Seduta n.341 del 02/08/2012 

CCCXLI SEDUTA

(POMERIDIANA)

Giovedì 2 agosto 2012

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 17 e 01.

DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 27 giugno 2012 (333), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Gian Franco Bardanzellu, Pietro Cocco, Giovanni Mariani, Francesco Mula, Sergio Obinu e Antioco Porcu hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 2 agosto 2012.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Constatate le numerose assenze dei consiglieri sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 02, viene ripresa alle ore 17 e 27.)

Continuazione della discussione della mozione Amadu - Sanjust - Ben Amara - Sechi - Lunesu - Contu Mariano Ignazio - Meloni Marco - Espa - Biancareddu - Bruno - Cossa - Cuccu - Dedoni - Locci - Manca - Obinu - Rodin - Tocco - Zuncheddu sulla formulazione di un ordine del giorno voto al Parlamento per garantire adeguati livelli di tutela della lingua sarda in sede di ratifica della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie (così come previsto dall'articolo 51 dello Statuto sardo (196) e approvazione di ordine del giorno)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione della mozione numero 196.

Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.

MILIA (U.D.C.-FLI), Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Presidente, colleghi, la mozione, primo firmatario l'onorevole Amadu, arriva in un momento importante per l'argomento che tratta. Sappiamo che in questa nostra isola le priorità sono tante e di grande complessità, però questo Consiglio ritengo possa occuparsi, a grandi passi, di una materia di cui molto si parla e sulla quale magari non abbiamo fatto tutto ciò che sarebbe stato possibile mettere in campo muovendoci tutti assieme in una direzione, facendo fronte unico e rivendicando diritti che, certamente, hanno avuto il Partito Sardo d'Azione come alfiere, ma sono diritti che il popolo sardo richiede, e richiede a gran voce; sono diritti che il Governo molte volte ci nega nonostante siano stati, in qualche maniera, codificati da leggi nazionali.

Chi vi parla, riguardo alla scuola, poi parliamo della lingua, ha una doppia lesione; infatti sono stato obbligato a scrivere con la mano destra e sono mancino, mi è stato impedito di parlare in sassarese, e il nostro dialetto è inquadrato, insieme ad altri dialetti, nella variegata moltitudine della lingua sarda insieme all'altra lingua, il catalano, riconosciuta per legge, cioè dalla legge numero 482/1999.

Parlare, sì, ma anche fare. Il nostro bilancio prevede qualche centinaia di migliaia di euro in più rispetto a quello che la "482" eroga a tutela di tutte le lingue minoritarie in Italia. Noi abbiamo 1 milione e 900 mila euro a disposizione. Questo Consiglio, in questi anni, ha deciso di occuparsi sostanzialmente di ciò che riguarda la lingua sarda e la cultura sarda, ma la "482", che nel 2001 godeva di buona salute avendo fondi pari a 10 milioni di euro, in questo momento ha 1 milione e 800 mila euro. Per farvi capire, cari colleghi, la Provincia autonoma di Bolzano investe più di 30 milioni di euro per la tutela della minoranza di lingua tedesca; e con ciò credo che si possa fare certamente una summa rispetto agli argomenti in campo.

E allora la mozione trova, come abbiamo già sentito in quest'Aula, l'azione convinta della maggioranza, di questo Assessore, che ha sensibilizzato i parlamentari. Parlamentari che, per la verità, al di là di un momento evidentemente di distrazione iniziale si sono impegnati a fare un fronte unico per emendare il testo. E ieri la risoluzione, a cui l'onorevole Steri ha fatto cenno, relatore l'onorevole Mereu, ha già dato un primo segnale rispetto a una dimenticanza del Governo italiano che, magari, aveva già accolto emendamenti a favore di Rom e di altre minoranze che transitano in Italia dimenticandosi di sardi e friulani che, invece, vogliono avere a pieno titolo quanto previsto dalla legge numero 482 le cui disposizioni hanno, in qualche maniera, spianato una strada che poi non è mai stata aperta completamente: cioè siamo rimasti sull'uscio della scuola o sull'uscio della Rai.

Voi sapete che la Rai, soprattutto Rai 3, in Sardegna in questo momento ha un rapporto fervido con il mio Assessorato; finora i programmi in lingua sarda e sulla cultura sarda erano collocati in orari poco fruibili e in ogni caso i contenuti non erano discussi nonostante le due convenzioni che impegnano circa 400 mila euro delle nostre risorse a favore della Rai. Il Governo, anche a seguito di una sentenza della Corte costituzionale del 2009, ha messo mano finalmente alla ratifica della convenzione quadro, però già nel 2012 ha messo le mani avanti sostenendo che si trattava di una formalità.

Riconoscere le dodici lingue minoritarie, dando a tutte pari diritti, evidentemente comporta una spendita di risorse che il Governo in questo momento non vuole mettere in campo; pertanto l'atteggiamento dello Stato è un po' ipocrita perché da un lato, per non incorrere in sanzioni europee, fa finta di preoccuparsi delle minoranze e dall'altro lato, invece, in fase di applicazione vieta alla Sardegna di legiferare in materia, in primo luogo nell'ambito scolastico, con la scusa del difendere la sacrosanta autonomia delle istituzioni scolastiche.

Il Consiglio regionale ha intelligentemente approvato la legge numero 3 nel 2009, quella legge ha fatto sì che (per fortuna non è stata impugnata) noi riuscissimo a far entrare la lingua sarda nelle scuole con dei progetti mirati e con risorse esclusivamente della Regione autonoma della Sardegna. Più di novanta scuole hanno usufruito di questa legge e ogni anno altre istituzioni scolastiche chiedono di poter partecipare a questi progetti.

Ora, che cosa sollecita la mozione? La mozione va incontro alle nostre istanze, va incontro a quello che la legge numero 482 aveva sancito, se la Carta europea venisse attuata realmente, nel momento in cui il Parlamento la dovesse ratificare, il Governo sarà chiamato a garantire almeno una copertura minima rispetto a tutto quello che fino a oggi non ci ha garantito, cioè la protezione minima di lingue regionali minoritarie da garantire prioritariamente, pena le sanzioni europee. Noi chiediamo scuola, pubblica amministrazione, media e Rai; le stesse cose che la mozione, primo firmatario l'onorevole Amadu, in qualche maniera vuole che si ottengano.

Noi attraverso il supporto dell'ufficio della lingua sarda, allocato nel mio Assessorato, stiamo mettendo in campo una iniziativa. Mi si consenta, a questo proposito, un suggerimento, anche alla Presidente del Consiglio regionale; tenendo conto delle istanze avanzate dai banchi dell'Aula nel dibattito odierno, in attesa che lo stesso Consiglio regionale si doti di un ufficio della lingua sarda, non sarebbe male, poiché le istanze vanno non solo dichiarate ma anche perseguite con i fatti, che l'ufficio della lingua sarda dell'Assessorato della pubblica istruzione si metta a disposizione di questo Consiglio regionale nell'attività di traduzione e altro.

Stavamo parlando del documento approvato dall'Unione europea. La Carta europea prevede una serie di livelli di protezione e garanzie per la lingua lasciando poi liberi gli Stati di scegliere il grado di tutela nei diversi settori dell'amministrazione pubblica, dell'istruzione, della giustizia, dell'economia e della sanità. Quindi va da sé che per assicurare l'istruzione nella lingua minoritaria, o assicurare una parte rilevante di istruzione nella relativa lingua occorre che lo Stato scelga un livello di protezione non basso. Il massimo sarebbe avere un livello di protezione altissimo, noi non lo chiediamo, ma chiediamo che lo Stato si pronunci; se lo Stato non si pronunciasse e noi rimanessimo, come ho già detto, sull'uscio della scuola o sull'uscio della RAI vorrebbe dire che anche la "482" in questo momento non ci dà nessuna risposta.

La Giunta, attraverso le sue delibere, sta portando avanti delle azioni; il nostro Governo regionale si è impegnato nei confronti del Ministero delle Regioni perché la "482" venga "amministrata" interamente nei nostri uffici. E' stato chiesto che il Presidente non ratifichi il trattato perché non ratificando il trattato rimane aperta la possibilità di avere una norma d'attuazione più favorevole.

Le successive azioni poste in essere dall'Assessorato con i parlamentari, così come il raccordo che stiamo tenendo con la Regione Friuli Venezia Giulia, credo siano di stimolo e vadano incontro a una riforma, sicuramente in meglio, della Carta che in questo momento, così come è stata esitata dalla Commissione affari esteri, non ci soddisfa minimamente.

Mi preme però dire una cosa chiara al Consiglio regionale. Credo che questa Assemblea sia la prima, e oggi l'abbiamo detto, a dover "trattare il sardo in lingua", per cui le risorse stanziate nel piano triennale 2010-2013 in questo momento non sono sufficienti, torno quindi a quello che ho detto in premessa. Il Consiglio regionale è stato sensibile in quest'ultima finanziaria rifinanziando gli sportelli linguistici, falcidiati dalla mannaia del Governo nazionale, e questo è stato già un grande passo avanti, però non basta. Non basta perché le risorse per il progetto esistente e per il progetto che si vuole portare avanti (mi pare da destra a sinistra da quest'Aula) non sono sufficienti.

Concludo, e parlo della spending review. Direi che non è importantissima la norma, nella sua sostanza, perché noi non abbiamo utilizzato la problematica relativa alle minoranze linguistiche nel dimensionamento scolastico agevolato. Abbiamo tutelato le scuole dell'isola con altre modalità. In ogni caso credo che sia strumentale, e lo dico a gran voce, che settori dell'isola e della scuola che hanno osteggiato da sempre l'ingresso della lingua sarda nella scuola, nella pubblica istruzione oggi vogliano usare questo grimaldello inattuabile, inutilizzabile, per salvare qualche posto, magari a favore di qualche dirigente che poi farà la guerra alla lingua sarda.

Crediamo che sia più importante pensare ed essere paladini del bilinguismo a tutto tondo, non a momenti e a seconda delle convenienze e appunto delle evenienze perché il decreto del Ministro dell'economia che taglia i posti, che taglia le autonomie, è stato un fulmine a ciel sereno per tutti. Siamo riusciti a conservare bene l'autonomia della scuola senza nemmeno utilizzare, figuriamoci, l'elenco dei comuni montani del Ministero che, per noi, è più ampio rispetto a quello regionale.

Crediamo che la battaglia sulla lingua debba essere fatta in maniera seria e completa, in Parlamento relativamente agli emendamenti al disegno di legge di ratifica della Carta europea delle lingue minoritarie, in Consiglio con risorse adeguate per continuare quei progetti che in questo momento stanno dando frutti importanti. Lo stiamo facendo anche con risorse regionali aggiuntive, lo stiamo facendo con le risorse della scuola che stiamo dedicando all'insegnamento della lingua sarda, sardo veicolare; crediamo che questo Consiglio abbia lodevolmente presentato questa mozione che la Giunta sposa, che la Giunta approva e che porterà assolutamente avanti in tutte le sedi.

PRESIDENTE. Poiché nessuno dei presentatori ha domandato di replicare, dichiaro chiusa la discussione.

La mozione è stata trasformata nell'ordine del giorno numero 1.

Metto in votazione l'ordine del giorno numero 1. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Noi ovviamente voteremo a favore. Ci preme ringraziare l'onorevole Steri per le comunicazioni che ci ha dato, piacevoli, riprese dall'onorevole Milia, e cioè che c'è un'attenzione dei deputati sul tema, ma ribadiamo un concetto generale. Contestualmente alla risoluzione della Commissione consiliare, in cui era presente l'onorevole Mereu, nella Commissione affari costituzionali, il relatore del disegno di legge, l'onorevole Mantini dell'U.D.C., richiamava con chiarezza che gli unici emendamenti presentati al testo base riguardavano le minoranze Rom e Sinti. Non vi è alcun emendamento (e il termine per la presentazione degli emendamenti è scaduto) sulla lingua sarda; in un'altra sede, poi, un esponente dello stesso partito dell'onorevole Steri non si preoccupa di ricordare il sardo.

Questo che cosa significa? Significa che ciò che volevamo dire stamattina è che la forza dei sardi, quando si disperde e si diluisce in partiti che hanno altri interessi, diventa una debolezza. Noi votiamo con convinzione la risoluzione della seconda Commissione ma continuiamo a dire che, alle prossime elezioni politiche, bisogna candidarsi sotto insegne che nei loro programmi pongano, con chiarezza, l'interesse nazionale dei sardi al primo posto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Planetta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PLANETTA (P.S.d'Az.). Io mi rivolgo a tutti i colleghi del Consiglio regionale, ma più che per parlare, per un agire in futuro che dovrebbe porre seriamente attenzione al problema della lingua, una raccomandazione seria per poter portare avanti da oggi in futuro una politica linguistica seria. E' per questo che tutti noi abbiamo bisogno di metterci d'accordo per finanziare i progetti che riguardano la nostra lingua sarda. E non solo la lingua. Ma tutti noi dobbiamo avere attenzione per quanto riguarda il discorso della nostra identità che, faccio l'esempio del settore dell'artigianato, sta sparendo. In finanziaria è stato destinato poco a questo settore: un settore rappresentativo della nostra identità.

Quindi io raccomando a tutti noi di concentrarci sulla nostra identità, sulla nostra cultura, sulla nostra tradizione e sulla nostra storia perché siamo prima di tutto sardi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Gruppo Misto). Visto che stamattina abbiamo sentito il sardo nelle sue varianti e non ci facciamo mancare niente io esprimo l'ultimo concetto per dare l'assenso a questa iniziativa col "tant dolç i suau" català de l'Alguer llegint el punt cinc de la mociò ("così dolce e morbido" catalano di Alghero, leggendo il quinto punto della mozione).

"Vist que l'objectiu de la Carta europea és aquell de promoure i protegir les llengues regionals o minoritàries històricament arrelades i de preservar-ne l'existència a través de mesures especifìques de part dei paisos membres de la Uniò europea considerant que "la diversitat linguistica constitueix un dels elements més preciosos del patrimoni cultural europeu"". E questo significa, lo abbiamo detto stamattina e va ribadito, non dimentichiamolo, che noi non accettiamo che si applichi la definizione di "lingua di minoranza" alla lingua sarda.

La lingua sarda è lingua di una comunità che non è minore o maggiore a nessuno, è la lingua dei sardi e come tale deve essere trattata. Su questo punto pertanto dobbiamo ritornare, e mi auguro quanto prima, per sostenerlo con determinazione. Ben venga l'idea che anche in Consiglio regionale possa costituirsi un ufficio della lingua sarda; e credo sia importante, come ho proposto nelle Commissioni riunite, ricorderà bene il collega Amadu, presentare le mozioni nella lingua sarda e nella lingua catalana, oltre che in italiano, anzi come prima lingua la lingua sarda e la lingua catalana, perché sulle lingue si può ragionare e disquisire, però le lingue è importante soprattutto parlarle, per dar loro dignità, e metterle in comunicazione con le diverse varianti e parlate. La lingua sarda, però, si difende concretamente utilizzandola in Consiglio e in ogni contesto all'interno delle istituzioni.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Sardegna è già Domani). Presidente, io voterò a favore dell'ordine del giorno, ma nel corso della replica dell'Assessore mi è sorto qualche dubbio. Ha fatto cenno a quanto altre regioni e province autonome stanziano per la difesa della lingua del loro territorio, e anche la Sardegna fa la sua parte, tant'è che ha ricordato che vengono stanziate delle risorse aggiuntive rispetto alle risorse nazionali e comunitarie.

Ora io vorrei segnalare all'Assessore che, come sempre, i peggiori nemici della Sardegna sono i sardi, i sardi che non riescono a tutelare la propria lingua, al di là delle iniziative del Parlamento e di quant'altro, dato che anche lo studio, la conservazione e divulgazione della lingua sarda sono entrati in quel mercato degli incarichi e delle clientele che caratterizza tutta l'azione di autonomia che noi dovremmo gestire.

Il riferimento specifico, Assessore (lo faccio così, ma è in fase di preparazione una interrogazione in merito), attiene alla funzione svolta dalla provincia di Nuoro. Attraverso diverse sentenze del Tar si sono scelti arbitrariamente gli operatori per gli "Sportelli della lingua sarda", sentenze che poi hanno portato ad aggirare la legge e le sue stesse determinazioni, le sue stesse circolari, parlo dell'Assessorato, fino a incaricare l'istituto Bellieni di Sassari della gestione degli Sportelli.

In questo modo gli operatori che devono svolgere tale funzione agli Sportelli non vengono selezionati attraverso dei bandi pubblici, così come determinato dalle stesse delibere di Giunta, dalla stessa legge numero 482, ma con le solite assunzioni clientelari che portano gente senza titoli (è richiesta la laurea magistrale per la gestione degli Sportelli) a gestire i 78 mila euro stanziati anche dalla Regione, e che non hanno portato a nessun tipo di tutela o di divulgazione della lingua sarda. Questa è un'altra delle azioni che noi portiamo avanti in modo irresponsabile nella gestione della nostra autonomia. La pregherei di prendere visione di quei progetti e di intervenire quanto prima. Le comunicherò un ricco elenco di determine, delibere e sentenze che possono riguardarla.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Secondo Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE SECONDO (I.d.V.). Amos intesu faeddare medas limbas diversas chi sunu poi fizzas de una limba sola e de unu populu solu, in tottus sos sensos. Ispero che su votu de oe servada abberu a chie nos rappresentada in sue Roma a mantenere arta sa dignidade de una terra e de sa zente sua. So de accordu cun su Assessore e voto su ordine de custa die.

(Abbiamo sentito parlare diverse lingue che sono figlie di una sola lingua e di un solo popolo in tutti i sensi. Spero che il voto di oggi serva davvero a chi ci rappresenta a Roma affinché sia tenuta alta la dignità di una terra e della sua gente. Sono d'accordo con l'Assessore e voto a favore dell'ordine del giorno).

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI (Riformatori Sardi). Presidente, votiamo convinti questo ordine del giorno, perché la dignità della lingua è la dignità di un popolo. Ma vorrei precisare che quando si parla di sovranità, la sovranità va esercitata tutti i sensi. Abbiamo la possibilità, o avevamo sino a ieri la possibilità, di utilizzare il 20 per cento del tempo scolastico a favore della lingua sarda, questa possibilità non è stata mai utilizzata appieno.

Allora bisogna esercitare la sovranità dicendo che il dirigente scolastico è funzionale all'Assessorato della pubblica istruzione, così come diverse sentenze hanno stabilito, e dicendo che occorre preordinare che ci sia il tempo giusto per insegnare storia, cultura, identità attraverso la lingua sarda nelle scuole della Sardegna. Questo è già un atto di sovranità.

Inoltre ho detto sempre che dà un senso di respiro culturale quando si va in qualche capitale europea e si trovano le scritte bilingui, per esempio a Barcellona c'è la doppia dizione in castigliano e in catalano. Non sarebbe male che il benvenuto nella nostra isola fosse dato in due lingue ben chiare e precise. Quella sarda andrebbe standardizzata e normata, solo per la scrittura, lo sappiamo bene, poi ognuno parli la variante che meglio ritiene e che ha usato sino a oggi. Ma è certo che la dignità della lingua sarda deve essere recuperata completamente, sottolineando che quando uno arriva in Sardegna sa che arriva in un posto dove c'è una Nazione senza Stato, dove c'è una popolazione che ha dignità, per cui arriva in un mondo che va rispettato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Gruppo Misto). Dobbiamo tristemente prendere atto che sul fronte dell'attuazione concreta del bilinguismo perfetto scontiamo un forte ritardo storico che fa colpevolmente il gioco di chi vuole far retrocedere, limitare e possibilmente eliminare i diritti e le nostre rivendicazioni culturali, politiche, sociali ed economiche. Il Parlamento sardo, oggi, ricusando l'ignobile sentenza della Cassazione, deve impegnarsi finalmente a sostenere le ragioni della mozione ribadendo la richiesta di un bilinguismo perfetto, sottolineando l'importanza della sua attuazione in tutti gli uffici pubblici, nelle scuole di ogni ordine e grado, e promuovendo all'interno della comunicazione mediatica l'uso della nostra lingua in ogni sua variante.

Non possiamo più permettere che la nostra lingua sia "tagliata". Tagliare la lingua significa annientare la nostra identità. I processi coloniali hanno sempre e dappertutto applicato questo principio, e noi dobbiamo assolutamente interrompere questi processi di dipendenza. Quindi chiediamo e facciamo tutto il possibile perché il popolo sardo recuperi la sua cultura all'interno delle istituzioni scolastiche, l'insegnamento della storia, perché quando si cancella la storia e la cultura di un popolo significa impoverirlo, renderlo più fragile, per poi meglio aggredirlo. Il taglio della lingua fa parte proprio di questo processo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Felice Contu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CONTU FELICE (U.D.C.-FLI). Presidente e colleghi, io che sono il decano del Consiglio non posso che congratularmi per questo dibattito, però vorrei ricordare a me stesso che la battaglia per la lingua è una battaglia antica. Io parlerò in italiano anche se parlo benissimo il sardo; parlerò in italiano perché qualche volta ho l'impressione che parlare il sardo sporadicamente in quest'Assemblea diventi più un fatto folcloristico, che non un atto di fede.

Allora,una lingua scompare se la popolazione non considera un dovere insegnarla ai propri figli. Quindi mi chiedo, che cosa sta capitando? Per esempio, nella mia famiglia io parlo benissimo il sardo, mia moglie lo capisce ma non lo parla, mia figlia non lo parla e non lo capisce. Però se io alla mia nipotina di sei anni insegno parole in sardo, questa bambina le apprende, perché è facile per i piccoli apprendere la lingua se noi gliela insegniamo. Allora chiedo se, per non far scomparire il sardo, servano non degli uffici, ma dei genitori che insegnino ai propri bambini il sardo, perché il sardo ha veramente dignità di lingua.

Non voglio ricordare ai colleghi che noi non apparteniamo neppure al gruppo delle lingue neolatine di cui fa parte l'italiano, noi apparteniamo, sì, al neolatino, ma al gruppo delle lingue romanze di cui fanno parte il sardo, il valacco, il moldavo e il ladino. La nostra lingua è studiata a Zurigo; sulla lingua sarda il primo libro è stato scritto dal Wagner, uno studioso tedesco, prima ancora che noi sardi ci rendessimo conto dell'importanza della nostra lingua.

Ma non può essere un fatto propagandistico, non può essere un fatto burocratico, la lingua scomparirà se noi non insegneremo ai nostri bambini a parlare in lingua sarda! Se io che parlo il sardo non dirò a mio figlio una frase in sardo ma gliela dirò in italiano, la lingua è destinata a scomparire. Io nel 1980 ho proposto al Parlamento italiano il primo disegno di legge…

PRESIDENTE. Onorevole Contu, il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MILIA (U.D.C.-FLI), Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.Esprimo il voto a favore a nome della Giunta e assicuro l'onorevole Capelli che sul caso Nuoro siamo già pronti a rispondere e io mi auguro di poter rispondere a brevissimo termine anche sugli altri accertamenti. Mi si consenta inoltre di formulare una proposta alla gentile Presidente del Consiglio alla quale chiedo, per essere conseguenti rispetto a questo dibattito, che tutto il materiale che in questo Consiglio è disponibile in lingua italiana venga messo a disposizione anche in lingua sarda.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Milia, anche per il suggerimento.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cappellacci, Daniele Cocco, Francesco Meloni e Marco Meloni hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappellacci - Cocco Daniele - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 69

votanti 69

astenuti 0

maggioranza 35

favorevoli 69

(Il Consiglio approva).

Comunico che il consigliere Obinu è rientrato dal congedo.

Comunicazioni del Presidente della Regione ai sensi dell'articolo 121 del Regolamento

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca comunicazioni del Presidente della Regione ai sensi dell'articolo 121 del Regolamento.

Ha facoltà di parlare il Presidente della Regione.

CAPPELLACCI (P.d.L), Presidente della Regione. La motivazione della richiesta è legata a un fatto, sopravvenuto, riguardante i collegamenti marittimi con le isole minori. In queste ore abbiamo ricevuto una comunicazione dal Governo che in ragione della procedura di privatizzazione ancora in corso e non conclusa, e la lettera parte per effetto della conclusione della procedura di privatizzazione legata alla Tirrenia, comunica che verranno sospesi i trasferimenti relativi ai contributi che sostengono quelle linee in continuità territoriale sulle isole minori.

La procedura della privatizzazione ovviamente è in corso, noi contiamo a breve di poter pubblicare il bando ma per poter evitare che, nelle more di questa procedura, si fermino i collegamenti con le isole minori è necessario un passaggio legislativo. Questa, evidentemente, è materia della Conferenza dei Presidenti di Gruppo; quindi io chiedo che possa essere convocata una Conferenza per poter valutare questa possibilità.

Ho ritenuto giusto e corretto dare comunque una comunicazione all'Assemblea perché le conseguenze sarebbero molto gravi e, pertanto, volevo che ci fosse massima chiarezza rispetto al problema e, naturalmente, appellarmi alla sensibilità e al senso di responsabilità di tutta l'Assemblea, come sto facendo, perché si possa arrivare a una soluzione; perché si arrivi a questa soluzione, ma sarà la Conferenza dei Presidenti di Gruppo a valutarlo, si dovrebbe promuovere in serata la discussione di una proposta di legge.

PRESIDENTE. Presidente, avendo già sentito i Presidenti di Gruppo, sospendo la seduta per dare la possibilità ai Gruppi di esaminare la proposta di legge al fine di potersi esprimere.

(La seduta, sospesa alle ore 18 e 01, viene ripresa alle ore 18 e 24.)

PRESIDENTE. La Conferenza dei Presidenti di Gruppo ha deciso l'iscrizione immediata all'ordine del giorno, in base all'articolo 102 del Regolamento, delle proposte di legge numero 410 e 409.

Discussione e approvazione, ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento, della proposta di legge Pittalis - Steri - Dedoni - Sanna Giacomo - Diana Mario: "Disposizioni urgenti in

materia di Trasporti". (410)

PRESIDENTE. E' all'ordine del giorno la proposta di legge numero 410.

Dichiaro aperta la discussione generale. Ha facoltà di parlare l'Assessore dei trasporti.

SOLINAS Christian (P.S.d'Az.), Assessore dei trasporti. La Giunta non intende intervenire.

PRESIDENTE. Ricordo che i consiglieri che intendono parlare devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Io non utilizzerò tutto il tempo a disposizione. Questa proposta di legge affronta due problemi reali, ed è per questo motivo che in Conferenza dei Capigruppo abbiamo acconsentito a che venisse affrontata con questa procedura. Ovviamente, il fatto che i problemi ci siano, e che sia anche necessario che la Giunta se ne faccia carico, avanzando una proposta al Consiglio per affrontarli e risolverli, non ci esime dal dover mettere in evidenza che, comunque, il fatto che se ne parli oggi, a seguito dei provvedimenti del Governo, dimostra che la situazione sino adesso è stata gestita in maniera che, almeno consentiteci di dirlo, non condividiamo e che giudichiamo alquanto pasticciata.

La questione Saremar era già affrontata nell'articolo 6 del disegno di legge numero 346; noi, durante la discussione in Commissione, votammo contro quell'articolo perché si faceva riferimento alla costituenda Società flotta sarda; articolo che di fatto, seppur con alcune modifiche ovvie, viene richiamato e questa leggina rappresenta, relativamente all'articolo 1, lo stralcio di quell'articolo 6 senza il riferimento alla costituenda flotta sarda.

Così come viene posto adesso l'articolo di legge non fa altro che affrontare un problema che persiste da molto tempo ma, non essendo stato fino a oggi risolto, ha posto il Governo nella condizione di dover tagliare i fondi per imporre alla Regione di fare ciò che si era impegnata a fare da tanto tempo. La proposta di legge non può non essere approvata questa sera, pone un problema di cui si devono giustamente fare carico la Giunta e la maggioranza, pone un problema al comma 3 dell'articolo 1 dove, di fatto, si prevede di risanare eventuali deficit che dovessero emergere dalla chiusura della sperimentazione, che è ancora in corso, relativamente al collegamento della Sardegna con gli altri porti dell'Isola.

È una sperimentazione di cui la Giunta si assume per intero la responsabilità, quindi anche quella dei risultati economici. Capisco però che se si vuole mettere sul mercato la società Saremar, deve essere messa sul mercato nelle condizioni economiche che consentano questo passo. Per cui, bene fa a questo punto la Giunta ad assumersi le sue responsabilità e chiedere a questo Consiglio di creare le condizioni legislative affinché si possa procedere in questa direzione.

Noi non possiamo, ovviamente, votare a favore di questa proposta di legge, abbiamo con responsabilità acconsentito a che si discutesse sulla base dell'articolo 102, ci asterremo perché riteniamo che comunque il problema deve essere affrontato e devono essere create le condizioni affinché la Giunta faccia, riguardo a questo tema, il suo dovere. E mi piace richiamare il fatto che sta facendo il suo dovere nel privatizzare una società e che nel disegno di legge numero 346 erano presenti un mare di contraddizioni grossissime, perché mentre è in corso di privatizzazione la nostra società si propone la costruzione di un'altra. Però, avremo occasione, se un giorno affronteremo quel tema, di riparlarne.

Oggi concentriamo l'attenzione sulla questione Saremar, bene fa la Giunta a creare le condizioni affinché il collegamento con le isole minori della Sardegna non sia interrotto e continui a essere garantito. È un nostro dovere. Già questo servizio non è reso al meglio e da La Maddalena più di una volta hanno richiesto un miglioramento della situazione, per cui non possiamo per colpa della Giunta e del Consiglio regionale far soffrire ulteriormente le popolazioni di queste isole.

Relativamente, invece all'articolo 2, anche su quella vicenda ci sono stati diversi pronunciamenti da parte del Consiglio, l'ultimo nella legge del 30 giugno 2011, numero 12, nella quale vennero messe a disposizione dei tre aeroporti delle somme che, alla data di oggi, non sono ancora disponibili; e questo fatto, chiaramente, sta creando delle grossissime difficoltà di chiusura dei bilanci delle società di gestione degli aeroporti interessate. È una questione delicatissima che la Giunta ha fatto bene ad affrontare, seppure con gravissimo ritardo, e attraverso una interlocuzione con l'Unione europea che io reputo insufficiente, se ha portato a questo risultato.

Anche su questo punto ci asterremo perché riteniamo che la Giunta non possa che assumersi la responsabilità di creare le condizioni affinché questi denari, che già da tempo dovevano arrivare a queste società, vengano erogati, e si creino le condizioni affinché nessuna di queste società porti i libri in tribunale, cosa che accadrebbe qualora questi stanziamenti non venissero forniti. Ecco perché, ribadisco e concludo, abbiamo accettato che questa sera si parlasse del problema, e perché ci asterremo sull'intera proposta di legge.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, intervengo, soprattutto e brevemente, sull'articolo 2. L'Assessore non è intervenuto sulla proposta di legge, io invece ritengo che si debba entrare nel merito perché stiamo parlando, come ha detto il collega Lotto, degli aeroporti sardi. Stiamo parlando di una materia intricata, nella quale in questi tre anni non si sono fatti grossi passi avanti. In particolare, ci riferiamo ai contributi cosiddetti co-marketing che sono stati oggetto di attenzione, con diverse modalità, da parte della Regione, dagli anni 2000 fino a oggi, e che hanno sostenuto un'attività importante: quella dei voli low-cost in Sardegna.

Ricordiamo, in proposito, l'intervento di questo Consiglio regionale, attraverso la legge numero 10 del 2010, con la quale si intendeva finalmente regolare la materia. Precedentemente gli interventi effettuati dalla Regione, in particolare dalla Presidenza della Regione, sui fondi relativi alla pubblicità istituzionale e, successivamente, attraverso l'agenzia Sardegna Promozione sono stati in qualche modo bloccati, o comunque non c'è stata una erogazione di risorse continua e sistematica agli aeroporti sardi.

Questo ha comportato (non solo questo, ma anche questo), una continua ricapitalizzazione, in particolare, della società di gestione dell'aeroporto di Alghero; e sappiamo tutti che ci sono indagini da parte della Commissione europea per presunti aiuti di Stato sulla gestione del co-marketing sino al 2007, e ora le indagini, così come la stessa Unione europea ha comunicato a mezzo stampa a fine giugno, sono state estese anche ai periodi successivi.

Assessore, come lei ben sa, si cerca di capire soprattutto quale tipo di sovvenzione garantisce lo Stato, dicono loro, la Regione, diciamo noi, se questa sovvenzione ricade tra gli aiuti di Stato, se ci sono accordi tra la società di gestione e i vettori che possano comunque portare a conclusioni che mettano in dubbio le condizioni di mercato. Mi pare di poter dire che l'intervento successivo che abbiamo previsto nella legge numero 12 del 2011, non abbia sino a oggi, ancora una volta, chiarito i termini della questione.

Oggi ci ritorniamo, ci ritorniamo alla vigilia dell'approvazione di un bilancio, per quanto riguarda la Sogeaal che mi pare in estremo ritardo; ci ritorniamo con le stesse modalità della legge numero 12 del 2011, semplicemente estendendo i termini; ci ritorniamo, Assessore (anche se lei ha ritenuto di non dover intervenire finora), se lo autorizziamo così come è (e questo lo dico avendo davanti a me il comma 32 dell'articolo 4 della legge numero 12 e, soprattutto, il comma 33 dello stesso articolo), utilizzando lo stesso meccanismo del servizio di interesse economico generale, così come dice il comma 33 dell'articolo 4 della legge numero 12; noi sappiamo invece che le direttive, le linee guida comunitarie ci dicono che dobbiamo seguire il principio dell'investitore nell'economia di mercato. E credo che questa sarà anche la soluzione che voi porterete avanti, mi auguro, in Commissione europea, per sanare il passato e per garantirci un futuro.

Probabilmente bisognerà presentare un emendamento al comma 33 dello stesso articolo 4 della legge numero 12, perché bisogna cambiare regime, perché altrimenti siamo una contraddizione vivente, e quindi bisogna ribadire con forza che agiamo secondo il principio dell'investitore nell'economia di mercato. E lo possiamo dimostrare benissimo considerando i dati, per esempio, riguardanti Alghero che ci dicono che dal 2006 al 2011 sono transitati 4 milioni e mezzo di passeggeri, con un investimento da parte della Regione di circa 40 milioni nel periodo complessivo e con un ritorno invece per il territorio di circa 500 milioni di euro.

Sono dati che dimostrano che possiamo perseguire la strada dell'investitore nell'economia di mercato per il traffico generato, per un interesse che riguarda lo sviluppo economico di un territorio. Credo, però, per essere in linea anche con la difesa che la Regione e lo Stato devono fare dell'attività svolta negli anni passati, che occorra modificare non solo l'estensione temporale ma anche il meccanismo con il quale cerchiamo di aiutare le società di gestione aeroportuale, così come ci chiede la stessa Commissione europea e così come lo Stato italiano ha ribadito recentemente. Per cui ritorneremo su questo nella fase successiva e, probabilmente, sarà opportuno presentare un emendamento in questo senso.

PRESIDENTE. Onorevole Bruno, ricordo che gli emendamenti devono essere presentati prima della votazione sul passaggio all'esame degli articoli.

E' iscritto a parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.

CAMPUS (Sardegna è già Domani). Non entrerò nel merito dei diversi commi dell'articolo 1, che pure suscitano qualche perplessità, però voglio sollevare un problema su cui chiedo dei chiarimenti, in merito all'articolo 2 che, come è stato detto nell'intervento dell'onorevole Lotto, ci fa ritenere assolutamente giustificata e forse un tantino in emergenza la proposta di legge portata ora in Consiglio.

Noi parliamo infatti di garantire con fondi regionali il mantenimento dei livelli essenziali di servizio pubblico indispensabile ad assicurare la continuità territoriale marittima nei collegamenti tra la Sardegna e le isole di La Maddalena e di San Pietro (e mi va benissimo); però il Regno di Corsica e di Sardegna sotto il dominio degli aragonesi è finito intorno al 1400 e ho difficoltà a comprendere come riusciremo a sostenere un eventuale contenzioso che potrebbe nascere, anzi che quasi sicuramente nascerà, con altri operatori nel dire che giustifichiamo un nostro intervento di Stato, tra virgolette, quindi un intervento pubblico, per mantenere un collegamento tra due Stati stranieri, cioè tra la Sardegna, che fa parte comunque al momento della Repubblica italiana, e la Corsica, che fa parte al momento della Repubblica francese.

Posto che negli anni Trenta si gridava "Vogliamo, Nizza, Corsica, Savoia e Tunisia!", per carità sono pronto a scendere di nuovo in piazza, non c'ero in quegli anni ma lo farei volentieri, però, al di là delle battute e degli scherzi, vorrei essere rassicurato sul fatto che non stiamo facendo qualcosa che poi possa essere, magari, causa di blocco di tutto il provvedimento di legge, compreso quell'articolo 2 su cui invece, come ho detto prima, esiste una assoluta emergenza.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dei trasporti.

SOLINAS CHRISTIAN (P.S.d'Az.), Assessore dei trasporti. Brevissimamente rassicuro il collega Campus, innanzitutto. Nel testo in esame si dice "ove lo Stato cessi la corresponsione degli oneri di servizio pubblico", e noi siamo portati a ritenere che con l'approvazione della norma sulla privatizzazione dell'intero capitale azionario si possa ripristinare il normale flusso di risorse tra Stato e Regione in ordine alla continuità territoriale verso le isole minori e verso la Corsica.

Da dove deriva il rapporto con la Corsica? C'è una linea tra Santa Teresa di Gallura e Bonifacio che è parte integrante della Convenzione di servizio pubblico stipulata nel 1991 tra lo Stato e la Saremar; questa Convenzione è stata oggetto di indagine approfondita da parte della Commissione europea che si è conclusa nel 2004 con una certificazione di regolarità sulla base della internazionalizzazione dei rapporti tra le regioni europee. Vedremo quindi di uniformarci anche a tutti i dettami di quel pronunciamento nella stipula, eventuale, del contratto di servizio che io mi auguro non sia necessario perché, come dicevo prima, la pubblicazione della gara per la privatizzazione dovrebbe ripristinare il corretto rapporto finanziario con lo Stato.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, chiedo una breve sospensione.

PRESIDENTE. Poiché non vi sono opposizioni, sospendo la seduta

(La seduta, sospesa alle ore 18 e 41, viene ripresa alle ore 18 52.)

PRESIDENTE. Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (Sardegna è già Domani). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del passaggio all'esame degli articoli della proposta di legge numero 410.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cappellacci e Francesco Meloni hanno votato a favore e che il consigliere Daniele Cocco si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Manca - Maninchedda - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Meloni Marco - Moriconi - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 67

votanti 46

astenuti 21

maggioranza 24

favorevoli 46

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Articolo 1

Privatizzazione della Sardegna regionale
marittima (Saremar) Spa

1. Entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge la Regione provvede alla pubblicazione delle procedure di gara ad evidenza pubblica e non discriminatorie per la privatizzazione dell'intero capitale azionario della Saremar Spa.

2. Nelle more dell'espletamento della gara di cui al presente articolo, e comunque con decorrenza dal 1° agosto 2012, ove lo Stato cessi la corresponsione degli oneri di servizio pubblico previsti nella Convenzione in data 17 ottobre 1991 e successive proroghe, relativa ai collegamenti tra la Sardegna e le Isole di La Maddalena, San Pietro e Corsica, la Regione garantisce comunque, facendosi carico dei relativi oneri, il mantenimento dei livelli essenziali di servizio pubblico ivi previsti ed indispensabili ad assicurare la continuità territoriale marittima mediante affidamento alla Saremar Spa di un apposito contratto di servizio pubblico, i cui effetti cessano contestualmente al completamento delle procedure di cessione del compendio aziendale, da attivarsi entro e non oltre sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge.

3. Al fine di coprire l'eventuale disavanzo derivante dalla sperimentazione dei collegamenti marittimi eserciti dalla Saremar Spa in regime di contabilità separata per garantire la continuità territoriale marittima della Sardegna verso la Penisola italiana è autorizzata la relativa spesa sulle disponibilità recate in conto dell'UPB S07.06.001.

4. Nel bilancio della Regione per l'anno 2012 sono introdotte le seguenti variazioni:

in diminuzione

UPB S08.01.002
Fondo per nuovi oneri legislativi di parte corrente

2012 euro 10.000.000

mediante pari riduzione della riserva di cui alla voce 1) della tabella A allegata alla legge regionale 15 marzo 2012, n. 6 (legge finanziaria 2012);

in aumento

UPB S07.06.001
Trasporto pubblico locale

2012 euro 10.000.000

5. Gli oneri derivanti dall'applicazione della presente norma gravano sulla UPB S07.06.001 del bilancio della Regione per l'anno 2012.)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (Sardegna è già Domani). Presidente, chiedo la votazione per parti dell'articolo 1; una votazione per i commi 1 e 2, una seconda votazione per i commi 4 e 5 e infine il comma 5.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA Giampaolo (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale con procedimento elettronico dell'articolo 1, commi 1 e 2.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Murgioni ha votato a favore e che i consiglieri Barracciu e Corda si sono astenuti.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Manca - Maninchedda - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Meloni Marco - Moriconi - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 68

votanti 47

astenuti 21

maggioranza 24

favorevoli 47

(Il Consiglio approva).

Metto ora in votazione i commi 3 e 4 dell'articolo 1.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (Sardegna è già Domani). Presidente, al di là del merito, anzi proprio sul merito perché nel testo si dice "al fine di coprire l'eventuale disavanzo"; evidentemente questo disavanzo non è ancora certo, dovrà essere accertato, però inserire in un articolato una simile disposizione normativa, credo si possa prestare a interpretazioni che potrebbero anche portare a impugnare la legge. Inviterei la Giunta eventualmente o a predisporre una formulazione diversa o a rinviare il tutto a un eventuale assestamento di bilancio.

Io capisco la ratio di questa norma; è chiaro che, se si procede a un bando, così come si deve procedere, e così come abbiamo chiesto come Gruppo per privatizzare l'intero capitale azionario, non si può mettere in bando una parte della società che non abbia i libri contabili in ordine, per essere chiari. Però, o la Giunta ci dice a quanto ammonta questo eventuale disavanzo oppure il Gruppo di "Sardegna è già domani" si asterrà su questi due commi.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1, commi 3 e 4.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Cappai - Cappellacci - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Capelli - Cossa - Cugusi - Diana Mario - Mulas - Sabatini - Salis - Sechi - Uras - Vargiu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 68

votanti 56

astenuti 12

maggioranza 29

favorevoli 39

contrari 17

(Il Consiglio approva).

Il comma 5 non lo mettiamo in votazione perché è ricompreso nel comma 4 dove si indica l'UPB in aumento, quindi è una inutile ripetizione.

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:

Articolo 2

Modifiche e integrazioni all'articolo 4 della legge regionale 30 giugno 2011, n. 12

1. All'articolo 4 della legge regionale 30 giugno 2011, n. 12 (Disposizioni nei vari settori di intervento), sono apportate le seguenti modifiche ed integrazioni:

1) a) nel comma 32 dopo le parole "da sostenere per il programma dell'anno 2011" sono aggiunte le seguenti: "2012 e 2013"; dopo le parole "presso la SFIRS Spa" sono inserite le seguenti: "al cui rimborso si provvede entro il termine massimo di mesi sei dalla conclusione dei programmi di attività per l'anno 2013";

b) nel comma 33 dopo le parole "connesso alle spese sostenute per l'anno 2010" sono aggiunte le seguenti: "e 2011, nonché per quelle da sostenersi negli anni 2012 e 2013"; dopo le parole "predisposti e avviati per il 2010 e per il 2011" sono aggiunte le seguenti: "nonché da avviarsi per gli anni 2012 e 2013".).

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Molto brevemente, Presidente, noi stiamo approvando sostanzialmente, come dicevo, una norma che estende il periodo di operatività dell'articolo 4 della legge numero 12 del 2011, consentendo in particolare all'aeroporto di Alghero di poter definire e probabilmente approvare il bilancio. Riteniamo però che su questa materia occorra chiarezza, occorra reintervenire perché la preoccupazione di incorrere negli interventi della Direzione generale di concorrenza della Commissione europea è forte.

Bisogna intervenire, come dicevo poco fa probabilmente non è questa la sede, ma bisognerà farlo nelle prossime settimane per modificare soprattutto il regime di aiuti che devono, appunto, riguardare il principio dell'investitore in economia di mercato.

Ritengo anche che occorrerà intervenire complessivamente per verificare se quanto previsto dalla legge numero 10 del 2010, compresa l'osservanza del programma di riassetto di gestione in particolare della società di gestione dell'aeroporto di Alghero, ha trovato effettivamente corrispondenza in questi anni. Capire, al concludersi del primo quadriennio di operatività (come sta avvenendo), che deve sancire, lo stabilisce la norma, almeno il pareggio di bilancio per poter proseguire nella gestione totale dell'aeroporto, pena la revoca della concessione da parte dell'ENAC, se effettivamente quanto previsto dalla norma si sta attuando.

Lo vogliamo capire tenendo conto del ruolo che esercita la Regione in particolare nell'aeroporto di Alghero che sappiamo essere totalmente, tra le quote SFIRS e quelle della Regione, al cento per cento, appunto, di proprietà regionale. Verificare, in definitiva, se il nostro intervento ci consente, così come prescrive la legge numero 10, di riportare in pareggio il bilancio e di poter procedere anche con una privatizzazione parziale dello stesso scalo.

Questo mi sembra l'ennesimo provvedimento tampone della Giunta regionale che cerca di porre rimedio a un pasticcio complessivo che in questi anni è stato portato avanti in questa materia. In questo senso io credo che il Partito Democratico responsabilmente farà la propria parte astenendosi, ma certamente non può giustificare un'azione politica che dal nostro punto di vista è totalmente inefficace e pasticciata.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 2. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA Giampaolo (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Stochino - Tocco - Vargiu.

Risponde no il consigliere: Steri.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Bruno - Capelli - Cocco Daniele - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 68

votanti 43

astenuti 25

maggioranza 22

favorevoli 42

contrari 1

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 3.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:

Articolo 3

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS)..)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 3, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 410.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Cappai - Cappellacci - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Bruno - Campus - Capelli - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 68

votanti 41

astenuti 27

maggioranza 21

favorevoli 41

(Il Consiglio approva).

Discussione e approvazione, ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento, della proposta di legge Steri - Pittalis - Diana Giampaolo - Uras - Diana Mario - Salis: "Disposizioni di modifica del comma 7 dell'articolo 3 della legge regionale 15 marzo 2012, n. 6

(legge finanziaria 2012), e disposizioni urgenti relative all'ENAS". (409)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge numero 409.

Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha facoltà di parlare il consigliere Steri, relatore.

STERI (U.D.C.-FLI), relatore. Presidente, la legge si compone di tre articoli. Il primo articolo riguarda la possibilità di reintrodurre il pagamento delle missioni al Corpo forestale dello Stato e al personale dell'ENAS. Questa norma non ha un carattere generale, ma si applica ad alcune attività in coerenza con la norma statale che proibisce le missioni ma ne consente lo svolgimento e il pagamento, per esempio, ai Vigili del fuoco, al Corpo forestale dello Stato.

Per quanto riguarda il Corpo forestale dello Stato la norma in discussione è del tutto coerente con la norma nazionale, vista anche la grande similitudine che esiste tra Corpo forestale statale e Corpo forestale regionale, oggi confermata anche dalla recente sentenza numero 212/2012 della Corte costituzionale che ha fatto salva la norma della legge regionale numero 16 del 2011 che affermava questo principio.

Ora per quanto riguarda il Corpo forestale dello Stato è evidente che, per assicurare lo svolgimento di tutta l'attività antincendi, è necessario l'invio in missione del personale; ugualmente per quanto riguarda l'ENAS la norma ha avuto cura, per rimanere nei limiti della norma statale, di precisare le ipotesi in cui può essere pagata la missione, per cui si parla degli interventi di emergenza sulle dighe che sono disseminate in tutto il territorio regionale. Quindi una norma che mira a eliminare una distorsione e richiede l'urgenza visto che la stagione antincendi è in corso. Questa norma è una modifica del comma 7 dell'articolo 3 dell'ultima legge finanziaria.

L'articolo 2, invece, prende in considerazione solo ed esclusivamente la posizione dell'ENAS, mirando a garantire il mantenimento delle risorse idriche strategiche nei bacini; il primo comma prevede pertanto che, quando siamo in presenza di concessioni idriche essenziali per il servizio, queste debbano essere intestate al gestore del servizio idrico integrato, ossia all'ENAS. Per quanto riguarda invece le altre ipotesi di concessione, al di fuori di questo caso, è confermato che le stesse debbano essere assegnate in regime di concorrenza.

Le disposizioni contenute nel secondo comma dell'articolo 2 mirano anche a ridurre i forti costi che l'ENAS affronta per la fornitura di energia elettrica. Quindi, è previsto che, previa deliberazione della Giunta regionale, su proposta degli Assessori dell'ambiente e dei lavori pubblici, presso le dighe possa essere autorizzata la realizzazione di centrali eoliche esclusivamente per autoproduzione.

Come voi tutti sapete, l'ENAS nasce con legge regionale dalla trasformazione dell'Ente autonomo del Flumendosa, e nella legge istitutiva si prevedeva che l'ENAS dovesse funzionare senza la possibilità di ricevere alcun contributo da parte della Regione sarda. Questo è sempre avvenuto con delle eccezioni, in cui sono stati erogati dei contributi non tanto per coprire dei deficit propri della gestione dell'ente, quanto per coprire i buchi nel bilancio dell'ente creati da altri organismi.

E' nota la controversia, annosa, che vi è stata negli anni scorsi col Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale, che ha richiesto l'erogazione di decine di miliardi per coprire il disavanzo. Quindi, si ritiene che con la costruzione delle centrali eoliche possa esserci approvvigionamento di energia elettrica senza necessità di ricorrere alle forniture dell'ENEL; di conseguenza vi sarà una riduzione dei costi di funzionamento dell'ente, evitando di ricorrere all'altrimenti necessario aumento del prezzo dell'acqua.

Il terzo comma, sempre dell'articolo 2, è un tasto dolente, perché in questo momento l'ente non è in grado neanche di pagare gli stipendi ai dipendenti, in quanto vanta nei confronti di altri enti pubblici facenti parte dell'apparato regionale ingenti crediti. In particolare basta ricordare la situazione debitoria di Abbanoa: 50 milioni di euro; Abbanoa deve 50 milioni di euro che l'ENAS non può, per evidenti motivi di opportunità, porre in riscossione coattiva. In questa situazione, l'ente è stato autorizzato (la disposizione è contenuta nel quarto comma) a fare ricorso all'anticipazione bancaria per una somma non superiore ai due terzi dei crediti vantati nei confronti dei soggetti pubblici.

L'articolo 3 è l'entrata in vigore. Preciso che la norma non comporta nessun costo, perché per quanto riguarda il pagamento delle missioni si fa fronte con gli ordinari stanziamenti di bilancio, mentre il secondo comma non prevede alcun onere finanziario. Rimando comunque alla relazione, dove è stata molto più puntualmente e diffusamente spiegata laratio sottostante a ogni disposizione normativa prevista nel provvedimento di legge.

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare dichiaro chiusa la discussione generale. Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Articolo 1

Modifiche al comma 7 dell'articolo 3 della legge regionale n. 6 del 2012

1. Dopo il comma 7 dell'articolo3 della legge regionale 15 marzo 2012, n. 6 (legge finanziaria 2012) è aggiunto seguente:
"7 bis. Le disposizioni di cui al comma 7 non si applicano al Corpo forestale e di vigilanza ambientale nonché al personale di ENAS addetto allo svolgimento dei compiti di cui all'articolo 19, comma 1, della legge regionale 6 dicembre 2006, n. 19 (Disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici), quali ispezioni, verifiche, controlli, regolazioni e manutenzioni afferenti alle opere e pertinenze del sistema idrico multisettoriale regionale ed ai relativi interventi di emergenza, fermi restando in tutti i casi gli ordinari stanziamenti di bilancio.".)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:

Articolo 2

Disposizioni urgenti relative all'ENAS

1. Dopo il comma 2 dell'articolo 11 della legge regionale 6 dicembre 2006, n. 19 (Disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici), sono aggiunti i seguenti:
"2 bis. La Regione dispone delle sole acque pubbliche e conserva la titolarità di tutte le concessioni scadute che utilizzino impianti inseriti nel sistema idrico multisettoriale regionale; sono fatti salvi gli eventuali procedimenti per i rinnovi delle domande di concessione scadute e per eventuali proroghe per gli impianti non ricompresi nel sistema idrico multisettoriale regionale, da disporre nel rispetto dei principi sulla concorrenza e nei limiti della disponibilità della risorsa.
2 ter. Nel rispetto dei vincoli previsti dal Piano paesaggistico regionale, al fine di equilibrare il bilancio energetico del sistema di approvvigionamento idrico e ridurre i costi della produzione d'acqua per gli usi primari della Sardegna, l'Amministrazione regionale è autorizzata a realizzare, previa deliberazione della Giunta regionale su proposta d'intesa degli Assessori regionali dei lavori pubblici e della difesa dell'ambiente, per il tramite del soggetto gestore del sistema idrico multisettoriale regionale di cui all'articolo 18 della presente legge, impianti eolici e/o ad energia solare nelle aree limitrofe, entro il raggio di un chilometro, delle centrali idroelettriche, delle centrali di sollevamento, delle traverse e degli invasi di detto sistema, dichiarati di competenza regionale ai sensi dell'articolo 30 della presente legge, per uso esclusivo in autoproduzione del citato soggetto gestore.
2 quater. Al fine di garantire il servizio pubblico essenziale di fornitura idrica primaria sull'intero territorio regionale, l'ENAS è autorizzato a richiedere anticipazioni di cassa entro il limite dei tre quarti dei crediti accertati di soggetti pubblici, di diritto pubblico o interamente partecipati da soggetti pubblici, eventualmente con garanzia dell'Amministrazione regionale da formularsi con deliberazione della Giunta regionale.".)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Ovviamente, questo Consiglio sceglie per conto suo qual è il momento più idoneo per esitare provvedimenti legislativi. Vorrei dire che modo, tempo e luogo definiscono anche l'autorevolezza della nostra funzione. Il provvedimento sarà urgente, però l'articolo 2, così come l'articolo 1, definiscono sostanzialmente delle deroghe che generano disequilibri rispetto al trattamento che è stato determinato, in sede di bilancio, nei confronti dei diversi soggetti che concorrono con l'amministrazione regionale all'azione pubblica.

E' evidente, ripeto, è evidente che in queste condizioni non siamo in grado di bilanciarne gli effetti rispetto alle necessità. Ho fatto queste osservazioni perché, se l'ENAS deve fare pale eoliche per abbattere i costi di gestione, e viene detto che lo fa nel rispetto dei vincoli del Piano paesaggistico, mi domando se ha bisogno di una norma di legge, a meno che non ci sia appunto una deroga. Da questo punto di vista, credo che non si voglia intralciare la strada ad alcuno, però io voglio lasciare questa riflessione: stiamo attenti perchè molti dei problemi relativi alla distanza della funzione parlamentare e politica che si sta generando in questo tempo, nascono anche in ragione del modo, del tempo e del luogo con i quali noi provvediamo ad adottare i provvedimenti legislativi.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:

Articolo 3

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS). )

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 409.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Campus e Lotto hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Meloni Marco - Moriconi - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras.

Risponde no il consigliere: Meloni Francesco.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Cossa - Meloni Valerio - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Vargiu - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 53

astenuti 7

maggioranza 27

favorevoli 52

contrari 1

(Il Consiglio approva).

Il Consiglio sarà riconvocato a domicilio.

La seduta è tolta alle ore 19 e 13.