Seduta n.158 del 12/11/2010
CLVIII Seduta
Venerdì 12 novembre 2010
Presidenza della Presidente LOMBARDO
La seduta è aperta alle ore 10 e 04.
MARIANI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 14 ottobre 2010 (151), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Andrea Biancareddu, Antonio Cappai, Silvestro Ladu, Pietro Cocco, Giorgio Locci, Valerio Meloni, Onorio Petrini, Antonio Pitea, Pietro Pittalis e Efisio Planetta hanno chiesto congedo per la seduta del 12 novembre 2010.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Assenza per motivi istituzionali
PRESIDENTE. Comunico, ai sensi del comma 5 dell'articolo 58 del Regolamento, che il Vicepresidente Michele Cossa è assente nelle sedute dell'11 e 12 novembre 2010 per motivi istituzionali.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 186, che prosegue con l'esame degli emendamenti aggiuntivi all'articolo 1.
Poiché devono trascorrere dieci minuti dall'inizio della seduta per poter procedere alla votazione, sospendo i lavori del Consiglio sino alle ore 10 e15.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 05, viene ripresa alle ore 10 e 26.)
Passiamo all'esame degli emendamenti aggiuntivi all'articolo 1
Sull'emendamento numero 1, vi è un invito al ritiro da parte della Commissione.
Ha domandato di parlare il consigliere Mula. Ne ha facoltà.
MULA (Riformatori Sardi). Ritiro l'emendamento. Naturalmente, come da impegni presi con la Giunta, assolutamente non intendiamo consegnare una delega in bianco. Appena la Giunta preparerà il dispositivo del bando, vorremmo esaminarlo anche con la Commissione in anteprima per capire come ci si sta muovendo.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 12, che ha avuto parere favorevole della Commissione.
Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI (Riformatori Sardi). Presidente, per una migliore stesura dell'emendamento, lo stesso dovrebbe essere così riformulato: "Gli indennizzi per i danni derivanti dalla mancata movimentazione dei bovini, di cui alla delibera della Giunta regionale numero 29/10 del 4 settembre 2001, sono estesi, alle stesse condizioni e per lo stesso periodo, ai vitelli di razza da latte allevati nei centri di ingrasso cooperativi che hanno a suo tempo presentato domanda. Alla relativa spesa si fa fronte nei limiti della disponibilità recante nell'anno 2010 dal capitolo SCO6.0970".
PRESIDENTE. L'onorevole Dedoni ha formulato una proposta di emendamento orale. Chiedo all'Aula se ci sono opposizioni.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Sì, io, prima di non oppormi, vorrei riuscire a capire perché si fa questo intervento, chi sono i soggetti che ne beneficiano, per quale motivo si interviene a distanza di quattro anni ad estendere un indennizzo che era previsto quattro anni fa, e che non è stato erogato ad alcuni soggetti. La norma era scritta male? Lo chiedo, onorevole Dedoni, perché noi ci stiamo occupando, anche nella Commissione d'inchiesta, di capire perché non si attuano le leggi regionali. Quando si interviene con un'interpretazione autentica (mi pare che questa sia la finalità dell'emendamento orale presentato dall'onorevole Dedoni) in genere è perché la norma originaria si prestava a diverse interpretazioni..
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI (Riformatori Sardi). Presidente, chiedo scusa se non sono stato chiaro, ma intendevo esattamente quello che l'onorevole Uras ha inteso. Nella norma precedente non era chiara la disposizione, per cui tutti i soggetti facenti parte di una cooperativa, che hanno depositato presso la cooperativa i vitelli per la mancata movimentazione che era prevista dalla normativa nazionale non avevano potuto usufruire dei benefici. In un primo momento si era riconosciuto alle cooperative il diritto ad usufruire dei benefici ma poi, per un'errata interpretazione da parte degli uffici, questo diritto non gli è stato più riconosciuto. Io avrei preferito che gli uffici arrivassero ad una soluzione condivisa con le cooperative. Ciò non è avvenuto, e stiamo ponendo semplicemente rimedio a un torto che hanno subito gli allevatori
PRESIDENTE. Poiché non ci sono opposizioni, metto in votazione l'emendamento numero 12 con la proposta di emendamento orale dell'onorevole Dedoni. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 48 che ha avuto il parere favorevole della Commissione.
Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI (Riformatori Sardi).Proporrei nell'emendamento numero 13 di cassare l'inciso, "valutati in euro 500 mila", anche perché non mi pare sia corretto che siano stabilite le disponibilità effettive che devono essere attribuite…
PRESIDENTE. Onorevole Dedoni, lei sta proponendo un emendamento orale all'emendamento numero 13, però prima si deve votare l'emendamento numero 48.
Ha domandato di parlare il consigliere Felice Contu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CONTU FELICE (U.D.C.). Vorrei intervenire perché, pur essendo favorevole all'emendamento, c'è un aspetto che non mi convince, ed è il seguente. Noi diciamo qui che interverremo su almeno cinquecento aziende e già credo di capire come verranno scelte le cinquecento aziende; ci sarà qualche azienda privilegiata che potrà fare le foraggere e altre aziende che non potranno farle. Ma, non è tanto questo aspetto che mi preoccupa, quanto il fatto che io non mi so rendere conto di come mai la Regione, che possiede migliaia di ettari di terra in aziende regionali tipo Mamuntanas, Surigheddu, e potrei continuare, non utilizzi le aziende che ha e che non vengono sufficientemente coltivate e sufficientemente valorizzate.
Io avrei capito se la Regione, che possiede, ripeto, migliaia e migliaia di ettari di terra inutilizzati, incaricasse, per esempio LAORE (e magari no anche qualche operaio della forestale che così farebbe qualcosa di utile invece di continuare a pulire sentieri di montagna, che non serve assolutamente a niente) a utilizzare queste terre per coltivare foraggio e questo foraggio poi venisse distribuito alle associazioni e alle cooperative dei pastori.
PRESIDENTE. Onorevole Contu, dichiari il suo voto.
CONTU FELICE (U.D.C.). Favorevole.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DEDONI (Riformatori Sardi). Capisco l'esigenza dell'onorevole Contu, ma io riterrei che la Regione bene farebbe a privarsi delle terre che ha e venderle o concederle in gestione effettiva per molto tempo. Qui si tratta invece di fare un'azione di cultura, non solo di coltura, ma di cultura, nel mondo dell'agricoltura per cercare di modificare certi atteggiamenti che non sono i migliori per incrementare la produttività nella produzione del latte, soprattutto di quello ovino. Quando si dice che si vuole inserire in particolare la coltivazione dei semi di lino, vuol significare che si sta cercando di dotare le foraggere quegli elementi organolettici che consentano il tanto decantato abbattimento del colesterolo e che le stesse ricerche stanno confermando essere possibile anche nella produzione anche del formaggio ovino.
Si cerca quindi di pervenire ad una diversificazione della produzione per migliorare la qualità e anche l'immagine, a livello nazionale e internazionale dei nostri prodotti ed evidenziarne tutto il loro valore aggiunto. Se non cogliamo questi concetti, credo che faremo ancora una volta del male ai nostri allevatori, soprattutto alle possibilità di sviluppo di un settore che è deficitario su tutti i fronti.
Io vorrei ricordare, a questo onorevole Consiglio, che spesso e volentieri si effettuano delle manovre tampone, ma non si offre al settore una prospettiva, né si fanno programmi per il futuro che costituiscono un intervento organico e che suscitino aspettative serie di una produzione competitiva nel mercato nazionale e internazionale. Se tutto ciò non si farà rischieremo davvero di essere una retroguardia e vederci superare da paesi che fanno ancora parte del terzo mondo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Intervengo per esprimere la mia perplessità prima sull'emendamento all'emendamento, poi sullo stesso emendamento. E' risuonata più volte in quest'Aula la nostra considerazione sulle agenzie agricole di grande dimensione, che in teoria avrebbero anche grandi potenzialità. Ricordava due minuti fa il collega Contu che nella disponibilità di queste agenzie ci sono anche delle grandi aziende. Io non penso che il Consiglio regionale si debba occupare di quali essenze foraggere promuovere o incentivare e non credo che si possa in legge inserire questioni così specifiche. Credo che all'agenzia AGRIS vada ribadito, dall'Assessorato e dall'Assessore, che deve offrire nell'ambito dei suoi compiti, affinché si individuino nuove tecniche produttive e si individuino tutte quelle soluzioni tecnico-scientifiche che possano essere diffuse nel territorio e messe a disposizione degli agricoltori.
Non mi convince la proposta di stanziare ulteriori somme, perché comunque abbiamo già delle strutture di grandi dimensioni e anche estremamente attrezzate. Lavorino a questi obiettivi, che sono sottintesi con quest'emendamento, e per farlo però non serve un emendamento come questo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, intervengo perché, forse inavvertitamente, anzi, sicuramente inavvertitamente, l'emendamento presentato dal Presidente dell'ottava Commissione mette il dito su una piaga che è necessario assolutamente affrontare, cioè il giudizio che il Consiglio regionale esprime sulle agenzie che operano in agricoltura.
Dico questo perché se il Presidente di una Commissione consiliare, autorevole rappresentante della maggioranza, si sente in dovere di intervenire su una legge emergenziale, quale quella che stiamo affrontando, entrando nel dettaglio di indicazioni di carattere tecnico assolutamente precise… addirittura parlando di qualità organolettiche delle pasture, delle essenze vuol dire che a questo punto, Assessore Prato, si pone il problema serio (oggi, non più domani, oggi) di verificare l'adeguatezza delle agenzie regionali e la produttività, l'efficienza e l'efficacia delle strutture regionali nel sostenere il comparto.
Quello che sostengono alcuni operatori, Assessore, è che spesso le strutture regionali, ancorché debbano supportare l'attività dei produttori del settore pastorale, sono un peso, sono un limite, sono un intoppo all'attività agricola e pastorale. Basta ricordare i ritardi nell'erogazione dei contributi, i ritardi nella comunicazione delle notizie, una assolutamente carente assistenza tecnica nei campi.
Spesso si dice che ci siano più persone che lavorano negli enti e nelle strutture regionali che si occupano di agricoltura, che non agricoltori sui camp; certo, è una battuta, una esasperazione, ma che dà il senso della necessità di una modernizzazione delle strutture regionali di assistenza e di gestione delle competenze agricole. Senza di ciò, Assessore, noi continueremo a dover, fra un paio di anni, continuare a parlare di interventi di emergenza, di assistenza e non riusciremo a dare…
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 13.
Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI (Riformatori Sardi). Presidente, propongo che l'inciso: "valutati in euro 500 mila annui" venga cassato, perché mi pare opportuno che non si entri nel dettaglio, come si è detto. Mi riservo di intervenire successivamente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, io sono assolutamente contrario, assolutamente contrario.
PRESIDENTE. E' contrario, onorevole Salis.
SALIS (I.d.V.). Poi posso intervenire sull'emendamento numero 13 o no?
PRESIDENTE. C'è anche un'altra proposta di emendamento orale da parte della Giunta, poi le do la parola.
Ha domandato di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Ne ha facoltà.
PRATO, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Sull'emendamento numero 13 propongo un emendamento orale. Al primo comma, dopo la parola "programma" sostituire la parte restante del comma con le parole "sperimentale finalizzato al contenimento dei costi di alimentazione del bestiame ovi-caprino e al miglioramento delle qualità bromatologiche del latte e dei suoi derivati". Al comma 2, invece, dopo la parola "dimostrativi" propongo di cassare "delle nuove essenze foraggere". L'Assessore ha avanzato due proposte di emendamento orale, una al comma 1 e una al comma 2 dell'emendamento numero 13. Sospendo la seduta per valutarne l'ammissibilità.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 43, viene ripresa alle ore 10 e 50.)
PRESIDENTE. Comunico che l'emendamento orale proposto al secondo comma dell'emendamento numero 13non è ammissibile perché il Consiglio si è già espresso con l'emendamento numero 48. Chiedo all'Aula se è d'accordo per le modifiche al primo comma.
Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Noi non siamo d'accordo sugli emendamenti orali perché non mi sembra un lavoro organico e quindi come centrosinistra diciamo no agli emendamenti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, io non annuncerò il voto contrario a quest'emendamento, ma qualche considerazione intendo esprimerla perché sono circa cinquant'anni che la Regione Sardegna fa sperimentazione in campo agricolo. Ero, credo, bambino di 7-8 anni quando in Marmilla si realizzavano i primi campi sperimentali, non solo sulle essenze foraggere ma anche sulle varie tipologie di grano, di orzo, di avena, di fave, di favino, di tutte quelle colture che potevano essere una nuova strada. Li ha realizzati il CRAS, l'ERSAT (allora ETFAS) il Consorzio per la frutticoltura, ne sono stati realizzati per migliaia e migliaia di ettari.
La realtà è che oggi noi non abbiamo una storia di questa sperimentazione. Nessuno di noi, e credo neanche l'Assessorato, può dire che sia emersa una sola essenza che abbia modificato lo "stato dell'arte". Allora, se quei soggetti hanno fatto tanta sperimentazione, coadiuvati dal mondo universitario, e ancora oggi noi abbiamo difficoltà ad avere la soia in Sardegna (e non la potremo mai avere) o il lino (che ha bisogno di grandissime quantità di acqua) se non siamo riusciti ancora a trovare essenze valide per modificare lo stato dei prati della Sardegna, mi chiedo come sia possibile che invece ci siano dei privati che abbiano trovato la soluzione del problema con delle essenze senza aver effettuato alcuna sperimentazione.
Stiamo parlando di mille ettari, di 500 aziende (che vuol dire un'estensione media di due ettari per azienda) alle quali eroghiamo 500 euro a ettaro per sperimentare delle nuove essenze. Io capisco la filosofia, però credo che in un momento come questo, se non si entra nell'ordine di idee di fare un discorso organico e quindi di affidare a un soggetto che possa essere tecnologicamente e scientificamente avanzato per poter produrre essenze nuove in Sardegna, non si andrà da nessuna parte.
Ripeto: non annuncio il mio voto contrario, ovviamente voteremo a favore, però sia ben chiaro, questa è una responsabilità che il Consiglio si sta assumendo, è una responsabilità dell'Assessorato. Vorrei capire AGRIS cosa fa, vorrei capire Laore cosa fa, se ha bisogno anche di 500 mila euro o se invece non rientrino tra le risorse che le vengono comunque assegnate. Io credo che su questo punto occorre fare un minimo di chiarezza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Presidente, io non sono un esperto, mi sono astenuto dall'intervenire e, con senso di responsabilità, ho seguito le indicazioni che arrivavano dal mio Gruppo e dalla maggioranza, però rimango assolutamente scettico quando gli emendamenti arrivano a specificare troppo, e mi spiego meglio. L'emendamento orale che ci ha presentato l'Assessore parla di "sperimentazione finalizzata al contenimento dei costi dell'alimentazione...", perfetto, "e al miglioramento delle qualità...
PRESIDENTE. Onorevole Campus, quella proposta di emendamento orale non è stata accolta.
CAMPUS (P.d.L.). Allora mi scusi, ritiro tutto quello che ho detto.
PRESIDENTE. Comunico che il consigliere Cappai è rientrato dal congedo.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, io voterò contro l'emendamento numero 13 anche senza emendamenti orali, anche perché in esso c'è - e mi richiamo all'autorevole intervento pronunciato dal collega Contu - come in tutta la legge una totale delega in bianco alla Giunta regionale. Annuncio che voterò a favore di tutti gli emendamenti che sono stati presentati che chiedono, responsabilmente, che i provvedimenti che la Giunta dovrà portare avanti per accelerare l'attivazione di questa legge passino attraverso l'esame della Commissione agricoltura.
Il comma 2 di questo emendamento prevede che la Giunta regionale individui 500 aziende sarde per una estensione totale di almeno mille ettari (cioè una media di due ettari ad azienda) mentre il comma 3 prevede uno stanziamento annuo di 500 mila euro a decorrere dal 2011 (quindi per l'eternità, non per un biennio, un triennio come normalmente si fa) per programmi che l'Assessore ha definito, non riuscendo ad inserire il termine in legge "sperimentali". Io mi associo a quello che ha detto il collega Mario Diana: basta con i programmi sperimentali, facciamo lavorare le Agenzie di cui ci siamo dotati, e se c'è gente incapace di fare il proprio mestiere e di traghettare l'agricoltura sarda verso lidi più moderni e produttivi, cacciamola via o mettiamola a svolgere altre funzioni non di responsabilità! Non se ne può più di questi programmi sperimentali: così facendo si finisce per utlizzare i soldi non per gli agricoltori e i produttori ma per tecnici, amici degli amici, per gente che sta lucrando sui soldi della Regione in agricoltura!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DEDONI (Riformatori Sardi). Presidente, io capisco lo scetticismo di alcuni colleghi della maggioranza, capisco l'atteggiamento negativo da parte di qualche esponente dell'opposizione, ma vivaddio, il mondo della campagna aspetta innovazione, la Sardegna, viene detto dalle menti più qualificate di tutti gli schieramenti, per competere nel mondo aspetta innovazione gli stessi giornalisti non fanno altro che ripetere che serve innovazione in tutti i settori produttivi della nostra isola e vergognosamente invece si intende negare una innovazione e una sperimentazione in agricoltura privando gli agricoltori e i pastori della possibilità di innovare e competere nel mondo!
Allora, io dico che non si vuole fare niente, si vuole mantenere su connottu, si vuole che agricoltori e pastori rimangano schiacciati in una situazione che li costringe a venire a piatire in Consiglio regionale quello che invece sarebbe giusto ottenessero dal loro lavoro se venisse pagato dignitosamente il prodotto dei campi. E' vero, onorevole Uras, occorre un'attività di controllo e la verifica delle sperimentazioni, un'attività di controllo e verifica dell'applicazione delle leggi del nostro Consiglio regionale, occorre verificare la sperimentazione dov'è andata a finire la sperimentazione effettuata dall'Ersat, e dagli altri enti che hanno lavorato in quella direzione. Deve quindi essere portata a compimento la sperimentazione, cercata l'innovazione e offerta questa opportunità al mondo della campagna. Se tutto ciò non si farà vorrà dire che ancora una avremo giocato non a migliorare con le iniziative di questo Consiglio vuole fare, non solo per il mondo delle campagne, ma ad abbassare il livello di conoscenza della nostra Isola.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Intervengo brevemente per continuare a sostenere la tesi che se per far fare della sperimentazione seria e rispondente alle esigenze della nostra agricoltura ci dobbiamo per forza inventare nuovi finanziamenti per le nostre Agenzie, significa o che le Agenzie non funzionano o che non abbiamo fiducia nel loro lavoro.
Io credo che si possa avere fiducia nel loro lavoro e allora l'indicazione che darei, all'Assessore, più che votare quest'emendamento, è la seguente: chiami i direttori generali delle Agenzie, imposti un ragionamento serio con loro, impartisca un indirizzo politico e dica loro che cosa serve all'Assessorato affinché alle aziende, del lavoro che le Agenzie fanno, arrivi un risultato serio. Solo così si può lavorare seriamente e, per fare questo, non serve un'indicazione del Consiglio regionale. Per questo ritengo questo emendamento inutile.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io vorrei riuscire a capire meglio. Secondo quanto leggo "1000 ettari" che starebbero presso "500 aziende del territorio regionale" verrebbero, diciamo, conferiti, tra virgolette, alla competenza delle Agenzie regionali. Io immagino, quindi, che stiamo parlando di campi, di ettari di proprietà delle aziende, conferiti ad Agenzie regionali per attuare piani, programmi di divulgazione agricola mirati all'introduzione di nuove essenze. Allora mi chiedo: scusatemi un secondo, in ragione di quale interesse?
Mi pare che l'interesse sia delle aziende, mi pare che la Regione stanzi fior di quattrini per mantenere in piedi due strutture che operano sul piano dell'assistenza tecnica. Chi definisce i programmi di sperimentazione di cui ha bisogno in una interlocuzione positiva sono le aziende che si rivolgono alle Agenzie regionali (che sono un costo della collettività) per avere una risposta positiva a quelle esigenze di sperimentazione. Cosa dobbiamo pagare con i 500 mila euro? Qualche convenzione? Che cosa dobbiamo pagare? Dobbiamo pagare i fertilizzanti che magari si usano presso i campi delle 500 aziende? Dobbiamo pagare qualche professore universitario amico? Dobbiamo pagare le provette del laboratorio dove si sperimenta? Non c'è scritto, è fantasia! Parliamo di innovazione o parliamo di sprechi? Con i 500 mila euro sarebbero stati utili e con i 500 mila euro mezzo sprecati di questo provvedimento avremmo potuto incrementare i contributi de minimis a favore dei pastori.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MULA (Riformatori Sardi). Presidente, volevo proporre un emendamento orale col quale il Gruppo dei Riformatori chiede all'Aula la possibilità di eliminare il comma 3 in modo da sgombrare il campo da ogni dubbio e non poter dire, come ha affermato testé il collega Uras, che si debba assumere chissà quale persona. Quindi la proposta del Gruppo dei Riformatori è di eliminare il comma 3.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Come già detto prima, non siamo d'accordo sugli emendamenti orali.
PRESIDENTE. Poiché non c'è accordo unanime sugli emendamenti orali, questi non possono essere ammessi in votazione.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale dell'emendamento numero 13.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo la votazione per parti.
PRESIDENTE. Mi specifichi le parti, onorevole Diana.
DIANA MARIO (P.d.L.). I primi 2 commi e poi il terzo comma a parte.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dei primi due commi dell'emendamento numero 13.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Bardanzellu, Contu Felice, Contu Mariano e Steri hanno votato a favore, che i consiglieri Cocco Daniele, Manca e Uras hanno votato contro e che i consiglieri Piras e Stochino si sono astenuti.
Rispondono sì i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Peru - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cuccu - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Mariani - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Piras - Stochino.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 54
votanti 51
astenuti 3
maggioranza 26
favorevoli 33
contrari 18
(Il Consiglio approva)
Metto in votazione il terzo comma dell'emendamento numero 13.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del terzo comma dell'emendamento numero 13 .
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Contu Felice, Mariani, Milia, Mulas e Sabatini hanno votato contro.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 56
votanti 55
astenuti 1
maggioranza 28
contrari 55
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 16.
E' iscritto a parlare il consigliere Christian Solinas. Ne ha facoltà.
SOLINAS CHRISTIAN (P.S.d'Az.). Si tratta in realtà della riformulazione puramente lessicale dell'ultima parte concordata durante la sospensione di ieri con gli uffici competenti. Per cui nell'emendamento numero 16 il periodo che va dalle parole "con documentata" fino a "di continuità" è sostituito col seguente: "dell'agenzia Sardegna Promozione, transitato dai ruoli della amministrazione regionale che presta servizio in posizioni di comando presso l'amministrazione medesima alla data di entrata in vigore della presente legge è inquadrato nell'organico della amministrazione regionale con effetto dalla data di prima assunzione e con la posizione giuridica ed economica acquisita".
PRESIDENTE. Ci sono opposizioni all'emendamento orale?
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Sì, l'opposizione c'è.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Io ho avuto modo anche ieri di richiamare questo emendamento. Al di là della volontà dei presentatori, che probabilmente è una volontà che punta a creare le condizioni perché determinati tecnici abbiano l'opportunità di poter rioccupare posti di lavoro (e che dal punto di vista personale può anche essere condiviso, cioè non c'è una pregiudiziale negativa a priori) credo che ci sia in tutto l'operato della Giunta regionale - prima nella proposta di abrogazione dell'agenzia governativa Sardegna promozione poi nel mettere in campo questo emendamento - c'è comunque, emerge la volontà di non tener conto dell'esistenza di questa agenzia e di lavorare affinché non trovi un proprio ruolo positivo nell'ambito della politica regionale. Quindi si nega, per l'ennesima volta, agli strumenti operativi di cui pure la Regione è dotare, la possibilità di sviluppare la propria azione e anzi di dare un contributo alla politica della Regione stessa. E in questo caso un contributo per l'attività del nostro comparto agro-pastorale, della nostra filiera agroalimentare sarebbe stato essenziale e assolutamente indispensabile. Per cui ogni azione - come anche questo emendamento che tende a sminuire la possibilità di operare di questa agenzia - non può che vederci contrari, anzi invito l'Assessore a lavorare affinché l'Agenzia venga rilanciata e possa diventare una grande agenzia capace di offrire un contributo valido.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, annuncio il voto contrario. Non me ne voglia il collega Solinas, che so essere anche persona attenta e preparata, se affermo che in questo caso farebbe bene a ritirare quest'emendamento anche prima di indurci in lunghe discussioni.
Questo è un emendamento paradossale, l'ha ricordato in parte il mio collega Lotto. Da un lato segna il de profundis dell'agenzia Sardegna promozione in qualche modo ammettendone il fallimento e, dall'altra, presuppone che quell'attività di promozione e valorizzazione sia in qualche modo riconsegnata a una miriade di amministrazioni senza chiarire come andrebbe realizzata questa azione di coordinamento. Tra l'altro si parla da un lato di documentata esperienza, e non si dice nulla di più, e dall'altro si è riammessi a semplice domanda. Non si sa bene questa documentata esperienza chi la debba valutare e a cosa possa essere finalizzata. Allora, mi sembra chiaro che dietro, come dire, la frase di far fronte ad attività di promozione e valorizzazione non ci sia alcuna idea di come far fronte. Dietro questo emendamento probabilmente si nasconde, ma neanche tanto nasconde, l'esigenza di venire incontro a qualche situazione personale. Io credo che, al di là del fatto che l'impegno, anche per casi personali, può essere un impegno da approfondire, ritengo che, non avendo questa norma alcuna organicità sia meglio che venga ritirata e poi ridiscussa la sorte di Sardegna Promozione, in particolare nel settore ovino-caprino, nel settore in generale dei prodotti alimentari sardi. In mancanza di un ritiro non potrei che ribadire il mio voto contrario.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io su questo argomento esprimo un'opinione del tutto personale, che riguarda questa vicenda ma non soltanto questa vicenda. Noi abbiamo operato, secondo me anche giustamente, in via teorica, una riorganizzazione dell'amministrazione regionale cercando di accompagnare la sede dell'elaborazione politica, che sta presso gli Assessorati, con agenzie operative, che cioè dovevano corrispondere in termini di fatto alle indicazioni politiche che venivano dalla Giunta e dalle sue articolazioni. Che cosa è successo? Che come al solito una parte, anche significativa, dell'amministrazione regionale non ha creduto a questo processo riorganizzativo, e ha impedito in via generale alle agenzie di strutturarsi in modo adeguatamente operativo per rispondere all'esigenza per le quali erano state istituite. Il risultato di questa vicenda è che noi abbiamo tanto personale, anche qualificato, che vive la propria condizione frustrante all'interno di strutture che non operano, come se fosse un alimento messo in frigorifero e conservato.
Io penso che questo non debba più accadere, e penso anche che non si possa più concepire un sistema che vede il ruolo unico regionale, come un recinto chiuso da una parte, e i funzionari, i dirigenti, gli operatori che stanno presso le agenzie regionali e presso gli enti dall'altra, come se fossero diversi dai dipendenti regionali. Sono la stessa cosa! E quindi il flusso, il movimento deve essere assolutamente garantito. La mobilità deve essere funzionale alle esigenze dell'amministrazione.
Io voterò a favore di questo emendamento, lo dico perché penso che vada introdotto un elemento di rottura rispetto ad una situazione che è statica, non produce effetti, anzi reca un danno e pesa economicamente all'amministrazione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Christian Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS CHRISTIAN (P.S.d'Az.). Presidente, voglio ringraziare il collega Porcu per il tributo che mi ha voluto concedere riguardo alla serietà della mia azione all'interno di quest'Aula, e in onore di questo cercherò con parole brevi e semplici di spiegare il perché di questo emendamento.
Di fatto, onorevole Porcu, stiamo parlando di funzionari che hanno vinto un regolare concorso per l'amministrazione regionale, quindi non stiamo facendo - uso un termine inappropriato per quest'Aula - "marchette". Successivamente, con la creazione di Sardegna Promozione si era deciso di trasferire, assieme al personale, le competenze. Nella scorsa legislatura si sono trasferiti tutti i dipendenti ma non le competenze. Quindi queste persone che provenivano dalla promozione del comparto agro-alimentare si trovano lì dentro, con competenze specifiche, senza che quell'agenzia ce le abbia. L'Assessorato è costretto, per poter ricorrere a queste competenze, all'istituto del comando, che per l'amministrazione rappresenta un assurdo, questo sì, mentre con questo emendamento si riporta semplicemente un minimo di chiarezza.
Se le competenze alla promozione agro-alimentare le ha l'Assessorato dell'agricoltura è giusto che lì siano inquadrati questi funzionari, ma solo questi. E l'emendamento orale, che aveva il senso di limitare un fenomeno, era stato concordato con l'Assessore competente, la Giunta e gli uffici, per evitare che si creassero precedenti che dessero poi seguito a fatti poco gradevoli, come quelli che lei illustrava. Quindi è semplicemente limitato al personale con competenza, vincitore di regolare concorso, che dentro l'Assessorato già sta, solo in posizione di comando, ed è fatto per sanare una situazione paradossale che si è creata con la mancata riforma della promozione. Per cui il mio voto è naturalmente favorevole.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, visto che stiamo parlando anche in prospettiva, quest'emendamento mi consente di intervenire su una delle questioni che più è stata oggetto di interesse in tutti gli interventi dei consiglieri regionali nel corso della discussione di questa legge, e cioè il problema della promozione, della commercializzazione, dell'accesso ai mercati internazionali dei prodotti sardi, e non solo dei prodotti agricoli.
C'è un palese deficit di promozione, di commercializzazione dei nostri prodotti, che ricade chiaramente sui nostri produttori impedendogli di poter acquisire nuova linfa e nuovo reddito da questa promozione. Ebbene, noi vorremmo sapere dall'Assessore e dalla Giunta, il Consiglio ha diritto di saperlo, al di là di questo emendamento che è un elemento di carattere parziale che può avere anche le sue giustificazioni e può dare adito alle interpretazioni le più diverse possibili, quali sono le intenzioni della Giunta regionale relativamente all'utilizzazione, del personale che è già stato "parcheggiato" in questa agenzia che doveva promuovere la Sardegna (come dice il nome stesso) e che intenzioni ha perché questa agenzia possa velocemente riuscire a coprire i ruoli che erano stati espressi dal Consiglio regionale della Sardegna.
Il Consiglio regionale della Sardegna aveva infatti indicato questa agenzia come punto di promozione importante dei prodotti della nostra terra, non solo di quelli dell'agricoltura e della pastorizia, ma di quelli dell'agricoltura e della pastorizia in particolare. Questo è un elemento determinante, Assessore, per capire se si vuole uscire dalla logica degli sprechi che ha finora contraddistinto questa vicenda. Questo emendamento ci dimostra che c'è uno spreco di personale, di risorse e di intelligenze che sono parcheggiate senza far niente, che pesano sul bilancio della Regione e che non svolgono il compito importante per cui erano stati destinati a questa agenzia.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Ne ha facoltà.
FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Io non so se sia stato accettato o meno l'emendamento orale, perché se l'emendamento orale è stato accettato questo emendamento ha un senso, se non è stato accettato io debbo esprimere il mio parere contrario, perché ormai nella Regione c'è una giungla per quanto riguarda il personale.
Noi abbiamo tutto il personale dell'ARGEA che è stato trasferito con delibera di Giunta regionale, con un atto d'imperio, ed è stato mandato dall'amministrazione regionale all'ARGEA. Ora il personale dell'ARGEA chiede di rientrare nell'amministrazione regionale e di essere poi comandato nuovamente all'ARGEA. Il personale di Sardegna Promozione ha avuto invece un iter completamente diverso. Noi abbiamo infatti predisposto un bando e abbiamo chiesto al personale regionale se voleva transitare nei ruoli di Sardegna promozione, quindi con una mobilità volontaria. Una volta transitati, adesso, con questo emendamento li si vorrebbero richiamare nell'amministrazione regionale, aprendo la strada a procedimenti analoghi all'ARGEA, all'AGRIS, su richiesta di tutti coloro che volessero rientrare nel ruolo regionale.
Ecco perché occorre che si effettui qui un'analisi completa (che abbiamo già iniziato con la Commissione speciale) per esaminare questa giungla di personale, perché a fronte della diminuzione del personale complessivo della Regione in organico, noi ci ritroviamo con tutto questo personale che invece fa ingresso nell'amministrazione regionale. Questo blocca tutte le stabilizzazioni, e blocca anche tutti i concorsi che abbiamo già bandito e portato avanti, quindi i precari che dobbiamo sistemare vedrebbero i loro posti occupati dal personale che dalle agenzie torna all'amministrazione regionale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mariano Contu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CONTU MARIANO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Presidente, in occasione dell'esame in Commissione è stato verificato quanto detto testé dall'Assessore Floris. Pur condividendo lo spirito che ha animato, comunque sia, la proposizione dell'emendamento, è chiara ed è evidente la conflittualità che si attiverebbe, soprattutto per il fatto che tutte le aspettative del personale, che sono state appena descritte dall'assessore Floris, verrebbero automaticamente modificate. Per cui c'è un invito al ritiro dell'emendamento, altrimenti il voto sarà contrario.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). La Commissione non ha espresso quello che hai detto tu!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.). Presidente, da quanto ci ha detto l'onorevole Solinas, l'intenzione dell'emendamento era quello, di sistemare quattro persone che sono comandate, per porre rimedio ad una situazione abnorme. Siccome è proprio una situazione abnorme a cui dobbiamo porre rimedio, io pregherei i colleghi del centrosinistra di rivalutare la possibilità di accogliere l'emendamento orale presentato dall'onorevole Solinas per risolvere questo problema, perché proprio oggettivamente è un problema che dobbiamo superare.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Non lo ritiriamo! Abbiamo detto che non lo ritiriamo!
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, l'onorevole Steri ha invitato l'opposizione a ritirare la pregiudiziale sugli emendamenti orali.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Intervengo per chiedere che questo emendamento sia sospeso - ci si può tornare, tanto è un aggiuntivo, mi pare - in attesa di trovare una formulazione che sia più consona a chiarire e a risolvere il problema.
PRESIDENTE. Onorevole Uras, poiché siamo già in fase di dichiarazione di voto, devo sospendere la seduta.
I lavori del Consiglio riprenderanno alle ore 11 e 32.
(La seduta, sospesa alle ore 11 e 28, viene ripresa alle ore 11 e 35.)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, noi manteniamo la pregiudiziale sugli emendamenti orali e invitiamo al ritiro dell'emendamento, con l'impegno di riproporre l'argomento eventualmente in sede di esame di una legge organica sul personale; legge sul personale che di fatto è stata già presentata dalla Giunta regionale, già inserita all'ordine del giorno e adesso non si capisce che fine abbia fatto. Noi non riteniamo che Sardegna Promozione debba essere svuotata, anzi bisogna assegnarle tutte le funzioni utili per farla funzionare in un settore importantissimo qual è quello della promozione della Sardegna.
Ricordo anche, a questo proposito, che rimangono in capo a Sardegna Promozione anche alcune partite non risolte, non definite, alcune importanti partite che attengono, per esempio, alla sola promozione dei voli low cost, dei trasporti, con provvedimenti già presi che attendono l'erogazione. Quindi, bisogna rafforzare Sardegna Promozione e non svuotarla di contenuto. L'invito che rivolgo è al ritiro dell'emendamento e a concordare, maggioranza e opposizione, l'inserimento di proposte che riguardano complessivamente il personale delle agenzie all'interno della legge organica sul personale.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 16.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappellacci - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Greco - Lai - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Milia - Mula - Oppi - Peru - Piras - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Uras - Vargiu - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Caria - Contu Felice - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Mulas - Obinu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 52
votanti 49
astenuti 3
maggioranza 25
favorevoli 35
contrari 14
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'emendamento numero 19.
Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Più che per dichiarazione di voto, che nel caso vorrei pronunciare dopo, chiedo se possa essere illustrato questo emendamento.
PRESIDENTE. No, onorevole Capelli, lo sa, gli emendamenti devono essere illustrati nel corso della discussione sull'articolo.
CAPELLI (U.D.C.). Sì, purtroppo non c'ero. Allora chiedo di intervenire per dichiarazione di voto. Per me è importante comprendere di che cosa si tratti perché non essendo chiara la finalità dell'emendamento chiederei che la definizione dei programmi sia assoggettata al parere della competente Commissione consiliare. Sempre che questo non comporti, nella sua applicazione per il 2010, una ulteriore perdita di tempo.
Comunque nel caso così non sia, io chiederei che i programmi, compreso quello previsto dall'emendamento numero 19, vengano tutti assoggettati al parere della Commissione consiliare, ovviamente col vincolo che tale parere debba essere espresso entro 15 giorni dalla richiesta, decorsi i quali si intende acquisito, se il provvedimento venisse adottato comunque, anche in contrarietà o non in conformità con il parere della Commissione, che tale provvedimento venga motivato. Credo di essere stato chiaro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Io voterò contro questa proposta perché, quando si parla di questioni così complesse e delicate una legge non può essere approvata viene fatta senza che sulla specifica misura ci sia un momento di dialogo e discussione. Non a caso il collega Capelli ha chiesto chiarimenti sul contenuto dell'emendamento.
Io non sono d'accordo che in questo articolo, quando si parla delle imprese non si specifici che l'intervento della Regione debba essere a favore delle imprese cooperative, eventualmente delle OP. Ma ciò che però va detto con chiarezza è che noi stiamo andando a spendere decine di milioni di euro per giacenze di cui non conosciamo l'entità. Ora possibile - e ripeto quello che si diceva in tutta la giornata di ieri e di oggi - che nonostante abbiamo delle agenzie con tanto di quel personale qualificato non si riesca a dedicare una settimana di tempo di lavoro per effettuare gli accertamenti delle giacenze?
Quando si erogavano i quattrini per le cooperative il Banco di Sardegna effettuava l'accertamento delle giacenze fino all'ultima forma di formaggi; possibile che l'assessore Prato debba chiedere alle singole cooperative che gli forniscano loro i dati sulle giacenze senza che nessuno possa verificare se sono veritieri o meno? Ma è possibile che noi stanziamo decine di milioni senza sapere dove vanno e a cosa servono? Quando un collega consigliere regionale come Capelli chiede di capire che cosa stiamo facendo, la risposta non può essere burocratica, perché poi ci si chiede di votare questa legge e anche chi ha votato contro si sente responsabile di quello che ne deriva.
Stiamo agendo in maniera arraffazzonata e, secondo me, questo va evitato, perché non stiamo decidendo di soldi nostri, della nostra azienda privata, stiamo decidendo di soldi che sono di tutti i cittadini e in particolare di quei poveri pastori che mettono a disposizione il latte per fare quel formaggio che oggi non si capisce come lo si vuole ritirare e per farne che cosa e per dare i soldi a chi e a che prezzo. Perché anche il prezzo a cui si ritira poi determina scelte di mercato piuttosto che altre. E allora su questo forse una discussione un po' più approfondita sarebbe stata necessaria. Per queste ragioni io voto contro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Presidente, io mi associo allarichiesta dell'onorevole Capelli perché questo emendamento venga spiegato. Sinceramente non riesco a capire a cosa serva, so che serve a fare un programma, favorire processi aggregativi, a migliorare e innovare i processi manageriali e favorire la costruzione di un piano coordinato di offerta delle produzioni. Sarà un mio limite, Presidente, ma io non riesco a capire un programma da 10 milioni di euro, che sarebbe stato forse molto più utile scaricare sull'articolo 1 come disponibilità finanziarie, lo dico per inciso anche se l'articolo 1 è stato già approvato. Un programma per altro che non passa neanche in Commissione, un programma che sarà definito e approvato "alla bersagliera", di corsa, mi auguro con il concorso delle associazioni del comparto, ma di cui il Consiglio regionale non sa assolutamente niente.
Sarebbe assolutamente inopportuno, presidente Lombardo, che questo emendamento con una dotazione finanziaria anche così cospicua venisse votato senza capire cosa stiamo votando. Grazie. Quindi chiedo all'assessore Prato, visto che ne ha la possibilità, di poter intervenire e illustracelo.
PRESIDENTE. Onorevole Salis, come ho già spiegato non può essere illustrato. Se la Giunta ritiene di dover intervenire, io do immediatamente la parola, però è necessario che la richiesta di intervenire provenga dalla Giunta.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, questa opposizione ha molta pazienza perché resiste alla tentazione di abbandonare l'aula e lasciarvi da soli ad approvare un disegno di legge che non porta nessun beneficio al comparto agropastorale e non offre nessuna risposta al Movimento pastori sardi che anche stamattina vi ha contestato di non aver mantenuto la parola, di non aver rispettato i patti, di non essere stati leali nel dare risposte alle organizzazioni agricole ai sardi.
Ci vuole pazienza, perché quando chiedo al proponente al di un emendamento, quando chiedo all'Assessore del personale di esprimersi su una richiesta di ritiro di un emendamento per poi concordare, maggioranza e opposizione, di riportare nella sede propria (la legge sul personale) il contenuto dello stesso e non si dà risposta, quando chiediamo - lo ha chiesto il collega Capelli, l'abbiamo chiesto noi - di illustrare la filosofia di questo provvedimento, di questo emendamento, di farci sapere chi sono i destinatari di questi 10 milioni e non ci viene data risposta, mi chiedo che cosa ci fa la minoranza in questa Aula, mi chiedo che senso hanno gli appelli che rivolgete al dialogo, a concordare un disegno di legge, un provvedimento.
Eppure siamo stati responsabili nei tempi, nei metodi, nella correttezza, nel tentativo anche in Commissione di non porre problemi, di consentire un rapido inserimento in aula. Ma non c'è da fidarsi di voi, non fate gli interessi della Sardegna, non avete offerto nessuna disponibilità al dialogo. Approvatevi questa legge, chiedete poi il consenso, vediamo quale consenso riceverete sulla base di questo provvedimento, forse sarà un consenso di pochi a cominciare dai benefici dell'emendamento che stiamo discutendo. Diteci a chi vanno questi 10 milioni, assessore Prato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Ne ha facoltà.
PRATO, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Presidente del Consiglio, onorevoli consiglieri, Presidente della Regione e Assessori, questo è un articolo importante, onorevole Capelli, in quanto è uno degli elementi strutturali del nostro disegno di legge. C'è un elemento di grande debolezza nella nostra industria di trasformazione, cooperativa in particolar modo, che è quello di essere disaggregata, come detto nel discorso in premessa nella prima giornata di lavoro. Si è detto che le cooperative producono un unico formaggio declinato a commodity, quindi hanno unica produzione e, pur avendo un'unica produzione, vanno sul mercato tutte divise una contro l'altra finendo poi per vendere il prodotto al prezzo sempre più basso, perché che gli importatori americani adottano delle tecniche tali per cui riescono a ottenere il prezzo più basso col formaggio migliore.
Va spiegato ancora un altro aspetto importante: questo formaggio, proprio perché è una commodity, viene formulato. Io non so quante volte vi sia capitato di sentire questo termine, ma è la parola che riguarda il Pecorino Romano, cioè viene inserito nelle ricette delle industrie che producono poi lasagne, che producono poi creme, che producono prodotti dove il formaggio sparisce completamente. Nel momento in cui, come nel 2008, il formaggio ha raggiunto un livello di prezzo troppo elevato rispetto alla media del mercato internazionale, è stato, come si dice tecnicamente, deformulato, cioè è stato tolto dalle ricette delle industrie ed è stato sostituito con formaggio francese, del formaggio argentino, e soprattutto il formaggio del Wisconsin, che è un formaggio vaccino che negli anni sta piano piano sempre migliorando, e, siccome il latte di vacca in America costa poco, è facile per i prodotti americani stare sul mercato a prezzi bassi.
Quindi, oggi noi abbiamo una necessità impellente, quella di ritornare a vendere i nostri formaggi a prezzi adeguati. E, se non riusciamo a stabilizzare il Pecorino Romano su un prezzo che mai deve scendere sotto 5-5,50 euro al chilo, non avremo mai un ritorno economico adeguato sul prezzo del latte. L'operazione cosa prevede? Costringiamo, le cooperative in particolar modo, se vogliono queste risorse, ad aggregarsi, fino a costituire uno, massimo due poli cooperativi in Sardegna, in modo tale che possano presentarsi al mercato con offerte organizzate. Quindi apportiamo managerialità e apportiamo quella cultura che purtroppo a una parte del mondo cooperativo manca, costringendolo a mettersi insieme, o, per lo meno, mettiamo delle risorse a disposizione del comparto a condizione che si chieda l'aggregazione.
L'aggregazione cosa determina? Determina che, ovviamente, dal giorno dopo, concentrando in un unico soggetto consortile le varie cooperative, i magazzini si centralizzano. Per cui, bisogna razionalizzare questi magazzini, e all'interno di questa razionalizzazione è previsto un sostanziale sostegno a questo comparto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Dichiaro il voto contrario. La dichiarazione dell'Assessore complica la situazione, e non la spiega, perché noi ciò che è scritto: i processi aggregativi sono destinati a favorire la costruzione di un piano coordinato di offerta delle produzioni. Vogliamo capire se, 30 milioni di euro in tre anni servono per fare un piano di attivazione, sponsorizzato ovviamente dalla Regione, per favorire una sorta di pubblicità istituzionale occulta, fondamentalmente. Non ci sono infatti criteri in base ai quali scegliere, non ci sono elementi costrittivi all'aggregazione (perché se ci fossero degli elementi costrittivi all'aggregazione ci sarebbero dei criteri), tutto è lasciato al buon cuore o alla persuasione da parte della Regione o di chi sceglie per conto della Regione.
Il problema è un altro; che come sempre voi vedete l'ultimo stadio di un problema e non guardate il primo. Il primo è rappresentato dall'esportazione e gli esportatori, di fatto, oggi sono gli industriali, principalmente gli industriali, e noi pertanto dobbiamo strutturare le diversificazioni prima ancora di pensare ad immetterle nel mercato. In fondo, è lo stesso errore che si è commesso negli anni '70 e '80, quando c'erano fiumi di denaro che andavano all'auto-pubblicità, che era funzionale solo a noi stessi, ma non educava nulla. Noi abbiamo bisogno di rivedere concretamente la funzione delle agenzie regionali, perché noi dobbiamo cominciare a giustificare, noi stessi, i denari che spendiamo per tenerle in piedi. Questi interventi sono già pagati con i fondi che trasferiamo alle agenzie che devono fare questo lavoro. Non dobbiamo stanziare altri 30 milioni sottratti ai pastori, perché l'assistenza tecnica si fa utilizzando le strutture che abbiamo e che paghiamo in maniera considerevole. Altro che stanziare altre risorse. Direi proprio che questa è una delle tante commodity che utilizza la Giunta per mascherare interventi che, state tranquilli, valuteremo.
Non è la prima volta, nella storia della Sardegna, che il settore lattiero-caseario subisce una crisi, e vi racconterò poi, quando avrò un po' più di tempo, un aneddoto di qualche tempo fa, che illustra la diversa dimensione dell'approccio al problema, diversa dal perfetto isolamento e dalla supponenza che continuate ad assumere riguardo a questa crisi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Questo, lo hanno detto anche i colleghi, è un emendamento subdolo, perché fa credere di effettuare interventi in una direzione, mentre, di fatto, le reali intenzioni sono altre. Io, come i colleghi, ho capito che queste risorse vanno alle imprese - questo è scritto - a favore delle imprese. Intanto, prima di tutto non si capisce quali. L' Assessore ha parlato di cooperazione e qui non c'è scritto. Vanno alle imprese, e questa è il primo dato, per innovare processi manageriali e favorire la costruzione.
Che cosa vuol dire favorire la costruzione? Si devono pagare consulenze per fare questo? E poi la cosa più allucinante (Presidente, che sta andando via, e Assessore) è che non si sono trovati 10 milioni per l'articolo 1, e se ne mettono 34 per questo. Ma, vi rendete conto? Utilizzate l'emergenza, la sofferenza delle campagne per dare soldi ad altri. E' una vergogna, ribellatevi anche voi, è una vergogna! Trenta milioni da dare agli industriali, per pagare consulenze e non li date ai pastori. Ma come è possibile ciò? Questo è l'emendamento scandalo, perché ieri abbiamo sospeso per due ore per trovare l'elemosina di 6 milioni sull'articolo 1, e oggi troviamo 30 milioni per questo emendamento. Ma vi rendete conto? E poi questo programma non è sottoposto neanche al vaglio della Commissione consiliare. Lo approva la Giunta per conto suo, non vuole essere controllata da nessuno. Io ritirerei l'emendamento, Assessore, lo ritirerei, e, se lei non lo ritira, invito i colleghi a bocciarlo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, mentre parlava il collega Cuccu, riflettevo sull'andamento che ha avuto la Commissione agricoltura nel momento in cui ha approvato gli emendamenti o ha espresso il parere sugli stessi emendamenti. Spesso a pensar male qualche volta "ci si azzecca". Però, io cerco di cogliere il lato buono dell'illustrazione che ha fatto l'assessore Prato, anche se devo ricordare che ieri abbiamo sospeso per due ore per cercare di discutere un emendamento e oggi ci si voleva quasi rifiutare di illustrare è il significato di questo emendamento.
Se questo intervento serve per favorire l'aggregazione, nel momento in cui parliamo di imprese, diciamo che questi interventi sono finalizzati alle cooperative e alle organizzazioni di produttori che sono costituite o che si costituiranno. Questo potrebbe conferire una logica a questo emendamento, una logica a un finanziamento così rilevante (30 milioni di euro) visto quanto ci avete fatto penare per convincervi a fare uno sforzo, a stanziare 6 milioni in più sull'articolo 1. Altrimenti, Presidente, sta diventando anche difficile partecipare a una discussione di questo tipo, votare anche contro in una discussione di questo tipo, e rendersi anche responsabili di azioni come questa, che non hanno niente di logico in tutto questo discorso.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Presidente, intervengo per dichiarazione di voto, perciò mi asterrò dalla valutazione di questo emendamento, rimandando il giudizio definitivo al programma, e chiedendo che i colleghi accettino l'emendamento orale affinché il programma - poi voteranno l'emendamento nel suo complesso come meglio credono -e possa andare alla valutazione della Commissione secondo i termini che ho annunciato precedentemente. Voglio però esprimere alcuni dubbi.
Io credo che gli interventi a favore delle imprese sarebbero comprensibili, a mio avviso, se questi andassero a favore di quelle che conferiscono nelle cooperative e nei consorzi. Non è un particolare insignificante, e se gli interventi servissero per intervenire sulle scorte, allora chiederei, nel modo dovuto, che le scorte siano quelle risalenti a 3 mesi fa e a 4 mesi fa, non le scorte che troveremo domani. Sappiamo tutti che si potrebbe verificare un accaparramento di scorte da parte dell'industria, a un prezzo magari favorevole, e che queste scorte potrebbero essere poi acquisite, con i sistemi che stiamo proponendo, dalla stessa iniziativa della Regione, a un prezzo magari diverso.
Allora, onde evitare tutto questo, se l'intervento riguarda le scorte, sarebbe opportuno che venissi fissata una data antecedente a quella dell'intervento, e se vogliamo fare arrivare veramente ai pastori - perché di pastori stiamo parlando adesso, non del mondo agricolo - questi aiuti, allora stabiliamo che queste somme vadano alle imprese produttrici che conferiscono nelle cooperative e nei consorzi. In questo modo noi siamo certi che arriveranno a giusta destinazione questi denari. Questo è un altro dei motivi che mi hanno portato a esprimere le perplessità sulla reale efficacia di questi provvedimenti a favore dei pastori, che hanno sottoscritto questo accordo, ma che forse non hanno capito che non gli arriverà quello che loro pensano possa o debba arrivargli.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, io mi pongo un problema prima che di natura morale, di natura tecnica. Provo a leggere l'emendamento che dovremmo votare. "La Giunta regionale, al fine di favorire i processi aggregativi, predispone un programma di interventi a favore delle imprese finalizzato a migliorare o ad innovare processi manageriali e favorire la costruzione di un piano coordinato di offerta delle produzioni": Quali produzioni? Quali imprese? Quali processi aggregativi? Questa è una norma inapplicabile! Si rivolge alle imprese agricole, si rivolge anche alle imprese edili, si rivolge anche alle imprese industriali? Cioè, che cosa vuol dire? Quale programma?
Io, Presidente, mi rifiuto di votare frasi prive di senso e spacciate per norme. Chi lo decide quali sono le produzioni? Quali produzioni? Quelle di bottoni, quelle di sigarette, quelle di forme di formaggio? Chi lo decide? Questo emendamento non è votabile, Presidente, io pongo una pregiudiziale sulla sua votabilità, perché non ha un contenuto. Se no, sarebbe bastato scrivere: "Noi approviamo programmi per dare soldi alle imprese". Noi siamo alla gestione criminale - ripeto - criminale delle dotazioni finanziarie pubbliche! Siamo all'attribuzione di un potere autoritario, eversivo nei confronti della Giunta che fa delle risorse di tutti quello che vuole! E' una norma inaccettabile sul piano regolamentare!
PRESIDENTE. L'emendamento è stato messo in votazione perché è ammissibile.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Non è ammissibile! E io vorrei sapere chi dice che è ammissibile una schifezza del genere!
PRESIDENTE. Onorevole Uras, per cortesia…
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Se fosse la prima volta che sentissi il collega Uras mi sarei anche spaventato, ma così non è. Sono stati posti diversi interrogativi; alcuni sono interrogativi che possono avere un senso, altri, come quello che ha posto l'onorevole Uras, non hanno nessun senso, perché basta andare a guardare il regolamento CE 1998-2006 e si capisce subito di che cosa stiamo parlando. Ma tutti sanno che l'argomento che stiamo discutendo è uno e uno solo: il prezzo del latte ovino, non stiamo parlando d'altro. Quindi se si tratta di aiuti alle imprese, stia tranquillo l'onorevole Cuccu, non ci saranno soldi e prebende destinati a consulenti, perché è scritto dove vanno, non vanno ai consulenti.
Nell'emendamento è anche scritto, e nessuno l'ha letto: "Per incentivi da erogare nella forma degli aiuti di importanza minore secondo il regolamento CE". Abbiamo quindi già individuato chi sono i soggetti, li abbiamo già individuati, i soggetti sono il sistema delle cooperative, che è quello che oggi è massacrato dal mondo degli industriali di cui ha parlato l'onorevole Gian Valerio Sanna. E' chiaro che se non riescono a imporsi sul mercato è perché c'è una debolezza strutturale nel sistema cooperativo. Avantieri mattina una cooperativa sarda ha offerto il pecorino romano a 3 euro e 80. L'ha fatto perché ha la testa sott'acqua, non riesce - come le altre cooperative - più neanche a respirare; questo è il sistema! Poi ci sono gli industriali che continuano invece a spuntare 4 e 80, 4 e 90, forse anche 5 euro. Su quale pecorino romano? Sul pecorino romano che hanno comprato dalle cooperative che stanno morendo! Allora, questo è l'unico modo per mettere assieme un sistema produttivo.
L'onorevole Capelli dice: "Com'è che poi dopo vanno a finire ai pastori?", perché poi, alla fine della giostra, è questo il problema. Beh, insomma, le cooperative non sono una società operaia di mutuo soccorso, anche se così dovrebbero agire, ma nel momento in cui si deve procedere alla ripartizione degli utili, che non esiste nel sistema cooperativo, l'unico sistema è aumentare il prezzo del prodotto conferito! Ed è l'unico sistema per aggirare le norme dell'Unione europea, perché altrimenti diventa aiuto di Stato. Ma tutto ciò è scritto in questo emendamento; per quale motivo vogliamo fare tutto questo baccano?
Se è una posizione strumentale politica io la capisco, la comprendo, ma se stiamo parlando di cose serie, questo è l'emendamento più importante che è stato presentato dalla Giunta, ancora più dell'articolo 1. Se non ci si rende conto di questo, guardate, noi la riforma dell'agricoltura in Sardegna non la faremo mai.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Io, Presidente, le chiedo, giusto per mia comprensione, se l'emendamento orale proposto dall'onorevole Capelli è stato accettato. Lui aveva chiesto sostanzialmente che ci fosse il previo parere della Commissione su questo programma di interventi, in modo da capire se c'è almeno una volontà di rendere edotto il Consiglio sul modo in cui questi interventi vengono articolati. Quindi, preliminarmente, le devo chiedere questo. Le risulta che sia stato accettato questo emendamento orale?
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az). Non ce ne sono più emendamenti orali.
PRESIDENTE. Non l'ho messo neanche in votazione perché era stata posta la pregiudiziale, proprio dal suo Gruppo, che non si accettavano più emendamenti orali, quindi ho ritenuto superfluo dover rimettere la decisione all'Aula.
PORCU (P.D.). Allora, se siamo già arrivati a questa conclusione io mi rivolgo al collega Diana, che forse adesso è uscito, e mi rivolgo anche all'Assessore.
E' curioso, assessore Prato e Capogruppo onorevole Diana, che un articolo fondamentale, un intervento strutturale per il settore ovi-caprino venga affrontato con queste modalità, con un emendamento che entra all'ultimo minuto nel testo di legge, che evidentemente non è stato discusso e vagliato in Commissione. Noi pertanto ci troviamo ad affrontare interventi strutturali, importanti, addirittura i più importanti di questa legge, come ha detto l'onorevole Diana, senza sapere di cosa stiamo parlando.
Io mi permetto di ricordare all'onorevole Diana che per lui forse sarà del tutto evidente che parliamo del settore ovi-caprino, ma in questa legge affrontiamo problemi che riguardano il settore cerealicolo, il settore suino, qualcuno ha proposto anche emendamenti che riguardino il latte vaccino, affrontiamo una serie di problemi, magari li abbiamo inseriti all'ultimo, per cui mi sembra improponibile un emendamento che introduce un articolo bis così generico, che non specifica neanche se stiamo parlando di imprese di produzione primaria o di imprese di trasformazione. Non sappiamo neanche se il limite a cui dobbiamo attenerci per i contributi de minimis sia quello dei 500 mila euro nel triennio o quello dei 15 mila, e non sappiamo neanche se stiamo parlando di abbattimento delle scorte, di logistica, di distribuzione, di commercializzazione o di politiche del marchio.
Io credo che questo modo di legiferare e questo modo di intervenire dimostri veramente tutta la vostra superficialità e tutto il vostro pressappochismo, nel tentativo affannoso di tamponare l'emergenza con norme generiche e inutili per dimostrare che state facendo qualcosa e raccontare ai sardi quello che volete anche quando la realtà, come nel caso di quest'emendamento, è molto diversa. Il mio voto è contrario.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Presidente, colleghi, io ieri ho molto apprezzato l'intervento che ha pronunciato su un emendamento a un emendamento l'onorevole Soru, che ci ha giustamente richiamato sull'importanza che "l'industria pecora" assume per questa regione. Seguendo quel discorso, è chiaro che quest'industria, così importante dal punto di vista economico e sociale per la nostra regione, non possa avere semplicemente bisogno di una cassa integrazione o di un sostegno al reddito ma, come è stato detto, non solo da lui, ha bisogno anche di interventi strutturali importanti. E' vero, può essere una questione di forma spesso. Questo disegno di legge si è sviluppato male. E' nato su sollecitazioni, sulla base di un codice verde piuttosto che di un codice rosso (parlando di emergenze e di urgenza) però si sta tentando davvero di introdurre delle riforme strutturali.
Ora, al di là, ripeto, della forma, io credo che nessuno in quest'Aula possa negare che il nostro problema è il nanismo, è la dimensione microscopica delle imprese, che ricorda quella famosa gag televisiva: bassu ma tontu. Sì, saremmo piccoli e per diventare alti forse ci vorranno ancora generazioni, ma continuare a essere tonti è diabolico! E allora, al di là della forma, se c'è la possibilità di migliorare l'emendamento togliete la pregiudiziale all'emendamento orale e discutiamo su una migliore forma di quell'emendamento. Avrete sempre la possibilità di bloccare eventuali eccessi di emendamenti orali, ma davvero dimostriamo al resto dell'Italia e a chi ci ascolta fuori da quest'aula che potremmo anche essere bassi, forse il Presidente della Regione no, ma noi sì, però cerchiamo di non essere tonti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Se questo intervento esprime una volontà della maggioranza, io chiedo cinque minuti di sospensione per valutare se ci siano le condizioni per ritirare la pregiudiziale e riformulare l'emendamento. Anche la minoranza ha bisogno di confrontarsi su questa richiesta. Quindi le chiederei cinque minuti di sospensione.
PRESIDENTE. Poiché non vi sono opposizioni sospendo i lavori per cinque minuti. I lavori riprenderanno alle ore 12 e 20.
(La seduta, sospesa alle ore 12 e 15, viene ripresa alle ore 12 e 30.)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per illustrare la proposta di emendamento orale. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). L'emendamento orale per il quale vorremmo che cadesse la pregiudiziale e che proponiamo è un emendamento che corregge innanzitutto il titolo di questo emendamento, aggiungendo, dopo le parole "dell'offerta produttiva" le parole "nel settore ovicaprino". Dopodiché potrebbe recitare in questo modo: "La Giunta regionale, al fine di favorire i processi aggregativi, predispone un programma di interventi riservato alle cooperative e alle organizzazioni di produttori". Poi si potrebbe introdurre un secondo comma dove si fa il rinvio alla Commissione consiliare, cioè "tale programma è sottoposto all'esame della Commissione competente per il parere di merito".
Io però vorrei cogliere l'occasione per chiedere, di nuovo, che l'Assessore spieghi meglio questa vicenda. A me risulta che nell'incontro tra lei e le organizzazioni di categoria, tra lei e il Ministero, si sia ragionato a lungo su come intervenire sul ritiro dei formaggi giacenti. Ci risulta anche (poi può darsi che mi sbagli) che il Ministero abbia stanziato, oltre i 6 milioni di euro che noi anticipiamo con il successivo emendamento, anche altri 14 milioni per il ritiro dei formaggi, condizionati a un omologo stanziamento di fondi nella stessa direzione da parte della Regione, cioè questi 10 milioni che però non capiamo a cosa li stiamo destinando. Sarebbe il caso, se non vogliamo rischiare di perdere anche i 14 milioni, che su questo si facesse chiarezza in maniera definitiva affinché tutti possiamo essere più tranquilli su ciò che effettivamente ci apprestiamo ad approvare.
PRESIDENTE. Chiedo al Consiglio di esprimersi sulla proposta dell'onorevole Lotto.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Presidente, se dovesse essere accolta la proposta dell'onorevole Lotto, che ha invitato la Giunta a illustrare meglio il contenuto dell'emendamento, chiederei che si decidesse sugli emendamenti orali dopo le comunicazioni della Giunta. Se invece non ci fossero comunicazioni della Giunta allora ci pronunceremo sugli emendamenti.
PRESIDENTE. E' già intervenuta la Giunta per l'illustrazione.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Quindi la Giunta non può parlare.
PRESIDENTE. E' già intervenuta, onorevole Maninchedda.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Non è possibile un'ulteriore illustrazione dell'Aula.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Ne ha facoltà. Questo comunque non deve essere considerato un precedente, perché è un modo davvero scorretto di procedere nei lavori
PRATO, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Riprendiamo più o meno da dove avevamo interrotto.
Come si accennava, la situazione è questa: la scarsa aggregazione del nostro mondo della trasformazione ha determinato una giacenza di gran lunga superiore ai 60 mila quintali che rappresentano la quantità di formaggio che quasi sicuramente, ottimisticamente, rimarrà invenduta all'inizio della nuova campagna produttiva, cioè quando sarà pronto il formaggio realizzato col latte del 2011. Questo cosa vuol dire? Che abbiamo la necessità, per permettere alle nostre imprese di trasformazione di ripartire nel mese di gennaio, potendo avere un nuovo affidamento bancario per poter comprare il latte e trasformarlo, di immettere della liquidità all'interno delle nostre aziende. Stiamo lavorando da mesi per fare questo, perché dobbiamo assolutamente evitare di scrivere norme che siano in qualche maniera contrastanti con i regolamenti comunitari.
Come abbiamo affrontato questo problema? L'abbiamo affrontato attraverso più azioni, una, che non è contenuta nel DL, è quella del bando AGEA su risorse comunitarie che gestisce il Ministero dell'agricoltura che ha destinato al pecorino romano 14 milioni di euro. Con questi 14 milioni di euro destinati agli indigenti nazionali siamo in grado di garantire una cessione di circa 20 mila quintali, un terzo della dotazione che in questo momento blocca le nostre cooperative. A questo importo si aggiungeranno i 6 milioni, qualora venisse approvato l'emendamento successivo sul bando relativo agli indigenti internazionali.
La nostra intenzione originaria era quella di incrementare la dotazione del bando relativo agli indigenti nazionali, ma questa azione di per sé, anche con le risorse poste dallo Stato membro, avrebbe determinato un aiuto di Stato non codificato, quindi non concepibile. Pertanto, abbiamo dovuto ripiegare sugli indigenti esteri, in quanto questo tipo di aiuto per la cooperazione internazionale è sempre consentito. Acquistando attraverso l'AGEA pecorino romano dalle nostre cooperative e destinandolo ai poveri del mondo riteniamo di poter assortire circa altri 10 mila quintali. Complessivamente però noi non riusciamo a gestire tutte le eccedenze e creare la liquidità necessaria alle nostre cooperative.
Almeno il 50 per cento delle nostre aziende si troverà pertanto, entro fine anno, (siamo già a fine anno) nella condizione di non avere la liquidità per poter riaprire i caseifici perché mancano i soldi per le manutenzioni, per richiamare il personale a operare, per comprare il latte (ricordo che il latte si paga a trenta giorni e già il 15 di gennaio bisogna pagare il primo latte). In più, avendo i magazzini pieni di formaggio le aziende non saprebbero che farne del nuovo formaggio eventualmente prodotto.
Il rischio serio, signori, che oggi noi corriamo qual è? Il rischio serio è che se noi non forniamo liquidità alle nostre cooperative entro fine anno una fetta importante di queste cooperative non riaprirà e considerato (ma non mi sembra che interessi a molti) che resteranno invenduti 30-40 milioni di litri di latte, il rischio serio è che il latte possa costare a breve, come in Sicilia, 34 centesimi; altro che 75! Quindi, o noi riusciamo a rimettere in moto il motore delle cooperative (che in questo momento è rotto), oppure il rischio serio è che noi non saremo nella condizione di poter garantire nessun tipo di azione su questo comparto, perché se il latte resterà invenduto il suo prezzo inesorabilmente calerà.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Assessore, chi gestirà il tutto?
PRATO, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Questa iniziativa è finalizzata all'aggregazione, quindi nel momento in cui si creano dei momenti aggregati (e quelli che non sono aggregati sono in ambito cooperativo) il soggetto che aggrega le 15 cooperative e che dal giorno dopo gli proibisce di andare sul mercato internazionale l'una contro l'altra, gestirà questa fase che riguarda le 15 cooperative che sono aggregate. Quindi è un imprenditore, figlio delle cooperative, figlie dei pastori.
Attenzione, a chiarimento anche di quanto diceva l'onorevole Porcu, questa misura fa capo al regolamento comunitario dell'industria, non dell'agricoltura, quindi non possiamo e non dobbiamo e non vogliamo scrivere che ci deve essere una ricaduta di questo intervento sul primario, perché se scriviamo questo violiamo il regolamento comunitario, e credo che quest'Aula non se lo possa permettere. Quindi, l'azione ha la finalizzazione di far riaprire le cooperative che sono dei pastori, ma con gli strumenti che la legge ci mette in mano. Ecco perché è scritta in questa maniera ed ecco perché è finalizzata in questo modo. Io dico cooperative ma non posso dire e scrivere solo cooperative se anche da parte del sistema industriale venisse espressa la volontà di addivenire a dei protocolli che siano sostanzialmente gli stessi dell'ambito cooperativo noi non potremmo impedirlo perché se li escludessimo, visto che sono misure sull'industria, ciò comporterebbe fiumi di ricorsi che bloccherebbero la possibilità di erogare in tempi brevi i soldi alle cooperative. Quindi è inutile che facciamo una strettoia in questa fase.
Va anche detto che il pecorino romano viene prodotto dalle cooperative, non dalle industrie perché l'industria fino a che rimarremo retrogradi come siamo adesso, non lo produrrà se non in minima quantità, perché le conviene andare a comprarselo nelle cooperative sottocosto. Questo è il problema della nostra Sardegna.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). L'Assessore ha fornito i chiarimenti opportuni e lo spirito è chiaro, la lettera ha tutte le caratteristiche di ambiguità che venivano sottolineate dall'onorevole Uras. Noi come Sardisti diamo piena soddisfazione a ciò che ha detto l'onorevole Uras circa la qualità della legislazione che arriva in aula e conveniamo con l'idea dell'onorevole Sanna circa l'istituzione del comitato per la legislazione in Consiglio, che presto speriamo di poter varare e che ci risolverebbe tanti problemi.
Nel merito lo spirito illustrato dall'onorevole Diana viene intaccato da ciò che ci ha detto in questo momento l'Assessore, perché se è vero che la dizione è generica (e quindi aveva ragione l'onorevole Uras), si possono presentare anche le imprese tra virgolette metalmeccaniche…
PRATO, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Agroalimentari!
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Ok, comunque gli industriali non possono essere esclusi perché diversamente va per aria il bando. Quindi il bando dovrà essere generale, dovrà riguardare le aggregazioni non solo delle cooperative ma anche degli industriali. Questa possibilità ci inquieta (e ci fermiamo qui, diciamo soltanto che ci inquieta) perché potremmo seriamente trovarci nella spiacevole condizione di erogare risorse pubbliche (perché se non lo si può escludere ora non lo possiamo escludere neanche col bando) che possano agevolare chi è già forte, e questo non possiamo dire che ci soddisfi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). In questo momento ci stiamo pronunciando sull'emendamento ancora nella forma originale. Siccome siamo anche già intervenuti su questo emendamento io mi sento di dire che siamo quasi in una fase di approfondimento e di organizzazione del nostro lavoro. Alla luce di ciò che ci ha detto l'Assessore, l'unica cosa che possiamo chiedere è il ritiro dell'emendamento altrimenti procediamo perché qualsiasi rimedio rischia di essere peggiore del male. Ho l'impressione che non ci sia emendamento orale che possa porre rimedio a questa proposta della Giunta. Pertanto chiedo il ritiro per poi valutarne eventualmente la riproposizione in sede di collegato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Io probabilmente farò una proposta inusuale però la discussione a cui stiamo assistendo conferma una mia preoccupazione: che stiamo realizzando una legge, direbbe Giacomo Sanna, come un'opera pubblica per la quale sia stato stipulato un contratto in leasing in costruendo. Di fatto stiamo mettendo in piedi un provvedimento molto complesso e senza l'elasticità della discussione che la Commissione può consentire ma che l'aula non consente. L'aula ha già approvato alcune parti di questa legge, le più urgenti. Blocchiamo la discussione qua, approvate questa legge soltanto con questo articolo, le risorse fondamentali che servivano per un intervento immediato ci sono già, per il resto torniamocene in Commissione e ragioniamo seriamente su questa legge.
Le questioni da chiarire non le chiariamo ragionando in tre minuti e togliendo la parola all'Assessore; per cui credo che sia molto più saggio andare in questa direzione.
PRESIDENTE. La questione pregiudiziale che sta ponendo lei doveva essere posta prima che si passasse all'esame degli articoli. Quindi non si può tornare assolutamente in Commissione. L'unica possibilità è che vengano bocciati tutti i seguenti articoli, ma su questo è l'aula sovrana.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). No, non c'è nessuna questione pregiudiziale. C'è un invito alla Giunta, che sta interloquendo con una parte della maggioranza, a ritirare tutti gli emendamenti e a chiudere qui, all'articolo 1, la legge, e ritornare in Commissione, e possibilmente, nell'accordo tra maggioranza e opposizione, o comunque nella interlocuzione, ascoltando questa volta sul serio tutti i soggetti, le organizzazioni agricole, il Movimento pastori sardi, approvare una legge organica che dia veramente risposte concrete al settore. Quindi è un invito al ritiro degli emendamenti e a concludere la legge con l'approvazione dell'articolo 1.
PRESIDENTE. Non si può tornare in Commissione, onorevole Bruno.
BRUNO (P.D.). Io ho chiesto il ritiro di tutti gli emendamenti, dopo di che dovremo sicuramente affrontare in aula e in Commissione con l'iter normale una legge organica del settore. Naturalmente dovremo tornare in Commissione e sto chiedendo che questa volta vengano ascoltati tutti i soggetti interessati, è un altro provvedimento, però, Presidente.
PRESIDENTE. Adesso ho capito.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Ho capito che dovremo bere fino in fondo questo amaro calice. E' un problema, abbiamo fatto bene prima di tutto a chiedere chiarimenti su questo emendamento criptato, adesso che il chiarimento c'è stato, abbiamo capito che la norma che viene richiamata essendo riferita all'industria interessa principalmente gli industriali e che potremmo, con un marchingegno istituzionale, inserire anche le cooperative, ma alla fine della fiera il rischio è che a beneficiare di questo provvedimento siano i soliti noti dell'industria del latte. Io adesso aspetto l'intervento dell'assessore Prato perché ho un chiarimento anche di carattere personale su questo problema che vorrei chiedergli...
PRESIDENTE. Onorevole Salis, la prego di continuare perché questa è una dichiarazione di voto, non si può interloquire con l'Assessore.
SALIS (I.d.V.). E' una dichiarazione di voto, però relativamente agli industriali io voglio porre un problema che è per noi insormontabile. Come è possibile, cioè, che si possa continuare a ritenere (perché noi abbiamo questa convinzione, Presidente) che si voglia continuare a privilegiare gli stessi settori, se non le stesse persone, che da anni, se non da decenni, stanno monopolizzando le scelte del comparto del latte in Sardegna? Mi riferisco al consorzio del latte, e mi riferisco agli industriali del latte che, vorrei ricordarlo, hanno fatto fallire l'intesa del 2005 sul prezzo del latte, il cui fallimento ha portato, per larga parte, alla situazione attuale.
Dicevo, Assessore, che nell'affermare che quest'emendamento a nostro avviso debba essere bocciato (e auspichiamo che questo accada, perché va nella direzione di privilegiare gli stessi industriali che hanno tolto la firma) mi permetto di utilizzare questa discussione per richiamarle il fatto che è sbagliato quello che lei ha detto all'inizio della discussione di questa legge, cioè che gli industriali non avessero firmato l'accordo del 2005. L'accordo del 2005 l'hanno firmato; quando poi hanno visto che l'articolo 6 consentiva ai produttori di poter controllare il prezzo del latte hanno ritirato la firma. Adesso io ho con me copia delle firme apposte a quell'accordo, poi gliela consegnerò.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, intendo sollevare, ai sensi dell'articolo 86 del Regolamento, la questione sospensiva. Io non credo che possiamo andare avanti ad esaminare provvedimenti - lo dico perché questo Consiglio regionale ne è stato protagonista in questi mesi - che contengono norme che non garantiscono né la spesa delle risorse finanziarie, a prescindere dall'oggetto che hanno, né una modalità trasparente ed efficiente dell'amministrazione regionale nel suo operare nella fase di attuazione di quelle disposizioni. Il richiamo generico ad un regolamento che conta una fila interminabile di beneficiari, fra l'altro in un provvedimento che reca come titolo "Interventi in materia agricola", rende molto complicato pensare che sia, anche tecnicamente, supportabile poi dal punto di vista attuativo, da parte dell'amministrazione regionale, una norma di questa natura.
Io chiedo che si sospenda la seduta, che si vada alla settimana prossima, nel frattempo le parti politiche avranno modo di individuare le modalità per correggere un percorso, che sennò ci candida ancora una volta a produrre una disposizione che rimarrà appesa, o a scatenare un contenzioso interminabile che si aprirà sicuramente nel momento in cui la Giunta licenzierà il programma o "appenderà" queste disposizioni ad una improbabile attuazione, incrementando così i residui passivi.
Per questa ragione io chiedo, ai sensi dell'articolo 86, la sospensione della seduta.
PRESIDENTE. Onorevole Uras, la questione sospensiva possiamo proporla dopo che concludiamo l'esame di questo emendamento, perché siamo già nella fase della dichiarazione di voto.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Dov'è scritto?
PRESIDENTE. Nel Regolamento!
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Nel suo!
PRESIDENTE. No, non nel mio Regolamento, nel Regolamento dell'Aula! La questione sospensiva può essere proposta anche nel corso dell'esame degli articoli, purché l'esame del provvedimento riprenda entro la tornata, però adesso siamo già in sede di votazione dell'emendamento numero 19, siamo già in fase di dichiarazione di voto, dobbiamo concludere l'esame dell'emendamento numero 19, dopodiché possiamo esaminare la questione sospensiva.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Ma non c'è scritto. Io non riesco a capire! Poi chiederò alla Giunta per il Regolamento di approfondire la questione.
PRESIDENTE. Onorevole Uras, abbiamo già chiarito, che non possiamo sospendere. Se non avessimo chiamato l'emendamento avremmo potuto sospendere, ma ormai siamo già nella fase della dichiarazione di voto. Se non avessimo chiamato l'emendamento avremmo potuto interrompere in qualunque momento.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Intervengo a favore della richiesta di sospensiva. L'articolo è stato inserito appositamente perché - lo dico come componente della Giunta per il Regolamento - ove nella discussione emergessero elementi che rendessero utile la sospensione dell'argomento in discussione, prima che questo venisse votato, la questione di sospensiva potesse essere sollevata in ogni momento. Ma è anche normale che sia così; del resto, come è successo in questa questione, solo nel momento delle dichiarazioni di voto sull'illustrazione della Giunta dell'emendamento in discussione è stato possibile cogliere gli elementi che hanno portato a chiedere, a ragion veduta, una sospensione dell'argomento in questione. Quindi, io mi permetto di insistere nel dire che la questione sospensiva testé sollevata rientra perfettamente nei presupposti applicativi della norma regolamentare.
PRESIDENTE. Onorevole Salis, lei ben sa che oggi abbiamo fatto un'eccezione al Regolamento, consentendo l'illustrazione dell'emendamento in una fase che non gli era propria, e cioè nel momento in cui era stato già chiamato in votazione, e ho precisato che ciò non doveva costituire precedente. Se io non avessi chiamato in votazione l'emendamento avremmo potuto tranquillamente sospendere, ma siamo nella fase della dichiarazione di voto e non possiamo concludere senza che ci si esprima sull'emendamento. Non abbiamo mai concluso una seduta con le dichiarazioni di voto aperte, lasciando sospeso un emendamento.
Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Presidente, non so se ciò che sto per dire sia praticabile, ma forse la Giunta potrebbe chiedere che questo emendamento venga rinviato ad un articolo successivo. Si potrebbe guadagnare tempo, e procedere nell'esame della legge, fino alla conclusione dell'articolo, senza incorrere in violazione regolamentari.
PRESIDENTE. Questo è possibile, se l'emendamento viene rinviato ad un altro articolo questo è possibile, perché il discorso è differente, perché non lasciamo una dichiarazione di voto e una votazione aperta!
Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Ma, Presidente, io credo che ci possano essere i presupposti per restare su quest'articolo, trovando anche le soluzioni. Quindi siccome il collega Lotto ha proposto un emendamento orale, credo che, alla luce di ciò, la stessa Giunta possa intravedere la possibilità di apportare oralmente un correttivo, che forse è quello che magari tutti stiamo aspettando, per capire se la soluzione è quella di destinare gli interventi alle imprese, o alle cooperative. E allora se la soluzione è la seconda credo che qua dentro nessuno possa essere contrario, se invece è la prima certamente ci metterebbe tutti in grande difficoltà.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il Presidente della Regione. Ne ha facoltà.
CAPPELLACCI (P.d.L.), Presidente della Regione. La Giunta dichiara la sua disponibilità ad integrare l'emendamento con un emendamento orale che possa realizzare questo tipo di condizione, che preveda cioè esplicitamente che questi interventi siano finalizzati con priorità al mondo della cooperazione.
PRESIDENTE. E' un modo scorretto di procedere, perché veramente non si possono seguire i lavori in questo modo, con continue proposte di emendamenti orali.
Comunque, il Presidente della Regione ha avanzato una proposta: si deve semplicemente dire se si è a favore o se si è contro.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, io ribadisco il concetto. Sì, io capisco il Regolamento, bisogna dire sì o no e se vuole le dico subito no, però qui il problema è permettere a quest'Aula di approvare un provvedimento migliorativo e quindi di trovare il modo di dialogare e di arrivare ad una conclusione. Mi pare che l'orientamento dell'Aula sia chiarissimo, si tratta di trovare la formula per scriverlo in legge. Noi riteniamo che quella suggerita dalla Giunta non sia la formula giusta, per cui, se è possibile sviluppare ancora un dibattito su questo punto bene, altrimenti la risposta è negativa.
PRESIDENTE. L'unica proposta che può essere accettata in questo momento, a norma di Regolamento, è quella dell'onorevole Capelli e cioè il rinvio dell'emendamento, che può essere posto anche in coda agli emendamenti aggiuntivi all'articolo 1. Questa è l'unica proposta che la Presidenza può accettare dal punto di vista regolamentare, perché non possiamo più continuare in questo modo scorretto di gestire i lavori relativi all'esame degli articoli.
Ha domandato di parlare il Presidente della Regione. Ne ha facoltà,
CAPPELLACCI (P.d.L.), Presidente della Regione. La Giunta chiede di spostare l'emendamento ad altro articolo.
PRESIDENTE. Lo mettiamo in coda, come ultimo emendamento dopo l'ultimo emendamento aggiuntivo numero 28. Adesso possiamo esaminare la proposta dell'onorevole Uras di sospensione dei lavori per poi riprenderli la settimana prossima. L'articolo 86 del Regolamento prevede un intervento per Gruppo, dopodiché si vota per alzata di mano senza dichiarazioni di voto.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, alla luce di questo spostamento, ritiro la richiesta di sospensione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, non voglio fare polemica, però voglio discutere della mia condizione di legislatore, che è la stessa condizione di ciascuno di noi qua dentro. Credo che questo sia il settimo, l'ottavo o il nono intervento emendativo orale. Ora, quando una legge, che si definisce epocale e strutturale, viene costruita in Aula in questo modo, è come se fosse in corso una continua partita a biliardino: chi vince se l'aggiudica, senza che ciò avvenga in scienza e coscienza, che sono i requisiti cardine della nostra attività legislativa. E quando lei dice che abbiamo fatto un'eccezione al Regolamento, io le rispondo che le eccezioni si gestiscono e si devono gestire nella direzione di consentire all'Aula di deliberare in condizioni di scienza e coscienza.
Quando qualcuno propone di fermarci per esaminare meglio tutti gli aspetti, sta chiedendo di esercitare quel suo diritto, e se il Regolamento lo impedisce, secondo la sua lettura, vuol dire che il Regolamento non va bene e va modificato! Ed è per questo che le abbiamo reiterato la richiesta di modificare il Regolamento, ma le abbiamo anche chiesto di inserire all'ordine del giorno tempo fa la norma che istituisce il comitato per la legislazione, invece non se ne è fatto nulla!
Badate, portare avanti una legge in queste condizioni è da irresponsabili, perché indirettamente ci stiamo rendendo colpevoli delle porcherie che verranno fuori, e anche della loro attuabilità. Io mi rifiuto, Presidente, di farmi rappresentare in modo così approssimativo nell'attività legislativa! E lei deve essere il garante delle modalità migliori per esercitarla. Altro che dire "la questione sospensiva non può essere introdotta in questa fase", se la questione sospensiva serve per portare conoscenza a quest'Aula!
Provate a ragionare sul modo con il quale si sta procedendo: non bisogna essere i carabinieri del Regolamento ma bisogna essere persone che usano il buon senso! Visto che lei utilizza, in chiave di strettissima eccezione, come ama dire lei, l'istituto della deroga, le ricordo che le deroghe si utilizzano anche secondo buon senso, quando sono utili a fare in modo che quest'Aula esiti provvedimenti seri, comprensibili, intellegibili e attuabili: questa è la nostra preoccupazione! Lei vuole continuare così? Non c'è problema, la qualità della legislazione che sta venendo fuori da questa legislatura parla da sé.
PRESIDENTE. Io penso che i fatti la smentiscano, visto che il buon senso è stato…
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Non mi smentiscono!
PRESIDENTE. Onorevole Gian Valerio Sanna, io l'ho ascoltata e lei deve ascoltare me adesso, e deve rispettare le regole che garantiscono il diritto di parola a tutti.
Il buon senso è stato utilizzato perché, per rispettare il Regolamento, si è trovata la soluzione che consentisse di raggiungere l'obiettivo; le eccezioni al Regolamento le consente l'Aula, che è sempre sovrana, e l'Aula nella sua interezza si è sempre espressa in questo senso. E' preciso dovere del Presidente garantire un corretto svolgimento dei lavori. Sono d'accordo con lei sull'abuso dell'emendamento orale, però quella è una prerogativa dell'Aula, mentre è una prerogativa del Presidente non consentire che una dichiarazione di voto rimanga sospesa, perché i lavori dell'Aula si devono concludere con l'esame dell'argomento in discussione, e soprattutto dell'emendamento che in quel momento è in votazione: a questo principio non si può derogare.
L'emendamento numero 19 è sospeso. Passiamo all'esame dell'emendamento successivo, il numero 20.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Allora, io a questa stucchevole questione, che viene gestita in maniera militaresca, sinceramente non ci sto. Io ho espresso delle considerazioni, possono essere accettabili, non accettabili, sindacabili, faccia lei, però io voglio che sia messo agli atti - e lo dichiarerò pubblicamente - che me ne vado perché mi vergogno di procedere in questo modo, con una Giunta che abborraccia provvedimenti in Aula su una crisi che è devastante, che segue la logica del rinviare, senza parlarne, senza fare niente, per arrivare poi ad avere lo stesso problema di prima. Io non faccio così il legislatore, lo fate voi!
(Il consigliere Gian Valerio Sanna abbandona l'aula)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'emendamento numero 20.
Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Io su questo emendamento annuncio la mia astensione. E' un provvedimento che di fatto anticipa risorse che dovrebbe darci il Ministero per un utilizzo che la legge già prevede, non ci sono discussioni da fare per cui noi ci asteniamo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Annuncio il voto favorevole.
Mi spiace che l'onorevole Sanna sia andato via, perché gli avrei raccontato alcune cose, ma siccome è andato via, non vuole partecipare ai lavori di quest'Aula, qualcuno potrà anche riferirgli che è molto più utile la sua assenza della sua presenza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Presidente, nel merito di questo emendamento, prima di dichiarare il mio voto io vorrei dall'Assessore, se fosse possibile, una spiegazione, perché, nel verificare un po' i documenti nel sito del Ministero delle politiche agricole, ieri sono incappata in un documento che dà conto di alcune dichiarazioni del ministro Galan del 30 settembre 2010. Nell'ultima parte di questo resoconto, viene dichiarato che inizialmente il Ministero aveva assicurato la disponibilità di 12 milioni di euro per questa misura, e poi questa disponibilità da parte del Ministero è stata ritirata. Quindi voglio capire cosa sia successo, perché il Ministero prima assicura alla Regione Sardegna 12 milioni di euro per questa finalità, e poi li ritira, con le conseguenze che i 6 milioni dovremo stanziarli noi.
Io voglio capire cos'è successo, se sto capendo male o se questa notizia è vera e come mai 12 milioni di euro prima disponibili poi sono stati ritirati.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Intervengo per dichiarare il voto di astensione e per dire all'onorevole Diana che non è consentito a nessuno, e quindi neanche a lei, esprimere giudizi di quel tipo nei confronti di altri colleghi, di altri consiglieri regionali. Io, del resto potrei dire altrettanto su di lei, che cioè è molto più utile la sua assenza della sua presenza. Quindi le chiedo, anche per l'economia dei tempi, di riservare i suoi interventi a qualcosa di più serio e improntato al buon senso.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Dichiaro la mia astensione sull'emendamento numero 20, che contiene uno degli interventi su cui abbiamo registrato una sostanziale convergenza da parte di tutti. L'emendamento recita: "la Regione eroga la somma di euro 6 milioni nell'anno 2011 per il finanziamento degli interventi a favore dei Paesi in via di sviluppo e assimilati ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 27 maggio 1999 numero 165 e successive modificazioni e integrazioni consistenti nella fornitura dei formaggi ovini DOP prodotti in Sardegna".
Questa non è una norma, è un pasticcio, e questo lo dico perché le difficoltà di questo Consiglio, anche di relazione tra maggioranza e minoranza, non avvengono quasi mai sul merito, ma quando il merito è confuso. E voglio dire che quando il merito è confuso - tanto per essere chiari - o si sta imbrogliando l'Unione europea (cosa che non possiamo fare, perché se si trovano strade che surrettiziamente violino il sistema di aiuti e la libera concorrenza e le regole dei trattati, si mette in pericolo quella norma e la si rende anche incostituzionale) oppure si vuole nascondere altro, cioè erogazione di denaro pubblico a soggetti privati che diventano beneficiari della fatica di tutti e sono amici degli amici di chi governa. Noi ci troviamo sempre in difficoltà e questa Giunta non è lontana da comportamenti di questo tipo.
PRESIDENTE. Comunico all'Aula che in sede di coordinamento si provvederà ad eliminare il numero del conto corrente contenuto nell'emendamento numero 20 perché è tecnicamente scorretto indicare in legge il numero di un conto corrente. Metto in votazione l'emendamento numero 20.
Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Presidente, io nel mio intervento avevo chiesto all'Assessore dei chiarimenti prima di esprimere il mio voto, perché volevo capire che fine hanno fatto i 12 milioni di euro che il Ministero, in sede di tavolo tecnico, aveva assicurato alla Regione Sardegna per questa finalità, noi oggi ne stiamo stanziando 6 milioni. Si tratta di dichiarazioni del ministro Galan sulla crisi del settore ovicaprino che colpisce alcune regioni e tra queste la Sardegna. C'era la disponibilità di 12 milioni che pare sia sparita; vorrei capire perché è sparita e quindi perché siamo costretti a metterne noi 6 in sostituzione di quei 12 che sembra non arrivino più.
PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, questi interrogativi si pongono in sede di esame degli emendamenti. Ho già detto che in occasione del precedente emendamento è stata consentita un'eccezione, stiamo facendo troppe eccezioni, è un modo troppo disordinato di procedere. Non è questa la fase per chiedere le precisazioni all'Assessore.
Metto in votazione l'emendamento numero 20.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 20.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Risponde no la consigliera: Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 56
votanti 36
astenuti 20
maggioranza 19
favorevoli 35
contrari 1
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'emendamento numero 21.
Ha domandato di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Ne ha facoltà.
PRATO, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Sull'emendamento numero 21, le risorse relative al 2010 di 3 milioni sono da eliminare.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Il comma 3 è abrogato?
PRESIDENTE. Assessore, può esplicitare meglio perché non è stata capita la proposta.
PRATO, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. L'emendamento numero 20 prevede risorse relative al 2010-2011-2012 per il 2010 3 milioni, per il 2011 4 milioni e per il 2012 altri 4 milioni. Si cassa la parte relativa ai 3 milioni del 2010.
PRESIDENTE. E' stata modificata la copertura finanziaria.
Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Lo stimato collega Contu ieri ha pronunciato un grande intervento, facendo riferimento al cumulo che si stava verificando di diversi interventi de minimis, alla possibilità di cumulo e comunque alla possibilità o meno di stanziare in campo fondi che poi alla fine non potevano essere erogati. Ora mentre il caso a cui faceva riferimento il collega ieri, era riferito ad un altro settore produttivo, per cui alla fine un'azienda quel de minimis poteva prenderlo, questo caso (siccome è riferito alle aziende che allevano bestiame ovino) se si ritiene di dover dare solo 2 mila euro (in questo caso si ritiene anche che non se ne possono dare di più) è uno di quei casi che cumula.
Io però non sono d'accordo non che si diano questi 4 mila euro, io non son d'accordo che si destinino queste somme - qualcuno mi corregga se sbaglio - alla trasformazione del latte in polvere. Ritengo che sia una scelta fondamentalmente sbagliata, credo che sia più giusto lavorare e costruire le condizioni perché si individuino prodotti lattiero caseari che abbiano un valore e non prodotti destinati a essere buttati via, perché si sa benissimo che questo è un prodotto che non trova mercato e che è il prodotto più vile di trasformazione del latte. Non condivido questa scelta e voterò contro per questo motivo. Si parla anche di formaggi diversi, ma io avrei preferito che i fondi venissero destinati sempre e comunque all'aggregazione dei produttori per promuovere la costruzione, la realizzazione di una diversificazione produttiva, e non mi sembra che questo articolo raggiunga quell'obiettivo. Per cui, non me la sento di votare a favore.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Presidente, questo emendamento è un emendamento simil strutturale, nel senso che comunque è una giustificazione all'erogazione di somme, come anche quello precedente, che pure ho votato, anche se con molta difficoltà. Il fatto che noi, per risolvere i problemi di un settore importante della nostra economia, ci mettiamo la pezzella calda dei Paesi del Terzo mondo, francamente, mi ha creato qualche problema. L'ho infatti votato non con l'ottica demagogica "stiamo facendo qualcosa per i poveri del mondo", ma con la logica necessitata di fare qualcosa per la nostra situazione critica, e con la stessa logica voterò questo.
Credo che la modifica proposta dall'Assessore ha proposto di eliminare, di fatto, l'operatività di questo emendamento al 2010, perché il 2010 è stato "definanziato", in quanto i 3 milioni di euro destinati all'annualità 2010 sono stati utilizzati per l'emendamento all'emendamento dell'articolo 1, credo che, quindi, renda la manovra più credibile. Nutrivo, infatti, qualche perplessità sulla possibilità di spendere in dieci giorni - perché la legge si deve approvare, si deve pubblicare, si deve applicare - la somma di 3 milioni nell'anno 2010.
Per quanto riguarda, invece, con la modifica necessitata dalla migliore utilizzazione che è già stata approvata di questi fondi, credo che, al di là di tutto, onorevole Lotto, sì, forse il latte in polvere è una maniera di degradare la qualità della nostra produzione, di renderla qualitativamente poco valida, però devo dirle che, forse, quell'utilizzazione per i Paesi del Terzo mondo allora sarebbe veramente molto più utile.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Presidente, annuncio il voto contrario a questo emendamento, sottoscrivendo le motivazioni che ha espresso l'onorevole Lotto, e sottolineo ancora una volta che, più i colleghi della maggioranza intervengono su questo provvedimento e sugli emendamenti che sono stati presentati, più cresce la certezza - è già una certezza, ma cresce e si rafforza ancora di più - che questo è un provvedimento assolutamente pasticciato, che nasce da un accordo pasticciato e si conferma per esserlo sempre di più, più andiamo avanti nella discussione.
L'onorevole Campus, relativamente all'emendamento precedente, diceva che, al di là della forma, è un emendamento che va bene, che risponde a delle esigenze; adesso per quest'altro emendamento parla di un emendamento, di un provvedimento simil-strutturale. Insomma, è strutturale o non è strutturale? Vuole affrontare i temi davvero dell'agricoltura o non li vuole affrontare? Un pasticcio su tutti i fronti. Peraltro, ci stiamo arrabattando da più giorni per cercare di dividere questa coperta che sembrerebbe corta. E, mentre noi ci arrabattiamo per trovare le soluzioni, passa sotto silenzio che per la crisi del comparto ovi-caprino c'era, prima, un impegno del Ministero delle politiche agricole a erogare 12 milioni di euro per il provvedimento in favore dei Paesi in via di sviluppo; questa disponibilità pare essere scomparsa, noi stanziamo 6 milioni come regione, e ogni volta assistiamo alle promesse dei ministeri di turno, che promettono e poi tolgono.
Mi rivolgo anche al Presidente della Commissione agricoltura per sapere se era conoscenza di questo fatto e se qualche spiegazione può essere fornita nel merito. Perché, se avessimo avuto quei 12 milioni su quel provvedimento da parte del Ministero, noi, i 6 milioni che abbiamo dedicato poco fa a questa finalità, li avremmo potuti utilizzare per altro. Ho capito male, sto capendo male, sto dicendo stupidaggini? Vorrei che qualcuno mi spiegasse e mi illuminasse.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, continuano gli interventi in riferimento al precedente emendamento, cioè sul finanziamento a interventi ai Paesi in via di sviluppo. E' poco chiara tutta questa generosità, tenendo conto che questo tipo di alimento è assolutamente controindicato rispetto all'alimentazione di questi popoli. E' come se proponessimo la carne di suino nei Paesi caldi; non è un problema religioso, ma è un problema rigorosamente ambientale, più che culturale. Quindi, vorrei capire meglio che cosa c'è dietro questo atteggiamento benevolo.
La collega Barracciu pone problemi anche sui 10 milioni di euro che avrebbe dovuto erogare lo Stato italiano, e io coglierei anche l'occasione per chiedere che cosa ne è stato dell'intervento finanziario proposto e propagandato dalla Regione Lazio. Rispetto all'emendamento in esame, chiaramente voto contro, perché il discorso del latte in polvere, che risulta chiaramente un prodotto sottopagato, ho la preoccupazione che vada a beneficio esclusivamente dei produttori di latte normale. Quindi voterò contro.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 21. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 43.
Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Con questo emendamento chiediamo di raddoppiare la disponibilità finanziaria l'obiettivo che questo emendamento si pone. Quindi, ovviamente, siamo anche favorevoli, qualora dovesse essere approvato questo, al successivo. L'obiettivo qual è? E' quello di ricapitalizzare le cooperative lattiero-casearie dell'agro-alimentare, e creare quindi le condizioni affinché fuoriescano da una difficoltà oggettiva che tutti riconosciamo. Ecco perché chiediamo un maggior impegno finanziario della Regione.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 22. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 46.
Ha domandato di parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Sbaglio, o l'emendamento numero 46 è quello che recita: "All'articolo 1 bis, comma 3, il secondo periodo da 'fanno parte' a 'Agenzie regionali"' è soppresso? Io sarei anche d'accordo per approvare questo emendamento, perché non condivido la formulazione originaria dell'articolo che chiede il coinvolgimento di soggetti che non comprendiamo né chi siano né chi rappresentino. Considerato che voi non approvate il nostro emendamento, piuttosto che lasciare la formulazione originaria preferisco votare a favore del vostro ed individuare nell'Agenzia LAORE quella struttura tecnica capace di mettere in piedi un osservatorio, eventualmente, se servisse, utilizzando anche consulenze esterne, perché mettere in mano l'osservatorio economico, come di fatto l'articolo proposto dalla Giunta prevedeva, agli operatori della filiera, che sono l'elemento più forte e che non sappiamo chi siano e a chi rispondano, significa delegare ancora una volta a chi ha fallito un compito troppo delicato. Per cui io voto a favore di questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 46.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cherchi, Dedoni, Lai, Sabatini e Salis hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Caria - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccu - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Porcu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 55
votanti 54
astenuti 1
maggioranza 28
favorevoli 54
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'emendamento numero 45.
Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.). Sì, Presidente, in relazione all'emendamento numero 45, vi è l'esigenza di un emendamento orale per meglio precisare la copertura finanziaria. Chiedo pertanto la cortesia all'opposizione di valutare in quest'ipotesi la possibilità di accogliere la presentazione dell'emendamento orale. A seguito dell'emendamento la norma sarebbe così formulata: Per il funzionamento dell'Osservatorio di cui al comma 3 è autorizzata a favore dell'agenzia LAORE Sardegna, a decorrere dall'anno 2011, la concessione di un contributo annuo di euro 300 mila a valere sull'UPB S0802002. Quindi non più facendo riferimento alle entrate proprie ex articolo 8 dello Statuto.
PRESIDENTE. Onorevole Steri, se è semplicemente una modifica della copertura finanziaria, non c'è bisogno dell'unanimità dell'Aula.
STERI (U.D.C.). Ho modificato anche il testo.
PRESIDENTE. Poiché non vi sono opposizioni metto in votazione l'emendamento numero 45 con la proposta di emendamento orale dell'onorevole Steri.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 45.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Dedoni ha votato a favore e che il consigliere Cocco Daniele si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 55
votanti 35
astenuti 20
maggioranza 18
favorevoli 35
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'emendamento numero 23.
Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Presidente, mi sembra indispensabile che la delibera della Giunta regionale acquisisca il parere della Commissione consiliare.
PRESIDENTE. Avanza quindi un'altra proposta di emendamento orale. Praticamente, al comma 4 dopo le parole "Con deliberazione della Giunta regionale" propone di aggiungere "previo parere della Commissione consiliare competente"?
CAPELLI (U.D.C.). Aggiungerei "previo parere della Commissione consiliare competente da rendere entro 15 giorni dalla richiesta, decorsi i quali si intende acquisito. Il provvedimento adottato non in conformità al parere espresso dalla Commissione consiliare deve essere motivato."
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Non sono pregiudizialmente contrario all'emendamento orale, con una modifica, però. Siccome io ho vissuto assieme all'onorevole Cappai e a qualche altro che fa parte di questa Commissione l'esperienza di pareri che abbiamo dovuto esprimere in due minuti perché se no scadevano i termini, io toglierei il limite dei 15 giorni, , in modo che si sappia che se il parere della Commissione non arriva, si devono creare le condizioni perché arrivi…
(Interruzione)
No, no, la Commissione non blocca nulla, se però la Commissione chiede la consulenza dell'Assessore o di un dirigente dell'Agenzia, il dirigente dell'Agenzia o l'Assessore devono andare in Commissione, non devono farci scadere i termini, se no, alla fine, la Commissione è come se non ci fosse. La maggioranza, se vuole che la Commissione funzioni, ha tutti i numeri per farla funzionare e noi quando le questioni si affrontano seriamente ci siamo, ci assentiamo molto meno della maggioranza, però, non ci si metta in condizioni di dover esprimere pareri in due minuti. Comunque, sono d'accordo sull'emendamento orale se si cassa il termine dei 15 giorni.
PRESIDENTE. Mi sembra di capire che la sua pregiudiziale non venga accolta dall'Aula, quindi non si può accogliere nessun emendamento orale. Onorevole Capelli, rilegga l'emendamento in modo tale che tutti possano conoscerlo ed esprimere il loro parere.
Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.
CAPELLI (U.D.C.). Il testo dell'emendamento proposto è il seguente: "Previo parere della competente Commissione consiliare che deve essere espresso entro 30 giorni dalla richiesta, decorsi i quali si intende acquisito. Il provvedimento adottato dalla Giunta regionale, non in conformità al parere espresso dalla Commissione consiliare, deve essere motivato".
PRESIDENTE. C'è accordo sull'emendamento orale dell'onorevole Capelli?... L'onorevole Franco Meloni non è d'accordo. Poiché non sussiste l'unanimità l'emendamento orale non può essere messo in votazione.
Passiamo all'emendamento numero 23.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, chiedo la votazione nominale e ne approfitto per esprimere anche alcune considerazioni sull'emendamento numero 23.
Mi pare che si abusi, in questo caso, della legge; sarebbe bastato introdurre in legge solo l'istituzione dell'osservatorio ovicaprino, definendone le finalità, eventualmente la composizione, la modalità della sua istituzione e la necessaria copertura finanziaria, perché mi pare che noi non possiamo disciplinare le funzioni del consorzio di tutela del pecorino romano. Il consorzio di tutela non è una struttura pubblica, giusto, Assessore? Il consorzio di tutela è un soggetto a sé stante. Come è possibile, quindi che noi interveniamo a normare le funzioni del Consorzio di tutela? Il piano produttivo che deve predisporre, in ragione di che cosa lo deve predisporre? Il servizio a cui riferiamo l'attività dell'Osservatorio che cosa è? Non si capisce.
Si legge: "l'Osservatorio del latte ovi-caprino quale servizio a supporto dell'attività di programmazione nonché di monitoraggio delle produzioni e del mercato". A supporto delle attività di programmazione di chi? Della Regione? Del Consorzio? Io, Presidente, non ce la faccio proprio. Ogni volta incappo in norme che non chiariscono niente. Noi affidiamo funzioni alle strutture e le strutture consumano chilometri di carta per interpretare che cosa abbiamo deliberato e poi istituiamo Commissioni d'inchiesta per capire perché non hanno capito quello che noi pensavamo fosse per tutti chiaro e invece non è chiaro a nessuno.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Io avrei da manifestare le stesse perplessità che ha appena espresso il collega Uras. Sono però consapevole della necessità che il Consorzio di tutela del pecorino romano venga richiamato ai suoi doveri di rispondere alle esigenze della produzione del formaggio più importante che viene prodotto in Sardegna. Sono anche del parere che si chieda al Consorzio del pecorino romano, se è possibile, di rivedere il disciplinare di produzione, perché il pecorino romano esca da quel cul-de-sac in cui è stato cacciato, relegato al ruolo di commodity, come diceva prima l'Assessore, creando le condizioni affinché diventi un buon formaggio, non con il 7 per cento di sale ma con il 3 e con tante altre caratteristiche che potrebbero consentirci di venderlo come si deve in un mercato aperto. Per il resto, siccome abbiamo anche già posto mano alla questione dell'Osservatorio, credo che ci si possa astenere su questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.). Presidente, intervengo sul Regolamento per segnalare che è prassi risalente a parecchi anni che ogni volta che noi prevediamo che la Commissione esprima un parere stabiliamo con legge ordinaria il termine ora di 15, ora di 30 giorni entro cui deve esprimersi. Questa non è una competenza della legge ma è un problema di Regolamento interno. Quindi la pregherei, quando ritiene di convocare la Commissione per il Regolamento, di voler porre all'ordine del giorno questo argomento onde inserire nel Regolamento una norma di carattere generale che disciplini le modalità e i tempi con cui le Commissioni devono rendere il parere.
PRESIDENTE. Porteremo in Giunta per il Regolamento la sua proposta, onorevole Steri.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, intervengo per affrontare velocemente un tema che viene richiamato dall'emendamento numero 23, cioè il tema della scarsa definizione, all'interno del comparto ovi-caprino, dei confini tra pubblico e privato. Il Consorzio di tutela del pecorino romano, chiedeva il collega Uras, è un'istituzione pubblica o è un'aggregazione di tipo privato? E come può, al comma 1, il Consiglio regionale della Sardegna, pensare di normare o di dare indicazioni a un'istituzione privata, a un'aggregazione di carattere privato? Se invece il Consorzio del pecorino romano fosse un'istituzione pubblica, cioè che può essere assoggettata a indicazioni operative legate a una legge regionale, allora qualche problema io lo porrei e glielo pongo. Per esempio, Assessore, come mai il Consorzio di tutela del pecorino romano, negli anni 2000, ha acquisito cospicui finanziamenti per un accordo di programma sul comparto che ha portato ingenti risorse sul territorio della regione senza che l'Assessorato regionale dell'agricoltura potesse dire manco "bah" su quel piano, perché i finanziamenti sono stati erogati e gestiti passando sopra la testa della Regione? Com'è possibile che un accordo di programma che ha una dotazione finanziaria più elevata di quella della legge che stiamo discutendo possa essere stato approvato con finanziamenti del Governo nazionale senza che la Regione possa aver detto bah e senza sapere...
PRESIDENTE. Onorevole Salis, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, colleghi, volevo ricordare che l'Osservatorio di fatto esiste già all'interno dell'agenzia Laore, e per esso è stato anche stanziato da parte della Regione Sardegna un finanziamento di circa 200.000 euro, se non sbaglio. Però non ha mai funzionato, non ha mai assolto a quelle funzioni di cui abbiamo parlato nel corso del dibattito, per cui non ne vedo assolutamente l'utilità. Fra l'altro si prevede la partecipazione, per esempio, del Consorzio di tutela, che non è assolutamente contemplato, da quello che mi risulta, dalle norme europee, per cui deve considerarsi sicuramente un'istituzione privata che è stata fortemente privilegiata dalla Regione, e non da oggi. Quindi non vedo chiarezza neanche su questo punto. Continuiamo, pertanto, importanti con la demagogia.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Vorrei chiedere su questo articolo la votazione per parti, cioè che si votino prima i commi 1 e 2 e poi, separatamente, i commi 3 e 4.
PRESIDENTE. Quindi in una votazione abbiniamo i commi 1 e 2 e nell'altra votazione i commi 3 e 4?
LOTTO (P.D.). Sì, sono riferiti ad argomenti diversi. La mia dichiarazione di voto è contraria ai primi due e di astensione agli altri due.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dei commi 1 e 2 dell'emendamento numero 23.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Diana Mario e Mula hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Caria - Cocco Daniele - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 51
votanti 49
astenuti 2
maggioranza 25
favorevoli 30
contrari 19
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dei commi 3 e 4 dell'emendamento numero 23.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Artizzu, Capelli, Peru e Sanna Paolo hanno votato a favore, che i consiglieri Cocco Daniele e Salis hanno votato contro e che i consiglieri Cuccu, Espa, Moriconi, Sabatini e Uras si sono astenuti.
Rispondono sì i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Randazzo - Rodin - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Cocco Daniele - Salis - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Caria - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 48
votanti 32
astenuti 16
maggioranza 17
favorevoli 29
contrari 3
(Il Consiglio approva).
L'emendamento numero 37 decade per effetto dell'approvazione del precedente.
Passiamo all'emendamento numero 24.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 24.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Uras si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Bardanzellu - Capelli - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Obinu - Peru - Piras - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Artizzu - Campus - Cappai - Uras.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 35
votanti 30
astenuti 5
maggioranza 16
favorevoli 30
Poiché non sussiste il numero legale sospendo i lavori. Chiedo all'Aula se dobbiamo sospendere per mezz'ora oppure se riprendiamo nel pomeriggio.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo una Conferenza di Capigruppo.
PRESIDENTE. Convoco la Conferenza dei Capigruppo.
(La seduta, sospesa alle ore 13 e 56, viene ripresa alle ore 13 e 59.)
PRESIDENTE. La Conferenza dei Capigruppo ha deciso di sospendere i lavori per un'ora. Riprenderanno alle ore 15 e si andrà avanti a oltranza. La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 14, viene ripresa alle ore 15 e 10.)
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 24.
SALIS (I.D.V.). Chiedo la verifica del numero legale.
PRESIDENTE. Voglio ricordare che cosa prevede il nostro Regolamento e che cosa avevamo anche definito in sede di Conferenza dei Capigruppo. Se si chiede durante una fase di votazione la verifica del numero legale significa che sull'emendamento poi non si chiede la votazione nominale, cioè il procedimento elettronico, perché altrimenti la verifica del numero legale avviene direttamente con la votazione dell'emendamento.
SALIS (I.D.V.). Allora ritiro la richiesta di verifica del numero legale e chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 24 .
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Dedoni e Milia hanno votato a favore e che i consiglieri Agus e Salis si sono astenuti.
Rispondono sì i Consiglieri: Bardanzellu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Dedoni - Dessì - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Campus - Mariani - Randazzo - Salis.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 31
votanti 25
astenuti 6
maggioranza 13
favorevoli 25
Constatata la mancanza del numero legale, sospendo i lavori per 30 minuti.
(La seduta, sospesa alle ore 15 e 13, viene ripresa alle ore 15 e 45.)
PRESIDENTE. Onorevole Salis, mantiene la richiesta di votazione nominale?
SALIS (I.d.V.). No.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 24. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 26.
Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Esprimo il parere contrario su una misura che non mi sembra risolva alcun problema, ma mette in campo per ciascuno dei prossimi tre anni, a partire dal 2011, 500.000 euro all'anno per interventi che possono fare le istituzioni di aggregazione del mondo agricolo già presenti nel mondo agricolo sardo. Non capisco perché creare nuove strutture se il mercato non le richiede. Non capisco dove si vuol andare a parare, qual è l'obiettivo vero. Mi sembra che si mettono "a correre" i quattrini senza una destinazione chiara, per questo non me la sento di dare l'assenso all'emendamento e voteremo contro.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 26. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 36.
Ha domandato di parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Questo emendamento proviene dalla Commissione dove un altro Partito della maggioranza aveva presentato un emendamento simile. In quella sede abbiamo concordato, insieme a tutta la maggioranza, di spostare l'esame di questa tematica alla discussione in Aula. Poi non so se in maniera integrale, comunque gran parte del contenuto dell'emendamento del Partito sardo d'Azione presentato in Commissione e rinviato direttamente all'aula è stato ripresentato dalla Giunta. Io chiedo se è possibile che si faccia una riflessione congiunta su entrambi gli emendamenti per cercare un punto di sintesi, e magari spostando l'esame alla fine della discussione, ovviamente se è d'accordo il proponente dell'emendamento numero 28.
PRESIDENTE. Non ho capito. Lei chiede di rinviarlo...
LOTTO (P.D.). Lo uno stesso argomento viene affrontato con due emendamenti diversi. Potrebbe esserci e ravvisarsi la possibilità di concordare una soluzione più adeguata e sarebbe meglio però...
PRESIDENTE. Però non possiamo rinviarlo perché subito dopo c'è l'emendamento numero 19 che era stato a sua volta rinviato pertanto non possiamo passare all'articolo successivo. Quindi la decisione deve essere presa subito o altrimenti possiamo procedere ad una sospensione.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare per dichiarazione di voto il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Intervengo per raccogliere l'invito al ragionamento da parte dell'onorevole Lotto, però anche per rimarcare che si tratta di due argomenti che rispetto alla dimensione, si rivolgono ad ambiti differenti. Il nostro emendamento, infatti riguarda le potenze da 0 a 200 kW, e la dimensione, come lo stesso onorevole Lotto ricorderà, non è casuale, perché legata alle disciplina europea e alla circolare dell'Agenzia delle Entrate, che consente l'iscrizione di questa potenza in un particolare regime fiscale per le imprese agricole. Viceversa l'emendamento a prima firma Lotto disciplina soprattutto in maniera dettagliata la potenza sopra i 200 kW fino a 1 MW, e su questo argomento c'erano anche delle proposte dell'U.D.C. presentata in occasione della discussione della legge poi rinviata in Commissione.
Quindi noi abbiamo nessuna difficoltà a discutere di potenze maggiori, però ci sono altre proposte di altri partiti relative a queste dimensioni, cioè da 200 kW a 1 MW, che richiedono un'istruttoria specifica. Noi abbiamo presentato esclusivamente l'emendamento relativo alla potenza da 0 a 200 kW, e su questo c'è una coincidenza di contenuto e anche di disciplina, il resto è una materia che noi non abbiamo affrontato.
LOTTO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Onorevole Lotto, lei è già intervenuto. Adesso siamo in fase di dichiarazione di voto.
LOTTO (P.D.). Mi scusi, siamo sempre in fase di dichiarazione di voto, ma non abbiamo mai la possibilità di interloquire!
PRESIDENTE. Il nostro Regolamento prevede che gli emendamenti vengano discussi insieme all'articolo e illustrati nella fase della discussione relativa all'articolo, ed è quella la fase in cui si possono approfondire le tematiche, dopodiché si votano. Non si possono introdurre nuove regole che disciplinino in modo differente da quello che le norme prevedono.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 36.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cuccu, Diana Giampaolo, Moriconi e Salis hanno votato a favore e che il consigliere Cherchi ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cuccu - Diana Giampaolo - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Salis - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Bardanzellu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Contu Mariano - Oppi.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 52
votanti 49
astenuti 3
maggioranza 25
favorevoli 16
contrari 33
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 28. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 19, precedentemente sospeso. La Giunta intende proporre un emendamento orale.
Ha domandato di parlare il Presidente della Regione. Ne ha facoltà.
CAPPELLACCI (P.d.L.), Presidente della Regione. Allora, conformemente a quanto dichiarato questa mattina, l'integrazione è finalizzata a circoscrivere in modo più puntuale e soprattutto inequivoco la tipologia di imprese destinatarie dell'intervento.
L'emendamento è il seguente: dopo la parola "imprese", si aggiunge il periodo "con priorità per quelle che aggregano in maniera stabile i produttori, finalizzata a migliorare ed innovare i processi manageriali". Il resto è uguale.
Uras (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Non lo accettiamo!
PRESIDENTE. Poiché non vi è unanimità metto in votazione l'emendamento nel testo originario.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 19.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cappai, Cappellacci, Greco e Meloni Francesco hanno votato a favore e che il consigliere Uras si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Bardanzellu - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Mariani - Salis - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Uras.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 41
votanti 38
astenuti 3
maggioranza 20
favorevoli 35
contrari 3
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 2 e dei relativi emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2 e dei relativi emendamenti:
Art. 2
1. La Regione, al fine di favorire il consolidamento di una filiera cerealicola di qualità, eroga un premio ai cerealicoltori che aderiscono ad un accordo di filiera finalizzato alla valorizzazione del grano duro prodotto in Sardegna. 2. Il premio è erogato, per un triennio, secondo le disposizioni del regolamento (CE) n. 1535/2007. 3. La Giunta regionale, con deliberazione, definisce le condizioni di erogazione del premio. 4. La spesa è determinata in euro 2.000.000 annui per il triennio 2010-2012. Emendamento sostitutivo parziale Giunta regionale Articolo 2 Il comma 4 dell'articolo 2 è così sostituito: "4. annui per il triennio 2011-2013" COPERTURA FINANZIARIA In diminuzione La spesa relativa è determinata in euro 4.000.000 UPB S08.02.002 Altre partite generali che si compensano nell'entrata In aumento 2011 euro 2.000.000 2012 euro 2.000.000 2013 euro 2.000.000 UPB S06.04.011 Interventi per il miglioramento delle produzioni vegetali - Spese correnti 2011 euro 2.000.000 2012 euro 2.000.000 2013 euro 2.000.000 (27) Emendamento aggiuntivo Mula - Cossa - Vargiu - Fois - Dedoni - Meloni Francesco Articolo 2 All'articolo 2 comma 3 dopo le parole "di erogazione del premio" sono aggiunte le parole "previo parere della Commissione consiliare competente." (2).) |
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Contu, relatore di maggioranza.
CONTU (P.d.L.), relatore di maggioranza. Presidente, la Commissione sull'emendamento numero 27 esprime parere favorevole; sull'emendamento numero 2 il parere è contrario.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale
PRATO, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.
(E' approvato)
Metto in votazione il testo dell'articolo. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento aggiuntivo numero 2.
Ha domandato di parlare il consigliere Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MULA (Riformatori Sardi). Preciso che la Commissione non ha espresso parere contrario. Presidente, c'è un invito al ritiro e questo vale anche per l'emendamento che avevamo presentanto all'articolo 1, fermo restando che siamo disponibili a ritirare l'emendamento senza il parere della Commissione competente ma con l'impegno da parte della Giunta di presentare ai Gruppi o alla Commissione quanto si vuole fare in Giunta, in via preventiva e non a risultato acquisito.
L'emendamento viene ritirato.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e dei relativi emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3 e dei relativi emendamenti:
Articolo 3
Sostegno delle aziende suinicole
1. La Regione destina le risorse stanziate dall'articolo 7, comma 1, della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (legge finanziaria 2008) a favore delle aziende suinicole della Sardegna, per il miglioramento, l'adeguamento o la realizzazione delle strutture aziendali di allevamento, nel rispetto delle norme sanitarie vigenti, con priorità per quelle situate nelle zone ad alto rischio come definite dal Piano di eradicazione della peste suina.
2. La Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, previo parere della competente Commissione consiliare, che deve essere espresso entro quindici giorni dalla richiesta, decorsi i quali si intende acquisito, stabilisce i criteri e le modalità di finanziamento.
Emendamento aggiuntivo Capelli - Sanna Matteo - Cuccureddu
Articolo 3
Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente:
"Art. 3bis
(Convenzioni con le Pubbliche Amministrazioni)
1. Al fine di favorire Io svolgimento di attività funzionali alla sistemazione ed alla manutenzione del territorio, alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale, alla cura ed al mantenimento dell'assetto idrogeologico e di promuovere prestazioni a favore della tutela delle vocazioni produttive del territorio, le pubbliche amministrazioni, ivi compresi i Consorzi di Bonifica, potranno stipulare convenzioni con gli Imprenditori Agricoli.
2. Le convenzioni di cui al comma 1, redatte sulla base di un apposito disciplinare approvato dalla Giunta regionale, definiscono le prestazioni delle pubbliche amministrazioni che possono consistere, nel rispetto degli Orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato all'agricoltura anche in finanziamenti, concessioni amministrative, riduzioni tariffarie o realizzazione di opere pubbliche. Per le predette finalità le pubbliche amministrazioni, in deroga alle norme vigenti, possono stipulare contratti d'appalto con gli imprenditori agricoli di importo annuale non superiore a euro 50.000 nel caso di imprenditori singoli, e euro 300.000 nel caso di imprenditori in forma associata.
3. Per la realizzazione delle azioni di cui al precedente comma 2, l'amministrazione regionale concede alle pubbliche amministrazioni, ivi compresi i Consorzi di Bonifica, un contributo straordinario sulla base di un programma di interventi approvato dalla Giunta Regionale, sentito il parere della competente Commissione consiliare che deve essere espresso entro 30 gg. dall'assegnazione
Copertura finanziaria:
Le spese previste per l'attuazione della presente legge sono valutate in euro 10.000.000 per l'anno 2011 ed in euro 6.000.000 per gli anni successivi, alle stesse si fa fronte con quota a parte delle entrate
proprie della Regione derivanti dall'articolo 8 della Legge Costituzionale n.3 del 26 febbraio 1948 (Statuto Speciale per la Sardegna). (9)
Emendamento aggiuntivo Giunta regionale
Articolo 3
Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente articolo
"3 bis. Al fine di garantire continuità alla movimentazione di ruminanti al di fuori del territorio regionale, è assicurato per l'intero anno 2011 l'approvvigionamento di adeguate scorte di vaccino spento contro i sierotipi della Blue Tongue circolanti in Sardegna. La relativa spesa è valutata in euro 850.000 per l'anno 2011.
Nei casi in cui la vaccinazione non possa essere effettuata per indisponibilità di vaccino, la Regione promuove con le restanti regioni italiane accordi finalizzati a consentire la movimentazione in deroga dei capi bovini, ovini e caprini non vaccinati. Tali accordi tengono conto della valutazione del rischio basata sulle risultanze delle pregresse epidemie e della sorveglianza sierologia ed entomologica e, ove necessario, prevedono eventuali controlli di laboratorio sugli animali.
L'Amministrazione regionale, inoltre, individua dei sistemi finalizzati a garantire la tracciabilità dei capi macellati.
Copertura finanziaria
in aumento
UPB S05.03.003
anno 2010 euro 850.000
in diminuzione
UPB S08.02.002
anno 2011 euro 850.000 (25)
Emendamento aggiuntivo Salis - Cocco Daniele Secondo - Mariani
Articolo 3
Dopo l'articolo 3 è aggiunto il seguente:
"Art 3bis
(Convenzioni con le Pubbliche Amministrazioni)
1. Al fine di favorire lo svolgimento di attivata funzionali alla sistemazione ed alla manutenzione del territorio, alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale, alla cura ed al mantenimento dell'assetto idrogeologico e di promuovere prestazioni a favore della tutela delle vocazioni produttive del territorio, le pubbliche amministrazioni, ivi compresi i Consorzi di bonifica, potranno stipulare convenzioni con gli imprenditori agricoli
2. Le convenzioni di cui al comma 1, redatte sulla base di un apposito disciplinare approvato dalla Giunta regionale, definiscono le prestazioni delle pubbliche amministrazioni che possono consistere, nel rispetto degli Orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato all'agricoltura anche in finanziamenti, concessioni amministrative, riduzioni tariffarie o realizzazione di opere pubbliche Per le predette finalità le pubbliche amministrazioni, in deroga alle norme vigenti, possono stipulare contratti d'appalto con gli imprenditori agricoli di importo annuale non superiore a euro 50.000 nel caso di imprenditori singoli, e euro 300.000 nel caso di imprenditori in forma associata.
3 Per la realizzazione delle azioni di cui al precedente comma 2, l'Amministrazione regionale concede alle pubbliche amministrazioni, ivi compresi i Consorzi di bonifica, un contributo straordinario sulla base di un programma di interventi approvato dalla Giunta regionale, sentito il parere della competente Commissione consiliare che deve essere espresso entro 30 giorni dall'assegnazione."
Copertura finanziaria
Le spese previste per l'attuazione della presente legge sono valutate in euro 10.000.000 per l'anno 2011 ed in euro 6.000.000 per gli anni successivi, alle stesse si fa fronte con quota a parte delle entrate proprie della Regione derivanti all'articolo 8 della legge costituzionale n 3 del 26 febbraio 1948 (Statuto speciale per la Sardegna) (39).)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Mariano Contu, relatore di maggioranza.
CONTU MARIANO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Sugli emendamenti numero 9 e 39 il parere è contrario; sull'emendamento numero 25 il parere è favorevole.
(E' approvato)
Metto in votazione gli emendamenti numero 9 e 39.
Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.). Sull'emendamento numero 9 c'erano state una serie di interlocuzioni in cui la Giunta aveva rappresentato la disponibilità a esaminare questo argomento e ad affrontarlo in sede di collegato. Chiediamo quindi la conferma di questa disponibilità.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il Presidente della Regione. Ne ha facoltà.
CAPPELLACCI (P.d.L.), Presidente della Regione. La Giunta conferma e conseguentemente invita al ritiro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Considerato l'impegno della Giunta, ritiriamo l'emendamento.
PRESIDENTE. L'emendamento numero 9 è ritirato.
Metto in votazione l'emendamento numero 25. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 39.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 39.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Bruno si è astenuto.
Risponde sì il consigliere: Mariani.
Rispondono no i consiglieri: Bardanzellu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Artizzu - Bruno.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 41
votanti 38
astenuti 3
maggioranza 20
favorevoli 1
contrari 37
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 4. All'articolo 4 e dei relativi emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4 e dei relativi emendamenti:
Articolo 4
Contributo alle università
1. La Regione eroga un contributo annuo alle università della Sardegna per attività di supporto dell'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale nella elaborazione di strategie di politica agricola funzionali allo sviluppo della competitività delle aziende agro-zootecniche ed alla diversificazione delle fonti di reddito.
2. Il contributo annuo è determinato in euro 200.000 ed è erogato sulla base di un programma approvato dalla Giunta regionale.
Emendamento soppressivo totale Mula - Cossa - Vargiu - Fois - Dedoni - Meloni Francesco
Articolo 4
L'articolo 4 è soppresso (3)
Emendamento aggiuntivo Giunta regionale.
Articolo 4
Dopo l'articolo 4 è aggiunto il seguente:
"Art. 4. bis
(Interventi a favore del ricambio generazionale in agricoltura)
1. Le risorse del fondo gestito dall'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo (ISMEA) per l'attuazione della Misura 4.19 del POR Sardegna 2000-2006 sono destinate per il tramite dello stesso Istituto, all'attuazione, nel territorio regionale, degli interventi di ricambio generazionale in agricoltura di cui al regime di aiuti denominato "Agevolazioni per l'inserimento in agricoltura" registrato presso la Commissione europea con il n. XA259/09.
2. A valere sulle stesse risorse sono riconosciute ad ISMEA gli oneri amministrativi secondo le modalità già in atto per la gestione della misura 4.19 del POR Sardegna 2000-2006." (29)
Emendamento aggiuntivo Giunta regionale
Articolo 4
Dopo l'articolo 4 è aggiunto il seguente:
"Art. 4 bis
(Vigilanza)
1. I benefici pubblici, di cui alla presente legge, sono destinati esclusivamente a quelle imprese agro-alimentari che dimostrino il rispetto dei vincoli stabiliti al comma 1 dell'articolo 17 del decreto legislativo n. 228/2001 con la sottoscrizione di contratti quadro regionali di filiera e dei relativi contratti di fornitura.
2. L'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale riferisce annualmente al Consiglio regionale, con specifica relazione, in merito al rispetto della norma di cui al precedente comma." (30).)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, questo provvedimento è un provvedimento che, come si suol dire, rappresenta ormai la pietra tombale di questa maggioranza e di questa Giunta. Rappresenta la pietra tombale perché la Giunta è riuscita, in maniera straordinaria, come sta riuscendo dappertutto, a scontentare tutti gli operatori agricoli, le organizzazioni che li rappresentano, il Movimento dei pastori; è riuscita ad affastellare disposizioni, norme che non hanno né capo né coda, che possono essere puntualmente e sistematicamente portate a contenzioso. E' riuscita cioè, rispetto ad una emergenza politica, economica, sociale, chiaramente al centro dell'attenzione nazionale, della stampa nazionale, delle organizzazioni politiche, dei partiti, a trasformarla in una specie di farsa, in qualcosa di ridicolo!
Ogni articolo che si discuterà e che si voterà - garantendo la maggioranza il numero legale, perché noi non lo garantiremo, perché siamo contrari a questo provvedimento così come è; un provvedimento, ripeto, pasticciato, confuso - ogni articolo che si voterà sarà un articolo che vi avvicinerà, come quasi tutta la produzione legislativa di questa legislatura fino ad oggi, ad un giudizio negativo da parte della società sarda. Se volete vi suggerisco una riflessione, sulle leggi finanziarie, sulle leggi per il rilancio economico, sui piani casa uno, due, tre, quattro, quelli che vorrete mettere in campo nei prossimi mesi.
Si bloccava lo sviluppo se non si cancellava la pianificazione paesaggistica di questa regione! Quanto tempo abbiamo perso a spese dei contribuenti in quest'Aula, per parlare di nulla, in questi due anni! Un tempo enorme, così come stiamo facendo oggi: questo è un provvedimento che non risolve niente, non risolve nulla, lascia tutto aperto, anzi peggiora la situazione!
Penso che nelle prossime settimane sistematicamente dovremo mettere in campo un'opposizione durissima, soprattutto per questo settore; un'opposizione che non lasci più soli gli operatori agricoli ma che li faccia sentire sufficientemente sostenuti, anche sul terreno politico, anche sul piano della rivendicazione nei confronti dello Stato e della Regione, della Giunta regionale incapace di affrontare le questioni che sono all'ordine del giorno del disastro economico e sociale di questa nostra regione!
E cosa dire del modo in cui l'Assessore, la Giunta hanno proposto l'emendamento numero 19? Una regalia, soldi pubblici che noi sottraiamo al contribuente e che eleargiamo, non ho capito con quale criterio, ad eventuali imprese industriali! Non lo so quale sia il criterio, non ce n'è! Sembra addirittura uno sgarbo istituzionale, una volgarità. La proposta della Giunta recitava: "con priorità alle aziende, alle imprese che intendono…", cioè qualcosa che non aveva né capo né coda, in una disposizione che non ha né capo né coda, che è illegittima, che non sarebbe stata ammissibile al voto! Cosa vuol dire 30 milioni di euro, 60 miliardi delle vecchie lire? Altre regalie, agli amici degli amici!
Incominciamo anche noi a dire quello che avete detto voi: "vogliamo sapere a chi vengono affidate le consulenze", per capire chi avete sistemato in un modo o nell'altro. Quello che avete fatto voi per anni adesso incominciamo a farlo noi. Perché non si può regalare senza criterio il denaro pubblico, è un'offesa alla fame che c'è in giro. Lo faremo anche noi, come l'avete fatto; vi talloneremo ad ogni passo, su ogni argomento, su ogni disposizione, su ogni Assessorato, su ogni direzione generale. Vi chiederemo chiarimenti su tutto. Cominceremo quella faticosissima ma produttivissima opposizione che voi ci state costringendo a fare distraendo risorse, tempo, capacità operativa della Regione a vantaggio di pochi.
Questo non è più un Consiglio regionale che approva le leggi, perché se no sarebbe stata l'opposizione ad aprire un dibattito su questo tema. Ma com'è possibile che tu mi presenti emendamenti di questa natura, articoli scritti in questo modo? Sarebbe dovuta essere la Commissione nel suo complesso, la maggioranza prima di tutto a dire: ma perché, perché si presentano disposizioni scritte in questo modo, confuse, ambigue, omertose? Sì, omertose, perché non c'è scritto quali industriali prenderanno i soldi, è solo pensato, concordato nelle segrete stanze.
Ma di quali raccordi parliamo? Di quello con i pastori o di quello con chi? Chi è che deve prendere i soldi pubblici? Ma la smettiamo di regalare a privilegiati la cassa di tutti? Ma dov'è che abbattiamo il disagio dei pastori, dove che incrementiamo il costo del prezzo del latte? Non abbiamo combinato nulla ancora una volta. Una legge inutile, dannosa, pericolosa che determinerà altra tensione sociale. Noi abbiamo perso tempo e questa legge determinerà altra tensione sociale, ma l'Assessore non avrà la copertura di questa opposizione, dei Presidenti di Gruppo, non incontreremo nessuno insieme, questa volta non difenderemo più l'istituzione. Spetta a chi la sta distruggendo difenderla. A questa Giunta incapace.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Presidente, io innanzitutto dico che su questo articolo 4 sono orientato ad astenermi perché sono convinto che questa sia una materia che sarebbe stato giusto affrontare in un clima più sereno, creando le condizioni affinché l'università sarda, le due facoltà che sono specificamente legate a questo settore di cui tanto parliamo oggi, siano coinvolte in un programma di rilancio serio.
Ovviamente 200 mila euro sono una sciocchezza, però potrebbero essere un buon segnale se venissero seguiti - ma non ho fiducia che questo accadrà, perché fino adesso non si sono create le condizioni - da programmi di studio, di ricerca e si vedessero i risultati, se l'Assessore mi avesse dato e ci avesse dato la certezza che avrebbe chiesto conto dei risultati delle ricerche finanziate, se avessi avuto la certezza che la Commissione avesse chiesto conto all'Assessore dei risultati di questa operazione. Quello che sta succedendo in questi giorni, ma che è successo un po' in tutto questo periodo, non mi dà fiducia in questo senso e quindi mi dà l'impressione che ancora una volta stia "mettendo a correre" alcune centinaia di migliaia di euro in maniera irrazionale e senza capire e sapere dove vanno a finire.
Colgo però l'occasione, per riprendere anche qualche considerazione che faceva poco fa il collega Uras, sulla questione dell'emendamento numero 19 che tanto ci ha fatto discutere e sugli emendamenti legati alle energie rinnovabili. Sul primo devo dire che davvero ci ha lasciato interdetti sentire dal Presidente della Giunta dire che comunque quei fondi servono a costruire aggregazione stabile, non si sa di chi. Io so che ce n'è una sola davvero stabile di aggregazione in Sardegna ed è l'aggregazione degli industriali che fanno cartello per difendere le proprie prerogative nei confronti dei pastori. Io questo cartello non lo vorrei finanziare, e male fa questo Consiglio a creare le condizioni perché venga finanziato, e male fa e male ha fatto il Presidente a non accogliere la richiesta avanzata dall'opposizione, di inviare un segnale preciso su quello che volevamo fare come Consiglio regionale con le ingenti e considerevoli disponibilità finanziarie che stiamo mettendo in circolo.
Sulle energie rinnovabili, collega Maninchedda, l'obiettivo che si poneva quell'emendamento che avete voluto bocciare non era di favorire gli impianti di energie rinnovabili delle aziende agricole sopra i 200 kilowatt, era quello di favorire quelli sotto i 200 kilowatt, e anche di molto. Era quello di creare le condizioni, anche con la contribuzione che il nuovo decreto ministeriale concede per gli impianti da 3 kilowatt, per dare una mano ai pastori e agli agricoltori che non si trovano nelle condizioni economiche per poter affrontare le spese che questi impianti comportano. Eppure noi sappiamo che è un intervento che è giusto che realizzino ed è anche giusto quindi che la Regione ponga gli operatori agricoli in condizione di realizzarlo, mettendo a disposizioni credito agevolato, mettendo a disposizione quei contributi che la normativa prevede, che non entrano nel regime di de minimis e che possono essere però un aiuto, non consistente ma interessante, per incoraggiare lo sviluppo di questo tipo di investimenti.
Io le chiedo scusa, signora Presidente, per averle ho manifestato il disagio per le condizioni in cui avveniva la discussione, ma quando si discute un articolo e tutti gli emendamenti adesso presentati quella discussione non può esaurire tanti argomenti diversi che con quell'articolo non c'entrano niente e lei lo sa benissimo. Ecco perché io le ho manifestato il mio disappunto - molto sereno, per carità - circa l'impossibilità di poter contribuire ad approvare una norma che sia nell'interesse più puntuale degli operatori a cui noi guardiamo. Non poterlo fare significa che, alla fine, si approverà una norma senza che sia discussa, si approverà la norma che la Giunta ha scelto di presentare ad una maggioranza che ha comunque deciso di portare a casa questo disegno di legge, non però la migliore che potesse essere concordata.
A me questo dispiace, non perché non è stato approvato l'emendamento che ho presentato, ma per le opportunità che quell'emendamento avrebbe potuto offrire. Detto questo, io chiedo che si voti contro anche questo emendamento, proprio perché non ci sono le condizioni per poter offrire un fattivo contributo alla predisposizione di questa parte finale di legge.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Mariano Contu, relatore di maggioranza.
CONTU MARIANO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Il parere è favorevole sugli emendamenti numero 29 e 30 mentre del 3 se ne chiede il ritiro.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.
PRATO, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 3.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Presidente, prendo la parola intanto per dire che accetto in termini apotropaici il necrologio che il consigliere Uras ha rivolto a questa maggioranza, alla Giunta, quindi si parla di morte per augurare la vita. Però, al di là dello scherzo, indubbiamente, questo articolo 4, se posso usare un termine della mia professione, mi sa tanto di una vaginoplastica per ridare verginità, un'edulcorazione di facciata, consentitemi di dire, senza un reale costrutto. Duecento mila euro da dividere tra le università della Sardegna, tra le Facoltà di agraria piuttosto che di veterinaria, forse ci permetteranno di stipulare qualche contratto di ricerca, faranno contento qualche mio collega delle due facoltà o delle tre facoltà interessate, però, certamente, non produrranno frutti reali nel sistema agro-pastorale.
Io credo che sarebbe stata necessaria una maggiore determinatezza, una maggiore concretezza, l'ha detto il collega Lotto, e qua, questa volta, sono assolutamente d'accordo. Anche sui termini temporali: ad aeternum noi daremo 200 mila euro l'anno alle facoltà perché questo possono garantirci un contributo e un supporto nelle attività di ricerca. Io credo davvero che l'emendamento numero 3 vada preso in considerazione, e se rimarrà lo voterò.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mula. Ne ha facoltà.
MULA (Riformatori Sardi). Io la ringrazio, onorevole Campus, però era già intento del Gruppo dei Riformatori, di ritirare l'emendamento, come già da accordi presi in seno alla maggioranza.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 4. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 29.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 29.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Bruno e Porcu hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Bruno - Porcu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 40
votanti 39
astenuti 1
maggioranza 20
favorevoli 37
contrari 2
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 30. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 4 bis.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4 bis:
Art. 4 bis
Interventi per il rilascio di cogaranzie e controgaranzie a favore delle piccole e medie imprese agricole
1. La somma di euro 5.000.000, trasferita ad ARGEA Sardegna per le finalità stabilite dall'articolo 2, comma 8, della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale), è recuperata al bilancio regionale (UPB E362.004) e destinata al rilascio di cogaranzie e controgaranzie a favore delle piccole e medie imprese (PMI) operanti in Sardegna nel settore della produzione agricola da parte del Fondo gestito dalla SFIRS Spa, istituito con l'articolo 4, comma 4, della legge regionale 7 maggio 2009, n. 1 (legge finanziaria 2009) (UPB S06.04.005).)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Questo articolo vuole legare, alla sottoscrizione di contratti quadro regionali di filiera, l'erogazione di contributi. Una domanda: perché si vuole porre questo vincolo solo per i benefici di cui a questa legge? Sarebbe molto più opportuno che tutti i benefici pubblici, compresi quelli di cui a questa legge, venissero erogati solo se rispondenti a questa strategia a cui la Regione mira. Perché, se si limita il vincolo ai contributi previsti da questa legge, finito questo percorso, si riprende daccapo. Oppure, altre erogazioni, ai sensi di altre leggi, non seguirebbero questa strategia. Perché non cogliere questa occasione, e vedere di mettere un punto fermo un po' più chiaro e un po' più ampio che consenta alla Regione di imporre, a tutti coloro che utilizzano i fondi regionali e pubblici, di seguire una strategia, che è quella di conseguire i risultati che la Regione si propone con la propria politica? Ecco perché credo di poter apportare a questo articolo una modifica che faccia riferimento a tutti i contributi pubblici e non solo a quelli di cui a questa legge.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 4 bis.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Milia e Murgioni hanno votato a favore e che i consiglieri Porcu e Salis hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Meloni Marco - Porcu - Salis.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 41
votanti 40
astenuti 1
maggioranza 21
favorevoli 37
contrari 3
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 4 ter e del relativo emendamento
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4 ter e del relativo emendamento:
Art. 4 ter
Centri raccolta latte e macelli mobili
1. La Regione eroga aiuti ai comuni e alle unioni dei comuni per l'acquisto di macelli mobili e per il recupero e la ristrutturazione di strutture esistenti da destinare a centri di stoccaggio del latte di pecora.
2. La Giunta regionale, con propria deliberazione, definisce le modalità dell'intervento.
3. La spesa prevista è valutata in euro 3.000.000 annui per gli anni 2011 e 2012.
Emendamento aggiuntivo Mula - Cossa - Vargiu - Fois - Dedoni - Meloni Francesco
Articolo 4 ter
Al comma 2 dell'articolo 4 ter dopo le parole "con propria deliberazione" sono aggiunte le parole "previo parere della Commissione consiliare competente". (4).)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Mariano Contu, relatore di maggioranza.
CONTU MARIANO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 4 il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.
PRATO, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Il parere della Giunta è favorevole.
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare metto in votazione il testo dell'articolo.
Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento aggiuntivo numero 4. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 4 quater e dei relativi emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4 quater e dei relativi emendamenti:
Art. 4 quater
Valorizzazione delle produzioni ovine
1. La Regione promuove la valorizzazione delle produzioni ovine mediante:
a) un programma di sperimentazione finalizzato ad individuare efficaci sistemi di tracciabilità delle produzioni e lavorazioni dell'agnello IGP di Sardegna e ad evitare l'eventuale commercializzazione di animali che non rispettano le norme previste dal relativo disciplinare di produzione;
b) l'individuazione di azioni finalizzate alla destagionalizzazione delle produzioni ovine.
2. Le modalità dell'intervento sono definite con deliberazione della Giunta regionale.
3. La spesa prevista è valutata in euro 600.000 per l'anno 2011.
Emendamento aggiuntivo Mula - Cossa - Vargiu - Fois - Dedoni - Meloni Francesco
Articolo 4 quater
Alla fine del comma 2 dell'articolo 4quater sono aggiunte le seguenti parole "Le relative attività sono affidate alle Agenzie Agris e Laore nell'ambito delle rispettive competenze." (5)
Emendamento aggiuntivo Salis - Cocco Daniele Secondo - Mariani
Articolo 4 quater
Nell'articolo 4 quater, comma 3, dopo le parole "per l'anno 2011" sono aggiunte: "euro 250.000 per gli anni 2012 e 2013.(40).)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Presidente, colleghi, sarà sfuggito a tutti voi, che questo argomento è stato al centro dell'attenzione in tutti questi mesi, in particolare quando il movimento pastori ha intrapreso alcune iniziative di protesta presso due Porti dell'Isola - Porto Torres e Olbia - dove sono state intercettate importazioni di carni provenienti da altri paesi. In quell'occasione è emerso chiaro un problema che riguarda l'arrivo di carni di qualsiasi tipo, ma in particolare è emerso il problema per quelle carni per le quali non esiste un percorso di tracciabilità dopo la macellazione: questo riguarda le carni suine, ovine e caprine. In particolare per le carni ovine, perché per le suine abbiamo avuto anche una discussione in Commissione, abbiamo chiesto all'Assessore di fornirci i dati relativamente a questo importante settore produttivo, stiamo ancora aspettando di averli per poter avviare un ragionamento circa la riorganizzazione dell'intero settore.
Però, abbiamo parlato anche delle produzioni di agnello. Io, a tutti voi, colleghi, rivolgo una domanda, e la rivolgo ovviamente anche all'Assessore, anzi in particolare a lui: ma davvero è impossibile che l'Assessore dell'agricoltura, l'Assessore alla sanità si chiamino i propri direttori generali, si chiamino il direttore dell'Istituto Zooprofilattico, si siedano mezz'ora attorno a un tavolo e decidano che l'agnello sardo, l'agnello nato e cresciuto in Sardegna (che magari si potrà anche non definire sardo se non ha le caratteristiche previste dal disciplinare di produzione dell'agnello IGP) ma comunque l'agnello nato e macellato in Sardegna, una volta che arrivi in macelleria possa essere certificato come tale e possa essere documentato (come già succede in virtù della normativa comunitaria per la carne bovina) tutto il suo percorso fino alla vendita, fino al consumatore? Ma davvero per fare questo si deve mettere in piedi un articolo di legge con relativo finanziamento?
Non è possibile che ogni disfunzione che deriva da una nostra difficoltà, dei nostri istituti, o dei nostri Assessorati, a risolvere in maniera semplice problemi che poi non sono neanche così complicati, debba essere l'occasione per stanziare qualcosa, per pagare qualcuno, per fare qualcosa che potrebbe davvero essere decisa in mezzora di discussione. Noi abbiamo fior di veterinari che dirigono uffici veterinari provinciali; ma davvero tutte le volte che dobbiamo decidere qualcosa dobbiamo pagare qualcuno perché ci aiuti a decidere? Qualcuno lavora anche per dare un contributo tutti i giorni con il proprio lavoro, con i propri consigli a chi gestisce la politica della Regione.
Io quest'articolo non lo capisco, perché anche questo è un modo per buttare via i quattrini. Poi sono pochi: 600 mila euro che cosa volete che siano? Parlavamo di milioni ieri, di decine e decine, quindi, 600 mila euro come quelli per l'università sono una fesseria, però sono il segno dell'incapacità di far funzionare la macchina pubblica se non con qualche articolo di legge che stanzia risorse per pagare ancora di più chi stiamo già pagando, chi è pagato per fare il proprio dovere!
Quando io facevo il consulente di un importante istituto finanziario e venivo pagato con uno stipendio mensile, tutte le volte che mi chiedevano una relazione su un problema non ho mai detto che l'avrei fatta solo se avessi ricevuto qualcosa in più, perché non era ammissibile, mi avrebbero licenziato in tronco. Mi sono licenziato io, perché ho deciso di partecipare ad un concorso per uscirne, ho partecipato ad un concorso per uscire, oltre che per entrare, e ho vinto pure quello.
Allora, io vorrei davvero che si entrasse in un'altra ottica, e qua, Assessore, la responsabilità politica è principalmente sua, perché si riesce ad esprimere una linea politica come Assessore non se si viene individuati come punto di riferimento in maniera poco chiara da figure poco chiare, ma se si ha la capacità di impartire un indirizzo preciso alla propria struttura, un indirizzo che la faccia funzionare e che abbia la forza di far intravedere un risultato che non ha bisogno di altri 600 mila euro, come non ha bisogno di altri finanziamenti che stanziamo per distribuirli e ricompensare non si sa bene a chi. Io, pur essendo assolutamente dell'idea che si debba intervenire sull'agnello IGP, credo che stanziare queste somme per non sapere cosa fare sia un ulteriore segno di spreco.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Presidente, intervengo in maniera mirata per sottolineare alcuni problemi del settore. Sul controllo agnello e quant'altro, sulla necessità di evitare che i porti sardi continuino ad essere un colabrodo dove entra di tutto e di più facendo concorrenza sleale ai nostri produttori, io voglio porre una questione all'assessore Prato e al presidente Cappellacci. E' stata istituita la Commissione per il controllo sulla mancata applicazione delle leggi regionali. Io allora chiederò che la prossima legge che verrà verificata relativamente alla sua mancata applicazione sia quella che prevede il passaggio dei veterinari dell'ARAS alle strutture di Laore Sardegna; una legge approvata dal Consiglio regionale che avrebbe potuto mettere a disposizione dell'Assessorato e delle agenzie della Sardegna un cospicuo e rilevante numero di tecnici estremamente professionalizzati che avrebbero potuto dare una mano sia all'Assessorato regionale, sia alla Regione, sia alle ASL di tutta la Sardegna proprio per potenziare i servizi di profilassi, di controllo e di tutela del consumatore rispetto ai prodotti di allevamento a cui questi servizi sono destinati.
Ebbene, Assessore, la Regione sta spendendo da due anni e stiamo pensando che probabilmente sarà necessario chiedere anche una verifica alla Corte dei conti per conoscere i danni che la Regione ha subito dalla mancata applicazione di questa legge. La Regione, assessore Prato, sta pagando completamente, al cento per cento, questi tecnici, sta pagando al cento per cento tutte le figure, anche professionali, legate all'attività che svolgono i veterinari dell'ARAS; in più sta pagando all'Associazione regionale allevatori, che è un'associazione di tipo privato, un delta per le spese di funzionamento che è assolutamente incongruo rispetto alla necessità di utilizzare al meglio le risorse.
Noi crediamo che una larga responsabilità del fatto che, come ho detto prima, nei porti sardi entri "di tutto e di più" senza alcun controllo, come il Movimento pastori sardi d'altronde ha dimostrato con i "blitz" effettuati nei porti nel corso delle recenti manifestazioni, sia dovuto al fatto che c'è un'incuria da parte delle strutture regionali che non tengono assolutamente in conto la necessità di garantire la sicurezza alimentare dei cittadini sardi che, è stato dimostrato, rischiano di mangiare qualsiasi cosa gli venga propinata senza che ci siano controlli adeguati.
Peraltro, è chiaro che, da questo punto di vista, il controllo non può essere previsto solo per quest'anno. Io ho constatato con sorpresa che i 600 mila euro sono previsti solamente per il 2011, come se il finanziamento fosse necessario solamente per l'anno prossimo. Io sono convinto che queste misure di controllo sui prodotti che entrano in Sardegna debbano essere stabilizzate nel tempo, non possano essere pensate solamente per un anno o per un periodo determinato.
Ecco perché, Assessore, lei probabilmente risposta su questo problema non ne darà, ma le anticipo che sul problema del passaggio di personale alle strutture delle aziende regionali (problema sul quale nel corso della precedente legislatura il Consiglio regionale espresse indicazioni precise rispetto alle quali con le quali questo passaggio doveva avvenire) attiveremo in tempi brevissimi alcune iniziative e prima fra tutte quella di chiedere di verificare le responsabilità della Giunta riguardo al mancato rispetto di questa legge.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Mariano Contu, relatore di maggioranza.
CONTU MARIANO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Il parere è favorevole per l'emendamento numero 5 e contrario per l'emendamento numero 40.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.
PRATO, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 5. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
(Non è approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 4 quinquies e dei relativi emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4 quinquies e dei relativi emendamenti:
Art. 4 quinquies
Contributo ai consorzi di bonifica
1. La Regione è autorizzata a erogare ai consorzi di bonifica della Sardegna un contributo finalizzato alla copertura dei maggiori oneri del personale derivanti dall'attuazione dell'articolo 34, commi 11 e 12, della legge regionale 23 maggio 2008, n. 6 (Legge-quadro in materia di consorzi di bonifica).
2. La Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, determina le priorità e le modalità di ripartizione della predetta somma (UPB S04.02.003).
3. I relativi oneri sono valutati in euro 2.500.000 annui.
Emendamento soppressivo totale Mula - Cossa - Vargiu - Fois - Dedoni - Meloni Francesco
Articolo 4 quinquies
L'articolo 4 quinquies è soppresso. (6)
Emendamento soppressivo totale Salis - Cocco Daniele Secondo - Mariani
Articolo 4 quinquies
L'articolo 4 quinquies è soppresso. (41)
Emendamento aggiuntivo Cuccureddu - Mulas
Articolo 4 quinquies
Dopo l'articolo 4, quinques, è aggiunto il seguente articolo:
"Art. 4 quinques - bis
(Sostituzione dell'articolo 34, comma Il, legge regionale n°612008 in materia di personale ed uffici dei consorzi)
11. I consorzi di bonifica prevedono l'assunzione nelle proprie dotazioni organiche, per almeno sei mesi di ciascun anno, del personale che ha prestato a favore dei consorzi attività lavorativa con contratto a tempo determinato per almeno 453 giornate lavorative negli ultimi cinque anni, comprese le giornate incluse nei contratti già definiti ed in essere alla data di approvazione della presente legge il personale di cui al presente comma può essere utilizzato mediante convenzione con altri enti, anche in deroga alle disposizioni di cui all'articolo 2, in attività di manutenzione del territorio e tutela ambientale.
Tale ultima previsione si applica, limitatamente alle convenzioni fra l'Ente acque della Sardegna ed i Consorzi di bonifica, al personale che ha svolto la propria attività lavorativa nelle opere trasferite all'ENAS, ai sensi della legge regionale n. 19 del 2006, che abbia maturato il requisito delle 453 giornate lavorative alla data del 10 novembre 2010.
I posti vacanti nelle dotazioni organiche dei consorzi di bonifica derivanti dalla cessazione, a qualsiasi titolo, di rapporti di lavoro a tempo indeterminato sono coperti mediante la trasformazione a tempo indeterminato dei contratti di lavoro delle corrispondenti categorie di cui al presente comma nel rapporto di uno a due. (15)
Emendamento all'emendamento numero 15 sostitutivo parziale Cuccureddu - Mulas - Cappai
Articolo 4 quinquies
Nel primo e nel secondo capoverso il numero delle "453 giornate lavorative" è sostituito con: "390 giornate lavorative". (50).)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Presidente, tra i tanti articoli incomprensibili e sbagliati di questa legge questo è forse quello più incomprensibile e più sbagliato, nel senso che ieri la Giunta ha trovato 3 milioni di euro - una cosa assurda nella sua assoluta insufficienza - per aumentare la dotazione finanziaria di questa legge scontentando, come è stato detto, tutti, tutte le associazioni di categoria, e oggi invece propone 2 milioni e mezzo annui vita natural durante per incrementare le dotazioni di personale dei consorzi di bonifica.
Io, che seguo con attenzione gli interventi degli Assessori, e quindi anche dell'assessore Prato, ho registrato la sua sorpresa nel dare all'Aula ieri un'indicazione quasi scandalosa - scandalosa lo aggiungo io, ma ho capito che quello era il senso dell'intervento dell'assessore Prato - quando ha affermato che i consorzi di bonifica in Lombardia hanno un organico 600 persone, mentre in Sardegna le persone che gravitano all'interno dei consorzi sono 800 persone. A fronte di un numero esorbitante, quindi, di persone inserite negli organici dei consorzi di bonifica, la Giunta non ha trovato di meglio che prevedere una cifra (che si discosta di poco dai 3 milioni di euro che la Giunta ha trovato per incrementare le dotazioni per l'articolo 1) di 2 milioni e mezzo di euro per far fronte a ulteriori incrementi di personale, per degli enti, Consorzi di bonifica, che sono stati e sono ancora...
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Non incrementa!
SALIS (I.d.V.). Non sono incrementi, sono soldi in più! Sono soldi in più! Sono soldi in più! Rispetto alla spesa storica per personale ad oggi stiamo destinando 2 milioni e mezzo di euro in più!
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Che avevamo calcolato male prima.
SALIS (I.d.V.). Avremmo anche calcolato male prima, il fatto è che per dei Consorzi di bonifica che vengono considerati dei reperti del passato, in una politica di gestione dell'acqua pubblica, oculata e finanziariamente accettabile per gli utenti, un incremento dei costi del personale è assolutamente una scelta di carattere clientelare e io come tale la denuncio in quest'Aula!
Io non disconosco che sia necessario effettuare una verifica attenta sulle dotazioni di personale degli enti che gestiscono l'acqua in Sardegna, della miriadi di enti che gestiscono l'acqua in Sardegna, però non è possibile che noi continuiamo a foraggiare una politica dei Consorzi di bonifica che è assolutamente improduttiva e che tale è giudicato anche dai soci dei Consorzi stessi.
Assessore, questa norma non era presente nel disegno di legge originario numero 186, è nata su pressioni che noi comprendiamo benissimo, però riteniamo ugualmente questo articolo sia un articolo vergognoso. E' un articolo vergognoso perché nonostante parliamo di innovazione, di modernizzazione tende invece a mantenere (anzi ad aumentare in quanto dotazioni finanziarie) gestioni degli enti che governano l'acqua, soprattutto in agricoltura. Badate, il costo dell'acqua viene definito anche sulla base delle spese complessive. E' chiaro che se non si inizia una politica di rientro dalle spese dei Consorzi l'acqua che poi viene erogata agli agricoltori costerà sempre di più. Ecco perché, secondo me, anzi secondo noi, questo articolo è assolutamente in contraddizione con la necessità di innovare e modernizzare il settore.
E' un articolo che guarda a su connottu, ai vecchi finanziamenti a pioggia, quando i soldi sembrava che fossero assolutamente disponibili e sufficienti. Adesso non è più così, adesso non è più così! C'è necessità di un maggior rigore nell'utilizzo dei fondi pubblici, e invece che destinare i 2 milioni e mezzo di euro previsti da questo articolo magari per impinguare i fondi dell'articolo 1, li stiamo utilizzando secondo la vecchia logica clientelare di gestione di strutture quali i Consorzi di bonifica di cui tutti parlano male. Tutti noi sappiamo, infatti, quello che si dice della gestione dei Consorzi di bonifica solo che poi le pressioni politiche ed elettorali di questi enti ci portano (o meglio, vi portano) a stanziare risorse sempre maggiori per una politica che è assolutamente vecchia e non funzionale agli interessi veri dell'agricoltura sarda.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Presidente, credo che sia la prima volta che mi trovo in sintonia con l'onorevole Salis da quando abbiamo iniziato questa legislatura, però effettivamente, credo - soprattutto mi rivolgo alla Giunta - che i Consorzi di bonifica necessitino sicuramente di una revisione, ma di una revisione importante.
Stiamo vivendo una situazione di illegittimità amministrativa diffusa, con proroghe contra legem, per cui non si sa se quello che stabiliscono i consigli di amministrazione dei Consorzi sia legittimo o meno. Io credo che sia necessario davvero, piuttosto che proporre semplicemente uno stanziamento le cui finalità possono anche essere giustificate (stiamo parlando di alcuni lavoratori, i così detti stagionali, che hanno diritto di sapere se avranno un futuro lavorativo) inquadrare questo in un disegno generale di revisione dei Consorzi di bonifica partendo, come diceva il consigliere Salis, dalla valutazione se veramente devono continuare a esistere.
Noi abbiamo tolto la gestione dell'acqua ai Comuni e ai Consorzi, abbiamo tolto la gestione dell'acqua potabile per creare un carrozzone che non funziona, che non si sa come venga gestito, che non si sa come gestire. Allora, io credo che vada operata una revisione globale. E' chiaro che, a questo punto, quando leggo al comma 3 che "i relativi oneri sono valutati in 2.500.000 euro annui" ad aeternum, non posso che rimanere perplesso. Rimango perplesso perché non si evince da questo articolo la volontà di voler entrare sulla questione, si evince il fatto che si vuole mettere una pezzella laddove serve una coperta. Per cui, come ho già detto per un altro emendamento, se gli emendamenti numero 6 e 41 non verranno ritirati io li valuterò con estrema attenzione.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Presidente, io intervengo semplicemente perché vorrei rammentare all'Aula che noi abbiamo preso impegni severi nelle precedenti finanziarie. Per cui, se l'articolo in questione ha come scopo quello di garantire la copertura alla stabilizzazione - usiamo un termine che consenta a tutti di capire - prevista dall'articolo 34 della legge numero 6, e che nella sua realizzazione ha manifestato costi aggiuntivi rispetto a quelli previsti dalla norma, allora nulla quaestio: vuol dire che ci sono degli aventi diritto che non è stato possibile stabilizzare perché la capienza finanziaria non è stata adeguata. Se questo è il quadro, se cioè il numero degli aventi diritto non è stato adeguatamente calcolato nel momento in cui si è creata la dotazione finanziaria nella legge numero 6 del 2008, allora l'intervento è accettabile perché vuol dire che si è commesso un errore di calcolo in precedenza e dobbiamo sanare una situazione di ingiustizia.
Se invece così non è e stiamo stanziando somme per aumentare - io lo voglio dire con chiarezza all'Aula - la dotazione organica dei consorzi di bonifica, allora bisogna ricordare a quest'aula una circostanza che non è emersa nel dibattito di ieri, e cioè che noi spendiamo in finanziaria 275 milioni di euro di cui la metà va ad alimentare il funzionamento delle agenzie agricole. Queste agenzie hanno alle loro dipendenze 1500 persone più 34 dirigenti. A queste persone aggiungiamo 600 dipendenti dei consorzi di bonifica e arriviamo a 2100 persone. Noi destiniamo la metà dello stanziamento in agricoltura per pagare 2000 persone.
Se questo norma, quindi, "sfonda" la pianta organica (che non esiste) dei consorzi di bonifica, la Giunta si sta assumendo una responsabilità enorme, perché da questo momento in poi sarà possibile presentare emendamenti alle leggi finanziarie per aumentare le piante organiche. Se così non è sarebbe opportuno che venisse ufficialmente dichiarato, perché se così non è, vuol dire che è una sanatoria per aventi diritto che hanno maturato i requisiti a quella data e questo deve essere chiaro. Cioè vuol dire che le Giunte precedenti non sono riuscite a calcolare esattamente l'importo necessario e hanno lasciato fuori delle persone che hanno diritto come le altre ad essere stabilizzate.
Se invece non è così allora è chiaro che lo stanziamento è immotivato o ha come motivazione quella di aumentare i costi di gestione dei consorzi di bonifica, operazione alla quale personalmente sarei contrario e sarei contrario anche per un altro motivo che forse i colleghi è bene conoscano. La prossima finanziaria prevede in entrata 5 miliardi e 500 milioni, la sanità ne porta via 3 miliardi e 200 milioni, il resto va in spese di funzionamento. Noi stiamo "mangiando" in questo modo le nostre risorse, la Regione non sta in alcun modo stimolando la produzione del PIL, cioè di nuova ricchezza, noi stiamo consumando in stipendi il PIL prodotto negli anni precedenti.
Se non stiamo attenti a mettere un freno a queste richieste (che sono le richieste che, nella Sardegna spagnola, rivolgevano tutti al re per avere una pensione, non per avere un lavoro) se continuiamo ad assecondare queste richieste ci troveremo nell'arco di questa legislatura a non poter più manovrare il bilancio. Il testo, peraltro, è abbastanza criptico, perché nei commi 11 e 12 della norma indicata non viene stabilita la soglia del reclutamento. Il comma 12 recita: "In sede di prima applicazione i consorzi di bonifica inquadrano nelle proprie piante organiche il personale realmente impegnato per almeno 30 mesi negli ultimi 5 anni". Allora se stiamo parlando ancora della prima applicazione di questa norma, e sono rimaste fuori delle persone, è semplicemente un errore di calcolo fatto dalle precedenti Giunte. Ma poiché si parla di maggiori oneri e non di oneri, di maggiori oneri, si ha la sensazione che si stia creando una riserva per assumere nuovo personale ed allora è opportuno essere chiari.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Ne ha facoltà.
PRATO, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.Allora, a chiarimento di questa norma: queste sono spese obbligatorie necessarie non per stabilizzare personale aggiuntivo ma per pagare gli stipendi agli avventizi storici dei consorzi di bonifica che sono stati inquadrati all'atto della legge numero 6, quindi sono spese obbligatorie che noi di anno in anno stanziamo. Nel 2010 non sono state ancora stanziate, nel 2009 sono state stanziate, quindi si parla esclusivamente degli avventizi storici. Sono, in sostanza, spese obbligatorie di funzionamento.
Questo articolo ha la funzione di rendere automatico l'inserimento in bilancio di questa posta già prevista nella legge numero 6, quindi non c'è un aumento di spesa. Se non si modifica la legge numero 6 comunque è una spesa obbligatoria di funzionamento dei consorzi di bonifica perché così il Consiglio regionale decise quando approvò quella legge.
PRESIDENTE. Faccio presente all'Aula che l'emendamento all'emendamento numero 50 ha contenuto identico al primo comma dell'articolo 4 septies. Questo significa che se l'emendamento viene bocciato poi non possiamo mettere in votazione il primo comma dell'articolo 4 septies perché non possiamo ripronunciarci su una norma su cui il Consiglio si è già espresso.
Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Mariano Contu, relatore di maggioranza.
CONTU MARIANO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Sugli emendamenti numero 6 e 15 l'invito è al ritiro altrimenti il parere è contrario. Sull'emendamento numero 41 il parere è contrario. Sull'emendamento numero 50 il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 6 e sui quali c'è un invito al ritiro.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Ritiro l'emendamento numero 41 mentre sul 6 la mia dichiarazione di voto è assolutamente favorevole, e non riesco a capire, Assessore, se si tratta di coprire le spese della legge numero 6, quanti avventizi dobbiamo stabilizzare. Con 2 milioni e mezzo di euro quanti avventizi stabilizziamo Assessore?
Lei, Assessore, si è lamentato dell'eccessivo numero di personale in dotazione dei consorzi di bonifica, ma quanti avventizi dovremmo stabilizzare? Questa è la domanda. Io penso che 2 milioni e mezzo di euro siano una cifra vergognosamente esagerata per il tipo di legge che stiamo discutendo; stiamo discutendo una legge per intervenire sul comparto ovicaprino e stiamo regalando di nuovo soldi ai consorzi di bonifica per il personale. Io faccio completamente mio l'intervento del presidente Maninchedda: fino a quando non avremo il coraggio di opporci a queste pressioni continue in tema di personale noi non avremo mai le risorse per poter intervenire veramente sulla produttività del settore. Se non ci mettiamo bene in testa questo concetto, non risponderemo mai in maniera adeguata ai problemi del comparto dell'agricoltura.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mula. Ne ha facoltà.
MULA (Riformatori Sardi). Presidente, abbiamo bisogno di 5 minuti di sospensione, se possibile.
PRESIDENTE. Poiché non vi sono opposizioni sospendo la seduta sino alle ore 17 e 15.
(La seduta, sospesa alle ore 17 e 10, viene ripresa alle ore 17 e 38.)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mula. Ne ha facoltà.
MULA (Riformatori Sardi). Presidente, ritiriamo l'emendamento numero 6 anche se credo che serva un correttivo all'articolo, non so se verrà presentato un emendamento orale da parte della Giunta, quindi attendiamo che la Giunta si esprima. Intanto chiederei al Presidente della Commissione V, visto che abbiamo il disegno di legge sui Consorzi di bonifica è giacente da un bel po' di tempo, se non sia il caso, considerato che stiamo parlando dei Consorzi di bonifica, di accelerarne l'esame.
PRESIDENTE. Quindi l'emendamento numero 6 è ritirato. L'emendamento numero 41 era stato già ritirato dall'onorevole Salis.
Passiamo al testo dell'articolo, c'era una proposta di emendamento orale sul testo dell'articolo.
Ha domandato di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Ne ha facoltà.
PRATO, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. L'emendamento orale è il seguente: dopo la parola "contributo" si aggiunge la parola "annuo", e dopo la parola "copertura" si cassa la parola "maggiori".
PRESIDENTE. Se non ci sono opposizioni all'emendamento orale metto in votazione l'articolo con la modifica proposta dall'Assessore Prato.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Poiché rimangono i 2 milioni e 500 mila euro, che poi sono l'oggetto dello scandalo, mi oppongo alla proposta di emendamento orale.
PRESIDENTE. Metto in votazione il testo dell'articolo, che pertanto non può essere emendato.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del testo dell'articolo 4 quinquies.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Salis si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Bruno - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Meloni Marco - Porcu - Sabatini.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Cuccu - Salis.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 44
votanti 40
astenuti 4
maggioranza 21
favorevoli 32
contrari 8
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 50.
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Intervengo solo per chiedere un chiarimento perché non ho ben compreso né il parere della Commissione, né il parere della Giunta sull'emendamento all'emendamento numero 15 e sull'emendamento numero 15, perché non ci può essere un parere favorevole sull'emendamento all'emendamento e contrario sull'emendamento, perché non avrebbe nessun senso. Quindi vorrei capire dal Presidente della Commissione se il parere per l'emendamento numero 50 ed evidentemente per l'emendamento numero 15 è favorevole, così come quello della Giunta, o meno.
PRESIDENTE. La Commissione e la Giunta hanno già espresso il loro parere. Il parere è favorevole sull'emendamento numero 50, visto e considerato che ha un contenuto analogo al primo comma dell'articolo 4 septies, per l'emendamento numero 15 c'è un invito al ritiro, in mancanza il parere della Commissione è negativo.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Presidente, intervengo solamente per sottolineare che l'emendamento all'emendamento, cioè l'emendamento numero 50, non ha ragione di sussistere se non passa l'emendamento numero 15.
PRESIDENTE. L'emendamento numero 50 è un emendamento sostitutivo parziale ed è un emendamento all'emendamento, per cui deve essere votato prima dell'emendamento numero 15.
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). L'emendamento 50, al di là di quello che c'è scritto nel comma 4 septies, che potrebbe avere una ragione, interviene ad ampliare a dismisura, senza conoscerne la dimensione, le piante organiche dei consorzi di bonifica. Io penso che la prima cosa che si debba fare sia il risanamento dei consorzi di bonifica, con le leggi date, con gli organici dati: se c'è un'esigenza di intervenire sugli organici stabiliti al momento dell'approvazione della legge del 2008, c'è nel 4 septies. Questo emendamento apre le porte a non si sa che cosa, è una cosa scandalosa, guardate! Non si può votare l'emendamento 50, non possiamo fare un'operazione di questo tipo, abbiate pazienza!
Guardate che stiamo dicendo che ad oggi, chiunque abbia maturato 390 giorni di lavoro negli ultimi 5 anni, viene stabilizzato. Sapete dirci quanti sono? Quanto costa e qual è la copertura finanziaria, quali sono le risorse che servono? E' allucinante tutto ciò! Non possiamo andare a dire queste cose ai pastori: non stiamo dando soldi a loro e stiamo invece procedendo a nuove "infornate" di personale nei consorzi di bonifica. E' allucinante, non possiamo fare queste operazioni, colleghi! Io vi chiedo di ritirare l'emendamento o di votare contro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (Gruppo Misto). Chiedo la votazione a scrutinio segreto.
PRESIDENTE. Sono già state pronunciate le dichiarazioni di voto. Può essere chiesta solo la votazione nominale.
SALIS (Gruppo Misto). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 50.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cappellacci, Peru e Piras hanno votato a favore, che il consigliere Salis ha votato contro e che il consigliere Stochino si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Diana Mario - Floris Rosanna - Milia - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Rodin - Sanna Paolo - Steri.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Artizzu - Bruno - Cappai - Cuccu - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Fois - Lotto - Maninchedda - Meloni Francesco - Meloni Marco - Mula - Porcu - Salis - Sanjust - Solinas Christian - Vargiu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Bardanzellu - Campus - Contu Mariano - Lai - Randazzo - Stochino - Zedda Alessandra.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 41
votanti 33
astenuti 8
maggioranza 17
favorevoli 14
contrari 19
(Il Consiglio non approva).
L'approvazione dell'emendamento numero 50 fa decadere il primo comma dell'articolo 4 septies.
Passiamo all'emendamento numero 15.
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Mi rendo conto che il clima non è adatto per chiedere attenzione però, probabilmente per colpa mia, questo emendamento non è chiarissimo. Provo allora in poche parole a dichiarare il voto favorevole e a spiegare che questo emendamento non implica nessuna stabilizzazione, non implica nessun costo aggiuntivo per la Regione, affronta semplicemente un aspetto normativo legato al fatto che nel trasferimento delle competenze dai consorzi di bonifica che gestivano le dighe, e avevano l'introito, all'Enas, non si sono trasferite né le attrezzature né le risorse umane, sono state stipulate però delle convenzioni che legano l'Enas ai consorzi di bonifica.
Per ragioni meramente normative, queste convenzioni, che sono scadute al 31 dicembre del 2009, anziché essere prorogate sino a quando l'Enas non sarà in grado di gestire il sistema delle dighe, porteranno a degli appalti centralizzati. Cosa significa? Che una ditta della Penisola, o una ditta di Cagliari, andrà a gestire le dighe al posto di chi ha le ha sempre gestite, nella Nurra piuttosto che a Busachi piuttosto che da qualunque altra parte, perché c'è un vincolo normativo che probabilmente quando è stata posta la legge non è stato ben valutato.
Quindi, ripeto: nessun costo aggiuntivo e nessuna stabilizzazione, è soltanto un aspetto normativo che serve ad evitare, sino a quando non si regolerà bene il sistema di gestione delle acque dell'Enas, e conseguentemente l'intero ciclo, compreso quello idrico, il blocco del sistema.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Anche qui, bisogna essere chiari, colleghi. La legge numero 6 è stata approvata nel 2008 e le 453 giornate si intendevano maturate a quella data. Adesso con la sostituzione proposta, si vogliono aggiungere ai dipendenti che hanno maturato le 453 giornate nel 2008 anche quelli che nel frattempo sono arrivati a maturare le 453 giornate a oggi.
Se non è come sto dicendo io, scriviamo che le 453 giornate sono quelle maturate alla data di approvazione della legge regionale numero 6 del 2008, se no è un ennesimo imbroglio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mula. Ne ha facoltà.
MULA (Riformatori Sardi). Presidente, propongo il seguente emendamento orale all'emendamento numero 15: dopo le parole "legge regionale n. 19 del 2006" cassare le parole "che abbia maturato il requisito delle 453 giornate lavorative alla data del 10 novembre 2010".
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Non accogliamo la proposta di emendamento orale.
PRESIDENTE. Poiché non ci sono opposizioni l'emendamento orale non è ammesso. Metto in votazione l'emendamento numero 15.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 15.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Contu Felice e Milia hanno votato a favore, che i consiglieri Agus, Bruno, Cherchi, Cucca, Diana Giampaolo, Espa, Lotto, Meloni Marco, Porcu e Salis hanno votato contro e che i consiglieri Floris Mario e Zedda Alessandra si sono astenuti.
Rispondono sì i consiglieri: Artizzu - Contu Felice - Cuccureddu - Dessì - Milia - Murgioni - Obinu - Oppi - Steri.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Bardanzellu - Bruno - Campus - Cappellacci - Cherchi - Contu Mariano - Cucca - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Lai - Lotto - Maninchedda - Meloni Francesco - Meloni Marco - Mula - Peru - Piras - Porcu - Randazzo - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Stochino - Tocco - Vargiu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Floris Mario - Solinas Christian - Zedda Alessandra.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 44
votanti 40
astenuti 4
maggioranza 21
favorevoli 9
contrari 31
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 4 sexies e dei relativi emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4 sexies e dei relativi emendamenti:
Art. 4 sexies
Contributo al pagamento degli interessi sui prestiti contratti dalle aziende agricole
1. La Regione concorre al pagamento degli interessi sui prestiti a breve termine, della durata massima di dodici mesi, contratti dalle aziende agricole attive nella produzione agricola e nell'allevamento per far fronte alle spese di conduzione.
2. L'aiuto di cui al comma 1 è erogato ai sensi del regolamento (CE) n. 1535/2007.
3. Per l'attuazione dell'aiuto di cui al comma 1, l'Amministrazione regionale si avvale dei consorzi fidi costituiti ai sensi della legge regionale 31 gennaio 2002, n. 4 (Interventi a favore di forme collettive di garanzia fidi nel settore agricolo).
4. La Giunta regionale, con propria deliberazione, definisce le condizioni di erogazione dell'aiuto.
5. La spesa annua prevista per l'intervento è valutata in euro 1.000.000 per gli anni 2011, 2012 e 2013 (UPB S06.04.008).
Emendamento sostitutivo totale Giunta regionale
Articolo 4 sexies
L'articolo 4 sexies è così sostituito:
"Art. 4 sexies
(Crediti di gestione)
1. La Regione concorre al pagamento degli interessi sui crediti a breve termine, della durata massima di 18 mesi, contratti dalle imprese agricole condotte da IAP o CD attive nella produzione agricola e nell'allevamento per far fronte alle spese di conduzione.
2. Per l'attuazione del comma 1 l'Amministrazione regionale si avvale dei Consorzi fidi di cui alla legge regionale 31 gennaio 2002, n. 4 "Interventi a favore di forme collettive di garanzia fidi nel settore agricolo" ed alla legge regionale 11 maggio 2006, n.4, articoli 12, comma 1 (Disposizioni varie in materia di entrate, riqualificazione della spesa,politiche sociali e di sviluppo).
3. Con Deliberazione della Giunta regionale sono definiti i criteri e le modalità di attuazione e di erogazione della misura di cui al comma I nel rispetto di quanto disposto dal Reg. (CE) n. 1535 del 2007.
4. La spesa prevista per l'attuazione del presente articolo e stabilita in euro 2.000.000 annui per gli anni 2011, 2012 e 2013 (UPB S06.04.005)."
COPERTURA FINANZIARIA
in diminuzione
UPB S08.02.002
Altre partite generali che si compensano nell'entrata
2011 euro 2.000.000
2012 euro 2.000.000
2013 euro 2.000.000
in aumento
UPB S06.04.005
DV
Concorso negli interessi sui mutui contratti nel settore agricolo
2011 euro 2.000.000
2012 euro 2.000.000
2013 euro 2.000.000 (31)
Emendamento sostitutivo totale Mula - Cossa
Articolo 4 sexies
L'articolo 4 sexies, comma 3, è così sostituito:
"Art. 4 sexies
(Crediti di gestione)
3. Per l'attuazione del comma 1 l'Amministrazione regionale si avvale dei consorzi fidi operanti prevalentemente a favore delle imprese di produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. (10)
Emendamento sostitutivo parziale Mula - Cossa - Vargiu - Fois - Dedoni - Meloni Francesco
Articolo 4sexies
All'articolo 4 sexies comma 3 le parole da "costituiti ai sensi" a "nel settore agricolo)" vengono sostituite dalle seguenti "operanti nell'agricoltura primaria e secondaria" (7)
Emendamento aggiuntivo Mula - Cossa
Articolo 4 sexies
All'articolo 4 sexies, dopo il comma 3, sono aggiunti i seguenti commi:
"3 bis. L'Amministrazione regionale, per favorire l'accesso al credito delle imprese agricole ed operanti nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, concorre allo sviluppo di organismi collettivi di garanzia (di seguito consorzi fidi) concedendo a tali organismi contributi per:..
a) la formazione e l'integrazione del fondo rischi e del patrimonio di garanzia destinati alla prestazione di garanzie per l'accesso al credito delle imprese socie;
b) l'attività di assistenza e consulenza tecnico finanziaria alle imprese agricole anche non associate.
3 ter. La Giunta regionale con delibera determina:
a) i criteri di ammissione delle domande, le modalità di erogazione e la misura dei contributi;
b) le operazioni che possono usufruire delle garanzie e i criteri obbligatori cui devono attenersi i consorzi fidi nell'erogazione delle garanzie e nell'attività di consulenza alle aziende;
c) i requisiti dei consorzi fidi, gli obblighi degli stessi nei confronti dell'Amministrazione regionale e le attività di controllo sull'utilizzo dei contributi;
3. Agli oneri previsti per l'attuazione della presente disposizione a decorrere dall'anno 2011 si provvede, con la legge finanziaria, al termine dell'articolo 4, comma 1, lettera e) della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11 (Norme in materia di programmazione, di bilancio e di contabilità). (11)
Emendamento aggiuntivo Mula - Cossa - Vargiu - Fois - Dedoni - Meloni Francesco
Articolo 4 sexies
All'articolo 4 sexies comma 4 dopo le parole "erogazione dell'aiuto" sono aggiunte le seguenti "previo parere della Commissione consiliare competente.". (8).)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Intervengo per dire semplicemente che questo articolo riguarda un argomento già contenuto nella nostra proposta di legge per cui ci asteniamo perché sostanzialmente ne condividiamo l'obiettivo.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Mariano Contu, relatore di maggioranza.
CONTU MARIANO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Il parere è favorevole sugli emendamenti numero 31, 11 e 8, contrario sui restanti.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.
PRATO, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.
(E' approvato)
A seguito dell'approvazione dell'emendamento numero 31 decadono gli emendamenti numero 10 e 7.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 11. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 8. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 4 septies.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4 septies:
Art. 4 septies
Modifiche alla legge regionale n. 6 del 2008
1. Al comma 11 dell'articolo 34 della legge regionale n. 6 del 2008 la parola "453" è sostituita dalla seguente: "390".
2. Il comma 3 dell'articolo 39 della legge regionale n. 6 del 2008, come modificato dalla lettera a) del comma 26 dell'articolo 4 della legge regionale 14 maggio 2009, n. 1 (legge finanziaria 2009), è sostituito dal seguente:
"3. Il termine di convocazione può essere prorogato dalla Giunta regionale per comprovate necessità.".)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cuccu. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Dell'articolo 4 septies è rimasto, mi pare di capire, solo il comma 2, giusto?
PRESIDENTE. Il comma 2 e basta, sì.
CUCCU (P.D.). Presidente, colleghi, dell'articolo 4 septies è rimasto solo il comma 2 che proroga la gestione commissariale dei consorzi. Io penso che, a questo punto, l'articolo 4 septies non abbia più ragione di esistere. E' stato cassato il comma 1, che era quello che prevedeva un ampliamento delle stabilizzazioni, oggi si mantiene la gestione commissariale. Io penso che se un impegno ci dev'essere da parte di questa Aula è quello al risanamento finanziario dei consorzi e comunque al ritorno alla democrazia nella gestione dei consorzi, ridando la parola agli agricoltori, rieleggendo democraticamente gli organi. Però, allo stesso tempo, se impegno ci dev'essere da parte della Giunta, da parte la maggioranza, deve essere anche rivolto al risanamento finanziario e non prorogare la gestione commissariale che in alcuni consorzi si protrae ormai da 10 anni.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Intervengo per ribadire che sono perfettamente d'accordo con quanto detto adesso dal collega, per cui voteremo contro questa che riteniamo essere una misura che non va nella direzione di democratizzare questi consorzi.
(E' approvato)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 octies.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4 octies:
Art. 4 octies
Modifiche al comma 23 dell'articolo 7 della legge regionale n. 3 del 2008
1. Al comma 23 dell'articolo 7 della legge regionale n. 3 del 2008 sono soppresse le seguenti parole: "e nel Comitato delle organizzazioni professionali agricole dell'Unione europea (COPA)".
2. L'efficacia della presente disposizione decorre dal 1° gennaio 2011.)
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 4 nonies e dei relativi emendamenti. Ricordo che l'emendamento numero 47 è un emendamento all'emendamento numero 17 ed è stato dichiarato dalla Presidenza inammissibile.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4 nonies e dei relativi emendamenti:
Art. 4 nonies
Programma di intervento sulle giacenze
di pecorino romano
1. La Regione concerta con il Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali ed avvia un programma di intervento sulle giacenze di pecorino romano presso le cooperative lattiero-casearie regionali al fine di favorire lo smaltimento delle eccedenze di prodotto.
2. L'intervento è indirizzato solo alle cooperative che si impegnano a aderire o a dar vita alle organizzazioni di produttori.
3. Il programma è sottoposto al parere della competente Commissione del Consiglio regionale.
4. La spesa prevista è valutata in euro 15.000.000 per l'anno 2010.
Emendamento soppressivo totale Giunta regionale
Articolo 4 nonies
L'articolo 4-nonies è soppresso. (32)
Emendamento aggiuntivo Dedoni - Cossa - Meloni Francesco - Fois
Articolo 4 nonies
All'articolo 4 nonies comma 2, dopo le parole "si impegnano ad aderire o a dar vita alle Organizzazioni di produttori (OP)" sono aggiunte le seguenti "e presentino un programma operativo che, diversificando le produzioni, diminuisca la produzione del Pecorino Romano del 25 per cento rispetto alla produzione di riferimento del 2009 (14)
Emendamento all'emendamento numero 17 aggiuntivo Steri - Diana Mario - Cuccureddu - Sanna Giacomo - Vargiu
Articolo 4 nonies
Dopo l'articolo 4 nonies è inserito il seguente:
"Art. 4 nonies bis
Al Titolo 11 della legge regionale 29 luglio1998, n. 23, dopo l'articolo 59, è aggiunto il seguente Capo V e l'articolo 59 bis
Capo V
(Prelievi in deroga in applicazione dell'articolo 9 della direttiva 2009/147/CE)
Art. 59 bis
(Disciplina dei prelievi in deroga)
1. I principi sui prelievi in deroga di cui all'articolo 9 della direttiva n. 2009/147/CE, vengono attuati nella Regione Sardegna in conformità alle disposizioni di cui all'articolo 16 della legge 4 febbraio 2005, n. 11, ed in armonia alle disposizioni di cui all'articolo 1, commi 3 e 4, nell'articolo 9 e nell'articolo 19 bis della legge 11 febbraio 1992, n. 157.
2. La Regione adotta le deroghe di cui all'articolo 1, di durata non superiore a un mese, e sempre che non vi siano altre soluzioni soddisfacenti, per le seguenti ragioni:
a) nell'interesse della salute e della sicurezza pubblica;
b) nell'interesse della sicurezza aerea;
c) per prevenire gravi danni alle colture, al bestiame, ai boschi, alla pesca ed alle acque;
d) per la protezione della flora e della fauna;
e) ai fini della ricerca, dell'insegnamento, del ripopolamento e della reintroduzione, nonché per l'allevamento connesso a tali operazioni;
f) per consentire, in condizioni rigidamente controllate ed in modo selettivo, la cattura, la detenzione o altri impieghi misurati di determinati uccelli in piccole quantità.
3. La Regione, previa deliberazione della Giunta regionale su proposta dell'Assessore della difesa dell'ambiente d'intesa con gli Assessori dell'agricoltura e dell'igiene, sanità e assistenza sociale, adotta le deroghe con provvedimento motivato sulle ragioni che ne impongono l'applicazione, sentito l'Istituto regionale per la fauna selvatica (IRFS) ovvero, se non ancora istituito, un comitato tecnico scientifico composto da un esperto in materia di ambiente e fauna selvatica, un esperto in materia di coltivazioni agricole, un esperto in materia di salute pubblica. Il comitato tecnico scientifico è istituito con delibera della Giunta regionale, su proposta dell'Assessore della difesa dell'ambiente d'intesa con gli Assessori dell'agricoltura e dell'igiene, sanità e assistenza sociale.
4. Il parere dell'organo scientifico di cui al comma precedente, a supporto della motivazione sui presupposti, sulla necessità e sulle modalità di applicazione della deroga, deve dare atto delle indagini scientifiche svolte, prendendo in considerazione anche le segnalazioni, se pervenute, degli uffici tecnici degli assessorati della Regione, degli uffici tecnici degli assessorati della difesa dell'ambiente e dell'agricoltura delle province, nonché del Corpo forestale e di vigilanza ambientale.
5. L'atto di deroga deve specificamente contenere l'indicazione:
a) delle specie che ne formano oggetto;
b) del numero dei capi prelevabili complessivamente nell'intero periodo, in relazione alla consistenza delle popolazioni di ogni singola specie, per le deroghe motivate ai sensi del comma 1, lettere e) ed f);
c) dei controlli e le forme di vigilanza cui il prelievo é assoggettato;
d) delle condizioni di rischio e le circostanze di tempo e di luogo di applicazione delle deroghe;
e) dei mezzi, degli impianti e dei metodi di cattura o di abbattimento consentiti nonché dei soggetti a ciò autorizzati, fermo restando quanto previsto dai commi 6 e 7 per i prelievi in deroga.
6. Le deroghe di cui alla presente legge non possono essere attivate per le specie per le quali sia stata accertata una grave diminuzione della consistenza numerica, durante il periodo di nidificazione degli uccelli o durante la fase di migrazione per ritorno degli stessi al luogo di nidificazione.
7. I prelievi venatori in deroga autorizzati in applicazione del presente articolo possono essere effettuati esclusivamente da parte dei soggetti individuati nell'Atto di deroga o da agenti del Corpo forestale regionale.
8. I prelievi di cui al comma precedente possono essere realizzati con le modalità ed i mezzi previsti dagli articoli. 40 e 41 della legge regionale 29 luglio 1998, n. 23. All'articolo 41 citato, dopo la parola "anima liscia" sono aggiunte le parole "o a canna rigata".
9. Il numero di capi prelevati deve essere annotato al termine di ogni giornata venatoria sulla scheda di rilevamento che i soggetti autorizzati a partecipare agli abbattimenti in deroga dovranno ritirare presso il proprio Comune di residenza. Le schede di monitoraggio di cui alla precedente disposizione, devono essere riconsegnate a cura dei soggetti autorizzati, tramite il comune di residenza o avvalendosi delle associazioni venatorie, alla provincia competente la quale, dopo aver estratto dalle schede acquisite i dati di prelievo, provvede a trasmetterli all'Assessorato della difesa dell'ambiente.
10. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione pari ad euro 20.000 per l'anno 2010 si provvede a valere sulle risorse iscritte all'UPB S01.03.003 (funzionamento organismi di interesse regionale).
11. Agli oneri derivanti dagli esercizi successivi, valutati in euro 40.000 annui si provvede mediante utilizzo di quota parte delle entrate proprie della Regione di cui all'articolo 8 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna). (47)
Emendamento aggiuntivo Diana Mario
Articolo 4 nonies
E' aggiunto il seguente articolo:
"Art. 4 decies
(Modifiche alla legge regionale 29 luglio 1998, n. 23
1. Nell'articolo 36, comma 1, della legge regionale 29 luglio 1998, n. 23, subito dopo le parole "L'attività venatoria nei confronti della selvaggina", è aggiunto quanto segue: "stanziale, di qùella"." (17)
Emendamento aggiuntivo Stochino - Contu Mariano Ignazio - Zedda Alessandra - Piras - Randazzo - Ladu - Murgioni - Pittalis - Peru - De Francisci
Articolo 4 nonies
All'articolo 4 nonies è aggiunto il seguente:
"Art. 4 decies
1. Al fine di favorire l'integrazione al reddito delle aziende agricole la Regione Sardegna con l'ausilio delle università sarde, istituisce un nuovo tipo di struttura ricettiva denominata Bed and Breakfast degli ovili da affiancare alla casa dell'imprenditore agricolo.
2. La realizzazione della nuova struttura sarà interamente realizzata con il legno proveniente e lavorato dall'Ente foreste della Sardegna e dovranno essere di pregio con alti standard di efficienza energetica e dotati di elevato comfort abitativo.
3. Le nuove strutture saranno progettate con l'ausilio delle università sarde in considerazione dei più moderni standard tecnologici tali da permettere di ottenere la classificazione di efficienza energetica di classe A. Devono, inoltre, permettere da un lato di migliorare le condizioni ambientali, limitando l'impatto dannoso dei fabbricati e, dall'altro, di ottenere considerevoli vantaggi di risparmio energetico.
I relativi oneri sono determinati decorrere dall'anno 2011 con la legge finanziaria a' termini dell'articolo 4, comma 1, lettera e) della legge regionale n. il del 2006.
(35).)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.). Presidente, mi ero iscritto a parlare prima della votazione dell'articolo precedente. In relazione alla dichiarazione di inammissibilità dell'emendamento numero 47, vorrei svolgere alcune considerazioni, pregandola di valutare la situazione.
Noi abbiamo accettato un'interpretazione lata in relazione all'ammissibilità degli emendamenti, tant'è che sono stati inseriti anche emendamenti in tema di personale del consorzio di bonifica. A prescindere da quello che è l'esito dell'emendamento, quello che conta è la valutazione di inammissibilità. In ogni caso, l'articolo numero 47 attiene anche alla materia dell'agricoltura, in quanto ipotesi di deroga, sono ipotesi di deroga che riguardano anche esigenze dell'agricoltura. Quindi, la pregherei, se possibile, di valutare la decisione sull'ammissibilità dell'emendamento.
PRESIDENTE. Onorevole Steri, l'emendamento è stato valutato attentamente, anche con l'ausilio degli uffici, trattasi di materia estranea all'oggetto della legge.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, intendo intervenire sullo stesso argomento. Non è assolutamente concepibile una situazione di questo genere, l'attività venatoria è strettamente connessa con la materia che stiamo trattando; del resto è chiaramente scritto in legge: una delle ragioni dell'autorizzazione ai prelievi in deroga è la prevenzione dei gravi danni alle colture, al bestiame, ai boschi, alla pesca e alle acque. Di che cos'altro vogliamo parlare per essere attinenti?
Non stiamo modificando una legge, non stiamo assolutamente modificando una legge, stiamo parlando di prelievo venatorio in deroga, che sarà stabilito solo a fronte di norme rigidissime. Se non si comprende questo, come si può dare legittimità a un provvedimento di questo genere qua? Io invito gli Uffici a rivalutare, a riconsiderare l'argomentazione che è contenuta nell'emendamento numero 47. Trovo veramente insostenibile un ragionamento di questo genere.
PRESIDENTE. Onorevole Diana, da quando sono stati presentati gli emendamenti, avevo già comunicato che la decisione della Presidenza era quella di dichiarare l'emendamento numero 47 inammissibile. Non è stato comunicato solo oggi all'Aula.
Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.). Le chiedo di voler rimettere all'Aula la valutazione sull'ammissibilità dell'emendamento.
PRESIDENTE. La valutazione sull'ammissibilità dell'emendamento è riservata al Presidente, non è rimessa all'Aula. Vi invito a leggere l'articolo 88 del Regolamento.
Sospendo i lavori per cinque minuti.
(La seduta, sospesa alle ore18 e 08, viene ripresa alle ore 18 e 30.)
PRESIDENTE. Eravamo rimasti all'esame dell'articolo 4 nonies e dei relativi emendamenti.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale sull'articolo numero 32..
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Mariano Contu, relatore di maggioranza.
CONTU MARIANO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Il parere è favorevole sugli emendamenti numero 32 e 17, contrario sui restanti.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.
PRATO, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Significa che poi decadono anche gli aggiuntivi. Perfetto.
CONTU MARIANO (P.d.L.), relatore di maggioranza. No, scusi, Presidente. Ma l'emendamento numero 35 o 32?
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, metto in votazione l'emendamento numero 32.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 32.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Mula e Solinas Christian hanno votato a favore, che il consigliere Porcu ha votato contro e che il consigliere Bruno si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Bardanzellu - Campus - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Risponde no il consigliere: Porcu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Artizzu - Bruno - Cappai.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 38
votanti 34
astenuti 4
maggioranza 18
favorevoli 33
contrari 1
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 17. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 35.
Ha domandato di parlare il consigliere Stochino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STOCHINO (P.d.L.). Presidente, io ho voluto aprire un fronte che ritenevo importante sollecitato da esponenti autorevoli delle associazioni di categoria; posto un fronte riferito all'integrazione al reddito di attività che sono connesse a quelle dell'imprenditore agricolo. Con questo emendamento chiedo alla Giunta di impegnarsi per inserire all'interno della legge sulla ricettività agricola, la numero 18 del 1998 sugli agriturismi, una nuova tipologia di struttura ricettiva che ho denominato B&B degli ovini, o anche degli stazzi, (la possiamo chiamare come vogliamo) inserendo all'interno della normativa agricola, che regolamenta la ricettività, la previsione di questo tipo di strutture.
Quindi, sinceramente, l'invito al ritiro e il parere negativo del Presidente della Commissione e anche dell'Assessore competente non mi fanno piacere, anche perché all'interno di questa legge di norme non propriamente legate all'agricoltura forse ne sono state inserite più d'una e anche diverse rispetto a questa. Quindi io chiedo all'Assessore competente, alla stessa maggioranza, al presidente Cappellacci (che è più garante di tutti in questa materia) di impegnare la Giunta a valutare questo tipo di nuova ricettività, che ha la funzione di affiancare, ai vecchi ovili, delle strutture che possono essere assimilate ai B&B, dove possono andare solo a dormire un massimo di 6 persone.
Credo che questa sia un'integrazione vera al reddito degli allevatori e anche di quegli allevatori che si trovano nelle zone interne della Sardegna che da tempo in quest'Aula riconosciamo essere le zone più svantaggiate. Quindi io chiedo al Presidente di farsi carico di inserire questa nuova tipologia di struttura ricettiva che può offrire un reddito vero ai nostri allevatori che sicuramente attendono, anche in questo settore, un grande aiuto.
(Non è approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 5 e dei relativi emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 5 dei relativi emendamenti:
Art. 5
Norma finanziaria
1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge, valutati in euro 29.700.000 per l'anno 2010, in euro 14.300.000 per l'anno 2011, in euro 13.700.000 per l'anno 2012, in euro 3.700.000 per l'anno 2013 ed in euro 2.700.000 per gli anni successivi si fa fronte:
a) quanto ad euro 18.700.000 per l'anno 2010, ad euro 7.700.000 per ciascuno degli anni 2011 e 2012, ad euro 3.700.000 per l'anno 2013 e ad euro 2.700.000 per gli anni successivi, con le risorse assegnate dallo Stato ai sensi del decreto legislativo 4 giugno 1997, n. 143 (Conferimento alle regioni delle funzioni amministrative in materia di agricoltura e pesca e riorganizzazione dell'Amministrazione centrale);
b) quanto ad euro 5.000.000 per l'anno 2010 con il recupero delle risorse previste dall'articolo 4 bis;
c) quanto a euro 6.000.000 per l'anno 2010, ad euro 6.600.000 per l'anno 2011 ed euro 6.000.000 per l'anno 2012 con lo storno dei fondi di cui al comma 2.
2. Nel bilancio di previsione della Regione per l'anno 2010 e per gli anni 2011-2013 sono apportate le seguenti variazioni:
ENTRATA
in aumento
UPB E231.008
Assegnazioni per la realizzazione di interventi nel settore agricolo e zootecnico
2010 euro 18.700.000
2011 euro 7.700.000
2012 euro 7.700.000
2013 euro 3.700.000
UPB E362.004
Recupero di somme erogate per agevolazioni e contributi vari
2010 euro 5.000.000
SPESA
in diminuzione
UPB S08.01.001
Fondi riserva spese obbligatorie, impreviste e revisione prezzi
2010 euro 6.000.000
2011 euro ---
2012 euro ---
2013 euro ---
UPB S08.02.002
Altre partite generali che si compensano con l'entrata
2010 euro ---
2011 euro 6.600.000
2012 euro 6.000.000
2013 euro ---
in aumento
UPB S04.02.003
Contributi per la gestione della risorsa idrica nel settore agricolo (AS)
2010 euro 2.500.000
2011 euro 2.500.000
2012 euro 2.500.000
2013 euro 2.500.000
UPB S06.04.003
Attività di supporto e statistica agricola (AS)
2010 euro 200.000
2011 euro 200.000
2012 euro 200.000
2013 euro 200.000
UPB S06.04.005
Concorso negli interessi su mutui contratti per investimenti nel settore agricolo (FR)
2010 euro 5.000.000
UPB S06.04.008
Incentivi per il potenziamento della produzione zootecnica - Spese correnti
AS 2010 euro 14.000.000
FR 2010 euro 6.000.000
FR 2011 euro 6.600.000
FR 2012 euro 6.000.000
AS 2013 euro 1.000.000
UPB S06.04.013
Finanziamenti per interventi strutturali nel settore agro-zootecnico (AS)
2010 euro ---
2011 euro 3.000.000
2012 euro 3.000.000
2013 euro ---
UPB S06.04.011
Interventi per il miglioramento delle produzioni vegetali - Spese correnti (AS)
2010 euro 2.000.000
2011 euro 2.000.000
2012 euro 2.000.000
2013 euro ---
3. Le spese per l'attuazione della presente legge gravano sulle suddette UPB del bilancio della Regione per gli anni 2010-2013 e su quelle corrispondenti dei bilanci per gli anni successivi.
Emendamento aggiuntivo Giunta regionale
Articolo 5
All'articolo 5 dopo il comma 3, è aggiunto il seguente comma: "4. Le somme di cui alla presente legge non impegnate entro il 31 dicembre 2010, permangono nel conto dei residui per essere utilizzate per le medesime finalità nell'esercizio successivo." (33)
Emendamento aggiuntivo Giunta regionale
Articolo 5
Dopo l'articolo 5 è aggiunto il seguente:
"Art. 5 bis
1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della
Regione Sardegna." (34).)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az). La Giunta è già al corrente della mia posizione sull'accantonamento dei residui. Noi abbiamo votato una proposta dell'U.D.C. in Commissione che è stata recepita dalla legge numero 14 e che sta dando dei risultati importanti, quindi io, lo dico solo a titolo personale, non posso votare questo emendamento. Io voterò contro.
PRESIDENTE. Siamo ancora in fase di discussione.
Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Mariano Contu, relatore di maggioranza.
CONTU MARIANO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Il parere è favorevole su entrambi gli emendamenti.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.
PRATO, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Il parere delle Giunta è conforme a quello del relatore.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 33. Pongo io la votazione elettronica senza registrazione dei nomi. E' facoltà del Presidente.
Votazione ai sensi dell'articolo 92, comma 3, del Regolamento
PRESIDENTE. Dispongo, di mia iniziativa, ai sensi dell'articolo 92, comma 3 la votazione mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi dell'emendamento numero 33.
(Segue la votazione)
(Non è approvato)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale sull'emendamento numero 34.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 34.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Mariano - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Porcu - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Bruno - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Meloni Marco - Sabatini - Salis.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 45
votanti 44
astenuti 1
maggioranza 23
favorevoli 36
contrari 8
(Il Consiglio approva).
Comunico che è stato presentato un ordine del giorno.
(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 1:
Ordine del giorno Vargiu - Sanna Giacomo - Steri - Diana Mario - Cuccureddu sulle misure per migliorare l'offerta produttiva.
IL CONSIGLIO REGIONALE
a conclusione della discussione sul disegno di legge n. 186/A (Disposizioni in materia di agricoltura);
RACCOLTE le indicazioni unitarie pervenute in merito al contenuto dell'emendamento n. 19 contenente disposizioni finalizzate al miglioramento dell'offerta produttiva, presentato dalla Giunta regionale sull'articolo 1 del disegno di legge n. 186/A, approvato dal Consiglio regionale,
impegna la Giunta regionale
a redigere il bando relativo all'utilizzo delle risorse di cui all'articolo 5 della legge regionale approvata in data odierna, stabilendo criteri che consentano di dare priorità assoluta alle imprese del settore che aggregano in maniera stabile i produttori. (1).)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'ordine del giorno numero 1 ha facoltà di parlare il consigliere Mariano Contu, relatore di maggioranza.
CONTU MARIANO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.
PRATO, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 1.
BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno 1.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Salis si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Bruno - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Meloni Marco - Porcu - Salis.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 46
votanti 36
astenuti 10
maggioranza 19
favorevoli 36
(Il Consiglio approva).
Passiamo adesso alla votazione finale della legge.
Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Una brevissima dichiarazione di voto per questa legge che ha seguito un percorso molto travagliato e ha avuto anche l'ambizione di rappresentare un intervento considerevole in un settore che tutti quanti abbiamo detto essere in crisi. Non abbiamo condiviso né il percorso che le è stato assegnato, né i contenuti fondamentali a cui è approdata. Pur rimarcando che, per quanto riguarda l'aspetto principale, e cioè l'articolo numero 1 (l'intervento de minimis per le imprese agro-pastorali) ricordo che siamo partiti da un importo di spesa disponibile di 5 milioni di euro e sono arrivati a 16 dopo che manifestazioni e contromanifestazioni, e la nostra azione di opposizione hanno convinto la Giunta a cambiare quella proposta davvero risibile, riteniamo comunque non sufficienti le aperture della Giunta, tra l'altro limitate soltanto a quell'articolo.
Riteniamo che il contenuto in altre parti non sia adeguato a dare le risposte che il settore a cui questa legge si riferisce richiede e di cui ha bisogno. Pertanto noi esprimiamo complessivamente un giudizio negativo. Chiediamo che il Consiglio regionale non dimentichi la necessità di una riflessione complessiva sull'intero settore agricolo e l'impegno assunto diversi mesi fa, a favore di una conferenza agraria regionale che coinvolga tutte le forze vive di questo settore e tutte le forze politiche della nostra Isola, creando così le basi per l'approvazione di una legge quadro che risponda veramente, non solo alle più grandi emergenze, ma anche alle più grandi difficoltà strutturali che il nostro settore presenta.
Noi su questa legge votiamo contro. Ci siamo astenuti su alcuni articoli simili a quelli contenuti nella nostra proposta di legge che abbiamo presentato mesi fa, però complessivamente riteniamo la legge non positiva, insufficiente, discussa in maniera inadeguata e quindi non rispondente alle esigenze del mondo a cui si riferisce. Ecco perché voteremo contro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, colleghi, di fatto la Giunta e la maggioranza si accingono ad approvare in assoluta solitudine una legge regionale che aveva come obiettivo quello di offrire risposte alla drammatica condizione del settore agro-pastorale. Noi non ci riconosciamo in questo provvedimento per alcune semplici considerazioni.
La norma è insufficiente a produrre effetti concreti sul declino e la crisi in atto nel comparto agro-pastorale, rappresenta il frutto di una forzatura unilaterale della Giunta nei confronti degli accordi siglati con le organizzazioni e nei confronti del Consiglio regionale, totalmente marginalizzato e inascoltato nel dibattito di merito. Viene totalmente disattesa la volontà espressa da questo Consiglio regionale nell'ordine del giorno approvato il 13 settembre scorso, che ha dettato indirizzi precisi e obiettivi alla Giunta regionale per intervenire in maniera seria, efficace e incisiva nel settore. La Giunta non mantiene la parola data rispetto agli accordi sottoscritti con il Movimento dei pastori sardi. Si tratta di un ennesimo atto di prepotenza di una Giunta che non conosce persino i dati, che non conosce i numeri fondamentali che caratterizzano la crisi e i bisogni.
Per queste ragioni noi non intendiamo essere confusi nel giudizio politico con coloro che anche oggi hanno rifiutato il dialogo, lo hanno fatto sistematicamente, hanno rifiutato il confronto con una pratica esasperata della propaganda e hanno calpestato gli accordi e la lealtà che si devono a un comparto produttivo fondamentale per la Sardegna come quello agro-pastorale.
L'opposizione di centrosinistra ha messo in essere ogni tentativo possibile di dialogo e di proposta perché fosse esitato un provvedimento utile e non demagogico come quello approvato. Restiamo ancora in dialogo con gli operatori agricoli, con il mondo agro-pastorale della Sardegna, sapendo che non vogliamo caricarci della responsabilità di un'ennesima occasione persa da questa maggioranza e da questa Giunta per rispondere con autorevolezza a una crisi e a una condizione sociale evidentemente sottovalutata nella sua preoccupante gravità. Il nostro voto sarà contrario.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). E' chiaro che, per quanto ci siamo detti in questi due giorni e anche precedentemente, il voto del Gruppo dell'Italia dei valori non può che essere contrario.
(Interruzione del consigliere Porcu)
SALIS (I.d.V.). Non ti preoccupare. Il Gruppo è rappresentato perfettamente e completamente. Io do lettura di alcuni punti di un ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale. Dopo la discussione di questa legge, presidente Cappellacci e assessore Prato, siamo arrivati a un punto in cui abbiamo risposto solo parzialmente alle richieste che venivano dal mondo dell'agricoltura. Abbiamo perso un'occasione, a mio avviso, però rimangono ancora assolutamente validi i punti indicati per un mandato alla Giunta regionale, che io voglio rileggere.
"Il Consiglio regionale dà mandato alla Giunta regionale per: 1) attivare le azioni condivise e unitarie per rimuovere gli ostacoli per uscire dalla crisi generale del comparto agro-pastorale della Sardegna attraverso una legge quadro di settore".
Assessore Prato, dopo la discussione di questi giorni è assolutamente inderogabile rispondere a questo impegno.
Ancora: "2) individuare e promuovere con la massima urgenza una giornata speciale da dedicare istituzionalmente al confronto sulle problematiche dell'agricoltura dell'Isola". Anche su questo io mi associo a chi ha già avanzato una richiesta perché la Giunta regionale organizzi una conferenza agraria sarda che individui le linee di indirizzo verso una legge quadro del settore. "3) impegnarsi perché l'agricoltura in Sardegna torni a essere un settore primario per l'economia dell'Isola dedicando impegno e risorse per il rilancio di tutta l'articolazione del mondo rurale; 4) condividere una strategia di lungo termine che restituisca prospettive al comparto dell'agricoltura e della pesca; 5) permettere il rilancio delle zone interne attraverso il connubio tra agricoltura, turismo ed energie rinnovabili".
Presidente e Assessore, questo ordine del giorno è stato sottoscritto dalla vostra maggioranza il 24 febbraio del 2010, esattamente sette mesi fa...
PRESIDENTE. Onorevole Salis, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Stochino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STOCHINO (P.d.L.). Presidente, intervengo per esprimere apprezzamento verso una proposta di legge sicuramente presentata in un periodo difficile della nostra economia e di ristrettezza per il nostro bilancio regionale dovuto ai forti tagli che la Giunta è stata costretta a effettuare a causa delle minori entrate. Però credo che questo disegno di legge sia una prima risposta alle istanze delle associazioni che grazie agli arricchimenti pervenuti dagli emendamenti presentanti dalla Giunta e da tutto il Consiglio credo, alla fine possa offire dei risultati concreti ai nostri allevatori.
Tre sono i punti qualificanti di questa legge. Uno è sicuramente quello del settore energetico, anche se l'opposizione non ha voluto riconoscergli il risalto che meritava. Sono stati inseriti, attraverso la SFIRS dei fondi di garanzia che consentiranno ai nostri allevatori di realizzare impianti che, una volta messi a regime, potranno garantirgli sicuramente un reddito maggiore rispetto a quello del contributo de minimis (7 mila euro).
Un altro punto credo molto qualificante di questa legge è rappresentato dallo sforzo per far sì che i nostri allevatori si riuniscano in forme associate per meglio competere sul mercato. Io credo che anche aver messo in moto un consorzio di garanzia che consenta di investire, di andare a rapportarsi con le banche avendo alle spalle la Regione Sardegna, ponga i nostri allevatori, i nostri agricoltori, in condizioni di poter pensare al futuro con maggiore tranquillità. Come pure credo importante sia stato aver inserito all'interno di questa legge...
PRESIDENTE. Onorevole Stochino, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Felice Contu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CONTU FELICE (U.D.C.). Presidente e colleghi, io desidero prendere la parola per dichiarare ovviamente il mio voto favorevole, ma non posso fare a meno di esternare alcune perplessità. E le voglio esternare per rispetto verso me stesso.
La prima perplessità è questa: noi abbiamo parlato tanto di aumento di fondi da destinare all'articolo 1 bis a favore degli allevatori, dimenticandoci un aspetto essenziale (nessuno l'ha detto in quest'Aula, non l'ho voluto dire prima anche per non turbare il dibattito). Ci siamo dimenticati che gli ostacoli che l'Unione europea pone per i contributi de minimis sono due: uno è rappresentato dal limite dei 7500 euro ad intervento, l'altro è, come dire, il tetto massimo che l'Europa ha assegnato alla Sardegna, che è soltanto di 16 milioni 700 mila euro. E' vero, qualcuno mi dirà, che esiste una piccola riserva che si è tenuta il Governo nazionale, ma per quella piccola riserva non farà domanda soltanto la Regione sarda, ma stanno facendo domanda tutti, e noi non possiamo superare quella cifra.
Infatti, io sono rimasto abbastanza (perché non dirlo?) soddisfatto dal fatto che siamo arrivati a 16 milioni, ma forse abbiamo fatto bene a fermarci lì anche perché poi - io l'ho detto già un'altra volta -considero qualche altro intervento come quello, per esempio, dell'accredito, che è un intervento ugualmente sul de minimis. Ci siamo dimenticati che una volta che abbiamo esaurito il tesoretto per i pastori non rimane più tesoretto alcuno per i contadini, per i coltivatori diretti che a mio giudizio stanno molto peggio dei nostri allevatori.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Userò certamente molto meno del tempo a disposizione, ma intervengo soltanto dopo le dichiarazioni dell'onorevole Contu per evitare di passare come chi ha dormito per due giorni e anche di più. Noi rispetto alla seconda parte, cioè la parte delle quote, abbiamo ricevuto ripetutamente assicurazione dall'assessore Prato che quell'ostacolo era superato, che quella parte era superata; nessuno di noi, infatti, appartiene alla categoria dei cretini e avrebbe discusso e avrebbe lavorato sapendo che c'era questo ostacolo. Abbiamo lavorato in una certa direzione proprio perché c'era questa assicurazione.
Non vorrei che avesse ragione l'onorevole Contu perché se così fosse, Assessore, lei avrebbe una responsabilità davvero grave. Non sorrida, io sono molto serio, perché se così fosse lei avrebbe giocato col Consiglio regionale e questo lei non se lo può permettere nella maniera più assoluta! Io vorrei che lei chiarisse una volta per tutte questo aspetto, che non è di poco conto. Ripeto, attiene non soltanto al merito, ma attiene anche al rapporto e anche, se mi permette, all'etica della responsabilità istituzionale, sempre che lei abbia un'idea di cosa significhi.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 186/A.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Cappai ha votato a favore e che i consiglieri Cuccu e Salis hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Bruno - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Meloni Marco - Salis.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 45
votanti 44
astenuti 1
maggioranza 23
favorevoli 36
contrari 8
(Il Consiglio approva).
Commemorazione dei caduti di Nassiriya
PRESIDENTE. Colleghi, osserviamo un minuto di raccoglimento per ricordare i caduti nella strage di Nassiriya. Sono passati sette anni da quella strage che provocò la morte di 19 militari italiani, tra cui il nostro corregionale di Sant'Antioco Silvio Olla. Per cui proporrei un commosso e deferente omaggio nella memoria dei nostri caduti.
(L'Assemblea e i componenti della Giunta si levano in piedi e osservano un minuto di silenzio in segno di lutto.)
I lavori del Consiglio riprenderanno martedì 16 novembre alle ore 16 e 30.
La seduta è tolta alle ore 19 e 06.