Seduta n.304 del 28/02/2012
CCCIV SEDUTA
Martedì 28 febbraio 2012
Presidenza della Presidente LOMBARDO
La seduta è aperta alle ore 16 e 01.
BIANCAREDDU, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 15 febbraio 2012 (296), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che il consigliere regionale Michele Cossa ha chiesto congedo per la seduta del 28 febbraio 2012.
Poiché non vi sono opposizioni, questo congedo si intende accordato.
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
BIANCAREDDU, Segretario:
"Interrogazione Espa, con richiesta di risposta scritta, sul taglio della sede del giudice di pace di Senorbì". (812)
"Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di indire una conferenza di servizi al fine di programmare, in casi di emergenza, l'utilizzo di scorte di gas per il fabbisogno di determinate utenze". (813)
"Interrogazione Porcu - Diana Giampaolo - Uras - Salis - Ben Amara - Agus - Cocco Pietro, con richiesta di risposta scritta, sul mancato avvio dei corsi di formazione professionale previsti dal Piano annuale regionale di formazione professionale 2009 e affidati in gestione diretta ai centri di formazione professionale". (814)
"Interrogazione Barracciu - Bruno, con richiesta di risposta scritta, sulla perdita di centinaia di posti di lavoro tra gli equipaggi sardi di Meridiana fly sostituiti da equipaggi e aeromobili di Air Italy e sulla natura dell'accordo stipulato con la AKFED lo scorso 23 settembre 2011". (815)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.
BIANCAREDDU, Segretario:
"Interpellanza Uras - Cugusi - Cocco Daniele Secondo - Sechi sulla situazione dei lavoratori ex Olivetti in Sardegna, società AGILE Srl, in amministrazione straordinaria (AS)". (309)
"Interpellanza Dessì sulla proroga per la gestione delle concessioni demaniali ai fini di pesca". (310/C-5.)
"Interpellanza Sabatini sulla paventata chiusura della Sezione operativa territoriale dell'Agenzia delle dogane di Arbatax". (311/C-1.)
PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenuta alla Presidenza.
BIANCAREDDU, Segretario:
"Mozione Cocco Daniele Secondo - Uras - Salis - Sechi - Cugusi - Mariani - Zuncheddu sul piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche e di ridefinizione della rete scolastica e dell'offerta formativa per l'anno scolastico 2012-2013". (167)
PRESIDENTE. Constatata la scarsa presenza dei consiglieri in Aula e considerata l'assenza della Giunta, sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 16 e 03, viene ripresa alle ore 16 e 26.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, chiedo una nuova sospensione dei lavori.
PRESIDENTE. Non essendovi opposizioni, sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 16 e 27, viene ripresa alle ore 19 e 08.)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 332/S/A.
Vorrei un attimo di attenzione da parte dell'Aula perché c'è la necessità di fare una comunicazione. L'emendamento numero 187, che è stato approvato e che trasferisce 10 milioni di euro da "interventi per la famiglia" al "fondo nuovi oneri legislativi", ha una destinazione vincolata perché è stato indicato il SC 080024 che è quello relativo agli interventi a favore del sistema dell'istruzione e della formazione professionale. Sono stati presentati numerosi emendamenti che fanno riferimento alla copertura finanziaria del FNOL ma quei 10 milioni di euro non possono essere utilizzati per questo perché hanno, ripeto, una destinazione vincolata, per cui quegli emendamenti potranno essere ammessi soltanto a condizione che si trovi un'altra copertura finanziaria.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Chiedo, se è possibile, se è il momento adatto, il trasferimento dell'emendamento numero 77 all'articolo 4 bis, se l'Aula non ha obiezioni. E' l'emendamento sulla continuità territoriale.
PRESIDENTE. Se l'Aula è d'accordo, spostiamo l'emendamento numero 77 all'articolo 4 bis. Così è stabilito.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.
MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Anche io dovevo chiedere il trasferimento dell'emendamento numero 77, c'è stato un misunderstanding con l'onorevole Maninchedda, ora è tutto a posto.
PRESIDENTE. Ricordo che la settimana scorsa abbiamo sospeso i nostri lavori in fase di votazione dell'emendamento numero 167, uguale al "278", su cui era mancato il numero legale. Era stata richiesta la votazione nominale. Viene reiterata la richiesta.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 167 e 278, uguali.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Diana Giampaolo ha votato a favore e che i consiglieri Locci e Mula hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Cherchi - Contu Felice - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Mulas.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 66
votanti 63
astenuti 3
maggioranza 32
favorevoli 26
contrari 37
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione gli emendamenti numero 168 e 279, uguali.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Approfitto di questo intervento per segnalare che il comma 20 dice: "L'autorizzazione di spesa" - Presidente e Assessore! - "di cui all'articolo 8, comma 14, della legge regionale numero 3 del 2008, destinata all'implementazione di un Piano di sorveglianza…" per la TBC; si parla di "implementazione", ma vorrei ricordare, per una consecutio che mi pare si debba mantenere nelle leggi, che la legge numero 3 del 2008 parla di "mantenimento", per cui stiamo passando dal "mantenimento" all'"implementazione", quando dovrebbe essere normalmente l'inverso, cioè dall'"implementazione" al "mantenimento".
Scriviamo correttamente le cose perché altrimenti passiamo per essere dei matti! Chiedo che, per correttezza, si sostituisca quel periodo con "destinata al mantenimento di un Piano di sorveglianza…". Vedete voi, ma non può essere "implementazione".
PRESIDENTE. L'Aula è d'accordo, lo teniamo presente, ma dovrà essere proposto come emendamento orale al momento della votazione dell'articolo.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Ritiriamo l'emendamento numero 168.
PRESIDENTE. Va bene.
L'emendamento numero 168, uguale al numero 279, è ritirato. Gli emendamenti numero 169 e 280, uguali, erano stati già ritirati. Così come sono stati ritirati gli emendamenti numero 170 e 281, uguali, e gli emendamenti numero 171 e 282, uguali.
(Non è approvato)
Passiamo agli emendamenti numero 173 e 284, uguali. L'emendamento numero 284 è stato ritirato, mentre il numero 173 rimane.
Metto in votazione l'emendamento numero 173. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS (P.D.). Presidente, preannuncio il ritiro dell'emendamento perché non siamo contrari alla risoluzione di Ploaghe. Preannunciamo però la presentazione di un emendamento orale aggiuntivo al comma 25 che consentirebbe alla Giunta di onorare la convenzione sottoscritta il 2 agosto 2010 dall'Assessore della sanità e dall'ASL numero 6 per l'acquisto del centro riabilitativo ad alta intensità di Guspini, struttura all'avanguardia, se è vero com'è vero che, in questi giorni, il Niguarda di Milano pubblicizza, su Raidue, l'acquisto dell'importante attrezzatura chiamata Lokomat per far fronte alle gravi patologie invalidanti a fronte di un aumento progressivo di queste tipologie. Il centro di Guspini, ricordo, detiene, già da tre anni, non solo quello per adulti ma anche quello pediatrico.
(Interruzione)
PRESIDENTE. Onorevole Cuccu, l'emendamento è ritirato. Per me è ritirato! Lo fa suo, onorevole Cuccu?
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Presidente, probabilmente poi ritireremo questo emendamento, però adesso ci dà l'occasione di parlare di questi argomenti, cosa necessaria per assumere decisioni che siano anche consapevoli. L'onorevole Agus ha portato all'attenzione dell'Aula una difficoltà che è presente nella clinica della fondazione di Guspini. Una difficoltà che è all'attenzione della Giunta regionale da diverso tempo; la Giunta regionale, il presidente Cappellacci e l'allora assessore Liori, si impegnarono all'acquisto di questa struttura in una grande assemblea che si tenne a Guspini nell'estate scorsa.
Perché noi interveniamo su questo comma? Perché è nostra intenzione portare all'attenzione dell'Aula questa problematica, e anche provare a trovare delle soluzioni, perché la copertura può essere data senza distogliere i 25 milioni per Ploaghe, infatti si possono trovare 10 milioni anche per la clinica della fondazione di Guspini. Al di là delle responsabilità, oggi abbiamo una situazione e un malato grave che va curato, poi successivamente si stabilirà qual è stata la causa della malattia. Noi proporremo un emendamento orale. Lo facciamo adesso in modo da avere il tempo anche per ragionarci, lo faremo poi dopo quando entreremo nel dettaglio degli articoli, eventualmente chiederemo una votazione per parti e, per poterlo fare ritiriamo questo emendamento, Presidente, so già quello che mi sta domandando.
Noi chiederemo una votazione per parti per proporre un emendamento al comma 25, che prevede una copertura di 10 milioni nell'annualità 2013, 25 milioni nel 2012 e 10 milioni nel 2013 che riguardano Ploaghe e Guspini. Poi la Giunta, mantenendo fede agli impegni che ha assunto per Ploaghe e per Guspini, stabilirà su quale annualità incardinare queste risorse, sulla base dei rapporti che si faranno col commissario, per Guspini e nella trasformazione eventualmente in azienda speciale per Ploaghe.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). Anche io voglio sostenere la posizione portata avanti dall'onorevole Agus ricordando alcuni particolari rispetto a questo centro che ha una sua specialità. Non entro nel merito di quello che è successo in questi anni, però voglio dire che le strutture di alta specialità (ovverossia strutture che nel campo della riabilitazione permettono di dare un servizio intensivo ad alto livello) sono strutture che non possono sparire dalla Sardegna.
Vorrei ricordare che purtroppo tantissime decine e decine di persone, se non addirittura centinaia, che hanno bisogno di riabilitazione intensiva, devono andare fuori dal territorio regionale. Su questa questione, ripeto, abbiamo discusso tante volte e credo che l'idea di salvare Guspini sia legata appunto al fatto che strutture di riabilitazione intensiva ne esistono davvero poche in Sardegna, anzi credo che siano Guspini e un'altra e basta.
Allora, al di là di qualunque altra considerazione, l'operazione di salvataggio è un'operazione corretta, perché prevede che le persone, che hanno bisogno appunto di un'intensità nella riabilitazione, ovverossia di riabilitazione dodici ore al giorno, per un periodo limitato di tempo, possano rimanere in Sardegna. Credo che qualunque altra valutazione vada lasciata ad altri momenti, ma l'idea del collega Agus, di poter dare un equilibrio in questo emendamento, in modo che ci siano finanziamenti congrui per i due centri, quindi anche per Guspini, credo che vada sostenuta, almeno io la sostengo e sarò d'accordo con l'emendamento che il collega vuole fare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, approfitto per spiegare la questione anche ai colleghi che non sono a conoscenza dei dettagli. Ploaghe è una IPAB, per norma di legge l'IPAB, se soppressa, deve essere trasferita al comune, nel momento in cui è trasferita al comune va al comune con tutta la situazione debitoria e dovrebbe essere il comune a farsi carico della gestione, quindi di un'attività che non fa parte della sua missione istituzionale. E' stata quindi, in applicazione alla normativa di legge, scelta come soluzione preferibile quella della trasformazione in ASP, cioè in Azienda dei servizi alla persona. Per fare questo la Regione ha posto a disposizione le somme per la copertura del debito, che è stato valutato in 25 milioni. Preciso che queste somme, in questa fase, risultano coperte con somme prelevate dai fondi regionali, ma questo in quanto dagli uffici c'è stato riferito che le somme che annualmente lo Stato pone a disposizione per il piano dei debiti delle soppresse IPAB, a oggi ammontanti a 3 milioni e mezzo annui, per il passato, per un errore, ancorché finalizzate, erano state riversate nel fondo unico e distribuite tra i comuni. Quindi, nel porre a disposizione 25 milioni di fondi regionali, la Regione non fa altro che reintegrare i fondi statali posti a disposizione per questo scopo. Da qui la giustificazione del perché ci sono queste somme.
Va da sé che la trasformazione in ASP non è sufficiente, va da sé che dovrà essere rivista, ricontrattata, anche con la ASL, l'attività che deve essere svolta, che può essere implementata, ci sono diverse strutture disponibili che a oggi non sono utilizzate, e dovranno essere attribuiti dei nuovi tetti di spesa.
Questo è un presupposto che ci siamo detti e che auspichiamo venga mantenuto. Questo presupposto varrà anche per altre realtà, lo stesso problema c'è al "Gesù Bambino" a Oristano. Il problema c'è nel caso di Guspini, che è una fondazione privata, non è una ex IPAB, quindi l'inquadramento giuridico è completamente differente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DEDONI (Riformatori Sardi). Presidente, anch'io volevo proporre un emendamento orale, proprio perché…
PRESIDENTE. Gli emendamenti orali devono essere proposti quando votiamo il testo, adesso stiamo votando gli emendamenti soppressivi.
DEDONI (Riformatori Sardi). Chiedo scusa, Presidente, intervenivo semplicemente per tenere a mente quello che ricordava testè l'onorevole capogruppo dell'U.D.C., perché ci sono diverse esperienze in Sardegna che segnatamente hanno necessità di essere viste tutte insieme nella proiezione che la sanità non è allocata in un posto o in un altro, ma è diffusa nel territorio, quindi anche tutte quelle realtà che sono di primaria importanza nella riabilitazione vadano insieme a essere viste e ricollocate nel sistema sanitario regionale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, a me pare che sia vero che bisogna complessivamente occuparci delle strutture socio riabilitative, mi sembra che la fondazione di Ploaghe in questo contesto assuma una sua peculiarità. Intanto si tratta di una ex IPAB, com'è stato detto dai colleghi, commissariata dalla Regione dal 2007, è il secondo commissario in carica dal 2007, c'è stato già un progetto, un piano di risanamento che si è concluso nel 2009, che già prevedeva, in attuazione della "23" del 2005, proprio il passaggio in Azienda dei servizi alla persona.
Allora si parlava di una fusione con un altro istituto sassarese, quello delle "Figlie di Maria", oggi la Giunta regionale o, meglio, la maggioranza insieme alla minoranza, insieme al Consiglio, vuole ripresentare quella proposta, tenendo conto del fatto che altri provvedimenti di legge sono stati presentati e non sono stati considerati degni appunto di poter ricevere un'approvazione qui in Consiglio regionale, anche con ritardi, ricordo l'intervento della Presidenza del Consiglio qualche mese fa proprio per portare all'attenzione - con procedure accelerate - dell'Aula la situazione della fondazione "S. Giovanni Battista" di Ploaghe (200 dipendenti, 400 persone assistite, fragili, con disabilità gravi); credo che questa meriti un'attenzione particolare da parte del Consiglio regionale, un'azione di risanamento che porti quell'Istituto, che svolge una funzione fondamentale, non solo per il territorio del nord ovest della Sardegna, a funzionare davvero a pieno regime.
Per cui credo che si arriverà al ritiro dell'emendamento. Comunque ritengo che complessivamente sia compito di questo Consiglio affrontare il tema delle strutture socio-sanitarie che svolgono un lavoro delicato e davvero sostanziale per la nostra Regione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, sono un po' sorpreso da come funziona questo sistema della riabilitazione in Sardegna, perché mi pare che stiamo andando avanti a casaccio; cioè, uno si alza un giorno, inventa un centro e noi poi lo dobbiamo finanziare. Io non sono contro il centro di Oristano, né tantomeno contro quello di Guspini, né contro quello di Ploaghe. Anzi, ho capito, dalle dichiarazioni del collega Steri, che praticamente per quello di Ploaghe non potevamo fare quello che stiamo facendo. Lo dico a tutto il Consiglio, non solo alla maggioranza e non solo all'opposizione, lo dico a tutti, il problema è che noi ci dobbiamo mettere di impegno e, con un po' di buon senso, cercare di fare un piano per questa benedetta riabilitazione; non sappiamo quanto ci costa, non sappiamo quanto ci costano le riabilitazioni nel pubblico e quanto ci costano le riabilitazioni nel privato. Adesso finirà che noi, in una maniera o nell'altra, pubblicizzeremo Ploaghe, pubblicizzeremo Guspini, forse anche Oristano se la Chiesa vorrà farlo.
Insomma, fatto sta che rischiamo di avere una situazione fuori controllo, assolutamente fuori controllo, bisogna che ci mettiamo mano e che facciamo un piano organico di questa materia, perché è una materia destinata a espandersi con l'invecchiamento della popolazione. Più si campa, più ci si ammala, più si hanno patologie serie che portano a inabilità più o meno gravi. Mettiamoci mano, non possiamo semplicemente fare spot, oggi questo, domani quell'altro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
GIAN VALERIO SANNA (P.D.). Presidente, le considerazioni che dovrebbero essere fatte in questo contesto attengono alla forma con la quale noi dobbiamo agire. Nessuno discute che la trasformazione da IPAB in ASP rappresenti un adempimento quasi giuridicamente segnato. Però dobbiamo anche dirci che, in quest'Aula, noi dobbiamo disciplinare tutte quelle condizioni che costituiscono obbligazione a carico della Regione. Poiché la Regione ha firmato degli atti che la impegnano a fare determinate cose, anche per la struttura di Guspini, sarebbe giusto, rispettando un nostro modo di agire, di carattere generale e astratto, che normassimo tutte le fattispecie che attengono la disciplina. Diversamente la Regione non avrebbe dovuto firmare determinati impegni.
Poi, se c'è la struttura di Oristano e si arriverà a definire che anche quella struttura ha una condizione che genera un'obbligazione, la tratteremo quando questa condizione ci sarà. La cosa importante è che la formulazione dell'emendamento tenga conto che ci sia anche una risposta a quello che il collega Meloni ha detto poco fa, poiché questo emendamento non fa altro che mettere gli oneri in carico al Servizio sanitario generale, è del tutto evidente che spetta alla struttura, all'Assessorato, pianificare le modalità con le quali questi servizi devono trovare la loro distinzione fra strutture di riabilitazione di alto livello e di eccellenza per determinate casistiche, distinguendole da quelle strutture che rappresentano una sorta di RSA da mettere nel contesto delle altre strutture che già svolgono queste situazioni.
La definizione non spetta a noi, spetta a chi ha la competenza, a noi spetta il dovere di ricomprendere, in un'azione legislativa, le medesime condizioni che generano in capo alla Regione un'obbligazione giuridica a provvedere; in questo senso, noi sosteniamo che debba essere integrata, allo stato delle cose, quella valutazione con la struttura di Guspini.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (Gruppo Misto). Presidente, mi sembra che siano stati toccati tutti i punti, ovviamente facciamo un tutt'uno della situazione di Ploaghe con quella di Guspini, soltanto occasionalmente non entra negli interventi della Regione la struttura di Oristano. Ha detto bene il collega Meloni che bisognerà, un giorno, fare il punto sulle strutture riabilitative in Sardegna.
Vorrei soltanto precisare che la struttura "San Giovanni Battista" di Ploaghe non nasce come IPAB, diventa una IPAB a seguito di ulteriori interventi che nel passato ci sono stati da parte della Regione di salvataggio di quella struttura. Così come siamo intervenuti a Oristano, così come siamo intervenuti in altre situazioni. Bisognerà decisamente prendere in mano la situazione riabilitativa in Sardegna e stabilire delle regole, delle norme e dei servizi certi, quantificabili, che rendano effettivamente operative queste strutture.
E' chiaro che non possiamo fare a meno di intervenire in centri di eccellenza come quello di Guspini. Nonostante tutti i problemi giuridici che esistono in quella struttura, è quasi un obbligo di civiltà e di impegno istituzionale intervenire perché quelle professionalità, quel servizio, che è di altissimo livello, paragonabile a quello che viene offerto a Oristano, debba continuare a esistere e possibilmente essere migliorato.
E' chiaro che ci sono tante situazioni da vedere, da porre in un regime di legittimità, bisogna intervenire sulla struttura, regolamentare anche gli immobili e porli in sicurezza e riportarli a norma. Credo che, per equità, sia contestuale un intervento per Ploaghe, ormai definito per le note ragioni illustrate dal collega Steri, ma in ogni caso non possiamo esimerci da intervenire seriamente (quantificandolo con un finanziamento sostanzioso), anche per la struttura di Guspini.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Annuncio il voto contrario alla soppressione dei 25 milioni per la Fondazione "San Giovanni Battista", qualora l'emendamento non dovesse essere ritirato così come annunciato, e dico che nulla osta a un emendamento aggiuntivo se si tratta di aggiungere un altro comma che disciplina fattispecie differenti ed evita di creare un calderone con situazioni giuridiche diverse di partenza che corrono il rischio di non produrre l'effetto, oggi raggiungibile, che è quello di salvare Ploaghe, che genera milioni di debiti all'anno non originati dai servizi che eroga e che sono pagati dalla ASL, ma dagli interessi passivi. Quindi, se non interveniamo a coprire il debito, soprattutto con Equitalia, soprattutto con gli oneri previdenziali e assistenziali, corriamo il rischio di intervenire tutti gli anni, come stiamo intervenendo, per pagare i debiti e le more di Equitalia.
Credo che oggi sia importante approvare così com'è questo comma; parallelamente, se si trova la copertura, nulla osta trovare soluzioni aggiuntive, se si trovano le risorse, sia per Guspini che per Oristano, qualora ci siano le condizioni, ma vi prego manteniamo questo comma così com'è per trovare, almeno per questa questione (che, con grande fatica, stiamo avviando a soluzione), realmente una soluzione, non annacquiamola cercando di risolvere situazioni giuridiche diverse nello stesso modo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Presidente, anche io credo che vada ribadita, come hanno detto inizialmente il collega Agus e poi diversi altri colleghi, la volontà di ritirare questo emendamento soppressivo del comma 25. Inutile precisare che, dopo diverso tempo, lo ha ben evidenziato il collega Bruno, si sta cercando di dare una soluzione possibilmente stabile anche per il futuro alla situazione della "San Giovanni Battista" di Ploaghe. E' una situazione che non può andare avanti di questo passo, bene diceva chi mi ha preceduto, che ci sono oneri finanziari e bancari che di fatto creano e generano passività annuali e che, qualora non si intervenisse, sarebbe impossibile farvi fronte. Penso quindi che vada ritirato l'emendamento ma vada comunque manifestata la volontà, da parte dell'intero Consiglio, di affrontare e risolvere anche la situazione che si è verificata in quel di Guspini. Ripeto, credo che vada ritirato l'emendamento, confermato uno stanziamento di 25 milioni per la struttura di Ploaghe e trovata una soluzione anche per la situazione di Guspini.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cocco Pietro per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO (P.D.). Presidente, condividendo alcuni interventi fatti dai colleghi che mi hanno preceduto, dico che certamente il centro di Ploaghe va sostenuto per le cose che sono state già ampiamente dette. Però intervengo per dire che il centro di Guspini non può essere abbandonato a se stesso per una serie di ragioni, prima fra tutte il fatto che il centro di Guspini è un centro convenzionato, convenzione firmata, nell'agosto del 2010, dall'assessore Liori, il quale ha preso impegni precisi nei confronti di quella struttura. E' un centro con 80 posti letto, con quattro vasche riabilitative, di cui una iperbarica, un sistema robotizzato di riabilitazione per adulti e per bambini unico in Sardegna e fra i pochi in Italia, proprio nel 2010, quando era stato convenzionato con la ASL, nel mese di agosto c'erano anche dieci richieste da parte di bambini provenienti dal Nord Italia. Queste cose non accadono se non si è di fronte a una struttura che certamente non garantisce sistemi di riabilitazione adeguati come quel centro garantisce.
Per cui, nessuna situazione generica da affrontare per il centro riabilitativo di Guspini, è una struttura convenzionata per la quale io credo che occorra trovare soluzioni rapidamente senza porre tempo, perché altrimenti non si risolverà certamente. Dobbiamo affrontare oggi, sia il caso di Ploaghe che quello di Guspini. Va fatto, perché altrimenti perderemo un'occasione importante di tenere in piedi una struttura che è unica per la Sardegna.
Noi abbiamo questa strana abitudine di privarci di strutture che funzionano, lo vediamo anche nella sanità pubblica, nei cosiddetti ospedali, abbiamo centri di riabilitazione, ma abbiamo anche centri di chirurgia pediatrica, faccio un esempio, come quello di Iglesias, un centro straordinario, adesso si sta discutendo di fare cose diverse rispetto a quelle. Non sta né in cielo e né in terra!
Per rimanere al caso di Guspini, questo è un centro che noi riteniamo debba essere assolutamente difeso e garantito; le risorse ci sono, voglio dire, facendo un piano nei tre anni che verranno, deve essere assolutamente mantenuta la posizione, perché il centro di Guspini possa stare assolutamente in piedi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (I.d.V.). Credo che sia stato molto esaustivo l'intervento del Capogruppo U.D.C. Giulio Steri. Su questo comma è stata fatta un'amplissima istruttoria, al termine della quale si è giunti a definire una sintesi mettendo in norma quello che si è deciso. Ciò non vuol dire che non si hanno a cuore le problematiche relative sia a Oristano che a Guspini, e che non vi siano le sensibilità dentro questo Consiglio, oltre che all'interno della Giunta, per poter proporre soluzioni anche a quei problemi.
Io credo che l'emendamento verrà sicuramente ritirato e che il comma 25 vada approvato così come è.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Presidente, ritengo che si sia detto molto. Questo è un argomento che probabilmente, più che in Aula, deve essere trattato in Commissione. Il problema di come affrontare il futuro è essenziale, posto che ci stiamo confrontando su una totale assenza della politica, un'assoluta mancanza di responsabilità e di controlli; stiamo parlando di una attività del Servizio sanitario regionale che ha accumulato debiti perché gestita male. Credo che, da parte della politica, ci sia una responsabilità per la mancanza di controlli avvenuta negli anni. Non è pensabile che si possa arrivare a cifre così alte semplicemente perché chi gestiva quella struttura non eseguiva i versamenti all'Inps.
Allora io credo che sia davvero giunto il momento di finirla con gli interventi emergenziali, con gli interventi tampone, con gli interventi a domanda che poi, come vediamo, portano, com'è stato detto, a un pot-pourri di situazioni che possono essere anche completamente diverse.
Io credo che la Regione, che la Giunta, che l'Assessorato, debbano prendersi la responsabilità di affrontare una volta per tutte, come è stato detto, il problema della riabilitazione, dei centri che svolgono una funzione fondamentale, perché purtroppo non esistono strutture pubbliche, gestite direttamente dalle ASL, che svolgono queste altissime e importantissime funzioni di assistenza. Credo che sia necessario intervenire, purtroppo, a questo punto per sanare queste situazioni debitorie, ma ritengo che sia davvero il momento di intervenire perché esista una programmazione reale su base regionale, soprattutto un controllo, e i responsabili, a quel punto, possano davvero risponderne non solo agli occhi della gente, ma anche davanti alla magistratura.
Invito chiaramente al ritiro di questo emendamento, perché non servirebbe a niente, e ringrazio davvero l'opposizione che ha capito che non serviva a niente combattere una battaglia che sarebbe stata tra poveri, spero che non si voglia semplicemente dire, come è stato fatto sinora, che ciò che si fa per la "San Giovanni Battista" si deve fare anche per "Guspini per la Vita" oppure per la "Santa Maria Bambina", credo che si debba davvero tutti insieme chiedere che la politica si assuma le proprie responsabilità davanti ai pazienti di tutta l'Isola.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
VARGIU (Riformatori Sardi). Presidente, questo emendamento, che verrà ritirato, peraltro poco mi avrebbe appassionato al momento del voto, mi offre però un'utile occasione per riprendere le ultime parole del collega Nanni Campus. Cioè, siamo ormai oltre il terzo anno di legislatura e purtroppo, per quanto riguarda l'approccio complessivo rispetto ai problemi della sanità, nulla è cambiato rispetto agli anni precedenti. Noi abbiamo, colleghi che siete attenti all'emendamento che riguarda l'IPAB di Ploaghe, una situazione nota, cioè abbiamo una spesa sanitaria che, in Italia, è ormai al 7,5 per cento del Pil per quanto riguarda il pubblico più un 2,5 o 3 per cento di privato, con previsioni, per i prossimi trent'anni, per effetto dell'invecchiamento della popolazione, di percentuali sul PIL tra il 13-14 per cento, di cui 6-7 per cento sarà a carico dell'out of pocket, cioè dei soldi del privato.
Allora di fronte a una situazione di questo genere, a maggior ragione in una contingenza in cui la spesa sanitaria continua a crescere annualmente mentre il Pil non cresce più, o addirittura torna indietro, è impossibile che noi continuiamo ad andare avanti senza operare delle scelte, cioè è impossibile che noi non iniziamo a valutare i meccanismi attraverso cui la politica di questo Palazzo intende erogare sanità ai sardi.
Tutti i sistemi universalisti europei si stanno interrogando su quali prestazioni occorre tagliare ai cittadini per poter mantenere in piedi un sistema di accesso universale alla sanità. Noi sembriamo sulla Luna, su Marte, in Sardegna cioè pensiamo che, siccome una cosa serve, nel senso che esiste una domanda da parte dei cittadini, allora questa cosa deve essere mantenuta; non abbiamo in testa che è necessario stilare una graduatoria di priorità, che spetta alla politica, che sia equa nella distribuzione dei servizi di assistenza e di sanità al cittadino. E' questa la sfida che abbiamo davanti, a cui questo Consiglio regionale, anche in questa circostanza, si sottrae.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Presidente, intervengo per sottolineare alcune questioni e per dire all'onorevole Campus che, nel frattempo che la politica trovi il modo di assumersi le sue responsabilità in materia di politica sanitaria... scusate, apro una parentesi perchè voglio ricordare a quest'Aula che sono tre anni che la politica sanitaria è assente ingiustificata in questa Regione; l'assenza del piano sanitario, della rete ospedaliera, della riforma, che giace in Commissione, di linee guida di qualsivoglia genere e specie, l'assenza di tutti questi atti testimonia un'assenza ingiustificata della politica sanitaria in questa Regione da tre anni! Dicevo che, in attesa che questa responsabilità venga prima o poi assunta da chi ce l'ha in capo, prima di tutto la Giunta regionale, poi certamente la maggioranza di questo Consiglio regionale, non si possono fomentare guerre tra poveri, ma non si possono fare neanche figli e figliastri!
Allora, in attesa che la politica "disegni" le priorità della sanità in questa Regione, noi abbiamo i dati, abbiamo gli elementi per verificare anche l'opportunità di salvare alcune strutture piuttosto che altre. Tra queste certamente Ploaghe, tema che, in Commissione sanità, abbiamo affrontato in maniera approfondita, ritenendo giusta la strada per salvare, appunto, la struttura, secondo le direttive che già sono state dette. L'altra struttura è certamente Guspini, per quello che rappresenta in termini di servizi sanitari e anche di prestazioni che eroga di alta specializzazione. Pertanto credo che, anche su Guspini, oggi, non domani, vada fatto uno sforzo da questo Consiglio regionale affinché quella struttura, con i servizi, possa continuare a vivere. Si tratta di servizi e di persone che devono essere curate, che hanno il diritto di essere curate, e si tratta anche, in quel caso, di lavoratori che vanno sostenuti. Noi diciamo "sì" a Ploaghe, ma chiediamo a questo Consiglio di fare un ulteriore sforzo anche per la struttura di Guspini, per tutte le cose che già sono state dette bene dal collega Cuccu, dal collega Agus e da altri colleghi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Presidente, intanto credo che non sia necessario mettere in discussione ciò che fa parte già del disegno di legge, cioè il problema di Ploaghe, lo abbiamo visto, lo abbiamo visto insieme a lei, insieme ai Capigruppo, insieme a chi rappresentava quella realtà, e abbiamo trovato la soluzione. Dato che, come diceva qualcuno, non può essere una guerra fra poveri, mi trovo pienamente d'accordo con l'emendamento eventualmente orale che proponeva il collega Cuccu, con la precisazione di carattere giuridico che Steri ha evidenziato. Il problema è l'emergenza Ploaghe, e i venticinque che sono lì testimoniano quella che è un'emergenza che ormai si trascina da diversi anni, senza abbandonare poi la giusta prospettiva che Guspini debba essere sanata nel modo in cui riterremo più giusto.
Quest'anno saniamo Ploaghe e nel comma che si deve mettere portiamo avanti il discorso di Guspini, nel momento in cui troveremo le risorse, perché se no rischiamo di non fare né l'uno né l'altro; li facciamo tutti e due, e di questo sono convinto, con uno sforzo che è necessario, sul quale il ragionamento può essere certamente l'impegno nel 2013, ma poi lungo strada, tanto un assestamento di bilancio prima della fine dell'anno dovrà essere fatto, credo che la penuria di risorse dovrà pur finire, questa vertenza o questo confronto col Governo italiano dovrà arrivare finalmente a portare le giuste aspettative che i sardi, per tutti questi anni, si sono visti negare.
Questo credo che sia il passaggio, senza fare niente di eccezionale, ma solo le cose che devono essere fatte perché le due realtà hanno bisogno di un'attenzione particolare, in termini di risorse, e credo che questo sia il compito che noi questa sera potremmo tranquillamente condividere e approvare nella stessa serata.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, vorrei dire innanzitutto che, almeno per quanto ci riguarda, non è certamente nostra intenzione rimettere in discussione gli impegni su Ploaghe. Confermiamo gli impegni che abbiamo assunto anche nella Conferenza dei Capigruppo e che sono contenuti nel comma 25 di cui stiamo discutendo. Alla fine poi dirò che ritireremo l'emendamento numero 173.
Abbiamo avviato questa discussione per porre all'attenzione della Giunta (prego soprattutto l'assessore La Spisa e gli altri suoi colleghi che sono presenti in Aula) gli impegni che la stessa Giunta (che non voglio confondere con quelli di Ploaghe, perché quelli di Ploaghe non sono impegni della Giunta, è un atto dovuto, è un atto dovuto per le cose che ci ha ricordato testé l'onorevole Steri) ha assunto per il centro di riabilitazione di Guspini. Voglio ricordare che è un centro di alta specializzazione e che è in carico alla ASL da circa un anno e mezzo, questa è la situazione data.
Allora, a me pare, a noi pare, che accettare il suggerimento (che è contenuto negli interventi degli onorevoli Cuccu e Agus) di utilizzare quel comma, attraverso un emendamento orale, rimpinguando la dotazione finanziaria (stiamo parlando di fondi della sanità che non sono soggetti al Patto di stabilità, quindi non sta a me adesso ricordare alcuni aspetti) possa essere un suggerimento spalmato nel biennio, che soddisfa innanzitutto Ploaghe e rispetta gli impegni che abbiamo assunto, però dimostra la sensibilità, e direi anche un impegno e un obbligo morale, della Giunta nei confronti di una struttura che è patrimonio non soltanto di Guspini, ma dell'intero territorio regionale. Poi certamente, come diceva il collega Meloni, dovremo arrivare prima o poi in questo Consiglio regionale a discutere di quanto diceva lui anche sul rapporto tra sanità pubblica e sanità privata; io aggiungerei che, prima o poi, sarebbe interessante in quest'Aula discutere più complessivamente del rapporto tra sanità…
PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.
L'emendamento numero 173 è stato ritirato.
Metto in votazione gli emendamenti numero 174 e 285, uguali. Chi li approva alzi la mano.
(Sono approvati)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 178.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, ritiro gli emendamenti numero 178, 179, 180 e 181.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 182. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 380, che è un emendamento di sintesi degli emendamenti numero 208, 37, 40, 372 e 377.
Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI (Riformatori Sardi). Propongo un emendamento orale. Sopprimere da "legge regionale 14 maggio 2009 numero 1" e aggiungere "sull'articolo 12, commi 1, 2…"…
PRESIDENTE. Onorevole Dedoni, non ho capito nulla, mi deve indicare il punto in cui si deve fare la modifica, mi indichi almeno la riga.
DEDONI (Riformatori Sardi). "Legge regionale…"…
PRESIDENTE. No, mi indichi la riga.
DEDONI (Riformatori Sardi). E' il primo capoverso…
PRESIDENTE. E' la terz'ultima riga del primo capoverso: "legge regionale 14 maggio 2009, numero 1. Sì.
DEDONI (Riformatori Sardi). "Sull'articolo 12, commi 1, 2, della legge regionale 11 maggio 2006, numero 4, e sull'articolo 2, comma 9 della legge regionale 7 agosto 2009, numero 3". L'ho letto.
PRESIDENTE. Sospendo la seduta per due minuti, vi prego di rimanere Aula, in modo tale che i colleghi possano capire di che cosa si sta parlando.
Scusate, colleghi, propongo di sospenderlo, visto e considerato che l'emendamento numero 380 è un emendamento di sintesi di sostitutivi anche parziali e di aggiuntivi, siccome adesso stiamo votando soltanto i soppressivi, allora lo spostiamo direttamente al momento della votazione dei sostitutivi parziali. Va bene? Così potete avere il tempo di approfondire.
(Interruzione)
L'avete già approfondito?
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Sì.
PRESIDENTE. Allora lo votiamo.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Ma non con l'emendamento orale, così come è.
PRESIDENTE. Non c'è l'accordo per l'emendamento orale.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale dell'emendamento numero 380.
PRESIDENTE. E' stata chiesta la votazione nominale dell'emendamento numero 380, che votiamo nella formulazione originaria.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 380.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Sanna Paolo e Uras hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Mulas.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 63
astenuti 2
maggioranza 32
favorevoli 63
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'emendamento numero 183.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Ritiriamo gli emendamenti numero 183, 184, 185, 38 e 186.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli emendamenti sostitutivi parziali.
Metto in votazione l'emendamento numero 56.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 56.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cocco Daniele, Lotto e Piras hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.
Risponde no il consigliere: Solinas Antonio.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Porcu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 66
votanti 64
astenuti 2
maggioranza 33
favorevoli 63
contrari 1
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 375. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione gli emendamenti numero 12 e 36, uguali. Chi li approva alzi la mano.
(Sono approvati)
Gli emendamenti numero 207 e 211 sono decaduti in quanto è stato soppresso il comma 37.
Riprendiamo l'emendamento numero 210 che era stato sospeso.
Ha domandato di parlare il consigliere Sanna Gian Valerio. Ne ha facoltà.
GIAN VALERIO SANNA (P.D.). Presidente, sull'emendamento numero 210, siccome c'è una parte che riguarda il ragionamento che è stato fatto prima dell'inizio della seduta, con riguardo alla possibilità di finanziare una parte di questi, io chiederei di lasciarlo sospeso per poi verificarlo anche come testo base rispetto alla soluzione di quello che è stato concordato.
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, però ci blocca l'articolo 4, perché se non votiamo questo, non possiamo poi procedere.
GIAN VALERIO SANNA (P.D.). Però, siccome c'era un impegno a finanziare l'alta formazione, che qui è contenuto, attenzione, anche bocciare questo, pregiudicherebbe poi quello che è stato concordato. Per cui, poiché cambiano gli importi, è meglio fermarci un attimino piuttosto che…
PRESIDENTE. Sospendo la seduta per cinque minuti.
(La seduta, sospesa alle ore 20 e 02, viene ripresa alle ore 20 e 07.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Colleghi, vi prego di prendere posto.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Allora la proposta è - a base l'emendamento numero 210 - di sostituire l'importo di 25 milioni con 21 milioni e mezzo, e l'importo di 7 milioni con l'importo di 3 milioni e mezzo; la copertura in aggiunta è in aumento UPB S02.02.007, 2012, 3 milioni e mezzo, e in diminuzione UPB S08.02.002, 2012, 500.000 e S01.03.010, 2012, 3 milioni. Con queste correzioni che integrano, votiamo l'emendamento numero 210.
PRESIDENTE. L'Aula è d'accordo?
Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. A completamento di quanto descritto adesso, c'è da precisare che, per la copertura finanziaria, 3 milioni vanno a sconto delle opere cantierabili, così come detto.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Ho dato la copertura che ci avete dato voi!
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sì, che però va a diminuire l'ammontare delle opere cantierabili, così come contenuto poi nel successivo articolo.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Ne siamo consapevoli.
PRESIDENTE. Sono stati modificati gli importi e le relative coperture, per cui anziché la spesa di euro 25 milioni, la spesa è di 21 milioni e 500 mila euro, anziché 7 milioni di euro, sono 3 milioni e500 mila euro; si sono modificate ovviamente le coperture. L'Aula è d'accordo.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 210 modificato.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Mula si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.
Risponde no il consigliere: Meloni Francesco.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Mula.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 65
votanti 63
astenuti 2
maggioranza 32
favorevoli 62
contrari 1
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 41.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, intervengo solo per dichiarare il mio voto di astensione. Capisco l'onorevole Diana che affronta un problema annoso, ma credo che sia opportuno sottolineare anche in questa circostanza che questa è una gestione liquidatoria che dura ormai da tempo; credo che, dal 2005, si sia interrotta ogni attività produttiva, ha avuto un costo variabile anche fino a 4 milioni e mezzo all'anno negli ultimi sette anni, stiamo andando a dire che, per un altro anno, spenderemo altri 3 milioni, anche in un contesto in cui la normativa nazionale di fatto ci impedirebbe ulteriori forme che possono essere assimilate a ricapitalizzazioni.
Speriamo che questa sia veramente l'ultima volta che finanziamo la "Mineraria Silius", poi si affronti o un nuovo bando, in modo che la realtà si regga da sola, oppure si abbia il coraggio di mettere la parola "fine" a questa agonia.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Presidente, il testo dell'emendamento riporta un po' indietro l'orologio delle posizioni assunte dal Consiglio regionale quando parla di supporto alla gestione liquidatoria perché noi, nei due esercizi precedenti, abbiamo sempre cercato di non sostenere le gestioni liquidatorie. Quindi chiederei all'Assessore che cosa cambierebbe se il testo diventasse "al fine di provvedere all'attuazione dell'accordo di programma per il ricollocamento", eccetera eccetera, non citando il supporto alle azioni liquidatorie, altrimenti noi non usciamo dalle gestioni liquidatorie. Se la Giunta non avesse obiezioni a cassare questa parte, noi voteremmo volentieri a favore.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Con il massimo rispetto per il mio Capogruppo, che è il firmatario di questo emendamento, però ricordo a me stesso che l'anno scorso obtorto collo votai a favore perché mi si disse: "Questa volta è l'ultima volta davvero, non se ne parlerà più, stiamo risolvendo il problema". Arriviamo a quest'anno e l'Assessore ci dice: "Stiamo bandendo la gara per l'assegnazione a privati della miniera e della Fluorite di Silius".
Beh, io francamente mi trovo davvero in imbarazzo, per cui mi asterrò, sperando l'anno prossimo di non dover votare contro un emendamento che rifinanzia ancora il mantenimento della gestione liquidatoria. Per cui il voto è di astensione su questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Intervengo solo per chiedere un chiarimento alla Giunta. Era stato espresso parere favorevole solo se non comportava aumento di spesa, quindi vorrei capire se è stata sciolta la riserva.
PRESIDENTE. La Giunta aveva già sciolto la riserva.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Le risorse ci sono.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, per rispettare l'impegno assunto l'anno scorso (io mi astenni l'anno scorso sull'emendamento riguardante la "Mineraria Silius"), quest'anno sono costretto a votare contro. Sono costretto a votare contro perché io vedo questa gestione liquidatoria in finanziaria e in bilancio ormai da otto anni e rischia, questa gestione, di diventare un comma che verrà ripetuto non si sa per quanti anni ancora. Penso che, se avessimo utilizzato, per mandare in pensionamento anticipato i lavoratori delle miniere di Silius, i fondi che abbiamo speso per la gestione liquidatoria, probabilmente avremmo garantito a tutti la pensione senza altri oneri per le finanze regionali.
Detto questo, il mio atto non vuole assolutamente essere contro i lavoratori, ma è un atto assolutamente dovuto perché non possiamo continuare a sperperare così i soldi della Regione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO (P.D.). Io intervengo per... se interessa, soprattutto alla maggioranza, altrimenti non...
PRESIDENTE. Colleghi, stiamo per finire, per cortesia! Grazie.
COCCO PIETRO (P.D.). Presidente, intervengo per sostenere questo emendamento non foss'altro perché il problema delle bonifiche riguarda Silius, riguarda un po' tutta la Sardegna laddove ci sono state attività estrattive, ed è un problema sul quale, concordo con alcuni interventi di chi mi ha preceduto, occorre rapidamente concludere perché non se ne può più di continuare nel tempo a mettere risorse senza vedere i risultati. Questo è un problema che riguarda Silius, riguarda il Sulcis, riguarda altre aree minerarie nelle quali si sono fatte operazioni di questo tipo.
Però, per quanto concerne i 3 milioni di euro, i 2 milioni e 979 mila per Silius, adesso io ho sentito anche l'intervento del collega Maninchedda che parlava della gestione liquidatoria e della necessità magari di raffinare meglio l'emendamento, certamente il mio voto non può che essere favorevole per un intervento che tende a bonificare un territorio che è stato compromesso da tanti anni di lavoro in tal senso. Poi ovviamente vanno tutelati i lavoratori e vanno tutelati coloro che in quel territorio hanno lavorato per tanto tempo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, intervengo solo per iscrivermi al partito dell'onorevole Campus. Mi asterrò, voterei contro volentieri, non lo faccio per stima e rispetto verso il collega Diana che ha presentato l'emendamento. Ma io temo che questi 2 milioni e 979 mila euro siano soldi che distruggono ricchezza, distruggono lavoro e non creano né ricchezza, né lavoro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Presidente, io voterò a favore dell'emendamento Diana. Conosco la vicenda, è una delle tante vicende dolorose che riguardano la nostra Sardegna, la selvaggia, incontrollata e, come dire, subita deindustrializzazione che lascia purtroppo il territorio, tutto il territorio che si è vocato all'attività industriale garantendo anche al resto del paese alcuni ritorni, in una condizione devastante. E' inutile che noi ci mettiamo i prosciutti davanti agli occhi, ci sono persone che vivono anzi che sopravvivono attraverso queste retribuzioni e ci sono situazioni che vanno affrontate all'interno di un quadro dove tutti si prendono la loro responsabilità a incominciare dallo Stato, a incominciare dall'Unione europea, perché alcune vicende sono rimaste in sospeso per mesi e per anni all'esame della Commissione creando grandi problemi anche a persone che si sono dedicate ad affrontare questo tipo di questioni.
Va attivato un tavolo, io lo dico all'Assessore dell'industria. Sarebbe utile che il Consiglio regionale, e parlo della Commissione bilancio insieme alla Commissione industria, avesse il quadro di queste situazioni, che si sapesse esattamente che cosa comporta ogni provvedimento che noi dobbiamo votare sempre all'ultimo momento all'interno di queste finanziarie, e che tipo di intervento strutturato pensa di mettere in campo la Giunta in modo tale che, anche se cambiano le Giunte, lo dico all'Assessore, alla fine quegli interventi vadano seguiti e conclusi come devono essere conclusi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, prima di tutto chiedo un chiarimento perchè mi deve essere sfuggito, per colpa mia, un passaggio. Questo non è un emendamento aggiuntivo ma un sostitutivo totale del comma 19. Se è così, io segnalo che non mi pare sia stata colta l'effettiva portata dell'emendamento, perché nel bilancio, all'UPB 0603023, nel capitolo SC 06.06.93, è previsto "spese per la gestione liquidatoria delle partecipate della Regione autonoma della Sardegna Sigma-Invest e la sua controllata Fluorite di Silius". Per l'appunto esattamente 2 milioni e 979.
Allora le spese per le controllate sono già previste e sono già stanziate. Questo emendamento ha un contenuto differente nel senso che queste somme potranno essere spese solo per la Fluorite Silius e la Sigma-Invest non potrà avere per la gestione liquidatoria più una "lira" dalla Regione e in più amplia perché ci dice che non è solo per la gestione liquidatoria, ma anche per l'accordo di programma e per le bonifiche. Quindi quello che viene rammentato in questo emendamento c'è già nel bilancio, questo emendamento mira a correggere quelle storture e a fare un accordo di programma che consenta di sviluppare l'attività di lavoro, quindi dare buste paga. Voto a favore.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Io voterò a favore di questo emendamento e invito i colleghi a fare altrettanto per una ragione semplicissima, mi scuso per la supponenza con cui faccio questo invito. Noi stiamo parlando, com'è stato detto poc'anzi, di una realtà, il Sarrabus-Gerrei, forse tra le realtà più difficili della Sardegna, e stiamo parlando anche di una gestione liquidatoria che, è vero, dura da troppo tempo. Colgo l'occasione della presenza dell'Assessore dell'industria per dirgli di verificare con molta attenzione anche il bando… scusate!... perché ho la preoccupazione, Assessore, che ci sia il rischio che il bando, così come è formulato, faccia andare la gara deserta! Spero che il suo muovere la testa orizzontalmente sia una rassicurazione soprattutto per chi si candiderà attraverso quel bando, sempre sperando che ci sia qualcuno che si candidi, perché io ho questa preoccupazione; però reitero l'invito a votare a favore perché, ripeto, dentro la gestione liquidatoria c'è anche tutta la gestione relativa al personale e non è giusto che sia il personale, che è l'anello più debole, a pagare.
Certo, se noi avessimo stipulato un accordo di programma a suo tempo non con la Fluorite Silius ma magari con l'associazione dei comuni, con l'unione dei comuni di quel territorio, probabilmente oggi avremmo qualche garanzia in più, anche relativamente ai tempi della gestione liquidatoria;un'altra cosa da dire è che spesso, non è soltanto per Silius, le gestioni liquidatorie servono non tanto per rilanciare le attività produttive ma per tenere in vita chi è incaricato di svolgere la gestione liquidatoria. In quest'Isola, non ci sono liquidatori, a parte la Martellini per la Keller, che siano riusciti a rimettere in produzione un'attività industriale o un'attività estrattiva.
Quindi io capisco perfettamente le preoccupazioni dei colleghi, però, di fronte a un caso come questo, di fronte a responsabilità chiare, attenzione a non scaricare queste responsabilità sui più deboli, sui lavoratori. Per questo, voto a favore e invito a votare a favore.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore dell'industria. Ne ha facoltà.
ZEDDA (P.d.L.), Assessore dell'industria. Presidente, intanto vorrei anticipare all'onorevole Maninchedda, e quindi a tutta l'Aula, che non vi è alcun problema per cassare le parti "supporto della gestione liquidatoria", e quindi sostanzialmente provvedere all'attuazione dell'accordo di programma per il ricollocamento del personale e l'avvio dei ripristini e delle bonifiche ambientali stipulato in data, eccetera, eccetera, a favore della Fluorite di Silius. Vorrei anche dire, forse è sfuggito, nel mio scorso intervento, che il bando è già stato pubblicato e, mi creda onorevole Diana… Presidente, io non so se può interessare, però hanno chiesto delle precisazioni e proviamo a darle. Allora il bando è il bando migliore possibile che si potesse pubblicare, credo anche che ci sia la volontà da parte dell'Assessorato, e quindi di questa Regione, di fare in modo che la gestione liquidatoria possa volgere al termine. L'accordo di programma di cui si parla, come alcuni hanno osservato, tende veramente a garantire i lavoratori, ma soprattutto è molto chiaro nelle attività che gli stessi lavoratori stanno ponendo in essere, nel senso che, da quando sono andati via i polacchi, vorrei ricordare che l'attività di mantenimento in sicurezza e di ripristino è fatta dai dipendenti della Fluorite di Silius.
(Interruzione)
PRESIDENTE. E' stata chiesta la votazione nominale.
(Interruzioni)
L'emendamento orale mi sembra già acquisito, visto che l'Assessore ha dato l'assenso.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 41 modificato.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Corda ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.
Risponde no il consigliere: Salis.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Ben Amara - Campus - Mariani - Meloni Francesco - Mula - Pitea - Porcu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 69
votanti 61
astenuti 8
maggioranza 31
favorevoli 60
contrari 1
(Il Consiglio approva).
Il Consiglio è riconvocato mercoledì 29 febbraio alle ore 17.
La seduta è tolta alle ore 20 e 28.
Allegati seduta
Testo delle interrogazioni, interpellanze e mozione annunziate in apertura di seduta
InterrogazioneEspa, con richiesta di risposta scritta, sul taglio della sede del giudice di pace di Senorbì.
Il sottoscritto,
PREMESSO che:
lo schema di decreto legislativo recante "Revisione delle circoscrizioni giudiziarie - Uffici dei giudici di pace, a norma dell'articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148" prevede la soppressione e l'accorpamento o dislocamento di diversi uffici sul territorio nazionale;
PER QUANTO RIGUARDA la Sardegna, prevede il taglio di 42 sedi dei giudici di pace;
tra i tanti, anche l'ufficio del giudice di pace di Senorbì (Provincia di Cagliari), verrà soppresso definitivamente, salvo che i comuni della Trexenta e del Gerrei, che fanno parte della stessa circoscrizione, decidano di attribuirsi tutte le spese sia del personale che di funzionamento dell'ufficio giudiziario suddetto;
CONSIDERATO che:
l'ufficio del giudice di pace era stato istituito in relazione alla soppressione delle sezioni distaccate delle preture circondariali, consentendo il mantenimento nel territorio dei servizi giudiziari di primaria importanza;
a causa della distanza da Cagliari, amplificata dalla scarsa efficienza della rete dei trasporti (per la maggior parte dei comuni del territorio supera i 60 chilometri) si produrranno conseguenze ancora più gravi e penalizzanti, anche in termini di costi, a carico delle popolazioni, per ottenere il servizio essenziale della giustizia, garantito dalla Costituzione (articolo 24);
la cancellazione della sede del giudice di pace di Senorbì priverebbe il territorio di un servizio pubblico essenziale, in un'area già provata dalla cancellazione e dal ridimensionamento di altri servizi;
la situazione che si verrebbe a creare, quindi, inciderebbe negativamente anche sul sentimento delle cittadine e dei cittadini verso le istituzioni in generale e la giustizia in particolare, aumentando il senso di distacco dalle istituzioni e, di fatto, scoraggiando il ricorso a un servizio essenziale per la vita civile e democratica della comunità,
chiede di interrogare il Presidente della Regione per sapere se sia a conoscenza della situazione di cui in premessa e quali iniziative intenda intraprendere presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e il competente Ministero della giustizia affinché vengano tutelati i cittadini residenti nel territorio, perseguendo l'obiettivo di salvaguardare e rafforzare uno dei servizi essenziali quale è quello della giustizia.
(812)
Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di indire una conferenza di servizi al fine di programmare, in casi di emergenza, l'utilizzo di scorte di gas per il fabbisogno di determinate utenze.
Il sottoscritto,
PREMESSO che:
- nei giorni scorsi, durante la fase più acuta del maltempo che ha determinato la paralisi del traffico pesante su gomma e via mare, si é registrata a Sassari una graduale interruzione nell'erogazione del gas di città a causa della mancanza di adeguato approvvigionamento dai fornitori della materia prima;
- la società Medea, concessionaria di pubblico servizio che eroga il gas anche a numerosi clienti sensibili, ha lamentato, in quel frangente, i ritardi nelle forniture di gas da parte delle ditte convenzionate e ha chiesto alla Prefettura di Sassari, nonché alla Regione, l'attivazione di un tavolo al fine di regolamentare le scorte strategiche per propano commerciale per i concessionari pubblici di reti cittadine, regolamentazione da condividere con i due soli fornitori dell'Isola - Saras e Butangas;
RITENUTO che appare urgente intervenire al fine di evitare, in futuro, l'interruzione di un servizio essenziale che, oltre alle civili abitazioni e alle attività economiche, coinvolge anche ospedali e altre utenze pubbliche sensibili nella città di Sassari,
chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'industria per sapere se:
1) sia a conoscenza dei disagi arrecati alla cittadinanza di Sassari a causa della mancata fornitura del gas di città come scritto in premessa;
2) non ritenga necessario indire una conferenza di servizi che coinvolga le prefetture isolane, i comuni interessati e i maggiori concessionari pubblici delle reti cittadine distributori di GPL in Sardegna, al fine di programmare, in caso di emergenza, la distribuzione della materia prima secondo priorità strategiche, prevedendo, inoltre, scorte minime da destinare a determinate utenze non interrompibili. (813)
Interrogazione Porcu - Diana Giampaolo - Uras - Salis - Ben Amara - Agus - Cocco Pietro, con richiesta di risposta scritta, sul mancato avvio dei corsi di formazione professionale previsti dal Piano annuale regionale di formazione professionale 2009 e affidati in gestione diretta ai centri di formazione professionale.
I sottoscritti,
PREMESSO che:
con la deliberazione n. 41/7 dell'8 settembre 2009 la Regione ha approvato il Piano annuale di formazione professionale 2008/2009 destinando a tale Piano risorse pari a euro 19.413.875, UPB S06.06.004, cap. SC06.1574, di cui euro 5.874.750 per attività a gestione diretta da parte dei centri regionali di formazione professionale;
a seguito di tale deliberazione, in data 27 dicembre 2009, con avviso pubblicato nei principali quotidiani regionali e nei siti www.regione.sardegna.it e www.sardegnalavoro.it, si fissavano dal 25 gennaio 2010 al 24 febbraio 2010, i termini di presentazione di domanda di frequenza ai corsi a gestione diretta dei centri regionali di formazione professionale, poi prorogati con comunicato del 24 febbraio 2010, al 12 marzo 2010, per le sole domande relative al corso n. 090690 per "Pianificatore dell'Ambiente e del Paesaggio";
molti dei 38 corsi, rivolti a laureati e tecnici, riguardano temi di grande attualità come l'ambiente, la bioedilizia, l'ottimizzazione dei consumi energetici;
a tali avvisi hanno fatto domanda oltre 5.000 persone di cui circa 570 ammessi, con determinazione n. 63/4 del 19 gennaio 2011, nelle graduatorie definitive dei 38 corsi previsti (15 per ogni corso);
CONSIDERATO che:
il mancato avvio di questi corsi sta provocando un forte disagio tra gli idonei nelle graduatorie che attendono, a oltre due anni dalla domanda, l'effettivo avvio dei corsi;
TALE RITARDO (tra bando, definizione delle graduatorie, bando per i docenti, effettivo avvio dei corsi), rischia di vanificare il lavoro svolto sia per il venir meno della disponibilità di alcuni degli idonei, che nell'incertezza possono aver scelto altre opportunità di qualificazione professionale, sia per il rischio di perenzione dei fondi regionali 2009 destinati alla formazione professionale;
LA GRAVE situazione del mercato del lavoro in Sardegna, caratterizzato da un tasso di occupazione del 53 per cento, molto inferiore a quello nazionale, con elevatissimi tassi di disoccupazione in particolare di quella giovanile e femminile (il tasso di disoccupazione generale in Sardegna nel primo trimestre 2012 è di 11,3 per cento, nel terzo trimestre 2011 quello femminile è dell'11,8 per cento e quello giovanile, nella fascia d'età 15-24 anni, è superiore al 40 per cento) renderebbe necessaria ben altra solerzia nell'avvio di tutti gli strumenti che possono contribuire attivamente alla qualificazione dell'offerta di lavoro,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per:
CONOSCERE le ragioni del ritardo nell'attuazione dei corsi previsti dal Piano regionale per la formazione professionale del 2009 le cui graduatorie per gli allievi idonei sono chiuse da oltre due anni;
SAPERE se esista un rischio di perenzione dei fondi regionali a valere sul Piano per la formazione professionale 2009 determinato dai gravi i ritardi nell'avvio dei corsi;
RICHIEDERE l'immediata predisposizione dei bandi per i docenti, ad oggi ancora non indetti, e il celere avvio dei corsi di formazione previsti nel Piano per la formazione professionale 2009;
SAPERE se i centri regionali di formazione professionale siano considerati ancora strategici dall'attuale Amministrazione regionale;
chiedere come si intenda procedere in futuro per rendere più efficaci e tempestive le attività previste dai piani regionali per la formazione professionale e, in generale, cosa s'intenda fare per valorizzare esperienze e competenze maturate in Sardegna in questo settore di fondamentale rilevanza per la qualificazione dell'offerta di lavoro e per lo sviluppo della nostra Isola. (814)
Interrogazione Barracciu - Bruno, con richiesta di risposta scritta, sulla perdita di centinaia di posti di lavoro tra gli equipaggi sardi di Meridiana fly sostituiti da equipaggi e aeromobili di Air Italy e sulla natura dell'accordo stipulato con la AKFED lo scorso 23 settembre 2011.
I sottoscritti,
PREMESSO che:
- Meridiana fly Spa, seconda compagnia aerea nazionale dopo il gruppo CAI/Alitalia-Airone, con sede ad Olbia e centro operativo a Malpensa, è attualmente assegnataria di voli di prima fascia, dalla Sardegna verso Roma e Milano Linate, e di rotte periferiche in regime di continuità territoriale;
- l'attuale regime di continuità territoriale è scaduto a fine ottobre 2011 e, nelle more dell'applicazione di nuovi oneri di servizio pubblico e dell'espletamento del bando pubblicato il 12 gennaio 2012 che ha messo a gara le rotte da Alghero, Cagliari e Olbia verso Roma e Milano, Meridiana fly ha sottoscritto l'impegno a non stravolgere il numero dei voli e le frequenze;
- il 18 luglio 2011, in concomitanza con l'approvazione del piano di integrazione con Air Italy Holding, il consiglio di amministrazione di Meridiana fly ha sostituito l'AD Massimo Chieti con il comandante Giuseppe Gentile, fautore nel 2005 della nascita di Air Italy, e socio di riferimento di Air Italy Holding;
- si apprende dal "Resoconto intermedio sulla gestione a settembre 2011" della compagnia Meridiana fly che in data 14 ottobre 2011 Meridiana fly ha perfezionato l'acquisizione di Air Italy con l'acquisto del 100 per cento del capitale sociale di Air Italy Holding Srl, e ha dato vita al nuovo gruppo italiano del trasporto aereo Meridiana fly-Air Italy;
- il 23 settembre 2011, la Regione autonoma della Sardegna e l'AKFED, detentrice del controllo di Meridiana Spa, hanno sottoscritto una lettera di intenti (memorandum of understanding) per la definizione di una partnership pubblico-privata finalizzata allo sviluppo del turismo e del sistema del trasporto aereo del territorio con l'ingresso della SFIRS Spa nel capitale di Meridiana Spa e l'attribuzione di una partecipazione del 15-20 per cento attraverso un aumento di capitale dedicato;
CONSTATATO che:
- Meridiana fly ha in corso di attuazione un processo di ristrutturazione che prevede, oltre al processo di integrazione con Air Italy, l'uscita da rotte e mercati non strategici, la riduzione della flotta e l'utilizzo della cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) per il personale;
- in data 9 febbraio 2011 la società ha formalmente comunicato l'apertura della procedura di mobilità ex legge n. 223 del 1991 per 910 addetti (FTE);
- il 2 novembre 2011, una trentina tra comandanti e copiloti di volo sardi hanno ricevuto comunicazione del trasferimento da Olbia a Cagliari, a partire dal 1° dicembre 2011, ma il 2 dicembre 2011 tale trasferimento è stato revocato e la società ha comunicato il rientro a Olbia causando notevoli disagi ai dipendenti;
- a partire dall'11 gennaio 2012 quasi tutti gli equipaggi di MD82 che risiedono in Sardegna sono stati messi in cassa integrazione e i collegamenti con le rotte da e per la Sardegna sono effettuati, tramite Airbus, da equipaggi in forza al nord Italia inviati ad Olbia e Cagliari e per la gran parte provenienti da Air Italy;
- sono alcune centinaia gli assistenti di volo sardi già collocati in cassa integrazione a rotazione;
VERIFICATO che:
- il piano industriale per il periodo 2011-2015 deliberato nella seduta del 18 marzo 2011 prevede, tra le altre misure, la riduzione del numero di aeromobili in flotta detta tipologia MD82 a favore degli Airbus, con l'effetto di una diminuzione nel parco macchine della compagnia di almeno 10 aeromobili;
- la perdita del posto di lavoro per numerosi piloti di MD82 residenti in Sardegna non sarà compensata dalle poche riconversioni previste, che riguarderebbero solo 140 piloti destinati agli Airbus, mentre per gli altri piloti l'unica certezza è la cassa integrazione fino al 2015;
- la precarietà lavorativa dei piloti e la cassa integrazione con la riduzione delle ore di volo mettono a rischio la validità della licenza di volo; infatti, ai fini del mantenimento della licenza in corso di validità, i piloti devono effettuare un numero minimo di ore di volo e devono ricevere un adeguato addestramento che poi deve essere certificato all'ENAC;
VISTA la risoluzione n. 24 della Quarta Commissione permanente, approvata all'unanimità il 10 febbraio 2011 che impegna il Presidente della Regione ad assumere iniziative immediate per contrastare l'inizio delle procedure di mobilità nei confronti del personale di Meridiana Fly Spa,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti per sapere:
1) se siano a conoscenza dello stato di grave precarietà lavorativa in cui versano i piloti sardi e le centinaia di assistenti di volo sardi dipendenti di Meridiana fly, in particolare a seguito del progetto di integrazione con Air Italy;
2) se siano a conoscenza del "Resoconto intermedio sulla gestione al settembre 2011" di Meridiana e se non ritengano che gli obiettivi strategici della compagnia definiti a partire dal 18 luglio 2011 implichino la precisa strategia da parte del gruppo Meridiana Fly - Air Italy di disfarsi dei lavoratori sardi e di sostituirli con lavoratori del nord Italia per lo più provenienti da Air Italy;
3) quali azioni intendano mettere in atto per contrastare la strategia di cui al punto 2 e per preservare i posti di lavoro a rischio dei piloti e assistenti di volo sardi di Meridiana fly, considerato che la società sta di fatto salvaguardando gli equipaggi del nord Italia a danno degli equipaggi sardi e che il piano di ristrutturazione prevede comunque una notevole diminuzione dei posti di lavoro;
4) se nel momento in cui hanno firmato la lettera di intenti con l'AKFED, detentrice del controllo di Meridiana Spa, per la definizione della Partnership Pubblico-Privata che comporterebbe l'ingresso della SFIRS Spa nel capitale di Meridiana Spa e l'attribuzione di una partecipazione del 15-20 per cento, fossero al corrente della volontà della Compagnia di acquisire Air Italy e se abbiano valutato tutte le relative implicazioni per i lavoratori sardi;
5) quale contropartita e quali garanzie in favore della Sardegna e dei lavoratori sardi abbiano comunque richiesto, lo scorso 23 settembre 2011, alla AKFED;
6) se intendano dar seguito alla lettera di intenti del 23 settembre considerato che il neonato gruppo Meridiana fly - Air Italy sta di fatto, nonostante la lettera di intenti, sacrificando gli interessi dei sardi e della Sardegna;
7) se siano a conoscenza del fatto che una prolungata cassa integrazione possa privare i piloti aerei dei titoli indispensabili al rinnovo delle licenze di volo e quali provvedimenti intendano contrattare con Meridiana Fly perché ciò non accada. (815)
Interpellanza Uras - Cugusi - Cocco Daniele Secondo - Sechi sulla situazione dei lavoratori ex Olivetti in Sardegna, società AGILE Srl, in amministrazione straordinaria (AS).
I sottoscritti,
PREMESSO che:
- lo scorso 2 febbraio 2012 è stato siglato un accordo tra il Ministero dello sviluppo economico, quello del lavoro, la società Agile Srl e diverse regioni italiane tra cui la Calabria, l'Emilia Romagna, il Lazio, la Toscana e la Puglia, concernente la tutela e il reinserimento lavorativo dei dipendenti Agile in AS;
- in Sardegna i lavoratori interessati rappresentano una parte minima dei dipendenti della società Agile, circa una decina, conseguentemente più facilmente ricollocabili anche secondo le modalità individuate nel predetto accordo;
CONSIDERATO che:
- ad oggi non si ha notizia di alcuna iniziativa adottata dagli Assessorati competenti, del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale e dell'industria;
- i lavoratori coinvolti in questa vicenda attendono ancora di essere convocati ad un incontro unitamente alle proprie rappresentanze sindacali, al fine di conoscere quale sia l'intendimento della Regione in relazione alla loro ricollocazione, anche in attuazione del citato protocollo d'intesa,
chiedono di interpellare l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale e l'Assessore regionale dell'industria per conoscere:
1) se la Regione abbia sottoscritto l'accordo in argomento, in caso contrario quali siano le ragioni che l'hanno indotta a non sottoscriverlo e se intenda farlo;
2) come abbia valutato di intervenire a favore dei lavoratori sardi interessati alla vertenza Agile in AS, se sia in atto una istruttoria specifica da parte degli uffici regionali competenti e quali siano i tempi per la attuazione delle eventuali soluzioni individuate;
3) se, infine, intendano convocare i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali al fine di rassicurarli sull'intervento della Regione e sulla decisione dalla stessa eventualmente adottata di non lasciarli in condizione di disparità rispetto ai dipendenti ex Agile residenti nelle regioni firmatarie dell'accordo con i competenti Ministeri. (309)
Interpellanza Dessì sulla proroga per la gestione delle concessioni demaniali ai fini di pesca.
Il sottoscritto,
PREMESSO che:
con deliberazione n. 76/7 del 30 dicembre 2008 la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, ha deliberato "di stabilire che fino all'approvazione da parte della Giunta regionale degli strumenti giuridici, dei criteri e delle procedure più adeguate per il rilascio delle concessioni ai fini di pesca nel demanio marittimo, demanio regionale e mare territoriale, al fine di consentire la regolamentazione e la valorizzazione delle attività produttive di pesca e acquacoltura in Sardegna, restano in vigore le disposizioni contrattuali degli atti di concessione demaniale in corso di validità, per lo svolgimento delle attività di pesca e acquacoltura nel mare territoriale, nel demanio marittimo e/o nel demanio regionale, e sono sospesi i procedimenti in corso per il rinnovo delle concessioni esistenti e per il rilascio di nuove concessioni demaniali ai fini di pesca";
il Tar Sardegna, con la sentenza n. 1061/2011, accogliendo il ricorso n. 102/2008 ed i successivi motivi aggiunti, ha disposto tra l'altro l'annullamento della deliberazione della Giunta regionale n. 75/7 del 2008;
con deliberazione n. 48/51 del 1° dicembre 2011 la Giunta regionale, annullava la deliberazione n. 75/7 del 2008, prevedendo la proroga ulteriore delle concessioni precedentemente prorogate in virtù della deliberazione n. 75/7 del dicembre 2008;
CONSIDERATO che:
con deliberazione n. 53/25 del 4 gennaio 2009 la Giunta regionale ha istituito un gruppo di lavoro interassessoriale per la predisposizione di un disegno di legge che, previo esame della normativa vigente in materia, disciplini le procedure di rilascio e il rinnovo delle concessioni demaniali;
il disegno di legge predisposto dal gruppo di lavoro non è mai stato portato all'attenzione dell'Assemblea per la contemporanea attivazione di un tavolo nazionale nella Conferenza Stato-regioni sulla materia delle concessioni demaniali per finalità turistico-ricettive;
RILEVATO che, a tutt'oggi, molti operatori del settore sono penalizzati dal fatto di non avere una norma definita per l'affidamento dei beni demaniali, creando ingiusti vantaggi a chi usufruisce da molti anni delle proroghe per la gestione delle aree,
chiede di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per conoscere:
quali urgenti provvedimenti intendano assumere al fine di approvare in modo definitivo un quadro normativo di riferimento sulle concessioni demaniali;
entro quale termine saranno avviate le procedure di bando per la gestione dei procedimenti di concessione per le lagune;
entro quale termine e con quali modalità sarà costituito il gruppo di progetto interassessoriale deputato alla gestione delle procedure più idonee e dei criteri di selezione per le diverse tipologie di beni demaniali. (310/C-5)
Interpellanza Sabatini sulla paventata chiusura della Sezione operativa territoriale dell'Agenzia delle dogane di Arbatax.
Il sottoscritto,
PREMESSO che:
- l'Agenzia delle dogane, una delle quattro agenzie fiscali nate il 1° gennaio 2001 dalla riorganizzazione dell'amministrazione finanziaria stabilita dal decreto legislativo n. 300 del 1999, esercita un'importante attività di controllo, accertamento, e verifica riguardante la circolazione delle merci e la fiscalità interna connessa agli scambi internazionali;
- per l'esercizio delle sue attività l'Agenzia delle dogane si avvale di strutture con funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo, le direzioni regionali, interregionali e provinciali, nonché di strutture operative presenti in ambito territoriale, quali gli uffici delle dogane, le sezioni operative territoriali e i laboratori chimici;
- ad Arbatax opera una Sezione operativa territoriale (SOT) che, vista la vicina presenza del porto e dell'aeroporto, è di fondamentale importanza per l'espletamento di tutte le operazioni soggette a pratiche doganali;
- la direzione dell'Ufficio delle dogane di Cagliari ha previsto una riorganizzazione della SOT di Arbatax, disponendo che dal 23 febbraio 2012, temporaneamente, opererà come sportello doganale aperto al pubblico solo nei giorni di martedì e venerdì dalle ore 10 alle ore 16;
- ha previsto, inoltre, che tutte le operazioni connesse con l'arrivo e la partenza dei mezzi di trasporto, attuate nel territorio di competenza della SOT di Arbatax, dovranno essere espletate telematicamente presso l'Ufficio delle dogane di Cagliari e che il pagamento dei diritti accertati con bollette doganali e gli ordini di incasso emessi da altri enti dello Stato, per i quali la Dogana esegue il servizio di riscossione, saranno effettuati presso la sede del capoluogo sardo;
- sempre dal 23 febbraio 2012, le verifiche fisiche sulle merci in entrata e in uscita dal territorio doganale saranno espletate presso la SOT di Arbatax solo nelle giornate di martedì e venerdì da funzionari provenienti dalla sede di Cagliari;
CONSIDERATO che:
- ogni qualvolta sarà necessario un intervento si dovrà richiedere l'invio di un funzionario dal capoluogo con tutte le spese e i disagi che ne conseguono;
- inoltre le disposizioni della direzione dell'Ufficio delle dogane di Cagliari, che prevedono una riduzione degli orari di apertura dello sportello e della presenza del personale presso gli uffici, comportano un inevitabile ridimensionamento della sede ogliastrina e mettono a rischio tutte le attività legate al porto, all'aeroporto e alle realtà commerciali e industriali presenti nel territorio;
PRESO ATTO che tale situazione é destinata a peggiorare poiché l'organico attualmente in forza presso la SOT di Arbatax presto andrà in quiescenza e che esiste il rischio concreto che la Sezione di Arbatax venga accorpata definitivamente all'Ufficio di Cagliari,
chiede di interpellare il Presidente della Regione per conoscere quali iniziative la Regione intenda porre in essere per evitare il depotenziamento e la conseguente chiusura della Struttura operativa territoriale di Arbatax. (311/C-1)
Mozione Cocco Daniele Secondo - Uras - Salis - Sechi - Cugusi - Mariani - Zuncheddu sul piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche e di ridefinizione della rete scolastica e dell'offerta formativa per l'anno scolastico 2012-2013.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- la Giunta regionale con deliberazione n. 4/2 del 26 gennaio 2012 ha approvato le linee guida relative al Piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche e di ridefinizione della rete scolastica e dell'offerta formativa per l'anno scolastico 2012-2013;
- la Regione attraverso linee guida indicate nella suddetta delibera, indica obiettivi annuali per la definizione della rete scolastica regionale;
- la definizione della rete scolastica, si legge nella delibera, deve tener conto dei seguenti elementi:
- la consistenza della popolazione scolastica residente nell'area territoriale di pertinenza;
- le caratteristiche demografiche, orografiche, economiche e socio-culturali del bacino di utenza;
- l'incidenza dei fenomeni di devianza giovanile e criminalità minorile;
- nell'ottica di tale operazione, per l'anno scolastico 2012/2013, secondo gli obiettivi posti dal MIUR nella nota 10309 del 13 dicembre 2011 e nella nota A00DGPER prot. 8220 del 7 ottobre 2011, dovranno essere soppresse, per quanto attiene alle scuole primarie e secondarie di primo grado, 53 autonomie in tutta l'Isola, di talché le autonomie passerebbero da 253 a 200;
RILEVATO che:
- tale operazione di dimensionamento sta generando in tutta l'Isola delle forti tensioni e preoccupazioni sia in capo alle amministrazioni locali, province e comuni, sia in capo ai diretti destinatari degli effetti negativi della manovra, quali gli scolari, i genitori degli stessi, il personale addetto ai servizi, nonché i sindaci delle località interessate;
- ancora una volta i centri maggiormente interessati dall'operazione di dimensionamento saranno i piccoli e disagiati centri montani i quali, già fortemente penalizzati per la mancanza di strutture istituzionali, si troverebbero a vedere compromesso il loro diritto all'istruzione;
- invero, il taglio delle autonomie scolastiche ed il loro accorpamento imporrebbe necessariamente lo spostamento giornaliero degli alunni verso i centri accorpanti con conseguenze drammatiche e fortemente lesive del diritto allo studio costituzionalmente garantito;
- tale scure, inevitabilmente, verrebbe ad abbattersi su territori compromessi, quali quello del Goceano, caratterizzati da un tasso di disoccupazione del 44,70 per cento, con un tasso di dispersione scolastica elevatissimo, con una struttura morfologica del territorio altamente critica e di difficile percorribilità; tutti elementi che hanno contribuito allo spopolamento della zona la quale, attualmente, vanta solo, e complessivamente, 13.000 abitanti;
- l'adozione di provvedimenti quali quelli disposti nella deliberazione n. 4/2 del 26 gennaio 2012 contribuirebbe in maniera preponderante allo spopolamento delle zone suddette ed all'ulteriore degrado delle stesse; circostanze, queste ultime, già rappresentate all'Assessorato di riferimento, dal consiglio d'istituto dell'Istituto di istruzione superiore G.M.Angioy di Bono che per comodità e brevità si allega alla presente;
- inoltre, il dimensionamento determinerebbe necessariamente dei tagli in capo al personale delle autonomie accorpate; tagli che andrebbero ad incidere su un substrato sociale già fortemente provato e colpito dalla crisi occupazionale;
SOTTOLINEATO che tale operazione, per la sua portata rivoluzionaria e per le implicazioni che determina, necessiterebbe di un confronto con tutte le forze interessate caratterizzato da una indagine più approfondita,
impegna l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali,
informazione, spettacolo e sport
1) ad attivarsi presso il Ministero della pubblica istruzione al fine di richiedere una moratoria di un anno dei nuovi tagli, per consentire alla Regione di dotarsi di una legge propria e di attuare una operazione di programmazione consona alla realtà isolana sulla quale deve intervenire;
2) ad attivarsi, nell'eventualità in cui la moratoria non venga concessa, al fine di gestire la problematica in merito alla sorte del personale delle autonomie scolastiche accorpate. (167)