Seduta n.244 del 13/09/2011
CCXLIV SEDUTA
(ANTIMERIDIANA)
Martedì 13 settembre 2011
Presidenza del Vicepresidente CUCCA
La seduta è aperta alle ore 10 e 07.
DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 28 luglio 2011 (237), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Pietrino Fois e Marco Meloni hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 13 settembre 2011.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Annunzio di presentazione di disegni di legge
PRESIDENTE. Comunico che sono stati presentati i seguenti disegni di legge:
"Legge europea regionale 2010". (307)
(Pervenuto il 10 agosto 2011 e assegnato alla seconda Commissione.)
"Differimento dell'applicazione dell'articolo 12 della legge regionale 4 agosto 2011, n. 16 (Norme in materia di organizzazione e personale)". (308)
(Pervenuto il 7 settembre 2011 e assegnato alla prima Commissione.)
Annunzio di presentazione di proposta di legge
PRESIDENTE. Comunico è stata presentata la seguente proposta di legge:
Salis - Cocco Daniele Secondo - Mariani: "Istituzione del Registro regionale delle unioni civili". (306)
(Pervenuta l'11 agosto 2011 e assegnata alla seconda Commissione.)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
DESSI', Segretario:
"Interrogazione Sanna Gian Valerio - Soru - Bruno - Diana Giampaolo - Espa - Meloni Marco - Porcu - Moriconi, con richiesta di risposta scritta, sulle procedure e gli atti posti in essere per il riconoscimento del colle di Tuvixeddu patrimonio dell'umanità da parte dell'Unesco". (666)
"Interrogazione Agus, con richiesta di risposta scritta, sulla revoca delle commesse per 25 milioni di euro da parte di Trenitalia e sulle gravi conseguenze economiche e sociali che il mancato rilancio dell'importante stabilimento elettromeccanico regionale determinerà". (667)
"Interrogazione Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata acquisizione al patrimonio regionale degli immobili di proprietà dello Stato siti nel Comune di Oristano ai sensi dell'articolo 14 dello Statuto di specialità". (668)
"Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sul problema della marea gialla sul litorale di Maria Pia ad Alghero e sulla necessità di un tempestivo intervento risolutivo da parte degli Assessorati regionali della difesa dell'ambiente, dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale e degli enti territoriali competenti". (669)
"Interrogazione Capelli, con richiesta di risposta scritta, sulle modalità di svolgimento da parte dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari della procedura seguita nell'espletamento del concorso relativo alle assunzioni a tempo determinato di personale assistente amministrativo - Area servizi amministrativi - cat. C ed in particolare in merito alla mancata comunicazione del punteggio assegnato a ciascun candidato nella prova orale". (670)
"Interrogazione Corda - Bruno - Solinas Antonio - Lotto - Cocco Pietro - Cocco Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata nomina, dopo oltre due anni, del direttore generale dell'Agenzia AGRIS e sui discutibili metodi di gestione delle risorse umane ed economiche da parte del commissario straordinario". (671)
"Interrogazione Corda - Bruno - Solinas Antonio - Lotto - Cocco Pietro - Cocco Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sull'illegittimo trasferimento di personale disposto dal commissario straordinario con la deliberazione n. 106 del 13 settembre 2010 e sulla volontà del commissario di ricorrere contro la sentenza di condanna emessa del Tribunale del lavoro di Sassari, che ne ha dichiarato l'illegittimità". (672)
"Interrogazione Mulas, con richiesta di risposta scritta, sui gravi disagi nei territori del nord-ovest della Sardegna di carattere igienico e ambientale". (673)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.
DESSI', Segretario:
"Interpellanza Dessì - Planetta - Maninchedda - Sanna Giacomo sul ritardato pagamento del contributo previsto dall'articolo 4 della legge 2 maggio 1990, n. 104 (Modifiche e integrazioni alla legge 24 dicembre 1976, n. 898, concernente nuova regolamentazione delle servitù militari)". (261)
"Interpellanza Planetta sull'ipotesi progettuale di riconversione di Power Crop per l'ex zuccherificio di Villasor e sul pericolo di voler trasformare l'annessa centrale a biomasse di supporto che dovrà sorgere a Macchiareddu in un mega inceneritore per rifiuti". (262)
PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenuta alla Presidenza.
DESSI', Segretario:
"Mozione Bruno - Uras - Salis - Agus - Barracciu - Ben Amara - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Zuncheddu sulla revoca delle commesse per 25 milioni di euro da parte di Trenitalia e sulle gravi conseguenze economiche e sociali che il mancato rilancio dell'importante stabilimento elettromeccanico regionale sta determinando, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (145)
PRESIDENTE. Comunico che la Conferenza dei Presidenti di Gruppo ha inserito all'ordine del giorno il giuramento di un Assessore.
Ricordo ai consiglieri che nella seduta del 10 agosto 2011 il Presidente della Regione aveva comunicato che l'efficacia della nomina della signora Angela Eugenia Nonnis ad Assessore dei lavori pubblici era subordinata al decorso dei 20 giorni dalla presentazione delle sue dimissioni al Consiglio comunale di Oristano.
Poiché la signora Nonnis ha presentato le dimissioni dalla carica di Sindaco al Consiglio comunale di Oristano in data 11 agosto 2011, i 20 giorni di cui sopra sono scaduti il 31 agosto 2011.
Si può procedere pertanto al giuramento da parte dell'assessore Nonnis. Giuramento di Assessore
PRESIDENTE. Ricordo che gli Assessori nominati dal Presidente della Regione, non essendo consiglieri regionali, deve prestare il giuramento prescritto dall'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 19 maggio 1949, numero 250.
Do lettura della formula del giuramento prevista dall'articolo 3 del citato decreto del Presidente della Repubblica; al termine, l'assessore Nonnis, alzandosi, risponderà: "Giuro":
"Giuro di essere fedele alla Repubblica e di esercitare il mio ufficio al solo scopo del bene inseparabile dello Stato e della Regione".
NONNIS, Assessore tecnico dei lavori pubblici. Giuro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la verifica del numero legale.
(Appoggia la richiesta la consigliera Zuncheddu)
PRESIDENTE. Onorevole Salis, non si può procedere a votazione non essendo trascorsi dieci minuti dall'inizio dei lavori. Pertanto sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 15, viene ripresa alle ore 10 e 25.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
Era stata richiesta la verifica del numero legale.
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la verifica)
PRESIDENTE. Prendo atto che i consiglieri Contu Felice, Cuccureddu, Gallus, Ladu, Lai, Mariani, Piras, Rassu, Salis, Zedda e Zuncheddu sono presenti.
PRESIDENTE. Dichiaro che sono presenti 29 consiglieri.
Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Contu Felice - Cucca - Cuccureddu - De Francisci - Dessi' - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Mariani - Mulas - Murgioni - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Zedda - Zuncheddu.
Poiché il Consiglio non è in numero legale, sospendo la seduta per trenta minuti.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 27, viene ripresa alle ore 10 e 57.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.
(Appoggia la richiesta il consigliere Daniele Cocco)
Seconda verifica del numero legale
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la verifica)
PRESIDENTE. Prendo atto che i consiglieri Amadu, Bruno, Cocco Daniele, Contu Mariano, Cossa, Dedoni, Dessì, Diana Mario, Maninchedda, Mariani, Peru E Zedda sono presenti.
PRESIDENTE. Dichiaro che sono presenti 39 consiglieri.
Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Bruno - Campus - Cappai - Cocco Daniele - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cucca - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda.
Poiché il Consiglio non è in numero legale, sospendo la seduta per 30 minuti.
(La seduta, sospesa alle ore 11, viene ripresa alle ore 11 e 32.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
Comunico che il consigliere Pietrino Fois è rientrato dal congedo.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.
(Appoggia la richiesta il consigliere Salis.)
Terza verifica del numero legale
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la verifica)
PRESIDENTE. Prendo atto che i consiglieri Artizzu, Bruno, Capelli, Diana Mario, Floris Mario, Fois, Milia, Salis, Sanna Matteo, Sanna Paolo e Zedda sono presenti.
PRESIDENTE. Dichiaro che sono presenti 45 consiglieri.
Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cucca - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Poiché il Consiglio è in numero legale, possiamo proseguire i lavori.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, nella seduta del 27 luglio il centrosinistra aveva chiesto, ai sensi dell'articolo 86 del Regolamento, di sospendere l'esame della cosiddetta proposta di legge sul golf, per portare l'attenzione sulle priorità di questa Regione. L'Aula bocciò questa richiesta di sospensiva.
Dal 27 agosto a oggi è passato un mese, un mese contraddistinto anche dalle ferie, ma un mese durante il quale sostanzialmente è cambiato il mondo. Il Governo nazionale ha varato una manovra che comporterà riflessi importanti sulla Sardegna modificandone le priorità; quindi anche le priorità di questo Consiglio regionale. E' vero che nella Conferenza dei Presidenti di Gruppo di ieri quando ho posto questo stesso problema i Presidenti dei Gruppi di maggioranza hanno risposto che la priorità è questa legge che, comunque, deve proseguire il suo iter.
Noi, però, ora siamo di fronte a proposte demagogiche come quella del Presidente della Regione che mette in campo una task force per verificare eventuali sprechi nella pubblica amministrazione. E sul taglio consistente del numero dei consiglieri regionali ci siamo fatti scavalcare dalla manovra nazionale, nonostante ormai da anni siano state avanzate proposte di legge in tal senso da più parti politiche di quest'Aula.
Sul tema complessivo delle riforme, della continuità rispetto a ciò che si è fatto nella scorsa legislatura (penso al taglio di enti, di agenzie, di consigli di amministrazione, di comunità montane, di consorzi), a parte gli annunci, a parte i proclami siamo di fronte a due anni e mezzo di vuoto totale,. Sarà inevitabile riprendere la discussione sulla legge statutaria, sulla legge di organizzazione della Regione, sulla legge elettorale se decidiamo di tagliare i consiglieri regionali, di avere un Consiglio regionale che comunque deve garantire una rappresentatività dei territori, una rappresentatività di tutte le articolazioni di questa Regione.
Il tema del testo unico degli enti locali, della obbligatorietà delle unioni dei comuni, delle province che a parole si vogliono eliminare e che probabilmente così come sono non hanno più ragione d'essere. Il tema del patto costituzionale con lo Stato. C'è un ordine del giorno unitario del 26 novembre, mi pare, che dava un'indicazione perentoria, alla Commissione autonomia per elaborare, entro 90 giorni, una proposta di percorso, e proprio in questo modo con una sessione straordinaria durata 15 giorni un anno fa nel mese di settembre abbiamo cominciato. Abbiamo ripreso dopo la pausa estiva dicendo che questa doveva diventare una legislatura costituente. Siamo arrivati al giro di boa di metà legislatura e c'è il vuoto totale. Io credo che neanche questa sarà una legislatura costituente.
Credo però che gli interessi della Sardegna siano qui, li incontriamo qui se vogliamo garantire lo sviluppo, il presidente Cappellacci, anche oggi assente, la Giunta regionale debbono pertanto indicarci le priorità, la maggioranza deve indicarci le priorità e tra queste non può esserci la legge sul golf; una legge che si occupa di golf ma in realtà si occupa molto di seconde case, dell'ossessione del cemento; può essere questa la priorità della Sardegna in questo momento?
Io ripropongo la questione sospensiva per chiedere al Consiglio regionale di occuparsi degli interessi prioritari della Sardegna, mentre tutto crolla nel resto del Paese, mentre anche la Sardegna dovrà essere costretta tra poco a rivedere nella manovra il proprio bilancio dato che le spese obbligatorie sono ormai superiori alle entrate correnti e, forse, non abbiamo la capacità, l'autorevolezza di contrapporci con una politica contestativa vera, al di là degli annunci delle autosospensioni, alle politiche del Governo nazionale.
PRESIDENTE. Onorevole Bruno, come lei sa la questione sospensiva era stata già proposta nel corso della sessione del 27 luglio; in quella sede il Consiglio si era già espresso. Pertanto non è riproponibile la medesima questione.
per lo sviluppo del turismo golfistico" (83/A)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione della proposta di legge numero 83/A.
Passiamo all'esame del titolo. Al titolo è stato presentato un emendamento.
(Si riporta di seguito il testo del titolo e del relativo emendamento:
"Provvidenze per lo sviluppo del turismo golfistico".
Emendamento sostitutivo totale Porcu - Lotto - Manca - Moriconi - Sabatini.
Articolo 1
Il titolo è sostituito dal seguente "Premialità volumetriche e deroghe alle vigenti norme urbanistiche finalizzate alla realizzazione di infrastrutture per il turismo golfistico"
(147)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, dopo la pausa estiva riprendiamo la discussione su questa proposta di legge e la riprendiamo, come diceva il mio Capogruppo, in un clima politico cambiato, per molti aspetti anche peggiorato, rispetto a quello che avevamo lasciato nel mese di luglio. Permangono le ragioni che ci spingevano a chiedere un rinvio di questa proposta di legge, ad anteporre alla discussione di questo provvedimento quella delle norme sulla semplificazione amministrativa, sulla riduzione dei costi della politica, sul rapporto con lo Stato che, mentre taglia le risorse alla Sardegna, non ne rispetta le prerogative statutarie.
Prerogative che abbiamo cercato a più riprese di affermare con la vertenza entrate, anche attraverso quelle norme di attuazione che, ricordo, sono state approvate da questo Consiglio con l'astensione delle forze di minoranza senza che poi siano state messe all'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri.
Quindi, mentre rischiano di mancare alla nostra Regione le risorse fondamentali per portare avanti una politica pubblica di qualsiasi genere, che possa rilanciare l'economia, il lavoro, lo sviluppo, le infrastrutture, ci attardiamo nella discussione di una proposta di legge, che avremmo anche voluto licenziare rapidamente se ci fosse stato almeno il buon senso di farla diventare una legge sperimentale, che magari provava a offrire anche la prospettiva di una infrastruttura turistica, partendo da alcuni esempi pilota qualificati.
Ora ci ritroviamo, e gli emendamenti presentati dai colleghi di maggioranza sono esemplificativi, a discutere una proposta di legge che vuole soltanto aprire un altro varco a favore dell'unica, per voi, politica pubblica possibile: quella di togliere, cancellare regole e far intravedere, anche attraverso il cavallo di Troia dei campi da golf, la possibilità di prevedere nuove volumetrie in deroga alle normative paesaggistiche, in deroga agli strumenti urbanistici comunali.
Noi avremmo voluto vedere, anche nei vostri emendamenti, un qualche segnale della volontà di dare un taglio a questo provvedimento nel senso della qualità, ma purtroppo le nostre parole sono state fraintese; qui si vuol fare tutto e il contrario di tutto, i piccoli campi e i grandi campi, in realtà l'obiettivo di questa proposta di legge è soltanto quello di far credere, ancora una volta, che attraverso le deroghe si possa mettere in campo un sistema che, invece, non nascerà mai, perché un'offerta competitiva nel turismo golfistico può avvenire soltanto all'insegna della qualità, della elevatissima qualità, e non nel segno del di tutto e di più.
Per questo, colleghi, presentando l'emendamento al titolo, di cui sono primo firmatario, ho voluto spendere una parola di verità su un titolo, appunto, che tra l'altro è datato perché legato a una formulazione della legge precedente dove erano ancora previsti contributi a fondo perduto. A mio avviso quella strada paradossalmente era una strada più virtuosa, perché pochi contributi mirati potevano in qualche modo qualificare l'offerta golfistica, soprattutto se si evitava di darli in termini di deroghe volumetriche, che è esattamente la stessa filosofia del Piano casa, la stessa filosofia che voi volete mettere in campo stravolgendo il Piano paesaggistico.
Un titolo come "provvidenze per lo sviluppo del turismo golfistico" credo vada sostituito perché non ci sono più provvidenze, non si dice nulla sul turismo golfistico si dice molto, invece, moltissimo su come prevedere nuove cubature, e si entra pochissimo nel merito di che cosa sia il golf, di come questo sistema golfistico dovrebbe confrontarsi con il resto del mondo, e del perché la Sardegna dovrebbe fare meglio di altre infrastrutture golfistiche nel resto d'Italia.
Come minimo dovreste avere il coraggio di cambiare il titolo, e dire una parola di verità sul contenuto di questo testo di legge che non è non è costituito da provvidenze sul turismo golfistico, non si parla di turismo golfistico, ma si parla semplicemente di elargire premialità volumetriche e stabilire deroghe alle vigenti norme urbanistiche finalizzandole alla realizzazione di infrastrutture che si spera e si vorrebbe che favorissero il turismo golfistico.
In realtà, e si evince anche dagli emendamenti che avete presentato nel corso della discussione, la proposta di legge semplicemente creerà un sistema pasticciato che mischierà campi di grande livello, che ritenete di fare, con altri di basso livello, per la sua confusione, per la sua inadeguatezza, per la mancanza di una visione complessiva, per l'incapacità di stabilire dei criteri di qualità elevata, di stabilire delle priorità, per l'incapacità di dire: "Proviamo a fare una cosa, ma facciamola all'insegna della qualità"; non si può passare da quattro a trenta campi nel giro di pochi mesi, non si può mettere in campo un sistema competitivo, anche in rapporto all'offerta nazionale e internazionale, passando dal poco al moltissimo.
Credo che gli emendamenti che avete presentato dimostrino la vostra poca volontà di dialogo, la vostra incapacità di pensiero programmatico e sistemico, e la vostra necessità di dire di sì a questa legge semplicemente per il fatto che la vostra maggioranza è tenuta insieme da un collante che non è più programmatico, ma è semplicemente un programma nel quale occorre dare a ognuno un pezzetto di visibilità, a ognuno una vetrina temporanea nel ruolo di Assessore; ormai siamo alle porte girevoli, batterete ogni record sul numero di Assessori.
Assessore Nonnis, io le faccio gli auguri, ma credo lei sappia che quella è una poltrona scivolosa, allacci la cintura, perché non si sa bene per quanto tempo lei potrà stare in quel posto. Lei sa che abbiamo avuto trentuno Assessori in trenta mesi? Questa maggioranza è tenuta insieme delle porte girevoli, dalle poltrone intercambiabili, perché lo scopo è che a ognuno dalla vostra maggioranza, a ogni pezzettino, a ogni forza politica, a ogni consigliere, bisogna dare una vetrina temporanea politica, perché attraverso questa vetrina temporanea politica si tiene insieme una maggioranza che non ha più un progetto.
Per arricchire questo scenario dei trentuno assessori in trenta mesi, non so quanti Assessori dei lavori pubblici siano stati cambiati, l'Assessore del turismo sta resistendo da un po', l'assessore Zedda è stata appena nominata, l'assessore Milia c'è da qualche mese, ma ne vedremo altri, perché questa è una maggioranza che ha bisogno di rimpasti per rimanere in vita, ha bisogno di accontentare l'uno e poi l'altro. Allora abbiamo inventato un altro sistema, che è quello, con qualche leggina, di accontentare una forza politica o un'altra. Voi non potete dire di no ai colleghi Riformatori.
Io, ripeto, non avevo nulla e non ho nulla contro una legge sul golf che fosse seria, una legge sul golf che fosse premiante, che puntasse alla qualità; avremmo approvato in mezza giornata una proposta che dicesse: "Facciamo cinque campi di grandissimo livello, sperimentiamo, e poi vediamo come proseguire". Magari qualche collega può non essere d'accordo con me, ma non c'è un pregiudizio ideologico.
Questa legge è rabberciata, ma non potete dire di no ai colleghi Riformatori, perché oggi lo stare insieme nella vostra maggioranza passa anche attraverso il sì a questa proposta di legge. Si dà oggi una leggina a uno, un Assessore a un altro, poi un'altra leggina, e sperate che con questo modo di fare possiate rimanere insieme fino alla fine della legislatura, perché con il taglio dei consiglieri regionali che avanza molti di voi sanno già che non rientreranno in quest'Aula.
Quindi siamo condannati a un'agonia, siamo condannati a dire sì all'altro senza un progetto, e faremo bene, credo, a cominciare perlomeno a cambiare il titolo di questa legge, per dire una parola di verità, e strappare quel velo che copre le nudità di una maggioranza che non ha più obiettivi, non ha più programmi, non è più capace di dare risposte di governo di cui i sardi hanno bisogno.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, io ho una qualche difficoltà a parlare di golf. Penso alla situazione di crisi che attraversa questa Sardegna, a un'emergenza assoluta che sta vivendo oggi il Medio Campidano: la crisi aziendale più feroce che colpisce lo stabilimento Keller, con trecento lavoratori direttamente interessati. Come centrosinistra abbiamo presentato una mozione urgente (se ne sono fatti carico altri colleghi) che verrà discussa, io spero, questa settimana.
Io rivolgo un appello all'Assessore dell'industria, all'Assessore dei trasporti, che prima vedevo in Aula, perché se hanno notizia della convocazione del tavolo ministeriale, che sappiamo essere in capo al Ministero dei trasporti e delle infrastrutture, la comunichino anche a questo Consiglio, approfittino di questo dibattito, intervengano, diano garanzie ai lavoratori che la loro situazione verrà discussa al più breve presso i Ministeri competenti e con i Ministri competenti.
Questa Regione ha poco da investire sul golf. Se viene sistematicamente depredata di tutto, delle risorse pubbliche che le competono, se non riceviamo le entrate che abbiamo pattuito, che sono previste nelle leggi della Repubblica, che sono incardinate all'interno di un sistema normativo di valore costituzionale, se non abbiamo quelle risorse, depredate da questo Governo ingordo che toglie ai poveri per dare ai ricchi, ingiusto, iniquo nei suoi comportamenti, nei suoi documenti, noi non abbiamo più diritto alla mobilità, siamo cittadini di serie B.
La continuità territoriale, così come è interpretata dal Governo, come spesso viene interpretata anche qui in Sardegna, dalla Presidenza della Regione, mette in serio pericolo la possibilità di spostamento, di comunicazione, di relazione del nostro sistema economico, della nostra comunità con le altre comunità. Noi subiamo un depotenziamento ormai cronico, dovuto a un attacco di natura eversiva, che colpisce l'istituzione regionale, il suo Parlamento, cioè questo Consiglio e l'efficacia delle sue leggi. Siccome abbiamo questa situazione disperante e disperata, di che cosa parliamo? Di mazze e di palline, di mazze e di palline, come se rappresentassero la soluzione dei problemi di questa Regione.
Noi che avremmo dovuto occupare quest'Aula per dire no alla deindustrializzazione, alla desertificazione produttiva di questa regione, di che cosa parliamo? Di prati verdi, di buche. Questo è il dato di cubature aggiuntive a corredo di parchi visitati da ricconi che nulla lasciano e che tutto prendono, dagli ingordi che hanno posto questo mondo e questo Paese in una condizione, in uno stato di bisogno permanente.
Prima il collega Porcu diceva: "Non abbiamo nulla di ideologico"; invece abbiamo molto di ideologico! Perché se non si capisce che bisogna mettere delle priorità nell'agenda di questo Consiglio regionale, che questo Consiglio deve mettere priorità alla Giunta, noi andremo alla devastazione. Non c'è più considerazione verso questo Consiglio, e se non c'è al suo interno quindi immaginate che tipo di considerazione c'è fuori! Non è capita neppure questa modalità di discussione dei provvedimenti, il non aver individuato, cioè, alcune gerarchie di impegni da mettere in campo subito.
Poi andiamo avanti, lo facciamo con tanta civiltà, non cadiamo nell'insulto come ha fatto l'allora opposizione nei cinque anni che hanno preceduto questa legislatura, siamo gente che accetta anche la sfida nel merito. Io voterò a favore dell'emendamento proposto dal collega Porcu, perché modifica un pochino in meglio ciò che è peggio in assoluto, cioè la pretesa di questa legge di intervenire come se fosse in grado di farlo, cosa peraltro impossibile per due ragioni; adesso spiego la prima, poi spiegherò la seconda.
Quindi il titolo recita "Provvidenze per lo sviluppo del turismo golfistico", come se avessimo bisogno di mettere in campo risorse finanziarie; ma se ci sono tanti imprenditori che sono disponibili a intervenire su questo settore di mercato così fiorente, così garantito, che bisogno c'è di stanziare provvidenze pubbliche? Non lo facciamo neppure nel Piano casa, anzi, abbiamo sostenuto la tesi contraria, ovvero che automaticamente l'edilizia si sarebbe sviluppata senza alcun sostegno finanziario, solo con la possibilità di realizzare la stanza per il figlio, una cubatura aggiuntiva connessa direttamente all'unità immobiliare principale.
Abbiamo trovato le modalità più agevoli, anche quelle che evitano l'acquisizione preventiva della concessione edilizia, cioè l'esame del progetto e la verifica della sua congruità da parte degli uffici preposti, abbiamo tagliato un pezzo di pubblica amministrazione in questo senso e abbiamo, invece, ingolfato ancora di più i tribunali, anche la Corte costituzionale. E per il golf, invece, mettiamo le provvidenze! Noi alla Provvidenza ci dobbiamo rivolgere, perché se continuiamo così abbiamo chiaro il nostro destino.
Colleghi, l'altro elemento che rende questo provvedimento ottimistico, e quasi sicuramente inutile, è il male di tutte le nostre leggi; le nostre leggi non le applica nessuno, non le applicano neppure i nostri impiegati, anzi, i nostri impiegati inventano interpretazioni, e quando non riescono a uscire dall'imbroglio che hanno creato, ne realizzano un altro, vengono qua, qualche volta mandano anche qualche Assessore o qualche amministratore locale e ci chiedono di fare interpretazioni autentiche, ci chiedono, cioè, di spiegare, ancora una volta, tutto quello che noi avevamo già spiegato scrivendo la norma.
Quindi, cari colleghi, se noi avessimo un attimo di lucidità ci fermeremmo, affronteremmo il tema delle riforme, del ruolo e della funzione di questo Parlamento, dell'efficacia delle leggi che promulga, del rispetto delle gerarchie istituzionali e faremmo cosa utile alla Sardegna, ai lavoratori, e alle loro famiglie.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, sono molto d'accordo con l'emendamento numero 147 del collega Porcu, in fondo dice la verità in un momento nel quale la politica tende a dire bugie, a ingannare, a stare fuori dalle logiche. Lo dico perché non voglio essere considerato un "peccatore sociale", come la Chiesa ufficialmente in Sardegna ha definito coloro che hanno il coraggio di portare avanti una legge di questo genere; li ha definiti "peccatori sociali".
Io non voglio essere un peccatore sociale, ma quell'indicazione nasconde un'interpretazione della nostra funzione; qualcuno ci sta dicendo dall'esterno di quest'Aula: "Attenzione, state continuando a dare una lettura diversa della realtà, rispetto a quella che è concretamente". Una buona idea, Presidente, sarebbe quella, quando qualcuno di noi deve intervenire in quest'Aula, del tutto affaccendata in affari propri, di allestire una sala riservata, piccola, almeno uno non ha la sensazione di parlare al nulla, sa già che parla a se stesso, e poi mandarlo in onda, così può essere visto. Perché il problema vero di quest'Aula è la sua assenza culturale, politica, sociale su qualunque problema.
E' stato detto nei confronti dei proponenti, leggiamo diversamente la realtà, e la realtà oggi ci dice, come sosteneva correttamente il collega Uras, che probabilmente gli stessi posti di lavoro che potremmo creare facendo questo spot propagandistico sullo sviluppo del turismo golfistico in Sardegna, li avremmo potuti ottenere, anzi, li dovremmo obbligatoriamente tenere impegnandoci per la conferma del posto di lavoro dei lavoratori della Keller, della Vynils, di tutti i lavoratori che stanno lottando per il loro posto di lavoro. No! Noi abbiamo bisogno di dimostrarci onnipotenti, allora ignoriamo la cosa e diciamo: "Porteremo un colpo mortale al Pil della Sardegna con questa legge".
Voi che siete i liberisti togliete tutti i vincoli e tutte le regole all'impresa che dovrebbe investire, mentre invece dovreste accettare le regole del mercato e chiedere, a chi deve investire, di farlo rispettando le regole che sono state poste. Ma ha ragione il direttore della Pastorale del lavoro e ha ragione il sindacato quando, puntando il dito su questa classe politica, la definisce, ci definisce "peccatori sociali". Essere peccatori sociali significa essere fuori dai contesti, e serve a poco lavarsi la coscienza inseguendo il numero dei posti in Consiglio regionale; ma, badate, a queste condizioni anche due consiglieri regionali sono degli abusivi, perché incapaci di leggere la realtà. Se qualcuno pensa di mettersi la coscienza a posto riducendo i posti in Consiglio regionale…
Coscienza a posto, poi, non si capisce nei confronti di chi, di quale Dio, perché noi viviamo nella nostra nicchia; la politica ormai ha perso la sua partita perché i giochi sono fatti da altre cose, per esempio la visibilità, e poco conta il senso delle cose che diciamo perché ciò che conta è fare notizia sull'AGI o sulle Agenzie di stampa con le più grandi cretinate di questo mondo: è meglio comparire lì.
Però, sta avanzando un altro popolo, sta avanzando un popolo che fa parte di quella marea di persone che stanno pagando la carestia più grande degli ultimi trent'anni e che comincia ad avere problemi di quadratura del pranzo e della cena; noi pensiamo al golf e stiamo ignorando che nelle nostre realtà questo popolo aumenta. E' qua, è in questo snodo che sta il nostro fallimento, il fallimento di questa maggioranza. Questa maggioranza ha perso, e tutti uscendo di qui dicono la verità, cioè "abbiamo già in tasca la certificazione della sconfitta alle prossime elezioni regionali", perché questo lo dite voi, non lo diciamo noi.
Noi sappiamo che vi batteremo perché abbiamo un'idea diversa, ma voi siete già consapevoli del vostro fallimento, vi siete già schiantati. Ma perché allora non cercare, al giro di boa di una legislatura, di ascoltarci reciprocamente? Evitare che in questa maggioranza ci siano forze politiche che vivono con il ricatto di posizione, come facevano i peggiori socialisti verso la fine della prima Repubblica: o passa la legge sul golf o tu non mi avrai nella tua maggioranza. Ma che vergogna! Che vergogna! Queste sono le vergogne della politica, altro che parlare di PIL! Quale PIL?
Sta crollando il sistema finanziario mondiale, il sistema degli investimenti andrà riletto alla luce della tenuta dei Paesi che dentro lo scacchiere europeo si stanno giocando la permanenza e la tenuta in termini di credibilità, e voi mi volete dire che state lavorando per aumentare il PIL? Ma quale PIL, se il PIL è una specie di marchingegno che andrà smontato e rimontato in maniera del tutto inedita rispetto al passato! Noi non potremo più vivere di queste cose. E' una bugia, è una velleità, è un'uscita dalla realtà! Altro che riformatori! Per carità di Dio, non usate questo termine che sta diventando una bestemmia. Riformatori di che cosa? La conservazione degli interessi di quattro immobiliaristi, di un gruppo di imprenditori che si sponsorizzano. Poi qualcuno si lamenta, dice: "No, io non posso essere accusato". Non me ne importa niente! L'esito mediatico di questa cosa è che un gruppo di persone interessate vuole avere le regole facili.
E' questa la vostra concezione della politica? E' questa, ed è provata dal fatto che questa maggioranza si fa la propaganda facendosi le domande e dandosi le risposte e dicendo delle cose che hanno un senso eversivo. Voi avete scritto che siete favorevoli alla tutela del paesaggio, ma non siete a favore, siete contro le leggi che lo tutelano. E' un invito all'anarchia. Voi siete queste persone, perché chi tira fuori queste cose e le mette in pubblico qualifica voi, mica noi! E non avete detto una parola per prendere le distanze da questo modo di vedere le cose!
Voi avete una allergia alle regole e questa è una proposta di legge fatta per togliere le regole! Ma poi vi spiegherò che questo non sarà possibile perché alla nostra mediocrità ha supplito un principio che, per fortuna, è presente nel nostro ordinamento: la gerarchia delle fonti. Il principio della gerarchia delle fonti proibirà che questa legge così bassa, frutto di accattonaggio politico, possa avere un approdo, perché la gerarchia delle fonti pone i principi a governo delle discipline, pone le virtù e i principi di garanzia collettiva come condizionamento della libera facoltà di legislazione delle Regioni e anche delle Nazioni. Ecco perché esiste il diritto costituzionale, ecco perché esistono le fonti di livello costituzionale; e state tranquilli che questa legge finirà per essere una brutta copia del Piano casa, cioè una cosa che esprime intenzioni ma che non camminerà perché noi faremo di tutto per non farla camminare.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sechi. Ne ha facoltà.
SECHI (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Intervengo per proseguire con il coro dei "no" a questa proposta di legge e per sottolineare che, con l'emendamento presentato al titolo, si cerca in qualche modo di chiamare le cose con il loro nome. La proposta di legge reca come titolo: "Provvidenze per lo sviluppo del turismo golfistico", ma leggendo l'articolato si comprende che è tutt'altra cosa, quindi sono d'accordo sull'emendamento che propone come titolo: "Premialità volumetriche e deroghe alle vigenti norme urbanistiche finalizzate alla realizzazione di infrastrutture per il turismo golfistico". In questa proposta, pertanto, non c'è nulla a che vedere né con il golf, né con la speranzosa ambizione di favorire un movimento turistico a esso legato.
E' una Giunta, come si diceva prima (l'ha detto il collega Porcu), in difficoltà, in panne, ed è per questo che procede con cambiamenti continui. Se il presidente Cappellacci fosse un allenatore di calcio sarebbe fortunato perché diremmo che ha una panchina lunga ma, trattandosi di un Esecutivo che deve dare risposte ai bisogni dei sardi, evidentemente denuncia solo l'affanno di mettere rimedio a una situazione nata male e proseguita peggio.
Noi ci troviamo di fronte a una situazione mondiale drammatica, che in Sardegna è aggravata da errori e da scelte nefaste compiuti nel passato. E oggi che cosa facciamo? Facciamo ciò che a volte si fa con i bambini; i bambini piangono e noi li portiamo al luna park, gli compriamo i giocattoli, però dobbiamo stare attenti perché in questo caso i bambini, anzi i sardi fuor di metafora, piangono perché hanno fame, perché hanno la pancia vuota e hanno bisogno di riempire la pancia almeno una volta al giorno.
Noi invece gli proponiamo i giochi, che non sono giochi del genere evocato dal collega Uras, ma sono giochi riservati comunque a pochi, sono giochi sui quali noi non facciamo né considerazioni né previsioni che consentano di individuare attraverso questa proposta di legge risposte per un'economia sarda in ginocchio. Si vuole favorire un settore molto limitato, ristretto, e lo si fa pensando alla destagionalizzazione del turismo; fra l'altro, si aggiunge, anche con la valorizzazione delle aree svantaggiate.
Voi pensate se all'interno della crisi globale che sta colpendo la nostra regione possiamo mai dare risposte alle zone svantaggiate, dopo averle prese in giro con le scelte nefaste del passato, attraverso gli insediamenti di strutture residenziali private e alberghiere utilizzando il marchingegno dei campi da golf.
Ciò che quest'Aula deve individuare e affrontare sono le priorità, e le priorità non sono costituite dall'attività sportiva del golf e da tutto quello che a questa attività è connesso. Il golf rimane una nobile attività, come tutte le attività sportive, ma non può essere utilizzato come cavallo di Troia per ritornare su quell'ossessione che vi tormenta fin dal primo giorno in cui si è insediata questa Giunta: il cemento, costruire ovunque in ogni angolo in Sardegna.
Le priorità, le ricordava Luciano Uras, sono le aziende in crisi, a iniziare dalla Keller, sulla quale c'è un disegno criminale strategico perché prima sono state eliminate le rotaie, poi i punti in cui i vagoni potevano arrivare e ora il colpo mortale, definitivo, con la chiusura delle commesse e, quindi, anche di un'azienda importante, un'azienda immagine per la Sardegna.
Io ritengo che sia oltretutto strategicamente scorretto e inopportuno affidare la promozione turistica della Sardegna all'immagine del golf, un'attività sportiva che non appartiene né alla cultura né alle tradizioni dei sardi. E' vero, si può introdurre questa disciplina, ma introdurre questa novità in un momento di crisi brutale come l'attuale, una novità alla quale ci affidiamo solo con la speranza che la sua introduzione possa dare risposte alla crisi del turismo, mi sembra veramente, come dire, ingenuo se non c'è dietro quella malafede che, a volte, vi riconosciamo quando insistete su strategie che devono portare a realizzare solo volumi.
Ma non c'è stato, nel corso di questa stagione, un coro di critiche e di condanne al caro traghetti individuato come la causa primaria della crisi dei flussi turistici verso la Sardegna? E noi pensiamo di dare risposte alla destagionalizzazione del turismo con un richiamo a un'attività d'élite che, per limitarci al Mediterraneo, può trovare da altre parti offerte sicuramente più appetibili e allettanti di quelle che potrebbero essere realizzate in Sardegna?
Ancora una volta si fa una scelta inopportuna, una scelta che non comprendiamo, che abbiamo criticato attraverso i vari Piano casa, ritorneremo a parlarne, ritorneremo a parlare di quell'appello fatto sulla stampa in merito al PPR. Una vergogna ho detto, un'ossessione che vi tormenta. Sui giornali di oggi c'è la notizia che Alghero, solo la città di Alghero ha due mila appartamenti invenduti. Il che vuol dire che in Sardegna ce ne saranno 20 mila, 200 mila di appartamenti invenduti! E noi che cosa facciamo? Pensiamo di costruire altri appartamenti, magari di lusso, che creeranno delle illusioni, che non creeranno occupazione se non effimera.
Abbiamo distrutto mestieri, maestranze, professionalità, competenze, una competenza del mondo dell'artigianato che è stata spazzata via dal modo di costruire in questa regione. Allora, la risposta non può essere che unica: per confortare i proponenti ci dichiariamo favorevoli al cambiamento del titolo, ma rimane ferma e convinta la nostra posizione contro la legge.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI (Riformatori Sardi). Presidente, ascoltando tutti gli interventi svolti dall'opposizione, o minoranza, abbiamo percepito quanto aiuto è stato dato per poter migliorare la proposta di legge che stavano criticando. Lasciamo da parte le illazioni e le cose abbastanza futili, che non portano certamente alcun costrutto all'interesse della Sardegna.
Così come, pensando all'onorevole Sanna, direi che si è risvegliato il grande Inquisitore. Ma chi crede di essere? Ma quale chiesa chiama a raccolta per poter difendere le sue illazioni? Qual è la sua capacità di poter discernere il bene e il male? Qual è il suo senso critico? Veramente ho anche forti dubbi sulla razionalità che pone nel suo interloquire all'interno di quest'Aula. Credo sia ora, da parte di tutta l'opposizione, di fare chiarezza.
Nelle prime discussioni svolte in Commissione e in Aula si è dichiarato che era una buona proposta di legge; una proposta che poteva essere modificata, che andava sicuramente modificata perché lasciava alcuni ambiti di discrezionalità, ma che comunque poteva essere una soluzione per dare respiro a una parte della asfittica economia della Sardegna.
E quali sono i suggerimenti, i miglioramenti? Cambiare un titolo? Poter fare, con ilarità, ancora una volta il discorso della casa, dell'ampliamento delle costruzioni? E' un discorso trito e ritrito. Onorevole Sanna, lei è colpevole per il PPR che è stato approvato ed è su questi argomenti che voi siete stati battuti in quest'ultima elezione!
Poi, naturalmente, possiamo concordare sul fatto che il paesaggio va conservato, che il paesaggio va tutelato, che il paesaggio va migliorato anche rispetto alle porcherie che avete fatto voi sia in apertura che in chiusura della vostra legislatura; o volete che vi ricordi gli accordi stipulati sul mare con alcuni investitori, prima che entrasse in vigore il PPR? Io credo che bisogna cominciare a scavare da allora, a verificare e a fare, di conseguenza dichiarazioni serie, oneste e corrette. Se si vuole ragionare ci sono sempre i termini per farlo e portare a compimento gli interessi, veri, della Sardegna.
L'onorevole Uras ci ricorda sempre che la Sardegna è in crisi. Chi non lo vede? Anche i ciechi lo vedono, purtroppo, che siamo in crisi, ma non facciamo niente davvero per poter costruire qualcosa di buono e di nuovo. Proponiamo una mozione affinché il Consiglio possa dibattere su ciò che è stato già dibattuto abbondantemente, poi facciamo l'ordine del giorno, magari unitario, perché così abbiamo risolto i problemi della Sardegna! Ma quali sono i veri problemi della Sardegna? Attrezzare sistemi ed economia in modi diversi così da poter costruire un insieme che dia occupazione e sviluppo. E questo è un segmento del settore turistico che può piacere o non piacere, ma dove è stato attivato ha portato ricchezza.
Ci sono delle preoccupazioni in merito alle eventuali costruzioni? Limitiamole. Ci sono problemi di vicinanza al mare? Risolviamoli, ma non troviamo scuse di altra natura perché i campi da golf possono essere creati all'interno della Sardegna, guarda caso, in quei paesi che hanno difficoltà a ricollocare le case vuote. Ebbene, onorevole Sanna, ci vogliamo confrontare su questo? Non era forse lei che, anche insieme a noi, in altra circostanza, parlava dell'albergo diffuso? Non va bene che per il golf si utilizzino le case vuote nei paesi dove manca la popolazione?
Sfidiamoci su cose concrete e reali su cui poter costruire o vogliamo ancora una volta recitare la barzelletta e cercare di convincere che gli altri non sono attrezzati, anzi che solo io, citando Don Borrotzu, ho "la giustizia della Chiesa in mano"? E come posso utilizzare in malo modo il crocefisso battendo da una parte all'altra? Anche quelli che fanno un eccessivo riferimento al mercato della povertà bene farebbero a fare qualcosa di più dal punto di vista della solidarietà, a costruire qualcosa perché il povero venga tolto dall'indigenza!
Oppure, siccome ho necessità di assolvere ai miei peccati trovo il modo di utilizzare qualche tonaca particolare, per cui attraverso quella soluzione ritengo di aver libero il cuore di poter dir male, anche voltando l'angolo, del mio prossimo che esso sia consigliere regionale o gruppi di consiglieri regionali? L'onestà di comportamento, l'onestà intellettuale impone che ci sia ben altro e che il termine "cultura" significhi apertura mentale, cosa che non è stata dimostrata qui dentro da molti.
E quando si invocano le situazioni di crisi chi ne ha parlato farebbe bene a ricordare che, proposito di Keller, quando è stato smontato il trasporto su rotaie (e il collegamento Golfo Aranci-Livorno), era Presidente della Regione l'onorevole Soru; e su questo problema, lo sottolineo, non è stata presentata alcuna mozione da parte di quel Consiglio governato dalla Giunta di centrosinistra! E reclamate dicendo che oggi nessuno fa niente?
In quella circostanza non presentaste neanche una mozione che solitamente chiedete per ogni cosa pur di cercare di bloccare il Consiglio; questo sì che è un comportamento grave, onorevole Sanna, cercare di bloccare il Consiglio su mozioni, su dichiarazioni, o cercare di allungare il brodo per non fare quello che è il dovere di ciascuno di noi: dare risposte ai sardi attraverso leggi! Leggi che se sono proposte sbagliate vanno corrette, ma vanno corrette in Aula come si deve, non esaltandosi nell'accusare altri ma avanzando proposte.
Credo sia il caso di incominciare a rivedere i comportamenti di ciascuno di noi; parlo per me che, forse, ho necessità di adottare un comportamento diverso all'interno di quest'Aula; ma comunque ciascuno dovrebbe riflettere molto prima di parlare e qualcuno forse avrebbe bisogno anche di collegare la lingua al cervello prima di dare aria ai polmoni. Bisogna stare molto attenti infatti a quello che a volte si dice perché forse qualcuno non ricorda bene, come invece altri ricordano, le cose che sono avvenute dentro e fuori da quest'Aula.
Per cui il mio invito finale è che si trovino soluzioni in accordo, che la minoranza porti a compimento il suo lavoro ma anche che dia la possibilità che una proposta di legge ancorché non presentata da loro, ancorché in parte osteggiata da loro possa essere esitata e lasciare spazio a quelle tematiche che tutti abbiamo ricordato, quelle che ancora non sono state discusse neanche nella Commissione competente, quelle per cui ciascuno ha cercato di fare cassetta senza capire quali sono gli interessi reali della Sardegna; e sto parlando della Costituente, della riforma istituzionale complessiva che riguarda il popolo sardo.
Confrontiamoci su queste cose e, ve l'ho detto altre volte, probabilmente troveremo soluzioni, anche unitarie, se ci sono buone volontà e non la considerazione che chi le propone deve essere per forza il nemico da battere, come sinora è stato per questo provvedimento di legge.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ben Amara. Ne ha facoltà.
BEN AMARA (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Io mi trovo d'accordo con l'emendamento di Porcu e aggiungo solo che questa proposta di legge è un vero romanzo senza titolo. E' un piacere di romanzo o di racconto della narrazione, forse è un romanzo inchiesta, intendendo come inchiesta una detective story. Si vede che la irresponsabilità non ha limiti, l'inganno politico vegeta soprattutto quando c'è vuoto politico e nessuna proposta socio-culturale.
I Riformatori sono liberi di proporre e riproporre la proposta farsa dei campi da golf, possono curarsi fino all'ossessione del golf, il loro sogno, la loro terra promessa, il loro topos. Ma noi possiamo sempre scegliere tra modelli di vita e di comportamento che sono diversi, tra stili di governo, tra soggetti e oggetti. I Riformatori sono liberi di scegliere i loro prodotti, col marketing free, i loro tavoli a disposizione a buon mercato, appassionati dagli spettacoli teatrali sempre con palline bianche.
Hanno già allestito la "Casa di bambola" di Henrik Ibsen, l'isola brucia e loro continuano a non vedere i veri problemi di questa terra, la cura dell'altro diventa cura del sé; questa è la loro microfisica del potere, il dolore della comunità ha così poco potere sui nostri colleghi Riformatori perché quasi non se ne ricordano. Sono come il paziente che si risveglia dall'anestesia senza più sapere nulla delle sofferenze provate nel corso dell'operazione, non vorrei usurpare la lingua e il linguaggio ma dico che questa proposta di legge ha sicuramente la sua logica incestuosa di potere che mescola favori, appalti e tante altre cose.
So anche bene che nel marketing del pensiero i Riformatori hanno sempre avuto successo, per noi un passo avanti sarebbe il recupero di quello che il pensiero di un secolo fa aveva chiamato "sociologia comprendente" cioè il partecipare del sentire degli altri. Perché questo è il fondamento ultimo della vita associata, la capacità di mettersi nei panni altrui. Ci abbiamo messo vent'anni a capire di che pasta è fatta la vita quotidiana del premier perché il denaro arriva laddove neppure l'immaginazione riesce ad arrivare.
Ma oggi sappiamo bene il contenuto di questa proposta di legge, per noi la politica è emancipazione e non contrasto con la democrazia. Ad esempio lo Stato non può permettersi di fare un'altra legge che continua a incidere sulla democrazia locale riducendo come vuole il numero di consiglieri comunali e provinciali, lasciando sopravvivere un Parlamento con mille persone, profumatamente pagate, che non servono proprio a niente in questo momento storico.
Io lavoro ancora all'università e non sono andato in aspettativa, lavoro all'università che sta morendo per "definanziamento". Mi sono fatto qualche conto; se si dimezzasse il numero dei parlamentari potremmo rilanciare l'Università e bandire tremila cattedre per i giovani ricercatori anziché fare il piano del coccodrillo o il pianto del coccodrillo sulla fuga di cervelli.
Ancora insisto a dire e a ridire che creare altri campi da golf è ridicolo, è un lusso antisociale che contiene tratti della barbarie contemporanea, tratti che Pier Paolo Pasolini aveva già anticipato parlando di omologazione e mutazione antropologica, di una nebbia, una gelatina, una colla che sembra avvolgere tutto, dal discorso politico riformatore alle forme dell'esistenza individuale. Insistere per far passare gli articoli di questa proposta di legge a tutti i costi è un giro vizioso, perdita di tempo, allontanamento dai veri obiettivi della politica; gli articoli di questa proposta di legge, e lo dico in tutta franchezza e senza accusare nessuno, si espongono a pesanti sospetti quanto all'intenzione, alle concrete finalità che li ispirano.
Non serve nascondersi e sublimare la mancanza di proposte in discorsi insipidi sull'importanza del turismo e la ricaduta positiva che il golf avrà in questa isola. Forse volete farci credere che vizi e peccati sono necessari alla crescita economica e culturale dell'isola. Il vostro trucco è sempre lo stesso, il trucco consiste proprio nel cancellare la scena politica o pubblica e occuparsi solo di quella privata ovvero di non occuparsene affatto perché nel privato ciascuno fa quello che vuole. Così ogni cosa si riduce a un problema di coscienza che ciascuno gestisce come meglio o peggio crede, godendo di una totale immunità.
Ma avete un'idea sulla manovra Tremonti? Tutto si è trasformato in harem e sultanato che è diventato anche il paradigma di un modo di governare, come chiamarlo, privatistico? E, dico, se l'etica minima di una linea di resistenza e di sopportazione è un confine che ciascuno scopre in se stesso, e oltre il quale scorge solo il deserto della barbarie, il trucco della morale sta esattamente agli antipodi. E' un inganno che noi facciamo a noi stessi nel tentativo sempre fallimentare di sfuggire alla realtà e di spostare l'attenzione sul "terreno golfistico" astratto e illusorio.
Ma veramente voi pensate che il golf crei posti di lavoro e faccia moltiplicare il turismo isolano? Se un terreno da golf ha bisogno di 2 milioni di euro all'anno per manutenzione, di quanti milioni avranno bisogno una biblioteca pubblica o l'asilo nido o la manutenzione di dieci scuole? Siamo arrivati a un grado zero, facciamo persino fatica a descrivere realisticamente tali condizioni. Questa proposta di legge richiama solo quella emergenza che chiamerò "emergenza spettacolarizzata". Forse questi piccoli godimenti golfistici vi permettono di tirare avanti, sordi al lamento quotidiano della nostra gente.
Per governare, cari colleghi Riformatori, vi consiglio di comportarvi come i nobili pastori della Sardegna. Il pastore deve sempre gestire la pluralità delle pecore e premiare il loro pluralismo, solo così è in grado di governarle. Qui siamo al diapason della teatralità, con la telecamera che precede e detta i colpi di scena, come se la realtà fosse uno scoop ben riuscito. Questa proposta di legge mi ricorda la cosiddetta fredda felicità dell'uomo immagine, un nuovo tipo umano in corso di formazione, e che solo i Riformatori possono formattare.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Presidente, il nostro Capogruppo ha fatto bene a chiedere, all'inizio della seduta, che oggi in Consiglio si parlasse d'altro, e lo dico senza arroganza e anche con modestia. C'è, e ci deve essere, in tutti noi la consapevolezza che fuori da quest'Aula non si riesce a spiegare, non si riesce a trovare una valida ragione al fatto che ci attardiamo a discutere una proposta di legge su questo tema. Troppo importante è la crisi che la Regione attraversa, e troppo importanti sono i temi che stanno impegnando la politica e l'opinione pubblica nel nostro Paese e non solo.
C'è in gioco la credibilità delle istituzioni, c'è in gioco la credibilità nella loro capacità di trovare una via di uscita, che non può essere rimandata, rispetto a un crollo di interesse verso quello che la politica fa, e un rapporto che non può non essere tenuto presente tra quello che si discute in quest'Aula e quello che bolle nella pentola della Sardegna.
Io voglio portare due esempi in questo mio brevissimo intervento. L'altro giorno ho incontrato nell'arco di una mattinata due persone. Un operaio che mi chiedeva di interessarmi al destino della sua azienda; un'azienda con 90 dipendenti, un'azienda che lavora nel settore dell'edilizia, in particolare dei prefabbricati destinati a opere pubbliche, e che sta mettendo in cassa integrazione tutti o quasi i suoi dipendenti. Questo operaio era disperato, aveva sei persone a carico e non sapeva come tra un mese avrebbe fatto a sbarcare il lunario.
Dopo ho incontrato un ingegnere il quale mi dice: "Sono disperato, non ho più uno straccio di lavoro, di progetto da fare, l'ultimo mi è stato affidato due anni fa da una ditta privata relativo alla realizzazione di quindici ville; ne ha venduto solo una, è in stato di concordato preventivo". Questo significa che quel settore da tempo ha smesso di essere il motore economico della nostra isola, e anche quando ggli si dà la possibilità di costruire comunque, se non c'è un'economia diversa che tira, non può sostituirsi a essa.
Perché ho fatto queste due considerazioni? Perché oggi noi discutendo le caratteristiche di questa proposta di legge, il suo contenuto, stiamo dimostrando di essere e voler restare su un altro pianeta. Noi ci ostiniamo a non voler capire, a non voler tenere presente, che questa non sarà una legge, così come è stata modificata dalla Commissione, e ancor meno come la modificherà il Consiglio alla luce degli emendamenti presentati, che darà risposte serie allo sviluppo della Sardegna.
Ha fatto bene pertanto il collega Porcu a presentare come primo firmatario una proposta di modifica al titolo, è di questo che stiamo parlando; è un'operazione di verità, secondo me è giusto che si parli di "premialità volumetriche e deroghe alle vigenti norme urbanistiche finalizzate alla realizzazione di infrastrutture di turismo golfistico", perché inquadra meglio l'obiettivo della proposta in discussione.
A me dispiace che ci sia la reazione un po' scomposta di qualche elemento della maggioranza che non gradisce che da parte nostra ci sia una valutazione diversa su questo provvedimento. Mi dispiace per i toni che vengono usati, però io invito chi li ha usati, e ne ha oggi la possibilità, di leggere nel testo che ci viene messo a disposizione dagli uffici il testo del proponente, il testo della Commissione, gli emendamenti che sono stati presentati, si accorgerà che siamo partiti con un obiettivo e con un progetto e stiamo approdando in tutt'altro lido. Questo non può essere ignorato!
E quando si dice e si ricorda che in quella Commissione da parte dell'opposizione c'è stato un atteggiamento di attenzione verso questa proposta di legge si dice la verità; però, si fa finta di non conoscere la verità fino in fondo se non si tiene conto del risultato emerso dalla discussione svoltasi in Commissione, e si fa finta di non vedere qual è l'obiettivo reale che si vuole perseguire, anche con le successive modifiche che si tenterà di introdurre.
Io descrivevo l'altro giorno, plasticamente, il contenuto di questa proposta di legge e il giudizio che ne dava una parte degli imprenditori interessati alla sua approvazione, in quel messaggio pubblicitario dove si parlava di 2 miliardi di investimento per realizzare 20 campi da golf, 2 miliardi di investimento per realizzare delle opere che valgono 200 milioni, tutto il resto serve per fare costruzioni.
E, allora, se si vuole dare un'incentivazione a costruire in Sardegna lo si dica in modo chiaro, se si hanno le ragioni a sostegno si valuterà, ma non può essere fatto delegittimando una pratica sportiva che io apprezzo, e non lo si può fare creando le condizioni affinché verso questa pratica sportiva, e verso la realizzazione delle strutture a questo scopo destinate, si crei una avversione pregiudiziale che non è legata alla realizzazione di campi, che non è legata alle caratteristiche di questo sport, ma è legata a tutto quello che a queste iniziative si vuole assolutamente legare; è legata a tutto ciò che, con queste iniziative, si vuole fare senza dire di volerlo fare! Questo è quanto io credo debba essere tenuto presente! Ecco perché ritengo che sia giusto quanto meno che il titolo della legge venga cambiato.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.
MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, io so che non dovrei parlare per non allungare ulteriormente i tempi, ma alcune precisazioni vanno fatte assolutamente, una in particolare al collega Porcu che dice, in poche parole, che questa legge è un ricatto che i Riformatori fanno alla maggioranza: approvate questa legge perché altrimenti noi ce ne andiamo! Collega Porcu, non è così!
Questa è una proposta di legge che noi presentiamo perché la riteniamo utile alla Sardegna, ma siamo nella maggioranza e restiamo parte della maggioranza anche se la legge viene bocciata o anche ritirata. Quindi non c'è nessun ricatto; vi prego, colleghi dell'opposizione, di risparmiarci questa riflessione nel corso dell'ulteriore discussione della proposta di legge.
Detto questo, è sempre un piacere ascoltare gli interventi equilibrati e costruttivi del collega Gian Valerio Sanna - mi dispiace che non ci sia, lo leggerà sui verbali - ma, onorevole Sanna, anche i sacerdoti possono dire sciocchezze e questa volta le hanno dette! Io non mi sento un peccatore sociale, nessuno di noi si sente un peccatore sociale, io mi sento uno che sta cercando di fare qualcosa di utile per la gente.
E' vero, abbiamo i problemi della Keller, abbiamo tutti i problemi che volete, ma che cosa facciamo colleghi - a parte una mozione, a parte un ordine del giorno - c'è qualcosa che possiamo fare di pratico per aiutare questi nostri compaesani? Se c'è qualcosa che possiamo fare noi siamo disponibili, non siamo disponibili invece se dobbiamo discutere un'ennesima, inutile mozione.
Su diversi interventi dei colleghi dell'opposizione devo dire che se la demagogia fosse assoggettabile a imposta non avremmo bisogno delle entrate provenienti dallo Stato, ne avremmo abbastanza per conto nostro; purtroppo la demagogia non è tassabile, quindi cerchiamo di darci un limite.
Collega Ben Amara, mi pare non abbia capito che i soldi per le cattedre, per i ricercatori, per le biblioteche e per gli asili nido vengono dalla ricchezza prodotta e se non produciamo ricchezza non ci saranno asili nido, non ci saranno biblioteche, non ci saranno professori universitari. Questo sia ben chiaro! Il golf è un tentativo di rispondere a questo, non è la risoluzione dei problemi della Sardegna, è un tentativo di rispondere ad alcuni dei problemi della Sardegna producendo un aumento del nostro prodotto interno lordo.
Avrà successo o non avrà successo? Abbiamo sentito le previsioni più oscure: non avrà successo; può darsi, certamente non può avere successo un tentativo che non viene fatto.
In quanto agli oscuri riferimenti e ai sospetti, onorevole Ben Amara, io sono stufo di dire che quando facciamo qualcosa noi del centrodestra siamo brutti sporchi e cattivi, se la fate voi va tutto bene, qualunque cosa facciate, anche 225 mila metri cubi di costruito su 16 ettari di fronte al mare, quelli vanno bene! Quello che facciamo noi non va bene, siamo sempre disonesti, suscitiamo sempre sospetti. Onorevole Ben Amara, faccia la cortesia, eviti di parlare in questi termini!
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Signor Presidente, io colgo senza alcuna difficoltà l'appello del collega Meloni a evitare drammatizzazioni sul tema in discussione, però io pongo al collega Meloni una domanda: come padre di famiglia, in una situazione in cui scarseggiano le disponibilità finanziarie per comprare i libri per i figli, è utile considerare le vacanze come prospettiva prioritaria della famiglia per i prossimi anni? Questa è la domanda.
Il problema, in prospettiva, è che noi legislatori, come gli amministratori pubblici, soprattutto nei periodi di crisi, abbiamo un assillo ed un obbligo: definire le priorità, definire le priorità! La crisi sta attanagliando la Sardegna in una maniera devastante e non se ne vede la conclusione a breve termine, anzi tutti gli indicatori economici e sociali parlano di un aggravamento, quanto meno per il prossimo anno, delle condizioni del Meridione e della Sardegna in particolare.
Pertanto, riteniamo che parlare della realizzazione di campi da golf a cui destinare finanziamenti pubblici, oltre che territorio sardo, per investimenti sulla promozione del circuito golfistico regionale sardo, di là da venire, sia un errore madornale che un legislatore in periodo di crisi non può compiere! Ecco perché, caro collega Meloni, vi abbiamo chiesto di ragionare sulla possibilità di modificare l'agenda delle priorità regionali posponendo la discussione su questo punto ad altri punti più importanti.
Collega Meloni, mi rivolgo a lei della maggioranza, anche al collega Dedoni che non so a quale tonaca si rivolgesse o pensasse quando faceva riferimenti alle parole, pur sagge, di padre Borrotzu, della Cisl, di tutti i sindacati e delle forze sociali, per sottolineare che questa non è propriamente una legge popolare, questa discussione in Consiglio regionale in questo momento non è propriamente popolare. Quindi padre Borrotzu, la Cisl e gli altri sindacati hanno colto uno stato d'animo complessivo presente nella società sarda.
Io oggi mi voglio riferire però alle tonache più autorevoli per seguire il ragionamento del collega Dedoni: al Santo Padre. Io sono un uomo laico ma ho assoluto rispetto per le autorità religiose, soprattutto di chi professa la propria fede,e per tutte le fedi in generale. Ebbene, il Santo Padre oggi ha detto che non si possono dare agli uomini pietre al posto del pane; ha detto queste parole nel corso della messa celebrata nei cantieri navali, che stanno subendo una crisi impressionante, di Ancona.
Mi riferisco anche, collega Meloni, a un'altra tonaca, quella del cardinale Bagnasco il quale, non più tardi di due o tre settimane fa, parlando della manovra del governo Berlusconi, ha detto che bisogna dare priorità (ecco che torniamo alle priorità che richiamavo inizialmente) ai problemi delle famiglie e dei ceti più diseredati. Questo è quello che noi abbiamo chiesto di fare con l'invito a non continuare a impegnare le risorse della Sardegna in spot pubblicitari.
Siamo reduci infatti da due "spottoni" incredibilmente pesanti. Innanzitutto lo "spottone" di sabato pubblicato sui due maggiori quotidiani locali (L'Unione sarda e La Nuova Sardegna) da parte del presidente Cappellacci nel quale informa i sardi che non si possono sostituire le finestre perché c'è il PPR della Giunta Soru, o che non si può dare a un tetto al proprio figlio perché il PPR lo impedirebbe!
Siamo di fronte alla saga degli imbrogli! Siamo di fronte alla saga degli imbrogli e della propaganda che può essere utile al presidente Cappellacci per crearsi un suo spazio politico in previsione di non so quali sconquassi all'interno del P.d.L., però è una cosa scandalosa che vengano utilizzati dei soldi pubblici, soldi dei sardi, per queste campagne propagandistiche di bassissima lega, di bassissima lega!
Se oggi consultate le agenzie di stampa leggerete che il differenziale tra i BTP italiani e i BOND tedeschi ha superato i 400 punti, 400 punti vuol dire 4 per cento in più che lo Stato italiano deve pagare sul debito pubblico: una voragine immensa a fronte dei 1.900 miliardi di euro di debito attuale. Contemporaneamente, relativamente alla Sardegna, la manovra la esclude dalla possibilità di limitare i danni causati dal Patto di stabilità; l'articolo 5 bis della manovra impedisce alla Sardegna di poter allentare questi vincoli.
Nello stesso tempo, un Ministro della Repubblica, il ministro Fitto, ci dice "non preoccupatevi ci penso io, faremo una circolare e domani o dopodomani il Governo porrà la fiducia anche alla Camera" e noi, domani o dopodomani, avremo ancora la sgradita sorpresa di incontrare grossissime difficoltà a definire il bilancio per il 2012-2013-2014. Stiamo parlando di oggi e di domani e, di fronte a questa pericolosissima, drammatica carenza di risorse, noi individuiamo la priorità della legge sul golf. Questo è l'errore politico che noi vogliamo sottolineare e che i sardi hanno già individuato.
Un altro elemento su cui bisognerebbe tentare di fare chiarezza, signor Presidente, è il titolo della legge. Noi voteremo a favore dell'emendamento numero 147; voteremo a favore perché il titolo così ridefinito dà quanto meno l'idea di dove con questo provvedimento di legge si vuole andare a parare, del fatto che in Commissione c'è stata una travagliata discussione all'interno della maggioranza per cui si è passati dai provvedimenti di sostegno finanziario alla realizzazione dei campi da golf alla premialità in volumetrie; volumetrie che sono assolutamente già sufficienti in Sardegna
Basta vedere in merito, sicuramente l'assessore Crisponi avrà i dati sulle volumetrie inutilizzate in questa stagione turistica che si sta concludendo, il dramma e la disperazione delle tante persone che vivono, molte speculano, ma alcune sopravvivono, sugli affitti estivi delle case. Bene c'è un invenduto e un non affittato drammatico in questa stagione turistica. E vogliamo creare ulteriori volumetrie!
Presidente, quindi noi voteremo a favore dell'emendamento numero 147 e preannuncio la richiesta di voto segreto sull'articolo 1 bis e sull'emendamento numero 12 all'articolo 1 bis.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, io vorrei porre due questioni, e gradirei un minimo di attenzione, se non è chiedere troppo, ai colleghi della maggioranza e, in particolare, anche al collega Meloni. Le due questioni sono una di carattere generale e una più specifica sulla proposta di legge.
Relativamente alla prima questione, ne ha già fatto cenno qualcuno dei colleghi che mi ha preceduto quando ha sottolineato che oggi, sulla rassegna stampa fornita dagli uffici del Consiglio regionale, leggiamo titoli di questo tenore: "il PPR a tappe forzate, pronta la bozza di Cappellacci". Immediatamente dopo: "il centrodestra frena sul PPR", e ancora "il Piano paesaggistico, in arrivo le modifiche, legge sul golf in Aula". Ancora, non a caso: "il confine dorato: quei lotti bloccati sulle coste sarde". E poi: "arriva in Aula la legge sul golf, insieme a questo slittano le riforme sui costi della politica".
Sempre sulla rassegna stampa del Consiglio regionale poi ci si ricorda: "disperazione Keller, Carlo Felice bloccata". "Chimica verde, è uno scontro totale" (sembrava essere la soluzione per Porto Torres), e ancora "Euroallumina, fronte comune tra sindacati e provincia".
Ora io ho voluto richiamare, nella disattenzione più totale dell'Aula, questi titoli riportati sulla rassegna stampa per tentare di riflettere, sempre se è possibile in questa Aula, su un problema che noi abbiamo posto prima ancora che si andasse in ferie, spinti ovviamente dalle emergenze, dalla drammaticità delle emergenze. Noi abbiamo chiesto a questa Aula, l'abbiamo chiesto alla Giunta, l'abbiamo chiesto in Conferenza dei Presidenti di Gruppo, lo abbiamo chiesto innanzitutto al Presidente della Regione, se davvero la priorità per questa Aula è la proposta di legge di cui stiamo discutendo. E, attenzione, lo dico in particolare all'onorevole Franco Meloni, io appartengo a quella categoria di persone che ha grande rispetto per il lavoro, innanzitutto per il lavoro altrui; anche quando non ne condivido gli obiettivi e le finalità ne ho comunque grande rispetto, perché so che dietro c'è un impegno di non poco conto.
Insieme alla crisi industriale i giornali, oggi, ci ricordano anche i problemi relativi alla riapertura delle scuole. Ho visto prima l'assessore Milia che, nelle interviste ai giornali, si è preoccupato, credo giustamente, di dire che la Regione autonoma della Sardegna è una delle poche in Italia che investe sul sistema scolastico. La Cgil, sempre dagli stessi quotidiani, chiede all'Assessore perché in Sardegna si investano circa 25 milioni nella scuola pubblica e 22 in quella privata; capisco che è una scelta di ordine politico, ma è una scelta che non condivido e che sarebbe importante qualche volta discutere anche in questa Aula.
Non so se l'Assessore competente sia presente in Aula, non lo vedo, e davvero non capisco come si possa interloquire in qualche maniera tra il Consiglio e l'Esecutivo, sarebbe auspicabile che nei prossimi minuti l'Assessore raggiungesse l'Aula e seguisse i lavori.
In questa Regione, è stato ricordato, aumentano drammaticamente tutti gli indicatori della crisi economica; siamo una Regione in cui il tasso di povertà relativa aumenta drammaticamente, in maniera esponenziale, ce l'ha ricordato anche la Chiesa, e credo l'abbia fatto con onestà intellettuale indipendentemente dagli aggettivi, dai sostantivi usati . La Caritas in viale Fra Ignazio, mi riferisco al capoluogo di questa Regione, fornisce circa 675 pasti al giorno, a pranzo e a cena. Credo sia un indicatore, pur non richiamato dall'Istat o da altri, preciso di come va la nostra Regione.
Di fronte a queste problematiche, e a tante altre che non si possono dire in dieci minuti, ma mi pare non interessino a nessuno, quindi sarebbe del tutto inutile elencarle, noi ci dedichiamo (ovviamente è un lavoro, ripeto, che io voglio rispettare), alla proposta di legge sul golf, cosiddetta, il cui titolo il collega Porcu ha cercato di declinare anche in maniera un pochino più appropriata. Bene per voi questa è la priorità, per la maggioranza di centrodestra questa è la priorità; è una vostra scelta, permettetemi di non essere d'accordo.
Onorevole Franco Meloni, io mi permetto di sottoporle due quesiti e concludo, ma li pongo anche alla Giunta, all'assessore Zedda, all'assessore Floris, agli Assessori che magari non sono nei banchi della Giunta ma ascoltano.
A me, per esempio, sarebbe piaciuto, collega Meloni, leggere nella vostra proposta di legge un obbligo. L'obbligo secondo me dovrebbe essere questo: per quegli impianti non va utilizzato un litro d'acqua che non sia recuperato dal ciclo della depurazione. E' possibile prevedere e condizionare la risposta positiva a questi impianti solo e soltanto se chi costruisce quegli impianti utilizza, solo e soltanto, acqua dal sistema del riciclo, e non un solo litro d'acqua destinata per gli usi idrici e civili? E' possibile, per esempio, introdurre un obbligo di questa natura? Io credo sarebbe una scelta condivisibile, per esempio, anche da parte di chi, come noi, manifesta un'opposizione per le ragioni che abbiamo detto, e che diremo meglio nel proseguo dell'esame degli articoli.
Altra questione. Proprio in questi giorni, sempre la stampa locale (l'Assessore del turismo credo possa smentirmi se dico una cosa non esatta) ci ha ricordato qual è la dimensione delle seconde case in alcune aree della nostra regione. Faccio solo due esempi, onorevole Meloni e assessore Crisponi. A Villasimius le seconde case superano di poco le 5 mila unità, 5 mila seconde case a Villasimius; a Budoni, e mi fermo a questo, le seconde case sono 11 mila. Ha detto qualcosa poc'anzi in proposito il collega Salis. Assessore Crisponi, è mai possibile che, pur avendo una dimensione di volumetrie che determinano, a oggi, un impatto pesantissimo sul nostro territorio, sull'unico valore aggiunto che è restato in quest'isola, attraverso questa proposta di legge, prevediamo un ulteriore aumento delle volumetrie? Mi piacerebbe, lo dico alla Giunta, lo dico ai colleghi della maggioranza, e in particolare all'onorevole Franco Meloni, che so persona attenta…
PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Franco Meloni, relatore di maggioranza.
MELONI FRANCO (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 147 si esprime parere contrario.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sull'emendamento ha facoltà di parlare l'Assessore del turismo, artigianato e commercio.
CRISPONI, Assessore tecnico del turismo, artigianato e commercio. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 147. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (Italia dei Valori). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 147.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Milia e Randazzo hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: Capelli - Pitea.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 61
votanti 59
astenuti 2
maggioranza 30
favorevoli 22
contrari 37
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 1. All'articolo 1 sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 e dei relativi emendamenti:
Art. 1
Finalità
1. La Regione autonoma della Sardegna, al fine di incrementare e destagionalizzare i flussi turistici in entrata e anche di valorizzare le aree svantaggiate, promuove la realizzazione del sistema golfistico della Sardegna nelle forme e nel rispetto delle modalità previste dalla presente legge e degli obiettivi e indirizzi previsti dal Programma regionale di sviluppo.
Emendamento all'emendamento numero 21 aggiuntivo Campus - Diana Mario.
Articolo 1
All'emendamento n. 21, dopo le parole "l'ambito regionale" è aggiunto il seguente periodo:
2. Pertanto, al fine di garantire una adeguata distribuzione degli interventi tra tutti i territori della regionale, sono individuati i seguenti ambiti, funzionalmente omogenei, per costituire dei circuiti locali del sistema di turismo golfistico della Sardegna:
a) il territorio delle Province di Cagliari Carbonia-Iglesias;
b) il territorio delle Province di Oristano e del Medio Campidano;
c) il territorio delle Province di Nuoro e dell'Ogliastra;
d) il territorio della Provincia di Olbia-Tempio;
e) il territorio della Provincia di Sassari.
(161)
Emendamento soppressivo totale Lotto - Moriconi - Manca - Bruno.
Articolo 1
L'articolo 1 è soppresso.
(37)
Emendamento sostitutivo totale Campus - Diana Mario.
Articolo 1
L'articolo 1 è sostituito dal seguente:
1. La Regione autonoma della Sardegna identifica come strumento strategico, nell'ambito dei precetti dello sviluppo sostenibile e dei principi generali previsti dalla presente legge, la promozione e la realizzazione di un sistema di campi da golf di interesse turistico che consenta la qualificazione e la destagionalizzazione dell'offerta turistica, oltre che la sua diffusione in tutto l'ambito regionale. (21)
PRESIDENTE. E' aperta la discussione sull'articolo e sugli emendamenti.
E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, in premessa al mio intervento vorrei fare un richiamo più che altro alla mia parte politica, invitare i responsabili dei nostri Gruppi a fare questa valutazione. Colleghi, credo che oggi serva a poco affermare in quest'Aula che il nostro ruolo deve avere un profilo morale, etico, proporzionato all'entità dell'agenda politica, se poi si continua ad assecondare un dibattito a un'unica voce, con persone che vogliono portarsi a casa una ripicca politica al loro interno e una legge inutile per la Regione. La gente ci apprezzerebbe molto di più se avessimo la forza di dire: "Approvatevela voi e assumetevi voi la responsabilità".
Di fronte a questa situazione che vede una Giunta regionale ignorare chi sia il titolare della responsabilità di una norma che attiene all'urbanistica, al paesaggio (e di tutto risponde l'Assessore del turismo quando c'è), in una condizione paradossale rispetto alle nostre coscienze, io credo che sia importante fare questo. E' importante sapendo subito, e lo dico anche per quelli che si agitano di più, che è inutile fare riferimento alla pianificazione paesaggistica; l'abbiamo approvata, l'abbiamo voluta, l'abbiamo, se volete, anche pagata politicamente, ma questo è il passato. Guardate quello che state facendo voi.
E mentre noi abbiamo adottato quei provvedimenti perché dovevamo ubbidire a una legge dello Stato, il Codice Urbani, che ci imponeva che non potessimo stare senza la pianificazione paesaggistica, e l'abbiamo fatta, voi state rispondendo ad altre cose. E i cittadini possono anche sbagliare, però non abbiamo ancora la fortuna di essere americani e di avere le elezioni di medio termine per capire se quelli che vi hanno votato si sono già pentiti, non lo sapete neanche voi, ma io credo che voi abbiate, comunque, percezioni molto più concrete rispetto a quello che possiamo pensare noi; pertanto si tratta solo di avere il tempo e la pazienza, perché non avete il coraggio di voler rimediare alle questioni.
E allora vorrei dire, anche al collega Dedoni che si agita perché ne vuol fare una questione quasi personale, che la genesi e le fasi attuative del P.P.R. sono talmente complesse che lui, secondo me, non è neanche in grado di capirle; noi infatti abbiamo gestito tante cose all'interno di quella questione, ma sempre all'insegna della trasparenza e della partecipazione pubblica certificata, è agli atti, è certificata! Abbiamo fatto venticinque conferenze di copianificazione, hanno partecipato più di quattromila amministratori locali; ma di che cosa state parlando?
Abbiamo preso anche insulti, siamo andati nei luoghi dove si discuteva protetti dai poliziotti antisommossa (a me hanno tirato anche uova), ma vi rendete conto che tutto questo è avvenuto, e ce l'abbiamo sulle spalle noi? Ma non potete parlare sempre di questo, perché questo l'abbiamo sopportato noi, adesso dovete parlare di quello che volete voi; ma voi non volete un dialogo, perché chi vuole un dialogo e vuole migliorare un testo di legge accetterebbe la proposta che abbiamo fatto, quella di fermarci per rimettere un po' a posto l'agenda politica ed essere disponibili ad accogliere le altrui proposte.
Invece no, e voi continuate a dire, attraverso questo articolo 1, le bugie, bugie che insultano la povertà della gente. Dite, infatti, che attraverso questa proposta di legge intendete valorizzare le aree svantaggiate!… Le aree svantaggiate? Cioè, pensate che la pubblicità fatta da quel Consorzio (Consorzio golf Sardegna) sull'esito dell'attività della Commissione, certo costa un po', ma sia disinteressata?
E'la nostra lungimiranza all'origine di questa proposta di legge, è la nostra visione politica della prospettiva economica l'esito di questa proposta di legge, non c'è interferenza, è la nostra visione, non è quella di qualcuno di parte, è la nostra visione, la nostra consapevolezza, la nostra autonomia, non è condizionata! Vi siete posti il problema che questi signori siano dei missionari che andranno nelle zone svantaggiate!… Ma quali sono le zone svantaggiate?... L'avete scritto voi in questa legge: "Valorizzare le aree svantaggiate"; ma sapete quali sono le aree svantaggiate della Sardegna?
Gli avete detto se si possono fare campi da golf nella zona della Marmilla più depressa? Stiamo parlando di questo? Stiamo parlando delle zone interne? Le aree svantaggiate sono lì, non sono da altre parti. Come attuate questa disposizione? Qual è la prova che questa affermazione è una verità? Insomma, davvero mi fa senso immaginare che quei 350 lavoratori della Keller potrebbero avere, sulla base di questa proposta di legge, in base ai 15 milioni di euro che avete stanziato per questo investimento, che non riesco neanche più a definire, il loro stipendio di 1000 euro per 4 anni.
Quei 350 lavoratori prenderebbero, a conti fatti, uno stipendio di 1000 euro per 4 anni, tutti e 350; fate la moltiplicazione e vedrete che otterrete la cifra di 15 milioni di euro che stiamo buttando, letteralmente buttando e sperperando nella speranza che il Pil della Sardegna aumenti per effetto di un flusso attivo di persone che verrebbe qui a destagionalizzare il turismo e a portare ricchezza. Informiamoci bene! Informiamoci bene se questa è l'immagine del turismo, un po' accattone, che vogliamo portare.
Non abbiamo neanche la capacità di difendere il libero accesso alla Sardegna; paghiamo percentuali enormi, in termini di calo di flussi turistici, rispetto agli altri paesi a causa delle nostre insipienze. Non abbiamo fatto niente, non siamo in condizioni di fare alcunché, con questo Presidente che non viene calcolato, secondo me non viene neanche considerato esistente, nel novero del Governo nazionale; questo spiegherebbe il perché lui abbia restituito la tessera, perché già non contava niente, l'avevano depennato, derubricato nel P.d.L., Cappellacci è derubricato! Quindi, di che cosa stiamo parlando?
Non siamo capaci di difendere i nostri diritti sulla base delle leggi scritte, e voi pensate davvero che il turismo si risolleverà? Il prodotto interno lordo non passa sull'economia di quei venticinque imprenditori, se saranno tutti diversi, che intersecheranno questo livello di economia, o sui tour operator che guideranno i flussi turistici. Il Pil è una questione molto complicata, e per farlo salire solo di mezzo punto, ci vuole l'ira di Dio, e una capacità di mettere insieme le forze produttive e le attività complessive della Sardegna, oltre che dare all'isola una faccia e una dignità.
Io a volte mi agito, ma non ce l'ho con voi in quanto antagonisti politici, davvero, credetemi, io ce l'ho con me stesso, per l'indignazione e la rabbia che mi fa partecipare a una fase politica del nostro tempo così decadente, dove insieme non riusciamo ad andare con le mani tese verso chi ha bisogno. E' questo che mi fa arrabbiare, che mi fa indignare oltremodo, perché noi abbiamo in mano la possibilità di riscattare la nostra funzione politica, sapendo che lo possiamo fare, stando al capezzale di chi ha bisogno, nel momento giusto e quando ci viene chiesto, non come avviene oggi in una condizione fuori dal nostro tempo che ci delegittima.
Ecco perché ritengo opportuno, e mi rivolgo ai colleghi dell'opposizione, che davvero su questa problematica, dette le cose che devono essere dette, vi assumiate le responsabilità di cui ho parlato, almeno si capirà che in questa Regione c'è una classe politica che su qualche punto, e almeno sotto il profilo morale, cerca di differenziarsi.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Siamo costretti a proseguire nella nostra attività di denuncia dell'inadeguatezza di questo provvedimento. Io non so se la soluzione debba essere, o possa essere, quella di lasciare alla sola maggioranza la responsabilità di approvare questo provvedimento i cui contenuti, evidentemente, sono del tutto distanti da quelle che in questo momento, sono, le drammatiche priorità della nostra Regione.
Priorità legate non soltanto alla crisi economica, e che sono state richiamate, ma anche al contesto di un sistema europeo che sembra ormai denotare i propri limiti, a causa di politiche eccessivamente tendenti all'indebitamento adottate in passato e che oggi costringono tutti i governi a stringere la cinghia e a recuperare l'esigenza di un equilibrio di bilancio senza il quale la speculazione rischia di colpire pesantemente le realtà più deboli, come oggi purtroppo è il nostro Paese, la Sardegna in particolare.
Però devo dire che siamo condannati a questo ruolo anche perché la minoranza ha provato, alcuni di noi in particolare, a dare delle indicazioni su percorsi che potevano consentirci di "toglierci il dente" di questo provvedimento, far ripagare questo dazio alla tenuta di una maggioranza che non tiene più cercando di limitare i danni, cercando di mettere in campo un provvedimento che fosse perlomeno rispettoso delle sue finalità, che non portasse avanti l'ennesimo inganno di costruire l'esagerazione di venticinque nuovi campi, con tutto quello che ne dovrebbe conseguire in termini di decine di migliaia di nuove cubature; perché in realtà sappiamo tutti che l'operazione dei campi da golf non fa altro che nascondere un'operazione, perché soltanto così si può reggere, di tipo immobiliare.
Allora noi ci abbiamo provato e abbiamo dato anche dei suggerimenti: non stravolgiamo le norme urbanistiche, operiamo in maniera selettiva e qualificata, puntiamo sulla qualità, ragioniamo per fasi, certamente non è il momento oggi di finanziare campagne pubblicitarie o di tirare fuori nuove risorse per campagne pubblicitarie per una partita, tra l'altro, che è tutta ancora da conquistare. Però devo dire che su questo terreno - e lo dico anche ai colleghi che ci richiamavano sulle proposte - non abbiamo trovato riscontri. Se esaminiamo gli emendamenti presentati dalla minoranza, possiamo anche dire che non sono tutti coerenti tra di loro, ma comunque indicano delle possibilità.
La verità è che non è nella vostra disponibilità entrare nel merito di questo provvedimento. Questo è un pedaggio, è un prezzo che voi dovete pagare. Guardate, se voi aveste coraggio noi potremmo cancellare questo articolo 1 bis e la legge non cambierebbe; io perciò vi suggerisco di accettare il soppressivo totale, se volete accelerare il percorso di questa proposta di legge, perché l'articolo 1 bis è scritto veramente male.
(Interruzione)
Siamo all'articolo 1 mi dice il collega, ma l'articolo 1 è ancora più ingannevole, ma l'1 e l'1 bis sono scritti male tutti e due perché il loro contenuto viene contraddetto dalle modifiche che il testo ha subito. Parlano di agevolazioni che non ci sono più, parlano di valorizzare le zone svantaggiate e poi nell'articolo 2 si specificano le aree degli interventi, paradossalmente prevedendo i sistemi golfistici in prossimità delle aree urbane e delle infrastrutture aeroportuali. Si parla di incrementare e destagionalizzare i flussi turistici ma non si spiega che questo può essere fatto soltanto mettendo in campo un'offerta che, se proprio va fatta, deve essere competitiva perché oggi i numeri previsti dalla relazione (6-700 mila nuove presenze) non li facciamo neanche in sistemi e in presenza di infrastrutture molto più avanzate ed elevate, quali ci sono nel resto d'Italia.
Ci troviamo di fatto in presenza di un testo che non può essere modificato se non nella direzione di risultare ancora più permissivo; è infatti un testo che ha suscitato ormai aspettative che non riuscirete a concretizzare perché non ci saranno tutti questi soggetti pronti a concorrere, che sarà irrealizzabile per effetto di procedure che comunque sono complicate e non potranno derogare alle norme di rango superiore, in particolare al Piano paesaggistico come ricordava anche il collega Gian Valerio Sanna.
Ci troviamo di fronte a un testo che è offerto come agnello sacrificale di una maggioranza che ormai non si accontenta più di cambiare gli Assessori ma deve offrire a ogni Gruppo politico, a volte a ogni Assessore, la visibilità di un provvedimento di legge, la dimostrazione di provare a fare qualcosa, perché la vostra non è più una maggioranza politica ma è una maggioranza nata elettoralmente che procede ormai soltanto pagando continuamente dei prezzi politici che però, in questo caso, nel momento in cui non viene dato spazio alle vere priorità della Sardegna, sono prezzi che rischiano di avere ricadute pesantissime.
Io non sono preoccupato per questo provvedimento di legge, non sono preoccupato se verrà approvato l'articolo 1 perché ritengo questa proposta di legge largamente inapplicabile, ritengo che sarà l'ennesimo buco nell'acqua e ritengo che anche gli emendamenti che avete presentato, che sono peggiorativi, che sono ancora più permissivi, che creano ancora più confusione, che autorizzano la qualità e il contrario della qualità, che non sono selettivi, alla fine renderanno questo provvedimento ancora più pasticciato e avremo modo di dircelo.
Potremmo discutere poi sul ruolo della minoranza, ma certamente la minoranza non può rinunciare al suo ruolo di denuncia, al fatto che voi per primi decidete e avete deciso di tenerci in Aula per giorni a discutere di un provvedimento che, voi per primi, sapete essere inefficace, inapplicabile e inattuabile; eppure continuate ad aumentare le aspettative e a caricare il testo di emendamenti che lo renderanno ancora più complesso da attuare.
A questo punto io credo che stia venendo fuori tutta l'inadeguatezza di una maggioranza che non ha una conduzione politica. Io non voglio riprendere il discorso su un presidente Cappellacci che non capiamo più a quale parte politica si rivolga, non capiamo più come intenderà proseguire nel corso della legislatura. Ha avuto solo una fortuna il presidente Cappellacci, probabilmente, e cioè che per effetto della crisi, del contesto generale, della necessità di offrire all'opinione pubblica qualche dimostrazione tangibile della volontà anche della politica di fare la sua parte, lo spettro, la minaccia, la paura di una riduzione delle dimensioni di questa Assemblea potrà portare qualcuno di voi a ritenere che sia meglio proseguire in questa esperienza fino all'ultimo giorno piuttosto che affrontare, magari con un Consiglio regionale ridotto di dimensioni, una nuova prova elettorale.
E' questo comunque quello che ci attende perché, se fosse il contrario, voi per primi semplifichereste il testo di questa proposta di legge, a cominciare dagli articoli 1, 2 e 3 che sono totalmente pleonastici e inutili. Il contenuto del provvedimento non cambierebbe, e puntereste a pochi interventi di qualità che ci consentirebbero di archiviare questo provvedimento, questo agnello sacrificale offerto alla compattezza della maggioranza, per affrontare quanto prima gli altri provvedimenti che riguardano misure e norme in grado di produrre veramente quelle riforme organiche e strutturali di cui la Sardegna ha bisogno.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.
MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. Presidente, vorrei far presente (forse può servire ad accorciare un pochettino i tempi, si fa per dire), che l'articolo 12, che prevede i finanziamenti per la campagna pubblicitaria, sarà soppresso perché in Commissione abbiamo dato parere favorevole a un emendamento della maggioranza e anche a uno della minoranza entrambi soppressivi totali. Resta nella proposta di legge la previsione che la Regione farà una campagna di promozione del sistema golfistico una volta che lo stesso sarà realizzato o in via di realizzazione.
(Interruzione del consigliere Porcu)
MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. L'articolo 12, quando ci arriveremo, sarà soppresso.
PORCU (P.D.). Eh, quando ci arriveremo!
MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. Abbiamo votato in Commissione a maggioranza per la soppressione; poi se ne volete tenere conto bene, se non ne volete tenere conto continuate pure a parlare dei 15 milioni!
(Interruzione del consigliere Porcu)
MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. Continuate pure a parlare dei 15 milioni se vi fa piacere.
PRESIDENTE. Scusate, non interloquite tra voi. Abbiamo preso atto della sua dichiarazione, onorevole Meloni, quando ci arriveremo vedremo.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Presidente, anch'io non voglio dilungarmi perché concordo con quanto espresso da molti oratori relativamente ai richiami dei colleghi dell'opposizione sulla necessità che questo Consiglio affronti o sia pronto ad affrontare proposte realmente adeguate a risolvere le emergenze, emergenze certamente sociali, certamente economiche, certamente anche di immagine e di rapporto con il mondo che ci circonda e con i nostri concittadini ed elettori.
Però, francamente, non di meno ho difficoltà a comprendere perché non si va avanti con questa proposta di legge che è un tentativo, che niente inventa perché è stato già tutto provato e sperimentato, e l'abbiamo detto nel corso della discussione generale, in attesa di affrontare altri argomenti. Ma, diciamoci la verità, proposte legislative in coda o che aspettano che venga licenziato questo testo per entrare in quest'Aula purtroppo non ne abbiamo; intendo proposte stravolgenti, proposte che possano davvero dare quelle risposte che, per quanto riguarda questa maggioranza (concordo con chi lo ha detto), potrebbero farle rincontrare quel consenso che in questi due anni e mezzo probabilmente, anzi sicuramente, si è smarrito, perché anche noi parliamo con la gente e anche noi abbiamo il polso della situazione; però, ripeto, non abbiamo altre proposte in stand-by.
Della destagionalizzazione della stagione turistica in Sardegna ne parliamo da cinquant'anni, da quando l'isola si è affacciata al mondo del turismo, e sappiamo bene quali strumenti si offrano a una Regione come la nostra per avviare questo percorso: il turismo culturale, il turismo congressuale e il turismo sportivo posto che quello balneare lo stiamo sfruttando ed è quello che ha dei limiti stagionali.
In merito al turismo culturale, per la verità siamo ancora fermi a discutere se un calice ritrovato in una Chiesa (è cronaca di questi giorni, non faccio riferimenti precisi), che gli studiosi dimostrano essere tra i più antichi, forse il terzo per antichità, in Sardegna, debba arricchire un museo che potrebbe diventare per quantità e qualità di oggetti un richiamo, oppure debba rimanere unico reperto di quella Chiesa, di quel paese.
Io aspetterò pertanto di vedere i giapponesi che prendono il volo charter per andare in quel paese per vedere quel calice che invece, posto con gli altri due calici probabilmente potrebbe costituire un richiamo. Ma questo è un problema che la Sardegna non riesce ad affrontare perché ognuno difende il suo. La Scandinavia ha un unico museo in tutto il paese visitato da turisti provenienti da tutto il mondo, noi continuiamo ad avere i nostri piccoli, piccolissimi musei nella speranza che il turista quando viene in Sardegna per fare turismo culturale abbia voglia di girare tutta l'isola per riuscire a vedere un patrimonio enorme, bellissimo, unico ma che non riusciamo a sfruttare anche per questa nostra incapacità.
Il turismo congressuale; per la verità abbiamo due poli universitari, ma la città di Sassari e il territorio circostante non hanno un sito dove poter fare un congresso nazionale di chirurgia plastica, la specialità che non è nemmeno la più ampia delle specialità mediche. Oggi, se io dovessi rifare il congresso nazionale di chirurgia plastica dovrei venire a Cagliari in un albergo, non in una struttura pubblica, in una struttura costruita ad hoc. E' vero, esiste da vent'anni il centro congressi di Alghero ed è la dimostrazione del nostro fallimento anche in questo.
Il turismo sportivo sappiamo che esiste, abbiamo avuto dei piccoli "assaggi" proposti da imprenditori privati per quanto riguarda il golf, ora si tratta di percorrere, di esperire un'altra possibile soluzione per la destagionalizzazione attraverso il "tu-golf" ossia il turismo golfistico. Non barrichiamoci pertanto dietro una posizione preconcetta e ideologica, sappiamo tutti che ci sono questioni più urgenti, che abbiamo una marea di problemi urgenti però, purtroppo, al momento non abbiamo soluzioni pronte.
Non vogliamo discutere mozioni, proviamo a fare in modo che questa proposta di legge sia adatta a non diventare strumento in mano agli speculatori e basta. Mettiamo quei vincoli, quei paletti che consentano davvero di costruire delle strutture, dei campi da golf che possano essere un richiamo per i tornei internazionali, che possano essere un richiamo per quel turismo che ora va in Grecia, che ora va in Spagna, che ora va nei Paesi dell'Africa mediterranea.
E non mi sembra una cosa così complicata da realizzare se, per una volta, ci spogliamo dell'idea di dover essere per forza contrapposti e mettiamo insieme i vostri concetti con i nostri cercando quella linea mediana; dobbiamo avere però come obiettivo non quello di agevolare la speculazione edilizia, ma quello di creare dei presupposti perché si possa avere del turismo nuovo in stagioni e in mesi che noi non conosciamo da un punto di vista imprenditoriale, realizzando dei campi da golf competitivi.
Questo è il compito che io mi sono dato con gli emendamenti che ho proposto cercando di rendere il testo tale da non consentire la realizzazione di tante belle case, inutili case a quel punto, e di campi di patate spacciati per campi da golf. No, auspico dei bei campi da golf che possano servire da volano per quel turismo che poi utilizzi non solo le cubature realizzate intorno al campo da golf, ma sfrutti anche quello che comunque è già costruito, posto che abbattere e buttare giù non si farà mai non solo in Sardegna e non solo in Italia.
E allora, posto questo rodaggio sull'articolo 1 che, concordo, da un punto di vista legislativo non serve a niente e si può stralciare, il mio emendamento lo semplifica perché, per prassi, l'articolo 1 dice che cosa vorrebbe fare la legge e nel testo sostitutivo parlo semplicemente di: "Qualificazione e destagionalizzazione dell'offerta turistica". Stop. Non parlo né di aree svantaggiate, non vendo fumo, dico semplicemente quello che si vorrebbe fare con questa proposta di legge, e basta.
Sull'articolo 2 ho presentato un emendamento soppressivo ma ne parleremo successivamente. Rivolgo quindi, in conclusione, un invito ai consiglieri dell'opposizione (quelli che so e ho imparato a conoscere come più preparati e più attenti) a darci una mano a impedire che questa legge possa essere solo un Piano casa tre. Dateci una mano a impedire che questa legge serva solo a chi vuole speculare attraverso il golf per costruire nuovi villaggi e basta. Davvero, non ce ne facciamo niente di nuovi villaggi turistici, ci serve richiamare gente e allora realizziamo i campi da golf, campi di qualità, campi che possano competere a livello internazionale perché in tutta l'Italia, ricordatelo. non esiste un campo che stia tra i primi dieci nel mondo e tra i primi dieci in Europa.
Non abbiamo un richiamo turistico, attraverso il golf, che ci possa fare concorrenza nell'ambito italiano, ci fanno concorrenza, purtroppo, le altre Nazioni che si affacciano sul Mediterraneo. Ci vantiamo di essere la perla del Mediterraneo, di avere il mare migliore, la nostra esistenza da un punto di vista turistico è conosciuta in tutto il mondo, bene, sfruttiamola come vetrina però facciamo dei campi che siano adeguati qualitativamente a quella vetrina che abbiamo già avuto grazie alle bellezze naturali della nostra isola.
Bellezze naturali che non dobbiamo svendere, che dobbiamo tutelare, però le bellezze da sole purtroppo, e la realtà ce l'ha dimostrato, non bastano per destagionalizzare così come non bastano i buoni propositi e le buone parole.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cugusi. Ne ha facoltà.
CUGUSI (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Io vorrei provare a dare una mano. Consigliere Campus, io apprezzo anche i suoi buoni propositi, i suoi intendimenti, però lei oggi mi ha svelato un segreto terribile: io auspicavo un'agenda di lavori importante per questo autunno, invece lei mi sta dicendo che le Commissioni non hanno lavorato, che non abbiamo nulla, che al di là del Piano casa tre e di questa proposta di legge non abbiamo nulla. E' una cosa spaventosa, stiamo dicendo una cosa terribile!
E non posso che condividere, in primo luogo, l'esternazione del consigliere Gian Valerio Sanna che, probabilmente, sta dando un incoraggiamento anche all'opposizione a fare in modo che questa non sia un'agonia composta da 150 emendamenti. Badate bene che, volendo, ciascuno di noi potrebbe ripetere le stesse cose emendamento per emendamento, io bado alla qualità e alla dimensione di quello che può avvenire, potrebbe avvenire che noi qui per un mese rischiamo di fare ridere ancora più di quanto già non abbiamo fatto.
Attenzione, io difendo totalmente la buona fede dei proponenti, ritengo che una proposta di legge di questo tipo, ne accennava anche prima il consigliere Porcu, "può starci"; però è il momento storico che attraversiamo che rischia di rendere tutto questo altamente pericoloso. Quindi, apprezzo la buona fede di chi vuol fare una legge in un settore delicato, però ribadisco che non può essere fatta in questo periodo particolare; quindi mi auguro che con l'aiuto della Conferenza dei Presidenti di Gruppo, con l'aiuto dell'Ufficio di Presidenza, con l'aiuto dei vari presidenti e vicepresidenti di Commissione, che sapranno dirci qualcosa sul lavoro degli ultimi mesi, venga stilata una nuova agenda di lavori.
Con questo aiuto penso si possa evitare di essere ripetitivi per 150 volte e anche, me lo auguro e ne parleremo come opposizione, di mettere in piedi un teatrino di questo tipo. Io ritengo che argomenti sui quali trovare indirizzi condivisibili ce ne siano, pur differenziandoci fortemente; addirittura posso dirvi che, per quanto "ideologicamente" sul Piano casa ci siano grandi differenze, qualche elemento di condivisione può esserci anche su quella legge.
Riportiamo pertanto l'agenda dei lavori a qualcosa che esternamente possa rappresentare una politica regionale rispondente a questa impostazione. E, proprio in coerenza al fatto che ho apprezzato gli interventi a cui ho fatto riferimento, limiterò i miei interventi su questi 150 emendamenti al minimo indispensabile, perché altrimenti anche da parte dei mass-media subiremo nelle prossime settimane ulteriori mortificazioni alla nostra dignità.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Presidente, il collega Gian Valerio Sanna nel suo intervento ha sottolineato una grande contraddizione tra il contenuto di questo articolo 1, dove si parla della valorizzazione delle aree svantaggiate, e il resto della legge. Io devo chiedere scusa all'onorevole Gian Valerio Sanna, ma se in questo articolo si parla di questo problema il merito o la colpa è anche mia e degli altri colleghi della Commissione; infatti abbiamo affrontato la discussione in quella sede di una proposta di legge, che aveva un certo tipo di contenuto, con uno spirito estremamente costruttivo, sostenendo anche che uno strumento come questo doveva e poteva essere in grado, pur non essendo risolutivo, di dare una mano in un disegno complessivo volto a favorire lo sviluppo turistico, la sua destagionalizzazione, il suo sviluppo soprattutto nelle aree dove in questo momento lo sviluppo turistico non c'è, e questo riguarda un po' l'intero centro della Sardegna.
Noi, a dire il vero, proseguendo la discussione, e quando ancora non si era arrivati a quello che poi è diventato l'articolo 7 bis, che parla di volumetrie, abbiamo continuato ad avere un atteggiamento positivo in Commissione, con i colleghi Moriconi e Manca, chiedendo per esempio che venissero introdotti dei richiami, relativamente alla qualità dei campi, alle normative emanate dalla Federazione nazionale del golf, dei richiami alla nuova attenzione che altrove, non qua in Sardegna, si vuole prestare verso la realizzazione di un sistema golfistico che guardi non solo alle volumetrie di corredo, ma anche a uno sviluppo economico equilibrato e integrato con la cultura e il paesaggio, elementi ai quali il nuovo turista presta attenzione.
Ebbene alcuni piccoli riferimenti a questi temi sono stati anche recepiti nella discussione in Commissione, uno di questi è il riferimento alle aree svantaggiate. Purtroppo, e l'intervento che ha fatto prima il collega Gian Valerio Sanna lo testimonia in maniera evidente, non basta fare alcuni richiami, serve un ragionamento complessivo che tenga conto di queste tematiche per realizzare una legge che nel suo complesso raggiunga quegli obiettivi in modo equilibrato.
Ma quello che emerge da questa proposta di legge, così come esitata dalla Commissione, è il fatto che contiene alcuni concetti, così, attaccati un po' "a sputo", ma concentra l'attenzione principalmente sul cosiddetto equilibrio finanziario delle operazioni e degli investimenti. Ho già detto in altre occasioni che non condivido questa impostazione, ho già detto in altre occasioni, e lo ripeto anche adesso e lo ripeteremo durante tutta questa discussione, che a noi serve un sistema di impianti sportivi e strutture ricettive realizzate in un discorso di equilibrio ed armonia, non ci servono invece tante piccole Costa Smeralda avulse dal territorio circostante, che non darebbero niente di più di quello che già non hanno ai nostri territori.
Ecco perché io, anche rispetto a questo obiettivo richiamato nell'articolo 1, la destagionalizzazione, la valorizzazione delle terre marginali, delle aree svantaggiate, resto drammaticamente scettico. Non mi convince! Non ci sono le condizioni perché davvero questa discussione diventi una cosa seria. Onorevole Campus, io seguo i suoi interventi con grande attenzione, conoscendo il suo rigore (ed è una conoscenza che non deriva dalla presenza in quest'Aula), e giustamente lei dice: "Si poteva è vero parlare d'altro, ma non c'è nient'altro da affrontare". Mi permetta, le do tre argomenti su cui questo Consiglio, le Commissioni in primo luogo, avrebbero potuto essere impegnate subito.
Noi abbiamo un sistema idrico integrato in Sardegna che sta scoppiando, qualcuno direbbe che sta facendo acqua da tutte le parti; abbiamo due proposte di legge su questo tema in attesa di essere affrontate e portate in Aula. Abbiamo un sistema agricolo sulle cui spalle grava le crisi di ben 7-8 consorzi di bonifica, che dobbiamo assolutamente affrontare, e non lo facciamo in Commissione perché siamo impegnati in Aula a parlare di golf oggi, domani, dopodomani. Abbiamo una legge regionale, la numero 15, che non solo il Movimento pastori sardi, quando è stato audito in Commissione agricoltura, ma anche lo stesso nuovo Assessore dell'agricoltura, l'altro giorno, ha dichiarato essere inapplicabile relativamente a molti articoli.
Allora, se quella legge, che ci ha impegnati in una discussione durata un mese e mezzo tra i lavori in Commissione e in Aula l'anno scorso, e in un lunghissimo confronto con il movimento agricolo sardo un anno fa, è applicata in minima parte, ma vogliamo affrontare il problema e trovare soluzioni diverse?
Quindi, onorevole Campus, non è che non ci siano argomenti su cui confrontarsi, oltre quelli molto importanti delle riforme istituzionali e gli altri di cui hanno detto i colleghi e che io condivido, basta voler fare altro, non ce l'ha ordinato il medico di fare questo, se questo stiamo facendo è perché la maggioranza ritiene che in questo momento sia la cosa migliore da fare! Auguri! Non è "un fare" nell'interesse principale dei nostri concittadini sardi.
PRESIDENTE. Ricordo ai colleghi che alle ore 14 è convocata la Commissione d'inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi regionali che dovrebbe esitare la risoluzione che esamineremo stasera all'inizio della seduta.
Il Consiglio è riconvocato alle ore 16 del pomeriggio.
La seduta è tolta alle ore 13 e 57.
Allegati seduta
CCXLIV SEDUTA
(ANTIMERIDIANA)
Martedì 13 settembre 2011
Presidenza del Vicepresidente CUCCA
La seduta è aperta alle ore 10 e 07.
DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 28 luglio 2011 (237), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Pietrino Fois e Marco Meloni hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 13 settembre 2011.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Annunzio di presentazione di disegni di legge
PRESIDENTE. Comunico che sono stati presentati i seguenti disegni di legge:
"Legge europea regionale 2010". (307)
(Pervenuto il 10 agosto 2011 e assegnato alla seconda Commissione.)
"Differimento dell'applicazione dell'articolo 12 della legge regionale 4 agosto 2011, n. 16 (Norme in materia di organizzazione e personale)". (308)
(Pervenuto il 7 settembre 2011 e assegnato alla prima Commissione.)
Annunzio di presentazione di proposta di legge
PRESIDENTE. Comunico è stata presentata la seguente proposta di legge:
Salis - Cocco Daniele Secondo - Mariani: "Istituzione del Registro regionale delle unioni civili". (306)
(Pervenuta l'11 agosto 2011 e assegnata alla seconda Commissione.)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
DESSI', Segretario:
"Interrogazione Sanna Gian Valerio - Soru - Bruno - Diana Giampaolo - Espa - Meloni Marco - Porcu - Moriconi, con richiesta di risposta scritta, sulle procedure e gli atti posti in essere per il riconoscimento del colle di Tuvixeddu patrimonio dell'umanità da parte dell'Unesco". (666)
"Interrogazione Agus, con richiesta di risposta scritta, sulla revoca delle commesse per 25 milioni di euro da parte di Trenitalia e sulle gravi conseguenze economiche e sociali che il mancato rilancio dell'importante stabilimento elettromeccanico regionale determinerà". (667)
"Interrogazione Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata acquisizione al patrimonio regionale degli immobili di proprietà dello Stato siti nel Comune di Oristano ai sensi dell'articolo 14 dello Statuto di specialità". (668)
"Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sul problema della marea gialla sul litorale di Maria Pia ad Alghero e sulla necessità di un tempestivo intervento risolutivo da parte degli Assessorati regionali della difesa dell'ambiente, dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale e degli enti territoriali competenti". (669)
"Interrogazione Capelli, con richiesta di risposta scritta, sulle modalità di svolgimento da parte dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari della procedura seguita nell'espletamento del concorso relativo alle assunzioni a tempo determinato di personale assistente amministrativo - Area servizi amministrativi - cat. C ed in particolare in merito alla mancata comunicazione del punteggio assegnato a ciascun candidato nella prova orale". (670)
"Interrogazione Corda - Bruno - Solinas Antonio - Lotto - Cocco Pietro - Cocco Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata nomina, dopo oltre due anni, del direttore generale dell'Agenzia AGRIS e sui discutibili metodi di gestione delle risorse umane ed economiche da parte del commissario straordinario". (671)
"Interrogazione Corda - Bruno - Solinas Antonio - Lotto - Cocco Pietro - Cocco Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sull'illegittimo trasferimento di personale disposto dal commissario straordinario con la deliberazione n. 106 del 13 settembre 2010 e sulla volontà del commissario di ricorrere contro la sentenza di condanna emessa del Tribunale del lavoro di Sassari, che ne ha dichiarato l'illegittimità". (672)
"Interrogazione Mulas, con richiesta di risposta scritta, sui gravi disagi nei territori del nord-ovest della Sardegna di carattere igienico e ambientale". (673)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.
DESSI', Segretario:
"Interpellanza Dessì - Planetta - Maninchedda - Sanna Giacomo sul ritardato pagamento del contributo previsto dall'articolo 4 della legge 2 maggio 1990, n. 104 (Modifiche e integrazioni alla legge 24 dicembre 1976, n. 898, concernente nuova regolamentazione delle servitù militari)". (261)
"Interpellanza Planetta sull'ipotesi progettuale di riconversione di Power Crop per l'ex zuccherificio di Villasor e sul pericolo di voler trasformare l'annessa centrale a biomasse di supporto che dovrà sorgere a Macchiareddu in un mega inceneritore per rifiuti". (262)
PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenuta alla Presidenza.
DESSI', Segretario:
"Mozione Bruno - Uras - Salis - Agus - Barracciu - Ben Amara - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Zuncheddu sulla revoca delle commesse per 25 milioni di euro da parte di Trenitalia e sulle gravi conseguenze economiche e sociali che il mancato rilancio dell'importante stabilimento elettromeccanico regionale sta determinando, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (145)
PRESIDENTE. Comunico che la Conferenza dei Presidenti di Gruppo ha inserito all'ordine del giorno il giuramento di un Assessore.
Ricordo ai consiglieri che nella seduta del 10 agosto 2011 il Presidente della Regione aveva comunicato che l'efficacia della nomina della signora Angela Eugenia Nonnis ad Assessore dei lavori pubblici era subordinata al decorso dei 20 giorni dalla presentazione delle sue dimissioni al Consiglio comunale di Oristano.
Poiché la signora Nonnis ha presentato le dimissioni dalla carica di Sindaco al Consiglio comunale di Oristano in data 11 agosto 2011, i 20 giorni di cui sopra sono scaduti il 31 agosto 2011.
Si può procedere pertanto al giuramento da parte dell'assessore Nonnis. Giuramento di Assessore
PRESIDENTE. Ricordo che gli Assessori nominati dal Presidente della Regione, non essendo consiglieri regionali, deve prestare il giuramento prescritto dall'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 19 maggio 1949, numero 250.
Do lettura della formula del giuramento prevista dall'articolo 3 del citato decreto del Presidente della Repubblica; al termine, l'assessore Nonnis, alzandosi, risponderà: "Giuro":
"Giuro di essere fedele alla Repubblica e di esercitare il mio ufficio al solo scopo del bene inseparabile dello Stato e della Regione".
NONNIS, Assessore tecnico dei lavori pubblici. Giuro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la verifica del numero legale.
(Appoggia la richiesta la consigliera Zuncheddu)
PRESIDENTE. Onorevole Salis, non si può procedere a votazione non essendo trascorsi dieci minuti dall'inizio dei lavori. Pertanto sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 15, viene ripresa alle ore 10 e 25.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
Era stata richiesta la verifica del numero legale.
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la verifica)
PRESIDENTE. Prendo atto che i consiglieri Contu Felice, Cuccureddu, Gallus, Ladu, Lai, Mariani, Piras, Rassu, Salis, Zedda e Zuncheddu sono presenti.
PRESIDENTE. Dichiaro che sono presenti 29 consiglieri.
Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Contu Felice - Cucca - Cuccureddu - De Francisci - Dessi' - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Mariani - Mulas - Murgioni - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Zedda - Zuncheddu.
Poiché il Consiglio non è in numero legale, sospendo la seduta per trenta minuti.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 27, viene ripresa alle ore 10 e 57.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.
(Appoggia la richiesta il consigliere Daniele Cocco)
Seconda verifica del numero legale
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la verifica)
PRESIDENTE. Prendo atto che i consiglieri Amadu, Bruno, Cocco Daniele, Contu Mariano, Cossa, Dedoni, Dessì, Diana Mario, Maninchedda, Mariani, Peru E Zedda sono presenti.
PRESIDENTE. Dichiaro che sono presenti 39 consiglieri.
Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Bruno - Campus - Cappai - Cocco Daniele - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cucca - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Rosanna - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda.
Poiché il Consiglio non è in numero legale, sospendo la seduta per 30 minuti.
(La seduta, sospesa alle ore 11, viene ripresa alle ore 11 e 32.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
Comunico che il consigliere Pietrino Fois è rientrato dal congedo.
Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.
(Appoggia la richiesta il consigliere Salis.)
Terza verifica del numero legale
PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.
(Segue la verifica)
PRESIDENTE. Prendo atto che i consiglieri Artizzu, Bruno, Capelli, Diana Mario, Floris Mario, Fois, Milia, Salis, Sanna Matteo, Sanna Paolo e Zedda sono presenti.
PRESIDENTE. Dichiaro che sono presenti 45 consiglieri.
Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cucca - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Poiché il Consiglio è in numero legale, possiamo proseguire i lavori.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Presidente, nella seduta del 27 luglio il centrosinistra aveva chiesto, ai sensi dell'articolo 86 del Regolamento, di sospendere l'esame della cosiddetta proposta di legge sul golf, per portare l'attenzione sulle priorità di questa Regione. L'Aula bocciò questa richiesta di sospensiva.
Dal 27 agosto a oggi è passato un mese, un mese contraddistinto anche dalle ferie, ma un mese durante il quale sostanzialmente è cambiato il mondo. Il Governo nazionale ha varato una manovra che comporterà riflessi importanti sulla Sardegna modificandone le priorità; quindi anche le priorità di questo Consiglio regionale. E' vero che nella Conferenza dei Presidenti di Gruppo di ieri quando ho posto questo stesso problema i Presidenti dei Gruppi di maggioranza hanno risposto che la priorità è questa legge che, comunque, deve proseguire il suo iter.
Noi, però, ora siamo di fronte a proposte demagogiche come quella del Presidente della Regione che mette in campo una task force per verificare eventuali sprechi nella pubblica amministrazione. E sul taglio consistente del numero dei consiglieri regionali ci siamo fatti scavalcare dalla manovra nazionale, nonostante ormai da anni siano state avanzate proposte di legge in tal senso da più parti politiche di quest'Aula.
Sul tema complessivo delle riforme, della continuità rispetto a ciò che si è fatto nella scorsa legislatura (penso al taglio di enti, di agenzie, di consigli di amministrazione, di comunità montane, di consorzi), a parte gli annunci, a parte i proclami siamo di fronte a due anni e mezzo di vuoto totale,. Sarà inevitabile riprendere la discussione sulla legge statutaria, sulla legge di organizzazione della Regione, sulla legge elettorale se decidiamo di tagliare i consiglieri regionali, di avere un Consiglio regionale che comunque deve garantire una rappresentatività dei territori, una rappresentatività di tutte le articolazioni di questa Regione.
Il tema del testo unico degli enti locali, della obbligatorietà delle unioni dei comuni, delle province che a parole si vogliono eliminare e che probabilmente così come sono non hanno più ragione d'essere. Il tema del patto costituzionale con lo Stato. C'è un ordine del giorno unitario del 26 novembre, mi pare, che dava un'indicazione perentoria, alla Commissione autonomia per elaborare, entro 90 giorni, una proposta di percorso, e proprio in questo modo con una sessione straordinaria durata 15 giorni un anno fa nel mese di settembre abbiamo cominciato. Abbiamo ripreso dopo la pausa estiva dicendo che questa doveva diventare una legislatura costituente. Siamo arrivati al giro di boa di metà legislatura e c'è il vuoto totale. Io credo che neanche questa sarà una legislatura costituente.
Credo però che gli interessi della Sardegna siano qui, li incontriamo qui se vogliamo garantire lo sviluppo, il presidente Cappellacci, anche oggi assente, la Giunta regionale debbono pertanto indicarci le priorità, la maggioranza deve indicarci le priorità e tra queste non può esserci la legge sul golf; una legge che si occupa di golf ma in realtà si occupa molto di seconde case, dell'ossessione del cemento; può essere questa la priorità della Sardegna in questo momento?
Io ripropongo la questione sospensiva per chiedere al Consiglio regionale di occuparsi degli interessi prioritari della Sardegna, mentre tutto crolla nel resto del Paese, mentre anche la Sardegna dovrà essere costretta tra poco a rivedere nella manovra il proprio bilancio dato che le spese obbligatorie sono ormai superiori alle entrate correnti e, forse, non abbiamo la capacità, l'autorevolezza di contrapporci con una politica contestativa vera, al di là degli annunci delle autosospensioni, alle politiche del Governo nazionale.
PRESIDENTE. Onorevole Bruno, come lei sa la questione sospensiva era stata già proposta nel corso della sessione del 27 luglio; in quella sede il Consiglio si era già espresso. Pertanto non è riproponibile la medesima questione.
per lo sviluppo del turismo golfistico" (83/A)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione della proposta di legge numero 83/A.
Passiamo all'esame del titolo. Al titolo è stato presentato un emendamento.
(Si riporta di seguito il testo del titolo e del relativo emendamento:
"Provvidenze per lo sviluppo del turismo golfistico".
Emendamento sostitutivo totale Porcu - Lotto - Manca - Moriconi - Sabatini.
Articolo 1
Il titolo è sostituito dal seguente "Premialità volumetriche e deroghe alle vigenti norme urbanistiche finalizzate alla realizzazione di infrastrutture per il turismo golfistico"
(147)
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, dopo la pausa estiva riprendiamo la discussione su questa proposta di legge e la riprendiamo, come diceva il mio Capogruppo, in un clima politico cambiato, per molti aspetti anche peggiorato, rispetto a quello che avevamo lasciato nel mese di luglio. Permangono le ragioni che ci spingevano a chiedere un rinvio di questa proposta di legge, ad anteporre alla discussione di questo provvedimento quella delle norme sulla semplificazione amministrativa, sulla riduzione dei costi della politica, sul rapporto con lo Stato che, mentre taglia le risorse alla Sardegna, non ne rispetta le prerogative statutarie.
Prerogative che abbiamo cercato a più riprese di affermare con la vertenza entrate, anche attraverso quelle norme di attuazione che, ricordo, sono state approvate da questo Consiglio con l'astensione delle forze di minoranza senza che poi siano state messe all'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri.
Quindi, mentre rischiano di mancare alla nostra Regione le risorse fondamentali per portare avanti una politica pubblica di qualsiasi genere, che possa rilanciare l'economia, il lavoro, lo sviluppo, le infrastrutture, ci attardiamo nella discussione di una proposta di legge, che avremmo anche voluto licenziare rapidamente se ci fosse stato almeno il buon senso di farla diventare una legge sperimentale, che magari provava a offrire anche la prospettiva di una infrastruttura turistica, partendo da alcuni esempi pilota qualificati.
Ora ci ritroviamo, e gli emendamenti presentati dai colleghi di maggioranza sono esemplificativi, a discutere una proposta di legge che vuole soltanto aprire un altro varco a favore dell'unica, per voi, politica pubblica possibile: quella di togliere, cancellare regole e far intravedere, anche attraverso il cavallo di Troia dei campi da golf, la possibilità di prevedere nuove volumetrie in deroga alle normative paesaggistiche, in deroga agli strumenti urbanistici comunali.
Noi avremmo voluto vedere, anche nei vostri emendamenti, un qualche segnale della volontà di dare un taglio a questo provvedimento nel senso della qualità, ma purtroppo le nostre parole sono state fraintese; qui si vuol fare tutto e il contrario di tutto, i piccoli campi e i grandi campi, in realtà l'obiettivo di questa proposta di legge è soltanto quello di far credere, ancora una volta, che attraverso le deroghe si possa mettere in campo un sistema che, invece, non nascerà mai, perché un'offerta competitiva nel turismo golfistico può avvenire soltanto all'insegna della qualità, della elevatissima qualità, e non nel segno del di tutto e di più.
Per questo, colleghi, presentando l'emendamento al titolo, di cui sono primo firmatario, ho voluto spendere una parola di verità su un titolo, appunto, che tra l'altro è datato perché legato a una formulazione della legge precedente dove erano ancora previsti contributi a fondo perduto. A mio avviso quella strada paradossalmente era una strada più virtuosa, perché pochi contributi mirati potevano in qualche modo qualificare l'offerta golfistica, soprattutto se si evitava di darli in termini di deroghe volumetriche, che è esattamente la stessa filosofia del Piano casa, la stessa filosofia che voi volete mettere in campo stravolgendo il Piano paesaggistico.
Un titolo come "provvidenze per lo sviluppo del turismo golfistico" credo vada sostituito perché non ci sono più provvidenze, non si dice nulla sul turismo golfistico si dice molto, invece, moltissimo su come prevedere nuove cubature, e si entra pochissimo nel merito di che cosa sia il golf, di come questo sistema golfistico dovrebbe confrontarsi con il resto del mondo, e del perché la Sardegna dovrebbe fare meglio di altre infrastrutture golfistiche nel resto d'Italia.
Come minimo dovreste avere il coraggio di cambiare il titolo, e dire una parola di verità sul contenuto di questo testo di legge che non è non è costituito da provvidenze sul turismo golfistico, non si parla di turismo golfistico, ma si parla semplicemente di elargire premialità volumetriche e stabilire deroghe alle vigenti norme urbanistiche finalizzandole alla realizzazione di infrastrutture che si spera e si vorrebbe che favorissero il turismo golfistico.
In realtà, e si evince anche dagli emendamenti che avete presentato nel corso della discussione, la proposta di legge semplicemente creerà un sistema pasticciato che mischierà campi di grande livello, che ritenete di fare, con altri di basso livello, per la sua confusione, per la sua inadeguatezza, per la mancanza di una visione complessiva, per l'incapacità di stabilire dei criteri di qualità elevata, di stabilire delle priorità, per l'incapacità di dire: "Proviamo a fare una cosa, ma facciamola all'insegna della qualità"; non si può passare da quattro a trenta campi nel giro di pochi mesi, non si può mettere in campo un sistema competitivo, anche in rapporto all'offerta nazionale e internazionale, passando dal poco al moltissimo.
Credo che gli emendamenti che avete presentato dimostrino la vostra poca volontà di dialogo, la vostra incapacità di pensiero programmatico e sistemico, e la vostra necessità di dire di sì a questa legge semplicemente per il fatto che la vostra maggioranza è tenuta insieme da un collante che non è più programmatico, ma è semplicemente un programma nel quale occorre dare a ognuno un pezzetto di visibilità, a ognuno una vetrina temporanea nel ruolo di Assessore; ormai siamo alle porte girevoli, batterete ogni record sul numero di Assessori.
Assessore Nonnis, io le faccio gli auguri, ma credo lei sappia che quella è una poltrona scivolosa, allacci la cintura, perché non si sa bene per quanto tempo lei potrà stare in quel posto. Lei sa che abbiamo avuto trentuno Assessori in trenta mesi? Questa maggioranza è tenuta insieme delle porte girevoli, dalle poltrone intercambiabili, perché lo scopo è che a ognuno dalla vostra maggioranza, a ogni pezzettino, a ogni forza politica, a ogni consigliere, bisogna dare una vetrina temporanea politica, perché attraverso questa vetrina temporanea politica si tiene insieme una maggioranza che non ha più un progetto.
Per arricchire questo scenario dei trentuno assessori in trenta mesi, non so quanti Assessori dei lavori pubblici siano stati cambiati, l'Assessore del turismo sta resistendo da un po', l'assessore Zedda è stata appena nominata, l'assessore Milia c'è da qualche mese, ma ne vedremo altri, perché questa è una maggioranza che ha bisogno di rimpasti per rimanere in vita, ha bisogno di accontentare l'uno e poi l'altro. Allora abbiamo inventato un altro sistema, che è quello, con qualche leggina, di accontentare una forza politica o un'altra. Voi non potete dire di no ai colleghi Riformatori.
Io, ripeto, non avevo nulla e non ho nulla contro una legge sul golf che fosse seria, una legge sul golf che fosse premiante, che puntasse alla qualità; avremmo approvato in mezza giornata una proposta che dicesse: "Facciamo cinque campi di grandissimo livello, sperimentiamo, e poi vediamo come proseguire". Magari qualche collega può non essere d'accordo con me, ma non c'è un pregiudizio ideologico.
Questa legge è rabberciata, ma non potete dire di no ai colleghi Riformatori, perché oggi lo stare insieme nella vostra maggioranza passa anche attraverso il sì a questa proposta di legge. Si dà oggi una leggina a uno, un Assessore a un altro, poi un'altra leggina, e sperate che con questo modo di fare possiate rimanere insieme fino alla fine della legislatura, perché con il taglio dei consiglieri regionali che avanza molti di voi sanno già che non rientreranno in quest'Aula.
Quindi siamo condannati a un'agonia, siamo condannati a dire sì all'altro senza un progetto, e faremo bene, credo, a cominciare perlomeno a cambiare il titolo di questa legge, per dire una parola di verità, e strappare quel velo che copre le nudità di una maggioranza che non ha più obiettivi, non ha più programmi, non è più capace di dare risposte di governo di cui i sardi hanno bisogno.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, io ho una qualche difficoltà a parlare di golf. Penso alla situazione di crisi che attraversa questa Sardegna, a un'emergenza assoluta che sta vivendo oggi il Medio Campidano: la crisi aziendale più feroce che colpisce lo stabilimento Keller, con trecento lavoratori direttamente interessati. Come centrosinistra abbiamo presentato una mozione urgente (se ne sono fatti carico altri colleghi) che verrà discussa, io spero, questa settimana.
Io rivolgo un appello all'Assessore dell'industria, all'Assessore dei trasporti, che prima vedevo in Aula, perché se hanno notizia della convocazione del tavolo ministeriale, che sappiamo essere in capo al Ministero dei trasporti e delle infrastrutture, la comunichino anche a questo Consiglio, approfittino di questo dibattito, intervengano, diano garanzie ai lavoratori che la loro situazione verrà discussa al più breve presso i Ministeri competenti e con i Ministri competenti.
Questa Regione ha poco da investire sul golf. Se viene sistematicamente depredata di tutto, delle risorse pubbliche che le competono, se non riceviamo le entrate che abbiamo pattuito, che sono previste nelle leggi della Repubblica, che sono incardinate all'interno di un sistema normativo di valore costituzionale, se non abbiamo quelle risorse, depredate da questo Governo ingordo che toglie ai poveri per dare ai ricchi, ingiusto, iniquo nei suoi comportamenti, nei suoi documenti, noi non abbiamo più diritto alla mobilità, siamo cittadini di serie B.
La continuità territoriale, così come è interpretata dal Governo, come spesso viene interpretata anche qui in Sardegna, dalla Presidenza della Regione, mette in serio pericolo la possibilità di spostamento, di comunicazione, di relazione del nostro sistema economico, della nostra comunità con le altre comunità. Noi subiamo un depotenziamento ormai cronico, dovuto a un attacco di natura eversiva, che colpisce l'istituzione regionale, il suo Parlamento, cioè questo Consiglio e l'efficacia delle sue leggi. Siccome abbiamo questa situazione disperante e disperata, di che cosa parliamo? Di mazze e di palline, di mazze e di palline, come se rappresentassero la soluzione dei problemi di questa Regione.
Noi che avremmo dovuto occupare quest'Aula per dire no alla deindustrializzazione, alla desertificazione produttiva di questa regione, di che cosa parliamo? Di prati verdi, di buche. Questo è il dato di cubature aggiuntive a corredo di parchi visitati da ricconi che nulla lasciano e che tutto prendono, dagli ingordi che hanno posto questo mondo e questo Paese in una condizione, in uno stato di bisogno permanente.
Prima il collega Porcu diceva: "Non abbiamo nulla di ideologico"; invece abbiamo molto di ideologico! Perché se non si capisce che bisogna mettere delle priorità nell'agenda di questo Consiglio regionale, che questo Consiglio deve mettere priorità alla Giunta, noi andremo alla devastazione. Non c'è più considerazione verso questo Consiglio, e se non c'è al suo interno quindi immaginate che tipo di considerazione c'è fuori! Non è capita neppure questa modalità di discussione dei provvedimenti, il non aver individuato, cioè, alcune gerarchie di impegni da mettere in campo subito.
Poi andiamo avanti, lo facciamo con tanta civiltà, non cadiamo nell'insulto come ha fatto l'allora opposizione nei cinque anni che hanno preceduto questa legislatura, siamo gente che accetta anche la sfida nel merito. Io voterò a favore dell'emendamento proposto dal collega Porcu, perché modifica un pochino in meglio ciò che è peggio in assoluto, cioè la pretesa di questa legge di intervenire come se fosse in grado di farlo, cosa peraltro impossibile per due ragioni; adesso spiego la prima, poi spiegherò la seconda.
Quindi il titolo recita "Provvidenze per lo sviluppo del turismo golfistico", come se avessimo bisogno di mettere in campo risorse finanziarie; ma se ci sono tanti imprenditori che sono disponibili a intervenire su questo settore di mercato così fiorente, così garantito, che bisogno c'è di stanziare provvidenze pubbliche? Non lo facciamo neppure nel Piano casa, anzi, abbiamo sostenuto la tesi contraria, ovvero che automaticamente l'edilizia si sarebbe sviluppata senza alcun sostegno finanziario, solo con la possibilità di realizzare la stanza per il figlio, una cubatura aggiuntiva connessa direttamente all'unità immobiliare principale.
Abbiamo trovato le modalità più agevoli, anche quelle che evitano l'acquisizione preventiva della concessione edilizia, cioè l'esame del progetto e la verifica della sua congruità da parte degli uffici preposti, abbiamo tagliato un pezzo di pubblica amministrazione in questo senso e abbiamo, invece, ingolfato ancora di più i tribunali, anche la Corte costituzionale. E per il golf, invece, mettiamo le provvidenze! Noi alla Provvidenza ci dobbiamo rivolgere, perché se continuiamo così abbiamo chiaro il nostro destino.
Colleghi, l'altro elemento che rende questo provvedimento ottimistico, e quasi sicuramente inutile, è il male di tutte le nostre leggi; le nostre leggi non le applica nessuno, non le applicano neppure i nostri impiegati, anzi, i nostri impiegati inventano interpretazioni, e quando non riescono a uscire dall'imbroglio che hanno creato, ne realizzano un altro, vengono qua, qualche volta mandano anche qualche Assessore o qualche amministratore locale e ci chiedono di fare interpretazioni autentiche, ci chiedono, cioè, di spiegare, ancora una volta, tutto quello che noi avevamo già spiegato scrivendo la norma.
Quindi, cari colleghi, se noi avessimo un attimo di lucidità ci fermeremmo, affronteremmo il tema delle riforme, del ruolo e della funzione di questo Parlamento, dell'efficacia delle leggi che promulga, del rispetto delle gerarchie istituzionali e faremmo cosa utile alla Sardegna, ai lavoratori, e alle loro famiglie.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, sono molto d'accordo con l'emendamento numero 147 del collega Porcu, in fondo dice la verità in un momento nel quale la politica tende a dire bugie, a ingannare, a stare fuori dalle logiche. Lo dico perché non voglio essere considerato un "peccatore sociale", come la Chiesa ufficialmente in Sardegna ha definito coloro che hanno il coraggio di portare avanti una legge di questo genere; li ha definiti "peccatori sociali".
Io non voglio essere un peccatore sociale, ma quell'indicazione nasconde un'interpretazione della nostra funzione; qualcuno ci sta dicendo dall'esterno di quest'Aula: "Attenzione, state continuando a dare una lettura diversa della realtà, rispetto a quella che è concretamente". Una buona idea, Presidente, sarebbe quella, quando qualcuno di noi deve intervenire in quest'Aula, del tutto affaccendata in affari propri, di allestire una sala riservata, piccola, almeno uno non ha la sensazione di parlare al nulla, sa già che parla a se stesso, e poi mandarlo in onda, così può essere visto. Perché il problema vero di quest'Aula è la sua assenza culturale, politica, sociale su qualunque problema.
E' stato detto nei confronti dei proponenti, leggiamo diversamente la realtà, e la realtà oggi ci dice, come sosteneva correttamente il collega Uras, che probabilmente gli stessi posti di lavoro che potremmo creare facendo questo spot propagandistico sullo sviluppo del turismo golfistico in Sardegna, li avremmo potuti ottenere, anzi, li dovremmo obbligatoriamente tenere impegnandoci per la conferma del posto di lavoro dei lavoratori della Keller, della Vynils, di tutti i lavoratori che stanno lottando per il loro posto di lavoro. No! Noi abbiamo bisogno di dimostrarci onnipotenti, allora ignoriamo la cosa e diciamo: "Porteremo un colpo mortale al Pil della Sardegna con questa legge".
Voi che siete i liberisti togliete tutti i vincoli e tutte le regole all'impresa che dovrebbe investire, mentre invece dovreste accettare le regole del mercato e chiedere, a chi deve investire, di farlo rispettando le regole che sono state poste. Ma ha ragione il direttore della Pastorale del lavoro e ha ragione il sindacato quando, puntando il dito su questa classe politica, la definisce, ci definisce "peccatori sociali". Essere peccatori sociali significa essere fuori dai contesti, e serve a poco lavarsi la coscienza inseguendo il numero dei posti in Consiglio regionale; ma, badate, a queste condizioni anche due consiglieri regionali sono degli abusivi, perché incapaci di leggere la realtà. Se qualcuno pensa di mettersi la coscienza a posto riducendo i posti in Consiglio regionale…
Coscienza a posto, poi, non si capisce nei confronti di chi, di quale Dio, perché noi viviamo nella nostra nicchia; la politica ormai ha perso la sua partita perché i giochi sono fatti da altre cose, per esempio la visibilità, e poco conta il senso delle cose che diciamo perché ciò che conta è fare notizia sull'AGI o sulle Agenzie di stampa con le più grandi cretinate di questo mondo: è meglio comparire lì.
Però, sta avanzando un altro popolo, sta avanzando un popolo che fa parte di quella marea di persone che stanno pagando la carestia più grande degli ultimi trent'anni e che comincia ad avere problemi di quadratura del pranzo e della cena; noi pensiamo al golf e stiamo ignorando che nelle nostre realtà questo popolo aumenta. E' qua, è in questo snodo che sta il nostro fallimento, il fallimento di questa maggioranza. Questa maggioranza ha perso, e tutti uscendo di qui dicono la verità, cioè "abbiamo già in tasca la certificazione della sconfitta alle prossime elezioni regionali", perché questo lo dite voi, non lo diciamo noi.
Noi sappiamo che vi batteremo perché abbiamo un'idea diversa, ma voi siete già consapevoli del vostro fallimento, vi siete già schiantati. Ma perché allora non cercare, al giro di boa di una legislatura, di ascoltarci reciprocamente? Evitare che in questa maggioranza ci siano forze politiche che vivono con il ricatto di posizione, come facevano i peggiori socialisti verso la fine della prima Repubblica: o passa la legge sul golf o tu non mi avrai nella tua maggioranza. Ma che vergogna! Che vergogna! Queste sono le vergogne della politica, altro che parlare di PIL! Quale PIL?
Sta crollando il sistema finanziario mondiale, il sistema degli investimenti andrà riletto alla luce della tenuta dei Paesi che dentro lo scacchiere europeo si stanno giocando la permanenza e la tenuta in termini di credibilità, e voi mi volete dire che state lavorando per aumentare il PIL? Ma quale PIL, se il PIL è una specie di marchingegno che andrà smontato e rimontato in maniera del tutto inedita rispetto al passato! Noi non potremo più vivere di queste cose. E' una bugia, è una velleità, è un'uscita dalla realtà! Altro che riformatori! Per carità di Dio, non usate questo termine che sta diventando una bestemmia. Riformatori di che cosa? La conservazione degli interessi di quattro immobiliaristi, di un gruppo di imprenditori che si sponsorizzano. Poi qualcuno si lamenta, dice: "No, io non posso essere accusato". Non me ne importa niente! L'esito mediatico di questa cosa è che un gruppo di persone interessate vuole avere le regole facili.
E' questa la vostra concezione della politica? E' questa, ed è provata dal fatto che questa maggioranza si fa la propaganda facendosi le domande e dandosi le risposte e dicendo delle cose che hanno un senso eversivo. Voi avete scritto che siete favorevoli alla tutela del paesaggio, ma non siete a favore, siete contro le leggi che lo tutelano. E' un invito all'anarchia. Voi siete queste persone, perché chi tira fuori queste cose e le mette in pubblico qualifica voi, mica noi! E non avete detto una parola per prendere le distanze da questo modo di vedere le cose!
Voi avete una allergia alle regole e questa è una proposta di legge fatta per togliere le regole! Ma poi vi spiegherò che questo non sarà possibile perché alla nostra mediocrità ha supplito un principio che, per fortuna, è presente nel nostro ordinamento: la gerarchia delle fonti. Il principio della gerarchia delle fonti proibirà che questa legge così bassa, frutto di accattonaggio politico, possa avere un approdo, perché la gerarchia delle fonti pone i principi a governo delle discipline, pone le virtù e i principi di garanzia collettiva come condizionamento della libera facoltà di legislazione delle Regioni e anche delle Nazioni. Ecco perché esiste il diritto costituzionale, ecco perché esistono le fonti di livello costituzionale; e state tranquilli che questa legge finirà per essere una brutta copia del Piano casa, cioè una cosa che esprime intenzioni ma che non camminerà perché noi faremo di tutto per non farla camminare.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sechi. Ne ha facoltà.
SECHI (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Intervengo per proseguire con il coro dei "no" a questa proposta di legge e per sottolineare che, con l'emendamento presentato al titolo, si cerca in qualche modo di chiamare le cose con il loro nome. La proposta di legge reca come titolo: "Provvidenze per lo sviluppo del turismo golfistico", ma leggendo l'articolato si comprende che è tutt'altra cosa, quindi sono d'accordo sull'emendamento che propone come titolo: "Premialità volumetriche e deroghe alle vigenti norme urbanistiche finalizzate alla realizzazione di infrastrutture per il turismo golfistico". In questa proposta, pertanto, non c'è nulla a che vedere né con il golf, né con la speranzosa ambizione di favorire un movimento turistico a esso legato.
E' una Giunta, come si diceva prima (l'ha detto il collega Porcu), in difficoltà, in panne, ed è per questo che procede con cambiamenti continui. Se il presidente Cappellacci fosse un allenatore di calcio sarebbe fortunato perché diremmo che ha una panchina lunga ma, trattandosi di un Esecutivo che deve dare risposte ai bisogni dei sardi, evidentemente denuncia solo l'affanno di mettere rimedio a una situazione nata male e proseguita peggio.
Noi ci troviamo di fronte a una situazione mondiale drammatica, che in Sardegna è aggravata da errori e da scelte nefaste compiuti nel passato. E oggi che cosa facciamo? Facciamo ciò che a volte si fa con i bambini; i bambini piangono e noi li portiamo al luna park, gli compriamo i giocattoli, però dobbiamo stare attenti perché in questo caso i bambini, anzi i sardi fuor di metafora, piangono perché hanno fame, perché hanno la pancia vuota e hanno bisogno di riempire la pancia almeno una volta al giorno.
Noi invece gli proponiamo i giochi, che non sono giochi del genere evocato dal collega Uras, ma sono giochi riservati comunque a pochi, sono giochi sui quali noi non facciamo né considerazioni né previsioni che consentano di individuare attraverso questa proposta di legge risposte per un'economia sarda in ginocchio. Si vuole favorire un settore molto limitato, ristretto, e lo si fa pensando alla destagionalizzazione del turismo; fra l'altro, si aggiunge, anche con la valorizzazione delle aree svantaggiate.
Voi pensate se all'interno della crisi globale che sta colpendo la nostra regione possiamo mai dare risposte alle zone svantaggiate, dopo averle prese in giro con le scelte nefaste del passato, attraverso gli insediamenti di strutture residenziali private e alberghiere utilizzando il marchingegno dei campi da golf.
Ciò che quest'Aula deve individuare e affrontare sono le priorità, e le priorità non sono costituite dall'attività sportiva del golf e da tutto quello che a questa attività è connesso. Il golf rimane una nobile attività, come tutte le attività sportive, ma non può essere utilizzato come cavallo di Troia per ritornare su quell'ossessione che vi tormenta fin dal primo giorno in cui si è insediata questa Giunta: il cemento, costruire ovunque in ogni angolo in Sardegna.
Le priorità, le ricordava Luciano Uras, sono le aziende in crisi, a iniziare dalla Keller, sulla quale c'è un disegno criminale strategico perché prima sono state eliminate le rotaie, poi i punti in cui i vagoni potevano arrivare e ora il colpo mortale, definitivo, con la chiusura delle commesse e, quindi, anche di un'azienda importante, un'azienda immagine per la Sardegna.
Io ritengo che sia oltretutto strategicamente scorretto e inopportuno affidare la promozione turistica della Sardegna all'immagine del golf, un'attività sportiva che non appartiene né alla cultura né alle tradizioni dei sardi. E' vero, si può introdurre questa disciplina, ma introdurre questa novità in un momento di crisi brutale come l'attuale, una novità alla quale ci affidiamo solo con la speranza che la sua introduzione possa dare risposte alla crisi del turismo, mi sembra veramente, come dire, ingenuo se non c'è dietro quella malafede che, a volte, vi riconosciamo quando insistete su strategie che devono portare a realizzare solo volumi.
Ma non c'è stato, nel corso di questa stagione, un coro di critiche e di condanne al caro traghetti individuato come la causa primaria della crisi dei flussi turistici verso la Sardegna? E noi pensiamo di dare risposte alla destagionalizzazione del turismo con un richiamo a un'attività d'élite che, per limitarci al Mediterraneo, può trovare da altre parti offerte sicuramente più appetibili e allettanti di quelle che potrebbero essere realizzate in Sardegna?
Ancora una volta si fa una scelta inopportuna, una scelta che non comprendiamo, che abbiamo criticato attraverso i vari Piano casa, ritorneremo a parlarne, ritorneremo a parlare di quell'appello fatto sulla stampa in merito al PPR. Una vergogna ho detto, un'ossessione che vi tormenta. Sui giornali di oggi c'è la notizia che Alghero, solo la città di Alghero ha due mila appartamenti invenduti. Il che vuol dire che in Sardegna ce ne saranno 20 mila, 200 mila di appartamenti invenduti! E noi che cosa facciamo? Pensiamo di costruire altri appartamenti, magari di lusso, che creeranno delle illusioni, che non creeranno occupazione se non effimera.
Abbiamo distrutto mestieri, maestranze, professionalità, competenze, una competenza del mondo dell'artigianato che è stata spazzata via dal modo di costruire in questa regione. Allora, la risposta non può essere che unica: per confortare i proponenti ci dichiariamo favorevoli al cambiamento del titolo, ma rimane ferma e convinta la nostra posizione contro la legge.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI (Riformatori Sardi). Presidente, ascoltando tutti gli interventi svolti dall'opposizione, o minoranza, abbiamo percepito quanto aiuto è stato dato per poter migliorare la proposta di legge che stavano criticando. Lasciamo da parte le illazioni e le cose abbastanza futili, che non portano certamente alcun costrutto all'interesse della Sardegna.
Così come, pensando all'onorevole Sanna, direi che si è risvegliato il grande Inquisitore. Ma chi crede di essere? Ma quale chiesa chiama a raccolta per poter difendere le sue illazioni? Qual è la sua capacità di poter discernere il bene e il male? Qual è il suo senso critico? Veramente ho anche forti dubbi sulla razionalità che pone nel suo interloquire all'interno di quest'Aula. Credo sia ora, da parte di tutta l'opposizione, di fare chiarezza.
Nelle prime discussioni svolte in Commissione e in Aula si è dichiarato che era una buona proposta di legge; una proposta che poteva essere modificata, che andava sicuramente modificata perché lasciava alcuni ambiti di discrezionalità, ma che comunque poteva essere una soluzione per dare respiro a una parte della asfittica economia della Sardegna.
E quali sono i suggerimenti, i miglioramenti? Cambiare un titolo? Poter fare, con ilarità, ancora una volta il discorso della casa, dell'ampliamento delle costruzioni? E' un discorso trito e ritrito. Onorevole Sanna, lei è colpevole per il PPR che è stato approvato ed è su questi argomenti che voi siete stati battuti in quest'ultima elezione!
Poi, naturalmente, possiamo concordare sul fatto che il paesaggio va conservato, che il paesaggio va tutelato, che il paesaggio va migliorato anche rispetto alle porcherie che avete fatto voi sia in apertura che in chiusura della vostra legislatura; o volete che vi ricordi gli accordi stipulati sul mare con alcuni investitori, prima che entrasse in vigore il PPR? Io credo che bisogna cominciare a scavare da allora, a verificare e a fare, di conseguenza dichiarazioni serie, oneste e corrette. Se si vuole ragionare ci sono sempre i termini per farlo e portare a compimento gli interessi, veri, della Sardegna.
L'onorevole Uras ci ricorda sempre che la Sardegna è in crisi. Chi non lo vede? Anche i ciechi lo vedono, purtroppo, che siamo in crisi, ma non facciamo niente davvero per poter costruire qualcosa di buono e di nuovo. Proponiamo una mozione affinché il Consiglio possa dibattere su ciò che è stato già dibattuto abbondantemente, poi facciamo l'ordine del giorno, magari unitario, perché così abbiamo risolto i problemi della Sardegna! Ma quali sono i veri problemi della Sardegna? Attrezzare sistemi ed economia in modi diversi così da poter costruire un insieme che dia occupazione e sviluppo. E questo è un segmento del settore turistico che può piacere o non piacere, ma dove è stato attivato ha portato ricchezza.
Ci sono delle preoccupazioni in merito alle eventuali costruzioni? Limitiamole. Ci sono problemi di vicinanza al mare? Risolviamoli, ma non troviamo scuse di altra natura perché i campi da golf possono essere creati all'interno della Sardegna, guarda caso, in quei paesi che hanno difficoltà a ricollocare le case vuote. Ebbene, onorevole Sanna, ci vogliamo confrontare su questo? Non era forse lei che, anche insieme a noi, in altra circostanza, parlava dell'albergo diffuso? Non va bene che per il golf si utilizzino le case vuote nei paesi dove manca la popolazione?
Sfidiamoci su cose concrete e reali su cui poter costruire o vogliamo ancora una volta recitare la barzelletta e cercare di convincere che gli altri non sono attrezzati, anzi che solo io, citando Don Borrotzu, ho "la giustizia della Chiesa in mano"? E come posso utilizzare in malo modo il crocefisso battendo da una parte all'altra? Anche quelli che fanno un eccessivo riferimento al mercato della povertà bene farebbero a fare qualcosa di più dal punto di vista della solidarietà, a costruire qualcosa perché il povero venga tolto dall'indigenza!
Oppure, siccome ho necessità di assolvere ai miei peccati trovo il modo di utilizzare qualche tonaca particolare, per cui attraverso quella soluzione ritengo di aver libero il cuore di poter dir male, anche voltando l'angolo, del mio prossimo che esso sia consigliere regionale o gruppi di consiglieri regionali? L'onestà di comportamento, l'onestà intellettuale impone che ci sia ben altro e che il termine "cultura" significhi apertura mentale, cosa che non è stata dimostrata qui dentro da molti.
E quando si invocano le situazioni di crisi chi ne ha parlato farebbe bene a ricordare che, proposito di Keller, quando è stato smontato il trasporto su rotaie (e il collegamento Golfo Aranci-Livorno), era Presidente della Regione l'onorevole Soru; e su questo problema, lo sottolineo, non è stata presentata alcuna mozione da parte di quel Consiglio governato dalla Giunta di centrosinistra! E reclamate dicendo che oggi nessuno fa niente?
In quella circostanza non presentaste neanche una mozione che solitamente chiedete per ogni cosa pur di cercare di bloccare il Consiglio; questo sì che è un comportamento grave, onorevole Sanna, cercare di bloccare il Consiglio su mozioni, su dichiarazioni, o cercare di allungare il brodo per non fare quello che è il dovere di ciascuno di noi: dare risposte ai sardi attraverso leggi! Leggi che se sono proposte sbagliate vanno corrette, ma vanno corrette in Aula come si deve, non esaltandosi nell'accusare altri ma avanzando proposte.
Credo sia il caso di incominciare a rivedere i comportamenti di ciascuno di noi; parlo per me che, forse, ho necessità di adottare un comportamento diverso all'interno di quest'Aula; ma comunque ciascuno dovrebbe riflettere molto prima di parlare e qualcuno forse avrebbe bisogno anche di collegare la lingua al cervello prima di dare aria ai polmoni. Bisogna stare molto attenti infatti a quello che a volte si dice perché forse qualcuno non ricorda bene, come invece altri ricordano, le cose che sono avvenute dentro e fuori da quest'Aula.
Per cui il mio invito finale è che si trovino soluzioni in accordo, che la minoranza porti a compimento il suo lavoro ma anche che dia la possibilità che una proposta di legge ancorché non presentata da loro, ancorché in parte osteggiata da loro possa essere esitata e lasciare spazio a quelle tematiche che tutti abbiamo ricordato, quelle che ancora non sono state discusse neanche nella Commissione competente, quelle per cui ciascuno ha cercato di fare cassetta senza capire quali sono gli interessi reali della Sardegna; e sto parlando della Costituente, della riforma istituzionale complessiva che riguarda il popolo sardo.
Confrontiamoci su queste cose e, ve l'ho detto altre volte, probabilmente troveremo soluzioni, anche unitarie, se ci sono buone volontà e non la considerazione che chi le propone deve essere per forza il nemico da battere, come sinora è stato per questo provvedimento di legge.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ben Amara. Ne ha facoltà.
BEN AMARA (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Io mi trovo d'accordo con l'emendamento di Porcu e aggiungo solo che questa proposta di legge è un vero romanzo senza titolo. E' un piacere di romanzo o di racconto della narrazione, forse è un romanzo inchiesta, intendendo come inchiesta una detective story. Si vede che la irresponsabilità non ha limiti, l'inganno politico vegeta soprattutto quando c'è vuoto politico e nessuna proposta socio-culturale.
I Riformatori sono liberi di proporre e riproporre la proposta farsa dei campi da golf, possono curarsi fino all'ossessione del golf, il loro sogno, la loro terra promessa, il loro topos. Ma noi possiamo sempre scegliere tra modelli di vita e di comportamento che sono diversi, tra stili di governo, tra soggetti e oggetti. I Riformatori sono liberi di scegliere i loro prodotti, col marketing free, i loro tavoli a disposizione a buon mercato, appassionati dagli spettacoli teatrali sempre con palline bianche.
Hanno già allestito la "Casa di bambola" di Henrik Ibsen, l'isola brucia e loro continuano a non vedere i veri problemi di questa terra, la cura dell'altro diventa cura del sé; questa è la loro microfisica del potere, il dolore della comunità ha così poco potere sui nostri colleghi Riformatori perché quasi non se ne ricordano. Sono come il paziente che si risveglia dall'anestesia senza più sapere nulla delle sofferenze provate nel corso dell'operazione, non vorrei usurpare la lingua e il linguaggio ma dico che questa proposta di legge ha sicuramente la sua logica incestuosa di potere che mescola favori, appalti e tante altre cose.
So anche bene che nel marketing del pensiero i Riformatori hanno sempre avuto successo, per noi un passo avanti sarebbe il recupero di quello che il pensiero di un secolo fa aveva chiamato "sociologia comprendente" cioè il partecipare del sentire degli altri. Perché questo è il fondamento ultimo della vita associata, la capacità di mettersi nei panni altrui. Ci abbiamo messo vent'anni a capire di che pasta è fatta la vita quotidiana del premier perché il denaro arriva laddove neppure l'immaginazione riesce ad arrivare.
Ma oggi sappiamo bene il contenuto di questa proposta di legge, per noi la politica è emancipazione e non contrasto con la democrazia. Ad esempio lo Stato non può permettersi di fare un'altra legge che continua a incidere sulla democrazia locale riducendo come vuole il numero di consiglieri comunali e provinciali, lasciando sopravvivere un Parlamento con mille persone, profumatamente pagate, che non servono proprio a niente in questo momento storico.
Io lavoro ancora all'università e non sono andato in aspettativa, lavoro all'università che sta morendo per "definanziamento". Mi sono fatto qualche conto; se si dimezzasse il numero dei parlamentari potremmo rilanciare l'Università e bandire tremila cattedre per i giovani ricercatori anziché fare il piano del coccodrillo o il pianto del coccodrillo sulla fuga di cervelli.
Ancora insisto a dire e a ridire che creare altri campi da golf è ridicolo, è un lusso antisociale che contiene tratti della barbarie contemporanea, tratti che Pier Paolo Pasolini aveva già anticipato parlando di omologazione e mutazione antropologica, di una nebbia, una gelatina, una colla che sembra avvolgere tutto, dal discorso politico riformatore alle forme dell'esistenza individuale. Insistere per far passare gli articoli di questa proposta di legge a tutti i costi è un giro vizioso, perdita di tempo, allontanamento dai veri obiettivi della politica; gli articoli di questa proposta di legge, e lo dico in tutta franchezza e senza accusare nessuno, si espongono a pesanti sospetti quanto all'intenzione, alle concrete finalità che li ispirano.
Non serve nascondersi e sublimare la mancanza di proposte in discorsi insipidi sull'importanza del turismo e la ricaduta positiva che il golf avrà in questa isola. Forse volete farci credere che vizi e peccati sono necessari alla crescita economica e culturale dell'isola. Il vostro trucco è sempre lo stesso, il trucco consiste proprio nel cancellare la scena politica o pubblica e occuparsi solo di quella privata ovvero di non occuparsene affatto perché nel privato ciascuno fa quello che vuole. Così ogni cosa si riduce a un problema di coscienza che ciascuno gestisce come meglio o peggio crede, godendo di una totale immunità.
Ma avete un'idea sulla manovra Tremonti? Tutto si è trasformato in harem e sultanato che è diventato anche il paradigma di un modo di governare, come chiamarlo, privatistico? E, dico, se l'etica minima di una linea di resistenza e di sopportazione è un confine che ciascuno scopre in se stesso, e oltre il quale scorge solo il deserto della barbarie, il trucco della morale sta esattamente agli antipodi. E' un inganno che noi facciamo a noi stessi nel tentativo sempre fallimentare di sfuggire alla realtà e di spostare l'attenzione sul "terreno golfistico" astratto e illusorio.
Ma veramente voi pensate che il golf crei posti di lavoro e faccia moltiplicare il turismo isolano? Se un terreno da golf ha bisogno di 2 milioni di euro all'anno per manutenzione, di quanti milioni avranno bisogno una biblioteca pubblica o l'asilo nido o la manutenzione di dieci scuole? Siamo arrivati a un grado zero, facciamo persino fatica a descrivere realisticamente tali condizioni. Questa proposta di legge richiama solo quella emergenza che chiamerò "emergenza spettacolarizzata". Forse questi piccoli godimenti golfistici vi permettono di tirare avanti, sordi al lamento quotidiano della nostra gente.
Per governare, cari colleghi Riformatori, vi consiglio di comportarvi come i nobili pastori della Sardegna. Il pastore deve sempre gestire la pluralità delle pecore e premiare il loro pluralismo, solo così è in grado di governarle. Qui siamo al diapason della teatralità, con la telecamera che precede e detta i colpi di scena, come se la realtà fosse uno scoop ben riuscito. Questa proposta di legge mi ricorda la cosiddetta fredda felicità dell'uomo immagine, un nuovo tipo umano in corso di formazione, e che solo i Riformatori possono formattare.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Presidente, il nostro Capogruppo ha fatto bene a chiedere, all'inizio della seduta, che oggi in Consiglio si parlasse d'altro, e lo dico senza arroganza e anche con modestia. C'è, e ci deve essere, in tutti noi la consapevolezza che fuori da quest'Aula non si riesce a spiegare, non si riesce a trovare una valida ragione al fatto che ci attardiamo a discutere una proposta di legge su questo tema. Troppo importante è la crisi che la Regione attraversa, e troppo importanti sono i temi che stanno impegnando la politica e l'opinione pubblica nel nostro Paese e non solo.
C'è in gioco la credibilità delle istituzioni, c'è in gioco la credibilità nella loro capacità di trovare una via di uscita, che non può essere rimandata, rispetto a un crollo di interesse verso quello che la politica fa, e un rapporto che non può non essere tenuto presente tra quello che si discute in quest'Aula e quello che bolle nella pentola della Sardegna.
Io voglio portare due esempi in questo mio brevissimo intervento. L'altro giorno ho incontrato nell'arco di una mattinata due persone. Un operaio che mi chiedeva di interessarmi al destino della sua azienda; un'azienda con 90 dipendenti, un'azienda che lavora nel settore dell'edilizia, in particolare dei prefabbricati destinati a opere pubbliche, e che sta mettendo in cassa integrazione tutti o quasi i suoi dipendenti. Questo operaio era disperato, aveva sei persone a carico e non sapeva come tra un mese avrebbe fatto a sbarcare il lunario.
Dopo ho incontrato un ingegnere il quale mi dice: "Sono disperato, non ho più uno straccio di lavoro, di progetto da fare, l'ultimo mi è stato affidato due anni fa da una ditta privata relativo alla realizzazione di quindici ville; ne ha venduto solo una, è in stato di concordato preventivo". Questo significa che quel settore da tempo ha smesso di essere il motore economico della nostra isola, e anche quando ggli si dà la possibilità di costruire comunque, se non c'è un'economia diversa che tira, non può sostituirsi a essa.
Perché ho fatto queste due considerazioni? Perché oggi noi discutendo le caratteristiche di questa proposta di legge, il suo contenuto, stiamo dimostrando di essere e voler restare su un altro pianeta. Noi ci ostiniamo a non voler capire, a non voler tenere presente, che questa non sarà una legge, così come è stata modificata dalla Commissione, e ancor meno come la modificherà il Consiglio alla luce degli emendamenti presentati, che darà risposte serie allo sviluppo della Sardegna.
Ha fatto bene pertanto il collega Porcu a presentare come primo firmatario una proposta di modifica al titolo, è di questo che stiamo parlando; è un'operazione di verità, secondo me è giusto che si parli di "premialità volumetriche e deroghe alle vigenti norme urbanistiche finalizzate alla realizzazione di infrastrutture di turismo golfistico", perché inquadra meglio l'obiettivo della proposta in discussione.
A me dispiace che ci sia la reazione un po' scomposta di qualche elemento della maggioranza che non gradisce che da parte nostra ci sia una valutazione diversa su questo provvedimento. Mi dispiace per i toni che vengono usati, però io invito chi li ha usati, e ne ha oggi la possibilità, di leggere nel testo che ci viene messo a disposizione dagli uffici il testo del proponente, il testo della Commissione, gli emendamenti che sono stati presentati, si accorgerà che siamo partiti con un obiettivo e con un progetto e stiamo approdando in tutt'altro lido. Questo non può essere ignorato!
E quando si dice e si ricorda che in quella Commissione da parte dell'opposizione c'è stato un atteggiamento di attenzione verso questa proposta di legge si dice la verità; però, si fa finta di non conoscere la verità fino in fondo se non si tiene conto del risultato emerso dalla discussione svoltasi in Commissione, e si fa finta di non vedere qual è l'obiettivo reale che si vuole perseguire, anche con le successive modifiche che si tenterà di introdurre.
Io descrivevo l'altro giorno, plasticamente, il contenuto di questa proposta di legge e il giudizio che ne dava una parte degli imprenditori interessati alla sua approvazione, in quel messaggio pubblicitario dove si parlava di 2 miliardi di investimento per realizzare 20 campi da golf, 2 miliardi di investimento per realizzare delle opere che valgono 200 milioni, tutto il resto serve per fare costruzioni.
E, allora, se si vuole dare un'incentivazione a costruire in Sardegna lo si dica in modo chiaro, se si hanno le ragioni a sostegno si valuterà, ma non può essere fatto delegittimando una pratica sportiva che io apprezzo, e non lo si può fare creando le condizioni affinché verso questa pratica sportiva, e verso la realizzazione delle strutture a questo scopo destinate, si crei una avversione pregiudiziale che non è legata alla realizzazione di campi, che non è legata alle caratteristiche di questo sport, ma è legata a tutto quello che a queste iniziative si vuole assolutamente legare; è legata a tutto ciò che, con queste iniziative, si vuole fare senza dire di volerlo fare! Questo è quanto io credo debba essere tenuto presente! Ecco perché ritengo che sia giusto quanto meno che il titolo della legge venga cambiato.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.
MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, io so che non dovrei parlare per non allungare ulteriormente i tempi, ma alcune precisazioni vanno fatte assolutamente, una in particolare al collega Porcu che dice, in poche parole, che questa legge è un ricatto che i Riformatori fanno alla maggioranza: approvate questa legge perché altrimenti noi ce ne andiamo! Collega Porcu, non è così!
Questa è una proposta di legge che noi presentiamo perché la riteniamo utile alla Sardegna, ma siamo nella maggioranza e restiamo parte della maggioranza anche se la legge viene bocciata o anche ritirata. Quindi non c'è nessun ricatto; vi prego, colleghi dell'opposizione, di risparmiarci questa riflessione nel corso dell'ulteriore discussione della proposta di legge.
Detto questo, è sempre un piacere ascoltare gli interventi equilibrati e costruttivi del collega Gian Valerio Sanna - mi dispiace che non ci sia, lo leggerà sui verbali - ma, onorevole Sanna, anche i sacerdoti possono dire sciocchezze e questa volta le hanno dette! Io non mi sento un peccatore sociale, nessuno di noi si sente un peccatore sociale, io mi sento uno che sta cercando di fare qualcosa di utile per la gente.
E' vero, abbiamo i problemi della Keller, abbiamo tutti i problemi che volete, ma che cosa facciamo colleghi - a parte una mozione, a parte un ordine del giorno - c'è qualcosa che possiamo fare di pratico per aiutare questi nostri compaesani? Se c'è qualcosa che possiamo fare noi siamo disponibili, non siamo disponibili invece se dobbiamo discutere un'ennesima, inutile mozione.
Su diversi interventi dei colleghi dell'opposizione devo dire che se la demagogia fosse assoggettabile a imposta non avremmo bisogno delle entrate provenienti dallo Stato, ne avremmo abbastanza per conto nostro; purtroppo la demagogia non è tassabile, quindi cerchiamo di darci un limite.
Collega Ben Amara, mi pare non abbia capito che i soldi per le cattedre, per i ricercatori, per le biblioteche e per gli asili nido vengono dalla ricchezza prodotta e se non produciamo ricchezza non ci saranno asili nido, non ci saranno biblioteche, non ci saranno professori universitari. Questo sia ben chiaro! Il golf è un tentativo di rispondere a questo, non è la risoluzione dei problemi della Sardegna, è un tentativo di rispondere ad alcuni dei problemi della Sardegna producendo un aumento del nostro prodotto interno lordo.
Avrà successo o non avrà successo? Abbiamo sentito le previsioni più oscure: non avrà successo; può darsi, certamente non può avere successo un tentativo che non viene fatto.
In quanto agli oscuri riferimenti e ai sospetti, onorevole Ben Amara, io sono stufo di dire che quando facciamo qualcosa noi del centrodestra siamo brutti sporchi e cattivi, se la fate voi va tutto bene, qualunque cosa facciate, anche 225 mila metri cubi di costruito su 16 ettari di fronte al mare, quelli vanno bene! Quello che facciamo noi non va bene, siamo sempre disonesti, suscitiamo sempre sospetti. Onorevole Ben Amara, faccia la cortesia, eviti di parlare in questi termini!
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Signor Presidente, io colgo senza alcuna difficoltà l'appello del collega Meloni a evitare drammatizzazioni sul tema in discussione, però io pongo al collega Meloni una domanda: come padre di famiglia, in una situazione in cui scarseggiano le disponibilità finanziarie per comprare i libri per i figli, è utile considerare le vacanze come prospettiva prioritaria della famiglia per i prossimi anni? Questa è la domanda.
Il problema, in prospettiva, è che noi legislatori, come gli amministratori pubblici, soprattutto nei periodi di crisi, abbiamo un assillo ed un obbligo: definire le priorità, definire le priorità! La crisi sta attanagliando la Sardegna in una maniera devastante e non se ne vede la conclusione a breve termine, anzi tutti gli indicatori economici e sociali parlano di un aggravamento, quanto meno per il prossimo anno, delle condizioni del Meridione e della Sardegna in particolare.
Pertanto, riteniamo che parlare della realizzazione di campi da golf a cui destinare finanziamenti pubblici, oltre che territorio sardo, per investimenti sulla promozione del circuito golfistico regionale sardo, di là da venire, sia un errore madornale che un legislatore in periodo di crisi non può compiere! Ecco perché, caro collega Meloni, vi abbiamo chiesto di ragionare sulla possibilità di modificare l'agenda delle priorità regionali posponendo la discussione su questo punto ad altri punti più importanti.
Collega Meloni, mi rivolgo a lei della maggioranza, anche al collega Dedoni che non so a quale tonaca si rivolgesse o pensasse quando faceva riferimenti alle parole, pur sagge, di padre Borrotzu, della Cisl, di tutti i sindacati e delle forze sociali, per sottolineare che questa non è propriamente una legge popolare, questa discussione in Consiglio regionale in questo momento non è propriamente popolare. Quindi padre Borrotzu, la Cisl e gli altri sindacati hanno colto uno stato d'animo complessivo presente nella società sarda.
Io oggi mi voglio riferire però alle tonache più autorevoli per seguire il ragionamento del collega Dedoni: al Santo Padre. Io sono un uomo laico ma ho assoluto rispetto per le autorità religiose, soprattutto di chi professa la propria fede,e per tutte le fedi in generale. Ebbene, il Santo Padre oggi ha detto che non si possono dare agli uomini pietre al posto del pane; ha detto queste parole nel corso della messa celebrata nei cantieri navali, che stanno subendo una crisi impressionante, di Ancona.
Mi riferisco anche, collega Meloni, a un'altra tonaca, quella del cardinale Bagnasco il quale, non più tardi di due o tre settimane fa, parlando della manovra del governo Berlusconi, ha detto che bisogna dare priorità (ecco che torniamo alle priorità che richiamavo inizialmente) ai problemi delle famiglie e dei ceti più diseredati. Questo è quello che noi abbiamo chiesto di fare con l'invito a non continuare a impegnare le risorse della Sardegna in spot pubblicitari.
Siamo reduci infatti da due "spottoni" incredibilmente pesanti. Innanzitutto lo "spottone" di sabato pubblicato sui due maggiori quotidiani locali (L'Unione sarda e La Nuova Sardegna) da parte del presidente Cappellacci nel quale informa i sardi che non si possono sostituire le finestre perché c'è il PPR della Giunta Soru, o che non si può dare a un tetto al proprio figlio perché il PPR lo impedirebbe!
Siamo di fronte alla saga degli imbrogli! Siamo di fronte alla saga degli imbrogli e della propaganda che può essere utile al presidente Cappellacci per crearsi un suo spazio politico in previsione di non so quali sconquassi all'interno del P.d.L., però è una cosa scandalosa che vengano utilizzati dei soldi pubblici, soldi dei sardi, per queste campagne propagandistiche di bassissima lega, di bassissima lega!
Se oggi consultate le agenzie di stampa leggerete che il differenziale tra i BTP italiani e i BOND tedeschi ha superato i 400 punti, 400 punti vuol dire 4 per cento in più che lo Stato italiano deve pagare sul debito pubblico: una voragine immensa a fronte dei 1.900 miliardi di euro di debito attuale. Contemporaneamente, relativamente alla Sardegna, la manovra la esclude dalla possibilità di limitare i danni causati dal Patto di stabilità; l'articolo 5 bis della manovra impedisce alla Sardegna di poter allentare questi vincoli.
Nello stesso tempo, un Ministro della Repubblica, il ministro Fitto, ci dice "non preoccupatevi ci penso io, faremo una circolare e domani o dopodomani il Governo porrà la fiducia anche alla Camera" e noi, domani o dopodomani, avremo ancora la sgradita sorpresa di incontrare grossissime difficoltà a definire il bilancio per il 2012-2013-2014. Stiamo parlando di oggi e di domani e, di fronte a questa pericolosissima, drammatica carenza di risorse, noi individuiamo la priorità della legge sul golf. Questo è l'errore politico che noi vogliamo sottolineare e che i sardi hanno già individuato.
Un altro elemento su cui bisognerebbe tentare di fare chiarezza, signor Presidente, è il titolo della legge. Noi voteremo a favore dell'emendamento numero 147; voteremo a favore perché il titolo così ridefinito dà quanto meno l'idea di dove con questo provvedimento di legge si vuole andare a parare, del fatto che in Commissione c'è stata una travagliata discussione all'interno della maggioranza per cui si è passati dai provvedimenti di sostegno finanziario alla realizzazione dei campi da golf alla premialità in volumetrie; volumetrie che sono assolutamente già sufficienti in Sardegna
Basta vedere in merito, sicuramente l'assessore Crisponi avrà i dati sulle volumetrie inutilizzate in questa stagione turistica che si sta concludendo, il dramma e la disperazione delle tante persone che vivono, molte speculano, ma alcune sopravvivono, sugli affitti estivi delle case. Bene c'è un invenduto e un non affittato drammatico in questa stagione turistica. E vogliamo creare ulteriori volumetrie!
Presidente, quindi noi voteremo a favore dell'emendamento numero 147 e preannuncio la richiesta di voto segreto sull'articolo 1 bis e sull'emendamento numero 12 all'articolo 1 bis.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, io vorrei porre due questioni, e gradirei un minimo di attenzione, se non è chiedere troppo, ai colleghi della maggioranza e, in particolare, anche al collega Meloni. Le due questioni sono una di carattere generale e una più specifica sulla proposta di legge.
Relativamente alla prima questione, ne ha già fatto cenno qualcuno dei colleghi che mi ha preceduto quando ha sottolineato che oggi, sulla rassegna stampa fornita dagli uffici del Consiglio regionale, leggiamo titoli di questo tenore: "il PPR a tappe forzate, pronta la bozza di Cappellacci". Immediatamente dopo: "il centrodestra frena sul PPR", e ancora "il Piano paesaggistico, in arrivo le modifiche, legge sul golf in Aula". Ancora, non a caso: "il confine dorato: quei lotti bloccati sulle coste sarde". E poi: "arriva in Aula la legge sul golf, insieme a questo slittano le riforme sui costi della politica".
Sempre sulla rassegna stampa del Consiglio regionale poi ci si ricorda: "disperazione Keller, Carlo Felice bloccata". "Chimica verde, è uno scontro totale" (sembrava essere la soluzione per Porto Torres), e ancora "Euroallumina, fronte comune tra sindacati e provincia".
Ora io ho voluto richiamare, nella disattenzione più totale dell'Aula, questi titoli riportati sulla rassegna stampa per tentare di riflettere, sempre se è possibile in questa Aula, su un problema che noi abbiamo posto prima ancora che si andasse in ferie, spinti ovviamente dalle emergenze, dalla drammaticità delle emergenze. Noi abbiamo chiesto a questa Aula, l'abbiamo chiesto alla Giunta, l'abbiamo chiesto in Conferenza dei Presidenti di Gruppo, lo abbiamo chiesto innanzitutto al Presidente della Regione, se davvero la priorità per questa Aula è la proposta di legge di cui stiamo discutendo. E, attenzione, lo dico in particolare all'onorevole Franco Meloni, io appartengo a quella categoria di persone che ha grande rispetto per il lavoro, innanzitutto per il lavoro altrui; anche quando non ne condivido gli obiettivi e le finalità ne ho comunque grande rispetto, perché so che dietro c'è un impegno di non poco conto.
Insieme alla crisi industriale i giornali, oggi, ci ricordano anche i problemi relativi alla riapertura delle scuole. Ho visto prima l'assessore Milia che, nelle interviste ai giornali, si è preoccupato, credo giustamente, di dire che la Regione autonoma della Sardegna è una delle poche in Italia che investe sul sistema scolastico. La Cgil, sempre dagli stessi quotidiani, chiede all'Assessore perché in Sardegna si investano circa 25 milioni nella scuola pubblica e 22 in quella privata; capisco che è una scelta di ordine politico, ma è una scelta che non condivido e che sarebbe importante qualche volta discutere anche in questa Aula.
Non so se l'Assessore competente sia presente in Aula, non lo vedo, e davvero non capisco come si possa interloquire in qualche maniera tra il Consiglio e l'Esecutivo, sarebbe auspicabile che nei prossimi minuti l'Assessore raggiungesse l'Aula e seguisse i lavori.
In questa Regione, è stato ricordato, aumentano drammaticamente tutti gli indicatori della crisi economica; siamo una Regione in cui il tasso di povertà relativa aumenta drammaticamente, in maniera esponenziale, ce l'ha ricordato anche la Chiesa, e credo l'abbia fatto con onestà intellettuale indipendentemente dagli aggettivi, dai sostantivi usati . La Caritas in viale Fra Ignazio, mi riferisco al capoluogo di questa Regione, fornisce circa 675 pasti al giorno, a pranzo e a cena. Credo sia un indicatore, pur non richiamato dall'Istat o da altri, preciso di come va la nostra Regione.
Di fronte a queste problematiche, e a tante altre che non si possono dire in dieci minuti, ma mi pare non interessino a nessuno, quindi sarebbe del tutto inutile elencarle, noi ci dedichiamo (ovviamente è un lavoro, ripeto, che io voglio rispettare), alla proposta di legge sul golf, cosiddetta, il cui titolo il collega Porcu ha cercato di declinare anche in maniera un pochino più appropriata. Bene per voi questa è la priorità, per la maggioranza di centrodestra questa è la priorità; è una vostra scelta, permettetemi di non essere d'accordo.
Onorevole Franco Meloni, io mi permetto di sottoporle due quesiti e concludo, ma li pongo anche alla Giunta, all'assessore Zedda, all'assessore Floris, agli Assessori che magari non sono nei banchi della Giunta ma ascoltano.
A me, per esempio, sarebbe piaciuto, collega Meloni, leggere nella vostra proposta di legge un obbligo. L'obbligo secondo me dovrebbe essere questo: per quegli impianti non va utilizzato un litro d'acqua che non sia recuperato dal ciclo della depurazione. E' possibile prevedere e condizionare la risposta positiva a questi impianti solo e soltanto se chi costruisce quegli impianti utilizza, solo e soltanto, acqua dal sistema del riciclo, e non un solo litro d'acqua destinata per gli usi idrici e civili? E' possibile, per esempio, introdurre un obbligo di questa natura? Io credo sarebbe una scelta condivisibile, per esempio, anche da parte di chi, come noi, manifesta un'opposizione per le ragioni che abbiamo detto, e che diremo meglio nel proseguo dell'esame degli articoli.
Altra questione. Proprio in questi giorni, sempre la stampa locale (l'Assessore del turismo credo possa smentirmi se dico una cosa non esatta) ci ha ricordato qual è la dimensione delle seconde case in alcune aree della nostra regione. Faccio solo due esempi, onorevole Meloni e assessore Crisponi. A Villasimius le seconde case superano di poco le 5 mila unità, 5 mila seconde case a Villasimius; a Budoni, e mi fermo a questo, le seconde case sono 11 mila. Ha detto qualcosa poc'anzi in proposito il collega Salis. Assessore Crisponi, è mai possibile che, pur avendo una dimensione di volumetrie che determinano, a oggi, un impatto pesantissimo sul nostro territorio, sull'unico valore aggiunto che è restato in quest'isola, attraverso questa proposta di legge, prevediamo un ulteriore aumento delle volumetrie? Mi piacerebbe, lo dico alla Giunta, lo dico ai colleghi della maggioranza, e in particolare all'onorevole Franco Meloni, che so persona attenta…
PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Franco Meloni, relatore di maggioranza.
MELONI FRANCO (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 147 si esprime parere contrario.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sull'emendamento ha facoltà di parlare l'Assessore del turismo, artigianato e commercio.
CRISPONI, Assessore tecnico del turismo, artigianato e commercio. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 147. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (Italia dei Valori). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 147.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Milia e Randazzo hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: Capelli - Pitea.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 61
votanti 59
astenuti 2
maggioranza 30
favorevoli 22
contrari 37
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 1. All'articolo 1 sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 e dei relativi emendamenti:
Art. 1
Finalità
1. La Regione autonoma della Sardegna, al fine di incrementare e destagionalizzare i flussi turistici in entrata e anche di valorizzare le aree svantaggiate, promuove la realizzazione del sistema golfistico della Sardegna nelle forme e nel rispetto delle modalità previste dalla presente legge e degli obiettivi e indirizzi previsti dal Programma regionale di sviluppo.
Emendamento all'emendamento numero 21 aggiuntivo Campus - Diana Mario.
Articolo 1
All'emendamento n. 21, dopo le parole "l'ambito regionale" è aggiunto il seguente periodo:
2. Pertanto, al fine di garantire una adeguata distribuzione degli interventi tra tutti i territori della regionale, sono individuati i seguenti ambiti, funzionalmente omogenei, per costituire dei circuiti locali del sistema di turismo golfistico della Sardegna:
a) il territorio delle Province di Cagliari Carbonia-Iglesias;
b) il territorio delle Province di Oristano e del Medio Campidano;
c) il territorio delle Province di Nuoro e dell'Ogliastra;
d) il territorio della Provincia di Olbia-Tempio;
e) il territorio della Provincia di Sassari.
(161)
Emendamento soppressivo totale Lotto - Moriconi - Manca - Bruno.
Articolo 1
L'articolo 1 è soppresso.
(37)
Emendamento sostitutivo totale Campus - Diana Mario.
Articolo 1
L'articolo 1 è sostituito dal seguente:
1. La Regione autonoma della Sardegna identifica come strumento strategico, nell'ambito dei precetti dello sviluppo sostenibile e dei principi generali previsti dalla presente legge, la promozione e la realizzazione di un sistema di campi da golf di interesse turistico che consenta la qualificazione e la destagionalizzazione dell'offerta turistica, oltre che la sua diffusione in tutto l'ambito regionale. (21)
PRESIDENTE. E' aperta la discussione sull'articolo e sugli emendamenti.
E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, in premessa al mio intervento vorrei fare un richiamo più che altro alla mia parte politica, invitare i responsabili dei nostri Gruppi a fare questa valutazione. Colleghi, credo che oggi serva a poco affermare in quest'Aula che il nostro ruolo deve avere un profilo morale, etico, proporzionato all'entità dell'agenda politica, se poi si continua ad assecondare un dibattito a un'unica voce, con persone che vogliono portarsi a casa una ripicca politica al loro interno e una legge inutile per la Regione. La gente ci apprezzerebbe molto di più se avessimo la forza di dire: "Approvatevela voi e assumetevi voi la responsabilità".
Di fronte a questa situazione che vede una Giunta regionale ignorare chi sia il titolare della responsabilità di una norma che attiene all'urbanistica, al paesaggio (e di tutto risponde l'Assessore del turismo quando c'è), in una condizione paradossale rispetto alle nostre coscienze, io credo che sia importante fare questo. E' importante sapendo subito, e lo dico anche per quelli che si agitano di più, che è inutile fare riferimento alla pianificazione paesaggistica; l'abbiamo approvata, l'abbiamo voluta, l'abbiamo, se volete, anche pagata politicamente, ma questo è il passato. Guardate quello che state facendo voi.
E mentre noi abbiamo adottato quei provvedimenti perché dovevamo ubbidire a una legge dello Stato, il Codice Urbani, che ci imponeva che non potessimo stare senza la pianificazione paesaggistica, e l'abbiamo fatta, voi state rispondendo ad altre cose. E i cittadini possono anche sbagliare, però non abbiamo ancora la fortuna di essere americani e di avere le elezioni di medio termine per capire se quelli che vi hanno votato si sono già pentiti, non lo sapete neanche voi, ma io credo che voi abbiate, comunque, percezioni molto più concrete rispetto a quello che possiamo pensare noi; pertanto si tratta solo di avere il tempo e la pazienza, perché non avete il coraggio di voler rimediare alle questioni.
E allora vorrei dire, anche al collega Dedoni che si agita perché ne vuol fare una questione quasi personale, che la genesi e le fasi attuative del P.P.R. sono talmente complesse che lui, secondo me, non è neanche in grado di capirle; noi infatti abbiamo gestito tante cose all'interno di quella questione, ma sempre all'insegna della trasparenza e della partecipazione pubblica certificata, è agli atti, è certificata! Abbiamo fatto venticinque conferenze di copianificazione, hanno partecipato più di quattromila amministratori locali; ma di che cosa state parlando?
Abbiamo preso anche insulti, siamo andati nei luoghi dove si discuteva protetti dai poliziotti antisommossa (a me hanno tirato anche uova), ma vi rendete conto che tutto questo è avvenuto, e ce l'abbiamo sulle spalle noi? Ma non potete parlare sempre di questo, perché questo l'abbiamo sopportato noi, adesso dovete parlare di quello che volete voi; ma voi non volete un dialogo, perché chi vuole un dialogo e vuole migliorare un testo di legge accetterebbe la proposta che abbiamo fatto, quella di fermarci per rimettere un po' a posto l'agenda politica ed essere disponibili ad accogliere le altrui proposte.
Invece no, e voi continuate a dire, attraverso questo articolo 1, le bugie, bugie che insultano la povertà della gente. Dite, infatti, che attraverso questa proposta di legge intendete valorizzare le aree svantaggiate!… Le aree svantaggiate? Cioè, pensate che la pubblicità fatta da quel Consorzio (Consorzio golf Sardegna) sull'esito dell'attività della Commissione, certo costa un po', ma sia disinteressata?
E'la nostra lungimiranza all'origine di questa proposta di legge, è la nostra visione politica della prospettiva economica l'esito di questa proposta di legge, non c'è interferenza, è la nostra visione, non è quella di qualcuno di parte, è la nostra visione, la nostra consapevolezza, la nostra autonomia, non è condizionata! Vi siete posti il problema che questi signori siano dei missionari che andranno nelle zone svantaggiate!… Ma quali sono le zone svantaggiate?... L'avete scritto voi in questa legge: "Valorizzare le aree svantaggiate"; ma sapete quali sono le aree svantaggiate della Sardegna?
Gli avete detto se si possono fare campi da golf nella zona della Marmilla più depressa? Stiamo parlando di questo? Stiamo parlando delle zone interne? Le aree svantaggiate sono lì, non sono da altre parti. Come attuate questa disposizione? Qual è la prova che questa affermazione è una verità? Insomma, davvero mi fa senso immaginare che quei 350 lavoratori della Keller potrebbero avere, sulla base di questa proposta di legge, in base ai 15 milioni di euro che avete stanziato per questo investimento, che non riesco neanche più a definire, il loro stipendio di 1000 euro per 4 anni.
Quei 350 lavoratori prenderebbero, a conti fatti, uno stipendio di 1000 euro per 4 anni, tutti e 350; fate la moltiplicazione e vedrete che otterrete la cifra di 15 milioni di euro che stiamo buttando, letteralmente buttando e sperperando nella speranza che il Pil della Sardegna aumenti per effetto di un flusso attivo di persone che verrebbe qui a destagionalizzare il turismo e a portare ricchezza. Informiamoci bene! Informiamoci bene se questa è l'immagine del turismo, un po' accattone, che vogliamo portare.
Non abbiamo neanche la capacità di difendere il libero accesso alla Sardegna; paghiamo percentuali enormi, in termini di calo di flussi turistici, rispetto agli altri paesi a causa delle nostre insipienze. Non abbiamo fatto niente, non siamo in condizioni di fare alcunché, con questo Presidente che non viene calcolato, secondo me non viene neanche considerato esistente, nel novero del Governo nazionale; questo spiegherebbe il perché lui abbia restituito la tessera, perché già non contava niente, l'avevano depennato, derubricato nel P.d.L., Cappellacci è derubricato! Quindi, di che cosa stiamo parlando?
Non siamo capaci di difendere i nostri diritti sulla base delle leggi scritte, e voi pensate davvero che il turismo si risolleverà? Il prodotto interno lordo non passa sull'economia di quei venticinque imprenditori, se saranno tutti diversi, che intersecheranno questo livello di economia, o sui tour operator che guideranno i flussi turistici. Il Pil è una questione molto complicata, e per farlo salire solo di mezzo punto, ci vuole l'ira di Dio, e una capacità di mettere insieme le forze produttive e le attività complessive della Sardegna, oltre che dare all'isola una faccia e una dignità.
Io a volte mi agito, ma non ce l'ho con voi in quanto antagonisti politici, davvero, credetemi, io ce l'ho con me stesso, per l'indignazione e la rabbia che mi fa partecipare a una fase politica del nostro tempo così decadente, dove insieme non riusciamo ad andare con le mani tese verso chi ha bisogno. E' questo che mi fa arrabbiare, che mi fa indignare oltremodo, perché noi abbiamo in mano la possibilità di riscattare la nostra funzione politica, sapendo che lo possiamo fare, stando al capezzale di chi ha bisogno, nel momento giusto e quando ci viene chiesto, non come avviene oggi in una condizione fuori dal nostro tempo che ci delegittima.
Ecco perché ritengo opportuno, e mi rivolgo ai colleghi dell'opposizione, che davvero su questa problematica, dette le cose che devono essere dette, vi assumiate le responsabilità di cui ho parlato, almeno si capirà che in questa Regione c'è una classe politica che su qualche punto, e almeno sotto il profilo morale, cerca di differenziarsi.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Siamo costretti a proseguire nella nostra attività di denuncia dell'inadeguatezza di questo provvedimento. Io non so se la soluzione debba essere, o possa essere, quella di lasciare alla sola maggioranza la responsabilità di approvare questo provvedimento i cui contenuti, evidentemente, sono del tutto distanti da quelle che in questo momento, sono, le drammatiche priorità della nostra Regione.
Priorità legate non soltanto alla crisi economica, e che sono state richiamate, ma anche al contesto di un sistema europeo che sembra ormai denotare i propri limiti, a causa di politiche eccessivamente tendenti all'indebitamento adottate in passato e che oggi costringono tutti i governi a stringere la cinghia e a recuperare l'esigenza di un equilibrio di bilancio senza il quale la speculazione rischia di colpire pesantemente le realtà più deboli, come oggi purtroppo è il nostro Paese, la Sardegna in particolare.
Però devo dire che siamo condannati a questo ruolo anche perché la minoranza ha provato, alcuni di noi in particolare, a dare delle indicazioni su percorsi che potevano consentirci di "toglierci il dente" di questo provvedimento, far ripagare questo dazio alla tenuta di una maggioranza che non tiene più cercando di limitare i danni, cercando di mettere in campo un provvedimento che fosse perlomeno rispettoso delle sue finalità, che non portasse avanti l'ennesimo inganno di costruire l'esagerazione di venticinque nuovi campi, con tutto quello che ne dovrebbe conseguire in termini di decine di migliaia di nuove cubature; perché in realtà sappiamo tutti che l'operazione dei campi da golf non fa altro che nascondere un'operazione, perché soltanto così si può reggere, di tipo immobiliare.
Allora noi ci abbiamo provato e abbiamo dato anche dei suggerimenti: non stravolgiamo le norme urbanistiche, operiamo in maniera selettiva e qualificata, puntiamo sulla qualità, ragioniamo per fasi, certamente non è il momento oggi di finanziare campagne pubblicitarie o di tirare fuori nuove risorse per campagne pubblicitarie per una partita, tra l'altro, che è tutta ancora da conquistare. Però devo dire che su questo terreno - e lo dico anche ai colleghi che ci richiamavano sulle proposte - non abbiamo trovato riscontri. Se esaminiamo gli emendamenti presentati dalla minoranza, possiamo anche dire che non sono tutti coerenti tra di loro, ma comunque indicano delle possibilità.
La verità è che non è nella vostra disponibilità entrare nel merito di questo provvedimento. Questo è un pedaggio, è un prezzo che voi dovete pagare. Guardate, se voi aveste coraggio noi potremmo cancellare questo articolo 1 bis e la legge non cambierebbe; io perciò vi suggerisco di accettare il soppressivo totale, se volete accelerare il percorso di questa proposta di legge, perché l'articolo 1 bis è scritto veramente male.
(Interruzione)
Siamo all'articolo 1 mi dice il collega, ma l'articolo 1 è ancora più ingannevole, ma l'1 e l'1 bis sono scritti male tutti e due perché il loro contenuto viene contraddetto dalle modifiche che il testo ha subito. Parlano di agevolazioni che non ci sono più, parlano di valorizzare le zone svantaggiate e poi nell'articolo 2 si specificano le aree degli interventi, paradossalmente prevedendo i sistemi golfistici in prossimità delle aree urbane e delle infrastrutture aeroportuali. Si parla di incrementare e destagionalizzare i flussi turistici ma non si spiega che questo può essere fatto soltanto mettendo in campo un'offerta che, se proprio va fatta, deve essere competitiva perché oggi i numeri previsti dalla relazione (6-700 mila nuove presenze) non li facciamo neanche in sistemi e in presenza di infrastrutture molto più avanzate ed elevate, quali ci sono nel resto d'Italia.
Ci troviamo di fatto in presenza di un testo che non può essere modificato se non nella direzione di risultare ancora più permissivo; è infatti un testo che ha suscitato ormai aspettative che non riuscirete a concretizzare perché non ci saranno tutti questi soggetti pronti a concorrere, che sarà irrealizzabile per effetto di procedure che comunque sono complicate e non potranno derogare alle norme di rango superiore, in particolare al Piano paesaggistico come ricordava anche il collega Gian Valerio Sanna.
Ci troviamo di fronte a un testo che è offerto come agnello sacrificale di una maggioranza che ormai non si accontenta più di cambiare gli Assessori ma deve offrire a ogni Gruppo politico, a volte a ogni Assessore, la visibilità di un provvedimento di legge, la dimostrazione di provare a fare qualcosa, perché la vostra non è più una maggioranza politica ma è una maggioranza nata elettoralmente che procede ormai soltanto pagando continuamente dei prezzi politici che però, in questo caso, nel momento in cui non viene dato spazio alle vere priorità della Sardegna, sono prezzi che rischiano di avere ricadute pesantissime.
Io non sono preoccupato per questo provvedimento di legge, non sono preoccupato se verrà approvato l'articolo 1 perché ritengo questa proposta di legge largamente inapplicabile, ritengo che sarà l'ennesimo buco nell'acqua e ritengo che anche gli emendamenti che avete presentato, che sono peggiorativi, che sono ancora più permissivi, che creano ancora più confusione, che autorizzano la qualità e il contrario della qualità, che non sono selettivi, alla fine renderanno questo provvedimento ancora più pasticciato e avremo modo di dircelo.
Potremmo discutere poi sul ruolo della minoranza, ma certamente la minoranza non può rinunciare al suo ruolo di denuncia, al fatto che voi per primi decidete e avete deciso di tenerci in Aula per giorni a discutere di un provvedimento che, voi per primi, sapete essere inefficace, inapplicabile e inattuabile; eppure continuate ad aumentare le aspettative e a caricare il testo di emendamenti che lo renderanno ancora più complesso da attuare.
A questo punto io credo che stia venendo fuori tutta l'inadeguatezza di una maggioranza che non ha una conduzione politica. Io non voglio riprendere il discorso su un presidente Cappellacci che non capiamo più a quale parte politica si rivolga, non capiamo più come intenderà proseguire nel corso della legislatura. Ha avuto solo una fortuna il presidente Cappellacci, probabilmente, e cioè che per effetto della crisi, del contesto generale, della necessità di offrire all'opinione pubblica qualche dimostrazione tangibile della volontà anche della politica di fare la sua parte, lo spettro, la minaccia, la paura di una riduzione delle dimensioni di questa Assemblea potrà portare qualcuno di voi a ritenere che sia meglio proseguire in questa esperienza fino all'ultimo giorno piuttosto che affrontare, magari con un Consiglio regionale ridotto di dimensioni, una nuova prova elettorale.
E' questo comunque quello che ci attende perché, se fosse il contrario, voi per primi semplifichereste il testo di questa proposta di legge, a cominciare dagli articoli 1, 2 e 3 che sono totalmente pleonastici e inutili. Il contenuto del provvedimento non cambierebbe, e puntereste a pochi interventi di qualità che ci consentirebbero di archiviare questo provvedimento, questo agnello sacrificale offerto alla compattezza della maggioranza, per affrontare quanto prima gli altri provvedimenti che riguardano misure e norme in grado di produrre veramente quelle riforme organiche e strutturali di cui la Sardegna ha bisogno.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.
MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. Presidente, vorrei far presente (forse può servire ad accorciare un pochettino i tempi, si fa per dire), che l'articolo 12, che prevede i finanziamenti per la campagna pubblicitaria, sarà soppresso perché in Commissione abbiamo dato parere favorevole a un emendamento della maggioranza e anche a uno della minoranza entrambi soppressivi totali. Resta nella proposta di legge la previsione che la Regione farà una campagna di promozione del sistema golfistico una volta che lo stesso sarà realizzato o in via di realizzazione.
(Interruzione del consigliere Porcu)
MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. L'articolo 12, quando ci arriveremo, sarà soppresso.
PORCU (P.D.). Eh, quando ci arriveremo!
MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. Abbiamo votato in Commissione a maggioranza per la soppressione; poi se ne volete tenere conto bene, se non ne volete tenere conto continuate pure a parlare dei 15 milioni!
(Interruzione del consigliere Porcu)
MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. Continuate pure a parlare dei 15 milioni se vi fa piacere.
PRESIDENTE. Scusate, non interloquite tra voi. Abbiamo preso atto della sua dichiarazione, onorevole Meloni, quando ci arriveremo vedremo.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Presidente, anch'io non voglio dilungarmi perché concordo con quanto espresso da molti oratori relativamente ai richiami dei colleghi dell'opposizione sulla necessità che questo Consiglio affronti o sia pronto ad affrontare proposte realmente adeguate a risolvere le emergenze, emergenze certamente sociali, certamente economiche, certamente anche di immagine e di rapporto con il mondo che ci circonda e con i nostri concittadini ed elettori.
Però, francamente, non di meno ho difficoltà a comprendere perché non si va avanti con questa proposta di legge che è un tentativo, che niente inventa perché è stato già tutto provato e sperimentato, e l'abbiamo detto nel corso della discussione generale, in attesa di affrontare altri argomenti. Ma, diciamoci la verità, proposte legislative in coda o che aspettano che venga licenziato questo testo per entrare in quest'Aula purtroppo non ne abbiamo; intendo proposte stravolgenti, proposte che possano davvero dare quelle risposte che, per quanto riguarda questa maggioranza (concordo con chi lo ha detto), potrebbero farle rincontrare quel consenso che in questi due anni e mezzo probabilmente, anzi sicuramente, si è smarrito, perché anche noi parliamo con la gente e anche noi abbiamo il polso della situazione; però, ripeto, non abbiamo altre proposte in stand-by.
Della destagionalizzazione della stagione turistica in Sardegna ne parliamo da cinquant'anni, da quando l'isola si è affacciata al mondo del turismo, e sappiamo bene quali strumenti si offrano a una Regione come la nostra per avviare questo percorso: il turismo culturale, il turismo congressuale e il turismo sportivo posto che quello balneare lo stiamo sfruttando ed è quello che ha dei limiti stagionali.
In merito al turismo culturale, per la verità siamo ancora fermi a discutere se un calice ritrovato in una Chiesa (è cronaca di questi giorni, non faccio riferimenti precisi), che gli studiosi dimostrano essere tra i più antichi, forse il terzo per antichità, in Sardegna, debba arricchire un museo che potrebbe diventare per quantità e qualità di oggetti un richiamo, oppure debba rimanere unico reperto di quella Chiesa, di quel paese.
Io aspetterò pertanto di vedere i giapponesi che prendono il volo charter per andare in quel paese per vedere quel calice che invece, posto con gli altri due calici probabilmente potrebbe costituire un richiamo. Ma questo è un problema che la Sardegna non riesce ad affrontare perché ognuno difende il suo. La Scandinavia ha un unico museo in tutto il paese visitato da turisti provenienti da tutto il mondo, noi continuiamo ad avere i nostri piccoli, piccolissimi musei nella speranza che il turista quando viene in Sardegna per fare turismo culturale abbia voglia di girare tutta l'isola per riuscire a vedere un patrimonio enorme, bellissimo, unico ma che non riusciamo a sfruttare anche per questa nostra incapacità.
Il turismo congressuale; per la verità abbiamo due poli universitari, ma la città di Sassari e il territorio circostante non hanno un sito dove poter fare un congresso nazionale di chirurgia plastica, la specialità che non è nemmeno la più ampia delle specialità mediche. Oggi, se io dovessi rifare il congresso nazionale di chirurgia plastica dovrei venire a Cagliari in un albergo, non in una struttura pubblica, in una struttura costruita ad hoc. E' vero, esiste da vent'anni il centro congressi di Alghero ed è la dimostrazione del nostro fallimento anche in questo.
Il turismo sportivo sappiamo che esiste, abbiamo avuto dei piccoli "assaggi" proposti da imprenditori privati per quanto riguarda il golf, ora si tratta di percorrere, di esperire un'altra possibile soluzione per la destagionalizzazione attraverso il "tu-golf" ossia il turismo golfistico. Non barrichiamoci pertanto dietro una posizione preconcetta e ideologica, sappiamo tutti che ci sono questioni più urgenti, che abbiamo una marea di problemi urgenti però, purtroppo, al momento non abbiamo soluzioni pronte.
Non vogliamo discutere mozioni, proviamo a fare in modo che questa proposta di legge sia adatta a non diventare strumento in mano agli speculatori e basta. Mettiamo quei vincoli, quei paletti che consentano davvero di costruire delle strutture, dei campi da golf che possano essere un richiamo per i tornei internazionali, che possano essere un richiamo per quel turismo che ora va in Grecia, che ora va in Spagna, che ora va nei Paesi dell'Africa mediterranea.
E non mi sembra una cosa così complicata da realizzare se, per una volta, ci spogliamo dell'idea di dover essere per forza contrapposti e mettiamo insieme i vostri concetti con i nostri cercando quella linea mediana; dobbiamo avere però come obiettivo non quello di agevolare la speculazione edilizia, ma quello di creare dei presupposti perché si possa avere del turismo nuovo in stagioni e in mesi che noi non conosciamo da un punto di vista imprenditoriale, realizzando dei campi da golf competitivi.
Questo è il compito che io mi sono dato con gli emendamenti che ho proposto cercando di rendere il testo tale da non consentire la realizzazione di tante belle case, inutili case a quel punto, e di campi di patate spacciati per campi da golf. No, auspico dei bei campi da golf che possano servire da volano per quel turismo che poi utilizzi non solo le cubature realizzate intorno al campo da golf, ma sfrutti anche quello che comunque è già costruito, posto che abbattere e buttare giù non si farà mai non solo in Sardegna e non solo in Italia.
E allora, posto questo rodaggio sull'articolo 1 che, concordo, da un punto di vista legislativo non serve a niente e si può stralciare, il mio emendamento lo semplifica perché, per prassi, l'articolo 1 dice che cosa vorrebbe fare la legge e nel testo sostitutivo parlo semplicemente di: "Qualificazione e destagionalizzazione dell'offerta turistica". Stop. Non parlo né di aree svantaggiate, non vendo fumo, dico semplicemente quello che si vorrebbe fare con questa proposta di legge, e basta.
Sull'articolo 2 ho presentato un emendamento soppressivo ma ne parleremo successivamente. Rivolgo quindi, in conclusione, un invito ai consiglieri dell'opposizione (quelli che so e ho imparato a conoscere come più preparati e più attenti) a darci una mano a impedire che questa legge possa essere solo un Piano casa tre. Dateci una mano a impedire che questa legge serva solo a chi vuole speculare attraverso il golf per costruire nuovi villaggi e basta. Davvero, non ce ne facciamo niente di nuovi villaggi turistici, ci serve richiamare gente e allora realizziamo i campi da golf, campi di qualità, campi che possano competere a livello internazionale perché in tutta l'Italia, ricordatelo. non esiste un campo che stia tra i primi dieci nel mondo e tra i primi dieci in Europa.
Non abbiamo un richiamo turistico, attraverso il golf, che ci possa fare concorrenza nell'ambito italiano, ci fanno concorrenza, purtroppo, le altre Nazioni che si affacciano sul Mediterraneo. Ci vantiamo di essere la perla del Mediterraneo, di avere il mare migliore, la nostra esistenza da un punto di vista turistico è conosciuta in tutto il mondo, bene, sfruttiamola come vetrina però facciamo dei campi che siano adeguati qualitativamente a quella vetrina che abbiamo già avuto grazie alle bellezze naturali della nostra isola.
Bellezze naturali che non dobbiamo svendere, che dobbiamo tutelare, però le bellezze da sole purtroppo, e la realtà ce l'ha dimostrato, non bastano per destagionalizzare così come non bastano i buoni propositi e le buone parole.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cugusi. Ne ha facoltà.
CUGUSI (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Io vorrei provare a dare una mano. Consigliere Campus, io apprezzo anche i suoi buoni propositi, i suoi intendimenti, però lei oggi mi ha svelato un segreto terribile: io auspicavo un'agenda di lavori importante per questo autunno, invece lei mi sta dicendo che le Commissioni non hanno lavorato, che non abbiamo nulla, che al di là del Piano casa tre e di questa proposta di legge non abbiamo nulla. E' una cosa spaventosa, stiamo dicendo una cosa terribile!
E non posso che condividere, in primo luogo, l'esternazione del consigliere Gian Valerio Sanna che, probabilmente, sta dando un incoraggiamento anche all'opposizione a fare in modo che questa non sia un'agonia composta da 150 emendamenti. Badate bene che, volendo, ciascuno di noi potrebbe ripetere le stesse cose emendamento per emendamento, io bado alla qualità e alla dimensione di quello che può avvenire, potrebbe avvenire che noi qui per un mese rischiamo di fare ridere ancora più di quanto già non abbiamo fatto.
Attenzione, io difendo totalmente la buona fede dei proponenti, ritengo che una proposta di legge di questo tipo, ne accennava anche prima il consigliere Porcu, "può starci"; però è il momento storico che attraversiamo che rischia di rendere tutto questo altamente pericoloso. Quindi, apprezzo la buona fede di chi vuol fare una legge in un settore delicato, però ribadisco che non può essere fatta in questo periodo particolare; quindi mi auguro che con l'aiuto della Conferenza dei Presidenti di Gruppo, con l'aiuto dell'Ufficio di Presidenza, con l'aiuto dei vari presidenti e vicepresidenti di Commissione, che sapranno dirci qualcosa sul lavoro degli ultimi mesi, venga stilata una nuova agenda di lavori.
Con questo aiuto penso si possa evitare di essere ripetitivi per 150 volte e anche, me lo auguro e ne parleremo come opposizione, di mettere in piedi un teatrino di questo tipo. Io ritengo che argomenti sui quali trovare indirizzi condivisibili ce ne siano, pur differenziandoci fortemente; addirittura posso dirvi che, per quanto "ideologicamente" sul Piano casa ci siano grandi differenze, qualche elemento di condivisione può esserci anche su quella legge.
Riportiamo pertanto l'agenda dei lavori a qualcosa che esternamente possa rappresentare una politica regionale rispondente a questa impostazione. E, proprio in coerenza al fatto che ho apprezzato gli interventi a cui ho fatto riferimento, limiterò i miei interventi su questi 150 emendamenti al minimo indispensabile, perché altrimenti anche da parte dei mass-media subiremo nelle prossime settimane ulteriori mortificazioni alla nostra dignità.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.). Presidente, il collega Gian Valerio Sanna nel suo intervento ha sottolineato una grande contraddizione tra il contenuto di questo articolo 1, dove si parla della valorizzazione delle aree svantaggiate, e il resto della legge. Io devo chiedere scusa all'onorevole Gian Valerio Sanna, ma se in questo articolo si parla di questo problema il merito o la colpa è anche mia e degli altri colleghi della Commissione; infatti abbiamo affrontato la discussione in quella sede di una proposta di legge, che aveva un certo tipo di contenuto, con uno spirito estremamente costruttivo, sostenendo anche che uno strumento come questo doveva e poteva essere in grado, pur non essendo risolutivo, di dare una mano in un disegno complessivo volto a favorire lo sviluppo turistico, la sua destagionalizzazione, il suo sviluppo soprattutto nelle aree dove in questo momento lo sviluppo turistico non c'è, e questo riguarda un po' l'intero centro della Sardegna.
Noi, a dire il vero, proseguendo la discussione, e quando ancora non si era arrivati a quello che poi è diventato l'articolo 7 bis, che parla di volumetrie, abbiamo continuato ad avere un atteggiamento positivo in Commissione, con i colleghi Moriconi e Manca, chiedendo per esempio che venissero introdotti dei richiami, relativamente alla qualità dei campi, alle normative emanate dalla Federazione nazionale del golf, dei richiami alla nuova attenzione che altrove, non qua in Sardegna, si vuole prestare verso la realizzazione di un sistema golfistico che guardi non solo alle volumetrie di corredo, ma anche a uno sviluppo economico equilibrato e integrato con la cultura e il paesaggio, elementi ai quali il nuovo turista presta attenzione.
Ebbene alcuni piccoli riferimenti a questi temi sono stati anche recepiti nella discussione in Commissione, uno di questi è il riferimento alle aree svantaggiate. Purtroppo, e l'intervento che ha fatto prima il collega Gian Valerio Sanna lo testimonia in maniera evidente, non basta fare alcuni richiami, serve un ragionamento complessivo che tenga conto di queste tematiche per realizzare una legge che nel suo complesso raggiunga quegli obiettivi in modo equilibrato.
Ma quello che emerge da questa proposta di legge, così come esitata dalla Commissione, è il fatto che contiene alcuni concetti, così, attaccati un po' "a sputo", ma concentra l'attenzione principalmente sul cosiddetto equilibrio finanziario delle operazioni e degli investimenti. Ho già detto in altre occasioni che non condivido questa impostazione, ho già detto in altre occasioni, e lo ripeto anche adesso e lo ripeteremo durante tutta questa discussione, che a noi serve un sistema di impianti sportivi e strutture ricettive realizzate in un discorso di equilibrio ed armonia, non ci servono invece tante piccole Costa Smeralda avulse dal territorio circostante, che non darebbero niente di più di quello che già non hanno ai nostri territori.
Ecco perché io, anche rispetto a questo obiettivo richiamato nell'articolo 1, la destagionalizzazione, la valorizzazione delle terre marginali, delle aree svantaggiate, resto drammaticamente scettico. Non mi convince! Non ci sono le condizioni perché davvero questa discussione diventi una cosa seria. Onorevole Campus, io seguo i suoi interventi con grande attenzione, conoscendo il suo rigore (ed è una conoscenza che non deriva dalla presenza in quest'Aula), e giustamente lei dice: "Si poteva è vero parlare d'altro, ma non c'è nient'altro da affrontare". Mi permetta, le do tre argomenti su cui questo Consiglio, le Commissioni in primo luogo, avrebbero potuto essere impegnate subito.
Noi abbiamo un sistema idrico integrato in Sardegna che sta scoppiando, qualcuno direbbe che sta facendo acqua da tutte le parti; abbiamo due proposte di legge su questo tema in attesa di essere affrontate e portate in Aula. Abbiamo un sistema agricolo sulle cui spalle grava le crisi di ben 7-8 consorzi di bonifica, che dobbiamo assolutamente affrontare, e non lo facciamo in Commissione perché siamo impegnati in Aula a parlare di golf oggi, domani, dopodomani. Abbiamo una legge regionale, la numero 15, che non solo il Movimento pastori sardi, quando è stato audito in Commissione agricoltura, ma anche lo stesso nuovo Assessore dell'agricoltura, l'altro giorno, ha dichiarato essere inapplicabile relativamente a molti articoli.
Allora, se quella legge, che ci ha impegnati in una discussione durata un mese e mezzo tra i lavori in Commissione e in Aula l'anno scorso, e in un lunghissimo confronto con il movimento agricolo sardo un anno fa, è applicata in minima parte, ma vogliamo affrontare il problema e trovare soluzioni diverse?
Quindi, onorevole Campus, non è che non ci siano argomenti su cui confrontarsi, oltre quelli molto importanti delle riforme istituzionali e gli altri di cui hanno detto i colleghi e che io condivido, basta voler fare altro, non ce l'ha ordinato il medico di fare questo, se questo stiamo facendo è perché la maggioranza ritiene che in questo momento sia la cosa migliore da fare! Auguri! Non è "un fare" nell'interesse principale dei nostri concittadini sardi.
PRESIDENTE. Ricordo ai colleghi che alle ore 14 è convocata la Commissione d'inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi regionali che dovrebbe esitare la risoluzione che esamineremo stasera all'inizio della seduta.
Il Consiglio è riconvocato alle ore 16 del pomeriggio.
La seduta è tolta alle ore 13 e 57.