Seduta n.231 del 21/07/2011 

CCXXXI Seduta

Giovedi' 21 luglio 2011

(ANTIMERIDIANA)

Presidenza della Presidente LOMBARDO

indi

del Vicepresidente CUCCA

indi

della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 10 e 01.

MARIANI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 13 luglio 2011 (224), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Gianfranco Bardanzellu, Giampaolo Diana, Pietro Fois e Gian Domenico Gallus hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 21 luglio 2011.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni nei vari settori di intervento (collegato alla manovra finanziaria 2011-2013)" (222/A - Parte seconda)"

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 222/A parte II.

Considerate le assenze in aula, sospendo la seduta sino alle ore 10 e 15.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 02, viene ripresa alle ore 10 e 16.)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 21 e dei relativi emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 21 e dei relativi emendamenti:

Art. 21

Proroga termini opere pubbliche

1. Al comma 2 dell'articolo 3 della legge regionale 9 agosto 2002, n. 15 (Integrazioni e modifiche alla legge regionale 22 aprile 2002, n. 7 (legge finanziaria 2002), alla legge regionale 22 aprile 2002, n. 8 (legge di bilancio) e alla legge regionale 24 aprile 2001, n. 6 (legge finanziaria 2001)), dopo le parole: "è disposta la revoca della loro assegnazione" sono aggiunte le seguenti: "fatti salvi i casi in cui, con deliberazione della Giunta regionale, da adottarsi su proposta dell'Assessore competente, sia confermata la validità programmatica della relativa spesa, ovvero proposta la riprogrammazione delle risorse a favore di altri beneficiari purché sussistenti nelle scritture contabili".

Articolo 21

L'articolo 21 è soppresso. (5)

Emendamento soppressivo totale Lotto - Manca - Moriconi - Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo

Articolo 21

L'articolo 21 è soppresso. (52)

Emendamento aggiuntivo Stochino - Diana Mario - Zedda Alessandra - Piras

Articolo 21

Dopo l'articolo 21 è aggiunto il seguente articolo:

Art. 21 bis

1. Il termine di centottanta giorni previsto dall'articolo 3, comma 1, della legge regionale n. 28 del 2000 viene prorogato a trecentosessantacinque giorni per fronteggiare le spese della calamità naturale verificata nell'ottobre 2010. (4)

Emendamento aggiuntivo Cuccureddu - Mulas - Sanna Matteo - Bardanzellu - Dessì - Dedoni

Articolo 21

Dopo l'articolo 21 è aggiunto il seguente articolo:

Art. 21 bis

21 bis. Le disposizioni di cui alla legge regionale 10 agosto 2010, n. 14, relative al definanziamento delle somme assegnate agli enti locali per la realizzazione di opere pubbliche, non si applicano nei casi in cui il mancato rispetto dei termini per la formalizzazione dell'impegno è dovuto all'espletamento dell'iter autorizzativo, alle procedure per la verifica di coerenza o di compatibilità, da parte dell'Amministrazione regionale e comunque in ogni caso in cui il mancato rispetto del termine non sia direttamente ed esclusivamente imputabile all'ente locale beneficiano del finanziamento. (8)

Emendamento aggiuntivo Diana Giampaolo - Cuccu - Lotto - Agus - Cocco Pietro - Sanna Gian Valerio - Sabatini - Barracciu

Articolo 21

Dopo l'articolo 21 è aggiunto il seguente articolo

Art. 21 bis

1. Il termine stabilito dal comma 9 dell'articolo 1 della legge regionale 19 gennaio 2011 n. 1 è prorogato al 31 dicembre 2011. (12)

Emendamento aggiuntivo Cocco Pietro - Sanna Gian Valerio - Lotto - Dessì - Agus - Solinas Antonio - Cuccu - Meloni Valerio - Manca - Diana Giampaolo - Corda - Moriconi - Steri - Biancareddu - Espa

Articolo 21

Dopo l'articolo 21 è aggiunto il seguente articolo 21 bis:

Art. 21 bis

1. Le autorizzazioni di spesa finalizzate alla realizzazione di opere pubbliche per le quali era previsto il definanziamento - secondo l'articolo 1, comma 9, della legge regionale 19 gennaio 2011 n. 1 - e per le quali non è stato possibile pubblicare il bando per la realizzazione delle opere entro 45 giorni, hanno i termini prorogati al 31 dicembre 2011. (24)

Emendamento aggiuntivo Cocco Pietro - Sanna Gian Valerio - Lotto - Agus - Solinas Antonio - Cuccu - Meloni Valerio - Manca - Diana Giampaolo - Corda - Moriconi - Steri - Biancareddu - Dessì - Espa

Articolo 21

Dopo l'articolo 21 è aggiunto il seguente articolo 21 bis:

Art. 21 bis

1. E' prorogato al 31 dicembre 2012 il termine per la completa attuazione degli investimenti relativi a iniziative comunali in ambito turistico già ammessi a fruire delle agevolazioni di cui all'articolo 12 della legge regionale 24 gennaio 2002, n. 1. (23)

Emendamento di sintesi degli emendamenti numero 8 - 12 - 23 - 24 Lotto - Cocco Pietro - Moriconi - Dessì - Manca - Sanna Matteo - Cuccureddu - Mulas - Fois - Murgioni - Peru - Bardanzellu - Zedda Alessandra - Mula - Dedoni - Cugusi - Agus - Meloni Valerio - Cuccu - Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo

Articolo 21

Dopo il comma 1 dell'articolo 21 è aggiunto il seguente articolo:

Art. 21 bis

1. Il termine di cui al comma 9 dell'articolo 1 della legge regionale 19 gennaio 2011, n. 1, quando riferito ad opere pubbliche per le quali le procedure di appalto hanno subito ritardi a seguito delle tempistiche necessarie all'acquisizione di autorizzazioni, pareri e nulla osta, è prorogato al 31 dicembre 2011. (86)

Emendamento aggiuntivo Vargiu - Cossa - Meloni Francesco - Dedoni - Mula - Fois

Articolo 21

Dopo il comma 1 dell'articolo 21 è aggiunto il seguente articolo:

Art. 21 bis

1. In deroga alle disposizioni delle leggi regionali n. 11 del 02 agosto 2006, n. 5 del 7 agosto 2007 e n. 14 del 10 agosto 2010 e successive modifiche ed integrazioni, i fondi per gli interventi di difesa del suolo compresi nel Piano per l'assetto idrogeologico permangono nei capitoli di spesa regionale e nelle disponibilità degli enti fino al completamento delle opere. Con deliberazione della Giunta regionale, da adottarsi su proposta dell'Assessore regionale dei lavori pubblici, i suddetti fondi possono essere oggetto di riprogrammazione delle risorse, purché le medesime siano sussistenti nelle scritture contabili. (67)

Emendamento all'emendamento numero 67 aggiuntivo Cossa - Vargiu - Fois - Dedoni - Meloni Francesco - Sanna Matteo - Stochino

Articolo 21

Dopo l'articolo 21 è aggiunto il seguente articolo:

Art. 21 bis

1. In deroga alle disposizioni delle leggi regionali n. 11 del 2 agosto 2006 n. 5, del 7 agosto 2007 e n. 14 del 10 agosto 2010 e successive modifiche e integrazioni, i fondi per gli interventi di difesa del suolo compresi nel Piano per l'assetto idrogeologico permangono nei capitoli di spesa regionale e nelle disponibilità degli enti fino al completamento delle opere. Con deliberazione della Giunta regionale, da adottarsi su proposta dell'Assessore regionale dei lavori pubblici, i suddetti fondi possono essere oggetto di riprogrammazione delle risorse, purché le medesime siano sussistenti nelle scritture contabili;

2. Dopo il punto c) del comma 1 dell'articolo 61 della legge regionale 12 giugno 2006, n. 9 (Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali), tra i compiti e le funzioni delle province, è inserito il seguente:
"d) verifica dell'ammissibilità e l'approvazione degli studi di compatibilità idraulica e geologica-geotecnica, di cui agli articoli 24 e 25 delle Norme di attuazione del piano stralcio per l'assetto idrogeologico (PAI), degli interventi in materia di infrastrutture a rete o puntuali pubbliche o di interesse pubblico ed in materia di ricerche e prelievi idrici, ricadenti nel territorio provinciale, da realizzarsi su aree come identificate dagli articoli da 27 a 34 del PAI. Qualora l'intervento in materia di infrastrutture a rete o puntuali pubbliche o di interesse pubblico ricada in più province la competenza è attribuita alla Regione.".

3. Dopo il comma 3 dell'articolo n. 61 della legge regionale 12 giugno 2006, n. 9 (Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali), è inserito il seguente comma:
"4. Sono, inoltre, attribuite ai comuni la verifica dell'ammissibilità e l'approvazione degli studi di compatibilità idraulica e geologica-geotecnica, di cui agli articoli 24 e 25 delle Norme di attuazione del piano stralcio per l'assetto idrogeologico (PAI), degli interventi in materia di patrimonio edilizio pubblico e privato ed in materia di infrastrutture a rete o puntuali pubbliche o di interesse pubblico, ricadenti interamente nel territorio comunale, da realizzarsi su aree come identificate dagli articoli da 27 a 34 delle Norme di attuazione del Piano stralcio per l'assetto idrogeologico (PAI). Qualora l'intervento in materia di infrastrutture a rete o puntuali pubbliche o di interesse pubblico ricada in più territori comunali comuni la competenza è attribuita alla Provincia di appartenenza.". (80)

Emendamento all'emendamento numero 67 aggiuntivo Lotto.

Articolo 21

Al comma 1 dopo le parole "Piano per l'assetto idrogeologico" sono aggiunte le seguenti: "e per gli interventi di risanamento ambientale nelle aree inquinate da attività minerarie.". (81).)

PRESIDENTE. Ricordo ai colleghi che intendono intervenire che si devono iscrivere al banco della Presidenza entro la fine dell'intervento dell'onorevole Porcu, che ha a disposizione 10 minuti.

E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, lei avrà osservato che l'aula non è particolarmente affollata stamattina. Capisco il suo sorriso e il buon giorno a tutti nella speranza che questa possa essere una giornata proficua e utile per questo Consiglio regionale, che nella giornata di ieri ha registrato dei passaggi significativi, che dimostrano ancora una volta tutte le difficoltà della vostra maggioranza a portare avanti i procedimenti e soprattutto lo scarso livello di fiducia in tutto quello che riguarda la progettazione e programmazione regionale.

Forse è per questo che il presidente Cappellacci anche oggi non è presente in aula. Stiamo segnando nel nostro personale calendario il numero delle sue assenze, e ormai può essere considerato un recordman delle assenze: probabilmente è riuscito persino a superare le assenze del presidente Soru nella scorsa legislatura, che non veniva tantissimo in aula, ma certamente era più presente del presidente Cappellacci. Forse questa sua assenza è dettata da motivi tattici, cioè dal non voler affrontare problemi che, nel momento in cui non sono risolubili, non diventano più problemi, ma fatti. Mi riferisco al fatto del distacco tra l'azione della Giunta e quella della sua maggioranza che si evidenzia ogni volta che c'è un tema che riguarda i fondi per la Presidenza, i fondi per la comunicazione, i fondi per la progettazione di livello regionale.

Però, per tornare al tema dell'articolo 21, io, Presidente, le chiedo di poter firmare l'emendamento di sintesi numero 86 e ritiro contemporaneamente, come mi ero impegnato a fare, l'emendamento numero 69. L'emendamento di sintesi numero 86 rappresenta un'occasione per provare a scrivere in termini più generali ciò che è stato richiamato dall'Aula nel suo insieme.

Noi siamo tra coloro che sostengono e chiedono che quando gli stanziamenti non si trasformano nei tempi dovuti in progetti, appalti, bandi e opere vadano in economia per essere riprogrammati. Ma è evidente che questa attività quando è collegata a ritardi della burocrazia regionale, se non si pone mano ad una riforma complessiva dell'amministrazione regionale (so che l'assessore Floris sta lavorando anche a un disegno di legge che vuole essere un po' più organico, vuole promuovere l'efficienza, il merito, a differenza della leggina di poco conto e di sapore vagamente clientelare che abbiamo approvato sul personale pochi giorni fa) se non si fa tutto ciò il problema persisterà sempre.

Occorre, in pratica, avere tempi certi nelle risposte, nelle concessioni di nullaosta, delle autorizzazioni, e per rendersi conto di quanto ciò sia importante basterebbe vedere quante pratiche giacciono presso l'Assessorato dell'urbanistica, all'Ufficio di tutela del paesaggio. Sono una montagna, una montagna che anche noi per la verità nella scorsa legislatura non siamo riusciti a scalfire, anzi in qualche modo siamo anche noi caduti nell'errore di scrivere le regole senza accertarci che poi i virtuosi (chi le regole le rispetta) potessero avere risposte in tempi certi.

Allora finché noi non cogliamo quella sfida diventa difficile anche cancellare quella montagna di residui che accumuliamo ogni anno. Credo che l'importo sia ormai superiore a quello di una finanziaria (7, 8 miliardi) anche se c'è qualche segnale di possibile riduzione. E' chiaro che dietro molte di queste difficoltà - che si traducono in difficoltà anche di spesa - c'è anche il problema del patto di stabilità. Un patto di stabilità che, c'era stato detto (quel patto di stabilità di circa 3 miliardi e 200 milioni, più la spesa sanitaria che non rientra nel patto), sarebbe stato oggetto di rinegoziazione non appena approvate le norme di attuazione sulle entrate.

Ed è questo un tema che dovremo trattare, Presidente, e credo che lo tratteremo in una mozione che sarà discussa dall'Aula nei prossimi giorni, perché quel "tappo" alla spesa incide pesantemente e che crea un solco tra stanziamenti di bilancio e possibilità effettiva di spesa di circa 1 miliardo all'anno. Diventa un po' come quella gara tra chi è più veloce della tartaruga, dove, quando sembra che si stia per raggiungere il traguardo, questo viene sempre in qualche modo spostato, ed è un'altra delle vostre grandi responsabilità, delle vostre inadempienze.

Sono contento che ci sia qui l'assessore La Spisa, che ogni tanto ci racconta che c'è sempre un altro tavolo di trattativa, perché non c'è mai limite ai tavoli della speranza, c'è sempre un altro tavolo che si apre con il ministro Tremonti, c'è sempre un altro tavolo che può risolvere tutto. Nel frattempo sono passati due anni e mezzo, è trascorsa metà legislatura, e voi non siete stati in alcun modo capaci di trasformare quella grande vertenza entrate operativa dal 2010, quindi dalla finanziaria 2009 dello Stato, in risorse certe per la Sardegna.

Io credo che questa sia una nube scura che rimane sul vostro operato, che dimostra la vostra incapacità di governare, di approvare riforme organiche, la vostra debolezza e remissività nei confronti dello Stato, debolezza e remissività che si traduce nell'incapacità di far valere i diritti della Regione, sia che si chiamino fondi FAS, sia che si chiamino "nuova convenzione con la Tirrenia", sia che si chiamino rete scolastica, sia che si chiamino vertenza entrate. Una vertenza entrate, badate bene, che rischia anche di rendere vana la proroga dei termini delle opere pubbliche, perché molti di quegli stanziamenti che abbiamo previsto non ci saranno più, e forse non saranno neanche recuperati.

La mannaia dello Stato incide ogni anno, e probabilmente, anche se noi oggi dovessimo approvare le norme di attuazione e riconoscere pienamente le nuove entrate della Sardegna, l'effetto netto sarebbe pari a zero: semplicemente quei 600 milioni in più del bilancio ogni anno servirebbero esattamente a coprire i 600 milioni in meno che lo Stato in questi anni ha tagliato. Quindi addirittura, oggi come oggi, la nostra speranza è rimanere come prima, non è fare meglio, e questo perché abbiamo un Governo nazionale omologo a quello regionale (sembra quasi un marchio di fabbrica) che non governa, non fa e non produce riforme organiche, se non quelle strettamente necessarie ai governanti, che scrive una finanziaria iniqua, che colpisce i ceti più deboli, colpisce le famiglie, colpisce la prima casa, colpisce i redditi medio-bassi.

Ecco, tutti questi sono segnali di un fallimento. Quindi noi accogliamo anche la proroga (perché non c'è mai limite alla speranza) sapendo che il tempo della speranza sta svanendo. Speriamo che dopo il tempo della speranza venga il tempo di una nuova responsabilità, che però voi fino a oggi avete dimostrato di non avere e di non sapervene fare carico.

PRESIDENTE. Comunico che il consigliere Gallus è rientrato dal congedo.

E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, è importante che in questo momento ci sia l'assessore La Spisa, perché credo che alcune questioni relative a questo articolo 21 vadano affrontate.

Assessore, già ieri, quella partita che riguardava la programmazione negoziata è andata un po' a pallino, nel senso che una parte l'abbiamo già immobilizzata per Abbanoa, la parte residuale è stata un po' manomessa, e una parte è stata ridestinata alle province per riparare le buche stradali, avendo noi nel tempo abolito quel finanziamento, perché quel finanziamento doveva essere abolito. Purtroppo è così, Assessore, ed è un errore, perché la vera anomalia di questa regione è che noi decidiamo gli interventi, però il bilancio tiene aperte le voci. Nell'accordo con le province della famosa "integrazione del fondo unico", sarebbe dovuto sparire anche quello, come sono spariti tutti i finanziamenti di interesse degli enti locali, che finanziava l'Assessorato, prima. Detto questo, comunque, sono soldi che sono stati drenati dalla programmazione negoziata, e ormai praticamente non c'è nulla.

Oggi ci troviamo di fronte all'articolo 21. Io so che i miei colleghi hanno presentato degli emendamenti, forse c'è anche la mia firma, ma di fronte alla responsabilità bisogna che ci diciamo le cose come stanno, anche se possono essere scomode. Noi, con questo articolo 21, in ragione di esigenze, le più vaghe, le più legittime, le più necessarie, le più nobili, stiamo scrivendo la parola fine al processo di definanziamento delle opere pubbliche che non si concludono mai, stiamo mandando gambe all'aria la scelta che avevamo effettuato di risanare il bilancio della Regione mettendo mano alla questione dei residui, stiamo dicendo questo. E siccome, Assessore, un po', non dico tutte, ma un po' delle aspettative (che poi più che aspettative sono bisogni) di quello che poteva essere un assestamento di bilancio volto a risanare ciò che è necessario risanare si poggiavano su questo processo di definanziamento, noi dobbiamo sapere che, se passa questo genere di articoli, in questo pertugio ci si infila tutto, e che noi non faremo assestamento di bilancio, perché non ci saranno nuove entrate, o quelle che ci saranno saranno poco significative, e quindi non recupereremo nulla, perché se rimettiamo in gioco tutta la partita dei residui lasciamo inalterati i debiti.

Qui ci vuole una parola di verità, secondo me anche pesante, ingiusta, difficile da digerire, ma qui c'è un profilo che riguarda anche la mia parte politica, l'istinto e la natura riformista, colleghi. Con tutto il bene che voglio ai territori, alle persone, alle esigenze, però, quando si opera una scelta, si opera una scelta, e la si porta fino in fondo. Io credo che questo sia il nodo, e siccome non siamo in un periodo nel quale possiamo gozzovigliare con le risorse in abbondanza (siamo alla bancarotta, abbiamo un debito illimitato su Abbanoa, abbiamo un debito non circoscritto sulla sanità, le entrate non aumenteranno, il gettito pattuito non è neanche arrivato) mi volete spiegare come la finiamo l'anno prossimo?

Io, questi ragionamenti, ve li rifarò anche il giorno che si ricomincerà a discutere della manovra finanziaria. Ma bisogna cominciare a farli prima. Io credo che su questi temi, così come è avvenuto in Parlamento, il senso di responsabilità di opposizioni che hanno la naturale aspirazione a governare, sia quello di porsi anche un limite all'istinto di opposizione gratuita, e dire: "Su questo manteniamo l'impegno che avevamo preso". Io credo che questo sia importante e che si possa fare; occorre però che la Giunta e la maggioranza ci confermino che è così, che c'è bisogno di fare così, e che la Giunta chieda alla propria maggioranza, senza guardare in faccia a nessuno, che la scelta sia una "scelta senza se e senza ma". Perché se una scelta ha qualche condizione, dentro le condizioni ci stiamo anche noi.

Mi pare che questo possa essere un ragionamento condivisibile, stiamo scegliendo se mantenere la "14" come punto di snodo di una scelta di risanamento del bilancio che è un appuntamento ineludibile per i prossimi decenni di questa regione, è un appuntamento ineludibile per chiunque governerà, è un appuntamento sul quale non si può far discutere nessuno. Vogliamo rinunciare adesso? Dobbiamo sapere che avremo difficoltà domani, non quando ci saranno gli altri a governare, l'avremo tutti, perché, come voi ben sapete, è un meccanismo che ricade su tutti, sulla capacità di governo diffuso della nostra Regione, perché diminuiscono le risorse e diminuiscono anche le risorse con le quali sopravvivono le nostre autonomie locali, vorrei che fosse chiaro.

Io, per la parte mia, pur rispettando la posizione dei miei colleghi, credo che, se la Giunta regionale e la maggioranza dovessero ribadire una posizione rigida e ferma su questo punto, non potremmo che fare una riflessione coerente sul mantenere fermi i nostri impegni anche sull'esigenza di risanamento del bilancio. Credo che, diversamente, si porrà un problema alla Giunta. Cioè, se ci dovesse essere qualche eccezione, noi dobbiamo conoscere qual è la ragione e quali sono le priorità. Perché? Perché tutto poi passa attraverso la logica del localismo, e noi vogliamo uscire da questa logica. Viene chiesto un sacrificio ai territori? Dobbiamo sapere in funzione di che cosa e con quali criteri.

Quindi, c'è una regola per tutti, e credo che questo sia uno snodo importante, e mi meraviglia moltissimo, con tutto il rispetto che porto agli Assessori presenti, che considerato il livello di responsabilità del nostro Presidente della Regione, in uno snodo, in un passaggio così delicato come in questi di discorsi, sia sistematicamente assente. Ma di che cosa si occupa questo signore? Di che cosa si occupa? Voi che lo frequentate più di noi, diteci di che cosa si occupa, se non si occupa di questi problemi. Si occupa dell'avvenire della Regione, della gestione del suo bilancio, della risposta a una crisi incredibile? Di che cosa si occupa questo nostro Presidente? Se ce lo volete dire, saremmo anche interessati a capire per conoscerlo meglio.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, le notizie di oggi ci riempiono di felicità, perché verifichiamo che la tragedia non ha fine, e chi dovrebbe evitarla invece scompare; è una sorta di uccel di bosco nascosto in mezzo alle fronde, che sono così fitte da non renderlo mai visibile. Noi abbiamo perdonato fino a oggi, non ci siamo posti il problema se ci fosse o non ci fosse, perché avevamo la convinzione che fosse pressoché indifferente il fatto fosse qua presente oppure no.

Alcuni ci dicevano: "E' a Roma, tratta con il Governo, ha rapporti…". La realtà è un'altra, e oggi si legge, per esempio, che sul tavolo della trattativa con il Governo è un prendere o lasciare: o lo affidiamo il sistema dei trasporti a un oligopolio al quale poi dovremmo chiedere il permesso di spostarci dalla Sardegna, subendone le tariffe, i costi già gravi, già pesanti decisi da alcuni per tutti noi, prescindendo quindi dall'autorità dello Stato, dal diritto dei sardi di essere uguale agli altri, oppure la partita delle entrate muore.

Badate, sono due alternative veramente strane. L'alternativa è tra il prendere una cosa che ci vogliono comunque affibbiare - che è comunque assolutamente negativa per la nostra vita e per la nostra economia - in oppure di una cosa che non ci verrà mai data, perché lo sa l'Assessore del bilancio che le norme di attuazione sono state uno strumento attraverso il quale impedire l'immediata applicazione dell'articolo 8 riformato, e sono lì, ferme, bloccate, non approvate. E' cioè una modalità attraverso la quale lo Stato, da un lato, scippa il diritto dei sardi ad avere la parte di versamenti all'erario che è stabilita dalla legge, effettuati dai cittadini sardi, dai lavoratori dipendenti sardi, e, dall'altra, attua il ricatto alla non mobilità, lo scippo del diritto di essere uguale agli altri, di non essere cioè frutto del ricatto di questo o quel signore proprietario dei mezzi di trasporto.

Presidente, gliela chiedo formalmente: è necessaria un'immediata conferenza dei Presidenti di Gruppo, è necessario rivedere l'ordine del giorno di questa seduta, è necessario, assolutamente necessario, che il Presidente della Regione venga in aula e dica qual è esattamente la situazione; non può andare a propagandare navi alternative, mezzi di trasporto diversi, un intervento della Regione e poi scomparire quando il Governo decide in modo contrario agli interessi dei sardi! Dove è? Dov'è nascosto? Ha già previsto una lunga vacanza in attesa che passi la manifestazione dei pastori? Ha già deciso di andare fuori perché non vuole confrontarsi con la situazione drammatica della Sardegna? Ha deciso di scomparire pur mantenendo il ruolo di Presidente della Regione? Ha deciso di scomparire per evitare di aprire una vertenza con lo Stato, che ormai non è urgente, è assolutamente indifferibile! Non c'è alternativa.

Io penso che noi dovremmo decidere, in quest'Aula se questo Presidente è in condizione, non dico di fare qualche cosa di utile o di particolarmente utile per la Sardegna, ma almeno di consentire alle forze politiche, alle forze sociali, al mondo dell'economia, all'intero popolo sardo di poter manifestare in modo positivo la propria rabbia per questo modo con il quale è trattato dal Governo dello Stato. Un Governo che cancella alla Sardegna la possibilità di sviluppo, che scippa i soldi lavorati e versati all'erario dai lavoratori sardi, che non consente l'esercizio libero della mobilità, così come è sancito dalla Costituzione, per tutti i cittadini di questo Stato, perché finalmente ci sia la possibilità per noi di utilizzare pienamente…

(Interruzioni)

Io lo capisco, non importa niente a nessuno, lo so perfettamente che la cosa più importante è realizzare qualche piccola opera pubblica grazie a questo disegno di legge pessimo, ma qua noi potremmo fare tutti i reinvestimenti che vogliamo, perché nei prossimi anni non si spenderà un euro, perché nei prossimi anni vivremo una condizione di isolamento totale, che è geografico e politico, economico e di speranza.

Quando i cittadini vengono a manifestare qua sotto, Presidente, che cosa possiamo dire? Cosa possiamo dire noi, con questo Governo regionale inconcludente in tutto! Oggi di fronte a notizie di questa portata io, se fossi stato il Presidente della Regione, sarei venuto in Aula e avrei detto: "Badate, la situazione è pesante, noi dobbiamo aprire con lo Stato una vertenza che non deve avere fine, fino a quando non recuperiamo la dignità che meritiamo". Invece il Presidente non ce, non c'è mai, non c'è mai! Dove l'avete nascosto? Ditecelo, perché lo andiamo a cercare noi, gli chiediamo di essere presente, date una giustificazione, portate un certificato medico, tanto è sempre malato! Avremmo diritto di avere un Presidente, se l'ha eletto il popolo sardo?

Ma non provate vergogna anche voi? A chi vi riferite? Quando ci parlate, vi dà ascolto? Riuscite a sentirlo almeno al telefono? Dove l'avete nascosto? Presidente, io chiedo che questi argomenti non passino in cavalleria, il Consiglio regionale ha diritto di sapere cosa succede sul piano dei trasporti, qual è il livello di trattativa che ha con il Governo. Questa vicenda chi la governa? Qual è la possibilità di partecipazione della Regione? Ed è pensabile che un Governo dica: "Prendere o lasciare, perché se no ti apro la questione sulle entrate", che, peraltro, non ha avuto neppure la dignità di risolvere?

Ci avete sventolato quelle norme di attuazione come se fossero state la soluzione; sono una buffonata!

PRESIDENTE. Onorevole Uras, lei mi ha chiesto una Conferenza dei Capigruppo, era già intenzione della Presidenza convocarla per le 15 e 30.

E' iscritto a parlare il consigliere Sabatini. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Presidente, colleghi Sanna e Uras, voi ponete una domanda, ma prima sono stato fermato dai colleghi del centrodestra che mi hanno spiegato che è inutile che noi chiediamo sempre dove è il presidente Cappellacci; perché mi hanno confermato che non lo sanno neanche loro, che non hanno risposta alla nostra domanda.

Il tema della lentezza della spesa è un tema che riguardava soprattutto il bilancio e mi dispiace che non sia in Aula l'assessore La Spisa perché avrebbe potuto aiutarci in questo ragionamento. Questa Regione non riesce a spendere le risorse, ha dei tempi lunghissimi nel realizzare le opere pubbliche. Ieri parlavamo della strada statale 125, ma gli esempi sono infiniti. I comuni e le province fanno altrettanto; passano 5, 6, 7, 8 anni, da quando i finanziamenti gli sono stati assegnati e non riescono ad appaltare le opere per cui questi stanziamenti sono stati assegnati. Questo è il problema: i tempi di realizzazione sono lunghissimi.

Io facevo qualche settimana fa un esempio. La Repubblica italiana nei suoi 150 anni ha appaltato l'autostrada del sole (750 chilometri) e l'ha realizzata in 7 anni. Forse è uno dei rarissimi casi di eccellenza nel realizzare le opere pubbliche, stanziarle e realizzarle, opere tra l'altro poi così importanti. Le piccole opere non si riesce a realizzarle, per una miriade di problemi, per incapacità delle amministrazioni locali, per incapacità della Regione, per la lungaggine di molti enti che sono preposti a rilasciare le autorizzazioni. Ci siamo allora trovati con una montagna di residui che sono appunto per lo più determinati da stanziamenti presso la Regione, presso le province, presso i comuni, finanziamenti che sono fermi da anni.

Proprio per abbattere i residui, all'interno della legge numero 14, si è prevista la norma cosiddetta di "definanziamento", che ha definanziato o che definanzierà nelle prossime settimane (so che si stanno inviando ai comuni e alle province gli atti relativi), una serie di opere che avevano come obiettivo l'abbattere…

(Brusio in aula)

Presidente, è veramente difficile intervenire.

PRESIDENTE. Ha ragione onorevole Sabatini.

SABATINI (P.D.). L'Assessore non ascolta, l'assessore La Spisa non c'è, il presidente Cappellacci non c'è. A chi dobbiamo parlare in quest'Aula?

Allora, abbiamo all'interno della legge numero 14 previsto il definanziamento che aveva come obiettivo quello di abbattere i residui e di mettere in discussione la lentezza di tutti gli enti che devono pronunciarsi sui vari pareri in modo da avviare un lavoro di alleggerimento burocratico e quindi di velocizzazione della spesa riducendo i tempi di appalto delle opere pubbliche. A quella norma era stato anche affiancato uno strumento importante, che proprio il centrosinistra propose allora, che riguardava l'appalto delle opere immediatamente cantierabili.

Quello strumento, che era semplice, che prevedeva un programma (che doveva essere presentato a cura dell'Assessore competente e poi approvato in Giunta) che raccogliesse le proposte degli enti locali che erano invitati a segnalare le opere immediatamente cantierabili, tenendo conto delle risorse e dell'ordine di arrivo delle domande, e stanziasse quelle risorse ai comuni in modo da iniettare nell'economia della Sardegna risorse fresche e appaltare immediatamente quelle opere, avrebbe dovuto avere un duplice obiettivo: quello di realizzare opere importanti per lo sviluppo dei nostri territori e, allo stesso tempo, quello di aiutare l'economia in un momento di sofferenza.

Purtroppo, però, questo strumento è stato annientato, consegnato alla burocrazia, è stata emanata una delibera con direttive complicatissime, è stata prevista la compartecipazione dei comuni con un finanziamento a carico degli enti locali, è stato reso talmente complicato che siamo ancora alla fase della pubblicazione delle graduatorie dove compaiono moltissimi comuni che sono ancora inadempienti perché non hanno presentato la documentazione in modo completo.

Quindi chissà, forse a ottobre, novembre, dicembre, forse nell'anno prossimo avremo il trasferimento effettivo di quelle risorse e quindi chissà quando potremmo appaltare. Uno strumento che doveva davvero servire per snellire le procedure lo abbiamo reso complicato perché lo abbiamo consegnato alla burocrazia regionale, mentre in un momento di crisi come questo avrebbe potuto svolgere un ruolo importante.

Ora io mi trovo molto d'accordo con la riflessione del collega Gian Valerio Sanna. Intanto sono critico sull'articolo 21 perché l'articolo 21 attribuisce completa discrezionalità alla Giunta regionale nel decidere quali opere considerare e quindi distogliere al definanziamento, quindi nel decidere in modo arbitrario quali finanziare, ma è chiaro che sia i vari emendamenti (compreso l'emendamento numero 86, quello di sintesi) sia l'articolo 21 che è stato proposto dalla Giunta, mandano all'aria la "14" e quel comma che era finalizzato all'abbattimento dei residui. Mandiamo gambe all'aria una programmazione di bilancio che noi avevamo fatto. Questo dobbiamo saperlo.

Io e altri colleghi nel collegato presentammo un emendamento, segnalando opere che gli enti non erano riusciti, davvero per due o tre giorni, ad appaltare, quindi segnalammo in modo preciso, con nome e cognome, le singole opere che potevano essere immediatamente appaltate. Quello emanato credo che potesse avere un senso.

La Giunta ci deve dire quali sono le proprie intenzioni, se è cosciente che questo articolo metta in difficoltà la programmazione di bilancio che noi avevamo fatto, che manda gambe all'aria il recupero dei residui, tenuto conto anche delle difficoltà a cui facevano cenno i colleghi che mi hanno preceduto. Quindi vorremmo capire, prima di andare avanti - e se è necessario, Presidente, si faccia anche un'interruzione per riflettere su questo articolo e anche sugli emendamenti che sono stati proposti - per decidere come vogliamo operare. Se vogliamo recuperare tutte le opere (perché chiaramente con questo emendamento tutti possono trovare un motivo ostativo alla realizzazione di un appalto e quindi si va a recuperare tutte le opere, quindi si annulla quanto previsto dalla "14") oppure se vogliamo indicare alcune opere in modo particolare, e credo che questa sia la via che noi dovremmo percorrere, o per lo meno quella su cui io mi trovo d'accordo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Presidente, confesso un certo disagio nell'affrontare questo tema, dopo gli interventi che mi hanno preceduto. Certo, la domanda che viene spontanea quando fuori vediamo che c'è il disastro è: di cosa stiamo parlando? Siamo qui a discutere di una leggina che poteva benissimo essere confusa in tutti gli altri articoli della prima parte del collegato alla finanziaria, avremmo già finito l'opera e non saremmo rimasti fino ad ora a discutere.

E' vero che c'è una crisi profonda, una crisi economica di cui si accorgono più i cittadini di quanto ci accorgiamo noi probabilmente, c'è una crisi anche della guida politica di questa Regione. Non è un caso che quasi tutti gli intervenuti si domandano dov'è il Presidente, perché non c'è, perché non assume il suo compito di guida di una riscossa di questa Regione nei confronti di un governo che ci ha tolto le risorse finanziarie che ci aveva già dato e si accinge a toglierci quelle che dovranno arrivare.

E' una situazione delicata, è una situazione che ci crea appunto disagio, che ci porta a considerare che quello di cui stiamo discutendo non è mai sufficientemente importante rispetto a quello di cui avremmo dovuto discutere, e questo ovviamente crea qualche difficoltà. Però, secondo me, bisogna anche discutere di ciò che stiamo deliberando, perché se no finiamo per non far bene neanche questo piccolo compito che ci siamo assunti, di licenziare o anche di non licenziare questa norma di legge. E in questa norma di legge all'articolo 21 si parla di proroga di termini per le opere pubbliche.

Sono d'accordo con quanto diceva poco fa il collega Sabatini: non è possibile che si recuperino i fondi con un approccio, diciamo così, discrezionale, ed è vero anche che bisogna mettere mano ai tempi di spesa eccessivamente lunghi, e questo Consiglio regionale ha già provveduto tempi addietro. Io però sono convinto, per aver avuto a che fare per lunghi anni con le tematiche legate alla realizzazione di opere pubbliche negli enti locali, che le inefficienze dimorano in diversi apparati dell'amministrazione pubblica, a partire dai comuni fino agli enti strumentali della Regione, fino alla Regione stessa, e sono tutte inefficienze di cui pagano le conseguenze soltanto le popolazioni a cui i finanziamenti sono destinati.

Io ho avuto modo di verificare che quando c'è la pressione della Regione affinché le disponibilità finanziarie e i fondi disponibili siano messi "a correre" con ultimazione dei progetti, gare d'appalto eccetera, le amministrazioni si muovono. Io ho assistito a decine e decine di milioni di euro investiti, appaltati, con opere realizzate in città come Sassari, con un impegno delle strutture, degli uffici tecnici di quell'amministrazione davvero fuori dal comune. In 15 anni di attività, con le diverse amministrazioni che si sono susseguite, di centrosinistra e di centrodestra, abbiamo assistito ad una miriade di appalti che ha portato a trasformare quella città. Ebbene, anche in situazioni sostanzialmente efficienti come quelle ci si è ritrovati con dei fondi disponibili ma non spendibili nei tempi previsti, o perché non arrivava il parere dell'ufficio tutela del paesaggio o perché non arrivava un altro parere. Di fatto, per inefficienze distribuite nei vari uffici, ci si è ritrovati a non poter appaltare l'opera nei tempi necessari.

Io credo che noi abbiamo il dovere di tener conto di questo. Capisco tutto, capisco il ragionamento di fondo che fa anche il collega Gian Valerio Sanna, però io credo che noi ci stiamo illudendo se pensiamo di poter risanare e rimettere in sesto le casse della Regione recuperando i fondi che sono stati già assegnati ai comuni della Sardegna. E' una illusione, io ne sono convinto, credo però che il rimedio non sia delegiferare, tornare indietro rispetto a scelte operate a suo tempo (e giuste) di costringere le amministrazioni comunali a un attento impegno affinché le disponibilità finanziarie vengano spese, io credo che vada fatto ogni sforzo affinché i fondi disponibili per opere già progettate vadano in porto.

Non serve a nessuno iniziare tutto da perdendo ulteriori giorni, anni e decenni. Io non sono convinto che se i soldi ritorneranno in mano alla Regione questa impiegherà un mese a rimetterli in circolo, io penso che impiegherà un anno, due anni, tre anni. Vi voglio raccontare un fatto. Qualche anno fa i fondi disponibili per le opere idriche vennero fatti transitare dalle amministrazioni comunali ad Abbanoa; il Comune di Sassari aveva 7 milioni di euro da spendere e questi 7 milioni vennero tolti dalle sue disponibilità comune perché li doveva investire Abbanoa insieme ad altri 100 milioni di euro. Il comune di Sassari fece il diavolo a quattro per riaverli, li riebbe nell'arco di sei mesi, li mise in gara e realizzò le opere; bene, le opere parallelamente collegate a quelle sono in appalto adesso! Dopo cinque anni!

Io credo che bisogni stimolare ed aiutare i consigli comunali a fare ciò che devono fare, e le disponibilità finanziarie che hanno le devono poter usare, e se serve una mano d'aiuto la Regione gliela deve dare, specie ai comuni piccoli dove mancano uffici tecnici. Guardate all'esempio di Villagrande Strisaili, che aveva 10 milioni di euro disponibili quando il sindaco, in maniera abbastanza superficiale, chiese alla Regione che gli gestisse gli appalti; quei soldi sono ancora fermi, signori! Ma di cosa stiamo parlando? Non possiamo pretendere di salvare le casse vuote della Regione andando a recuperare i fondi dei comuni, non sono d'accordo! Io non sono d'accordo perché chi sta facendo questa operazione non è indenne da responsabilità.

E allora teniamo tutti un atteggiamento di rigore, richiamiamo i sindaci alle proprie responsabilità ma non recuperiamo sulle amministrazioni locali anche ciò che è dovuto alle nostre inefficienze. Io sono del parere che quell'emendamento di sintesi che è stato presentato è giusto che venga approvato affinché si dia la possibilità a tutti coloro che hanno fondi disponibili e progetti pronti di appaltare le opere. Se riusciamo a fare questo sarà un segnale positivo che inviamo non solo ai comuni, non solo alla Regione ma...

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Intervengo molto brevemente in merito non tanto all'articolato, che immagino (e spero) l'Aula voglia valutare sulla base degli emendamenti che sono stati presentati, quanto in merito all'emendamento numero 86, che è stato definito l'emendamento di sintesi, emendamento che dovrebbe riavviare le procedure. Ebbene io inviterei i presentatori a valutare attentamente il testo dell'emendamento che è sacrosanto e giusto nel principio ma talmente vago nella definizione che può creare davvero degli ulteriori enormi problemi.

Non vorrei apparire saccente, però invito i colleghi molto più preparati di me, anche da un punto di vista giuridico, a valutare a cosa fa riferimento il termine "tempistiche necessarie". Fa riferimento in alcuni casi a tempi certi, ma in altri casi non ci sono tempi certi, assegnati alle varie sovraintendenze, ad esempio all'Ufficio di tutela del paesaggio, com'è stato detto. Ma, ancora di più, mi chiedo se quei tempi sono stati sforati perché le amministrazioni non hanno inviato una documentazione completa. I tempi da quando decorrono? Da quando è stata completata la documentazione, o da quando è stato inviato il primo plico, magari furbescamente, in maniera incompleta, per guadagnare tempo?

Allora io credo davvero che l'emendamento sia sacrosanto, giusto, che vada sia a tutela delle amministrazioni locali, sia a stimolo delle strutture statali e regionali che devono intervenire per dare il nullaosta, però inseriamo delle definizioni giuridiche certe, altrimenti con questo emendamento rischiamo solo di intasare i tribunali amministrativi e di far arricchire gli avvocati, perché senza certezza si crea un clima in cui tutti ricorreranno contro tutti.

L'invito è, visto che l'emendamento è stato firmato dalla gran parte dei partiti e dei Gruppi che compongono questo Consiglio, a riscriverlo bene, altrimenti rischiamo, per la fretta, di rovinare una cosa buona.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cugusi. Ne ha facoltà.

CUGUSI (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Preliminarmente mi associo alle forti preoccupazioni manifestate dal collega Uras, e mi sarei aspettato, come succede in un qualunque piccolo o grande comune della Sardegna, che di fronte a notizie così gravi sul problema delle navi, lei Presidente (o un assessore) intervenisse ad inizio seduta almeno per una comunicazione. Il più umile dei sindaci della Sardegna questo lo sa fare. Non mi preoccupa tanto l'assenza del presidente Cappellacci, perché mi auguro che in questi momenti si stia adoperando per la soluzione del problema, però mi sarei almeno aspettato un'indicazione, e non di dover aspettare alle ore 15 e 30 per sapere se la Conferenza dei Capigruppo riuscirà in qualche modo ad invertire l'ordine dei lavori.

Tornando all'argomento, alcune perplessità manifestate dai colleghi che mi hanno preceduto, e alcuni emendamenti presentati ci riportano al sistema fallimentare dell'appalto delle opere pubbliche. Un sistema fallimentare che investe anche ciò che avviene dopo l'appalto delle opere pubbliche con conseguenze negative per le imprese. Uno dei vocaboli che ho imparato da amministratore, uno dei primissimi, è stato proprio il termine "perenzione", che è ormai una parola diffusissima in tutte le amministrazioni, che descrive questo rigurgito di danaro che rientra nei fondi di origine, e che necessita di anni per essere ripescato.

Quindi penso che sia arrivato il momento di ripensare al sistema di finanziamento delle opere pubbliche. Io provo a dare un suggerimento, forse molto banale: sta timidamente prendendo piede, e cominciando a produrre peraltro frutto, lo sportello unico per le attività produttive dei privati; non sarà arrivato il momento di pensare anche ad uno sportello unico per le opere pubbliche, che in qualche modo risolverebbe quelle problematiche che prima sono state affrontate dai colleghi?

Prima il collega Porcu parlava dei tempi lunghissimi relativi al rilascio delle autorizzazioni, di quella bella burocrazia che, come qualcuno ha detto tempo fa, funge più da freno dello sviluppo che non da garanzia. Quindi occorre un ripensamento del sistema originario dell'opera pubblica, che deve essere pensata come un momento dove tutti gli enti che devono esprimere un parere lo esprimono intorno ad un tavolo, in modo tale che poi offrano garanzia di inizio certo e di cantieramento delle opere pubbliche.

Questione sospensiva ai sensi dell'articolo 86 del Regolamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, noi abbiamo detto più volte, anche durante i lavori del D.L. 71, che l'ordine del giorno che è stato fissato dalla Conferenza dei Capigruppo, la programmazione dei lavori, non tiene conto delle priorità della Sardegna, e quindi delle urgenze che la Sardegna deve affrontare, considerata, da un lato la manovra Tremonti, dall'altra la situazione del bilancio, dall'altra ancora le notizie che appaiono anche oggi sulla stampa relativamente a questa anomala trattativa con lo Stato. Per cui l'unico modo, da parte nostra, per poter portare l'argomento che ci sta a cuore, che tra l'altro è già all'ordine del giorno con una mozione del centrosinistra, è quello di chiedere ai sensi dell'articolo 86 del Regolamento la questione sospensiva, che quindi pongo formalmente.

PRESIDENTE. Scusi onorevole Bruno, abbiamo già programmato i nostri lavori, e questo pomeriggio verrà discussa la mozione sulle entrate, per cui possiamo benissimo proseguire sulla questione.

BRUNO (P.D.). Sì Presidente, questo pomeriggio, nel frattempo noi abbiamo i lavori in corso, non sappiamo se durante la mattina termineranno i lavori di questa legge che abbiamo in discussione, per cui io credo che sia urgente e necessario, ai sensi dell'articolo 86 del Regolamento, porre la questione sospensiva e affrontare immediatamente la mozione presentata dal centrosinistra.

PRESIDENTE. Vorrei richiamare un attimo l'attenzione dei colleghi.

E' stata posta una questione sospensiva, può intervenire un consigliere per Gruppo, per cinque minuti, dopodiché l'Aula è chiamata a votare. La proposta dell'onorevole Bruno è di interrompere i lavori sul collegato, per discutere immediatamente la mozione sulle entrate presentata dal centrosinistra.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, credo che lei abbia già detto che nella Conferenza dei Capigruppo si era stabilito il calendario dei lavori. Noi siamo assolutamente contrari che s'interrompa in questo momento, e invece siamo d'accordo perché si prosegua poi nel pomeriggio, così com'era stato stabilito nella Conferenza dei Capigruppo. Quindi noi siamo assolutamente contrari.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Io sono favorevole alla proposta di sospensiva. Volevo inotre ricordare, onorevole Diana, che Mosé ha lasciato i comandamenti sulle tavole, non alla Conferenza dei Capigruppo. Non c'è un Vangelo che è deposto nelle mani della Conferenza dei Capigruppo, sta alla nostra intelligenza capire, volta per volta, che cosa ci chiede il buon senso della politica. La Conferenza dei Capigruppo quando decide l'ordine del giorno, come tutti i soggetti può anche sbagliare, anzi.

La proposta voleva proprio superare questo limite, dietro il quale ci trinceriamo a volte per cercare di non affrontare i problemi per quelli che sono. Mi piace ricordarlo perché, ripeto, fino a quando non troverò una pagina dell'Antico Testamento dove viene citata la Conferenza dei Capigruppo continuerò a credere che i comandamenti siano scritti da un'altra parte.

PRESIDENTE. Metto ora in votazione la proposta dell'onorevole Bruno. Chi la approva alzi la mano.

(Non è approvata)

Continuazione della discussione dell'articolato e approvazione del disegno di legge: "Disposizioni nei vari settori di intervento (collegato alla manovra finanziaria 2011-2013)" (222/A - Parte seconda)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, io penso che sia vero che non ci siano decisioni assolutamente non modificabili della Conferenza dei Capigruppo, è però anche vero che i lavori dell'Aula debbono essere decisi, o eventualmente modificati, su indicazione della Conferenza dei Capigruppo. Se non seguiamo questo criterio rischiamo di rendere ingovernabile, più di quanto non lo sia già, quest'Aula.

Detto questo, il nostro Gruppo non fa alcuna opposizione alla modifica dell'ordine del giorno del Consiglio, che riteniamo assolutamente necessaria, urgente ed inderogabile, nonostante sia all'ordine del giorno una mozione che ha come primo firmatario proprio un esponente del nostro Gruppo.

La Conferenza dei Capigruppo prende atto della proposta che è già intervenuta e noi siamo assolutamente disponibili e accogliamo con favore la proposta che si discuta subito la mozione sulle entrate, perché il tema vero di oggi non è tanto il discorso sulla proroga ormai ricorrente dei termini per i lavori pubblici per i comuni etc. (ormai siamo diventati il paese delle proroghe, delle deroghe e dei condoni, e anche oggi siamo obbligati, per evitare che si perdano i fondi, a stabilire una ulteriore proroga, auspico però che ci sia, insieme alla proroga, un'attenta riflessione sulle cause di questo fenomeno) e il tema di oggi è il fatto che bisogna stabilire uno stop serio, fermo e forte ai ricatti che stanno intervenendo da parte del Governo nazionale sui temi delle entrate e sui temi dell'acquisizione e dell'assegnazioni ai privati delle rotte della Tirrenia, da e per la Sardegna. Questo è un tema fondamentale, questo è il tema!

Soprattutto la domanda che ci poniamo, Presidente, è: quale autorevolezza noi abbiamo al cosiddetto - il termine è un po' sarcastico - "tavolo Sardegna" che deve definire le scelte relativamente ad un settore determinante per la nostra economia e per la nostra gente, cioè il settore dei trasporti marittimi"? E' ancora il caso di stare lì ad aspettare e a verificare se il livello del ricatto può, per autonoma decisione di Matteoli o magari di Letta, scendere di livello e raggiungere qualche gentile concessione?

Io sono indignato da quello che leggo sulla Stampa, non da quello che, purtroppo, non mi viene riferito in quest'Aula. Sono indignato! Non è possibile che si metta sul piatto della bilancia un diritto ormai acquisito del popolo sardo, come la vertenza entrate, con un altro diritto inalienabile, che è quello della continuità territoriale marittima per persone e per merci. Non è concepibile che si ponga la questione in termini di ricatto, di "prendere o di lasciare", o "accetti questo oppure non avrai neanche l'altro". Questo è quello che emerge dalle discussioni che stanno avvenendo al tavolo romano. E' inaccettabile! E' inaccettabile che questo possa avvenire.

Come si può non riconoscere il diritto della Regione ad intervenire per garantire il rispetto degli standard del trasporto marittimo? Non si può lasciare tutto nelle mani dei privati che, come sappiamo, si curano più dei numeri delle loro aziende che della qualità del servizio erogato. Come si può mettere in discussione il diritto della Regione Sardegna di potere intervenire su questo livello di qualità di servizi? Diventa indispensabile che si recuperi una capacità di iniziativa e di reazione.

Badate, in Sardegna sta scoppiando tutto! Fuori da via Roma c'è il disastro e ce ne accorgeremo nelle prossime settimane, se perderemo non solo la credibilità ma la partita complessiva sulla vertenza Tirrenia. Altro che i 4 mori sulle navi che abbiamo affittato! Altro che 4 mori! Dobbiamo cancellarli tutti! Manco uno ne dobbiamo lasciare!

Allora, ha senso l'inversione dell'ordine del giorno, e c'è urgenza che il Presidente Cappellacci venga in aula e soprattutto che il Presidente Cappellacci, insieme all'Assessore dei trasporti, domani sia a Roma per dire che le proroghe sono finite. Che abbia il coraggio e la forza di rivendicare risposte certe per la Sardegna e non di balbettare qualche corrispettivo in termini di scambi che sono assolutamente inaccettabili! La vertenza entrate è già legge! E' già nostro diritto, così com'è nostro diritto intervenire in un settore, quello dei trasporti, che non può assolutamente non vedere la presenza della Regione all'interno dalla cordata di armatori napoletani a cui il ministro Matteoli ha deciso di concedere la Tirrenia. Il Governo, infatti, non sta svolgendo la parte di arbitro, non ha mai svolto la parte di arbitro in questa partita, il Governo ha giocato la partita al fianco degli armatori privati, mettendo sotto scacco la Regione Sardegna, e questo non è assolutamente accettabile!

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Stochino, relatore di maggioranza.

STOCHINO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Il parere della Commissione è favorevole sugli emendamenti numero 5 e 52, di identico contenuto, e sull'emendamento numero 4. Sull'emendamento numero 73 il parere è contrario. Sugli emendamenti numero 8, 86, 67, 80 e 81 si rimette all'Aula.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dei lavori pubblici.

SANNITU, Assessore tecnico dei lavori pubblici. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 5 uguale al numero 52.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Ben Amara, Gallus, Meloni Valerio e Sanjust hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 64

votanti 63

astenuti 1

maggioranza 32

favorevoli 63

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'emendamento numero 4.

Ha domandato di parlare il consigliere Mula. Ne ha facoltà.

MULA (Riformatori Sardi). Presidente, come da accordi presi in Commissione vorrei proporre un emendamento orale all'emendamento numero 4. Dopo le parole: "calamità naturale verificata nell'ottobre 2010" aggiungerei: "e nel novembre 2008".

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sulla proposta di emendamento orale ha facoltà di parlare il consigliere Stochino, relatore di maggioranza.

STOCHINO (P.d.L.), Relatore di maggioranza. Il relatore è favorevole alla proposta.

PRESIDENTE. Se non ci sono opposizioni metto votazione l'emendamento numero 4 con la modifica proposta.

CUCCU (P.D.). Presidente, sono contrario perché voglio capire bene prima di votare.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento in formulazione originaria. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'emendamento di sintesi numero 86.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, su questo emendamento numero 86, io mi permetto di proporre un emendamento orale, che penso sia stato già concordato con tutte le parti e che leggo tralasciando "i termini di cui all'articolo 2 comma 2", eccetera, e tutta la premessa. Allora: "i termini sono prorogati al 31 dicembre 2011 limitatamente alle autorizzazioni di spesa destinate alla realizzazione di opere pubbliche il cui non utilizzo è dipeso dei mancati o ritardati pareri o autorizzazioni da parte dell'amministrazione regionale", intendendo per amministrazione regionale tutto ciò che è pertinente con l'amministrazione regionale, quindi dall'Ufficio di tutela del paesaggio al PAI a tutti quei soggetti che in qualche maniera possono o hanno ritardato l'iter per l'approvazione definitiva e quindi per mandare in appalto i lavori.

PRESIDENTE. Scusate, colleghi c'è troppa confusione in aula. E' stata presentata una proposta di emendamento orale, non so se l'Aula l'abbia seguita.

Ha domandato di parlare il consigliere Cucca. Ne ha facoltà.

CUCCA (P.D.). Presidente, sarebbe necessario, giusto per un'interlocuzione relativamente a questo emendamento, avere 10 minuti, un quarto d'ora di sospensione.

PRESIDENTE. Poiché non ci sono opposizioni, sospendo la seduta per cinque minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 31, viene ripresa alle ore 11 e 38.)

PRESIDENTE. Poiché non ci sono opposizioni, la proposta di emendamento orale è accolta.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, prima di pronunciare la dichiarazione di voto vorrei sapere l'esito delle proposte di emendamento orale perché era legato…

PRESIDENTE. L'esito è che è stata approvata la proposta di emendamento orale dell'onorevole Diana.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). La faccio molto breve. Voglio dichiarare il mio voto favorevole, lo dichiaro anche in ragione del fatto che così recuperiamo almeno sei mesi di operatività, ma voglio dire - e mi rivolgo al collega Steri e ad altri colleghi che insieme a me hanno lavorato per tentare una operazione molto complicata di pulizia del bilancio e dei residui che noi abbiamo un'autorizzazione a contrarre mutui pari a un miliardo e 700 milioni per promesse di spesa che molto probabilmente non potremo mai realizzare non solo per l'incidenza del Patto di stabilità e ma soprattutto per incapacità di spesa dell'amministrazione regionale. Se questo fenomeno fosse così presente, anche nelle altre Regioni d'Italia (non parliamo poi dell'intero sistema delle autonomie locali), si sarebbe potuta fare non la manovra iniqua, pestilenziale, dannosa, approvata dal Governo nazionale, ma se ne sarebbero potute fare due o tre senza gravare sulla vita dei cittadini, sulle popolazioni, perché, anche cancellare debiti fittizi, fasulli, falsi, inutili, può servire.

Quindi, in questo senso, noi accordiamo questo lasso di tempo che è abbastanza breve (sei mesi) per consentire alle amministrazioni locali di intervenire in una situazione molto complicata, dopodiché, ovviamente, la pulizia al bilancio diventa e rimane per noi un compito da svolgere con assoluto impegno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, intervengo solo per dire che condivido le osservazioni dell'onorevole Uras e che il Gruppo U.D.C. vota a favore di questo emendamento. In Commissione avevamo annunciato il voto contrario all'emendamento numero 86, proprio perché poneva nel nulla la manovra sui residui. In questo modo, ancorando la possibilità di salvezza a dati oggettivi, viene meno quel rischio, per cui il voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, comprendiamo le motivazioni di questo emendamento, soprattutto dell'emendamento orale, però, come Gruppo di Italia dei Valori, annunciamo in Aula che questa è l'ultima proroga di termini di finanziamenti di opere pubbliche che il Gruppo dell'Italia dei Valori vota, perché bisogna avere il coraggio di definire un termine superato il quale si decide che quel finanziamento non è più possibile.

A gennaio abbiamo fissato un termine di quarantacinque giorni, adesso, per ragioni che obiettivamente possono essere anche comprensibili, lo stiamo ampliando di altri sei mesi, però abbiamo il dovere di fissare un termine, se vogliamo condurre veramente una battaglia per spendere i soldi che abbiamo fermi in bilancio, se vogliamo condurre una battaglia contro i residui che sia seria e credibile. Per cui, il nostro voto è favorevole, ma è anche l'ultima volta che votiamo provvedimenti di questo genere.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (P.D.). Presidente, intervengo per sostenere questo emendamento, condividendo sia le motivazione che riguardano la riduzione dei residui, e il bilancio che deve essere sistemato, sia le lamentele per le proroghe che, così come si stanno facendo, non vanno molto bene. Però occorre riconoscere che qua siamo oggettivamente di fronte a un problema concreto, che riguarda tutti i comuni della Sardegna, o gran parte dei comuni della Sardegna, che devono far fronte a finanziamenti avuti, e per i quali i tempi non sono stati sufficienti per "mettere a bando" gran parte delle risorse che sono state ottenute.

Privare i Comuni della possibilità di mettere a bando le risorse, e utilizzarle per le opere pubbliche per le quali erano state destinate, significherebbe davvero fare un'operazione ingiusta, anche perché gran parte dei ritardi sono stati causati proprio dall'amministrazione regionale. L'emendamento, così come è stata scritto, credo che vada molto bene, purché le proroghe è bene che non siano all'ordine del giorno di questo Consiglio regionale, però è altrettanto vero che nel caso specifico l'emendamento merita di essere sostenuto e votato per intero.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Nell'esaminare questo emendamento, mi viene in mente quell'autore russo, che ha citato Maninchedda qualche seduta fa, che affermava che, quando un ente vuole in qualche maniera impedire a qualcun altro di fare qualcosa, trova il sistema per farlo: la busta è grande, troppo piccola, il francobollo non è del colore giusto. E così anche noi ci laviamo la coscienza con una legge che dice: "Tagliamo i residui", ma non interveniamo con norme di natura sostanziale o di natura procedurale per evitare che si formino.

Avremmo potuto dire: "L'ufficio tutela ha sessanta giorni per esprimere il parere, se non lo esprime entro i sessanta giorni si forma il silenzio assenso. La sovrintendenza deve intervenire entro un termine preciso, passato il quale il comune può intervenire". Invece no: il comune ottiene un finanziamento, magari per un'opera per la quale sono occorsi anni di progettazione, anni di richieste di finanziamento, poi, la stessa amministrazione regionale che concede il finanziamento, ti pone degli ostacoli, magari perché il progetto non piace al funzionario dell'ufficio tutela. E' successo moltissime volte anche a noi: quando viene presentato un progetto per una strada, arriva l'ufficio tutela e dice: "No, la devi abbassare un po', perché panoramicamente qui può infastidire"; poi viene inviato al genio civile, e questo dice: "No, è troppo in basso, qui può dare problemi per le frane, tirala un po' più su". E, così, nel rimpallo tra uffici regionali che non si esprimono con una sola voce, si perde il finanziamento.

Io credo che se vogliamo essere seri, se vogliamo intraprendere una battaglia contro i residui, dobbiamo intervenire sulle norme sostanziali, intervenire con procedure che siano chiare, intervenire in maniera efficace. Dire ai comuni: "Ti levo il finanziamento perché per colpa mia non sono riuscito a darti le autorizzazioni per far sì che quel finanziamento che ti ho dato possa realmente essere utilizzato" è veramente un'ipocrisia, sulla quale io sono convinto - al contrario dell'onorevole Sanna - che dovremmo ritornare e ci ritorneremo ancora, sino a quando non decideremo di prendere il toro per le corna, affrontare il problema e finalmente istituire il principio del silenzio assenso.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 86.

SALIS (I.d.V.) Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 86, con le modifiche proposte.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Biancareddu e Meloni Valerio hanno votato a favore e che i consiglieri Floris Mario e Rassu si sono astenuti.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Ben Amara - Floris Mario - Rassu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 65

votanti 61

astenuti 4

maggioranza 31

favorevoli 61

(Il Consiglio approva).

L'emendamento numero 80 è inammissibile.

Passiamo all'emendamento numero 81.

Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, intervengo per segnalare che per mia colpa, quando abbiamo approvato l'emendamento numero 17, non ho sottoposto all'Aula la modifica di copertura finanziaria concordata con la Giunta, per cui le chiederei, se possibile, ai sensi dell'articolo 89, di modificare la copertura dell'emendamento, passando dal capitolo 0103010 al 0106002.

PRESIDENTE. L'onorevole Steri ha fatto presente che era prevista una diversa copertura finanziaria per l'articolo che abbiamo approvato ieri e ne chiede pertanto la rettifica.

Metto pertanto in votazione, ai sensi dell'articolo 89 del Regolamento, la richiesta dell'onorevole Steri. Chi la approva alzi la mano.

(E' approvata)

Passiamo all'emendamento numero 81.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 81.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Meloni Francesco ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Dedoni - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Meloni Francesco - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 66

votanti 64

astenuti 2

maggioranza 33

favorevoli 26

contrari 38

(Il Consiglio non approva).

Onorevole Ben Amara, le vorrei far presente…

BEN AMARA (SEL-Comunisti-Indipendentistas). E' una discriminazione questa!

PRESIDENTE. Onorevole Ben Amara, la invito a calmarsi, perché sta ponendo una questione che non esiste. A nessun consigliere, quando sbaglia votando, viene data la possibilità di cambiare il voto. Passiamo alla votazione dell'emendamento numero 67.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 67.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cappai, Meloni Francesco e Pitea hanno votato contro e che il consigliere Cuccureddu si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri: Ben Amara - Cugusi - Mula - Sechi - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Cuccureddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 67

votanti 64

astenuti 3

maggioranza 33

favorevoli 6

contrari 58

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 21 bis e del relativo emendamento.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 21 bis e del relativo emendamento:

Art. 21 bis

Incentivi alla certificazione di qualità

1. Al fine di incentivare l'innovazione e la competitività degli esecutori di opere e lavori pubblici aventi sede legale e operativa nel territorio regionale, per l'acquisizione della certificazione del sistema di qualità conforme alle norme europee della serie UNI EN ISO 9000 e alla vigente normativa nazionale, rilasciata da soggetti accreditati ai sensi delle norme europee della serie UNI CEI EN 45000 e della serie UNI CEI EN ISO/IEC 17000, a termini dell'articolo 40 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE), è disposta la concessione di un contributo a fondo perduto, nella misura del 50 per cento del costo dell'investimento ammesso e con la previsione di un massimale di euro 4.000. I criteri e le modalità per l'erogazione del contributo sono definiti con deliberazione della Giunta regionale. Per l'attuazione della presente norma è autorizzata la spesa di euro 2.000.000 per ciascuno degli anni 2012 e 2013.

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

UPB S08.01.002

Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

2011 euro ---

2012 euro 2.000.000

2013 euro 2.000.000

mediante pari riduzione della somma di cui alla voce 1) della tabella A allegata alla legge finanziaria 2011;

In aumento

UPB S07.10.001

Oneri relativi agli appalti e contratti e spese generali

2011 euro ---

2012 euro 2.000.000

2013 euro 2.000.000

Emendamento soppressivo totale Lotto - Manca - Moriconi - Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo

Articolo 21 bis

L'articolo 21 bis è soppresso. (53).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Stochino, relatore di maggioranza.

STOCHINO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Il parere è contrario.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dei lavori pubblici.

SANNITU, Assessore tecnico dei lavori pubblici. Il parere è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare metto in votazione il testo dell'articolo 21 bis.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del testo dell'articolo 21 bis.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cappai e Milia hanno votato a favore e che il consigliere Sechi ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Barracciu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cucca - Cuccu - Cugusi - Espa - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 68

votanti 66

astenuti 2

maggioranza 34

favorevoli 46

contrari 20

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 21 ter e dei relativi emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 21 ter e dei relativi emendamenti:

Art. 21 ter

Finanziamenti di opere pubbliche

degli enti locali

1. Per la concessione di finanziamenti volti alla realizzazione di interventi di opere pubbliche e di infrastrutture di interesse degli enti locali volte a soddisfare le esigenze prioritarie delle comunità al fine di garantire un adeguato livello di servizi di base è autorizzato l'ulteriore o stanziamento di euro 9.000.000 nell'anno 2011, di euro 10.000.000 nell'anno 2012 e di euro 5.000.000 nell'anno 2013. Il relativo programma di intervento, riservato agli enti locali con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, è approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di lavori pubblici (UPB S07.10.005).

2. Il comma 12 dell'articolo 1 della legge regionale 19 gennaio 2011, n. 1 (legge finanziaria 2011) è così sostituito:
"12. Ad integrazione della disposizione contenuta nell'articolo 10, comma 1, della legge regionale n. 2 del 2007, è istituito un fondo unico di investimenti destinato ai comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti per la realizzazione di opere di loro interesse con lo stanziamento di euro 16.000.000 per l'esercizio 2011; alla determinazione degli oneri relativi agli anni successivi si provvede con la legge finanziaria, a' termini dell'articolo 4, comma 1, lettera e), della legge regionale n. 11 del 2006. La Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di enti locali, ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera i) della legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1 (Norme sull'organizzazione amministrativa della Regione sarda e sulle competenze della Giunta, della Presidenza e degli Assessorati regionali), e successive modifiche ed integrazioni, determina i criteri di assegnazione ripartendo la metà delle risorse ai comuni in parti uguali e la restante metà in ragione di euro 6,99 per abitante.".

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

UPB S08.01.002

Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

2011 euro 5.000.000

2012 euro 10.000.000

2013 euro 5.000.000

mediante pari riduzione della somma di cui alla voce 2) della tabella A allegata alla legge finanziaria 2011;

UPB S01.06.002

Trasferimenti agli enti locali - Investimenti

2011 euro 4.000.000

2012 euro ---

2013 euro ---

In aumento

UPB S07.10.005

Finanziamenti agli enti locali per la realizzazione di opere di loro interesse

2011 euro 9.000.000

2012 euro 10.000.000

2013 euro 5.000.000

Emendamento soppressivo totale Lotto - Manca - Moriconi - Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo

Articolo 21 ter

L'articolo 21 ter è soppresso. (54)

Emendamento sostitutivo totale Giunta regionale

Articolo 21 ter

L'articolo 21 ter è così sostituito:

Art. 21 ter

Finanziamenti di opere pubbliche degli enti locali

1. Per la concessione di finanziamenti volti alla realizzazione di interventi di opere pubbliche e di infrastrutture di interesse degli enti locali volte a soddisfare le esigenze prioritarie delle comunità al fine di garantire un adeguato livello di servizi di base è autorizzato l'ulteriore stanziamento di euro 10.000.000 nell'anno 2012 e di euro 5.000.000 nell'anno 2013. Il relativo programma di intervento, riservato agli enti locali con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, è approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale dei lavori pubblici (UPB S07.10.005).

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

UPB S08.01.002

Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

2011 euro ---

2012 euro 10.000.000

2013 euro 5.000.000

mediante pari riduzione della somma di cui alla voce l) della tabella A allegata alla legge finanziaria 2011;

In aumento

UPB S07.10.005

Finanziamenti agli enti locali per la realizzazione di opere di loro interesse

2011 euro ---

2012 euro 10.000.000

2013 euro 5.000.000 (10)

Emendamento all'emendamento numero 10 aggiuntivo Meloni Francesco - Cossa - Dedoni - Fois - Mula - Vargiu

Articolo 21 ter

Nell'emendamento 10, dopo le parole "ulteriore stanziamento" sono inserite le parole "di euro 9.000.000 "di euro 9.000.000 per il 2011; euro 12.500.000 per il 2012 e 7.000.000 per il 2013.

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

UPB S07.01.002

2011 euro 5.000.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S01.03.010

2011 euro 4.000.000

2012 euro ---

2013 euro ---

UPB S08.01.002

FNOL - parte corrente

2011 euro ---

2012 euro 2.000.000

2013 euro 2.000.000

Voce 1), tabella A

In aumento

UPB S07.10.005

2011 euro 9.000.000

2012 euro ---

2013 euro --- (83)

Emendamento sostitutivo totale Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo - Meloni Valerio - Cuccu - Sabatini - Cuccu - Capeli - Salis - Moriconi - Cocco - Mariani

Articolo 21 ter

L'articolo 21 ter è così sostituito:

Art. 21 ter

1. Per l'esercizio 2011 il periodo di cui al comma 12 dell'articolo 2 della legge regionale n. 1 del 2011 è destinato all'integrazione del fondo unico al fine di ottemperare, senza variazioni di bilancio a carico dei comune, alla disposizione di cui al comma 22 dell'articolo 10 della legge regionale n. 12 del 2011. (63)

Emendamento all'emendamento numero 10 aggiuntivo Giunta regionale

Articolo 21 ter

Il comma 1, dell'articolo 21 ter (Finanziamenti di opere pubbliche degli enti locali) è così modificato:

1. Per la concessione di finanziamenti volti alla realizzazione di interventi di opere pubbliche e di infrastrutture di interesse degli enti locali volte a soddisfare le esigenze prioritarie delle comunità al fine di garantire un adeguato livello di servizi di base è autorizzato l'ulteriore stanziamento di euro 3.500.000 nell'anno 2011, euro 13.000.000 nell'anno 2012 e di euro 8.000.000 nell'anno 2013. Il relativo programma di intervento, riservato agli enti locali con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, è approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale dei lavori pubblici (UPB S07.10.005).

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

UPB S08.01.002

Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

2011 euro ---

2012 euro 10.000.000

2013 euro 5.000.000

mediante pari riduzione della somma di cui alla voce 2) della tabella A allegata alla legge finanziaria 2011;

UPB 808.03.010

Interventi da realizzarsi mediante strumenti di programmazione negoziata e PIA

2011 euro 3.000.000

2012 euro 3.000.000

2013 euro 3.000.000

UPB 801.06.002

Trasferimento agli enti locali - Investimenti

Cap. SC01.1110

2011 euro 500.000

2012 euro ---

2013 euro ---

In aumento

UPB 807.10.005

Finanziamenti agli enti locali per la realizzazione di opere di loro interesse

2011 euro 3.500.000

2012 euro 13.000.000

2013 euro 8.000.000 (88)

Emendamento soppressivo parziale Lotto - Manca - Moriconi - Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo

Articolo 21 ter

Il comma 1 dell'articolo 21 ter è soppresso. (55)

Emendamento soppressivo parziale Lotto - Manca - Moriconi - Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo

Articolo 21 ter

Il comma 2 dell'articolo 21 ter è soppresso. (56)

Emendamento sostitutivo parziale Solinas Antonio - Sanna Gian Valerio - Cocco Pietro - Agus - Espa

Articolo 21 ter

Al comma 1 dell'articolo 21 ter, il secondo capoverso è così sostituito: "Il relativo programma di intervento è riservato agli enti locali con popolazione inferiore a 5.000 abitanti. La Giunta regionale determina i criteri di assegnazione ripartendo la metà delle risorse ai comuni in parti uguali e la restante metà in proporzione al numero degli abitanti (UPB S07.10.005). (22)

Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo

Articolo 21 ter

Dopo il comma 2 è inserito il seguente comma:

2 bis. I programmi di cui ai precedenti commi 1 e 2 dell'articolo 21 ter sono xxxxxx previo parere obbligatorio della competente Commissione consiliare. (78)

Emendamento aggiuntivo Stochino - Diana Mario - Zedda Alessandra - Piras.

Articolo 21 ter

Dopo l'articolo 21 ter è aggiunto il seguente articolo 21 ter bis:

Art. 21 ter bis

1. Alfine di accelerare le procedure di pagamento della pubblica Amministrazione regionale è istituito in via straordinaria il sistema di pagamento a sportello denominato Overcome. Il sistema viene attivato su richiesta degli enti locali provincie e comuni.
La regione Sardegna attraverso l'Assessorato regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio e gli uffici deputati al pagamento per conto dello stesso, stipula con il tesoriere pro tempore della Regione, una convenzione per la cessione del credito (finanziamento o trasferimento) da pagare secondo la disponibilità di cassa dell'ufficio ragioneria. Non possono essere effettuati pagamenti i cui interessi maturati nell'arco massimo di 12 mesi siano superiori a euro 2.000.000.
La cessione del credito della Regione nei confronti della tesoreria sarà eseguita dopo apposita richiesta dell'ente locale beneficiano del finanziamento Regionale, che pertanto darà delega alla stessa Regione di provvedere per intero al pagamento delle prestazioni eseguite per suo conto dalla ditta aggiudicatrice dell'appalto.
Resta in capo agli enti locali il compito di spedire ad un apposito ufficio da istituire presso L'Assessorato regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio la seguente documentazione debitamente firmata:

a) stato avanzamento lavori;

b) certificato di pagamento lavori;

c) fattura della ditta esecutrice dei lavori;

d) documento di regolarità contributiva (Dure).

L'ufficio di cui sopra avrà il compito di spedire la documentazione sopra menzionata entro dieci giorni dal recepimento della stessa all'ufficio debitamente segnalato da parte della tesoreria della Regione Sardegna.

La tesoreria regionale dovrà provvedere al pagamento alle imprese esecutrici entro il termine massimo di giorni dieci dal recepimento della relativa documentazione.

Le spese previste per l'attuazione della presente disposizione sono valutate in euro 2.000.000 per l'anno 2011.

Alle spese per gli anni successivi, si provvede con legge finanziaria ai termini dell'articolo 4, comma 1, lettera e), della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11 (Legge di contabilità regionale).

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

UPB 08.01.004

Programmazione negoziata

2011 euro 2.000.000

In aumento

UPB

Lavori pubblici

2011 euro 2.000.000 (3)

Emendamento aggiuntivo Lotto - Sabatini - Solinas Antonio - Manca - Meloni Valerio - Cocco Pietro - Agus

Articolo 21 ter

Dopo l'articolo 21 ter è aggiunto il seguente articolo:

Art. 21 ter bis

1. Per le opere relative ai lavori di bonifica nel "Borgo minerario dell'Argentiera" è previsto il finanziamento di euro 1.500.000 a favore del Comune di Sassari D.D.S. n. 131109/467 del 24 giugno 2009 POR FESR 2007/2013 UPB S04.06.006 Cap. SC041393 residui annualità 2007, per la realizzazione del raccordo della Strada statale n. 125 con la ex strada consortile per Loceri, nello svincolo di Cea nella direttrice S.S; 125 Lanusei è previsto il finanziamento di euro 2.000.000 a favore della Provincia dell'Ogliastra. (13)

Emendamento aggiuntivo Diana Mario - Solinas Antonio - Gallus - Sanna Gian Valerio - Greco - Dedoni - Obinu

Articolo 21 ter

Dopo l'articolo 21 ter è aggiunto il seguente articolo:

Art. 21 ter bis

1. Per le opere viarie relative alla Costruzione cavalcavia Ponte Tirso - Circonvallazione Nord-Est PIA OR3 Campidano - codice OR 03.44 AA., UPB S08.033 (Ex S08.073), finanziamento di euro 10.000.000, annualità 2005, e della Messa in sicurezza e riqualificazione della strada consortile da Gonnostramatza al bivio di Collinas, UPB S04.03.004 SC04.0367, finanziamento di euro 1.100.000, annualità 2007, in delega alla Provincia di Oristano, i termini di cui all'articolo 1, comma 9, della legge regionale 19 gennaio 201 1, n. 1, sono fissati in 120 giorni, decorrenti dalla data di pubblicazione della presente legge. (15)

Emendamento aggiuntivo Cucca - Meloni Valerio - Manca - Sabatini - Cuccu - Moriconi

Articolo 21 ter

Dopo l'articolo 21 ter è aggiunto il seguente articolo:

Art. 21 ter bis

1. per la sistemazione e la messa in sicurezza della strada "Intremontes" in agro di Nuoro, nel tratto da Prato Sardo all'innesto con la strada per Benetutti, è concesso un contributo di euro 25.000 a favore del Comune di Nuoro, su cui gravano gli oneri della manutenzione.

COPERTURA FINANZIARIA

UPB S01.03.010

Programmazione negoziata (25)

Emendamento aggiuntivo Cucca - Meloni Valerio - Manca - Sabatini - Cuccu - Moriconi

Articolo 21 ter

Dopo l'articolo 21 ter è aggiunto il seguente articolo:

Art. 21 ter bis

1. per la sistemazione e la messa in sicurezza della galleria "Su nuraghe" nella circonvallazione sud in Nuoro è concesso un contributo di euro 500.000 a favore del Comune di Nuoro, su cui gravano gli oneri della manutenzione.

COPERTURA FINANZIARIA

UPB S01.03.010

Programmazione negoziata (26)

A questi si aggiungono gli emendamenti numero 66, 71 e 21 provenienti dall'articolo 18 e gli emendamenti ad esso presentati:

Emendamento all'emendamento numero 66 sostitutivo totale Mula - Vargiu - Cossa - Dedoni - Fois - Meloni Francesco

Articolo 21 ter

L'emendamento 66 è sostituito dal seguente:

Dopo il comma 3 sono inseriti i seguenti:

3 bis. La Regione, attraverso AREA e nell'ambito dei finanziamenti già disponibili, predispone entro 12 mesi un intervento di edilizia abitativa agevolata riservato a soddisfare le esigenze degli attuali legittimi assegnatari degli alloggi siti nel Comune di La Maddalena, già in uso al Ministero della difesa e trasferiti in applicazione dell'articolo 14 dello Statuto, destinati successivamente a soddisfare le esigenze abitative del Comune di La Maddalena.

3 ter. In carenza della predisposizione dell'intervento di cui al comma precedente entro i termini di legge, l'amministrazione regionale è autorizzata alla vendita degli alloggi siti nel comune di La Maddalena, già in uso al Ministero della difesa e trasferiti in applicazione dell'articolo 14 dello Statuto, destinati successivamente a soddisfare le esigenze abitative del Comune di La Maddalena.

3 quater. Il programma di vendita, con diritto di prelazione a favore degli attuali occupanti, formulato anche in deroga alle norme di cui alla legge regionale 5 dicembre 1995, n. 35, è approvato dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore competente in materia.

3 quinquies. Da tale programma di vendita è escluso l'insediamento abitativo prospiciente il depuratore, in regione Moneta, zona Vaticano, borghetto EST.

3 sexities. I relativi proventi di vendita sono destinati alle opere pubbliche di riqualificazione del relativo contesto urbano. (85)

Emendamento all'emendamento numero 66 aggiuntivo Dessì - Sanna Giacomo.

Articolo 21 ter

Dopo il comma 3 quater è aggiunto il seguente:

3 quinquies. L'Amministrazione regionale trasferisce, al prezzo simbolico che verrà concordato, a far data dall'entrata in vigore della presente legge, il complesso immobiliare denominato "Batteria Candiani" in località Porto Pino nel Comune di Sant'Anna Arresi al patrimonio di Sant'Anna Arresi. (82)

Emendamento all'emendamento numero 21 aggiuntivo Cugusi - Uras - Sechi - Zuncheddu - Ben Amara - Salis

Articolo 21 ter

L'emendamento 21 è così sostituito

1. In relazione all'attuale grave situazione economica e sociale in Sardegna i canoni concordati per l'edilizia residenziale pubblica sono ridotti di misura pari al 50 per cento per il prossimo biennio. Il beneficio di cui al primo comma è concesso esclusivamente agli assegnatari in dimostrata difficoltà economica o in stato di disoccupazione, mobilità o cassa integrazione secondo criteri stabiliti dagli enti proprietari. Le modalità di ripartizione delle risorse agli enti interessati sono fissati con deliberazione della Giunta regionale.

COPERTURA FINANZIARIA

UPB euro 250.000

Fondo regionale per l'occupazione - parte corrente. (87).)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'articolo 21 ter tratta di "finanziamenti di opere pubbliche degli enti locali", per modo di dire, nel senso che cerca di recuperare soldi, anche qui, secondo me, in parte virtuali.

Io avanzo una semplice proposta, onorevole Diana, se mi ascolta: il secondo comma di questo articolo 21 sta riprogrammando per le opere pubbliche i fondi che un emendamento dell'onorevole Maninchedda aveva destinato a integrare il fondo unico per i comuni sopra i 5000 abitanti per le opere pubbliche. Questi fondi - siamo alla fine di luglio - non saranno mai opere pubbliche nel 2011; questo è evidente e quindi, onorevole Stochino, anche per la sua valutazione, e per quella dei suoi colleghi, noi abbiamo presentato l'emendamento numero 63.

Cosa facciamo: decidiamo che quei soldi, che non diventeranno mai opere pubbliche in quest'anno, e che quindi sono destinati ad andare a residuo, vengano allocati nel fondo unico degli enti locali in maniera tale che i comuni che sono costretti, sulla base della legge che abbiamo approvato qualche giorno fa, a effettuare una variazione di bilancio per recuperare il 3 per cento da versare alle unioni dei comuni, non debbano effettuare quella variazione in diminuzione, e abbiano la copertura immediata del loro fondo unico. Vale a dire che finanziamo le attività delle unioni dei comuni senza sottrarne un euro ai comuni; ciò consentirà di spendere quei soldi anche per realizzare opere pubbliche nei comuni entro l'anno, senza tutte queste complicazioni.

E' una proposta per non generare 16 milioni di euro di residui e per non inseguire obiettivi che non si possono realizzare oggettivamente alla fine di luglio (perché il mese di agosto non si lavora) e non bastano quei mesi per mandare in appalto le opere pubbliche. Quindi, siccome non ci possiamo permettere il lusso di buttare 20 milioni di euro in questo modo, si tratta di ottimizzarli. Decidete voi, dopodiché spiegate anche ai comuni che devono effettuare delle variazioni al bilancio, perché quei fondi non li avranno. Attualmente tutti i comuni della Sardegna sono in una condizione di un bilancio che non quadra, perché hanno predisposto il loro bilancio facendo conto di 580 milioni di euro di costituzione del fondo unico, mentre il fondo unico, riaggiornato con la legge che abbiamo approvato qualche giorno fa, è 580 milioni di euro meno il 3 per cento, ovvero, meno 17 milioni e 400 mila, e questa somma in meno deve essere recuperata attraverso le variazioni di bilancio di ciascun comune.

Io credo che invece di imbrogliare le unioni dei comuni su altri problemi, bisogna dirgli la verità su questi. Se hanno in corso interventi, bene, questa è la risposta: spendere i soldi subito. Metterli nel fondo unico per i comuni significa anche un'altra cosa: poterli utilizzare senza vincolo di destinazione. Cosa vuol dire? Che se in questa congiuntura difficile in ogni nostro comune - e noi lo sappiamo che cosa succede nei piccoli comuni - ci fossero persone bisognose per cui occorre stanziare qualche euro in più per sostenere le famiglie, per pagare le bollette insolute delle famiglie più bisognose, se occorresse incrementare i fondi di sostegno alle famiglie in un momento di difficoltà, i comuni si troverebbero risorse disponibili essendo quelle risorse prive di destinazione vincolata.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CUCCA

(Segue SANNA GIAN VALERIO.) Secondo voi io sto pensando a qualche strategia politica clientelare? Penso di no. Vedete voi come utilizzare queste risorse; è nella vostra responsabilità. Noi vi abbiamo avanzato una proposta, io credo che sia ragionevole. Poi nel bilancio futuro, se avremo queste somme, le metteremo già dall'inizio dell'anno per fare le opere pubbliche. Questo è il senso. Diversamente l'articolo 21 ter ha poco senso.

Poi vorrei far presente agli Uffici che, in virtù del fatto che il comma 1 dell'articolo 21 ter attinge risorse dal fondo nuovi oneri legislativi, che mi risulta non abbia un euro, questa impostazione dell'articolo non va bene e manca la copertura. Poi vediamo con l'emendamento, da dove intendono attingere.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Stochino. Ne ha facoltà.

STOCHINO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Presidente, intervengo solo per ricordare all'onorevole Sanna che è stato già presentato, forse anche su suo suggerimento, un emendamento, che è il numero 88, che modifica alcune parti dell'articolo 21 ter.

Io però volevo soffermarmi, a proposito di questo articolo, su un emendamento che ho presentato insieme ai colleghi. E' un emendamento che, a seguito delle interlocuzioni che ho avuto con l'assessore La Spisa, ritirerò dall'Aula, però è un emendamento che voglio spiegare, anche perché in un momento di grande crisi e difficoltà come quello che le aziende sarde stanno vivendo, sembrava a me, ma tutto il Gruppo del P.d.L. e al Capogruppo in testa, doveroso recepire le istanze degli imprenditori e delle associazioni di imprenditori che le rappresentano.

Abbiamo voluto presentare quest'emendamento che ha lo scopo innovativo di abbreviare i tempi di pagamento. Abbiamo parlato più volte dei tempi che la macchina regionale ma che anche i comuni e le province hanno, sono tempi che purtroppo sta facendo chiudere le nostre aziende. E' una tempistica che purtroppo costringe i nostri imprenditori a non essere regolari con il DURC, che è il documento di regolarità contributiva, e di conseguenza impedisce alle nostre aziende di ottenere da parte degli enti locali i pagamenti dovuti.

Allora noi abbiamo voluto prevedere con questo emendamento un sistema di pagamento che abbiamo chiamato Overcome che ha il compito di evitare le lungaggini dovute ad un iter che vede la Regione trasferire le risorse ai comuni e alle province senza che questi ultimi, a causa non solo della burocrazia ma anche a dei problemi legati al patto di stabilità, già alla data odierna, a luglio, riescano a loro volta a trasferirle alle imprese. E nonostante a luglio le imprese abbiano già eseguito molte opere, a causa di queste lungaggini nei trasferimenti si troveranno a essere pagate magari a febbraio del 2012, circa sette mesi dopo.

Noi sappiamo che sette mesi per un'azienda sono tempi non accettabili, e anche secondo la normativa vigente l'impresa dovrebbe essere pagata dopo 30 o 60 giorni.

(Brusio in aula)

Forse il mio intervento non è così interessante, onorevole Salis, però volevo provare a esprimere un concetto che secondo me accoglie l'appello dell'onorevole Gian Valerio Sanna a occuparci di problemi di valenza regionale e non della chiesetta di San Vincenzo ad Arzana o della strada di Pompu. Noi abbiamo cercato di accogliere questo suggerimento e stiamo cercando di creare degli strumenti e delle leve che possano consentire alla Giunta di incidere sulle attività di queste aziende che veramente sono in sofferenza.

Torno al concetto di prima. Dicevo: sette mesi per essere pagati sono tempi inaccettabili. Di conseguenza che cosa abbiamo voluto fare? Abbiamo previsto un sistema per cui i comuni e le province possono chiedere alla stessa Regione la cessione del credito, che viene fatta su nostra proposta, ma poi la Giunta avrà il compito, insieme ai funzionari, di trovare lo strumento più idoneo. Abbiamo chiesto ai comuni e abbiamo inserito nell'emendamento - e quindi ci auguriamo che venga inserito in legge - che i comuni e le province possano cedere il credito alla stessa Regione. In pratica il comune X chiede alla Regione che questi soldi non vengano dati alla stessa a febbraio ma che possa essere trasferito il credito al tesoriere pro tempore della Regione Sardegna (che in questo caso è l'Unicredit banca) e la Regione pagherà quei debiti (come avrebbe fatto per i comuni) a febbraio all'Unicredit banca che, per contro, anticiperà direttamente all'impresa le risorse in un tempo congruo più o meno di due mesi.

E' un sistema che ha il solo problema di maturare degli interessi (nell'esempio fatto, in quei 6-7 mesi che decorrono dal luglio di quest'anno a febbraio del 2012). Questi interessi noi li avevamo quantificati in circa 2 milioni di euro per circa 12 mesi (12 mesi è un tempo massimo abbastanza a lungo) e 12 mesi di interessi al tasso degli enti locali movimentano circa 100 milioni di euro. Quindi per avere 100 milioni di euro abbiamo bisogno, per poterli pagare, di 2 milioni di euro di interessi.

Con questo sistema crediamo di introdurre un nuovo concetto, operando in maniera diversa da come abbiamo fatto nelle precedenti finanziarie quando il sistema di pagamento pesava direttamente sulle aziende; questo è un sistema che scarica il peso sulla Regione Sardegna. L'Unicredit banca ha infatti la Regione Sardegna come referente e non le imprese perché, come voi tutti sapete, se l'impresa è in sofferenza con la banca, anche se c'è la copertura da parte dei consorzi fidi, diventa difficile l'erogazione del finanziamento.

Concludo con l'augurio che l'assessore La Spisa, la Giunta stessa e l'Assessore dei lavori pubblici (che sicuramente avrà le amministrazioni che busseranno quotidianamente alla porta per il pagamento degli stati di avanzamento) possano mettere a punto un sistema che funzioni e che ci consenta di offrire una boccata d'ossigeno alle nostre aziende e ai nostri fornitori.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Richiamo per 20 secondi l'attenzione dei colleghi consiglieri regionali su un emendamento, il numero 63, su cui anticipo la richiesta di votazione a scrutinio segreto, perché penso che sia una dimostrazione di attenzione verso le istanze dell'unione dei comuni con cui abbiamo anche in atto un contenzioso su questioni non sostanziali quali quelle trattate dall'emendamento numero 63. Mi limito a questo, Presidente, riconfermando la richiesta di voto a scrutinio segreto per l'emendamento numero 63 sostitutivo totale.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Questo è un articolo, come del resto l'intera legge, alquanto confuso e per questo non mi trova assolutamente d'accordo. Approfitto, Presidente, per chiedere anche sull'emendamento soppressivo di questo articolo il voto a scrutinio segreto e per chiedere il voto a scrutinio segreto anche sul testo dell'articolo. Perché è confuso? Perché viviamo una situazione di confusione (la vede lei l'aula, ne ha idea, riesce a fotografarla?). E perché siamo confusi? Siamo confusi perché non sappiamo dov'è il Presidente della Regione, la nostra guida, il nostro faro, quello che dovrà condurre il popolo sardo alla conquista di migliori posizioni economiche e sociali nella vertenza con lo Stato.

Presidente, ci guidi. Se le ricorda le invocazioni e le parti sociali, i sindacati, l'impresa che chiamavano il Presidente a svolgere questa funzione trainante? E il Presidente dov'è? Non lo sa nessuno! Scomparso! Io mi farò carico di avvisare la trasmissione Chi l'ha visto per riuscire a capire se sguinzagliando tutti i cronisti della RAI, degli altri giornali e i loro collaboratori e inviando messaggi attraverso tutte le televisioni e tutte le stazioni radio ci potranno dire dov'è il Presidente.

PRESIDENTE. Mi scusi onorevole Uras...

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). No guardi, tanto io quello che devo dire lo dico, viene comunque registrato. Il fatto che il Presidente non ci sia oggi, non c'era ieri e forse non ci sarà domani potrebbe anche portare alla dichiarazione di una dimissione presunta...

PRESIDENTE. Scusi onorevole Uras, avremmo il piacere di sentirla, ma se c'è troppo chiasso non riusciamo neanche ad ascoltarla.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, io capisco perché fanno chiasso: perché manca il maestro di scuola, e quando manca il maestro di scuola che richiama all'ordine gli alunni si scatenano.

Dove l'avete messo il maestro? E il capoclasse chi lo fa? Chi segna i cattivi e i buoni? Se noi continuiamo ad interloquire con il "fantasma" prima o poi saremo costretti a chiedere la dichiarazione di dimissione presunta e ottenere come conseguenza lo scioglimento del Consiglio regionale. Cercatelo, individuate dove sta, chiedetegli di venire, di rispondere a quest'Aula e se non vuole rispondere a quest'Aula di rispondere almeno ai soggetti sociali, al popolo sardo che sta fuori da questo palazzo.

Dica che cosa vuole fare dei trasporti marittimi, che idea ha della continuità territoriale, com'è che può accettare ricatti sulle entrate, dove sono finite le norme di attuazione che avrebbero dovuto garantire nuove risorse a questa Regione, a che livello è la contrattazione dei vincoli del patto di stabilità, qual è la ricaduta che la Sardegna avrà in negativo della manovra di contenimento della spesa pubblica approvata dallo Stato. Che venga, che dica le cose! Ha messo gli Uffici a lavorare: dicano quegli uffici, che sono super pagati, che cosa hanno prodotto in queste materie, ma non rimaniamo in silenzio. Il vostro silenzio è una preoccupazione; voi avete il dovere di governare questa Regione e non lo state facendo.

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Stochino, relatore di maggioranza.

STOCHINO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Sugli emendamenti numero 54, 63, 55, 56, 22, 13, 15, 25, 26 e 21 il parere è contrario. Sugli emendamenti numero 10, 78 e 66 il parere è favorevole. Sugli emendamenti numero 3, 71, 85 e 82 ci si rimette all'Aula.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dei lavori pubblici.

SANNITU, Assessore tecnico dei lavori pubblici. Il parere della Giunta è conforme a quello del Relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento numero 54, per cui è stata chiesta la votazione a scrutinio segreto.

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 54.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 67

votanti 66

astenuti 1

maggioranza 34

favorevoli 37

contrari 29

(Il Consiglio approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Amadu - Artizzu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zuncheddu.

Si è astenuta la Presidente Lombardo.)

PRESIDENTE. Per effetto dell'approvazione dell'emendamento numero 54 decadono gli emendamenti numero 10, 63, 55, 56, 22, 83, 88 e 78.

Passiamo quindi alla votazione dell'emendamento aggiuntivo numero 3.

Ha domandato di parlare il consigliere Stochino. Ne ha facoltà.

STOCHINO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Presidente, nel corso della discussione generale ho annunciato il ritiro da parte mia e dei colleghi del P.d.L. dell'emendamento, avendo ricevuto rassicurazione dalla Giunta che avrebbe trovato una soluzione alternativa alla proposta d'emendamento.

PRESIDENTE. Gli emendamenti numero 13 e 15 sono stati ritirati.

Comunico che il collega Diana è rientrato dal congedo.

Passiamo all'emendamento numero 26.

Ha domandato di parlare il consigliere Cucca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCA (P.D.). Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole su questo emendamento che richiama una vicenda della quale si è parlato anche qualche mese fa, perché solo per un puro caso non c'è scappato il morto. Purtroppo pare che si prendano a cuore le vicende soltanto quando c'è il morto di mezzo. Si tratta della vicenda di una signora che è stata salvata, insieme ai figli (facendola uscire da una galleria che si era interamente allagata) grazie alla buona volontà di due giovani che si sono tuffati, letteralmente, per venirle in aiuto. E' una vicenda della quale si parla da tempo.

Io ho ritirato l'emendamento numero 25, che prevedeva uno stanziamento di 25.000 euro, perché il Comune di Nuoro non ha 25.000 euro per la messa in sicurezza di una strada. Qui si tratta veramente, invece, di una situazione di pericolo; basta una pioggia ridicola per far sì che quella galleria diventi impraticabile, ed è la galleria che consente di raggiungere dal centro di Nuoro la periferia estrema e svariati rioni, oltre che accedere alla strada "189", che porta in Ogliastra. Pertanto confermo il voto favorevole su questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Nel dichiarare il voto favorevole all'emendamento proposto dal collega, esprimo sconcerto per l'ennesimo tonfo della maggioranza su una legge proposta dalla Giunta, il cui Presidente è assente permanente. E mi chiedo: dove sarà? E mi chiedo: ma gli arriveranno le notizie? Ma qualcuno gli manderà un messaggero per dirgli che non è una situazione tanto facile? Che tipo di comunicazione c'è tra la sua Giunta e lui? Che tipo di comunicazione c'è tra la sua maggioranza e lui?

Presidente, almeno dotiamoci di fotografia, ne mettiamo una lì, bella grande, e così ci garantiamo una visione almeno virtuale, così come i tempi d'oggi ci richiamano a fare, perché la realtà virtuale è sempre più realtà di quella sostanziale, e probabilmente riusciremo anche a discutere di più e meglio tra noi, e a trovare le soluzioni ai problemi che ha la Sardegna.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 26.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Felice - Cossa - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Meloni Francesco - Milia - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Cuccureddu - Dedoni - Pittalis - Sanna Matteo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 67

votanti 62

astenuti 5

maggioranza 32

favorevoli 27

contrari 35

(Il Consiglio non approva).

Passiamo agli emendamenti che provengono dall'articolo 18.

Il primo emendamento da votare è l'emendamento numero 85.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo due minuti di sospensione.

PRESIDENTE. Poiché non ci sono opposizioni, sospendo la seduta per due minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 12 e 28, viene ripresa alle ore 12 e 37.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno Sull'emendamento numero 85. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). L'emendamento, al di là del problema contingente de La Maddalena, riguarda, in termini generali, i beni trasferiti ai sensi dell'articolo 14 dello Statuto, con una procedura che deve attivarsi in tutta la Sardegna. Numerosi beni sono stati trasferiti nella scorsa legislatura, sia attraverso protocolli con il Ministero della Difesa sia attraverso accordi con l'Agenzia del Demanio. Nel caso de La Maddalena mi risulta ci sia, Assessore Sannitu, un tavolo aperto Regione, Provincia e Comune che riguarda l'edilizia residenziale pubblica e la riqualificazione in particolare del quartiere di Moneta. Mi risulta anche che ci siano 10 milioni di euro già disponibili e che l'accordo preveda 50 alloggi di edilizia residenziale pubblica e 14 alloggi da destinare alla marina militare, in cambio di Villa Liberty, della caserma Faravelli e della caserma Sauro che devono essere messe a disposizione della collettività.

C'è un piano di recupero complessivo, un piano di riqualificazione che è già in atto e che riguarda tutta l'articolazione territoriale istituzionale: quindi Regione, Provincia e comuni. Tra l'altro occorrono anche strade e fogne e quindi c'è da fare un'opera importante di infrastrutturazione. Pertanto io credo che non sia opportuno intervenire in deroga (tra l'altro ad una legge, la legge numero 35 del '95) intervenire su singoli casi che invece richiederebbero di essere affrontati nell'ambito di una pianificazione complessiva. Ricordo all'assessore Rassu che anche a Fertilia abbiamo una situazione analoga. Occorre pertanto intervenire con una pianificazione complessiva e con regole generali ed astratte. Per questo il mio parere su questo emendamento non è favorevole.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 85.

Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'emendamento numero 82.

Ha domandato di parlare il consigliere Dessì per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DESSI' (P.S.d'Az.). Presidente, intervengo semplicemente per significare la motivazione di questo emendamento che riguarda il comune che io amministro e che mette in evidenza un'anomalia che più volte è stata riscontrata in quest'Aula: l'anomalia del rapporto tra le varie istituzioni e l'interpretazione delle norme.

La questione del compendio di Candiani, compendio che ricade nel comune di Sant'Anna Arresi, e che è da tempo soggetto dell'attenzione da parte dell'amministrazione che l'aveva in concessione, mi dà, come dicevo, la possibilità di mettere in evidenza alcune anomalie e discrepanze che si verificano tra le varie amministrazioni e soprattutto mi permette di sottolineare la necessità che anche nell'interpretazione delle norme da parte dei funzionari occorre un po' di buon senso.

Mi riferisco alla legge numero 2 del 2007 che istituiva la conservatoria delle coste. Il bene di cui stiamo parlando ricade appunto tra i beni per i quali la conservatoria dichiara oggi avere un interesse particolare, dimenticandosi che quel bene dal 2000 è in uso al comune di Sant'Anna Arresi che lo ha preso in concessione dall'Agenzia del Demanio, pagando regolarmente il canone. Il Comune ha messo in piedi dei progetti, ha trovato le risorse e ha ristrutturato completamente il bene e lo ha anche già destinato ad una funzione importante per il Comune stesso relativa alla valorizzazione ambientale. Peraltro, essendo un bene militare in dismissione, l'Amministrazione da anni sta cercando di acquisirlo in proprietà.

Tutto questo percorso ha creato delle aspettative che oggi vengono messe in discussione da un parere negativo espresso alla Giunta regionale dalla conservatoria delle coste, nonostante la Giunta avesse già deliberato l'alienazione del bene al comune di Sant'Anna Arresi. Ecco perché crediamo che questo intervento sia necessario per rendere giustizia alle aspettative di un'amministrazione comunale, sperando che poi veramente ci sia un collegamento più stretto fra le varie istituzioni perché non è possibile che…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Sanna Gian Valerio per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, intervengo per sostenere questo emendamento perché effettivamente, come diceva il collega, pone rimedio a una disfunzione amministrativa. La procedura, infatti, è sempre stata questa: i beni che non sono nell'uso della Regione sono iscritti nell'elenco, che viene approvato ogni anno, dei cosiddetti beni disponibili per l'alienazione. La loro cessione è sempre fatta in via prioritaria ai comuni a prezzo simbolico, però la Regione si cautela prima di concederglieli, chiedendo ai Comuni di presentare un progetto che ne qualifichi la destinazione, l'uso pubblico. Qui è avvenuto che mentre questa procedura si svolgeva in automatico qualcuno ci ha messo le mani sopra.

Insomma, non ritenendo superabile la priorità di cessione dei beni della Regione a favore dei comuni per gli usi pubblici, io credo che sia corretto venire incontro a questa esigenza, ma ce ne sono tante altre che purtroppo capitano perché gli Uffici della Regione non dialogano fra di loro. Quindi credo che noi voteremo a favore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (P.D.). Presidente, intervengo per sostenere questo emendamento e dichiaro che voterò a favore, non fosse altro perché conosco il complesso immobiliare di cui stiamo parlando e ne conosco anche la. Questo è un complesso che è stato ristrutturato nel tempo da parte del Comune di Sant'Anna Arresi che lo ha preso in mano da diverso tempo, riqualificato e messo a disposizione della collettività.

Credo pertanto che sarebbe assolutamente ingiusto che il Comune perdesse il possesso di un immobile come questo. L'emendamento quindi va sostenuto, e chiedo che anche i colleghi del mio Gruppo lo voti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Intervengo per dichiarare il voto favorevole, Presidente, all'emendamento, sperando che ogni volta che si presenta positivamente una situazione di questo tipo, cioè quando un patrimonio immobiliare, viene recuperato all'uso sociale, produttivo per questa Regione, possa essere affidato alla gestione, ovviamente programmata e predefinita, da parte dell'ente locale territorialmente interessato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Io sono un po' fuori dal coro, nel senso che non solo sono d'accordo ma sono totalmente favorevole all'approvazione di questo emendamento, perché mi sembra una risposta assolutamente in linea con le richieste e soprattutto con le attività già svolte dal Comune di Sant'Anna Arresi nell'area che è interessata all'emendamento. Quindi voteremo a favore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Chiedo di presentare un emendamento orale, che trasformi l'emendamento numero 82 in sostitutivo totale dell'emendamento numero 66, se no corriamo il rischio di farlo decadere.

PRESIDENTE. Poiché non vi sono opposizioni la proposta è accolta.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 82.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mulas - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Zedda Alessandra - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 63

votanti 61

astenuti 2

maggioranza 31

favorevoli 61

(Il Consiglio approva).

Decade l'emendamento numero 66.

Passiamo all'emendamento numero 71 su cui l'onorevole Bruno ha ritirato la firma. Il relatore e la Giunta, pertanto, si sono rimessi all'Aula.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Intanto volevo manifestare apprezzamento per il relatore e la Giunta che si sono rimessi all'Aula e sottolineare che questo emendamento consente di risolvere un problema concreto che riguarda immobili già di proprietà di AREA, con legittimi occupanti, ma che sono stati trasferiti dall'amministrazione dello Stato in carenza di contratti di locazione. Per cui non sono nella condizione di essere alienati. Quest'emendamento vi pone rimedio.

Si tratta di beni che sono stati assegnati oltre circa cinquant'anni fa a seguito delle grandi alluvioni verificatesi nel Sarrabus e in Ogliastra. Con questo emendamento diamo una risposta a queste famiglie che non hanno nessun altro bene nei comuni. Quindi sono prime case di persone a cui sono state assegnate da molti anni. Il mio voto sarà naturalmente favorevole e ringrazio per la disponibilità il relatore e la maggioranza.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Intervento per dire che aggiungo la mia firma all'emendamento.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 71.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Contu Felice, Murgioni e Rassu hanno votato contro e che i consiglieri Cugusi e Zuncheddu si sono astenuti.

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Porcu - Sabatini - Salis - Solinas Antonio.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Felice - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Gallus - Greco - Lai - Locci - Milia - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Cugusi - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 56

astenuti 4

maggioranza 29

favorevoli 19

contrari 37

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 87.

Ha domandato di parlare il consigliere Cugusi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUGUSI (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Questo è un emendamento all'emendamento numero 21, presentato per ovviare ad alcune carenze. Una carenza era legata alla copertura finanziaria e l'altra alle modalità di ripartizione delle risorse. Riepilogo velocemente la questione: si tratta di alcune decine di famiglie che hanno un'abitazione in locazione a canone concordato (400-600 euro al mese per 60-70 meetri quadri) e che sono a rischio di sfratto per morosità. Per quelle situazioni in cui c'è stata la perdita di lavoro e altre gravi difficoltà economiche, si chiede per il prossimo biennio una riduzione del 50 per cento del canone. Abbiamo dettagliato la copertura finanziaria e abbiamo anche fornito indicazione precisa sulla modalità di ripartizione agli enti proprietari.

Se non si intervenisse il costo degli sfratti e la sistemazione di queste famiglie comporterebbe una spesa molto, molto maggiore dei 250.000 euro che attraverso alcune valutazioni e calcoli, con l'aiuto di alcune amministrazioni, abbiamo ritenuto sufficienti. Anche perché, attenzione, non parliamo di case popolari, parliamo di una casistica abbastanza ridotta di abitazioni, locate a canoni più o meno di mercato.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 87.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 87.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Espa ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Campus - Cappai - Contu Felice - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Milia - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Tocco.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 59

astenuti 3

maggioranza 30

favorevoli 25

contrari 34

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 21. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 21 quater. All'articolo 21 quater e dei relativi emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 21 quater e dei relativi emendamenti:

Art. 21 quater

Disposizioni conseguenti all'interruzione della procedura di liquidazione dell'ESAF

1. Per gli effetti di cui all'articolo 1, comma 3, della legge regionale 21 giugno 2010, n. 12 (Proroga della gestione liquidatoria dell'ESAF) l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, è autorizzato, con proprio decreto, ad operare le necessarie variazioni nell'entrata e nella spesa del bilancio regionale.

2. Alla gestione dei rapporti ancora in corso al termine della gestione liquidatoria dell'Ente sardo acquedotti e fognature (ESAF) sono applicabili le disposizioni di cui all'articolo 1, comma 11, della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007).

3. E' disposto il trasferimento a favore dell'Autorità d'ambito territoriale ottimale della Sardegna dei crediti da tariffa e canoni vantati dal cessato ESAF, per le forniture effettuate a tutto il 31 dicembre 2004, che alla data di entrata in vigore della presente legge risultano ancora da incassare.

4. Per il potenziamento dell'organico destinato alle attività connesse alla cessazione della gestione liquidatoria dell'ESAF, l'Assessorato degli affari generali, personale e riforma della Regione esamina, entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, le istanze presentate, entro trenta giorni dalla medesima data, dal personale di cui all'articolo 2, comma 1, della legge regionale 12 luglio 2005, n. 10 (Norme sul trasferimento del personale dei soggetti gestori dei servizi idrici regionali al servizio idrico integrato, in attuazione del comma 3 dell'articolo 12 della legge 5 gennaio 1994, n. 36, e dell'articolo 16 della legge regionale 17 ottobre 1997, n. 29, modificata con legge regionale 7 maggio 1999, n. 15), ai fini dell'inquadramento nel ruolo unico dell'Amministrazione regionale, nell'ambito della dotazione organica.

Emendamento soppressivo totale Lotto - Manca - Moriconi - Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo

Articolo 21 quater

L'articolo 21 quater è soppresso. (57)

Emendamento soppressivo parziale Lotto - Manca - Moriconi - Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo

Articolo 21 quater

Il comma 1 dell'articolo 21 quater è soppresso. (58)

Emendamento soppressivo parziale Lotto - Manca - Moriconi - Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo

Articolo 21 quater

Il comma 2 dell'articolo 21 quater è soppresso. (59)

Emendamento soppressivo parziale Lotto - Manca - Moriconi - Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo

Articolo 21 quater

Il comma 3 dell'articolo 21 quater è soppresso. (60)

Emendamento soppressivo parziale Steri - Sanna Matteo

Articolo 21 quater

Il comma 4 è soppresso. (20)

Emendamento soppressivo parziale Lotto - Manca - Moriconi - Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo

Articolo 21 quater

Il comma 4 dell'articolo 21 quater è soppresso. (61)

Emendamento aggiuntivo Diana Mario - Steri - Cossa - Sanna Giacomo - Cuccureddu

Articolo 21 quater

Alla rubrica è aggiunto: "e di interpretazione dell'articolo 18, della legge regionale 30 giugno 2011" Dopo il comma 4 dell'articolo 21 è aggiunto il seguente comma:

4 bis. Nel comma 7, lettera c), dell'articolo 18 della legge regionale 30 giugno 2011, n.12, le parole "all'articolo 24, nella rubrica" sono sostituite dalle seguenti: "rivive l'articolo 24 nella formulazione originaria di cui alla legge regionale 23 agosto 1995, n. 20, con la sostituzione della denominazione EAF (Ente autonomo del Flumendosa) con la denominazione ENAS (Ente acque della Sardegna)". (9)

Emendamento aggiuntivo Manca - Cucca - Cuccu - Meloni - Lotto - Sabatini - Moriconi - Solinas Antonio - Diana Giampaolo

Articolo 21 quater

Dopo l'articolo 21 quater è aggiunto il seguente:

Art. 2 1 quater bis

Modifiche alla legge regionale n. 10 del 2008

1. Nel comma 1 dell'articolo 6 della legge regionale 25 luglio 2008, n. 10, le parole: "alla data del 20 dicembre 2007" sono sostituite dalle seguenti: "alla data di entrata in vigore della presente legge. (6)

Emendamento aggiuntivo Porcu - Zedda Alessandra - Diana Giampaolo

Articolo 21 quater

Dopo l'articolo 21 quater è aggiunto il seguente articolo

Art. 2 1 quater bis

1. A parziale copertura dei debiti pregressi, in essere al 31 dicembre 2010 delle associazioni dilettantistiche senza scopo di lucro nei confronti del gestore del servizio idrico Abbanoa Spa, è autorizzata nell'anno 2012 la spesa complessiva di euro 500.000. La somma potrà essere utilizzata per coprire fino al 50 per cento dell'esposizione debitoria di ciascuna associazione come primo intervento di sostegno nelle more di un intervento infrastrutturale mirato alla riduzione dei consumi idrici nell'ambito delle politiche pubbliche di sostegno all'impiantistica sportiva.

COPERTURA FINANZIARIA

In aumento

UBP S08.02.002

FNOL parte corrente

2011 euro ---

2012 euro 500.000

In diminuzione

mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1) della tabella A allegata alla legge regionale n. 1 del 2011 (legge finanziaria 2011). (70)

Emendamento all'emendamento numero 70 modificativo Meloni Francesco - Cossa - Dedoni - Fois - Mula - Vargiu.

Articolo 21 quater

Nell'emendamento 70, le parole "è autorizzata nell'anno 2012 la spesa complessiva di euro 500.000" sono sostituite dalle seguenti "è autorizzata nell'anno 2012 la spesa di euro 250.000 e nell'anno 2013 di ulteriori euro 250.000.".

COPERTURA FINANZIARIA

In aumento

UPB S05.04.001

Interventi a favore dello sport - Spese correnti

2011 euro ---

2012 euro 250.000

2013 euro 250.000

In diminuzione

UPB S08.01.002

2011 euro ---

2012 euro 250.000

2013 euro 250.000 (84).)

PRESIDENTE. Gli emendamenti numero 9, 6 e 70 sono inammissibili e il numero 84 decade in quanto è inammissibile il numero 70.

E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

Ricordo ai colleghi che intendono intervenire che si devono iscrivere entro la fine dell'intervento dell'onorevole Uras.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, il mio sarà un intervento brevissimo. Francamente non ho neppure capito la ragione per la quale il centrodestra abbia votato contro l'emendamento precedente, e non l'ho capito, perché nel collegato lo stesso centro destra ci ha proposto un emendamento per sostenere le spese di interessi relativi ai mutui accesi da alcuni lavoratori che si trovavano in cassa integrazione, in mobilità, a seguito di un impegno assunto dal Presidente con alcune organizzazioni sindacali e alcuni lavoratori, in modo particolare quelli del Sulcis e di Porto Torres.

Perché questi lavoratori che hanno comprato la casa e se la stanno pagando con sacrificio devono essere aiutati mentre quelli che non ce l'hanno, che hanno una casa popolare in assegnazione, devono pagare il canone intero, e se non hanno i soldi devono subire lo sfratto? Mi deve spiegare la maggioranza per quale ragione divide i disperati in disperati da sostenere e disperati da ammazzare. Che senso ha? Che logica ha? Ma lo avete letto l'emendamento? Ma che logica aveva? Ne abbiamo parlato, ne abbiamo discusso, vi siete dichiarati anche favorevoli. Questo succede perché non c'è il Presidente, non sappiamo se è in vacanza, se è al mare, se ha altre cose da fare. Il Presidente deve dire che cosa fa, visto che è stato eletto per stare qua, e per rispondere ai bisogni della Sardegna; qualche volta sarebbe anche utile avere qualcuno a cui riferirsi per concordare qualcosa.

Io, Presidente, non so come si svilupperà l'ordine del giorno di questo Consiglio, io ritengo che, se si deve parlare di entrate, il Presidente della Regione debba stare qua, perché ha preso impegni, e deve rispondere di quello che non fa da mesi, da anni. E' un'indecenza! Mentre questa Sardegna sta andando, piagata com'è, alla rovina, lui scompare e scompare a luglio, e scompare quando c'è il sole alto. Dov'è? Al mare? Sotto l'ombrellone? In barca? Dov'è? Lo dica, la Giunta lo dica. C'è un Vicepresidente? Risponda qualche volta. Onorevole Cuccureddu, io immagino che lei abbia un sacco di cose urgenti da dire. Presidente, francamente è deprimente, è deprimente!

PRESIDENTE. Scusi, onorevole Uras, ha ragione.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Io le annuncio sin da ora che non parteciperò ai lavori del Consiglio se il Presidente della Regione non si presenterà per rispondere alle domande che gli stiamo rivolgendo. Non è più concepibile che noi si sia offesi nella nostra funzione. A chi ci dobbiamo rivolgere per concordare qualche cosa che abbia un senso?

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Intervengo per dire solo due parole, perché sono rimasto veramente preoccupato e addolorato dalla bocciatura dell'emendamento numero 87. Anche perché ritengo che, se fosse stato presente il presidente Cappellacci, lo avrebbe sostenuto. Perché dico questo? Perché la Giunta stessa, con gli operai della Vinyls e con altri, hanno inserito questo tipo di sostegno ai lavoratori in difficoltà per quel che riguarda i mutui della propria casa di abitazione. Se invece non hanno una casa in proprietà, e hanno una abitazione in affitto, li dobbiamo buttare per strada? Sinceramente non capisco. Scusate lo sfogo, ma questo non era un emendamento "manifesto", presentato "tanto per", e pensavo che fosse stata compresa la necessità e l'urgenza di intervenire a sostegno di persone e di famiglie che vivono in uno stato di assoluta difficoltà e disagio. Mi spiace molto.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Vorrei spendere alcune parole su questo articolo 21 quater, non prima, però, di aver sottolineato che mi pare ci sia una certa sottovalutazione politica della situazione. Mi sembra che l'assenza di una forza politica della maggioranza non sia al momento un fatto del tutto casuale, soprattutto se si considera che è la forza politica di riferimento dell'Assessore competente.

Questa maggioranza è "andata sotto"; un tempo si andava sotto a voto segreto, adesso andate sotto persino a voto palese, più di una volta in questi ultimi mesi siete andati sotto a voto palese. Ora non c'è nessun problema ad andare sotto a voto palese, anzi io ritengo sia anche meglio, perché è più evidente, è un dato politico enorme. Al Vicepresidente, Assessore del bilancio, pongono i problemi mentre sta correndo i 50 metri piani qui davanti; cerchiamo di fermarlo mentre parla qua e là, cerchiamo di dirgli: "Attenzione che è una cosa che chi ti riguarda", ma lui fa qualche accenno, parla con la Giunta e sparisce. Avremmo voluto sentire almeno una parola sul problema che si pone sulla legge numero 14. Invece non ha pronunciato nemmeno una parola.

Ovviamente il Presidente non c'è, dove l'avete lasciato lo saprete voi, ricordategli per lo meno che c'è un problema, che lui è stato eletto direttamente dal popolo, e quindi si deve far vedere. Io mi ricordo anche tutte le questioni che proprio l'assessore La Spisa, che era alla guida delle vostre legioni, poneva nei confronti del presidente Soru quando era assente. Si potrebbe quasi dire che, confrontato con Cappellacci, Soru ci aveva stancato per la sua presenza. Eravate tutti i giorni lì a "rompere l'anima" alla Presidenza perché non c'era Soru. Ma che cosa dovremmo fare noi? Avremmo dovuto occupare da mesi questo Consiglio regionale per protestare, e guarda caso non c'era la drammatica congiuntura economica e finanziaria in cui versa oggi questa Regione, l'attacco ai suoi diritti fondamentali, la condizione morale ed etica del Presidente e il profilo di questa maggioranza. E quello manco si vede!

E' giusto che andiate sotto, io ritengo giusto che voi andiate sotto a voto palese, perché io lo ritengo un grido di dolore e di allarme nei confronti di un Presidente che non vede neanche quello che succede. In altri tempi, quando c'era solo il pericolo che la Giunta Soru andasse sotto per qualche dissapore, il Presidente "volava", letteralmente, si precipitava qua per cercare di capire (poi magari non sempre ci riusciva, però veniva) parlava con la maggioranza, cercava di capire quali fossero i problemi.

Quindi, ecco perché interpreto il vostro un legittimo grido di dolore, ma siamo alla fine, secondo me siamo alla fine, perché il Vicepresidente La Spisa fa finta che non esista un problema, non si degna di dirci una parola, ma, secondo me, è il problema che state lasciando andare tutto. Si vede anche da questo genere di articolo. Allora, noi abbiamo detto che la gestione liquidatoria dell'Esaf, colleghi, non deve continuare all'infinito, l'abbiamo interrotta, tutte le posizioni, attive e passive, passano in capo alla Regione, ma questo non significa che la Regione, in assenza di un rendiconto sulla chiusura di quella partita possa fare tutto quello che vuole cammin facendo.

Intanto, il trasferimento dei crediti da tariffa lo si fa quando sono accertati, e finora, e non c'è stato presentato niente, neanche in Commissione, sull'entità di questi crediti. Poi, c'è una norma che riguarda l'assessore Floris, dove, per il personale passato da Esaf S.p.A. ad Abbanoa, gli si dà la possibilità di effettuare qualche altro spostamento, però concedendogli poteri del tutto discrezionali, e noi non siamo d'accordo, perché ci vuole una regola, ci vuole un criterio.

Qui si dice, infatti, che l'Assessorato - peraltro un Assessorato diretto in maniera abbastanza controversa su questi temi - esamina, entro 90 giorni, le domande presentate, ai fini dell'inquadramento negli organici. E' chiaro che se esamina, decide; su quale base? Con quale criterio? Per tutti? Compatibilmente con le qualifiche, con i mansionari, con le funzioni? Non si capisce. Ma anche per tutte le altre partite, sarebbe corretto - visto che abbiamo dato chiusura alla gestione commissariale e liquidatoria - che ci si presentasse una ricognizione complessiva dello stato delle cose, perché, per esempio, dire che trasferiamo ad Abbanoa i crediti non vuol dire niente; io sarei molto curioso di capire quanto è quello che gli trasferiamo, stante lo Stato debitorio in cui versa, perché così ci renderemmo conto di quanto ossigeno gli arriva a fronte dell'apnea che sta subendo. Noi abbiamo il diritto di saperlo, piuttosto che approvare delle norme che non ci dicono nulla.

Noi siamo fondamentalmente contrari a quest'articolo, lo riteniamo del tutto inutile in un momento del genere e vi invitiamo davvero a trovare l'unità tra di voi. Noi abbiamo bisogno che i Riformatori facciano parte della vostra maggioranza, anche perché le aspettative di un confronto riformista tra noi e il centrodestra passano, secondo me, attraverso la speranza di un loro ritorno, che di riforme non sono stati in grado di farne neanche una, che non sono stati in grado di far niente, anzi, sono stati i peggiori conservatori in questi due anni e mezzo, i peggiori conservatori. Tant'è che sembra, attraverso nuove alleanze, nuove formulazioni che si preparano come sempre nella mente dei Riformatori che ci si appresti a fare qualche altro salto della quaglia da qualche altra parte. Non appena si consumano delle maggioranze, ci sono infatti forze politiche che si rigenerano per prepararsi alle nuove stagioni; è tipico dei riformisti.

Allora, noi siamo molto attenti a queste fasi di mutazione, e vorremmo che i Riformatori per eccellenza facessero parte della vita di questo Consiglio, perché noi abbiamo bisogno di avere interlocutori, e non come voi che siete, oggettivamente, quanto di più conservatore c'è - e lo sappiamo - nella configurazione istituzionale di questa Regione.

PRESIDENTE. Gli emendamenti numero 58, 59 e 60 sono stati ritirati.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Stochino, relatore di maggioranza.

STOCHINO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 57 il parere della Commissione è contrario. Per quanto riguarda per il numero 20, che è uguale al numero 61, c'eravamo rimessi all'Aula.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dei lavori pubblici.

SANNITU, Assessore tecnico dei lavori pubblici. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Voglio precisare che sugli emendamenti numero 20 e 61 il parere della Giunta è favorevole.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 57.

Prendo atto che il consigliere Ladu ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Felice - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Milia - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 56

astenuti 2

maggioranza 29

favorevoli 24

contrari 32

(Il Consiglio non approva).

Passiamo agli emendamenti numero 20 e 61, di identico contenuto.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 20 e 61, di identico contenuto.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Lotto, Piras, Pitea e Sechi hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Zedda Alessandra - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 60

astenuti 2

maggioranza 31

favorevoli 60

(Il Consiglio approva).

Passiamo alla votazione del testo dell'articolo 21 quater.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 21 quinquies e del relativo emendamento.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 21 quinquies e del relativo emendamento:

Art. 21 quinquies

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).

Emendamento soppressivo totale Lotto - Manca - Moriconi - Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo

Articolo 21 quinquies

L'articolo 21 quinquies è soppresso. (62).)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, colleghi, siamo arrivati alla fine di questo percorso legislativo, che certamente non sarà ricordato per la qualità dei temi trattati, né per l'armonia che la vostra maggioranza ha dimostrato in Aula. Si chiude con l'assenza pesante dei Riformatori, nonostante questa legge sia proposta e rappresentata da un loro autorevole esponente, l'assessore Sannitu, a sancire un disagio, un malessere che, ormai, non può più essere nascosto. Gli ultimi screzi sull'emendamento all'emendamento numero 85 vi hanno costretto anche ad abbassare le saracinesche, vi hanno costretto anche a rinunciare a quei suggerimenti di merito che dai banchi della minoranza hanno provato, fino all'ultimo, incessantemente, a dare a questa legge qualche contenuto positivo. E quindi si appalesa ancora di più, sommati anche ai problemi di ieri, ai commi cassati a voto segreto e a voto palese, un disagio che non può più essere nascosto.

E' vero, probabilmente riuscirete ad approvare un'altra legge. Noi votando a favore dell'emendamento soppressivo totale facciamo un ultimo tentativo per non farla entrare in vigore, per sospenderla in un limbo come meriterebbe una legge di questo profilo riformista così basso, ma ci rendiamo conto che è un ultimo tentativo. Approverete questa legge, avrete messo un altro pallino nelle statistiche delle leggi approvate quest'anno (16, 17) di contenuto assolutamente inconsistente. Siete condannati alle zattere, ai collegati pieni di norme che cercano di tenere insieme i cocci di una maggioranza, accontentando ora l'uno ora l'altro. Nel frattempo il presidente Cappellacci diventerà protagonista di un programma televisivo: Chi l'ha visto?. Non so se riusciremo ad averne traccia, ma la sua assenza ormai, secondo me, è un'assenza politica, è una presa di distanza da un Consiglio in cui evidentemente non si trova bene, e a poco valgono gli appelli che sono stati rivolti dai banchi della minoranza dal collega Uras.

Perché veda, collega Uras, a nessuno fa piacere fare il maestro o il maestrino di una classe che non c'è più, di una classe di indisciplinati, di una classe che si assenta, di una classe che "fa vela", come si diceva ai nostri tempi, dalle proprie responsabilità istituzionali e politiche. Quindi io credo che anche oggi voi non facciate altro che aggiungere un'altra norma, un'altra leggina, un'altra seduta d'Aula alle statistiche; cercate in tutti i modi di riempire, anche con leggi vuote, un vuoto politico che riempire non si può.

Io credo che si manifesti con evidenza tutta l'inconsistenza di questa legge, del vostro modo di legiferare, del vostro modo di procedere "a vista", del vostro modo di tenerci impegnati al solo scopo di tenerci impegnati, rinunciando anche, come avete fatto stamattina colpevolmente, a entrare nel merito di proposte importanti e di qualità che effettivamente volevano lenire il disagio delle nostre famiglie e delle famiglie più povere e più disagiate. Ma questa capacità di distinzione e di entrare nel merito ormai l'avete persa perché nelle contraddizioni della vostra maggioranza, nelle vostre lotte interne, nel vostro disagio interno palese, non potete rischiare di accogliere anche proposte che arrivano dai banchi della minoranza, perché prevale la difficoltà al vostro interno, prevale il fuoco incrociato al vostro interno.

Io non so quanto andremo ancora avanti. Probabilmente qualcuno di voi aspetta una telefonata da Roma per segnare anche i destini politici di questa legislatura consiliare, e allora credo che anche questa evidenza, anche l'evidenza di quello che sta accadendo in questi giorni al Parlamento nazionale dimostri che le gambe di questa legislatura sono gambe sempre più deboli e che, probabilmente, anche se oggi approveremo questa leggina che non risolve i problemi (promette di risolverli ma ripetendo cose sostanzialmente già fatte) non cambierà il giudizio politico su questa legislatura di chi ci guarda.

Quindi io anticipo che voterò a favore dell'emendamento soppressivo, perché credo che questa legge non debba entrare in vigore e che si debba aprire una fase politica nuova, ma non la fase politica in qualche modo auspicata da qualcuno, non una fase politica di un grande abbraccio tra volenterosi di quest'Aula, ma una fase politica in cui, con senso di responsabilità, si ridia la parola al nostro popolo per esprimersi su chi possa avere titolo e merito di guidarlo nei prossimi anni.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sechi. Ne ha facoltà.

SECHI (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Anch'io, Presidente, intervengo per dichiarare la volontà di sopprimere questa legge, quindi di votare a favore dell'emendamento soppressivo totale, ma in ogni caso per prendere atto che abbiamo discusso intorno a una legge che non solo non soddisfa noi, ma neanche i rappresentanti della maggioranza. Non è un modo di legiferare, non è questo il modo di dare risposte ai bisogni delle categorie svantaggiate, delle giovani famiglie senza casa. Non siamo stati neanche in grado di dedicare attenzioni minime a chi veramente si trova in uno stato di sofferenza e di disagio sempre più grave. Mentre qui, incapaci, maciniamo aria fritta nel tentativo di dare risposte (a mio avviso "bluffando" perché facciamo di tutto per nascondere queste nostre incapacità) assistiamo impotenti ai tentativi di sequestrare a famiglie (che hanno speso la loro vita per mettere in piedi un'azienda e costruirsi una casa) l'azienda e le risorse per poter continuare a vivere e a far campare dignitosamente i propri cari.

Però la cosa che più sconcerta - lo hanno affermato altri colleghi che mi hanno preceduto, e forse con una maggiore enfasi e teatralità il mio collega presidente Luciano Uras - l'aspetto più grave è rappresentato dall'assenza del Presidente. La cosa grave è che veramente non si riesce a comprendere dove sia, a fare che cosa, ma anche le rare volte che abbiamo saputo dove stava non ci ha trasferito informazioni, non abbiamo raccolto il frutto delle trattative, delle discussioni avviate.

Solo attraverso la stampa - che evidentemente ha canali più attenti di quelli di cui noi disponiamo - riusciamo a conoscere e ad avere informazioni che segnano però l'insipienza, la incapacità, la mancanza di ruolo e di peso del Presidente e del Governo regionale. Un Governo regionale che assiste passivamente alle scelte operate altrove, che soddisfa esigenze di altri, e noi siamo sempre solo ed esclusivamente chiamati a pagare un conto. E allora, in questa situazione complessiva, io credo che il disagio di noi tutti sia evidente. Abbiamo questa difficoltà e quasi sofferenza a seguire i lavori dell'Aula perché ci rendiamo conto che non siamo utili a fare ciò che, invece, la gente si aspetta.

La maggioranza, ancora, in qualche misura c'è, ma incomincia, anche questa, poco poco a dissolversi. Non manca solo il Gruppo dei Riformatori. Anche in riunioni precedenti abbiamo registrato qualche assenza, però oggi le assenze sono molto più eclatanti ed evidenti. Qualcuno è andato via anche manifestando un tono stizzito, segnale evidente di nervosismo. La cosa non ci consola perché noi avvertiamo tutta la responsabilità di cui questo Consiglio dovrebbe farsi carico per dare risposte alle tantissime richieste di aiuto. Sarebbe impossibile dare risposte a tutti ma questo Consiglio e questa Giunta regionale non sono in grado di dare quelle risposte nemmeno ai casi più drammatici, più difficili, di assoluta necessità.

Questo è il motivo che mi porta anche a chiedere a voi tutti che cosa deciderà questo pomeriggio la Conferenza dei Capigruppo in merito alla prosecuzione dei lavori di quest'Aula. Che cosa dovremmo discutere noi questo pomeriggio, qui? Si parlerà della vertenza delle entrate, la vertenza che è stata una delle priorità, dei temi che più hanno animato e infuocato il dibattito in quest'Aula in riunioni precedenti. Allora mi chiedo: stasera saremo in grado di nuovo di animarci ed infuocarci quando abbiamo preso atto e abbiamo tutti la consapevolezza che quella vertenza non ci porterà da nessuna parte? Ma di quali entrate dobbiamo parlare se non abbiamo peso e capacità di trattare e laddove il governo decide noi subiamo? Sarà, ancora una volta, una discussione intorno al vuoto, perché il discorso delle entrate è stato individuato come il primo problema da risolvere. Di fronte al dramma, alla difficoltà di spesa, alle leggi inattuate, alle somme residue non spese, rimane sempre un punto fermo da cui partire per rilanciare l'azione del Governo regionale. Però su questo discorso noi non vediamo nessun segnale e soprattutto la persona che più avrebbe dovuto darci informazioni, che avrebbe dovuto guidarci nel dibattito e nelle conclusioni per decisioni che dovremo prendere, magari anche unitariamente, non ci sarà.

Su che cosa discuteremo? Su ciò che abbiamo già discusso, su ciò che già conosciamo, ritorneremo a macinare acqua per produrre niente. Stiamo probabilmente perdendo il nostro tempo e sottraendolo forse a qualcos'altro di più importante che potrebbe essere fatto. Arriveremo ad approvare, a conclusione di questa mattinata, questa legge insipiente, questa legge che non soddisfa nessuno; siamo riusciti a fare qualche trucchetto per dare qualche piccola rispostina ai territori, ma non siamo riusciti a centrare nessun obiettivo importante. Andremo via tutti comunque delusi e scontenti perché non siamo riusciti a convincere altri sull'opportunità e l'importanza di raccogliere qualche risultato più significativo ed importante.

Ci avviamo a un concludere questa tornata di Consiglio in modo stanco, chissà se la prossima settimana riusciremo ad affrontare una legge sul golf che è una legge che si presenta già fortemente criticata all'interno dei Gruppi in quest'Aula e quindi sarà l'ennesimo esempio di iniziativa deludente? Poi vedremo che cosa potrà accadere dopo le vacanze estive. Questo è uno stato di amarezza diffuso e condiviso, perché oltre a parlare in quest'Aula ci parliamo fuori da questa Aula, e lo stato di impotenza getta su tutti noi quello sconforto e quello sconcerto che ci pone nella difficoltà di dare risposte a chi ci ha mandato qui per rappresentarne i bisogni e indicare le vie d'uscita da una crisi che sta devastando la Sardegna.

E' notizia non solo di questi giorni ma di qualche tempo che la stagione turistica in Sardegna è un flop, c'è la crisi in tutti i settori, e ciò viene addebitato in parte anche alla politica dei trasporti, altro argomento che il presidente Cappellacci e la Giunta non è stato in grado di affrontare nel modo dovuto. Quindi stiamo...

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Siamo arrivati all'articolo relativo all'entrata in vigore di questa legge, di una legge che non sarà ricordata come una grande legge. Le ricordo, assessore Sannitu, che un tempo per molto meno ci si dimetteva!

Credo che aver affrontato una legge di questo tipo andando sotto quattro volte e respingendo anche emendamenti di buon senso (penso alla riserva per le famiglie numerose, penso anche all'emendamento di oggi per le famiglie in stato di disagio) denoti, quanto meno, una mancanza di strategia. L'abbandono dell'Aula da parte del suo Gruppo stamattina, io credo che sia un messaggio politico inequivocabile che la Giunta e che la maggioranza debba tenere in considerazione.

C'è un problema aperto che non riguarda solo questa seconda parte del collegato, ma che riguarda temi importanti come la riforma della sanità (che ha visto il Gruppo dei Riformatori non votare questa pseudo riforma) e che in altri tempi si sarebbe chiamato crisi di maggioranza e di Giunta. Una Giunta senza guida, senza un Presidente non solo in Aula, ma senza un Presidente che riesca a tenere insieme una coalizione, che riesca a governare la Sardegna. Un Presidente assente, assente dalla politica, assente dai problemi.

Non basta apparire sui telegiornali, non basta, bisogna venire in aula, c'è bisogno di confronto, c'è bisogno anche di imparare (lo facciamo tutti noi, tutti i giorni) c'è bisogno di un po' più di umiltà, e credo che questo sia il segnale che in qualche modo riguarda il Presidente della Regione ma riguarda complessivamente la classe politica.

Chiedetevi a che cosa serva questo provvedimento legislativo, a che cosa serva questa legislatura che va avanti, tira a campare in attesa di non si sa che cosa, considerando che è arrivata quasi a metà percorso. Veramente avrete poche cose da scrivere in quei bilanci, pochissime cose da scrivere. Io credo che la mortificazione che leggo nello sguardo dell'assessore Sannitu sia la mortificazione anche di un'Aula e di una maggioranza che non riesce ad incidere minimamente sulle priorità vere della Sardegna. E' per questo che ho chiesto la questione sospensiva, perché tutto crolla. Non vi rendete conto, siete fuori dal mondo, c'è una situazione insostenibile nel nostro bilancio - lo ripete sistematicamente il Presidente della Commissione, Maninchedda - abbiamo il problema del disavanzo della sanità (il Capogruppo dei Riformatori parla di 450 milioni di euro) abbiamo il problema di Abbanoa.

Il governo ci maltratta, ci prende a schiaffi tutti i giorni, ora pare voglia abbinare la questione Tirrenia con la questione delle entrate, ci ricatta e noi siamo qui, siamo qui a discutere di una legge insignificante e abbiamo problemi seri, abbiamo problemi relativi alla continuità territoriale marittima, a quella aerea, abbiamo problemi che riguardano la sanità e quindi anche la tutela delle persone più indifese. E siamo qui, siamo qui ad affrontare in maniera stanca le leggi che vengono programmate dalla Conferenza dei Capigruppo ma che non hanno riscontro nella realtà.

Stiamo parlando comunque di un disegno di legge presentato, mi pare, nel mese di novembre dello scorso anno, che non tiene conto di una finanziaria che ormai sistematicamente viene proposta come finanziaria "snella" per poi trovare contenuto nei collegati, che ormai occupano gran parte delle nostre attività, collegati che non hanno nessun riscontro pratico e nessun interesse non solo per quest'Aula ma nessuno per i destinatari finali che sono i cittadini sardi. E' ora di cambiare passo, è ora di assumerci seriamente anche la responsabilità che ci deriva.

Se un Assessore non ha la maggioranza si dimetta, se una Giunta non ha il consenso della propria maggioranza deve trarne le conclusioni. Se Presidente non ha il coraggio di venire in Aula deve intraprendere un altro mestiere. Credo che questi elementi siano basilari nel rapporto democratico che deve sussistere anche all'interno di un'istituzione così importante come quella che è la massima Assemblea dei sardi, o che almeno tale dovrebbe essere.

Insomma, il mio giudizio su questa legge è un giudizio pessimo, il nostro voto sarà nettamente contrario, e credo che ci sia la necessità di mettere a punto al più presto una programmazione bimestrale, presidente Lombardo, che tenga conto veramente delle esigenze della Sardegna e non solo di quelle di pochi.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'emendamento numero 62 ha facoltà di parlare il consigliere Stochino, relatore di maggioranza.

STOCHINO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Il parere della Commissione è contrario all'emendamento.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore tecnico dei lavori pubblici.

SANNITU, Assessore tecnico dei lavori pubblici. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 21 quinquies.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Rodin ha votato a favore e che i consiglieri Capelli e Uras hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Felice - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 59

astenuti 1

maggioranza 30

favorevoli 33

contrari 26

(Il Consiglio approva).

Passiamo alla votazione finale della legge.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Presidente, sulla legge dirò poco, è già stato detto tutto; vorrei solamente rivolgere un appello ai colleghi della maggioranza e alla Giunta, al vicepresidente La Spisa che è presente, a conclusione della discussione di questa legge, un'altra leggina certamente non determinante per le sorti della Sardegna, in cui abbiamo tentato di svolgere il nostro ruolo di legislatori della Sardegna, sapendo che non è certo questo il compito principale che ci aspetta.

La Sardegna sta prendendo fuoco, le settimane prossime saranno interessate da movimenti, da proteste, da situazioni drammatiche, e in questo il Governo nazionale sta attaccando l'autonomia della Sardegna su vari fronti, sia dal punto di vista istituzionale, ma sulle questioni specifiche (la questione entrate, la questione dei trasporti) tutto ciò di cui abbiamo parlato anche in occasione della discussione di questa legge. Ebbene in questa situazione il Consiglio regionale della Sardegna, la politica in Sardegna dovrebbe essere capace di esprimere il massimo delle sue potenzialità e delle sue capacità di intervento e di risposte ai problemi, e invece siamo in una situazione deprimente in cui non solo non c'è la capacità di dare risposte alte ai problemi della crisi della Sardegna, ma ci si impantana addirittura nella discussione di una leggina senza importanza quale quella che abbiamo appena discusso.

La maggioranza è lacerata, è divisa, questo clima deprimente rischia di indebolire ulteriormente le nostre capacità di intervento. E' chiaro che anche come opposizione abbiamo il dovere di segnalare tutto ciò all'opinione pubblica, e di tentare sommessamente, assessore La Spisa, di dare il nostro contributo. Riunitevi col presidente Cappellacci, rintracciatelo, andatevene in conclave per un paio di giorni, cercate di superare i problemi che avete, se ce la fate ricompattatevi e tornate in Aula…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, voterò contro questa legge per ragioni ovvie, perché è una legge insoddisfacente sotto ogni punto di vista, nonostante sia servita, o meglio serva, solo ed esclusivamente a mantenere un po' di dotazione finanziaria in capo gli enti locali, che sono stati danneggiati dall'inefficienza della macchina pubblica regionale o statale.

Detto questo, Presidente, noi andremo in Conferenza dei Capigruppo, e io mi chiedo, con le assenze che si registrano, sia da questa parte sia da quella parte, come si possa discutere una mozione decisiva come quella sulle entrate senza la presenza del Presidente della Regione. I quotidiani di oggi, Presidente, ci raccontano di una sorta di ricatto che sarebbe in fase di consumazione (con tutti gli effetti negativi che ne derivano) e che coinvolgerebbe la libertà di mobilità che deve essere garantita anche ai sardi, così come è garantita a tutti i cittadini italiani ed europei.

Allora in una situazione come questa, con un centrodestra che proprio non ha interesse alcuno a discutere delle vicende che riguardano la Sardegna, cosa dobbiamo fare? Io suggerisco di andare a cercare il Presidente, se sta male dategli una pastiglia, recuperatelo, diteci quando è disponibile a venire in quest'Aula a fare il suo dovere, e noi discuteremo con lui della questione delle entrate. Perché non possiamo discutere ancora una volta in sua assenza di una materia come questa.

A chi affidiamo la rappresentanza nei rapporti con lo Stato? A qualche funzionario, a qualche Assessore? E' l'autorevolezza del ruolo che deve essere impegnata, del Presidente della Regione che per Statuto rappresenta la Regione, e non si può svincolare da questa funzione. Si dimetta se non è in grado di assolvere al suo ruolo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cugusi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUGUSI (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, anch'io mi stupisco di trovarmi in un'Aula in cui non c'è l'Esecutivo. E' presente circa un terzo della compagine di Giunta; raramente ho visto la presenza di almeno metà dei componenti del Governo Regionale, il Presidente me lo ricordo dai tempi in cui era Assessore del bilancio del Comune di Cagliari; da allora non l'ho più visto neanche io.

Quindi è una preghiera istituzionale quella che rivolgiamo, nel senso che l'istituzione ha il dovere assoluto di garantire questa presenza, altrimenti penso che sia veramente il caso di lasciar perdere. Non ha senso governare in questa situazione. E' un problema di decoro e di dignità di ciascuno di noi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Presidente, intervengo semplicemente per dichiarare il voto contrario all'intera legge da parte del Gruppo Democratico e per ribadire quanto già detto poco fa dal Capogruppo e dagli altri colleghi, e cioè che questa legge si occupa di un problema di grandissima importanza, con provvedimenti di livello assolutamente inadeguato. Considerato il suo contenuto poteva essere discussa benissimo nell'ambito della prima parte del collegato alla finanziaria. Abbiamo perso altri due giorni, forse inutilmente, e abbiamo potuto constatare durante questi due giorni come la forza politica della maggioranza stia diventando sempre più debole, stia diventando sempre più inadeguata ai bisogni di una Regione che invece necessita di una guida forte, decisa e puntuale nella scelta dei temi, nella scelta dei tempi e nella scelta degli argomenti.

Serve una direzione politica diversa, è emerso con chiarezza anche in questa occasione, e noi nell'esprimere il nostro voto contrario alla legge vogliamo ribadire questo concetto fondamentale.

PRESIDENTE. Poiché non ho altri iscritti a parlare dichiaro aperta la votazione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 222/A parte II.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Campus ha votato a favore e che il consigliere Manca ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Felice - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Greco - Lai - Locci - Milia - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 61

votanti 60

astenuti 1

maggioranza 31

favorevoli 35

contrari 25

(Il Consiglio approva).

I lavori si concludono qui. Comunico all'Aula che è stata revocata la convocazione della Commissione d'inchiesta sull'attuazione delle leggi regionali. Convoco la Conferenza dei Presenti di Gruppo per le ore 15 e 30 mentre il Consiglio riprenderà i propri lavori alle ore 16 e 30, per l'esame delle mozioni all'ordine del giorno.

La seduta è tolta alle ore 13 e 46.