Seduta n.221 del 06/07/2011 

CCXXI SEDUTA

Martedì 6 luglio 2011

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 13 e 01.

DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 21 giugno 2011 (214), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Salvatore Amadu, Mario Diana, Rosanna Floris e Domenico Gallus hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 6 luglio 2011.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che il consigliere Giorgio Cugusi, in data 1° luglio 2011, ha dichiarato di aver aderito al Gruppo consiliare Sinistra Ecologia e Libertà - Comunisti - Indipendentistas.

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:

Diana Giampaolo - Espa - Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Solinas Antonio - Sanna Gian Valerio - Soru:

"Disposizioni tecniche ed interventi finanziari per favorire l'autonomia, la vita di relazione e la partecipazione alle attività sociali e produttive da parte di persone con disabilità attraverso la promozione dell'accessibilità ambientale ed il superamento delle barriere architettoniche e percettive per la piena fruibilità degli edifici e spazi pubblici, privati e privati aperti al pubblico". (288)

(Pervenuta il 30 giugno 2011 e assegnata alla quarta Commissione)

Lotto - Cocco Pietro - Diana Giampaolo - Meloni Marco - Solinas Antonio ­ Bruno - Agus - Barracciu - Corda - Cucca - Cuccu - Espa - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Soru:


"Norme sulla istituzione e promozione delle aree produttive ecologicamente attrezzate". (289)

(Pervenuta il 1° luglio 2011 e assegnata alla sesta Commissione)

Steri - Capelli - Artizzu - Biancareddu - Cappai - Contu Felice ­- Obinu - Sanna Matteo:

"Norme e incentivi a favore della famiglia". (290)

(Pervenuta il 5 luglio 2011 e assegnata alla settima Commissione)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

DESSI', Segretario:

"Interrogazione Mulas, con richiesta di risposta scritta, sul ritardo del collaudo del Molo turistico di Porto Torres." (613)

"Interrogazione Solinas Antonio - Sanna Gian Valerio, con richiesta di risposta scritta, sul ventilato spostamento dell'elitanker dalla base di Fenosu (OR) a quella di Olbia." (614)

"Interrogazione Salis - Cocco Daniele Secondo - Mariani, con richiesta di risposta scritta, sull'interruzione del Servizio sanitario 118 nel territorio di Sassari, Olbia e Nuoro causata dal gravissimo comportamento della ASL n. 1." (615)

"Interrogazione Locci, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione del depuratore fognario di Sant'Antioco." (616)

"Interrogazione Porcu - Cocco Pietro - Lotto - Solinas Antonio, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di rafforzare il sostegno al settore ortofrutticolo colpito da crisi di mercato conseguente alla crisi della filiera ortofrutticola determinata dal calo dei consumi derivanti dal panico per la presenza del batterio Escherichia coli in alcune produzioni europee." (617)

"Interrogazione Dedoni, con richiesta di risposta scritta, sulla gestione del patrimonio immobiliare dell'Agenzia regionale Laore." (618)

"Interrogazione Diana Giampaolo, con richiesta di risposta scritta, sul considerevole ritardo nella presentazione in Giunta regionale della proposta di deliberazione per l'assegnazione delle borse di studio ai non medici afferenti alle scuole di specializzazione dell'area sanitaria per l'Anno accademico 2010/2011." (619)

Annunzio di interpellanza

PRESIDENTE. Si dia annunzio della interpellanza pervenuta alla Presidenza.

DESSI', Segretario:

"Interpellanza Planetta sulla verifica delle reali motivazioni della joint-venture Eni-Novamont denominata "Matrica" nell'ambito della chimica verde di Porto Torres." (238/C-6)

Continuazione della discussione della mozione Sabatini - Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo - Vargiu - Meloni Francesco - Bruno - Cuccu - Moriconi - Agus - Espa - Corda - Cucca - Meloni Marco - Lotto - Meloni Valerio - Cocco Pietro - Solinas Antonio - Manca - Barracciu - Mulas - Steri - Cappai - Obinu - Capelli - Biancareddu - Cocco Daniele Secondo - Salis - Mariani - Artizzu - Sanna Matteo - Porcu sulla grave crisi sociale, economica e ambientale dei territori di Perdasdefogu e di San Lorenzo (Villaputzu), con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento (132)

PRESIDENTE. Ricordo che l'ordine del giorno reca la continuazione della discussione della mozione numero 132, sulla grave crisi sociale, economica ed ambientale dei territori di Perdasdefogu e San Lorenzo (Villaputzu).

Comunico che sono stati presentati tre ordini del giorno.

(Si riporta di seguito il testo degli ordini del giorno:

Ordine del Giorno Sabatini - Pittalis - Bruno - Vargiu - Steri - Cuccureddu - Salis - Stochino sulla inderogabile necessità di far fronte con adeguati provvedimenti e stanziamenti alla grave crisi economica, sociale e ambientale dei territori di Perdasdefogu e di San Lorenzo (Villaputzu).

IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione della mozione n. 132 sulla grave crisi sociale, economica e ambientale dei territori di Perdasdefogu e di San Lorenzo (Villaputzu),

SENTITE le dichiarazioni dell'Assessore;

RILEVATO che le dichiarazioni e i dati esposti da diversi consiglieri regionali e dallo stesso Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale evidenziano lo stato di difficoltà in cui versano le popolazioni e le aziende agricole dell'Ogliastra e del Sarrabus;

RITENUTO che l'impegno già profuso nella legge regionale 30 giugno 2011, n. 12 (Disposizioni nei vari settori di intervento), pubblicata nel BURAS n. 20 del 5 luglio 2011, debba essere ulteriormente rafforzato con azioni non solo economiche,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a garantire adeguati stanziamenti al fine di far fronte alle difficoltà socio-economiche dei territori interessati;

2) a richiedere allo Stato l'immediata erogazione dei contributi previsti dalla legge n. 104 del 1990, da devolvere alla Regione che li dovrà successivamente trasferire ai comuni interessati;

3) a voler concordare con gli enti locali territoriali un reale piano di utilizzo delle risorse destinate agli indennizzi e al recupero del territorio del Salto di Quirra;

4) a richiedere immediatamente la convocazione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica per approfondire e valutare la difficile situazione sociale ed economica del Salto di Quirra e i problemi inerenti l'evacuazione del bestiame presente all'interno dell'area del poligono;

5) a voler garantire attraverso il sito ufficiale della Regione la massima trasparenza informativa sugli esiti scientifici delle indagini in corso con riguardo al diritto alla salute delle popolazioni residenti. (1)

Ordine del giorno Uras - Zuncheddu - Ben Amara - Sechi - Cugusi sulla grave crisi sociale, economica, ambientale e sanitaria dei territori di Perdasdefogu e di San Lorenzo (Villaputzu) interessati dalle attività militari di sperimentazione ed esercitazione del poligono interforze di Quirra e sulla pesante presenza di servitù e demani militari in Sardegna.

IL CONSIGLIO REGIONALE

A CONCLUSIONE del dibattito sulla mozione n. 132 relative alla grave crisi sociale, economica e ambientale e sanitaria dei tenitori di Perdasdefogu e di San Lorenzo (Villaputzu),

PRESO ATTO che nel corso del dibattito si sono affrontate le differenti problematiche politiche, sociali, economiche, sanitarie ed ambientali relative alla situazione dei predetti territori e più in generale del territorio sardo interessato da una occupazione di servitù e di demani militari e da periodiche e permanenti inibizioni di ampi spazi marini antistanti la costa dell'isola di dimensione oltremodo superiore ad ogni altra parte d'Europa e di tutta la restante parte d'Italia;

PRESO ATTO di tale inaccettabile sperequazione in nessun modo indennizzata o indennizzabile;

PRESO ATTO inoltre, in relazione alla copiosa documentazione ufficiale raccolta dalle diverse commissioni pubbliche di accertamento dei gravi rischi ambientali e sanitari connessi alle predetta attività di poligono e della mancata periodica sistematica bonifica dei vasti territori compromessi da inquinamento;

CONSIDERATO la necessità di sospendere in ogni parte dell'Isola le esercitazioni militari anche nel rispetto del "principio della precauzione" contemplata dal diritto internazionale che garantisce che ove vi siano minacce serie o irreversibili - di natura ambientale e sanitaria - non debba essere impedito di adottare le idonee misure di prevenzione;

CONSIDERATA inoltre la necessità di provvedere ad urgenti interventi di sostegno finanziario a favore del territorio e delle popolazioni interessate da provvedimenti cautelativi di sgombero di aree valutate ad elevato rischio ambientale e sanitario,

Tutto ciò premesso dichiara

la Sardegna terra di amicizia e di pace tra i popoli

la Sardegna terra denuclearizzata

impegna la Giunta regionale

1) a sospendere da subito anche in via cautelativa ogni attività di poligono, esercitazione e sperimentazione militare in tutto il territorio sardo;

2) ad attivare con immediatezza il confronto con lo Stato per il progressivo, immediato processo di riduzione e dismissione dei poligoni presenti nel territorio regionale, e in pari tempo per concordare stanziamenti, protocolli e singoli interventi di bonifica del territorio regionale compromesso da inquinamento per attività militare anche di sperimentazione di armamenti e munizionamenti ;

3) ad attivare in via risolutiva il confronto con lo Stato per la liberazione progressiva del territorio sardo da ogni servitù militare;

4) a garantire da parte della Regione, in via solo esclusivamente anticipatoria dei doverosi stanziamenti da parte dello Stato, adeguati finanziamenti al fine di far fronte alle difficoltà socio-economiche dei territori interessati;

5) a richiedere allo Stato l'immediata erogazione dei contributi della legge n. 104 del1 990, da devolvere alla Regione che successivamente li dovrà trasferire agli enti locali interessati;

6) a voler concordare con gli enti locali territoriali un reale piano di utilizzo delle risorse destinate agli indennizzi e al recupero del territorio del Salto di Quirra già stanziati;

7) a richiedere immediatamente la convocazione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica per approfondire e valutare la difficile situazione sociale ed economica del territorio del Salto di Quirra e i problemi inerenti l'evacuazione del bestiame presente all'interno dell'area del poligono al fine di risolvere positivamente ogni tipo di disagio da parte degli operatori e degli imprenditori agro-pastorali;

8) a voler garantire sul sito ufficiale della Regione la massima trasparenza informativa sugli esiti scientifici di ogni rilevamento ed indagine ambientale e sanitaria. (2)

Ordine del giorno Sanna Giacomo - Dessì - Maninchedda - Planetta sui problemi derivanti dalle attività militari di sperimentazione ed esercitazione del poligono interforze di Quirra e sulle gravi ripercussioni socio economiche sui territori di Perdasdefogu e Villaputzu.

IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione della mozione n. 132 sulla grave crisi sociale, economica e ambientale dei territori di Perdasdefogu e di San Lorenzo (Villaputzu),

CONSIDERATO che:

- nel dibattito sono emersi i problemi derivanti dalle attività militari di sperimentazione ed esercitazione del poligono interforze di Quirra e le gravi ripercussioni socio-economiche sui territori di Perdasdefogu e Villaputzu;

- il sistema economico dei territori in questione è ostaggio della presenza dei militari, da cui dipendono in maniera determinante le sorti economiche dell'intera comunità;

PRESO ATTO delle numerose sperimentazioni effettuate nel territorio del poligono, a cui non sono seguite le necessarie bonifiche, creando condizioni di inquinamento inaccettabili;

CONSIDERATO che:

- il territorio sardo deve affrancarsi definitivamente dalla presenza delle servitù militari, evitando altresì di affidare le aree liberate dalle servitù militari a coloro che desiderano esclusivamente produrre degli utili a danno dei sardi e della Sardegna, come nel caso di La Maddalena e dell'affidamento delle aree dell'ex arsenale alla Mita Resort Spa del Gruppo Marcegaglia, ad un canone irrisorio di 5.000 euro al mese;

- vi è la necessità improcrastinabile e urgente di sostenere finanziariamente il territorio ed il tessuto imprenditoriale che, a causa dei provvedimenti cautelativi di sgombero, non può più operare nelle aree considerate ad elevato rischio ambientale,

impegna la Giunta regionale

1) ad attivare immediatamente un tavolo di confronto tra Stato, Regione, enti locali, associazioni di categoria, sindacati e tutti gli attori economici dei territori al fine di predisporre un sistema economico alternativo alla presenza del poligono militare;

2) a pervenire in via definitiva ad un confronto tra Stato e Regione per la dismissione progressiva e definitiva di tutte le servitù militari presenti sul territorio regionale;

3) a considerare l'anticipazione, per conto dello Stato, dei necessari finanziamenti già stanziati per far fronte nell'immediatezza alle difficoltà socio-economiche create dai provvedimenti cautelativi di sgombero delle aree ad elevato rischio ambientale;

4) a costituirsi parte civile, nell'eventuale processo sul presunto disastro ambientale e sanitario nelle aree del poligono di Quirra, oggetto dell'inchiesta della Procura di Lanusei;

5) a rendere sempre più indipendenti le indagini epidemiologiche ed ambientali;

6) a richiedere allo Stato l'immediata bonifica dei territori inquinati. (3).)

PRESIDENTE. Sospendo la seduta per permettere la riproduzione e la distribuzione degli ordini del giorno.

(La seduta, sospesa alle ore 13 e 08, viene ripresa alle ore 13 e 17.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, chiedo un'ulteriore sospensione dei lavori di almeno trenta minuti.

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Uras, possiamo invece ipotizzare una diversa organizzazione dei lavori?

Se l'Aula mi presta un attimo di attenzione, scusate, propongo di accantonare l'argomento in discussione e di proseguire con l'ordine del giorno stabilito, cioè procedere con la votazione sul passaggio all'esame degli articoli per quanto riguarda il DL numero 71/A. Riprenderemo la discussione e la votazione sulla mozione e sugli ordini del giorno nella seduta di domani, se ci sono problemi per un coordinamento dei tre ordini del giorno.

Poiché non vi sono opposizioni, così rimane stabilito.

Votazione sul passaggio all'esame degli articoli del disegno di

legge: "Norme in materia di organizzazione e personale" (71/A)

PRESIDENTE. Passiamo pertanto al disegno di legge numero 71/A.

Dichiaro chiusa la discussione generale.

Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Io voterò contro il passaggio all'esame degli articoli di questo testo che, come già ho avuto modo di dichiarare, non condivido. Ritengo però, Presidente, che questo testo possa essere, anche nell'interlocuzione parlamentare, uno strumento utile per affrontare alcune esigenze, alcune emergenze che sono poste non solo dalla situazione critica nella quale versano diverse categorie di lavoratori, ma anche dall'incombere di una nuova normativa nazionale che rischia ancora una volta di rappresentare un peso insostenibile nella capacità legislativa che discende direttamente dalla Costituzione repubblicana e che è propria di questo Organo consiliare.

Presidente, purtroppo, noi lamentiamo la progressiva (appare inarrestabile) crisi delle istituzioni rappresentative, delle Assemblee parlamentari, ivi compresa quella del Consiglio regionale; questa è una china che porta a soluzioni di tipo autoritario, plebiscitario, soluzioni che portano la Sardegna a patire ancora una volta una riduzione forte della propria sovranità, quando invece il mondo che cambia richiede alle comunità di popolo, come la nostra, una caratterizzazione più forte proprio su questo terreno.

Presidente, riteniamo che, anche nella discussione che si affronterà in questi giorni, anche attorno a questo disegno di legge, noi dovremmo spingere il più possibile unitariamente la nostra Istituzione ad affrontare questo problema; siamo disponibili a farlo con tutte le forze democratiche che si schierano a favore della sovranità del popolo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI (Riformatori Sardi).Compio un gesto inusuale ma è la prima volta che esprimo voto contrario sul passaggio agli articoli di un provvedimento di legge che è in Consiglio; lo faccio però convintamente e per diversi ordini di motivi. Certamente non accogliendo le critiche provenienti dal centrosinistra, perché, grazie a Dio, dell'applicazione di clientele ne conoscono abbastanza e ne hanno fatto nei tempi scorsi! Le sanatorie, se si fanno, si fanno per tutti e in tutte le circostanze, non possono essere scelti emendamenti che piacciono all'una o all'altra parte, oppure all'uno o all'altro consigliere. Ho meditato tutte queste cose mentre sentivo fuori l'urlo di quelli che si identificano con una parte del popolo sardo che non trova soddisfazioni credo più dal Governo nazionale che da quello locale, ma le grida erano dirette anche nei confronti del Palazzo e dei suoi componenti. C'è chi urla perché vuole il posto di lavoro e chi perchè non ha il pane tra pranzo e cena. Siamo in una situazione di difficoltà, viviamo una crisi che attraversa tutta la Sardegna in tutti i suoi settori produttivi. Se una sanatoria si deve fare, facciamola con serietà!

Ho assistito a una riunione della terza Commissione dove si parlava di un'altra sanatoria riguardante la posizione di chi è provvisorio nelle Province, per riportarlo all'Agenzia del lavoro, anche contro la legge nazionale. Sento anche altre proposizioni che non vanno punto bene con quello che è dignità, serietà, onestà, etica comportamentale di parte di questo Consiglio regionale nelle sue persone!

Per cui, per la mia dignità, per la mia onestà, nei confronti di quello che poc'anzi ho dichiarato, voto contro il passaggio all'esame degli articoli di questo disegno di legge.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto).Presidente, mi associo a quanto detto dall'onorevole Dedoni e convintamente dichiaro il mio voto contrario al passaggio all'esame degli articoli. Non riconosco nel DL numero 71 la priorità della Sardegna, non riconosco il problema dei contratti regionali o delle piccole sanatorie o dei piccoli privilegi, che bipartisan si cerca di tutelare, come problema prioritario della Sardegna.

Credo che basti scorrere le pagine di un giornale per vedere che la priorità della Sardegna è la manovra approvata di recente dal Governo nazionale; la priorità della Sardegna sono i trasporti che purtroppo stanno penalizzando il turismo in Sardegna e non solo il turismo; la priorità è iniziare a parlare di artigianato e commercio e non solo di turismo; la priorità è risolvere il problema della pastorizia e dell'agricoltura. La priorità è pensare di essere attivi, costantemente attivi, nei confronti del mondo produttivo sardo e di quelle categorie di persone che oggi alimentano sempre di più il già nutrito numero di famiglie e di persone ai limiti della soglia di povertà.

Questa è la priorità! Non è sicuramente la priorità un aggiornamento contrattuale, non è una priorità consentire di superare le leggi per garantirsi il sostegno di due o tre o, a volte, anche quattro persone che vogliono trovare risposta alla loro situazione personale in questo disegno di legge. Credo che sarebbe un grande atto di responsabilità se tutto il Consiglio desse una risposta negativa al passaggio all'esame degli articoli di questo disegno di legge. Per il caso specifico, ci affideremo a una rivisitazione della legge numero 31, molto più articolata, dettagliata, discussa, confrontata e concertata. Secondo me, questa è la via.

Per questi motivi, voto contro, e voterò altresì contro tutte quelle iniziative destinate alla tutela di pochi, di pochi e di pochi interessi. Presidente, confermo il mio voto contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, se non sbaglio, contemporaneamente al nostro incontro, è in corso a Roma la riunione del coordinamento delle Regioni a Statuto speciale che sta definendo una linea strategica comune per tentare di rispondere in qualche maniera, io spero nella maniera più dura possibile, alla manovra economica del Governo Berlusconi, Bossi, Tremonti.

Per significare l'assurdità della discussione in Aula, uso le parole di un quotidiano sardo che, giovedì 30 giugno scorso, scriveva che, in Consiglio regionale, si discuteva una riforma "personale", tra virgolette, non una riforma "del personale", una riforma "personale", cioè un disegno di legge, il numero 71, che è un guazzabuglio di norme (dove, in taluni casi, possono essere individuati anche un nome e un cognome) per rispondere a interessi che nulla hanno a che fare con i problemi della Sardegna ma solamente per tentare di dare risposte a problemi, appunto, di carattere personale. Di ben altro ci sarebbe bisogno, assessore Floris! "La Sardegna non ha bisogno di questa legge", sono parole sue!

In questa situazione, forse è la prima volta che ci capita, il Gruppo Italia dei Valori sostiene l'attuale Assessore in un tentativo di operazione di riforma vera della struttura regionale che è assolutamente indispensabile per definire qualsivoglia processo di nuovo sviluppo per la Sardegna. La "via Roma", oggi, a Cagliari, con le migliaia di persone che hanno manifestato anche contro di noi, ha dato un segnale forse esagerato, ma sintomatico del clima che si vive nell'opinione pubblica. Ecco io penso che dovremo accantonare questo disegno di legge e soffermarci da subito sui problemi veri della Sardegna. Per queste ragioni, il Gruppo Italia dei Valori vota contro il passaggio all'esame degli articoli.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Noi votiamo convintamente "no" sul passaggio all'esame degli articoli. "No", perché questo è un disegno di legge della preistoria, del 24 settembre 2009, di un altro Assessore regionale; "no" perché mi pare, da quanto ha dichiarato in aula più volte l'assessore Floris, che quindi la Giunta regionale in carica è contraria; "no" perché c'è una divisione evidente in maggioranza, una maggioranza che naviga a vista e che non sa interpretare le priorità della Sardegna. Priorità della Sardegna che sono quelle che vengono manifestate oggi qua sotto il Palazzo. Non si danno risposte, si tolgono risorse allo sviluppo, è quanto ci ha riferito sui tagli di Tremonti che "uccidono" la specialità della Sardegna senza una nostra reazione adeguata. La vertenza entrate non trova soluzione; il Patto di stabilità e la revisione dei vincoli del Patto di stabilità dovevano trovare un momento di trattativa forte, autorevole, tra la Giunta regionale e lo Stato, incontrano invece, nell'ultima manovra del Governo, un appesantimento, un appesantimento alla spesa, importante; i fondi FAS scippati.

Ebbene io credo che noi dovremmo prenderci carico delle vere esigenze della Sardegna che questo disegno di legge non rappresenta minimamente. E' un modo di legiferare assurdo, si lavora ormai con emendamenti sostitutivi totali, si presentano disegni di legge che poi la stessa Giunta e la stessa maggioranza non riconoscono. Allora è un "no" convintissimo al passaggio all'esame degli articoli di questo disegno di legge numero 71.

Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del passaggio all'esame degli articoli del disegno di legge numero 71/A.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Felice - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Floris Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cugusi - Dedoni - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Vargiu - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 72

votanti 71

astenuti 1

maggioranza 36

favorevoli 39

contrari 32

(Il Consiglio approva).

I lavori si concludono a questo punto.

E' convocata domani mattina, 7 luglio, alle ore 12, la Conferenza dei Presidenti di Gruppo. Il Consiglio è riconvocato domani, 7 luglio, alle ore 16.

La seduta è tolta alle ore 13 e 32.



Allegati seduta

Testo delle interrogazioni e dell'interpellanza annunziate in apertura di seduta

Interrogazione Mulas, con richiesta di risposta scritta, sul ritardo del collaudo del Molo turistico di Porto Torres.

Il sottoscritto,

premesso che quello di Porto Torres è il secondo scalo marittimo della Sardegna in ordine al numero di passeggeri e il primo per la quantità delle merci che vi transitano;

sottolineato che, come più volte sollecitato, al fine di sopperire alle pressanti lamentele provenienti sia dai diportisti che dai cantieri navali interessati dai lavori delle darsene, si è suggerito ai funzionari della Regione di predisporre, in tempi brevi, "consegne parziali" per le opere già completate; nello specifico trattasi del cosiddetto terzo pontile galleggiante (anche se la funzionalità del medesimo si deve interfacciare con la problematica connessa all'attuale ormeggio dei moto pesca ubicato sul lato interno del Molo Segni);

considerato che il decollo del porto turistico stenta ad avviarsi perché non è stato ancora effettuato il collaudo dello stesso e c'è ancora incertezza circa i tempi che occorrono per il sopralluogo che deve precedere l'attestazione da parte del personale competente dell'idoneità del molo in questione;

constatato che si continua a penalizzare un territorio fortemente investito da una grave crisi economica, dove il turismo rappresenta una tra le risorse principali e conseguentemente questo stato si ripercuote su tutto il settore imprenditoriale che trae profitto dalle attività connesse a quella del turismo in senso lato;

visto che, in ogni caso, i funzionari della Regione prevedevano la consegna dell'intera opera per il mese di settembre 2010,

chiede di interrogare l'Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere quali siano le cause che impediscono il superamento di questa fase di stallo tecnico-burocratico, tenendo conto anche del fallimento della ditta che doveva procedere alla sostituzione dei cavi elettrici che portano l'energia elettrica alle diramazioni dei pontili, circostanza che ha finora impedito lo svolgimento del collaudo e come intenda procedere per dare avvio al normale funzionamento del porto turistico, previo collaudo immediato dell'opera, visto che non ci sono contenziosi con le aziende e altri ostacoli al collaudo. (613)

Interrogazione Solinas Antonio - Sanna Gian Valerio, con richiesta di risposta scritta, sul ventilato spostamento dell'elitanker dalla base di Fenosu (OR) a quella di Olbia.

I sottoscritti,

premesso che, anche nel 2011, l'Amministrazione regionale ha dispiegato una serie di azioni tese a prevenire ed a contrastare il fenomeno degli incendi estivi, piaga storica della nostra Isola, operando significativamente sia sotto il profilo della prevenzione sia sotto quello della lotta ai roghi, impiegando ingenti risorse umane ed economiche;

rilevato che nell'ambito del Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, è prevista l'assegnazione di un elitanker alla base di Fenosu (OR);

sottolineato che l'elitanker in dotazione al Dipartimento della protezione civile rappresenta uno dei mezzi più importanti a disposizione dell'Amministrazione regionale nella lotta ai roghi, considerata la possibilità di gestire la massa d'acqua (fino a 9.000 litri di carico) con operazioni di sgancio mirate e frazionate, e la velocità del riempimento del serbatoio, effettuato mediante pompa aspirante in meno di un minuto;

appreso che va delineandosi lo spostamento dell'elitanker di stanza presso la base di Fenosu (OR) a quella di Olbia;

considerato che tale decisione pare incomprensibile, valutato il fatto che spostare l'elitanker dal centro dell'Isola ad un suo estremo allunga i tempi di intervento ed anche i costi di spostamento e pertanto non può essere spiegata in maniera convincente né da motivazioni legate alla sicurezza, né da motivazioni legate agli aspetti economici, né assunta in assenza di un atto di modifica della programmazione regionale,

chiedono di interrogare l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere:

1. se risponde a verità la notizia secondo la quale l'elitanker sia in via di trasferimento dalla base di Fenosu a quella di Olbia;

2. quali siano le motivazioni che hanno portato a questa determinazione;

3. come intenda intervenire, considerato il fatto che lo spostamento rappresenta una modifica alla programmazione regionale, oltre che un vero e proprio oltraggio al buon senso, e che tenere l'elitanker al centro dell'Isola rappresenta la soluzione ottimale, sia in termini di prontezza di intervento, sia in termini di riduzione di costi di gestione. (614)

Interrogazione Salis - Cocco Daniele Secondo - Mariani, con richiesta di risposta scritta, sull'interruzione del Servizio sanitario 118 nel territorio di Sassari, Olbia e Nuoro causata dal gravissimo comportamento della ASL n. 1.

I sottoscritti,

premesso che:

1. - con delibera della Giunta regionale n. 665 del 2 marzo 2004, integrata con successiva delibera n. 879 del 12 marzo 2004, la ASL n. 1 e la ASL n. 8 commissionavano a Telecom Italia Spa l'adeguamento dell'infrastruttura tecnologica, informatica e di telecomunicazioni della centrale operativa del Servizio di emergenza sanitaria 118 di Cagliari, Sassari e Nuoro, comprensivo dei servizi di manutenzione in outsourcing, per un periodo di sei anni;

4. - gli accordi tra Telecom Italia e ASL per l'appalto di adeguamento del sistema di emergenza sanitaria 118, prevedevano all'articolo 5.2, che le richieste per l'ospitalità ed i costi relativi all'alloggiamento delle antenne per il servizio 118 sarebbero stati di competenza delle ASL;

5. - a seguito dell'affidamento del suddetto incarico Telecom Italia conferiva alla PROD/EL Spa, ora a seguito di trasformazione SELEX Spa, l'onere di predisporre le installazioni delle apparecchiature ripetitrici in tutta la Sardegna;

6. - a sua volta la SELEX Spa, già PROD/EL Spa, conferiva alla SARDACOM Srl l'incarico di procedere alla configurazione delle reti radio ed ai sopralluoghi presso i siti oggetto degli interventi;

7. - la SARDACOM Srl, società con sede in Cagliari, Via dell'Artigianato, considerata l'importanza e l'urgenza del servizio, nonché le rassicurazioni ricevute, si faceva carico, in vece della ASL n. 1 e n. 8, di procedere alle formalità relative alla ricerca, affitto ed attivazione dei ponti radio sostenendo sin dal 2005 i relativi oneri di ospitalità presso altre infrastrutture per telecomunicazioni della ditta EL.PRO.S.;

8. - la SARDACOM Srl si è anche adoperata per lo svolgimento di tutte le attività manutentive nei siti geografici interessati e di competenza sia della ASL n. 8 che della ASL n. 1;

9. - l'attività manutentiva veniva svolta dalla SARDACOM su espressa richiesta della struttura delle due ASL, con obbligo di rendicontazione in tempo reale, da parte della stessa ditta, via radio tramite il ripetitore interessato dal guasto;

rilevato che:

1. - la ASL n. 1 da sette anni si rifiuta di corrispondere alla SARDACOM le spese dalla stessa sostenute per l'ospitalità dei ponti radio posti nei siti di "Monte Scudu, Florinas, Bruncu S. Elias, Punta Tricoli" adducendo motivazioni apparentemente prive di rilievo;

2. - la ASL n. 8, differentemente, ha invece provveduto all'adempimento delle obbligazioni gravanti nei confronti della SARDACOM, assolvendo agli impegni assunti, così come desumibile dalla determina n. 1721/2010;

3. - l'ingiustificato ritardo nei pagamenti da parte della ASL n. 1 ha indotto la SARDACOM, previa comunicazione alle prefetture di competenza, a sospendere dal 25 maggio 2011 il servizio di ricovero, alimentazione ed esercizio dei ripetitori radio del 118 di Sassari e Nuoro;

evidenziato che:

1. - la sospensione del servizio genera gravi e pericolose ripercussioni in capo alla collettività di una vasta area della Sardegna;

2. - i cittadini che gravitano nel territorio interessato non sono posti nelle condizioni di poter usufruire di un fondamentale, primario e vitale servizio di assistenza e prevenzione;

3. - l'approssimarsi della stagione estiva, che comporta il naturale incremento delle segnalazioni al 118, rende urgente e improcrastinabile la risoluzione del contenzioso e l'immediata riattivazione del servizio,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere quali azioni urgenti intendano porre in essere al fine di risolvere la problematica su richiamata per garantire ai cittadini la fruibilità del Servizio di emergenza sanitaria 118. (615)

Interrogazione Locci, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione del depuratore fognario di Sant'Antioco.

Il sottoscritto,

preso atto che:

- il decreto legislativo n. 152 del 2006 affida alle province la competenza per il rilascio delle autorizzazioni allo scarico degli impianti di depurazione;

- in data 23 febbraio 2010 l'Amministrazione regionale ha comunicato alla Provincia di Carbonia-Iglesias:

a) che l'agglomerato di Sant'Antioco è interessato da una procedura di infrazione, la n. 2004/2034, avviata dalla Commissione europea nei confronti della Repubblica italiana per il mancato adeguamento alla normativa sugli scarichi (violazione degli articoli 3, 4 e 10 della direttiva n. 31/271/CEE);

b) di aver concordato le misure con i competenti uffici ministeriali al fine di pervenire ad una risoluzione del contenzioso comunitario in atto;

c) che il termine del 2012 è la scadenza ultima per l'adeguamento dell'agglomerato in considerazione del fatto che sono già da tempo disponibili le risorse finanziarie necessarie;

considerato che:

- l'efficienza complessiva dell'impianto di depurazione è limitata per via della sottostima di alcune grandezze ed in particolare dei parametri utilizzati per il dimensionamento della sezione di chiarificazione;

- l'impianto presenta criticità non sanabili in quanto dipendenti da aspetti strutturali e dimensionali delle opere esistenti;

- Abbanoa Spa è beneficiaria di un finanziamento POR 2004-2006 dell'importo di euro 6.584.342 per l'attuazione dell'intervento di adeguamento del depuratore fognario, consistente nella realizzazione del un nuovo impianto di depurazione e delle opere connesse;

- il cronoprogramma dei lavori per la realizzazione del nuovo impianto di depurazione prevederebbe la messa in opera della struttura per il mese di dicembre dell'anno 2014;

- Abbanoa Spa è stata autorizzata in forma provvisoria da parte della Provincia di Carbonia-Iglesias con determina n. 63 del 9 aprile 2010 allo scarico a mare in località Is Pruinis delle acque trattate derivanti dal depuratore sito in località Is Pruinis in territorio comunale di Sant'Antioco, nel rispetto di prescrizioni restrittive che impongono controlli frequenti da parte dell'ARPAS;

- la presente autorizzazione è provvisoria ed è valida sino al 31 dicembre 2012, scadenza ultima per l'adeguamento dell' agglomerato;

- il depuratore fognario di Sant'Antioco da tanti anni, per le ragioni esposte, rappresenta un grave problema igienico-sanitario e rappresenta quindi una grande fonte potenziale e reale di inquinamento per le acque antistanti la spiaggia di Is Pruinis, che infatti, per tale motivo, è inibita alla balneazione e alla pesca per un lungo tratto di litorale;

- l'impianto attualmente in funzione scarica di fatto sulla battigia della spiaggia di Is Pruinis;

ritenuto che:

- la situazione descritta determina un grande nocumento alla fruibilità di un lungo tratto di litorale;

- il perdurare di questa situazione comporta anche un rischio per la salute dei cittadini e dei turisti che transitino inavvertitamente nella zona;

- l'ARPAS in data 9 giugno 2011 ha rilevato prelievi fuori norma anche in un tratto del litorale distante dal depuratore per cui c'è stata anche un'ordinanza di divieto di balneazione anche se per un brevissimo periodo,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere:

1. se siano a conoscenza della grave situazione descritta;

2. quali provvedimenti si possano prendere per accelerare l'iter amministrativo, per risolvere in maniera organica e definitiva questa situazione che rischia di compromettere la già debole economia turistica isolana e la salute della popolazione;

3. se intendano prendere in considerazione eventuali altre possibilità tecniche, oltre quella ipotizzata fino ad ora che prevede la costruzione di un nuovo impianto di depurazione adiacente al preesistente, come per esempio la possibilità di collegarsi al nuovo depuratore consortile del basso Sulcis. (616)

Interrogazione Porcu - Cocco Pietro - Lotto - Solinas Antonio, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di rafforzare il sostegno al settore ortofrutticolo colpito da crisi di mercato conseguente alla crisi della filiera ortofrutticola determinata dal calo dei consumi derivanti dal panico per la presenza del batterio Escherichia coli in alcune produzioni europee.

I sottoscritti,

appreso che con specifico regolamento di esecuzione (UE) n. 585/2011, la Commissione europea ha adottato misure eccezionali temporanee a supporto del settore ortofrutticolo, a fronte della grave crisi di mercato venutasi a creare a seguito dei recenti episodi di contagio da Escherichia coli;

rilevato che con tale regolamento sono state stanziate a livello comunitario risorse per complessivi 210 milioni di euro da utilizzarsi negli stati membri per finanziare interventi di ritiro dal mercato, di mancata raccolta e di raccolta verde effettuati nel periodo dal 26 maggio 2011 al 30 giugno 2011;

accertato che possono beneficiare delle misure eccezionali di sostegno, di ritiro dal mercato, di mancata raccolta e raccolta verde sia i produttori soci di organizzazioni di produttori (OP), sia i produttori non associati che stipulano un contratto con una OP, sia, con esclusione della distribuzione gratuita, i produttori non associati che gestiscono in proprio il flusso delle notifiche e delle comunicazioni, di seguito definiti "produttori in proprio";

considerato che i prodotti ammessi a beneficiare delle misure eccezionali di sostegno sono esclusivamente cetrioli, pomodori, lattughe, indivie ricce e scarole, zucchine e peperoni;

rilevato che i massimali di indennizzo previsti nel decreto ministeriale 20 giugno 2011, n. 4442 (MIPAAF), sono in alcuni casi palesemente incongruenti; in particolare per quanto concerne il pomodoro è evidente il fatto che i massimali di indennizzo previsti possono ritenersi congrui se riferiti alle colture in campo aperto, mentre risultano incongruenti se riferiti alle coltivazioni di pomodoro da mensa in ambiente protetto,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per conoscere:

1) quali azioni intendano porre in essere per evidenziare al MIPAAF le evidenti incongruenze appena enunciate in particolare per il pomodoro da mensa in coltura protetta, e suggerire opportune modifiche ai massimali di indennizzo previsti;

2) sempre con riferimento esclusivo ai prodotti indicati nel decreto ministeriale n. 4442 del 2011, che prevede le misure eccezionali di sostegno, se intendano adottare misure di intervento straordinario in regime de minimis, in aggiunta alle risorse stanziate a livello comunitario;

3) quali azioni intendano intraprendere per allargare i termini dell'intervento spostandolo dalla data del 30 giugno 2011 alla data del 15 luglio 2011;

4) quali provvedimenti adotteranno per garantire, ai produttori non associati e ai produttori in proprio, la corretta informazione ed attuazione delle procedure previste per l'accesso al giusto indennizzo. (617)

Interrogazione Dedoni, con richiesta di risposta scritta, sulla gestione del patrimonio immobiliare dell'Agenzia regionale Laore.

Il sottoscritto,

considerato che l'Agenzia regionale Laore possiede un enorme patrimonio immobiliare, in virtù degli espropri attuati dalla legge sulla riforma agraria degli anni '50, operati dall'ETFAS, costituito da fabbricati, case coloniche, terreni agricoli e forestali, il tutto inventariato e catalogato di recente;

vista la delibera commissariale ERSAT n. 4/2007 di adozione del regolamento per la gestione dei beni immobili provenienti dalle leggi di riforma agraria;

valutato che ai sensi dell'articolo 19 del citato regolamento, in deroga alla legge n. 203 del 1982, il canone di concessione viene ancorato ai contratti in deroga stipulati presso le associazioni professionali di categoria, adottando un criterio che potrebbe portare ad una sperequazione dei canoni d'affitto dei terreni e degli immobili (case ed altri fabbricati) concessi;

constatato che il citato articolo 19 fa inoltre riferimento a diverse qualità di coltura e non cita diverse classi di produttività come la teoria estimativa consiglierebbe (terreni di I, II, III classe);

valutato che l'eventuale assegnazione di immobili ad operatori non agricoli potrebbe creare notevoli disagi agli agricoltori che posseggono i terreni adiacenti le case poderali Laore all'interno di aziende agrarie,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per sapere se:

1) siano a conoscenza di quanto su esposto;

2) non ritengano di dover valutare i criteri per il calcolo dei canoni di concessione e del loro aggiornamento, in considerazione della forte crisi che attanaglia il settore, soprattutto il comparto zootecnico legato, tra l'altro, all'andamento del prezzo del latte;

3) non ritengano di verificare la correttezza delle assegnazioni degli immobili al fine di evitare difficoltà agli agricoltori che posseggono i terreni adiacenti le case assegnate. (618)

Interrogazione Diana Giampaolo, con richiesta di risposta scritta, sul considerevole ritardo nella presentazione in Giunta regionale della proposta di deliberazione per l'assegnazione delle borse di studio ai non medici afferenti alle scuole di specializzazione dell'area sanitaria per l'Anno accademico 2010/2011.

Il sottoscritto,

premesso che intervenendo con la legge regionale 7 agosto 2009, n. 3, articolo 8, comma 10, la Regione e stata la prima in Italia a far fronte all'annosa disparità tra i medici frequentanti le scuole di specializzazione di area sanitaria, che forniscono assistenza ed usufruiscono dell'assegno di formazione, e i non medici che pur frequentando le stesse scuole non avevano alcun sostegno economico;

considerato che con deliberazione n. 51/25 del 17 novembre 2009 e con deliberazione n. 14/19 del 6 aprile 2010 sono stati legittimati i primi provvedimenti deliberativi atti a stanziare i finanziamenti alle varie categorie degli specializzandi non medici per gli anni accademici 2008/2009 e 2009/2010, che già frequentavano le scuole di area sanitaria, nonché ai laureati ammessi al primo anno di corso;

appreso che diversi specializzandi non medici non ricevono la borsa di studio dal novembre 2010 in quanto le Università di Cagliari e Sassari hanno segnalato che sono ancora in attesa di ricevere notizie dalla Regione circa l'approvazione della delibera regionale che definisce gli stanziamenti finanziari ai fini dell'erogazione delle borse di studio per l'Anno accademico 2010/2011, e sono pertanto in attesa dei trasferimenti dei suddetti fondi regionali all'Università;

tenuto conto che il ritardo dell'atto deliberativo sta creando un certo disagio fra gli specializzandi che avrebbero necessità di ricevere la borsa di studio mensilmente, così com'è la retribuzione del contratto del loro collega medico, per far fronte alle spese minime di sopravvivenza nonché ai costi purtroppo rilevanti che la stessa scuola chiede loro per accedere al rinnovo dell'iscrizione annuale e della frequenza,

chiedono di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere quali disposizioni urgenti ritenga porre in essere perché la proposta di delibera che autorizza l'erogazione delle borse di studio per tutti gli specializzandi non medici per l'Anno accademico 2010/2011 aventi diritto e afferenti alle scuole di specializzazione dell'area sanitaria, sia presentata all'attenzione della Giunta regionale in tempi rapidi al fine di ridare respiro a questi studenti che quotidianamente prestano, come i medici, responsabilmente la loro opera al Servizio sanitario regionale aiutando a sbrigare anche le liste d'attesa. (619)

Interpellanza Planetta sulla verifica delle reali motivazioni della joint-venture Eni-Novamont denominata "Matrica" nell'ambito della chimica verde di Porto Torres.

Il sottoscritto,

premesso che:

- mercoledì 22 giugno 2011 si è insediato a Villa Devoto il tavolo per l'attuazione del protocollo per la chimica verde, firmato con Eni-Novamont per la realizzazione dei nuovi impianti nel polo petrolchimico di Porto Torres con l'impegno, tra gli altri, che il Ministero dell'ambiente convocherà quanto prima la conferenza dei servizi, finalizzata a mettere a punto tutte le procedure necessarie all'avvio mentre i vari punti saranno approfonditi in diversi gruppi di lavoro, che avranno sede a Sassari e saranno divisi per materia: il primo si occuperà delle concessioni, delle autorizzazioni e delle bonifiche; il secondo della gestione dell'area di crisi, dell'indotto, della formazione professionale e delle politiche del lavoro; il terzo curerà gli aspetti relativi alle connessioni con l'agricoltura, la ricerca e la centrale a biomasse;

- durante il tavolo, Eni e Novamont hanno confermato ufficialmente che trasferiranno quanto prima a Porto Torres la sede legale della società Matrica, la joint-venture Eni-Novamont, come richiesto circa due settimane fa dal Presidente della Regione;

considerato che:

- Novamont (che tra la sede di Novara, dove sono concentrate anche le ricerche e gli impianti e la parte produttiva di Terni non supera i 200 dipendenti diretti) è titolare del brevetto del MATER-BI®, considerata una bio plastica attualmente in uso in Italia nella sostituzione dei sacchetti tradizionali di politene, che non può definirsi dal punto di vista chimico una vera e propria materia plastica, ma è una miscela di amido di mais con polycaprolactone, un polimero di origine petrolifera "biodegradabile", ottenuto appunto dal caprolactone, un estere ciclico il cui unico produttore al mondo è l'Union Carbait, che ne detiene tutti i diritti e i brevetti;

- nel bilancio 2009 di Novamont si riscontrano ricavi per 64 milioni di euro, con crediti da vendite per 14 milioni, sicuramente frutto di azioni di marketing fatte per promuovere il prodotto, agendo sulle dilazioni di pagamenti, che ovviamente in una azienda senza grande flusso di liquidità, anzi fortemente indebitata, pesa sul piano degli oneri; risulterebbe inoltre che la società è posseduta nella sua totalità da una società denominata MATER-BI Spa le cui azioni sono nella quasi totalità di banche italiane con in testa Intesa San Paolo e Unicredit; partecipazioni marginali sarebbero di proprietà della Dr.ssa Catia Bastioti, la ricercatrice dipendente Novamont che rilevò l'azienda dalla Montedison e per la quale lo statuto prevede una carica di direttore generale (posizione quest'ultima ormai eliminata da almeno 25 anni negli organigrammi delle aziende italiane organizzate con criteri di modernità) a vita;

- tale assetto societario confermerebbe le voci che volevano la Novamont sul punto di portare i libri contabili in tribunale ad inizio 2010, perché di fatto sarebbe commissariata dalle banche creditrici; non a caso, le materie prime non sono acquistate da Novamont, come accade in ogni società operativa di qualsiasi gruppo industriale, ma dalla MATER-BI Spa, che in questo modo controllerebbe attentamente i flussi finanziari e soprattutto eviterebbe intermediazioni a monte spesso utilizzate da grosse aziende per portare capitali all'estero;

constatato che Novamont (nel cui capitale l'Eni è presente con una quota del 20 o 25 per cento probabilmente tirata dentro dalle banche per avere maggiori garanzie) possiede i brevetti, le tecnologie e know out mentre la società Matrica, la joint-venture Eni-Novamont che è stata costituita solo per Porto Torres, non possiede assolutamente niente, e verosimilmente, giacché per il Codice civile ogni società ha bilancio e sistema contabile indipendente, dovrebbe pagare alla società madre Novamont i diritti sui brevetti, sui progetti e sulle tecnologie, compreso il progetto e la gestione degli impianti del sistema di sicurezza antincendio dello stabilimento, nonché eventuali consulenze del suo management e dei suoi tecnici ecc., presumibilmente al fine di rimborsare le banche nascoste dietro la società MATER-BI Spa e, nel caso dell'Eni, a recuperare gli investimenti in denaro versati per l'acquisto di quel 20-25 per cento delle azioni Novamont;

rilevato che:

- il meccanismo messo in atto, sembrerebbe finalizzato a nascondere i problemi finanziari di Novamont e probabilmente impostato nell'ottica dello sfruttamento di possibili contributi della Comunità europea, ma che dal punto di vista dell'economia sarda prospetta il rischio di un riproporsi di una ulteriore concessione di fiducia a investitori spregiudicati noti nel passato e non estranei al presente della nostra Isola;

- la presenza di Eni come garanzia indispensabile per la Dr.ssa Bastioli (e per le banche creditrici nei riguardi della Novamont che si trovano un progetto di rientro dei crediti elargiti) in questa fase che è soprattutto hobbistica porterebbe ad un primo e certissimo vantaggio proprio all'Eni, che chiuderebbe lo stabilimento di Porto Torres liberandosi degli 800-900 addetti diretti, e ridimensionando fortemente i 400 indiretti e di fatto mettendo in essere un atto di fuga dalla Sardegna anche se ufficialmente si parla di fermate provvisorie solo allo scopo di smorzare le preoccupazioni dei lavoratori;

atteso che:

- il problema delle bonifiche risulterebbe messo in secondo piano pur essendo un atto dovuto e in parte compensato economicamente dal risparmio di parecchi milioni necessari per le manutenzioni ordinarie e straordinarie per la messa in sicurezza degli impianti dismessi, secondo le normative a suo tempo poste in essere;

- il territorio otterrebbe al massimo 150 addetti diretti per la produzione del MATER-BI e la centrale a biomasse e circa 300 per l'indotto, costituito soprattutto da manovalanza generica e non qualificata, con perdite di professionalità specializzate di alto livello;

- la proposta Eni-Power di realizzazione di una nuova centrale elettrica alimentata a biomasse, indicata nella capacità a volte di 100 MWe, altre volte di 40, potrebbe verosimilmente configurarsi nel pericoloso e malcelato disegno di far lavorare un impianto per bruciare rifiuti altrimenti eufemisticamente detto "termovalorizzatore" determinando che il territorio del nord ovest della Sardegna andrebbe a fungere da terminale dei rifiuti sardi e/o anche di quelli esterni, il tutto all'interno della conferma per il sito turritano del centro di stoccaggio e di combustione di eventuali rifiuti speciali, tipo FOK, verosimilmente prodotti fuori dalla Sardegna,

chiede di interpellare il Presidente della Regione per sapere se:

2. ritenga verosimile e degna di ulteriori approfondimenti, alla luce di quanto precedentemente esposto, l'ipotesi che l'intera operazione denominata "chimica verde" non miri a procurare un tangibile vantaggio alla società Novamont, presumibilmente al fine di rimborsare le banche nascoste dietro la società MATER-BI Spa e, nel caso dell'Eni, a riprendersi i soldi sborsati per l'acquisto di quel 20-25 per cento delle azioni Novamont;

3. questa Amministrazione ravvisi le ragioni ed abbia intendimento di procedere celermente alla verifica delle reali motivazioni che hanno determinato la joint-venture Eni-Novamont attraverso la costituzione solo per Porto Torres della società Matrica, ovvero se ritenga l'intera vicenda essere un fatto oramai acquisito in termini di trasparenza e dunque anche condiviso sia per questa Amministrazione che per lo stesso Consiglio regionale e la popolazione interessata. (238-C6)