Seduta n.19 del 06/05/2009 

XIX Seduta

(POMERIDIANA)

Mercoledì 6 maggio 2009

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 16 e 09.

ZEDDA ALESSANDRA, Segretaria f.f., dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 28 aprile 2009 (13), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che il consigliere regionale Marco Espa ha chiesto congedo per la seduta pomeridiana di mercoledì 6 maggio 2009.

Poiché non vi sono opposizioni il congedo si intende accordato.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2009)" (2/A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 2.

Poiché dobbiamo procedere alla votazione dell'emendamento numero 70 all'articolo 2, precedentemente sospeso, sospendo la seduta per consentire il decorso dei termini previsti dal terzo comma dell'articolo 91 del Regolamento.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 10, viene ripresa alle ore 16 e 26)

PRESIDENTE. Riprendiamo dalla votazione dell'emendamento numero 70. Do la parola alla Giunta perché si è trovato l'accordo su una formulazione differente.

Ha facoltà di parlare dell'Assessore della Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Signora Presidente, la preoccupazione era quella di non intervenire sulle disponibilità finanziarie esistenti per i bandi in corso di esecuzione o per i prossimi. La formulazione che io raccolgo dei banchi del Consiglio è la seguente: "In via di interpretazione autentica, e limitatamente alle ipotesi di graduatoria non ancora definitive per il conseguimento degli assegni di merito e di affitto casa, è riconosciuta la portabilità dei crediti universitari degli studenti che accedono, dopo il primo anno, a facoltà per il cui accesso è previsto il numero chiuso. Tale disposizione opera nei limiti finanziari già assegnati ai rispettivi bandi."

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 70, con le modifiche testé proposte. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3 e dei relativi emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3 e dei relativi emendamenti:

Art. 3 Primi interventi a favore delle politiche sociali

1. La dotazione del Fondo regionale per la non autosufficienza istituito dall'articolo 34 della legge regionale n. 2 del 2007 per l'anno 2009 è pari ad euro 126.000.000, da integrare con la quota delle risorse assegnate alla Sardegna dal Fondo nazionale per la non autosufficienza previsto dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), ed è alimentato dai seguenti stanziamenti:

a) risorse regionali per euro 28.000.000 destinate al potenziamento dell'assistenza domiciliare a favore di anziani in condizioni di non autosufficienza, di cui euro 2.500.000 per le cure domiciliari sanitarie (UPB S05.03.007);

b) risorse regionali per euro 36.000.000 destinate al finanziamento di programmi personalizzati a favore di persone con grave disabilità, attraverso personale esterno o familiare, compresi gli interventi previsti dalla legge 21 maggio 1998, n. 162 (Modifiche alla L. 5 febbraio 1992, n. 104, concernenti misure di sostegno in favore di persone con handicap grave) (UPB S05.03.007);

c) risorse regionali per euro 5.000.000 destinate al programma "Ritornare a casa" di cui all'articolo 17, comma 1, della legge regionale n. 4 del 2006 (UPB S05.03.007);

d) risorse regionali e statali per euro 9.000.000 destinate al finanziamento delle azioni di integrazione socio-sanitaria (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 febbraio 2001, accordo Regione Sardegna -ANCI 15 dicembre 2004) (UPB S05.03.005);

e) risorse regionali per euro 48.000.000 destinate al finanziamento di leggi regionali a favore di soggetti con particolari patologie (UPB S05.03.007).

2. Per far fronte, attraverso alcuni primi interventi, all'emergenza sociale in atto è autorizzata nell'anno 2009 una spesa complessiva di euro 52.300.000 destinata:

a) quanto ad euro 30.000.000 (UPB S05.03.007) da trasferire ai comuni per la realizzazione di azioni di contrasto alla povertà attraverso i seguenti interventi:

1) concessione di sussidi a favore di persone e nuclei familiari in condizioni di accertata povertà;

2) concessione di contributi in misura non superiore a 500 euro mensili, quale aiuto per far fronte all'abbattimento dei costi dei servizi essenziali, a favore di persone e nuclei familiari con reddito pari alla soglia di povertà calcolata secondo il metodo dell'Indice della situazione economica equivalente (ISEE);

3) concessione di sussidi, per un ammontare massimo di euro 800 mensili, per lo svolgimento del servizio civico comunale.

La suddetta somma è ripartita tra i comuni secondo il seguente criterio:

1) 35 per cento in parti uguali;

2) 35 per cento sulla base del numero degli abitanti residenti;

3) 30 per cento sulla base del numero dei disoccupati risultanti alla data del 31 dicembre 2008;

b) quanto a complessivi euro 25.000.000 (S02.03.006) a favore dei comuni per le seguenti finalità:

1) euro 15.000.000 per la realizzazione di interventi previsti dall'articolo 94 della legge regionale 4 giugno 1988, n. 11 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale della Regione - legge finanziaria 1988), e successive modifiche e integrazioni; detto fondo è integrato da parte dei comuni con la quota di competenza a valere sul fondo unico in misura non inferiore al 50 per cento. Le risorse, pena la decadenza, devono essere impegnate dai comuni entro il 31 dicembre 2009; alla ripartizione delle stesse si provvede con deliberazione della Giunta regionale, adottata su proposta dell'Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica;

2) euro 10.000.000 per l'aumento del patrimonio boschivo su terreni pubblici che insistano in prossimità di aree interessate da forme gravi di deindustrializzazione, di cave dismesse, di impianti di incenerimento di rifiuti solidi urbani o di produzione di energia da fonte fossile. Su proposta dell'Assessore regionale della difesa dell'ambiente, la Giunta regionale approva il programma degli interventi e la ripartizione delle risorse. L'Ente foreste cura la progettazione e la direzione dei lavori. I comuni occupano nei suddetti interventi soggetti inoccupati e disoccupati, avuto riguardo a nuclei familiari monoreddito di cassintegrati e lavoratori in mobilità;

c) quanto ad euro 3.000.000 per l'anticipazione dei benefici degli ammortizzatori sociali mediante utilizzo del fondo costituito ai sensi dell'articolo 6, comma 3, della legge regionale n. 3 del 2008 (UPB S05.03.004);

d) quanto ad euro 6.000.000, a valere sul fondo occupazione, per la concessione di sussidi di natura straordinaria a favore di lavoratori che non beneficiano di ammortizzatori sociali ai sensi della vigente normativa statale, e per misure atte a sostenere i lavoratori e le imprese che decidono di far ricorso a contratti di solidarietà; gli interventi in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, a' termini dell'articolo 6, comma 1, lettera g), della legge regionale n. 3 del 2008, devono intendersi quali sussidi (UPB S06.06.004);

e) quanto ad euro 3.000.000 per la costituzione di un "Fondo di garanzia etica" destinato a sostenere persone appartenenti alle fasce sociali più deboli sottoposte ad indebitamento insostenibile per la sopravvenuta onerosità dei prestiti dalle stesse contratti; i criteri e le modalità di gestione del Fondo sono stabiliti in apposita direttiva della Giunta regionale (UPB S05.03.007);

f) quanto ad euro 300.000 per l'istituzione ed il funzionamento dell'Osservatorio sulle povertà (UPB S01.03.003).

3. L'articolo 34 della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona. Abrogazione della legge regionale n. 4 del 1988 - Riordino delle funzioni socio-assistenziali), è sostituito come segue:
"Art. 34 (Osservatorio regionale sulle povertà)
1. E' istituito, presso la Presidenza della Regione, l'Osservatorio regionale sulle povertà per l'individuazione di efficaci politiche di contrasto alla povertà in Sardegna.

2. La composizione dell'Osservatorio, che deve prevedere rappresentanze delle organizzazioni sindacali e del terzo settore maggiormente rappresentative nel territorio sardo, è definita con delibera della Giunta regionale.

3. Ai componenti dell'Osservatorio, che durano in carica due anni e possono essere rinnovati per due volte consecutive, spettano i rimborsi spese di cui alla legge regionale 22 giugno 1987, n. 27 (Norme per l'attribuzione di gettoni di presenza ai componenti di comitati, commissioni ed altri consessi operanti presso l'Amministrazione regionale), e successive modifiche ed integrazioni.

4. Per il suo funzionamento l'Osservatorio si avvale di strutture e di personale dell'Amministrazione regionale.".

4. E' istituito un comitato interassessoriale per le emergenze economiche e sociali presieduto dal Presidente della Regione e composto dagli Assessori competenti in materia di lavoro, di industria e di programmazione. Il comitato, che si avvale dell'Osservatorio regionale sulle povertà, agisce attraverso il confronto con le parti sociali per il monitoraggio delle situazioni di crisi produttive e occupazionali e ha come scopo quello di garantire il coordinamento delle politiche regionali per affrontare le emergenze economiche e sociali derivanti dalle situazioni di crisi; a tal fine individua misure atte a massimizzare l'utilizzo delle risorse comunitarie, nazionali e regionali. Il comitato si avvale di strutture e personale dell'Amministrazione regionale. Per lo svolgimento delle attività del comitato è autorizzata una spesa valutata in euro 300.000 nell'anno 2009 (UPB S01.04.001).

5. Per il funzionamento dell'Unità di coordinamento regionale per le dipendenze (UCRD), istituita dall'articolo 17, comma 3, della legge regionale n. 4 del 2006, nelle aree della dipendenza e dell'integrazione socio-sanitaria è autorizzata una spesa valutata in euro 800.000 annui (UPB S05.03.008).

6. L'Amministrazione regionale è autorizzata ad erogare il contributo previsto dall'articolo 16 della legge regionale n. 37 del 1998 così come modificato ed integrato dall'articolo 9, comma 5, lettera a), della legge regionale n. 6 del 2004, quale incentivo forfetario per l'uscita volontaria dei lavoratori socialmente utili dal bacino regionale. Gli effetti di tale disposizione si applicano anche ai lavoratori già beneficiari di analogo intervento economico in data precedente all'entrata in vigore della presente legge. Con deliberazione della Giunta regionale sono emanate le apposite direttive attuative. Ai lavoratori, già impegnati in attività socialmente utili ai sensi del decreto legislativo 1° dicembre 1997, n. 468 (Revisione della disciplina sui lavori socialmente utili, a norma dell'articolo 22 della L. 24 giugno 1997, n. 196), e interessati da processi di stabilizzazione occupazionale mediante esternalizzazione di servizi pubblici, effettuate ai sensi dell'articolo 10 del sopra richiamato decreto legislativo, in attuazione alla previsione legislativa contenuta nell'articolo 2, comma 550, della legge n. 244 del 2007, sono estesi gli incentivi previsti e tuttora vigenti in materia di assunzione in società costituite a totale capitale pubblico o a prevalente capitale pubblico.

7. Il personale iscritto alla lista speciale ad esaurimento di cui all'articolo 6, comma 1, lettera f), della legge regionale n. 3 del 2008, è in via prioritaria impiegato in attività di formazione professionale, orientamento e di politiche del lavoro. Spetta al personale iscritto alla lista, per il periodo intercorrente tra la cessazione del rapporto di lavoro originario e la sua iscrizione alla lista col subentro dell'Amministrazione regionale, una indennità pari al trattamento economico fondamentale come previsto dal contratto collettivo nazionale di categoria (UPB S06.06.004). Gli oneri residui derivanti dalla gestione del personale iscritto all'albo di cui all'articolo 1 della legge regionale 13 giugno 1989, n. 42 (Assunzione di personale docente presso i centri degli enti privati e presso i centri regionali di formazione professionale - Modifica degli articoli 5, 6 e 7 della legge regionale 2 marzo 1982, n. 7), e non ancora definiti alla data di iscrizione di detto personale nella lista di cui all'articolo 6 della legge regionale n. 3 del 2008, sono assunti a carico dell'Amministrazione regionale a seguito di verifica della regolarità contabile dei rendiconti presentati e nella misura determinata con deliberazione della Giunta regionale (UPB S02.02.001).

8. Le spese sostenute per l'espletamento di attività di formazione professionale, in regime di convenzione con la Regione, ancorché finalizzata all'assunzione, sono sempre integralmente riconosciute se ammissibili ai sensi delle disposizioni vigenti in materia di rendicontazione. In sede di prima applicazione l'Amministrazione regionale provvede ad aggiornare le convenzioni ed i contratti in essere al fine di renderli conformi alla prescrizione di cui sopra.

9. E' autorizzata una spesa valutata in euro 2.000.000 annui a favore delle amministrazioni provinciali per l'adeguamento della rete dei servizi erogati dai Centri servizi per il lavoro (CSL) di cui alla legge regionale 5 dicembre 2005, n. 20 (Norme in materia di promozione dell'occupazione, sicurezza e qualità del lavoro. Disciplina dei servizi e delle politiche per il lavoro. Abrogazione della legge regionale 14 luglio 2003, n. 9, in materia di lavoro e servizi all'impiego), ai livelli essenziali di prestazione (LEP) previsti dal master plan per i servizi per l'impiego. L'Amministrazione regionale può assegnare, alle province che ne facciano richiesta, unità lavorative iscritte alla lista di cui all'articolo 6, comma 1, lettera f), della legge regionale n. 3 del 2008, da impiegarsi, nelle more della loro definitiva ricollocazione, nello svolgimento delle funzioni e delle attività di competenza dei Centri servizi per il lavoro (UPB S02.03.006).

10. Ad integrazione del finanziamento statale a favore delle politiche giovanili di cui all'articolo 19, comma 2, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248 (Conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 4 luglio 2006, n. 223, recante disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all'evasione fiscale), e al decreto ministeriale 21 giugno 2007 (Istituzione del fondo per le politiche giovanili) è autorizzata, per l'anno 2009, la spesa di euro 750.000 (UPB S05.03.012).

11. E' autorizzato, nell'anno 2009, lo stanziamento di euro 1.680.000 destinato a finanziare e coordinare un programma finalizzato alla gestione di crisi occupazionali o al reimpiego dei lavoratori di cui all'accordo governativo sottoscritto in data 15 maggio 2006 tra il Ministero del lavoro, la Regione Sardegna, la Provincia di Nuoro, le parti sociali, l'INPS e Italia lavoro (UPB S02.03.001).

12. E' autorizzata la spesa valutata in euro 1.000.000 annui per la manutenzione ordinaria, straordinaria (correttiva, adeguativa ed evolutiva) del Sistema informativo del lavoro della Regione Sardegna (SIL Sardegna) e per la gestione dei relativi servizi continuativi e operativi (UPB S02.04.013).

13. Nella legge regionale 6 aprile 1989, n. 13 (Disciplina regionale delle assegnazioni e gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica), sono apportate le seguenti modifiche:

a) il comma 1 dell'articolo 38 è così sostituito:
"1. Gli enti gestori aggiornano annualmente la situazione reddituale degli assegnatari procedendo all'acquisizione d'ufficio della documentazione mediante consultazione diretta delle banche dati dell'anagrafe tributaria e degli enti previdenziali e assistenziali.";

b) il comma 4 dell'articolo 38 è abrogato;

c) nell'articolo 40, dopo il comma 2, sono aggiunti i seguenti:
"2 bis. Nei confronti degli assegnatari ai quali sia stato applicato un canone maggiorato per omessa o incompleta presentazione della documentazione relativa al reddito, gli enti gestori rideterminano il canone di concessione per ciascun periodo reddituale di riferimento, procedendo alla collocazione nella relativa fascia di appartenenza. 2 ter. A tal fine, gli enti gestori accertano i dati reddituali secondo le modalità previste al comma 1 dell'articolo 38 e notificano agli assegnatari il prospetto di dettaglio dei canoni arretrati. Il debito così calcolato potrà essere estinto, a domanda, in un termine massimo di cinque anni. Sul debito sono quantificati gli interessi legali.
2 quater. Con la sottoscrizione dell'atto di riconoscimento del debito, da compiersi entro sessanta giorni dalla relativa notifica, consegue il venir meno dello stato di morosità e la cessazione dei procedimenti legali in atto.
2 quinquies. Nei confronti degli assegnatari che non regolarizzino la propria posizione debitoria, gli enti gestori attivano le procedure di cui all'articolo 22.
2 sexies. Il procedimento di risoluzione dell'atto di concessione amministrativa può essere interrotto, anche ad esecuzione iniziata, per una sola volta, nel caso in cui l'assegnatario provveda al pagamento del debito pregresso.".

Nella legge regionale 5 luglio 2000, n. 7 (Nuova disciplina per la fissazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 6 aprile 1989, n. 13, e alla legge 23 agosto 1995, n. 22), il comma 6 dell'articolo 3 è così sostituito:
"6. Nei confronti degli occupanti abusivi, fatta eccezione per coloro che siano in attesa della regolarizzazione della loro posizione ai sensi dell'articolo 40 della legge regionale 6 aprile 1989, n. 13, dell'articolo 9 della legge regionale 10 giugno 1991, n. 17, dell'articolo 4 della legge regionale 23 agosto 1995, n. 22, dell'articolo 9 della legge regionale 5 luglio 2000, n. 7, dell'articolo 2 della legge regionale 29 dicembre 2003, n. 14, e dell'articolo 17 della legge regionale 11 maggio 2004, n. 6, l'ente gestore applica un canone non inferiore, in percentuale, a quello di cui al comma 5.".

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini - Espa

Articolo 3

Nella lettera b) del comma 1 dell'art. 3 le parole "attraverso personale esterno o familiare" sono soppresse. (73)

Emendamento soppressivo parziale Cuccureddu - Mulas - Vargiu - Fois - Floris Mario

Articolo 3

Al comma 1, lettera b), dell'articolo 3 l'espressione "attraverso personale esterno o familiare" è soppressa. (122)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini

Articolo 3

Nella lettera d) del comma 2 dell'art. 3 le parole da "… la concessione…" fino a "sostenere i lavoratori e" sono soppresse. (74)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini - Sana Gian Valerio.

Articolo 3

Nel comma 4 dell'art. 3 le parole "Per lo svolgimento delle attività del comitato è autorizzata una spesa valutata in euro 300.000 nell'anno 2009 (UPB S01.04.001)" sono soppresse. (78)

Emendamento soppressivo parziale Oppi - Capelli - Steri - Obinu - Biancareddu - Contu Felice - Cappai - Milia.

Articolo 3

Il comma 5 è soppresso.

Le risorse in esso contenute sono trasferite nel FNOL di parte corrente. (11)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini

Articolo 3

Il comma 8 dell'articolo 3 è soppresso. (79)

Emendamento sostitutivo parziale Bruno - Barracciu - Porcu - Sabatini - Espa

Articolo 3

Le lettere a) e b) dell'art. 3 comma 1 sono sostituite dal seguente

"a) risorse regionali per euro 28.000.000 destinate al potenziamento dell'assistenza domiciliare a favore di anziani in condizioni di non autosufficienza, di cui euro 2.500.000 per le cure domiciliari sanitarie (UPB S05.03.007);

b) risorse regionali per euro 36.000.000 destinate al finanziamento di programmi personalizzati a favore di persone con grave disabilità, compresi gli interventi previsti dalla legge n. 162 del 1998 (UPB S05.03.007). (71)

Emendamento sostitutivo parziale Cuccureddu - Mulas - Floris Mario - Fois -Vargiu

Articolo 3

Al comma 1, lettera b), dell'articolo 3 è sostituita la cifra di "euro 36.000.000" con "euro 32.000.000". (123)

Emendamento all'emendamento numero 123 aggiuntivo Maninchedda

Articolo 3

All'emendamento n. 123 è aggiunto il seguente periodo:

"Al fino di un utilizzo razionale ed efficiente delle risorse, l'Assessorato regionale dell'Igiene, sanità e assistenza sociale promuove un'indagine conoscitiva sullo stato di attuazione degli interventi disposti ai sensi delle predette leggi." (139)

Emendamento sostitutivo parziale Bruno - Barracciu - Porcu - Sabatini.

Articolo 3

Al comma 1 le parole:

"La dotazione del Fondo regionale per la non autosufficienza istituito dall'articolo 34 della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007) per l'anno 2009 è pari ad euro 126.000.000"

sono sostituite come segue:

"La dotazione del Fondo regionale per la non autosufficienza istituito dall'articolo 34 della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007) per l'anno 2009 è pari ad euro 132.000.000". (64)

Emendamento sostitutivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini

Articolo 3

Al punto 3) della lettera a) del comma 2 dell'art. 3 le parole da "La suddetta somma è ripartita... " fino a "31 dicembre 2008" sono sostituite da: "La suddetta somma è ripartita fra i comuni secondo i criteri di riparto di cui al Fondo Unico." (75)

Emendamento sostitutivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini - Espa

Articolo 3

Il comma 3 dell'art. 3 è così sostituito:

3. All'articolo 34 della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona. Abrogazione della legge regionale n. 4 del 1988 - Riordino delle funzioni socio-assistenziali), sono aggiunti i seguenti commi:

"4. Ai componenti dell'Osservatorio che, per ragioni attinenti al loro mandato, si recano in località diversa da quella di residenza, compete il rimborso delle spese di viaggio previsto dalla vigente normativa regionale per i dipendenti regionali di più elevato livello funzionale.

5. Per il suo funzionamento l'Osservatorio si avvale di strutture e di personale dell'Amministrazione regionale.". (77)

Emendamento all'emendamento numero 121 sostitutivo totale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini.

Articolo 3

Al comma 1 dell'art. 3 è aggiunta la lettera f):

f) risorse regionali per euro 4.000.000 destinate all'erogazione di assegni di cura o di altre provvidenze in favore delle famiglie che si assumono compiti di assistenza e dura di disabili fisici, psichiatrici e sensoriali ai sensi dell'arti. 3, c. 3 della legge 104/92. Tali risorse saranno destinate sulla base di criteri adottati con Decreto assessoriale.

In aumento

All'UPB S05.03.007 4.000.000 euro

In diminuzione

FNOL - parte corrente 4.000.000 euro (146)

Emendamento sostitutivo parziale Cuccureddu - Meloni - Mulas - Fois -Vargiu - Lai

Articolo 3

Al comma 1 dell'art. 3, è introdotta una ulteriore lett. f.

f) risorse regionali per euro 4.000.000 destinate all'erogazione di assegni di cura o di altre provvidenze in favore delle famiglie che si assumono compiti di assistenza e cura di disabili fisici, psichiatrici e sensoriali. Tali risorse sulla base di criteri, adottati con Decreto assessoriale, saranno destinate, in particolare, ai componenti del nucleo familiare più impegnati nell'accudimento quotidiano delle persone bisognose di assistenza.

Risorse compensate con corrispondente riduzione UPB S05.03.007. (121)

Emendamento aggiuntivo Bruno - Barracciu - Porcu - Sabatini

Articolo 3

Al comma 1, dopo la lettera e) è aggiunta la lettera f), come segue:

f) risorse regionali per euro 6.000.000 per la realizzazione di un programma straordinario finalizzato al miglioramento qualitativo delle prestazioni erogate dalle strutture residenziali sociali per gli anziani e delle prestazioni sanitarie erogate nel loro ambito (UPB S05.03.005). (72)

Emendamento aggiuntivo Capelli - Milia - Oppi - Contu - Biancareddu - Cappai - Steri - Obinu.

Articolo 3

Dopo il comma 1 sono aggiunti i seguenti commi:

"1 bis. Al fine di acquisire la conoscenza dei rischi per la salute e di consentire la programmazione regionale degli interventi sanitari volti alla tutela della collettività dai medesimi rischi, con atto di natura regolamentare possono essere istituiti:

a) registri di patologia riferiti a malattie di rilevante interesse sanitario;

b) registri di pazienti sottoposti a procedure di particolare complessità.

1 ter. Gli atti di istituzione dei registri di cui al comma 1 bis vengono adottati in conformità al parere espresso dal Garante per la protezione dei dati personali, ai sensi dell'articolo 154, comma 1, lettera g), del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali).

1. quarter. I registri di cui al comma 1 bis sono istituiti in relazione a programmi attivati nell'ambito della programmazione sanitaria e sociale e raccolgono, a fine di studio e di ricerca scientifica in campo medico, biomedico ed epidemiologico, dati anagrafici e sanitari, con l'esclusione dei dati riferiti alle abitudini personali, relativi alle persone affette dalle malattie o soggette agli eventi sopra individuati, nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali. (10)

Emendamento aggiuntivo Cucca - Cuccu - Sabatini - Moriconi - Manca - Meloni Valerio

Articolo 3

All'articolo 3, dopo il comma 3, è aggiunto il seguente:

"3 bis. E' autorizzata la spesa di euro 500.000 per ciascuno degli anni 2009, 2010, 2011 e 2012 per le finalità di cui all'articolo 9, comma 11, della legge regionale n. 1 del 2006. (UPB S05.03.009)."

in aumento

UPB S05.03.009

2009 euro 500.000

2010 euro 500.000

2011 euro 500.000

2012 euro 500.000

in diminuzione

FNOL - Parte corrente, voce 1, tab. A. (1)

Emendamento aggiuntivo Barracciu - Uras - Sabatini

Articolo 3

Dopo il comma 3 è aggiunto il 3 bis:

"3 bis. I progetti presentati ai sensi del comma 3 dell'articolo 12 della legge regionale n. 3 del 2003, finalizzati agli interventi di stabilizzazione relativi all'Azione 1 (Terre pubbliche) e all'Azione 2 (Bosco), sono attuati dall'Amministrazione regionale tramite i soggetti esecutori titolari della progettazione; a tal fine la stessa Amministrazione modifica ed integra, per quanto necessario, i contenuti progettuali. I predetti progetti hanno durata triennale e possono essere finanziati fino ad un massimo di euro 500.000. Le somme stanziate dal citato articolo 12 sono assegnate, a ciascun progetto, assicurando alle spese derivanti da oneri diretti o riflessi per l'occupazione almeno il 70 per cento del costo previsto per l'intero progetto. Le stesse somme sono erogate ai soggetti esecutori con le modalità disposte dai commi 5-quater e 5-quinquies dell'articolo 92 della legge regionale n. 11 del 1988."

in aumento

UPB S02.03.005 Spese di investimento in capo all'Agenzia Regionale del Lavoro

In aumento

Anno 2009 6.500.000

Anno 2010 6.500.000

Anno 2011 6.500.000

Anno 2012 - - - - - - -

Copertura finanziaria

In diminuzione

S08.01.002 FNOL CORRENTE

Anno 2009 6.500.000

Anno 2010 6.500.000

Anno 2011 6.500.000

Anno 2012 - - - - - - -

mediante corrispondente riduzione della voce 1 della tab. A allegata al disegno di legge finanziaria. (76)

Emendamento aggiuntivo Dedoni - Vargiu

Articolo 3

Dopo il comma 6 dell'art. 3, è aggiunto il seguente:

art- 6 bis: i termini di cui all'art. 2 della L.R. 24 dicembre 2008, n. 17 (autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione per l'anno 2009 e disposizioni varie), sono prorogati al 31 dicembre 2010. (9)

Emendamento Aggiuntivo Cuccu - Sabatini - Solinas Antonio - Manca - Cucca - Moriconi - Meloni Valerio - Caria

Articolo 3

Dopo il comma 6 dell'art. 3, è aggiunto il seguente comma:

art- 6 bis: i termini di cui all'art. 2 della legge regionale 24 dicembre 2008, n. 17 (Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione per l'anno 2009 e disposizioni varie), sono prorogati al 31 dicembre 2010. (14)

Emendamento aggiuntivo Cuccu - Sabatini - Solinas Antonio - Manca - Cucca - Moriconi - Meloni Valerio - Caria

Articolo 3

All'art. 3 dopo il comma 10 è aggiunto il seguente comma:

10 bis. "I contributi di cui alla legge regionale 31 marzo 1992, n. 5 e successive modifiche ed integrazioni possono essere concessi anche per la frequenza delle scuole di specializzazione delle Università di Cagliari e Sassari nelle aree disciplinari previste per l'accesso ai profili professionali compresi nei ruoli sanitari del personale laureato non medico e sono erogati entro il 31 dicembre di ogni anno alle Università di Cagliari e Sassari con le modalità di cui alla legge regionale n. 5 del 1992. I contributi sono concessi a laureati iscritti al primo anno accademico di specializzazione 2008/2009 e per l'intera durata del corso sulla base delle verifiche e delle certificazioni prodotte circa la continuità di iscrizione e la frequenza per il periodo di riferimento. In sede di prima applicazione per gli odontoiatri, farmacisti, biologi, chimici, fisici, psicologi è consentita la concessione di contributi anche a laureati specializzandi iscritti ad anni di corso successivi al primo."

Copertura finanziaria

In aumento

UPB S02.04.009

Anno 2009 1.500.000

Anno 2010 1.500.000

Anno 2011 1.500.000

Anno 2012 1.500.000

In diminuzione

UPB S08.01.02

FNOL Parte corrente

Anno 2009 1.500.000

Anno 2010 1.500.000

Anno 2011 1.500.000

Anno 2012 1.500.000

mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della tabella A allegata alla legge finanziaria. (16)

Emendamento aggiuntivo Uras - Sechi - Zedda Massimo

Articolo 3

Dopo l'art.3, comma 10 è aggiunto il seguente:

comma 10 bis: Le provvidenze di cui all'articolo 72 della legge regionale n. 13 del 1991, commi 1 e 2, sono estese alle federazioni di associazioni di persone disabili, operanti in Sardegna a favore delle persone con disabilità, di cui all'art. 2, lett. e) ed f), della legge regionale n. 7 del 2008. A tal fine è destinato il 10 per cento dello stanziamento di bilancio iscritto in conto dell'UPB S05.03.005 (Cap. SC05.0612). Il suddetto capitolo viene incrementato di 100 mila euro. Il predetto incremento si provvede con una equivalente riduzione FNOL 2009. (106)

Emendamento aggiuntivo Cuccu - Sabatini - Solinas Antonio - Manca - Cucca - Moriconi - Meloni Valerio - Caria.

Articolo 3

Dopo il comma 13 è aggiunto il seguente comma:

13 bis. Per il completamento del programma straordinario di edilizia abitativa, previsto dalla L.R. 5 marzo 2008 n. 3 art. 8 comma 23 lett. B e comma 24, è autorizzata nell'anno 2009 la spesa di euro 25.000.000 (UPB S05.03.010).

Copertura finanziaria

In diminuzione

UPB S08.01.002 FNOL parte corrente

Anno 2009 euro 25.000.000

Voce 3 tabella A

In aumento

UPB S05.03.010

Anno 2009 euro 25.000.000. (15)

Emendamento all'emendamento numero 15 aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Sabatini - Lotto - Bruno - Solinas Antonio

Articolo 3

All'emendamento numero 15 è aggiunto:

dopo il comma 13 è inserito il seguente comma:

13 bis. I finanziamenti del fondo unico per l'università diffusa nel territorio sono commisurati per l'esercizio 2009 in euro 8.800.000.

Copertura finanziaria

In aumento UPB S02.01.009 euro 2.800.000

In diminuzione UPB S06.04.015 euro 1.000.000

UPB S08.01.002 euro 1.000.000

UPB S05.03.004 sc05.0587 euro 800.000. (138)

Emendamento aggiuntivo Cuccu - Sabatini - Moriconi - Cucca - Meloni Valerio - Caria

Articolo 3

Dopo il comma 13 dell' art. 3 è inserito il seguente comma:

13 bis. E' autorizzata per l'anno 2009 e per le annualità successive 2010 e 2011 la spesa per ciascuna annualità di euro 5.000.000 da destinarsi alla concessione di contributi a favore delle parrocchie e delle comunità religiose per il sostegno delle attività educative, formative ricreative svolte dagli oratori e per la realizzazione di opere di adeguamento, ristrutturazione e ampliamento degli spazi oratoriali.

Copertura finanziaria

In aumento:

UPB S05.03.007 - Provvidenze a favore di categorie sociali svantaggiate

Anno 2009 euro 5.000.000

Anno 2010 euro 5.000.000

Anno 2011 euro 5.000.000

In diminuzione:

UPB S08.01.002 - FNOL parte corrente - mediante riduzione di cui alla voce della tabella allegata alla legge finanziaria.

Anno 2009 euro 5.000.000

Anno 2010 euro 5.000.000

Anno 2011 euro 5.000.000 (17)

Emendamento all'emendamento numero 22 sostitutivo totale Giunta regionale

Articolo 3

Il testo dell'emendamento n. 22 è sostituito dal seguente:

"E' autorizzata, per l'anno 2009, l'ulteriore spesa di euro 500.000 a favore del Fondo unico per l'università diffusa nel territorio (UPB S02.01.009).

Copertura finanziari

In diminuzione

S 08.01.003 FNOL - parte corrente 2009 euro 500.000

In aumento

S 02.01.009 2009 euro 500.000. (140)

Emendamento aggiuntivo Caria - Cuccu - Cucca - Moriconi

Articolo 3

Dopo il comma 13 è aggiunto il seguente comma:

13 bis. E' autorizzata la spesa di euro 500.000 per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 per l'istituzione presso la sede Universitaria di Olbia del corso per il conseguimento della laurea triennale in scienze infermieristiche.

Copertura finanziaria

In diminuzione

UPB S08.01.002 FNOL parte corrente

Anno 2009 euro 500.000

Anno 2010 euro 500.000

Anno 2011 euro 500.000

In aumento

UPB S02.01.009 Formazione universitaria

Anno 2009 euro 500.000

Anno 2010 euro 500.000

Anno 2011 euro 500.000. (22)

Emendamento aggiuntivo Manca - Caria - Cuccu - Meloni Valerio - Cocco Pietro - Cucca - Moriconi

Articolo 3

L'emendamento 24 è sostituito dal seguente:

"Nell'ambito delle azioni di comunicazione istituzionale della Regione e al fine di promuovere lo sviluppo e la diffusione dello sport in Sardegna, è autorizzata per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 la somma di euro 1.500.000 a favore delle società sportive professionistiche. Entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge la Giunta regionale, su proposta del Presidente della Regione, previo parere della competente Commissione consiliare che deve essere resto entro il termine di dieci giorni decorsi i quali se ne prescinde, stabilisce gli obiettivi promozionali, i criteri e le modalità di erogazione delle risorse."

Copertura finanziaria

In aumento

UPB S05.04.001

Anno 2009 1.500.000

Anno 2010 1.500.000

Anno 2011 1.500.000

Anno 2012 - - - - - -

In diminuzione

UPB S08.01.002

Anno 2009 1.500.000

Anno 2010 1.500.000

Anno 2011 1.500.000

Anno 2012 - - - - - - (144)

Emendamento Aggiuntivo Manca - Caria - Cuccu - Meloni Valerio

Articolo 3

Dopo il comma 13 dell'art. 3 è aggiunto il seguente:

" 13 bis. E' autorizzata nell'anno 2009 la somma di euro 1.500.000 a favore delle società sportive professionistiche. Entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di sport, previo parere della competente Commissione consiliare che deve essere reso entro il termine di dieci giorni decorsi i quali se ne prescinde, stabilisce specifici obiettivi promozionali, i criteri e le modalità di erogazione delle risorse".

Copertura finanziaria

In aumento

UPB S05.04.001

Anno 2009 1.500.000

Anno 2010 - - - - - -

Anno 2011 - - - - - -

Anno 2012 - - - - - -

In diminuzione

UPB S08.01.002

Anno 2009 1.500.000

Anno 2010 - - - - - -

Anno 2011 - - - - - -

Anno 2012 - - - - - -

Mediante corrisponde riduzione della voce 1 di cui alla tabella A allegata del disegno di legge finanziaria. (24)

Emendamento aggiuntivo Moriconi - Cuccu - Cucca - Sabatini - Valerio Meloni - Caria

Articolo 3

Dopo il comma 13 dell' art. 3 è aggiunto il seguente comma:

13 bis. E' autorizzata la spesa di euro 50.000.000 per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 per la realizzazione di un programma straordinario di edilizia scolastica per la costruzione, riattamento e messa a norma di edifici di scuola pubblica per l'infanzia e della scuola dell'obbligo.

Copertura finanziaria

In aumento:

UPB S02.01.005 - Investimenti a favore dell'istruzione e dell'infanzia dell'obbligo e superiore.

Anno 2009 50.000.000

Anno 2010 50.000.000

Anno 2011 50.000.000

In diminuzione:

UPB S08.01.002 - FNOL parte corrente _ mediante riduzione della riserva di cui alla voce della tabella allegata alla legge finanziaria.

Anno 2009 50.000.000

Anno 2010 50.000.000

Anno 2011 50.000.000 (25)

Emendamento aggiuntivo Cuccu - Moriconi - Cucca - Sabatini - Meloni Valerio - Caria

Articolo 3

dopo il comma 13 dell'art. 3 è inserito il seguente comma:

13 bis. E' autorizzata per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 la spesa di euro 25.000.000 per il finanziamento di un piano di interventi a favore dei Comuni della Sardegna per il completamento, ampliamento, la costruzione e la ristrutturazione di impianti sportivi di base ai sensi della legge regionale n° 17 del 1999.

Copertura finanziaria

In aumento:

UPB S05.04.002 - Interventi a favore dello sport-investimenti

Anno 2009 25.000.000

Anno 2010 25.000.000

Anno 2011 25.000.000

In diminuzione:

UPB S08.01.002 - FNOL parte corrente - mediante riduzione della riserva di cui alla voce della tabella allegata alla legge finanziaria.

Anno 2009 25.000.000

Anno 2010 25.000.000

Anno 2011 25.000.000 (26)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale

Articolo 3

Dopo il comma 13 dell'art. 3 è aggiunto il seguente:

"13 bis. Al fine di adeguare l'intervento regionale disposto dall'art. 3 della legge regionale n. 31 del 1984 e s.m.i, in favore delle scuole dell'infanzia non statali per fronteggiare i crescenti oneri di gestione a carico delle stesse è autorizzata per l'anno 2009 e anni successivi una spesa valutata in euro 22.000.000; il comma 29 dell'art. 8 della legge regionale n. 3 del 2008 è abrogato (UPB S02.01.003)"

in aumento

UPB S02.01.003

Anno 2009 22.000.000

Anno 2010 22.000.000

Anno 2011 22.000.000

Anno 2012 22.000.000

Copertura finanziaria

In diminuzione

UPBS01.06.001

Anno 2009 21.500.000

Anno 2010 21.500.000

Anno 2011 21.500.000

Anno 2012 21.500.000

in diminuzione

UPB S08.01.002 FNOL-corrente

Anno 2009 - - - - - -

Anno 2010 500.000

Anno 2011 500.000

Anno 2012 500.000

Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della tabella B allegata al disegno di legge finanziaria.

in diminuzione

UPB S08.01.004

Anno 2009 500.000 (39)

Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini - Lotto

Articolo 3

Dopo il comma 13 dell'articolo 3 è aggiunto il seguente:

13 bis. Ai fini dell'inquadramento nel IV livello impiegati - area tecnica dell'Ente Foreste del Personale risultato idoneo alla selezione interna per titoli ed esami per n. 55 posti, compreso tra il 56° ed il 79° posto della graduatoria approvata con determinazione del Direttore Generale n. 16 del 16.02.2007, e a condizione che abbia frequentato con profitto il relativo corso di formazione per capi cantiere nell'ambito del progetto "S.O.F.I.A.", l'Ente Foreste è autorizzato a inquadrare il suddetto personale senza modifica alla pianta organica complessiva in vigore alla data del 01.02.2007. (80)

Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini

Articolo 3

Dopo il comma 13 dell'art. 3 sono aggiunti i seguenti:

13 bis. E' autorizzata, nell'anno 2009, la spesa di euro 44.000.000 destinata alla realizzazione del Programma "Benvenuti bambini" finalizzato al sostegno, prioritariamente delle giovani coppie, per affrontare il carico di cura e le accresciute esigenze economiche derivanti dalla nascita di un figlio, per contrastare il calo delle nascite e per favorire la crescita e l'educazione dei figli nei primi mesi di vita, così ripartita:

a) risorse regionali per euro 15.000.000, destinate all'erogazione di un contributo per l'allattamento, la nutrizione e l'igiene del neonato, nella misura massima di 1.800 euro per bambino; il contributo è erogato, anche mediante una "carta bebè" che preveda ulteriori facilitazioni, fino al compimento dei 18 mesi di età a tutti i bambini che nascono e/o vivono in Sardegna; la Regione definisce i criteri e le modalità di accesso (UPB S05.03.009);

b) risorse statali e regionali per euro 15.000.000, già destinate al piano straordinario per lo sviluppo dei servizi socioeducativi per la prima infanzia (UPB S05.03.007);

c) risorse del POR Sardegna FSE 2007-2013 per euro 12.000.000, destinate all'erogazione di incentivi ai lavoratori e alle lavoratrici per favorire la conciliazione della cura dei figli minori con l'attività lavorativa (linea di attività b.1.3);

d) euro 2.000.000 per percorsi di promozione della salute del nuovo nato e della neo mamma (UPB S05.03.009).

13 ter. Al fine di promuovere il benessere e le condizioni di salute dei bambini, degli adolescenti e dei giovani che vivono nel territorio regionale, la Regione istituisce il Fondo Sociale Regionale per l'Infanzia e le Giovani Generazioni, alimentato da risorse regionali, statali e comunitarie. Per l'anno 2009 la dotazione del Fondo è pari a euro 19.000.000, ed è destinato alle seguenti finalità:

a) per euro 500.000 per promuovere, in tutte le occasioni in cui i minori entrano in contatto con i servizi sociosanitari, comportamenti improntati al rispetto dei diritti e dei bisogni dell'infanzia e dell'adolescenza, a partire dal diritto del bambino ad avere sempre vicino un genitore o un familiare, ad essere accolto in spazi adeguati alla sua età e in grado di favorire fra i bambini la percezione degli ambienti come accoglienti e positivi (UPB S05.03.006);

b) per euro 1.000.000 per programmare interventi di educazione e promozione della salute, in particolare in materia di alimentazione, attività fisica, fumo, alcol, droghe e guida sicura, al fine di contrastare l'assunzione di comportamenti a rischio e promuovere la valorizzazione delle abilità e delle capacità di cui i giovani sono dotati, anche quale strumento per la realizzazione dei loro progetti di vita (UPB S05.03.006);

c) per sostenere le famiglie con figli minori, in particolare di quelle con più di tre figli, attraverso la quota parte di euro 6.200.000 delle risorse regionali destinate al contrasto della povertà per il quale è autorizzata nell'anno 2009, la spesa complessiva di euro 30.000.000 (UPB S05.03.007);

d) per euro 3.000.000 per assicurare ai minori e ai giovani che vivono condizioni di disabilità interventi appropriati e personalizzati, in grado di favorire l'effettiva fruizione dei servizi e delle opportunità sociali, a partire dalla frequenza scolastica, in condizioni di parità rispetto ai loro coetanei, anche con il coinvolgimento degli Enti Locali (UPB S05.03.009);

e) per euro 500.000 per promuovere la qualificazione delle attività delle comunità residenziali per minori, pubbliche o gestite dai soggetti di cui all'articolo 10 della legge regionale 23/2005, il coordinamento in rete delle strutture e dei servizi, le attività di aggregazione e socializzazione finalizzate alla prevenzione del disagio (UPB S05.03.005);

f) per euro 1.000.000 per favorire la ristrutturazione e il completamento di strutture di socializzazione destinate ai minori (UPB S05.03.006);

g) per euro 1.500.000 per assicurare azioni dirette a favorire percorsi di inclusione sociale di giovani dimessi da strutture residenziali (UPB S05.03.009);

h) per euro 5.000.000 per promuovere, attraverso risorse del POR Sardegna FSE 2007-2013, la realizzazione di azioni finalizzate all'inserimento lavorativo per la riduzione della devianza e delle dipendenze giovanili nonché per favorire l'inclusione lavorativa e sociale delle persone svantaggiate;

i) per euro 300.000 per promuovere attività finalizzate all'inserimento sociale e lavorativo di adolescenti e giovani adulti sottoposti a provvedimenti giudiziari, all'organizzazione di iniziative di sensibilizzazione e di prevenzione, al sostegno delle famiglie, al miglioramento della qualità della vita nell'istituto penitenziario minorile o in strutture di accoglienza alternative (UPB S05.03.009).

13 quater. L'amministrazione regionale è autorizzata a rimborsare alle aziende di trasporto pubblico locale (urbane ed extraurbane) il costo delle corse effettivamente sostenute da:

a. cittadini ultra-sessantacinquenni, residenti in Sardegna, sulla base di specifici titoli di abbonamenti annuali da cui si evinca il numero di corse effettuate;

b. studenti universitari "fuori sede" per distanze non inferiori a 40 chilometri, residenti in Sardegna e di età non superiore ai 26 anni, mediante rilascio di carnet da 52 corse "andata e ritorno" annuali da utilizzarsi dalla sede universitaria di appartenenza al proprio comune di residenza.

A tal fine è autorizzata, nell'anno 2009, la spesa di: euro 5.000.000 (UPB S07.06.001).

COPERTURA FINANZIARIA

FNOL. (81)

Emendamento all'emendamento numero 82 aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini

Articolo 3

Dopo il comma 13 dell'arti. 3 è aggiunto il seguente:

13 bis. All'art. 4, comma 1, lett. a) ultimo capoverso della Legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 è aggiunto il seguente:

"anche attraverso servizi degli Enti locali cui sono erogati fondi integrativi per il supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con disabilità o in situazioni di svantaggio (art. 73, LR 12 giugno 2006, n. 9) (UPB S02.01.006)". (147)

Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini - Espa - Cuccu

Articolo 3

Dopo il comma 13 dell'articolo 3 è aggiunto il seguente:

"13 bis. Nell'art. 4, comma 1, lett. a), l'ultimo capoverso della L.R. 5 marzo 2008, n. 3 è sostituito con il seguente:

quanto ad euro 10.000.000 per un programma di interventi contro la dispersione scolastica da destinare per favorire il diritto allo studio degli studenti disabili a favore delle scuole di ogni ordine e grado della Sardegna, già previsto dall'articolo 27, comma 2, lettera b), della legge regionale n. 2 del 2007, anche attraverso servizi degli Enti locali cui sono erogati fondi integrativi per il supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con disabilità o in situazioni di svantaggio (art.73, L.R. 12 giugno 2006, n. 9) (UPB S02.01.006)". (82)

Emendamento Aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini.

Articolo 3

Dopo il comma 13 dell'articolo 3 è aggiunto il seguente:

"13 bis. Nel comma 10 dell'articolo 4 della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (legge finanziaria 2008) le parole "... non oltre il 31 dicembre 2008,..." sono così sostituite: "... non oltre il 31 dicembre 2010,..." (83)

Emendamento aggiuntivo Agus - Cuccu - Porcu - Barracciu - Meloni Marco

Articolo 3

Dopo il comma 13 è aggiunto il seguente comma:

13 bis. Per l'avvio sperimentale delle attività di riabilitazione globale a ciclo continuativo ad alta intensità è stanziato per l'anno 2009 e per l'anno 2010 l'importo di euro 10.000.000 (UPB S05.)

Copertura finanziaria

in diminuzione

UPB S08.01.002 FNOL - parte corrente

Anno 2009 10.000.000

Anno 2010 10.000.000

Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della tabella A allegata al disegno di legge finanziaria.

in aumento

UPB S05.01.001 Spesa per il SSR - parte corrente

Anno 2009 10.000.000

Anno 2010 10.000.000 (84)

Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini

Articolo 3

Dopo il comma 13 dell'articolo 3 è aggiunto il seguente:

"13 bis. Nella legge regionale 17 maggio 1999, n. 17 (Provvedimenti per lo sviluppo dello sport in Sardegna) sono apportate le seguenti modifiche:

a) il comma 1 dell'articolo 9 è così sostituito:

1. Al fine di una migliore conoscenza della dimensione e dell'articolazione del fenomeno sportivo isolano, la Regione costituisce l'albo regionale delle società e delle associazioni sportive sarde e ne cura l'aggiornamento e la gestione servendosi della collaborazione del C.O.N.I.

b) le lettere a) e b) del comma 3 dell'articolo 17 sono soppresse;

c) il comma 1 dell'articolo 41 è così sostituito:

1. L'Assessorato competente in materia di sport esercita il potere di vigilanza, verifica e controllo sulle opere e sulle attività per le quali si dispieghi l'intervento finanziario regionale previsto dalla presente legge, anche attraverso ispezioni, sopralluoghi, accertamenti e azioni di monitoraggio. Le azioni di monitoraggio dello stato di funzionamento degli impianti sportivi in Sardegna possono essere realizzate anche in collaborazione con il CONI. (85)

Emendamento all'emendamento numero 86 sostitutivo totale Rodin - Espa - Diana Mario - Porcu - Bruno

Articolo 3

Dopo il comma 13 dell'articolo 3 è aggiunto il seguente:

13 bis. A partire dall'anno 2009 è concesso un contributo di 100.000 euro annui complessivi, per i propri fini istituzionali alle Federazioni delle associazioni operanti in Sardegna nel campo delle persone con disabilità di cui all'arti. 2, lett. e) ed f), della L.R. 7/2008 "Istituzione della consulta regionale della disabilità".

Norma finanziaria

Capitolo di nuova istituzione

In aumento

All'UPB S05.03.005 100.000

In diminuzione

FNOL - spese 100.000

Per gli anni successivi sono previsti ulteriori stanziamenti in bilancio. (145)

Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini

Articolo 3

Dopo il comma 13 dell'articolo 3 è aggiunto il seguente:

13 bis. A partire dall'anno 2009, è concesso un contributo per i propri fini istituzionali alle Federazioni delle associazioni operanti in Sardegna nel campo delle persone con disabilità di cui all'art. 2, lett. e) ed f), della L.R. 7/2008 "Istituzione della consulta regionale della disabilita"

Norma finanziaria

Capitolo di nuova istituzione

In aumento

All'UPB S05.03.005 100.000

In diminuzione

UPB S01.03.003 (Capitolo SC01.04.74) 100.000

Per gli anni successivi sono previsti ulteriori stanziamenti in bilancio. (86)

Emendamento aggiuntivo Maninchedda - Lai - Capelli - Diana Mario - Locci - Oppi - Pittalis - Sanjust - Vargiu

Articolo 3

Dopo il comma 13 è aggiunto il seguente:

"13 bis. Nella legge regionale 17 maggio 1999, n. 17 (Provvedimenti per lo sviluppo dello sport in Sardegna) i commi 3 e 4 bis dell'art. 23 sono abrogati". (118)

Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Sabatini

Articolo 3

Dopo il comma 13 è aggiunto il seguente:

"13 bis. Al comma 3 dell'art. 17 della legge regionale 17 maggio 1999, n. 17 (Provvedimenti per lo sviluppo dello sport in Sardegna) le seguenti parole: "che deve provvedervi..." fino a "a tale scopo istituito" sono soppresse. (126).)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Signora Presidente, Assessore, intervengo sull'articolo 3. Si è discusso in Aula, in questi giorni, se questa manovra finanziaria potesse avere o meno un'anima, un cuore, se fosse, come dire, frutto di una transizione tra maggioranze che si alternano e, quindi, in qualche modo una finanziaria che rischiasse di essere figlia di nessuno, senza l'impronta di chi ha governato la Regione fino ad oggi, ma senza neanche le proposte concrete di chi la guiderà nei prossimi anni.

Ecco, io credo che con l'articolo 3 noi abbiamo l'occasione di dare il cuore a questa manovra, darle un cuore e una dimensione che sia adeguata alla situazione di crisi in atto. Con l'articolo 3 noi affrontiamo i primi interventi a favore delle politiche sociali. Nell'articolo 3 parliamo del fondo regionale delle non autosufficienze; questa è una misura che credo ci veda dell'impostazione che abbiamo voluto dare negli anni scorsi. Però proprio su questo tema - l'abbiamo detto anche in Commissione, l'abbiamo detto in discussione generale - c'è una prima differenza: noi riteniamo che in un momento di crisi le politiche sociali non vadano tagliate e che non ci possa essere una manovra finanziaria che toglie ad alcuni per dare ad altri. Sappiamo che le misure per la crisi sono scarne, ci sono circa 70 milioni per chi ha perso il lavoro, per chi non ha ammortizzatori sociali, per le povertà estreme. Sette milioni di euro corrispondono circa allo 0,4 per cento del PIL. Immaginate che nella manovra del 2009, che Obama propone per gli Stati Uniti si parla di risorse pari al 6 per cento del PIL; altre Regioni investono il 5 per cento.

E' vero che poi - come ha ricordato l'Assessore - ci sono altre misure, come lo stesso fondo delle non autosufficienze, che possono essere ricondotte a misure sociali o che comunque alleviano la situazione generale di crisi. Noi però poniamo un problema molto forte sulla dimensione del pacchetto anticrisi, soprattutto sulla dimensione dell'intervento per chi ha meno, cioè per quei lavoratori che dal 1º ottobre hanno perso il lavoro e sono privi di qualsiasi ammortizzatore sociale. Per queste persone, colleghi, noi prevediamo circa 6 milioni di euro "in comproprietà" con i contratti di solidarietà, cioè circa 3 milioni di euro. Se facciamo un rapido calcolo e consideriamo che una persona su otto, una persona su nove, di quelle che hanno perso il lavoro, si trovano nella condizione di avere magari contratti a tempo, contratti a progetto, di non rientrare tra quelle categorie che possono beneficiare del sussidio di disoccupazione, ci accorgiamo che tra i disoccupati dal 1º ottobre e quelli che hanno perso, secondo i primi indicatori, il lavoro nel 2009, ci sono in Sardegna oltre 4000 persone che si trovano nella situazione di aver perso il lavoro e di non avere nulla.

Questa non era una situazione che potevamo prevedere quando abbiamo scritto la finanziaria nell'ottobre del 2008; il mondo è cambiato da allora! La bolla speculativa dei mutui subprime americani ha innestato una crisi finanziaria che poi è diventata crisi economica e che ha provocato una catena di mancate aspettative che, come dicevano i giornali di oggi, anche per il nostro Paese fanno prevedere una fase recessiva, una contrazione del Pil di oltre il 4 per cento. Ebbene, per questi 4000 lavoratori, noi non abbiamo previsto niente, a stento potremo riuscire a aiutarne 3 o 400. Ecco, Assessore, se c'è un punto su cui io, noi richiamiamo la sua attenzione, è proprio quello relativo alla dotazione che voi avete previsto per questa misura che, secondo noi (la lettera d) del comma 2) è assolutamente insufficiente.

Noi le chiediamo di inviare un segnale, proprio nello spirito con cui abbiamo affrontato i lavori di quest'Aula, uno spirito certamente che ci vede in posizioni politiche diverse, che ci ha visti votare contro al passaggio all'esame degli articoli, che ci ha visti differenziarci, ma che ci ha visti anche entrare nel merito e avanzare proposte che sono state anche accolte dalla Giunta regionale. Ecco, noi crediamo che in una situazione di crisi non si possa fare l'operazione di tagliare queste prime misure, peraltro già insufficienti, e quindi le chiediamo di rivolgere attenzione a quell'emendamento all'articolo 2 bis (primo firmatario Uras) che abbiamo spostato dall'articolo 2 all'articolo 3.

Noi crediamo che non si possano, in alcun modo, togliere quelle misure che avevamo previsto nella nostra proposta di finanziaria del 2008 a valere sul sociale. Noi crediamo che, in una situazione di crisi, il sostegno alle famiglie, il sostegno all'infanzia, il sostegno ai più deboli debba essere presente in una manovra che voglia effettivamente alleviare le sofferenze, alleviare la paura e riuscire a gettare uno sguardo verso il futuro, oltre la crisi; ed è questa la natura dell'emendamento che noi abbiamo riproposto.

L'emendamento numero 81 prevedeva una spesa di 44 milioni di euro; voi invece avete messo insieme un pacchetto da 70 milioni di euro, tagliando dalla nostra proposta misure come questa. Ricordo ai colleghi che anche se questa manovra è nata su un impianto comune, poi è stata stravolta, è stata tagliata in alcuni punti fondamentali come questo fondo per l'infanzia, che richiamo all'emendamento numero 81, rivolto prioritariamente alle giovani coppie, che prevede un contributo per l'allattamento, che prevede servizi socio-educativi per la prima infanzia, e che cerca di favorire la conciliazione della cura dei figli minori con l'attività lavorativa.

E' molto difficile trovare una base comune se nel mettere insieme un pacchetto straordinario di interventi da 70 milioni ne tagliamo 50, 60 da stanziamenti che riguardano la famiglia, che riguardano l'infanzia, che riguardano il trasporto pubblico locale per gli anziani e per i giovani. Così come è difficile, Assessore, trovare una base comune quando sulla nostra proposta di fondo per le non autosufficienze si tagliano le dotazioni per alcune misure che riteniamo importanti, per esempio gli 8 milioni per quegli anziani che non possono tornare a casa e devono trovare una sistemazione adeguata in residenze assistite. Quegli 8 milioni servivano proprio per dare una risposta immediata a chi non può tornare a casa, a chi non può rientrare specificatamente in quel programma o essere curato e assistito in famiglia.

Noi insistiamo nel dire che se si vuole prevedere che in alcuni casi sia un familiare a curare o ad assistere il paziente appartenente al proprio nucleo familiare, non devono essere diminuiti i fondi, devono essere magari trovate risorse aggiuntive. E bisogna anche stare molto attenti nell'effettuare questa operazione, a non lasciare chi soffre senza servizio, perché i familiari sono già coinvolti a tutti gli effetti. E quando noi diciamo che quei servizi per le persone non autosufficienti, con gravi disabilità, possono essere prestati anche attraverso personale legato alla famiglia, corriamo il grave rischio di sottrarre un servizio a quella persona non autosufficiente; noi su questo, quindi, chiediamo di analizzare gli emendamenti.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, ho letto con attenzione l'articolo 3, e devo dire che non esprimo - lo dico all'Assessore - un giudizio negativo, trovo anzi alcuni elementi interessanti, che vanno meglio sviluppati e che credo saranno sviluppati in questa legislatura in un confronto di merito, che ritengo, almeno in questa materia, non debba incontrare resistenze pregiudiziali.

Ho letto con particolare attenzione il comma 2 dell'articolo 3; nel comma 2 sono concentrati gli interventi di contrasto alla povertà, quelli di natura sociale che guardano con più attenzione chi vive condizioni di maggior bisogno. Questo comma 2 andrebbe meglio integrato, secondo me, con i contenuti che noi proponiamo nell'emendamento numero 100, che riguarda l'utilizzo (finalmente) di una provvista finanziaria, che già nella legislatura passata, esattamente nella legge finanziaria del 2008, avevamo allocato nel fondo regionale per l'occupazione. Questo tipo di intervento, infatti - io tento di ragionare su questo tema ormai da parecchio tempo - ha bisogno di un'articolazione complessa, capace di cogliere tutte le situazioni. E le situazioni sono, su questo tema, situazioni diverse, che hanno contenuti e profili diversi: non esiste "un disoccupato", esistono "i disoccupati"; non esiste "un povero", esistono "i poveri", che versano in condizioni, anche queste, diverse.

Povero è chi ha un reddito insufficiente ad arrivare alla fine del mese, che vive una condizione di povertà così come certificata modernamente in ragione dei carichi familiari, in ragione della composizione della propria famiglia, eppure non è un disoccupato, eppure non è un diseredato, eppure non è un barbone in un angolo di strada. Eppure esiste un povero più radicale di quel povero, per cui a qualcuno può essere utile un intervento di sostegno per pagare un affitto, per far fronte ad una bolletta, per il consumo dell'energia, dell'acqua o di quant'altro, per l'accesso ad un servizio essenziale, e a quell'altro povero, invece, va dato tutto, e, soprattutto, va data una possibilità di inclusione sociale, di partecipazione alla vita della comunità, va cioè tolto dalla condizione di esclusione, di marginalità nella quale è stato da questa stessa società relegato.

Allora, io mi permetto, Assessore, di insistere su questa vicenda: non liquidiamo l'emendamento numero 100, iniziamo un ragionamento e, al momento opportuno, sospendiamo anche di un quarto d'ora la seduta e vediamoci per capire come possiamo meglio utilizzare tutto quello che è già disponibile per renderlo il più efficace possibile attraverso sinergie virtuose di questa e di quella norma, di questo o di quel provvedimento. Io, ripeto, ho letto con attenzione la lettera a) del comma 2 dell'articolo 3 (gli interventi di contrasto alla povertà) e l'ho letto con attenzione proprio perché in parte raccoglie quella articolazione di intervento di cui prima parlavo. In quella lettera è previsto un sussidio di 500 euro mensili, finalizzato all'abbattimento dei costi dei servizi essenziali, a favore di persone e nuclei familiari con reddito pari alla soglia di povertà calcolata secondo il metodo dell'indice della situazione economica equivalente, ed è previsto, in contemporanea, un intervento di 800 euro mensili funzionali allo svolgimento del servizio civico comunale, che ha il senso di un intervento sul modello del reddito di cittadinanza così come quello che noi ormai, credo da circa 10 anni, proponiamo in questa Aula (c'è depositata, al numero 1 del protocollo del Consiglio regionale, una proposta di legge in tal senso da noi presentata).

Inoltre alla lettera b) sono previsti i cantieri comunali di cui alla legge numero 11 del 1988. Per chi non avesse memoria di questa legge ricordiamo che si tratta del primo piano straordinario per l'occupazione, che fu scritto in quegli anni e che da quegli anni ancora oggi funziona e mantiene la validità. Quindi non è affatto vero che le leggi possono e devono necessariamente avere una vita pari, per durata, a quella della legislatura; possono superare legislature anche di colore diverso. La legge numero 11 del 1988 fu il piano straordinario della Giunta Melis e Cogodi, e oggi viene proposto nell'articolato della Giunta di centrodestra come una delle soluzioni attraverso le quali intervenire proprio in funzione di creazione di lavoro, di inclusione di coloro che sono marginalizzati rispetto all'attività lavorativa ed economica della nostra comunità.

Allora - e chiudo, Presidente - io penso che ci siano gli spazi perché in questo articolo possano essere contenute alcune questioni: prima questione l'attivazione, finalmente, del fondo regionale per l'occupazione, l'attivazione, finalmente dell'azione sperimentale di cui all'articolo 43 della legge numero 20 del 2005, quella finalizzata al reinserimento e all'inserimento occupazionale di soggetti provenienti da situazioni di crisi accertata dell'occupazione e della produzione. Penso che ci sia la possibilità di uno stanziamento, se non della stessa dimensione, di una dimensione idonea, adeguata per intervenire in modo significativo al fine del mantenimento dei livelli occupazionali nei settori dell'attività produttiva manifatturiera, dei servizi culturali, della ricerca, dell'innovazione e della comunicazione dell'informazione. Anche questo ultimo, infatti, è un settore in crisi in cui si diffonde il precariato e in cui in parte si incrina anche il valore democratico della nostra società e della nostra autonomia.

Penso che qui potrebbero essere contenuti alcuni interventi di estensione degli ammortizzatori sociali a livello regionale e che finalmente si possa dare soluzione al problema del sistema dei servizi per l'impiego e della stabilizzazione dei lavoratori, circa 800, che operano in questo settore.

PRESIDENTE. Comunico ai colleghi che l'onorevole Espa è rientrato dal congedo.

Vorrei far presente ai colleghi Pittalis, Espa, Ladu, Secchi e Ben Amara che si sono iscritti oltre il termine previsto. Per cui non potranno intervenire nella discussione.

BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Il suo ritmo femminile è molto veloce.

PRESIDENTE. No sono i termini del Regolamento, non è un ritmo femminile, è il ritmo dettato dal Regolamento. Bisogna essere garanti del rispetto delle regole, e lei poi si è iscritto oltre anche gli altri colleghi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Caria. Ne ha facoltà.

CARIA (P.D.). Signora Presidente, signori della Giunta e colleghi consiglieri, intervengo su tre emendamenti e, se ci sarà il tempo, sull'articolo 3. Uno è l'emendamento numero 22 che affronta il problema del personale infermieristico a livello regionale e, di riflesso, quello di una importante opportunità di occupazione per i giovani sardi. Il problema è determinato da una battuta d'arresto, che si registra già da qualche anno, delle scuole di formazione del personale infermieristico. Mentre in passato la Sardegna esportava personale oggi è costretta ad importarlo anche da Paesi stranieri. Il problema della continua mobilità, non solo a livello nazionale, ma anche della continua mobilità di personale a livello regionale...

PRESIDENTE. Onorevole Ben Amara, consenta ai colleghi di poter intervenire.

BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Lei mi ha impedito di parlare.

PRESIDENTE. Io non impedisco, lei non si permetta di muovere accuse di questo tipo, perché lei si è iscritto in ritardo e non rispetta il Regolamento di questo Consiglio. L'applicazione del Regolamento non è a discrezione del Presidente. Per cui la prego di moderare i termini.

BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Lei viene sempre in ritardo.

PRESIDENTE. No, io non vengo in ritardo. Onorevole Caria, prego.

SANJUST (P.d.L.). Rispetta l'Aula; non fare il cafone.

BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Stai zitto bambino.

PRESIDENTE. Onorevole Sanjust, moderi anche lei i termini, per cortesia.

CARIA (P.D.). Signora Presidente, l'emendamento numero 22 riguarda un finanziamento per la realizzazione di corsi per il personale infermieristico e tratta il problema della continua mobilità di molti giovani sardi, anche da un'azienda all'altra all'interno della stessa Regione. Ciò non consente alle stesse aziende di creare percorsi formativi efficaci per questo personale e non realizza il massimo della qualità degli stessi servizi. Inoltre, la relativa scarsità di personale qualificato spinge molto spesso le aziende ad andare a reperire il personale infermieristico al di fuori della Regione, principalmente all'estero.

Faccio questa precisazione perché la proposta è quella di dislocare - ma non per creare sedi universitarie gemmate - in più parti all'interno della Regione sarda dei corsi di formazione di personale infermieristico. Questo in particolare per soddisfare la domanda attuale delle aziende, che non è uguale per tutte ma è differenziata a seconda delle previsioni del Piano sanitario regionale. Basti pensare che ci sono alcune aziende sanitarie che hanno una tendenza alla diminuzione dei posti letto e altre che invece, sulla base de nuovo Piano sanitario, si vedranno attribuire nuovi posti letto. Anche questo avverrà a breve.

Per esempio per l'Azienda numero 2 in Gallura, dove è in corso di esecuzione la realizzazione del secondo lotto, e dove è prevista per il prossimo anno l'apertura di un ospedale privato accreditato (il San Raffaele) ciò comporterà con un incremento di circa 220 posti letto complessivi, che stimando un operatore per posto letto, significa un fabbisogno di personale di tipo infermieristico di 220 unità. Allora io credo che il compito del Consiglio regionale sia quello di programmare e programmare in fretta rispetto a questa esigenza, evitando anche il fatto che si potenzi la formazione presso le sedi ormai istituzionalizzate, che sono Sassari e Cagliari, che normalmente non consentono a tutti i ragazzi che vorrebbero frequentare i corsi di frequentarli, in quanto ragioni di carattere economico non gli consentono di spostarsi dal loro territorio.

Ripeto: non si sta parlando - lo dico per chi dei colleghi in precedenza è intervenuto in proposito - di sedi "gemmate" delle università, si stanno richiedendo degli interventi quasi una tantum. Cioè: c'è oggi una necessità, avviamo dei corsi temporanei (perché durano comunque tre anni) e poi valutiamo volta per volta, territorio per territorio, che cosa accade. Questo è lo spirito dell'emendamento che noi abbiamo voluto presentare. Un emendamento che tiene conto del fatto che comunque, rispetto anche all'osservazione pronunciata ieri dal collega Rassu a proposito di strutture universitarie che possono reggere l'investimento, nel territorio della Gallura esiste una struttura universitaria che, grazie al numero sempre crescente di studenti, sta dimostrando le straordinarie opportunità offerte dalla possibilità di formazione in loco.

Credo che quindi con poco sforzo - perché poi la proposta è quella stanziare 500 mila euro per tre anni - si possa risolvere un problema che è quello di formare in loco del personale. Poi, se si vuole chiedere un incremento di dotazione finanziaria, perché la problematica è avvertita rispetto ad altre situazioni anche di altre aziende, e c'è la disponibilità a realizzare questi corsi, credo sia giusto farlo adesso, perché ci vogliono tre anni per poter formare il personale e quindi se si parte oggi forse fra tre anni i giovani sardi potranno trovare sbocco sul mercato di lavo

Per quanto riguarda l'emendamento numero 16, con questo si cerca di dare giustizia, di creare condizioni di eguaglianza e pari opportunità per i nostri giovani, aumentando lo stanziamento di 1 milione e 500 mila euro, per consentire di estendere la fascia dei giovani beneficiari, oltre a quella dei medici, anche a personale laureato non medico, in particolare odontoiatri, farmacisti, biologi, chimici, fisici, psicologi. Essendo questa, se dovesse passare l'emendamento,la prima fase di attuazione di questa proposta, si chiede anche che in prima attuazione venga consentito di accedere ai benefici anche ai laureati specializzandi iscritti ad anni di corso successivi al primo.

Il terzo emendamento che mi ha indotto a intervenire non è stato proposto dal centrosinistra. Si tratta dell'emendamento numero 11 che riguarda l'unità di coordinamento regionale per le dipendenze. Io ho avuto modo di discutere prima di venire in Aula anche di questo argomento con l'Assessore il quale subito ha tenuto a precisare che la posizione dell'assessorato non è contraria all'unità di coordinamento regionale per le dipendenze, ma ritiene che questa unità - oggi ubicata presso un'azienda sanitaria, essendo una struttura di supporto dell'assessorato - debba essere più opportunamente collocata all'interno dello stesso assessorato.

Io non ho una posizione contraria rispetto a questa iniziativa anche se già esiste una struttura che da tempo opera e sta operando bene. E' una struttura che ha iniziato ad operare nel giugno del 2008, è una struttura che ha funzioni che tendono ad assicurare la conoscenza e la sorveglianza epidemiologica dell'evoluzione del fenomeno delle dipendenze patologiche, a monitorare gli interventi di prevenzione, cure e riabilitazione, a individuare le aree di criticità, a promuovere integrazione e coordinamento. E' una struttura che ha già iniziato a lavorare e a lavorare bene, fornendo ed effettuando attività di sviluppo del sistema informativo per le dipendenze, con dotazione di hardware e software presso i SERT e presso le comunità terapeutiche, attività di rilevazione e di monitoraggio sull'abuso di sostanze nella popolazione in generale. E' una struttura che ha predisposto dei programmi formativi su argomenti relativi al campo delle dipendenze e che ha messo in piedi - e questo, forse, è l'aspetto più importante - un organo che lavora ad un progetto di coordinamento nazionale, di valutazione dell'offerta e dell'esito dei trattamenti. E' importante perché si tratta di un'attività esercitata in piena collaborazione con le comunità terapeutiche della Sardegna. Credo che non si debba buttar via il lavoro fatto bene, poi, dentro la struttura ci sono degli operatori, sicuramente ce ne sono come in tutte le iniziative in tutte le attività, ce ne possono essere più o meno buoni, se l'Assessore intenderà spostare questa struttura dall'azienda….

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Signora Presidente, con l'articolo 3 - lo diceva poc'anzi il collega Porcu - entriamo nel vivo delle misure che forse attribuiscono un'anima a questa finanziaria; m., anche come approccio culturale, noi siamo passati da una visione delle politiche sociali, che tutto sommato partiva da un'impostazione assistenzialistica in Sardegna, per arrivare alla promozione, alla gestione di piani personalizzati, alla personalizzazione dei servizi. Credo che il passo in avanti che abbiamo compiuto con la legge numero 23, tutti insieme, quello cioè di passare alla personalizzazione dei servizi, quindi di considerare la persona nella sua integrità, di arrivare anche d una forma di integrazione tra il sociale e il sanitario, che è vero era già prevista con la legge numero 4 dell'88 ma che adesso con i plus riusciamo ad attuare, sia un passo in avanti importante.

Nei primi interventi a favore delle politiche sociali previsti dall'articolo 3 noi,in continuità, diamo risposte di questo tipo: potenziamento dell'assistenza domiciliare agli anziani, personalizzazione dei servizi (siamo passati dai 2000 ai 20 mila piani personalizzati), rafforzamento del progetto "ritornare a casa" per fare in modo che le persone non autosufficienti possano vivere nel loro ambiente familiare adeguatamente supportate.

Nel pacchetto di misure previste in questo articolo, in particolare nel primo comma, mancano (questa è la differenza con la impostazione della precedente Giunta), lo diceva il collega Porcu, mancano i 6 milioni destinati al potenziamento delle strutture residenziali per anziani. Considerato il numero di persone che purtroppo vi abitano e non hanno la possibilità di ritornare a casa, e le condizioni delle strutture (per l'80 per cento inadeguate), c'è bisogno di un piano complessivo di razionalizzazione, ristrutturazione e adeguamento. Questo piano noi l'avevamo previsto nella finanziaria che è stata approvata in Giunta nello scorso mese di novembre e che non è arrivata in aula. Per cui credo che dobbiamo in qualche modo rimediare.

Ci sono poi misure che riguardano il Fondo di garanzia etica che costituisce un'enunciazione di principio condivisibile; si tratta poi di stabilire le modalità pratiche dell'intervento: non le troviamo nella legge finanziaria ma verranno poi stabilite in un' apposita direttiva dalla Giunta regionale. E così l'Osservatorio regionale per la povertà: non è una novità, era previsto nell'articolo 34 della legge numero 23, noi adesso stiamo andando ad istituirlo e di fatto a modificare l'articolo 34, che nella sua stesura prevedeva nel dettaglio quelle finalità dell'Osservatorio che non troviamo nella legge finanziaria, se non a grandi linee.

L'Osservatorio serviva per raccogliere i dati relativi alle persone in situazione di difficoltà, per aggiornare le informazioni relative ai servizi, per fornire supporto anche alle attività che svolgono nelle AA.SS.LL. i Comuni e le stesse Aziende sanitarie locali, per curare la programmazione, la formazione, l'organizzazione, eccetera. Nello stesso articolo 34, al comma 3, era anche disciplinata la composizione dell'Osservatorio che adesso invece è demandata esclusivamente alla Giunta regionale, che naturalmente individuerà gli organismi che ne faranno parte. Ecco, noi riteniamo che la formulazione dell'articolo 34 fosse comunque una formulazione adeguata e probabilmente anche condivisa dalle stesse associazioni del terzo settore.

Un altro punto importante che vogliamo inserire nell'articolo 3, a rafforzamento anche delle misure anticrisi, è quello relativo al lavoro. L'emendamento, che ha già illustrato il collega Uras, di fatto richiama l'attuazione dell'articolo 6 della finanziaria dello scorso anno. Noi chiediamo che nel fondo regionale istituito per l'attuazione degli interventi regionali per l'occupazione e per il lavoro vadano a confluire in particolare tre grandi progetti.

Uno (di 25 milioni) è un progetto destinato ai giovani e alle donne, è un grande piano previsto come azione sperimentale già dall'articolo 43 della legge numero 20 del 2005 con cui abbiamo attuato la riforma del collocamento e delle politiche del lavoro.

C'è poi il finanziamento di progetti regionali mirati al mantenimento dei livelli occupazionali in particolari settori in crisi: quello manifatturiero, quello dei servizi culturali, della ricerca, dell'innovazione, della comunicazione, dell'informazione. Insomma, chiediamo - ed è uno dei punti principali della nostra proposta al quale teniamo di più e al quale vogliamo dare maggior significato politico - un atto importante e coraggioso nei confronti della crisi in atto. Così come chiediamo di rafforzare le misure per gli ammortizzatori sociali, a copertura di quei lavoratori, di quei disoccupati che ne sono attualmente privi, compresi quelli provenienti dal comparto dell'istruzione pubblica per effetto appunto della revisione normativa attuata dal Governo e che colpisce in maniera significativa anche la Sardegna.

Noi prevediamo 25 milioni di euro per quanto riguarda la concessione di assegni di reinserimento lavorativo per i lavoratori disoccupati, privi di copertura e di ammortizzatori sociali. Siamo d'accordo sul fatto che una legge specifica possa - così come si può fare anche per la formazione - attutire gli effetti della normativa regionale (con buona pace del ministro Brunetta che, sulla base della sua idea di specialità delle Regione, non gradisce questo tipo di interventi). Noi riteniamo che vada approvata una legge specifica ma che, in una finanziaria emergenziale come questa, dobbiamo inviare dei primi segnali importanti. Prevediamo inoltre 12 milioni per il completamento e il consolidamento dei centri per i servizi per il lavoro, dei centri per l'inserimento lavorativo per le persone svantaggiate, con il mantenimento in servizio dei lavoratori già impiegati nelle medesime funzioni.

Insomma, vogliamo fare in modo che ci sia veramente una rete di servizi per l'orientamento, per il lavoro, che incontri l'offerta, la domanda e che in qualche modo offra risposte anche sotto il profilo dell'orientamento ai giovani e ai disoccupati; che ci siano misure che riguardino il lavoro e il sostegno al reddito che vogliamo inserire in questa manovra finanziaria, nell'articolo in cui si parla di politiche sociali e di misure anticrisi, perché riteniamo che veramente occorra dare sostanza al Fondo per l'occupazione che abbiamo istituito con la finanziaria 2008.

Vi chiediamo, in questo senso, un segnale anche di apertura, perché riteniamo importante il finanziamento del Piano regionale per l'occupazione, riteniamo importante la stabilizzazione dei lavoratori del sistema dei servizi per il lavoro, riteniamo fondamentale il reinserimento occupazionale, soprattutto per quanto riguarda quei lavoratori, quei disoccupati che provengono da stati di crisi del loro settore o di territori della Sardegna, e quindi l'estensione coraggiosa - sicuramente non sono sufficienti i 3 milioni di euro previsti in questo articolo - degli ammortizzatori sociali e del sistema di sostegno per i lavoratori licenziati e privi di protezione sociale, e poi il rilancio dell'occupazione giovanile e femminile.

Noi chiediamo di inserire con forza queste misure in questa finanziaria e riteniamo che possano trovare il punto di sintesi anche tra le proposte della maggioranza e della minoranza, ma con una apertura significativa anche in termini di importi. Assessore La Spisa, lei più volte ha detto: "con questa finanziaria non affrontiamo le problematiche della famiglia, lo facciamo magari con un apposito disegno di legge o proposta di legge". Noi riteniamo, però, che le misure che avevamo previsto per l'infanzia, per i giovani, le misure che in qualche modo riguardavano anche le famiglie numerose, quelle con minori a carico, il tentativo insomma di farsi carico delle situazioni difficili di disagio che ci sono in Sardegna, non possono aspettare oltre e che quindi questa finanziaria sia il luogo giusto dove inserire quelle misure che voi invece avete tagliato. Penso ai 19 milioni del Fondo anziani e giovani, penso ai 44 milioni per quanto riguarda il sostegno alla famiglia e alla natalità e i 6 milioni che invece riguardano le politiche per gli anziani.

Noi abbiamo adesso l'occasione di dimostrare, con questa finanziaria, se veramente vogliamo andare incontro alle situazioni di disagio e alla crisi in atto in Sardegna: lo possiamo fare in maniera coraggiosa e lo possiamo fare anche in maniera concordata come Consiglio regionale. Riteniamo che l'atteggiamento che abbiamo tenuto sinora, che abbiamo tenuto in Commissione, di dialogo e di apertura vada poi finalizzato, e vada finalizzato dando una risposta ad un pacchetto di emendamenti come quello che noi abbiamo presentato e che riteniamo vada incontro alle esigenze attuali della Sardegna. Senza guardare il passato ma con un'apertura di credito reciproca, guardando al presente e guardando al futuro della nostra Isola.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Signora Presidente, l'articolo 3 si colloca nel contesto di un apprezzabile tentativo di offrire una risposta all'emergenza sociale in atto. Già il fatto che si dica che esiste un'emergenza sociale in atto è un'affermazione in qualche modo innovativa rispetto a quel filone culturale che - da parte del Governo nazionale soprattutto - in questi mesi sta esprimendo giudizi di maggiore serenità a mio parere del tutto infondati. Io credo che l'efficacia dei primi interventi, non perché siano primi ma perché sono quelli che devono rispondere ai settori più deboli, possa essere notevole se si riesce a ricomprendere dentro questi provvedimenti il quadro più generale nel quale ci troviamo.

Io vorrei dire preliminarmente che, sia la proposta della Giunta precedente sia della Giunta attuale, tengono conto di un contesto congiunturale che è enormemente cambiato negli ultimi mesi e di cui precedentemente non si era tenuto conto. Voglio fare riferimento a molti aspetti: da quando ci sono state le elezioni regionali, in Sardegna il saldo complessivo delle risorse finanziarie volte ad innescare processi di sviluppo e di occupazione è costantemente in decremento. Non prendetevela, ma anche il discorso del G8 è una sottrazione, i fondi FAS sono una sottrazione, tutto va nella direzione della modifica di un quadro di interventi.

Gli oltre 4 miliardi di cantieri attivabili tra il 2009 e il 2010, sono di fatto stati congelati e non rappresentano più un quadro di riferimento nel quale la manovra di prima necessità della Regione va inquadrata. Noi non possiamo non tener conto di questo elemento. Per questo motivo, i primi interventi dovrebbero avere uno sguardo rivolto anche a quei settori che in qualche modo offrono risposte efficaci e immediate in termini di creazione di occupazione, di investimenti infrastrutturali e di apertura dei cantieri. A questo proposito, noi vi abbiamo presentato alcune proposte, che non credo che, solo perché sono state presentate da noi, possano considerarsi di minore attualità rispetto alle questioni appalesate nel testo.

Mi riferisco, per esempio, al discorso dell'edilizia abitativa, per la quale non si fa niente. Noi sappiamo che in una congiuntura come questa le famiglie monoreddito, coloro che sono in cassa integrazione, coloro che si sono posti il problema di avere il bene casa come un bene che in qualche modo abbatte l'onere di una crisi a carico delle famiglie, sono lì che aspettano le graduatorie per l'assegnazione della prima casa, per il rifinanziamento di alcune iniziative che noi vi abbiamo puntualmente messo in evidenza. Si tratta di domande immediatamente finanziabili, di risposte all'esigenza abitativa che riguardano certamente giovani coppie, giovani, anziani, persone bisognose e che permetterebbero un'accelerazione della spesa, perché fanno capo a graduatorie già esistenti, a persone aventi diritto che sono già state individuate.

Dall'altro verso, così come vi hanno ricordato anche molte organizzazioni imprenditoriali nelle loro memorie e nelle loro audizioni presso le Commissioni, c'è il grande problema dell'edilizia scolastica. Noi in Sardegna, per fortuna, abbiamo concluso da qualche mese il grande processo dell'anagrafe scolastica. Tutte le province, tutti i comuni sono a conoscenza dei bisogni infrastrutturali di adeguamento degli edifici scolastici; se venissero finanziati si potrebbe provvedere immediatamente a mettere in sicurezza, e molte volte anche a ripristinare l'agibilità di alcuni edifici scolastici. E ciò rappresenta un'attività non secondaria rispetto all'implementazione di nuovi cantieri e di nuove forze lavoro.

Vorrei anche ricordare che nell'ambito della riperimetrazione delle nostre dotazioni dei fondi FAS (mi riferisco al fondo FAS di carattere generale) c'era stato un vecchio impegno del Ministero della pubblica istruzione di riconoscere alla Sardegna una premialità sul fondo interregionale, proprio in ragione del fatto che la Regione Sardegna, più di qualunque altra regione, si era spesa con proprie risorse negli anni precedenti per dare un colpo di mano notevole, sul fronte dell'edilizia scolastica. Purtroppo non c'è più nessuna speranza, con i tempi che corrono e con il trasferimento della disponibilità di questi fondi FAS presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, con le destinazioni che ad horas ci vengono trasmesse, che in qualche modo, per il momento, hanno solo penalizzato la Sardegna, che questo impegno venga onorato. Io credo quindi che sarebbe importante che la Giunta valutasse la possibilità di riflettere su questi importanti provvedimenti.

Altra questione che vorrei sollevare, più segnatamente al Presidente della Commissione, è quella relativa al comma 2, cioè ai primi interventi. Voi sapete che sia gli interventi di cui al punto a) sia quelli di cui al punto b) sono rivolti ai comuni; se noi non siamo in grado di stabilire in legge un criterio di priorità nell'attivazione dei sussidi del punto a) e del punto b), rischiamo che una persona che ha bisogno preferisca ricevere un sussidio senza lavorare piuttosto che entrare in un cantiere comunale. E noi dobbiamo dire ai comuni qual è l'ordine di priorità che seguiamo nell'ambito del comune.

Chi ha bisogno, molte volte, ha bisogno, sì, di un sussidio, ma vuole anche lavorare. E allora perché non decidere che gli interventi di cui al punto b), rispetto alle priorità che devono essere fissate, rappresentino il primo livello di verifica da parte dei comuni nell'assegnare le risorse di cui al punto a)? E' comprensibile che poi alla fine uno dica: "Se ho la possibilità di prendermi 500 euro senza lavorare, prendo i 500 euro senza lavorare", rischiando così di rendere difficoltosa persino l'attivazione dei cantieri, perché suppongo che i sussidi non siano cumulabili fra loro. Lo suppongo perché tutto questo non è detto, viene lasciato alla libera interpretazione dei comuni. Io credo che invece sia importante disciplinare meglio l'erogazione di queste risorse, perché in un momento così delicato le risorse pubbliche sono preziose, e se possiamo massimizzarne l'efficacia andrebbe massimizzata. Questo elemento non è ovviamente specificato, mi interesserebbe una riflessione su questo punto.

Ritorno poi sulla questione che ho già affrontato in sede di discussione generale, e ne approfitto per anticipare la richiesta, Presidente, di votare per parti sia il comma 2 sia il comma 4, e dirò poi come. Io credo che ci troviamo in una delle tante contraddizioni che accompagnano questo documento, nel quale prevediamo 300 mila euro per l'istituzione e il funzionamento dell'osservatorio sulle povertà, e li prevediamo, guarda caso, alla lettera f), fra gli interventi che riteniamo primi interventi di somma urgenza per far fronte alle povertà. Per far funzionare l'osservatorio della povertà destiniamo i proventi per far fronte alla povertà, cioè coloro che devono osservare le povertà sono considerati alla stessa stregua dei poveri.

Già la fisionomia costruttiva dell'articolo è una vergogna (per dircelo con chiarezza), poi nel merito è anche peggio. Per quanto riguarda il comma 4, prevedete una spesa di 300 mila euro a favore di un comitato fra assessori, che sono già remunerati, e che si dovrebbero avvalere del personale della Regione; pertanto non si capisce a chi dovrebbero essere destinati quei 300 mila euro. Se il comitato è fra Assessori, ci dovete spiegare perché dobbiamo buttare 300 mila euro. Io credo che, considerata anche l'attuale congiuntura economica, un segnale nella direzione della volontarietà e della gratuità dell'incarico costituirebbe un esempio di grande civiltà da parte dell'amministrazione regionale.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI (U.D.C.). Signora Presidente, colleghi, io condivido alcune considerazioni che alcuni colleghi del centrosinistra hanno espresso, fermo restando che l'assistenza sociale e i servizi sociali sono stati sempre la Cenerentola della sanità: in molte regioni italiane, infatti, esistono due Assessorati, mentre da noi per tanto tempo a questi due settori erano state destinate risorse marginali. Però questo modo enfatico col quale voi parlate di grandi meriti va ridimensionato, soprattutto se fate riferimento alla legge numero 162.

In proposito mi permetto di dire, come ho detto altre volte, che voi c' entrate poco, perché l'attivazione dei progetti nei confronti di portatori di handicap gravi previsti dalla legge numero 162 è attribuibile al centrodestra, e in particolare al sottoscritto, quando ricopriva la carica di Assessore della sanità. Voi avete dato atto sempre di questo. Avete usato fondi che le organizzazioni sindacali avevano messo a disposizione degli anziani, perché in quel momento non si era pronti, e, di fatto, li avete utilizzati, li abbiamo utilizzati, e si è arrivati da una modesta cifra iniziale ad avere per i progetti della "162" 36 milioni di euro.

Detto questo, avete parlato molto dei progetti e delle iniziative a favore della non autosufficienza. Noi abbiamo ribadito, come voi, che in Sardegna ad oggi il 22,9 per cento delle famiglie è al di sotto della soglia della povertà, circa 370 mila persone. Erano il 15 per cento quando voi avete preso le redini di questa Regione, quindi c'è stato un incremento di sette punti, e va detto, e vi siete interessati poco degli anziani. Dove sono andate a finire, infatti, quelle famose RSA finanziate nel 2001, quando era Ministro un famosissimo oncologo, che dovevano essere istituite a Ittiri, Thiesi, Sorso, Ussassai? Vi siete vantati per La Maddalena che è ferma, vi siete vantati per Tempio, che è bloccata; avete avuto sette anni di tempo per esercitare questa vostra grande capacità organizzativa. Avete inventato certamente gli ospedali di comunità, ma i piccoli ospedali, che esistevano prima, e che erano validi, di fatto oggi non esistono più.

Ho sentito parlare anche di altre iniziative, per esempio, ho sentito parlare di dislocare i corsi. Allora voglio ricordare al dottor Caria che addirittura siamo arrivati ad attivare quattro corsi di formazione nella sua realtà territoriale, ad Olbia, quando eravate certamente all'anno zero, e addirittura due corsi a La Maddalena. Ma se poi una legge iniqua impedisce questo, e prevede che i soldi si diano all'università (e per quanto riguarda poi il caso vostro specifico dovete sapere che al momento non avete l'accreditamento), noi non possiamo farci nulla, pur essendo d'accordo perché è l'università che deve produrre quelle professionalità che gli consentono di fare i corsi.

In questi anni, in talune circostanze, la Regione si è dimenticata perfino di dare i soldi all'università (chissà per quale motivo) per i corsi che ha fatto. Non bisogna mai essere disattenti da questo punto di vista. In questi giorni ho sentito tante castronerie, ho sentito parlare, per esempio, dei fondi FAS. L'emendamento sui fondi FAS chiedeva una valutazione attenta degli effetti dell'attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 3 del decreto affinché quei fondi che ci avevano tolto venissero destinati proprio per gli eventi calamitosi. L'emendamento - qui ci sono tutti gli atti che possiamo consegnarvi in qualsiasi momento - è un emendamento puta caso bocciato, sul quale anche molti vostri amici hanno votato contro. E sapete chi ha presentato l'emendamento? L'emendamento ha due firmatari, uno dei quali sono io. Quindi non attribuitevi troppi meriti.

Detto questo, avete parlato un po' di un problema che va chiarito. Io sono per la legalità e sono soprattutto per la certezza del diritto e per il rispetto di questa istituzione. Amici cari, nel 2006 è stato approvato un provvedimento che istituiva questa unità di coordinamento di una struttura complessa nella ASL 8 che risponde ovviamente all'Assessore. Questa unità di coordinamento - della quale noi chiediamo la soppressione dei fondi, ma non della finalità - si è inventata un giovane, per quanto bravo, ma di parte, e questo giovane lo si è portato un po' in Assessorato (dove è stato molto più assente che presente), poi è diventato uno scienziato e poi si inventa una struttura complessa senza fare concorsi. Devo ricordarvi, per chi evidentemente è distratto, che quando fu nominato nella ASL 8 un certo dottor Barranu, il dottor Gumirato inventò 27 nuovi primari senza bandire alcun concorso. Nel caso specifico si è fatta questa unità di coordinamento che, puta caso, non esiste in nessuna parte d'Italia.

Ho fatto una ricerca: in Emilia-Romagna in ogni SERT hanno nominato un socio che rileva i dati e li invia alla Regione; nella Regione Calabria c'è un coordinamento regionale dei SERT, e in questo caso il responsabile dei SERT è il responsabile del coordinamento; nel Veneto c'è l'osservatorio sulle dipendenze. Ebbene, nel 2006 si istituisce praticamente questa struttura e le si destinano 600 mila euro. Nel 2007 si destinano un milione per il 2007 e un milione per il 2008.

L'anomalia di questa struttura è che non può essere inserita all'interno della ASL, perché la ASL ha finalità diverse, ha finalità legate all'assistenza nel territorio, non certo compiti e finalità di competenza regionale, già esiste l'agenzia che peraltro ha funzioni specifiche. Ebbene, nel 2007 si istituisce un comitato, si nomina il dottor Sitza, il dottor Pani che è ancora dipendente, si nomina la Pilloni, la famosa Pilloni, e poi si nomina un altro dirigente e non se ne fa niente, e c'è un milione! Solo nel 2008 si cerca di inserire alcune persone in questo coro di lamento, ma nel frattempo arriva una valanga di interpellanze, una di queste presentata da voi, esattamente dall'onorevole Cuccu e altri. Non solo, ma addirittura il tutto di questa unità che si va a creare si manda alla Commissione sanità.

Amici della Commissione sanità, tutti quanti voi avete votato e avete detto che era un'anomalia. Il responsabile Presidente della Commissione scrive all'assessore Dirindin dicendo che tale struttura non rientra nel piano, che non può essere lì, segue la risposta dell'assessore Dirindin e la replica della Commissione sanità nel mese di novembre. In pratica il Presidente della Commissione nella sua lettera dice: "se pure avessi avuto qualche dubbio me l'avete fugato certamente in negativo. E' tutto illegittimo". Ma non solo. Ad un certo punto la ASL si trova con 2 milioni e 600 mila euro disponibili e con cinque o sei persone assunte a fine 2008.

Il 16 di febbraio del 2009, cioè il giorno dopo le elezioni, il dottor Giovanni Maria Soro (conosciuto perché non aveva i titoli per fare il direttore amministrativo; ha dovuto rispondere dopo un anno il Ministero dicendo che li aveva acquisiti con la modifica della legge 10) con atto a firma Barranu dice: "dobbiamo incrementare un po' gli organici, dobbiamo spendere i soldi e di conseguenza si emana una delibera per incrementarli." Sto parlando del 16 febbraio del 2009.

Allora, amici cari, il Consiglio regionale che noi dobbiamo rispettare si è espresso negativamente; questi non hanno operato, si sono inventati delle figure, i soliti nomi… Io non ho niente contro nessuno, se la struttura viene inserita nell'Assessorato, può utilizzare questi 2 milioni e 600 mila euro non spesi per quelle figure professionali, quelle poche (non per coloro che sono dipendenti dei SERT, che hanno un posto di lavoro) che, se hanno professionalità e competenze, possono far parte di questa struttura. Così si recuperano i soldi che non possono essere utilizzati in modo anomalo da parte della ASL. La Corte dei conti deve avere la dignità, come ha fatto tante volte, di intervenire quando ci sono degli abusi...

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Cucca. Ne ha facoltà.

CUCCA (P.D.). Signora Presidente, signori Assessori, colleghi consiglieri, intervengo sull'articolo 3 che si presta ad una discussione seria e approfondita. Purtroppo il tempo è tiranno e cercherò di contenere al massimo la durata dell'intervento riservandomi di parlare sui singoli emendamenti. Non mi soffermerò sui commi primo e secondo - credo che gli interventi che mi hanno preceduto, e in particolare quelli dell'onorevole Uras e dell'onorevole Sanna, siano stati esaustivi -, rinnovo però la preghiera che ha formulato l'onorevole Uras di una interruzione dei lavori del Consiglio per un'interlocuzione con la Giunta sull'emendamento numero 100 che è stato presentato. Dico comunque che i fondi che sono stati stanziati in questi commi uno e due dell'articolo 3 sono sicuramente insufficienti per dare risposte concrete alle materie in esso trattate. Mi riferisco poi agli emendamenti che sono stati presentati. Partirei appunto dall'emendamento numero 1 che si riferisce al sistema carcerario.

L'emendamento numero 1 riprende una materia che era stata trattata già nella finanziaria del 2006 e ripresa poi nella finanziaria del 2007 e prevede lo stanziamento di risorse finalizzate al reinserimento sociale e lavorativo a favore di persone con provvedimenti penali detentivi o in esecuzione penale esterna. Badate, la Sardegna, grazie a questo emendamento, si era un po' messa al passo con le altre Regioni, perché di fatto, rispetto a tutto il resto d'Italia in questa materia, la Regione Sardegna è decisamente indietro. Tra le altre cose rammento che nel 2007 era stato inserito anche un emendamento ulteriore con risorse che erano state disposte a favore del carcere minorile di Quartucciu che proprio grazie a queste ha potuto svolgere un'attività estremamente importante per il reinserimento dei giovani detenuti; adesso invece si trova nell'impossibilità di proseguire in questa attività.

Questo argomento è stato già proposto e discusso nella seconda Commissione e condiviso da tutti i membri. Io però chiederei ugualmente un'attenzione particolare su questo tema perché corriamo il rischio effettivamente, se non mettiamo a disposizione queste risorse, di riportare la Sardegna veramente indietro rispetto agli ultimi tre anni.

Un altro emendamento che è stato presentato e sul quale richiamerei l'attenzione dell'Aula in maniera particolarmente significativa è il numero 16 relativo ai contributi a favore degli specializzandi non medici, cioè biologi, psicologi e farmacisti. Con questo emendamento si vuole rendere finalmente giustizia a una categoria che è stata di fatto trattata in maniera differente rispetto a coloro che esercitano una professione medica. I medici chirurghi e i veterinari hanno a disposizione le borse di studio per la specializzazione; durante la loro fruizione godono di copertura previdenziale, dell'indennità di maternità e di tutti i diritti connessi a una posizione lavorativa. I non medici invece, che pure per poter esercitare la professione devono ottenere la specializzazione, di fatto non hanno la possibilità di accedere a queste borse di studio.

Rammento anche che l'anno scorso - in questo senso io chiedo all'attuale maggioranza di mostrarsi sensibile - semplicemente per un intoppo sorto in Aula, un emendamento analogo a questo, che di fatto era stato sostanzialmente già approvato, è stato poi bocciato. Solo per questo ancora oggi gli specializzandi non medici si trovano nelle medesime condizioni di prima e non possono usufruire di queste borse di studio. E' tempo, credo, di mettere mano a questo problema, di manifestare sensibilità alle istanze degli specializzandi non medici e rendere finalmente giustizia a questa categoria che altrimenti continuerebbe ad essere sperequata rispetto agli specializzandi delle professioni mediche. Siccome era già stata manifestata nella scorsa legislatura da parte dell'opposizione grande sensibilità, chiederei che altrettanta sensibilità venisse manifestata quest'anno.

Un altro emendamento sul quale vorrei richiamare l'attenzione è il numero 17 relativo agli oratori. Si tratta di risorse stanziate per attività educative, formative e ricreative, ampliamento e ristrutturazione degli spazi amatoriali. Noi avevamo presentato nella scorsa legislatura una proposta di legge che non è stata esaminata perché è mancato il tempo. Voglio ricordare che le strutture oratoriali di fatto sottraggono alla strada una moltitudine di giovani e pertanto svolgono una funzione sociale che credo debba essere considerata molto più attentamente di quanto sia stato fatto fino ad oggi. In questo senso, quindi, chiedo una attenzione particolare per questo emendamento.

L'emendamento numero 14, invece, prevede una proroga dei termini già previsti nella finanziaria 2008 all'articolo 10, termini che erano stati poi ulteriormente prorogati con la legge numero 17 del 2008. Di fatto, badate, questo è un emendamento che vuol essere provocatorio, perché il primo emendamento che era stato proposto, e quindi la norma introdotta nella finanziaria del 2008, prevedeva la proroga dei termini in attesa dell'approvazione del piano regionale per i beni culturali. Accogliere questo emendamento, o comunque mettere finalmente mano a questo tema, significa dare una risposta definitiva a tutti quei lavoratori che hanno retto il sistema museale, il sistema bibliotecario, fino alla data odierna, e che però vivono in una situazione di precarietà estrema in quanto periodicamente si ritrovano a dover aspettare il pagamento degli stipendi, in attesa, come dicevo, della proroga da parte della Regione che normalmente ritarda enormemente il versamento di questi contributi. Quindi, questo emendamento, come dicevo, vuole essere una provocazione perché è tempo di metter mano al tema e approvare, il piano regionale per dare finalmente risposte anche a questa categoria di persone.

C'è poi il tema dell'edilizia scolastica. Ne ha già trattato l'onorevole Sanna e credo che sia un argomento di significativa importanza. E' stato fatto un censimento dell'edilizia scolastica ed è stato anche difficoltoso ottenerlo, ma ora che è stato fatto anche un piano credo che sia necessario mettere a disposizione le risorse necessarie per la messa a norma delle scuole pubbliche per l'infanzia e delle scuole dell'obbligo.

Correlativamente, invece, vorrei sostenere l'emendamento numero 39 che è stato proposto dalla Giunta, sugli oneri di gestione delle scuole d'infanzia non statali e che ho molto apprezzato. Anche questo è un problema che è stato ripetutamente affrontato nelle scorse legislature ed erano state stanziate risorse apposite anche nelle scorse finanziarie. Quest'anno queste risorse sono risultate insufficienti a causa della crescita esponenziale degli oneri gestionali e conseguentemente bene la Giunta ha fatto a incrementare questo fondo di 500 mila euro, ma anche così le risorse probabilmente non saranno sufficienti.

Ulteriore materia sulla quale interverrà sicuramente qualche collega successivamente è quella dei contributi alle squadre professionistiche. L'aver tolto questi contributi nel passato ha indotto alcune squadre, purtroppo, che non hanno una particolare disponibilità finanziaria e che pur portano il nome della Sardegna fuori dai confini dell'Isola, a iscriversi in campionati di categoria inferiore. Se noi non ridiamo vitalità a queste squadre...

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Sabatini. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Signora Presidente, prima di svolgere il mio intervento volevo riprendere, senza minimamente contestare, l'intervento dell'onorevole Oppi, se l'Assessore della sanità ha la bontà di ascoltare...

PRESIDENTE. Onorevole Diana, il suo collega reclama l'attenzione dell'assessore Liori. Grazie.

SABATINI (P.D.). Riguardo alle RSA voglio ricordare che è stata citata l'RSA del mio territorio, l'RSA di Ussassai che è in fase di completamento, che fu finanziata dall'assessore Oppi, e quella di Arbatax che è operativa e della quale si stanno completando i lavori per portarla da 30, mi pare, a 60 posti letto. So che domani verrà siglata la fase di avvio per una nuova RSA nel comune di Arzana. Vi è un problema legato alle tariffe. Oggi un posto in RSA costa quattro mila euro di cui, se non sbaglio, due mila euro sono a carico della sanità regionale, due mila euro sono a carico della famiglia. Nel caso di famiglie indigenti una parte dei duemila euro a carico di queste dovrebbe provenire dai Comuni. Spesso però i Comuni non hanno risorse e quindi le famiglie sono costrette ad adattarsi ad altre strutture che però non rispondono alle esigenze di quei malati.

Ad esempio, una struttura come quella di Arbatax, la sola in funzione nel nostro territorio, è in forte difficoltà perché non riesce a coprire tutti i posti letto, e quindi nonostante conti 40 posti letto attualmente, lavora con 12, 15, 16 malati al massimo, determinando un aumento del costo per unità di malato. Mi chiedo se non sia possibile ripensare quel tariffario per offrire la possibilità a chi ha naturalmente necessità di quel tipo di struttura, che non è una struttura paragonabile ad una qualsiasi casa di riposo, di poterne usufruire. Sull'articolo 3 esprimiamo certamente tutti un giudizio positivo. Viene ripreso il fondo per la non autosufficienza, quindi per gli interventi di tipo socio-sanitario, e nel comma 2, invece, è prevista una serie di interventi diretti alla difesa del posto di lavoro e di quelle persone, uomini e donne, che si trovano in difficoltà. Ecco, così come hanno detto già bene altri colleghi che mi hanno preceduto, noi chiediamo di riflettere su quell'emendamento che abbiamo trasferito dall'articolo 2 all'articolo 3; credo che sia utile a migliorare sia la quantità che la tipologia degli interventi, a migliorare appunto quanto previsto dal comma 2, e a rafforzare gli interventi per le persone che si trovano in difficoltà, e che certamente nei prossimi mesi aumenteranno.

Vi è un tema che è attuale adesso e che è dibattuto nelle società più moderne, che è quello della sicurezza sociale, cioè di porre in sicurezza tutte le persone che perdono il posto di lavoro. E in un mercato del lavoro sempre più indirizzato verso la flessibilità queste persone aumentano. In una società che vive in questo momento una crisi economica forte queste persone aumentano. Quindi ci sono sempre più famiglie e lavoratori che perdono il posto di lavoro e sono in difficoltà. Il tema della sicurezza sociale, non è però un tema legato strettamente alla crisi economica, ma è un qualcosa che le società più avanzate stanno trattando come politica organica all'attività di governo di quei paesi. Per fare tutto ciò è necessario integrare i servizi per l'impiego, che sono gestiti dalle province, l'Agenzia per il lavoro, le politiche sociali e la formazione professionale. Sono questi i tre assi che bisogna, in modo moderno a mio parere, pensare di organizzare, di mettere in relazione tra loro in modo più forte di quanto avviene oggi e di quanto è avvenuto nel passato, perché davvero si possa creare questo strumento importante della sicurezza sociale, che può funzionare solo se queste tre linee di intervento si integrano tra di loro.

I servizi per l'impiego oggi giocano un ruolo ancora troppo rivolto al passato, e cioè funzionano più come uffici di collocamento che come luogo di incontro tra domanda e offerta di lavoro, e quindi vanno aiutati a svolgere la loro missione, ciò per cui sono stati pensati, e quello è il ruolo che svolgono in regioni più avanzate delle nostre, dove i servizi per l'impiego sono partiti da più tempo, e dove, oltre a far incontrare domanda e offerta di lavoro, accompagnano i lavoratori in un percorso di formazione professionale, che è fortemente rispondente e rivolto al mondo dell'impresa. Ecco, allora bisogna ripartire ripensando e riattivando queste strutture.

Le politiche sociali vanno accompagnate alle esigenze dei territori, e la formazione professionale deve rispondere a questo programma da pensare così organicamente. Ecco perché non mi convince una delega piena data alla Giunta regionale, che sarà delegata se andremo ad approvare l'emendamento dell'articolo seguente, alla costruzione di un Piano per la formazione professionale, che non impiega nuove risorse (perché quelle risorse erano già nella disponibilità di questa Regione e della formazione professionale) ma attiva un processo in totale carenza di un progetto di riforma organico della formazione professionale. Io sono d'accordo con quanto ha detto, mi pare ieri, l'assessore La Spisa: bisogna creare una formazione professionale nuova, ripensata, moderna, che sia rispondente alle esigenze di una società che vuole essere moderna, ma credo che questo vada fatto attraverso un disegno di legge che ripensi quanto ho detto prima.

Volevo anche trattare il tema della natalità. Io capisco che il "Benvenuti bambini" possa fare sorridere un po' di persone, ma credo che il tema della natalità sia un tema serio se pensiamo che è a repentaglio uno degli elementi che costituiscono lo Stato, e cioè la popolazione. Da più di un decennio, infatti, l'Italia oscilla su e giù intorno alla soglia di rischio. Siamo, da tempo e strutturalmente, sotto i due figli per donna, il che significa che siamo sotto la quota base di mantenimento della popolazione. Quindi è un tema urgente. La Francia l'ha affrontato e ha fatto delle politiche per la natalità, anche per l'occupazione delle donne, un punto centrale delle sue politiche sociali. Infatti, mentre noi siamo sulla soglia dell'1.3, la Francia ha superato il numero di 2 figli per donna. Quindi è un tema importante, è un tema anche antico.

Io mi appello al Presidente della Commissione, Paolo Maninchedda. Stamattina ho ritrovato tra le mie carte un vecchio opuscolo che lui scrisse quando facevamo parte tutti e due dei popolari, "Il dovere del futuro", dove appunto faceva cenno al tema della natalità, trattandolo già allora come emergenza della nostra società. Quindi io credo che questo tema debba essere riconsiderato, anche perché noi, come opposizione, abbiamo predisposto un emendamento che prevede il reinserimento di quell'emendamento che era già presente nella finanziaria approvata dalla Giunta Soru.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Signora Presidente, io voglio accogliere - e non è in Aula adesso - l'invito dell'onorevole Oppi. Molto umilmente vorrei tentare, se c'è la disponibilità, di concorrere a determinare la convinzione che alcune materie, che sono oggetto di questa discussione, non possano essere affrontate a colpi di maggioranza, cioè facendo parlare i muscoli invece del cervello, come è stato detto stamattina. Ora noi stiamo discutendo, con l'articolo 3, della crisi che investe la nostra Regione, e degli effetti che questa ha sulle condizioni sociali di decine di migliaia di persone. Ecco, io credo che questo sia un dato oggettivo, è un dato oggettivo la crisi, sono un dato oggettivo gli effetti che questa ha determinato e determinerà nei prossimi mesi. Il problema è come affrontarla, attraverso quali strumenti.

Siamo convinti entrambi, sia la maggioranza sia la minoranza, che occorra intervenire su due direttrici: il sostegno alla domanda e il sostegno all'offerta. E fin qui siamo perfettamente d'accordo. Mi pare però che dobbiate essere d'accordo anche voi, e credo che un esercizio di onestà intellettuale non guasti mai a nessuno, quale che sia la collocazione in cui ci si trovi in quel determinato momento. Credo che sia inconfutabile - lo ha detto con dovizia di particolari l'onorevole Gianvalerio Sanna - che risorse per le politiche di sostegno all'offerta sono venuto meno. Magari avrà anche ragione l'onorevole Oppi, non lo metto in dubbio se lo ha detto, conoscendolo immagino abbia ragione, sta di fatto che, nonostante ciò, mancano risorse dai fondi per le aree sottosviluppate, manca qualcosa dal G8, manca qualcosa per l'edilizia abitativa e potrei continuare. Quindi c'è una carenza, un deficit di risorse disponibili per il sostegno all'offerta, alla produzione.

Però voglio soffermarmi in particolare sul sostegno alla domanda. Ora anche io, così come qualche collega che mi ha preceduto, ho avuto modo, tentando di leggere attentamente la proposta licenziata dalla Commissione, e prima ancora dalla Giunta, di cogliere anche alcuni aspetti interessanti, a mio modestissimo punto di vista, in quella proposta. Per la mia cultura, per la mia formazione, mi sembra di intravedere un tentativo importante per affrontare, anzi per aggredire alcuni fenomeni che riguardano l'oggetto in discussione in questo momento. Mi pare, però, di capire che, dai provvedimenti, dalle risorse allocate in quei provvedimenti, manchi una percezione esatta del fenomeno e degli effetti dirompenti che si riverberano sulla condizione di vita di tanti sardi, altrimenti ci sarebbe stata una disponibilità ad allocare in quei provvedimenti qualche risorsa in più.

Però io non voglio pronunciare un intervento per criticare questo. Dico che su questa materia - e faccio appello a voi, proprio nello spirito richiamato dall'onorevole Oppi - su questa materia, sulle politiche che licenzieremo tra qualche ora, siamo di fronte a due proposte: quella contenuta nel testo licenziato dalla Commissione e quella contenuta negli gli emendamenti che noi abbiamo proposto. Questi emendamenti meriterebbero di non essere affrontati solo e soltanto con il voto, forse meriterebbero qualche minuto di sospensione per tentare di verificare se ci sono le condizioni, almeno su questa parte, di trovare un'intesa tra le nostre proposte, che passano attraverso gli emendamenti, e il testo che, ripeto, è stato licenziato dalla Giunta.

Faccio un esempio banalissimo. Se è vero com'è vero che voi volete intervenire per dare una risposta a chi ha perso o perderà il lavoro nelle prossime settimane o nei prossimi mesi, con un contributo di circa 750 euro a lavoratore per mese all'anno vorrebbe dire che per 1000 persone che si trovassero a perdere il posto di lavoro e che non godessero di ammortizzatori sociali, servirebbero 9 milioni di euro. Poiché le persone che si trovano in questa condizione sono circa 4000, non pretendiamo che vengano stanziati 36 milioni di euro (abbiamo chiesto quello che abbiamo chiesto) però voi comprenderete che c'è una discrasia, uno scarto ben sensibile tra la volontà di affrontare quel problema e le disponibilità messe a disposizione per affrontarlo. Quindi io credo che su questo terreno sia possibile qualche riflessione ulteriore tra la maggioranza e la minoranza.

Un'altra questione io credo meriti una riflessione tra di noi: voi parlate spesso e giustamente (anche noi) di politiche del lavoro, cioè di un argomento complesso, di cui si discute da anni in Sardegna un po' dappertutto, anche in questa Aula e non soltanto. Allora, io credo che anche per fare questo noi dobbiamo avere la garanzia innanzitutto di avere i servizi e le persone preposte a fare incontrare domanda e offerta in condizioni ottimali. E' vero: c'è nel vostro testo una parte che riguarda anche il problema dei CSL e dei CESI, però le misure sono del tutto insufficienti per dare una stabilità definitiva a questi lavoratori. Non dimentichiamo che siamo la Regione che è arrivata buon ultima nella riforma di questi servizi, e credo che dovremo procedere tempestivamente per dare un assetto definitivo agli stessi.

Credo che dobbiamo fare uno sforzo tutti per tentare, ripeto, di non affrontare queste questioni soltanto con l'esercizio del voto, perché, quando si affronta con l'esercizio del voto, c'è sempre la presunzione da una parte di bocciare tutto ciò che non viene da parte della maggioranza, quali che siano le forze politiche che in quel momento rappresentano la maggioranza. Io credo che in certi momenti la forza di una forza politica - scusate il bisticcio - non si misuri soltanto dall'espressione dei voti, ma anche dalla capacità di discutere, di rendersi disponibile a discutere. Certo non deve essere una discussione che procede all'infinito, deve prevedere tempi massimi e deve essere contingentata, ma la forza di una maggioranza si esprime anche attraverso la disponibilità al confronto e al dialogo. Questo vi stiamo chiedendo in particolare su alcune di queste materie.

Come si può, infatti, affrontare a colpi di maggioranza il tema che è stato sollevato da Cucca quando noi chiediamo con un nostro emendamento di prevedere l'assegnazione di borse di studio per l'ammissione alle scuole di specializzazione della facoltà di medicina per i non medici? Perché è chiaro che seguendo questa logica un emendamento nostro, siccome è un emendamento nostro, debba essere bocciato.

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Non è che verrà bocciato solo per il fatto che è vostro.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Ah, va bene, allora se viene approvato mi zittisco in maniera tombale. Ho terminato il mio intervento anche perché il tempo credo che sia scaduto.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az), relatore di maggioranza. Signora Presidente, alla luce di ciò che i colleghi hanno detto, cercherò di essere schematico nell'argomentazione relativa all'articolo 3. Mi pare che potremmo mettere come punto fermo due conquiste: la prima è che è finita l'epoca della visione darwinista dei rapporti sociali, perché io nei cinque anni precedenti ho sempre sentito dire che la competizione - che nelle imprese, come voi sapete, produce un vantaggio per il consumatore, perché migliora nella concorrenza il prezzo con cui una merce arriva al consumatore - in ambito sociale serviva per la qualità. Allora è finita quest'epoca, bisogna mettere un punto, stiamo decidendo che questa visione violenta dei rapporti sociali è conclusa, è conclusa e non se ne parla più. E questa, badate, è una novità culturale. La seconda conquista è la fine dell'idea che il dialogo tra le forze politiche sia inutile, perché la richiesta di dialogo, di confronto politico, che io accolgo perché mi è culturalmente connaturata, in anni passati veniva fraintesa o umiliata. E' finita anche quest'epoca, è finita l'epoca della competizione sociale per migliorare la qualità, è finita l'epoca della politica di posizione dove la forza aveva più ragione della ragione, è finita! Bene, per me è finita! Però sarebbe bello trasferirla anche nella politica regionale quando si parla in ogni sede.

Io ricordo la discussione sulle dichiarazioni del Presidente: il Presidente ha pronunciato delle dichiarazioni programmatiche informate a quello che si chiama relativismo positivo, cioè alla convinzione di non avere una idea risolutiva in tasca. Questo è un atteggiamento moderno, Montale all'inizio del 900 diceva di non chiedere formule che possono aprire mondo e risolvere la questione, dicendo: possiamo dirti ciò che non siamo, ciò che non vogliamo. Bene, questa posizione è la premessa per dialogare, perché chi ha in testa la convinzione di avere la formula per risolvere tutto non dialoga. Quindi è finito il dogmatismo politico che ha imperato per anni qui, e io ne prendo atto!

Allora cominciamo a ragionare sull'emendamento numero 100 che anche in Commissione è stato ritenuto bisognosi di una discussione politica. Io non so cosa ne pensi la Giunta, non credo sia mai stato rifiutato un momento di approfondimento e di verifica, però l'emendamento numero 100 svela una cosa sul passato, perché in sostanza ci richiama alla legge numero 20 del 2005, una legge sulle politiche attive del lavoro votata dal precedente Consiglio regionale e mai attuata! Si parla degli assegni di reinserimento lavorativo e alcune misure che io leggo qui sono le misure dell'articolo 6 della finanziaria del 2008.

Allora, se vogliamo aprire una verifica, la prima verifica da fare è il "se". Se le somme stanziate per finanziare la legge numero 20 e l'articolo 6 della legge finanziaria del 2008 si trovano nella montagna di residui che abbiamo, allora credo che qui non ci sia nessuno che non sia d'accordo a mettere mano e a verificare se quei residui possiamo vederli nel dettaglio e farli partire. Ma questa impostazione è una impostazione che apre al dialogo. Se invece si segmentano 50 milioni del FNOL, del fondo nuovi oneri legislativi, che alla fine sarà l'ammontare di ciò che noi vogliamo lasciare nella disponibilità di questo Consiglio regionale per gli interventi strutturali che qui non ci sono, il discorso cambia. Se si vuole finanziare con le risorse del bilancio di competenza ciò che non si è voluto fare sulle leggi votate nella legislatura scorsa non è un punto di partenza dialogante. Quindi io ad alcune condizioni aprirei una verifica su questo ma la condizione non può essere quella di ipotecare il bilancio di competenza del 2009 per finanziare ciò che non è stato fatto. Altro è che si chieda di verificare se le somme stanziate per gli obiettivi che noi abbiamo indicato siano state positivamente impegnate oppure, se disponibili, perché non vengono impegnate. Su questo credo che non ci sia una grande difficoltà.

Nel merito, voglio sottolineare che l'articolo 3 è spudoratamente un intervento sui redditi, sui redditi! E' un tentativo di elargire denaro nella misura più rapida possibile alle famiglie attraverso una serie di strumenti. Allora su questo bisogna che una istituzione mostri il suo coraggio. C'è chi dice che lo sviluppo, anche nei momenti di crisi, si stimola in altro modo, c'è chi dice che quando si è al sesto mese dell'anno mettere risorse per farle arrivare rapidamente alle famiglie povere è l'unico modo per tentare di tamponare una grave crisi dei redditi e dei consumi quale quella che noi registriamo. Su questo penso si debba ragionare, sul merito dell'obiettivo dichiarato, e l'obiettivo dichiarato è un intervento serio, rapido il più possibile, sui redditi.

Io saluto con piacere che si dica che c'è una emergenza, perché, fin a marzo andava tutto bene, fino a marzo questa emergenza veniva negata nonostante la crisi fosse stata annunciata largamente da ottobre, da novembre, da dicembre. Anche nell'ultimo dibattito, quello sulle dimissioni del Presidente, si disse: "prima il lavoro e dopo le elezioni". Allora, l'emergenza è finalmente entrata nell'agenda politica di tutti? Benissimo, perfetto, questa finanziaria umile, definiamola così, prevede uno strumento semplice per far arrivare soldi alle famiglie e individua i comuni come terminali rapidi di erogazione di queste somme. Talvolta in politica la semplicità paga.

I criteri su cui richiamava l'attenzione l'onorevole Sanna, cioè i criteri di distribuzione dei sussidi, in sostanza individuano tre categorie di persone che però non sono categorie originali perché erano presenti in una norma della Regione, mi pare votata proprio l'anno scorso, e cioè: chi è sotto la soglia ISE prende i sussidi; chi è nella soglia ISE prende rimborsi sulle bollette; chi è lì vicino lavora e lavora nei cantieri comunali.

I cantieri comunali possono essere istituiti per scavare le buche e ricoprirle oppure possono essere istituiti per rendere i comuni migliori, però se noi parliamo di un federalismo vero autentico, solidale, dobbiamo fidarci dei comuni, non possiamo pensare che si affermi nuovamente, dico nuovamente, la cultura del sospetto per cui Cagliari è la regione, è il centro e la virtù, ed è circondata da una massa di bottegai che quando ricevono i soldi li sprecano. Senza fiducia non si fa un popolo, non si fa una nazione, non si fa lo sviluppo, non si fa nulla! Noi pensiamo di dover avere fiducia e se le preoccupazioni manifestate dovessero rivelarsi fondate ci sarà un Assessore che emanerà una direttiva per spiegare di che si tratta.

Poi - e concludo perché ne parlerò in sede di esame dell'articolo 4 - bisogna parlare degli aspetti strutturali delle imprese, perché è da 10 anni che questo Consiglio non si accorge che in Sardegna l'economia è in mano ad oligopoli, questo è il problema. C'è un oligopolio del mare, perché non è concepibile che un'impresa abbia tutti i rimorchiatori della Sardegna, abbia il monopolio su tutte le rotte della Sardegna, e siccome non gli bastano si prende anche quello delle isole più piccole; non è possibile che una sola impresa domini il mercato del cemento; non è possibile che ci siano imprese che sporchino e non lascino nulla in Sardegna e che questo Consiglio non abbia mai sollevato il problema.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Innanzitutto vorrei ricordare che su questo articolo dedicato in particolare all'emergenza sociale, è certo che c'è una convergenza di interessi e, per alcuni aspetti, anche una maggiore omogeneità, almeno negli obiettivi, rispetto ad altre questioni, come quelle esaminate dall'articolo 2.

Noi dibattiamo in particolare (anche la discussione che è stata fatta questo pomeriggio mi sembra che sia incentrata su questo) sulla quantità di risorse che stiamo destinando a questa finanziaria per il sociale. L'opposizione continua a dire che noi stiamo stanziando meno; io insisto, in maniera molto serena ma anche decisa, citando i dati che voi potete rilevare dal bilancio, è cioè che sulle politiche attive del lavoro noi abbiamo previsto, rispetto all'anno precedente, 52 milioni di euro in più, con un incremento del 143 per cento, e sulle politiche per l'attività di inclusione sociale 35 milioni più. Lo stesso emendamento, ormai citato più volte, il numero 100, rivela l'esistenza di una sostanziale mancata attuazione di una parte delle politiche del lavoro contenute nella legge numero 20.

Noi abbiamo semplicemente - lo ripeto ancora perché è importante precisarlo - nell'affrontare una situazione di emergenza, che è più grave oggi, nel mese di aprile-maggio (sono d'accordo con l'onorevole Sanna, è molto più grave oggi rispetto a quella che affrontavano la Giunta e il Consiglio regionale nel mese di ottobre-novembre, quando è stato presentato il disegno di legge finanziaria) deciso di stanziare più risorse in alcune parti legate alle politiche per il lavoro e alle politiche di contrasto alla povertà, rispetto alla precedente finanziaria. La differenza in meno riguarda solo alcune misure.

Voi avete citato più volte il progetto "Benvenuti bambini" a favore delle famiglie; noi non abbiamo confermato il finanziamento relativo non perché non crediamo nella finalità del progetto ma perché avevamo e abbiamo effettivamente bisogno di risorse per finanziare le emergenze. Io ne cito due, tre, cito quelle che voi avete già sottolineato nei vostri interventi: abbiamo un problema di calamità naturali, di alluvioni, che insistono e insisteranno sul bilancio regionale per decine di milioni di euro. E' chiaro che, sia che quelle risorse le mettiamo in bilancio sia che non le mettiamo, il Commissario per l'emergenza, il Presidente della Regione, dovrà comunque trovarle, perché, di fronte a quelle emergenze, vi è addirittura la possibilità di attingere dai capitoli del bilancio facendo leva sullo stato di emergenza. E sono risorse che verranno sottratte a politiche di altro genere.

Avete citato la questione della disoccupazione crescente e la necessità che la Regione Sardegna integri le risorse che lo Stato mette a disposizione per gli ammortizzatori sociali. Siamo d'accordo sulla cifra: le persone che potranno essere destinatarie di questi interventi sono circa 5000. Noi abbiamo stanziato presuntivamente 6 milioni di euro da destinare ad ammortizzatori sociali per posizioni non coperte dallo Stato e/o a contributi per i contratti di solidarietà. Una nuova forma, quindi, un contributo innovativo, direi in un certo senso sperimentale, e saranno certamente risorse che dovranno essere necessariamente sottratte ad altre destinazioni.

Avete citato la questione dell'emergenza abitativa, avete espresso alcune osservazioni e anche avanzato alcune proposte chiedendo che si ragioni ancora, anche se nel tempo limitato che abbiamo. Io dichiaro, perché sia chiaro a tutti, che se noi oggi decidiamo, chiudendo la finanziaria in questo modo, di togliere le risorse, che non sono molte, che noi abbiamo accantonato nel Fondo nuovi oneri legislativi e che piano piano si stanno riducendo, intervento dopo intervento, se noi decidiamo di intervenire anche soltanto su queste tre questioni per risolverle, o iniziare a risolverle, quel salvadanaio è rotto.

Dico in anticipo che il disegno di legge integrativo della manovra finanziaria sarà totalmente inutile: al massimo potremo fare il disegno di legge sul personale e sul precariato, come ci siamo impegnati a fare, ma dal punto di vista finanziario non resta veramente nulla. Noi abbiamo svolto un ragionamento in Giunta e nella maggioranza, prima di presentare questa proposta, e l'abbiamo alla luce di quello. Un ragionamento nato anche da un confronto con le parti sociali che hanno condiviso questa impostazione, almeno per sommi capi. Il Consiglio poi è libero di accentuare l'urgenza dell'intervento, stabilendo da subito che altre risorse devono essere stanziate per questi fini: il Consiglio è libero di farlo, la Giunta non certo per questo pone una sostanziale questione di fiducia nei confronti dell'impostazione che ha dato.

Il Consiglio decida, decida se è opportuno immobilizzare risorse per questi tre, quattro obiettivi, oppure se è opportuno intervenire a mente un po' più fredda per questioni che non sono così strettamente emergenti. Per questo io raccolgo la richiesta di un approfondimento; la Giunta è interessata sicuramente a capire di più e lascia a questo punto al confronto in Aula tra maggioranza e opposizione, ovviamente insieme a noi, la valutazione su che cosa si possa fare sulle questioni sollevate dall'emendamento numero 100, sulla questione degli ammortizzatori sociali - cioè sulla possibilità di incrementare lo stanziamento - e anche su alcune altre questioni che io raccolgo, per esempio quella della priorità tra cantieri di lavoro e sussidi.

Benissimo, potrebbe essere anche un'integrazione; io sarei ben lieto che i Comuni perlopiù scegliessero, per intervenire nei confronti della povertà l'intervento che sostiene il lavoro piuttosto che l'intervento di mera erogazione di sussidi senza che si dimostri un minimo di disponibilità all'attività lavorativa e quindi al miglioramento della realtà comunale di cui si tratta. Potrebbe quindi essere un intervento da rivedere, da migliorare. Così come dico che raccolgo fin d'ora il suggerimento sull'Osservatorio per la povertà e sull'opportunità che non vengano previsti gettoni di presenza. Però leggendo bene il testo, noterete che non è prevista l'assegnazione di gettoni di presenza ma soltanto un rimborso spese: è probabile che, nella velocità con cui abbiamo deciso gli stanziamenti, sia stata stabilita una somma (300.000 euro) eccessiva; siamo disponibilissimi a rimodularla, quantificando la somma necessaria per pagare i rimborsi spese (che credo siano perfettamente legittimi se all'Osservatorio partecipano persone che provengono da lontano). Pertanto lo stanziamento potrebbe essere anche rivisto. In linea di massima comunque c'è la disponibilità a confrontarsi; siamo qui sicuramente anche per questo.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d.Az.), relatore maggioranza. Il parere è favorevole sugli emendamenti numero 73 e 122, mente è contrario sugli emendamenti numero 74 e 78. Il parere è poi favorevole sull'emendamento numero 11 e contrario sull'emendamento numero 79.

Passando agli emendamenti sostitutivi parziali, il parere sull'emendamento numero 71 è contrario e c'è l'invito al ritiro; il parere è favorevole sugli emendamenti numero 139 e 123. Il parere invece è contrario sugli emendamenti numero 64, 75, 77 e 146. Il parere è favorevole sull'emendamento 121, anche se c'è un problema di copertura finanziaria; dovrebbe essere corretto con riferimento al FNOL.

Il parere è contrario sugli emendamenti numero 72, 1, 76, 9, 14, mentre sugli emendamenti numero 10 e 16 c'è l'invito a ritirarli. L'emendamento numero 106, l'emendamento numero 86 e l'emendamento numero 145 dovrebbero essere unificati…

PRESIDENTE. Non mi è stato segnalato niente.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az), relatore di maggioranza. In sostanza, sì, stavo dicendo questo, l'emendamento numero 145, presentato all'emendamento numero 86, sul quale è stato espresso parere favorevole, potrebbe portare o al ritiro del primo e a votare ovviamente il numero 145 prima del numero 86.

BRUNO (P.D.). Qual è il parere sugli emendamenti numero 106 e 86?

PRESIDENTE. Gli emendamenti numero 86 e 106 sono identici; quest'ultimo è stato poi ritirato.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az) relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 86 il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, procediamo nell'ordine, per cui quando arriviamo…

MANINCHEDDA (P.S.d'Az) relatore di maggioranza. Perfetto, grazie. Sugli emendamenti numero 138 e 17 il parere è contrario. L'emendamento numero 17 è quello sugli oratori, se non ricordo male. Considerato però che ci sono molti soldi nell'APQ cultura sugli oratori, forse le risorse si possono recuperare da lì. Sull''emendamento numero 140, il parere è favorevole, sull'emendamento numero 22 è contrario, sull'emendamento numero 144 all'emendamento numero 24 il parere è contrario, sull'emendamento numero 24 c'è l'invito al ritiro, sull'emendamento numero 25 il parere è contrario, sull'emendamento numero 26 c'è l'invito al ritiro, sull'emendamento numero 39 il parere è favorevole, sull'emendamento numero 150 all'emendamento numero 80 il parere è contrario, sull'emendamento numero 80 il parere è contrario, sull'emendamento numero 81 il parere è contrario.

Sull'emendamento numero 82 all'emendamento numero 147 sarà necessario fermarsi un attimo perché la Commissione l'aveva rinviato all'Aula chiedendo modifiche rispetto alla copertura finanziaria. E' stato pertanto presentato un altro emendamento, il numero 147, che non comporta oneri finanziari. Sull'emendamento numero 83 c'è l'invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sull'emendamento numero 84 il parere è contrario, sull'emendamento numero 85 la Commissione si è rimessa all'Aula, però con parere sostanzialmente favorevole.

PRESIDENTE. Sull'emendamento numero 85 quindi il parere è favorevole?

MANINCHEDDA (P.S.d'Az) relatore di maggioranza. Sì. Sugli emendamenti numero 86 e 145 il parere è favorevole.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 86 no.

STOCHINO (P.d.L.). Scusa, non era quello di cui parlavamo, unificato col numero 106?

MANINCHEDDA (P.S.d'Az) relatore di maggioranza. E' stato presentato all'emendamento numero 86 l'emendamento numero 145, che è un emendamento di sintesi a firma bipartisan. Sull'emendamento numero 118 il parere è favorevole, sull'emendamento numero 126, che è analogo all'emendamento numero 85, il parere è ugualmente favorevole, ma va controllato su alcuni aspetti formali.

PRESIDENTE. E' rimasto l'emendamento numero 100, che avevamo spostato dall'articolo 2 all'articolo 3.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az) relatore di maggioranza. Sul quale è stato richiesto un momento di sospensione anche dalla Giunta.

PRESIDENTE. Io direi di procedere con tutti gli emendamenti e di lasciare per ultimi l'emendamento numero 147, sostitutivo totale dell'emendamento numero 182, e l'emendamento 100.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az) relatore di maggioranza. Bene. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessoredella programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore, salvo alcune distinzioni. Mi limito a riferire solo le differenze. L'emendamento numero 54 riguarda l'osservatorio per le povertà. Io vi inviterei al ritiro di questo emendamento perché una diversa valutazione potrebbe portarci ad abbassare la somma da 300 mila euro a 50 mila euro, che presuntivamente potrebbe essere sufficiente al soddisfacimento degli oneri per i rimborsi spese. Per quanto riguarda l'emendamento numero 1, io invito al ritiro, per il fatto che la finalità…

PRESIDENTE. Onorevole La Spisa, è meglio andare in ordine. Nel momento in cui mettiamo in votazione l'emendamento si può chiedere il ritiro, perché saltando così viene un po' difficile seguire il filo.

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Come vuole, Presidente. Io dicevo che il parere è conforme a quello del relatore per tutti, tranne che per due emendamenti. Più che un parere sfavorevole sull'emendamento numero 1 c'è un invito al ritiro, perché la stessa finalità può essere sicuramente perseguita in altro modo, in un'altra sede. Posso procedere così?

PRESIDENTE. Sì.

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Grazie. Così pure per l'emendamento numero 17 c'è l'invito al ritiro, perché la finalità è sicuramente interessantissima, però bisognerebbe ripensarci.

Per quanto riguarda l'emendamento numero 147, emendamento all'emendamento numero 82, il parere della Giunta continua a essere contrario perché ci risulta che comporterebbe oneri aggiuntivi. D'altra parte, la lettera stessa dell'emendamento - stiamo parlando dell'emendamento numero 82 - è vero che non prevede una somma, però prevede l'erogazione di fondi integrativi. Questo io credo vada ripensato. Anche qui la finalità è comprensibile, e forse a seguito di una ulteriore riflessione si potrebbe trovare anche una soluzione, ma in questo modo noi prevediamo oneri aggiuntivi. Non so se sia a questo punto opportuna una sospensione, invece, per esaminare le altre questioni.

PRESIDENTE. Sospendiamo alla fine.

Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az) relatore di maggioranza. Solo per verificare con lei se è stato registrato correttamente il parere sull'emendamento numero 22. All'emendamento numero 22 è stato presentato l'emendamento all'emendamento numero 140. Il parere è favorevole sull'emendamento all'emendamento, contrario all'emendamento numero 22.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Dimenticavo di far notare riguardo all'emendamento numero 24, che se venisse respinto si impedirebbe di intervenire su questa materia anche eventualmente in sede di esame del bilancio.

Per questo invito al ritiro più che a procedere ad un voto contrario.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 24...

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Invito al ritiro.

PRESIDENTE. Assessore La Spisa, mi scusi: anche sull'emendamento numero 78 c'è un invito al ritiro?

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Anche sul numero 78.

PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 73 e 122 di identico contenuto. Chi li approva alzi la mano.

(Sono approvati)

Metto in votazione l'emendamento numero 74.

Ha domandato di parlare il consigliere Amadu. Ne ha facoltà.

AMADU (P.d.L.). Per chiedere, Presidente, la votazione nominale.

(Appoggiano la richiesta i consiglieri Pittalis, Randazzo, Piras, Paolo Terzo Sanna, Sanjust, Rassu, Petrini, Peru e Amadu.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 74.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Zedda Massimo e Zuncheddu hanno votato a favore, che i consiglieri Campus e Tocco hanno votato contro e che il consigliere Uras si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: La Presidente Lombardo - Ben Amara - Sechi - Uras.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 74

votanti 70

astenuti 4

maggioranza 36

favorevoli 21

contrari 49

(Il Consiglio non approva.)

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 78 con parere contrario del relatore e invito al ritiro da parte della Giunta.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Signora Presidente, chiedo una breve sospensione per consentire di addivenire ad un'intesa sul testo dell'emendamento numero 78.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta per cinque minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 18 e 41, viene ripresa alle ore 19.)

PRESIDENTE. Poiché non si è ancora giunti a un testo condiviso sull'emendamento sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 19 e 01, viene ripresa alle ore 20 e 05.)

PRESIDENTE. E' stato presentato l'emendamento numero 153 per una migliore formulazione del testo dell'emendamento numero 100. Eravamo all'emendamento numero 78. Metto in votazione l'emendamento numero 78.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Assessore, lei ha chiesto il ritiro dell'emendamento numero 78. Io le voglio far presente che noi siamo d'accordo sull'idea di ridimensionare la consistenza dello stanziamento e limitare le erogazioni ai rimborsi. Peraltro è già previsto, in quanto si parla di diritto al rimborso spese, pertanto sarebbe più ovvio cancellare la parte relativa e impegnarci a rimpinguare il capitolo che si riferisce ai rimborsi spese viaggio delle commissioni regionali alle quali gli organismi in discussione sono stati parificati. Da questo punto di vista saranno sufficienti 60, 50 mila, 70 mila euro. Però, voglio far notare una cosa abbastanza singolare e chiedo l'attenzione dei colleghi.

La previsione del comma 4 al quale si riferisce l'emendamento numero 78 imputa le spese di 300 mila euro alla UPB spese, studi, ricerche e consulenze e quindi non ha niente a che vedere con la destinazione di queste somme. Il punto f) del precedente comma 2, dove si parla di "300 mila euro per l'istituzione dell'osservatorio sulle povertà" è imputato a un capitolo specifico dell'UPB relativo alle spese di rappresentanza, e fin qua andrebbe bene. Però, se andate a vedere l'UPB 1.01.002 all'ultimo capitolo vengono finanziati in bilancio altri 300 mila euro per le attività del comitato interassessoriale. Quindi, invece di esserci due volte questa somma compare tre volte. Tre volte 300 mila euro!

Fate una ricognizione: sulla base di quello che è dichiarato qua le UPB sono quelle! Le UPB sono quelle! Una è la 01.04.001 al comma 4, l'altra è la 01.03.003 al comma 2 e se andate a vedere il bilancio, l'allegato tecnico, all'UPB 01.01.002 sono riferite altre 300 mila euro per spese per attività del comitato interassessoriale e per le emergenze economiche e sociali. Quindi stiamo parlando delle stesse cose. Siccome queste cose sono scritte nel bilancio, la proposta che io faccio aderendo alla sua richiesta, è quella di depurare la norma, anche votando per parti, di riferimenti, mantenendo l'impegno di presentare un emendamento al bilancio per rimpinguare il capitolo relativo al rimborso spese viaggio di questi organismi, avendo dato a lei il tempo di quantificare gli oneri davvero necessari.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Signora Presidente, sto andando a ritirare degli emendamenti, quindi, mi aiuterebbe capire meglio la proposta dell'onorevole Sanna.

Al comma 2, lettera f), sono previsti 300 mila euro per il funzionamento dell'Osservatorio sulla povertà. Lei, assessore La Spisa, ha già dato la disponibilità a ridurli a 50 mila euro. Volevamo capire se lei è disponibile a cassare la lettera f), tenuto conto che c'è un impegno da parte di tutti a verificare poi nel bilancio se il capitolo per i rimborsi spese è sufficiente. Cioè, forse è inutile inserire una norma quando lei già richiama il comma 3 dell'articolo 3 che prevede che ai componenti dell'Osservatorio siano riconosciuti i rimborsi spese. Se lei è d'accordo io vado rapidamente sul resto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Ciò che conta è che sia chiara la sostanza delle cose, e cioè che per l'Osservatorio le spese di funzionamento, avendo chiarito che si tratta solo di rimborsi spese, sia limitato presuntivamente a 50 mila euro, e potrebbe essere anche meno. Gli uffici hanno accertato che è necessario un capitolo apposito in questo stato di previsione, perché non esiste più un capitolo unico, ma ogni stato di previsione ha i propri capitoli da cui si attinge per i rimborsi spese negli organismi collegati ai diversi assessorati.

Per quanto riguarda, invece, il funzionamento del Comitato interassessoriale, noi abbiamo previsto questa somma, lo abbiamo fatto e lo abbiamo detto anche in Commissione, non stiamo nascondendo nulla. Un Comitato di nuova istituzione, che ha da affrontare ciò che sappiamo, le crisi, in particolare del settore industriale che si stanno moltiplicando, può avere anche necessità di una dotazione organica che viene reperita dai ruoli della Regione, e può avere però anche necessità di consulenze esterne specifiche per poter valutare gli investimenti presentati, e le situazioni di crisi. D'altra parte tutti gli atti sono pubblici e potrete poi voi, come consiglieri, e chiunque altro, verificare se le consulenze attivate siano realmente finalizzate ad affrontare l'emergenza, oppure no.

PRESIDENTE. Onorevole Porcu, lo ritira?

PORCU (P.D.). Sì, accogliendo questa spiegazione. Ritiro pertanto gli emendamenti numero 70, 78, 71…

PRESIDENTE. L'emendamento numero 71 è già decaduto in virtù dell'approvazione dell'emendamento numero 73 e del 122.

PORCU (P.D.). Ritiro gli emendamenti numero 76, 80, 81...

PRESIDENTE. Quindi decade anche l'emendamento numero 150, perché è un emendamento all'emendamento numero 80.

PORCU (P.D.). Sì, con l'impegno per l'emendamento numero 81 a ridiscuterlo nel collegato. Si ritira, altresì, l'emendamento numero 83, l'emendamento numero 84, sempre accogliendo l'impegno a discuterlo nel collegato e l'emendamento numero 126.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 11. E' stata richiesta la votazione nominale.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Signora Presidente, intervengo per annunciare il mio voto favorevole a questo emendamento. Il Piano sanitario regionale aveva previsto l'istituzione di una Commissione regionale per le dipendenze che doveva svolgere compiti di consulenza dell'Assessorato nell'analisi e nel monitoraggio degli interventi. La Giunta ha trasformato, con una serie di passaggi successivi, quest'apparato in una struttura complessa, come diceva prima l'onorevole Oppi, quindi un modulo organizzativo che invece è previsto solo per le AA.SS.LL. e che implica l'istituzione di un nuovo primariato.

Le strutture complesse fanno parte dei quadri organizzativi delle AA.SS.LL. e hanno solo finalità legate all'assistenza nel territorio, non certo compiti con finalità e con competenze regionali. Quindi io penso di poter concordare con quanto affermato dall'onorevole Oppi, questa è una struttura illegittima perché ha compiti di supporto tecnico-scientifico dell'Assessorato, e non ha alcun senso la sua collocazione dentro le AA.SS.LL., dove le finalità sono esclusivamente di tipo assistenziale. Quindi io penso che tutte le funzioni di programmazione e di supporto tecnico-scientifico, in base alla legge 10, devono far capo all'Agenzia Regionale della Sanità, istituita ai sensi dell'articolo 22 della legge numero 10, e non possono essere invece istituiti surrettiziamente dai primariati all'interno delle AA.SS.LL.. Il mio voto pertanto sarà favorevole all'abrogazione di questa struttura.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Signora Presidente, anche il voto dei Riformatori sarà favorevole a questo emendamento. Una cosa che io non avrei mai pensato di fare in quest'Aula - ma nella vita siamo destinati ad esperienze che stupiscono noi stessi - è quella di difendere la Dirindin. Va infatti detta una cosa con chiarezza su questo emendamento che stiamo votando, e cioè che la Dirindin aveva fatto una "porcheria", suscitando la riprovazione di tutti. Il collega Oppi ha letto le lettere di fuoco che il Presidente della Commissione sanità, Nazzareno Pacifico, aveva inviato contestando - come ha fatto il collega Cuccu - la legittimità di quanto fatto, e anche l'indicazione dei nomi che a questa struttura vennero in qualche misura preposti.

Devo però dire che questa struttura, illegittima, messa nel posto sbagliato, e con persone nominate sulla base di criteri assolutamente personalistici da parte della Dirindin, serve, nel senso che è utile. Quindi mi dispiace che non ci sia l'assessore Liori, ma il messaggio che dobbiamo inviargli è che dopo aver buttato gli ettolitri di acqua sporca - che in questa struttura ci sono - salvi il bambino, quindi riesca a pensare la possibilità di costituire all'interno dell'Assessorato una forma di coordinamento delle strutture che si occupano di dipendenza, che sia utilizzata e utile, come lo è quella illegittima, costituita all'interno della ASL 8, con nomine assolutamente di fantasia dell'assessore Dirindin, e con la costituzione di un gruppo di lavoro che grida vendetta. E infatti vendetta in questo momento purtroppo viene fatta.

Però, ciò premesso, si tratta di una struttura che serve, quindi è una struttura alla quale dobbiamo restituire legittimità, e dobbiamo restituire la possibilità di lavorare coordinando sul territorio l'attività che è dispersa nelle otto aziende territoriali della Sardegna, e che in questa struttura ha iniziato a trovare un compendio, come ci testimonia il fatto che nelle strutture che si occupano sul territorio di queste cose ci stanno chiedendo di mantenerla, non conoscendo la profonda illegittimità che ne vizia la nascita e quindi il suo operato. Quindi, un appello all'assessore LIORI (glielo riferisca il collega La Spisa o gli altri Assessori che sono presenti) perché tenga conto di questa criticità importante.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, ho ascoltato gli interventi dei colleghi, anche l'intervento introduttivo all'articolo 3 dell'onorevole Oppi, e ho poi potuto verificare (è facile poterlo fare, visto che alcuni colleghi sono dotati di computer connessi a Internet) se le cose dette rispondono o meno al vero.

In Veneto, Lazio, Piemonte e altre regioni, Circa appunto la collocazione all'interno della ASL dell'unità di coordinamento per le dipendenze avviene in altre Regioni, ad esempio, le AA.SS.LL. di riferimento ospitano l'unità di coordinamento regionale per le dipendenze. In altre Regioni ancora, come l'Emilia-Romagna e la Sicilia, sono gli Uffici della Regione che ospitano le unità di coordinamento regionale per le dipendenze. Il problema, quindi, è, qual è il mezzo più idoneo attraverso il quale affrontare una questione seria, serissima perché qua non stiamo procedendo a un ridimensionamento, come appunto suggeriva l'onorevole Vargiu, o a un ripensamento di questo strumento, stiamo semplicemente eliminando lo strumento stesso, che ha compiti importantissimi e fondamentali.

Io chiedo a chiunque di voi di informarvi presso il gestore della rete idrica di Cagliari presso chi si occupa del sistema di depurazione delle acque per sapere qual è l'incidenza e la presenza di cocaina nelle acque del capoluogo. Questo vi permetterebbe di capire qual è l'incidenza e la gravità del problema della diffusione delle droghe nelle scuole, nell'università, nei luoghi di aggregazione giovanili, nelle discoteche, che sta producendo danni gravissimi per le famiglie e le singole persone. Quindi stiamo attenti a non scherzare su questa materia delicatissima.

L'importanza di questo strumento è stata segnalata da parte di padre Salvatore Morittu, Monsignor Angelo Pittau, Monsignor Andrea Raffatellu, Don Giovanni Diaz, tutti "Don" e "padre", perché si tratta di un'unità di coordinamento che si rapporta con associazioni di volontariato, comunità terapeutiche dell'Isola che hanno come punto di riferimento la Chiesa, i luoghi di aggregazione delle comunità cristiane presenti in Sardegna. Insomma è un organismo di importanza fondamentale tanto da aver indotto i religiosi citati a lanciare un appello che immagino ognuno di noi abbia ricevuto nella cassetta di posta.

Ancora per quanto riguarda le competenze: lo scienziato che ha la presidenza di uno staff ristrettissimo di persone, non un organigramma complesso di una struttura complessa, è il professor Pierpaolo Pani che per titoli, meriti, premi è una personalità di importanza mondiale.

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Ben Amara per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signor Presidente, ho ascoltato con attenzione l'intervento del collega Oppi, che ho trovato un po' occultato, o forse dissimulato, per non dire inseminato. Il comma 5 dell'articolo 3 viene soppresso, ovvero si vuole sopprimere l'UCRD (l'unità di coordinamento regionale sulle dipendenze) ovvero 800 mila euro. Faccio una domanda alla Candido di Voltaire: chiede se all'improvviso con tutte le politiche nazionali dell'OMS, lo studio e la prevenzione delle dipendenze in Sardegna non sia più importante, oppure quale sarà l'ente che si preoccuperà di coordinare tutte le attività finora svolta in questo settore. Voglio una risposta dall'onorevole Oppi.

PRESIDENTE. Dichiari il suo voto, onorevole Ben Amara.

BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, mi sembra un'esagerazione che in nome della legittimità si chieda la soppressione di una struttura così importante che oggi, fra l'altro, pone la Sardegna, in ambito italiano, fra le Regioni all'avanguardia sul Piano sanitario.

Ora la necessità di questa struttura è sotto gli occhi di tutti. I colleghi in precedenza hanno parlato di tossicodipendenze, ma le dipendenze oggi come oggi sono ben più vaste rispetto alle classiche droghe che conosciamo. Noi abbiamo il problema dell'alcolismo che è un problema diffuso, così come abbiamo il problema della dipendenza dal gioco d'azzardo. Questa è una struttura che si occupa di tutte le dipendenze in generale e dei problemi connessi. Io dico che come centro di sorveglianza epidemiologica è assolutamente prioritaria e quindi c'è davvero il rischio che, parlando di struttura illegittima, si voglia sopprimere un servizio di tale importanza. Io rivolgo un appello affinché si tenga in considerazione il messaggio inviatoci da parte di tutti i rappresentanti delle comunità terapeutiche della Sardegna, che credo che siano una voce assolutamente attendibile a cui dare una risposta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Caria per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARIA (P.D.). Signora Presidente, io non voglio instaurare con l'onorevole Oppi alcuna discussione su questo emendamento anche perché, come lui sa, nei suoi confronti nutro stima e anche simpatia. Intanto non entro nel merito della questione delle persone che gestiscono questo servizio o anche della tipologia di contratto stipulato, peraltro previsto anche dalla normativa. Però credo che l'approvazione di questo emendamento, eliminando le risorse stanziate con il comma 5 dell'articolo 3 equivalga ad annullare l'operatività dell'unità di coordinamento regionale per le dipendenze prevista dal Piano sanitario.

Questa unità, che oggi è ubicata presso la ASL 8, come ha ricordato il collega Zedda prima, in alcune Regioni è allocata presso le AA.SS.LL. in altre è posta in capo all'Assessorato. Il problema non è dove ubicarla il problema, per quanto mi riguarda, è mantenerla in piedi. Poi si può discutere se deve essere una struttura complessa o una struttura semplice o se ubicarla presso l'Assessorato dove forse può essere anche più funzionale, magari spostando quelle professionalità e competenze incardinate che hanno ben lavorato. In ogni caso senza pensare di avere la verità in tasca.

L'ha detto anche il collega che mi ha preceduto: a tutti quanti noi è pervenuta la nota di Monsignor Angelo Pittau, padre Salvatore Morittu, Monsignor Andrea Raffatellu e di tutti gli altri che si occupano delle dipendenze in questa Regione. E nella nota esprimono grande preoccupazione per il venir meno di una struttura della quale da anni si richiedeva l'attivazione. Credo che queste persone non siano persone né condizionate dalla politica né condizionate da altri interessi, ma siano persone libere che svolgono un importante compito della nostra Regione. Pertanto se ci invitano a questa iniziativa, peraltro prevista dal Piano sanitario, credo che siano meritevoli di attenzione. Ecco perché voterò contro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

OPPI (U.D.C.). Io non sono coltivatore diretto (mi riferisco a Ben Amara o a chi per esso) però anche nell'esprimere valutazioni ritengo che occorra avere i piedi per terra. Detto questo non cerchiamo di distorcere la verità. La struttura semplice è una cosa, però è regola generale che si acceda alle massime cariche a tutti i livelli attraverso un concorso. Si fa invece un "inciucio", una "marchetta" e se si consente a delle persone (al di là di supposte professionalità e capacità internazionale che pochi conoscono) di diventare primari senza partecipare ad un concorso. Questo, di fatto, è una palese illegittimità. Se poi se ne fanno 50 e non si rispetta il limite del 2 per cento si va ancora contro la legge. Ma siccome, amici cari, nessuno sta sciogliendo niente, nessuno vuole eliminare niente, è utile sollevare polveroni.

Con questi autorevoli esponenti ho avuto sempre contatti, ho avuto rapporti anche in questi giorni; è chiaro che se gli si chiede solidarietà, come in queste ore ha fatto qualcuno telefonando a tutti quanti (e conosco i nomi e i cognomi) difficilmente verrà opposto un rifiuto. Noi vogliamo dare garanzie alla struttura, ma esiste un Piano sanitario regionale, esiste di fatto l'Agenzia della sanità, è bugia quello che ha detto un collega perché tutti hanno guardato il tutto e sanno perfettamente quali sono le funzioni di questa struttura. Funzioni alle quali la struttura non ha ottemperato. Si doveva infatti partire dal 2006, sono partiti a fine del 2008, non hanno fatto niente, non fanno assistenza.

Questa struttura non c'è in altre regioni d'Italia, perché in Emilia-Romagna c'è l'osservatorio delle dopendenze in ogni SERT, perché in Calabria c'è il coordinamento regionale dei SERT, quindi non è vero che esiste una struttura di questo genere, è falso. Detto questo, siccome sono stati già emanati atti da parte di alcuni organi della magistratura, stiamo attenti. Questi 2 milioni e 600 mile euro, considerato che hanno speso massimo alcune centinaia di migliaia di euro, dove sono? Stiamo abolendo di fatto quella cifra che non serve, Stiamo contestando la delibera approvata il 16 di febbraio, cioè il giorno dopo le elezioni.

Non m'interessa se ci sia la nipote di Gessa, se ci sia la sua collaboratrice, amici cari, stiamo dicendo: vada dove deve andare, vada all'interno della struttura, vada nella sanità, salviamo alcuni operatori che di fatto hanno delle professionalità (sono sei in tutto, tanto per essere chiari) ma non possiamo andare contro ogni norma.

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, l'onorevole Oppi lo sa, lo sanno tutti in quest'Aula, poco mi appassionano le vicende personali o anche i riconoscimenti non dovuti a qualche funzionario, medico o infermiere di qualche ASL, a me interessa soprattutto che un tipo di servizio, di cui mi pare anche l'onorevole Oppi riconosca l'utilità, venga difeso, per quello che può fare, anche per quello che ha fatto, anche per le professionalità che ha valorizzato.

Noi dovremmo abituarci tutti - forse lo stiamo facendo, anche con qualche fatica - e non dimenticare le responsabilità (io ne scopro ogni tanto qualcuna di quelle passate e me ne aspetto anche qualcun altra nel futuro) che in qualche misura aiutano il miglioramento del servizio che dobbiamo rendere alla comunità. Se noi non mettiamo un punto e stabiliamo che ogni cosa che si fa la si fa per ottenere un risultato migliore, per qualificare di più un servizio, per garantire più regolarità e giustizia anche all'interno della pubblica amministrazione e facciamo incede sì che alcuni interventi siano più di natura ideologica improntati al mero smantellamento dell'esistente, alla critica pura e semplice dell'operato della precedente Giunta o dell'operato della precedente maggioranza, non ci aiutiamo di certo. In questo punto si sollevano solo contrapposizioni che invece - lo dico perché ci credo - in queste ore, in questi giorni, noi abbiamo cercato di attenuare in funzione e nell'interesse della Sardegna.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 11.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Manca ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Planetta - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Ben Amara - Caria - Cocco Pietro - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Porcu - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Si è astenuta: La Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 61

astenuti 1

maggioranza 31

favorevoli 45

contrari 16

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 79.

Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 139. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 123.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Signora Presidente, colleghi, intervengo brevemente perché su questo argomento si è molto dibattuto in Commissione. E' evidente che nessuno di noi vorrebbe ridurre lo stanziamento per i piani personalizzati, uno strumento che sta funzionando bene, che dà sollievo alle famiglie che hanno portatori di handicap al loro interno. Bisogna però vedere questo emendamento come collegato ad altri emendamenti presentati. I soldi che stiamo togliendo al finanziamento dei programmi personalizzati vanno infatti su uno specifico strumento che è quello degli assegni di cura previsti dall'emendamento numero 121. Perciò rivolgo un appello alll'Assessore del bilancio di esaminare l'emendamento insieme all'Assessore della sanità perché non vorrei che con questo emendamento - che pure ho proposto e che approvo - venissero ridotti servizi fondamentali e importanti a gravissimi portatori di handicap.

Quindi chiederei che venisse assunto l'impegno, qualora ci fosse la necessità, di rimpinguare i finanziamenti per i programmi personalizzati per evitare che venga tagliata l'assistenza a persone con gravissimo handicap, psichico, sensoriale o fisico.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Signora Presidente, il collega che mi ha preceduto ha detto quali sono i problemi che questo emendamento comporta. In realtà questo emendamento dovrebbe essere coordinato con un altro emendamento, che lo stesso onorevole Cuccureddu propone, perché con esso si riducono i fondi per una delle iniziative più importanti che sono state realizzate a livello nazionale, ovvero i progetti personalizzati di cui ha già accennato il collega. Purtroppo qui manca l'Assessore della sanità perché io all'Assessore della sanità voglio dire che, se questa linea passa, si ritroverà purtroppo inconsapevolmente - o consapevolmente perché ha espresso parere positivo - con 4 milioni di euro in meno, ovverosia con mille famiglie di disabili gravi che non riceveranno i contributi. Sarebbe la prima volta che succede perché, a partire dal 2000 ad oggi - ho detto 2000 perché sapete nel 2000 chi era al governo - la somma si è sempre incrementata e adesso. Oggi, invece, improvvisamente, vengono sottratte queste risorse.

Come sappiamo, ci sono 19.710 piani finanziati, per una spesa complessiva che non è di 36 milioni di euro ma di circa 81 milioni di euro, perché si fa capo a più capitoli. Allora, facendo un rapido calcolo, mille disabili gravi in meno in Sardegna riceveranno questo contributo. Secondo me bisogna usare il FNOL, non bisogna togliere, con un emendamento, risorse alle famiglie per dargliele poi con un altro emendamento. Ci vorrebbe uno sforzo per stanziare ulteriori risorse di cui c'è bisogno, non tagliare i contributi a famiglie che a partire dal 2000 ad oggi sono sempre state ritenute meritevoli di sostegno. Il voto è contrario.

PRESIDENTE. Era stata chiesta la votazione nominale.

DIANA MARIO (P.d.L.). Ritiro la richiesta, Presidente.

ESPA (P.D.). Chiediamo noi la votazione nominale.

(Appoggiano la richiesta i consiglieri Uras, Manca, Giampaolo Diana, Marco Meloni, Ben Amara, Massimo Zedda, Zuncheddu e Pietro Cocco.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 123.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Rassu ha votato a favore

Rispondono sì i consiglieri: Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Oppi - Petrini - Piras - Pitea - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Ben Amara - Caria - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Si è astenuta: La Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 56

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 35

contrari 21

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 64. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 75. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 77. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

La richiesta di votazione per parti dell'articolo 3 è stata ritirata.

Metto in votazione l'articolo 3. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 146.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Signora Presidente, purtroppo devo lamentare in questo momento l'assenza dell'Assessore della sanità perché questa è una questione delicata.

Noi abbiamo proposto un emendamento all'emendamento dei consiglieri della maggioranza che si pone nello spirito di rafforzare le risorse per le famiglie che hanno al loro interno persone con disabilità grave e che si trovano in una situazione difficile, con un grande carico familiare. E per questo prima dicevo che per aiutare queste famiglie non si può togliere ad altre famiglie, bisogna trovare altre risorse.

Ecco, allora, la questione di fondo è questa: noi chiedevamo, da questo punto di vista, che fosse almeno introdotta una norma che spiegasse chi sono gli utenti, chi sono le famiglie destinatarie. Va bene aiutare le famiglie di persone con disabilità, eccetera, eccetera, eccetera, ma quali? Vogliamo privilegiare le situazioni più gravi o vogliamo dire "poi si vedrà"? In questo senso noi diciamo: applichiamo la normativa vigente che è l'articolo 3, comma 3, che definisce la gravità.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 146.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Ben Amara - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si è astenuta: La Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 61

votanti 60

astenuti 1

maggioranza 31

favorevoli 22

contrari 38

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 121.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Signora Presidente, intervengo per dire che forse potrebbe non essere chiarissimo - ma secondo me lo è, lo dico all'onorevole Espa - che tali risorse sono state divise tra i due emendamenti proprio perché è evidente che non devono rivolgersi alle stesse famiglie che usufruiscono della "162". Lo strumento richiamato dalla legge quadro sull'assistenza sociale, cioè gli assegni di cura, vanno indirizzati a quelle famiglie che, per una serie di ragioni, anche per dignità o per mille problemi, non accettano un estraneo a casa; quindi sono i familiari che si fanno carico di queste persone con problemi psichici, sensoriali o fisici, che si fanno carico totalmente dell'assistenza perché c'è un rifiuto, da parte del nucleo familiare, all'assistenza da parte dei servizi professionalizzati e quindi di esterni.

Pertanto è evidente che non si possono sommare le risorse che abbiamo appena stanziato, i 32 milioni, con questi 4 milioni.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, io dico in linea di principio, non credo molto all'idea di retribuire i familiari perché assistono qualcuno a loro caro: lo reputo un principio da difendere, reputo questo tipo di intervento assolutamente sbagliato, concettualmente sbagliato, caso mai si aiuti la famiglia. Noi dobbiamo liberare questi familiari dalla prigione, anche dell'assistenza obbligatoria, che vivono nei confronti di chi ha un handicap e sta in casa con loro: pagandoli li crocefiggiamo di più, ed è sbagliato! Io voto contro questa proposta, sono disponibile a votare ogni intervento che la Giunta proponga che destini risorse alle famiglie, per permettere a queste di organizzare meglio l'esistenza di chi vive una condizione di disagio così pesante. Però, abbiate pazienza, l'amore non ha un prezzo, non ce l'ha mai e non lo deve avere mai.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Signora Presidente, quanto è stato appena detto è assolutamente vero, però, il fatto che il concetto sia forse non correttamente espresso in questo emendamento, non cambia le cose: questo è un modo per offrire un sostegno alle famiglie in presenza di un handicap grave, che poi sia scritto in maniera, forse troppo formalmente burocratica, tanto da far apparire un familiare come un dipendente o come una persona che da amore a pagamento, può essere anche vero. Quindi potete dire: "Non è stato scritto con il cuore, è stato forse scritto con la mente", ma il senso comunque dell'emendamento è assolutamente quello di venire incontro alle famiglie che sopportano questo disagio.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 121. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 72?

BRUNO (P.D.). E' ritirato.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 10.

CAPELLI (U.D.C.). Ritiriamo l'emendamento.

PRESIDENTE. Anche sull'emendamento numero 1 c'è un invito al ritiro. I presentatori intendono ritirarlo?

CUCCA (P.D.). Non lo ritiriamo.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 1.

Ha domandato di parlare il consigliere Ladu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LADU (P.d.L.). Signora Presidente, prima di passare alla votazione di questo emendamento, che ha ricevuto il parere negativo della Commissione (poi, da un'interlocuzione che ho avuto con l'Assessore e col Presidente della Commissione, ho saputo che c'è una richiesta di ritiro dello stesso) volevo fare una riflessione. Con questo emendamento - qui non è spiegato bene, però posso spiegarlo a voce - cosa si intende intervenire a favore degli ospiti del carcere minorile di Quartucciu, i quali da anni ricevono da parte della Regione un contributo di 400 mila euro che si è rivelato molto utile per il reinserimento nella società di questi detenuti giovani, minorenni all'interno del carcere stesso.

Credo che questo sia un provvedimento che nasce da un'iniziativa della passata Giunta regionale, però, si è detto ripetutamente, che non tutte le cose fatte dalla passata Giunta siano necessariamente sbagliate. Io credo che le cose giuste debbano essere accolte, e questa ritengo che sia un'iniziativa che possa essere accolta, nel senso che questo Governo regionale ha avuto una grande sensibilità verso questo tipo di problematiche sociali. Io credo che questa iniziativa che riguarda il sistema carcerario, che sta vivendo un momento di grande difficoltà - fra l'altro questo è l'unico intervento della Giunta regionale in questa direzione - meriti un accoglimento positivo anche della Commissione, perché ritengo che dopo che noi abbiamo effettuato una serie di interventi molto importanti (e giustamente sono stati effettuati da questa Giunta regionale che ha una sensibilità particolare nei confronti dei problemi sociali) non sia giusto che rimangano fuori questi soggetti che hanno particolare bisogno. Questi interventi, peraltro, sono stati molto incisivi negli anni passati; sono interventi che non devono essere gestiti da nessuno, sono gestiti dalle organizzazioni ONLUS, quindi…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Cucca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCA (P.D.). Signora Presidente, intervengo solo per annunciare il voto favorevole a questo emendamento e a completamento dell'assoluta chiarezza con la quale l'onorevole Ladu ha esplicato il contenuto dello stesso. C'è solo da aggiungere che, tra l'altro, il programma deve passare al vaglio della Giunta per quanto era stato disposto in precedenza. Ribadisco inoltre il fatto che in questo modo ci si mantiene al passo con tutte le altre regioni d'Italia, altrimenti in Sardegna veramente si compirebbe un passo indietro su questa materia.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Signora Presidente, io credo che tra di noi non debba partire la gara a chi ha più sensibilità verso alcuni aspetti della vita sociale, molto drammatici, come quelli del carcere. E' stato detto, a chi ha chiesto il senso del parere negativo, che non c'è un'obiezione sul merito. Vorrei però dire ai colleghi e a tutto il Consiglio regionale che la Commissione ha ricevuto sollecitazioni per finanziare i piani per poter portare le donne detenute nel carcere di Buoncammino con bambini, fuori dal carcere, con un piano concordato. Ha ricevuto sollecitazioni da altre strutture carcerarie e da ONLUS che collaborano con altre strutture carcerarie, quindi non c'è assolutamente un'obiezione di merito, c'è soltanto il mantenimento di una linea che è quella che sposta anche questi interventi a un ragionamento sul disegno di legge collegato. Tutto qui, non c'è un'obiezione.

Sugli oratori, l'emendamento che verrà dopo, si sta dicendo: "Ci sono i soldi sull'APQ, ragioniamoci". Quindi, non c'è una cecità o una chiusura verso il problema; si vuole semplicemente rinviare questo genere di problemi a provvedimenti che affronteremo da qui a un mese e mezzo. Se comincia la rincorsa alla sottolineatura della rilevanza sociale di un aspetto rispetto a un altro, io credo che questa disciplina che abbiamo mantenuto fino ad oggi (che può essere anche non apprezzata, per carità, ma che comunque è stata una linea di coerenza di questa finanziaria) verrebbe meno in fase conclusiva dopo che si è detto "no" a tutta una serie di aspetti, per esempio, sulle politiche sociali, mirate ad alcune emergenze sociali in alcuni territori, a cui si vuole dare risposta in un altro provvedimento. E' solo questa la ratio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA (Riformatori Sardi). Signora Presidente, dichiaro il mio voto favorevole su questo emendamento, perché mi allineo completamente a quanto ha detto il presidente Ladu. Io faccio parte della seconda Commissione, quest'argomento lo abbiamo affrontato ascoltando anche i direttori del carcere, e riteniamo che nonostante questo intervento non risolva assolutamente il problema, costituisca un segnale importante. Ma alla luce di ciò che ha detto il Presidente della Commissione bilancio, l'onorevole Maninchedda, che c'è la disponibilità di riesaminare in un collegato alla finanziaria, io ritengo che ci possiamo allineare al ragionamento fatto in Commissione bilancio, naturalmente dietro preciso impegno di riesaminarlo in quella sede.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, rinuncia?

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori.). Ma nemmeno per sogno!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori.). Non rinuncio perché sono d'accordo, e sono d'accordo per due ragioni. Avremmo potuto utilizzare meglio quei 4 milioni che faranno bisticciare tutti i familiari dei portatori di handicap per decidere chi dovrà percepire l'emolumento, è meglio orientarli verso il sistema delle comunità, perché così facendo da una parte risolviamo un problema che è di natura sociale, che riguarda coloro che versano in una condizione di disagio, dall'altra questo è uno dei nuovi bacini occupazionali. Una società armonica ha infatti bisogno di interventi di sostegno per superare le condizioni di difficoltà.

Io voterò a favore, Presidente, e chiudo l'intervento qua.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Uras, anche per essere stato particolarmente coinciso. Onorevole Cucca, ritira l'emendamento?

CUCCA (P.D.). Sì Presidente, ritiro l'emendamento e prendo atto ovviamente dell'impegno e anzi ci adopereremo perché questa norma sia ancora migliore e produca effetti anche migliori.

PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 9 e 14, di identico contenuto.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Signora Presidente, ritiro l'emendamento numero 14 perché al comma 26 dell'articolo 4 mi sembra che siano state recepite le istanze che erano alla base dell'emendamento numero 14. Io penso che anche il numero "9" possa essere ritirato ma lascio all'onorevole Dedoni la parola.

PRESIDENTE. Onorevole Dedoni, anche lei si associa?

DEDONI (Riformatori Sardi). Sì, ritiro l'emendamento.

PRESIDENTE. Anche sull'emendamento numero 16 c'è un invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Signora Presidente, sugli altri emendamenti si poteva convenire sull'utilità del ritiro, o perlomeno accedere all'impostazione, per così dire un po' "asciutta", che la maggioranza ha voluto dare sulla finanziaria presentata, su questo emendamento io non penso che ci siano gli stessi estremi.

Questo è un emendamento quanto meno necessario per riportare, come hanno detto anche alcuni colleghi nei loro interventi, giustizia ed equità nelle scuole di specializzazione. Noi abbiamo delle professioni, quelle non mediche, inserite nel sistema sanitario nazionale e regionale per l'accesso alle quali è necessario frequentare le scuole di specializzazione. Ora, mentre per la frequenza di scuole di specializzazione medica gli specializzansi possono godere di borse di studio, questo beneficio non è concesso agli specializzandi delle professioni sanitarie non mediche. Con questo emendamento si vuole eliminare questa disparità.

Io non penso che sia necessario nemmeno che su questo si aprano grandi dibattiti perché già nella passata legislatura, anzi pochi mesi fa, in sede di esame della scorsa finanziaria, ci fu un consenso sia di tutto il centrodestra che votò quell'emendamento, sia di parte del centrosinistra. Poi si verificò una certa confusione nella votazione e l'emendamento alla fine venne bocciato, però io non penso che questo possa costituire un argomento di divisione. Non penso che sia utile spostare l'esame di questo problema al collegato perché non avrebbe nulla di attinente con le materie del collegato. Io penso, invece, che se c'è condivisione noi possiamo in questo momento rendere un atto di giustizia a tutta una serie di professioni che sono inserite nel sistema sanitario, che devono necessariamente passare attraverso le scuole di specializzazione e che però non sono retribuite.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Signora Presidente, mi ha preceduto sostanzialmente il collega Cuccu. C'è stato un invito al ritiro. Ecco, sarebbe importante capire le ragioni di questo invito perché se le ragioni risiedono nella disponibilità all'accettazione di questo emendamento nel collegato, è chiaro, l'invito si pone in termini diversi; non mi pare però che sia questa la ragione dell'invito al ritiro.

In assenza di un invito di questa natura mi pare che siamo di fronte ad una palese discriminazione nei confronti di questi studenti e per questo esprimo il mio voto favorevole all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Signora Presidente, anch'io, in assenza di una esplicitazione migliore su questo emendamento, annuncio il voto a favore, perché hanno ragione i colleghi del centrosinistra: questo è un argomento sul quale nella passata legislatura e con un moto pirandelliano, noi votammo a favore e voi votaste contro. Adesso, dite voi, avete cambiato idea, dovremmo dire che anche noi abbiamo cambiato idea. Io non lo posso dire, non lo posso dire anche perché quando c'è stata l'audizione dell'Assessore della sanità in Commissione, abbiamo sollevato questo problema. I colleghi che erano presenti durante l'audizione, hanno sentito come me che l'Assessore si è fatto carico del problema, che è un problema reale, anche se non è esattamente nei termini in cui è stato prospettato, ma sicuramente è un problema di giustizia. Né lo Stato né la Regione hanno infatti previsto mai né le borse di studio, né gli assegni di contratto che hanno sostituito le borse di studio per quelle specializzazioni di area sanitaria che non sono mediche. Quindi esiste la necessità di sanare o comunque di iniziare a inviare un segnale positivo, nei termini che la Giunta dovesse decidere, su questo argomento.

Segnale positivo che ovviamente andrebbe inviato quanto prima possibile, perché i concorsi per gli assegni e per i contratti sono imminenti e ci sono i contratti degli anni precedenti sui quali è probabilmente necessario intervenire in qualche modo. Sembrava che l'assessore Liori avesse assunto l'impegno di dire qualche cosa in Aula, magari di dire appunto che chiedeva il ritiro dell'emendamento per rinviare di due mesi l'esame del problema o perché aveva trovato all'interno dell'Assessorato risorse da utilizzare in questa direzione. Quindi sarebbe stato interessante capire nel dettaglio che cosa l'assessore Liori abbia sull'argomento, insieme col collega La Spisa, deciso, ipotizzato e quindi suggerito all'Aula. In assenza di qualsiasi tipo di risposta, per coerenza, mi sento obbligato a votare a favore di questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Nell'invito al ritiro era implicita - ma se è necessario lo preciso - la riconferma di una richiesta al Consiglio di andare nella direzione di una razionalizzazione nell'uso delle norme della finanziaria. Nessuno nega che questa sia una questione importante su cui è opportuno sicuramente anche esaminare o al limite prendere atto di eventuali convergenze complessive. Però in questo momento si è ritenuto di confermare la richiesta di valutare meglio il problema, non essendo una questione di estrema urgenza, in un successivo provvedimento, anche per effettuare altre valutazioni. Del resto in Commissione (io non c'ero) si è assunto l'onere di prendere un impegno con l'Assessore della sanità per trovare eventualmente compensazioni finanziarie in altri capitoli.

Noi invece in questo modo non facciamo altro che attingere, per far fronte a questo problema, al fondo per i nuovi oneri legislativi, che piano piano si sta erodendo, impedendo che poi tutti gli impegni assunti anche per altre questioni possano essere effettivamente affrontati razionalmente in un provvedimento successivo. Io insisto nel chiedere il ritiro dell'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cucca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCA (P.D.). Signora Presidente, noi in effetti prendiamo atto di quello che ha detto l'assessore La Spisa. Però francamente non ho capito - e lo dico in maniera molto sincera e molto chiara - perché effettivamente si andava a "pescare" sul FNOL, ma sul FNOL ho paura che si debba andare a pescare anche successivamente. Quello che non si è compreso è se c'è l'impegno perché questo problema venga affrontato e risolto in tempi brevi oppure se, come è accaduto nel periodo passato, dobbiamo ancora far aspettare per un tempo indeterminato queste persone che attendono un atto di giustizia. Perché questo parrebbe essere emerso dall'intervento.

Se invece ho capito male, se c'è l'impegno da parte della Giunta di rivisitare questo argomento in tempi brevi, ovviamente la nostra posizione può essere rivista. Mi permetto infatti di sottolineare che non è vero che non si tratta di un problema urgente; occorre offrire a degli studenti che evidentemente ne hanno necessità, la possibilità di raggiungere la specializzazione, possibilità che è offerta con una valutazione assolutamente differente ai laureati nelle professioni mediche e veterinarie. Quindi, questa disparità di trattamento deve essere affrontata ed eliminata una volta per tutte.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Signora Presidente, io credo che, al di là di quello che un tempo veniva detto quando sono stato opposizione o minoranza ("Il tuo emendamento è giusto, lo bocciamo perché la fonte di finanziamento che tu prevedi non è idonea"; e questo è successo spessissimo in tante altre sedi) credo che sia necessario ritirare l'emendamento e approfondire l'argomento, facendovi riflettere su due aspetti.

Primo aspetto. E' possibile che la prima riga dell'emendamento "i contributi di cui alla legge regionale 31 marzo 1992, numero 5", che fanno riferimento proprio alle scuole di specializzazione, possa non applicasi in questi casi perché, come è stato giustamente ricordato, per queste figure di laureati non è prevista una borsa o un contratto di formazione ministeriale. Quindi potrebbe esserci un conflitto proprio di attribuzione, e questo potrebbe vanificare la nostra azione.

Secondo aspetto. Vi inviterei a considerare che molte di queste scuole dove possono accedere laureati non medici non bandiscono nuovi posti ogni anno; talvolta i posti ministeriali per quella scuola di specializzazione vengono banditi una volta ogni tre anni o addirittura una volta ogni quattro. A quel punto la Regione come si comporta?

Quindi, io credo che dovremo sicuramente approfondire l'argomento; è una richiesta di perequazione giustissima, come ha ricordato l'onorevole Vargiu e come hanno ricordato i colleghi dell'opposizione, però credo che necessiti di una ulteriore fase di studio, di confronto con i responsabili delle scuole di specializzazione in oggetto e una valutazione anche da un punto di vista normativo, perché il richiamo a quella legge potrebbe rendere inattuabile quella che invece è una rivendicazione giustissima che questo Consiglio, a quanto pare, comunque, in maniera direi trasversale, ritiene di dover accettare, ma non in questa forma e non in questa sede. Ecco perché mi associo all'invito al ritiro, altrimenti sarò costretto a votare contro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, anch'io mi associo alla richiesta per avere una certezza circa la risoluzione del problema, perché parliamo di studenti, anche se spesso si tratta di persone che hanno trent'anni, ai quali per avere uno sbocco occupazionale, per partecipare ai concorsi pubblici viene chiesto un titolo di studio che richiede la frequenza non retribuita di queste scuole di specializzazione. Molte di queste persone, inoltre, sono costrette anche a percorrere svariati chilometri per poter frequentare questi corsi, quindi sopportano anche ulteriori costi.

La presenza di queste importanti figure è prevista nell'ambito delle AA.SS.LL. e delle altre istituzioni che si occupano di cura del malato, ed è pertanto indispensabile per il funzionamento della macchina sanitaria. Per cui, anch'io mi associo alle richieste dei colleghi e, nel caso in cui non venisse ritirato l'emendamento il mio voto sarebbe favorevole, tenendo conto che l'impegno dell'Assessore vale e la speranza è che in ogni caso si risolva una volta per tutte il problema.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI (P.d.L.). Signora Presidente, intervengo brevissimamente, per dire che sostengo le ragioni di questo emendamento alla luce soprattutto del fatto che le figure che sono interessate sono veterinari, odontoiatri, farmacisti, biologi, chimici, fisici e psicologi, cioè sono figure fondamentali nell'organizzazione sanitaria. Senza la specializzazione non potrebbero accedere ai concorsi per essere inseriti negli organici delle AA.SS.LL. e degli ospedali. Però, fatte queste osservazioni, che sono coerenti con l'azione svolta in Commissione sanità e anche in sede di discussione degli emendamenti nella precedente legge finanziaria, voglio anch'io invitare al ritiro dell'emendamento per consentire un maggior approfondimento normativo e perché la legge regionale del 31 marzo 1992, numero 5, con cui la Regione attribuisce i contributi alle università della Sardegna per l'istituzione delle borse di studio per la frequenza di corsi di specializzazioni nella facoltà di medicina e chirurgia, deve essere sicuramente modificata ed integrata sulla base delle nuove disposizioni legislative.

Ci sono infatti numerose norme che devono essere inserite affinché questi specializzandi possano accedere alla scuola di specializzazione. Ritengo quindi che le risposte dell'Assessore siano tali da indurre al ritiro proprio per un maggior approfondimento. Le ragioni comunque dell'emendamento sono condivise.

CUCCU (P.D.). Signora Presidente, chiedo di intervenire.

PRESIDENTE. Onorevole Cuccu, perché è già intervenuto, può intervenire solo per dichiarare di voler ritirare l'emendamento.

CUCCU (P.D.). Vorrei argomentarlo.

PRESIDENTE. Appunto, glielo sto chiedendo! Perché altrimenti non le posso dare la parola.

CUCCU (P.D.). Intervengo dopo l'onorevole Oppi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

OPPI (U.D.C.). Signora Presidente, io non voglio assolutamente attribuire meriti, fatti, eccetera, però voglio che la gente ricordi i fatti come sono. La legge per l'incremento delle borse di studio nasce da un disegno di legge da me presentato nel 1992 - ero Assessore della sanità - che ha modificato gli statuti e ha consentito un incremento del numero delle stesse. Poi, quando ho lasciato l'Assessorato è stato approvato un provvedimento correttivo che attribuiva trenta borse di studio inizialmente alla facoltà di veterinaria, perché le borse erano state istituite per la facoltà di medicina; quindi se lo statuto prevedeva cinque posti se vi era l'esigenza li portavamo a otto. Recentemente, due anni fa circa, la facoltà di veterinaria ha colmato alcune esigenze della medicina e quindi sono state ridotte le borse di studio destinate alla facoltà di medicina. Tre anni fa la Dirindin ha fatto una "fesseria", ha chiesto praticamente scusa, ha chiesto scusa perché aveva stanziato 4 milioni e mezzo che poi si erano rivelati insufficienti. L'anno successivo, quindi, ha modificato le disposizioni relative ai veterinari portando i posti da trenta in un ciclo di tre anni a dieci annuali. Se sbaglio, lei professore, mi corregga.

A questo punto è chiaro che ci vuole un momento di riflessione per capire i valori e i costi. Perché ho detto che ci fu un errore? Perché in quella circostanza fu assegnata una borsa soltanto ad ogni scuola, che è una sciocchezza perché per esempio per il corso di anestesia una borsa non serve, perché una borsa in anestesia vuol dire un nuovo occupato, mentre una borsa in alcune discipline vuol dire un nuovo disoccupato. Infatti la cifra è stata corretta dalla Dirindin l'anno successivo ed è stata portata a 9 milioni di euro, cifra che è quella che è rimasta attualmente. Si tratta quindi di fare una valutazione attenta sui costi.

Del resto è tutto superabile perché, così come abbiamo potuto correggere gli statuti che prima non si potevano correggere, possiamo intervenire anche sul numero di borse, magari partendo da un numero ridotto, ma consentendo anche agli specializzansi non medici di poter accedere ai posti di lavoro, perché senza la specializzazione non possono partecipare ai concorsi nelle AA.SS.LL. Quindi, penso che un momento di riflessione anche per la valutazione dei costi sia molto importante.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Signora Presidente, io intervengo per ritirare l'emendamento prendendo atto dell'impegno dell'Aula ad affrontare in tempi brevissimi quest'aspetto, prendendo atto, inoltre, della consapevolezza che è diffusa in quest'Aula, che noi abbiamo la possibilità di intervenire anche in ambito non medico, come abbiamo già fatto quando abbiamo esteso i benefici ai veterinari, che medici non sono. E' chiaro che noi su quest'argomento saremo vigili e, alla prima occasione, se non ci penseranno la Giunta o la maggioranza a portare all'attenzione di quest'Aula questo argomento, ci penseremo noi.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 138. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 15. Chi lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'emendamento numero 17.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Signora Presidente, di quest'emendamento abbiamo discusso nella passata finanziaria; ci fu l'impegno da parte della Commissione sanità per affrontare celermente le due proposte di legge: quella di cui io ero primo firmatario, e l'altra di cui erano firmatari i Riformatori. La Commissione sanità accelerò, i tempi ma l'iter purtroppo si interruppe per la fine anticipata della legislatura. Se ci fosse un impegno ad accelerare l'iter della proposta di legge già presentata dai Riformatori, quella che noi stiamo presentando per affrontarla in maniera più organica, io penso che potremmo accedere ad un invito al ritiro. Adesso non so se il Presidente della Commissione sanità possa prendere impegni di questo tipo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Probabilmente per provvedimenti di questo tipo, cioè sulla rete degli oratori, non abbiamo bisogno di una legge o, se ne avessimo bisogno, certamente non mancherà il nostro sostegno ad esaminarla. Però nell'accordo di programma quadro sulla cultura ci sono risorse espressamente destinate a questa misura. Probabilmente, quindi, potremo intervenire direttamente per via amministrativa. Si tratta magari di attivare in Commissione cultura un minimo di confronto e di vedere come realizzare il programma.

CUCCU (P.D.). Ritiriamo l'emendamento numero 17.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 140. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 144, per il quale c'è un invito è al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA (P.D.). Grazie Signora Presidente. Per capire, l'Assessore chiede di ritirare l'emendamento 144?

PRESIDENTE. Sì, ha invitato i presentatori a ritirarlo.

MANCA (P.D.). Io spendo due parole, poi arriverò anche a esprimere il consenso per il ritiro dell'emendamento. Voglio però giustificare la richiesta che è stata avanzata in quest'emendamento, volta a cercare di dare un sostegno alle società di professionisti che svolgono la loro attività nella nostra Isola. E questo viene fatto con un emendamento che cerca di ripercorrere la strada utilizzata nelle scorse finanziarie, e di utilizzare i fondi di competenza della Giunta regionale per quanto riguarda la comunicazione istituzionale.

Io penso - per evitare il ripetersi di casi emblematici che purtroppo sono anche nella nostra responsabilità, come il fallimento della Torres calcio e della Nuorese calcio - che questa disponibilità debba essere accolta. So che l'Assessore si è dimostrato disponibile. Ho visto che è stato presentato un ordine del giorno, a firma dei colleghi della maggioranza, che contiene una serie di inesattezze, tra le quali le indicazioni dei capitoli di riferimento e dei residui che sono sbagliate. Io penso che, relativamente all'ordine del giorno, si debba, successivamente, ragionare sul fatto che l'importo debba essere quello che è stato espresso nell'emendamento. Comunque, visto che c'è questa disponibilità, io do l'assenso per il ritiro.

PRESIDENTE. Anche per l'emendamento numero 24 c'è un invito al ritiro. Per esprimersi sul ritiro ha facoltà di parlare il consigliere Manca.

MANCA (P.D.). Ritiro l'emendamento numero 24.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 25.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Signora Presidente, chiedo se è possibile, di spostare l'emendamento numero 25 all'articolo 4, dove sono già presenti emendamenti analoghi, per esaminarlo unitamente a questi.

PRESIDENTE. Va bene, l'emendamento viene spostato all'articolo 4.

Passiamo all'emendamento numero 26, sul quale c'è un invito al ritiro.

Per esprimersi sul ritiro ha facoltà di parlare il consigliere Cuccu.

CUCCU (P.D.). Ritiro l'emendamento numero 26.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 39. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'emendamento numero 147.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Signora Presidente, mi rivolgo all'Assessore che ha espresso parere negativo su questo argomento. Lei, Assessore, ha osservato che pur avendo depurato quest'emendamento dalla cifra contenuta nella legge finanziaria l'anno scorso, rimane la preoccupazione che la dizione: "anche attraverso i servizi degli enti locali cui sono erogati fondi integrativi" possa implicare un aumento di spesa. Noi però ci riferivamo non a incrementi di spesa, ma all'utilizzo sempre di quei 10 milioni. Quindi, con questa precisazione, il suo parere dovrebbe essere favorevole, perché non ci sarebbero incrementi di spese. Si tratta infatti solo di prevedere che questi servizi di accompagnamento degli alunni con disabilità, che a volte non possono essere svolti in maniera compiuta dalle scuole, possono essere svolti invece dagli enti locali che hanno strutture e organizzazione.

Con la modifica l'emendamento diventerebbe pertanto: All'articolo 4, comma 1, lettera a) ultimo capoverso della legge regionale 5 marzo 2009, n. 3 è aggiunto il seuente: "anche attraverso l'incremento delle dotazioni degli enti locali destinati ai servizi per l'istruzione per gli alunni con disabilità o in situazioni di svantaggio". Quindi stiamo parlando di incremento delle dotazioni, relative alla somma precedente, degli enti locali. Non stiamo prevedendo nessuna nuova spesa, ma solo di utilizzare una quota parte di quei 10 milioni per servizi che con questo emendamento possono erogare anche gli enti locali, e non soltanto le scuole che non sono attrezzate. Le chiederei, pertanto, di modificare il suo parere, Assessore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Dunque, la questione è giusto che sia chiarita. Io penso di poter modificare il parere della Giunta, nel senso di rimettermi all'Aula su questo emendamento, perché è una valutazione che va fatta in questi termini. Tutti sappiamo che nelle scuole ci sono alunni che hanno necessità di essere assistiti e sappiamo perfettamente che l'insegnamento di sostegno è gravoso dal punto di vista finanziario, e lo Stato fatica a garantire la quantità di risorse necessarie.

In alcuni casi può essere ragionevole che, senza incremento di risorse - questa è la garanzia - ci possa essere la possibilità per la Giunta regionale di valutare in presenza di dati statistici e di richieste da parte del sistema scolastico, dalle autonomie o dal sistema degli enti locali, una diversa modulazione degli stanziamenti, cioè che alcune risorse possano essere diminuite nella direzione delle autonomie scolastiche per andare ai comuni, per far fronte comunque alla stessa finalità. Questo è lo scopo. Se questa è la finalità dell'emendamento credo che la Giunta non possa che rimettersi all'Aula ritenendo che possa essere una giusta finalità quella di offrire un diverso spettro di possibilità nella scelta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S. D'Az.), relatore di maggioranza. Signora Presidente, chiedo che la Giunta esprima il suo parere sul dettato dell'emendamento, che dovrebbe essere il seguente: "Anche attraverso l'incremento delle dotazioni degli enti locali per il supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con disabilità o situazioni di svantaggio.".

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Propongo semplicemente di cassare le parole: "Cui sono erogati i fondi integrativi".

SANJUST (P.d.L.). Da dove li tirano fuori i fondi gli enti locali?

PORCU (P.D.). C'è una parte precedente del comma che stabilisce la misura, che è costituita da una serie di programmi destinati agli alunni con disabilità, e la dotazione. Quindi all'interno di quella misura le scuole si possono anche avvalere di servizi degli enti locali. La proposta è quella di cassare le parole: "Cui sono erogati i fondi integrativi" che possono ingenerare l'idea che stiamo inserendo somme diverse da quelle già previste dalla legge in questione.

PRESIDENTE. Praticamente rimane: "Anche attraverso servizi degli enti locali per il supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con disabilità".

MANINCHEDDA (P.S. D'Az.), relatore di maggioranza. Quindi senza la parola "incrementare".

PRESIDENTE. Va bene. Metto in votazione l'emendamento numero 147. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

L'emendamento era sostitutivo totale dell'emendamento numero 82 per cui l'emendamento numero 82 decade.

Metto in votazione l'emendamento numero 85. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 145. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

L'emendamento numero 86 decade.

Metto in votazione l'emendamento numero 118. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 153. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

I lavori del Consiglio riprenderanno domani mattina alle ore 10.

La seduta è tolta alle ore 21 e 33.



Allegati seduta

XIX Seduta

(POMERIDIANA)

Mercoledì 6 maggio 2009

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 16 e 09.

ZEDDA ALESSANDRA, Segretaria f.f., dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 28 aprile 2009 (13), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che il consigliere regionale Marco Espa ha chiesto congedo per la seduta pomeridiana di mercoledì 6 maggio 2009.

Poiché non vi sono opposizioni il congedo si intende accordato.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2009)" (2/A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 2.

Poiché dobbiamo procedere alla votazione dell'emendamento numero 70 all'articolo 2, precedentemente sospeso, sospendo la seduta per consentire il decorso dei termini previsti dal terzo comma dell'articolo 91 del Regolamento.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 10, viene ripresa alle ore 16 e 26)

PRESIDENTE. Riprendiamo dalla votazione dell'emendamento numero 70. Do la parola alla Giunta perché si è trovato l'accordo su una formulazione differente.

Ha facoltà di parlare dell'Assessore della Programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Signora Presidente, la preoccupazione era quella di non intervenire sulle disponibilità finanziarie esistenti per i bandi in corso di esecuzione o per i prossimi. La formulazione che io raccolgo dei banchi del Consiglio è la seguente: "In via di interpretazione autentica, e limitatamente alle ipotesi di graduatoria non ancora definitive per il conseguimento degli assegni di merito e di affitto casa, è riconosciuta la portabilità dei crediti universitari degli studenti che accedono, dopo il primo anno, a facoltà per il cui accesso è previsto il numero chiuso. Tale disposizione opera nei limiti finanziari già assegnati ai rispettivi bandi."

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 70, con le modifiche testé proposte. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3 e dei relativi emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3 e dei relativi emendamenti:

Art. 3 Primi interventi a favore delle politiche sociali

1. La dotazione del Fondo regionale per la non autosufficienza istituito dall'articolo 34 della legge regionale n. 2 del 2007 per l'anno 2009 è pari ad euro 126.000.000, da integrare con la quota delle risorse assegnate alla Sardegna dal Fondo nazionale per la non autosufficienza previsto dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), ed è alimentato dai seguenti stanziamenti:

a) risorse regionali per euro 28.000.000 destinate al potenziamento dell'assistenza domiciliare a favore di anziani in condizioni di non autosufficienza, di cui euro 2.500.000 per le cure domiciliari sanitarie (UPB S05.03.007);

b) risorse regionali per euro 36.000.000 destinate al finanziamento di programmi personalizzati a favore di persone con grave disabilità, attraverso personale esterno o familiare, compresi gli interventi previsti dalla legge 21 maggio 1998, n. 162 (Modifiche alla L. 5 febbraio 1992, n. 104, concernenti misure di sostegno in favore di persone con handicap grave) (UPB S05.03.007);

c) risorse regionali per euro 5.000.000 destinate al programma "Ritornare a casa" di cui all'articolo 17, comma 1, della legge regionale n. 4 del 2006 (UPB S05.03.007);

d) risorse regionali e statali per euro 9.000.000 destinate al finanziamento delle azioni di integrazione socio-sanitaria (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 febbraio 2001, accordo Regione Sardegna -ANCI 15 dicembre 2004) (UPB S05.03.005);

e) risorse regionali per euro 48.000.000 destinate al finanziamento di leggi regionali a favore di soggetti con particolari patologie (UPB S05.03.007).

2. Per far fronte, attraverso alcuni primi interventi, all'emergenza sociale in atto è autorizzata nell'anno 2009 una spesa complessiva di euro 52.300.000 destinata:

a) quanto ad euro 30.000.000 (UPB S05.03.007) da trasferire ai comuni per la realizzazione di azioni di contrasto alla povertà attraverso i seguenti interventi:

1) concessione di sussidi a favore di persone e nuclei familiari in condizioni di accertata povertà;

2) concessione di contributi in misura non superiore a 500 euro mensili, quale aiuto per far fronte all'abbattimento dei costi dei servizi essenziali, a favore di persone e nuclei familiari con reddito pari alla soglia di povertà calcolata secondo il metodo dell'Indice della situazione economica equivalente (ISEE);

3) concessione di sussidi, per un ammontare massimo di euro 800 mensili, per lo svolgimento del servizio civico comunale.

La suddetta somma è ripartita tra i comuni secondo il seguente criterio:

1) 35 per cento in parti uguali;

2) 35 per cento sulla base del numero degli abitanti residenti;

3) 30 per cento sulla base del numero dei disoccupati risultanti alla data del 31 dicembre 2008;

b) quanto a complessivi euro 25.000.000 (S02.03.006) a favore dei comuni per le seguenti finalità:

1) euro 15.000.000 per la realizzazione di interventi previsti dall'articolo 94 della legge regionale 4 giugno 1988, n. 11 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale della Regione - legge finanziaria 1988), e successive modifiche e integrazioni; detto fondo è integrato da parte dei comuni con la quota di competenza a valere sul fondo unico in misura non inferiore al 50 per cento. Le risorse, pena la decadenza, devono essere impegnate dai comuni entro il 31 dicembre 2009; alla ripartizione delle stesse si provvede con deliberazione della Giunta regionale, adottata su proposta dell'Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica;

2) euro 10.000.000 per l'aumento del patrimonio boschivo su terreni pubblici che insistano in prossimità di aree interessate da forme gravi di deindustrializzazione, di cave dismesse, di impianti di incenerimento di rifiuti solidi urbani o di produzione di energia da fonte fossile. Su proposta dell'Assessore regionale della difesa dell'ambiente, la Giunta regionale approva il programma degli interventi e la ripartizione delle risorse. L'Ente foreste cura la progettazione e la direzione dei lavori. I comuni occupano nei suddetti interventi soggetti inoccupati e disoccupati, avuto riguardo a nuclei familiari monoreddito di cassintegrati e lavoratori in mobilità;

c) quanto ad euro 3.000.000 per l'anticipazione dei benefici degli ammortizzatori sociali mediante utilizzo del fondo costituito ai sensi dell'articolo 6, comma 3, della legge regionale n. 3 del 2008 (UPB S05.03.004);

d) quanto ad euro 6.000.000, a valere sul fondo occupazione, per la concessione di sussidi di natura straordinaria a favore di lavoratori che non beneficiano di ammortizzatori sociali ai sensi della vigente normativa statale, e per misure atte a sostenere i lavoratori e le imprese che decidono di far ricorso a contratti di solidarietà; gli interventi in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, a' termini dell'articolo 6, comma 1, lettera g), della legge regionale n. 3 del 2008, devono intendersi quali sussidi (UPB S06.06.004);

e) quanto ad euro 3.000.000 per la costituzione di un "Fondo di garanzia etica" destinato a sostenere persone appartenenti alle fasce sociali più deboli sottoposte ad indebitamento insostenibile per la sopravvenuta onerosità dei prestiti dalle stesse contratti; i criteri e le modalità di gestione del Fondo sono stabiliti in apposita direttiva della Giunta regionale (UPB S05.03.007);

f) quanto ad euro 300.000 per l'istituzione ed il funzionamento dell'Osservatorio sulle povertà (UPB S01.03.003).

3. L'articolo 34 della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona. Abrogazione della legge regionale n. 4 del 1988 - Riordino delle funzioni socio-assistenziali), è sostituito come segue:
"Art. 34 (Osservatorio regionale sulle povertà)
1. E' istituito, presso la Presidenza della Regione, l'Osservatorio regionale sulle povertà per l'individuazione di efficaci politiche di contrasto alla povertà in Sardegna.

2. La composizione dell'Osservatorio, che deve prevedere rappresentanze delle organizzazioni sindacali e del terzo settore maggiormente rappresentative nel territorio sardo, è definita con delibera della Giunta regionale.

3. Ai componenti dell'Osservatorio, che durano in carica due anni e possono essere rinnovati per due volte consecutive, spettano i rimborsi spese di cui alla legge regionale 22 giugno 1987, n. 27 (Norme per l'attribuzione di gettoni di presenza ai componenti di comitati, commissioni ed altri consessi operanti presso l'Amministrazione regionale), e successive modifiche ed integrazioni.

4. Per il suo funzionamento l'Osservatorio si avvale di strutture e di personale dell'Amministrazione regionale.".

4. E' istituito un comitato interassessoriale per le emergenze economiche e sociali presieduto dal Presidente della Regione e composto dagli Assessori competenti in materia di lavoro, di industria e di programmazione. Il comitato, che si avvale dell'Osservatorio regionale sulle povertà, agisce attraverso il confronto con le parti sociali per il monitoraggio delle situazioni di crisi produttive e occupazionali e ha come scopo quello di garantire il coordinamento delle politiche regionali per affrontare le emergenze economiche e sociali derivanti dalle situazioni di crisi; a tal fine individua misure atte a massimizzare l'utilizzo delle risorse comunitarie, nazionali e regionali. Il comitato si avvale di strutture e personale dell'Amministrazione regionale. Per lo svolgimento delle attività del comitato è autorizzata una spesa valutata in euro 300.000 nell'anno 2009 (UPB S01.04.001).

5. Per il funzionamento dell'Unità di coordinamento regionale per le dipendenze (UCRD), istituita dall'articolo 17, comma 3, della legge regionale n. 4 del 2006, nelle aree della dipendenza e dell'integrazione socio-sanitaria è autorizzata una spesa valutata in euro 800.000 annui (UPB S05.03.008).

6. L'Amministrazione regionale è autorizzata ad erogare il contributo previsto dall'articolo 16 della legge regionale n. 37 del 1998 così come modificato ed integrato dall'articolo 9, comma 5, lettera a), della legge regionale n. 6 del 2004, quale incentivo forfetario per l'uscita volontaria dei lavoratori socialmente utili dal bacino regionale. Gli effetti di tale disposizione si applicano anche ai lavoratori già beneficiari di analogo intervento economico in data precedente all'entrata in vigore della presente legge. Con deliberazione della Giunta regionale sono emanate le apposite direttive attuative. Ai lavoratori, già impegnati in attività socialmente utili ai sensi del decreto legislativo 1° dicembre 1997, n. 468 (Revisione della disciplina sui lavori socialmente utili, a norma dell'articolo 22 della L. 24 giugno 1997, n. 196), e interessati da processi di stabilizzazione occupazionale mediante esternalizzazione di servizi pubblici, effettuate ai sensi dell'articolo 10 del sopra richiamato decreto legislativo, in attuazione alla previsione legislativa contenuta nell'articolo 2, comma 550, della legge n. 244 del 2007, sono estesi gli incentivi previsti e tuttora vigenti in materia di assunzione in società costituite a totale capitale pubblico o a prevalente capitale pubblico.

7. Il personale iscritto alla lista speciale ad esaurimento di cui all'articolo 6, comma 1, lettera f), della legge regionale n. 3 del 2008, è in via prioritaria impiegato in attività di formazione professionale, orientamento e di politiche del lavoro. Spetta al personale iscritto alla lista, per il periodo intercorrente tra la cessazione del rapporto di lavoro originario e la sua iscrizione alla lista col subentro dell'Amministrazione regionale, una indennità pari al trattamento economico fondamentale come previsto dal contratto collettivo nazionale di categoria (UPB S06.06.004). Gli oneri residui derivanti dalla gestione del personale iscritto all'albo di cui all'articolo 1 della legge regionale 13 giugno 1989, n. 42 (Assunzione di personale docente presso i centri degli enti privati e presso i centri regionali di formazione professionale - Modifica degli articoli 5, 6 e 7 della legge regionale 2 marzo 1982, n. 7), e non ancora definiti alla data di iscrizione di detto personale nella lista di cui all'articolo 6 della legge regionale n. 3 del 2008, sono assunti a carico dell'Amministrazione regionale a seguito di verifica della regolarità contabile dei rendiconti presentati e nella misura determinata con deliberazione della Giunta regionale (UPB S02.02.001).

8. Le spese sostenute per l'espletamento di attività di formazione professionale, in regime di convenzione con la Regione, ancorché finalizzata all'assunzione, sono sempre integralmente riconosciute se ammissibili ai sensi delle disposizioni vigenti in materia di rendicontazione. In sede di prima applicazione l'Amministrazione regionale provvede ad aggiornare le convenzioni ed i contratti in essere al fine di renderli conformi alla prescrizione di cui sopra.

9. E' autorizzata una spesa valutata in euro 2.000.000 annui a favore delle amministrazioni provinciali per l'adeguamento della rete dei servizi erogati dai Centri servizi per il lavoro (CSL) di cui alla legge regionale 5 dicembre 2005, n. 20 (Norme in materia di promozione dell'occupazione, sicurezza e qualità del lavoro. Disciplina dei servizi e delle politiche per il lavoro. Abrogazione della legge regionale 14 luglio 2003, n. 9, in materia di lavoro e servizi all'impiego), ai livelli essenziali di prestazione (LEP) previsti dal master plan per i servizi per l'impiego. L'Amministrazione regionale può assegnare, alle province che ne facciano richiesta, unità lavorative iscritte alla lista di cui all'articolo 6, comma 1, lettera f), della legge regionale n. 3 del 2008, da impiegarsi, nelle more della loro definitiva ricollocazione, nello svolgimento delle funzioni e delle attività di competenza dei Centri servizi per il lavoro (UPB S02.03.006).

10. Ad integrazione del finanziamento statale a favore delle politiche giovanili di cui all'articolo 19, comma 2, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248 (Conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 4 luglio 2006, n. 223, recante disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all'evasione fiscale), e al decreto ministeriale 21 giugno 2007 (Istituzione del fondo per le politiche giovanili) è autorizzata, per l'anno 2009, la spesa di euro 750.000 (UPB S05.03.012).

11. E' autorizzato, nell'anno 2009, lo stanziamento di euro 1.680.000 destinato a finanziare e coordinare un programma finalizzato alla gestione di crisi occupazionali o al reimpiego dei lavoratori di cui all'accordo governativo sottoscritto in data 15 maggio 2006 tra il Ministero del lavoro, la Regione Sardegna, la Provincia di Nuoro, le parti sociali, l'INPS e Italia lavoro (UPB S02.03.001).

12. E' autorizzata la spesa valutata in euro 1.000.000 annui per la manutenzione ordinaria, straordinaria (correttiva, adeguativa ed evolutiva) del Sistema informativo del lavoro della Regione Sardegna (SIL Sardegna) e per la gestione dei relativi servizi continuativi e operativi (UPB S02.04.013).

13. Nella legge regionale 6 aprile 1989, n. 13 (Disciplina regionale delle assegnazioni e gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica), sono apportate le seguenti modifiche:

a) il comma 1 dell'articolo 38 è così sostituito:
"1. Gli enti gestori aggiornano annualmente la situazione reddituale degli assegnatari procedendo all'acquisizione d'ufficio della documentazione mediante consultazione diretta delle banche dati dell'anagrafe tributaria e degli enti previdenziali e assistenziali.";

b) il comma 4 dell'articolo 38 è abrogato;

c) nell'articolo 40, dopo il comma 2, sono aggiunti i seguenti:
"2 bis. Nei confronti degli assegnatari ai quali sia stato applicato un canone maggiorato per omessa o incompleta presentazione della documentazione relativa al reddito, gli enti gestori rideterminano il canone di concessione per ciascun periodo reddituale di riferimento, procedendo alla collocazione nella relativa fascia di appartenenza. 2 ter. A tal fine, gli enti gestori accertano i dati reddituali secondo le modalità previste al comma 1 dell'articolo 38 e notificano agli assegnatari il prospetto di dettaglio dei canoni arretrati. Il debito così calcolato potrà essere estinto, a domanda, in un termine massimo di cinque anni. Sul debito sono quantificati gli interessi legali.
2 quater. Con la sottoscrizione dell'atto di riconoscimento del debito, da compiersi entro sessanta giorni dalla relativa notifica, consegue il venir meno dello stato di morosità e la cessazione dei procedimenti legali in atto.
2 quinquies. Nei confronti degli assegnatari che non regolarizzino la propria posizione debitoria, gli enti gestori attivano le procedure di cui all'articolo 22.
2 sexies. Il procedimento di risoluzione dell'atto di concessione amministrativa può essere interrotto, anche ad esecuzione iniziata, per una sola volta, nel caso in cui l'assegnatario provveda al pagamento del debito pregresso.".

Nella legge regionale 5 luglio 2000, n. 7 (Nuova disciplina per la fissazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 6 aprile 1989, n. 13, e alla legge 23 agosto 1995, n. 22), il comma 6 dell'articolo 3 è così sostituito:
"6. Nei confronti degli occupanti abusivi, fatta eccezione per coloro che siano in attesa della regolarizzazione della loro posizione ai sensi dell'articolo 40 della legge regionale 6 aprile 1989, n. 13, dell'articolo 9 della legge regionale 10 giugno 1991, n. 17, dell'articolo 4 della legge regionale 23 agosto 1995, n. 22, dell'articolo 9 della legge regionale 5 luglio 2000, n. 7, dell'articolo 2 della legge regionale 29 dicembre 2003, n. 14, e dell'articolo 17 della legge regionale 11 maggio 2004, n. 6, l'ente gestore applica un canone non inferiore, in percentuale, a quello di cui al comma 5.".

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini - Espa

Articolo 3

Nella lettera b) del comma 1 dell'art. 3 le parole "attraverso personale esterno o familiare" sono soppresse. (73)

Emendamento soppressivo parziale Cuccureddu - Mulas - Vargiu - Fois - Floris Mario

Articolo 3

Al comma 1, lettera b), dell'articolo 3 l'espressione "attraverso personale esterno o familiare" è soppressa. (122)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini

Articolo 3

Nella lettera d) del comma 2 dell'art. 3 le parole da "… la concessione…" fino a "sostenere i lavoratori e" sono soppresse. (74)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini - Sana Gian Valerio.

Articolo 3

Nel comma 4 dell'art. 3 le parole "Per lo svolgimento delle attività del comitato è autorizzata una spesa valutata in euro 300.000 nell'anno 2009 (UPB S01.04.001)" sono soppresse. (78)

Emendamento soppressivo parziale Oppi - Capelli - Steri - Obinu - Biancareddu - Contu Felice - Cappai - Milia.

Articolo 3

Il comma 5 è soppresso.

Le risorse in esso contenute sono trasferite nel FNOL di parte corrente. (11)

Emendamento soppressivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini

Articolo 3

Il comma 8 dell'articolo 3 è soppresso. (79)

Emendamento sostitutivo parziale Bruno - Barracciu - Porcu - Sabatini - Espa

Articolo 3

Le lettere a) e b) dell'art. 3 comma 1 sono sostituite dal seguente

"a) risorse regionali per euro 28.000.000 destinate al potenziamento dell'assistenza domiciliare a favore di anziani in condizioni di non autosufficienza, di cui euro 2.500.000 per le cure domiciliari sanitarie (UPB S05.03.007);

b) risorse regionali per euro 36.000.000 destinate al finanziamento di programmi personalizzati a favore di persone con grave disabilità, compresi gli interventi previsti dalla legge n. 162 del 1998 (UPB S05.03.007). (71)

Emendamento sostitutivo parziale Cuccureddu - Mulas - Floris Mario - Fois -Vargiu

Articolo 3

Al comma 1, lettera b), dell'articolo 3 è sostituita la cifra di "euro 36.000.000" con "euro 32.000.000". (123)

Emendamento all'emendamento numero 123 aggiuntivo Maninchedda

Articolo 3

All'emendamento n. 123 è aggiunto il seguente periodo:

"Al fino di un utilizzo razionale ed efficiente delle risorse, l'Assessorato regionale dell'Igiene, sanità e assistenza sociale promuove un'indagine conoscitiva sullo stato di attuazione degli interventi disposti ai sensi delle predette leggi." (139)

Emendamento sostitutivo parziale Bruno - Barracciu - Porcu - Sabatini.

Articolo 3

Al comma 1 le parole:

"La dotazione del Fondo regionale per la non autosufficienza istituito dall'articolo 34 della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007) per l'anno 2009 è pari ad euro 126.000.000"

sono sostituite come segue:

"La dotazione del Fondo regionale per la non autosufficienza istituito dall'articolo 34 della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007) per l'anno 2009 è pari ad euro 132.000.000". (64)

Emendamento sostitutivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini

Articolo 3

Al punto 3) della lettera a) del comma 2 dell'art. 3 le parole da "La suddetta somma è ripartita... " fino a "31 dicembre 2008" sono sostituite da: "La suddetta somma è ripartita fra i comuni secondo i criteri di riparto di cui al Fondo Unico." (75)

Emendamento sostitutivo parziale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini - Espa

Articolo 3

Il comma 3 dell'art. 3 è così sostituito:

3. All'articolo 34 della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona. Abrogazione della legge regionale n. 4 del 1988 - Riordino delle funzioni socio-assistenziali), sono aggiunti i seguenti commi:

"4. Ai componenti dell'Osservatorio che, per ragioni attinenti al loro mandato, si recano in località diversa da quella di residenza, compete il rimborso delle spese di viaggio previsto dalla vigente normativa regionale per i dipendenti regionali di più elevato livello funzionale.

5. Per il suo funzionamento l'Osservatorio si avvale di strutture e di personale dell'Amministrazione regionale.". (77)

Emendamento all'emendamento numero 121 sostitutivo totale Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini.

Articolo 3

Al comma 1 dell'art. 3 è aggiunta la lettera f):

f) risorse regionali per euro 4.000.000 destinate all'erogazione di assegni di cura o di altre provvidenze in favore delle famiglie che si assumono compiti di assistenza e dura di disabili fisici, psichiatrici e sensoriali ai sensi dell'arti. 3, c. 3 della legge 104/92. Tali risorse saranno destinate sulla base di criteri adottati con Decreto assessoriale.

In aumento

All'UPB S05.03.007 4.000.000 euro

In diminuzione

FNOL - parte corrente 4.000.000 euro (146)

Emendamento sostitutivo parziale Cuccureddu - Meloni - Mulas - Fois -Vargiu - Lai

Articolo 3

Al comma 1 dell'art. 3, è introdotta una ulteriore lett. f.

f) risorse regionali per euro 4.000.000 destinate all'erogazione di assegni di cura o di altre provvidenze in favore delle famiglie che si assumono compiti di assistenza e cura di disabili fisici, psichiatrici e sensoriali. Tali risorse sulla base di criteri, adottati con Decreto assessoriale, saranno destinate, in particolare, ai componenti del nucleo familiare più impegnati nell'accudimento quotidiano delle persone bisognose di assistenza.

Risorse compensate con corrispondente riduzione UPB S05.03.007. (121)

Emendamento aggiuntivo Bruno - Barracciu - Porcu - Sabatini

Articolo 3

Al comma 1, dopo la lettera e) è aggiunta la lettera f), come segue:

f) risorse regionali per euro 6.000.000 per la realizzazione di un programma straordinario finalizzato al miglioramento qualitativo delle prestazioni erogate dalle strutture residenziali sociali per gli anziani e delle prestazioni sanitarie erogate nel loro ambito (UPB S05.03.005). (72)

Emendamento aggiuntivo Capelli - Milia - Oppi - Contu - Biancareddu - Cappai - Steri - Obinu.

Articolo 3

Dopo il comma 1 sono aggiunti i seguenti commi:

"1 bis. Al fine di acquisire la conoscenza dei rischi per la salute e di consentire la programmazione regionale degli interventi sanitari volti alla tutela della collettività dai medesimi rischi, con atto di natura regolamentare possono essere istituiti:

a) registri di patologia riferiti a malattie di rilevante interesse sanitario;

b) registri di pazienti sottoposti a procedure di particolare complessità.

1 ter. Gli atti di istituzione dei registri di cui al comma 1 bis vengono adottati in conformità al parere espresso dal Garante per la protezione dei dati personali, ai sensi dell'articolo 154, comma 1, lettera g), del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali).

1. quarter. I registri di cui al comma 1 bis sono istituiti in relazione a programmi attivati nell'ambito della programmazione sanitaria e sociale e raccolgono, a fine di studio e di ricerca scientifica in campo medico, biomedico ed epidemiologico, dati anagrafici e sanitari, con l'esclusione dei dati riferiti alle abitudini personali, relativi alle persone affette dalle malattie o soggette agli eventi sopra individuati, nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali. (10)

Emendamento aggiuntivo Cucca - Cuccu - Sabatini - Moriconi - Manca - Meloni Valerio

Articolo 3

All'articolo 3, dopo il comma 3, è aggiunto il seguente:

"3 bis. E' autorizzata la spesa di euro 500.000 per ciascuno degli anni 2009, 2010, 2011 e 2012 per le finalità di cui all'articolo 9, comma 11, della legge regionale n. 1 del 2006. (UPB S05.03.009)."

in aumento

UPB S05.03.009

2009 euro 500.000

2010 euro 500.000

2011 euro 500.000

2012 euro 500.000

in diminuzione

FNOL - Parte corrente, voce 1, tab. A. (1)

Emendamento aggiuntivo Barracciu - Uras - Sabatini

Articolo 3

Dopo il comma 3 è aggiunto il 3 bis:

"3 bis. I progetti presentati ai sensi del comma 3 dell'articolo 12 della legge regionale n. 3 del 2003, finalizzati agli interventi di stabilizzazione relativi all'Azione 1 (Terre pubbliche) e all'Azione 2 (Bosco), sono attuati dall'Amministrazione regionale tramite i soggetti esecutori titolari della progettazione; a tal fine la stessa Amministrazione modifica ed integra, per quanto necessario, i contenuti progettuali. I predetti progetti hanno durata triennale e possono essere finanziati fino ad un massimo di euro 500.000. Le somme stanziate dal citato articolo 12 sono assegnate, a ciascun progetto, assicurando alle spese derivanti da oneri diretti o riflessi per l'occupazione almeno il 70 per cento del costo previsto per l'intero progetto. Le stesse somme sono erogate ai soggetti esecutori con le modalità disposte dai commi 5-quater e 5-quinquies dell'articolo 92 della legge regionale n. 11 del 1988."

in aumento

UPB S02.03.005 Spese di investimento in capo all'Agenzia Regionale del Lavoro

In aumento

Anno 2009 6.500.000

Anno 2010 6.500.000

Anno 2011 6.500.000

Anno 2012 - - - - - - -

Copertura finanziaria

In diminuzione

S08.01.002 FNOL CORRENTE

Anno 2009 6.500.000

Anno 2010 6.500.000

Anno 2011 6.500.000

Anno 2012 - - - - - - -

mediante corrispondente riduzione della voce 1 della tab. A allegata al disegno di legge finanziaria. (76)

Emendamento aggiuntivo Dedoni - Vargiu

Articolo 3

Dopo il comma 6 dell'art. 3, è aggiunto il seguente:

art- 6 bis: i termini di cui all'art. 2 della L.R. 24 dicembre 2008, n. 17 (autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione per l'anno 2009 e disposizioni varie), sono prorogati al 31 dicembre 2010. (9)

Emendamento Aggiuntivo Cuccu - Sabatini - Solinas Antonio - Manca - Cucca - Moriconi - Meloni Valerio - Caria

Articolo 3

Dopo il comma 6 dell'art. 3, è aggiunto il seguente comma:

art- 6 bis: i termini di cui all'art. 2 della legge regionale 24 dicembre 2008, n. 17 (Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione per l'anno 2009 e disposizioni varie), sono prorogati al 31 dicembre 2010. (14)

Emendamento aggiuntivo Cuccu - Sabatini - Solinas Antonio - Manca - Cucca - Moriconi - Meloni Valerio - Caria

Articolo 3

All'art. 3 dopo il comma 10 è aggiunto il seguente comma:

10 bis. "I contributi di cui alla legge regionale 31 marzo 1992, n. 5 e successive modifiche ed integrazioni possono essere concessi anche per la frequenza delle scuole di specializzazione delle Università di Cagliari e Sassari nelle aree disciplinari previste per l'accesso ai profili professionali compresi nei ruoli sanitari del personale laureato non medico e sono erogati entro il 31 dicembre di ogni anno alle Università di Cagliari e Sassari con le modalità di cui alla legge regionale n. 5 del 1992. I contributi sono concessi a laureati iscritti al primo anno accademico di specializzazione 2008/2009 e per l'intera durata del corso sulla base delle verifiche e delle certificazioni prodotte circa la continuità di iscrizione e la frequenza per il periodo di riferimento. In sede di prima applicazione per gli odontoiatri, farmacisti, biologi, chimici, fisici, psicologi è consentita la concessione di contributi anche a laureati specializzandi iscritti ad anni di corso successivi al primo."

Copertura finanziaria

In aumento

UPB S02.04.009

Anno 2009 1.500.000

Anno 2010 1.500.000

Anno 2011 1.500.000

Anno 2012 1.500.000

In diminuzione

UPB S08.01.02

FNOL Parte corrente

Anno 2009 1.500.000

Anno 2010 1.500.000

Anno 2011 1.500.000

Anno 2012 1.500.000

mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della tabella A allegata alla legge finanziaria. (16)

Emendamento aggiuntivo Uras - Sechi - Zedda Massimo

Articolo 3

Dopo l'art.3, comma 10 è aggiunto il seguente:

comma 10 bis: Le provvidenze di cui all'articolo 72 della legge regionale n. 13 del 1991, commi 1 e 2, sono estese alle federazioni di associazioni di persone disabili, operanti in Sardegna a favore delle persone con disabilità, di cui all'art. 2, lett. e) ed f), della legge regionale n. 7 del 2008. A tal fine è destinato il 10 per cento dello stanziamento di bilancio iscritto in conto dell'UPB S05.03.005 (Cap. SC05.0612). Il suddetto capitolo viene incrementato di 100 mila euro. Il predetto incremento si provvede con una equivalente riduzione FNOL 2009. (106)

Emendamento aggiuntivo Cuccu - Sabatini - Solinas Antonio - Manca - Cucca - Moriconi - Meloni Valerio - Caria.

Articolo 3

Dopo il comma 13 è aggiunto il seguente comma:

13 bis. Per il completamento del programma straordinario di edilizia abitativa, previsto dalla L.R. 5 marzo 2008 n. 3 art. 8 comma 23 lett. B e comma 24, è autorizzata nell'anno 2009 la spesa di euro 25.000.000 (UPB S05.03.010).

Copertura finanziaria

In diminuzione

UPB S08.01.002 FNOL parte corrente

Anno 2009 euro 25.000.000

Voce 3 tabella A

In aumento

UPB S05.03.010

Anno 2009 euro 25.000.000. (15)

Emendamento all'emendamento numero 15 aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Sabatini - Lotto - Bruno - Solinas Antonio

Articolo 3

All'emendamento numero 15 è aggiunto:

dopo il comma 13 è inserito il seguente comma:

13 bis. I finanziamenti del fondo unico per l'università diffusa nel territorio sono commisurati per l'esercizio 2009 in euro 8.800.000.

Copertura finanziaria

In aumento UPB S02.01.009 euro 2.800.000

In diminuzione UPB S06.04.015 euro 1.000.000

UPB S08.01.002 euro 1.000.000

UPB S05.03.004 sc05.0587 euro 800.000. (138)

Emendamento aggiuntivo Cuccu - Sabatini - Moriconi - Cucca - Meloni Valerio - Caria

Articolo 3

Dopo il comma 13 dell' art. 3 è inserito il seguente comma:

13 bis. E' autorizzata per l'anno 2009 e per le annualità successive 2010 e 2011 la spesa per ciascuna annualità di euro 5.000.000 da destinarsi alla concessione di contributi a favore delle parrocchie e delle comunità religiose per il sostegno delle attività educative, formative ricreative svolte dagli oratori e per la realizzazione di opere di adeguamento, ristrutturazione e ampliamento degli spazi oratoriali.

Copertura finanziaria

In aumento:

UPB S05.03.007 - Provvidenze a favore di categorie sociali svantaggiate

Anno 2009 euro 5.000.000

Anno 2010 euro 5.000.000

Anno 2011 euro 5.000.000

In diminuzione:

UPB S08.01.002 - FNOL parte corrente - mediante riduzione di cui alla voce della tabella allegata alla legge finanziaria.

Anno 2009 euro 5.000.000

Anno 2010 euro 5.000.000

Anno 2011 euro 5.000.000 (17)

Emendamento all'emendamento numero 22 sostitutivo totale Giunta regionale

Articolo 3

Il testo dell'emendamento n. 22 è sostituito dal seguente:

"E' autorizzata, per l'anno 2009, l'ulteriore spesa di euro 500.000 a favore del Fondo unico per l'università diffusa nel territorio (UPB S02.01.009).

Copertura finanziari

In diminuzione

S 08.01.003 FNOL - parte corrente 2009 euro 500.000

In aumento

S 02.01.009 2009 euro 500.000. (140)

Emendamento aggiuntivo Caria - Cuccu - Cucca - Moriconi

Articolo 3

Dopo il comma 13 è aggiunto il seguente comma:

13 bis. E' autorizzata la spesa di euro 500.000 per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 per l'istituzione presso la sede Universitaria di Olbia del corso per il conseguimento della laurea triennale in scienze infermieristiche.

Copertura finanziaria

In diminuzione

UPB S08.01.002 FNOL parte corrente

Anno 2009 euro 500.000

Anno 2010 euro 500.000

Anno 2011 euro 500.000

In aumento

UPB S02.01.009 Formazione universitaria

Anno 2009 euro 500.000

Anno 2010 euro 500.000

Anno 2011 euro 500.000. (22)

Emendamento aggiuntivo Manca - Caria - Cuccu - Meloni Valerio - Cocco Pietro - Cucca - Moriconi

Articolo 3

L'emendamento 24 è sostituito dal seguente:

"Nell'ambito delle azioni di comunicazione istituzionale della Regione e al fine di promuovere lo sviluppo e la diffusione dello sport in Sardegna, è autorizzata per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 la somma di euro 1.500.000 a favore delle società sportive professionistiche. Entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge la Giunta regionale, su proposta del Presidente della Regione, previo parere della competente Commissione consiliare che deve essere resto entro il termine di dieci giorni decorsi i quali se ne prescinde, stabilisce gli obiettivi promozionali, i criteri e le modalità di erogazione delle risorse."

Copertura finanziaria

In aumento

UPB S05.04.001

Anno 2009 1.500.000

Anno 2010 1.500.000

Anno 2011 1.500.000

Anno 2012 - - - - - -

In diminuzione

UPB S08.01.002

Anno 2009 1.500.000

Anno 2010 1.500.000

Anno 2011 1.500.000

Anno 2012 - - - - - - (144)

Emendamento Aggiuntivo Manca - Caria - Cuccu - Meloni Valerio

Articolo 3

Dopo il comma 13 dell'art. 3 è aggiunto il seguente:

" 13 bis. E' autorizzata nell'anno 2009 la somma di euro 1.500.000 a favore delle società sportive professionistiche. Entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente in materia di sport, previo parere della competente Commissione consiliare che deve essere reso entro il termine di dieci giorni decorsi i quali se ne prescinde, stabilisce specifici obiettivi promozionali, i criteri e le modalità di erogazione delle risorse".

Copertura finanziaria

In aumento

UPB S05.04.001

Anno 2009 1.500.000

Anno 2010 - - - - - -

Anno 2011 - - - - - -

Anno 2012 - - - - - -

In diminuzione

UPB S08.01.002

Anno 2009 1.500.000

Anno 2010 - - - - - -

Anno 2011 - - - - - -

Anno 2012 - - - - - -

Mediante corrisponde riduzione della voce 1 di cui alla tabella A allegata del disegno di legge finanziaria. (24)

Emendamento aggiuntivo Moriconi - Cuccu - Cucca - Sabatini - Valerio Meloni - Caria

Articolo 3

Dopo il comma 13 dell' art. 3 è aggiunto il seguente comma:

13 bis. E' autorizzata la spesa di euro 50.000.000 per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 per la realizzazione di un programma straordinario di edilizia scolastica per la costruzione, riattamento e messa a norma di edifici di scuola pubblica per l'infanzia e della scuola dell'obbligo.

Copertura finanziaria

In aumento:

UPB S02.01.005 - Investimenti a favore dell'istruzione e dell'infanzia dell'obbligo e superiore.

Anno 2009 50.000.000

Anno 2010 50.000.000

Anno 2011 50.000.000

In diminuzione:

UPB S08.01.002 - FNOL parte corrente _ mediante riduzione della riserva di cui alla voce della tabella allegata alla legge finanziaria.

Anno 2009 50.000.000

Anno 2010 50.000.000

Anno 2011 50.000.000 (25)

Emendamento aggiuntivo Cuccu - Moriconi - Cucca - Sabatini - Meloni Valerio - Caria

Articolo 3

dopo il comma 13 dell'art. 3 è inserito il seguente comma:

13 bis. E' autorizzata per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 la spesa di euro 25.000.000 per il finanziamento di un piano di interventi a favore dei Comuni della Sardegna per il completamento, ampliamento, la costruzione e la ristrutturazione di impianti sportivi di base ai sensi della legge regionale n° 17 del 1999.

Copertura finanziaria

In aumento:

UPB S05.04.002 - Interventi a favore dello sport-investimenti

Anno 2009 25.000.000

Anno 2010 25.000.000

Anno 2011 25.000.000

In diminuzione:

UPB S08.01.002 - FNOL parte corrente - mediante riduzione della riserva di cui alla voce della tabella allegata alla legge finanziaria.

Anno 2009 25.000.000

Anno 2010 25.000.000

Anno 2011 25.000.000 (26)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale

Articolo 3

Dopo il comma 13 dell'art. 3 è aggiunto il seguente:

"13 bis. Al fine di adeguare l'intervento regionale disposto dall'art. 3 della legge regionale n. 31 del 1984 e s.m.i, in favore delle scuole dell'infanzia non statali per fronteggiare i crescenti oneri di gestione a carico delle stesse è autorizzata per l'anno 2009 e anni successivi una spesa valutata in euro 22.000.000; il comma 29 dell'art. 8 della legge regionale n. 3 del 2008 è abrogato (UPB S02.01.003)"

in aumento

UPB S02.01.003

Anno 2009 22.000.000

Anno 2010 22.000.000

Anno 2011 22.000.000

Anno 2012 22.000.000

Copertura finanziaria

In diminuzione

UPBS01.06.001

Anno 2009 21.500.000

Anno 2010 21.500.000

Anno 2011 21.500.000

Anno 2012 21.500.000

in diminuzione

UPB S08.01.002 FNOL-corrente

Anno 2009 - - - - - -

Anno 2010 500.000

Anno 2011 500.000

Anno 2012 500.000

Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della tabella B allegata al disegno di legge finanziaria.

in diminuzione

UPB S08.01.004

Anno 2009 500.000 (39)

Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini - Lotto

Articolo 3

Dopo il comma 13 dell'articolo 3 è aggiunto il seguente:

13 bis. Ai fini dell'inquadramento nel IV livello impiegati - area tecnica dell'Ente Foreste del Personale risultato idoneo alla selezione interna per titoli ed esami per n. 55 posti, compreso tra il 56° ed il 79° posto della graduatoria approvata con determinazione del Direttore Generale n. 16 del 16.02.2007, e a condizione che abbia frequentato con profitto il relativo corso di formazione per capi cantiere nell'ambito del progetto "S.O.F.I.A.", l'Ente Foreste è autorizzato a inquadrare il suddetto personale senza modifica alla pianta organica complessiva in vigore alla data del 01.02.2007. (80)

Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini

Articolo 3

Dopo il comma 13 dell'art. 3 sono aggiunti i seguenti:

13 bis. E' autorizzata, nell'anno 2009, la spesa di euro 44.000.000 destinata alla realizzazione del Programma "Benvenuti bambini" finalizzato al sostegno, prioritariamente delle giovani coppie, per affrontare il carico di cura e le accresciute esigenze economiche derivanti dalla nascita di un figlio, per contrastare il calo delle nascite e per favorire la crescita e l'educazione dei figli nei primi mesi di vita, così ripartita:

a) risorse regionali per euro 15.000.000, destinate all'erogazione di un contributo per l'allattamento, la nutrizione e l'igiene del neonato, nella misura massima di 1.800 euro per bambino; il contributo è erogato, anche mediante una "carta bebè" che preveda ulteriori facilitazioni, fino al compimento dei 18 mesi di età a tutti i bambini che nascono e/o vivono in Sardegna; la Regione definisce i criteri e le modalità di accesso (UPB S05.03.009);

b) risorse statali e regionali per euro 15.000.000, già destinate al piano straordinario per lo sviluppo dei servizi socioeducativi per la prima infanzia (UPB S05.03.007);

c) risorse del POR Sardegna FSE 2007-2013 per euro 12.000.000, destinate all'erogazione di incentivi ai lavoratori e alle lavoratrici per favorire la conciliazione della cura dei figli minori con l'attività lavorativa (linea di attività b.1.3);

d) euro 2.000.000 per percorsi di promozione della salute del nuovo nato e della neo mamma (UPB S05.03.009).

13 ter. Al fine di promuovere il benessere e le condizioni di salute dei bambini, degli adolescenti e dei giovani che vivono nel territorio regionale, la Regione istituisce il Fondo Sociale Regionale per l'Infanzia e le Giovani Generazioni, alimentato da risorse regionali, statali e comunitarie. Per l'anno 2009 la dotazione del Fondo è pari a euro 19.000.000, ed è destinato alle seguenti finalità:

a) per euro 500.000 per promuovere, in tutte le occasioni in cui i minori entrano in contatto con i servizi sociosanitari, comportamenti improntati al rispetto dei diritti e dei bisogni dell'infanzia e dell'adolescenza, a partire dal diritto del bambino ad avere sempre vicino un genitore o un familiare, ad essere accolto in spazi adeguati alla sua età e in grado di favorire fra i bambini la percezione degli ambienti come accoglienti e positivi (UPB S05.03.006);

b) per euro 1.000.000 per programmare interventi di educazione e promozione della salute, in particolare in materia di alimentazione, attività fisica, fumo, alcol, droghe e guida sicura, al fine di contrastare l'assunzione di comportamenti a rischio e promuovere la valorizzazione delle abilità e delle capacità di cui i giovani sono dotati, anche quale strumento per la realizzazione dei loro progetti di vita (UPB S05.03.006);

c) per sostenere le famiglie con figli minori, in particolare di quelle con più di tre figli, attraverso la quota parte di euro 6.200.000 delle risorse regionali destinate al contrasto della povertà per il quale è autorizzata nell'anno 2009, la spesa complessiva di euro 30.000.000 (UPB S05.03.007);

d) per euro 3.000.000 per assicurare ai minori e ai giovani che vivono condizioni di disabilità interventi appropriati e personalizzati, in grado di favorire l'effettiva fruizione dei servizi e delle opportunità sociali, a partire dalla frequenza scolastica, in condizioni di parità rispetto ai loro coetanei, anche con il coinvolgimento degli Enti Locali (UPB S05.03.009);

e) per euro 500.000 per promuovere la qualificazione delle attività delle comunità residenziali per minori, pubbliche o gestite dai soggetti di cui all'articolo 10 della legge regionale 23/2005, il coordinamento in rete delle strutture e dei servizi, le attività di aggregazione e socializzazione finalizzate alla prevenzione del disagio (UPB S05.03.005);

f) per euro 1.000.000 per favorire la ristrutturazione e il completamento di strutture di socializzazione destinate ai minori (UPB S05.03.006);

g) per euro 1.500.000 per assicurare azioni dirette a favorire percorsi di inclusione sociale di giovani dimessi da strutture residenziali (UPB S05.03.009);

h) per euro 5.000.000 per promuovere, attraverso risorse del POR Sardegna FSE 2007-2013, la realizzazione di azioni finalizzate all'inserimento lavorativo per la riduzione della devianza e delle dipendenze giovanili nonché per favorire l'inclusione lavorativa e sociale delle persone svantaggiate;

i) per euro 300.000 per promuovere attività finalizzate all'inserimento sociale e lavorativo di adolescenti e giovani adulti sottoposti a provvedimenti giudiziari, all'organizzazione di iniziative di sensibilizzazione e di prevenzione, al sostegno delle famiglie, al miglioramento della qualità della vita nell'istituto penitenziario minorile o in strutture di accoglienza alternative (UPB S05.03.009).

13 quater. L'amministrazione regionale è autorizzata a rimborsare alle aziende di trasporto pubblico locale (urbane ed extraurbane) il costo delle corse effettivamente sostenute da:

a. cittadini ultra-sessantacinquenni, residenti in Sardegna, sulla base di specifici titoli di abbonamenti annuali da cui si evinca il numero di corse effettuate;

b. studenti universitari "fuori sede" per distanze non inferiori a 40 chilometri, residenti in Sardegna e di età non superiore ai 26 anni, mediante rilascio di carnet da 52 corse "andata e ritorno" annuali da utilizzarsi dalla sede universitaria di appartenenza al proprio comune di residenza.

A tal fine è autorizzata, nell'anno 2009, la spesa di: euro 5.000.000 (UPB S07.06.001).

COPERTURA FINANZIARIA

FNOL. (81)

Emendamento all'emendamento numero 82 aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini

Articolo 3

Dopo il comma 13 dell'arti. 3 è aggiunto il seguente:

13 bis. All'art. 4, comma 1, lett. a) ultimo capoverso della Legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 è aggiunto il seguente:

"anche attraverso servizi degli Enti locali cui sono erogati fondi integrativi per il supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con disabilità o in situazioni di svantaggio (art. 73, LR 12 giugno 2006, n. 9) (UPB S02.01.006)". (147)

Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini - Espa - Cuccu

Articolo 3

Dopo il comma 13 dell'articolo 3 è aggiunto il seguente:

"13 bis. Nell'art. 4, comma 1, lett. a), l'ultimo capoverso della L.R. 5 marzo 2008, n. 3 è sostituito con il seguente:

quanto ad euro 10.000.000 per un programma di interventi contro la dispersione scolastica da destinare per favorire il diritto allo studio degli studenti disabili a favore delle scuole di ogni ordine e grado della Sardegna, già previsto dall'articolo 27, comma 2, lettera b), della legge regionale n. 2 del 2007, anche attraverso servizi degli Enti locali cui sono erogati fondi integrativi per il supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con disabilità o in situazioni di svantaggio (art.73, L.R. 12 giugno 2006, n. 9) (UPB S02.01.006)". (82)

Emendamento Aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini.

Articolo 3

Dopo il comma 13 dell'articolo 3 è aggiunto il seguente:

"13 bis. Nel comma 10 dell'articolo 4 della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (legge finanziaria 2008) le parole "... non oltre il 31 dicembre 2008,..." sono così sostituite: "... non oltre il 31 dicembre 2010,..." (83)

Emendamento aggiuntivo Agus - Cuccu - Porcu - Barracciu - Meloni Marco

Articolo 3

Dopo il comma 13 è aggiunto il seguente comma:

13 bis. Per l'avvio sperimentale delle attività di riabilitazione globale a ciclo continuativo ad alta intensità è stanziato per l'anno 2009 e per l'anno 2010 l'importo di euro 10.000.000 (UPB S05.)

Copertura finanziaria

in diminuzione

UPB S08.01.002 FNOL - parte corrente

Anno 2009 10.000.000

Anno 2010 10.000.000

Mediante riduzione della riserva di cui alla voce 1 della tabella A allegata al disegno di legge finanziaria.

in aumento

UPB S05.01.001 Spesa per il SSR - parte corrente

Anno 2009 10.000.000

Anno 2010 10.000.000 (84)

Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini

Articolo 3

Dopo il comma 13 dell'articolo 3 è aggiunto il seguente:

"13 bis. Nella legge regionale 17 maggio 1999, n. 17 (Provvedimenti per lo sviluppo dello sport in Sardegna) sono apportate le seguenti modifiche:

a) il comma 1 dell'articolo 9 è così sostituito:

1. Al fine di una migliore conoscenza della dimensione e dell'articolazione del fenomeno sportivo isolano, la Regione costituisce l'albo regionale delle società e delle associazioni sportive sarde e ne cura l'aggiornamento e la gestione servendosi della collaborazione del C.O.N.I.

b) le lettere a) e b) del comma 3 dell'articolo 17 sono soppresse;

c) il comma 1 dell'articolo 41 è così sostituito:

1. L'Assessorato competente in materia di sport esercita il potere di vigilanza, verifica e controllo sulle opere e sulle attività per le quali si dispieghi l'intervento finanziario regionale previsto dalla presente legge, anche attraverso ispezioni, sopralluoghi, accertamenti e azioni di monitoraggio. Le azioni di monitoraggio dello stato di funzionamento degli impianti sportivi in Sardegna possono essere realizzate anche in collaborazione con il CONI. (85)

Emendamento all'emendamento numero 86 sostitutivo totale Rodin - Espa - Diana Mario - Porcu - Bruno

Articolo 3

Dopo il comma 13 dell'articolo 3 è aggiunto il seguente:

13 bis. A partire dall'anno 2009 è concesso un contributo di 100.000 euro annui complessivi, per i propri fini istituzionali alle Federazioni delle associazioni operanti in Sardegna nel campo delle persone con disabilità di cui all'arti. 2, lett. e) ed f), della L.R. 7/2008 "Istituzione della consulta regionale della disabilità".

Norma finanziaria

Capitolo di nuova istituzione

In aumento

All'UPB S05.03.005 100.000

In diminuzione

FNOL - spese 100.000

Per gli anni successivi sono previsti ulteriori stanziamenti in bilancio. (145)

Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Sabatini

Articolo 3

Dopo il comma 13 dell'articolo 3 è aggiunto il seguente:

13 bis. A partire dall'anno 2009, è concesso un contributo per i propri fini istituzionali alle Federazioni delle associazioni operanti in Sardegna nel campo delle persone con disabilità di cui all'art. 2, lett. e) ed f), della L.R. 7/2008 "Istituzione della consulta regionale della disabilita"

Norma finanziaria

Capitolo di nuova istituzione

In aumento

All'UPB S05.03.005 100.000

In diminuzione

UPB S01.03.003 (Capitolo SC01.04.74) 100.000

Per gli anni successivi sono previsti ulteriori stanziamenti in bilancio. (86)

Emendamento aggiuntivo Maninchedda - Lai - Capelli - Diana Mario - Locci - Oppi - Pittalis - Sanjust - Vargiu

Articolo 3

Dopo il comma 13 è aggiunto il seguente:

"13 bis. Nella legge regionale 17 maggio 1999, n. 17 (Provvedimenti per lo sviluppo dello sport in Sardegna) i commi 3 e 4 bis dell'art. 23 sono abrogati". (118)

Emendamento aggiuntivo Porcu - Bruno - Uras - Salis - Sabatini

Articolo 3

Dopo il comma 13 è aggiunto il seguente:

"13 bis. Al comma 3 dell'art. 17 della legge regionale 17 maggio 1999, n. 17 (Provvedimenti per lo sviluppo dello sport in Sardegna) le seguenti parole: "che deve provvedervi..." fino a "a tale scopo istituito" sono soppresse. (126).)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Signora Presidente, Assessore, intervengo sull'articolo 3. Si è discusso in Aula, in questi giorni, se questa manovra finanziaria potesse avere o meno un'anima, un cuore, se fosse, come dire, frutto di una transizione tra maggioranze che si alternano e, quindi, in qualche modo una finanziaria che rischiasse di essere figlia di nessuno, senza l'impronta di chi ha governato la Regione fino ad oggi, ma senza neanche le proposte concrete di chi la guiderà nei prossimi anni.

Ecco, io credo che con l'articolo 3 noi abbiamo l'occasione di dare il cuore a questa manovra, darle un cuore e una dimensione che sia adeguata alla situazione di crisi in atto. Con l'articolo 3 noi affrontiamo i primi interventi a favore delle politiche sociali. Nell'articolo 3 parliamo del fondo regionale delle non autosufficienze; questa è una misura che credo ci veda dell'impostazione che abbiamo voluto dare negli anni scorsi. Però proprio su questo tema - l'abbiamo detto anche in Commissione, l'abbiamo detto in discussione generale - c'è una prima differenza: noi riteniamo che in un momento di crisi le politiche sociali non vadano tagliate e che non ci possa essere una manovra finanziaria che toglie ad alcuni per dare ad altri. Sappiamo che le misure per la crisi sono scarne, ci sono circa 70 milioni per chi ha perso il lavoro, per chi non ha ammortizzatori sociali, per le povertà estreme. Sette milioni di euro corrispondono circa allo 0,4 per cento del PIL. Immaginate che nella manovra del 2009, che Obama propone per gli Stati Uniti si parla di risorse pari al 6 per cento del PIL; altre Regioni investono il 5 per cento.

E' vero che poi - come ha ricordato l'Assessore - ci sono altre misure, come lo stesso fondo delle non autosufficienze, che possono essere ricondotte a misure sociali o che comunque alleviano la situazione generale di crisi. Noi però poniamo un problema molto forte sulla dimensione del pacchetto anticrisi, soprattutto sulla dimensione dell'intervento per chi ha meno, cioè per quei lavoratori che dal 1º ottobre hanno perso il lavoro e sono privi di qualsiasi ammortizzatore sociale. Per queste persone, colleghi, noi prevediamo circa 6 milioni di euro "in comproprietà" con i contratti di solidarietà, cioè circa 3 milioni di euro. Se facciamo un rapido calcolo e consideriamo che una persona su otto, una persona su nove, di quelle che hanno perso il lavoro, si trovano nella condizione di avere magari contratti a tempo, contratti a progetto, di non rientrare tra quelle categorie che possono beneficiare del sussidio di disoccupazione, ci accorgiamo che tra i disoccupati dal 1º ottobre e quelli che hanno perso, secondo i primi indicatori, il lavoro nel 2009, ci sono in Sardegna oltre 4000 persone che si trovano nella situazione di aver perso il lavoro e di non avere nulla.

Questa non era una situazione che potevamo prevedere quando abbiamo scritto la finanziaria nell'ottobre del 2008; il mondo è cambiato da allora! La bolla speculativa dei mutui subprime americani ha innestato una crisi finanziaria che poi è diventata crisi economica e che ha provocato una catena di mancate aspettative che, come dicevano i giornali di oggi, anche per il nostro Paese fanno prevedere una fase recessiva, una contrazione del Pil di oltre il 4 per cento. Ebbene, per questi 4000 lavoratori, noi non abbiamo previsto niente, a stento potremo riuscire a aiutarne 3 o 400. Ecco, Assessore, se c'è un punto su cui io, noi richiamiamo la sua attenzione, è proprio quello relativo alla dotazione che voi avete previsto per questa misura che, secondo noi (la lettera d) del comma 2) è assolutamente insufficiente.

Noi le chiediamo di inviare un segnale, proprio nello spirito con cui abbiamo affrontato i lavori di quest'Aula, uno spirito certamente che ci vede in posizioni politiche diverse, che ci ha visti votare contro al passaggio all'esame degli articoli, che ci ha visti differenziarci, ma che ci ha visti anche entrare nel merito e avanzare proposte che sono state anche accolte dalla Giunta regionale. Ecco, noi crediamo che in una situazione di crisi non si possa fare l'operazione di tagliare queste prime misure, peraltro già insufficienti, e quindi le chiediamo di rivolgere attenzione a quell'emendamento all'articolo 2 bis (primo firmatario Uras) che abbiamo spostato dall'articolo 2 all'articolo 3.

Noi crediamo che non si possano, in alcun modo, togliere quelle misure che avevamo previsto nella nostra proposta di finanziaria del 2008 a valere sul sociale. Noi crediamo che, in una situazione di crisi, il sostegno alle famiglie, il sostegno all'infanzia, il sostegno ai più deboli debba essere presente in una manovra che voglia effettivamente alleviare le sofferenze, alleviare la paura e riuscire a gettare uno sguardo verso il futuro, oltre la crisi; ed è questa la natura dell'emendamento che noi abbiamo riproposto.

L'emendamento numero 81 prevedeva una spesa di 44 milioni di euro; voi invece avete messo insieme un pacchetto da 70 milioni di euro, tagliando dalla nostra proposta misure come questa. Ricordo ai colleghi che anche se questa manovra è nata su un impianto comune, poi è stata stravolta, è stata tagliata in alcuni punti fondamentali come questo fondo per l'infanzia, che richiamo all'emendamento numero 81, rivolto prioritariamente alle giovani coppie, che prevede un contributo per l'allattamento, che prevede servizi socio-educativi per la prima infanzia, e che cerca di favorire la conciliazione della cura dei figli minori con l'attività lavorativa.

E' molto difficile trovare una base comune se nel mettere insieme un pacchetto straordinario di interventi da 70 milioni ne tagliamo 50, 60 da stanziamenti che riguardano la famiglia, che riguardano l'infanzia, che riguardano il trasporto pubblico locale per gli anziani e per i giovani. Così come è difficile, Assessore, trovare una base comune quando sulla nostra proposta di fondo per le non autosufficienze si tagliano le dotazioni per alcune misure che riteniamo importanti, per esempio gli 8 milioni per quegli anziani che non possono tornare a casa e devono trovare una sistemazione adeguata in residenze assistite. Quegli 8 milioni servivano proprio per dare una risposta immediata a chi non può tornare a casa, a chi non può rientrare specificatamente in quel programma o essere curato e assistito in famiglia.

Noi insistiamo nel dire che se si vuole prevedere che in alcuni casi sia un familiare a curare o ad assistere il paziente appartenente al proprio nucleo familiare, non devono essere diminuiti i fondi, devono essere magari trovate risorse aggiuntive. E bisogna anche stare molto attenti nell'effettuare questa operazione, a non lasciare chi soffre senza servizio, perché i familiari sono già coinvolti a tutti gli effetti. E quando noi diciamo che quei servizi per le persone non autosufficienti, con gravi disabilità, possono essere prestati anche attraverso personale legato alla famiglia, corriamo il grave rischio di sottrarre un servizio a quella persona non autosufficiente; noi su questo, quindi, chiediamo di analizzare gli emendamenti.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, ho letto con attenzione l'articolo 3, e devo dire che non esprimo - lo dico all'Assessore - un giudizio negativo, trovo anzi alcuni elementi interessanti, che vanno meglio sviluppati e che credo saranno sviluppati in questa legislatura in un confronto di merito, che ritengo, almeno in questa materia, non debba incontrare resistenze pregiudiziali.

Ho letto con particolare attenzione il comma 2 dell'articolo 3; nel comma 2 sono concentrati gli interventi di contrasto alla povertà, quelli di natura sociale che guardano con più attenzione chi vive condizioni di maggior bisogno. Questo comma 2 andrebbe meglio integrato, secondo me, con i contenuti che noi proponiamo nell'emendamento numero 100, che riguarda l'utilizzo (finalmente) di una provvista finanziaria, che già nella legislatura passata, esattamente nella legge finanziaria del 2008, avevamo allocato nel fondo regionale per l'occupazione. Questo tipo di intervento, infatti - io tento di ragionare su questo tema ormai da parecchio tempo - ha bisogno di un'articolazione complessa, capace di cogliere tutte le situazioni. E le situazioni sono, su questo tema, situazioni diverse, che hanno contenuti e profili diversi: non esiste "un disoccupato", esistono "i disoccupati"; non esiste "un povero", esistono "i poveri", che versano in condizioni, anche queste, diverse.

Povero è chi ha un reddito insufficiente ad arrivare alla fine del mese, che vive una condizione di povertà così come certificata modernamente in ragione dei carichi familiari, in ragione della composizione della propria famiglia, eppure non è un disoccupato, eppure non è un diseredato, eppure non è un barbone in un angolo di strada. Eppure esiste un povero più radicale di quel povero, per cui a qualcuno può essere utile un intervento di sostegno per pagare un affitto, per far fronte ad una bolletta, per il consumo dell'energia, dell'acqua o di quant'altro, per l'accesso ad un servizio essenziale, e a quell'altro povero, invece, va dato tutto, e, soprattutto, va data una possibilità di inclusione sociale, di partecipazione alla vita della comunità, va cioè tolto dalla condizione di esclusione, di marginalità nella quale è stato da questa stessa società relegato.

Allora, io mi permetto, Assessore, di insistere su questa vicenda: non liquidiamo l'emendamento numero 100, iniziamo un ragionamento e, al momento opportuno, sospendiamo anche di un quarto d'ora la seduta e vediamoci per capire come possiamo meglio utilizzare tutto quello che è già disponibile per renderlo il più efficace possibile attraverso sinergie virtuose di questa e di quella norma, di questo o di quel provvedimento. Io, ripeto, ho letto con attenzione la lettera a) del comma 2 dell'articolo 3 (gli interventi di contrasto alla povertà) e l'ho letto con attenzione proprio perché in parte raccoglie quella articolazione di intervento di cui prima parlavo. In quella lettera è previsto un sussidio di 500 euro mensili, finalizzato all'abbattimento dei costi dei servizi essenziali, a favore di persone e nuclei familiari con reddito pari alla soglia di povertà calcolata secondo il metodo dell'indice della situazione economica equivalente, ed è previsto, in contemporanea, un intervento di 800 euro mensili funzionali allo svolgimento del servizio civico comunale, che ha il senso di un intervento sul modello del reddito di cittadinanza così come quello che noi ormai, credo da circa 10 anni, proponiamo in questa Aula (c'è depositata, al numero 1 del protocollo del Consiglio regionale, una proposta di legge in tal senso da noi presentata).

Inoltre alla lettera b) sono previsti i cantieri comunali di cui alla legge numero 11 del 1988. Per chi non avesse memoria di questa legge ricordiamo che si tratta del primo piano straordinario per l'occupazione, che fu scritto in quegli anni e che da quegli anni ancora oggi funziona e mantiene la validità. Quindi non è affatto vero che le leggi possono e devono necessariamente avere una vita pari, per durata, a quella della legislatura; possono superare legislature anche di colore diverso. La legge numero 11 del 1988 fu il piano straordinario della Giunta Melis e Cogodi, e oggi viene proposto nell'articolato della Giunta di centrodestra come una delle soluzioni attraverso le quali intervenire proprio in funzione di creazione di lavoro, di inclusione di coloro che sono marginalizzati rispetto all'attività lavorativa ed economica della nostra comunità.

Allora - e chiudo, Presidente - io penso che ci siano gli spazi perché in questo articolo possano essere contenute alcune questioni: prima questione l'attivazione, finalmente, del fondo regionale per l'occupazione, l'attivazione, finalmente dell'azione sperimentale di cui all'articolo 43 della legge numero 20 del 2005, quella finalizzata al reinserimento e all'inserimento occupazionale di soggetti provenienti da situazioni di crisi accertata dell'occupazione e della produzione. Penso che ci sia la possibilità di uno stanziamento, se non della stessa dimensione, di una dimensione idonea, adeguata per intervenire in modo significativo al fine del mantenimento dei livelli occupazionali nei settori dell'attività produttiva manifatturiera, dei servizi culturali, della ricerca, dell'innovazione e della comunicazione dell'informazione. Anche questo ultimo, infatti, è un settore in crisi in cui si diffonde il precariato e in cui in parte si incrina anche il valore democratico della nostra società e della nostra autonomia.

Penso che qui potrebbero essere contenuti alcuni interventi di estensione degli ammortizzatori sociali a livello regionale e che finalmente si possa dare soluzione al problema del sistema dei servizi per l'impiego e della stabilizzazione dei lavoratori, circa 800, che operano in questo settore.

PRESIDENTE. Comunico ai colleghi che l'onorevole Espa è rientrato dal congedo.

Vorrei far presente ai colleghi Pittalis, Espa, Ladu, Secchi e Ben Amara che si sono iscritti oltre il termine previsto. Per cui non potranno intervenire nella discussione.

BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Il suo ritmo femminile è molto veloce.

PRESIDENTE. No sono i termini del Regolamento, non è un ritmo femminile, è il ritmo dettato dal Regolamento. Bisogna essere garanti del rispetto delle regole, e lei poi si è iscritto oltre anche gli altri colleghi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Caria. Ne ha facoltà.

CARIA (P.D.). Signora Presidente, signori della Giunta e colleghi consiglieri, intervengo su tre emendamenti e, se ci sarà il tempo, sull'articolo 3. Uno è l'emendamento numero 22 che affronta il problema del personale infermieristico a livello regionale e, di riflesso, quello di una importante opportunità di occupazione per i giovani sardi. Il problema è determinato da una battuta d'arresto, che si registra già da qualche anno, delle scuole di formazione del personale infermieristico. Mentre in passato la Sardegna esportava personale oggi è costretta ad importarlo anche da Paesi stranieri. Il problema della continua mobilità, non solo a livello nazionale, ma anche della continua mobilità di personale a livello regionale...

PRESIDENTE. Onorevole Ben Amara, consenta ai colleghi di poter intervenire.

BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Lei mi ha impedito di parlare.

PRESIDENTE. Io non impedisco, lei non si permetta di muovere accuse di questo tipo, perché lei si è iscritto in ritardo e non rispetta il Regolamento di questo Consiglio. L'applicazione del Regolamento non è a discrezione del Presidente. Per cui la prego di moderare i termini.

BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Lei viene sempre in ritardo.

PRESIDENTE. No, io non vengo in ritardo. Onorevole Caria, prego.

SANJUST (P.d.L.). Rispetta l'Aula; non fare il cafone.

BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Stai zitto bambino.

PRESIDENTE. Onorevole Sanjust, moderi anche lei i termini, per cortesia.

CARIA (P.D.). Signora Presidente, l'emendamento numero 22 riguarda un finanziamento per la realizzazione di corsi per il personale infermieristico e tratta il problema della continua mobilità di molti giovani sardi, anche da un'azienda all'altra all'interno della stessa Regione. Ciò non consente alle stesse aziende di creare percorsi formativi efficaci per questo personale e non realizza il massimo della qualità degli stessi servizi. Inoltre, la relativa scarsità di personale qualificato spinge molto spesso le aziende ad andare a reperire il personale infermieristico al di fuori della Regione, principalmente all'estero.

Faccio questa precisazione perché la proposta è quella di dislocare - ma non per creare sedi universitarie gemmate - in più parti all'interno della Regione sarda dei corsi di formazione di personale infermieristico. Questo in particolare per soddisfare la domanda attuale delle aziende, che non è uguale per tutte ma è differenziata a seconda delle previsioni del Piano sanitario regionale. Basti pensare che ci sono alcune aziende sanitarie che hanno una tendenza alla diminuzione dei posti letto e altre che invece, sulla base de nuovo Piano sanitario, si vedranno attribuire nuovi posti letto. Anche questo avverrà a breve.

Per esempio per l'Azienda numero 2 in Gallura, dove è in corso di esecuzione la realizzazione del secondo lotto, e dove è prevista per il prossimo anno l'apertura di un ospedale privato accreditato (il San Raffaele) ciò comporterà con un incremento di circa 220 posti letto complessivi, che stimando un operatore per posto letto, significa un fabbisogno di personale di tipo infermieristico di 220 unità. Allora io credo che il compito del Consiglio regionale sia quello di programmare e programmare in fretta rispetto a questa esigenza, evitando anche il fatto che si potenzi la formazione presso le sedi ormai istituzionalizzate, che sono Sassari e Cagliari, che normalmente non consentono a tutti i ragazzi che vorrebbero frequentare i corsi di frequentarli, in quanto ragioni di carattere economico non gli consentono di spostarsi dal loro territorio.

Ripeto: non si sta parlando - lo dico per chi dei colleghi in precedenza è intervenuto in proposito - di sedi "gemmate" delle università, si stanno richiedendo degli interventi quasi una tantum. Cioè: c'è oggi una necessità, avviamo dei corsi temporanei (perché durano comunque tre anni) e poi valutiamo volta per volta, territorio per territorio, che cosa accade. Questo è lo spirito dell'emendamento che noi abbiamo voluto presentare. Un emendamento che tiene conto del fatto che comunque, rispetto anche all'osservazione pronunciata ieri dal collega Rassu a proposito di strutture universitarie che possono reggere l'investimento, nel territorio della Gallura esiste una struttura universitaria che, grazie al numero sempre crescente di studenti, sta dimostrando le straordinarie opportunità offerte dalla possibilità di formazione in loco.

Credo che quindi con poco sforzo - perché poi la proposta è quella stanziare 500 mila euro per tre anni - si possa risolvere un problema che è quello di formare in loco del personale. Poi, se si vuole chiedere un incremento di dotazione finanziaria, perché la problematica è avvertita rispetto ad altre situazioni anche di altre aziende, e c'è la disponibilità a realizzare questi corsi, credo sia giusto farlo adesso, perché ci vogliono tre anni per poter formare il personale e quindi se si parte oggi forse fra tre anni i giovani sardi potranno trovare sbocco sul mercato di lavo

Per quanto riguarda l'emendamento numero 16, con questo si cerca di dare giustizia, di creare condizioni di eguaglianza e pari opportunità per i nostri giovani, aumentando lo stanziamento di 1 milione e 500 mila euro, per consentire di estendere la fascia dei giovani beneficiari, oltre a quella dei medici, anche a personale laureato non medico, in particolare odontoiatri, farmacisti, biologi, chimici, fisici, psicologi. Essendo questa, se dovesse passare l'emendamento,la prima fase di attuazione di questa proposta, si chiede anche che in prima attuazione venga consentito di accedere ai benefici anche ai laureati specializzandi iscritti ad anni di corso successivi al primo.

Il terzo emendamento che mi ha indotto a intervenire non è stato proposto dal centrosinistra. Si tratta dell'emendamento numero 11 che riguarda l'unità di coordinamento regionale per le dipendenze. Io ho avuto modo di discutere prima di venire in Aula anche di questo argomento con l'Assessore il quale subito ha tenuto a precisare che la posizione dell'assessorato non è contraria all'unità di coordinamento regionale per le dipendenze, ma ritiene che questa unità - oggi ubicata presso un'azienda sanitaria, essendo una struttura di supporto dell'assessorato - debba essere più opportunamente collocata all'interno dello stesso assessorato.

Io non ho una posizione contraria rispetto a questa iniziativa anche se già esiste una struttura che da tempo opera e sta operando bene. E' una struttura che ha iniziato ad operare nel giugno del 2008, è una struttura che ha funzioni che tendono ad assicurare la conoscenza e la sorveglianza epidemiologica dell'evoluzione del fenomeno delle dipendenze patologiche, a monitorare gli interventi di prevenzione, cure e riabilitazione, a individuare le aree di criticità, a promuovere integrazione e coordinamento. E' una struttura che ha già iniziato a lavorare e a lavorare bene, fornendo ed effettuando attività di sviluppo del sistema informativo per le dipendenze, con dotazione di hardware e software presso i SERT e presso le comunità terapeutiche, attività di rilevazione e di monitoraggio sull'abuso di sostanze nella popolazione in generale. E' una struttura che ha predisposto dei programmi formativi su argomenti relativi al campo delle dipendenze e che ha messo in piedi - e questo, forse, è l'aspetto più importante - un organo che lavora ad un progetto di coordinamento nazionale, di valutazione dell'offerta e dell'esito dei trattamenti. E' importante perché si tratta di un'attività esercitata in piena collaborazione con le comunità terapeutiche della Sardegna. Credo che non si debba buttar via il lavoro fatto bene, poi, dentro la struttura ci sono degli operatori, sicuramente ce ne sono come in tutte le iniziative in tutte le attività, ce ne possono essere più o meno buoni, se l'Assessore intenderà spostare questa struttura dall'azienda….

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Signora Presidente, con l'articolo 3 - lo diceva poc'anzi il collega Porcu - entriamo nel vivo delle misure che forse attribuiscono un'anima a questa finanziaria; m., anche come approccio culturale, noi siamo passati da una visione delle politiche sociali, che tutto sommato partiva da un'impostazione assistenzialistica in Sardegna, per arrivare alla promozione, alla gestione di piani personalizzati, alla personalizzazione dei servizi. Credo che il passo in avanti che abbiamo compiuto con la legge numero 23, tutti insieme, quello cioè di passare alla personalizzazione dei servizi, quindi di considerare la persona nella sua integrità, di arrivare anche d una forma di integrazione tra il sociale e il sanitario, che è vero era già prevista con la legge numero 4 dell'88 ma che adesso con i plus riusciamo ad attuare, sia un passo in avanti importante.

Nei primi interventi a favore delle politiche sociali previsti dall'articolo 3 noi,in continuità, diamo risposte di questo tipo: potenziamento dell'assistenza domiciliare agli anziani, personalizzazione dei servizi (siamo passati dai 2000 ai 20 mila piani personalizzati), rafforzamento del progetto "ritornare a casa" per fare in modo che le persone non autosufficienti possano vivere nel loro ambiente familiare adeguatamente supportate.

Nel pacchetto di misure previste in questo articolo, in particolare nel primo comma, mancano (questa è la differenza con la impostazione della precedente Giunta), lo diceva il collega Porcu, mancano i 6 milioni destinati al potenziamento delle strutture residenziali per anziani. Considerato il numero di persone che purtroppo vi abitano e non hanno la possibilità di ritornare a casa, e le condizioni delle strutture (per l'80 per cento inadeguate), c'è bisogno di un piano complessivo di razionalizzazione, ristrutturazione e adeguamento. Questo piano noi l'avevamo previsto nella finanziaria che è stata approvata in Giunta nello scorso mese di novembre e che non è arrivata in aula. Per cui credo che dobbiamo in qualche modo rimediare.

Ci sono poi misure che riguardano il Fondo di garanzia etica che costituisce un'enunciazione di principio condivisibile; si tratta poi di stabilire le modalità pratiche dell'intervento: non le troviamo nella legge finanziaria ma verranno poi stabilite in un' apposita direttiva dalla Giunta regionale. E così l'Osservatorio regionale per la povertà: non è una novità, era previsto nell'articolo 34 della legge numero 23, noi adesso stiamo andando ad istituirlo e di fatto a modificare l'articolo 34, che nella sua stesura prevedeva nel dettaglio quelle finalità dell'Osservatorio che non troviamo nella legge finanziaria, se non a grandi linee.

L'Osservatorio serviva per raccogliere i dati relativi alle persone in situazione di difficoltà, per aggiornare le informazioni relative ai servizi, per fornire supporto anche alle attività che svolgono nelle AA.SS.LL. i Comuni e le stesse Aziende sanitarie locali, per curare la programmazione, la formazione, l'organizzazione, eccetera. Nello stesso articolo 34, al comma 3, era anche disciplinata la composizione dell'Osservatorio che adesso invece è demandata esclusivamente alla Giunta regionale, che naturalmente individuerà gli organismi che ne faranno parte. Ecco, noi riteniamo che la formulazione dell'articolo 34 fosse comunque una formulazione adeguata e probabilmente anche condivisa dalle stesse associazioni del terzo settore.

Un altro punto importante che vogliamo inserire nell'articolo 3, a rafforzamento anche delle misure anticrisi, è quello relativo al lavoro. L'emendamento, che ha già illustrato il collega Uras, di fatto richiama l'attuazione dell'articolo 6 della finanziaria dello scorso anno. Noi chiediamo che nel fondo regionale istituito per l'attuazione degli interventi regionali per l'occupazione e per il lavoro vadano a confluire in particolare tre grandi progetti.

Uno (di 25 milioni) è un progetto destinato ai giovani e alle donne, è un grande piano previsto come azione sperimentale già dall'articolo 43 della legge numero 20 del 2005 con cui abbiamo attuato la riforma del collocamento e delle politiche del lavoro.

C'è poi il finanziamento di progetti regionali mirati al mantenimento dei livelli occupazionali in particolari settori in crisi: quello manifatturiero, quello dei servizi culturali, della ricerca, dell'innovazione, della comunicazione, dell'informazione. Insomma, chiediamo - ed è uno dei punti principali della nostra proposta al quale teniamo di più e al quale vogliamo dare maggior significato politico - un atto importante e coraggioso nei confronti della crisi in atto. Così come chiediamo di rafforzare le misure per gli ammortizzatori sociali, a copertura di quei lavoratori, di quei disoccupati che ne sono attualmente privi, compresi quelli provenienti dal comparto dell'istruzione pubblica per effetto appunto della revisione normativa attuata dal Governo e che colpisce in maniera significativa anche la Sardegna.

Noi prevediamo 25 milioni di euro per quanto riguarda la concessione di assegni di reinserimento lavorativo per i lavoratori disoccupati, privi di copertura e di ammortizzatori sociali. Siamo d'accordo sul fatto che una legge specifica possa - così come si può fare anche per la formazione - attutire gli effetti della normativa regionale (con buona pace del ministro Brunetta che, sulla base della sua idea di specialità delle Regione, non gradisce questo tipo di interventi). Noi riteniamo che vada approvata una legge specifica ma che, in una finanziaria emergenziale come questa, dobbiamo inviare dei primi segnali importanti. Prevediamo inoltre 12 milioni per il completamento e il consolidamento dei centri per i servizi per il lavoro, dei centri per l'inserimento lavorativo per le persone svantaggiate, con il mantenimento in servizio dei lavoratori già impiegati nelle medesime funzioni.

Insomma, vogliamo fare in modo che ci sia veramente una rete di servizi per l'orientamento, per il lavoro, che incontri l'offerta, la domanda e che in qualche modo offra risposte anche sotto il profilo dell'orientamento ai giovani e ai disoccupati; che ci siano misure che riguardino il lavoro e il sostegno al reddito che vogliamo inserire in questa manovra finanziaria, nell'articolo in cui si parla di politiche sociali e di misure anticrisi, perché riteniamo che veramente occorra dare sostanza al Fondo per l'occupazione che abbiamo istituito con la finanziaria 2008.

Vi chiediamo, in questo senso, un segnale anche di apertura, perché riteniamo importante il finanziamento del Piano regionale per l'occupazione, riteniamo importante la stabilizzazione dei lavoratori del sistema dei servizi per il lavoro, riteniamo fondamentale il reinserimento occupazionale, soprattutto per quanto riguarda quei lavoratori, quei disoccupati che provengono da stati di crisi del loro settore o di territori della Sardegna, e quindi l'estensione coraggiosa - sicuramente non sono sufficienti i 3 milioni di euro previsti in questo articolo - degli ammortizzatori sociali e del sistema di sostegno per i lavoratori licenziati e privi di protezione sociale, e poi il rilancio dell'occupazione giovanile e femminile.

Noi chiediamo di inserire con forza queste misure in questa finanziaria e riteniamo che possano trovare il punto di sintesi anche tra le proposte della maggioranza e della minoranza, ma con una apertura significativa anche in termini di importi. Assessore La Spisa, lei più volte ha detto: "con questa finanziaria non affrontiamo le problematiche della famiglia, lo facciamo magari con un apposito disegno di legge o proposta di legge". Noi riteniamo, però, che le misure che avevamo previsto per l'infanzia, per i giovani, le misure che in qualche modo riguardavano anche le famiglie numerose, quelle con minori a carico, il tentativo insomma di farsi carico delle situazioni difficili di disagio che ci sono in Sardegna, non possono aspettare oltre e che quindi questa finanziaria sia il luogo giusto dove inserire quelle misure che voi invece avete tagliato. Penso ai 19 milioni del Fondo anziani e giovani, penso ai 44 milioni per quanto riguarda il sostegno alla famiglia e alla natalità e i 6 milioni che invece riguardano le politiche per gli anziani.

Noi abbiamo adesso l'occasione di dimostrare, con questa finanziaria, se veramente vogliamo andare incontro alle situazioni di disagio e alla crisi in atto in Sardegna: lo possiamo fare in maniera coraggiosa e lo possiamo fare anche in maniera concordata come Consiglio regionale. Riteniamo che l'atteggiamento che abbiamo tenuto sinora, che abbiamo tenuto in Commissione, di dialogo e di apertura vada poi finalizzato, e vada finalizzato dando una risposta ad un pacchetto di emendamenti come quello che noi abbiamo presentato e che riteniamo vada incontro alle esigenze attuali della Sardegna. Senza guardare il passato ma con un'apertura di credito reciproca, guardando al presente e guardando al futuro della nostra Isola.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Signora Presidente, l'articolo 3 si colloca nel contesto di un apprezzabile tentativo di offrire una risposta all'emergenza sociale in atto. Già il fatto che si dica che esiste un'emergenza sociale in atto è un'affermazione in qualche modo innovativa rispetto a quel filone culturale che - da parte del Governo nazionale soprattutto - in questi mesi sta esprimendo giudizi di maggiore serenità a mio parere del tutto infondati. Io credo che l'efficacia dei primi interventi, non perché siano primi ma perché sono quelli che devono rispondere ai settori più deboli, possa essere notevole se si riesce a ricomprendere dentro questi provvedimenti il quadro più generale nel quale ci troviamo.

Io vorrei dire preliminarmente che, sia la proposta della Giunta precedente sia della Giunta attuale, tengono conto di un contesto congiunturale che è enormemente cambiato negli ultimi mesi e di cui precedentemente non si era tenuto conto. Voglio fare riferimento a molti aspetti: da quando ci sono state le elezioni regionali, in Sardegna il saldo complessivo delle risorse finanziarie volte ad innescare processi di sviluppo e di occupazione è costantemente in decremento. Non prendetevela, ma anche il discorso del G8 è una sottrazione, i fondi FAS sono una sottrazione, tutto va nella direzione della modifica di un quadro di interventi.

Gli oltre 4 miliardi di cantieri attivabili tra il 2009 e il 2010, sono di fatto stati congelati e non rappresentano più un quadro di riferimento nel quale la manovra di prima necessità della Regione va inquadrata. Noi non possiamo non tener conto di questo elemento. Per questo motivo, i primi interventi dovrebbero avere uno sguardo rivolto anche a quei settori che in qualche modo offrono risposte efficaci e immediate in termini di creazione di occupazione, di investimenti infrastrutturali e di apertura dei cantieri. A questo proposito, noi vi abbiamo presentato alcune proposte, che non credo che, solo perché sono state presentate da noi, possano considerarsi di minore attualità rispetto alle questioni appalesate nel testo.

Mi riferisco, per esempio, al discorso dell'edilizia abitativa, per la quale non si fa niente. Noi sappiamo che in una congiuntura come questa le famiglie monoreddito, coloro che sono in cassa integrazione, coloro che si sono posti il problema di avere il bene casa come un bene che in qualche modo abbatte l'onere di una crisi a carico delle famiglie, sono lì che aspettano le graduatorie per l'assegnazione della prima casa, per il rifinanziamento di alcune iniziative che noi vi abbiamo puntualmente messo in evidenza. Si tratta di domande immediatamente finanziabili, di risposte all'esigenza abitativa che riguardano certamente giovani coppie, giovani, anziani, persone bisognose e che permetterebbero un'accelerazione della spesa, perché fanno capo a graduatorie già esistenti, a persone aventi diritto che sono già state individuate.

Dall'altro verso, così come vi hanno ricordato anche molte organizzazioni imprenditoriali nelle loro memorie e nelle loro audizioni presso le Commissioni, c'è il grande problema dell'edilizia scolastica. Noi in Sardegna, per fortuna, abbiamo concluso da qualche mese il grande processo dell'anagrafe scolastica. Tutte le province, tutti i comuni sono a conoscenza dei bisogni infrastrutturali di adeguamento degli edifici scolastici; se venissero finanziati si potrebbe provvedere immediatamente a mettere in sicurezza, e molte volte anche a ripristinare l'agibilità di alcuni edifici scolastici. E ciò rappresenta un'attività non secondaria rispetto all'implementazione di nuovi cantieri e di nuove forze lavoro.

Vorrei anche ricordare che nell'ambito della riperimetrazione delle nostre dotazioni dei fondi FAS (mi riferisco al fondo FAS di carattere generale) c'era stato un vecchio impegno del Ministero della pubblica istruzione di riconoscere alla Sardegna una premialità sul fondo interregionale, proprio in ragione del fatto che la Regione Sardegna, più di qualunque altra regione, si era spesa con proprie risorse negli anni precedenti per dare un colpo di mano notevole, sul fronte dell'edilizia scolastica. Purtroppo non c'è più nessuna speranza, con i tempi che corrono e con il trasferimento della disponibilità di questi fondi FAS presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, con le destinazioni che ad horas ci vengono trasmesse, che in qualche modo, per il momento, hanno solo penalizzato la Sardegna, che questo impegno venga onorato. Io credo quindi che sarebbe importante che la Giunta valutasse la possibilità di riflettere su questi importanti provvedimenti.

Altra questione che vorrei sollevare, più segnatamente al Presidente della Commissione, è quella relativa al comma 2, cioè ai primi interventi. Voi sapete che sia gli interventi di cui al punto a) sia quelli di cui al punto b) sono rivolti ai comuni; se noi non siamo in grado di stabilire in legge un criterio di priorità nell'attivazione dei sussidi del punto a) e del punto b), rischiamo che una persona che ha bisogno preferisca ricevere un sussidio senza lavorare piuttosto che entrare in un cantiere comunale. E noi dobbiamo dire ai comuni qual è l'ordine di priorità che seguiamo nell'ambito del comune.

Chi ha bisogno, molte volte, ha bisogno, sì, di un sussidio, ma vuole anche lavorare. E allora perché non decidere che gli interventi di cui al punto b), rispetto alle priorità che devono essere fissate, rappresentino il primo livello di verifica da parte dei comuni nell'assegnare le risorse di cui al punto a)? E' comprensibile che poi alla fine uno dica: "Se ho la possibilità di prendermi 500 euro senza lavorare, prendo i 500 euro senza lavorare", rischiando così di rendere difficoltosa persino l'attivazione dei cantieri, perché suppongo che i sussidi non siano cumulabili fra loro. Lo suppongo perché tutto questo non è detto, viene lasciato alla libera interpretazione dei comuni. Io credo che invece sia importante disciplinare meglio l'erogazione di queste risorse, perché in un momento così delicato le risorse pubbliche sono preziose, e se possiamo massimizzarne l'efficacia andrebbe massimizzata. Questo elemento non è ovviamente specificato, mi interesserebbe una riflessione su questo punto.

Ritorno poi sulla questione che ho già affrontato in sede di discussione generale, e ne approfitto per anticipare la richiesta, Presidente, di votare per parti sia il comma 2 sia il comma 4, e dirò poi come. Io credo che ci troviamo in una delle tante contraddizioni che accompagnano questo documento, nel quale prevediamo 300 mila euro per l'istituzione e il funzionamento dell'osservatorio sulle povertà, e li prevediamo, guarda caso, alla lettera f), fra gli interventi che riteniamo primi interventi di somma urgenza per far fronte alle povertà. Per far funzionare l'osservatorio della povertà destiniamo i proventi per far fronte alla povertà, cioè coloro che devono osservare le povertà sono considerati alla stessa stregua dei poveri.

Già la fisionomia costruttiva dell'articolo è una vergogna (per dircelo con chiarezza), poi nel merito è anche peggio. Per quanto riguarda il comma 4, prevedete una spesa di 300 mila euro a favore di un comitato fra assessori, che sono già remunerati, e che si dovrebbero avvalere del personale della Regione; pertanto non si capisce a chi dovrebbero essere destinati quei 300 mila euro. Se il comitato è fra Assessori, ci dovete spiegare perché dobbiamo buttare 300 mila euro. Io credo che, considerata anche l'attuale congiuntura economica, un segnale nella direzione della volontarietà e della gratuità dell'incarico costituirebbe un esempio di grande civiltà da parte dell'amministrazione regionale.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI (U.D.C.). Signora Presidente, colleghi, io condivido alcune considerazioni che alcuni colleghi del centrosinistra hanno espresso, fermo restando che l'assistenza sociale e i servizi sociali sono stati sempre la Cenerentola della sanità: in molte regioni italiane, infatti, esistono due Assessorati, mentre da noi per tanto tempo a questi due settori erano state destinate risorse marginali. Però questo modo enfatico col quale voi parlate di grandi meriti va ridimensionato, soprattutto se fate riferimento alla legge numero 162.

In proposito mi permetto di dire, come ho detto altre volte, che voi c' entrate poco, perché l'attivazione dei progetti nei confronti di portatori di handicap gravi previsti dalla legge numero 162 è attribuibile al centrodestra, e in particolare al sottoscritto, quando ricopriva la carica di Assessore della sanità. Voi avete dato atto sempre di questo. Avete usato fondi che le organizzazioni sindacali avevano messo a disposizione degli anziani, perché in quel momento non si era pronti, e, di fatto, li avete utilizzati, li abbiamo utilizzati, e si è arrivati da una modesta cifra iniziale ad avere per i progetti della "162" 36 milioni di euro.

Detto questo, avete parlato molto dei progetti e delle iniziative a favore della non autosufficienza. Noi abbiamo ribadito, come voi, che in Sardegna ad oggi il 22,9 per cento delle famiglie è al di sotto della soglia della povertà, circa 370 mila persone. Erano il 15 per cento quando voi avete preso le redini di questa Regione, quindi c'è stato un incremento di sette punti, e va detto, e vi siete interessati poco degli anziani. Dove sono andate a finire, infatti, quelle famose RSA finanziate nel 2001, quando era Ministro un famosissimo oncologo, che dovevano essere istituite a Ittiri, Thiesi, Sorso, Ussassai? Vi siete vantati per La Maddalena che è ferma, vi siete vantati per Tempio, che è bloccata; avete avuto sette anni di tempo per esercitare questa vostra grande capacità organizzativa. Avete inventato certamente gli ospedali di comunità, ma i piccoli ospedali, che esistevano prima, e che erano validi, di fatto oggi non esistono più.

Ho sentito parlare anche di altre iniziative, per esempio, ho sentito parlare di dislocare i corsi. Allora voglio ricordare al dottor Caria che addirittura siamo arrivati ad attivare quattro corsi di formazione nella sua realtà territoriale, ad Olbia, quando eravate certamente all'anno zero, e addirittura due corsi a La Maddalena. Ma se poi una legge iniqua impedisce questo, e prevede che i soldi si diano all'università (e per quanto riguarda poi il caso vostro specifico dovete sapere che al momento non avete l'accreditamento), noi non possiamo farci nulla, pur essendo d'accordo perché è l'università che deve produrre quelle professionalità che gli consentono di fare i corsi.

In questi anni, in talune circostanze, la Regione si è dimenticata perfino di dare i soldi all'università (chissà per quale motivo) per i corsi che ha fatto. Non bisogna mai essere disattenti da questo punto di vista. In questi giorni ho sentito tante castronerie, ho sentito parlare, per esempio, dei fondi FAS. L'emendamento sui fondi FAS chiedeva una valutazione attenta degli effetti dell'attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 3 del decreto affinché quei fondi che ci avevano tolto venissero destinati proprio per gli eventi calamitosi. L'emendamento - qui ci sono tutti gli atti che possiamo consegnarvi in qualsiasi momento - è un emendamento puta caso bocciato, sul quale anche molti vostri amici hanno votato contro. E sapete chi ha presentato l'emendamento? L'emendamento ha due firmatari, uno dei quali sono io. Quindi non attribuitevi troppi meriti.

Detto questo, avete parlato un po' di un problema che va chiarito. Io sono per la legalità e sono soprattutto per la certezza del diritto e per il rispetto di questa istituzione. Amici cari, nel 2006 è stato approvato un provvedimento che istituiva questa unità di coordinamento di una struttura complessa nella ASL 8 che risponde ovviamente all'Assessore. Questa unità di coordinamento - della quale noi chiediamo la soppressione dei fondi, ma non della finalità - si è inventata un giovane, per quanto bravo, ma di parte, e questo giovane lo si è portato un po' in Assessorato (dove è stato molto più assente che presente), poi è diventato uno scienziato e poi si inventa una struttura complessa senza fare concorsi. Devo ricordarvi, per chi evidentemente è distratto, che quando fu nominato nella ASL 8 un certo dottor Barranu, il dottor Gumirato inventò 27 nuovi primari senza bandire alcun concorso. Nel caso specifico si è fatta questa unità di coordinamento che, puta caso, non esiste in nessuna parte d'Italia.

Ho fatto una ricerca: in Emilia-Romagna in ogni SERT hanno nominato un socio che rileva i dati e li invia alla Regione; nella Regione Calabria c'è un coordinamento regionale dei SERT, e in questo caso il responsabile dei SERT è il responsabile del coordinamento; nel Veneto c'è l'osservatorio sulle dipendenze. Ebbene, nel 2006 si istituisce praticamente questa struttura e le si destinano 600 mila euro. Nel 2007 si destinano un milione per il 2007 e un milione per il 2008.

L'anomalia di questa struttura è che non può essere inserita all'interno della ASL, perché la ASL ha finalità diverse, ha finalità legate all'assistenza nel territorio, non certo compiti e finalità di competenza regionale, già esiste l'agenzia che peraltro ha funzioni specifiche. Ebbene, nel 2007 si istituisce un comitato, si nomina il dottor Sitza, il dottor Pani che è ancora dipendente, si nomina la Pilloni, la famosa Pilloni, e poi si nomina un altro dirigente e non se ne fa niente, e c'è un milione! Solo nel 2008 si cerca di inserire alcune persone in questo coro di lamento, ma nel frattempo arriva una valanga di interpellanze, una di queste presentata da voi, esattamente dall'onorevole Cuccu e altri. Non solo, ma addirittura il tutto di questa unità che si va a creare si manda alla Commissione sanità.

Amici della Commissione sanità, tutti quanti voi avete votato e avete detto che era un'anomalia. Il responsabile Presidente della Commissione scrive all'assessore Dirindin dicendo che tale struttura non rientra nel piano, che non può essere lì, segue la risposta dell'assessore Dirindin e la replica della Commissione sanità nel mese di novembre. In pratica il Presidente della Commissione nella sua lettera dice: "se pure avessi avuto qualche dubbio me l'avete fugato certamente in negativo. E' tutto illegittimo". Ma non solo. Ad un certo punto la ASL si trova con 2 milioni e 600 mila euro disponibili e con cinque o sei persone assunte a fine 2008.

Il 16 di febbraio del 2009, cioè il giorno dopo le elezioni, il dottor Giovanni Maria Soro (conosciuto perché non aveva i titoli per fare il direttore amministrativo; ha dovuto rispondere dopo un anno il Ministero dicendo che li aveva acquisiti con la modifica della legge 10) con atto a firma Barranu dice: "dobbiamo incrementare un po' gli organici, dobbiamo spendere i soldi e di conseguenza si emana una delibera per incrementarli." Sto parlando del 16 febbraio del 2009.

Allora, amici cari, il Consiglio regionale che noi dobbiamo rispettare si è espresso negativamente; questi non hanno operato, si sono inventati delle figure, i soliti nomi… Io non ho niente contro nessuno, se la struttura viene inserita nell'Assessorato, può utilizzare questi 2 milioni e 600 mila euro non spesi per quelle figure professionali, quelle poche (non per coloro che sono dipendenti dei SERT, che hanno un posto di lavoro) che, se hanno professionalità e competenze, possono far parte di questa struttura. Così si recuperano i soldi che non possono essere utilizzati in modo anomalo da parte della ASL. La Corte dei conti deve avere la dignità, come ha fatto tante volte, di intervenire quando ci sono degli abusi...

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Cucca. Ne ha facoltà.

CUCCA (P.D.). Signora Presidente, signori Assessori, colleghi consiglieri, intervengo sull'articolo 3 che si presta ad una discussione seria e approfondita. Purtroppo il tempo è tiranno e cercherò di contenere al massimo la durata dell'intervento riservandomi di parlare sui singoli emendamenti. Non mi soffermerò sui commi primo e secondo - credo che gli interventi che mi hanno preceduto, e in particolare quelli dell'onorevole Uras e dell'onorevole Sanna, siano stati esaustivi -, rinnovo però la preghiera che ha formulato l'onorevole Uras di una interruzione dei lavori del Consiglio per un'interlocuzione con la Giunta sull'emendamento numero 100 che è stato presentato. Dico comunque che i fondi che sono stati stanziati in questi commi uno e due dell'articolo 3 sono sicuramente insufficienti per dare risposte concrete alle materie in esso trattate. Mi riferisco poi agli emendamenti che sono stati presentati. Partirei appunto dall'emendamento numero 1 che si riferisce al sistema carcerario.

L'emendamento numero 1 riprende una materia che era stata trattata già nella finanziaria del 2006 e ripresa poi nella finanziaria del 2007 e prevede lo stanziamento di risorse finalizzate al reinserimento sociale e lavorativo a favore di persone con provvedimenti penali detentivi o in esecuzione penale esterna. Badate, la Sardegna, grazie a questo emendamento, si era un po' messa al passo con le altre Regioni, perché di fatto, rispetto a tutto il resto d'Italia in questa materia, la Regione Sardegna è decisamente indietro. Tra le altre cose rammento che nel 2007 era stato inserito anche un emendamento ulteriore con risorse che erano state disposte a favore del carcere minorile di Quartucciu che proprio grazie a queste ha potuto svolgere un'attività estremamente importante per il reinserimento dei giovani detenuti; adesso invece si trova nell'impossibilità di proseguire in questa attività.

Questo argomento è stato già proposto e discusso nella seconda Commissione e condiviso da tutti i membri. Io però chiederei ugualmente un'attenzione particolare su questo tema perché corriamo il rischio effettivamente, se non mettiamo a disposizione queste risorse, di riportare la Sardegna veramente indietro rispetto agli ultimi tre anni.

Un altro emendamento che è stato presentato e sul quale richiamerei l'attenzione dell'Aula in maniera particolarmente significativa è il numero 16 relativo ai contributi a favore degli specializzandi non medici, cioè biologi, psicologi e farmacisti. Con questo emendamento si vuole rendere finalmente giustizia a una categoria che è stata di fatto trattata in maniera differente rispetto a coloro che esercitano una professione medica. I medici chirurghi e i veterinari hanno a disposizione le borse di studio per la specializzazione; durante la loro fruizione godono di copertura previdenziale, dell'indennità di maternità e di tutti i diritti connessi a una posizione lavorativa. I non medici invece, che pure per poter esercitare la professione devono ottenere la specializzazione, di fatto non hanno la possibilità di accedere a queste borse di studio.

Rammento anche che l'anno scorso - in questo senso io chiedo all'attuale maggioranza di mostrarsi sensibile - semplicemente per un intoppo sorto in Aula, un emendamento analogo a questo, che di fatto era stato sostanzialmente già approvato, è stato poi bocciato. Solo per questo ancora oggi gli specializzandi non medici si trovano nelle medesime condizioni di prima e non possono usufruire di queste borse di studio. E' tempo, credo, di mettere mano a questo problema, di manifestare sensibilità alle istanze degli specializzandi non medici e rendere finalmente giustizia a questa categoria che altrimenti continuerebbe ad essere sperequata rispetto agli specializzandi delle professioni mediche. Siccome era già stata manifestata nella scorsa legislatura da parte dell'opposizione grande sensibilità, chiederei che altrettanta sensibilità venisse manifestata quest'anno.

Un altro emendamento sul quale vorrei richiamare l'attenzione è il numero 17 relativo agli oratori. Si tratta di risorse stanziate per attività educative, formative e ricreative, ampliamento e ristrutturazione degli spazi amatoriali. Noi avevamo presentato nella scorsa legislatura una proposta di legge che non è stata esaminata perché è mancato il tempo. Voglio ricordare che le strutture oratoriali di fatto sottraggono alla strada una moltitudine di giovani e pertanto svolgono una funzione sociale che credo debba essere considerata molto più attentamente di quanto sia stato fatto fino ad oggi. In questo senso, quindi, chiedo una attenzione particolare per questo emendamento.

L'emendamento numero 14, invece, prevede una proroga dei termini già previsti nella finanziaria 2008 all'articolo 10, termini che erano stati poi ulteriormente prorogati con la legge numero 17 del 2008. Di fatto, badate, questo è un emendamento che vuol essere provocatorio, perché il primo emendamento che era stato proposto, e quindi la norma introdotta nella finanziaria del 2008, prevedeva la proroga dei termini in attesa dell'approvazione del piano regionale per i beni culturali. Accogliere questo emendamento, o comunque mettere finalmente mano a questo tema, significa dare una risposta definitiva a tutti quei lavoratori che hanno retto il sistema museale, il sistema bibliotecario, fino alla data odierna, e che però vivono in una situazione di precarietà estrema in quanto periodicamente si ritrovano a dover aspettare il pagamento degli stipendi, in attesa, come dicevo, della proroga da parte della Regione che normalmente ritarda enormemente il versamento di questi contributi. Quindi, questo emendamento, come dicevo, vuole essere una provocazione perché è tempo di metter mano al tema e approvare, il piano regionale per dare finalmente risposte anche a questa categoria di persone.

C'è poi il tema dell'edilizia scolastica. Ne ha già trattato l'onorevole Sanna e credo che sia un argomento di significativa importanza. E' stato fatto un censimento dell'edilizia scolastica ed è stato anche difficoltoso ottenerlo, ma ora che è stato fatto anche un piano credo che sia necessario mettere a disposizione le risorse necessarie per la messa a norma delle scuole pubbliche per l'infanzia e delle scuole dell'obbligo.

Correlativamente, invece, vorrei sostenere l'emendamento numero 39 che è stato proposto dalla Giunta, sugli oneri di gestione delle scuole d'infanzia non statali e che ho molto apprezzato. Anche questo è un problema che è stato ripetutamente affrontato nelle scorse legislature ed erano state stanziate risorse apposite anche nelle scorse finanziarie. Quest'anno queste risorse sono risultate insufficienti a causa della crescita esponenziale degli oneri gestionali e conseguentemente bene la Giunta ha fatto a incrementare questo fondo di 500 mila euro, ma anche così le risorse probabilmente non saranno sufficienti.

Ulteriore materia sulla quale interverrà sicuramente qualche collega successivamente è quella dei contributi alle squadre professionistiche. L'aver tolto questi contributi nel passato ha indotto alcune squadre, purtroppo, che non hanno una particolare disponibilità finanziaria e che pur portano il nome della Sardegna fuori dai confini dell'Isola, a iscriversi in campionati di categoria inferiore. Se noi non ridiamo vitalità a queste squadre...

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato.

E' iscritto a parlare il consigliere Sabatini. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Signora Presidente, prima di svolgere il mio intervento volevo riprendere, senza minimamente contestare, l'intervento dell'onorevole Oppi, se l'Assessore della sanità ha la bontà di ascoltare...

PRESIDENTE. Onorevole Diana, il suo collega reclama l'attenzione dell'assessore Liori. Grazie.

SABATINI (P.D.). Riguardo alle RSA voglio ricordare che è stata citata l'RSA del mio territorio, l'RSA di Ussassai che è in fase di completamento, che fu finanziata dall'assessore Oppi, e quella di Arbatax che è operativa e della quale si stanno completando i lavori per portarla da 30, mi pare, a 60 posti letto. So che domani verrà siglata la fase di avvio per una nuova RSA nel comune di Arzana. Vi è un problema legato alle tariffe. Oggi un posto in RSA costa quattro mila euro di cui, se non sbaglio, due mila euro sono a carico della sanità regionale, due mila euro sono a carico della famiglia. Nel caso di famiglie indigenti una parte dei duemila euro a carico di queste dovrebbe provenire dai Comuni. Spesso però i Comuni non hanno risorse e quindi le famiglie sono costrette ad adattarsi ad altre strutture che però non rispondono alle esigenze di quei malati.

Ad esempio, una struttura come quella di Arbatax, la sola in funzione nel nostro territorio, è in forte difficoltà perché non riesce a coprire tutti i posti letto, e quindi nonostante conti 40 posti letto attualmente, lavora con 12, 15, 16 malati al massimo, determinando un aumento del costo per unità di malato. Mi chiedo se non sia possibile ripensare quel tariffario per offrire la possibilità a chi ha naturalmente necessità di quel tipo di struttura, che non è una struttura paragonabile ad una qualsiasi casa di riposo, di poterne usufruire. Sull'articolo 3 esprimiamo certamente tutti un giudizio positivo. Viene ripreso il fondo per la non autosufficienza, quindi per gli interventi di tipo socio-sanitario, e nel comma 2, invece, è prevista una serie di interventi diretti alla difesa del posto di lavoro e di quelle persone, uomini e donne, che si trovano in difficoltà. Ecco, così come hanno detto già bene altri colleghi che mi hanno preceduto, noi chiediamo di riflettere su quell'emendamento che abbiamo trasferito dall'articolo 2 all'articolo 3; credo che sia utile a migliorare sia la quantità che la tipologia degli interventi, a migliorare appunto quanto previsto dal comma 2, e a rafforzare gli interventi per le persone che si trovano in difficoltà, e che certamente nei prossimi mesi aumenteranno.

Vi è un tema che è attuale adesso e che è dibattuto nelle società più moderne, che è quello della sicurezza sociale, cioè di porre in sicurezza tutte le persone che perdono il posto di lavoro. E in un mercato del lavoro sempre più indirizzato verso la flessibilità queste persone aumentano. In una società che vive in questo momento una crisi economica forte queste persone aumentano. Quindi ci sono sempre più famiglie e lavoratori che perdono il posto di lavoro e sono in difficoltà. Il tema della sicurezza sociale, non è però un tema legato strettamente alla crisi economica, ma è un qualcosa che le società più avanzate stanno trattando come politica organica all'attività di governo di quei paesi. Per fare tutto ciò è necessario integrare i servizi per l'impiego, che sono gestiti dalle province, l'Agenzia per il lavoro, le politiche sociali e la formazione professionale. Sono questi i tre assi che bisogna, in modo moderno a mio parere, pensare di organizzare, di mettere in relazione tra loro in modo più forte di quanto avviene oggi e di quanto è avvenuto nel passato, perché davvero si possa creare questo strumento importante della sicurezza sociale, che può funzionare solo se queste tre linee di intervento si integrano tra di loro.

I servizi per l'impiego oggi giocano un ruolo ancora troppo rivolto al passato, e cioè funzionano più come uffici di collocamento che come luogo di incontro tra domanda e offerta di lavoro, e quindi vanno aiutati a svolgere la loro missione, ciò per cui sono stati pensati, e quello è il ruolo che svolgono in regioni più avanzate delle nostre, dove i servizi per l'impiego sono partiti da più tempo, e dove, oltre a far incontrare domanda e offerta di lavoro, accompagnano i lavoratori in un percorso di formazione professionale, che è fortemente rispondente e rivolto al mondo dell'impresa. Ecco, allora bisogna ripartire ripensando e riattivando queste strutture.

Le politiche sociali vanno accompagnate alle esigenze dei territori, e la formazione professionale deve rispondere a questo programma da pensare così organicamente. Ecco perché non mi convince una delega piena data alla Giunta regionale, che sarà delegata se andremo ad approvare l'emendamento dell'articolo seguente, alla costruzione di un Piano per la formazione professionale, che non impiega nuove risorse (perché quelle risorse erano già nella disponibilità di questa Regione e della formazione professionale) ma attiva un processo in totale carenza di un progetto di riforma organico della formazione professionale. Io sono d'accordo con quanto ha detto, mi pare ieri, l'assessore La Spisa: bisogna creare una formazione professionale nuova, ripensata, moderna, che sia rispondente alle esigenze di una società che vuole essere moderna, ma credo che questo vada fatto attraverso un disegno di legge che ripensi quanto ho detto prima.

Volevo anche trattare il tema della natalità. Io capisco che il "Benvenuti bambini" possa fare sorridere un po' di persone, ma credo che il tema della natalità sia un tema serio se pensiamo che è a repentaglio uno degli elementi che costituiscono lo Stato, e cioè la popolazione. Da più di un decennio, infatti, l'Italia oscilla su e giù intorno alla soglia di rischio. Siamo, da tempo e strutturalmente, sotto i due figli per donna, il che significa che siamo sotto la quota base di mantenimento della popolazione. Quindi è un tema urgente. La Francia l'ha affrontato e ha fatto delle politiche per la natalità, anche per l'occupazione delle donne, un punto centrale delle sue politiche sociali. Infatti, mentre noi siamo sulla soglia dell'1.3, la Francia ha superato il numero di 2 figli per donna. Quindi è un tema importante, è un tema anche antico.

Io mi appello al Presidente della Commissione, Paolo Maninchedda. Stamattina ho ritrovato tra le mie carte un vecchio opuscolo che lui scrisse quando facevamo parte tutti e due dei popolari, "Il dovere del futuro", dove appunto faceva cenno al tema della natalità, trattandolo già allora come emergenza della nostra società. Quindi io credo che questo tema debba essere riconsiderato, anche perché noi, come opposizione, abbiamo predisposto un emendamento che prevede il reinserimento di quell'emendamento che era già presente nella finanziaria approvata dalla Giunta Soru.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Signora Presidente, io voglio accogliere - e non è in Aula adesso - l'invito dell'onorevole Oppi. Molto umilmente vorrei tentare, se c'è la disponibilità, di concorrere a determinare la convinzione che alcune materie, che sono oggetto di questa discussione, non possano essere affrontate a colpi di maggioranza, cioè facendo parlare i muscoli invece del cervello, come è stato detto stamattina. Ora noi stiamo discutendo, con l'articolo 3, della crisi che investe la nostra Regione, e degli effetti che questa ha sulle condizioni sociali di decine di migliaia di persone. Ecco, io credo che questo sia un dato oggettivo, è un dato oggettivo la crisi, sono un dato oggettivo gli effetti che questa ha determinato e determinerà nei prossimi mesi. Il problema è come affrontarla, attraverso quali strumenti.

Siamo convinti entrambi, sia la maggioranza sia la minoranza, che occorra intervenire su due direttrici: il sostegno alla domanda e il sostegno all'offerta. E fin qui siamo perfettamente d'accordo. Mi pare però che dobbiate essere d'accordo anche voi, e credo che un esercizio di onestà intellettuale non guasti mai a nessuno, quale che sia la collocazione in cui ci si trovi in quel determinato momento. Credo che sia inconfutabile - lo ha detto con dovizia di particolari l'onorevole Gianvalerio Sanna - che risorse per le politiche di sostegno all'offerta sono venuto meno. Magari avrà anche ragione l'onorevole Oppi, non lo metto in dubbio se lo ha detto, conoscendolo immagino abbia ragione, sta di fatto che, nonostante ciò, mancano risorse dai fondi per le aree sottosviluppate, manca qualcosa dal G8, manca qualcosa per l'edilizia abitativa e potrei continuare. Quindi c'è una carenza, un deficit di risorse disponibili per il sostegno all'offerta, alla produzione.

Però voglio soffermarmi in particolare sul sostegno alla domanda. Ora anche io, così come qualche collega che mi ha preceduto, ho avuto modo, tentando di leggere attentamente la proposta licenziata dalla Commissione, e prima ancora dalla Giunta, di cogliere anche alcuni aspetti interessanti, a mio modestissimo punto di vista, in quella proposta. Per la mia cultura, per la mia formazione, mi sembra di intravedere un tentativo importante per affrontare, anzi per aggredire alcuni fenomeni che riguardano l'oggetto in discussione in questo momento. Mi pare, però, di capire che, dai provvedimenti, dalle risorse allocate in quei provvedimenti, manchi una percezione esatta del fenomeno e degli effetti dirompenti che si riverberano sulla condizione di vita di tanti sardi, altrimenti ci sarebbe stata una disponibilità ad allocare in quei provvedimenti qualche risorsa in più.

Però io non voglio pronunciare un intervento per criticare questo. Dico che su questa materia - e faccio appello a voi, proprio nello spirito richiamato dall'onorevole Oppi - su questa materia, sulle politiche che licenzieremo tra qualche ora, siamo di fronte a due proposte: quella contenuta nel testo licenziato dalla Commissione e quella contenuta negli gli emendamenti che noi abbiamo proposto. Questi emendamenti meriterebbero di non essere affrontati solo e soltanto con il voto, forse meriterebbero qualche minuto di sospensione per tentare di verificare se ci sono le condizioni, almeno su questa parte, di trovare un'intesa tra le nostre proposte, che passano attraverso gli emendamenti, e il testo che, ripeto, è stato licenziato dalla Giunta.

Faccio un esempio banalissimo. Se è vero com'è vero che voi volete intervenire per dare una risposta a chi ha perso o perderà il lavoro nelle prossime settimane o nei prossimi mesi, con un contributo di circa 750 euro a lavoratore per mese all'anno vorrebbe dire che per 1000 persone che si trovassero a perdere il posto di lavoro e che non godessero di ammortizzatori sociali, servirebbero 9 milioni di euro. Poiché le persone che si trovano in questa condizione sono circa 4000, non pretendiamo che vengano stanziati 36 milioni di euro (abbiamo chiesto quello che abbiamo chiesto) però voi comprenderete che c'è una discrasia, uno scarto ben sensibile tra la volontà di affrontare quel problema e le disponibilità messe a disposizione per affrontarlo. Quindi io credo che su questo terreno sia possibile qualche riflessione ulteriore tra la maggioranza e la minoranza.

Un'altra questione io credo meriti una riflessione tra di noi: voi parlate spesso e giustamente (anche noi) di politiche del lavoro, cioè di un argomento complesso, di cui si discute da anni in Sardegna un po' dappertutto, anche in questa Aula e non soltanto. Allora, io credo che anche per fare questo noi dobbiamo avere la garanzia innanzitutto di avere i servizi e le persone preposte a fare incontrare domanda e offerta in condizioni ottimali. E' vero: c'è nel vostro testo una parte che riguarda anche il problema dei CSL e dei CESI, però le misure sono del tutto insufficienti per dare una stabilità definitiva a questi lavoratori. Non dimentichiamo che siamo la Regione che è arrivata buon ultima nella riforma di questi servizi, e credo che dovremo procedere tempestivamente per dare un assetto definitivo agli stessi.

Credo che dobbiamo fare uno sforzo tutti per tentare, ripeto, di non affrontare queste questioni soltanto con l'esercizio del voto, perché, quando si affronta con l'esercizio del voto, c'è sempre la presunzione da una parte di bocciare tutto ciò che non viene da parte della maggioranza, quali che siano le forze politiche che in quel momento rappresentano la maggioranza. Io credo che in certi momenti la forza di una forza politica - scusate il bisticcio - non si misuri soltanto dall'espressione dei voti, ma anche dalla capacità di discutere, di rendersi disponibile a discutere. Certo non deve essere una discussione che procede all'infinito, deve prevedere tempi massimi e deve essere contingentata, ma la forza di una maggioranza si esprime anche attraverso la disponibilità al confronto e al dialogo. Questo vi stiamo chiedendo in particolare su alcune di queste materie.

Come si può, infatti, affrontare a colpi di maggioranza il tema che è stato sollevato da Cucca quando noi chiediamo con un nostro emendamento di prevedere l'assegnazione di borse di studio per l'ammissione alle scuole di specializzazione della facoltà di medicina per i non medici? Perché è chiaro che seguendo questa logica un emendamento nostro, siccome è un emendamento nostro, debba essere bocciato.

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Non è che verrà bocciato solo per il fatto che è vostro.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Ah, va bene, allora se viene approvato mi zittisco in maniera tombale. Ho terminato il mio intervento anche perché il tempo credo che sia scaduto.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az), relatore di maggioranza. Signora Presidente, alla luce di ciò che i colleghi hanno detto, cercherò di essere schematico nell'argomentazione relativa all'articolo 3. Mi pare che potremmo mettere come punto fermo due conquiste: la prima è che è finita l'epoca della visione darwinista dei rapporti sociali, perché io nei cinque anni precedenti ho sempre sentito dire che la competizione - che nelle imprese, come voi sapete, produce un vantaggio per il consumatore, perché migliora nella concorrenza il prezzo con cui una merce arriva al consumatore - in ambito sociale serviva per la qualità. Allora è finita quest'epoca, bisogna mettere un punto, stiamo decidendo che questa visione violenta dei rapporti sociali è conclusa, è conclusa e non se ne parla più. E questa, badate, è una novità culturale. La seconda conquista è la fine dell'idea che il dialogo tra le forze politiche sia inutile, perché la richiesta di dialogo, di confronto politico, che io accolgo perché mi è culturalmente connaturata, in anni passati veniva fraintesa o umiliata. E' finita anche quest'epoca, è finita l'epoca della competizione sociale per migliorare la qualità, è finita l'epoca della politica di posizione dove la forza aveva più ragione della ragione, è finita! Bene, per me è finita! Però sarebbe bello trasferirla anche nella politica regionale quando si parla in ogni sede.

Io ricordo la discussione sulle dichiarazioni del Presidente: il Presidente ha pronunciato delle dichiarazioni programmatiche informate a quello che si chiama relativismo positivo, cioè alla convinzione di non avere una idea risolutiva in tasca. Questo è un atteggiamento moderno, Montale all'inizio del 900 diceva di non chiedere formule che possono aprire mondo e risolvere la questione, dicendo: possiamo dirti ciò che non siamo, ciò che non vogliamo. Bene, questa posizione è la premessa per dialogare, perché chi ha in testa la convinzione di avere la formula per risolvere tutto non dialoga. Quindi è finito il dogmatismo politico che ha imperato per anni qui, e io ne prendo atto!

Allora cominciamo a ragionare sull'emendamento numero 100 che anche in Commissione è stato ritenuto bisognosi di una discussione politica. Io non so cosa ne pensi la Giunta, non credo sia mai stato rifiutato un momento di approfondimento e di verifica, però l'emendamento numero 100 svela una cosa sul passato, perché in sostanza ci richiama alla legge numero 20 del 2005, una legge sulle politiche attive del lavoro votata dal precedente Consiglio regionale e mai attuata! Si parla degli assegni di reinserimento lavorativo e alcune misure che io leggo qui sono le misure dell'articolo 6 della finanziaria del 2008.

Allora, se vogliamo aprire una verifica, la prima verifica da fare è il "se". Se le somme stanziate per finanziare la legge numero 20 e l'articolo 6 della legge finanziaria del 2008 si trovano nella montagna di residui che abbiamo, allora credo che qui non ci sia nessuno che non sia d'accordo a mettere mano e a verificare se quei residui possiamo vederli nel dettaglio e farli partire. Ma questa impostazione è una impostazione che apre al dialogo. Se invece si segmentano 50 milioni del FNOL, del fondo nuovi oneri legislativi, che alla fine sarà l'ammontare di ciò che noi vogliamo lasciare nella disponibilità di questo Consiglio regionale per gli interventi strutturali che qui non ci sono, il discorso cambia. Se si vuole finanziare con le risorse del bilancio di competenza ciò che non si è voluto fare sulle leggi votate nella legislatura scorsa non è un punto di partenza dialogante. Quindi io ad alcune condizioni aprirei una verifica su questo ma la condizione non può essere quella di ipotecare il bilancio di competenza del 2009 per finanziare ciò che non è stato fatto. Altro è che si chieda di verificare se le somme stanziate per gli obiettivi che noi abbiamo indicato siano state positivamente impegnate oppure, se disponibili, perché non vengono impegnate. Su questo credo che non ci sia una grande difficoltà.

Nel merito, voglio sottolineare che l'articolo 3 è spudoratamente un intervento sui redditi, sui redditi! E' un tentativo di elargire denaro nella misura più rapida possibile alle famiglie attraverso una serie di strumenti. Allora su questo bisogna che una istituzione mostri il suo coraggio. C'è chi dice che lo sviluppo, anche nei momenti di crisi, si stimola in altro modo, c'è chi dice che quando si è al sesto mese dell'anno mettere risorse per farle arrivare rapidamente alle famiglie povere è l'unico modo per tentare di tamponare una grave crisi dei redditi e dei consumi quale quella che noi registriamo. Su questo penso si debba ragionare, sul merito dell'obiettivo dichiarato, e l'obiettivo dichiarato è un intervento serio, rapido il più possibile, sui redditi.

Io saluto con piacere che si dica che c'è una emergenza, perché, fin a marzo andava tutto bene, fino a marzo questa emergenza veniva negata nonostante la crisi fosse stata annunciata largamente da ottobre, da novembre, da dicembre. Anche nell'ultimo dibattito, quello sulle dimissioni del Presidente, si disse: "prima il lavoro e dopo le elezioni". Allora, l'emergenza è finalmente entrata nell'agenda politica di tutti? Benissimo, perfetto, questa finanziaria umile, definiamola così, prevede uno strumento semplice per far arrivare soldi alle famiglie e individua i comuni come terminali rapidi di erogazione di queste somme. Talvolta in politica la semplicità paga.

I criteri su cui richiamava l'attenzione l'onorevole Sanna, cioè i criteri di distribuzione dei sussidi, in sostanza individuano tre categorie di persone che però non sono categorie originali perché erano presenti in una norma della Regione, mi pare votata proprio l'anno scorso, e cioè: chi è sotto la soglia ISE prende i sussidi; chi è nella soglia ISE prende rimborsi sulle bollette; chi è lì vicino lavora e lavora nei cantieri comunali.

I cantieri comunali possono essere istituiti per scavare le buche e ricoprirle oppure possono essere istituiti per rendere i comuni migliori, però se noi parliamo di un federalismo vero autentico, solidale, dobbiamo fidarci dei comuni, non possiamo pensare che si affermi nuovamente, dico nuovamente, la cultura del sospetto per cui Cagliari è la regione, è il centro e la virtù, ed è circondata da una massa di bottegai che quando ricevono i soldi li sprecano. Senza fiducia non si fa un popolo, non si fa una nazione, non si fa lo sviluppo, non si fa nulla! Noi pensiamo di dover avere fiducia e se le preoccupazioni manifestate dovessero rivelarsi fondate ci sarà un Assessore che emanerà una direttiva per spiegare di che si tratta.

Poi - e concludo perché ne parlerò in sede di esame dell'articolo 4 - bisogna parlare degli aspetti strutturali delle imprese, perché è da 10 anni che questo Consiglio non si accorge che in Sardegna l'economia è in mano ad oligopoli, questo è il problema. C'è un oligopolio del mare, perché non è concepibile che un'impresa abbia tutti i rimorchiatori della Sardegna, abbia il monopolio su tutte le rotte della Sardegna, e siccome non gli bastano si prende anche quello delle isole più piccole; non è possibile che una sola impresa domini il mercato del cemento; non è possibile che ci siano imprese che sporchino e non lascino nulla in Sardegna e che questo Consiglio non abbia mai sollevato il problema.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Innanzitutto vorrei ricordare che su questo articolo dedicato in particolare all'emergenza sociale, è certo che c'è una convergenza di interessi e, per alcuni aspetti, anche una maggiore omogeneità, almeno negli obiettivi, rispetto ad altre questioni, come quelle esaminate dall'articolo 2.

Noi dibattiamo in particolare (anche la discussione che è stata fatta questo pomeriggio mi sembra che sia incentrata su questo) sulla quantità di risorse che stiamo destinando a questa finanziaria per il sociale. L'opposizione continua a dire che noi stiamo stanziando meno; io insisto, in maniera molto serena ma anche decisa, citando i dati che voi potete rilevare dal bilancio, è cioè che sulle politiche attive del lavoro noi abbiamo previsto, rispetto all'anno precedente, 52 milioni di euro in più, con un incremento del 143 per cento, e sulle politiche per l'attività di inclusione sociale 35 milioni più. Lo stesso emendamento, ormai citato più volte, il numero 100, rivela l'esistenza di una sostanziale mancata attuazione di una parte delle politiche del lavoro contenute nella legge numero 20.

Noi abbiamo semplicemente - lo ripeto ancora perché è importante precisarlo - nell'affrontare una situazione di emergenza, che è più grave oggi, nel mese di aprile-maggio (sono d'accordo con l'onorevole Sanna, è molto più grave oggi rispetto a quella che affrontavano la Giunta e il Consiglio regionale nel mese di ottobre-novembre, quando è stato presentato il disegno di legge finanziaria) deciso di stanziare più risorse in alcune parti legate alle politiche per il lavoro e alle politiche di contrasto alla povertà, rispetto alla precedente finanziaria. La differenza in meno riguarda solo alcune misure.

Voi avete citato più volte il progetto "Benvenuti bambini" a favore delle famiglie; noi non abbiamo confermato il finanziamento relativo non perché non crediamo nella finalità del progetto ma perché avevamo e abbiamo effettivamente bisogno di risorse per finanziare le emergenze. Io ne cito due, tre, cito quelle che voi avete già sottolineato nei vostri interventi: abbiamo un problema di calamità naturali, di alluvioni, che insistono e insisteranno sul bilancio regionale per decine di milioni di euro. E' chiaro che, sia che quelle risorse le mettiamo in bilancio sia che non le mettiamo, il Commissario per l'emergenza, il Presidente della Regione, dovrà comunque trovarle, perché, di fronte a quelle emergenze, vi è addirittura la possibilità di attingere dai capitoli del bilancio facendo leva sullo stato di emergenza. E sono risorse che verranno sottratte a politiche di altro genere.

Avete citato la questione della disoccupazione crescente e la necessità che la Regione Sardegna integri le risorse che lo Stato mette a disposizione per gli ammortizzatori sociali. Siamo d'accordo sulla cifra: le persone che potranno essere destinatarie di questi interventi sono circa 5000. Noi abbiamo stanziato presuntivamente 6 milioni di euro da destinare ad ammortizzatori sociali per posizioni non coperte dallo Stato e/o a contributi per i contratti di solidarietà. Una nuova forma, quindi, un contributo innovativo, direi in un certo senso sperimentale, e saranno certamente risorse che dovranno essere necessariamente sottratte ad altre destinazioni.

Avete citato la questione dell'emergenza abitativa, avete espresso alcune osservazioni e anche avanzato alcune proposte chiedendo che si ragioni ancora, anche se nel tempo limitato che abbiamo. Io dichiaro, perché sia chiaro a tutti, che se noi oggi decidiamo, chiudendo la finanziaria in questo modo, di togliere le risorse, che non sono molte, che noi abbiamo accantonato nel Fondo nuovi oneri legislativi e che piano piano si stanno riducendo, intervento dopo intervento, se noi decidiamo di intervenire anche soltanto su queste tre questioni per risolverle, o iniziare a risolverle, quel salvadanaio è rotto.

Dico in anticipo che il disegno di legge integrativo della manovra finanziaria sarà totalmente inutile: al massimo potremo fare il disegno di legge sul personale e sul precariato, come ci siamo impegnati a fare, ma dal punto di vista finanziario non resta veramente nulla. Noi abbiamo svolto un ragionamento in Giunta e nella maggioranza, prima di presentare questa proposta, e l'abbiamo alla luce di quello. Un ragionamento nato anche da un confronto con le parti sociali che hanno condiviso questa impostazione, almeno per sommi capi. Il Consiglio poi è libero di accentuare l'urgenza dell'intervento, stabilendo da subito che altre risorse devono essere stanziate per questi fini: il Consiglio è libero di farlo, la Giunta non certo per questo pone una sostanziale questione di fiducia nei confronti dell'impostazione che ha dato.

Il Consiglio decida, decida se è opportuno immobilizzare risorse per questi tre, quattro obiettivi, oppure se è opportuno intervenire a mente un po' più fredda per questioni che non sono così strettamente emergenti. Per questo io raccolgo la richiesta di un approfondimento; la Giunta è interessata sicuramente a capire di più e lascia a questo punto al confronto in Aula tra maggioranza e opposizione, ovviamente insieme a noi, la valutazione su che cosa si possa fare sulle questioni sollevate dall'emendamento numero 100, sulla questione degli ammortizzatori sociali - cioè sulla possibilità di incrementare lo stanziamento - e anche su alcune altre questioni che io raccolgo, per esempio quella della priorità tra cantieri di lavoro e sussidi.

Benissimo, potrebbe essere anche un'integrazione; io sarei ben lieto che i Comuni perlopiù scegliessero, per intervenire nei confronti della povertà l'intervento che sostiene il lavoro piuttosto che l'intervento di mera erogazione di sussidi senza che si dimostri un minimo di disponibilità all'attività lavorativa e quindi al miglioramento della realtà comunale di cui si tratta. Potrebbe quindi essere un intervento da rivedere, da migliorare. Così come dico che raccolgo fin d'ora il suggerimento sull'Osservatorio per la povertà e sull'opportunità che non vengano previsti gettoni di presenza. Però leggendo bene il testo, noterete che non è prevista l'assegnazione di gettoni di presenza ma soltanto un rimborso spese: è probabile che, nella velocità con cui abbiamo deciso gli stanziamenti, sia stata stabilita una somma (300.000 euro) eccessiva; siamo disponibilissimi a rimodularla, quantificando la somma necessaria per pagare i rimborsi spese (che credo siano perfettamente legittimi se all'Osservatorio partecipano persone che provengono da lontano). Pertanto lo stanziamento potrebbe essere anche rivisto. In linea di massima comunque c'è la disponibilità a confrontarsi; siamo qui sicuramente anche per questo.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d.Az.), relatore maggioranza. Il parere è favorevole sugli emendamenti numero 73 e 122, mente è contrario sugli emendamenti numero 74 e 78. Il parere è poi favorevole sull'emendamento numero 11 e contrario sull'emendamento numero 79.

Passando agli emendamenti sostitutivi parziali, il parere sull'emendamento numero 71 è contrario e c'è l'invito al ritiro; il parere è favorevole sugli emendamenti numero 139 e 123. Il parere invece è contrario sugli emendamenti numero 64, 75, 77 e 146. Il parere è favorevole sull'emendamento 121, anche se c'è un problema di copertura finanziaria; dovrebbe essere corretto con riferimento al FNOL.

Il parere è contrario sugli emendamenti numero 72, 1, 76, 9, 14, mentre sugli emendamenti numero 10 e 16 c'è l'invito a ritirarli. L'emendamento numero 106, l'emendamento numero 86 e l'emendamento numero 145 dovrebbero essere unificati…

PRESIDENTE. Non mi è stato segnalato niente.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az), relatore di maggioranza. In sostanza, sì, stavo dicendo questo, l'emendamento numero 145, presentato all'emendamento numero 86, sul quale è stato espresso parere favorevole, potrebbe portare o al ritiro del primo e a votare ovviamente il numero 145 prima del numero 86.

BRUNO (P.D.). Qual è il parere sugli emendamenti numero 106 e 86?

PRESIDENTE. Gli emendamenti numero 86 e 106 sono identici; quest'ultimo è stato poi ritirato.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az) relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 86 il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, procediamo nell'ordine, per cui quando arriviamo…

MANINCHEDDA (P.S.d'Az) relatore di maggioranza. Perfetto, grazie. Sugli emendamenti numero 138 e 17 il parere è contrario. L'emendamento numero 17 è quello sugli oratori, se non ricordo male. Considerato però che ci sono molti soldi nell'APQ cultura sugli oratori, forse le risorse si possono recuperare da lì. Sull''emendamento numero 140, il parere è favorevole, sull'emendamento numero 22 è contrario, sull'emendamento numero 144 all'emendamento numero 24 il parere è contrario, sull'emendamento numero 24 c'è l'invito al ritiro, sull'emendamento numero 25 il parere è contrario, sull'emendamento numero 26 c'è l'invito al ritiro, sull'emendamento numero 39 il parere è favorevole, sull'emendamento numero 150 all'emendamento numero 80 il parere è contrario, sull'emendamento numero 80 il parere è contrario, sull'emendamento numero 81 il parere è contrario.

Sull'emendamento numero 82 all'emendamento numero 147 sarà necessario fermarsi un attimo perché la Commissione l'aveva rinviato all'Aula chiedendo modifiche rispetto alla copertura finanziaria. E' stato pertanto presentato un altro emendamento, il numero 147, che non comporta oneri finanziari. Sull'emendamento numero 83 c'è l'invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sull'emendamento numero 84 il parere è contrario, sull'emendamento numero 85 la Commissione si è rimessa all'Aula, però con parere sostanzialmente favorevole.

PRESIDENTE. Sull'emendamento numero 85 quindi il parere è favorevole?

MANINCHEDDA (P.S.d'Az) relatore di maggioranza. Sì. Sugli emendamenti numero 86 e 145 il parere è favorevole.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 86 no.

STOCHINO (P.d.L.). Scusa, non era quello di cui parlavamo, unificato col numero 106?

MANINCHEDDA (P.S.d'Az) relatore di maggioranza. E' stato presentato all'emendamento numero 86 l'emendamento numero 145, che è un emendamento di sintesi a firma bipartisan. Sull'emendamento numero 118 il parere è favorevole, sull'emendamento numero 126, che è analogo all'emendamento numero 85, il parere è ugualmente favorevole, ma va controllato su alcuni aspetti formali.

PRESIDENTE. E' rimasto l'emendamento numero 100, che avevamo spostato dall'articolo 2 all'articolo 3.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az) relatore di maggioranza. Sul quale è stato richiesto un momento di sospensione anche dalla Giunta.

PRESIDENTE. Io direi di procedere con tutti gli emendamenti e di lasciare per ultimi l'emendamento numero 147, sostitutivo totale dell'emendamento numero 182, e l'emendamento 100.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az) relatore di maggioranza. Bene. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessoredella programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore, salvo alcune distinzioni. Mi limito a riferire solo le differenze. L'emendamento numero 54 riguarda l'osservatorio per le povertà. Io vi inviterei al ritiro di questo emendamento perché una diversa valutazione potrebbe portarci ad abbassare la somma da 300 mila euro a 50 mila euro, che presuntivamente potrebbe essere sufficiente al soddisfacimento degli oneri per i rimborsi spese. Per quanto riguarda l'emendamento numero 1, io invito al ritiro, per il fatto che la finalità…

PRESIDENTE. Onorevole La Spisa, è meglio andare in ordine. Nel momento in cui mettiamo in votazione l'emendamento si può chiedere il ritiro, perché saltando così viene un po' difficile seguire il filo.

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Come vuole, Presidente. Io dicevo che il parere è conforme a quello del relatore per tutti, tranne che per due emendamenti. Più che un parere sfavorevole sull'emendamento numero 1 c'è un invito al ritiro, perché la stessa finalità può essere sicuramente perseguita in altro modo, in un'altra sede. Posso procedere così?

PRESIDENTE. Sì.

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Grazie. Così pure per l'emendamento numero 17 c'è l'invito al ritiro, perché la finalità è sicuramente interessantissima, però bisognerebbe ripensarci.

Per quanto riguarda l'emendamento numero 147, emendamento all'emendamento numero 82, il parere della Giunta continua a essere contrario perché ci risulta che comporterebbe oneri aggiuntivi. D'altra parte, la lettera stessa dell'emendamento - stiamo parlando dell'emendamento numero 82 - è vero che non prevede una somma, però prevede l'erogazione di fondi integrativi. Questo io credo vada ripensato. Anche qui la finalità è comprensibile, e forse a seguito di una ulteriore riflessione si potrebbe trovare anche una soluzione, ma in questo modo noi prevediamo oneri aggiuntivi. Non so se sia a questo punto opportuna una sospensione, invece, per esaminare le altre questioni.

PRESIDENTE. Sospendiamo alla fine.

Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az) relatore di maggioranza. Solo per verificare con lei se è stato registrato correttamente il parere sull'emendamento numero 22. All'emendamento numero 22 è stato presentato l'emendamento all'emendamento numero 140. Il parere è favorevole sull'emendamento all'emendamento, contrario all'emendamento numero 22.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Dimenticavo di far notare riguardo all'emendamento numero 24, che se venisse respinto si impedirebbe di intervenire su questa materia anche eventualmente in sede di esame del bilancio.

Per questo invito al ritiro più che a procedere ad un voto contrario.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 24...

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Invito al ritiro.

PRESIDENTE. Assessore La Spisa, mi scusi: anche sull'emendamento numero 78 c'è un invito al ritiro?

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Anche sul numero 78.

PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 73 e 122 di identico contenuto. Chi li approva alzi la mano.

(Sono approvati)

Metto in votazione l'emendamento numero 74.

Ha domandato di parlare il consigliere Amadu. Ne ha facoltà.

AMADU (P.d.L.). Per chiedere, Presidente, la votazione nominale.

(Appoggiano la richiesta i consiglieri Pittalis, Randazzo, Piras, Paolo Terzo Sanna, Sanjust, Rassu, Petrini, Peru e Amadu.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 74.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Zedda Massimo e Zuncheddu hanno votato a favore, che i consiglieri Campus e Tocco hanno votato contro e che il consigliere Uras si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: La Presidente Lombardo - Ben Amara - Sechi - Uras.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 74

votanti 70

astenuti 4

maggioranza 36

favorevoli 21

contrari 49

(Il Consiglio non approva.)

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 78 con parere contrario del relatore e invito al ritiro da parte della Giunta.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Signora Presidente, chiedo una breve sospensione per consentire di addivenire ad un'intesa sul testo dell'emendamento numero 78.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta per cinque minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 18 e 41, viene ripresa alle ore 19.)

PRESIDENTE. Poiché non si è ancora giunti a un testo condiviso sull'emendamento sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 19 e 01, viene ripresa alle ore 20 e 05.)

PRESIDENTE. E' stato presentato l'emendamento numero 153 per una migliore formulazione del testo dell'emendamento numero 100. Eravamo all'emendamento numero 78. Metto in votazione l'emendamento numero 78.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Assessore, lei ha chiesto il ritiro dell'emendamento numero 78. Io le voglio far presente che noi siamo d'accordo sull'idea di ridimensionare la consistenza dello stanziamento e limitare le erogazioni ai rimborsi. Peraltro è già previsto, in quanto si parla di diritto al rimborso spese, pertanto sarebbe più ovvio cancellare la parte relativa e impegnarci a rimpinguare il capitolo che si riferisce ai rimborsi spese viaggio delle commissioni regionali alle quali gli organismi in discussione sono stati parificati. Da questo punto di vista saranno sufficienti 60, 50 mila, 70 mila euro. Però, voglio far notare una cosa abbastanza singolare e chiedo l'attenzione dei colleghi.

La previsione del comma 4 al quale si riferisce l'emendamento numero 78 imputa le spese di 300 mila euro alla UPB spese, studi, ricerche e consulenze e quindi non ha niente a che vedere con la destinazione di queste somme. Il punto f) del precedente comma 2, dove si parla di "300 mila euro per l'istituzione dell'osservatorio sulle povertà" è imputato a un capitolo specifico dell'UPB relativo alle spese di rappresentanza, e fin qua andrebbe bene. Però, se andate a vedere l'UPB 1.01.002 all'ultimo capitolo vengono finanziati in bilancio altri 300 mila euro per le attività del comitato interassessoriale. Quindi, invece di esserci due volte questa somma compare tre volte. Tre volte 300 mila euro!

Fate una ricognizione: sulla base di quello che è dichiarato qua le UPB sono quelle! Le UPB sono quelle! Una è la 01.04.001 al comma 4, l'altra è la 01.03.003 al comma 2 e se andate a vedere il bilancio, l'allegato tecnico, all'UPB 01.01.002 sono riferite altre 300 mila euro per spese per attività del comitato interassessoriale e per le emergenze economiche e sociali. Quindi stiamo parlando delle stesse cose. Siccome queste cose sono scritte nel bilancio, la proposta che io faccio aderendo alla sua richiesta, è quella di depurare la norma, anche votando per parti, di riferimenti, mantenendo l'impegno di presentare un emendamento al bilancio per rimpinguare il capitolo relativo al rimborso spese viaggio di questi organismi, avendo dato a lei il tempo di quantificare gli oneri davvero necessari.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Signora Presidente, sto andando a ritirare degli emendamenti, quindi, mi aiuterebbe capire meglio la proposta dell'onorevole Sanna.

Al comma 2, lettera f), sono previsti 300 mila euro per il funzionamento dell'Osservatorio sulla povertà. Lei, assessore La Spisa, ha già dato la disponibilità a ridurli a 50 mila euro. Volevamo capire se lei è disponibile a cassare la lettera f), tenuto conto che c'è un impegno da parte di tutti a verificare poi nel bilancio se il capitolo per i rimborsi spese è sufficiente. Cioè, forse è inutile inserire una norma quando lei già richiama il comma 3 dell'articolo 3 che prevede che ai componenti dell'Osservatorio siano riconosciuti i rimborsi spese. Se lei è d'accordo io vado rapidamente sul resto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Ciò che conta è che sia chiara la sostanza delle cose, e cioè che per l'Osservatorio le spese di funzionamento, avendo chiarito che si tratta solo di rimborsi spese, sia limitato presuntivamente a 50 mila euro, e potrebbe essere anche meno. Gli uffici hanno accertato che è necessario un capitolo apposito in questo stato di previsione, perché non esiste più un capitolo unico, ma ogni stato di previsione ha i propri capitoli da cui si attinge per i rimborsi spese negli organismi collegati ai diversi assessorati.

Per quanto riguarda, invece, il funzionamento del Comitato interassessoriale, noi abbiamo previsto questa somma, lo abbiamo fatto e lo abbiamo detto anche in Commissione, non stiamo nascondendo nulla. Un Comitato di nuova istituzione, che ha da affrontare ciò che sappiamo, le crisi, in particolare del settore industriale che si stanno moltiplicando, può avere anche necessità di una dotazione organica che viene reperita dai ruoli della Regione, e può avere però anche necessità di consulenze esterne specifiche per poter valutare gli investimenti presentati, e le situazioni di crisi. D'altra parte tutti gli atti sono pubblici e potrete poi voi, come consiglieri, e chiunque altro, verificare se le consulenze attivate siano realmente finalizzate ad affrontare l'emergenza, oppure no.

PRESIDENTE. Onorevole Porcu, lo ritira?

PORCU (P.D.). Sì, accogliendo questa spiegazione. Ritiro pertanto gli emendamenti numero 70, 78, 71…

PRESIDENTE. L'emendamento numero 71 è già decaduto in virtù dell'approvazione dell'emendamento numero 73 e del 122.

PORCU (P.D.). Ritiro gli emendamenti numero 76, 80, 81...

PRESIDENTE. Quindi decade anche l'emendamento numero 150, perché è un emendamento all'emendamento numero 80.

PORCU (P.D.). Sì, con l'impegno per l'emendamento numero 81 a ridiscuterlo nel collegato. Si ritira, altresì, l'emendamento numero 83, l'emendamento numero 84, sempre accogliendo l'impegno a discuterlo nel collegato e l'emendamento numero 126.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 11. E' stata richiesta la votazione nominale.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Signora Presidente, intervengo per annunciare il mio voto favorevole a questo emendamento. Il Piano sanitario regionale aveva previsto l'istituzione di una Commissione regionale per le dipendenze che doveva svolgere compiti di consulenza dell'Assessorato nell'analisi e nel monitoraggio degli interventi. La Giunta ha trasformato, con una serie di passaggi successivi, quest'apparato in una struttura complessa, come diceva prima l'onorevole Oppi, quindi un modulo organizzativo che invece è previsto solo per le AA.SS.LL. e che implica l'istituzione di un nuovo primariato.

Le strutture complesse fanno parte dei quadri organizzativi delle AA.SS.LL. e hanno solo finalità legate all'assistenza nel territorio, non certo compiti con finalità e con competenze regionali. Quindi io penso di poter concordare con quanto affermato dall'onorevole Oppi, questa è una struttura illegittima perché ha compiti di supporto tecnico-scientifico dell'Assessorato, e non ha alcun senso la sua collocazione dentro le AA.SS.LL., dove le finalità sono esclusivamente di tipo assistenziale. Quindi io penso che tutte le funzioni di programmazione e di supporto tecnico-scientifico, in base alla legge 10, devono far capo all'Agenzia Regionale della Sanità, istituita ai sensi dell'articolo 22 della legge numero 10, e non possono essere invece istituiti surrettiziamente dai primariati all'interno delle AA.SS.LL.. Il mio voto pertanto sarà favorevole all'abrogazione di questa struttura.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Signora Presidente, anche il voto dei Riformatori sarà favorevole a questo emendamento. Una cosa che io non avrei mai pensato di fare in quest'Aula - ma nella vita siamo destinati ad esperienze che stupiscono noi stessi - è quella di difendere la Dirindin. Va infatti detta una cosa con chiarezza su questo emendamento che stiamo votando, e cioè che la Dirindin aveva fatto una "porcheria", suscitando la riprovazione di tutti. Il collega Oppi ha letto le lettere di fuoco che il Presidente della Commissione sanità, Nazzareno Pacifico, aveva inviato contestando - come ha fatto il collega Cuccu - la legittimità di quanto fatto, e anche l'indicazione dei nomi che a questa struttura vennero in qualche misura preposti.

Devo però dire che questa struttura, illegittima, messa nel posto sbagliato, e con persone nominate sulla base di criteri assolutamente personalistici da parte della Dirindin, serve, nel senso che è utile. Quindi mi dispiace che non ci sia l'assessore Liori, ma il messaggio che dobbiamo inviargli è che dopo aver buttato gli ettolitri di acqua sporca - che in questa struttura ci sono - salvi il bambino, quindi riesca a pensare la possibilità di costituire all'interno dell'Assessorato una forma di coordinamento delle strutture che si occupano di dipendenza, che sia utilizzata e utile, come lo è quella illegittima, costituita all'interno della ASL 8, con nomine assolutamente di fantasia dell'assessore Dirindin, e con la costituzione di un gruppo di lavoro che grida vendetta. E infatti vendetta in questo momento purtroppo viene fatta.

Però, ciò premesso, si tratta di una struttura che serve, quindi è una struttura alla quale dobbiamo restituire legittimità, e dobbiamo restituire la possibilità di lavorare coordinando sul territorio l'attività che è dispersa nelle otto aziende territoriali della Sardegna, e che in questa struttura ha iniziato a trovare un compendio, come ci testimonia il fatto che nelle strutture che si occupano sul territorio di queste cose ci stanno chiedendo di mantenerla, non conoscendo la profonda illegittimità che ne vizia la nascita e quindi il suo operato. Quindi, un appello all'assessore LIORI (glielo riferisca il collega La Spisa o gli altri Assessori che sono presenti) perché tenga conto di questa criticità importante.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, ho ascoltato gli interventi dei colleghi, anche l'intervento introduttivo all'articolo 3 dell'onorevole Oppi, e ho poi potuto verificare (è facile poterlo fare, visto che alcuni colleghi sono dotati di computer connessi a Internet) se le cose dette rispondono o meno al vero.

In Veneto, Lazio, Piemonte e altre regioni, Circa appunto la collocazione all'interno della ASL dell'unità di coordinamento per le dipendenze avviene in altre Regioni, ad esempio, le AA.SS.LL. di riferimento ospitano l'unità di coordinamento regionale per le dipendenze. In altre Regioni ancora, come l'Emilia-Romagna e la Sicilia, sono gli Uffici della Regione che ospitano le unità di coordinamento regionale per le dipendenze. Il problema, quindi, è, qual è il mezzo più idoneo attraverso il quale affrontare una questione seria, serissima perché qua non stiamo procedendo a un ridimensionamento, come appunto suggeriva l'onorevole Vargiu, o a un ripensamento di questo strumento, stiamo semplicemente eliminando lo strumento stesso, che ha compiti importantissimi e fondamentali.

Io chiedo a chiunque di voi di informarvi presso il gestore della rete idrica di Cagliari presso chi si occupa del sistema di depurazione delle acque per sapere qual è l'incidenza e la presenza di cocaina nelle acque del capoluogo. Questo vi permetterebbe di capire qual è l'incidenza e la gravità del problema della diffusione delle droghe nelle scuole, nell'università, nei luoghi di aggregazione giovanili, nelle discoteche, che sta producendo danni gravissimi per le famiglie e le singole persone. Quindi stiamo attenti a non scherzare su questa materia delicatissima.

L'importanza di questo strumento è stata segnalata da parte di padre Salvatore Morittu, Monsignor Angelo Pittau, Monsignor Andrea Raffatellu, Don Giovanni Diaz, tutti "Don" e "padre", perché si tratta di un'unità di coordinamento che si rapporta con associazioni di volontariato, comunità terapeutiche dell'Isola che hanno come punto di riferimento la Chiesa, i luoghi di aggregazione delle comunità cristiane presenti in Sardegna. Insomma è un organismo di importanza fondamentale tanto da aver indotto i religiosi citati a lanciare un appello che immagino ognuno di noi abbia ricevuto nella cassetta di posta.

Ancora per quanto riguarda le competenze: lo scienziato che ha la presidenza di uno staff ristrettissimo di persone, non un organigramma complesso di una struttura complessa, è il professor Pierpaolo Pani che per titoli, meriti, premi è una personalità di importanza mondiale.

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Ben Amara per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signor Presidente, ho ascoltato con attenzione l'intervento del collega Oppi, che ho trovato un po' occultato, o forse dissimulato, per non dire inseminato. Il comma 5 dell'articolo 3 viene soppresso, ovvero si vuole sopprimere l'UCRD (l'unità di coordinamento regionale sulle dipendenze) ovvero 800 mila euro. Faccio una domanda alla Candido di Voltaire: chiede se all'improvviso con tutte le politiche nazionali dell'OMS, lo studio e la prevenzione delle dipendenze in Sardegna non sia più importante, oppure quale sarà l'ente che si preoccuperà di coordinare tutte le attività finora svolta in questo settore. Voglio una risposta dall'onorevole Oppi.

PRESIDENTE. Dichiari il suo voto, onorevole Ben Amara.

BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, mi sembra un'esagerazione che in nome della legittimità si chieda la soppressione di una struttura così importante che oggi, fra l'altro, pone la Sardegna, in ambito italiano, fra le Regioni all'avanguardia sul Piano sanitario.

Ora la necessità di questa struttura è sotto gli occhi di tutti. I colleghi in precedenza hanno parlato di tossicodipendenze, ma le dipendenze oggi come oggi sono ben più vaste rispetto alle classiche droghe che conosciamo. Noi abbiamo il problema dell'alcolismo che è un problema diffuso, così come abbiamo il problema della dipendenza dal gioco d'azzardo. Questa è una struttura che si occupa di tutte le dipendenze in generale e dei problemi connessi. Io dico che come centro di sorveglianza epidemiologica è assolutamente prioritaria e quindi c'è davvero il rischio che, parlando di struttura illegittima, si voglia sopprimere un servizio di tale importanza. Io rivolgo un appello affinché si tenga in considerazione il messaggio inviatoci da parte di tutti i rappresentanti delle comunità terapeutiche della Sardegna, che credo che siano una voce assolutamente attendibile a cui dare una risposta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Caria per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARIA (P.D.). Signora Presidente, io non voglio instaurare con l'onorevole Oppi alcuna discussione su questo emendamento anche perché, come lui sa, nei suoi confronti nutro stima e anche simpatia. Intanto non entro nel merito della questione delle persone che gestiscono questo servizio o anche della tipologia di contratto stipulato, peraltro previsto anche dalla normativa. Però credo che l'approvazione di questo emendamento, eliminando le risorse stanziate con il comma 5 dell'articolo 3 equivalga ad annullare l'operatività dell'unità di coordinamento regionale per le dipendenze prevista dal Piano sanitario.

Questa unità, che oggi è ubicata presso la ASL 8, come ha ricordato il collega Zedda prima, in alcune Regioni è allocata presso le AA.SS.LL. in altre è posta in capo all'Assessorato. Il problema non è dove ubicarla il problema, per quanto mi riguarda, è mantenerla in piedi. Poi si può discutere se deve essere una struttura complessa o una struttura semplice o se ubicarla presso l'Assessorato dove forse può essere anche più funzionale, magari spostando quelle professionalità e competenze incardinate che hanno ben lavorato. In ogni caso senza pensare di avere la verità in tasca.

L'ha detto anche il collega che mi ha preceduto: a tutti quanti noi è pervenuta la nota di Monsignor Angelo Pittau, padre Salvatore Morittu, Monsignor Andrea Raffatellu e di tutti gli altri che si occupano delle dipendenze in questa Regione. E nella nota esprimono grande preoccupazione per il venir meno di una struttura della quale da anni si richiedeva l'attivazione. Credo che queste persone non siano persone né condizionate dalla politica né condizionate da altri interessi, ma siano persone libere che svolgono un importante compito della nostra Regione. Pertanto se ci invitano a questa iniziativa, peraltro prevista dal Piano sanitario, credo che siano meritevoli di attenzione. Ecco perché voterò contro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

OPPI (U.D.C.). Io non sono coltivatore diretto (mi riferisco a Ben Amara o a chi per esso) però anche nell'esprimere valutazioni ritengo che occorra avere i piedi per terra. Detto questo non cerchiamo di distorcere la verità. La struttura semplice è una cosa, però è regola generale che si acceda alle massime cariche a tutti i livelli attraverso un concorso. Si fa invece un "inciucio", una "marchetta" e se si consente a delle persone (al di là di supposte professionalità e capacità internazionale che pochi conoscono) di diventare primari senza partecipare ad un concorso. Questo, di fatto, è una palese illegittimità. Se poi se ne fanno 50 e non si rispetta il limite del 2 per cento si va ancora contro la legge. Ma siccome, amici cari, nessuno sta sciogliendo niente, nessuno vuole eliminare niente, è utile sollevare polveroni.

Con questi autorevoli esponenti ho avuto sempre contatti, ho avuto rapporti anche in questi giorni; è chiaro che se gli si chiede solidarietà, come in queste ore ha fatto qualcuno telefonando a tutti quanti (e conosco i nomi e i cognomi) difficilmente verrà opposto un rifiuto. Noi vogliamo dare garanzie alla struttura, ma esiste un Piano sanitario regionale, esiste di fatto l'Agenzia della sanità, è bugia quello che ha detto un collega perché tutti hanno guardato il tutto e sanno perfettamente quali sono le funzioni di questa struttura. Funzioni alle quali la struttura non ha ottemperato. Si doveva infatti partire dal 2006, sono partiti a fine del 2008, non hanno fatto niente, non fanno assistenza.

Questa struttura non c'è in altre regioni d'Italia, perché in Emilia-Romagna c'è l'osservatorio delle dopendenze in ogni SERT, perché in Calabria c'è il coordinamento regionale dei SERT, quindi non è vero che esiste una struttura di questo genere, è falso. Detto questo, siccome sono stati già emanati atti da parte di alcuni organi della magistratura, stiamo attenti. Questi 2 milioni e 600 mile euro, considerato che hanno speso massimo alcune centinaia di migliaia di euro, dove sono? Stiamo abolendo di fatto quella cifra che non serve, Stiamo contestando la delibera approvata il 16 di febbraio, cioè il giorno dopo le elezioni.

Non m'interessa se ci sia la nipote di Gessa, se ci sia la sua collaboratrice, amici cari, stiamo dicendo: vada dove deve andare, vada all'interno della struttura, vada nella sanità, salviamo alcuni operatori che di fatto hanno delle professionalità (sono sei in tutto, tanto per essere chiari) ma non possiamo andare contro ogni norma.

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, l'onorevole Oppi lo sa, lo sanno tutti in quest'Aula, poco mi appassionano le vicende personali o anche i riconoscimenti non dovuti a qualche funzionario, medico o infermiere di qualche ASL, a me interessa soprattutto che un tipo di servizio, di cui mi pare anche l'onorevole Oppi riconosca l'utilità, venga difeso, per quello che può fare, anche per quello che ha fatto, anche per le professionalità che ha valorizzato.

Noi dovremmo abituarci tutti - forse lo stiamo facendo, anche con qualche fatica - e non dimenticare le responsabilità (io ne scopro ogni tanto qualcuna di quelle passate e me ne aspetto anche qualcun altra nel futuro) che in qualche misura aiutano il miglioramento del servizio che dobbiamo rendere alla comunità. Se noi non mettiamo un punto e stabiliamo che ogni cosa che si fa la si fa per ottenere un risultato migliore, per qualificare di più un servizio, per garantire più regolarità e giustizia anche all'interno della pubblica amministrazione e facciamo incede sì che alcuni interventi siano più di natura ideologica improntati al mero smantellamento dell'esistente, alla critica pura e semplice dell'operato della precedente Giunta o dell'operato della precedente maggioranza, non ci aiutiamo di certo. In questo punto si sollevano solo contrapposizioni che invece - lo dico perché ci credo - in queste ore, in questi giorni, noi abbiamo cercato di attenuare in funzione e nell'interesse della Sardegna.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 11.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Manca ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Planetta - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Ben Amara - Caria - Cocco Pietro - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Porcu - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Si è astenuta: La Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 61

astenuti 1

maggioranza 31

favorevoli 45

contrari 16

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 79.

Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 139. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 123.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Signora Presidente, colleghi, intervengo brevemente perché su questo argomento si è molto dibattuto in Commissione. E' evidente che nessuno di noi vorrebbe ridurre lo stanziamento per i piani personalizzati, uno strumento che sta funzionando bene, che dà sollievo alle famiglie che hanno portatori di handicap al loro interno. Bisogna però vedere questo emendamento come collegato ad altri emendamenti presentati. I soldi che stiamo togliendo al finanziamento dei programmi personalizzati vanno infatti su uno specifico strumento che è quello degli assegni di cura previsti dall'emendamento numero 121. Perciò rivolgo un appello alll'Assessore del bilancio di esaminare l'emendamento insieme all'Assessore della sanità perché non vorrei che con questo emendamento - che pure ho proposto e che approvo - venissero ridotti servizi fondamentali e importanti a gravissimi portatori di handicap.

Quindi chiederei che venisse assunto l'impegno, qualora ci fosse la necessità, di rimpinguare i finanziamenti per i programmi personalizzati per evitare che venga tagliata l'assistenza a persone con gravissimo handicap, psichico, sensoriale o fisico.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Signora Presidente, il collega che mi ha preceduto ha detto quali sono i problemi che questo emendamento comporta. In realtà questo emendamento dovrebbe essere coordinato con un altro emendamento, che lo stesso onorevole Cuccureddu propone, perché con esso si riducono i fondi per una delle iniziative più importanti che sono state realizzate a livello nazionale, ovvero i progetti personalizzati di cui ha già accennato il collega. Purtroppo qui manca l'Assessore della sanità perché io all'Assessore della sanità voglio dire che, se questa linea passa, si ritroverà purtroppo inconsapevolmente - o consapevolmente perché ha espresso parere positivo - con 4 milioni di euro in meno, ovverosia con mille famiglie di disabili gravi che non riceveranno i contributi. Sarebbe la prima volta che succede perché, a partire dal 2000 ad oggi - ho detto 2000 perché sapete nel 2000 chi era al governo - la somma si è sempre incrementata e adesso. Oggi, invece, improvvisamente, vengono sottratte queste risorse.

Come sappiamo, ci sono 19.710 piani finanziati, per una spesa complessiva che non è di 36 milioni di euro ma di circa 81 milioni di euro, perché si fa capo a più capitoli. Allora, facendo un rapido calcolo, mille disabili gravi in meno in Sardegna riceveranno questo contributo. Secondo me bisogna usare il FNOL, non bisogna togliere, con un emendamento, risorse alle famiglie per dargliele poi con un altro emendamento. Ci vorrebbe uno sforzo per stanziare ulteriori risorse di cui c'è bisogno, non tagliare i contributi a famiglie che a partire dal 2000 ad oggi sono sempre state ritenute meritevoli di sostegno. Il voto è contrario.

PRESIDENTE. Era stata chiesta la votazione nominale.

DIANA MARIO (P.d.L.). Ritiro la richiesta, Presidente.

ESPA (P.D.). Chiediamo noi la votazione nominale.

(Appoggiano la richiesta i consiglieri Uras, Manca, Giampaolo Diana, Marco Meloni, Ben Amara, Massimo Zedda, Zuncheddu e Pietro Cocco.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 123.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Rassu ha votato a favore

Rispondono sì i consiglieri: Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Oppi - Petrini - Piras - Pitea - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Ben Amara - Caria - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Si è astenuta: La Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 56

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 35

contrari 21

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 64. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 75. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 77. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

La richiesta di votazione per parti dell'articolo 3 è stata ritirata.

Metto in votazione l'articolo 3. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 146.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Signora Presidente, purtroppo devo lamentare in questo momento l'assenza dell'Assessore della sanità perché questa è una questione delicata.

Noi abbiamo proposto un emendamento all'emendamento dei consiglieri della maggioranza che si pone nello spirito di rafforzare le risorse per le famiglie che hanno al loro interno persone con disabilità grave e che si trovano in una situazione difficile, con un grande carico familiare. E per questo prima dicevo che per aiutare queste famiglie non si può togliere ad altre famiglie, bisogna trovare altre risorse.

Ecco, allora, la questione di fondo è questa: noi chiedevamo, da questo punto di vista, che fosse almeno introdotta una norma che spiegasse chi sono gli utenti, chi sono le famiglie destinatarie. Va bene aiutare le famiglie di persone con disabilità, eccetera, eccetera, eccetera, ma quali? Vogliamo privilegiare le situazioni più gravi o vogliamo dire "poi si vedrà"? In questo senso noi diciamo: applichiamo la normativa vigente che è l'articolo 3, comma 3, che definisce la gravità.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 146.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Ben Amara - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si è astenuta: La Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 61

votanti 60

astenuti 1

maggioranza 31

favorevoli 22

contrari 38

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 121.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Signora Presidente, intervengo per dire che forse potrebbe non essere chiarissimo - ma secondo me lo è, lo dico all'onorevole Espa - che tali risorse sono state divise tra i due emendamenti proprio perché è evidente che non devono rivolgersi alle stesse famiglie che usufruiscono della "162". Lo strumento richiamato dalla legge quadro sull'assistenza sociale, cioè gli assegni di cura, vanno indirizzati a quelle famiglie che, per una serie di ragioni, anche per dignità o per mille problemi, non accettano un estraneo a casa; quindi sono i familiari che si fanno carico di queste persone con problemi psichici, sensoriali o fisici, che si fanno carico totalmente dell'assistenza perché c'è un rifiuto, da parte del nucleo familiare, all'assistenza da parte dei servizi professionalizzati e quindi di esterni.

Pertanto è evidente che non si possono sommare le risorse che abbiamo appena stanziato, i 32 milioni, con questi 4 milioni.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, io dico in linea di principio, non credo molto all'idea di retribuire i familiari perché assistono qualcuno a loro caro: lo reputo un principio da difendere, reputo questo tipo di intervento assolutamente sbagliato, concettualmente sbagliato, caso mai si aiuti la famiglia. Noi dobbiamo liberare questi familiari dalla prigione, anche dell'assistenza obbligatoria, che vivono nei confronti di chi ha un handicap e sta in casa con loro: pagandoli li crocefiggiamo di più, ed è sbagliato! Io voto contro questa proposta, sono disponibile a votare ogni intervento che la Giunta proponga che destini risorse alle famiglie, per permettere a queste di organizzare meglio l'esistenza di chi vive una condizione di disagio così pesante. Però, abbiate pazienza, l'amore non ha un prezzo, non ce l'ha mai e non lo deve avere mai.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Signora Presidente, quanto è stato appena detto è assolutamente vero, però, il fatto che il concetto sia forse non correttamente espresso in questo emendamento, non cambia le cose: questo è un modo per offrire un sostegno alle famiglie in presenza di un handicap grave, che poi sia scritto in maniera, forse troppo formalmente burocratica, tanto da far apparire un familiare come un dipendente o come una persona che da amore a pagamento, può essere anche vero. Quindi potete dire: "Non è stato scritto con il cuore, è stato forse scritto con la mente", ma il senso comunque dell'emendamento è assolutamente quello di venire incontro alle famiglie che sopportano questo disagio.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 121. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 72?

BRUNO (P.D.). E' ritirato.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 10.

CAPELLI (U.D.C.). Ritiriamo l'emendamento.

PRESIDENTE. Anche sull'emendamento numero 1 c'è un invito al ritiro. I presentatori intendono ritirarlo?

CUCCA (P.D.). Non lo ritiriamo.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 1.

Ha domandato di parlare il consigliere Ladu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LADU (P.d.L.). Signora Presidente, prima di passare alla votazione di questo emendamento, che ha ricevuto il parere negativo della Commissione (poi, da un'interlocuzione che ho avuto con l'Assessore e col Presidente della Commissione, ho saputo che c'è una richiesta di ritiro dello stesso) volevo fare una riflessione. Con questo emendamento - qui non è spiegato bene, però posso spiegarlo a voce - cosa si intende intervenire a favore degli ospiti del carcere minorile di Quartucciu, i quali da anni ricevono da parte della Regione un contributo di 400 mila euro che si è rivelato molto utile per il reinserimento nella società di questi detenuti giovani, minorenni all'interno del carcere stesso.

Credo che questo sia un provvedimento che nasce da un'iniziativa della passata Giunta regionale, però, si è detto ripetutamente, che non tutte le cose fatte dalla passata Giunta siano necessariamente sbagliate. Io credo che le cose giuste debbano essere accolte, e questa ritengo che sia un'iniziativa che possa essere accolta, nel senso che questo Governo regionale ha avuto una grande sensibilità verso questo tipo di problematiche sociali. Io credo che questa iniziativa che riguarda il sistema carcerario, che sta vivendo un momento di grande difficoltà - fra l'altro questo è l'unico intervento della Giunta regionale in questa direzione - meriti un accoglimento positivo anche della Commissione, perché ritengo che dopo che noi abbiamo effettuato una serie di interventi molto importanti (e giustamente sono stati effettuati da questa Giunta regionale che ha una sensibilità particolare nei confronti dei problemi sociali) non sia giusto che rimangano fuori questi soggetti che hanno particolare bisogno. Questi interventi, peraltro, sono stati molto incisivi negli anni passati; sono interventi che non devono essere gestiti da nessuno, sono gestiti dalle organizzazioni ONLUS, quindi…

PRESIDENTE. Il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Cucca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCA (P.D.). Signora Presidente, intervengo solo per annunciare il voto favorevole a questo emendamento e a completamento dell'assoluta chiarezza con la quale l'onorevole Ladu ha esplicato il contenuto dello stesso. C'è solo da aggiungere che, tra l'altro, il programma deve passare al vaglio della Giunta per quanto era stato disposto in precedenza. Ribadisco inoltre il fatto che in questo modo ci si mantiene al passo con tutte le altre regioni d'Italia, altrimenti in Sardegna veramente si compirebbe un passo indietro su questa materia.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Signora Presidente, io credo che tra di noi non debba partire la gara a chi ha più sensibilità verso alcuni aspetti della vita sociale, molto drammatici, come quelli del carcere. E' stato detto, a chi ha chiesto il senso del parere negativo, che non c'è un'obiezione sul merito. Vorrei però dire ai colleghi e a tutto il Consiglio regionale che la Commissione ha ricevuto sollecitazioni per finanziare i piani per poter portare le donne detenute nel carcere di Buoncammino con bambini, fuori dal carcere, con un piano concordato. Ha ricevuto sollecitazioni da altre strutture carcerarie e da ONLUS che collaborano con altre strutture carcerarie, quindi non c'è assolutamente un'obiezione di merito, c'è soltanto il mantenimento di una linea che è quella che sposta anche questi interventi a un ragionamento sul disegno di legge collegato. Tutto qui, non c'è un'obiezione.

Sugli oratori, l'emendamento che verrà dopo, si sta dicendo: "Ci sono i soldi sull'APQ, ragioniamoci". Quindi, non c'è una cecità o una chiusura verso il problema; si vuole semplicemente rinviare questo genere di problemi a provvedimenti che affronteremo da qui a un mese e mezzo. Se comincia la rincorsa alla sottolineatura della rilevanza sociale di un aspetto rispetto a un altro, io credo che questa disciplina che abbiamo mantenuto fino ad oggi (che può essere anche non apprezzata, per carità, ma che comunque è stata una linea di coerenza di questa finanziaria) verrebbe meno in fase conclusiva dopo che si è detto "no" a tutta una serie di aspetti, per esempio, sulle politiche sociali, mirate ad alcune emergenze sociali in alcuni territori, a cui si vuole dare risposta in un altro provvedimento. E' solo questa la ratio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA (Riformatori Sardi). Signora Presidente, dichiaro il mio voto favorevole su questo emendamento, perché mi allineo completamente a quanto ha detto il presidente Ladu. Io faccio parte della seconda Commissione, quest'argomento lo abbiamo affrontato ascoltando anche i direttori del carcere, e riteniamo che nonostante questo intervento non risolva assolutamente il problema, costituisca un segnale importante. Ma alla luce di ciò che ha detto il Presidente della Commissione bilancio, l'onorevole Maninchedda, che c'è la disponibilità di riesaminare in un collegato alla finanziaria, io ritengo che ci possiamo allineare al ragionamento fatto in Commissione bilancio, naturalmente dietro preciso impegno di riesaminarlo in quella sede.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, rinuncia?

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori.). Ma nemmeno per sogno!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori.). Non rinuncio perché sono d'accordo, e sono d'accordo per due ragioni. Avremmo potuto utilizzare meglio quei 4 milioni che faranno bisticciare tutti i familiari dei portatori di handicap per decidere chi dovrà percepire l'emolumento, è meglio orientarli verso il sistema delle comunità, perché così facendo da una parte risolviamo un problema che è di natura sociale, che riguarda coloro che versano in una condizione di disagio, dall'altra questo è uno dei nuovi bacini occupazionali. Una società armonica ha infatti bisogno di interventi di sostegno per superare le condizioni di difficoltà.

Io voterò a favore, Presidente, e chiudo l'intervento qua.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Uras, anche per essere stato particolarmente coinciso. Onorevole Cucca, ritira l'emendamento?

CUCCA (P.D.). Sì Presidente, ritiro l'emendamento e prendo atto ovviamente dell'impegno e anzi ci adopereremo perché questa norma sia ancora migliore e produca effetti anche migliori.

PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 9 e 14, di identico contenuto.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Signora Presidente, ritiro l'emendamento numero 14 perché al comma 26 dell'articolo 4 mi sembra che siano state recepite le istanze che erano alla base dell'emendamento numero 14. Io penso che anche il numero "9" possa essere ritirato ma lascio all'onorevole Dedoni la parola.

PRESIDENTE. Onorevole Dedoni, anche lei si associa?

DEDONI (Riformatori Sardi). Sì, ritiro l'emendamento.

PRESIDENTE. Anche sull'emendamento numero 16 c'è un invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Signora Presidente, sugli altri emendamenti si poteva convenire sull'utilità del ritiro, o perlomeno accedere all'impostazione, per così dire un po' "asciutta", che la maggioranza ha voluto dare sulla finanziaria presentata, su questo emendamento io non penso che ci siano gli stessi estremi.

Questo è un emendamento quanto meno necessario per riportare, come hanno detto anche alcuni colleghi nei loro interventi, giustizia ed equità nelle scuole di specializzazione. Noi abbiamo delle professioni, quelle non mediche, inserite nel sistema sanitario nazionale e regionale per l'accesso alle quali è necessario frequentare le scuole di specializzazione. Ora, mentre per la frequenza di scuole di specializzazione medica gli specializzansi possono godere di borse di studio, questo beneficio non è concesso agli specializzandi delle professioni sanitarie non mediche. Con questo emendamento si vuole eliminare questa disparità.

Io non penso che sia necessario nemmeno che su questo si aprano grandi dibattiti perché già nella passata legislatura, anzi pochi mesi fa, in sede di esame della scorsa finanziaria, ci fu un consenso sia di tutto il centrodestra che votò quell'emendamento, sia di parte del centrosinistra. Poi si verificò una certa confusione nella votazione e l'emendamento alla fine venne bocciato, però io non penso che questo possa costituire un argomento di divisione. Non penso che sia utile spostare l'esame di questo problema al collegato perché non avrebbe nulla di attinente con le materie del collegato. Io penso, invece, che se c'è condivisione noi possiamo in questo momento rendere un atto di giustizia a tutta una serie di professioni che sono inserite nel sistema sanitario, che devono necessariamente passare attraverso le scuole di specializzazione e che però non sono retribuite.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Signora Presidente, mi ha preceduto sostanzialmente il collega Cuccu. C'è stato un invito al ritiro. Ecco, sarebbe importante capire le ragioni di questo invito perché se le ragioni risiedono nella disponibilità all'accettazione di questo emendamento nel collegato, è chiaro, l'invito si pone in termini diversi; non mi pare però che sia questa la ragione dell'invito al ritiro.

In assenza di un invito di questa natura mi pare che siamo di fronte ad una palese discriminazione nei confronti di questi studenti e per questo esprimo il mio voto favorevole all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Signora Presidente, anch'io, in assenza di una esplicitazione migliore su questo emendamento, annuncio il voto a favore, perché hanno ragione i colleghi del centrosinistra: questo è un argomento sul quale nella passata legislatura e con un moto pirandelliano, noi votammo a favore e voi votaste contro. Adesso, dite voi, avete cambiato idea, dovremmo dire che anche noi abbiamo cambiato idea. Io non lo posso dire, non lo posso dire anche perché quando c'è stata l'audizione dell'Assessore della sanità in Commissione, abbiamo sollevato questo problema. I colleghi che erano presenti durante l'audizione, hanno sentito come me che l'Assessore si è fatto carico del problema, che è un problema reale, anche se non è esattamente nei termini in cui è stato prospettato, ma sicuramente è un problema di giustizia. Né lo Stato né la Regione hanno infatti previsto mai né le borse di studio, né gli assegni di contratto che hanno sostituito le borse di studio per quelle specializzazioni di area sanitaria che non sono mediche. Quindi esiste la necessità di sanare o comunque di iniziare a inviare un segnale positivo, nei termini che la Giunta dovesse decidere, su questo argomento.

Segnale positivo che ovviamente andrebbe inviato quanto prima possibile, perché i concorsi per gli assegni e per i contratti sono imminenti e ci sono i contratti degli anni precedenti sui quali è probabilmente necessario intervenire in qualche modo. Sembrava che l'assessore Liori avesse assunto l'impegno di dire qualche cosa in Aula, magari di dire appunto che chiedeva il ritiro dell'emendamento per rinviare di due mesi l'esame del problema o perché aveva trovato all'interno dell'Assessorato risorse da utilizzare in questa direzione. Quindi sarebbe stato interessante capire nel dettaglio che cosa l'assessore Liori abbia sull'argomento, insieme col collega La Spisa, deciso, ipotizzato e quindi suggerito all'Aula. In assenza di qualsiasi tipo di risposta, per coerenza, mi sento obbligato a votare a favore di questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Nell'invito al ritiro era implicita - ma se è necessario lo preciso - la riconferma di una richiesta al Consiglio di andare nella direzione di una razionalizzazione nell'uso delle norme della finanziaria. Nessuno nega che questa sia una questione importante su cui è opportuno sicuramente anche esaminare o al limite prendere atto di eventuali convergenze complessive. Però in questo momento si è ritenuto di confermare la richiesta di valutare meglio il problema, non essendo una questione di estrema urgenza, in un successivo provvedimento, anche per effettuare altre valutazioni. Del resto in Commissione (io non c'ero) si è assunto l'onere di prendere un impegno con l'Assessore della sanità per trovare eventualmente compensazioni finanziarie in altri capitoli.

Noi invece in questo modo non facciamo altro che attingere, per far fronte a questo problema, al fondo per i nuovi oneri legislativi, che piano piano si sta erodendo, impedendo che poi tutti gli impegni assunti anche per altre questioni possano essere effettivamente affrontati razionalmente in un provvedimento successivo. Io insisto nel chiedere il ritiro dell'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cucca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCA (P.D.). Signora Presidente, noi in effetti prendiamo atto di quello che ha detto l'assessore La Spisa. Però francamente non ho capito - e lo dico in maniera molto sincera e molto chiara - perché effettivamente si andava a "pescare" sul FNOL, ma sul FNOL ho paura che si debba andare a pescare anche successivamente. Quello che non si è compreso è se c'è l'impegno perché questo problema venga affrontato e risolto in tempi brevi oppure se, come è accaduto nel periodo passato, dobbiamo ancora far aspettare per un tempo indeterminato queste persone che attendono un atto di giustizia. Perché questo parrebbe essere emerso dall'intervento.

Se invece ho capito male, se c'è l'impegno da parte della Giunta di rivisitare questo argomento in tempi brevi, ovviamente la nostra posizione può essere rivista. Mi permetto infatti di sottolineare che non è vero che non si tratta di un problema urgente; occorre offrire a degli studenti che evidentemente ne hanno necessità, la possibilità di raggiungere la specializzazione, possibilità che è offerta con una valutazione assolutamente differente ai laureati nelle professioni mediche e veterinarie. Quindi, questa disparità di trattamento deve essere affrontata ed eliminata una volta per tutte.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Signora Presidente, io credo che, al di là di quello che un tempo veniva detto quando sono stato opposizione o minoranza ("Il tuo emendamento è giusto, lo bocciamo perché la fonte di finanziamento che tu prevedi non è idonea"; e questo è successo spessissimo in tante altre sedi) credo che sia necessario ritirare l'emendamento e approfondire l'argomento, facendovi riflettere su due aspetti.

Primo aspetto. E' possibile che la prima riga dell'emendamento "i contributi di cui alla legge regionale 31 marzo 1992, numero 5", che fanno riferimento proprio alle scuole di specializzazione, possa non applicasi in questi casi perché, come è stato giustamente ricordato, per queste figure di laureati non è prevista una borsa o un contratto di formazione ministeriale. Quindi potrebbe esserci un conflitto proprio di attribuzione, e questo potrebbe vanificare la nostra azione.

Secondo aspetto. Vi inviterei a considerare che molte di queste scuole dove possono accedere laureati non medici non bandiscono nuovi posti ogni anno; talvolta i posti ministeriali per quella scuola di specializzazione vengono banditi una volta ogni tre anni o addirittura una volta ogni quattro. A quel punto la Regione come si comporta?

Quindi, io credo che dovremo sicuramente approfondire l'argomento; è una richiesta di perequazione giustissima, come ha ricordato l'onorevole Vargiu e come hanno ricordato i colleghi dell'opposizione, però credo che necessiti di una ulteriore fase di studio, di confronto con i responsabili delle scuole di specializzazione in oggetto e una valutazione anche da un punto di vista normativo, perché il richiamo a quella legge potrebbe rendere inattuabile quella che invece è una rivendicazione giustissima che questo Consiglio, a quanto pare, comunque, in maniera direi trasversale, ritiene di dover accettare, ma non in questa forma e non in questa sede. Ecco perché mi associo all'invito al ritiro, altrimenti sarò costretto a votare contro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Signora Presidente, anch'io mi associo alla richiesta per avere una certezza circa la risoluzione del problema, perché parliamo di studenti, anche se spesso si tratta di persone che hanno trent'anni, ai quali per avere uno sbocco occupazionale, per partecipare ai concorsi pubblici viene chiesto un titolo di studio che richiede la frequenza non retribuita di queste scuole di specializzazione. Molte di queste persone, inoltre, sono costrette anche a percorrere svariati chilometri per poter frequentare questi corsi, quindi sopportano anche ulteriori costi.

La presenza di queste importanti figure è prevista nell'ambito delle AA.SS.LL. e delle altre istituzioni che si occupano di cura del malato, ed è pertanto indispensabile per il funzionamento della macchina sanitaria. Per cui, anch'io mi associo alle richieste dei colleghi e, nel caso in cui non venisse ritirato l'emendamento il mio voto sarebbe favorevole, tenendo conto che l'impegno dell'Assessore vale e la speranza è che in ogni caso si risolva una volta per tutte il problema.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI (P.d.L.). Signora Presidente, intervengo brevissimamente, per dire che sostengo le ragioni di questo emendamento alla luce soprattutto del fatto che le figure che sono interessate sono veterinari, odontoiatri, farmacisti, biologi, chimici, fisici e psicologi, cioè sono figure fondamentali nell'organizzazione sanitaria. Senza la specializzazione non potrebbero accedere ai concorsi per essere inseriti negli organici delle AA.SS.LL. e degli ospedali. Però, fatte queste osservazioni, che sono coerenti con l'azione svolta in Commissione sanità e anche in sede di discussione degli emendamenti nella precedente legge finanziaria, voglio anch'io invitare al ritiro dell'emendamento per consentire un maggior approfondimento normativo e perché la legge regionale del 31 marzo 1992, numero 5, con cui la Regione attribuisce i contributi alle università della Sardegna per l'istituzione delle borse di studio per la frequenza di corsi di specializzazioni nella facoltà di medicina e chirurgia, deve essere sicuramente modificata ed integrata sulla base delle nuove disposizioni legislative.

Ci sono infatti numerose norme che devono essere inserite affinché questi specializzandi possano accedere alla scuola di specializzazione. Ritengo quindi che le risposte dell'Assessore siano tali da indurre al ritiro proprio per un maggior approfondimento. Le ragioni comunque dell'emendamento sono condivise.

CUCCU (P.D.). Signora Presidente, chiedo di intervenire.

PRESIDENTE. Onorevole Cuccu, perché è già intervenuto, può intervenire solo per dichiarare di voler ritirare l'emendamento.

CUCCU (P.D.). Vorrei argomentarlo.

PRESIDENTE. Appunto, glielo sto chiedendo! Perché altrimenti non le posso dare la parola.

CUCCU (P.D.). Intervengo dopo l'onorevole Oppi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

OPPI (U.D.C.). Signora Presidente, io non voglio assolutamente attribuire meriti, fatti, eccetera, però voglio che la gente ricordi i fatti come sono. La legge per l'incremento delle borse di studio nasce da un disegno di legge da me presentato nel 1992 - ero Assessore della sanità - che ha modificato gli statuti e ha consentito un incremento del numero delle stesse. Poi, quando ho lasciato l'Assessorato è stato approvato un provvedimento correttivo che attribuiva trenta borse di studio inizialmente alla facoltà di veterinaria, perché le borse erano state istituite per la facoltà di medicina; quindi se lo statuto prevedeva cinque posti se vi era l'esigenza li portavamo a otto. Recentemente, due anni fa circa, la facoltà di veterinaria ha colmato alcune esigenze della medicina e quindi sono state ridotte le borse di studio destinate alla facoltà di medicina. Tre anni fa la Dirindin ha fatto una "fesseria", ha chiesto praticamente scusa, ha chiesto scusa perché aveva stanziato 4 milioni e mezzo che poi si erano rivelati insufficienti. L'anno successivo, quindi, ha modificato le disposizioni relative ai veterinari portando i posti da trenta in un ciclo di tre anni a dieci annuali. Se sbaglio, lei professore, mi corregga.

A questo punto è chiaro che ci vuole un momento di riflessione per capire i valori e i costi. Perché ho detto che ci fu un errore? Perché in quella circostanza fu assegnata una borsa soltanto ad ogni scuola, che è una sciocchezza perché per esempio per il corso di anestesia una borsa non serve, perché una borsa in anestesia vuol dire un nuovo occupato, mentre una borsa in alcune discipline vuol dire un nuovo disoccupato. Infatti la cifra è stata corretta dalla Dirindin l'anno successivo ed è stata portata a 9 milioni di euro, cifra che è quella che è rimasta attualmente. Si tratta quindi di fare una valutazione attenta sui costi.

Del resto è tutto superabile perché, così come abbiamo potuto correggere gli statuti che prima non si potevano correggere, possiamo intervenire anche sul numero di borse, magari partendo da un numero ridotto, ma consentendo anche agli specializzansi non medici di poter accedere ai posti di lavoro, perché senza la specializzazione non possono partecipare ai concorsi nelle AA.SS.LL. Quindi, penso che un momento di riflessione anche per la valutazione dei costi sia molto importante.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Signora Presidente, io intervengo per ritirare l'emendamento prendendo atto dell'impegno dell'Aula ad affrontare in tempi brevissimi quest'aspetto, prendendo atto, inoltre, della consapevolezza che è diffusa in quest'Aula, che noi abbiamo la possibilità di intervenire anche in ambito non medico, come abbiamo già fatto quando abbiamo esteso i benefici ai veterinari, che medici non sono. E' chiaro che noi su quest'argomento saremo vigili e, alla prima occasione, se non ci penseranno la Giunta o la maggioranza a portare all'attenzione di quest'Aula questo argomento, ci penseremo noi.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 138. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 15. Chi lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Passiamo all'emendamento numero 17.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Signora Presidente, di quest'emendamento abbiamo discusso nella passata finanziaria; ci fu l'impegno da parte della Commissione sanità per affrontare celermente le due proposte di legge: quella di cui io ero primo firmatario, e l'altra di cui erano firmatari i Riformatori. La Commissione sanità accelerò, i tempi ma l'iter purtroppo si interruppe per la fine anticipata della legislatura. Se ci fosse un impegno ad accelerare l'iter della proposta di legge già presentata dai Riformatori, quella che noi stiamo presentando per affrontarla in maniera più organica, io penso che potremmo accedere ad un invito al ritiro. Adesso non so se il Presidente della Commissione sanità possa prendere impegni di questo tipo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Probabilmente per provvedimenti di questo tipo, cioè sulla rete degli oratori, non abbiamo bisogno di una legge o, se ne avessimo bisogno, certamente non mancherà il nostro sostegno ad esaminarla. Però nell'accordo di programma quadro sulla cultura ci sono risorse espressamente destinate a questa misura. Probabilmente, quindi, potremo intervenire direttamente per via amministrativa. Si tratta magari di attivare in Commissione cultura un minimo di confronto e di vedere come realizzare il programma.

CUCCU (P.D.). Ritiriamo l'emendamento numero 17.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 140. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 144, per il quale c'è un invito è al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA (P.D.). Grazie Signora Presidente. Per capire, l'Assessore chiede di ritirare l'emendamento 144?

PRESIDENTE. Sì, ha invitato i presentatori a ritirarlo.

MANCA (P.D.). Io spendo due parole, poi arriverò anche a esprimere il consenso per il ritiro dell'emendamento. Voglio però giustificare la richiesta che è stata avanzata in quest'emendamento, volta a cercare di dare un sostegno alle società di professionisti che svolgono la loro attività nella nostra Isola. E questo viene fatto con un emendamento che cerca di ripercorrere la strada utilizzata nelle scorse finanziarie, e di utilizzare i fondi di competenza della Giunta regionale per quanto riguarda la comunicazione istituzionale.

Io penso - per evitare il ripetersi di casi emblematici che purtroppo sono anche nella nostra responsabilità, come il fallimento della Torres calcio e della Nuorese calcio - che questa disponibilità debba essere accolta. So che l'Assessore si è dimostrato disponibile. Ho visto che è stato presentato un ordine del giorno, a firma dei colleghi della maggioranza, che contiene una serie di inesattezze, tra le quali le indicazioni dei capitoli di riferimento e dei residui che sono sbagliate. Io penso che, relativamente all'ordine del giorno, si debba, successivamente, ragionare sul fatto che l'importo debba essere quello che è stato espresso nell'emendamento. Comunque, visto che c'è questa disponibilità, io do l'assenso per il ritiro.

PRESIDENTE. Anche per l'emendamento numero 24 c'è un invito al ritiro. Per esprimersi sul ritiro ha facoltà di parlare il consigliere Manca.

MANCA (P.D.). Ritiro l'emendamento numero 24.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 25.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Signora Presidente, chiedo se è possibile, di spostare l'emendamento numero 25 all'articolo 4, dove sono già presenti emendamenti analoghi, per esaminarlo unitamente a questi.

PRESIDENTE. Va bene, l'emendamento viene spostato all'articolo 4.

Passiamo all'emendamento numero 26, sul quale c'è un invito al ritiro.

Per esprimersi sul ritiro ha facoltà di parlare il consigliere Cuccu.

CUCCU (P.D.). Ritiro l'emendamento numero 26.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 39. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'emendamento numero 147.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Signora Presidente, mi rivolgo all'Assessore che ha espresso parere negativo su questo argomento. Lei, Assessore, ha osservato che pur avendo depurato quest'emendamento dalla cifra contenuta nella legge finanziaria l'anno scorso, rimane la preoccupazione che la dizione: "anche attraverso i servizi degli enti locali cui sono erogati fondi integrativi" possa implicare un aumento di spesa. Noi però ci riferivamo non a incrementi di spesa, ma all'utilizzo sempre di quei 10 milioni. Quindi, con questa precisazione, il suo parere dovrebbe essere favorevole, perché non ci sarebbero incrementi di spese. Si tratta infatti solo di prevedere che questi servizi di accompagnamento degli alunni con disabilità, che a volte non possono essere svolti in maniera compiuta dalle scuole, possono essere svolti invece dagli enti locali che hanno strutture e organizzazione.

Con la modifica l'emendamento diventerebbe pertanto: All'articolo 4, comma 1, lettera a) ultimo capoverso della legge regionale 5 marzo 2009, n. 3 è aggiunto il seuente: "anche attraverso l'incremento delle dotazioni degli enti locali destinati ai servizi per l'istruzione per gli alunni con disabilità o in situazioni di svantaggio". Quindi stiamo parlando di incremento delle dotazioni, relative alla somma precedente, degli enti locali. Non stiamo prevedendo nessuna nuova spesa, ma solo di utilizzare una quota parte di quei 10 milioni per servizi che con questo emendamento possono erogare anche gli enti locali, e non soltanto le scuole che non sono attrezzate. Le chiederei, pertanto, di modificare il suo parere, Assessore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Dunque, la questione è giusto che sia chiarita. Io penso di poter modificare il parere della Giunta, nel senso di rimettermi all'Aula su questo emendamento, perché è una valutazione che va fatta in questi termini. Tutti sappiamo che nelle scuole ci sono alunni che hanno necessità di essere assistiti e sappiamo perfettamente che l'insegnamento di sostegno è gravoso dal punto di vista finanziario, e lo Stato fatica a garantire la quantità di risorse necessarie.

In alcuni casi può essere ragionevole che, senza incremento di risorse - questa è la garanzia - ci possa essere la possibilità per la Giunta regionale di valutare in presenza di dati statistici e di richieste da parte del sistema scolastico, dalle autonomie o dal sistema degli enti locali, una diversa modulazione degli stanziamenti, cioè che alcune risorse possano essere diminuite nella direzione delle autonomie scolastiche per andare ai comuni, per far fronte comunque alla stessa finalità. Questo è lo scopo. Se questa è la finalità dell'emendamento credo che la Giunta non possa che rimettersi all'Aula ritenendo che possa essere una giusta finalità quella di offrire un diverso spettro di possibilità nella scelta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S. D'Az.), relatore di maggioranza. Signora Presidente, chiedo che la Giunta esprima il suo parere sul dettato dell'emendamento, che dovrebbe essere il seguente: "Anche attraverso l'incremento delle dotazioni degli enti locali per il supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con disabilità o situazioni di svantaggio.".

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Propongo semplicemente di cassare le parole: "Cui sono erogati i fondi integrativi".

SANJUST (P.d.L.). Da dove li tirano fuori i fondi gli enti locali?

PORCU (P.D.). C'è una parte precedente del comma che stabilisce la misura, che è costituita da una serie di programmi destinati agli alunni con disabilità, e la dotazione. Quindi all'interno di quella misura le scuole si possono anche avvalere di servizi degli enti locali. La proposta è quella di cassare le parole: "Cui sono erogati i fondi integrativi" che possono ingenerare l'idea che stiamo inserendo somme diverse da quelle già previste dalla legge in questione.

PRESIDENTE. Praticamente rimane: "Anche attraverso servizi degli enti locali per il supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con disabilità".

MANINCHEDDA (P.S. D'Az.), relatore di maggioranza. Quindi senza la parola "incrementare".

PRESIDENTE. Va bene. Metto in votazione l'emendamento numero 147. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

L'emendamento era sostitutivo totale dell'emendamento numero 82 per cui l'emendamento numero 82 decade.

Metto in votazione l'emendamento numero 85. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 145. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

L'emendamento numero 86 decade.

Metto in votazione l'emendamento numero 118. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 153. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

I lavori del Consiglio riprenderanno domani mattina alle ore 10.

La seduta è tolta alle ore 21 e 33.