Seduta n.215 del 22/06/2011
CCXV SEDUTA
Mercoledì 22 giugno 2011
Presidenza del Vicepresidente COSSA
indi
della Presidente LOMBARDO
INDICE
La seduta è aperta alle ore 16 e 30.
MARIANI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 9 giugno 2011 (208), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Radhouan Ben Amara e Carlo Sechi hanno chiesto congedo per la seduta del 22 giugno 2011.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
MARIANI, Segretario:
"Interrogazione Dessì, con richiesta di risposta scritta, sui continui disservizi di Poste italiane Spa". (599)
"Interrogazione Diana Giampaolo - Cocco Pietro - Lotto - Solinas Antonio, con richiesta di risposta scritta, sulla mancanza di vedette nel territorio del Comune di Siliqua e zone limitrofe nonché sugli interventi esigui di operatori interessati alla campagna antincendio in sede di richiesta emergenza". (600)
"Interrogazione Dessì - Sanna Giacomo - Planetta, con richiesta di risposta scritta, sul caro gas in Sardegna". (601)
"Interrogazione Fois - Mulas, con richiesta di risposta scritta, sulla corretta attuazione della delibera della Giunta regionale n. 33/10 del 10 giugno 2008 sul finanziamento per l'escavo del porto di Porto Torres". (602)
"Interrogazione SANNA Matteo, con richiesta di risposta scritta, sui gravi ritardi nell'erogazione dei finanziamenti previsti dall'Asse I del PSR 2007-2013". (603)
"Interrogazione Barracciu - Cucca - Bruno - Espa, con richiesta di risposta scritta, sulla notizia della proposta del nuovo direttore generale della ASL n. 3 di Nuoro di accorpare i reparti di medicina e chirurgia dell'Ospedale San Camillo di Sorgono". (604)
"Interrogazione Diana Mario, con richiesta di risposta scritta, sull'adozione preliminare del Progetto di piano stralcio delle fasce fluviali". (605)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.
MARIANI, Segretario:
"Interpellanza Planetta - Sanna Giacomo, sul paventato trasferimento ad altra sede dell'ITC La Marmora di Sassari e sulla promozione della sede storica e del patrimonio scientifico-letterario attualmente ospitato". (235)
"Interpellanza Sechi - Uras - Zuncheddu sulle problematiche inerenti la soppressione dei corsi serali funzionanti nelle istituzioni scolastiche della Regione". (236)
PRESIDENTE. Colleghi, apprezzate le circostanze, sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 16 e 35, viene ripresa alle ore 17 e 03.)
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi di prendere posto.
L'ordine del giorno reca la continuazione alla discussione dell'articolato del disegno di legge numero 222/A - Parte prima.
Ricordo che siamo in fase di votazione degli emendamenti aggiuntivi presentati all'articolo 27.
Passiamo pertanto alla votazione dell'emendamento numero 70.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 316. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Per effetto dell'approvazione dell'emendamento numero 316, decade l'emendamento numero 73.
Essendo stato ritirato l'emendamento numero 308, decade l'emendamento numero 328.
Metto in votazione l'emendamento numero 157, per cui c'è un invito al ritiro.
Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Presidente, non accetto l'invito al ritiro, l'Aula si esprima, è necessario che si faccia chiarezza.
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, se non lo ritira, non le posso dare la parola. Può intervenire solo per dichiarazione di voto.
Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Dichiaro il voto a favore dicendo con assoluta chiarezza che le pari opportunità elette da questo Consiglio non hanno valore alcuno. Le pari opportunità elette nelle province sono equiparate al gettone di presenza di un consigliere. A Sassari i consiglieri prendono 123 euro, le pari opportunità prendono 123 euro. La differenza è che in Commissione pari opportunità non hanno diritto ad avere la libertà di partecipare alle riunioni che vengono convocate, devono prendersi giornate di ferie, cioè in un anno i trenta giorni di ferie vengono utilizzati per poter partecipare alle trenta riunioni, nel caso se ne dovessero tenere di più, lascio a voi l'interpretazione!
Io credo che ci sia un qualcosa che comunque vada denunciato, non è che una Commissione come questa, alla quale partecipano le donne in quanto donne, non abbia valore o non abbia lo stesso valore delle Commissioni convocate dove la partecipazione maschile è superiore alla media. E' una situazione veramente vergognosa, stiamo impedendo alla gente di poter esercitare appieno il proprio diritto e non si tratta di un diritto qualunque, si tratta di un diritto che questo Consiglio ha scelto di voler e dover dare.
Ecco, non c'è altra disparità di trattamento se non questa, cioè non possono partecipare, non sono retribuite, se non con i 29 euro di gettone di presenza in disparità di tutte le altre pari opportunità della Sardegna. Allora io mi chiedo perché non l'aboliamo. Ha più senso determinarne la fine piuttosto che lasciarla in piedi senza che si possa esercitare appieno il proprio diritto. Così, per me non ha senso, tanto che la presentazione dell'emendamento ha questo significato. Non è un premio da dare, è un riconoscimento che deve essere comunque sancito in modo definitivo e quest'Aula ha i poteri per farlo. Poi, si bocci l'emendamento, si faccia finta di non vedere, le donne continuino a lottare per essere presenti...
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Forse è proprio la scarsa presenza di un equilibrio di genere anche in questa Aula che spesso produce questa distrazione. Io voterò a favore di questo emendamento per il semplice aspetto che ho fatto osservare in Commissione e cioè che noi abbiamo finanziato, anche in questo provvedimento cosiddetto collegato, altre commissioni e altri comitati e non ci siamo mai posti un problema reale, quello di distinguere i comitati, le assemblee, i coordinamenti di persone che vi partecipano in ragione del loro ruolo istituzionale, per cui a quelli paghiamo i rimborsi, che invece dovrebbero non essere pagati perché quella partecipazione fa parte delle loro funzioni istituzionali quindi è onnicomprensiva degli stipendi che prendono, e non ci curiamo invece delle persone che sono nominate dal Consiglio regionale per svolgere delle funzioni di rappresentanza che vanno al di là delle funzioni istituzionali ma sono rappresentanze personali e di genere come in questo caso.
In questa legislatura abbiamo finanziato vergognosamente comitati, mi pare anche un osservatorio che controlla lo spostamento del sole durante la giornata, insomma stiamo osservando tutto, li paghiamo profumatamente per niente e ci mettiamo a fare gli schizzinosi di fronte al diritto di avere dei rimborsi di persone che hanno accettato volontariamente di farsi carico di una rappresentanza del Consiglio regionale per una funzione specifica.
Dovremo cominciare tutti a svegliarci un po' il cervello anche se è tardo pomeriggio e cominciare a distinguere che un conto sono i costi della politica e un conto sono i costi della democrazia! Questo è un costo della democrazia e dovrebbe essere compensato; se poi siamo d'accordo per eliminare qualche costo della politica, lo possiamo vedere assieme.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Manco a dirlo il mio voto a questo emendamento è favorevole, così come è favorevole il voto del Gruppo del Partito Democratico. Devo dire che ho ascoltato con particolare attenzione l'intervento dell'onorevole Giacomo Sanna e anche la considerazione riservata nelle sue parole alle questioni della parità e della rappresentanza di genere, oserei dire della democrazia paritaria, e della necessità che questa trovi compimento in Sardegna come ovunque, laddove non è compiuta ed è molto lontano dall'essere raggiunta.
Sono favorevole ma vorrei ricordare all'onorevole Sanna, come a tutti i colleghi in questa aula, principalmente alla Giunta regionale, nella persona del suo Presidente, che è importante finanziare e rimborsare le spese alle commissarie della Commissione pari opportunità ma è altrettanto importante, anzi è decisamente più importante, che le pari opportunità, il diritto di rappresentanza e la democrazia paritaria trovino politicamente una via di affermazione. Percorso che è stato negato, bloccato e assolutamente distrutto, rispetto a ciò che è avvenuto nella passata legislatura, da questo Presidente della Regione, da questa Giunta regionale e da questa maggioranza! La Giunta di soli uomini che oggi guida la Sardegna è la dimostrazione palese di ciò che sta succedendo in termini di pari opportunità e di rappresentanza di genere in quest'Isola: un ritorno al passato, una concezione feudale delle istituzioni, una considerazione pari a "zero" delle competenze delle donne!
Votiamo a favore di questo emendamento che non è altro però che una foglia di fico per coprire una vergogna ben più grande che è l'assenza delle donne dalla Giunta regionale; assenza che spero, a differenza dell'arrampicarsi sugli specchi del Presidente della Regione nei giorni scorsi in occasione della risposta alla mia interrogazione, venga affermata, perché negata politicamente, dal TAR Sardegna il 29 giugno quando si pronuncerà per il ricorso mio e di tante altre sarde contro questa Giunta di soli uomini assolutamente vergognosa!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Il Gruppo Italia dei Valori voterà a favore dell'emendamento numero 157 che è in linea con una rinnovata attenzione rispetto ai ritardi che hanno, come dire, lastricato il terreno della definizione degli assetti istituzionali e di cui la composizione della Giunta regionale sarda è probabilmente l'emblema più significativo. Il fatto che ci sia una Giunta di soli uomini, il fatto che ci sia in Sardegna una Giunta di soli uomini, una Giunta regionale di soli uomini, è un qualcosa di assolutamente inaccettabile rispetto alla tanto ventilata e gettonata, nei convegni, aspirazione alla parità di genere.
Io voglio salutare oggi...
(Brusio in Aula)
Presumo che sia un interesse per l'emendamento che genera questo fermento, spero!
Volevo dire che saluto con favore, presidente Lombardo, il coraggio del collega, ancora per poco, purtroppo per certi aspetti, Massimo Zedda, che ha voluto dare un segnale notevole di coraggio e di innovazione. Il 60 per cento delle donne all'interno della Giunta comunale di Cagliari è un elemento che confligge palesemente con lo "zero" assoluto della stessa presenza nella Giunta regionale sarda. Al di là delle battutine che si possono fare (purtroppo è ancora il "machismo" che impera in queste sedi istituzionali), questa è un'indicazione precisa di attenzione verso il mondo femminile.
Per cui l'emendamento che ci viene sottoposto e presentato è un emendamento che va nella direzione di tentare di riequilibrare la presenza di genere nelle istituzioni. Per queste ragioni, e per altre che non ho il tempo di illustrare, il Gruppo Italia dei Valori voterà a favore di questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, io ritengo opportuno richiamare brevemente la discussione che, sugli emendamenti numero 157, 308 e 327, si è sviluppata in Commissione. L'emendamento numero 157 prevedeva un'indennità…
(Brusio in Aula)
Se v'interessa, parlo, altrimenti…! Parlate tanto di problemi di questioni di parità, però mi sembra che nessuno di nessun sesso ascolti in questa sede!
Allora, per quanto riguarda questo emendamento, esso nasce con una proposta di attribuzione di un'indennità di carica di 3000 euro per la Presidente e di 1000 euro per le due Vicepresidenti. Su questo, io ho presentato un emendamento, accogliendo la proposta fatta a suo tempo dalla Commissione pari opportunità, cioè 150 euro a tutti, come componenti del Comitato del lavoro. Questo era il contenuto dell'emendamento che ho presentato io; poi ne è stato fatto uno di sintesi del primo e del secondo emendamento. In Commissione è stato manifestato uno sfavore generalizzato contro l'erogazione di indennità a favore della Commissione e si è posta l'attenzione non tanto sotto l'aspetto economico, quanto sotto un altro profilo, cioè era stato presentato un emendamento tale da consentire ai componenti della Commissione di avere l'aspettativa e di partecipare alle riunioni senza problemi, perché molti hanno questa difficoltà e devono prendere una giornata di ferie.
Questo studio è stato fatto, sennonché ci siamo bloccati di fronte alla difficoltà di imporre l'obbligo dell'aspettativa alle amministrazioni statali. Noi possiamo fare un emendamento solo per la Regione e gli enti regionali, per il resto dovremmo fare una serie di accordi con le amministrazioni statali per ottenere questo risultato.
Questa è la discussione che si è svolta in Commissione, questa è la discussione e il motivo per cui non è stato presentato quell'emendamento di sintesi, del quale nel corso dei lavori abbiamo parlato con svariati colleghi. Si pone quindi il problema di decidere in questa sede che cosa fare. In Commissione c'era un orientamento generalizzato di contrarietà, ma mi pare di capire che in Aula questo orientamento si stia modificando.
(Interruzione della consigliera Barracciu)
STERI (U.D.C.-FLI). Prego?
BARRACCIU (P.D.). Io ero a favore!
OPPI (U.D.C.-FLI). Quando dice generalizzato, vuol dire che è la maggioranza!
STERI (U.D.C.-FLI). In linea di massima, però, le obiezioni non venivano solo dalla maggioranza. Per carità, do atto all'onorevole Barracciu di quello che dice. Però, il problema è di verificare se c'è l'intenzione di quest'Aula di attribuire un gettone; parliamo solo di gettone, o parliamo anche di indennità presidenziali e vice presidenziali? Il problema è tutto qua! Se c'è un mutamento di opinione che riguarda la maggioranza dell'Aula, diciamolo e torniamo indietro rispetto a quello che è stato detto in Commissione. Però che sia chiaro quello che stiamo facendo, per evitare che ci siano contrapposizione tra una parte o l'altra, perché su questo in Commissione…
PRESIDENTE. Onorevole Steri, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DEDONI (Riformatori Sardi). Presidente, a titolo personale voterò a favore dell'emendamento perché, come tutti sanno in quest'Aula, anche quando si è parlato di questioni di genere, non sono stato tenero nei confronti di chi andava a proporre che delle belle statuine al femminile fossero messe come monili su un comò. Ritengo e stimo la donna quale intelligenza, quale capacità di competere alla pari con i maschi e che quindi può avere tutte le opportunità pari ai maschi. Qui si rientra in una posizione molto più larga, molte commissioni della Regione sarda non funzionano, solo perché non c'è un minimo, o di gettone, o di finanziamento, che consenta di muoversi e di attivare. Assessore Milia, quante sono le commissioni ferme all'interno dell'Assessorato della cultura che non danno pareri solo perché non c'è neanche il gettone di presenza?
Io credo che sia il caso, ho preso la parola anche per questo, e che ci sia pure il motivo di riconsiderare l'insieme e far sì che, se nominiamo una persona all'interno di una commissione, questa possa svolgere il ruolo che le è stato attribuito; se non le viene consentito, anzi se deve perdere anche una giornata di lavoro, e per giunta è tutto gratis, credo che non sia molto facile trovare la disponibilità e i numeri delle persone. Vorrei anche dire che qualche volta, per opportunità, sono state nominate componenti esterne alla stessa isola Sardegna, ho detto chiaramente "isola", con tutto quello che consegue di costi di trasporti in andata e rientro.
Io proporrei 2000 euro, ridimensionando la cifra, anziché 3000, pensando che il 50 per cento comunque se ne va in tassazioni, perché ci sia una presenza significativa che consenta a queste commissioni di poter lavorare e operare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Vorrei porre un punto di riflessione velocissimo a tutta l'Aula, in particolare all'onorevole Sanna, presentatore dell'emendamento. Questo emendamento è stato esaminato in Commissione, dalla discussione fatta è emerso l'orientamento - che c'è sembrato tra l'altro unanime - di considerare certamente l'importanza della Commissione, ma anche la disparità di trattamento che esiste riguardo ai rimborsi spese. Inoltre si è parlato anche della possibilità di assenza dal posto di lavoro per la partecipazione della Commissione, cioè dell'esigenza di equiparare questa commissione a tutti gli altri organismi che lavorano per il bene della Regione per la rappresentanza d'interessi diffusi. Si era anche detto, lo ricordo, che il parere della Commissione fosse negativo oppure d'invito al ritiro, dando la possibilità di predisporre un emendamento di sintesi che potesse riconoscere una qualche modalità per venire incontro alla disparità di trattamento rispetto alle altre commissioni, ma che non avesse un'incidenza finanziaria di questo livello, considerato il carico di problemi che stiamo esaminando, anche dal punto di vista finanziario, e considerato anche il fatto che tutti abbiamo evitato di presentare emendamenti che in qualche modo riflettessero troppo problemi particolari.
Per cui, inviterei ancora a riflettere su questo punto, magari sospendendo l'esame di questo emendamento e rinviando la questione, se la Presidenza lo consente, a un'altra parte della stessa legge, per fare in modo che possa essere elaborato un emendamento di sintesi che non ci porti a discussioni che forse meriterebbero un'altra sede, non questa del collegato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Intervengo per dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento numero 157. Penso che questo Consiglio regionale debba incominciare a riflettere seriamente sui costi della democrazia. Dobbiamo uscire dall'ipocrisia e dalla demagogia in cui ci siamo infilati negli ultimi anni.
Intanto, nello specifico, se noi crediamo e abbiamo la contezza dell'importanza che deve avere un organismo che istituiamo con legge regionale, come in questo caso la Commissione pari opportunità, dobbiamo avere anche la coerenza di essere conseguenti per dare gambe e dignità agli istituti che noi creiamo. Le gambe si danno consentendo a chi viene nominato, e viene nominato da noi, di partecipare e di esercitare fino in fondo il proprio ruolo e la dignità si dà nel momento in cui si riconosce anche un equo indennizzo.
Dicevo però che questa è anche l'occasione perché noi cominciamo a riflettere sui costi della democrazia e usciamo dall'ambiguità e dall'ipocrisia. Dovremmo anche cominciare a riflettere sulle indennità dei nostri amministratori comunali, sulle indennità dei sindaci e dei consiglieri comunali, perché oggi abbiamo sindaci in prima linea, consiglieri comunali e assessori in prima linea, che hanno indennità o gettoni che non consentono loro nemmeno di pagare le bollette del telefonino. Abbiamo sindaci che hanno responsabilità enormi con indennità che non sono dignitose per il ruolo che rivestono, che è quello di rappresentare la propria comunità. Io penso che noi dovremmo cominciare a riflettere su questa cosa, in Sardegna abbiamo autonomia da questo punto di vista, dobbiamo incominciare a parlarne! Questo è il primo passo, è vero che abbiamo altre cose da fare ma incominciamo da questo, da un organismo che abbiamo costituito noi, se il Consiglio regionale crede alle cose che fa, è bene che sia conseguente.
Comunque, assessore La Spisa, lei ha utilizzato un termine elegante per definire quelli che tutti chiamano "marchette", quelli che non sono emendamenti che riflettono problemi particolari, non è vero neanche quello, perché questo disegno di legge che oggi sta diventando legge, questo collegato, è pieno di emendamenti e di disposizioni che riflettono problematiche particolari, ma questa non è una problematica particolare perché questa non è una problematica di nessuno, è una problematica della quale si deve far carico invece il Consiglio regionale perché è il Consiglio regionale che ha deciso che deve esserci in Sardegna la Commissione Pari opportunità e che nomina anche i componenti di questa Commissione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Io eviterò di parlare sia di genere che di problemi di spesa, vorrei parlare invece di problemi di opportunità. Non cado nella facile demagogia, sono pronto a dimostrare come la mia équipe sia formata per il 70 per cento da donne, ma stiamo parlando del mio lavoro e del mio personale parere sulle differenze di genere, che non esiste. Parlo di opportunità, a me risulta che la Commissione pari opportunità, all'unanimità, abbia votato un documento in cui chiede la modifica dell'articolo 7 della legge numero 39 del 1989: l'hanno proposta loro, ne hanno discusso loro, l'hanno votata all'unanimità! Questo documento parla certamente di un riconoscimento del tempo che viene dedicato da loro per svolgere la funzione a cui questo Consiglio le ha chiamate. Parlano della possibilità di assentarsi dal lavoro, parlano certamente di un gettone di presenza, non parlano di un'indennità specifica per il Presidente, non parlano di un'indennità specifica per la Vice Presidente! Quindi affrontare questo argomento sulla base di un emendamento presentato in quest'aula, che differisce dalla proposta contenuta nel documento che la Commissione pari opportunità, all'unanimità, ha deciso di presentare all'Aula, credo che possa assumere davvero una visione che…
(Interruzione della consigliera Barracciu)
CAMPUS (P.d.L.). Certamente! Lei ha perfettamente ragione, consigliera Barracciu! Infatti sto dicendo questo, sto invitando questo Consiglio a una migliore valutazione di opportunità. Badate bene, il fatto che ci sia una specie di fuga in avanti, fatta o con demagogia o con paternalismo o, se preferite la battuta, con "maternalismo", un qualcosa che porta in avanti alcune figure rispetto ad altre, potrebbe creare, all'interno di quella Commissione, un clima di sospetto su qualcuno che ha più voce o più ascolto in quest'Aula rispetto all'insieme di quella Commissione. Ecco perché credo che forse sarebbe meglio pensarci un attimino più attentamente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZUNCHEDDU (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, in questo calderone del collegato ci mancava giusto una regalia alla Commissione pari opportunità! Penso che questa sia davvero la sagra dell'ipocrisia, infatti io mi asterrò, anzi, con tutta probabilità, se ci ripenso, voterò contro. Mi stupisce che questa sensibilità e questa attenzione si ponga oggi rispetto alla Commissione pari opportunità, sensibilità che manca totalmente quando si tratta di riconoscere diritti alle donne, i diritti dovuti, i diritti naturali alla rappresentanza all'interno della massima istituzione, per cui io credo che questa parità e questo segno di civiltà debbano passare attraverso altre operazioni politiche. A tale riguardo, vi inviterei a una seria riflessione anche sull'inefficienza di una Giunta assente, di una Giunta che non esiste politicamente e neanche fisicamente, oggi è una giornata in cui vediamo i nostri Assessori in numero significativo per cui io credo che, con questo emendamento, ci sia il tentativo di continuare a discriminare le donne e a ghettizzarle.
Voglio anche precisare che io sopprimerei la Commissione pari opportunità!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, in primo luogo vorrei ricordare ai colleghi che, a furia di ripetere degli stereotipi, poi succede che questi stereotipi fanno male alla classe politica; quando in giro per l'Italia si dà l'immagine che tutti i politici siano ignoranti e ladri, poi si accredita questa immagine; quando si dice che una legge del Consiglio è piena di "marchette", poi si accredita questa presunta verità e si getta il discredito su tutta un'Aula.
Allora, vorrei chiedere ai colleghi: è una "marchetta" la cifra di 6 milioni di euro alle università sarde perché non aumentino le rette? E' una "marchetta" quella di 200 mila euro perché ci sia, nel Tribunale della Sardegna, l'aula per l'ascolto di minori? E' una "marchetta" la stazione dell'arte di Ulassai di cui, il giorno dopo l'approvazione, in tanti si sono fregiati? Quali sono? Perché, sulle "marchette", io vorrei proprio che ognuno si assumesse le sue responsabilità!
Nella fattispecie questa credo che vada inquadrata nei seguenti termini: ci sono luoghi di partecipazione che uno si sceglie, e allora ci va a proprie spese o ci va gratuitamente, mentre ci sono luoghi di partecipazione democratica che devono essere garantiti. Quanto e come garantirli, possiamo dire che ne dobbiamo discutere. Ha ragione l'onorevole Steri, c'è stato un certo percorso di questi emendamenti, sono andati, venuti, alcuni sono decaduti perché si sono appoggiati a emendamenti ritirati, è vero! Però, se questo è il tema, si sospenda l'esame di questo emendamento, si ragioni sul merito, cioè su che cosa è giusto, anche alla luce di ciò che diceva l'onorevole Campus con una postilla, che c'è stato chi si è fatto carico di quel documento e ha presentato un emendamento, altrimenti quel documento sarebbe rimasto nel cassetto!
L'emendamento può essere aggiustato ma con toni, rispetto a questi argomenti, differenti da quelli che stiamo usando. Vogliamo cambiare il gettone? Vogliamo non pensare a una retribuzione? Se ne parli. Si afferma o non si afferma il principio che i livelli di partecipazione devono essere in qualche modo garantiti? Sì! Allora, si è affermato il principio, si sposta l'emendamento e lo si corregge, lo mandiamo al "28 bis" e, nel frattempo, lo correggiamo. Intendiamoci sulla cornice, poi il dettaglio si raffina. Io credo che quest'aula possa essere unita sulla cornice, senza calunniarsi da sola!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, voterò a favore dell'emendamento e non mi fregerò del titolo di "marchettologo", non ho l'ansia di mettere i voti ai singoli commi di questa legge che certamente trovo molto disorganica. Mi chiedo perché in questa legge dobbiamo pensare all'ascolto dei minori nell'aula di tribunale magari di Oristano, e non di Nuoro, di Sassari o di Cagliari; oppure perché dobbiamo avere l'evento della maratona "Sardegna Marathon" ad Alghero e Cagliari, Nuoro o Sassari, o perché dobbiamo avere la stazione dell'arte a Ulassai e non Isili! Il tema non è che il singolo provvedimento non abbia senso, è il provvedimento singolo, al di fuori di una norma di programmazione generale, che lascia l'amaro in bocca!
Voglio tornare all'argomento dell'emendamento, in questa legge disorganica e disomogenea, noi abbiamo unito tante piccole pezze, ognuno portando avanti il suo piccolo contributo nel modo in cui lo possiamo portare avanti in una fase politica dove manca una Giunta con una visione della Sardegna. Allora, io credo che, nell'ambito di quello che stiamo facendo, anche questo emendamento vuole dare un suo contributo a un tema che, attenzione, non è soltanto un tema di democrazia ma è un tema legato alla performance e alla crescita economica perché, dove c'è diversità di genere, dove ci sono due culture di genere, la performance economica migliora. Inoltre è una Giunta al maschile che ha solo gli occhiali maschili per guardare la realtà. Il problema di una Giunta di dodici uomini non è solo un problema di democrazia, è un problema economico, è un problema di performance, è un problema di modelli di sviluppo, un problema di coniugare i tempi del lavoro, della politica, del tempo libero e della vita.
Allora, io credo che questo emendamento, anche se non è risolutivo, anche se affronta un pezzettino del problema, anche se è parziale chiaramente negli obiettivi, meriti il nostro sostegno e sarà una delle tante piccole pezze che ci siamo sforzati di portare avanti in questo collegato, per cui il mio voto è favorevole.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, anch'io annuncio il mio voto favorevole, però vorrei dire due cose e spero di riuscirci nei tre minuti.
La prima. Noi stiamo parlando di una legge del 1989, credo che questo Consiglio debba porsi il problema di rimettere mano a quella legge perché la composizione e la rappresentanza della Commissione regionale per le pari opportunità, secondo il mio modestissimo parere, ha necessità di essere rivisitata per avere davvero, nella sua composizione, una rappresentanza più rispondente all'articolazione che abbiamo oggi rispetto a quella data. Sarà per una distorsione professionale, ma basta pensare che, nella composizione attuale, mancano - per esempio - le parti sociali che credo siano delle parti importanti.
Detto questo, io voterò a favore perché a me pare che, come hanno già detto altri colleghi che mi hanno preceduto, questo emendamento sia coraggioso perché va anche contro corrente, va contro corrente rispetto a una corrente populista. Attenzione, noi stiamo vivendo un periodo difficilissimo per la politica e, ahinoi, scusate, anche per le istituzioni che pagano pesantemente il periodo difficile che vive la politica. Io penso che i cittadini e le cittadine, così come recita la Costituzione, partecipano alla vita e al governo del Paese in tutte le articolazioni attraverso i partiti e le forme organizzate che nelle istituzioni ci si dà. Penso che la politica e la partecipazione, attraverso la politica, alla vita delle istituzioni abbia un costo e credo che questo costo non debba essere permesso soltanto a chi ha possibilità economiche. Ritengo che noi dobbiamo fare l'impossibile e questo emendamento si muove in questa direzione, per dare a tutti la possibilità di partecipare alla vita politica.
Sta scadendo il tempo, Presidente, colgo l'occasione per chiedere il voto segreto sull'emendamento numero 6 che discuteremo fra poco, perché non vorrei che, nella concitazione della discussione, poi sfuggisse.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az). Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori per chiedere di sospendere l'emendamento, verificare l'eventualità di spostarlo all'articolo 28 bis e dare la possibilità all'Aula di dialogare, come ha suggerito lo stesso Assessore.
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, siccome ci sono molti consiglieri che si sono iscritti a parlare e che vorrebbero esprimere la loro opinione, farò svolgere tutte le dichiarazioni di voto e poi si valuterà se votare subito l'emendamento o se spostarlo.
Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Presidente, devo ammettere che ci sono dei momenti in cui è veramente antipatico dover intervenire a favore o contro, però cogliamo oggi l'occasione per sensibilizzare tutti i colleghi su un problema che esiste davvero. Come qualcuno ha ricordato, questa Commissione è stata nominata ed è tipica espressione del Consiglio regionale, è quindi una forma di partecipazione diretta e voluta. Allora, più che preoccuparci e metterci a discutere veramente sulle parti economiche, che è sempre fastidioso e tra l'altro non si dovrebbe fare con carattere di estemporaneità e di urgenza, io credo che dobbiamo riflettere su come garantire veramente la partecipazione di coloro che abbiamo scelto che possano essere parte dell'assemblea regionale.
Mi risulta che tutte le consigliere abbiano grandi difficoltà di viaggio e soprattutto di partecipazione, in quanto non è garantita la giustificazione presso i loro datori di lavoro, chiunque siano, pubblici o privati; allora io dico, confermo quanto sostenuto dall'onorevole Steri, che in Commissione c'è stata veramente un'ampia discussione e una volontà da parte di tutti di intervenire su questo argomento, vorrei anche ricordare che gli argomenti non si estinguono con la Commissione pari opportunità, ma - lo dico soprattutto alla collega Barracciu - ci sono tanti altri argomenti che noi dobbiamo trattare insieme, a partire dalla questione elettorale, a partire dalla rimozione di tutti quei vincoli che ancora oggi di fatto…
(Interruzione della consigliera Barracciu)
ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Onorevole Barracciu, lo sto dicendo in termini positivi!
(Interruzione della consigliera Barracciu)
ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Benissimo, scusi per la sua sapienza assoluta. In ogni caso… stavo intervenendo, Presidente…
PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, per cortesia!
Prego i colleghi di prendere posto!
ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Non credo che ci sia lesa maestà in quest'Aula!
Comunque dicevo che bisogna continuare e affrontare definitivamente il problema, se di problema si tratta, e riconoscere realmente la partecipazione delle donne, però in tutti settori. Inoltre, sottolineo che, proprio in Commissione, questo argomento è stato sospeso per l'accordo assunto da tutte le forze politiche di rivederlo quando si parlerà di organizzazione e funzionamento. Quindi, per non venire meno ai patti, il mio voto sarà contrario.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, avevo chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori, ma siccome mi ha già preceduto il collega Giacomo Sanna, mi riservo eventualmente di discutere nel merito in maniera più appropriata, perché altrimenti, ha ragione l'onorevole Maninchedda, non sappiamo dove andiamo a finire stasera.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, questo non è un grande emendamento, devo dire la verità, e sta dentro un articolato che incomincia veramente a essere pesante, anche sotto il profilo finanziario. Noi ci potremmo attardare molto sul significato o meno della possibilità di risolvere i problemi della presenza femminile all'interno delle istituzioni o la tutela e la valorizzazione dell'apporto delle donne nelle professioni, nella conduzione…
(Brusio in Aula)
PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Uras.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). E' vero, c'è confusione!
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, non si può continuare con questo brusio in aula!
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Noi pensiamo di risolvere con 60 mila euro l'anno, con 36 mila euro, con un'indennità per il presidente della Commissione pari opportunità, sono tutte nomine politiche che facciamo qua, che guardano a questa o a quella compagna di partito! Non si fa una grande politica al femminile, neppure con questo tipo di strumenti, però se il centrosinistra ha deciso di votare così, io non farò mancare il mio voto.
Rammento però a tutti noi (a proposito del fatto che dobbiamo difendere la dignità di quest'Aula dall'aggressione, diciamo, che noi stessi facciamo), che quelle che io non chiamo "marchette", però le chiamo spinte, pressioni, non sono tutte politicamente utili, alcune corrispondono a esigenze molto limitate, di gruppi, qualche volta di persone, addirittura di struttura interna di partito. Che cosa dire del comma 5 di questo articolo che abbiamo già approvato con il quale il Presidente della Regione, con proprio decreto, stabilisce l'ammontare delle indennità dei collegi dei revisori dei conti degli enti? Cioè stabilisce quanto devono prendere quelli che devono controllare la macchina amministrativa che lui governa! Non lo stabilisce la legge e quindi li lascia autonomi, lo stabilisce il Presidente della Regione che quindi li asservisce a se stesso, cioè fa un'operazione di controllo diretto di coloro che devono controllare i conti della sua amministrazione! Ma che cosa dire? Ecco le "marchette"…
PRESIDENTE. Onorevole Uras, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Cappai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPPAI (U.D.C.-FLI). Presidente, bene ha fatto il collega Sanna a sollevare la questione; però, essendo una questione importante per l'amministrazione regionale, bisogna che tutti riflettiamo un attimino. Io non so in base a quali studi sia stata… Stiamo parlando dell'emendamento numero 157, vero Presidente? Al quale poi però sono collegati altri emendamenti, l'emendamento numero 308 è collegato al "157"…
PRESIDENTE. L'emendamento numero 308 è già ritirato e conseguentemente l'emendamento numero 328 decade. Esiste solo l'emendamento numero 157.
CAPPAI (U.D.C.-FLI). Va bene, esiste solo l'emendamento numero 157. Allora io dichiarerò il mio voto contrario a questo emendamento. Lo faccio non perché sono contrario alla rappresentanza di genere, anzi non vi nascondo, le mie giunte comunali al mio comune hanno sempre avuto la rappresentanza femminile, però quella rappresentanza femminile che si doveva allontanare dal posto di lavoro e che doveva sacrificarsi e che comunque prende 17 euro di gettone di presenza per ogni riunione di Consiglio. Allora mi chiedo da quali calcoli emerge la necessità di dare ai rappresentanti, e poi perché solo ai presidenti e ai vicepresidenti, un'indennità? Da quali calcoli emerge il dover dare 3000 euro al presidente e 1000 euro ai vicepresidenti?
Io appartengo alla maggioranza, in Commissione se ne è discusso, da rappresentante della maggioranza rispetto ciò che la Giunta propone, e la Giunta ha detto che è un tema che va approfondito, che va studiato, che va affrontato, però ha anche invitato al ritiro di questo emendamento.
Quindi io proporrei al presentatore il ritiro o, comunque, a spostarlo, perché non possiamo stare un'intera serata qua dentro a stabilire se dobbiamo dare 3000 euro a un Presidente della Commissione regionale pari opportunità e 1000 euro a un Vicepresidente e non vedere la materia nel suo complesso! Perché 3000 euro al Presidente della Commissione regionale pari opportunità e magari niente ai Presidenti delle Commissioni provinciali pari opportunità? Ecco è una materia vasta, va esaminata nel complesso.
Ritengo che, approvando questo emendamento, diamo un beneficio al Presidente della Commissione regionale pari opportunità, però creiamo un danno ai Presidenti delle Commissioni provinciali pari opportunità. Quindi direi di sospendere momentaneamente. Invito anch'io il presentatore al ritiro o comunque a spostarlo, così come lui stesso ha detto, magari all'altro articolo per avere il tempo di esaminarlo più compiutamente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
OPPI (U.D.C.-FLI). Si tratta di un argomento per il quale io sono sempre stato contrario. L'ho detto nella precedente legislatura quando le donne venivano con le magliette rosa e chiedevano pari diritti; io ero contrario, tant'è che le donne volevano avere un ruolo di preminenza, si sono candidate come capilista, persino nel partito del P.d.L., e sono state bocciate dall'elettorato. Allora cominciamo a chiarire le cose. Qui si parla un po' troppo di risorse finanziarie; innanzitutto, chi ha bocciato completamente, ha ridotto persino tutte le indennità, basti pensare che presidenti di enti che gestiscono 80, 90 milioni di euro prendono circa 3000 euro al mese.
(Interruzione)
Non so, l'hanno fatto loro, l'ho già detto. Peraltro qualcuno ha fatto riferimento ai revisori dei conti, pensate che il presidente dei revisori dei conti (che gestisce e quindi deve vidimare un budget di 80, 100 milioni) prendeva fino all'altro giorno 2800 euro lordi all'anno. Sappiamo chi è che ha fatto queste cose, e ha una bella fotografia!
Allora stiamo attenti, troppa gente vuol fare il moralizzatore! Io personalmente prima, poi Capelli ultimamente, abbiamo presentato un emendamento perché si venisse meno alla doppia indennità (consiglieri regionali, presidenti di Commissione e più); ebbene molti hanno pregato gli interessati di ritirare l'emendamento. Anche alcuni di quelli che hanno parlato e che fanno i moralizzatori. Bisogna cominciare a essere seri!
Detto questo, ci sono anche tante altre cose dei costi della politica, è inutile parlare di gambe, dignità eccetera. E' un problema invece di presenza politica, allora siamo d'accordo, ma guardatevi in faccia però, perché non più tardi della precedente commissione opportunità, avete fatto a gara per mettere gente che aveva più di sessant'anni perché alla fine la scelta è ricaduta su chi aveva un'età maggiore. La serietà c'è sempre, non c'è a fasi alterne! E basta guardare gli atti di quella votazione!
Allora, Presidente, io lo dico da tanto tempo, continuo a dirlo; si possono risparmiare tanti soldi, cominci anche lei a verificare questi falsi moralizzatori, molti sono in stato confusionale, hanno confuso ieri e confondono oggi il discorso per quanto riguarda l'indennità chilometrica. Una cosa è la residenza, una cosa invece è il domicilio! Se andiamo a guardare, molti degli amici autorevoli di questo consesso, dovrebbero vergognarsi di questo.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Oppi. Come lei sa, l'Ufficio di Presidenza si è posto questo problema e, proprio per ovviare a questa situazione, è stata modificata la norma per cui il termine di riferimento non è più la residenza ma il domicilio. Ogni consigliere, con la dichiarazione di autocertificazione che ha fatto, si assume la responsabilità della propria dichiarazione di domicilio.
Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, io non voglio fare facile demagogia come qualcuno ha già fatto e come molto probabilmente sarebbe molto ma molto più semplice fare. Soprattutto per il periodo che sta vivendo la nostra nazione, credo che tutti possiamo spenderci in questo nuovo sport.
(Interruzione)
Posso, Presidente? Io credo che stiamo parlando di un organismo che questo Consiglio regionale si è dato; quasi due anni e mezzo fa, ha nominato una commissione che, da due anni a questa parte, ha chiesto un incontro anche ai capigruppo, a più consiglieri regionali, siamo stati tutti sensibilizzati su questo argomento. La Commissione pari opportunità è ormai bloccata nella impossibilità di funzionare, vuoi anche perché sono lavoratrici e quindi devono prendere permessi personali da recuperare oppure utilizzare le proprie ferie, non possono certamente permettersi di utilizzare macchina, pranzare fuori e quant'altro, cosa che nessuno fa a iniziare da tutti noi come consiglieri regionali.
Non entro nel merito dei 2600 euro all'anno per quanto riguarda il collegio dei revisori, sta di fatto che comunque in questo articolo 27, come già detto dal collega Uras, abbiamo delegato il Presidente della Regione a stabilire quanto i componenti del collegio dei revisori dei conti devono percepire per andare a fare in molte società collegate alla Regione non si capisce neanche che cosa.
Quindi io esprimo il mio voto favorevole a questo emendamento, dicendo che altrimenti, così come ha detto il collega Giacomo Sanna, sarebbe preferibile, più coraggioso, che questo Consiglio decidesse, senza voti segreti ma a voto palese, di dire che della Commissione pari opportunità non ci interessa niente, non ha nessun ruolo e preferiamo chiudere.
Ne approfitto, Presidente, per rimarcare una cosa che spesso accade, è successo soprattutto nella discussione di questo collegato, è riemerso anche stasera con forza…
(Brusio in Aula)
PRESIDENTE. Onorevole Solinas, mi scusi. Onorevoli colleghi, vi prego!
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Dicevo, che è emerso anche stasera con forza, io non ho niente contro i colleghi che fanno parte della Commissione bilancio, ma sembra che quello che decide la Commissione bilancio sia "Vangelo". Io credo che la Commissione bilancio abbia le sue competenze, le altre Commissioni abbiano la propria competenza, non è che la Commissione bilancio possa entrare nel merito se è opportuno o non è opportuno fare una scelta, molto probabilmente le compete solo la scelta o la verifica dal punto di vista finanziario e basta, altrimenti basterebbe che si riunisse la Commissione bilancio, così come è convinto qualche collega in quest'Aula, come ha già detto anche stasera…
PRESIDENTE. Onorevole Solinas, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (Gruppo Misto).Presidente, io credo che non stiamo rendendo un servizio alle rappresentanze di genere. Dico subito che mi asterrò su questo emendamento e voglio motivarlo: ridurre tutto il problema delle rappresentanze di genere all'approvazione di questo emendamento, credo che sia offensivo nei confronti delle rappresentanti delle pari opportunità e delle rappresentanze femminili negli organi istituzionali. Stiamo parlando di denaro, non di diritto alla partecipazione!
In Commissione io ho sollevato il problema che riguarda la partecipazione alla Commissione pari opportunità, chi ne fa parte, si deve giocare le ferie. Ho sollevato questo problema e perciò ho pregato che la Giunta e l'Assessore di merito si facessero interpreti di questo problema per incontrare le amministrazioni di appartenenza e quindi stendere un protocollo d'intesa con quelle amministrazioni affinché alle componenti della Commissione pari opportunità venisse concessa la possibilità di partecipare, senza gravare sul loro lavoro.
Credo che non ci sia misura anche in questo emendamento, però anche questo io non sono libero nell'esporlo, perché penso che noi, consiglieri regionali o politici di professione, che andiamo a giudicare quanto prendono gli altri o quanto non prendono, non abbiamo questa libertà. Siamo abbastanza in discussione sotto questo punto di vista e credo che arriverà il momento di mettere prima in discussione noi, e quindi acquisire quella libertà per poter vedere le posizioni degli altri. Finché non ci sarà questa posizione, io mi asterrò. Chiedo da tempo che si discuta a 360 gradi della condizione di professionisti della politica e, soltanto dopo, poter avere la patente per giudicare gli altri e poi le retribuzioni degli altri.
Mi astengo per questi motivi, la rappresentanza di genere è altra cosa, anzi aggiungo che la legge, ha ragione il collega Giampaolo Diana, va modificata; non vedo perché, nella Commissione pari opportunità, ci siano solo donne. Io credo che anche altri possano ben rappresentare la situazione delle condizioni di genere, delle rappresentanze di genere, oggi più di ieri. Per cui, continuo a manifestare la mia attenzione sperando che tutto quello che sta succedendo in quest'ora che stiamo discutendo e destinando a questo emendamento non sia nocivo per le eque rappresentanze e giuste rappresentanze che devono esserci negli organi istituzionali e nell'amministrazione regionale, e non solo, delle donne in misura equa rispetto…
PRESIDENTE. Onorevole Capelli, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Ladu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LADU (P.d.L.). Io intanto invito il presentatore al ritiro dell'emendamento e poi devo dire che c'è sicuramente una certa difficoltà ad affrontare questo problema. Io credo che correttamente noi dobbiamo fare dei ragionamenti, nel senso che dobbiamo mettere in condizione la Commissione di poter bene operare e mi pare che la Commissione all'unanimità abbia fatto determinate richieste. Io credo che su quelle richieste, fatte dalla Commissione, ci dovremo esprimere.
Sul merito dell'emendamento invece, io non trovo giusto che l'indennità la prendano solo il Presidente e il Vicepresidente, perché ci sono gli altri diciotto componenti della Commissione che non prendono alcuna indennità. Quindi, possono essere motivati il Presidente e il Vicepresidente, ma gli altri diciotto sono demotivati. Credo che l'argomento vada affrontato seriamente per vedere quali reali problemi ha la Commissione per poter operare bene; però noi dobbiamo cercare motivazioni per tutti i venti componenti della Commissione, e non soltanto per il Presidente e il Vicepresidente.
Voglio fare anche un altro ragionamento, visto che stiamo parlando di cifre, non so quanti siano a conoscenza di quello che prende un sindaco di un comune di 3000 abitanti: prende meno di quanto noi stiamo dando di indennità a questa Commissione. Quindi, ragioniamo anche su queste cose, io credo che i soldi sono soldi e noi, quando dobbiamo fare delle scelte, dobbiamo valutare appieno le cose che stiamo facendo.
In merito invece ai revisori dei conti, per i quali è stato sollevato il problema della loro indennità definita dalla Giunta, guardate, lo dico con molta serenità, per come sono strutturati attualmente e per come funzionano adesso i revisori dei conti, non servono assolutamente a nulla, ma non servono assolutamente a nulla perché sono gli organi politici, che nominano i revisori dei conti, che poi dovrebbero controllare il loro operato. Sin quando i revisori dei conti non verranno nominati da organismi terzi che faranno veramente i revisori dei conti, io vi dico che non serviranno assolutamente a nulla, perché nulla stanno facendo i revisori dei conti, approvano tutto quello che è indicato dalla maggioranza che c'è in quel momento. Quindi, io credo che sui revisori dei conti vada affrontato veramente il problema, perché così come sono non servono assolutamente a nulla, sono solo ed esclusivamente uno sperpero di risorse.
PRESIDENTE. Vorrei capire se possiamo sospendere per cinque minuti per trovare un accordo sull'emendamento, oppure se rinviarlo.
Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Presidente, sono profondamente ispirato dall'intervento dell'onorevole Ladu, mi ha ispirato talmente tanto che ritiro l'emendamento numero 157.
PRESIDENTE. Ringraziamo allora l'onorevole Ladu.
Metto in votazione l'emendamento numero 69
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Intervengo solo per sottolineare che io voto contro per coerenza, perché ho detto già un'altra volta che noi facciamo anche un po' ridere quando legiferiamo. Questo emendamento si propone di sostituire le parole "entro il termine perentorio del 31 maggio" con le parole "entro il termine perentorio di…", cioè un altro termine, sempre perentorio, però sempre in cambiamento. Qualche volta dovremmo anche stare attenti a non scriverle in questo modo perché facciamo ridere le persone normali. Se un termine è perentorio, è perentorio!
(Interruzione)
Questo non è proprio perentorio, va bene per tutti. Il problema della scrittura è anche una questione di dignità legislativa. Poi la Commissione d'inchiesta si lamenta che ci sono anche leggi che non vengono applicate. Se noi prestiamo il fianco alla burocrazia, che già ha i suoi problemi a funzionare, mettendola in condizioni di dare due, tre, quattro interpretazioni sulle cose che noi diciamo, è chiaro che poi si prendono la scena e decidono loro.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Se l'Aula vuole, può anche cancellare "perentorio".
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Appunto! Tanto è la data che deve cambiare, no?
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, intanto mi pare che questo sia uno degli articoli che è sottoposto a impugnativa da parte del Governo. No? Mi pare di sì, ma vorrei avere conferma, perché mi pare che fossero stati sollevati problemi sulla procedura negoziale territorializzata, concordata con i partenariati pubblico-privati. No?
In ogni caso, questa è una disposizione che, nella finanziaria ultima, abbiamo concordato perché avrebbe consentito la realizzazione di opere immediatamente cantierabili. Questa disposizione, con l'emendamento che propone la Giunta, diventa uno dei tanti articoli di legge contenuti nella finanziaria… chiedo scusa, onorevole Porcu! E' una delle disposizioni che abbiamo introdotto nella legge finanziaria per consentire un'accelerazione effettiva della spesa: sparisce il termine "perentorio", viene introdotto un termine, ha fatto bene l'onorevole Sanna a citarlo, che parte da un altro termine e tutti questi termini hanno in comune una cosa, Presidente, hanno in comune che non sono rispettati! Noi introduciamo un emendamento per sostituire un termine che è già scaduto, un termine che è scaduto inutilmente, un termine che è scaduto inutilmente perché questa norma non è stata attuata!
Io non so se è stata attuata per esempio la disposizione che obbliga la Giunta regionale, le strutture dell'amministrazione regionale, a bandire, entro 60 giorni dall'approvazione della legge finanziaria, tutte le gare che interessano l'esercizio, penso di no! E noi continueremo ad accumulare residui, ad accumulare ritardi, ad accumulare inefficienze, a rendere inutile la macchina amministrativa e burocratica all'interesse della comunità!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stochino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STOCHINO (P.d.L.). Presidente, esprimerò sicuramente un voto favorevole a questo emendamento, però, sempre in termini costruttivi, credo che una riflessione importante bisogna farla. In questo caso mi sento di essere vicino a quello che ha detto l'onorevole Uras, e lo faccio in termini di appello, assessore La Spisa.
Credo che la macchina burocratica regionale vada registrata, caro Giorgio, la macchina regionale va registrata, perché i tempi della burocrazia stanno diventando asfissianti, io credo che per le opere immediatamente cantierabili, ci sia un allungarsi di tempi che non è, sinceramente, in questo momento di grande crisi per la Regione Sardegna, ipotizzabile.
Chiedo, in termini di appello, alla Giunta regionale, che "il termine perentorio di 45 giorni dalla pubblicazione della graduatoria" venga accelerato, perché in questo caso non abbiamo un termine materiale per la pubblicazione della graduatoria. Io mi appello a lei, assessore La Spisa, affinché la graduatoria delle opere immediatamente cantierabili venga al più presto pubblicata, perché se noi pubblichiamo la graduatoria nel mese di settembre, andiamo poi con i 45 giorni a ottobre, diciamo allora che non abbiamo raggiunto lo scopo per cui è stata fatta la legge, che era quello di fare opere immediatamente cantierabili di piccolo importo, non superiore a 500 mila euro, per lasciare alle imprese sarde e ai lavoratori sardi l'opportunità di lavorare all'interno dei comuni sardi; ma non lo stiamo facendo nei termini e nelle more che questo Consiglio regionale si era prefissato. Il mio voto comunque sarà favorevole.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 69. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
L'emendamento numero 390 è stato ritirato.
Metto in votazione l'emendamento numero 71. E' stato espresso parere contrario dalla Commissione e parere favorevole dalla Giunta.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Su questo emendamento chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). Presidente, su questo, come ha già annunciato lei, c'è una discordanza fra Commissione e Giunta. La Giunta reitera questo emendamento che riguarda la Film Commission, dove si chiede di introdurre l'espressione "e benefici finanziari", che dovrebbe portare la Film Commission Sardegna, che ancora non esiste (ce lo diciamo per capire il quadro di cui stiamo parlando), a poter erogare direttamente risorse per quanto riguarda le produzioni televisive e cinematografiche. Sapete tutti ormai cosa sono le Film Commission, credo che anche Cagliari stia mettendo in campo una Film Commission che verrà gestita dall'Assessore competente. Però, io credo che questa iniziativa della Giunta di aggiungere le parole "e benefici finanziari" non cambierebbe comunque l'efficacia dell'attività della stessa Film Commission Sardegna.
Spiego perché: si aggiunge che la Film Commission può erogare dei benefici finanziari, ma poi non è normato come vengono date queste risorse. Quindi siamo totalmente d'accordo, anzi, speriamo che in futuro la Film Commission possa autonomamente, con una fondazione autonoma, gestire le risorse che servono a dare contributi alle produzioni cinematografiche, ma, diciamola tutta, non possiamo fare in modo che la Giunta, il Presidente o un singolo Assessore possano decidere discrezionalmente, attraverso un contributo, chi deve essere finanziato e chi no. Allora, aggiungere queste parole senza modificare la legge, a me sembra (parlo a titolo personale) totalmente inutile.
Mi sembra che anche in Commissione sia passata questa linea, quindi chiedo che la Giunta ritiri questo emendamento, perché la Film Commission Sardegna ancora non esiste e adesso i contributi vengono erogati direttamente… anzi, non viene erogato niente, perché non c'è la disciplina corretta… Chiedo che venga ritirato questo emendamento altrimenti dovremo votare contro; la disciplina che fissa tetti di spesa, tetti di contribuzione" va scritta per legge! Queste parole, "e benefici finanziari", potrebbero, a mio parere, anche dare autorizzazione alla Giunta o a un Assessore di poter decidere direttamente l'erogazione di contributi, addirittura senza passare per la stessa Film Commission. Quindi chiedo il ritiro dell'emendamento, altrimenti il mio voto sarà contrario.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta,l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.
MILIA (U.D.C.-FLI), Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Intervengo esclusivamente per spiegare all'Aula il significato di questo emendamento. Premessa: tre direttori generali non sono riusciti, perché l'hanno dichiarata inattuabile, ad applicare una legge che, dal 20 settembre 2006, la numero 15, è inattuata. Non ritorno al problema delle Commissioni di valutazione, perché si è parlato fino a poco fa di organismi che devono valutare, i cui componenti purtroppo, gratis, si riuniscono a Roma, con tutte le incompatibilità dettate sempre dalla numero 15, e hanno purtroppo un arretrato di tre anni. Che cos'è questo emendamento?
Per arrivare al sodo, dirò che non è vero che la Film CommissionFondazione non esiste, lo schema della Fondazione è stato deliberato dalla Giunta, deve essere chiaramente riempito di contenuti e concretamente poi ci sarà un bando di evidenza pubblica, alla Fondazione Film Commission possono partecipare tutti i soggetti senza scopo di lucro, come le province e i comuni, insomma, c'è grande volontà e grande intenzione di partecipare, parlo della Provincia di Cagliari, lo stesso Comune ha sempre manifestato questo interesse. Beh, il manager sarà nominato attraverso una selezione, una gara di evidenza pubblica, e sarà individuata una persona capace di far funzionare questa Fondazione Film Commission.
Per che cosa serve questo emendamento? Serve per allocare delle risorse, lo dico con la massima chiarezza, alcune che non si potrebbero spendere se non attraverso bandi farraginosi e in base alla legge che da cinque anni giace inattuata, come quelli del bando POR; abbiamo destinato al cinema 4 milioni di euro che questa Fondazione Film Commission, una volta a regime, potrebbe spendere celermente, soldi che verrebbero allocati presso un soggetto attuatore. Questa è la richiesta della Giunta, condivisa dalla Commissione competente, mi pare all'unanimità. C'era poi anche un altro emendamento, che non è stato dichiarato ammissibile, che avrebbe sanato situazioni pregresse di tre anni; registi di gran pregio, parlo di Zucca, vincitore del David di Donatello, o Cabiddu, non riescono ad avere il prestito, proprio perché, così come erogato, la legge non funziona.
Questa è la situazione. Io chiedo all'Aula di fare una riflessione, perché, per noi, far funzionare questa legge, che non è frutto di questa Giunta, ma è stata esitata durante la precedente amministrazione del presidente Soru, credo che sia una cosa importante per la Sardegna, perché la Film Commission potrebbe finalmente, andando a regime, attirare produzioni e immagine per la Sardegna.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (Gruppo Misto). Presumo di chiedere anticipatamente all'assessore Milia se può riprendere la parola, perché, essendo in totale accordo sul fatto che bisogna rendere snello l'intervento e che ci deve essere l'aiuto finanziario per poter consentire l'avvio della Film Commission e della Fondazione a essa correlata, mi chiedo e, non so perché, vorrei chiederlo all'assessore Milia, come mai questo non si può già fare con gli articoli 6, 7, 8 e 9 della legge. Cioè noi prevediamo, fino a un massimo di 400 mila euro, un intervento per la produzione di lungometraggi, prevediamo la produzione dei lungometraggi, la produzione di cortometraggi e sviluppo della sceneggiatura, diffusione e distribuzione. Interveniamo con un fondo che, allora, era di 1 milione e 200 mila euro per il 2006, 1 milione e 300 mila euro per il 2007, per il 2008, e lo abbiamo integrato nelle finanziarie successive. Perché non si può comunque intervenire attraverso l'applicazione di questi? Chiedo la cortesia, Assessore, se lo può fare, di spiegare questo all'Aula perché probabilmente si rende più comprensibile la finalità dell'intervento stesso.
In ogni caso suggerirei di non parlare di benefici finanziari. "Benefici finanziari" è un termine molto vago e molto ampio. Se dobbiamo dare un contributo finanziario, parliamo di contributo finanziario. I benefici finanziari sono conseguenti a un intervento, non sono l'intervento diretto, per intenderci. Il beneficio finanziario è derivato, per esempio, dall'accordo con una cooperativa fidi, dove io garantisco e l'azienda gode di benefici finanziari. Il beneficio finanziario non è direttamente connesso all'obiettivo dichiarato. Sarebbe più opportuno esprimersi in termini di "contributo finanziario", perché in termini di prestito ci esprimiamo già negli articoli successivi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, per una precisazione che forse può essere utile per il proseguo delle dichiarazioni di voto. Ne ha facoltà.
MILIA (U.D.C.-FLI), Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Intervengo per rispondere al collega Capelli. Al di là dell'esplicazione più chiara dell'emendamento, potremmo renderlo come "benefici organizzativi e finanziari"; la modifica dell'articolo 2 della legge numero 15 del 2006 consentirebbe alla Sardegna Film Commission di agevolare finanziariamente le produzioni che non rientrano tra le tipologie previste dalla normativa vigente e intervenire su spese di natura diversa rispetto a quelle previste dalle attuali disposizioni. Per esempio, come la Film Commission Piemonte prevede, concedere agevolazioni che mirano ad abbassare i costi di ospitalità, integrando il costo di hotel e trasporto attraverso contributi legati all'impegno produttivo sul territorio, ugualmente mi rifaccio anche alle produzioni tipo fiction che non sono previste dalla legge attuale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, già abbiamo affrontato i temi dell'attuazione di alcune delle disposizioni di competenza dell'Assessorato dell'onorevole Milia e sulla necessità di intervenire. E' una delle parti che è stata affrontata in Commissione d'inchiesta proprio con riferimento alla necessità di fare una manutenzione legislativa che ci consenta di intervenire in situazioni che sono monitorate con esito negativo.
Il testo che ci è stato proposto è un testo che abbiamo peraltro esaminato in sede di Commissione cultura e sul quale avevamo trovato una sintesi di assenso tra tutte le componenti politiche presenti in Commissione cultura. Pertanto io voterò a favore di questo emendamento.
Rimane, l'Assessore ha preso l'impegno, da fare una rivisitazione organica di questo provvedimento. La legge sul cinema, in questo Consiglio regionale, anche nella precedente legislatura, ha passato momenti di difficoltà, la prima volta mi pare che fu addirittura respinta dall'Aula, poi successivamente rientrò, e abbiamo molta difficoltà a trovare una stesura che sia effettivamente applicabile.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Presidente, la legge sul cinema è una legge fortemente innovativa voluta nella scorsa legislatura e devo dire che, con la forte innovazione, portava con sé la necessità chiaramente di essere applicata e di verificare se, nella fase di applicazione, l'articolato corrispondesse alla praticabilità dell'applicazione oppure se applicandola avrebbe dato dei problemi. Ci sono problemi, lo sappiamo. Riteniamo anche noi che vada rivista e proprio corretta laddove ha dato effettivi problemi di applicabilità. Questo emendamento risolve in parte i problemi, quindi c'è una necessità di rivisitazione; con il collega Espa c'è stato un chiarimento anche in questi minuti, in questi frangenti; i chiarimenti dell'Assessore aggiungono una possibilità di verificare che, al nostro interno, invece, la posizione è unanimemente a favore dell'emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DEDONI (Riformatori Sardi). Presidente, l'Assessore ha specificato bene l'argomento. Devo prendere atto di quanto ha detto anche adesso l'onorevole Barracciu, ricordandole però che il discorso sulla Film Commission esisteva ancora prima, dall'altra legislatura. Vorrei anche ricordare che spesso e volentieri ci riempiamo la bocca dichiarando di voler realizzare qualcosa di innovativo e di produttivo per la nostra isola, poi invece quando si tratta di agire nel concreto con un'operazione legislativa e di erogare dei danari, succede lo scompiglio.
Non ho capito, Presidente, perché non si sia ritenuto ammissibile un emendamento per il quale il parere della Commissione era unanime; io lo riterrei adeguatamente ammissibile per un motivo molto semplice. Il problema è legato ai soldi provenienti dall'Unione europea e al fatto che non si spendono. Vorrei capire se l'Unione europea si riprende questi soldi, quando non sono spesi, perché siamo incapaci di spendere e non mettiamo in essere politiche adeguate, ponendo anche quei meccanismi interni alla burocrazia che servono a snellire e dare opportunità. Allora mi chiedo: si fa una seria politica nell'interesse della Sardegna? Si identifica chiaramente che cosa vuol dire Film Commission? Non è soltanto prestito o contribuzione, chiamiamola come vuole, quello che è importante è che Film Commission vuol dire che location, attività professionali e tanto altro, se si facesse seriamente una formazione professionale, verrebbero collegati agli interessi non solo della cultura e del cinema, in questo caso, ma anche forse ai mestieri che non utilizziamo più e che invece sono reclamati fuori. E qui si aprirebbe un altro argomento molto più largo.
Vorrei ricordare che, in questo caso, si sta facendo il minimo per poter dare impegno alle attività legate alla Film Commission, che certamente va rivisitata, come l'intera struttura della legislazione sulla filmistica in Sardegna.
PRESIDENTE. Onorevole Dedoni, presumo che lei si riferisca all'emendamento numero 390 che, anche se è espressione di una volontà unanime della Commissione, è inammissibile perché non è strettamente connesso all'emendamento numero 71 a cui è stato agganciato. La Commissione avrebbe dovuto presentare l'emendamento entro i termini previsti.
Ha domandato di parlare il consigliere Gavino Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA GAVINO (P.D.). Presidente, intervengo molto brevemente anche perché chiaramente mi allineo a quello che ha già detto la mia collega Francesca Barracciu per quanto riguarda il voto, che sarà un voto favorevole, però voglio sollecitare l'assessore Milia su questo tema. La Film Commission è stata oggetto la scorsa legislatura di grande dibattito, di grande confronto; era stata, come ricordava l'onorevole Uras, anche rimandata in Commissione perché era stato bocciato il passaggio all'esame degli articoli, proprio perché si confrontavano due teorie su come essa dovesse essere predisposta. Personalmente sono stato promotore di uno dei due provvedimenti di legge che vedeva un organismo sicuramente più snello, più operativo, che desse l'opportunità veramente, a chi voleva venire a investire in Sardegna, anche in questo settore, di avere possibilità e facilitazioni. Questo si era un po' scontrato con la volontà dell'Aula.
Io penso che questo emendamento, ma in generale anche la rivisitazione di alcuni altri aspetti della Film Commission, renderebbe l'opportunità sicuramente più percorribile e maggiormente oggetto di attrazione per chi viene dall'esterno e chi poi vuole investire, perché deve essere vista non solo come un aspetto culturale, ma anche economico per la nostra Regione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, in ragione di ciò che ha chiarito la Giunta in Aula, penso di poter interpretare il parere della Commissione e cioè far cadere il parere contrario; la Commissione si era espressa in termini contrari perché non aveva chiara la modalità che l'emendamento prevedeva rispetto all'attivazione dei fondi POR e anche alla competizione con le altre Film Commission. Quindi, comunico all'Aula che, per quel che riguarda il relatore, il parere è favorevole.
PRESIDENTE, Ricordo all'Aula che, sull'emendamento numero 71, è stata chiesta la votazione nominale dall'onorevole Uras.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 71.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Agus, Bardanzellu, Cappai, Contu Felice, Contu Mariano, Lotto e Rodin hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Zedda Alessandra - Zuncheddu.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 68
Votanti 67
Astenuti 1
Maggioranza 34
Favorevoli 67
(Il Consiglio approva).
L'emendamento numero 292 è stato ritirato.
Metto in votazione l'emendamento numero 72. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
L'emendamento numero 90 è stato ritirato. Il ritiro dell'emendamento numero 183 fa decadere l'emendamento numero 287.
Passiamo all'emendamento numero 164.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 164.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Capelli, Ladu, Meloni Valerio, Rassu e Uras hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Zedda Alessandra - Zuncheddu.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 67
Votanti 66
Astenuti 1
Maggioranza 34
Favorevoli 66
(Il Consiglio approva).
L'emendamento numero 84 è stato ritirato.
Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Vorrei capire in che sede è stato ritirato.
PRESIDENTE. In sede di Conferenza dei Presidenti di Gruppo si è deciso che tutti gli emendamenti riguardanti il personale venivano riferiti al disegno di legge numero 71. Per cui, in Commissione, i Capigruppo hanno ritirato, anche a nome dei membri del proprio Gruppo, gli emendamenti e il relatore l'ha comunicato all'Aula.
L'emendamento numero 47 è stato ritirato.
Passiamo all'emendamento numero 318.
Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Vorrei fare una piccola precisazione: le parole della penultima riga "per la presentazione delle comunicazioni di cui al comma 1", si devono intendere "per la presentazione delle comunicazioni di cui al presente comma".
PRESIDENTE. Poiché nessuno si oppone, siamo d'accordo per questa proposta di emendamento orale che è più tecnica che sostanziale.
Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 318.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Manca ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Cocco Daniele - Salis - Uras - Zuncheddu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 67
Votanti 61
Astenuti 6
Maggioranza 31
Favorevoli 44
Contrari 17
(Il Consiglio approva).
Decade pertanto l'emendamento numero 74 perché l'emendamento numero 318 era un sostitutivo totale.
Passiamo alla votazione dell'emendamento numero 6, per il quale è stata chiesta la votazione a scrutinio segreto. Ricordo che su questo emendamento era stato sospeso il parere del relatore.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. La Commissione non si è espressa sull'emendamento numero 6.
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 6.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 67
Votanti 66
Astenuti 1
Maggioranza 34
Favorevoli 23
Contrari 43
(Il Consiglio non approva).
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Zedda Alessandra - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.)
Passiamo all'emendamento numero 39, sul quale era stato espresso un parere contrario alla prima parte e un parere favorevole alla seconda parte, inoltre era stata preannunciata la richiesta di una votazione per parti.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Si chiede di votare separatamente la prima parte da "Articolo 27" a "è sostituito dal seguente", cioè dalla prima lettera del primo comma fino alle ultime parole "è sostituito dal seguente", tutta questa parte è da sopprimere.
PRESIDENTE. Prima di "Articolo 44", praticamente. Ho capito bene, presidente Maninchedda? Sino alla lettera d) compresa. Allora, una votazione da "All'articolo 27" sino alla lettera d) compresa e poi da "Articolo 44" in poi.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Mi scusi un attimo, chiedo agli Uffici poi in sede di coordinamento di procedere a salvaguardare la prima riga, cioè "All'articolo 27, comma 16, dopo la lettera b)...".
PRESIDENTE. Allora, forse ho capito. Dobbiamo estrapolare soltanto l'articolo 2, quindi prima votiamo il testo dell'emendamento senza la parte relativa all'articolo 2. E' chiaro?
Poiché nessuno domanda di parlare, metto in votazione la parte su cui è stato espresso parere favorevole dalla Commissione e cioè il testo dell'emendamento senza l'articolo 2. Chi l' approva alzi la mano.
(Non è approvata)
L'emendamento numero 85 è stato ritirato. L'emendamento numero 306 è inammissibile. L'emendamento numero 181 è stato ritirato, pertanto decade l'emendamento numero 309.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Faccio proprio l'emendamento numero 181.
PRESIDENTE. Lei fa proprio l'emendamento numero 181 se non riguarda norme in materia di personale... scusate un attimo, devo verificare con gli Uffici.
Onorevole Sanna, non lo può fare proprio perché anche questo rientra nella base dell'accordo fatto in Conferenza dei Presidenti di Gruppo.
L'emendamento numero 182 è stato ritirato.
Metto in votazione l'emendamento numero 256. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
L'emendamento numero 86, a firma Antonio Solinas, è privo di copertura finanziaria.
Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, è volutamente senza copertura finanziaria perché è inserito all'interno del comma 24 che riguarda l'articolo 3 della legge numero 1 del 2011 sugli incentivi per i piccoli comuni. C'è scritto che si possono costituire cooperative di comunità e accedere ai fondi di quell'articolo senza aumento di spesa.
Io inviterei il Consiglio a riflettere su questo emendamento, soprattutto quei colleghi che hanno partecipato all'incontro regionale dei piccoli e piccolissimi comuni che si svolse qualche mese fa a Bidonì, dove venne proprio prospettata la possibilità di utilizzare anche in Sardegna l'istituzione delle cooperative di comunità, che non sono altro che le cooperative che vengono costituite dai comuni, dalle associazioni di volontariato, dalle eventuali pro loco e dai singoli cittadini per poter garantire un minimo di servizio nei piccolissimi comuni.
Io ho ritenuto non necessaria la copertura finanziaria perché si integra all'interno degli incentivi per i piccoli comuni e per consentire alle eventuali cooperative di comunità di accedere ai fondi e agli incentivi per i piccoli comuni.
PRESIDENTE. Le confermo, onorevole Solinas, che non c'è copertura finanziaria per cui o la indica o l'emendamento decade. Possiamo indicare, come copertura, quota parte delle risorse recuperate dalla votazione a scrutinio segreto sull'articolo 22.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Intervengo per dire che voto a favore e colgo anche l'occasione per dire, mi è stato chiesto, perché non è chiaro, che qualcuno sembrava fosse convinto che quello che abbiamo approvato ieri, che riguarda le unioni dei comuni, fosse il finanziamento delle unioni dei comuni, invece quello che abbiamo approvato ieri è un marchingegno che costringerà tutti i comuni della Sardegna a fare una variazione di bilancio per togliersi dal bilancio il fondo unico che si sono messi, sulla base di quello che aveva approvato la Regione, e toglierne il 3 per cento per lasciarlo alla Regione che lo destina alle unioni dei comuni, cioè le unioni dei comuni non sono finanziate, verranno finanziate attraverso una sottrazione coatta di fondi dalle amministrazioni comunali. Questa è l'impostazione della Giunta! Molti sindaci, traditi dai commenti che fanno alcuni loro rappresentanti e dalla trattazione di altri problemi per distrarli, non si sono accorti che quei soldi verranno tolti loro e che la Regione non li ha messi. Questo deve essere chiaro a tutti!
Quindi ne approfitto per dire che l'attenzione che voi prestate ai piccoli comuni, ai comuni, alle unioni dei comuni è "zero spaccato"!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Riguardo il merito dell'emendamento, il parere contrario nasce dal fatto che la disciplina già ammette questi fondi, questa è una riserva fondi ma non è che sono esclusi, i comuni potrebbero tranquillamente rientrare nelle comunità, però l'emendamento ha l'idea di creare una riserva fondi ed è nella facoltà chiaramente di un consigliere regionale chiedere questo. Per ciò che diceva invece l'onorevole Sanna adesso, io chiederei agli Uffici di verificare, si tratta chiaramente di un errore al comma 15, perché la decorrenza "2011" comporta che tutti i comuni della Sardegna debbano modificare i bilanci. Bisogna scrivere "2012", è un chiaro refuso legato ai tempi di elaborazione del collegato in relazione con la finanziaria 2011; è chiaramente un refuso che rischia di creare una situazione di difficoltà. E' "2012",.
PRESIDENTE. Penso che questo caso possa rientrare nell'articolo 89 del Regolamento che dà la possibilità, prima della votazione finale, di indicare quegli emendamenti che sono stati già approvati dall'Aula e che sembrano inconciliabili con lo scopo della legge. Quindi se l'Aula è d'accordo, in base all'articolo 89, proponiamo questa modifica alla fine. Presidente Maninchedda, lo facciamo presente all'Aula prima della votazione finale.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Intanto chiedo la votazione nominale su questo emendamento, poi dichiaro il mio voto favorevole e apro ancora una volta la questione, Presidente. Noi abbiamo… questo lo dico perché è utile anche capire com'è che noi facciamo le leggi e come poi siamo costretti a interpretarle quando svolgiamo un'attività applicativa. Dicevo che noi abbiamo uno "schifo" di prodotto legislativo tra le mani che va in tutte le direzioni senza un'organica trattazione, che è pieno di refusi, di errori, che è la base per la mancata applicazione di disposizioni di legge.
Questo lo dico, onorevole Diana, lo dico anche a lei, perché ieri, in occasione del dibattito sugli esiti della prima attività della Commissione di inchiesta, si è domandato: "Ma noi come facciamo le leggi?". Lo dico perché la Giunta e la sua maggioranza ci sta costringendo a fare un pasticcio, una confusione, un caos normativo! Lo dico perché la Giunta e la sua maggioranza ci costringono a trattare tutti gli argomenti senza avere la possibilità di capire dov'è che stiamo sbagliando, dove si sta facendo giusto, dove si sta semplicemente moltiplicando lo stesso concetto, la stessa disposizione! Dopodiché i funzionari dell'amministrazione regionale o hanno una memoria così straordinaria per cui riescono a trovare, nella selva che noi abbiamo costruito, le disposizioni che devono applicare, oppure pensano che questo sia un collegato alla finanziaria che abbia qualche finalità, si ricordano quelle tre o quattro norme, le altre quaranta si disperdono!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, esprimo il voto favorevole all'emendamento numero 86 e richiamo l'attenzione dell'Aula sulla raccomandazione fatta dal collega Gian Valerio Sanna e ripresa dal Presidente della Commissione. Vorrei ricordare che ieri, in sede di discussione sul comma 15 dell'articolo in argomento, avevo chiesto il voto elettronico palese proprio per certificare la votazione che stava dando un colpo, a nostro avviso, fondamentale in termini negativi al fondo unico per i comuni. La raccomandazione e la nostra preoccupazione non è stata ascoltata, si è votato tranquillamente l'approvazione del comma 15 e oggi siamo costretti a intervenire nuovamente.
Ecco, sono intervenuto solamente per esprimere, come dire, la necessità che ci si ascolti di più, sia in sede di Commissione, che in sede di discussione in Aula. La minoranza o l'opposizione non sta facendo assolutamente ostruzionismo e le indicazioni che essa dà sono spesso positive per poter intervenire a limitare i danni di un collegato che ci sembra abbastanza difficile sia da concludere che da presentare all'opinione pubblica.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Esprimo il voto favorevole a questo emendamento e dico anche che mi è sfuggito il motivo del parere contrario della Giunta. Stiamo parlando di cooperative di comunità, che sono state anche definite dalla Giunta stessa. Io ho partecipato, mi capita di partecipare a convegni, non ultimo quello della Lega delle cooperative, dove l'assessore Manca, l'Assessore del lavoro, le ha definite una formula innovativa da sperimentare anche in analogia con quanto si fa in altre Regioni d'Italia. Per cui, veramente, mi sfugge nel merito il motivo del parere contrario da parte della Giunta regionale. Sono formule che consentono ai cittadini e alle associazioni presenti nei piccoli comuni di creare delle cooperative di comunità, proprio per favorire la nuova occupazione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Annuncio il mio voto favorevole sull'emendamento numero 86 e voglio ricordare che l'atteggiamento che si ha nei confronti dei comuni deve essere lineare, coerente e conseguente. Nella precisazione dell'onorevole Maninchedda si esplicita una volta per tutte e in maniera chiara che, nel 2011, non c'è lo stanziamento di un centesimo di euro per la gestione delle funzioni associate e che però dal 2012 avranno di nuovo il 3 per cento. Grosso modo stiamo parlando di 16 o 18 milioni di euro. Stiamo dicendo che fino al 2010 li hanno avuti, nel 2012 li avranno ancora, però stiamo anche dicendo in maniera chiara ed esplicita che, nel 2011, non ci sarà un centesimo per la gestione associata. Quindi vengono meno 17 o 18 milioni di euro alle unioni dei comuni e alle gestioni associate che avvengono con i consorzi e con altre società.
Noi avevamo presentato un emendamento, l'emendamento numero 309, che era associato all'emendamento numero 181, che è stato dichiarato decaduto e non ripresentabile, perché avevamo visto da subito, quindi bisogna che ci ascoltiamo anche, avevamo visto da subito qual era il pericolo. In finanziaria non c'erano le risorse per le unioni dei comuni; adesso avevamo presentato l'emendamento per 16 milioni di euro per ripristinare quelle risorse che sono venute meno rispetto agli anni precedenti, avete provato con un'acrobazia, al comma 15 di questo articolo, a sottrarre il 3 per cento dal fondo unico per destinarlo alle unioni dei comuni, questo non è possibile perché effettivamente, ha ragione il presidente Maninchedda, si creerebbe un danno enorme ai comuni che hanno già programmato quelle risorse, hanno approvato i bilanci, hanno già allocato quelle risorse. Però comunque bisogna porre rimedio a questo problema.
Colleghi, mancano 16 milioni di euro per le unioni dei comuni! Le unioni dei comuni vengono qua a lamentarsi, Presidenti, Sindaci, del cambio di status e ci può anche stare, ma che cosa se ne fanno dello status di ente se poi non hanno le risorse per farlo funzionare? Su questa questione, io invito i colleghi, la Giunta, a trovare il modo per ripristinare le risorse, anche se ce le abbiamo agli articoli successivi, non è pensabile che facciamo dei salti da un anno all'altro, rischiamo di non dare continuità all'attività che questi soggetti devono gestire.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 86.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Ladu e Meloni Francesco hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Fois - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mulas - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Dedoni.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 64
Votanti 61
Astenuti 3
Maggioranza 31
Favorevoli 23
Contrari 38
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 34.
Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Intervengo solo per ricordarle, Presidente, che a questo emendamento verranno aggiunte le firme dei presentatori dell'emendamento, ieri ritirato, sui "piccoli comuni".
PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, le chiedo di indicare agli uffici qual era l'emendamento.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo di aggiungere le firme di tutti i consiglieri del P.d.L..
PRESIDENTE. Praticamente è un emendamento firmato da tutto il Consiglio!
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 34.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Meloni Francesco e Zuncheddu hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Zedda Alessandra - Zuncheddu.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 66
Votanti 65
Astenuti 1
Maggioranza 33
Favorevoli 65
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 21. Su questo emendamento c'è un invito al ritiro, però l'onorevole Diana aveva già detto che non veniva ritirato.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Annuncio il voto favorevole a questo emendamento che non comporta spese, non ha costi, ma fa chiarezza sull'alluvione del 2008, quando nella legge numero 15 si erano previsti finanziamenti solo per i comuni e per le province. Nella fattispecie dell'alluvione del 2008 ci fu un tipo di disastro ambientale nella zona di Furtei, nella zona che riguarda appunto il Medio-Campidano e i Comuni si consorziarono per fare delle opere che erano d'interesse comune. Non essendo previsto all'interno di questa legge, non era possibile che loro ottenessero dei finanziamenti; questa è la motivazione per cui è necessario questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, io mi astengo perché francamente ho qualche difficoltà a capire di che cosa parliamo, soprattutto ho sempre più difficoltà a capire quali forme di organizzazione degli enti locali abbiamo di fronte. Le unioni dei comuni appaiono e scompaiono, si trasformano in associazioni e perdono la loro natura di enti locali e la riacquistano nel comma successivo; ciascun comune, che è interessato da un disastro ambientale, da una calamità, percepisce, in ragione di parametri, io immagino, stabiliti dalla legge o dai provvedimenti amministrativi, sostegni finanziari per poter intervenire, però i consorzi in quanto tali rivendicano una possibilità di accesso al finanziamento.
Io penso che abbia mille ragioni l'onorevole Diana a presentare questo emendamento, però io non capisco più il senso di queste cose e continuo a dire che è una responsabilità gravissima della Giunta, perché noi abbiamo lavorato su un testo pasticciato sin dall'inizio, è una pesante responsabilità della maggioranza di centrodestra doverci noi per forza necessariamente confrontare con un pasticcio normativo! Ma che cosa costava all'Assessore, alla sua maggioranza, alla sua Giunta, al Presidente, che non c'è mai, che ogni tanto viene e fa l'apparizione (mi sembra la Madonna!), poi va via senza fare miracoli, anzi lasciando disastri!
Noi siamo costretti a "macinare acqua" senza sapere neppure se c'è un'effettiva copertura finanziaria delle cose che stiamo facendo, che non è la copertura finanziaria formale che ci consegnano gli uffici, ma è quella per la quale possiamo spendere i soldi!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, chiedo che sia precisata la posizione della Giunta, perché la Commissione si è espressa per l'invito al ritiro e il parere contrario, è chiaro che io non posso cambiare questo parere per quel che mi riguarda, ma, insomma, che si pronunci la Giunta!
PRESIDENTE. La Giunta si era pronunciata con parere conforme a quello del relatore, per le cose difformi l'ha detto espressamente.
Ha domandato di parlare il consigliere Sanna Gian Valerio per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Io credo che la riflessione da fare, su questa proposta, deve essere molto semplice e banale, in quel comma si parla di realizzazione di infrastrutture danneggiate dagli effetti alluvionali, ma dove stanno i consorzi di comuni che hanno capacità tecnica di realizzare infrastrutture? Non a caso si parla di comuni e di province, proprio per l'entità, a meno che qualcuno non debba fare un suo piccolo affare (io non uso quel termine brutto), un qualche suo piccolo affare, e allora quel qualcuno deve spiegarci dove stanno i consorzi dei comuni che hanno la capacità tecnica di fare infrastrutture, quando già abbiamo difficoltà a farle fare ai comuni e alle province. E' un nonsenso, a parte il fatto che i consorzi non esistono più per certi versi.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Poiché è stato chiesto un pronunciamento esplicito da parte della Giunta, dichiaro che la Giunta mantiene il parere negativo e l'invito al ritiro su questo emendamento, non entrando nel merito della questione ma perché nell'esame, per coerenza di un certo percorso che abbiamo detto di avere scelto, alcune norme sono state ritenute meritevoli di un ulteriore approfondimento. Ripeto, non si entra nel merito di questa questione, però per coerenza manteniamo il parere negativo e invitiamo a riflettere su questo argomento e a riproporlo in un'altra circostanza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Tocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TOCCO (P.d.L.). Presidente, semplicemente, per quanto mi riguarda, dichiaro che questo emendamento concerne quei lavori (per esempio i lavori di sbancamento) che, dopo l'alluvione 2008, per tutto quello che era successo nella zona di Furtei, Segariu eccetera, i comuni ovviamente hanno appaltato, però i soldi che i comuni avevano in cassa non sono stati sufficienti per quelle imprese, dunque i comuni si erano consorziati in quel preciso momento, temporaneamente, per fare insieme tutti questi lavori; non essendo sufficienti i soldi che avevano nelle casse, avevano fatto richiesta alla Regione Sardegna. Quindi, non cambia la questione, perché i comuni devono comunque avere questi soldi.
PRESIDENTE. Dichiari il suo voto, onorevole Tocco, ovviamente sarà favorevole.
TOCCO (P.d.L.). Voto a favore.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). In questo caso, nonostante le indicazioni e i chiarimenti che sono stati dati, mi sembra talmente pasticciata la proposta che probabilmente è meglio seguire l'indicazione della Giunta, anzi sicuramente, cioè l'invito al ritiro. In caso contrario, saremo costretti a votare contro, anche perché mi sembra di capire che si è costituito un consorzio perché non bastavano i soldi che la Regione ha assegnato. Insomma, la decisione mi sembra un po' controversa. Ove ci fossero i soldi e non si volessero perdere i finanziamenti, i comuni all'interno dei consorzi potrebbero intervenire pro quota all'interno del consorzio stesso, per cui non credo che i soldi vengano persi. Mi sembra una norma un pochino pasticciata di cui non vediamo la ratio completamente, per cui invitiamo a ritirare l'emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, rilevo solo che la norma comunque, anche se dovesse passare, rimane completamente priva di attuazione perché il secondo comma, che prevede gli enti che hanno avuto il finanziamento, richiama il primo comma ove è previsto che quei comuni dovevano allora essere individuati con delibera di Giunta regionale, siccome la delibera è già stata adottata e non si può modificare, anche se aggiungiamo questa norma, è del tutto inutile ed è del tutto irrilevante. Pertanto non capisco il senso di questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stochino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STOCHINO (P.d.L.) Rinuncio, è stato chiaro l'onorevole Steri su questo passaggio che volevo rimarcare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). L'emendamento è ritirato.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Diana.
L'emendamento numero 1 viene spostato alla seconda parte del collegato.
Metto in votazione l'emendamento numero 5.
Ha domandato di parlare il consigliere Cocco Pietro per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO (P.D.). Presidente, intervengo per chiedere in questo caso, sia al Presidente della Commissione che alla Giunta, di rivedere il parere su questo emendamento che, a differenza di altri, per i quali ovviamente non è stato cambiato il parere, non comporta spesa alcuna. In questo caso si tratta di interventi con preminente finalità di incentivo all'occupazione, che riguardano la vecchia legge numero 28 dedicata a iniziative volte a favorire lo sviluppo turistico che potevano essere realizzate anche dai comuni.
Questa norma era stata abrogata dalla legge regionale numero 1 del 2002, quindi le pratiche erano state prorogate ovvero con la numero 32/77 del 15 settembre 2010 era stato stabilito che gli investimenti, annessi alle agevolazioni, di cui alla norma citata, che alla data dell'approvazione della delibera non risultassero già realizzati nella misura non inferiore al 50 per cento di quella prevista, potessero essere completati entro un termine non superiore ai 24 mesi. Le domande in tutta la Sardegna risultano essere tre, di tre comuni, quindi neanche domande private, ma di tre comuni i quali chiedono di poter avere il tempo per completare quelle opere, anche se, alla data della legge del 2010, non ne avevano eseguito più del 50 per cento; si faranno carico di realizzare l'opera a patto che la Regione consenta loro di tenere le risorse che invece adesso ha chiesto indietro attraverso gli istituti di credito.
Per cui, io credo che possa essere dato un parere favorevole da parte della Commissione e della Giunta rivedendo il parere negativo già espresso; si tratta di dare lavoro a diverse persone e garantire la possibilità di realizzare questi interventi che, alla Giunta regionale e alla Regione nel suo insieme, non comporta alcuno aggravio di spesa.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 5.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Contu Mariano e Dedoni hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Cuccureddu - Mulas.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 67
Votanti 63
Astenuti 4
Maggioranza 32
Favorevoli 23
Contrari 40
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 35.
Ha domandato di parlare il consigliere Sanna Gian Valerio per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, voglio ricordare ai colleghi, molti dei quali hanno firmato l'emendamento, che con questo provvedimento noi diamo a costo "zero" la possibilità di utilizzare quelle aree che, sulla base dell'articolo 4 del cosiddetto decreto Floris, dal 1983 venivano accantonate per realizzare servizi connessi alla residenza. E' vero che dal 1983 a oggi sono cambiate molte cose ma soprattutto agli inizi degli anni '90 questi volumi non sono più utilizzati, sono urbanizzati, sono all'interno di aree completamente urbanizzate e non utilizzate. Quindi sono già computate anche nei Piani urbanistici, ma non possono essere destinate ai servizi perché, con l'avvento della grande distribuzione e dei sistemi commerciali, non c'è più richiesta; sono più che altro zone piene di erbacce, di immondizie, che hanno una volumetria che può essere utilizzata.
Con questo strumento, liberiamo volumetrie che si stima potranno garantire all'incirca, in Sardegna, più di mille alloggi, che non è poco in un momento di crisi come questo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, l'emendamento è stato oggetto di un'approfondita discussione in Commissione bilancio, non perché, onorevole Solinas, la Commissione bilancio si arroghi il diritto di decidere o di imporre agli altri consiglieri le sue decisioni, ma perchè spesso sono presenti tutti i Capigruppo, i quali parlano anche a nome dei rispettivi Gruppi. Questo talora succede.
(Interruzione del consigliere Antonio Solinas)
STERI (U.D.C.-FLI). Certo, ci mancherebbe altro! Però, di norma, quando si prende un impegno, si mantiene, perlomeno così mi hanno insegnato.
Comunque, detto questo, per quanto riguarda questo emendamento, a seguito della discussione, avevamo ipotizzato il parere favorevole con l'inserimento di un emendamento orale, perché siamo d'accordo con quello che dice l'onorevole Sanna, però vogliamo che non possano utilizzare questa facoltà le lottizzazioni non regolari; per cui si propone un emendamento orale così formulato: "La disposizione che precede può trovare applicazione a condizione che siano state effettuate le cessioni di legge, ovvero che la cessione avvenga entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge.".
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Presidente, esprimo il parere favorevole su questo emendamento, che peraltro riporta una norma che era prevista nel nuovo Piano casa, con un suggerimento per l'integrazione proposta dall'onorevole Steri, se è possibile proporre un altro emendamento orale. Laddove si dice "a condizione che le unità abitative così realizzate siano cedute a soggetti in possesso dei requisiti previsti dalla legge numero 32…", io direi di aggiungere "prioritariamente", se no è limitato solo a quei soggetti che possono usufruire della "32"; se poi loro non accettano, si darebbe la possibilità ad altri, perché lo scopo dell'emendamento è quello di utilizzare le volumetrie non utilizzate negli esercizi commerciali.
PRESIDENTE. Chiedo all'Aula se è d'accordo per questa proposta di emendamento orale.
Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Rinuncio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Io vorrei una sospensione su questa questione.
PRESIDENTE. Va bene, finiamo le dichiarazioni di voto, poi sospendiamo prima di votare l'emendamento.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, mi sono iscritto ma la dichiarazione di voto la vorrei fare dopo la sospensione.
PRESIDENTE. Sospendo la seduta per cinque minuti.
(La seduta, sospesa alle ore 19 e 09, viene ripresa alle ore 19 e 15.)
PRESIDENTE. Ci sono due proposte di emendamento orale, una dell'onorevole Steri che chiede di aggiungere: "La disposizione di cui al periodo precedente può trovare applicazione a condizione che siano state effettuate le cessioni di legge, ovvero che la cessione avvenga entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge.". Questa è una proposta di emendamento orale, ce n'è un'altra dell'assessore Rassu il quale propone che, alla terz'ultima riga, venga aggiunto: "… così realizzate siano cedute prioritariamente a soggetti in possesso…".
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, io non voglio aprire una questione col centrosinistra, in modo particolare non la voglio aprire con il Partito Democratico, però noi interveniamo su questa materia… e ancora dico che fa "schifo" questo provvedimento, fa molto "schifo"!
Dicevo che noi interveniamo in questa materia che è una materia, come si suol dire, assai delicata, su cui quest'Aula e anche la maggioranza precedente hanno avuto, non di questa legislatura, quella di centrosinistra precedente, hanno avuto momenti di grande tensione; si interviene come al solito, così come il "Piano casa 1" e così come nel tentativo di "Piano casa 2", in deroga alla normativa regionale e comunale, che è quella urbanistica.
Si dice che sono cubature che non verrebbero utilizzate, che erano destinate a servizi, le mettiamo sulla residenza, quindi l'incidenza della popolazione aumenta e dovrebbe aumentare di pari passo anche il diritto a uno standard di servizi che è stabilito dalla legge. Lo si fa per consentire una migliore residenzialità, quindi garantire la casa a chi ne ha bisogno. Prime case ed edilizia agevolata? No, "prioritariamente". Sulla seconda proposta di emendamento orale non sono d'accordo, non voterò a favore di questo perché va in deroga, mi asterrò per non porre ancora una volta una questione di natura politica, ma profondamente non sono molto favorevole a questo modo di legiferare, perché in questa materia bisogna legiferare nella sede opportuna, nelle leggi che trattano questi argomenti e farlo con le carte alla mano per capire quali sono le conseguenze di vivibilità del cittadino.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare, metto in votazione l'emendamento numero 35 con la nuova formulazione proposta dall'onorevole Steri.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 35 modificato.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Biancareddu, Dedoni, Oppi e Peru hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Capelli - Cappai - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Risponde no il consigliere: Contu Mariano.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Cocco Daniele - Uras - Zuncheddu.
Presenti 59
Votanti 55
Astenuti 4
Maggioranza 28
Favorevoli 54
Contrari 1
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 36.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento numero 36, colleghi, è una risposta a una domanda, se poi noi siamo qua per litigare tra di noi invece che pensare di dare le risposte alle domande che ci vengono poste, è un'altra faccenda. L'altro giorno, in una conferenza stampa, è stato detto che al Comune di Sassari sono state presentate 1200 domande di prima casa da parte di famiglie; solo al Comune di Sassari, 1200 domande! E non si può rispondere! Non si può rispondere perché abbiamo decine di milioni di euro fermi, e non si fanno le case popolari, abbiamo aree urbanizzate con standard assolti, con urbanizzazioni realizzate e con una disciplina commerciale e urbanistica, intervenuta dal 1983 a oggi, che ha cambiato il senso del decreto assessoriale del 1983 perché stiamo parlando di una deroga a una norma del 1983, e noi siamo qui invece per dare risposte, non per fare i conservatori. Per dare risposte! E questa è una risposta: utilizzare la metà delle giacenze dell'Area perché l'Area vada sul mercato dell'invenduto per trovare quegli alloggi che quelle persone, che hanno fatto domanda, stanno aspettando.
E' un'offesa al pubblico servizio? Decidete voi! Parere negativo? Votate contro! Noi votiamo a favore, perché noi dobbiamo dare risposte, non tenere fermi quei soldi inopinatamente. Il 50 per cento di quelle risorse per andare sul mercato dell'invenduto, e quindi aiutare anche le imprese, agli stessi costi e massimali dell'edilizia pubblica per dare case a chi ne ha bisogno: questo è l'emendamento numero 36! Grazie per la collaborazione!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Io sono uno di quelli molto convinti dell'idea che si debbano dare risposte, ed è per questo che continuo a dire che questo provvedimento è sconcio, sconcio! Sconcio dal punto di vista politico, sconcio dal punto di vista normativo, sconcio anche dal punto di vista della pretesa di poter dare risposte! AREA, io mi ricordo quando è stata fatta quest'Azienda, l'abbiamo fatta per accorpare un sistema di gestione del patrimonio edilizio pubblico e dell'intervento in edilizia pubblica da parte dell'amministrazione regionale, degli enti locali, in modo tale che finalmente ci fosse efficienza. Abbiamo realizzato il massimo della inefficienza! AREA è un esempio clamoroso di sconfitta nel pensare e nell'organizzare un'attività indispensabile per lo sviluppo civile della nostra Regione, anche indispensabile per dare risposta a un problema, anzi a un diritto fondamentale del cittadino, quello di avere un tetto sopra la testa, soprattutto a chi non se ne può permettere uno!
E che tipo di operazione stiamo finendo per fare? Io mi asterrò su questo emendamento perché ritengo che noi dovremmo andare a una sede propria per affrontare questi argomenti, partendo dal presupposto che quella azienda sia soppressa, che il suo Consiglio di amministrazione sia mandato a casa e probabilmente che venga rivoluzionato anche il suo assetto dirigenziale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Meloni Francesco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, io trovo questo emendamento estremamente sensato, in assenza di altre spiegazioni o di ragioni valide, che ostino alla sua approvazione da parte della Giunta, chiederei all'assessore La Spisa di spiegarci le ragioni per cui la Giunta esprime parere contrario e mi riservo di decidere successivamente. Vista così mi sembra una cosa ragionevole. Forse come ha detto il collega Uras non è questa la sede adatta, ma siccome la sede adatta non si sa mai quando viene, potremmo approfittare di questa sede e adattarla comunque alle necessità. Quindi chiedo cortesemente alla Giunta, mi dispiace che non ci sia l'assessore Sannittu, di avere notizie su questa questione.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Qua vengono e vanno gli Assessori!
MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Quello è l'unico che è rimasto da due anni! Ecco l'assessore Sannittu! Chiedo a lei il motivo per cui sull'emendamento numero 36 la Giunta esprime parere contrario perché, a me e anche a parecchi colleghi, sembra una cosa abbastanza sensata.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (Gruppo Misto). Presidente, molto spesso, soprattutto dai banchi dell'Esecutivo, è venuta una lamentela, quella della continua protesta e della mancanza di proposte. Ora io capisco che è difficile da comprendere, molto difficile, ma questa è una proposta, questa è un'idea, questo è un suggerimento, questa è la presa d'atto di un ente che non funziona, di soldi, di risorse finanziarie bloccate da anni, di bandi d'appalto che non partono perché erroneamente predisposti, è un'idea senza spesa che consente di immettere nel mercato "poca roba", voglio dire, 50 milioni di euro su 110 milioni di euro bloccati nelle casse dell'AREA, che dovrebbe predisporre i progetti e le azioni per dare la casa a chi non l'ha.
Ha fatto bene a ricordare il collega quanto rammentato e sottolineato per il Comune di Sassari, possiamo parlare di tanti altri comuni dove da tempo non si muove un mattone per l'edilizia residenziale pubblica per incapacità di programmazione e di azione, badate bene, incapacità di programmazione e di azione. Ma questo discorso l'abbiamo già fatto, è inutile riprenderlo.
Allora a me ha dato coraggio l'intervento del collega Meloni, del collega Meloni Franco, perché mi sa tanto, assessore La Spisa, che una risposta sia obbligatoria, non la chiedo all'assessore Sannitu…
MANINCHEDDA (P.S. d'Az.), relatore di maggioranza. Perché?
CAPELLI (Gruppo Misto). Per tanti motivi. La chiedo all'assessore La Spisa, che sa di conto e sa come si muove il bilancio. Io voterò sicuramente a favore e mi associo al voto e all'opinione libera, finalmente, che ha espresso il collega Meloni.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Più volte in questa aula abbiamo criticato, l'ho fatto io, l'ha fatto l'onorevole Uras, e l'hanno fatto tanti altri, il fatto che, con queste leggi finanziarie, si tende a fare interventi, diciamo così, non proprio inerenti l'argomento. Però io mi sto accorgendo, da quando sono qua, che discuto solo di leggi finanziarie e se c'è un tema che devi affrontare ed è particolarmente urgente non si riesce ad affrontarlo e risolverlo se non con un intervento di questo tipo. La questione della disponibilità di alloggi di edilizia residenziale pubblica, di alloggi popolari per la povera gente, è un'emergenza in tantissime città e paesi.
Allora se questo emendamento consente all'AREA di muoversi con maggiore elasticità e di immettere sul mercato 50 milioni di euro, di mettere a disposizione della povera gente degli alloggi, ma anche del mondo dell'imprenditoria dei fondi che possono poi essere immessi nel mercato dell'economia, io credo che sia un fatto positivo.
Non mi sembra che ci sia in questo caso alcuna attività speculativa, è una di quelle situazioni per cui si deve cogliere l'occasione di poter fare un qualcosa nei tempi giusti e convenienti per una necessità che è giudicata da tutti assolutamente non procrastinabile. Per cui, io voto a favore e spero che lo faccia l'intera Aula.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Se posso contribuire alla discussione, magari…
(Interruzione del consigliere Uras.)
PRESIDENTE. Onorevole Uras, per cortesia, grazie.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Magari evitando di far pronunciare l'Aula e dividendosi su un argomento su cui potrebbero esserci molte convergenze, anche da parte della stessa Giunta, vorrei spiegare la differenza fra un parere favorevole all'emendamento numero 35 e un parere di diversa natura per l'emendamento numero 36.
L'emendamento numero 35 incide sempre sulla materia certamente dell'edilizia residenziale, però agisce più che altro sulla normativa di carattere urbanistico. L'emendamento numero 36 è un emendamento che sostanzialmente dà un indirizzo, impegna un ente strumentale della Regione a fare un certo investimento, utilizzando le risorse a propria disposizione in un modo piuttosto che in un altro. Si può rilevare innanzitutto che lo stesso obiettivo lo si può raggiungere con un atto di indirizzo, una delibera della Giunta, un ordine del giorno del Consiglio regionale, non è necessariamente con legge che si ottiene questo risultato. L'altro elemento è che i lavori in Commissione servono esattamente, in tutte le Commissioni, quindi anche nella Commissione bilancio, per approfondire e magari semplificare anche il lavoro dell'Aula. Se, su ogni questione, si deve ritornare con discussioni infinite, veramente ci si chiede davvero che senso ha allora la discussione in Commissione.
Io farei una proposta, chiederei ai presentatori di ritirare questo emendamento per riproporre la questione nel disegno di legge collegato in materia di lavori pubblici e edilizia residenziale, che vedremo che l'Aula esaminerà successivamente nelle prossime settimane o nei prossimi mesi, collegato che tra l'altro attiene di più a quella materia, che, ripeto, in questo caso non incontra da parte della Giunta obiezioni particolari, e che può essere esaminata anche positivamente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MULA (Riformatori Sardi). Presidente, condivido il chiarimento che ha fatto adesso l'Assessore, anche secondo me sembra un argomento più pertinente alla seconda parte del collegato e, se c'è l'impegno da parte della Giunta di dare parere favorevole, trovo che sia una cosa veramente importante. Condivido lo spirito dell'emendamento, ma mi lascia qualche perplessità per quanto riguarda la parte in cui si apre un bando e si tiene conto di un'adeguata distribuzione territoriale. La perplessità sta nel fatto che AREA ci comunica uno stanziamento di 110 milioni di euro con una programmazione a monte, mentre diversi comuni della Sardegna aspettano questi investimenti e, a oggi, non si è visto ancora nessun tipo di intervento.
Discuteremo poi, ma la domanda che sorge spontanea, se la decisione è di ritirare l'emendamento, è: che fine farebbe, in sostanza, quella programmazione che è stata già fatta in alcuni comuni?
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stochino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STOCHINO (P.d.L.).Presidente, esprimo il mio parere contrario a questo emendamento, prima di tutto perché c'è una contrarietà della Giunta e del Presidente, ma in secondo luogo perché non sono d'accordo, a differenza dell'emendamento che ha presentato precedentemente l'onorevole Sanna, in linea di principio. Sinceramente la penso diversamente, onorevole Sanna, rispetto a lei e rispetto all'emendamento presentato per quanto riguarda l'assegnazione di questi 50 milioni di euro.
Voi del centrosinistra avete tanto parlato di palazzinari, avete parlato di un centrodestra che pensa solo ai costruttori di palazzine, e tra questi mi metto anche io, perché provengo da una famiglia di imprenditori, e anche la mia famiglia, io stesso ho delle palazzine invendute. Però, credo che oggi io debba rappresentare, all'interno di questo Consiglio regionale, le persone che mi hanno votato e non la mia attività, e non i miei interessi.
Allora, io credo che, prima di andare, onorevole Sanna, a dare queste risorse ad AREA per l'acquisizione di nuove abitazioni, di nuove costruzioni, noi dobbiamo fare un ragionamento serio, perché io credo che voi tutti conosciate i centri storici della Sardegna, dell'Ogliastra, io ho visto, purtroppo, anche quelli della città di Cagliari: che sono desolatamente vuoti! Credo che, invece di dare questi soldi, se così dovesse essere, a chi ha realizzato nuove costruzioni, sarebbe importante con un discorso serio attribuire ad AREA queste risorse per acquistare le case dei centri storici, che sono vuote, che sono desolatamente vuote, e che hanno bisogno di essere ripopolate.
All'interno dei centri storici abbiamo zone urbanizzate, abbiamo tradizioni che devono essere riprese, abbiamo una serie di motivazioni sicuramente diverse dal dare risorse a impresari e imprenditori che hanno palazzine al di fuori di questi centri, che sono veramente vuoti e desolati. Per questo, Gian Valerio Sanna, io sono completamente in dissenso rispetto a questo emendamento. Pensiamo ai centri storici della Sardegna, pensiamo alle abitazioni al loro interno, che sono costruite da tanto tempo e che oggi non hanno un proprietario, non ci sono giovani coppie che possano acquistarle e andare a risiedervi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Presidente, in attesa della decisione del collega Sanna sul da farsi nel merito dell'emendamento numero 36, voglio dire che, se rimane in piedi, io voterò a favore, soprattutto in attesa dell'auspicio dell'onorevole Uras di una rivisitazione completa di AREA e, perché no, anche della sua soppressione, visto e considerato il ruolo assolutamente nullo che ha svolto in questi anni. Credo che il centrosinistra, ma certamente il Partito Democratico, senta il dovere di dare risposte a centinaia di famiglie che necessitano della casa e che, con questa necessità, fanno i conti ogni giorno. Per noi è anche un dovere principale inserirlo, quindi, per questo motivo, riteniamo che possa essere utile inserirlo anche in questo pasticcio di collegato, con l'intento di dare almeno qualche piccola risposta a chi ne ha bisogno.
Colgo anche l'occasione per ricordare - anzi per dire - all'assessore La Spisa che il ruolo che potrebbe svolgere la Giunta con un atto di indirizzo non ci soddisfa. Relativamente ad AREA, questa Giunta ha avuto l'unico merito di nominare Presidente uno psicologo e i risultati di questa nomina e di questa competenza sono sotto gli occhi di tutti. Inoltre vorrei ricordare all'onorevole Stochino che il centrosinistra ha già provveduto negli anni scorsi a predisporre dei bandi importanti, che avevano come finalità il recupero delle case del centro storico per destinarle ad abitazioni con canone agevolato. E voglio pure ricordare che questa Giunta ha la responsabilità di non avere ancora trasferito i fondi ai comuni nonostante i comuni siano in graduatoria dal 2008, senza poter così iniziare le loro attività perché i soldi sono fermi: bando 2008!
Vada e si informi! Poi chiami i sindaci che stanno attendendo quelle risorse per mettere mano ai centri storici, a quelle case resesi disponibili per quella finalità; i soldi sono fermi, sono assolutamente fermi! Quindi faccia uno sforzo in più e solleciti la Giunta di cui è grande sostenitore.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO (P.D.). Presidente, non so se il collega Gian Valerio Sanna ritirerà l'emendamento, tuttavia se l'emendamento dovesse rimanere in piedi ovviamente voterò favorevolmente. Intervengo per dire che mi pare che si stia facendo un po' di confusione, in particolare da parte di qualche consigliere e collega. Edilizia economica popolare, palazzine o costruzioni di questo tipo sono cose totalmente differenti. Lo spirito con cui si chiede di mettere in moto i 110 milioni di euro, in questo caso i 50 milioni di euro destinati all'edilizia economica e popolare, ha un'altra finalità, che è quella di guardare alle giovani coppie, che è quella di dare sfogo soprattutto a coloro che chiedono di avere un appartamento a prezzi contenuti, per poter andare a vivere, a pagare l'affitto ad AREA in questo caso. Le cose che vengono sollevate sul fatto che AREA debba essere rivista, forse smantellata, forse mandata a quel paese, io proprio non le so, probabilmente dovremmo vederlo con una legge organica. Certamente, questo emendamento ha il pregio di avere messo il dito su una piaga e su un problema che deve essere assolutamente affrontato. Se dovesse essere ritirato e messo in piedi e in discussione successivamente, certamente sarebbe una cosa che andrebbe sulla strada giusta. Le palazzine, il centrosinistra, queste cose sono cose farfugliate, che francamente non c'entrano nulla nella discussione e che sarebbe bene tenere da una parte accantonate, perché non solo non sono utili, ma sono completamente fuori luogo, non fanno parte della discussione che stiamo affrontando.
Edilizia economica popolare è un'altra questione, totalmente un'altra questione! Lei, onorevole Stochino, ha detto l'altra volta di aver fatto anche il consigliere comunale presso il suo comune, quindi credo che possa aver toccato da vicino, con mano, quali sono i problemi contingenti, quelli che si affrontano ogni giorno, e le risposte che devono essere date ai cittadini che chiedono un alloggio, che non è quello di una palazzina, che non è quello di essere rivolto a incentivare, eccetera eccetera, quelle sono altre questioni, sono altre cose che dobbiamo affrontare; la questione dei centri storici, che devono essere rivitalizzati, va vista e va affrontata con leggi organiche, cose che sono state anche fatte, dal centrosinistra in particolare, cosa della quale abbiamo discusso anche l'altra volta.
Mi pare proprio che anche l'altra volta, su questo tema, lei abbia detto cose totalmente differenti rispetto a quelle che ha sostenuto questa sera, per cui forse è bene che faccia chiarezza prima di tutto con se stesso, prima di affrontare le questioni qui, in aula.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Rinuncio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Presidente, intervengo molto velocemente, giusto per portare un'esperienza personale di queste ultime settimane, in cui ho toccato con mano che cosa significa la latitanza delle aziende pubbliche nel settore dell'edilizia residenziale. Bene, ci sono migliaia di persone, assessore Sannittu, che sono in balia delle agenzie immobiliari, in balia vuol dire che sono sottoposte a condizioni vessatorie, a pagamenti di aggi e percentuali di esazione che sono assolutamente insopportabili per le famiglie con reddito medio basso. Io sono disponibile a sostenere qualsiasi iniziativa che si ponga l'obiettivo di rivitalizzare il mercato dell'edilizia residenziale pubblica, soprattutto per una latitanza, ormai insopportabile, dell'Agenzia preposta a questo scopo, che ci costa un sacco di soldi, che ha molti dipendenti, dirigenti, tecnici e quant'altro possa servire, ma che non sta assolutamente svolgendo il suo compito e sta contribuendo a lasciare, in balia di questi vampiri delle società immobiliariste, migliaia di famiglie sarde. Lo dico perché ho toccato con mano il problema, di cui non ero a conoscenza, in questi ultimi 15-20 giorni per problemi di carattere familiare.
Detto questo, l'AREA è in grado di spendere i finanziamenti che ha disponibili? Se la risposta è "sì", che li spenda, se è "no", questo strumento può accelerare l'acquisizione di un programma di edilizia residenziale pubblica del 2008 che è fermo; sono passati quasi tre anni, ed è fermo! Allora, o siamo in grado di sbloccarlo, non so che cosa farà il collega Gian Valerio Sanna, altrimenti io sono disponibile a votare a favore, però, Assessore, il problema dell'AREA, cioè del settore dell'edilizia residenziale pubblica, comprese le aree da urbanizzare, i finanziamenti ai comuni, le vecchie ipotesi legate alla numero 167, alla numero 457, alle leggi…
PRESIDENTE. Onorevole Salis, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DEDONI (Riformatori Sardi). Presidente, vorrei dire che, in maniera accorta, l'assessore La Spisa (che ha risposto essendo anche Vicepresidente della Giunta regionale) ha accolto l'intelligente sollecitazione dell'onorevole Sanna, perché effettivamente esiste il problema, esiste il problema dell'AREA che non funziona, non dà servizi, ed è una delle Agenzie più ricche, in Sardegna, non fa spesa per cui non spinge l'economia sarda. Questo è un aspetto.
Per quanto riguarda l'altro aspetto, probabilmente l'onorevole Angelo Stochino non l'ha colto appieno, non è che si pensava esclusivamente a palazzine, ma l'ipotesi era di poter operare anche all'interno dei centri storici. Io mi rivolgo poi all'onorevole Barracciu, che forse non ricorda bene che l'Agenzia è stata promossa nella legislatura in cui lei è stata protagonista di maggioranza, dicendole che tutte le legislazioni hanno bisogno di essere rivisitate per poterle far meglio operare e per dare la positività necessaria perché l'economia abbia uno sviluppo, che oggi è stagnante. Vorrei anche dire che probabilmente, anziché andare a realizzare nuove infrastrutture fuori dai centri urbani esistenti, perché occorre poi fare servizi, sottoservizi, infrastrutture e quant'altro, sarebbe opportuno rivalutare il centro storico, dove già insistono strutture e, con questa rivalutazione dei centri storici, dei centri abitati, si dà l'opportunità non solo di far rivivere quei centri storici, ma di risparmiare enormemente.
Quindi sarebbe opportuno che la sollecitazione posta trovasse accoglienza nella seconda parte del collegato e che, in maniera intelligente, la Giunta accolga i suggerimenti che sono venuti da questo dibattito promosso dall'onorevole Sanna.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Matteo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI). Signor Presidente, ritengo, anche per aver affrontato l'argomento in Commissione all'inizio di questa legislatura, che questo Consiglio regionale debba prendere al volo questa opportunità. Si tratta di un'opportunità importante per rimettere in moto un settore, quello immobiliare, che - come sappiamo - attraversa un momento di grande crisi; si tratta anche di capire, però, la ratio di questo emendamento, che penso di interpretare, presentato dal collega Gian Valerio Sanna e da altri colleghi.
Collega Stochino, intanto io ritengo che questo emendamento non escluda la possibilità di indirizzare l'acquisto di questi immobili anche nel centro storico, così facendo si eviterebbe, innanzitutto, anche lo spreco di territorio, rimetteremmo in moto, molto probabilmente, un'economia stagnante, di medio livello, che riguarda molte città, non solo la città di Cagliari o di Oristano, ma anche città come Olbia, dove ci sono oltre 3800 pezzi invenduti, e posso citare altre realtà, anche meno grandi, non capoluoghi di provincia, che hanno lo stesso problema. Inoltre eviteremmo, forse, di costruire nuovi ghetti, perché spesso gli interventi di AREA nelle piccole comunità, e non solo, si orientano in aree degradate e già inflazionate per quanto riguarda l'edilizia popolare ed economica.
Noi, così facendo, riusciremmo anche a integrare chi ovviamente andrà a vivere in questi immobili decorosi e dignitosi, che non avranno e non hanno la tipologia edilizia classica dell'edilizia popolare economica, quindi quello scatolone brutto che spesso troviamo, quei palazzoni brutti senza un criterio, senza una ratio nelle nostre città e, sempre così facendo, forse, daremmo un contributo non solo ai nostri concittadini, ma anche a chi attraversa di passaggio le nostre città, i nostri paesi, i nostri comuni, forse troverà un'edilizia popolare diversa, migliore e con standard elevati di qualità.
Quindi il mio voto è favorevole.
(Interruzione del consigliere Sanna Gian Valerio)
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, le posso dare la parola solo se ritira l'emendamento.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Però mi fa spiegare.
PRESIDENTE. Sì, certo, la spiegazione sì.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Io mi rendo conto che, con l'emendamento precedente e con questo, abbiamo voluto dare due esempi. L'opposizione vi ha proposto due formule, che sono due risposte alla crisi del sistema edilizio in Sardegna a costo "zero" e nel rispetto dei dettami generali della pianificazione. Vi vorrei dire solo una cosa. Ci sono oggi sul mercato invenduti in Sardegna più di 5000 alloggi. Questo intervento avrebbe consentito la realizzazione di 400 o 500 alloggi immediatamente, perché esistono già, facendo in modo che la burocrazia dell'AREA, già oberata dai suoi problemi, facesse con una gara quello che farà facendo quaranta gare diverse, con costi di personale e tempi diversi.
Le risposte alle problematiche di Stochino sono perfino banali, perché questo era lo schema che il vecchio IACP aveva introdotto con i programmi sperimentali di recupero, dai quali la Regione ha trasformato la "29", quindi maggiormente si affacciano a ripopolare i centri storici le abitazioni ricostruite e pronte già per essere abitate, che possono essere messe in priorità, non solo agli speculatori, poi, voglio dire, quelli fanno parte del mercato.
Mi rendo conto che le idee non valgono per quello che devono valere, valgono solo per qualche convenienza a qualcuno e quindi ritiro l'emendamento perché non voglio questioni, ma rimanga agli atti che l'opposizione ha offerto alla comunità della Sardegna due idee che potevano essere l'occasione per dare una risposta buona. Ritiro l'emendamento.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Sanna.
(Interruzione del consigliere Stochino)
PRESIDENTE. Onorevole Stochino, su che cosa intende intervenire?
(Interruzioni)
Scusate, colleghi! Su che cosa intende intervenire?
STOCHINO (P.d.L.). Chiedo di parlare per fatto personale, in base all'articolo 79 del Regolamento.
PRESIDENTE. Per fatto personale, la parola viene data alla fine della seduta, onorevole Stochino.
STOCHINO (P.d.L.). Qui dice che, quando è conclusa la discussione, non è ammesso…
PRESIDENTE. No, mi scusi, onorevole Stochino, c'è un altro articolo. All'articolo 77, comma 5, si dice che le questioni per fatto personale si trattano alla fine della seduta.
(Interruzione del consigliere Stochino)
PRESIDENTE. No, non è così, onorevole Stochino. Guardi l'articolo 77, comma 5, e vedrà che è come le ho detto io.
(Interruzione del consigliere Stochino)
PRESIDENTE. Onorevole Stochino, le questioni per fatto personale si trattano alla fine della seduta. Lei era presente al fatto personale, poi è discrezione del Presidente aprire la discussione.
L'emendamento numero 36 è stato ritirato, così come gli emendamenti numero 37, 40 e 42.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). No, l'emendamento numero 37 non è stato ritirato, era sub iudice. Io chiedevo di votarlo per parti, così com'è stato fatto per l'emendamento numero 39.
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, era quell'emendamento su cui ci siamo confrontati già ieri, le ho già dato la risposta ed è un emendamento inammissibile.
CAPELLI (Gruppo Misto). C'era la proposta di votazione per parti.
PRESIDENTE. No, non c'entra niente. La votazione per parti è un'altra…
(Interruzioni)
No, scusate un attimino. Il problema è legato all'ammissibilità dell'emendamento. L'emendamento è inammissibile.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Guardi, non basta in quest'Aula dire che è inammissibile, perché noi non siamo delle marionette, abbiamo bisogno di spiegazioni, di paragoni, di confronti e di congruenze. Questo emendamento parla nella prima parte di organi di direzione politica. Non ha niente a che fare con organi organizzativi e con personale. Io vorrei poter avere lo stesso trattamento che è stato usato per una medesima incongruenza sull'emendamento numero 39. Solo questo!
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, avevo già spiegato ieri che l'emendamento numero 37 è inammissibile perché tratta di organizzazione di personale. Si parla…
(Interruzione del consigliere Gian Valerio Sanna)
PRESIDENTE. Si parla di organizzazione in due servizi, uno a carattere tecnico e l'altro amministrativo-contabile, e riguarda la materia del personale e dell'organizzazione. Quindi è inammissibile per questo motivo.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, abbia pazienza se reitero una richiesta già avanzata poc'anzi. Questo emendamento tra l'altro parla di sopprimere un consiglio di amministrazione. Non mi pare che si stia parlando di personale. In uno dei punti esplicitati da questo emendamento si chiede di sopprimere il consiglio di amministrazione e di sostituirlo con un direttore generale. Non mi pare che almeno in questo ci siano gli estremi di inammissibilità, altrimenti me lo spieghi, Presidente, però me lo spieghi in maniera convinta. Stiamo parlando di sopprimere un consiglio di amministrazione. Ha ragione l'onorevole Sanna forse a chiedere anche il voto per parti.
(Interruzioni)
PRESIDENTE. Scusate un attimo, stiamo approfondendo con gli Uffici.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Se posso dare un suggerimento, io avrei chiesto di poter mettere in votazione le lettere b) e c), poi separatamente la lettera a) e tutto il resto che non ha niente a che vedere.
PRESIDENTE. Stavamo valutando proprio questo, onorevole Sanna. Si possono mettere in votazione le lettere b) e c), l'altra parte è inammissibile, non si può mettere in votazione. Allora, l'emendamento, così come è stato presentato, è inammissibile. Se i presentatori tolgono le parti inammissibili, resta in vigore l'altra parte su cui il Consiglio si può esprimere.
(Interruzioni)
PRESIDENTE. Scusate un attimo. Metto in votazione l'emendamento numero 37, esclusivamente le lettere b) e c).
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Confermo questa interpretazione e chiedo la votazione a scrutinio segreto su questo emendamento a nome del Capogruppo.
(Interruzioni)
PRESIDENTE. Si può intervenire solo per dichiarazione di astensione.
STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, chiedo di intervenire sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Sì, sull'ordine dei lavori si può intervenire.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). L'emendamento così come proposto modificato è inammissibile perché, se cade l'articolo 11 che disciplina le competenze del direttore generale, introduciamo come organo il direttore generale e non abbiamo la norma che disciplina le competenze.
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Steri, l'ha detto troppo velocemente e non l'ho seguita. Se lo può ripetere…
STERI (U.D.C.-FLI). Questo emendamento non è scomponibile in quanto le parti sono strettamente connesse. Vedi la lettera d) dell'emendamento: all'articolo 11 disciplino le funzioni del direttore generale (direttore generale che ho sostituito al consiglio di amministrazione secondo la lettera b) dell'emendamento), se non posso votarla, in quanto parte inammissibile, io mi trovo un organo costituito di cui non ho disciplinato le competenze.
PRESIDENTE. E' sempre facoltà poter sopprimere il consiglio di amministrazione e individuare un direttore generale che supplisca alle funzioni del consiglio di amministrazione.
PRESIDENTE. E' stato chiesta la votazione a scrutinio segreto.
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, delle lettere b) e c) dell'emendamento numero 37.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 66
Votanti 65
Astenuti 1
Maggioranza 33
Favorevoli 30
Contrari 35
(Il Consiglio non approva).
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zuncheddu.
Si è astenuta la Presidente Lombardo.)
Metto in votazione l'emendamento numero 49.
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Vorrei dire molto rapidamente che avevamo dimenticato di inserire l'aspetto sulla formazione dei dipendenti e del personale, di cui avevamo discusso in Commissione. Quindi si tratta della deroga per consentire, nella misura prevista dal bilancio del 2009, di poter fare, anche quest'anno, la formazione all'interno degli enti locali della Sardegna.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 50.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Chiedo ai presentatori di ritirare l'emendamento in quanto la disciplina già consente l'allargamento delle aree di crisi a questi comuni ed è stato già attivato, dall'Assessorato della programmazione, l'allargamento delle procedure dell'accordo di programma di Tossilo ai comuni dell'alto oristanese, per cui si procederà anche in direzione dei comuni che sono indicati in questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Presidente, l'emendamento è ritirato.
PRESIDENTE. L'emendamento numero 50 è ritirato, così come l'emendamento numero 56.
Passiamo all'emendamento numero 60, sul quale è stato espresso parere favorevole da parte del relatore e della Giunta.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Com'era il parere su questo emendamento? Qui si consente che la Regione faccia aumenti di capitale, trasferimenti straordinari, aperture di credito, salvo quanto previsto...
(Interruzione)
"Non possono", attenzione a quello che facciamo con questo, perché quando dovremo approvare altre questioni che attengono a interventi sui capitali di partecipazione regionale, aver approvato questo significa avere qualche problema. Io suggerirei di tenerlo in sospeso, quando avremo chiuso i problemi, che abbiamo aperti, sulla partecipazione della Regione in determinate cose, vediamo come è realizzabile la conciliazione, perché diversamente c'è un conflitto. Io voglio avvertire: siccome abbiamo portato al "28 bis" tutti i problemi che riguardano ricapitalizzazioni e altre cose, è bene che le discipline vengano coordinate, anche se capisco che si tratta di cosa diversa, ma non bisogna sbarrare, come si suol dire. Proporrei lo spostamento all'articolo 28 bis anche di questo.
PRESIDENTE. E' stata fatta una richiesta di spostamento all'articolo 28 bis.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza . Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. L'emendamento ha un senso ed è un senso virtuoso, ossia si recepisce una normativa nazionale che finalmente invita a una finanza disciplinata, chiara, impedisce partecipazioni laddove ci siano bilanci che non vanno bene, finalmente fa un po' d'ordine. Ora, noi sappiamo bene che già ci stiamo orientando a questa disciplina, visto che, anche sulle società partecipate degli aeroporti, ci stiamo già orientando ad atteggiamenti virtuosi, a non fare forzature, a finirla con le partecipazioni non ragionate.
Certo, c'è un fondamento di verità in ciò che dice l'onorevole Sanna. Badate che questo recepimento vuol dire acquisire una disciplina della finanza regionale molto severa, molto severa! Ha ragione l'onorevole Sanna, è esattamente così, è esattamente così. Ma è un modo per poi orientare i nostri interventi nelle forme delle partecipazioni finanziarie secondo una disciplina chiara, cosa che fino a oggi non è stata fatta.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Io sostengo la tesi dell'onorevole Sanna, nel senso che va coordinato. Io non sono favorevole in modo particolare al secondo comma di questo emendamento che mi sembra quasi una procedura di sanatoria, l'ho detto anche in Commissione, e nutro notevoli perplessità, ma il contenuto di questo emendamento, che richiama a una (ha ragione l'onorevole Maninchedda) osservanza molto rigorosa, determina la possibilità che poi ci siano atteggiamenti ondivaghi, oppure pentimenti, oppure violazioni, perché va ragionata anche in ordine a quanto noi stiamo approvando. Io non vorrei che, in questa fase, si vada avanti con l'articolo 27, con un comma aggiuntivo di questo tipo, e poi ci trovassimo, a conclusione dell'esame di questo provvedimento, a introdurre in altro emendamento la deroga all'applicazione di questo. Chiedo il trasferimento al "28 bis".
PRESIDENTE. Onorevole Uras, però per il trasferimento ci vuole l'unanimità dell'Aula e il presidente Maninchedda non è d'accordo.
Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAPELLI (Gruppo Misto). Presidente, io sono concettualmente d'accordo con l'articolo 27 e suggerirei al Presidente della Commissione di accettare il rinvio al "28 bis", almeno per discutere di una cosa: se gli intendimenti sono realmente quelli che lei ha detto - e qui risulta così - la prego di riflettere sul secondo comma del "24 bis", soprattutto collegando quanto detto nel secondo comma con la sua parte finale "ovvero alla realizzazione di investimenti". Questo periodo nega tutto quello che è stato detto prima, perché si può, si devono fare gli investimenti e non si devono fare se non "quanto previsto dal 2447 del codice civile", salvo quanto dice il secondo periodo del "24 bis", cioè in caso di "convenzioni, contratti di servizio o di programmi relativi allo svolgimento dei servizi..." "…ovvero alla realizzazione di investimenti.". Perciò, tutto quello che lei ha detto nella sua motivazione è negato da quest'ultima frase. io posso allora intervenire, come ho fatto fino a oggi, mostrando l'intervento o disegnando l'intervento sugli investimenti o attraverso prestazioni di pubblico interesse e di servizio, sulle quali tra l'altro sarei anche d'accordo. Perciò, io ragionerei su questo secondo periodo del "24 bis" che inficia tutto il resto.
Mentre invece non sono d'accordo col collega Uras, anzi ritengo fondamentale il "24 ter". Non si potranno fare più interventi se non attraverso un'azione legislativa, cioè non è più data facoltà alla Giunta di decidere unilateralmente interventi per quote capitali in società o partecipazioni in società se non preventivamente autorizzati per via legislativa. Questo lo ritengo invece fondamentale, perciò io sono concettualmente d'accordo, vorrei ragionare sul secondo comma del "24 bis", sarebbe opportuno sospendere un attimino o rinviarlo al "28 bis".
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Colleghi, io non ho obiezioni ai trasferimenti per consentire discussioni, soltanto che vorrei richiamare l'Aula agli impegni che sono stati presi in Conferenza di Capigruppo. Avevamo detto che questa settimana avremmo concluso i lavori, il "28 bis" sta diventando una cosa particolarmente impegnativa. Nulla quaestio, ma allora il problema è che oggi non si prosegue nelle modalità di discussione che stiamo attuando, si va più spediti e si riserva uno spazio per discutere di questi argomenti.
Io non sono d'accordo con ciò che ha detto l'onorevole Capelli sul secondo comma, perché secondo il secondo comma non si devono dare capitali ma si possono fare trasferimenti finanziari solo a fronte di contratti di servizio, cioè, quando "tu fai delle cose per me". E' quindi una cosa diversa, si incentiva, sono cose regolate non da una partecipazione azionaria. Finalmente facciamo ordine. Però, se si tratta di discuterne in una discussione generale, come dice l'onorevole Uras, io non ho difficoltà purché ci diamo una regola che rispetti ciò che ci siamo detti nella Conferenza di Capigruppo, cioè che oggi lavoriamo.
Siamo in dichiarazione di voto, Presidente, però stiamo facendo discussioni generali, non perché si violi il Regolamento, ma se interveniamo in venticinque andiamo alla prossima settimana, decidiamo allora di andare alla prossima settimana; viceversa se è una cosa seria che su alcune cose si vuole fare una discussione, allora dobbiamo riservare altro tempo. Per cui, Presidente, le chiederei, se è possibile, che la decisione dello spostamento dell'emendamento numero 60 al "28 bis" sia presa al termine della discussione dell'articolo 27.
PRESIDENTE. Vedo che l'Aula è d'accordo, pertanto sospendiamo la decisione sullo spostamento dell'emendamento numero 60 all'articolo 28 bis dopo la votazione dell'articolo 27.
L'emendamento numero 78 è decaduto per effetto dell'approvazione dell'emendamento numero 66.
Passiamo all'emendamento numero 94, il cui giudizio era stato sospeso in attesa di una nuova formulazione.
Ha domandato di parlare il consigliere Randazzo. Ne ha facoltà.
RANDAZZO (P.d.L.). Siccome ci sono state interlocuzioni con i colleghi delle due Commissioni che hanno fatto nascere questo emendamento, vorrei chiedere ai colleghi di questa Aula se accettano la modifica di questo emendamento cancellando la parte "di studi, ricerche e cartografie nelle materie concernenti le attività estrattive" e formulandolo così "è autorizzata una spesa complessiva di 1 milione e mezzo di euro in ragione di 250 mila euro per l'anno 2011, 625 mila euro per gli anni 2012 e 2013, finalizzati alla realizzazione del PEARS". Questa è la riformulazione.
PRESIDENTE. Del Piano energetico.
RANDAZZO (P.d.L.). No. Perchè comprendeva "estrattive", perché prima diceva "finalizzato alla realizzazione di studi, ricerche, cartografie nelle materie concernenti le attività estrattive e le fonti energetiche rinnovabili", come seconda parte stiamo precisando che è finalizzato per la realizzazione del PEARS.
PRESIDENTE. Per il Piano energetico, PEARS è il Piano energetico.
RANDAZZO (P.d.L.). Sì.
PRESIDENTE. Ho detto quello, onorevole Randazzo.
RANDAZZO (P.d.L.). Mi scusi.
PRESIDENTE. Chiedo se l'Aula è d'accordo per questa proposta di emendamento orale.
Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.
LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Chiedo cinque minuti di sospensione. Stiamo in aula però!
PRESIDENTE. Sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 20 e 12, viene ripresa alle ore 20 e 15.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Comunico che non è stata accolta la proposta di emendamento orale.
Metto in votazione l'emendamento numero 94.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Intervengo per dire semplicemente alcune cose.
E' impossibile che ci si tenti di imbrogliare tra di noi? Tanto passa una volta, la seconda ti fermi! Allora, il Piano energetico, secondo alcune teorie, esiste già. Non esiste? E' fatto male? E' da rivedere? Non posso credere però che ci vogliano ancora tre anni di incarichi professionali per portarlo qui! Questo non è vero, questo non può essere vero! Se mi si dice che servono 250 mila euro per metterlo a punto e portarlo al Consiglio, posso pure crederci, ma il resto è un imbroglio, è un imbroglio! E di imbrogli non possiamo convivere, quindi si mettano le cose nelle giuste maniere perché se no sarei portato a dire che, per carità, adesso chiedete di emendare ma la prima formulazione dichiara la verità! Studi, ricerche, cartografie, incarichi, eccetera eccetera!
Noi sappiamo che il Piano deve venire qua, lavoro ce n'è, vorrei ricordare che in altri tempi sono stati fatti piani, pianificazioni all'interno dell'amministrazione, si fanno le valutazioni, e l'assessore Oppi lo sa, si fanno le valutazioni di impatto ambientale all'interno dell'Assessorato dove ci vuole una molteplicità di professionalità, ma si fanno all'interno, non ho capito perché non si debbano fare anche all'interno molte mansioni. Quindi io reputo questa formulazione una provocazione e non la verità. Se c'è una formulazione che renda plausibile che, alla fine del 2011, possiamo vedere il Piano energetico in Aula, io sono più propenso a votare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo al primo firmatario di ritirare l'emendamento, a nome del Gruppo del P.d.L.
PRESIDENTE. Onorevole Randazzo lo ritira?
RANDAZZO (P.d.L.). Sì.
PRESIDENTE. L'emendamento è ritirato quindi decade...
(Interruzione)
Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Presidente, faccio mio l'emendamento. Ribadisco, Presidente, la necessità, in linea con le indicazioni date dal presidente Randazzo, che arrivi in aula possibilmente entro il 2011, com'è stato detto nell'intervento precedente, il Piano energetico regionale perché si smetta di andare avanti a forza di provvedimenti tampone e si riesca ad avere un provvedimento organico, compiuto e che possa raccogliere tutte le indicazioni che in questi ultimi mesi sono state date al riguardo. Mi sembra un'esigenza molto importante, molto sentita e necessaria per l'economia della Sardegna.
Anche alla luce dei risultati nazionali e regionali dei due referendum intervenuti sul tema dell'energia, riteniamo che questo emendamento possa essere un'utile indicazione, sfrondato dalle cifre assolutamente esorbitanti, perché 1 milione e mezzo di euro è assolutamente una cifra esorbitante, per poter completare uno studio, in presenza anche di una struttura interna alla Regione che può autorevolmente lavorare in questi termini. Per cui lo faccio mio, proprio come raccomandazione alla Giunta perché attui subito le iniziative necessarie ad attivare e ad approvare, dopo una discussione approfondita, il Piano energetico regionale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, io mi associo all'onorevole Salis che fa proprio l'emendamento, con la specifica di chiedere il voto per parti della norma finanziaria, votando separatamente l'anno 2011 dagli anni 2012 e 2013. Con questa richiesta le confermo…
PRESIDENTE. No, non è possibile, onorevole Porcu, perché bisogna modificare il testo.
PORCU (P.D.). No, mi spiego meglio. Non c'è bisogno di modificare il testo. Si modifica il testo in sede di coordinamento. E' chiaro che, se io approvo soltanto il 2011, lei può modificare il testo in sede di coordinamento, quindi la cosa che le sto chiedendo è accettabile.
PRESIDENTE. Stiamo verificando, onorevole Porcu.
PORCU (P.D.). Va bene, poi mi ridà la parola per la dichiarazione di voto.
(Interruzione)
PRESIDENTE. E' possibile, onorevole Porcu.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). La ringrazio Presidente. Allora con questa modifica le annuncio il voto favorevole. Presidente, Assessore, vorrei sottolineare l'incongruenza di quanto sta succedendo in Aula. Abbiamo il Presidente della Commissione industria che evidentemente è preoccupato che siano venute a mancare o che non ci siano le risorse per procedere nel PEARS, io non so se questo è vero, non so se è vero quello che dice l'onorevole Gian Valerio Sanna circa la possibilità di fare il PEARS tutto internamente all'amministrazione regionale, so che è vero che del PEARS c'è bisogno e noi, come minoranza, non vogliamo assumerci alcuna responsabilità dei vostri ritardi.
La Sardegna ha bisogno di uno strumento per la propria programmazione energetica; si fanno conferenze e convegni dove si "raccontano" promesse che, se non collocate in quadro programmatorio certo, non potranno essere realizzate, mi riferisco al "Progetto Sardegna CO2.0". E' bene uscire dalla retorica, è bene uscire dalle promesse, se vogliamo rivedere il modo con cui la nostra Regione produce e consuma energia, se vogliamo che sia veramente virtuosa, chiudendo impianti che non funzionano e dando una quota di produzione significativa alle energie rinnovabili. Se vogliamo produrre sviluppo e occupazione, anche attraverso un modo più efficiente ed efficace di consumare energia, non ultimo il sistema di trasporti e quello della riqualificazione energetica degli edifici, noi dobbiamo procedere col PEARS, lo si porti al più presto in Aula.
Per cui, il nostro voto è favorevole, con il caldo invito di creare gli strumenti di programmazione che rendano almeno realistiche le promesse che continuate a "spargere" sulla Sardegna.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, a me spiace che talvolta la discussione accesa e articolata tra di noi rischi di sottovalutare il merito... Scusate! Presidente, le chiedo di poter iniziare di nuovo perché…
PRESIDENTE. Prego i colleghi di prendere posto. Onorevoli colleghi, grazie!
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). In questo caso mi rivolgevo soprattutto a noi!
Dicevo che, talvolta, per carità è comprensibile, mi rivolgo anche ai due Assessori che stanno allegramente discutendo, la discussione rischia, per effetto di una certa articolazione, di trascurare il merito. L'onorevole Randazzo ha tentato con una correzione orale, mi pare poi la Presidenza abbia detto che la cosa è possibile, di correggere e di modificare questo emendamento. Io dico… Scusate! Altrimenti parlate voi e non se ne parla più!
Non credo che ci sia nessuno depositario di qualcosa per sempre e per tutto. Sto cercando di dire una cosa semplicissima. Noi siamo senza strumento di pianificazione e di programmazione nella politica energetica, questo è un fatto grave! Sappiamo che, nella passata legislatura, la Giunta regionale ha approvato il Piano energetico regionale, che non è arrivato in questa Aula e, sinché non arriva in quest'Aula, non è tale! Per me, ovviamente, quello è un Piano energetico, ma lo è per me personalmente, non conta nulla. Allora io chiedo al primo presentatore di questo emendamento che ci si limiti al 2011, condizionando la disponibilità di quelle risorse al completamento e alla presentazione, nell'anno in corso, del Piano energetico regionale.
Badate, aaltre discussioni rischiano di essere "altro". Noi abbiamo bisogno di questo strumento di pianificazione e di programmazione. Non è possibile che, su una politica fattoriale determinante, precondizione per qualsiasi discussione sull'economia e sullo sviluppo di questa Regione, si continui a discutere di altro. Allora, diamo 250 mila euro, ma che siano condizionati alla presentazione entro l'anno del Piano energetico regionale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Presidente, la discussione è indubbiamente interessante e il richiamo alla necessità di avere al più presto, come Regione, un piano è certamente condivisibile. Però mi pare di capire, Presidente, che noi stiamo votando un emendamento in cui di PEARS non si parla, ma è rimasta la dizione "di studi, ricerche e cartografie nelle materie concernenti le attività estrattive e le fonti di energia rinnovabili", in quanto l'emendamento orale presentato dal Presidente Randazzo non è stato approvato dall'Aula. Quindi, francamente, al di là di quelli che sono stati gli inviti, per cui davvero mi associo calorosamente (è strano però in questo periodo con l'onorevole Sanna ci troviamo d'accordo su molte cose) all'osservazione dell'onorevole Sanna, che diceva che è assolutamente poco logico che, per sollecitare un qualcosa, gli si dia un finanziamento sino al 2013. Francamente…
(Interruzione)
Sì, sì, a quel punto l'avete fatto vostro, chiedete la votazione per parti separate per l'anno 2011, però voglio solo ricordare che non stiamo finanziando con 250 mila euro, nel caso venisse approvato l'emendamento così come proposto, ma stiamo sempre finanziando "studi, ricerche e cartografie nelle materie concernenti le attività estrattive e le fonti di energie rinnovabili". Questo per chiarezza per l'Aula.
Per cui mi asterrò.
PRESIDENTE. Ha fatto una giusta precisazione!
CAMPUS (P.d.L.). Dovendo esprimere un voto, a questo punto, in mancanza di ulteriori chiarimenti, dovrò astenermi perché non è lo scopo su cui questa discussione è andata avanti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo cinque minuti di sospensione, Presidente.
PRESIDENTE. Sospendo la seduta
(La seduta, sospesa alle ore 20 e 28, viene ripresa alle ore 20 e 39.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Prego i colleghi di prendere posto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, sottolineo che non avrei avuto nulla in contrario a sostenere ancora finanziariamente ogni sforzo per dotare la Regione di un Piano energetico, ma la realtà è che la Giunta ha rastrellato circa 36 milioni di euro, mi pare, anche in modo pressoché illegittimo, da programmi di spesa destinati allo sviluppo rurale, anche in violazione di direttive e indirizzi comunitari, per mettere in piedi, non so quale e non so come, un organismo che si chiama "CO2.0" e che sarebbe destinato a organizzare al meglio le fonti energetiche rinnovabili della Sardegna.
In materia di energia, lo dico perché la Costituzione e, insieme alla Costituzione, la legge costituzionale che regola il funzionamento della nostra Regione, cioè lo Statuto speciale, attribuisce alla Regione una competenza legislativa ampia e comunque concorrente in materia di trasporto, distribuzione e produzione di energia. Lo dico perché il Piano, un piano di quella dimensione e di quella qualità, che interviene su tutto il territorio, non solo, ma anche sulle attività economiche, ha chiaramente natura regolamentare e non vorrei che fosse espropriata una funzione del Consiglio da parte della Giunta che già invade notevolmente il campo in questa materia, bisogna rimanere attenti.
Io voterò contro questo emendamento e chiedo a lei vigilanza sotto il profilo delle competenze che sono attribuite al Consiglio.
(Interruzioni)
PRESIDENTE. Onorevole Randazzo e onorevole Salis, siete già intervenuti per dichiarazione di voto, quindi non potete intervenire nuovamente.
Onorevole Randazzo, lei è intervenuto all'inizio, quando ha proposto e spiegato un emendamento orale, allora si è espresso anche sull'emendamento. Non era in fase di illustrazione dell'emendamento, onorevole Randazzo!
Metto in votazione l'emendamento…
SALIS (I.d.V.). Presidente, se mi consente, evitiamo la discussione.
PRESIDENTE. Può intervenire solo se deve ritirare l'emendamento.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Il fare proprio l'emendamento serviva a mettere in evidenza un fatto importante, cioè che quest'Aula ha chiesto con forza che il Consiglio regionale sia interessato prontamente dalla discussione sul Piano energetico regionale. Non vorrei che sfuggisse all'Aula, lo segnalo agli autorevoli colleghi della maggioranza, che la Giunta regionale ha già approvato con delibera un disegno di legge che espropria il Consiglio regionale delle competenze relativamente all'approvazione del Piano energetico regionale.
Allora, se si vogliono togliere le competenze al Consiglio regionale per darle a un ex assessore regionale che deve gestire "milionate" di euro in convegni e "gazzosate", scusatemi il termine, il Consiglio regionale ha tutto il dovere di intervenire per evitare sprechi di denaro pubblico e, soprattutto, per evitare un'altra offesa a questo Consiglio regionale. Noi chiediamo con forza che il Piano energetico regionale venga approvato perché non si possono spendere 36 milioni di euro al di fuori di un quadro di piano sulle energie, sull'uso e sulla produzione dell'energia in Sardegna. Chiediamo che questa delibera venga revocata e soprattutto che il Piano energetico regionale venga portato all'attenzione del Consiglio. Questo era l'argomento che mi ha portato a fare mio l'emendamento: parlare di Piano energetico regionale. Per cui, visto che il problema lo abbiamo posto, ritiro l'emendamento numero 94.
PRESIDENTE. Onorevole Randazzo, vedo che è sempre iscritto a parlare, ma non può intervenire.
L'emendamento numero 139 è ritirato. L'emendamento numero 294 decade. L'emendamento numero 148 è ritirato.
Passiamo all'emendamento numero 158, sul quale era stato sospeso il parere da parte della Commissione.
Per esprimere il parere su questo emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, la Commissione ha sospeso il giudizio perché si attendeva una valutazione da parte dell'Assessorato dell'urbanistica. E' rilevante il pronunciamento della Giunta.
PRESIDENTE. In attesa del pronunciamento della Giunta, iniziamo con le dichiarazioni di voto.
Ha domandato di parlare il consigliere Sanna Gian Valerio per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, ovviamente voterò a favore. Si tratta di un emendamento che consente a molti comuni di poter sbloccare delle pratiche. Noi abbiamo avuto delle lottizzazioni che sono state investite parzialmente dai vincoli del PAI, stiamo parlando di lottizzazioni che hanno vent'anni, nel frattempo però sono state realizzate le opere di prevenzione, per cui in quelle lottizzazioni due o tre lotti sono ancora vincolati perché la Regione non ha preso atto che le opere di prevenzione sono state fatte. Quando vengono presentate, le varianti sono messe in ordine cronologico e devono aspettare anni, sono quei lotti che hanno comprato dei ragazzi che si vogliono sposare o delle persone che devono formare delle famiglie, quindi con questo emendamento si crea una priorità perché nel momento in cui viene presentata la domanda per questa circostanza, il comune ha 30 giorni di tempo per inviare la domanda e la Regione 30 giorni di tempo per esitare il parere su quella variante che di fatto non cambia il livello del vincolo ma prende atto che non ci sono più le condizioni di vincoli.
Non si tratta pertanto di derogare, si tratta solamente di prendere atto del superamento di fatto delle condizioni di vincoli. Quindi è una semplificazione che aiuta dei ragazzi, dei giovani che hanno fatto degli investimenti ma che non possono realizzare la propria casa perché hanno queste condizioni.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Le motivazioni che ha illustrato il collega Sanna sono assolutamente accettabili, per cui il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 158.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo una breve sospensione.
PRESIDENTE. E' stata chiesta una sospensione. Non essendovi opposizioni, sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 20 e 48 , viene ripresa alle ore 20 e 52.)
PRESIDENTE. Dobbiamo votare l'emendamento numero 158, per il quale l'onorevole Salis ha chiesto la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 158.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Ladu, Locci e Stochino hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra - Zuncheddu.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 65
Votanti 64
Astenuti 1
Maggioranza 33
Favorevoli 64
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'emendamento numero 297. Ha domandato di parlare il consigliere Cossa. Ne ha facoltà.
COSSA (Riformatori Sardi). E' ritirato.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 327, per il quale c'è un invito al ritiro.
Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI (Riformatori Sardi). Accolgo l'invito al ritiro con l'avvertenza che si abbia l'opportunità di inserire nelle discipline sportive anche il problema dei disabili.
PRESIDENTE. Comunico che gli emendamenti dal numero 345 al numero 387 sono inammissibili.
Passiamo all'emendamento numero 175, per il quale c'è un invito al ritiro.
Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, questo emendamento tende a eliminare una anomalia contenuta nell'articolo 4 della legge regionale numero 3 del 2008. Con questa legge si erogano 100 mila euro, che sono destinati alle associazioni sportive isolane per la diffusione della pratica sportiva non agonistica, e si parla di "società benemerite"; con questo emendamento, si tende a eliminare la parola "benemerite", concedendo in questo modo la possibilità di ricevere il finanziamento a tutte le associazioni riconosciute dal CONI per la diffusione della pratica sportiva non agonistica dei disabili intellettivi.
Quindi io non ritiro l'emendamento, anzi chiedo ai colleghi di tutto il Consiglio di votarlo.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 175. Chi lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 177.
Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, con questo emendamento si tenta di dare finalmente una destinazione a una struttura regionale come quella dell'ex Seminario arcivescovile di Cuglieri, del quale abbiamo avuto modo di parlare anche durante la discussione di altri articoli di questo collegato.
C'è una legge regionale che prevede la Scuola regionale di polizia locale in Sardegna che non è stata mai istituita, con questo emendamento si tende a dare corpo a questa legge destinando proprio una parte dei locali dell'ex Seminario di Cuglieri come sede regionale della Scuola regionale di polizia locale.
Chiedo su questo emendamento il voto favorevole del Consiglio e, se possibile, la votazione nominale. Grazie.
(Appoggia la richiesta il consigliere Bruno)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 177.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Oppi e Sanna Paolo hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cossa - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 62
Votanti 61
Astenuti 1
Maggioranza 31
Favorevoli 22
Contrari 39
(Il Consiglio non approva).
L'emendamento numero 302 decade a seguito del ritiro dell'emendamento numero 184; lo stesso vale per l'emendamento numero 339 che decade a seguito del ritiro dell'emendamento numero 185.
Passiamo all'emendamento numero 196, per il quale c'è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.
(Interruzione)
E'stata chiesta la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 196.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Diana Giampaolo e Mulas hanno votato a favore e che il consigliere Biancareddu ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Dedoni - Diana Giampaolo - Espa - Floris Mario - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Peru - Pittalis - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Solinas Antonio.
Rispondono no i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Oppi - Piras - Pitea - Planetta - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Vargiu - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Contu Felice - Zedda Alessandra.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 63
Votanti 59
Astenuti 4
Maggioranza 30
Favorevoli 30
Contrari 29
(Il Consiglio approva).
L'emendamento numero 344 è inammissibile. L'emendamento numero 203 è ritirato.
Metto in votazione l'emendamento numero 319. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 329. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 204. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
L'emendamento numero 257 è ritirato.
Metto in votazione l'emendamento numero 262.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Presidente, su questo emendamento, a cui noi daremo voto favorevole, chiederei, anzi chiederemmo, una modifica della decisione sia del relatore che della Giunta. Ci troviamo di fronte a una situazione strana, per cui il CORECOM, che è stato eletto da pochissimi mesi in Sardegna, per colpa dei ritardi del Consiglio regionale, si troverebbe nelle condizioni di decadere a settembre e nelle condizioni peraltro di impossibilità di rielezione degli attuali componenti. Ci sembra una situazione un po' assurda, per cui sull'emendamento numero 262 chiederemmo, se ci potesse essere, come dire, un supplemento di istruttoria per poter valutare compiutamente le ricadute, perché questa impossibilità di rielezione degli attuali componenti del CORECOM, che sono stati eletti, ripeto, solamente per pochi mesi, ci sembra veramente un'assurdità.
Quindi se la Giunta e il relatore sono d'accordo, chiediamo alle forze politiche di poter avere un supplemento di istruttoria e di riflessione su questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, io chiedo che l'esame di questo emendamento venga spostato al termine della discussione di questo disegno di legge, perché credo che sia un problema del quale ci dobbiamo interessare un attimino tutti quanti, insomma. Quindi vediamo di concordare un testo coordinato che possa darci la possibilità di rendere operativo il CORECOM, perché sappiamo benissimo in che situazione ci troviamo.
PRESIDENTE. Se l'Aula è d'accordo, così rimane stabilito. Ricordo anche che l'emendamento numero 265 era già stato spostato all'articolo 28 bis.
Metto in votazione l'emendamento numero 270. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo all'emendamento numero 307.
Ha domandato di parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). Volevo ritornare sull'emendamento precedente, per segnalare che forse c'è un errore di imputazione del capitolo di bilancio, purtroppo è andata un po' di corsa la discussione, credo che vada corretta. Volevo solo segnalarlo. Anzi, sicuramente, ne sono convinto, c'è un errore.
PRESIDENTE. Di quale emendamento si tratta?
ESPA (P.D.). Dell'emendamento numero 270.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Gli Uffici della Giunta, già in Commissione, avevano annunciato la correzione della copertura in sede di coordinamento perché è un errore macroscopico. Comunque il capitolo è "SC05" e non "SC06", credo che l'onorevole Espa si riferisse a questo errore.
PRESIDENTE. Torniamo all'emendamento numero 307.
Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Presidente, ho da avanzare una proposta di emendamento orale, non so se posso esporla adesso.
PRESIDENTE. Se riguarda l'emendamento numero 307, sì.
ZEDDA ALESSANDRA (P.d.L.). Allora la proposta è questa: alle parole "i comuni" aggiungere "e/o le province" e poi alla fine la frase "entro il termine perentorio del 31 luglio 2011" diventa "entro il termine perentorio del 31 ottobre 2011".
PRESIDENTE. L'Aula è d'accordo?
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Posso fare un sub-emendamento orale?
PRESIDENTE. Scusate, qualcuno diceva di "no", quindi prima chiariamo queste due proposte di emendamento.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Posso un attimo chiarirlo? La legge numero 28 introduce dei termini che sono di 6 mesi dalla data di dichiarazione dello stato di calamità che prescinde dall'evento alluvionale, nel senso che soprattutto se ci fosse un fiume tombato, i danni possono verificarsi anche successivamente. Io manterrei quel termine temporale, non una data precisa, che il legislatore aveva scelto perché ha una sua ratio.
Quindi proporrei, se l'onorevole Zedda chiaramente è d'accordo, anziché la data "del 31 ottobre", la data di 12 mesi anziché 6 mesi, così manterremmo il senso della norma e daremmo la proroga richiesta.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Io confesso la mia incapacità di comprendere la portata degli emendamenti orali che stanno fioccando. Quindi prima che l'Aula si pronunci sulla loro ammissibilità, chiederei che la Giunta, che ha competenza anche su queste materie specifiche, ci sono gli Assessori, si pronunci sugli emendamenti proposti.
PRESIDENTE. Chiedo agli Assessori presenti, o l'assessore La Spisa o l'assessore Milia, se possono dare delle risposte. Allora, assessore La Spisa, il presidente Maninchedda ha dichiarato di non poter valutare la portata delle proposte di emendamento orale e chiede alla Giunta delucidazioni per poter valutare compiutamente se dare loro l'assenso o meno.
STERI (U.D.C.-FLI). Noi siamo contrari alla proroga del termine.
PRESIDENTE. Se voi siete contrari, non c'è problema. Perfetto.
Per quanto riguarda l'espressione "e/o le province"?
OPPI (U.D.C.-FLI), Assessore della difesa dell'ambiente. Lo stesso.
PRESIDENTE. Siete contrari.
Metto dunque in votazione l'emendamento numero 307 nella sua formulazione originale.
Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 271. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Ricordo che, sull'emendamento numero 279, il parere è stato sospeso.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sì, la Commissione aveva sospeso il giudizio in attesa di un parere della Giunta, per l'esattezza dell'Assessorato della cultura.
(Interruzione)
PRESIDENTE. E' stata chiesta una breve sospensione. Chiederei se in questi cinque minuti si potesse approfondire anche il parere sull'emendamento numero 45, che è stato ugualmente sospeso; ricordo che il parre è stato sospeso anche sull'emendamento numero 64.
Sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 21 e 10, viene ripresa alle ore 21 e 13.)
PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta, prego i colleghi di prendere posto.
Ha domandato di parlare l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.
MILIA (U.D.C.-FLI), Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Si esprime parere contrario perché stiamo procedendo a una rivisitazione della materia in senso più ampio, quindi questo emendamento in questo momento non può essere accolto.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 279.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 279.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Porcu ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Floris Mario - Fois - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Oppi - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 59
Votanti 57
Astenuti 2
Maggioranza 29
Favorevoli 20
Contrari 37
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 45.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Questo emendamento era sospeso per una sua valutazione da parte della Giunta, la quale sta interloquendo con i presentatori e d'intesa chiedono lo spostamento al "28".
PRESIDENTE. Se l'Aula è d'accordo, spostiamo l'emendamento numero 45 al "28". Siamo d'accordo? Allora è spostato.
Passiamo all'emendamento numero 153. Onorevole Uras, l'emendamento è privo di copertura finanziaria.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Su questo emendamento si è discusso in Commissione. Intanto era stato modificato, la parte relativa agli oneri finanziari è superata dal testo che era stato ammesso alla discussione della Commissione, per cui il terzo comma è di fatto ritirato, perché non necessita di copertura finanziaria. Noi abbiamo chiesto che comunque fosse mantenuto per consentire la discussione e la predisposizione, a conclusione del dibattito su questo provvedimento, di un ordine del giorno. In questo senso si erano manifestati diversi colleghi, a iniziare dal collega Steri, perché vi è la necessità comunque di rivalutare l'introduzione di forme di controllo preventivo di legittimità. Questo per evitare che la Regione, anche gli enti locali, ma soprattutto la Regione, finisca sistematicamente dentro un contenzioso che, quando va bene, ha natura civile e amministrativa, quando va meno bene, ha natura penale e colpisce spesso, noi non facciamo altro che leggerlo sui giornali, dal Presidente della Regione in giù.
E' un modo per evitare uno dei reati più facili, che è quello dell'abuso d'ufficio, quando cioè si violano le procedure di approvazione di alcuni provvedimenti, oppure quando le autorità, che sono preposte all'adozione degli atti, cambiano natura o, meglio, soggetti che non sono abilitati all'adozione di determinati atti si arrogano invece il diritto di assumerli.
Allora, l'attenzione alle procedure, alle forme dell'atto, ai contenuti che esso deve garantire, alle coperture finanziarie che deve assicurare, all'operatività di spesa, cioè il controllo di legittimità, sotto questo e altri profili, se avviene in via preventiva, evita danni gravi all'amministrazione, all'erario pubblico e anche alle persone che operano.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Su questo emendamento, esprimo parere favorevole, non solo, favorevolissimo, nel senso che ritengo che la chiusura degli organismi di controllo sugli atti degli enti locali abbia creato una lesione, una difficoltà, soprattutto per le minoranze consiliari nel controllo della gestione delle Giunte e delle maggioranze, che molto umilmente penso e ritengo debba essere corretto da questo Consiglio regionale. Non so se le modalità possano essere quelle espresse nell'emendamento numero 153, però sono convinto che questo emendamento ponga un problema serissimo, per cui la mancanza di controlli, solamente i controlli interni agli enti, ai comuni o alle province, è un pericolo di illegittimità o di inesattezze o di errori nella gestione delle attività degli enti, ma soprattutto un'impossibilità di rivolgersi a un ente terzo per le minoranze che hanno solamente la strada costosa e lunga dei ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, questo emendamento tratta un tema che abbiamo affrontato anche ieri, pone all'attenzione il problema di dare un'ulteriore forma di tutela ai cittadini. Purtroppo, con l'attuale quadro normativo costituzionale, al "130" non è evidentemente possibile reintrodurre le forme di controllo quali quelle che conoscevamo storicamente. Si possono verificare delle forme semmai collaborative, così come introdotte, in materia urbanistica, le verifiche di coerenza da parte dell'Assessorato, che si terminano non con un provvedimento di annullamento, ma semplicemente con un parere che poi il comune è libero di seguire o meno, ovviamente assumendosi la responsabilità qualora non segua l'orientamento dell'Assessorato. Quindi, si può verificare una forma collaborativa e partecipativa, va ovviamente studiato e approfondito, però l'emendamento è posto appunto per sollevare il problema e per discuterlo.
Approfitto, peraltro, per fare due incisi in relazione a questioni dette in antecedenza. E' stato richiamato più volte il PEARS ed è stato criticato il disegno di legge che affida la competenza e la sua approvazione alla Giunta regionale e lo sottopone solo a un parere della Commissione. Su questo punto, segnalo che il disegno di legge è meramente ripetitivo, alla lettera, della legge che era stata approvata nella scorsa legislatura, quindi, in questa parte l'appunto non è da rivolgere a questa Giunta, ma anche alla precedente che l'aveva non solo proposto, ma trasformato in norma di legge, tant'è vero che il piano era stato già adottato e mandato solo per il parere alla Commissione, quindi, un mea culpa generalizzato, non solo della Giunta regionale.
Poi rilevo che, anche in questa occasione, una parte del Gruppo del P.d.L. non si è attenuta agli accordi di maggioranza, pertanto anche noi ci riteniamo del tutto liberi di prendere decisioni in coscienza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). A volte sento spesso, da diversi Gruppi politici, esaltare la Costituzione Italiana e preservarla da qualunque attacco. Se c'è stata una riforma della Costituzione, l'unica passata, quella della Bicamerale di D'Alema, che ha previsto una riforma fondamentale, quella che ciascuno è autonomo e libero nell'ambito delle proprie competenze, che la ripartizione sia per materie, che non c'è più nessuno che controlla nessun altro, neppure il Governo può più decidere se approvare o no le nostre leggi, è la Corte costituzionale, un organo giurisdizionale che lo fa, e allo stesso modo i comuni e le province sono responsabili dei propri atti.
Quindi mi sembra veramente assurdo, oggi, con un nuovo quadro costituzionale, riproporre una struttura piramidale, dove qualcuno controlla e qualcun altro viene controllato, perché legittimeremo il Governo a controllare le nostre leggi, se adottiamo il principio che noi dobbiamo controllare i comuni.
Detto questo, io vorrei ricordare che il contenzioso, che nasceva, era determinato in gran parte…
(Interruzione)
Io non ho interrotto nessuno, chiedo pertanto altrettanta educazione!
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Qua facciamo opposizione, non siamo in una trasmissione televisiva.
PRESIDENTE. Onorevole Uras, per cortesia! Prego, onorevole Cuccureddu.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Io invece chiedo di fare silenzio, non opposizione, e chiedo di recuperare 30 secondi.
Dicevo che il contenzioso nasceva dall'impugnativa per i provvedimenti dei comitati di controllo, quasi tutti i contenziosi al TAR erano impugnative nei confronti dei pronunciamenti del comitato di controllo, eliminando quello, si è ridotto drasticamente il contenzioso dinanzi ai TAR; da quel punto di vista, quindi io credo che abbiamo esattamente ottenuto quell'effetto.
Oggi, reintroducendo in maniera indiretta questo genere di controllo, otteniamo il risultato opposto, quello di incentivare i procedimenti dinanzi al TAR.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). A me sembra di aver letto, nelle parole dell'onorevole Uras, la volontà di approfondire, anche attraverso eventualmente un ordine del giorno, il tema relativo ai controlli, in particolare ai controlli preventivi. Io credo che ci sia, anche nella legislazione, anche in quella sul fondo unico, intanto la volontà, anche da parte di questo Consiglio regionale, di dare, insieme ai maggiori poteri agli enti locali e insieme quindi, evidentemente, all'appesantimento burocratico che c'è stato con i "Bassanini", anche le risorse e maggiore responsabilità. Credo che, su quel versante, noi abbiamo fatto anche un investimento, nel senso che crediamo anche nella responsabilità degli amministratori locali che, come noi, rispondono in primo luogo al popolo, rispondono dei loro atti, rispondono anche della loro condotta.
Ritengo, però, che il tema sia da approfondire e, se ho interpretato bene le parole dell'onorevole Uras, c'è anche la volontà, eventualmente, di convergere attraverso un ordine del giorno e magari di poter anche ritirare questo emendamento.
Quindi chiedo all'onorevole Uras se ho interpretato bene le sue parole.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Ritiro l'emendamento.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Uras, anche perché fa decadere otto iscrizioni a parlare.
Passiamo all'emendamento numero 186, sul quale c'è un invito al ritiro.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, stiamo iniziando a esaminare gli emendamenti sul, chiamiamolo, "caso Quirra". Quindi chiederei che gli emendamenti numero 186, 286 e 276 della Giunta, se l'Aula è d'accordo, vengano spostati, in vista di un emendamento di sintesi, al "28". E' chiaro che, siccome sono riferiti a diversi emendamenti, la domanda è: o si spostano questi tre, o si sposta anche l'emendamento numero 274 all'articolo 28.
PRESIDENTE. Allora, questi tre non si possono spostare da soli, perché il numero 286 è un emendamento all'emendamento numero 274 e quindi non è possibile. Era stato già presentato l'emendamento numero 394, che è un emendamento di sintesi del numero 286 e del numero 276, che non può essere accettato perché fa sintesi di due emendamenti che trattano "sì" di Quirra, ma di materie differenti; poiché è stata chiesta la votazione a scrutinio segreto sul "274", se il "274" non dovesse essere approvato, automaticamente decadrebbero gli emendamenti numero 286 e 276. Quindi l'emendamento numero 394 non può essere accettato come emendamento di sintesi.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Le chiederei la cortesia di sottoporre all'Aula la proposta di spostare gli emendamenti numero 186, 286, 274 e 276 all'articolo 28.
PRESIDENTE. Va bene, però, in ogni caso, non può essere presentato, scusatemi, un emendamento di sintesi che ricomprenda tutti questi emendamenti, perché comunque non trattano della stessa materia, perché faccio presente che l'emendamento numero 274 è della Giunta regionale e tratta della pubblicità istituzionale, gli altri, invece, riguardano aspetti specifici del "caso Quirra", quindi un emendamento di sintesi di tutti questi quattro emendamenti non può essere presentato. Voglio chiarire questo. Possono essere però spostati.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. No, li spostiamo con l'idea di produrre un emendamento sugli emendamenti numero 274 e 286, che abbia la capacità di far ritirare gli altri due. Quindi abbiamo bisogno, diciamo, di trasferire tutta la partita, per vedere di trovare soluzioni differenti.
PRESIDENTE. "Trasferire" è un altro discorso.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Intervengo sulla proposta dell'onorevole Maninchedda. Siamo perfettamente d'accordo, riteniamo che ci possano essere le condizioni per un emendamento di sintesi sui due emendamenti che, effettivamente, possono essere sintetizzati e che, se tengono conto nella loro sintesi dei temi trattati, quello degli indennizzi, quello dell'immagine, possano poi trovare, anche da parte dei presentatori degli emendamenti successivi, l'eventualità di un ritiro.
PRESIDENTE. Scusate un attimo, si possono spostare, però voglio fare presente all'Aula e a chi deve lavorare all'elaborazione dell'emendamento di sintesi, che l'emendamento numero 286 non può entrare nell'emendamento di sintesi, perché è agganciato al numero 274. Giusto perché sia chiaro.
Allora, spostiamo gli emendamenti numero 186, 274, 286 e il 276 all'articolo 28. Ricordo che, sull'emendamento numero 274, era stato chiesto il voto segreto.
Passiamo all'emendamento numero 187, sul quale c'è un invito al ritiro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, è inutile che io dica qual è la situazione e lo stato di rischio e di pericolo del territorio regionale sotto il profilo idrogeologico. Stamattina ci siamo incontrati insieme all'assessore Oppi, insieme all'assessore Cherchi e insieme a lei, Presidente, per affrontare il problema relativo alla… onorevole Oppi, sarei interessato alla sua attenzione per un fatto molto semplice, perché stamattina ne abbiamo discusso e perché lei ha una competenza in quanto mi pare componente dell'Autorità di bacino.
In questo emendamento, noi prevediamo anche l'analisi della situazione del territorio regionale, per capire qual è lo stato. L'assessore Oppi ci ha anche fatto un resoconto abbastanza preciso di quanto già possediamo, di qual è il livello della cartografia, di qual è il livello dell'indagine che la Regione ha avanzato.
Io ritiro l'emendamento. L'impegno che chiedo è che si faccia un ordine del giorno, si rivedano eventualmente le procedure che sono in corso, si valuti la qualità della partecipazione delle autonomie locali alla definizione dei piani, si verifichi insomma la normativa, ma anche lo stato dell'arte sotto il profilo della conoscenza della situazione idrogeologica del territorio regionale, degli interventi di difesa del suolo e di gestione del sistema idrico e anche multisettoriale dell'acqua.
PRESIDENTE. Comunico che gli emendamenti numero 188, 189, 190 e 191 sono stati ritirati.
(Interruzione dell'onorevole Salis)
L'emendamento numero 274 è stato spostato, onorevole Salis.
Passiamo all'emendamento numero 192, per cui c'è un invito al ritiro.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, io accedo all'invito al ritiro. Però voglio dire all'Assessore che mi dispiace che sia uno tra i più assenti dal Consiglio, non solo dal Consiglio quando siamo in seduta plenaria, ma anche dal Consiglio quando siamo nelle Commissioni. Io ho avuto modo di dire al Presidente della Commissione bilancio, lo dico anche al Presidente della Commissione industria e lavoro, che c'è una norma che obbliga l'Assessore del lavoro a venire in Commissione ogni "tot" mesi che sono definiti dalla legge. Non ci viene! "Snobba" il Consiglio regionale! Non ci viene perché deve rendere conto di quello che fa, di quello che ha fatto e siccome non fa nulla e non ha fatto nulla, non viene qua in Aula e non viene in Commissione! Ed è possibile che noi facciamo una norma perché vogliamo capire qual è lo stato dell'occupazione in Sardegna, quali sono gli interventi e dobbiamo venire a conoscenza delle cose, che eventualmente si ipotizza che stia facendo questo Assessorato, tramite le sue dichiarazioni sulla stampa? Ma questo è il rispetto che ha per l'Aula?
Io mi affido a lei, Presidente, perché va fatta una censura a questo comportamento! Il Consiglio regionale ha fatto una legge che stabilisce che lui venga puntualmente in Commissione ogni quattro mesi a rendere conto di quello che è lo stato dell'arte sull'attuazione delle politiche del lavoro! Ci sono adempimenti di origine normativa nazionale, di riforma economica e sociale, che hanno inciso sul sistema del collocamento che non sono attuate per sua precisa volontà! Dopodiché fa i proclami, annunciando l'assunzione di tutti i precari del sistema del lavoro in Sardegna, che ha attribuito, sulla base di legge nazionale e legge regionale, alle province, dicendo che li assume all'Agenzia regionale del lavoro! Ma è possibile che noi tolleriamo questo fatto?
Io ritiro l'emendamento ma voi ritirate l'Assessore!
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 193. C'è un invito al ritiro. Onorevole Uras, accede anche a questa richiesta?
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Se avete già disposto il ritiro dell'Assessore, è chiaro ed evidente che l'emendamento non avrebbe un grande senso.
Siccome non avete ancora disposto, io lo dico all'onorevole Oppi, che è un autorevole esponente di questa Assemblea, prima di essere un autorevole esponente della Giunta regionale, il quale non si è mai negato all'audizione presso le Commissioni, anzi le ha richieste quando ha ritenuto necessario dover informare il Consiglio. Questa non è una tradizione, non è una prassi. E' un obbligo! Che cosa dobbiamo fare di più? Che cosa dobbiamo dire? Cioè lo chiudiamo questo Consiglio, ce ne andiamo a casa oppure ci facciamo rispettare? Perché il problema è se ci facciamo rispettare!
Io mi auguro che domani venga l'Assessore del lavoro, almeno ad assistere, così tanto per imparare! Ritiro l'emendamento.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 197.
Ha domandato di parlare il consigliere Sanna Paolo Terzo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA PAOLO (P.d.L.). Presidente, non ritiro l'emendamento e vorrei spiegare di che cosa si tratta, poi lo portiamo all'attenzione dell'Aula. Intervengo velocemente nell'ambito delle spendite relative alla pubblicità istituzionale, quando si tratta di fiere, mostre e quant'altro, le società e imprese che partecipano a queste manifestazioni partecipano appunto anche con un obolo, con un contributo personale. Siccome per il rimborso spese, vuoi per l'emissione e per alcuni aspetti delle spese che effettua l'amministrazione regionale, non si ha possibilità di utilizzare i fondi cosiddetti istituzionali perché non rendicontabili per queste spese, si chiede che il contributo delle società, immesso in un capitolo di bilancio specifico, possa essere utilizzato come ristoro dall'amministrazione regionale per le spese dirette. Questo è il senso dell'emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Suppongo che il collega Sanna abbia presentato un altro emendamento, perché quello che ha detto non corrisponde a quello che c'è scritto qua. L'istituzione di un nuovo capitolo dovrebbe essere data in "entrata" e in "uscita", per cui noi siamo costretti a votare contro perché vorremmo che non venisse attuata una cosa che pensa diversamente il presentatore.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 197.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Biancareddu e Oppi hanno votato contro e che il consigliere Fois si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Contu Felice - Petrini - Planetta - Randazzo - Sanna Paolo.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Oppi - Piras - Pitea - Porcu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Artizzu - Campus - Capelli - Dedoni - Fois - Sanna Matteo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 60
Votanti 53
Astenuti 7
Maggioranza 27
Favorevoli 5
Contrari 48
(Il Consiglio non approva).
Per il ritiro dell'emendamento numero 255 decade l'emendamento all'emendamento numero 283. Gli emendamenti numero 266, 296, 320 e 393 sono stati spostati all'articolo 28 bis.
Metto in votazione l'emendamento numero 391. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Pertanto decade l'emendamento numero 64.
L'emendamento numero 259 viene spostato all'articolo 28 bis. L'emendamento numero 392 è inammissibile. Rimane sospeso l'emendamento numero 60 per il quale il presidente Maninchedda aveva chiesto di valutare a fine seduta se votarlo adesso o spostarlo.
Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza. Ne ha facoltà.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Dalle interlocuzioni fatte, se l'Aula lo consente, basta inserire nel secondo periodo del primo comma...
PRESIDENTE. Un attimo, presidente Maninchedda, che dobbiamo aver sotto mano l'emendamento numero 60. Prego, presidente Maninchedda.
MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Allora, la proposta di alcuni colleghi che avevano delle perplessità si traduce nell'emendare il testo nel secondo periodo del primo comma, laddove si legge "Sono in ogni caso consentiti i trasferimenti alle società" integrando la parola "società" con la parola "partecipate", in maniera tale che sia esplicito che ciò che dice il primo comma, quanto al divieto di partecipazioni senza autorizzazioni di legge, nel secondo comma sia altrettanto chiaro che, alle stesse società partecipate, si possono effettuare trasferimenti solo per contratti di servizio, investimenti e quant'altro.
PRESIDENTE. E' chiara la proposta del presidente Maninchedda? Dato che l'Aula è d'accordo, passiamo alla votazione.
(E' approvato)
I lavori si concludono a questo punto, il Consiglio è riconvocato domani mattina, giovedì 23 giugno, alle ore 10.
La seduta è tolta alle ore 21 e 44.
Allegati seduta
Testo delle interrogazioni ed interpellanze annunziate in apertura di seduta.
Interrogazione Dessì, con richiesta di risposta scritta, sui continui disservizi di Poste italiane Spa.
Il sottoscritto,
premesso che il problema dei disagi nella distribuzione della corrispondenza in Sardegna si protrae da anni e, a causa di una politica di contenimento dei costi e di ristrutturazione aziendale, continua ad aggravarsi;
preso atto che da tempo gli amministratori locali, anche attraverso numerosi incontri col prefetto, sollecitino la risoluzione del problema affinché, soprattutto nei piccoli comuni, venga ripristinato il diritto dei cittadini a ricevere un servizio adeguato;
considerato che il guasto informatico che ha mandato in tilt nei giorni scorsi il software non ha fatto altro che creare ulteriori disagi agli utenti che hanno visto allungarsi i tempi di attesa in maniera spropositata per le normali operazioni di sportello;
rilevato che in Sardegna la carenza cronica di personale rende intollerabili le inefficienze del servizio postale, specialmente durante il periodo estivo quando la presenza di turisti paralizza anche la normale distribuzione della posta,
chiede di interrogare il Presidente della Regione per sapere se sia a conoscenza della situazione e quali azioni intenda intraprendere per porre rimedio ad una situazione ormai giunta al collasso, che si ripercuote sopratutto sugli anziani residenti nei piccoli comuni. (599)
Interrogazione Diana Giampaolo - Cocco Pietro - Lotto - Solinas Antonio, con richiesta di risposta scritta, sulla mancanza di vedette nel territorio del Comune di Siliqua e zone limitrofe nonché sugli interventi esigui di operatori interessati alla campagna antincendio in sede di richiesta emergenza.
I sottoscritti,
premesso che:
- la Giunta regionale ha approvato, con delibera n. 27/14 del 1° giugno 2011, la revisione annuale del Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi (PRAI) valido per il triennio 2011-2013, indispensabile e fondamentale per le attività da porre in essere a tutela e salvaguardia del nostro patrimonio boschivo e ambientale;
- il Piano antincendio è finalizzato al coordinamento delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi poste in essere da tutti i soggetti impegnati nella campagna antincendio quali il Corpo forestale, l'Ente foreste, i Vigili del fuoco, le associazioni di volontariato che operano nel campo della Protezione civile, province, comuni e barracelli;
- "il potenziamento del sistema anticendi nelle giornate a elevato pericolo d'incendio" definito dal PRAI prevede che la direzione della SOUP/COR, al verificarsi di eventi di particolare complessità, entro le ore 10,30 della giornata a elevato pericolo verifica l'avvenuta attuazione, da parte dei COP, delle misure previste per tale giornata disponendo quindi l'eventuale rischieramento dei mezzi aerei, le variazioni degli orari di operatività su richiesta dei COP nonché richiede al COAU l'eventuale potenziamento dei mezzi antincendio dello Stato mediante l'assegnazione di ulteriori velivoli e mediante l'eventuale anticipazione e/o posticipazione dell'operatività dei velivoli;
- l'Ente foreste assicura la presenza del proprio funzionario in sala operativa SOUP/COR dalle ore 10,00 alle ore 19,00;
considerato che il PRAI prevede "l'adeguamento e potenziamento dei sistemi fissi terrestri di avvistamento", con i sistemi fissi terrestri che fino ad oggi hanno dimostrato essere i più efficienti nell'avvistamento degli incendi boschivi, rappresentati dalla rete di punti di avvistamento (postazioni di vedetta) costituita da manufatti edili ubicati su siti dominanti il territorio circostante i cui requisiti richiesti sono una visibilità per 360°, una visibilità al di sopra della chioma degli alberi eventualmente esistenti a ridosso della postazione, un servizio igienico (lavandino, WC, riserva idrica di 300 litri a caduta, fossa Imohff 2 abitanti), un limitato impatto ambientale, il confort dell'operatore, una protezione dalle scariche atmosferiche, la durabilità, una resistenza e difesa da atti vandalici;
appreso che:
- il 9 giugno 2011 due incendi sono divampati nelle campagne di Siliqua, di cui il primo verso Vallermosa, le cui fiamme hanno divorato decine di ettari di campagna, mentre il secondo incendio, più pericoloso, ha interessato le campagne che si trovano in prossimità del paese;
- il 13 giugno 2011, sempre a Siliqua, altri due roghi hanno distrutto dieci ettari di territorio, un incendio è scoppiato nei pressi del centro abitato con fiamme alte e una densa colonna di fumo giunta sino alla località San Giovanni, ed il secondo incendio ha colpito la località Is Gibas, sulla statale n. 293, all'ingresso di Siliqua anche qui con le fiamme indirizzate sempre verso il centro abitato del paese;
rilevato che:
- le vedette antincendio, come segnalato dai volontari della Protezione civile, non erano operative come invece avrebbe dovuto essere a partire dal 1° giugno 2011 in concomitanza all'approvazione del PRAI;
- la maggior parte delle vedette che dovrebbero essere interposte sul territorio di Siliqua (peraltro considerato un comune con un indice di rischio incendiario medio-alto) e zone limitrofe sono invece assenti, ed in particolare vengono a mancare quelle strategiche come S. Michele sul Marganai, Arritzalis a Siliqua e S. Barbara a Capoterra;
- la vedetta posizionata attualmente presso Pauliara, a Poggio dei Pini, sopra l'osservatorio astronomico di Cagliari, non ha alcuna visuale del Gutturu Mannu e delle foreste di Monte Arcosu;
- attualmente, a Siliqua e territori limitrofi, gli operatori impegnati maggiormente nello spegnimento degli incendi e assistenza nelle zone d'intervento sono per lo più volontari della Protezione civile e il Corpo forestale;
tenuto conto che:
- secondo "il potenziamento del sistema antincendi nelle giornate a elevato pericolo d'incendio" del PRAI il responsabile di turno al COP, ricevuta la dichiarazione di giornata ad elevato pericolo, provvede a:
1) potenziare a sua volta le pattuglie e le squadre di lotta dislocate nelle aree più vulnerabili;
2) incrementare la sorveglianza attivando il Piano straordinario di controllo dei sistemi stradali a elevato pericolo d'insorgenza incendi secondo le procedure previste nei piani ripartimentali;
3) valutare, in accordo con la SOUP, l'opportunità di anticipare e/o posticipare l'operatività dei mezzi aerei regionali;
4) proporre alla SOUP il rischieramento dei mezzi aerei regionali in altre aree, preventivamente individuate, qualora si presuma che l'operatività delle relative basi AIB possa essere limitata dalle condizioni meteorologiche locali;
5) proporre l'invio immediato dei mezzi aerei sul punto d'insorgenza dell'incendio anche sulla base della sola segnalazione e delle informazioni trasmesse dalla vedetta o da altro soggetto qualificato qualora si ritenga probabile una rapida propagazione del fuoco;
- l'intervento aereo deve essere comunque immediato ogni qualvolta il fuoco interessi aree boscate, aree prossime al bosco, o minacci l'incolumità delle persone;
- l'ufficiale responsabile di turno al COP, ricevuta la dichiarazione di giornata ad elevato pericolo, chiede al funzionario dell'Ente foreste presente in sala di provvedere a potenziare le squadre di lotta dislocate nelle aree più vulnerabili ed ottimizzare, su disposizione dei direttori dei servizi territoriali dell'EFS, la presenza in servizio di tutto il personale ritenuto necessario all'attività di prevenzione e lotta;
- l'ufficiale al COP chiede ancora di implementare il sistema di avvistamento, ove possibile, in quelle aree del territorio a maggior rischio o dove la rete di postazioni fisse è più carente, istituendo le squadre con funzione di vedetta itinerante con compito di sorveglianza della zona ad essi assegnata nonché di adeguare i turni di servizio delle postazioni fisse di avvistamento e delle squadre di lotta, ove possibile, garantendo il presidio del territorio fin dalle prime ore della giornata;
- il PRAI cita a proposito che alcune infrastrutture esistenti non garantiscono tali prestazioni e pertanto occorre adeguarle e potenziarle intervenendo prioritariamente sulle postazioni di avvistamento principali che operano in regime continuativo (H24) e rappresentano pertanto la dorsale della rete di avvistamento;
preso atto che il PRAI annovera inoltre che su tutta la Regione, dal 1° giugno al 15 ottobre 2011, vige lo stato di elevato rischio di incendio boschivo, che in considerazione dell'andamento stagionale, può essere anticipato o posticipato per un massimo di 30 giorni, anche per ambiti territoriali specifici,
chiedono di interrogare l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente affinché riferisca:
1) quali provvedimenti urgenti intenda intraprendere perché vengano postate in tempi allorché rapidi, come disposto da PRAI, le vedette funzionali e operative in piena armonia dei requisiti su descritti che devono rispettare;
2) se intenda determinare, d'intesa con tutti i soggetti impegnati nella campagna antincendio, il livello qualitativo e quantitativo del servizio che deve poter garantire, nell'emergenza di incendio, la massima efficacia ed efficienza con l'operatività reale di tutti gli operatori, le pattuglie e squadre di lotta dell'Ente foreste ecc. indicati dal PRAI in sede d'intervento.(600)
Interrogazione Diana Giampaolo - Cocco Pietro - Lotto - Solinas Antonio, con richiesta di risposta scritta, sulla mancanza di vedette nel territorio del Comune di Siliqua e zone limitrofe nonché sugli interventi esigui di operatori interessati alla campagna antincendio in sede di richiesta emergenza.
I sottoscritti,
premesso che:
- la Giunta regionale ha approvato, con delibera n. 27/14 del 1° giugno 2011, la revisione annuale del Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi (PRAI) valido per il triennio 2011-2013, indispensabile e fondamentale per le attività da porre in essere a tutela e salvaguardia del nostro patrimonio boschivo e ambientale;
- il Piano antincendio è finalizzato al coordinamento delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi poste in essere da tutti i soggetti impegnati nella campagna antincendio quali il Corpo forestale, l'Ente foreste, i Vigili del fuoco, le associazioni di volontariato che operano nel campo della Protezione civile, province, comuni e barracelli;
- "il potenziamento del sistema anticendi nelle giornate a elevato pericolo d'incendio" definito dal PRAI prevede che la direzione della SOUP/COR, al verificarsi di eventi di particolare complessità, entro le ore 10,30 della giornata a elevato pericolo verifica l'avvenuta attuazione, da parte dei COP, delle misure previste per tale giornata disponendo quindi l'eventuale rischieramento dei mezzi aerei, le variazioni degli orari di operatività su richiesta dei COP nonché richiede al COAU l'eventuale potenziamento dei mezzi antincendio dello Stato mediante l'assegnazione di ulteriori velivoli e mediante l'eventuale anticipazione e/o posticipazione dell'operatività dei velivoli;
- l'Ente foreste assicura la presenza del proprio funzionario in sala operativa SOUP/COR dalle ore 10,00 alle ore 19,00;
considerato che il PRAI prevede "l'adeguamento e potenziamento dei sistemi fissi terrestri di avvistamento", con i sistemi fissi terrestri che fino ad oggi hanno dimostrato essere i più efficienti nell'avvistamento degli incendi boschivi, rappresentati dalla rete di punti di avvistamento (postazioni di vedetta) costituita da manufatti edili ubicati su siti dominanti il territorio circostante i cui requisiti richiesti sono una visibilità per 360°, una visibilità al di sopra della chioma degli alberi eventualmente esistenti a ridosso della postazione, un servizio igienico (lavandino, WC, riserva idrica di 300 litri a caduta, fossa Imohff 2 abitanti), un limitato impatto ambientale, il confort dell'operatore, una protezione dalle scariche atmosferiche, la durabilità, una resistenza e difesa da atti vandalici;
appreso che:
- il 9 giugno 2011 due incendi sono divampati nelle campagne di Siliqua, di cui il primo verso Vallermosa, le cui fiamme hanno divorato decine di ettari di campagna, mentre il secondo incendio, più pericoloso, ha interessato le campagne che si trovano in prossimità del paese;
- il 13 giugno 2011, sempre a Siliqua, altri due roghi hanno distrutto dieci ettari di territorio, un incendio è scoppiato nei pressi del centro abitato con fiamme alte e una densa colonna di fumo giunta sino alla località San Giovanni, ed il secondo incendio ha colpito la località Is Gibas, sulla statale n. 293, all'ingresso di Siliqua anche qui con le fiamme indirizzate sempre verso il centro abitato del paese;
rilevato che:
- le vedette antincendio, come segnalato dai volontari della Protezione civile, non erano operative come invece avrebbe dovuto essere a partire dal 1° giugno 2011 in concomitanza all'approvazione del PRAI;
- la maggior parte delle vedette che dovrebbero essere interposte sul territorio di Siliqua (peraltro considerato un comune con un indice di rischio incendiario medio-alto) e zone limitrofe sono invece assenti, ed in particolare vengono a mancare quelle strategiche come S. Michele sul Marganai, Arritzalis a Siliqua e S. Barbara a Capoterra;
- la vedetta posizionata attualmente presso Pauliara, a Poggio dei Pini, sopra l'osservatorio astronomico di Cagliari, non ha alcuna visuale del Gutturu Mannu e delle foreste di Monte Arcosu;
- attualmente, a Siliqua e territori limitrofi, gli operatori impegnati maggiormente nello spegnimento degli incendi e assistenza nelle zone d'intervento sono per lo più volontari della Protezione civile e il Corpo forestale;
tenuto conto che:
- secondo "il potenziamento del sistema antincendi nelle giornate a elevato pericolo d'incendio" del PRAI il responsabile di turno al COP, ricevuta la dichiarazione di giornata ad elevato pericolo, provvede a:
1) potenziare a sua volta le pattuglie e le squadre di lotta dislocate nelle aree più vulnerabili;
2) incrementare la sorveglianza attivando il Piano straordinario di controllo dei sistemi stradali a elevato pericolo d'insorgenza incendi secondo le procedure previste nei piani ripartimentali;
3) valutare, in accordo con la SOUP, l'opportunità di anticipare e/o posticipare l'operatività dei mezzi aerei regionali;
4) proporre alla SOUP il rischieramento dei mezzi aerei regionali in altre aree, preventivamente individuate, qualora si presuma che l'operatività delle relative basi AIB possa essere limitata dalle condizioni meteorologiche locali;
5) proporre l'invio immediato dei mezzi aerei sul punto d'insorgenza dell'incendio anche sulla base della sola segnalazione e delle informazioni trasmesse dalla vedetta o da altro soggetto qualificato qualora si ritenga probabile una rapida propagazione del fuoco;
- l'intervento aereo deve essere comunque immediato ogni qualvolta il fuoco interessi aree boscate, aree prossime al bosco, o minacci l'incolumità delle persone;
- l'ufficiale responsabile di turno al COP, ricevuta la dichiarazione di giornata ad elevato pericolo, chiede al funzionario dell'Ente foreste presente in sala di provvedere a potenziare le squadre di lotta dislocate nelle aree più vulnerabili ed ottimizzare, su disposizione dei direttori dei servizi territoriali dell'EFS, la presenza in servizio di tutto il personale ritenuto necessario all'attività di prevenzione e lotta;
- l'ufficiale al COP chiede ancora di implementare il sistema di avvistamento, ove possibile, in quelle aree del territorio a maggior rischio o dove la rete di postazioni fisse è più carente, istituendo le squadre con funzione di vedetta itinerante con compito di sorveglianza della zona ad essi assegnata nonché di adeguare i turni di servizio delle postazioni fisse di avvistamento e delle squadre di lotta, ove possibile, garantendo il presidio del territorio fin dalle prime ore della giornata;
- il PRAI cita a proposito che alcune infrastrutture esistenti non garantiscono tali prestazioni e pertanto occorre adeguarle e potenziarle intervenendo prioritariamente sulle postazioni di avvistamento principali che operano in regime continuativo (H24) e rappresentano pertanto la dorsale della rete di avvistamento;
preso atto che il PRAI annovera inoltre che su tutta la Regione, dal 1° giugno al 15 ottobre 2011, vige lo stato di elevato rischio di incendio boschivo, che in considerazione dell'andamento stagionale, può essere anticipato o posticipato per un massimo di 30 giorni, anche per ambiti territoriali specifici,
chiedono di interrogare l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente affinché riferisca:
1) quali provvedimenti urgenti intenda intraprendere perché vengano postate in tempi allorché rapidi, come disposto da PRAI, le vedette funzionali e operative in piena armonia dei requisiti su descritti che devono rispettare;
2) se intenda determinare, d'intesa con tutti i soggetti impegnati nella campagna antincendio, il livello qualitativo e quantitativo del servizio che deve poter garantire, nell'emergenza di incendio, la massima efficacia ed efficienza con l'operatività reale di tutti gli operatori, le pattuglie e squadre di lotta dell'Ente foreste ecc. indicati dal PRAI in sede d'intervento.(601)
Interrogazione Fois - Mulas, con richiesta di risposta scritta, sulla corretta attuazione della delibera della Giunta regionale n. 33/10 del 10 giugno 2008 sul finanziamento per l'escavo del porto di Porto Torres.
I sottoscritti,
considerato che:
- con delibera n. 33/10 del 10 giugno 2008 la Giunta regionale ha individuato quale intervento prioritario coerente con l'obiettivo operativo PO FESR Sardegna 2007/2013 e con le priorità del QSN il "completamento dell'escavo del bacino portuale del porto commerciale di Porto Torres" dell'importo complessivo di euro 1.900.000, per il quale risultano verificate le condizioni riportate nelle linee di indirizzo di cui all'Obiettivo operativo 5.1.1, lettera G: "Completamento delle infrastrutture logistico-portuali" (Cod. 30), del PO FESR 2007/2013;
- la Giunta regionale, con il provvedimento su indicato, ha deliberato anche di affidare l'esecuzione dell'intervento al Comune di Porto Torres, assentendo il finanziamento dell'opera sulla base di specifico atto convenzionale, ai sensi dell'articolo 6, comma 13, della legge regionale 7 agosto 2007, n. 5 (Procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, forniture e servizi);
- il finanziamento era stato individuato come prioritario in quanto lo scalo turritano, interessato da una serie di importanti interventi per l'adeguamento della struttura alle previsioni del vigente Piano regolatore portuale, necessitava dell'approfondimento del fondale prospiciente la nuova banchina Segni - Dogana che, al momento della delibera (giugno 2008), per il ridotto tirante d'acqua non poteva essere utilizzata dalle navi traghetto in servizio di linea con Genova, caratterizzate da un pescaggio a pieno carico di circa 7 metri;
- il progetto predisposto dal Comune di Porto Torres prevedeva un escavo che portasse la quota del tirante d'acqua ad almeno 10 metri e che il progetto parrebbe sia stato ritenuto immeritevole di approvazione dal servizio tecnico dell'Amministrazione regionale;
- da notizie di stampa locale sembrerebbe che il progetto sia stato appaltato soltanto nell'anno in corso, con notevole ritardo rispetto ai programmi dell'Amministrazione regionale finanziatrice dell'opera;
- a causa dei ritardi nell'attuazione dell'azione di programmazione il progetto di escavo è stato ridotto al punto che il progetto appaltato riduce il tirante d'acqua a soli 8 metri;
- tale riduzione determina una carenza di risultato rispetto agli obbiettivi dell'azione di programmazione in quanto con soli 8 metri di tirante d'acqua la banchina Segni - Dogana continuerà ad essere inutilizzabile dalle navi di linea per Genova e ancor più dalle navi da crociera che necessitano di almeno 10 metri di tirante d'acqua,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere se:
1) siano a conoscenza di quanto su esposto e se vi siano responsabilità nel ritardo di attuazione delle procedure;
2) ritengano opportuno sospendere le procedure di finanziamento dell'escavo del porto di Porto Torres al fine di verificare la coerenza delle stesse con la delibera di finanziamento e con gli obbiettivi di programmazione;
3) ritengano opportuno intervenire sull'ente concessionario affinché venga rimodulato il progetto al fine di realizzare un tirante d'acqua di almeno 10 metri, così da evitare una inutile spendita di risorse pubbliche. (602)
Interrogazione Sanna Matteo, con richiesta di risposta scritta, sui gravi ritardi nell'erogazione dei finanziamenti previsti dall'Asse I del PSR 2007-2013.
Il sottoscritto,
premesso che il Piano di sviluppo rurale (PSR) 2007-2013, Asse I, alla misura 121 ha previsto l'erogazione di un aiuto alle imprese agricole per la realizzazione di investimenti materiali ed immateriali finalizzati all'ammodernamento delle strutture ed all'introduzione di tecnologie innovative funzionali alla valorizzazione dei prodotti agricoli;
visto che la Regione Sardegna ha aperto il bando per la misura in oggetto in data 1° febbraio 2009, con scadenza in tre distinte fasi temporali (29 maggio 2009 - 30 settembre 2009 - 30 gennaio 2010), per un ammontare di risorse pari a 60 milioni di euro;
valutato che, ad oggi, sulle pratiche dichiarate finanziabili in Gallura, solo per il 39 per cento è stato pubblicato il decreto, mentre al 31 dicembre 2010 risultava che fossero state spese risorse per una percentuale molto inferiore al 5 per cento delle risorse messe a bando;
constatato che si tratta di finanziamenti su interventi strutturali, la cui carenza rischia di rendere le aziende agricole e zootecniche galluresi ancora meno competitive sul mercato interno ed internazionale;
evidenziato che la predisposizione del bando, effettuata dall'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, in quanto autorità di gestione, dovrebbe essere conseguente ad un'attenta analisi dei fattori economici del mercato, così da andare incontro alle reali esigenze delle aziende ed evitare il rallentamento del livello di spendita, in quanto spesso i ritardi sono legati a procedure e sistemi inadeguati;
appreso che vi sono gravi ritardi anche nell'erogazione dei finanziamenti riguardanti i giovani imprenditori previsti dall'Asse I, misura 112, il cui bando, aperto nel maggio 2009 e chiuso nel luglio 2010, ha previsto 70 milioni di euro, ma nemmeno un euro è arrivato ai beneficiari,
chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per sapere se:
1) sia a conoscenza dei gravi ritardi nella spesa delle risorse previste dall'Asse I, misure 121 e 112, del PSR 2007-2013;
2) non ritenga di dover adottare gli opportuni provvedimenti al fine di eliminare gli ostacoli che oggi rallentano le ricadute positive degli interventi di cui alle premesse sul comparto agro-pastorale.(603)
Interrogazione Barracciu - Cucca - Bruno - Espa, con richiesta di risposta scritta, sulla notizia della proposta del nuovo direttore generale della ASL n. 3 di Nuoro di accorpare i reparti di medicina e chirurgia dell'Ospedale San Camillo di Sorgono.
I sottoscritti,
premesso che nelle more della riforma regionale, l'azione della Giunta regionale sulla sanità procede in maniera scoordinata, priva di un indirizzo generale, incapace di dare risposte adeguate alle emergenze sanitarie e a quelle finanziarie come denunciato dalla Corte dei conti;
appurato che:
- la chiusura del punto nascita dell'Ospedale San Camillo di Sorgono, stabilita con modalità di urgenza dalla direzione della ASL a seguito di valutazione dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, ha segnato l'inizio del progressivo depotenziamento dell'Ospedale di Sorgono, come dimostra il fatto che, a distanza di oltre cinque mesi, non è seguito alcun provvedimento idoneo a garantire la sicurezza delle donne partorienti né ad adeguare l'efficienza ed i requisiti del trasporto neonatale d'urgenza ai parametri nazionali;
- il mancato reintegro dei posti da infermiere liberatisi al San Camillo in seguito al pensionamento di almeno una decina di professionisti solo nell'ultimo anno sta provocando gravi disservizi nella gestione dei turni del pronto soccorso e dei reparti con degenti;
- l'Ospedale San Camillo si sta man mano svuotando delle professionalità indispensabili al suo funzionamento, poiché sono sempre più numerose le richieste di trasferimento dei medici presso altri istituti ospedalieri a causa del depotenziamento in atto;
considerato che si è ufficiosamente diffusa notizia della proposta del direttore generale della ASL n. 3 di Nuoro di accorpare i reparti di medicina e chirurgia dell'Ospedale San Camillo di Sorgono, senza che ciò corrisponda ad alcuna esigenza funzionale e concreta, ma significando invece l'ulteriore depauperamento delle risorse destinate all'Ospedale di cui sopra;
sottolineato che contro tali fatti e contro la grave situazione nella quale versano i servizi sanitari del Distretto sanitario di Sorgono, che minano il diritto alla salute dei cittadini, i rappresentanti istituzionali e le comunità del territorio hanno attivato una forte mobilitazione territoriale,
chiedono di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
se sia al corrente e se corrisponda a verità l'intenzione di accorpare i reparti di medicina e chirurgia dell'Ospedale San Camillo di Sorgono;
quali azioni intenda prendere per scongiurarne il ventilato accorpamento di cui sopra;
quali azioni intenda intraprendere per evitare l'ulteriore impoverimento e riqualificare l'Ospedale di Sorgono dotandolo delle necessarie risorse tecnologiche e professionali.(604)
Interrogazione Diana Mario, con richiesta di risposta scritta, sull'adozione preliminare del Progetto di piano stralcio delle fasce fluviali.
Il sottoscritto,
premesso che l'articolo 17, comma 6, della legge 19 maggio 1989, n. 183, dispone la redazione e l'adozione, da parte delle regioni, di un Piano stralcio delle fasce fluviali, quale stralcio del Piano di bacino regionale di cui al comma 3 del citato articolo, nel quale vengono individuate le tracce dello sviluppo dei corsi d'acqua sul territorio, al fine di identificare la massima estensione delle aree inondabili in caso di piena e le conseguenti misure di salvaguardia;
considerato che, con deliberazione n. 1 del 31 marzo 2011, il Comitato istituzionale dell'Autorità di bacino regionale ha adottato in via preliminare il Progetto di piano stralcio delle fasce fluviali;
sottolineato che la predisposizione del Progetto è stata aggiudicata con determinazione n. 1920 del 30 dicembre 2005 del direttore del Servizio albi regionali e contratti dell'Assessorato regionale dei lavori pubblici e perfezionata con contratto stipulato il 13 aprile 2006 tra il medesimo servizio ed il raggruppamento temporaneo di imprese vincitore della licitazione privata;
verificato che il raggruppamento temporaneo di imprese di cui sopra ha consegnato il progetto il 26 aprile 2010 e che l'elaborato è stato successivamente, così come prevede la normativa che ne disciplina l'iter di approvazione, sottoposto a validazione da parte di due tecnici precedentemente individuati dal medesimo Assessorato;
preso atto della decisione, da parte del Comitato istituzionale dell'Autorità di bacino regionale, di apporre sulle aree interessate dal Progetto di piano stralcio, contestualmente alla sua adozione preliminare, le massime misure di salvaguardia previste dalle norme tecniche di attuazione del Piano paesaggistico regionale, consistenti in un sostanziale divieto assoluto di edificazione, a partire dal 29 aprile 2011, anche nelle fasce ritenute inondabili solo in caso di eventi eccezionali, caratterizzati da una frequenza media fino a una volta ogni duecento anni;
attestato che, nelle more dell'adozione preliminare del Progetto di piano stralcio, l'Autorità di bacino regionale non ha ritenuto di coinvolgere i comuni interessati dal piano, né relativamente alla perimetrazione delle fasce fluviali, né relativamente alle misure di salvaguardia da apporre sul territorio;
valutato che l'apposizione delle suddette misure di salvaguardia si traduce di fatto in un'espropriazione delle competenze dei comuni in materia di pianificazione urbanistica, poiché comporta una sostanziale impossibilità a concedere licenze edificatorie per una gran parte dei comuni della Sardegna, anche all'interno dei centri abitati consolidati in un numero elevato di comuni il cui territorio è stato oggetto di interventi di bonifica e di protezione idraulica nel corso dell'ultimo secolo;
evidenziato il gravissimo danno che le comunità locali si trovano a patire a causa di tale decisione, la cui durata, per giunta, non è minimamente preventivabile, considerato il lungo e complesso iter che il Progetto di piano stralcio dovrà affrontare prima di essere sottoposto all'approvazione definitiva da parte del Consiglio regionale e alla luce dei pesanti ritardi già accumulati nella sua redazione ed adozione preliminare;
ribadita l'assoluta urgenza del ritiro del Progetto di piano stralcio adottato preliminarmente dal Comitato istituzionale dell'Autorità di bacino regionale, il cui ingiustificato regime vincolistico ha già comportato il blocco di qualsiasi attività edificatoria nella gran parte dei comuni della Sardegna;
richiamata l'analoga interrogazione urgente n. 579/A, presentata dall'interrogante il 19 maggio 2011, alla quale ha fatto seguito l'annuncio a mezzo stampa, da parte della Giunta regionale, della revoca dell'atto di adozione del Progetto di piano stralcio;
appurato che all'annuncio di cui sopra non è seguito alcun atto formale e che pertanto, come confermano gli stessi componenti il Comitato istituzionale dell'Autorità di bacino regionale, i vincoli di cui al Progetto di piano stralcio risultano tuttora in vigore,
chiede di interrogare il Presidente della Regione affinché riferisca quali misure la Giunta regionale intenda adottare affinché:
1) sia revocata, con la massima urgenza e in regime di autotutela, la deliberazione n. 1 del 31 marzo 2011 del Comitato istituzionale dell'Autorità di bacino regionale;
2) l'adozione preliminare del Piano stralcio delle fasce fluviali non sia accompagnata dall'apposizione di un regime vincolistico eccessivo ed immotivato, soprattutto senza che sia stata data ai comuni la possibilità di esprimersi al riguardo, per quanto concerne sia gli aspetti tecnici inerenti la sicurezza delle comunità locali in caso di eventi calamitosi che gli aspetti politici inerenti la pianificazione urbanistica. (605)
Interpellanza Planetta - Sanna Giacomo, sul paventato trasferimento ad altra sede dell'ITC La Marmora di Sassari e sulla promozione della sede storica e del patrimonio scientifico-letterario attualmente ospitato.
I sottoscritti,
premesso che l'Istituto tecnico commerciale intitolato ad Alberto La Marmora di Sassari, nato nel 1871 (fu Vittorio Emanuele II, con decreto del 1871, a istituire la Regia Scuola tecnica di Sassari) per sopperire alla grave carenza in Sardegna di figure professionali in ambito fisico-matematico, del commercio, della ragioneria e dell'agrimensura, ha contribuito a formare in 140 anni di storia tantissimi giovani sardi all'esercizio di funzioni tecniche o amministrative nel campo dell'agricoltura, dell'industria e del commercio e rientra dunque, a pieno titolo, fra i più antichi istituti tecnici commerciali d'Italia,
appreso che l'Assessorato all'istruzione della Provincia di Sassari pare abbia deciso di trasferire le dieci classi ancora esistenti nello storico edificio di piazza Marconi (due corsi interi con tutti i laboratori) nel plesso dell'ex Istituto Dessì di via Monte Grappa, oggi denominato Dessì-La Marmora dopo l'accorpamento delle due scuole (guidato dal dirigente Mario Olivieri) così da ospitare, nelle aule così liberate, gli studenti del corso musicale del Liceo classico Azuni;
considerato che:
- la sede storica dell'Istituto La Marmora, ubicata nella centrale piazza Marconi, in cui si sono avvicendati docenti di valore e formati professionisti che hanno dato lustro alla città di Sassari ed all'intera Sardegna, ospita un'importante patrimonio scientifico di proprietà dell'Istituto (500 strumenti di fisica dell'800) nonché della biblioteca storica (migliaia di libri dell'800, antiche carte geografiche e l'Enciclopedia del Diderot), ciò determinando lo stanziamento da parte del Dipartimento dei beni culturali della Regione Sardegna (Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport 6, maggio 2011, prot. n. 8454) delle necessarie risorse affinché il plesso possa divenire un centro di riferimento culturale per la cittadinanza non solo nell'ottica della valenza didattica, ma anche della fruibilità turistica;
- oltre il valore storico-culturale, questa sede rappresenta sia una parte importante della storia di Sassari che un'importante risorsa per l'attuale Istituto Dessì-La Marmora medesimo, e può diventare un polo di attrazione e tradizione nella prospettiva di un incremento delle iscrizioni;
considerato ancora che:
- la legge regionale n. 14 del 2006, bando PO-FERS 2007/2013 (Norme in materia di beni culturali, istituti o luoghi della cultura), affida all'Amministrazione regionale "il compito di promuovere la conoscenza del patrimonio culturale della Sardegna ai fini della tutela, valorizzazione e fruizione del medesimo, con il concorso dello Stato, degli enti locali, enti ecclesiastici, università e di altre istituzioni pubbliche e private" ed individua inoltre, quale strumento fondamentale da implementare e gestire nel tempo, per la conoscenza e fruizione del patrimonio culturale, il Catalogo regionale dei beni archeologici artisti storici ed etnoantropologici;
- a seguito di individuazione da parte della Regione (deliberazione della Giunta regionale n. 47/23 del 20 ottobre 2009), è stato formalmente chiesto all'Istituto Dessì-La Marmora (prot. n. 8454/2011) di aderire e confermare la disponibilità dei locali per la schedatura e la documentazione fotografica dei materiali scientifici e tecnologici (adesione e conferma avvenuta nel mese di marzo del 2011); dunque è qualificato ad attuare lo spirito della legge, a promuovere una nuova esperienza e realizzare un percorso di fruibilità turistica potendo altresì beneficiare delle risorse finanziarie all'uopo destinate (deliberazione della Giunta regionale n. 47/23 del 20 ottobre 2009) per promuovere le suddette attività nell'ottica di una fruibilità turistica,
chiedono di interpellare l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere se:
1) anche questa Amministrazione ritenga che la sede dell'ITC La Marmora di piazza Marconi sia un patrimonio di cui l'istituto non può essere privato, senza arrecare danno alla scuola e alla memoria storica della città di Sassari e dell'intera Sardegna;
2) questa Amministrazione intenda adottare le opportune azioni finalizzate ad impedire che sia effettuato il trasferimento delle dieci classi ancora esistenti nello storico edificio di piazza Marconi e che la sede storica dell'istituto possa essere destinata a diventare succursale di altre scuole anche al fine di valorizzare adeguatamente il patrimonio in essa contenuto.
Interpellanza Sechi - Uras - Zuncheddu sulle problematiche inerenti la soppressione dei corsi serali funzionanti nelle istituzioni scolastiche della Regione.
I sottoscritti,
premesso che l'Ufficio scolastico regionale per la Sardegna ha comunicato la soppressione di numerose classi dei corsi serali per adulti funzionanti nelle istituzioni scolastiche provinciali di Sassari e del Sulcis Iglesiente;
considerato che:
- la soppressione delle classi provocherebbe grave nocumento ai numerosissimi adulti che intendono completare i corsi di studio o acquisire qualifiche professionali;
- detta soppressione priverebbe la Regione di un'offerta scolastica e formativa che ha creato giovamento a fasce di popolazione che non hanno la possibilità di conseguire titoli scolastici o attestati professionali all'interno dei corsi di studio ordinari;
- non si comprendono le reali motivazioni e i presupposti giuridici su cui si fondano le soppressioni dei corsi, considerato il diritto costituzionale all'istruzione per tutta la popolazione;
- come indicato nella deliberazione della Giunta regionale n. 1/12 del 1° marzo 2011 la Regione Sardegna promuove il pieno diritto all'istruzione e al successo formativo di tutti i sardi, ed è compito della Regione e delle istituzioni territoriali tutte individuare e condividere interventi strategici volti alla definizione di uno standard che permetta di soddisfare il diritto fondamentale all'istruzione e alla formazione a prescindere dal territorio di residenza, dalla fascia anagrafica, dalle condizioni economiche;
chiedono di interpellare l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport:
per conoscere quali iniziative intenda assumere la Regione nei confronti dello Stato per contrastare il tentativo di soppressione dei corsi serali per adulti funzionanti nelle istituzioni scolastiche provinciali di Sassari e del Sulcis Iglesiente;
affinché verifichi se non vi sia il rischio che lo smantellamento delle attività di istruzione permanente e destinate alla popolazione adulta finisca per estendersi all'intero territorio regionale;
per conoscere se l'Ufficio scolastico regionale abbia attivato le opportune e doverose iniziative di raccordo con la Regione al fine di evitare qualunque soppressione dei corsi serali e di ogni altra attività formativa.