Seduta n.81 del 18/03/2015 

LXXXI Seduta

(POMERIDIANA)

Mercoledì 18 Marzo 2015

Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU

La seduta è aperta alle ore 16 e 21.

FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana dell'11 marzo 2015 (78), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Roberto Desini, Modesto Fenu, Giorgio Oppi e Gavino Sale hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana dell'18 marzo 2015.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia" (130)

PRESIDENTE. Riprendiamo la discussione del D.L. 130, siamo alla discussione sull'articolo 1.

E' iscritto a parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Presidente, colleghi, riprendiamo da dove ci siamo lasciati, e io che ho la buona abitudine credo di ascoltare tutti i colleghi, in particolare il collega Cocco Pietro in questo caso, devo dire che sono rimasto vagamente sorpreso del suo ultimo intervento, perché avevo molto ben scolpito nella memoria il ragionamento che, alla fine della discussione generale su questa norma, il collega Cocco fece a proposito del fatto che l'opposizione in quest'Aula starebbe creando un nesso troppo stretto tra l'elemento dell'economia, in particolare l'occupazione, e gli effetti che si auspica abbia questa legge. Quasi indignato in quella sede sosteneva che non era possibile ricondurre ad un problema così alto, come quello della tutela dell'ambiente, come quello della tutela del territorio, un fatto quasi volgare come il tema dello sviluppo economico, che non risiederebbe in questa legge, e dell'occupazione. E onestamente sono rimasto un pochettino stupito quando oggi ha snocciolato dei dati in relazione ai quali la grave emorragia di occupazione nel settore edilizio sarebbe da ascrivere all'azione della scorsa giunta e in particolare all'atto più significativo di quell'esperienza, il Piano casa, che come grandissima parte di questa legge non faceva altro che mutuare alcuni elementi della norma nazionale, che possono nonostante la nostra prerogativa nel tema dell'urbanistica ben attagliarsi alla questione locale. E invece proprio il collega Cocco mi sorprende dicendomi che invece oggi questo diventa un tema centrale. Adesso io non ho capito se l'abbia fatto assumendo che questa norma, così come nelle finalità si potrebbe dedurre, è una norma in grado a suo avviso di produrre sviluppo e di produrre occupazione, onestamente faccio fatica a capire come, perché non è una norma che consentirà con facilità di agire dove si gioca la partita dello sviluppo turistico, cioè nella fascia dei 300 metri, è una norma che scorda in maniera plateale il fatto che 100 alberghi non hanno la possibilità di adeguarsi ad una condizione minima per poter competere nel mercato attuale, su circa 300 strutture un terzo, cioè stiamo parlando di una cifra estremamente rilevante, quindi devo escludere che il turismo sia una delle questioni che questa legge immagina di poter in qualche maniera agevolare nello sviluppo. Tantomeno l'agricoltura, l'abbandono delle campagne, tantomeno la valorizzazione di quell'agro che nel corso del tempo ha subito una parcellizzazione che rende un tema più vicino alla speculazione che all'utilizzo delle campagne, quello che vede puntare ai tre ettari come misura minima dell'agro. Certo questa è una Giunta che nel corso del tempo ha chiaramente modificato il proprio oggetto sociale, ha iniziato dicendo: "Cominciamo il domani" credo, una cosa di questo tipo, oggi è diventata business is business. Il tema dell'affare comincia a ricorrere pericolosamente in tante delle pieghe dell'azione legislativa ed amministrativa di questa Giunta. Ecco che quindi sono convinto che proprio ragionando su un titolo che si chiama "finalità", un articolo che si chiama "finalità", dovremmo noi ma soprattutto voi interrogarvi su quali sono le reali finalità di questo testo, su qual è l'obiettivo sotteso ad un testo come questo, cosa aveva in testa chi l'ha pensato, non certamente quanto poi sviluppato perché quest'articolo è sostanzialmente sopravvissuto a tutt'e tre le versioni. Ora, le finalità possono essere le stesse in tre testi uno così diverso dall'altro? Le finalità siamo certi che coincidono con la finalità dello sviluppo della Sardegna? La finalità di chi oggi emenda in maniera quasi completa questo testo, qual è? Trovasse un modo di farlo sapere anche quest'Aula, va bene un fax, siamo tutti contenti.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ignazio Locci. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Presidente, vorrei tentare di stare al merito dell'articolo 1 e quindi insomma le disposizioni di semplificazione delle procedure in materia edilizia per quanto attiene al comma 1 e la promozione della riqualificazione, il miglioramento della qualità architettonica, dell'efficienza energetica del patrimonio edilizio esistente. Io credo che queste siano delle affermazioni che non trovano rispondenza nel seguito della legge, e dico anche che la questione della semplificazione viene affrontata con un tentativo di inserire e di mischiare norme nazionali, quindi attraverso quello che assomiglierebbe molto di più ad un recepimento di norme nazionali, e all'assunzione di principi invece che ci vengono dettati scrupolosamente dall'Unione Europea su come dobbiamo trattare oggi i volumi esistenti e su come le nuove frontiere dell'edilizia debbano badare di più alla riqualificazione, al miglioramento energetico, rispetto invece a quello che qualcuno definisce di spregiativamente "consumo del territorio". La semplificazione, lo vedremo dopo quando tratteremo l'istituzione dello Sportello unico per l'edilizia, è tutte le pratiche che saranno procedibili attraverso la scia, ha un nobile obiettivo che un po' ricalca quello che è stato fatto nel 2008 con il SUAP, gli sportelli unici per le attività produttive, abbiamo visto nel tempo qual è stata l'evoluzione per poter arrivare ad un sistema accettabile dalle imprese rispetto alla tempistica con cui devono essere affrontate, questo pensiamo che questo possa avvenire anche con lo Sportello Unico per l'edilizia nella misura in cui intanto in questa norma non abbiamo specificato neanche le scansioni dei tempi, non abbiamo specificato se gli uffici tecnici comunali abbiano o meno delle sanzioni rispetto alle lungaggini che devono subire i tecnici e i cittadini rispetto all'assunzione dei procedimenti, rispetto ai tempi con cui queste pratiche devono essere evase, noi in questa norma dove potevamo incidere davvero sulla semplificazione non abbiamo detto niente, voi non avete detto niente. Avremmo potuto ad esempio inserire per semplificare quello che è stato fatto a livello nazionale con il D.L. numero 70 al 2011 specificando per esempio i casi di silenzio assenso laddove gli sportelli unici non rispondano alle esigenze dei tecnici e dei cittadini e non lo abbiamo fatto, avremmo potuto dire seriamente come migliorare ed incentivare la riqualificazione e l'efficienza energetica del patrimonio edilizio esistente, noi lasciamo solamente un comma dell'articolo 19, una premialità di un 5 per cento rispetto a quanto vogliamo dare di possibilità di aumenti volumetrici. Noi pensiamo che questa non sia la misura, non sia certamente la modalità per dare modernità ad una norma, per dare veramente l'incentivo ai cittadini per riqualificare i loro patrimoni perché un 5 per cento aggiuntivo è ben poca cosa. Noi speriamo di potervi incontrare sul confronto dell'idea di veder realizzati dei nuovi quartieri, proprio delle nuove piccole città fatte di edifici davvero che vanno incontro ai principi di efficientamento energetico del patrimonio, speriamo di poter davvero vedere anche in Sardegna esempi di architettura sostenibile ed ecocompatibile così come ci sono in altre parti del mondo. Noi invece pensiamo che questa norma non consentirà nulla di tutto questo, è un compromesso al ribasso, è un tentativo che questa maggioranza fa di affermare, che semplifica, che vuole incentivare e promuovere le qualificazioni ma nella sostanza non vi è traccia in questo testo e lo vedremo passo passo, lo vedremo articolo per articolo, vedremo come non avete avuto neanche la capacità di fare una semplice norma di recepimento delle norme statali perché probabilmente sarebbe stata molto più utile alla Sardegna e ai sardi.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Signor Presidente, io debbo fare una segnalazione che potrebbe essere fatta rientrare nelle segnalazioni che riguardano l'ordine dei lavori, purtroppo Signor Presidente noi abbiamo delle difficoltà grossissime ad ottenere risposte tempestive o quanto meno nei termini alle interrogazioni che proponiamo, ovviamente non è una responsabilità del Presidente del Consiglio, è una responsabilità della Giunta che probabilmente non riesce ad arrivare nei tempi dovuti per rendere le risposte alle interrogazioni, però questo ci dà dei problemi, non abbiamo la possibilità di avere risposte rapide, non abbiamo la possibilità quindi di denunciare in modo compiuto alcuni fatti incresciosi che stanno accadendo per esempio nella sanità della provincia di Sassari, siamo partiti denunciando con interrogazione delle nomine illegittime, palesemente illegittime dei direttori amministrativi facenti funzioni che non sono facenti funzioni ma vengono nominati con contratto di diritto privato, oggi dobbiamo segnalare purtroppo che abbiamo appreso la nomina stranissima, singolare, bizzarra, di un mega super coordinatore dei coordinatori dei distretti della ASL di Sassari, ci pare che questo super mega coordinatore non abbia la possibilità di essere nominato, non rinveniamo fonti giuridiche o amministrative che consentano di fare queste cose, le esprimiamo la nostra preoccupazione, speriamo di avere risposte rapide a queste interrogazioni perché il problema complessivo della sanità sassarese e da focalizzare con le dovute attenzioni, detto questo mi pare che questo articolo 1 sia emblematico perché è la prova provata che questa legge, questa proposta di legge è pervasa da spirito mantrico, un mantra che si traduce in alcuni termini che si ripetono in questo articolato e che hanno la pretesa evidentemente di convincerci che questo articolato ha delle qualità, mi riferisco alla semplificazione, mi riferisco al termine miglioramento, mi riferisco all'efficienza energetica, mi riferisco a tutte queste belle parole vuote di contenuti che cercano di caratterizzare una legge che riteniamo del tutto inadeguata. Io credo che l'unica semplificazione che è stata fatta dalla Commissione sia quella che riguarda il disegno di legge (…) probabilmente è stato migliorato, però credo che la Commissione abbia fatto un'attenta azione di riordino non della materia (…) e credo che la maggioranza (…) all'interno di questo guazzabuglio di norme (…) la sindrome di Vitangelo Mostarda, che è quel personaggio di Pirandello "Uno, nessuno e centomila", che ebbe una crisi di identità fortissima che lo portò ad estinzione, lo portò a morire. La Giunta, o meglio la maggioranza, alla moda di Vitangelo Mostarda ha attraversato o sta attraversando questa crisi d'identità che lo porta ad accontentare tutti: ambientalisti, centrodestra, centrosinistra, costruttori, famiglie, imbianchini, posatori, tutti! Così facendo ovviamente contraddice se stessa più volte, accontentando tutti scontenta tutti, scontenta anche il suo elettorato, ma soprattutto scontenta la Sardegna perché la Sardegna ha esigenze ben differenti rispetto a queste che vengono in qualche modo realizzate dalla maggioranza alla moda di Vitangelo Mostarda. Noi crediamo che una direzione invece questa maggioranza e questa Giunta l'avrebbero dovuta imprimere a questa legge, una direzione da noi non condivisa però una direzione chiara, netta, che avrebbe fatto capire qual è l'obiettivo che voi ponete, che vi avrebbe fatto capire qual è il percorso che volete seguire, ecco la differenza fra voi e Soru è che Soru ha le idee chiare, Soru magari fa delle cose non condivisibili, però ha le idee chiare, si pone degli obiettivi inetti che cerca di perseguire, sbagliando sempre per nostra sfortuna, però ha il coraggio delle sue azioni, voi non avete dimostrato invece di avere altrettanto coraggio, vi barcamenate in soluzioni raccogliticce, cercate di dare un colpo al cerchio e l'altro alla botte facendo però dei pasticci veramente dannosi.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Grazie Presidente, ma io vorrei insistere e non vorrei tediare nessuno, però vorrei insistere discutendo di questo articolo 1, su tre aspetti importanti e che poi sono stati oggetto della discussione anche dei miei interventi stamattina, cioè sull'ascolto, sul dialogo e sul confronto, vi vogliamo ancora invitare a riflettere su questi aspetti perché essi sono strettamente legati alle finalità che questa legge dovrebbe avere. Dico dovrebbe perché purtroppo sono solo sulla carta perché vorrei anche invitarvi, colleghi, ad andare a leggere il titolo degli articoli che ci sono e dei relativi commi e provare a trovare delle sinergie, dei legami, delle correlazioni tra ciò che riporta l'articolo 1 e ciò che viene esplicitato all'interno della legge. Facendo un ulteriore sforzo, provando anche ad abbinare i passi che avete compiuto fino ad oggi. Dite di aver coinvolto le associazioni di categoria, l'ANCI e la maggior parte degli addetti ai lavori, intanto mi consta, poi potrei anche sbagliare, che le riflessioni e il confronto ci sono stati sulla proposta della Giunta, non sulle ultime modifiche che sono avvenute ad ora. Poi mi chiedo anche come mai alcune associazioni hanno ritenuto di dover spendere dei soldi per comprare dalle pagine di giornale, e per far emergere le discrasie di questa norma, mi chiedo se la gente è pazza che vuole investire dei soldi nel nulla, oppure se poteva essere invece un grido di aiuto visto che non c'è stato nessun confronto o che meglio il confronto è avvenuto superficialmente senza neanche un metodo, così come il confronto non c'è stato addirittura dell'interno della Commissione figuriamoci con gli esterni. Quindi, io credo che il mio è un ulteriore appello per un invito a volerci sedere ancora insieme, confrontarci e provare a vedere quelle azioni che possiamo fare per migliorare questa legge o meglio per dargli un senso. Perché ad oggi ci sembra che anche quando si parla di semplificazione io mi chiedo ma come reagiranno i Comuni quando non riusciamo neanche a capire, io non l'ho capito, lo ammetto, chi è l'autorità competente di cui si parla all'articolo 3, quando non è chiaro neanche noi e neanche a chi le leggi le fa, perché c'è difficoltà di interpretazione, ma ci ritorneremmo dopo, qualcuno me lo spiegherà mi auguro. Ecco, quando non è chiaro neanche a chi è il legislatore immaginiamoci come può essere chiaro alla zia di qualcuno, che spesso nominiamo in quest'Aula, e che ha ben altro cui pensare. Ecco io credo che sarà anche veramente un grande ingorgo negli uffici tecnici comunali che ricordo hanno impiegato e ha avuto difficoltà per recepire una legge come era quella uno strumento, non una legge, come quello del piano casa. Che tra le altre cose nel momento in cui è stato digerito e si andava l'applicazione concreta noi abbiamo deciso che non c'è più. Ecco, io credo che i contenuti di questa norma così stante sono farraginosi e saranno di grande difficoltà per tutti gli enti locali, che tra le altre cose, ci risulta, ignorano i veri contenuti che sono quelli che poi andremo a definire in quest'Aula e che non sono altro che posizioni peggiorative nate, ovviamente, da decisioni che probabilmente non avete neanche assunto voi.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (PD). Io credo che la fine di questo percorso, l'approvazione di questa legge, molto probabilmente i discorsi che sto sentendo oggi qualcuno dovrà ricredersi, io ritengo che questa legge innanzitutto dia certezza agli operatori, come ho detto stamattina, e dia soprattutto trasparenza quello che è un settore fondamentale come quello dell'edilizia. Credo che per esempio mettere mano al riordino della normativa materia edilizia con l'introduzione della Scia, con l'edilizia libera, con lo sportello unico per l'edilizia, non siano fare dei danni ad un settore o mettere in crisi e consentire alla magistratura di mettere mano su aspetti burocratici, che riguardano solo ed esclusivamente l'attività amministrativa. Così come credo che gli incentivi volumetrici che le norme prevedono all'interno dei centri storici, per quei comuni che si sono dotati di piani particolareggiati, sia comunque finalizzata al contenimento del consumo del suolo, non solo per il privato, ma ricordo che la Commissione lavori pubblici, ma anche in quest'Aula più volte abbiamo detto, lo stesso Assessore ai lavori pubblici, che lo stesso Assessorato o l'AREA doveva verificare prima di procedere a consentire nuove costruzioni fuori dal centro abitato di verificare se c'era la possibilità di acquisire, recuperare e mettere sul mercato immobili presenti all'interno dei centri storici dei nostri paesi e delle nostre città. Sono previsti gli aumenti volumetrici per l'efficientamento energetico, sono previsti aumenti volumetrici per l'utilizzo dei prodotti della bioedilizia, ci sarà anche un emendamento ma qualche norma è già prevista nel testo licenziato dalla Commissione, relativo all'incentivazione per l'approvazione dei piani particolareggiati e dei piani urbanistici comunali, cercando soprattutto e innanzitutto di snellire il percorso burocratico nella sua approvazione. Dicendo anche alla Giunta che è necessario, alla prima occasione utile, implementare anche le risorse finanziarie di capitolo relativo a questo settore. Io sono convinto, lo sapete voi meglio di me, che il fatto di avere approvato solo otto piani urbanistici comunali non è perché il PPR non consente, o mette il bastone tra le ruote alle amministrazioni comunali per approvare i piani urbanistici comunali, ma avete detto dal primo momento che vi siete insediati nel 2009 che avreste rivisitato, rivisto il PPR e in Assessorato all'urbanistica la frase che girava era: non mettete mano ai piani urbanistici comunali perché stiamo rivisitando il PPR e quindi è inutile che voi spendiate risorse, umane e finanziarie, per rivedere i PUC. Questa è la ragione per la quale la Sardegna e i Comuni sardi non hanno approvato i piani urbanistici comunali. Ci sono all'interno del disegno di legge interventi per la riqualificazione ambientale e paesaggistica, con demolizione ricostruzione di edifici ricadenti in zone di pregio, oppure in aree a grosso rischio idrogeologico. Certo, ci sono delle differenze tra la legge numero 4 e le successive modifiche che avete portato e il vostro cosiddetto piano casa sul quale ci siamo confrontati, voi la pensavate in modo diametralmente opposto dal centrosinistra della passata legislatura, abbiamo cercato in ogni modo di farvi capire che: non era opportuno andare a costruire ancora all'interno dei 300 metri dalla linea di battigia, che non era pensabile all'interno dei centri abitati consentire l'abitazione nei sottotetti oppure di rilasciare certificati di abitabilità negli scantinati. Le cose che sono successe, dal punto di vista idrogeologico negli anni e in questi ultimi mesi, mi sembra che lo dimostrino. Se poi, cancellare la legge come quella sul golf per la quale vi avevamo detto dall'inizio che era una legge inutile, che non avrebbe prodotto niente, infatti sino ad oggi non ha prodotto nulla, non credo che sia un problema di edilizia. Un campo da golf lo costruisce il privato quando ci sono le condizioni normative ma certamente non lo decide con una legge regionale. In ultimo, spero di non doverci ricordare, onorevole Cappellacci, non c'è stata nessuna convocazione urgente e straordinaria della direzione, noi siamo abituati, siamo un partito strutturato, ha i propri organi, probabilmente voi non siete abituati a fare riunioni di partito ma non fatecene una colpa di questo. Io non ho visto un grande coinvolgimento dei cittadini sardi nella illustrazione del vostro PPS, ricordo solo che ad Oristano avete fatto una riunione in consiglio provinciale alla quale non avete avuto neanche l'accortezza di invitare consiglieri regionali del territorio, ma se ci fosse stato questo grande coinvolgimento, mi permetta, il risultato elettorale sarebbe stato ben diverso.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Attilio Dedoni che non è presente quindi decade. È iscritto a parlare il consigliere Christian Solinas che non è presente, decade. È iscritto a parlare il consigliere Gianluigi Rubiu. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Vorrei riprendere alcuni concetti che ho sentito in quest'Aula prima dell'interruzione delle 14, mi riferisco all'onorevole Agus il quale ha pronunciato la frase "l'edilizia non è un settore trainante". Caro onorevole, mi permetta di dire che non sono assolutamente d'accordo su questa teoria, peraltro smentita qualche secondo fa dal suo collega Solinas che parlava invece di settore fondamentale. Una cosa è certa, l'edilizia, con l'agricoltura, è uno di quei settori trainanti per questa Isola, e oltre questo non ci rimane molto altro per cercare di sollevare le sorti dell'economia della nostra martoriata Isola. Quindi, sotto questo profilo dobbiamo cercare di dare anche all'esterno un messaggio di positività, anche nei termini di cosa possiamo fare per un settore così importante; un settore che in qualche modo in questo momento basa anche sulla legge le sue origini, non per cercare di costruire sul mare, costruire nuovi alberghi o cercare di occupare nuovo suolo, ma cercare in alcuni casi di trovare soluzioni per quelle famiglie che risiedono nel centro storico, che non hanno la possibilità di comprare un nuovo appartamento e quindi cercano di migliorare quello che ha in utilizzo.

Ci tengo a precisare che questo disegno di legge numero 130 sulla casa in qualche modo viene superato dal decreto mille proroghe del vostro amato Governo Renzi, che per una volta, devo riconoscere, è molto più avanti di questa legge. Quello che mi fa meraviglia è che il decreto-legge è del 12 settembre 2014, e in esso sono previste una serie di innovazioni che voi non lo avete in nessun modo né menzionato e nemmeno, permettetemi la battuta, copiato, perché alcune cose sono sicuramente anche da copiare visto che sono cose nuove, utili e che in qualche modo poi andremo ad emendare in una fase successiva. Una cosa banalissima è quella degli interventi per l'installazione delle pompe di calore, ebbene nel vostro disegno di legge n. 130 non c'è assolutamente alcun cenno a questo, addirittura invece la legge n.133 di Renzi riconduce questi interventi alla manutenzione ordinaria, semplificando terribilmente tutti questi passaggi.

Quindi, l'invito che faccio agli amici della maggioranza è questo: riportiamo in Commissione questa legge, ci sediamo tutti insieme, la riscriviamo, prendiamo spunto dall'articolo 17 della 133 del Governo Renzi, che parla di semplificazione in materia edilizia e quindi rispecchia integralmente quelli che sono le nostre volontà.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Sentiamo dai banchi della maggioranza quasi l'accusa che vogliamo fare una sorta di esercizio accademico, l'accusa di fare opposizione fine a se stessa. Qui, colleghi del centrosinistra, noi portiamo il frutto di una riflessione che riteniamo di sottoporre, anche tenendo conto di quella voce che qui purtroppo non può avere ingresso se non attraverso noi; ed è soprattutto la voce di chi sente sulle proprie spalle, perché è titolare di aziende del settore artigianale delle costruzioni, chi, come gli amministratori locali, vive quotidianamente il rapporto con i cittadini, con padri e madri di famiglia che conservano ancora come bene prezioso la loro casa. Quindi, stiamo veramente nel recinto di situazioni che non hanno nulla a che fare con speculatori, saccheggiatori, chi distrugge le coste, eccetera: cosa c'entra? Guardate, stiamo parlando di cose che riguardano il comune cittadino. E allora, quando qualche settimana fa, non l'opposizione di centrodestra ma l'Ance, pubblica su un quotidiano un annuncio a pagamento dove si dice: "Il nuovo disegno di legge sul piano casa è la pietra tombale sul mondo delle costruzioni in Sardegna", non lo diciamo noi per partito preso, ve lo stanno dicendo gli operatori del settore, ed è una categoria perché poi avete letto sicuramente cosa dice l'Anci, avete sicuramente letto cosa dice la Confartigianato, nonostante il capo di Gabinetto del Presidente venga da quel settore, e mi sorprende come, invertiti i ruoli, poi ci si dimentichi molto facilmente di quello che si intende professare. Ma sono i moniti che vengono dall'interno stesso delle formazioni politiche del vostro partito; non me ne voglia quella parte del centrosinistra, quella parte della maggioranza che sta andando a rimorchio neanche del PD ma solo di una parte del Partito Democratico, perché a voi questa legge ve la stanno facendo ingoiare, questa legge ve la stanno propinando in una maniera che è "prendere o lasciare". Tutto è possibile se siete contenti voi, noi dall'opposizione diamo voce a chi appunto ci invita, come ha fatto l'Ance, esprimendo il suo disappunto e chiedendo alla classe politica di lasciare ideologia, tattica e appartenenza politica, e chiede a gran voce di riportare in auge il vecchio piano casa Sardegna, il quale altro che se ha funzionato, eccome se ha funzionato, ce lo spiegano loro e ci dicono quali sono stati i benefici. L'Ance ha evidenziato i benefici portati dal vecchio piano casa, ricordando che tutti gli investimenti nel settore dell'edilizia portati dal piano casa che voi avete fatto scadere provengono da fondi privati e non da investimenti pubblici: questo vi fa riflettere, cari colleghi? Hanno evidenziato che i benefici portati da tali investimenti, con l'aumento dei posti di lavoro, lo dicono loro non lo diciamo noi, posti di lavoro che andranno perduti, questo ci segnalano, a causa dell'attuale vuoto normativo che sta generando incertezza e che diminuirà concretamente le possibilità di lavoro. E allora, vedete, ognuno è chiamato a fare, come è normale che sia, la propria parte, però, guardate, qui il tema è talmente delicato e talmente complesso che incide in maniera particolare anche sul consorzio familiare, delle nostre comunità, e non può essere trattato con questo piglio ideologico che voi state imponendo. E allora, l'invito che noi facciamo, e continuiamo a proporvelo, è quello di cambiare rotta: fermatevi, andate a prendervi il caffè, cari colleghi, stamattina avete fatto bene ma dovevate trattenervi perché è un caffè gustoso, che è durato un paio d'ore…

PRESIDENTE. Grazie, il tempo a sua disposizione è terminato.

Metto in votazione l'emendamento numero…

(Interruzioni)

Abbiamo finito la discussione sull'articolo 1 e stiamo passando alla votazione degli emendamenti. C'è l'emendamento soppressivo che è il numero 249 e quindi lo metto in votazione, con parere contrario ricordo della Commissione e della Giunta, metto in votazione l'emendamento numero 249 a pagina 2.

Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, voterò sicuramente a favore dell'emendamento numero 249 a mia firma iniziale e di tutto il Gruppo di Forza Italia. È un emendamento soppressivo che chiede la cancellazione di questo articolo. Molto spesso succede e capita che nella presentazione ma nella prassi d'aula e nella presentazione degli emendamenti si preparino una serie di emendamenti soppressivi totali fatti per creare difficoltà e magari utilizzarli poi in sede di discussione. Questo non è un emendamento fatto giusto per presentarlo e buttato lì giusto per fare numero, è un emendamento che ha una sua valenza, e ha un suo perché. L'articolo 1, le finalità non hanno nessun significato, non servono assolutamente a niente stiamo parlando, e nel titolo già si raccoglie bene o male quello che è l'oggetto che questa legge dovrebbe raccogliere, gli obiettivi così, come sarebbe piaciuto chiamarli noi, dell'articolo 1 ripeto non hanno nessun significato, sono fini a se stessi, non portano assolutamente da nessuna parte. Ed è per questa ragione che probabilmente non sarà questa così, come già stato detto stamattina dall'onorevole Agus, non sarà questa la legge che risolverla la crisi in Sardegna, non lo è stata probabilmente neanche la legge numero 4 con le sue relative proroghe, il nostro piano casa. Però a questo punto mi domando chi lo farà? Sarà probabilmente questa legge che risolverà i problemi della Sardegna o aiuterà a risolvere i problemi legati allo sviluppo e al rilancio dell'edilizia in Sardegna, no, assolutamente no. Probabilmente così come continuate a dire continuamente e costantemente dopo l'approvazione di ogni norma è un altro tassello e così andate a consumare e a comprare sempre quei tasselli nei negozi di ferramenta e continuate a mettere tasselli per tutto il territorio regionale che però non darà assolutamente nessuna risposta e non darà assolutamente nessun tipo di risultato. Per questa ragione confermo il voto favorevole all'emendamento numero 249.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Presidente, intanto per dichiarare che voteremo a favore di quest'emendamento ma anche perché riteniamo che veramente l'articolo 1, come ho detto nel mio intervento, sia insignificante perché non corrispondente a quanto contenuto poi nel corpo della norma. Però inviterei anche, onorevole Solinas, glielo dico con tutta la stima, noi discutiamo che il PD si riunisca oppure che qualcuno dia le direttive, noi però vorremmo che quantomeno foste coerenti perché non c'è niente di male che vi riuniate e che decidiate anche le linee. C'è stata una riunione straordinaria e urgente perché questo è riportato dal vostro sito, o il vostro sito mette delle notizie false oppure quantomeno lei abbia la bontà di dire: lo facciamo, non c'è niente di male, lo decidiamo; ma non è che poi ci scandalizziamo se ve lo facciamo notare, se rileviamo che addirittura avete fatto una riunione straordinaria e urgente. Quindi per carità ognuno in casa sua fa ciò che ritiene, l'importante è che poi magari non va da minare il lavoro oppure ciò che deve produrre un Consiglio regionale perché c'è una forza politica che usa dei sistemi di forza. Però, quanto meno, basta ammetterlo, onorevole Solinas, e siamo tutti contenti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Grazie Presidente, per annunciare il voto favorevole all'emendamento. Noi contestiamo proprio le modalità con cui questa legge con cui si è sviluppata e con cui poi sono emerse queste norme. Noi pensiamo che si debba andare realmente verso una semplificazione, verso una razionalizzazione delle norme, non all'eliminazione dei vincoli ma vincoli basati su norme chiare non su norme incomprensibili e alla fine difficilmente applicabili. Noi crediamo che questo significhi semplificazione, questo significhi andare verso una facilitazione della vita dei cittadini i quali devono sapere a priori se una determinata cosa si può fare o non si può fare, non possono essere messi nella condizione di spendere quattrini per dare un incarico a un progettista il cui esito è incerto, perché questa è la situazione in cui naviga l'edilizia oggi in Sardegna. Non si negherà, onorevole Solinas, onorevole Cocco, tutti i colleghi che sono intervenuti che il piano casa in Sardegna ha cercato di porre rimedio alla sostanziale paralisi dell'attività edilizia che è stata realizzata attraverso il PPR; PPR che è bene non dimenticarsi è ancora praticamente vigente, furono misure emergenziali, tra l'altro frutto di un accordo anche tra il Governo nazionale e le regioni, tanto è vero che quasi tutte le Regioni giunsero ad approvare un proprio piano casa che ha ottenuto dei risultati, i risultati che ha ottenuto stavano incominciando a concretizzarsi proprio nel momento in cui stavano entrando a regime, proprio il momento in cui questa Giunta ha deciso di sospenderne e di interromperne l'applicazione e di mettere fine alle speranze anche di lavoro di molte migliaia di imprese. Ma su questo avremo modo di tornare. Grazie Presidente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Grazie Presidente, non solo per annunciare il voto favorevole a questo emendamento ma anche francamente lo farò per rivolgere un appello ai colleghi della maggioranza, io credo che non vi siano finalità in questa norma e se vi fossero non sono certamente quelle che sono indicate in questo articolo, che come dicevamo è sopravvissuto alle varie stesure della norma. Le finalità probabilmente sono state enunciate in una riunione a porte chiuse con le serrande abbassate in quello che non è certamente il momento più alto di trasparenza nei confronti del popolo sardo. Io credo che se invece tutti assieme decidessimo di votare a favore di quest'emendamento soppressivo avremmo la possibilità nel corso della prosecuzione dei nostri lavori di individuare quali sono le reali finalità che la maggioranza e questo Consiglio si propone di raggiungere. Voi dileggiate il nostro modo di operare ma state sereni su un punto: oggi con toni pacati e sempre comunque con la stessa fermezza che terremo durante tutto l'esame della norma non faremo altro che ripetervi fino all'estremo sospiro il fatto che voi su questa norma dovete tornare indietro. Avete l'obbligo morale, avete un obbligo, anche quelli di voi che non preso pochi voti, hanno l'obbligo di guardare a chi glieli ha dati con lo spirito di chi deve qualcosa al popolo che li ha eletti qua dentro. E non potete celare le stesse motivazioni, le stesse finalità di una norma per viverle e per condividerle nelle stanze private di un partito politico e se mai caso mai vi fosse venuta voglia comunicarle ai poveri di alleati che sono costretti a ingoiarsele senza neppure immaginare quali siano queste finalità.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Sempre più matura è la convinzione che nelle more dell'approvazione di questa norma sarebbe stato davvero utile prorogare ancora per un po' il Piano casa, perché noi siamo fermamente convinti del fatto che questa norma non farà altro che portare elementi di complicazione soprattutto laddove i cosiddetti permessi di costruire, questa è poi una delle grandi rivoluzioni che vedremo dopo, porteranno negli uffici comunali e nei tecnici. Noi siamo convinti che a breve l'Assessorato dell'assessore Erriu dovrà far seguire alla norma una serie di circolari esplicative, una serie di direttive per gli uffici tecnici perché questa norma, nonostante affermi di avere nel suo corpo, di essere portatrice sana di semplificazione, di promozione e di nuovo modo di fare edilizia, non farà altro che, probabilmente, creare un'altra situazione di stallo che dovrà essere preceduta per far sì che il settore riparta da tutta una serie di ulteriori circolari e direttive che sarete costretti a fare. Quindi, è per questo che ovviamente noi confermiamo il voto positivo all'emendamento di soppressione dell'articolo 1 perché non ne riconosciamo nel modo più assoluto la sua portata e le sue finalità concrete, cioè non sarà capace per nulla questa norma di spingere nuovamente il settore dell'edilizia.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Tatti per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TATTI IGNAZIO (Area Popolare Sarda). Intervengo innanzitutto per dichiarazione di voto per dare il mio voto favorevole e quello del Gruppo a questo emendamento, in quanto ciò che è scritto all'articolo 1, le finalità non corrispondono sicuramente a ciò che c'è scritto nel prosieguo della legge. Dico questo perché sicuramente se qualcuno mi spiegasse cosa significa semplificazione delle procedure magari mi convincerebbe anche a votare questo articolo, ma non vedo nessuna semplificazione nella legge. Mi dispiace che qualche consigliere dica che per quanto riguarda il PPS non sono stati sentiti i sindaci e quant'altro, io lo ero allora sindaco e lo sono ancora, però in quell'occasione io ho partecipato a degli incontri dove l'Assessore dell'urbanistica ha chiamato i sindaci e abbiamo espresso il nostro parere su questa normativa. Io come finalità di questa legge sinceramente avrei messo il portare avanti la desertificazione della Sardegna, e mi batterò su questa cosa sempre parlando delle zone interne della Sardegna. Ci stiamo riempiendo tanto la bocca di cercare di far qualcosa per invertire la tendenza di spopolamento, però anche con questa legge abbiamo un attacco forte alle zone interne della Sardegna. Un'altra cosa che voglio dire è che stiamo andando ad approvare questa legge andando a favore di alcuni cittadini che abitano in zone urbanistiche diverse, non è uguale… Se c'è un po' di attenzione altrimenti non parliamo, se non interessa a nessuno questa cosa, un po' di silenzio almeno… Sicuramente, quando si parla di zonizzazione e quant'altro negli interventi nelle diverse zone urbanistiche, ritengo che non possa essere fatta una differenziazione tra le zone A, B, C, D, E, F e G, altrimenti davvero stiamo facendo un qualcosa che non corrisponde all'imparzialità della legge fatta per tutti i sardi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FASOLINO GIUSEPPE (FI). Nell'avvicinarci a questa giornata anche noi come partito, noi davvero in maniera democratica, ci siamo riuniti per cercare di capire come approcciare l'aula a un argomento così importante, addirittura alcuni di noi hanno detto, e riflettevo: "Lasciamoli fare", lasciamoli fare perché non diamo l'opportunità di migliorare questa legge perché da un punto di vista politico questo sarà un dramma sì per l'economia della Sardegna purtroppo, ma sarà un dramma anche per il PD, prevalentemente per il PD. Questo PPR, scusate, ormai è talmente simile al PPR che viene da chiamarlo così, questa legge farà più danni all'economia della Sardegna di quelli che ha fatto il PPR perché arriva in un momento storico così drammatico per l'economia della nostra terra che darà il colpo di grazia, però state attenti che anche all'interno del PD farà più danni di quelli che ha fatto il PPR negli anni passati. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonello Peru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PERU ANTONELLO (FI). Per dichiarare il voto favorevole all'emendamento che sopprime l'articolo 1, l'articolo 1 che disciplina le finalità, un articolo che non ha finalità, perché questo articolo parla di semplificazione, di miglioramento del patrimonio, e non migliora il patrimonio e non semplifica assolutamente quello che è il settore. Non ha esagerato il collega Fasolino quando dice che questa legge distrugge un settore intero, perché oggi più di ieri è necessario uno strumento che riordina, uno strumento che riqualifica, uno strumento veramente che da una boccata di ossigeno ad un settore che è in ginocchio, in un momento in cui tutti siamo a conoscenza che il territorio è consumato, che c'è necessità di riqualificare l'esistente, che c'è necessità di riordinare quelle che sono le strutture in questo territorio. Che cosa semplifica se uno strumento abroga le norme che riordinavano, questo è il modo di semplificare; se uno strumento cancella leggi intere come quelle della legge sul golf non può assolutamente semplificare; come fa a migliorare un patrimonio uno strumento che cancella completamente il riordino, la riqualificazione dell'agro, delle zone dove i sardi vivono e i sardi lavorano; come fa uno strumento a essere di semplificazione o di miglioramento del patrimonio quando cancella norme che riordinano, riqualificano un settore come quello dell'attività ricettiva alberghiera e quindi non distrugge il patrimonio; come fa uno strumento ad essere semplificativo quando abroga completamente la legge numero 4, dove ha dato 40 mila concessioni edilizie con oltre 1 miliardo di euro di indotto. Come fa questo strumento? Ecco perché il mio collega Fasolino non ha tutti i torti. E allora se noi dobbiamo mettere in campo una norma, un provvedimento di riordino , di riqualificazione non è sicuramente la legge numero 130. Come fa uno strumento a cancellare completamente nelle zone agricole i punti di ristoro?

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Riflettevo sul fatto che si stanno inseguendo tutta una serie di informative, di lanci alle agenzie stampa anche da parte della stessa Giunta regionale, mi viene da pensare che praticamente abbiamo anche trovato il nome a questa legge casa, la possiamo tranquillamente chiamare "legge rattoppo": si interviene in continuazione, ma mi pare che la toppa che si va a mettere sia ben peggiore della smagliatura che questa legge ha trovato fin dai primi momenti della sua presentazione. E c'è anche sempre questo fastidio, perché alle chiamate all'attenzione da parte della Giunta poi ci sono anche dei rimandi da parte delle confederazioni, delle associazioni di categoria che continuano a far sentire la loro voce e protestano, se mai ce ne fosse bisogno, nel segnalare e nel censurare un'iniziativa legislativa di questo genere. E la grande preoccupazione è che questi rattoppi che si vorrebbero mettere alla legge, così com'è stata preparata, presentata, e adesso è in continua modificazione, sicuramente non saranno d'aiuto allo svolgimento del compito qui all'interno dell'Aula, ma nemmeno alla comprensione all'esterno degli ascoltatori e quindi della pubblica opinione, fino ad arrivare, naturalmente, alla filiera produttiva e di tutti i colori quali sono coinvolti a pieno titolo, dall'artigianato, fino al campo dell'edilizia. Ma ci sono delle questioni che, a mio giudizio, le troveremo via via che andremo ad approfondire l'articolato, ci faranno sbattere il muso su questioni, su dei macigni, che sono delle vere e proprie questioni di illegittimità. Sono tante perché anche il recente emendamento che è stato rappresentato quest'oggi dalla Giunta regionale, aggiunge disordine al caos normativo già presente, perché, se ho visto bene, nelle informative che sono state rilasciate alle agenzie stampa, non solo si va a modificare quella attenzione che generosamente era stata rilasciata in prima stesura agli alberghi e quindi alle strutture, fin oltre i 300 metri dalla linea di battigia, ma adesso ci si riferisce a strutture ricettive che sono allocate nelle aree e nei centri storici. A me pare di comprendere che si profili un eccesso di legittimità sul quale sarà difficile porre rimedio, perché il codice dei beni culturali è tuttora vigente, e che si chiamano alberghi perché li chiamate all'interno del vostro articolato, non significa esattamente nulla, perché incombe attualmente, su qualunque tipo di attività vada a essere individuata in quella direzione. Così come è difficile immaginare che si possa superare il PPR, dove vengono evidenziate tutta una serie di incoerenze…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Io cercavo, essendo forse illuso che ci sia gente che lavora seriamente, mi chiedo a cosa stesse pensando, quando è stata fatta la stesura di questa proposta di legge, chi la stava ponendo nero su bianco. Siccome non voglio toccare l'intelligenza di nessuno, io credo che stesse lavorando seriamente a quel progetto, che stesse cercando di scrivere una norma che fosse attinente alle esigenze della gente, e così penso che si sia fatto all'interno dell'Assessorato. Poi è arrivata in Commissione, e in Commissione si è portata in una Sottocommissione; io non so se sotto il tavolino si siano raccolte altre idee, altre proposte, altri indirizzi, altre necessità, altre esigenze, però sta di fatto che, anziché essere stata migliorata, è stata aggravata e non ha ottenuto il risultato che si poneva, o che ipotizzava di poter ottenere scrivendo quella norma. Ma resta sempre il dubbio su cosa uno faccia quando si siede a tavolino e inizi a scrivere una proposta di legge; chi ha in testa? Quale territorio? Quale tipo di case? Svariate nella loro composizione, nella loro articolazione? Io credo che il consigliere Arbau ben conosca quelle di Ollolai, e capirà che c'è un centro storico a Ollolai, come una periferia, come quelle che sono magari vicine al Paese confinante, con un lago e così via, e capisce quelle che sono le esigenze dell'agro, e attorno a quello scrive, e attorno a quello pensa di dare dei suggerimenti, attraverso la legge, per sveltire le pratiche, per utilizzarle al meglio, per avere della gente soddisfatta da una burocrazia che a oggi non fa altro che frenare e bloccare quelle che sono le iniziative di ogni singolo cittadino. Stava pensando a questo il legislatore regionale quando…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Per annunciare il voto favorevole a questo emendamento, che riteniamo oltremodo opportuno, e questo voto favorevole arriverà per cercare di sopprimere una norma che noi crediamo essere il cappello infausto di un articolato dannoso, ma più che cappello, un berretto a sonagli, così come dicevo poc'anzi, e i fini di giustizia sostanziale ci impongono di andare nella direzione della soppressione. Perché, tra le altre cose, credo che questa norma possa essere in qualche modo avvicinata a quel famosissimo personaggio di Collodi che risponde al nome di Pinocchio; è una norma falsa, bugiarda, che contiene degli elementi che non sono coerenti col resto dell'articolato. Si parla di semplificazione, quando invece è evidente che c'è un appesantimento di alcuni passaggi burocratici, e mi riferisco al richiamo che in certe parti dell'articolato si fa al consiglio comunale; quando si fanno fare al consiglio comunale atti di gestione o semplici valutazioni tecniche, vuol dire che si vuole appesantire il procedimento, vuol dire che si è poco interessati all'esito finale del procedimento. E questo accade in vari passaggi di questa legge, e credo che sia sbagliato, crediamo che sia sbagliato caricare di ulteriori compiti il consiglio comunale e crediamo che sia sbagliato togliere ai dirigenti quelle che sono le loro funzioni e che devono poter esercitare tranquillamente, in modo da sveltire e esemplificare veramente il procedimento. Purtroppo questo non accade in questo articolato, e questo mantra della semplificazione, della riqualificazione, del riordino, credo che ci perseguiterà per tutti i lavori di questo Consiglio, ma è un mantra bugiardo, un mantra falso, perché queste caratteristiche, queste qualità sono caratteristiche e qualità che non sono rinvenibili assolutamente, in alcuna di queste norme, che sono appesantite da richieste di adempimenti, da richieste di passaggi burocratici, che fanno male non tanto alla legge, fanno male ai cittadini sardi, che di questa legge debbono usufruire, fanno male ai servizi dei comuni, che devono in qualche modo attuare questa legge. Sarà difficile attuare questa legge con questo pasticcio normativo che sta alla base e questa norma che chiediamo di sopprimere è il cappello, è il paradigma di questo pasticcio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Presidente, per dichiarare il voto favorevole alla soppressione dell'articolo 1 e per fare alcune considerazioni sulle finalità, perché la vostra finalità non è la semplificazione, non è la riqualificazione e il miglioramento della qualità architettonica e abitativa, e non è neanche la finalità di evitare il consumo del suolo, la finalità è la semplificazione. È vero, la vostra vera finalità è la semplificazione. Avete semplificato così tanto che non si può più fare niente. Siete riusciti a evitare di poter costruire nell'agro, siete riusciti a limitare la costruzione nelle zone matrice, siete riusciti a limitare le costruzioni in quegli edifici realizzati dal dopoguerra ad oggi, quegli edifici di pregio, e così via. Questo è il concetto di semplificazione? Credo che la Sardegna e i sardi meritino sicuramente qualcosa di diverso. In ogni caso noi faremo qui, Presidente, probabilmente la nottata. Io propongo sin da ora che questa legge è così importante che non possiamo sicuramente andare a casa e rientrare senza aver concluso ed aver risolto quelli che sono gli articoli e discussa la legge per intero, quindi la mia proposta è di rimanere qui ad oltranza sino alla conclusione della discussione di tutta la legge.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Christian Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az). Sì, anche noi, Presidente - lo abbiamo osservato in sede di discussione generale e lo osserviamo ora - facciamo una riflessione in più su questo testo perché le finalità che vengono preannunciate non sono coerenti poi con l'articolato. In verità più che di semplificazione tutte le volte che si complicano le procedure, che si creano incertezze, che si sovrappongono le normative, si impedisce il normale funzionamento dell'attività pianificatoria e dell'attività edilizia. Tutto questo, lungi dal semplificare la vita al cittadino, rischia di tutelare soltanto un concetto, che è quello della rendita fondiaria, e cioè chi già ha qualche cosa la vede preservata e tutelata, chi deve accederci, ad esempio chi deve accedere alla casa, trova questo accesso molto più complicato perché il prezzo per metro quadro, cioè la rendita fondiaria, rimane assolutamente elevato. Quindi ancora una volta l'appello è quello a non aver paura a fermarsi un attimo per fare un ragionamento più ampio, anche perché da un piccolo calcolo, Presidente - lo rivolgo a lei -, se dovessimo continuare di questo passo, con 30 articoli ancora da esaminare per 20-24 consiglieri che intervengono per 6 minuti, più 500 emendamenti, abbiamo dinanzi 560 ore di lavori; 560 ore di lavori rappresentano un mese e passa abbondante, quindi io ritengo che per l'economia complessiva di tutti forse fermarsi un attimo e ragionare su questo testo può produrre dei benefici per tutti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Una brava giornalista mi ha chiesto poco fa se il nostro è ostruzionismo. Io ho detto che la domanda era lecita, così come la risposta altrettanto scontata, che non è ostruzionismo. L'ostruzionismo si fa in altro modo, si fa trattando la questione parlando d'altro, ma siccome noi abbiamo molto da dire, è normale dibattito e noi vogliamo utilizzare tutto il tempo e tutti gli strumenti che sono a nostra disposizione per approfondire il tema, perché non ci avete convinto ancora, colleghi, perché non ci state rispondendo, perché siete arroccati in un…

(Interruzione)

Io non lo dico arroganti perché loro fanno quello che detta l'onorevole Soru da… dove si trova? Da Bruxelles, da Strasburgo, ma comunque si sente aleggiare la presenza, il fantasma, lo spirito, chiamatelo come volete, e sicuramente…

(Interruzione)

Poi io sentirò le vostre difese, mi farà piacere. Intervenite, diteci che non è vero, ma ditecelo almeno, perché altrimenti davvero quello che noi che pensiamo è effettivamente realtà.

Ma voglio parlare dell'articolo 1 e lo voglio fare seriamente. Lo voglio fare intanto per smascherare una volta per tutte quella che è la vostra impostazione. Voi partite dalle finalità e rispetto al testo vecchio, guardate, manca qualcosa di molto importante. Voi avete eliminato la sicurezza strutturale, che era una delle finalità. La sicurezza strutturale, e voi sapete quanto sia importante, soprattutto per quello che ne è conseguito anche con le recenti calamità alluvionali, voi l'avete eliminata. È qualcosa che non vi tocca, che non vi interessa. Avete sottovalutato e state sottovalutando un problema. Questo è già un primo dato. Ma poi come fate a mettere in correlazione le finalità, quando proprio i primi articoli…

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Poiché nessun altro domanda di parlare sull'emendamento numero 249, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(Interruzione)

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 249.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Piscedda, Pizzuto e Tendas hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Orru' - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 54

votanti 53

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 20

contrari 33

(Il Consiglio non approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 306.

(Segue la votazione)

(Interruzioni)

Avevo già aperto la votazione. Dichiaro chiusa la votazione.

(Interruzioni)

Annullo la votazione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 306.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cappellacci, Cherchi Oscar, Cossa, Fasolino, Floris, Locci, Pittalis, Tedde e Tunis hanno votato a favore, e che i consiglieri Arbau, Ledda, Moriconi e Sabatini hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Orru' - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 53

Votanti 52

Astenuti 1

Maggioranza 27

Favorevoli 19

Contrari 33

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 200.

(Interruzioni)

Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Presidente, io colgo l'occasione dell'emendamento numero 200 intanto per esprimere il voto favorevole per le ragioni che non sto a ripetere anche per non tediare nessuno, perché voglio fare un passaggio sul precedente, cioè sul 306. Almeno possiamo iniziare, visto che vi abbiamo chiesto un po' di collaborazione e anche un miglioramento di questa norma, utilizzando la parola "obiettivi", ovviamente non ho la presunzione di dare lezioni di italiano a nessuno e tantomeno di lessico, però certamente se noi con la parola "finalità" diciamo che i contenuti ci sono già, con la parola "obiettivi" noi li vogliamo raggiungere. Almeno in quello proviamo ad essere un po' più chiari. Poi vedo che l'onorevole Deriu - che è molto più bravo di me in questo campo - sorride, però certamente io credo che potremmo anche con vocaboli un po' più chiari e un po' più rispondenti ai contenuti successivi della norma, potremmo già cominciare a fare un lavoro migliore. Allora ecco che se c'è una disponibilità anche nelle minime cose per migliorare il testo questa potrebbe essere un'occasione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, cortesemente, ma credo anche per il fatto che siamo in un periodo particolare, siamo in piena quaresima e quindi mi sembra che il momento debba essere sicuramente di grande riflessione e di grande serenità per tutta l'Aula. Proprio per questa occasione nell'esprimere il voto favorevole all'emendamento 200, mi piace riferirmi ad un passo nel momento in cui Giovanni l'Evangelista racconta l'ingresso del Signore a Gerusalemme per introdurre il periodo della passione. Comincia la narrazione con un esempio: l'esempio è il chicco, il seme che cade a terra, muore e poi però rigenera vita. Ora l'incipit di questa norma, l'articolo 1, queste finalità, questi obiettivi possono essere davvero paragonati al seme, quindi l'inizio del percorso, il seme che cade a terra, in questo caso però muore ma non genererà nessuna vita perché rimarrà solo. È un testo che non può assolutamente andare da nessuna parte e quindi non potrà generare nessun tipo di attività e nessun tipo di vita. Credo che questo possa portare ad un briciolo di riflessione di tutta l'Aula e anche nei confronti del Presidente ci dia almeno il tempo di allungare il braccio, di pigiare quel tastino e dare la possibilità al sistema di darle il segnale che noi ci stiamo iscrivendo per le dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Non ho capito come vota, però.

CHERCHI OSCAR (FI). L'ho detto all'inizio, a favore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Presidente, intanto sarebbe utile chiarire qual è il momento preciso in cui i consiglieri devono prenotarsi perché se noi ovviamente ci prenotiamo elettronicamente e poi non c'è comunicazione tra il sistema e il video rischiamo che si creino questi incidenti. Però non è un problema, poi si risolve tutto.

Io dichiaro il voto favorevole all'emendamento soppressivo del comma 1 dell'articolo 1 perché, lo abbiamo già detto, ma è utile ribadire il concetto che qui non si riuscirà assolutamente a semplificare le norme in materia edilizia. Questa norma non farà altro che complicare il campo di azione degli uffici tecnici comunali di tutti i comuni della Sardegna e lo dimostreremo nel seguito della discussione, passo passo, in particolare quando arriveremo a discutere gli articoli più importanti istitutivi dello sportello unico per l'edilizia e anche quello sulla SCIA. È per questo che ribadisco il mio voto favorevole all'emendamento numero 200.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, per annunciare il voto favorevole all'emendamento sulla soppressione del comma 1 dell'articolo 1 che potremmo definire un esempio di scuola di eterogenesi dei fini, cioè si indicano in questo caso specifico determinate finalità mettendo in campo però degli strumenti che condurranno a tutt'altro. A questo punto c'è veramente da chiedersi a cosa serve questa legge perché veramente a volte, con senso di responsabilità, il buon padre di famiglia sa quando è il caso di mettere mano a determinate cose oppure no. Io credo che noi dovremmo adottare come principio generale quello di non toccare almeno le cose che funzionano. Qui si sta mettendo mano ad alcune cose che bene o male funzionano e si sta mettendo mano in modo tale da renderle più complesse, più complicate, meno chiare. Ecco perché questo comma rappresenta una vera e propria contraddizione rispetto a tutto il resto dell'articolato e, come ha appena detto il collega Locci, non mancheranno le occasioni entrando nel merito dei singoli articoli e dei singoli procedimenti per rendere più chiaro questo concetto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Immaginiamoci se potesse dare omogenesi, come ci troveremmo e in quale condizione per quello che è un parto particolare come quello di cui stiamo discutendo. A me fa rabbrividire, perché voglio tornare al concetto di prima, e svolgerò questo ragionamento perché ci porta da per tutto ad analizzare tutto il sistema. Prima che mi dimentichi, sono favorevole. A cosa stava pensando quel legislatore seduta al tavolino, perché è tutto lì, poi le tecniche che uno usa per ottenere un determinato risultato, tecniche legislative voglio dire, perché il Presidente non c'era nel mentre che ho fatto l'esempio prima, ma lo sto continuando. E' il fatto che cosa io voglio ottenere e che cosa voglio avere da una determinata norma. Se voglio ottenere il bene dei cittadini farò in modo tale di non confondere, come si stava confondendo poc'anzi, i metri cubi con i metri quadri e viceversa, e sapere quali sono le condizioni date per poter ottenere il meglio all'interno di un sistema che deve "razionalizzare", così dice il titolo, e "semplificare", sic è il testo. Se però tale cosa non si ottiene ci deve essere qualche gravame che introdotto o per via tecnica, o per altra natura, possa determinare un risultato differente da quello che io volevo. Siccome si evocano fantasmi, attenti a non evocarne molti, altrimenti può apparire anche qui in quest'Aula, e non è una cosa simpatica quando ci si invoca al diavolo e incominciano a spuntarne le corna. Ma io non voglio fare di uno il diavolo assoluto, anche perché non lo voglio credere, e anche perché voglio credere tutte le persone che siedono qui dentro quanto meno di media intelligenza, dove mi ci colloco anch'io, e che possono anche essere abbastanza autonome e libere per poter decidere di quelli che sono le sorti della Sardegna, al di là che da Bruxelles qualcuno pensi diversamente…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Presidente, ma io sinceramente più andiamo avanti e meno riesco a capire se questa sindrome di Vitangelo Mostarda affligga il Presidente Pigliaru o il presidente Soru. Non riesco a capire se questa crisi d'identità nell'elaborare questo articolato normativo colpisca l'attuale presidente o il past president di qualche anno fa. Dichiaro ovviamente il voto favorevole, Presidente. E comunque ciò che emerge chiaramente è che se questo articolo 1 è la cornice ideologica di tutto l'articolato, il comma primo dell'articolo 1 è la cornice argomentativa, è proprio il cuore dell'articolo 1, e quindi la parte più importante. E, leggendo questo primo comma, ci accorgiamo di quanto possa essere infausto il corso di questa legge in fase applicativa, perché è evidente che una legge che cerca di gettare fumo negli occhi, con dei principi e con una ratio sottotesa che è scritta in vapore acqueo, e quindi pian piano inizierà ad evaporare senza farci perdere molto tempo per il vero, e quindi credo che debba essere soppresso questo comma primo in modo da non consentire a questa legge di avere un cammino facile. Nel momento in cui noi dovessimo sopprimere il comma primo, quantomeno faremmo un'opera di verità, un'operazione di verità, un'operazione di giustizia sostanziale, perché eviteremmo di prendere in giro i sardi che leggendo questo comma primo magari vengono ingannati e credono che questa norma, questa legge, contenga tutti i principi che questo comma primo enuncia in modo sfacciatamente però falso. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FASOLINO GIUSEPPE (FI). Grazie Presidente. Presidente Pigliaru, io capisco quanto è quasi fastidioso cercare di seguire una serie di interventi che sembra servano soltanto per fare ostruzionismo a questa legge. E anche noi, ma chi ce lo fa fare? Intervenire ogni momento, su ogni emendamento, cercare di trovare un pretesto, ma chi ce lo fa fare? Eppure lo stiamo facendo per i Sardi! Eppure lo stiamo facendo. Io mi ricordo un intervento che ha fatto l'onorevole Arbau, quando diceva: "Guardate, basta, finiamola con gli esempi, voi siete cementifica tori, gli imprenditori sono con voi, gli ambientalisti sono con gli altri, perché ormai la società è mista", e lo stiamo facendo per quello, lo stiamo facendo perché, e lei onorevole Arbau e tanti altri che sono amministratori locali nei propri territori lo sanno, hanno tentato di venire da voi, hanno tentato di spiegarvi le cose che non andavano di questa legge. E sembra assurdo, sembra quasi ostruzionistico il nostro atteggiamento, invece vuole essere l'atteggiamento di chi non demorde, di chi continua a dirvi: "Guardate che questa legge così come la stiamo portando avanti è una legge che blocca l'economia". "Guardate che questa legge così come la stiamo portando avanti non darà più opportunità di lavoro ai professionisti". E ripetiamo non è una legge che dovrà creare lo sviluppo, ma è una legge che serve a tamponare un periodo drammatico di crisi che stiamo vivendo. Quel miglioramento fondiario, quel ampliamento di quella casa in zona B, quel ampliamento di quella villa in zona F, serve per dare opportunità alle imprese, serve per dare l'opportunità a quei progettisti di lavorare, di tamponare in questo periodo difficile, aspettando questa legge urbanistica importante che voi potete fare, che noi tutti insieme potremmo fare, che invece darà l'opportunità di programmare, ma adesso diamo un contributo per tamponare, diamolo, perché è importante.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Presidente, questo è un emendamento importante, lo si sarà anche intuito dalla tenacia con cui i colleghi dell'opposizione stanno cercando di portare anche la maggioranza sul punto. E il punto è che surrettiziamente questo comma inserisce un tema che non ha cittadinanza all'interno di questa norma, che è quello della semplificazione. Cosa sarebbe corretto attendersi da un testo che porta in sé come finalità quello della semplificazione? Il fatto che il cittadino, il professionista che per conto del cittadino approccia l'amministrazione, il funzionario che per conto dell'amministrazione ricevente deve istruire un procedimento amministrativo, sono in maniera assolutamente trasparente, assolutamente inequivocabile al sicuro da qualunque elemento sanzionatorio di svolgere questa attività, tutto questo iter, in termini lineari e in tempi certi e brevi. Tutto questo non inverte la tendenza che è già nella natura degli istituti connessi al tema dell'urbanistica e dell'edilizia, perché me lo insegnate voi, ne sapete più di me, spesso la giurisprudenza quella che dopo anni, dopo attraversate nel deserto, arriva a definire qual è la reale interpretazione da attribuire a quanto in norma. Lo vedremo più avanti in articoli che proporrete che molto spesso la giurisprudenza è dovuta intervenire in quel vulnus che si crea tra chi deve applicare, tra il tecnico del comune e chi deve per conto della parte politica che dà l'indirizzo fornire la chiave interpretativa di queste disposizioni. Quando noi abbiamo detto che con una legislazione così vaga sta di fatto creando un'oligarchia in capo alla quale è dato il diritto di aprire o chiudere le porte dello sviluppo urbanistico di un comune intendevamo esattamente questo, intendevamo proporvi questo tema, ancora siamo in tempo per ragionarci perché ci sono gli elementi di carattere sanzionatorio, ci sono la vaghezza con cui certi elementi vengono esposti, approfittate del contributo che vi stiamo dando su questo tema e cerchiamo se davvero vogliamo semplificare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marcello Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ORRU' MARCELLO (PSd'Az). Presidente, solo per dire che voterò a favore dell'emendamento parziale numero 200 anche perché il comma uno di questo articolo recita che la presente legge contiene disposizioni di semplificazione delle procedure materia edilizia, urbanistica, paesaggistica e di riordino normativo, quindi fra il comma uno che specifica le finalità e che dovrebbe indicare gli indirizzi della legge e il contenuto di tutti gli altri articoli che poi andremo a discutere in totale contrasto con ciò che recita l'articolo 1 perché non solo non ci sono novità ma ci sono una serie di divieti che abbiamo avuto modo di vedere fanno male all'economia della Sardegna e non danno alcuna possibilità di sviluppo lavorativo bloccando inoltre le categorie di tutti gli artigiani che sono sfuggiti ad un legame stretto con l'edilizia e che ogni giorno chiedono a gran voce alla Giunta regionale di eliminare i paletti che detestano il comparto delle costruzioni, inoltre chiedono anche sempre di prolungare il piano casa che grazie quello si è potuto andare avanti per cui il mio voto sarà favorevole all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Sì grazie Presidente, è inevitabile non essere d'accordo con il collega Cherchi che per primo ha presentato questo emendamento, puntualmente presentato il sottoscritto anche dagli altri colleghi dell'opposizione che qua dentro però, se è consentito, non si permettono di fare ostruzionismo, è troppo comodo dire che facciamo ostruzionismo, se volessimo utilizzare un termino calcistico, sportivo, diciamo che stiamo facendo melina, voi avete il campo di gioco la palla l'abbiamo noi e ce la giochiamo perché ci consentito dalle norme, dei regolamenti, abbiamo necessità di fare degli approfondimenti, parliamo solo noi quindi la palla, il microfono, ha assunto la forma di palla, quindi noi procediamo con il nostro lavoro richiamando l'attenzione dei colleghi sulle storture che si vanno a discutere e d'altronde questo primo comma che chiediamo che venga soppresso tutte le sue motivazioni perché si parla di semplificazione del primo comma, assessore Erriu come si fa a semplificare quando si vanno a toccare dei gangli vitali, ancora oggi voi delle vostre ultime dichiarazioni alla stampa stavate parlando di centri storici e qui automaticamente stiamo parlando di centri matrice, stiamo parlando di centri di antica formazione, come si semplifica: con il PPR incombente, o come si semplificarla colle sovrintendenze regionali? Avranno titolo o no per dire la propria? Io credo di si, trattandosi di profili, quelli dei centri storici, dei centri di prima matrice che hanno valenza assoluta in termini paesaggistici, quindi inevitabile il richiamo ad un intervento sempre delle soprintendenze del dovere esprimere la loro posizione e il loro parere che nella gran parte dei casi, vigente il PPR, sono stati assolutamente per la maggior parte di diniego, quindi ai cittadini stiamo dicendo che in modo farlocco si possono appropinquare, avvicinare alla presentazione presso gli uffici comunali la documentazione tendente al permesso di costruire, quando poi, oltre al caos degli uffici tecnici comunali andranno a sbattere il naso contro il muro e sicuramente anche il vetro delle soprintendenze. Insomma di semplificazione a mio giudizio personalissimo non se ne vede alcuna, quindi sarà solo ed esclusivamente un pasticcio ragion per cui è bene che questo comma 1 dell'articolo 1 venga soppresso.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Presidente, per esprimere il voto favorevole alla soppressione dell'articolo 1, comma 1, per manifestare il nostro disappunto su una legge che si rappresenta degnamente e soprattutto manifesta la vostra scarsa conoscenza dei problemi reali, i problemi della gente, i problemi delle imprese. Chiediamo ancora una volta il tema delle finalità, vi invito a leggere l'articolo 9, comma 1, che probabilmente i colleghi della maggioranza non hanno sicuramente letto. Non hanno letto oppure non hanno capito, mi riferisco all'esempio delle serre mobili e stagionali. Avete idea di che cos'è una serra? Come può essere una serra mobile stagionale? Per spostare una serra mobile cosa devo chiedere la concessione edilizia? Anche se è chiaro che l'articolo 9 prevede il permesso edilizio. È questo il modo per semplificare e per aiutare le imprese? Devo inserire in legge che per spostare una serra definita mobile, che forse alle ruote, io non ha mai visto, se qualcuno di voi mi può aiutare, previa comunicazione di inizio lavori. Ma di quale inizio lavori stiamo parlando? Se questo è il modo per agevolare i sardi, le imprese, bene signori probabilmente stiamo parlando di due concetti completamente diversi.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Noi voteremo a favore dell'emendamento soppressivo del primo comma perché riteniamo che si stia commettendo quello che in termini penalistici si chiama un falso ideologico, io non voglio essere corresponsabile di un falso ideologico perché c'è l'enunciazione pomposa, la presente legge contiene disposizioni di semplificazione delle procedure in materia edilizia, urbanistica paesaggistica e di riordino normativo e poi vado ad esaminare il testo e non trovo una che una norma di semplificazione, Assessore, ci volete spiegare in cosa consiste la semplificazione? L'abbiamo capito, consiste in quello che dite, all'articolo 3, cioè consiste nel sanzionare punto e basta, quale migliore semplificazione? Badate, voi avete fatto una grancassa che questo intervento vostro avrebbe portato a regime la proroga del Piano casa, avrebbe consentito alle famiglie di poter fare gli interventi. Secondo me non avete chiare neanche voi le idee perché leggo dalle agenzie in questo momento che state presentando, non so se è li avete presentati, degli emendamenti dove vi rimangiate tutto quello che avete scritto e proposto al Consiglio neppure qualche settimana fa. Fino all'articolo 42 ne abbiamo cose da proporvi, non è che mi scoraggio per così poco, però questo è solo l'assaggio per far capire come non c'è coerenza tra quello che enunciate e quello che poi si volete in concreto fare, allora siccome a proposito delle sanzioni, ci arriveremo, vedete io stamattina ho detto che quando non si fanno le cose per bene, quando le regole non sono chiare, la politica purtroppo fallisce e dà tutti gli strumenti alla magistratura perché poi intervenga…

(Intervento fuori microfono)

Voto elettronico Presidente.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 200.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Orru' e Tunis hanno votato a favore e che la consigliera Forma ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Orru' - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 55

votanti 54

astenuti 1

maggioranza 28

favorevoli 21

contrari 33

(Il Consiglio non approva).

Metto ora in votazione l'emendamento numero 201.

Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Vi voglio richiamare a quello che ho detto anche nell'intervento precedente, nella discussione generale rispetto alla promozione nel miglioramento della qualità architettonica, dell'efficienza energetica, del patrimonio edilizio esistente, in questa norma non c'è traccia, contrariamente a quello che dice il presidente Solinas quando dice: qui in questa norma noi abbiamo previsto anche sul miglioramento energetico, sulla riqualificazione, gli aumenti volumetrici eccetera. Sì, però è poco. È proprio poco perché se l'Unione Europea, con tutte le sue direttive, incoraggia i paesi membri a intervenire sul patrimonio edilizio esistente non già con politiche di consumazione del territorio, ma con viceversa interventi di riqualificazione e miglioramento efficientamento energetico, addirittura il nostro Governo nazionale recentemente ha preso tutta una serie di misure di incentivazione, anche da un punto di vista fiscale, di tutti quegli interventi che sono volti a migliorare in questo senso il patrimonio edilizio esistente. Noi ci siamo limitati, o meglio questa norma si limita a riconoscere, all'articolo 19, un misero 5 percento a quel 20 percento già consentito a tutti, e francamente questa piccola concessione appare ben poca cosa rispetto all'impegno che viene richiesto ai cittadini. Quindi, siccome noi pensiamo che sia cosa buona e giusta l'indirizzo perché, anzi noi speriamo che nel piano di sviluppo regionale abbiate previsto, anzi avete previsto schede programmatiche con cui verrà dato grande spazio e anche grande risposta risorse comunitarie, non sia mai, agli interventi di questa natura. Quindi, ecco noi però questa poteva essere già un'occasione con cui dare un bel segnale ai sardi e noi francamente vediamo che non è un segnale positivo e comunque certamente non incentivante come, invece, viene da qualcuno proclamato. Quindi è per questo che io annuncio il mio voto favorevole all'emendamento numero 201 che propone di sopprimere il secondo comma dell'articolo 1.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Per annunciare il voto favorevole all'emendamento soppressivo del secondo comma dell'articolo 1, perché di queste finalità che la Regione promuove alla petizione di principio poi non segue l'approntamento degli strumenti adeguati. Siccome io credo che ci sia molto bisogno sia di riqualificazione che di miglioramento della qualità architettonica e abitativa, oltre che delle altre cose, io vorrei invitare i colleghi a riflettere su come oggi, in gran parte dei Comuni della Sardegna, ad essere tutelati sono stesso proprio gli edifici più brutti, ci sono degli edifici anni 50 che andrebbero demoliti proprio perché sono orripilanti, che rientrando nei centri di prima matrice sono pienamente tutelati, con tutte le conseguenze che le decina di sindaci che fanno parte di questa Assemblea ben sanno. Ecco, questo è uno dei paradossi che sono insiti nel PPR e una delle cose che io auspico la tante volte preannunciata legge urbanistica possa aiutare ad eliminare e che onestamente, l'Assessore mi farà vedere quando ci arriveremo, qui non si intravede ma non si intravvede da un punto di vista pratico, perché io ripeto noi dovremmo dare l'opportunità alla gente di tirar fuori i soldi dal materasso almeno per le ristrutturazioni e l'abbellimento della qualità architettonica degli edifici con straordinaria facilità. Ecco, tutto questo non c'è perché anche soltanto per sostituire un infisso esterno in alcune zone si costringe la gente ad entrare in paranoia e si costringe la gente l'aspettare tempi biblici, anche attraverso quel collo di bottiglia, ma lo vedremo a suo tempo, che è rappresentato dal SUAP. Confermo il voto favorevole a questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Ancora più del comma precedente questo è un comma importante e di conseguenza un emendamento centrale nell'economia di questo testo. Perché, richiama lo voglio leggere testualmente: la Regione Autonoma della Sardegna promuove inoltre - come se avesse già promosso qualcosa - la riqualificazione e il miglioramento della qualità architettonica ed abitativa. Ora, non mi pare vi siano contenuti qui gli strumenti per dire cosa è architettonicamente da salvaguardare, non mi pare vi sia un'idea chiara di che cosa siano quegli edifici di pregio che ci si proporrebbe di proiettare nei decenni a venire. Non mi pare ci sia un'idea chiara, neppure, di come salvaguardare quelle modalità architettoniche, quelle modalità di costruzione autoctona che poi rappresentano un grandissimo patrimonio, non soltanto della nostra economia, ma anche della nostra cultura. Mi verrebbe da dire: cosa rende possibile, in questo testo, interventi per esempio nelle aree del Medio Campidano, dove gli edifici in terra cruda, più di altri, rappresentano il principale bene architettonico di quei luoghi. Mi domando come viene agevolato l'investimento di questo tipo e anche l'investimento formativo di chi dovrebbe eventualmente investire sulla capacità delle risorse umane di proiettare nel futuro un sapere, una modalità operativa come quello che hanno custodito le persone e le ancora poche persone in grado di operare su quella tipologia di materiale. Allora, siccome molto più di quanto probabilmente immagina questa maggioranza è grande la ricchezza del nostro patrimonio edile e di cultura costruttiva, occorrerebbe, prima di riempirsi la bocca con il fatto che si intende rilanciare la qualità architettonica, conoscerla e comprendere quali siano i meccanismi che sarebbero realmente in grado di rilanciarla.

Non guardiamo soltanto davanti al nostro naso, guardiamo un po' più in là e cerchiamo di capire che tutto ciò che facciamo oggi è patrimonio, economia e ricchezza per le generazioni future.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FASOLINO GIUSEPPE (FI). Per esprimere il mio voto favorevole a questo emendamento, perché reputo insufficiente per arrivare a quelle che sono le finalità di questo articolo gli incentivi che stiamo mettendo in campo. Io dico che avremmo fatto bene ad andare avanti o a lavorare su quella legge che era stata presentata in Commissione da parte dell'Assessore. C'era la possibilità su quella legge di portare avanti un'idea di quello che poteva essere l'edilizia per un periodo breve, non un programma a lungo termine ma per un periodo breve, e magari utilizzare questo tempo invece per cercare di portare avanti quello che è il vostro progetto, quello che deve essere il progetto che si deve completare e deve portare risultati prima della fine di questo mandato. Perché guardate che poi alla fine, tra burocrazia, aula, problemi politici, si rischia che veramente passiate i prossimi quattro anni come avete passato quest'anno, ad andare avanti ad improvvisare, a nominare commissari e a cercare di fare delle leggi per salvaguardare poi gli interessi politici di chiunque all'interno della propria maggioranza. Di questo c'è già sentore: la settimana scorsa è venuto da me un artigiano di Loiri, pensate, il Comune dove è sindaco Giuseppe Meloni, ed era un artigiano che alle scorse regionali aveva proprio votato Giuseppe Meloni (Giuseppe lo sa perché gliel'ho anche detto), questo artigiano mi ha detto "se dovessero approvare la legge così come l'abbiamo vista, non lo voto più". Questi sono i risultati politici di questa legge.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Nel sottolineare la centralità dell'emendamento numero 201, che chiede di sopprimere il comma 1, preannuncio il voto favorevole, con una considerazione che credo che da questo momento in poi farà riflettere un po' tutti i colleghi per il prosieguo dei lavori. Da agenzie di stampa abbiamo appreso che durante la pausa pranzo la maggioranza si è riunita, e, con probabile serenità, ha trovato una linea di accordo che dovrebbe così risolvere i problemi all'interno alla maggioranza e consentire di andare spediti all'approvazione di questa norma. L'accordo è molto simpatico perché, dopo aver allentato le cosiddette tensioni all'interno del centrosinistra, "sulle spinose questioni dei limiti alle costruzioni nell'agro e sui requisiti per gli incrementi volumetrici, il tutto sarà rinviato ad una futura legge urbanistica". Quindi, all'interno di questa norma non si discuterà assolutamente di niente ma bensì se ne parlerà nella prossima legge.

Quindi, alla fine dell'approvazione di questa legge direte "abbiamo messo un altro tassello e dopo questo nuovo tassello proseguiamo a metterne altri fino a quando riusciremo risolvere i problemi della Sardegna". Vi ho già detto e ripetuto che i tasselli sono terminati, magari con questa nuova proposta di prosieguo dell'alleanza all'interno del centrosinistra, l'unica cosa che potete dire d'ora in avanti è "abbiamo fatto un altro piccolo passo in avanti".

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Ovviamente per annunciare il voto favorevole a questo emendamento e per sottolineare che se Vitangelo Moscarda non fosse un personaggio della commedia pirandelliana, se fosse veramente esistito, se fosse vissuto e se fosse deceduto, oggi si rivolterebbe nella tomba; si rivolterebbe nella tomba perché questo secondo comma è un'offesa all'onestà intellettuale di questo Consiglio. È un comma che ci fa dire "onestà normativa, cercasi", è un caso patologico di insussistenza di onestà normativa: quando si fanno le norme non bisogna scrivere dei titoli a casaccio ma bisogna scrivere dei titoli che veramente costituiscano un compendio del contenuto della norma, e così non è in questa fattispecie, perché questo ulteriore berretto a sonagli non è altro che qualcosa di scritto nel vapore acqueo, non ha assolutamente legami, non ha nesso con l'articolato, con i contenuti, con lo spirito vero di questa norma. Tra le altre cose perpetra pure una sorta di furto con destrezza dei contenuti e delle locuzioni della legge 4, perché questo comma, con tutte quelle locuzioni che significano che all'interno della legge c'è voglia di migliorare la qualità architettonica e abitativa, c'è voglia di riqualificare, c'è voglia di efficientrare sotto il profilo energetico il patrimonio edilizio esistente e limitare il consumo del suolo e avviare una riqualificazione di contesti paesaggistici e ambientali compromessi, queste locuzioni vengono rubate con destrezza dalla legge 4, perché questo è il contenuto della legge 4 del 2009, questo era il fine, questa era la ratio, la differenza è che la legge 4 ha funzionato perché aveva quegli obiettivi chiari che hanno provocato lo shock dell'economia della Sardegna per un periodo di tempo significativo, producendo investimenti per oltre 1 miliardo di euro. Questa legge, questa accozzaglia di contenuti normativi che costituiscono una sorta di "pasticciaccio brutto", invece non avrà sicuramente la possibilità di creare riverberi positivi. Io credo che quella riflessione che vi abbiamo chiesto allorché vi proponemmo di prorogare la legge 4 e poi di riflettere assieme sul riordino complessivo della normativa, sotto il profilo della semplificazione, sotto il profilo del miglioramento energetico, sotto il profilo del riordino delle norme urbanistiche, credo che…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Tedde, il tempo a sua disposizione è terminato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Allora, perché va soppresso il comma 2. C'è un problema mica da poco, l'ho accennato stamattina e adesso che siamo andati al dunque lo voglio riproporre. La Giunta dice che la Regione interviene anche con la limitazione del consumo del suolo; praticamente si vuol fare una operazione di salvaguardia e di tutela del suolo ma è concessa la libertà di impestare e ammorbare l'aria, perché quello che ho ricordato stamattina, che fa capo e riferimento a ciò che succede in Giunta da alcuni giorni, dove due solerti assessori pretendono di approvare quella bestialità del nuovo inceneritore di Tossilo è un'aberrazione rispetto a questo. La Giunta vuole conservare tutelare il profilo, lo skyline del nostro paesaggio, è corretto, e quindi la tutela del tuo suolo e qui bisognerebbe aprire una discussione perché ci sarebbe molto da dibattere su inquinamenti che da tempo ammorbano territori un tempo fiorenti e floridi e che oggi sono inevitabilmente destinati ad essere abbandonati. E invece con questo comma si vorrebbe introdurre un principio che è una contraddizione; perché è impensabile che la Giunta voglia andare in una determinata direzione a seconda di ciò che sta curando in termini legislativi e di ciò che invece vorrebbe curare con provvedimenti deliberativi. E c'è una contraddizione ed è ben evidente, quindi bene ha fatto il collega a presentare questo emendamento soppressivo al quale inevitabilmente non posso che associarmi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Grazie Presidente, voto favorevole chiaramente, anzi più che favorevole perché a primo acchito probabilmente non si coglie quanto sbaglia, perché avevamo lasciato quel signore padre di famiglia, o almeno buon padre di famiglia dovrebbe essere, che scrive la norma e scrive la norma in maniera tale che è distratto non solo distratto ma anche distolto da seguire una linea logica. E la linea logica porterebbe a fare sì che il secondo comma qui non ci fosse. Perché se è il tema andrebbe messo al titolo, al titolo uno che abbiamo approvato a prescindere, se non è il titolo uno, è il tema svolto e mi si dica qual è il tema svolto. Io credo che sia tutto da svolgere, non voglio riprendere quello che diceva il collega Crisponi. Ma voi pensate se si sta facendo del bene a quelle che sono le aspettative di sviluppo economico, sociale occupazionale della Sardegna, non lo so, anzi lo so bene, è terrificante quello che stiamo ponendo in campo. E se Fasolino me lo consente il richiamo a Meloni non è un richiamo così tanto per giocare perché siamo qui in un clima di attenzione relativa, è il problema serio in cui vivono i sindaci che non sapranno più cosa fare, è troppo facile pontificare da Bruxelles o da qualche altra cattedra e poi non guardare la realtà delle cose, la carne viva su cui si incide. Il vergognoso modo di comportarsi nel voler azzerare ogni possibilità per chi ne ha bisogno, e ribadisco, per chi ha dei figli e non hanno la possibilità neanche di pagare l'affitto di casa e allora si vorrebbe realizzare un pertugio all'interno della propria casa per far vivere quel figlio con la famiglia. È vergogna perché stiamo tornando indietro anziché andare avanti e poi parlerò di paesaggio e di che cosa vuol dire paesaggio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Presidente, adesso non so se posso in questo momento, poi prima non ho chiarito che il mio voto era favorevole a questo emendamento, però troppo spesso i nostri ragionamenti vengono interrotti, oltre che da rumori vari e da tutti una serie di problematiche, vengono interrotti da un tempo che è onestamente breve per la tipologia dell'argomento che stiamo trattando, sarebbe utile se il signor Presidente lo consentisse, almeno, anche se siamo proprio sulla fine del tempo concesso poter ammettere la conclusione del ragionamento e dell'intervento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonello Peru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PERU ANTONELLO (FI). Grazie Presidente, intanto per dichiarare il voto favorevole alla soppressione del comma 2 dell'articolo 1. Se il comma 1 non semplificava perché abbiamo detto che cancellava norme a differenza dei primi articoli che era il recepimento della legge numero 380 nazionale sul testo unico dell'edilizia questo comma, il comma 2 è un comma importante, ma più lo leggiamo e più capiamo che recita il contrario all'interno del testo legislativo di quello che è disciplinato in questo comma. Perché quando si parla di miglioramento del patrimonio, quando si parla di riqualificazione nei contesti paesaggistici e ambientali compromessi è necessario dare di seguito e dargli gambe per creare gli strumenti e le condizioni perché questo comma 2 possa essere poi attuato. E allora noi all'interno di questo testo legislativo non troviamo assolutamente strumenti per riqualificare contesti di paesaggi compromessi nel momento in cui noi eliminiamo le demolizioni e le ricostruzioni nelle zone agricole, momenti in cui noi eliminiamo le demolizioni e le ricostruzioni nelle zone F non possiamo assolutamente risolvere e regolarizzare, riordinare i contesti dei paesaggi compromessi. Quindi questo testo è il contrario, questo provvedimento è il contrario di quello che recita il comma 2.

E se dovessimo anche sottolineare quello che è il rilancio del settore edilizio quindi anche delle zone B e delle zone C dove dà la possibilità di ridicoli ampliamenti, di timidi ampliamenti, di limitati ampliamenti nelle zone di espansione edilizia quindi parliamo di 23 metri quadri su 70 metri cubi di limite massimo e 30 se i territori hanno approvato i piani urbanistici comunali noi siamo convinti e mi chiedo se a qualcuno conviene utilizzare questa premialità. Se a qualcuno conviene mettere in campo risorse per riqualificarsi la casa nel momento in cui noi diamo la possibilità in tutto il testo normativo solo di questi piccolissimi ampliamenti. Perché quando, ripeto, si discute di riordino di paesaggio compromessi, e mi riferisco in questo appunto ai centri storici dove sono patrimoni importanti…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Luigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Grazie Presidente, allora l'articolo 1 comma 2 recita testualmente: la Regione autonoma della Sardegna promuove la riqualificazione il miglioramento delle qualità architettoniche ed abitative eccetera eccetera. Invito i colleghi del Consiglio, i colleghi della maggioranza ad andare a leggere cosa dice l'articolo 23 comma 1 lettera i) dove si parla di ammissibilità degli interventi negli edifici e nelle unità immobiliari e in specifici ambiti territoriali di particolari qualità storica architettonica ed urbanistica. Io voglio sapere se qualcuno mi può aiutare, cosa significa qualità urbanistica? Ho provato a fare una ricerca anche su Internet, non esiste, è un termine che non insiste, mi preoccupa soprattutto per l'assessore Erriu, che è una persona che stimo, e questo lo dico pubblicamente che è l'unico Assessore in questa Giunta che ha capacità politica però, Assessore, lei ci sta rimettendo la faccia, come può accettare che ci sia scritto qualità urbanistica, cosa vuol dire, chi è che può stabilire l'unità di misura della qualità urbanistica, è un termine inesistente. Tra l'altro lasciando poi questo articolo ai comuni la possibilità di scegliere quale edificio rientra in questa casistica. Bene, mi sembra veramente una stortura, una di quelle cose che non è sensata, questo significa che questa legge è stata o scritta frettolosamente oppure volutamente si è voluto creare questo alone di mistero per falsificare in qualche modo anche quelle che sono poi le decisioni. Questo rappresenta l'ennesima prova che siamo di fronte ad una legge confusa, contorta, contraddittoria e ovviamente di non facile applicabilità. Presidente, per questo motivo esprimo il mio voto favorevole alla soppressione del comma 1.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Per fugare accuse di partigianeria di questa o di quell'associazione, siccome riteniamo che questo dibattito sia serio leggo un'agenzia di pochi minuti fa: Italia Nostra. Quindi, stiamo parlando sul campo e sul fronte opposto dell'ANCI, giusto perché, come abbiamo già detto nella discussione generale, le critiche vengono da tutte le parti. Italia Nostra, quindi è l'opposizione che utilizza in questo momento questa iniziativa di Italia Nostra che per quanto mi riguarda è seria, ha chiesto che il disegno di legge sull'edilizia in discussione in Consiglio regionale venga sottoposto a procedura di valutazione ambientale e strategica, nel rispetto di tutte le disposizioni comunitarie, nazionali e regionali. Ecco, è una richiesta che vi viene fatta da un'associazione ambientalista perché ritiene che questa legge, e non a torto, rivesta il contenuto di un vero e proprio piano per l'edilizia, per cui dovrà essere obbligatoriamente sottoposto a VAS, non avendo alcuna rilevanza a tale fine il fatto che lo stesso piano venga approvato attraverso uno strumento legislativo. Siccome presenta aspetti di modifica dell'ambiente, prosegue Italia Nostra, in totale assenza dei controlli imposti dalla disciplina nazionale comunitaria agli atti di pianificazione, quindi chiedono che su questo si faccia la dovuta chiarezza e vi sottopongono la necessità, oltre che l'opportunità, di fermarvi per una seria riflessione.

Ecco, Assessore, ancora non ci ha detto perché avete eliminato quello che di buono c'era nel vecchio Piano casa quando si parlava di sicurezza strutturale e di compatibilità paesaggistica, li avete eliminati, e questo veramente crea non poco sospetto però, perché vuol dire allora che avete finalità ben chiare, cioè tutto il rischio idrogeologico voi non lo affrontate, non lo volete affrontare, anzi lo eludete, così come mi dovete spiegare perché avete eliminato il richiamo alla compatibilità paesaggistica…

PRESIDENTE. Non ho altri scritti per dichiarazione di voto, metto in votazione l'emendamento soppressivo numero 201.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 201.

(Segue la votazione)

Annulliamo la votazione, è bloccata, non riesco a votare neanche io.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 201.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Carta ha votato a favore e che il consigliere Ganau si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Orru' - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 52

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 21

contrari 31

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione il testo dell'articolo.

Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Intanto anticipo la dichiarazione di un voto negativo su questo articolo per tutte le ragioni che credo anche i colleghi hanno avuto modo di evidenziare dall'inizio della giornata di oggi. Però, io credo anche che proprio per i contenuti di questo articolo dobbiamo cercare di evitare di confondere le idee soprattutto a chi sta fuori da questo palazzo, perché poi anche gli stessi giornalisti riportano delle notizie che sono assolutamente imprecise, proprio perché invece che proclamare grandi riforme, grandi aperture, io leggevo alcune notizie di stampa che parlano di miglioramenti, ampliamenti, addirittura si potranno fare le SPA tranquillamente, saranno migliorati i servizi, cioè i contenuti di questa legge, lo sapete bene, non sono questi. Io credo che proprio vi abbiamo invitato anche ad usare dei termini corretti, chiari, che possono essere compresi da chi deve andare ad applicare le norme, e forse anche da chi le deve subire purtroppo, dobbiamo fare uno sforzo tutti, e allora evitiamo veramente, anche in alcune dichiarazioni, di essere come al solito fuorvianti. Questa legge sappiamo benissimo non contiene alcuna finalità di quelle riportate all'articolo 1 e anzi speriamo, se ne avrete voglia, mi pare che la vostra posizione sia assolutamente di chiusura, neanche proprio sulle banalità vi siete soffermati ad ascoltarci o ad essere disponibile al confronto, quindi crediamo veramente che questa legge non potrà essere migliorata, ma continuiamo a dire che con i contenuti che ha oggi è una legge che proprio non ha nessun senso di essere approvata. Possiamo tenere le leggi che abbiamo, potete prendervi tutto il tempo per portare una legge organica urbanistica che possa veramente realizzare quelle condizioni che possano poi parlare di sviluppo del territorio, di sviluppo economico, e allora avremo modo di confrontarci in quell'occasione. Ad oggi, ci pare proprio che sia il vostro modus operandi, cioè facciamo un proclama e diciamo che abbiamo chiuso una casellina in più, però poi sostanzialmente non c'è nulla di nuovo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Il voto è sicuramente contrario all'articolo 1, al Capo 1, al titolo "Disposizioni generali", al titolo "Finalità", che così come detto più volte avremmo preferito eventualmente nella sua approvazione fosse definito in obiettivi, e poi i commi 1 e 2 che onestamente non danno e non dimostrano lungimiranza nel ragionamento generale che il testo dovrebbe poi portare a termine. Il testo che si propone all'interno di questa Aula, che è poi il testo della Commissione completamente stravolto rispetto a quello che è stato proposto dalla Giunta, ha in sé un testo, soprattutto all'interno del comma 1, che contrasta in modo forte ed importante nel titolo. L'abbiamo detto più volte, l'abbiamo ribadito, il titolo è limitato, il titolo riguarda soprattutto la necessità di una semplificazione, il titolo riguarda soprattutto il miglioramento, e riguarderà il miglioramento del patrimonio edilizio, all'articolo 1 e nel comma 1 non si parla solo di miglioramento del patrimonio edilizio, ma bensì ci sono ragionamenti legati alle norme di tipo urbanistico e, soprattutto, a quelle legate alle norme del Piano paesaggistico. Il riordino normativo che si dovrebbe in realtà considerare e prendere in considerazione dal capo II in poi, non corrisponde poi, alla fine del comma 2, all'interno del comma 2 a quelle che sono le reali finalità nel proporre e nel promuovere iniziative che con un testo di legge di riordino normativo in sé non ha nessun senso nessun significato. Cioè, dice tutto e il contrario di tutto, probabilmente pensando a una promozione commerciale, una promozione di marketing, che dovrebbe far conoscere, dovrebbe far sapere al popolo sardo quali sono le proprie esigenze in materia di edilizia, in materia di urbanistica, in materia paesaggistica, in realtà non danno nessun tipo di riferimento e non permetteranno e non permettono di risolvere quelli che sono i problemi che voi avete voluto porre all'attenzione di questa legge.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Io credo che se il mago dell'horror, Stephen king, avesse dovuto scrivere una norma, probabilmente avrebbe scritto proprio questa norma che noi adesso stiamo commentando. Una norma che può essere qualificata veramente una perla non di saggezza, una perla che ha altre caratteristiche nella tecnica legislativa, una perla che va a bloccare determinati meccanismi che nella tecnica legislativa dovrebbero condurre a fare buone norme. E questa non è una buona norma, non è una buona norma perché, come ho detto poc'anzi, è il paradigma di un complesso, di un insieme di elementi normativi che dovrebbero avere un senso, una direzione, ma che invece costituiscono un coacervo di tentativi di normare situazioni che hanno necessità di un riordino. E non si può, colleghi, parlare di semplificazione, quando si costringe il consiglio comunale ad intervenire in fattispecie che normalmente non richiedono interventi dell'assemblea civica, che deve dare direttive, che deve fare programmi, deve controllare l'operato della giunta, ma non deve fare edilizia, deve fare urbanistica, ma urbanistica vera, non quella che in qualche modo viene contrabbandata in questo articolato. In questo articolato non c'è urbanistica, assolutamente non c'è urbanistica, quindi non c'è semplificazione; non c'è urbanistica perché non c'è un progetto… Presidente Pigliaru, se mi ascoltasse… e anche l'Assessore Erriu, se mi ascoltassero… presidente Ganau! Se vi sto disturbando, perché il presidente Pigliaru sta colloquiando amabilmente con il Capogruppo del PD… insomma, è una questione di principio. Presidente, io ho la necessità di essere ascoltato, perché altrimenti sto zitto, anche se non è obbligatorio. Non c'è semplificazione, non c'è urbanistica, non c'è efficientamento energetico, non c'è assolutamente il riordino normativo, c'è un tentativo di scopiazzare il decreto legislativo numero 380 del 2001 in materia edilizia, che non è sicuramente il massimo. Non c'è originalità, non c'è la capacità di dare una svolta ai procedimenti amministrativi che governano l'edilizia.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Ovviamente nell'annunciare il voto contrario all'articolo 1, però è obbligatorio richiamarci a quanto ha detto anche poc'anzi il nostro Capogruppo, l'onorevole Pittalis, rispetto a questa importantissima associazione ambientalista, che non fa altro che confermare il timore che abbiamo manifestato stamattina rispetto alla totale assenza di rispetto nei confronti di quest'Aula e dei suoi poteri. Un'associazione ambientalista che pretende che un progetto di legge, legittimamente presentato dalla Giunta, poi istruito nelle Commissioni competenti, arriva in Aula e secondo questi grandi campioni di diritto dovrebbe addirittura essere sottoposta a via. Ovviamente noi questa cosa non la possiamo condividere, e non possiamo tollerare l'atteggiamento che hanno nei confronti del Consiglio regionale. E allora questo credo debba richiamarci al nostro ruolo anche in questo dibattito, perché se parte di questo Consiglio, e ovviamente in questo caso la maggioranza che sostiene il Governo regionale scappa dal confronto, fa delle semplici affermazioni, ma non si confronta con l'opposizione rispetto alle obiezioni poste, cioè, per farla breve, rispetto a quello che denunciamo, di totale assenza di misure vere di semplificazione, misure vere di rilancio del comparto dell'edilizia, chiaramente qui ciascuno si può sentire in diritto di dire pure che questa norma sarebbe dovuta passare al vaglio preventivo di una fantomatica via. Ecco, colleghi, su questi atteggiamenti ci corre ancora di più l'obbligo di denunciare queste cose e affermare in quest'Aula, che è deputata alla discussione e all'approvazione di questa legge, quale è il nostro stato d'animo, quello in cui noi crediamo; noi stiamo difendendo un'altra visione. E noi avremo anche sperato di poterci confrontare, ma è chiaro che nei banchi di questa maggioranza non c'è la volontà di confrontarsi, ma semplicemente quella di tenere un'agenda ferma e di andare avanti contro tutto e tutti, imponendo la legge triste e dura dei numeri, ma che probabilmente non vi porterà…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Io credo che se i colleghi avessero ascoltato le obiezioni che sommessamente sono venute da questi banchi, si sarebbero resi conto in estrema sintesi che questa norma, e questo articolo lo dimostra più di tutti gli altri, contiene tre errori fondamentali. Il primo, sono le premesse, le premesse anche metodologiche attraverso le quali si è arrivati a questa norma, sordi rispetto agli appelli delle categorie professionali, sordi rispetto agli appelli del mondo associativo, sordi rispetto a quello che i colleghi dell'opposizione, cassa di risonanza di chi non ha potuto portare la propria voce all'interno di questa Assemblea, cercano di porre alla loro attenzione. Stralciato tutto il contributo di audizioni, perché il testo che è stato sottoposto agli auditi è profondamente diverso rispetto a quello che nelle ultime ore viene proposto a questa Assemblea, ne dobbiamo dedurre che la premessa di questa norma è errata. Allo stesso modo è errato il suo contenuto, perché se si suppone di utilizzare questo strumento al fine di semplificare le procedure di accesso a queste materie, è evidente che al contrario si ottiene il risultato opposto. Lo si ottiene perché, lo abbiamo spiegato, si mette nelle mani non già della politica che se ne sottrae, ma in prima istanza di un'oligarchia burocratica, in seconda istanza dei livelli giurisprudenziali, la materia che è tanto centrale, anche a sentire voi francamente, nello sviluppo di questa regione. Essendo sbagliate le premesse, essendo sbagliato il contenuto, colleghi, non potevano essere giuste le conclusioni, si sarebbe trattato di un salto logico impossibile da compiere, e di conseguenza la conclusione che questa norma sia corrispondente a quanto esposto in sede di disposizioni generali e di finalità non possono che essere totalmente incongruenti. Questa è la ragione per cui ancora una volta, spinti dalle persone che stanno fuori dal palazzo, rispetto alle quali siete sordi, spinti dai cittadini, spinti dai vostri stessi elettori, vi chiediamo, attraverso un voto contrario a questo articolo…

PRESIDENTE. Onorevole Tunis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az). Secondo me l'articolo 1 è una furbata della Giunta e della maggioranza per estorcere un voto favorevole alla minoranza, perché se la legge si bloccasse all'articolo 1 si potrebbe votare. Se la legge fosse l'articolo 1 lo avremmo votato all'unanimità, perché è come dire che siamo contro la pace nel mondo. Perché chi è contrario alla riqualificazione, al miglioramento della qualità architettonica ed abitativa, all'efficienza energetica del patrimonio edilizio esistente, alla limitazione del consumo del suolo e alla riqualificazione dei contesti paesaggistici e ambientali compromessi? Chi è contrario? Nessuno, però non si può venire a dire che la minoranza è contro queste cose. Il problema è che a queste cose bisogna dare le gambe, a queste cose bisogna dare poi seguito con atti, con provvedimenti che consentano effettivamente di raggiungerle e nella legge non ci sono, nella legge mancano, e infatti ci sarà un emendamento aggiuntivo che io sto umilmente proponendo per capire se è possibile dare un po' di gambe in questa direzione. Però è emblematico, questo articolo 1, di un atteggiamento tutto sommato… non so come definirlo, comunque noi abbiamo deciso che questa legge comunque si fa così, o prendere o lasciare. Questo è un atteggiamento, secondo il mio punto di vista, che non fa bene alla Sardegna, che non è esattamente quello che la Sardegna sta aspettando, che non è quello che un Consiglio regionale dovrebbe esitare. Quindi aprirsi anche al confronto serio, davvero nel merito, per cercare di arrivare a una legge che effettivamente possa essere utile alla Sardegna, credo che sia un dovere al quale la maggioranza in questo caso sta mancando. Per cui annunciamo il voto contrario su questo articolo 1, non su quello che contiene, ma per come poi non viene tradotto in pratica nel prosieguo della legge.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonello Peru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PERU ANTONELLO (FI). Presidente, ritornando a quello che dicevo nel precedente intervento, visto che il tempo è tiranno e l'Aula molto distratta, l'Aula non ascolta, la maggioranza purtroppo non risponde a quelle che sono le nostre sollecitazioni di un miglioramento di questo testo legislativo, per quanto riguarda il patrimonio esistente io stavo citando i centri storici. I centri storici in questa Sardegna sono un patrimonio importante, sono l'identità della Sardegna, sono la cultura della Sardegna, sono quello che è stato vissuto e quello che dovrebbe essere un patrimonio di attrazione anche per il nostro turismo interno nei nostri centri, e allora nella finanziaria approvata qualche giorno fa è stato inserito un emendamento, ed è necessario ringraziare la maggioranza per la lungimiranza, per quanto riguarda il rilancio dell'attività ricettiva diffusa dentro i centri storici. Ma allora ci interroghiamo come fare a riqualificarli, come fare a far decollare l'albergo diffuso nel momento in cui queste strutture non sono più funzionali alla vita di una famiglia, si stanno spopolando, e allora noi per rianimarle, per fare in modo che questo bene importante possa essere rilanciato, è necessario che uno strumento urbanistico possa riordinarlo e allora è necessario che questo strumento urbanistico possa dare la possibilità ai nostri centri storici di rivisitarli, di riordinarli. Questo, per esempio è uno dei punti contradditori di questo testo, dove diciamo una cosa, ma non creiamo le condizioni perché questo possa alla fine creare sviluppo, creare economia, creare ricchezza, creare crescita.

La stessa identica cosa in un altro punto importante, un patrimonio importante della nostra Sardegna, che sono le aziende agricole, in una Sardegna che ha un milione e mezzo di abitanti ma ha un'estensione enorme, un'estensione dove l'agro la fa da padrone, dove all'interno delle zone agricole ci vivono i sardi, dove all'interno delle zone agricole ci lavorano i sardi…

PRESIDENTE. Onorevole Peru, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FASOLINO GIUSEPPE (FI). Presidente, sono seriamente preoccupato. Italia Nostra, ANCE, Confartigianato, Federalberghi, tutti gli ordini professionali, i geometri, gli ingegneri e gli architetti, tutti si lamentano di questa legge. Tutti vi stanno chiedendo di rivedere questa legge. Tutti vi stanno dicendo che questa legge bloccherà l'economia di questo territorio. Io voglio capire, scusatemi, ma perché non li state ascoltando? Ma perché vi appiattite soltanto al vostro Segretario di partito? Perché ascoltate soltanto lui? È staccato dalla realtà! Ve li ripeto: Italia Nostra, Ance, Confartigianato, tutti i vostri elettori, Federalberghi, tutti gli ordini professionali! Perché non ascoltate questa gente? Questa è la gente che vi ha dato la fiducia per poter amministrare questa regione! Oggi leggevo l'articolo che apparso su La Nuova Sardegna, dove il PD chiedeva agli alleati di non rimandare l'approvazione di questa legge, altrimenti poteva essere dannoso per l'economia della Sardegna. Approvare questa legge è dannoso per l'economia della Sardegna! Fermatevi, riflettete! Prorogate il Piano casa! Fermiamoci a riflettere per una legge organica, diversa, ma non bloccate l'economia in un momento veramente difficile e drammatico per la nostra terra. Ve lo stanno dicendo tutti, ascoltate la gente!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, io credo che - avevamo anche presentato una proposta di legge al riguardo - questo Consiglio sia privo di uno strumento fondamentale, che è quello della valutazione dell'impatto della legislazione, cioè noi approviamo delle leggi di cui, se non a sentimento, non siamo in grado di valutare l'impatto. Questo si è visto in maniera evidentissima quando venne approvato il PPR, che io sono assolutamente convinto sia stato concepito e approvato con le migliori intenzioni e ha prodotto effetti che però sono quelli che sappiamo, cioè la sostanziale paralisi, come abbiamo detto, dell'attività edilizia nell'isola. Ecco perché nella discussione generale noi abbiamo parlato di una legge che sembra scritta da apprendisti stregoni, perché non si può affrontare una materia delicata come questa così com'è stata affrontata in questa circostanza. È stato osservato come la Giunta regionale (che è dotata di strumenti ben diversi) abbia inviato al Consiglio un testo che poi è stato totalmente stravolto. La conseguenza è che il linguaggio utilizzato, i termini tecnici utilizzati sono talvolta difformi rispetto alla legislazione precedente e rispetto alla legislazione nazionale, ciò contribuisce a ingenerare confusione e a far sì che questa legge (temiamo noi, ma purtroppo abbiamo forti motivi per pensare di essere nel giusto) produrrà danni ancora più gravi rispetto a quelli che ha prodotto il PPR. Questo è il motivo per cui noi voteremo contro questo articolo, perché se queste fossero le finalità della legge io credo che non ci sarebbe nulla da dire, compreso anche per quanto mi riguarda il discorso del consumo del suolo, perché noi siamo convinti che il suolo sia un bene da utilizzare con parsimonia, peccato però, ripeto, che i risultati a cui poi giungerà questa legge saranno sostanzialmente quelli di bloccare un comparto economico che oggi è tra i pochi che può dare un po' di ossigeno a migliaia di famiglie che oggi si trovano estremamente in difficoltà.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Presidente, arrivati a questo punto della discussione una domanda io personalmente la faccio, la rivolgo alla Giunta, all'Aula, ed è cercare di capire quanto ci si svesta dai profili di appartenenza, quanto ci si svesta dalle personali ideologie, quanto ci si svesta da attività incoerenti con le esigenze di chi ci guarda all'esterno di quest'Aula e quanto si è disposti a liberarsi dall'incombenza delle ombre. A me pare, a noi dell'opposizione pare che in realtà non ci si voglia liberare perché quell'ombra che si dipana e si materializza con qualche chiamata dallo scranno di Bruxelles metta non poco timore. Qualcuno lo chiama in aula Nosferatu, qualche altro Mefisto, in ogni caso quell'ombra che si materializza da lontano e che è presente dentro quest'Aula disturba non poco la serenità dei lavori dell'Aula, ma in modo particolare di quelli della maggioranza.

Tanti sono i punti interrogativi che ci dobbiamo porre nel rigettare ancora una volta il tentativo della maggioranza di far passare come una legge seria, di valore, di qualità una legge come questa che fa acqua da tutte le parti. È una legge che in diverse occasioni ha fatto mettere la coda fra le gambe alla stessa Giunta regionale, è una proposta di legge irricevibile da questa minoranza ed è una proposta di legge che lascia degli interrogativi anche a quelle persone che sono state poc'anzi richiamate, quindi le associazioni di categoria, gli ordini professionali.

Ma vorrei anche domandare: dove interviene, assessore Erriu, questa legge per esempio per evitare quell'imbruttimento progressivo delle nostre cittadine? Non c'è un emendamento, un articolo di legge che preveda di intervenire, per esempio, su tutta questa serie di attività che continuano a sorgere agli ingressi delle nostre comunità, delle nostre cittadine, dei nostri piccoli paesi o delle medie e grandi città. Non ce n'è uno quando si parla di attività che vuole riqualificare da un lato il paesaggio e dall'altro proteggere il valore architettonico di alcuni centri storici, dei pochi che ancora sono sopravvissuti a uno spopolamento feroce. Mi domando con quale coraggio un passante, un turista, un visitatore si vuole fermare in qualcuno dei nostri paesi che invece sembrano bombardati, sembrano usciti dalla striscia di Gaza per come si presentano in modo disordinato, disarticolato, talvolta anche rispetto allo stesso paesaggio straordinario che...

PRESIDENTE. Onorevole Crisponi, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Stamattina io ho sentito un intervento, devo dire, di buon senso anche se logicamente non lo condivido, quello dell'onorevole Anedda, pacato, intelligente, che ha messo in evidenza un dato, ha detto: "Badate, colleghi, questo provvedimento non penserete mica che ci risolve i problemi. Corregge le storture del PPR di Renato Soru". L'ha detto con onestà intellettuale e con franchezza perché ho registrato queste parole. Siccome io sto attento agli interventi perché seguo tutti gli interventi, perché è anche nostro compito confrontarci, ha colto davvero una verità, perché quel PPR che conteneva migliaia di errori che è stato corretto opportunamente, ma che nel furore ideologico e con il pregiudizio fondamentalista, ambientalista...

LOCCI IGNAZIO (FI). Leninista.

PITTALIS PIETRO (FI). Non c'entra Lenin con questo, perché devo stuzzicare l'onorevole Anedda a rispondermi su Lenin? Non c'entra niente Lenin, evidentemente. Tornando seriamente sulla questione mi sorge il sospetto, Assessore, lei ancora non ha risposto, io le ho posto un problema: perché avete spunto dall'articolo 1 quello che nel vecchio piano era chiaro sulla sicurezza strutturale e sulla compatibilità paesaggistica? Allora mi viene il sospetto. Io le voglio chiedere, proprio all'Assessore, siccome la Regione è parte in causa in un contenzioso davanti al TAR, un contenzioso promosso dalla società Scivu S.r.l. che contesta sostanzialmente un documento del corpo forestale dove c'è scritto che il progetto della società Scivu S.r.l., contravvenendo alle prescrizioni del tavolo tecnico, ha previsto una serie di disboscamenti della pineta finalizzati a fare spazio a quelle volumetrie e ai servizi connessi che viceversa dovevano essere spostati. Allora, non è che ci sia la manina di qualcuno nell'eliminare alcune importanti parole che conteneva il vecchio piano casa per accomodare situazioni? Per carità, io lo chiedo a lei, come mai mancano quei riferimenti che c'erano nel vecchio piano casa? Allora ci dica, Assessore, che fine ha fatto quel contenzioso? Lo state coltivando? Perché tutte queste cose hanno...

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Efisio Arbau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ARBAU EFISIO (Sardegna Vera). Non per partigianeria, ma l'intervento del mio conterraneo Angelo Carta ha centrato la questione sull'articolo 1 perché le finalità sono finalità condivise, sono le stesse che pressappoco erano indicate nell'articolo 1 della legge 4 del 2009 e pongono quindi un chiaro intento a questo testo legislativo che, come diceva molto bene l'onorevole Anedda, non risolverà i problemi dell'economia sarda, non risolverà tutti i problemi dell'edilizia, ma pone alcune questioni fondamentali. Tutte le argomentazioni che sono state fatte dall'opposizione, se condividiamo appunto il fatto che le finalità sono riconosciute da tutti utili, giuste, coerenti, è un processo alle intenzioni perché noi stiamo appena iniziando a inoltrarci nell'attività emendativa di questo progetto di legge. Io credo che sia utile lavorare in Aula, discutere nel merito degli emendamenti e vedere poi alla fine, in discussione finale se abbiamo tradito queste finalità o se ne abbiamo tenuto fede. Devo dirvi che il dato politico, giusto perché è giusto anche ragionare di politica e solo di politica, è che il campo democratico accede per la prima volta nella sua storia in Sardegna ad incrementi di volumetrie, a riconoscere che quindi l'edilizia può essere favorita in quel senso, e questo è il dato politico fondamentale, mi sembra che voi state facendo la critica ad un campo democratico che non c'è più, che è cambiato anche nella ideologia di fondo. Una cosa buona di questo dibattito, e lo dico proprio convintamente da sardo e anche con orgoglio, è che finalmente invece di citare Renzi, siamo passati a Soru: Soru batte Renzi almeno 35 a 0, e questa è una buona notizia.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Demontis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEMONTIS SALVATORE (PD). Presidente, brevemente perché l'onorevole Pittalis continua a porre un quesito al quale bisognerà dare risposte. Perché è stato tolto la sicurezza strutturale da questo testo e dal titolo? Perché non c'entra niente, perché era pleonastico. Perché la sicurezza strutturale non è disciplinata da una legge edilizia, ne tantomeno si fa riferimento a qualche articolo dell'urbanistica. Sarebbe come se in un testo di ortopedia si parlasse di cardiologia. La sicurezza strutturale è disciplinata da altre leggi, dalle leggi sul calcolo del cemento armato, sull'acciaio, sulla muratura portante, ecco perché è stato tolto, perché in Commissione si è detto: "E' pleonastico". Quanto poi alla possibilità di modificare il PPR con una legge ordinaria come questa, noi siamo convinti intanto che il PPR non vada modificato, e questa legge ripristina il PPR in tutti gli articoli che poi vedremo, e comunque questa legge non può modificare il PPR, quando il Piano casa lo ha fatto il centrosinistra allora ha ritenuto che non fosse legittimo farlo, poi vedremo, ci sono dei ricorsi, capiremo che cosa sarà. Mi fa pensare però che non solo noi… Ci arriviamo all'articolo 20, ancora siamo l'articolo 1, io voglio stare sul punto. In ogni caso dicevo il fatto che non fosse legittima quella modifica non lo pensava solo il centrosinistra, lo pensavano tutti quegli imprenditori che poi di fatto non hanno attuato quelle lottizzazioni dal 2004, magari hanno provato a perfezionare sotto l'aspetto come dire della conclusione dell'iter, ma non le hanno attuate. Dopodiché io non riesco più a capire come sta andando questo dibattito. Si è detto: interverremo sugli articoli puntualmente e diremo nel merito come la pensiamo. Ma insomma siamo qua, per quattro ore stiamo parlando di semplificazione edilizia, che cosa è la semplificazione edilizia? Sono gli articoli che arrivano adesso, dal 2 al 14 mi sembra, non mi ricordo. Può essere banale secondo voi adeguare la 23 dell'85 al testo unico sull'edilizia il 380 del 2001? Ovviamente adeguato alla 133, non è che si sta prendendo il 380 del 2001 come era nel 2001 evidentemente. Può essere banale iniziare a parlare anche in Sardegna di titoli abitativi come si parla nel resto d'Italia? Cioè invece di concessione edilizia, permesso di costruire; invece di DIA che non esiste più da nessuna parte, CIA. Insomma! Poi peraltro si dice non siete originali nell'adeguare, ma che originali dobbiamo essere? Si deve recepire la normativa nazionale in maniera tale che non ci siano due leggi alle quali fare riferimento. La 23 dell'85 e il 380. Quando sarà approvata questa legge la 23 dell'85 riporterà…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Sardegna). Ma, signor Presidente, io credo che nessuno più del Presidente Pigliaru possa comprendere quello che è avvenuto, perché è un presidente che ha collaborato con l'onorevole Soru, che si è confrontato, che si è scontrato, che è andato via, che ha ritenuto di dover spezzare questo rapporto per motivi che sono presenti anche qui oggi. Colleghi, non dimentichiamo che la vecchia maggioranza del centrosinistra è caduta sulle cose che noi stiamo discutendo, non è un problema nostro, è un problema vostro, se voi avete cambiato opinione rispetto al pronunciamento fatto tanti anni fa, dopo aver mandato via Soru e non averlo accontentato, e oggi state sposando le sue teorie, non potete meravigliarvi che noi stiamo combattendo una battaglia che è una battaglia ideale, una battaglia di principio, una battaglia di valori. Qui noi abbiamo intere generazioni che sono state allevate in un fazzoletto di terra, abbiamo una cultura sarda che è quella di avere la casetta nel paese e la casetta in campagna, abbiamo una richiesta di giovani che vogliono ritornare in agricoltura, su queste cose noi ci dobbiamo misurare. Quindi non stiamo facendo filibustieri, perlomeno io, io non sto facendo filibustieri, sto battendomi perché avendo fatto il decreto che riguardava l'agro credo che quello vada conservato, è un patrimonio indelebile nella storia della Sardegna, che dopo la Sardegna ha avuto sfogo dappertutto, in tutte le Regioni italiane, e noi lo stiamo rimettendo in discussione. Qua adesso le cose che sono state dette, che ho sentito poco fa, ma le pare che ci sia differenza tra licenza edilizia, permesso edilizio, concessione… permuta di costruzione, qualcosa del genere, sono tutte le stesse cose. Se la lasciamo così la legge e non inseriamo quello, e non ci adeguiamo a niente, non cambia assolutamente niente, perché è un'autorizzazione onerosa che viene data dal Comune e che viene quantificata con le cose che tutti noi quanti conosciamo. Quindi non è lì, questa è una legge scritta, Presidente del Consiglio, scritta a più mani, anche da funzionari, perché le tecniche legislative sono diverse, si identificano bene. Perché se noi andiamo a vedere articolo per articolo i richiami che ci sono, sono convinto che se facciamo una sfida, qui nessuno sa di che cosa stiamo parlando. Tutte quelle leggi citate, a migliaia, nessuno le conosce. Non stiamo trattando una materia così, stiamo trattando l'urbanistica che per noi è fondamentale, lo diciamo tutti…

PRESIDENTE. Grazie. Non ho altri iscritti per dichiarazione di voto, quindi metto in votazione il testo dell'articolo.

PITTALIS PIETRO (FI). Voto elettronico!

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Orru' - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 52

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 31

contrari 21

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'emendamento aggiuntivo numero 302.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, passiamo agli emendamenti aggiuntivi che hanno un senso, alcuni per la verità presentati per correggere ed eliminare le lacune che il testo rappresenta, e quindi apprezzabili sotto il profilo tecnico, altri emendamenti aggiuntivi che hanno il senso proprio di sostituire completamente il testo e dare altro significato, quello cioè che riteniamo debba essere utile ma nell'interesse esclusivo, badate, di quelle migliaia e centinaia di migliaia di sardi, di operatori, amministratori comunali, che hanno, sì, questi sì, un'aspettativa dal testo che verrà esitato. E allora perché non dire subito che con questa legge intanto col Piano casa nulla ha a che vedere? Tra l'altro pare che stiate presentando qualche emendamento, o comunque la direttiva Soru sia: "Badate che se dovete inserire qualcosa per il Piano casa, questo deve essere al termine, quindi quello che lei Assessore ha pomposamente annunciato in tutti territori di un Piano casa a regime è una cosa che non esiste, non esiste nella testa di chi vi ha dettato il compitino e quindi anche su questo vi siete clamorosamente smentiti. Allora la verità è che ancora una volta vi rivolgiamo un pressante appello, chiaritevi al vostro interno le idee, io non quale sia la linea che sta prevalendo, non so perché ogni tanto ne sentiamo diverse, c'è una parte che fa propendere perché si possa ragionare in termini seri, altri invece che non vogliono assolutamente sentire alcuna ragione, allora io penso che l'intervento che abbiamo anche sentito dall'onorevole Demontis che riporta sul contenuto però non mi ha convinto perché lo dice Italia nostra che incide sulla materia ambientale

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Signor Presidente, leggendo questo emendamento mi viene voglia di dire onore al Corpo forestale della Sardegna, onore al Corpo forestale della Sardegna che ha il coraggio di censurare chi abbatte impunemente un bosco, ha il coraggio di censurare chi abbatte impunemente delle piante e degli alberi, delle essenze arboree prima ancora di aver ottenuto una autorizzazione e che non si fa quindi cogliere dalla sindrome di Stoccolma di cui purtroppo è affetta buona parte della maggioranza nei confronti del suo leader, ovviamente per fortuna è una sindrome di Stoccolma politica che però paralizza, in gessa la maggioranza e non la fa andare nella direzione che aveva preso e che avrebbe voluto prendere. Noi non abbiamo la sindrome di Stoccolma non siamo affetti da questa sindrome, così come non siamo affetti dalla sindrome di Vitangelo Mostarda, non abbiamo assolutamente crisi di identità, sappiamo bene qual è il nostro compito, sappiamo bene qual è il nostro ruolo, sappiamo bene che stiamo all'opposizione, ma stare all'opposizione non vuol dire soltanto porsi per opporsi, vuol dire anche dare un contributo per cercare di arricchire le norme, per cercare di creare all'interno dell'aula un clima collaborativo che ci porti tutti assieme, laddove possibile, a esitare una norma che vada a fare gli interessi del popolo sardo. Ecco è proprio in quest'ottica noi con questo emendamento cerchiamo di qualificare ulteriormente una norma che noi riteniamo sbagliata, profondamente sbagliata, la norma che è il paradigma, che è la cornice teleologica, ma anche la cornice argomentativa, di un articolato che noi abbiamo definito mostruoso, abbiamo detto che se Stephen king avesse fatto leggi probabilmente avrebbe fatto questa norma di cui parliamo. Ecco quindi noi diamo un contributo per meglio specificare il contenuto di questo berretto, non capello, di questo berretto, e auspichiamo che ci sia la possibilità all'interno di quest'aula di avere una convergenza al fine di dare le contenuti più chiari alla norma, di dare a questa norma quegli indirizzi che voi vi proponete perché adesso i vostri indirizzi sono cambiati ma che noi continuiamo a proporci.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Sull'ordine dei lavori, non voglio sembrare strumentale perché non lo sono assolutamente, ma se non lo vogliamo fare adesso a fine seduta lo si faccia perché sono tre morti italiani oltre i diciannove uccisi in Tunisia e non può passare indenne che atti vigliacchi come quelli che si compiono in maniera strana su dogmatismi ed ideologie non può non essere sancito come un danno per tutto il patrimonio sociale del mondo, su questo io credo che noi, come istituzione democratica, comunque sia, dobbiamo dire un no, a prescindere da come la si pensa in colori di partito o altro, non è strumentale! È ora di dire basta dogmatismo frenato, al fatto che ideologie e tologie possano colpire così profondamente l'umanità.

PRESIDENTE. Onorevole Dedoni, non c'è dubbio che siamo tutti contro ogni forma di terrorismo e di violenza, non è in discussione questo, io non ne avevo ancora conferma anche perché seguendo i lavori del Consiglio viene male, dei molti italiani che per carità cambiano relativamente la drammaticità del caso perché sono 22 morti complessivi sicuramente censiti, io non ho tutti gli elementi, ne prendo atto adesso, credo che non ci sia neanche da discutere, siamo in assoluto tutti d'accordo che non esiste nessun tipo di violenza e terrorismo che trovi nessuna giustificazione ideologica, religiosa o di altro tipo. Mi riservo magari di fare un intervento per tutti da sottoporre alla Conferenza dei Capigruppo alla ripresa dei lavori domani mattina quando avremo tutti i dati.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia" (130)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, voterò a favore dell'emendamento numero 302, è un emendamento che suggerisce vista l'approvazione dell'articolo 1, suggerisce un in più che dovrebbe comunque in qualche modo chiarire quali sono in realtà gli interventi che norma e dovrebbe normare questo disegno di legge. Si tratta di aggiungere molto semplicemente al termine del comma 2, dopo la parola "compromessi", le parole "esistenti nel territorio regionale", perché esistenti nel territorio nazionale? Perché limitiamo l'intervento solo ed esclusivamente a quelle strutture che sono già in essere e quindi già con autorizzazioni in corso. Questo perché si rende fondamentale importante nel momento in cui noi ragioniamo con quella che è la necessità di sviluppare il mondo dell'edilizia e di dare ancora attuazione a quella che è la forma di aumento e di incremento che il mondo edilizio ha avuto negli anni precedenti grazie al Piano casa, se no altrimenti mi viene da pensare, è questo credo che sia anche un aspetto normale dell'essere umano, cioè quello di dimenticare, dimentica cos'è successo negli anni passati che ci ricasca, allora per evitare di ricascarci ricordiamoci che tanto tempo fa in legislature passate fu pensata la famosa tassa di lusso e oggi invece ci sentiamo di proporre dal centrosinistra tassa di sbarco più tassa di soggiorno, più metteteci i costi di trasporto e i nostri turisti se ne vanno da un'altra parte, lo stesso vale per chi deve fare investimenti in Sardegna nel mondo dell'edilizia, continuiamo ad aggiungere caos e poi qui non ci verrà più nessuno e sarà solo il deserto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FASOLINO GIUSEPPE (FI). Grazie Presidente, mi dispiace, il nostro Capogruppo, onorevole Pittalis, è chiaro che chi sta dettando la linea di questa maggioranza, lei ha ancora qualche dubbio, le ancora ci dice no guardate che forse non sarà così invece purtroppo è chiaro, lo vediamo da quello che oggi stiamo andando ad approvare. Tornando invece al discorso dell'onorevole Arbau che ogni volta che interviene lo rinomino perché fa degli interventi veramente interessanti, va sempre a colpire nel centro. Devo dire che è vero il discorso dell'apertura del centrosinistra è più un discorso anche nazionale, un PD più aperto, un PD diverso sicuramente rispetto a quello che potevano essere i DS, rispetto a quello che poteva essere il centrosinistra qualche anno fa, dovuto probabilmente anche grazie al grande momento dell'attuale Presidente del consiglio che l'ha un po' aperto come partito. Però, un PD che lo è a livello nazionale e che invece, a livello regionale, è un PD che torna indietro e che forse è peggiore rispetto a quello che era qualche anno fa. Perché questo? Perché si appiattisce su una visione ideologica che vede l'edilizia, purtroppo, non come stava dicendo lei, ma vede l'edilizia come un problema ideologico. E l'approccio che diceva lei dovrebbe essere l'approccio più giusto, ma non lo vediamo in questa legge. Cioè noi non possiamo pensare che si possa vedere un approccio diverso, un'apertura da parte del centrosinistra all'edilizia quando vediamo un aumento volumetrico nelle zone B del 20 percento, però con un massimo di 25 metri quadri. Questa è l'apertura l'edilizia? Questa è una finta apertura l'edilizia, sarebbe opportuno che il centrosinistra, il PD davvero fosse un partito moderno come lo è diventato a livello nazionale, sarebbe opportuno per i sardi, sarebbe opportuno per i nostri territori che realmente stanno soffrendo e che hanno bisogno di un partito così aperto, invece che un partito che vuole schiacciare, che vuole schiacciare anche il pensiero di chi come voi si sta…

(Intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Io vorrei fare mio il ragionamento che ha fatto il collega Fasolino, intanto premetto che voterò a favore dell'emendamento numero 302, perché io credo che su questa materia dovremmo un po' svestirci di questa contrapposizione frontale che si sta verificando e che vi sta portando a irrigidirvi su posizioni che francamente credo che in molti di voi neanche condividano. Vorrei formulare l'auspicio che possiamo trovare, durante i lavori d'Aula la possibilità di confrontarci, perlomeno sulle cose più macroscopiche, perché badate alla base di questa discussione c'è veramente la preoccupazione che possiamo creare un danno enorme, premesso che come abbiamo detto mille volte in quest'Aula nessuno ha in animo di attentare né al paesaggio, né a niente ci mancherebbe altro. Introduciamo vincoli, purché siano vincoli di buon senso e purché tendano realmente a tutelare il paesaggio, ma preoccupiamoci di introdurre, del pari, norme che siano chiare e concretamente applicabili e che non si trasformino in una finzione tale per cui poi si fa finta di autorizzare determinati interventi, ma contestualmente si introducono tanti e tali di quei meccanismi inibitori che di fatto tutto è destinato a restare lettera morta. Per cui, colleghi, io questa prima giornata sta andando un po' così, io spero che nel proseguo della discussione possa prevalere il buon senso e possiamo trovare un momento per prendere una per una le norme, perlomeno le norme più critiche, e cercare di riscriverle in maniera da renderle veramente presentabili e applicabili nella maniera più proficua rispetto agli obiettivi che il Consiglio si prefigge.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Io credo che questo emendamento, nelle parole che vengono aggiunte in particolare il concetto di esistenti, abbia un fortissimo significato simbolico. Si è detto e abbiamo condiviso che è stato consumato troppo territorio; si è detto e si è condiviso che troppo territorio è stato abbandonato. Quindi, credo che sia tutt'altro che superfluo e che sia tutt'altro che ripetitivo indicare che sono giunte le parole esistenti nel territorio regionale, perché il doppiopesismo, che ha caratterizzato l'aspetto duale dell'autore di questa norma, il predicare una cosa nella veste pubblica e praticarne viceversa un'altra nella veste privata; il naturale per carità legittimo, la legittima propensione a praticare quella che è la propria professione, quindi quello di uomo d'affari di successo, renda necessario, onde evitare che in futuro l'oligarchia di cui abbiamo già parlato interpreti queste norme in modo che magari un rudere, un edificio in cattive condizioni però magari non collocato in una zona appetibile, magari non a ridosso del mare, magari non a ridosso di luoghi di pregio possa invece essere messo da questa norma sullo stesso piano di un investimento, di una iniziativa legittima di sviluppo anche imprenditoriale da parte di chi, con l'altra parte di sé, fa il censore del bene pubblico. Devo essere sincero mi ha un po' agitato, io mi ero abituato al silenzio dei colleghi della maggioranza, l'intervento del collega Demontis mi ha messo un po' in allarme, mi ha fatto capire che probabilmente il suo era un contributo importante alla stesura di questo testo, essendo lui da me stimato l'ideologo della famosa conferenza dei direttori generali della regione, della quale ancora non ho nessun riscontro, non oso immaginare quale contributo abbia dato a questa norma.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az). Dall'analisi dell'articolo 1 si passa un po' all'analisi dell'evoluzione del PD in una direzione piuttosto che in un'altra e da una lettura veloce dell'emendamento qualcuno pensava che fosse un emendamento in difesa della Sicilia, perché delle volte con questa legge non si volesse andare anche oltre i confini della Regione, esistenti nel territorio regionale. Credo che abbia un'importanza e una valenza invece diversa, sappiamo bene che questa è una legge regionale della Sardegna, però l'esistente, naturalmente fotografa una situazione, dà un limite a questa legge, dà un'identificazione fisica anche a quello che si intende fare. Più in generale, nei confronti degli emendamenti aggiuntivi c'è la possibilità che la maggioranza, senza nulla togliere al corpo del suo provvedimento normativo, senza intaccare niente quello che poi è l'efficacia del provvedimento normativo, possa accogliere emendamenti che in qualche maniera vanno a migliorare, che vanno integrare, che vanno a definire con più precisione qual è la sfera di influenza della norma che si va e che si sta discutendo e che si andrà a votare fra poco. Per cui, per quanto riguarda l'emendamento numero 302 annuncio il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Vedo che abbiamo in definitiva due momenti di confronto e non di discussione: uno avviene in quest'Aula, l'altro avviene attraverso tablet e telefonini attraverso i quali continuano ad arrivare le agenzie, sulle quali evidentemente la Giunta si sta ben confrontando. In definitiva, è esautorata l'Aula da una franca e alta discussione e da qualche altra parte i funzionari dell'ufficio su input probabilmente di Nosferatu sempre che aleggia come un'ombra incombente su questo luogo danno informazioni ai giornalisti che poi confezionano articoli che vengono via via inviati. E alcune informazioni che arrivano per esempio sono sui temi del turismo sui quali incidentalmente ci dovremo occupare puntualmente nel momento e nella giusta occasione. Addirittura si iniziano a individuare anche i percorsi attraverso i quali la legge dovrebbe dare e iniziare a consentire le sue agevolazioni, ma quali agevolazioni, si parla addirittura con un calcolo applicato non so con quale tabella né matematica né attraverso consultazioni sul territorio parla di una cinquantina di opere che potrebbero accedere a questo tipo di attività. Ma se solo nella città di Alghero ci sono oltre 350 attività ricettive come è pensabile che si possano individuare solamente 50 strutture ricettive che possano accedere a questo tipo di attività e come mai fanno anche un calcolo totalmente sballato degli alberghi sardi e li citano con numeri vicino agli 850 quando hanno superato dal 2010 la soglia dei 900. Insomma sono tutte informazioni che sono disarticolate perché la richiesta che faceva stamattina Confcommercio Federalberghi non era casuale, non parlava di un manipolo di imprenditori parlava di una filiera assolutamente produttiva che reclamava e necessitava di attenzioni mica parlava di una cinquantina di orgogliosi capitani di industria e di che industria, l'industria del turismo. Quindi si provava a parare attività comunicative che non hanno nulla a che vedere con la realtà il problema vero è questo. Quindi noi andiamo a confrontarci praticamente urlando al vento mentre da altre parti stanno concertando e cercando di seguire di mettere dei rammendi, delle pezze che non vanno bene, ogni tipo di discussione deve ritornare dentro questa aula e le proposte che faceva il collega Cossa sono certamente condivisibili perché dobbiamo arrivare a una forma di confronto sui temi che sono di vitale importanza anche ai fini della buona riuscita della legge e non possiamo lasciarli certamente né alle attività comunicative né alle agenzie di stampa che sembrerebbero…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Nell'annunciare il voto favorevole all'emendamento io vorrei un po' sgomberare il campo da qualche spirito. Io non sono convinto, colleghi, che qui su questa proposta di legge, su questa norma ci sia la mano del governatore, dell'allora governatore, l'europarlamentare Soru, no. Questo noi non possiamo consentire ai colleghi della maggioranza di potersi riparare con il parafulmine Soru, perché lui non è più in questa aula, lui ha professato e ha affermato all'interno del loro corpo intermedio che non può rinunciare alla linea dei trecento metri e questo comunque, colleghi è un discorso accettabile, è una posizione politica rispettabile non condivisibile ma affermata dal segretario del più grande partito della Sardegna. Noi qui dobbiamo discutere sul progetto che è invece presentato dal presidente Pigliaru che a me ricorda, colleghi, a me non ha portato fortuna, io un giorno un po' goliardicamente affissi ai muri del mio paese un manifesto che andava contro il mio sindaco che recitava: silenzio il sindaco dorme. E questo atteggiamento di torpore che si crea intorno ai sardi, alla Regione ci fa perdere di vista l'obiettivo politico perché, attenzione, colleghi, noi dobbiamo tenere alta la guardia, nella nostra attività come ha ben detto il collega Marco Tedde, dobbiamo nel rispetto del ruolo fare un'opposizione ferma, fare una opposizione responsabile ed è per questo che noi vi chiediamo di unirvi al dibattito, no al parafulmine Soru, il centro dell'obiettivo deve essere il Governo regionale e questa legge che a noi non piace e che cercheremo di cambiare da qui alla fine dell'approvazione finale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO LUIGI (PD). È vero a voi non piace questa legge e a noi non ci è piaciuta e ve lo abbiamo anche dimostrato in cinque anni quella che avete fatto voi cinque anni fa che ha tenuto impegnato questo Consiglio regionale per almeno 12 mesi complessivamente, non è che pensate che noi vi consentiremo di parlare di piano casa per altri 12 mesi, non va bene, non pretendeteci di approvare noi quella pessima legge che avete fatto voi, abbiamo recuperato qualcosa che era recuperabile e lo stiamo mettendo in discussione, non crediamo che sia questa la soluzione al rilancio dell'economia dell'Isola e lo diciamo molto serenamente. E se voi ci volete tenere inchiodati 15-20 giorni a discutere inutilmente di quattro cose che possiamo passare in due giorni, fammi dare i miei giudizi poi dai i tuoi. Io credo che sia una discussione inutile quella che stiamo facendo e se stiamo perdendo tempo la responsabilità è solo vostra, sono poche cose quelle che noi stiamo prevedendo, carissimi colleghi dell'opposizione, siete stati un giorno intero a dire cose che non condividevamo non è che se le dico io ne viene qualcosa di mal di pancia, scusate…

(Proteste dai banchi dell'opposizione)

PRESIDENTE. Per cortesia, onorevole Lotto.

LOTTO LUIGI (PD). Onorevole Pittalis, non potete pensare che il centrosinistra porti avanti la legge che avete fatto voi lo scorso anno, non è pensabile, non è credibile, il popolo sardo ci ha votato per altro, noi non abbiamo …

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, onorevole Locci, onorevole Pittalis, onorevole Locci, grazie.

(Proteste dai banchi dell'opposizione)

PRESIDENTE. Io credo che abbiamo sentito di tutto e di più stasera, mi pare che chiunque qua dentro abbia diritto di dire la sua, di essere ascoltato come siete stati ascoltati voi fino a questo momento. Quindi vi invito a stare tranquilli e a lasciare finire l'intervento dell'onorevole Lotto dopo di che se qualcuno vuole replicare siamo qui. Onorevole Lotto… Può procedere, prego.

LOTTO LUIGI (PD). Posso procedere? Lo faccio solo per ringraziare il Presidente che ha voluto salvaguardare le prerogative di un consigliere di maggioranza che ha osato contestare le tesi dell'opposizione.

(Proteste dai banchi dell'opposizione)

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis e onorevole Lotto non approfittate del fatto che sono senza voce.

(Proteste dai banchi dell'opposizione)

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Luigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Grazie Presidente, siamo in Quaresima quindi cerchiamo di ricondurre anche il nostro linguaggio a un periodo sacro come quello della Quaresima. Per esprimere… Io aspetto, non ho fretta, dobbiamo fare la notte qui quindi, non ho fretta, continuate. Per esprimere il voto favorevole all'emendamento numero 302 perché in questo momento la battuta del collega Cocco, io prendo in parola il collega Cocco, perché… Scusa non capisco, anche perché stai telefonando… potrebbe essere anche questa l'occasione per dare un segnale, per cercare di stemperare il rapporto che si è creato anche tra maggioranza e minoranza, d'altronde questo emendamento non costa nulla, non ci sono soldi in gioco, non ci sono finanziamenti, non fa arricchire nessuno, non crea nuove volumetrie. Quindi potrebbe essere questa l'occasione per contraddistinguere e per dimostrare che la vostra maggioranza di sinistra, estrema sinistra, perché parlare di centro mi sembra veramente un'esagerazione, potrebbe in questa occasione dimostrare che c'è un'apertura, che siamo qui per cercare di migliorare questa legge anche con alcuni termini che non stravolgono sicuramente la legge, ma che contribuiscono ad arricchire la legge. Continuano ad arrivarci, Presidente, delle note stampa, il presidente Tiana della Legambiente chiede un incontro ai Capigruppo, io chiederei a questo punto, domani mattina, prima dell'inizio dei lavori di incontrare Legambiente; continuano a chiedere incontri Italia Nostra, continuano ad arrivare le note dell'ANCE, della Confcommercio. Cari colleghi, l'edilizia e lo sviluppo dell'edilizia non è né di destra né di sinistra, lo sviluppo appartiene a tutti quanti, a tutta la popolazione, a tutti i sardi. Il consumo del suolo, bene, il consumo del suolo, io l'ho già detto qualche mese fa in quest'aula, quotidianamente…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonello Peru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PERU ANTONELLO (FI). Sentire in quest'aula, e me ne dispiace, dall'amico e consigliere Lotto che è un dibattito inutile è un'offesa sicuramente ai cittadini sardi. Dagli interventi dei miei colleghi abbiamo sentito aperture di contributo, aperture per dare spunto a migliorare questa legge che tanti avete detto che non ha assolutamente colore politico l'urbanistica, ma dopo che si sente dire quello che il consigliere Lotto ha sostenuto, ci viene da riflettere, perché io sono convinto che la maggioranza ha il diritto e dovere di proporre, ha il diritto e dovere di pianificare, ma anche il diritto e dovere di sentire e di fare in modo che chi è eletto come voi da questi banchi possa contribuire a migliorare questo testo legislativo. Non mi sembra che ci sia assolutamente un'apertura, non mi sembra assolutamente che chi da qui da qualche ora discute lo faccia per inchiodare la maggioranza, lo fa per il bene dei sardi. Allora, non è inutile, consigliere Lotto, perché lei ha detto e ha ribadito in maniera molto marcata e molto chiara che voi non volete il Piano casa. Ma noi non vi stiamo chiedendo il Piano casa, il Piano casa è quello strumento che stanno chiedendo i sardi, quel Piano casa lo stanno chiedendo le associazioni, quel Piano casa lo stanno chiedendo quelle 40 mila concessioni edilizie che hanno dato un indotto importante, e se non ci fosse quello ci sarebbe 1 miliardo in meno di indotto nel settore dell'edilizia. Non lo stiamo chiedendo noi, lo hanno chiesto in Commissione gli ordini professionali, lo hanno chiesto in Commissione i cittadini sardi che hanno votato sia noi che voi. Quindi, noi stiamo traducendo in maniera forte, stiamo producendo la volontà dei sardi dicendovi questo, non è assolutamente un capriccio, stiamo traducendo quello che i sardi ci chiedono. Quindi lei che dice che è una discussione, un dibattito inutile, è una grande offesa in quest'aula, un'offesa per i sardi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Io dovrei dire all'amico onorevole Luigi Lotto che mi sembra che abbia esuberato anche lui…

SABATINI FRANCESCO (PD). Lei si sente offeso.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Io non mi offendo, manco poco poco. Io volevo dire solo una cosa con molta tranquillità, tanto non mi confondo, se qualcuno lo pensa sa bene che non mi confondo. Volevo solo dire questo, io, il mio Gruppo, ma sono convinto tutto il centrodestra, non difende e non vuole difendere il Piano casa. Chiaro? Luigi, non lo vuole difendere, ma non vuole che sia sostituito da una specie di Piano casa che è aberrante, mi hai capito dov'è il problema? Se fossimo intelligenti e fossimo più sereni tanto da poter fare un ragionamento serio, non spinti dal Suslov di turno che vuole fare l'ideologo, per forza volendo fare la bagarre per la bagarre, troveremmo sicuramente punti d'accordo nel dare una risposta positiva. E ti debbo dire una cosa, i Riformatori, vorrei che ti ricordassi, sul Piano casa per alcuni aspetti hanno votato anche contro, eravamo molto più liberi anche di voi come Gruppo a decidere sì o no e non a chiuderci in posizioni strane per cui siamo tutti d'accordo anche se non siamo d'accordo. Non siete anime libere, questa è la verità, prima considerazione. Seconda considerazione, noi volevamo che ci fosse veramente la legge sull'urbanistica, che non è avvenuta, e ce ne dispiace, ce ne dispiace ancora, ma voi vi state comportando peggio perché avevate tutte le opportunità di giocare un ruolo diverso e non lo state giocando nel dare una legge seria, non cose che vengono calate dall'alto. Su questo io ho problemi a ragionare con i personaggi che sono nascosti e che vogliono dire per forza la loro anche in sottocommissioni cambiando le cose, o arriviamo a dire pane al pane e a nominare anche coloro i quali sono così. Onorevole Demontis, bisogna avere un po' di apertura mentale, chiaro? Siccome io non ne ho di posizioni simili, bisogna che ne troviamo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (PD). Io sono d'accordo col collega Pietro Pittalis che non è tempo perso, e vi chiedo scusa a nome di Luigi Lotto perché ha esagerato nei toni. Caro Cossa, a me non mi autorizza nessuno, aveva difficoltà mio padre a darmi ordini, quindi figurati. Io credo che un'ora di dibattito su questo emendamento di così fondamentale sostanza per la vita dei sardi e per il futuro della Sardegna meriti da parte della maggioranza una risposta seria e concreta. Ecco perché io propongo alla maggioranza di votare questo emendamento modificando il parere contrario della Commissione, perché in Consiglio regionale normalmente si discute di leggi che hanno valenza nazionale, valenza europea e invece questa ha competenza solo ed esclusivamente per il territorio regionale. La Giunta e la Commissione si erano dimenticate di scriverlo. Quindi siamo d'accordo e voteremo questo emendamento perché finalmente in un'ora di discussione avete fatto gli interessi dei sardi. Grazie.

PRESIDENTE. Poiché non ho altri iscritti a parlare, metto in votazione l'emendamento numero 302.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 302.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Arbau, Comandini, Forma e Orru' hanno votato a favore e che il consigliere Ganau si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Fasolino - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Cherchi Augusto - Manca Pier Mario - Usula.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda - Tatti.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 54

votanti 51

astenuti 3

maggioranza 26

favorevoli 48

contrari 3

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'emendamento numero 29.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Io credo che quanto appena successo porti un clima diverso all'interno di questa Assemblea. Il fatto che il collega Lotto si sia svegliato di soprassalto indica che il momento che stiamo vivendo richiede un attimo di serenità, e ho colto, oltre che la disponibilità, anche il fatto che il collega Solinas non aveva inteso bene quanto c'era scritto nell'emendamento, visto ciò che ha sottolineato nel suo intervento. Se dovesse essere necessario, prendiamoci un momento per riflettere.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia" (130)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az). Ovviamente sarà un voto favorevole, visto che sono il presentatore di quest'emendamento, magari se riusciamo prima di un'ora… questo è un emendamento neutro, cioè, non è un emendamento che chiede soldi, chiede stravolgimenti, è un emendamento di una semplicità disarmante, perché basta viaggiare nei nostri comuni, entrare nei centri storici e trovare quello che spesso troviamo: case diroccate, ruderi invasi da topi, invasi da sporcizia. Non si riesce, i comuni non riescono a darci un taglio, cioè a riuscire a tamponare questa situazione. Questo è un emendamento con il quale si prevede che, dietro proposta dell'Assessore competente, si possa istituire un capitolo nella finanziaria per finanziare studi e progetti di recupero urbano ai comuni, quindi non è un qualcosa che in questo momento stravolge, ma da una possibilità all'Assessore competente di poter finanziare, di poter prevedere questo capitolo di spesa per consentire ai comuni di elaborare studi e progetti per il recupero, come si legge all'inizio, dei centri urbani, che presentino un forte degrado architettonico, ambientale e di precarietà sanitaria. Quindi, è un emendamento aggiuntivo che comunque non ha assolutamente controindicazioni rispetto a quello che si è detto finora e rispetto alle finalità della norma. Quindi voto favorevole con l'invito a votarlo.

PRESIDENTE. Onorevole Carta, l'emendamento non ha la copertura finanziaria indicata, quindi o indica la copertura finanziaria, o non è ammissibile. Deve quantificare e indicare la provenienza.

Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

ERRIU CHRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Il contenuto è ovviamente apprezzato e apprezzabile, faccio presente, però, che già la legge numero 19 prevede programmi di riqualificazione estesi, come quelli a cui si fa riferimento qua, un capitolo esiste già nel bilancio della Regione, ed è già finanziato ricordo con 20 milioni nel triennio nel bilancio di quest'anno. In più faccio presente che vi è un emendamento di Giunta all'articolo 28 bis che prevede programmi integrati di riordino urbano, che intende proprio intervenire nella riqualificazione attraverso programmi integrati di iniziativa pubblica o privata, con interventi di riqualificazione e sostituzione edilizia, modifica di destinazione d'uso e immobili anche con incremento volumetrico dedicato, quindi siamo in presenza sia di disponibilità economiche, come ho detto 20 milioni nel triennio attraverso il fondo di cui all'articolo 19, sia attraverso un altro strumento legato ai Piani di riqualificazione delle periferie, di cui molto sta facendo il Senatore Architetto Piano, Renzo Piano, nel cui solco intende inserirsi l'emendamento di cui all'articolo 28 bis.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az). Mi fa piacere essere in linea, perché questo sicuramente è un problema senza colore e senza partigianeria, quindi io chiederei, se è possibile, spostare la discussione di quest'emendamento all'articolo 28 bis.

PRESIDENTE. È spostato all'articolo 28 bis. Convoco una Conferenza dei Capigruppo per programmare i lavori.

(La seduta, sospesa alle ore 20 e 16, viene ripresa alle ore 20 e 29.)

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta, Comunico l'esito della Conferenza dei Capigruppo. Il Consiglio è convocato domani mattina alle ore 10, proseguirà i lavori fino alle ore 14, poi il pomeriggio dalle 16 alle 20. Venerdì il Consiglio è convocato dalle 10 alle 14, sempre con all'ordine del giorno il disegno di legge numero 130, poi, di pomeriggio, dalle ore 16 l'incontro con la Presidente della Camera Boldrini. La seduta è tolta, il Consiglio è convocato domani alle ore 10.

La seduta è tolta alle ore 21 e 30.