Seduta n.227 del 14/07/2011 

CCXXVII Seduta

Giovedì 14 luglio 2011

(POMERIDIANA)

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 16 e 01.

MARIANI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 30 giugno 2011 (220), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Gianfranco Bardanzellu, Radhouan Ben Amara, Michele Cossa, Angelo Cuccureddu, Giorgio Cugusi, Domenico Gallus, Gabriella Greco, Renato Lai, Marco Meloni e Pierpaolo Vargiu hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 14 luglio 2011.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Norme in materia di organizzazione e personale". (71/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 71/A.

Poiché siamo in fase di votazione e devono trascorrere dieci minuti dall'inizio della seduta prima di procedere alla prima votazione, sospendo la seduta sino alle ore 16 e 15.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 03, viene ripresa alle ore 16 e 19.)

PRESIDENTE. Proseguiamo con la votazione degli emendamenti aggiuntivi all'articolo 11.

Passiamo all'emendamento numero 157, sintesi degli emendamenti numero 127, 50, 86, 118, 119, 121, 123, 125, 129[PS1] e 140.

Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Presidente, vorrei proporre un emendamento orale. Stiamo parlando dell'emendamento numero 157…

PRESIDENTE. E' in fase di votazione l'emendamento numero 157, tranne il comma 4.

PITTALIS (P.d.L.). Al comma 3, dopo le parole: "Giunta regionale, n. 27/13 del 17 luglio 2007", propongo di aggiungere "e la deliberazione n. 73 del 20 dicembre 2008". Sostanzialmente nella deliberazione della Giunta regionale numero 73 del 2008 si specifica meglio la dotazione organica dell'Agenzia Laore.

PRESIDENTE. Siccome c'è necessità di un approfondimento rispetto alla proposta di emendamento orale dell'onorevole Pittalis, che, lo ripeto, chiede di aggiungere al comma 3 dell'emendamento di sintesi numero 157 le parole: "e la deliberazione n[PS2] . 73 del 20 dicembre 2008", sospendo la seduta per due minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 21, viene ripresa alle ore 16 e 30.)

PRESIDENTE. Colleghi, riprendiamo i lavori, vi prego di prendere posto, grazie. Vorrei un attimo di attenzione da parte dell'Aula, per cortesia.

Stiamo per votare l'emendamento di sintesi numero 157. Gli emendamenti numero 152 e 147 sono stati ritirati, poiché i presentatori dell'emendamento numero 147 hanno aggiunto le proprie firme all'emendamento numero 157, i cui presentatori sono pertanto gli onorevoli Uras, Sechi, Ben Amara, Zuncheddu, Cugusi, Diana Mario, Steri, Sanna Giacomo e Cuccureddu.

Procediamo alla votazione dell'emendamento numero 157.

(Interruzioni)

Siamo in fase di dichiarazioni di voto.

(Interruzione del consigliere Salis)

PRESIDENTE. Infatti sto per chiamare chi si è iscritto a parlare, onorevole Salis. Non sto mettendo direttamente in votazione l'emendamento, però lo devo chiamare in votazione prima di dare la parola per dichiarazione di voto.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, chiedo una sospensione di un quarto d'ora.

PRESIDENTE. Se l'Aula è d'accordo, sospendo i lavori sino alle ore 16 e 45.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 31, viene ripresa alle ore 17.)

PRESIDENTE. Eravamo in fase di votazione dell'emendamento numero 157.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Intervengo prima sull'ordine dei lavori, Presidente. Siccome ci troviamo di fronte a un emendamento che praticamente comprende l'intera legge, ogni comma del quale contiene una serie di altri commi e tratta gli argomenti più disparati, racchiudere ciascun intervento nei cinque minuti previsti dal Regolamento è una seria e grave limitazione della possibilità dei consiglieri di partecipare alla discussione. Pertanto, Presidente, la pregherei di consentire, se è possibile, una discussione articolata, con la possibilità per ogni consigliere di esprimersi su ogni singolo comma, anche perché il testo è scritto in maniera leggermente criptica. Basta leggere il comma 2 per capire che anche il più raffinato legislatore avrebbe difficoltà a barcamenarsi in questi meccanismi legislativi. La pregherei, Presidente, di accogliere questa sommessa richiesta. Grazie.

PRESIDENTE. Onorevole Salis, la sua richiesta non può essere accolta perché non siamo nella fase della discussione, bensì della votazione. Potrei accogliere una richiesta di votazione per parti e allora le dichiarazioni di voto riguarderebbero ogni singola parte, ma non posso accogliere la richiesta di discussione di ogni singolo comma.

SALIS (I.d.V.). Intendevo questo, Presidente.

PRESIDENTE. Siamo in fase di votazione del comma 1 dell'emendamento di sintesi numero 157.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, siccome non capisco più chi sono i firmatari dell'emendamento di sintesi, le chiederei di elencarli. Grazie.

PRESIDENTE. L'avevo già comunicato prima. Sono presentatori dell'emendamento numero 157 gli onorevoli Uras, Sechi, Ben Amara, Zuncheddu, Cugusi, Diana Mario, Steri, Sanna Giacomo e Cuccureddu.

Comunico che il consigliere Ben Amara è rientrato dal congedo.

Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI (Riformatori Sardi). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI), relatore. Presidente, solo per precisare un errore materiale: la frase scritta a penna al settimo comma si riferisce al sesto comma.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Io e i colleghi del mio Gruppo voteremo contro il primo comma dell'emendamento numero 157, prima di tutto perché in questa operazione avvertiamo un dato politico abbastanza meschino, diciamo, nel diagramma grafico di questo emendamento che accomuna visioni teoricamente opposte in una stranissima solidarietà, che non è originale ma proviene dal collegato alla finanziaria e percorre strade che non sono maestre, ma sono delle scorciatoie che non fanno riferimento alle procedure, alle leggi, alle sentenze, al rispetto della legalità e cose di questo genere.

Noi abbiamo presentato un emendamento su questa materia che ha un sapore diverso, che non ha avuto gli esiti che hanno avuto altri tentativi di percorrere delle scorciatoie anche sul piano della legittimità e c'è gente che, contestualmente alla presentazione di queste "opere d'arte", va teorizzando scenari di future alleanze motivandoli con queste cose. Auguri a chi lo fa! Noi non siamo interessati. Credo che sarà un'operazione destinata a fallire perché riguarda solo una spicciola questione di convenienze, ma noi abbiamo scritto un emendamento che vuole dare una risposta che non sia un'illusione, una presa in giro delle persone, un superamento di questo batti e ribatti sulla legittimità delle cose che facciamo e che soprattutto mette fine a questo strazio della precarietà che continuerà a ripresentarsi come un problema da risolvere e mai risolto.

Noi crediamo che essere onesti in un momento difficile come questo sia una manifestazione di integrità politica rispetto alle cose che ciascuno di noi ha detto di fronte agli elettori e che è chiamato a confermare giorno per giorno, e non solo quando gli fa comodo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, debbo dire che il Gruppo dell'Italia dei Valori era orientato a votare a favore del comma 1, perché questo comma riprende la filosofia, l'indirizzo del tentativo di dire stop all'assunzione di personale provvisorio, alla creazione di precariato, e dà la sensazione di voler fotografare annualmente il rispetto del dispositivo di legge che dice che non si può assumere oltre il limite del 3 per cento della pianta organica. Ma con questo emendamento che, diciamo la verità, rappresenta il cuore della legge, siamo in presenza di un fatto politico nuovo, inaspettato e straordinario, e cioè una convergenza assolutamente anomala su un emendamento di sintesi che coglie gli aspetti più importanti e talvolta anche più contraddittori degli emendamenti che sono stati presentati, convergenza che noi non possiamo avallare con un voto favorevole. Pertanto noi voteremo contro il comma 1.

Riteniamo che ci sia la possibilità che nell'ambito della discussione di questo emendamento nascano delle contrapposizioni, ma non lo diciamo con soddisfazione, anzi ne siamo addolorati perché ci rendiamo conto che stiamo parlando di un dato politico molto importante, per cui speriamo che questo fatto non debba - e lavoreremo in questo senso - segnare i rapporti all'interno del centrosinistra.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, io voterò contro il comma 1 e anche i commi successivi e devo dire che mi fa specie vedere, intorno a un'operazione che rischia di creare aspettative che non potranno essere mantenute, di cui non conosciamo completamente i contorni e i numeri, colleghi che stimo e con cui ho condiviso battaglie importanti su tanti temi che riguardano certamente i più deboli, la giustizia sociale, ma anche la salvaguardia di un modello di sviluppo diverso, stare insieme a colleghi del centrodestra forse più avvezzi a operazioni di stampo che non esito a definire demagogico. Devo dire che questo fatto mi dispiace veramente.

Questo comma non è altro che il coperchio di un emendamento che se non fosse stato ammissibile avrei definito non presentabile. Il comma 1 è una copertina con cui vorremmo dire che stiamo cercando di porre un limite alle forme contrattuali atipiche (cosa che peraltro avevamo già fatto); in realtà stiamo solo dicendo che si deve presentare una relazione scritta. E' un modo per addolcire la pillola dell'operazione che si sta per fare, che rappresenta invece il via libera alle stabilizzazioni, "tutti dentro", al di là dei principi costituzionali!

Forse questo comma 1 è il più demagogico di tutti nel far apparire qualcosa che non è, cioè che si vuole limitare il precariato, quando in realtà si sta creando una nuova frattura, una nuova ingiustizia tra chi sarà dentro e chi starà fuori dalla pubblica amministrazione. Credo che dalla discussione e dal voto su questi commi verrà fuori il profilo di chi è veramente riformista e di chi lo è solo a parole. Il mio voto è convintamente contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, siamo di fronte a un'operazione che contribuisce ad aumentare la confusione all'esterno di quest'Aula e, ahinoi, rischia di compromettere un'appartenenza tra forze politiche differe[PS3] nti, ma che hanno una base comune e omogenea nella tutela degli interessi.

Lo ha già detto chi mi ha preceduto, noi voteremo contro il comma 1, Presidente, per una ragione semplicissima, che ho già esposto nella discussione generale e voglio adesso ripetere: in questo comma i firmatari dell'emendamento numero 157 fanno un tentativo per recuperare l'impianto centrale dell'emendamento numero 129 presentato dal Partito Democratico. Qual è la differenza? E' una differenza sostanziale, sulla quale vorrei richiamare l'attenzione dell'Assessore, oltre che dei colleghi in aula, ma sul richiamo dell'attenzione di questi ultimi mi pare non ci sia possibilità di successo.

Assessore Floris, noi abbiamo presentato - voglio reiterarlo - un emendamento che dà un indirizzo generale per chiudere una volta per tutte il processo di stabilizzazione. Contestualmente alla chiusura di un processo penoso che ci trasciniamo da troppi anni, vogliamo porre fine alle assunzioni con contratti atipici. So che non è semplice perché i vincoli, e non soltanto questi, a cui sono legati gli enti locali mettono in difficoltà questi enti nel caso in cui vogliano superare qualche deficit in organico. Noi comunque, assessore Floris, lo dico anche all'assessore Oppi, col nostro emendamento abbiamo detto una cosa semplicissima: stabilizziamo tutti coloro che devono essere stabilizzati e indichiamo le modalità che consentono di non prendere in giro chi attende da troppi anni una stabilizzazione per guardare al proprio futuro con prospettiva; vi diamo trenta giorni per fotografare la situazione e stabilire la norma che consenta di stabilizzare i precari. Voi cosa fate? Eccezionalmente dite: "Per quest'anno, entro trenta giorni la Giunta presenta il piano, ma intanto abbiamo già scritto la norma". Noi su questa norma abbiamo mille dubbi, perché è una norma che è già stata cassata dalla Corte costituzionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera De Francisci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DE FRANCISCI (P.d.L.). Presidente, io invece voto convintamente a favore dell'emendamento numero 157, perché sono d'accordo con quanto sosteneva ieri l'onorevole Uras: "Io sono per risolvere i problemi e aiutare i lavoratori". E' ciò che voglio fare anch'io, con la stessa responsabilità e lo stesso impegno.

Colleghi, questo emendamento non punta certo a risolvere tutti i problemi della Sardegna, ma a me basta sapere che salverà lo stipendio di circa 1.950 persone e darà un po' di ossigeno alle loro famiglie. Parliamo dei lavoratori della formazione professionale (ex lege 42), degli operatori dei beni culturali, dei veterinari e dei biologi dell'ARA, dei precari dei C[PS4] ESIL e dei CSL. Ecco perché dobbiamo votare a favore di questo emendamento.

Certamente non parliamo di stabilizzazione, non è questo il problema. Per la stabilizzazione rimanderemo eventualmente a leggi di settore e chiederemo un impegno alla Giunta per i lavoratori ex lege 42. In Commissione ottava sono già arrivati dei testi importanti per risolvere il problema degli operatori dei beni culturali. Ma intanto bisognava colmare un'emergenza, cioè salvare lo stipendio a circa 2.000 persone. Ecco perché voto a favore dell'emendamento numero 157.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, intervengo per annunciare il voto contrario all'emendamento numero 157 e per chiedere all'onorevole De Francisci se stiamo parlando dello stesso emendamento, posto che questo emendamento porta il titolo: "Disposizioni sul superamento del precariato". Forse l'onorevole De Francisci dovrebbe leggere meglio ciò che si appresta a votare, anche perché, Presidente, il Gruppo del Partito Democratico ha presentato un emendamento che sta fuori dalla logica dell'emendamento numero 157, fuori dalla demagogia, fuori dal populismo, fuori dalla facile possibilità di cavalcare il bisogno e il disagio che sta fuori da quest'Isola, per fini meramente politici e propagandistici.

Vorrei anche dire che il nostro emendamento ha un profilo di serietà che capiamo bene in questo periodo sia difficile perseguire, visto e considerato che sul ragionamento politico, ed evidentemente anche su alcune forze politiche, prevalgono le pressioni, pure giuste, che vengono dall'esterno, ma non un ragionamento serio che dia le risposte giuste ai problemi.

Il fatto politico di queste ore è veramente grave. Altro che le minacce di mettere in dubbio le coalizioni che si potranno formare per le prossime competizioni regionali! Questa possibilità è già messa in dubbio, è già assolutamente chiaro che è messa in dubbio, visto e considerato che qualcuno si mostra talmente inaffidabile da prestarsi, nel nome della demagogica e sulla pelle di chi si aspetta risposte che non arriveranno dall'emendamento numero 157, a fare da cavallo di Troia contro il Partito Democratico e il suo Gruppo, che però, a differenza di quelle comunità che sono state colte di sorpresa, non si lascia cogliere di sorpresa e afferma le sue ragioni a testa alta. Lo dico anche come vicesegretaria del Partito Democratico regionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Io non credo che sia il caso di mettere il dito sulle "ferite", se tali sono, esistenti nell'ambito delle coalizioni politiche. Penso, anzi, che sia il caso di sottolineare come si stia tentando di creare e di coltivare un clima di responsabilità in cui forze politiche certamente diverse e antagoniste possano trovare un momento di sintesi. Forze antagoniste dal punto di vista politico, che tuttavia hanno una stessa sensibilità verso casi che sono diversi (poi spiegherò il perché di questa diversità) ma hanno una costante in comune. Vedete, in tutti questi commi non si parla né di manager né di megadirettori generali o di plutocrati; si parla di semplici lavoratori di vari settori che nella giungla legislativa - e questo, dobbiamo riconoscerlo, succede, come nelle legislature passate, anche per colpa nostra, della politica - non hanno trovato giustizia né in questo scorcio di legislatura né nelle legislature precedenti. Credo che la tutela di questi lavoratori, anche se non onnicomprensiva, sia avvenuta frequentemente, direi quasi continuamente, come una specie di tradizione all'interno di questo Consiglio, attraverso norme intruse ed estruse a leggi finanziarie, collegati e quant'altro. Si parla in ogni caso di categorie che non hanno avuto giustizia.

E allora, se delle forze politiche che sono avversarie in campagna elettorale, che hanno posizioni politiche diverse, trovano un momento di sintesi per dare delle risposte certamente parziali, perché forse non siamo ancora pronti per trovare una risposta globale e congiunta su tutto, credo che questo fatto debba essere sottolineato positivamente, non denunciato come una frattura o un tradimento. Anche perché, e questo mi piace dirlo, non sempre le posizioni politiche della sinistra sono così distanti da quelle della destra - e io parlo per la destra - per chi come me della difesa delle categorie più deboli e meno protette comunque ha fatto una bandiera in epoche in cui forse i valori e i simboli erano più eclatanti...

PRESIDENTE. Onorevole Campus, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Ben Amara per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BEN AMARA (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Ero dal dentista e ho cogitato a lungo su questo emendamento numero 157. Mi sono ricordato della famosa frase di Nietzsche secondo cui il momento della decisione è pura follia. So bene io che la vicenda dei precari è un'impresa molto delicata e un accordo collettivo non è necessariamente un'intesa collettiva. La divisione in seno al centrosinistra è molto rivelatrice. E' ovvio che non bisogna categorizzare i precari perché non tutti sono nella stessa barca; non ci sono precari più uguali di altri, dunque la soluzione deve essere radicale, globale e inglobante.

Mi trovo dunque in una situazione abbastanza kafkiana vivendo un momento di imbarazzo anche a causa della mia identità politica che viene confusa con altre identità dai vari giornalisti di gala. Non vorrei essere a fifth wheel to a coach, ovvero la quinta ruota del carro, ed è per questo che preferisco rimanere nei margini, ma non assolutamente in periferia. Io sono per la stabilizzazione della precarietà, piuttosto che per la stabilizzazione dei precari. Stabilizzare una categoria di precari non è la soluzione, perché è un atto non di inserimento, ma di esclusione, forse di discriminazione. Meno male che non c'è la mia firma, ma solo il mio nome, e dunque chiedo il ritiro del mio nome da questo emendamento.

(Applausi)

PRESIDENTE. Colleghi, in aula non è consentito applaudire.

Ha domandato di parlare il consigliere Marco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI MARCO (P.D.). Io voterò contro il comma 1 e tutto l'emendamento numero 157. C'è un'incongruenza di fondo: questo emendamento è sottoscritto da forze politiche che stanno lasciando che accada la più grande ingiustizia, e cioè che aziende ed enti pubblici della Sardegna assumano carrettate di precari, di potenziali stabilizzandi, di interinali, mentre ci sono vincitori e idonei di concorsi che non vengono considerati e devono ancora fare la processione per ottenere qualche mese di lavoro.

Questo emendamento nasconde un grandissimo inganno. Ci sono norme che la Corte costituzionale vi ha già detto essere illegali e inapplicabili e ancora una volta invece voi giocate, con un inganno, sulle difficoltà delle persone che sono precarie nella pubblica amministrazione perché non possono concorrere a entrarvi regolarmente e definitivamente. Non usate termini come povera gente, giustizia, diritti, precari e stipendi, perché non state facendo nulla di tutto questo! State andando contro la Costituzione, contro le leggi, contro ciò che il vostro Governo ha scritto rinviando lo stesso articolo che viene citato al comma 2 - e ne parleremo - alla Corte costituzionale. State prendendo in giro la gente, che per fortuna se ne sta accorgendo!

C'è poi una ragione politica: il centrosinistra è una coalizione di persone serie che dicono la verità ai cittadini e che amano sempre il rispetto della legge. Se qualche forza politica, o meglio qualche persona di qualche forza politica ne è momentaneamente al di fuori per ragioni personali o di tattica politica, noi speriamo che si ravveda rapidamente e altrettanto rapidamente rientri nei nostri ranghi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI), relatore. Io ritengo che in quest'Aula siamo tutti persone serie, con diversità di opinioni, con diversità di valutazioni, e non è consentito a nessuno dare del "non serio" a un collega. Posso non condividere quello che un collega dice, però mi sembra un po' troppo parlare di non serietà.

Fatta questa precisazione, visto che parliamo del comma 1, io ricordo quello che dice il comma 1 del richiamato articolo 3 della legge numero 3 del 2009, approvato all'unanimità: "Al fine del superamento delle forme di lavoro precario nella pubblica amministrazione regionale, a far data dall'entrata in vigore della presente legge, la Regione, gli enti e le agenzie regionali possono procedere ad assunzioni di personale a tempo determinato, esclusivamente per motivate esigenze straordinarie ed entro la misura massima del 3 per cento delle proprie dotazioni organiche; le assunzioni avvengono sulla base di forme pubbliche di selezione, privilegiando quelle per soli titoli. Le assunzioni non costituiscono in alcun modo presupposto per l'ingresso nei ruoli…", eccetera. E' una norma, quindi, che voleva porre un limite al precariato. Vedo che all'onorevole Meloni non interessa quello che dico, però a me dispiace che non ascolti, pazienza!

Il comma che ho appena letto, onorevole Diana, è stato impugnato dal Governo e la Corte costituzionale, con la sentenza numero 235 del 2010, ha detto che è perfettamente legittimo, perfettamente costituzionale, respingendo il ricorso del Governo. Quindi sul comma 1 abbiamo un attestato di legittimità costituzionale. Questa norma, che riduce ulteriormente la percentuale del 5 per cento, prevista nel 2007, portandola al 3 per cento, deve trovare applicazione.

Allora il primo comma dice all'Assessorato del personale: "Fai una relazione di quello che succede nel comparto; da questa relazione noi ricaviamo se quel limite, quel divieto, è stato rispettato o no". Il primo comma dice solo questo, non capisco dove sia l'illegittimità, l'incostituzionalità o quant'altro nel richiedere all'Assessorato del personale di fare una relazione, di acquisire tali dati da tutti gli enti.

Non solo, siccome l'esigenza è stata posta con forza per quest'anno in riferimento al 2010, si dice che "detta relazione deve essere presentata entro trenta giorni". L'Assessorato la presenterà ogni anno e appena presentata noi saremo in grado di verificare se quella norma che vuole bloccare la creazione di precariato è stata posta in essere o no. Quindi il mio voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Signora Presidente, io voterò contro questo emendamento, perché il Partito Democratico si sottrae al giochetto speculativo che sta andando avanti in Aula in questi giorni. Noi non vogliamo che si prenda in giro nessuno, siamo contro gli inganni, specie nei confronti di chi è più in difficoltà, di chi è più aggredibile dalla strumentalità di certi provvedimenti che stiamo assumendo. Purtroppo questo provvedimento non salverà lo stipendio di nessuno; se non fosse così lo voterei subito, ma è così. Quando arriveremo agli altri commi spiegheremo perché non salverà lo stipendio di nessuno.

Noi abbiamo detto una cosa chiara in base a quella che è la nostra idea di lavoro precario e anche di contrasto al precariato: aggrediamo i posti di lavoro che sono precari, mettiamo fine una volta per tutte alla precarizzazione dei posti di lavoro. Altra cosa è fare promesse che non si possono mantenere, come l'assunzione senza concorso nell'amministrazione pubblica; altra cosa ancora è lasciare a bocca asciutta migliaia di sardi che vorrebbero concorrere anche loro per quei posti che verranno eventualmente messi a disposizione. Ecco, noi a questo non ci stiamo. Noi vogliamo che all'accesso a questi posti possano concorrere tutti quelli che ne hanno diritto.

In relazione a questo emendamento c'è, poi, un fatto politico che noi reputiamo molto grave: si certifica un patto contro natura, fatto sicuramente non nell'interesse dei sardi; si certifica il "soccorso rosso" a una Giunta traballante. Noi su questo non ci mettiamo il timbro, non saremo noi a certificare una cosa di questo tipo. Siccome queste cose non si possono fare sulla pelle della gente, ma si fanno sulle cose serie, se si deve certificare un patto di questo tipo vogliamo che lo si certifichi alla luce del sole e non speculando sulla pelle della povera gente, di chi ha più bisogno, di chi è più in difficoltà.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Presidente, io direi che si debbano usare le parole e i termini giusti. Finché si parla di stabilizzazione si parla di stabilizzazione, questo però non è il superamento del precariato, colleghi del Consiglio. Il superamento del precariato lo si ottiene vietando le assunzioni di ogni tipo e grado, e non dicendo in Aula che la responsabilità non è nostra, ma è di altri.

Noi dobbiamo dettare norme che stabiliscano un divieto assoluto, eccetto che per i contratti che riguardano l'assistenza tecnica connessa all'attuazione del Programma operativo regionale, in corso di finanziamento da parte dell'Unione europea. I contratti di lavoro in scadenza non sono in discussione, così come non è in discussione il fatto che dobbiamo stabilizzare tutti i precari esistenti, come previsto dalla legge numero 3 del 2009, ma questa è una cosa diversa. E per poter incidere non bastano le norme, dobbiamo anche prevedere le sanzioni. E le sanzioni consistono nel fatto che i dirigenti, che sono quelli che dispongono le assunzioni, se agiscono in violazione delle disposizioni degli articoli di legge che noi approviamo e utilizzano in modo irregolare il lavoro flessibile ne rispondono in via amministrativa e disciplinare. Solo in questo modo si supera il precariato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, nonostante tutto e nonostante le provocazioni, io rimango sereno di fronte a questa decisione che mi auguro venga approvata in quest'Aula. Noi siamo profondamente convinti del rispetto delle leggi e lo abbiamo dimostrato sempre, anche se a volte le leggi non ci piacciono. Nessuno ci deve insegnare niente al riguardo. In ogni caso non siamo noi gli artefici dell'incremento del numero dei precari e del precariato, però noi ci preoccupiamo di chi si trova in condizioni di difficoltà e se il mio Gruppo politico, il mio partito dà il "soccorso rosso", questo è sempre rivolto soprattutto a coloro che hanno difficoltà economiche, di lavoro e vivono un disagio sociale. La nostra azione continuerà a essere indirizzata verso quell'ambito.

I toni si sono improvvisamente elevati e li trovo fuori luogo, considerando che chiunque di noi è in grado di leggere responsabilmente il comma 1 dell'emendamento numero 157 che andremo ad approvare, che non contiene tutte le "sparate" che abbiamo sentito poc'anzi. Il discorso è un altro, e cioè ogni Gruppo nella sua autonomia - e credo che avremo modo in futuro di dimostrare come ci posizioneremo - deve responsabilmente assumere una posizione di fronte a proposte serie e rispettose come questa. Noi ne siamo fermamente e fortemente convinti ed è per questo che il nostro voto sarà a favore del comma 1 dell'emendamento numero 157.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sanjust per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANJUST (P.d.L.). Innanzitutto vorrei dire all'onorevole Meloni che almeno per quanto mi riguarda non sono mai stato abituato a giocare sulla disperazione della gente, né ho mai incentrato la mia vita politica sulla speculazione o sulla demagogia e spero che questo valga per tutti i colleghi, soprattutto dell'opposizione, che mi pare che oggi di demagogia e di speculazione ne stiano facendo un po'.

Devo però dire, a onor del vero e per essere sinceri fino in fondo, che il titolo dell'articolo effettivamente non convince neanche me. Non c'era bisogno di sentire l'onorevole Barracciu, che comunque ho ascoltato con grande piacere, per arrivare a dire quello che sto dicendo e ancor di più mi ha convinto di questo l'assessore Floris. Ecco perché chiederei all'Aula di recepire un emendamento orale nel quale…

(Interruzioni)

Scusate, se vogliamo fare chiarezza, in modo tale che anche chi non legge bene i testi lo faccia, io mi appello all'Aula affinché accetti un emendamento orale che elimini le parole "sul superamento del" dal titolo dell'articolo, che diventerebbe "Disposizioni sul precariato". Poiché è vero che a essere stabilizzati sono esclusivamente i dipendenti dell'ARA, concordando per il resto con quanto ha detto molto esplicitamente l'onorevole De Francisci, chiedo a tutti di rendere la norma più chiara cambiandone il titolo.

PRESIDENTE. L'Aula è d'accordo su questa proposta? Non è d'accordo, pertanto la proposta non è accolta.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, mi pare che stiamo procedendo con dichiarazioni di voto su ogni comma dell'articolo introdotto con l'emendamento numero 157, per cui intervengo sul comma 1 che, come ha giustamente detto l'onorevole Steri, aiuta ad attuare un articolo di legge pienamente in vigore, rispetto al quale era stata proposta dal Governo un'impugnativa presso la Corte costituzionale. La Corte costituzionale ha esaminato l'articolo in questione e ha dichiarato infondato il ricorso presentato dal Governo. L'Amministrazione regionale ha quindi l'obbligo di fare assunzioni proprio per superare le forme di lavoro precario.

(Interruzioni)

Chiedo scusa, io accetto anche di essere chiamato meschino, accetto di essere insultato, accetto pure gli applausi in Consiglio regionale, ma pretendo di dire la mia opinione!

PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Uras. Onorevole Oppi, per cortesia.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Quest'Aula si sta infangando! Questa norma, Presidente, è già stata esaminata dalla Corte costituzionale, che ha dichiarato infondato un ricorso e che quindi ha confermato un testo che non è più impugnabile dal Governo. Cosa chiediamo? Chiediamo che l'Assessore degli affari generali venga il 30 marzo di ogni anno a dare conto dell'utilizzo di quel 3 per cento dei contratti a tempo determinato e della piena attuazione del comma 1 dell'articolo 3 della legge numero 3 del 2009. Cioè chiediamo che ci sia una verifica da parte del Consiglio regionale sulla piena attuazione di una disposizione che tende, proprio come diceva l'onorevole Floris, al superamento del precariato. La dobbiamo riscrivere e magari riscrivere male? Io penso di no! Ecco perché voterò a favore di questo comma.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Presidente, raccolgo l'appello dell'onorevole Campus che chiede, davanti a un tema così importante, una riflessione più seria e pacata, senza utilizzare i toni che invece si stanno utilizzando questa sera.

Il tema è davvero serio e forse stiamo perdendo di vista l'orizzonte, la profondità del problema. La popolazione invecchia sempre più, è stata cancellata un'intera generazione, 200 mila giovani sono scomparsi dalla composizione della popolazione della Sardegna. A fronte di tutto questo stiamo costruendo un mondo di precariato, in cui la pubblica amministrazione è punto di riferimento e cattivo esempio per tutto il mondo del lavoro. Quindi davvero ci deve essere un impegno per superare il precariato nella pubblica amministrazione e far sì che essa diventi punto di riferimento.

E' chiaro che questo Consiglio non si sta infangando, è già infangato onorevole Uras! Ed è infangato da chi vuole utilizzare questi temi in modo strumentale, magari per trovare un po' più di visibilità nell'opinione pubblica, anziché affrontarli con serietà per superare davvero il problema.

Allora, io non voglio parlare dei commi, ma dell'articolo introdotto dall'emendamento di sintesi. Noi abbiamo scritto, onorevole De Francisci, un emendamento, il numero 129, che punta a ottenere lo stesso risultato: stabilizzare i lavoratori precari. Nessuno vuole mandar via dalla Regione i precari, ma il nostro emendamento si pone lo stesso obiettivo del vostro, quello cioè di stabilizzare i tanti precari che in questi anni abbiamo creato, senza però crearne altri. Vogliamo cercare di arginare la costituzione di nuovo precariato chiedendo alla Giunta regionale di fare, in trenta giorni, una fotografia della situazione, di fare una verifica sulla base della quale predisporre un piano di stabilizzazione che venga preso in considerazione dalle Commissioni competenti. Dopo di che si potrà procedere alla stabilizzazione dei precari in modo oculato.

Il secondo comma dell'articolo fa riferimento a sei leggi, a sette commi di diversi articoli, molti dei quali sono stati impugnati dal Governo nazionale, mentre molti altri non hanno trovato attuazione e non hanno risolto un bel niente per quanto riguarda questo problema. Allora perché non ci deve essere uno sforzo da parte di tutte le forze politiche per trovare una soluzione seria che metta fine alla costituzione di nuovo precariato? Nessuno di noi ha qualcosa contro i precari!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, credo che abbiamo bisogno di ascoltarci di più e di non utilizzare scorciatoie, neanche con i termini. "Emendamento di sintesi": qui non c'è nessuna sintesi, ci sono alcuni Gruppi politici che evidentemente hanno trovato un accordo, cioè SEL e la destra, ma mancano i Riformatori, manca l'I.d.V., manca il Partito Democratico. E' semplicemente un emendamento che ha trovato evidentemente delle posizioni convergenti; prima c'erano due emendamenti uguali, poi si sono unite le firme.

Sul merito: noi vogliamo dire no al lavoro precario! Vogliamo dire con molta chiarezza che intendiamo occuparci, parlando dei lavoratori dell'amministrazione regionale, di tutti i cittadini della Sardegna, dei quali uno su due, penso alla popolazione giovanile, è senza lavoro. Nell'occuparci di tutti vogliamo fissare anche delle regole. Il tentativo che volevamo fare con l'emendamento numero 129, che è stato presentato una settimana prima rispetto a quello attualmente in discussione, quindi c'era tutto il tempo per trovare delle convergenze, era appunto quello di stabilire delle regole: nella pubblica amministrazione si entra con una regola già scritta in legge, e cioè avendo lavorato alla data del 30 giugno 2009 "per almeno trenta mesi anche non continuativi negli ultimi cinque anni". Occorre mettere lì un punto fermo, dopodiché dobbiamo impegnarci, come dice l'assessore Floris, in maniera cogente per dire che non si assume più attraverso alcun tipo di lavoro precario o di agenzia di lavoro interinale e che nella pubblica amministrazione si assume solo attraverso concorsi pubblici. Questa è la differenza tra noi e chi oggi si presenta in quest'Aula attraverso una maggioranza anomala. Noi diciamo no al comma 1, così come diciamo no a tutto il resto dell'articolo, ma ci sarà modo di reintervenire.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Signora Presidente, onorevoli colleghi, signori Assessori, anch'io intervengo per esprimere il voto contrario all'emendamento numero 157, non foss'altro perché su questo tema mi sembra si giochi con il fioretto, con la spada e anche con i massi.

Chi non è d'accordo sul superamento del precariato? Io non so quanti siano i sindaci qui presenti, ma chi è stato sindaco sa cosa sia la disperazione di un cittadino che ha un lavoro precario e che deve far fronte alla vita di tutti giorni. Non credo che qui dentro ci sia qualcuno che faccia spallucce nei confronti di persone in grave difficoltà. Oltretutto, sappiamo benissimo che il precariato ha un grande costo sociale: chi è precario nella pubblica amministrazione spesso non produce quanto dovrebbe per il buon risultato della pubblica amministrazione, perché sente pendere sulla sua testa la spada di Damocle e pensa che da un momento all'altro potrebbe trovarsi fuori dal mondo del lavoro. E' una situazione estrema, di grande disagio, e credo che qui dentro nessuno si possa permettere di giocare su questo tema.

Io però ho bisogno di avere certezze per poter dare certezze, perché non posso dire a un lavoratore precario di stare tranquillo perché tutto è risolto, quando non è così. E' vero, con questo emendamento stanziamo le risorse per pagare gli stipendi, ma questa non è stabilizzazione. Per la stabilizzazione c'è bisogno di una legge. Allora dobbiamo dire compiutamente alle persone in grave disagio quale sarà il loro percorso di stabilizzazione. Da sindaco mi sono spesso trovato in grave difficoltà nel prendere decisioni perché non avevo il quadro della situazione, il quadro dei problemi, ma senza disporre di dati, senza conoscere fino in fondo la realtà si rischia di prendere delle cantonate, di fare scelte che poi non possono essere attuate.

Allora, siccome questo è un tema delicatissimo e so sulle mie spalle, avendo fatto il sindaco per tredici anni, cosa sia la disperazione e quanto sia importante non prendere in giro le persone, mi trovo adesso in grossa difficoltà. Avrei bisogno di conoscere passo per passo il percorso reale dei singoli casi, perché davvero vi sia stabilizzazione, perché si possa consentire a questi lavoratori di guardare con serenità al proprio futuro e quindi dare concretezza alla loro vita, il che costituisce una ricchezza anche per la nostra comunità e per la società. Solo così potremo dare le giuste risposte. In questo modo invece sono fortemente a disagio. Noi abbiamo avanzato una proposta e vi abbiamo chiesto di discuterla per trovare un'intesa e far sì che quest'Aula possa all'unanimità votare un emendamento davvero di sintesi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Colleghi, credo che non ci stiamo rendendo conto che se la gente ci odia come politici è perché abbiamo la nomea di ipocriti, che oggi stiamo confermando. E noi ce la meritiamo la nomea di ipocriti quando, anziché discutere del merito delle cose, parliamo d'altro!

Sul merito: il primo comma dell'emendamento numero 157 è uguale al primo periodo dell'emendamento numero 129, presentato dal P.D., va bene? Si fa riferimento alla finanziaria 2007, nel cui articolo 36, comma 1, la misura era determinata nel 5 per cento, mentre l'attuale emendamento la determina nel 3 per cento, e non c'era il divieto di far sì che l'eventuale assunzione a tempo determinato potesse costituire titolo per l'assunzione a tempo indeterminato.

Per quanto riguarda la norma del 2009 mi fa specie, assessore Floris, perché l'abbiamo votata entrambi, sentire che la Giunta non ritiene quella norma una forma di superamento serio del precariato. Mi dispiace veramente, e forse è il caso di ridiscuterne, che la Giunta, dopo che si è raggiunto…

OPPI (U.D.C.-FLI), Assessore della difesa dell'ambiente. E' una posizione personale, però.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Non lo so, in ogni caso l'Assessore rappresenta la Giunta.

Mi dispiace, perché se qui si gioca a rappresentare l'egemonia sul bisogno dei poveri, bisogna sapere che i poveri odiano i politici perché sono ipocriti e prima o poi li impiccano! Mentre se discutessimo meno sui principi, per manipolarli, e più sul merito forse verremmo capiti un po' di più.

Il comma 1 è uguale nei due emendamenti ed è quello che stiamo per votare. Se uno vota contro perché è formulato da un'altra forza politica, deve dire ai suoi elettori che non si sta occupando di precariato, ma si sta occupando di egemonia tra forze politiche, che non è l'argomento in discussione e in votazione in questo momento. E' un altro argomento, ed è l'argomento per cui si viene odiati!

PRESIDENTE. Mi sento di fare un richiamo all'Aula perché si misurino i termini che vengono utilizzati.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Ha ragione, chiedo scusa, Presidente.

PRESIDENTE. Procediamo alla votazione del comma 1.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 157, comma 1.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri:Amadu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cherchi - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Ladu - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Zedda - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri:Agus - Barracciu - Ben Amara - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Mariani.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 60

astenuti 2

maggioranza 31

favorevoli 40

contrari 20

(Il Consiglio approva).

Commemorazione del militare italiano caduto in Afghanistan

PRESIDENTE. Colleghi, in questo momento si stanno svolgendo i funerali del caporalmaggiore Roberto Martini, tragicamente scomparso a seguito del vile attentato terroristico in Afghanistan. Tutte le amministrazioni pubbliche sono chiamate, in concomitanza con la celebrazione funebre, a osservare in questo preciso momento un minuto di silenzio in segno di lutto.

(L'Aula osserva un minuto di silenzio in segno di lutto.)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Norme in materia di organizzazione e personale". (71/A)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione del comma 2.

Ha domandato di parlare il consigliere Marco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI MARCO (P.D.). Il comma 2 è un po' il cuore di questo emendamento. Ovviamente, rispetto al primo comma, è chiaro che la norma in esso richiamata, cioè l'articolo 3, comma 1, della legge regionale numero 3 del 2009, non era incostituzionale, e io l'ho detto, ma le parole che usò la Corte nel dichiararne non illegittimo costituzionalmente il contenuto furono profetiche. La Corte infatti diceva che è costituzionale sebbene, pur limitando l'autorizzazione della Regione ad assumere personale precario, in realtà autorizza la medesima a stipulare contratti di lavoro precario. Ora, al di là dell'indagine che verrà compiuta, a occhio e croce diciamo che la Regione ha usato e abusato di questa facoltà.

Dopodiché il comma 2 è palesemente incostituzionale in quanto prevede un concorso riservato (cosa che non si può fare, lo dice la sentenza della Corte costituzionale numero 235 del 2010), ed è in evidente contrasto con le esigenze di coordinamento della finanza pubblica (lo richiama il Governo nel richiedere un esame della norma di cui all'articolo 7, comma 2, della legge numero 1 del 2011, approvata nel gennaio di quest'anno). In generale faremmo bene almeno ad aspettare il giudizio della Corte costituzionale su questa norma di cui stiamo discutendo la modalità di applicazione. L'abbiamo approvata a gennaio, possiamo ancora fare altre leggi e continuare così. La sostanza, come hanno detto molti miei colleghi, è che noi qua stiamo reiterando il precariato, stiamo dicendo una cosa e ne stiamo facendo un'altra.

Ora, noi abbiamo avanzato una proposta perché, nell'ambito di ciò che è consentito e degli spazi che possono essere offerti con dei vantaggi in termini di premialità a chi ha svolto funzioni nelle pubbliche amministrazioni con impieghi non a tempo indeterminato, ci sia per tutti la possibilità di fare dei concorsi pubblici e di ottenere un lavoro stabile nel rispetto delle norme vigenti. Vorremmo che si ragionasse su questo e non su norme che saranno sempre inapplicabili, per cui il mio voto è contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, mi conferma che se dovesse essere approvato questo emendamento, o parte di esso, l'emendamento numero 129 decade?

PRESIDENTE. Sì.

PORCU (P.D.). Se il collega Giampaolo Diana fosse d'accordo, vorrei aggiungere la mia firma all'emendamento numero 129 prima che decada. Le chiedo questa cortesia.

(Interruzione)

La mia firma non c'è e, come dire, prima che la bandiera affondi penso vada presa in mano!

Avrei preferito esprimere il mio voto sull'emendamento numero 157, perché credo che non lo si possa sfogliare come un carciofo, va visto nel suo insieme e noi complessivamente ne diamo una valutazione politica negativa. Singoli aspetti possono essere approfonditi, ma nell'insieme riteniamo che sia un emendamento che non risolve i problemi e di stampo demagogico e populistico. E anche laddove cerca di darsi una misura e un contegno lo fa per aprire i cordoni ad assunzioni indiscriminate e incostituzionali, come quelle che ha ricordato il collega Meloni, che mi ha preceduto. E' anche per questo che il richiamo, nel comma 1, a un qualcosa che avete già scritto appare pleonastico. State cioè chiedendo all'Assessore competente di fare un rapportino su una legge. Ma vi sembra il modo di legiferare? E perché l'avete scritto quel comma? Per coprire quello che viene dopo!

Sono quindi in imbarazzo nel votare questo emendamento per commi, perché è un pasticcio complessivo! Se proviamo a destreggiarci in questo benedetto comma 2, vediamo che è in contraddizione con il comma 1, che dice che eventualmente si può assumere a tempo indeterminato soltanto con il limite indicato. Poi nel comma 2 si dice il contrario, andando a toccare una serie di norme in cui si parla di riserva di posti per dipendenti e quindi di riserve di concorsi, fatte salve le stabilizzazioni dei precari a domanda, di cui a una legge che peraltro avevamo fatto noi e che, come stiamo dicendo, non andava bene. Ma noi l'avevamo fatta misurando gli effetti di quella norma: erano 150-200 le persone che avevano, secondo noi, quasi un diritto acquisito e che potevano addirittura impugnare i loro contratti contro la pubblica amministrazione. L'avevamo fatta per sanare una situazione per cui c'erano titoli e diritti che potevano creare contenziosi tra i dipendenti e la pubblica amministrazione. Non ne avevamo fatto un caso generale, ne avevamo fatto un caso specifico. Voi tornate su quella norma che di fatto consente di assumere a tempo indeterminato, e non a tempo determinato, persone che non necessariamente hanno titolo. E poi continuate tirando dentro e senza porre limiti di tempo tutte le collaborazioni coordinate e continuative di tutte le realtà in chiusura…

PRESIDENTE. Onorevole Porcu, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, vorrei amichevolmente far presente al collega Maninchedda che noi non siamo impegnati in una lotta di egemonia. Il vero problema che anima ciascuno di noi è la ricerca della lealtà; lealtà rispetto a quello che abbiamo detto agli elettori quando abbiamo chiesto loro il consenso.

Il comma 1 dell'emendamento numero 157 non è uguale al primo periodo del nostro emendamento, perché chiede di fare una ricognizione tenendo presenti tutte le forme di precariato. Noi invece, nel nostro emendamento, diciamo che è proibita ogni forma di assunzione precaria diversa da quella a tempo determinato e che le coperture dei fabbisogni devono avvenire, entro il limite del 3 per cento, solo ed esclusivamente attraverso concorso pubblico. Questa è la differenza. Lo spiega il comma 2 dell'emendamento numero 157, e infatti alla copertura di quanto previsto al comma 1 come intendete provvedere? Con la riserva del 40 per cento solo per i precari, ricalcando quindi la strada già bocciata dalla Corte costituzionale! Questa è la differenza su un aspetto che per noi rappresenta un inganno e che non vogliamo perseguire.

Dopodiché dentro questo problema ci sta un problema più ampio che vorrei ricordarvi: sulle entrate pregresse, meno 1 miliardo e rotti euro; sulla nuova manovra finanziaria, meno 1 miliardo e rotti euro; incidenza della spesa obbligatoria 98 per cento, debito della sanità, debito di Abbanoa. Qualcuno si metta la mano sulla coscienza e dica a chi sta fuori di qui quant'altra gente dobbiamo assumere!

Ancora, in queste condizioni di bilancio lealtà nei confronti dei cittadini significa lealtà nella misura delle possibilità reali di spesa. Questa non è ipocrisia, questa è responsabilità! Ecco perché non ci interessano i nuovi matrimoni, neanche quelli più strani. Ci interessa riconoscerci ogni giorno nella nostra lealtà e nel giuramento di lealtà verso gli elettori. Non ci interessano gli affari degli altri.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Presidente, il comma 2 dell'emendamento numero 157 dimostra perché abbiamo votato contro il comma 1. Il comma 1 era solo la foglia di fico per coprire il comma 2, adesso è del tutto evidente. Se uno legge solo il comma 1 è portato a pensare che sia incomprensibile la ragione di un voto contrario. Invece leggendo il comma 2 si capisce il perché. Questo è un comma intanto incomprensibile: cita la legge numero 1 del 2011, la legge numero 2 del 2007, la legge numero 12 del 2010, la legge numero 2 del 2007 e così via. Insomma, la formulazione è incomprensibile, però è molto chiaro l'obiettivo, che non ci sfugge, per cui noi non votiamo contro perché non abbiamo capito, bensì perché abbiamo capito bene! Abbiamo capito che l'obiettivo del comma 1 è far scappare i buoi prima di chiudere il recinto.

Noi diciamo un'altra cosa, lo ha spiegato bene ieri l'onorevole Diana quando ha rivolto all'Aula un appello a riflettere, a ragionare su queste cose. Noi diciamo questo: la Giunta ci presenti il quadro, quello che è previsto dal comma 1, e poi ragioniamo. Invece voi dite: "La Giunta ci presenterà il quadro, nel frattempo noi facciamo". O perlomeno promettete di fare, perché poi non lo farete lo stesso, questo è del tutto evidente. Ma questo riguarda l'etica. Noi non promettiamo, preferiamo perlomeno provare a fare cose che si possono fare. Invece voi dite che farete cose che sapete già che non si potranno fare. Le promettete e basta. Ecco perché noi avremmo voluto fare un ragionamento complessivo e stiamo provando a farlo, nonostante stiamo intervenendo sui singoli commi; non sono interventi slegati tra loro, sono al contrario interventi legati l'uno all'altro per spiegare la ragione per cui siamo contrari all'emendamento numero 157 nel suo insieme, un emendamento che non risolve alcunché.

(Interruzione del consigliere Cappai)

CUCCU (P.D.). Entrerò anche nel merito di quello a cui sta facendo riferimento lei, onorevole Cappai, quando arriveremo al comma 3.

Siamo complessivamente contrari proprio per ciò che dicevo, quindi non è una contrarietà ai singoli punti, ma è una contrarietà alla filosofia di fondo che ha ispirato questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Per dare l'ideadella capacità legislativa tesa a non far capire bene ciò di cui si sta parlando, devo dire che poco fa mi si è avvicinato un collega, di cui chiaramente non farò il nome, per chiedermi: "Ma questo comma 2 che cosa dice?". Se questa domanda se la pone un consigliere regionale esperto, che cosa dovrebbe capire un cittadino sardo dalla lettura del comma 2?

Il comma 2 dice le cose che sono state rilevate dai colleghi Sanna e Cuccu, ma ne dice anche un'altra, nascosta nelle pieghe del testo, e cioè che al concorso per titoli e colloquio stiamo facendo partecipare oltre ai dipendenti regionali anche i lavoratori in collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.) dell'ex gestione ESAF. Infatti la citata legge numero 12 del 21 giugno 2010 è la legge che prorogava la gestione liquidatoria dell'ESAF e con un equilibrismo di carattere tecnico legislativo si è trovato il modo di inserire anche questi lavoratori in questo articolo.

Allora, stiamo parlando di stabilizzazione del precariato? No, stiamo parlando d'altro! Stiamo parlando di qualche favore che vogliamo fare a persone che possono anche averne bisogno, ma non stiamo parlando del precariato. Stiamo parlando di una parte del personale e io mi chiederei anche come questo personale sia entrato nel precariato della Regione e degli enti regionali, perché le modalità di ingresso nel vasto mondo del precariato che gravita all'interno dell'amministrazione regionale sono abbastanza precise. Non è una possibilità che hanno tutti, tanto per capirci; ce l'ha chi è entrato nei ruoli co.co.co. dell'ESAF e di altri enti provvisoriamente con selezioni assolutamente non trasparenti. Potremmo parlare anche dell'albo degli "ex lege 42", di cui diremo successivamente. Non stiamo parlando di persone che hanno subito ingiustizie, stiamo parlando di persone che hanno bisogno, ma che costituiscono una minoranza rispetto all'insieme dei cittadini sardi a cui dobbiamo dare risposte. Noi voteremo contro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Signora Presidente, quanto previsto al comma 2 è già contenuto nella legge numero 1 del 2011; sono le norme sulle stabilizzazioni, che sono state impugnate soltanto per la parte che riguardava i posti riservati.

Onorevole Maninchedda, si possono anche usare bizantinismi parolai e non avere la pacatezza e la serenità di ascoltare, ma non si possono assolutamente confondere le cose che uno dice. Io non ho detto che non sono d'accordo sulla legge numero 3; ho detto che non è una legge che pone fine al precariato. E se tutte le volte che l'onorevole Maninchedda non è d'accordo con la maggioranza dovessimo parlarne, saremmo in seduta permanente!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI), relatore.Presidente, vedo che la discussione continua ad attardarsi su giudizi di valore. Non intendo più svolgere considerazioni su questo, ribadisco che di tutti i colleghi della maggioranza ho la massima stima per onestà e serietà, al di là del fatto che la si possa pensare diversamente.

Detto questo, faccio presente che il comma 2 è una riscrittura delle precedenti norme del 2009 e del 2011, che erano errate. A titolo di esempio, nella legge numero 1 del 2011 si parlava di dipendenti regionali, perché taluno non aveva utilizzato il termine "precari" in quanto avrebbe potuto richiamare il concetto di "interinali". Quindi questa norma rimette insieme tutta la disciplina; non è un'apertura indiscriminata, perché fa riferimento ai posti previsti nel piano delle assunzioni 2010-2012. Il numero è stabilito e in questo piano, così come previsto nelle altre norme, alla stabilizzazione è riservato il 40 per cento dei posti. Quindi non è un'apertura numerica indefinita, sappiamo già quali sono i numeri disponibili per coprire le riserve di questi concorsi. Al di là della legge del 2007, nella legge numero 3 del 2009 il precariato regionale era disciplinato all'articolo 5, che non è stato impugnato dal Governo, il quale ha invece impugnato le norme sul precariato Regione-enti locali e l'articolo 12, che prevedeva una modalità particolare di stabilizzazione con cui si immetteva in automatico in ruolo chi avesse lavorato anche solo per un giorno in base a un concorso a tempo determinato. Quelle norme sono totalmente al di fuori di questa disciplina. Peraltro, faccio presente che anche nell'emendamento numero 129 si parla di precariato della Regione, semplicemente si prevede di stabilizzare solo coloro che sono stati assunti e hanno lavorato nella scorsa legislatura. Il resto del personale, in base a quella dizione, è escluso. E' una soluzione che noi non abbiamo condiviso, ma siamo pienamente d'accordo quando si dice che non si possono assumere solo ed esclusivamente precari, ma bisogna fare anche i concorsi. Tanto è vero che la riserva di posti per i precari è del 40 per cento.

Per quanto riguarda l'Ente foreste, considerato che possiamo solo stabilizzare, perché in base agli accordi presi nella scorsa legislatura non è possibile fare un concorso, cosa facciamo? Interveniamo legislativamente anche lì, prevedendo per le stabilizzazioni solo la riserva del 40 per cento? Parliamone, affrontiamo il problema.

Per quanto riguarda la maggioranza, questo secondo comma, che non inficia in nulla la previsione del primo comma (sono commi completamente distinti che interessano ambiti differenti), pone un punto fermo e ultimativo per quanto riguarda le disposizioni sul precariato Regione-enti regionali. La maggioranza, su questo argomento…

PRESIDENTE. Onorevole Steri, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Presidente, se le precedenti norme erano scritte male e stiamo tentando di riscriverle, anziché fare ad esse riferimento perché non le abroghiamo e le riscriviamo da capo? Sarebbe molto più semplice e sicuramente molto più chiaro.

Questa mi sembra una trappola per topi. State cercando di spiegarci che questa cosa funziona; a nostro parere questa cosa non funziona! Noi siamo per la difesa dei precari - insisto su questo tema - perché molto spesso si tratta di laureati che per il ruolo e il compito che svolgono sono indispensabili nell'amministrazione regionale. Non solo, diciamo anche un'altra verità: spesso i precari sostituiscono il personale effettivo, anche in ruoli importanti. Ci sono laureati che da sette, otto, nove o dieci anni lavorano proficuamente nella pubblica amministrazione. Noi siamo per la difesa di queste persone, ma il problema è un altro: siamo per la difesa anche di quei tanti laureati che in Sardegna non hanno lavorato un solo giorno né nella pubblica amministrazione né altrove, che magari hanno fatto un concorso, ma essendo arrivati terzi, quarti o quinti non sono stati assunti dalla pubblica amministrazione e ne sono rimasti fuori. Questo comma ci sembra scritto per aprire delle autostrade a nuovo precariato e di anno in anno ritrovarci a promettere stabilizzazioni a persone che non potremo stabilizzare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Anch'io ho stima di tanti colleghi e in particolare di alcuni degli estensori dell'emendamento numero 157. Ho apprezzato quest'ultimo intervento e anche quello dell'onorevole Steri, che con puntualità e anche rigore ha cercato di convincere quella parte di opposizione che ancora ha dei dubbi sull'efficacia dell'emendamento. Lo apprezzo sinceramente, non è da tutti; spesso ci si adagia sulla forza dei numeri (voglio raccogliere l'appello del Presidente a usare un lessico consono a quest'Aula).

Allora, qual è la differenza, onorevole Steri? Io spero sinceramente che lei abbia ragione, perché se ha ragione, e so che non dipende da lei, così come non dipende da quest'Aula ovviamente, indipendentemente da ciò che faremo ci sarà un giudice - ahinoi o per fortuna - che alla fine dovrà pronunciarsi anche sulla correttezza degli atti che esiteremo in quest'Aula, per quanto autorevole. Qual è la differenza, onorevole Steri? Lo dico con grande rispetto, soprattutto nei suoi confronti: noi abbiamo scritto una norma che cercava di interpretare le ragioni che hanno portato la Corte costituzionale a bocciare - mi si passi il termine poco elegante - alcune norme che abbiamo approvato. Voi le avete scritte in un certo modo e ci avete ricordato oggi (lei lo ha fatto puntualmente per ben due volte, magari lo farà anche una terza volta) che le avete riscritte tenendo conto delle osservazioni della Corte. Nel primo comma del nostro emendamento abbiamo previsto addirittura sessanta giorni, perché eravamo e siamo convinti che sia complesso fare la relazione che voi eccezionalmente quest'anno chiedete alla Giunta di presentare entro trenta giorni. Allora cosa c'è di ostativo a incontrarci su questo punto? Voi date trenta giorni, perché comunque i trenta giorni sono una precondizione per attuare le vostre norme, perché di questo si tratta. Voi fate una norma e date trenta giorni alla Giunta per fare la fotografia della situazione. Noi vi stiamo dicendo: ce la fate in trenta giorni? Ancora meglio rispetto ai sessanta indicati da noi!

PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Confesso, senza nessuna difficoltà, di non avere la competenza dell'assessore Floris quanto a discorsi "parolai e incoerenti", lo confesso totalmente. Noto, però, che evidentemente per le sue illuminate parole il tono del dibattito ha cambiato sostanza: si è passati dalle contrapposizioni forti alle contrapposizioni di merito, e questo è stato sicuramente merito dell'intervento dell'assessore Floris, non di quello di altri.

Ma siccome il nostro interesse non è quello di polemizzare con lui, ma è quello di ragionare sulle cose, c'è una questione di merito che è stata sollevata dall'onorevole Gian Valerio Sanna e che va considerata, e cioè la restrizione della capacità di risposta finanziaria della Regione sarda. Su questo, onorevole Sanna, sono d'accordissimo, però il problema è come si esce dall'emergenza finanziaria della Regione Sardegna, che forse i colleghi non hanno chiara: 3,2 miliardi di euro per la sanità, 800 milioni per l'assistenza sociale, 2 miliardi (compresi i fondi POR) per il fabbisogno della macchina regionale, 600 milioni per i comuni, e abbiamo finito le risorse. Questa è la situazione. Allora, a questa situazione si può porre rimedio, ma certo non aumentando le piante organiche. Tuttavia a me pare, onorevole Sanna, che con la legge numero 3 del 2009 si sia fatto un tentativo di blocco. Ma come vi si pone rimedio? Abbiamo poche strade: certamente riducendo la spesa corrente, dicendo che non possiamo pagare tutta la spesa sanitaria, chiudendo qualche ospedale, riducendo il numero dei dipendenti regionali, cioè facendo scelte di un certo respiro, che oggi non sono all'ordine del giorno. Queste scelte, però, lo dico con chiarezza anche all'onorevole Floris, presuppongono un ceto politico che abbandoni la comodità delle proprie appartenenze di schieramento e realizzi in Consiglio regionale ciò che non si sta realizzando nella società sarda, che è sempre più divisa, cioè quella seria alleanza di persone coraggiose che fanno ciò che serve a questa regione.

Io lavoro perché si superino le posizioni di comodità e si crei una grande alleanza per la Sardegna. Penso che il bipolarismo italiano sia una grande disgrazia rispetto a queste soluzioni e che nessuno potrà lucrare su questo. Questa è la differenza di livello, onorevole Floris.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Anch'io, come ha detto qualche collega, avrei preferito ragionare giacché è in discussione un emendamento a cui non vorrei dare il titolo di legge complessiva, anche se ha dei contenuti che avrebbero meritato di essere discussi come una legge. Poiché c'è un dato politico di fondo, avrei preferito, discutere questo emendamento nel suo complesso, visto che contiene provvedimenti adottati da tempo, che stiamo reiterando, e pone in essere tentativi di aggirare ostacoli che si sono trovati per strada per superare problemi sui quali il Consiglio regionale si era già pronunciato.

C'è una differenza tra l'emendamento proposto dal P.D. e l'emendamento numero 157: in quest'ultimo si allargano le maglie. Paradossalmente, lo ha ammesso inavvertitamente, o volutamente, l'onorevole Steri parlando soltanto dei precari di ieri. Io non metto in campo date, ma ci sono anche i precari di oggi e quelli di avantieri, prendendo un campo di tre legislature. Il problema vero è che bisogna mettere un freno a un qualcosa che rischia di distruggere la macchina regionale, anziché incrementarne la forza. La mia preoccupazione, come quella dei colleghi del mio Gruppo che tengono molto al superamento dei problemi dei precari, è che non stiamo creando le condizioni perché questo accada. Questo ovviamente mi dispiace, ma mi dispiace anche che non ci sia un solo riferimento a un provvedimento che impedisca ai dirigenti della Regione di assumere nuovo personale per un certo periodo di tempo. E siccome se non si opera attraverso concorsi pubblici, anche per posti a tempo determinato, non si dovrebbero poter fare assunzioni, noi stiamo superando soltanto un pezzo di precariato. Fra due anni, chi sarà qua discuterà di come superare il precariato successivo, per cui da questa situazione non se ne esce, colleghi. Sarebbe stato opportuno affrontarla in maniera diversa e più seria.

PRESIDENTE. Metto in votazione il comma 2.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 157, comma 2.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri:Amadu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Contu Felice - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Ladu - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sechi - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Zedda - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri:Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 61

astenuti 1

maggioranza 31

favorevoli 38

contrari 23

(Il Consiglio approva).

Passiamo al comma 3.

CAPELLI (Gruppo Misto). Come emendato dall'onorevole Pittalis?

PRESIDENTE. Io ho dato la modifica per acquisita, perché nessuno ha fatto opposizione.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Anch'io parlerò di quella modifica, Presidente.

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Salis, se non è d'accordo lo dica e poi argomenta.

SALIS (I.d.V.). Il comma 3 non serve assolutamente a niente. Nella legge numero 3 del 2009, che stabilisce il passaggio del personale dell'ARA all'Age[PS5] nzia Laore, al comma 40 dell'articolo 2 c'è un'indicazione assolutamente precisa e inequivocabile:

"L'Agenzia Laore Sardegna è autorizzata a inquadrare, attraverso prove selettive concorsuali per soli titoli, il personale dipendente dell'Associazione regionale allevatori in servizio alla data del 31 dicembre 2006 (…) la Giunta regionale, in attuazione della legge 8 agosto 2006, n. 13 (…), articolo 28, adotta, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, le modifiche della pianta organica della stessa Agenzia. Alla relativa spesa si fa fronte…", eccetera. Questo articolo non potrebbe essere più preciso di così! Che senso ha fare riferimento a una delibera di Giunta prima del 2007, poi del 2008, con l'emendamento orale proposto dal collega Pittalis. Certo che la pianta organica è quella di Laore, è pleonastico precisarlo, non serve a niente. A mio e a nostro avviso, sembra che come scusante nella vicenda dell'Agenzia Laore, poiché è vergognoso per la Regione Sardegna che una legge regionale non venga applicata - lo dico utilizzando termini appropriati a quest'Aula -, si tenti di dire: "C'era un inghippo legislativo e non abbiamo potuto provvedere". Quell'inghippo legislativo non c'era e si può provvedere anche senza questo terzo comma. Ne sono convinto, perché questo è un comma manifesto che dice che quei lavoratori vanno inquadrati nella pianta organica di Laore. E dove se no, posto che lo dice la legge? E' chiaro che la pianta organica è quella di Laore, non può trattarsi di nessun'altra pianta organica.

Per questo, Presidente, confermo la mia convinzione che questo comma sia assolutamente inutile. Il problema era già stato risolto antecedentemente ed è colpa della struttura regionale e della Giunta se finora la relativa norma non è stata attuata.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Non ho capito se l'onorevole Salis è intervenuto per dichiarazione di voto, quindi ha votato contro…

SALIS (I.d.V.). Sì, sono intervenuto per dichiarazione di voto e per chiarire che il comma 3 non serve a niente!

PORCU (P.D.). E io sono d'accordo con lei!

SALIS (I.d.V.). Grazie.

PORCU (P.D.). Mi capita spesso e mi fa piacere che mi capiti anche in questa circostanza, perché anche questo comma è manifesto, come il primo e il secondo. Sono tutti commi manifesti di un modo atipico di fare politica: sostanzialmente abbiamo introdotto un modo di legiferare innovativo, cioè facciamo una legge che richiama o ricorda un'altra legge. E' quanto avviene al primo comma: una legge stabilisce il limite del 3 per cento per quanto riguarda le forme di collaborazione atipiche e noi introduciamo in legge che ci vuole una relazione per ricordarci di rispettare la legge, il che potrebbe semmai essere oggetto di un ordine del giorno! Al comma 2 introduciamo una norma che richiama quattro leggi e che sarà un'altra legge. Con la prossima finanziaria faremo un altro comma che richiamerà il comma dell'articolo 11 bis della legge del 15 luglio 2011 insieme ad altre quattro leggi degli anni precedenti, così chi andrà a leggere non capirà di cosa si tratta e tutti potranno infilarsi in una cosa poco chiara.

Qui siamo arrivati a far diventare legge gli ordini del giorno! C'è una legge che dice già che l'assistenza tecnica in zootecnia deve rientrare nelle competenze di Laore, l'abbiamo già deciso, va solo applicata. Abbiamo fatto la pianta organica, c'è spazio e facciamo una legge che dice sostanzialmente che la norma va incrociata con la pianta organica di Laore, cioè stiamo dicendo l'ovvietà! Potevamo fare un ordine del giorno per impegnare ad applicare la legge, invece lo mettiamo in legge, sempre perché dobbiamo dare l'idea non di fare, ma di promettere. E io comincio a pensare che il non fare sia funzionale al vostro modo di fare politica, perché se per caso comincerete a fare qualcosa che cosa potrete promettere, visto che quello che riuscite a fare è comunque molto poco? E' meglio non fare e continuare a promettere, sperando che quelle cose non si realizzino, in modo che ci sia sempre una promessa che si somma a un'altra promessa.

Presidente, questo è veramente un modo di procedere che non ha nulla a che fare con i bisogni della Sardegna. Il mio voto è contrario anche su questo comma.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Presidente, inviterei i colleghi del centrodestra a leggere bene il comma 3 dell'emendamento numero 157. Si dice che la pianta organica si applica utilizzando quella approvata dalla Giunta regionale. Intanto si dà valore di legge a un atto amministrativo che è previsto in una delibera di Giunta, oltretutto del 2007, e quindi si dà un giudizio implicitamente negativo sulla Giunta attuale, che non ha dato attuazione alla legge numero 3 del 2009, articolo 2, comma 40, che ai tempi diceva che i dipendenti dell'ARA andavano inquadrati in Laore. La Giunta, però, non ha approvato la pianta organica e non ha fatto quello che è stabilito in questa legge, quindi che cosa stiamo dicendo oggi? Stiamo dicendo che la Giunta attuale non ha fatto la pianta organica e allora utilizziamo la pianta organica fatta da un'altra Giunta. Questo non si può fare, perché è previsto da questa legge che la Giunta adotti la pianta organica, che assuma questi dipendenti.

Ecco, colleghi, se volete compiere un atto forte per l'inquadramento di agronomi, veterinari e quant'altro dell'ARA in Laore, perché è un impegno che è stato assunto in quest'Aula ormai da tanto tempo, cioè dal lontano 2006, modificate il comma 40 dell'articolo 2, laddove si dice che "L'Agenzia Laore Sardegna è autorizzata a inquadrare…". Se avete veramente a cuore questo problema, se volete veramente che sia risolto, fate un emendamento orale sostitutivo del comma 3 per cui le parole "è autorizzata" siano sostituite con "è obbligata". Solo così faremo un atto significativo. Oggi Laore e la Giunta regionale disattendono un impegno, disattendono una legge e allora non diciamo che Laore è "autorizzata a inquadrare", ma che "deve inquadrare" e vediamo se adempie a quest'obbligo. Solo così, colleghi, date un segnale, fate capire qual è la vostra volontà, perché con questo comma non fate altro che sollevare un polverone per dimostrare di avere una volontà, ma di fatto state sfiduciando la vostra stessa Giunta che non adempie a questi impegni. Non lo fa Laore, non lo fa la Giunta. E' una sfiducia da parte vostra nei confronti della vostra Giunta, ma di fatto non fate nessun passo perché finalmente questi lavoratori che da vent'anni operano per la Regione diventino dipendenti di Laore. Allora, colleghi, lo ripeto, sostituiamo le parole "è autorizzata" con "è obbligata" a fare le assunzioni.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Signor Presidente, vorrei chiarire che la legge regionale del 2009 non inquadrava, ma autorizzava a inquadrare. Poi è intervenuto il decreto legge numero 78 del 2010 che ha messo dei paletti sulla riduzione dei costi, sulle norme per le assunzioni, sui passaggi di categoria. Se noi non citiamo la deliberazione di cui ha parlato l'onorevole Pittalis e cristallizziamo la situazione al 2008 rischiamo che il Governo cassi questa norma. Ecco perché ritengo che sia utile indicare il numero della deliberazione e introdurre il riferimento alla pianta organica del 2008.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI), relatore.Presidente, in primo luogo assicuro l'onorevole Porcu che sull'articolo 2, come ho detto prima, non ci torneremo, ferma restando la nostra disponibilità a discutere il problema del precariato dell'Ente foreste per consentire anche a questo ente di fare concorsi. Siamo disponibili ad affrontare il problema e speriamo di raggiungere un accordo. Abbiamo tutto il tempo per farlo con tranquillità, ma non torneremo più sul tema del precariato alla Regione. Questo è un impegno che la maggioranza prende formalmente in quest'Aula.

Per quanto riguarda il comma 3 io per primo più e più volte, anche attraverso appositi emendamenti alle varie finanziarie e relativi collegati, ho sollevato il problema della ingiustificata mancata applicazione dell'articolo 2, comma 40, della legge numero 3 del 2009. Questo comma non prevede l'utilizzo della pianta organica esistente, ma prevede che essa venga incrementata delle figure professionali necessarie. L'Agenzia Laore ha provveduto ad approvare la nuova pianta organica appena è stato nominato commissario e poi direttore generale il dottor Usai, a quel punto l'operazione era legittima e fattibile. Se non che, purtroppo, e questa è una colpa della maggioranza, questo atto è rimasto fermo sui tavoli - se sbaglio l'assessore Floris mi corregga - dell'Assessorato dell'agricoltura che lo ha trasmesso all'Assessorato del personale solo quando i buoi erano scappati dalla stalla. Da qui l'esigenza di intervenire modificando l'articolo 40 e prevedendo non un aumento della pianta organica, il che è proibito dalla cosiddetta legge Brunetta, bensì l'utilizzo dei posti in organico oggi esistenti.

E' tutto qui il significato dell'emendamento, quello cioè di consentire di portare a termine un'operazione che era stata approvata anche con il contributo dell'opposizione ed era stata bloccata per colpa della cattiva - consentitemi il termine - amministrazione. L'onorevole Uras peraltro in Commissione d'inchiesta più volte ha posto l'accento su questo problema (cito l'onorevole Uras non per fare polemica, ma solo per fare riferimento alla Commissione d'inchiesta). Quindi l'intenzione è quella di superare questo blocco, perché l'Assessorato ha detto che la pianta organica non può essere aumentata. Allora io modifico il comma 40 dicendo che si utilizza la pianta organica esistente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Mi pare che, al di là della formulazione del comma 3, un dato positivo emerga, e cioè una sostanziale convergenza sul merito del problema. Sulla questione dei lavoratori ARA per la verità c'è stato il contributo di tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione, quindi direi che quanto ha detto l'assessore Floris sulla necessità di inserire nel comma 3 il richiamo alla delibera della Giunta regionale numero 73 del 2008 possa ovviare - e qui mi rivolgo ai colleghi del centrosinistra, in particolare all'onorevole Salis che ha posto il problema inizialmente - a quelle questioni di natura interpretativa che spesso funzionari anche solerti sollevano, talvolta a torto, talaltra anche a ragione. Mi pare che in questo caso togliamo una volta per tutte l'alibi a chicchessia, a qualunque funzionario regionale, per poter frapporre ancora un problema.

Penso che il Consiglio regionale, al di là della dialettica e degli scontri fra maggioranza e opposizione, ma nella sua interezza, possa porre una pietra tombale su questo problema dando ai lavoratori dell'ARA una risposta che sarà la risposta di tutta l'Assemblea e non soltanto di una parte politica. Ecco perché, cogliendo lo spirito favorevole, invito l'onorevole Salis e i colleghi del P.D. a fare una rivalutazione per l'accoglimento di quell'emendamento orale nel contesto del comma 3. Siccome non ho sentito se è stato accolto, riformulo l'invito ritenendo che almeno su questo punto le posizioni di maggioranza e opposizione possano essere convergenti.

PRESIDENTE. Onorevole Salis, lei è già intervenuto.

Io non ho inteso nelle parole dell'onorevole Salis una contrarietà all'emendamento orale. L'onorevole Salis ha espresso un giudizio sul comma 3 nel suo complesso, ritenendolo inutile. Io ho inteso così, non ho percepito alcuna contrarietà all'emendamento orale, per cui lo do per acquisito.

PITTALIS (P.d.L.). Ho capito male io.

PRESIDENTE. Onorevole Salis, deve dire sì o no, non può reintervenire. La domanda gliel'ho posta anche prima, quando è intervenuto per dichiarazione di voto. Dica semplicemente se è d'accordo oppure no.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Sentito l'intervento dell'onorevole Pittalis e visto che così risolviamo definitivamente il problema, o almeno spero che sia risolto definitivamente, do il mio assenso all'approvazione dell'emendamento orale, che appare indispensabile. I posti in pianta organica sono 866.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Certo è che se non fosse stato proposto questo emendamento orale, il comma 3 sarebbe stato non solo inutile, ma persino una beffa. Era assolutamente essenziale fare riferimento alla pianta organica a regime dell'Agenzia Laore e non alla pianta organica provvisoria.

Detto questo, ribadisco un concetto che ho già avuto modo di esprimere in precedenza. Mi auguro davvero che dell'ARA non se ne parli più in questo Consiglio. Non è accettabile che il Consiglio esprima un indirizzo, dica come la pensa, lo dica all'unanimità in molti casi e debba poi tornare sullo stesso argomento per prendere per mano l'Esecutivo e i dirigenti regionali affinché diano corso alla sua volontà. Mi rifiuto di svolgere questo ruolo, perché non è il nostro ruolo! Che cosa doveva essere fatto noi l'abbiamo detto due anni fa e forse era stato detto anche negli anni precedenti, quando io non c'ero. Mi rifiuto di pensare che qualcuno potrà ancora dire: "Il Consiglio non mi ha detto cosa devo fare". Non va bene. L'Esecutivo ha il dovere, non solo il compito, di fare in modo che la struttura realizzi le leggi che il Consiglio approva.

Tornare sempre sullo stesso tema ci fa solo perdere tempo. Mi auguro che questa sia la volta buona e se questo comma dovesse servire a risolvere davvero il problema bene istada e bene andada, andiamo pure avanti, ma ho il dubbio che se non ci sarà la convinta azione del Presidente della Giunta e dell'Assessore competente questa questione resterà ancora ferma al palo. Per cui rimando di nuovo la palla nel campo dove deve essere giocata, e cioè al di fuori di questo Consiglio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Non impegnerò tutti e tre i minuti perché condivido pienamente ciò che ha detto l'onorevole Cuccu. Questo dibattito sta a dimostrare - mi rivolgo ancora una volta all'onorevole Steri - che non sono vere le valutazioni pur rispettabilissime che ci sono state rivolte dalla maggioranza di quest'Aula relativamente all'emendamento numero 157. Perché non sono vere? Perché sul comma 3, per esempio, e non sarà il solo, molto modestamente, tra virgolette, noi abbiamo contribuito (indipendentemente dal voto che esprimerà il Partito Democratico) a trovare una soluzione definitiva. Sono convinto che o si accoglie anche il suggerimento dell'onorevole Cuccu oppure rischiamo comunque di non risolvere questo problema. Per carità, non voglio entrare nel merito della volontà dei responsabili dell'Agenzia Laore, però dire che un ente, un soggetto - in questo caso Laore - è autorizzato non significa dire che è tenuto. E' nella sua facoltà agire o meno in quella direzione. Se si avvale di quella facoltà all'interno dell'autorizzazione agisce in quella direzione, ma può tranquillamente non avvalersene.

Ecco perché ritengo che se vogliamo davvero eliminare in maniera esaustiva ogni ombra attorno a questo problema, affinché si trovi una soluzione definitiva, dovremo correggere nelle forme possibili anche questa parte che è stata richiamata e proposta dall'onorevole Cuccu. Credo che anche questo dimostri che non siamo qui per cincischiare, ma per trovare soluzioni. Spero che siamo tutti su questo terreno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cappai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPPAI (U.D.C.-FLI). Presidente, probabilmente non impiegherò i tre minuti necessari, vorrei solo specificare perché si è reso necessario accettare l'emendamento orale dell'onorevole Pittalis. Pur riconoscendo la mancata adozione di una delibera di Giunta per l'approvazione della nuova pianta organica di Laore, ai sensi del comma 40 dell'articolo 2 della legge numero 3 del 2009, va specificato che se noi avessimo fatto riferimento esclusivamente alla delibera numero 73 avremmo consentito a Laore di inquadrare solo 200 unità, perché tanti erano i posti disponibili in base a quella delibera. Bene ha fatto l'onorevole Pittalis a integrare la proposta con l'emendamento orale, perché in questo modo potranno essere inquadrati tutti i dipendenti dell'ARA. Se non lo si fosse fatto sicuramente una parte di questi dipendenti sarebbe stata esclusa, magari non avrebbe superato il concorso previsto, anche se per soli titoli, e quindi avremmo creato un'ulteriore discriminazione. In questo modo mi auguro che si dica veramente la parola fine su questo problema e i lavoratori dell'ARA finalmente vedano riconosciuto il loro sacrificio, il loro lavoro, il loro impegno, ultraventennale in certi casi, e quindi venga data la possibilità all'Agenzia Laore di inquadrarli nella propria pianta organica.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, un emendamento orale si può presentare a un emendamento scritto, ma un emendamento scritto per poter essere oralmente emendato deve esistere, perché se non esiste evidentemente non può essere emendato! Questo lo dico perché adesso che tutti sono d'accordo sul fatto che questo comma mette la parola fine su una cosa che nessuno riusciva a portare a termine per difficoltà che sorgevano sistematicamente anche nell'attuazione di quella disposizione da parte delle strutture, forse vale la pena ricordare che la parola fine la si può mettere perché esiste un emendamento scritto che può essere oralmente emendato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Io non sono convinto che questo comma ponga la parola fine sul problema e se mi ascoltate lo spiego. Non è una polemica, è una spiegazione. Badate, noi siamo d'accordo su questo tema, siamo talmente l'accordo dal momento che abbiamo voluto e concorso ad approvare il comma 40 dell'articolo 2 della legge numero 3 del 2009, che diceva che quelle assunzioni Laore le avrebbe dovute fare dopo la modifica della pianta organica da parte della Giunta. La Giunta ha fatto una prima modifica, poi ne ha fatto una seconda, ed è giusto l'intervento dell'onorevole Pittalis perché dà il senso compiuto di questo fatto.

Ma qui che cosa si dice? La previsione si attua utilizzando i posti vacanti della pianta organica. Avevate forse il dubbio che si dovesse attuare con i posti occupati? Mi domando questo. Attenzione, leggete le leggi! La legge dice questo e dice già tutto. Che cosa volete dire di più? Qualcuno aveva il dubbio che lo si dovesse fare utilizzando i posti occupati? Non esiste!

Se voi pensate che questo comma risolva il problema significa che ne avete la cognizione perché avete trovato l'inghippo, ma a me non risulta che la mancata applicazione di quel comma sia stata perseguita dalle autorità politiche e amministrative di questa Regione per le vie disciplinari, se fossero state necessarie. Qualcuno deve rispondere dell'omissione e invece non avete fatto niente, non ci avete portato nulla.

Assessore, lei ha citato il decreto legge numero 78 e noi abbiamo il diritto di capire in quest'Aula, perché siamo Regione a statuto speciale, e non ci si può dire: "Il decreto legge numero 78 ha detto…". Esiste una gerarchia delle fonti che nelle Regioni a statuto differenziato si applica o non si applica, quindi non citi leggi che non si possono applicare in via automatica come alibi per le cose che non si attuano. Qui ci sono responsabilità amministrative e finché non le chiarite questa attuazione rientra nell'autonomia di Laore. E' chiaro? Ecco perché io non sono molto convinto che questo comma ponga la parola fine.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, non mi risulta assolutamente che gli interventi che sono stati fatti fino a oggi denotino o facciano intravedere l'unanimità sulla validità del comma 3 e in particolare sul fatto che questo comma metta fine alla questione che riguarda i lavoratori dell'ARA. Certamente il Gruppo del Partito Democratico non l'intende così. Noi riteniamo invece che l'emendamento numero 157 sia complessivamente ipocrita. Se c'è qualcosa di ipocrita in quest'Aula è proprio questo emendamento e in particolare il comma 3, che è assolutamente inutile, perché la strada per superare quella situazione è già scritta, si tratta semplicemente di applicare la norma che era già stata scritta molto seriamente e chi deve assumersi le responsabilità di applicarla se le assuma fino in fondo. Comma ipocrita e assolutamente inutile ed emendamento non soltanto ipocrita, ma anche mistificatore della realtà. Non è il Gruppo del Partito Democratico che intende perseguire velleità egemoniche di parte politica, nella maniera più assoluta! Addirittura penso che i nostri ragionamenti (ma noi ci applicheremo per spiegare bene le nostre posizioni anche all'esterno) ci potranno sottrarre momentaneamente un po' di consenso, ma siamo disposti a correre questo rischio pur di affermare che in questo Consiglio regionale si devono fare leggi utili a risolvere i problemi e non a perpetuare un atteggiamento demagogico, per il quale sì i cittadini ci odiano.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). Presidente, pensavo di non intervenire proprio per facilitare la velocizzazione dell'iter di approvazione del disegno di legge, però mi corre l'obbligo di precisare due cose. Abbiamo fortemente voluto il comma 40 dell'articolo 2 della legge numero 3 del 2009 e già dalla sua approvazione l'allora assessore Prato e qualche altro Assessore manifestarono la loro contrarietà. La Giunta era però nelle condizioni di dare seguito a un atto del Consiglio. A questa contrarietà si è aggiunta la dirigenza regionale, che ha fatto di tutto per bloccare la volontà del Consiglio, tant'è che ci sono stati ricorsi ai giudici, sentenze e quant'altro.

Si è pensato di intervenire con questo emendamento, io suggerirei, Presidente, di mandare i resoconti della discussione dell'Aula alla dirigenza dell'Assessorato competente in modo che ci sia la corretta e reale interpretazione della volontà dell'Aula nell'approvazione del comma 3 di questo emendamento, perché non ci devono essere più discussioni. Se, nonostante tutto questo, ci dovesse essere ancora dell'ostruzionismo sull'applicazione di questo comma è chiaro che le procedure di responsabilità disciplinari richiamate dal collega Gian Valerio Sanna dovranno essere finalmente applicate, visto che da oltre un ventennio non le si applica.

Collega Uras, lei ricorderà che abbiamo convocato l'attuale direttore di Laore per spiegarci quali erano le perplessità dell'Agenzia. Il dottor Usai ha dichiarato che da parte di Laore non c'era nessuna perplessità, soprattutto a seguito dell'approvazione della delibera citata e giustamente richiamata nel testo, con emendamento orale proposto dal collega Pittalis. Noi stiamo svolgendo tutte le azioni richieste da Laore, stiamo ulteriormente specificando il pensiero del Consiglio, già chiaro fin da allora, e se non si dovesse procedere pregherei la Presidenza del Consiglio regionale, qualora fosse di sua competenza, e la Giunta di assumere tutti i provvedimenti utili e necessari per le azioni disciplinari del caso.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Per precisare che l'applicazione del decreto legge numero 78 deriva anche dalla Conferenza unificata Stato-Regioni, che ha deciso che si tratta di un'applicabilità incondizionata per le Regioni a statuto speciale perché riguarda il contenimento della spesa pubblica in senso lato.

PRESIDENTE. Procediamo alla votazione del comma 3.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 157, comma 3, così come modificato.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cocco Daniele, Dedoni e Rassu hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Contu Felice - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Ladu - Locci - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Zedda - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 61

astenuti 1

maggioranza 31

favorevoli 42

contrari 19

(Il Consiglio approva).

Il comma 4 è stato ritirato. Passiamo al comma 5.

Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Intervengo brevissimamente sul comma 5 perché vorrei, evitando una polemica - che magari non ci sarà e quindi non vorrei essere io a scatenarla - richiamare un minimo di memoria storica a proposito di norme ad personam, spezzatino di norme e quant'altro.

Vi ricordo la necessità, come abbiamo detto, di risolvere quelle che sono delle ingiustizie. Cito la delibera del 4 giugno 2008 (quindi Governo Prodi, ministro dell'economia Tommaso Padoa-Schioppa, viceministro Vincenzo Visco) dell'Ente foreste della Sardegna, la quale inizia così: "Considerato che la legge finanziaria nazionale 2007 recita testualmente: 'Il personale proveniente dai consorzi agrari ai sensi dei commi 6 e 7 dell'articolo 5 della legge 28 ottobre 1999, n. 410, del 1999, e collocato in mobilità collettiva (…) può essere inquadrato a domanda presso le Regioni e gli enti locali nei limiti delle dotazioni organiche vigenti'; considerato che la legge regionale numero 3 del 2008" - firma in calce Renato Soru - "articolo 3, comma 14, autorizza l'Amministrazione regionale a inquadrare, a domanda, il personale dei consorzi agrari della Sardegna, collocato in mobilità collettiva alla data del 29 settembre 2006, nei limiti della dotazione organica…". Cioè mentre allora, nel 2008, veniva considerato giusto e corretto applicare una legge nazionale per salvare il lavoro di tre unità del Consorzio agrario di Sassari (in quel caso erano tre le unità e guarda caso le tre che erano state messe in mobilità per la minore anzianità di servizio), ciò non è stato fatto per i più anziani che sono rimasti in servizio sino a che il Consorzio agrario è stato definitivamente chiuso e tutti i dipendenti sono stati messi in mobilità. Sono dieci le persone che aspettano di ricevere dalla Regione, da questo Consiglio, lo stesso trattamento che nel 2008 è stato riservato ai loro tre colleghi più giovani. Certo è una norma che può essere definita ad personam, visto che riguarda solo dieci persone, però credo che se anche il centrosinistra…

PRESIDENTE. Onorevole Campus, il tempo a sua disposizione è terminato.

Procediamo alla votazione del comma 5. E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 157, comma 5.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Milia, Petrini e Sanna Matteo hanno votato a favore e che i consiglieri Espa e Manca hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Contu Felice - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Ladu - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Steri - Stochino - Zedda - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Cocco Daniele - Mariani - Salis.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 53

astenuti 4

maggioranza 27

favorevoli 35

contrari 18

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione il comma 6, con la precisazione, fatta dall'onorevole Steri, che le parole aggiunte al comma 7 sono da intendersi aggiunte al comma 6.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Non ho capito!

PRESIDENTE. Nel testo dell'emendamento la parte scritta a penna alla fine del comma 7 è stata erroneamente scritta in corrispondenza del comma 7, ma si riferisce al comma 6.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Sì, è chiaro. Noi votiamo contro perché questo comma è altrettanto singolare. Fa un grande pronunciamento iniziale: le previsioni di tutti i commi precedenti si attuano nei limiti delle rispettive piante organiche e delle effettive necessità. Ma già questo non è vero; è un pronunciamento retorico, lo capisco, perché poi spiegate che non è così e date la facoltà all'Amministrazione regionale, agli enti e alle agenzie di provvedere alla trasformazione dei profili funzionali esistenti in altri di pari livello, o anche di livello inferiore, pur di "intruppare" tutta questa gente. Quindi non è vero che state facendo questa operazione nei limiti delle effettive necessità! La volete fare, e pur di farla a tutti i costi, al di là delle reali necessità dell'Amministrazione, siete disponibili, violando tutte le norme, ad autorizzare la manipolazione dei profili funzionali per adeguare le assunzioni che avete disposto con i commi precedenti alle piante organiche, qualora queste non siano compatibili. Cosa vuol dire? Vuol dire che potrete mettere un ingegnere a fare lo statistico, anche se non ha quella specifica professionalità.

(Interruzioni)

Certo! Qui si parla di "trasformazione senza aumento di spesa dei profili funzionali". Io so che cosa sono i profili funzionali, lo so. Per esempio, se sono ingegnere posso essere chiamato a progettare o dirigere i lavori o posso essere chiamato a fare un lavoro d'ufficio che non ha niente a che vedere con la mia abilitazione professionale. E' comunque un marchingegno che mostra la verità su tutto l'impianto di questa operazione e per il quale noi non vi possiamo dare il consenso, perché queste sono le parole di verità che spiegano dove si vuole arrivare usando e forzando le norme. Anche questo sarà un elemento di impugnativa, perché non si possono cambiare i profili funzionali così da adeguarli alle situazioni. Questo modo di operare è parificato alle violazioni che sono state già contestate sul piano dell'accesso alla funzione pubblica.

PRESIDENTE. Metto in votazione il comma 6. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione il comma 7. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione il comma 8. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione il comma 9. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

A seguito dell'approvazione dell'emendamento numero 157 decade l'emendamento numero 12[PS6] 9.

Metto in votazione l'emendamento numero 149. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

L'emendamento numero 77 decade.

Passiamo all'emendamento numero 145.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Anche qui si entra nella dimensione contrattuale. Io non capisco per quale motivo - siamo a livello di scorribande - riconosciamo le indennità e i trattamenti economici come parte contrattuale. Insomma, credo che davvero queste norme mettano persino in pericolo il resto dell'impianto della legge, perché violano il limite della potestà di questo Consiglio.

Il Consiglio non può entrare nella dimensione contrattuale e se lo fa compie una discriminazione e un'ingiustizia, in barba a quello che avete detto fino adesso, e cioè che con queste stabilizzazioni volete rendere giustizia, mentre state creando altre ingiustizie! Assessore, inviti la sua maggioranza a essere un attimino più coerente, almeno su questa partita! Noi voteremo contro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Presidente, vorrei ricordare all'Aula che su questo argomento noi abbiamo già dibattuto in occasione della finanziaria. La questione è esattamente in questi termini: è in corso un contenzioso legale tra l'Amministrazione regionale e un certo numero di dipendenti che dieci o undici anni fa hanno svolto alcune funzioni che può concludersi in un certo modo oppure in un altro. Ora se si vuole tentare di bloccare il contenzioso legale si deve inibire la prosecuzione dell'azione legale ai beneficiari di questo provvedimento, invece questo non accade, cioè si prevede per loro una sorta di formula transattiva però non li si obbliga a recedere da ciò che stanno facendo. Mi pare che non si possa procedere in questo modo, cioè noi stiamo intervenendo in operazioni di dieci anni fa, stiamo dicendo a questi dipendenti che daremo loro a saldo e stralcio un'indennità pari al 50 per cento del trattamento economico preso in considerazione, però la causa rimane in piedi. Siccome ne abbiamo già parlato in un'altra circostanza, chiederei ai colleghi che hanno approfondito questa materia di metterci un po' di testa, perché non stiamo scrivendo una pagina onorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, ho compreso il significato del ragionamento e credo che con un emendamento orale potremmo specificare che ovviamente questa norma entra in vigore qualora si rinunci agli atti di causa.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Non si può fare!

DIANA MARIO (P.d.L.). Non lo so, ma non credo che non lo si possa fare. Comunque questo è un problema che ormai conosciamo tutti perché si trascina dalla legislatura 1999-2004. Qui l'amministrazione regionale è seriamente compromessa perché se questi signori (che comunque hanno prestato la loro opera, per la quale avrebbero dovuto essere regolarmente retribuiti) dovessero vincere la causa, subirà veramente un salasso. Noi abbiamo cercato il modo per limitare i danni; capisco le perplessità, però credo che il 30 settembre sarà emessa la sentenza e se questa dovesse essere sfavorevole all'Amministrazione regionale non si tratterà più di questa cifra, ma di ben altra cifra.

Io il problema l'ho sollevato. L'emendamento è in votazione, noi lo voteremo e se non dovesse passare si sappia comunque che noi il problema l'abbiamo affrontato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione, nominale con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 145.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Cappai ha votato a favore e che i consiglieri Ben Amara e Zuncheddu hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri:Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Felice - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Ladu - Locci - Manca - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Oppi - Petrini - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco.

Rispondono no i consiglieri:Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 55

astenuti 2

maggioranza 28

favorevoli 33

contrari 22

(Il Consiglio approva).

A seguito dell'approvazione dell'emendamento numero 145 decadono gli emendamenti numero 137 e 78.

Passiamo all'emendamento numero 79.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). In questo caso c'è qualcuno che decide quale deve essere il Comitato per la rappresentanza negoziale. Evidentemente qualche organizzazione non è simpatica alle altre o non è adeguatamente riconosciuta nella sua rappresentatività e non viene chiamata al tavolo negoziale. Ed ecco che noi facciamo la norma per giustificare la sua mancata convocazione!

La rappresentanza negoziale, come sa bene l'Assessore, è disposta per legge, non c'è bisogno di specificare chi deve esservi ammesso e chi no. Credo che questo emendamento sia anche pericoloso, Assessore, perché se noi forziamo delle cose che avvengono naturalmente, è possibile che il tavolo della negoziazione salti e venga a mancare all'Amministrazione regionale un interlocutore fondamentale. Ragionateci su, perché queste cose avvengono naturalmente!

PRESIDENTE. Sono stati chiesti due minuti di sospensione.

(La seduta, sospesa alle ore 19 e 12, viene ripresa alle ore 19 e 16.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI), relatore. Gli emendamenti numero 79 e 51 sono ritirati.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 156.

Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Vorrei proporre all'Aula, per dare maggiore chiarezza all'emendamento stesso, di spostare alcune parole che potrebbero essere fraintese o che potrebbero portare a un'interpretazione completamente diversa. Al comma 1, terza riga, le parole "di un'anzianità contributiva di almeno 35 anni" sono cassate e inserite alla quinta riga dopo le parole "a condizione che entro l'anno solare raggiungano il requisito", in sostituzione delle parole "minimo di anzianità contributiva richiesto". Mettendo queste frasi in questa successione credo che del dispositivo si possa con tranquillità dare un'interpretazione univoca. Lasciando l'attuale formulazione gli Uffici potrebbero invece avere problemi di interpretazione della norma.

PRESIDENTE. Se non ci sono opposizioni, la proposta dell'onorevole Giacomo Sanna è accolta.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Voglio fare solo una considerazione, perché resti agli atti, e sviluppare un ragionamento di buon senso. Questo è un emendamento che tenderebbe ad agevolare l'esodo del personale, mentre con la disposizione del comma 5 si attua un provvedimento contrario, cioè uno esce e l'altro entra, incentiviamo una persona ad andar via e così si libera un posto che tra l'altro può essere occupato da un altro dipendente che dovremo pagare. Inoltre, se il dipendente incentivato all'esodo va a fare volontariato da qualche parte viene pagato non al 50, ma al 70 per cento. Quindi per lo stesso posto di lavoro paghiamo quasi il doppio! Questo provvedimento, così formulato, anziché essere un incentivo all'esodo rischia di essere un incentivo allo sperpero!

Credo che questa previsione vada comunque puntualizzata: soltanto nel caso in cui quel posto non viene ricoperto può esservi quell'incentivo, diversamente l'Amministrazione pagherebbe due volte per lo stesso posto di lavoro e ciò è un controsenso rispetto al provvedimento in generale. Io vi invito a fare attenzione, perché rischiamo di far ridere la gente!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Diciamo che non c'è limite, questa è una legge che non finisce di stupirci. Io capisco che l'onorevole Floris sia adesso al telefono probabilmente per cercare di capire meglio l'impatto economico di questo emendamento e anche come questo modo di legiferare può influenzare quella faticosa opera di riforma organica che lui vorrebbe portare avanti, però dopo questa legge e dopo questo riempitivo che verrà fatto non ci sarà più spazio per fare nulla. Altro che applicare il principio della meritocrazia, premiare i migliori, aprire le porte dell'Amministrazione a forze fresche, a nuove competenze e rendere l'Amministrazione più efficiente! Qui non stiamo facendo un'operazione di dimagrimento dell'Amministrazione regionale per renderla più efficace, più efficiente, più consona agli obiettivi che le vengono assegnati; stiamo bensì facendo un'operazione "a fisarmonica", cioè carichiamo di tutto, poi snelliamo un po', spendendo, e poi ricarichiamo ancora. E' quanto di più lontano si possa immaginare da una riforma che abbia una connotazione riformista, che sia legata a un obiettivo. Stiamo facendo anche qui dei favori a qualcuno, stiamo consentendo degli esoneri pagati, quindi degli esodi incentivati, senza che a tutto questo corrisponda risparmio ed efficacia. Di fatto non sappiamo neanche bene quello che stiamo facendo, sappiamo soltanto che l'Amministrazione regionale, in un contesto in cui la Banca d'Italia e l'Unione europea ci chiedono di stringere la cinghia, di rivedere il sistema pensionistico e di adeguarlo a quella che è l'aspettativa di vita, si permette di concedere scivoli anticipati senza che a questi corrisponda un "dimagrimento" dell'Amministrazione regionale e un qualche miglioramento della sua efficienza.

Credo che sia veramente un'altra pagina non felice quella che stiamo scrivendo con questa legge. Il voto sull'emendamento numero 156 è contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, ho inteso, nel leggere questo emendamento, che la volontà dei proponenti fosse anche quella di non consentire, in ragione dell'esodo incentivato, una composizione della dotazione organica identica a quella che viene di fatto ridotta con l'esodo che si promuove. Quindi mi pare che dopo il comma 8 andrebbe inserito - lo dico perché se è possibile lo si faccia - un comma che dica che non è consentita la copertura dei posti resi vacanti in ragione dell'incentivo all'esodo, e quindi si assume una riduzione della dotazione organica dell'Amministrazione regionale.

Qua noi non stiamo di fatto prepensionando, nel senso che stiamo facendo un'operazione esattamente identica (anzi un po' più significativa) ad altre operazioni che sono state promosse anche nella precedente legislatura. Per fare questo è chiaro ed evidente che coloro che utilizzano l'esodo non possono essere richiamati in servizio per lo svolgimento di funzioni e compiti di direzione nell'amministrazione regionale. In ragione di questo, chiederei al Presidente, se è possibile ragionare sull'introduzione, con emendamenti orali, di questi limiti al fine di valutare le conseguenze positive o negative dell'applicazione di questa norma.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, quindi chiede una sospensione?

Sospendo la seduta per cinque minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 19 e 26, viene ripresa alle ore 19 e 33.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). Presidente, a seguito delle osservazioni fatte dai colleghi che sono intervenuti poc'anzi, proporrei di votare separatamente due parti: la prima comprendente i commi 1, 2, 3, 4, 6, 7, 9 e 10 e la seconda comprendente i commi 5 e 8, perché c'è stata l'osservazione del collega Gian Valerio Sanna sulla elevazione al 70 per cento della misura del trattamento economico corrisposto a chi svolga attività di volontariato. Sulla seconda parte esprimo sin d'ora il mio voto contrario.

Ci sarebbe poi, se l'Aula lo consente, da inserire dopo il comma 7, attraverso un emendamento orale, un comma che reciti: "I posti resisi vacanti a seguito dell'applicazione del presente articolo sono soppressi nella misura del 70 per cento della dotazione organica corrispondente". Vorrei fare la dichiarazione di voto successivamente.

PRESIDENTE. Procediamo con ordine. Intanto voglio sapere se l'Aula è d'accordo sull'emendamento orale. E' d'accordo, per cui passiamo alla votazione di tutti i commi, compreso il comma 7 bis, aggiunto con emendamento orale, tranne il 5 e l'8.

Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). Solo per spiegare una cosa e mi rivolgo in particolare al collega Porcu, perché mi sembra che forse per la poca chiarezza del testo non se ne sia compreso bene lo spirito. Allora si favorisce l'esodo o meglio non si parla proprio di esodo, ma di sospensione dal servizio al 50 per cento della retribuzione. L'altro 50 per cento viene utilizzato per i versamenti pensionistici del dipendente. Per cui, collega Porcu, non c'è un esborso favoloso. Tra l'altro con questo sistema i posti in pianta organica non sono disponibili e non possono esserlo; la pianta organica rimane bloccata. E' soltanto una precisazione, perché quanto da lei detto probabilmente si riferiva a un emendamento che decadrà nel momento in cui verrà approvato l'emendamento numero 156. Il mio voto è favorevole su tutti i commi di questo emendamento, esclusi i commi 5 e 8.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Signora Presidente, inserire l'anzianità contributiva di almeno 35 anni è abbastanza pericoloso, nel senso che nessuno potrebbe arrivare a ottenere l'esodo incentivato. E' necessario fare riferimento ai requisiti contributivi e anagrafici per il conseguimento della pensione minima, che variano di anno in anno. Quest'anno la quota è 96, l'anno venturo sarà 97 e così via. Quindi anziché mantenere fermo il requisito di un'anzianità contributiva di 35 anni, bisognerebbe considerare i requisiti contributivi e anagrafici per il conseguimento della pensione di anzianità.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. E' stata chiesta la votazione nominale, prego i colleghi di prendere posto. Scusate un attimo, colleghi, l'assessore Floris chiede di non indicare un'anzianità contributiva di 35 anni, ma di fare riferimento ai requisiti minimi contributivi e anagrafici.

CAPELLI (Gruppo Misto). Non sono d'accordo.

PRESIDENTE. Assessore Floris, l'Aula non è d'accordo.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 156, esclusi i commi 5 e 8.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Salis si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri:Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - De Francisci - Dedoni - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Ladu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Ben Amara - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Espa - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Randazzo - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 37

astenuti 22

maggioranza 19

favorevoli 37

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 156, commi 5 e 8.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Lotto e Manca hanno votato contro.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cucca - Cuccu - De Francisci - Dedoni - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Fois - Ladu - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Milia - Moriconi - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Zedda - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Meloni Valerio.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 57

astenuti 2

maggioranza 29

contrari 57

(Il Consiglio non approva).

L'emendamento numero 148 decade.

Passiamo all'emendamento numero 146.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Noi abbiamo presentato l'emendamento numero 146 all'emendamento numero 85. Di cosa parla l'emendamento all'emendamento? Di una cosa semplicissima che ci stiamo trascinando da anni. Il disegno di legge numero 71 affronta il tema del precariato - se non lo si fosse capito dalla discussione di questi giorni - e con questo emendamento noi cerchiamo di superare la condizione di precariato di una categoria di lavoratori che hanno partecipato a un concorso pubblico, sono risultati idonei e sono stati assunti dall'amministrazione sanitaria a tempo determinato. Sto parlando degli operatori socio sanitari. Noi chiediamo che anche questi lavoratori siano compresi nella previsione di cui all'emendamento numero 85, perché possano avere anch'essi una prospettiva di stabilizzazione del loro lavoro. Stiamo parlando, ripeto, di lavoratori per i quali si è instaurato un rapporto di lavoro a tempo determinato e che rientrano nella graduatoria degli idonei di un concorso pubblico.

Questo è il senso dell'emendamento e invito l'Aula ad accoglierlo, perché non si comprenderebbe davvero un voto contrario. Sembrerebbe, visto che parliamo di sanità, una sorta di accanimento terapeutico su una categoria di lavoratori che hanno sostenuto un concorso pubblico, in cui sono risultati idonei e sulla base di quella idoneità sono stati assunti per un tempo determinato. Quindi chiediamo che anche questi lavoratori vengano stabilizzati.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

OPPI (U.D.C.-FLI), Assessore della difesa dell'ambiente. Vorrei dire che questo è un discorso che affrontiamo per la quarta o quinta volta. L'altra volta abbiamo ritenuto non opportuno entrare nel merito specifico, come si vuole invece fare oggi, e abbiamo prolungato a giugno, peraltro sbagliando, il periodo fino al quale la graduatoria rimaneva aperta. Stiamo parlando degli operatori socio sanitari (OSS), per intenderci, per i quali in Sardegna si sono fatti molti concorsi. Se il riferimento è al Brotzu, devo precisare che il concorso era per un posto e ne sono stati assunti cinquanta. Recentemente, per ottemperare in modo preciso (come peraltro ha fatto la ASL numero 8, che ha eliminato tutti gli interinali), sono stati chiamati 25-30 operatori, ma hanno risposto soltanto in 2. La graduatoria è lunghissima e noi stiamo dicendo che chi ha lavorato anche un solo giorno, seppure fosse centottantesimo, deve essere assunto. Secondo me, è pura follia!

Alla ASL numero 8, in seguito a un concorso per circa 50 posti, sono stati assunti 80 lavoratori, alcuni dei quali a tempo determinato. Potrei dire che a Carbonia sono arrivati ad assumere fino al trentesimo in graduatoria, quindi c'è stata un'apertura verso chi si è classificato in un certo modo. Ma che una persona in un concorso con 600 concorrenti si classifichi al centosettantesimo posto (in taluni casi il bando è per un solo posto) e poi possa essere assunta perché ha lavorato un giorno mi sembra che abbia del paradossale. In Sardegna si stanno già attivando dei concorsi, come quelli di Olbia e di Nuoro (anche se quest'ultimo probabilmente è stato sospeso), per cui non è corretto quello che si sta adesso prevedendo. I numeri stanno crescendo e stanno crescendo a tal punto che per gli OSS ci sono anche corsi in itinere. Fra breve gli operatori socio sanitari disoccupati saranno 4 mila. Quindi personalmente e a nome del Gruppo sono contrario a questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). In linea di principio, signora Presidente, l'emendamento numero 146 è assolutamente condivisibile considerata la varietà delle situazioni che abbiamo affrontato durante la discussione di questo provvedimento. Si parla di operatori socio sanitari risultati idonei in concorsi pubblici e assunti a tempo determinato, che quindi rientrerebbero all'interno dei criteri spesso richiamati per l'assunzione nella pubblica amministrazione.

Io mi sento, al contrario del collega Oppi, di sostenere l'approvazione di questo emendamento. E' vero che bisogna stare attenti, perché il numero degli OSS sta crescendo eccessivamente, anche in seguito a nuovi concorsi, ma è anche vero che ci sono idoneità ai concorsi acquisite negli anni precedenti che, a mio parere, dovrebbero avere un giusto risalto da parte di quest'Aula. E' talmente giusto questo emendamento, nei suoi presupposti, che il Gruppo dell'Italia dei Valori chiede di poterlo sottoscrivere.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Presidente, voterò contro l'emendamento numero 146, per un semplice motivo: la prima parte fa riferimento a una graduatoria, esattamente a una selezione, come diceva l'onorevole Salis - se ha la pazienza di ascoltarmi -; la seconda parte dice che il secondo requisito è l'essere stati assunti con contratto a tempo determinato. Cioè l'emendamento non tiene conto in alcun modo della graduatoria: i fortunati che sono stati reclutati essendo compresi in quella graduatoria vengono stabilizzati, gli altri no.

O si tengono le graduatorie aperte fino al fabbisogno, oppure si fanno altre cose e ognuno difenderà il proprio diritto nelle forme e nelle sedi opportune. Non si può da una parte chiedere di fare i concorsi e dall'altra privilegiare, all'interno delle graduatorie, quelli che hanno avuto un contratto a tempo determinato. Non si capisce né come né dove né soprattutto perché, per cui noi voteremo contro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Voteremo contro anche noi, ma chiedo all'onorevole Meloni se, dopo tutto quello che abbiamo sentito questo pomeriggio, con riferimento al problema del precariato, tutti i bei sermoni che ci avete fatto non contraddicano in maniera clamorosa il contenuto dell'emendamento numero 146. Quindi o ci risparmiate qualche sermone, altrimenti, onorevole Meloni, dica che si è sbagliato per le cose che ci ha detto prima.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, solo per dire che ritiro la firma dall'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI MARCO (P.D.). Io non ho sottoscritto l'emendamento, ma ritengo che il problema sia molto semplice. Considerare la condizione degli operatori socio sanitari assimilabile a quella di altre categorie che però non debbono essere stabilizzate è una cosa che condivido. Rispondo perché non riesco a resistere alla provocazione dell'onorevole Pittalis. Dopodiché, siccome noi siamo molto contrari all'emendamento numero 85, è chiaro che io sono contrario anche all'assimilazione di altre categorie nell'ambito di questa procedura. Visto che me lo ha chiesto lo chiarisco, così siamo più certi delle cose che stiamo dicendo con una certa coerenza!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, intervengo non solo per dire che sostengo questo emendamento, ma anche per chiedere di poterlo sottoscrivere. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Vorrei spiegare, Presidente, le motivazioni del ritiro dell'emendamento numero 146. Con il disegno di legge numero 71 abbiamo fatto, o meglio avete fatto di tutto. Noi abbiamo più volte tentato, nella discussione della finanziaria e del collegato, di prorogare una graduatoria. Tra l'altro vorrei ricordare che quest'Aula, per responsabilità anche nostra ovviamente, ha commesso un'ingiustizia nei confronti di questi lavoratori, perché nell'ultima finanziaria di fatto abbiamo accorciato, rispetto alla legge nazionale, i termini della scadenza, che erano fissati al 31 dicembre di quest'anno. Convinti di fare una cosa importante per questi lavoratori, abbiamo invece anticipato la scadenza della graduatoria al 30 giugno. Ci siamo assunti questa responsabilità con l'auspicio che l'invito di quest'Aula servisse in particolare alla direzione del Brotzu per sanare una certa situazione e non certamente per introdurre dei casi limite.

Sono d'accordo con quello che diceva l'assessore Oppi sul caso di chi ha lavorato un solo giorno. E' evidente, non posso che essere d'accordo. Non c'è l'Assessore della sanità, che più o meno si comporta come il Presidente della Regione: non c'è quasi mai, non c'è proprio, come giustamente dice l'onorevole Barracciu. Tra l'altro ci sono esempi di direttori generali che si sono comportati correttamente rispetto alle graduatorie aperte di concorsi espletati sempre nella passata legislatura. Vorrei capire perché il dottor Simeone, Direttore della ASL più grande della Sardegna, secondo me e secondo noi si è comportato correttamente, nel rispetto delle graduatorie aperte, attingendo da quelle graduatorie, e soltanto il Direttore generale del Brotzu si è comportato in maniera difforme. E' possibile che al Brotzu esista una legge che inizia e finisce col Brotzu? E' possibile tollerare questo fatto? Ecco, capisco perfettamente che l'emendamento numero 146 va ritirato per ovvie ragioni. Queste erano le ragioni.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 139.

Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Presidente, mi sembra doveroso illustrare l'emendamento. E' un emendamento che nasce dall'esperienza anche pratica, che probabilmente può ripetersi. Si prevede che il personale delle strutture sanitarie trasferite alle Aziende sanitarie locali, e oggi pienamente utilizzato nelle ASL di Sassari, Cagliari e Medio Campidano, venga incluso nel piano di stabilizzazione, così come previsto anche da un emendamento presentato dalla maggioranza, considerato tra l'altro che, sulla base della sentenza della Cassazione numero 16041, del 7 luglio 2010, questo personale andrebbe collocato per norma di legge. Insomma si chiede di comprendere questo personale nel piano di stabilizzazione, senza alcuna forzatura di riferimento all'articolo 2112 del Codice civile. Tutto qui, grazie.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 139.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 139.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Cuccu ha votato a favore e che i consiglieri Contu Mariano, Milia e Rassu hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri:Agus - Barracciu - Ben Amara - Capelli - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri:Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - De Francisci - Dedoni - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Ladu - Locci - Meloni Francesco - Meloni Marco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Tocco - Zedda.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 58

astenuti 1

maggioranza 30

favorevoli 22

contrari 36

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 85.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 85.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Meloni Valerio ha votato a favore e che i consiglieri Cocco Daniele, Espa, Sechi e Zuncheddu hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri:Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - De Francisci - Dedoni - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Ladu - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Tocco - Zedda.

Rispondono no i consiglieri:Agus - Barracciu - Ben Amara - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 59

astenuti 1

maggioranza 30

favorevoli 37

contrari 22

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'emendamento numero 88.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, Assessore, spero ci sia ancora tempo per un ripensamento sull'emendamento numero 88. Quello che stiamo facendo con questo emendamento è un qualcosa che calpesta la meritocrazia: stiamo creando una dirigenza posticcia e attuando una promozione di massa. Tra l'altro non è vero che questa è la prima costituzione della dirigenza del Corpo forestale, ne parla anche la legge numero 31 e ci sono già dei contratti relativi a tale dirigenza. Questo calpesta il merito e anche i diritti di chi ha partecipato ai concorsi. Se non sono stati sufficienti se ne fanno altri, magari con criteri meno selettivi di quello, per esempio, relativo alla conoscenza della lingua inglese (un errore che abbiamo commesso noi), ma certamente consentire la promozione in massa di persone che possono essere considerate "accozzate" significa fare un torto a un corpo così importante e meritorio come il Corpo forestale e di vigilanza ambientale.

Mi rivolgo anche all'assessore Oppi, che so essere persona sensibile e attenta e non credo sia favorevole a questo emendamento. Sul fatto che occorre ricoprire i posti per dirigenti e fare in modo che non vi siano più i cosiddetti "facenti funzioni" siamo d'accordo, ma assumiamo i nuovi dirigenti attraverso concorsi pubblici. Non facciamo sanatorie di massa, preserviamo il merito in un corpo preziosissimo, di grande prestigio e importanza, come il Corpo forestale, che fa onore alla Sardegna. So che rivolgo l'appello a persone sensibili, alle quali chiedo veramente un ripensamento, per evitare di creare solchi ulteriori. Proviamo a ragionare quanto più possibile tenendo presenti gli interessi dell'Amministrazione regionale e della Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI), relatore. Presidente, essendo il testo dell'emendamento numero 88 un po' ermetico, forse non ne è stato colto il senso. Questo emendamento pone al centro il Corpo forestale, ne afferma la specialità e dice che la disciplina del personale del Corpo forestale deve essere del tutto autonoma rispetto a quella del restante personale regionale. Preannunciamo l'intenzione di fare una legge che regoli questa disciplina e specificità. Prevediamo una disciplina specifica per quanto riguarda la dirigenza e, applicando la normativa statale sul Corpo forestale, prevediamo anche che i concorsi vengano fatti mediante scrutinio per merito comparativo. Sarà un regolamento del Consiglio regionale che disciplinerà analiticamente questo merito comparativo. Non possiamo estendere su questo la disciplina nazionale perché, come tutti ben sapete, è talmente specifica che non sarebbe applicabile al nostro Corpo forestale.

Nel frattempo, come è stato fatto con l'articolo 77 della legge numero 31, è stato previsto, per la prima ipotesi, uno specifico concorso, ovvero uno scrutinio per merito comparativo, che è stato disciplinato. Quindi questo emendamento è proprio volto a valorizzare l'autonomia e la specificità del Corpo forestale. L'onorevole Porcu vedrà che siamo pienamente d'accordo e se rileggerà l'emendamento sono sicuro che voterà a favore.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 88. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

PORCU (P.D.). Presidente, avevo chiesto la votazione nominale! L'ho chiesta ripetutamente!

PRESIDENTE. Onorevole Porcu, mi è sfuggito. Visto che ho già dichiarato il voto, le chiedo se può…

(Interruzione del consigliere Porcu)

PRESIDENTE. Le do ragione perché mi è sfuggito. Grazie, onorevole Porcu.

Per effetto dell'approvazione dell'emendamento numero 88 decade l'emendamento numero 1.

Dovremmo passare all'emendamento numero 120, del quale però manca la copertura finanziaria. E' un emendamento a firma Uras e più. Se non viene indicata la copertura finanziaria l'emendamento non può essere messo in votazione.

(Interruzione)

Il FNOL è esaurito.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Il FNOL è esaurito? Non ci sono 150 mila euro?

Prima di ritirare l'emendamento colgo l'occasione per raccontare la storia di questa vicenda, perché è una storia che richiama, come dire, una sorta di lealtà istituzionale. Questo è un caso che fu trattato nella scorsa legislatura, lo ricorderà sicuramente molto bene l'assessore Milia. Si tratta di tre persone che sono risultate idonee in un concorso riservato - un tempo si potevano fare - che riguardava le cooperative di facchinaggio, così venivano volgarmente denominate…

PRESIDENTE. Scusi, onorevole Uras. Colleghi, non si può proseguire così.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Sì, perché non si capisce nulla.

PRESIDENTE. Ha ragione. Onorevole Giampaolo Diana, per cortesia! Grazie.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Il personale di quelle cooperative era stato illegittimamente utilizzato per funzioni diverse.

(Brusio in aula)

Presidente, il suo richiamo non ha funzionato.

PRESIDENTE. Onorevole Meloni, si sente il rimbombo delle sue parole!

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Dicevo che quel personale era stato utilizzato in funzioni diverse: per esempio negli uffici di protocollo, nell'attività di guardiania, nell'attività impiegatizia presso gli uffici e così via. Tutto quel personale avrebbe potuto vincere una causa, avrebbe potuto far condannare l'amministrazione per illecito arricchimento e così si sarebbe consumato un altro piccolo scandalo. Il Consiglio regionale di quei tempi…

Presidente, io ho finito il tempo e poiché non ho avuto la possibilità di concludere il mio pensiero chiedo un minuto ancora.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, ha ragione. Onorevole Steri, onorevole Meloni, per cortesia!

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Dicevo che a quei dipendenti, per superare questa situazione, con una legge del Consiglio regionale di alcuni anni fa fu consentito di espletare un concorso e furono assunti tutti, tranne tre donne, delle quali ci si dimenticò. Nella precedente legislatura fu dunque legittimamente posta la questione e si disse: "Interverrà l'Assessore e sistemerà le cose". La Giunta dell'epoca prese un impegno che però non fu mai soddisfatto e oggi siamo punto e a capo. Sono tre donne che per loro sfortuna sono state dimenticate in un momento in cui tutti gli altri sono stati assunti senza avere né un titolo né un diritto di più.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 122. Anche qui manca la copertura per quanto riguarda il secondo comma. E' un emendamento a firma Uras e più.

E' ritirato, onorevole Uras?

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). No, non è ritirato. E' tutta la sera che aspetto che gli altri facciano le cose. Ho preso insulti nel silenzio assoluto, anche della Presidenza del Consiglio!

PRESIDENTE. Di insulti ne sono volati troppi in questo Consiglio…

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Sì, però non sono stati censurati sufficientemente!

PRESIDENTE. No, mi scusi, onorevole Uras. Di insulti ne sono volati sempre tanti in questo Consiglio e non possono essere considerati tali soltanto quando riguardano noi stessi. Prego, onorevole Uras.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Io non insulto, non è mia abitudine e non lo faccio. Se mi devo adeguare, Presidente, mi adeguerò.

Allora questa è un'altra questione che rimane aperta e che l'Assessore può risolvere tranquillamente, se prende un impegno in tal senso. Riguarda il personale dell'ex Manifattura tabacchi che in un'operazione di trasferimento alle pubbliche amministrazioni locali è stato assegnato a suo tempo all'Agenzia regionale del lavoro e ad Assessorati regionali. Questo personale è ancora in posizione di comando, il costo è sostanzialmente coperto per intero dallo Stato. Si tratta di concordare con il Ministero delle finanze un trasferimento organico e finalmente inquadrare questo personale dove da ormai dieci anni svolge la propria attività lavorativa, purtroppo bloccato integralmente in ogni altro diritto di crescita professionale.

Non credo che queste cose possano essere liquidate come se stessimo parlando di noccioline. Il trasferimento di questo personale è avvenuto secondo la legge, per cui se ne faccia carico la Giunta. Se l'Assessore dice che è d'accordo io ritiro l'emendamento.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, deve però indicare la copertura per il secondo comma. Il primo comma ha vita autonoma.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Indico a copertura il fondo per la pubblicità istituzionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Ne ha facoltà.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Presidente, avevo chiesto di parlare durante la discussione dell'emendamento numero 120. Le è sfuggito, ma comunque se mi consente…

PRESIDENTE. Può intervenire sull'emendamento numero 122, ma non sul numero 120.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Come non detto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Sull'emendamento numero 122 la Giunta esprime parere favorevole, però bisogna trovare la copertura finanziaria.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). La copertura è a valere sul fondo regionale per l'occupazione, dove ci sono circa 99 milioni di euro in conto competenze non spesi.

PRESIDENTE. Procediamo alla votazione dell'emendamento numero 122.

Ha domandato di parlare il consigliere Sanjust. Ne ha facoltà.

SANJUST (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. La richiesta è appoggiata dal suo Capogruppo, onorevole Sanjust?

(Appoggia la richiesta il consigliere Mario Diana.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 122.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cocco Daniele e Uras hanno votato a favore e che i consiglieri Agus e Bruno si sono astenuti.

Rispondono sì i consiglieri:Amadu - Artizzu - Ben Amara - Campus - Capelli - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Felice - Contu Mariano - De Francisci - Dedoni - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Ladu - Locci - Mariani - Milia - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Paolo - Steri - Tocco - Uras - Zedda - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri:Biancareddu - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Pittalis - Sanna Giacomo - Sanna Matteo.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Moriconi - Piras - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 41

astenuti 19

maggioranza 21

favorevoli 34

contrari 7

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'emendamento numero 124.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Se vuole lo ritiro, onorevole Diana, però questo è un emendamento che dice una cosa molto semplice, e cioè che l'Assessorato del lavoro, d'intesa con enti locali, organizzazioni sindacali e associazioni datoriali, deve fare un piano pluriennale di durata massima quinquennale per contribuire alla stabilizzazione dei lavoratori precari del sistema privato, non del sistema pubblico. Quindi è una disposizione che va verso le imprese. Io ho qua, perché l'ho recuperato, lo stato della spesa relativa al fondo regionale per l'occupazione, dove ci sono in conto competenze circa 99 milioni di euro (adesso abbiamo stanziato 200 mila euro), da impegnare solo per il 2011, e in conto residui altri 11 milioni, più 29 milioni di residui di stanziamento. Stiamo parlando cioè di altri 40 milioni di euro. Sarei grato all'onorevole Diana e a chi altri volesse intervenire su questo argomento magari per dire che siccome deve arrivare in Aula il collegato sul lavoro si tiene in considerazione questa proposta perché nell'ambito di quelle dotazioni finanziarie si avvii un'iniziativa per contribuire alla stabilizzazione dei lavoratori precari anche nel settore privato, quindi sostenendo anche l'impresa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 124.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Cocco Daniele ha votato a favore e che i consiglieri Manca e Rassu hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri:Ben Amara - Cocco Daniele - Mariani - Sechi - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri:Agus - Amadu - Artizzu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cucca - Cuccu - De Francisci - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Ladu - Locci - Manca - Maninchedda - Meloni Francesco - Meloni Marco - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Porcu - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Steri - Tocco - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Dedoni - Randazzo - Sanjust.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 63

votanti 58

astenuti 5

maggioranza 30

favorevoli 6

contrari 52

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 47.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). E' ritirato.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 126.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Questa è una questione nota: è nota all'onorevole Campus, è nota ai colleghi che fanno parte della Commissione sanità, è nota all'onorevole Meloni, è nota a tutti, anche ai colleghi del centrosinistra. Si tratta di un gruppo di lavoratori che opera da vent'anni in modo precario all'interno dei laboratori di analisi dell'Ospedale microcitemico. Vent'anni in cui sono stati illegittimamente sfruttati dall'Università, e adesso non sappiamo se riusciremo a rendere comunque possibile un pizzico di attività per fare uno screening pediatrico, che è obbligatorio e che viene eseguito appunto da questo personale, che per sei mesi viene pagato e per sei mesi no.

Questa vicenda la conoscono tutti e ogni volta tutti dicono che sono disponibili a trovare una modalità per risolverla. Di questo è stata interessata anche la ASL e noi abbiamo trasferito i fondi dall'Università alla ASL proprio per trovare una soluzione. Non è possibile trovare una soluzione adesso, dobbiamo aspettare la riforma sanitaria? Va bene, ma le partite di questo genere - lo chiedo agli Assessori presenti - potranno essere considerate almeno in quella circostanza? Se è così io ritiro l'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Presidente, dell'argomento si è discusso più volte in Commissione sanità, oltre che in Commissione bilancio. E' una storia infinita che nasce dalla problematica legata ai fondi di ricerca. Questa attività non era un'attività istituzionale, veniva finanziata attraverso dei fondi di ricerca e nel tempo è diventata stabile e fondamentale.

So che da parte dell'Assessorato è assolutamente preventivata l'istituzionalizzazione del servizio all'interno dell'Ospedale microcitemico. Ricordo anche che ci furono delle diatribe su chi dovesse mantenere la titolarità dei fondi. I componenti della Commissione sanità lo ricorderanno, perché qualcuno diceva: "Sono miei e non della collettività". Bene, ora si sa quale struttura deve svolgere questa attività che sarà istituzionalizzata all'interno del Microcitemico e quei fondi di ricerca confluiranno nel fondo di stanziamento ordinario di questo ospedale.

Credo davvero che non ci sarà nemmeno bisogno di passare attraverso la legge di riforma, potrebbe essere sufficiente un intervento normativo da parte della Giunta. Su questo c'è un impegno, altrimenti siamo qui pronti, in sede di riforma sanitaria, a porre in essere eventuali atti legislativi che fossero necessari. Sono giustissime le osservazioni fatte, però, come ho già detto prima, il modo per risolverle non è certamente questo, fino a che non si risolve anche il problema della reale quantificazione del personale necessario per la mole di lavoro che viene svolto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Voi sapete, colleghi, anche del centrodestra, che nella pubblica amministrazione ci sono lavoratori che sono precari da vent'anni. Vent'anni, non è uno scherzo! Adesso sento parole di impegno rispetto a una soluzione, forse il testo di questo emendamento non è, o almeno così mi sembra di capire, il più idoneo a risolvere questa situazione, però vorrei capire che tipo di impegno questa maggioranza sta prendendo, perché oggettivamente qui non stiamo parlando di lavoratori interinali o di altro genere, bensì di ricercatori in campo medico. Mi è stato detto che c'è anche chi esegue lo screening per le malattie rare e lavora lì da ventun'anni.

E' una situazione veramente ridicola e al tempo stesso drammatica, quindi se l'onorevole Campus sta rappresentando la volontà - poi ovviamente sarà l'onorevole Uras a decidere - che in Commissione sanità, di cui faccio parte, è stata più volte espressa in maniera unitaria, cioè che questo problema va risolto e probabilmente non sarà necessario procedere per via legislativa, bisognerebbe che la Giunta prendesse un impegno serio in tal senso già da adesso.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Io avevo presentato un emendamento analogo a quello dell'onorevole Uras, che ho ritirato, devo confessarlo, per errore nella confusione, in cui associavo a questo personale del Microcitemico sei persone del Policlinico di Monserrato che dal 1999 hanno svolto il loro lavoro anche nelle scuole. Sono persone effettivamente in servizio da lunghissimo tempo e per le quali bisognerebbe fare qualcosa.

Mi associo alla richiesta dell'onorevole Uras a che ci sia un impegno morale della maggioranza per sistemare queste persone alla prima occasione possibile e anch'io chiedo che l'emendamento venga ritirato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Mi pare che dopo l'intervento dell'onorevole Campus e quello testé svolto dall'onorevole Meloni per la prima volta in quest'Aula si sia fatta chiarezza su un problema che viene enucleato da questo emendamento. Mi pare di capire che finalmente ci sia la consapevolezza che stiamo parlando di persone, alcune delle quali lavorano in queste condizioni non solo da ventun'anni, ma persino da ventisei, svolgono un'attività a intermittenza per le ragioni che diceva l'onorevole Campus, ma ormai è acclarato da tutti che queste lavoratrici e lavoratori svolgono un'attività che è diventata indispensabile soprattutto per tentare di prevenire malattie rare.

Davvero anche qui si fa sentire pesantemente l'assenza dell'Assessore della sanità, anche se non dubito che il collega Campus abbia assunto un impegno importante in rappresentanza della maggioranza. Ecco se c'è davvero questo impegno sarebbe importante, anche se non c'è l'Assessore competente, sentire una parola da parte della Giunta nella direzione indicata dall'onorevole Campus. Sarebbe certamente un elemento di novità che potrebbe consentire di affrontare diversamente questo problema.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

OPPI (U.D.C.-FLI), Assessore della difesa dell'ambiente. Voglio ricordare innanzitutto a me stesso - così lo chiariamo - che questo programma di ricerca nel campo della sanità, chiamato "Progetto Azione A e B", fu approvato nei primi anni '90, esattamente nel 1991. Furono approvati quattro gruppi di studio, tra cui uno con il professor Antonio Cao, uno con il professor Licinio Contu e un altro con la dottoressa Marisa Marrocu. Il gruppo del professor Cao è andato avanti con una sola pausa, svolgendo un ruolo molto importante nel settore della scuola con biologi di provata competenza e capacità, e di volta in volta gli abbiamo riconosciuto la possibilità di continuare a svolgere quell'attività. E' chiaro che nel momento contingente non siamo in grado di valutare attentamente la situazione, perché alcune figure sono legittimate, cioè hanno la specializzazione, altre no, ma certamente è giusto che il ruolo che queste persone hanno svolto (molti di loro da circa vent'anni, cioè dal 1991) venga tenuto nella massima considerazione. Quindi mi permetto di parlare a nome della Giunta dicendo che questa situazione deve essere valutata con maggiore oculatezza e con grande senso di responsabilità.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI (P.d.L.). Mi associo a quanto detto dai colleghi che mi hanno preceduto perché questo è un problema vecchio, del quale si è discusso in Commissione sanità, dove si è anche detto che bisognerebbe adottare un provvedimento per stornare il fondo che da vent'anni è stato destinato all'Università per la ricerca e assegnarlo alla ASL perché istituisca un servizio.

Vorrei fare una proposta a questo proposito proprio per passare dalle parole ai fatti. Non so se vi riusciremo in questa seduta, però ci potremmo impegnare, credo in maniera bipartisan, per fare un ordine del giorno che tenga conto dell'entità del personale e del servizio che viene svolto, venga votato dal Consiglio e quindi costituisca un impegno formale e sostanziale per la Giunta a risolvere questo problema.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). E' un problema ventennale, mi associo.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 126 è stato ritirato.

Sull'emendamento numero 128 è stato chiesto il voto segreto.

Colleghi, scusate, vi prego di prendere posto. Stiamo per votare l'emendamento numero 128, a firma Rodin e più. Non continuo, mi fermo e rimaniamo in aula fino a domani mattina se non c'è silenzio, perché così non si può procedere.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Le chiedo scusa, Presidente, ma c'è prima l'emendamento numero 127.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 127 è stato assorbito dall'emendamento di sintesi numero 157.

SALIS (I.d.V.). Senza il mio parere favorevole?

PRESIDENTE. Onorevole Salis, io ho questa indicazione data dagli Uffici, poi non so.

SALIS (I.d.V.). Non sono assolutamente d'accordo, Presidente, perché il tema che tratta l'emendamento numero 127 non è assolutamente assorbito dall'emendamento di sintesi e non ho autorizzato nessuno in tal senso.

PRESIDENTE. Gli Uffici mi dicono che è stato ritirato, onorevole Salis.

SALIS (I.d.V.). Non è stato assolutamente ritirato. Da chi è stato ritirato? Da nessuno! Io voglio che venga discusso e votato perché riguarda un argomento dirimente!

PRESIDENTE. Onorevole Salis, se si calma un attimo verifichiamo.

(Interruzione)

Onorevole Salis, in ogni caso il suo emendamento decade per effetto dell'approvazione dell'emendamento numero 157. Sì, onorevole Salis, al primo comma dell'emendamento numero 157 viene fissato il limite massimo del 3 per cento, che è in contrasto con quanto previsto dal suo emendamento, che pertanto decade.

(Interruzione del consigliere Salis)

PRESIDENTE. Appunto, è in contrasto, onorevole Salis. Lei prevede una possibilità differente rispetto a quella già individuata dal Consiglio. Questa è l'interpretazione. L'emendamento numero 127 è decaduto.

SALIS (I.d.V.). No, per me non può decadere!

PRESIDENTE. Emendamento numero 128…

(Interruzione del consigliere Salis)

PRESIDENTE. Onorevole Salis!

La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 20 e 31, viene ripresa alle ore 20 e 33.)

PRESIDENTE. Siamo in fase di votazione a scrutinio segreto dell'emendamento numero 128.

(Interruzione del consigliere Salis)

PRESIDENTE. Onorevole Salis, se lei vuole abbandonare l'aula lo faccia, il suo emendamento decade, così come è decaduto l'emendamento numero 129, perché in contrasto con il comma 1 dell'emendamento numero 157.

La sua è una libera interpretazione, onorevole Salis!

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo due minuti di sospensione, Presidente.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta per due minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 20 e 34, viene ripresa alle ore 20 e 36.)

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 128.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 58

astenuti 1

maggioranza 30

favorevoli 46

contrari 12

(Il Consiglio approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cucca - Cuccu - De Francisci - Dedoni - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Locci - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Tocco - Uras - Zedda - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Annuncio che per protesta abbandono l'aula.

PRESIDENTE. Va bene, onorevole Salis.

Continuazione della discussione e approvazione del disegno di legge: "Norme in materia di organizzazione e personale". (71/A)

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 133. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 131. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 11 bis, al quale è stato presentato un emendamento.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 11 bis e del relativo emendamento:

Art. 11 bis

Norma finanziaria

1. Le spese previste per l'attuazione della presente legge sono valutate in euro 1.832.300 annui.

2. Nel bilancio della Regione per gli anni 2010-2013 sono apportate le seguenti variazioni:

In aumento

UPB S01.02.001

Oneri per il trattamento economico del personale

2010 euro 781.300

2011 euro 781.300

2012 euro 781.300

2013 euro 781.300

UPB S01.02.002

Oneri per contributi sociali e di fine rapporto a carico dell'Amministrazione regionale

2010 euro 619.000

2011 euro 619.000

2012 euro 619.000

2013 euro 619.000

UPB S01.01.002

Oneri di funzionamento della Giunta regionale e uffici di supporto

2010 euro 292.000

2011 euro 292.000

2012 euro 292.000

2013 euro 292.000

UPB S01.04.001

Studi, ricerche, collaborazioni e simili

2010 euro 140.000

2011 euro 140.000

2012 euro 140.000

2013 euro 140.000

In diminuzione

UPB S08.01.002

Fondo nuovi oneri legislativi - parte corrente

2010 euro 1.832.300

2011 euro 1.832.300

2012 euro 1.832.300

2013 euro 1.832.300

mediante riduzione della riserva di cui alla voce 3) della tabella A allegata alla legge regionale 28 dicembre 2009, n. 5 (legge finanziaria 2010).

3. Le spese previste per l'attuazione della presente legge fanno carico alle suddette UPB del bilancio della Regione per gli anni 2010-2013 ed a quelle corrispondenti dei bilanci per gli anni successivi.

Emendamento sostitutivo totale Steri

Articolo 11 bis

L'articolo 11 bis è così sostituuito:

"Art. 11 bis

Norma finanziaria

1. Le spese previste per l'attuazione della presente legge sono valutate in euro 1.832.300 annui.

2. Nel bilancio della Regione per gli anni 2011-2013 sono apportate le seguenti variazioni:

In aumento

UPB S01.02.001
Oneri per il trattamento economico del personale
2011 euro 781.300
2012 euro 781.300
2013 euro 781.300


UPB S01.02.002
Oneri per contributi sociali e di fine rapporto a carico dell'amministrazione regionale
2011 euro 619.000
2012 euro 619.000
2013 euro 619.000

UPB S01.01.002
Oneri di funzionamento della Giunta regionale e uffici di supporto
2011 euro 292.000
2012 euro 292.000
2013 euro 292.000

UPB S01.04.001
Studi, ricerche, collaborazioni e simili

2011 euro 140.000
2012 euro 140.000
2013 euro 140.000

In diminuzione

UPB S08.01.002
Fondo nuovi oneri legislativi - parte corrente
2011 euro ---
2012 euro 1.832.300
2013 euro 1.832.300
mediante riduzione della riserva di cui alla voce 2) della tabella A allegata alla legge regionale 19 gennaio 2011, n. 1 (legge finanziaria 2011);

UPB S08.01.004
Somme per le quali sussiste l'obbligo a pagare
2011 euro 1.832.300
2012 euro ---
2013 euro ---

3. Le spese previste per l'attuazione della presente legge fanno carico alle suddette UPB del bilancio della Regione per gli anni 2011-2013 ed a quelle corrispondenti dei bilanci per gli anni successivi". (132).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, per esprimere il parere sul relativo emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Steri, relatore.

STERI (U.D.C.-FLI), relatore. Esprimo parere favorevole, Presidente.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 132. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo alla votazione finale della legge.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Intervengo molto brevemente per dire che si è compiuto un altro lavoro legislativo di ordinaria decadenza! Credo che sarà importante leggere questo provvedimento alla fine, perché traccerà degli appuntamenti, che sono quelli della sicura impugnativa, dell'inapplicabilità e di una serie di strettoie applicative che lo renderanno inutile. Avremmo potuto dedicarci molto di più e meglio ad altri problemi e magari schiarirci le idee sul fatto che a questo "elefante amministrativo" che invece di dimagrire ingrassa sta sopravvenendo una paresi agli arti. Non si muove e più ingrassa più sarà concreta la sua paresi! Questo è il problema del momento.

Il nostro voto è contrario, però vorremmo che attorno a questo provvedimento e alla sua qualità legislativa venisse fissato un appuntamento anche con la prossima finanziaria, perché sono convinto che non sarete in condizioni di confermare le coperture finanziarie della stragrande maggioranza delle disposizioni contenute in questo provvedimento e dovremo dichiarare insieme serenamente che abbiamo fatto una bella esperienza di propaganda, che abbiamo promesso cose mirabolanti che però non sarà possibile realizzare perché mancano i soldi persino per chiudere la porta!

Credo che questa sia la stagione che abbiamo davanti. Noi responsabilmente abbiamo svolto il nostro ruolo e vi abbiamo suggerito qualcosa che - credo dobbiate riconoscerlo - vi è tornata utile per aprire gli occhi su alcuni provvedimenti che erano palesemente impresentabili. Continuiamo a fare con responsabilità il nostro lavoro, ma non decliniamo il nostro ruolo di opposizione.

Mi piace dire un'ultima cosa: forse il mito per cui alcune forze politiche erano considerate tecnicamente moderate dopo quello che è avvenuto intorno a questo provvedimento è caduto!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, intervengo per annunciare ovviamente il voto favorevole del Gruppo del P.d.L., ma anche per chiedere all'Assessore (non abbiamo presentato un apposito emendamento, anche se questa sarebbe potuta essere l'occasione giusta), poiché sono già state stanziate nella finanziaria le risorse per le progressioni orizzontali, di avviare immediatamente la contrattazione collettiva, perché le risorse ci sono ed è attesa da tutte le organizzazioni. Le chiedo di prendere un impegno in questo senso. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, il nostro voto è contrario per quanto abbiamo detto nel corso della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 71, che ha per titolo "Norme in materia di organizzazione e personale", presentato il 24 settembre del 2009 dall'assessore Corona e "incoronato" dall'assessore Floris.

Io non condivido questo modo di legiferare: avete abrogato dieci articoli e diversi commi dell'articolo 11, avete operato attraverso emendamenti sostitutivi totali, avete creato nuove convergenze, forse politiche, non lo so, avete fatto molta demagogia, molta clientela, molta propaganda e avete perso un'occasione, quella di porre fine al lavoro precario nella pubblica amministrazione, alle agenzie interinali, e di inaugurare un nuovo percorso che dica, come afferma la Costituzione, che nella pubblica amministrazione si entra per concorso.

Mentre il ministro Tremonti dice che siamo sul Titanic e prevede tagli per quanto riguarda i figli a carico, le spese sanitarie, l'istruzione e gli asili, il nostro programma dei lavori prevede, dopo questa legge per molti versi inutile, come hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto, altre leggi secondo voi prioritarie, come quella sul golf, che invece aprirà la strada per nuove residenze.

Credo, ripeto, che questo modo di legiferare attraverso emendamenti sostitutivi totali, che ha fatto emergere divergenze tra la Giunta e il Consiglio regionale, oltre che all'interno del centrosinis[PS7] tra, sia sbagliato. Credo che il Consiglio regionale debba fare una svolta, cercando di individuare veramente le priorità della Sardegna che vive una situazione drammatica che va affrontata al più presto. Abbiamo perso sicuramente un'occasione e questa legge non creerà nessun vantaggio per i sardi e nemmeno parità di accesso nella pubblica amministrazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Presidente, ricordo un ex Assessore degli affari generali, mio conterraneo, che provò a far approvare una riforma del personale che purtroppo fu affossata al passaggio agli articoli. Ketty Corona, ex Assessore degli affari generali, più fortunata, è riuscita a far passare la riforma del personale, per cui non chiameremo più questo provvedimento disegno di legge numero 71, ma "legge Corona". Peccato che di questa legge abbiamo prima fatto una discussione generale durata due giornate, poi abbiamo abrogato quasi tutti gli articoli, dopodiché abbiamo discusso per un'altra intera giornata sull'articolo 11, ne abbiamo abrogato tutti commi e infine abbiamo approvato un pasticcio, perché altro non è, che non risolve il problema del precariato, e credo che il tempo ci darà ragione. E' per questo che annuncio il mio voto contrario a questa specie di legge.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, annuncio il voto favorevole dei Riformatori a questa legge, anche se debbo dire che non la riteniamo una grande legge, e in questo senso alcune delle critiche che vengono dall'opposizione possono essere accolte, ma credo che sia un pensiero condiviso da tutta la maggioranza.

E' una legge che non risolve tutti i problemi né ha la pretesa di risolvere definitivamente il problema del precariato, ma a fronte di questo risolve diversi problemi, pur lasciandone insoluti degli altri. Quello che non ho capito, però, dall'intervento dell'onorevole Bruno è che cosa vorrebbe l'opposizione, perché mi pare che l'unica cosa che le vada bene sia che non va bene nulla: non va bene la legge sul personale, non va bene la legge sul golf. Vorrei sapere dall'onorevole Bruno come pensa che il PIL di questa Regione possa crescere se non si fa mai una legge che porti un pochino di ricchezza!

Voglio ricordare che nel bilancio della Regione - lo dice spesso l'onorevole Maninchedda - la disponibilità del Consiglio per la prossima finanziaria sarà di 600-700 milioni di euro, non molto di più, tutto il resto va in spese fisse. La sanità da sola 600-700 milioni se li mangia nell'arco di tre o quattro anni! Se il tasso di crescita del nostro PIL continua a essere pari allo 0,1 per cento, fra tre o quattro anni invece del Consiglio regionale per predisporre la finanziaria avremo bisogno di un commercialista che faccia il bilancio!

(Interruzione)

Ce l'abbiamo già, effettivamente. E non ci sarà bisogno di sollevare tanti problemi e fare tante discussioni.

La legge sul golf, collega Bruno, è uno sforzo di fantasia, è un tentativo per cercare di aumentare il nostro PIL, la nostra ricchezza, dalla quale speriamo che possano derivare risorse che potremo impiegare in altra maniera, però non dimentichiamo che le risorse di cui disponiamo qua sono una fetta della ricchezza complessiva prodotta dal mercato, cioè quello che la gente paga in tasse. Se non aumenta la ricchezza complessiva non aumentano neanche le risorse che possiamo spendere noi. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, questo provvedimento che ovviamente è stato costruito in Aula, non in Commissione, ha molti limiti, ma ne ha uno in particolare, che peraltro è lo stesso limite che aveva il collegato. Noi avremmo dovuto fare, come avevamo chiesto in Commissione - il presidente Maninchedda se lo ricorderà - un provvedimento che individuasse, attraverso un assestamento di bilancio, le dotazioni finanziarie effettivamente spendibili; avremmo dovuto introdurre elementi di controllo sulla trimestrale di cassa in ragione dei vincoli del patto di stabilità e definire, sulla base quindi delle dotazioni finanziarie disponibili, gli ambiti di intervento prioritario, che fossero in materia di personale, di lavori pubblici o di attività economica e di politica del lavoro. Questo non è avvenuto e io credo, lo dico agli assessori Floris, Oppi, Rassu e agli altri Assessori presenti, che la partita dell'assestamento di bilancio è una partita assolutamente indispensabile, perché se noi non mettiamo mano ai conti ogni volta dovremo procedere in ragione dell'oggetto e della difficoltà maggiormente percepibile piuttosto che in ragione o anche in ragione delle dotazioni finanziarie che possiamo effettivamente impiegare. Quando vedo lo stato della spesa del fondo regionale per l'occupazione, che è pari al 6-7 per cento, considerati i tassi di disoccupazione che ha la Sardegna evidentemente mi pongo il problema.

Noi non possiamo votare a favore di questo provvedimento, però riconosciamo che esso contiene alcune partite che abbiamo potuto condividere, perché trattano della condizione di vita di molte persone. E duemila persone per noi sono tante.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Presidente, non abbiamo bisogno di fare dichiarazioni finali. Ognuno di noi ha avuto modo di esprimere la propria opinione in occasione delle tante discussioni che sono avvenute.

Ho preso la parola per rispondere all'onorevole Mario Diana che noi ci stiamo impegnando per affrontare la partita delle progressioni professionali in maniera rapida e convincente. Le risorse ci sono, con una legge approvata nel giugno di quest'anno abbiamo messo a disposizione anche le risorse finanziarie pluriennali, adesso sta alla contrattazione collettiva, a cui partecipano i dirigenti e le organizzazioni sindacali, trovare l'accordo per procedere il più celermente possibile. Comunque, noi assicuriamo tutta l'assistenza necessaria.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Intervengo molto brevemente perché ritengo che sia doveroso intanto dare atto del faticosissimo e complesso lavoro fatto dal relatore della legge, l'onorevole Giulio Steri, che ritengo dobbiamo ringraziare tutti perché è stato un punto di riferimento e anche di sintesi di una materia complessa che, assessore Floris, dovrà vederci protagonisti probabilmente sotto differente aspetto. Ci auguriamo che il disegno di legge di modifica della legge numero 31, che lei ha preannunciato, possa davvero pervenire all'esame della Commissione di merito in tempi brevi, così che ci possiamo occupare della riorganizzazione complessiva del sistema della Regione in termini più proficui e mi auguro con la partecipazione di tutta l'Aula, nel segno di un'unità vera su aspetti sui quali ritengo non debbano esserci spaccature, come invece è accaduto in questa occasione, perché dobbiamo lavorare per rendere qualitativamente più efficiente l'organizzazione della Regione.

Questo non è un provvedimento di riorganizzazione della Regione, si tratta di risposte che avevamo rimandato dal collegato e che ci è sembrato utile trovassero la giusta allocazione in questo provvedimento. Ripeto, questo non è un provvedimento di riorganizzazione della Regione, però la Giunta in questo deve fare la sua parte e attendiamo che in tempi rapidi possa pervenire il già preannunciato provvedimento di modifica della legge numero 31. Quindi il mio voto è sicuramente favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Presidente, intervengo per dichiarare il voto a favore della legge, per ringraziare il relatore per il lavoro svolto, ma anche per fare una dichiarazione formale in quest'Aula sui conti della Regione.

Credo che i colleghi debbano essere tutti avvertiti di un fatto importante: lo Stato italiano qualche giorno fa ha pagato una volta e mezzo in più il denaro che gli serve per il suo debito pubblico, è in estrema difficoltà nel trasferimento delle risorse e credo che avrà estrema difficoltà a garantire il flusso di risorse che ha garantito fino a oggi. La Regione autonoma della Sardegna è attualmente impossibilitata a fronteggiare contemporaneamente il debito di Abbanoa e la crescita del debito della sanità. Qualsiasi ulteriore manovra finanziaria è cartacea!

Io penso che in una situazione così grave il quadro politico attuale sia insufficiente. L'idea di proseguire ordinariamente in una situazione che sta diventando gravissima (e noi vediamo la preoccupazione che c'è a Roma per questa situazione non trasferirsi adeguatamente nelle nostre istituzioni) credo debba essere chiaro a tutti che non è più sostenibile. Io non ho nessun potere per trasferire questa preoccupazione in atti concreti, però si tratta di una di quelle situazioni in cui i parlamenti non aspettano i partiti, la gente non aspetterà noi, per cui occorre un'inversione dell'iniziativa politica che sia capace non di attendere gli eventi, ma di prevenirli. Noi a settembre potremmo ritrovarci con una finanziaria non sostenibile.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Anch'io intervengo brevemente per reiterare il nostro voto contrario, però colgo l'occasione per fare delle considerazioni in relazione a due interventi, quello testé svolto dall'onorevole Maninchedda, che ci richiama puntualmente a interpretare correttamente la fase che viviamo, e quello dell'onorevole Francesco Meloni. Parto da quest'ultimo.

Onorevole Meloni, certo noi abbiamo la necessità, direi l'obbligo di far crescere il PIL, ma ricordo a tutti che non c'è corrente di pensiero economico a questo mondo, in particolare nel mondo occidentale, che non individui, come prima ricetta per invertire la condizione di crisi, l'immissione di risorse pubbliche nel sistema economico. Poi si decida come, ma questa è la prima ricetta. La situazione dei nostri conti è quella che ci ricorda puntualmente il presidente Maninchedda, allora domando alla maggioranza (noi l'abbiamo già detto altre volte, abbiamo dato la nostra disponibilità e abbiamo fatto qualcosa anche da soli): cosa volete fare per recuperare risorse? Qual è l'intenzione di questa maggioranza, della Giunta, del Presidente della Regione relativamente alla politica delle entrate? E' un terreno, presidente Maninchedda, che ci può consentire di recuperare qualche risorsa da immettere nelle esangui e asfittiche tasche della Regione? Sui fondi POR cosa vogliamo fare?

Siamo in presenza di uno sciopero generale proclamato ieri dalle organizzazioni sindacali confederali che, guarda caso, richiamano a base di quella iniziativa anche la ragione che ci ricordavano gli onorevoli Maninchedda e Franco Meloni: questa regione non cresce. Io sono d'accordo con il collega Maninchedda: questo quadro politico non è all'altezza di questa situazione, non è in grado di affrontare la gravità della situazione economica e sociale, allora si apra una fase nuova, si sia consequenziali rispetto a queste affermazioni. Anch'io sono convinto che questa maggioranza non abbia la qualità e la determinazione per affrontare questa crisi, ma se c'è questa convinzione anche all'interno della maggioranza, si apra una fase nuova che ponga al centro del dibattito politico regionale l'esigenza di un nuovo quadro politico in alternativa a questo che ha fallito sotto tutti gli aspetti!

PRESIDENTE. Procediamo con la votazione finale della legge.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 71/A.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Uras ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - De Francisci - Dedoni - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Tocco - Zedda.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Manca - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Sechi.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 55

astenuti 3

maggioranza 28

favorevoli 35

contrari 20

(Il Consiglio approva).

Comunico che il Consiglio è aggiornato a martedì 19 luglio, alle ore 16, per la prosecuzione dell'esame dei punti all'ordine del giorno, mentre è convocato per venerdì 22 luglio, alle ore 10, per l'esame delle seguenti mozioni: mozione numero 133, Bruno e più, sulla necessità inderogabile di dare attuazione al regime finanziario regionale nel rispetto dell'autonomia e della specialità della Regione e sull'attivazione immediata del conflitto di attribuzioni con lo Stato; mozione numero 134, Zuncheddu e più, sui gravami militari.

STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, venerdì si terrà il congresso nazionale del nostro partito, per cui noi non potremo essere presenti.

PRESIDENTE. Il Consiglio è convocato per martedì, alle ore 16, per la prosecuzione dell'ordine del giorno. Martedì sarà definita la data di discussione delle mozioni.

La seduta è tolta alle ore 21 e 01.


[PS1]La presidente non enumera questo emendamento, mentre il 140, aggiunto a penna nel documento originale, non compare nel verbale

[PS2]Non modificare il virgolettato

[PS3]In altre parole, crea divisioni all'interno di una stessa coalizione (leggi: centrosinistra)

[PS4]Centro servizi inserimento lavorativo; Centro servizi per il lavoro

[PS5]maiuscolo

[PS6]Perché decade solo il 129 e non anche gli altri emendamenti inclusi in quello di sintesi?

[PS7]Uras non è in linea con il centrosinistra