Seduta n.174 del 05/01/2011
CLXXIV SEDUTA
Mercoledì 5 gennaio 2011
Presidenza della Presidente LOMBARDO
indi
del Vicepresidente CUCCA
indi
della Presidente LOMBARDO
indi
del Vicepresidente COSSA
indi
della Presidente LOMBARDO
indi
del Vicepresidente COSSA
indi
della Presidente LOMBARDO
La seduta è aperta alle ore 11 e 11.
MARIANI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 22 dicembre 2010 (167), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Salvatore Amadu, Gian Vittorio Campus, Mario Diana, Rosanna Floris, Giorgio Locci, Cesare Moriconi, Eugenio Murgioni, Antonello Peru, Antonio Pitea, Pietro Pittalis, Teodoro Venceslao Rodin, Adriano Salis e Carlo Sanjust hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 5 gennaio 2011.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 219/S/A.
Proseguiamo con l'esame dell'articolo 2 e degli emendamenti a esso presentati.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2 e dei relativi emendamenti:
Art. 2
Disposizioni nei settori dell'istruzione, socio-assistenziale e del lavoro
1. Al fine di contrastare le situazioni di emergenza persistenti nei settori socio-assistenziali e del lavoro, in deroga a quanto disposto dall'articolo 4 della legge regionale n. 11 del 2006, e successive modificazioni ed integrazioni, sono confermati, per l'anno 2011, i seguenti interventi:
a) la spesa di euro 15.000.000 per il conseguimento delle finalità di cui all'articolo 3, comma 2, lettera b), punto 1) della legge regionale n. 1 del 2009 (UPB S02.03.006);
b) la spesa di euro 10.000.000 per il conseguimento delle finalità di cui all'articolo 3, comma 2, lettera b), punto 2), della legge regionale n. 1 del 2009 relative all'incremento del patrimonio boschivo (UPB S02.03.006);
c) la spesa di euro 10.000.000, per la concessione di sussidi di cui all'articolo 6, comma 1, lettera c), della legge regionale n. 5 del 2009 (UPB S06.06.004);
d) la spesa di euro 30.000.000 per la realizzazione di azioni di contrasto alla povertà secondo le modalità stabilite dall'articolo 3, comma 2, lettera a), della legge regionale n. 1 del 2009 (UPB S05.03.007).
2. La dotazione del Fondo regionale per la non autosufficienza, istituito dall'articolo 34 della legge regionale n. 2 del 2007, per l'anno 2011 è determinata in euro 163.800.000, da integrare con la quota delle risorse assegnate alla Sardegna dal Fondo nazionale per la non autosufficienza previsto dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), ed è alimentato dai seguenti stanziamenti regionali:
a) euro 30.000.000 destinati al potenziamento dell'assistenza domiciliare a favore di anziani in condizioni di non autosufficienza, di cui euro 2.500.000 per le cure domiciliari sanitarie (UPB S05.03.007 - cap. SC05.0681);
b) euro 64.000.000 destinati al finanziamento di programmi personalizzati a favore di persone con grave disabilità, compresi gli interventi previsti dalla legge 21 maggio 1998, n. 162 (Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 104, concernenti misure di sostegno in favore di persone con handicap grave) (UPB S05.03.007 - cap. SC05.0673);
c) euro 10.000.000 destinati al programma "Ritornare a casa" di cui all'articolo 17, comma 1, della legge regionale 11 maggio 2006, n. 4 (Disposizioni varie in materia di entrate, riqualificazione della spesa, politiche sociali e di sviluppo) (UPB S05.03.007 - cap. SC05.0677);
d) euro 9.000.000 destinati al finanziamento delle azioni di integrazione socio-sanitaria (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 febbraio 2001, Accordo Regione Sardegna - ANCI 15 dicembre 2004);
e) euro 50.800.000 destinati al finanziamento di leggi regionali a favore di soggetti con particolari patologie (UPB S05.03.007).
3. È autorizzata la spesa complessiva di euro 24.000.000, in ragione di euro 4.000.000 per l'anno 2011, euro 10.000.000 per l'anno 2012 ed euro 10.000.000 per l'anno 2013, destinata alla costruzione, ristrutturazione e adeguamento di strutture socio-assistenziali e alla prosecuzione e potenziamento del programma straordinario per lo sviluppo dei servizi socio-educativi finalizzato all'istituzione di nuovi centri di accoglienza per la prima infanzia e al miglioramento strutturale di quelli esistenti e dei servizi erogati (UPB S05.03.006 e S05.03.007); in particolare su tali stanziamenti è autorizzata la seguente spesa: a favore del Comune di Ghilarza euro 200.000 per l'acquisizione e ristrutturazione di una struttura da destinare, attraverso apposita convenzione, a sede dell'Associazione Carta di Zuri, quale centro regionale per il monitoraggio e la promozione di iniziative e misure di contrasto alla povertà (UPB S05.03.007).
4. A decorrere dall'anno 2012 è autorizzata, a favore dell'associazione "Carta di Zuri", la concessione di un contributo annuale di euro 100.000 per le spese d'istituto (UPB S03.01.003).
5. È autorizzata, a favore dell'associazione onlus "Villa Chiara" di Olbia, la concessione di un contributo annuale di euro 50.000 per le spese d'istituto (UPB S03.01.003).
6. È autorizzata, nell'anno 2011, la spesa di euro 130.000 quale contributo integrativo per l'annualità 2010 a favore della Fondazione "Costantino Nivola", a copertura delle maggiori spese sostenute per l'acquisizione di opere dalla famiglia dell'artista (UPB S03.02.005).
7. È autorizzata per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013 la spesa di euro 1.300.000 per la realizzazione di attività finalizzate al reinserimento sociale e lavorativo, a favore di persone con provvedimenti penali detentivi e/o in esecuzione penale esterna, gestite da organizzazioni onlus, in raccordo con gli Uffici regionali dell'esecuzione penale esterna, il Centro giustizia minorile e le rispettive magistrature di sorveglianza, di cui euro 100.000 per la realizzazione, all'interno dell'Istituto penale per minorenni di Quartucciu, di attività finalizzate alla rieducazione e alla riabilitazione sociale. Il relativo programma di interventi è approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di politiche sociali (UPB S05.03.009).
8. È autorizzata la spesa di euro 400.000 per l'anno 2011, di euro 500.000 per l'anno 2013 e di euro 600.000 per l'anno 2013, finalizzata alla riorganizzazione della rete dei consultori familiari prevista dall'articolo 8, comma 36, della legge regionale n. 3 del 2008 (UPB S05.03.009).
9. Per l'implementazione e la gestione dei sistemi informativi sanitari è autorizzata la spesa di euro 3.700.000 per l'anno 2011 e di euro 2.500.000 per gli anni successivi; dello stanziamento relativo all'annualità 2011, una quota pari a euro 1.200.000 è finalizzata al saldo delle attività relative all'esercizio 2010 (UPB S05.01.001).
10. È autorizzata, a favore della Questura di Nuoro, la concessione di un contributo annuale di euro 80.000 per la realizzazione e la divulgazione del diario "Diahiò" finalizzato alla promozione della cultura della legalità, dell'ospitalità e della solidarietà (UPB S03.02.003).
11. La Regione concorre ad attuare l'obbligo di istruzione e formazione per almeno dieci anni e sino al conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica professionale entro il diciottesimo anno d'età. Tale obbligo si attua con un piano regionale di intervento da realizzare nelle istituzioni del primo e del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione, costituite dalle istituzioni scolastiche e dalle agenzie formative accreditate, anche attraverso l'apprendistato di cui all'articolo 48 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276 (Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato di cui alla legge 14 febbraio 2003, n. 30). L'intervento della Regione integra i finanziamenti nazionali con risorse proprie nella misura adeguata a ridurre e prevenire gli indici di dispersione scolastica e formativa attraverso azioni specifiche di formazione, informazione, orientamento e accompagnamento atte a favorire l'ingresso, il mantenimento o il reingresso nei percorsi di istruzione scolastica di primo o di secondo ciclo compresi i percorsi di istruzione e formazione professionale. Con disposizioni attuative sono determinati i soggetti gestori e le modalità di presentazione dei piani di intervento. Con un'intesa tra Regione, Ministero del lavoro e Ministero dell'istruzione sono regolamentati i profili formativi dell'apprendistato ai fini dell'espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione per giovani e adolescenti che abbiano compiuto quindici anni di età ai sensi dell'articolo 48 del decreto legislativo n. 276 del 2003.
12. È abrogata la lettera e) del comma 1 dell'articolo 31 della legge regionale 12 giugno 2006, n. 9 (Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali); le funzioni in materia di associazioni pro-loco, previste dal decreto dell'Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio del 5 novembre 1997, n. 887, sono attribuite alla Regione. La spesa prevista per l'attuazione del presente comma è valutata in euro 1.850.000 per l'anno 2011 e in euro 2.000.000 per gli anni successivi (UPB S06.02.001).
13. All'articolo 8 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo), è aggiunto il seguente comma:
"5 bis. Gli interventi di cui agli articoli 2, 4, 5 e 6 sono subordinati al reperimento degli spazi per parcheggi di cui all'articolo 41 sexies della legge 17 agosto 1942, n. 1150 (Legge urbanistica), e successive modifiche ed integrazioni; per gli interventi di cui agli articoli 2, 4, 5 e 6, nell'ipotesi in cui la superficie da adibire a parcheggio sia inferiore a 20 metri quadri, il consiglio comunale può, con propria deliberazione, individuare i casi o le parti del territorio nei quali, a causa dell'impossibilità a reperire gli spazi per parcheggi, l'intervento è consentito previo pagamento di una somma equivalente alla monetizzazione delle aree per parcheggi. I relativi introiti sono finalizzati alla realizzazione di nuove aree da destinare a parcheggio.".
14. La spesa disposta a' termini dell'articolo 2, comma 17, della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale), è rideterminata in euro 200.000 per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013 (UPB S05.03.005)
Emendamento soppressivo totale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
L'articolo 2 è soppresso
(243)
Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Il comma 1 è soppresso.
(168)
Emendamento soppressivo parziale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
Il comma 1 dell'articolo 2 è soppresso.
(271)
Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
La lettera a) del comma 1 è soppressa.
(162)
Emendamento soppressivo parziale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
La lettera a), comma 1, dell'articolo 2 è soppressa.
(270)
Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
La lettera b) del comma 1 è soppressa.
(163)
Emendamento soppressivo parziale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
La lettera b), comma 1 dell'articolo 2 è soppressa.
(269)
Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
La lettera c) del comma 1 è soppressa.
(135)
Emendamento soppressivo parziale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
La lettera c), comma 1 dell'articolo 2 è soppressa.
(268)
Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
La lettera d) del comma 1 è soppressa.
(152)
Emendamento soppressivo parziale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
La lettera d), comma 1 dell'articolo 2 è soppressa.
(267)
Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Il comma 2 è soppresso.
(151)
Emendamento soppressivo parziale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
Il comma 2 dell'articolo 2 è soppresso.
(266)
Emendamento soppressivo parziale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
La lettera a), comma 2, dell'articolo 2 è soppressa.
(265)
Emendamento soppressivo parziale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
La lettera b), comma 2, dell'articolo 2 è soppressa.
(264)
Emendamento soppressivo parziale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
La lettera c), comma 2, dell'articolo 2 è soppressa.
(263)
Emendamento soppressivo parziale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
La lettera d), comma 2, dell'articolo 2 è soppressa.
(262)
Emendamento soppressivo parziale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
La lettera e), comma 2, dell'articolo 2 è soppressa.
(261)
Emendamento soppressivo parziale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
Il comma 3, dell'articolo 2 è soppresso.
(260)
Emendamento soppressivo parziale Campus - Bardanzellu - Ladu - Locci - Petrini - Randazzo - Sanna Paolo Terzo.
Articolo 2
Al comma 3 sono soppresse le parole da: "in particolare su tali stanziamenti" fino alla fine del comma. (8)
Emendamento soppressivo parziale Campus - Bardanzellu - Ladu - Locci - Petrini - Randazzo - Sanna Paolo Terzo.
Articolo 2
Il comma 4 è soppresso.
(3)
Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Il comma 4 è soppresso.
(164)
Emendamento soppressivo parziale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
Il comma 4, dell'articolo 2 è soppresso.
(259)
Emendamento soppressivo parziale Campus - Bardanzellu - Ladu - Locci - Petrini - Randazzo - Sanna Paolo Terzo.
Articolo 2
Il comma 5 è soppresso.
(4)
Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Il comma 5 è soppresso.
(134)
Emendamento soppressivo parziale Steri - Meloni Francesco - Diana Mario.
Articolo 2
All' articolo 2 il comma 5 è soppresso.
(23)
Emendamento soppressivo parziale Uras - Sechi - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
Il comma 5, dell'articolo 2 è soppresso.
(258)
Emendamento soppressivo parziale Campus - Bardanzellu - Ladu - Locci - Petrini - Randazzo - Sanna Paolo Terzo.
Articolo 2
Il comma 6 è soppresso.
(5)
Emendamento soppressivo parziale Steri - Meloni Francesco - Diana Mario.
Articolo 2
All'articolo 2 il comma 6 è soppresso.
(22)
Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Il comma 6 è soppresso.
(133)
Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Il comma 7 è soppresso.
(150)
Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Il comma 8 è soppresso.
(153)
Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Il comma 9 è soppresso.
(154)
Emendamento soppressivo parziale Campus - Bardanzellu - Ladu - Locci - Petrini - Randazzo - Sanna Paolo Terzo.
Articolo 2
Il comma 10 è soppresso.
(6)
Emendamento soppressivo parziale Steri - Meloni Francesco - Diana Mario.
Articolo 2
All'articolo 2 il comma 10 è soppresso.
(21)
Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Il comma 10 è soppresso.
(144)
Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Il comma 11 è soppresso.
(146)
Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Il comma 12 è soppresso
(145)
Emendamento soppressivo parziale Campus - Bardanzellu - Ladu - Locci - Petrini - Randazzo - Sanna Paolo Terzo.
Articolo 2
Il comma 13 è soppresso.
(7)
Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Il comma 13 è soppresso.
(166)
Emendamento soppressivo parziale Campus - Bardanzellu - Ladu - Locci - Petrini - Randazzo - Sanna Paolo Terzo.
Articolo 2
Il comma 14 è soppresso.
(2)
Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Il comma 14 è soppresso.
(149)
Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Il comma 15 è soppresso.
(147)
Emendamento soppressivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Il comma 16 è soppresso.
(167)
Emendamento sostitutivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Nel comma 1, lettera a), le parole "la spesa di euro 15.000.000 .." sono sostituite dalle seguenti: "la spesa di euro 30.000.000 ..."
(165)
Emendamento sostitutivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Nel comma 1 , lettera b), le parole "la spesa di euro 10.000.000 ..." sono sostituite dalle seguenti: "la spesa di euro 20.000.000..."
(148)
Emendamento sostitutivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Nel comma 1 , lettera c), le parole "la spesa di euro 10.000.000 .." sono sostituite dalle seguenti: "la spesa di euro 20.000.000..."
(143)
Emendamento sostitutivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Nel comma 1 , lettera d), le parole "la spesa di euro 30.000.000…" sono sostituite dalle seguenti: "la spesa di euro 60.000.000…"
(138)
Emendamento sostitutivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Nel comma 2 le parole "è determinata in euro 163.800.000..." sono sostituite dalle seguenti: "è determinata in euro 263.800.000..."
(137)
Emendamento sostitutivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Nel comma 2, lettera a), le parole "...euro 30.000.000..." sono sostituite dalle seguenti: "euro 60.000.000...."
(136)
Emendamento sostitutivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Nel comma 2, lettera b), le parole "...euro 64.000.000..." sono sostituite dalle seguenti: "euro 94.000.000..."
(161)
Emendamento sostitutivo parziale Espa - Sabatini - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Porcu.
Articolo 2
L'articolo 2 comma 2 lettera b) è sostituito con il seguente:
"b) risorse regionali per euro 89.500.000 destinate al finanziamento di programmi personalizzati a favore di persone con grave disabilità , compresi gli interventi previsti dalla legge 21 maggio 1998, n. 162 (Modifiche alla L. 5 febbraio 1992, n. 104, concernenti misure di sostegno in favore di persone con handicap grave) (UPB S05.03.007);".
Copertura finanziaria
in aumento
UPB S05.03.007 Cap. SC05.0673
euro 24.500.000
in diminuzione
FNOL euro 1.000.000
UPB S08.0l.001 euro 3.000.000
UPB S08.01.004 euro 21.000.000
(127)
Emendamento sostitutivo parziale Espa - Bruno - Salis - Barracciu - Porcu - Sabatini.
Articolo 2
L'articolo 2 comma 2 lettera b) è sostituito con il seguente:
"b) risorse regionali per euro 89.500.000 destinate al finanziamento di programmi personalizzati a favore di persone con grave disabilità , compresi gli interventi previsti dalla legge 21 maggio 1998, n. 162 (Modifiche alla L. 5 febbraio 1992, n. 104, concernenti misure di sostegno in favore di persone con handicap grave) (UPB S05.03.007);".
Copertura finanziaria
in aumento
UPB S05.03.007 Cap. SC05.0673
euro 24.500.000
in diminuzione .
FNOL euro 1.000.000
UPB S08.0l.001
euro 3.000.000
UPB S08.01.004 euro 21.000.000
(233)
Emendamento sostitutivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Nel comma 2, lettera c), le parole "...euro 10.000.000..." sono sostituite dalle seguenti: "euro 20.000.000...".
(140)
Emendamento sostitutivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Nel comma 2, lettera c), le parole "…euro 10.000.000…" sono sostituite dalle seguenti: "euro 18.000.000…".
(157)
Emendamento sostitutivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Nel comma 2, lettera e), le parole "…euro 50.800.000…" sono sostituite dalle seguenti: "euro 68.800.000…".
(160)
Emendamento sostitutivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Nel comma 3 le parole "È autorizzata la spesa complessiva di euro 24.000.000. in ragione di euro 4.000.000 per l'anno 2011, euro 10.000.000 per l'anno 2012 ed euro 10.000.000 per l'anno 2013…" sono sostituite dalle seguenti:
"È autorizzata la spesa complessiva di curo 48.000.000 in ragione di euro 8.000.000 per l'anno 2011, euro 20.000.000 per l'anno 2012 ed euro 20.000.0000 per l'anno 201..."
(159)
Emendamento sostitutivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Nel comma 2, lettera e), le parole "…euro 100.000…" sono sostituite dalle seguenti: "euro 150.000…".
(158)
Emendamento sostitutivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Nel comma 5 le parole "…euro 50.000…" sono sostituite dalle seguenti: "euro 60.000…".
(156)
Emendamento sostitutivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Nel comma le parole "…euro 130.000…" sono sostituite dalle seguenti: "euro 150.000…".
(141)
Emendamento sostitutivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Nel comma 7 le parole "È autorizzata per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013 la spesa di euro 1.300.000..." sono sostituite dalle seguenti:
"È autorizzata per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013 la spesa di euro 1.500.000..."
(155)
Emendamento sostitutivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Nel comma 8 le parole "È autorizzata la spesa di euro 400.000 per l'anno 2011, di euro 500.000 per l'anno 2012 e di euro 600.000 per l'anno 2013 ..." sono sostituite dalle seguenti:
"E' autorizzata la spesa di euro 450.000 per l'anno 2011, di euro 550.000 per l'anno 2012 e 650.000 per l'anno 2013..."
(139)
Emendamento sostitutivo parziale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Nel comma 9 le parole "...è autorizzata la spesa di euro 3.700.000 per l'anno 2011 e di euro 2.500.000 per gli anni successivi..." sono sostituite dalle seguenti:
"...è autorizzata la spesa di euro 3.000.000 per l'anno 2011 e di euro 2.000.000 per gli anni successivi..."
(142)
Emendamento aggiuntivo Cuccureddu - Steri.
Articolo 2
Nel comma 1 dopo la elttera b) è aggiunta la seguente
"b bis) è autorizzata per il 2011 la spesa di euro 260.000, ai sensi della lettera r), comma 10, dell'articolo 9 della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3. La stessa somma è autorizzata anche per gli anni 2012 e 2013. (UPB S06.02.002)."
(13)
Emendamento aggiuntivo Cuccureddu.
Articolo 2
Al comma 1, dopo la lettera b), è aggiunta la seguente lettera b bis)
"b bis) la spesa di euro 260.000, ai sensi della lettera r), comma 10, dell'articolo 9 della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3. La stessa somma è autorizzata anche per gli anni 2012 e 2013. (UPB 506.02.002)."
(429)
Emendamento aggiuntivo Capelli - Ladu - Sanna Matteo - Artizzu - Cuccureddu.
Articolo 2
Al comma 1 dopo la lettera d) è aggiunta la seguente:
"d bis) la spesa di euro 5.000.000 per il conseguimento delle finalità di cui all'articolo 5, comma 17, della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3.".
in aumento
UPB S02.02.004 (Cap. SC02.0589)
2011 euro 5.000.000
in diminuzione:
UPB S08.01.003 - FNOL
2011 euro 5.000.000"
(211)
Emendamento aggiuntivo Solinas Antonio - Cocco Pietro - Lotto - Agus - Espa.
Articolo 2
Nel comma 3 dopo le parole "...contrasto alla povertà" sono aggiunte le seguenti: "...sentito il parere della Commissione del Consiglio regionale competente."
(59)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Uras - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
Dopo il comma 3 è aggiunto il seguente:
"3 bis. L'Amministrazione regionale, previa deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'Assessore regionale degli enti locali, finanze ed urbanistica, dispone un finanziamento di euro 1.500.000 per l'anno 2011 finalizzato all'adeguamento strutturale e al miglioramento dei servizi delle Case di riposo per anziani, in favore dei Comuni di Sassari (Casa Serena), Alghero (Centro Residenziale Anziani, Iglesias (Casa Serena) in attuazione dei principi e delle finalità della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23, (Sistema integrato dei servizi alla persona) (UPB NI).".
in diminuzione
FNOL euro 1.500.000
in aumento UPB nuova istituzione euro 1.500.000
(299)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Uras - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
Dopo il comma 5 è aggiunto il seguente:
"5 bis. L'Amministrazione regionale, previa deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'Assessore regionale degli enti locali, finanze ed urbanistica, dispone un finanziamento di euro 200.000 per l'anno 2011, in favore dei comuni della Sardegna finalizzato alla realizzazione, completamento, ristrutturazione e ampliamento di ludoteche, in attuazione dei principi e delle fInalità della legge regionale 23 dicembre 2005 n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona).". (UPB nuova istituzione)
In diminuzione FNOL euro 2.500.000
In aumento UPB nuova istituzione euro 2.500.000
(300)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Uras - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
Dopo il comma 3 è aggiunto il seguente:
3 bis. l'Amministrazione regionale, previa deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'Assessore regionale degli enti locali, finanze ed urbanistica dispone un finanziamento massimo di euro 200.000 per l'anno 2011 in favore dei comuni della Sardegna finalizzato alla realizzazione, completamento, ristrutturazione e ampliamento di asili nido, in attuazione dei principi e delle finalità della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona) (UPB nuova istituzione).".
In diminuzione FNOL euro 3.000.000
In aumento UPB nuova istituzione euro 3.000.000
(301)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Uras - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
Dopo il comma 3 è aggiunto:
"3 bis. l'Amministrazione regionale, previa deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'Assessore regionale degli enti locali, finanze ed urbanistica, dispone un finanziamento di euro 200.000 per l'anno 2011, in favore dei comuni della Sardegna finalizzato alla realizzazione, completamento, ristrutturazione e ampliamento di centri di aggregazione sociale, in attuazione dei principi e delle finalità della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona) (UPB Capitolo ).".
In diminuzione
FNOL euro 200.000
in aumento
UPB N.I. nuova istituzione euro 200.000
(302)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Uras - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
Dopo il comma 3 è aggiunto:
"3 bis. L'Amministrazione regionale, previa deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'Assessore regionale degli enti locali, finanze ed urbanistica, dispone un finanziamento di euro 200.000 per l'anno 2011, in favore dei comuni della Sardegna finalizzato alla realizzazione, completamento, ristrutturazione e ampliamento di comunità alloggio per minori, in attuazione dei principi e delle finalità della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona) (UPB Nuova istituzione).".
In diminuzione
FNOL euro 200.000
In aumento
UPB Nuova istituzione euro 200.000
(303)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Uras - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
Dopo il comma 3 è aggiunto:
"3 bis. L'Amministrazione regionale, previa deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'Assessore regionale degli enti locali, finanze ed urbanistica, dispone un finanziamento di euro 200.000 per l'anno 2011, in favore dei comuni della Sardegna finalizzato alla realizzazione, completamento, ristrutturazione e ampliamento di centri di pronto intervento, in attuazione dei principi e delle finalità della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona) (UPB Nuova istituzione).".
In diminuzione
FNOL euro 200.000
In aumento
UPB Nuova istituzione euro 200.000
(304)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Uras - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
Dopo il comma 3 è aggiunto:
"3 bis. L'Amministrazione regionale, previa deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'Assessore regionale degli enti locali, finanze ed urbanistica, dispone un finanziamento di euro 200.000 per l'anno 2011, in favore dei comuni della Sardegna finalizzato alla realizzazione, completamento, ristrutturazione e ampliamento di centri diurni, in attuazione dei principi e delle finalità della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona) (UPB Nuova istituzione).".
In diminuzione
FNOL euro 200.000
In aumento
UPB Nuova istituzione euro 200.000
(305)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Uras - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
Dopo il comma 3 è aggiunto:
"3 bis. L'Amministrazione regionale, previa deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'Assessore regionale degli enti locali, finanze ed urbanistica, dispone un finanziamento di euro 1.000.000 per l'anno 2011, in favore dei comuni della Sardegna finalizzato alla predisposizione, completamento, e diffusione delle Carte dei servizi sociali, al fine di garantire l'informazione ai cittadini, la conoscenza dei diritti e dei livelli essenziali delle prestazioni sociali, la responsabilità dei soggetti erogatori dei servizi, gli elementi di tutela della qualità degli interventi, in attuazione dei principi e delle finalità della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona) (UPB Nuova Istituzione).".
In diminuzione
FNOL euro 1.000.000
In aumento
UPB Nuova Istituzione euro 1.000.000
(306)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Uras - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
Dopo il comma 3 è aggiunto:
"3 bis. L'Amministrazione regionale, previa deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, dispone un finanziamento di euro 500.000 per l'anno 2011, in favore delle associazioni di volontariato della Sardegna, regolarmente iscritte nel Registro regionale presso la Presidenza della Giunta regionale ai sensi della legge regionale 13 settembre 1993, n. 39, finalizzato alla predisposizione e alla gestione di progetti di inclusione sociale, in attuazione dei principi e delle finalità della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona) (UPB Nuova istituzione).".
In diminuzione
FNOL euro 500.000
In aumento
UPB Nuova istituzione euro 500.000
(307)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Uras - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
Dopo il comma 3 è aggiunto:
"3 bis. L'Amministrazione regionale, previa deliberazione della Giunta regionale su proposta . dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, dispone un finanziamento di euro 1.000.000 per l'anno 2011, in favore delle associazioni di promozione sociale della Sardegna, regolarmente iscritte nel Registro regionale presso la Presidenza della Giunta regionale ai sensi della legge n. 383 del 2000, per l'attivazione di servizi e forme, anche sperimentali, di mutualità, reciprocità e solidarietà organizzata e promuovere l'accesso ai diritti da parte dì ogni cittadino in attuazione dei principi e delle finalità della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona) (UPB Capitolo)."
In diminuzione
FNOL euro 1.000.000
In aumento
UPB Nuova istituzione euro 1.000.000
(308)
Emendamento aggiuntivo Sechi - Uras - Zedda Massimo - Ben Amara - Zuncheddu.
Articolo 2
Dopo il comma 3 è aggiunto:
"3 bis. L'Amministrazione regionale, previa deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'Assessore degli Enti locali, Finanze e Urbanistica, dispone un finanziamento di euro 50.000 per l'anno 2011, in favore dei comuni capofila dei PLUS della Sardegna finalizzato alla predisposizione, adeguamento, implementazione, diffusione e gestione dei piani locali unitari dei servizi, in attuazione dei principi e delle finalità della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona) (UPB Nuova Istituzione).".
In diminuzione FNOL 1.500.000
In aumento UPB Nuova Istituzione euro 1.500.000
(309)
Emendamento aggiuntivo Solinas Antonio - Uras - Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo.
Articolo 2
Dopo il comma 5 è aggiunto il seguente comma:
"5 bis. Per gli anni 2011, 2012 e 2013 è autorizzata la spesa di euro 40.000 in favore dell'Associazione "Casa Museo Antonio Gramsci" di Ghilarza, euro 40.000 in favore dell'Associazione "Casa natale Antonio Gramsci" di Ales ed euro 20.000 in favore dell'istituto "Studi e Ricerche Antonio Gramsci" di Cagliari.
Il contributo è corrisposto nella misura dell'80 per cento a titolo di anticipazione. il saldo erogato previa presentazione di autocertificazione del responsabile legale attestante l'utilizzo dei finanziamenti per le finalità assegnate.".
Copertura finanziaria:
in aumento:
UPB S03.02.002
Interventi per manifestazioni e attività culturali
2011 euro 100.000
2012 euro 100.000
2013 euro 100.000
in diminuzione:
UPB S08.01.002
FNOL - parte corrente - mediante riduzione voce 2) lato A
(54)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Sabatini - Lotto - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Barracciu.
Articolo 2
Dopo il comma 5 è aggiunto il seguente:
"5 bis. Nella legge regionale 26 agosto 1988, n. 32, dopo l'articolo 27 è aggiunto il seguente:
"Al fine di garantire pari opportunità e trasparenza nelle azioni riguardanti i finanziamenti e la programmazione del sistema della autonomie locali le funzioni di cui al comma 4 del precedente articolo 27 non possono essere esercitate dai sindaci, assessori comunali, presidenti delle provincie ed assessori provinciali.".
(114)
Emendamento aggiuntivo Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
All'articolo 2 dopo ol comma 5 è aggiunto il seguente:
"5 bis. Per la catalogazione, il restauro e la valorizzazione dei patrimoni documentari degli archivi storici diocesani (UPB S03.01.003), sono stanziati 200.000 euro per la concessione diretta o a favore dei soggetti gestori di contributi straordinari.".
in aumento
UPB S03.01.003
2011 euro 200.000
in diminuzione
UPB S08.01.002
FNOL
2011 euro 200.000
(122)
Emendamento all'emendamento numero 122 aggiuntivo Sabatini - Sanna Gian Valerio - Bruno - Barracciu - Uras - Cocco Daniele.
Articolo 2
All'emendamento n. 122 è aggiunto il seguente periodo: "I contributi sono assegnati sulla base delle consistenze del patrimonio artistico e dell'urgenza degli interventi conservativi.".
(476)
Emendamento aggiuntivo Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Dopo il comma 5 è aggiunto il seguente:
"5 bis. Al fine di accelerare la spesa e perseguire l'efficacia e l'efficienza dell'apparato amministrativo regionale, in deroga alle disposizioni urgenti e per la durata di tre anni, l'indennità di risultato da riconoscere ai dirigenti è stabilita nella misura percentuale esatta a quella della spesa realizzata rispetto a quella attribuita alle rispettive competenze.
Ai direttori generali l'indennità di risultato riconosciuta è pari alla media aritmetica della percentuale di spesa realizzata dai dirigenti direttamente loro sottoposti.".
(123)
Emendamento all'emendamento numero 123 aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Capelli - Sanna Matteo - Bruno.
Articolo 2
All'emendamento 123 è aggiunto il seguente comma:
"5 ter. Per le stesse finalità e per la durata di tre anni, in deroga alla disciplina vigente i comandi di personale anche dirigente, presso gli enti regionali, le agenzie e le società regionali, non possono essere attivati o rinnovati se in scadenza.".
(490)
Emendamento aggiuntivo Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Dopo il comma 5 è aggiunto il seguente:
"5 bis. Al fine di proseguire ed incentivare la campagna di sensibilizzazione pubblica "Sardegna fatti bella" contro l'abbandono dei rifiuti e per la raccolta differenziata nella Regione, sono stanziati per l'esercizio 2011 euro 1.000.000 (UPB S40.05.001)."
in aumento
UPB S04.05.001
2011 euro 1.000.000
in diminuzione
UPB S08.01.002
FNOL
2011 euro 1.000.000
(124)
Emendamento aggiuntivo Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Dopo il comma 5 è aggiunto il seguente:
"5 bis. La commissione tecnica regionale di cui all'articolo 2 della legge regionale 5 dicembre 1995, n. 35 è abolita e l'articolo 2 soppresso. Le valutazioni tecniche ed economiche per l'alienazione dei beni demaniali è effettuata dagli uffici regionali preposti al servizio demanio, sulla base degli indici e dei valori espressi dalle camere di commercio in materia immobiliare.".
(125)
Emendamento aggiuntivo Espa - Bruno - Salis - Barracciu - Porcu - Sabatini.
Articolo 2
All'articolo 2 è aggiunto il seguente comma 14 bis,
"Partecipazione della Regione Sardegna alla Fondazione Faustino Onnis onlus
1. La Regione partecipa, nei modi e nelle forme previsti dalla legge sulle fondazioni, alla Fondazione Faustino Onnis, con sede in Selargius, il cui statuto è stato approvato dal Consiglio comunale in data 27 aprile 2006 con delibera n. 45 ed è registrato in Cagliari con atto notarile il 4 luglio 2007, n. 5265 - IT.
2. Al fine del raggiungimento degli obiettivi della Fondazione di cui a comma 1, la Regione assegna alla Fondazione un contributo annuale di euro 25.000 per l'organizzazione del premio intitolato al poeta Faustino Onnis.".
Copertura finanziaria:
in aumento
euro 25.000
in diminuzione
FNOL
euro 25.000
(128)
Emendamento aggiuntivo Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Dopo il comma 5 è aggiunto il seguente:
"5 bis. L'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Sardegna (ARPAS), al fine di garantire la continuità del lavoro svolto dai dipartimenti con l'utilizzo imprescindibile del personale precario, in considerazione del mancato completamento della dotazione organica prevista, preso atto della carenza di dotazione organica, è autorizzata ad inquadrare attraverso prove selettive concorsuali riservate e per soli titoli, il personale che abbia prestato la propria attività lavorativa nei ex PMP e ARPAS, assunto con contratti a termine, con forme contrattuali flessibili o atipiche o collaborazioni coordinate e continuative, che entro la data di entrata in vigore della presente legge abbia maturato almeno trenta mesi di servizio, anche non continuativi, a partire dal dicembre 2006.".
(186)
Emendamento aggiuntivo Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Dopo il comma 5 è aggiunto il seguente:
"5 bis. Ai fini di garantire la continuità del servizio ed in considerazione della grave carenza d'organico all'interno dell'ARPAS, nella lettera e) del comma 6 dell'articolo 10 della legge regionale 18 maggio 2006, n. 6, le parole "31 dicembre 2004" vengono sostituite con "31 dicembre 2006" e al comma 7 dell'articolo 17, così come modificato dal comma. 22 dell'articolo 3 della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3, le parole "31 dicembre 2004" vengono sostituite con "31 dicembre 2006.".
(187)
Emendamento aggiuntivo Diana Mario - Lai - Stochino.
Articolo 2
All'articolo 2, dopo il comma 5, è aggiunto il seguente:
"5 bis. Al comma 6 dell'articolo 12 della legge regionale 11 maggio 2004, n. 6, le parole "tali disposizioni non si applicano ai contributi assegnati agli enti locali, per i quali permangono le disposizioni di cui all'articolo 3 della legge regionale 9 agosto 2002, n. 15" sono abrogate.".
(203)
Emendamento aggiuntivo Capelli - Dedoni - Cuccureddu.
Articolo 2
Dopo il comma 5 è aggiunto il seguente:
"Al comma 2 dell'articolo 7 della legge regionale 28 dicembre 2009, n.5, il termine "2011" è così sostituito: "2012"."
(208)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Solinas - Bruno - Sabatini.
Articolo 2
Dopo il comma 5 è aggiunto il seguente:
"5. bis. Per l'integrazione delle attività didattiche del Consorzio Uno è stanziato il finanziamento integrativo di 800.000 euro per l'anno 2011.".
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S02.01.009 - SC02.0173
2011 euro 800.000
UPB - FNOL
2011 euro 800.000
(379)
Emendamento aggiuntivo Sabatini - Bruno - Barracciu - Porcu - Sanna Gian Valerio.
Articolo 2
Dopo il comma 5 è aggiunto il seguente:
"5 bis. È rifinanziato il programma previsto dall'articolo 3, comma 1, lettera d), della legge regionale n. 4 del 2010 per l'importo di euro 5.000.000 per l'esercizio 2011.".
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S05.03.006 - SC 05.0656
2011 euro 5.000.000
In diminuzione
UPB FNOL
2011 euro 5.000.000
(380)
Emendamento all'emendamento numero 380 sostitutivo totale Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Cocco Daniele - Porcu.
Articolo 2
L'emendamento 380 è così sostituito:
"1. Il comma 2 dell'articolo 4 della legge regionale 8 febbraio 2010, n.4 è abrogato.
2. Il comma 3 è così modificato: 3. Il piano degli interventi è approvato dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore regionale all'Igiene e sanità, sentito il parere della Commissione consiliare competente da esprimersi entro 20 giorni dalla proposta.".
(475)
Emendamento aggiuntivo Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
All'articolo 2 dopo il comma 6 è aggiunto:
"6 bis. Per la realizzazione dei progetti pilota finalizzati al riuso turistico di Fertilia e San Giovanni di Sinis, all'UPB S04.10.001 sono ripristinati euro 4.000.000 per far fronte all'attuazione dei relativi programmi di intervento.".
In aumento
UPB S04.10.001
2011 euro 4.000.000
In diminuzione
UPB S01.06.001
2011 euro 4.000.000
(121)
Emendamento all'emendamento numero 121 aggiuntivo Cocco Pietro - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Agus - Lotto.
Articolo 2
I progetti di investimento in campo turistico a titolarità comunale di cui al comma 3 dell'articolo 9 della legge regionale 7 giugno 1984, n. 28, e successive modificazioni e integrazioni sono prorogati su base triennale, sia finanziariamente, sia per la loro attuazione, sino al 31 dicembre 2012. All'attuazione e verifica di tali progetti provvede l'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio.
(466)
Emendamento aggiuntivo Steri.
Articolo 2
Dopo il comma 10 è aggiunto il seguente comma 10 bis:
"10 bis. Al fine di consentire l'inquadramento del personale dipendente dell'Associazione regionale degli allevatori, secondo quanto previsto dall'articolo 2, comma 40, della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3, nelle more della adozione da parte della Giunta regionale delle modifiche della pianta organica dell'Agenzia Laore Sardegna, è apportato un incremento di ulteriori euro 1.500.000 sulla somma stanziata di euro 14.000.000 dell'UPB S0.04.001 (Finanziamenti alle agenzie operanti nel settore agricolo).".
Norma finanziaria.
in aumento
UPB S04.001
Finanziamenti alle Agenzie operanti nel settore agricolo
euro 1.500.000
in diminuzione
FNOL
euro 1.500.000
(214)
Emendamento aggiuntivo Vargiu.
Articolo 2
All'articolo 3 dopo il comma 3 è aggiunto il seguente:
"3 bis: Per favorire l'aggiornamento e la formazione degli operatori del sistema della formazione professionale in Sardegna, la Regione adotta azioni di sostegno all'impiego e allo sviluppo delle risorse umane. Le agenzie formative accreditate che abbiano dovuto ricorrere all'utilizzo della CIGS propongono e gestiscono progetti formativi rivolti ai propri dipendenti per un massimo di 450 ore annue per promuovere un sempre migliore rapporto con la programmazione regionale dello sviluppo e del lavoro e per supportare la professionalità degli operatori del settore. Il personale dipendente impegnato in tali attività manterrà la continuità retributiva.".
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S02.02.001
Programmazione e politica della formazione e del sistema formativo
2011 euro 600.000
2012 euro ---
2013 euro ---
in diminuzione
UPB S08.01.002
Fondo speciale di parte corrente per nuovi oneri legislativi
2011 euro 600.000
201 2 euro ---
20l3 euro ---
(457)
Emendamento aggiuntivo Steri - Diana Mario - Meloni Francesco - Maninchedda.
Articolo 2
All'articolo 2, dopo il comma 11, è inserito il seguente comma 11 bis:
"11 bis. Per favorire l'aggiornamento e la formazione degli operatori del sistema della formazione professionale in Sardegna, la Regione adotta azioni a sostegno all'impiego e allo sviluppo delle risorse umane. Le agenzie formative accreditate che abbiano dovuto ricorrere all'utilizzo della CIGS propongono e gestiscono progetti formativi rivolti ai propri dipendenti per un massimo di 450 ore annue per promuovere un migliore rapporto con la programmazione regionale dello sviluppo e del lavoro e per supportare la professionalità degli operatori del settore. Il personale dipendente impegnato in tali attività manterrà la continuità retributiva.".
(12)
Emendamento all'emendamento numero 12 aggiuntivo Dedoni - Vargiu.
Articolo 2
Alla fine dell'emendamento n. 14 sono aggiunte le seguenti parole:
"Il personale cessato dal servizio nel periodo dal 1° gennaio 2007 al 31 dicembre 2009 è ricompreso nelle graduatorie dei dipendenti ammessi a partecipare alle progressioni professionali di cui agli accordi relativi ai medesimi anni, con attribuzione, nella rispettiva categoria o area di inquadramento, del livello economico superiore a quello di appartenenza, con decorrenza, ai fini economici, dal primo giorno del mese antecedente la data di collocamento in quiescenza.".
(470)
Emendamento all'emendamento numero 12 aggiuntivo Pittalis - Dedoni.
Articolo 2
Alla fine dell'emendamento n. 14 sono aggiunte le seguenti parole:
"Per assicurare con carattere di continuità la prosecuzione delle attività svolte, i dipendenti a tempo indeterminato, comandati presso l'Amministrazione, le agenzie e gli enti regionali da oltre i 6 mesi, alla data di entrata in vigore della presente legge, possono essere inquadrati negli organici, rispettivamente dell'Amministrazione, delle agenzie e degli enti medesimi. L'inquadramento è disposto a domanda secondo le modalità e i criteri previsti dall'articolo 18 della legge regionale 14 giugno 2000, n. 6, nella categoria professionale corrispondente a quella di appartenenza con il connesso trattamento retributivo e con la salvaguardia della retribuzione in godimento. La domanda deve essere presentata entro trenta giorni decorrenti dalla data di entrata in vigore della presente legge ed è accolta nei limiti della dotazione organica e delle risorse disponibili nei bilanci.".
(471)
Emendamento all'emendamento numero 12 aggiuntivo Dedoni - Vargiu.
Articolo 2
Alla fine dell'emendamento n. 14 sono aggiunte le seguenti parole:
"I dirigenti dell'Amministrazione regionale, agenzie ed enti compreso l'Ente foreste, che per almeno un anno nell'ultimo quinquennio abbiano prestato servizio di ruolo come ufficiali del Corpo forestale e di vigilanza ambientale ed il cui rapporto di lavoro non sia stato risolto per demerito, entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, a domanda degli interessati, possono essere reinquadrati nel Corpo medesimo con la qualifica posseduta di dirigente.".
(472)
Emendamento aggiuntivo Steri - Diana Mario - Vargiu.
Articolo 2
All'articolo 2, dopo il comma 11, è inserito il seguente comma 11 bis:
"11 bis Le risorse stanziate nel "Fondo da ripartire per gli oneri derivanti dalla contrattazione collettiva" (UPB S0l.02.003) relativo ai dipendenti dell'Amministrazione, degli enti e delle agenzie regionali di cui alla legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (Disciplina del personale regionale e dell'organizzazione degli uffici della Regione), nell'importo di euro 6.548.000, nonché le risorse sussistenti negli appositi fondi per le progressioni professionali relative all'anno 2010 sono conservate nel conto dei residui, sino al 31 dicembre 2011, in deroga all'articolo 60 della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11 (Norme in materia di programmazione, bilancio e contabilità della Regione). Le predette risorse sono utilizzate per l'attuazione delle progressioni professionali previste dal contratto collettivo regionale limitandone gli effetti economici a decorrere dal gennaio 1° gennaio 2010. I criteri applicativi sono definiti in sede di contrattazione regionale anziché in quella integrativa; le risorse sussistenti nei medesimi fondi dell'Amministrazione, degli enti e delle agenzie relative agli anni precedenti costituiscono economie di bilancio. Al fine di adeguare le modalità di alimentazione dei fondi per le progressioni professionali a quelle previste dai contratti nazionali di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni le somme corrispondenti agli incrementi di livello retributivo, conseguiti dai dipendenti mediante procedure di progressione professionale finanziate con le risorse dei relativi fondi, sono riassegnate a detti fondi a seguito della cessazione dal servizio a qualunque titolo, a decorrere dall'anno 2010, dei dipendenti che ne abbiano fruito. Gli enti soggetti all'applicazione della legge regionale n. 31 del 1998, i cui oneri di funzionamento gravano su risorse proprie, provvedono a quantificare le risorse da destinare alla finalità dei commi 1 e 2 attenendosi ai criteri e ai parametri utilizzati per il personale dell'Amministrazione, degli enti e delle agenzie regionali.".
(14)
Emendamento aggiuntivo Maninchedda - Sanna Giacomo - Steri - Vargiu - Diana Mario.
Articolo 2
In attuazione di quanto previsto dal DAPEF alla pagina 21, relativo al punto primo (Potenziamento degli investimenti a favore del capitale umano e della società della conoscenza).
Dopo il comma 11 è aggiunto il seguente:
"11 bis. Entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore del lavoro, approva un programma che prevede l'assegnazione di un contributo a favore delle micro, piccole e medie imprese aventi sede legale o operativa in Sardegna a copertura del 70 per cento delle spese sostenute per la partecipazione dei titolari o del personale a corsi di aggiornamento, promossi da enti accreditati o da associazioni di imprese, finalizzati a favorire i processi di efficienza aziendale, competitività, innovazione in materia tecnologica, sicurezza e salute dei lavoratori, valorizzazione del capitale umano. Il contributo è concesso nella misura massima di euro 500 ad azienda. Per tali finalità è autorizzata nell'anno 2011 la spesa di euro 1.000.000 (UPB S02.02.001).".
Copertura finanziaria
in aumento
UPB S02.02.001
Programmazione e politica della formazione e del sistema formativo
2011 euro 1.000.000
2012 euro ---
20l3 euro ---
in diminuzione
UPB S08.01.002
Fondo speciale di parte corrente per nuovi oneri legislativi
2011 euro 1.000.000
2012 euro ---
2013 euro ---
mediante riduzione della riserva di cui alla voce 2) della tabella A allegata al disegno di legge finanziaria
(32)
Emendamento aggiuntivo STERI - DIANA Mario.
Articolo 2
All'articolo 2, dopo il comma 11, è inserito il seguente comma 11 bis:
"11 bis. L'Amministrazione regionale è autorizzata, per un periodo di tre anni, ad erogare contributi e agevolazioni finanziarie a giovani professionisti che intendano aprire un nuovo studio professionale. I criteri e le modalità per l'erogazione, che devono tenere conto del tipo di attività che si intende svolgere, della situazione economica e della votazione di laurea del richiedente, sono stabiliti con deliberazione della Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. In particolare può essere prevista la concessione di contributi a fondo perduto in percentuale del 40 per cento del finanziamento richiesto e comunque in misura non superiore a euro 10.000 in favore di: a) giovani con età inferiore a quaranta anni, finalizzati al supporto alle spese di impianto dei nuovi studi professionali, mediante: a.1) progetti di avvio e/o sviluppo di studi professionali, con priorità per quelli organizzati, nelle forme previste dalla legge, in modo associato od intersettoriale tra giovani professionisti; a.2) programmi per l'acquisizione di beni strumentali innovativi e tecnologie per l'attività professionale, in coerenza con le iniziative regionali di sviluppo e standardizzazione delle tecnologie dell'informazione e della conoscenza; a.3) progetti finalizzati a garantire la sicurezza dei locali in cui si svolge l'attività professionale; b) giovani già abilitati alla professione di età non superiore ai trentadue anni che non rientrano nella lettera a) per spese di acquisizione di strumenti informatici, partecipazione a corsi e iniziative di formazione. Inoltre, può essere erogato ai giovani professionisti, di età non superiore ai 30 anni, che si siano qualificati nei primi 10 posti della graduatoria finale per il superamento dell'esame di abilitazione alla propria categoria professionale, a partire da due anni precedenti l'entrata in vigore della presente legge e che non abbiano già usufruito di borse, premi o incentivi analoghi, un contributo una tantum per un ammontare non superiore a 3.000 euro ciascuno. Per le finalità di cui al presente comma è autorizzata, per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, la spesa di euro 1.000.000. A questo scopo l'UPB S08.01.002 è incrementata di una pari somma per gli anni 2010, 201 1 e 2012 a valere sul FNOL.".
(190)
Emendamento aggiuntivo Sanna Giacomo - Steri - Vargiu - Diana Mario.
Articolo 2
In attuazione di quanto previsto dal DAPEF, pagina 26, punto 2 (Razionalizzazione e modernizzazione della macchina amministrativa mediante un piano organico di semplificazione dei
procedimenti).
Dopo il comma 13 è aggiunto il seguente:
"13 bis. Nell'articolo 20 della legge regionale 22 dicembre 1989, n. 45, sono apportate le seguenti modifiche ed integrazioni:
a) nel comma 4, dopo le parole "piano urbanistico comunale" sono aggiunte le seguenti "entro un termine comunque non superiore a 6 mesi dalla data di adozione di cui al comma 1.";
b) dopo il comma 4 è aggiunto il seguente: "4 bis. Decorso il termine di cui al precedente comma 4, si applicano le norme di cui all'articolo 26 della legge regionale 13 dicembre 1994, n. 38, intendendosi la competenza dei Comitati direttamente in capo all'Assessore regionale degli enti locali, finanze ed urbanistica;
e) Il comma 7 è sostituito dal seguente: "7. Dalla data di adozione del piano di cui al primo comma si applicano le norme di salvaguardia di cui all'articolo 12 del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, per un termine perentorio comunque non superiore a 30 mesi. Detto termine si applica anche ai piani ed agli atti presupposti già adottati anche se non pubblicati sul BURAS.".
(33)
Emendamento aggiuntivo Maninchedda - Sanna Giacomo - Steri - Vargiu.
Articolo 2
Dopo il comma 13, è aggiunto il seguente:
"13 bis. Dopo il comma 5 bis dell'articolo 31 , comma 5, della legge regionale 22 aprile 2002, n. 7 (legge finanziaria 2002), sono aggiunti i seguenti:
5 ter. Il termine di novanta giorni di cui al comma 5 è perentorio ed il comune competente può procedere, dopo la sua decorrenza, alla pubblicazione dello strumento urbanistico.
5 quater. Con motivata determinazione del direttore generale della pianificazione urbanistica territoriale, il termine di novanta giorni di cui al comma 5 può essere sospeso, per gravi ragioni, per una sola volta e per il tempo strettamente necessario, comunque non superiore a sessanta giorni.
(34)
Emendamento aggiuntivo Locci - Campus - Randazzo - Petrini - Ladu - Bardanzellu - Sanna Paolo Terzo - Gallus - Lai - Tocco - Peru - Murgioni - De Francisci - Rodin.
Articolo 2
Dopo il comma 14 è inserito il seguente:
"14 bis. Per la riduzione delle liste d'attesa è autorizzata nell'anno 2011 la spesa complessiva di euro 30.000.000 di cui:
a) euro 15.000.000 per prestazioni di diagnostica strumentale;
b) euro 10.000.000 per visite specialistiche ambulatoriali;
c) euro 5.000.000 per progetti obiettivo mirati alla riduzione delle liste d'attesa chirurgiche e di riabilitazione;
la ripartizione nell'ambito delle aziende sanitarie deve avvenire sulla base del riferimento alle quote di finanziamento ordinario, con valori compensati sulla base dei progetti da presentare preventivamente alla valutazione del competente Assessorato regionale, tenuto conto della complessità delle procedure e della consistenza delle liste d'attesa. Deve comunque essere prevista un'assegnazione del 30 per cento delle somme globali stanziate nell'ambito due attività delle strutture private convenzionate.".
Copertura finanziaria
in aumento
UPB S05.01.004
Spese finalizzate al miglioramento ed al controllo del Servizio sanitario
2011 euro 30.000.000
in diminuzione
UPB S01.03.010
Interventi da realizzarsi mediante strumenti di programmazione negoziata e PIA
2011 euro 30.000.000
(9)
Emendamento all'emendamento numero 9 sostitutivo totale Vargiu - Meloni Francesco.
Articolo 2
L'emendamento n. 9 è sostituito dal seguente:
"All'articolo 2 dopo il comma 14 sono aggiunti i seguenti:
l4 bis. Per la riduzione delle liste d'attesa è autorizzata complessivamente la spesa aggiuntiva di euro 25.000.000, di cui:
a) euro 11.000.000 destinati a prestazioni in regime di ricovero ospedaliero, di cui euro 8.000.000 al settore pubblico ed euro 3.000.000 al settore privato;
b) euro 14.000.000 destinati a prestazioni a carattere ambulatoriale e/o strumentale, di cui euro 8.000.000 al settore pubblico ed euro 6.000.000 al settore privato.
L'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale predispone, entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, un programma completo degli interventi, concentrato sulle prestazioni che presentano maggiori criticità per ogni ASL.
l4 ter. È autorizzata per gli anni 2011 e seguenti una spesa massima di euro 5.000.000 per le attività di postacuzie da svolgersi nelle RSA del territorio regionale. A tal fine ogni ASL dovrà predisporre entro 90 giorni dalla pubblicazione sul BURAS della presente legge, un progetto di espansione dell'attività delle RSA del proprio territorio che riguardi sia quelle già operative sia quelle eventualmente da attivare, purché munite di parere di congruità ai sensi della legge n. 10 del 2006. Ai progetti di espansione deve corrispondere, nel primo triennio, una progressiva riduzione del costo delle attività di ricovero ospedaliero tradizionale di entità almeno pari al quaranta per centro del contributo richiesto per l'espansione delle attività di RSA. Il programma deve prevedere il pareggio completo, su base annua, delle somme ottenute ed impiegate per espandere le attività di RSA entro il sesto anno dall'inizio del progetto. Il progetto di cui al precedente alinea dovrà essere incluso tra gli obiettivi dei direttori generali delle Aziende sanitarie locali ed il suo mancato rispetto determina l'automatica decadenza dei direttori generali.".
Copertura finanziaria
in aumento
UPB S05.01.004
Spese finalizzate al miglioramento ed al controllo del servizio sanitario
2011 euro 30.000.000
UPB S01.03.010
Interventi da realizzarsi mediante strumenti di programmazione negoziata e PIA
2011 euro 30.000.000
(467)
Emendamento all'emendamento numero 9 modificativo Giunta Regionale.
Articolo 2
Liste d'attesa per 26.000.000
Copertura finanziaria
SPESA
in aumento
UPB S05.01.004
Spese finalizzate al miglioramento ed al controllo del Servizio sanitario
2011 euro 26.000.000
in diminuzione
UPB S01.03.010
Interventi da realizzarsi mediante strumenti di programmazione negoziata e PIA
2011 euro 5.000.000
UPB S05.01.003
ENTRATA
Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie
2011 euro 4.000.000
in aumento
UPB E361.003
Recuperi e rimborsi in capo all'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio
2011 euro 17.000.000
(483)
Emendamento aggiuntivo Espa - Caria - Sabatini - Salis - Mariani - Meloni Valerio - Bruno - Uras - Barracciu - Porcu.
Articolo 2
Dopo il comma 14 è inserito il seguente:
"14 bis. Per la riduzione delle liste d'attesa è autorizzata nell'anno 2011 la spesa complessiva di euro 30.000.000. Il finanziamento è ripartito alle ASL secondo criteri definiti dal competente Assessorato e sulla base dei Piani aziendali di governo delle liste d'attesa da attuarsi secondo gli indirizzi del Piano nazionale di governo delle liste d'attesa e successive norme di regolamentazione regionale. Una quota del finanziamento, entro il limite massimo del 30 per cento delle risorse assegnate è utilizzata dalla ASL per l'acquisizione di prestazioni da parte di erogatori privati, provvisoriamente accreditati con le ASL, ulteriori rispetto a quelle già contrattate dalle stesse ASL ai sensi dell'articolo 8 e articolo 30 della Legge regionale 28 luglio 2006 n. 10", una quota non superiore al 5 per cento è destinata alla verifica della produttività degli operatori sanitari con particolare riferimento al numero di prestazioni svolte in intramoenia rispetto al quelle svolte nel orario ordinario di lavoro.".
Copertura finanziaria
in aumento
UPB S05.0l.004
Spese finalizzate al miglioramento ed al controllo del Servizio sanitario
2011 euro 30.000.000
in diminuzione
S01.03.0l0
Interventi da realizzarsi mediante strumenti di programmazione negoziata e PIA
201 euro 30.000.000
(417)
Emendamento aggiuntivo Vargiu - Steri - Sanna Giacomo.
Articolo 2
Dopo il comma 14 dell'articolo sono inseriti i seguenti commi 14 bis e 14 ter:
"14 bis. È autorizzata per l'anno 2011 una spesa, volta esclusivamente alla riduzione delle liste d'attesa, di 6.000.000 per le prestazioni cliniche e di diagnostica strumentale e di 4.000.000 per quelle di ricovero ospedaliero, per un totale di 10.000.000 di euro. Il fondo è destinato per una quota non inferiore a 8.000.000 di euro alle strutture private accreditate con il servizio sanitario regionale. Entro trenta giorni dall'approvazione délla presente legge l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale predispone un apposito programma mirato ad una precisa riduzione dei tempi di attesa per le prestazioni per le quali il tempo di attesa è più lungo. In tale provvedimento introduce il sistema a doppio canale per distinguere le prestazioni che, pur non rivestendo carattere d'urgenza, presentano caratteristiche tali da consigliare l'abbreviazione dei tempi d'attesa da quelle che non presentano problemi di carattere temporale. Il provvedimento è soggetto al parere della Settima Commissione permanente.
14 ter. È autorizzata per gli anni 2011 e seguenti una spesa massima di 7.000.000 di euro per le attività di postacuzie da svolgersi nelle RSA del territorio regionale. A tal fine ogni ASL dovrà predisporre, entro novanta giorni dalla pubblicazione sul BURAS della presente legge, un progetto di espansione dall'attività delle RSA del proprio territorio che riguardi sia quelle già operative sia quelle eventualmente da attivare, purché munite di parere di congruità ai sensi della legge n. 10 del 2006. Ai progetti di cui al comma precedente deve corrispondere, nel primo triennio, una progressiva riduzione del costo delle attività di ricovero ospedaliero tradizionale di entità almeno pari al quaranta per cento del contributo richiesto per l'espansione délle attività di RSA. Il programma deve prevedere il pareggio completo, su base annua, delle somme ottenute ed impiegate per espandere le attività di RSA entro il sesto anno dall'inizio del progetto. Il progetto di cui al precedente alinea dovrà essere incluso tra gli obbiettivi dei direttori generai: delle Aziende sanitarie locali e il suo mancato rispetto determina la automatica decadenza dei direttori generali.".
(439)
Emendamento di sintesi degli emendamenti numero 9, 467, 417, 439 sostitutivo totale Diana Mario - Steri - Vargiu - Sanna Giacomo - Locci - Maninchedda - Petrini - Sanna Paolo Terzo - Campus - Bardanzellu - Ladu.
Articolo 2
L'emendamento n. 9 è sostituito dal seguente:
All'articolo 2 dopo il comma 14 sono aggiunti i seguenti:
"l4 bis. Per la riduzione delle liste d'attesa è autorizzata complessivamente la spesa aggiuntiva di euro 21.000.000, di cui
a) euro 9.000.000 destinati a prestazioni in regime di ricovero ospedaliero, di cui euro 6.000.000 al settore pubblico ed euro 3.000.000 al settore privato;
b) euro 12.000.000 destinati a prestazioni a carattere ambulatoriale e/o strumentale, di cui euro 6.000.000 al settore pubblico ed euro 6.000.000 al settore privato.
L'Assessore dell'igiene e sanità predispone, entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, un programma completo degli interventi, sentita la competente commissione consiliare, secondo criteri definiti dallo stesso assessorato.
l4 ter. È autorizzata per gli anni 2011 e seguenti una spesa massima di euro 5.000.000 per le attività di postacuzie da svolgersi nelle RSA del territorio regionale. A tal fine ogni ASL dovrà predisporre, entro novanta giorni dalla pubblicazione sul BURAS della presente legge, un progetto di espansione dell'attività delle RSA già operative nel proprio territorio. Tali progetti devono mirare alla progressiva riduzione del costo delle attività di ricovero ospedaliero tradizionale in rapporto alla espansione dell'attività di assistenza attraverso le RSA nell'arco di un quadriennio.".
Copertura finanziaria
in aumento
UPB S05.01.004
Spese finalizzate al miglioramento ed al controllo del servizio sanitario
2011 euro 26.000.000
In diminuzione
UPB S01.03.010
Interventi da realizzarsi mediante strumenti di programmazione negoziata e PIA
2011 euro 26.000.000
(494)
Emendamento aggiuntivo Diana Mario - Steri - Sanna Giacomo - Vargiu.
Articolo 2
Dopo il comma 14 dell'articolo 2 sono inseriti i seguenti:
"14 bis. Ai sensi dell'articolo 4, comma 1, della legge regionale n. 11 del 2006 e successive modifiche e integrazioni, al fine di dare attuazione alle previsioni del DAPEF (in particolare alle pagine 62-63) dopo il comma 5 dell'articolo 2 sono introdotte le disposizioni che seguono:
11 bis. in attesa dell'approvazione del nuovo Piano sanitario regionale si provvede alla razionalizzazione della rete ospedaliera in applicazione dei criteri e del procedimento di cui ai commi che seguono.
11 ter. L'intervento di ristrutturazione deve essere coerente con i seguenti criteri, già contenuti nel Patto per la salute e negli atti di programmazione regionale nazionale vigenti:
a) dotazione posti letto 4/1000 abitanti, di cui 3 per acuti e 1 per riabilitazione e lungo degenza post acuzie;
b) tasso di ospedalizzazione 180/1000 abitanti;
c) tasso di utilizzazione de posti etto non inferiore al 75 per cento;
d) riserva tendenziale fino al 10 per cento dei posti letto di degenza ordinaria al posto letto di day hospital;
e) istituzione di camera a pagamento e di spazi per l'esercizio della libera professione intramuraria per una quota di posti letto fino al 10 per cento non calcolata nell'indice di 3 posti letto per acuti.
11 quater. Dovrà, inoltre, tenersi conto dei dati demografici e socio economici della Regione delle
caratteristiche del territorio, delle infrastrutture e della rete viaria. In ogni caso i criteri esposti devono essere correlati con l'esigenza di assicurare livelli minimi di assistenza in tutto il territorio regionale. Per quanto concerne le aziende ospedaliero universitarie dovrà tenersi conto della relativa normativa applicabile.
11 quinquies. A questo scopo entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge con deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, sentito il parere vincolante della competente Commissione consiliare, sono approvate direttive alle ASL e alle aziende ospedaliere ed ospedaliero universitarie. Le direttive dovranno prevedere la partecipazione al sistema sanitario delle strutture private, favorendo la parziale riconversione in posti letto di riabilitazione e lungo degenza post acuzie; in presenza di motivate esigenze potrà prevedersi l'assegnazione di ulteriori posti letto anche per acuti.
11 sexies. Entro quarantacinque giorni dall'adozione delle direttive di cui al comma 4 che precede le aziende sanitarie deliberano la proposta di riduzione di posti letto delle unità operative che nel biennio precedente hanno registrato un tasso di occupazione inferiore al 75 per cento salvo che per le unità operative il cui tasso di occupazione trovi giustificazione nelle condizioni previste dai criteri che precedono e dalle direttive di cui al comma 4 che precede per le quali deve essere proposto il mantenimento dei posti letto. Può essere, inoltre, proposto il mantenimento o l'accredito di ulteriori strutture in relazione alle quali sussistano adeguati esigenze da motivare espressamente.
11 septies. Successivamente, entro trenta giorni dal ricevimento delle proposte, con deliberazione della Giunta regionale, sentito il parere vincolante della competente Commissione consiliare, si provvede ad approvare un piano di riorganizzazione, provvedendo anche a riassegnare gli eventuali posti letto disponibili. Il piano deve contenere una temporizzazione del procedimento che deve terminare entro tre anni dall'approvazione del piano stesso.
11 octies. I termini di cui ai precedenti commi devono intendersi come perentori e il mancato rispetto degli stessi comportala decadenza del legale rappresentante dell'azienda.".
(441)
Emendamento aggiuntivo Cocco Pietro - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Agus - Diana Giampaolo.
Articolo 2
Dopo il comma 14 è aggiunto il seguente:
"14 bis. Le esecuzioni di sfratto agli alloggi di edilizia residenziale pubblica passati in giudicato, entro il 2010, sono prorogati di 12 mesi. Nello stesso tempo dei 12 mesi AREA provvede ai processi di sanatoria sulla base dei requisiti per l'accesso agli alloggi di edilizia residenziale.".
(25)
Emendamento aggiuntivo Solinas Antonio - Cocco Pietro - Lotto - Agus - Espa.
Articolo 2
Sostituzione dell'articolo34. comma 11, della legge regionale n. 6 del 2008 in materia di personale ed uffici dei consorzi.
Dopo il comma 14 è aggiunto il seguente:
"14 bis. I consorzi di bonifica prevedono l'assunzione nelle proprie dotazioni organiche, per almeno sei mesi di ciascun anno, del personale che ha prestato a favore dei consorzi attività lavorativa con contratto a tempo determinato per almeno tre contratti stagionali alla data del 31 dicembre 2010. Il personale di cui al presente comma può essere utilizzato mediante convenzione con altri enti. anche in deroga alle disposizioni di cui all'articolo 2, in attività di manutenzione del territorio e tutela ambientale. Tale ultima previsione si applica, limitatamente alle convenzioni fra l'Ente acque della Sardegna e i consorzi di bonifica, al personale che ha svolto la propria attività lavorativa nelle opere trasferite all'ENAS, ai sensi della legge regionale n. 19 del 2006, che abbia maturato il requisito delle 453 giornate lavorative alla data del 10 novembre 2010. I posti vacanti nelle dotazioni organiche dei consorzi di bonifica derivanti dalla cessazione, a qua1sasi titolo, di rapporti di lavoro a tempo indeterminato sono coperti mediante la trasformazione a tempo indeterminato dei contratti di lavoro delle corrispondenti categorie di cui al presente comma nel rapporto di uno a due.".
(57)
Emendamento aggiuntivo Diana Giampaolo - Bruno - Sanna Gian Valerio - Barracciu - Agus - Cocco Pietro.
Articolo 2
Dopo il comma 14 è aggiunto il seguente:
"14 bis. È autorizzata la spesa di euro 1.200.000 per il 2011 e per i successivi anni 2012 e 2013, quale implementazione dei finanziamenti destinati ai percorsi di alta formazione previsti dal programma Master and Back affinché possano essere reintegrati i tirocini quale macro area dei percorsi suddetti.".
Copertura finanziaria
in aumento:
2011 euro 1.200.000
2012 euro 1.200.000
2013 euro 1.200.000
UPB S02.02.007
in diminuzione:
UPB S08.01002 FNOL parte corrente
2011 euro 1.200.000
2012 euro 1.200.000
2013 euro 1.200.000
(62)
Emendamento aggiuntivo Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Dopo il comma 14 dell'articolo 2 è aggiunto il seguente:
"14 bis. L'Amministrazione regionale promuove la riqualificazione energetica e funzionale del patrimonio edilizio scolastico regionale. A tale fine vara un piano volto a:
a) adeguare gli edifici scolastici alle norme vigenti in materia di agibilità, sicurezza e igiene;
b) favorire il risparmio e l'abbattimento dei costi energetici degli stessi edifici, attraverso interventi di miglioramento della loro efficienza energetica.
Per tale piano è istituito un fondo di euro 75 milioni per l'anno 2011 e di euro 100 milioni per gli anni 2010 e 2011.
I criteri di riparto per l'attribuzione delle somme e il programma di interventi è predisposto entro 60 giorni dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport di concerto con l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio che, prima della definitiva approvazione, lo sottopongono alla competente Commissione consiliare che esprime parere entro 20 giorni.".
Copertura finanziaria
in diminuzione
Tabella A
Fondo nuovi oneri legislativi parte corrente
competenza
2011 euro 75.000.000
competenza
2012 euro 100.000.000
competenza
2013 euro 100.000.000
(130)
Emendamento aggiuntivo Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Dopo il comma 14 dell'articolo 2 è aggiunto il seguente:
"14 bis. L'Amministrazione regionale promuove la riqualificazione energetica e funzionale del patrimonio edilizio scolastico regionale. A tale fine vara un piano volto a:
a) adeguare gli edifici scolastici alle norme vigenti in materia di agibilità, sicurezza e igiene;
b) favorire il risparmio e l'abbattimento dei costi energetici degli stessi edifici, attraverso interventi di miglioramento della loro efficienza energetica.
Per tale piano è istituito un fondo di euro 75 milioni per l'anno 2011 e di euro 100 milioni per gli anni 2010 e 2011.
I criteri di riparto per l'attribuzione delle somme e il programma di interventi è predisposto entro 60 giorni dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport di concerto con l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio che, prima della definitiva approvazione, lo sottopongono alla competente Commissione consiliare che esprime parere entro 20 giorni.".
Copertura finanziaria
in diminuzione
Tabella A
Fondo nuovi oneri legislativi parte corrente
competenza
2011 euro 75.000.000
competenza
2012 euro 100.000.000
competenza
2013 euro 100.000.000
(131)
Emendamento aggiuntivo Diana Mario - Zedda Alessandra - Lai - Locci - Sanjust - Steri.
Articolo 2
Dopo il comma 14 è aggiunto il seguente:
"14 bis. Nella legge regionale 8 agosto 2006, n. 12, è aggiunto il seguente articolo:
Art. 22 bis (Piano annuale per l'edilizia residenziale a canone moderato)
1. Una quota pari al 25 per cento delle risorse destinate da AREA alle finalità di cui all'articolo 8, comma 1, viene impiegata per l'acquisto sul libero mercato, previo bando ad evidenza pubblica, di abitazioni da destinare alla locazione a canone moderato.
2. Le abitazioni di cui al comma 1 devono rientrare in una delle seguenti tipologie:
a) abitazioni ultimate da non più di un anno e non ancora utilizzate;
b) abitazioni in costruzione;
c) abitazioni da costruire.
3. Il Presidente della Regione provvede, con proprio decreto, ad apportare le modifiche allo Statuto di AREA che dovessero eventualmente rendersi necessarie al fine di dare attuazione al presente articolo, secondo la procedura prescritta dalla presente legge.
4. La Giunta regionale individua le modalità di attuazione del comma 1 con propria deliberazione, previo parere della Commissione consiliare competente per l'edilizia residenziale pubblica, da fornirsi entro il termine di dieci giorni dalla richiesta, trascorsi i quali il parere si intende acquisito.
(193)
Emendamento aggiuntivo Diana Mario - Murgioni - Peru - Stochino.
Articolo 2
Dopo il comma 14 è aggiunto il seguente:
"14 bis. I commi 2 e 3 dell'articolo 8 delle Norme di attuazione del piano stralcio per l'assetto idrogeologico (legge 18 maggio 1989, n. 183, articolo 17, comma 6 ter, decreto legislativo n. 180 del 1998 e successive modifiche e integrazioni) sono abrogati.".
(194)
Emendamento aggiuntivo Diana Mario - Murgioni - Peru - Stochino.
Articolo 2
Dopo il comma 14 è aggiunto il seguente:
"14 bis. L'articolo 7 della legge regionale 25 novembre 2004, n. 8, è abrogato.".
(195)
Emendamento aggiuntivo Diana Mario.
Articolo 2
Dopo il comma 14 è aggiunto il seguente:
"14 bis. Il comma 1 dell'articolo 29 della legge regionale 18 maggio 2006, n. 5, è sostituito dal seguente:
1. Il trasferimento per atto tra vivi è sempre consentito purché sia data prova dell'effettivo trasferimento dell'azienda con le modalità previste per le aziende non soggette a registrazione.".
(200)
Emendamento aggiuntivo Espa - Sabatini - Bruno - Barracciu - Porcu - Solinas Antonio.
Articolo 2
All'articolo 2 è aggiunto il seguente comma 14 bis:
"14 bis. L'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport è autorizzato, nell'anno 2011, la spesa di euro 40.000 quale contributo straordinario per l'effettuazione in Sardegna della quarta edizione del Concorso convegno nazionale "Le Chiavi di Scuola", sulle buone prassi di inclusione scolastica nelle scuole di ogni ordine e grado.".
Copertura finanziaria
in aumento
UPB S02.01.006
2011 euro 40.000
in diminuzione
FNOL
2011 euro 40.000
Relazione dei proponenti
Il Concorso convegno nazionale, giunto alla quarta edizione già patrocinato dal Ministero della pubblica istruzione, dalla Rai Segretariato Sociale e da Enel Cuore, mira a premiare facendo emergere e portando all'attenzione e alla conoscenza della società italiana ed europea buoni esempi di inclusione scolastica degli alunni con disabilità che vengono realizzati, spesso silenziosamente, all'interno delle classi comuni del nostro Paese. Infatti, nonostante tutte le criticità presenti nella nostra scuola, l'inclusione nelle classi di ogni ordine e grado è possibile e che solo così si possano garantire a tutti i cittadini italiani con disabilità, pari opportunità e non discriminazione, per la loro piena realizzazione nella società. Per la quarta edizione dell'evento, previsto a Cagliari nel marzo 2011, è stata scelta la Sardegna per la riconosciuta capacità inclusiva dimostrata in quest'ambito.
(382)
Emendamento aggiuntivo Espa - Bruno - Salis - Barracciu - Porcu - Sabatini.
Articolo 2
All'articolo 2 è aggiunto il seguente comma 14 bis:
"14 bis. È autorizzata la spesa di euro 2.000.000 per attivare tutte le forme di supporto organizzativo, strutturale e di processo nei percorsi di formazione professionale, agli allievi con disabilità. Le modalità di applicazione sono definite con deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, sentita la Commissione consiliare competente.".
Copertura finanziaria
in aumento
UPB S02.01.006
euro 2.000.000
In diminuzione
FNOL
euro 2.000.000
(415)
Emendamento aggiuntivo Espa - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Porcu - Sabatini - Caria - Meloni Valerio.
Articolo 2
Alla fine dell'articolo 2 è aggiunto il seguente comma:
"14 bis. Al fine di promuovere lo sviluppo e la valorizzazione del servizio civile volontario nel territorio regionale ed incrementare la partecipazione dei giovani ad un'esperienza di solidarietà sociale e percorsi di cittadinanza attiva è autorizzata l'integrazione annua di euro 600.000 al Fondo nazionale del servizio civile di cui articolo 11, comma 1, lettera b) e comma 2 della legge 6 marzo 2001 n. 64 (Istituzione del servizio civile nazionale), con vincolo di destinazione al finanziamento dei progetti presentati dagli enti accreditati all'albo regionale approvati ma non finanziati dallo Stato (UPB S05.03.001).".
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S05.03.001
2011 euro 600.000
In diminuzione
UPB S08.01.004
2011 euro 600.000
(416)
Emendamento aggiuntivo Espa - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Porcu - Sabatini - Caria - Meloni Valerio.
Articolo 2
All'articolo 2 dopo il comma 14 è aggiunto il seguente comma:
"14 bis. Al fine di garantire lo svolgimento delle attività dell'assistenza sanitaria penitenziaria, nelle more del trasferimento della stessa dal Ministero della giustizia al Servizio sanitario nazionale per il tramite della Regione, è autorizzata, nell'anno 2011, la spesa di euro 1.000.000 quale anticipazione sui futuri trasferimenti da parte dello Stato (UPB S05.01.001).".
Copertura finanziaria
In aumento
UPB S05.01.001
2011 euro 1.000.000
In diminuzione
UPB S08.01.004
2011 euro 1.000.000
(418)
Emendamento aggiuntivo Espa - Salis - Caria - Mariani - Meloni Valerio - Bruno - Uras - Barracciu - Porcu - Sabatini.
Articolo 2
All'articolo 2 dopo il comma 14 è aggiunto il seguente comma:
"14 bis. Sono stanziati euro 100.000 destinati al sostegno dei trapiantati e trapiantandi di cuore e di fegato per l'anno 2011 secondo le modalità previste dalla legge regionale 8 maggio 1985, n. 11, già modificata con la legge regionale 14 settembre 1993, n. 43, contenente norme per le provvidenze a favore dei nefropatici e trapiantati di rene.".
Copertura finanziaria
In aumento Cap. Nuova istituzione
2011 euro 100.000
In diminuzione
UPB S0801005
2011 euro 100.000
(419)
Emendamento aggiuntivo Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Dopo il comma 14 è inserito il seguente:
"14 bis. Ai fini della prosecuzione della attività progettuale di cui alle iniziative provinciali denominate Azione Lavor@bile, di cui alla legge n. 68 del 1999, l'Amministrazione regionale provvede con un finanziamento aggiuntivo di euro 1.200.000 da destinare alle provincie interessate. All'attribuzione provvede l'Assessorato regionale degli enti locali, finanze ed urbanistica previa specifica deliberazione della Giunta regionale.".
In aumento
UPB S05.03.007
euro 1.200.000
In diminuzione
FNOL
euro 1.200.000
(117)
Emendamento aggiuntivo Manca - Caria - Sabatini - Cucca - Cuccu - Solinas Antonio.
Articolo 2
Dopo il comma 14 è inserito il seguente:
"14 bis. Per la prosecuzione dell'intervento "Lavor@bile" di avviamento al lavoro presso le province, disposto in attuazione della legge regionale 28 ottobre 2002, n. 20, articolo 1, comma 3, lettera c), è autorizzata nell'anno 2011 la spesa di euro 1.000.000 (S05.03.004)"."
Copertura finanziaria
FNOL - parte corrente -
(426)
Emendamento aggiuntivo Manca - Caria - Sabatini - Cucca - Cuccu - Moriconi - Solinas Antonio.
Articolo 2
Dopo il comma 14 è inserito il seguente:
"14 bis. Per le finalità di cui all'articolo 21 della legge regionale 2 agosto 2005, n. 12, è autorizzata nell'anno 2011 la spesa di euro 10.000.000.".
Copertura finanziaria
FNOL - parte corrente
(427)
Emendamento aggiuntivo Maninchedda - Diana Mario - Steri - Sanna Giacomo - Meloni Francesco.
Articolo 2
Dopo il comma 14 è inserito il seguente:
"14 bis. Quota parte del fondo unico per l'università diffusa nel territorio di cui all'articolo 12, comma 1, lettera a), della legge regionale 21 aprile 2005, n. 7 e successive modifiche e integrazioni, è
destinata alla facoltà di architettura di Alghero.".
(430)
Emendamento aggiuntivo Bruno - Sabatini - Barracciu - Porcu.
Articolo 2
All'articolo 2 dopo il comma 14 è aggiunto il seguente:
"14 bis. È autorizzato un contributo di euro 30.000 a favore detta Fondazione Maria Carta per l'edizione del "Premio Maria Carta 2010".".
Copertura finanziaria
in aumento
UPB S03.02005
euro 30.00
in diminuzione
FNOL
euro 30.000
(462)
Emendamento aggiuntivo Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Dopo l'articolo 2 è inserito il seguente:
"Art. 2 bis
1. La Regione Sardegna istituisce il credito di emergenza a favore dei cittadini sardi che affrontano una situazione di difficoltà determinata dalla mancanza di risorse adeguate per far fronte a determinate tipologie di spesa.
2. Costituisce requisito per l'accesso al credito di emergenza essere residenti da almeno un anno in uno dei comuni della Regione e possedere un reddito annuo familiare inferiore o uguale a 4.800 euro.
3. Le spese per le quali è possibile richiedere il credito di emergenza sono:
a) situazioni di emergenza sanitaria, necessità di cure impreviste; pagamento di rate di locazione e/o depositi cauzionali;
b) acquisto primo arredo e lavori di adeguamento dell'immobile; pagamento di bollette di utenze diverse;
c) sostenimento di spese legali;
d) spese per onoranze funebri;
e) spese condominiali e cartelle esattoriali;
f) acquisto e manutenzione mezzo di trasporto per esigenze di lavoro;
g) assicurazione e bollo auto;
h) spese dovute per inserimento lavorativo;
i) contributi previdenziali;
J) libri scolastici e tasse universitarie per istruzione dei figli.
4. La richiesta del credito di emergenza, munita di autocertificazione attestante il possesso dei requisisti, è presentata presso lo sportello sociale dei comuni della Sardegna.
5. L'importo del credito di emergenza, pari alle spese che si dichiarano necessarie, non può superare 15 mila euro e potrà essere restituito senza interessi e per la sola quota capitaria a partire dal terzo anno dalla corresponsione, anche attraverso un sistema di rateizzazione che non potrà a sua volta superare i successivi tre anni.
6. I comuni trasmettono con cadenza bimestrale gli importi delle domande accoglibili all'Assessorato regionale degli enti locali, finanze ed urbanistica, che provvede al riversamento degli importi richiesti presso le tesorerie dei comuni richiedenti. Per tale finalità sono stanziati nel bilancio 2011 della Regione 10 milioni di euro (UPB di nuova istituzione).".
in diminuzione:
FNOL
UPB
2011 euro 10.000.000
In aumento
UPB (nuova istituzione)
2011 euro 10.000.000
(118)
Emendamento aggiuntivo Espa - Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
All'articolo 2 è aggiunto il seguente: .
"Art. 2 bis
È autorizzata la spesa di euro 7.000.000 per la realizzazione di un progetto sperimentale di assistenza domiciliare intensiva 24 ore su 24 per persone con disabilità grave di cui all'articolo 3 comma 3 della legge n. 104 del 1992 in ventilazione assistita, e per percorsi formativi per assistenti da impiegare nell'assistenza domiciliare. Le modalità di applicazione sono definite con deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, sentita la Commissione consiliare competente.".
Copertura finanziaria
In aumento
Capitolo di nuova istituzione
In diminuzione
UPB S0801005
euro 3.500.000
UPB S0801006
euro 3.500.000
(126)
Emendamento aggiuntivo Sabatini - Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu.
Articolo 2
Dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente:
"Art. 2 bis (Servizio di vigilanza portuale)
1. Per le finalità previste dall'articolo 27, comma 6, della legge regionale 11 maggio 2006, n. 4, è autorizzata la spesa di euro 400.000 annue (UPB S07.04.001).".
Copertura finanziaria
in aumento
UPB S07.04.001
Spese per la manutenzione ordinaria e la sicurezza dei porti
2011 euro 400.000
2012 euro 400.000
2013 euro 400.000
in diminuzione
UPB S08.01.002
FNOL - parte corrente
2011 euro 400.000
2012 euro 400.000
2013 euro 400.000
mediante riduzione della riserva di cui alla voce 2) della tabella A allegata alla legge finanziaria.
(129)
Emendamento aggiuntivo Capelli - Cuccureddu.
Articolo 2
Dopo l'articolo 2 è aggiunto il seguente:
"Art. 2 bis (Razionalizzazione della spesa - razionalizzazione enti locali)
1. Entro un mese dall'entrata in vigore della presente legge, nel pieno rispetto degli obiettivi rappresentati nel Documento annuale di Programmazione economica finanziaria 2011/2013, l'Assessore regionale competente in materia di enti Locali convoca conferenze su base provinciale al fine di indirizzare e coordinare l'iniziativa dei comuni per il riassetto delle circoscrizioni provinciali, mediante la fusione di una o più delle province istituite con la legge 12 luglio 2001, n. 9, con una delle province preesistenti all'entrata in vigore della predetta legge regionale.
(207)
Emendamento aggiuntivo Espa.
Articolo 2
All'articolo 2 aggiunto il seguente:
"Art. 2 bis
È autorizzata la spesa di euro 7.000.000 per la realizzazione di un progetto sperimentale di assistenza domiciliare intensiva 24 ore su 24 per persone con disabilità grave di cui all'articolo 3, comma 3, della legge n. 104 del 1992 in ventilazione assistita e per percorsi formativi per assistenti da impiegare nell'assistenza domiciliare. Le modalità di applicazione sono definite con deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, sentita la Commissione consiliare competente.".
Copertura finanziaria
in aumento
Capitolo di nuova istituzione
in diminuzione
UPB S08.01.005
euro 3.500.000
UPB S08.01.006
euro 3.500.000
(232).)
PRESIDENTE. Comunico che gli emendamenti numero 123, 490, 121, 466, 14, 470, 471, 472, 25, 130 e 131 sono spostati all'articolo 3.
Dichiaro inoltre che gli emendamenti numero 186, 187, 214, 441, 57, 193, 194 e 195 sono inammissibili.
Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu. Ne ha facoltà.
ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo dieci minuti di sospensione, se è possibile.
PRESIDENTE. Se non ci sono opposizioni, sospendo i lavori.
(La seduta, sospesa alle ore 11 e 18, viene ripresa alle ore 11 e 25.)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
Ricordo ai consiglieri che intendono parlare che devono iscriversi non oltre la conclusione dell'intervento dell'onorevole Sanna, che ha a disposizione dieci minuti.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Signor Presidente, affrontiamo l'articolo 2 che contiene, in teoria, disposizioni nei settori dell'istruzione, socio-assistenziale e del lavoro. Ovviamente il giudizio su questo articolo è abbastanza differenziato, al di là di alcune indicazioni per il rafforzamento delle politiche sociosanitarie, di assistenza…
(Brusio in Aula)
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, vi prego di prendere posto!
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Dicevo che, al di là di alcune disposizioni che rafforzano le azioni di supporto alle integrazioni sociosanitarie e delle persone che versano in condizioni di handicap e di patologie particolari, ci sono alcune perle significative che in qualche modo danno conto della modalità con la quale noi sostanzialmente procediamo nel fare le norme finanziarie. A dire il vero, ci sono alcuni incursori di carattere istituzionale e alcuni incursori di più nota fama che stanno tra di noi e i protagonisti di questa redazione.
Intanto vorrei dire una cosa: io non mi presterò mai, credo, a fare una legge finanziaria nella quale si debbano dare soldi a un'associazione parasindacale, diciamo così, che risponde solo a un'organizzazione, per costruirsi una sede in un comune della Sardegna, e che venga finanziata con 100 mila euro all'anno per non meglio identificate azioni! Questa è la replica di una questione che abbiamo già visto quando, sempre in quest'Aula, nonostante la nostra opposizione, avete approvato una sorta di Osservatorio per le povertà; un Osservatorio che è stato istituito in quest'Aula sempre su richiesta dei soliti noti e che, con 300 mila euro, che ci sarebbero stati utili per affrontare alcune povertà, contempla lo stato della povertà che incombe nella nostra Sardegna. Questo Osservatorio non mi risulta che, a distanza di anni, abbia concluso nulla, abbia determinato indirizzi, abbia espresso relazioni, abbia analizzato condizioni: abbiamo buttato 300 mila euro sottraendoli a persone che ne hanno bisogno!
Stiamo facendo la stessa cosa in questo caso, perseguendo l'idea di una contrattazione con le parti sociali che si vogliono occupare di questioni che non sono di loro stretta competenza. Io sono contrario, lo denuncerò fino a quando avrò voce, perché noi dobbiamo utilizzare i soldi pubblici, i soldi che togliamo dalle tasche dei cittadini, con un po' più di serietà! Il Comune di Ghilarza, se vuole dare una sede all'associazione, trovi nel suo patrimonio gli immobili e, con azioni volontaristiche, si dia vita a questa sede, ma non si impegnino soldi della Regione che noi abbiamo la priorità di destinare alle persone che hanno bisogno! E soprattutto non si finanzi un'associazione di cui non conosciamo nulla, salvo due manifestazioni pubbliche che sono state fatte, per affrontare che cosa?
Tra osservatori, istituzioni, commissioni, Consiglio regionale, Giunta, quanta gente sta osservando la povertà e la povertà sta continuando a crescere? Questo è il punto! Noi siamo qui anche per cimentare il nostro tasso di moralità quando impegniamo i soldi e siccome so anche leggere le cose, perché purtroppo la consuetudine con un certo modo di fare politica ti abitua a queste cose, capisco tutto anche leggendo l'articolo 3, che è una pattuizione, una pattuizione, però di inutilità, di teorie. A dire il vero alla teoria si somma poi un emendamento della Giunta che è estremamente illuminante perché, quando si dice all'articolo 3 (poi lo vedremo nel dettaglio) che bisogna favorire gli aspetti di avviamento al lavoro, guarda caso la Giunta propone "anche attraverso strutture di supporto" io so benissimo che cosa vuol dire. Se qualcuno pensa di restaurare strutture di formazione professionale (che sono state in qualche modo messe da una parte perché sono state fatte delle valutazioni in questa Regione attraverso strumenti legislativi) per riciclare strutture che non hanno niente a che vedere con gli obiettivi che noi descriviamo, beh, io, anche in questo caso, non mi esimerò dal fare una denuncia pubblica di come vengono distratti soldi pubblici per interessi di organizzazioni che non sono strumentali alla funzione della Regione.
La Regione ha di per sé le sue strutture strumentali per realizzare gli obiettivi, non ha bisogno di dare soldi a organizzazioni estemporanee, anche di questo dovete rendervi consapevoli. Noi dobbiamo essere resi edotti di che cosa è la Carta di Zuri, perché deve essere finanziata questa e perché non c'è il consenso di tutte le organizzazioni sindacali intorno all'idea di costruirsi sedi decentrate. Questa è come la storia antica di un immobile ad Arzachena, dove si voleva fare una dependance della rappresentanza istituzionale della Regione! Ad Arzachena, fronte mare, perché ci possiamo permettere pure queste cose! Attenzione! Attenzione che non c'è più aria per fare queste cose, non c'è più aria perché voi possiate far ricadere su tutti noi un giudizio negativo della gente che valuta queste cose.
Questi soldi sono preziosi perché, a conti fatti, si tratta di mezzo milione di euro complessivamente che noi possiamo meglio utilizzare per contrastare quelle povertà che già conosciamo, che sappiamo dove sono e che dobbiamo risolvere attraverso un dialogo con i comuni, non con le associazioni, non con gli osservatori fatti per dare dei benefit a determinati personaggi e che non producono nulla! Dobbiamo parlare della povertà della gente con i comuni perché loro conoscono il livello che c'è in ogni comunità. Ecco perché io ho tante perplessità sull'articolo 2.
E che dire poi del passo indietro? Noi, che siamo dei grandi federalisti, togliamo, al comma 12, la competenza che abbiamo dato alle province in materia di pro loco, perché le pro loco hanno bisogno di una grande competenza, capirai! Devono prendere dei fondi, quantificare un criterio, se c'è bisogno la Regione faccia una delibera e dia degli indirizzi generali su come li devono dare, li prendono e li danno alle pro loco! No, la competenza in materia di pro loco, che per anni è stata rivendicata da decentrare perché era un peso burocratico che impegnava gli uffici della Regione in cose banali e inutili senza manco conoscere le realtà di cui andavano a finanziare, adesso deve tornare alla Regione perché forse qualche provincia si è lamentata. Attenzione! Il processo di federalismo e di decentramento non è mai una cosa naturale e diciamo anche spesse volte gradita. Quando si attuano le leggi e si deve cambiare una cultura, bisogna avere anche la forza di imprimere una severità e una rigidità in questo processo, non è che alla prima lamentazione torniamo indietro. Noi abbiamo una funzione diversa, noi dobbiamo guardare più lontano di dove guardano le province, i comuni, quando sono chiamati a recepire le nostre esigenze di maggiore decentramento. Perché è anche un'esigenza nostra per una Regione che funzioni meglio. Poi c'è la perla al comma 13 del "noto incursore" Stochino che ci ha riproposto in Commissione, e l'ha approvata, la monetizzazione, pensate...
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, il tempo a sua disposizione è terminato. Sì, sono trascorsi dieci minuti, onorevole Sanna. Sono trascorsi troppo velocemente.
E' iscritto a parlare il consigliere Agus. Ne ha facoltà.
AGUS (P.D.). Presidente, Assessori, onorevoli colleghi e colleghe, è un articolo importante in questo momento di grave difficoltà economica, un momento che vede la Sardegna schiacciata dalla difficoltà di occupazione, dalla difficoltà del mantenimento reale del fabbisogno delle famiglie, in questa Aula più volte abbiamo accennato e citato anche dei dati abbastanza precisi sul numero delle famiglie in grave stato di bisogno, ma abbiamo anche affrontato, con toni abbastanza vivaci, il tema sulla disabilità, un tema importante, un tema che ha caratterizzato anche ordini del giorno (mi sembra unitari) che vanno sostenuti. Quindi è un impegno fondamentale ma non solo per dare le risposte ai bisogni di quelle famiglie che spesso, con la presenza del familiare affetto da gravi patologie, rischia di coinvolgere l'intero nucleo familiare.
Pur affrontando, con spirito di impegno, questa parte che è fondamentale anche nel contesto della spesa sanitaria, io credo che gli interventi previsti siano diversi e, se attuati in forma coordinata e integrata, possano dare un grande apporto al contenimento della spesa sanitaria. Sono interventi socio-sanitari di particolare rilevanza e noi sappiamo che un intervento sbagliato in tale settore amplifica enormemente il rischio di spesa sanitaria perché le famiglie, quando non ce la fanno più a intervenire sul congiunto, sono costrette ad affidarlo a strutture sanitarie, quindi agli ospedali e sappiamo quanto è il costo di una giornata ospedaliera rispetto invece al costo dell'assistenza a domicilio.
Pertanto interventi, ripeto, di grande importanza, però vanificati - a mio avviso - da un articolo dove si spazia dal lavoro, dai contributi alle associazioni e fondazioni, a un atteggiamento della Regione che, mentre a parole spesso diciamo che siamo disposti a cedere potere ai comuni, invece in questo articolo, chiamiamolo così, omnibus non fa altro che riaccentrare a sé il potere di controllo delle pro loco; organismi prettamente comunali e quindi di formazione locale che vengono ripresi in capo e diretti dalla Regione Sardegna, com'è stato detto. Ma non solo, spaziamo anche nelle ristrutturazioni, è importante la ristrutturazione sociosanitaria, ma anche i contributi a sedi di associazioni, per quanto utili e importanti siano, in questo momento mi sembra potrebbero attendere e quindi decidere priorità.
Come abbiamo spesso detto a più riprese in questi giorni, c'è un'emergenza, c'è una situazione di grave difficoltà economica, proviamo a concentrare le risorse per quegli obiettivi, per quegli interventi che possono risollevare in qualche modo l'economia territoriale, dando così risposte ai fabbisogni principali che sono appunto l'occupazione e il lavoro. C'è - sì - un settore che riguarda il lavoro, ma si tratta più di formazione, io non so, non si capisce bene qual è lo spirito, perché lascia intravedere quasi una sostituzione della Regione Sardegna nei confronti di quei giovani ragazzi che comunque non frequentano regolarmente le scuole ma possono accedere al titolo di studio inferiore o superiore con corsi di formazione particolari.
Attenzione, potremmo correre il rischio della dispersione scolastica, che abbiamo già avuto, in una situazione in cui la Regione Sardegna si è sostituita allo Stato per i corsi integrativi che addirittura consentivano a giovani, che non riuscivano neanche a prendere la licenza media, di avere il titolo e poi addirittura avere l'autorizzazione a iscriversi al secondo anno delle superiori. Credo che non sia questo il modo per integrare o dare una mano d'aiuto all'integrazione dei giovani, con la formazione professionale. Io credo che la Regione Sardegna si debba riprendere quello spirito di formazione professionale mirato al fabbisogno professionale della Sardegna, quindi con un'attenzione rispetto al fabbisogno e, a questo riguardo, appunto, c'è tutta una miriade di dati, di numeri, di importi finanziari che si scaricano nei vari capitoli.
Io mi chiedo, più volte me lo sono chiesto, su quale base si determinano queste risorse. Non c'è un'indagine di bisogno, a queste risorse non viene affiancata la spesa storica, non ci sono i dati che ci permettono di capire quante persone hanno usufruito del ritorno a casa, quanto bisogno ancora esiste per questo, ne cito uno a caso, vorrei far riflettere che spesso, anche in questa finanziaria, come in altre, poniamo delle risorse senza un supporto di tipo analistico che ci consenta di capire quale sia il reale fabbisogno. Quindi spesso assistiamo a importi non spesi che vanno in economia per una programmazione, ripeto, spesso superficiale e disattenta che - sì - coglie il bisogno, però non riesce a quantificare esattamente la necessità. Quindi anche questo articolo (che, ripeto, è pur importante per quanto riguarda l'aspetto delle disposizioni per il sistema socio-assistenziale, per il lavoro) viene inficiato da altre argomentazioni che lasciano un po' il tempo che trovano, come la remunerazione dei parcheggi per le abitazioni che non dispongono delle superfici necessarie al parcheggio.
Anche qui credo che un'impostazione organica, un'impostazione che consentisse di focalizzare il fabbisogno reale, consentirebbe a questi articoli di non farne parte, cioè andrebbero stralciati e portati in altri ambiti, perché nulla hanno a che vedere e, mio avviso, distolgono anche le attenzioni che articoli fondamentali come quelli del socio-sanitario meritano.
Abbiamo bisogno di concentrare le nostre riflessioni su questi temi. Ripeto, è un articolo omnibus che cerca di dare risposte un po' alle diverse azioni, azioni scollegate che non hanno una loro ragionevolezza di essere assieme e passano, come ho detto, da argomenti di profonda attenzione ad argomenti molto più labili, come quelli del parcheggio, delle ristrutturazioni per associazioni e contributo alle associazioni.
Ancora, vorrei segnalare questa superficialità nel porre all'attenzione del Consiglio dati e impegni di spesa che si accavallano senza un ordine regolare e che non sono supportati da dati necessari, io credo, per un buon impegno istituzionale. Sovente, chi ha amministrato - non è la prima volta che lo dico - trova difficoltà e prende decisioni spesso anche avventate perché non è supportato da dati reali che consentano di pianificare il fabbisogno e di capire qual è la necessità reale, quindi quanta disponibilità deve essere inserita nel capitolo specifico per far fronte a quel bisogno che è stato comunque analizzato, supportato e valutato, e di conseguenza giustamente e regolarmente sostenuto.
Qui invece assistiamo, ripeto, a poste di bilancio che, sì, spesso fanno riferimento al cosiddetto bilancio storico, però ci sono anche gli studi che ci consentono di capire se un tema è in progressione, quindi c'è ancora fabbisogno, per esempio l'abbiamo visto, per gli interventi nella "162", che il fabbisogno era partito con un'ipotesi di un migliaio di casi e oggi siamo a oltre 25 mila casi. Si va inprogress secondo il bisogno e secondo la necessità. Questo dovrebbe essere uno degli elementi a corredo del bilancio di previsione che dovrebbe essere supportato, ripeto, da dati reali, tali da consentire di non disperdere risorse proprio in questo momento di difficoltà. Come spesso in quest'Aula è stato detto, non sono sufficienti a coprire i fabbisogni…
PRESIDENTE. Onorevole Agus, il tempo a sua disposizione è terminato. Comunico che i colleghi Lotto, Sabatini, Zedda, Soru, Manca e Diana Giampaolo si sono iscritti in ritardo.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.
(Appoggia la richiesta il consigliere Cocco Daniele.)
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la verifica)
Prendo atto che i consiglieri Bruno, Cappai, Cossa e Oppi sono presenti.
PRESIDENTE. Sono presenti 39 consiglieri.
Risultano presenti i consiglieri: Bardanzellu - Biancareddu - Bruno - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Floris Mario - Fois - Greco - Ladu - Lai - Lombardo - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Obinu - Oppi - Petrini - Piras - Randazzo - Rassu - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Zedda Alessandra.
Poiché il Consiglio è in numero legale, la seduta prosegue.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, io le chiedo, non soltanto a nome mio, ma credo anche delle altre persone che parrebbe si siano iscritte in ritardo, di intervenire per garantire un nostro diritto. Io le posso garantire che ho premuto il pulsante mentre lampeggiava la freccetta tra la scritta "tempo" e "sì". Le posso garantire questo! So anche che noi abbiamo un sistema di rilevazione del voto, talvolta, e dell'iscrizione a parlare che fa acqua da tutte le parti. E lei lo sa bene.
PRESIDENTE. Non è così.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Come no? Anche ieri abbiamo cercato di votare e non era attivato il servizio. Tanti premono il pulsante anche per votare e non compare e lei è costretta più volte a richiamare le persone presenti che hanno premuto il pulsante e chiedere loro qual è il voto che hanno espresso. Io le chiedo di garantire il diritto a intervenire, perché se lei non garantisce questo diritto primario per chi sta qua dentro, sta ledendo, per quanto mi riguarda, il diritto di diversi consiglieri regionali. Non è accettabile, per chi come me si è iscritto per tempo. Se poi noi abbiamo un sistema che, di fronte a una richiesta contemporanea, rischia di andare in tilt, come è successo, ed esclude tutti, io le chiedo, Presidente, di non giustificare un sistema che non consente nemmeno a lei di svolgere correttamente il ruolo di garanzia che deve svolgere, tra questi c'è anche quello di garantire la parola a chi la chiede nei termini stabiliti.
Io l'ho chiesta entro i dieci minuti. Lei non può dirmi che non è avvenuto questo, perché non è assolutamente vero. Allora io le chiedo di verificare il sistema di rilevazione delle prenotazioni, perché non è possibile, non è possibile! Sin da bambino mi hanno abituato a non dire le bugie, non le dico mai. Abbia pazienza, Presidente, è così! A me dà fastidio non poter esercitare sino in fondo la prerogativa per cui siamo qua dentro. Lei si sta assumendo una responsabilità pesante e offensiva nei confronti di tanti consiglieri regionali. La prego davvero di porre riparo a questa situazione.
PRESIDENTE. Intanto vorrei invitare a utilizzare termini più congrui, perché parlare di responsabilità "pesante e offensiva" mi sembra davvero eccessivo; il diritto a intervenire, onorevole Diana, non è stato leso minimamente dalla Presidenza perché tutti i consiglieri regionali hanno questo libero diritto che possono esercitare iscrivendosi entro un termine congruo di dieci minuti previsti per le iscrizioni. Questo non è avvenuto! Tutti i consiglieri regionali, e non è la prima volta…
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Lei sta dicendo una cosa non vera!
PRESIDENTE. Onorevole Diana, io l'ho ascoltata, adesso lei deve ascoltare me. Onorevole Diana, abbia rispetto, così come ho avuto io rispetto del suo intervento.
(Interruzioni)
Non è la prima volta che succede che i consiglieri regionali si iscrivono all'ultimo momento per poter intervenire per ultimi e poi non rientrano nei tempi. Gli Uffici certificano, perché non appena scade il tempo vengono chiuse le iscrizioni a parlare, e voi siete risultati fuori tempo. Comunque, se l'Aula acconsente che i sei consiglieri regionali che si sono iscritti fuori tempo possano intervenire, il Presidente non ha alcun problema, però il Presidente si rimette all'Aula perché le regole devono essere rispettate e più volte ho invitato i consiglieri regionali a iscriversi entro i dieci minuti.
Vi prego di non aspettare l'ultimo momento, onde evitare queste discussioni e queste polemiche che non servono assolutamente a nulla. Se l'Aula è d'accordo, io accedo alla richiesta di far intervenire coloro i quali si sono iscritti in ritardo. Ci sono opposizioni? No, perfetto, sono riammessi a parlare coloro i quali si sono iscritti in ritardo.
(Interruzioni)
Io ho chiesto se ci sono opposizioni.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sì.
PRESIDENTE. Io l'ho chiesto però, scusate. Onorevole Maninchedda, io l'ho chiesto e mi sono rimessa all'Aula.
Allora non possono essere riammessi a parlare i consiglieri che si sono iscritti in ritardo.
della Regione (legge finanziaria 2011)" (219/S/A)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Caria. Ne ha facoltà.
CARIA (P.D.). Presidente, intervengo sull'articolo 2 e sugli emendamenti, ma francamente, per poter affrontare tutti i temi collegati all'articolo 2, ci vorrebbero più di dieci minuti. Cercherò di essere sintetico, di richiamare l'attenzione dell'Aula solo su alcuni temi. Parto da quello delle politiche sociosanitarie e richiamo l'attenzione dell'Assessore della sanità solo su un fatto che, dalla lettura della finanziaria, non è chiaro. Scusi Assessore, chiedevo solo un attimo la sua attenzione perché, chiaramente, nella finanziaria vengono inserite risorse, vengono inseriti fondi, ma a me è giunta notizia di un rischio di tagli che afferisce ai finanziamenti e ai contributi erogati a favore delle comunità di recupero dei tossicodipendenti. Spero che questa notizia sia infondata, richiamo la sua attenzione in questa fase per essere sicuri che su questa direzione non si facciano dei passi indietro.
Sui fondi della "162" abbiamo discusso tanto, si è tenuto anche un Consiglio regionale e ribadisco solo un concetto, quello che più volte abbiamo detto: ritengo che la "162" non sia un intervento di tipo assistenziale, come qualche volta qualcuno ha anche detto nei lavori di quest'Aula, ma una conquista sociale. Considero la "162", che riguarda dei progetti personalizzati, un valido strumento e una valida risposta per i malati portatori di handicap grave.
Potrei parlare a lungo della riforma della sanità sulla quale mi sono già espresso tante volte, e quindi ometto oggi di fare dei riferimenti, se non dire che le preoccupazioni sull'incremento dei costi ci sono tutte e non riguardano, così come è stato detto, solo chi oggi governa, ma penso che riguardino anche chi oggi non governa, perché auspichiamo al più presto di tornare noi al governo. Credo che la sanità, l'abbiamo detto più volte, sia un qualcosa che non deve avere colore. Quindi bisogna lavorare per poter trovare strumenti davvero efficaci e che abbiano un'attuazione concreta, sia per avere un controllo della spesa, ma soprattutto per inserire, a mio modo di vedere, più che una riforma di tipo strutturale, meccanismi e procedure che oggi sono assenti nel mondo della sanità; meccanismi e procedure che agevolino un'integrazione fra territorio e ospedale, meccanismi e procedure che anche vadano a vedere se gli obiettivi, fissati dalla Regione, vengono perseguiti dagli attuatori, che sono i direttori generali, e se vengono rispettati.
Intervengo in particolare su questo articolo 2 per proporre ai colleghi, ai quali mi rivolgo, una questione: intendo proporre un emendamento orale al comma 5. Voglio subito fugare ogni dubbio agli amici che possono pensare in modo diverso per dire che questo emendamento orale non è una "marchetta", così come qualche volta sono stati definiti gli emendamenti in quest'Aula, come ce ne possono essere stati o ce ne saranno fra quelli che affronteremo a breve, nell'opinione di qualcuno. Non è una "marchetta"! Se non credete a me, chiedete ai colleghi della Gallura se la proposta, prevista nell'emendamento che sto facendo, riguarda una "marchetta", parlo del comma 5, che riguarda la fondazione ONLUS Villa Chiara.
Siccome molti colleghi mi hanno chiesto che cos'è questa fondazione, io vorrei dedicare due minuti per spiegare di che cosa si tratta. Intanto non è un fuoco di paglia, nasce nel 1998, a opera di un gruppo di amici che, intorno a un sogno, il sogno di Chiara, hanno preso l'impegno di costruire e gestire una casa di accoglienza per disabili. Nel corso degli anni poi è stata portata avanti tutta una serie di adempimenti burocratici che hanno visto la nascita della fondazione, la donazione di un terreno e tante altre iniziative. Che cosa fa questa fondazione? Qual era il sogno di questa persona? Il sogno di questa persona disabile era quello di poter restare in comunione con altre persone, disabili e non, e non abbandonati o rinchiusi o nascosti, come in qualche caso, all'interno di un'abitazione. Chiara è morta ma questo sogno, questa idea, oggi e da diversi anni, sta vivendo ancora e non riguarda, a scanso di equivoci, solo la Gallura, perché qualcuno potrebbe pensare che io, da consigliere rappresentante del territorio della Gallura, stia proponendo un emendamento a difesa del nostro territorio, semmai riguarda un qualcosa che afferisce a tutta la Regione.
Infatti, le iniziative, dal 1998 in avanti e ancora, sono state portate avanti da questo gruppo di volontari (esclusivamente di volontari, non c'è nessuno a stipendio) e hanno riguardato organizzazioni e momenti di incontro fra queste persone sfortunate in diverse circostanze. Si organizzano manifestazioni in occasione del Capodanno, quelle scorse hanno visto la presenza di 600 persone, per tutti gli anni, quindi con una continuità, e con la presenza di 300 disabili provenienti da tutta la Sardegna; si organizzano iniziative in occasione del Carnevale, colonie nel periodo estivo, ma, soprattutto, nel corso dell'anno (ed è questa l'attività principale che svolgono), in molti casi sono l'unica risposta a un'esigenza di queste persone. Molto spesso il disabile sta all'interno di un'abitazione, magari ha genitori anziani, non riesce neanche ad avere un minimo di servizio di tipo sanitario perché nessuno lo accompagna a utilizzare i servizi o, tante volte, la struttura sanitaria non riesce a raggiungerlo.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CUCCA
(Segue CARIA.) Oltre, e soprattutto, ad aver rappresentato, questa iniziativa, un momento comunque di "distensione di tipo familiare", cioè un momento in cui la famiglia riusciva ad appoggiarsi a un gruppo di volontari lasciando per qualche giorno e per qualche ora il proprio disabile. L'emendamento orale propone qui la concessione di un contributo annuale maggiorato, mi rendo conto che è stato già compiuto uno sforzo, anzi ringrazio chi ha lavorato in Commissione, per inserire questo emendamento o questo comma nella finanziaria stanziando 50 mila euro. L'emendamento che io propongo (dopo aver fatto una ricognizione tra i colleghi dalla quale mi sembra che ci sia una disponibilità e un'apertura ad accoglierlo) porta la somma a 100 mila euro.
Cari colleghi, questa non è una "marchetta", ritengo che sia un'opera meritoria, è un'opera che non riguarda solo il territorio della Gallura ma l'intera Sardegna. Molte volte sono nate associazioni dalla mattina alla sera per poi morire il giorno dopo. Questa associazione è nata nel 1996 e formalmente si è costituita nel 1998. E' un'opera meritoria (io la definisco così, forse anche sbagliando, magari ci sono anche altre motivazioni) per almeno tre motivi.
Il primo motivo è per dare una risposta di tipo sociale, cioè rappresenta un'alternativa valida a una possibilità di dare sollievo agli ammalati e alle famiglie. La seconda motivazione è di tipo sanitario, perché molte volte gli ammalati non riescono a beneficiare dei servizi sanitari e invece, grazie al lavoro e alla disponibilità di questi volontari, riescono ad avere una risposta. La terza motivazione, visto che parliamo tanto di risparmi, di tagli, di razionalizzazione, è di tipo economico, queste strutture, che io credo siano un fatto positivo, ben vengano e funzionino perché, fino a oggi, non sono costate nulla al sistema pubblico; addirittura, per il servizio che viene svolto, lo stanziamento è - a mio modo di vedere - irrisorio. Anzi, mi spingo a parlare, più che di uno stanziamento, di un investimento finalizzato anche a un risparmio, perché è evidente che, se queste persone gravitano in quel mondo, oltre a trovare sollievo, perché stanno…
PRESIDENTE. Onorevole Caria, il tempo a sua disposizione è terminato.
E' iscritto a parlare il consigliere Ladu. Ne ha facoltà.
LADU (P.d.L.). Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Presidente, l'articolo 2 della finanziaria porta come titolo "Disposizioni nei settori dell'istruzione, socio-assistenziale e del lavoro". Così come l'intera finanziaria, ogni articolo, evidentemente specifico, dovrebbe essere scritto tenendo conto del DAPEF che accompagna l'intera manovra. Nel DAPEF, lo abbiamo già detto anche in sede di discussione generale, è enunciata una serie di principi che sostanzialmente sono la sintesi del programma regionale di sviluppo, programma regionale di sviluppo che, all'atto della sua approvazione, era stato definito, dalla Giunta regionale e dalla maggioranza, come quell'insieme di obiettivi e di strategie che complessivamente saranno in grado negli anni di questa legislatura di dare risposte ai bisogni della Sardegna e in particolare di costruire un nuovo modello di sviluppo.
In realtà, lo abbiamo già detto più di una volta, non soltanto nell'arco della discussione di questa finanziaria, ma anche nelle finanziarie precedenti, noi stentiamo veramente a intravedere nelle azioni di questa Giunta, nei documenti che vengono discussi in Consiglio e in particolare nelle manovre finanziarie che vengono portate all'attenzione del Consiglio regionale, questo nuovo modello di sviluppo. Ci sembra anche che la confusione regni sovrana non soltanto nella maggioranza che sostiene questa Giunta, ma nella Giunta stessa. Passano i mesi, passano gli anni, si susseguono le finanziarie, in particolare si susseguono le conferenze stampa che la Giunta e il Presidente della Regione tengono in continuazione e ogni volta questo programma regionale di sviluppo viene annunciato, rimandato e si dichiara che c'è necessità di immaginare, di descrivere un nuovo modello regionale di sviluppo.
Noi vogliamo capire se i documenti che abbiamo già approvato sono quelli che fanno fede rispetto alla politica che questa maggioranza e questa Giunta vogliono portare avanti o se ogni volta dobbiamo attendere una nuova conferenza stampa per capire che probabilmente i documenti già approvati non sono più validi e che in realtà la Giunta e il Presidente stanno ancora pensando e immaginando gli strumenti per aggredire la crisi e per innescare un circolo virtuoso in questa Regione. Certamente questa finanziaria non rappresenta uno di quegli strumenti che possono sostanziare le dichiarazioni che il Presidente della Regione fa nelle conferenze stampa, a iniziare da quella che ha tenuto ieri mattina. L'articolo in esame è la conferma che questa non è certamente una manovra in grado di dare risposte alla Sardegna, non è coerente rispetto agli obiettivi stabiliti nel DAPEF. C'è una distanza enorme tra il libro dei sogni che avete scritto e quanto siete in grado poi di approntare in termini di produzione legislativa.
Questo articolo 2 conferma il vuoto di idee che, ormai è dichiarato e provato, voi mettete in campo con la vostra politica. La Sardegna, sia quella di oggi che quella di domani, si costruisce con strategie, con lungimiranza, con coerenza e anche naturalmente con le risorse che ogni finanziaria mette in campo. Per questo, appunto, riteniamo che le disposizioni di questa finanziaria debbano essere appunto coerenti con i bisogni della Sardegna e questo articolo 2 (che, secondo il titolo, si aprirebbe proprio con il settore della pubblica istruzione e darebbe al settore della pubblica istruzione un'alta priorità) disattende completamente gli intendimenti che dovrebbe avere. Il settore della pubblica istruzione, che è un'altissima priorità della strategia europea del 2020, diciamo che è un obiettivo, come minimo, se mi è consentito dirlo, vilipeso intanto certamente dal Governo nazionale e sicuramente, per gli strumenti che stiamo discutendo in questi giorni, completamente disatteso anche dalla politica regionale.
Tra l'altro vorrei ricordare che, rispetto alla questione dell'istruzione, noi abbiamo approvato un ordine del giorno importante, unitario, sul quale richiameremo la Giunta per capire a che punto di attuazione è, anche per far fronte alla politica disastrosa che il Governo nazionale ha messo in campo rispetto a questo settore così importante, per capire che cosa la Giunta regionale sta elaborando per dare gambe a quell'ordine del giorno che il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità, che peraltro non era l'unico ordine del giorno che, su questo tema, è stato approvato in quest'Aula e che contiene linee essenziali. Certo, forse non è capace di rispondere completamente ai bisogni di riforma del sistema di istruzione isolano, ma almeno contiene le linee essenziali perché si possa costruire un minimo di strategia per valorizzare questo settore così importante.
Questo articolo ci preoccupa non poco, ma torneremo anche nella discussione comma per comma, anche rispetto agli emendamenti che abbiamo presentato sul comma 8, che desta veramente preoccupazione perché si riapre in Sardegna la fase e la stagione dell'obbligo formativo. Vorrei ricordare all'Aula, al Presidente e all'assessore La Spisa, che cosa è stata la stagione dell'obbligo formativo, qualora il tempo avesse fatto dimenticare che cosa ha sortito quella sperimentazione in questa Regione; in quella stagione sono state create moltissime illusioni nei confronti dei ragazzi che vi hanno partecipato e delle famiglie. E' stata una stagione deleteria per il sistema della formazione e per le persone che hanno potuto usufruire di quella sperimentazione. L'obbligo formativo, per come si è tenuto in Sardegna (io non ho difficoltà a dirlo perché ho avuto modo di constatare personalmente che tipo di attività si svolgeva e quali sono stati gli effetti di questa sperimentazione sui ragazzi), è stato uno spreco di risorse pubbliche, utilizzate per accontentare un ente di formazione piuttosto che un altro, perché gli enti di formazione potessero utilizzare le strutture inutilizzate e improduttive, ed è stato leso il diritto a una istruzione e formazione di qualità per quei ragazzi, in particolare i più deboli, quelle fasce più deboli della popolazione giovanile, che invece necessiterebbero di avere una Regione che davvero, se vuole pensare a loro, deve pensare a rafforzare prima di tutto, per quella fascia di età, il sistema di istruzione pubblico.
Bene, noi torniamo a quel sistema, a quella sperimentazione. Direi che dovremmo ripensarci, direi che forse sarebbe stato necessario eseguire un serio monitoraggio per capire gli effetti di quella sperimentazione, di quante persone, di quanti ragazzi davvero sono rientrati nel sistema dell'istruzione (neanche uno!), di quanti hanno potuto utilizzare la qualifica professionale conseguita, io so che sono pochissimi i ragazzi che hanno potuto poi utilizzare la qualifica professionale conseguita. Al contrario sono ragazzi che, finita la sperimentazione con l'obbligo formativo, continuano a vagare per i paesi e per le città senza che l'esperienza maturata abbia consentito loro di avere tra le mani uno strumento per poter entrare nel mondo del lavoro.
Quindi su questo tema ci sarebbe una riflessione importante da fare. Io lo rimanderei al collegato, anzi rimanderei questo comma alla scrittura di una legge di riforma del sistema di istruzione e di formazione in Sardegna, che necessita veramente di un lavoro serio, svolto con tutto il tempo a disposizione necessario, non si può certamente liquidare con un comma in una finanziaria che non ha né capo e né coda!
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Rinuncio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà. Non essendo presente in Aula, decade.
E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, intervengo sull'articolo 2, dove ci sono anche contenuti di particolare interesse, soprattutto negli emendamenti a corredo che riguardano azioni importanti. Me ne viene in mente uno fra tutti: l'emendamento numero 321, mi pare, che credo concerna il personale, o meglio, i servizi culturali delle biblioteche, delle ludoteche e delle mediateche che sono sparse nei comuni e che svolgono una funzione assolutamente rilevante dal punto di vista sociale, perché sono anche centri interessanti di aggregazione che superano quello più noto che è, in genere e nei nostri paesi, un esercizio commerciale che fa mescita di alcolici.
Dico questo, Presidente, in un clima che è quello tipico successivo alle giornate in cui lavoriamo a oltranza: poca gente, molto distratta, tanto nervosismo e anche una certa inconcludenza. Non vi è alcun dubbio, io vi dico il mio pensiero, che le battaglie che facciamo in occasione della discussione della legge finanziaria... apro una parentesi, devo fare i complimenti all'assessore Rassu, faccio i complimenti all'assessore Rassu perché ho letto che ha nominato, a dirigere l'Assessorato, un funzionario donna, capace, che io stimo moltissimo e con il quale ho anche condiviso periodi di lavoro molto interessanti, è la dottoressa Carta. Faccio i miei complimenti perché l'assessore Rassu da questo punto di vista ha saputo scegliere; non è cosa facile trovare Assessori che sappiano scegliere dirigenti dinamici come io so essere la dottoressa Carta.
Dicevo, devo riuscire a capire, così vi dico queste due cose e chiudo, come dobbiamo continuare questi lavori. Il mio pensiero, ripeto, è il mio, è che questa tornata, questa seduta, questa sessione di lavori sia iniziata con una pessima proposta di legge finanziaria da parte della maggioranza e della Giunta, in una incertezza assoluta dei comportamenti della Regione in materia di controversia con lo Stato per difendere le giuste pretese di applicazione dell'articolo 8 riformato dello Statuto e che - dopo una discussione e anche una battaglia oltre che una contrapposizione durissima tra gli schieramenti del centrodestra, della maggioranza, e del centrosinistra - comunque già segna alcune questioni importanti.
Prima questione importante, un ordine del giorno unitario del Consiglio regionale che abbraccia quella battaglia promossa, anche allora, unitariamente e con le parti sociali e con il sistema tutto dell'economia, della cultura e dell'impegno politico della Sardegna nella precedente legislatura. Un ordine del giorno che ha dato vita a una coerente deliberazione della Giunta regionale che recepisce sostanzialmente la proposta che il centrosinistra ha avanzato su questo tema. Si è lavorato in Commissione per migliorare la manovra che a noi non soddisfa, noi non ve la voteremo, chiaramente, perché non è completamente cambiato il pensiero che sta alla radice di questa manovra, e non è il nostro, però non possiamo negare che il lavoro che è stato fatto in Commissione ha introdotto elementi, diciamo, significativi in qualche parte, di attenzione ad alcune categorie e ad alcuni temi che sono cari al centrosinistra.
Ci sono anche altre questioni che noi stiamo trattando in questo articolo 2, ho chiesto agli Uffici di farmi l'elenco degli emendamenti che io ho presentato all'inizio di questa seduta, anche in funzione di reggere la battaglia, lo scontro politico, che aveva un senso diverso all'inizio e che ne ha un altro adesso, perché intendo ritirare diversi di quegli emendamenti per dare un'accelerazione alla discussione sulla manovra che si conclude con l'approvazione della legge di bilancio. Adesso verificherò questi emendamenti, signor Presidente, dichiarerò in prima possibilità oppure farò sapere a lei quanti di questi ne ritiro, ma sono all'incirca una ventina, per dare un segnale in questo senso.
L'altra cosa che voglio dire, Presidente, è che forse vale la pena, anche nel corso dei lavori, consentendo dieci minuti di interlocuzione all'interno degli schieramenti, di vederci in Conferenza dei Capigruppo per stabilire quando terminiamo i lavori oggi.
Che cosa penso? Penso che, come abbiamo approvato un articolo ieri, ne possiamo approvare uno oggi. Questo è il mio pensiero e penso anche che personalmente non ho alcun interesse a portare la Regione ad adottare un provvedimento di esercizio provvisorio; ho sempre pensato all'esercizio provvisorio come a una sorta di tranquillità contabile più che a un'esigenza reale, serve forse per rispondere alla preoccupazione di garantire, almeno in dodicesimi, la spesa corrente per il funzionamento delle strutture della Regione e degli altri enti a essa collegati, non serve ad altro l'esercizio provvisorio. Fra l'altro funzionerebbe con riferimento al disegno di legge approvato dalla Giunta che è già molto distante da quello che invece si sta confezionando in quest'Aula.
Questo è il mio pensiero, Presidente, per cui le chiedo di valutare, a conclusione della discussione generale, se è possibile dare cinque minuti agli schieramenti perché possano verificare, al loro interno, gli intendimenti per la giornata di oggi e poi convochiamo una Conferenza di Presidenti di Gruppo perché si possa definire più agevolmente come si deve procedere. Noi abbiamo un dovere che spesso qua si dimentica, abbiamo il dovere di dare di noi l'immagine di persone impegnate a lavorare sulle cose concrete e non invece impegnate nei teatrini degli scontri anche inutili. Gli scontri, quando avvengono, devono avere un'utilità, un obiettivo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S. d'Az.), relatore di maggioranza. Intervengo per dire che noi accediamo alla proposta dell'onorevole Uras, cioè a una breve sospensione per un'interlocuzione di natura politica e anche a convocare, al termine della discussione, una Conferenza dei Presidenti di Gruppo. In ragione di questa sospensione poi magari comunichiamo, prima della Conferenza dei Presidenti di Gruppo, anche ulteriori posizioni che possiamo rivedere.
PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, terminiamo la discussione sull'articolo 2 e i relativi emendamenti con l'intervento dell'onorevole Bruno e quello della Giunta, dopodiché sospendiamo i lavori.
della Regione (legge finanziaria 2011)" (219/S/A)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, noi non abbiamo niente in contrario a un momento di sospensione, per parlare esclusivamente di tempi, perché non ci sono altri accordi politici che si possono fare in questo clima nel quale ad alcune persone, ad alcuni consiglieri regionali, in un Parlamento, viene impedito di parlare, c'è stata un'obiezione formale rispetto a una apertura della Presidente del Consiglio e del Presidente della Commissione programmazione e bilancio. Insomma il clima è questo: c'è fretta di concludere, c'è una parte consistente della maggioranza che non interviene e che attende semplicemente che passino le ore. Noi crediamo che questo non sia il clima per legiferare e per portare avanti una finanziaria nell'interesse dei sardi, mi piacerebbe molto parlare di questo articolo 2 nel merito e cercherò di farlo se mi avanza tempo.
Dico solo che il clima non è reso agevole anche da un atteggiamento della Giunta regionale, che commissaria tutto, che commissaria i consorzi industriali, commissaria le ASL e che non trova il modo, la forma, per permettere ai consiglieri regionali, anche a voi, a quelli che telefonano in questo momento, di esercitare le proprie prerogative. Una Giunta regionale che, più che un Governo della Regione, si comporta come una società segreta, una società segreta che non dà ai cittadini, ai consiglieri regionali, ai sardi, la possibilità di conoscere le delibere che assume. Una società segreta, perché è tutto segreto quello che fate. Rimangono però gli atti, rimane il commissariamento della Sardegna, rimane una legge finanziaria che non dà risposte minimamente ai sardi!
Nella scorsa legislatura, noi abbiamo tentato di farlo attraverso un programma di riforme, parlo proprio del sociale in questo momento perché parliamo dell'articolo 2 e della sanità, da un lato la legge numero 23 sui servizi alla persona, dall'altra la legge numero 10 di riforma del servizio sanitario regionale, dall'altro ancora il piano sanitario regionale che dava regole dopo vent'anni. Il tentativo di migliorare, anche attraverso la personalizzazione del servizio, l'integrazione tra il sociale e il sanitario, il rendere la persona, la "persona", assessore La Spisa, non - come dire? - facente parte di una categoria stereotipata di disagio, ma una "persona" alla quale dare risposte, individuali, personali col sostegno della famiglia e col supporto della società. E siamo intervenuti finanziando per esempio la legge numero 162, che non abbiamo inventato noi, ma che, dopo un cammino di dieci anni, sicuramente, nella scorsa legislatura, ha visto un'avanzare e il tentativo anche di rappresentare un modello per l'Italia e non solo per l'Italia.
Ora tutto questo viene meno, viene meno perché non c'è un disegno, io ho provato anche stamattina a rileggermi il Programma regionale di sviluppo in cui "lo sviluppo nasce dall'io", assessore La Spisa, ma non c'è un disegno, non c'è un programma, non c'è una prospettiva e questa finanziaria, anche questo articolo 2, anche il DAPEF minimale, residuale, che avete approvato, è la fotocopia della vostra situazione, non avete una bussola, non avete un orientamento complessivo di governo, vi muovete alla giornata, campate alla giornata, occupate il potere, gestite centralmente ogni posizione di potere e lo fate anche col supporto di un Consiglio complice, complice in tutte le sue articolazioni, a partire da un P.d.L. assente, bisognerebbe fotografare quei banchi, assente, senza parole, senza voce. Si può guidare così una Regione, può essere questo il Partito di maggioranza relativa?
Bisogna essere seri fino in fondo e la nostra opposizione a questa Giunta, a questo Governo regionale, a questa maggioranza, sarà sempre più forte. Non ci sono mai stati e non ci saranno accordi politici con voi, di nessun tipo. Noi abbiamo tentato di migliorare questa finanziaria, abbiamo tentato con emendamenti, circa 400, alcuni dei quali, pregnanti, davano l'idea di una nostra controfinanziaria ma la risposta è questa: è un Consiglio disattento, distratto, che non si sa che cosa pensi, è una Giunta regionale sorda, cieca, assente, che, nel segreto delle stanze, fa delle scelte che non porta a conoscenza dei sardi. Noi continueremo con questa opposizione, continueremo in questo Consiglio e fuori da questo Consiglio, chiederemo a gran voce che immediatamente, così come si faceva nella scorsa legislatura, siano portate a conoscenza dei sardi le delibere che assumete. Sono delibere importanti che riguardano gli enti locali, che riguardano il modo di organizzarsi degli enti locali, che riguardano la sanità e quindi il 50 per cento del nostro bilancio. Avete preferito affidarla a commissari, a commissari amici, a commissari amici dei capi corrente, a commissari che semplicemente fanno gli interessi non di tutti ma di una parte ben individuata e lo avete fatto annunciando una riforma, una riforma che non arriva e che probabilmente non arriverà perché siete divisi su tutto, e vi voglio vedere mettervi d'accordo sui direttori generali! Vi voglio vedere! Anzi, ce l'avete fatta probabilmente sui direttori generali degli Assessorati.
E' questa la vostra politica, è questo il vostro collante, il potere, non c'è altro, il resto è vuoto, come è vuota questa finanziaria sulla quale voteremo contro su ogni articolo, voteremo contro perché non siete capaci, non avete la forza, non avete le idee per governare la Sardegna.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Intervengo molto brevemente per rimarcare che l'opposizione, d'altra parte, svolge il suo ruolo che è quello di critica, di controproposta, di stimolo, però, al di là di tante parole che si dicono, la lettura soltanto, la semplice lettura dell'articolo 2 mostra quanto questa Giunta regionale e questa maggioranza stiano attentamente proseguendo la linea dell'attenzione a tutte le forme di disagio, di emarginazione sociale, di povertà, destinando risorse abbondanti, che crescono nel tempo, perché purtroppo, nostro malgrado, cresce l'insieme dei bisogni di tanta nostra gente, che dobbiamo contemperare con l'esigenza di creare anche le condizioni per lo sviluppo; stiamo veramente facendo di tutto per raggiungere questo scopo.
Questa maggioranza e questa Giunta sono state disponibili, in tutte le leggi finanziarie di questi anni, a raccogliere suggerimenti pervenuti dai banchi sia della maggioranza sia dell'opposizione; molte indicazioni contenute nel testo A, quello esitato dalla Commissione, hanno raccolto sollecitazioni e richieste anche puntuali su problemi, uno di questi, e chiudo (lo sottopongo all'attenzione del Presidente, che tra l'altro era presente in Commissione), riguarda il comma 7.
Si tratta degli interventi "a favore di persone con provvedimenti penali detentivi e/o in esecuzione penale esterna". Lo stanziamento previsto è di 1 milione e 300 mila euro, erroneamente nel testo si è scritto "di cui euro 100.000 per la realizzazione, all'interno dell'Istituto penale per minorenni di Quartucciu, di attività finalizzate alla rieducazione e alla riabilitazione sociale".
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO
(Segue LA SPISA.) In realtà, la volontà era quella di incrementare di 100 mila euro lo stanziamento iniziale. Quindi chiedo alla Presidenza e all'Aula se in qualche modo possiamo trovare una correzione attraverso un emendamento orale, che potrei anche già formulare: "Articolo 2, comma 7, gli interventi…"…
PRESIDENTE. Assessore, lo vedremo successivamente.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Comunque, io propongo di apportare questa correzione perché si tratta di una errata scrittura del testo. Così come l'Aula vorrà.
PRESIDENTE. Come richiesto precedentemente, sospendo i lavori. Convoco, alle ore 12 e 45, la Conferenza dei Presidenti di Gruppo.
(La seduta, sospesa alle ore 12 e 34, viene ripresa alle ore 13 e 14.)
PRESIDENTE Comunico che i lavori riprenderanno alle ore 14. Sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 13 e 14, viene ripresa alle ore 14 e 03.)
PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta.
Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 243, 168 e 271, uguali, 162 e 270, uguali, 163 e 269, uguali, 135 e 268, uguali, 152 e 267, uguali, 151 e 266, uguali, 265, 264, 263, 262, 261, 260, 8, 3-164-259, uguali, 4- 23-258- 134, uguali, 5-22-133, uguali, 150, 153 e 154.
L'emendamento numero 6 risulta ritirato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bardanzellu. Ne ha facoltà.
BARDANZELLU (P.d.L.). Sì, è ritirato.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. L'emendamento numero 21 risulta ritirato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.). Sì, è ritirato.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza . Si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 144, 146 e 145.
L'emendamento numero 7 risulta ritirato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bardanzellu. Ne ha facoltà.
BARDANZELLU (P.d.L.). Sì, è ritirato.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Si esprime parere contrario sull'emendamento numero 166.
L'emendamento numero 2 risulta ritirato.
Si esprime ancora parere contrario sugli emendamenti numero 149, 165, 148, 143, 138, 137, 136, 161, 127 e 233, uguali, 140, 157, 160, 159, 158, 156, 141, 155, 139 e 142. Si esprime invece parere favorevole all'emendamento numero 13, che è uguale al 429.
Per quanto riguarda l'emendamento numero 211…
PRESIDENTE. E' stato già votato l'emendamento sulla scuola forestale di Nuoro quindi l'emendamento numero 211 decade.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Per quanto riguarda l'emendamento numero 59, deve essere riformulato, perché in questa forma…
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sì, con l'aggiunta di "120 giorni".
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Allora il parere è favorevole ma condizionato a una integrazione che verrà fatta in Aula.
Sugli emendamenti numero 299, 300, 301, 302, 303, 304, 305, 306, 307, 308 e 309 si esprime parere contrario.
Anche sull'emendamento numero 54, a firma Solinas Antonio e più, il parere è favorevole, se viene formulato un emendamento orale.
Per l'emendamento numero 114 ci si rimette all'Aula; sull'emendamento numero 122, a firma Sabatini e più, il parere è favorevole.
L'emendamento numero 123 è spostato all'articolo 3. Sull'emendamento numero 124 si esprime parere contrario.
PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, all'emendamento numero 122 è stato presentato l'emendamento all'emendamento numero 476.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Non lo conosco Presidente.
PRESIDENTE. Allora proseguiamo.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Lo vediamo dopo. Sull'emendamento numero 125 il parere è favorevole, mentre sull'emendamento numero 128 si esprime parere contrario.
Gli emendamenti numero 186 e 187 sono inammissibili. Per l'emendamento numero 203 si invita al ritiro, altrimenti il parere è contrario. Sull'emendamento numero 208 il parere è favorevole; mentre sugli emendamenti numero 379 e 380 il parere è contrario.
L'emendamento numero 121 è spostato all'articolo 3. Il "214" è inammissibile; l'emendamento numero 12…
PRESIDENTE. Il "12" è uguale al "457" che proviene dall'articolo 3.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Si esprime parere favorevole.
L'emendamento numero 14 è spostato all'articolo 3; sull'emendamento numero 32 il parere è favorevole. L'emendamento numero 190 mi risulta ritirato, comunque c'è l'invito al ritiro; è stato ritirato. L'emendamento numero 33 è stato ritirato ma è inammissibile. Sull'emendamento numero 34, si esprime parere favorevole. Gli emendamenti numero 9, 417 e 439 sono sostituiti da un emendamento di sintesi che vi è stato già presentato.
PRESIDENTE. Il parere sull'emendamento di sintesi ovviamente è positivo.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sì. Gli emendamenti numero 441 e 57 sono inammissibili. Il "25" è spostato all'articolo 3.
PRESIDENTE. Un attimo, onorevole Maninchedda, gli Uffici hanno bisogno di un chiarimento: gli emendamenti numero 9, 417 e 439 sono ricompresi nell'emendamento di sintesi e ovviamente decadono gli emendamenti all'emendamento numero 9, numero 467 e 483.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Certo. L'emendamento numero 441 è inammissibile, giusto?
PRESIDENTE. Sì.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Dicevo che l'emendamento numero 25 è spostato all'articolo 3 e il "57" è inammissibile; per quanto riguarda il "62" si invita al ritiro oppure il parere è contrario. Sugli emendamenti numero 130 e 131, identici, si esprime parere contrario…
PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, sono spostati all'articolo 3.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Gli emendamenti numero 193, 194, 195 sono inammissibili; sull'emendamento numero 200 si esprime parere favorevole. Sugli emendamenti numero 382, 415 e 416 c'è l'invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario; si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 418 e 419…
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Maninchedda, sul "418"?
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sul "418", il parere è contrario, così come sul "419". Si invita al ritiro degli emendamenti numero 117, 426 e 427, altrimenti il parere è contrario. Il "430" è stato ritirato. Sull'emendamento numero 462 si esprime parere favorevole. Sugli emendamenti numero 118 e 126, c'è l'invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario; l'emendamento numero 129 è sospeso; per l'emendamento numero 207, il parere è contrario; mentre per l'emendamento numero 232 c'è l'invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore del bilancio, programmazione, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore tecnico della, programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il parere è conforme a quello del relatore, con un'unica differenza: sull'emendamento numero 114, la Giunta è contraria.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, chiedo di avere garanzie che si lavori tutta la sera perché non è pensabile che noi rimaniamo ore, ore e ancora ore senza rendere produttività a questo Consiglio e alla Sardegna. La Sardegna ha bisogno di una legge finanziaria, purtroppo si prende lo "schifo" che ha presentato questa Giunta regionale, che, in tutte le sue parti, non risolve un problema, ma almeno consentirà la spesa ordinaria dei fondi della Regione.
Io avrei avuto piacere che tutti i consiglieri regionali fossero partecipi di questa vicenda, stiamo diventando pochi, però almeno quei pochi si rassegnino che bisogna lavorare tutta la sera.
PRESIDENTE. Condivido pienamente, onorevole Uras, per cui procediamo con i nostri lavori.
della Regione (legge finanziaria 2011)" (219/S/A)
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento numero 243.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento numero 243 si propone la soppressione dell'articolo 2, che, come abbiamo detto e molti colleghi hanno sottolineato, viaggia tra luci e ombre, ma più ombre che luci; fra le ombre c'è una grande intuizione, che serve in questo momento per lanciare un messaggio di grande impegno della Regione sul fronte del rilancio dell'economia, che è quella determinata dal comma 13 che prevede la monetizzazione dei parcheggi quando questo standard non possa essere rinvenuto per mancanza fisica degli spazi. Ecco l'invenzione: monetizziamo lo spazio fisico, facciamolo diventare moneta. La moneta a che cosa servirà? Servirà perché il Comune possa utilizzarla per acquisire quegli spazi fisici da un'altra parte; e dove? Dove quello standard non serve. Cioè la monetizzazione non fa altro che prendere lo standard e metterlo nel posto dove non deve stare, cioè lo fa diventare uno spazio e non uno standard.
Perché dobbiamo avvilire la società sarda facendole leggere questa schifezza? Perché? Ma perché, prima di discutere per esempio su ammissibile, non ammissibile, a parte il fatto che io mi impegnerò, Presidente, non ce l'ho con lei ma ce l'ho con questo vezzo: non esiste Parlamento in Italia, regionale o nazionale, che dia al suo Presidente la funzione di indicare materie intruse su materia che è di tutt'altra competenza. Siamo l'unico Consiglio regionale dove questa competenza è in capo al Presidente, che deve essere la neutralità personificata! Queste cose servono anche per fare un po' di pulizia tra le cose sciocche che mettiamo, al di là dell'inammissibilità.
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, l'inammissibilità sugli emendamenti viene espressa sulla base delle norme previste dalla legge di contabilità e non arbitrariamente con un giudizio del Presidente. Benché abbia percepito quello che lei mi ha detto, che non voleva essere una polemica col Presidente, però volevo semplicemente precisare.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, non vorrei sbagliare emendamento ma, grazie agli orari cui ci stiamo non rassegnando ma che ci stiamo impegnando a seguire, chiaramente perdiamo anche qualche attimo di lucidità.
Allora, mi pare che sia l'emendamento numero 243, emendamento soppressivo dell'articolo 2, che non vuole sopprimere ovviamente quei pochi danari che diamo per sollevare dal profondo disagio sociale le nostre comunità, le nostre popolazioni, i cittadini che hanno più bisogno, ma intende richiamare in quest'Aula il fatto che, da tre legislature (c'è una letteratura molto significativa su questo argomento), noi continuiamo a presentare un provvedimento di legge sul reddito di cittadinanza. Altri sostengono strumenti simili, come il salario sociale, oppure interventi anche finalizzati e accompagnati da prestazioni lavorative che intervengono sulle persone piuttosto che sulle famiglie, o sulle famiglie piuttosto che sulle persone.
Rimane il fatto che il dato emergente di questa società, di come è organizzata, è la crescita in maniera smisurata dei fenomeni di povertà, che non riguardano più chi non ha un'attività di lavoro, spesso riguardano anche coloro che hanno anche attività di lavoro. Condizioni di povertà che si raggiungono in ordine a un sollevarsi del costo della vita e a un ridursi delle garanzie, anche di reddito, dei lavoratori e delle loro famiglie. Io proporrò in questa seduta (questo articolo e questa discussione ci serve per farlo) un ordine del giorno che impegni la Giunta e il Consiglio ad affrontare questo tema in modo organico in un provvedimento, qualunque sia il titolo e qualunque sia il soggetto proponente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SORU (P.D.). Presidente, intervengo per dire che sono contrario a questo articolo e voterò a favore della sua soppressione, non tanto perché non condivida la necessità di provvedere alle esigenze delle persone degli strati più deboli e più bisognosi, ma perché lo ritengo sbagliato nella sua articolazione rispetto agli obiettivi che si pone nel titolo, "Disposizioni nei settori dell'istruzione, socio-assistenziale e del lavoro". Non riuscirò a dire in tre minuti quello che avrei voluto dire stamattina, magari in un intervento con un pochino di tempo più disponibile, dieci minuti; è vero, io ho pigiato il tastino in ritardo, ma posso testimoniare che invece il mio collega l'ha persino pigiato per tempo. Trovo francamente deludente che l'Aula nella sua interezza non ci abbia dato la possibilità di parlare, perché probabilmente, anche se per poco, gli interventi avrebbero comunque contribuito alla qualità della discussione in quest'Aula.
Quello che avrei voluto dire e che cercherò di dire, per parlare anche degli altri emendamenti, è questo: abbiamo iniziato male la discussione sulla finanziaria, con una protesta eclatante, con cui avevamo cercato di richiamare l'attenzione innanzitutto della Giunta regionale e del Consiglio, complessivamente, sulla necessità di cambiare registro, di perseguire con maggior determinazione l'esigenza di tutelare le entrate della nostra Regione. Quella protesta e quella capacità anche di ascoltarsi e delegittimarsi a vicenda hanno avuto un esito favorevole (che io ritengo positivo) che è la delibera della Giunta che poi finalmente ieri nella tarda mattinata ci è stata consegnata. A me quella delibera dice delle cose importanti, anzi credo a tutti noi. Innanzitutto la dimensione, che è stata ricordata anche dal mio Capogruppo, di un vantaggio positivo che supera i 2 miliardi di euro all'anno per la nostra Regione, che ci permette oggi di discutere, più serenamente di quanto non facessimo nel passato, di come spendere le risorse e di come operare nella società sarda.
Però mi dice anche, la discussione che abbiamo fatto per arrivare a quella delibera, che male abbiamo fatto nel passato a cancellare 400 milioni di euro dalle previsioni di entrata per il 2010 e che male forse facciamo sottostimando le previsioni di entrata per il 2011, che probabilmente non sono di 6 miliardi e 7 ma forse sforano i 7 miliardi di euro, laddove consideriamo, non quello che il Ministero, la Ragioneria centrale dello Stato ci ha suggerito di considerare fino a oggi, ma quello che in questa delibera abbiamo voluto...
PRESIDENTE. Onorevole Soru, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). L'argomento che noi stiamo trattando, quindi l'articolo 2, rimane particolarmente complesso. Abbiamo già detto, anche i colleghi l'hanno già annunciato, come si intende affrontare la materia, certamente senza voler tagliare vantaggi per situazioni di persone che sono probabilmente in condizione di difficoltà. Ma bisogna dirlo però! Credo che questo articolo contenga, forse per questo potrebbe essere stata chiesta la soppressione, se così vogliamo dire, dei conti sbagliati; entreremo poi nel merito degli emendamenti. Già in questo emendamento, in questo articolo, noi annunciamo delle politiche che poi però, rispetto alla contabilità che faremo dopo, vedremo che non sono rispettate. Annunciamo programmi che oramai in Sardegna ci sono già da diversi anni, poi concretamente non riusciremo a coprire col fabbisogno che è necessario. Su questo ovviamente bisognerà cercare di fare una correzione per evitare di ritrovarci qui a discutere ancora, per l'ennesima volta, gli argomenti di cui magari vorremmo non discutere; vorremmo magari parlare di altre cose, vorremmo fare in modo che i diritti consolidati siano esigibili una volta per tutte, non ogni volta che il Consiglio regionale oppure l'Assessore di turno debbano tappare i buchi. Tra l'altro l'Assessore è assente questo momento, ci vorrebbe, anche se vedo che c'è l'Assessore della cultura e della pubblica istruzione, ma in questo caso si tratta anche di materia di sanità quindi sarebbe probabilmente necessario un confronto anche con questo Assessore; ci sono materie che, come dire, sono sottostimate per cui la gente, le persone, i cittadini si ribellano ai tagli e poi bisogna correre con l'ansia ogni anno a cercare di tappare dei buchi.
Ritengo che questa posizione debba essere argomentata punto per punto; non credo che sia necessario dare definizioni contabili rispetto a situazioni che riguardano le persone. Mi sembra importante anche ricordare come tutto il discorso, fatto anche ieri, per quanto riguarda la delibera approvata dalla Giunta regionale, se ottenesse buon frutto, dovrebbe portare nuove risorse alla Sardegna che ci permetterebbero di affrontare questi argomenti con estrema tranquillità oltre che permetterci di finanziare cose che probabilmente danno dignità e diritti ai cittadini e non rimanere invece a discutere e a battagliare su pochi euro, poche decine di migliaia di euro necessari per cambiare la vita delle persone. Su questi argomenti ritorneremo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS (P.D.). Assessori, onorevoli colleghi e colleghe, voterò a favore dell'emendamento, non tanto - così come si è detto - perché lo si voglia sopprimere, ma perchè io credo che il tema dell'articolo 2 sia assai importante: "Disposizioni nei settori dell'istruzione, socio-assistenziale e del lavoro", un tema che è stato svolto male perché, come abbiamo detto, non si è rispettata la sua profondità, ci si è limitati a una distribuzione sui vari settori (che meriterebbero, com'è stato detto anche dal mio collega Espa e come ho detto nella discussione generale, maggior approfondimento e attenzione), sulla base della quale si stabiliscono risorse finanziarie senza, ripeto, l'accompagnamento di una relazione che ne giustifichi l'entità, diciamo, in positivo o in negativo.
Voglio anche dire che il tema è stato svolto male perché non ci si è soffermati su questi argomenti, che abbiamo detto essere assai importanti, ma si è andati oltre, il collega Sanna prima ha individuato l'elemento di monetizzazione dei posti auto, per dire, che non c'entra nulla - credo - sul tema dell'articolo 2, così come mi sembra, ed è stato accennato anche nella discussione generale, sul comma 12, riguardante l'acquisizione delle pro loco al controllo della Regione Sardegna, ripeto, mi sembra che l'affidamento dei compiti della gestione delle pro loco alle province fosse già sufficientemente strutturato.
Credo che bene avremmo fatto, e bene faremo, a continuare a dare vita alle province, perché si è parlato di soppressione di province, veramente in Sardegna io ne sopprimerei una, esattamente la provincia di Cagliari, attenendomi al Testo unico che voleva in quel di Cagliari la città metropolitana; forse avremmo l'opportunità di sviluppare una situazione di gestione territoriale migliore, quindi le province come strumento di cessione del potere della Regione, con una Regione più snella affidando alle province compiti reali, in una situazione attuale penso che giustamente si dica "sopprimiamole", mi sembra assai poco avere un apparato che gestisce solo ed esclusivamente un po' di viabilità, la gestione della manutenzione delle scuole e qualche altro compito per l'ambiente a mezzadria con la Regione. Allora io credo che forse faremmo bene a varare una legge ad hoc che davvero dia ruolo alle province e la Regione si strutturi in un organismo legislativo capace di pianificare il territorio regionale e affidare agli enti locali la gestione diretta del territorio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). L'articolo 2 è l'articolo che emana le disposizioni nei settori dell'istruzione, del socio-assistenziale e del lavoro. Dovrebbe essere, Assessori presenti, in buona sostanza l'articolo attraverso il quale la Giunta e la maggioranza intendono affrontare i temi della dispersione scolastica, infatti c'è qualcosa, dovrebbe essere l'articolo attraverso il quale vi inventate un sostegno al reddito, dovrebbe essere l'articolo che contiene linee di intervento per contrastare la povertà e per le politiche del lavoro. Ora, anch'io, come chi mi ha preceduto, cercherò di selezionare gli argomenti perché in tre minuti è difficile, almeno per me, sviluppare per lo meno queste quattro questioni.
Vorrei richiamare l'attenzione della Giunta, però mi rendo conto che qui è un dialogo tra sordi, per carità, si pone da ambo le parti una questione, ma nessuno si degna di risposta e quindi ognuno di noi spera ovviamente di avere un rapporto diretto, attraverso i mass media, con l'esterno perché se non altro si dia notizia di quello che si dice qua dentro. E' poca cosa insomma rispetto al ruolo che ognuno di noi dovrebbe svolgere, anche di chi inizia a dormicchiare nei primi banchi. Allora, assessore La Spisa, assessore Floris, è presente anche l'assessore Milia, mi fa molto piacere, per quanto riguarda la dispersione scolastica, noi sappiamo che la nostra Regione è, ahinoi, la Regione che ha il tasso più alto di dispersione scolastica rispetto a tutte le altre Regioni italiane, nonostante il fatto che, negli anni passati, si sia investito parecchio in questa direzione; ebbene, nonostante ciò, ripeto, manteniamo questo triste primato che certamente non ci inorgoglisce e allora voi intervenite attraverso questo articolo per sostenere l'istruzione.
Ecco io pongo una questione, assessore Milia, non vorrei che, nelle pieghe del dispositivo che voi proponete all'approvazione, ci sia la volontà di un ritorno al passato, perché si individua la scuola statale, la scuola dell'obbligo, e insieme il sistema della formazione professionale per l'obbligo scolastico. Non vorrei che ci fosse il tentativo di ripristinare l'obbligo scolastico alla formazione professionale. Io faccio appello davvero, in questo caso, all'assessore Milia perché vorrei che si scongiurasse una iattura...
PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). L'emendamento che proponiamo per sopprimere l'articolo 2 naturalmente comprende, come qualcuno ha detto prima, il tenore della proposta. L'articolo 2 è un articolo formulato con quel titolo straordinario, meraviglioso. Chi potrebbe essere contro l'istruzione, l'attenzione al mondo socio-assistenziale e al lavoro? Nessuno. Però, spesso si utilizza il termine, per salvare il bene ed eliminare il male, "si vuol buttare il bambino con l'acqua sporca", qua noi ci troviamo nel caso contrario, vogliamo tenere il bambino nell'acqua sporca perché attraverso le norme intruse abbiamo introdotto aspetti che non hanno nulla a che vedere con l'articolo proposto che, nel titolo, è puntuale, preciso e chiaro, quindi non complesso ma di un'evidenza straordinaria.
Ci si approfitta però di un articolo per tentare di introdurre norme intruse come quelle che sono contenute poi nel proseguo dell'articolo. Che cosa c'entra la storia dei parcheggi e della monetizzazione dei parcheggi in un articolo come questo? Intanto è una vergogna che si continui a insistere su proposte come queste. I parcheggi rispondono a una legge dello Stato che impone gli standard e, a mio avviso, dovremmo cominciare a comprendere che devono far parte obbligatoria della realtà abitativa. Non si può dare l'abitabilità a una casa che non abbia anche il parcheggio, laddove viene costruita ed edificata. Diversamente noi, soprattutto nella realtà di molte città della Sardegna, andiamo a stravolgere e a compromettere quella qualità di vita che oggi è difficile recuperare proprio per aver tollerato e derogato a norme precise e puntuali, che invece tutelano e garantiscono la vita dei cittadini.
O altrimenti la vicenda delle pro loco, sulla quale torneremo quando esamineremo la proposta di eliminare i commi successivi. Le pro loco sono fuori dai tempi, è ora di incominciare a fare chiarezza su queste cose. Esistono associazioni culturali e associazioni che hanno capacità e sicuramente meriti di gran lunga superiori, in termini di promozione di immagine dei nostri territori, delle nostre realtà, meglio di quanto non facciano le pro loco, società e associazioni, ripeto, fuori dai tempi che sicuramente l'Amministrazione regionale dovrebbe, come ha fatto, scaricare e evitare di farsene carico nuovamente.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 168, uguale al 271.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori.). Presidente, il comma 1, come dicevamo prima, attiene agli interventi che sono stati inseriti tra l'altro in questi anni, poi anche ripresi nelle ultime disposizioni di legge che abbiamo avuto l'onere di approvare all'interno di quest'Aula, interventi che si sviluppano attraverso il prevalente impegno degli uffici comunali e che tentano di dare ristoro a una condizione di disperazione che dilaga in questa nostra Regione. Voglio citare solamente un dato: la Sardegna era, dico "era", un paio d'anni fa, dal punto di vista dell'incidenza della povertà, più vicina alle Regioni del centro-nord di quanto lo fosse rispetto alle regioni del Mezzogiorno. In due anni, la nostra popolazione raggiunge i livelli più alti tra le Regioni del Mezzogiorno d'Italia! In un solo anno, questa incidenza si solleva più che in tutte le altre Regioni d'Italia! Se noi accompagniamo al dato, non preoccupante, tragico del tasso di disoccupazione giovanile del 44 per cento e passa, che ci mette tra le sette regioni europee più devastate da questo fenomeno, ben comprendiamo che la situazione di crisi profonda che attraversa la Regione sarda, che attraversa la nostra popolazione, richiede uno scatto, una volontà, una capacità di intervento che non può essere quella di questa finanziaria. Non può essere quella di questa finanziaria! Lo dico all'Assessore del bilancio, che so essere persona sensibile dal punto di vista umano. E' un problema, va affrontato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SORU (P.D.). Signor Presidente, voterò a favore della soppressione di questo comma e intervengo ancora una volta per cercare di porre l'attenzione sull'inefficacia e l'inadeguatezza dell'articolo 2 che, in qualche modo, mira anche a essere il cuore di questa legge finanziaria nelle politiche di sviluppo, ad esempio. Ho cercato di dire, nell'intervento precedente, che sarebbe stato più utile continuare ad ascoltarsi e provare a utilizzare quanto di buono è stato fatto dalla Regione anche nel passato, proseguendo quella continuità amministrativa che tante altre volte ho sentito pure in quest'Aula richiamare come un aspetto positivo dell'attività di governo.
Sulle entrate, abbiamo fatto un buon lavoro in questi ultimi giorni, arrivando finalmente a una conclusione condivisa, anche se non nella dimensione, dove ancora, probabilmente, abbiamo una differenza intorno ai 300 o 400 milioni, che sono stati tolti indebitamente, incautamente, con un assestamento di bilancio, dalle entrate del 2010 e, incautamente, con una previsione per difetto, dalle entrate del 2011. Poiché qui, spesso, ci accaloriamo per un emendamento da 300 mila euro, da 100 mila euro o da 250 mila euro, e quest'Aula presta attenzione a questi argomenti, credo che sia importante richiamare appunto l'attenzione, in maniera puntuale, su aspetti invece fondamentali, che valgono molti emendamenti e valgono la possibilità di spendere molto tempo in emendamenti. Cancellare 400 mila euro è un fatto importante, una limitazione importante della possibilità per quest'Aula di immaginare dei provvedimenti per la società sarda.
Nel suo intervento, a conclusione della discussione generale, l'Assessore del bilancio e della programmazione diceva: "Bene, finalmente ci siamo occupati delle entrate, adesso dobbiamo occuparci altrettanto seriamente delle spese", cercando la riqualificazione, richiamando tutti noi alla responsabilità, ciascuno per quello che può, di questa spesa importante della Regione sarda. Una parte della finanziaria è proprio questa, un tentativo di modulare nel migliore dei modi queste risorse, poche o tante, direi abbastanza, di cui la Regione dispone. Quello che vorrei dire è che, a questo annuncio di voler contribuire a riqualificare la spesa, mi pare non stiamo dando seguito nell'attività di ogni giorno; a me preme, in questo momento, ricordare...
PRESIDENTE. Onorevole Soru, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Cerco di riprendere da dove ho interrotto. Dicevo che il dispositivo che ci avete presentato a me pare rischi di riconfigurare un sistema terribile, che abbiamo conosciuto negli anni passati e a cui si è posto termine con coraggio nella precedente legislatura, seppure in maniera incompiuta, devo essere sincero; io credo che sarebbe la cosa più sbagliata affidare alla formazione professionale anche l'obbligo formativo, l'obbligo scolastico. Su questo io voterò a favore della soppressione, perché in questo primo comma ci sono poi le risorse rispetto anche ad altri strumenti che voi richiamate nell'articolo 2.
Ecco, io penso, lo diceva anche Uras nel precedente intervento, che noi siamo una Regione (come voi ben sapete, non è che non abbiate la stessa sensibilità, almeno nel leggere gli indicatori economici) che ha un fortissimo tasso di inoccupazione, abbiamo una percentuale di sardi sotto la soglia della povertà relativa che necessitano di interventi robusti. Allora, io pongo a voi una riflessione che spero possa essere in qualche maniera ripresa. Noi siamo di fronte a una flessibilità nel mondo del lavoro sempre più ampia e sempre più selvaggia, abbiamo un sistema di ammortizzatori sociali nazionali che da soli non sono capaci di governare questa flessibilità e siccome siamo convinti tutti che nell'organizzazione del lavoro ci sia bisogno di flessibilità, è necessario governare questa flessibilità con ammortizzatori sociali che riescano davvero a interessare e a intercettare tutti coloro i quali si trovano in questa condizione. A me pare che nella vostra proposta non ci sia un minimo di riflessione organica su questo rapporto tra il dispositivo, che mettete a disposizione, e il fenomeno, che è di dimensioni davvero preoccupanti.
Ancora, per quanto riguarda il contrasto alla povertà, badate, al di là delle cifre, che non sono modeste, è davvero, quella che voi proponete, una misura odiosa; pensare di destinare risorse, comunque importanti, per finanziare la ristrutturazione di centri per le associazioni che dovrebbero monitorare le condizioni di povertà, è un qualcosa di vergognoso.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSSA
(Segue DIANA GIAMPAOLO.) E' preferibile che, se anche un euro c'è a disposizione, quell'euro vada dato direttamente alle persone…
PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Signor Presidente, annuncio il voto favorevole all'emendamento che intende sopprimere il comma 1 dell'articolo 2, perché noi continuiamo in questa discussione e più andiamo avanti e più cerco di trovare un profilo di coerenza fra gli articoli di questa finanziaria, i contenuti, i commi di questa finanziaria e il DAPEF che accompagna questa finanziaria, meno questa coerenza si trova. Anzi, diciamo che la distanza fra ciò che è annunciato nel DAPEF e gli articoli della finanziaria si acuisce sempre di più. C'è un intendimento dichiarato della Giunta regionale, nelle politiche che porta avanti, quindi certamente con la finanziaria regionale, che è quello di ispirarsi alla strategia di Europa 2020. Io vorrei ricordare all'assessore La Spisa e alla Giunta regionale che la strategia di Europa 2020 stabilisce un nuovo modello economico, un modello economico che si basa su tre caratteristiche diverse della crescita: crescita intelligente, ci dice l'Europa, crescita sostenibile, crescita inclusiva. Se è vero, ma è evidente che non è così, che questo è il motivo ispiratore della vostra politica e di questa finanziaria, è chiaro che c'è una contraddizione totale fra le cose che dite e le cose che fate. Questi tre concetti di crescita sono ampiamente disconosciuti dentro questa finanziaria, altrimenti ci dovete spiegare se volete stimolare la crescita intelligente nella nostra Regione, per esempio, attraverso il ripristino dell'obbligo formativo da tenersi nelle scuole, con l'ausilio degli enti di formazione.
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO
(Segue BARRACCIU.) Ci dovete dire se ritenete che la crescita inclusiva si possa perseguire attraverso lo smantellamento di quelle leggi che negli anni hanno dimostrato di saper creare una società appunto inclusiva, solidale, come la legge numero 162, e al contrario ci dovete dire se è crescita inclusiva quella che spinge le famiglie a ospedalizzare sempre di più i propri familiari con necessità di cure 24 ore su 24 al giorno. Questo è contenuto nella vostra finanziaria e certamente non si trovano gli strumenti né per la crescita intelligente, né sostenibile…
PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Colleghi, la democrazia è anche regola, "regola" significa rispettare le norme e dare un quadro chiaro ai cittadini, ed è molto utile leggere, leggere e sapere che cosa fa la vostra Giunta, mentre noi qua cerchiamo di darci da fare per fare delle cose giuste, delle cose buone. Beh, sotto l'albero di Natale, la Giunta ha approvato una delibera con la quale ha modificato, modificato arbitrariamente, ha dato indirizzo a derogare alle linee guida per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Con l'atto di indirizzo approvato a dicembre si doveva seguire l'autorizzazione secondo l'ordine cronologico. Con la delibera, dopo neanche sei mesi, decidono che sono troppe le domande e non possono farcela, allora si deve lasciare da una parte l'ordine cronologico e dare priorità alle intese istituzionali.
Chi decide le intese? Con chi le decide? E' questa la regola? E' questa l'innovazione dopo che, su questa materia, siamo stati coinvolti in faccende tutt'altro che trasparenti? E voi pensate che noi dobbiamo continuare a lavorare con voi pensando che voi facciate cose buone come stiamo cercando di spiegarvi? Vi invito a leggerla, perché lì dentro c'è anche un giudizio che spiega i commissariamenti dei consorzi industriali, li spiega, perché dice che i consorzi industriali devono fare il loro dovere e, quando non lo fanno, devono essere richiamati all'ordine. Ma state scherzando? Voi volete continuare ad appoggiare un Governo così fatto? Non chiedete a noi comprensione delle esigenze di andare a casa, pensate che cosa state avallando. Queste sono le delibere approvate, le potete leggere, rendetevi conto di quale tipo di civiltà democratica sta instaurando questa Giunta in Sardegna, una democrazia abbassata a tappetino delle proprie convenienze e, fatta da questa Giunta, io ho tutto il diritto di mantenere i miei sospetti sull'atteggiamento di chiara moralità nei confronti di questi argomenti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ladu. Ne ha facoltà.
LADU (P.d.L.). Signor Presidente, Assessore della programmazione, ma anche Assessore dell'ambiente, io volevo qualche delucidazione in merito alla lettera b) del comma 1, dove è prevista una spesa di 10 milioni di euro per l'incremento del patrimonio boschivo della Sardegna. Ecco, la domanda che volevo porre io, Assessore, riguarda il fatto che ci sono molti cantieri forestali in Sardegna che hanno un organico sicuramente al di sotto di quello che era previsto al momento in cui hanno impiantato la forestazione, sono bloccate le assunzioni da tanto tempo, si sta procedendo in alcuni casi per trasformare i semestrali in operai definitivi, però è da tantissimo tempo che ormai non si assumono nuove unità lavorative.
Ecco la domanda: "Non sarà il caso di riprendere il discorso, sia per completare la fase di stabilizzazione degli operai forestali, quelli che sono a sei mesi (c'è ancora tanto da fare perché in molti cantieri gli operai semestrali sono tuttora molti), e comunque iniziare altrimenti ad assumere operai definitivi. In questi cantieri, io presumo che gli operai a tempo determinato dureranno sei mesi o un anno, non so quanto, mentre noi abbiamo bisogno di formare operai forestali che durino nel tempo.
Allora, io volevo capire meglio se non fosse più opportuno investire direttamente nella formazione di operai forestali, trasformando questi semestrali in operai definitivi e quindi avviando anche nuove assunzioni.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, io non ho avuto modo di esprimere il mio parere in sede di discussione dell'articolo 2 e lo faccio, invece, volentieri per quanto riguarda il comma 1, per segnalare quanto sapevamo già, cioè che sostanzialmente questa finanziaria ricalca in parte cose già fatte negli anni precedenti, molte delle quali nella precedente legislatura, e mi riferisco certamente al comma 1 e al comma 2, e per altri aspetti introduce una serie di norme assolutamente spurie come quelle che riguardano contributi ad associazioni specifiche, al Comune di Ghilarza, insomma norme tampone che non hanno alcun carattere di organicità, e questo è un po' il vostro modo di operare. Oppure, come abbiamo visto ieri in sede di credito d'imposta, andare per tentativi senza neanche che si facciano valutazioni serie e ponderate sugli effetti delle politiche nello stesso settore, quello fiscale, che sono state prese negli anni scorsi e quindi non utilizzare quelle esperienze per poter magari legiferare in maniera più compiuta e far sì che le norme che si varano possano avere una qualche efficacia.
Io credo che non sia un modo di procedere adeguato. Per questo il mio voto all'emendamento è un voto assolutamente favorevole. Peraltro, come hanno ricordato già i colleghi, questa è una finanziaria delega, dove proprio rinunciando a legiferare in maniera compiuta si dà sempre l'ultima parola all'ennesima delibera di Giunta che può fare e disfare a piacimento, anche la prima lettura (mi riservo durante il resto della serata di farlo ancora) delle delibere approvate il 30 settembre ci dà conferma di questo. Insomma un modo di legiferare improprio, una Sardegna che certamente pecca in trasparenza, che accentra, una maggioranza e una Giunta che producono norme in parte scopiazzate dal passato e in parte inadeguate ad affrontare i problemi della Sardegna. Il mio voto, quindi, a questo emendamento è favorevole.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stochino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STOCHINO (P.d.L.). Presidente, intervengo anch'io per riprendere un attimino il concetto che è stato espresso dall'onorevole Ladu in riferimento proprio alla questione dei cantieri forestali. Volevo sottolineare all'attenzione dell'Aula quanto ha detto l'onorevole Ladu perché in effetti è un problema abbastanza sentito in molti cantieri forestali che non avevano i semestrali e che purtroppo, nel corso di questi anni, si sono visti ridurre l'organico in modo rilevante, anche a causa della legge finanziaria 2007, che è stata approvata e proposta dal centrosinistra, che, secondo me in modo un po' superficiale, aveva tenuto conto della stabilizzazione dei semestrali ma non aveva tenuto conto del turn over nei cantieri dove semestrali non ve n'erano.
Quindi io sollecito l'Assessore dell'ambiente (so che è già stato sensibilizzato e con me ha già iniziato un'analisi approfondita di questa tematica) ad affrontare il problema in modo abbastanza serio e rilevante, non solo in modo temporaneo, magari come si vuol fare, e come mi auguro faremo, nel corso dell'articolo 3 con l'emendamento di sintesi, in modo definitivo e risolutivo. Secondo me, Assessore, un primo passo che può essere fatto, in occasione di questa legge finanziaria, è che, nel 2011, quanto meno le persone che vanno in pensione o che purtroppo per varie cause decedono, possano essere sostituite all'interno di questi cantieri perché purtroppo oggi, con la norma introdotta nel 2007, all'interno di questi cantieri non si può procedere alle sostituzioni. Di conseguenza questi cantieri oggi si trovano nella condizione di non poter più andare avanti. Tanto è vero che in alcuni comuni sono stati attivati dei cantieri temporanei per la lavorazione delle foreste perché purtroppo il personale oggi in forza in quel cantiere non era in grado di poterla mandare avanti come era stato in precedenza fatto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (I.d.V.). Presidente, mi ricollego a quello che ha appena detto l'onorevole Stochino. Si tratta appunto di quei cantieri forestali che insistono in quei comuni che hanno dato terreni in concessione all'Azienda foreste demaniali negli anni 1990-92, poi sappiamo che l'Azienda foreste demaniali si è trasformata in Ente foreste. Ebbene, da quei tempi, in cui furono stipulati dei veri e propri contratti con i comuni di riferimento, dove in cambio di un determinato numero di ettari di terreno da riforestare o comunque da manutenere erano stati dati in cambio dei livelli occupativi, questi livelli occupativi oramai sono diminuiti in maniera sensibilissima.
Che cosa si chiede? Ho capito bene, lo chiedono diversi consiglieri che conoscono bene le situazioni dei loro territori, si chiede che il turn over occupazionale nell'Ente foreste, che è bloccato dal 2005, possa essere in qualche maniera sbloccato. Noi capiamo benissimo l'esigenza dell'Assessore dell'ambiente che deve procedere con la stabilizzazione dei semestrali, però l'Assessore sa bene che quei semestrali purtroppo non insistono in quei comuni che allora, nel 1990, misero a disposizione diversi ettari di terreno all'Azienda foreste demaniali. Quindi questo è un problema sicuramente che va visto nel merito e rispetto al quale occorre dare una risposta risolutiva.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, l'intervento dell'onorevole Stochino mi ha suggerito di intervenire. Il problema dell'Ente foreste: non fu un capriccio nel 2007 quando si decise di bloccare il turn over. Molte amministrazioni, molti territori, preferirono assumere semestrali e non personale a tempo pieno per accontentare quanta più gente possibile. Questo permise sicuramente di creare più reddito, ma fu comunque un costo maggiore per lo Stato.
(Interruzioni)
Onorevole Stochino, io l'ho ascoltata con attenzione. Non pretenderei la stessa cosa ma...
STOCHINO (P.d.L.). Mi perdoni!
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Dicevo che l'assunzione dei semestrali ha creato qualche reddito semestrale in più, garantendo poi l'ulteriore semestralità dalla disoccupazione, che era un costo ed è un costo a carico dello Stato. La scelta in quegli anni, nel 2007, fu di stabilizzare il personale semestrale, non ragionando più in termini di cantiere ma in termini di distretto, ed è anche vero quello che dice il collega Stochino, cioè che alcune amministrazioni, aventi sottoscritto accordi 30 o 40 anni fa, qualcuno 25, qualcuno 28, oggi si trovano un numero sottodimensionato di operai nel cantiere. Però è anche vero che, se noi dovessimo andare a esaminare quei contratti, contratto per contratto, tra Ente foreste e comuni, ci renderemmo conto che magari oggi invece di 30 ce ne sono 20, ed è passato il trentesimo anno, cioè l'anno ultimo per la lavorazione di quel cantiere. Quindi oggi in teoria quel cantiere dovrebbe essere restituito in capo all'amministrazione comunale che lo ha ceduto per trent'anni.
Questo non viene fatto per gli ovvi motivi che tutti conosciamo, non sto qui a dilungarmi su queste cose; forse è anche vero che in qualcuno di quei cantieri c'è necessità di qualche operaio in più, ma nella stragrande maggioranza dei cantieri gli operai sono in numero esoso. Ecco perché si è ragionato in termini di distretto e non di cantiere. Quindi prima di parlare di difficoltà dal punto di vista del numero degli operai, stiamo attenti perché ci possono essere anche risvolti diversi come quello del rispetto dei contratti sottoscritti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 168, uguale al "271".
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Bardanzellu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Floris Mario - Fois - Greco - Ladu - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Obinu - Oppi - Petrini - Piras - Planetta - Randazzo - Rassu - Sanna Giacomo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Sanna Matteo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 56
votanti 54
astenuti 2
maggioranza 28
favorevoli 20
contrari 34
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 162, che è uguale al numero 270.
Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SORU (P.D.). Intervengo non tanto perché ritengo espressamente la soppressione di questo comma 4, ma per continuare a richiamare l'attenzione di quest'Aula, nel modo in cui mi è stato reso possibile oggi, su come sia contraddittoria l'enunciazione di voler riqualificare la spesa rispetto a quello che vediamo nel bilancio e nei provvedimenti espressi nella legge finanziaria e nei comportamenti di ogni giorno.
Innanzitutto siamo sicuri che sia questo il modo migliore di gestire la spesa, totalmente fuori dal controllo democratico, ricorrendo a degli strumenti straordinari come quello dei commissari? E' stato già detto più volte in quest'Aula: probabilmente oltre il 60 per cento della spesa oggi è gestita da commissari. Se a questo aggiungiamo la spesa per i dipendenti regionali, la spesa per il funzionamento degli Assessorati e così via, vediamo che questa percentuale va ben oltre. Per cui, la straordinarietà della gestione commissariale, per una qualunque fattispecie straordinaria, è diventata la norma in questa Regione e non credo che questo sia accettabile. Mi chiedo se è legittimo prorogare di scadenza in scadenza nonostante ci sia un limite stabilito per legge, mi chiedo come la Giunta regionale e la maggioranza nel suo intero possano continuare ad andare avanti contravvenendo alle norme di questa Regione.
Ancora, mi chiedo se sia riqualificare la spesa, partire in sanità spendendo 8 milioni di euro per eliminare tutti i direttori generali che erano presenti all'epoca, per sostituirli con dei commissari, si diceva "urgentemente", perché questi commissari sarebbero stati più coerenti rispetto alla riforma, dopo un anno e mezzo la riforma ancora non la vediamo, ma vediamo ancora i commissari, tranne qualcuno che è stato accusato di essere troppo vicino a un consigliere regionale. Non credo che sia riqualificare la spesa spendere 8 milioni di euro per provvedere a dei commissariamenti illegittimi e maggiormente illegittimi oggi laddove questo commissariamento si protrae ormai per un anno e mezzo in attesa di una riforma che non vediamo.
Mi chiedo se sia normale gestire tutta la filiera della ricerca in agricoltura ancora oggi con dei commissari...
PRESIDENTE. Onorevole Soru, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, colleghi, stiamo parlando della lettera a) che destina 15 milioni di euro a interventi che sono contenuti nel comma 1, quindi interventi relativi ai "settori dell'istruzione, socioassistenziali e del lavoro". Io approfitto di questo intervento, nel dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento e nel richiedere il voto elettronico palese, per esprimere questo concetto: noi viviamo in una società nella quale le differenze aumentano, viviamo in una società nella quale chi è povero diventa sempre più povero e chi è ricco ha l'opportunità di utilizzare al meglio lo strumento della sua condizione per acquisire di più.
Sono i dati della crisi, i dati della crisi fanno così, chi è disperato vende se stesso, arriva in questa società veramente miserrima, in questo mondo che decade e decade dove dovrebbe essere più forte. Mi viene da ricordare quel governatore americano che, per concedere la libertà a due ragazzine colpevoli di un atto criminoso all'età di sedici anni, impone, per risparmiare i soldi della dialisi, una libertà condizionata, a dare cioè un rene alla sorella sottoposta a dialisi, e lo fa sorridendo! Questo è il mondo in cui viviamo, è un mondo che fa schifo! Io non so come lo tolleriate voi, noi non ci riusciamo più! Interverrò in altre occasioni proprio per sottolineare questo. Nel frattempo, Presidente, colgo l'occasione per ritirare gli emendamenti numero 269, 268, 267, 299, 300 e 301.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Voterò a favore dell'emendamento, ma mi preme continuare il ragionamento sul contesto nel quale noi approviamo la manovra finanziaria. Io capisco che voi abbiate una leggerezza intorno a questa realtà che vi si sta descrivendo, cioè una Regione ormai per i tre quarti commissariata e poi affidata alle spese obbligatorie e alle cose disposte per legge e quindi che in qualche modo riduce enormemente il ruolo che il Consiglio regionale deve svolgere proprio in queste sessioni di costruzione di proposte innovative, di aggiustamento di norme, di reindirizzo.
Io vorrei sottolineare il fatto che, laddove qualcuno di voi trovi beneficio nella nomina di qualche commissario, il danno che si provoca al sistema complessivo della partecipazione democratica, porta la Regione a questo livello di paralisi, perché questo livello è un livello di paralisi e di cultura monocratica ovviamente; ognuno che lavora da commissario, abbiamo potuto dimostrare nel tempo, non lavora per la meritocrazia, non lavora per il contenimento della spesa, non lavora per la valorizzazione delle eccellenze, ergo lavora in funzione delle sue visioni. Non mi fate dire cose che non voglio dire circa la competenza dei personaggi, basterebbe quello, la ricerca ossessiva della qualità non esiste, ma voi, che siete stati i primi in quest'Aula, di fronte alla prima esperienza di istituzione regionale governata con il sistema dell'elezione diretta, ci avete fatto la testa a pallone sull'accentramento dei poteri.
Allora, vi sfidiamo, su questo terreno, a dimostrare quanto poco è stata commissariata la scorsa legislatura, e avevamo le ragioni per commissariarla, quando l'abbiamo fatto, perché eravamo nelle transizioni normative, passando attraverso strumenti normativi pesanti, che hanno rinnovato completamente strutture, enti e agenzie in cose nuove, l'abbiamo fatto per quello e limitatamente a quello. Adesso non vi lamentate più dell'accentramento del potere? Non vi lamentate più! E' tutto normale, è tutto più democratico. Così era effettivamente e lo capisco guardando tanti di voi, perché leggo serenamente questa grande nostalgia, che vi passa attraverso gli occhi, della prima Repubblica. Voi siete davvero nostalgici di quel modo che ormai la storia ha archiviato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SABATINI (P.D.). Presidente, questo articolo parla di sanità e quindi io vorrei, anche approfittando della presenza dell'Assessore della sanità, dire due cose sulla sanità nella nostra Regione. Noi, vedete, avevamo un'idea di sanità, questa idea di sanità può essere condivisa o non condivisa, sappiamo che da voi non è condivisa e che voi avete un'altra idea, però noi avevamo un'idea e su questa idea abbiamo presentato un provvedimento di legge, poi diventato legge numero 10, e un Piano sanitario. Sia la legge numero 10 che il Piano sanitario ci hanno impegnato in questa aula per molti giorni, il Piano sanitario credo per più di un mese, se non ricordo male. E di riforma sanitaria abbiamo voluto parlarne in questa aula; a me preoccupa quello che succede in questi giorni dove le voci si rincorrono e le voci sono sempre di corridoio e le varie idee si rincorrono ma non capiamo quale sia l'idea della Giunta e della maggioranza sulla riforma che si vuole portare avanti riguardo alla sanità. Abbiamo modo anche di leggere sui giornali dichiarazioni di esponenti della maggioranza che contestano alcune di queste voci perché ancora non conosciamo gli atti, siamo a conoscenza solo di una vistosa spaccatura al vostro interno su proposte completamente diverse.
Intanto noi crediamo che la sanità sia una cosa molto seria per tutti noi, per i cittadini sardi, e ritengo che non si possa agire a colpi di mano, ma affrontando una discussione seria di riforme. Allora, approfittando proprio della sua presenza, Assessore, voglio porle una domanda: "Assessore, qual è la vostra l'idea, intendete davvero discuterne o intendete fare colpi di mano sulla sanità?". Io credo che non sia il caso e che troverà su questo campo e su questa vostra intenzione una forte opposizione da parte nostra.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Intervengo ovviamente per una dichiarazione di voto favorevole, però vorrei dire anche, perché altrimenti si rischia di travisare alcuni interventi, che noi chiediamo di fatto di sopprimere anche la lettera b) del comma 1 dell'articolo 3, è la copertura finanziaria a questa parte, cioè "il reimpiego e l'accompagnamento al lavoro dei lavoratori che beneficiano di ammortizzatori sociali, anche con la istituzione di un apposito strumento operativo".
E' un tema talmente delicato e critico che io credo che non si possa liquidare in questa maniera. Io chiedo alla Giunta (mi spiace che manchi l'Assessore del lavoro, probabilmente sarebbe stato in grado di darci qualche elemento in più, perché noi abbiamo la necessità di capire come intende intervenire la Giunta regionale) quali sono gli interventi che intende mettere in essere nelle prossime settimane, non appena sarà approvata la finanziaria, per attuare questo dispositivo, oppure è semplicemente il rimpinguamento di una posta di bilancio che - per carità, è importante anche questo - comunque non sarà sufficiente per dare una risposta ai troppi lavoratori e lavoratrici che si trovano in quella condizione.
Il problema vero, oltre alle risorse, è che, quando si perde il lavoro, si perde anche la dignità; la nostra società, gran parte della nostra società, è fondata sulla dignità del lavoro. Allora quando noi interveniamo su questa materia dobbiamo avere la consapevolezza che interveniamo su una materia molto delicata che attiene alle persone, alla dignità delle persone; attraverso quell'impegno, la gente, i lavoratori e le lavoratrici recuperano dignità o la perdono se perdono il posto di lavoro. Allora un intervento per il reimpiego ha necessità, se permettete, io spero condividiate, ma non mi pare perché siamo al silenzio e al disimpegno più totale, di un minimo di riflessione. E' possibile che, su una materia come questa, non ci sia la voglia di partecipare a un confronto? Ripeto, stiamo parlando di una questione, di un rapporto, il lavoro non è una merce, anche se qualcuno lo tratta come una merce, ma quella merce poi ha una distinzione, in carne e ossa, in persone. E' possibile che non ci sia la dignità, la volontà, la voglia di discutere anche con passione?
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 162, uguale all'emendamento numero 270.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Diana Giampaolo ha votato a favore e che i consiglieri Cappai, Meloni Francesco e Stochino hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Obinu - Oppi - Petrini - Piras - Planetta - Randazzo - Rassu - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 60
votanti 59
astenuti 1
maggioranza 30
favorevoli 23
contrari 36
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 163.
Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SORU (P.D.). Intervengo per annunciare il voto favorevole, convinto come sono dell'inadeguatezza di questo articolo e di questa finanziaria rispetto all'obiettivo di riqualificare la spesa che equivale a dire: utilizzare bene le risorse della Regione per dare delle risposte più utili all'intera società sarda. Parlavo prima di come in effetti sia difficile riqualificare la spesa se poi ci si abitua a una gestione straordinaria, fuori dai normali ordinamenti della Regione e fuori anche dal controllo democratico che, attraverso le regole, appunto, possa essere attuato.
Peraltro è evidente che i commissari non stanno "performando" bene; se la sanità sarda nel 2010 fa 260 milioni di euro di disavanzo e nel 2011 ancora ne prevede altri 270 milioni di euro, probabilmente ci si può chiedere anche qualcosa sull'operato di questi commissari, in gran parte riconfermati l'altro giorno tranne un commissario che si dice non fosse totalmente coerente rispetto alle aspettative, non di salute, ma di gestione del potere di chi si era preoccupato di ottenerne la nomina. E' anche facile comprenderne il perché: come commissari ci stiamo abituando ad accettare che possano essere nominate delle persone che, per svolgere invece normalmente quel ruolo, non hanno nemmeno i titoli; per cui uno può non avere i titoli per fare il direttore generale di una ASL, però può essere commissario.
Ma se uno non ha i titoli e quindi eventualmente gli strumenti necessari, di comprensione, di conoscenza, per una gestione ordinaria, come può averli per una gestione straordinaria? Se una Giunta si rende responsabile di perpetuare comportamenti del genere è una Giunta coerente rispetto all'enunciato in quest'aula di voler riqualificare la spesa? Se non bastavano i commissari, 11 in sanità, erano proprio utili e necessari? Se non bastassero i commissari nelle agenzie di ricerca in agricoltura o nell'istituto zooprofilatico, erano proprio indispensabili l'ultimo giorno dell'anno anche i commissari dei consorzi agricoli, dei consorzi industriali? Qual è il motivo? Qual era la necessità, a che cosa vi siete richiamati per questa decisione? Mi piacerebbe saperlo! L'avrei anche saputo se aveste avuto la grazia di mettere le delibere nel sito della Regione, sito della Regione che sta sempre più diventando…
PRESIDENTE. Onorevole Soru, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, noi stiamo parlando ancora della lettera b), mi pare, del comma 1 dell'articolo 2, che riguarda il patrimonio boschivo. L'onorevole Oppi sicuramente ricorderà com'era un po' di tempo fa la Sardegna. Non c'era estate che non diventasse un rogo, il depauperamento del patrimonio boschivo - di cui è stata vittima la Sardegna - non aveva pari, sono stati fatti interventi, bisogna dirlo, dagli anni '80 in poi, sempre migliorativi anche nelle procedure e nelle forme che sono state adottate. Sono stati creati i cantieri di lavoro, è stato costituito un Corpo forestale e di vigilanza ambientale, io vi ricordo che il concorso partì negli anni in cui si registrò la tragedia più grande che la storia ricordi in Sardegna:17 morti! La Gallura devastata!
Oggi possiamo dire di avere una Sardegna molto più forte sotto il profilo paesaggistico boschivo, un Corpo forestale e di vigilanza ambientale tra i migliori che esistono in Italia, una buona organizzazione complessiva della macchina di intervento di emergenza e questo non è frutto di questa o quella maggioranza, è frutto di una sensibilità generale che abbiamo saputo costruire insieme! Io la prendo così perché sollecito l'assessore Oppi a una riflessione. Chiedo se sia possibile, visto che ci sono gli enti locali che hanno conferito parte rilevante dei propri territori all'attività di rimboschimento, pattueno un po' di occupazione locale, e che questa occupazione locale nel tempo si è ridotta, anche per merito di alcune altre procedure che sono state avviate, per esempio quella della stabilizzazione, della trasformazione dei part time verticali in full time, ripeto, se sia possibile intervenire ancora di più, visto che quelli non sono soldi spesi male, sono soldi spesi bene e servono per la Sardegna.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oppi. Ne ha facoltà.
OPPI (U.D.C.). Io intervengo nel mio diritto di consigliere regionale come peraltro previsto dal Regolamento. Ho sentito dire stasera, come in questi giorni, molte sciocchezze! Per esempio, tutti sapete quello che si verifica, qualcuno ha parlato di commissario, onorevole Soru, chi ha denunciato in passato il fatto che vi fossero dei rappresentanti senza titolo è il mio partito! Ieri e oggi! Per quanto riguarda la sanità, noi abbiamo fatto immediatamente interpellanze urgenti evidenziando chi non aveva i titoli! Quindi nessuno ci può fare lezione, tanto meno di democrazia! Ho sentito sciocchezze per quanto riguarda il discorso della stabilizzazione, del turn over, eccetera, ma è molto semplice: innanzitutto chi ha stabilito che non esiste il turn over fu la Giunta precedente quando impose una determinata regola, della quale noi siamo rispettosi, siamo andati avanti e abbiamo stabilizzato oltre 300 lavoratori, ne devono essere stabilizzati altri 200.
Rispettosi anche di quanto ha fatto la commissione consiliare, quindi la Terza commissione, che ha inserito 10 milioni per le zone degradate e le aree industriali per poter fare cantieri forestali comunali, sono stati assunti 1200 giovani in quelle aree, senza tener conto democraticamente, secondo quei cliché a cui si è fatto riferimento, dei partiti politici, anzi il contrario, perché io da Assessore ho verificato e ho potuto puntualmente dimostrare (vero, amico sindaco di Gonnesa, sindaco di Carbonia, sindaco di Iglesias e di tutti paesi del Sulcis?) che regolarmente hanno avuto le risorse finanziarie per poter attivare un minimo di occupazione.
Rispettosi di questo, sappiamo che vi è un emendamento di sintesi, voluto anche da voi, che tiene conto eventualmente, sempre nell'ambito dei cantieri verdi, della possibilità di dare stabilità e quindi certamente di poter assumere personale in quelle aree che sono caratterizzate dal fatto di aver dato molti terreni e di avere poche persone. Andate a guardare i dati statistici che non conoscete, voi sapete bene che, nel sassarese, pro capite ogni 60 ettari, ogni 30 ettari, c'è un dipendente. Nell'area del cagliaritano ogni 65! Qualcosa di strano c'è, probabilmente sono in grado di spiegarlo e lo farò quando lo riterrete opportuno. Questo per questioni di democrazia e siccome noi siamo abituati a essere corretti, siamo rispettosi di tutti nella democrazia, nessuno ci potrà mai tacciare, soprattutto voi, di non essere corretti nel tener conto delle vostre esigenze e delle vostre indicazioni, qualsiasi indicazione vogliate. Quindi siamo diversi, ma certamente siamo persone corrette, conosciamo la democrazia e quei valori a cui ha fatto riferimento prima l'amico Sanna.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 135.
Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SORU (P.D.). Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole e per fare qualche considerazione anche rispetto all'ultimo intervento pieno di informazioni che ho appena ascoltato. Io ho fatto solo la precedente legislatura, quindi non ho riferimenti a quel passato a cui si riferiva l'assessore regionale e contemporaneamente il consigliere, sto vivendo adesso la prima esperienza e oggi, effettivamente, la primissima esperienza di un consigliere che è un po' assessore, un po' consigliere, poi di nuovo assessore, poi di nuovo consigliere.
OPPI (U.D.C.). Basta che lei studi! Lei non studia!
SORU (P.D.). In questo momento non è né assessore, né consigliere, è semplicemente una persona che non si comporta bene!
PRESIDENTE. Onorevole Oppi, la prego, consenta all'onorevole Soru di esprimere il suo pensiero.
SORU (P.D.). Quindi sto sperimentando questa possibilità di confronto, dove c'è qualcuno che ha i superpoteri, perché si confronta come assessore e anche come consigliere, e qualcuno ha solamente i poteri del consigliere… ma va tutto bene! Noi impariamo, può essere utile anche questo.
Io dicevo della opportunità, in generale, non accusavo nessuno, ma in generale, è mio dovere farlo, del fatto che ci siano troppi commissari e che molti di questi commissari non avrebbero i titoli per fare il direttore generale e quindi per gestire quello che gestiscono in situazioni di normalità. E' vero, pure noi siamo stati accusati nel passato non di avere un commissario senza titoli ma di avere un direttore amministrativo senza titoli, laddove noi ritenevamo che avesse i titoli e qualcuno riteneva che non li avesse, ma si trattava di una differenza di opinione sul caso specifico, in questo caso invece stiamo parlando di una situazione generalizzata, conclamata, dove non ci possono essere dubbi, e perpetrata così a lungo. Quindi confermo quello che ho detto, cioè sarebbe utile che passassimo da una gestione straordinaria a una gestione ordinaria se si vogliono effettivamente rispettare le risorse dei sardi e fare in modo che siano gestite nel migliore dei modi.
Poi, l'onorevole Oppi è intervenuto sulla gestione dell'Ente foreste, mi piacerà ritornarci più tardi perché è un argomento interessante. Dico subito che è l'unico Ente per il quale non abbiamo informazioni circa la gestione del personale su questo bel documento che ci avete consegnato sull'organizzazione del personale della Regione: mi piacerebbe che ce le poteste dare nelle prossime ore.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SABATINI (P.D.). Presidente, io volevo intervenire ancora sull'Ente foreste per dire che l'emendamento che è stato presentato da alcuni colleghi, anche della maggioranza, è un emendamento che cercava di dare la risposta a un'ingiustizia che si è creata, cioè ci sono alcuni comuni della Sardegna che non hanno semestrali e hanno attivato la procedura di stabilizzazione dei semestrali; ebbene, in quei comuni si sono perse delle unità che erano state stabilite dalle convenzioni sottoscritte dai comuni con l'Ente foreste e non si è potuto attivare il turn over. Quindi è stato messo in risalto un problema che credo sia riconosciuto da tutti. Ora, l'Assessore ci ha fatto presente che si continua con la stabilizzazione dei semestrali, ci sono anche degli accordi sindacali che si stanno concretizzando e quindi va portato a termine quel processo; in attesa di quel processo, si è convenuto di scrivere un emendamento che attivasse i cantieri verdi per dare una risposta a quei comuni. E' una risposta definitiva? Assessore, io credo di no e credo che anche lei concordi con me che più avanti, finite le stabilizzazioni, bisognerà tornare perché bisogna sancire un atto di giustizia per quei comuni che hanno avuto una perdita di posti in organico che non sono stati reintegrati.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). Ritorno sul tema dei commissari. Onorevole Oppi, sono convinto che, (e lei non può non essere d'accordo con noi, io credo completamente d'accordo con noi), quando denunciamo la situazione esistente, si abbia - come ha detto anche prima l'onorevole Soru - il 50, forse il 60 per cento del bilancio regionale gestito e affidato a gestioni commissariali. Non avere la capacità di organizzare in maniera definitiva, per mille motivi (noi crediamo che sia per il motivo che non siete riusciti ancora a mettervi d'accordo), e l'ulteriore proroga dei commissari nella sanità e l'introduzione di nuovi commissari, credo che non sia un fatto di cui si possa essere orgogliosi. Ritengo che questo fatto sia un fatto negativo per chi amministra, per chi governa. Ovviamente noi non possiamo fare altro che denunciarlo.
Pensiamo ai commissari della sanità: c'è stata la proroga, l'Assessore ha annunciato che, entro tre mesi, sarà fatta la riforma sanitaria ma io credo che, in tre mesi, la riforma sanitaria non sarà fatta perché ho il polso della situazione della maggioranza; ho chiesto, ho sentito, nessuno dei commissari mi ha detto che è stato chiuso un accordo per questo passaggio. Devo onestamente riconoscere, ho sentito in un convegno l'Assessore, come il Piano sanitario sia pieno di cose ottime che vanno mantenute in campo, però, davanti a gestioni commissariali così ripetute nel tempo, credo che ci sia una situazione di crisi, una situazione da risolvere, eda risolvere, per il bene della Sardegna, in tempi rapidi.
In questo senso dico che dobbiamo continuare a denunciare queste situazioni, noi dobbiamo chiedere (e lo chiedo qui) che fine hanno fatto, per esempio, i progetti iniziati nella precedente legislatura sui grandi ospedali, penso a Sassari (so che ci sono risorse), penso a Cagliari, ad Alghero e a San Gavino. Vogliamo capire (è stato chiesto anche prima da un collega, non mi ricordo chi fosse, forse era Giampaolo Diana) e vogliamo sapere qual è la strategia complessiva, al di là degli enunciati e del fatto che si possa fare una riforma.
Questo a noi interessa, ci interessa per il ruolo che abbiamo qui in quest'Aula e ovviamente ci interessa per il bene della Sardegna, dando il nostro contributo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, mi corregga se sbaglio ma mi pare che stiamo parlando dell'emendamento numero 135 che riguarda la lettera c) del comma 1 dell'articolo 2 del disegno di legge finanziario, e quindi degli interventi in materia di sussidi; poi c'entra anche il commissario, quello di polizia piuttosto che quello amministrativo, nel senso che noi (lo sappiamo tutti, non è un mistero, ci abbiamo fatto sopra anche una Commissione d'inchiesta) abbiamo una disperazione, non viviamo nella regolarità, viviamo nella normale irregolarità. I commissari (lo dico per chi è politicamente originariamente molto distante da me come l'assessore Liori), i commissari del popolo, cioè quelli che venivano nominati per gestire rami importanti della pubblica amministrazione, sono stati un esempio devastante della cultura di governo della cosa pubblica e dello Stato. Poi ci sono anche lì commissari e commissari.
Quando è stata fatta quella "schifezza" di articolo che ha introdotto questa modalità (lo dico al collega Vargiu perché io spero ne abbia vergogna), quando è stata approvata quella norma, lo dico sinceramente, senza acredine, perché? Perché non si è stabilito neppure un criterio, per cui alcuni hanno indicato, forse in qualche caso la Giunta ha recepito, professionalità sperimentate anche nella funzione di direzione generale, per esempio alla ASL 8, in altre situazioni, trattandosi anche di presidi ospedalieri di eccellenza, si è andati un po' a caso.
Allora bisogna stare attenti, perché le riforme non possono essere controriforme, non si può tornare indietro, onorevole Maninchedda, bisogna andare avanti e se vale per voi, vale per noi, ma se vale per noi, vale anche per voi! E non è così, purtroppo! Purtroppo diciamo che vale sempre meno per tutti: per me vale e per molti altri non vale!
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 152.
Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SORU (P.D.). Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole e per portare avanti quel ragionamento che avevamo iniziato a fare con l'onorevole Oppi. Dico anch'io che sono favorevole, è ovvio, a portare avanti le politiche che sono state intraprese, nella passata legislatura, di razionalizzazione, di stabilizzazione del personale dell'Ente foreste, però voglio anche, innanzitutto, rassicurare l'onorevole Oppi che studiamo, siamo andati a scuola anche noi, con profitto un pochino, e continuiamo a studiare e a essere informati, quando ce ne danno la possibilità, e ci stiamo informando anche sulle carte di questa legge finanziaria.
Ci informiamo quando ce ne danno la possibilità, ci informiamo sui commissariamenti, se ci danno la possibilità di leggere le delibere, ci informiamo su quello che sta accadendo all'Ente foreste, se anche l'Ente foreste fosse parte di questa Amministrazione e fosse contenuto in questo bel documento di analisi, di relazione sullo stato e i costi dell'organizzazione regionale, perché non è che lo vogliamo sapere nei corridoi se c'è il Comune di Iglesias o il Comune di Gonnosnò o il Comune di chissà dove, non è che lo voglio sapere per ammiccamenti o pacche sulle spalle, lo voglio sapere nei modi dovuti e voglio avere la possibilità di approfondirlo e di studiarlo, appunto!
Quindi rinnovo la mia richiesta perché stiamo parlando di tante persone. Noi siamo in un'Aula in cui qualche mese fa purtroppo abbiamo sentito un Assessore regionale (precedentemente nella posizione dell'onorevole Mario Floris che non farebbe mai questo errore) dire che l'Ente foreste non faceva parte della Regione Sardegna e che quindi di quel personale lì ce ne eravamo dimenticati. In realtà, nell'Ente foreste ci sono molte migliaia di persone, quasi quante altrettanto ce ne sono negli Assessorati e negli altri enti regionali, vogliamo saperlo con dovizia di particolari per poter dare un nostro parere e un nostro suggerimento e credo che anche i nostri suggerimenti possano essere preziosi. Pertanto rinnovo ancora la richiesta all'onorevole Oppi di poter avere al più presto possibile le stesse informazioni che abbiamo per tutti gli enti regionali, in maniera che possiamo giustamente, come lei richiede, parlare con lei con cognizione di causa.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento riguarda il fondo, importante, a sostegno delle azioni di contrasto contro le povertà. Perché siamo critici intorno a questo elemento? Perché, solo stando a una dignitosa rivisitazione di questo articolo, quei 30 milioni sarebbero potuti essere 33 milioni e invece sono 30 milioni e per me 30 milioni o 33 milioni, quando si parla di povertà, fa una differenza. Perché, per fare 33 milioni, bisogna dire a quelli della Carta di Zuri di impegnarsi in maniera più volontaristica, di non chiedere soldi alla Regione, di non acquistare case e ristrutturarsele, cose di questo genere; ma sembra una cosa giusta? Non sareste più contenti voi con la vostra coscienza se invece che 30 fossero 32, come quegli altri 2 milioni che aggiungete per finanziare le pro loco e che noi avevamo messo nella composizione del Fondo unico che va alle province, quei soldi ci sono già, li state aumentando, ci sono già perché facevano parte del trasferimento delle competenze e sono 2 milioni in più che potevano andare alla povertà.
Si fa in fretta a fare 33 milioni e io sarei molto contento se questo Consiglio regionale, con questo tipo di impostazione, desse un occhio d'attenzione alle azioni di contrasto alla povertà, altro che ingrassare le attività para istituzionali che fanno certuni mobilitando gente ma infischiandosene di incidere direttamente sulla povertà!
Le chiacchiere: le chiacchiere non servono da qualunque parte esse provengano, contro la povertà ci vogliono fatti, ci vogliono risorse e ci vogliono azioni ed è per questo che io continuo a mantenere un atteggiamento critico nei confronti di questo articolo e di questa finanziaria perché, nel piccolo, si poteva fare già un atto di solidarietà reale e concreto, eliminando le cose inutili, le clientele e la propaganda e facendo le cose che sono più vicine a quella funzione molto importante che si chiama "carità".
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 152.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Bruno ha votato a favore e che i consiglieri Floris Mario, Meloni Francesco e Petrini hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Bruno - Contu Mariano - Mariani - Milia.
Rispondono no i consiglieri: Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Obinu - Oppi - Petrini - Piras - Randazzo - Rassu - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Artizzu - Sanna Matteo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 38
votanti 35
astenuti 3
maggioranza 18
favorevoli 4
contrari 31
(Il Consiglio non approva).
(Non è approvato)
(Interruzione del consigliere Soru)
PRESIDENTE. Onorevole Soru, mi scusi. Io ho fatto come tutte le altre volte, ho chiesto se qualcuno domandava di parlare; quando non do la parola, si richiami l'attenzione del Presidente. In questo caso avevo già proclamato il voto. Onorevole Soru, guardi che sto andando molto a rilento.
Metto in votazione l'emendamento numero 265.
Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SORU (P.D.). Il fatto è che, soprattutto quando gli emendamenti sono poi accoppiati, uno perde un secondo per sfogliare e quindi se lei va appena appena più lentamente non succede niente.
Intervengo per annunciare il voto favorevole e per andare avanti con il ragionamento importante su questo pezzo rilevante dell'Amministrazione regionale e dell'economia sarda che è rappresentato dall'Ente foreste e dalle attività di forestazione, così fondamentali nel centro della Sardegna e per una parte della nostra società. Volevo dire che è assolutamente essenziale continuare a investire in un'attività che non ho mai ritenuto un'attività di assistenzialismo, ma un'industria verde vitale della nostra Regione per la quale la nostra Regione ha addirittura un primato, di fatto diamo il contributo più considerevole, tra tutte le Regioni italiane, alla cattura del Co2; questo è quello che deriva da circa 240 mila (ettaro in più o ettaro in meno)ettari di forestazione gestiti dall'Ente foreste e che deriva quindi dagli ingenti investimenti che sono stati fatti nel passato, laddove venivano confusi qualche volta anche con attività di assistenzialismo.
Però questa industria importante, questa industria di circa 6000 addetti, ha bisogno di essere gestita con attenzione e ha bisogno di essere gestita anche con trasparenza. Con attenzione, io credo anche in continuità amministrativa, sicuramente lo staranno facendo, ci piacerebbe controllare, però volevo rivendicare quanto è stato fatto, cioè oggi l'Ente foreste è gestito non solo da un direttore generale ma anche da altri otto (mi pare) dirigenti. Finalmente sono stati assunti i dirigenti; ci sono dei dirigenti, alcuni dei quali sono stati assunti per concorso, altri (mi pare in gran parte) per concorso interno. Esiste finalmente non una struttura monocratica, cioè un direttore generale, ma una struttura dirigenziale ed esiste finalmente una divisione territoriale per dipartimenti, per compartimenti, non mi ricordo bene il termine, mi scuserete, e finalmente esiste un Piano forestale, un piano che dica che cosa fare, che non è semplicemente una macchina per l'occupazione, è un'industria, è un'industria che va gestita attraverso una struttura efficientee attraverso un'organizzazione territoriale e un programma che appunto è il Piano forestale.
Ritengo che sia importante avere in piena trasparenza le informazioni necessarie per controllare e, come ho detto prima, per...
PRESIDENTE. Onorevole Soru, il tempo a sua disposizione è terminato.
Metto in votazione l'emendamento numero 265. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 264.
Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SORU (P.D.). Intervengo, signor Presidente, perché vorrei articolare qualche parola sul concetto di trasparenza, che ritengo importante; ritengo che una delle mancanze importanti di questa Amministrazione regionale, sia essere tornati indietro di molti anni rispetto a uno sforzo di trasparenza, a uno sforzo di informazione, di condivisione con la società sarda di tutti gli atti della gestione regionale. Questo è ancora più colpevole se si pensa che, nel frattempo, il mondo è andato avanti, il mondo di Internet, il mondo di WikiLeaks; nel mondo in cui nemmeno molti dei segreti fra Capi di Stato non vengono resi pubblici, i segreti della Giunta regionale della Sardegna sembrano essere invece tra i segreti meno accessibili del pianeta.
Ci avete presentato un piano di sviluppo in cui dite: "Lo sviluppo nasce dall'io". L'"io" chi? L'"io" tutti noi? L'"io" ciechi o l'"io informati"? L'"io" amici degli amici, o l'"io" ogni cittadino sardo? L'"io" dello stesso gruppo, della stessa corrente, o l'"io" chiunque? Bene, l'"io" chiunque, qualunque, ha bisogno di essere informato, ha diritto di essere informato, ha diritto di non fare neanche un passo indietro rispetto agli avanzamenti che sono stati fatti. Perché ci negate questa informazione? Perché negate questo diritto di informazione a ogni cittadino della Sardegna? E, ancor più, si è colpevoli negando il diritto all'informazione a questo Consiglio regionale.
Voglio poter fare bene il mio lavoro e voglio poter essere informato per tempo, tempestivamente, e non avere le informazioni come una buona grazia che qualcuno mi rende, e come me così tanta altra gente. Terminerò dopo su questo argomento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Ho apprezzato l'intervento dell'onorevole Oppi, non tanto sul contenuto, quanto sul fatto che è intervenuto, perché credo che occorra un dialogo. Voi siete fieri, onorevole Oppi, assessore Oppi, del modo con cui state conducendo il governo regionale, siete fieri di aver commissariato la Sardegna, non solo di avere un Presidente che, di fatto, è commissario, perché fa gli interessi romani, ma anche di tutti gli enti, di tutte le agenzie, siete fieri di avere all'AGRIS un commissario prorogato per altri sei mesi, che non ha i titoli per fare il direttore generale, ma probabilmente con uno stratagemma riuscirete anche a modificare lo Statuto. Vedrete, ce la farete! Siete fieri di usare sempre gli stessi nomi e gli stessi cognomi, siete fieri di commissariare le ASL, di cambiare poi i commissari che non sottostanno agli ordini di qualche consigliere regionale del territorio.
Siete fieri di non rispondere alle interrogazioni, anche quelle che personalmente ho formulato, e l'assessore Prato, per esempio, ritornando ad AGRIS, ha avuto anche il coraggio nell'ultima sua risposta di dirmi la verità: "Stiamo" - ha detto - "per modificare lo Statuto", più o meno. Veramente, è un modo vergognoso di comportarsi questo. Assessore La Spisa, è un modo vergognoso! State commissariando la Sardegna e avete anche la faccia tosta, in quest'Aula, di provare a difendere l'indifendibile. Poi intervengono, lo capisco, solo gli assessori consiglieri, i consiglieri che non si capisce che tipo di Consiglio svolgono, se non quello, anche loro, nelle segrete stanze delle ASL, suggerendo i commissari. Poi, onorevole Bardanzellu, che mi guarda, parleremo anche del Consorzio di Olbia.
Io credo che ci voglia un sussulto di dignità da parte di tutti noi e che questo modo di governare non possa essere tollerato, così come non è tollerato dai sardi, per cui apprezziamo l'intervento dei consiglieri assessori, soprattutto dei consiglieri che intervengono.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). Per quanto riguarda il tema del commissariamento, adesso anche il mio Capogruppo ha ripetuto alcune questioni che riguardano il mondo della sanità, riguardano però credo soprattutto la gestione del bilancio regionale. Ripeto, non è possibile che la Regione debba commissariare questa così forte fetta di bilancio regionale. Sono stato stimolato da chi mi ha preceduto prima sulla questione del ragionamento della trasparenza, cioè dell'accessibilità perlomeno alle delibere di Giunta in tempo reale. Io ricordo, lo abbiamo detto anche prima, che nella scorsa legislatura bastava un ritardo di poche ore per certe delibere di Giunta, che quest'Aula protestava perché ormai si era abituati a un certo ritmo di trasparenza, ovverosia che in poche ore venivano pubblicate le delibere di Giunta.
Non vorrei che ritornassimo indietro, lo dico come esperienza personale, perché quando nel mio ufficio avevo la possibilità di accedere in tempi più veloci alle delibere di Giunta, mi ricordo che c'era una processione perché gli amici chiamavano e chiedevano: "Posso avere la delibera di Giunta?", perché avere una delibera di Giunta quindici o dieci giorni prima di un'altra persona era un grande favore, era una grande cortesia che veniva fatta. Io lavoravo in un ufficio di controllo e avevo questa possibilità, ma - grazie a Dio - questa cosa era sparita con la nostra Giunta nella scorsa legislatura. Finalmente, ognuno di noi, nella totale libertà, senza chiedere un favore a nessuno, a casa sua, senza essere quindi controllato da nessuno, poteva accedere in tempi reali agli atti della Regione, alle delibere di Giunta.
Questo è un fatto di libertà, poi è chiaro che in questo periodo vengono da fare le battute, perché forse qualcuno di noi sta pensando di fare "WikiGiunta". Come per la CIA c'è WikiLeaks, qualcuno cerca di avere informazioni per poter pubblicare il prima possibile le decisioni che sono state prese dalla Giunta. Quindi, anche noi metteremo in campo un "Assange" che ci permetterà di dare notizie.
Credo che questo problema sarà assolutamente evitabile se veramente farete uno sforzo da niente, cioè lo sforzo di mettere a regime, come un fatto assolutamente indispensabile, come il pane per la democrazia, la possibilità di avere le delibere di Giunta in tempo reale o, in poche ore, in questo benedetto sito Internet. Credo ormai sia necessità della democrazia avere la possibilità, per ognuno, in maniera autonoma e indipendente, senza il controllo di nessuno…
PRESIDENTE. Onorevole Espa, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Oppi. Ne ha facoltà.
OPPI (U.D.C.). Continuando così, come qualcuno che mi ha preceduto, credo di dover fare alcune precisazioni. Innanzitutto la verifica che compete all'Assessorato dell'ambiente è soltanto il controllo degli atti di indirizzo, per quanto riguarda il personale è competenza del personale, primo. Per quanto riguarda i dirigenti, sono nove oggi e dovrebbero essere tredici. Siccome parlate di tanti problemi, cominciamo ad affrontarne alcuni. Innanzitutto, per quanto riguarda la gestione, non è competenza nostra, c'è un Ente che gestisce autonomamente il tutto, vi faremo avere tutta la documentazione, la chiederemo e ve la faremo avere. Ma chi ha gestito sino a oggi, siccome noi siamo corretti nel rapporto, è un tal "Nudda", fino a un mese fa, da voi nominato, che gestiva e si gestiva, sempre per amore della verità, a immagine e somiglianza di chi lo ha nominato.
Detto questo, però, state parlando per esempio di sanità, noi non vogliamo dilungarci troppo su vecchie gestioni. Il picco, ve l'ho detto tante altre volte, della sanità, il deficit maggiore è avvenuto nel 2005, per circa 350 milioni di euro, questo lo sapete tutti. C'è un altro fatto, voi che siete così attenti, così precisi, che parlate sempre dello stesso argomento, che volete strumentalizzare, per un commissario di una ASL, è giusto, parlatene, se ne parla e poi si chiude il discorso. Ma guardate che voi avete mille responsabilità. Parlate spesso di malasanità, di liste d'attesa che non ci sono. Per quanto riguarda le liste d'attesa, è una vostra responsabilità. Pensate che, di 880 posti pubblici delle RSA, di cui ogni tanto vi riempite la bocca, 550 pubblici li avete fatti sparire, 500 li avete fatti sparire: Thiesi, Ittiri, Sorso, La Maddalena, Tempio, per citarne alcuni, addirittura avete ridotto il numero dei posti, cioè avete ridotto il numero dei posti letto penalizzando la povera gente. Oggi, con un emendamento di sintesi, si cerca di sanare situazioni pregresse da voi volute.
Abbiamo fatto poche cose, tante cose, ma sempre col massimo della trasparenza. A ogni azione uguale e contraria noi risponderemo, visto che ci sollecitate, e diremo anche che qualcuno evidentemente è scarsamente disinformato, e, continuo a dirlo, è scarsamente disinformato, perché non conosce alcuni aspetti specifici. Comunque, per quanto ci riguarda, devo dire che non è una competenza nostra, vi faremo avere la documentazione, esiste un consiglio di amministrazione di cinque persone e non di otto, da voi a suo tempo indicato, con delle procedure che sono diverse, eletto dal Consiglio regionale e dalla Giunta regionale, per la parte di sua competenza, quindi tutto quanto con la massima trasparenza e chiarezza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, vorrei che mi correggesse, se sbaglio, ma mi pare che siamo all'emendamento numero 264, lettera b) comma 2 dell'articolo 2, nonché alla dotazione del Fondo regionale per la non autosufficienza, che è stata uno di tormentoni più significativi che abbiamo dovuto affrontare, che io credo sia stata una grande conquista, una conquista che viene, anche quella, dall'esperienza precedente, che va valorizzata, che tutti quanti dobbiamo concordare per valorizzarla al meglio.
Ma mi piace soffermarmi su una cosa: noi tutti che viviamo in queste stanze, non chi ci piove per caso, perché c'è anche chi ci piove per caso ogni tanto, ma noi che viviamo in queste stanze e lo facciamo con la passione che è necessaria, perché lo facciamo con la passione che è rivolta ai problemi degli altri, non siamo degli "azzeccagarbugli", non stiamo lì a cercare questa o quella cosa, nella stagione delle costituzioni materiali, pensate voi un po', se le cose pesanti di legittimità possono essere la stabilizzazione di quattro lavoratori precari, per chi ha i piedi in caldo da sempre, dalla nascita, questo sì, ma per chi ha vissuto dove si vive, nella strada anche, il problema di vita, questo no!
Io ho questa direttrice, lo dico anche al Partito Democratico, che ogni tanto si sbilancia, la perde, manca di orientamento, guarda a destra, oltre la destra, qualche volta anche in maniera assolutamente incomprensibile. Dico anche al Partito Democratico, che penso sia un mio alleato strategico, che bisogna stare su queste cose e bisogna starci coerentemente, dall'inizio alla fine, senza titubanze, senza mai avere dubbi, perché se si hanno dubbi si perde per strada il senso di essere quello che si è.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, voterò contro l'emendamento numero 264, però vorrei far notare ai colleghi dell'opposizione, lo voglio far notare in particolare all'onorevole Espa, che non abbiamo a che fare con un emendamento soppressivo di un articolo per cui valgono le cose dette da molti colleghi di carattere generale, cioè "noi non condividiamo una politica", ma siamo in un soppressivo che sopprime la lettera b) nella quale sono previsti i 64 milioni destinati al finanziamento dei programmi personalizzati a favore delle persone con gravi disabilità; non può esistere che ci sia un vostro voto soppressivo di un emendamento di questo tipo. Come non può esistere che ci sia un vostro voto soppressivo della lettera c), 10 milioni destinati al programma "Ritornare a casa".
Voi non avete mai detto di essere contro queste cose, cioè, se serve per parlare in Aula, lo capisco, ma non può risultare in Consiglio regionale che ci siano forze che dicono alcune cose e votano contro i 64 milioni o i 10 milioni dopo o i 9 milioni destinati al finanziamento delle azioni di integrazione sociosanitaria, o alla lettera e), 50 milioni destinati al finanziamento di leggi regionali a favore di soggetti con particolari patologie. Non può esistere che ci sia il vostro voto contro questi stanziamenti. Ritirate gli emendamenti e continuiamo a parlare, ma ritirateli! Quello sulla lettera e), e dalla lettera b) alla lettera e), non potete dire che siete contro queste cose, perché avete detto sempre il contrario!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Siamo alla vigilia dell'Epifania, io regalerò una bussola politica al mio amico e compagno Luciano Uras. A parte questa battuta di cattivo gusto, il dibattito in effetti sta assumendo, almeno per quanto mi riguarda, qualche tratto di interesse. Ha contribuito, in questa ultima mezzora, certamente a dare questa identità al dibattito l'assessore Oppi e adesso anche il presidente Maninchedda. Io ho avuto modo di parlare per alcuni emendamenti, l'ho anche detto intervenendo, poi mi rendo conto che non siamo abituati ad ascoltarci, oppure si ascoltano solo alcuni di noi, purtroppo io non appartengo a questa categoria, ahimè, però ho cercato di dire che il voto contrario ad alcuni emendamenti che prevedono la soppressione di alcuni commi o di alcuni articoli non era nella direzione di eliminare del tutto quell'articolo, quel comma o quella lettera, onorevole Maninchedda, ma perché, attraverso l'emendamento, perché non abbiamo altri strumenti, ci fosse la possibilità di un dialogo e di un confronto, perché se ci fosse probabilmente non saremmo costretti a utilizzare questo sistema.
Mi rendo conto che è un sistema, uno strumento limitativo, che rischia di creare queste incomprensioni, me ne rendo perfettamente conto, ma io stesso, per più di un emendamento, ho detto che non c'è contrarietà all'intervento, ma così com'è definito non c'è un minimo di programmazione, non c'è chiarezza sui destinatari, non se ne capisce la ratio, se non quella di rimpinguare oppure riconfermare le poste in bilancio, di fronte a una data situazione, ho fatto riferimento alle povertà, agli ammortizzatori sociali e si può fare anche per altro, così come sui precari. Voglio rassicurare l'onorevole Uras, spero che su questo ci sia una tenuta del Consiglio regionale, perché io credo che questa finanziaria una delle poche cose buone che farà, rispondendo ad alcune aspettative molto forti in questa Regione, sarà la stabilizzazione di molte lavoratrici e molti lavoratori sia nel sistema dell'amministrazione pubblica, ma anche della sanità. Su questo, assicuro tutti, spero ci sia altrettanta risposta, non ci sarà alcuna titubanza da parte del Partito Democratico e io auspico non ci sia alcuna titubanza anche da parte di altri Partiti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cucca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCA (P.D.). E' evidente, non me ne voglia il collega Uras, la strumentalità di questo emendamento. E' un emendamento presentato, anche se io non sono firmatario, perché si parli di questo argomento. Noi non siamo contrari al finanziamento dei piani personalizzati, siamo contrari a che ci siano così poche risorse a sostegno dei piani personalizzati. Quindi l'intento dell'emendamento è quello di parlare dell'argomento, di affrontarlo, di confrontarci. Io non sono il Capogruppo, però invito i firmatari dell'emendamento a ritirarlo, visto che abbiamo avuto la possibilità di presentarlo; qualora non si ritirasse, devo annunciare il mio voto in dissenso rispetto a quello del Gruppo, perché non posso accogliere questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oppi. Ne ha facoltà.
OPPI (U.D.C.). Chiedo di intervenire sull'ordine dei lavori perché, se noi votiamo a favore di questo emendamento, anche sulla base dell'affermazione dell'onorevole Soru, che vota a favore, significa che scompare la "162", "Ritornare a casa" eccetera. Vuol dire questo, credo che cinque minuti di sospensione per chiarirci le idee sia fondamentale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Onorevole Oppi, io ho grande stima di lei, è anche un mio compaesano ed è anche molto più esperto di me nella politica. Gli emendamenti...
(Brusio in aula)
E' possibile avere silenzio?
PRESIDENTE. Onorevole Oppi, per cortesia.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Gli emendamenti numero 264, 263, 262, 261 e 260 sono ritirati. Però non è ritirato quello che ho detto prima.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento numero 8.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. E' ritirato.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 3, uguale agli emendamenti numero 164 e 259.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. E' ritirato.
SORU (P.D.). Lo faccio proprio io!
PRESIDENTE. Quale fa proprio, onorevole Soru?
SORU (P.D.). L'ultimo che ha citato.
PRESIDENTE. L'emendamento numero 3? L'emendamento numero 3, che è uguale agli emendamenti numero 164 e 259?
SORU (P.D.). Sì.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SORU (P.D.). Ho fatto proprio questo emendamento, non avendo nemmeno avuto il tempo di studiarne a fondo l'argomento, per avere l'occasione di continuare a parlare in quest'Aula e per chiarire alcune cose, innanzitutto all'onorevole Maninchedda che dice: "Ma state votando per degli emendamenti soppressivi su politiche che avete sempre condiviso". Non solo le abbiamo condivise, molte le abbiamo anche promosse, le abbiamo certamente promosse con la dimensione delle risorse finanziarie proposte e anche oggi siamo per aumentarne le risorse finanziarie, non certamente per toglierne.
E mi stupisce la proposta diciamo tecnica dell'onorevole Oppi che dice: "Votiamo anche noi l'emendamento e quindi voi siete responsabili di cancellare 64 milioni per le politiche 'Ritornare a casa' e per quelle di sostegno alla persona. Ma non è che facciamo noi tutte le parti in commedia! Noi siamo l'opposizione, voi avete la responsabilità di approvarvi le vostre proposte e se per caso non le votate non è che sia colpa nostra! Noi vi stiamo chiedendo di mettere più risorse, non meno risorse, e lei non se ne può uscire dicendo che sarà colpa nostra se non ci sarà alcuna risorsa su quella proposta. Questo per chiarire un aspetto che evidentemente andava precisato nuovamente perché forse, quando sia io che l'onorevole Diana abbiamo spiegato, l'onorevole Maninchedda non era in aula. Sto cercando di utilizzare tutto il tempo, e continuerò a farlo, per affrontare un dibattito che finalmente entra nell'ordine delle cose e spererei in un po' di articolazione, un po' di confronto, come quello che l'onorevole Oppi ci ha appena offerto sull'Ente foreste, dove ci ha chiarito alcune cose. Sulla sanità parlerò dopo.
Sull'Ente foreste e sugli enti in generale, mi permetto di dire ancora alcune cose. L'Ente non è un marziano che gira, che naviga per aria sui cieli della Sardegna; è un ente regionale il cui bilancio viene proposto alla Giunta, per l'approvazione, dall'Assessore dell'ambiente e viene approvato dalla Giunta che gli dà gli indirizzi, che lo controlla, che nomina il presidente, il direttore generale, che guida e fa in modo che l'ente sia un pezzo dell'amministrazione regionale, sia una parte dell'amministrazione regionale. Quindi perché stupirsi se mi capita anche di rivolgermi a lui per avere informazioni sull'Ente foreste? Le informazioni sul personale dell'Ente foreste, le chiedo in generale alla Giunta perché sto parlando di...
PRESIDENTE. Onorevole Soru, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Io vi inviterei, invece, a votare a favore di questo emendamento, seriamente, a favore di questo emendamento perché state decidendo di buttare 100 mila euro all'anno a partire dal 2012, quindi non c'è neanche un'emergenza, così invece noi con questi 100 mila euro possiamo finanziare uno stipendio di 800 euro al mese per dieci persone per un anno. Dieci persone, dieci famiglie, per un anno possono avere un beneficio. Non mi direte che non esistono dieci persone che hanno bisogno? O questa Carta di Zuri è una cosa irresistibile per cui non si può assolutamente discutere? Io, checché ne dicano, non rinuncio alla mia formazione. Mi hanno detto che, in politica, si sta per fare qualcosa che sia utile e Paolo VI ebbe modo di spiegare che cos'è la politica a coloro che sempre in maniera un po' faziosa utilizzano la fede e la religione per prendere voti e non per ispirarsi ai valori, ha detto che è la forma più alta della carità.
Allora dovete decidere se è carità dare soldi alla Carta di Zuri o è carità raggiungere dieci famiglie alle quali, per un anno, assicuriamo una condizione di dignità della loro esistenza. Vedete voi!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.). Presidente, questo è un emendamento la cui opportunità è stata segnalata dalle forze sindacali. E' un emendamento che dà pochissime risorse in favore di un'iniziativa che poi avrà un'amplificazione maggiore di quelle che sono le risorse, né abbiamo ignorato le azioni sulla povertà sulle quali ci sono una serie di emendamenti spesso anche di sintesi.
Soprattutto voglio cogliere l'invito dell'onorevole Uras a parlare di lavoro precario e di stabilizzazioni. E' una battaglia che, dice l'onorevole Uras, è propria del centrosinistra, ma che ci ha visto uniti perché siamo arrivati, insieme anche col P.D., a una serie di emendamenti di sintesi sul precariato Regione-enti locali, una battaglia comune che su un punto ci ha visto tutti uniti. E' un particolare espressamente significativo; l'invito, onorevole Uras, è stato già raccolto in Commissione da tutte le forze politiche che si sono già espresse con gli emendamenti di sintesi in senso positivo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, io vorrei parlare del contenuto dell'emendamento numero 4 e non approfitto di questo intervento per trattare altri temi che abbiamo già avuto occasione di discutere. Personalmente credo che, in questa forma, anche con il candore del collega Steri che ammette che in qualche modo questo comma è stato inserito su pressione del sindacato, io non so se per blandirlo, per accontentarlo, per averne minori reazioni rispetto al contenuto di questa finanziaria, noi, come abbiamo già detto, lo riteniamo assolutamente insufficiente; però io credo che il combinato disposto del comma 3 e del comma 4 origina un comma che in qualche modo ha carattere di inammissibilità, perché, se voi leggete l'ultima parte del comma 3, questa dice che l'Associazione Carta di Zuri diventa "centro regionale per il monitoraggio e la promozione di iniziative e misure di contrasto alla povertà", funzione che non può essere delegata senza atto formale. Qui c'è la creazione implicita di una struttura regionale o pararegionale che svolge una competenza che dovrebbe essere propria della Regione, che viene delegata a soggetti terzi senza funzione di monitoraggio e controllo che sono in alcun modo esplicitati dalla Regione. Questo è di fatto uno stralcio alla legge numero 31. Stiamo in qualche modo creando un pezzo di organizzazione regionale, senza considerare le leggi esistenti, sbeffeggiando le leggi esistenti, omaggiando di risorse senza chiarire che cosa quelle risorse dovrebbero fare.
Allora, senza strumentalità, colleghi, non sono intervenuto questo pomeriggio, non sto intervenendo su ogni emendamento, non sto intervenendo su ogni articolo, non interverrò sui prossimi, credo che questa finanziaria debba andare in porto e andare in porto anche in tempi celeri, però noi crediamo questo un modo di legiferare profondamente sbagliato. Non si blandiscono i sindacati, non si appaltano, a terzi, funzioni e competenze che sono proprie della Regione. Io invito i colleghi, anche della maggioranza, a riconsiderare la posizione su questo emendamento e votare a favore.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, l'onorevole Steri, anche qui ne capisco le ragioni, sinceramente, ha fatto riferimento a una richiesta delle organizzazioni sindacali. Io chiedo di avere una qualche conoscenza di quel mondo, anche se, a onor del vero, non facevo parte della Carta di Zuri quando ero segretario della CGIL, ma questo non interessa nessuno. Tuttavia, assessore La Spisa, io vengo da una cultura politica diametralmente opposta alla sua, però certamente la cultura comunista, socialista, ha qualche valore in comune con quella cattolico-sociale: la solidarietà, la giustizia sociale eccetera. Qui siamo in presenza di una norma che il sommo poeta definirebbe una sorta di vituperio. Le organizzazioni sindacali, onorevole Steri, non hanno chiesto di costituire una sede a Zuri, a parte il fatto che le osservazioni dell'onorevole Porcu sono corrette perché, seppure ci fosse questa volontà da parte vostra, non si capisce come un comitato, o chissà che cos'è, si costituisce e si autoproclama come sede di un osservatorio delle povertà e si sostituisce a chi? Si sostituisce alla Giunta regionale, al Consiglio regionale? A chi si sostituisce? Chi lo stabilisce che la Carta di Zuri diventa per la Regione l'osservatorio delle povertà?
A me risulta che le organizzazioni sindacali abbiano chiesto di poter avere l'agibilità di una sede che dia ospitalità a chi anima la Carta di Zuri. Ora, dal far questa richiesta al dire che le organizzazioni sindacali hanno chiesto quanto voi inserite in questa norma ci passa! Non vorrei invece che questa norma fosse il prodotto di un accordo tra la Giunta regionale o parte della Giunta regionale con una parte delle organizzazioni sindacali. Allora, per cortesia, se c'è un euro a disposizione, lo si dia innanzitutto alle persone che ne hanno bisogno e la Regione utilizzi gli strumenti che ha. Volete fare qualcosa per questa Carta di Zuri? Sulla falsariga di quello che si è fatto per il CREL si proponga uno dei tanti locali che ha a disposizione la Regione anche con l'assistenza tecnica dei funzionari e dei dipendenti della Regione, ma non in questa maniera...
PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). Mi riallaccio al discorso fatto prima dall'onorevole Porcu. Mi rivolgo proprio all'Assessore della sanità e politiche sociali, io penso che lei debba esprimere un parere perché qui una sua funzione, molto importante, viene in qualche maniera espunta; se noi vediamo questo combinato disposto, Assessore, glielo segnalo, perché lei ha una direzione generale, ha ottimi funzionari, validi collaboratori, se noi istituiamo un centro regionale per il monitoraggio e la promozione di iniziative e misure di contrasto alla povertà, mi chiedo allora l'Assessorato che cosa farà. Non voglio usare parole grosse, ma dobbiamo avere per forza un controllo da parte dell'amministrazione di quali sono le politiche per la povertà. Il senso di questa richiesta di bocciatura di emendamento, fatto dai colleghi, è legato molto a questo combinato disposto, non esclusivamente a un mero contributo per le funzioni di istituto dell'associazione, che ci può stare, non ci può stare, forse ci può anche stare, ma non è questo l'argomento.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSSA
(Segue ESPA.) L'argomento è questa convenzione che viene stipulata dall'amministrazione regionale e che quindi delega "il monitoraggio e la promozione di iniziative e misure di contrasto alla povertà". Mi sembra che le dichiarazioni fatte adesso dal collega Giampaolo Diana, con la sua lunga militanza attiva nel sindacato, mi confortino ancora di più; lui parlava di culture diverse, io non credo che abbiamo culture diverse, credo che anzi, rispetto a certi processi democratici, abbiamo proprio la stessa cultura e non credo che nella maggioranza ci sia un fatto consolatorio nel sapere che all'Assessorato viene tolta una funzione poi delegata a un'organizzazione sostenuta dai sindacati, ma che non è una associazione istituzionale. Ripeto, quello che ha detto l'onorevole Diana, ancora di più mi conforta per chiedere di rivedere in maniera forte questa posizione e di evitare, nei prossimi anni, confusione su un argomento così delicato che deve essere gestito comunque dalla mano pubblica.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Colleghi, mi dispiace dissentire dagli interventi di alcuni colleghi, io voterò contro questo emendamento e voterò contro in maniera convinta perché penso che, di fronte alla drammatica situazione di bisogno, di fronte alla diffusa situazione di bisogno, sia un dovere di ciascuno di noi assumere impegni concreti, compiere azioni concrete e sia dovere anche di tutte le istituzioni fare qualcosa per contrastare le povertà.
Io penso che la Sardegna, che ha sempre dato prova di generosità contro le prevaricazioni, che ha dato prova di grande ospitalità, di grande generosità nei confronti dell'accoglienza, debba sostenere qualsiasi iniziativa che si pone in quest'ottica. Quindi, io penso che questo comma debba rimanere inserito in questo articolo della finanziaria, pertanto il mio voto sull'emendamento numero 3 sarà contrario.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Presidente, annuncio il mio voto favorevole all'emendamento numero 3. Credo che votare contro questo emendamento sia anche una questione di pudore, Presidente, perché? Proprio per le ragioni che ha illustrato il collega che mi ha appena preceduto, proprio per le condizioni di povertà, di disagio e di bisogno economico che sono così diffuse nella nostra isola, credo che non sia una misura adeguata quella di finanziare un'associazione come quella della Carta di Zuri e di finanziare, per questa associazione, anche la struttura nella quale dovrebbe ubicare la sua sede. Non per questo ritengo che l'attività dell'associazione della Carta di Zuri non sia un'attività meritoria, però vorrei ricordare a questo Consiglio che noi, nel 2005, approvammo una legge, la legge numero 23, la quale legge numero 23 all'articolo 34 istituì l'Osservatorio regionale delle povertà.
Io credo che quindi istituire oggi e finanziare oggi l'associazione della Carta di Zuri con queste finalità, così come è scritto anche nel comma 3, alla fine, e poi col comma 4 incrementare anche i fondi a disposizione per questa associazione, sia come minimo una attività legislativa decisamente fuori luogo.
Peraltro, se non sbaglio, di coloro i quali partecipano all'Osservatorio regionale per la povertà, istituito con legge regionale numero 23 all'articolo 34, fanno parte anche le organizzazioni sindacali, per cui non si capisce perché ci sia la necessità di duplicare l'attività in questo senso e quindi di duplicare anche le spese a carico della Regione. Questo non significa che non si debba andare avanti in questa attività; però, per esempio, soltanto i sindacati potrebbero avere a loro disposizione anche delle somme importanti con le quali finanziare un'attività liberamente e anche legittimamente, ma senza l'ausilio di risorse regionali. La Regione ha già il suo Osservatorio regionale sulle povertà.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, io voterò contro l'emendamento numero 3, che è uguale al "164" e al "259", dirò alla fine perché. Però vorrei riprendere ciò che ha domandato l'onorevole Soru, il quale diceva: "Perché qui non si dialoga?", e l'onorevole Soru merita, per tanti motivi, come ognuno di noi, di essere ascoltato e di avere delle risposte, come ognuno di noi. Io lo dico per tutta l'Aula, così forse si dà conto di un clima che si è alterato. Inevitabilmente, per ciascun consigliere regionale, l'Aula è il luogo principe del confronto e del dialogo, però poi ci sono le caratteristiche del lavoro d'aula.
Questa finanziaria è stato oggetto di dialogo e di confronto intenso in Commissione con una regola: evitare pasticci, mantenere distinti i rapporti tra maggioranza e opposizione e non cercare in alcun modo un accordo globale, che non può esserci. Dopodiché, dialogando, si sono trovati alcuni punti di caduta, cioè quei punti in cui le differenze erano minime rispetto alle convergenze; questi punti di caduta sono stati prevalentemente sulle politiche attive del lavoro, che abbiamo spostato all'articolo 3, e sull'abbattimento delle liste d'attesa in sanità perché è un bisogno generalizzato.
Con quali impegni siamo arrivati in Aula? Che, mantenendo distinte le posizioni, si sarebbe proceduto normalmente nello svolgersi di un confronto, che non è stato negato prima, ma che è difficile da riprendere in tutte le sue articolazioni quando si ragiona di emendamenti. Quindi la disponibilità al dialogo non è che non ci sia, è totale ed è stata anche praticata, ampiamente praticata, e continua a esserlo e a considerare ciò che persone importanti che si dedicano a pensare alla Sardegna meritano di vedersi riconosciuta.
Sul merito, colleghi, dentro la Carta di Zuri c'è tutto il volontariato della Sardegna, c'è Don Borrotzu, ci sono le Caritas di Tempio e di Nuoro, che sono tutto fuorché luoghi della speculazione o della dissipazione del denaro. Credo che nel confronto politico ci stia tutto ma, come dire, ritrovare la misura possa servire a tutti. Noi votiamo contro gli emendamenti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI MARCO (P.D.). Dichiaro il mio voto a favore di questo emendamento. Considero corrette le affermazioni del collega Maninchedda nel senso che il lavoro istruttorio e di confronto politico e anche di accordo politico che si è svolto nelle scorse settimane deve essere tenuto nel massimo conto, però siamo qua anche per tornare eventualmente su qualche decisione o almeno per ragionarci tutti insieme.
Io ricordo che, nella finanziaria dello scorso anno, era stata approvata una modifica della legge che la collega Barracciu citava poc'anzi ed erano state previste risorse, per 300 mila euro in una norma e per 50 mila euro in un'altra norma, per il funzionamento dell'Osservatorio regionale sulla povertà presso la Presidenza della Giunta, io mi chiedo se, nel bilancio, l'UPB anche quest'anno prevede le stesse risorse, prima di destinare altri 300 mila euro, circa il 10 per cento degli interventi annuali, per la macchina che dovrebbe osservare, non più solo da un lato ma anche da un altro lato, una macchina istituzionale più una associativa, la povertà, insomma rischiamo di spendere 600 mila euro e di distribuirne forse meno. Mi sembra che dovremmo ragionare tutti su come evitare questi duplicazioni perché, peraltro, per queste realtà meritorie che ha citato ora l'onorevole Maninchedda, credo che ci siano altre norme, altre forme d'ausilio e altre forme di utilizzo di risorse pubbliche che consentono ad associazioni di questo genere di operare.
Obiettivamente il costo di gestione, la definizione dei compiti e qual è l'istituzione che ha effettivamente il compito di fornire linee guida, studi, orientamenti alla Regione in materia di povertà, insomma la duplicazione rischia di essere non solo uno spreco di risorse pubbliche, che in questo momento davvero non ci possiamo permettere, ma anche una sovrapposizione di funzioni che rischia di rendere meno chiaro anziché più efficace l'esercizio di queste azioni da parte della Regione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, per quanto attiene l'emendamento numero 259, io lo ritiro. Però voglio anche dire la ragione per la quale è stato inserito, come molti altri emendamenti soppressivi parziali e totali della legge finanziaria. Noi l'abbiamo fatto in una fase nella quale abbiamo predisposto emendamenti anche con il chiaro intento ostruzionistico perché, per migliorare in alcune parti e perché risponda alle esigenze vere la manovra finanziaria, l'opposizione utilizza anche questi strumenti. Li abbiamo anche inseriti per dire che la manovra era inaccettabile, non solo in via generale, ma anche era prevalentemente inaccettabile in ogni sua parte.
Tutti sanno intanto quali sono gli appuntamenti che la Carta di Zuri mantiene da qualche anno a questa parte, io credo che non solo sia un'azione meritoria, un richiamo costante e doveroso a chi sta peggio, ma ritengo anche che questo Consiglio non abbia fatto ancora, diciamo, la sua parte nel modo dovuto, non dico neppure nel modo necessario, neanche solo avvicinato un pochino al modo necessario. Allora noi abbiamo bisogno di gente che ce lo ricordi.
Continuo a dire che si deposita, da tre legislature, una proposta di legge che prevede il "reddito di cittadinanza". Può darsi che quello non sia uno strumento, ragioniamoci, abbiamo bisogno di fare una trattazione organica di questo argomento cioè degli interventi che devono essere fatti in ragione delle povertà e ci possono aiutare tutti i soggetti che partecipano a questa Carta. Quando si voterà l'articolo 2, io chiederò la votazione per parti perché, per quanto mi riguarda, il comma 4 dell'articolo 2 io lo voto.
PRESIDENTE. L'onorevole Uras ha ritirato l'emendamento numero 259.
Metto in votazione l'emendamento numero 3, uguale all'emendamento numero 164.
(Interruzione del consigliere Soru)
PRESIDENTE. E' ritirato anche l'emendamento numero 3?
(Interruzione del consigliere Soru.)
PRESIDENTE. Presidente Soru, io avevo già messo in votazione l'emendamento.
(Interruzione del consigliere Soru.)
PRESIDENTE. Perfetto, grazie. Rimane in piedi l'emendamento numero 164. E' stata richiesta la votazione per parti…
(Interruzione)
Anche l'emendamento numero 164 è ritirato.
Passiamo all'esame dell'emendamento numero 4, uguale agli emendamenti numero 134, 23, e 258.
(Interruzione)
L'emendamento numero 4 è ritirato.
E gli altri? Onorevole Sabatini è ritirato il suo?
SABATINI (P.D.). E' ritirato.
PRESIDENTE. Perfetto. Inoltre vengono ritirati anche gli emendamenti numero 23 e numero 258.
Passiamo all'emendamento numero 5, uguale agli emendamenti numero 22 e 133. Gli emendamenti vengono ritirati.
Passiamo all'emendamento numero 150. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini. Ne ha facoltà.
SABATINI (P.D.). L'emendamento numero 150 è ritirato.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 153. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini. Ne ha facoltà.
SABATINI (P.D.). E' ritirato.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 154. Onorevole Sabatini?
SABATINI (P.D.). Non ritiriamo questo emendamento.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 154. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SORU (P.D.). L'emendamento numero 154 parla dell'informatizzazione in sanità. Intervengo per dichiarare il mio voto favorevole a questo emendamento e per andare avanti sulla discussione che avevamo. L'onorevole Maninchedda chiedeva come mai siamo arrivati a un confronto in Aula che sembra non tener conto del lavoro fatto in Commissione; credo che invece stiamo cercando di valorizzare il lavoro svolto in Commissione cercando di entrare nel merito delle singole questioni, cercando di affrontarle con maggior dettaglio e dando la possibilità a tutta l'Aula di poter condividere le decisioni che questo Consiglio regionale prenderà.
Sono intervenuto su alcuni punti, non essendo potuto intervenire stamattina, io ribadisco e credo che male abbiamo fatto stamattina a non far intervenire le persone per un mero fatto tecnico, per essersi distratti un secondo, perché comunque la discussione arricchisce tutti. Sarei intervenuto stamattina e sono intervenuto fino adesso, lo voglio sottolineare ancora, per ricordare due punti che ritengo fondamentali: tornare alla legalità della gestione ordinaria, cioè uscire dai commissariamenti al più presto, siamo una Regione che oggi ha oltre il 60 per cento della spesa gestito da commissari e non secondo le norme proprie di questa Regione, e tornare a quella trasparenza che non abbiamo totalmente perseguito nel passato, ma a cui almeno ci siamo ispirati e sulla quale non vorremmo tornare indietro.
Chiedo veramente a tutto il Consiglio, a ogni singolo consigliere: è un fatto mio personale la necessità di avere maggiori informazioni o interessa anche voi? E averle tempestivamente! Agli assessori-consiglieri direi anche questo, signor Presidente, lei deve tutelare un pari trattamento tra tutti i consiglieri, perché qui abbiamo dei consiglieri che sono in Giunta e sono pienamente informati, dei consiglieri che sono in Consiglio che non sono informati tempestivamente delle delibere di Giunta. Io credo che l'uguaglianza del diritto all'informazione di tutti i consiglieri debba essere perseguita, e non è un fatto mio, è un fatto di ciascuno di voi, a meno che non vi accontentiate di chiedere all'Assessore vostro amico; ed è un fatto che riguarda ciascuno dei vostri elettori, dei vostri cittadini, dei sindaci vostri amici. Allora, lo ripeterò dopo i tre minuti in maniera più articolata, in questi giorni, noi, su tutti i giornali…
PRESIDENTE. Onorevole Soru, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, è un dato oggettivo, storico, che le Giunte regionali, le maggioranze, entrano in difficoltà su due questioni: una, la gestione del territorio, l'altra la gestione del sistema sanitario pubblico. Noi abbiamo, credo, un'interessante percentuale di consiglieri regionali medici non perché i medici siano in maggioranza all'interno del popolo sardo, sono un'esigua minoranza, eppure nella rappresentanza del Consiglio regionale noi abbiamo un 10 o 12 per cento di professionalità di questo tipo. Non lo dico perché la mia collega, nonché compagna di Gruppo, dottoressa Claudia Zuncheddu, è qua presente, io ho grande stima di coloro che svolgono questa attività, ho una sorella medico, ho anche una figlia infermiera. Quindi sto dentro questo ambiente. Però è singolare o, meglio, è coerente con il tema principale che attraversa questo Consiglio regionale e che lo ha attraversato: territorio, piano casa, legge urbanistica.
La Giunta Soru cadde sulla legge urbanistica e sulla sanità perché si tratta del 60 per cento del bilancio regionale, perché è un servizio essenziale, perché è diffuso nel territorio, perché ha grande rilevanza, perché è anche sede di interessi fortissimi; allora noi non ci dobbiamo nascondere questo dato, dobbiamo essere sempre più attenti perché quello che facciamo su questi settori è quello che conta, e non è giusto (io concordo con quanto dice l'onorevole Soru tutta la sera) che questa partita così rilevante continui a essere affidata a commissari politici! Perché è sbagliato e anche incostituzionale, però la Costituzione vale per i precari, non vale per i commissari!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sanna Gian Valerio per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Questo emendamento pone un problema che apparentemente noi non vogliamo affrontare, intanto stanzia una quota aggiuntiva al sistema sanitario al di fuori del già esoso plafond e, di fatto, stanzia dei finanziamenti per la informatizzazione, a dire il vero non mi pare che questo sia l'elemento o l'arma decisiva per risolvere i problemi in cui versa la sanità, il suo deficit per essere concreti, tant'è che dite nell'emendamento che una quota, mi pare pari a 1 milione e 200 mila euro, serve a pagare il saldo delle spese effettuate nel 2010, quindi questa è un'attività che è già in essere, ma che viene finanziata fuori dal fondo, con fondi ordinari, per garantire una sanità che dovrebbe funzionare.
La domanda che dovremmo porre ai cittadini è se a loro sembra normale che, per una sanità, con tutti i suoi problemi correnti, ma che sono comuni anche a altre Regioni, una sanità in queste condizioni, che fa crescere il suo deficit fino a 160 milioni di euro e che poi si vede confermati i responsabili unici e centrali di quell'operare, sia normale averli confermati! Come dire che il proprio figlio va a scuola, non combina niente tutto l'anno e ha la certezza di essere promosso! E' la stessa cosa! Cioè, la domanda che si pone l'utente, per come noi utilizziamo le risorse, non è solo il problema del commissariamento, ma è il perché, di fronte a un cattivo funzionamento della macchina complessiva, queste persone sono state premiate. Ecco, se questo è il concetto della meritocrazia che implementa la sanità, io sono autorizzato a continuare a pensare che quelli sono commissari non perché ne capiscono di sanità, ma sono commissari perché ne capiscono delle appartenenze che ci contraddistinguono.
(Non è approvato)
Gli emendamenti numero 6 e 21 sono ritirati. E' stato ritirato anche l'emendamento numero 144.
Metto in votazione l'emendamento numero 146.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, io sono d'accordo con lei che questa discussione si sta protraendo anche troppo, per cui non ho nulla in contrario anche ad accelerare i tempi, però credo che ci siano alcuni pezzi di questa finanziaria, molti pezzi di questa finanziaria - io sottolineo il comma 11 - che vanno anche stigmatizzati. Personalmente voterò a favore dell'emendamento numero 146 e mi chiedo se il Presidente della Commissione cultura e istruzione del Consiglio regionale, che giustamente non vedo in Aula perché probabilmente arrossirebbe a dover approvare questo emendamento, l'onorevole Dedoni, abbia letto il comma 11. Il comma 11 sostanzialmente è l'ennesimo manifesto di intenti, l'ennesimo proposito, è una scorciatoia attraverso la quale si evita ancora una volta, dopo il preannunciato piano della prima finanziaria di formazione, cercando ancora di mettere una toppa, di dare un indirizzo alla politica sull'istruzione di questa Regione.
Quindi si stabiliscono principi ma poi non si spiega come si dovrebbe dare loro attuazione; è un modo per riempirsi la bocca, per dire che si fa qualcosa evitando di farla nelle sedi appropriate come la Commissione consiliare e di farla con strumenti indicatori, monitoraggio. Si parla in maniera generica di obbligo di studio, di qualifica professionale, di fatto si mettono allo stesso livello la scuola pubblica e l'istruzione privata; spiega che questo obbligo si attua con un piano regionale di intervento che coinvolge tutti, comprese le agenzie formative; si parla genericamente di risorse che non sono quantificate e che dovrebbero essere appropriate a ridurre e a prevenire gli indici di dispersione scolastica, senza stabilire in alcun modo a che livello si devono collocare questi indici.
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO
(Segue PORCU.) L'onorevole Dedoni arriva. Non è mai troppo tardi, onorevole Dedoni, per prendere le distanze dal comma 11: lei dovrebbe per primo chiedere che di queste materie si discuta in Commissione e non, in maniera frettolosa, superficiale, approssimativa, in quest'Aula. Questo è un tema che riguarda le future generazioni, che riguarda un diritto sociale che è quello all'istruzione, e, attraverso il diritto all'istruzione, riguarda la possibilità per ogni giovane di questa Regione di guadagnarsi un futuro libero, onesto, di realizzare il proprio potenziale, ed è materia che certo non merita di essere liquidata in un comma di una legge finanziaria.
Questa è una norma assolutamente intrusa, intrusissima, e io spero che ci sia un sussulto in quest'Aula per cassare questo comma e rivedere la materia in maniera seria in Commissione consiliare, chiedo in particolare all'onorevole Dedoni di associarsi alla mia richiesta e so, per quanto lo conosco, che saprà farlo e vorrà farlo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Voterò a favore ma non intendo giudicare le intenzioni, certamente le intenzioni possono essere anche positive. Voglio rilevare un fatto: quando noi dobbiamo combattere la dispersione scolastica, quando noi dobbiamo affrontare un'epoca, non parlo di una stagione ma di un'epoca di costante e progressivo investimento nella conoscenza e nel perfezionamento della conoscenza e dell'eccellenza nella ricerca e nello studio, ritengo che sia un messaggio fuori luogo, confusionario e affrettato, quello di mettere insieme l'istruzione con la formazione. E' un messaggio ambiguo che, tra l'altro, nella formulazione di questo articolo, al di là delle intenzioni reali, richiama solo una norma di carattere nazionale di attuazione delle forme di apprendistato e che quindi dà un peso specifico, nella sua citazione, a questa finalità piuttosto che all'altra.
Per dire una cosa semplice, è una materia sulla quale ci giochiamo parte del futuro e il futuro si gioca con messaggi chiari. Se noi vogliamo investire nell'istruzione, dobbiamo dire delle cose chiare e concrete sull'istruzione e, dove arriva il limite dell'istruzione e l'impossibilità di andare oltre, dobbiamo segnare la traccia di profili formativi che indichino la strada di una professionalizzazione e di un apprendistato.
Questo è, al di là delle intenzioni, un messaggio ambiguo che, se volesse anche dare un segnale all'esterno, non lo dà, creando una confusione e probabilmente rimanendo, come sempre è stato, un punto di attenzione di certe scuole formative che, in un tempo non lontano, hanno goduto di una bolla speculativa sull'obbligo formativo che ha segnato molti, moltissimi, dei nostri guai.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Presidente, annuncio il voto favorevole all'emendamento numero 146. Ricordo all'Aula che noi abbiamo approvato un ordine del giorno sulla situazione della scuola in Sardegna perché, concordi tutti quanti, avevamo posto l'esigenza di mettere mano in maniera complessiva, globale, alla questione della riorganizzazione del sistema di istruzione e di formazione in Sardegna, quindi non è soltanto una questione di apprendistato o di obbligo formativo, così come viene declinato nel comma 11 dell'articolo 2 della finanziaria. Quello che noi riteniamo si debba fare è mettere al centro la funzione strategica della scuola ma anche certamente della formazione professionale, come fin qui certamente non è avvenuto. Voglio ricordare anche che tutte le analisi e gli studi sugli indici del livello di scolarizzazione in Sardegna ci descrivono una situazione davvero drammatica rispetto al livello di competenze che i nostri giovani riescono a raggiungere; che è presente nelle comunità un forte disagio giovanile che in parte favorisce anche l'insuccesso scolastico. E' una situazione davvero grave e la risposta che voi riuscite a mettere insieme, rispetto a essa,è: ripristinare l'obbligo formativo!
Allora io mi chiedo se qualcuno di voi qui dentro è mai entrato in un'aula dove si tenevano le lezioni dei corsi dell'obbligo formativo. Io ci sono entrata, ho lavorato nel sistema della formazione professionale, ne conosco i vizi privati e le pubbliche virtù, li conosco bene, ho avuto modo di conoscerli bene e di sbatterci la testa, conosco il sistema dell'obbligo formativo: sono stati dei ghetti, dove si radunavano insieme giovani, con gravi, gravissimi, problemi sociali ed economici, a trascorrere il tempo a fare nulla, con insegnanti assolutamente non all'altezza di far fronte alla situazione! Abbiamo illuso le famiglie che i loro figli potessero avere un futuro con questo sistema e abbiamo fatto perdere tempo, a spese naturalmente della comunità!
Bisogna investire sulla scuola pubblica! Serve rafforzare il sistema della scuola pubblica perché questi ragazzi possano stare insieme, nelle aule dove ci sono anche coloro che non vivono questi problemi e che possono aiutare queste persone a reintegrarsi in maniera decente! L'obbligo formativo è stato un ghetto! Ci sono anche degli studi, ma non approfonditi, servirebbe un monitoraggio per capire…
PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SORU (P.D.). Signor Presidente, annuncio il mio voto favorevole a questo emendamento presentato a un comma, che ritengo proprio qualificante, di questo articolo 2 e, vorrei dire, in gran parte qualificante pure dell'intera finanziaria, e qualificante anche della mia opposizione a questa legge finanziaria. C'è dentro proprio la sintesi di questa amministrazione regionale, laddove si appropria dei termini, si appropria delle parole e poi agisce in maniera esattamente contraria. Abbiamo manifesti in giro per Cagliari, abbiamo siti Internet dove si parla delle politiche della conoscenza, dove si parla di fare il massimo per i nostri giovani, di rendere ciascuno motore del proprio sviluppo e capace di esercitare al massimo il proprio potenziale; e poi? Torniamo all'obbligo formativo di qualche anno fa, torniamo sette, otto, dieci anni indietro, alla formazione professionale che si sostituisce alla scuola, all'obbligo scolastico.
Noi siamo per il servizio pubblico nei servizi essenziali (ad esempio, la sanità, l'istruzione, l'acqua), il servizio pubblico in alternativa al servizio privato. Siamo per la scuola pubblica in alternativa alla formazione privata, siamo innanzitutto per la scuola, per tenere i ragazzi a scuola il più a lungo possibile e non per trascinarli fuori dalla scuola e portarli presso qualche ente di formazione professionale o società di formazione professionale privata e contribuire all'arricchimento notevole di qualcuno. Questo è!
Oggi abbiamo parlato del disastro della scuola sarda; nel disastro della scuola sarda va ricordato che, nel 2009, l'indagine OCSE Pisa ha detto che siamo passati, negli ultimi tre anni, dall'ultimo posto al quartultimo posto, cioè ci sono quattro che sono più indietro di noi e, mentre prima eravamo all'ultimo posto, oggi ci sono quattro che sono più indietro di noi. Nel disastro del tasso di dispersione, siamo passati dal 33 per cento del 2006-2007 a qualcosa che è forse sotto il 25 per cento, non perché sono cambiati gli astri nel cielo, ma perché è stata perseguita una politica tendente a tenere le persone a scuola, a investire nella scuola pubblica, con la consapevolezza che la scuola è diversa dalla formazione professionale e che la formazione di una professione, laddove non si raggiungono i livelli più alti di apprendimento, deve comunque avvenire solo dopo un'adeguata permanenza nelle scuole.
Stiamo tornando indietro, in una maniera scandalosa, a una Sardegna dove in un solo anno sono stati spesi 300 milioni di euro per la formazione professionale, in gran parte di risorse del bilancio regionale, altri del fondo sociale europeo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Credo che questo argomento dovrebbe appassionare tutti, perché la scuola e la formazione sono una condizione da garantire nel migliore dei modi a tutti i nostri giovani. L'appassionato intervento che Francesca Barracciu ha fatto prima merita non solo considerazione e attenzione ma merita soprattutto piena solidarietà, lo dico ancora una volta come uomo della scuola. Il discorso è che, su questo argomento, però continuiamo ogni tanto a girarci attorno senza centrare il problema e riusciamo a introdurlo in modo forzoso riutilizzando di nuovo il discorso dell'acqua sporca per inquinare le acque di un articolo che merita ben altra attenzione e considerazione.
Devo dire che, nel modo di procedere, mi è sfuggito anche il discorso che avrei voluto fare intorno al comma 10, dove stanziamo 80 mila euro per la realizzazione e divulgazione del diario "Diahiò", se leggo bene, finalizzato alla promozione della cultura, legalità, ospitalità e solidarietà, che affidiamo alla Questura di Nuoro. Su certe cose ho veramente difficoltà a capire, ma dalla mente di chi vengono fuori queste cose? Chi è che riesce a introdurre nella finanziaria queste cose? Il discorso è che, in qualche modo, attraverso questi meccanismi, forse riusciamo ad ascoltare e rispondere alle sollecitazioni di qualcuno, ma non è concepibile. Credetemi, io mi trovo in difficoltà di fronte a una proposta come questa.
Ritorno al discorso della formazione e della scuola pubblica. La scuola pubblica dovrebbe essere un bene difeso forse persino anche più della sanità; probabilmente, come dire, in un discorso di prevenzione, il miglior funzionamento dei servizi sanitari sarebbe aiutato se riuscissimo ad avere una scuola pubblica adeguata ai tempi e in grado di formare i nostri giovani attraverso una formazione puntuale e precisa che riguardi anche aspetti di legalità, di ospitalità e di solidarietà.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Cercherò di essere sintetico, io penso che, parlando di istruzione, di scuola, di formazione, dobbiamo anche abituarci, se siamo capaci, ad abbandonare posizioni dogmatiche quando le indagini ci dicono che non sono quelle più efficaci. In Sardegna, l'unico ricercatore che si occupa di scuola in maniera scientifica è un docente della Facoltà di Scienze Politiche, si chiama Marco Pitzalis, il quale, da anni, dice che la dispersione scolastica in Sardegna nasce da due fattori. Il primo fattore è che non c'è una reale offerta formativa differenziata e adeguata alle caratteristiche umane, sociali, culturali degli allievi. Noi spesso parliamo della scuola come di una struttura, come peraltro una cultura europea invecchiata è abituata a parlarne, ma non ne parliamo mai dal punto di vista di chi ci va. Non ne parliamo mai! Pitzalis dice che bisogna aumentare l'offerta formativa e che ci vuole un sistema integrato di formazione professionale, oltre che la necessità di inserire, nei percorsi formativi, l'apprendistato aziendale. Nelle Regioni dove i risultati sono eccellenti, io mi sono preso la briga di andare a vedere, non ho parlato a vanvera, io sono andato a vedere, andate a Torino dove "I Santi sociali" hanno lasciato una grandissima eredità, andate a vedere la "Piazza dei mestieri", funziona benissimo e integra formazione professionale e istruzione, le integra benissimo.
Allora è possibile aprire la mente a scenari innovativi oppure dobbiamo tornare indietro all'idea in cui solo ciò che è statale è buono? Io sono un dipendente statale, e non è vero! Non è vero! Nelle scuole si promuove per mantenere le cattedre, nelle università si promuove per tenere in piedi i corsi, il numero dei laureati è fasullo!
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). E facciamo i surrogati!
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. No, non facciamo i surrogati, però non vale neanche l'idea che abbiamo paura di integrare le risorse presenti. E non è vero che noi dobbiamo scegliere unicamente lo Stato, lo Stato così non funziona! E non è che chi la pensa diversamente è necessariamente colluso con gli enti di formazione, perché io, e non altre forze politiche qui dentro, posso dire di non avere nessun legame, io sì e anche l'onorevole Soru, altri no!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Io appartengo alla categoria di Maninchedda e Soru, non ho certamente collusioni con nessun sistema. Detto questo, scusate, per carità, non c'è paura di misurarci con le novità e con l'innovazione, onorevole Maninchedda, così come non siamo dell'idea che, in alternativa al pubblico, non ci possa essere un'altra offerta. Il problema è un altro, è verificare chi ha la possibilità reddituale di accedere a ciò che è alternativo al pubblico; io so solo che, per chi non ha una capacità reddituale medio alta, oggi è difficile anche accedere al sistema universitario. Questo è il problema vero!
La questione che noi solleviamo però ha un altro aspetto e un'altra valenza, mi dispiace che si voglia mistificarla. Badate, nella prima parte del testo del comma 11, c'è tutta una parte, per carità, condivisibilissima, non è questo il problema: "La Regione concorre ad attuare l'obbligo di istruzione e formazione per almeno dieci anni" - chi non può non essere d'accordo con questa affermazione? - "e sino al conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica professionale entro il diciottesimo anno d'età". D'accordissimo! Ci mancherebbe altro! Tutto ciò presuppone un sistema integrato "scuola-università-formazione".
Poi si dice: "Tale obbligo si attua con un piano regionale di intervento da realizzare nelle istituzioni del primo e del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione, costituite dalle istituzioni scolastiche e dalle agenzie formative accreditate…". Qui casca l'asino! Chi ha frequentato l'università! Per carità, il dubbio che noi abbiamo, o perlomeno che io ho, è che attraverso questo dispositivo in qualche misura si voglia ripercorrere, caro onorevole Maninchedda, il sistema degli anni passati. Io sono stato negli anni passati uno che si è assunto la responsabilità di denunciare alla Procura della Repubblica alcuni enti di formazione che andavano presso le famiglie meno abbienti per convincerle a ritirare dalla scuola dell'obbligo i ragazzini di 13 o 14 anni per iscriverli a un corso di formazione, semplicemente perché gli davano un minimo! Un'elemosina! Un'elemosina! Allora, vogliamo nuovamente questo o vogliamo discutere seriamente?
(Interruzioni)
PRESIDENTE. Onorevole Diana, onorevole Maninchedda!
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, attendevo la fine della lite. Onorevole Maninchedda, io non sono contrario all'innovazione ma, nel "Devoto-Oli", la definizione di "innovazione" contempla l'introduzione di elementi di novità, di cambiamento e di riforma. Che cosa c'è di novità, di cambiamento e di riforma nel tornare al passato, dove il figlio del povero, possibilmente, deve essere sempre più povero, dove al figlio del non laureato non vengono date alcune possibilità per laurearsi? Non mi pare siano contenuti questi elementi di innovazione.
I dati ci dicono, mi rivolgo anche all'Assessore, che noi avremmo bisogno di rafforzare la scuola pubblica. E' vero che di questi tempi, grazie al ministro Gelmini, accabadora della scuola pubblica, forse è difficile sostenere questa tesi. Però noi dovremmo sostenere la scuola pubblica, visto che siamo tra coloro che hanno i dati peggiori in Europa. La dovremmo sostenere perché non esiste da nessuna parte al mondo che "scuola", pubblica e privata d'eccellenza, sia uguale a "formazione professionale"; in nessun luogo del mondo, perché in tutti i luoghi del mondo la formazione continua e permanente viene legata a ciò che c'è, alla crescita delle migliori professionalità all'interno delle aziende, degli enti, delle società, e viene legata soprattutto a ciò che manca, perché gli addetti in alcuni settori hanno ormai un'età che è prossima alla pensione, così come nell'artigianato bisognerebbe investire, dato che alcuni artigiani ormai stanno per uscire dal mondo del lavoro e non vi sono coloro che potrebbero sostituirli. Non mi pare che, con l'apprendistato, si vada in questa direzione.
Hanno detto bene gli onorevoli Barracciu e Sechi, addirittura sottolineando, l'onorevole Sechi, che, legato al tema della sanità, è il tema della migliore istruzione. Si spende meno in sanità, ci si ammala meno, laddove c'è maggiore istruzione, non laddove si sa avvitare un bullone o laddove si lega la cultura, la scuola e l'istruzione semplicemente al mercato.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.
MILIA (U.D.C.), Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Presidente, intervengo non solo per dovere istituzionale, ma anche per il rispetto che merita quest'Aula, che si sta impegnando in questa discussione della finanziaria. Vorrei dare qualche informazione, perché in quest'Aula ci si lamenta di carenza di informazioni. Crediamo che, come Giunta, riprendendo quanto disposto dal comma 11 di questo articolo, si stia ottemperando a quanto questo Consiglio regionale ha decretato con un ordine del giorno unitario. Voglio riassumere brevemente.
Primo punto: dimensionamento. Sono state deliberate le linee guida dopo un confronto con le province e con gli altri organi; queste linee guida sono al vaglio degli stessi assessori provinciali e di quelli comunali per cercare di contemperarle al piano dell'offerta formativa nuovo: innovativo, non innovativo, lo vedremo. Lo faremo con la cabina di regia che oggi, grazie all'ordine del giorno di questo Assessorato, sta lavorando come volontariato e che poi verrà istituzionalizzata dopo l'approvazione della finanziaria.
Confronto con lo Stato: l'abbiamo aperto con molta schiettezza e con molta durezza. Il dottor Biondi, Capo dipartimento del Ministero della pubblica istruzione, sarà qua il 12 prossimo venturo e parteciperà a una riunione con la Commissione consiliare competente presieduta dall'onorevole Dedoni, con gli Assessori provinciali delle otto province, con l'UPS e con l'ANCI, per confrontarsi sui temi della pubblica istruzione, della scuola pubblica. La mattina, come primo passo e come primo segnale verso questa nostra Regione, incontrerà i dirigenti scolastici di Cagliari, perché la Regione Sardegna è stata in qualche maniera premiata e sarà una delle tre Regioni coinvolte in un progetto pilota per la valutazione interna delle scuole. Questo è il primo segnale che ci ha voluto dare il Governo.
Altro segnale: anagrafe. Abbiamo ormai raggiunto l'accordo per ottenere, tramite il cosiddetto sistema toscano, l'anagrafe che ci possa permettere finalmente di avere un riferimento certo fra occupati nella formazione e occupati nella scuola, anche per ragionare più compiutamente su quello che sarà il piano dell'offerta formativa. Crediamo che l'innovazione sia fondamentale. Abbiamo dei progetti che pensiamo siano all'avanguardia in Europa, non in Italia, progetti che stanno per partire, e non siamo noi ad averli certamente ideati o pensati, primo fra tutti quello della scuola digitale. Pensiamo che il confronto che si sta aprendo oggi, ma che si è già aperto con gli enti intermedi, e che verrà a sintesi anche, io penso, con una volontà da parte del Governo di venirci incontro, in riferimento a quello che sarà magari lo slittamento della possibilità di iscrizione…
PRESIDENTE. Assessore Milia, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Io parlo un po' come colluso, questa volta con la collega Barracciu, in quanto, così come lei, anche io, di fatto, opero nell'ambito della scuola pubblica. Credo di avere non solo il diritto, ma il dovere di lavorare e di difendere questa importantissima istituzione. Quando era in auge e al massimo dei livelli, anche di spreco di denaro pubblico, il sistema della formazione professionale in Sardegna, noi assistevamo, l'ha già accennato qualcuno, come l'onorevole Diana, a una caccia del ragazzo in difficoltà nella scuola pubblica per potergli garantire qualche spicciolo e fargli frequentare corsi di formazione professionale che, tutti noi sappiamo, se non vogliamo dire bugie, sapendo di dirle, erano corsi che non portavano a nulla e che avevano l'unico scopo di pagare un po' di stipendi, per carità, anche quelli, a persone a loro volta precarie. Si è smantellato un sistema che, così com'era, non poteva andare avanti. Io faccio un appello a questo Consiglio regionale, alla Giunta, affinché lavorino per rafforzare, migliorare, integrare il sistema della scuola pubblica; ma, vi prego, evitiamo di costruire un altro mostro che ci creerà soltanto guai e non darà risposte ai nostri ragazzi.
Noi non abbiamo necessità di carrozzoni, non abbiamo necessità di avere enti che possano offrire posti di lavoro squalificati, a basso prezzo, e in cambio di voti. Quello era un sistema che è scomparso per fortuna e lavoriamo perché non si affacci più nel panorama della Regione Sardegna. Non serve a nessuno! Per il resto, la scuola pubblica non è quanto di meglio si possa avere, anzi bisogna lavorare perché migliori, e integrarla col privato va anche bene, però lavoriamo sapendo che deve essere il perno dell'istruzione e in particolare di quel livello.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, credo che questo emendamento riduca un po' un tema così importante, come quello della scuola pubblica, negli spazi legislativi che sono a disposizione di questo Consiglio regionale. Non è un tema da affrontare così velocemente, in un comma di un articolo della finanziaria. A livello generale, noi crediamo a un sistema pubblico concorrenziale, quindi vogliamo migliorare il sistema pubblico, non ci arrendiamo, pensiamo che possa essere migliore il sistema pubblico, anche le università, anche la scuola. Vogliamo migliorare la sanità pubblica, crediamo che ci siano margini per essere concorrenziali rispetto alla sanità privata. Abbiamo un'idea diversa dalla vostra, anche diversa dal consigliere onorevole Maninchedda, sicuramente.
Ecco, noi crediamo che sia necessario fare istruzione pubblica, fino ai sedici anni, lo dico perché mi pare che non sia espresso in questo modo nel comma che stiamo per votare, parla di giovani adolescenti che abbiano compiuto 15 anni di età, mentre c'è una sentenza, così leggo ne "Il Sole 24 Ore", in cui l'obbligo scolastico arriva ai 16 anni in virtù di una legge nazionale, la finanziaria del 2007, e le Regioni non possono abbassare quel limite d'età intervenendo a disciplinare apprendistato e formazione professionale che pure è nelle loro competenze. La Corte costituzionale, con sentenza numero 334 del 2010 (presidente De Siervo, redattore Cassese), ha bocciato in parte le regole introdotte dalla Regione Abruzzo con una legge regionale che cerca di intervenire sull'intera materia, non semplicemente con un intervento che, così come è fatto, con questo comma, serve semplicemente per equilibrare (lo dice il Documento annuale di programmazione economica e finanziaria, il vostro) la scuola pubblica con la scuola privata. Noi siamo completamente in disaccordo su questo riequilibro, noi vogliamo più scuola pubblica, vogliamo una scuola pubblica migliore e vogliamo e vorremmo che tutto il Consiglio e la Giunta lavorassero per questo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, questa non è materia che possa essere ospitata nella legge finanziaria in questo modo. Io avrei giudicato un contenuto come questo, se fosse stata mia competenza, da norma intrusa. Questo non vuol dire che il problema non ci sia, esiste, esistono anche visioni diverse e, su questi temi, si articola la politica nazionale (io dico anche europea) sul ruolo dell'istruzione, sull'influenza dello Stato nell'organizzazione dell'istruzione, perché l'istruzione non è solo insegnare a capire, a conoscere e a criticare, è anche un modo attraverso il quale si costruisce una cultura di sistema, si organizza un regime, anche politico, si controlla l'opinione popolare, si orienta la divisione in classi della società. L'istruzione è uno degli ambiti più significativi della vita dell'uomo, dell'uomo moderno nello Stato moderno. Ecco perché non andrebbe trattata all'interno di una legge finanziaria.
Quindi io non posso che essere per la soppressione di questo comma, prescindendo dal merito, perché non sono d'accordo neppure sul merito, ma questo rileva meno; invece rileva il fatto, me lo devo ricordare, perché ho il dovere di ricordarmelo, riguarda anche voi, che siamo rimasti, nella precedente legislatura, cinque anni con la legge sulla riforma dell'istruzione e della formazione nel cassetto della Commissione, legge che pure era uno degli obiettivi di programma di governo. Questo vale anche per voi, perché questo è un modo attraverso il quale evitate di fare quello che dovete fare: chiamare i responsabili di quella Commissione, impegnare le forze politiche di maggioranza, attivare il confronto e trattare l'argomento in modo organico nella sede propria di un progetto di legge.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DEDONI (Riformatori Sardi). Presidente, non è che mi sia fatto trascinare nell'intervenire dall'accorato appello dell'onorevole Porcu, ma indubbiamente credo che l'argomento sia stato trattato piuttosto in termini ideologici anziché per quello che effettivamente rappresenta.
Vorrei anche ricordare che si è fittiziamente voluto reintrodurre il discorso dell'obbligo formativo, cosa ben diversa da quello che è annotato in questo comma che abbiamo in discussione. Sono due cose diverse e ben distinte. Sarebbe lungo anche riprendere il percorso di quanto avvenuto nella scorsa legislatura, per alcuni versi poteva essere una sanatoria, per alcuni aspetti che sono stati ricordati, e più di una volta mi ha visto chiedere da questi banchi che, se c'era qualcosa da denunciare, si denunciasse alla Procura della Repubblica una volta per tutte. Però abbiamo ancora molti di quegli operatori pagati dalla Regione senza essere utilizzati al meglio. Questa è stata la chiusura di quel sistema.
Quello che è ancor più grave è che, in termini ideologici, si pensa che chi lavora manualmente sia inferiore a chi ha la capacità di saper leggere. E' un fatto gravissimo, perché questo tipo di ideologia ha portato proprio a un disfacimento del sistema produttivo. Se poi, per sistema produttivo, io dovessi pensare a quello che produce la scuola odierna… apro una parentesi, io sono totalmente per la difesa della scuola pubblica, però quel tipo di scuola pubblica, anche se la metti in condizioni di avere danaro, molto danaro, non produce, abbiamo visto qual è il risultato, quando si arriva all'università, ci sono corsi da seguire per poter essere all'altezza di un altro che segue i corsi universitari. Chiedete all'università! Avviene perché non c'è un orientamento coerente e preciso, fatto dal sistema scolastico, questa è un'altra delle pecche.
Poi devo dire che, quando sarà il momento e avremo raccolto tutte le proposte, in Commissione cultura ne aspetto qualcuna più importante da parte del centrosinistra, io credo che potremo dibattere, all'interno di quella sede, tutto quello che interessa sia per la scuola pubblica che per quella privata, perché - viva Dio - dove c'è possibilità di confronto, si crea anche qualcosa di meglio e di più. Guai a chi si chiude all'interno di un riccio pensando di essere il sovrano di quel guscio di noce, non ha certamente prospettive per l'avvenire e per il futuro e, ancor meno…
PRESIDENTE. Onorevole Dedoni, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS (P.D.). Presidente, intervengo anche stimolato dalle parole dell'onorevole Dedoni. Mi sembra che, anche lui, abbia ridotto l'argomento ai minimi termini, mentre, dalla discussione che si è sviluppata, mi sembra un argomento da tenere in dovuta considerazione, non da reinfilare in questo comma che, di fatto, snatura l'essenza stessa del titolo dell'articolo. Come ho detto il titolo è una cosa, poi lo svolgimento del tema è diventato un altro.
E' interessante, io credo che sia uno dei temi fondamentali dello sviluppo economico della nostra Regione. Partendo appunto dall'istruzione, io credo che sarebbe interessante, visto che l'onorevole Milia ci ha preannunciato dei progetti sperimentali, dei progetti avanzati, che quest'Aula potesse conoscerli, proprio per capire dove è l'innovazione, dove è la prospettiva di sviluppo formativo e di sviluppo istituzionale. Io credo che il connubio possa esserci tra scuola pubblica e appunto sistema produttivo; abbiamo diversi elementi che necessitano essere supportarsi. Io ricordo che, nella discussione sulla scuola in Sardegna, al di là del fatto che si sia parlato di caratterizzarla, perché comunque l'elemento è la culla della nostra identità, ed è quindi una scuola che deve avere una sua connotazione, una sua dinamicità, perché tutela e rafforza la nostra identità isolana, abbiamo anche detto che c'è, a causa di forsennati tagli statali, un lungo elenco di docenti in attesa di inserimento lavorativo.
Io mi sono azzardato, anche in altre occasioni, a fare una proposta operativa, che è quella di affidare, non a enti che nascono in maniera così repentina e si candidano a far formazione professionale, ma ad affidare la parte dell'istruzione alla scuola pubblica, quindi consentendo l'assorbimento di parte di questi docenti che hanno perso le cattedre, per poi affidare alle imprese locali la formazione tecnica, perché questo consentirebbe anche una mano d'aiuto alle imprese locali. Oltretutto, se la formazione deve essere fatta sulla base del bisogno, io credo che il sistema delle imprese locali possa dare l'opportunità ai giovani di formarsi e, perché no, la stessa impresa possa mantenere i giovani all'interno, raggiunto il diciottesimo anno di età, o al sedicesimo anno di età far continuare loro l'attività presso il centro in cui sono stati formati. Questo consentirebbe di risparmiare enormi quantità di denaro. Noi sappiamo quanti...
PRESIDENTE. Onorevole Agus, il tempo a sua disposizione è terminato.
Onorevole Maninchedda, lei è già intervenuto. Su che cosa intende intervenire?
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Vorrei chiedere all'Aula di consentire un emendamento orale perché un dibattito di questa qualità non può essere affidato esclusivamente poi a un atto amministrativo. Per cui la proposta di emendamento orale è la seguente. Nel periodo che inizia: "Tale obbligo si attua con un piano...
PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Maninchedda, siccome stiamo votando l'emendamento soppressivo, la proposta di emendamento orale, visto che è al testo, deve essere fatta nel momento in cui voteremo l'articolo.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. D'accordo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Ho apprezzato la verve oratoria dell'onorevole Dedoni che fa una difesa d'ufficio di un comma che, io sono sicuro, neanche lui condivide inserito in questo contesto, perché è il contesto sbagliato senz'altro. Inserire una norma di questo tipo (che potrebbe anche essere condivisibile nell'approccio), con un comma all'interno della finanziaria, è sicuramente improprio. Intanto espropria la Commissione dalla sua competenza di esaminarlo e di approfondirlo nel merito e poi comunque lo toglie dal suo alveo naturale che è quello della legge sull'istruzione di cui tanto la Sardegna ha bisogno e per la quale siamo anche in notevole ritardo. Sicuramente inserirlo in questo contesto, ripeto, lo toglie dalla sua sede naturale, che è la legge sull'istruzione, dove si può affrontare complessivamente senza nessun condizionamento di tipo ideologico; in questa occasione, io non ne ho nell'affrontare questa questione, penso che la scuola e l'istruzione debbano essere pubbliche prima di tutto, è una garanzia che ci dà la nostra Costituzione. Dobbiamo essere in condizione di dare l'istruzione, nel miglior modo possibile, a tutti, senza escludere ovviamente l'integrazione, e anche la competizione se necessario, con la scuola privata.
Quindi non ho condizionamenti di tipo ideologico, però, onorevole Maninchedda, se noi vogliamo veramente affrontare le criticità a 360 gradi, con lo spirito che lei auspicava, partendo dalle criticità forti che lei ha enunciato e che sono alla nostra attenzione e all'attenzione anche della Commissione, per aver affrontato la questione già diverse volte, inoltre sono all'attenzione dell'Assessore, come ha già accennato l'Assessore stesso, non possiamo limitarci a banalizzare l'intervento con un comma all'interno della finanziaria.
Pertanto io suggerisco di prendere l'impegno qua in Aula, impegno che è già stato assunto dal Presidente della Commissione, impegno che è di tutti noi commissari, di affrontare la legge sull'istruzione, quella di cui tanto abbiamo bisogno, e di introdurre questi elementi dell'offerta formativa e dell'integrazione con la scuola privata all'interno di quello che è il contesto naturale.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 146.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 146.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Mariani ha votato a favore e che i consiglieri Contu Felice e Cossa hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Floris Mario - Fois - Greco - Ladu - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Obinu - Oppi - Petrini - Piras - Planetta - Rassu - Sanna Giacomo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Artizzu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 54
votanti 52
astenuti 2
maggioranza 27
favorevoli 23
contrari 29
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 145.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, io mantengo l'impegno di intervenire strettamente sull'argomento dell'emendamento e del comma relativo. In merito al comma 12, dico che non ci è stato spiegato in Commissione, forse anche per l'assenza dell'Assessore competente; però vorrei segnalare all'Aula che il comma 12 attua una controriforma, una riforma contraria. Il tema delle pro loco era stato delegato dalla legge numero 9 agli enti locali, in primis i comuni e in parte anche le province; con questo comma frettoloso (io mi chiedo anche se i colleghi della Commissione industria e turismo hanno avuto modo di discuterne in Commissione) queste competenze vengono riportate in capo alla Regione.
Allora, immaginiamo una Regione che riassume o si riappropria delle competenze e delle funzioni in materia di associazioni pro loco che riguardano 370 comuni di quest'isola. Il termine pro loco poi di per sé spiega che dovrebbe essere una funzione di competenza il più vicino possibile al cittadino che vuole utilizzarne i servizi: allora "riaccentro". "Riaccentro" per fare che cosa? "Riaccentro" per gestire un pugno di risorse. Probabilmente distingue tra pro loco e pro loco e comuni e comuni, senza che anche questa materia, che ha riguardato una legge, una riforma lungamente discussa, quella sì, nella scorsa legislatura e non frettolosamente affrontata come in questo caso, sia stata messa - per quanto ne sappia io - all'ordine del giorno della competente Commissione.
Quindi mi chiedo, veramente senza strumentalità, ma nello sforzo di far sì che questa finanziaria rimanga, almeno in alcune parti, quella finanziaria che dovrebbe essere, cioè "snella", con quale ratio noi, non solo non facciamo riforme, ma addirittura facciamo controriforme. Spero che possa arrivare una parola di spiegazione, aiuterebbe a evitare una serie di interventi su questo argomento e, se non fosse possibile avere il voto favorevole della maggioranza, sono costretto, mio malgrado, a dichiarare il mio voto favorevole e a lamentarmi ancora di questo modo di procedere.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). C'è un paradosso divertente. Tra tutte le competenze che, con la legge numero 9, abbiamo cercato di decentrare agli enti locali, l'unica che torna indietro per volontà della stessa Regione si chiama "pro loco", cioè una cosa assurda, assurda, che dimostra lo spirito rinnovatore che proprio vi anima in maniera terribile.
Questa norma deriva dal fatto che una o due amministrazioni provinciali, non tutte, si sono lamentate di avere difficoltà a trovare una modalità di distribuzione. Tengo a precisare che qui c'è uno sperpero di denaro pubblico perché, quando noi formammo la prima entità del fondo unico, sommammo tutte le leggi che, attraverso il decentramento, finanziavano, le diverse attività. A consuntivo, questi 2 milioni che state finanziando in più, sono già dentro il fondo unico che spetta alle province. Questa cifra è già lì perché è stato contabilizzato all'origine.
Ma l'altra ragione (e faccio molti auguri all'Assessore del turismo che ne beneficerà altamente) è che questa competenza, così apparentemente marginale, cioè l'erogazione di 2 milioni di euro all'anno all'insieme delle pro loco, comporta l'impegno di dieci persone dell'Assessorato per 8 mesi a "scartafogliare" i rendiconti e le pezze giustificative. Vi domando se ci possiamo permettere un lusso di incremento di burocrazia di questo livello, cioè un ritorno al passato! E' proprio il segno di una decadenza senza limiti, quando invece noi dovremmo lavorare sulla legge numero 9 per trovare nuovi e ulteriori ambiti di decentramento nei confronti degli enti locali perché la legge numero 9 è stata un primo step, dovevamo continuare questo processo perché ovviamente all'aumento del decentramento sarebbe dovuto corrispondere il dimagrimento dell'apparato regionale vanamente "disimpegnato" a pratiche inutili di pezze giustificative che non hanno niente di qualificante, secondo me sono perfino mortificanti per quei poveri dipendenti che sono costretti a verificare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io chiederei alla maggioranza di votare l'emendamento soppressivo per due ragioni fondamentali. Questo articolo 2 è strapieno di robe intruse, è uno sconcio dal punto di vista del merito! Poi diremo sul comma 13 che è anche peggio del comma 12 e sicuramente peggiore del comma 11, ma questo comma 12, badate, è una contraddizione della nostra funzione e anche dell'idea che abbiamo di Regione. Voglio chiedere all'onorevole Vargiu: "Onorevole Vargiu, lei pensa che la Regione debba essere quella specie di sportello automatico di erogatore di contributi? Oppure dovrebbe programmare il suo sviluppo, intervenire sull'assetto dei servizi principali, sostenere con politiche adeguate l'economia, occuparsi delle questioni sociali di grande rilievo, organizzare al meglio i rapporti con lo Stato e con l'Unione europea?". Noi pensiamo di ridurre la Regione a uno sportello Bancomat di "contributini" a tutti, in ragione delle singole questioni, i più piccoli comuni della Sardegna? Noi dobbiamo rivedere le processioni arrivare la mattina con tutti questi sindaci con la borsa delle commissioni da fare negli uffici regionali a ingrassare una burocrazia parassitaria?
Che idea abbiamo! Ma cancellatelo voi! Fatemi la cortesia di stare dentro una logica che è accettabile, che non contraddice anche voi stessi! Lo Statuto dice: "La Regione opera di norma attraverso gli uffici degli enti locali". Quando facciamo qualcosa che devono fare gli enti locali andiamo e ce la riprendiamo per fare una gestione clientelare del potere! Noi vogliamo una società marcia, ecco perché lavoriamo così!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SORU (P.D.). Signor Presidente, annuncio il voto favorevole a questo emendamento. Ripeto che è quasi una casualità ma ci sta tutto in questi commi. Poco fa abbiamo parlato di scuola e ora parliamo di pro loco. Parliamo dello stesso Assessorato dell'istruzione che decide, in qualche modo, di occuparsi meno di scuola e occuparsi più di gestione del rimborso delle pro loco. Qui c'è proprio l'idea di Sardegna, l'idea di amministrazione regionale che vogliamo! Abbiamo in mente una Regione elemosiniera, che gestisce i clienti, pletore di clientes che arrivano a Cagliari, pieni di aspettative, o abbiamo in mente una Regione che programma, dà indirizzi e poi delega agli enti locali per fare delle cose che sono locali? Nella parola stessa è spiegato! Veramente non c'è motivo per tornare indietro se non una controriforma, così è stata chiamata, laddove in questa finanziaria finalmente si vedono le vere riforme di questa Regione.
Ieri abbiamo parlato di una riforma importante grazie a un emendamento - purtroppo - dell'onorevole Maninchedda, che oggi non è presente, ci siamo occupati di fiscalità di vantaggio, abbiamo introdotto per la prima volta la fiscalità di vantaggio in certe zone della Sardegna, sulla base di un emendamento, senza alcuna discussione, dove ciascuno di noi ha avuto la possibilità di intervenire per tre minuti in dichiarazione di voto! Ma è modo di procedere su cose di questa importanza? Vedo che interessa poco l'Ogliastra... è modo di procedere su cose di questa importanza, creando delle rigidità che ci trascineremo anche nel futuro?
Poc'anzi abbiamo approvato una nuova riforma, la riforma della scuola che noi non abbiamo fatto in tempo ad approvare nella passata legislatura. Oggi viene messa qui come un comma di un emendamento e anche lì, senza discussione, dandoci solamente la possibilità di interventi di tre minuti, senza confronto, in maniera affrettata, tornando indietro rispetto al mondo che sta andando avanti nella consapevolezza che solo l'istruzione libera gli uomini e dà loro la possibilità di essere indipendenti, rinfacciandoci ideologie reciprocamente sulla base di pregiudizi. Ma di quale ideologia pensa che io sia portatore? Ma di quale pregiudizio sta parlando se non il suo che non vuole nemmeno ascoltare?
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io mi chiedo se voi sappiate cosa siano le pro loco e di che cosa si occupano. Pro loco, più o meno, suona come "pro bidda mea". E' una istituzione che dovrebbe occuparsi delle cosette di casa e la Regione, dopo aver fatto la riforma e aver soppresso le Aziende autonome di soggiorno e turismo, gli enti provinciali per il turismo, invece vuole recuperare le pro loco. Questa è non solo una norma intrusa, io credo che bene farebbe in un ripensamento l'assessore La Spisa a ritirare il comma, forse semplificheremo le cose, perché toglieremo tutti dall'impiccio. Ma, in ogni caso, a che cosa servono le pro loco? Ho detto stamattina che sono fuori dai tempi, sono associazioni (io non sono contro l'associazionismo) libere di crearsi, di costituirsi, di promuovere ciò che vogliono promuovere, ma non meritano assolutamente attenzione in questi termini e soprattutto sostegno economico in questi termini per fare cose che sono assolutamente o quasi inutili.
Ci sono associazioni in tutte le città e paesi della Sardegna che fanno opere e azioni molto più meritorie sul piano della promozione della propria città, del proprio territorio, del proprio patrimonio culturale, linguistico e delle tradizioni che non hanno la stessa attenzione e considerazione. Perché dobbiamo riservarle alle pro loco? Soprattutto, io credo che abbia ragione Renato Soru quando ci dice che, introducendola in modo forzoso come norma intrusa, di fatto, viene negato il dibattito intorno a un argomento che probabilmente, anche per demolirlo, meriterebbe più tempo e più attenzione, queste sono le cose che ci siamo trovati di fronte con questo articolo 2, pieno zeppo di amenità e di sconcezze.
Allora, su questa cosa, io credo che dobbiamo essere tutti coerenti, sono compiti di cui, al limite, si occupano i comuni e le province, a cui è stata delegata la competenza e la materia che si è voluta affidare in piena autonomia. La Regione si liberi di queste cose, si liberi per le ragioni che sono emerse qui stasera e che servirebbero soprattutto a concentrare l'operato dell'amministrazione regionale su cose molto più importanti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Presidente, mi chiedo che cos'è questo articolo 2. Ormai ci finisce dentro di tutto. Adesso parliamo di pro loco, però vorrei che ne parlassimo, colleghi, con attenzione, cercando di capire che cosa stiamo facendo o che cosa state facendo con questo comma 12. Col comma 12 si sta togliendo alle province la competenza per la gestione delle risorse destinate alle pro loco. Le risorse c'erano prima, ci sono adesso, erano state trasferite alle province con la legge numero 9, la legge di trasferimento di funzioni e competenze; ebbene, con questo comma si torna indietro, si dice che le competenze di gestione dei fondi delle pro loco non sono più delle province, ma sono dell'Assessorato regionale del turismo, quindi i presidenti delle pro loco non dovranno più fare le domande alle province, ma le dovranno fare all'Assessorato regionale del turismo. Vuol dire che l'Assessorato regionale del turismo dovrà occuparsi di passare carte, di controllare i rendiconti, eccetera, eccetera.
Mi chiedo: che cosa volete fare con gli enti locali? Parlate di trasferimento di funzioni e di competenze, di alleggerire la Regione e poi, anche con interventi di questo tipo, tornate al centralismo della Regione! Allora: o avete il coraggio di mettere le mani sulla legge numero 9 e quindi la affrontate con una controriforma, quindi si torna indietro rispetto a una idea diffusa che è quella di alleggerire la Regione di competenze per trasferirle agli enti locali, che siano province che siano comuni, e lo fate coraggiosamente; oppure non potete dare sfogo alle pulsioni di singoli che vengono qua da noi con la borsa in mano a perorare le cause! Queste sono pulsioni di singoli, le province sono soddisfatte, le pro loco, che sono i veri destinatari delle risorse, sono soddisfatte della gestione delle province, perché tornare indietro? Perché qualcuno vede intaccato il proprio potere, qualcuno fuori da questa aula, fuori dagli Assessorati, vede intaccato il proprio potere di gestire le risorse delle pro loco. Non penso che noi possiamo soddisfare queste pulsioni!
Noi dobbiamo fare un ragionamento coerente e dire che vogliamo espropriare gli enti locali delle proprie competenze! Diciamolo in maniera chiara che vogliamo portare di nuovo le competenze su "Mamma" Regione, dalle province a Cagliari! Ecco questo dovremmo dirlo in maniera chiara! Allora interveniamo a modificare la legge numero 9, poi ci confronteremo. Oggi io penso, non l'ha chiesto...
PRESIDENTE. Onorevole Cuccu, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo all'assessore La Spisa e alla maggioranza di ripensarci. Noi abbiamo fatto, nella scorsa legislatura, una legislazione a favore del trasferimento delle funzioni agli enti locali, ricordiamo la legge numero 9, la legge numero 12, ricordiamo anche la riforma degli enti sul turismo e le pro loco, lo diceva il collega Sechi, ma io credo anche nella funzione delle pro loco.
La pro loco si occupa, lo dice la parola stessa, per il luogo, per il paese, per le sue tradizioni. Io credo che abbiamo svolto l'azione di riportare la regia del turismo agli enti locali, ad un'area omogenea (io penso al recepimento che abbiamo fatto nella scorsa legislatura per esempio dell'articolo 5 della legge numero 135 del 2001, la legge quadro sul turismo, con la quale abbiamo riconosciuto e finanziato per esempio i sistemi turistici locali), pubblico e privato che si mettono insieme, le province, i comuni, il tentativo insomma di fare un progetto di offerta turistica integrata e che avesse dei riferimenti per esempio attraverso un'azione di coordinamento che doveva svolgere "Sardegna Promozione" come marketing, come promozione del Marchio Sardegna nel mondo.
Io credo che la pro loco debba stare naturalmente nell'ambito delle funzioni degli enti locali e, così come stanno svolgendo molto bene il compito, le province devono mantenere questa collocazione ed essere integrate in un sistema complessivo del turismo locale. Credo che sia un errore, lo dico molto costruttivamente all'assessore La Spisa, che non ci ascolta, però mi auguro che stia lavorando almeno in questo momento per noi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (I.d.V.). Presidente, chiedo se sia possibile un'inversione dell'ordine dei lavori, cioè mettere in votazione prima l'emendamento sulla soppressione delle province, così a quel punto sarebbe conseguente e logico anche la non soppressione del comma 12. Si parla tanto di ambiti di decentramento e poi si riaccentrano competenze, si creano ulteriori sacche di sprechi e confusioni. Abbiamo atti certi, testimonianze sicure di quasi tutte le province, che hanno assolto comunque benissimo il compito che è derivato loro proprio dalle competenze sulle pro loco; le stesse pro loco, tramite e-mail, tramite messaggi o riunioni, manifestano preoccupazione per questo voler tornare a tutti i costi indietro. Parlate spesso della politica dell'ascolto, allora io consiglio all'Assessore di sentire che cosa davvero pensano i diretti interessati su questo comma, quei territori vanno ascoltati e non svuotati ulteriormente anche delle minime competenze.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Anche io mi associo a chi ha espresso l'auspicio che la Giunta in qualche maniera riveda questo comma. Ora è difficile dire cose nuove rispetto a quelle che hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto, però io faccio appello agli Assessori presenti. Voi fate parte di una maggioranza politica che, in questi anni, si sta distinguendo per tentare di mettere in essere un processo di federalismo, non soltanto fiscale. In qualche occasione... Presidente, scusi, abbia pazienza!
PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Diana. Io richiamo l'Aula. Colleghi!
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Dicevo che la maggioranza, che voi rappresentate, in questi anni si è piccata, nel paese, ma tutto sommato anche in questa Regione, di avere a cuore i processi di decentramento. Poi, però, voi con gli atti concreti... Presidente, preferisco rinunciare…
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi! Grazie.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Io spero che questa discussione in Aula sia in qualche maniera foriera di un ripensamento da parte della Giunta, perché davvero è difficile pensare che la Giunta... Paolo, Efisio...
PRESIDENTE. Onorevole Dessì. Onorevole Milia.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Lo faccio con affetto.
Dicevo, che è difficile pensare, al di là delle distanze politiche tra noi e voi, che da parte vostra ci sia la volontà comunque di eliminare le competenze al sistema delle autonomie locali sulle materie relative alle pro loco. Ora, lo diceva mi pare Cuccu, qui c'è un'attività di coordinamento svolta dalle province e, badate, quel tipo di coordinamento delle pro loco non possono che svolgerlo le province, cioè il primo strumento sovracomunale, quello che comunque ha una competenza in un territorio dato, in un territorio omogeneo per tradizioni, storia, cultura e per tante altre cose che attengono alle specificità del territorio.
Ma che senso ha togliere queste competenze al sistema delle autonomie locali e accentrarlo alla Regione? A meno che non ci sia, da parte vostra, la volontà davvero di fare a meno delle pro loco. Oppure, e credo che sia questa la ragione vera di questo provvedimento, voi avete un'idea tutta particolare della democrazia elettiva, avete un'idea, come più o meno questo che mi sta di fronte, che c'è un punto più alto che qui però è un'articolazione... Presidente, sono stato interrotto, vorrei recuperare il tempo.
PRESIDENTE. Onorevole Diana, grazie. Avrà tante altre possibilità di intervenire, onorevole Diana.
Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
VARGIU (Riformatori Sardi). Rinuncio.
(Interruzione del consigliere Giampaolo Diana.)
PRESIDENTE. Onorevole Diana, avrà tante altre possibilità di intervenire.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Non voglio intervenire fuori luogo.
PRESIDENTE. Va bene, finisca, le concedo un minuto.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). A meno che, ripeto, l'idea che voi avete anche della democrazia elettiva non sia quella che c'è un apice, rappresentato in questo caso da voi, e i peones devono andare tutti quanti da voi a chiedere e voi elargite in base a scelte, a scelte che fate voi del tutto discrezionali. Badate, non si spiega diversamente. Allora in questo senso, lo dico ai colleghi della maggioranza, davvero insomma è contro tutto, è contro il buon senso, questo provvedimento. Concludo, facendo appello non chissà a che cosa ma al buon senso. Eliminate questo comma e lasciate le cose come stanno, perché tutto sommato funzionano.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS (P.D.). Presidente, Assessori, onorevoli colleghe e colleghi, ho già fatto un passaggio su questo comma e quindi sicuramente preannuncio il voto a favore, appunto, dell'emendamento, non foss'altro perché non si capisce, come non si capiscono molte altre cose; ma, per affrontare una discussione seria, io credo che i commi e gli articoli andrebbero comunque spiegati in maniera chiara al Consiglio, perché questo comma potrebbe riservare molte sorprese, nel senso che potrebbe essere l'inizio, il primo passo (uno dei primi passi per la soppressione delle province così come è stato preannunciato), non foss'altro perché si toglie una competenza che già è stata alle province per riacquisirla e quindi rafforzare il centralismo regionale. Non si capisce bene che cosa vuol fare questa Regione: vuole tornare al centralismo regionale o vuole invece trasferire funzioni? Questo atto mi fa pensare che la Regione Sardegna abbia interesse a recuperare quel centralismo di cui tanto abbiamo parlato e per il quale ci siamo anche accaldati nel tentare di spostare funzioni verso gli enti locali. Davvero non si capisce. Sarebbe opportuno sentire l'Assessore del turismo perché probabilmente c'è una filosofia, come c'è in tutte le azioni che noi compiamo, c'è dietro una filosofia e sarebbe bello conoscerla perché questa filosofia fa parte di un percorso politico.
Allora io mi chiedo che senso abbia mantenerle, diciamo alla luce del sole che le province non ci interessano più, però abbiamo anche il coraggio di sopprimere le province statali perché noi avremmo competenze solo sulle nostre, mentre io dico che, se le province hanno una funzione, sono utili al decentramento regionale e quindi possono snellire questa macchina elefantiaca della Regione Sardegna per trasferire non solo funzioni ma anche uffici nel territorio, per far sì che il territorio non si vuoti, per far sì che il territorio periferico non ricada sulla città. Mentre, ripeto, se davvero, l'ho detto prima, vogliamo sopprimere una provincia possiamo farlo, la provincia di Cagliari può essere soppressa in funzione dell'applicazione del Testo unico che prevedeva Cagliari come città metropolitana, Selargius e i comuni vicino a Cagliari non sono altro che Cagliari, non possono continuare a essere comuni, fanno parte di Cagliari, credo. Va bene, poi interverrà l'onorevole e dirà il suo parere.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Presidente, annuncio il voto favorevole all'emendamento numero 145, che vorrebbe l'abrogazione del comma 12 dell'articolo 2 e ricordo a quest'Aula che l'articolo 2 porta come titolo "Disposizioni nei settori dell'istruzione, socio-assistenziale e del lavoro", pertanto noi, coloro i quali si apprestano a discuterla, ci aspettavamo e ci aspettiamo di trovarvi dentro delle disposizioni per favorire il miglioramento di questi settori, cioè istruzione, socio-assistenziale e lavoro. Ci aspettavamo di trovare dentro questo articolo una serie di commi volti proprio a raggiungere quegli obiettivi - che la Giunta dice a parole di voolere - della strategia Europa 2020: "Una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva". Qualcuno mi deve spiegare, dentro questo articolo e dentro questi commi, dove siano gli strumenti per tener fede a quella strategia e soprattutto per tenere fede al titolo stesso dell'articolo 2. Mi sarei aspettata di trovare quindi una serie di strumenti volti a raggiungere questa famosa strategia Europa 2020 che vorrebbe, a quella data, il 75 per cento delle persone di età compresa tra i 20 e 64 anni avesse un lavoro; purtroppo non risulta che ci sia niente di tutto questo, anzi, sappiamo che, in Sardegna, il tasso di occupazione delle persone in età da lavoro è in discesa libera, essendo sceso al 50,8 per cento e, soprattutto, che questa caduta libera riguarda soprattutto le persone meno istruite.
Che cosa troviamo dentro questo articolo? Troviamo commi che, anziché favorire il superamento delle disuguaglianze tendendo al raggiungimento di questi obiettivi, anziché quindi innalzare il livello di istruzione, che favorisce anche il livello dell'occupazione, ripristinano per esempio l'obbligo formativo oppure troviamo un altro comma che, di tutto tratta, tranne che di istruzione socio-assistenziale e lavoro, ma tratta di pro loco; peraltro tratta di pro loco per mortificare gli enti locali, per togliere loro competenze che, negli anni passati, invece erano state attribuite loro e che svolgevano in maniera assolutamente positiva e lo fa…
PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SABATINI (P.D.). Presidente, intervengo perché non vorrei che si alzasse una polemica, su un tema che mi pare davvero insignificante, tra chi è a favore e chi è contro le pro loco. Credo che siamo tutti a favore delle pro loco, io parlo a favore delle pro loco perché riconosco a esse una funzione importante non solo di promozione turistica ma anche di funzione sociale. Attorno alle pro loco c'è un'attività di volontariato importante e un'attività culturale, anche un'attività che rende migliore la qualità della vita, soprattutto nei piccoli paesi. Quindi sono pronto e disponibile a portare il finanziamento da 1 milione e 850 mila a 3 milioni, perché svolgono una funzione importante. Questo comma, però, pone un problema che è reale: alcune province, nel trasferimento della competenza, hanno avuto forti ritardi nell'attribuire i contributi alle varie pro loco. Allora si rimuova l'ostacolo! Non credo che ci sia qualcuno che possa sostenere che noi dobbiamo riportare alla Regione competenze di questa banalità. Questo è il tema, molte province hanno funzionato bene, alcune province, soprattutto forse le nuove che non avevano ancora impostato la dirigenza, l'organico dell'ente, hanno avuto dei ritardi nell'attribuire i contributi alle pro loco comunali. Allora si nomini un commissario, si rimuova l'ostacolo, si faccia un'attività di sensibilizzazione, ma il tema non può essere quello che riportiamo la competenza alla Regione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
OPPI (U.D.C.). Dichiaro, a nome del Gruppo U.D.C., che votiamo a favore dell'emendamento.
(Il consigliere Bruno chiede la votazione nominale)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 145.
Prendo atto che il consigliere Manca ha votato a favore e che i consiglieri Cherchi, Dessì, Greco, Rassu e Sanna Giacomo hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cappai - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Cossa - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Fois - Lotto - Manca - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Obinu - Oppi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Soru - Steri - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Bardanzellu - Cherchi - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Greco - Lai - Maninchedda - Petrini - Piras - Planetta - Randazzo - Rassu - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Mula - Solinas Christian.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 55
votanti 52
astenuti 3
maggioranza 27
favorevoli 32
contrari 20
(Il Consiglio approva).
L'emendamento numero 7 è stato ritirato.
Metto in votazione l'emendamento numero 166.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Se vuole mettere un po' d'ordine allo shock traumatico che sta colpendo la maggioranza!
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, vi prego di prendere posto! Grazie.
Prego, onorevole Sanna.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Votate come volete, io devo parlare, c'è chiasso in Aula, l'ho sempre chiesto. Scusatemi, non c'è ombra di dubbio, non sto facendo valutazioni.
Allora, noi siamo d'accordo sull'approvazione dell'emendamento numero 166. Vedete, abbiamo introdotto, credo nella legislatura passata, questa idea di costruire una legge finanziaria che fosse immune da norme intruse, abbiamo fatto un sacco di battaglie perché questa legge non può essere una legge omnibus che contiene di tutto e di più, e, to', andiamo a cadere su una norma che non c'entra proprio niente con la finanziaria!…. Però!... Io non capisco niente!
PRESIDENTE. Prego, onorevole Sanna.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Lei può continuare, ma è qui intorno che i compagni sono un po' indisciplinati.
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi! Grazie.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Allora, qualcuno mi deve spiegare che significato ha, nel contesto della norma finanziaria, una disposizione che monetizza i parcheggi, per un Piano casa, assessore Rassu, che a fine marzo è scaduto, non lo potete più rinnovare, è "spacciau", è finito, sono decorsi i 18 mesi straordinari che l'accordo Stato-Regioni prevedeva per la vigenza, quindi, anche se ci fosse la remota possibilità di dare un'applicazione a questa norma, è totalmente priva di senso. Io non so quale sia il remoto intento di chi l'ha proposto in Commissione, tra l'altro, mi ricordo che ha persino detto: "Dovevo metterla ma poi non è che m'interessa più di tanto", così come si fa perché ogni tanto si hanno delle pressioni. Ma questo comma non ha proprio la caratteristica che deve avere una legge, cioè il carattere generale e astratto, perché è una norma che consente a qualche furbo che si allarga la casa, supponendo che lo possa fare, con il Piano casa, di "trasferire" lo spazio fisico dei parcheggi, che è uno standard obbligatorio, in moneta. Supplico clemenza da parte del Consiglio, per la dignità…
PRESIDENTE. Colleghi, vi prego di prendere posto.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Io ho difficoltà a trovare anche un interlocutore, adesso ho visto il Presidente della Commissione e posso fare il mio appello finale, come si suol dire.
PRESIDENTE. Le faccio recuperare il tempo, onorevole Sanna. Onorevoli colleghi, vi prego di prendere posto, per cortesia. Grazie.
(Interruzioni)
Non è il problema di stare seduti, il problema è che, stando lì in gruppetto, si chiacchiera e chi è di fronte e parla non può intervenire con questo brusio dietro.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Votiamo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Anticipo la richiesta di voto elettronico palese, però volevo anche fare una considerazione in merito a questo comma. E' una proposta che è già stata in qualche modo respinta nel momento in cui in quest'Aula si è discusso del Piano casa. Avevamo discusso il testo in Commissione, l'abbiamo portato in Aula, era stato respinto e oggi trova uno spazio per essere nuovamente reintrodotto. Io trovo oltretutto scorretto il modo di fare, perché (quando si è parlato del bambino e dell'acqua sporca), qui c'è un bambino piccolo piccolo e molta acqua sporca, impropria e introdotta; però il concetto vero è che si torna su un'idea che con i soldi si possa soddisfare tutto e superare tutto.
La norma di riferimento è la norma nazionale che prevede, per ogni unità abitativa, un posto auto e il posto auto deve essere parte integrante dell'unità abitativa. Sarebbe come realizzare un'unità abitativa senza il bagno: è consentito, è possibile, è pensabile? No! Però stranamente si riesce a concepire che il posto auto possa essere scorporato dall'unità abitativa, la concessione edilizia e l'abitabilità possano essere tenute e in ogni caso, comunque, magari sistemato e trovato il rispetto della norma in un quartiere diverso, come se chi ha la residenza a Marina può trovare il parcheggio a Is Mirrionis o a Sant'Avendrace. Sono cose impensabili però stranamente si riesce ogni tanto a introdurle perché qualcuno deve difendere gli interessi particolari di qualcun altro. Questa in buona sostanza è la filosofia!
La legge impone il rispetto degli standard, gli standard sono contenuti negli strumenti urbanistici e vanno rispettati sempre e noi, che abbiamo le città, e ormai persino i piccoli paesi, con le strade e i marciapiedi ingombri da auto parcheggiate in modo selvaggio ovunque, possiamo pensare oggi di andare in deroga a una norma come questa? E' assolutamente assurdo e impensabile! Io chiedo, come ho fatto prima, all'Assessore di ripensare questo comma; mi appello anche all'assessore Rassu, neo Assessore dell'urbanistica, perché è veramente un'indecenza, è una pessima figura, è uno strumento improprio introdotto forzosamente e io credo che facciamo giustizia e salviamo la coscienza di noi tutti se ritiriamo o troviamo il modo per cassarlo.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S,d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, sull'ordine dei lavori, chiedo una sospensione di dieci minuti, per cortesia.
PRESIDENTE. Siccome siamo in fase di votazione, onorevole Maninchedda, è possibile solo se sono tutti d'accordo.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Sì. Chiedo anche una Conferenza dei Presidenti di Gruppo.
PRESIDENTE. Allora, sospendo per dieci minuti i lavori, che riprenderanno alle ore 18 e 30. E' convocata la Conferenza dei Presidenti di Gruppo.
(Interruzioni)
No, la Conferenza subito.
(Interruzioni)
La Conferenza dopo i dieci minuti?
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, siamo in fase di votazione, il collega Maninchedda…
(Interruzioni)
PRESIDENTE. Scusate, colleghi, potete prendere posto? Non abbiamo concluso la seduta. Per cortesia! Colleghi, prendete posto! Prego , onorevole Bruno.
BRUNO (P.D.). Il collega Maninchedda ha chiesto una sospensione di dieci minuti per la quale occorre il consenso dell'Aula: il consenso c'è, e c'è anche la richiesta di una Conferenza dei Presidenti di Gruppo, ma dopo l'espletamento della votazione. Prima votiamo e poi sospendiamo.
PRESIDENTE. No, scusi, allora ci sono dichiarazioni di voto.
Scusate, la proposta dell'onorevole Maninchedda era di sospensione immediata, per procedere dopo alla votazione.
(Interruzioni)
Allora, sospendiamo i lavori per dieci minuti. Alle ore 18 e 30 è convocata la Conferenza dei Presidenti di Gruppo. La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 23, viene ripresa alle ore 19 e 01.)
della Regione (legge finanziaria 2011)" (219/S/A)
PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta. Prego i colleghi di prendere posto.
Eravamo in fase di votazione dell'emendamento numero 166.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Il livello di attenzione non è altissimo, però mi auguro che possa essere recuperato prontamente. Presidente, intervengo per annunciare il ritiro della mia firma da questo emendamento e, se non dovesse essere ritirato dagli altri proponenti, preannuncio il mio voto di astensione perché ritengo che il comma previsto in finanziaria anche se, com'è noto, la posizione mia e del Partito Democratico è totalmente contraria al Piano casa e rimane contraria al Piano casa, il comma cerca di porre rimedio a una discriminazione oggettiva cioè di comuni che applicano il Piano casa e le zone urbane monetizzando i parcheggi, e comuni che non lo concedono. Quindi di fatto, se non rimanesse questo comma, noi avremmo, nell'applicazione di una legge, cittadini di serie A e di serie B a seconda dei comuni dove sono residenti. Ribadisco la mia ferma contrarietà al Piano casa però, se una cosa del Piano casa poteva trovare una nostra condivisione, questa era la riqualificazione delle zone urbane. L'unico pezzo che poteva trovare la nostra condivisione non viene applicato o viene applicato male per questo problema, il rischio è che si dia via libera proprio a quelle parti che hanno trovato la nostra obiezione più ferma in merito alle nuove edificazioni nell'agro e nelle coste.
Quindi io dichiaro di ritirare la firma, auspico e chiedo ai proponenti di valutare il ritiro dell'emendamento e, se dovesse essere confermato, mi astengo per manifestare un dissenso alla legge "Piano casa", per dire che, se quella legge rimane, ha senso anche il comma in questo caso previsto dalla finanziaria.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, purtroppo, lo dico, ma molto brevemente, non mi servono neanche i tre minuti, in una legge finanziaria introduciamo una modifica a una disposizione che riguarda la gestione urbanistica e in modo particolare introduciamo una modalità di, come dire, pagamento del diritto a costruire cubature aggiuntive senza lasciare o meglio contemplare i necessari servizi di parcheggi. Invito tutti, onorevole Dedoni, anche lei, onorevole Dedoni, io invito l'onorevole Dedoni ad andare a Berlino, dove non si vede una macchina in giro, e a camminare a Cagliari, dove un portatore di handicap in carrozzella non può passare in un marciapiede perché abbiamo le strade invase di macchine. Questo è uno degli emendamenti egoisti, di quelli che risolvono il problema della tasca di qualcuno, che magari ce l'ha anche piena, e che viola il diritto del cittadino ad avere i servizi, soprattutto del cittadino più debole. Io voto contro, vorrei sopprimerlo, non credo che sia moralmente accettabile ed è sicuramente una norma intrusa.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gavino Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA GAVINO (P.D.). Brevemente intervengo anch'io, Presidente, Assessore, per chiedere ai colleghi che hanno presentato l'emendamento di ritirarlo nel senso che io condivido molto quello che sosteneva il collega Porcu; mentre i problemi messi in campo dall'onorevole Uras sono problemi che veramente non vanno risolti con questo emendamento o almeno con l'approvazione di questo comma. Io penso che, nel Piano casa, fosse prevista una serie di "scempiaggini" che veramente corrono il rischio di deturpare i nostri territori, le nostre città. Sicuramente questa non è una di quelle, io penso che invece fosse uno strumento utile che portare a casa un comma, anche se forse messo in maniera abbastanza anomala all'interno della finanziaria; penso che possa risolvere un problema che oggettivamente è di discriminazione all'interno di diversi comuni dove gli uffici tecnici, a seconda delle situazioni, applicano una regola o un'altra.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO (P.D.). Anch'io intervengo per chiedere il ritiro dell'emendamento. Condivido in pieno le affermazioni fatte dall'onorevole Porcu, dall'onorevole Manca, e vorrei anch'io spiegare la questione; non c'entra niente il Piano casa, c'entra secondo me in questo caso il buon senso per valutare le cose. Io non credo che sia, come diceva qualche collega, un emendamento assolutamente deflagrante dal punto di vista dei diritti, eccetera.
Si fanno degli esempi. Noi vogliamo riqualificare i centri urbani, i centri storici, a cui dobbiamo dare vita nuova, consentire a quei centri che le attività commerciali possano essere realizzate, le botteghe, ma anche i cittadini che ci abitano, insomma farli vivere. Ci sono comuni nei quali la possibilità di fare questi parcheggi ci sono, perché vengono applicati...
PRESIDENTE. Onorevole Uras!
COCCO PIETRO (P.D.). Per cui è possibile insomma che… anzi la cosa da fare secondo me è quella di riflettere approfonditamente su questo tema, avviare una discussione apposita su questo tema, cioè metterlo in una norma della finanziaria certamente significa sottovalutarlo ed è un argomento che non va assolutamente sottovalutato. Credo che sia discriminante, ci sono comuni che lo applicano, io ad esempio lo applico, a Gonnesa faccio monetizzare perché ho interesse che il centro storico sia riqualificato e risistemato, che viva insomma; e questa è una norma che consente di fare operazioni di questo tipo. In altri comuni questo non si può fare perché le amministrazioni non lo applicano, credo che tutti i comuni invece debbano avere la possibilità di fare le cose nella stessa maniera e credo che la Regione abbia il dovere di normare una materia come questa. Pertanto questa è la ragione per la quale chiedo, ai colleghi che l'hanno presentato, di ritirare l'emendamento, nel caso contrario, naturalmente, io annuncio il mio voto di astensione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Vorrei aggiungere la mia firma a questo emendamento per ricompensare almeno parzialmente il ritiro della firma del collega Porcu. Dopo tutte le battaglie fatte sul Piano casa, oggi ci troviamo a discutere e a vedere delle posizioni...
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Sechi, lei era già intervenuto prima della sospensione.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Sì, ma tutta l'Aula era distratta. Persino lei non si è accorta che io ero intervenuto…
PRESIDENTE. E' riuscito a conquistare l'unanimità dell'Aula, onorevole Sechi.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). E non ho mai l'abitudine di chiedere l'attenzione dell'Aula…
PRESIDENTE. Mi dispiace, onorevole Sechi, non è possibile.
SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Però almeno mi consenta di aggiungere la mia firma sull'emendamento.
PRESIDENTE. Ho sbagliato io. Onorevole Sechi, non è possibile, mi dispiace.
Onorevole Zedda, non mi sembra che lei fosse già intervenuto.
ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). No.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, mi pare, innanzitutto, che 20 metri quadrati per un garage sia tanto, quindi è aperta a tutti la possibilità. E dov'è l'impossibilità di realizzare garage? Ovviamente nei centri storici. Quindi noi consentiremo chissà che cosa, e cioè le brutture contenute nel piano per lo sviluppo dell'edilizia e per il rilancio dell'economia in Sardegna, che poco sviluppo ha creato, molte brutture prevedeva e molto consumo di territorio, purtroppo, se dovesse passare, ci sarà.
Dappertutto si tenta di eliminare le auto. Noi stiamo sempre ragionando di come consentire a tutti di avere l'auto privata, spendere molto di più per l'acquisto, spendere per la manutenzione, spostarsi solo con i mezzi privati, e non pensiamo mai di dare incentivi per mezzi pubblici, mai! O, meglio, noi l'abbiamo anche pensato, siete voi che non pensate a questo. Si creeranno disastri con questo comma ed è per questo che va bocciato, perché la monetizzazione non va bene, è stata cassata quando alcuni comuni l'hanno prevista. Non va bene, perché già le richieste presentate nei singoli enti locali erano di stravolgimento della realtà, dell'esistente. Forse andrebbe ripensato il modo di ragionare sull'urbanistica, sul sistema della città, del centro, dei collegamenti, e non ridurre tutto alla possibilità di monetizzare parcheggi.
L'idea che si afferma nel mondo, nelle grandi capitali, è consentire ai cittadini di spostarsi con mezzi pubblici, non di avere la possibilità di avere l'auto privata, non di avere la possibilità sempre di monetizzare ciò che non è monetizzabile perché è consumo di territorio, non di incamerare risorse per poi finalizzarle alla realizzazione di nuove aree destinate a parcheggio, ma semmai indirizzare quelle risorse proprio per liberare territorio, per utilizzarlo meglio, per eliminare il traffico, lo smog, insomma per rendere la vita migliore nelle nostre città, nei nostri centri storici e anche in periferia.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Prego i colleghi di prendere posto.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero166.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Prendo atto che i consiglieri Diana Giampaolo, Lotto, Sanna Gian Valerio, Soru e Uras hanno votato a favore, che il consigliere Meloni Francesco ha votato contro e che i consiglieri Agus, Barracciu, Bruno, Caria, Cocco Pietro, Cucca, Cuccu, Espa, Manca, Meloni Marco, Meloni Valerio e Sabatini si sono astenuti.
Rispondono sì i consiglieri:Cocco Daniele - Diana Giampaolo - Lotto - Mariani - Sanna Gian Valerio - Sechi - Soru - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Fois - Greco - Ladu - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Obinu - Oppi - Petrini - Piras - Planetta - Randazzo - Rassu - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Artizzu - Barracciu - Bruno - Caria - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Espa - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Porcu - Sabatini.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 59
votanti 44
astenuti 15
maggioranza 23
favorevoli 10
contrari 34
(Il Consiglio non approva).
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Si ritira l'emendamento numero 149.
PRESIDENTE. L'emendamento numero 147 non si vota perché è riferito a un comma inesistente, lo stesso vale per l'emendamento numero 167; mentre, per quanto riguarda l'emendamento numero 165, manca la copertura finanziaria.
Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini. Ne ha facoltà.
SABATINI (P.D.). Si ritirano gli emendamenti numero 165, 148, 143, 138, 137, 136 e 161.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 127, uguale all'emendamento numero 233.
Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). Presidente, prima abbiamo avuto una cortesia, chiamiamola così, da parte di alcuni esponenti della maggioranza che, quando stavamo proponendo gli emendamenti per sopprimere il Fondo per la non autosufficienza, anche se era un emendamento strumentale, ci hanno fatto notare la cosa, parlo dell'onorevole Paolo Maninchedda in modo particolare e dell'onorevole Oppi; l'onorevole Uras ha giustamente deciso di ritirare l'emendamento soppressivo.
Ora, però, vorrei parlare con voi seriamente di questo emendamento. Lo dico qui con l'Assessore davanti. Noi non abbiamo intenzione, il prossimo autunno, di ripetere la solita storia dove noi lamentiamo la mancanza di 25 milioni di euro per i progetti personalizzati della "162". Perché? Perché noi abbiamo, lo ripeto qui ancora una volta, il capitolo 050673 che ha una dotazione, come potete vedere, di 64 milioni di euro. Poi viene utilizzato per i progetti personalizzati il capitolo 050681, che ha in dotazione 30 milioni di euro. L'anno scorso lo Stato ci ha dato, con il capitolo 050689, 10 milioni di euro che quest'anno non ci darà, ed è già a zero, quindi in totale quanto è? Sommiamo le cifre: 64 più 30 fa 94, il Consiglio ha deciso di mettere 116 milioni di euro, quindi mancano 26 milioni di euro.
Allora, questo è un problema serio, è vero che quest'anno ci sono state economie, quindi quest'anno si arriverà ai 116 milioni di euro, ma noi, nel 2012, stiamo parlando dei progetti per il 2012, ci ritroveremo qui a dire che mancano i fondi e l'Assessore probabilmente a fare una delibera con i tagli, tutti protesteranno, allora bisogna trovare una soluzione, Ripeto, in questo momento noi abbiamo risorse per 94 milioni di euro e il Consiglio democraticamente ha deciso di mettere in campo risorse per 116 milioni di euro minimo. Questa è la questione, perché è questa la situazione: mancano soldi. Quindi vi chiedo di votare a favore di questo emendamento perché riguarda tutti e riguarda decisioni prese dal Consiglio, oppure sospendetelo e ne riparliamo in un altro momento, facciamo il calcolo, se voi chiedete di sospenderlo, possiamo anche sospenderlo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Franco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI FRANCO (Riformatori Sardi). Presidente, il mio intervento durerà due secondi. Quando abbiamo parlato della "162", in una recente occasione, l'Assessore ha detto che lui, con questo fondo, più altre economie che poteva fare su altri capitoli, sarebbe arrivato a coprire tutti i piani; quindi io direi che questo emendamento lo possiamo bocciare, lo lasciamo così e siccome c'è un impegno politico, un ordine del giorno del Consiglio, per portarlo fino a un massimo di 116, se sarà necessario l'assestamento, provvederemo, però, farlo adesso mi sembra…
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 127, che è uguale al numero 233. E' stata chiesta la votazione nominale, prego i colleghi di prendere posto.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 127.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Maninchedda ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Artizzu - Barracciu - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Soru - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessiì- Fois - Greco - Ladu - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Obinu - Oppi - Petrini - Piras - Planetta - Randazzo - Rassu - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 57
votanti 56
astenuti 1
maggioranza 29
favorevoli 23
contrari 33
(Il Consiglio non approva).
PRESIDENTE. Gli emendamenti dal numero 140 al numero 142 sono privi di copertura .
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini. Ne ha facoltà.
SABATINI (P.D.). Sono stati ritirati, Presidente.
PRESIDENTE. Grazie.
Passiamo ora alla votazione dell'articolo. Prima di passare alla votazione del testo dell'articolo, ricordo all'Aula che c'è una proposta di emendamento orale dell'onorevole Caria e una proposta di emendamento orale del presidente Maninchedda; però, prima do la parola alla Giunta perché deve precisare dove vanno a finire le risorse che sono state risparmiate a seguito dell'accoglimento dell'emendamento numero 145.
Ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Le risorse possono tornare al Fondo per gli enti locali, mentre la precisazione che volevo fare è che, al comma 7, la cifra di 1 milione e 300 mila euro è da intendersi per 1 milione e 400 mila, per poter considerare i 100 mila euro per l'Istituto penale minorile di Quartucciu come aggiuntivi. La copertura era del Fondo nuovi oneri legislativi.
PRESIDENTE. L'Aula è d'accordo? Perfetto!
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Al comma 11, che riguarda le questioni della formazione di cui abbiamo parlato, chiederei all'Aula di ammettere, laddove si precisa che l'obbligo si attua con un piano regionale di intervento, l'emendamento orale che inserisce, dopo le parole "un piano regionale di intervento", le parole "predisposto dalla Giunta regionale, su proposta degli Assessori della pubblica istruzione e del lavoro e approvato dal Consiglio regionale".
PRESIDENTE. E' chiara la proposta di emendamento orale? Se l'Aula è d'accordo, accogliamo la proposta del presidente Maninchedda.
Ha domandato di parlare il consigliere Caria. Ne ha facoltà.
CARIA (P.D.). Presidente, la proposta di emendamento orale al comma 5 sostituisce le parole "contributo annuale di euro 50 mila", con le parole "contributo annuale di euro 100 mila", la copertura è nel FNOL di parte corrente, voce seconda.
PRESIDENTE. L'onorevole Caria, al comma 5, per quanto riguarda il contributo all'Associazione Onlus Villa Chiara di Olbia, propone una modifica della cifra stanziata da 50 mila euro a 100 mila euro. Se l'Aula è d'accordo…
Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Vogliamo conoscere il parere della Giunta.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La Giunta, su tutti questi emendamenti, si è rimessa prima alla Commissione e poi all'Aula, per una questione di metodo che tutti conoscono. Sull'ammissibilità valuti il Consiglio, certamente non c'è un parere contrario.
PRESIDENTE. Allora è accolta la proposta di emendamento orale dell'onorevole Caria? Chi non è d'accordo lo dica, altrimenti procediamo. D'accordo, perfetto.
Se non ricordo male, c'era una richiesta di votazione per parti proposta dall'onorevole Uras. Ci esplicita la richiesta? Grazie.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, riguarda esattamente il comma relativo alla Carta di Zuri, che io chiederei di votare in modo distinto dal resto dell'articolo.
PRESIDENTE. Io propongo di votare tutto l'articolo, senza il comma 4, e poi, dopo, soltanto il comma 4. Va bene?
Metto in votazione l'articolo 2 escluso il comma 4.
Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). Magari unifico anche sul comma 4. Ripeto, lo dico perché approfondisco il tema, qui ci sono dei problemi che sono stati già esaminati; dopo la dichiarazione dell'onorevole Meloni, mi sembrava che l'Assessore volesse chiedere una sospensione rispetto alla dotazione del fondo per la non autosufficienza. Noi, in questo momento, stiamo approvando un articolo che non ha la configurazione giusta di tipo economico rispetto alle stesse esigenze del Consiglio. Abbiamo la possibilità di poter dare una risposta certa adesso, non mi sembra che sia un modo di amministrare, lo dico in particolare all'onorevole Meloni, un manager come lui, quello di dire: "Va bene, se poi mancheranno le risorse, che sappiamo mancheranno, ci penseremo in assestamento di bilancio"; le dichiarazioni fatte dall'Assessore, ripeto, sono sempre state dichiarazioni legate all'anno in corso, cioè ai progetti che stanno partendo adesso, quindi i 26 milioni di euro mancano e mancheranno.
Allora è strano… non so che cosa stia succedendo perché è sparito un pezzo di maggioranza… scusate, lo ripeto, è strano, deve rimanere agli atti, perché poi quando ci ritroveremo di nuovo a discutere questo argomento, quando ci dovremo fare in quattro per recuperare queste benedette risorse, allora si faranno delle polemiche, si parlerà di strumentalizzazione, si parlerà di questioni che non c'entrano niente con il merito.
Io lo dichiaro adesso, che rimanga a memoria: noi ci troveremo in crisi di nuovo sullo stesso argomento per il terzo anno consecutivo. Quindi rimane agli atti, rimangono i verbali, rimangono i video, ma questa è la situazione! Onorevole Oppi, purtroppo, lei sa bene, io sono convinto che lei vuole una dotazione di 116 milioni di euro, come la vogliamo tutti, e quindi questo è un vulnus di questo articolo. Concludo poi ritornerò sul comma 4.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, intervengo per chiedere di sospendere i lavori a questo punto.
PRESIDENTE. Sospendere?
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sospendere i lavori e rivederci lunedì. D'accordo?
PRESIDENTE. Siamo in fase di votazione, onorevole Maninchedda, non posso sospendere la seduta con la votazione dell'articolo in corso.
(Interruzione)
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, in ragione di quello che vedo e delle richieste che ascolto, in mezzo alla confusione più totale di questo... non è pensabile! Io ho grande stima di tutti. Scusatemi un secondo. Questo è esattamente il risultato di non ascoltare il buonsenso. C'è gente che va a mangiare panettone, c'è gente che si sposta, cioè raggiungiamo il ridicolo di noi stessi! Tutto questo perché non si è voluto prima, in modo poco poco intelligente, accogliere l'idea che fossimo tutti arrivati al capolinea. Noi dobbiamo organizzare i lavori di quest'Aula tra noi, con rispetto della funzione del Presidente, è difficilissimo regolare i lavori di quest'Aula. Dobbiamo farlo, sapendo bene quali sono anche i limiti entro i quali dobbiamo operare per operare al meglio.
Dopodiché io faccio la mia dichiarazione di voto che è contraria a tutto l'articolo, fatta eccezione al finanziamento della Carta di Zuri perché ritengo che quell'iniziativa e tutte le altre iniziative, che, su questo argomento (cioè sulle povertà, sul disagio sociale, sulla difficoltà delle persone e delle famiglie), noi potremo fare, sono cose giuste e meritano anche qualche lira di più di quelle che spendiamo per fare altro, perchè in questa finanziaria c'è anche "altro" e qualche volta è anche "altro" che sarebbe meglio che non facessimo.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare, metto in votazione l'articolo 2, escluso il comma 4.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2, escluso il comma 4.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Stochino ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Caria - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Fois - Greco - Ladu - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Obinu - Oppi - Petrini - Planetta - Randazzo - Rassu - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Soru - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Artizzu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 56
votanti 54
astenuti 2
maggioranza 28
favorevoli 33
contrari 21
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione il comma 4 dell'articolo 2.
E' stato chiesta la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del comma 4 dell'articolo 2.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Fois - Greco - Ladu - Lai - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Mula - Obinu - Oppi - Petrini - Planetta - Randazzo - Rassu - Sabatini - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Bruno - Cocco Pietro - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Meloni Marco - Sanna Gian Valerio.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Artizzu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 53
votanti 51
astenuti 2
maggioranza 26
favorevoli 43
contrari 8
(Il Consiglio approva).
I lavori si concludono qui, riprenderanno lunedì 10 gennaio alle ore 10.
La seduta è tolta alle ore 19 e 33.