Seduta n.240 del 02/08/2011 

CCXL SEDUTA

Martedì 2 agosto 2011

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 16.

TOCCO, Segretario f.f., dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 26 luglio 2011 (233), che è approvato.

Sul processo verbale

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Intendo intervenire sul processo verbale, in quanto ritengo che questo processo verbale non riporti con esattezza ciò che è avvenuto; per cui chiedo, ai sensi dell'articolo 56, terzo comma, una rettifica.

Ho scoperto che dei processi verbali delle sedute, benché redatti per la consultazione dei consiglieri, ai sensi del comma 5 dell'articolo 129, non si può estrarre copia, perché pare siano comunque riservati ai funzionari. In questo senso il Segretario generale mi ha detto che, benché non sia previsto da norme regolamentari, ci sarebbe una prassi consolidata per la quale i consiglieri, benché ne facciano richiesta e benché il Regolamento preveda che, nel loro interesse e per la loro consultazione, vengano redatti, non possono averne copia preventivamente. Chiaramente mi accerterò che questa prassi continui a essere seguita e che i consiglieri non possano avere copia dei processi verbali delle sedute.

Posto che, correttamente, questo processo verbale riporta che, nella votazione del passaggio all'esame degli articoli della proposta di legge numero 300, i presenti erano 62, i votanti 61, i favorevoli 31, i contrari 30 e la maggioranza 31, in esso è stata apportata a mano una correzione portando a 32 il numero della maggioranza necessaria per l'approvazione. Ora io ritengo che sia stato un errore aver corretto a mano un processo verbale perché la maggioranza era naturalmente di "31"; qualora il Consiglio regionale votasse per approvare un processo verbale di questo genere, senza dare atto che si è trattato di un mero errore della Presidente nella proclamazione del risultato, il Consiglio rettificherebbe una scelta, cioè che l'astensione significa voto contrario, creando così un precedente grave.

Per cui io propongo la correzione del processo verbale, riportando a legittimità ciò che nel processo verbale stesso è scritto, ciò che il sistema ha rilevato: "votanti 31", "maggioranza 31". Erroneamente è scritto "il Consiglio non approva", questo è il punto per il quale è proposta la correzione, quindi chiedo che venga posta in votazione per alzata di mano con la controprova, ai sensi del comma 2 dell'articolo 56.

PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu, si può mettere in votazione soltanto il processo verbale, non la rettifica da lei richiesta, perché la rettifica non è accoglibile, in quanto lei sta rappresentando una situazione che non è stata fatta valere nella seduta in cui è avvenuta la votazione. Lei chiede di dare atto dell'errore non della Presidente nel proclamare il voto ma del sistema elettronico che, come le ho già detto nella seduta successiva, ha sbagliato nel conteggiare l'astensione del Presidente per calcolare la maggioranza. Il Presidente, nel proclamare il voto, ha letto dal tabellone dove veniva riportato "maggioranza 32", sono pubblicati i resoconti integrali delle nostre sedute, per cui viene dato l'esito di quella votazione e il resoconto integrale non può essere difforme rispetto al processo verbale che riporta come sono andate esattamente le cose nel corso della seduta. Sarebbe un falso riportare ciò che lei oggi richiede.

Onorevole Cuccureddu, viene dato atto, nella seduta successiva, dell'errore che c'è stato, per cui nel processo verbale della seduta successiva, secondo le sue dichiarazioni e quanto affermato dal Presidente sull'interpretazione del Regolamento e dell'errore che c'è stato nella votazione, si dà merito di quello che lei oggi ha richiamato, per cui, così come da lei richiesto, metto in votazione…

(Interruzione del consigliere Cuccureddu)

PRESIDENTE. No, onorevole Cuccureddu, non le è riconcessa la parola! Adesso dobbiamo procedere perché sulla rettifica del processo verbale non è consentita alcuna discussione, lei l'ha proposta, la rettifica non è accolta, si deve esclusivamente procedere alla votazione.

(Interruzione del consigliere Cuccureddu)

PRESIDENTE. L'articolo 56, al comma 3, dice che sul processo verbale si può intervenire per proporre una rettifica, oppure per chiarire il proprio pensiero espresso nella precedente seduta, oppure per fatto personale. Lei ha proposto una rettifica che non è accoglibile, perché lei propone di riportare un falso rispetto a quanto è avvenuto nel corso della seduta! Il processo verbale viene votato e se l'Aula ritiene di non doverlo approvare non lo approverà! Onorevole Cuccureddu, prenda posto!

Il processo verbale non si può votare con procedimento elettronico, votiamo per alzata di mano.

Metto in votazione il processo verbale. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Scusi, Presidente, ho chiesto la controprova!

PRESIDENTE. Ripetiamo la votazione.

Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Rosanna Floris, Antioco Porcu, Teodoro Venceslao Rodin e Paolo Terzo Sanna hanno chiesto congedo per la seduta del 2 agosto 2011.

Poiché non vi sono opposizioni, questi congedi si intendono accordati.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che, in data 29 luglio 2011, è pervenuta copia della decisione della Corte Costituzionale numero 229 del 19 luglio 2011, nella quale si dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 6 della legge regionale 19 novembre 2010, numero 16 (Disposizioni relative al patto di stabilità).

Annunzio di presentazione di proposta di legge statutaria

PRESIDENTE. Comunico è stata presentata la seguente proposta di legge statutaria:

CAMPUS: "Norme per l'elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Regione, ai sensi dell'articolo 15 dello Statuto speciale della Regione autonoma della Sardegna". (5/STAT)

(Pervenuta il 29 luglio 2011 e assegnata alla prima Commissione.)

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:

Uras - Sechi - Cugusi: "Superamento del fenomeno del precariato nel mercato del lavoro in Sardegna". (298)

(Pervenuta il 21 luglio 2011 e assegnata alla sesta Commissione.)

Salis - Cocco Daniele Secondo - Mariani: "Soppressione delle province di Carbonia-Iglesias, del Medio Campidano, dell'Ogliastra e di Olbia-Tempio. Abrogazione della legge regionale 12 luglio 2001, n. 9 (Istituzione delle province di Carbonia-Iglesias, del Medio Campidano, dell'Ogliastra e di Olbia-Tempio), della legge regionale 13 ottobre 2003, n. 10 (Ridelimitazione delle circoscrizioni provinciali) e della legge regionale 2 gennaio 1997, n. 4 (Riassetto generale delle province e procedure ordinarie per l'istituzione di nuove province e la modificazione delle circoscrizioni provinciali)". (301)

(Pervenuta il 26 luglio 2011 e assegnata alla prima Commissione.)

Meloni Marco - Bruno - Agus - Barracciu - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru: "Disposizioni per l'accesso all'impiego nelle amministrazioni pubbliche della Sardegna e per l'organizzazione delle procedure concorsuali pubbliche, per la qualità e la stabilità del lavoro pubblico e per il superamento del precariato. Disciplina dei tirocini". (302)

(Pervenuta il 27 luglio 2011 e assegnata alla prima Commissione.)

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

"Interrogazione Vargiu - Meloni Francesco - Cossa - Dedoni - Fois - Mula sulle azioni per il miglior funzionamento della legge nazionale n. 162 del 1998, sull'handicap grave". (361)

(Risposta scritta in data 1 agosto 2011.)

"Interrogazione Diana Giampaolo - Bruno - Espa sul mancato reclutamento da parte dell'Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari di farmacisti altamente qualificati idonei agli esiti di concorso pubblico e sull'affidamento dell'incarico dell'implementazione del servizio per la distribuzione diretta di farmaci per PHT del comparto della farmacia ospedaliera a farmacisti non specializzati, di cui non è nota la graduatoria di selezione". (450)

(Risposta scritta in data 1 agosto 2011.)

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo - Mariani - Salis sulla mancanza di assistenza medica specifica per i malati di sclerosi multipla nella Provincia di Oristano". (496)

(Risposta scritta in data 1 agosto 2011.)

"Interrogazione Barracciu - Bruno - Espa sulla sospensione da parte della ASL di Nuoro del sostegno sanitario fornito ai bambini sofferenti di dislessia, autismo e problemi psicomotori". (538)

(Risposta scritta in data 1 agosto 2011.)

"Interrogazione Zuncheddu sull'installazione di un radar ad altissima frequenza nell'area di Capo Sperone nell'Isola di Sant'Antioco". (551)

(Risposta scritta in data 1 agosto 2011.)

"Interrogazione Barracciu - Cucca - Espa sul dirottamento verso l'Ospedale di Sassari di una donna gravida interessata da distacco della placenta ed emorragia rivoltasi all'Ospedale di Sorgono e indirizzata in prima istanza a Nuoro". (561)

(Risposta scritta in data 1 agosto 2011.)

"Interrogazione Barracciu - Pittalis - Cucca - Capelli - Mariani - Mula sulla riduzione delle cure fisioterapiche domiciliari a un giovane di Teti (NU) affetto da tetraparesi spastica". (562)

(Risposta scritta in data 1 agosto 2011.)

"Interrogazione Meloni Valerio - Bruno - Espa - Lotto - Manca sul progetto di riassetto del Dipartimento di salute mentale e di attivazione dell'Area neuroscienze e salute mentale della ASL di Sassari". (574)

(Risposta scritta in data 1 agosto 2011.)

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo - Salis - Mariani sui gravi ritardi nel pagamento dei fondi per il benessere animale". (594)

(Risposta scritta in data 1 agosto 2011.)

"Interrogazione Tocco relativa alle visite mediche per il conseguimento della patente di guida". (598)

(Risposta scritta in data 1 agosto 2011.)

"Interrogazione Piras sulle problematiche relative alla realizzazione degli impianti irrigui esclusi e/o non finanziabili attraverso il Programma di sviluppo rurale (PSR) 2007-2013, regolamento (CE) n. 1698/2005, Misura 121". (608)

(Risposta scritta in data 1 agosto 2011.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

DESSI', Segretario:

"Interrogazione Artizzu - Sanna Matteo, con richiesta di risposta scritta, sul progetto di riconversione dell'ex zuccherificio di Villasor a seguito della riforma OCM dello zucchero". (651)

"Interrogazione Lotto - Bruno - Manca - Meloni Valerio, con richiesta di risposta scritta, sull'attivazione delle cucine presso l'Ospedale di Ozieri da parte dell'Azienda sanitaria locale n. 1 di Sassari". (652)

"Interrogazione Sanjust, con richiesta di risposta scritta, in riferimento alla situazione della spiaggia di Su Giudeu nel Comune di Domus de Maria". (653)

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

DESSI', Segretario:

"Interpellanza Diana Giampaolo - Bruno - Agus - Cocco Pietro - Lotto - Solinas Antonio - Sanna Gian Valerio sul blocco delle graduatorie ad esaurimento per effetto della legge 30 ottobre 2008, n. 169, per gli insegnanti che operano nella scuola pubblica". (251)

"Interpellanza Steri - Artizzu - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Obinu - Sanna Matteo sulla stabilizzazione dei lavoratori precari del servizio sanitario addetti al Servizio sanitario di urgenza ed emergenza (SSUEm 118)". (252)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, chiedo una breve sospensione.

PRESIDENTE. La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 14, viene ripresa alle ore 17 e 11.)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, oggi il TAR Sardegna ha fatto giustizia di una grave irregolarità e di una grave lesione dei diritti che…

(Interruzione del consigliere Amadu)

PRESIDENTE. Onorevole Amadu, io valuto se si può intervenire o non intervenire sulla base della proposta sull'ordine dei lavori, se lei non mi dà la possibilità neanche di chiedere all'onorevole Barracciu qual è la proposta sull'ordine dei lavori...

(Interruzione del consigliere Amadu)

PRESIDENTE. Ha appena pronunciato due parole, onorevole Amadu!

Onorevole Barracciu, per cortesia, faccia la proposta sull'ordine dei lavori.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, oggi il TAR Sardegna ha annullato il decreto di nomina di tutta la Giunta regionale.

PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, mi scusi, prima deve fare la proposta sull'ordine dei lavori e poi la può argomentare.

BARRACCIU (P.D.). La Giunta non è titolata a stare qui oggi in Consiglio perché sono stati annullati i decreti di nomina.

PRESIDENTE. Onorevole Barracciu!

BARRACCIU (P.D.). Credo che si sia aperto un problema serissimo di cui il Consiglio deve sapere, Presidente. La Sardegna non ha più la Giunta regionale!

PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, mi scusi!

BARRACCIU (P.D.). La Sardegna non ha più la Giunta regionale!

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Colleghi! Onorevole Barracciu, la Giunta oggi qui è rappresentata dal Presidente della Regione che è titolato a partecipare ai nostri lavori, tutti gli ulteriori aspetti riguardanti gli altri componenti della Giunta verranno verificati, però ciò non inficia la seduta del Consiglio. Quindi grazie, onorevole Barracciu.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, io approfitterei della presenza del presidente Cappellacci per chiedergli di riferire sulle notizie che abbiamo appena sentito e sull'azzeramento della Giunta regionale, sulle motivazioni dell'azzeramento della Giunta regionale e dell'annullamento, da parte del TAR, dei decreti di nomina degli Assessori. Quindi, chiederei al Presidente, che è qui presente, se vuole riferire a quest'Aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il Presidente della Regione. Ne ha facoltà.

CAPPELLACCI (P.d.L.), Presidente della Regione. Presidente, solo perché l'Aula deve pronunciarsi sulle due mozioni (che sono state presentate una dalla maggioranza e una dall'opposizione), considerata la delicatezza della materia, considerato il dibattito dal quale è emersa la necessità (credo oggi più che mai valida) di tentare di assumere una posizione unitaria e dare un'unica voce alla Sardegna, alle ragioni della Sardegna, chiederei una sospensione per poter lavorare alle due mozioni e valutare la possibilità di arrivare a un ordine del giorno condiviso tra maggioranza e opposizione.

PRESIDENTE. Presidente, quanto tempo chiede per la sospensione?

CAPPELLACCI (P.d.L.), Presidente della Regione. Una mezz'ora.

PRESIDENTE. La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 15, viene ripresa alle ore 17 e 58.)

Continuazione della discussione congiunta delle mozioni Diana Mario - Steri - Vargiu - Sanna Giacomo - Cuccureddu - Maninchedda sulla nota del 28 luglio 2011 della Presidenza del Consiglio dei ministri riguardante i rilievi in ordine all'articolo 3, comma 1, della legge regionale 30 giugno 2011, n. 12 (Disposizioni nei vari settori di intervento) (139) e Bruno - Uras - Salis - Agus - Barracciu - Ben Amara - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Cugusi - Zuncheddu sulla nota del 28 luglio 2011 della Presidenza del Consiglio dei ministri riguardante i rilievi in ordine all'articolo 3, comma 1, della legge regionale 30 giugno 2011, n. 12 (Disposizioni nei vari settori di intervento) (141)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi di prendere posto. Ricordo che l'ordine del giorno reca la continuazione della discussione congiunta delle mozioni numero 139 e 141.

Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Ci sono state minimamente delle interlocuzioni con l'opposizione, siccome le due mozioni sono diametralmente opposte, forse è il caso che si attenda un attimo per sapere che cosa intende fare l'opposizione.

PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, si erano sospesi i lavori per poter arrivare a un ordine del giorno unitario. L'ordine del giorno non è stato presentato, rimangono le due mozioni.

Metto in votazione la mozione numero 139.

Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Signor Presidente, mi è stato chiesto di intervenire per dichiarare il nostro voto sulla mozione presentata dalla maggioranza. Noi votiamo contro questa mozione in maniera molto decisa perché credo che sia il momento di…

PRESIDENTE. Colleghi, scusate! Prendete posto. Grazie

SORU (P.D.). Grazie signor Presidente. Dicevo che votiamo contro questa mozione con molta decisione, perché pensiamo che sia il momento di fare chiarezza. E questa mozione non vuole fare chiarezza esprimendo la propria contrarietà rispetto ai comportamenti del Governo e dimenticando di censurare in maniera netta l'altrettanto colpevole comportamento del Governo regionale. Il Governo regionale non è altro rispetto al Governo nazionale, è stato complice fin dall'inizio ed è complice fino adesso, è stato complice innanzitutto in una disattenzione colpevole fin dalle prime battute da quando è stato cancellato il G8 ed è stato annunciato su Sky al Paese e al Governo della Regione. E' stato complice quando sono stati cancellati i fondi FAS, aiutando il Governo a fare in modo che questa cosa non fosse chiara e probabilmente anche domani farà in modo che non sia chiaro il fatto che 2 miliardi e 400 milioni di fondi FAS diventano, ormai per certo, solamente 640, tre volte tanto le cifre disponibili vengono cancellate. E' stato complice nonostante i ripetuti richiami unitari di questo Consiglio regionale nella vertenza sulle entrate, laddove abbiamo chiesto con forza sempre di fare ricorso alla Corte costituzionale, di fare ricorso per conflitto di attribuzione. Abbiamo tempestivamente chiarito che cosa stava accadendo su un fatto importante come 1500 miliardi di euro che ci sono stati sottratti nel 2010 e nel 2011 e non sappiamo come faremo il bilancio l'anno prossimo. E' stato complice, non solo distratto!

Signor Presidente, lei ha tradito il suo mandato e il suo dovere istituzionale, lei aveva il dovere di fare ricorso presso la Corte costituzionale, lei aveva il dovere di seguire quanto le è stato indicato da questo Consiglio, aveva pure promesso di fare in questa Aula e lei non l'ha fatto; lei ha tradito il diritto dei sardi e ha lasciato che chi sta mettendo le mani dentro le tasche di ogni sardo, addirittura ci faccia pure lo sberleffo lui di ricorrere contro le nostre leggi. Se ne sarà accorto! Il Governo del Paese sta ricorrendo contro le nostre leggi, aggiungendo la beffa al danno che ci è stato fatto, un danno che lei ha permesso e del quale noi le chiediamo conto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, voteremo contro questa mozione che si apre con una sottovalutazione, è una mozione che riguarda la nota del Consiglio dei ministri. Io credo che questa mozione non sia ricevibile da un Consiglio regionale consapevole delle sue responsabilità, perché non dà conto della gravità strutturale che deriva alla Sardegna dall'impugnativa in materia di accertamento delle entrate e perché prende in giro lo stesso Consiglio, Presidente.

Quando voi dite: "la Regione…" ma quale 'Regione', la 'Regione' della maggioranza? - "pur ritenendola immediata precettività dell'articolo 8 dello Statuto…", e poi dite ancora che avete acceduto all'idea di non resistere su questo terreno, voi state dicendo una bugia, perché noi vi abbiamo sempre detto che avevamo necessità di sollevare il conflitto con lo Stato come atto prioritario rispetto ai destini della Sardegna.

Che cosa volete? Quando si arriva a questo punto o si ha il coraggio della verità oppure si deve accettare di avere la solitaria contemplazione del declino ineludibile al quale si è chiamati. Questa legislatura è finita, noi l'abbiamo detto in tempi non sospetti e risulta agli atti di questo Consiglio regionale, quando l'orizzonte programmatico della maggioranza che aveva vinto le elezioni è stato improvvisamente smentito su tutti i fronti, sui fronti di quelli che erano i diritti fondamentali a partire dal G8, i fondi per le infrastrutturazioni; oggi, saremmo tanto curiosi, ma mi rendo conto che è notizia interna, di sapere qual è lo stato del tesseramento del P.d.L., per capire almeno se c'è, in tutta questa messa in scena, qualche elemento di novità e di curiosità che possa essere soddisfatto. Io credo che, anche il fatto di confondere fatti interni con fatti istituzionali, abbia una sua gravità in un partito nel quale, voi sapete benissimo, le tessere non hanno mai contato un "fico secco", perché ha sempre contato la volontà dell'imperatore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, sarebbe interessante se oggi dovessimo o potessimo andare a rileggere l'attività che è stata svolta in questi due anni in Consiglio regionale, a iniziare dagli ordini del giorno, dalle interrogazioni, dalle mozioni e dagli interventi che, come centrosinistra, in quest'Aula, abbiamo svolto. Il riassunto sarebbe sicuramente quello che sta succedendo in questi giorni. Abbiamo parlato tante volte del problema delle entrate, della riscrittura dell'articolo 8, dei fondi FAS, del problema dei trasporti da e per la Sardegna. Con i nostri ordini del giorno e con le nostre mozioni, abbiamo anche cercato di far capire al Presidente, alla sua Giunta, alla sua maggioranza, quelle che, secondo noi, potevano essere le soluzioni possibili per il bene della Sardegna.

Non ci ha dato ascolto, il suo intervento di giovedì scorso è stato ammettere il fallimento di due anni e mezzo di attività di questa Giunta. Tra l'altro, Presidente, la invito a leggersi attentamente tutte e due le mozioni, quella del centrodestra e quella del centrosinistra, hanno tutte e due lo stesso obiettivo, che è quello - da un lato - di esautorare la Giunta regionale e - dall'altro - il Presidente del Consiglio dei Ministri. Tutte e due le mozioni si rivolgono al Presidente della Repubblica, visto il ruolo che sta svolgendo in questi mesi in Italia, perché prenda lui in mano la situazione drammatica che attraversa la Sardegna, non con la Giunta regionale, ma con il Consiglio regionale. Lei si è rifiutato prima di dare comunicazione al Consiglio sulla sentenza del TAR di oggi. Non credo che sia un problema di donne, Presidente, ha avuto già l'esperienza di averle in Giunta, la situazione non era sicuramente migliore di quella di questi ultimi mesi.

Io sono convinto, noi siamo convinti, che proseguire in questa situazione sia solo ed esclusivamente un danno per la Sardegna. Ne prenda atto, Presidente, prendetene atto e ridiamo la parola agli elettori sardi! Se, come dice lei, ha ben operato in questi due anni e mezzo, si sottoponga nuovamente al giudizio degli elettori e così potrà finalmente riprendere il suo ruolo di Presidente della Giunta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, anche io esprimo il voto contrario alla mozione, non foss'altro perché a questi estremi ci siamo arrivati con forte ritardo, considerato il fatto che, in quest'Aula, più di una volta si è levato forte il grido di rispetto costituzionale nei riguardi della Regione Sardegna, non foss'altro perché quelle risorse finanziarie sono necessarie e utili per il governo della nostra terra, e quindi per dare risposte ai bisogni dei nostri concittadini. Anche per l'altro tema della continuità territoriale, per l'insularità, quante volte da quest'Aula si è alzato forte il grido perché fosse attivato il meccanismo di rivendicazione nei confronti dello Stato; purtroppo non è avvenuto! E' avvenuto chiaramente, così come è stato detto, il rispetto istituzionale nel dialogare con lo Stato, ma è uno Stato sordo che non rispetta neanche il Titolo V della Costituzione, che vede la Regione Sardegna non più subalterna allo Stato ma in maniera paritetica e quindi con lo Stato decide e condivide il percorso da farsi. La Regione Sardegna si fa carico di servizi importanti come la sanità e i trasporti e lo Stato non ci riconosce le spettanze necessarie per garantire questi servizi.

Io credo che ci sia bisogno di una forte presa di coscienza. Chiedo che questa presa di coscienza avvenga con la massima istituzione del popolo sardo, che è appunto il Consiglio regionale della Sardegna; va bene e condivido che in quest'Aula si chieda un incontro con il Capo dello Stato, a rappresentarla deve essere l'intero Parlamento regionale, ma anche con i rami del Parlamento, e non solo, anche con la Comunità europea a Bruxelles. Credo che sia doveroso e necessario portare questa istanza a Bruxelles, visto e considerato che la Comunità europea vede e guarda alle regioni europee come elemento cardine probabilmente dello sviluppo futuro del nostro vecchio continente.

Credo che debba essere preso in mano da parte del Presidente del Consiglio lo scettro della rivendicazione istituzionale, perché il massimo organo rappresentativo è appunto il Consiglio regionale e, con questo atto, noi dobbiamo aprire una vertenza con lo Stato perché sia rispettoso degli atti costituzionali, in modo particolare del Titolo V della Costituzione, che ci vede compartecipi allo sviluppo delle nostre comunità.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (P.D.). Presidente, Presidente della Regione, intervengo per dare il mio voto contrario a questa mozione. L'esigenza impellente, signor Presidente, e non più prorogabile, è quella di denunciare e condannare la reiterata e sistematica ostilità del Governo a riconoscere i diritti dei sardi e della Sardegna, derivanti dallo Statuto di autonomia: un Governo che impugna le leggi della nostra Regione con il chiaro obiettivo di non rendere attuabile l'articolo 8 riformato dello Statuto speciale; un Governo che ridicolizza, irride e piega tanti nostri diritti conquistati nel tempo e che questa Regione non tutela in alcun modo.

Lei, signor Presidente, da due anni e mezzo, ci racconta favole, alle quali probabilmente non crede più neanche lei. Intanto la nostra Isola è una polveriera con tanti cerini accesi, tante vertenze aperte a cui non solo non si dà soluzione, ma viene preclusa anche la possibilità di sperare. Agricoltura, industria, scuola, sanità, commercio, artigianato, continuità territoriale, eccetera, eccetera, sono il titolo di un tema della storia di tante donne e di tanti uomini di Sardegna che chiedono prospettive per il futuro; invece si naviga a vista, con una zattera con le vele rotte, in un mare agitato.

Dei problemi del P.d.L., signor Presidente, a noi non interessa nulla, come poco ci riguarda il parere di Alfano sulle questioni della Sardegna. Ci interessa sapere, invece, se la nostra Isola sarà privata di circa 4 miliardi di euro di nuove entrate maturate negli anni, ci interessa essere informati circa l'applicabilità dell'articolo 8 dello Statuto della Sardegna. Vogliamo sapere se lei, signor Presidente, è in grado di rappresentare o no la nostra Isola, questo vogliamo sapere noi e credo che questo vogliano sapere tutti i sardi.

La situazione è davvero complicata, non servono finte dimissioni da un partito da cui sembra che in tanti in questo momento vogliano uscire. Serve piuttosto un Governo serio, capace di guidare la Sardegna, le tante aspirazioni di tutti i nostri concittadini di terra di Sardegna, che chiedono davvero di uscire da una crisi che non è una crisi che riguarda soltanto noi; certamente, in situazioni davvero drammatiche, come quelle che stiamo attraversando, c'è bisogno di un Governo straordinario che guidi seriamente le sorti di questo nostro Paese.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, annuncio il voto contrario a questa mozione. Voto contrario perché questo è un film già visto, lo abbiamo visto tante volte in questi due anni e mezzo di legislatura, con ordini del giorno approvati all'unanimità, con appelli all'unità del Consiglio regionale, con appelli all'unità del popolo sardo e a una rivendicazione e una vertenza forte contro il Governo. Noi non ci crediamo più, non ci crediamo più perché questo è un Presidente assolutamente incapace di rappresentare i bisogni della Sardegna, di rappresentarne i diritti, anche perché è stato il maggiore artefice e il maggiore responsabile della sistematica riduzione di questi diritti a carta straccia, sostanzialmente.

Noi riteniamo, Presidente, che lei oggi abbia compiuto un atto di un uomo disperato e solo, disperato e solo forse lo è stato anche in questi due anni e mezzo, oggi lo è anche fisicamente, perché non ha oggi neanche una Giunta che la può accompagnare, una Giunta annullata dal TAR Sardegna, che le ha ricordato che le donne, al pari degli uomini, sono capaci di rappresentare diritti, istanze, e soprattutto hanno le competenze per poterlo fare. Lei ha tradito i sardi con il suo comportamento sottomesso ai voleri di Berlusconi, che lo ha scaricato, e non da oggi, tant'è che non le è rimasto che restituire una tessera che Berlusconi le aveva già ritirato. Presidente, c'è poco da scherzare su questo, ha tradito i sardi e ha tradito anche le donne della Sardegna ritenendole incapaci di aggredire i problemi, come lei disse quando varò l'ultima Giunta…

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Colleghi!

(Interruzioni)

Onorevole Barracciu, mi scusi. Colleghi!

BARRACCIU (P.D.). Un uomo solo e disperato che non ha la possibilità…

PRESIDENTE. Onorevole Amadu! Mi scusi, non si interrompe quando si stanno facendo le dichiarazioni di voto. Se ha qualcosa da dire, lo faccia in dichiarazione di voto anche lei.

(Interruzioni)

Onorevole Amadu!

BARRACCIU (P.D.). Capisco, Presidente, che oggi ci sia molto malumore tra i banchi della maggioranza, lo capisco e accetto anche le contestazioni, ma i fatti sono più forti delle contestazioni: un uomo solo e disperato, che non ha la credibilità per lanciare appelli nè per guidare vertenze di alcun genere, perché non è più credibile. Noi, semmai, possiamo stare a un'unità delle forze politiche del Consiglio regionale guidate da lei, Presidente, ma non da questo Presidente della Regione, che non esiste più.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Presidente, anche io annuncio il voto contrario a questa mozione che non coglie la gravità della situazione…

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Lotto. Colleghi!

LOTTO (P.D.). Capisco che il momento non è facile e lo è ancor meno per i colleghi del centrodestra.

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi!

LOTTO (P.D.). Dicevo che intervengo per annunciare il voto contrario a questa mozione che non coglie la gravità della situazione e non individua i rimedi per un male che sta diventando sempre più difficile da combattere. Nella drammatica situazione economica e sociale dell'Isola, noi ci troviamo di fronte a due inadeguatezze: una del Governo nazionale, che tutti ormai riconoscono, nessuno ha il coraggio di smentire, un Governo nazionale che, con un atteggiamento supino della Giunta regionale, ha vessato questa Regione, ne ha scippato le risorse economiche, ha umiliato la sua autonomia; questo è il motivo per cui voto contro questa mozione.

Però va rilevata anche una seconda inadeguatezza, che è quella della Giunta guidata dall'onorevole Cappellacci. Una Giunta che (tra l'altro, per come era costituita, è stata, in questi ultimi minuti, dichiarata non più in carica) non ha opposto alcuna resistenza e alcuna reazione efficace e produttiva all'azione vessatoria del Governo nazionale. Per due lunghi anni ha tergiversato su un tema fondamentale per l'economia della nostra Isola come quello delle entrate, e oggi sta reagendo fuori tempo massimo. Non può, il presidente Cappellacci, pur con tutta la sua buona volontà, non trarre le dovute conseguenze da questa situazione che, anche per sua responsabilità, si è determinata.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ben Amara per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BEN AMARA (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Esprimo il mio voto contrario a questa mozione, aggiungendo e ricordando al Presidente che il destino dell'uomo politico è soprattutto libero atto di scelta con cui decidere la sua essenza; purtroppo, l'essenza sembra non esistere. Nell'antica tragedia greca, la catastrofe è l'argomento della strofa finale e noi siamo a questo punto. Non possiamo rimanere indifferenti, perché l'indifferenza, come direbbe Gramsci, è il peso morto della storia. Vivere vuol dire essere partigiani; chi vive veramente, non può non essere cittadino e parteggiare. Napolitano non può essere la soluzione, il ruolo di Napolitano è come il ruolo della Regina Elisabetta in Inghilterra.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, Presidente Cappellacci, lei oggi, mi dispiace, è l'immagine della solitudine, è solo perché in questi due anni e mezzo si è affidato al suo Governo amico, ed è stata un'amicizia talmente forte che lei ha sacrificato tutto per questa amicizia. Siamo stati vessati dal primo giorno e lei è complice di questa vessazione verso il popolo che dice di rappresentare. C'è un bellissimo libro di Maria Corti che parla delle Regioni del Sud Est della nostra Penisola e racconta dell'invasione dei turchi nei confronti di quelle popolazioni. A un certo punto quel popolo, vessato da centinaia di anni di invasione, si ribella e dice: "C'è un momento in cui o si sta da una parte o si sta dall'altra".

Lei oggi deve scegliere, Presidente, da che parte stare: se continuare a stare dalla parte di chi finora ha offeso questa Isola, oppure stare dalla parte dei sardi. Io credo che lei non abbia scelta. Non è stato capace non soltanto di intervenire sulle entrate, sui fondi Fas, sul patto di stabilità, ma oggi abbiamo gli agricoltori allo sbando, non c'è un'industria che non aspetti una parola per poter guardare al futuro con un minimo di prospettiva. Presidente, si prenda l'onore delle armi… ceda un attimo quella cornetta! Si prenda almeno l'onore delle armi e si dimetta, perché è l'unica cosa che lei può fare. Se sta ancora a governare questa Regione, lei davvero costringe, nostro malgrado, questa Isola a stare in ginocchio.

Davvero, io non comprendo perché chi ha la massima responsabilità in questa Regione, sia la persona che meno comprende il sentimento diffuso di questa Isola, che vuole che lei vada a casa, perché è lei il responsabile di questo sfascio! Una volta nella sua vita ascolti, presidente Cappellacci, e non si distragga al telefono, così come sta facendo per l'ennesima volta!

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, prima di proseguire con le altre dichiarazioni di voto, le devo chiedere una breve sospensione in Aula e le spiego perché. Nell'interlocuzione che abbiamo avuto con gli Uffici, è emerso che non può essere votata la nostra mozione perché, in caso di approvazione della mozione numero 139, che ha come primo firmatario Diana, la mozione numero 141 decadrebbe.

E' chiaro che la nostra mozione ha una premessa molto diversa da quella del centrodestra; soprattutto nella parte dispositiva, a differenza di quello che fa il centrodestra, denuncia e condanna, insieme all'atteggiamento ostile del Governo al mancato riconoscimento dei diritti, anche l'atteggiamento subalterno, succube e servile della Giunta e del Presidente della Giunta regionale e, soprattutto, il mancato adempimento degli ordini del giorno approvati dal Consiglio regionale. Io ho contato almeno dodici ordini del giorno a cui il Presidente della Regione non ha dato seguito, ordini del giorno approvati da questo Consiglio regionale, perciò anche dalla sua stessa maggioranza.

Quindi, Presidente, per stabilire eventualmente una diversa modalità di votazione, tenuto conto di questa differenza sostanziale che non fa coincidere le posizioni del Consiglio, perché insomma non possiamo non affermare che questi due anni e mezzo sono due anni e mezzo di fallimento per responsabilità del Presidente della Giunta regionale, per cui noi sentiamo di fare una valutazione diversa, valutazione che la maggioranza, pur volendo fare, evidentemente non può fare, le chiedo una sospensione brevissima in aula.

OPPI (U.D.C.-FLI). Con le sospensioni, è ora di finirla però!

PRESIDENTE. Se l'Aula non è d'accordo, devo mettere in votazione la richiesta di sospensione; può intervenire un oratore a favore e un oratore contro, dopodiché votiamo per alzata di mano.

Poiché nessuno domanda di parlare sulla richiesta di sospensione, la metto in votazione. Chi la approva alzi la mano. Chi non la approva alzi la mano.

(Non è approvata)

Continuazione della discussione congiunta delle mozioni Diana Mario - Steri - Vargiu - Sanna Giacomo - Cuccureddu - Maninchedda sulla nota del 28 luglio 2011 della Presidenza del Consiglio dei ministri riguardante i rilievi in ordine all'articolo 3, comma 1, della legge regionale 30 giugno 2011, n. 12 (Disposizioni nei vari settori di intervento) (139) e Bruno - Uras - Salis - Agus - Barracciu - Ben Amara - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Cugusi - Zuncheddu sulla nota del 28 luglio 2011 della Presidenza del Consiglio dei ministri riguardante i rilievi in ordine all'articolo 3, comma 1, della legge regionale 30 giugno 2011, n. 12 (Disposizioni nei vari settori di intervento) (141)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Credo che da questo atteggiamento della maggioranza si capisca benissimo che tempi ci aspettano.

(Interruzione)

Chiedo scusa. Questo ricompattare finto che durerà qualche settimana, forse il periodo delle ferie quando tutti saranno al mare, al rientro ci vedrà di nuovo di fronte al problema. Il problema, Presidente, è che dovremo fare un bilancio e questa volta il bilancio sarà "certificatamente" falso, falso perché non riconosce a questo popolo, a questa Istituzione, le entrate e le disponibilità che sono sancite dalla legge. Voi ci proporrete una finanziaria fasulla, una finanziaria priva di coperture, una finanziaria redatta in violazione della legge dello Stato, ma tra voi troverete le difficoltà, difficoltà che saranno, giorno dopo giorno, mese dopo mese, sempre più insormontabili. Saranno così perché questo Stato è in crisi, perché è in crisi il vostro Governo nazionale, la vostra maggioranza, il vostro assetto ed è in crisi anche la vostra Giunta e la vostra maggioranza regionale! A noi spetterà incalzare la vostra difficoltà, renderla ancora più evidente. Sappiamo già come finirà, la conclusione è scritta. Non c'è bisogno di qualcuno che ne rediga una parte, è già stata più che dettagliatamente conclusa.

Allora qual è il problema, Presidente? Il problema è solo uno. Il problema è il problema dei problemi, cioè una crisi economica devastante, un apparato industriale, produttivo, di servizi in crisi profonda, la disoccupazione e la povertà che crescono, la vostra incapacità a dare risposta. Quando verrete sostituiti, verrete sostituiti perché di voi ci sarà solo un'opinione negativa. Sarete cacciati via dalla Sardegna per il modo in cui voi non avete saputo affrontare i suoi problemi!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, annuncio il mio voto contrario e mi pongo il problema, cioè ancora una volta noi dobbiamo chiederci in quest'Aula a che cosa sia servito il lungo dibattito sulle riforme istituzionali che ha visto in quest'Aula, al centro dei nostri interventi, il concetto di sovranità, per arrivare in alcuni casi a parlare e a discutere di indipendenza del popolo sardo e della Sardegna.

Sono passati solo pochi mesi, veramente troppo poco tempo per assistere a un terribile scenario dove della sovranità sarda, della nostra specificità, dei diritti previsti dallo Statuto di autonomia, seppur con tutte le sue debolezze, restano cocci e macerie davvero difficili da ricomporre per essere credibili agli occhi dei sardi. Che il presidente Cappellacci si dimetta dal P.d.L. non è un atto politico oggi che possa assolutamente risolvere il problema dei sardi, né della RAS, vista la sudditanza totale che ha manifestato nei fatti rispetto al Governo amico di Berlusconi. Questa è una scelta, presidente Cappellacci, che fa parte della sua sfera politica privata e comunque interna rigorosamente alle faide del suo partito, un partito che rischia di essere stravolto dall'indignazione dei sardi.

Ma ai soprusi del Governo italiano non si risponde con i miagolii mediatici, Presidente, soprattutto una volta poi che i buoi sono scappati dalle stalle (vedi il discorso dei fondi FAS per il quale ci stiamo battendo da tanto tempo, la vertenza delle entrate, la grande beffa della Tirrenia, questo per citarne alcune, poi ovviamente l'elenco è molto più lungo), si risponde invece con atti politici adeguati, forti e determinati che una volta tanto facciano davvero gli interessi dei sardi. Le relazioni fra il Governo dei sardi e, in questo caso, con il Governo italiano devono essere improntate rigorosamente da pari dignità istituzionale, cosa che non è mai avvenuta e oggi assolutamente ancora meno.

Le uniche dimissioni, Presidente, a cui l'economia, la società sarda è fortemente interessata oggi, e che personalmente auspico in veste di consigliera regionale e di cittadina sarda indipendentista, è che lei, Presidente, preso atto del suo essere così prono ai diktat italiani e del suo Governo amico, rinunci alla guida del Governo della Sardegna ovvero si dimetta in quanto responsabile politico del tracollo economico e sociale a cui tutti noi assistiamo.

La Sardegna oggi è impantanata nella crisi economica, non c'è più alcuna garanzia per la sussistenza delle famiglie, delle stesse economie tradizionali e di qualsiasi forma di lavoro autonomo e di impresa. Se la Regione Sardegna oggi non trova soluzione, è ovvio che debba cambiare guida, anche perché due anni e mezzo ancora di questo Governo sarebbero veramente…

PRESIDENTE. Onorevole Zuncheddu, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Leggendo le due mozioni ritenevo che si potesse davvero pervenire a un ordine del giorno unitario, anche perché ricalcano per certi versi lo stesso contenuto. Non nascondo che il consigliere Soru oggi si sia lanciato in una invettiva nei confronti del presidente Cappellacci, ben sapendo egli stesso che, se c'è un vero responsabile della situazione che oggi affrontiamo, consigliere Soru, è lei! E' lei che ha sottoscritto un accordo fasullo con l'allora Governo nazionale e oggi noi ne paghiamo le conseguenze! Ma lei si è chiesto perché solo oggi, siamo al 2 agosto, dopo anni, parliamo delle norme di attuazione, ci poniamo il problema della mancata attuazione dell'articolo 8? Lei che cosa ha fatto? Che cosa porta a sua giustificazione, prima di puntare il dito contro il presidente Cappellacci?

Si faccia un esame di coscienza e abbassi i toni, perché se c'è uno che ha tradito e ha calpestato il diritto dei sardi quello è lei, insieme alla sua Giunta, consigliere Soru! Lei viene a farci la morale di come si deve amministrare la finanza pubblica, quando giudici della Corte costituzionale prima e giudici della Corte dei conti poi hanno detto che lei sistematicamente ha fatto dei falsi in bilancio ponendo delle poste nelle finanziarie che poi noi, intervenendo, abbiamo dovuto correggere! Lei vuol arrivare allo scontro a tutti i costi, anche su questioni, come questa, che potevano davvero vedere tutte le forze politiche a sostegno di una battaglia di unità vera e convinta, non di una battaglia personale, che sta conducendo il presidente Cappellacci; il presidente Cappellacci, si è ricordato…

SORU (P.D.). Lei continua con le bugie!

PITTALIS (P.d.L.). Consigliere Soru…

PRESIDENTE. Onorevole Soru, lei è già intervenuto.

PITTALIS (P.d.L.). …non che è stato eletto da una parte politica, ma da tutti i sardi e a tutti i sardi ha, dunque, l'interesse di rispondere.

Presidente Cappellacci, vada avanti perché lei ha il sostegno nostro e della maggioranza. Non è solo in questa battaglia, ma ha il sostegno del suo Gruppo e dei consiglieri che apprezzano questo risveglio autonomistico che lei sta interpretando giustamente.

Ecco perché noi convintamente la sosteniamo e convintamente votiamo questa mozione che ci sembra andare nel verso giusto. Lei ha dimostrato che non ci sono governi amici e noi vogliamo seguirla su questa strada, si tratta di difendere i diritti dei sardi come lei bene sta facendo.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Vai avanti Pietro!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). L'onorevole Pittalis mi fa dire subito una battuta: "Vai avanti ca minci scappa s'arrisu", perché con tutti i fallimenti che ci sono stati in questi mesi… Intanto mettetevi d'accordo, perché l'onorevole La Spisa è venuto più volte, in Commissione e in Consiglio, a dirci che quell'accordo andava salvaguardato e che era un punto di forza nella trattativa con lo Stato. Come al solito dite delle cose e poi il contrario di tutto quello che avete già detto in precedenza.

Presidente, visto che il presidente Cappellacci non ci ascolta, presidente Lombardo, mi rivolgo a lei perché credo che ci siano ancora i margini per trovare uno spazio di confronto, uno spazio che ci porti a trovare una via d'uscita su un tema che è pesantissimo e che influisce in modo grave sul futuro della Sardegna. Noi abbiamo approvato una serie infinita di ordini del giorno, presidente Lombardo, a cui il presidente Cappellacci non ha dato seguito. Di fronte a questo vuoto di rappresentanza della Sardegna, a questo vuoto politico, a questa assenza totale del Governo regionale nel confronto con lo Stato, noi le chiediamo che sia lei a prendere l'iniziativa. Concordiamo con quella parte del vostro ordine del giorno, che abbiamo scritto anche nella nostra mozione, nella quale si prevede che, insieme, sotto la guida della Presidenza, la presidente Claudia Lombardo porti avanti le iniziative più opportune, a partire dall'incontro con il Presidente della Repubblica, porti avanti tutta una serie di iniziative perché si apra una nuova fase politica di confronto con lo Stato, perché la Giunta regionale ha fallito!

Allora se voi l'avete scritto nella vostra mozione, non rinnegate quanto avete scritto e fermiamoci, confrontiamoci e decidiamo le iniziative più opportune da prendere; fino adesso tutte le iniziative che la Giunta ha messo in atto, compreso l'incontro che c'è stato ieri o stamattina col ministro Alfano, ex Ministro, sono fallite.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Sorprende la filippica del Vice Capogruppo del P.d.L. che dimentica ciò che è scritto nella mozione del centrodestra, leggo: "la Regione ha iscritto nel bilancio di previsione per l'anno 2010 le maggiori entrate spettanti ai sensi del novellato articolo 8; tale bilancio non è stato impugnato dal Governo e… la Corte dei conti… ha dichiarato regolare il rendiconto generale della Regione…". Questo per tornare alle responsabilità del passato, evitiamo confusioni!

Italia dei Valori vota contro l'ordine del giorno della maggioranza proprio perché abbiamo il dovere di fare chiarezza con i sardi. In quest'Aula non siamo tutti corresponsabili alla stessa maniera del fatto che la Sardegna sta ballando sul baratro, sul precipizio; non possiamo essere considerati alla stessa stregua e con le stesse responsabilità soprattutto perché questa opposizione da due anni, ripeto, da due anni, dalla metà del 2009, come riconosciuto nella stessa mozione del centrodestra, sta combattendo una battaglia in solitudine (il Presidente e la Giunta non ci hanno voluto ascoltare) riguardo a tutti quegli atti che vengono previsti oggi, oggi nella mozione del centrodestra, e che sarebbero potuti essere attivati due anni fa.

Ebbene, di fronte a questa responsabilità, noi non possiamo far pensare ai sardi che siamo tutti uguali. Se non troviamo 15 milioni di euro, per risolvere i problemi delle quote del latte, domani i pastori e le associazioni agricole saranno auditi in Commissione agricoltura. Non troviamo 15 milioni di euro nè 50 milioni di euro per le varie categorie, perché questo miliardo, iscritto nel bilancio della Sardegna, è negato dallo Stato! Noi abbiamo fatto in modo, supinamente, di berci le baggianate dei vari esponenti del Governo, che ci hanno portato in questa situazione.

Poi, Presidente, guardi, abbiamo passato un weekend stucchevole con Ministri, ex Ministri, sottosegretari del Governo di centrodestra, da svariati lustri, che vengono a insegnarci la battaglia autonomistica. Caro collega Pittalis, non se ne può più di questo uso strumentale delle vicende politiche che puntano...

PRESIDENTE. Onorevole Salis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RASSU (P.d.L.). Fa piacere ritornare nuovamente in questi banchi e poter intervenire. Ho sentito parlare di tragedie greche, di invasioni dei turchi, di libri di testo, prefiche, prefiche, prefiche. Ma tentiamo di cambiare atteggiamento! E' proprio necessario, ma è proprio necessario, questo continuo attacco quando, da tutti e da tutto, siamo calpestati proprio grazie a queste nostre divisioni? Ancora non è maturata proprio in noi sardi l'idea autonomistica, l'idea di un popolo sovrano. Sta qui la nostra debolezza e sta qui la forza dei Governi di qualsiasi colore che si sono succeduti e che non sono mai stati in favore dei sardi. Un Presidente che alza la testa, un Presidente che ha strappato la tessera, la sua tessera di partito, di fronte al suo segretario nazionale, un Presidente che si è ribellato al suo Presidente del Consiglio, perché non deve essere sostenuto? Perché è da questa parte! Ma da questa parte lo è perché l'hanno votato i sardi che non hanno votato l'altra parte politica!

Allora, riusciamo, da consiglieri regionali sardi, ad avere un'univoca idea sulle battaglie che dobbiamo sostenere? Su questa battaglia giusta che il presidente Cappellacci, simpatico o non simpatico, sta conducendo e non da solo? Le sta conducendo insieme a noi, le sta conducendo insieme ai sardi, a quei sardi che plebiscitariamente hanno sostenuto la sua tesi sul nucleare, a quei sardi che l'hanno sostenuto quando, per la prima volta, nella storia autonomistica della Sardegna, e da lì è partito, da lì è nato tutto, ha voluto fortemente, assieme a questa maggioranza, la flotta sarda. Era uno schiaffo ed è uno schiaffo ai potentati politici e ai potentati economici che mettono sotto chiave la Sardegna, perché non lo dobbiamo sostenere? Ma perché non lo si sostiene in questa battaglia? Perché? E' il Presidente dei Sardi, non è il Presidente del P.d.L., così come era giustamente e legittimamente il presidente Soru. Non sei solo Presidente! Hai con te noi, hai con te probabilmente anche qualcuno dall'altra parte, ma la cosa più importante è che hai con te la Sardegna in questo momento perché i sardi di buon senso sono con te e plaudono a questa levata di scudi, plaudono a questo orgoglio autonomistico che stanno, dopo anni e anni, vedendo.

Uniamoci in questa battaglia, ci sarà tempo per scontrarci per le nostre posizioni, io rispetto la posizione dell'opposizione, ma ci vuole equilibrio. Lasciamo stare i pianti delle prefiche, i pianti greci e pensiamo ai veri problemi che abbiamo, siamo in queste condizioni...

PRESIDENTE. Onorevole Rassu, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Stochino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STOCHINO (P.d.L.). Dichiaro il mio voto favorevole alla mozione numero 139, Diana e più e poi intervengo per prendere atto che oggi il consigliere Soru, dopo aver fatto l'intervento, sta in aula con noi. La ringraziamo, consigliere Soru, forse perché ci sono ancora le telecamere, forse perché ancora ha bisogno di farsi...

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi!

STOCHINO (P.d.L.). Ho fatto questa piccola premessa per far capire a qualcuno dell'opposizione che, se vogliamo entrare in polemica, siamo bravi quanto voi e anche più di voi! D'accordo? Allora io credo...

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi! Prego, onorevole Stochino.

STOCHINO (P.d.L.). Facendo il copione dell'opposizione chiedo di recuperare, lei mi dirà: "Stochino sono già bloccati i tempi", lo so, ma io glielo ridico, mi piace dirlo in questa giornata effervescente dell'opposizione...

PRESIDENTE. Il tempo si blocca quando entra in azione il microfono del Presidente. Prego, onorevole Stochino.

STOCHINO (P.d.L.). Dicevo che sono favorevole a questa mozione numero 139 e mi dispiace veramente, lo dico questa volta con sincerità, prendere atto che l'opposizione non ha accolto l'appello del Presidente; secondo me, era un'occasione storica per la Sardegna per far capire allo Stato nazionale che eravamo uniti. Purtroppo, ahimé, dobbiamo dire agli stessi sardi che uniti non siamo, forse lo facciamo una volta il centrodestra, una volta il centrosinistra, però io prendo atto di questa situazione.

Mi rivolgo al Presidente, forse dovrebbe prendere atto anche lei, Presidente, che purtroppo, nonostante il suo appello della settimana scorsa, l'opposizione non lo ha ben capito, non lo ha recepito, io credo che quell'appello che lei ha fatto, l'abbia fatto a tutti i sardi, l'abbia fatto alla sua maggioranza, che lo ha capito in pieno e che lo sostiene. Presidente, ritengo che abbia fatto una scelta coraggiosa, ha fatto bene a restituire una tessera al partito di cui anch'io faccio parte, un partito che forse ci ha maltrattato e poco ha considerato la nostra Sardegna.

Cari amici dell'opposizione, credo che voi forse non avreste mai fatto un'azione di questo tipo. Ve ne voglio ricordare un'altra, che io feci nel lontano 2003, insieme ai sindaci di Forza Italia, quando andai a consegnare la mia tessera direttamente a Villa Certosa al presidente Berlusconi sulla questione del Parco del Gennargentu. Anche allora questa operazione fu di grande dignità, gli ogliastrini la capirono dando poi, durante queste ultime elezioni, un sostegno pieno. Azioni che fanno capire ai sardi che noi, come centrodestra, pensiamo che vengano prima i sardi, e poi i partiti, mentre voi ancora lo dovete dimostrare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, credo che il centrosinistra abbia perso comunque un'occasione, quanto meno perché, nelle interlocuzioni che c'erano state nei giorni passati, mi era sembrato di capire che ci poteva essere una certa convergenza fra le due mozioni. Non mi pare che, nella mozione presentata dai colleghi del centrosinistra, ci fossero grandi e sostanziali differenze, però nel momento in cui il presidente Soru richiama, come altri abbiamo fatto, il Presidente della Repubblica, non si può pensare di trovare un accordo dove la cosa più importante che voi avete scritto, dal vostro punto di vista, e che quindi non poteva essere assolutamente accolta da noi, è la denuncia e la condanna. Se il presupposto per fare un ordine del giorno unitario era la denuncia e la condanna del Presidente della Regione, insomma, anche se questa maggioranza fosse stata allo sbando, fosse stata anche in una situazione di grave dissesto, avremmo mai potuto accettare un ordine del giorno unitario?

Ergo, la vostra è semplicemente una provocazione, una provocazione che non va a finire bene, perché è chiaro che noi diremo ai sardi che voi vi siete rifiutati di votare una mozione nella quale sono stati elencati tutti gli atti che noi abbiamo fatto e le richieste che noi abbiamo avanzato, con un coinvolgimento pieno del Presidente della Regione e del Presidente del Consiglio regionale e quindi di tutto il Consiglio regionale. Voi vi siete tirati fuori da questo, i sardi chiaramente lo devono sapere, non bastano certo né i veleni, né le ingiurie, né le invettive, che ci si può lasciar andare a dire noi a voi, e voi a noi. Anche a lei, presidente Soru, che ci ha visto in altri tempi al suo fianco, dico che non siamo andati in quel momento a votare ordini del giorno nei quali abbiamo sollevato i gravi disastri che ha fatto la sua amministrazione, non lo abbiamo fatto, in quel momento ci siamo fermati, e forse voi avreste dovuto fare, con grande opportunità e saggezza politica, quello che noi avevamo fatto nella legislatura precedente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, questa discussione non mi fa sorridere per niente, è una discussione che mi provoca un profondo senso di delusione e di rammarico. Non mi interessa criticare la precedente Giunta, né criticare questa Giunta. Legittimamente il centrosinistra, come era del resto ovvio che dovesse fare, ha fatta la sua mozione. In questo momento era stato chiesto a tutti di lasciare da parte gli interessi di parte, gli interessi dei partiti, e fare una battaglia unitaria su questo problema, fermo rimanendo che tutte le forze politiche per il resto avrebbero dovuto continuare la loro battaglia. Chiedere in questo momento le dimissioni, non accompagnando questa richiesta dall'impegno a non ricandidarsi, mi sembra solo e semplicemente portare avanti una battaglia politica. Una battaglia politica che non è solo dell'attuale opposizione, perché io rivendico con forza quello che noi abbiamo fatto, senza alcun servilismo, noi non siamo stati mai servili con nessuno, lo abbiamo dimostrato con gli atti in Giunta, in quest'Aula e in questo Consiglio.

Ricordo anche che in Parlamento siamo stati l'unico Partito che ha votato contro la legge delega, in quell'occasione anche le forze dell'opposizione avevano votato a favore con una serie di ammiccamenti nei confronti della Lega, nel tentativo di scardinare le alleanze; noi non ci siamo prestati e abbiamo votato contro, unico partito. Abbiamo tenuto in piedi coerentemente questa linea, linea che ha portato avanti con forza il deputato, che è nostra espressione, Antonello Mereu, con una serie di interpellanze, mozioni e quant'altro (sempre accolte dal Governo, anche se poi sono rimaste prive di pratica rilevanza), in cui abbiamo sposato le ragioni della Sardegna.

Ecco, la parola oggi è "Sardegna". Noi, in questo momento, siamo chiamati a difendere gli interessi della Sardegna, non gli interessi di una parte o di un'altra parte, della maggioranza o dell'opposizione. Io auspico che, sull'interesse della Sardegna, su questa parola, tutti ci ripensino e ci riflettano; solo con un appello a un'azione unitaria, si può superare questa fase di stallo. Il mio voto alla mozione è favorevole, rilevo tra l'altro che la parte espositiva dell'ordine del giorno della maggioranza è ben più pregnante di quella presentata dall'opposizione. Auspico che l'opposizione, nell'interesse della Sardegna, voglia rivedere la posizione assunta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, come chi mi ha preceduto, come il collega Steri, anch'io non sono particolarmente entusiasta di questo dibattito, perché siamo diversi. Io credo che ci sia una diversità di fondo, tra l'altro ben chiarita dall'onorevole Pittalis. Siamo presenti in tanti di quelli che c'erano quando l'opposizione e l'ex Presidente della Regione vennero accusati di aver fatto dei falsi in bilancio, è stata citata per esempio la Corte dei Conti, ma noi sappiamo che il Presidente della Corte dei Conti è venuto in Consiglio a dirci che la vertenza entrate non necessitava di norme di attuazione, ce l'ha detto lui di persona, allora non è che possiamo citare le cose come ci pare e piace.

Penso alle cose di cui in questo momento mi occupo e quando penso che la vertenza entrate consiste in 1600 miliardi, che mancano nel 2010, che mancano nel 2011, che mancheranno nel 2012 sicuramente, penso nel frattempo che questa cosa ricadrà in maniera pesante sulle politiche sociali, per esempio sulla scuola, perché non possiamo pagare gli assistenti all'educazione, non possiamo collocare queste persone. Non possiamo fare niente sui tagli. Comunque voi decidete di continuare a mantenere i tagli per la legge numero 162, che riguarda 30 mila disabili gravi della Sardegna, quando noi abbiamo, ce lo dobbiamo ricordare, una manovra di Tremonti, appena fatta, che taglierà 24 miliardi di euro proprio puntando sulle persone che si trovano nelle situazioni più difficili, e questa cosa ricadrà su di noi, ricadrà sulla Regione sarda, che si era tutelata con la vertenza entrate, con questi soldi che, io ripeto, sono nostri. Perciò io dico che dispiace, ma in questo senso siamo diversi.

Penso che sia perfettamente legittimo che io voglia votare il mio documento. Per quale motivo non è legittimo? Non posso non dire niente e quindi non posso che votare contro il vostro, che niente dice di questi anni durante i quali sulla vertenza entrate niente è stato fatto, nonostante le nostre sollecitazioni. E se l'onorevole Diana andrà fuori a dire che l'opposizione ha perso un'occasione, noi probabilmente andremo a dire che, in questi anni, abbiamo ricordato quotidianamente che cosa bisognava fare e che non è stato fatto, nonostante le nostre sollecitazioni.

Per questo il mio voto è negativo, è contrario nel merito, perché noi non possiamo toglierci le nostre responsabilità, siamo diversi, in questo senso siamo diversi. Certo che il Popolo sardo deve essere unito, ma le istituzioni hanno il dovere di prendersi le proprie responsabilità, non possono far finta di niente, dicendo che è solo colpa del Governo. Non è solo colpa del Governo, il Governo è l'artefice di tutte le responsabilità.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Meloni Marco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI MARCO (P.D.). Signor Presidente, signor Presidente della Regione, colleghi, sono rimasto un po' stupito in particolare dagli interventi del Capogruppo e del Vice Capogruppo del Gruppo di maggioranza, il Popolo della Libertà. Io speravo che ci spiegassero per quale ragione votano a favore del documento che presentano, per quale ragione è giusto sostenere quello che si sostiene e anche arrampicarsi un po' sugli specchi, affermando che però non c'entra nulla il Presidente della Regione, non c'entra nulla la responsabilità politica della maggioranza che è guidata dal Presidente della Regione. Invece ho sentito dei comizi e, come sempre, l'accusa è al centrosinistra, specialità nella quale avete avuto modo di esibirvi con molta determinazione, in particolare nella scorsa legislatura.

Ho rilevato tantissime contraddizioni. Spero che vogliate votare per parti separate la vostra proposta, perché l'onorevole Pittalis ha detto che la frase, "pur ritenendo l'immediata precettività del citato articolo 8 dello Statuto", non esiste, non è vera, non è giusta, l'avete scritta per caso. Lei ha detto che non è così, non è così dopo che l'avete scritto, dopo che l'ha detto la Corte dei Conti; lo sappiamo tutti che è così, ovvero che ci hanno impegnato per un anno in un esercizio inutile per ritardare il pagamento di qualcosa che voi stessi dite essere una violazione del principio di leale collaborazione, per cui anche qua un'altra conferma alla tesi che stiamo sostenendo, però il comizio vi trascina nel negare l'evidenza.

Ancora dite che si promuoveranno tutte le azioni possibili (è il punto politico principale) contro gli atti del Governo lesivi dei nostri diritti, gli atti del Governo lesivi dei nostri diritti non sono un rinvio alla Corte costituzionale che ha una sua sequenza logica, gli atti del Governo lesivi dei nostri diritti sono stati il mancato adempimento di quell'accordo, gli atti lesivi dei nostri diritti sono quelli vostri, della maggioranza e del Presidente della Regione che non ha promosso il conflitto di attribuzione quando era necessario, quindi non potete chiederci unità senza che ci sia la capacità e la chiarezza di esprimere un giudizio su ciò che si è fatto in questi anni.

C'è una responsabilità vostra e del Governo nazionale sul nostro tentativo costante di richiamare l'attenzione su questa partita decisiva. Ci rendiamo conto che, dopo due anni e mezzo, ancora, da Pittalis in poi, si dice che la colpa del mancato rispetto di questo accordo è di chi ha avuto il merito di portare tutta la Sardegna e di convincere un Governo e un Parlamento a sottoscrivere e a ratificare quell'accordo.

Di fronte a questo non possiamo starci e non possiamo che votare contro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Presidente, davvero io non credo che ci sia bisogno che si vada fuori da quest'Aula a dire qualcosa a qualcuno, perché purtroppo quello che avviene nell'Aula si vede benissimo al di fuori e credo che lo spettacolo non sia dei migliori, perché ci stiamo confrontando su quello che si sarebbe dovuto fare da prima, su delle ripicche e, quando si va sulle ripicche, chiaramente vengono fuori i retropensieri, è chiaro che l'opposizione ha altri retropensieri, perché volendo, come dire, fare messe politica di un qualsiasi argomento, vuole mettere in campo (legittimamente, per carità!) altre cose, anche l'opposizione di opposizione nei confronti di un Governo nazionale.

Credo che davvero questo sia l'argomento sbagliato, questo sia il momento sbagliato! Credo che non serva a niente, né da parte nostra, né da parte vostra, guardare al passato, se sia stato giusto o meno inserire le entrate future nel bilancio, che poi non era più legittimo, oppure dire che si doveva impugnare prima; o ancora rileggere come mai un atto del 2006 viene rinviato da un Governo nazionale del 2010, come se fosse passato agli "eredi". Io credo che davvero ci si debba fermare nel leggere le premesse che sono estremamente chiare. Questa mozione effettivamente non dice niente di diverso da quello che forse una parte di noi, una parte di questa maggioranza, sino a oggi non aveva riconosciuto, ora lo stiamo mettendo nero su bianco, stiamo assumendo una responsabilità politica, la dobbiamo assumere perché ce lo chiede la Sardegna. Il Presidente della Regione si è assunto l'onere, come è giusto che sia, perché non poteva che essere lui, di portare questa vertenza; viene detto che tutto il Consiglio viene richiamato come rappresentanza del popolo sardo per portare questa istanza a Roma, francamente davvero io credo che non si riuscirà a capire che la differenza tra noi e voi è che noi siamo, tra virgolette, omogenei con un Governo nazionale da cui prendiamo le distanze, ed è scritto chiaramente nel testo, e voi che potete prendere le distanze da tutto.

Se è solo questo, per una volta lasciamo la propaganda ad altri argomenti, andiamo su una mozione che da voi non può che essere sottoscritta perché sono cose che sono state dette in questi due anni, non ha alcun senso dire "voto contro perché te l'avevo detto prima!", come tra bambini si diceva "non vale"! No! Vale eccome! Se questa è la risultanza dell'espressione del Parlamento dei sardi!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Anche a me sembra un po' paradossale questa discussione, nel senso che ci siamo sentiti dire più volte, in questi anni, che dobbiamo impugnare gli atti, dobbiamo far valere una maggior forza politica, dobbiamo opporci ai provvedimenti del Governo e dello Stato, anche ad alcune norme quando vengono adottate dal Parlamento e oggi, che questa mozione lo chiede al Consiglio, si vorrebbe votare un'altra mozione che dice pochissimo, che non parla di questa possibilità, ma della possibilità di attuare una nuova politica contestativa di "dettoriana" memoria.

Credo che il Presidente (che come tutti noi avrà commesso degli errori), in questo caso, stia in qualche maniera tentando di far rispettare anche la volontà della minoranza, cercando di fare una battaglia unitaria. Credo che, così come prevede il nostro Statuto, ai sensi dell'articolo 35, sia solo lui che possa rappresentare la Sardegna nelle istituzioni, anche dinanzi al Presidente della Repubblica.

Nell'annunciare il mio voto favorevole, chiedo una votazione per parti, eliminando le parole "dà mandato al Presidente del Consiglio", perché, ripeto, se il Presidente qualche errore lo avrà commesso, se tutti noi abbiamo commesso degli errori, errori così gravi, come quelli commessi dalla Presidente del Consiglio, che boccia una legge approvata, nella storia autonomistica credo che non ne siano mai stati commessi. Per cui, impegnare la Presidente del Consiglio a chiedere lei al Presidente della Repubblica un incontro, credo che vada oltre il nostro Statuto. Il nostro Statuto prevede che ci rappresenti il Presidente della Regione che ha la nostra fiducia. Quindi chiedo una votazione per parti onde eliminare la parte "dà mandato al Presidente del Consiglio".

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). Presidente, io credo che non sia il momento dell'integralismo, capisco tutte le ragioni dell'opposizione, dico anche, per farla breve, che chi è senza peccato scagli la prima pietra, e la chiudo qua. Molti errori sono stati commessi, è indubbio, ma perché non è il momento dell'integralismo? Perché non stiamo interpretando, a mio avviso, la volontà dei sardi. Secondo me, se noi avessimo concluso giovedì questo esame delle mozioni, saremmo in un'altra situazione. In questi giorni, molti si sono espressi, noi abbiamo il dovere di ascoltare, di fare sintesi ma, tenendo conto di quelle voci, anche nella nostra indipendenza, dobbiamo valutare tutto ciò le parti esterne non conoscono.

Stiamo subendo le pressioni esterne, mi rivolgo alle minoranze (io sono una minoranza) e alle maggioranze più importanti. Io mi asterrò, tra l'altro, perché non c'è una profonda condanna dell'atteggiamento, ribadisco per l'ennesima volta che i nostri parlamentari, i parlamentari di maggioranza soprattutto, stanno manifestando un servilismo che sconfina nel menefreghismo, insieme agli amici dell'U.D.C. e del FLI. Noi abbiamo, sottovoce, già interessato i nostri euro parlamentari perché sposino la vertenza Sardegna a Bruxelles. Abbiamo bisogno di loro, non ci limiteremo, senza ricatti ovviamente, a restituire le tessere ma abbandoneremo il Partito se non ci sarà un'adeguata risposta. Lo stiamo facendo insieme con i rappresentanti del Partito Popolare Europeo, ci stiamo muovendo.

Onorevole Soru, mi scusi se mi rivolgo direttamente a lei, ricorda che, in "zona Cesarini", abbiamo salvato l'ordine del giorno unitario per la Tirrenia, anche grazie al suo impegno e alla sua disponibilità? Prenda in mano la situazione, insieme al presidente Cappellacci, ci sono ancora gli estremi perché si pensi all'interesse generale, dopo ognuno andrà per la sua strada, dopo programmeremo il futuro.

Io chiederei, presidente Lombardo, al presidente Napolitano di fare un grande sacrificio e venire lui qui in quest'Aula: è chiedergli l'impossibile? Chiediamoglielo! Che sia lui qui a dimostrarci il pieno sostegno. So che è difficile, potremmo trattare poi in subordine la delegazione. Chiediamoglielo! Potremmo avere delle sorprese, potremmo avere il totale e pieno sostegno del presidente Napolitano, che potrebbe in questo modo manifestare in maniera ancora più decisa la solidarietà, la vicinanza…

PRESIDENTE. Onorevole Capelli, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Gavino Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA GAVINO (P.D.). Presidente, presidente della Giunta Cappellacci, io voto contro la mozione, una mozione tardiva e ormai inutile, come inutili sono i gesti falsamente eclatanti di sospensione dal partito che lei, con un colpo di coda, presidente Cappellacci, ha cercato di mettere in atto ormai a tempo scaduto. Un gesto del genere avrebbe sicuramente potuto avere un senso se fosse stato fatto in un altro momento, se fosse stato messo in atto subito, nei primi due anni, quando ripetutamente i nostri cittadini sono stati scippati di quanto spettante. Sarebbe facile citare diverse cose, sarebbe facile parlare delle entrate e dei fondi FAS, io vorrei dire ai colleghi che non sono state rare le occasioni nelle quali ci è stato riferito: "I fondi sono presenti, arriveranno, arriveranno nella prossima finanziaria, sono in quel bilancio, sono in quell'altro bilancio…"; solo promesse!

Faccio qualche esempio. Basta ricordare prima di tutto la chimica: l'ENI doveva chiudere in Sardegna e sta chiudendo, a Porto Torres stanno dismettendo tutto, andranno via, l'alternativa non so quali garanzie darà, e nel Sulcis Iglesiente la situazione è uguale. Oppure la Tirrenia, è un altro esempio. O ancora i pastori che sono qua, dopo due anni di promesse, a protestare sotto questo Palazzo, non erano qua due anni fa, erano qua la settimana scorsa, e abbiamo visto quello che è successo!

Ciò che è veramente surreale, Presidente, e concludo questa mia dichiarazione di voto, è che non si vuole capire che questi problemi sono esattamente i problemi irrisolti oggetto delle false promesse elettorali fatte in campagna elettorale. Il surreale è proprio questo: sono quelle false promesse con le quali avete imbrogliato i cittadini sardi e con le quali avete vinto queste elezioni!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Signor Presidente, io sono convintissimo che il presidente Soru, quando è andato a trattare e a difendere gli interessi della Sardegna in un momento di difficoltà, abbia avuto il massimo e abbia curato nei minimi particolari gli interessi della Sardegna; altrettanto sta facendo il presidente Cappellacci, in un momento ancora più difficile, con idee anche geniali. Quindi con il parlare di fallimenti e di tradimenti, mi sembra che si sia andati un po' su di tono, anche perché lo Statuto parla di ignominia, non parla mai di cose di questo genere. Io credo che i termini siano importanti.

Qual è il fine? Diciamo tutti che il fine è la Sardegna, i suoi interessi, i suoi diritti, la difesa delle sue prerogative. Se questo è, noi dobbiamo avere una casacca unica e la casacca unica è quella dei partigiani di Sardegna, non la casacca dei partiti. Combattere però due battaglie in una, a me sembra impossibile. Dire "la maggioranza non fa niente e quindi io voglio la vittoria per dimostrare che la maggioranza è incapace di governare" e, dall'altra parte, curare gli interessi generali nella vertenza con lo Stato, è una battaglia per me impossibile e anche contraddittoria.

Noi dovremmo per forza trovare una sintesi perché, già da un punto di vista politico, io credo che molti acuti osservatori della minoranza si siano resi conto che, con questa loro posizione, hanno ricompattato molto bene la maggioranza, e questo è un fatto positivo. Ma ritengo che, adesso, non sia questo l'interesse nostro; l'interesse nostro è quello di trovare una sintesi unitaria per concretizzare le cose che abbiamo detto in tutto questo tempo, che abbiamo portato avanti con tutti i nostri documenti. Credo che l'invito che noi possiamo fare è quello di moderare i termini e vedere se è possibile trovare un'intesa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI (P.d.L.). Presidente, sottoscrivo l'ultimo intervento, avrei fatto lo stesso tipo di ragionamento, anzi lo faccio.

Io voterò contro ogni tipo di mozione che disunisce, che va contro gli interessi della Sardegna; credo che sia necessario perché non porta da nessuna parte, non aiuta, serve solo ed esclusivamente per aumentare il divario che, all'interno di quest'Aula, costantemente ci porta a non trovare soluzioni unitarie.

Nel caso specifico è una vertenza che riguarda tutti i sardi. Ancora io non ho capito, credetemi, probabilmente sono distratto da altre situazioni, e continuo a non capire, qual è il motivo che porta quest'Aula a non trovare una soluzione unitaria. Non è che il Presidente della Repubblica arrivando ci fa unire e aiuta a trovare rapporti all'interno di quest'Aula. All'interno di questa Assise, ci sono tutti i rappresentanti del popolo sardo, siamo tutti rappresentanti del popolo sardo e come rappresentanti del popolo sardo abbiamo il dovere unitariamente di dare le risposte che portano necessariamente a trovare soluzioni solo ed esclusivamente per tutti i sardi!

Io continuo a non capire, credetemi, non riesco a trovare altre parole che possano giustificare francamente questo atteggiamento. Se, in altri momenti, senza guardare al passato, ma anche nella legislatura precedente, abbiamo trovato momenti di unione, di compattezza, su alcuni argomenti, non si capisce perché, per questa grande vertenza, per questa grande iniziativa del Presidente della Regione, non ci sia tutta l'Aula consiliare, e quindi tutti i rappresentanti del popolo, per dare sostegno al Presidente in modo che, per una volta, finalmente, si possano risolvere i problemi dei sardi e della Sardegna.

Credetemi, all'esterno non si capirà mai perché la politica continua a dividersi! L'unica cosa che sa dire e che dirà il popolo sardo è che siamo dei consiglieri regionali egoisti, che pensano solo a se stessi e che non danno risposte per tutta la Sardegna e per tutti i sardi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Presidente, noi Riformatori voteremo a favore di questa mozione. Vorrei provare a fare un intervento fuori da ogni retorica e cercherò di non nominare il popolo sardo. Comprendo il disappunto del centrosinistra, che ha dato la stura a interventi forse un po' sopra le righe, in alcuni casi.

Il presidente Cappellacci ha fatto una cosa straordinaria rispetto alla normalità della politica, cioè ha detto che non ha più partito e che il suo partito è il partito di chi sta in Sardegna, di chi ha interessi in Sardegna. Questo, è vero, presta il fianco al fatto che si possa dire che ha fatto poco, che forse non riuscirà a tenere la posizione, che probabilmente i parlamentari del suo partito e i consiglieri regionali del suo partito non lo seguiranno, però ha fatto una cosa straordinaria (per quello che è la politica normalmente) e ha sparigliato - anche dal punto di vista comunicativo - le carte, perché il presidente Cappellacci oggi si è saldato con la sensibilità che c'è fuori da questo Palazzo.

Ha detto l'onorevole Salis che non siamo tutti corresponsabili del fatto che la Sardegna balli sull'orlo del baratro, bene, beato l'onorevole Salis, io la penso diversamente, io penso che siamo tutti corresponsabili, in varia misura e a vario titolo, del fatto che la Sardegna balli sull'orlo del baratro. Penso che non sia solo e disperato il Presidente, e neanche che sia meno solo e disperato se ha il suo partito intorno, penso che siamo soli e disperati noi, ciascuno di noi, con la nostra coscienza, in momento come questo. Allora questo Consiglio ha l'occasione per non essere schizofrenico, perché un Consiglio che, invece di scegliere come andare a difendere i nostri diritti, scegliesse di aprire un processo per appurare di chi sono le colpe se ci troviamo in questa situazione, sarebbe un Consiglio schizofrenico e matto, incomprensibile all'esterno, nessun sardo lo capirebbe.

Allora, colleghi del centrosinistra, avete ragione, dobbiamo pagare un prezzo e noi pensavamo che in questa mozione il prezzo ci fosse, è possibile che il prezzo sia appena appena più alto, decidiamo insieme qual è. Ma facciamo le cose insieme, altrimenti il prezzo lo pagano e tutto intero soltanto i sardi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Petrini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PETRINI (P.d.L.). Presidente, se questo Consiglio è stato votato dai sardi, i sardi ci hanno mandato qui…

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). E se ne sono già pentiti!

PETRINI (P.d.L.). Presidente Soru, molte volte io ero d'accordo sulle cose che diceva, tantissime volte, oggi invece che dovevamo cercare di predisporre un documento unitario, lei è partito all'attacco, proprio lei, onorevole Soru! Anzi preferisco chiamarla presidente Soru, è partito all'attacco contro il presidente Cappellacci. Un uomo che ha compiuto un gesto eccezionale, ma non per lui, per i sardi, per dimostrare al Governo amico che noi prima di tutto siamo sardi, sardi che vogliono bene alla loro terra. Chi ci rimette in tutto questo, caro Uras, tu che capisci bene le situazioni quando vuoi capire, sono i più deboli che, nei prossimi anni, non avranno più risorse, e i più deboli pagheranno. Mi preoccupa questo.

Dunque, io vi chiedo di tornare indietro e stilare un documento unitario per tutte quelle persone, soprattutto sardi, che credono in noi, andiamo avanti per concretizzare qualcosa per la Sardegna. Oggi un Presidente della Regione ha compiuto un gesto eclatante, io penso che sia la prima volta che un Presidente della Regione consegni la propria tessera per i sardi e per la Sardegna. Ma è mai possibile che oggi, che dovevamo predisporre un documento unitario, ci stiamo quasi picchiando?

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Ne abbiamo a sacchi tessere! Ne volete tessere? Restituiamo il mandato ai sardi!

PETRINI (P.d.L.). Non andartene Uras, non andartene, stai fermo lì, io mi sono rivolto proprio a te! Dunque cerchiamo di riflettere, ragionare un pochino, calmiamoci tutti. Cari colleghi, calmiamoci tutti al pensiero che, qui dentro, noi stiamo bene ma fuori c'è gente che non ha neanche i soldi per finire il mese, ricordiamocelo tutti! E riflettiamoci!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Presidente, cercherò, spero di riuscirci, di cogliere l'invito del presidente Floris alla moderazione dei toni. Voglio dire, anche serenamente, che abbiamo dato la nostra disponibilità per un documento unitario, abbiamo chiesto anche di sospendere, ci avete risposto con un voto contrario! Adesso mi chiedo: perché siete così desiderosi di avere un documento unitario, se avete rifiutato, con un voto, anche una sospensione della seduta? A questo punto, posso rispondere anche al collega Stochino, io penso che sia la maggioranza che non abbia risposto all'appello del Presidente! Nella nostra mozione si riprendono i temi che il presidente Cappellacci ha portato in Aula, si riprendono tutti! Sicuramente la vostra è più prudente di quanto non lo sia stato il Presidente nel suo intervento dell'altro giorno. Non so se oggi ha cambiato idea, però nella nostra mozione ci sono gli impegni a sollevare il conflitto di attribuzione, all'immediata applicazione dell'articolo 8, alla vertenza sul patto di stabilità, sui fondi FAS e chi più ne ha più ne metta!

Ecco, voi non mettete queste cose. E' chiaro che non mettete quello che è contenuto anche nelle parole del Presidente, come si può sottacere il fallimento del Presidente? Il suo biglietto da visita è stato il presidente Berlusconi in campagna elettorale; nel vostro simbolo, lo abbiamo ricordato sempre, c'era scritto "Berlusconi Presidente". Io penso che questo sia il fallimento della politica della pacca sulle spalle, lo ha ammesso anche lo stesso presidente Cappellacci, nonostante oggi arrivi in aula e snobbi questo dibattito!

Ecco perché, nella nostra mozione, noi individuiamo un interlocutore che non è più il presidente Berlusconi ma è il Presidente della Repubblica in qualità di rappresentante dell'unità nazionale. Diciamo anche che deve essere il Consiglio a rappresentare questa vertenza perché, Presidente, glielo dico in maniera serena, mi dispiace anche dirglielo, lei non ha più l'autorevolezza che aveva quando è stato eletto; la sua autorevolezza è venuta meno, Presidente. L'ha dimostrato anche quello che è successo oggi, lei ha sbagliato interlocutore ancora, non è vero quello che dice l'onorevole Vargiu che lei non ha partito, lei oggi è andato a confessarsi dal segretario del suo partito! Penso che anche oggi lei abbia umiliato la Sardegna, Presidente, perché oggi era previsto questo dibattito, dibattito al quale lei avrebbe dovuto partecipare per trovare con noi le soluzioni per una vertenza unitaria, per approvare una mozione unitaria e andare a Roma a rivendicare il rispetto del patto costituzionale che ci lega con lo Stato.

Presidente, penso che a questo punto la vertenza la debba condurre il Consiglio…

PRESIDENTE. Onorevole Cuccu, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Presidente, credo che sia giusto dire che l'unità non si trova facilmente, perché le unità facili sono false e noi stiamo faticando a trovare un'unità istituzionale, le unità politiche non nascono in Consiglio regionale intorno a un'emergenza, nascono interiorizzando una realtà che è ormai sotto gli occhi di tutti. Militare in partiti nazionali italiani è faticoso per i sardi, se questa crisi segna l'apertura di un percorso nei partiti nazionali italiani da parte di chi ci milita essendo sardo, ben venga, noi siamo convintissimi che la Sardegna stia entrando in una crisi per cui il sistema politico non potrà uscire esattamente com'è. Ciò che sta avvenendo oggi in questa aula va in questa direzione. Ben vengano le crisi e le contrapposizioni che portano a quei percorsi di sacrificio politico che mettono in evidenza l'unica vera battaglia che è verso lo Stato italiano.

Allora, se questi sono i termini, il Consiglio regionale, lo dico ai colleghi dell'opposizione, in questo momento non sta esprimendo voti di fiducia sulla Giunta perché non può esprimerne come Consiglio regionale, non sta esprimendo giudizi sulla politica della Giunta perché non può esprimerne; probabilmente molti di noi, se fosse questo l'oggetto, oggi non parlerebbero in questi termini. Oggi il Consiglio regionale deve decidere se si schiera contro il Governo italiano. Se questa è la posizione, e se si scivola e si esce dal gusto delle contrapposizioni anche non leggendoci le cose, perchè questo Consiglio ha dimostrato che l'articolo 8 dell'accordo Soru-Prodi è immediatamente precettivo, perché l'abbiamo iscritto a bilancio 2010, allora se c'è un punto su cui questo Consiglio può qualificarsi sovranamente è contrapporsi al Governo italiano.

Posso chiedere al Presidente della Giunta che, sul tema della censura al Governo, incontri l'opposizione e verifichi se su questo tema è possibile trovare un livello di unità e, per questo motivo, interrompere? Posso chiedere al Presidente della Giunta di incontrare le opposizioni su questo tema e verificare se tutti insieme possiamo condividere una censura al Governo italiano che apra questa battaglia, l'unica possibile unitariamente?

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Felice Contu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CONTU FELICE (U.D.C.-FLI). Onorevole Presidente, colleghi, io voterò a favore della mozione, però dichiaro subito che voterò a favore malvolentieri, perché questa mozione è la mozione di una parte di questo Consiglio, è una mozione della maggioranza. Io avrei preferito, forse per la mia storia, forse per il mio passato, votare una mozione dell'intero Consiglio regionale. Non starò qui ora vedere se la colpa della mancata formulazione di un ordine del giorno unitario sia di questa maggioranza o se sia dell'opposizione, forse è di entrambe. Però ci sono dei momenti in cui il Consiglio regionale non può dimenticare di essere l'espressione più grande della sovranità del popolo sardo.

In altri momenti, questo Consiglio regionale ha saputo trovare la sua unità. Se io dovessi tornare indietro nel tempo, potrei qui portare molti esempi in cui il Consiglio regionale sardo ha dimenticato le sue diatribe interne, ha dimenticato le posizioni giustamente anche contrapposte per cercare di individuare un solo avversario che, è vero quanto dice ora Maninchedda, in questo momento, ma non solo in questo momento, è il Governo e lo Stato italiano. Non abbiamo mai avuto Governi amici. Se io vado indietro negli anni, io di governi amici non ne ho mai conosciuto, abbiamo sempre dovuto strappare con i denti quanto ci spettava!

Allora, amici, io mi domando, è mai possibile che, anche come immagine, non diamo l'immagine di un'Assemblea che dimentica le proprie controversie interne? Quando una barca è in tempesta e dobbiamo remare, io non guardo se il mio compagno di banco ha la rogna o la scabbia, purché remi insieme con me in modo da arrivare alla riva e passare così la tempesta. Remiamo tutti quanti insieme! Io penso che ci sia ancora la possibilità di una posizione unitaria che dia l'immagine di un'Assemblea dimentica delle piccole meschinità interne, per far sì che ci sia una posizione univoca del popolo sardo attraverso la sua Assemblea sovrana.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Presidente, annuncio il voto favorevole del Gruppo Sardista. Credo che ancora una volta qui prevalgano le divisioni, le contrapposizioni e, così facendo, lo Stato italiano abbia ancora la meglio. Qui è in discussione il patto fra noi e lo Stato italiano, l'essere Regione di questo Stato o esserne veramente colonia. Credo che questo stia passando anche per una nostra debolezza, la debolezza di voler necessariamente far prevalere il fatto di essere maggioranza o opposizione. Lungi da noi la volontà di far venir meno a voi il vostro ruolo, le vostre idee, il vostro modo di vedere la politica. Dico anche che chi fa sbaglia e capita che molti di noi, nel fare, abbiano sbagliato nella vita, soprattutto in politica. Ho capito che questo non si riesce a superarlo.

Per me aprire un confronto duro con lo Stato in questo momento resta la cosa principale, perché non credo che i disperati siano qua dentro, i disperati sono fuori da questo Palazzo e cercano di guardare all'interno per capire qualcosa di quello che sta accadendo. Sarà difficile spiegare attentamente e in modo preciso gli accadimenti del perché questo Consiglio trova difficoltà con uno Stato che gli nega tutto (qualcuno dirà: "Da diversi anni"), oggi forse è arrivato il momento che questo non debba più accadere, standocene fermi a guardare o rivendicandolo soltanto all'interno di quest'Aula. Credo che sia questo l'elemento principale.

Secondo me, questo Stato, una volta per tutte, come abbiamo fatto per Tremonti nella censura, come abbiamo fatto nell'ultimo documento sui trasporti per il Governo italiano, deve avere l'ulteriore censura, non stiamo parlando di qualcosa che ci stiamo inventando stasera, qualcosa che viene da lontano. Ecco perché ritengo che la volontà di stare assieme in questa battaglia debba prevalere sulle divisioni.

Per quanto detto da qualcuno, per ciò che riguarda l'ultima parte del documento, io credo che il Presidente della Giunta abbia un ruolo e lo rivesta appieno (nessuno lo metta in discussione); il fatto che il Presidente del Consiglio ci guidi in un incontro eventuale contro il Presidente della Repubblica è un altro discorso, è un discorso di carattere unitario che lega la parte esecutiva e la parte legislativa, è un discorso unitario che non va diviso per simpatia, antipatia o per contrapposizioni, che non ci sono utili. Spero che prevalga questo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ladu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LADU (P.d.L.). Voterò a favore di questa mozione. Devo dire che anche io ho delle perplessità, però la speranza è che si arrivi a un punto di incontro fra maggioranza e opposizione. Questo perché, nei momenti difficili, questo Consiglio regionale, non altri consigli regionali, ha saputo trovare la compattezza; trovare la compattezza però non significa che noi dobbiamo rinunciare al nostro ruolo istituzionale di regione autonomista che rivendica tutto quello che deve avere da parte dello Stato italiano. Non stiamo dicendo di fare alcun passo indietro, stiamo dicendo di percorrere una via, che è quella che ci può portare a raggiungere il risultato. Non credo che alzare i toni serva a nessuno in questo momento, credo invece che, così come abbiamo fatto altre volte, bisogna cercare motivi d'incontro e di accordo, come abbiamo fatto in altre occasioni di fronte agli interessi generali della Sardegna, per esempio per la vertenza sulle entrate, questo Consiglio regionale è andato compatto e ha raggiunto un risultato importante.

Credo che noi dovremmo tornare indietro e rifare quel percorso, perché allora quel risultato, che era pur difficile, lo abbiamo ottenuto e, allo stesso modo, oggi, dobbiamo assolutamente difenderlo. Pertanto, io mi aspetto un atteggiamento diverso dall'opposizione. Questo Governo regionale, così come il Consiglio regionale, per evitare pretesti, ha seguito l'iter che è stato indicato dal Governo per raggiungere il risultato. Noi dovremmo seguire questo percorso. Questo non significa che noi rinunceremo a fare una battaglia; nella mozione si dice che si promuoveranno, dinanzi a tutte le sedi giudiziarie, tutte le azioni possibili avverso gli atti del Governo. Questo significa che noi non stiamo assolutamente rinunciando a nulla, stiamo seguendo un percorso con l'obiettivo di raggiungere a qualsiasi costo il risultato.

Io credo che sia assolutamente indispensabile, in questo momento particolarmente difficile, che la maggioranza e l'opposizione arrivino a un accordo in modo da avere più forza a Roma.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Intervengo per ribadire il voto contrario del Gruppo a questa mozione. La sollecitazione all'unità del Consiglio, proveniente da diversi esponenti della maggioranza, sembra quasi gettare sull'opposizione la responsabilità del mancato raggiungimento dell'accordo; per il quale accordo, dopo due anni di insuccessi e di diritti calpestati, dopo le offese subite dal Governo centrale, non credo che si possa vedere l'opposizione che si adegua e si accoda alle proposte avanzate con la mozione della maggioranza. Eventualmente si potrebbe ottenere e raggiungere l'unità se la maggioranza fosse disponibile ad assecondare e a condividere le proposte che nascono dalla mozione dell'opposizione; sono quelle contenute in una denuncia e in una condanna, naturalmente denuncia e condanna politica, nei confronti delle inadempienze, così come è chiaramente ribadito, nonostante comprendiamo che la maggioranza possa essere in difficoltà.

Allora è una responsabilità, è un problema della maggioranza se non condivide quanto noi denunciamo sull'ostilità del Governo al riconoscimento dei diritti derivanti ai sardi dallo Statuto di autonomia e sulla continua inadempienza del Presidente della Regione nella difesa dello Statuto e degli interessi della Sardegna, anche non ottemperando agli ordini del giorno approvati dal Consiglio regionale.

Questo è il tema su cui noi possiamo dare disponibilità e raggiungere una maggioranza, altrimenti tutto il resto risulterà aria fritta, soprattutto quando la maggioranza propone di impegnare una Giunta (una Giunta che peraltro oggi si è dissolta nel nulla) e il popolo sardo sulla questione sarda. Il popolo sardo è mobilitato da tempo, ce lo ha dimostrato in tutti questi giorni, per la situazione drammatica che vive. Quindi, su queste basi, io credo che debba essere la maggioranza ad assumersi la responsabilità di non aver trovato l'unità nell'azione di denuncia nei confronti del Governo nazionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Corda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CORDA (P.D.). Presidente, dichiaro il voto contrario a questa mozione, la quale non contiene e non riprende neppure il senso delle dichiarazioni espresse dal presidente Cappellacci, qualche giorno fa, in quest'Aula. Dichiarazioni che a me sono sembrate anche forti, coraggiose, l'avevo dichiarato durante il dibattito quel giorno, perché contenevano severe critiche nei confronti del Governo, del suo, "amico", non certo amico di sardi. Lei, Presidente, ha annunciato l'eclatante gesto di stracciare la tessera del partito, cui appartiene, a significare la sua ferma condanna, la sua contrarietà di fronte all'ennesimo torto, all'ultima beffa, all'ultima vessazione contro i sardi. Tutto, quindi, lasciava pensare che facilmente saremmo potuti convergere su un documento unitario: perché ciò non può avvenire?

Prima l'onorevole Cuccu chiedeva dove sono le differenze così forti da impedire questa possibile convergenza. La differenza sta nel fatto che voi, al di là dei proclami, della finzione, dell'assumere gesti eclatanti, quando si tratta di esprimere poi parole dure, ferme, di condanna, vi tirate indietro e non osate per non rischiare di urtare la suscettibilità del vostro ancora, evidentemente, "amico"! E' chiaro che, in questo modo, non si può trovare convergenza; io condividerei la proposta dell'onorevole Maninchedda. L'esigenza più forte, l'esigenza principe oggi è quella di contrastare l'azione di un Governo che si comporta così come sappiamo nei confronti di quest'Isola. Ma questa azione forte richiede da voi un atto di coraggio che voi non riuscite a mettere in atto!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, mi sembra che tantissimi ordini del giorno siano stati votati all'unanimità da questo Consiglio regionale. Presidente Cappellacci, ne ho contati dodici adesso, più o meno sono sullo stesso tema e sono stati, tra l'altro, disattesi da lei e dalla sua Giunta (mi dispiace dirlo, onorevole Oppi), da lei e dalla sua Giunta! Quindi non è stata una legislatura che ci ha visti insensibili all'unità.

Guardando veramente agli interessi dei sardi, mi chiedo se valga di più un'unità fittizia, oppure dire la verità su come stanno le cose, dal nostro punto di vista. Ho cercato di dirglielo già qualche giorno fa, io credo che a lei non interessi, in questo momento, l'unità (naturalmente è una mia opinione), a lei interessa il rilancio mediatico e ne ha bisogno perché oggi, per esempio, anche lei ha votato contro la sospensione da me chiesta; in quel momento io volevo valutare l'opportunità magari di votare per parti questo documento, e anche lei ha votato.

Non ci ha detto una parola sull'azzeramento della Giunta regionale, ed è un fatto grave, non ci ha detto una parola e lei domani andrà al CIPE, probabilmente, ed è stato invitato oggi dal suo segretario, come primo atto dopo l'autosospensione, gesto eclatante di autonomia dopo due anni e mezzo nel quale non ha detto una parola, due anni e mezzo in cui è stato identificato con Berlusconi, come ha fatto per tutta la campagna elettorale. Ora, dopo due anni e mezzo, decide di autosospendersi dal suo partito, ma, come primo gesto, prima di recarsi in Consiglio regionale, va dal suo segretario che gli dice: "Vai, domani, c'è il CIPE". Ma guardi che non l'hanno fatto per lei il CIPE e neanche l'ordine del giorno di domani! Era già previsto per il 28 luglio, hanno semplicemente rimandato quella seduta al 3 agosto! E' scritto in tutti i siti, c'è scritto persino l'ordine del giorno, da tempo: daranno 1197 milioni alla Sicilia, 1181 alla Campania e 600 circa alla Sardegna, la "Sassari-Olbia". Le ricordo che i fondi Fas per la Sardegna erano 2 miliardi e 400, sono diventati 2 miliardi e 250, e ora meno di 2 miliardi.

Insomma, noi votiamo contro perché c'è un allineamento continuo con il Governo e mi pare che questa vostra finzione di mettervi contro il Governo nazionale sia fuori tempo massimo. Quindi voteremo "no" convintamente e vi inviteremo, anche nei prossimi giorni, a un nuovo dibattito su questo tema.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA (Riformatori Sardi). Presidente, temo che stiamo sprecando un'occasione. L'onorevole Maninchedda ha fatto delle considerazioni che io ritengo molto importanti, e non è la prima volta che le fa; ha sottolineato che stiamo vivendo un passaggio epocale, probabilmente stiamo vivendo un momento in cui si arriverà a un cambiamento profondo del sistema politico. Domani, probabilmente, il sistema non sarà più lo stesso, sia il sistema politico che il sistema istituzionale, in cui il federalismo sarà avanzato a grandi passi; per questo processo, per quanto possa piacerci o non piacerci (a noi non piace come procede questo federalismo), o cerchiamo di essere protagonisti, oppure l'alternativa è essere comprimari, il che significa essere travolti da quello che sta accadendo. Devo dire che dispiace che questa discussione alimenti il famoso luogo comune di Carlo V ad Alghero, è inutile che lo ricordi, perché ce lo siamo ripetuti tante volte, eppure, nel momento in cui si apre un conflitto forte, io credo che sia profondamente sbagliato svilire il gesto che il Presidente della Regione ha fatto rispetto al suo partito, evidenziando così responsabilità precise di un Governo nazionale che ha sempre manifestato totale ostilità nei confronti della Sardegna. Io credo che svilire questo gesto sia un errore.

Onorevoli colleghi, credo che il valore dell'unità sia un valore in sé, ma nel momento in cui si sta arrivando a un duro conflitto politico e istituzionale con il Governo, l'unica possibilità che noi abbiamo di ottenere un risultato (cosa comunque estremamente difficile, ma se pur c'è una possibilità è quella) riposa sulla capacità che noi abbiamo di agire unitariamente. Se questo non c'è, siamo ineluttabilmente vocati alla sconfitta.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, il Presidente della Regione.

CAPPELLACCI (P.d.L.), Presidente della Regione. Presidente, cari colleghi, noi oggi siamo chiamati a cercare di interpretare, con la massima coesione possibile, almeno questo era l'auspicio, gli interessi, le aspettative e le speranze dei sardi. Nella premessa, questo doveva avvenire, al di là degli schieramenti, fuori dalle convenienze del momento e anche fuori dal battibecco quotidiano che è quello che caratterizza, spesso, purtroppo, il nostro dibattito e il nostro confronto. Siamo chiamati a difendere i diritti di quest'Isola, siamo chiamati a difendere l'autonomia di questa Regione e non sfugge a nessuno che, nei decenni passati, sulle questioni fondamentali che riguardano la Sardegna e la sua autonomia, abbiamo registrato amnesie di Governi di centrodestra e di centrosinistra.

Io mi sono presentato a quest'Aula e ho tentato di avviare un percorso coinvolgendo anche l'opposizione prima di entrare in quest'Aula. Nel mio intervento in Aula mi sono rivolto in modo particolare all'opposizione e ho tentato di trasferire un concetto prima di tutto, che era molto semplice, ovverosia quello di cercare di fare un passo indietro tutti, spogliandoci della giacca di appartenenza. L'ho fatto simbolicamente, anche con un gesto forte, che aveva un'alta valenza e un contenuto politico. Cerchiamo di fare questo per unire le forze davanti a una necessità, a un'esigenza, che è quella di avere una voce unica perché, come spesso diciamo, lo diciamo tutti, davanti alle questioni fondamentali che riguardano la nostra Isola, sarebbe opportuno che questo Consiglio e la classe dirigente sarda avessero la capacità di unire veramente le forze. Il nemico non è qua, il nemico sta da un'altra parte, forse talvolta nei banchi del Governo, talvolta nei banchi del Parlamento, talvolta in quelle rappresentanze parlamentari di Regioni più forti di noi dal punto di vista democratico, e quindi della rappresentanza parlamentare, che possono contare anche su connivenze del Governo che fanno sì che alcune aspettative e alcuni diritti abbiano più peso e più valore di altri diritti e di altre aspettative.

Voglio fare ancora un appello, lo faccio a tutta l'opposizione, lo faccio a lei, presidente Soru, che ha aperto questo dibattito e l'ha voluto aprire in modo duro, netto, segnando in qualche modo una strada. Temo che questa possa diventare un'occasione persa, un'importante occasione persa, e ciò che ho sentito da questa parte dell'Aula non lo considero come attacchi al sottoscritto, no, nel modo più assoluto, mi sembrano più e suonano di più come una mancata risposta ai sardi; noi oggi, invece, abbiamo il dovere di dare risposta ai sardi.

PRESIDENTE. Presidente, è scaduto il tempo. Può fare la proposta…

CAPPELLACCI (P.d.L.), Presidente della Regione. Avevo sostanzialmente concluso. Oggi credo che il coraggio stia dalla parte non del sottoscritto, ma di tutti coloro che vogliono cercare di essere promotori di unità e di coesione; non sta certo dalla parte di chi vuole seminare divisioni. Io sono pronto a sedermi con voi, a valutare qualunque ipotesi, a ragionare su qualunque ipotesi per salvaguardare questo valore dell'unità. Allora, per questa ragione, vi chiedo, chiedo a tutti quanti voi, di ragionare ancora su un'ipotesi di questo genere e proporrei anche una sospensione dei lavori dell'Aula per valutare la possibilità di arrivare a un ordine del giorno condiviso.

E' importante non per me, non per le parole del Presidente della Regione, che non sono cambiate rispetto all'intervento in Aula, intervento al quale hanno seguito certamente molte dichiarazioni di buona volontà. Forse l'unica cosa che è cambiata sono le interpretazioni, che sono semplicemente cronache dei giornali, che hanno fatto sì che si creasse, come avete detto voi, una campagna mediatica (che non è stata affatto volontaria) del sottoscritto; è stata solo la cronaca registrata dagli amici giornalisti che hanno assistito al dibattito e che hanno ritenuto di sottolineare un aspetto piuttosto che l'altro. Non è cambiato niente dall'altro giorno a oggi. Allora vi chiedo di prendere in considerazione ancora la possibilità di arrivare a una soluzione condivisa.

PRESIDENTE. Sospendo i lavori e convoco la Conferenza dei Presidenti di Gruppo.

(La seduta, sospesa alle ore 19 e 49, viene ripresa alle ore 20 e 46.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Prego i colleghi di prendere posto.

Onorevole Cuccureddu, devo comunicare che, così come è esplicitata, la sua richiesta di votazione per parti non è ammissibile. Si può votare tutto l'ultimo paragrafo, dalle parole "dà mandato al Presidente del Consiglio" con i due punti annessi.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Intervengo solo per dirle che non sono sorpreso che sia inammissibile.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Cuccureddu. Scusate, colleghi, così come è stato concordato in Conferenza dei Presidenti di Gruppo, do la parola al Presidente della Regione che deve dare una comunicazione all'Aula.

Ha domandato di parlare il Presidente della Regione. Ne ha facoltà.

CAPPELLACCI (P.d.L.), Presidente della Regione. Non ho dato prima questa comunicazione, nonostante mi fossi ripromesso di farlo, per semplice dimenticanza; posto che l'onorevole Bruno ha parlato della mia partecipazione al CIPE, nella giornata di domani, e lo ha fatto incrociando le agenzie che parlavano di un invito rivolto al sottoscritto dall'onorevole Alfano, devo dire che non è così.

Il sottoscritto, insieme a tutti i Presidenti di Regione, è stato convocato al CIPE (questo è il telegramma di Stato) dal presidente del CIPE in data 29 luglio, quindi ben prima di oggi. Non corrisponde al vero che abbia ricevuto un invito dall'onorevole Alfano, semmai, siccome avevo ipotizzato di non partecipare per protesta, l'onorevole Alfano mi ha solo sollecitato alla partecipazione.

PRESIDENTE. Metto in votazione la mozione numero 139.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della mozione numero 139.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Campus, Contu Mariano, Cossa, Dessì e Planetta hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 75

votanti 73

astenuti 2

maggioranza 37

favorevoli 47

contrari 26

(Il Consiglio approva).

Per effetto dell'approvazione della mozione numero 139, decade la mozione numero 141 tranne il punto 5, che può essere votato. Colleghi, un attimo di attenzione! L'approvazione della mozione numero 139 fa decadere praticamente tutta la mozione numero 141 tranne il punto 5 che non è in contrasto con quanto deliberato testé dal Consiglio.

Colleghi! Vi prego di prendere posto, non stiamo ancora votando. L'onorevole Bruno ha domandato di parlare per dichiarazione di voto sul punto 5 della mozione numero 141, che è l'unico che non decade a seguito dell'approvazione della mozione numero 139.

Vi leggo la frase così non ci sono fraintendimenti: "Impegna il Presidente della Regione a rappresentare la 'Vertenza Sardegna', attraverso la più ampia mobilitazione in grado di tutelare i diritti dei sardi calpestati dalla mancata attuazione dell'articolo 8 dello Statuto in materia di compartecipazione alle entrate, della mancata revisione dei vincoli del patto di stabilità, dallo scippo dei fondi FAS e dalla manovra Tremonti che vanifica la specialità della Sardegna".

Metto in votazione il punto 5 della mozione numero 141.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). In realtà la nostra mozione ha un'altra premessa con la quale si richiama la responsabilità del Presidente della Regione che, dopo la vigile protesta delle opposizioni, in Consiglio regionale, per due anni e mezzo, con la quale si chiedeva di sollevare il conflitto di attribuzioni per la vertenza entrate davanti alla Corte costituzionale, con sistematici atti, ha di fatto reso vano anche l'invito fatto dalle opposizioni. Allora noi semplicemente, con la mozione, insieme alla denuncia e alla condanna del Governo, abbiamo cercato di mettere in evidenza anche la responsabilità del Presidente della Regione. Abbiamo chiesto anche di inserirlo nella mozione del centrodestra, era questo l'elemento di trattativa col Presidente e col centrodestra, trattativa che non ha portato evidentemente alcun frutto.

Per cui questo punto, sganciato da una mozione e quindi da una premessa, ci sembra che non rappresenti attentamente quanto il centrosinistra voleva significare. Però ci sono dei punti, dei diritti calpestati con la mancata attuazione dell'articolo 8, immediatamente applicabili senza andare a traino del Governo, come ha fatto la Giunta regionale, con le norme di attuazione, la mancata revisione dei vincoli del patto di stabilità, i fondi FAS (che, lo ricordo anche per l'incontro di domani al CIPE, sono 2 miliardi e 250 milioni, anzi originariamente 2 miliardi e quattro, oggi meno di 2 miliardi, forse il CIPE domani ci darà 650 milioni quindi briciole); ricordo ancora i 4 miliardi di fondi FAS nazionali scippati dal Governo nazionale nel silenzio della Giunta regionale e del suo Presidente; la manovra Tremonti, che vanifica la nostra specialità e, infine, una questione Sardegna che è stata messa nel ridicolo con l'impugnativa da parte del Governo del nostro collegato alla finanziaria, del nostro quadro delle entrate. Doveva agire la Regione nei confronti del Governo, invece ci ha preceduto il Governo Berlusconi! Insomma, il senso di questo punto è da vedere nell'ambito di una mozione molto più ampia che aveva una premessa che richiamava le responsabilità del Presidente della Regione, e va letto con questa premessa, altrimenti sarebbe fuori luogo e fuori senso.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Chiarisco ai colleghi dell'opposizione che il punto in argomento è meno incisivo del dispositivo della mozione appena approvata; la disposizione della mozione appena approvata impegna la Giunta regionale a promuovere, dinanzi a tutte le sedi giudiziarie, tutte le azioni possibili avverso gli atti del Governo lesivi dei propri diritti e delle proprie prerogative, con particolare riguardo alle compartecipazioni ai tributi erariali e alle questioni relative al diritto della mobilità dei sardi. Ciò che abbiamo già approvato impegna la Giunta ad attivare il fronte giudiziario; voi parlate in questo punto, non nel resto, di rappresentare la vertenza Sardegna attraverso un'ampia mobilitazione, un'iniziativa politica rispetto a un'iniziativa giudiziaria, di contrasto istituzionale, e io ho votato il contrasto istituzionale, le mobilitazioni le possiamo fare quando vogliamo. Vi vorrei richiamare a questo fatto, noi non possiamo votare una cosa più debole di quella che abbiamo già votato.

PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, il punto sarebbe nel caso aggiuntivo.

(Interruzione del consigliere Maninchedda)

PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, se fosse stato in contraddizione non l'avremmo messo in votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Presidente, io non concordo con quanto detto e affermato adesso dall'onorevole Maninchedda, anche perché il punto 5 letto dalla Presidente tentava di inquadrare la mozione del centrosinistra in una vertenza più ampia, la vertenza sull'articolo 8 come punto principale, ma la vertenza Sardegna ha al suo interno un'altra serie di partite che ci è sembrato utile inserire all'interno del documento.

Arrivati a questo punto, visto che la maggioranza non ha accolto le proposte fatte dall'opposizione, propongo che il punto 5 sia ritirato. Non ci sono ostacoli di natura politica, anche perché la lesione all'individuare una vertenza completa sulla vertenza Sardegna è già stata fatta nel momento in cui non si è pervenuti a un accordo sul complesso della vertenza stessa, sulla responsabilità del Governo e su quella che a noi sembrava opportuno richiamare come responsabilità della Giunta regionale. Dunque il punto 5 può essere anche ritirato, Presidente.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Il punto 5 è stato ritirato.

Comunico che, a seguito della decadenza degli Assessori, dopo la sentenza del TAR che ne ha annullato la nomina, non essendo presente la Giunta, non si può proseguire nell'esame della proposta di legge numero 83/A. Per cui i lavori si concludono a questo punto.

Il Consiglio è riconvocato mercoledì 31 agosto, alle ore 10, con all'ordine del giorno la discussione delle mozioni numero 136, 131, 138, 130, 127 e 137 e la continuazione dell'esame della proposta di legge sul golf.

Comunico altresì che la convocazione della Commissione agricoltura, prevista per giovedì 4 agosto, è revocata perché non si può audire l'Assessore dell'agricoltura, mentre rimane confermato l'incontro previsto per la sera con i rappresentanti del Movimento pastori sardi.

La seduta è tolta alle ore 21.



Allegati seduta

Risposta scritta a interrogazioni

Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione VARGIU - MELONI Francesco - COSSA - DEDONI - FOIS - MULA sulle azioni per il miglior funzionamento della legge nazionale n. 162 del 1998, sull'handicap grave. (361)

Con Deliberazione n. 55/33 del 16 Dicembre 2009 la Giunta Regionale dava mandato alla Direzione generale delle Politiche Sociali di procedere ad una verifica complessiva dei criteri e dei parametri e dei finanziamenti dei piani personalizzati di cui alla Legge 162/98: In attuazione del provvedimento deliberativo, nel corso del 2010 si è proceduto ad una rivisitazione dei criteri di erogazione dei finanziamenti. Come primo atto è stato istituito un gruppo di lavoro interno, affiancato da un rappresentante nominato dall'ANCI Sardegna, che ha portato a termine uno studio propedeutico e una prima individuazione delle criticità della normativa regionale di riferimento.

La Commissione Consultiva Regionale costituita con Decreto assessoriale n. 10 del 31 marzo 2010, sulla base delle criticità emerse, ha elaborato nel mese di luglio 2010 una proposta di modifica da apportare ai criteri di erogazione dei finanziamenti.

Come noto, la Giunta Regionale, con Deliberazione n. 34/30 dei 18.10.2010, ha approvato, in via preliminare, le modifiche ai criteri per la predisposizione e rassegnazione dei finanziamenti dei Piani Personalizzati di sostegno in favore delle persone con grave disabilità di cui alla legge n. 162/98, relativi all'annualità 2010 e da attuarsi nel 2011. In data 18 novembre 2010, il Consiglio Regionale, approvava un ordine del giorno con cui impegnava la Giunta regionale ad apportare alcune modifiche ai criteri approvati con la citata DGR n. 34/30 del 18.10.2010. In particolare, l'Ordine del giorno impegnava la Giunta:

1) a salvaguardare i livelli di assistenza finora garantiti dalla corretta applicazione della legge alle persone in situazione di handicap grave, ridefinendo i criteri secondo i principi di ulteriore equità e ragionevolezza;

2) a confermare una disponibilità di risorse sufficienti a garantire il livello della spesa effettiva del 2010;

3) a impegnarsi, nel caso ciò fosse necessario, a proporre al Consiglio regionale di incrementare le risorse fino ad un limite massimo di 116 milioni di euro;

4) a far sì che in caso di aumento consistente dei piani finanziati con le nuove richieste in via di presentazione, e quindi di una sufficienza di fondi a garantire gli stessi livelli di quest'anno, una eventuale riduzione si applichi in percentuali identiche a tutti i piani;

5) a sottoporre al parere dalla Commissione consiliare competente i nuovi criteri da elaborare.

L'Assessore scrivente, tenuto conto del citato Ordine del giorno e in considerazione della volontà comune sulla necessità di una rivisitazione dei criteri secondo principi di ulteriore equità e ragionevolezza, ha sottoposto alla Giunta Regionale una proposta di deliberazione di parziale modifica dei criteri per l'erogazione dei finanziamenti relativi ai piani personalizzati di sostegno in favore delle persone con grave disabilità. I nuovi criteri sono stati, inoltre, sottoposti al parere della Settima Commissione consiliare Sanità.

La Giunta Regionale, recependo tutte le raccomandazioni della commissione consiliare competente, con Deliberazione n. 45/18 del 21.12.2010, ha apportato le parziali modifiche ai criteri di finanziamento dei piani personalizzati di cui alla legge 162/98.

Tenuto conto delle parziali modifiche ai criteri illustrati, si è resa necessaria una proroga per la predisposizione dei nuovi piani personalizzati e conseguentemente, per la presentazione da parte dei Comuni, dei supporti informatici contenenti le schede riepilogative dei piani personalizzati. Lo stesso provvedimento deliberativo ha quindi disposto:

- di prorogare al 10 febbraio 2011 la presentazione, da parte dei Comuni, delle schede riepilogative su supporto informatico dei piani personalizzati;

- di prorogare al 28 febbraio 2011 la validità dei piani personalizzati delle persone con disabilità del Programma 2009, che hanno presentato il piano anche per il Programma 2010 da attuarsi nel 2011;

- di far decorrere dal 1 marzo 2011 l'attivazione dei piani personalizzati relativi al programma 2010 da attivarsi nell'anno 2011.

I piani personalizzati relativi al programma 2010 sono stati avviati nel rispetto dei termini previsti dal succitato provvedimento deliberativo, ossia, con decorrenza dal 1 marzo 2011.

Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione DIANA Giampaolo - BRUNO - ESPA sul mancato reclutamento da parte dell'Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari di farmacisti altamente qualificati idonei agli esiti di concorso pubblico e sull'affidamento dell'incarico dell'implementazione del servizio per la distribuzione diretta di farmaci per PHT del comparto della farmacia ospedaliera a farmacisti non specializzati, di cui non è nota la graduatoria di selezione. (450)

Premesso che con Delibera n. 1540 dell'11 agosto 2005 l'Azienda Ospedaliera Brotzu ha indetto un Concorso Pubblico per titoli ed esami per coprire l'unico posto vacante per un Dirigente Farmacista, con rapporto esclusivo; l'esito del concorso ha portato a redigere una graduatoria approvata in data 15/09/2008 con Delibera n. 1767 e ad assumere il vincitore della stessa completando in tal modi l'organico esistente.

In data successiva, emersa la necessità, inoltrata con nota prot. N. 2058 del 6/10/2009 dal Responsabile della SSD Farmacia Settore Innovazione, volta ad acquisire una ulteriore unità da destinare alla Distribuzione del farmaco in Dose Unitaria, l'Azienda non potendo utilizzare la graduatoria del concorso pubblico, per i motivi sopra esposti né tantomeno l'istituto del Comando (che presuppone la vacanza del posto in organico), si è avvalsa delle disposizioni previste dall'articolo 7 comma 6 del D. Lgs 165/2001 dal quale si evince che le Amministrazioni pubbliche possano conferire incarichi individuali con contratti di lavoro autonomo ad esperti di particolare e comprovata specializzazione anche universitaria.

Di conseguenza l'Amministrazione con Deliberazione n. 33 del 14/10/2009 ha indetto una selezione pubblica per titoli e colloqui in cui bando all'art. 2 prevedeva, oltre al diploma di Laurea in Farmacia Ospedaliera, la specializzazione nella disciplina oggetto della selezione, ovviamente in possesso dei requisiti di cui al Bando in precedenza indicato.

Per quanto attiene alla specifica richiesta di acquisizione dei bandi di selezione pubblica unitamente alla Delibera di reclutamento di Farmacisti non specializzati, occorre preliminarmente chiarire che, a seguito della stipula dell'Accordo Quadro Sperimentale per la Distribuzione di Medicinali del PHT di cui all'art. 8 della legge 16/11/2001 n. 405, approvato con Deliberazione di Giunta Regionale 5/18 del 08/02/2006 e successivamente aggiornato con Deliberazione di Giunta Regionale 38/8 del 08/07/2008, la scrivente Azienda si è attivata per assicurare la distribuzione di Farmaci così come prescritto dalle su indicate Deliberazioni.

Pertanto da quanto esposto è emersa la necessità di adibire una unità alla distribuzione dei farmaci del PHT, e di conseguenza l'AOB con Deliberazione n. 1681 del 08/09/2008 ha indetto una selezione per titoli e colloqui volta alla individuazione di un laureato in Farmacia in armonia con gli Accordi su menzionati in base ai quali la distribuzione dei farmaci in PHT può essere effettuata nelle farmacie private semplicemente da personale laureato ma non anche specializzato.

Le motivazioni per le quali l'Azienda scrivente non è ricorsa per il reclutamento di personale sanitario specialista in Farmacia all'utilizzo della graduatoria del Concorso pubblico risiedevano di fatto nella indisponibilità di fatto di posti vacanti nella Dotazione Organica.

Tutto ciò premesso la Scrivente si riserva, una volta approvato l'Atto Aziendale e ridefinito l'Assetto Organico unitamente ai progetti di riorganizzazione, riammodernamento delle attrezzature e riqualificazione della attività della Farmacia, di porre in essere tutte le procedure previste dalla normativa in materia per acquisire a tempo indeterminato tute le unità necessarie.

Ad ogni buon conto si trasmette in allegato alla presente copia della seguente documentazione:

- Deliberazione n. 1540 dell'11/08/2005

- Deliberazione n. 1767 del 15/09/2008

- Deliberazione n. 33 del 14/10/2009

- Deliberazione n. 416 del 24/03/2010

- Deliberazione n. 1681 dell'08/09/2008

- nota prot. N. 2058 del 6/10/2009 dal Responsabile della SSD Farmacia Settore Innovazione.

Gli allegati sono agli atti del Consiglio.

Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione COCCO Daniele Secondo - MARIANI - SALIS sulla mancanza di assistenza medica specifica per i malati di sclerosi multipla nella Provincia di Oristano. (496)

Con riferimento all'interrogazione in oggetto, condividendo le carenze evidenziate dagli interroganti, riguardo l'assistenza medica dei malati di sclerosi multipla nella Provincia di Oristano, si è proceduto a contemplare nella stesura del "Piano di riorganizzazione dell'assistenza sanitaria della Regione Sardegna", facente parte integrante della proposta di deliberazione "Avvio delle procedure di riorganizzazione della rete dell'emergenza, della rete ospedaliera e della rete territoriale - Approvazione preliminare", trasmessa ai fini dell'esame e dell'approvazione alla Giunta Regionale in data 24/05/2011, la realizzazione ad Oristano di una DEA di I° livello (dipartimento di emergenza e accettazione) nel quadro di una rete ospedaliera di tipo "Spoke" che prevede la realizzazione della struttura di neurologia deputata anche all'assistenza medica specifica per i malati di sclerosi multipla.

Il Piano di riorganizzazione di cui sopra si inserisce nell'ambito del contesto di profonda trasformazione del Servizio Sanitario Regionale ed anticipa alcuni contenuti del nuovo Piano dei Servizi Sanitari Regionali, attualmente in fase di definizione con il supporto di AGENAS, e ridisegna l'offerta complessiva dei servizi sanitari a partire dalla rete dell'Emergenza - Urgenza, sulla base del modello "Hub and Spoke", potenziandola nelle sue articolazioni ospedaliera e territoriale. Da rilevare che la rete ospedaliera viene ridefinita nell'ottica del rispetto delle indicazioni e dei parametri approvati in data 03/12/2009 Rep. N. 243, in sede di Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano.

Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione BARRACCIU - BRUNO - ESPA sulla sospensione da parte della ASL di Nuoro del sostegno sanitario fornito ai bambini sofferenti di dislessia, autismo e problemi psicomotori. (538)

In riferimento all'interrogazione consiliare in oggetto relativa all'asserita sospensione, da parte della ASL di Nuoro, dei servizi sanitari, di cura e riabilitazione ai bambini sofferenti di autismo, dislessia, disturbi cerebrali e psicomotori, si rappresenta quanto segue.

Dalle informazioni acquisite direttamente presso la Direzione Generale della Azienda Sanitaria Locale di Nuoro, non risulta che il servizio di sostegno alla dislessia, autismo e problemi psicomotori, garantito dall'equipe di specialisti formata da diverse figure professionali, sia stato mai sospeso. Nello specifico:

- per quanto riguarda l'attività di logopedia, la stessa è stata garantita, senza soluzione di continuità, dal logopedista vincitore di pubblico concorso;

- per quanto riguarda le figure professionali degli psicologi infantili, nelle more del reperimento delle figure professionali con le caratteristiche richieste, la continuità dell'attività è stata garantita dai neuropsichiatri infantili del Servizio, che si sono presi cura dei pazienti in trattamento;

- relativamente, infine, alla figura dello psicomotricista, nelle more dell'espletamento del pubblico concorso, le prestazioni sono state fomite, per il tempo strettamente necessario, da strutture private convenzionate.

Risposta scritta dell'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica all'interrogazione ZUNCHEDDU sull'installazione di un radar ad altissima frequenza nell'area di Capo Sperone nell'Isola di Sant'Antioco. (551)

In merito all'interrogazione in oggetto si comunica che questo Assessorato ha emesso un unico provvedimento di concessione relativo al radar di Sant'Antioco - Capo Sperone, previa autorizzazione da parte della Giunta regionale alla stipula del contratto di comodato con la Guardia di Finanza, con delibera della Giunta Regionale n.36/22 del 04.11.2010, in quanto si tratta di immobile già trasferito al patrimonio Regionale dall'Agenzia del Demanio. Mentre per quanto riguarda le installazioni nei siti di Capo Pecora Rumini Maggiore, Punta Foghe Tresnuraghes, Argentiera Sassari, si precisa che l'Assessorato Enti Locali non ha rilasciato nessun parere in quanto si è trattato di installazioni su terreni di proprietà privata o di demanio marittimo statale.

Si forniscono di seguito gli elementi di riscontro in merito alla concessione dell'immobile denominato "ex stazione radio" in comune di Sant'Antioco.

L'ex stazione radio militare sita nell'isola di Sant'Antioco, loc. Capo Sperone - Su Semafuru, distinta nel nuovo catasto terreni al fg.37 mapp.39 sub d (parte) e 96 sub b (parte), è compresa nell'allegato B) del protocollo d'intesa del 07.03.2008 tra i "beni e diritti da trasferire alla Regione Sardegna" ed è stato consegnata dall'Agenzia del Demanio nella disponibilità dell'Amministrazione Regionale in attuazione del medesimo protocollo d'intesa, con verbali prot. N. 9065/08, n. 9066/08 e n. 9067/08 del 25.06.2008.

L'area succitata è compresa all'interno di un compendio, nel quale insistono alcuni ruderi di fabbricati, con relative aree di pertinenza, ubicate lungo il costone e sulla cima di Capo Sperone, in passato adibiti a postazione militare di segnalazione costiera (ex semaforo, stazione radio, alloggi militari).

Con nota prot. 0166013/10 del 29 settembre 2010 il Comando della Guardia di Finanza di Cagliari Reparto Tecnico Logistico Amministrativo Sardegna, ha chiesto all'Assessorato degli Enti Locali, Finanze ed Urbanistica l'assegnazione dell'immobile in argomento al fine di realizzare un impianto radar costiero di profondità necessario alla Guardia di Finanza per il controllo del territorio nazionale relativamente agli sbarchi dei clandestini in Sardegna.

L'intervento interessa un'area di circa 300 mq ad un'altitudine di 150 m ed alla distanza di circa 570 m dal mare. L'impianto prevede la realizzazione del basamento del radar, mediante opere di scavo, il posizionamento del traliccio (alto 12 m) per le antenne, la realizzazione dell'impianto elettrico con relativo posizionamento dei contatori e la recinzione metallica con relativo cancello d'ingresso.

Nel sito interessato dall'intervento è presente un ex-semaforo di ausilio alla navigazione in cui è presente un rudere fatiscente di altezza pari a circa 8-10 m dal terreno.

Il progetto prevede, inoltre, varie misure di mitigazione volte sostanzialmente al mantenimento e rispetto della fauna e flora esistenti, al controllo e contenimento delle emissioni di gas, vibrazioni e rumori, alla realizzazione in opera delle sole parti dell'impianto che non possono essere realizzate altrove e il ripristino delle condizioni ante-operam.

Relativamente alla strumentazione urbanistica comunale, si rileva che l'intervento ricade in una zona H1 di massima tutela ambientale in cui le singole concessioni per nuove edificazioni possono essere rilasciate esclusivamente per interventi di realizzazione di opere pubbliche, per diretta iniziativa pubblica su aree pubbliche.

L'indice previsto in tale zona per gli usi compatibili definiti dalle NTA vigenti è di 0.001 mc/mq.

Si rileva altresì che ai sensi degli articoli 3 e 4 del DA 2266/U/1983 le zone H sono "le parti del territorio non classificabili secondo i criteri in precedenza definiti e che rivestono un particolare valore speleologico, archeologico, paesaggistico o di particolare interesse per la collettività, quali fascia costiera, fascia attorno agli agglomerati urbani, fascia di rispetto cimiteriale, fascia lungo le strade statali provinciali e comunali" per le quali "è prescritto l'indice territoriale massimo di 0.001 mc/mq con possibilità di deroga, ai sensi dell'articolo 16 della Legge 6 agosto 1967, n. 765, limitatamente ad edifici, attrezzature ed impianti pubblici ".

Relativamente alle norme sovraordinate di governo del territorio al Piano Paesaggistico Regionale, si rileva che l'intervento ricade oltre la fascia dei 150 m dal mare di non trasformabilità prevista dall'articolo 10 bis della LR 45/1989 e all'interno dell'Ambito di Paesaggio Costiero n. 6 "Carbonia ed Isole Sulcitane".

L'area d'intervento è classificata dal PPR come "Area di interesse botanico e fitogeografico'' e fa parte di una ZPS, caratterizzata da un elevato grado di naturalità, con componente vegetale costituita da macchia mediterranea.

A seguito dell'istanza presentata dalla Guardia di Finanza, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Provveditorato Interregionale per le opere pubbliche per il Lazio, l'Abruzzo e la Sardegna - Sede coordinata di Cagliari ha indetto la conferenza di servizi, ai sensi dell'articolo 14 della legge 241/1990, finalizzata all'acquisizione dei pareri di Enti ed Amministrazioni interessate e al rilascio dell'autorizzazione, ai sensi del D.P.R. 616/1977, articolo 81, del D.P.R. 348/1979, articolo 56, e del DP.R. 383/1994 per l'esecuzione dei lavori di "S.Antioco - Capo Sperone - Installazione di un sistema radar costiero di profondità".

Il Servizio Pianificazione Urbanistica e Paesaggistica dell'Assessorato degli Enti Locali, Finanze ed Urbanistica non potendo partecipare alla conferenza di servizi, ha rilasciato, con nota n. 45348/PIAN del 17.12.2010, il seguente parere:

In relazione all'oggetto, questo Ufficio esaminati gli atti, ha rilevato che l'intervento si configura come un'opera militare di interesse nazionale, che non prevede la realizzazione di volumi, se non i "contenitori" per il "ricovero degli strumenti attivi del sistema", pertanto, sebbene ricada in una zona di elevatissimo pregio ambientale, si ritiene che la sua realizzazione sia compatibile con la destinazione di zona urbanistica H1. Inoltre ai sensi dell'articolo 13, comma 1, punto a5), della LR 4/2009, nell'attesa dell'adeguamento degli strumenti urbanistici comunali alle disposizioni del PPR, risultano sempre realizzabili gli interventi pubblici o di interesse pubblico finanziati dall'Unione europea, dallo Stato, dalla Regione, dalle province, dai comuni o dagli enti strumentali statali o regionali.

Ad ogni buon conto si segnala la vicinanza con il "rudere dell'ex-semaforo di ausilio alla navigazione", per cui si suggerisce di traslare l'intervento all'interno della medesima curva di livello, ma il più distante possibile dal suddetto rudere, al fine di consentirne un suo possibile recupero.

La Giunta Regionale, considerato che l'opera riveste preminente interesse per la sicurezza dello Stato, con deliberazione n. 36/22 del 04.11.2010, su proposta dell'Assessore degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica, ha autorizzato il Servizio Centrale demanio, e patrimonio a concedere in comodato d'uso, alla Guardia di Finanza - Reparto Tecnico Logistico Amministrativo della Sardegna, una porzione dell'immobile denominato "Ex Stazione radio" in Sant'Antioco, località Capo Sperone - Su Monti de su Semaforu".

La stessa Giunta, trattandosi di ambito costiero vincolato dal punto di vista paesaggistico (PPR - Ambito di paesaggio n.6, "Carbonia ed isole sulcitane"), e constatata la presenza di fabbricati, aventi oltre 50 anni, vincolati dal punto di vista storico - culturale ed architettonico, ha stabilito che l'esatto posizionamento della rete di sensori radar dovesse essere determinato dalle indicazioni degli enti competenti al rilascio dei nulla osta e/o autorizzazioni paesaggistico - ambientali; per quanto attiene alla valutazione dell'emissioni elettromagnetiche è stata investita l'ARPAS.

Con nota prot. n. 7444 del 09.02.2011 il Servizio tutela paesaggistica per le province di Cagliari e di Carbonia-Iglesias - dell'Assessorato degli Enti Locali Finanze ed Urbanistica ha espresso parere favorevole all'intervento a condizione che "lo shelter" e tutte le apparecchiature necessarie vengano posizionate all'interno del rudere in prossimità del complesso delle strutture dismesse ed in rovina dell'ex faro "Semaforo di Capo Sperone", senza recare alcun danno alla struttura stessa, in modo tale che non siano visibili dal mare e comunque limitino l'impatto sul territorio circostante.

Inoltre, gli interventi di progetto dovranno limitare l'alterazione del paesaggio per gli effetti dell'inserimento dei manufatti nel contento attraverso opportune opere di mitigazione, facendo ricorso alla piantumazione di essenze arboree autoctone intorno alla recinzione del sito.

Il Servizio Centrale demanio e patrimonio, una volta acquisito il precitato parere paesaggistico, in data 10.02.2011, ha stipulato un contratto di comodato, a tempo indeterminato e finché perduri l'attività e l'interesse statale e comunque per una durata non inferiore a 18 anni, con la Guardia di Finanza di Cagliari per una porzione dell'immobile denominato "ex stazione radio", in Comune di Sant'Antioco , loc. Capo Sperone - Su monti de su Semaforu, distinto al N.C.T. al Fg. 37 mapp. 39 sub d/parte e sub b/parte per una superficie di circa 200 mq., più area di rispetto, per l'installazione di un manufatto con relativi impianti ed apparecchiature per l'attivazione di una rete di sensori radar di profondità per la sorveglianza costiera e a mare.

Tale contratto prevede, fra le condizioni generali di utilizzo del bene, il rispetto delle condizioni di cui al precitato parere favorevole del Servizio tutela paesaggistica per le province di Cagliari e di Carbonia-lglesias.

La consegna dell'immobile al comodatario è avvenuta contestualmente alla firma del contratto.

Si allega la documentazione grafica e fotografica relativa al sito designato per la collocazione degli impianti, oltre a copia del contratto, di comodato rep. 18 del 10 febbraio 2010.

I documenti allegati sono agli atti del Consiglio.

Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione BARRACCIU - CUCCA - ESPA sul dirottamento verso l'Ospedale di Sassari di una donna gravida interessata da distacco della placenta ed emorragia rivoltasi all'Ospedale di Sorgono e indirizzata in prima istanza a Nuoro. (561)

In riferimento all'interrogazione consiliare in oggetto, ed in particolare ai punti che afferiscono specificatamente alla riorganizzazione nella provincia di Nuoro del SSR, con particolare riferimento alla soppressione del punto nascita di Sorgono, si rappresenta quanto segue.

L'OMS ha fissato in 1000 parti l'anno per punto nascita il numero minimo per garantire un accettabile tasso di mortalità e di complicanze a carico del nascituro e della partoriente.

Il Ministero della Salute ha proposto alla Conferenza Stato-Regioni un piano di riordino dei punti nascita che è stato approvato nel Dicembre 2010, che prevede una serie (dieci) di linee di azione per promuovere la buona pratica nel corso della gestione della gravidanza e del parto, e indica i requisiti minimi strumentali, strutturali e organizzativi.

Deve essere garantita h24 la presenza di una guardia ostetrica, di un rianimatore, di una neonatologia, di un centro trasfusionale, di un laboratorio e di un trasporto presso una rianimazione neonatale, la disponibilità di una sala operatoria.

Il motivo per cui ci si avvia alla chiusura dei punti nascita sotto i 1000 parti è essenzialmente medico, infatti al di sotto di tale soglia si assiste ad un aumento delle complicanze e della mortalità. In Sardegna, grazie all'azione di mediazione esercitata da chi scrive, si è riusciti ad ottenere che i punti nascita sopra i 500 parti mantenessero la loro attività, garantendo il potenziamento e/o l'attivazione degli indispensabili servizi collaterali.

Va considerato che 500 parti all'anno significano 10 parti/settimana, ossia mediamente 3 cesarei per settimana, che, per un'equipe di sei ginecologi, significa entrare in sala per eseguire un taglio cesareo una volta ogni due settimane, il minimo per garantire una manualità chirurgica accettabile. Va da sé che nel caso di specie, un punto nascite da meno di 200 parti all'anno e dunque con meno di 4 parti per settimana, non consente di conseguire il dimensionamento minimo previsto ne da un punto di vista dell'efficienza dell'investimento ne e soprattutto dal un punto di vista della salvaguardia della salute delle partorienti e dei nascituri.

Infatti è provato che più alto è il numero dei parti/anno maggiore è la manualità degli operatori, e minore il tasso di complicanze e di mortalità.

Per quanto attiene agli accadimenti verificatisi in data 10.04.2011 presso l'Ospedale di Sorgono, cui gli interroganti fanno specifico riferimento, si allega la relazione del dott. Giuseppe Olla, responsabile dell'Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia dell'Ospedale di Sorgono e del Direttore del Dipartimento Materno Infantile della ASL di Nuoro dott. Antonio Onorato Succu.

L'allegato è agli atti del Consiglio.

Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione BARRACCIU - PITTALIS - CUCCA - CAPELLI - MARIANI - MULA sulla riduzione delle cure fisioterapiche domiciliari a un giovane di Teti (NU) affetto da tetraparesi spastica. (562)

Con riferimento all'interrogazione in oggetto, si rappresenta quanto esposto dal Direttore Generale della ASL di Nuoro dott. Antonio Maria Soru e dal Direttore dell'U.0. di Riabilitazione dott. Anna Pirari, in relazione alle modalità di erogazione della terapia riabilitativa al paziente Giovanni Loche di Teti.

Le valutazioni degli specialisti dell'Azienda Sanitaria di Nuoro portano a concludere che il sig. Loche non sia in possesso di tutte le capacità cognitive né in grado di manifestare volontà.

Il paziente nel 1995, cioè nella fase precoce, e in armonia con quanto previsto dalle linee-guida nazionali, veniva inserito in trattamento riabilitativo intensivo, laddove fosse possibile far emergere tutte le potenzialità residue, ed utilizzarle al meglio, fermo restando il grave danno neurologico secondario al Trauma Cranio-Encefalico.

Nel corso degli anni venivano effettuate visite specialistiche periodiche, e tutti i fisiatri sono stati concordi nel constatare una stabilizzazione di quadro clinico, peraltro sempre molto grave, con disabilita non emendabili con un trattamento riabilitativo intensivo, che per definizione deve essere erogato solamente laddove ci sia una modificabilità.

Pertanto si convertiva il trattamento intensivo in riabilitazione estensiva di mantenimento, finalizzata a contenere i danni secondari.

Dal 2007 sono state effettuate sette visite specialistiche, con una pausa nel 2008 in cui i familiari non richiedevano valutazioni in quanto il trattamento veniva prorogato automaticamente dalla struttura privata; ma ogniqualvolta ne è stata fatta richiesta, la visita fisiatrica veniva effettuata secondo le modalità delle prenotazioni e dell'urgenza.

Nel gennaio 2010 il Direttore del Dipartimento di Riabilitazione, con la Direziona Aziendale, si recavano al domicilio del paziente con il Sindaco del paese e l'assistente sociale, per ribadire la piena disponibilità a venire incontro alla famiglia nell'erogare tutte le prestazioni di cui il sig. Loche avesse bisogno, sia di tipo sanitario sia di natura socio-assistenziale, fermi restando i criteri di appropriatezza e all'interno di un Progetto riabilitativo con obiettivi certi e misurabili.

La valutazione è stata stilata da una specialista fisiatra di comprovata e indiscutibile esperienza nel contesto della normativa regionale e nazionale in materia. Peraltro, non è mai stato dato visionare agli specialisti aziendali altri certificati di "autorevoli professionisti esterni", che la famiglia avrebbe dovuto e potuto presentare per un confronto clinico sempre auspicabile.

E' opportuno ribadire che la riduzione della prestazione fisioterapica non può causare "una perdita accentuata e progressiva del tono muscolare" in un paziente che ha esattamente il problema opposto, con un ipertono talmente importante da richiedere nel maggio 2010, il posizionamento di una pompa al Baclofen Intratecale (somministrazione di un farmaco miorilassante direttamente nel canale spinale con una pompa posta sottocute in addome) con valutazioni da parte del Direttore del Servizio di Terapia Antalgica, per un totale di oltre 20 visite.

Infine, ma non ultimo per importanza, tutte le procedure adottate nei confronti del paziente hanno seguito i criteri di appropriatezza e di realistica raggiungibilità degli obiettivi posti, in armonia con le Linee-Guida regionali e nazionali.

Esistono dei quadri clinici stabilizzati, complessi dal punto di vista della gestione familiare e sociale in cui la riabilitazione medica si integra con il contesto familiare, sociale, abitativo, in un confluire di figure che, ognuna per le proprie competenze, contribuisce a migliorare la qualità di vita del paziente. Considerando la problematica ad alta rilevanza sociale, più che sanitaria, si è infatti proposto ai familiari un ricovero "di sollievo" per alcuni mesi all'anno in R.S.A., peraltro sempre rifiutato.

Ad ogni buon conto l'Azienda Sanitaria di Nuoro proseguirà con la massima disponibilità a rispondere ai bisogni del paziente, nei limiti imposti dalla normativa nazionale a regionale.

Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione MELONI Valerio - BRUNO - ESPA - LOTTO - MANCA sul progetto di riassetto del Dipartimento di salute mentale e di attivazione dell'Area neuroscienze e salute mentale della ASL di Sassari. (574)

Con riferimento all'interrogazione in oggetto, si rappresenta quanto esposto dal Direttore Generale della ASL di Sassari dott. Marcello Giannico.

La ASL 1 eroga i servizi relativi alla salute mentale su un territorio piuttosto ampio, pari a 4.281 Km2, pari al 17,8% dell'intera Isola, ripartito nei tre distretti di Sassari, Alghero e Ozieri, il territorio di riferimento risulta caratterizzato da una bassa densità della popolazione (circa 78 abitanti per Km2 - 336.632 abitanti totali, 284.822 dei quali adulti) fra l'altro notevolmente dispersa fra i 66 comuni di competenza.

Tra i servizi per la salute mentale si annovera una struttura complessa (Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura - SPDC) e quattro Centri di Salute Mentale (CSM -Sassari 1, Sassari 2, Alghero e Ozieri) configurati come strutture semplici dipartimentali. L'atto aziendale individua i CSM come strutture complesse ma ne subordina l'attivazione alla "effettiva capacità organizzativa ed economica dell'Azienda" (art. 39), tenendo conto delle risorse disponibili e dei vincoli posti dalla normativa nazionale relativamente alla evoluzione del costo del personale e, conseguentemente, delle dotazioni organiche" (art. 47). Lo stesso articolo 47 dell'atto aziendale ribadisce che "le nuove strutture complesse e semplici dipartimentali" devono essere "attivate in maniera graduale, previa autorizzazione regionale e verifica della compatibilità con le risorse disponibili" (art.47); il DSM dispone complessivamente (al 30 marzo 2011) di 117 operatori assunti a tempo indeterminato.

Quanto sopra rende evidente la necessità dell'ottimale integrazione di tutti gli attori coinvolti nella tutela della salute mentale. Poiché la soddisfazione dei bisogni della salute mentale è obiettivo comune sia della ASL che dell'Azienda Ospedaliera Universitaria (AOU), si è ipotizzata la definizione di un'Area Interaziendale di Neuroscienze e Salute Mentale che consenta, senza comportare oneri per l'Azienda, di guadagnare l'integrazione funzionale tra tutte le strutture coinvolte, della ASL (DSM, Unità Operativa di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza, Ser.D, Servizi di Neurologia, etc.) e della AOU (Clinica Psichiatrica, Clinica Neurologica, Clinica di Neuropsichiatria Infantile, etc), ottimizzando i servizi erogati, garantendo percorsi di cura appropriati, ponendo la persona affetta da malattia mentale al centro di una rete di cure che ne garantiscano la reale presa in carico, riducendo quanto più possibile diseconomie, sovrapposizioni e lacune negli interventi, nel rispetto delle norme vigenti e tenuto conto di tutte le risorse concretamente disponibili. La ASL di Sassari ha pertanto provveduto a redigere e sottoporre al parere dell'Assessorato uno specifico progetto di "Riassetto del Dipartimento di Salute Mentale e di attivazione dell'Area Interaziendale di Neuroscienze e Salute Mentale", attualmente al vaglio della struttura.

L'Area Interaziendale di Neuroscienze e Salute Mentale delineata nel progetto succitato costituisce un semplice supporto alla collaborazione tra servizi aventi tutti pari dignità e specifici compiti assistenziali, nel solo interesse della persona affetta da malattia mentale, senza che con ciò come testualmente affermato dagli Interroganti "si costituiscano, di fatto, nuovi dipartimenti privi dei requisiti procedurali necessari e che, sulla base di 'progetti', si riorganizzino delicati servizi territoriali, disperdendo quanto costruito in questi anni sulla base di indirizzi e di obiettivi chiari e definiti nelle modalità previste dall'ultimo PSR approvato e dall'atto aziendale". Si fa incidentalmente rilevare, a tale proposito, che la vigenza dell'ultimo PSR approvato è relativa al triennio 2006-2008. v

Come gli Interroganti riportano, con deliberazione n. 178 del 10 marzo 2011 è stata revocata, in regime di autotutela, la deliberazione 1203 del 20 ottobre 2010 ("Conferimento incarico di sostituzione di responsabile del dipartimento di salute mentale e delle dipendenze"). Infatti, il DSM è dipartimento strutturale (art. 39 del vigente Atto Aziendale) e come tale deve essere diretto da un "direttore di struttura complessa" (art. 6.1 del "Regolamento Quadro Aziendale per il funzionamento e l'organizzazione dei dipartimenti" approvato con deliberazione n. 211 del 05.03.2009). Il dirigente medico cui era stato conferito l'incarico di responsabile era invece responsabile di una Struttura Semplice Dipartimentale. Si concorda pertanto con gli interroganti circa la necessità di evitare l'attribuzione di incarichi "ad operatori privi dei requisiti formali e sostanziali previsti" (punti 1, 2 e 4 dell'interrogazione);

Con deliberazione n°179 del 10.03.2011, la direzione aziendale, per i motivi sopra riportati, ha inteso modulare collegialmente e realizzare un Progetto di riassetto del Dipartimento di Salute Mentale e di attivazione dell'Area Interaziendale di Neuroscienze e Salute Mentale, provvedendo pertanto a:

- istituire uno specifico gruppo di lavoro, tra i cui membri si annovera, accanto a un autorevole esponente della Clinica Psichiatrica dell'AOU, proprio il dirigente medico beneficiario della revocata deliberazione 1203 del 20 ottobre 2010;

- attribuire al dirigente medico che ha contribuito a redigere il succitato progetto l'incarico di project manager per il riassetto del Dipartimento di Salute Mentale è di attivazione dell'Area Neuroscienze e Salute Mentale, nonché di coordinatore dei servizi afferenti al Dipartimento di Salute Mentale, al fine di garantire coerenza nell'implementazione del progetto, nonché unitarietà degli interventi e della gestione dei Servizi di salute mentale.

Si sottolinea inoltre che nel DSM non vi era alla data del 10 marzo 2010, né vi è ad oggi, alcun direttore di struttura di complessa. Ciò significa che nessuno dei dirigenti medici in servizio presso il DSM integrava o integra il requisito essenziale per il conferimento dell'incarico. Peraltro, con deliberazione n°1337 del 17.11.2010 la direzione Aziendale procedeva ad emanare un avviso pubblico di selezione per il conferimento, fra gli altri, di un posto di Direttore di U.O. Complessa S.P.D.C., afferente al Dipartimento della Salute Mentale e delle Dipendenze", ottenute le prescritte autorizzazioni, il suddetto avviso veniva pubblicato a termini di legge. La scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione veniva fissata al 27 giugno 2011;

Si comunica pertanto che non appena il DSM disporrà di un direttore di struttura complessa, la ASL di Sassari provvedere ad avviare l'iter per la corretta attribuzione dell'incarico di responsabile del dipartimento (punti 2 e 4 dell'interrogazione).

Nell'occasione si porta alla conoscenza degli Onorevoli Interroganti che nel contesto di profonda trasformazione del Servizio Sanitario Regionale è attualmente in fase di definizione con il supporto di AGENAS il nuovo "Piano regionale dei servizi sanitari", che ridisegna l'offerta complessiva dei servizi sanitari, sulla base del modello "Hub and Spoke", potenziandola nelle sue articolazioni ospedaliera e territoriale. Da rilevare che la rete ospedaliera viene ridefinita nell'ottica del rispetto delle indicazioni e dei parametri approvati in data 03/12/2009 Rep. N. 243, in sede di Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano.

Risposta scritta dell'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale all'interrogazione COCCO Daniele Secondo - SALIS - MARIANI sui gravi ritardi nel pagamento dei fondi per il benessere animale. (594)

In riferimento all'interrogazione di cui in oggetto, ricordando che la Misura prevede il pagamento di un premio annuo per UBA di bestiame ovino-caprino a fronte dell'assunzione e del rispetto, da parte degli allevatori, di impegni specifici (connessi con la mungitura, la gestione della lettiera, l'individuazione dei capi-problema, la formazione del personale addetto) volti a garantire il benessere degli animali allevati, si forniscono i seguenti elementi.

La Misura è stata attivata nel precedente periodo di programmazione, ai sensi del Reg. (CE) n. 1257/99; il primo ed unico bando è stato emanato nel 2006 e, poiché il periodo di impegno è pari a cinque anni, la conclusione della Misura è prevista nel mese di maggio 2011.

La tabella successiva riepiloga l'andamento della Misura negli anni dal 2007 al 2010.

MisuraF- Benessere animale

Annualità 2007

Domande presentate 10.729

Domande pagate con anticipo 9.114

Domande pagate a saldo 10.343

Totale domande pagate 10.506

% domande pagate 97,90

Importo totale pagato 51.142,860,79

Annualità 2008

Domande presentate 10.409

Domande pagate con anticipo 6.869

Domande pagate a saldo 9.929

Totale domande pagate 10.117

% domande pagate 97,20

Importo totale pagato 42.606.052,05

Annualità 2009

Domande presentate 10.185

Domande pagate con anticipo 406

Domande pagate a saldo 9.810

Totale domande pagate 9.812

% domande pagate 96,30

Importo totale pagato 41.676.312,03

Annualità 2010

Domande presentate 10.011

Domande pagate con anticipo 5.260

Domande pagate a saldo 0

Totale domande pagate 5.260

% domande pagate 52,50

Importo totale pagato 17.151.959,58

Totale

Domande presentate 41.334

Domande pagate con anticipo 21.649

Domande pagate a saldo 30.082

Totale domande pagate 35.695

% domande pagate 85,98

Importo totale pagato 152.577.184,45

Entro dicembre 2011 ARGEA Sardegna ha l'obiettivo di completare le istruttorie e i pagamenti della domande 2010 e delle annualità pregresse.

Per quanto riguarda la Misura 215 per il benessere animale da introdurre nel Programma di Sviluppo Rurale della Regione Sardegna, non esistono scadenze dei termini per l'inoltro alla Commissione Europea delle modîfiche del PSR, ma la Regione, per poter avviare la misura a partire dal 2011, ha adottato i seguenti atti:

1) Aprile 2011 l'Autorità di gestione del PSR Sardegna (Direzione Generale dell'Assessorato dell'Agricoltura e Riforma Agropastorale) ha inviato alla Commissione Europea la scheda di notifica delle modifiche al PSR; tale scheda, elaborata dagli uffici dell'Assessorato dell'Agricoltura, prevede la rimodulazione finanziaria del PSR per recuperare 90 milioni dl euro per la nuova misura 215 e la scheda di misura e il calcolo del premio per la nuova misura 215;

2) 6 Maggio 2011: incontro bilaterale tra Assessorato dell'Agricoltura e Commissione Europea per il primo esame della nuova misura 215 e verifica della sua fattibilità; in quell'occasione i funzionari della Commissione Europea hanno fatto dette osservazioni sulla misura e sulla scheda di notifica e comunque hanno autorizzato la Regione ad emettere il bando 2011 "sub-condicione" per la nuova misura 215;

3) 31 maggio 2011: l'Assessore dell'Agricoltura ha emesso un Decreto che fornisce direttive all'Autorità dl gestione per l'avvio, a partire dall'annualità 2011, della misura 215, ancorché sia in corso di negoziazione con la Commissione Europea;

4) 9 giugno 2011: Il responsabile della misura 215, il direttore del Servizio Produzioni dell'Assessorato dell'Agricoltura, ha emanato il bando per la presentazione delle domande "sub condizione per l'annualità 2011 misura 215;

Le prossime attività in programma prevedono:

1) 21 luglio 2011 scadenza dei termini per la presentazione on line delle domande per la nuova misura 215 all'Organismo pagatore AGEA;

2) 15 luglio 2011: apertura del Comitato di Sorveglianza con procedura scritta per l'approvazione delle modifiche PSR, con l'introduzione della nuova misura 215;

3) 29 luglio 2011: chiusura del Comitato di Sorveglianza;

4) 15 settembre 2011 data di notifica formale alla Commissione Europea, tramite sistema SFC, delle modifiche approvate dal Comitato di Sorveglianza PSR; inizio del periodo di impegno per le aziende agricole che hanno aderito alla misura 215.

La misura 215 prevede 5 anni di impegno delle aziende agricole aderenti dal 2011 al 2015. Le risorse dei primi tre anni (90 milioni) derivano dallo stanziamento previsto nel PSR per il periodo 2007/2013 mentre le risorse dei due ultimi anni saranno individuate tra quelle assegnate alla Regione Sardegna per lo sviluppo rurale, nel futuro periodo di programmazione.

Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione TOCCO relativa alle visite mediche per il conseguimento della patente di guida. (598)

Dall'entrata in vigore della Legge n. 248/2006 di conversione del D.L. 4/7/2006 n. 223 c.d. "Decreto Bersani" che all'art. 2, lett. a) ha abrogato le disposizioni legislative e regolamentari che prevedono, con riferimento alle attività libero professionali e intellettuali, la fissazione di tariffe minime, i compensi per prestazioni mediche sono in regime di liberalizzazione. Pertanto, l'unica prescrizione cogente in materia di importi delle parcelle per prestazioni professionali mediche riferita agli importi minimi per singola prestazione (non esistendo una prescrizione per importi massimi), non è più in vigore.

D'altro canto, gli ordini professionali, al fine di fornire un parere orientativo sulla correttezza e la congruità dei compensi, pressoché ovunque predispongono un elenco delle tariffe consigliate, che ha valore puramente indicativo.

In riferimento al caso di specie, le certificazioni anamnestiche occorrenti per il rilascio della patente di guida, non rientrano tra le prestazioni erogabili gratuitamente dai medici di assistenza primaria, non essendo comprese tra quelle previste dall'Accordo Collettivo Nazionale attualmente vigente. Pertanto, i professionisti possono, legittimamente, richiedere un compenso per il rilascio della certificazione.

Prendendo atto del mutato quadro normativo di riferimento e della necessità di approntare in modo trasparente e chiaro un riferimento economico dell'attività professionale il Codice Deontologico del 16.12.2006, detta, all'art. 54, alcuni importanti principi in tema di onorari professionali prevedendo che nell'esercizio libero professionale, fermo restando il principio dell'intesa diretta tra medico e cittadino e nel rispetto del decoro professionale, l'onorario deve essere commisurato alla difficoltà, alla complessità e alla qualità della prestazione, tenendo conto delle competenze e dei mezzi impegnati. Il medico è tenuto a far conoscere il suo onorario preventivamente al cittadino.

Ad ogni modo, qualora la cifra richiesta venga ritenuta eccessiva, la parcella può essere trasmessa all'Ordine provinciale dei medici competente per territorio per il rilascio di un parere di congruità e per gli eventuali provvedimenti di competenza.

Ciò premesso, pur condividendo le motivazioni e apprezzando la valenza etica della richiesta dell'onorevole interrogante relativamente alla possibilità di "attuare una procedura da parte della Regione per agevolare le persone meno abbienti...'', la Regione non può stabilire tariffe predeterminate per le prestazioni libero-professionali. Infatti, la norma del decreto Bersani che abroga le disposizioni che prevedono l'obbligatorietà di tariffe minime per prestazioni libero-professionali, attiene alla materia "tutela della concorrenza", e come tale, riservata alla competenza legislativa esclusiva dello Stato ai sensi dell'art. 117, comma 2, lett. e) della Costituzione.

Risposta scritta dell'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale all'interrogazione PIRAS sulle problematiche relative alla realizzazione degli impianti irrigui esclusi e/o non finanziabili attraverso il Programma di sviluppo rurale (PSR) 2007-2013, regolamento (CE) n. 1698/2005, Misura 121. (608)

In riferimento all'interrogazione di cui in oggetto, si informa che l'esclusione dagli aiuti della Misura 121 per "drenaggi, impianti e opere per l'irrigazione, a meno che tali interventi permettano di ridurre di almeno il 25% il precedente consumo di acqua" è stata inserita nel PSR 2007/2013 non per una scelta della Regione Autonoma della Sardegna ma in conformità a quanto stabilito dall'art. 4, comma 7 - punto c), del REG (CE) N. 1857/2006 del 15 dicembre 2006. Pertanto, una modifica del Programma di Sviluppo Rurale, come proposto nell'interrogazione n. 608/A, non appare possibile senza una preventiva modifica del citato Regolamento.

Testo delle interrogazioni e interpellanze annunziate in apertura di seduta

Interrogazione Artizzu - Sanna Matteo, con richiesta di risposta scritta, sul progetto di riconversione dell'ex zuccherificio di Villasor a seguito della riforma OCM dello zucchero.

I sottoscritti,

premesso che:

nel novembre 2005 è stata approvata a Bruxelles la riforma della politica comunitaria nel settore dello zucchero;

la riforma OCM dello zucchero ha comportato la dismissione di diversi zuccherifici sul territorio nazionale e in particolar modo dello zuccherificio di Villasor;

considerato che:

con la riforma dell'Unione europea del 2006 sono stati concordati 86 milioni di euro di aiuti nazionali (43 per il 2009 e altrettanti per il 2010);

il primo gruppo ammesso agli incontri ministeriali sui progetti di riconversione degli ex zuccherifici dismessi è stato la Eridania Sadam, proprietaria, tra gli altri, dello stabilimento di Villasor;

il progetto di riconversione dell'ex zuccherificio di Villasor, per la produzione di biomasse e biodiesel e per un numero complessivo di 120 occupati, è stato approvato dopo essere stato sottoposto alla valutazione di impatto ambientale (VIA);

preso atto che negli ultimi mesi altre realtà nazionali, che hanno visto i progetti di riconversione approvati successivamente a quello di Villasor, hanno in corso diversi vertici atti alla realizzazione dei progetti stessi (Fermo, Jesi, Celano, Bondeno, Finale Emilia, Russi, ecc.);

ritenuto che la realizzazione del progetto di riconversione del centro campidanese contribuirebbe al rilancio economico-sociale di tutta l'area occupando stabilmente 120 lavoratori, invertendo, seppur in maniera non risolutiva, la tendenza negativa frutto della congiuntura economica internazionale,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, l'Assessore regionale dell'industria, l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere:

quali misure urgenti intendano adottare per avviare e portare a compimento il progetto di riconversione dell'ex zuccherificio di Villasor;

quale sia la reale fattibilità economico-finanziaria dell'iniziativa di cui sopra sulla base di progetti industriali concreti, visionabili e verificabili anche con il confronto delle parti sociali;

come ritengano di poter assumere in tempi congrui gli impegni e le garanzie finalizzate all'avvio del progetto di cui sopra. (651)

Interrogazione Lotto - Bruno - Manca - Meloni Valerio, con richiesta di risposta scritta, sull'attivazione delle cucine presso l'Ospedale di Ozieri da parte dell'Azienda sanitaria locale n. 1 di Sassari.

I sottoscritti,

visto il contratto d'appalto stipulato il 29 giugno 2005 fra l'Azienda sanitaria locale (ASL) n. 1, con sede a Sassari in via Monte Grappa n. 82, e la RTI costituita dalle ditte Sodexho Spa con sede a Milano in viale Stelvio n. 71, quale capogruppo, e la ditta Sesel Srl con sede a Sassari in viale Adua n. 4 quale mandante, relativo al servizio di ristorazione ai degenti dei presidi ospedalieri di Sassari, Alghero, Ozieri, Ittiri e Thiesi e le comunità protette Le Ginestre, L'Approdo, I Mandorli, Gli Ulivi, il Day hospital psichiatrico (San Camillo) in Sassari e RSA di Bonorva per un periodo di 4 anni rinnovabile per un altro anno;

tenuto conto che:

· il contratto di appalto prevedeva che la ASL n. 1 avrebbe dovuto mettere a disposizione delle imprese fornitrici del servizio i locali, gli impianti e le attrezzature fisse e mobili degli ospedali di Sassari mentre per Ozieri era previsto, a cura e spese della RTI Sodexho-Sesel, l'adattamento dei locali, la fornitura e posa in opera delle attrezzature per rendere l'esecuzione del servizio a norma di legge;

· in attesa dei lavori, di competenza ASL, di adeguamento dei locali cucina, la stessa chiede a Sodexho-Sesel di estendere il servizio di ristorazione dell'Ospedale civile di Sassari anche all'Ospedale di Ozieri;

· dal 19 aprile 2007 la ASL di Sassari ha richiesto l'adempimento contrattuale relativamente all'attivazione delle cucine presso l'Ospedale civile di Ozieri e con successivo piano di impegno economico valutato in circa euro 500.000, di cui una parte a carico di Sodexho-Sesel per circa euro 355.000, individua il costo complessivo per procedere al servizio di ristorazione;

· dopo aver individuando successivamente l'impresa appaltatrice dei lavori necessari per poter mettere in funzione le cucine dell'Ospedale di Ozieri ad oggi non si comprendono i motivi di questo notevole ritardo che ostacolano l'inizio dell'opera;

· l'attivazione del servizio di ristorazione dell'Ospedale civile di Ozieri non avverrà sino a quando a lavori saranno ultimati e verranno completate le procedure di collaudo ed agibilità dei locali che durano ormai da oltre cinque anni;

evidenziato che nel frattempo, come convenuto nel contratto, il servizio è garantito dalle ditte Sodexho Spa e Sesel Srl con pasti preconfezionati provenienti dall'Ospedale civile di Sassari che dopo il trasporto verso l'Ospedale di Ozieri debbono essere sottoposti ad una nuova rigenerazione con risultati altamente scadenti sulla qualità del servizio,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:

quali siano i motivi che ostacolano le procedure per dare inizio ai lavori per poter poi procedere al collaudo dei locali e degli impianti inerenti l'attivazione del servizio di ristorazione presso l'Ospedale di Ozieri, prevedendo tempi certi per l'inizio dello stesso;

se intendano attivarsi per verificare il rispetto del contratto di appalto del servizio di ristorazione stipulato fra la ASL n. 1 e la RTI Sodexho-Sesel anche al fine di poter intervenire presso le ditte appaltatrici sulla qualità del servizio offerto e il rispetto delle leggi in materia di conservazione, salute e distribuzione dei pasti presso l'Ospedale di Ozieri. (652)

Interrogazione Sanjust, con richiesta di risposta scritta, in riferimento alla situazione della spiaggia di Su Giudeu nel Comune di Domus de Maria.

Il sottoscritto,

premesso che, in data 25 agosto 2010, con diffida prot. n. 7584, il Comune di Domus de Maria aveva diffidato a rimuovere tutti i servizi igienici e gli impianti doccia presso le strutture balneari, in attuazione dell'ordinanza n. 49/2001, con la quale veniva disposto il divieto di installazione lungo le spiagge di servizi igienici;

considerato che:

- le docce presso i chioschi sono in funzione in tutte le spiagge d'Italia, incluse quelle nel territorio limitrofo dei Comuni di Pula e Teulada;

- con ordinanza balneare 2011, adottata con determinazione n. 862 del 18 aprile 2011, la Regione autonoma della Sardegna, Assessorato degli enti locali, finanze ed urbanistica, ha determinato:

- all'articolo 1, lettera a), che la stagione balneare è di norma compresa tra il 1° maggio ed il 31 ottobre di ogni anno;

- all'articolo 4, lettera d), che i titolari di concessioni demaniali marittime sono tenuti ad avere servizi igienici collegati alla rete fognaria comunale ovvero ad essere dotati di sistema di smaltimento riconosciuto idoneo dalla competente autorità sanitaria, nonché a vietare l'uso di sapone e shampoo qualora siano utilizzate docce non dotate di idoneo sistema di scarico;

- nei contratti di concessione, la Regione ha imposto ai concessionari di predisporre idonei servizi igienici all'interno delle aree demaniali concesse,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica, per:

1) valutare l'opportunità di sollecitare un provvedimento di autotutela da parte dei Comune di Domus De Maria, ai sensi della legge n. 241 del 1990, ai fini della rimozione dei sopra citati provvedimenti (diffida prot. n. 7584/2010 e ordinanza n. 49/2001), in quanto in palese ed evidente contrasto con l'ordinanza balneare del 2011 emanata dalla Regione;

2) permettere alle strutture balneari di usufruire delle opere pubbliche realizzate dalla precedente amministrazione, in particolare dell'acqua di rete e dei cavi per il collegamento alla corrente elettrica di rete al fine di eliminare i gruppi elettrogeni che attualmente alimentano le strutture;

3) conoscere quali misure ed iniziative si intendano adottare a favore dello sviluppo dell'attività gestita dalle strutture balneari concessionarie delle aree demaniali, nel rispetto delle normative vigenti e della recente determinazione della Regione. (653)

Interpellanza Diana Giampaolo - Bruno - Agus - Cocco Pietro - Lotto - Solinas Antonio - Sanna Gian Valerio sul blocco delle graduatorie ad esaurimento per effetto della legge 30 ottobre 2008, n. 169, per gli insegnanti che operano nella scuola pubblica.

I sottoscritti,

premesso che:

· 1'articolo 5 bis della legge 30 ottobre 2008, n. 169, sulle disposizioni in materia di graduatorie ad esaurimento, prevede che, nei termini e con le modalità fissati nel provvedimento di aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento da disporre per il biennio 2009/2010, ai sensi dell'articolo 1, commi 605, lettera c), e 607, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni, i docenti che hanno frequentato i corsi del IX ciclo presso le scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario (SSIS) o i corsi biennali abilitanti di secondo livello ad indirizzo didattico (COBASLID), attivati nell'anno accademico 2007/2008, e che hanno conseguito il titolo abilitante sono iscritti, a domanda, nelle predette graduatorie, e sono collocati nella posizione spettante in base ai punteggi attribuiti ai titoli posseduti;

· lo stesso articolo su riportato, inoltre, prevede che analogamente sono iscritti, a domanda, nelle predette graduatorie e sono collocati nella posizione spettante, in base ai punteggi attribuiti ai titoli posseduti, i docenti che hanno frequentato il primo corso biennale di secondo livello finalizzato alla formazione dei docenti di educazione musicale delle classi di concorso 31/A e 32/A e di strumento musicale nella scuola media della classe di concorso 77/A e hanno conseguito la relativa abilitazione;

· possono inoltre chiedere l'iscrizione con riserva nelle suddette graduatorie coloro che si sono iscritti nell'anno accademico 2007/2008 al Corso di laurea in Scienze della formazione primaria e ai corsi quadriennali di didattica della musica; la riserva è sciolta all'atto del conseguimento dell'abilitazione relativa al corso di laurea e ai corsi quadriennali sopra indicati e la collocazione in graduatoria è disposta sulla base dei punteggi attribuiti ai titoli posseduti;

considerato che in base alla normativa sopra citata, si è appreso che in Sardegna circa 450 laureati in Scienze della formazione primaria e 100 abilitati al Conservatorio in strumento musicale rimarranno esclusi dalla possibilità di inserimento nelle graduatorie ad esaurimento per l'insegnamento, quale unico canale di reclutamento degli insegnanti nella scuola pubblica italiana,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per sapere se non ritengano opportuno intervenire presso il Ministro dell'istruzione, università e ricerca e il Ministro dell'economia e delle finanze per sanare tale iniquità che penalizza tra tutti circa 550 laureati e docenti abilitati in Sardegna, con azioni di maggiore pressione di quella finora messa in campo, quale la convocazione diretta di un tavolo tecnico col Governo data la ricaduta degli effetti della legge 30 ottobre 2008, n. 169, sulla scuola pubblica della Sardegna con gravi conseguenze per questi giovani docenti. (251)

Interpellanza Steri - Artizzu - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Obinu - Sanna Matteo sulla stabilizzazione dei lavoratori precari del servizio sanitario addetti al Servizio sanitario di urgenza ed emergenza (SSUEm 118).

I sottoscritti,

premesso che:

la legge regionale 14 luglio 2011, contenente "Norme in materia di organizzazione e personale", all'articolo 10, rubricato "Piano sul precariato nelle aziende ASL", ha introdotto disposizioni per il superamento del precariato del personale non dirigenziale del servizio sanitario addetto al Servizio sanitario di urgenza ed emergenza (SSUEm 118); in particolare a questo fine è stato previsto che entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della legge stessa, con deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, deve essere aggiornato il Piano pluriennale per il superamento del precariato approvato con deliberazione della Giunta regionale 7 giugno 2007, n. 22/31; inoltre, è stato previsto che il personale il cui rapporto di lavoro sia stato instaurato, almeno in parte, sulle base di procedure selettive di natura concorsuale, è stabilizzato a domanda mentre il restante personale è sottoposto a prove selettive concorsuali e che il personale avente titolo a partecipare ai procedimenti di stabilizzazione è mantenuto in servizio sino al completamento delle procedure di stabilizzazione;

ciò nonostante talune ASL stanno dando ulteriore impulso a procedure concorsuali aventi a oggetto posti destinati ad essere ricoperti con l'espletamento delle richiamate procedure di cui al citato articolo 10; si cita ad esempio la deliberazione dell'ASL n. 7 di Carbonia 19 luglio 2011, n. 487, tra l'altro adottata pur in presenza di personale avente diritto alla stabilizzazione a domanda,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale affinché dia assicurazione che:

provvederà con tempestività agli adempimenti previsti al citato articolo 10;

interverrà con immediatezza presso tutte le ASL affinché provvedano alla pronta sospensione delle procedure concorsuali in atto aventi ad oggetto posti interessati alle procedure di stabilizzazione. (252)