Seduta n.57 del 10/12/2014 

LVII Seduta

Mercoledì 10 dicembre 2014

Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU

La seduta è aperta alle ore 10 e 30.

FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 19 novembre 2014 (54), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Efisio Arbau, Michele Azara, Giuseppe Meloni, Giuseppino Pinna e Paolo Zedda hanno chiesto congedo per la seduta del 10 dicembre 2014.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che in data 4 dicembre 2014 è stata presentata, primo firmatario Moriconi, la "Richiesta di istituzione di una commissione sull'efficienza del sistema sanitario regionale e sull'adeguatezza dei suoi costi" ai sensi dell'articolo 125 del Regolamento interno.

Ai sensi del comma 4 dell'articolo 125 del Regolamento entro trenta giorni dalla data di presentazione la richiesta è iscritta all'ordine del giorno del Consiglio che deve provvedere alla nomina o all'eventuale delega della stessa al Presidente del Consiglio.

Annunzio di petizione

PRESIDENTE. Comunico che in data 3 dicembre 2014 è pervenuta a questa Presidenza una petizione: "Disciplina sui criteri e sulle procedure per le nomine e le designazioni di competenza della Regione, ispirate ai principi di trasparenza, pubblicità, partecipazione e rispetto del principio della rappresentanza di genere".

Ricordo che, a norma dell'articolo 103 del Regolamento interno, il fascicolo relativo a detta petizione è a disposizione dei consiglieri presso la Prima Commissione.

Annunzio di presentazione di proposta di legge nazionale

PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge nazionale:

Arbau - Ledda - Azara - Perra: "Estensione della definizione di pascolo permanente, ai sensi dell'articolo 4, paragrafo 1, lettera h), del regolamento (CE) n. 1307/2013, del 17 dicembre 2013, del Parlamento europeo e del Consiglio, recante norme sui pagamenti diretti agli agricoltori nell'ambito dei regimi di sostegno previsti dalla politica agricola comune e che abroga il regolamento (CE) n. 637/2008 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio. (4/NAZ)

(Pervenuta il 5 dicembre 2014 e assegnata alla quinta Commissione.)

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:

Rubiu - Pinna Giuseppino - Tatti: "Riapertura dei termini di cui alla legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 e successive modifiche e integrazioni e alla legge regionale 7 ottobre 2013, n. 28 (Piano casa)". (156)

(Pervenuta il 4 dicembre 2014 e assegnata alla quarta Commissione.)

Cherchi Oscar - Pittalis - Cappellacci - Fasolino - Locci - Zedda - Peru - Tocco - Randazzo - Tunis - Tedde: "Interventi in materia di politiche giovanili". (157)

(Pervenuta il 4 dicembre 2014 e assegnata alla seconda Commissione.)

Cossa - Dedoni - Crisponi: "Modifiche alla legge regionale 24 ottobre 2014, n. 19 (Assestamento alla manovra finanziaria per gli anni 2014-2016)". (158)

(Pervenuta il 5 dicembre 2014 e assegnata alla terza Commissione.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

FORMA DANIELA, Segretaria:

"Interrogazione Arbau - Azara - Ledda - Perra, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata erogazione dei contributi per il fitto casa agli studenti nuovi assegnatari". (216)

"Interrogazione Rubiu, con richiesta di risposta scritta, in merito all'occupazione da parte delle donne, della galleria Villamarina nella miniera di Monteponi a Iglesias". (217)

"Interrogazione Tocco - Pittalis - Zedda Alessandra - Cappellacci - Cherchi Oscar - Peru - Fasolino - Locci - Tedde - Tunis - Randazzo, con richiesta di risposta scritta, in merito alla sospensione del bando per l'accesso al microcredito". (218)

"Interrogazione Tocco - Pittalis - Zedda Alessandra, con richiesta di risposta scritta, in merito alla possibile privatizzazione della compagnia Saremar (Sardegna regionale marittima)". (219)

"Interrogazione Tocco - Pittalis - Zedda Alessandra, con richiesta di risposta scritta, in merito al trasferimento dei detenuti dal carcere di Buoncammino al nuovo penitenziario di Uta, località Macchiareddu, e alla mancanza dei servizi di trasporto adeguati per raggiungere la struttura". (220)

"Interrogazione Tendas - Solinas Antonio, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di un intervento urgente in merito ai problemi determinati dall'amianto". (221)

"Interrogazione Truzzu, con richiesta di risposta scritta, sulla nomina del rappresentante della Regione in seno al Consiglio di indirizzo della Fondazione del Teatro lirico di Cagliari". (222)

"Interrogazione Tocco, con richiesta di risposta scritta, in merito alla possibile soppressione dell'Ospedale San Marcellino di Muravera". (223)

"Interrogazione Cozzolino - Deriu, con richiesta di risposta scritta, sull'appalto dei servizi di automazione della logistica farmaceutica e della gestione della distribuzione in dose unitaria dei farmaci stipulato dall'Azienda ospedaliera Brotzu per un periodo di nove anni". (224)

"Interrogazione Forma, con richiesta di risposta scritta, sulle oggettive difficoltà per l'invio degli agnelli e dei capretti all'immediata macellazione venutesi a creare a seguito dell'interpretazione e conseguente applicazione di quanto stabilito al comma 3 dell'articolo 5 del decreto dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale n. 22 del 10 settembre 2014 'Profilassi vaccinale obbligatoria contro la febbre catarrale degli ovini. Adempimenti periodo 2014-2015' ". (225)

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

FORMA DANIELA, Segretaria:

"Interpellanza Tedde - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra - Dedoni - Cossa - Crisponi - Fenu - Floris - Truzzu - Rubiu - Oppi - Pinna Giuseppino - Solinas Christian - Orrú, in relazione all'attuazione dell'ordine del giorno n. 17 del 1° ottobre 2014 che impegnava il Presidente della Regione a intervenire a sostegno della richiesta di trasformazione della Sezione distaccata di Sassari della Corte d'appello di Cagliari in sezione autonoma". (90)

"Interpellanza Locci - Pittalis - Cherchi Oscar - Tedde - Fasolino - Cappellacci - Zedda Alessandra - Tocco - Randazzo - Peru - Oppi - Rubiu - Pinna Giuseppino - Fenu - Truzzu - Carta - Crisponi - Cossa - Dedoni sull'arresto temporaneo per le unità da pesca abilitate ai sistemi di pesca a strascico". (91)

"Interpellanza Sale - Usula - Cocco Daniele Secondo - Zedda Flavio Paolo - Cherchi Augusto - Manca - Anedda - Lai - Unali - Pizzuto sui recenti sbarchi di mezzi militari nel porto di Cagliari e Sant'Antioco e sulla ripresa delle esercitazioni militari a Capo Teulada e Quirra". (92)

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

FORMA DANIELA, Segretaria:

"Mozione Tedde - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra in relazione ai tagli annunciati dal Governo alle risorse destinate a finanziare CAF e patronati". (94)

"Mozione Tatti - Pinna Giuseppino - Oppi - Pittalis - Peru - Tedde - Fasolino - Locci - Cossa - Dedoni - Crisponi - Orrù - Truzzu - Fenu - Carta - Rubiu sull'accorpamento e interruzione del processo elettorale del Consorzio di bonifica del Cixerri, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (97)

"Mozione Tedde - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra - Dedoni - Cossa - Crisponi - Fenu - Floris - Truzzu - Rubiu - Oppi - Pinna Giuseppino - Solinas Christian - Orrú sulle prospettive e i progetti d'utilizzo dell'azienda agricola Surigheddu-Mamuntanas, in provincia di Sassari, di proprietà della Regione autonoma della Sardegna, abbandonata dal 1982". (98)

"Mozione Cappellacci - Pittalis - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tunis - Tocco - Zedda Alessandra sul trasferimento dell'ex casa circondariale di Buoncammino nel patrimonio della Regione ex articolo 14 dello Statuto". (99)

"Mozione Truzzu - Fenu - Pittalis - Rubiu - Dedoni - Solinas Christian - Floris - Tocco - Zedda Alessandra - Tedde - Fasolino - Locci - Cappellacci - Randazzo - Peru - Cherchi Oscar - Tunis - Oppi - Pinna Giuseppino - Tatti - Carta - Orrú - Cossa - Crisponi, sulla sperimentazione del modello "See and treat" in pronto soccorso, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (100)

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Comunico l'inversione degli argomenti all'ordine del giorno concordata con i Capigruppo: al primo punto la proposta di legge numero 64/A, Busia e più sull'abrogazione della legge regionale del 3 novembre del 2000, numero 19, "Istituzione del Consiglio regionale dell'economia e del lavoro"; al secondo punto la proposta di legge numero 141/A, Cocco e più, "Interventi straordinari per la promozione e la diffusione della pratica sportiva"; al terzo punto il testo unificato numero 41-100/A, "Norme di semplificazione amministrativa in materia di difesa del suolo".

Discussione e approvazione della proposta di legge Busia - Desini - Arbau - Azara - Ledda - Perra - Sale - Cherchi Augusto - Manca Pier Mario - Usula - Zedda Paolo Flavio - Agus - Cocco Daniele - Lai - Pizzuto: "Abrogazione della legge regionale 3 novembre 2000, n. 19 (Istituzione del Consiglio regionale dell'economia e del lavoro)". (64/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge numero 64/A.

Ha facoltà di parlare la consigliera Anna Maria Busia, relatrice.

BUSIA ANNA MARIA (Centro Democratico), relatrice. Signor Presidente, signori colleghi, la Regione Sardegna, con la legge regionale 3 novembre 2000, numero 19, ha istituito il Consiglio regionale dell'economia e del lavoro attribuendo il compito di concorrere alla programmazione regionale e agli indirizzi di sviluppo economico, sociale e culturale attraverso la formulazione di pareri e proposte anche ai fini della predisposizione di iniziative legislative e di atti concernenti materie economiche, sociali e finanziarie. La finalità del legislatore era chiara, ma queste finalità non sono state mai raggiunte. L'ente, che è composto da ventisette componenti, si riunisce sporadicamente. Voglio dare qualche indicazione sull'attività svolta in questi ultimi anni: l'ultima relazione sintetica semestrale è del giugno-dicembre 2010, successivamente non vi è stata nessuna relazione sintetica; ancora, l'ultimo seminario organizzato dal CREL è del 19 gennaio del 2009; l'ultimo dei quaderni che il CREL dovrebbe pubblicare, relativi agli studi che svolge, è del 2005. Da uno studio condotto da un osservatorio legislativo interregionale nel 9 maggio del 2011 emerge che diverse Regioni italiane non hanno mai istituito il CREL, altre lo hanno già soppresso, praticamente rimane soltanto la Sardegna con questo ente che risulta, alla luce dei tempi e di un sistema diverso di concertazione tra le parti sociali, uno strumento obsoleto.

Il contesto nazionale, come è noto, quello che è stato indicato nelle diverse discussioni che sono state fatte anche qui in Consiglio, è volto alla soppressione del CNEL e quindi dell'istituto corrispondente nazionale, che tra l'altro dovrebbe collaborare con gli enti regionali. Dalla lettura proprio del disegno di legge di abrogazione del CNEL si possono cogliere ulteriori elementi che giustificano la soppressione dell'ente anche a livello regionale, in particolare sui profondi cambiamenti, come dicevamo, della rappresentanza sociale del mondo del lavoro e, soprattutto, dei moderni strumenti che consentono un sistema di concertazione e un sistema di collaborazione tra le parti sociali attraverso il semplice utilizzo della tecnologia. Ovviamente, con questa proposta, il Consiglio regionale e i proponenti non intendono rinunciare alle prerogative di ascolto delle parti sociali. Le critiche che su questo punto sono giunte vanno in questo senso, ma noi non intendiamo certamente rinunciare a questo importante momento di coinvolgimento di tutte le rappresentanze, intendiamo semplicemente eliminare un ente che, ripeto, non ha svolto nessuna attività consistente in questi ultimi anni, che era nato con un diverso spirito e che certamente non può mantenere quelle stesse finalità nel momento attuale.

Ancora, la soppressione comporterà un risparmio di risorse che potranno essere destinate ad altre finalità. Dall'analisi della normativa succedutasi in materia nel corso degli anni, emerge che la disposizione riguardante i compensi dei componenti del CREL è tuttora vigente; c'è stata una prima soppressione delle disposizioni che prevedevano delle indennità e poi invece sono state reintrodotte. Attualmente i compensi spettanti ai componenti sono pari a euro 150 per seduta, fino a un massimo di 50 sedute all'anno, invece al presidente compete comunque un compenso forfettario di 25 mila euro all'anno. Si intende quindi, con questa proposta di legge, iniziare un percorso per l'alleggerimento di tutta la macchina amministrativa e di tutta la burocrazia, anche in relazione a questo momento che riguarda il dialogo e la composizione delle forze sociali.

PRESIDENTE. Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

È iscritto a parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Innanzitutto una premessa di metodo: è vero, noi oggi con questa legge stiamo alleggerendo il panorama istituzionale, siamo sfrondando, però avremmo potuto essere ancora più leggeri se questo provvedimento di soppressione fosse stato assunto durante la discussione sulla legge di assestamento del bilancio, perché il Gruppo di Forza Italia, primo firmatario il nostro presidente Pietro Pittalis, già da allora promosse la soppressione di questo ente. Quindi noi stiamo facendo con legge ciò che allora avremmo potuto fare con un colpo di penna. Oggi stiamo impegnando il Consiglio regionale in questa discussione, giusta e corretta, ma che avremmo potuto evitare se quell'emendamento fosse stato approvato. Ecco, noi non capiamo questi bizantinismi della politica, non capiamo questa liturgia stantia che ci fa perdere del tempo che potremmo occupare in attività molto, molto più produttive. Detto questo non possiamo che condividere questa proposta di legge perché quando si parla di CNEL e di CREL, oggi parliamo di CREL, ma è ricollegato strettamente al CNEL, si parla di un elefante che sa di muffa istituzionale, un elefante che ben poco ha prodotto, un elefante che non fa altro che drenare risorse, poche, non tantissime, però risorse significative che potrebbero essere indirizzate verso altri obiettivi anche sociali. Credo che la sorte degli altri CREL regionali non sia diversa da quella del CREL sardo, perché i CREL regionali non hanno funzionato laddove sono stati istituiti, tra le altre cose sono tutti, sotto profilo strettamente teleologico dei parlamenti che si occuperanno di queste questioni, collegati al CNEL, che verrà soppresso, deve essere soppresso, anche se è un organo costituzionale. Un CNEL che non funziona, un CNEL che oggi, nell'era di Internet, può essere soppiantato da altri flussi di comunicazioni, un CNEL che stranamente negli ultimi mesi dimostra un attivismo inusitato, nonostante ci sia un'inchiesta pesantissima della Corte dei conti per cinque milioni di consulenze che sono state in qualche modo affidate probabilmente in modo non del tutto pertinente.

Quindi ben venga questa legge, il nostro parere non può che essere positivo, però con la premessa che ho fatto: laddove è possibile fare delle cose con un tratto di penna è inutile che le facciamo con una discussione articolata in Consiglio regionale.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL). Proprio per evitare le liturgie sarò molto breve nell'intervenire per esprimere il voto favorevolissimo e convinto, tra l'altro siamo anche, come Gruppo SEL, firmatari della norma, e per ringraziare la collega Busia che, con grande sensibilità, ha voluto affrontare in tempi non sospetti questo problema. Quindi convintamente voteremo a favore di questa legge e proprio per evitare le liturgie speriamo di approvarla in brevissimo tempo.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione.

DEMURO GIANMARIO, Assessore tecnico degli affari generali, personale e riforma della Regione. Il parere della Giunta è positivo quando si ha il coraggio di rivedere decisioni del passato su organismi che un tempo servivano per la rappresentanza di interessi ormai lontani dal motivo per cui erano stati istituiti. L'unica cosa che la Giunta aggiunge è che bisogna comunque mantenere presidi di discussione - ma questo è scritto anche nella relazione - con le parti sociali, in modo tale che queste possano essere sempre parte della discussione sulla regolazione. Comunque il parere è positivo.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.

Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del passaggio all'esame degli articoli.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Locci ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Unali - Usula - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 48

votanti 47

astenuti 1

maggioranza 24

favorevoli 47

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Art. 1

Soppressione del Consiglio regionale

dell'economia e del lavoro

1. Il Consiglio regionale dell'economia e del lavoro è soppresso.

2. Sono abrogate le seguenti disposizioni:

a) la legge regionale 3 novembre 2000, n. 19 (Istituzione del Consiglio regionale dell'economia e del lavoro):

b) la legge regionale 23 novembre 2012, n. 23 (Disposizioni in materia di funzionamento e organizzazione del Consiglio regionale dell'economia e del lavoro).

3. I commi 14 e 15 dell'articolo 18 della legge regionale 11 maggio 2004, n. 6 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale delta Regione - finanziaria 2004) sono abrogati.

4. Il comma 3 dell'articolo 41 della legge regionale 21 aprile 2005, n. 7 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione - finanziaria 2005) è abrogato.

5. I commi 37, 38, 39 dell'articolo 1 della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione - finanziaria 2008) sono abrogati.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo ed essendo la proposta di legge numero 64/A costituita da un unico articolo procediamo alla votazione finale della legge, ai sensi dell'articolo 90, comma 4, del Regolamento.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 64/A.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Agus e Orrù hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Unali - Usula - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 48

votanti 47

astenuti 1

maggioranza 24

favorevoli 47

(Il Consiglio approva).

Discussione, e approvazione della proposta di legge Cocco Pietro - Pittalis - Anedda - Usula - Desini - Cocco Daniele Secondo - Rubiu - Dedoni - Solinas Christian - Fenu - Arbau: "Interventi straordinari per la promozione e la diffusione della pratica sportiva a sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche per la partecipazione ai campionati nazionali ed europei". (141/A)

PRESIDENTE. Il secondo punto all'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge numero 141/A. Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha facoltà di parlare il consigliere Lorenzo Cozzolino, relatore.

COZZOLINO LORENZO (PD), relatore. La presente proposta di legge riveste una valenza di natura eccezionale e irripetibile, sotto forma di una tantum, ed è finalizzata a supportare un serio problema di liquidità e quindi di solvibilità delle società dilettantistiche isolane.

E' risaputo che il movimento sportivo isolano per poter competere ai migliori livelli agonistici nazionali ed europei è costretto, ahimè, a causa delle ben note condizioni geografiche di insularità e di insufficienza dei servizi e delle infrastrutture in materia di collegamenti con la Penisola, ad affrontare costi e oneri più gravosi rispetto alle società sportive che risiedono nelle altre Regioni. A ciò si aggiunga che le spese federali costituiscono un ulteriore elemento di forte criticità in termini di liquidità delle società, che devono far fronte a consistenti esborsi sia per garantire la partecipazione ai campionati, sia per garantire ad atleti e tecnici il normale svolgimento delle competizioni.

Si rende necessario, quindi, un intervento normativo che assicuri un quadro di sostenibilità economica e finanziaria che garantisca un supporto per le spese già sostenute dalle società sportive per lo svolgimento dei campionati a cui sono iscritte. Il vento della crisi ha infatti investito il movimento sportivo isolano, determinando una situazione di grave sofferenza dei loro già magri bilanci, tale da pregiudicare seriamente la loro futura partecipazione alle attività agonistiche legate alle discipline sportive nelle quali militano. Si è reso necessario, quindi, effettuare un'accurata analisi rispetto ai reali fabbisogni di dette società, al fine di garantire una prosecuzione della loro partecipazione ai diversi campionati e attività agonistiche.

Da tale rilevazione, in ottemperanza allo spirito richiamato dalla legge regionale numero 17 del 1999, è emersa la necessità di effettuare un intervento di natura straordinaria rispetto ai fabbisogni dell'annualità 2013-2014, che rappresenta un quadro di forte criticità per le suddette società sportive. L'ammontare del finanziamento, che, ribadisco, è da considerarsi di natura eccezionale e pertanto costituisce una forma di sostegno non riproponibile, essendo il contributo di natura non sistematica e non strutturale, è stimato nell'ordine di 1 milione di euro, a valere sull'articolo 31 della legge numero 17 del 1999, e interessa tutte le società aventi i requisiti per accedere ai finanziamenti della stessa, così come nel programma del 2013 che si riporta.

La proposta di legge oggi in discussione si fa carico, quindi, di intervenire a sostegno dello sport dilettantistico sardo, per scongiurare il pericolo che sia posta in gioco la sopravvivenza stessa di questi sodalizi sportivi e venga meno l'insostituibile funzione educativa e di aggregazione di moltissime generazioni di giovani, che, in assenza di queste realtà, sarebbero, ahimè, lasciati allo sbando e soggetti a molte delle possibili devianze che caratterizzano il loro mondo. Inoltre verrebbe meno anche una fondamentale funzione sociale, riassumibile nel motto latino mens sana in corpore sano, legata al fatto che la pratica sportiva è un ottimo deterrente per molte patologie sociali che si presentano a causa del carattere di eccessiva sedentarietà della società moderna. Non a caso, quindi, si è richiamato lo spirito della legge regionale numero 17, che riconosce in pieno la funzione educativa e sociale dello sport e più in generale di tutte le attività motorie, al fine di una formazione armonica e completa degli individui, della tutela del benessere psicofisico e dello sviluppo di relazioni sociali inclusive.

La proposta di legge è composta da tre articoli. L'articolo 1 prevede, in conformità a quanto stabilito dall'articolo 31 della legge regionale numero 17 del 1999, la corresponsione alle associazioni sportive dilettantistiche della Sardegna di un contributo integrativo una tantum per la copertura delle spese sostenute per l'annualità 2013-2014. La gestione delle risorse finanziare e le procedure per l'erogazione sono attribuite all'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, sport e spettacolo. L'articolo 2 contiene la norma finanziaria, prevedendo per l'attuazione della legge una copertura pari a 1 milione di euro per l'anno 2014. Infine l'articolo 3 disciplina l'entrata in vigore della legge.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.

Ricordo ai colleghi che intendono intervenire che devono iscriversi a parlare prima della fine dell'intervento della consigliera Zedda.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). A quanto testé esposto dal collega Cozzolino, credo ci sia da aggiungere giusto qualche dettaglio. Questa norma, che è nata originariamente per sanare una situazione di difficoltà delle società che partecipano ai massimi campionati federali, così come definiti dall'articolo 31 della legge numero 17, concerne altri aspetti importanti. Si doveva, per esempio, reintervenire su un aspetto, ecco la novità per cui è stata inserita la voce "promozione, valorizzazione e pubblicità della pratica sportiva", che tutte le nostre società che partecipano a questi campionati stanno cercando di portare avanti al fine di incentivare la pratica sportiva, perché è fuor di dubbio che oramai anche nel settore dello sport da un lato ci sono criticità e difficoltà di coinvolgimento degli atleti, dall'altro sta venendo meno l'apporto di tante persone che gratuitamente si impegnano per il mondo dello sport, che tanto fa per evitare devianze e difficoltà sociali, ma soprattutto per migliorare la qualità della vita dei nostri giovani.

Ecco perché credo che questo provvedimento sia doveroso e tempestivo per l'annualità, 2013-2014, ma certamente anche per quella in corso, in cui il nostro sport sta attraversando gravissime difficoltà. Vorrei sottolineare che la Regione è sempre stata vicina al mondo dello sport, anche perché possiamo godere purtroppo, ahinoi, di pochi sponsor, di poche aziende in grado di sostenere l'attività sportiva. Ecco quindi che questo provvedimento, Assessore, si cala nel momento di difficoltà maggiore, come per altri settori, anche dello sport. Noi le chiediamo, vista la straordinarietà con cui questo contributo una tantum verrà concesso, di garantire celerità nella ricezione, a seguito di avviso e di bando, delle integrazioni delle pezze giustificative di coloro che ne avranno diritto, e soprattutto ovviamente di provvedere all'impegno entro il 31 dicembre. Certo sarebbe importante poter avere entro quella data anche l'erogazione del contributo, ma conosciamo le difficoltà del bilancio di quest'anno. Dobbiamo ancora ricevere il pagamento del 15 per cento relativo al contributo ordinario, però, Assessore, se ci saranno le condizioni si provveda non appena approvata la finanziaria del 2015, perché stiamo parlando di spese già sostenute dalle società per le quali veramente è in serio rischio la partecipazione ai campionati federali di massimo rilievo.

Dico anche che è stata fatta un'apertura, si è trovata una soluzione per il coinvolgimento di tutti gli aventi diritto (sono 77 le società coinvolte). Crediamo che si debba applicare ovviamente il massimo rigore nella rendicontazione delle spese, al fine di poter ottemperare alle esigenze che sono contenute nella ratio della legge. Dico anche che il numero delle società coinvolte fa sì che la legge possa essere equa e di sostegno, e nel ringraziare anche l'Assessore del turismo, che è stato ancora più disponibile, ci auguriamo che questo contributo di 1 milione di euro possa essere veramente lo strumento per dare un aiuto senza il quale si metterebbe a serio rischio la partecipazione di tante nostre società ai massimi campionati nazionali.

Dico anche che il fatto che siano 77 le società interessate, ma questo è un elemento che può essere valutato con i rendimenti e il numero degli iscritti a livello nazionale, è un elemento importante per la Sardegna perché da questo punto di vista la Sardegna registra un'inversione rispetto ai campionati nazionali, tant'è che alcune delle società che noi oggi stiamo sostenendo partecipano, chi da trent'anni chi da venti, a questi campionati e mai nessuno di loro ha rinunciato al campionato in corso, cosa che invece purtroppo sta avvenendo nel resto d'Italia. Quindi credo che il Consiglio, a seguito di un impegno da parte di maggioranza e di opposizione, abbia trovato una formula che nell'immediato può intervenire su queste difficoltà. Ci auguriamo semplicemente che l'impegno e la disponibilità del Consiglio regionale possano essere sposati in pieno dalle azioni che la Giunta, auspicabilmente in tempi molto brevi, potrà mettere in campo.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Luigi Crisponi. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Signor, Presidente, devo dire che è certamente indiscutibile lo spirito e anche la buona volontà che la maggioranza e l'opposizione hanno voluto mettere, una sorta di rattoppo a una norma nata molto male e per fortuna rimandata indietro al mittente, e quindi alla Commissione competente, per degli approfondimenti, per ulteriori valutazioni. Ricordo che in quella occasione, in cui il Consiglio stava per esprimersi, fu sollevata una pregiudiziale che rimandò indietro il provvedimento proprio perché mancavano all'appello ben 70 società sportive. Questo è già meritorio, però non posso non fare delle valutazioni, assumendomi naturalmente la responsabilità di ciò che dico, perché anche se gli si porgono dei ringraziamenti, l'Assessore del turismo, artigianato e commercio sotto sotto non sarà molto contento perché vengono rubati i soldi a un Assessorato povero, alle sue finalità importanti e nobilissime, che sono quelle del sostegno a una filiera fondamentale per l'economia della Sardegna, e alla fine si scatena un'autentica lotta tra poveri.

Lo sport ha necessità di risorse certe, di risorse chiare, che devono essere definite all'inizio delle stagioni agonistiche e non quando il Consiglio se ne occupa improvvisamente. Però questo Consiglio, a mio giudizio, sta facendo anche qualche pasticcio, perché la legge numero 17, di sostegno alla pratica sportiva, naturalmente fa riferimento, con il suo preciso articolato, a tutta una serie di puntualizzazioni che avvantaggiano queste società. Adesso noi abbiamo portato all'attenzione del Consiglio una norma per la quale sussiste qualche difficoltà applicativa, a mio modestissimo giudizio. In definitiva, il comma che viene richiamato nella legge, ovvero il comma 1, dell'articolo 31 della legge 17/99 dice che "i soggetti" - e quindi le società sportive - "possono avvalersi della presente legge attraverso la sponsorizzazione totale o parziale". E qua suona già un campanello d'allarme: ma non avevamo detto in più occasioni, spesso anche riportato dalla stampa e dagli organi di stampa, che naturalmente raccontavano di questioni anche molto delicate, che le sponsorizzazioni non possono essere fatte? Quindi qua c'è già un piccolo problema. Nel successivo articolo 32, poi, si dice anche che dovranno essere vagliate le spese sostenute effettivamente per le sponsorizzazioni, e quindi in questo caso se facciamo riferimento a quella legge che prevede il finanziamento, pur non richiamandola espressamente nel testo che stiamo approvando, evidentemente ingeneriamo qualche pasticcio di carattere politico-amministrativo. Passi per il pasticcio politico, perché credo che l'Aula sia anche abituata ai pasticci, agli scivoloni, ai dietrofront e alle retromarce, è difficile immaginare che questo tipo di percorso, sotto il profilo squisitamente amministrativo, possa andar bene e scivolare tranquillamente fino all'assegnazione delle risorse che, ricordo, sono messe a disposizione di settantasette società.

Queste settantasette società facevano parte - immagino facciano ancora parte - di un preciso allegato, in cui viene richiamato non solo il nome della società, ma anche la sua attività e l'importo che le dovrà essere attribuito, fermo restando che viene usato il futuro: le dovrà essere attribuito. Quindi se sarà rispondente alla pratica amministrativa che i funzionari e i dirigenti dell'Assessorato dello sport e della pubblica istruzione valideranno con la certosina e, immagino, dovuta attenzione, secondo me qualche problemino a queste società lo si produrrà. Quel documento non è effettivamente allegato anche alla legge, ma abbiamo avuto tutti modo e occasione di visionarlo. Io l'ho visto con rapidità, ma per curiosità e anche per passione verso la pratica sportiva, che merita tutte le attenzioni, perché è una nobilissima attività che ha una funzione e un ruolo sociale, com'è stato più volte richiamato anche dal collega Cozzolino e dalla collega Zedda. Stranamente vedo che manca dall'elenco una società della provincia di Nuoro, l'Handball Athletic Club Nuoro, che, guarda caso, gioca nel campionato di serie A1 di pallamano. Mi domando perché questa società - e mi rivolgo ai colleghi della provincia di Nuoro - non sia inserita in quell'elenco. È quello l'allegato definitivo che consentirà a quelle società di prendere le risorse messe a disposizione? Se così fosse, evidentemente c'è una dimenticanza macroscopica, se di dimenticanza si tratta. Sarebbe un errore politico macroscopico se fosse confermato che l'HAC Nuoro, società che orgogliosamente, in modo nobile, come nobile è di fatto lo sport nel suo insieme, viene esclusa solo perché partecipa a un campionato - badate bene, di serie A1 - di pallamano. Beh, a questo punto io non posso che votare contro questa legge, mi dispiace dover arrivare a questa determinazione, però mi ritrovo di fronte a una discriminazione che non è comprensibile. Ci potrà essere un ripensamento, un'integrazione, però vorrei che qualcuno, il relatore o lo stesso Assessore dello sport, mi chiarisse questo punto prima del voto finale. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Edoardo Tocco. Ne ha facoltà.

TOCCO EDOARDO (FI). Presidente, apprendo con un po' di dispiacere le ultime parole dell'amico Crisponi. Siamo qui tutti insieme per porre rimedio a delle problematiche che in questo momento riguardano lo sport e credo che si possa trovare una soluzione, caro Crisponi. Mi auguro quindi che lei possa ravvedersi nella votazione di questa leggina, così l'abbiamo chiamata anche in Commissione.

Mi sento innanzitutto di fare un plauso alla Commissione per il lavoro svolto durante questo periodo. Ci siamo riuniti diverse volte, abbiamo avuto modo di discutere anche animatamente di una problematica difficile come quella delle società sportive, abbiamo utilizzato il buon senso e la ratio, abbiamo utilizzato in parte anche la nostra coscienza non solo di politici, ma di uomini, la più parte dei quali ha praticato dello sport e soprattutto è legato a diverse società sportive. Quindi credo che ai margini delle cose la cosa più importante è che siamo riusciti a trovare una soluzione; una soluzione che, ahimè, era diventata piuttosto ardua.

Amico Cozzolino, non fa niente, non si preoccupi, se non vuole ascoltarmi non fa niente, so bene che mi ha ascoltato durante le sedute in Commissione.

Dicevo che credo che questo sia un momento importante, ecco perché chiedo, se mi è concesso, a tutta l'Aula di valutare attentamente il programma che si sta portando avanti in questo Consiglio, ma soprattutto di considerare i grandi sacrifici che queste società sportive fanno, e non parlo solo ed esclusivamente delle società di serie A1 o A2, ma anche delle piccole società, per cui credo che sia stata fatta una scelta utilissima.

Posto che io sono dell'avviso, come sosteneva la mia collega Alessandra Zedda, che bisogna promuovere la pratica sportiva in Italia e in Europa, la partecipazione delle nostre società ai campionati nazionali, perché la Sardegna veramente abbia a riscontro un'immagine importante nel mondo dello sport, perché i giovani, i bambini si rispecchiano nelle grandi squadre, si rispecchiano nelle società che hanno un nome, nelle società che varcano il Tirreno, ma hanno difficoltà per i costi delle trasferte. Noi viviamo, come sappiamo tutti, una situazione terribile per quanto riguarda i trasporti, dobbiamo darcene atto. Voi sapete bene che cosa significa per una società sarda partecipare a un campionato di alto livello, giocare in trasferta e stare fuori anche due o tre giorni. Sono sacrifici che molto spesso anche i dirigenti delle società fanno, e non vedo perché l'istituzione Regione in questo caso non debba prenderne atto e fare quello che oggi effettivamente ci stiamo proponendo di fare.

Quindi ben venga questa leggina e io mi auguro che la Giunta, gli Assessori qui presenti - mi devo complimentare, per il grande lavoro fatto, con l'assessore Morandi, che è stato molto sensibile in questa particolare situazione, e con lo stesso assessore Firino - possa recepire il mio messaggio, che è quello di valutare attentamente il futuro di queste società, ma parlo del futuro più prossimo, parlo di quest'anno, signori Assessori, della stagione 2014-2015, ovvero degli impegni che le società hanno già preso, che non vorrei fossero disilluse. Ecco perché vi prego, lo dico a tutti i colleghi, ma soprattutto a voi che siete l'organo esecutivo della nostra Regione, di prendere in mano questa situazione con una certa urgenza e di valutare attentamente quello che vi sto chiedendo. Mi permetto di chiedervelo a nome di tutti, se mi è concesso, perché l'anno in corso è un anno molto particolare per via di tanti aumenti e di tante spese, anche nei trasporti. Quindi, se mi permettete, dico che sono particolarmente contento di quello che stiamo facendo oggi e spero che questo possa fare veramente da monito per qualcosa di migliore nel prossimo futuro.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Roberto Desini. Ne ha facoltà.

DESINI ROBERTO (Centro Democratico). Colleghi, oggi con questo dispositivo di legge stiamo sanando una situazione che riguarda, come ha citato qualche collega che mi ha preceduto, settantasette società della nostra Isola. Stiamo ponendo rimedio a un precedente progetto di legge, infatti - e me ne assumo anche le responsabilità - a causa della fretta stavamo per adottare un provvedimento che forse non era corretto, anche perché, qualora l'avessimo approvato, ne avrebbero beneficiato soltanto sette società, contro le settantasette che, una volta approvata questa legge, invece ne beneficeranno.

Possiamo cogliere l'occasione anche per fare un po' di chiarezza e alcune precisazioni sull' articolo 31 della legge regionale numero 17 del 1999. Fortunatamente la legge numero 17 è una delle migliori leggi che ci siano per quanto riguarda lo sport in tutto il panorama nazionale, però ritengo che sia opportuno precisare il fatto che questo che noi stiamo adottando ora è un provvedimento legislativo che, secondo il mio punto di vista, si sarebbe potuto tranquillamente evitare con un'azione dell'Esecutivo. Perché dico questo? Perché, andando a ritroso, con questo provvedimento stiamo sanando una situazione che riguarda la stagione agonistica 2013-2014. Per quanto riguarda l'articolo 31 della "17", e quindi le società sportive dilettantistiche che partecipano ai massimi campionati nazionali e che danno lustro alla nostra Isola, questo provvedimento ci dà l'opportunità allo stesso tempo di fare chiarezza e di mettere un punto fermo. In alcuni momenti c'è stata una commistione tra Sardegna Promozione e l'applicazione della legge regionale numero 17, forse con questo provvedimento poniamo fine alla confusione che si è generata tra l'Assessorato del turismo e l'Assessorato dello sport. Colgo l'occasione per ringraziare l'Assessore del turismo per la disponibilità a stanziare le risorse destinate alle finalità dell'articolo 31 della "17". Con l'approvazione di questa legge noi saniamo il pregresso relativo alla stagione 2013-2014, ma ritengo che sia arrivato il momento per fare una seria programmazione per la stagione 2014-2015.

Approfitto della presenza dell'Assessore dello sport, Firino, per porre all'attenzione sua e dei colleghi anche un altro problema che riguarda la legge regionale numero 17. Sappiamo che con la legge numero 9 del 2006, col trasferimento di funzioni e compiti agli enti locali, comuni e province, sono state demandate alle province una serie di funzioni, in base agli articoli 26, 28, 33, 35, 36 e 39, funzioni che, ahimè, da più di due anni, le province non stanno più espletando. Paradossalmente, mi riferisco per esempio ai contributi per le trasferte, previsti dall'articolo 28, si verifica che a molte società purtroppo non vengono più erogati tali contributi. Allora è arrivato il momento, siccome stiamo per affrontare la discussione della prossima finanziaria, di riportare in capo alla Regione tutte le competenze che erano state trasferite nel 2006 ai comuni e alle province, anche perché con l'articolo 31 noi riusciamo a dare i contributi alle società che hanno partecipato ai massimi campionati nazionali, però contestualmente le province, non svolgendo alcune delle funzioni che sono state loro trasferite, creano delle disparità. Ritengo che questo non sia corretto e che dal prossimo esercizio finanziario tutte le competenze della "17" che erano state trasferite alle province debbano ritornare in capo alla Regione. Ovviamente, esprimo il voto favorevole su questo provvedimento, che rende giustizia anche dal punto di vista della rappresentanza territoriale, perché ricordo che delle sette società che avrebbero beneficiato della legge, qualora avessimo approvato la precedente proposta di legge, sei sarebbero state del cagliaritano e soltanto una del resto della Sardegna. Invece con questo provvedimento penso che si possa garantire equità di trattamento e giustizia a tutte le società dilettantistiche della nostra Isola. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Devo dire che non ho ancora deciso se voterò questa legge, perché è evidente che raccoglie una domanda diffusa, quella di mettere riparo a un pasticcio che ha origini profonde e andare incontro a società che hanno già sostenuto delle spese. Quindi si tratta di un problema veramente delicato. Certo è che stiamo procedendo in una maniera un po' strana, se questa non fosse una legge, ma un provvedimento amministrativo, credo che verrebbe guardata con occhi diversi, perché stiamo per approvare una "legge fotografia", in cui, tra l'altro, pretendiamo che si verifichino a posteriori, o che vengano rimborsate a posteriori spese sostenute per una presunta attività di promozione turistica dell'Isola, non so bene quali termini sono stati utilizzati.

E' evidente, lo dico all'Assessore allo sport, che ci troviamo davanti a una situazione che è da rivedere nel suo complesso, perché qui stiamo mischiando la promozione della nostra Isola con la promozione della pratica sportiva, che sono due cose diverse, quindi questa legge si basa su una finzione. Ecco da dove nasce la mia personale sofferenza nel votare questa legge, viene cioè fatta una fotografia, nella quale non ci stanno tutti, come quando la fila è troppo larga e il fotografo non riesce a inquadrare tutti, come ha ricordato il collega Crisponi. Vorrei che l'Assessore chiarisse questo aspetto, ma soprattutto chiarisse, perché non lo si capisce, Assessore, la prego di ascoltarmi, quale destino attende tutte le altre società sportive, quelle che non prendono soldi, oppure stanno ancora aspettando il saldo del 2013, e lo prenderanno forse nella primavera del 2015. Quindi 2013, 2014, 2015, praticamente un anno e mezzo dopo aver speso i soldi, perché anche loro hanno già speso i soldi in quanto vengono stabiliti dei criteri assurdi per la rendicontazione. Con l'idea che bisogna essere fiscali, come abbiamo visto anche nelle recenti vicende del Comune di Roma, poi succedono le cose più incredibili e i soldi non vanno a chi dovrebbero andare, ma spesso prendono altri canali. Assessore, credo che lei debba mettere mano a una nuova legge sulla valorizzazione della pratica sportiva, che non è solo quella agonistica, di cui si sta parlando oggi, ma è anche quella praticata dalle centinaia e centinaia di piccole società sportive diffuse in tutti i paesi della Sardegna, che sono abituate a non chiedere nemmeno i soldi ai comuni, a non mendicare i soldi ai comuni, e che svolgono realmente un'attività sociale, perché si occupano dell'educazione allo sport di centinaia e centinaia di bambini, cosa che fanno anche le società di cui stiamo parlando oggi, grazie a Dio, di quelle altre però nessuno ne parla.

Ecco, Assessore, credo che lei ci debba oggi dire una parola anche su questo, perché, ripeto, bisogna stabilire criteri nuovi per il finanziamento del settore, bisogna evitare di introdurre meccanismi per cui chi è più sfacciato o chi ha più coperture politiche riesce a beccare qualche decina di migliaia di euro in più, chi invece non riesce a inserirsi in quel circuito rimane tagliato fuori. Bisogna stabilire regole imparziali, leggibili, semplici, attraverso le quali tutti possano accedere ai finanziamenti. Il mio voto dipenderà molto da quello che l'Assessore ci dirà rispetto ai problemi che sono stati sollevati sino adesso, penso anche in qualche intervento della discussione generale. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL). Rinuncio.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.

FIRINO CLAUDIA, Assessore tecnico della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Signor Presidente, onorevoli consigliere e consiglieri, esprimo innanzitutto parere favorevole al provvedimento e vorrei specificare alcune cose. Mi ha fatto piacere sentire che tutti, o la maggior parte, considerano questo provvedimento come un provvedimento eccezionale, limitato quindi a questa annualità. Questo proprio per venire incontro a un'esigenza che è stata determinata dalle vicende, che tutti voi conoscete, che hanno riguardato Sardegna Promozione, ma oltre a questo evento il provvedimento riguarda molto correttamente tutte le società sportive previste dall'articolo 31 della legge numero 17 del 1999, tra le quali è inclusa anche la Società nuorese nominata poco fa. Penso che questa sia una scelta di correttezza che va sottolineata, e questo spirito verrà sicuramente seguito dagli uffici dell'Assessorato nel momento in cui verrà data esecuzione a questa norma. Per il resto in ordine al tema dello sport c'è sicuramente bisogno di innovazione, però penso che la legge che adesso è vigente assicuri assolutamente il bilanciamento fra il professionismo, le società dilettantistiche e le società che invece si occupano dello sport di base.

Per quanto riguarda i finanziamenti è sicuramente opportuno che i tempi siano diversi. Noi ci siamo attivati da subito in questo senso e ricordo agli onorevoli consiglieri che i ritardi sono dovuti anche al fatto che abbiamo dovuto far fronte a una mole di arretrati nei pagamenti che non dipendeva sicuramente dall'azione di questa Giunta. Come tutte le decisioni che hanno riguardato la Giunta in generale, e l'Assessorato che rappresento in particolare, noi abbiamo fatto una scelta di equità e di giustizia, pagando prima il pregresso, pagando prima i debiti, perché tali li considero, che risalivano in molti settori dell'Assessorato addirittura al 2010, e provvedendo poi ai pagamenti della corrente annualità. Sicuramente dall'anno prossimo, sarà dedicata una particolare attenzione all'attività sportiva di base, appunto, e all'attività delle scuole, con gli strumenti già previsti nella legge numero 17 e con quelli che so essere all'attenzione del Consiglio come proposte di innovazione normativa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Intervengo solo sull'ordine dei lavori, Presidente, perché l'Assessore ha riferito che nell'elenco sarebbe ricompresa questa associazione di pallamano nuorese, che è la HAC, Handball Athletic Club Nuoro, che però non vediamo, quindi se c'è un refuso, una dimenticanza, e se l'Aula è d'accordo provvediamo a inserirla. Io pensavo che l'elenco fosse allegato alla legge, preghiamo l'Assessore di correggere l'eventuale errore, perché si crea altrimenti qualche problema per quello che anche correttamente ha detto l'onorevole Crisponi.

PRESIDENTE. Assessore, vuole chiarire questo particolare?

FIRINO CLAUDIA, Assessore tecnico della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Sarà mia cura verificare, l'ho già fatto per le vie brevi mentre si svolgeva il dibattito. Gli Uffici mi hanno assicurato ciò che vi ho detto, verificherò e sarà mia cura informarne il Consiglio. È evidente però che non sarà comunque possibile inserire, a meno che non ci sia un provvedimento normativo specifico, una società per via amministrativa. Ribadisco che mi risulta che quella società sia presente nell'elenco e sarà mia cura verificarlo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Presidente, non comprendo ancora se l'allegato faccia parte della legge o sia un documento che gira sui banchi dell'aula. Se è un documento che gira sui banchi dell'aula, e quindi quell'elenco non è definito, allora non è un provvedimento di carattere amministrativo in cui si introduce un elemento, ma è un provvedimento di giustizia sportiva, che è tutta un'altra cosa. Quindi chiedo espressamente all'assessore Firino di farsi carico di questo problema, perché il nome che viene indicato, e non v'è dubbio alcuno, è quello della nobilissima società Sinergia di Sassari, ma è l'unica società di pallamano che viene individuata. Chiarisco anche, per qualche collega che non segue e non conosce la pallamano, che si tratta di una società stabilmente presente nella serie A1 nazionale, che ha giocato nel corso del 2013-2014. Siamo nel campionato 2014-2015 e questa società affronta regolarmente, tutte le santissime domeniche, le squadre di pallamano della serie A nazionale. Quindi quella società deve essere inserita all'interno di quell'elenco.

PRESIDENTE. Se posso chiarire, non esiste nessun allegato alla legge, quello di cui si parla è un documento informale in cui sono indicate - così mi pare di capire - alcune società che avrebbero i requisiti richiesti, ma la legge prevede che siano presentate delle domande per accedere ai contributi e quindi tutte le società che si trovano in una data condizione possono fare richiesta. Comunque non c'è nessun allegato alla legge, non c'è nessun elenco prestabilito.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Presidente, vorrei parlare...

PRESIDENTE. Ricordo che siamo in fase di dichiarazioni di voto. Lei è già intervenuto.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Vorrei parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Lei è già intervenuto per tre minuti. Ha già fatto la sua dichiarazione di voto.

Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az). Noi abbiamo cercato questo disegno di legge in questi giorni disperatamente, abbiamo fatto una sorta di caccia al tesoro, ma non l'abbiamo trovato. Il tesoro sta venendo fuori qui, il disegno di legge finalmente è stato partorito, circola un elenco che io non ho visto e non voglio neanche vedere. Prendo atto del fatto che l'onorevole Cocco dice che non c'è, però certamente quello che stamattina sta succedendo qui sembra una rivalutazione di Sardegna Promozione, che pare ci manchi. Diceva l'Assessore che Sardegna Promozione verrà soppressa, le si farà fare la fine del CREL, però sembra che ci manchi.

È un provvedimento eccezionale, perché effettivamente di eccezionalità si tratta. In questa eccezionalità come sempre c'è chi prende e chi non prende, c'è chi ha e chi non ha. Onestamente io non posso esprimere un parere favorevole, non riesco a votare a favore di questa legge.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Ruggeri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RUGGERI LUIGI (PD). Sono un po' in imbarazzo devo dire su questa legge. Volevo chiarire che si tratta semplicemente di un provvedimento straordinario che riapre la disponibilità dell'articolo 31 della legge numero 17 e mantiene quindi tutte quelle caratteristiche che sono proprie dell'articolo 31 senza individuare puntualmente dei beneficiari, che sono già individuati dai criteri e dalla tipologia dell'articolo 31. Sono circa ottanta le società, tra cui l'Handball Athletic Club Nuoro, che hanno titolo, che hanno risposto a un bando e che partecipano ai campionati nazionali di maggior rilievo. In questo quadro è stata introdotta una nuova fattispecie di rendicontabilità delle spese che riguarda tutte le società che hanno diritto (se qualcuno si fosse dimenticato di fare la domanda, ma non credo perché l'hanno fatta tutte le società che hanno diritto, può sempre presentarla): possono partecipare a un riparto di spesa che riguarda le spese sostenute per la promozione dell'attività sportiva, non per la promozione di marchi, ma per la promozione dell'attività sportiva, ovvero per attività confacente allo spirito della legge numero 17. Questo è un modo per incrementare i contributi da erogare a tutte quelle società che hanno visto soddisfatta solo una parte delle spese che hanno rendicontato e in qualche maniera anche per dare obiettivamente una mano a quelle che, sostenendo spese per promuovere l'attività sportiva, si trovano oggi in una condizione di maggiore difficoltà. Questo dato è quello che è stato riconosciuto, questo dato giustifica il carattere di estrema straordinarietà di questo intervento e di assoluta non ripetibilità, perché eccezionali, irripetibili e assolutamente rinunciabili sono le cause che hanno portato a produrre quella condizione di particolare bisogno. Per questo gli elementi correttivi introdotti propongono dei fattori di equità che giustificano un voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC). A me meraviglia che abbia perplessità l'onorevole Ruggeri, perché so che è stato oggetto, io non lo so, così si dice, di un Nazareno di serie B. Al di là di questo, io ritengo che 1 milione di euro sia poco, sia una cifra insignificante. Mi è stato spiegato ieri sera, avevo delle perplessità vere, poi ho letto il piano triennale. Qui non ci sono società che possono entrare o uscire, una c'è l'altra non c'è; è tutto scritto nel piano triennale. L'ho recuperato, l'ho analizzato e ho visto che anche i compensi degli atleti, che pensavo non potessero rientrarci, in effetti sono previsti nel piano triennale, quindi credo che in funzione di questo, al di là della cifra certamente irrisoria, il contributo di 1 milione di euro non fa altro che compensare le spese di chi ha svolto l'attività a livello dilettantistico nazionale, che porta la maglietta come faceva Gigi Riva. La Sardegna era conosciuta nel mondo perché c'era il Cagliari Calcio, con Gigi Riva, e la Costa Smeralda. La maglietta che circola in Italia e nel mondo ha un valore per far conoscere di più la Sardegna. Quindi, alla luce di questo, sapendo che nel piano triennale sono previste tutte le società che hanno diritto, suddivise in tre o quattro fasce, mi appellerei all'Assessore perché tenga nella dovuta considerazione che esiste una fascia A che è diversa dalla fascia B, eccetera. In funzione di questo il mio voto sarà favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Presidente, credo che l'intervento dell'onorevole Oppi abbia chiarito degli altri aspetti. Aggiungo che queste società sono elencate in un allegato a una delibera di Giunta, la 12/14 del 5 marzo 2013, quindi non stiamo inventando niente. L'Assessorato credo abbia fatto le valutazioni soprattutto sulla base di quanto contenuto nel piano triennale. Come precisava l'onorevole Oppi, gli sport sono suddivisi in varie fasce (A, B, C) a seconda della loro importanza, del numero degli atleti e di altre caratteristiche, criteri e principi contenuti in questo piano.

Il mio voto sarà a favore di questa legge, nonostante non possa risolvere tutti i problemi, ma mi auguro che possa dare quella boccata di ossigeno che poi è la ratio della legge. Vorrei precisare che il mio voto è favorevole senza nessun "inficiamento", nel senso che, contrariamente a quanto qualche giornalista male informato ha scritto, io non sono dirigente, non sono mai stata dirigente di nessuna società sportiva, ho solo l'onore di aver giocato a basket per quarant'anni e aver militato nelle più gloriose società della Sardegna. Questo non me lo può togliere nessuno, ma per il resto, colleghi, sappiate che il mio voto è ancora più convinto, proprio perché non ho nessun interesse pubblico in luogo privato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Vorrei esprimere il mio voto favorevole anche facendo una riflessione e rivolgendomi a tutto il Consiglio. Questa vicenda, che non c'entra niente, come sapete, con Sardegna Promozione, ha trovato un incrocio strano di destini e discussioni in questo Consiglio che in questi giorni veramente, secondo il mio modesto parere, non ha fatto fare una bella figura a questa istituzione. Non dobbiamo consentire a nessuno, cari colleghi, di venire qui dentro a fare lezioncine a chicchessia, perché questo è l'organo supremo di questa Regione e nessun dirigente o funzionario si sogni di fare la morale a nessuno, perché è evidente che non ha i titoli per poterlo fare in quest'Aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Bisogna dare atto che tanti colleghi e alcuni Assessori importanti si sono spesi per arrivare a questo obiettivo, che credo sia perseguito da tutti. E' vero che ci sono delle preoccupazioni non sempre ben riposte, perché legge norma è un paradigma normativo all'interno del quale rientrano tutte le associazioni sportive e intere società che hanno i requisiti previsti, quindi non ci sono esclusioni, bensì ci sono inclusioni. Ovviamente bisogna avere quei requisiti, perché diversamente non ci potrà essere l'inclusione, ma non ci sono nominativi, indicazioni di società che vengono escluse, tutt'altro, ci sono inclusioni e basta. Detto questo credo che questa legge vada proprio incontro alla funzione sociale dello sport, che molte volte viene visto soltanto sotto l'aspetto ludico. Credo sia un errore, lo sport ha soprattutto una funzione sociale, è scientificamente provato che laddove si pratica molto sport c'è un'elevata qualità di vita. Lo sport educa, forma; i buoni cittadini del domani si formano, si costruiscono anche facendo fare loro molto sport e le società dilettantistiche che partecipano ai campionati nazionali fanno un'opera di promozione dello sport e di formazione nello sport di straordinaria importanza per i giovani, per i cittadini del domani, non per i consiglieri regionali. Ecco perché il mio voto sarà favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az). Solo per dire che noi non partecipiamo al voto, come Gruppo, per scelta politica.

PRESIDENTE. Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del passaggio all'esame degli articoli.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Busia - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Usula - Zedda Alessandra.

Risponde no il consigliere: Fenu.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Crisponi.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 44

votanti 42

astenuti 2

maggioranza 22

favorevoli 41

contrari 1

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame del titolo.

(Si riporta di seguito il titolo:

Titolo:

Interventi straordinari per la promozione e la diffusione della pratica sportiva a sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sul titolo, procediamo alla votazione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del titolo.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Oppi ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Busia - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Crisponi.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 43

votanti 41

astenuti 2

maggioranza 21

favorevoli 41

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Art. 1

Contributi straordinari
alle associazioni sportive dilettantistiche

1. Al fine di garantire la promozione e la diffusione della pratica sportiva attraverso la partecipazione ai campionati nazionali federali di maggior rilievo da parte delle associazioni sportive dilettantistiche della Sardegna, secondo quanto stabilito dall'articolo 31 della legge regionale 17 maggio 1999, n. 17 (Provvedimenti a favore dello sviluppo dello sport in Sardegna), è disposto un contributo integrativo una tantum per la copertura delle spese sostenute per l'annualità sportiva 2013-2014.

2. Il contributo è stabilito in un ammontare pari a euro 1.000.000, da ripartire con apposita deliberazione della Giunta regionale.

3. La gestione delle risorse finanziarie e le procedure per l'erogazione dei contributi di cui al presente articolo sono attribuite all'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, che riconosce espressamente la rendicontabilità delle spese federali, di trasporto, vitto e alloggio, compensi agli atleti e tecnici, nella misura prevista dal programma già approvato dall'Assessorato, nonché le spese di promozione comunicazione e valorizzazione della pratica sportiva sostenute dalle Associazioni nel periodo di riferimento.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 1, procediamo alla votazione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Locci e Tatti hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Busia - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Usula - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Crisponi.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 44

votanti 42

astenuti 2

maggioranza 22

favorevoli 42

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 1 bis.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 bis:

Art. 1 bis

Norma finanziaria

1. Gli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge sono determinati un euro 1.000.000 per l'anno 2014.

2. Nel bilancio della regione per l'anno 2014 sono apportate le seguenti modifiche:

in aumento

UPB S05.04.001
Interventi a favore dello sport - spese correnti
2014 euro 1.000.000

in diminuzione

UPB S06.02.002
Promozione e propaganda nei settori del turismo, artigianato e commercio
2014 euro 1.000.000.).

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 1 bis, procediamo alla votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco sulla modalità di voto. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1 bis.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Busia - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Usula - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Crisponi.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 44

votanti 42

astenuti 2

maggioranza 22

favorevoli 42

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:

Art. 2

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 2, procediamo alla votazione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Busia - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Usula - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Crisponi.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 44

votanti 42

astenuti 2

maggioranza 22

favorevoli 42

(Il Consiglio approva).

Passiamo alla votazione finale della proposta di legge numero 141/A.

Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Io voterò a favore della legge, perché prendo per buone le cose che ha detto l'Assessore, il quale ha sottolineato il carattere eccezionale di questa legge, che mira a fare giustizia nella situazione paradossale che si era venuta a creare, e ha anche preso l'impegno di accelerare al massimo l'erogazione dei contributi alle altre società sportive, cioè a quelle che non sono riuscite a inserirsi o non hanno voluto inserirsi nel circuito di cui stiamo parlando oggi, oppure non avevano i requisiti richiesti. Siccome stiamo parlando più in piccolo di problemi che sono speculari rispetto a quelli di cui stiamo discutendo oggi, con la differenza che stiamo parlando di società che spesso hanno mezzi molto limitati, Assessore, io prendo per buono quello che lei ha detto, confidando che in tempi rapidi si possa, dopo che stiamo facendo oggi giustizia rispetto a questa partita, fare giustizia anche rispetto all'altra partita, che è quella dello sport di base, che credo non debba essere trascurato. Questo Consiglio deve cioè avere piena contezza non soltanto del ruolo che lo sport di base svolge in tutto il territorio, ma anche delle drammatiche difficoltà che sta vivendo.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, passiamo alla votazione finale della legge.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico della proposta di legge numero 141/A.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Busia - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Usula - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Crisponi.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 44

votanti 42

astenuti 2

maggioranza 22

favorevoli 42

(Il Consiglio approva).

Discussione e approvazione del testo unificato "Norma di semplificazione amministrativa in materia di difesa del suolo" (41-100/A), della proposta di legge LAI: "Norma di semplificazione amministrativa in materia di difesa del suolo" (41) e del disegno di legge: "Norma di semplificazione amministrativa in materia di difesa del suolo" (100)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del testo unificato numero 41-100/A. Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha facoltà di parlare il consigliere Eugenio Lai, relatore di maggioranza.

LAI EUGENIO (Centro Democratico), relatore di maggioranza. La quarta Commissione consiliare permanente ha approvato, nella seduta del 26 novembre 2014, con il voto favorevole dei Gruppi di maggioranza e l'astensione dei Gruppi di minoranza, il testo unificato della proposta di legge numero 41, che mi vede primo firmatario, e del disegno di legge numero 100, recante "Norma di semplificazione amministrativa in materia di difesa del suolo".

La Commissione, dopo un'approfondita discussione del testo proposto dalla Giunta regionale e acquisiti il parere del Consiglio delle autonomie locali e quello interno delle competenti Commissioni consiliari, ha approvato il testo unificato avendone condiviso la principale finalità, quella di consentire una semplificazione amministrativa in tale settore. La delicatezza, infatti, delle problematiche relative all'individuazione delle aree pericolose e a rischio idrogeologico impone sia una costante e precisa opera di pianificazione della mitigazione del rischio sia un'attenta valutazione delle reali emergenze suscettibili di impegnare in modo più adeguato le competenze tecniche esistenti. In sostanza, è opportuno individuare più puntualmente l'ambito di intervento delle strutture regionali, limitandolo alle complesse emergenze in essere, e lasciare alle amministrazioni comunali l'approvazione degli studi di compatibilità idraulica e degli studi di compatibilità geologica e geotecnica rientranti interamente nell'ambito comunale.

In particolare la Commissione ha condiviso l'impostazione contenuta sia nell'articolo 1 del disegno di legge proposto dalla Giunta regionale, sia nell'articolo 1 della proposta di legge numero 41, che attribuiscono alla competenza dei comuni l'approvazione degli studi di compatibilità idraulica o geologica e geotecnica previsti rispettivamente dall'articolo 24 e 25 delle norme tecniche di attuazione del Piano di assetto idrogeologico (PAI), riferiti a interventi rientranti nelle competenze e nell'ambito territoriale comunale, ricadenti nelle aree di pericolosità idraulica, di cui agli articoli 27, 28, 29, 30 delle norme tecniche di attuazione del PAI, ovvero nelle aree di pericolosità da frana, di cui agli articoli 31, 32, 33, 34, delle norme tecniche di attuazione del PAI, inerenti al patrimonio edilizio pubblico e privato, le opere infrastrutturali a rete o puntuali, pubbliche o di interesse.

Appare quindi significativa la sostanziale sovrapposizione delle due iniziative legislative, chiaro sintomo di una comune e diffusa esigenza e della corrispondente volontà di individuare soluzioni condivise.

Il testo esitato dalla Commissione si caratterizza per una riscrittura dei testi proposti solamente sotto il profilo redazionale e formale, ma contiene intatte le indicazioni di fondo delle proposte, aggiornate alla situazione attuale. In particolare, per rispondere all'osservazione sulla carenza di competenze appropriate negli organici di certi comuni, posto che evidentemente non esistono risorse umane e strumentali da trasferire dalla Regione si è definita una posta finanziaria annua per il rimborso dei costi sostenuti dagli enti locali per l'acquisizione di eventuali consulenze per l'istruttoria di pratiche che per la loro complessità richiedessero l'esame di un esperto; posta, come è scritto all'interno della norma stessa, "preferibilmente in forma associata". Rimarranno di competenza dell'autorità di bacino il controllo e la gestione della pianificazione di bacino a livello regionale con l'obiettivo, tra l'altro, di coordinare, uniformare e garantire l'unitarietà della gestione di tale pianificazione, nonché le funzioni relative al rilascio delle autorizzazioni e approvazioni previste dal piano di bacino o dal piano di stralcio per l'assetto idrogeologico e relative norme di attuazione o dal piano di stralcio delle fasce fluviali, per tutti gli interventi ricadenti nelle aree perimetrate per pericolosità idraulica, geologica e geotecnica non ricompresi nella delega ai comuni.

In sintesi quindi, con questa norma si va verso una semplificazione della burocrazia attuale. Penso alle 700 pratiche che sono in questo momento previste negli uffici dell'ADIS e a tutte le piccole pratiche che in questo momento sono bloccate dalla burocrazia. Stiamo andando verso una semplificazione netta e chiara. È vero che c'è un impegno anche da parte della maggioranza a rivedere le risorse a disposizione, ma inserire anche la dicitura "prioritariamente in forma associata" significa incentivare quella forma di condivisione e anche di unitarietà di intenti che un territorio deve avere. Sono stati presentati due emendamenti, il primo dei quali va nella direzione di accelerare e semplificare ancora di più gli interventi per la conduzione delle attività agricole, silvicolturali e pastorali. Penso a quelle recensioni dei terreni che, anche in questo caso, per avere l'autorizzazione devono aspettare un anno e mezzo o due. Anche in questo caso stiamo andando nella direzione della forma più vicina al cittadino, cioè la risposta immediata da parte delle amministrazioni comunali.

Ha facoltà di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino, relatore di minoranza.

FASOLINO GIUSEPPE (FI), relatore di minoranza. La quarta Commissione ha approvato il testo che abbiamo oggi in discussione con il voto favorevole dei Gruppi di maggioranza e l'astensione di Gruppi di minoranza. Tale esito evidenzia come sia emersa nel corso dei lavori della Commissione una sostanziale condivisione tra le due componenti, maggioranza e minoranza, in riferimento proprio alle finalità di fondo del testo normativo, con l'intento di definire un provvedimento che intervenisse sulla necessità di procedere a una semplificazione in materia di difesa del suolo. Com'è noto, e come richiamato dalla relazione della Giunta regionale, il PAI, Piano stralcio di bacino per l'assetto idrogeologico, è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni, gli interventi e le norme d'uso riguardanti la difesa del rischio idrogeologico del territorio. È uno strumento, pertanto, che agendo nel campo della difesa del suolo si occupa in particolare della tutela delle popolazioni, nonché degli insediamenti residenziali e produttivi. Si tratta quindi di un piano oggetto di costante aggiornamento e fortemente integrato con tutti gli altri aspetti della pianificazione territoriale, nonché con quei soggetti che maggiormente risultano coinvolti con tutti i processi connessi con l'assetto idrogeologico del territorio, un argomento che per importanza e rilevanza sappiamo essere all'attenzione dell'opinione pubblica e dei soggetti di governo chiamati alla sua applicazione e che ha quindi generato in Commissione quel clima positivo e propositivo che ha accompagnato l'approvazione del presente testo. L'astensione della minoranza è riconducibile principalmente ad alcune perplessità che evidenzierò meglio nel prosieguo di questo mio intervento. I lavori della Commissione e le audizioni svoltesi hanno rimarcato, infatti, l'estrema necessità di pervenire a un'effettiva e immediata velocizzazione di tutte le procedure di autorizzazione di competenza regionale. Queste invero, sempre più numerose ed incisive, determinano un intollerabile freno alle varie iniziative economiche ed imprenditoriali che vengono programmate nel territorio, sovente con l'input decisivo delle amministrazioni comunali, inoltre ingessano l'ADIS su provvedimenti più importanti che quindi l'ADIS non può esitare. Le ragioni per cui i Gruppi di minoranza hanno deciso di astenersi e che voglio portare all'attenzione dell'Aula sono individuabili principalmente nell'estrema limitatezza delle risorse finanziarie previste e disponibili per una soddisfacente organizzazione delle strutture amministrative incaricate di effettuare le necessarie istruttorie. Inoltre, a seguito dell'esigua posta finanziaria individuata si rileva un duplice rischio: da un lato un aggiuntivo aggravamento dei compiti dei comuni, singoli o associati, ulteriormente oberati di sempre maggiori funzioni, dall'altro un peggioramento della tutela dei legittimi interessi ed aspettative dei cittadini.

Le considerazioni poc'anzi espresse ovviamente non inficiano la bontà del provvedimento, ma evidenziano la necessità di porre in esame e in essere alcuni correttivi che consentano in primis un'importante inversione di tendenza in un ambito assai sentito dall'opinione pubblica, ma anche di evitare l'insorgere di criticità in sistemi già approvati e oggetto di continui tagli di risorse. L'attesa rivoluzione delle competenze ai comuni previste nella norma richiama la necessità di supportare le strutture degli enti locali che, in ragione delle nuove attribuzioni di funzioni, saranno gravati ulteriori carichi di competenza senza, in alcuni casi, avere a disposizione personale e professionalità in numero adeguato per l'istruttoria delle pratiche.

Colleghi, vero è che la Giunta regionale nel provvedimento ha previsto apposita posta di bilancio, ma contestualmente ha demandato a un successivo atto la necessità di definire i criteri e le modalità dei rimborsi. Proprio questi aspetti, proprio tali previsioni delle poste in bilancio e l'assenza delle modalità di erogazione sono alcune delle perplessità che sono insite nel provvedimento stesso e che potrebbero generare difficoltà nell'applicazione dei provvedimenti. Pertanto, però, condividendo le ragioni illustrate dal proponente e la necessità di procedere a una semplificazione in materia di difesa del suolo, con conseguente trasferimento di alcune competenze agli enti locali e sotto la condizione che da tali trasferimenti non derivino esclusivamente aggravi gestionali, operativi ed economici, si auspica una pronta approvazione della norma da parte del Consiglio.

PRESIDENTE. Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

È iscritto a parlare il consigliere Salvatore Demontis. Ne ha facoltà.

DEMONTIS SALVATORE (PD). Lo spirito della legge è certamente condivisibile, non vi è dubbio. La sovrapposizione di competenze e anche l'accentramento di competenze è causa di inerzia nella pubblica amministrazione, quindi in questo caso stiamo definendo quali competenze debbono avere i comuni e quali invece l'ADIS. Evidentemente i comuni si occuperanno di autorizzazioni e di controllo degli interventi, mentre l'ADIS di programmazione degli interventi di mitigazione del rischio PAI. Su questo nessun dubbio, sono assolutamente d'accordo, però quando vi è un trasferimento di competenze e funzioni vi deve essere anche un trasferimento di risorse. Anche questo aspetto è evidenziato nella legge. Sono d'accordo con chi ha detto che le risorse iniziali sono insufficienti, cioè i 300 mila euro per il 2014 e i 200 mila per gli anni successivi, ma vi è un emendamento che incrementa queste somme, se non ricordo male, a 600 mila euro. Mi rimane un ultimo dubbio, che è questo: i 300 mila, o i 600 mila euro che siano, sono stanziati a valere sul fondo degli enti locali, cioè mi sembra, e vorrei sbagliarmi, che alla fine la cosa sia questa: con una mano si mettono in una tasca 600 mila euro con l'altra li si tolgono. Perché se il fondo è il fondo degli enti locali i 600 mila non sono in più, sono nel fondo degli enti locali e comunque andrebbero ai comuni. Ancor di più, si stanno vincolando queste risorse, ma caratteristica del fondo degli enti locali era che le somme non erano vincolate e l'ente locale poteva decidere quali fossero gli interventi più importanti. Quindi, come dire, io avrei scelto un altro capitolo, e un'altra UPB, piuttosto che attingere da quello. È già così in legge, ma insomma io mi auguro che questo Consiglio regionale voglia incrementare il fondo per gli enti locali dello stesso importo che qua si sta vincolando per il trasferimento di competenze, perché altrimenti non stiamo associando al trasferimento di competenze il trasferimento di risorse. Questa è una cosa evidentemente che non può essere, perché è già capitato in passato, in particolare con le province, e vorremmo che non capitasse in questo caso.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Intanto per ringraziare l'onorevole Lai e poi anche la Giunta regionale che ha raccolto questa sollecitazione, perché è evidente che stiamo intervenendo in un settore che ormai è diventato critico, cioè quello dell'assetto idrogeologico. Si è verificata una cosa che purtroppo capita spesso, cioè che con l'idea che per prevenire i disastri, in questo caso di tipo idrogeologico, sia utile complicare le procedure, si è caricata l'Autorità di bacino delle cose più inverosimili, per cui praticamente qualunque manufatto ricada dentro il PAI deve passare attraverso l'Autorità di bacino. I risultati erano già allora forse facilmente prevedibili: l'Autorità di bacino è ingolfata, è costretta a occuparsi di inezie e non può occuparsi di cose veramente importanti, per cui, per l'eterogenesi dei fini che sempre si verifica in questi casi, i disastri non soltanto non vengono prevenuti, ma vengono propiziati dalla burocrazia, e quindi si è scatenato questo meccanismo infernale. Credo dunque che questa sia la soluzione più opportuna, quella cioè di restituire ai comuni le funzioni sulle cose che sono di loro competenza.

L'osservazione che ha fatto il collega Demontis è fondata, perché poi bisogna anche supportarli i comuni e non semplicemente scaricare loro addosso le rogne, ma questo è un problema di tipo organizzativo che credo si possa affrontare, non soltanto dal punto di vista monetario, ma anche dal punto di vista proprio del supporto tecnico. Magari si può studiare una soluzione di questo genere, che forse sarebbe anche più efficace, mettendo a disposizione dei comuni gente che ne capisca davvero, senza pensare che l'ingegnere capo ufficio tecnico, semplicemente perché ha quel ruolo, sia in grado anche di esprimere valutazioni di una certa natura. Certo è che l'approvazione di questa legge consentirà anche di rimettere in moto una piccola economia che è bloccata attualmente dal fatto che, magari per un metro, determinati manufatti rientrano in zona PAI, con percentuali di rischio a volte anche irrisorie, senza che ci sia un rischio reale.

Quindi noi voteremo a favore di questa legge, di cui anzi vogliamo sottolineare l'opportunità, perché va incontro a difficoltà molto sentite sia da parte delle amministrazioni, sia da parte dei cittadini.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Angelo Carta. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az). Con questa legge si fa una vera semplificazione, secondo il mio punto di vista, e una vera accelerazione nei processi autorizzativi in capo ai comuni. Nel periodo infatti intercorrente tra la devoluzione di queste competenze ai comuni e l'impugnazione da parte del Comune di Sassari presso il TAR c'è stata effettivamente un'accelerazione da parte degli uffici tecnici di rilascio delle concessioni. Questa accelerazione ha la conseguenza di rivitalizzare un pochino l'economia. Quindi la legge di oggi va sicuramente nella direzione giusta. Per una volta i comuni hanno una competenza diversa da quella della tassazione, e quindi per una volta avranno da lavorare senza dover imporre ai propri concittadini nuove tasse, come è avvenuto finora. Il fondo di copertura è sicuramente insufficiente, ma ritengo che la Giunta regionale e questo Consiglio regionale nella prossima finanziaria potranno stanziare le risorse necessarie perché i comuni possano assolvere al meglio questa loro funzione devoluta. Per cui, siamo d'accordo su questo progetto di legge e voteremo sicuramente a favore.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL). Questa proposta arriva in Aula per la sua approvazione con la sostanziale condivisione di tutte le forze politiche, e credo che sia superata anche la perplessità che rappresentava l'onorevole Fasolino sulla dotazione finanziaria, considerato che c'è un emendamento che di fatto rivede la prima soluzione. Questa proposta dimostra anche quanto sia importante la presenza dei sindaci in quest'Aula, perché le due relazioni che sono state fatte dai colleghi Lai e Fasolino hanno rappresentato quelle che sono le criticità in seno ai comuni per quel che concerne le procedure autorizzative. La proposta di cui ci stiamo occupando oggi ha da un lato la finalità della sburocratizzazione e della semplificazione delle procedure e dall'altra quella della definizione di compiti propri dei comuni, che finalmente si riappropriano delle loro competenze, sperando che queste competenze possano essere utilizzate per buone finalità, ma questo potrà essere solo se le variabili personali e professionali presenti all'interno dei comuni sapranno farsi valere.

Io segnalerei anche la sinergia tra Esecutivo e Consiglio regionale, a dimostrazione che è forte la volontà di intraprendere una nuova strada che porti davvero al superamento di tutte quelle criticità di tipo tecnico e amministrativo che sinora si sono presentate in tutte le situazioni che vedevano i comuni dover dare delle risposte ai propri cittadini, e non solo. È quindi in maniera convinta che votiamo a favore di questo testo unificato di legge.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Roberto Desini. Ne ha facoltà.

DESINI ROBERTO (Centro Democratico). Questo testo di legge, così come hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto, fa un po' di chiarezza per quanto riguarda l'ambito delle competenze in materia di PAI, che, com'è stato anche scritto nella relazione, deve essere continuamente gestito con attività. Qui intervengo nella triplice veste di consigliere regionale, sindaco ma anche componente del Comitato istituzionale dell'Autorità di bacino, in rappresentanza dei comuni sopra i 5.000 abitanti, e devo dire che paradossalmente si verifica che noi del Comitato istituzionale dell'Autorità di bacino ci vediamo impegnati ad adottare provvedimenti anche per delle pratiche che hanno una rilevanza veramente modesta, e questo comporta l'allungamento dei tempi per il rilascio delle autorizzazioni, crea disagi per l'utente, sia pubblico che privato, e non fa altro che ingolfare sempre di più la macchina burocratica.

Questo provvedimento, che, sentite le relazioni di maggioranza e minoranza, ha trovato se non l'unanimità comunque una condivisione di intenti per raggiungere l'obiettivo, fa un po' di chiarezza e soprattutto trasferisce ai comuni le dovute competenze. Il problema è quello delle risorse di carattere economico, che sicuramente non sono sufficienti per far fronte agli studi relativi agli aggiornamenti del PAI, anche perché spesso gli uffici tecnici comunali non hanno le figure professionali adeguate per fare questi studi, però penso - e qui anch'io mi associo a quanto diceva il collega Cocco - che la presenza di altri colleghi sindaci ci aiuti in questa direzione e soprattutto ritengo che nella prossima finanziaria si possano destinare ulteriori risorse, oltre a quelle previste nell'emendamento che è stato presentato, da trasferire ai comuni per questi studi di fattibilità.

Io, da amministratore locale, sono veramente soddisfatto di questo progetto di legge, ma soprattutto sono convinto che saranno maggiormente soddisfatti i nostri amministrati, perché sicuramente faremo un'azione che va loro incontro. Questa legge è nell'interesse dei nostri cittadini, soprattutto per migliorare le loro condizioni di vita e ancor più per migliorare l'azione amministrativa e burocratica della nostra Regione.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD).Intervengo per sostenere questo testo di legge e dare l'assenso da parte del Gruppo del Partito Democratico. Del tema in discussione si è dibattuto anche in altre occasioni, dal momento che molti uffici regionali sono intasati da tante pratiche, alle quali non riescono a dare risposta in tempi rapidi; non riescono a dare risposta nemmeno alle richieste formulate dagli enti locali, oltre che dai privati cittadini. Questo provvedimento vuole in qualche misura alleggerire il carico degli uffici regionali e trasferire ai comuni alcune competenze più leggere in termini di autorizzazioni sull'assetto idrogeologico. Va tutto bene, quello che dobbiamo fare tuttavia è evitare che si trasferiscano competenze ai comuni e questi magari si trovino nell'impossibilità di soddisfare le richieste che provengono da coloro che presentano le domande. Quindi bisogna che la Regione si attrezzi per mettere a disposizione figure professionali in grado di reggere le richieste che vengono formulate e dare anche una dotazione finanziaria che consenta magari di assumere professionisti nei casi in cui questi si rendano necessari. A tale proposito ho presentato, Assessore, un emendamento al testo in discussione, in particolare al comma 1 dell'articolo 2, proponendo che l'importo di 200 mila euro venga sostituito con un importo di 600 mila euro e, accogliendo gli interventi di alcuni colleghi che sono intervenuti, in particolare quello del collega Demontis, si faccia in modo che questi denari non siano a valere sul fondo unico da trasferire agli enti locali nel 2015. Queste risorse computate fuori dal calcolo dei danari di cui al fondo unico, altrimenti non avrebbe alcun senso. Per cui avremmo a disposizione 600 mila euro, più 300 mila euro che dovrebbero essere costituiti dai residui. La somma totale sarebbe quindi di 900 mila euro, poi mi pare che ci siano fondi europei che possono essere messi a disposizione per le competenze. La proposta è che queste risorse siano scorporate dal fondo unico, siano risorse nuove che devono essere messe a disposizione.

Questo è quanto, ovviamente il voto mio e del Gruppo del Partito Democratico è favorevole.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro iscritto a parlare, ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica.

ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze e urbanistica. Il dibattito in Aula ha riportato credo interamente tutte le ragioni che hanno spinto la Giunta a predisporre un disegno di legge e sia i Gruppi di maggioranza che di minoranza hanno messo in evidenza le criticità più volte emerse anche nel corso della scorsa legislatura, con l'assessore Nonnis, con il quale fu predisposto un accordo poi oggetto di un ricorso al Tar e di una successiva riorganizzazione delle attività attraverso un provvedimento normativo.

Le criticità sono evidenti: all'interno dell'ADIS vi è un ingorgo che porta i 13 dipendenti attualmente in organico a occuparsi di opere di mitigazione, di studi del territorio, di valutazioni di PUC, di PUL, di piani particolareggiati di centri storici, cioè di adempimenti particolarmente rilevanti e significativi e allo stesso tempo a dover fronteggiare una quantità di pratiche minimali, come chiusura di terrazze, valutazioni di pali di segnaletica o di macchinette distributrici di sigarette all'interno dei muri, che ingolfano le attività dell'agenzia, alla quale è stato demandato il compito di dare le risposte autorizzative. Queste circa 800 pratiche arretrate sono un problema che può essere facilmente risolto attraverso l'attribuzione di una delega ai comuni. Ricordo che si tratta di deleghe che si riferiscono interamente a interventi che rientrano nell'ambito territoriale comunale, non a interventi che riguardano ambiti territoriali di tipo intercomunale, per cui comunque la competenza rimane in capo all'ADIS.

Per quanto riguarda gli aspetti legati alla redazione di studi di caratterizzazione idrogeologica dei comuni voglio chiarire che per questa attività le risorse di cui stiamo parlando non sono risorse di adeguamento del PAI, mi riferisco soprattutto alle obiezioni del consigliere Desini, perché su quelle la Giunta regionale è già intervenuta. Ricordo che sono stati stanziati, con una delibera di Giunta del 7 novembre scorso, 2 milioni e 250 mila euro proprio per sostenere i comuni negli studi idrogeologici relativi ai PUC. Quindi stiamo parlando di un'attività di approvazione che può essere benissimo delegata ai comuni, alle unioni o alle forme associative che i comuni individuano per poter dare risposte. È un fatto organizzativo, è senz'altro vero ciò che afferma l'onorevole Cossa, e i comuni sono chiamati a trovare le forme organizzative più idonee per poter dare risposte.

Una formulazione e un assetto organizzativo analogo è stato seguito nella delega per le autorizzazioni paesaggistiche, che consentono ugualmente di accelerare i processi autorizzativi e di attribuirli, appunto, ai comuni. Spetterà ai comuni individuare le modalità di gestione delle risorse e le modalità organizzative ottimali all'interno dei diversi territori.

Assicuro comunque che i 600 mila euro di cui si parla sono aggiuntivi rispetto al fondo unico, quindi integrano il fondo unico, non fanno parte del calderone del fondo unico e servono, non ad assumere qualcuno, ma a potenziare gli uffici tecnici dei comuni e delle unioni dei comuni che dovessero aver bisogno di geologi o altre figure professionali, che soprattutto nei piccoli comuni non sono presenti. Quindi a questo si aggiunge l'attivazione di un help desk cioè di un servizio di pronto soccorso tecnico istituito presso l'ADIS, che serve a risolvere le situazioni di dubbio, di incertezza nel dare risposta su un fatto specifico che può sorgere all'interno degli uffici tecnici dei comuni o negli uffici che verranno individuati all'interno di ambiti associativi, siano essi unioni o ambiti associativi di subambito individuati all'interno dell'unione. Questo consentirà all'ADIS di essere molto più agile e veloce nella realizzazione delle attività di risposta. Soprattutto per quanto riguarda le valutazioni dei PUC attualmente c'è un impegno forte nell'attività di pianificazione per la redazione del piano di gestione del rischio di alluvione a seguito anche di eventi come Cleopatra 2003, e quindi questo consentirà di specializzare sempre di più un organismo importante come l'Autorità di bacino e nello stesso tempo di accelerare i tempi e di sveltire i processi autorizzativi e dare una risposta alle esigenze di semplificazione e di celerità richieste e attese dai cittadini amministrati all'interno dei comuni.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.

Procediamo alla votazione nominale del passaggio all'esame degli articoli.

Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FASOLINO GIUSEPPE (FI). Presidente, dopo i chiarimenti dati dall'Assessore e dopo l'emendamento che è stato presentato dall'onorevole Cocco, vorrei modificare quello che era stato il mio voto in Commissione, annunciando che il nostro Gruppo voterà a favore di questa legge per tutti i motivi che abbiamo detto, per gli aspetti che abbiamo visto, perché effettivamente si tratta di una semplificazione vera e propria, come diceva il collega Daniele Cocco, che ha intravisto questa sinergia tra la Giunta e il Consiglio.

Io sono convinto, perché sono molto propositivo, e poi sono anche un ottimista, che questa sinergia tra la Giunta e il Consiglio nelle vere semplificazioni e nelle vere norme che possono portare beneficio alla popolazione ci saranno sempre. Finisco qui, il resto lo dirò quando discuteremo la legge urbanistica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Paolo Truzzu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TRUZZU PAOLO (Sardegna). Presidente, nel dichiarare il voto favorevole alla legge vorrei riprendere brevemente le cose che hanno detto i colleghi, ricollegandomi a quanto ha appena detto soprattutto il collega Fasolino sulla semplificazione e sulla sinergia tra Consiglio e Giunta, di cui hanno parlato anche gli onorevoli Cocco e Cossa.

Non voglio, come dire, sostituirmi alla Giunta né entrare nel merito delle attività che sono proprie della Giunta, ma visto che c'è l'assessore Erriu, che tra l'altro vanta un passato da sindaco e presidente dell'ANCI, mi permetto di dare un suggerimento: ricordo che nella legge numero 7 del 2014 proprio su questo tema erano stati stanziati 300 mila euro per stipulare apposite convenzioni con l'ordine dei geologi, in modo da poter dotare i comuni che ne sono privi di professionalità idonee a sviluppare i piani. Siccome leggo che la modalità di erogazione dei contributi deve essere approvata dalla Giunta regionale il suggerimento che mi permetto di dare è di tenere conto di questo articolo della legge numero 7 del 2014, che implicitamente stiamo modificando, e quindi stipulare delle convenzioni con l'ordine dei geologi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Presidente, credo che dopo la fase genetica degli anni 2004-2005 questa legge avesse necessità di una aggiustatina sotto il profilo funzionale perché prestava il fianco a varie critiche. È evidente che c'era un accentramento di funzioni e competenze che rallentava comunque lo svolgimento di determinati compiti. Già nel 2013 la Giunta Cappellacci aveva tentato di delegare le competenze, però, per motivi inerenti a questioni di competenza, il TAR aveva in qualche modo rallentato l'esito del procedimento. Oggi il procedimento giunge a conclusione, quell'idea del 2013 viene ritenuta valida, viene trasposta in un atto normativo primario e finalmente ci sarà la possibilità per i comuni di non dover aspettare tempi biblici per svolgere questi compiti, che non sono marginali, ma non sono neanche i più significativi, soprattutto con questo incremento di risorse che vengono annunciate con questo importante emendamento che fa cadere quindi le perplessità, le critiche, le riserve che le opposizioni hanno portato in sede di Commissione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, vorrei ribadire il nostro voto favorevole a questa legge e riprendere brevemente uno degli ultimi passaggi dell'intervento dell'Assessore, per dire che quella di fornire ai comuni un supporto tecnico, qualora essi lo richiedano naturalmente - quindi stiamo parlando di cose che hanno una certa complessità -, a me sembra una strada da seguire. Abbiamo assistito in questi anni all'erogazione di fondi per studi di ogni tipo, principalmente per studi di tipo idrogeologico, e casualmente spesso proprio dove sono state spese le maggiori risorse per studi di questo genere si sono verificate le peggiori catastrofi. Per cui credo che la possibilità per i comuni di rivolgersi al distretto idrografico per avere un supporto di tipo tecnico sia la cosa migliore (eventualmente l'Assessore valuterà se rafforzarlo anche in relazione alle esigenze che si manifesteranno volta per volta) per intervenire con soluzioni organizzative adeguate. Credo che questa sia la soluzione più economica e anche la più efficace rispetto agli obiettivi che si vogliono conseguire. A una soluzione di questo genere si potrebbe anche addivenire per altre questioni di tipo amministrativo, ma di questo ne parleremo caso mai quando affronteremo il tema della riforma degli enti locali, perché le situazioni non soltanto di illegittimità, ma di illegalità diffusa che stanno emergendo a livello nazionale, e non solo, con gli ultimi accadimenti del Comune di Roma credo meritino un'attenta riflessione, e quindi iniziative conseguenti anche da parte della Regione, che in materia di enti locali ha competenza primaria. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Presidente, pochi secondi per sottolineare una preoccupazione, una perplessità. Quando abbiamo approvato la destinazione dei 300 mila euro per un'eventuale convenzione con l'ordine dei geologi, lo abbiamo fatto perché abbiamo pensato soprattutto ai comuni più piccoli, che avevano ovviamente delle difficoltà, anche perché la carenza di personale nei comuni della Sardegna è sotto gli occhi di tutti. In particolar modo ci sono tanti comuni dove addirittura le figure del vigile urbano e del geometra coincidono, spesso non esiste un ingegnere, a volte il massimo funzionario è un perito edile, cioè ci sono situazioni che ovviamente portano i piccoli comuni ad essere sempre indietro.

Assessore, ben venga il discorso delle unioni dei comuni, però lei sa meglio di me che ci sono situazioni similari, e mi riferisco ai 300 mila euro dell'anno 2014, tra l'altro spero che possano essere impegnati correttamente e che ci sia quindi il plafond finanziario, ma soprattutto bisogna trovare la formula per la quale ben venga il distretto idrografico e quindi il rapporto con l'Autorità di bacino, ma creiamo anche, come sottolineava l'onorevole Truzzu, dei rapporti esterni soprattutto con chi, come il geologo, ha un'esperienza e una conoscenza del territorio della Sardegna più ampie di altri. Quindi credo che ci sia questo mondo esterno che possiamo coinvolgere proprio al fine di accelerare, ma anche di consentire ai nostri comuni di avere quella competenza che purtroppo, ovviamente, non hanno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Desini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DESINI ROBERTO (Centro Democratico). Intervengo brevemente per esprimere il voto favorevole e anche una certa soddisfazione per il dibattito che si è sviluppato in quest'Aula. Forse molti di noi non si rendono conto dell'importanza del provvedimento che stiamo per approvare, che porterà a dei risultati veramente importanti per quanto riguarda i nostri amministrati. Oltretutto, le rassicurazioni che ci sono state date dall'assessore Erriu per quanto riguarda le somme che sono state destinate, che non andranno a intaccare sicuramente il fondo unico, sono un motivo ancora maggiore di soddisfazione. Così come dà soddisfazione il fatto che anche i colleghi della minoranza davanti a un tema così importante trovino delle convergenze. Noi oggi, con questa legge, adottiamo un provvedimento che consentirà una sburocratizzazione e una semplificazione amministrativa che non hanno, secondo me, precedenti in questa materia e soprattutto permetterà di abbattere i tempi morti che di questi tempi, viste anche le ristrettezze economiche in cui ci troviamo, comporterà dei vantaggi anche di carattere economico. Quindi con grande piacere dichiaro il voto favorevole a questo provvedimento. Grazie.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del passaggio all'esame degli articoli.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Unali - Usula - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente GANAU.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 49

votanti 48

astenuti 1

maggioranza 25

favorevoli 48

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame del titolo.

(Si riporta di seguito il titolo:

Norma di semplificazione amministrativa in materia di difesa del suolo.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto parlare sul titolo, lo metto in votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco sulla modalità di votazione. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del titolo.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Unali - Usula - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 49

votanti 48

astenuti 1

maggioranza 25

favorevoli 48

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 1. All'articolo 1 è stato presentato un emendamento.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 e del relativo emendamento:

Art. 1

Attribuzione di funzioni

1. È attribuita alla competenza dei comuni l'approvazione degli studi di compatibilità idraulica e degli studi di compatibilità geologica e geotecnica di cui alle norme tecniche di attuazione del Piano di assetto idrogeologico (PAI), riferiti a interventi rientranti interamente nell'ambito territoriale comunale, inerenti al patrimonio edilizio pubblico e privato, alle opere infrastrutturali a rete o puntuali, alle opere pubbliche o di interesse pubblico nonché agli interventi inerenti l'attività di ricerca e i prelievi idrici. Qualora tali interventi interessino l'ambito territoriale di più comuni, ovvero per tutte le altre tipologie di intervento ed in particolare le opere di mitigazione della pericolosità e del rischio, le opere in alveo e gli attraversamenti dei corsi d'acqua, la competenza all'approvazione degli studi di compatibilità idraulica e di compatibilità geologica e geotecnica è attribuita all'Autorità di bacino di cui alla legge regionale 6 dicembre 2006, n. 19 (Disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici).

2. Le norme tecniche di attuazione del PAI sono conseguentemente modificate in conformità al comma 1.

3. Gli oneri derivanti dall'attuazione del presente articolo sono così determinati:

a) euro 300.0000 per l'anno 2014 da destinare prioritariamente alle unioni dei comuni per l'anno 2014; i criteri e le modalità di erogazione dei contributi sono approvati dalla Giunta regionale ai sensi dell'articolo 4, comma 1, della legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1 (Norme sull'organizzazione amministrativa della Regione sarda e sulle competenze della Giunta, della presidenza e degli Assessori) (UPB S01.06.001);

b) euro 200.000 annui a decorrere dall'anno 2015.

Emendamento aggiuntivo Lai - Solinas Antonio - Azara - Demontis - Meloni

Articolo 1

Nel comma 1 dell'articolo 1, dopo le parole "e i prelievi idrici", sono aggiunte le seguenti: "e gli interventi per la conduzione delle attività agricole, silvoculturali e pastorali". (1).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, procediamo alla votazione.

Comunico che è stato presentato un emendamento sostitutivo parziale all'articolo 2, che prevede l'incremento della cifra delle risorse disponibili da 200 mila euro a 600 mila euro. Evidentemente, in caso di approvazione dell'emendamento, l'importo indicato all'articolo 1, comma 3, lettera b) , sarà modificato in 600 mila euro.

Metto in votazione l'articolo 1. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 1.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Unali - Usula - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 49

votanti 48

astenuti 1

maggioranza 25

favorevoli 48

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 2. All'articolo 2 è stato presentato un.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2 e del relativo emendamento:

Art. 2

Norma finanziaria

1. Gli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge sono determinati in euro 300.000 per l'anno 2014 e in euro 200.000 per gli anni successivi.

2. Agli stessi si fa fronte rispettivamente:

a) per l'anno 2014 mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 5, comma 3, della legge regionale n. 7 del 2014, iscritta in conto dell'UPB S01.06.001 del bilancio regionale per lo stesso anno, che si intende conseguentemente abrogata;

b) per gli anni successivi a valere sull'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 10 della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007), iscritta in conto dell'UPB S01.06.001 (cap. SC01.1059) per i medesimi anni.

3. I succitati oneri gravano sull'UPB S01.06.001 del bilancio regionale per gli anni 2014-2016 e su quelle corrispondenti dei bilanci per gli anni successivi.

Emendamento sostitutivo parziale Cocco Pietro - Solinas Antonio - Lai - Usula - Anedda - Ledda - Cocco Daniele - Demontis

Articolo 2

Nel comma 1 dell'articolo 2 l'importo di "euro 200.000" è sostituito con "euro 600.000". (2).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto parlare, per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Eugenio Lai, relatore di maggioranza.

LAI EUGENIO (Centro Democratico), relatore di maggioranza. Il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Il parere della Giunta è favorevole.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 2.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro cocco. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 2.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Unali - Usula - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 49

votanti 48

astenuti 1

maggioranza 25

favorevoli 48

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'articolo 2. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:

Art. 3

Entrata in vigore

1. La presente entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 3, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo alla votazione finale della legge.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del testo unificato numero 41-100/A.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Unali - Usula - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 48

votanti 47

astenuti 1

maggioranza 24

favorevoli 47

(Il Consiglio approva).

Prima di togliere la seduta comunico che la Conferenza dei Capigruppo è convocata adesso presso la Presidenza e che questo pomeriggio, alle ore 15 e 30, è convocata la quinta Commissione.

La seduta è tolta alle ore 12 e 40.



Allegati seduta

Testo delle interrogazioni, interpellanze e mozioni annunziate in apertura di seduta

Interrogazione Arbau - Azara - Ledda - Perra, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata erogazione dei contributi per il fitto casa agli studenti nuovi assegnatari.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- la Regione, a partire dal 2005, ha provveduto alla pubblicazione annuale dei bandi per l'erogazione di contributi per il fitto casa a favore degli studenti universitari fuori sede, al fine di sostenere i giovani sardi frequentanti corsi di laurea sia nella Penisola che all'estero;

- del contributo possono beneficiare, tanto gli iscritti al primo anno (nuove assegnazioni), che gli iscritti agli anni successivi (rinnovi) per un importo massimo di 2.500 euro da erogare a fronte della presentazione di regolare contratto e ricevute degli affitti versati;

- per l'anno accademico 2013/2014 lo stanziamento è stato pari a 2.100.000 euro, da suddividersi appunto tra i rinnovi e le nuove assegnazioni;

- a seguito della pubblicazione delle graduatorie definitive per le rispettive categorie, gli studenti in regola con la presentazione della rendicontazione richiesta dall'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport avrebbero dovuto ricevere gli importi stabiliti;

EVIDENZIATO che l'Assessorato ha provveduto, dopo tempi assai lunghi, oltre un anno trascorso dalla presentazione delle domande e sei mesi dalla pubblicazione delle graduatorie definitive, all'erogazione dei contributi solo per i rinnovi, cioè per gli studenti iscritti agli anni successivi al primo;

RILEVATO che:

- tale contributo oggi rappresenta non solo un riconoscimento al merito e all'impegno degli studenti extraregione, ma sempre più un apporto concreto e spesso irrinunciabile per la prosecuzione degli studi di molti giovani sardi, ancor più nell'attuale contesto di drammatica crisi economica e sociale;

- la Regione deve, obbligatoriamente e senza ulteriori ritardi, adempiere agli impegni assunti nei confronti dei numerosi studenti, costretti ad andar via dalla Sardegna per accedere a percorsi accademici in grado di assicurare maggiori possibilità occupazionali;

- i ritardi e le incertezze nel funzionamento del procedimento sono, infatti, spesso causa di gravissimi problemi per gli studenti e talvolta condizionano e pregiudicano la stessa prosecuzione del percorso di studio;

PRESO ATTO delle numerose voci di protesta riportate dagli organi di informazione, tra cui una giovane che rimarca "i tantissimi appelli degli studenti sardi, per i quali una piccola grande somma di denaro può divenire un ausilio fondamentale per la loro permanenza nella città nella quale studiano, con la speranza che una risposta da parte della Regione giunga al più presto e le somme stabilite possano venire accreditate nel minor tempo possibile",

chiedono di interrogare l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere:

1) quali siano le motivazioni che hanno impedito finora di onorare gli impegni assunti verso i tantissimi studenti sardi nuovi assegnatari del contributo per il fitto casa, discriminandoli nei confronti degli assegnatari dei rinnovi;

2) se non ritenga opportuno avviare con urgenza tutte le iniziative necessarie a provvedere all'immediata erogazione del contributo a tutti i beneficiari, al fine di consentire ai giovani studenti di adempiere agli impegni assunti verso i terzi, ma soprattutto verso se stessi e il loro già difficile futuro. (216)

Interrogazione Rubiu, con richiesta di risposta scritta, in merito all'occupazione da parte delle donne della galleria Villamarina nella miniera di Monteponi a Iglesias.

Il sottoscritto,

PREMESSO che lo scorso 28 novembre 2014, nel corso della notte, un gruppo di 36 donne ha occupato la galleria Villamarina di Monteponi a Iglesias, occupando l'interno del sito minerario;

EVIDENZIATO che il gesto estremo di protesta è stato deciso a seguito delle mancate risposte per l'ennesima volta da parte della Regione e del commissario liquidatore della società, che aveva preannunciato un incontro risolutivo previsto per il 27 novembre 2014; un summit poi saltato, facendo ancora una volta precipitare i lavoratori nel baratro, considerato che gli stipendi non vengono pagati da oltre sei mesi; sulla problematica è stato sollecitata peraltro una convocazione urgente della conferenza dei capigruppo perché si occupasse della vertenza;

APPRESO che la tensione tra i lavoratori si manifestò anche il 27 novembre 2014, al termine di un convegno sul Parco geominerario, tenutosi nella sala Ausl di Monteponi; circa cinquanta operai denunciarono il disappunto per l'ennesimo rinvio nel pagamento delle spettanze con un blitz ai danni del funzionario che si occupa della firma degli emolumenti, accerchiato dai dipendenti con il lancio di uova e urla;

ACCERTATO che per la prima volta le donne - madri, compagne, mogli e lavoratrici - occupano la miniera, in segno di una protesta forte e disperata, dovuta alla dura situazione che sta mettendo in ginocchio l'intero territorio del Sulcis Iglesiente e segnando l'ennesimo dramma dell'occupazione in Sardegna; la miniera di Monteponi è peraltro stata già teatro di diverse azioni di lotta dei lavoratori per l'ottenimento dei loro legittimi diritti;

RILEVATO che le donne, con l'ausilio di una decina di operai, hanno quindi preso possesso della galleria Villamarina di Monteponi e del pozzo T della miniera di Campo Pisano, dove si trovano le pompe di sollevamento idrico, utilizzate per fornire l'acqua alla città di Iglesias; hanno deciso di coinvolgere nel loro gesto tutta la città di Iglesias, con la chiusura dell'erogazione idrica tramite interruzione delle pompe; ciò anche per evitare l'allagamento delle gallerie, un'altra decisione estrema e senza precedenti;

APPURATO che la vertenza in questione interessa i circa 260 dipendenti dell'Igea, a causa del mancato pagamento degli stipendi da oltre sei mesi e con emolumenti che in passato sono arrivati a singhiozzo dopo parecchie battaglie; appare indispensabile che l'Assessorato regionale dell'industria elabori tempestivamente la convenzione triennale con Igea riguardante la custodia e il mantenimento in sicurezza delle miniere per un totale di 28 milioni di euro;

ATTESO che la Regione, con la deliberazione della Giunta regionale n. 27/12 del 15 luglio 2014, si impegna ad adempiere al percorso di risanamento già delineato, che garantisce la conservazione del patrimonio aziendale e la parità di trattamento nei confronti dei creditori;

ASSODATO che gli obblighi suddetti non sono stati portati in alcun modo a compimento dalla Regione ma, anzi, sono maturati ulteriori stipendi non pagati ai lavoratori e persiste l'inesistenza di progetti di rilancio dell'azienda; i motivi della protesta, dunque, mirano ad assicurare ai dipendenti le retribuzioni non ancora ricevute, con un ritardo di oltre sei mesi rispetto alla tabella di marcia; si rivendica inoltre - anche in base al disegno della delibera succitata - un piano di rilancio e la certezza per i dipendenti dell'ex Igea, società in house della Regione, ora in liquidazione;

VALUTATO che la società vanta una storia importante per un territorio dalle grandi potenzialità come quello del Sulcis Iglesiente, visto che a questa azienda, disciplinata dalla legge regionale 33 del 1998, oltre a raccogliere l'eredità dell'Emsa in termini di concessioni minerarie, è stato assegnato il compito di garantire il lavoro agli ex dipendenti delle controllate dallo stesso ente, attraverso i piani di recupero, valorizzazione e rilancio dei siti dismessi; si tratta di una società che potrebbe avere un ruolo importante dal punto di vista strategico per il futuro utilizzo turistico dell'area; con i suoi 382 dipendenti e con l'impiego delle risorse provenienti dal bilancio regionale e dalla disponibilità europea, l'Igea avrebbe, quindi, dovuto curare la bonifica delle aree che segnarono l'epopea della prima industrializzazione della Sardegna, operando all'interno di parte di quelle aree perimetrate con il decreto istitutivo del Geoparco; un progetto ambizioso, ma mai entrato a regime;

ANNOTATO che l'Igea ha ereditato l'incombenza non facile di ridare un valore sociale, culturale, turistico ed economico, prima ancora che lavorativo, a un pezzo significativo di territorio sardo, che abbraccia, oltre al Sulcis Iglesiente, il Guspinese, l'Arburese, il Monte Arci, Orani, Lula, il Sarrabus Gerrei, l'Argentiera, con propaggini nella Gallura e nel Salto di Quirra: un'area vasta, che custodisce un patrimonio storico, culturale, economico e ambientale di sicuro pregio, che ben testimonia il passato antico e recente e che per migliaia di anni ha scandito la storia sociale e culturale dell'Isola; un programma che potrebbe portare al rilancio dell'economia della Sardegna, con progetti di riqualificazione delle aree minerarie dismesse ed il loro futuro utilizzo a fini turistici ed economici;

DATO ATTO che la vertenza riguardante i lavoratori si è trascinata, con alterne vicende, sino ai nostri giorni, senza trovare risposte definitive al dramma sociale ed economico dei tantissimi dipendenti rimasti per mesi senza le necessarie risorse per la sopravvivenza delle loro famiglie, costrette a un calvario infinito per dare un senso a una situazione di incertezza del lavoro, visto che per diversi mesi le varie istituzioni politiche hanno dimenticato il disagio del territorio; un dramma senza fine che si è prolungato nonostante i tentativi di dare una scossa da parte dei lavoratori;

APPRESO che le difficoltà per l'azienda in questione sono iniziate con l'approvazione della legge regionale n. 12 del 2011, che ha stabilito, per le società in house, in base ai criteri della spending review, che i sodalizi in difficoltà finanziaria vanno liquidati o ceduti;

CONSTATATO che è necessario pensare alla scommessa ed al rilancio dell'apparato produttivo della Sardegna, con particolare riguardo a quello del Sulcis Iglesiente, strangolato dalla chiusura di diverse realtà, contribuendo a rimarcare l'importanza di questa società, istituita dalla Regione e ogni anno finanziata con fondi regionali, la cui mission è particolarmente importante per L'Isola: dalla messa in sicurezza dei siti minerari dismessi alla loro valorizzazione; un contenitore che si può attrezzare per diventare un'azienda concorrenziale, a livello nazionale e internazionale, nel campo delle bonifiche ambientali cui sono destinate ingenti risorse, visto che l'Igea nei suoi cassetti conserva compiuti piani di recupero ambientale, che attendono solamente volontà e convinzione politica di chi governa la Sardegna;

RITENUTO che in un periodo dalle grandi emergenze sociali, appare quanto mai illogico pensare alla chiusura di una importante realtà produttiva, con il conseguente stato di disoccupazione di tantissimi lavoratori coinvolti nel progetto; occorre altresì agire per garantire uno sviluppo economico e sociale dei territori interessati nell'ottica dello sviluppo sostenibile;

VISTO che le ultime vicende, con la suddetta occupazione della miniera da parte delle donne ed il presidio del pozzo, certificano che la situazione è giunta al culmine; la tensione è evidentemente alle stelle, con la Regione che ha dunque disatteso qualsiasi tipo di impegno, volto non solo al pagamento degli stipendi arretrati dei dipendenti, ma pure alla presentazione di un serio piano di rilancio della società; la Regione ha peraltro convocato un incontro sulla vertenza per il 2 dicembre 2014,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'industria per:

1) sapere perché non sia stato dato seguito agli impegni previsti dalla delibera della Giunta regionale n. 27/12 del 15 luglio 2014 che parevano porre i presupposti per il rilancio dell'Igea;

2) conoscere gli aspetti che sono stati trattati nell'incontro del 2 dicembre 2014 per definire un serio piano di rilancio della società;

3) riferire sullo stato del lavoro nei siti minerari dismessi e su una loro possibile riconversione ad altre attività, con il coinvolgimento dei lavoratori di tale azienda;

4) verificare la possibilità di salvaguardare i posti di lavoro attualmente garantiti da Igea, con il mantenimento dell'attuale organico in essere all'azienda;

5) esaminare un tavolo di confronto con il Governo che miri a prendere atto e trovare interventi risolutivi alla grave crisi che attanaglia le aziende del Sulcis Iglesiente e degli altre zone dell'Isola. (217)

Interrogazione Tocco - Pittalis - Zedda Alessandra - Cappellacci - Cherchi Oscar - Peru - Fasolino - Locci - Tedde - Tunis - Randazzo, con richiesta di risposta scritta, in merito alla sospensione del bando per l'accesso al microcredito.

I sottoscritti,

PREMESSO che, lo scorso 25 agosto 2014, è stato pubblicato l'avviso inerente l'iniziativa dell'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, rivolta a finanziare, con il microcredito, coloro che vogliono avviare una nuova iniziativa imprenditoriale in Sardegna o realizzare un nuovo investimento, nell'ambito di iniziative esistenti, e si trovano in condizioni di difficoltà di accesso ai canali tradizionali del credito;

ACCERTATO che:

- l'apertura del bando ha dato seguito alle domande, a partire dalla data del 15 settembre 2014;

- in data 1° dicembre 2014 è stata data comunicazione della sospensione della presentazione delle domande per l'accesso al credito, in quanto sarebbe pervenuto un elevato numero di domande, a fronte delle risorse finanziarie disponibili, per l'avviso pubblicato in data 25 agosto 2014;

- l'Autorità di gestione del Por Fse 2007-2013, con determinazione n. 0045585/det/6044 del 28 novembre 2014, ha, dunque, disposto la sospensione dei termini per la presentazione delle domande di finanziamento fino alla conclusione delle procedure di istruttoria previste;

RILEVATO che:

- l'intervento, gestito dalla Società finanziaria Regione Sardegna (Sfirs), non comporta la richiesta di garanzie, fatta eccezione per le società a responsabilità limitata e le cooperative a responsabilità limitata;

- il Fondo microcredito Fse prevede la concessione di un mutuo fino a 25 mila euro a tasso zero, rimborsabile in 60 mesi; si tratta, dunque, di uno strumento che potrebbe essere indispensabile per una piccola ripresa economica;

VALUTATO che possono richiedere l'agevolazione:

a) soggetti a rischio di esclusione sociale (lavoratori con età superiore ai 50 anni, giovani disoccupati o inoccupati, cassa integrati);

b) soggetti che non usufruiscono di sovvenzioni pubbliche o indennità di disoccupazione e/o mobilità e si trovano in condizioni di disoccupazione o inoccupazione;

c) donne; soggetti svantaggiati (quali, ad esempio, soggetti diversamente abili, migranti, ex detenuti, ex tossicodipendenti);

d) famiglie monoparentali;

e) coloro che non possiedono un diploma di scuola media superiore o professionale;

f) nuovi imprenditori (inclusi i titolari di impresa da non più di 36 mesi); per le società, i requisiti possono essere posseduti da uno o più soci che, nel complesso, detengono il 51 per cento delle quote sociali e uno o più di questi soci devono essere amministratori della società;

ANNOTATO che le proposte possono essere presentate, inoltre, da:

a) microimprese costituende o già costituite (con forma giuridica di ditta individuale, società di persone, società a responsabilità limitata);

b) cooperative (di tipo A e B) in fase di costituzione o già costituite;

c) piccole imprese da costituire;

d) organismi no profit e operatori del privato sociale con posizioni nuove on non consolidate sul mercato che operano nel settore dei servizi alla persona;

DATO ATTO che, in base al bando, sono considerate prioritarie le proposte che rientrano nelle seguenti categorie di attività: turismo, servizi sociali alla persona, tutela dell'ambiente, Information communication technology (ICT), risparmio energetico ed energie rinnovabili, servizi culturali e ricreativi, servizi alle imprese, manifatturiero, commercio di prossimità, artigianato;

APPRESO che il fondo del microcredito, in linea con gli scopi istituzionali del Fondo sociale europeo, fornisce il proprio sostegno, finalizzato al contrasto della disoccupazione e all'integrazione sociale nel mercato del lavoro, attraverso il finanziamento di iniziative imprenditoriali, promosse da parte di categorie di soggetti con difficoltà di accesso al credito e in condizioni di svantaggio;

constatato che l'intervento potrebbe, dunque, rappresentare un valido sostegno di supporto e sostegno economico per la galassia dei numerosi soggetti che, attualmente, si trovano in difficoltà a causa della crisi galoppante dell'economia e per l'universo delle imprese che intendano implementare la loro attività;

OSSERVATO che la scadenza iniziale per l'accesso al bando era, peraltro, fissata al 30 dicembre 2014, con possibilità di una tempistica adeguata per la compilazione delle domande di accesso al credito;

sottolineato, peraltro, che non si comprende il motivo dell'interruzione del bando, arrivato in modo singolare senza nessun preavviso per quanti avevano già iniziato ad avviare qualche progetto per beneficiare dei vantaggi derivanti dal microcredito;

rimarcato che il microcredito è una delle pochissime misure che ha prodotto dei dati positivi in merito alla creazione di nuovi occupati,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale:

1) per conoscere la vera causa della sospensione del bando per l'accesso al microcredito, con aspettative deluse di centinaia di soggetti e imprese isolane;

2) per valutare la possibilità di riaprire i termini per la presentazione delle domande di finanziamento;

3) per conoscere il numero delle domande sinora pervenute e le risorse disponibili per il fondo;

4) per verificare la possibilità di un incremento delle risorse disponibili per il bando, visto e considerato l'elevato numero di soggetti e/o imprese interessate al microcredito;

5) per esaminare l'opportunità di nuovi interventi finalizzati a trovare soluzioni alla crisi senza fine dell'economia sarda, attraverso sostegni ai soggetti svantaggiati e alle imprese. (218)

Interrogazione Tocco - Pittalis - Zedda Alessandra, con richiesta di risposta scritta, in merito alla possibile privatizzazione della compagnia Saremar (Sardegna regionale marittima).

I sottoscritti,

PREMESSO che la Saremar (Sardegna regionale marittima) è una società di navigazione che dispone di una flotta di traghetti con la quale si garantiscono i collegamenti, in regime di continuità territoriale, con le Isole minori della Sardegna quali l'Isola di San Pietro - Carloforte e La Maddalena; assicura inoltre il collegamento tra la Sardegna e la Corsica, sulla tratta che va da Santa Teresa di Gallura a Bonifacio;

ACCERTATO che la suddetta società è stata costituita il 27 marzo 1987 a Cagliari, dalla cessione aziendale del ramo regionale di Tirrenia navigazione, restando comunque sempre sotto il controllo pubblico di Finmare; è poi tornata a far parte di Tirrenia dopo dieci anni, come società del gruppo; il 3 novembre 2009 è stato siglato un accordo per il passaggio della compagnia di navigazione dal controllo dello Stato direttamente alla Regione, che attualmente detiene il 100 per cento dell'azionariato;

si ricorda peraltro che lo Stato contribuisce al mantenimento del servizio predetto, attraverso un'apposita con­venzione;

RILEVATO che l'obiettivo della summenzionata compagnia è sempre stato finalizzato ad assicurare la continuità territoriale tra la Sardegna e le sue isole minori, a costi accessibili e con un'attenzione particolare ai residenti, garantendo così la mobilità territoriale all'esercito di lavoratori e/o pendolari che quotidianamente svolgono le loro attività in altre parti della Sardegna; peraltro, la funzione svolta dalla società si è rivelata utile anche per l'incremento del flusso turistico sia a Carloforte che a La Maddalena, con molti vacanzieri che hanno fruito del servizio, sino a pochi anni fa, a prezzi assolutamente accessibili;

APPRESO che nelle ultime settimane si è riaperto il dibattito sull'eventuale privatizzazione della compagnia; durante l'ultima stagione estiva si sono registrate lamentele per il rincaro delle tariffe per i non residenti con costi proibitivi che hanno scoraggiato parecchi emigrati del territorio;

ANNOTATO che con deliberazione n. 15/35 del 29 marzo 2013, avente ad oggetto "Saremar S.p.A. Di­sposizioni di indirizzo politico-amministrativo sul servizio di collegamento marittimo per il trasporto di persone e veicoli con le isole minori della Sardegna e con la Corsica", è stato stabilito di prorogare la convenzione relativa ai collegamenti tra la Sardegna e le Isole di La Maddalena, San Pietro e Corsica stipulata tra il Ministero della Marina mercantile e Saremar Spa in data 17 ottobre 1991 e successive proroghe; tale atto prevede peraltro un contributo statale annuo fisso di oltre 13 milioni di euro e l'impegno, da parte della Regione, di contribuire alla copertura degli oneri di servizio pubblico per la parte eccedente le risorse finanziarie trasferite dallo Stato;

RIMARCATO che peraltro la legge regionale 7 agosto 2012, n. 15, avente ad oggetto "Disposizioni urgenti in materia di trasporti", all'articolo 1, comma 2, al fine di tutelare la continuità territoriale ed il collegamento con le isole minori in attesa di perfezionare la privatizzazione di Saremar Spa, ha disposto che, con decorrenza dal 1° agosto 2012, ove lo Stato cessasse la corresponsione degli oneri di servizio pubblico previsti nella convenzione, la Regione garantisca comunque, facendosi carico dei relativi oneri, il mantenimento dei livelli essenziali di servizio pubblico ivi previsti ed indispensabili ad assicurare la continuità territoriale marittima "mediante affidamento alla Saremar Spa di un apposito contratto di servizio pubblico";

DATO ATTO che il territorio si è più volte espresso contro il processo di privatizzazione, più volte sbandierato dalla Regione, con la finalità di evitare una dismissione della compagnia che finirebbe in mani private, con tutti i riflessi negativi paventati dagli organi istituzionali e da alcuni movimenti civici che si sono costituiti per evitare che venga dato atto a questo progetto;

ACQUISITO che il Consiglio provinciale di Carbonia-Iglesias, mediante la delibera n. 13 del 14 marzo 2011, con oggetto "Continuità territoriale con le isole minori e processo privatizzazione Saremar", ha espresso la contrarietà a tale procedura già ipotizzata in quel frangente storico (sin dall'accordo succitato del 3 novembre 2009); in particolare, l'assemblea provinciale ha sancito una chiara presa di posizione a difesa della continuità territoriale tra l'Isola di Carloforte e l'Isola madre; la provincia si è espressa con la finalità di garantire una tariffa unica per tutti i residenti in Sardegna, che non dovrà essere superiore a quella attualmente praticata ai residenti nelle isole, al fine di garantire l'inderogabile diritto alla mobilità e la continuità territoriale all'interno della Regione e favorire lo sviluppo del settore turistico; ottenere le tariffe agevolate, in certe fasce orarie, per il trasporto delle merci, con l'obiettivo di evitare inique differenze del costo delle stesse nelle isole;

APPRESO che si è chiesto alla Regione l'annullamento immediato della procedura di privatizzazione del 51 per cento delle quote azionarie della Saremar, con la conservazione della proprietà pubblica dell'intero pacchetto azionario o, in subordine, della maggioranza dello stesso e ponendo come assoluta priorità per il nuovo gestore il rinnovo della flotta per un miglioramento immediato della qualità del servizio; la Regione deve garantire, con la Saremar, i collegamenti notturni, al fine di raggiungere una più razionale gestione dei servizi diurni e notturni, interrompendo immediatamente la procedura attivata con la pubblicazione del bando per l'assegnazione del servizio ai privati;

RIMARCATO che l'obiettivo è anche quello dell'individuazione dei servizi minimi da garantire, del mantenimento degli attuali livelli occupazionali e salariali per il personale marittimo ed amministrativo, del coinvolgimento delle province e dei comuni interessati nella fase di predisposizione del contratto di servizio, per una maggiore adeguatezza e condivisione delle scelte; l'esigenza è sempre quella di interpretare, al meglio, i bisogni dei territori, in quanto orientati verso una gestione del trasporto per Carloforte in regime di monopolio, con la necessaria previsione di uno sviluppo turistico significativo;

REGISTRATO che la posizione negativa della provincia si è basata anche sul fatto che lo Stato ha garantito, per i prossimi 12 anni, le risorse necessarie per la gestione dei servizi attualmente esercitati da Saremar;

OSSERVATO che un'eventuale privatizzazione della Saremar non sarebbe, quindi, in grado di garantire neppure i livelli minimi dei servizi attuali e rischierebbe di non prevedere il rinnovo della flotta, ormai troppo datata; la procedura per la privatizzazione della Saremar e per l'assegnazione del servizio di collegamento con le Isole di San Pietro e La Maddalena, finora seguita dalla Regione, non corrisponderebbe dunque alle esigenze delle popolazioni interessate, in quanto non sarebbe in grado, per come viene intesa, di garantire il diritto dei cittadini alla mobilità e rappresenterebbe un freno per lo sviluppo dei territori;

APPUNTATO che, sulla procedura avviata dalla Regione per la privatizzazione della quota di maggioranza della Saremar Spa, la provincia ha dunque espresso un parere assolutamente negativo, ritenendo che la presenza di un operatore pubblico produca un effetto calmierante sui prezzi e rappresenti una garanzia per la qualità del servizio, a favore delle popolazioni già vittime di una serie di deficit derivanti anche dalla collocazione geografica;

CONSTATATO che il territorio ha espresso la contrarietà al progetto di privatizzazione della compagnia e una maggiore attenzione alle esigenze di mobilità mediante una petizione popolare con migliaia di adesioni; tale iniziativa ha evidenziato la necessità di intervenire, con urgenza, per effettuare tutte le procedure affinché venga riconosciuta l'estensione della continuità territoriale, uno strumento legislativo europeo che ha lo scopo di garantire i servizi di trasporto ai cittadini abitanti in regioni disagiate della nazione a cui appartengono, e una conquista ottenuta dopo tante battaglie, a tutti i nati e residenti in Sardegna anche per le Isole minori di San Pietro, La Maddalena e l'Asinara;

ESAMINATO che ormai da troppo tempo le realtà delle isole minori, soffrono di una evidente inade­guatezza del servizio del trasporto marittimo che hanno, negli anni, ridotto il numero dei frequentatori, aumentando cosi l'isolamento e intaccando in maniera determinante l'aspetto sociale ed economico di territori ad elevata vocazione turistica, soprattutto in presenza della forte crisi economica che stiamo vivendo e della concorrenza turistica internazionale; dunque, l'eventuale privatizzazione aumenterebbe il rischio di un servizio carente in tanti aspetti, con la problematica legata anche al futuro lavorativo degli operatori della compagnia di navigazione;

ANALIZZATO che non è più possibile continuare a permettere che i trasporti marittimi locali da e per le isole minori, effettuati dalla società di navigazione Saremar, la cosiddetta "Flotta della Sardegna", prevedano agevolazioni tariffarie per il costo del traghettamento, limitatamente alla popolazione ivi residente e che tutti gli altri, nati e residenti in Sardegna, siano costretti a sostenere spese, oltremodo gravose, dovute all'applicazione della tariffazione per i non residenti; proteste che si sono ribadite anche durante l'ultima stagione estiva;

APPROFONDITO che appare ormai urgente la necessità di dare una tempestiva risposta ai bisogni evi­denziati, affinché si possa porre fine, finalmente ed una volta per tutte, a questo ruolo duplice e ambiguo del "residente in Sardegna" e per veder riconosciuta la libera mobilità di tutti con l'istituzione, per i collegamenti diurni e notturni, di una tariffa unica sui traghetti della Saremar, contribuendo ad incentivare il sistema sociale e turistico delle isole minori,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti per:

1) sapere in base a quali criteri e/o parametri si sia deciso di dare atto alla privatizzazione della compagnia di navigazione Saremar (Sardegna regionale marittima);

2) valutare la possibilità di un passo indietro nella volontà di privatizzazione della compagnia, che produrrebbe solo una svendita della società ai privati con il pericolo di avere dei tagli dell'organico ed effetti negativi sulla mobilità dei residenti per le isole minori come La Maddalena e Carloforte;

- esaminare la possibilità di una tariffa unica per residenti e non residenti, in modo da agevolare il flusso turistico nelle località predette;

- verificare la possibilità di salvaguardare gli impatti negativi della privatizzazione, con un accordo mirato a mantenere lo stato attuale dei livelli occupativi e senza il pericolo di tagli alle corse dei traghetti per le isole minori. (219)

Interrogazione Tocco - Pittalis - Zedda Alessandra, con richiesta di risposta scritta, in merito al trasferimento dei detenuti dal carcere di Buoncammino al nuovo penitenziario di Uta, località Macchiareddu, e alla mancanza dei servizi di trasporto adeguati per raggiungere la struttura.

I sottoscritti,

PREMESSO che lo scorso 23 novembre si è verificato il trasferimento dei detenuti dal carcere di Buoncammino, immerso nella parte alta della città di Cagliari, quindi facilmente raggiungibile da operatori e familiari dei reclusi, al nuovo presidio penitenziario di Uta, dislocato in località Macchiareddu, nel cuore dell'area industriale più importante dell'area vasta; un esodo massiccio, che ha visto il trasloco di circa 300 persone, portato a termine, soprattutto, grazie all'impeccabile regia della direzione penitenziaria dell'Istituto cagliaritano;

ACCERTATO che:

- la nuova casa circondariale dista dal capoluogo circa 50 chilometri, tra andata e ritorno, che dovranno quotidianamente, o quasi, essere percorsi dagli operatori in attività all'interno del caseggiato (amministrativi, agenti di custodia, psicologi e altre figure che prestano il loro servizio all'interno del carcere);

- in modo particolare, poi, la struttura dovrà essere raggiunta, almeno una volta alla settimana o, comunque, nelle giornate fissate per i colloqui, dai familiari dei reclusi che si trovano ospitati nel caseggiato;

RILEVATO che, quindi, il nuovo carcere di Uta, alquanto isolato e in una dislocazione periferica rispetto al centro di Cagliari, rischia di trasformarsi in un vero e proprio miraggio inarrivabile, soprattutto per i familiari dei detenuti, attualmente inseriti nella struttura penitenziaria;

OSSERVATO che il problema è stato, peraltro, già riscontrato il giorno del trasferimento dei detenuti, allorquando, alcuni dei congiunti, in una fase storica di trasloco del complesso, molto particolare per gli stessi reclusi, si sono ritrovati nell'impossibilità di raggiungere l'area di Uta, in quanto privi di un proprio mezzo privato;

VALUTATO che la grande fetta delle famiglie dei detenuti è composta da congiunti che, da altre città dell'Isola o dell'area vasta, arrivano a Cagliari in treno o in pullman, appositamente per sostenere i colloqui settimanali con i loro cari;

ANNOTATO che:

- manca, attualmente, un servizio di collegamento adeguato e continuo fra la città capoluogo e l'area di Macchiareddu, dove si trova incastonato l'istituto detentivo;

- si è, dunque, proceduto a inaugurare, di fatto, il carcere, senza tenere conto di assicurare le opportune connessioni di trasporto con il territorio e garantire agli operatori e ai familiari dei reclusi la concreta possibilità di utilizzare i mezzi pubblici; una situazione che certifica la scarsa capacità programmatoria messa in atto dalla Regione, in sinergia con gli enti locali coinvolti, in particolare, le amministrazioni comunali di Cagliari e Uta, e le istituzioni penitenziarie;

DATO ATTO che:

- appare chiaro ed evidente che, in molteplici casi, si tratterebbe dunque di un tragitto impossibile da sostenere con mezzi privati;

- salterebbero, dunque, i colloqui dei familiari e, di conseguenza, la possibilità di fare delle visite, seppure per pochi minuti e nei casi previsti e/o concessi dal regolamento penitenziario, ai detenuti;

CONSTATATO che:

- detenuti e familiari rischiano, così, di rinunciare a un diritto previsto dall'ordinamento penitenziario, un momento unico per tanti reclusi per un contatto con l'esterno; un diritto capace di incrociare le esigenze della disciplina giuridica in materia, che tende alla riabilitazione e al reinserimento del recluso nella società;

- con la privazione di un collegamento, mediante bus navetta, verso la struttura di Uta, località Macchiareddu, non si consentirebbe ai familiari di raggiungere il sito e si lederebbe, dunque, un principio fondamentale quale il reintegro graduale del recluso nella società;

APPRESO, peraltro, che nel capoluogo e in diversi centri della Provincia operano due enti pubblici impegnati nel trasporto pubblico extraurbano e urbano, quali l'Arst e il Ctm, nonché diverse aziende private che svolgono la propria attività nell'area industriale della zona di Macchiareddu;

SOTTOLINEATO che sembra evidente che il mancato coinvolgimento degli operatori dei servizi che operano all'interno dell'istituto penitenziario possa comportare necessariamente ulteriori disagi, visto il considerevole aumento delle spese di agenti di custodia o altre figure che prestano la propria attività nel caseggiato per raggiungere il posto di lavoro;

RIMARCATO che:

- appare opportuno che la Regione trovi le risorse opportune per colmare la carenza nei collegamenti con il carcere di Uta, località Macchiareddu, onde consentire ai familiari dei detenuti e agli operatori di raggiungere facilmente il sito;

- si tratta di un servizio fondamentale e utile dal punto di vista sociale, perché permetterebbe alle famiglie di stare vicino ai detenuti che stanno affrontando una situazione psicologica non facile,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti:

1) per conoscere il piano posto in essere in occasione del trasferimento dei detenuti dal carcere di Buoncammino al presidio penitenziario di Uta, dislocato nell'area di Macchiareddu;

2) per valutare la possibilità di convocare immediatamente una conferenza dei servizi tra Regione, comuni, enti pubblici del settore trasporto e Amministrazione penitenziaria con l'intento di verificare le situazioni di collegamento attualmente esistenti e la possibilità di incrementare le corse dei mezzi, nonché indicare le condizioni della viabilità e i ruoli delle singole istituzioni territoriali;

3) per esaminare, sin dai prossimi giorni, la possibilità di predisporre dei bus navetta per il trasporto dei familiari dei detenuti in occasione dei colloqui e/o delle visite ai reclusi, con possibilità di indicare come capolinea del mezzo, in modo simbolico, il vecchio carcere di Buoncammino. (220)

Interrogazione Tendas - Solinas Antonio, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di un intervento urgente in merito ai problemi determinati dall'amianto.

I sottoscritti,

PREMESSO che la recente e tanto discussa sentenza della Corte di cassazione nel processo eternit ha riproposto, in tutta la sua gravità ed urgenza, un problema di strettissima attualità e ancora lungi dall'essere risolto;

PRESO ATTO che nella giornata di venerdì 21 novembre 2014, in seguito alla lettura della suddetta sentenza è stato indetto nel Comune di Oristano il lutto cittadino per tutte le vittime dell'amianto;

CONSTATATO che nella Provincia di Oristano, a cavallo tra gli anni '60 e metà degli anni '90, erano presenti due stabilimenti produttivi (il primo la Sardit, ubicato nel Comune di Oristano ed il secondo, la Cema sarda, ubicato nel Comune di Marrubiu, che contavano tra diretti e indiretti circa 800 unità lavorative), di produzione di cemento amianto;

CONSIDERATO che dal 2007, anno di istituzione del registro del mesotelioma in Sardegna, i decessi riferiti alla patologia correlata all'amianto, solo nella Provincia di Oristano, sono stati 30;

CONSTATATO che il 25 novembre 2014 il Presidente del Consiglio, Renzi, in un incontro con le istituzioni locali e con i familiari delle vittime dell'amianto di Casale Monferrato, ha annunciato l'erogazione di specifici finanziamenti da destinare alle bonifiche nel Comune di Casale Monferrato;

alla luce di quanto sopra, fermo restando il giudizio positivo per le preannunciate iniziative di bonifica intraprese dal Governo Renzi sul territorio di Casale Monferrato,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere:

1) se l'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente abbia previsto di chiedere analogo intervento per il territorio regionale, e oristanese, in modo particolare;

2) quali siano le iniziative che l'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente intende intraprendere per eliminare o quantomeno contingentare e arginare un problema ancora presente nella nostra Isola e, in modo particolare, nel territorio della Provincia di Oristano. (221)

Interrogazione Truzzu, con richiesta di risposta scritta, sulla nomina del rappresentante della Regione in seno al Consiglio di indirizzo della Fondazione del Teatro lirico di Cagliari.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- si è appreso da agenzie di stampa che, in data 2 dicembre 2014, la Giunta regionale ha approvato una delibera con la quale è stato nominato, quale rappresentante della Regione in seno al Consiglio di indirizzo della Fondazione del Teatro lirico di Cagliari, il dottor Alessio Loi;

- al momento la delibera con la quale il dottor Alessio Loi è stato nominato rappresentante della Regione in seno al Consiglio di indirizzo della Fondazione del Teatro lirico di Cagliari non è ancora disponibile e visibile sul sito istituzionale della Regione;

CONSIDERATO che:

- nell'impossibilità di avere disponibilità e piena conoscenza della deliberazione della Giunta regionale, si deve presumere che il dottor Alessio Loi, di cui parlano le agenzie di stampa sia lo stesso che, nel recente passato, ha svolto brillantemente l'incarico di direttore amministrativo presso il Teatro lirico di Cagliari, raggiungendo risultati degni di nota da tutti pienamente riconosciuti;

- si deve, conseguentemente, presumere che il dottor Alessio Loi sia lo stesso che vanta una lunga esperienza nelle amministrazioni pubbliche e nella gestione di società private, essendo stato per lungo tempo un valido e stimato dirigente del Consiglio regionale, prima di essere collocato in quiescenza;

VALUTATO che:

- l'articolo 5, comma 9, del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, come modificato dalla legge di conversione 7 agosto 2012, n. 135 e, successivamente, dall'articolo 6, comma 1, del decreto legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, introduce il divieto di conferire a soggetti lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza, cariche in organi di governo nelle pubbliche amministrazioni, nonché degli enti e società da esse controllati;

- le norme sopra citate dispongono, inoltre, che gli incarichi e le collaborazioni sono consentiti, esclusivamente a titolo gratuito e per una durata non superiore a un anno, non prorogabile né rinnovabile, presso ciascuna amministrazione;

APPURATO che:

- l'incarico di rappresentante della Regione in seno al Consiglio di indirizzo della Fondazione del Teatro lirico di Cagliari ha una durata di 5 anni;

- ai sensi dell'articolo 5 della legge n. 135 del 2012, il divieto di conferire incarichi a soggetti lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza è esteso alle pubbliche amministrazioni inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuate dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, tra le quali rientrano a pieno titolo le fondazioni lirico-sinfoniche;

CONSTATATO che:

- lo stesso Consiglio regionale della Sardegna ha recentemente dichiarato inammissibili, per gli stessi motivi, le candidature di diversi soggetti per il rinnovo dei componenti del Comitato regionale per le comunicazioni (CORECOM) della Regione autonoma della Sardegna;

- sarebbe, pertanto, contraddittorio e contra legem, provvedere alla nomina di un soggetto collocato in quiescenza quale rappresentante della Regione in seno al Consiglio di indirizzo della Fondazione del Teatro lirico di Cagliari,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere:

1) se il dottor Alessio Loi, appena nominato rappresentante della Regione in seno al Consiglio di indirizzo della Fondazione del Teatro lirico di Cagliari, sia lo stesso che è già stato dirigente del Consiglio regionale, nonché direttore amministrativo del Teatro;

2) se la deliberazione della Giunta regionale con la quale è stata disposta la nomina in oggetto richiami quanto disposto dall'articolo 5, comma 9, del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, come modificato dalla legge di conversione 7 agosto 2012, n. 135 e, successivamente, dall'articolo 6, comma 1, del decreto legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, che introduce il divieto di conferire a soggetti lavoratori privati o pubblici, collocati in quiescenza, cariche in organi di governo nelle pubbliche amministrazioni, nonché degli enti e società da esse controllati;

3) se per il rappresentante della Regione in seno al Consiglio di indirizzo della Fondazione del Teatro lirico di Cagliari sia stato definito un compenso, ed eventualmente quale, o l'incarico debba intendersi svolto a titolo gratuito;

4) se l'incarico sia stato conferito per un periodo pari a cinque anni o per un solo anno;

5) come intendano procedere nel caso in cui dovesse essere pubblicamente acclarato che la deliberazione non contiene il doveroso richiamo agli articoli di legge succitati e il rappresentante della Regione in seno al Consiglio di indirizzo della Fondazione del Teatro lirico di Cagliari sia un soggetto già collocato in quiescenza. (222)

Interrogazione Tocco, con richiesta di risposta scritta, in merito alla possibile soppressione dell'Ospedale San Marcellino di Muravera.

Il sottoscritto,

PREMESSO che con la legge 17 novembre 2014, n. 23, sono state approvate dal Consiglio regionale le Norme urgenti per la riforma del sistema sanitario regionale; un provvedimento che apporta delle modifiche alle leggi regionali n. 23 del 2005, n. 10 del 2006 (riordino del sistema sanitario isolano) e n. 21 del 2012 (sulla rete ospedaliera);

EVIDENZIATO che la Regione, con tale legge, ha avviato il processo di riforma del sistema sanitario regionale mediante disposizioni urgenti finalizzate a: garantire la tutela della salute come diritto fondamentale dell'individuo e interesse della collettività; riorganizzare il sistema sanitario regionale mediante il rafforzamento delle attività territoriali e la razionalizzazione della rete ospedaliera; adeguare l'assetto istituzionale e organizzativo, prevedendo una riduzione del numero delle aziende sanitarie locali, rispetto all'attuale, in coerenza con le norme di riordino del sistema degli enti locali; garantire il miglioramento della qualità e dell'adeguatezza dei servizi sanitari e socio-sanitari in ogni territorio, attraverso il rafforzamento di quelli esistenti, l'efficientamento delle strutture organizzative, garantendo forme di partecipazione democratica e mantenendo l'autonomia dei territori periferici nelle politiche socio-sanitarie; attuare politiche di prevenzione delle malattie e di promozione della salute e del benessere delle persone, incentivando la diffusione di corretti stili di vita sotto i profili dell'attività motoria, della pratica sportiva e dell'educazione alimentare e ambientale; rafforzare il governo del servizio sanitario regionale, anche mediante la riassunzione nell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale delle funzioni già assegnate all'Agenzia regionale della sanità; ridurre il disavanzo della spesa regionale sanitaria, in applicazione della normativa nazionale in materia di fabbisogni e costi standard; riorganizzare il sistema dell'emergenza-urgenza, della rete territoriale di assistenza e della medicina del territorio;

ACCERTATO che in base a tali obiettivi, con particolare attenzione ai budget della spesa sanitaria, si teme per la dismissione degli ospedali più periferici, come il presidio del San Marcellino di Muravera;

RILEVATO che un risparmio dei costi, derivante da un utilizzo migliore di personale e servizi, mediante una ristrutturazione della rete ospedaliera, attraverso la riduzione delle unità operative sul territorio isolano, non è di certo il modo migliore per ottenere l'ottimizzazione dell'assistenza sanitaria;

VALUTATO che l'Ospedale San Marcellino di Muravera conta 60 posti letto, con reparti e servizi che costituiscono delle vere e proprie eccellenze nel campo della medicina isolana e dell'assistenza sanitaria; si tratta, dunque, di un presidio multispecialistico, con specifica vocazione nel gestire le emergenze del territorio circostante; non solo, il complesso si trova in una situazione geografica particolare, vista la collocazione e la distanza da Cagliari con i servizi del capoluogo che quindi diventano difficilmente raggiungibili in pochi minuti; all'interno della struttura si trovano servizi di anestesia, medicina perioperatoria ed emergenza; chirurgia, farmacia, medicina, nefrologia e dialisi, pronto soccorso generale (con medico chirurgo, ostetrico ed ortopedico), divisione ortopedia, centro raccolta sangue, trasfusione e prelievi, laboratori di analisi, servizio di otorinolaringoiatria e radiologia;

ANNOTATO quindi che i piccoli ospedali, quali il San Marcellino di Muravera ed il San Giuseppe di Isili, rappresentano delle risorse fondamentali per il territorio; per il distretto del Sarrabus Gerrei è uno dei fulcri dell'assistenza sanitaria, in quanto costituisce il punto di riferimento più vicino alle problematiche delle persone che gravitano sul compendio; sembra naturale che i servizi che si preoccupano della salute siano una delle poche situazioni da salvaguardare; non possiamo infatti consentire che venga smantellato un presidio locale che garantisce l'eccellenza in campo medico, con l'unico scopo di risparmiare ai danni del cittadino-utente;

DATO ATTO che il pericolo di una dismissione del complesso sanitario è aumentato in seguito all'approvazione della legge citata, con il rischio di perdere uno dei capisaldi dell'assistenza sul territorio; con la chiusura del San Marcellino verrebbe meno anche la pianificazione delle emergenze, mettendo in difficoltà i centri del Sarrabus Gerrei, con gli operatori del servizio 118 che si vedrebbero costretti a percorrere centinaia di chilometri, in strade non agevoli, per raggiungere i presidi ospedalieri del territorio;

APPRESO che la preoccupazione delle comunità insediate nel Sarrabus Gerrei si è manifestata attraverso la costituzione di un comitato civico denominato "Salviamo l'ospedale San Marcellino di Muravera", che mette in evidenza l'allarme determinato da una possibile chiusura della struttura; i cittadini hanno iniziato una battaglia tesa alla salvaguardia ed alla tutela del presidio ospedaliero; i tagli andrebbero contro le esigenze della fascia di popolazione, ormai sempre più numerosa considerato l'alto indice di invecchiamento, che necessita di cure ed assistenza adeguata;

CONSTATATO che il bacino d'utenza che gravita attorno al San Marcellino di Muravera richiede le risposte organizzative più appropriate ed adeguate, con la salvaguardia del presidio ospedaliero anche contro gli obiettivi della programmazione regionale;

OSSERVATO dunque che è necessario semmai pensare ad un rafforzamento dei servizi territoriali con nuove specializzazioni che possano incrociare l'esigenza degli utenti dei piccoli ospedali, quale il San Marcellino di Muravera il cui ruolo strategico nel territorio è indispensabile per far fronte a tutte le richieste del territorio;

SOTTOLINEATO che peraltro sembra evidente che i contenuti e i metodi adottati nella stesura della legge approvata è stato tralasciato l'aspetto del confronto con le associazioni dei cittadini, con le rappresentanze degli operatori, con le società scientifiche e con le forze sociali, confinandolo per lo più ad una mera consultazione di alcune forze; da qui le numerose prese di posizione contrarie da parte dei territori periferici che paventano la chiusura delle realtà locali;

RIMARCATO che la salute è uno dei beni primari dell'individuo, da salvaguardare con tutti i mezzi possibili; in quest'ottica, l'ospedale di Muravera è uno dei presidi più attivi nell'ambito della prevenzione, per sostenere quanti soffrono malattie gravi ed invalidanti, per supportare la galassia dei disabili; sono frequenti i simposi e gli screening conoscitivi rivolti ai soggetti svantaggiati;

ASSODATO che il Sarrabus Gerrei è una delle mete turistiche più gettonate dai vacanzieri, con gli abitanti che aumentano in particolare durante la stagione estiva, nel periodo che si allarga da aprile a ottobre, per trascorrere le festività e interi fine settimana dei mesi più caldi; il flusso dei vacanzieri trova nel presidio ospedaliero un servizio fondamentale per curare le malattie ed i disturbi; una eventuale dismissione del complesso provocherebbe la morte di tanti esercizi commerciali e turistici, penalizzati dall'eventuale chiusura o ridimensionamento; in tantissimi non arriveranno nel territorio se non verranno più garantite le cure essenziali al cittadino; non è una battaglia politica, ma una battaglia di diritti; la salute non ha colori è bianca,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale:

1) per sapere se il processo di riforma sanitaria intrapreso mette in pericolo i piccoli ospedali, come il San Marcellino di Muravera ed il San Giuseppe di Isili, che costituiscono un presidio fondamentale per il territorio;

2) per conoscere le modalità con cui si intende ridurre il disavanzo della spesa sanitaria regionale; una questione non certo risolvibile mediante i tagli alle strutture ospedaliere;

3) per valutare semmai la possibilità di un potenziamento del San Marcellino di Muravera, visto l'importante ruolo svolto dai servizi in essere soprattutto durante la stagione estiva, considerato l'aumento della popolazione nel bacino del Sarrabus;

4) per verificare la possibilità di salvaguardare con tutti i mezzi possibili il diritto alla salute dei cittadini, un principio garantito dalla Costituzione, ma mai attuato, messo in pericolo dai frequenti tagli ai servizi sanitari locali. (223)

Interrogazione Cozzolino - Deriu, con richiesta di risposta scritta, sull'appalto dei servizi di automazione della logistica farmaceutica e della gestione della distribuzione in dose unitaria dei farmaci stipulato dall'Azienda ospedaliera Brotzu per un periodo di nove anni.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- risulta che l'Azienda ospedaliera Brotzu ha predisposto un bando di gara per l'appalto dei servizi di automazione della logistica farmaceutica e per la gestione della distribuzione in dose unitaria dei farmaci, per la durata di nove anni;

- risulta che lo stesso appalto includa anche l'esternalizzazione di attività farmaceutiche e preveda la fornitura di sistemi informatici, strumentazioni e attrezzature per la completa tracciabilità del farmaco, nonché macchine e materiali di consumo per lo sconfezionamento dei farmaci acquistati e il riconfezionamento di questi in confezione monodose;

CONSIDERATO che:

- il processo di sconfezionamento e riconfezionamento di farmaci già in dose singola è un processo inutile e oneroso perché sciroppi, colliri, farmaci iniettabili di consistente volume che dovrebbero essere conservati a temperatura controllata, non possono essere gestiti attraverso gli armadi informatizzati oggetto dell'appalto;

- i farmaci iniettabili, ancorché riconfezionati in dose unitaria, dovrebbero essere trattati e allestiti dall'infermiere in reparto, con ampio rischio di errore in quanto manipolati in condizioni non controllate;

- l'appalto dei servizi oggetto della presente interrogazione prevede una gestione delle attività farmaceutiche totalmente affidata all'appaltatore che opera presso la farmacia ospedaliera con personale proprio, sostituendosi, di fatto, ai farmacisti dipendenti, in quanto delegato a identificare percorsi di qualità e sicurezza, definire protocolli e procedure, confrontarsi col clinico sulla prescrizione, convalidare la prescrizione e disporre per l'erogazione del farmaco;

- l'esternalizzazione delle attività sanitarie è consentita esclusivamente in assenza delle corrispondenti professionalità interne all'Azienda,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere se, alla luce di quanto denunciato:

1) sono a conoscenza della gara d'appalto bandita dall'Azienda ospedaliera Brotzu;

2) se ritengono opportuno chiedere al Direttore generale una sospensione di tutta la fornitura dei servizi in oggetto, che non garantisce nessuna convenienza economica, ma, al contrario, determina un sicuro aumento dei costi, che ricadranno inevitabilmente sulla collettività;

3) se intendono chiedere al Direttore generale una rimodulazione del contratto di fornitura del servizio in oggetto, nella parte in cui prevede l'intervento di farmacisti esterni all'Azienda ospedaliera Brotzu, in chiara violazione di legge. (224)

Interrogazione Forma, con richiesta di risposta scritta, sulle oggettive difficoltà per l'invio degli agnelli e dei capretti all'immediata macellazione venutesi a creare a seguito dell'interpretazione e conseguente applicazione di quanto stabilito al comma 3 dell'articolo 5 del decreto dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale n. 22 del 10 settembre 2014 "Profilassi vaccinale obbligatoria contro la febbre catarrale degli ovini. Adempimenti periodo 2014-2015".

La sottoscritta,

PREMESSO che:

- in questo periodo dell'anno è in pieno svolgimento la campagna di macellazione degli agnelli e dei capretti e che tale attività rappresenta una parte rilevante del reddito delle aziende zootecniche della Sardegna;

- l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale ha emanato, in data 10 settembre 2014, il decreto riportante "Profilassi vaccinale obbligatoria contro la febbre catarrale degli ovini. Adempimenti periodo 2014-2015";

- lo stesso decreto, al comma 3 dell'articolo 5 stabilisce: "È consentita la movimentazione degli agnelli e dei capretti destinati alla macellazione senza visita clinica e senza compilazione del quadro E del Modello IV, purché questi animali non provengano da territori con infezione in atto, oppure provengano da allevamenti le cui madri siano state sottoposte a vaccinazione per la Blue tongue e che siano coperti da immunità passiva nei confronti del virus, come indicato nelle specifiche del vaccino.";

- risulta che la situazione epidemiologica delle aziende ed in particolare il numero delle aziende sede di focolaio e la conseguente determinazione delle aree geografiche da considerare infette al momento consta di un numero di 8 focolai confermati e di 4 sospetti, quindi una porzione relativamente ridotta rispetto al totale del territorio regionale;

CONSTATATO che:

- l'interpretazione e la relativa applicazione fatta dai servizi veterinari di alcune aziende sanitarie è quella di consentire la movimentazione degli agnelli per la macellazione esclusivamente da allevamenti sottoposti a profilassi vaccinale;

- la corretta interpretazione del su riportato comma 3 dell'articolo 5 del decreto dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale n. 22 del 2014 consente di poter movimentare gli agnelli per l'immediata macellazione anche da allevamenti non sottoposti a profilassi vaccinale qualora non provengano da zone con infezione in atto anche con la compilazione del così dettomodello IV fatta dal solo allevatore;

CONSIDERATO che:

- risulta rilevante il numero di allevamenti non vaccinati;

- appare oggettivamente nullo o molto basso il rischio epidemiologico di diffusione della blue tongue con la movimentazione degli agnelli e dei capretti per la pronta macellazione presso mattatoi spesso situati a distanze contenute rispetto agli allevamenti di provenienza e comunque entro il confine del territorio regionale;

- da tale impropria interpretazione derivano difficoltà rilevanti oltre che importante danno economico alle aziende zootecniche già pesantemente provate dal lungo periodo di crisi,

chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dall'assistenza sociale per sapere quali siano i provvedimenti urgenti che intende adottare per riportare ad una corretta interpretazione quanto disposto dal proprio decreto al fine di ricondurre urgentemente alla normalità lo svolgimento di una attività che oltre al vitale valore economico riveste anche una importante valenza nella tradizione alimentare della Sardegna. (225)

Interpellanza Tedde - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra - Dedoni - Cossa - Crisponi - Fenu - Floris - Truzzu - Rubiu - Oppi - Pinna Giuseppino - Solinas Christian - Orrú, in relazione all'attuazione dell'ordine del giorno n. 17 del 1° ottobre 2014 che impegnava il Presidente della Regione a intervenire a sostegno della richiesta di trasformazione della Sezione distaccata di Sassari della Corte d'appello di Cagliari in sezione autonoma.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- il 1° ottobre 2014 il Consiglio regionale ha discusso la mozione n. 76 (primo firmatario Tedde) e l'interpellanza n. 57/A (primo firmatario Arbau) sulla paventata soppressione della Sezione distaccata di Sassari della Corte d'appello di Cagliari e sulla necessità di trasformarla in sezione autonoma;

- a conclusione della discussione dei predetti atti veniva approvato un ordine del giorno unitario che:

1) sottolineava che la programmazione riorganizzativa territoriale del Ministero della giustizia, così come delineata nell'atto di indirizzo politico-istituzionale del 5 settembre 2014, fa legittimamente temere la soppressione della Sezione distaccata di Sassari della Corte d'appello di Cagliari, già in sede di legge delega per la riorganizzazione della giustizia che a breve verrà proposta in Parlamento;

2) in questo momento di straordinaria crisi economica e sociale, tale paventata soppressione, oltreché determinare un pericoloso arretramento dello Stato nel centro nord dell'Isola e un impoverimento istituzionale con pesanti riflessi sociali ed economici sulla Sardegna intera, porterebbe con sé anche la scomparsa del Tribunale per i minorenni e del Tribunale di sorveglianza, con una avvilente derubricazione dei servizi di giustizia a danno, non soltanto di un amplissimo bacino di utenza, composto da una popolazione residente di circa 654 mila persone che, quasi, raddoppia nel periodo estivo per l'alta vocazione turistica del territorio, ma di tutto il popolo sardo;

3) è, invece, necessario, in questo momento di crisi delle istituzioni, sempre più lontane dai bisogni e dalle attese del popolo sardo, e di scarsa considerazione verso le specificità della nostra Isola che si consuma all'interno della più pesante crisi economica degli ultimi sessant'anni, difendere e rafforzare la conquista della sezione staccata, lavorando per ottenerne la piena autonomia, come auspicato dagli ispettori del Ministero della giustizia e chiesto, con vigore, dal Comitato per l'autonomia della Sezione distaccata di Sassari della Corte d'appello di Cagliari nel 2011;

- l'Ordine del giorno conclusivamente impegnava il Presidente della Regione:

1) a costituire un tavolo, con la partecipazione di tutti i parlamentari sardi, al fine di sostenere presso le competenti sedi istituzionali, compresa quella parlamentare, le istanze del Comitato per l'autonomia della Sezione distaccata di Sassari della Corte d'appello di Cagliari;

2) a intervenire con urgenza presso il Ministro della giustizia, rappresentando in maniera puntuale e forte le ragioni che stanno alla base della necessità dell'autonomia per la Sezione distaccata di Sassari della Corte d'appello di Cagliari;

3) a promuovere, con la collaborazione del Consiglio regionale, tutte le iniziative politiche e culturali che riterrà utili per il raggiungimento dell'obbiettivo;

4) a porsi alla guida di azioni di sensibilizzazione verso il Governo per una riconsiderazione delle ipotesi di riduzione del sistema giudiziario isolano, ivi comprese le questioni relative all'organizzazione del sistema penitenziario, per evitare un ulteriore disimpegno dello Stato dai nostri territori e l'ennesimo sopruso alla specialità della Sardegna;

RIBADITO che la paventata soppressione, oltreché determinare un impoverimento istituzionale con pesanti riflessi sociale ed economici, porterebbe con sé la scomparsa del Tribunale per i minori e del Tribunale di sorveglianza;

CONSIDERATO che non si hanno notizie circa interventi in proposito del Presidente della Regione,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione per conoscere:

1) se sia stato costituito il tavolo con tutti i parlamentari sardi;

2) quali interventi siano stati posti in essere presso il Ministero della giustizia al fine di scongiurare la chiusura della Sezione staccata di Sassari della Corte d'appello di Cagliari e di pervenire, anzi, alla sua autonomia;

3) quali iniziative politiche e culturali sono state promosse, con la collaborazione del Consiglio regionale, per il raggiungimento dell'obbiettivo;

4) quali azioni di sensibilizzazione verso il Governo abbia intrapreso e con quali esiti. (90)

Interpellanza Locci - Pittalis - Cherchi Oscar - Tedde - Fasolino - Cappellacci - Zedda Alessandra - Tocco - Randazzo - Peru - Oppi - Rubiu - Pinna Giuseppino - Fenu - Truzzu - Carta - Crisponi - Cossa - Dedoni sull'arresto temporaneo per le unità da pesca abilitate ai sistemi di pesca a strascico.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- l'articolo 3 dello Statuto regionale sardo, in armonia con la Costituzione e i principi dell'ordinamento giuridico della Repubblica e col rispetto degli obblighi internazionali e degli interessi nazionali, nonché delle norme fondamentali delle riforme economico-sociali della Repubblica, assegna alla Regione potestà legislativa in materia di pesca;

- il decreto legislativo 4 giugno 1997, n. 143, determina la competenza amministrativa in capo alle regioni in materia di pesca;

- tale competenza è esercitata nel limite delle acque territoriali;

- il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, in data 23 luglio 2014, ha emanato il decreto di arresto temporaneo delle attività di pesca per l'annualità 2014;

- la Regione, con decreti n. 1031 e 1229 rispettivamente dell'8 agosto e 22 settembre 2014 a firma dell'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, ha regolamentato l'arresto temporaneo per le unità da pesca abilitate ai sistemi di pesca a strascico;

- la Regione, con i suddetti decreti, ha confermato le misure tecniche e le modalità di esecuzione stabilite dal Governo nazionale, risultando lacunosi e producendo differenze di applicazione nei diversi distretti marittimi della Sardegna;

- nell'anno 2013, vigente il medesimo quadro normativo, la Regione, sentite le organizzazioni di rappresentanza dei pescatori e degli armatori sardi, nel rispetto dell'autonomia regionale, aveva disciplinato il fermo e le attività connesse a questo, garantendo la possibilità per le unità abilitate oltre le 12 miglia marine a continuare l'attività di pesca, esclusivamente oltre il mare territoriale della Sardegna, ovvero, aderire al fermo temporaneo;

CONSIDERATO che il decreto del 23 luglio 2014 a firma del Ministro dell'agricoltura ha consentito alle marinerie siciliane e della fascia adriatica una serie di possibilità di continuazione delle campagne di pesca sempre e comunque nel rispetto delle normative vigenti e nel rispetto dei principi comunitari;

EVIDENZIATO che la diversa regolamentazione tra il 2013 e il 2014 ha creato disagio alle marinerie della Sardegna costringendole alla revisione della programmazione delle campagne di pesca con gravi ripercussioni sui fatturati e sui livelli di occupazione;

RITENUTO inoltre che l'applicazione pedissequa della regolamentazione nazionale rappresenti una grave rinuncia all'esercizio delle prerogative garantite dall'autonomia sarda se non addirittura una violazione di questa,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per sapere se:

1) per il prossimo anno ed in previsione della nuova regolamentazione del fermo biologico 2015, nel pieno rispetto della specialità sarda, intendano, in accordo con le marinerie e i rappresentanti degli armatori sardi, provvedere a disciplinare il fermo biologico tenendo conto dell'autonomia regionale in materia di pesca;

2) il Governo regionale intenda o meno difendere la sua potestà legislativa primaria in materia di pesca. (91)

Interpellanza Sale - Usula - Cocco Daniele Secondo - Zedda Flavio Paolo - Cherchi Augusto - Manca - Anedda - Lai - Unali - Pizzuto sui recenti sbarchi di mezzi militari nel porto di Cagliari e Sant'Antioco e sulla ripresa delle esercitazioni militari a Capo Teulada e Quirra.

I sottoscritti,

PREMESSO che il Consiglio regionale, in data 17 giugno, ha votato all'unanimità un ordine del giorno che, al punto 1, impegnava la Giunta regionale a porre, come primo obiettivo, nel quadro dei rapporti tra Stato e Regione, la graduale dismissione dei poligoni militari e il loro superamento dal punto di vista economico, sociale e ambientale, assicurando il mantenimento dei livelli occupazionali esistenti;

EVIDENZIATO che:

- la Sardegna è sottoposta a servitù militari, molte delle quali sono aree verdi e facenti parte del demanio, per un'area pari a circa 30.000 ettari, equivalente al 65 per cento del territorio militare italiano;

- queste superfici sono sottoposte a tassi di inquinamento elevatissimi tali per cui l'implementazione delle bonifiche si rende necessaria ai fini di un rilancio economico e sociale dei territori coinvolti;

CONSIDERATO che:

- in data 15 novembre 2014, si è verificato uno sbarco di carri armati al porto di Cagliari con direzione Teulada e altri sbarchi si stanno verificando in altri parti dell'Isola, come avvenuto a Sant'Antioco;

- sono previste massicce esercitazioni militari nei poligoni di Quirra e Capo Teulada per tutto il mese di dicembre e gennaio,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione per sapere:

1) il reale stato della trattativa Stato-Regione in materia di servitù militare;

2) se la Regione sia stata avvertita delle operazioni di sbarco dei mezzi militari e ne abbia autorizzato lo svolgimento;

3) se sono state rispettate tutte le norme di sicurezza nell'ambito delle operazioni di sbarco e trasporto dei mezzi militari;

4) se la Regione fosse a conoscenza della tipologia di materiale bellico trasportato e le sue finalità sul territorio nazionale sardo;


5) quale posizione intende prendere il Presidente della Regione in merito alle continue violazioni della sovranità dei sardi in materia di servitù militari, anche in considerazione della forte contrarietà espressa dai cittadini sardi in merito alla presenza delle basi militari in Sardegna e delle esercitazioni. (92)

Mozione Tedde - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra in relazione ai tagli annunciati dal Governo alle risorse destinate a finanziare CAF e patronati.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che il disegno di legge di stabilità 2015 prevede pesanti riduzioni delle risorse che finanziano l'attività dei patronati, la cui attività concorre oggi, in misura rilevante, a sostenere e integrare i servizi degli enti previdenziali e assistenziali a beneficio dei cittadini, specie dei lavoratori dipendenti e pensionati;

RILEVATO che tale misura comporterà un danno a tutti coloro che oggi, tramite i patronati, possono contare su una rete di servizi diffusa nel territorio e prevalentemente gratuita nelle prestazioni;

CONSIDERATO che l'afflittiva decisione del Governo comprometterà il futuro occupazionale di circa 10.000 lavoratrici e lavoratori in una fase di recessione economica e di disagio sociale che, negli ultimi anni, ha fatto registrare allarmanti livelli di disoccupazione, specie di quella giovanile;

TENUTO CONTO del fatto che tali misure, se confermate, determineranno un taglio che, solo per il 2015, sarà pari al 69,40 per cento delle risorse fino a oggi destinate al finanziamento delle attività dei patronati, con un impatto ancor più devastante sulla situazione occupazionale della nostra regione che, più di altre, soffre gli effetti negativi della crisi;

OSSERVATO che una tale riduzione si rivelerebbe troppo drastica e imponente e che non potrà che riverberarsi negativamente sulla qualità e quantità dei servizi, specie nei confronti dei lavoratori dipendenti e pensionati, i quali saranno costretti a "mettere mano al portafoglio" per districarsi nel ginepraio di norme, circolari e risoluzioni che costellano la sclerotica legislazione tributaria italiana;

CONSIDERATO che, alla luce delle novità che lo stesso Governo ha introdotto con il decreto sulle semplificazioni, relative anche all'introduzione del 730 precompilato e alle nuove e maggiori responsabilità a carico degli intermediari, sia patronati che professionisti, in caso di dichiarazioni errate, con l'obbligo previsto a carico di questi ultimi di pagare le imposte non versate, le sanzioni e gli interessi, lo Stato, da un lato, di fatto, chiede e pretende dai patronati un servizio più complesso con maggiori e più onerose responsabilità rispetto a oggi, mentre, d'altro, riduce sensibilmente e vistosamente le risorse a essi destinate;

EVIDENZIATO che i tagli in questione determinerebbero l'impossibilità per i patronati di garantire la gratuità delle prestazioni e il prezioso supporto fino a oggi fornito agli enti previdenziali e assistenziali, quindi allo Stato;

SOTTOLINEATO che:

- per svolgere lo stesso lavoro dei patronati la pubblica amministrazione dovrebbe aprire e gestire circa seimila nuovi uffici permanenti e aumentare gli organici di oltre cinquemila persone, con un costo complessivo per Inps, Inail e Ministero dell' interno di 657 milioni di euro per anno;

- disoccupati, pensionati, lavoratori, cittadini stranieri e italiani all'estero dovranno pagare per un servizio oggi gratuito, con il rischio di dover rinunciare alle tutele previdenziali e assistenziali cui hanno diritto, con l'ulteriore e infausta conseguenza della cancellazione della uguaglianza di accesso ai diritti,

impegna il Presidente della Regione

1) affinché intervenga presso il Governo e i parlamentari sardi al fine di chiedere e ottenere la cancellazione delle misure afflittive contenute nel disegno di legge di stabilità per il 2015, destinate a ridurre drasticamente e traumaticamente le risorse assegnate al finanziamento delle attività dei patronati;

2) affinché riferisca successivamente al Consiglio circa gli esiti dell'intervento presso il Governo e presso i parlamentari sardi, indicando quali azioni l'Amministrazione regionale intraprenderà a tutela dei patronati, nella malaugurata ipotesi in cui le misure annunciate dal Governo e contenute nel disegno di legge di stabilità dovessero essere confermate. (94)

Mozione Tatti - Pinna Giuseppino - Oppi - Pittalis - Peru - Tedde - Fasolino - Locci - Cossa - Dedoni - Crisponi - Orrù - Truzzu - Fenu - Carta - Rubiu sull'accorpamento e interruzione del processo elettorale del Consorzio di bonifica del Cixerri, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

- per effetto del comma 4 dell'articolo 18 della legge regionale 23 maggio 2008, n. 6 (Legge quadro in materia di consorzi di bonifica): "All'individuazione, istituzione, fusione, modifica e soppressione dei comprensori e dei consorzi di bonifica si provvede, su proposta dell'Assessore regionale competente in materia di agricoltura, sentita la Commissione consiliare competente, con decreto del Presidente della Regione, previa deliberazione della Giunta stessa";

- ai sensi del comma 5 dell'articolo 18 della legge regionale n. 6 del 2008 "L'Assessore competente in materia di agricoltura al fine della predisposizione della proposta di deliberazione acquisisce il preventivo parere delle province, dei comuni e dei consorzi di bonifica territorialmente interessati, nonché il parere della Consulta regionale per la bonifica ed il riordino fondiario";

RILEVATO che:

- in data 30 novembre 2014 veniva convocata l'assemblea dei consorziati aventi diritto del Consorzio di bonifica del Cixerri, in numero pari a circa 2.500 per l'esercizio del diritto di voto ai fini dell'elezione dei componenti il consiglio dei delegati;

- la procedura elettorale si configura come prodromica e funzionale alla successiva costituzione del consiglio di amministrazione e del suo presidente, a norma degli articoli 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26 e 27 della richiamata legge regionale n. 6 del 2008 e dello statuto consortile (approvato con deliberazione del consiglio dei delegati n. 48 del 22 dicembre 2008 divenuta esecutiva con provvedimento dell'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale n. 26171/VII.7.5 del 23 dicembre 2008 e modificato con deliberazione del commissario straordinario n. 19 del 7 ottobre 2009 (esecutiva per decorrenza termini);

ACCERTATO che il menzionato procedimento elettorale è stato correttamente e legittimamente avviato con deliberazione del commissario straordinario n. 1 del 10 giugno 2014, come da specifico mandato conferito in sede di nomina dalla Giunta regionale - delibera n. 19/27 del 27 maggio 2014 - e relativo decreto presidenziale n. 59 del 29 maggio 2014;

CONSIDERATO che:

- l'iter procedimentale diretto all'elezione dei rappresentanti consortili risulta legittimo in ogni sua parte atteso il rigoroso rispetto delle prescrizioni di legge e la mancanza di eccezioni in contrario;

- le elezioni di cui sopra sono state richieste, a più riprese, dagli stessi consorziati del territorio consortile per esercitare democraticamente i propri diritti;

- per motivi diversi, tale procedura di selezione del consiglio dei delegati è stata sospesa per ben due volte determinando il pregiudizio dei proprietari rectius consorziati a cui risulta negato l'esercizio del diritto di voto e di autodeterminazione dei propri organi di rappresentanza;

- i provvedimenti di sospensione delle suddette elezioni hanno determinato, inoltre, un ulteriore pregiudizio di carattere economico, gravante totalmente sugli operatori agricoli, consorziati, atteso l'ingente impegno di risorse umane e finanziarie a sostegno delle procedure di cui stiamo discutendo che non risultano recuperabili;

- gli operatori agricoli consorziati hanno presentato quattro liste elettorali, che comprovano l'interesse degli stessi a ripristinare l'autogoverno di un ente che è nato per soddisfare le esigenze di approvvigionamento idrico delle proprie aziende, dopo lunghi anni di gestioni commissariali;

ACCERTATO che:

- la Giunta regionale, con deliberazione n. 46/18 del 21 novembre 2014, ha stabilito, contravvenendo alle disposizioni di legge che prescrivono un preciso step procedimentale descritto, dettagliatamente, dai commi 4 e 5 dell'articolo 18 della legge regionale n. 6 del 2008, richiamato in narrativa, di autorizzare l'Assessorato dell'agricoltura e riforma agro-pastorale a disporre, in attesa del progetto di fusione dei consorzi di bonifica (di cui non risulta traccia alcuna), la sospensione delle elezioni convocate in data 30 novembre 2014 e la proroga del mandato dell'attuale commissario straordinario (cfr. sul punto delibera del commissario pro tempore n. 46/18);

- alla deliberazione della Giunta regionale n. 46/18 del 2014 è seguito il decreto n. 139 del 25 novembre 2014 del Presidente della Regione;

PRESO ATTO che la procedura posta in essere, con gli atti menzionati non risulta conforme alle prescrizioni di legge;

ACCERTATO che il commissario straordinario, il cui mandato risulta prorogato come da citato decreto presidenziale n.139/2014 - con propria delibera n. 21 del 24 novembre 2014 - in ossequio all'impartito ordine della Giunta regionale, contrario alle disposizione di legge, ha disposto, formalmente, la sospensione del procedimento elettorale del Consorzio di bonifica del Cixerri impedendo la democratica elezione degli organi di amministrazione da parte dei consorziati operatori agricoli già convocati, dopo lunghi anni di gestioni commissariali, nelle forme di legge e di statuto per la prossima domenica 30 novembre 2014 nei rispettivi seggi elettorali di Iglesias, Siliqua, Domusnovas e Villamassargia provocando, in questo particolare momento di crisi economica e di disaffezione verso le espressioni di voto, diffuso sconcerto fra tutti i potenziali elettori e candidati ad appena cinque giorni dalla data fissata per il voto;

OSSERVATO e RIBADITO che:

- l'articolo 18, commi 4 e 5 della legge regionale n. 6 del 2008, prevede una procedura più complessa, in senso stretto aggravata, in tema di fusione dei comprensori e dei consorzi di bonifica, di quella che, di fatto, è stata seguita atteso che l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale al fine della predisposizione della proposta di deliberazione della Giunta regionale n. 46/18 del 21 novembre 2014 avrebbe dovuto acquisire il parere della Commissione consiliare competente, ottenere il decreto del Presidente della Regione, previa deliberazione della Giunta stessa nonché acquisire il preventivo parere delle province, dei comuni e dei consorzi di bonifica territorialmente interessati, nonché il parere della Consulta regionale per la bonifica ed il riordino fondiario;

- la procedura descritta non risulta essere stata espletata, con tutte le conseguenze di legge;

EVIDENZIATO che, di recente, in osservanza delle prescrizioni di legge, l'aggiornamento del comprensorio di bonifica della Sardegna centrale, avviato dalla Giunta Cappellacci risulta perfezionato con decreto presidenziale n. 92 del 31 luglio 2014, sulla base della nota del Presidente del Consiglio regionale n. 8096 dell'11 luglio 2014 di comunicazione dell'espressione di parere dato dalla Commissione consiliare agricoltura, quindi nel pieno rispetto della normativa vigente;

CONSIDERATO che, per finalità istituzionali, sono e devono essere gli organi eletti del Consorzio di bonifica del Cixerri a decidere in merito alla "sorte territoriale" del loro ente erogatore del servizio idrico di cui sono diretti fruitori;

ACCERTATO che la procedura seguita ai fini dell'imposta sospensione del procedimento elettorale del Consorzio di bonifica del Cixerri risulta illegittima in ogni suo passaggio, nella riserva di ipotizzare altre ipotesi di comportamenti contra legem,

impegna il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura
e riforma agro-pastorale

1) ad adottare tutti gli atti necessari tesi a dichiarare la procedura dagli stessi seguita viziata nella forma e nel merito e, contestualmente, adeguare la propria azione alle indicazioni di seguito riportate, con l'auspicio che si giunga ad una sintesi rispettosa del principi di democrazia di eguaglianza e buona prassi:

2) al rispetto delle procedure di cui all'articolo 18 della legge regionale 23 maggio 2008, n. 6 (Legge quadro in materia di consorzi di bonifica), in relazione all'ipotizzato progetto di fusione dei Consorzi di bonifica della Sardegna meridionale, del Cixerri e del Basso Sulcis e, in particolare, alla obbligatoria acquisizione dei pareri preventivi richiesti dallo stesso articolo di legge;

3) all'immediata ripresa delle procedure elettorali per una rapida elezione degli organi di amministrazione del Consorzio di bonifica del Cixerri da parte dell'assemblea dei consorziati operatori. (97)

Mozione Tedde - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra - Dedoni - Cossa - Crisponi - Fenu - Floris - Truzzu - Rubiu - Oppi - Pinna Giuseppino - Solinas Christian - Orrú sulle prospettive e i progetti d'utilizzo dell'azienda agricola Surigheddu-Mamuntanas, in provincia di Sassari, di proprietà della Regione autonoma della Sardegna, abbandonata dal 1982.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

- con interrogazione n. 84/A del 3 luglio 2014, i sottoscritti interrogavano il Presidente della Regione, l'Assessore regionale dell'agricoltura e della riforma agro-pastorale e l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica per conoscere quali fossero le iniziative che, nel breve periodo, intendessero assumere per superare l'attuale stato di abbandono dell'azienda Surigheddu-Mamuntanas e utilizzarla come fattore di sviluppo e crescita dell'economia del territorio e per valorizzare il compendio a fini agricoli, turistici e sportivi;

- nella predetta interrogazione si dava atto che la Regione dispone di un ingente patrimonio fondiario inutilizzato e abbandonato, nella zona nord-ovest della Sardegna, che deve essere valorizzato al fine di renderlo trainate per il comparto agro-alimentare, in sinergia con il settore turistico;

- si dava, altresì, atto che l'intesa istituzionale, stipulata il 19 aprile 2007 tra il Presidente Soru, la Provincia di Sassari e i comuni dell'area di crisi di Sassari, Alghero e Porto Torres, prevedeva espressamente nel settore d'intervento 5) un "Utilizzo dell'area di Surigheddu ai fini agricoli e contestuale inserimento di strutture ricettive a rotazione d'uso e centro benessere";

- l'obbiettivo strategico generale dell'intesa istituzionale era "la creazione di un sistema territoriale coeso e solidale" da raggiungere anche mediante "uno sviluppo delle attività produttive coerente con le vocazioni del territorio e dell'ambiente della Provincia", nonché perseguendo l'integrazione fra il comparto del turismo e le attività produttive del territorio, specie nel settore agroalimentare e artigianale";

- nel 2009, Laore predispose un importante studio denominato "Idee Guida Surigheddu-Mamuntanas Sviluppo Integrato del Sistema Agricolo e Turistico" che, partendo dal presupposto della proprietà dell'azienda in capo alla Regione, costituita, in agro di Alghero, da 1166 ettari di terra fertile inutilizzati dal 1982, un bacino da circa 2 milioni di metri cubi d'acqua a carattere torrentizio, fabbricati storici del '900 per complessivi mq 18.200, una chiesetta del 1200 e tre nuraghi, prevedeva la realizzazione di un area turistica ricettiva costituita da due strutture alberghiere a 4 e 5 stelle per complessivi 600 posti letto e piccoli "resort" che avrebbero dovuto consumare solo produzioni aziendali, campo da golf a 18 buche, strutture per il turismo equestre, per trekking, mountain bike, canottaggio, calcio, tennis e piscine, con aree dedicate all'allevamento del cervo sardo e di bovini, ovicaprini e suini, oliveti, produzioni orticole, cerealicolo foraggiere e zootecniche con un investimento complessivo di circa 55 milioni di euro e previsione di circa 300 occupati;

- il Piano regionale di sviluppo (PRS) 2010-2014 prevede interventi specifici, nell'ambito della strategia n. 4 Ambiente e Territorio: responsabilità e opportunità; in particolare, nella gestione integrata del paesaggio si sostiene la necessità di un "processo di cambiamento che dovrà essere, anzitutto, culturale" e si rileva che "una prima proposta di progetto territoriale a valenza paesaggistica che potrebbe essere attivata nel breve periodo è quella che riguarda l'area di circa 1200 ha di proprietà della Regione, in località Mamuntanas e Surigheddu, nel territorio di Alghero, ai fini dello sviluppo integrato del sistema agro-alimentare e turistico";

- le "Idee Guida Surigheddu Mamuntanas Sviluppo Integrato del Sistema Agricolo e Turistico" prevedono che l'azienda venga affidata, mediante bando pubblico, a un consorzio di aziende che al proprio interno sviluppi le diverse attività produttive;

- con nota del 12 agosto 2014 l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica, rispondendo alla predetta interrogazione, forniva una serie elementi e informazioni relativi allo stato di fatto e di diritto del compendio aziendale Surigheddu-Mamuntanas, eludendo l'attesa risposta richiesta con la sopra citata interrogazione;

- a oggi, pertanto, l'Amministrazione regionale non si è espressa circa la propria volontà di proseguire, secondo quanto deliberato nel 2006, con la dismissione dei beni patrimoniali che compongono il complesso aziendale in argomento, oppure, secondo quanto chiesto e suggerito con l'interrogazione del luglio scorso, procedere alla sua valorizzazione con finalità turistiche, agricole e sportive, sulla base dell'importante studio elaborato dall'Agenzia Laore nel 2009 denominato "Idee Guida Surigheddu-Mamuntanas Sviluppo Integrato del Sistema Agricolo e Turistico";

RITENUTO che il compendio aziendale oggetto della presente mozione sia di vitale importanza per lo sviluppo economico e sociale dell'isola in generale e del territorio della Provincia di Sassari in particolare e che è indispensabile che la Regione si adoperi al fine di dare attuazione alle linee guida contenute nel lavoro realizzato dall'Agenzia Laore, che prevedono che l'azienda Surigheddu-Mamuntanas venga affidata, mediante bando pubblico, a un consorzio di aziende che al proprio interno sviluppi le diverse attività produttive,

impegna il Presidente della Regione

ad attivarsi, in tempi brevi, affinché vengano avviate tutte le procedure necessarie per la realizzazione del progetto di recupero e valorizzazione del complesso aziendale di Surigheddu-Mamuntanas, secondo le linee guida predisposte dall'Agenzia Laore nel 2009 e ancora attuali e attuabili, dai quali l'intera regione e l'area territoriale del nord-ovest della provincia di Sassari trarrebbero enormi e indiscutibili benefici economici, occupazionali e sociali, rappresentando un'irrinunciabile occasione di sviluppo. (98)

Mozione Cappellacci - Pittalis - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tunis - Tocco - Zedda Alessandra sul trasferimento dell'ex casa circondariale di Buoncammino nel patrimonio della Regione ex articolo 14 dello Statuto.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che il 23 novembre del 2014 con il trasferimento dei detenuti presso la nuova struttura di Uta si è chiusa la storia ultracentenaria della casa circondariale di Buoncammino;

CONSIDERATO che l'immobile insiste su un'area di particolare pregio della città di Cagliari, capoluogo della Sardegna, sulla quale vi sono altresì il rione Castello, l'Anfiteatro romano, l'Orto dei Cappuccini, l'ospedale San Giovanni di Dio ed altre strutture che meritano di essere considerate in un unico polo strategico a vocazione culturale, universitaria e turistica;

RILEVATO che il futuro dell'ormai ex casa circondariale deve essere deciso attraverso un percorso partecipato, che venga guidato dal Comune di Cagliari e dalla Regione;

CONSTATATO che l'articolo 14 dello Statuto prevede espressamente che:

1) la Regione, nell'ambito del suo territorio, succede nei beni e diritti patrimoniali dello Stato di natura immobiliare e in quelli demaniali, escluso il demanio marittimo;

2) i beni e diritti connessi a servizi di competenza statale ed a monopoli fiscali restano allo Stato, finché duri tale condizione;

3) i beni immobili situati nella Regione, che non sono di proprietà di alcuno, spettano al patrimonio della Regione;

SOTTOLINEATO che nel momento in cui l'ultimo detenuto ha varcato la soglia di Buoncammino e sono state smontate sia la targa che le bandiere è venuta meno la connessione tra il bene e il servizio di competenza statale;

VALUTATO che sussistono pertanto tutti i presupposti per il passaggio del bene nel patrimonio regionale;

CONSIDERATO che solo un percorso che veda a capo la Regione autonoma della Sardegna e il Comune di Cagliari può garantire una restituzione alla città e alla fruibilità pubblica del bene;

CONSTATATO che a più riprese il Ministero della giustizia ha tentato di riaprire strutture detentive come quella dell'Asinara, fermandosi solo dinanzi all'indignazione generale e alla netta opposizione della Regione;

ATTESO che occorre scongiurare eventuali tentativi da parte dello Stato centrale, quali ad esempio quelli di occupare l'immobile con uffici e servizi che nulla hanno a che fare con il cessato uso istituzionale, concepiti al solo scopo di evitare che si attivi il meccanismo previsto dall'articolo 14 dello Statuto,

impegna il Presidente della Regione

1) ad attivare immediatamente il procedimento previsto dall'articolo 14 dello Statuto per il passaggio al patrimonio della Regione autonoma della Sardegna della casa circondariale di Buoncammino;

2) a diffidare immediatamente lo Stato affinché cessi qualsiasi occupazione dell'immobile, che avrebbe il mero scopo di sottrarlo al trasferimento;

3) a condividere con il Comune di Cagliari un percorso politico-istituzionale. (99)

Mozione Truzzu - Fenu - Pittalis - Rubiu - Dedoni - Solinas Christian - Floris - Tocco - Zedda Alessandra - Tedde - Fasolino - Locci - Cappellacci - Randazzo - Peru - Cherchi Oscar - Tunis - Oppi - Pinna Giuseppino - Tatti - Carta - Orrú - Cossa - Crisponi, sulla sperimentazione del modello "See and treat" in pronto soccorso, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

- tutti gli ospedali devono far funzionare un servizio di pronto soccorso indipendente per assicurare alle urgenze provenienti dall'esterno la presenza di personale libero da impegni di assistenza ai ricoverati, come stabilito dal regio decreto n. 1631 del 1938 e dal decreto del Presidente della Repubblica n. 128 del 1969;

- la disponibilità di una assistenza certa e continua ha fatto sì che, nel corso degli anni, l'accesso ai servizi di pronto soccorso conoscesse un inesorabile e inevitabile incremento;

APPURATO che:

- l'accesso di pazienti al pronto soccorso per problemi non urgenti è una costante di tutti i sistemi sanitari e, in Italia, la variabilità di questi accessi "impropri" è significativa nelle diverse aree geografiche: se il valore medio nazionale è del 24,18 per cento, al sud e nelle isole sale al 30,94 per cento, al centro invece scende al 17,98 per cento, mentre il nord registra un 23,85 per cento;

- conseguentemente, a partire dal 2001, su tutto il territorio nazionale è stato necessario discriminare i tempi di accesso ai servizi di pronto soccorso per priorità clinica con modalità standardizzate di "triage", tramite personale infermieristico che ha il compito di definire la priorità di cura sulla base delle necessità fisiche, di sviluppo e psicosociali, sulla base dei fattori che determinano il ricorso alle cure e compatibilmente con l'andamento del flusso all'interno della struttura;

- le persone che accedono ai servizi di pronto soccorso sono logicamente classificate in categorie di priorità assistenziale, che vanno dall'immediato ad attese potenzialmente molto lunghe, che risultano poco accettabili per i casi di lieve entità;

VALUTATO che:

- un modello di risposta assistenziale alle urgenze minori che ha avuto ampia diffusione nel sistema sanitario inglese, che è stato sperimentato con successo in Toscana e che risulta particolarmente efficace soprattutto nel contenimento delle attese è il cosiddetto "See and treat";

- tale modello consente per le patologie lievi di ridurre i tempi d'attesa e di migliorare la qualità percepita, garantendo una pronta risposta medico e/o infermieristica con l'immediata presa in carico del paziente;

PRECISATO che:

- tale modello prevede che dal "triage" scaturiscano due accessi distinti, uno per i casi più gravi e uno per le urgenze minori, con la realizzazione di area ad hoc, adiacente al pronto soccorso, specificamente dedicata al "See and treat" e dotata di personale proprio;

- gli operatori dell'area "See and treat" devono essere medici e/o infermieri, dotati di idonea esperienza e adeguata formazione, in quanto il paziente che accede all'area deve poter essere accolto dal primo operatore disponibile, il quale conduce autonomamente tutte le procedure necessarie fino al loro termine;

- la casistica ammessa all'attività di "See and treat" deve essere preventivamente selezionata per appropriatezza;

RIBADITO che l'attivazione del modello "See and treat" ha come logica conseguenza la riconduzione del pronto soccorso alla funzione propria, cioè quella di garantire l'emergenza-urgenza e il ricovero appropriato, diminuendo contemporaneamente le attese per i "codici bianchi" e i "codici verdi"

impegna l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale

1) a istituire un tavolo di confronto con gli operatori dell'emergenza-urgenza e i servizi di pronto soccorso, al fine di elaborare una proposta di sperimentazione del modello See and treat in pronto soccorso per la Regione;

2) a presentare la proposta di sperimentazione del modello See and treat in pronto soccorso alla competente Commissione sanità entro dicembre 2015. (100)