Seduta n.110 del 30/06/2015
CX Seduta
Martedì 30 giugno 2015
Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU
La seduta è aperta alle ore 16 e 16.
FORMA DANIELA, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 19 maggio 2015 (106), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Anna Maria Busia, Daniele Secondo Cocco, Giampietro Comandini e Roberto Deriu hanno chiesto congedo per la seduta del 30 giugno 2015.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
PRESIDENTE. Comunico che in data 18 giugno 2015 è stata presentata, primo firmatario Pittalis, la "Richiesta di istituzione di una commissione d'inchiesta sulla gestione della formazione professionale" ai sensi dell'articolo 125 del Regolamento interno.
Ai sensi del comma 4 dell'articolo 125 del Regolamento entro trenta giorni dalla data di presentazione la richiesta è iscritta all'odg del Consiglio che deve provvedere alla nomina o all'eventuale delega della stessa al Presidente del Consiglio.
Annunzio di presentazione di proposte di legge
PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:
Lotto - Pietro Cocco - Comandini - Tendas - Pier Mario Manca - Moriconi - Unali - Ledda - Daniele Cocco - Arbau - Desini - Usula - Anedda: "Norme in materia di danni all'agricoltura da fauna selvatica. Modifiche alla legge regionale n. 1 del 1977 e alla legge regionale n. 23 del 1998 e interventi per la lotta alla peste suina". (227)
(Pervenuta il 16 giugno 2015 e assegnata alla quinta Commissione.)
Arbau - Azara - Ledda - Perra: "Norme per la tutela, ufficializzazione e promozione della lingua sarda e delle altre varietà linguistiche della Sardegna". (228)
(Pervenuta il 16 giugno 2015 e assegnata alla seconda Commissione.)
Rossella Pinna - Comandini - Cozzolino - Collu - Tendas - Sabatini - Forma: "Disciplina dell'attività di tatuaggio, piercing, trucco permanente o semi-permanente e pratiche correlate". (230)
(Pervenuta il 17 giugno 2015 e assegnata alla sesta Commissione.)
Cossa - Dedoni - Crisponi: "Riordino degli enti locali". (231)
(Pervenuta il 18 giugno 2015 e assegnata alla prima Commissione.)
Dedoni - Cossa - Crisponi: "Norme sulla sicurezza alimentare e sul controllo fitosanitario in Sardegna". (232)
(Pervenuta il 18 giugno 2016 e assegnata alla sesta Commissione.)
Antonio Solinas - Pietro Cocco: "Disposizioni contro l'uso dei diserbanti chimici lungo i margini stradali, le linee ferroviarie e nelle aree di proprietà pubbliche". (233)
(Pervenuta il 22 giugno 2015 e assegnata alla quarta Commissione.)
Pizzuto - Daniele Cocco - Agus - Lai - Pietro Cocco - Busia - Unali - Desini - Usula - Deriu - Paolo Zedda - Arbau - Ledda - Azara - Perra - Comandini - Gavino Manca - Augusto Cherchi - Pier Mario Manca - Anedda - Lotto - Collu - Piscedda - Demontis - Meloni - Antonio Solinas - Rossella Pinna - Sale: "Norme contro le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere e istituzione del Registro regionale delle unioni civili". (234)
(Pervenuta il 25 giugno 2015 e assegnata alla sesta Commissione.)
Pietro Cocco - Alessandra Zedda - Rubiu - Usula - Desini - Fenu - Agus - Carta - Dedoni - Anedda: "Modifica dell'articolo 9 della legge regionale n. 3 del 2009 (Convenzioni rinnovabili con l'Ente concerti Marialisa De Carolis di Sassari)". (235)
(Pervenuta il 25 giugno 2015 e assegnata alla terza Commissione.)
Risposta scritta a interrogazione
PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alla seguente interrogazione:
"Interrogazione Ledda - Arbau - Azara - Perra sull'urgenza di adottare i provvedimenti necessari al fine di garantire il definitivo inquadramento del personale dell'Ente foreste inserito nelle graduatorie relative alle selezioni interne per l'accesso al IV livello impiegati svoltesi nel 2006". (370)
(Risposta scritta in data 26 giugno 2015.)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
FORMA DANIELA, Segretario:
"Interrogazione Tedde - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra, con richiesta di risposta scritta, sulla drastica riduzione delle risorse destinate a finanziare progetti di ricerca e innovazione tecnologica proposti e predisposti dall'università, nell'ambito delle azioni promosse dalla legge regionale 7 agosto 2007, n. 7 (Promozione della ricerca scientifica e dell'innovazione tecnologica in Sardegna)". (424)
"Interrogazione Rubiu, con richiesta di risposta scritta, in merito alla decurtazione dallo stipendio, con prelievo mensile in busta paga, degli emolumenti riguardanti le progressioni economiche dei dipendenti della ASL n. 7". (425)
"Interrogazione Lai - Pizzuto - Cocco Daniele Secondo - Agus, con richiesta di risposta scritta, sull'organizzazione dei servizi sanitari nell'ASL 8 Distretto Sarcidano - Barbagia di Seulo e Trexenta". (426)
"Interrogazione Crisponi, con richiesta di risposta scritta, sulla discontinua erogazione dell'acqua potabile a Oliena da parte della società Abbanoa". (427)
"Interrogazione Unali, con richiesta di risposta scritta, sul trasferimento dell'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale". (428)
"Interrogazione Locci - Tunis, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione del porticciolo turistico di Sant'Antioco di proprietà regionale". (429)
"Interrogazione Sale, con richiesta di risposta scritta, sul divieto di utilizzo per il consumo umano diretto dell'acqua nel comune di Sassari, con particolare riferimento alla rete idrica dei quartieri di Monte Rosello Basso, Sacro Cuore, Centro Storico, Piandanna, Santa Maria di Pisa e Predda Niedda". (430)
"Interrogazione Tatti, con richiesta di risposta scritta, sul mancato utilizzo delle risorse stanziate dalla Linea d'attività 1.1.1.a del POR FESR 2007-2013, Asse I "Società dell'informazione" per il cofinanziamento di progetti per la realizzazione di reti di videosorveglianza per la sicurezza del cittadino e del territorio". (431)
"Interrogazione Tedde - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra, con richiesta di risposta scritta, sulla mancanza delle risorse per la messa in sicurezza e la bonifica della discarica abusiva di rifiuti pericolosi ed inquinanti presso l'area di proprietà dell'Agenzia Laore ubicata in località Arenosu, sul territorio del Comune di Alghero". (432)
"Interrogazione Azara, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di trasferire le tratte da Sassari per l'Argentiera e per Porto Palmas all'ATP Sassari". (433)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.
FORMA DANIELA, Segretario:
"Interpellanza Moriconi - Sabatini sulla paventata chiusura del centro di controllo di Cagliari della società Terna Spa". (131/C-5.)
"Interpellanza Oppi - Rubiu - Pinna Giuseppino - Tatti, sul mancato rispetto delle indicazioni operative alle aziende del Servizio sanitario regionale, prescritte dalle deliberazioni della Giunta regionale n. 28/17 dell'11 luglio 2014 e n. 23/7 del 12 maggio 2015, in materia di personale, proroga delle graduatorie concorsuali e attivazione di procedure di mobilità". (132)
"Interpellanza Forma - Cocco Pietro sull'eccezionale accumulo di posidonia nel litorale della costa nord orientale della Sardegna e sulle ragioni del ritardo con il quale gli uffici regionali competenti hanno trattato la richiesta di autorizzazione allo stoccaggio della posidonia spiaggiata e alla pulizia dell'arenile pervenuta dal Comune di Orosei". (133)
"Interpellanza Pinna Rossella - Cocco Pietro - Forma - Deriu - Comandini - Collu sulle agevolazioni di spesa per il trasporto degli studenti delle scuole di istruzione primaria e secondaria, nel periodo di inizio e termine delle lezioni, in corrispondenza con il calendario scolastico". (134)
"Interpellanza Crisponi - Cossa - Dedoni sulle problematiche relative agli accumuli eccezionali di posidonia sui litorali". (135)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.
FORMA DANIELA, Segretario:
"Mozione Solinas Antonio - Cocco Pietro - Usula - Arbau - Desini - Agus - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Collu - Comandini - Cozzolino - Deriu - Forma - Ledda - Lotto - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Sabatini - Tendas - Unali sul taglio dei trasferimenti statali alle province della Sardegna e sul prelievo forzoso ai danni dell'intero territorio sardo dei tributi spettanti agli enti intermedi quali RCA (Responsabilità civile pagata con le assicurazioni auto) e IPT (Imposta provinciale di trascrizione) per effetto di quanto stabilito dal decreto legge 24 aprile 2014, n. 66 (Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale) e dalla legge 23 dicembre 2014, n. 190 (Legge di stabilità 2015) per gli anni 2015-2016-2017, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (156)
"Mozione Oppi - Rubiu - Pittalis - Cappellacci - Peru - Dedoni - Tatti - Pinna Giuseppino - Tedde - Locci - Truzzu - Fenu - Solinas Christian - Fasolino - Cherchi Oscar - Floris sul mancato finanziamento regionale delle borse di studio ai neolaureati sardi per l'accesso alle scuole di specializzazione medica per l'anno accademico 2014/2015, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (157)
"Mozione Truzzu - Pittalis - Rubiu - Dedoni - Fenu - Carta - Solinas Christian - Floris - Tocco - Zedda Alessandra - Tedde - Fasolino - Locci - Cappellacci - Randazzo - Peru - Cherchi Oscar - Tunis - Oppi - Pinna Giuseppino - Tatti - Orrù - Cossa - Crisponi, sulle ragioni del mancato finanziamento regionale dei contratti di formazione medico-specialistica per l'anno accademico 2014/2015, in aggiunta a quelli finanziati con risorse statali, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (158)
"Mozione Sale - Zedda Paolo Flavio - Usula - Arbau - Ledda - Azara - Perra - Unali - Anedda - Cherchi Augusto - Pizzuto - Lai - Cocco Daniele Secondo - Desini - Busia sulle perdite e sprechi alimentari in Sardegna e sul loro recupero e utilizzo ai fini di implementare politiche di inclusione sociale e sistemi di welfare innovativi, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (159)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il disegno di legge numero 150/A.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha facoltà di parlare il consigliere Eugenio Lai, relatore di maggioranza
LAI EUGENIO (Centro Democratico), relatore di maggioranza. Grazie Presidente, non userò tutti i dieci minuti a disposizione. Con questa proposta di legge che è stata approvata dalla Quarta commissione, presieduta dall'onorevole Solinas, si va a coprire un vulnus normativo che prevedeva un vuoto nella nostra normativa attualmente in vigore, infatti non erano ancora state normate le sanzioni amministrative. La Quarta commissione consiliare permanente ha approvato, nella seduta del 29 aprile 2015, il disegno di legge numero 150/A recante sanzioni amministrative sui servizi di trasporto pubblico regionale e locale, presentato dalla Giunta regionale. Tale proposta di normativa appare come un atto dovuto essendo finalizzata a colmare un evidente lacuna del panorama legislativo regionale. Com'è infatti puntualmente evidenziato nella relazione introduttiva della Giunta regionale proponente, la vigente legislazione regionale in materia di trasporto pubblico locale non prevede alcuna disposizione in materia di disciplina dei comportamenti dei soggetti che utilizzano i mezzi di trasporto. Ciò ha determinato un notevole incremento dei fenomeni di evasione che i gestori dei servizi solo in parte riescono ad arginare. La necessità e l'urgenza dell'approvazione della normativa proposta, solo in apparenza di secondaria rilevanza in quanto va ad incidere direttamente sul bilancio economico di quell'importantissimo settore, rappresentato dal trasporto pubblico locale, trova ulteriore conferma nella circostanza che anche nella XIV legislatura la Giunta regionale in carica ha proposto una normativa in gran parte identica a quella contenuta nel disegno di legge numero 150/A, che non è stato approvato né dalla Commissione né dall'Assemblea consiliare in carica. Per tali considerazioni la Commissione ha integralmente approvato il testo proposto condividendone pienamente le ragioni, le motivazioni e le finalità indicate e ne auspica una rapida approvazione da parte dell'Assemblea consiliare.
PRESIDENTE. E' aperta la discussione generale, non vi sono iscritti a parlare.
Per il esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore tecnico dei trasporti.
DEIANA MASSIMO, Assessore tecnico dei trasporti. Il parere è ovviamente favorevole, avendo la Giunta predisposto il disegno che è stato integralmente accolto dalla Commissione, la necessità di questo intervento legislativo è stata illustrata dal relatore, per cui mi rimetto alla relazione testé svolta. Grazie.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gavino Sale. Ne ha facoltà.
SALE GAVINO (Gruppo Misto). Vorremmo presentare un emendamento orale, anzi scritto, all'articolo 2.
PRESIDENTE. E' stato presentato un emendamento. Sospendiamo un attimo per prendere atto dell'emendamento.
(La seduta, sospesa alle ore 16 e 28, viene ripresa alle ore 16 e 30.)
PRESIDENTE. E' chiusa la discussione generale, metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli.
Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 1.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:
Art. 1
Ambito di applicazione
1. La presente legge si applica agli utenti dei servizi pubblici di trasporto regionale e locale, di cui all'articolo 3, comma 1, lett. a) della legge regionale 7 dicembre 2005, n. 21 (Disciplina e organizzazione del trasporto pubblico locale in Sardegna) che si rendano responsabili di illeciti amministrativi aventi ad oggetto titoli di viaggio.
2. Sono punibili con una sanzione amministrativa di natura pecuniaria esclusivamente gli illeciti previsti dall'articolo 4.)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, metto in votazione l'articolo 1.
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Chiedo la votazione nominale con procedimento elettronico.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Agus e Ledda hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Carta - Cherchi Augusto - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Demontis - Desini - Floris - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Orru' - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Risponde no il consigliere: Cherchi Oscar.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Zedda Alessandra.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 50
votanti 35
astenuti 15
maggioranza 18
favorevoli 34
contrari 1
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 2. All'articolo 2 è stato presentato un emendamento numero 2.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2 e del relativo emendamento:
Art. 2
Disposizioni generali
1. Gli utenti dei servizi di cui all'articolo 1, comma 1, sono tenuti, prima dell'accesso al mezzo pubblico, a munirsi di idoneo e valido titolo di viaggio, sia esso biglietto o abbonamento, a convalidarlo in caso d'uso, e a conservarlo sino a destinazione con l'obbligo di esibirlo al personale di controllo autorizzato. L'inosservanza di tali prescrizioni espone il trasgressore agli illeciti amministrativi previsti dalla presente legge.
2. Incaso di bigliettazione elettronica, l'obbligo di validazione, sia per i biglietti che per gli abbonamenti, è previsto sempre all'inizio di ciascun viaggio e in occasione di ogni trasbordo, in conformità alle apposite prescrizioni del gestore del servizio.
Emendamento aggiuntivo SALE.
Articolo 2
All'art. 2 è aggiunto il seguente comma:
3. L'azienda che offre il servizio pubblico ha l'obbligo di contrattare con chiunque richieda le prestazioni che formano l'oggetto dell'impresa, osservando la parità di trattamento, pertanto si rende obbligatoria la vendita del titolo di viaggio a bordo dei mezzi o, in alternativa, ad ogni fermata, per tutto l'arco di tempo in cui viene offerto il servizio, in modo da permettere all'utente la possibilità di acquisto del titolo di viaggio in qualsiasi momento. (2).)
(La seduta, sospesa alle ore 16 e 33, viene ripresa alle ore 16 e 37.)
PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta, apro la discussione sull'articolo 2 e sull'emendamento che è stato presentato.
Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Eugenio Lai, relatore di maggioranza.
LAI EUGENIO (Centro Democratico), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 2 dell'onorevole Sale c'è l'invito al ritiro.
Per il esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore tecnico dei trasporti.
DEIANA MASSIMO, Assessore tecnico dei trasporti. Parere conforme.
PRESIDENTE. Chiedo al Presidente Sale se intende ritirare l'emendamento numero 2.
SALE GAVINO (Gruppo Misto). Non ho nessuna intenzione di ritirare l'emendamento numero 2 perché ci sono enormi pressioni, soprattutto a Sassari dove siamo impossibilitati ad acquistare il biglietto, in nessun modo e in nessuna forma. E' ovvio che questa legge sta parlando di sanzioni amministrative sui servizi di trasporto pubblico regionale, con questo emendamento volevamo mettere in condizioni l'utenza di poter pagare, a Sassari non si può pagare l'utenza, per cui non ritiro l'emendamento.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 2.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Sale si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Carta - Cherchi Augusto - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Demontis - Desini - Forma - Lai - Ledda - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Orru' - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Risponde no il consigliere: Cherchi Oscar.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Sale - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Zedda Alessandra.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 50
votanti 32
astenuti 18
maggioranza 17
favorevoli 31
contrari 1
(Il Consiglio approva).
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 2.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Manca Gavino - Manca Pier Mario - Sale - Tendas - Usula - Zedda Paolo.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Demontis - Desini - Fasolino - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tedde - Truzzu - Unali.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda - Crisponi - Dedoni - Floris - Tatti.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 49
votanti 43
astenuti 6
maggioranza 22
favorevoli 6
contrari 37
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 3.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:
Art. 3
Procedimento sanzionatorio
1. Per l'accertamento e l'irrogazione delle sanzioni di cui alla presente legge si osservano, in quanto compatibili con quanto previsto dal presente articolo, le disposizioni contenute nel capo I della legge 24 novembre 1981, n. 689 (Modifiche al sistema penale).
2. Competente all'irrogazione delle sanzioni di cui alla presente legge è l'azienda esercente il trasporto pubblico, che provvede all'accertamento e alla contestazione e notificazione delle violazioni tramite personale appositamente incaricato.
3. Il personale di cui al comma 2 riceve, da parte dell'azienda di trasporto, apposita formazione ed è tenuto ad attestare il godimento dei diritti politici e l'assenza di condanna a pena detentiva per delitto non colposo e di non essere stato sottoposto a misure di prevenzione. Con deliberazione della Giunta regionale sono disciplinate le modalità formative e l'acquisizione dell'idoneità a esercitare le funzioni di accertamento e di contestazione delle violazioni in ambito regionale.
4. II personale incaricato dell'accertamento e della contestazione delle violazioni acquisisce la qualifica di agente di polizia amministrativa valida per l'espletamento della funzione nel territorio regionale ed è abilitato, previo superamento di un esame finale di competenza regionale, a effettuare i controlli previsti dall'articolo 13 della legge n. 689 del 1981, compresi quelli necessari per l'identificazione del trasgressore, nonché tutte le altre attività istruttorie previste dal capo I, sezione II della stessa legge.
5. Il personale di cui al comma 2 provvede anche ad accertare e contestare le violazioni in materia di trasporto pubblico per le quali è prevista l'irrogazione di una sanzione amministrativa contenute nel decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 753 (Nuove norme in materia di polizia, sicurezza e regolarità dell'esercizio delle ferrovie e di altri servizi di trasporto) e successive modifiche e integrazioni.
6. L'autorità competente a emettere l'ordinanza di cui all'articolo 18 della legge n. 689 del 1981 è individuata nel rappresentante legale dell'azienda esercente il servizio di trasporto o suo delegato.
7. Al fine di assicurare maggiore sicurezza all'utenza a bordo dei mezzi di trasporto urbani ed extraurbani, i gestori dei servizi di trasporto pubblico possono affidare le attività di prevenzione degli illeciti amministrativi anche a guardie particolari giurate, come previsto dal regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 (Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) e del regio decreto 6 maggio 1940, n. 635 (Approvazione del Regolamento per l'esecuzione del testo unico 18 giugno 1931, n. 773 delle leggi di pubblica sicurezza).)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare metto in votazione l'articolo 3.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 3.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Truzzu si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Carta - Cherchi Augusto - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Demontis - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Orru' - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Risponde no il consigliere: Cherchi Oscar.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Cappellacci - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Zedda Alessandra.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 51
Votanti 33
Astenuti 18
Maggioranza 17
Favorevoli 32
Contrari 1
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 4.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4:
Art. 4
Illeciti e sanzioni
1. Le fattispecie di illecito previste dalla presente legge sono distintamente contemplate nei seguenti commi.
2. Nel caso di mancanza di un valido e idoneo titolo di viaggio, o in assenza di validazione dello stesso all'inizio della tratta di viaggio, al trasgressore si applica una sanzione pecuniaria in misura variabile da un minimo di quaranta a un massimo di centocinquanta volte la tariffa regionale minima prevista per un biglietto ordinario.
3. Esclusivamente nei casi di bigliettazione elettronica, per l'irregolarità del titolo di viaggio per mancanza di convalida all'inizio di ciascuna tratta di viaggio successiva alla prima e in occasione di ogni trasbordo, al trasgressore si applica una sanzione pecuniaria determinata in misura fissa pari a quattro volte il costo del biglietto.
4. Nel caso di utilizzo di titolo di viaggio contraffatto o alterato, la sanzione pecuniaria è determinata in misura variabile da un minimo di centocinquanta a un massimo di quattrocento volte la tariffa regionale minima prevista per un biglietto ordinario.
5. Nel caso di irregolarità dell'abbonamento per mancanza temporanea del titolo o per mancanza del necessario documento di legittimazione, al trasgressore si applica una sanzione in misura fissa pari a sei euro, a condizione che il trasgressore, entro i cinque giorni successivi all'accertamento provi il suo diritto di trasporto. In caso contrario, il trasgressore è considerato privo del titolo di viaggio per cui si applica la sanzione prevista al secondo comma.
6. Per le violazioni di cui ai commi 2 e 4, il trasgressore è, comunque, obbligato al pagamento della tariffa evasa che, per i servizi urbani, è di importo pari alla tariffa applicabile alla tratta ove ha luogo l'accertamento mentre, nei servizi extraurbani, l'importo è pari alla tariffa applicabile al percorso dal capolinea di partenza al luogo di accertamento o, eventualmente, sino alla destinazione dichiarata dall'utente che ha diritto di proseguire il viaggio intrapreso, sino alla destinazione che dichiara di voler raggiungere. Se il trasgressore prosegue oltre la destinazione dichiarata, l'agente accertatore procede a una nuova contestazione autonoma dalla precedente per il percorso eccedente.
7. Nel caso di concorso di illeciti a opera del medesimo soggetto, si applica la sanzione prevista per l'illecito più grave aumentata sino a un terzo, come previsto dall'articolo 8 della legge n. 689 del 1981, fatto salvo quanto previsto in tema di specialità dall'articolo 9 della medesima legge.
8. Nel caso di reiterazione di illeciti si applica la sanzione calcolata nella misura massima, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 8 bis della legge n. 689 del 1981.
9. Per gli illeciti a cui è correlata una sanzione variabile da un minimo a un massimo, la misura concreta della sanzione è determinata dall'agente accertatore in relazione ai criteri previsti dall'articolo 11 della legge n. 689 del 1981.
10. Per le infrazioni di cui all'articolo 29 del decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 753 (Nuove norme in materia di polizia, sicurezza e regolarità dell'esercizio delle ferrovie e di altri servizi di trasporto) che abbiano determinato danni ad attrezzature o beni aziendali strumentali al trasporto pubblico, si applica, inoltre, la sanzione accessoria da un minimo di 100 euro a un massimo di 400 euro, oltre al risarcimento del danno in sede civile.)
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Ben venga questa norma, questa legge, sicuramente la piaga della evasione tariffaria va a impoverire un sistema che non ha necessità di ulteriori elementi di impoverimento, quindi ben venga. Però credo che probabilmente dovremo prestare un po' più di attenzione a questo articolo 4, perché per esempio al comma 4 si parla di contraffazione e di alterazione del titolo di viaggio e qui sfociamo in un ambito che non è più quello amministrativo, ma è un ambito penale, contraffazione e alterazione ovviamente comporta la consumazione del reato di truffa. Quindi io qui avrei ha aggiunto "fatta salva la rilevanza penale". Perché chi va a contraffare un biglietto o ad alterarlo deve sapere, quando legge questa norma, che c'è un reato e non c'è soltanto un illecito amministrativo. Un'altra questioncina che probabilmente è stata vista con un'attenzione non sufficiente: comma 7, Assessore, "Nel caso di concorso di illeciti a opera del medesimo soggetto, si applica la sanzione prevista per l'illecito più grave aumentata sino a un terzo, come previsto dall'articolo 8…". Questo è un refuso, aumentata fino al triplo. La legge numero 689 del 1981 parla di triplo non di terzo. Quindi c'è da correggere questo refuso. Poi vedo che nell'articolo 8 c'è un difetto di coordinamento col comma 7 dell'articolo 8 bis. Queste cose probabilmente è necessario vederle meglio. Il problema è sempre il solito: che quando si utilizza la fretta i gattini vengono ciechi. In questo caso abbiamo qualche comma che equivale a un gattino cieco. Quindi credo che sia opportuno che l'Assessore veda meglio questa norma per inserire quelle parti che mancano con le parti che sono state inserite in modo improprio. Perché diversamente questo Consiglio regionale, se dovesse esitare questa legge così strutturata, correrebbe il rischio di fare qualche figura poco edificante. Fermo restando che la legge è necessaria.
PRESIDENTE. Chiedo se possono essere intesi come emendamenti orali al comma 4 "fatta salva la rilevanza penale" e al comma 7, al posto di "aumentata di un terzo", una modifica "aumentata sino a tre volte"? Facciamo quindi una verifica. Comunque c'è una proposta di emendamento orale di questo tipo.
Chiedo al Consiglio se ci sono osservazioni sull'acquisizione dei due emendamenti orali proposti. Si danno per acquisiti i due emendamenti orali proposti dall'onorevole Tedde.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dei trasporti.
DEIANA MASSIMO, Assessore tecnico dei trasporti. La Giunta è d'accordo sulla modifica del refuso dal terzo al triplo, ed è d'accordo anche sulla pleonastica, perché ovviamente la sussistenza di un illecito penale esiste anche al di là del fatto che venga citato in un provvedimento sulle sanzioni amministrative, ma è totalmente neutrale. Mentre invece per quanto riguarda la presunta incompatibilità tra il comma 7 e il comma 8, si tratta di due ipotesi diverse, nel comma 7 si parla di concorso di illeciti, nel comma 8 si parla di reiterazione di illeciti. Quindi si parla di due ipotesi diverse. In un caso si parla di più illeciti commessi contemporaneamente, nel secondo caso invece il medesimo illecito è reiterato nel tempo.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 4, con le modifiche acquisite.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Crisponi si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Carta - Cherchi Augusto - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Demontis - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tendas - Truzzu - Unali - Zedda Paolo.
Rispondono no i consiglieri: Cherchi Oscar - Floris - Usula.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Cappellacci - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Locci - Peru - Pittalis - Randazzo - Tatti - Tedde - Tocco - Zedda Alessandra.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 51
votanti 38
astenuti 13
maggioranza 20
favorevoli 35
contrari 3
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 5.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 5:
Articolo 5
Pagamento in misura minima
e pagamento in misura ridotta
1. Il trasgressore che dichiara di voler pagare all'atto dell'accertamento della violazione ha diritto al pagamento, nelle mani dell'agente accertatore della sanzione, nella misura minima. Tale diritto permane per i cinque giorni successivi secondo le modalità stabilite dall'azienda di trasporto e con esclusione delle spese di notificazione.
2. Se il pagamento non è stato effettuato nella misura minima, è sempre ammesso, entro sessanta giorni dalla contestazione della violazione, ovvero dalla notificazione del processo verbale, il pagamento della sanzione in misura ridotta. La sanzione in misura ridotta è pari a un terzo del massimo della sanzione prevista, ovvero al doppio del minimo se più favorevole, fatto salvo il rimborso delle spese di notifica. ).
Votazione nominale
PRESIDENTE. Poiché nessun iscritto a parlare, indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 5.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Locci, Tedde e Zedda Alessandra si sono astenuti.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Carta - Cherchi Augusto - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Demontis - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Orru' - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Risponde no il consigliere: Cherchi Oscar.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Cappellacci - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Zedda Alessandra.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 51
votanti 33
astenuti 18
maggioranza 17
favorevoli 32
contrari 1
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 6. All'articolo 6 è stato presentato l'emendamento aggiuntivo numero 1.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 6 e del relativo emendamento:
Articolo 6
Destinazione dei proventi delle sanzioni
1. I proventi delle sanzioni previste dalla presente legge sono trattenuti dalle aziende di trasporto pubblico che provvedono alla rilevazione dell'illecito e sono soggetti a iscrizione nei relativi bilanci di esercizio come proventi da traffico, con obbligo di rendicontazione separata rispetto ai proventi ordinari.
2. Le aziende di trasporto sono vincolate a destinare i proventi al potenziamento delle proprie strutture di controllo, al miglioramento degli standard di sicurezza a bordo dei mezzi di trasporto e di informazione all'utenza, all'adozione di misure di sostegno in favore dei diversamente abili, all'adeguamento degli strumenti di comunicazione, di assistenza a terra dell'utenza, di dissuasione dell'evasione tariffaria, nonché al potenziamento del parco rotabili. Con deliberazione della Giunta regionale sono disciplinate le modalità, le condizioni di utilizzo dei proventi delle sanzioni e l'obbligo di rendicontazione delle risorse.
3. Nell'ipotesi di bigliettazione integrata, il gettito derivante dalla tariffa evasa è ripartito tra i vettori secondo le specifiche previste dagli accordi in materia di integrazione tariffaria.
Emendamento aggiuntivo Truzzu - Carta.
Articolo 6
ART. 6 Destinazione dei proventi delle sanzioni comma 2
Al comma 2, prima delle parole "nonché al potenziamento del parco rotabili" sono aggiunte le parole "alla promozione della mobilità familiare, alla diffusione dei documenti di trasporto impersonali". (1).)
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Paolo Truzzu. Ne ha facoltà.
TRUZZU PAOLO (Sardegna). Solo per illustrare brevemente l'emendamento, che propone di utilizzare parte dei proventi derivanti dalle sanzioni amministrative anche per favorire la mobilità familiare e la diffusione dei documenti di trasporto impersonale. Si tratta tra l'altro di una norma che avevamo previsto anche nella finanziaria, quindi, essendoci discussione questa legge, ho pensato che si potesse utilizzare queste risorse per consentire ad esempio ai Comuni, come trasporto pubblico locale, di avviare progetti sperimentali in questa direzione, visto che in numerose amministrazioni del Nord Italia e già diffusa, e considerato anche che in alcune amministrazione locale, in particolare mi riferisco al comune di Cagliari, nei giorni scorsi ci sono state delle proposte da parte di alcuni consiglieri, tra l'altro del centrosinistra, che tendevano appunto a promuovere iniziative che avessero l'obiettivo di favorire la mobilità familiare e il documento di trasporto impersonale.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Eugenio Lai, relatore.
LAI EUGENIO (Centro Democratico), relatore. Il parere è positivo.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sull'emendamento ha facoltà di parlare l'Assessore dei trasporti.
DEIANA MASSIMO, Assessore tecnico dei trasporti. Il parere della Giunta è positivo.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 6.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Carta - Cherchi Augusto - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Crisponi - Demontis - Desini - Forma - Lai - Ledda - Locci - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Orru' - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Rispondono no i consiglieri: Cherchi Oscar - Floris.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Cappellacci - Dedoni - Fasolino - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Sale - Tatti - Tedde - Tocco - Zedda Alessandra.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 49
votanti 34
astenuti 15
maggioranza 18
favorevoli 32
contrari 2
(Il Consiglio approva).
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento aggiuntivo numero 1.
(Segue la votazione)
Prendo atto che la consigliera Zedda Alessandra ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Desini - Fasolino - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Floris - Oppi - Pinna Giuseppino - Rubiu - Sale.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 51
votanti 45
astenuti 6
maggioranza 23
favorevoli 45
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 7.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 7:
Articolo 7
Norma finanziaria
1. Dall'attuazione delle disposizioni della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.).
Votazione nominale
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 7.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Tocco si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Carta - Cherchi Augusto - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Demontis - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Orru' - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Risponde no il consigliere: Cherchi Oscar.
Si sono astenuti: Il Presidente Ganau - Cappellacci - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Sale - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Zedda Alessandra.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 51
votanti 32
astenuti 19
maggioranza 17
favorevoli 31
contrari 1
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 7 bis.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 7 bis:
Articolo 7 bis
Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).
Votazione nominale
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 7 bis.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Locci si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Carta - Cherchi Augusto - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Demontis - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Orru' - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tendas - Truzzu - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Rispondono no i consiglieri: Cherchi Oscar - Randazzo.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Cappellacci - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Sale - Tatti - Tedde - Tocco - Zedda Alessandra.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 51
votanti 34
astenuti 17
maggioranza 18
favorevoli 32
contrari 2
(Il Consiglio approva).
Passiamo alla votazione finale del testo del disegno di legge.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del testo del disegno di legge n. 150.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Truzzu si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Carta - Cherchi Augusto - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Demontis - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Orru' - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Risponde no il consigliere: Cherchi Oscar.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Cappellacci - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Sale - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Zedda Alessandra.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 51
votanti 32
astenuti 19
maggioranza 17
favorevoli 31
contrari 1
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca ora la discussione della proposta di legge numero 235.
È iscritto a parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). È questo un altro di quei provvedimenti che arriva in aula per il senso di responsabilità dei Capigruppo di opposizione, che a volte viene anche mal interpretato. Senso di responsabilità che è finalizzato soltanto ad esitare provvedimenti che vadano nella direzione di creare sviluppo, occupazione o comunque sciogliere i nodi di quest'Isola o sciogliere e risolvere i problemi della nostra comunità regionale. Io credo comunque che al di là di queste considerazioni, di queste premesse bisognerà chiamare ogni cosa con il suo nome. E questo effetto distorsivo di cui si parla nella relazione credo che bisognerebbe chiamarlo errore; è un errore allora chiamiamo le cose con il loro nome, c'è un errore evidente nella legge che noi stiamo andando a modificare, credo che sia più onesto definirlo errore, non è un effetto distorsivo. Anche perché quando parliamo di effetto distorsivo siamo costretti a ricordare l'effetto distorsivo dell'articolo 30 comma 1 della legge sull'edilizia, la legge numero 8, che prevede incrementi volumetrici nelle zone F però senza specificare quali sono gli incrementi volumetrici. Ecco l'effetto distorsivo quale è, ecco l'errore qual è però bisogna chiamare le cose con il loro nome errore. Un errore che oggi siamo costretti a correggere e credo che questo richiami alla mente ciò che più volte abbiamo detto cioè il problema relativo alla qualità della tecnica normativa di quest'Aula è un problema che ci dobbiamo porre una volta per tutte, ci sono delle proposte di Giunta che arrivano in Commissione, vengono stravolte in Commissione, arrivano in aula, l'Aula le stravolge, la Giunta propone degli emendamenti per reintrodurre il disegno di legge originario e l'Aula li approva, insomma un po' di confusione che non va a favore della qualità normativa.
Signor Presidente, questo è comunque un problema, un problema che deve essere considerato in modo molto attento così come deve essere considerato in modo molto attento il problema relativo ad eventuali emendamenti che sono del tutti intrusi. Un emendamento intruso non credo che possa trovare spazio all'interno di questo provvedimento così come non deve trovare spazio all'interno di alcun provvedimento, perché diversamente se si dovessero stabilire delle regole che rivoluzionano la presentazione degli emendamenti e l'attività legislativa di quest'Aula si creerebbe qualche problema. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Salvatore Demontis. Ne ha facoltà.
DEMONTIS SALVATORE (PD). Grazie Presidente, consigliere Tedde certo che c'è stato un errore, chiamiamolo effetto distorsivo ma è evidentemente un errore. Siccome sono io il primo firmatario di quell'emendamento ammetto l'errore, ma era secondo me già esplicito che si trattasse di un errore, l'errore era evidentemente in buona fede e si trattava di consentire un finanziamento dell'ente concerti in questo caso non sull'articolo 56, non all'interno o comunque attingendo i finanziamenti alle altre associazioni a disposizione di tutte le associazione ma invece su un'altra legge la legge numero 18 del 2006. Quindi l'obiettivo era quello di dare all'ente concerti di Sassari lo stesso riconoscimento dell'ente concerti cagliaritano e finanziarlo così su una legge a se stante. Poi l'emendamento è frutto di due emendamenti presentati separatamente e tutto questo ha portato, come lei ha detto, ad un errore. Siccome siamo qui per ammetterli anche per correggerli non sono invece d'accordo sull'errore da lei ricordato, anzi che lei considera un errore, relativamente alla questione delle zone F. Su quello ci ritorneremo. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie non ho altri interventi nella discussione generale. Chiedo il parere della Commissione prima sull'emendamento… È un 102 quindi il parere solo della Giunta. C'è un emendamento della Giunta sull'emendamento aggiuntivo? Non c'è intervento della Giunta bene.
Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (PD). Grazie Presidente, per illustrare l'emendamento. L'emendamento riepiloga un po' quello che è successo sui centri di unici di committenza. La legge finanziaria… Stiamo parlando dell'emendamento numero 1, Presidente?
PRESIDENTE. Siamo in attesa del parere della Giunta, non siamo in discussione. Siamo ancora in discussione generale. Dichiaro chiusa la discussione generale.
SOLINAS ANTONIO (PD). Chiedo scusa.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del passaggio all'esame degli articoli.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Fasolino e Manca Gavino hanno votato a favore e che il consigliere Rubiu si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Carta - Cherchi Augusto - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Demontis - Desini - Fasolino - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Risponde no il consigliere: Cherchi Oscar.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Cappellacci - Crisponi - Dedoni - Floris - Locci - Oppi - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tedde - Tocco - Truzzu - Zedda Alessandra.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 51
votanti 37
astenuti 14
maggioranza 19
favorevoli 36
contrari 1
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 1. All'articolo 1 è stato presentato l'emendamento numero 1.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo e del relativo emendamento:
Art. 1
Modifica dell'articolo 9 della legge regionale n. 3 del 2009
1. Nell'ultimo periodo del comma 11 dell'articolo 9 della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale), così come sostituito dal comma 13 dell'articolo 33 della legge regionale 9 marzo 2015, n. 5 (legge finanziaria 2015), le parole: "il cui valore non può essere inferiore al 70 per cento dei costi dichiarati nel bilancio dell'ente nell'esercizio precedente l'anno di erogazione del contributo" sono sostituite dalle seguenti: "il cui ammontare non può essere inferiore al 70 per cento dei costi dichiarati nel bilancio dell'ente nell'esercizio precedente l'anno di erogazione del contributo ma comunque e in ogni caso non superiore a euro 700.000 annui."
Emendamento aggiuntivo Antonio Solinas - Pietro Cocco - Daniele Cocco - Desini - Arbau - Usula - Anedda.
Articolo 1
Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:
"Art. 1 bis
Modifiche alla legge regionale n. 5 del 2015
1. Il termine di cui all'articolo 5, comma 18, della legge regionale 9 marzo 2015, n 5 (legge finanziaria 2015), è spostato al 31 dicembre 2015.". (1).)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Il collega Tedde ha posto un problema pregiudiziale di ammissibilità, vorremmo sentire gli Uffici e lei, Presidente, su questo emendamento. Perché se ci sono problemi di questa natura forse è il caso di sospendere e di fare le valutazioni, se è il caso. Perché così com'è mi pare che a norma del Regolamento questo emendamento non possa trovare assolutamente ingresso.
PRESIDENTE. Sospendo la seduta e convoco la Conferenza dei Capigruppo.
(La seduta, sospesa alle ore 17 e 07, viene ripresa alle ore 17 e 17.)
PRESIDENTE. Possiamo riprendere la seduta. Vi informo che sull'emendamento presentato, l'emendamento aggiuntivo numero 1, la Conferenza dei Capigruppo propone all'Aula una modifica con un emendamento orale, che modifica in questa maniera. Il testo diceva: "Il termine di cui all'articolo 5 comma 18 della legge regionale 9 marzo 2015 numero 5, legge finanziaria, è spostato al 31 dicembre 2015". L'emendamento orale prevede che è differito al termine previsto dalla legge di stabilità nazionale. Chiedo all'Aula se ci sono osservazioni su questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (PD). Nessuna opposizione alla modifica proposta dalla Conferenza dei Capigruppo, sapendo che la data prevista dalla legge di stabilità nazionale è il 1° di settembre, e quindi stiamo parlando dei mesi di luglio e agosto per mettersi in regola su queste procedure.
PRESIDENTE. Grazie, quindi è acquisito l'emendamento orale. Lascio aperta la discussione quindi all'articolo 1 dell'emendamento aggiuntivo numero 1.
Poiché nessuno è iscritto a parlare, metto in votazione l'articolo 1.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo numero 1.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Fasolino, Tocco e Zedda Alessandra si sono astenuti.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Carta - Cherchi Augusto - Cocco Pietro - Collu - Demontis - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Rubiu - Ruggeri - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Rispondono no i consiglieri: Cherchi Oscar - Locci.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Peru - Pittalis - Randazzo - Tatti - Tedde - Tocco - Zedda Alessandra.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 47
votanti 34
astenuti 13
maggioranza 18
favorevoli 32
contrari 2
(Il Consiglio approva).
L'onorevole Zedda era da aggiungere, astenuta.
Metto in votazione l'emendamento numero 1 con le modifiche apportate.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 1.
(Segue la votazione)
Prende atto che il consigliere Usula ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Carta - Cherchi Augusto - Cocco Pietro - Collu - Demontis - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Rubiu - Ruggeri - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tendas - Truzzu - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Risponde no il consigliere: Cherchi Oscar.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Peru - Pittalis - Randazzo - Tatti - Tedde - Tocco - Zedda Alessandra.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 48
votanti 34
astenuti 14
maggioranza 18
favorevoli 33
contrari 1
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'articolo 2.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Azara e Sale hanno votato a favore e che il consigliere Ganau si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Carta - Cherchi Augusto - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Demontis - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Rubiu - Ruggeri - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Risponde no il consigliere: Cherchi Oscar.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Pittalis - Randazzo - Tedde - Tocco - Truzzu - Zedda Alessandra.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 48
votanti 36
astenuti 12
maggioranza 19
favorevoli 35
contrari 1
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione il testo finale della legge.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del testo della proposta di legge numero 235.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Tatti si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Carta - Cherchi Augusto - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Demontis - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Rubiu - Ruggeri - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tendas - Truzzu - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Risponde no il consigliere: Cherchi Oscar.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Cappellacci - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Pittalis - Randazzo - Tatti - Tedde - Tocco - Zedda Alessandra.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 51
votanti 38
astenuti 13
maggioranza 20
favorevoli 37
contrari 1
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione congiunta delle mozioni numero 157, 158 e dell'interpellanza numero 130.
(Si riporta di seguito il testo delle mozioni e dell'interpellanza:
Mozione Oppi - Rubiu - Pittalis - Cappellacci - Peru - Dedoni - Tatti - Pinna Giuseppino - Tedde - Locci - Truzzu - Fenu - Solinas Christian - Fasolino - Cherchi Oscar - Floris sul mancato finanziamento regionale delle borse di studio ai neolaureati sardi per l'accesso alle scuole di specializzazione medica per l'anno accademico 2014/2015, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- la legge regionale 31 marzo 1992, n. 5, ha istituito per la prima volta il contributo alle università della Sardegna per il finanziamento di borse di studio per la frequenza delle scuole di specializzazione delle facoltà di medicina e chirurgia;
- dal 1992 ad oggi la Regione non ha mai fatto mancare il finanziamento di borse di studio per la frequenza delle scuole di specializzazione delle facoltà di medicina e chirurgia di Cagliari e Sassari;
- il decreto ministeriale n. 307 del 2015 ha fissato il termine del 25 maggio 2015 per la comunicazione, da parte delle regioni, dei contratti aggiuntivi finanziati con risorse regionali per l'anno accademico 2014/2015 per l'attivazione di contratti di formazione medico specialistica;
CONSTATATO che:
- entro tale scadenza la Regione non ha comunicato al MIUR il numero di contratti aggiuntivi in deroga finanziati con risorse regionali, facendo di tutto per far scadere i termini;
- si è arrivati a ciò per esplicita volontà politica della Giunta regionale;
PRESO ATTO che con decreto ministeriale 26 maggio 2015, n. 315, il MIUR ha indicato i posti disponibili per l'anno accademico 2014/2015 per ciascuna scuola di specializzazione, prevedendo per la Sardegna 194 posti coperti con contratti di formazione medica specialistica finanziati con risorse statali e nessuna assegnazione di posti coperti con contratti finanziati dalla Regione;
CONSIDERATO che, stando ai dati forniti dal Segretariato italiano Giovani Medici, i contratti di formazione finanziati con risorse statali destinati alle scuole con sede in Sardegna sono insufficienti a garantire la frequenza ai circa 250/300 neolaureati abilitati in Sardegna;
RILEVATO che:
- durante la discussione della legge finanziaria in Commissione è stata rilevata anche la carenza di risorse per il finanziamento alle Università di Cagliari e Sassari delle borse di studio per la frequenza delle scuole di specializzazione destinate a medici e ai laureati appartenenti alle categorie dei biologi, chimici, farmacisti, fisici, odontoiatri e psicologi, e che lo stesso Assessore al bilancio ha corretto lo stanziamento, imputando l'insufficiente stanziamento ad un mero errore degli uffici competenti;
- con la legge regionale 7 maggio 2015, n 9, in merito alla ripartizione dei contratti di formazione medico specialistica finanziati con fondi regionali, si è abbassato da sei a cinque anni il limite minimo di residenza in Sardegna per l'accesso a tali contratti, quindi svantaggiando ulteriormente i medici sardi,
impegna il Presidente della Regione e l'Assessore
regionale dell'igiene e sanità
e dell'assistenza sociale
1) a stanziare ulteriori risorse per garantire un numero adeguato di borse di studio per consentire ai neolaureati sardi l'accesso alle scuole di specializzazione medica per l'anno 2015;
2) a intraprendere adeguati contatti con il MIUR affinché vengano incluse le borse di studio aggiuntive della Sardegna, rettificando così l'allegato del decreto ministeriale n. 315 del 2015 che dispone i finanziamenti regionali ammessi a tal fine. (157)
Mozione Truzzu - Pittalis - Rubiu - Dedoni - Fenu - Carta - Solinas Christian - Floris - Tocco - Zedda Alessandra - Tedde - Fasolino - Locci - Cappellacci - Randazzo - Peru - Cherchi Oscar - Tunis - Oppi - Pinna Giuseppino - Tatti - Orrù - Cossa - Crisponi, sulle ragioni del mancato finanziamento regionale dei contratti di formazione medico-specialistica per l'anno accademico 2014/2015, in aggiunta a quelli finanziati con risorse statali, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- in seguito alla pubblicazione, in data 26 maggio 2015, da parte del MIUR, del bando per l'ammissione dei medici alle scuole di specializzazione di area sanitaria per l'anno accademico 2014/2015, si è appreso che, per la prima volta, la Regione non ha finanziato, con risorse proprie, i contratti di formazione medico-specialistica per la frequenza delle scuole di specializzazione;
- negli ultimi tre anni, la Regione ha sempre finanziato con risorse proprie oltre 100 borse di studio per l'accesso alle scuole di specializzazione delle Facoltà di Medicina e chirurgia degli atenei di Cagliari e Sassari;
- da un comunicato stampa della Regione, pubblicato sul proprio sito web istituzionale, in data 29 maggio 2015, il Vice Presidente della Regione, nonché Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, Raffaele Paci, dichiarava testualmente che "il problema delle risorse aggiuntive per le nuove borse agli specializzandi è emerso dopo l'approvazione della manovra finanziaria" e che è stato individuato un milione di euro grazie a una collaborazione con l'Università di Cagliari, grazie al quale "la Regione garantisce anche per quest'anno le borse riservate agli specializzandi sardi in Medicina";
- il problema, in realtà, era già emerso in Commissione bilancio durante l'esame della legge finanziaria 2015, grazie agli emendamenti dei gruppi di opposizione, che evidenziavano la carenza di risorse per l'anno in corso;
- durante la discussione in Commissione, l'Assessore Paci dichiarava che i fondi previsti, pari a 6.900.000 euro, erano più che sufficienti e che in realtà era necessaria una semplice integrazione di 47.000 euro;
- davanti a tale granitica certezza, i gruppi di opposizione ritiravano l'emendamento in oggetto, convinti delle bontà e sincerità delle dichiarazioni dell'Assessore Paci;
CONSIDERATO che:
- il MIUR, facendo sue le richieste delle varie associazioni e ordini di categoria, ha aumentato, per l'anno accademico 2014/2015, la dotazione e i posti a concorso nazionali di circa 1000 unità, numero che di certo non soddisfa il reale fabbisogno nazionale;
- nel corso degli ultimi tre anni, la Regione ha rispettivamente finanziato 104, 137 e 102 borse di studio regionali, per una cifra annua oscillante tra i due milioni e mezzo e i tre milioni di euro circa;
- sempre più medici neo laureati, non potendo accedere alle varie scuole di specializzazione, sono costretti a cercare opportunità di lavoro all'estero, come rivelato da un'inchiesta del quotidiano "La Repubblica" il 22 gennaio 2015;
- nonostante un fabbisogno di 300 posti, come evidenziato dal MIUR, la Sardegna sarà destinataria di 192 borse, con un saldo negativo di 108 candidati medici specializzandi, che non avranno altra strada, se non quella di cercare lavoro all'estero;
- le 192 borse nazionali non sono tutte certe, visto che dei 6.000 posti messi a concorso, data l'attuale situazione economica, solo 5.000 sono finanziariamente coperti;
VALUTATO che:
- a oggi, il MIUR non ha autorizzato l'utilizzo del citato milione di euro, né delle risorse derivanti dalle economie di spesa degli anni precedenti e, pertanto, il numero delle borse di studio per gli specializzandi finanziato con risorse proprie della Regione è al momento pari a zero;
- il milione di euro, frutto dell'accordo Università-Assessore Paci, pare verrà destinato prevalentemente ad attività di formazione per migliorare le performance degli studenti sardi in occasione del prossimo concorso nazionale del luglio 2015, come dichiarato dal Magnifico Rettore, Prof.ssa Del Zompo, in una recente assemblea degli studenti;
DATO ATTO che:
- ai primi di maggio è stata approvata dal Consiglio regionale, con procedura d'urgenza, visto l'imminente bando del ministero, una legge che avrebbe consentito ai soli residenti in Sardegna da almeno 5 anni e ai laureati in Sardegna la partecipazione alle borse di studio regionali per le specializzazioni mediche;
- tale legge è di fatto inapplicabile, visto e considerato che non sono state bandite borse regionali e, pertanto, non sono chiari i motivi della procedura d'urgenza;
- da alcuni organi di informazione si è appreso che, nonostante quanto affermato dall'Assessore Paci, l'esigua o nulla dotazione finanziaria per le borse di studio 2015 fosse a lui nota già dal novembre 2014 e ribadita a gennaio 2015, grazie a due distinte note dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, dott. Luigi Arru, l'ultima delle quali specificava che la dotazione di 6.900.000 euro non avrebbe consentito il finanziamento delle borse di studio per gli specializzandi da parte della Regione per l'anno accademico 2014/2015,
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
1) ad attivarsi con il MIUR per garantire, per l'anno accademico 2014/2015, un numero di borse regionali pari a quelle degli anni precedenti o, in alternativa, garantire per l'anno accademico 2015/2016 le risorse necessarie a finanziare un numero di contratti regionali di formazione medico-specialistica pari al massimo consentito dalle capacità formative delle scuole di specializzazione sarde, in modo tale da recuperare parzialmente la mancata programmazione di borse regionali per l'anno accademico 2014/2015;
2) a riferire con la massima urgenza sull'argomento al Consiglio regionale;
impegna, inoltre, il Consiglio regionale
a censurare il comportamento dell'Assessore regionale della programmazione, bilancio e credito e assetto del territorio che, benché fosse edotto della situazione, come dimostrano le due note a lui inviate dall'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, ha più volte sostenuto di non essere informato e ha scaricato la responsabilità del mancato finanziamento dei contratti di formazione medico-specialistica sul Consiglio regionale. (158)
Interpellanza Desini - Busia sulle ragioni del mancato finanziamento regionale di contratti di formazione medico specialistica per l'anno accademico 2014/2015, in aggiunta a quelli finanziati con risorse statali e sulle azioni attivate in merito.
I sottoscritti,
PREMESSO che:
- a norma dell'articolo 35 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368 (Attuazione della direttiva 93/16/CEE in materia di libera circolazione dei medici e di reciproco riconoscimento dei loro diplomi, certificati ed altri titoli e delle direttive 97/50/CE, 98/21/CE, 98/63/CE e 99/46/CE che modificano la direttiva 93/16/CEE), "le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, tenuto conto delle relative esigenze sanitarie e sulla base di una approfondita analisi della situazione occupazionale, individuano il fabbisogno dei medici specialisti da formare, comunicandolo al Ministero della sanità e dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica" e, sulla base del fabbisogno indicato, "il Ministro della sanità, di concerto con il Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica e con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, sentita la conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, determina il numero globale degli specialisti da formare annualmente, per ciascuna tipologia di specializzazione";
- il secondo comma della predetta disposizione stabilisce che il Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica, acquisito il parere del Ministro della sanità, determina il numero dei posti da assegnare a ciascuna scuola di specializzazione accreditata, tenuto conto della capacità ricettiva e del volume assistenziale delle strutture sanitarie inserite nella rete formativa della scuola stessa;
- il decreto interministeriale 4 febbraio 2015, n. 68 ha disposto il riordino delle scuole di specializzazione di area sanitaria;
- sulla base del fabbisogno individuato dalla Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano, ex articolo 35, comma 1, del decreto legislativo n. 368 del 1999, con decreto del 20 maggio 2015, il Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca e con il Ministro dell'economia e delle finanze, ha determinato in 6000 il numero globale degli specialisti da formare annualmente per l'anno accademico 2014/2015; il decreto ministeriale stabiliva che dei 6000 contratti di formazione specialistica complessivamente previsti, 5000 fossero coperti dalle risorse a legislazione vigente e 1000 fossero subordinati all'effettiva disponibilità delle risorse conseguenti all'approvazione del disegno di legge di assestamento del bilancio dello Stato per l'esercizio 2015, in quanto da coprire mediante riduzione dei capitoli di spesa dello stato di previsione del MIUR;
- con il decreto ministeriale 21 maggio 2015, n. 307, il MIUR ha proceduto alla ripartizione tra le diverse scuole di specializzazione istituite presso i singoli atenei dei richiamati 6000 contratti di formazione specialistica finanziati con risorse statali per l'anno accademico 2014/2015;
- con il medesimo decreto n. 307 del 2015, dato che l'articolo 5, comma 4, del decreto ministeriale 20 aprile 2015, n. 48 (Regolamento concernente le modalità per l'ammissione dei medici alle scuole di specializzazione in medicina, ai sensi dell'articolo 36, comma 1, del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368) prevede che le università possano attivare, in aggiunta ai contratti di formazione specialistica finanziati con risorse statali, ulteriori contratti con risorse derivanti da donazioni o da finanziamenti di enti pubblici o privati, purché i finanziamenti siano comunicati al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca prima della pubblicazione del bando per il relativo anno accademico, il Ministero ha ritenuto di far conoscere preventivamente alle Regioni le scuole di specializzazione che saranno effettivamente attivate dal MIUR e la ripartizione dei contratti nazionali, per poter garantire l'attribuzione di quelli aggiuntivi regionali nel proprio territorio in modo coerente, rispetto alle singole programmazioni dei fabbisogni;
- sempre il decreto ministeriale n. 307 del 2015 ha fissato alle Regioni il termine del 25 maggio 2015 per la comunicazione dei contratti aggiuntivi finanziati con risorse regionali, al fine di consentire alle stesse di porre in essere tutti gli adempimenti necessari affinché gli organi interessati potessero deliberare i contratti aggiuntivi tesi a soddisfare le rispettive specifiche esigenze in tempo utile per l'emanazione del bando di concorso;
- con il decreto ministeriale 26 maggio 2015, n. 315 il MIUR ha indicato i posti disponibili per l'anno accademico 2014/2015 per ciascuna scuola di specializzazione, prevedendo, in aggiunta ai posti coperti con contratti di formazione medica specialistica finanziati con risorse statali, l'assegnazione di posti coperti con contratti finanziati dalle Regioni e dalle Province Autonome che avevano comunicato tale intendimento;
RILEVATO che:
- nel decreto ministeriale n. 315 del 2015, la Sardegna non compare tra le Regioni che finanziano contratti di formazione medico specialistica per l'anno accademico 2014/2015, ivi facendosi riferimento esclusivamente ai posti aggiuntivi coperti con finanziamenti della Provincia autonoma di Trento, della Provincia autonoma di Bolzano e delle Regioni Puglia, Veneto e Valle d'Aosta;
- la legge regionale 31 marzo 1992, n. 5 (Contributo alle Università della Sardegna per l'istituzione di borse di studio per la frequenza delle scuole di specializzazione delle facoltà di medicina e chirurgia) autorizza l'Amministrazione regionale a erogare, a integrazione degli interventi statali, contributi annuali a favore delle Università di Cagliari e di Sassari per l'istituzione di borse di studio per la frequenza delle scuole di specializzazione delle facoltà di medicina e chirurgia; le Università di Cagliari e di Sassari destinano tali benefici ai medici ammessi alle scuole di specializzazione che siano nati in Sardegna o vi risiedano da almeno 6 anni, ovvero siano figli di emigrati sardi;
- la legge regionale 23 maggio 2013, n. 12 (legge finanziaria 2013) all'articolo 5, comma 46, come modificato dall'articolo 1 della legge regionale 7 maggio 2015, n. 9 (Norme per la formazione specialistica medica - Modifica del comma 46 dell'articolo 5 della legge regionale n. 12 del 2013) ha esteso i contributi annuali di cui alla legge regionale n. 5 del 1992 anche alla frequenza delle scuole di specializzazione aventi sede amministrativa presso università non sarde e sede aggregata presso le università degli studi della Sardegna e prevede che possono accedere ai contributi i medici abilitati all'esercizio della professione in possesso di almeno uno tra i seguenti requisiti:
a) siano nati nel territorio della Regione;
b) siano figli di emigrati sardi;
c) siano residenti nel territorio della Regione da almeno cinque anni alla data della richiesta di assegnazione del contratto di formazione specialistica o abbiano conseguito il diploma di laurea in Medicina e chirurgia in un uno degli atenei presenti in Sardegna, ovvero Sassari o Cagliari;
- tale disposizione prescrive, inoltre, che i beneficiari mantengano la residenza in Sardegna per tutto il periodo di frequenza;
- non si conoscono le ragioni della mancata previsione di contratti di formazione medico specialistica finanziati dalla Regione in aggiunta a quelli finanziati con risorse statali;
TENUTO CONTO che:
- è la prima volta, dal 2005, che la Regione non finanzia le borse di studio per la frequenza delle scuole di specializzazione in medicina e chirurgia;
- come rilevato anche dall'Associazione italiana giovani medici, sede provinciale di Cagliari, la mancata previsione di finanziamenti regionali rischia di peggiorare la crisi occupazionale nella quale versano i giovani medici sardi, dato che il limitato numero di borse di studio statali e il blocco del turnover dei medici ospedalieri sta costringendo un numero sempre maggiore di giovani sardi ad emigrare in altre Regioni o altri Paesi per poter esercitare la loro professione;
- peraltro, nella nostra Regione, seconda in Italia per numero di dializzati, già negli ultimi anni è mancato il finanziamento regionale delle borse di studio per scuole di specializzazione cardine del nostro sistema sanitario come oncologia e nefrologia;
CONSIDERATO che, pertanto, la previsione di posti aggiuntivi finanziati dalla Regione garantisce il diritto dei neolaureati sardi di proseguire la propria formazione specialistica medica in Sardegna, investendo, così, sul futuro della sanità sarda,
chiedono di interpellare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere i motivi del mancato finanziamento regionale di contratti di formazione medico specialistica per l'anno accademico 2014/2015 in aggiunta a quelli finanziati con risorse statali e quali azioni intenda intraprendere in proposito. (130).)
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione.
Uno dei presentatori della mozione numero 157 ha facoltà di illustrarla.
OPPI GIORGIO (Area Popolare Sarda). Signor Presidente del Consiglio, colleghe e colleghi, sarebbe superfluo intervenire per approfondire i temi trattati nella mozione numero 157 perché il suo testo è talmente chiaro e i suoi contenuti sono così stringenti che davvero sarà difficile aggiungere nuove considerazioni. Ciò nondimeno da tempo mi sono proposto di fare come i pazienti borderline, che hanno una coazione a ripetere, e io ripeterò infinitamente in quest'Aula, davvero talvolta sorda e grigia, in che stato di abbandono politico e culturale state lasciando la sanità sarda, e in questo tema l'argomento della mozione di oggi è esemplare. Una precisa e cristallina volontà politica della Giunta regionale impedisce ai giovani medici sardi di avere le borse di studio per completare il corso di studi e inserirsi con vantaggi personali, e soprattutto per la collettività, in un efficiente sistema sanitario. Da quando le borse regionali sono state istituite nel 1992 - indovini, Presidente, chi era l'Assessore della sanità del tempo -, noi abbiamo sempre erogato una quantità di risorse direi decorosa e un numero di borse adeguato alle richieste delle Università sarde. Nel 1997 - parto dal 1997, ma potrei partire dal 1992 - la Regione stanziò circa 2 milioni e sempre nel 1997 vi fu anche la possibilità di istituire le borse per quanto attiene la veterinaria, quindi circa 2 milioni di lire, e così con cifre analoghe e crescenti negli anni successivi: 1 milione e 90 mila euro nel 2001, quasi 1 milione e mezzo nel 2003, sino ai 3 milioni e 425 del 2012. Risorse altalenanti, ma con un numero di borse di studio che non venivano decise dal capriccio dell'Assessore di turno, ma da un confronto operativo ed efficace con le Facoltà di medicina di Cagliari e di Sassari. Ogni anno, quando la responsabilità del bilancio sanitario è stata di chi vi parla, ho incontrato i presidi delle Facoltà di medicina delle Università di Sassari e di Cagliari - allora Balestrieri e Giulio Rosati - e ho verificato con loro la reale esigenza sanitaria delle specialità mediche, e in tal senso abbiamo attivato le borse di specializzazione, sino ad arrivare a formare in un anno e più di un anno, le circostanze allora lo richiedevano, ben 36 anestesisti e rianimatori, modificando ovviamente lo statuto. Ci è stato consentito, a livello ministeriale, di poter modificare gli statuti. E faccio un esempio di cosa si verifica puntualmente: quando ha gestito il centrodestra le borse sono state sempre intorno alla novantina, con punte di 126; negli anni dal 2005 al 2009 le borse sono diventate 63, per poi riprendere nuovamente nella passata legislatura e da 88 ad arrivare a 137 nel 2012. Questi sono i dati certi che sono ovviamente in possesso anche di chi mi ascolta.
Oggi il sistema è stato smantellato perché non esiste un confronto istituzionale con le Università. Scorrendo lo storico delle borse di studio e dei relativi stanziamenti balza agli occhi di tutti come quando ha governato il centrodestra, lo dicevo prima, aumentavano e soprattutto, invece, quando governate voi professori le borse per i vostri studenti diminuivano, fino al capolavoro di quest'anno, perché di un capolavoro ovviamente negativo si tratta. E ancora la penosa lettera inviata al MIUR, via PEC, a data scaduta, mi è sembrata incomprensibile. La legge stabilisce un termine, voi non lo rispettate, evidenziando una scelta politica di governo chiarissima, e poi chiedete una proroga non stabilita da alcuna legge. Perché assessore Arru? Non penserà di rimediare alla grave scelta fatta stanziando qualche spicciolo per chiedere, come si sussurra nei corridoi del suo Assessorato, 24 borse totali fra Cagliari e Sassari? Vede, Assessore, questa storia delle 194 borse a livello ministeriale, lei lo sa bene, non sono state un incremento, ma sono state un incremento in funzione di perdite che abbiamo avuto negli anni precedenti. Questo dovreste saperlo perché vi è stato confermato dagli organi competenti. Io penso che 600 mila euro di risorse sarebbero l'ennesimo insulto, secondo il mio punto di vista. Ad ogni modo a me risulta, ma chiedo conferma, che il MIUR non vi abbia neppure risposto e di certo non si potranno utilizzare fondi POR, come qualche genio della lampada ha proposto.
Inoltre perché non dire ai sardi che il Governo Renzi ha finanziato solo le borse per gli specializzandi medici? Perché non ha assolutamente stanziato i fondi per le altre borse, quelle 20 per le quali era stato fatto un errore che io ho comunicato all'assessore Paci, che poi è tornato e ha incrementato le risorse finanziarie in quanto effettivamente si è accorto che gli uffici - ha detto gli uffici dell'Assessorato della sanità; non so di quale ufficio si tratti e non m'interessa -, però sta di fatto che certamente quest'anno noi non avremo specializzazioni in materie come odontoiatria, farmacia, chimica e altre non mediche. Lo sapete che così quest'anno non si possono attivare le scuole di specializzazione per i non medici? Cito l'esempio di ortodonzia: quest'anno non hanno bandito il concorso, pertanto il primo anno della scuola non è partito. Dunque, Presidente, assessori Paci e Arru, delle due l'una: o avete scelto di affossare i giovani laureati sardi perché ritenete che sia meglio avere medici specializzati di altre Università, oppure avete scelto di affossare i giovani sardi per il fatto che vi siete dimenticati di presentare gli atti amministrativi che la legge imponeva entro il 25 maggio ultimo scorso. In entrambi i casi avete causato un grave danno alla sanità sarda per volontà o per incompetenza.
Non mi parli, Assessore al bilancio, di problemi di risorse, perché se ciò fosse la vera causa della mattanza di giovani medici che state praticando dovrei chiederle di farmi capire perché stiamo stanziando fondi su fondi per la formazione di altri OSS, categoria più che abbondante e numerosa. State formando altri disoccupati, altri disperati, sperperando risorse pubbliche e sottraendole a settori di ben maggiore importanza sociale e sanitaria. Intervenendo su questo problema l'assessore Paci, che in questa circostanza mi pare più opportuno chiamare professor Paci, ha fatto trapelare la sua convinzione sulla preparazione accademica dei giovani sardi sul giornale: i sardi non vincono i concorsi perché sono poco preparati rispetto ai loro colleghi delle altre Università italiane. Ma, professor Paci, se ciò è vero questo rappresenta un fallimento gravissimo non dei ragazzi, ma della classe docente di cui lei e la Giunta di cui fa parte siete una rappresentanza numerosa e autorevole. Altro che fallimento dei giovani laureati, è il fallimento, assessore Paci, di una casta accademica che oggi è al governo dell'isola senza essere passata dalle urne elettorali.
Ma al di là delle borse di studio questa sede è troppo ghiotta perché io non torni a parlare dei temi che ho già proposto alla vostra attenzione senza ricevere alcun ascolto, ma solo qualche stentata replica, e parlo sempre della devastazione che avete provocato nella sanità. Vogliamo fare un pur breve accenno al San Raffaele di Olbia? Il Presidente del Consiglio dei Ministri è arrivato in pompa magna per dare il via a un'operazione che non è partita, come tutti sappiamo. Gli unici lavori che sono stati compiuti a Olbia riguardano la pulizia delle erbacce in funzione antincendio, per il resto zero. Nessun cantiere, nessuna costruzione, nessuna attività né per l'ospedale e neppure per le 120 cosiddette foresterie, forse un po' troppo lussuose, che potrebbero mascherare una potenziale speculazione edilizia. Eppure i lavori dovrebbero essere conclusi in un anno e mezzo, massimo due, perché la deroga del decreto mille proroghe scadrà nel gennaio del 2018. È evidente che, al di là dei proclami, niente si muoverà per tempo, né so se questo sia un male perché, ribadisco per la milionesima volta, che dedicare 56 milioni per l'anno di risorse pubbliche per sottrarle, alla fine della giostra, ai posti letto al Merlo, a Tempio, a Muravera, a Isili, a Bosa, a Ghilarza, è una scelta miope e avventata se questo sarà fatto, e ancor più lo è - e lo vedremo quando ci sarà a breve il programma che sarà presentato in quest'Aula - per l'affannoso peso di una terza cardiochirurgia. Come tutti sanno le cardiochirurgie sono tarate per un rapporto di una ogni 5 milioni di abitanti. Noi ne abbiamo già due per 1 milione e mezzo di cittadini. È curioso no? Altro che alta specializzazione, qui siamo all'alto arrembaggio! O volete far fare al San Raffaele, se mai vedrà la luce, la fine che avete assicurato al Centro trapianti del Brotzu? Non so se il Presidente della Regione ne è a conoscenza, spero che l'Assessore della sanità lo sia: dal 1° gennaio 2015 a oggi sono stati realizzati 11 trapianti di rene e 7 di fegato. È il minimo storico dall'inizio dell'attività trapiantistica nel 1989. La riduzione del 20 per cento di risorse per il progetto obiettivo trapianti ha portato alla contrazione degli orari di lavoro del personale e dell'attività delle sale. Faccio presente che la spesa per l'attività dei trapianti del Brotzu è la più bassa d'Italia. Risultato: aumento della mobilità con i nostri malati che vanno a farsi trapiantare a Modena, a Bologna, a Milano e noi che in sede di compensazione della mobilità passiva paghiamo e paghiamo molto di più. Insomma, un bel successo, stare peggio spendendo di più. Complimenti.
Assessore Arru, voglio lanciare l'allarme anche sulla grave vicenda delle liste d'attesa per quanto riguarda l'oncologia urologica. All'inizio del 2015 avevamo una lista di 300 pazienti oncologici in attesa di intervento per tumore alla vescica, della prostata, del rene, del surrene. Il limite delle liste d'attesa non può ragionevolmente superare i quaranta giorni perché la neoplasia corre e il paziente muore. L'imminente stagione estiva che comporta sia un aumento della richiesta di salute, sia una diminuita presenza di medici per le ferie estive obbligatorie, nonché qualcuno che andrà in pensione, aggraverà la situazione. Risultato: i pazienti per evitare di lasciarci le penne otterranno l'autorizzazione per la prestazione richiesta in ambito extraregionale. Ancora una volta i sardi staranno peggio e le spese aumenteranno. Perché? Per la mancanza di un'oculata politica di programmazione in sanità. Ridurre i bilanci non vuol dire risparmiare, in alcuni casi come quelli che ho citato vuol dire incrementare i costi e aumentare i disagi. Una politica - mi consentano i colleghi della Giunta - poco intelligente.
Vogliamo poi parlare delle case della salute sbandierate come uovo di Colombo e invece arenate nella spiaggia della fantasia? Nove mesi dopo il clamoroso annuncio niente. O vogliamo finalmente affrontare il problema dei problemi, il buco di circa 500 milioni di euro che non ci comunicate mai, che è la vera patata bollente che si finge di non vedere? A questo riguardo ho avuto poc'anzi una notizia, sempre a proposito di risparmio: è stata approvata dalla Giunta regionale la delibera 962 del 26 per quanto riguarda 2 milioni e mezzo che vengono dati per gli interinali alla ASL numero 7. La domanda l'ASL 7 l'aveva già fatta, è stata rigettata. Oggi improvvisamente invece si dà un parere favorevole. È incoerenza questa, ho citato anche il numero della delibera, la guardi, evidentemente eravate distratti. Ma vi sembra che sia mai possibile che in questo caso specifico noi qui abbiamo votato pressoché all'unanimità un atto che dice esattamente la percentuale che non possiamo superare, che è di circa il 2 per cento, su proposta di una consigliera regionale del PD e bisogna attenersi scrupolosamente a questa norma, non si possono fare gli interinali che superino un determinato quid, il 2 per cento in base al rapporto del personale, le darò la delibera fatta da questo Consiglio.
Ma potrei citare altri casi lampanti, state attenti perché avete nominato senza titoli due commissari. Voi sapete benissimo, vada a verificare la legge che abbiamo approvato, la legge 23 all'articolo 9, comma 7, che dice testualmente che devono avere gli stessi requisiti, per essere in graduatoria, che hanno i direttori generali, alcuni di questi non ce li hanno, non hanno una struttura complessa, non hanno mai esercitato funzioni specifiche. Poi verificate, se poi ho sbagliato io pazienza, ma se avete sbagliato voi è grave. Io vi sto avvertendo. Poi ci sono tante altre cose, le vostre distrazioni sono davanti agli occhi di tutti. Recentemente, il primo, domani dovrebbero partire i Rems che vuol dire, per chi non lo sapesse, coloro i quali sono portatori... gli OPG e sappiamo che non parte, partirà il 6, e non parte perché anche di là avete sperperato soldi perché di fatto avete fatto una muratura senza fare un esame di dettaglio, per cui di fatto è crollato il muro. Un danno di 200 mila euro. Andate a verificare queste cose. Il denaro pubblico va valutato con molta attenzione. Peraltro gradirei che lei, Assessore, ci faccia avere, sennò facciamo un accesso agli atti, il contratto che avete fatto con questi di Capoterra, le tre società che avendo avuto 22 miliardi di vecchie lire a suo tempo per 788 posti letto delle RSA e l'accordo con Veronesi, voi sapete benissimo che poi alla fine siccome i soldi dati dalla Regione non bastavano, si sono inserite tre società. Queste tre società, conosciamo nomi e cognomi, un illuminato personaggio che era il direttore generale della ASL 8, ha fatto vuoto per pieno e facendo vuoto per pieno adesso a loro lasciate solo due blocchi, un blocco viene dato. Che contratto hanno fatto? Gli fate le pulizie, gli pagate il personale? Sono tutte cose che vanno valutate con molta attenzione, io credo ci sia molto disattenzione, molta distrazione e che ci siano delle situazioni difficili.
Io non vorrei ripetere la frase di un vecchio collega, Ghinami, che in un intervento in Aula, rivolgendosi alla Giunta, aveva detto: "Presidente, non per la mia parte politica, socialdemocratica, non per gli equilibri di quest'Aula, ma per il bene dei sardi, le chiedo un grande atto di servizio: cambi passo".
PRESIDENTE. Uno dei presentatori della mozione numero 158 ha facoltà di illustrarla.
TRUZZU PAOLO (Sardegna). Presidente, io credo che il collega Oppi abbia ben rappresentato la situazione. Oggi siamo sostanzialmente davanti a due ordini di problemi: il primo è l'errore che la Giunta ha commesso non finanziando le borse di studio per i medici e anche per i non medici, per il personale sanitario; il secondo elemento da tenere in considerazione è il balletto poi che si è costruito per cercare di nascondere la situazione. Oggi ci troviamo davanti a una situazione irrimediabilmente compromessa per l'anno in corso perché non credo che si potrà intervenire per offrire la possibilità ai tanti studenti sardi e ai tanti laureati in medicina di poter accedere alle scuole di specializzazione e dall'altro lato abbiamo anche una situazione in cui trionfano le promesse non mantenute, le bugie raccontate ripetutamente e una totale incapacità di leggere la situazione e di conoscere i problemi. Dobbiamo anche chiarire bene a cosa servono le borse di studio per gli specializzandi medici e non medici (che il centrodestra aveva finanziato e che il centrosinistra non sta più finanziando), perché non sono un capriccio per qualche studentello, ma sono il naturale completamento della laurea in medicina senza la quale, senza la specializzazione, non si può accedere alla professione. Sostanzialmente nessuno può fare il medico. Le borse regionali, le borse che finanziava la Regione Sardegna, non erano borse finanziate perché avevamo risorse da sperperare, ma semplicemente perché data la nostra particolare condizione di insularità e date le caratteristiche e la specificità dell'Isola, ci sono dei fabbisogni professionali che probabilmente sono diversi e differenti da quelli nazionali. Per questo si interveniva con le borse regionali.
Stupisce che tutti questi fatti e questi aspetti siano sfuggiti a una Giunta in cui abbondano illuminati docenti universitari e credo che sia utile anche citare un po' di numeri, i numeri del passato. Nel 2013-2014 il fabbisogno di medici certificato in regione Sardegna era pari a 328 unità. Le borse nazionali erano 160, le borse regionali 102, il totale fa 262. Quest'anno il fabbisogno certificato per la Sardegna è di 300 medici, le borse nazionali finanziate sono 192, anzi forse sono anche qualcuna in meno perché sono legate alla presenza dei fondi nazionali e le borse regionali sono zero. Quindi, mentre noi tagliamo del 30 per cento, una Regione a Statuto speciale con delle specificità proprie, abbiamo una situazione particolare per cui la Regione Puglia passa da 240 a 300, cioè li aumenta del 24 per cento. Credo pertanto che non siamo di fronte a un semplice incidente di percorso, ma un problema di priorità, di scelte politiche di cui sarebbe stato meglio assumersi la paternità anziché cercare di mettere le pezze con tante bugie che lei, assessore Paci, non ha avuto timore di raccontare. Ha iniziato a raccontarle a gennaio quando in Commissione bilancio ci ha detto, davanti agli emendamenti delle opposizioni, che non era necessario integrare il finanziamento di 6.900.000 euro con ulteriori 3 milioni, ma addirittura con granitica certezza ci ha confermato che erano sufficienti 47.000 euro, che avevate fatto bene i conti. Ha continuato poi a maggio, il 29 per l'esattezza, con due bugie in una sola nota stampa quando ha dichiarato che il problema è emerso dopo la finanziaria e che avete trovato 1 milione di euro per finanziare le borse aggiuntive. Il problema invece era noto ben prima della finanziaria e durante la finanziaria come testimonia la nota del suo collega, l'assessore Arru, di gennaio 2015 e di novembre 2014, la quale specificava che con le risorse correnti non era possibile finanziare le borse per il 2014-2015. Il milione di euro di cui ha parlato era invece tutt'altro che certo perché qualche giorno più tardi abbiamo scoperto, grazie al Magnifico Rettore, che in realtà si trattava di 1 milione che potrà semplicemente finanziare l'orientamento dei giovani per migliorare la loro capacità di superare i test ma che non poteva essere destinato alle borse di studio. Poi, il capolavoro, come ha detto anche l'onorevole Oppi, è stata l'intervista a L'Unione, dove non solo si è accontentato di scaricare le responsabilità sul suo collega, l'assessore Arru, ma addirittura ha coinvolto l'intero Consiglio colpevole di aver approvato la finanziaria. Beh, Assessore, a questo punto io mi chiedo a che cosa serva l'Assessore alla programmazione se la finanziaria la approva e la responsabilità è solo del Consiglio, possiamo tranquillamente farne a meno. E poi, da professore universitario, ha scaricato la colpa sugli studenti, leggo testualmente: "Cosa facciamo? Andiamo a dire ai lavoratori della Multix che verranno licenziati tra qualche settimana? Che metteremo più soldi per gli studenti che non riescono ad entrare in graduatoria?". Ci si dovrebbe vergognare di queste parole. Dovrebbe sapere questa Giunta che nel caso specifico parliamo fra l'altro di formazione finalizzata all'occupazione. Siamo una Regione che butta milioni di euro in formazione che non serve a nulla, dove nessuna persona trova posti di lavoro e occupazione, ma tutt'al più può aspirare ad un tirocinio, e noi buttiamo dalla finestra la possibilità per tanti giovani specializzandi di poter godere di una borsa di studio che non è uno spreco da stagliare, ma un investimento, che ritorna nel sistema Regione tramite l'attività che poi i professionisti prestano e le tasse che verseranno. A questo punto l'unica possibilità per questi ragazzi, per i nostri futuri medici, assessore Arru, è che prendiate un impegno serio, senza bugie questa volta, affinché il prossimo anno ci siano le risorse necessarie e sufficienti per coprire un numero di borse pari al massimo consentito dalla capacità formativa delle scuole di specializzazione sarde. In tutta questa vicenda il problema è sì che non ci sono i soldi per le borse di studio, ma anche il cortocircuito che state generando tra le cose dette e le cose fatte. Mi chiedo dove sia oggi quel centrosinistra che sostiene che ogni euro stanziato in formazione è un investimento per il futuro della nostra Isola. La verità è che nel 2009 il centrodestra aveva stanziato le risorse necessarie anche per la formazione del personale non medico e voi l'avete cancellato insieme a quella del personale medico. La mancanza di umiltà, la prosopopea che vi contraddistingue, sta minando la vostra credibilità. Sarebbe stato sufficiente, come ho detto prima, dire abbiamo sbagliato, abbiamo commesso un errore di valutazione, e probabilmente tutti assieme avremmo cercato di trovare una soluzione, e invece no, siccome il fine giustifica i mezzi, è iniziata la fiera della menzogna. Assessore Paci, Eisenhower sosteneva che i politici possano sì dire una bugia, ma solo se hanno la certezza di essere creduti, sennò è sempre meglio dire la verità. Ovvero la menzogna deve possedere una sua intelligenza, delle aspettative di verità di chi si vuole ingannare, non c'è una bugia senza comprensione dell'altro. Quell'altro che una volta è stato l'assessore Arru, una volta i consiglieri dell'opposizione, una volta il Consiglio tutto con le sue dichiarazioni a L'Unione, e infine gli studenti che lei ha dimostrato di non comprendere.
Assessore, insomma, lei non è capace nemmeno di dire una bugia credibile, e le assicuro che non le sto facendo un complimento. Ritengo perciò che lei abbia bruciato il suo capitale di credibilità, capitale che questa volta non può nemmeno richiedere in prestito alla Cassa depositi e prestiti, e che sarà difficile nel prossimo futuro, per ognuno di noi che siede in quest'Aula, per i suoi colleghi di Giunta, e per gli stessi colleghi, e per chi sta fuori, sarà difficile credere alle sue affermazioni. Ecco perché, Assessore, farebbe meglio a tornare alla sua professione perché, come ha scritto un esponente della vostra maggioranza, con la sua nomina abbiamo sicuramente perso un ottimo docente, ma non abbiamo sicuramente guadagnato un buon politico.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Roberto Desini per illustrare l'interpellanza numero 130.
DESINI ROBERTO (Centro Democratico). Presidente, signori Assessori, colleghi consiglieri, con l'interpellanza presentata con la collega Busia, depositata il 10 giugno, non nascondo che mi crea un po' di imbarazzo nel averla presentata e nell'illustrarla oggi in questa sede per affrontare questo problema che, così come i proponenti delle mozioni hanno appena citato, ha creato non pochi disagi. Io, senza entrare nel merito e nel dettaglio di quello che è l'articolato dell'interpellanza, faccio un invito prima di tutto a me stesso, alla mia coalizione di Centrosinistra, agli assessori Arru e Paci. E soprattutto vorrei ricordare a noi stessi, soprattutto a noi maggioranza, che siamo una coalizione di Centrosinistra, una coalizione di centrosinistra sovranista che sulla sua specificità, e sulla peculiarità di essere sardi, di essere un'isola, di affrontare il problema dell'insularità, e soprattutto di evidenziare quasi quotidianamente le difficoltà che ciascuno di noi deve affrontare per affrontare la vita di tutti giorni, non mi sarei aspettato che avessimo commesso un errore così grave. Anche perché devo ricordare che il 7 maggio in questo Consiglio regionale abbiamo adottato un provvedimento, una legge, con la quale cercavamo di dare la possibilità ai nostri studenti sardi di metterli nelle condizioni di superare questo gap che avevano nei confronti dei propri colleghi della penisola. E mi ricordo anche quando abbiamo approvato quel provvedimento le corse che abbiamo fatto contro il tempo, perché alla fine del mese il Miur avrebbe pubblicato il bando, e comunque abbiamo cercato di adottare un provvedimento legislativo che cercava di mettere gli studenti sardi nelle condizioni di poter accedere a questo bando; e, sorpresa delle sorprese, dopo ci rendiamo conto che invece non abbiamo la copertura finanziaria per poter pagare le borse di studio. Io chiedo a tutti noi, soprattutto a noi della maggioranza, e inizio prima di tutto da me stesso, che a volte riconoscere gli errori è un grande gesto di umiltà, denota maturità, e c'è quel detto che dice che "Errare è umano, perseverare è diabolico". Allora l'invito che noi facciamo all'Assessore e alla Giunta, e visto anche quello che (è sotto gli occhi di tutti) stiamo vivendo in sanità, e lo dico con estrema chiarezza, anche adesso che noi stiamo governando, questa Regione da un anno e mezzo quasi, e adesso che c'è il management nominato dalla nostra maggioranza, perché abbiamo aspettato un anno prima di mandar via i manager del centrodestra purtroppo, in sanità ci sono una marea di sprechi, si bruciano decine di migliaia di milioni di euro quotidianamente. E allora io dico, e faccio un invito alla Giunta, all'assessore Arru, in particolar modo della sanità, di cercare di trovare delle soluzioni, anche perché se andiamo a scovare e a cercare con attenzione e precisione quelli che sono gli sprechi quotidianamente della sanità, io ritengo che ci siano le condizioni per poter rimediare a questo errore. Con questo spirito noi abbiamo presentato quest'interpellanza e con l'augurio e l'auspicio che si trovino quanto prima le soluzioni per questo incidente di percorso, e soprattutto perché noi ci riempiamo sempre la bocca che i giovani sono il futuro, io dico sempre che i giovani sono il presente e che si costruiscono il loro futuro, ma noi dobbiamo cercare le condizioni perché questo possa avvenire. Grazie.
PRESIDENTE. Apro la discussione generale congiunta sulle mozioni e sull'interpellanza.
E' iscritto a parlare il consigliere Gavino Sale. Ne ha facoltà.
SALE GAVINO (Gruppo Misto). Grazie Presidente, onorevoli colleghi, io mi sento francamente doppiamente imbarazzato in quanto la proposta di legge è a mia firma, e francamente ho passato dei momenti così un po' tristi nello spiegare a tutto il settore medico di quello che è successo, impossibilitato a spiegare, impossibilitato a difendere la Giunta che mi rappresenta. Considero che questo è un errore ingenuo per chi fa politica. Abbiamo messo in fibrillazione tutto un settore che oggi è l'epicentro quasi del nostro agire, abbiamo prestato il fianco alle critiche di qualsiasi organizzazione politica, di qualsiasi associazione, un errore veramente banale, dove è doveroso trovare alcune soluzioni. Adesso io non voglio stare qui ad elencare tutti gli aspetti tecnici della questione, ma dico solo se noi laureiamo 300-400 laureati in medicina sappiamo anche che senza specializzazione quelle lauree non servono a niente e non stiamo facendo danno solo ai nostri studenti e ai nostri specializzandi, stiamo facendo danno all'asse portante di tutto il settore sanitario, a quella riforma tanto auspicata che (…) è qualcosa di inaccettabile, a me sembra anche incomprensibile visto che il settore sanitario brucia 3.300 milioni, non trovare 3 milioni per soddisfare interamente quel settore può essere un errore da principianti, io francamente non ho parole, vi esorto solamente a trovare soluzioni immediate, anche perché ci fanno letteralmente a pezzi con mille argomentazioni, ne basta solamente una: che stiamo regalando 56 milioni agli arabi, che stiamo facendo politiche di destra ad un Governo di centrosinistra favorendo la sanità privata, questa cosa è inaccettabile e tutti voi che fate parte del settore sanitario sappiamo benissimo che questo è un grossissimo boomerang, quindi vi supplichiamo che quando il Consiglio propone delle leggi vengano ascoltate, prese in considerazione, perché tutte le volte che non siamo ascoltati e presi in considerazione la brutta figura e lì nell'angolo. Aggiungo ancora che questo errore si è ripetuto anche nel settore cinema, per 3 milioni e 400 mila euro! Inezie rispetto a questo bilancio! Ci siamo messo contro due settori fondamentali che se oggi avessimo votato con questi due provvedimenti avremmo perso le votazioni! Ve ne rendete conto o no in quale direzione stiamo andando? Vi volete rendere conto o no che dovete avere la modestia e la capacità di ascolto. Non voglio dire altro, io sono molto rammaricato e, per la prima volta, per coerenza, sul principio generale, sull'idea, su quel progetto mi vedo costretto a votare la mozione del centrodestra nonostante io stia miliardi di anni luce distante da quelle concezioni, rispettando ovviamente i singoli consiglieri. Quindi vi chiedo, vi imploro, a nome di tutta quella categoria e categorie, di trovare assolutamente in tempi certi una soluzione. Grazie.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Stiamo discutendo di un pasticciaccio brutto, un pasticciaccio brutto di via Roma, un pasticciaccio brutto che è stato rappresentato in modo più che efficace dai colleghi che mi hanno preceduto, dall'onorevole Oppi, dall'onorevole Truzzu e anche, nel suo ruolo singolare di uomo di governo di lotta e di opposizione, da Gavino Sale. È un pasticcio che inizia il 26 maggio quando il Ministro Giannini firma il decreto per le scuole di specializzazione, allora gli studenti che aspettavano il decreto si accorgono che la Regione Sardegna non viene assolutamente menzionata. Prosegue poi alla fine di maggio quando la l'Assessorato comunicato alla stampa che il problema era stato risolto. "Il problema è stato risolto", questo era il sunto dell'ennesimo comunicato stampa. Non era vero! Ha ragione l'onorevole Truzzu, è una bugia, non è vero che il problema è stato risolto! E da lì un rimpallo di responsabilità fra assessori, sinceramente poco di edificante, una sorta di teatrino. L'Assessore alla programmazione che scarica o tenta di scaricare sull'Assessore alla sanità, mi fa piacere vedervi tutte e due vicini, spalla a spalla, in conciliabolo, evidentemente il problema è stato superato. Ma prosegue con accuse fatte in modo non velato anche nei confronti del Consiglio regionale. E' stato il Consiglio regionale, ha detto l'Assessore, ad approvare il bilancio. Quindi, scaricabarile indecoroso, con parte della maggioranza rappresentata dall'onorevole Sale e dai colleghi del Centro Democratico Desini e Busia che insorgono, correttamente e giustamente, perché questa falla deve essere in qualche modo riempita, quest'errore deve essere rimediato. Non si può far finta di niente, non si può far finta che nulla sia accaduto, non si può far finta e non si possono dire queste bugie, non si può far finta che il problema sia stato risolto, non è stato risolto, assolutamente no! Però mi preme mettere in rilievo che è molto singolare che i professori scivolino proprio sull'università, è una cosa bizzarra! I docenti universitari, i cattedratici che scivolano sull'università. Come sottolineava Paolo Truzzu i professori non si sono accorti che la laurea in medicina senza la specializzazione è una la laurea monca, è una mezza laurea, è un qualcosa che serve a poco o forse a niente. A cosa serve investire per far laureare tutti gli anni 250-300 studenti quando poi queste lauree sono monche? A niente o a molto poco! Quindi tanti errori e tante bugie, liti, scaricabarile indecorosi, pasticci di vario ordine e tipo. Eppure noi ricordiamo, perché il programma di Pigliaru è il nostro faro, ricordiamo che l'Università nel programma del professor Pigliaru aveva un ruolo di primo piano. Il professor Pigliaru sosteneva a ragione che bisogna allargare le basi della formazione superiore, così procedendo invece la formazione superiore in questo settore, nella medicina, viene resa completamente inutile. Dichiara ancora il professor Pigliaru che ogni euro investito in formazione è un euro o comunque un investimento per il futuro della nostra Regione, ebbene tutte queste parole, tutte queste frasi, tutte queste dichiarazioni e questi impegni sono rimaste parole che sono evaporate completamente, parole scritte sul vapore acqueo. Tutto questo però fa il paio con i buoni propositi del professor Pigliaru sulla ricerca. Sulla ricerca il professor Pigliaru diceva in campagna elettorale che si è investito troppo poco nel quinquennio 2008-2013, ebbene non appena è diventato Presidente ha eliminato i bandi della legge numero 7, li ha completamente eliminati, quindi la ricerca non c'è più, l'ultimo bando sulla legge numero 7 è il bando fatto dalla Giunta Cappellacci. Tutto questo per dire, signori assessori, che credo che occorra, così come vi hanno chiesto i vostri amici di maggioranza un bagno di umiltà, occorre che riconosciate l'errore, occorre che riconosciate che questi errori costano troppo alla comunità isolana, occorre che interveniate, noi siamo disponibili a darvi sostegno però dovete mettere in campo strumenti che eliminino questo errore marchiano e che cancellino dalla storia di questo Consiglio regionale questo indecoroso teatrino.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Ci sono pochi interventi in questa seduta di Consiglio e invece ha un significato enorme, non tanto o solo perché si discuta delle borse di studio, cosa estremamente rilevante e importante per gli investimenti sulle persone per quello che possono dare queste persone nelle attività. Ma soprattutto pone in campo una serie di tematiche che non vanno dimenticate è il problema che riguarda l'università, cioè l'aspetto formativo primario, il bilancio è la programmazione della Regione, come vengono utilizzati denari della Regione e quelli che vengono dati in particolare alle Università. È una caterva di denaro che spesso si dà all'università senza capire e conoscere dove vanno a finire. Quando io ho detto che qui c'è una sezione del Senato accademico che però non risponde alle esigenze anche di trasparenza di quello che è il rapporto fra intuizione regionale e università, la dice lunga su quello che è il problema di programmazione complessiva della nostra Istituzione. Vi è un problema non di secondaria importanza nel momento in cui qualcuno dice aggiustiamo magari in corsa quello che non abbiamo fatto poc'anzi, che ci siamo dimenticati che c'erano delle specializzazioni. Può darsi che si sani, ho seri dubbi, magari si darà colpa al Ministero. Io credo che ci siano problemi più seri, quelli di bilancio della Regione autonoma della Sardegna che finalmente comincia a mettere a nudo che se non ci sono entrate, non ci possono essere uscite. Tolto anche il vincolo era quello di dire che è colpa dello stato che ci pone limiti della spesa. Oggi limiti alla spesa non ce ne sono ma sicuramente incominciamo a toccare con mano che se non ci sono entrate, non ci possono essere uscite. E siccome la politica di questa maggioranza e di questa Giunta è stata quella di ritirare i ricorsi nei confronti dello Stato e di non fare la politica delle entrate seria per la Sardegna, noi abbiamo poche disponibilità e tra poco avremo pochissimo anche da poter spendere per dare lustro ai momenti di formazione e preparazione per le giovani generazioni, per poter competere con quelle che sono altre posizioni in altre università. Ho anche sostenuto che probabilmente c'era la necessità di una terza Università magari privata, perché mette stimolo nel creare una competitività che non esiste. Nel dare risposte alle esigenze di formazione vera che necessitano in Sardegna per quella competizione naturale che ci deve essere. Per il fatto che molti studenti vanno fuori Sardegna perché qui non trovano gli spazi adeguati e ancora insufficienti i momenti di preparazione. Come vedete non è un aspetto solo borsistico, o delle borse di una certa qualificazione, c'è ben altro. C'è una politica insana e insensata, non capace di costruire un futuro serio per le nuove generazioni, non c'è un investimento che è fatto sulla persona per creare persone che possano competere. E siamo in un sistema che certamente ci richiede più preparazione, più capacità, più qualificazione, più incidenza all'interno dei singoli settori. Per cui, su questo, bisogna che facciamo una riflessione seria non tanto oggi che può bastare, ma per il futuro che non esistano più situazioni così discriminanti per i nostri giovani, di modo che si risponda in termini positivi alle esigenze di affrancarsi da parte di questi giovani, di non costringerli ancora una volta a un master and back che li porta fuori e che poi non li riporta dentro, di capire quali sono gli spazi di occupazione vera reale in Sardegna nella sanità. In una sanità che dovrebbe andare ad analizzare fortemente…
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro cocco. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO (PD). Io sono allibito, allibito non per la sostanza dell'argomento che si sta dibattendo questa sera, sono allibito per le parole sentite. Sono allibito dalle tante verginelle che intervengono in quest'Aula come se fossero degli ignari passanti e ci raccontano di come dovrebbe essere la sanità sarda. Si sta discutendo di borse per i medici, su cui poi dirò ovviamente, perché non sfugga il problema, e si parla di tutt'altro, si parla di sanità e lo fanno consiglieri regionali che sono su questi banchi da tantissimi anni e che sulla sanità non sono ignari passanti, sono persone che hanno storia, che hanno raccontato pagine non molto idilliache della sanità della nostra Sardegna. Sono quelli che ci hanno lasciato l'eredità pesante della quale oggi discutiamo e con la quale oggi dobbiamo fare i conti. Sia i conti sulle risorse finanziarie che abbiamo, sia i conti con la organizzazione complessiva della sanità in Sardegna. Bene, noi ci siamo un anno e mezzo qua, abbiamo fatto una prima riforma, che è quella di scrivere alcune regolette di come vogliamo la sanità, ne faremo un'altra tra breve per scrivere delle altre cose. Non scordando che abbiamo 400 milioni di disavanzo ereditato negli ultimi due anni di gestione della Sardegna. 400 milioni di euro di disavanzo ereditato dalla gestione del centrodestra mica da questa Giunta regionale, mica dall'assessore Paci, mica dall'assessore Arru, ma dalla precedente Giunta regionale. Nella quale qualcuno degli intervenuti di adesso era Assessore, qualcuno era Capogruppo, non sono ignari passanti. Non sono verginelle che arrivano qua con i vestiti bianchi a raccontarci le favole di come dovrebbe essere la sanità, non gli crede nessuno. Non solo non gli crediamo noi, non gli ha creduto nessuno e non gli crederà nessuno, perché di questo non si tratta. Uso questi termini volutamente, perché termini pesanti e offensivi sono stati usati per rivolgersi sulla vicenda nella quale discuteremo e sulla quale naturalmente gli Assessori competenti interverranno e diranno le ragioni che hanno condotto a questa situazione. Molte volte anche i colleghi della maggioranza vengono indotti in errore su alcune questioni che vengono messe in piedi. Qua c'è un'interpellanza presentata dalla maggioranza, questo è legittimo farlo perché bisogna chiarire gli aspetti e i diritti di coloro che hanno partecipato negli anni alle borse di studio, e dei diritti che devono essere ancora garantiti nel futuro. Però, Cristo Santo, sentire cose come quelle che abbiamo sentito oggi francamente è una cosa inaccettabile, inaccettabile da tutti, a cominciare dall'intervento dell'onorevole Oppi che ha aperto le danze, a continuare col collega Truzzu, con il collega Dedoni e ancora tutti coloro che hanno preso la parola per raccontarci di come dovrebbe essere la sanità in Sardegna. Io credo che sia necessario, colleghi, avere un po' di pudore, prima di dispensare consigli di come dovrebbe essere la sanità, noi li accettiamo da tutti non da voi, da tutti li accettiamo i consigli, non da voi. Voi non siete in grado di dare consigli a nessuno perché avete storia e la storia degli uomini iscritta pesante non solo sulla carta ma sui cuori sulla testa della gente che vi ha conosciuto e sa bene come avete gestito la sanità pubblica nella nostra isola. Non avete diritto di parola su queste vicende. Non lo avete perché noi amministriamo da un anno e mezzo e aspettiamo di raccontare la nostra storia sulla sanità. E se degli errori ci sono sulle cose delle quali discutiamo oggi, io su questo tema vorrei discutere, non sul resto. Invece avete allargato l'orizzonte l'avete fatto cercando di mettere assieme un sacco di questioni che non c'entrano assolutamente niente, su questo bisognerà intervenire credo che l'Assessore dirà adesso come si sta cercando di intervenire per riparare - vogliamo usare questo termine? Lo possiamo anche usare, perché se commettiamo degli errori siamo anche capaci di dire che abbiamo commesso degli errori, ma non vogliamo lezioni da nessuno, soprattutto da chi non è in grado di poterci dare lezioni su questo tema; un tema che ha creato un disavanzo di 420 milioni di euro, un tema che ha raccontato una gestione della sanità che è incredibile, con assunzioni fuori da ogni contesto logico, con regole che sono state violate ad ogni piè sospinto negli anni precedenti. E voi ci raccontate la verità sulla sanità? È assurdo, è incredibile, signor Presidente del Consiglio, che ci siano cose di questo tipo. Io credo che sia innanzitutto necessario il pudore per coloro che intervengono in quest'aula.
Io chiedo quindi, Assessore, che voi raccontiate a quest'Aula, perché rimanga agli atti, le ragioni che hanno indotto a spingere e a trovare una strada come quella che ha previsto il taglio delle borse di studio. Io credo che, se è possibile riparare, sia necessario riparare, sia necessario intervenire; se questo milione di euro che è necessario mettere a disposizione, si può ancora mettere, bisogna farlo, se si possono riaprire i termini con il Ministero perché queste cose possano essere fatte, è bene tentare la strada fino all'ultimo, però, signori cari, su questo siamo d'accordo ma sul resto non raccontateci perché non avete nessun titolo per poterlo fare.
PRESIDENTE. Comunico all'Aula che è rientrato dal congedo il consigliere Giampietro Comandini.
Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
ARRU LUIGI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Presidente, onorevoli consiglieri, per competenza prendo la parola per rispondere. Debbo dire che sono un po' sorpreso, e intanto cercherei di ricondurre i fatti ai numeri, e i numeri alla legge.
Ricordo che la legge è cambiata, onorevole Oppi, abbiamo una legge che prevede scuole de specializzazione nazionali, non più concorso regionale e concorso nazionale, per questo motivo nel 2015 lo Stato finanzia 238 borse, quindi 500 più 1000 borse, alla Regione Sardegna, questo deve essere chiaro. Quindi, quello che rimarrebbe scoperto, e per cui ci siamo mossi con il Ministro Giannini attraverso il presidente Pigliaru, è stato quello di far riaprire i termini del bando per 24 borse di studio per i coleghi medici. Certo che siamo dispiaciuti, però sentire "disastro della medicina" e "disastro della sanità" in Sardegna onestamente non lo accetto, e ancor prima che come assessore non lo accetto come medico.
Io penso che esistano dei dati oggettivi su cui dobbiamo misurarci e confrontarci, per rispetto nei confronti dei cittadini sardi. Iniziamo allora a parlare di come abbiamo trovato la sanità. Il Case mix misura la complessità dei ricoveri ospedalieri: come Sardegna siamo l'ultima Regione d'Italia come complessità dei casi ricoverati negli ospedali e come appropriatezza del ricovero. Vogliamo parlare di mortalità evitabile? Siamo tra le ultime Regioni d'Italia per mancanza di organizzazione del sistema di prevenzione. Vogliamo parlare del volume del Piano nazionale esiti che ha fatto l'Agenas? L'Agenas ci dice che abbiamo una quantità innumerevole di piccoli ospedali che fanno ricoveri di tutte le patologie e operano, e sappiamo che c'è un rapporto volume/esiti per cui se opero con una casistica abbassa il rischio di mortalità del cittadino è elevato. Cerchiamo allora di parlare di queste cose. Noi con la "23", che non è una "leggina", abbiamo cercato di mettere mano e rilanciare il sistema; per la prima volta parliamo di governance del sistema sanitario; non vogliamo chiudere piccoli ospedali ma stiamo cercando di applicare la legge Balduzzi che non è stata applicata dal 2012, cosa che ha portato la precedente Giunta ad andare avanti con atti aziendali che erano completamente discordanti rispetto alla Balduzzi, creando un danno alla Regione Sardegna per circa 250 milioni ex articolo 20, per cui noi non abbiamo accesso a 250 milioni per rimodernare il nostro sistema sanitario perché non abbiamo avuto la capacità di programmare la sanità.
Certo, noi abbiamo cercato e cercheremo di recuperare l'attività dei 24 colleghi, perché siamo convinti che sia fondamentale il loro ruolo, però dire che abbiamo escluso la sardità, onorevole Sale, non sono d'accordo; io sono molto orgoglioso della "U" che porto nel mio cognome e farò di tutto per onorarla, però onorerò il mio nome e mio cognome aprendomi al confronto. Quindi, giovani colleghi che noi tuteleremo e cercheremo di agevolare, anche questi 24, con il milione che è stato trovato dall'assessore Paci, ci servirà per metterci nelle condizioni di poter affrontare nel modo migliore la preparazione alla sanità e una sanità di alto profilo.
Sentire dire che i trapianti sono diminuiti nel 2014, quando è aumentata la percentuale di opposizione, non è legato a un problema di mancanza di fondi per i colleghi che fanno trapianti. Questo, come medico che fa trapianti in ematologia, mi crea profondi problemi; io faccio i trapianti perché sono convinto che bisogna agire per il bene del cittadino, del cittadino sardo, non in relazione a promozioni di natura economico finanziaria, che sono state tenute e si terranno conto per tutti i medici che lavorano.
La "23" non è una finzione, la "23" non è servita per mandare via i commissari, la "23", come abbiamo dimostrato stamattina con la delibera di Giunta, ha una progettualità, che, in relazione al fatto che vi dicevo dei Case mix, vuol riportare la qualità dei tre ospedali sardi di Cagliari - Oncologico, Brotzu e Microcitemico - a quella qualità originaria che si è andata perdendo negli anni per mancanza di programmazione. Noi stiamo cercando di fare questo e siamo pronti al confronto. Non stiamo dando, onorevole Sale, 53 milioni all'ospedalità privata, l'ospedalità privata è aperta al confronto, abbiamo recuperato e vogliamo recuperare 60 milioni di mobilità passiva, che vanno fuori perché il Case mix dell'ospedalità sarda è bassa rispetto a quello che vorremmo dare. Allora abbiamo cercato di concludere un accordo, tra l'altro spinto e promosso dalle più alte cariche dello Stato, per cercare di risolvere un problema, che è un problema anche dei sardi perché il San Raffaele ha condizionato nella programmazione per lungo tempo l'attività della ASL di Olbia che vedeva un numero di posti letto nettamente inferiore a quello previsto nella programma regionale. Quindi non daremo dei soldi a piè di lista, li daremo se loro faranno attività, attività controllata dalla Regione Sardegna, come mai è stato fatto.
Quindi, parlare di non programmazione o di liste di attesa in urologia sinceramente non lo capisco, non lo capisco perché vuol dire che non c'è stata governance sino adesso; e se ha ragione di essere un'attività istituzionale di alto profilo, cioè utilizzare la robotica per i trapianti di rene, quella che si chiama health technology assessment, valutazione delle tecnologie sanitarie, ci dice che è una eccezionalità, non è la routine, la routine è l'uso del robot per il carcinoma della prostata.
Quindi noi stiamo cercando di creare una rete negli ospedali sardi per dare la migliore risposta di qualità. Stiamo cercando di governare le liste d'attesa. Qualcuno ha banalizzato la delibera che questa Giunta ha approvato con 42 milioni del Piano regionale di prevenzione, rispettando i tempi meglio di tutte le Regioni italiane, facendo un lavoro per sei mesi con 150 persone per dire che finalmente invitiamo tutti cittadini sardi non a lamentarsi per le liste d'attesa, che in alcuni casi hanno ragion d'essere, ma invitando i cittadini sardi a partecipare agli screening oncologici, che vedono una partecipazione del 50 per cento all'invito delle ASL, e del 20 per cento nell'adesione allo screening per il carcinoma del colon.
Quindi dipingere un quadro così drammatico non lo accetto, così come non accetto il discorso delle Rems. A proposito delle Rems, se noi non avessimo ottemperato a quello che ci chiedeva lo Stato, saremmo stati commissariati, quindi abbiamo cercato di superare quello che è lo scandalo italiano degli ospedali psichiatrici giudiziari, concludendo un accordo con una struttura che fa parte della ASL 8 e che è stata data in gestione ad un ditta privata. Verifichiamo tutti i conti; se il calcestruzzo non ha funzionato, può capitare che non funzioni, però saremmo onorati il 6 o l'8 luglio di essere tra le prime Regioni italiane a superare lo scandalo degli ospedali psichiatrici giudiziari.
Potevamo evitare la querelle sulle 24 borse di studio? Sicuramente si, però fare uno scandalo e riportare dei numeri che vi ricordo sono frutto di una programmazione triennale… noi arriviamo quando la programmazione triennale è stata fatta dal Miur con la Regione Sardegna, e ha stabilito che il numero di borse è di 262, quindi se c'è un numero di laureati superiore rispetto alle borse assegnate non è un problema solo dalla Giunta, è un problema italiano, in cui c'è l'asimmetria tra quello che viene prodotto come numero dei laureati e i posti a disposizione nelle scuole di specializzazione. Quindi, non facciamoci del male come sardi, perché stiamo cercando di ritornare in tutte le sedi con la schiena dritta, come sardi; se siamo stati obbligati a ritornare al Ministero dell'economia, come sardi, siamo stati obbligati perché abbiamo un disavanzo di circa 370 milioni, e secondo il D.L. n. 66 lo Stato ci ha chiesto se siamo capaci di onorare i debiti commerciali che non sono stati onorati in passato.
Quindi, noi stiamo cercando di lavorare e stiamo cercando di lavorare in un anno, riaprendo tutti i tavoli con le reti di patologia che erano stati bloccati. Vi ricordo che abbiamo 5000 sardi affetti da sclerosi multipla che non avevano né un registro di patologia né una rete, concludiamo e partiremo finalmente con un tavolo che si chiama PDTA per la sclerosi multipla in Sardegna cercando di dare una risposta ai nostri cittadini.
La partita è complessa, la sanità è complessa, però quello che dico ai colleghi della maggioranza facciamo le cose con molta riflessione e ponderazione, nessuno sta cercando con superficialità di governare questo pesantissimo compito, lo stiamo facendo con molto impegno. È possibile che in alcune fasi con maggiori energie in situazioni in cui abbiamo 10 partite aperte possa essere sfuggito qualcosa ma non facciamoci del male, ci stiamo impegnando, ci stiamo impegnando a non chiudere un posto letto di ospedale perché non abbiamo bisogno, perché non abbiamo bisogno di chiudere posti letto, abbiamo bisogno di convertirli in posti per post acuti. Quindi non diamo l'informazione di chiusura al piccolo ospedale, la Balduzzi parla di presìdi di base o presìdi in zone disagiate, non diamo un messaggio che stiamo chiudendo i piccoli ospedali, non è vero. Stiamo cercando di creare una rete dell'emergenza-urgenza, stiamo cercando di riportare l'elisoccorso in Sardegna che non c'era per cinque anni.
Le case della salute le creeremo, ma le case della salute le creeremo non con le istituzioni fisiche, servono contratti e rapporti con i medici di base, con i pediatri di libera scelta, con i medici di continuità assistenziale, perché bisogna creare trasversalità e comunanza di opinione in modalità innovative di lavoro. Ci siamo impegnati, ripeto, in questo momento difficilissimo per affrontare questa battaglia, e questa battaglia, io dico battaglia non politica, ma battaglie in una situazione difficilissima in cui vogliamo garantire il diritto alla salute di tutti i sardi a costi uguali o inferiori ma migliorando la sanità, arrivando a misurarla una volta buona per tutti, perché troppo spesso sentiamo con autoreferenzialità parlare di eccellenza qui o di eccellenza la, no! Stiamo introducendo un criterio di misurazione.
PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (Area Popolare Sarda). Io parto subito dicendo quello che è avvenuto e quello che non è avvenuto. Per quanto riguarda la dignità, per quanto riguarda… Credo che ognuno guardi in casa propria e forse arriveremo a qualche conclusione. La mia storia la conoscono tutti, io non sono Assessore dal 2002, e che sia chiaro anche questo. E credo che chi conosce la storia ne parli bene, ma questo è un altro discorso.
Allora io dico soltanto che per quanto riguarda i buchi nel 2005 abbiamo raggiunto il tetto massimo e se non sbaglio nel 2005 c'era un Assessore di centro sinistra, una donna per 365 miliardi che allora era tanto. Per quanto riguarda invece il coso… io evidenzio che praticamente dal 2009-2010 al 2014 sono state erogate 520 borse di studio, borse praticamente per un importo di 13 milioni, il che vuol dire 26 miliardi, quest'anno c'è scritto zero. Allora detto questo, è pur vero ma lo sa, lo sa il rettore, lo sono tutti che le borse quest'anno sono state aumentate ma per carenze del passato, è un'integrazione, parli con i rettori dell'università e sono diventate 198. La domanda però non c'è vostra per i 24, ben vengano le 24, sta di fatto però che, vedete, avete parlato, avete dato dei dati anche voi avete parlato di tanti problemi noi più di uno, io dico soltanto che ci sono esattamente attualmente 32 pazienti in attesa di intervento robotico per tumore maligno alla prostata, vescica e del rene, 32. E ci sono invece circa 170 pazienti in attesa di intervento a cielo aperto per tumore maligno urologico. È chiaro che una situazione che si determina riporta al vecchio standard che erano 300 all'inizio dell'anno, lei ha parlato del 2014, si è confuso il 2014 non sono entrato nel merito. Io dico che nei primi sei mesi del 2015, è una cosa diversa. I dati sono quelli che io le ho detto. Ma detto questo credo che sia importante, lei ha parlato anche di REIMS, gliel'ho detto prima e lei ha fatto la faccia storta, che praticamente il primo luglio era previsto che si dovesse aprire, il primo luglio non apre, aprirà il 6, spero che apra il 6, nessuno dice niente ma non apre e ci sono stati degli errori. Poi se devo dire lei ha detto ci sono delle persone… Ex articolo 20 il Ministro allora era il Ministro più famoso d'Italia dette alla Sardegna 750 miliardi di vecchie lire e 22 miliardi furono dati per tre RSA, 780 posti letto in tutta la Sardegna ed esattamente a Sestu, Capoterra e Selargius. Voi avete cercato un posto dove mettere i reduci dalle OPG, avete ritenuto che siccome lo farete praticamente a San Gavino, nella ASL X, in effetti inizialmente si è andati lì. Che lì ci siano tre imprenditori che hanno aggiunto ai 22 miliardi che erano insufficienti hanno aggiunto i soldi fare le tre RSA è un dato certo, e hanno avuto il privilegio di avere vuoto per pieno; vuoto per pieno vuol dire un sacco di soldi anche se non ci andava nessuno. Le imprese sono la Piombaroli uguale Gersia famosa in tutta Italia, la ditta Floris e la ditta Vacca di Milis, questi tre. Io ho fatto la domanda e le chiederò praticamente che voglio sapere qual è il contratto che avete fatto, loro avevano tre blocchi da 20 ciascuno siccome non riuscivano a coprire i 60 posti ne avevano 40 è chiaro che un blocco lo prende la Regione Sardegna per quanto riguarda gli OPG. Benissimo, allora loro i 40 posti ce li danno coperti e sono tranquilli, ma non è che noi che gli abbiamo dato un'opportunità e che gli abbiamo dato 1000 privilegi alla fine perché loro ci diano questo blocco gli diamo le pulizie, gli diamo il pagamento dei dipendenti che praticamente servono meno eccetera, si tratta di vedere anche queste cose con molta attenzione.
Poi per quanto riguarda il resto io credo di poter dire che critiche ne possiamo fare, non le ho fatte le critiche, mica ho detto per esempio il buon Gumirato aveva praticamente fatto negli anni in cui era presente cento 15 septies, potevano essere due, tre ne ha fatto cento e sono tanti, ed è un assurdo perché c'erano le professionalità all'interno però o anche detto e l'ho voluto dire che praticamente ci sono anche alcune figure sulla base della "23" all'articolo 9 comma 7 ci sono praticamente definiti i ruoli. Siccome abbiamo dei luminari che sono in grado di dimostrare la inconsistenza non facciamo ricorsi diciamo vigilate attentamente, perché sappiamo perfettamente, Assessore, lei non lo ha detto, che qualcuno ha parlato di privato eccetera, ma quale privato ma voi lo sapete che nel 2018, perché nel 2017 forse sarà finito il Mater Olbia, ma nel 2018 i 56 milioni di euro andranno suddivisi perché non c'è più quella come si chiama assieme all'AIOP cioè con le cliniche private, il che vuol dire che praticamente o cade l'uno o cade l'altro. Poi per quanto riguarda la storia, siamo seri, parlare di mobilità che recuperiamo 60 milioni non ci crede nessuno è pura fantasia.
PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Paolo Truzzu. Ne ha facoltà.
TRUZZU PAOLO (Sardegna). Grazie Presidente, avendo ascoltato gli interventi di alcuni colleghi in particolare dell'onorevole Desini e dell'onorevole Sale mi sarei aspettato un po' più di umiltà nelle risposte che hanno fornito il Capogruppo del Partito Democratico e anche nella risposta che ha fornito l'assessore Arru e mi sarei aspettato anche una risposta dell'assessore Paci sinceramente. Perché ripeto che problemi sono due il primo è l'errore che è stato compiuto e il secondo averlo voluto nascondere con una serie di bugie e di queste bugie oggi non risponde nessuno anzi ne risponde questo Consiglio perché questo è stato detto nell'intervista a L'Unione Sarda e la situazione che si sta creando è quella per cui ognuno di noi ha davanti un Assessore che può venire qua e raccontare qualsiasi fandonia e noi facciamo finta che niente succede, questo come Aula è un problema che probabilmente tutti dovremmo porci. Ma stiamo ai fatti e ai numeri come chiedeva il problema Cocco. Guardi, collega Cocco io non sono uscito dal seminato sono rimasto all'interno della discussione e le vorrei dire questo che se il sottoscritto non ha diritto di parola su questi temi, visto che lei è il Capogruppo del Partito Democratico farebbe bene a cambiare partito e iscriversi da un'altra parte. Detto questo sui numeri, Assessore, lei ci ricorda che le borse di studio sono 238, ha ragione ma sono 238 considerando tutti gli atenei che sono federati con gli atenei sardi nella quale concorreranno prevalentemente gli studenti non sardi. Quindi la realtà è che le borse di studio per gli studenti sardi saranno 192 su 6000 contratti nazionali di cui solo 5000 ad oggi sono finanziati quindi saranno anche di meno. Io su questo sono pronto, siccome sono una persona umile, diceva Luciano Ligabue cantava una vita da mediano, bene io giocavo mediano. Allora, sono disposto a dirle che ho sbagliato, non ho difficoltà a riconoscere l'errore e non mi nascondo dietro le bugie. Quindi, Assessore, io le ricordo che le cifre sono queste, non sono quelle che state raccontando, per cui il numero di studenti, o meglio, di laureati che avranno la possibilità di accedere alle borse di studio sarà nettamente inferiore a quello degli anni passati. Anche se fossero 238, partiamo da numeri nettamente superiori agli anni scorsi e, come ha detto l'onorevole Oppi, quest'anno la cifra è zero, è zero. L'anno scorso la cifra era 2 milioni e 500, 2 milioni e 500, e noi vogliamo dire che nel bilancio regionale non si potevano trovare 2 milioni e 500 con tutte le marchette che sono state fatte per destinarle alle borse di studio per i giovani medici? Ma di cosa stiamo parlando, di cosa stiamo parlando? Ritornando alla mozione, non ha nemmeno risposto sull'impegno che ho chiesto, perché io sono convinto che il Ministero tanto non vi darà la possibilità. Allora, l'impegno, per l'anno prossimo, che vi ho chiesto, l'ho chiesto anche nella mozione, è che questo Consiglio, questa maggioranza e tutto il Consiglio prendano coraggio e prendano oggi l'impegno di mettere delle risorse nella prossima finanziaria pari a compensare la perdita di quest'anno, di modo tale che sia saturata tutta la capacità formativa degli atenei sardi, perché questo lo dobbiamo a questi ragazzi, lo dobbiamo. Un'ultima cosa, Assessore, lo dico all'assessore Arru, perché ha risposto lei, ma ripeto avrei preferito la risposta dell'assessore Paci, guardi, ai ragazzi che non hanno la possibilità, che non avranno la possibilità di accedere alla scuola di specializzazione interessa molto poco tutto quello che voi state cercando di fare per risolvere i problemi della sanità, perché oggi hanno un problema specifico e concreto, è quello di stare un anno fermi senza poter esercitare, senza poter migliorare, senza poter progredire. Sì, perché cosa fa chi non accede? Rimane un anno a ripassare quello che ha studiato gli anni precedenti? Cosa fa, qualche guardia medica? Fa qualche sostituzione? Di cosa stiamo parlando? O va all'estero? Dall'ordine dei medici di Cagliari quest'anno credo che si siano cancellati quindici medici, quindici medici, che vanno all'estero a trovare fortuna e opportunità che noi non siamo in grado di dargli, che noi non siano in grado di dargli. Assessore Paci, io glielo ripeto, se lei avesse un minimo di dignità e di coraggio su questa vicenda rassegnerebbe le dimissioni, perché ha tenuto un comportamento vergognoso senza alcun rispetto nei confronti di quest'aula, lo ripeto, del suo collega, perché il fatto era noto, anzi arcinoto, e nei confronti di tutti gli studenti.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Roberto Desini per dichiarare se è soddisfatto.
DESINI ROBERTO (Centro Democratico). Io ovviamente intervengo per quanto riguarda l'interpellanza da me presentata, e ovviamente mi dissocio da alcune considerazioni da alcune considerazioni di carattere politico e determinati tagli che sono stati dati dai colleghi di centrodestra, anche perché io non mi permetto minimamente di dare lezioni a nessuno essendo né professore, né insegnante, ma neanche alunno, però sentirmi dire certe cose dai banchi del centrodestra per quanto riguarda la sanità, ce ne passa. Quindi io mi attengo solo ed esclusivamente all'interpellanza da noi presentata, anche perché per discutere di sanità avremo altre occasioni, e ve lo dimostreremo anche quando adesso definiremo la riforma del sistema sanitario, anche perché, a differenza vostra, noi abbiamo messo nero su bianco con la legge numero 23 approvata nel novembre scorso, quello che vorremmo fare nella sanità in Sardegna, l'abbiamo scritto, mica l'abbiamo raccontato per essere molto chiari. Di solito all'interpellanza si risponde, assessore Arru, se si è soddisfatti o meno, io prendo atto dei numeri, c'è un dato inequivocabile, che purtroppo quest'anno non riusciremo a far fronte alle borse di studio che tutti noi ci saremmo auspicati. Io mi pongo un problema, oltre che politico, me lo pongo morale, signor Assessore e cari colleghi, e cioè quello che forse a volte la politica non ha la capacità di ascoltare e soprattutto di mettere in pratica e stare vicino a quelle che sono le reali esigenze dei cittadini. A volte anche noi, penso come genitori, commettiamo degli errori con i nostri figli, a volte non volutamente, perché penso che per i nostri figli siamo disponibili a fare qualsiasi cosa. Può darsi che in questo passaggio politico-amministrativo abbiamo commesso degli errori, e io sono disponibile, qualora ne avessi, ad assumermi le responsabilità, perché è vero anche che la finanziaria lo approva il Consiglio regionale. Io mi auguro, e dopo mi esprimerò in dichiarazione di voto per quanto riguarda la mozione, che abbiamo la capacità di recuperare e compensare agli errori commessi in questa circostanza. Quindi, con questo spirito prendo atto di quanto ha comunicato l'assessore Arru, e mi auguro di poter essere nelle condizioni nella prossima finanziaria regionale di poter recuperare quanto non siamo stati in grado di poter dare ai nostri studenti sardi in questo anno solare.
PRESIDENTE. Grazie, procediamo alla votazione delle mozioni. La prima mozione che metto in votazione è la mozione numero 157, primo firmatario l'onorevole Oppi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Desini per dichiarazione di voto.
DESINI ROBERTO (Centro Democratico). Sulla mia dichiarazione di voto, poc'anzi il collega Sale ha detto che era lontano anni luce da quelle che sono le posizioni politiche del centrodestra. Ebbene, io vorrei dire al collega Sale e ai colleghi di maggioranza che io sono ancora più anni luce lontano da quelle posizioni, perché dopo c'è anche la forma che è sostanza, ed è il motivo per il quale dichiaro il mio voto contrario alla mozione presentata dai colleghi del centrodestra, perché è inconcepibile per il mio modo di essere, per il mio modo di pensare, accostarmi minimamente a una mozione del centrodestra. Ecco il motivo per il quale voto contro, ma per questo rimangono valide e in piedi quelle che sono le motivazioni della nostra interpellanza. Pertanto, il voto è contrario. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOCCI IGNAZIO (FI). Io annuncio il voto favorevole alla mozione, e ovviamente prendiamo atto che stasera qualcuno ha voluto declinare tutti i principi della diversità morale, anzi delle grandi lezioni di morale a cui la sinistra ci ha abituato negli ultimi trent'anni. Però, forse è il caso che vi diate una svegliata, perché quegli anni sono passati da tanto e mi pare che non possiate declinare proprio nulla, e non avete proprio da manifestare a nessuno, in questo paese, nessuna superiorità morale. Stando ai dati di oggi, qui siamo davanti agli specializzandi delle professioni mediche che non avranno una risposta, e mi pare che, come ha detto l'Assessore, a questo stiamo e questo è il risultato di questa Giunta. Voglio ricordare che in sede di approvazione di bilancio sono stati presentati anche degli emendamenti che sono stati respinti da quella maggioranza, però oltre le lezioni di morale noi aspettiamo con grande pathos anche le decisioni di questi ultimi giorni, dopo che avete fatto le barricate negli anni scorsi. Il presidente Ganau, quando era sindaco di Sassari, ci ha fatto l'ultima campagna elettorale sull'accorpamento, non parliamo del sindaco Zedda sull'accorpamento del Brotzu, Microcitemico e Businco. Bene, staremo a vedere che cosa riuscirete a produrre da qui a breve, alla fine dell'anno, quando qualcuno vi presenterà il conto della grande riforma della sanità che fino adesso, comunque, vi faccio notare che è quasi totalmente inattuata.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Ovviamente il voto sarà favorevole. È singolare che coloro che propongono un'interpellanza, che se fosse stato possibile votare io avrei votato a favore, che gli stessi contenuti delle mozioni dichiarino il voto sfavorevole nei confronti di queste mozioni, giustificandolo e motivandolo con argomentazioni del tutto infondate o speciose. Così come è singolare che, invece di parlare del problema, del tema che è oggetto di queste mozioni, oggi qualcuno ha utilizzato l'espediente dialettico di parlare dei problemi della sanità, problemi che a detta di qualcuno provengono da lontano, dal centrodestra. Ecco, si continua ad amministrare con il viso rivolto all'indietro, con lo sguardo rivolto all'indietro. Vi viene il torcicollo! Dovete pensare a quello che sta accadendo adesso nella sanità, a quello che accadrà fra un mese o due mesi, dovete pensare ai direttori facenti funzioni che non hanno i titoli, dovete pensare ai responsabili anticorruzione che nelle ASL non vengono nominati, dovete pensare ai membri delle commissioni di gara che non hanno i requisiti. Dovete pensare a queste cose, non a quello che ha fatto o non ha fatto il centrodestra.
Però ritorniamo al tema oggetto delle mozioni. Io debbo fare i miei complimenti sentiti e sinceri all'assessore Arru perché è riuscito a prendere un barile che l'assessore Paci gli aveva scaricato sulle spalle e a scaricarlo su altri, che non sono i consiglieri del centrodestra, ma sono consiglieri del centrosinistra, che ha bacchettato molto abilmente, con fare ameno, con fare bonario - riconosco all'assessore Arru grandi capacità in questo, riesce a muoversi in questo mondo intricato, nonostante sia arrivato da poco, con grande astuzia -, ebbene questo barile ve lo ha tirato in testa e qualcuno non si è accorto. Qualche consigliere del centrosinistra che ha preso il barile in testa fa finta di non essersi accorto. Il problema esiste. Vorremmo capire se lo volete risolvere, vorremmo capire come lo volete risolvere e quando lo volete risolvere. Non raccontateci le barzellette dei 24 posti che mancano. Ma anche se fossero 24, 25, 26 o 30 c'è questo buco che va a ripercuotersi sui buchi che probabilmente creerete il prossimo anno e va a sommarsi ai buchi del prossimo anno. Il problema deve essere risolto con uno sforzo di razionalità, di buonsenso. Avete sbagliato, riconoscetelo, lasciate perdere la sanità del centrodestra! Avete sbagliato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Augusto Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CHERCHI AUGUSTO (Soberania e Indipendentzia). Presidente, intanto per esprimere il voto contrario del Gruppo Soberania e Indipendentzia alle due mozioni e poi per ragionare molto brevemente su quello che si è detto e quello che non si è detto stasera in Aula. Si è parlato un po' di tutto, l'argomento era uno, ma se ne sono toccati diversi. Intanto voglio respingere con forza l'ultima parte del passaggio dell'onorevole Truzzu, dove chiedeva le dimissioni dell'onorevole Paci. Non credo che sia neanche commentabile questo.
Volevo partire da un presupposto. Non faccio come ha fatto l'onorevole Cocco che toglie il diritto di replica a chiunque. Voglio solo ricordare l'onestà morale, etica e politica di tutti noi. I mali della sanità non nascono nel 2015, nascono da molti anni precedenti, probabilmente l'onorevole Oppi ha dei numeri, per quanto riguarda i buchi di bilancio, diversi da quelli che ho io. Io ho cercato di prenderli dalla Corte dei conti e sono leggermente diversi da quelli che ha declinato lei. Ho apprezzato la risposta dell'assessore Arru che ha dettagliato con forza, ma non mi sembra che questa fosse l'occasione per parlare dei problemi della sanità. Si sta parlando di un argomento, che è quello delle scuole di specializzazione, dove probabilmente c'è stata una disattenzione, chiamiamola come vogliamo. L'importante è questo, e qua mi riallaccio alla mozione dell'onorevole Truzzu che, per concludere, sono pronto a sottoscrivere per la parte che riguarda l'impegno da parte della Giunta per l'anno accademico 2015-2016 per rafforzare e portare a ristoro quelle scuole di specializzazione che quest'anno hanno avuto una mancanza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gavino Sale per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALE GAVINO (Gruppo Misto). La legge che abbiamo proposto era semplicemente per raddrizzare una vecchia legge del centrodestra che autorizzava gli studenti italiani a si iscriere in Sardigna nell'ordine di 13 mila senza obbligo di residenza, quindi la defaillance proviene, non avviene adesso, avviene adesso l'errore, non c'è nessun'ombra di dubbio su questo, ma che il centrodestra sia senza colpe o che anche precedentemente non ci siano state colpe non è vero. Io credo che questo sia l'anno zero per una riforma sanitaria seria e siccome sono coerente con il patto che io ho fatto con il centrosinistra, ma devo affermare che questo è un colossale errore, e lo devo rimarcare, ovviamente non voterò con il centrodestra, ma esco pubblicamente e ufficialmente dall'aula.
(L'onorevole Gavino Sale esce dall'aula)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Paolo Truzzu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TRUZZU PAOLO (Sardegna). Presidente, ovviamente annuncio il voto favorevole a entrambe le mozioni. Vedete, potrei fare un esercizio che voi avete fatto spesso, cioè quello di ricordare quello che è successo negli anni precedenti e allora se dovessi fare questo esercizio per cui entriamo nella dialettica, nella diatriba "siamo meglio noi, siete peggio voi", "avete fatto meglio voi, abbiamo fatto meglio noi", dovrei pensare a cosa sarebbe successo se in un provvedimento del genere o in una situazione del genere fosse incappato un qualsiasi Assessore del centrodestra: lo avreste spellato in piazza! Quindi la richiesta di dimissioni, onorevole Cherchi, è più che legittima e, ripeto, non solo per il fatto che c'è stato l'errore, ma per il fatto che è stata raccontata più volte una bugia e non una sola volta. Perché abbiamo incominciato in Commissione, abbiamo continuato con le note stampa, abbiamo continuato successivamente con le intervista all'Unione Sarda e questo è sotto gli occhi di tutti, non è una cosa che si sta inventando un consigliere che improvvisamente è impazzito, e questa è la cosa più grave perché non c'è nessuna credibilità per una persona che fa politica, che continua a ripetere delle bugie per cercare di mascherare un errore. Perché è molto meglio dire: "Ho sbagliato, mi prendo la responsabilità di quello che ho fatto, ho sottovalutato, cerchiamo tutti assieme una soluzione", perché più volte questa opposizione, e alcuni dei vostri colleghi sicuramente me ne daranno atto, ha dimostrato la capacità di venirvi incontro per risolvere i problemi dei sardi. Questa volta non lo avete voluto fare voi, non lo hanno voluto fare i vostri rappresentanti in Giunta e di questo dovreste prenderne atto e trarre le logiche conclusioni.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
FLORIS MARIO (Sardegna). Presidente, io ho molto apprezzato l'intervento lucido e anche pacato, al di là dei toni, dell'onorevole Oppi che con la sua mozione ha messo il dito sulla piaga, ha detto cose che sono verosimili, che non possono essere smentite, così come ho anche apprezzato molto il coraggio di alcuni consiglieri della minoranza che si sono esposti e che hanno indicato a quest'Aula un malessere politico molto più profondo rispetto all'argomento di cui stiamo parlando, e d'altra parte la maggioranza lo sa che sta arrivando un momento in cui dovranno essere fatte delle scelte che non possono essere quelle che in questo anno e mezzo sono state portate avanti proprio su valori fondamentali come quelli che stiamo discutendo. Ora, se è vero com'è vero che tanto la minoranza quanto la maggioranza condividono, onorevole Cocco, nella sostanza questo problema che abbiamo discusso, abbiamo sbagliato, dobbiamo correggere questo errore che abbiamo fatto. Dobbiamo correggere proprio perché abbiamo una buona sanità, una sanità di qualità e per poterla conservare abbiamo bisogno proprio di intervenire in questo settore. Possiamo fermarci un attimo, predisporre un ordine del giorno e dire che ci impegniamo a trovare gli emolumenti, le risorse finanziarie per correggere l'errore che abbiamo fatto? Io credo di sì, non ci perde nessuno e non ci guadagna nessuno. Almeno un tentativo credo che vada fatto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Presidente, vorrei solo precisare due cose. Non ho focalizzato solo ed esclusivamente il problema delle borse di studio perché ritengo che è una delle condizioni - e non è solo questione della sanità - che ci vedremo costretti a ripetere in altre circostanze. Ne abbiamo avuto anche prova qualche momento fa, approvando una determinata norma che risistemava il bilancio. Io vi invito a stare molto attenti anche quando si parla di 400 milioni ereditati. Non è proprio così e lo andremo a vedere successivamente, oggi non ne voglio neanche parlare. Ma non è il centrodestra, se uno fa un excursus all'indietro, per trent'anni indietro, se vogliamo, Cabras, Rais, Palomba, Mario Melis, Soru, vogliamo vedere quanti anni sono contro il centrodestra? Ve l'ho detto già un'altra volta: sbagliate quando cercate di guardare all'indietro pensando che ci sia il centrodestra, c'era anche il centrosinistra ed è un'eredità che ci si porta almeno da trent'anni. Prima di parlare a qualcuno consiglierei di leggersi con attenzione tutti gli atti parlamentari della Regione Sardegna. Però è giusto questo che si è detto? Lo risolviamo il problema? No. Assessore, no. Mettiamo un qualcosa che possa supplire, troviamo la minima soluzione, se non è oggi per domani, impegniamoci perché qui travalica destra, centro e sinistra. Stiamo attenti quando parliamo perché poi si rischia di dare un qualcosa che torna in faccia e ne avremo le prove e le controprove, anche per quello che riguarda rapporti di democrazia interna, di legalità, di illegittimità nei concorsi, perché non si sa mai, perché se ci sono nel centrodestra siano trovati i colpevoli e sanzionati, ma così anche per il centrosinistra. Io non direi che qualcuno possa vivere molto tranquillo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luca Pizzuto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PIZZUTO LUCA (SEL). Presidente, intanto per dire che il nostro voto chiaramente sarà contrario, pur ritenendo anche noi che sia corretta la riflessione che dice che se si commette un errore si può anche provare a rimediare, ma rimandiamo al mittente tutte le accuse che ci sono state fatte da questo punto di vista, la violenza anche con cui siamo stati attaccati da questo punto di vista, addirittura chiedendo le dimissioni degli Assessori. Io non ho visto, quando ci sono stati altri errori fatti da altre Giunte, esponenti di centrodestra chiedere le dimissioni di Assessori che hanno fatto anche di peggio da questo punto di vista. Per cui rimandiamo al mittente le accuse che ci vengono fatte e voglio ringraziare per la replica l'intervento fatto dall'assessore Arru che bene ha detto come stiamo cercando di lavorare sulla sanità e che bene ha detto su come stiamo cercando di intervenire su problemi cronici che questa regione ha da tanti anni. Per cui, gli attacchi e le critiche che ci vengono rivolti in questa sala non li accettiamo in nessun modo e rispediamo al mittente in modo determinato le accuse che ci vengono fatte, perché gli errori si fanno, si possono correggere, ma venire a cercare la pagliuzza quando ci sono travi è un atteggiamento sbagliato, poco rispettoso e che, onestamente, non è nel modo più assoluto condivisibile.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CARTA ANGELO (PSd'Az). Presidente, io intervengo perché mi ero imposto di non parlare come avevo detto in Capigruppo, però credo che in un'altra sessione come questa possiamo anche abolire la Commissione d'inchiesta, perché ci stiamo facendo l'inchiesta direttamente qui, pertanto la Commissione poco ha da lavorare se si continua così. Però intervengo per annunciare il voto favorevole nel merito di un qualcosa che mi sembra che da tutti sia stato verificato, valutato e condiviso, compreso l'assessore Arru e cioè che c'è da mettere mano per cercare di fare cosa? Stanziare ulteriori risorse per garantire un numero adeguato di borse di studio e consentire ai neolaureati sardi l'accesso alle scuole di specializzazione medica per l'anno 2015. Primo. Due: intraprendere adeguati contatti con il Miur affinché vengano incluse le borse di studio aggiuntive della Sardegna, rettificando così l'allegato del decreto ministeriale numero 315 del 2015 che dispone finanziamenti regionali messi a tal fine. Questo è il dispositivo della mozione a prima firma dell'onorevole Oppi che ci accingiamo a votare. In che cosa differisce questo rispetto alle posizioni espresse? In nulla. In che cosa differisce questo dell'interpellanza? In nulla. Quindi, il senso di schifo espresso da qualcuno che dice "non voglio votare una mozione del centrodestra perché mi fa un po' di ribrezzo", ma scusatemi, qui è un problema, è una questione sulla quale siamo tutti d'accordo, ma una volta tanto vogliamo dire che su questo problema siamo d'accordo e che le proposte che vengono portate dalla mozione sono quelle che l'Assessore stesso ci ha detto? Niente di più e niente di meno. Non entro nel merito naturalmente di tutto quello che si è cercato di spalare del passato perché il Presidente della Commissione, che è appena intervenuto, l'onorevole Dedoni, ha stabilito anche un termine entro il quale fermare l'indagine della Commissione d'inchiesta, che sono gli ultimi dieci anni. Quindi, cinque anni del centrosinistra e cinque anni del centrodestra. Per cui, non c'è nessuna intenzione di penalizzare, di punire, di fare la Santa inquisizione per nessuno, c'è solo la volontà di capire e oggi stiamo perdendo un'occasione per capire e per dire che siamo d'accordo su una cosa sulla quale tutti siamo d'accordo ma voto contro. Noi votiamo a favore.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Questo è un dibattito davvero surreale perché si sente dai banchi della maggioranza tutto sommato riconoscere che il problema esiste e addirittura senza neanche mezzi termini puntare l'indice nei confronti degli Assessori per dire che hanno sbagliato, l'intervento dell'onorevole Pietro Cocco che rimette in riga i dissenzienti o i malpancisti, tant'è che si fanno capriole, chi vuol abbandonare l'aula, chi non vuole mischiarsi alla mozione e votare la mozione perché è del centrodestra, tutte scuse risibili, tutte cose che davvero, per chi segue questo dibattito, danno la misura della qualità, dell'impegno e del senso di responsabilità. Qui il centrosinistra ha respinto le accuse e ci sta anche che respinga la mozione, ma non abbiamo capito da domani cosa fate e cosa farete per rimediare all'errore che le mozioni dell'onorevole Oppi e dell'onorevole Truzzu vi hanno posto. Ma è così davvero complicato capire se c'è la volontà di stanziare le ulteriori risorse che servono per garantire un numero adeguato di borse di studio per consentire ai neolaureati sardi l'accesso alle scuole di specializzazione nel corrente anno? O, assessore Arru, dobbiamo pensare da un lato alla sanità di eccellenza, agli investimenti "qatarini" e dall'altro lasciare che continuino a fare al più le guardie mediche? Allora, ecco qual è il senso davvero che io riponevo in queste mozioni, è quello di una sorta di sussulto di responsabilità di tutti, senza necessità di dividersi sulla sanità, ci sono altre questioni sulle quali possiamo anche scontrarci, ma non per negare la prospettiva a giovani laureati! È su questo che è vergognoso e mi vergogno veramente. E fa bene lei, onorevole Sale, ad uscire da quest'Aula, perché qui non abbiamo dato neanche il senso di una soluzione domani a questo problema. Tutto si è svolto sulle schermaglie politiche che, scusate, non gliene frega niente a nessuno, e soprattutto ai destinatari, a queste persone che oggi forse attendevano una risposta chiara, non le accuse e le contumelie che sono volate anche su un aspetto di questo genere.
PRESIDENTE. Grazie onorevole Pittalis. Non ho altri iscritti per dichiarazione di voto.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della mozione numero 157.
(Segue la votazione)
Prende atto che il consigliere Anedda ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 49
votanti 48
astenuti 1
maggioranza 25
favorevoli 19
contrari 29
(Il Consiglio non approva).
La mancata approvazione della mozione fa decadere i punti 1 e 2 della mozione dell'onorevole Truzzu, la numero 158. La mozione contiene una censura nei confronti del comportamento dell'Assessore regionale della programmazione, per cui in base all'articolo 118, se non viene ritirata, deve essere votata con appello nominale. Chiedo all'onorevole Truzzu se mantiene la censura?
TRUZZU PAOLO (Sardegna). La ritiro Presidente, è nelle cose, come suggerisce qualcuno.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Augusto Cherchi. Ne ha facoltà.
CHERCHI AUGUSTO (Soberania e Indipendentzia). Sull'ordine dei lavori, Presidente, solo per chiedere un atto di testimonianza del Consiglio e per ricordare che 606 anni fa, il 30 giugno del 1409, i Sardi si ritrovavano nella piana di Sanluri per combattere uniti per la loro libertà. Tutti i Sardi abili si ritrovarono consapevolmente uniti per affermare davanti agli invasori catalano-aragonesi il diritto dei sardi a vivere liberi e sovrani sulla propria terra. Fu l'apice simbolico di un lungo periodo di affermazione di sovranità ed indipendenza, da cui la Carta De Logu d'Arborea resta esempio e testimonianza insuperata. La battaglia di Sanluri fu persa, la nazione sarda fu sterminata, come disse il sovrano catalano-aragonese, in realtà quel sacrificio non fu vano e non fu perdente, è grazie a quel gesto che oggi noi possiamo continuare a vincere la battaglia per l'autodeterminazione. A distanza di tanto tempo da quella battaglia continuiamo in forme nuove, creative, non violente e democratiche. Continua dentro questa'Aula, come per le strade, e nella comunità della nostra terra. Chiunque in Sardegna può e deve sentirsi parte di quel cammino di sovranità e libertà, così potentemente tracciato dai nostri avi. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Cherchi, per il ricordo dell'avvenimento.
Ricordo che la Commissione V è convocata domani alle ore 10.
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Ecco, Presidente, sull'ordine dei lavori, perché finora abbiamo dimostrato anche grande fair play nel consentire convocazioni di commissioni durante i lavori dell'Aula, convocazioni senza il rispetto delle 48 ore, ma non vorrei però che questa disponibilità, proprio perché vogliamo demarcare la nostra responsabilità da quella del centrosinistra, visto che qualcuno dai banchi del centrosinistra guarda ai banchi del centrodestra con i toni che abbiamo sentito, che per quanto riguarda il mio Gruppo, poi non so cosa faranno gli altri, da questo momento non consentiremo nessun tipo di deroga. Perché se questo è il modo di procedere, anche su argomenti come quello che abbiamo trattato poco fa, in maniera strumentale, Presidente, cambieremo anche logica per quanto riguarda le modalità di procedere nei lavori in Aula e in Commissione.
PRESIDENTE. Grazie onorevole Pittalis, evidentemente non si riferisce a questo in deroga, che è una prerogativa del Presidente. Quindi domani mattina alle 10 comunque è convocata la Commissione V.
Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (Area Popolare Sarda). Sull'ordine dei lavori. Presidente, probabilmente per disattenzione, non è stato celebrato il decesso dell'onorevole Del Rio, almeno quell'opportunità non si è verificata. Credo che un presidente di grosso livello meriti l'attenzione del Consiglio, l'abbiamo sempre fatto per tutti, quindi sarei ad invitarla che quanto prima si possa celebrare la morte dell'onorevole Del Rio.
PRESIDENTE. La seduta è tolta e il Consiglio sarà convocato a domicilio.
La seduta è tolta alle ore 19 e 11.
Allegati seduta
isposta scritta a iterrogazione
Risposta scritta dell'Assessore della difesa dell'ambiente all'interrogazione Ledda - Arbau - Azara - Perra sull'urgenza di adottare i provvedimenti necessari al fine di garantire il definitivo inquadramento del personale dell'Ente foreste inserito nelle graduatorie relative alle selezioni interne per l'accesso al IV livello impiegati svoltesi nel 2006. (370)
In relazione ai contenuti dell'interrogazione in oggetto, a seguito di quanto rappresentato dal Commissario Straordinario dell'Ente Foreste con nota n.1267/Comm del 21 maggio 2015, si rappresenta quanto segue.
L'attribuzione di mansioni superiori ha carattere temporaneo e non può fondare il diritto del dipendente all'inquadramento nel livello superiore, pertanto, in coerenza con la normativa vigente, l'Ente Foreste ha necessariamente riassegnato tali impiegati nel livello di inquadramento di origine. A fronte di ciò l'Ente Foreste nel Piano triennale del fabbisogno del personale ha inevitabilmente dovuto prevedere il ricorso a procedure di mobilità e concorsi pubblici.
In riferimento all'ultimo punto dell'interrogazione che richiama il ricorso ad una soluzione normativa per permettere all'Ente Foreste lo scorrimento delle graduatorie, si ritiene che più adeguate indicazioni a tal proposito possano essere fornite dall'Assessorato competente in materia di personale".
Per un maggiore dettaglio riguardo ai contenuti dell'interrogazione si rinvia alla nota del Commissario Straordinario dell'Ente Foreste n.1267/Comm del 21 maggio 2015.
L'Assessore
In relazione alla Vs prot. 1425/Gab del 18/05/2015, si rappresenta quanto segue.
Corrisponde sostanzialmente al vero quanto esposto dagli interroganti nella parte relativa alle premesse, preso atto e considerato dell'interrogazione. Nel 2006 l'Ente ha effettuato le selezioni interne a copertura del 50% delle carenze d'organico per gli impiegati di IV livello (80 posti, di cui 55 destinati all'area tecnica e 25 all'area amministrativa), in base alla procedura prevista dall'art. 13 LR 24/1999. Come di regola per le progressioni interne, la graduatoria non è stata oggetto di scorrimento. In base a un indirizzo formulato dal Consiglio di Amministrazione, la stessa ha tuttavia costituito un riferimento per l'individuazione dei dipendenti a cui attribuire in via temporanea mansioni superiori impiegatizie. Peraltro, in base al dettato normativo, l'attribuzione di mansioni superiori può avere unicamente carattere temporaneo e, presso le pubbliche amministrazioni, non può fondare il diritto del dipendente all'inquadramento nel livello superiore. Corrisponde pertanto al vero che, in ossequio al dettato normativo, anche recentemente l'attribuzione di mansioni superiori sia stata revocata, determinando la riassegnazione dei dipendenti alle attività proprie del livello di inquadramento e, spesso, criticità nell'operatività degli uffici, che versano in gravi situazioni di carenze d'organico.
Per quanto riguarda le procedure di reclutamento definite nel Piano triennale del fabbisogno di personale dell'Ente Foreste della Sardegna, approvato con delibera commissariale n. 58 del 8 aprile 2015, sottoposto anche a codesto Assessorato per il controllo preventivo ex LR 14/1995, esse hanno necessariamente previsto il ricorso alla mobilità e ai concorsi pubblici. È stata univoca l'indicazione sul punto dell'Assessorato del Personale, che, anche nella recente nota prot. 10542 del 05/05/2015, ha ribadito la preclusione, nel quadro normativo vigente, ad effettuare selezioni interne e a procedere all'ulteriore utilizzo di graduatorie generate da procedure che oggi non sarebbero più consentite (punti a e g della nota).
Per quanto riguarda le proposte e le richieste degli interroganti, volte a superare la situazione descritta (che, si risolvono, in sostanza, nell'adozione di una norma che, come già avvenuto per i dipendenti regionali con la LR 3/2008, consenta lo scorrimento delle graduatorie interne), esse non rientrano, evidentemente nella disponibilità di questo Ente. Si ritiene opportuno rimettere all'Assessorato del Personale ogni valutazione sulla fattibilità di quanto proposto.
Per completezza di informazione, si riporta a seguire un quadro riassuntivo delle carenze di organico al 01/01/2015:
DIRIGENTI
Dotazione organica vigente 13
Unità Lavorative al 01/01/2015 7
Vacanze rispetto alla dot. Organica 6
QUADRI
Dotazione organica vigente 103
Unità Lavorative al 01/01/2015 80
Vacanze rispetto alla dot. Organica 23
IMPIEGATI
Dotazione organica vigente 642
Unità Lavorative al 01/01/2015 334
Vacanze rispetto alla dot. Organica 308
OPERARI
Dotazione organica vigente 5835
Unità Lavorative al 01/01/2015 4809,5
Vacanze rispetto alla dot. Organica 1025,5
TOTALE
Dotazione organica vigente 6593
Unità Lavorative al 01/01/2015 5230,5
Vacanze rispetto alla dot. Organica 1362,5
Si rappresenta che nella graduatoria dei IV livelli- area tecnica sono presenti 191 nominativi, a fronte di 55 vincitori della selezione; nell'area amministrativa 112 nominativi, di cui 25 vincitori.
Si precisa infine che egli anni 2003-2007 sono state effettuate anche le selezioni interne per V livello (81 posti), VI livello (24 posti), quadri (43 posti), dirigenti (5 posti, di cui 1 non assegnato), in esito alle quali, analogamente a quanto avvenuto per gli impiegati di IV livello, non tutti i dipendenti giudicati idonei sono stati inquadrati nel livello superiore. (370)
Testo delle interrogazioni, interpellanze e mozioni annunziate in apertura di seduta
Interrogazione Tedde - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra, con richiesta di risposta scritta, sulla drastica riduzione delle risorse destinate a finanziarie progetti di ricerca e innovazione tecnologica proposti e predisposti dall'università, nell'ambito delle azioni promosse dalla legge regionale 7 agosto 2007, n. 7 (Promozione della ricerca scientifica e dell'innovazione tecnologica in Sardegna).
I sottoscritti,
premesso che, con la legge regionale n. 7 del 2007, la Regione ha avviato un processo teso a promuovere, rafforzare e diffondere la ricerca scientifica e l'innovazione tecnologica, prevedendo, in particolare, il finanziamento o il cofinanziamento di progetti di ricerca fondamentale o di base di significativo valore conoscitivo, di ricerca applicata e di sviluppo precompetitivo che trovino in Sardegna ottimali condizioni per la loro esecuzione e che abbiano avuto accesso a programmi di ricerca internazionali, comunitari e nazionali, presentanti da università, imprese ed enti pubblici di ricerca;
premesso, altresì, che con legge regionale n. 3 del 2008 (legge finanziaria 2008), erano state stanziate le prime risorse previste dall'articolo 17 della legge regionale n. 7 del 2007, destinate a finanziare il bando 2008;
rilevato che, negli anni a seguire, gli stanziamenti della Regione, a valere sulla legge regionale n. 7 del 2007, hanno consentito l'emanazione di ulteriori bandi per le annualità 2009, 2010, 2011, 2012 e 2013;
rilevato, altresì, che una parte cospicua delle suddette risorse è stata intercettata dall'università con gli atenei di Cagliari e Sassari che hanno complessivamente presentato progetti per circa 49.000.000 di euro nelle annualità in cui la Regione ha finanziato la legge regionale n. 7 del 2007;
dato atto che l'ultimo bando, finanziato dalla Giunta Cappellacci, risale al 2013, annualità per la quale gli atti amministrativi definitivi sono stati adottati solo nello scorso mese di maggio e per la quale, inspiegabilmente, le risorse destinate risultano sensibilmente inferiori a quelle previste per le annualità precedenti;
dato atto, altresì, che oltre ai tagli sopra menzionati, non è stato previsto il finanziamento dei bandi per le annualità 2014 e 2015, il che farebbe ritenere, stando agli atti fino ad oggi adottati, che vi sia la ferma volontà dell'Amministrazione regionale di non sostenere le azioni di promozione e sviluppo della ricerca e innovazione tecnologica previste dalla legge regionale n. 7 del 2007, nonostante i formidabili risultati e i produttivi effetti conseguiti attraverso la realizzazione dei progetti finanziati;
osservato che il Governo Cappellacci aveva messo a disposizione cospicue risorse, come testimoniano le parole pronunciate del Presidente Pigliaru, allora Prorettore delegato alla ricerca dell'Università di Cagliari, in occasione della presentazione dei dati e delle analisi relative alle attribuzioni per l'anno 2012 della dotazione ordinaria ai nuovi dipartimenti "Tra il 2009 e il 2012 le risorse per i dipartimenti sono aumentate in valore assoluto del 97 per cento e in valore procapite del 114 per cento. Per quanto concerne il fondo Car (Contributo di ateneo per la ricerca), sempre tra il 2009 e il 2012, le risorse sono aumentate rispettivamente in valore assoluto e procapite del 146 per cento e del 167 per cento";
sottolineato che il programma di governo del Presidente Pigliaru prevede che "La Sardegna investe troppo poco nella ricerca, nello sviluppo organizzativo dei processi produttivi; appena lo 0,67 per cento del proprio PIL, meno dell'obbiettivo dell'Unione europeo fissato all'1,5 per cento per l'Italia e appena un quinto dello sfidante obbiettivo dell'intera Unione europea fissato al 3 per cento. [...] la legge regionale sulla ricerca è un tassello importante in quanto può garantire il sostegno alla ricerca di base.";
evidenziato che nello stesso programma di governo si legge che "Per raggiungere questi risultati è necessario: migliorare la legge regionale 7 del 2007 sulla ricerca per garantire più profonde e diffuse ricadute sul sistema economico e sociale sardo.[...]";
osservato, invece, che colui che ricopriva ieri l'incarico di Prorettore delegato alla ricerca dell'Università di Cagliari, oggi, da Presidente della Giunta regionale cancella in maniera inspiegabile e sconcertante le risorse a sostegno della ricerca e dello sviluppo tecnologico, ovvero proprio in quei settori in cui l'attuale Presidente, allora Prorettore, si era impegnato, segno dell'importanza che da accademico a essi riconosceva,
chiede di interrogare il Presidente della Regione:
1) quali siano le ragioni che hanno indotto l'Amministrazione regionale a cancellare le risorse che negli anni del governo di centro-destra erano state destinate al finanziamento delle azioni finalizzate al sostegno alla ricerca ed allo sviluppo tecnologico, previste dalla legge regionale n. 7 del 2007;
2) quali siano gli intendimenti dell'Amministrazione regionale in ordine all'ipotesi di ripristinare le suddette risorse;
3) quali siano le iniziative che, in attuazione del programma di governo, l'Amministrazione regionale intende intraprendere al fine di favorire e sostenere l'attività di ricerca, specie in ambito universitario, al quale storicamente si devono i risultati più brillanti e ambiziosi.
Interrogazione Rubiu, con richiesta di risposta scritta, in merito alla decurtazione dallo stipendio, con prelievo mensile in busta paga, degli emolumenti riguardanti le progressioni economiche dei dipendenti della ASL n. 7. (424)
Il sottoscritto,
premesso che, con delibera n. 1503/2001, la Direzione generale della ASL n. 7 di Carbonia ha determinato, per l'anno 2001, il fondo consolidato per il finanziamento delle fasce retributive dell'area di comparto tenendo conto, tra l'altro, dello spostamento di risorse dal fondo per la produttività collettiva e individuale di cui all'articolo 38 del CCNL Sanità 1998-2001, comparto del Personale servizio sanitario nazionale I e II biennio del 7 aprile 1999, nella misura del 15 per cento;
accertato che con la delibera del direttore generale n. 1280/2005 è stato recepito l'accordo decentrato siglato con la delegazione sindacale in data 17 maggio 2005, con cui si stabiliva, al fine di consentire la progressione di fascia retributiva ad una platea più estesa dei dipendenti del comparto, di procedere ad incremento ulteriore del fondo per il finanziamento delle fasce;
rilevato che con delibera n. 1140/c del 3 settembre 2010 si è deciso di sospendere la corresponsione delle fasce retributive adottando nuovi criteri di attribuzione, anche in seguito alle decisioni approvate con deliberazione n. 920/2009 che rendeva nulle le deliberazioni precedentemente adottate;
valutato che sulla questione è poi intervenuta la Corte dei conti - Sezione giurisdizionale per la Regione - che con sentenza n. 2/2015 ha ritenuto illegittimi gli accordi per la progressione economica siglati nel 2005, obbligando di fatto i lavoratori ad una decurtazione dello stipendio, con un prelievo dalla busta paga;
annotato che con legge regionale n. 5 del 2015 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione - legge finanziaria 2015) e con legge regionale n. 6 del 2015 (Bilancio di previsione per l'anno 2015 e bilancio pluriennale per gli anni 2015-2017) è stato approvato un emendamento salva fasce che, di fatto, garantiva ai dipendenti di evitare il prelievo in busta paga;
dato atto che la manovra finanziaria è stata approvata e pubblicata, senza che però nulla sia cambiato; dunque, un migliaio di lavoratori della ASL continuano a vedersi decurtato parte dello stipendio, anche a seguito della sentenza della Corte dei conti che ha ritenuto illegittime le progressioni economiche;
appreso che appare opportuno tutelare i dipendenti della ASL, evitando che ricada sulla platea dei lavoratori la responsabilità di atti ritenuti illegittimi e restituendo al personale dell'azienda quanto sottratto;
rimarcato che si considera peraltro fondamentale salvaguardare i diritti acquisiti dal personale sanitario senza penalizzare la grande fetta dei lavoratori,
1) conoscere i motivi che impediscono l'applicazione dell'emendamento approvato in occasione della legge finanziaria 2015, con il blocco del prelievo mensile e la restituzione dei soldi sottratti in busta paga ai dipendenti nell'ambito della vicenda sul caso fasce;
2) valutare la possibilità di salvaguardare i diritti acquisiti dai lavoratori mediante la progressione economica orizzontale;
3) conoscere l'ammontare delle somme che dovrebbero essere riconosciute ai dipendenti della ASL. 8 (425)
Interrogazione Lai - Pizzuto - Cocco Daniele Secondo - Agus, con richiesta di risposta scritta, sull'organizzazione dei servizi sanitari nell'ASL 8 Distretto Sarcidano - Barbagia di Seulo e Trexenta.
I sottoscritti,
premesso che:
- al Distretto Sarcidano - Barbagia di Seulo e Trexenta della ASL 8 afferiscono 28 Comuni con la popolazione distribuita in una vasta area confinante con il Parteolla e con le Provincie di Nuoro e dell'Ogliastra;
- in tale distretto insiste un numero limitato di presidi sanitari;
considerato che:
- da tempo, sono state fatte dai cittadini diverse segnalazioni sulla precarietà dei servizi sanitari offerti;
- le organizzazioni sindacali hanno, più volte, denunciato la carenza di personale, derivante dalla mancata sostituzione del personale assente;
assodato che tali denunce vertono sull'insufficiente offerta dei servizi sanitari, derivante anche da carenza di personale e da lacune strutturali degli impianti e strutture;
considerato che:
- il presidio ospedaliero di Isili è l'unico ospedale presente nel distretto, al quale si rivolgono i cittadini di un territorio caratterizzato da una bassa densità abitativa;
- tale bassa densità abitativa, con notevoli distanze medie tra i comuni, comporta in sé notevoli disagi per i cittadini, anche in presenza di una fruizione ottimale dei servizi sanitari;
- tali disagi sono aggravati dalle notevoli disfunzioni registrate, sia per quanto riguarda gli organici disponibili, che per la qualità dei servizi presenti o, peggio, per la loro assenza;
tutto ciò premesso, si evidenzia che:
per quanto riguarda il personale si registrano carenze di organico nei seguenti settori:
a) settore infermieristico e OSS;
b) settore tecnico-sanitario, e nello specifico, tecnici di laboratorio analisi e di radiologia;
c) settore medico, dove sono carenti diversi ambiti, con evidenza particolare:
- ambito chirurgia, che comporta ridurre l'attività del reparto al solo trattamento dei casi urgenti;
- ambito diabetologia, con scarsità e assenze di medici che comportano per i pazienti file d'attesa fino a otto mesi;
preso atto che:
- versano in una condizione critica, per diverse motivazioni, i seguenti servizi afferenti il presidio ospedaliero di Isili:
a) il servizio farmaceutico, in condizioni precarie dalla fine del 2012;
b) il laboratorio analisi;
c) il servizio di radiologia;
d) l'ufficio riscossione ticket;
e) il "Punto Donna", mai aperto, che comporta gravi disagi per le partorienti costrette a spostarsi presso altri presidi;
- nel poliambulatorio di Sadali si registra carenza di formazione per gli operatori del Centro unico di prenotazione (Cup);
- nello stesso Poliambulatorio di Sadali non si possono stampare in loco i referti degli esami, con il conseguente ritardo anche di un mese nella consegna degli stessi referti;
- nel Poliambulatorio di Orroli insiste il cattivo funzionamento della linea internet, creando notevoli disagi al funzionamento del servizio Cup,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere, alla luce di quanto descritto:
1) se siano è a conoscenza della condizione di precarietà dei servizi sanitari del distretto Sarcidano - Barbagia di Seulo e Trexenta dell'ASL 8;
2) quali interventi immediati intendano attuare per dare risposte puntuali ai cittadini e ai lavoratori del comparto;
3) se non ritengano opportuno intervenire con azioni di carattere strutturale per dare risposte di lungo periodo ai numerosi problemi emersi nel distretto;
4) se non ritengano opportuno prendere provvedimenti accurati e puntuali per garantire anche ai cittadini del Sarcidano e Barbagia di Seulo e Trexenta la tutela della salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività. (426)
Interrogazione Crisponi, con richiesta di risposta scritta, sulla discontinua erogazione dell'acqua potabile a Oliena da parte della società Abbanoa.
Il sottoscritto,
premesso che:
- il gestore Abbanoa è responsabile dell'erogazione dell'acqua potabile nell'abitato di Oliena;
- a seguito delle analisi del SIAN l'acqua della rete pubblica è risultata nei giorni scorsi ancora una volta non idonea all'uso umano e a fini alimentari;
- conseguentemente l'Amministrazione locale ha dovuto emettere l'ennesima ordinanza di divieto di utilizzo dell'acqua della rete pubblica fino al rientro nella norma dei parametri fissati dalla legge, sollevando con ciò forti reazioni di malcontento da parte della popolazione e dei titolari delle attività produttive;
valutato che dopo le proteste avanzate dal sindaco di Oliena, Abbanoa ha replicato che la causa della non idoneità era riconducibile all'intorbidimento delle acque che alimentano la sorgente di Su Gologone a seguito di recenti temporali;
considerato che tali giustificazioni sono state duramente contestate dall'amministrazione e dalla pubblica opinione e mal si conciliano con l'assoluta trasparenza comunicativa alla quale è chiamato il gestore pubblico di una così delicata e preziosa risorsa qual è quella idrica;
ritenuto che Abbanoa sia tenuta a fornire non solo una corretta erogazione dei propri servizi, ma anche una limpida e puntuale informazione agli amministratori e ai cittadini unitamente ad un ineludibile programma volto alla definitiva risoluzione dell'annoso problema;
tenuto conto che pare rappresentare una autentica beffa il fatto che la cittadina di Oliena, annoverando nel proprio territorio la straordinaria risorsa delle sorgenti di Su Gologone, debba rinunciare all'indispensabile approvvigionamento idrico dell'abitato per l'incapacità del gestore idrico nel prevenire e prevedere idonee azioni che mettano al riparo la cittadinanza dalla continua sospensione nell'erogazione del prezioso bene ai fini del consumo umano diretto e per uso alimentare;
preso atto che si ritiene urgente e indifferibile addivenire ad interventi risolutivi da parte della Regione, che stante l'ingiustificabile disorganizzazione di Abbanoa, non può esimersi dall'assicurare alla comunità idonea tutela;
valutato che alla maldestra gestione di Abbanoa si somma l'insolente presentazione di bollette spropositate, per nulla congrue alla capacità di consumo dei cittadini, spesso obbligati alla inevitabile necessità di far "scorrere" l'acqua per bonificare le tubazioni casalinghe dalle impurità conseguenti al blocco delle erogazioni,
chiede di interrogare li Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere se:
1) siano a conoscenza delle innumerevoli situazioni di disagio create in capo ai cittadini, dalle disfunzioni gestionali di Abbanoa;
2) in quale modo sarà assicurato il giusto ristoro economico ai cittadini a fronte dei reiterato disagio arrecato;
3) siano stati attivati programmi volti alla urgente risoluzione dei succitati problemi;
4) quali azioni e con quale tempistica siano previste, per la corretta e puntuale erogazione del servizio idrico a favore della comunità detentrice della maggior riserva idrica della Sardegna e in ogni caso se si stia agendo sulla base di appropriata condivisione con l'amministrazione locale. (427)
Interrogazione Unali, con richiesta di risposta scritta, sul trasferimento dell'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.
Il sottoscritto,
premesso che lo stabile di Via XXVIII febbraio, ascritto tra i beni immobili che rientrano nell'elenco del patrimonio disponibile regionale per i quali la Regione intende avviare, nell'anno 2015, la procedura di alienazione ai sensi della deliberazione della Giunta regionale n. 5/28 del 6 febbraio 2015, ha caratteristiche di prestigio, spazi e fruibilità da parte della notevole, complessa ed eterogenea utenza che quotidianamente lo frequenta; questa strategicità funzionale all'utenza, non trova riscontro in nessun'altra struttura in capo all'Amministrazione regionale nella città di Cagliari;
rilevato che, con nota a firma del Direttore generale degli enti locali, finanze e urbanistica n. 16470 del 29 aprile 2015, si annuncia l'avvio delle operazioni di trasloco dell'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale con allegato il progetto di sistemazione degli uffici in altri locali;
considerato che il progetto prevede lo smembramento dell'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale in due edifici distinti, nei quali vengono dislocati il Servizio politiche per il lavoro e pari opportunità e l'Ufficio URP, "in considerazione dell'accesso agli utenti, non appare opportuna la collocazione nei piani alti dello stabile individuato", ammettendo, quindi, implicitamente l'inidoneità dell'edificio preso in locazione;
osservato che, nella nota della Direzione generale degli enti locali, finanze e urbanistica, non pare si abbia ben chiara la dotazione organica dell'Assessorato del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, dei servizi che attualmente lo compongono e, non ultimo, della ridefinizione degli stessi, così come previsto nel decreto assessoriale n. 440 del 2 marzo 2015;
accertato che, da oltre più di un anno, l'Assessorato regionale degli enti locali, finanze e urbanistica non provvede all'esecuzione di alcun lavoro di messa in sicurezza dell'edificio di proprietà regionale di Via XXVIII febbraio, sede dell'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, e che, sullo stesso immobile, è stata sospesa anche l'ordinaria manutenzione, nonostante le reiterate richieste di intervento formulate dal Direttore generale dell'Assessorato regionale degli affari generali, personale e riforma della Regione, con la previsione di sgombero dell'edificio a causa della mancata messa in sicurezza dello stesso;
considerato che, recentemente l'ASL di Cagliari è intervenuta disponendo una scadenza per la messa in sicurezza dell'impianto elettrico dell'edificio, concedendo successivamente una proroga al Direttore generale dell'Assessorato regionale degli affari generali, personale e riforma della Regione al solo fine di permettere l'avvio dei lavori;
osservato che, contrariamente alle prescrizioni della ASL, i lavori non sono stati ancora eseguiti né avviati e che lo stesso Direttore generale dell'Assessorato regionale degli affari generali, personale e riforma della Regione ha prorogato, a sua volta, il termine dello sgombero dell'edificio al 30 luglio 2015;
accertato che le inspiegabili e incomprensibili decisioni assunte al riguardo dall'Amministrazione regionale delineano un quadro caratterizzato e subordinato a confuse soluzioni progettuali, a lavori di adeguamento di un edificio in locazione, rispetto ai quali non si conosce la data di conclusione, anche perché condizionati ad ulteriori trasferimenti di altre strutture, compreso l'Assessorato regionale dell'industria, presso altri stabili attualmente oggetto di verifiche e i cui esiti sembrano preventivamente già noti alla Direzione generale dell'Assessorato regionale degli enti locali, finanze e urbanistica, con la conseguenza che lo stato di pericolo dei dipendenti dell'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, nell'attuale sede di Via XXVIII febbraio, varia a seconda dei tempi di sistemazione dello stabile individuato nel progetto,
chiede di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica, l'Assessore regionale degli affari generali, personale e riforma della Regione e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per conoscere:
1) quali sono le motivazioni, anche di natura economica, che sottendono la scelta della Giunta regionale di insistere nel mantenere ascritto lo stabile di Via XXVIII febbraio, tra i beni immobili che rientrano nell'elenco del patrimonio disponibile regionale per i quali la Regione intende avviare, nell'anno 2015, la procedura di alienazione ai sensi della deliberazione della giunta regionale n. 5/28 del 6 febbraio 2015;
2) quali sono le motivazioni con riferimento alle quali, la Direzione generale dell'Assessorato regionale degli enti locali, finanze e urbanistica e la Direzione generale dell'Assessorato regionale degli affari generali, personale e riforma della Regione, insistono sulla scelta di trasferire l'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale in locali, inidonei a ospitare tutti i dipendenti e acquisiti dall'Amministrazione regionale in locazione da privati, quando sarebbe stato più opportuno rescindere il contratto di locazione, con minori aggravi di costi per le risorse pubbliche, secondo le previsioni della deliberazione della Giunta regionale 11/1 del 24 marzo 2015;
3) sulla base di quali motivazioni, gli assessorati regionali competenti non dispongono la messa in sicurezza dell'attuale sede di Via XXVIII febbraio. (428)
Interrogazione Locci - Tunis, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione del porticciolo turistico di Sant'Antioco di proprietà regionale.
I sottoscritti,
premesso che:
- il Comune di Sant'Antioco, in ragione della concessione demaniale di cui alla determinazione n. 2378/D, Assessorato regionale degli enti locali, finanze e urbanistica del 1° dicembre 2005, è concessionario delle aree del porticciolo turistico;
- tale concessione è provvisoria e comunque fino all'espletamento della gara ad evidenza pubblica per la ricerca di un nuovo concessionario da parte della Regione;
- il canone demaniale a carico dell'amministrazione comunale ammonta a euro 110.000 circa annui;
- tali aree, a seguito di delibera della Giunta comunale n. 11 del 24 gennaio 2006, autorizzazione ai sensi dell'articolo 45 bis del Codice della navigazione di cui alla determinazione n. 194/D del 24 febbraio 2006 e contratto d'appalto del 28 febbraio 2014, sono state affidate a una ditta privata;
- in ragione di evidenti frizioni sull'applicazione e interpretazione delle clausole contrattuali tra il Comune e la ditta conduttrice delle aree demaniali del porticciolo, si è aperto un costosissimo contenzioso giudiziario la cui durata non è facile prevedere;
- a seguito di diversi sopralluoghi dell'autorità marittima risulterebbe a carico del Comune concessionario un uso improprio della concessione, oltreché il mancato rispetto di alcune ordinanze dell'autorità marittima;
- l'amministrazione comunale, in qualità di concessionario, deve comunque onorare annualmente il pagamento del canone demaniale;
evidenziato che:
- il porticciolo turistico è di proprietà della Regione e solo a questa istituzione vanno i benefici dell'esoso canone;
- la Regione si era impegnata già nel lontano 2006 a espletare le procedure di evidenza pubblica per la gestione della struttura, e ad oggi nulla è stato fatto;
- il Comune di Sant'Antioco è tenuto alla manutenzione straordinaria;
- non è chiaro se il Comune di Sant'Antioco sia o meno in regola con il pagamento dei canoni demaniali;
- la concessione scade il 31 dicembre 2015 in seguito all'applicazione della delibera di Giunta regionale n. 28/45 del 2011;
- la struttura, da quando è stata costruita, non è stata mai oggetto di manutenzione;
- nonostante vi siano gli estremi della dichiarazione di decadenza della concessione, il Comune di Sant'Antioco ha richiesto la proroga della concessione fino al 31 dicembre 2020;
- lo stesso TAR Sardegna in più pronunce ha escluso ogni possibilità di concessione automatica di proroghe dei titoli concessori su aree demaniali;
- la normativa comunitaria obbliga al rispetto delle norme della libera concorrenza, e per tale ragione le concessioni demaniali marittime, essendo qualificabili quali beni pubblici di rilevanza economica possono essere concessi solo tramite gara ad evidenza pubblica;
- è pendente presso la Direzione generale dell'Assessorato regionale degli enti locali, finanze e urbanistica - Servizio centrale del patrimonio, un procedimento amministrativo avente ad oggetto la concessione del porticciolo turistico di Sant'Antioco;
ritenuto che:
- occorra imprimere una accelerata alla risoluzione definitiva del problema del porticciolo turistico di Sant'Antioco;
- nell'interesse pubblico sarebbe opportuno provvedere attraverso una procedura ad evidenza pubblica alla ricerca di un esperto operatore del settore diportistico,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica per sapere se:
1) il Comune di Sant'Antioco, concessionario provvisorio del porticciolo turistico di proprietà della Regione sia o meno in regola con il pagamento dei canoni demaniali derivanti dalla concessione;
2) risulti il corretto uso delle concessioni;
3) l'Assessorato interpellato intenda ed in quali tempi esperire una gara al fine di trovare un soggetto privato idoneo alla gestione. (429)
Interrogazione Sale, con richiesta di risposta scritta, sul divieto di utilizzo per il consumo umano diretto dell'acqua nel comune di Sassari, con particolare riferimento alla rete idrica dei quartieri di Monte Rosello Basso, Sacro Cuore, Centro Storico, Piandanna, Santa Maria di Pisa e Predda Niedda.
Il sottoscritto,
premesso che:
- la missione di Abbanoa Spa è la gestione omogenea e unitaria del servizio idrico integrato della Sardegna, così da garantire, nel pieno rispetto dell'ambiente, la fornitura dell'acqua con la stessa qualità, lo stesso livello di servizio e la stessa tariffa in tutto il territorio regionale: dal capoluogo al comune più isolato;
- nello stabilire le tariffe l'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico adotta i seguenti principi:
1) garantire che gli utenti non sostengano oneri impropri;
2) assicurare meccanismi di salvaguardia per le utenze economicamente disagiate;
3) collegare le tariffe con la qualità del servizio, in modo da evitare che i gestori realizzino margini, peggiorando il servizio fornito;
4) riconoscere il costo del servizio sulla base di valori efficienti;
5) riconoscere il costo dei soli investimenti effettivamente realizzati;
6) promuovere la tempestiva entrata in esercizio delle infrastrutture oggetto di investimento;
valutato che:
- il provvedimento n. 26/75 del Comitato interministeriale prezzi (CIP), all'articolo 13, stabilisce un limite del 50 per cento del prezzo relativo alle forniture di acqua per ogni uso, quando la fornitura abbia per oggetto acque idonee solo agli usi igienici;
- nel documento Right to water (settembre 2007) dell'Ufficio dell'Alto commissariato delle Nazioni unite per i diritti umani, l'accesso all'acqua potabile e ai servizi sanitari viene definito nel novero dei diritti umani;
- nell'anno 2015, sono state otto le ordinanze del comune di Sassari in cui veniva prescritto il divieto di utilizzo per il consumo umano diretto dell'acqua (nn. 7, 14, 18, 21, 35, 49, 50 e 56) e che hanno coinvolto principalmente le zone di Palmadula, Centro storico, Monte Rosello, Latte Dolce, Porcellana, Sacro Cuore, Piandanna, Santa Maria di Pisa e Predda Niedda,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere se intendano attuare le procedure di indennizzo del 50 per cento, così come previsto dal provvedimento n. 26/75 del CIP all'articolo 13, sia per i cittadini del comune di Sassari, sia per tutti quelli che abbiano subito gli stessi gravi disagi a causa dei disservizi di Abbanoa in materia di utilizzo per il consumo umano diretto dell'acqua. (430)
Interrogazione Tatti, con richiesta di risposta scritta, sul mancato utilizzo delle risorse stanziate dalla Linea d'attività 1.1.1.a del POR FESR 2007-2013, Asse I "Società dell'informazione" per il cofinanziamento di progetti per la realizzazione di reti di videosorveglianza per la sicurezza del cittadino e del territorio.
Il sottoscritto,
premesso che:
- con determinazione n. 482/6335 del 19 settembre 2013 del Direttore del servizio dei sistemi informativi regionali e degli enti è stato approvato l'avviso pubblico per il finanziamento di progetti per la realizzazione di reti per la sicurezza del cittadino e del territorio (videosorveglianza);
- tale avviso era destinato al cofinanziamento dei suddetti progetti per l'importo complessivo di euro 4.500.000, stanziati dalla Linea d'attività 1.1.1.a - "Realizzazione di nuovi servizi on line per cittadini e imprese, completamento della rete della pubblica amministrazione locale e informatizzazione degli enti e agenzie regionali" del POR FESR 2007-2013, Asse I "Società dell'informazione";
- con determinazione n. 616 del 22 novembre 2013 (prot. n. 8315) il Direttore del servizio dei sistemi informativi regionali e degli enti ha prorogato la scadenza per la presentazione delle manifestazioni di interesse alla data del 3 dicembre 2013;
preso atto che con determinazione n. 849 del 25 novembre 2014 il Direttore del servizio dei sistemi informativi regionali e degli enti ha approvato le graduatorie di merito;
considerato che le suddette graduatorie non sono state pubblicata nel BURAS e il procedimento risulta interrotto,
chiede di interrogare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione per sapere:
1) quali siano le motivazioni per cui la Regione non abbia reso disponibili le risorse economiche ai comuni aggiudicatari;
2) quali provvedimenti intenda adottare per garantire in tempi ragionevoli, anche alla luce dell'utilizzo delle nuove tecnologie atte a supportare le forze di polizia nell'attività di prevenzione e contrasto all'illegalità e per soddisfare l'esigenza dei cittadini di una più diffusa ed efficace salvaguardia dei beni pubblici e privati e di ripristino delle condizioni di sicurezza, l'erogazione dei contributi di cofinanziamento per la realizzazione delle reti per la sicurezza del cittadino e del territorio. (431)
Interrogazione Tedde - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra, con richiesta di risposta scritta, sulla mancanza delle risorse per la messa in sicurezza e la bonifica della discarica abusiva di rifiuti pericolosi ed inquinanti presso l'area di proprietà dell'Agenzia Laore ubicata in località Arenosu, sul territorio del Comune di Alghero.
I sottoscritti,
premesso che per circa trent'anni una comunità Rom ha occupato ininterrottamente un'area di proprietà dell'Agenzia Laore, sita in località Arenosu, nel territorio del Comune di Alghero che, nel tempo, a causa del modello di vita, è stata pericolosamente compromessa sotto il profilo ambientale e igienico-sanitario per i ripetuti e frequenti depositi di materiali altamente inquinanti e nocivi per la salute umana, spesso accompagnati da episodi caratterizzati dall'incendio di oggetti e sostanze altamente tossiche, che hanno in numerose occasioni richiesto l'intervento delle forze dell'ordine e dei Vigili del fuoco, contribuendo a contaminare sensibilmente la superficie del terreno e il sottosuolo e a trasformare la suddetta area in una discarica abusiva di rifiuti pericolosi;
premesso, altresì, che l'Agenzia Laore venne, nel 2009, delegata alla predisposizione degli interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza di emergenza e bonifica dell'area sopra menzionata per i quali la Regione stanziò un finanziamento di 400.000 euro;
dato atto che, nell'aprile del 2013, venne indetta un'apposita conferenza di servizi che espresse parere favorevole in merito all'analisi di rischio sito - specifica, relativa all'area occupata dalla comunità Rom, redatta dall'Agenzia Laore nel rispetto dei termini previsti dall'articolo 242 del decreto legislativo n. 152 del 2006, dalla quale emerse l'urgenza di procedere con l'immediato sgombero dell'area sulla quale insisteva il campo nomadi che, dagli esiti del piano di caratterizzazione, presentava gravi alterazioni ambientali incompatibili con la presenza umana;
osservato che, a seguito dell'approvazione dell'analisi di rischio sito - specifica, la procedura di bonifica è stata sospesa in conseguenza del perdurare delle operazioni di sgombero dell'area occupata dal campo Rom condotte dal Comune di Alghero, conclusesi nel gennaio 2015;
osservato, altresì, che, a seguito delle attività di sgombero, è stato accertato il sensibile peggioramento delle già gravi condizioni di inquinamento e degrado ambientale dell'area, tale da rendere necessario un ulteriore intervento di rimozione dei rifiuti accumulati nel soprasuolo;
rilevato che, solo al termine dell'ulteriore intervento di rimozione dei rifiuti, sarà possibile procedere alla stesura e all'attuazione del progetto di bonifica dell'area occupata fino al gennaio scorso dalla comunità Rom;
tenuto conto che, a oggi, il totale delle spese sostenute, a valere sul finanziamento di 400.000 euro, risulta pari a 343.911 euro e che la somma residua sarebbe necessaria, ma non sufficiente, al completamento delle operazioni di rimozione dei rifiuti che ancora occupano l'area in questione;
considerato che la Regione ha comunicato all'Agenzia Laore l'avvio della procedura di cancellazione dei residui passivi relativi agli impegni di spesa assunti nel 2008, tra i quali risulta iscritto anche quello relativo al finanziamento stanziato per la caratterizzazione e bonifica dell'area di proprietà dell'Agenzia Laore, occupata fino al gennaio scorso da una comunità Rom;
considerato, altresì, che l'Agenzia Laore ha, pertanto, richiesto alla Regione il mantenimento dei residuo passivo relativo al finanziamento di 400.000 euro e, contestualmente, l'integrazione delle risorse necessarie al completamento delle operazioni di sgombero dei rifiuti ancora presenti sull'area dell'Arenosu e alla realizzazione degli interventi di bonifica del sito;
preso atto della risposta negativa dell'Assessore regionale della difesa dell'ambiente che ha informato l'Agenzia Laore dell'attuale indisponibilità in bilancio di risorse da destinare al completamento delle operazioni di rimozione dei rifiuti residui ancora presenti e l'esecuzione dell'attività di bonifica del sito in località Arenosu, nel territorio del Comune di Alghero;
evidenziata la gravità delle condizioni ambientali e igienico-sanitarie in cui versa l'area che ospitava il campo Rom, con preoccupanti e negativi riflessi anche dal punto di vista turistico e d'immagine che per una località come Alghero costituiscono un ulteriore e grave danno;
evidenziata, altresì, l'urgenza che l'Amministrazione regionale intervenga nell'immediato consentendo l'impiego delle risorse già disponibili, integrandole ulteriormente al fine di consentire all'Agenzia Laore di adempiere ai propri compiti,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione per conoscere:
1) quali siano gli intendimenti dell'Amministrazione regionale in ordine alla richiesta dell'Agenzia Laore di mantenere i residui passivi relativi agli impegni di spesa assunti nel 2008 per far fronte alle operazioni di sgombero e pulitura dell'area, di proprietà della stessa Agenzia, sita in località Arenosu, nel territorio del Comune di Alghero, gravemente alterata sotto il profilo sanitario e igienico-ambientale per la presenza di una comunità Rom che ha occupato l'area suddetta per quasi un trentennio;
2) per quali ragioni l'Amministrazione regionale e, in particolare, l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente, non provvede nell'immediato a reperire le risorse necessarie a rimuovere una situazione particolarmente critica che rischia di peggiorare ulteriormente le condizioni ambientali del sito, con possibili ripercussioni sulla salute pubblica, limitandosi a comunicare con toni laconici e indifferenti l'indisponibilità in bilancio delle risorse necessarie;
3) quali siano le iniziative che il Presidente Pigliaru intende intraprendere per affrontare con fermezza il problema, consentendo all'Agenzia Laore di svolgere i propri compiti e restituendo a un'importante località della città di Alghero il decoro e la sicurezza che merita. (432)
Interrogazione Azara, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di trasferire le tratte da Sassari per l'Argentiera e per Porto Palmas all'ATP Sassari.
Il sottoscritto,
premesso che:
- si evidenziano, soprattutto nella stagione estiva, le carenze e le problematiche relative ai collegamenti tra Sassari e le località turistico-balneari che distano dalla città anche decine di chilometri, pur essendo parte del territorio comunale;
- le richieste rappresentate e reiterate negli anni dai cittadini riguardo le esigenze di un considerevole incremento delle corse tra Sassari e le spiagge comunali sono rimaste inascoltate, determinando notevoli disagi soprattutto per famiglie con bambini, anziani e fasce di popolazione che per necessità o scelta maggiormente si rivolgono ai servizi di trasporto pubblico;
- in particolare le problematiche di cui si tratta riguardano le tratte da Sassari per Argentiera e Porto Palmas in concessione all'ARST Spa, da anni limitate a tre corse giornaliere con cadenza alle ore 6.00 - 14.00 - 20.00, e pertanto scarsamente frequentate, data la mancata rispondenza alle reali necessità dell'utenza;
considerato che:
- l'ARST, oltre alle manifeste difficoltà a garantire una gestione concretamente incentrata sulla domanda e sulle esigenze dei territori, con le peculiarità e periodicità delle richieste nell'arco dell'anno (apertura della stagione turistica, delle scuole) da anni attraversa una grave situazione finanziaria che non agevola certo gli auspicabili indirizzi verso una migliore politica del servizio pubblico;
- per contro l'Azienda di trasporto pubblico (ATP) di cui il Comune di Sassari è azionista di maggioranza presenta bilanci positivi ed ha ampiamente dimostrato capacità di dare risposte alle esigenze dei cittadini in tempi adeguati;
- la revoca della concessione all'ARST delle tratte interne al territorio del Comune di Sassari e il contemporaneo passaggio all'ATP sarebbe in perfetta sintonia con la recente politica regionale di razionalizzazione della rete dei trasporti, che privilegia ed incentiva le corse con maggiore utenza e riduce quelle sottoutilizzate;
sottolineato che:
- già il Piano dei trasporti regionale prevede attribuzioni di servizio di trasporto pubblico verso località distanti decine di chilometri dalla città di riferimento in capo ad aziende locali che consentono maggiori possibilità di modulazione del servizio in base alle esigenze del territorio ed alle variabili stagionali;
- a titolo esemplificativo può essere indicata la tratta Cagliari-Terra Mala, circa 35 chilometri di percorso servito dal CTM, azienda di trasporto pubblico locale della città capoluogo;
- incentivare le offerte del trasporto pubblico verso le mete balneari del sassarese consentirebbe ai cittadini di fruirne più agevolmente e, nel contempo, sarebbe di impulso all'economia turistico-ricettiva in un momento in cui è necessario mettere in campo tutte le possibilità di sviluppo del territorio,
chiede di interrogare l'Assessore regionale dei trasporti per sapere se non ritenga necessario procedere alla revoca immediata della concessione all'ARST delle tratte da Sassari per Argentiera e Porto Palmas e al contempo trasferire le relative competenze a favore dell'ATP Sassari, al fine di consentire una modulazione del servizio di trasporto pubblico che sia realmente fruibile sia dai cittadini che vivono stabilmente nel territorio che dai turisti che lo popolano principalmente nella stagione estiva. (433)
Interpellanza Moriconi - Sabatini sulla paventata chiusura del centro di controllo di Cagliari della società Terna Spa.
I sottoscritti,
premesso che:
- la particolare condizione geografica della Sardegna di isola più lontana dalla terraferma di tutto il bacino del Mediterraneo non ha ancora ricevuto un adeguato riconoscimento giuridico all'interno dell'ordinamento dello Stato e per questo motivo i sardi si trovano a pagare un prezzo altissimo in termini di mancata continuità territoriale, energia, infrastrutture, servizi, attività d'impresa e industriali;
- da anni la Regione lamenta la mancanza di un ponte costituzionale che la unisca alla penisola attraverso un pacchetto di misure compensative che abbattano l'handicap della condizione geografica di perifericità e di isolamento rispetto al resto della Repubblica;
- spesso questa condizione è aggravata da scelte di livello governativo in materia di centralizzazione degli uffici, le quali scelte, con una interpretazione meramente ragionieristica dei tagli necessari alla spesa pubblica, non tengono conto delle peculiari condizioni storiche sociali, culturali e geografiche della Sardegna, tutelate dallo statuto di specialità, tagliando pesantemente la presenza di uffici, scuole e servizi pubblici e creando desertificazione nei territori;
- di fatto, i sardi per effetto di queste decisioni sono condannati ad una ulteriore marginalizzazione e disagi aggiuntivi che li allontano dagli standard medi delle prestazioni che lo Stato invece garantisce ai cittadini delle altre regioni;
premesso ancora che:
- con il decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, l'Italia recepiva la direttiva europea che introduceva la liberalizzazione del mercato elettrico; l'Enel, all'epoca monopolista statale del settore, costituiva società differenti e separate nelle filiere della produzione, trasmissione, distribuzione;
- il decreto sanciva che la proprietà della rete di trasmissione rimanesse all'Enel, mentre istituiva una società, denominata GRTN (Gestore della rete di trasmissione nazionale) con il compito della gestione e del controllo di tale rete;
- successivamente alla divisione societaria nasceva una nuova società denominata Terna proprietaria della rete di trasmissione nazionale, quotata in borsa dal 2004, di cui l'Enel deteneva il 50 per cento della quota azionaria; l'ulteriore cessione delle quote azionarie da parte dell'Enel determinava di fatto l'inutilità della separazione tra proprietà (Terna) e gestione della rete (GRTN), e le competenze del GRTN sono ritornate in Terna verso la fine del 2005;
- con la gestione della rete di trasmissione nazionale a Terna viene affidata anche la funzione di dispacciamento, ovvero la gestione in tempo reale della produzione e dei flussi di energia sulla rete nazionale compresi gli scambi con l'estero; tale funzione è condizione necessaria e inderogabile per la sicurezza e per il corretto funzionamento di un sistema elettrico;
evidenziato che:
- il sistema elettrico nazionale è monitorato in tempo reale H24, dalle 8 sale controllo, centri di ripartizione - della società Terna Spa, società a partecipazione statale, distribuite nel territorio nazionale (Torino, Milano, Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Palermo e Cagliari) che lavorano in concerto con il Centro nazionale di controllo (CNC); in analogia il lavoro di questi centri è paragonabile al lavoro dei controllori di volo;
- l'attività di dispacciamento delle sale controllo è indispensabile affinché, in ogni istante nel sistema elettrico nazionale, sia mantenuto l'equilibrio fra l'energia prodotta e quella consumata, con azioni di acquisto o riduzione dell'energia generata in relazione ai consumi, seguendo economicamente gli esiti di mercato della borsa elettrica, con analisi tecniche di sicurezza della rete elettrica controllata; queste sale valutano costantemente i rischi operativi, con interventi in tempo reale di situazioni evolutive non previste (perturbazioni meteorologiche in arrivo, incendi boschivi, ecc.);
- il personale dei centri di controllo è addestrato per ripristinare il servizio elettrico in tempi rapidi a seguito di disservizi causati dalle più disparate cause, fulminazioni, vento, accumulo salino, nubifragi, incendi boschivi, corpi estranei sulle linee, guasti di elementi di rete, guasti di gruppi elettrici, disservizi su reti estere collegate, che creino interruzioni nella fornitura dell'energia elettrica fino al limite estremo di riaccendere il sistema elettrico a seguito di un blackout, come accadde nel 2003 con il blackout nazionale;
sottolineato che:
- nel dettaglio della Sardegna, la sala controllo di Cagliari gestisce in tempo reale la rete elettrica di trasmissione nazionale dell'Isola, alta e altissima tensione (70, 150, 220, 380 kV), i collegamenti Sardegna - Corsica EDF - Italia (SACOI), Sardegna - penisola italiana (SAPEI), S. Teresa - Bonifacio EDF (SARCO), il parco di generazione elettrica presente nel territorio;
- per garantirne costantemente la sicurezza si interfaccia con:
- le sale controllo dei produttori: Enel, Eon, Sarlux, Enichem Ottana, tutti i grandi produttori eolici e fotovoltaici ecc.
- il gestore della rete di distribuzione Enel;
- la sala controllo EDF-Ajaccio per i collegamenti con la Corsica;
- tutti i grandi utenti collegati in alta tensione sardi Sarlux, Saras Petroli, Portovesme Srl, Eurallumina, Carbosulcis, Syndial, Cementeria Samatzai, Enichem Ottana, Versalis, Air Liquide;
- il centro di controllo di Cagliari è un punto di riferimento per la protezione civile, vigili del fuoco, forze dell'ordine, prefetture per tutti i casi che coinvolgano la sicurezza e la continuità di servizio della rete elettrica alta/altissima tensione della Sardegna: incendi boschivi, nubifragi, disalimentazioni diffuse;
- il personale del centro controllo di Cagliari, altamente specializzato, con la sua professionalità ed esperienza nel controllo e nella gestione della rete sarda, è coadiuvato da una struttura di back office con tecnici che programmano e autorizzano, previa analisi tecnica, i lavori sugli elementi di rete, sia di proprietà Terna che di altri proprietari, studiano la sicurezza elettrica della rete sarda e collaborano sia nell'analisi dei disservizi che nel predisporre piani di difesa e piani di riaccensione in caso di blackout, nonché tecnici specializzati nei software/hardware informatici utilizzati in sala controllo;
atteso che:
- la società Terna ha presentato un mese fa un piano di ristrutturazione con la riduzione delle sale da 11 (8 sale controllo e 3 di tele conduzione) a 3 sale integrate da ubicare a Torino, Venezia, Napoli dove si accentreranno le funzioni di controllo con quelle di comando, e tele conduzione;
- già l'Autorità per l'energia elettrica e il gas (AEEG), nel rapporto della commissione d'indagine a seguito del blackout nazionale del 2003, aveva evidenziato a Terna di "riconsiderare" l'accorpamento della tele conduzione "per gli elevati volumi di allarmi e manovra richiesti" in soli tre centri;
- con questa nuova struttura Terna ignora quanto indicato dall'AEEG e addirittura accorpa anche gli 8 centri di controllo nelle tre sale tele conduzione;
denunciato che:
- sorgono forti dubbi sulla ristrutturazione del servizio di dispacciamento presentato da Terna perché, interpretando il rapporto AEEG, metterebbero a rischio la sicurezza della rete nazionale o comunque rallenterebbero la ripresa del servizio elettrico a seguito di gravi disservizi ed a maggior ragione per la rete elettrica sarda con la sua specificità di Isola;
- come emerso dalla relazione della commissione d'indagine sul blackout nazionale del 2003, nel caso si procedesse alla ristrutturazione del servizio di dispacciamento si ritiene che si avranno grandi difficoltà, in caso di blackout nazionale, ad attuare il piano di riaccensione, soprattutto della rete sarda, con un'unica sala controllo che segue le reti elettriche di Val d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria e Sardegna;
valutato che:
- per effetto della ristrutturazione l'Isola perderà un centro di eccellenza, dove i tecnici sardi hanno conoscenze, professionalità e sensibilità specifiche per la gestione di una rete elettrica come quella sarda: un "centro regionale di comando" con contatti stretti, diretti con le realtà produttive sarde; finendo in questo modo per subire un allontanamento geografico e forse non solo, poiché già oggi i rapporti dei produttori e utenti della rete alta tensione della Sardegna con Terna dovranno essere tenuti con l'Area dispacciamento nord ovest con sede a Milano;
- la ristrutturazione comporta il trasferimento o la messa in esubero del personale della sala controllo di Cagliari andando ad aggravare la già alta disoccupazione della nostra Isola; ma non sembra che l'inizio, perché la fase successiva, oggi smentita dall'azienda, ma già in atto come sopra indicato, coinvolge il personale di back office che lavora a stretto contatto con la sala controllo che con lo smantellamento della sede di Cagliari si avrà la migrazione delle attività di staff verso le corrispondenti unità con sede in continente;
considerato che:
- in questo territorio già duramente provato dalla crisi economica, dove anche le sale di telecomando delle centrali eoliche sono situate nella penisola, escluso forse un produttore, dove rimane quel poco di manutenzione degli impianti, ora anche Terna mira a lasciare in Sardegna il minimo indispensabile;
- la nostra Regione dà consistenti quantità di energia al sistema elettrico della penisola attraverso i collegamenti SAPEI e SACOI, dei quali Terna evidenzia spesso il valore dell'investimento nell'opera del SAPEI, 800 milioni di euro, realizzato soprattutto per l'esportazione dell'energia rinnovabile prodotta con gli impianti eolici (circa 1.200 MW) e fotovoltaici (oltre 700 MW) siti in Sardegna;
- il settore elettrico in futuro passerà da un sistema di produzione centralizzato ad un sistema di generazione distribuita, in cui il dispacciamento della rete di trasmissione avrà sempre più un ruolo di controllo e di analisi della sicurezza del sistema elettrico sardo;
- è ormai chiaro l'orientamento della società Terna: lasciare in Sardegna la sola manutenzione,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e la Giunta regionale per sapere se, alla luce dei fatti esposti, intendano ad intraprendere ogni iniziativa utile verso il Governo centrale e verso l'azienda Terna Spa, per scongiurare questa paventata ulteriore chiusura di un centro di eccellenza in considerazione del fatto che la Sardegna offre il proprio territorio per generare una quantità energia pulita da fonti rinnovabili, ricchezza per il paese, redditività per l'azienda e salvaguardia della natura e non può essere trattata come una colonia, togliendo non solo posti di lavoro, ma patrimonio professionale per i futuri tecnici diplomati e laureati in Sardegna. (131)
Interpellanza Oppi - Rubiu - Pinna Giuseppino - Tatti, sul mancato rispetto delle indicazioni operative alle aziende del Servizio sanitario regionale, prescritte dalle deliberazioni della Giunta regionale n. 28/17 dell'11 luglio 2014 e n. 23/7 del 12 maggio 2015, in materia di personale, proroga delle graduatorie concorsuali e attivazione di procedure di mobilità.
I sottoscritti,
premesso che:
- con la deliberazione n. 28/17 dell'11 luglio 2014, la Giunta regionale ha disposto, tra l'altro, che le aziende sanitarie e ospedaliere e l'Istituto zooprofilattico sperimentale rispettino le previsioni normative che impongono, per le assunzioni a tempo determinato, l'utilizzo delle graduatorie vigenti nelle aziende per concorsi pubblici a tempo indeterminato, piuttosto che l'indizione di apposite procedure selettive;
- l'articolo 4 della legge regionale n. 7 del 2015 stabilisce che alle aziende sanitarie e alle aziende ospedaliere della Sardegna, poiché rientrano tra le amministrazioni pubbliche che hanno subito limitazioni delle assunzioni, si applica l'articolo 4, comma 4, del decreto legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, che proroga l'efficacia delle graduatorie dei concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato fino al 31 dicembre 2016;
- con la deliberazione n. 23/7 del 12 maggio 2015, la Giunta regionale ha approvato, tra le altre, le direttive relative alla proroga delle graduatorie concorsuali, richiamando specifici indirizzi nazionali per l'applicazione uniforme della disciplina prevista dal disegno di legge n. 101 del 2013, convertito dalla legge n. 125 del 2013, prevedendo, in particolare, che le assunzioni a tempo determinato avvengano mediante l'utilizzo di graduatorie di concorso pubblico a tempo indeterminato, anche attraverso l'utilizzo di graduatorie di concorsi approvate da altre amministrazioni;
appreso che l'ASL di Cagliari, con deliberazione n. 600 del 21 maggio 2015, ha disposto l'assunzione a tempo determinato di un dirigente veterinario di sanità animale, per un periodo di dodici mesi, a seguito della delibera n. 532 dell'8 maggio 2015, con la quale è stata approvata la graduatoria finale della selezione pubblica per soli titoli indetta a tal fine;
considerato che le graduatorie delle selezioni indette dalle ASL di Nuoro e Sassari per l'analogo profilo di dirigente veterinario a tempo indeterminato sono tuttora utilizzabili,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) se siano a conoscenza di quanto avvenuto nell'ASL di Cagliari ed eventualmente anche in altre ASL o aziende ospedaliere della Sardegna e come intendano intervenire qualora tale procedura di assunzione risulti in contrasto con la normativa richiamata in premessa;
2) quali provvedimenti intendano intraprendere al fine di favorire accordi tra amministrazioni, aziende sanitarie e ospedaliere della Sardegna per l'utilizzo, prima dell'avvio di apposite selezioni, delle graduatorie relative ai concorsi approvate da altre amministrazioni per profili analoghi, nel rispetto delle previsioni di legge e del contenimento della spesa sanitaria. (132)
Interpellanza Forma - Cocco Pietro sull'eccezionale accumulo di posidonia nel litorale della costa nord orientale della Sardegna e sulle ragioni del ritardo con il quale gli uffici regionali competenti hanno trattato la richiesta di autorizzazione allo stoccaggio della posidonia spiaggiata e alla pulizia dell'arenile pervenuta dal Comune di Orosei.
I sottoscritti,
premesso che:
- se il fenomeno di accumulo delle alghe negli arenili è da ritenersi un fatto naturale che riveste una importante funzione protettiva dei litorali proteggendoli dall'azione erosiva delle mareggiate e del vento, nondimeno è evidente che quest'anno il fenomeno ha assunto carattere di eccezionalità, considerati gli enormi quantitativi accumulatisi che limitano in maniera rilevante la fruibilità turistica delle spiagge;
- la Regione, con la deliberazione n. 27/7 del 13 maggio 2008, ha introdotto la possibilità di rimuovere i cumuli di posidonia dalle spiagge ed ha stabilito le modalità tecniche di esecuzione di tali interventi con la finalità di migliorare la fruibilità degli arenili in maniera compatibile con la loro tutela;
tenuto conto che:
- il Comune di Orosei, lo scorso 27 maggio 2015, ha inoltrato una comunicazione agli uffici regionali per avere l'autorizzazione ad individuare un'area dove stoccare le alghe in eccesso sui litorali, alghe che poi sarebbero state riconsegnate al litorale e al mare una volta terminata la stagione turistica;
- non avendo ricevuto risposta dalla Regione, la Giunta comunale il 12 giugno 2015, a seguito di una nuova mareggiata che ha acuito l'emergenza, ha deciso di non aspettare oltre per evitare di compromettere gravemente la stagione turistica ed ha individuato autonomamente in località "Su Trechesu" un sito dove stoccare l'eccesso di alghe;
rilevato che i lavori di pulizia degli arenili sono iniziati giovedì 18 giugno 2015 in collaborazione con gli imprenditori turistici della zona che si sono accollati le spese e sono stati bloccati dall'intervento degli uomini del Corpo forestale e di vigilanza ambientale che hanno contestato l'assenza delle autorizzazioni regionali;
considerato che:
- la Regione non è intervenuta in tempi compatibili con le esigenze segnalando un sito da adibire a stoccaggio temporaneo delle alghe momentaneamente rimosse;
- i costi necessari al trasporto degli immensi quantitativi di alghe verso discariche autorizzate risultano insostenibili per le casse comunali a causa delle eccessive distanze dal luogo dell'intervento;
- l'economia del territorio di cui si tratta trae dal turismo una parte considerevole dei propri volumi di reddito e la limitazione all'uso delle spiagge rischia di compromettere in misura rilevante una stagione alla quale si guardava finalmente con ottimismo,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio, l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente e l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica per conoscere:
1) i motivi della mancata o perlomeno tardiva risposta alla richiesta fatta dal Comune di Orosei;
2) quali azioni intendano intraprendere al fine di evitare ritardi o inerzie della macchina amministrativa regionale che corrono il rischio di procurare gravi danni alla già fragile economia turistica locale. (133)
Interpellanza Pinna Rossella - Cocco Pietro - Forma - Deriu - Comandini - Collu sulle agevolazioni di spesa per il trasporto degli studenti delle scuole di istruzione primaria e secondaria, nel periodo di inizio e termine delle lezioni, in corrispondenza con il calendario scolastico.
I sottoscritti,
premesso che
- la Regione determina i criteri che regolano il sistema tariffario del trasporto pubblico regionale e locale e ne definisce la politica tariffaria;
- l'articolo 8 della legge regionale 7 dicembre 2005, n. 21 "Disciplina e organizzazione del trasporto pubblico locale in Sardegna" prevede che la Regione svolga funzioni di programmazione, finanziamento, indirizzo, coordinamento, controllo e monitoraggio in materia di trasporto pubblico di interesse regionale e locale in raccordo con la pianificazione dei trasporti dello Stato;
vista:
- la deliberazione della Giunta regionale n.21/13 del 6 maggio 2015 "Determinazione del calendario scolastico per l'annualità 2015/2016 nella Regione Sardegna";
- la deliberazione della Giunta regionale n. 32/51 del 15 settembre 2010 "Legge regionale 7 dicembre 2005 n. 21. Modifica del sistema tariffario del servizio extraurbano di trasporto pubblico locale di linea approvato con la deliberazione della giunta n. 30/21 del 3.8.2010", con la quale sono state rideterminate le tariffe dei servizi extraurbani di linea, con decorrenza 24 settembre 2010;
- la determinazione dell'Assessorato regionali dei trasporti n. 620 del 21 settembre 2010 "Ridefinizione del sistema tariffario dei servizi di trasporto pubblico extraurbano", di attuazione della citata delibera n. 32/51 con l'aggiornamento del sistema tariffario, tuttora vigente;
viste, altresì:
- la deliberazione della Giunta regionale n. 59/28 del 13 dicembre 2005 "Sistema tariffario trasporto pubblico locale - Ridefinizione importo tariffe extraurbane";
- la determinazione dell'Assessorato regionale dei trasporti n. 918 del 19 dicembre 2005, "Sistema tariffario dei servizi di trasporto pubblico interurbano ordinario di concessione regionale: rideterminazione", di attuazione della deliberazione n. 59/28;
considerato che:
- per gli studenti pendolari, nel sistema tariffario attuale non sono previsti, nel periodo di fine e inizio anno scolastico corrispondenti ai mesi di settembre e giugno, abbonamenti speciali, ma soltanto titoli di viaggio ordinari;
- il comma 1, lettera c), dell'articolo 4 della determinazione n. 918 del 19 dicembre 2005, prevedeva espressamente, invece, una tipologia di abbonamento mensile da 26 corse semplici, utilizzabili nel solo mese di inizio o termine delle lezioni scolastiche, con un prezzo agevolato pari alla metà del costo dell'abbonamento mensile;
- l'abbonamento così formulato ha consentito e consentirebbe agli studenti di usufruire, limitatamente al periodo di fine e inizio scuola, di tariffe ridotte alla pari degli altri periodi dell'anno scolastico;
- l'attuale sistema tariffario presenta un vuoto che penalizza gli studenti, ancor più quelli costretti a percorrere lunghe distanze, con più elevati oneri di trasporto pagati a tariffa ordinaria;
sottolineata, in particolare, la necessità di coprire l'intero anno scolastico della possibilità di usufruire delle tariffe agevolate e di venire incontro economicamente alle famiglie degli studenti interessati,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti per sapere:
1) se, sulla scorta delle motivazioni espresse, non ritengano opportuno modificare/integrare l'attuale sistema tariffario di trasporto, con un'offerta più idonea ed economica, in favore degli studenti delle scuole primarie e secondarie, nell'ambito della validità temporale prefissata dal calendario scolastico;
2) se e quali provvedimenti intendano assumere per colmare un vulnus determinato dall'attuale sistema tariffario dei trasporti, affinché fin dal prossimo anno scolastico gli studenti possano usufruire di tariffe agevolate anche nei mesi di settembre e giugno. (134)
I sottoscritti,
premesso che ai fini della protezione dei litorali della Sardegna, oltre alle generali norme in materia, per la asportazione e temporaneo accumulo della biomassa costituita dai cascami della posidonia si fa riferimento alla determinazione regionale n. 942/2008;
considerato che a seguito di recenti continue mareggiate in vari ambiti costieri sabbiosi dell'Isola, lo spiaggiamento della posidonia si è presentato in modo eccezionale e straordinario, invadendo estesi tratti di arenile tali da rendere problematiche le attività di balneazione;
valutato che in diversi casi amministratori locali, imprenditori turistici, operatori del comparto balneare e gli stessi bagnanti hanno classificato la situazione venutasi a creare come di vera e propria emergenza, dove i fenomeni di deposito delle "banquettes" di posidonia scoraggiano la presenza dei fruitori dei tratti di arenile interessati sommandosi ad un generale danno d'immagine e mettendo - secondo quanto riportato dai media - in seria crisi il sistema turistico economico locale;
tenuto conto che data la presenza di veri e propri muri di "banquettes" depositate sugli arenili viene lamentata la materiale impossibilità di asportazione e temporaneo accumulo della biomassa costituita dai cascami della posidonia con le modalità prevista dalla predetta determinazione regionale;
ritenuto che la presenza della posidonia rappresenti senz'altro una protezione naturale alla erosione degli arenili e che quanto accaduto sui litorali in questa stagione assume il carattere dì eccezionalità, che corre il rischio di non venire affrontato nella sua complessità al fine di individuare oggettive e ragionevoli iniziative che assicurino serenità operative ad amministratori e imprenditori e certezza di fruizione degli arenili ai cittadini;
osservato che gli amministratori locali sollecitati dalla pubblica opinione non possono in via esclusiva trincerarsi con il mero richiamo al rispetto della norma, ma devono saper conciliare saggiamente e con il buon senso la tutela della delicata risorsa ambientale con l'invito rivolto a più riprese all'Amministrazione regionale per l'individuazione urgente di possibili iniziative per la risoluzione di tale problematica;
preso atto che si ritiene corretto che la Regione assicuri lo studio e la valutazione dei casi di eccezionale accumulo dei cascami di posidonia oceanica spiaggiata, valutandone l'incidenza sui rispettivi profili della indispensabile tutela degli eco-sistemi e della "salute" del mare agevolandone al contempo la corretta fruizione,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere se:
1) siano a conoscenza delle varie situazioni di eccezionale accumulo dei cascami di posidonia oceanica lungo i litorali della Sardegna;
2) sia stata valutata l'entità del fenomeno a livello regionale, con ogni genere di conseguenza ad esso riferibile;
3) siano programmate attività di adeguamento dello strumento normativo, con le quali poter misurare rigorosamente l'incidenza di eventi eccezionali di spiaggiamento della posidonia oceanica e avviare iniziative che evitino qualunque rischio di alterazione della geomorfologia costiera, incidendo al tempo stesso sui potenziali impatti negativi in chiave socio-economica. (135)
Mozione Solinas Antonio - Cocco Pietro - Usula - Arbau - Desini - Agus - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Collu - Comandini - Cozzolino - Deriu - Forma - Ledda - Lotto - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Sabatini - Tendas - Unali sul taglio dei trasferimenti statali alle province della Sardegna e sul prelievo forzoso ai danni dell'intero territorio sardo dei tributi spettanti agli enti intermedi quali RCA (Responsabilità civile pagata con le assicurazioni auto) e IPT (Imposta provinciale di trascrizione) per effetto di quanto stabilito dal decreto legge 24 aprile 2014, n. 66 (Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale) e dalla legge 23 dicembre 2014, n. 190 (Legge di stabilità 2015) per gli anni 2015-2016-2017, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- da alcuni anni è in atto in Italia e in Sardegna una difficoltà di carattere finanziario sempre maggiore delle province a causa delle leggi dei governi Berlusconi, Monti, Letta e Renzi, in materia di tagli ai trasferimenti ordinari che servivano a garantire la stabilità degli enti e garantire i servizi in tutti i territori di competenza provinciale;
- come è noto, le province, tra le tante competenze assegnate dallo Stato e delegate dalle Regioni, sono responsabili della viabilità provinciale e sono obbligate a garantire la sicurezza degli automobilisti e procedere a fare le manutenzioni ordinarie e straordinarie, a progettare e costruire nuove strade, sono obbligate alla manutenzione degli edifici scolastici provinciali, a garantire il riscaldamento nelle scuole, sono obbligate a garantire i servizi in favore dei disabili, a garantire i servizi delegati dalla legge regionale n. 9 del 2006 e tantissime altre competenze in materia ambientale;
- a causa di una serie di provvedimenti volti a contenere la spesa e per ragioni di finanza pubblica, i governi hanno proceduto con tagli indiscriminati ai trasferimenti statali a favore delle province che, sino al 2010, venivano regolarmente garantiti, solo per fare un esempio, a fronte dei 9.836.000 euro garantiti alla Provincia di Oristano nel 2010, si è arrivati, nel 2013, al completo azzeramento e questo ha riguardato tutte le amministrazioni provinciali sarde che hanno avuto tantissime difficoltà a chiudere i propri bilanci e garantire i servizi, che in molte parti della Sardegna sono stati tagliati o ridimensionati con evidenti ripercussioni sui cittadini;
- tra le entrate proprie le province dispongono, non si ancora per quanto tempo, dei tributi propri derivanti dalle RCA (Responsabilità civile auto) e dall'IPT (Imposta provinciale di trascrizione dei veicoli al PRA) e delle risorse in Sardegna stanziate con il Fondo unico regionale; tagliati i trasferimenti statali alle province sono rimaste queste due entrate che servono per pagare i dipendenti provinciali, garantire alcuni servizi e i fondi alle partecipate e al personale delle società in house;
- il Governo nel 2013, con la legge di stabilità, ha operato un prelievo forzoso, tramite l'Agenzia delle entrate, dei tributi propri RCA e IPT spettanti alle province che impiegano nei territori per sistemare le strade provinciali e altri interventi lungo la viabilità e garantire i servizi locali; così è accaduto anche nel 2014, con il decreto legge n. 66 del 2014 e con la legge di stabilità 2015 che ha praticamente azzerato questi tributi; in Sardegna si calcola che lo Stato ha prelevato dai conti delle province una cifra che si aggira intorno ai 55 milioni di euro, soldi dovuti all'isola andati a finire altrove;
- nella Provincia di Oristano, a fronte di 7 milioni di euro di tributi propri, lo Stato, per effetto della legge di stabilità 2015, si tratterrà quest'anno circa 6.898.000 euro, nel 2016 circa 11.217.000 euro e nel 2017 circa 15.537.000 euro, una cifra che è addirittura superiore a quella dei tributi propri e del fondo unico regionale garantito dalla Regione; questo significa che le province sarde andranno in dissesto finanziario e non avranno neanche un centesimo per pagare i dipendenti, dovranno, in molti casi, chiudere le strade provinciali alla circolazione stradale, chiudere le scuole, non assistere più i disabili, licenziare tutti i dipendenti delle partecipate e delle società in house;
VISTA la legge 23 dicembre 2014, n 190 (Legge di stabilità 2015) che prevede, all'articolo 1, comma 418, che "Le province e le città metropolitane concorrono al contenimento della spesa pubblica attraverso una riduzione della spesa corrente di 1.000 milioni di euro per l'anno 2015, di 2.000 milioni di euro per l'anno 2016 e di 3.000 milioni di euro a decorrere dall'anno 2017. In considerazione delle riduzioni di spesa di cui al periodo precedente, ciascuna provincia e città metropolitana versa ad apposito capitolo di entrata del bilancio dello Stato un ammontare di risorse pari ai predetti risparmi di spesa" e che, quindi, impone un prelievo forzoso sui tributi propri delle amministrazioni provinciali che saranno obbligate a versare cifre astronomiche e, se non lo faranno, sarà la stessa Agenzia delle entrate a trattenere i tributi propri come è già accaduto per gli anni 2013, 2014 e 2015;
EVIDENZIATO che, solo per la Provincia di Oristano, il taglio totale annuale è stato di 16 milioni di euro appare evidente che, se il Governo non provvede a correggere questa iniquità in danno dei sardi, che hanno diritto di avere le scuole aperte, le strade e tutti i servizi locali offerti dagli enti intermedi, il prossimo anno tutte le province sarde saranno costrette a chiudere, andando incontro a un dissesto finanziario senza precedenti a causa del prelievo forzoso imposto dalla legge di stabilità che nel triennio 2015-2017, toglierebbe alla Sardegna e alle sue province una cifra che si aggira intorno a 165 milioni di euro;
CONSIDERATO che, sino a quando non verrà riformato l'intero impianto degli enti locali in Sardegna, le province continueranno a mantenere le tantissime competenze e a svolgere i servizi locali essenziali che non possono essere gestiti dalla Regione e, se lo Stato continuerà di questo passo, cioè a togliere le risorse dei tributi che per legge spettano alle province, la gravissima situazione finanziaria già in atto e che si andrebbe a creare obbligherà la Regione a intervenire, sottraendo risorse da altri comparti in grave difficoltà;
SOTTOLINEATO che, se non verrà modificato questo provvedimento, il rischio è che la Regione sarà costretta a intervenire con fondi propri con il rischio di appesantire ulteriormente il bilancio regionale;
RIBADITO che occorre un intervento immediato per evitare il tracollo delle amministrazioni provinciali, con il rischio che 2000 dipendenti nel 2016 restino senza stipendio, che le province saranno obbligate a chiudere le scuole e a non garantire nessun servizio locale e licenziare tutti i dipendenti delle società in house e che occorre ristabilire un principio di equità e di ragionevolezza in quanto i tributi propri delle province spettano per legge alla Sardegna e, invece, in questo modo lo Stato li sta dirottando altrove,
impegna il Presidente della Regione
e l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e
assetto del territorio
a rivolgere formale richiesta al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Governo e al Parlamento per correggere con urgenza il provvedimento che prevede il contenimento della spesa pubblica attraverso una riduzione della spesa corrente e il relativo versamento di un contributo insostenibile a carico delle amministrazioni provinciali per gli anni 2015-2016-2017 in quanto avrebbe come diretta conseguenza il dissesto finanziario di tutte le province sarde, l'impossibilità di pagare i dipendenti e garantire i servizi locali. (156)
Mozione Oppi - Rubiu - Pittalis - Cappellacci - Peru - Dedoni - Tatti - Pinna Giuseppino - Tedde - Locci - Truzzu - Fenu - Solinas Christian - Fasolino - Cherchi Oscar - Floris sul mancato finanziamento regionale delle borse di studio ai neolaureati sardi per l'accesso alle scuole di specializzazione medica per l'anno accademico 2014/2015, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- la legge regionale 31 marzo 1992, n. 5, ha istituito per la prima volta il contributo alle università della Sardegna per il finanziamento di borse di studio per la frequenza delle scuole di specializzazione delle facoltà di medicina e chirurgia;
- dal 1992 ad oggi la Regione non ha mai fatto mancare il finanziamento di borse di studio per la frequenza delle scuole di specializzazione delle facoltà di medicina e chirurgia di Cagliari e Sassari;
- il decreto ministeriale n. 307 del 2015 ha fissato il termine del 25 maggio 2015 per la comunicazione, da parte delle regioni, dei contratti aggiuntivi finanziati con risorse regionali per l'anno accademico 2014/2015 per l'attivazione di contratti di formazione medico specialistica;
CONSTATATO che:
- entro tale scadenza la Regione non ha comunicato al MIUR il numero di contratti aggiuntivi in deroga finanziati con risorse regionali, facendo di tutto per far scadere i termini;
- si è arrivati a ciò per esplicita volontà politica della Giunta regionale;
PRESO ATTO che con decreto ministeriale 26 maggio 2015, n. 315, il MIUR ha indicato i posti disponibili per l'anno accademico 2014/2015 per ciascuna scuola di specializzazione, prevedendo per la Sardegna 194 posti coperti con contratti di formazione medica specialistica finanziati con risorse statali e nessuna assegnazione di posti coperti con contratti finanziati dalla Regione;
CONSIDERATO che, stando ai dati forniti dal Segretariato italiano Giovani Medici, i contratti di formazione finanziati con risorse statali destinati alle scuole con sede in Sardegna sono insufficienti a garantire la frequenza ai circa 250/300 neolaureati abilitati in Sardegna;
RILEVATO che:
- durante la discussione della legge finanziaria in Commissione è stata rilevata anche la carenza di risorse per il finanziamento alle Università di Cagliari e Sassari delle borse di studio per la frequenza delle scuole di specializzazione destinate a medici e ai laureati appartenenti alle categorie dei biologi, chimici, farmacisti, fisici, odontoiatri e psicologi, e che lo stesso Assessore al bilancio ha corretto lo stanziamento, imputando l'insufficiente stanziamento ad un mero errore degli uffici competenti;
- con la legge regionale 7 maggio 2015, n 9, in merito alla ripartizione dei contratti di formazione medico specialistica finanziati con fondi regionali, si è abbassato da sei a cinque anni il limite minimo di residenza in Sardegna per l'accesso a tali contratti, quindi svantaggiando ulteriormente i medici sardi,
impegna il Presidente della Regione e l'Assessore
regionale dell'igiene e sanità
e dell'assistenza sociale
1) a stanziare ulteriori risorse per garantire un numero adeguato di borse di studio per consentire ai neolaureati sardi l'accesso alle scuole di specializzazione medica per l'anno 2015;
2) a intraprendere adeguati contatti con il MIUR affinché vengano incluse le borse di studio aggiuntive della Sardegna, rettificando così l'allegato del decreto ministeriale n. 315 del 2015 che dispone i finanziamenti regionali ammessi a tal fine. (157)
Mozione Truzzu - Pittalis - Rubiu - Dedoni - Fenu - Carta - Solinas Christian - Floris - Tocco - Zedda Alessandra - Tedde - Fasolino - Locci - Cappellacci - Randazzo - Peru - Cherchi Oscar - Tunis - Oppi - Pinna Giuseppino - Tatti - Orrù - Cossa - Crisponi, sulle ragioni del mancato finanziamento regionale dei contratti di formazione medico-specialistica per l'anno accademico 2014/2015, in aggiunta a quelli finanziati con risorse statali, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- in seguito alla pubblicazione, in data 26 maggio 2015, da parte del MIUR, del bando per l'ammissione dei medici alle scuole di specializzazione di area sanitaria per l'anno accademico 2014/2015, si è appreso che, per la prima volta, la Regione non ha finanziato, con risorse proprie, i contratti di formazione medico-specialistica per la frequenza delle scuole di specializzazione;
- negli ultimi tre anni, la Regione ha sempre finanziato con risorse proprie oltre 100 borse di studio per l'accesso alle scuole di specializzazione delle Facoltà di Medicina e chirurgia degli atenei di Cagliari e Sassari;
- da un comunicato stampa della Regione, pubblicato sul proprio sito web istituzionale, in data 29 maggio 2015, il Vice Presidente della Regione, nonché Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, Raffaele Paci, dichiarava testualmente che "il problema delle risorse aggiuntive per le nuove borse agli specializzandi è emerso dopo l'approvazione della manovra finanziaria" e che è stato individuato un milione di euro grazie a una collaborazione con l'Università di Cagliari, grazie al quale "la Regione garantisce anche per quest'anno le borse riservate agli specializzandi sardi in Medicina";
- il problema, in realtà, era già emerso in Commissione bilancio durante l'esame della legge finanziaria 2015, grazie agli emendamenti dei gruppi di opposizione, che evidenziavano la carenza di risorse per l'anno in corso;
- durante la discussione in Commissione, l'Assessore Paci dichiarava che i fondi previsti, pari a 6.900.000 euro, erano più che sufficienti e che in realtà era necessaria una semplice integrazione di 47.000 euro;
- davanti a tale granitica certezza, i gruppi di opposizione ritiravano l'emendamento in oggetto, convinti delle bontà e sincerità delle dichiarazioni dell'Assessore Paci;
CONSIDERATO che:
- il MIUR, facendo sue le richieste delle varie associazioni e ordini di categoria, ha aumentato, per l'anno accademico 2014/2015, la dotazione e i posti a concorso nazionali di circa 1000 unità, numero che di certo non soddisfa il reale fabbisogno nazionale;
- nel corso degli ultimi tre anni, la Regione ha rispettivamente finanziato 104, 137 e 102 borse di studio regionali, per una cifra annua oscillante tra i due milioni e mezzo e i tre milioni di euro circa;
- sempre più medici neo laureati, non potendo accedere alle varie scuole di specializzazione, sono costretti a cercare opportunità di lavoro all'estero, come rivelato da un'inchiesta del quotidiano "La Repubblica" il 22 gennaio 2015;
- nonostante un fabbisogno di 300 posti, come evidenziato dal MIUR, la Sardegna sarà destinataria di 192 borse, con un saldo negativo di 108 candidati medici specializzandi, che non avranno altra strada, se non quella di cercare lavoro all'estero;
- le 192 borse nazionali non sono tutte certe, visto che dei 6.000 posti messi a concorso, data l'attuale situazione economica, solo 5.000 sono finanziariamente coperti;
VALUTATO che:
- a oggi, il MIUR non ha autorizzato l'utilizzo del citato milione di euro, né delle risorse derivanti dalle economie di spesa degli anni precedenti e, pertanto, il numero delle borse di studio per gli specializzandi finanziato con risorse proprie della Regione è al momento pari a zero;
- il milione di euro, frutto dell'accordo Università-Assessore Paci, pare verrà destinato prevalentemente ad attività di formazione per migliorare le performance degli studenti sardi in occasione del prossimo concorso nazionale del luglio 2015, come dichiarato dal Magnifico Rettore, Prof.ssa Del Zompo, in una recente assemblea degli studenti;
DATO ATTO che:
- ai primi di maggio è stata approvata dal Consiglio regionale, con procedura d'urgenza, visto l'imminente bando del ministero, una legge che avrebbe consentito ai soli residenti in Sardegna da almeno 5 anni e ai laureati in Sardegna la partecipazione alle borse di studio regionali per le specializzazioni mediche;
- tale legge è di fatto inapplicabile, visto e considerato che non sono state bandite borse regionali e, pertanto, non sono chiari i motivi della procedura d'urgenza;
- da alcuni organi di informazione si è appreso che, nonostante quanto affermato dall'Assessore Paci, l'esigua o nulla dotazione finanziaria per le borse di studio 2015 fosse a lui nota già dal novembre 2014 e ribadita a gennaio 2015, grazie a due distinte note dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, dott. Luigi Arru, l'ultima delle quali specificava che la dotazione di 6.900.000 euro non avrebbe consentito il finanziamento delle borse di studio per gli specializzandi da parte della Regione per l'anno accademico 2014/2015,
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
1) ad attivarsi con il MIUR per garantire, per l'anno accademico 2014/2015, un numero di borse regionali pari a quelle degli anni precedenti o, in alternativa, garantire per l'anno accademico 2015/2016 le risorse necessarie a finanziare un numero di contratti regionali di formazione medico-specialistica pari al massimo consentito dalle capacità formative delle scuole di specializzazione sarde, in modo tale da recuperare parzialmente la mancata programmazione di borse regionali per l'anno accademico 2014/2015;
2) a riferire con la massima urgenza sull'argomento al Consiglio regionale;
impegna, inoltre, il Consiglio regionale
a censurare il comportamento dell'Assessore regionale della programmazione, bilancio e credito e assetto del territorio che, benché fosse edotto della situazione, come dimostrano le due note a lui inviate dall'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, ha più volte sostenuto di non essere informato e ha scaricato la responsabilità del mancato finanziamento dei contratti di formazione medico-specialistica sul Consiglio regionale. (158)
Mozione Sale - Zedda Paolo Flavio - Usula - Arbau - Ledda - Azara - Perra - Unali - Anedda - Cherchi Augusto - Pizzuto - Lai - Cocco Daniele Secondo - Desini - Busia sulle perdite e sprechi alimentari in Sardegna e sul loro recupero e utilizzo ai fini di implementare politiche di inclusione sociale e sistemi di welfare innovativi, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- secondo il report della FAO del 2011 "Global Food Losses and Waste, Causes and Prevention" circa un terzo della produzione mondiale di cibo destinata al consumo umano si perde o si spreca lungo la filiera alimentare ogni anno;
- il World resources insitute nello studio "Reducing Food Losses and Waste" del 2013 indica che lo spreco alimentare globale corrisponde a circa il 24 per cento se misurato in calorie; tale quantitativo corrisponde ad uno spreco di circa 1,6 miliardi di tonnellate di alimenti (inclusa la parte non edibile dell'alimento) o 1,3 miliardi di tonnellate se si considera solo la frazione edibile;
- la FAO nello studio "Food Wastage Footprint, Impacts on Naturai Resources" del 2013 distribuisce come segue la filiera degli sprechi e perdite alimentari:
1) 510 milioni di tonnellate si sprecano durante la produzione agricola (32 per cento);
2) 355 milioni di tonnellate si sprecano nelle fasi immediatamente successive alla raccolta (post-harvesting and storage) (22 per cento);
3) 180 milioni di tonnellate si sprecano durante la trasformazione industriale (11 per cento)
4) 200 milioni di tonnellate si sprecano durante la distribuzione (13 per cento);
5) 345 milioni di tonnellate si sprecano al livello del consumatore, a livello domestico e nella ristorazione (22 per cento);
VALUTATO che l'impatto ambientale dello spreco alimentare (FAO 2013) è così distribuito:
- acqua: il quantitativo di acqua richiesto per produrre il cibo che viene sprecato ogni anno nel mondo è pari a circa 250.000 miliardi di litri; un quantitativo sufficiente per soddisfare i consumi domestici di acqua di una città come New York per i prossimi 120 anni;
- suolo: l'estensione di suolo agricolo necessario per produrre il cibo sprecato ogni anno nel mondo è pari a circa 1,4 miliardi di ettari, circa il 30 per cento della superficie agricola disponibile a livello globale;
- cambiamenti climatici: il cibo sprecato ogni anno nel mondo è responsabile dell'immissione in atmosfera di circa 3,3 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente (CO2eq); se lo spreco alimentare fosse un paese, sarebbe il terzo emettitore mondiale dopo USA e Cina;
- scarsità idrica - 164 miliardi di dollari/anno: costi legati all'aggravarsi della condizione di scarsità idrica, in particolare nelle regioni aride del mondo;
- erosione del suolo - 35 miliardi di dollari/anno: costi legati alla perdita di nutrienti del suolo, riduzione delle rese agricole ecc.;
- biodiversità - 32 miliardi di dollari/anno: include i costi legati agli impatti causati dall'impiego di pesticidi in agricoltura, i costi legati ai fenomeni di eutrofizzazione acquatica, alla perdita della capacità di impollinazione degli insetti, al sovrasfruttamento delle risorse ittiche;
- conflitti - 396 miliardi di dollari/anno: costi dovuti all'incremento del rischio conflitti dovuti alla scarsità delle risorse, con particolare riferimento al suolo agricolo;
- sostentamento - 333 miliardi di euro/anno: costi legati alla perdita della capacità di autosostentamento causata, in primo luogo, dell'erosione dei suoli;
- salute - 153 miliardi di euro/anno: costi legati agli effetti negativi sulla salute umana dovuti all'esposizione ai pesticidi utilizzati in agricoltura;
PRESO ATTO che l'Assemblea nazionale francese è in procinto di votare una legge chiamata "Loi Macron" grazie alla quale vieterà ai supermercati superiori ai 400 metri quadrati di gettare il cibo che si avvicina alla data di scadenza e di utilizzare la candeggina per avvelenare i generi alimentari da buttare, in modo da allontanare le persone che si avvicinano ai rifiuti in cerca di qualcosa da mangiare;
CONSIDERATO che:
- secondo la relazione dell'Agenzia italiana per le erogazioni in agricoltura (AGEA) dal titolo "Piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti 2013" la consistenza degli indigenti "assistiti" nel 2013 si è incrementata di 381.308 persone, che vuol dire un ampliamento percentuale del 10,3 per cento; è stato pertanto confermato il trend di incremento che ha visto gli indigenti passare dai 2.763.379 del 2010, ai 3.380.220 del 2011, ai 3.686.942 del 2012 ed ai 4.068.250 del gennaio 2013; tra il 2010 ed il 2013 gli indigenti sono cresciuti del 47,2 per cento pari a 1.304.871 persone;
- secondo il Last Minute Market (LMM) il valore economico dello spreco alimentare domestico in Italia è di 8,1 miliardi di euro all'anno; nel 2013 il quantitativo di prodotti non raccolti, ovvero lasciati in campo è stato pari a 1,4 milioni di tonnellate pari al 3 per cento della produzione agricola italiana; lo spreco alimentare nella trasformazione industriale è di circa 2 milioni di tonnellate mentre quello generato dalla distribuzione commerciale raggiunge le 300 mila tonnellate;
- la dinamica dello spreco consuma una grande quantità di energia se si considera che il 15 per cento del consumo totale di energia in Italia sia imputabile alla filiera agro-alimentare; lo spreco dal campo alla tavola porta via il 3 per cento dei consumi finali di energia pari a 1.650.000 cittadini;
RILEVATO che:
- secondo il rapporto di ricerca "La povertà in Sardegna" edito dalla Fondazione Emanuela Zancas Onlus e CSV Sardegna Solidale la percentuale di popolazione a rischio povertà assoluta o esclusione sociale in Sardegna è pari al 31,7 per cento della popolazione residente;
- la Regione ha già avviato il progetto sperimentale Alimentis, voluto dall'Agenzia regionale per il lavoro per coniugare la lotta allo spreco alimentare con l'assistenza alle parti più deboli della società applicando il modello Last Minute Market al territorio sardo,
impegna il Presidente della Regione
1) a dotare la Sardegna di una politica sullo spreco alimentare attraverso una normativa in linea con le più avanzate leggi in materia;
2) a potenziare il progetto sperimentale Alimentis attraverso la creazione di centro interassesoriale che pianifichi precise politiche al riguardo attraverso la generazione di report, studi e statistiche sull'andamento di tale progetto;
3) a fare proprie le indicazioni presenti nel Piano nazionale degli sprechi alimentari promosso dal Ministero dell'ambiente istituendo anche la giornata nazionale sarda contro lo spreco alimentare. (159)