flusso di denaro che pure c'è stato negli ultimi quindici anni oggi venga a mancare. Badate, la sbandierata possibilità di rilancio del sistema economico, di cui tanto si è parlato l'anno scorso in occasione della discussione della legge numero 4 sulla casa e sugli investimenti del piano casa, non può sostituire questo indispensabile flusso finanziario.

Il sostanziale fallimento di quella legge certifica quanto noi allora sostenevamo e noi siamo profondamente preoccupati per il fatto che le amministrazioni comunali, ripeto, di qualunque orientamento esse siano, si trovano oggi a dover affrontare con i propri cittadini una situazione di estrema difficoltà: da una parte c'è la crisi economica dei settori produttivi che morde, che manda a casa tantissimi lavoratori, che determina l'aumento del numero delle famiglie in difficoltà economica che si rivolgono ai centri di assistenza per poter andare avanti, dall'altra i comuni si scoprono impotenti nel dare una qualsiasi risposta. Il Comune di Sassari, per fare un esempio concreto, tra il 1995 e il 2008 aveva mediamente 15-20 cantieri per opere pubbliche aperti; oggi ne ha 2 o 3. Si può dire che sia colpa dell'amministrazione che c'è adesso? No, però noi non abbiamo ancora quantificato i danni che il Governo ha prodotto alla Sardegna impedendole di utilizzare i fondi che l'Unione europea aveva destinato all'economia delle aree sottosviluppate. Ne stiamo pagando le conseguenze, ne stanno pagando le conseguenze le amministrazioni locali, ne stanno pagando le conseguenze i cittadini di queste comunità.

Ecco perché credo che discutere oggi di questo collegato alla legge finanziaria senza avere nessuna disponibilità finanziaria concreta che aiuti a superare il divario tra le esigenze e quello che è effettivamente disponibile equivalga a discutere del nulla. Però credo sia utile mettere in evidenza come i pochi denari che si è riusciti a mettere in campo vengano utilizzati al meglio, e questo non lo si può dire in ogni caso o per tutte le leggi che sono state approvate.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (I.d.V.). "Disposizioni nei vari settori di intervento", dice il titolo dello strumento normativo in esame. Vorremmo sapere quali sono e se davvero ci sono le risorse per disporre interventi nei diversi settori. C'è sconcerto, diceva qualcuno, per uno strumento normativo che all'esterno di quest'Aula è atteso con grandissima speranza; sconcerto perché l'intervento del Presidente della Commissione pone seri interrogativi sull'efficacia del provvedimento. Il collegato non contiene alcuna risposta rispetto alle gravissime emergenze del sistema Sardegna; una Sardegna che, vale sempre la pena ricordarlo, vede 333 mila abitanti vivere sotto la soglia di povertà; una Sardegna che vede che il tasso di disoccupazione dei suoi giovani ha ormai raggiunto il 42 per cento. Credo che ci sia poco da aggiungere rispetto a quello che è stato detto dai colleghi che mi hanno preceduto.

Approfitto di questa occasione per chiedere alla Giunta chiarimenti su delle risposte che avrebbe dovuto dare, che aspettiamo da due anni e che ancora non abbiamo avuto. Precari: avevamo approvato una norma per il superamento del precariato e non solo tale fenomeno non si è attenuato, ma si sta aggravando giorno dopo giorno. Si era detto che non si sarebbe più fatto ricorso alle agenzie interinali, invece vediamo, soprattutto nell'ambito delle ASL della Sardegna, un utilizzo continuo di queste agenzie, in dispregio di graduatorie esecutive, per cui non vengono assunti coloro che effettivamente ne hanno diritto.

Nell'ultima finanziaria, per dare un po' di ossigeno ai comuni che hanno visto crescere a dismisura il tasso di disoccupazione, soprattutto ai piccoli comuni delle zone interne, cioè di quell'ampio buco, che sta diventando sempre più grande, di quella ciambella che è la Sardegna, si era parlato dei cantieri verdi. Anche su questo ancora non si è visto niente.

Agricoltura: non c'è l'Assessore competente, ma voglio ugualmente sottolineare che sta circolando su Internet la notizia che non è stata fatta la notifica alla Commissione europea, per cui si rischia di perdere le quote dovute per il benessere animale per l'anno 2011. Si tratta di tantissimi milioni di euro e vorremmo conferma che sia davvero questa la verità.

L'ultima finanziaria prevedeva - lo ricordo al collega Locci - 21 milioni di euro per un problema che riguarda tutta la Sardegna. E' stato accennato anche stamattina al fatto che per prenotare una mammografia o una risonanza magnetica in certe ASL bisogna addirittura richiamare il prossimo dicembre solo per la prenotazione. Credo che sia giunto ormai il tempo di fare dei decreti attuativi o delle comunicazioni alle ASL affinché queste risorse siano messe a disposizione per poter ridurre queste liste.

LOCCI (P.d.L.). Si stanno facendo, con lentezza, ma si stanno facendo.

COCCO DANIELE (I.d.V.). A Nuoro c'è una lista di circa 300 pazienti oncologici che non riescono a fare la TAC.

LOCCI (P.d.L.). In tutta la Sardegna!

COCCO DANIELE (I.d.V.). Si era parlato dei famosi bandi che riguardavano soprattutto i paesi delle zone interne, mi riferisco ai bandi Civis e Biddas, rispetto ai quali c'era stata formale promessa che quei comuni sarebbero stati inseriti per i finanziamenti, visto che erano già in graduatoria. Anche su questo non si è avuta risposta. Questo avrebbe portato la Regione a risparmiare dei denari evitando di fare altri bandi, visto che questi erano idonei ed erano comunque stati ammessi nella graduatoria, credo pertanto che sia logico prendere in considerazione la possibilità che siano finanziati.

Scuole: si era assunto l'impegno in quest'Aula, parlo sempre dell'ultima finanziaria, di mettere in condizioni i comuni le cui scuole elementari sono state chiuse di avere un rimborso per il trasporto dei bambini, non con mezzi pubblici, ma con mezzi privati, fino alle scuole dei paesi più vicini, se tali si possono considerare. Anche su questo non si è ancora avuta una risposta.

Si parla di raccolta dei rifiuti e di premialità nei confronti dei comuni che attuano la raccolta differenziata. Credo che sia indifferibile che la Giunta regionale si faccia carico di combattere in maniera seria la proliferazione di micro e grandi discariche abusive, soprattutto nelle strade provinciali, statali e comunali e nei reliquati, che sta diventando un'emergenza davvero insostenibile. Il famoso progetto "Sardegna fatti bella", che tanti risultati aveva dato dove era stato attuato in maniera seria, dovrebbe, a mio avviso, essere ripreso in considerazione. C'era stato anche l'impegno di ripristinare il contributo di 25 mila euro a favore delle giovani coppie per l'acquisto e la ristrutturazione della prima casa. Anche su questo attendiamo risposta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. La devono chiedere due Capigruppo.

(Appoggiano la richiesta i consiglieri Bruno e Uras)

Seconda verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri Cappai e Zuncheddu sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Sono presenti 54 consiglieri.

(Risultano presenti i consiglieri: Agus - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Sabatini - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Tocco - Uras - Zuncheddu.)

Poiché il Consiglio è in numero legale, possiamo proseguire.

E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Poiché non è presente in aula, decade dal diritto alla parola.

E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Signora Presidente, di fatto noi, devo dire in maniera abbastanza stanca, stiamo procedendo nell'esame di questo collegato in assenza di un dialogo con la maggioranza. E' un collegato strano, che inizia dall'articolo 15; evidentemente gli altri 15 articoli non erano prioritari o comunque non erano considerati sufficientemente validi dalla maggioranza e dalla stessa Giunta che li ha proposti. Insomma, come abbiamo avuto modo di dire nella discussione generale, è un modo di legiferare abbastanza strano, anomalo, che porta a proporre un disegno di legge, a sostituirlo integralmente, a riproporne un altro e che, in ultima analisi, mi pare sia lo specchio di questa maggioranza che guida la Regione.

Credo che il fallimento della politica di questa Giunta regionale e del suo Presidente, che tra l'altro è palese anche dal voto di domenica e lunedì, sia evidente nella lettura di questo provvedimento legislativo e anche nella situazione di questo Consiglio regionale e della sua maggioranza. Assessore La Spisa, il Presidente della Regione stamattina è apparso in aula alle ore 10, poi probabilmente in questo palazzo avrà svolto lavori inerenti alla Giunta. Al momento sta per iniziare una conferenza stampa per parlare d'altro, forse anche di traghetti. E' un Presidente che non ascolta il Consiglio regionale neanche sulla materia che riguarda i trasporti e tra poco, ripeto, apparirà in conferenza stampa, mentre sarà in corso la seduta del Consiglio.

Ricordo, onorevole Matteo Sanna, che noi avevamo detto alcune cose per quanto riguarda, per esempio, la Tirrenia e le avevamo indicate in un ordine del giorno ben preciso; lo avevamo fatto noi, ma anche la maggioranza. Le notizie di oggi ci dicono che c'è un'unica offerta vincolante del gruppo Aponte-Grimaldi-Onorato e che l'intervento che avrebbe dovuto esserci da parte della Giunta regionale non c'è stato. Noi avevamo proposto una trattativa addirittura con la cessione di un ramo d'azienda alla nuova Saremar, comprendente le rotte agevolate da e per la Sardegna. Voi avete risposto nell'ordine del giorno approvato da questo Consiglio regionale: "Ci inseriremo nella trattativa, chiederemo l'apertura di un tavolo", poi con una delibera avete annunciato un ricorso, un'impugnativa.

Mi pare che tutto ciò, al di là della propaganda, non abbia poi avuto effetti concreti e la sensazione è che si sia passati da un rapporto di subalternità da parte di questa Giunta regionale a un rapporto di inesistenza, nel senso che il Governo non vi considera neanche, va avanti per la sua strada e sgancia il discorso Tirrenia dagli interessi della Sardegna, magari per fare cassa. Occorrerà intervenire per far sì che quei 72 milioni di euro, che annualmente vengono assegnati alla Tirrenia, siano utilizzati per calmierare, per spezzare un monopolio. Questo lo dico perché è importante che ci ascoltiamo ed è importante che anche la Giunta ascolti il Consiglio regionale qualche volta. Lo dico perché questo è un fatto emblematico, ma ci sono numerosi ordini del giorno e altri atti che questo Consiglio regionale ha prodotto e che la Giunta non ha messo in pratica, da quelli relativi alla continuità territoriale e alla vertenza entrate all'ordine del giorno che riguardava il commissario del Comune di Olbia, Mariani. I fatti di questi giorni probabilmente danno ragione al Consiglio regionale. Il Presidente della Giunta però è andato oltre, non li ha considerati e ha sbagliato, così come credo abbia sbagliato a mandare al ministro Tremonti, subito dopo un atto unanime di questo Consiglio regionale, una lettera che censurava il suo operato in quanto garantiva ai ricchi, come la Lombardia e Milano, la fiscalità di vantaggio e non considerava, come di fatto non considera, la Sardegna. Allora questa serie di atti si è conclusa in questo caso con una lettera quasi di scuse da parte del presidente Cappellacci. Posso capire tutto, però credo che i sardi abbiano ormai percepito di che pasta siete fatti.

Anche questo provvedimento legislativo parla di tutto e del contrario di tutto senza una strategia, senza una linea, senza un progetto. L'articolo 15 parla del fondo di sviluppo urbano, un emendamento che avete presentato qualche giorno fa riguarda il Corpo forestale, poi troviamo la "Stazione dell'Arte" di Ulassai, un piano casa per le edicole, insomma all'interno della legge troviamo leggine più o meno grandi. Parlate di governo del territorio, parlate di agricoltura, parlate dei precari, dei giornalisti, di Abbanoa. Giustamente il relatore Maninchedda, che tra l'altro ha svolto il suo intervento soltanto in senso tecnico, ha in qualche modo messo in allarme il Consiglio regionale. Abbiamo un bilancio che va verso la bancarotta, dobbiamo intervenire su settori veramente essenziali, la Sardegna vive una crisi profonda e quello che noi riusciamo a fare, quello che questa Giunta regionale e questa maggioranza riescono a produrre non è altro che un provvedimento omnibus, che magari interviene su alcuni aspetti di dettaglio, ma non dà una prospettiva alla nostra regione.

Assessore La Spisa, è la linea di condotta, il filo rosso, chiamiamolo così, che in qualche modo segue questa legislatura: alcune leggi finanziarie tentano di sbloccare la spesa, alcuni collegati intervengono su settori particolari, ma senza prospettare soluzioni. Quando ripetutamente parliamo della sanità è perché vogliamo finalmente entrare nel merito di questo argomento. E' stato il primo argomento del vostro primo collegato, quello del 2009, che avete introdotto con un emendamento all'emendamento, in questa confusione legislativa che ci attanaglia. Parlare di sanità significa parlare di persone. Non avete fatto una riforma, cresce a dismisura il disavanzo e io credo che prima o poi dovremo intervenire, perché non basta quello che abbiamo fatto in finanziaria. Cresce il disavanzo, le liste d'attesa sono triplicate, mancano politiche sociali e con questo collegato voi intervenite per ridurre, per tagliare alcuni capitoli che riguardano proprio il sociale. Parlo dei progetti personalizzati, parlo del progetto "Ritornare a casa", parlo di una modalità di intervento che abbiamo in qualche modo inaugurato nella scorsa legislatura con l'integrazione sociosanitaria e che oggi vediamo ridurre nei capitoli di spesa.

Quello che ritengo di dover dire, brevemente, è che lo sviluppo ha bisogno di politiche che seguano un progetto. Sicuramente il Programma regionale di sviluppo non indica a questa maggioranza e a questo Consiglio un progetto. Cosa si vuol fare di questa Sardegna? Cosa si vuol fare, per esempio, dell'industria e della chimica? E' un argomento attualissimo, assessore La Spisa, e non possiamo affrontarlo in altre sedi se non in Consiglio regionale. Progetto della chimica verde: che cosa sta succedendo per quanto riguarda Vinyls, al di là della proroga che hanno ritenuto di dover chiedere i commissari? Sta avvenendo, senza che forse ce ne accorgiamo, un passaggio epocale: col nostro consenso tacito, forse non solo tacito, stiamo smantellando un processo che è durato sessant'anni! E allora è possibile che il Consiglio regionale e la Giunta regionale non diano indirizzi, che non si trovi il modo per discutere in questo Consiglio regionale dei problemi più importanti di quest'Isola? Si sta cancellando Meridiana, o meglio quella parte delle politiche dei trasporti che riguarda la Sardegna, mille persone sono state messe in mobilità con la procedura di cui alla legge numero 223 del 1991 ormai in fase applicativa.

Questo Consiglio regionale non è capace di affrontare questo tema, la Giunta regionale non dà indirizzi e il Governo non affronta, sulla base di una spinta propulsiva da parte del Governo regionale, un argomento vitale, parlo del secondo vettore aereo nazionale. Insomma, al di là delle parole, credo che questo provvedimento legislativo non ci faccia fare passi avanti e quindi comprendo l'imbarazzo dei colleghi della maggioranza, comprendo il loro silenzio almeno dal punto di vista istituzionale, mentre non comprendo lo scarso silenzio che c'è in quest'Aula.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Vorrei partire innanzitutto da un'affermazione che è stata ripresa da alcuni consiglieri riguardo a un'espressione che io ho usato nell'intervento finale della discussione generale su questa legge, quando ho detto: "Dobbiamo fare in modo che tutta la Regione sia una Regione normale e che anche il Consiglio regionale sia un Consiglio normale". E' evidente che non c'era nessun intento offensivo, non fosse che per il fatto banalissimo che io mi sento parte di questa realtà, per cui sono comunque da qualche anno responsabile in solido con tutti voi, con coloro che sono stati in questo Consiglio, di come si è portato avanti il lavoro in questi anni. Intendo dire, lo sottolineo ancora, che in un Consiglio regionale, così come in una Giunta, si assumono atti di programmazione e legislativi di importanza strategica, in quanto contengono scelte decisive per lo sviluppo. Ci sono però anche momenti ordinari, diciamo così, in cui si prendono decisioni con atti amministrativi, programmatici o legislativi attraverso i quali si incide nella normalità appunto del percorso amministrativo, programmatico e legislativo, ben coscienti che lo sviluppo necessita di svolte importanti, di decisioni decisive, ma anche di un ordinario lavoro di adeguamento o modifica degli atti amministrativi o delle leggi che permettono alle istituzioni regionali di andare avanti.

Questo disegno di legge collegato alla manovra finanziaria - vorrei dirlo in particolare all'onorevole Diana, la cui preliminare dichiarazione di stima personale contraccambio - non ha mai cambiato titolo, il quale è sempre stato: "Disposizioni nei vari settori di intervento". Non l'abbiamo mai intitolato: "Interventi per l'emergenza economica" o "Interventi strategici per il sistema economico sardo". L'abbiamo volutamente chiamato, con parole scelte: "Disposizioni varie nei diversi settori di intervento", proprio per quella necessità di adeguamento normativo che in certi casi è importante. Perciò l'invito era ad affrontare anche cose normali, con il tono adeguato alle decisioni normali. Capisco che in un momento politico particolare come quello che stiamo vivendo, cioè nel pieno confronto elettorale su alcuni appuntamenti amministrativi di centri importanti della Sardegna, i toni possano essere sollevati. Questo lo capisco e capisco che in particolare questo avvenga da parte di autorevoli rappresentanti politici presenti in questo Consiglio regionale, credo tuttavia che sia giusto che l'Assessore della programmazione tenga un profilo molto più basso e più normale, senza offesa per nessuno, quindi neanche per me stesso.

La normalità vuole che in questo testo, fatto di tanti interventi ordinari, vi sia però anche qualche intervento di particolare importanza. E un intervento di particolare importanza è contenuto proprio nell'articolo 15, tutto il resto per un accordo preso in Commissione è stato in qualche modo rinviato a un altro appuntamento, sopprimendo alcune proposte di interventi legislativi che non erano strettamente necessari. Ma quanto contenuto nell'articolo 15 è veramente importante, vorrei spiegarlo brevissimamente in modo che sia chiaro a tutti cosa stiamo votando. Stiamo votando l'articolo 15, arricchito dall'emendamento numero 61, che prevede l'autorizzazione per la Regione a istituire uno strumento importantissimo per la gestione dei comuni orientata verso investimenti per lo sviluppo urbano e a istituire, come previsto nell'emendamento, altri fondi che possono intervenire invece nei settori produttivi con una partnership pubblica o privata che potrà essere orientata e utilizzata in maniera anche flessibile. La cosa più importante, però, è proprio l'istituzione del fondo per lo sviluppo urbano che ci consente di correggere un'impostazione del Programma operativo regionale che nella sua proposta originaria frammentava le risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale in molti assi e in molte linee di attività che per svariate motivazioni, tra cui la farraginosità del nostro sistema amministrativo, delle procedure delle gare per gli appalti pubblici, eccetera, stabiliva per i comuni dei percorsi purtroppo molto lenti, per cui la spesa è risultata lenta e rischiamo non solo noi della Sardegna, ma tutta l'Italia, di avere un disimpegno delle risorse del FESR per cifre consistenti. L'Italia oggi, come voi sapete, rischia il disimpegno di circa 6-7 miliardi di euro e in tutta Italia si sta cercando di porre rimedio alla complessità dei programmi operativi approvati a suo tempo cercando di concentrare le risorse. Un fondo di sviluppo urbano serve per concentrare le risorse, fare spesa effettiva e dare ai comuni le risorse in modo che possano spenderle per interventi nell'ambito del proprio territorio. A questo abbiamo aggiunto, attraverso l'emendamento numero 61, la possibilità per la Regione di costituire fondi di capitale di rischio, fondi di garanzia e fondi per mutui. Soprattutto i fondi di capitale di rischio sono oggi visti dal sistema finanziario come uno strumento importantissimo per intervenire da parte del sistema pubblico a favore delle imprese che non abbiano una dotazione finanziaria sufficiente. Sono strumenti finanziari innovativi, molto utili per dare fiato al sistema delle nostre imprese, cioè per cercare di dare a tutto il sistema economico strumenti più ampi di quelli che storicamente sono stati utilizzati, come i tradizionali interventi con partecipazione agli investimenti o con incentivo finanziario per consentire alle imprese di abbattere l'onere finanziario dei prestiti. Questi strumenti, ormai considerati vecchi, necessitano invece di un aggiornamento, da qui la previsione, nell'emendamento numero 61, della costituzione di fondi di capitale di rischio, che possono essere costituiti prevalentemente con fondi europei, così da avere un'accelerazione della spesa proprio di quelle risorse finanziarie che non spendiamo sufficientemente, mentre è ingolfata, come ben sapete, la spesa dei fondi regionali, che però si scontra contro il limite del Patto di stabilità.

Insomma si tratta di una serie di interventi in un certo senso ordinari, ma di grande importanza, che io vorrei sottolineare proprio per la loro importanza e utilità e che come tali sottoponiamo all'attenzione del Consiglio regionale affinché possa dotare la Regione per oggi e per domani di strumenti innovativi.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore. Esprimo parere favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il parere della Giunta è favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento numero 61.

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Signora Presidente, annuncio il voto contrario all'emendamento numero 61, nonostante gli sforzi compiuti dall'assessore La Spisa per rendere chiaro a tutti noi che cosa stiamo votando in questo momento. Vorrei dire all'Assessore che per noi è chiarissimo che cosa si sta votando in questo momento, anche se lo ringraziamo per il suo sforzo. Stiamo votando un articolo del collegato e una serie di emendamenti e complessivamente un collegato che rappresenta esattamente il contrario di ciò che ci si sarebbe aspettati rispetto alla crisi che la Sardegna sta vivendo.

In particolare, per quanto riguarda l'emendamento numero 61, noi capiamo che si sia toccato il fondo e pertanto la Giunta risponde dal livello al quale è scesa attraverso l'istituzione di fondi, ma si istituiscono fondi quando siamo in presenza, ormai lo sappiamo bene, di una Giunta regionale e di un sistema che stanno raschiando il fondo delle casse di quest'Isola. Allora è inutile, secondo noi, predisporre strumenti di finanza creativa, strumenti innovativi, quando in realtà abbiamo un sistema che non riuscirà a far fronte alle difficoltà nelle quali si trova e rispetto al quale bisognerebbe intervenire con strumenti di aiuto più immediati e non farraginosi come quelli rappresentati nell'emendamento numero 61.

Inoltre riteniamo che complessivamente anche questo emendamento rappresenti la confusione nella quale vi muovete ormai da due anni e mezzo a questa parte. Ogni volta fate dei tentativi per mettere a disposizione del sistema sardo degli strumenti per superare le difficoltà e innescare lo sviluppo e questi tentativi, di collegato in collegato, di finanziaria in finanziaria, li modificate attraverso emendamenti successivi, tant'è che questo emendamento rappresenta la correzione del fondo per lo sviluppo che è stato presentato nella scorsa finanziaria. Insomma, abbiamo chiaro che cosa stiamo votando: stiamo votando la confusione, il nulla, per cui noi ci dissociamo e votiamo contro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 61.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Milia ha votato a favore e che la consigliera Zuncheddu ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Felice - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Fois - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Tocco.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Greco - Lotto - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 55

astenuti 2

maggioranza 28

favorevoli 35

contrari 20

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 15 bis, al quale sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 15 bis e dei relativi emendamenti:

Art. 15 bis

Norma di attuazione per le funzioni attribuite al Corpo forestale e di vigilanza ambientale

1. Al fine di disciplinare il trasferimento dallo Stato alla Regione delle risorse finanziarie relative al già avvenuto trasferimento delle funzioni attribuite al Corpo forestale e di vigilanza ambientale di cui alla legge regionale 5 novembre 1985, n. 26 (Istituzione del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione sarda), e successive modificazioni e integrazioni, la Giunta regionale, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, predispone uno schema di proposta di norma di attuazione da trasmettere alla commissione paritetica di cui all'articolo 56 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna).

Articolo 15 bis

Emendamento aggiuntivo Capelli.

Articolo 15 bis

Dopo l'articolo 15 bis è aggiunto il seguente:

Art. 15 ter

Modifiche all'ordinamento del Corpo forestale e di vigilanza ambientale

1. I dipendenti dell'Amministrazione regionale attualmente inquadrati in area A e area B, assunti con concorso pubblico, che hanno superato le selezioni interne svolte entro il 31 dicembre 2006 per il passaggio all'area superiore, sono inquadrati rispettivamente nell'area B o area C, al primo livello retributivo con decorrenza dal 1° gennaio 2011. Tali inquadramenti avvengono senza modifiche alla dotazione organica complessiva definita dalla Giunta regionale e determinano rispettivamente l'aumento della dotazione nell'area B e area C e l'uguale corrispondente riduzione dell'area A o area B. E' abrogato il comma 3 dell'articolo 5 della legge regionale 5 novembre 1986, n. 26.

2. Dopo il comma 4 dell'articolo 58 della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31, è aggiunto il seguente:
"4 bis. Costituisce, inoltre, apposita area separata di contrattazione all'interno del comparto il personale dirigente e non dirigente inquadrato nel Corpo forestale e di vigilanza ambientale con decorrenza dal 1° gennaio 2011. Al medesimo personale si applicano, mediante specifico recepimento, le norme ordinamentali in vigore per il corrispondente personale del Corpo forestale dello Stato".

3. Nel comma 3 dell'articolo 58 della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31, sono soppresse le parole "nonché per il personale del Corpo forestale e di vigilanza ambientale".

4. Nel comma 1 dell'articolo 60 della legge regionale 13 novembre 1998, n°31, le parole "o nella separata area di contrattazione per la Dirigenza" sono sostituite dalle parole "o nelle separate aree di contrattazione per la dirigenza e per il Corpo forestale e di vigilanza ambientale".

5. Dopo il comma 3 dell'articolo 28 delle legge regionale 5 novembre 1986 n. 26, è aggiunto il seguente:
"3 bis. In deroga al comma 3, secondo periodo, le funzioni di direzione generale del Corpo forestale e di vigilanza ambientale possono essere conferite altresì ad un dirigente proveniente dai corpi di polizia dello Stato, ovvero ad un dirigente proveniente dalla carriera prefettizia, in possesso dei requisiti di cui al presente articolo". (165)

Emendamento aggiuntivo Capelli.

Articolo 15 bis

Dopo l'articolo 15 bis è aggiunto il seguente:

Art. 15 ter

Modifiche all'ordinamento del Corpo forestale e di vigilanza ambientale

1. dopo il comma 4 dell'articolo 58 della legge regionale 13 novembre 1998, n. 3i, è aggiunto il seguente:
"4 bis. Costituisce, inoltre, apposita area separata di contrattazione all'interno del comparto il personale dirigente e non dirigente inquadrato nel Corpo forestale e di vigilanza ambientale con decorrenza dal 1° gennaio 2011. Al medesimo personale si applicano, mediante specifico recepimento, le norme ordinamentali in vigore per il corrispondente personale del Corpo forestale dello Stato".

2. Nel comma 3 dell'articolo 58 della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31, sono soppresse le parole "nonché per il personale del Corpo forestale e di vigilanza ambientale".

3. Nel comma 1 dell'articolo 60 della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31, le parole "o nella separata area di contrattazione per la Dirigenza" sono sostituite dalle parole "o nelle separate aree di contrattazione per la dirigenza e per il Corpo forestale e di vigilanza ambientale".

4. Dopo il comma 3 dell'articolo 28 delle legge regionale 5 novembre 1986 n. 26, è aggiunto il seguente:
"3 bis. In deroga al comma 3, secondo periodo, le funzioni di direzione generale del Corpo forestale e di vigilanza ambientale possono essere conferite altresì ad un dirigente proveniente dai corpi di polizia dello Stato, ovvero ad un dirigente proveniente dalla camera prefettizia, in possesso dei requisiti di cui al presente articolo". (167)

Emendamento aggiuntivo Capelli.

Articolo 15 bis

Dopo l'articolo 15 bis è aggiunto il seguente:

Art. 15 ter

Modifiche all'ordinamento del Corpo forestale e di vigilanza ambientale

1. I dipendenti dell'Amministrazione regionale attualmente inquadrati in area A e area B, assunti con concorso pubblico, che hanno superato le selezioni interne svolte entro il 31 dicembre 2006 per il passaggio all'area superiore, sono inquadrati rispettivamente nell' area B o area C, al primo livello retributivo con decorrenza dal 10 gennaio 2011. Tali inquadramenti avvengono senza modifiche alla dotazione organica complessiva definita dalla Giunta Regionale e determinano rispettivamente l'aumento della dotazione nell'area B e area C e l'uguale corrispondente riduzione dell'area A o area B. E' abrogato il comma 3 dell'articolo 5 della legge regionale 5 novembre 1986, n. 26. (166)

Emendamento aggiuntivo Steri.

Articolo 15 bis

Dopo l'articolo 15 bis è aggiunto il seguente:

Art. 15 ter

Disposizioni relative al Corpo forestale e di vigilanza ambientale

1. Alla legge regionale 5 novembre 1985, n. 26 è aggiunto il seguente articolo 22 bis:
"Art. 22 bis (Prima costituzione della dirigenza del Corpo forestale e di vigilanza ambientale)
1. In attesa di una disciplina organica del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione Sardegna che ne definisca la specialità, è istituita la dirigenza del Corpo forestale e di vigilanza ambientale.
2. E attribuita la qualifica di dirigente del CFVA:
a) al personale del Corpo forestale e di vigilanza ambientale che riveste la qualifica dirigenziale ai sensi della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31, alla data del 31 dicembre 2010;
b) Al personale in possesso dei requisiti per l'accesso alla dirigenza con l'incarico di cui all'articolo 11 della legge regionale 14 giugno 2000, n. 6, che, alla data del 31 dicembre 2010, svolga continuativamente da oltre cinque anni le funzioni di cui agli articoli 23 e 25 della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31, secondo una graduatoria predisposta dal Comandante del CFVA previo accertamento della capacità e dell'attitudine dirigenziale da tenersi entro il 30 luglio 2011. Tale accertamento consiste in una valutazione dei titoli degli interessati e un colloquio attinente l'esperienza acquisita e i risultati ottenuti nell'ambito della attività svolta nel Corpo forestale. La commissione è composta dall'attuale Comandante, da un ex Comandante del CFVA e da una persona esperta in materia di psicologia del lavoro.

3. Le posizioni dirigenziali che dovessero risultare vacanti, in attesa di una disciplina organica di cui al comma 1, possono essere ricoperte tramite un'assegnazione temporanea di dirigenti provenienti dalle altre articolazioni della Regione o dagli enti. (200)

Emendamento aggiuntivo Vargiu.

Articolo 15 bis

Dopo l'articolo 15 bis è aggiunto il seguente:

Art. 15 ter

Integrazione alla legge regionale n. 26 del 1985

1. Alla fine della comma 1, dell'articolo 2, della legge regionale n. 53 del 1993, integrativa della legge regionale n. 26 del 1985 (Istituzione del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sarda) è aggiunto il seguente periodo ", ovvero secondo la disposizione dell'articolo 29 della legge regionale n. 31 del 1998, limitatamente alla medesima direzione generale.

2. Nell'articolo 20, dopo il comma 5, è aggiunto il seguente:
"6. Nei confronti del personale appartenente al Corpo forestale e di vigilanza ambientale, trova applicazione la disposizione di cui all'articolo 3 comma 5 della legge n. 284 del 1977 e successive modificazioni ed integrazioni, in quanto compatibile con la percezione dell'analoga indennità regionale di cui alla prima alinea del comma precedente.". (250)

Emendamento aggiuntivo Vargiu.

Articolo 15 bis

Dopo l'articolo 15 bis è aggiunto il seguente:

Art. 15 ter

Integrazione alla legge regionale n. 15 del 1965

1. Nell'articolo 8, della legge regionale n. 15 del 1965, dopo il comma 2, sono aggiunti i seguenti:
"2 bis. L'indennità dirigenziale e quella per il coordinamento di strutture organizzative e/o incarichi di alta professionalità, ricerca e studio e l'indennità di comandante di stazione forestale, sono liquidate per un numero di anni pari a quelli di fruizione della stessa, calcolando per anno intero eventuali frazioni. Ai fini dell'integrazione FITQ alla pensione, la medesima indennità è valutata in rapporto agli anni di iscrizione allo stesso fondo per il numero degli anni di percezione della stessa.
2 ter. In attesa della nuova disciplina di revisione del fondo istituito dalla legge regionale 5 maggio 1965, n. 15, il personale del ruolo unico dell'Amministrazione regionale, nei confronti del quale non ha avuto luogo l'iscrizione al predetto fondo per effetto delle diverse disposizioni legislative, è iscritto al Fondo medesimo a domanda.
2 quater. Per la decorrenza di iscrizione e la regolarizzazione delle posizioni contributive si fa riferimento alle disposizioni di cui agli articoli 27 della legge regionale n. 33 del 1984 e 19 della legge regionale n. 6 del 2000; ai maggiori oneri finanziari si provvede con le economie derivanti dall'applicazione del precedente comma 2 bis.
2 quinquies. Sono fatte salve le istanze di iscrizione al Fondo formulate dai dipendenti precedentemente alla data del 1° gennaio 2002 e accolte dall'Amministrazione ai sensi del predetto articolo 27 della legge regionale n. 33 del 1984.
2 sexies. Il comma 16 dell'articolo 3 della legge regionale n. 3 del 2008 è soppresso.".

2 septies. Le lettera b) e f) dell'articolo 14, della legge regionale n. 15 del 1965, sono sostituite dalle seguenti:
"b) dal direttore della Direzione generale della programmazione, bilancio e assetto del territorio; f) da due rappresentanti del personale in quiescenza.". (251).)

PRESIDENTE. L'emendamento numero 165 è privo di copertura finanziaria.

Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore. Presidente, intervengo solo per dire che a me gli emendamenti numero 165, 167, 166, 200, 250 e 251 risultano ritirati.

PRESIDENTE. Sono quindi ritirati tutti gli emendamenti dal numero 167 al 251?

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore. Sì, esattamente.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

Ricordo ai colleghi che intendono intervenire che si devono iscrivere entro la fine dell'intervento dell'onorevole Sanna, il quale ha a disposizione dieci minuti.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, le vorrei chiedere una gentilezza. Avrei da porre alcune domande al presidente Cappellacci e ho bisogno di avere da lui le risposte. So che mi può rispondere solo lui su cose che sono anche concretamente serie, per cui la pregherei di farglielo sapere.

L'articolo 15 bis è una consapevolezza postuma, ce lo siamo detti, cioè il riconoscimento di competenze trasferite, e mai di risorse, al Corpo forestale. Anche qui vien da dire che in sede di prima Commissione questo valzer delle norme di attuazione che vanno e che vengono sta generando confusione. Qui cerchiamo di costringerci a dire una cosa che magari non ci è stata ancora detta. Abbiamo chiesto in Commissione al Presidente di poterlo sentire per cercare di avere lumi su una strategia che abbia un senso di coerenza. Infatti non ci capiamo più niente: da un lato ci accorgiamo in ritardo di non aver chiesto le risorse, dall'altro aspettiamo il riconoscimento delle risorse, nonostante non ci sia bisogno di norme di attuazione. Insomma c'è una confusione che sta ulteriormente mandando a gambe all'aria l'autonomia.

Ma la questione sulla quale voglio richiamare l'attenzione dei colleghi è molto più grave e riguarda il modo in cui dovremmo diventare normali, assessore La Spisa. Come potremmo mai noi, Consiglio regionale e Giunta, diventare normali se ci vengono sottoposti all'attenzione emendamenti come il numero 255 e il numero 283? Questi due emendamenti definiscono chi li presenta evidentemente su una china eversiva! E poiché credo che dell'emendamento numero 255 l'assessore Rassu non ne sappia quasi niente e io so a che cosa si riferisce questa materia, vi inviterei tutti, prima di presentare emendamenti di questa natura sfidando la legalità - la legalità! - in questo Consiglio regionale, a leggere la sentenza numero 135 di quest'anno con la quale il Tribunale amministrativo regionale ha voluto semplicemente ribadire che l'impianto delle deroghe contenute nella legge numero 4 presuppone il preventivo recepimento delle stesse all'interno della pianificazione paesaggistica mediante modifica del PPR e delle relative misure di salvaguardia. Ma il TAR dice di più: sospendendo la concessione edilizia al consorzio Costa Smeralda, dice esattamente che qualora non operasse così, come voi volete sostenere con questo emendamento, si finirebbe per far confliggere la normativa regionale con quella statale e di conseguenza con il criterio costituzionale di riparto delle competenze, aprendo di conseguenza un conflitto.

Cosa significa? Siccome questa sentenza cautelativa va nel merito in discussione il 15 giugno, in presenza di una norma del genere il TAR non ha null'altro da fare che impugnare dinanzi alla Corte costituzionale non solo i contenuti di questa legge, per la parte che modifichiamo, ma anche quelli della legge numero 4, impedendo alla Sardegna di fare le poche cose in essa previste che legittimamente si possono fare. In altre parole si sta sfidando la legalità. Bene, in presenza di queste cose io ritengo che quello in discussione non sia un provvedimento accettabile e voglio chiedere al Presidente a quale esigenza risponde questa logica e se è questa la normalità legislativa, quella cioè di un Consiglio regionale che sfida la legalità (al punto da indurre i tribunali amministrativi a ricorrere alla Corte costituzionale) per servire poteri che qualcuno ci deve dire a chi sono riferibili. Vedete, quella sentenza ha un committente e un resistente e se gli emendamenti tendono a tutelare il committente il Presidente ci deve dire perché si agisce in questo modo, qual è la logica. Noi non vorremmo fare questa parte qui dentro, perché non siamo qui ad accusare nessuno di interessi privati o di far parte di lobby o cricche, però di fronte a questi emendamenti siamo costretti a comportarci in un certo modo, perché non c'è nessun interesse generale e astratto che possa essere invocato! E' una vergogna sfidare il Tribunale amministrativo e chiedere l'impugnativa indirettamente, per che cosa? E' questa la propaganda che volete fare a Cagliari per una città nuova, rinnovata, pulita e verde e per il progresso, cioè sfidare anche i livelli costituzionali?

Badate, io parto da questo per dirvi che o il Presidente viene qua a dire che ritira questa proposta e ce ne spiega la ratio, oppure io vi tormenterò per tutto il percorso di questo collegato, perché voglio che si sappia all'esterno per quale ragione noi non siamo normali, assessore La Spisa! Io vorrei essere normale e fare le cose che servono, come lei ci ha detto, ma queste amenità, queste cose gravi gettano discredito sulla nostra funzione e sulla nostra credibilità. I giudici del TAR scrivono quello che scrivono e ci hanno già ammonito: "Badate di non fare il passo che non dovete fare". Leggete quella sentenza! E noi ci permettiamo di fare questo? Sinceramente ciascuno di noi che abbia un'origine e una cultura parlamentare vuole dialogare con voi in termini diversi, ponendo al centro del proprio ragionamento l'interesse generale. Ma di fronte a queste cose non c'è interesse generale che tenga! Venga qua questo Presidente della propaganda a dirci perché ha voluto presentare quell'emendamento, a quali interessi esso risponde, quale emergenza viene imposta con questo emendamento presentato così. E' una vergogna, è una cosa che grida vendetta e se l'emendamento non viene ritirato subito, perché è un fattore inquinante della nostra funzione, io vi tormenterò fino alla fine, perché voglio che il popolo sardo sappia che questo emendamento ha come esito immediato lo sblocco di una concessione edilizia che è stata congelata perché è stato intravisto un vizio di legittimità! Questo è interesse, è interesse particolare, è interesse non legittimo e io non voglio discutere in quest'Aula di questi argomenti! Quindi o si elimina dalla discussione di quest'Aula questo argomento, oppure noi andremo a fondo anche su alcune altre cose di cui mi riservo di parlare più avanti.

Collega Steri, io ho condiviso con lei l'idea che sulla rivendicazione nei confronti dello Stato bisogna guardare avanti e anche al passato, laddove abbiamo sbagliato, ma questo deve avvenire in un contesto di legittimità, di correttezza e di credibilità! La nostra credibilità passa anche attraverso l'eliminazione di questi bubboni che fanno vergogna! Fanno vergogna anche a me, pur non essendo io attore di quell'emendamento, perché mi portano necessariamente a dovermi confrontare per tutelare la legalità, quando quest'aula dovrebbe essere il tempio della legalità, dovrebbe essere il luogo nel quale si fanno le cose possibili e ci si ferma di fronte alle cose impossibili.

Aspetto pertanto che il Presidente venga a dirci con chiarezza a quale esigenza di interesse generale risponde questa amenità!

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). Signora Presidente, ovviamente la discussione è sull'articolo 15 bis e sugli emendamenti a esso collegati, però non si può negare che le osservazioni fatte testé dal collega Sanna debbano indurre tutti a fare alcune riflessioni. Io aggiungerei, collega Gian Valerio Sanna, che proveniamo da una stagione di confronti in quest'Aula con mozioni e ordini del giorno votati dall'Aula sulla legittimità degli atti e sulla legalità degli atti e dei comportamenti. Giusto l'altro ieri è stata riconosciuta all'Aula (e non agli estensori della mozione sul caso Mariani, il commissario di Olbia) da parte di un'altra istituzione, pare dall'Avvocatura dello Stato o probabilmente dai Procuratori generali che sono intervenuti successivamente, la legittimità dei dubbi che essa poneva all'attenzione della Giunta e del Presidente. Così come è accaduto per i direttori generali nominati senza che possedessero il titolo richiesto, ribadisco per l'ennesima volta in quest'aula che per quanto riguarda le ultime nomine sei prescelti su undici non possiedono i titoli per ricoprire i ruoli cui sono stati destinati, il direttore generale della sanità non possiede i titoli per ricoprire quel ruolo, così come i diversi amministratori e i presidenti degli enti non rispondono ai requisiti richiesti per legge per ricoprire quei ruoli.

Io non sono qui per discutere in termini giuridici o confrontarmi con i valenti avvocati che sono presenti in quest'Aula. Io ne faccio una questione politica, di confronto politico. L'Aula non si è ancora sufficientemente svegliata - ci vorrà del tempo, perché molti probabilmente sonnecchiano - sul fatto che noi dobbiamo essere gli attori principali del principio di legalità. Invece siamo distratti, l'istituzione Regione è la prima a essere all'attenzione dell'opinione pubblica per le profonde illegalità e illegittimità e quella sollevata dal collega Sanna è l'ultima di una serie!

Assessore, il collega Sanna si è rivolto al Presidente, ma è come sparare sul pianista o sulla croce rossa, perché non credo che ci saranno risposte. Io chiedo a lei, assessore La Spisa, se era a conoscenza di questo emendamento. Lo chiedo anche all'assessore Rassu, ma ci sarebbe da chiedere a tutti gli Assessori per singola competenza, dal turismo al commercio, dall'industria al lavoro, se sono a conoscenza degli emendamenti che li riguardano. Non vedo cenni per comprendere se a questa mia domanda potrà essere data una risposta. In altra epoca, collega Sanna, quando si verificavano casi come questo, l'Assessore competente si alzava da quel banco, andava dal Presidente a chiedere spiegazioni e rassegnava le dimissioni! Rassegnava le dimissioni perché comprendeva benissimo che davanti ad atti di questo tipo l'Aula aveva il potere di costringerlo a dimettersi. Questo passaggio si chiama, in soldoni, democrazia. Non devono essere gli altri a richiamarci ai principi di giustizia, legalità ed equità. Ovviamente mi spiace profondamente che ci sia chi si presta a compiere questi servizi, perciò darò una mano o ci daremo una mano il collega Sanna e io nel rendere impraticabili i lavori qui dentro finché non ci sarà una risposta seria ed esaustiva e un atto conseguente che in riferimento a quell'emendamento spieghi quale briciolo di sano principio possa aver spinto chicchessia - della Giunta ovviamente, non del Consiglio - a perseguire questa via.

Sarò al fianco di chi vorrà ricostituire principi e valori seri e di dignità per noi singoli consiglieri, ma anche per l'intera Assemblea e per ciò che essa rappresenta.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI). Signora Presidente, gli elementi di polemica che sono stati or ora introdotti hanno allontanato l'attenzione dal contenuto dell'articolo in discussione. L'articolo 15 bis è estremamente significativo e, come ha ricordato prima l'onorevole Sanna, fa seguito a una serie di discussioni avvenute in prima Commissione e volte a evidenziare che la partita nei confronti dello Stato non è limitata alla pur importante controversia sull'articolo 8 dello Statuto, ma deve essere aperta e portata avanti anche su un altro profilo estremamente rilevante, concernente il mancato trasferimento da parte dello Stato delle risorse relative alle competenze trasferite alla Regione.

L'articolo fa riferimento alla situazione del Corpo forestale, che è forse l'esempio più emblematico visto che alla Regione l'esercizio di competenze dello Stato viene a costare oltre 49 milioni di euro all'anno. Non solo, siamo alla situazione assurda che sino a tre anni fa la Regione doveva anche pagare il canone per l'utilizzo dei ponti radio. Ora questo è stato sospeso in attesa di una nuova disciplina.

L'articolo 15 bis, ripeto, è estremamente importante e si è dovuti intervenire con una norma di legge, e non con un semplice ordine del giorno, proprio per consentire al Consiglio di esprimere con lo strumento dotato di maggiore autoritatività a sua disposizione la volontà di porre in essere una posizione di conflitto rilevante nei confronti dello Stato. Con questo articolo, che auspico venga approvato all'unanimità, noi confermiamo quindi la volontà di contrapporci a comportamenti certamente non accettabili e non condivisibili da parte dello Stato. Ripeto, questa è un'altra delle facce della più grossa battaglia che noi dobbiamo portare avanti nei confronti dello Stato. L'abbiamo chiamata la battaglia sull'articolo 8 e abbiamo approvato le relative norme di attuazione, pur avendo espresso delle riserve in quest'Aula e anche nel parere della Commissione competente, proprio per consentire di sbloccare la situazione.

Mi permetto di ricordare che qualora il Governo dovesse proseguire nel suo atteggiamento silente, vi sono i presupposti per proporre sin d'ora un conflitto di attribuzione. La Corte costituzionale più volte ha ritenuto che il conflitto di attribuzione possa essere proposto non solo in presenza di un atto specifico che invada le competenze costituzionalmente garantite a un'amministrazione regionale, ma anche in presenza di un comportamento omissivo. Attesa la rilevanza della questione e posto che ci siamo piegati alla richiesta dello Stato di fare le norme di attuazione anche se queste tecnicamente non erano necessarie (questo, al di là delle posizioni espresse in Consiglio dai vari Gruppi, lo dice un'istituzione statale quale la Sezione di controllo della Corte dei conti), in queste condizioni vi sono sicuramente tutti i presupposti e tutte le condizioni per proporre sin d'ora un conflitto di attribuzione.

Questo articolo, però, suggerisce alla Giunta (è già stato chiesto in prima Commissione, ma ancora non vi è stata una risposta) di fare una disamina analitica di tutte le funzioni trasferite dallo Stato alla Regione e di quanto viene trasferito per l'esercizio delle stesse, verificando se i trasferimenti sono sufficienti a coprire la spesa. Qualora così non fosse, dovrà essere aperta un'altra controversia e richiesta la predisposizione di nuove norme di attuazione che riportino a legittimità la situazione.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Signora Presidente, voglio intervenire brevemente per chiarire innanzitutto un equivoco. Primo: sull'emendamento numero 255, onorevole Sanna, mi deve credere, non c'è stata interferenza alcuna. L'ordinanza del TAR a cui lei faceva riferimento è stata esaminata dagli Uffici, ma senza l'intento di favorire chicchessia. Siamo entrati nel merito del principio e abbiamo sottoposto all'Aula l'emendamento, debbo dire direttamente da parte dell'Assessorato dell'urbanistica, sentiti gli Uffici, senza passare neanche per l'Assessorato della programmazione, perché è stato presentato in Consiglio verso le ore 14 di venerdì scorso.

Abbiamo disquisito sull'ordinanza del TAR senza entrare assolutamente nel merito dell'eventuale abuso edilizio commesso da chicchessia, ma ponendoci il quesito se la Regione abbia potestà di legiferare in materia paesaggistica, pur accettando le perplessità che il TAR ha espresso in base all'articolo 13, comma 1, della legge numero 4. E' la volontà di quest'Aula che ha approvato quell'articolo e con esso chiaramente le deroghe, tra virgolette, al Piano paesaggistico, laddove appunto viene ribadito che "le disposizioni di cui al comma 1 sono provvisoriamente efficaci e trovano immediata applicazione sin dalla data di entrata in vigore della legge". Questa è sempre stata materia di contenzioso, in quanto si afferma che la legge numero 4 non può derogare al Piano paesaggistico. Ci sono i pro e i contro. Alla Regione autonoma della Sardegna, con sentenza numero 51 del 2006 della Corte costituzionale, è stata riconosciuta la potestà di legiferare in materia paesaggistica.

Per quanto mi riguarda quell'emendamento è stato presentato all'Aula per fare una riflessione su questo passo, lasciando all'Aula stessa l'interpretazione, ma senza pensare in alcun modo - e di questo voglio che il Consiglio sia assolutamente convinto, perché il sottoscritto non ha rapporti con nessuno in particolare - di favorire chicchessia. Si tratta di promuovere una riflessione, a prescindere dal fatto che la legge numero 4 possa o meno andare in deroga al PPR. Il Consiglio regionale - questo è il discorso - può o non può legiferare in materia paesaggistica?

Io ho voluto portare questa questione all'attenzione dell'Aula, credetemi, solo per un principio autonomistico, aspettando la sentenza, se del caso, della Corte costituzionale o del Consiglio di Stato. Stiamo per procedere alla revisione del Piano paesaggistico, vedremo assieme dove questo piano deve e può essere modificato. Quindi affermo, perché è la verità, che l'emendamento numero 255 è stato predisposto su mia richiesta direttamente dalla struttura dell'Assessorato dell'urbanistica, non per favorire qualcuno, bensì per sottoporre all'Aula il quesito se questo Consiglio regionale ha potestà o meno in materia paesaggistica. Una sentenza della Corte costituzionale dice di sì. Può essere chiaramente materia di contrapposizione in sede giurisdizionale, tutto qui. Dopodiché, se ci sono dubbi o perplessità o si teme che si voglia favorire qualcuno o addirittura sfidare la legalità - il che è semplicemente assurdo -, l'emendamento numero 255 può essere ritirato e non sottoposto all'esame del Consiglio, ma solo per questo motivo.

Non vogliamo assolutamente entrare nel merito della fattispecie paventata di abuso edilizio, che non c'entra niente. L'emendamento non riguarda un caso specifico, ma tutti i casi, perché tra l'altro ne stanno nascendo degli altri. E' solo in questo senso che l'emendamento è stato presentato, credetemi. Se l'articolo 13 della legge numero 4 è passato in quest'Aula e se c'è stata un'impugnazione del comma 1, io ribadisco quello che ho già detto e cioè che una sentenza della Corte costituzionale di fatto dà poteri in materia paesaggistica alle Regioni a statuto speciale. E allora non bisogna riempirsi la bocca di considerazioni sull'autonomia un giorno sì e l'altro no, a seconda dei casi. La materia paesaggistica è o non è di competenza della Regione? La materia urbanistica è o non è di competenza della Regione autonoma della Sardegna? Il Codice Urbani giustamente lo dice e teniamo presente che il Piano paesaggistico stesso nei trecento metri dal mare consente il 25 per cento di volumetria in più.

Noi non vogliamo assolutamente contestare né tanto meno favorire qualcuno, per cui l'emendamento può essere discusso o ritirato, ma è stato presentato quasi come una provocazione all'Aula per affrontare una questione. Se noi siamo convinti di quello che è stato fatto con la legge numero 4 bene, altrimenti sopprimiamo l'articolo 13 e di fatto la legge numero 4 resta a regime finché non verrà adottata una nuova legge o non sarà modificato il PPR.

Questo è il senso di questo emendamento, senza fare sfide anarchiche o eversive né contro il TAR, né contro il Consiglio di Stato o la Corte costituzionale. Fino a questo momento siamo in una regione libera e democratica e possiamo esprimere il nostro parere senza per questo essere accusati di favorire qualcuno. Noi stiamo dicendo questo: se siamo convinti di quello che abbiamo fatto con la legge numero 4 andiamo avanti, altrimenti il Consiglio torni indietro. Sta qui il problema. Ma se siamo convinti di quello che abbiamo approvato il Consiglio si esprima. Non c'è stata nessuna interferenza, ho detto anche che l'emendamento non è passato per l'Assessorato della programmazione. Probabilmente è stata una decisione presa all'interno della struttura dell'Assessorato degli enti locali non una volta, ma dieci, quindici, venti volte.

Abbiamo presentato questo emendamento solo ed esclusivamente per motivazioni di carattere autonomistico. Noi cioè vogliamo sapere se una sentenza della Corte costituzionale dà la possibilità alla Regione di legiferare in materia paesaggistica oppure no. Se non possiamo intervenire su queste cose ce ne sono anche tante altre sulle quali non possiamo intervenire. Lungi da me, e anche dalla struttura dell'Assessorato, con la quale si è discusso obiettivamente, l'idea o la convinzione di favorire qualcuno. Non esiste! Io sono pronto a ritirare l'emendamento immediatamente, ma vorrei che si discutesse su questo quesito. Questo è sinceramente l'unico scopo per cui l'emendamento è stato presentato in Aula, cioè abbiamo elementi per difendere dinanzi al Consiglio di Stato non tanto l'articolo 13, ma la competenza della Regione su una determinata materia? A prescindere dal fatto che si siano commessi o meno abusi edilizi, questo è un problema a parte.

Ho visto che ci sono altri emendamenti, uno dei quali è stato ritirato, ma in buona parte non lo condividevo. Probabilmente siamo stati precipitosi, però insisto sul fatto che l'emendamento numero 255 è stato sottoposto all'esame del Consiglio solo sotto questo aspetto. Potremmo anche ritirarlo, ma non per fare brutte figure o per ritornare sui nostri passi. Stiamo predisponendo una legge urbanistica, abbiamo normato sul Piano paesaggistico, abbiamo normato su leggi urbanistiche, possiamo o non possiamo normare in materia paesaggistica? Le sentenze della Corte costituzionale e norme precedenti in materia paesaggistica danno questa competenza alla Regione. Se non ce l'abbiamo è un discorso, ma se ce l'abbiamo questo fatto prescinde dall'articolo 13. Vi prego di credermi, questa è l'unica volontà che ho manifestato come Assessore dell'urbanistica.

Poiché ci sono varie impugnazioni, noi vogliamo e dobbiamo sapere se questa Regione ha competenza in determinate materie. Anche se il Codice Urbani in materia paesaggistica è sovrano, noi, come Regione autonoma della Sardegna, abbiamo competenza in materia paesaggistica? Sta qui il problema. Non l'abbiamo? Benissimo, vorrà dire che dovremo procedere in senso contrario. Questo è lo scopo vero della presentazione dell'emendamento, senza alcuna velleità eversiva o volontà di contrastare il TAR. Dovremo anche difenderci chiaramente nanti il Consiglio di Stato.

Io sono conscio che l'articolo 13 può favorire determinate storture, andiamo però a verificarlo sulla legge numero 4, ma in questo caso è il principio che va stabilito: noi abbiamo o no competenza in materia paesaggistica e urbanistica? Tutto qui. Grazie.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, intervengo solamente per fare due riflessioni sulle considerazioni che ha svolto l'assessore Rassu un attimo fa, che porterebbero alla convinzione che bisognerebbe fare un uso più parco delle potenzialità offerte da strumenti quali i collegati alla finanziaria.

Assessore Rassu, non si possono introdurre correzioni, interpretazioni, valutazioni di principio oppure intendimenti con un emendamento all'emendamento. Badate, voi ci avete già insegnato che con un emendamento all'emendamento si può fare una riforma sanitaria o ristrutturare la sanità in Sardegna. E' qualcosa che abbiamo già visto, per cui il collegato alla finanziaria rischia di diventare una sorta di trenino a cui si collegano tanti vagoncini con gli argomenti più disparati, magari nel tentativo di approfittare della distrazione, comprensibile in discussioni così vaste, per far passare qualche trucchetto, che ci accorgiamo in seguito essere molto, ma molto pericoloso.

Quando arriveremo alla discussione dell'articolo 27 chiederò al collega Pittalis, che è il primo firmatario dell'emendamento numero 283, qual è la vera ratio della presentazione di quell'emendamento, non lo faccio adesso. Adesso vorrei invece entrare nel merito dell'articolo 15 bis, non avendolo potuto fare prima, e me ne scuso, per un imprevisto che mi ha impedito di partecipare alla discussione generale.

L'articolo 15 bis, caro collega Steri, pone con evidenza alla nostra attenzione il problema dei problemi di questo collegato, che è la presenza di un convitato di pietra in questa discussione, ovvero il fatto che le competenze della Regione Sardegna sono assolutamente disapplicate dallo Stato e dal Governo nazionale e che questi articoli, compreso il 15 bis sul Corpo forestale, rischiano di essere un ululato alla luna che noi inseriamo in legge, così come le cose che abbiamo inserito nelle varie intese firmate col Governo nazionale e che sono restate disapplicate.

Stamattina il Ministro per le Regioni, Fitto, ha fatto delle dichiarazioni sul valore da dare al risultato dell'ampia manifestazione di volontà popolare espressa dal popolo sardo nel referendum sul nucleare di domenica e lunedì scorso che avrebbero dovuto comportare, vicepresidente La Spisa, una presa di posizione sdegnata da parte della Giunta regionale sarda. Ma come si permette di fare certe dichiarazioni un Ministro del Governo che peraltro, a nostro avviso, per tornare alle questioni di etica e legalità, forse sarebbe meglio che non ricoprisse quell'incarico a livello nazionale? Dico "forse" per voler essere tiepido ed educato nell'espressione. Come si permette di usare un tono così sprezzante e offensivo nei confronti del popolo sardo e dell'istituzione regionale sarda, visto che anche il presidente Cappellacci si è speso in maniera importante per ottenere quel risultato, insieme alle forze politiche e ai movimenti culturali e autonomistici della Sardegna?

Collega Steri, mi sto convincendo che è inutile che noi continuiamo a fare petizioni e dichiarazioni di principio, tanto questo Governo non ha orecchie per ascoltarci. Mi domando: quale collegato si sarebbe potuto presentare in quest'Aula nel caso in cui, per esempio, l'intesa sulle entrate fosse stata applicata in tutte le potenzialità previste dall'accordo stipulato quattro anni fa? Saremmo ancora alle prese con la difficoltà di reperire 50 o 100 mila euro per decine e decine di comparti, cercando di tappare le falle presenti nel bilancio della Regione e di tamponare le tante emergenze che ci troviamo a dover affrontare? Sarebbe stato completamente diverso. Il convitato di pietra è questo, ma è inutile che l'articolo 15 bis ponga il problema di predisporre una proposta di norma di attuazione da trasmettere alla Commissione paritetica di cui all'articolo 56, eccetera: sono tutte petizioni di principio, su cui non si può non essere d'accordo, ma poi che fine fanno? La Commissione paritetica per l'attuazione dell'articolo 8 dello Statuto che fine ha fatto, assessore La Spisa? A che punto siamo con il lavoro della Commissione paritetica sull'intesa relativa all'articolo 8 dello Statuto? Badate, è da lì che nasce tutto, perché le nostre difficoltà discendono dai vincoli posti dal Governo nazionale e da altri vincoli, come il Patto di stabilità. Anche su questo il Governo non ha mai accettato una modifica seria per andare incontro alle Regioni e alle autonomie locali. Se non si pone rimedio a questa incapacità di ascolto del Governo nazionale nei confronti delle autonomie è inutile, me ne sto convincendo, che noi tentiamo di presentarci come legislatori che portano avanti la legislazione in termini di autonomia. E' inutile, sta diventando un esercizio con il quale ci assumiamo noi la responsabilità di coprire, con petizioni di principio, i ritardi, i dinieghi, le resistenze e le ostilità del Governo nazionale. E' un problema serissimo che purtroppo non riusciamo ad affrontare. Badate bene che i risultati elettorali - assessore La Spisa, mi rivolgo a lei perché so che è particolarmente sensibile a questi temi, in quanto conosce bene il popolo che in qualche modo cerca di amministrare - sono sempre segnali importanti della capacità dei cittadini di rispondere attraverso la critica, il consenso o anche l'abbandono delle urne, a quelli che sono i risultati dell'attività del Governo, dei rappresentanti del popolo.

Sono convinto che il segnale che a livello non solo sardo, ma anche nazionale, è venuto dal primo turno delle elezioni amministrative sia importante, perché significa che l'Italia sta cominciando a cogliere la negatività di un percorso governativo che è orientato al comando, e non al governo, e che sta imponendo alla parte più povera della nazione il peso degli egoismi e dell'incapacità.

PRESIDENTE. La Giunta intende intervenire?

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. No.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'articolo 15 bis.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 15 bis.

(Segue la votazione)

Prende atto che i consiglieri Amadu, Dessì, Mula e Planetta hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Tocco.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 56

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 37

contrari 19

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 15 ter, al quale sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 15 ter e dei relativi emendamenti:

Art. 15 ter

Norme in tema di accertamento delle entrate e riprogrammazione della spesa

1. Ai sensi e per gli effetti dell'articolo 8 dello Statuto, così come sostituito dal comma 834 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2006), ancorché in assenza dell'adeguamento delle relative norme di attuazione, a decorrere dall'anno 2010 gli accertamenti delle compartecipazioni regionali ai tributi erariali sono effettuati anche sulla base degli indicatori disponibili relativi ai gettiti tributari.

2. Le risorse liberate di cui alla programmazione comunitaria 2000-2006, sono ricondotte, al fine di accelerarne l'utilizzo, in appositi capitoli nell'ambito dell'UPB S01.03.010 per essere destinate, con deliberazione della Giunta regionale, adottata su proposta dell'Assessore competente in materia di programmazione di concerto con gli Assessori interessati, a interventi ammissibili dal quadro comunitario di sostegno.

3. L'autorizzazione di spesa prevista per l'anno 2012 dall'articolo 6, comma 11, della legge regionale 19 gennaio 2011, n. 1 (legge finanziaria 2011), è anticipata all'anno 2011.

4. Gli stanziamenti recati dalle UPB S04.06.005 e S04.09.003 in conto residui e in conto competenza per l'anno 2011, possono essere utilizzati per lo scorrimento, rispettivamente, delle graduatorie dei bandi 2009 "LITUS" e "Premio per i programmi integrati per il paesaggio".

Emendamento soppressivo parziale Solinas Antonio - Sabatini - Lotto - Agus - Cocco Pietro.

Articolo 15 ter

Il comma 13 dell'articolo 15 ter è soppresso. (81)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale.

Articolo 15 ter

Nel comma 1 le parole: "relativi ai gettiti tributari" sono sostituite dalle seguenti: "a livello nazionale e locale e sulla base di ogni altra utile informazione idonea alla valutazione delle spettanze regionali". (62)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale.

Articolo 15 ter

Dopo il comma 2 è inserito il seguente:

2 bis. La Regione favorisce, con forme stabili e strutturate di cooperazione territoriale, la partecipazione degli enti locali, delle università, delle altre autonomie funzionali e delle parti sociali ed economiche regionali ai piani, ai programmi e ai progetti di rilievo internazionale promossi da organismi nazionali, dall'Unione europea e da altre Organizzazioni internazionali. Le modalità di supporto alla partecipazione sono disciplinate dalla Giunta regionale, che individua annualmente le aree prioritarie d'intervento, le modalità, i criteri di attuazione e la quota di finanziamento. Per tale finalità, a valere sulle disponibilità recate dal fondo competitività e sviluppo di cui all'UPB S01.03.010 è destinata una quota valutata in euro 1.000.000 annui. (178)

Emendamento aggiuntivo Steri - Cucca - Cuccureddu.

Articolo 15 ter

Al comma 4, dopo la parola "paesaggio", è inserito il seguente periodo: "e il "Programma CAMP - finanziamento di interventi che mirano alla salvaguardia e ricostituzione dei litorali sabbiosi (CUP - H72D 10000060002).". (41)

Emendamento aggiuntivo Lotto - Meloni Valerio - Manca - Bruno.

Articolo 15 ter

Dopo il comma 4 dell'articolo 15 ter è aggiunto il seguente:

4 bis. Nel comma 2 articolo 2 della legge regionale n. 14 del 2010 dopo le parole "entro il termine perentorio di quarantacinque giorni" sono inserite le seguenti: "per gli interventi sui siti minerari dismessi il definanziamento delle autorizzazioni di spesa è disposto qualora non si provveda alla pubblicazione del bando per la realizzazione delle bonifiche entro il termine perentorio di centottanta giorni". (33).)

PRESIDENTE. L'emendamento numero 81 è ritirato.

Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore. L'emendamento numero 62 risulta ritirato. La Giunta lo conferma? Sì, quindi sono ritirati gli emendamenti numero 81 e 62.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

Ricordo ai colleghi che intendono intervenire che si devono iscrivere entro la fine dell'intervento dell'onorevole Sanna, che a disposizione dieci minuti.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Assessore La Spisa, l'articolo 15 ter, che ha per titolo "Norme di accertamento delle entrate", è una coda delle classiche norme che si fanno in finanziaria per accertare nuove entrate. Però devo prima un chiarimento all'assessore Rassu…

RASSU, Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Abbiamo ritirato l'emendamento numero 255.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'avete ritirato, sì, però vorrei spiegare una cosa semplicissima, perché per quello che lei ha detto, Assessore, io devo amichevolmente, con grande stima, dirle questo: stia attento ai suoi Uffici, stia molto attento, perché le cose non stanno come sostengono loro.

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Sanna, la interrompo solo per comunicare all'Aula che, come mi è stato appena riferito, l'emendamento numero 255 è stato ritirato.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Di conseguenza anche l'emendamento numero 283.

Non c'entra la sentenza del TAR e non c'entra neppure la competenza, perché nessuno mette in discussione le competenze che ha la Regione. Il punto è un altro: voi con quell'emendamento state dicendo - questo è il suo significato - che il Piano paesaggistico e le relative norme di salvaguardia si modificano a prescindere dalle norme che sono state approvate e che ne definiscono le procedure di modifica. C'è una violazione dell'articolo 144 del Codice Urbani, che dice che tutte le modifiche, le integrazioni e le approvazioni, Assessore, devono essere sottoposte alla concertazione istituzionale nelle forme che la legge regionale prevede. Voi non potete ignorare le norme così come state facendo.

Evidentemente, e io gliel'ho detto amichevolmente da molto tempo, c'è qualcuno che ha un amore pazzesco per la legge numero 4, e non può che essere chi l'ha pensata. Evidentemente dentro i suoi uffici c'è ancora lo spirito immanente di colui che, al di là di ogni livello di ragionevolezza legislativa, vuole fare quello che non si può fare. Lei, Assessore, deve fare chiarezza perché noi vogliamo avere con lei quel rapporto leale, sincero e costruttivo che abbiamo sempre avuto pur stando in parti politiche diverse, ma questo deve essere consentito, non ci possono essere di mezzo uffici che dicono cose di quel genere. Per il resto sono sereno. Poi, come lei sa, le sedi preposte ci vedranno argomentare più a fondo, però se c'è una ragione per la quale non avete mai potuto applicare la seconda parte della legge numero 4 è esattamente questa, perciò stavate cercando di fare il salto della quaglia. Ma non è possibile, perché stiamo sostanzialmente votando, eventualmente, l'impugnativa costituzionale di quella norma, che non merita questo congelamento perché in alcune parti sta esplicando la sua funzione e bisogna lasciargliela esplicare, a meno che non siate voi i primi a dire che non deve produrre nessun effetto. Dopodiché, nel corso di questo dibattito, l'Assessore lo sa, con la collaborazione e il sostegno di molti colleghi io porterò all'attenzione e all'approvazione di quest'Aula una formula corretta di risposta all'esigenza del mercato edilizio, che sia rispettosa delle leggi e della pianificazione territoriale. E sarà disponibile gratuitamente per essere attivata.

Voglio dire che ci sono modi per cui possiamo coltivare l'interesse generale e quello astratto insieme e portare beneficio ai comparti economici che soffrono, però facciamolo con lealtà. Così come io ho fatto in modo di comunicare anche ai colleghi della parte politica avversa che avevo intenzione di condividere questa proposta perché ci fosse trasparenza e lealtà tra di noi e ne ho parlato con l'Assessore, ci deve essere tra noi quella reciprocità che io vi ho ricordato tempo fa e non dimenticherò di ricordarvi ancora, perché il rapporto politico e la produttività della politica si reggono sulla reciproca legittimazione, ancorché da posizioni diverse, ma la lealtà nei nostri rapporti e nella vita di quest'Aula è il fondamento della qualità delle cose che facciamo. Se viene meno non c'è questione per nessuno e lo stanno dimostrando gli esiti che, ahimè, Presidente, anche stando alle cronache dell'ultimo numero dell'Espresso, ci dicono che non siamo tra i consigli regionali a maggiore produttività e soprattutto a migliore qualità di legislazione. Siccome abbiamo tempo per rimediare a questa condizione cominciamo a collaborare per evitare che ci siano incidenti di questo genere.

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, siamo di fronte all'articolo 15 ter, "Norme in tema di accertamento delle entrate e riprogrammazione della spesa". Non si capisce bene che cosa si debba riprogrammare di questa spesa. Noi riteniamo, e lo ripetiamo da due anni e mezzo a questa parte a ogni finanziaria e a ogni collegato, che la spesa più che riprogrammata va completamente ristrutturata in questa Regione; va messa mano a una riforma strutturale della spesa, perché siamo di fronte a una situazione che è decisamente insostenibile e aggiungere norme alle norme senza porre freno, invece, a quella che ormai è una deriva della spesa in questa Regione, secondo noi serve decisamente a poco.

Abbiamo chiaro, dicevo prima, assessore La Spisa, qual è l'entità e il contenuto del provvedimento che stiamo approvando; siamo perfettamente coscienti di essere di fronte ancora una volta a un provvedimento caratterizzato da assoluta inconsistenza, incompiutezza, inconcludenza. E' lo specchio di quello che sono ormai la maggioranza di governo, la Giunta e il Presidente che la guida. La confusione regna sovrana, ci si trascina di anno in anno, di finanziaria in finanziaria, senza mettere mano davvero a quelle che sono le esigenze della Sardegna, che richiamerebbero la maggioranza e il Governo alla responsabilità di portare in quest'Aula leggi di carattere strutturale e di riforma, senza che pezzetti di cose che si devono aggiustare vengano inseriti attraverso emendamenti che hanno davvero poco senso e non si capisce bene da dove partono e dove vogliono arrivare. Siamo di nuovo di fronte, come l'anno scorso, a un insieme di norme, molte delle quali tendono a dare risposte alle tante promesse fatte in campagna elettorale, promesse alle quali nessuno crede più. Le elezioni amministrative hanno ampiamente dimostrato che i sardi non credono più alle vostre promesse; non ci credono più al nord, al sud, al centro, a ovest e a est. Non c'è più un sardo che creda alle vostre promesse elettorali! Alcune le state certamente pagando, altre sono contenute anche in questo collegato.

Sono provvedimenti, quindi, senza una direzione precisa, che hanno un carattere negativo, spesso quello di intervento a pioggia, sul quale vi hanno richiamato non più tardi dell'anno scorso, ma anche ultimamente, i sindacati, e un carattere assolutamente posticcio sul quale invece vi stiamo richiamando noi da parecchio tempo a questa parte. Abbiamo oltrepassato peraltro il mese di maggio, siamo praticamente a metà della legislatura e non abbiamo ancora la certezza delle somme che lo Stato ci trasferirà. Stiamo ragionando sull'accertamento delle entrate, e va bene, sulla riprogrammazione della spesa, sulla copertura di quegli spaventosi buchi di bilancio che hanno maturato le partecipate della Regione, su come far fronte a queste vicende e presentiamo norme, anche in questo collegato, che riguardano Abbanoa. Solo per questo aspetto il collegato non può più essere definito così, ma deve essere definito un vero e proprio assestamento di bilancio, cioè per come avete pensato l'emendamento per coprire 50 milioni di disavanzo di Abbanoa. Dicevo, siamo a metà della legislatura e c'è un'incertezza totale per quanto riguarda il trasferimento da parte dello Stato di 600 milioni di euro e rischiano di fare la stessa fine i 2.100 milioni di euro dei fondi FAS 2007-2013, di cui 1.100 milioni sappiamo essere già stati destinati, come è stato detto anche stamattina, ad altre zone d'Italia. Non abbiamo visto nessun intervento sul Patto di stabilità, nessuna rimodulazione, nonostante l'allarme che è stato lanciato più di una volta dai banchi di questa minoranza e anche da settori importanti della maggioranza, dagli amministratori dei territori, dai sindaci che non ce la fanno più, dai rappresentanti delle categorie, dai sindacati, dai rappresentanti delle imprese, al fine di interrompere il circolo vizioso che fa perno sulla spesa storica e finisce per alimentare il sistema vizioso di ritardi, residui passivi, eccetera.

Come sappiamo fin troppo bene, per la gran parte queste risorse, quelle che speriamo arrivino, ma ormai i dubbi che avevamo stanno diventando certezze, non saranno spendibili fino a che non si allenteranno quei vincoli. Niente è stato fatto in questo senso, quindi non capisco ancora che cosa stiamo riprogrammando e a quale scopo. Ma ciò che preoccupa di più è constatare che non c'è rilancio dell'azione di governo e queste norme, questi disegni di legge che sottoponete alla nostra attenzione certificano, ancora una volta, che non esiste traccia di un'azione di governo che voglia rilanciare anche se stessa, magari con uno slancio di dignità. Almeno quello dovrebbe pervadere la vostra azione, ma non c'è neanche quello, segno evidente che alla fine non credete più neanche voi che qualcosa possa essere fatta e qualcosa possiate recuperare per la nostra Isola.

In questo articolo ci sono numerosi commi e tra questi quello che anticipa le spese che favoriscono l'esodo volontario del personale del consorzio industriale della provincia di Nuoro. Va bene, facciamo anche questo, qualcuno di quei lavoratori andrà in pensione prima del previsto, ma visto e considerato che stiamo constatando ormai quello che è di fatto il fallimento, la tragicità del fallimento dell'area industriale di Ottana, vorrei sapere, una volta che si approntano provvedimenti di questo genere, come questa Regione intende effettivamente favorire lo sviluppo di questi territori. Non c'è traccia neanche di questo; non c'è traccia nel collegato e nemmeno nella finanziaria di un provvedimento che metta in campo una proposta per il rilancio di quei territori e noi ci chiediamo, dopo due anni e mezzo di legislatura, qual è l'idea di sviluppo complessivo della Sardegna e specificatamente delle zone interne, sulle quali in campagna elettorale avete, come dire, portato avanti costantemente una propaganda che abbiamo sentito in ogni comune e che lasciava intravedere un'azione diretta e incisiva per recuperare il loro ritardo di sviluppo; propaganda che si è rivelata, come si sa, assolutamente vana.

Come si intende, quindi, non soltanto favorire l'esodo anticipato di lavoratori da quello che era il sistema industriale di quella provincia, ma anche la creazione di nuovo lavoro? Noi saremmo pronti a discutere nel merito proposte che fossero indirizzate verso questo obiettivo, ma, ahinoi, non è data questa possibilità. Queste zone sempre più depresse, spopolate - e non credo di essere la sola ad aver constatato la drammaticità di questa situazione - richiederebbero un'attenzione davvero importante, davvero specifica. Si tratta di aree che hanno subito gli effetti di una servitù industriale e della sua gestione davvero disastrosa, che ha fatto presagire la possibilità di uno sviluppo orientato verso chissà quali successi per poi invece svelare la nullità, l'inganno: ha bruciato tantissimi soldi pubblici e ha lasciato sul terreno l'illusione della possibilità di lavoro duraturo. Insomma, i provvedimenti che oggi si adottano per questa provincia sono quelli che tendono ad aumentare le pensioni in quel territorio. Voglio ricordare a tutti che in quel territorio praticamente si vive e si sopravvive soprattutto di pensioni. Quindi anche su questo articolo, che contiene dei commi per l'accertamento delle entrate e la riprogrammazione della spesa, ed è in linea con il nulla che caratterizza l'intero articolato, annunciamo il nostro voto contrario.

PRESIDENTE. Comunico che il consigliere Stochino è rientrato dal congedo.

E' iscritto a parlare il consigliere Ladu. Ne ha facoltà.

LADU (P.d.L.). Assessore, non impegnerò tutto il tempo a disposizione, vorrei semplicemente qualche chiarimento in merito all'articolo 15 ter, che contiene norme in materia di accertamento delle entrate e riprogrammazione della spesa. Al comma 2 dell'articolo 15 ter si dice che: "Le risorse liberate di cui alla programmazione comunitaria 2000-2006, sono ricondotte, al fine di accelerarne l'utilizzo, in appositi capitoli nell'ambito dell'UPB S01.03.010 per essere destinate, con deliberazione della Giunta regionale, adottata su proposta dell'Assessore competente in materia di programmazione di concerto con gli Assessori interessati, a interventi ammissibili dal quadro comunitario di sostegno". Premesso che le risorse liberate per quanto riguarda la programmazione comunitaria 2000-2006 mi pare siano state già impegnate per la riprogrammazione fatta dal CIPE e per il Piano per il Sud (almeno la parte più importante di quelle risorse, quelle liberate magari con i progetti coerenti), la prima domanda che le pongo, Assessore, è questa: considerato che una parte di queste risorse, come sappiamo, non c'è più, quante sono le risorse rimaste che la Regione può ancora programmare, dato che mi pare che questi fondi non ci siano più?

Seconda domanda: Assessore, può dire chiaramente quante sono queste risorse e se devono essere riprogrammate perché sono riprogrammate di concerto con gli altri Assessori, mentre il Consiglio regionale è escluso? Se si tratta di una riprogrammazione di risorse credo sia necessario un passaggio nelle Commissioni competenti. Pertanto propongo quello che è anche un emendamento orale, e cioè che perlomeno si dica che la riprogrammazione di queste risorse viene discussa anche nelle Commissioni competenti.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Presidente, articolo 15 ter e articolo 8 dello Statuto: ci devo assolutamente tornare, perché si tratta del problema del convitato di pietra di cui parlavo prima. Che dire? Noi abbiamo il dovere di riproporre il problema ogni volta che apriamo bocca in quest'Aula, abbiate pazienza, perché fino a quando questo problema non sarà risolto secondo le intese sottoscritte noi continueremo a dover mendicare emendamenti per poche migliaia di euro e ci dovremo scordare di poter dare una risposta, per esempio, alla necessaria azione di risanamento indispensabile per evitare che Abbanoa (per fare solo l'esempio di un settore strategico nell'ambito dei servizi per la Sardegna) possa continuare a essere una voragine senza fondo che sottrae risorse e poi le spreca in un'attività di gestione assolutamente incompatibile con una moderna azienda di servizi.

Ho aspettato, Assessore, che lei concludesse la telefonata perché voglio approfittare dell'occasione offerta dalla discussione dell'articolo 15 ter per porre un altro problema che mi sembra in prospettiva un'iniziativa di carattere politico che può essere, come dire, ambiziosa rispetto ai temi che noi pensiamo di dover affrontare. Ebbene, io sono convinto che il comma 1 di questo articolo sia un comma assolutamente di buon senso. Stiamo cercando di trovare argomentazioni che ci possano consentire di contrastare interpretazioni che non siano sufficientemente vantaggiose per la Sardegna rispetto alla definizione delle entrate derivanti dalle compartecipazioni. Le chiedo, Assessore, ora che si parla di federalismo, ora che il Presidente della Repubblica, con tripudio della Lega, ha firmato i decreti delegati di applicazione delle norme sul federalismo, se non sia arrivato il momento di cominciare a pensare ad applicare anche l'articolo 9 dello Statuto, e non solo l'articolo 8, di modo che la riscossione delle entrate che spettano alla Sardegna non sia più delegata allo Stato, ma sia invece gestita direttamente dalla Regione stessa.

Questo problema lo pongo perché è un problema politico che, volenti o nolenti, dovremo affrontare a brevissima scadenza e quindi abbiamo il dovere di porlo all'Assessore regionale del bilancio e della programmazione, in assenza del Presidente della Giunta regionale. Noi riteniamo che sia arrivato il momento di avere il coraggio di utilizzare una possibilità che è nello Statuto, cioè nella legge fondamentale della Sardegna, che ha valore costituzionale. La pregherei, Assessore, ancorché capisca che questo non è un argomento che possa essere risolto nella seduta di oggi né tanto meno nella discussione anche complessiva del collegato alla finanziaria, di cominciare ad aprire su questo punto, insieme alla maggioranza che governa la Regione, una discussione anche con l'opposizione. Penso che sarebbe un'ottima cosa e probabilmente utilizzeremmo al meglio la discussione su un collegato che per il resto non ci dà grandi opportunità di provare entusiasmo o di poter valutare positivamente il nostro ruolo.

PRESIDENTE. Onorevole Sanna, vedo che è iscritto a parlare, però è già intervenuto su questo articolo. Siamo ancora all'articolo 15 ter.

Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Più che replicare, la Giunta vuole dare delle risposte ad alcune domande, in particolare a quanto chiesto dall'onorevole Ladu sul significato del comma 2 dell'articolo 15 ter, e fare il punto sulla questione delle risorse liberate.

L'intento è abbastanza chiaro: le risorse liberate sono quelle che riguardano degli interventi che non sono stati completati relativamente ai programmi operativi regionali dei cicli di programmazione precedenti e che sono stati sostituiti da progetti coerenti. Si liberano delle risorse che sono a disposizione della Regione, ma che devono essere spese per le stesse finalità del POR. Quindi la possibilità di far confluire in maniera anche flessibile e celere queste risorse in un unico capitolo perché possano essere riprogrammate, così come è necessario venga fatto, riteniamo che possa essere concretizzata con questo meccanismo che è semplice ed è comunque trasparente. Stiamo parlando di risorse che diventano della Regione, ma sono di provenienza comunitaria.

Attualmente alla domanda sull'ammontare del "tesoretto" la risposta non può essere ancora precisa, perché le risorse liberate devono essere destinate agli scopi per cui erano state programmate originariamente. Qualora, però, per quegli scopi non siano ancora stati assunti degli impegni giuridicamente rilevanti, tali risorse possono essere sottratte a quella destinazione e riprogrammate. E' il caso dei 140 milioni di euro che già nella finanziaria noi abbiamo destinato orientativamente alla SS Sassari-Olbia, attingendo proprio dal bacino delle risorse liberate: di quei 140 milioni, 110 milioni sono già stati imputati alla contabilità speciale per la Sassari-Olbia e i 30 milioni residui sono a disposizione dell'Assessorato dei trasporti per essere destinati allo stesso scopo qualora necessario.

Nell'incontro che abbiamo avuto con il Governo, quando il ministro Fitto, che è attualmente responsabile per conto del Governo di tutti gli interventi per lo sviluppo, in particolare nelle regioni del sud, abbiamo in qualche modo stimato, ma non ancora con certezza, in un totale di circa 450-470 milioni di euro quelle che potrebbero essere le risorse liberate per le quali non è in essere un impegno giuridicamente rilevante. E' però ancora in corso la procedura di verifica della sussistenza o meno di questo impegno giuridicamente rilevante, per cui noi ci atteniamo per ora a quella stima prudenziale. Questa è la risposta che dovevo.

Per quanto riguarda, invece, il comma 1 dell'articolo 15 ter, l'onorevole Salis giustamente sottolineava che questo è un modo per dare maggiore certezza ai nostri Uffici nella fase di accertamento delle entrate in un momento in cui, in assenza di norme d'attuazione, effettivamente non abbiamo ancora dei meccanismi di calcolo consolidati. In questo modo cerchiamo di indicare un criterio, anche per dare un riferimento normativo ai nostri Uffici nella fase dell'accertamento. Questo è quello che si vuol fare attraverso il comma 1.

E' evidentissimo che un punto fondamentale della riforma dello Statuto può essere quello di non avere più il meccanismo della devoluzione, cioè della riscossione da parte dello Stato che poi devolve le quote spettanti di compartecipazione alla Regione Sardegna, però è evidente anche che questa è una modifica che noi non possiamo fare con gli stessi meccanismi di modifica dell'articolo 8 e che richiede un ulteriore confronto con il Governo. Comunque concordo sulla valutazione, credo da parte di tutti, che questa è la prospettiva verso cui andare per non dover soggiacere continuamente a interpretazioni faziose della Ragioneria centrale dello Stato.

LADU (P.d.L.). Posso replicare, Presidente?

PRESIDENTE. Non si può replicare, onorevole Ladu.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore. Presidente, sugli emendamenti numero 178 e 41 il parere è favorevole, sul numero 33 è contrario.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore, cioè favorevole sull'emendamento numero 178 e contrario sul numero 33.

Per quanto riguarda l'emendamento numero 41, sul quale la Giunta non ha niente da obiettare e in Commissione ha espresso parere favorevole, nell'esaminare attentamente il testo è emerso un elemento che mi porterebbe a correggere il parere già espresso, nel senso che diventa problematico applicare quanto previsto perché il programma CAMP è in carico alla Conservatoria delle coste e non grava quindi sui capitoli di competenza dell'Assessorato dell'urbanistica. Non potremmo comunque, neanche approvando questa norma, spendere quelle risorse nello stesso modo. Questo è quanto gli Uffici mi hanno riferito.

STERI (U.D.C.-FLI). Ritiro l'emendamento.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 41 è ritirato.

Onorevole Lotto, su che cosa intende intervenire? Mi scusi, ma se l'articolo non viene chiamato in votazione è inutile chiedere la parola.

Procediamo alla votazione dell'articolo 15 ter.

Ha domandato di parlare il consigliere Ladu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LADU (P.d.L.). Io sono abbastanza soddisfatto della risposta che mi ha dato l'Assessore in merito alla riprogrammazione delle risorse, però siccome si tratta di riprogrammazione di risorse chiedo se non sia il caso di prevedere, con un emendamento orale, un passaggio nelle Commissioni competenti, perché altrimenti di fatto noi diamo una delega in bianco alla Giunta senza che il Consiglio regionale venga coinvolto nella nuova programmazione, perché si tratta ovviamente di una riprogrammazione. Credo che il Consiglio regionale debba comunque essere coinvolto e può esserlo soltanto se tale riprogrammazione passa attraverso le Commissioni competenti.

PRESIDENTE. Dichiari il suo voto, onorevole Ladu.

LADU (P.d.L.). Favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Per non lasciare inevasa la domanda, quindi per correttezza nei confronti dell'onorevole Ladu, voglio precisare che si tratta di risorse comunitarie che si programmano e riprogrammano con certe procedure. Non è previsto per il POR un passaggio in Consiglio e non si capirebbe, in questo caso, perché debba essere previsto per una riprogrammazione. Il Consiglio può chiamare la Giunta, giustamente e correttamente, a informare di quelli che sono i passaggi di riprogrammazione, e questo siamo disponibilissimi a farlo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, chiedo, se è possibile, la votazione per parti di questo articolo, distinguendo il comma 1 dai tre commi successivi, perché sul comma 1 intendo astenermi, mentre sugli altri tre commi intendo votare contro.

Vorrei anche esprimere una preoccupazione, che l'Assessore conosce già, perché non lavorando a un assestamento di bilancio (ci ritroveremo a concludere a giugno la discussione su questo provvedimento) abbiamo perso la possibilità di riprogrammare le risorse rispetto alle urgenze che comunque abbiamo verificato tutti, compreso l'Assessore della programmazione. Ci ritroveremo purtroppo a dover programmare la spesa in conto esercizio in un'altra fase e sicuramente in modo tardivo rispetto ai bisogni della Sardegna.

PRESIDENTE. Procediamo alla votazione del comma 1 dell'articolo 15 ter.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del comma 1 dell'articolo 15 ter.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Cocco Daniele - Mariani - Salis - Sechi - Uras - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 63

votanti 55

astenuti 8

maggioranza 28

favorevoli 39

contrari 16

(Il Consiglio approva).

Procediamo alla votazione dei commi 2, 3 e 4 dell'articolo 15 ter.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dei commi 2, 3 e 4 dell'articolo 15 ter.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Mulas e Sanna Giacomo hanno votato a favore e che il consigliere Cucca ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 63

votanti 61

astenuti 2

maggioranza 31

favorevoli 39

contrari 22

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 178. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Ha domandato di parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Intervengo solo per dire che siccome riguarda un argomento che verrà trattato successivamente con altro emendamento, l'emendamento numero 33 è ritirato.

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 15 quater, al quale sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 15 quater e dei relativi emendamenti:

Art. 15 quater

Autorizzazioni di spesa

1. E' autorizzata, nell'anno 2011, la spesa di euro 2.500.000 per l'acquisizione al patrimonio regionale di beni immobili di proprietà della Società bonifiche sarde (UPB S01.05.002).

2. Per le finalità di cui alla legge regionale 4 agosto 2008, n. 12 (Riordino dell'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna "Giuseppe Pegreffi", ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 1993, n. 270, e abrogazione della legge regionale 22 gennaio 1986, n. 15), è autorizzata per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013 a favore dell'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna l'ulteriore spesa di euro 400.000; a decorrere dall'anno 2014 la spesa è valutata in euro 1.500.000 annui (UPB S05.02.001).

3. Per le finalità di cui alla legge regionale 8 luglio 1996, n. 26 (Norme sui rapporti tra l'Università della Sardegna), è autorizzata, nell'anno 2011, l'ulteriore spesa di euro 6.000.000 (UPB S02.01.009).

4. E' autorizzata, nell'anno 2011, la spesa di euro 1.000.000 per interventi in opere da destinare al settore della cultura; il programma degli interventi è approvato dalla Giunta regionale a' termini dell'articolo 4, primo comma, lettera i), della legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1 (Norme sull'organizzazione amministrativa della Regione sarda e sulle competenze della Giunta, della Presidenza e degli Assessorati regionali) (UPB S05.04.005).

5. E' autorizzata, nell'anno 2011, la spesa di euro 200.000 a favore del Comune di Oristano per la realizzazione di un'aula protetta per l'ascolto dei minori all'interno del palazzo del Tribunale (UPB S07.10.001).

6. E' autorizzata, nell'anno 2011, la spesa di euro 250.000 a favore del Comune di Alghero per l'organizzazione dell'evento mondiale "Sardegna marathon 2011" (UPB S05.04.001).

7. Per le finalità di cui all'articolo 5, comma 16, della legge regionale n. 1 del 2011, è autorizzata, per l'anno 2011, a valere sulle disponibilità recate dall'UPB S05.01.001, l'ulteriore spesa di euro 2.000.000.

8. A valere sulle disponibilità recate dal Fondo sanitario regionale è autorizzata la spesa annua di euro 300.000 per le prestazioni sanitarie integrative ai sensi dell'articolo 57, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 (Istituzione del servizio sanitario nazionale).

9. E' autorizzata la concessione di un contributo di euro 100.000, per l'anno 2011, a favore delle associazioni organizzatrici dei campionati italiani ed europei per disabili affetti da sindrome di Down da tenersi a Cagliari nel mese di giugno 2011 (UPB S05.04.001).

10. Per la prosecuzione del programma di azioni dirette a favorire percorsi di inclusione sociale di giovani dimessi da strutture residenziali di cui all'articolo 17, comma 2, della legge regionale 11 maggio 2006, n. 4 (Disposizioni varie in materia di entrate, riqualificazione della spesa, politiche sociali e di sviluppo), è autorizzata, a valere sulle disponibilità recate dalla UPB S05.03.009, la spesa di euro 500.000. Le somme sussistenti in conto residui destinate alle medesime finalità possono essere utilizzate anche per soddisfare richieste riferite all'esercizio 2011.

11. Al fine di promuovere lo sviluppo e la valorizzazione del servizio civile volontario nel territorio regionale ed incrementare la partecipazione dei giovani ad un'esperienza di solidarietà sociale e percorsi di cittadinanza attiva, è autorizzata, nell'anno 2011, la spesa di euro 600.000. Tale somma è trasferita al Fondo nazionale del servizio civile secondo le disposizioni di cui all'articolo 11, comma 1, lettera b), e comma 2, della legge 6 marzo 2001, n. 64 (Istituzione del servizio civile nazionale), con vincolo di destinazione al finanziamento dei progetti presentati dagli enti accreditati all'albo regionale approvati ma non finanziati dallo Stato (UPB S05.03.001).

12. I contributi da erogare agli organismi di cui all'articolo 32, commi 4 e 13, della legge regionale 8 marzo 1997, n. 8 (legge finanziaria 1997), affluiscono in apposito capitolo del bilancio regionale (UPB S05.03.005).

13. A valere sulle disponibilità recate dalla UPB S05.03.006 è autorizzata, nell'anno 2011, la spesa di euro 100.000 a favore dell'Associazione onlus "Ut unum sint" di Nuoro per il completamento del centro sociale della Parrocchia Beata Maria Gabriella destinato all'assistenza e al ricovero dei detenuti in affido.

14. La Giunta regionale, con deliberazione assunta su proposta dell'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport d'intesa con l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica, è autorizzata a stipulare convenzioni con il Segretariato generale della Giustizia amministrativa aventi a oggetto la concessione in uso gratuito di locali da adibire a centri deputati alla formazione dei giudici amministrativi e allo svolgimento di altre attività di alta formazione di interesse della Regione; la relativa spesa è valutata in euro 50.000 annui (UPB S01.03.009).

15. Al comma 5 dell'articolo 9 della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale), in fine è aggiunto il seguente periodo: "Per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013 è autorizzata la spesa di euro 100.000 per il conferimento di borse di studio, da attribuire anche con la collaborazione della Presidenza del Tribunale amministrativo della Sardegna, a favore dei giovani di cui al presente comma (UPB S02.01.013).".

Articolo 15 quater

Emendamento soppressivo totale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Moriconi.

Articolo 15 quater

L'articolo 15 quater (Autorizzazioni di spesa) è soppresso. (96)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Cuccu.

Articolo 15 quater

All'articolo 15 quater (Autorizzazioni di spesa), il comma 1 è soppresso. (97)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Cuccu.

Articolo 15 quater

All'articolo 15 quater (Autorizzazioni di spesa), il comma 1 è soppresso. (98)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Cuccu.

Articolo 15 quater

All'articolo 15 quater (Autorizzazioni di spesa), il comma 3 è soppresso. (99)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Cuccu.

Articolo 15 quater

All'articolo 15 quater (Autorizzazioni di spesa), il comma 4 è soppresso. (100)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Cuccu.

Articolo 15 quater

All'articolo 15 quater (Autorizzazioni di spesa), il comma 5 è soppresso. (101)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Cuccu.

Articolo 15 quater

All'articolo 15 quater (Autorizzazioni di spesa), il comma 6 è soppresso. (102)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Cuccu.

Articolo 15 quater

All'articolo 15 quater (Autorizzazioni di spesa), il comma 7 è soppresso. (103)

Emendamento soppressivo parziale Capelli.

Articolo 15 quater

Il comma 7 è soppresso. (174)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Cuccu.

Articolo 15 quater

All'articolo 15 quater (Autorizzazioni di spesa), il comma 8 è soppresso. (104)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Cuccu.

Articolo 15 quater

All'articolo 15 quater (Autorizzazioni di spesa), il comma 9 è soppresso. (105)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Cuccu.

Articolo 15 quater

All'articolo 15 quater (Autorizzazioni di spesa), il comma 10 è soppresso. (106)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Cuccu.

Articolo 15 quater

All'articolo 15 quater (Autorizzazioni di spesa), il comma 11 è soppresso. (107)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu.

Articolo 15 quater

All'articolo 15 quater (Autorizzazioni di spesa), il comma 12 è soppresso. (108)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu.

Articolo 15 quater

All'articolo 15 quater (Autorizzazioni di spesa), il comma 13 è soppresso. (109)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu.

Articolo 15 quater

All'articolo 15 quater (Autorizzazioni di spesa), il comma 14 è soppresso. (110)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu.

Articolo 15 quater

All'articolo 15 quater (Autorizzazioni di spesa), il comma 15 è soppresso. (111)

Emendamento sostitutivo parziale Steri - Diana Mario - Solinas Antonio - Sechi - Fois.

Articolo 15 quater

Il comma 1 è sostituito dal seguente:

1. Nell'ambito delle politiche di valorizzazione degli ecosistemi costieri e della gestione integrata delle aree costiere di particolare rilevanza paesaggistica ed ambientale, è autorizzata, nell'anno 2011, la spesa di euro 2.500.000 per l'acquisizione al patrimonio regionale di immobili costieri; il relativo programma dì interventi è approvato dalla Giunta a' termini dell'articolo 4, comma 1. lettera i) della legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1 (Norme sull'organizzazione amministrativa della regione sarda e sulle competenze della Giunta, della Presidenza e degli Assessori), Il patrimonio acquisito è trasferito alla competenza dell'Agenzia conservatoria delle coste della Sardegna. (UPB S01.05.002). (4)

Emendamento aggiuntivo Sabatini.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 1 è aggiunto il seguente:

1 bis. Per il completamento della strada statale n. 125, relativo al tratto "bivio Cea-Tortolì" è autorizzata la spesa complessiva di euro 25.000.000 in ragione di euro 2.000.000 per l'anno 2011, euro 10.000.000 per l'anno 2012 e di euro 13.000.000 per l'anno 2013 (UPBS07.02.002)

Copertura finanziaria

UPB S01.03.010

Interventi da realizzarsi mediante strumenti di programmazione negoziata e PIA

2011 euro 2.000.000

2012 euro 10.000.000

2013 euro 13.000.000

mediante riduzione del capitolo SC01.0628

in aumento

UPB S07.02.002

Corridoio plurimodale rete viaria e viabilità di interesse regionale

2011 euro 2.000.000

2012 euro 10.000.000

2013 euro 13.000.000

(3)

Emendamento aggiuntivo Sechi - Bruno - Uras.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 1 è aggiunto il seguente:

1 bis. E' concesso un finanziamento straordinario di euro 120.000 in favore dell'Università di Sassari per la prosecuzione della campagna di scavi archeologici del cimitero medioevale rinvenuto nel complesso di San Michele ad Alghero, considerato tra i più importanti del Mediterraneo.

Copertura finanziaria

UPB S08.01.004 Somme per le quali sussiste l'obbligo di pagare. (52)

Emendamento aggiuntivo Sechi - Bruno - Uras.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 1 è aggiunto il seguente:

1 bis. Al fine di superare la situazione di precarietà in cui versa l'Istituto Statale Professionale Alberghiero di Alghero, attualmente ospitato nell'ex Hotel Esit di proprietà della Regione e in altri locali decentrati, non funzionali alle esigenze didattiche del corpo insegnante e degli alunni, in gran parte convittori, é concesso un finanziamento di euro € 3.000.000 per l'anno 2011, in favore della Provincia di Sassari, finalizzato alla realizzazione del nuovo Istituto Statale Professionale di Alghero con annesso convitto. E' autorizzata altresì la vendita dell'immobile dell'ex Hotel Esit di Alghero, di proprietà del demanio regionale, con vincolo di destinazione d'uso alberghiero.

Copertura finanziaria

UPB S01.03.010 - Programmazione negoziata - PIA. (53)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 1 è introdotto il seguente:

1 bis. A valere sulle risorse recate dalla UPB S04.10.001 è autorizzata, nell'anno 2011, la spesa di euro 3.800.000 per il completamento dei progetti pilota relativi al riuso turistico e al marketing delle borgate marine di Fertilia e San Giovanni di Sinis di cui al programma di interventi della deliberazione della Giunta regionale 16 maggio 2008, n. 28/3. Conseguentemente l'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 8, della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 è rideterminata in euro 9.200.000. (66)

Emendamento aggiuntivo Cucca - Sabatini - Meloni Valerio - Manca - Moriconi.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 1 è aggiunto il seguente:

"1 bis. E' autorizzata a favore del Comune di Torpè la concessione di un contributo straordinario di euro 150.000 per l'acquisizione dell'area del campo sportivo e la messa in sicurezza della stessa struttura (UPB S05.04.002)."

Copertura finanziaria

in diminuzione

UPB S01.03.010 Interventi da realizzarsi mediante strumenti di programmazione negoziata e PIA

2011 euro 150.000

mediante riduzione del capitolo SC01.0628

in aumento

UPB S05.04.002 Interventi a favore dello sport - Investimenti

2011 euro 150.000 (77)

Emendamento aggiuntivo Steri.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 1 è aggiunto il seguente:

1 bis. Per le finalità di cui all'articolo 15, comma 3, della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007) è autorizzata nell'anno 2011 la spesa di euro 50.000 (UPB S04.06.001).

Copertura finanziaria

in diminuzione

UPB S01.03.010 - Interventi da realizzarsi mediante strumenti di programmazione negoziata e PIA

2011 euro 50.000

in aumento

UPB S04.06.001 - Interventi di bonifica e disinquinamento - spese correnti

2011 euro 50.000

(89)

Emendamento aggiuntivo Cossa - Dedoni - Fois - Vargiu.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 1 è inserito il seguente:

1 bis. E' autorizzata, per l'anno 2011, la spesa di euro 300.000 quale contributo straordinario per i lavori di ristrutturazione del Pontificio Seminario Regionale del Sacro Cuore di Gesù. All'attuazione dell'opera da parte dell'ente proprietario si provvede in regime di delega con le modalità previste dalla legge regionale 7 agosto 2007, n. 5. (UPB S03.01.004).

Copertura finanziaria - Programmazione negoziata PIA. (149)

Emendamento all'emendamento numero 149 aggiuntivo Sabatini.

Articolo

Dopo il comma 1 bis è aggiunto il seguente:
"L'articolo 2 della legge regionale 8 febbraio 2010, n. 4, è soppresso."

(315)

Emendamento aggiuntivo Dedoni - Vargiu.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 1 è inserito il seguente:

1 bis. E' autorizzata, per l'anno 2011, la spesa di euro 300.000 quale contributo straordinario per i lavori di ristrutturazione del Pontificio Seminario Regionale del Sacro Cuore di Gesù. All'attuazione dell'opera da parte dell'ente proprietario si provvede in regime di delega con le modalità previste dalla legge regionale 7 agosto 2007, n. 5. (UPB S03.01.004).

Copertura finanziaria

In aumento

UPB S03.01.004

2011 euro 300.000

In diminuzione

UPB S08.01.002 - Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

2011 euro 300.000

(207)

Emendamento aggiuntivo Ladu - Steri - Maninchedda - Manca - Cucca.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 1 è aggiunto il seguente:

1 bis. Per la prosecuzione degli interventi previsti dall'articolo 41 , comma 13, della legge regionale 21 aprile 2005, n. 7, a valere sulle disponibilità recate dalla UPB S01.03.001 - capitolo SC01.0422, è autorizzata, a decorrere dall'anno 2011, una spesa valutata in euro 60.000 annui. (206)

Emendamento aggiuntivo Bruno - Cuccureddu - Sechi - Fois - Mulas - Manca - Steri.

Articolo 15 quater

A conclusione del comma 3 dell'articolo 15 quater è aggiunta la seguente frase "di cui euro 900.000 da destinare alla società per i servizi universitari e la formazione in Alghero SC a RL." (48)

Emendamento all'emendamento numero 48 sostitutivo totale Giunta regionale.

articolo

Il testo dell'emendamento n. 48 è sostituito dal seguente:
"E' autorizzata, nell'anno 2011, la spesa di euro 250.000 da destinare alla Università di Sassari per la facoltà di architettura in Alghero (UPB S02.01.009). L'autorizzazione di spesa di cui al comma 1, lettera b), dell'articolo 4 della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3, e successive modifiche ed integrazioni è ridotta di pari importo." (305)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 3 sono inseriti i seguenti:

3 bis. Per le finalità di cui all'articolo 28 della legge regionale 18 gennaio 1999, n. 1, a favore dell'ente regionale per il diritto allo studio universitario (ERSU) di Cagliari è autorizzata, nell'anno 2011, l'ulteriore spesa di euro 2.000.000 (UPB S02.01.012).

3 ter. Conseguentemente l'autorizzazione di spesa di cui al comma 1, lettera b), dell'articolo 4 della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 è ridotta per un importo di euro 2.000.000 (UPB S02.01.005).

In diminuzione

UPB S02.01.009 - Formazione universitaria

2011 euro 2.000.000

In aumento

UPB S02.01.012 - Diritto allo studio universitario - ERSU - Investimenti

2011 euro 2.000.000

(65)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 4 è inserito il seguente:

4 bis. Per la sperimentazione nelle scuole di ogni ordine e grado dell'insegnamento e dell'utilizzo veicolare della lingua sarda in orario curriculare è autorizzata, per l'anno 2011, la spesa di euro 100.000.

in diminuzione

Strategia 02

UPB S02.01.001 - Interventi per il diritto allo studio - Spese correnti

(Cap. SC02.0008)

2011 euro 100.000

in aumento

Strategia 03

UPB S03.02.001 - Interventi per la valorizzazione della lingua e della cultura sarda

2011 euro 100.000

(68)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 5 è inserito il seguente:

5.bis. A valere sull'UPB S05.03.005 una somma pari a euro 2.000.000, è destinata per la prosecuzione dell'inserimento in struttura dei minori in esecuzione dei provvedimenti dell'autorità giudiziaria, fino all'individuazione di una azione alternativa, in favore dei comuni che non possono far fronte, attraverso le disponibilità ordinarie, ai relativi oneri. La Giunta regionale stabilisce i criteri di finanziamento su proposta dell'Assessore competente in materia.

Copertura finanziaria

In diminuzione

-2.000.000

FR UPB S05.03.007 - Cap. SC05.0668

CDR 12 02 02

In aumento

+ 2.000.000

FR UPB S05.03.007 - Cap. SC05.0610

CDR 12 02 02

(141)

Emendamento all'emendamento numero 141 modificativo Espa - Bruno - Barracciu.

Articolo 15 quater

La copertura finanziaria in diminuzione è da imputarsi all'UPB S01.03.010. (331)

Emendamento aggiuntivo Murgioni - Diana Mario.

Articolo 15 quater

Al comma 6 è aggiunto il comma 6 bis

6 bis. E' autorizzata, nell'anno 2011, la spesa di euro 30.000 a favore del comune di Quartu Sant'Elena per l'organizzazione della storica festa di san Giovanni battista. (79)

Emendamento aggiuntivo Petrini - Sanna Paolo Terzo - Murgioni - Locci - Diana Mario - Pittalis - Campus - Bardanzellu - Tocco - Sanjust - Peru - Ladu - Rodin - Greco - Amadu - Lai - Pitea - De Francisci - Piras - Stochino - Randazzo - Floris Rosanna - Zedda Alessandra.

Articolo 15 quater

Nell'articolo 15 quater dopo il comma 9 è aggiunto il seguente comma:

9 bis. Al fine di salvaguardare il patrimonio storico, culturale, artistico e di sviluppo della cultura della solidarietà tra i lavoratori nonché preservare la sede sociale di via XX Settembre e la cappella storica nel cimitero monumentale di Bonaria è autorizzata, per l'anno 2011 a favore della società degli operai di mutuo soccorso in Cagliari la concessione di un contributo straordinario di euro 150.000. Gli oneri derivanti dall'applicazione della presente norma vanno a valere sull'UPB S05.03.005 con corrispondente diminuzione dell'UPB S08.01.002 - FNOL parte corrente. (30)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 10 è inserito il seguente:

10 bis. A valere sulle disponibilità recate dal fondo regionale per il sistema integrato dei servizi alla persona di cui all'UPB S05 03 007 e autorizzata nell'anno 2011 a favore di comuni province e/o della Caritas la spesa di euro 500.000 per fronteggiare l'emergenza umanitaria derivante dall'eccezionale flusso migratorio proveniente dal Nord Africa. Il relativo programma di intervento è approvato dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore competente in materia di politiche sociali. (63)

Emendamento all'emendamento numero 63 sostitutivo parziale Espa - Bruno - Salis - Cocco Pietro - Barracciu.

Articolo 15 quater

All'emendamento n. 63, le parole "a favore di comuni e province e/o della Caritas" sono sostituite dalle seguenti: "a favore del Soggetto attuatore per la Sardegna del commissario delegato per l'emergenza Nord Africa".

(332)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 10 è inserito il seguente:

10 bis. E' autorizzata, a valere sulle risorse disponibili in conto dell'UPB S05.03.007 (cap. SC05.0683), una spesa valutata in euro 1.000.000 per l'anno 2011, per la concessione di un contributo per la copertura degli interessi passivi derivanti dalla postergazione, di numero 12 rate, se mensili, o numero 2 rate se semestrali, del mutuo contratto per l'acquisto della prima casa a favore di soggetti che hanno subito una consistente riduzione del reddito, nelle annualità 2010 e 2011, per i provvedimenti conseguenti alle crisi aziendali, quali la cassa integrazione, la messa in mobilità o il licenziamento e che versano in condizioni di grave disagio economico. Con deliberazione della Giunta regionale sono determinate le modalità e le condizioni per la concessione del contributo. (64)

Emendamento aggiuntivo Espa - Bruno - Barracciu.

Articolo 15 quater

Al termine dell'articolo 15 quater comma 12 è aggiunto il seguente testo:

Per le altre finalità di cui all'articolo 72 della legge regionale 30 aprile 1991, n. 13, è autorizzata per l'anno 2011 l'ulteriore spesa di euro 120.000 (UPB S05.03.005

Copertura finanziaria

in aumento

UPB S05.03.005

euro 120.000

in diminuzione

UPB S01.03.010

euro 120.00

(210)

Emendamento all'emendamento numero 210 sostitutivo totale Tocco - Espa - Rodin - Agus - Contu Felice.

Articolo 15 quater

L'emendamento n. 210 è sostituito dal seguente:

Al termine dell'articolo 15 quater comma 12 è aggiunto il seguente testo:

Per le altre finalità di cui all'articolo 72 della legge regionale 30 aprile 1991, n. 13, è autorizzata per l'anno 2011 l'ulteriore spesa di euro 100.000 (UPB S05.03.005). (288)

Emendamento aggiuntivo Peru - Diana Mario.

Articolo 15 quater

Al termine del comma 13 è aggiunto il seguente periodo:

"A valere sulle disponibilità recate dalla UPB S05.03.006 è autorizzata, nell'anno 2011, la spesa di euro 100.000 a favore dell'Associazione onlus "Giovani In Cammino" di Sorso, per l'attività di assistenza e ricovero dei detenuti in affido.". (92)

Emendamento aggiuntivo Cossa - Vargiu - Piras - Zedda Alessandra - Stochino - Murgioni - Pittalis - Dedoni - Ladu - Locci - Fois - Sanjust - De Francisci - Pitea - Greco - Rodin - Campus - Diana Mario - Mula.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 15 è inserito il seguente:

15 bis. Ad integrazione del fondo rischi dei consorzi fidi di cui all'articolo 7, commi 47 e 48, della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3, e successive modificazioni ed integrazioni, è autorizzata, per l'anno 2011, la spesa di euro 1.500.000 a favore del Confidi unitario regionale della cooperazione

In aumento

UPB S06.03.028 - Investimenti a favore della cooperazione e dell'imprenditoria giovanile

2011 euro 1.500.000

2012 euro ---

2013 euro ---

In diminuzione

UPB S01.03.010 - Programmazione negoziata e PIA

2011 euro 1.500.000

2012 euro ---

2013 euro ---

(16)

Emendamento aggiuntivo Manca - Sabatini - Meloni Valerio - Cucca - Cuccu - Bruno.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 15 è aggiunto il seguente:

"15 bis. Per l'attuazione degli interventi di recupero, riqualificazione e valorizzazione dell'architettura degli insediamenti rurali storici extraurbani previsti nel bando "saltus", è autorizzata per l'anno 2011 la spesa di euro 15.000.000, quale integrazione dei finanziamenti statali concessi alla Regione ai sensi della legge 24 dicembre 2003, n. 378 (Disposizioni per la tutela e la valorizzazione dell'architettura rurale).".

in diminuzione

S01.03.010 - Programmazione negoziata e PIA.

2011 euro 15.000.000

In aumento

UPB S04.10.001 - Politiche per le aree urbane - Investimenti

2011 euro 15.000.000

(57)

Emendamento aggiuntivo Manca - Sabatini - Meloni Valerio - Cucca - Cuccu - Lotto.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 15 è aggiunto il seguente:

15 bis. E' autorizzata per l'anno 2011 la spesa di euro 1.800.000 quale contributo straordinario alla Provincia di Sassari per il completamento della strada provinciale 60 detta "Buddi Buddi."

Copertura finanziaria

in aumento

UPB S01.06.002 -Trasferimenti agli enti locali - Investimenti

2011 euro 1.800.000

in diminuzione

UPB S01.03.010 - Programmazione negoziata e PIA.

2011 euro 1.800.000

2012 euro ---

(58)

Emendamento aggiuntivo Manca - Sabatini - Meloni Valerio - Cucca - Cuccu.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 15 è aggiunto il seguente:

15 bis. E' autorizzata per l'anno 2011 la spesa di euro 100.000 a favore della Casa di riposo Divina provvidenza di Sassari quale contributo straordinario per le spese d'istituto.

in aumento

UPB S05.03.005 - Finanziamenti per attività socio-assistenziali

2011 euro 100.000

2012 euro ---

2013 euro ---

in diminuzione

S01.03.010 - Programmazione negoziata e PIA.

2011 euro 100.000

2012 euro ---

2013 euro ---

(59)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale.

Articolo 15 quater

15 bis. Per le finalità di cui all'articolo 21, comma 2, della legge regionale 6 dicembre 2006, n. 19, l'Amministrazione regionale è autorizzata ad erogare all'Ente acque della Sardegna (ENAS) un contributo di euro 13.000.000 per ciascuno degli anni 2012 e 2013 (UPB S07.07.002).

In diminuzione

UPB S08.01.004 - Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare

2012 euro 13.000.000

2013 euro 13.000.000

In aumento

UPB S07.07.002 - finanziamenti a favore degli enti strumentali competenti in materia di risorse idriche e per il servizio idrico integrato -Parte corrente

2012 euro 13.000.000

2013 euro 13.000.000

(67)

Emendamento aggiuntivo Salis - Diana Giampaolo.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 15 è inserito il seguente:

15 bis. Per favorire l'inserimento nei mercati esteri extra UE delle imprese aventi sede legale e operativa in Sardegna, è autorizzata, per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, una spesa valutata in euro 2.500.000. Con delibera di giunta, adottata su proposta dell'Assessore regionale dell'industria sono stabilite le modalità attuative" degli interventi. Gli aiuti alle imprese beneficiarie sono concessi nell'ambito degli aiuti de minimis.

In aumento

UPB

2011 euro 2.500.000

2012 euro 2.500.000

2013 euro 2.500.000

In diminuzione

S01.03.010 - Programmazione negoziata e PIA.

2011 euro 2.500.000

2012 euro 2.500.000

2013 euro 2.500.000

(144)

Emendamento all'emendamento numero 144 sostitutivo parziale Diana Giampaolo - Uras - Salis - Bruno.

Articolo 15 quater

Il primo capoverso dell'emendamento 144 è così sostituito:

15 bis. Per sostenere le imprese metal meccaniche aventi sede legale ed operativa in Sardegna, che nel processo produttivo si avvalgono di nuove tecnologie e propri brevetti è autorizzata per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013 una spesa valutata in euro 2.500.000. (285)

Emendamento aggiuntivo Dessì - Sanna Giacomo.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 15 è inserito il seguente:

15 bis. Per il completamento dei Piani per gli insediamenti produttivi insistenti nei comuni con popolazione inferiore ai 3.000 abitanti, è autorizzata per l'anno 2011 la spesa di euro 1.500.000. Il relativo programma di spesa è approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di industria.

in aumento

UPB - S06.03.020

Interventi infrastrutturali nelle aree attrezzate

2011 euro 1.500.000

2012 euro ---

2013 euro ---

In diminuzione

S01.03.010

Programmazione negoziata e PIA.

2011 euro 1.500.000

2012 euro ---

2013 euro ---

(150)

Emendamento all'emendamento numero 150 sostitutivo totale Dessì - Sanna Giacomo.

Articolo 15 quater

Il testo dell'emendamento è così sostituito:

15 bis. A valere sulle disponibilità recate dall'UPB S06.02.020 - Capitolo SC06.612 una quota pari a euro 1.000.000 per l'anno 2011 è destinata al completamento dei piani per gli insediamenti produttivi esistenti nei comuni con popolazione inferiore ai 3.000 abitanti; il programma degli interventi è approvato dalla Giunta regionale a' termini dell'articolo 4, comma 1, lettera i) della legge regionale n. 1 del 1997. (284)

Emendamento aggiuntivo Dessì - Sanna Giacomo.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 15 è aggiunto il seguente:

15 bis. E' autorizzata per l'anno 2011, la spesa di euro 2.000.000 a favore degli enti locali con popolazione inferiore ai 3.000 abitanti che abbiano sofferenze finanziarie in conseguenza di sentenze, arbitrati o transazioni relativi ad avvenuti investimenti ed espropriazione di aree da destinare ad edilizia economica popolare i cui oneri non siano sostenibili con le ordinarie disponibilità finanziarie dell'ente. Il relativo programma di intervento è approvato dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. (151)

Emendamento all'emendamento numero 151 sostitutivo totale Dessì - Sanna Giacomo.

Articolo 15 quater

L'emendamento 151 è così sostituito:

15 bis. A valere sulle disponibilità recate dall'UPB S01.06.001, una quota pari ad euro 2.000.000 per l'anno 2011 è destinata a favore degli enti locali con popolazione inferiore a 3.000 abitanti che abbiano sofferenze finanziarie in conseguenza di sentenze, arbitrati o transazioni relativi ad avvenuti investimenti ed espropriazione di aree da destinare ad edilizia economica popolare i cui oneri non siano sostenibili con le ordinarie disponibilità finanziarie dell'ente. Il relativo programma di intervento è approvato dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore regionale degli enti locali, finanze ed urbanistica. (289)

Emendamento aggiuntivo Solinas Antonio - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Porcu - Sabatini.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 15 dell'articolo 15 quater è aggiunto il seguente comma:

15 bis. Il comma 7 dell'articolo 5 della legge regionale n. 1 del 2001 è così modificato: dopo le parole "dell'Associazione Casa natale Antonio Gramsci di Ales", "euro 30.000 in favore dell'Istituto studi e ricerche Antonio Gramsci di Cagliari ed euro 10.000 in favore della Biblioteca gramsciana onlus (BGO) di Ales." (176)

Emendamento aggiuntivo Vargiu.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 15 sono aggiunti i seguenti:

15 bis. E' autorizzato, per l'anno 2011, uno stanziamento di euro 15.000.000 da destinare al finanziamento di cui alla legge regionale 14 settembre 1993, n. 40 e successive modifiche (UPB S06.02.006 cap. SCO6.0277).

15 ter. E' autorizzato, per l'anno 2011, uno stanziamento di euro 20.000.000 da destinare al finanziamento di cui alla legge regionale 11 marzo 1998, n. 9, e successive modifiche (UPB S06.02.004 cap. SCO6.0241). (215)

Emendamento aggiuntivo Vargiu.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 15 dell'articolo 14 quater è aggiunto il seguente.

15 bis. E' autorizzato, per l'anno 2011, uno stanziamento di euro 10.000.000 da destinare al finanziamento dell'apprendistato di cui alla legge regionale 13 agosto 2001, n.12 (UPB S06.03.002 cap. SCO6.0416).

Copertura finanziaria

UPB S08.01.002

Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

2011 euro 10.000.000

(217)

Emendamento aggiuntivo Vargiu.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 15 dell'articolo 15 quater è aggiunto il seguente:

15 bis. L'Ente Acque Sardegna (ENAS) è autorizzato a stanziare nel bilancio 2011 la somma corrispondente alla quota storica del fondo unificato, di cui all'articolo 102 del contratto collettivo regionale 15 maggio 2001, destinata alla retribuzione di rendimento dell'EAF per gli anni 2004-2005. (224)

Emendamento aggiuntivo Vargiu.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 15 dell'articolo 15 quater è aggiunto il seguente:

15 bis. E' autorizzato, per l'anno 2011, uno stanziamento di euro 20.000.000 destinato al finanziamento di cui all'articolo 10 bis della legge regionale n. 51 del 1993, recante provvidenze a favore dell'artigianato sardo (UPB S06.03.001 cap. SC06.03814)

copertura finanziaria

UPB S08.01.002

Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

2011 euro 20.000.000

(227)

Emendamento aggiuntivo Vargiu.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 15 dell'articolo 15 quater è aggiunto il seguente:

15 bis. Su un capitolo di nuova istituzione (UPB S06.03.008) del bilancio regionale 2011 è autorizzato lo stanziamento di euro 10.000.000 destinato allo scorrimento della graduatoria del bando "Qualificazione della rete commerciale" quale cofinanziamento del programma di cui alla legge 7 agosto 1997, n. 266 (delibera CIPE 100/98).

copertura finanziaria

UPB S08.01.002

Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

2011 euro 10.000.000

(229)

Emendamento aggiuntivo Vargiu.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 15 è aggiunto il seguente:

15 bis. Le risorse di cui all'articolo 6, comma 9, della legge regionale n. 1 del 2011 sono incrementate di euro 2.000.000.

in diminuzione

UPB S08.01.002

Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

2011 euro 2.000.000

(248)

Emendamento aggiuntivo Vargiu.

Articolo 15 quater

Dopo l'articolo 15 quater, comma 15, sono aggiunti i seguenti:

1. E' autorizzato, per l'anno 2011, uno stanziamento di euro 20.000.000 da destinare alle agevolazione per le imprese del commercio di cui alla legge regionale 21 maggio 2002, n. 9 (UPB S06.03.008 cap. SCO6.0480).

2. Alla società in house SFIRS è affidata la gestione di tutte le attività istruttorie inerenti i bandi di cui al precedente comma. A tal fine su appositi capitoli da istituire sul bilancio regionale esercizio 2011 è autorizzato uno stanziamento di euro 80.000.

copertura finanziaria

UPB S08.01.002

Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

2011 euro 20.080.000

(253)

Emendamento aggiuntivo Corda - Bruno.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 15 è aggiunto il seguente:

15 bis. Per l'ammodernamento e l'adeguamento della SP 24 bivio Mazzanaiu - Pardu - Olbia è autorizzata a favore della Provincia Olbia-Tempio la spesa di euro 20 milioni in ragione di:

- euro 5 milioni per l'anno 2011

- euro 5 milioni per l'anno 2012

- euro 10 milioni per l'anno 2013.

Copertura finanziaria

in aumento

UPB S01.06.002

Trasferimenti agli enti locali - Investimenti

in diminuzione

UPB S01.03.010 (PIA) (258)

Emendamento aggiuntivo Cuccureddu.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 15 dell'articolo 15 quater è aggiunto il seguente comma:

16. Per il cofinanziamento dell'apposito fondo statale per la prevenzione del fenomeno dell'usura, previsto dalla legge 7 marzo 1996, n. 108 (Disposizioni in materia di usura), articolo 15, è autorizzata per il 2011 l'ulteriore spesa di euro 500.000. Le risorse sono ripartite con deliberazione della Giunta regionale e con obbligo di rendicontazione, nella misura massima del 20 per cento delle erogazioni statali, in favore dei consorzi fidi (Confidi) delle associazioni di categoria imprenditoriali e degli ordini professionali, legalmente riconosciuti per la prevenzione del fenomeno dell'usura e iscritti nell'elenco istituito presso il Ministero dell'economia e delle finanze (UPB). (260)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 15 sono inseriti i seguenti commi:

15 bis. E' autorizzata, nell'anno 2011, l'ulteriore spesa di euro 2.600.000 ai fini di garantire alla Presidenza della Giunta e agli Assessorati regionali la realizzazione delle iniziative di comunicazione istituzionale indispensabili per assicurare un'efficace diffusione delle azioni programmate nei diversi ambiti di intervento.

15 ter. Il terzo comma dell'articolo 28 della legge regionale 3 luglio 1998, n. 22, è così sostituito:
"3. Con delibera della Giunta regionale vengono annualmente definite le percentuali della spesa pubblicitaria da diffondere attraverso le emittenti televisive private locali, le emittenti radiofoniche private locali e la stampa periodica locale.

Copertura finanziaria

in diminuzione

UPB S08.01.002

Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

2011 euro 20.600.000

in aumento

UPB S01.03.002

Promozione e pubblicità istituzionale

2011 euro 20.600.000

(274)

Emendamento all'emendamento numero 274 aggiuntivo Sabatini - Sanna Gian Valerio - Bruno.

Articolo 15 quater

All'emendamento n. 274 è aggiunto dopo il primo comma, il seguente comma:

Al fine di realizzare una campagna di rilancio e di valorizzazione dell'immagine e dell'economia della Provincia Ogliastra in conseguenza dei danni sociali ed economici causati dalle vicende legate alle indagini della magistratura sul poligono di Quirra, sono stanziati 2 milioni di euro a valere sui fondi di cui all'UPB S01.03.002. (286)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale.

Articolo 15 quater

Dopo il comma 15 è inserito il seguente comma:

15 bis. E' autorizzata, nell'anno 2011, la concessione di un contributo straordinario di euro 900.000 a favore dei Comuni di Alghero, Iglesias e Sassari per le spese di gestione relative alle case per anziani dette "Casa serena"; il suddetto contributo è ripartito in parti uguali ed erogato con le modalità di cui all'articolo 6 della legge regionale 7 agosto 2007, n. 5 (UPB S05.03.005).

Copertura finanziaria

in diminuzione

UPB S08.01.004

Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare

2011 euro 900.000

in aumento

UPB S05.03.005

Finanziamenti per attività socio-assistenziali

2011 euro 900.000

(275).)

PRESIDENTE. Gli emendamenti numero 96, 107 e 108 sono stati ritirati. Gli emendamenti numero 3, 58 e 258 sono spostati alla parte II del disegno di legge numero 222/A. Gli emendamenti numero 79, 30, 92, 215, 217, 227, 229, 248, 253, 260 e 286 sono privi di copertura finanziaria.

E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

Ricordo ai colleghi che intendono intervenire che si devono iscrivere entro la conclusione dell'intervento dell'onorevole Uras.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, intervengo intanto per esprimere la mia opinione in modo particolare sul comma 1 dell'articolo 15 quater.

L'assessore La Spisa è al corrente delle preoccupazioni che noi abbiamo manifestato anche pubblicamente e che continuiamo a manifestare in modo particolare per il destino di uno dei patrimoni più significativi sotto il profilo immobiliare, ma anche di una delle aziende di maggiore utilità che sono in capo alla disponibilità dell'amministrazione regionale. L'onorevole Diana, che è esperto in questa materia, conosce in modo approfondito questo argomento. Più volte ne abbiamo discusso insieme e sa quanto sia indispensabile procedere alla salvaguardia di quel patrimonio e soprattutto dare la possibilità di reimpiegare quella disponibilità immobiliare, strettamente connessa all'attività agricola, per sostenere il sistema agricolo-economico di Arborea, che, com'è noto e come è stato più volte sottolineato, non solo in questa legislatura, ma soprattutto nella precedente, rappresenta uno dei pochi, pochissimi giganti produttivi presenti in Sardegna.

Ovviamente noi oggi ci ritroviamo - io dico purtroppo - a intervenire su questa materia legislativamente perché non c'è stata una buona gestione. Ed è questo Consiglio regionale a doversi porre questo problema. Sarebbe stato più utile, più giusto e anche più funzionale che questo problema se lo fosse posto la Giunta regionale; sarebbe stato più utile, più giusto e più funzionale che la Giunta avesse individuato competenze e professionalità, anche amministrative, più idonee alla gestione anche transitoria di questa proprietà, di questa azienda, di questo segmento produttivo. Dietro questo emendamento c'è sostanzialmente una carenza profonda nella capacità di scelta, nella capacità di gestione, nella capacità di governo della Giunta regionale di centrodestra e c'è anche di più, c'è cioè una vita sacrificata, un'incertezza quotidianamente vissuta da parte dei lavoratori di quell'azienda che oggi pagano mesi e mesi di ritardo nel percepimento delle retribuzioni.

Questo non è un intervento risolutivo, lo sa l'Assessore, lo sappiamo noi che ne abbiamo discusso in Commissione. Non sappiamo neppure come sarà meglio intervenire, quale dimensione saremo costretti ad affrontare nelle prossime settimane attorno a questa vicenda e a tutta la vicenda delle società controllate e partecipate dalla Regione. Basti pensare che esistono situazioni liquidatorie ancora in sofferenza, che esistono situazioni per le quali trattiamo materie controverse anche rispetto alla normativa comunitaria che regola gli interventi di sostegno o anche i necessari interventi di salvezza di questo sistema societario. Sappiamo che dovremo prima o poi intervenire in modo coerente su tutti i fronti, al di là dei settori che interessano; sappiamo che una delle prime operazioni che dovremo avere il coraggio di fare è quella di ridurre possibilmente notevolmente gli apparati amministrativi di queste realtà, a incominciare dai consigli di amministrazione e quindi dagli organi di amministrazione delle stesse società. Sappiamo che non è più consentito a nessuno sprecare denaro pubblico in esperimenti fallimentari; sappiamo che dobbiamo seriamente, pubblicamente, in modo trasparente, senza mai nascondere la verità, individuare le responsabilità. Sappiamo che lo dobbiamo fare e noi, lo dico all'Assessore, siamo disponibili su questo terreno, se siamo coerenti tutti, se siamo conseguenti tutti, cioè se quello che stiamo perseguendo è l'interesse generale, se dimentichiamo l'amico che ha dichiarato di averci votato nelle elezioni alle quali abbiamo partecipato noi o hanno partecipato altri del nostro stesso partito o del nostro stesso schieramento, perché noi gestiamo la cosa pubblica, che non è di nessuno, ma è di tutti ed è soprattutto di quelli che stanno fuori da queste stanze. A noi è dato l'obbligo di essere così intransigenti, anche nei nostri confronti, da scegliere sempre, al di là delle appartenenze, le competenze migliori, da scegliere sempre, al di là delle appartenenze, il rigore nell'affrontare le questioni di amministrazione della cosa pubblica e quindi le persone più affidabili anche sotto questo profilo.

Sul comma 1 dichiaro già il mio voto di astensione per dare un segnale e per questo chiedo, Presidente, la votazione per parti. Dichiaro inoltre il mio voto favorevole al comma 3, che avrei voluto emendare incrementando la somma da destinare alle Università di Cagliari e Sassari, perché noi dobbiamo mantenere quelle università al livello più alto della gerarchia delle università italiane, perché noi investiamo sulle università in quanto crediamo in un futuro della Sardegna che non può che passare attraverso gli atenei sardi. Noi lì prepariamo la nostra classe dirigente, anzi io penso che non dovremmo preparare solo la nostra classe dirigente, dovremmo cioè avere università capaci di accogliere e di preparare anche classi dirigenti di altri Paesi mediterranei per intrecciare con loro rapporti positivi di cooperazione economica, culturale e politica.

Chiedo, quindi, che siano votati separatamente questi due commi e il comma sul famoso evento mondiale "Sardegna Marathon 2011", sul quale voglio esplicitamente, ma non nel corpo dell'articolo, votare contro, perché quei 250 mila euro si sarebbero potuti aggiungere a quelli che avevamo destinato alla Facoltà di architettura di Alghero.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, siccome presumibilmente non voteremo oggi il testo dell'articolo, la prego di esplicitare la richiesta di voto per parti nel momento in cui procederemo alla votazione dell'articolo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ladu. Ne ha facoltà.

LADU (P.d.L.). Presidente, riprendendo le dichiarazioni che sono state fatte poc'anzi dall'Assessore, e cioè che la programmazione delle risorse comunitarie non passa in Consiglio regionale, vorrei ricordare che la legge regionale numero 13 del 2010 dice esplicitamente, al comma 2 dell'articolo 16, che "il Consiglio regionale indirizza l'attività della Giunta nella definizione della programmazione regionale unitaria attraverso l'approvazione di indirizzi sui relativi programmi". Al comma 3 parla di "informazione adeguata da parte della Giunta al Consiglio", e al comma 4…

PRESIDENTE. Onorevole Ladu, stiamo discutendo l'articolo 15 quater, la discussione sull'articolo precedente si è già conclusa. Non si può tornare sui voti già espressi dal Consiglio.

LADU (P.d.L.). Presidente, le invierò una lettera in questi giorni, come Presidente della seconda Commissione, in cui chiederò che vengano applicate le leggi approvate da questo Consiglio! Io sto denunciando che una legge approvata da questo Consiglio non viene applicata dal Consiglio stesso.

PRESIDENTE. Onorevole Ladu, lei è tenuto all'applicazione del Regolamento del Consiglio, che non consente di fare dichiarazioni sui voti già espressi dallo stesso, per cui la invito a intervenire sull'articolo 15 quater.

LADU (P.d.L.). Poiché non ho avuto la possibilità di chiarire questo punto, lo faccio adesso. Praticamente mi è stato detto che il Consiglio non può intervenire sulla programmazione delle risorse comunitarie, ma questo non è vero. Legga la legge numero 13 del 2010, che dice cose diverse! E comunque si aspetti una lettera da parte mia, Presidente, perché io voglio che vengano rispettate le leggi approvate da questo Consiglio regionale.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sanna Gian Valerio. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, vorrei ricordare che proprio da questo articolo comincia, di fatto, l'impostazione di questo collegato, cioè la proliferazione di interventi dispersivi di fronte ad alcune situazioni, come sottolineava il collega Uras, che forse meriterebbero un ulteriore approfondimento. Noi abbiamo l'esigenza (da questo punto di vista condivido le considerazioni fatte dal collega Uras, sul comma 1 e in particolare la rilettura del comma 1 fatta con l'emendamento numero 4 dal collega Steri) di far fronte a una realtà come quella della Società Bonifiche Sarde. Se n'è parlato lungamente in Commissione e questo è un provvedimento utilissimo per i lavoratori, perché tutela un insieme di diritti, non rappresenta però la soluzione in una prospettiva di medio e lungo periodo. E' stato detto che queste situazioni debitorie progressive devono essere affrontate e risolte e io sottopongo all'attenzione dell'Aula la condizione di progressivo indebitamento di una serie di altre società partecipate. Lo dico oggi per il futuro: per quello che posso immaginare io, agire così è utile in minima parte, perché vorrei che fossimo consapevoli del fatto che usare le poche risorse che abbiamo in questo modo vuol dire (se quei debiti, da quello di Abbanoa a discendere, continueranno il loro iter) ipotecare già da oggi le risorse manovrabili dei prossimi anni. E' chiaro questo?

Le propongo, Presidente, di sottoporre al Consiglio l'esigenza di sospendere per una riflessione, per un confronto, per cercare, se ce ne fosse la volontà, di razionalizzare il contenuto di questo provvedimento nel suo complesso, perché nel momento in cui spenderemo questi soldi in mille cose inutili o in cose anche utili, come l'università e i diritti dei lavoratori, senza però aver concluso niente sul piano strutturale, dal momento che la SBS ipoteca immobili, io vorrei invece trovare una soluzione che garantisca a quella realtà una collocazione che nel futuro prossimo non richieda il riesame di questa questione per tutelare ancora i diritti di quei lavoratori. Ma questa soluzione non c'è e questo provvedimento non è che un tampone.

Noi dobbiamo fare cose diverse dal momento che non abbiamo abbastanza risorse: se dobbiamo scommettere sull'università, come diceva il collega Uras, scommettiamo sull'università; se dobbiamo scommettere sulla stabilizzazione di alcune realtà in crisi, scommettiamo su quella, ma togliamoci dai piedi tutti i localismi e le visioni particolaristiche. C'è fra gli emendamenti presentati anche un emendamento che anticipo. Il Presidente è andato in Ogliastra a dire che vuole risarcire gli allevatori. Io ve lo dico chiarissimamente: affrontare il problema da quel punto di vista è sbagliato! Il Consiglio regionale si deve rendere conto che molte volte anche altri poteri dello Stato che svolgono legittimamente il loro lavoro non possono indurre un sacrificio e una depressione territoriale come quella che si sta verificando in Ogliastra senza che la Regione provveda a risarcirne l'immagine. Se abbiamo un Assessore dell'agricoltura e della riforma agropastorale che dice che con 500 mila euro probabilmente risolviamo qualche cosa, ma quando mai quel settore potrà riprendersi in un territorio che è stato oggetto di indicazioni di insalubrità permanente?

Bisognerà fare qualcosa di più strutturale se vogliamo dare a quei cittadini lo stesso diritto che hanno gli altri cittadini di crescere. Il provvedimento che tampona non fa progredire di nulla quella situazione, ecco perché ritengo importante che tutti noi diamo vita a un confronto più serrato, perché da queste norme si possano ottenere quattro o cinque cose che abbiano il sapore di una decisione prioritaria per la nostra regione, sapendo che nel futuro tamponare le situazioni di crisi e di passività sarà sempre più difficile, se non togliendo risorse agli enti locali e ai servizi.

E' in questo, Assessore, che consiste la nostra visione. Io capisco che forse nelle sue intenzioni inizialmente c'era esattamente questo, però, come sempre capita, la cultura prevalente fa sfuggire di mano la situazione. Sono dell'avviso - lo dico alla maggioranza, ma con quaranta toni più alti anche ai miei amici dell'opposizione - che se fosse vero e responsabile che noi coltiviamo l'idea di succedervi al governo, a maggior ragione dovremmo perseguire la razionalizzazione nell'uso delle risorse, diversamente per noi sarebbe una tragedia governare la Sardegna nel futuro. Quindi ci dobbiamo imporre di fare scelte prioritarie nell'interesse comune. Anche a me piacerebbe che San Giovanni di Sinis anziché un finanziamento di 2 milioni di euro potesse averne uno di 20 milioni, perché diventerebbe un posto bellissimo, andrei lì e chiederei conseguentemente il voto anche a quelli che non me lo possono dare, ma rendiamoci conto che questa politica non paga più e non pagherà più di fronte alla sofferenza generalizzata del popolo sardo, che non si salva solo a San Giovanni di Sinis o a Bortigiadas: o si salva tutto o non si salva affatto! Ecco perché credo che sia responsabile fare scelte prioritarie, anche perché ovviamente la modalità di presentazione degli emendamenti, le sollecitazioni portano i conti fuori controllo. Ma perché non fare un tentativo responsabile in un momento delicatissimo della vita economica di questa regione per fare cinque scelte che condividiamo e concentrare su quelle le risorse?

Assessore, potrebbe prendere un impegno o chiederci di fare un ordine del giorno che, per esempio, sulla SBS impegni la Giunta a trovare in un tempo certo una via d'uscita per evitarci di dover fra qualche mese fare di nuovo i conti con stipendi non pagati, con le sofferenze dei lavoratori. In una condizione, scusatemi, per quanto eccellente, la SBS non può avere 1.200 ettari di seminativo per le foraggere, coltivarne grosso modo poco più di 100 e poi acquistare i mangimi necessari all'esterno, indebitandosi per mandare avanti l'attività per 1 milione di euro all'anno. E' evidente che anche un bambino chiamato a fare il piccolo imprenditore, anziché il piccolo chimico, direbbe che ciò non funziona. C'è qualcosa che non va, dobbiamo uscirne per fare in modo che non siamo noi gli artefici dell'ulteriore indebitamento di questa Regione, questo è il punto. Su Abbanoa vogliamo parole di verità, cioè se di qui a poco dovremo immobilizzare qualche centinaio di milioni di euro lo dobbiamo sapere adesso, perché sulla finanza futura non siamo autorizzati a promettere niente a nessuno!

Ecco perché chiedo che davvero ci sia, in queste ore nelle quali il lavoro sembra avviarsi un po' stancamente nella prospettiva di una lunga sospensione per i ballottaggi, una riflessione fra i componenti della Commissione e l'Assessore per verificare se sia raggiungibile questo obiettivo che davvero recupererebbe un significato a questo lavoro che riguarda anche cose serie che meriterebbero non una semplice posta finanziaria, ma un vero investimento finanziario.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, mi concentrerò soprattutto sul primo comma di questo articolo e dico subito che l'articolo 15 quater è il risultato, il punto finale del dibattito che in questi mesi si è svolto in Commissione, ma anche nel confronto che c'è stato tra i Capigruppo consiliari e le organizzazioni sindacali in modo particolare.

Ho avuto modo di visitare la SBS nei giorni di occupazione da parte dei dipendenti in sciopero per il mancato pagamento degli stipendi. Avevo avuto modo di visitarla anche qualche anno fa e devo dire che la situazione sta diventando giorno dopo giorno sempre più drammatica. Oggi ci troviamo davanti a un'azienda che sembra, a dir poco, un'azienda del terzo mondo e non un'azienda modello qual era in passato. Non c'è dubbio che questo tipo di intervento non può essere considerato risolutivo; è un intervento tampone che in questo momento, a mio avviso, raggiunge due obiettivi: il primo è quello di evitare che, come è già successo nei mesi scorsi e negli anni passati, degli speculatori possano acquisire i terreni di grande valore turistico e ambientale che l'azienda possiede nel nord della Sardegna. Nel momento in cui si trasferiscono tali terreni alla Conservatoria delle coste si salvaguarda un patrimonio fondamentale per la Sardegna. Il secondo obiettivo nell'immediato è quello di dare in qualche modo un po' di respiro a quella che è l'attività gestionale.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CUCCA

(Segue SOLINAS ANTONIO.) Vi ricordo che oggi la SBS vive una situazione drammatica: l'Enel ha staccato la corrente perché non vengono pagate le bollette, la Telecom ha staccato i telefoni e l'azienda si trova nell'impossibilità di funzionare anche perché non è in grado di acquistare le merci necessarie e i fornitori non le concedono più fiducia a causa dei debiti che ha maturato.

Siamo arrivati all'assurdo che il lavoro agricolo non viene eseguito dai dipendenti che erano stati assunti per questo scopo, ma viene esternalizzato perché i dipendenti non possono utilizzare i mezzi dell'azienda in quanto la stessa non è nelle condizioni di provvedere alla loro manutenzione.

Che cosa fare allora? Credo che per quanto riguarda il territorio dell'Oristanese, in modo particolare il sistema Arborea, non possiamo rinunciare alla grande ricchezza che la società SBS ha rappresentato negli anni scorsi. Credo che con con la riformulazione del comma 1 attraverso l'emendamento numero 4, di cui è primo firmatario l'onorevole Steri e che anch'io ho sottoscritto, riusciamo in qualche modo a mettere una pezza.

Certamente dobbiamo decidere quale futuro vogliamo dare a questa azienda, lo dico a lei, assessore La Spisa, in qualità di Assessore della programmazione, ma soprattutto di Vicepresidente della Giunta regionale, vista l'assenza del Presidente. Da quasi due anni è stato nominato un commissario che, a mio avviso, l'ho detto in altre sedi, ha svolto più il ruolo di commissario liquidatore che non quello di un commissario che doveva gestire un'azienda agricola, molto probabilmente perché essendo un commercialista era portato più a indirizzare l'attività verso quel settore, non avendo neanche, credo, le capacità professionali per gestire un'azienda come quella. Tra l'altro questo commissario da un anno si rifiuta di venire in Commissione ambiente per riferire sulla reale situazione dell'azienda e su quella che, a suo avviso, può essere la soluzione migliore per rimetterla in sesto, per reimmetterla sul mercato e renderla competitiva.

Noi abbiamo avuto modo di audire in Commissione il direttore generale dell'agenzia Laore, dottor Usai, che ci ha detto chiaramente quale è la situazione reale della SBS. Se solo considerate che in questi ultimi anni la SBS ha maturato interessi passivi per 500 mila euro all'anno, potete intuire che cosa succederà se non avremo la capacità di intervenire in qualche modo. Negli anni passati si tentò di vendere l'azienda attraverso un bando pubblico molto probabilmente troppo esoso tant'è che nessuno vi partecipò. Credo che Laore stia predisponendo un nuovo bando e mi auguro che riesca a concluderlo quanto prima, possibilmente entro l'anno, perché la situazione al 31 dicembre 2010 era talmente gravosa che probabilmente sarebbe stato necessario depositare i libri sociali in altre sedi.

E allora rivolgo a lei, assessore La Spisa, come Vicepresidente, ma anche all'Assessore competente, che mi pare di aver visto in aula, l'invito a sollecitare l'agenzia Laore affinché predisponga un bando accessibile alle aziende sarde e in particolare a quelle del sistema Arborea, perché riteniamo che la SBS abbia svolto e possa continuare a svolgere all'interno di quel sistema un ruolo fondamentale.

Dichiaro quindi già da adesso il mio voto favorevole al comma 1 dell'articolo 15 quater e all'emendamento numero 4 che lo riformula, perché ritengo che si tratti di un'azione meritoria nata tra l'altro, come ho detto all'inizio, da una discussione anche approfondita svolta all'interno della Commissione ambiente.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). Signor Presidente, attendevo proprio la discussione dell'articolo 15 quater del disegno di legge numero 222/A e vorrei posizionare nel tempo in particolare la discussione degli emendamenti. Come potete vedere, questi emendamenti sono stati preparati ante elezioni, perciò raccolgono tutta la grande proposta politica che serve per le elezioni, o meglio quella politica che si pensa faccia ancora breccia tra la gente. Cioè bastano 100 mila euro per il campanile di tal paese, 300 mila euro per ristrutturare la chiesa di talaltro paese, qualche centinaio di migliaia di euro per tappare le buche di una strada, magari la solita, quella che ritroviamo in tutte le finanziarie e in tutti i provvedimenti contenenti interventi finanziari. E così consolidiamo il consenso per la nostra linea politica. E' una pratica molto diffusa, che prende un po' tutti. Questo è il significato politico di questa legge ed è svilente, è deprimente discutere di questi emendamenti e di questo articolato.

Veniamo all'articolato: siccome non si può parlare di tutto bisogna fare delle scelte nei nostri interventi. Abbiamo a disposizione dieci minuti, ma ci vorrebbero almeno cinque o sei giorni per discutere realmente, analiticamente della proposta politica, tra virgolette, che è contenuta in questo disegno di legge. E allora vi richiamo subito al comma 7, sul quale ho proposto un emendamento soppressivo: è il commma che per l'ennesima volta ci troviamo a discutere in quest'Aula e che prevede il finanziamento del SISAR. Cos'è il SISAR, colleghi, ve lo ricordate? Lo sappiamo tutti. Sarebbe opportuno, assessore La Spisa, che quando sono in discussione questi provvedimenti omnibus gli Assessori competenti per materia si presentassero in qua, perché l'assessore Liori non può continuare a fuggire dalle sue responsabilità. I danni che sta creando sono tanti, di qualcuno dovrebbe risponderne in quest'Aula. Cosa è il SISAR? Nella legge finanziaria del 2011 abbiamo stabilito, con il mio voto contrario, lo vorrei sottolineare, di assegnare altre risorse a questo progetto che ha già eroso oltre 25 milioni di euro dalle casse regionali, senza peraltro funzionare. Cioè è un progetto per il quale bisognerebbe verificare le responsabilità del soggetto attuatore, ma non lo si è mai fatto. Ricordo che l'assessore Corona, qualche anno fa, in Commissione chiese di reintervenire sul progetto SISAR per 6 milioni di euro, se non vado errato, ma siamo là, come una tantum finale, perché così quel progetto sarebbe stato finalmente avviato, nonostante il suo costo sia esorbitante. Io non so dove sia la Corte dei conti in questi casi, perché quel progetto è un ladrocinio, è un assalto alle casse pubbliche!

Oggi proponiamo di stanziare altri 2 milioni di euro, nonostante con la finanziaria 2011 avessimo stanziato 3 milioni e 700 mila euro per il 2011 e 2 milioni e 500 mila euro per il 2012. Questo è un affronto, Assessore, all'Università di architettura di Alghero, è un affronto agli operai della Vinyls, è un affronto agli operai della Portovesme Srl, è un affronto alla finalità della legge numero 104, è un affronto al sistema del welfare, è un affronto allo sviluppo, è un affronto alle piccole e medie imprese in crisi, è un affronto a tutta la Sardegna, perché stiamo legittimando delle palesi ruberie. E sto pesando i termini! Poi, nel corso della discussione, ci ritroveremo a chiederci perché non riusciamo a trovare quei 200 o 300 mila euro all'anno che possono servire per sostenere e promuovere quel punto di eccellenza che è l'Università di Alghero e dobbiamo fare tra le pieghe del bilancio ulteriori suddivisioni o quant'altro.

Per quanto riguarda la SBS mi viene in mente un altro argomento: da anni facciamo l'analisi della situazione, ma non facciamo mai un'analisi seria su chi amministra la SBS. Non la facciamo mai! Perché la SBS è in quelle condizioni? In mano a dei privati quell'azienda farebbe gola alla Cooperativa di Arborea, sarebbe competitiva, invece noi ce ne occupiamo soltanto quando ci sono le assunzioni a termine, perché nel mondo agricolo, come voi sapete, servono più operai in determinati momenti dell'anno. Sono sovraccarichi di personale inutile che si divide per faide interne anche territoriali. E chi paga? La Regione, cioè il contribuente.

Abbiamo dei problemi per finanziare l'ERSU di Cagliari, tant'è che con un emendamento la Giunta toglie denari dagli assegni di studio per girarli sugli investimenti relativi all'ERSU, per pagare i mutui. Si dice che quanto è disponibile per gli assegni di studio sia più che sufficiente, allora perché abbiamo messo così tanti denari precedentemente? E non pensiamo che ci sarebbero denari da recuperare magari nel mondo agricolo. Non vedo più l'Assessore dell'agricoltura. Dovete sapere, colleghi, che l'agenzia Laore, per esempio, ha un consistente patrimonio immobiliare, gran parte del quale è data in affitto a privati. Bellissime villette vicino al mare hanno canoni di locazione "esorbitanti". Altro che Pio Albergo Trivulzio! Si pagano, pensate, fino a 150 euro all'anno per quegli affitti! E noi non sappiamo dove prendere i soldi per aiutare chi realmente ne ha bisogno! Ma dov'è l'Assessore dell'agricoltura? Dov'è l'analisi che va fatta, il giudizio che va espresso sugli enti regionali? Dove siamo?

E' facilissimo giocare con i soldi degli altri. Io non so se nella gestione delle vostre entrate personali vi possiate permettere di erogare denari così, a chi lo chiede, senza giudizio, senza chiedere il perché e il per come. Si attinge da quella cassa ormai vuota perché tanto sono denari pubblici oppure si richiama ancora al sacrificio e ci ritroviamo, in questo articolo 15 quater, con la richiesta del Presidente di finanziare per l'ennesima volta il fondo per la pubblicità istituzionale, perché dobbiamo farci conoscere. Dove, con chi e per che cosa? Ci conoscono già tutti, più di quanto ci hanno conosciuto in questo periodo non è possibile conoscerci! Ci conoscono per le cronache, per le fesserie che combiniamo, per l'iniquità che peroriamo! Per queste leggi e per questi emendamenti che portiamo all'attenzione ci conoscono!

Perciò qui inizia il mio voto, nel senso che finora mi sono astenuto su alcune parti finora votate, da qui inizia il mio convinto voto contrario, ma ragionando su quello che viene proposto, perché è un esempio che nessuno in futuro deve seguire nell'occuparsi delle esigenze della gente e degli interessi generali. Qui di interessi generali non c'è nulla, c'è tutt'altro e ci sarebbe da avviare una bella inchiesta su questi emendamenti e su questo articolo!

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Signor Presidente, concordo molto con quanto ha affermato l'onorevole Gian Valerio Sanna prima di me e condivido la necessità di sospendere i lavori per avere la possibilità di ragionare meglio nel merito di questo articolo 15 quater per ciò che esso rappresenta, perché siamo davvero al conto della spesa, siamo sostanzialmente allo scontrino di cassa, siamo di fronte a una serie di interventi a pioggia che, da una parte o dall'altra, tendono a soddisfare non gli interessi generali, come ben diceva l'onorevole Capelli, ma interessi particolari, in tutti i campi e in tutti i settori. Si tratta sostanzialmente di provvedimenti che, come è successo per le altre leggi che abbiamo approvato, sia i collegati alle finanziarie che le finanziarie stesse, stanno a mille miglia di distanza dalle necessità reali dei cittadini.

Certo, non vogliamo neanche buttare con l'acqua sporca tutto quanto, per cui non dico che non ci siano anche dei piccoli interventi che possono essere considerati necessari e quindi legittimi. Sicuramente ce ne sono, il problema è che ancora una volta manca un quadro preciso nel quale inserire gli interventi, manca una prospettiva d'insieme, manca quello che dovrebbe essere un disegno complessivo di ciò che la Giunta regionale ha in testa per la nostra Isola e quindi si corre a tamponare una falla piuttosto che l'altra, per tacitare gli uni piuttosto che gli altri, quelli che di volta in volta chiedono conto a una Giunta regionale che ha fatto troppe promesse che non riesce a rispettare.

La narrazione che si desume dalla lettura di questo articolo è ciò che si percepisce subito, ovvero un insieme scollegato di provvedimenti che l'uno con l'altro non costituiranno mai una storia, perché non c'è un filo conduttore, non c'è una traccia. Quindi l'unica narrazione che si può desumere è fatta di spot ed è assolutamente insufficiente a guidare la prospettiva e a far intravedere a qualcuno, e certamente qui dentro a noi della minoranza, la prospettiva, la direzione, l'orizzonte verso il quale vi state orientando. Lo dimostrano i continui cambi di Assessori che questa Giunta regionale è costretta a mettere in campo per la propria sopravvivenza. Il miscuglio che si fa con le leggi è lo stesso che si fa nella Giunta per aggiustare le falle di una maggioranza che ogni tanto scricchiola di fronte all'inconcludenza e all'incompiutezza, e che quindi necessita di essere in qualche modo sostenuta da cambi al suo interno. E ogni volta ciò significa interrompere dei processi, se processi si possono chiamare quelli che voi portate avanti nel vostro programma e nella vostra azione di governo, significa iniziare da capo, ma iniziare da capo un'inconcludenza della quale non se ne può più. Non capiamo che cosa debba ancora succedere, quali segnali vi debbano ancora arrivare, se non quelli che vi arrivano dalle tornate elettorali, come le ultime di cui conosciamo bene i risultati. Non capiamo quali segnali vi debbano arrivare perché vi soffermiate realmente a considerare quali sono le necessità, i bisogni di quest'isola, perché vi soffermiate a ragionare sul fatto che sarebbe necessario mettere in campo delle riforme strutturali per quest'isola, quelle che avete pure annunciato in maniera, anche in questo caso, confusa nel Programma regionale di sviluppo e nel DAPEF e che non trovano assolutamente concretezza, non trovano riscontro nella vostra azione di governo. Quali segnali vi devono ancora arrivare perché cominciate veramente ad assumervi la responsabilità di guidare quest'isola e di governarla nel senso più stretto del termine? Lo abbiamo visto anche in questi due anni.

Anche in questo articolo ci sono piccoli provvedimenti, scollegati l'uni dall'altro, una tantum, che risultano assolutamente inutili anche se si ha la volontà di soddisfare i destinatari degli stessi. D'altronde siamo di fronte a un testo che in qualche modo è stato totalmente modificato rispetto alla sua stesura originale ed è frutto di un radicale trasformismo della maggioranza consiliare, considerato appunto che è un testo che è stato completamente riscritto. Ci sono danni che emergono da questo modo di procedere, danni che si procurano alla Sardegna e anche a questa istituzione, alla sua credibilità e alla credibilità di coloro i quali sono chiamati qui, di volta in volta, a rappresentare il cosiddetto popolo sardo. I danni sono già fra le righe di quello che è scritto nero su bianco in questo provvedimento e sono i danni derivanti innanzitutto dall'attitudine a fare politica in questa maniera distorta nel senso anche del baratto, del do ut des; un'abitudine che sarebbe necessario sradicare immediatamente da quest'Aula, un esempio dal quale bisognerebbe prendere assolutamente le distanze. E' un'abitudine brutta, ingannevole, i cui effetti producono forse la ricchezza e il vantaggio di pochi, un vantaggio momentaneo perché si tratta di provvedimenti spot, come dicevo prima, ma che di certo sono causa di malanni e distorsioni per il resto della popolazione, perché quando si procede ad accontentare piccole esigenze, a colmare piccole lacune, a tappare la falla di un pezzo di consenso che avevate e che sta venendo meno, inevitabilmente si toglie ad altri e soprattutto si toglie alla soddisfazione dell'interesse generale. E si sa quanto sarebbe invece necessario provvedere all'interesse generale molto, ma molto in fretta.

Quando vi renderete conto di essere qui per governare con un preciso obbligo, che è quello di cercare di risollevare le sorti di questa regione? E' vero, purtroppo, che gli effetti deleteri del più becero berlusconismo sono ancora del tutto imperanti, che è stata completamente distorta la missione del governare, la missione dell'esercizio del potere nel senso positivo del termine ed è stata completamente distorta non a causa di Berlusconi in sé, ma del berlusconismo imperante, del quale purtroppo anche in quest'Isola si vedono gli effetti nel vostro modo di procedere. Speriamo che questi effetti spariscano nel più breve tempo possibile. Una bella sferzata di vento nel fine settimana che ci siamo lasciati alle spalle ha certamente fatto traballare questo vostro sistema, questo sistema analogo a quello del Governo nazionale, però noi speriamo che nel più breve tempo possibile arrivi veramente uno tsunami, anche con il concorso di una nuova volontà delle forze di minoranza di questo Consiglio regionale unite a parti importanti della maggioranza che iniziano anch'esse a sentire il disagio di stare qui dentro a produrre il nulla, anzi a produrre effetti dannosi per la nostra regione. Speriamo che con questa concomitanza di forze e di interventi politici seri fra noi della minoranza e pezzi importanti della maggioranza lo tsunami sulla vostra Giunta arrivi presto e bene affinché vi disperda e non ci sia possibilità alcuna che alla prossima legislatura saliate su quei banchi.

Su questo articolo, per il nulla che esso rappresenta e per l'inconcludenza che mette in campo, credo si possa accogliere, lo ripeto, l'invito dell'onorevole Sanna a soffermarci un attimo prima di procedere oltre.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Agus. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Presidente, Assessore, onorevoli colleghi e colleghe, intervenire su questo articolo, così come i miei colleghi hanno abbondantemente rappresentato, diventa un esercizio di equilibrio di coscienza e anche di azione politica, non foss'altro perché nella marea di commi che abbracciano gli articoli più disparati e anche nei numerosi emendamenti presentati è contenuto un quantitativo di interventi tale da fare di questo disegno di legge un provvedimento omnibus, come abbiamo detto a più riprese, che non ha un obiettivo particolare, che non solo non tenta di affrontare un tema e di portarlo a compimento, ma nemmeno di avviarlo al suo atto finale, cioè di concretizzare un obiettivo. Di obiettivi ne conosciamo tanti, ne abbiamo trattato in questo campo. In modo particolare quante volte abbiamo parlato del lavoro, della disoccupazione giovanile, dei giovani che non vengono sostenuti, di chi vive di assistenzialismo? C'è un forte sistema di depressione che avvolge e coinvolge i giovani che non hanno prospettive e anche i meno giovani che vengono espulsi dal lavoro e non trovano altre opportunità occupazionali. Neanche uno di questi temi siamo riusciti a cogliere con questo collegato alla finanziaria, nonostante nel contenuto possiamo condividere alcuni interventi. Per esempio, come non condividere - ne hanno parlato i miei colleghi - l'intervento della Regione a sostegno delle università sarde? Anche qui, però, è difficile capire quale sia il piano universitario che la Regione Sardegna vuole adottare. Si mantengono in piedi sezioni staccate delle Università di Cagliari e di Sassari, c'è un disegno che si riesca a condividere…

PRESIDENTE. Chiedo scusa, onorevole Agus. Colleghi, scusate, c'è un brusio tale da non consentire al collega di svolgere il suo intervento in maniera adeguata. Prego, onorevole Agus.

AGUS (P.D.). Si riesce ad avere un quadro organico della funzione universitaria in Sardegna e della sua articolazione nelle sedi periferiche? Parlo di Alghero, di Nuoro, di Oristano, di Iglesias. Questa volontà di sostenere l'università sarda segue un piano preciso oppure si sta immettendo nei capitoli di bilancio una somma anche rilevante, perché parliamo di 6 milioni di euro, ma senza che un programma? Sarebbe importante disquisire su un programma per capire quale obiettivo si vuole cogliere anche con questa partita di bilancio, invece si mantengono indefiniti questi aspetti, lasciando come sempre alla Giunta l'opportunità di determinare la destinazione di quei fondi.

Io credo che questo disegno di legge contenga anche interventi importanti, che condividiamo almeno nello spirito, ma ciò che non condividiamo è il modo di gestire le risorse. Per carità, non voglio dire che l'intervento in ambito culturale non sia condivisibile, però non lo è concepito in questa maniera. Lo stesso ragionamento che ho fatto per l'università vale anche per questo intervento nel settore della cultura. Che cosa rappresenta questo intervento? Cerchiamo di capirci: anche qui l'organo legislativo, ovvero l'organo più importante della Regione Sardegna, quello che deve pianificare lo sviluppo del territorio, non fa altro che abdicare in favore della Giunta, alla quale destina somme indefinite che la Giunta utilizza per attivare interventi specifici. Sarebbe opportuno capire se il disegno sulla cultura che è nella mente del legislatore, cioè della maggioranza in questo caso, sia condivisibile e sia utile alla Sardegna, perché per quanto riguarda la cultura possiamo facilmente stabilire quali sono le carenze in un'Isola che si proclama autonoma e identitaria, ma io non vedo risorse specifiche destinate a far sì che almeno nelle scuole primarie della nostra regione vi sia una costante attività di valorizzazione della lingua sarda e della cultura della Sardegna.

Perché non condividere l'intervento sulla cultura? Certo che condividiamo il finanziamento per la cultura, però vorremmo capire se esso è finalizzato, che ne so, a sostenere - cosa lodevole, per carità - il recupero dei teatri in Sardegna. Sicuramente questa è una finalità lodevole, però anche qui vanno individuate delle priorità. E quella dei teatri è una priorità oppure è un'esigenza che può essere soddisfatta attraverso altri canali?

Proporre all'Assemblea, al più alto organo rappresentativo della Regione Sardegna, articolati che restano nel vago e che di fatto prevedono di dare una cambiale in bianco alla Giunta non mi sembra un agire corretto. Non entro nel merito di tutti i diversi commi che - l'hanno detto fortemente i miei colleghi - banalmente sono la lista della spesa. L'onorevole Capelli ha ipotizzato che essendo stata istituita prima della tornata elettorale, questa lista probabilmente aveva una finalità non certo di alta etica per il Consiglio regionale. Io non voglio, per carità, attribuire questo atteggiamento solo a una parte politica, però credo, come ho detto nella discussione generale, che dobbiamo recuperare l'etica della nostra elezione a rappresentanti della Regione Sardegna e intervenire su problematiche generali che vadano incontro ai bisogni reali delle nostre comunità e non tendano a soddisfare obiettivi chiaramente e spudoratamente personali e di bottega, come si suol dire. Dovremo abituarci ad andare oltre pur sapendo di dover dire no a qualche nostro amico, a qualche nostro amministratore amico, perché abbiamo un ruolo che va oltre la piccola bottega. Oltretutto, chiunque adotti questo sistema si squalifica e non può fregiarsi del titolo onorifico di onorevole che tutti noi ci portiamo appresso. Onorevole di che cosa? Onorevole della bassa bottega, della bassa lega? Non va bene, non va assolutamente bene!

Sull'articolo 15 quater la dice lunga già il titolo: "Autorizzazioni di spesa". Ma tutto è autorizzazione di spesa, tutti gli articoli di questa legge sono autorizzazioni di spesa! Questo la dice lunga, appunto, sul fatto che non si sapeva neanche che titolo dargli! Un titolo così generico, così banale rappresenta in maniera evidente la pochezza di questo provvedimento. I bisogni chiaramente sono tanti, nessuno li nega. Negli emendamenti si riportano cifre anche rilevanti per settori certamente importanti, ma è possibile che non riusciamo a fare normative organiche sul commercio, sull'artigianato, sull'apprendistato per incentivare l'economia di questi settori? Possibile che non riusciamo a fare norme organiche che diano in prospettiva certezza, sicurezza, continuità e dicano una parola definitiva sul nostro modello di sviluppo? In questa maniera non facciamo altro che prevedere interventi tampone che non portano da nessuna parte, perché questo provvedimento varrà per quest'anno e l'anno venturo, se ci ricorderemo, ne faremo degli altri, ma fuori da un contesto organico, da una normativa organica e di sostegno all'attività...

PRESIDENTE. Onorevole Agus, il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Sechi. Ne ha facoltà.

SECHI (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Come hanno detto molti colleghi che mi hanno preceduto, la voglia di commentare questo articolo è forte, perché tutti abbiamo consapevolezza della situazione che si sta vivendo. I conti non tornano perché le risorse sono insufficienti, questo è evidente a tutti, però quando i conti non tornano per la scarsità di risorse bisogna fare delle scelte, bisogna individuare delle priorità e su di esse concentrare le attenzioni, gli sforzi e l'impegno economico per risolvere problemi la cui soluzione può essere utile per il prosieguo del programma di governo.

Poche le risorse e pochi i mezzi, questo è evidente, e allora come muoversi? Ci sono sicuramente idee e progetti in ogni forza politica e ancor più in una coalizione come la vostra, che ha vinto le elezioni e quindi deve attuare un programma che forse è stato eccessivamente gonfiato per raccogliere consenso. Oggi, però, bisogna ritornare con i piedi in terra e sono i fatti che ve lo impongono di fronte a situazioni che fra l'altro si sommano, si accavallano. Tutti i comparti produttivi sono in crisi e questo naturalmente aggrava la situazione perché bisogna intervenire in loro sostegno senza avere purtroppo le necessarie risorse finanziarie. Ci sono anche situazioni drammatiche a causa di una cattiva gestione, come quella di Abbanoa. Come faremo a risolverle? Ne riparleremo, ne abbiamo già discusso in Commissione e quello sarà un bel rompicapo.

Ma di rompicapi ne abbiamo diversi, a iniziare dal comma 1 di questo articolo 15 quater che riguarda la vicenda della SBS. Qualche mese fa abbiamo fatto circolare delle immagini relative a questa azienda; immagini che ne documentavano lo stato di putrefazione, di abbandono, di degrado, di morte. Una vergogna, un'autentica vergogna! Purtroppo si è accettata anche in passato l'idea che vendendo il capitale si salvasse l'azienda. Così non è accaduto perché quando la gestione è inidonea, non è all'altezza (e guardate cosa accadrà quando parleremo di Abbanoa), è difficile raggiungere questo obiettivo, ma il patrimonio di cui si rischia la vendita e quindi la privatizzazione è, sì, della SBS, ma è soprattutto di tutti i sardi, quindi di noi tutti. Mi pare che l'idea condivisa sia quella di procedere all'acquisizione di quelle aree alla Conservatoria delle coste perché siano tutelate a vantaggio degli interessi generali dei sardi.

Non analizzerò comma per comma questo articolo perché non è neanche opportuno, sarebbe una perdita di tempo, però un altro punto che è stato richiamato - anche dal collega Agus che mi ha preceduto - è il comma 3, che riguarda gli interventi a sostegno dell'università. Badate, sappiamo tutti che l'università è in crisi; non è da ieri né da avantieri che l'università è colpita dai tagli dello Stato e le difficoltà economiche l'hanno messa in crisi. Occorrerebbero molte più risorse finanziarie e a questo proposito introduco un argomento che mi sta particolarmente a cuore e non perché sono di Alghero, tant'è che cerco sempre di spogliarmi della mia algheresità e di ragionare in termini generali: la Facoltà di architettura di Alghero, ovvero la facoltà di architettura della Sardegna, era nata a suo tempo per essere la facoltà di architettura del Mediterraneo e anche se in effetti così non è stato questa Facoltà è comunque una risorsa per questa terra. Il Censis l'ha individuata come un'eccellenza tra le facoltà di architettura, nonostante lo stato di sofferenza finanziaria in cui versa, e il territorio sta facendo molto per metterle a disposizione strutture che possano renderla più attraente, più accogliente in termini di ospitalità, di funzionalità. Va dunque sostenuta perché perdere un gioiello come quello significherebbe veramente privare la Sardegna di una grande risorsa. Sappiamo, infatti, quale volano l'università può mettere in moto.

Torneremo su questo argomento perché è stato presentato un apposito emendamento, però siccome già col comma 3 si introduce il discorso del sostegno all'università e si prevede un finanziamento di 6 milioni di euro, che in quota parte andrà all'Università di Sassari, io continuo a sostenere che noi dobbiamo vincolare l'Università di Sassari ad avere un'attenzione particolare per la Facoltà di architettura di Alghero. E' stato fatto un discorso simile quando la Facoltà di veterinaria di Sassari entrò in crisi e stava per chiudere: si decise di sostenerla consentendole di realizzare l'ospedale veterinario e quant'altro le occorreva per sopravvivere. Altrettanto va fatto per la Facoltà di architettura che rappresenta una risorsa e proprio per questo le si deve dedicare attenzione.

Faccio un'ultima osservazione: io sono sempre stato a favore delle iniziative sportive, tuttavia in riferimento alla necessità di reperire risorse per l'organizzazione dell'evento "Sardegna Marathon", di cui parlava il collega Uras, devo dire che se non riusciremo a fare questa manifestazione nel 2011 - non me ne vogliano i maratoneti e tutti gli sportivi - magari potremo farla fra due o tre anni, perché quando le risorse vengono a mancare dobbiamo tutti fare una riflessione e cercare di far quadrare i conti. Il discorso è che in questo momento esistono delle situazioni drammatiche nei confronti delle quali occorre un'attenzione particolare. Quell'evento potremo recuperarlo un domani, perché oggi abbiamo a disposizione risorse che sono limitate e vanno quindi spese bene per salvare ciò che è indispensabile salvare per garantire un futuro migliore a questo territorio.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Presidente Cucca, mi fa piacere che presieda lei in questo momento, ma avrei gradito che ci fosse la presidente Lombardo per capire meglio il meccanismo di gestione di questa seduta. Premetto che parlerò dell'articolo 15 quater e degli emendamenti a esso legati, però devo dire che sono rimasto molto sorpreso dalla censura fatta nei confronti dell'onorevole Silvestro Ladu, al quale è stata tolta la parola perché parlava forse di un altro comma o di un altro articolo, mentre cinque interventi prima quando ci si è soffermati sull'emendamento numero 255 che è attinente all'articolo 27 e riguarda il piano casa nessuno ha avuto nulla da ridire. A me va benissimo che si gestisca in un modo o nell'altro, purché tutti sappiamo quali sono le regole che sovrintendono alla gestione di quest'Aula. Badate bene che la Presidente si è rivolta in quel modo a un componente del suo stesso Gruppo, quindi non ne sto facendo una questione di parte, semplicemente si deve sapere quali sono le regole e se queste valgono per tutti.

Detto questo, ho apprezzato l'intervento dell'onorevole Agus, il quale molto sinceramente ha ammesso che questo articolo contiene una serie di interventi puntuali (anche se qualcuno li definisce in altro modo) che sono frutto di richieste avanzate dalla maggioranza e dalla minoranza più o meno in egual misura. Mi ha fatto anche molto piacere che l'onorevole Sechi abbia parlato proprio della "Sardegna Marathon", un evento che si sarebbe dovuto tenere ad Alghero e che lui non ritiene strategico in questo momento, il che gli fa onore.

Insieme a tanti interventi puntuali ci sono, però, in questo articolato anche tanti interventi forse non fondamentali per il futuro della Sardegna o per la contingenza che la nostra regione si trova ad affrontare in questo momento. Tra questi ce ne sono alcuni che, secondo me, sono particolarmente importanti. Mi riferisco per esempio all'emendamento numero 260, di cui sono firmatario e per il quale, come la presidente Lombardo ha fatto notare, manca la copertura finanziaria. Anziché indicare come copertura il FNOL, che so essere esaurito, avrei potuto togliere le risorse da qualche altra parte, dai fondi per la pubblicità istituzionale, per l'agenzia regionale Sardegna promozione o relativi a tanti altri enti e agenzie che hanno moltissimi residui e che non riusciranno a impegnare le somme entro quest'anno, ma credo che sia compito della Giunta trovare la copertura in questo gravissimo momento in cui 10 mila persone, il cosiddetto popolo delle partite IVA, sono scese in piazza perché corrono il rischio di perdere l'attività e a volte anche la propria abitazione. Integrare il fondo statale antiusura è un'esigenza che non è maturata solo all'interno della maggioranza e che mi pare che sia condivisa da tutti. Chiedo pertanto che questo fondo, che ha ben funzionato, venga integrato, dopo che per tanti anni la Regione non ha provveduto al cofinanziamento, per cui non lo si è utilizzato. E' auspicabile una maggiore interlocuzione tra lo Stato e la Regione, tra gli uffici periferici dello Stato e la Regione, perché questo fondo rappresenta l'ultimissima ancora di salvataggio per chi è respinto dal sistema bancario, per chi è nelle condizioni di dover passare a un fallimento dagli esiti probabilmente definitivi per la propria attività e forse anche per la propria vita non solo lavorativa.

Chiedo alla Giunta di fare uno sforzo per trovare copertura se non per 500 mila euro almeno per 400 mila, il che avrebbe un effetto moltiplicatore perché si tratta di cofinanziare, fino a un massimo del 20 per cento, fondi provenienti dallo Stato e che consentirebbero veramente di salvare molte imprese. Imprese che sono in grave difficoltà indirettamente per causa nostra, perché magari non riescono a farsi pagare le fatture dal sistema sanitario o a causa di Abbanoa, la quale - e questo è paradossale - è finanziata dal sistema delle imprese sarde, perché è vero che ha un'esposizione di 180 milioni di euro con le banche (esamineremo al riguardo un emendamento che copre le banche, le quali però non sono in grandissima sofferenza), ma altri 200 milioni di euro sono costituiti da crediti vantati da piccole imprese sarde che sono sull'orlo del fallimento. Noi dovremmo intervenire per garantire che quei debiti vengano realmente onorati da Abbanoa e invece cosa facciamo? Probabilmente non riusciremo a garantire neppure il fondo antiusura a queste imprese che abbiamo rovinato, perché hanno fatto affidamento su aziende a totale capitale pubblico sardo regionale e comunale.

Mi vorrei soffermare, ma l'hanno fatto diversi colleghi prima e quindi arrivo per ultimo, sull'emendamento numero 48 riguardante l'Università di Sassari e in maniera specifica la Facoltà di architettura di Alghero. E' stato detto molto sulla storia di questa facoltà, ma non tutto e una delle cose che sono state dette ieri in Commissione e che mi ha colpito è questa: "Dobbiamo dare i finanziamenti alle università che decidono in autonomia come spenderli o verso quali facoltà indirizzare le risorse". Con questo sistema delle risorse date alle università che le gestiscono tranquillamente a proprio piacimento è accaduto che l'Università di Sassari ha deciso di istituire la Facoltà di architettura, che in Sardegna non esisteva, non è mai esistita, tanto che i sardi andavano a Firenze, Milano, Roma o Genova a studiare architettura. Cos'è successo? Appena viene istituita, ad Alghero, la Facoltà di architettura, l'Università di Cagliari scopre che è indispensabile istituire un'altra Facoltà di architettura con le risorse date dalla Regione. Questo succede quando le risorse non vengono vincolate, quando non si premiano le eccellenze. Un anno dopo l'istituzione della Facoltà di architettura di Alghero l'Università di Cagliari ha istituito la propria Facoltà di architettura, che fa concorrenza in maniera evidentemente mediocre, perché quella di Alghero è un'eccellenza a livello nazionale. Questo è quello che succede quando non destiniamo specificamente le risorse.

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO

(Segue CUCCUREDDU.) E allora oggi, per una serie di aspetti burocratico-legislativi e interpretativi delle norme nazionali, Alghero non può beneficiare dei soldi delle facoltà gemmate. La Facoltà di architettura di Alghero ha costi enormi, perché è aperta non solo al Mediterraneo, ma al mondo intero; ha moltissimi professori che provengono da diverse facoltà estere. Immaginate, per esempio, che tiene i corsi di composizione architettonica e progettazione l'architetto Jorge Lobos Contreras, che è stato in odore di premio Nobel e preside della Facoltà di architettura di Copenhagen; un cileno considerato tra i grandi dell'architettura moderna, insieme a Calatrava e Bofill, insomma a tutta quella scuola latino-americana. Non guadagna molto per insegnare ad Alghero, ma è lì e per questo motivo arrivano studenti da tutto il mondo in quella Facoltà. Quello che chiediamo, senza intaccare ulteriori risorse della Regione, è che all'interno di quel fondo per le stesse finalità, perché comunque gli insegnanti verranno pagati, vi siano risorse destinate alla Facoltà di architettura di Alghero piuttosto che alla Facoltà di medicina o a qualche altra facoltà. Avranno la stessa finalità, quella di non far sforare, e quindi di far sì che non vi siano penalizzazioni nel prossimo anno per l'università, però diamolo questo segnale, salviamo questa facoltà, che è l'unica del Mezzogiorno che si è piazzata al primo posto, per tre anni di fila, nelle statistiche CENSIS come eccellenza in Italia.

Si pone, però, un altro problema e credo che dovremo tenerne conto: io non so se complessivamente per il sistema universitario, tra ERSU e contributi vari, spendiamo 150-160 milioni all'anno, ma è morale che interveniamo su competenze non nostre, bensì dello Stato, per disapplicare riforme dello Stato? E' morale che senza averne la competenza svolgiamo questa funzione? Con questo quesito concludo il mio intervento, visto che sta terminando il tempo e questo mi dispiace perché avrei voluto parlare anche dell'Istituto zooprofilattico, al quale dovremo semplicemente trasferire i 10 milioni di euro che ci dà lo Stato. Aggiungiamo risorse senza aggiungere competenze, per cui aggiungiamo almeno la competenza legata alla radioattività, così da sapere se le carni e il latte di Quirra sono radioattivi o no. Possono svolgerla, hanno le professionalità, finalizziamo il contributo di 1 milione e mezzo che stiamo dando (400 mila euro in più) per capire se ciò che mangiamo è sano oppure no.

PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu, accade un po' troppo spesso che lei non comprenda non tanto come avviene la gestione dell'Aula, ma il significato delle mie parole, probabilmente perché non mi ascolta.

La conduzione dell'Aula è assolutamente imparziale. Sono intervenuta sull'onorevole Ladu perché stava parlando di una questione che si era già chiusa e sulla quale il Consiglio si era già espresso; situazione ben differente dalla precedente, a cui le ha fatto riferimento, che riguardava un argomento su cui il Consiglio non si era assolutamente ancora espresso. Poi sulla questione già chiusa l'onorevole Ladu aveva avuto modo di intervenire e di esprimere le proprie opinioni.

La conduzione dell'Aula è imparziale, il Presidente del Consiglio rappresenta tutti e i consiglieri sono tutti uguali, per cui non ci sono favoritismi nei confronti dei consiglieri del Gruppo a cui appartiene il Presidente. Se un consigliere del mio Gruppo sbaglia, io intervengo per richiamarlo al rispetto del Regolamento, e questo vale per tutti i consiglieri regionali.

E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, intervengo molto brevemente perché siamo entrati nel merito degli articoli legati al "partito unico della spesa", che tanti danni e tanti disastri ha provocato non solo in Sardegna. Voglio dire che ho apprezzato il rigore con cui l'assessore La Spisa ha cercato di resistere alla marea di emendamenti che sono arrivati in Commissione, legati al "particulare" di determinate zone di influenza di singoli consiglieri. Penso che se vogliamo dare risposta a problemi molto seri, quale per esempio quello a cui si riferisce l'emendamento numero 266, che dovremo discutere a brevissima scadenza, cioè la voragine di debiti da coprire di Abbanoa, dovremo fare una riflessione per capire e per metterci d'accordo su come intendiamo orientare la spesa delle risorse, che peraltro non sono sufficienti. E quindi la domanda è: abbiamo o no il coraggio di sottrarci all'indubbia tentazione di essere presenti con emendamenti legati al nostro territorio, al nostro comune, alla nostra parrocchia, alla nostra società sportiva, alla nostra pro loco e chi più ne ha più ne metta? Badate che questa è una domanda fondamentale che ci dobbiamo porre e alla quale dobbiamo tentare di dare una risposta. Io conosco due motti del "partito unico della spesa", uno dei quali è il motto latino res publica res nullius, cioè la cosa pubblica è di tutti e di nessuno, per cui si spende e si spande tranquillamente, tanto nessuno deve renderne conto. Tra parentesi, collega Locci - so che è un argomento che ti interessa -, relativamente all'aspetto della responsabilità come è possibile che si spendano e si spandano le risorse e nessuno paghi? Cioè sul problema della SBS, che ha tanto appassionato e impegnato la Commissione e tutte le forze politiche, perché è un problema serissimo, come è possibile che una società legata alle attività in agricoltura, con un patrimonio straordinario… Apro una parentesi, Presidente, domenica sono andato a Castiadas - c'è il collega Murgioni -, bellissimo posto, e ho scoperto che lì c'è una splendida tenuta della SBS, situata a 100 metri dal mare, anzi direttamente sul mare: 80 ettari di terreno dove stanno nascendo diverse lottizzazioni. Mi sono impegnato, collega Murgioni, a vederci un po' più chiaro, perché la questione non mi tornava e tra bonifiche e metri cubi c'è qualche differenza sostanziale! Voglio dire che questa società ha un patrimonio eccezionale a Castiadas, ma anche ad Arborea, ad Alghero e via dicendo, e non si capisce come mai i suoi debiti sono aumentati negli anni senza che nessuno sia intervenuto per cercare di tamponare questa emorragia di soldi pubblici dei sardi che andavano ad alimentare la gestione assurda di un patrimonio così importante. Per quanto riguarda la SBS mi sono impegnato, personalmente e come componente di una forza politica, a risolvere il problema dei lavoratori, perché non è giusto che ci siano decine di lavoratori che non fanno niente di utile e continuano a essere pagati e soprattutto che ci siano amministratori, commissari, presidenti e così via che non rispondono di quello che fanno. Già il fatto che, come autorevoli colleghi hanno detto, e io non lo sapevo, il commissario che gestisce attualmente la SBS, che dovrebbe essere un esperto in attività agricole, bonifiche, interventi per l'agricoltura, sia un commercialista mi fa sinceramente cascare le braccia! Vorrei sapere chi l'ha nominato e quali criteri sono stati seguiti per orientare la scelta.

Badate, se non si torna alla qualità delle indicazioni, se non si riesce a svincolarsi dal peso dei clientes, delle persone che chiedono di essere collocate in determinate attività senza averne le competenze, non paghiamo noi ma i sardi, soprattutto quelli che stanno peggio, perché stiamo sottraendo risorse alle iniziative della Regione. Questo possiamo dirlo per la SBS, per la Sigma Invest, eccetera. Nell'esaminare i prossimi articoli discuteremo di cose di cui io sento parlare in Consiglio regionale da sette anni, da che sono qua, ma per tanti altri anni ancora queste attività saranno presenti e saranno alimentate dal bilancio regionale! Ma cosa fanno questi commissari? Da dieci anni i commissari liquidano società "bollite"! Noi stiamo finanziando questa pletora, questo esercito di commissari liquidatori che dovrebbero essere chiamati a fare altro! Si deve liquidare? Liquidiamo, ma basta Con il buttare i soldi per mantenere in vita queste attività, è assolutamente inutile!

Un altro motto del partito della spesa pubblica potrebbe essere l'esclamazione di un consigliere regionale o di un Assessore regionale, non so chi fosse, che nel corso di una elevata discussione sull'utilizzo dei fondi regionali a un certo punto per concludere disse: "Sì, vabbè, ma cosa c'è per Bosa?". Nel senso che sembra che l'unica conclusione a cui si vuole pervenire è capire che cosa c'è per Bosa, per Settimo San Pietro o per Castiadas. Nessuno si offenda. Bisogna uscire da questa logica, Assessore. Io so che lei su questo è d'accordo con me, ma bisogna avere il coraggio di essere conseguenti nella predisposizione delle leggi regionali e nei comportamenti istituzionali, senza lasciarsi andare, soprattutto nei momenti elettorali (questo dovrebbero farlo soprattutto coloro che hanno maggiori responsabilità), a cedimenti di carattere appunto elettoralistico. Quando ho letto che venerdì mattina, alla chiusura della campagna elettorale, il presidente Cappellacci e il sindaco uscente di Cagliari, Emilio Floris, hanno firmato un'intesa con il Comune di Cagliari, se non ricordo male, per 143 milioni di euro, ho pensato che il presidente Cappellacci avrebbe fatto bene a non firmarla quella intesa, a non dare questa dimostrazione di elettoralismo spicciolo, che è offensivo anche per la sua funzione. In conclusione della campagna elettorale queste cose non si fanno perché poi, bisogna averne la convinzione, questi comportamenti vengono giudicati negativamente dagli elettori e peraltro costituiscono pessimi esempi per le persone che fanno parte del ceto politico e che poi li seguono senza grosse difficoltà.

Assessore, sull'articolo 15 quater e sul comma 1 in particolare ero orientato a votare a favore, dopo aver visto Castiadas mi asterrò e voterò a favore solo del comma 3.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, mi pare che questo articolo abbia testato tutta una serie di perplessità e più ascoltavo i colleghi più ho dovuto prendere atto che probabilmente i diversi commi sono stati letti con grande superficialità. Ora, sul primo comma credo che ci sia poco da dire, non è questa la soluzione del problema, ha ragione l'onorevole Gian Valerio Sanna. Probabilmente la soluzione non è neanche l'emendamento che vedremo successivamente e che modifica il contenuto del comma 11. Su questo argomento non voglio però tediarvi, anche se potrei parlare per una decina d'ore, tali e tante sono le conoscenze che ho sulla Società Bonifiche Sarde. Quello che voglio dire in questa occasione è che non mi preoccupo del patrimonio della SBS diffuso nel territorio della Sardegna; credo che questo sia veramente un argomento da affrontare con grande dovizia di particolari, con grandi conoscenze e con tutto ciò che ne consegue. Mi interessa, invece, la parte esclusivamente agricola che insiste nell'areale di Arborea, Marrubiu e Terralba. Perché parlo di questo? Perché si tratta di un patrimonio straordinariamente importante, non tanto per il valore in sé, quanto per quelle che sono le necessità di quel compendio agricolo. Voglio solo ricordarvi che il sistema Arborea acquista mediamente - e non in Sardegna, ma fuori dell'isola - ben 7 milioni di euro di foraggere e di insilati. E' una cifra straordinariamente importante per acquistare ciò che potrebbe essere prodotto, se non tutto almeno in buona parte, in quei terreni che oggi sono totalmente abbandonati.

L'onorevole Gian Valerio Sanna dice che dobbiamo preoccuparci dei dipendenti. Onorevole Sanna, se c'è una cosa di cui non mi preoccupo sono proprio i dipendenti! Abbiamo stabilizzato di tutto e di più, abbiamo trasferito di tutto e di più e non saranno certo 24 o 25 dipendenti della SBS che possono crearci dei problemi! Il problema è un altro: il problema è che ci sono 2.500 capi in stalla che stanno morendo; il problema è che c'è tutta una serie di attrezzature in disuso; il problema è che gli impianti idrici non funzionano più; il problema è che c'è un territorio che ha fame di quei terreni. Questa è la realtà e allora le due cose vanno affrontate separatamente. Credo che sarà opportuno, alla fine di questa tornata consiliare, quando avremo terminato la discussione del collegato, predisporre un ordine del giorno con degli indirizzi ben precisi, se siamo d'accordo che quel patrimonio debba andare al sistema Arborea e a nessun altro. Ho sentito parlare di bandi, ma si sta forse parlando di società miste? La Regione Sardegna deve fare società miste per gestire un patrimonio agricolo o agrozootecnico? Ma scherziamo? Quel patrimonio deve andare ad Arborea, deve andare a quel sistema, quindi bisogna prendere atto di questa volontà che è largamente diffusa, credo, all'interno del Consiglio regionale, ma sono convinto che sia diffusissima nel territorio della provincia di Oristano. E' un patrimonio della Regione Sardegna e come tanti altri patrimoni può essere destinato agli enti locali o messo a disposizione di comunità così importanti. Credo che questo sia l'orientamento che dobbiamo avere.

Per tutti gli altri argomenti che sono contenuti in questo articolato sfido i colleghi a dirmi qual è la marchetta. Ho sentito infatti parlare di marchette in relazione a questo articolo. L'ho letto bene, per cui chiedo: vogliamo levare i 100 mila euro previsti per le persone affette dalla sindrome di Down? Non so, è una marchetta quella? Vogliamo levare 100 mila euro all'associazione onlus "Ut unum sint" di Nuoro per l'affido dei detenuti? Non vogliamo aggiungere 100 mila euro per una struttura similare che sta a Sorso? Questo intervento è previsto nell'emendamento numero 92, che però è stato battuto erroneamente, cioè manca una riga, per cui il capitolo di spesa, Presidente, è lo stesso: UPB S05.03.006. Se c'è copertura per un intervento c'è copertura anche per l'altro. La copertura è già verificata, si tratta solo di modificare oralmente l'emendamento numero 92. La Commissione era d'accordo, credo che il Consiglio non abbia nessuna contrarietà su questo. Sono poi previsti 200 mila euro, per i quali mi pare che si sia gridato allo scandalo, per realizzare un'aula nel Tribunale di Oristano per ascoltare i minori. Probabilmente ne parlerà anche la collega Greco quando interverrà in dichiarazione di voto. Stiamo parlando di una cosa indispensabile: i minori vengono attualmente ascoltati in aule che non sono assolutamente adeguate, oppure devono venire a Cagliari o andare a Sassari. Questo vale per Oristano, ma anche per Nuoro. Non è possibile che un tribunale come quello di Oristano non abbia una sala per l'ascolto dei minori. E' forse una marchetta, questa? Sono risorse che stanno andando a qualcuno di noi? Sono risorse che stanno andando a un comune sotto elezioni, onorevole Capelli? No, stanno andando al Tribunale di Oristano! Mi rivolgo a lei perché…

CAPELLI (Gruppo Misto). Io parlavo degli emendamenti.

DIANA MARIO (P.d.L.). Sì, certo, ma sappiamo che fine faranno gli emendamenti in quest'Aula!

Non avevamo elezioni in provincia di Oristano, quindi non eravamo interessati al problema. Siamo peraltro interessati alle elezioni che si svolgeranno la settimana prossima; a quelle sì siamo interessati, mi pare che siano interessati tutti. Siamo talmente interessati che smetteremo di lavorare la settimana prossima!

Allora, io dico che si può dissentire, si deve dissentire, ci mancherebbe altro, ma per esempio il comma che destina 6 milioni di euro alle Università di Cagliari e Sassari, onorevole Tarcisio Agus, non l'ho inventato io, c'è stato un accordo unanime, lo abbiamo concordato. Forse la cifra non è neanche sufficiente, ma è indispensabile perché le università vanno in default e rischiano di perdere fior di contributi dallo Stato se non diamo loro quei 6 milioni di euro, quindi stiamo vanificando questo se non glieli diamo. C'è una programmazione al riguardo. Io sono il primo a dire che bisognerebbe tenere sotto controllo anche le risorse che vengono date ai consorzi universitari; ho sempre detto, lo ribadisco per l'ennesima volta, che dovremmo avere un rendiconto analitico di come vengono spesi i soldi nelle università, soprattutto nelle università diffuse e nei consorzi universitari.

C'è un altro comma sul quale mi voglio soffermare, ed è il comma 15 che autorizza la spesa di 100 mila euro per il conferimento di borse di studio, da attribuire anche con la collaborazione della Presidenza del Tribunale amministrativo della Sardegna, a favore dei giovani di cui allo stesso comma. Insomma, credo che non stiamo buttando 100 mila euro, ma stiamo facendo alta formazione, stiamo facendo qualcosa di utile, che ci serve laddove le leggi diventano sempre più complicate e non abbiamo probabilmente le professionalità necessarie. Stiamo buttando dei soldi? Stiamo facendo delle marchette con questi interventi?

Si può dissentire, ripeto, su tutto, ma pensare che in questo articolato ci siano delle marchette è veramente inconcepibile. Ho parlato con molti colleghi e so che preso singolarmente nessuno di loro è contrario alle cose che sono scritte qua. Poi possiamo dire che questo è un collegato che non risolve nessun problema. Benissimo, poniamo anche questo, poniamo che non siano sufficienti 50 milioni di euro per risolvere i problemi di Abbanoa, ma, santa pazienza, i debiti di Abbanoa sono nati improvvisamente in questa legislatura o ce li stiamo trascinando da chissà quanti decenni? Abbanoa non è forse nata in un certo periodo storico e non abbiamo voluto, per esempio, costituire una società mista? Non è forse vero che non abbiamo voluto fare una gara internazionale a suo tempo? La realtà è che i debiti ci sono e qualche decisione, qualche iniziativa la dobbiamo pur prendere. Io non sono d'accordo con l'emendamento presentato dalla Giunta, sono d'accordo che si trovi una soluzione. Ne dobbiamo discutere, ma non si può pensare che si stia facendo una marchetta, non si può pensare che noi non vogliamo risolvere il problema. Ed è un problema che ci tocca tutti, dal primo all'ultimo. Chi ha detto qui che i debiti di Abbanoa se li stanno accollando le imprese ha detto una sacrosanta verità. Le banche stanno strozzando in questo momento tutte le imprese che hanno debiti con chi? Con la pubblica amministrazione, in particolare con Abbanoa!

Ho sentito dire anche che c'era un colosso mondiale…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, si è parlato poc'anzi, lo ha fatto anche l'onorevole Mario Diana, ironizzando ovviamente, di marchette o comunque sono stati utilizzati neologismi di questo tipo. Io mi limito a una riflessione che è la seguente: stiamo discutendo l'articolo 15 quater, che ha per titolo "Autorizzazioni di spesa" (almeno stavolta spero di non essere corretto dall'Assessore). Assessore, onorevole Diana, ho dato uno sguardo diciamo all'ingrosso, e quindi chiedo venia per l'approssimazione, ma mi pare che per questo articolo siano disponibili poco meno di 15 milioni di euro per quindici commi. Si va dalla SBS all'Istituto zooprofilattico, dall'università alla cultura, dal Comune di Oristano al Comune di Alghero, dalla sanità alla sindrome di Down, dall'inclusione sociale al servizio civile, dall'associazionismo che dà assistenza ai ricoveri dei detenuti in affido alle borse di studio. Ripeto, si tratta di circa 15 milioni di euro. Assessore, poiché mi pare che sia venuta una sollecitazione in tal senso anche dai banchi della maggioranza, molto sommessamente ripropongo la questione: abbiamo parlato stamani, seppure con toni diversi, di una Sardegna che è in difficoltà, almeno sul fronte economico, siamo davvero convinti che questi 15 milioni di euro non possano essere utilizzati in maniera diversa per tentare di dare una risposta all'economia affinché riprenda un minimo di fiato? Mi chiedo: c'è una scelta, c'è un minimo comune denominatore nella spendita di questi 15 milioni di euro, onorevole Diana? Io non critico nulla, badate bene, credo che chiunque abbia proposto la spesa, in questi quindici commi, di 15 milioni di euro probabilmente aveva una ragione, mi chiedo soltanto se queste scelte più o meno individuali, più o meno rispondenti a logiche territoriali, a logiche comunali, a interessi particolari - badate, nulla di disdicevole, per carità, mi pare però rispondano a questi criteri - costituiscano delle priorità, abbiano un comune denominatore. C'è una scelta per privilegiare un settore? Se c'è vorrei che magari nella replica l'assessore La Spisa ce ne desse conto, ma ho l'impressione che non ci sia.

Allora, 15 milioni di euro possono essere pochi oppure tanti, ma a me pare, anche ad assistere al dibattito odierno - badate, non è quanto di meglio possiamo meritarci, o se volete forse è il minimo che possiamo meritarci -, che se abbiamo il coraggio di fare una scelta coinvolgendo la responsabilità di tutti, non soltanto della Giunta o di interessi particolari, probabilmente riusciamo a impegnarli in maniera più efficace. Allora, qual è la proposta? E' intanto una proposta che reitero, perché è stata fatta anche in diversi interventi prima del mio, e non lo faccio per perdere tempo, ma perché sono davvero convinto che 15 milioni possano essere spesi meglio di come li stiamo spendendo con questo articolo 15 quater.

Assessore, sfidiamoci in una responsabilità collettiva; l'opposizione sfida la maggioranza, ma la maggioranza sfidi l'opposizione. La proposta è questa: abbiamo a disposizione 15 milioni di euro e visto che comunque ci rivedremo in quest'Aula il 31 maggio, se non ho capito male, per proseguire il dibattito sul collegato alla finanziaria, è possibile sospendere questo articolo e incontrarci, maggioranza e opposizione, con la Giunta per verificare se ci sono le condizioni, con assunzione di responsabilità collettiva e senza che ci siano dita puntate addosso alla maggioranza o all'opposizione, per spendere meglio queste risorse?

Io di questo sono profondamente convinto. Tante volte faccio polemica, non voglio farne adesso. Io rispetto tutto, ripeto, non mi pare che ci sia nulla di disdicevole, ma ritengo che non facciamo un servizio agli interessi che dobbiamo rappresentare se spendiamo risorse importanti come queste in questa maniera. E' così difficile, è così irrituale fermarci un attimo e valutare tra di noi, con un'assunzione di responsabilità collettiva, se siamo capaci, maggioranza e opposizione, di indicare due o tre interventi da cui si colga davvero un'iniezione di risorse pubbliche nel sistema economico per rilanciare la dinamica economica in questa regione?

L'appello che faccio, Assessori presenti, colleghi della maggioranza, colleghi dell'opposizione, è quello di fermarci un attimo - non costa nulla, credo - per valutare tra noi se di fronte a un provvedimento che senz'altro è stato fatto anche lo scorso anno, l'anno precedente e nelle passate legislature, comprese quelle in cui abbiamo governato noi, siamo capaci di fare qualcosa di diverso. Se non ci riusciremo vuol dire che questo è il massimo che noi siamo capaci di produrre, ma io ho l'impressione che potremmo fare di meglio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Presidente, vorrei dire alcune cose di fondo, perché non so che esito avrà l'esame di questo articolo e degli emendamenti presentati, così come è difficile prevedere come arrivare ad affrontare nodi così problematici come quello dei 50 milioni di euro che servono per impedire il fallimento della società che gestisce il servizio idrico integrato. Una cosa è certa, però, e lo dico con estrema franchezza: io ho l'impressione che non sia ancora ben chiaro su che cosa siamo seduti, qual è la reale consistenza della finanza regionale, quali sono i rischi di un rapporto con lo Stato che ancora non è definito e quale sia la responsabilità che abbiamo della gestione di un flusso di risorse che noi abbiamo contabilizzato correttamente nel nostro bilancio. Ringrazio l'opposizione per essersi astenuta sul comma 1 del precedente articolo, perché aver voluto mettere in bilancio e accertare un determinato livello di entrate da parte dello Stato è da parte nostra evidentemente un unanime riconoscimento che noi quelle entrate le vogliamo, ma non possiamo ancora accertarle definitivamente in quelle dimensioni. Stiamo viaggiando con un flusso di risorse che è appesantito da residui passivi precedenti e che con l'entrata a regime degli effetti del Patto di stabilità genera questo sistema per cui già a metà dell'anno ormai si ha una spesa contingentata e se non sappiamo autoregolarci continueremo a gestire il nostro bilancio, questo flusso finanziario come, visto che parliamo di Abbanoa, la rete idrica di una città. Se giriamo per Cagliari, come credo facciamo tutti, in questi giorni vediamo rigagnoli dappertutto. Ci sono rigagnoli visibili, ma tanti altri non li vediamo perché sono perdite della rete. Noi abbiamo un bilancio che è fatto così e più incrementiamo le risorse senza sanare le perdite della rete meno queste risorse andranno a destinazione, questo è il vero problema.

E' paradossale. Spero che sia chiaro - poi in campagna elettorale sicuramente qualcuno utilizzerà questo argomento anche contro di me o contro di noi - che l'emendamento su Abbanoa, e così rispondo al Capogruppo del P.d.L., può essere totalmente ridiscusso, ma è evidentemente, lo dico esplicitamente, un emendamento provocatorio, perché noi oggi non possiamo non prendere atto che Abbanoa sta per fallire e fallirà se non interveniamo mettendo a disposizione risorse in un fondo di garanzia, per dare quindi credibilità a questo soggetto nei confronti delle banche. Ma Abbanoa fallirà soprattutto se non interveniamo sulla gestione, sul metodo, sul modello gestionale di questa industria. E un'industria non può essere gestita, credo, da un amministratore che ragiona secondo le categorie della finanza pubblica.

L'acqua è assolutamente pubblica e deve rimanere pubblica, ma la gestione di un servizio idrico non può che essere industriale, manageriale. Poi il Consiglio regionale faccia quello che vuole, trovi una diversa copertura per quell'emendamento, trovi eventualmente altre soluzioni riguardo alla gestione di Abbanoa, ma noi non possiamo permettere che la Regione sia soltanto un ufficiale pagatore e che la responsabilità dei costi della spesa non sia in capo a chi mette le risorse e ne risponde. Ne risponderemo noi di questi 50 milioni di euro, perché da qualche parte li dobbiamo togliere. Provocatoriamente noi abbiamo proposto un taglio indiscriminato di tutti i capitoli che sono ancora disponibili, il che evidentemente può toccare qualunque cosa, qualunque interesse non solo legittimo, ma addirittura sacrosanto: spesa sociale, spesa per l'istruzione, spesa per gli investimenti. Verrà toccato tutto, a meno che non riusciamo a fare delle scelte, a questo punto però siamo veramente chiamati tutti a un'assunzione di responsabilità, la Giunta per conto suo, ma anche tutto il Consiglio.

Questa francamente è una cosa che non possiamo non considerare, perché la rete idrica presenta delle fessure preoccupanti per il servizio idrico, ma sapete bene che le società partecipate dalla Regione hanno "fessure" forse anche superiori. La SBS è uno di questi casi. Sicuramente la spesa sanitaria è un altro punto dolente, lo abbiamo detto, però bisogna intervenire altrimenti ogni legge finanziaria od ogni collegato sarà come una bella torta che passa in un corridoio di ragazzini affamati che non vogliono perdere l'occasione per mettere il dito e prendere un po' di panna. Facciamolo pure, è tutto comprensibile, non c'è niente di scandaloso, perché sono certo che tutti gli emendamenti presentati, anche quelli approvati in Commissione, vanno verso finalità buone. Ma c'è da chiedersi se la bontà di queste finalità corrisponda alla responsabilità che la Regione ha di gestire un flusso di risorse finanziarie che deve andare verso lo sviluppo, verso il lavoro, verso il servizio alla persona, verso prospettive importanti, strategiche, in un quadro finanziario incerto. Questo è quello che credo abbiamo davanti, poi ciascuno faccia le sue scelte. Da qui il parere che darà la Giunta.

Vorrei fare una precisazione, se ho ancora qualche istante, su Alghero: la Giunta, in particolare l'Assessore dell'istruzione, sottolinea e pone all'attenzione del Consiglio, nella valutazione del relativo emendamento, che il problema della Facoltà di architettura è ben presente e può essere risolto con l'utilizzo del fondo unico per l'università per una quota del 10 per cento che può essere destinata alle eccellenze. In questo senso ci sono già intese fra l'Assessorato e il Rettore dell'Università di Sassari perché questo fabbisogno possa trovare accoglimento in questo modo. Questo è quel che riferisco e di cui prego l'Assemblea di tener conto.

Riguardo a un altro emendamento sicuramente importante, il numero 260, che concerne il fondo antiusura, la quantificazione che noi abbiamo fatto, 200 mila euro, è corrispondente a un potenziale fabbisogno di 800 mila euro. L'anno precedente lo Stato ha messo precisamente 380 mila euro a fronte dei 70 mila messi dalla Regione. Noi abbiamo già incrementato questo fondo portandolo a 200 mila euro e gli Uffici mi segnalano che lo Stato difficilmente supererà la quota di 800 mila euro. Se questo fosse vero, sottoporrei all'attenzione del proponente la necessità di valutare meglio questo emendamento da qui al momento in cui lo si voterà, perché non abbiamo certamente difficoltà a intervenire ulteriormente di fronte a un problema così grave come quello dell'usura con strumenti che possano contrastare gli effetti di questo fenomeno, però evitiamo di immobilizzare risorse che poi non verranno spese.

PRESIDENTE. I lavori del Consiglio si concludono qui, riprenderanno martedì 31 maggio, alle ore 16.

La seduta è tolta alle ore 20 e 18.