Seduta n.61 del 07/01/2015
LXI Seduta
Mercoledì 7 Gennaio 2015
Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU
La seduta è aperta alle ore 16 e 25.
FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 17 dicembre 2014 (58), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Michele Azara, Augusto Cherchi, Antonio Collu, Salvatore Demontis, Rossella Pinna, Gavino Sale, Antonio Solinas e Alessandro Unali hanno chiesto congedo per la seduta del 7 gennaio 2015.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
PRESIDENTE. Comunico che in data 7 gennaio 2015 è pervenuta a questa Presidenza la petizione: "Contro lo smembramento dell'Istituto Comprensivo San Domenico Savio di Giba e contro l'accorpamento agli Istituti Comprensivi di Teulada e San Giovanni Suergiu".
Ricordo che, a norma dell'articolo 103 del Regolamento interno, il fascicolo relativo a detta petizione è a disposizione dei consiglieri presso la seconda Commissione.
Annunzio di presentazione di disegni di legge
PRESIDENTE. Comunico che sono stati presentati i seguenti disegni di legge:
"Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (Legge finanziaria 2015). Manovra finanziaria 2015-2017". (170)
(Pervenuto il 23 dicembre 2014 e assegnato alla terza Commissione.)
"Bilancio di previsione per l'anno 2015 e bilancio pluriennale per gli anni 2015-2017 (Manovra finanziaria 2015-2017)". (171)
(Pervenuto il 23 dicembre 2014 e assegnato alla terza Commissione.)
"Interventi urgenti a favore dei privati e delle attività produttive danneggiate a seguito di eventi calamitosi in Sardegna (Manovra finanziaria 2015-2017)". (172)
(Pervenuto il 23 dicembre 2013 e assegnato alla sesta Commissione.)
Annunzio di presentazione di proposta di legge
PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge:
Perra:
"Entrata in vigore della legge regionale 22.12.2014, n. 35 (norme di interpretazione autentica della legge regionale 15.12.2014, n. 32 "Interventi straordinari per la promozione e la diffusione della pratica sportiva a sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche)". (173)
(Pervenuta il 29 dicembre 2014 e assegnata alla sesta Commissione.)
Risposta scritta a interrogazioni
PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle seguenti interrogazioni:
"Interrogazione Cocco Daniele Secondo sulla decisione di chiudere la Caserma dei carabinieri di Ozieri". (4)
(Risposta scritta in data 30 dicembre 2014.)
"Interrogazione Tocco sul potenziamento del servizio di vigilanza al Presidio ospedaliero SS. Trinità di Cagliari". (121)
(Risposta scritta in data 30 dicembre 2014.)
"Interrogazione Desini - Busia sull'affidamento dell'incarico di RUP per la costruzione dell'ospedale di San Gavino Monreale". (158)
(Risposta scritta in data 30 dicembre 2014.)
"Interrogazione Truzzu sull'attività dei centri di rilevazione delle patologie tumorali e sui dati dell'incidenza tumorale nei comuni confinanti con le zone industriali e i poligoni militari". (177)
(Risposta scritta in data 30 dicembre 2014.)
"Interrogazione Cossa sull'inquinamento da polveri sottili e benzopirene". (183)
(Risposta scritta in data 30 dicembre 2014.)
"Interrogazione Lai sulla condizione di disagio in cui versa il Poliambulatorio di Sadali (CA)". (185)
(Risposta scritta in data 30 dicembre 2014.)
"Interrogazione Ledda - Azara - Arbau - Perra sulla emissione di bollette sotto forma di "deposito cauzionale" da parte della società Abbanoa alle parrocchie della Sardegna". (191)
(Risposta scritta in data 30 dicembre 2014.)
"Interrogazione Unali sulla proroga del periodo dello "stato di elevato pericolo di incendio boschivo" al 31 ottobre 2014". (195)
(Risposta scritta in data 30 dicembre 2014.)
"Interrogazione Moriconi sull'orientamento della Giunta regionale in merito all'approvvigionamento del metano". (200)
(Risposta scritta in data 30 dicembre 2014.)
PRESIDENTE. Si dia annunzio della interrogazione pervenuta alla Presidenza.
FORMA DANIELA, Segretaria:
"Interrogazione Truzzu, con richiesta di risposta scritta, sullo stato di attuazione del Piano energetico e ambientale della Regione autonoma della Sardegna". (238)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 98/A. Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha facoltà di parlare il consigliere Giampietro Comandini, relatore di maggioranza.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD), relatore di maggioranza. Signor Presidente, onorevoli colleghi, la Commissione quinta ha discusso, nella seduta del 9 ottobre 2014, il disegno di legge proposto dalla Giunta di soppressione dell'agenzia Sardegna Promozione. Devo dire che la Giunta segue quella che è stata una discussione attraverso altri progetti di legge che sono stati presentati in questa legislatura da parte di alcuni Gruppi politici (SEL, UDC) e nella passata legislatura, in cui la permanenza di Sardegna Promozione aveva in qualche modo determinato tutta una serie di discussioni.
Dobbiamo dire che l'agenzia governativa Sardegna Promozione quand'è nata, nel 2006 (è diventata operativa nel 2008), aveva sicuramente dei presupposti positivi e innovativi per quanto riguardava le attività che doveva svolgere. A rigor di logica quelle che erano le iniziative che dovevano essere in capo all'agenzia governativa Sardegna Promozione erano tutte delle iniziative che andavano incontro a quel momento politico, a quella situazione economica che prevedeva un'agenzia parallela al "sistema regione" che potesse portare avanti tutta una serie di compiti importantissimi, soprattutto quello di promuovere l'immagine unitaria della Sardegna. Inoltre doveva sostenere la capacità di esportazione e penetrazione dei prodotti sardi nei mercati esterni, fornire servizi di internazionalizzazione, promuovere nella Regione gli investimenti da parte di imprese provenienti dall'esterno. Nasceva quindi in un momento storico molto particolare, il 2006, in cui le scelte politiche attuate da quella Giunta avevano parallelamente eliminato una serie di agenzie; vorrei ricordare l'ISOLA, gli enti provinciali di turismo, le aziende provinciali di promozione turistica. Quindi, in un momento di riorganizzazione del settore turismo e del settore dell'artigianato l'individuazione di un'agenzia che governasse questi processi di promozione turistica, di promozione dell'artigianato, di internazionalizzazione, di esportazione, era la soluzione più logica, ovvia e sicuramente più adatta ai tempi. Poi vi erano anche altre esperienze a livello nazionale su cui Sardegna Promozione è stata mutuata: Trentino S.p.A., Toscana Promozione, quindi anche a livello nazionale in quel periodo si stavano muovendo agenzie parallele al "sistema regione" per promuovere queste attività.
La Regione Sardegna voleva riunire in un unico soggetto pubblico alcune competenze che prima venivano svolte da tutti gli Assessorati; gli Assessorati coinvolti erano soprattutto l'Assessorato del turismo, l'Assessorato dell'agricoltura e l'Assessorato dell'industria. Quindi da questo punto di vista l'idea era valida, era vincente ed era innovativa. Cosa succede? L'agenzia diventa operativa nel 2008, nel 2009 cambia la maggioranza e accade che quella che doveva essere soprattutto un'autonomia di Sardegna Promozione, che doveva essere un unico soggetto di promozione turistica, ma anche di promozione dei prodotti e di internazionalizzazione non diventa un'unica agenzia. Alcuni Assessorati non delegano all'agenzia di promozione alcune competenze (ad esempio l'Assessorato dell'agricoltura e l'Assessorato dell'industria) e Sardegna Promozione per un lungo periodo svolge soltanto un ruolo di promozione turistica e in qualche modo è erogatrice di contributi ad alcune società sportive. Quindi qual è l'elemento negativo di Sardegna Promozione? Sicuramente non un giudizio politico nei confronti della passata gestione, ma il fatto che Sardegna Promozione non risponde più a quelli che sono i fini della legge istitutiva. Non ha risposto negli ultimi cinque anni a quegli elementi che in qualche modo dovevano dare autonomia a Sardegna Promozione, dovevano permettere a questa agenzia di svolgere tutta una serie di attività in qualche modo slegate dal "sistema regione". Invece così non è stato, l'agenzia Sardegna Promozione è diventata un braccio operativo esclusivamente di un Assessorato e della Presidenza, è stata collegata direttamente alla Presidenza e all'Assessorato e ha svolto soltanto un'attività privata in forma pubblica. È chiaro che questo in qualche modo ne ha indebolito la funzionalità, ha creato una serie di polemiche - alcune anche molto recenti - ed emette oggi un giudizio nei confronti di Sardegna Promozione collegato più che altro al momento che stiamo vivendo. Potremmo anche dire che Sardegna Promozione di fatto non è mai nata, non ha mai svolto quelli che dovevano essere gli obiettivi per cui era stata istituita dal legislatore.
Ora è chiaro che in questo momento storico noi ci troviamo un'agenzia che non svolge le attività per cui è stata costituita secondo la legge del 2006, in una situazione economica completamente diversa, perché nel 2006 non avevamo la situazione economica che adesso vede, con la legge di stabilità approvata a dicembre di quest'anno, 4 miliardi di euro di taglio alle Regioni, che ha posto altre Regioni a dover fare una cura dimagrante nei confronti di agenzie regionali. La stessa Sardegna Toscana da cui veniva mutuata Sardegna Promozione è in fase di liquidazione, perché anche la Toscana ha capito, come sta facendo il Friuli o il Trentino, di dover riportare sotto la gestione degli Assessorati competenti quelle che erano le funzioni in materia di internazionalizzazione, di promozione turistica e di promozione dei prodotti dell'artigianato. Quindi in questo momento storico lo scioglimento di Sardegna Promozione è inserito in un quadro di finanza nazionale di revisione dei tagli che stanno subendo le Regioni e sulla necessità di riportare a un'efficienza diretta sotto i singoli Assessorati competenze che di fatto sono sempre rimaste in alcuni Assessorati (industria e agricoltura), che non hanno risposto alla volontà della legge del 2006, in base alla quale avrebbero dovuto delegare a Sardegna Promozione quelle funzioni, sotto la regia della Presidenza.
Ma le criticità che poi si sono avute nel corso degli ultimi cinque anni sono state ulteriori: è sempre mancata la nomina, fino al 2012, del direttore generale (non vi è mai stato un direttore generale fino al 2012); non sono stati dati a Sardegna Promozione un regolamento e un'organizzazione del personale di contabilità; non è mai stato dato l'organico previsto di 68 unità, è stato lasciato un organico di 18 unità, quindi compiti importantissimi, ma con un organico ridotto; non è stato mai fornito - ricordavo prima i trasferimenti degli Assessorati coinvolti - il comitato tecnico di supporto previsto dallo statuto e dalla legge istitutiva, ma soprattutto l'elemento in qualche modo più negativo che ne ha evidenziato i limiti è proprio quello dell'autonomia gestionale. Queste criticità, insieme al fatto che Sardegna Promozione non è stata mai messa nelle condizioni di poter lavorare come previsto dalla legge istitutiva, devo dire che hanno determinato un giudizio politico da parte di questa maggioranza e dei Gruppi consiliari, che hanno proposto dei progetti di legge. Se ne è resa conto anche la Giunta Cappellacci proprio nell'ultima settimana della sua permanenza, tenendo conto che proprio una settimana prima delle elezioni regionali la Giunta ha portato un disegno di legge che riguardava una revisione dello statuto dell'agenzia, nel senso di ridare a Sardegna Promozione quelle funzioni originali, quell'autonomia, quella capacità di poter svolgere un ruolo, così come doveva essere fatto in origine. Però devo dire, fuori tempo massimo, perché quel tentativo fatto nell'ultima riunione di Giunta del 2014, in cui si proponeva la modifica dello statuto, l'autonomia gestionale di Sardegna Promozione e si rispondeva a tutta una serie di criticità che erano state in qualche modo rilevate anche da altri organi, era fuori tempo massimo in quanto ormai le condizioni economiche, le valutazioni di questa maggioranza, la capacità di porre Sardegna Promozione all'interno di un quadro di riforme globali che vedano la Regione in grado di dare servizi sempre più efficienti, ma con un'unica regia, in qualche modo pongono la necessità oggi dello scioglimento di Sardegna Promozione.
Queste sono un po' le considerazioni, i ragionamenti che hanno portato in Commissione i presentatori dei vari progetti di legge e la Giunta, in qualche modo per portare all'attenzione dell'Aula questo disegno di legge, discusso anche in prima Commissione per quanto riguarda il personale, perché - anche questo è un punto da chiarire e da ribadire con forza - la soppressione di Sardegna Promozione non lascerà nessuno a casa, anzi in base al disegno di legge le professionalità del personale a tempo indeterminato che sono maturate in Sardegna Promozione verranno valorizzate, seguiranno le varie funzioni e verranno trasferiti negli organismi di competenza regionale e negli Assessorati che si dovranno rioccupare di quelle funzioni, quindi il personale, da questo punto di vista totalmente garantito, seguirà le funzioni, però lo scioglimento in qualche modo va proprio nell'indirizzo della maggiore razionalizzazione che questa maggioranza e questa Giunta regionale stanno portando avanti e che riguardano non soltanto il nuovo sistema Regione, ma in futuro anche gli altri sistemi, in modo da semplificare la funzione regionale in un momento in cui chiaramente non è più ammissibile tutta una serie di enti che svolgono anche parallelamente le stesse funzioni, perché quello che è stato notato e che ha generato anche polemiche in questa legislatura, è il fatto che Sardegna Promozione svolgeva le stesse attività che svolgevano altri Assessorati, come quello del turismo e sport.
PRESIDENTE. Il relatore di minoranza non è presente in Aula, per cui decade.
È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (SEL). Non tutte le ciambelle escono col buco. Quando nel 2006, su impulso della Giunta Soru, questo Consiglio regionale istituì l'agenzia Sardegna Promozione lo fece con l'intenzione di creare, cito testualmente la relazione dei proponenti del disegno di legge, "uno strumento fondamentale per evitare da un lato le sovrapposizioni e i doppioni di competenza negli enti e nei vari organismi che operano nel settore del turismo, dell'artigianato e dell'agroalimentare, dall'altro potenziare la capacità di penetrazione dei prodotti regionali nei mercati italiani ed esteri". In questo è stato esaustivo l'intervento del relatore Comandini, possiamo dire senza timore di essere smentiti che nessuno dei due scopi per il quale a suo tempo era stata creata l'agenzia oggi sia stato raggiunto.
Inoltre l'evoluzione che ha avuto il settore turistico anche con l'ampliamento del mercato potenziale della nostra Isola, le normative nazionali in materia di promozione che dal 2012 vietano le sponsorizzazioni istituzionali e soprattutto il modo in cui è amministrata l'agenzia, quantomeno opinabile e lontana dalle idee che dal 2006 avevano giustificato la creazione della stessa, oggi ne rendono necessaria la chiusura. Tante le cause e non vorrei dilungarmi su questo punto: la struttura è rimasta sottodimensionata e comprende appena 18 dipendenti contro i quasi 60 previsti in origine nel suo organico; le funzioni sono state nella prassi molto distanti da quelle previste all'atto della costituzione e ben poco è stato fatto negli anni riguardo alle politiche di sviluppo economico e, specialmente negli ultimi anni, l'agenzia è divenuta uno strumento per la concessione di contributi senza che a monte ci fossero specifiche leggi di settore. La promozione turistica e le politiche di marketing territoriale oggi sono al palo, lo testiamo nel rapporto che ha la Regione con le compagnie low cost per esempio, lo testiamo nello scostamento sempre in aumento tra quello che siamo e quello che dovremmo essere o dovremmo impegnarci a essere. Il mondo in questi otto anni ha corso, noi siamo rimasti fermi e con lo sguardo orientato al passato. Abbiamo investito risorse ingenti, abbiamo avuto risultati scadenti o inesistenti. Questo anche perché l'agenzia in questione è stata usata per finanziare iniziative estemporanee, progetti di co-marketing con soggetti che non avevano le caratteristiche per aumentare la penetrazione nel mercato dei nostri prodotti. Riguardo a quest'ultimo aspetto in particolare penso che sia stato usato uno strumento sbagliato per rispondere a una domanda lecita e urgente con cui dobbiamo fare i conti, in particolare mi riferisco al sistema delle contribuzioni sportive, un sistema che va migliorato e potenziato, serve un metodo che premi i meritevoli, le squadre di provincia che investono sul settore giovanile e fanno un reale servizio sociale di prevenzione sanitaria e in quest'ottica, a mio giudizio, dovremmo giustificare maggiori investimenti nel settore. Questo scopo si può ottenere solo con strumenti coerenti e tarati per lo scopo medesimo, non usando misure come quelle legate a progetti che le piccole squadre non possono portare avanti o portano avanti con fatica e con nessun risultato in quel campo.
Lo sport sardo può di sicuro fare tanto per la Sardegna anche dal punto di vista promozionale, ma, a parte rarissimi casi, cito ad esempio il Cagliari Calcio, la Dinamo Sassari o il ciclista Fabio Aru, che se inseriti in percorsi promozionali coerenti possono avere qualche risultato, non vedo altre realtà sportive capaci di essere efficaci testimonial promozionali della nostra Isola e di garantire risultati apprezzabili in termini di marketing. Servono in questo senso, per tutti gli altri, strumenti coerenti e legati a bandi trasparenti e leggi di settore che premino i buoni ed evitino di dilapidare risorse nelle tasche di chi non si è comportato in passato da uomo di sport e di chi ha usato lo sport per avere un tornaconto personale, cosa che in altri casi è capitato. In questo caso specifico, usando male Sardegna Promozione, si sono create illusioni e false speranze per squadre sportive private che legittimamente quando stringono la mano a un ente pubblico si aspettano che i patti vengano rispettati, ma che in questo caso spesso sono state coinvolte in progetti che non potevano essere assicurati. Vogliamo aiutare lo sport? Facciamolo, anche in questo periodo. Sono convinto che su questi temi ci sia una maggioranza più ampia di quella politica che guida la Regione, ma facciamolo con serietà non facendo finta di pensare che possono essere capaci di attirare anche un solo turista nell'Isola, non finanziando onerosi progetti di co-marketing con squadre di campionati seguiti da un pubblico di nicchia che non hanno i mezzi, se non anche la volontà di fare reale campagna turistica e di mercato per la nostra Regione, finiremmo per svilire sia lo sport che la promozione turistica.
Per questi motivi sono contento che oggi finalmente si esca dall'ambiguità e si elimini un ente inutile che ha senz'altro creato più problemi che benefici. Mi spiace solo che inseguendo una possibile soluzione che tutelasse nella maniera più opportuna i soggetti beneficiari di contributi e i progetti in corso si siano persi i primi mesi di questa legislatura, nei quali la Sardegna è rimasta priva di un efficace strumento al passo con i tempi per operare nel settore turistico e in cui i dipendenti dell'agenzia sono rimasti quasi prigionieri di una struttura prossima alla soppressione e al centro di polemiche e indagini. Oggi stiamo chiudendo un'agenzia che ha fatto male e non ha perseguito le finalità per le quali era stata concepita; domani dovremo impegnarci per costruire uno strumento che realmente persegua quegli obiettivi ancora validi, ancora in piedi e ancora urgenti. Per fare questo occorre uscire dal provincialismo, evitare di disegnarci più fessi e più tonti di quello che siamo. La Sardegna ha un ruolo potenziale nei flussi turistici e negli scambi di merci nel Mediterraneo che non stiamo praticando. In otto anni il mondo è profondamente cambiato anche per ciò che concerne i potenziali flussi. Esistono oggi circa 95 milioni di cinesi ricchi, oltre 1 milione di questi ha in banca più di 1 milione di euro, sono o non sono un potenziale bacino di visitatori dell'Isola e di acquirenti dei nostri prodotti? Ci stiamo lavorando? Forse lo sta facendo qualche coraggioso tour operator in totale solitudine, di certo non abbiamo una direzione coerente come Regione e come prodotto Sardegna, né uno strumento per portarla avanti. Spero che tra noi nessuno pensi sia possibile attirare questo tipo di turismo interessante a livello mondiale nella nostra isola e proporgli magari l'acquisto, oltre che di pacchetti turistici, anche di bottarga e cannonau, elargendo contributi milionari a uno show televisivo in una rete sperduta, che hanno guardato a malapena quattro casalinghe disperate di Voghera. Occorre oggi lavorare subito a uno strumento che realmente svolga le funzioni che erano previste per l'agenzia, rivedute e corrette in ragione dell'evoluzione del turismo in Europa. Lo hanno fatto altre realtà, cito ad esempio le province autonome di Trento e Bolzano. Serve un ente con natura pubblica e privata che abbia caratteristiche di DMO, un organismo che si occupi quindi di organizzazione e gestione della destinazione turistica, che superi i sistemi locali e crei sinergie tra il pubblico e il privato, riesca a mettere insieme tutti i soggetti che si occupano di turismo e individui strategie essendo in grado di prendere le decisioni fondamentali in materia. Un ente che veda la partecipazione quindi anche in termini di quote di proprietà delle camere di commercio, degli operatori turistici e degli imprenditori di settore e che sia orientato a generare i flussi, creare la destinazione Sardegna e gestirne l'immagine, coordinare la relazione con gli stakeholder, valutare l'impatto del turismo nel sistema locale. Questo è quello che serve. Appare evidente come l'agenzia non sia lo strumento opportuno. Oggi il primo passo del processo, la pars destruens: cancellare ciò che non ha funzionato. Domani ci aspetta un compito tanto difficile quanto urgente e irrimandabile: costruire il sistema turistico sardo e trovare la governance migliore per i prossimi vent'anni. Saremo presto chiamati a intervenire in materia. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.
TUNIS STEFANO (FI). Presidente, cari colleghi, devo dire nella relazione del primo intervento ho trovato una certa carenza di motivazione rispetto a questo provvedimento legislativo, e non si è saputo rispondere francamente a tre domande importanti: perché questo provvedimento, perché oggi, perché qui?
Vedete, è chiaro che ci troviamo di fronte a un regolamento di conti in casa PD. Parliamo di un'agenzia istituita sotto la guida del centrosinistra e di quello che oggi è il suo segretario regionale e che per un periodo, lungo quattro quinti del mandato di centrodestra, è stata governata dalla figura apicale, dal direttore generale incardinato in quel ruolo dall'amministrazione di centrosinistra e dalla Giunta Soru. Essendo quindi, come ha correttamente richiamato il collega Comandini, un'agenzia dotata di grandissima autonomia gestionale, economica e patrimoniale, nonché, vista e considerata la necessità di approvare il bilancio assieme al piano delle attività da parte della Giunta regionale, di una funzione di indirizzo politico. È anche vero che si tratta di uno strumento che il centrosinistra e i suoi delegati hanno potuto, per quasi tutto il periodo della sua esistenza, gestire con una certa autonomia. Ecco, colleghi, è per questo che mi domando perché alla ripresa dei nostri lavori, con il settore dell'urbanistica sarda in ginocchio e con grandi aspettative rispetto a quello che decideremo nei prossimi mesi, con la proposta di legge finanziaria della Giunta ancora alle porte, con grandi questioni che attengono all'occupazione, all'economia, allo sviluppo della nostra Regione, la priorità alla ripresa dei nostri lavori del centrosinistra è continuare nell'opera di cancellazione di quelli che furono gli atti che maggiormente hanno caratterizzato il mandato del presidente Soru.
Di qui la domanda: perché oggi? Perché non durante le elezioni primarie del PD, che sarebbero state correttamente il momento in cui discutere queste questioni? Sarebbero state il momento politico in cui trovare il modo per cancellare un'esperienza che, noi come voi, consideriamo da dimenticare. Purtroppo a questo desiderio di dimenticare quanto accaduto dovremo associare, a causa di questi comportamenti, anche gran parte di quello che è il mandato che state portando avanti voi in questo periodo, perché a parte occupare spazi di potere, a parte occupare poltrone, a parte cercare di ritagliarvi comprensibilmente degli spazi di gestione, purtroppo non è ancora pervenuta nessuna proposta politica. E questa norma, che è sbagliata e che portate nel momento sbagliato e nel contesto sbagliato, ha anche la caratteristica di non dare la risposta al quesito principale, cioè come avete intenzione di affrontare il tema della promozione locale, come avete intenzione di portare in giro per il mondo il marchio Sardegna, come avete intenzione di attuare dei meccanismi amministrativi idonei a rilanciare il turismo in Sardegna.
Per questo, spero ne apprezziate la pacatezza, vi rivolgerei l'invito a portare giustamente all'interno del vostro ambito queste questioni. Discutetene voi e fateci sapere sino a quale profondità volete mandare il solco che vi vuole separare dalla precedente esperienza amministrativa, perché in questo noi saremo con voi, e saremo con voi soprattutto quando deciderete che all'interno di quest'Aula dobbiamo occuparci del bene della Sardegna e dei sardi.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Mario Floris. Ne ha facoltà.
FLORIS MARIO (Sardegna). Signor Presidente, colleghi del Consiglio, credo che non sia il caso di fare un'analisi politica complessiva, ci ritorneremo quando parleremo della riforma complessiva della Regione, però è necessario puntualizzare alcune cose. Lo dico per la Giunta regionale, è trascorso un anno, ormai ci stiamo accorgendo che la Giunta regionale ha preso come modello di tecnica legislativa quella della nazione, quella di Renzi a Roma: viene tutto o quasi fotocopiato con un atto, quello che viene fatto a Roma viene fatto qui, la politica dei piccoli passi, non la grande riforma, prima si pensa a distruggere tutto quello c'è, poi si pensa a costruire quello che non c'è e così via. Non c'è una strategia e non c'è una priorità e molti di questi provvedimenti vengono assunti come provvedimenti di grande riforma e invece sono piccole cose nel contesto generale.
Allora noi avevamo, per quanto riguarda il settore del turismo, una struttura meravigliosa, che camminava benissimo ed era composta da tanti gruppi, da tanti enti preparati professionalmente che avevano lanciato l'immagine della Sardegna nel mondo: avevamo l'ESIT, avevamo le agenzie, avevamo gli enti provinciali e gli enti regionali del turismo. Avevamo tutta una struttura veramente in gamba, capace. Soru partendo dal presupposto che per un settore così importante per la vita economica della Sardegna fosse necessario concentrare tutte queste energie in un ente unico, ha creato questo nuovo ente, Sardegna Promozione, sul quale poi abbiamo finito anche noi tutti quanti per convergere, perché abbiamo ritenuto che fosse necessario, effettivamente, maggiore vigore, maggiore slancio, maggiore lancio di immagine della Sardegna nel mondo per attirare il turismo. Adesso io sto sentendo ragionamenti che abbiamo fatto anche in Commissione, che sono di una contraddittorietà esasperante. Non c'è bisogno, tanto siamo tutti d'accordo nella sostanza, di essere così contraddittori con sé stessi nell'esporre queste idee che poi sono patrimonio di tutti. Che cosa stiamo facendo? Stiamo dicendo praticamente che non c'è più questa struttura, la prima Commissione, correttamente, si è rivolta alla quinta Commissione e ha detto: "Quinta Commissione chiedi alla Giunta regionale per quale motivo le funzioni di Sardegna Promozione devono andare a finire alla Giunta regionale". Qual è l'aspetto politico? Stiamo tentando tutti quanti di ridare linfa, di ridare vigore all'attività del Consiglio regionale e continuiamo a delegare alla Presidenza della Regione! Si ricorderà quando al Presidente io dissi: "Lei ha fatto come Salomone e a un certo punto ha diviso le competenze". La Commissione quindi che cosa ha deciso? Ha deciso di non dare tutte le competenze alla Presidenza della Giunta regionale, ma di dargliene una parte, e l'altra parte di darla all'Assessorato competente per materia. Ma udite, udite: adesso la Commissione presieduta da Cocco Pietro presenta un emendamento, il numero 2, che dice chiaramente che per quanto riguarda le competenze dell'agenzia in materia di coordinamento delle attività di promozione economica e di sostegno della capacità, eccetera eccetera, successivamente all'entrata in vigore della seguente legge, la Giunta regionale individua la struttura dell'amministrazione idonea a svolgere dette competenze, quindi stiamo ricostituendo Sardegna Promozione sotto un altro emblema. Insomma, cerchiamo di essere un tantino seri, perché le cose che facciamo poi lasciano strascichi, lasciano strascichi anche notevoli. Perché in questo caso non abbiamo problemi di personale perché quei quattro CO.CO.CO. sono andati via e non hanno fatto neanche ricorso, per cui la gente che era lì imboscata è andata a finire negli enti d'origine, ma per quanto riguarda il resto vediamo un attimo, perché se approviamo l'articolo 2 della legge senza questa modifica stiamo dicendo che andiamo avanti con quanto deciso dalla Commissione competente per materia. Se approviamo questo emendamento, caro Presidente della Commissione, stiamo approvando una cosa completamente diversa da quella che avevamo approvato in Commissione quando abbiamo dato il la a questo provvedimento.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Roberto Desini. Ne ha facoltà.
DESINI ROBERTO (Centro Democratico). Signor Presidente, vorrei riportare l'attenzione del Consiglio regionale su questa proposta di legge per discutere in maniera un po' più obiettiva e con maggiore onestà intellettuale. Perché dico questo? Perché, così come mi ero già espresso in occasione della riorganizzazione sanitaria, noi del centrosinistra quando governiamo abbiamo spesso un grosso difetto, cioè discutiamo troppo e a volte perdiamo troppo tempo prima di agire. Ebbene, in questo caso ripeto quanto dissi in quella circostanza: noi questa proposta di legge su Sardegna Promozione l'avremmo dovuta fare subito dopo l'insediamento di questo Consiglio regionale. Perché dico questo? Oltretutto ricordo al collega Tunis che alla ripresa dei lavori abbiamo questo punto all'ordine del giorno anche perché il suo Capogruppo ha chiesto di rinviarlo in occasione dell'ultima seduta del 2014, perché mancava qualche collega, che oltretutto non è presente neanche oggi per poterne discutere.
Detto questo, perché non diciamo le cose come stanno? Così come ha detto il relatore, l'onorevole Comandini, lo spirito con il quale era stata istituita Sardegna Promozione nel 2006 è venuto completamente meno, ed è venuto meno soprattutto nel momento in cui siete venuti voi al governo della Regione, perché avete utilizzato Sardegna Promozione - usiamo le parole appropriate, giuste e consone - come il vostro bancomat elettorale, politico-propagandistico. Diciamo le cose come stanno! Perché invece non parliamo delle fiction di cui non si hanno notizie? Ne hanno notizia solo la Corte dei Conti e la Procura della Repubblica! Perché non diciamo ai sardi dove sono andati a finire quei danari per soddisfare qualche esigenza di Mediaset? Perché non diciamo invece ai sardi dove sono andati a finire i danari di Sardegna Promozione per attività sportive la cui finalità non era certo quella di promuovere la Sardegna? Perché non diciamo le cose così come stanno?
Questa è la verità di fondo: che lo spirito di Sardegna Promozione è stato trasformato in uno spirito completamente diverso da quello per il quale era stata istituita e la dimostrazione è che Sardegna Promozione potrebbe essere utilizzata come modello di gestione del governo di centrodestra della Giunta Cappellacci, che è sotto gli occhi di tutti.
Allora io non condivido nella maniera più assoluta neanche le considerazioni dell'onorevole Floris, quando parla di contraddizione, anche perché il processo riformatore che c'è stato nel 2006 con la legge numero 9, con il decentramento di funzioni agli enti locali, con il trasferimento di funzioni e compiti, con la soppressione degli enti di promozione turistica provinciale, che avevano una loro funzione e che sono stati trasformati nei Sistemi turistici locali (STL), anch'essi naufragati, non è una contraddizione. E soprattutto non vedo nessuno scandalo nel demandare all'Amministrazione regionale, quindi agli Assessorati competenti, le funzioni e le competenze di Sardegna Promozione. Io trovo scandaloso il fatto che state cercando, anche con poco stile, di rinviare questa discussione, di rinviare la soppressione di questa agenzia non so per quali motivi e per quali fini. Vi tranquillizziamo sul fatto che non abbiamo nessuna impostazione nel nostro Dna per distruggere quello che abbiamo trovato, nella maniera più assoluta! La nostra volontà, adesso che siamo al governo e che siamo maggioranza, è quella di cercare di rimettere a posto l'intero sistema Sardegna, compreso l'apparato burocratico amministrativo che, come vedete, è sotto gli occhi di tutti, è alquanto fallimentare.
Con questo spirito noi ci accingiamo a discutere e finalmente a eliminare questa agenzia. Non stiamo facendo altro che andare in linea con quello che è lo spirito di questa maggioranza di centrosinistra, perché abbiamo dimostrato, anche con la soppressione del CREL, che è inutile tenere degli enti che non hanno ragione di esistere, con una differenza sostanziale: a differenza vostra lo annunciamo e soprattutto lo facciamo. Quindi con grande convinzione e determinazione portiamo avanti queste iniziative; non abbiamo esigenze fameliche di occupare spazi, poltrone o quant'altro. Questa è la dimostrazione che stiamo cercando di rimettere in ordine le cose. Mi rendo conto che dopo cinque anni di vostro governo l'impresa non sarà facile, ma ci metteremo tutto il nostro impegno e tutta la nostra determinazione e caparbietà per cercare di invertire questa rotta.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO (PD). Presidenti, il relatore della maggioranza ha raccontato molto bene che cosa è stata Sardegna Promozione e la ragione che ci spinge oggi a votare la sua cancellazione. Questa agenzia governativa, Sardegna Promozione, nome ambizioso, era nata proprio con uno spirito ambizioso: quello di parlare di Sardegna, di promuovere il marchio, di attrarre investimenti, di parlare di agricoltura, turismo, insomma delle cose belle della Sardegna e della possibilità che queste potessero rappresentare una vetrina importante. Quindi un'agenzia governativa dotata di un portafoglio, di risorse finanziarie adeguate, in grado di avere relazioni con gli Assessorati di competenza, in questo caso con gli Assessorati del turismo, dell'agricoltura e dell'industria, cioè tutti coloro che erano e sono attori nella valorizzazione e nella promozione della nostra Isola.
Perché oggi arriviamo a dire che è necessario chiudere l'agenzia governativa Sardegna Promozione? Nata nel 2006, una cosa ambiziosa e importante oggi diciamo che deve chiudere. Si tratta dell'ennesimo fallimento della politica isolana? Probabilmente è così, anche perché diciamo che le leggi belle e le soluzioni importanti si scrivono sui libri, si scrivono attraverso le leggi, poi però sono gli uomini che fanno la differenza, gli uomini che governano, che hanno in mano gli strumenti, che hanno le leve del potere per decidere come gli strumenti devono essere utilizzati. Oggi ci rendiamo conto che questi strumenti non sono stati utilizzati nella maniera adeguata. Coloro che mi hanno preceduto sono entrati anche nel dettaglio, molte delle cose che sono state dette, personalmente, le condivido, pur consapevole del fatto che le cose sono sempre molto complicate, ma è proprio qui la differenza: uomini e uomini, governanti e governanti.
Sardegna Promozione ha assunto negli anni un ruolo diverso rispetto a quello originario per cui era stata messa in piedi, un ruolo totalmente differente da quello di collante fra i vari Assessorati che dovevano avere il compito di promuovere la Sardegna e attrarre investimenti. Invece il suo ruolo è stato ridotto - è stata usata questa parola e adesso la uso anch'io senza difficoltà alcuna - a quello di un bancomat, senza controlli adeguati perché le spese potessero essere controllate, con uno spirito e un ruolo totalmente diverso, quindi venendo meno alla finalità originaria. Per cui, consigliere Tunis, non c'entrano un tubo la questione del Partito Democratico e le altre cose che sono state dette. Se le serve per riempire spazi di tempo quando prende la parola va bene, lo si accetta e noi tutti la ascoltiamo senza proferire parola, però il Partito Democratico non c'entra un tubo. Io direi piuttosto che c'entra moltissimo la precedente amministrazione regionale e il ruolo che ha dato a Sardegna Promozione, quello che ha fatto di questo strumento importante, nato con uno spirito diverso, totalmente differente rispetto all'utilizzo che se ne è fatto. Quindi non serve a nulla cercare di ribaltare le cose.
Io ricordo molto bene, per aver fatto il consigliere regionale anche nella scorsa legislatura, i tentativi che sono stati fatti di riacchiappare l'agenzia attraverso provvedimenti di legge. Mi ricordo che una volta non erano state messe le risorse finanziarie, mi pare nel 2013, proprio alla fine della legislatura precedente, ed era stata presentata una proposta di legge, mi pare a firma di Stochino e Pietro Pittalis, non vorrei sbagliare e dire cose che non sono, però mi pare che la firma fosse la loro, per cercare di rimettere in piedi un'agenzia governativa, tipo Sardegna Promozione, con un nome diverso, modificata, perché lo strumento era certamente nobile, però non era nobile l'utilizzo che ne era stato fatto.
A sostegno di questo può essere riferita anche un'altra questione, che è stata già citata: il tentativo, attraverso una riunione di Giunta in extremis, prima della fine della legislatura, di mettere mano allo statuto, modificarne le ragioni, quasi come un'ammissione di colpa rispetto a ciò che era stato fatto, perché si erano resi conto, gli amministratori di allora che governavano la Regione, che così le cose non potevano andare bene e bisognava intervenire anche normativamente. Il tempo poi è scaduto, i sardi hanno detto che bisognava cambiare pagina, adesso la Sardegna è governata da una nuova maggioranza che si appresta, anche da questo punto di vista, a cercare soluzioni differenti, pur consapevoli che in questo caso l'agenzia governativa Sardegna Promozione viene soppressa. Però le sue competenze, le sue funzioni, originariamente importanti, devono tornare in capo ai vari Assessorati. E qui rivolgo un invito ai vari Assessori di riferimento, dell'industria, del turismo e dell'agricoltura. Il personale naturalmente, l'abbiamo scritto in legge, deve essere collocato nei luoghi nei quali l'opera deve essere prestata, perché viene meno lo strumento però non vengono meno le funzioni e la mission per cui queste cose erano state messe in piedi. L'invito è quindi quello di seguire passo passo il percorso e fare in modo che l'Esecutivo si adoperi in maniera importante perché la Sardegna davvero lavori seriamente in questo campo. Ce n'è bisogno, ne hanno bisogno tutti, ne hanno bisogno i settori produttivi della nostra Isola, perché su questo bisogna lavorare.
Per il resto condivido le cose che diceva il collega Floris, poi di una riforma più complessiva, naturalmente, degli strumenti parleremo in futuro in maniera più seria e approfondita. Per il momento ci limitiamo a cancellare una pagina non brillante di gestione di un ente nato con un'idea straordinaria e finito male. Purtroppo questo è il tempo che viviamo e che abbiamo vissuto, ne prendiamo atto e oggi in maniera convinta, a nome mio e del Gruppo del Partito Democratico, annuncio il voto favorevole alla soppressione.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Signor Presidente, ho ascoltato con interesse le dichiarazioni dei colleghi, però credo che vada riportata un po' di chiarezza e forse anche un po' di storia dell'agenzia Sardegna Promozione. Intanto, preciso da subito che Forza Italia non è appassionata al mantenimento in vita di Sardegna Promozione, né farà barricate perché questa continui a esistere. Però vogliamo partire da tre considerazioni importanti, perché credo che sia importante soprattutto chiarire, anche al di là di alcune affermazioni che ho sentito: nessuno ha utilizzato bancomat, collega Desini, e forse farebbe meglio a guardare in casa sua per come è stata la storia di Sardegna Promozione, perché chi più chi meno nel passato ha cercato, io dico nell'assoluta legittimità, nel ruolo politico di ogni consigliere regionale, di prestare più attenzione a una manifestazione piuttosto che a un'altra, di caldeggiare quelle di alcuni settori piuttosto che di altri, questo non significa assolutamente che sia stata una cosa contro la legge o contro le regole. Voglio anche dire che non è che qui ci siano i buoni e i cattivi. Partiamo da alcune considerazioni: l'agenzia Sardegna Promozione nasce in un'epoca in cui Soru forse lanciò la moda delle agenzie ritenute, per carità, anche intuitivamente e positivamente degli strumenti che potevano migliorare l'attività della gestione amministrativa della Regione. Questo, purtroppo, in alcuni casi non è avvenuto e io non ho problemi ad ammettere che certamente Sardegna Promozione non ha avuto ciò per cui è nata, cioè non ha svolto appieno i compiti per cui era stata pensata. Però qualcuno ha provato a metterli insieme, questi compiti, e devo dire che a tratti l'attività è stata portata avanti. Noi abbiamo ereditato, durante la gestione Cappellacci, un'agenzia vuota, lo ricordava il collega Comandini: pochissimo personale, addirittura un'agenzia con due direzioni generali e nessuno da dirigere. Quindi abbiamo provato intanto a migliorarne l'organizzazione e poi anche a dare a tratti quelle linee di politica di promozione e di valorizzazione volute dal presidente Soru, che, debbo dire, ebbe una buona intuizione. Noi infatti siamo d'accordo che la promozione e la valorizzazione della Regione debba essere fatta da un'unica regia, quindi ve lo diciamo già da adesso: abbiamo visto un emendamento che poco ci troverà d'accordo perché non si può avere una politica frazionata della promozione.
Chiudiamo Sardegna Promozione, benissimo, intanto sarebbe stato forse più opportuno chiuderla e trovare subito le alternative, perché ci chiediamo, giustamente lo rilevava il collega Tunis, chi farà la promozione, come si farà la promozione, con quali strumenti, con quali tempi, con quali risorse. Non vorremmo certo che da domani si creasse un'impasse,così come sembrerebbe: approviamo questa norma e dall'entrata in vigore della legge che si fa? Non è chiaro. Come pure avremmo preferito che il tutto avvenisse in un'ottica, lo diceva il collega Floris, di riorganizzazione complessiva della Regione, perché non è solo l'agenzia Sardegna Promozione che va soppressa, vabbè avete soppresso anche qualcos'altro, ma sarebbe importante rivedere in un'ottica complessiva la nuova organizzazione della Regione, soprattutto però credo che non bisogna privarsi dello strumento. Lo strumento di promozione e di valorizzazione non può essere assolutamente lasciato in balia di alcuni Assessorati o anche della sola Presidenza, nonostante io non abbia nulla in contrario che la Presidenza, per esempio, possa avere la regia sulla promozione e valorizzazione dell'identità, della cultura, addirittura sulle attività di attrazione degli investimenti, però credo che questa legge così com'è non ci aiuti in questa direzione. E allora vi dico, avendo già dato uno sguardo agli emendamenti: pensiamoci prima di mettere altre norme che poi non hanno né capo né coda, cerchiamo di ragionarci da qui alla prossima finanziaria, al fine di trovare quello strumento che sia veramente il sostituto degno di un'agenzia che ha avuto poca fortuna.
Ancora vorrei dire che, soprattutto durante gli ultimi anni, quando abbiamo tentato di mettere su le attività di Sardegna Promozione, le politiche sono andate dal settore dei trasporti al settore del turismo, al settore della cultura, alla valorizzazione dei nostri prodotti e della nostra identità. Credo che in un momento in cui c'è in campo l'EXPO 2015 non abbiamo molto tempo da perdere, quindi dovremo assolutamente trovare uno strumento efficace affinché non si perda nessuna delle opportunità di quest'enorme partita che è appunto l'EXPO 2015.
Voglio anche dire che la stessa Giunta - sennò penserei che qualcuno ha avuto dei momenti di schizofrenia - ha approvato determinate linee di indirizzo sulle politiche della promozione e della valorizzazione, salvo poi ritirarle. Credo che la strada che anche la Giunta Pigliaru ha individuato sia quella giusta, poi, per carità, chiudiamo Sardegna Promozione, nessun problema, troviamo però il nuovo contenitore o comunque gli strumenti per la valorizzazione di queste politiche.
In chiusura voglio dire, perché è giusto dare atto di ciò che è stato fatto, che al di là delle sponsorizzazioni, come qualcuno le ha definite, posto che siamo d'accordo sulla necessità di chiudere Sardegna Promozione, o comunque questo tipo di promozione, perché sono cambiate anche le norme, le attività di co-marketing non devono assolutamente sparire. Dovremo avere la capacità di fare politiche legittime di co-marketing e di dare indirizzi chiari, perché grazie a questo co-marketing sono stati valorizzati nel 2013 alcuni settori, mi riferisco in particolare a quello della cultura ma anche al turismo religioso, attività che sono state innovatrici, come pure la materia dei trasporti che ha portato alla tariffa unica.
Credo quindi che da questi elementi bisogna ripartire per trovare appunto una nuova collocazione che ci possa garantire di avere, come Regione Sardegna, una politica che possa promuovere e valorizzare la nostra terra in tutti i suoi aspetti, senza continuare a fare una caccia alle streghe e soprattutto rimestare nel torbido.
PRESIDENTE. Onorevole Fenu, si è iscritto adesso, ovviamente le do la parola però vorrei ricordare che abbiamo sollecitato più volte i Capigruppo a iscriversi prima degli interventi finali del Gruppo di maggioranza relativa nell'opposizione, perché altrimenti non rispettiamo quella che è la corretta logica.
Le do la parola, ma la invito dalla prossima volta a iscriversi per tempo. Questo vale per tutti.
FENU MODESTO (Gruppo Misto). Presidente, se questo crea problemi, posso rinunciare all'intervento.
PRESIDENTE. Si è appena iscritto un altro Capogruppo di minoranza, quindi decidiamo cosa vogliamo fare, perché non è corretto dal punto di vista delle procedure.
FENU MODESTO (Gruppo Misto). Rinuncio all'intervento.
PRESIDENTE. Grazie.
È iscritto a parlare il consigliere Gian Luigi Rubiu.
RUBIU GIANLUIGI (UDC). Rinuncio.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore del turismo, artigianato e commercio.
MORANDI FRANCESCO, Assessore tecnico del turismo, artigianato e commercio. Grazie Presidente e grazie alla prima Commissione, in particolare, e alla quinta Commissione per la serietà e l'impegno che hanno dimostrato nell'affrontare un tema che è effettivamente molto delicato e, da un certo punto di vista, anche imbarazzante.
Volevo fare alcune precisazioni, venendo al merito della questione, in modo da chiarire alcuni aspetti che io ritengo decisivi nella decisione che si prende oggi. La prima è questa: si è parlato molto di turismo e di promozione del turismo, ed in effetti è vero, però io ricordo che all'agenzia Sardegna Promozione, come ha ben detto il relatore di maggioranza, Comandini, sono state affidate delle funzioni molto diverse. L'agenzia nasce per fare tre cose fondamentali: promozione economica, che non vuol dire semplicemente promozione del turismo ma vuol dire promozione economica a tutto tondo; internazionalizzazione, cioè favorire l'esportazione di produzioni regionali in Italia e all'estero; attrazione di investimenti, una funzione fondamentale sulla quale adesso ci misuriamo quotidianamente per cercare di portare in Sardegna investitori che vengano dal Continente o dal resto del mondo. Quindi l'agenzia aveva una funzione molto interessante e molto più complessa rispetto a quella per la quale è normalmente percepita, cioè promozione del turismo, che in realtà è promozione economica, attrazione degli investimenti e internazionalizzazione.
Ho sentito parlare molto di autonomia dell'agenzia, io ho qualche riserva di tipo tecnico, nel senso che l'agenzia nasce come ente autonomo, ma in realtà autonoma non è mai stata, prima di tutto perché dal punto di vista politico è governata attraverso linee guida approvate dalla Giunta, e questo ci sta, ma poi perché dal punto di vista tecnico l'agenzia nasce e vive sulla base dei trasferimenti da parte degli Assessorati, e in realtà non ha mai avuto né nella sua storia recente né in quella più remota un budget autonomo. Quando abbiamo aperto la scatola dell'agenzia e abbiamo cercato di capire che cosa ci fosse esattamente dentro, abbiamo trovato 13 milioni e mezzo di debiti, ma erano in realtà tutti trasferimenti, per la gran parte dall'Assessorato del turismo, soltanto 1 milione e 300 mila euro dall'Assessorato dell'agricoltura. Quindi è giusto che si pensi alla promozione turistica, perché di fatto è l'Assessorato che ha garantito la sopravvivenza dell'agenzia; è normale che si pensi all'idea che l'agenzia è autonoma, in realtà non è così proprio perché vive di trasferimenti. Se guardiamo anche all'operatività concreta dell'agenzia ci rendiamo conto che essa di fatto eroga, o ha fatto così nel recente passato, dei contributi di scopo; non ha fatto nessuna attività promozionale di tipo strategico, ha semplicemente gestito risorse trasferite dall'Assessorato del turismo e in piccolissima parte dall'Assessorato dell'agricoltura, per svolgere un'attività che è tipica degli Assessorati di riferimento, non di un'agenzia regionale.
Si è parlato molto di efficacia ed efficienza dell'azione amministrativa dell'agenzia, di snellezza nel procedimento. In realtà non è così. È vero che l'agenzia ha una tesoreria autonoma, ma dal punto di vista dei processi gestionali, e vediamo oggi i problemi che sono sorti nella gestione recente, ci rendiamo conto che l'agenzia è un ente pubblico ed è a tutti gli effetti una costola della struttura amministrativa della Regione. Quindi, in realtà, turismo? Va bene. Autonomia? Forse. Efficienza? È discutibile. Però su questi tre temi si è giocata molta della riflessione politica che ha fatto la Giunta. In realtà però l'agenzia è stata oggetto di una valutazione di tipo fondamentalmente tecnico, e lo dico in maniera molto chiara facendo riferimento a due elementi soltanto. Il primo è la sproporzione dei fini rispetto ai mezzi: si è affidato a un ente pubblico un compito difficilissimo, cioè operare su tre versanti molto complessi (promozione economica, internazionalizzazione, attrazione di investimenti) attraverso un ente pubblico, attraverso un bilancio pubblico, attraverso un sistema pubblico di dirigenti e struttura amministrativa. C'è un'evidente sproporzione tra la struttura dell'agenzia, gli strumenti che sono stati messi a disposizione dell'agenzia e anche i mezzi che l'agenzia aveva a disposizione, lo dimostra il fatto che è stata evitata, grazie al fatto che è finita la legislatura, una proposta che definirei monstre: dotare l'Agenzia di tre sedi, una a Cagliari, una a Sassari è una a Nuoro, dotare l'Agenzia di un numero cospicuo di unità di personale, quasi 80 unità, tanto che nel bilancio di previsione 2014 sono stati postati 3 milioni 600 mila euro di sole spese di funzionamento. Qui si capisce qual è lo scenario nel quale ci si muove: sproporzione evidente dei fini rispetto ai mezzi.
L'altro tema è la natura dell'agenzia: l'agenzia, come dicevo, è un ente pubblico, tutti lo sappiamo, di fatto si muove come un soggetto pubblico. A parte che non esiste nessuna esperienza regionale in cui siano state assommate le tre funzioni a un unico soggetto (c'è un'esperienza che riguarda Trentino S.p.A., che è un'agenzia di promozione turistica a cui sono state affiancate alcune competenze in tema di promozione territoriale), dal punto di vista della natura giuridica lo strumento è completamente inadeguato rispetto al fine: per fare attrazione di investimenti e per fare internazionalizzazione servirebbe semmai un'agenzia di sviluppo regionale. Allora è interessante quello che diceva il presidente Agus poco fa, pensiamo a uno strumento diverso per fare alcune delle funzioni che erano affidate all'agenzia Sardegna Promozione. C'è qualche esempio che funziona anche a livello nazionale: in Veneto è stata fatta l'agenzia Veneto Sviluppo, ci sono alcune esperienze regionali a livello amministrativo allocate a livelli più bassi dell'amministrazione su cui si può lavorare, però pensare che attraverso un ente pubblico, un'agenzia pubblica conseguiamo un risultato così complesso e così importante come fare attrazione di investimenti e internalizzazione è davvero andare oltre le possibilità dell'agenzia.
Concludo dicendo che la proposta politica è molto chiara, la Giunta ci ha riflettuto con grande attenzione. La proposta è di giugno, quindi risale a molto tempo fa, la decisione è stata presa con grande sofferenza, pensando che lo strumento di per sé era interessante, salvo che la natura non gli consentiva di svolgere le funzioni per cui era stata creata. Però la proposta politica è molto semplice e molto chiara: riportare le competenze all'interno degli Assessorati, per una ragione semplicissima, cioè perché se l'agenzia eroga contributi di scopo o fa promozione economica e turistica o tenta di fare attrazione di investimenti e internalizzazione, cosa che non è mai stata fatta per ragioni contingenti, queste attività si possono serenamente fare attraverso le strutture degli Assessorati di riferimento. Fare promozione turistica, ragionare sulla strategia di posizionamento del brand o ragionare su una strategia di posizionamento della Sardegna come prodotto territoriale a forte vocazione turistica, è un'attività, una competenza tipica dell'Assessorato del turismo, così come fare promozione dei prodotti agroalimentari è un'attività tipica dell'Assessorato dell'agricoltura. Allora il senso qual è? Il senso della proposta politica è molto elementare e molto lineare: riportare le competenze negli Assessorati, credere nella struttura amministrativa degli Assessorati, ridare valore e ridare significato all'attività che gli Assessorati svolgono, pensando che lì ci sono persone competenti che lavorano da anni su temi paralleli e ai quali va restituita fiducia per operare per il futuro. Io penso che oggi siamo chiamati a fare la cosa giusta: sopprimere l'agenzia e guardare con speranza e con nuovi traguardi al futuro. Grazie.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale. Procediamo alla votazione del passaggio all'esame degli articoli.
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del passaggio all'esame degli articoli del disegno di legge numero 98/A.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Fenu, Truzzu, Locci, Pinna hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Busia - Carta - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cossa - Cozzolino - Deriu - Desini - Fenu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Solinas Christian - Tatti - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Dedoni.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 47
votanti 45
astenuti 2
maggioranza 23
favorevoli 45
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 1. All'articolo 1 è stato presentato un emendamento.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo e del relativo emendamento:
Art. 1
Soppressione dell'agenzia governativa regionale Sardegna
Promozione
1. L'Agenzia governativa regionale Sardegna Promozione, istituita dall'articolo 7 della legge regionale 11 maggio 2006, n. 4 (Disposizioni varie in materia di entrate, riqualificazione della spesa, politiche sociali e di sviluppo), è soppressa, trascorsi novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge.
Emendamento sostitutivo parziale Pietro Cocco - Desini -Arbau - Usula - Anedda - Daniele Cocco - Comandini
Articolo 1
Al comma 1, dopo le parole è soppressa, il periodo "trascorsi trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge è sostituito dal seguente: "all'entrata in vigore della presente legge".(1).)
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gian Luigi Rubiu. Ne ha facoltà.
RUBIU GIANLUIGI (UDC). Presidente, in realtà io intendevo intervenire per dichiarazione di voto, ne approfitto in ogni caso per dire che noi già dal 15 aprile 2014 abbiamo presentato la nostra proposta di legge, la numero 12, per la soppressione dell'agenzia. Gli emendamenti, come l'emendamento numero 1, ma soprattutto l'emendamento numero 2, in realtà riportano alcune nostre proposte, come il riferimento al fatto che non potevano essere attribuiti al Presidente della Regione i compiti, appunto, della ex Sardegna Promozione. Ovviamente sto intervenendo quasi sull'articolo 2, non mi compete e quindi chiudo l'intervento. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Presidente, rinnovo la preoccupazione che ho espresso nel mio precedente intervento, per una questione che ha poco di politico e molto di tecnico: io vorrei capire come riusciamo a concludere le operazioni che sono in corso adesso presso l'agenzia e che ruolo continuerà ad avere il commissario. Mi pare che non si possa fare dall'oggi al domani, questo lo abbiamo fatto presente anche in Commissione. Ormai vi abbiamo manifestato in tutte le salse che siamo favorevoli alla soppressione dell'agenzia, questo non significa però che dobbiamo fare un pasticcio.
Mi sembra che ci siano dei problemi circa le operazione tecniche per arrivare, con l'entrata in vigore della norma, a essere operativi con ciò che si vuole fare. Posto che è scritto, certo, che le operazioni e le pendenze rientrano in capo agli Assessorati, che dovrebbero essere da un lato il turismo dall'altro la Presidenza, io non credo che ci si possa a limitare a questo. Vorrei avere il parere dell'Assessore e capire un po' come tecnicamente si vuole procedere.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Anna Maria Busia. Ne ha facoltà.
BUSIA ANNA MARIA (Centro Democratico). La mia preoccupazione, Presidente, colleghi, è invece che non si concluda velocemente questa penosa faccenda che ha a oggetto la soppressione di Sardegna Promozione e lo dico perché già nel 2013 feci una contestazione - a questo si riferiva il riferimento del collega Desini all'utilizzo del bancomat - quando venne organizzata una strepitosa manifestazione, in quel di Arborea, che riguardava il turismo equestre degli sceicchi. In quella occasione, proprio in virtù di quell'idea di co-marketing che evidentemente aveva, il centrodestra finanziò una meravigliosa, utilizzo un termine altisonante, rivista patinata che serviva a finanziare e promuovere il turismo degli sceicchi in Sardegna. Proprio perché sono preoccupata di questa situazione e perché voglio che questa idea di co-marketing immediatamente si interrompa, e auspico che questo venga fatto da coloro i quali si occuperanno di promozione turistica in Sardegna, mi auguro che questa abrogazione venga immediatamente risolta e soprattutto che esaustive siano le risposte, come io ben so, dell'Assessore a proposito della questione relativa ai compiti del commissario.
Mi permetta, onorevole Zedda, un breve appunto su una sua digressione che mi è parsa eccessiva. La nostra prerogativa è quella di essere liberi di criticare l'operato dei nostri colleghi, di manifestare il nostro pensiero anche utilizzando parole pesanti, come dire spingendoci oltre quello che è consentito al comune cittadino, rivolgere però delle accuse che lasciano intendere un coinvolgimento, che non è il coinvolgimento lecito di un pubblico amministratore in determinate faccende, mi consenta, non è assolutamente ammissibile neanche in quest'Aula. E allora prudenza per la prossima volta, perché quando lei, parlando dell'onorevole Desini, fa riferimento alla sua casa chiaramente io mi sento chiamata in causa perché a casa dell'onorevole Desini ci sono anch'io. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore del turismo, artigianato e commercio. Ne ha facoltà.
MORANDI FRANCESCO, Assessore tecnico del turismo, artigianato e commercio. Intervengo soltanto per una questione di tipo tecnico, che riguarda il trasferimento delle funzioni. Siccome Sardegna Promozione è un'agenzia regionale, al momento della soppressione non viene nominato un commissario liquidatore. Non essendo una società le funzioni passano automaticamente all'amministrazione regionale, quindi dal punto di vista tecnico in realtà non c'è nessun problema, semplicemente sarà un'altra struttura, che non è quella dell'agenzia ma quella degli Assessorati di riferimento, a occuparsi delle questioni che rimangono aperte. Quindi dal punto di vista tecnico la questione è impeccabile e automatica: all'atto della soppressione passano agli Assessorati competenze e funzioni e quindi anche le attività pendenti. Soltanto questo.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Giampietro Comandini, relatore.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD), relatore di maggioranza. Il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore del turismo, artigianato e commercio.
MORANDI FRANCESCO, Assessore tecnico del turismo, artigianato e commercio. Il parere della Giunta è favorevole.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 1. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'articolo 1. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 2. All'articolo 2 è stato presentato un emendamento.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo e del relativo emendamento:
Art. 2
Successione nelle competenze e nei rapporti giuridici attivi e
passivi
1. Le competenze dell'Agenzia Sardegna Promozione e il coordinamento delle attività in materia di promozione e coordinamento turistico, di gestione delle attività di promozione economica e di sostegno della capacità di esportazione e penetrazione dei prodotti sardi nei mercati esterni, e di attrazione degli investimenti sono attribuite alla Presidenza della Regione presso la quale è istituita apposita struttura.
2. L'Amministrazione regionale, succede in tutti i rapporti e gli obblighi amministrativi e giuridici, attivi e passivi, debitori e creditizi, di carattere finanziario, fiscale o patrimoniale di cui l'Agenzia Sardegna Promozione è titolare alla data della cessazione della stessa e in tutte le cause pendenti e le pretese in corso o future facenti capo alla stessa Agenzia.
3. L'Assessore competente in materia di bilancio provvede, con proprio decreto, alle necessarie variazioni di bilancio.
Emendamento sostitutivo parziale Pietro Cocco - Desini -Arbau - Usula - Anedda - Daniele Cocco - Comandini
Articolo 2
Il comma 1 dell'articolo 2 è così sostituito:
"1. Le competenze dell'Agenzia in materia di coordinamento delle attività di promozione economica, di sostegno della capacità di esportazione e penetrazione dei prodotti sardi nei mercati esterni e di attrazione degli investimenti, sono attribuite all'Amministrazione regionale. Successivamente all'entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale, ai sensi della legge regionale 25 novembre 2014, n.24 (Disposizioni urgenti in materia di organizzazione della Regione), individua la struttura dell'Amministrazione, idonea a svolgere dette competenze. (2).)
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Mario Floris. Ne ha facoltà.
FLORIS MARIO (Sardegna). Presidente e colleghi, vorrei chiarire il pensiero fino in fondo, perché qui i pensieri vengono travisati a proprio uso e consumo. Io non mi permetto mai di fare una cosa di questo genere, ho detto dall'inizio che eravamo d'accordo su questo provvedimento e mi si attribuisce invece l'esatto contrario.
Volevo dire semplicemente che se Soru ha inventato questo ente, tutti lo abbiamo condiviso e voi lo avete condiviso, evidentemente quest'idea era valida e rimane valida, tanto è vero che voi lo state riconfermando. Dicevo scherzosamente ad alcuni colleghi della minoranza che se riconoscete che questo strumento è valido, non dovete fare come coloro che quando i bambini che hanno le gambe storte crescono uccidono i bambini. Si raddrizzano le gambe. Quindi se l'idea era giusta, ed è giusta, voi avreste dovuto fare un provvedimento che dicesse: "Qui va modificato". Questo non è avvenuto, e l'unica persona che ha parlato chiaramente in quest'Aula è l'Assessore del turismo, il quale ha detto: "C'è l'Assessorato del turismo, voi dovete trasferire le competenze alla Regione e a chi queste competenze esercita". Ed è così che bisogna fare, non dire che una parte, cioè la parte turistica, va al turismo e l'altra parte, quella che doveva andare al Presidente della Regione, va a un altro ente che non si chiamerà Sardegna Promozione, ma si definirà in un altro modo. Non è così, non lo dico perché sono contrario, lo dico per cercare di scrivere in legge le cose che decidiamo si possano realizzare in futuro.
Io ritengo che tutte le competenze, come ha detto l'Assessore, vadano trasferite all'Assessorato competente per materia, che vedrà poi di attrezzarsi e di presentare alla Giunta gli strumenti gestionali, perché l'Assessore ha detto che Sardegna Promozione era ed è uno strumento gestionale. Quindi i quattrini rimangono sempre in mano all'Assessorato del bilancio, il quale ne definirà la destinazione attraverso la legge finanziaria.
Onorevole Cocco, la mia preoccupazione è solo quella, soffermiamoci un tantino, perché l'emendamento da lei presentato all'articolo 2 separa queste due cose e crea anche confusione nelle competenze, in quanto c'è un miscuglio tra le competenze di questo nuovo ente e quelle che invece devono essere svolte da... È così, Assessore.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Intanto mi permettano una battuta i colleghi della minoranza, visto che più d'uno ha evocato il nome di Renato Soru in quest'Aula: se manca a qualcuno Renato Soru questo è il Partito Democratico, quindi non c'è nessun problema da questo punto di vista, non stiamo giudicando in questo momento Renato Soru, stiamo prendendo in esame un disegno di legge di cui mi pare che buona parte dei colleghi della minoranza condivida la finalità, che è quella di sopprimere un ente nato per fare una cosa che non ha mai fatto. Questa è stata la spinta politica che ha portato questa maggioranza, ma anche parti della minoranza, a definire che Sardegna Promozione non serve perché non ha fatto le cose per cui era nata.
Detto questo, riprendendo un po' quello che diceva il presidente Floris, anch'io concordo con lui su alcuni aspetti del suo intervento, però leggendo tutto il disegno di legge si capisce che la parte relativa alla promozione turistica è ben incardinata nell'Assessorato del turismo, che dovrà fare promozione turistica così come di fatto gli compete per materia. Questo è importantissimo e sarà così. Per quanto riguarda la parte di internazionalizzazione e di promozione economica, la Giunta si riserva in qualche modo di individuare una struttura all'interno dell'amministrazione regionale, che possono essere anche gli Assessorati, in cui incardinare queste funzioni importantissime. Per cui non si parla di creazione di un altro ente, perché alcune di queste funzioni, in un ragionamento che può fare la Giunta all'interno di un'organizzazione anche del sistema Regione - perché siamo in itinere anche di fronte a una nuova trasformazione della Regione - potranno benissimo essere incardinate in seno agli Assessorati o all'interno della Presidenza. Devo dire che il problema, come diceva benissimo l'Assessore nel suo intervento a conclusione del dibattito, è quello di riportare tutte le competenze in capo agli Assessorati e al sistema Regione, in un'ottica di semplificazione e di risparmio economico.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'emendamento numero 2 ha facoltà di parlare il consigliere Giampietro Comandini, relatore.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD), relatore. Il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore del turismo, artigianato e commercio.
MORANDI FRANCESCO, Assessore tecnico del turismo, artigianato e commercio. Mi pare che l'onorevole Comandini abbia dato spiegazioni esaustive sul punto. L'obiettivo è esattamente quello che lui ha descritto, lo strumento è quello che lui ha descritto, siamo ovviamente favorevoli all'emendamento.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 2. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'articolo 2. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 3. All'articolo 3 è stato presentato un emendamento.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3 e del relativo emendamento:
Art. 3
Disposizioni in materia di personale
1. Il personale a tempo indeterminato dell'Agenzia, in servizio alla data di entrata in vigore della legge regionale 25 novembre 2014, n. 24 (Disposizioni urgenti in materia di organizzazione della Regione), conserva la posizione giuridica, economica e previdenziale in godimento ed è assegnato alla Presidenza della Regione, nelle more dell'adozione dei criteri e delle modalità per la gestione delle procedure di trasferimento di cui al comma 1 dell'articolo 39 della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (Disciplina del personale e dell'organizzazione degli uffici della Regione), e fatte salve le prerogative attribuite alla Giunta regionale dal medesimo articolo della legge regionale n. 31 del 1998.
2. Per i restanti rapporti di lavoro la Presidenza della Regione succede nelle relative titolarità fino alla scadenza del termine previsto da ciascun contratto.
3. Per la variazione e l'aggiornamento delle dotazioni organiche conseguenti alla soppressione dell'Agenzia si applicano gli articoli 15, 15 bis e 16 della legge regionale n. 31 del 1998.
4. Le risorse allocate nei fondi previsti dai contratti collettivi regionali per la retribuzione accessoria sono trasferite ai corrispondenti fondi per il personale dell'Amministrazione regionale.
Emendamento sostitutivo parziale Pietro Cocco - Desini -Arbau - Usula - Anedda - Daniele Cocco - Comandini
Articolo 3
Al comma 1 dell'art. 3 le parole "ed è assegnato alla Presidenza della Regione" sono sostituite dalle seguenti 'ed e inquadrato nei ruoli dell'Amministrazione regionale". (3).)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Giampietro Comandini, relatore.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD), relatore di maggioranza. Parere favorevole.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore del turismo, artigianato e commercio.
MORANDI FRANCESCO, Assessore tecnico del turismo, artigianato e commercio. Il personale segue le funzioni, quindi l'emendamento va nella logica che dicevamo prima. Il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Procediamo alla votazione dell'emendamento numero 3.
Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 3.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Busia - Carta - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cossa - Cozzolino - Dedoni - Deriu - Desini - Fenu - Floris - Forma - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Christian - Tatti - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 47
votanti 46
astenuti 1
maggioranza 24
favorevoli 46
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 3.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Busia - Carta - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cossa - Cozzolino - Dedoni - Deriu - Desini - Floris - Forma - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Christian - Tatti - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 46
votanti 45
astenuti 1
maggioranza 23
favorevoli 45
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 3 bis. All'articolo 3 bis è stato presentato un emendamento.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3 bis e del relativo emendamento:
Art. 3 bis
Modifiche all' articolo 5
della legge regionale 26 febbraio 1999, n. 4
1. All'articolo 5 della legge regionale 26 febbraio 1999, n. 4 (Istituzione del Parco naturale regionale "Porto Conte") sono apportate le seguenti modifiche:
a) la lettera g) del comma 2 è sostituita come segue: "g) elegge il Presidente del Parco;";
b) dopo il comma 4 è aggiunto il seguente:
"4 bis. I membri dell'Assemblea, il Presidente e il Consiglio
direttivo svolgono i compiti previsti dalla presente legge e dallo
statuto a titolo onorifico e la titolarità dei predetti organi può
dar luogo esclusivamente al rimborso delle spese sostenute.".
Emendamento soppressivo totale Pietro Cocco
Articolo 3 bis
L'art. 3 bis è soppresso. (4).)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Giampietro Comandini, relatore.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD), relatore di maggioranza. Il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore del turismo, artigianato e commercio.
MORANDI FRANCESCO, Assessore tecnico del turismo, artigianato e commercio. Il parere della Giunta è favorevole.
PRESIDENTE. Ricordo che la parte contenuta nell'articolo di cui è stata chiesta la soppressione è già stata introdotta in altro provvedimento legislativo.
(Non è approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 4.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4:
Art. 4
Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 4, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Procediamo alla votazione finale della legge.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 98/A.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Busia - Carta - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cossa - Cozzolino - Dedoni - Deriu - Desini - Fenu - Floris - Forma - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Christian - Tatti - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 47
votanti 46
astenuti 1
maggioranza 24
favorevoli 46
(Il Consiglio approva).
(La seduta, sospesa alle ore 17 e 45, viene ripresa alle ore 18 e 38.)
Regolamento (106)
PRESIDENTE. Comunico la decisione della Conferenza dei Capigruppo. Procediamo ora con la discussione della mozione numero 106, Cossa, Dedoni e più, sulla mancata erogazione dei contributi regionali alle famiglie numerose. I lavori riprenderanno domani, alle ore 10 e 30, con la proposta di legge numero 76, un ordine del giorno della Commissione d'inchiesta sull'efficienza del sistema sanitario regionale, il disegno di legge sull'esercizio provvisorio, che è stato presentato dalla Giunta questa mattina e arriva in Aula ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento, e la mozione numero 58, Fenu e più, sulla caccia.
L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 106.
(Si riporta di seguito il testo della mozione:
Mozione Dedoni - Cossa - Truzzu - Piscedda - Cocco Pietro - Demontis - Sabatini - Cozzolino - Moriconi - Meloni - Collu - Tendas - Pinna Rossella - Cherchi Augusto - Usula - Zedda Paolo Flavio - Sale - Busia - Desini - Anedda - Arbau - Ledda - Azara - Perra - Comandini - Cocco Daniele Secondo - Agus - Deriu - Lotto - Fenu - Locci - Fasolino - Peru - Oppi - Floris - Crisponi - Cherchi Oscar - Rubiu - Pinna Giuseppino - Tatti - Zedda Alessandra - Tunis sulla mancata erogazione dei contributi regionali alle famiglie numerose (bonus famiglia), con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che dal 2010 al 2013 la Regione, tramite i comuni, ha erogato alle famiglie numerose un contributo annuale, cosiddetto bonus famiglia, del valore compreso tra i 1.000 e 5.000 euro;
CONSIDERATO che a beneficiare della misura sono state le famiglie con 4 o più figli fino a 25 anni di età, con un indicatore di situazione economica equivalente (ISEE) non superiore a 30.000 euro;
VERIFICATO che nell'anno scorso quasi 4.000 famiglie sarde hanno percepito il contributo regionale, volto a offrire un supporto economico concreto alle famiglie numerose per migliorarne la qualità della vita;
TENUTO CONTO che nell'anno 2013 le risorse sono state destinate, prioritariamente, al benessere dei figli minori, attraverso la forma di un voucher spendibile negli esercizi convenzionati con il comune di residenza o di pagamento diretto, per il rimborso delle spese sostenute ed a fronte di presentazione della relativa documentazione;
APPURATO che la Sardegna è una delle regioni con minor tasso di natalità;
CONSTATATO che le famiglie continuano a costituire il principale ammortizzatore sociale rispetto alla perdita del lavoro e sono le prime depositarie dei compiti di cura, assistenza, istruzione, educazione, ma sono anche le più esposte al disagio ed all'esclusione sociale;
CONSIDERATO che, a oggi, sono stati stanziati dalla Giunta regionale 270 mila euro per l'annualità 2014, che consentiranno di erogare un contributo ridotto ad appena 600 famiglie,
impegna il Presidente della Regione
e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza
sociale
1) a riferire sulle motivazioni che hanno ritardato la definizione e la programmazione di fondi da destinare alle famiglie con quattro o più figli fino a 25 anni di età e sulle motivazioni che ne hanno determinato una così cospicua riduzione;
2) ad attivare con urgenza tutte le procedure per l'individuazione nella manovra finanziaria 2015 delle risorse destinate al sostegno delle famiglie numerose, già fortemente penalizzate dalla grave crisi economica e occupazionale. (106).)
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione. Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Signor Presidente, questa mozione muove da un assunto, che è quello dell'importanza e della centralità della famiglia nella società in generale e nella società sarda in particolare, e non è un caso che sia stata sottoscritta da un gran numero di colleghi appartenenti a tutti i Gruppi. Vorrei evidenziare, Presidente, che per qualche motivo è sfuggita la firma del Capogruppo di Forza Italia, l'onorevole Pittalis, che è uno dei promotori di questa iniziativa e anche di un'altra di cui parlerò successivamente.
Il tema dell'importanza della famiglia è stato richiamato recentemente anche dal Santo Padre, ma ne vorremmo parlare oggi in termini essenzialmente laici, facendo riferimento ad affermazioni che per lungo tempo sono sembrate scontate e che oggi lo sono molto meno. Eppure, in un momento di così grande difficoltà economica, se la società sarda mantiene ancora una certa coesione è in gran parte grazie alla famiglia, a quella grande rete di protezione non istituzionale che, malgrado tutto, ancora regge. Spesso le famiglie suppliscono all'assenza o all'inadeguatezza degli interventi pubblici, si occupano della cura delle persone, si occupano essenzialmente, è uno dei loro ruoli fondamentali, di educazione, di assistenza, anche di assistenza agli indigenti, appartenenti o meno alla famiglia, eppure la politica sembra guardare con distacco a questo tema, un distacco che, però, oggi non è più accettabile, perché siamo in emergenza, la Sardegna vive una vera e propria emergenza famiglia, che rischia di diventare dirompente. E non è un caso se la nostra Isola ha il tasso di natalità più basso d'Italia. I figli che nel passato erano la più grande ricchezza, erano braccia per lavorare, ma soprattutto erano la risorsa della famiglia per il futuro, oggi, con tassi così elevati di disoccupazione, sono un fattore di povertà, non solo perché un figlio costa mediamente 9 mila euro all'anno, ma anche perché la permanenza in famiglia oggi si protrae a tempo indefinito. Mentre nel resto dell'Europa i ragazzi si laureano e trovano lavoro, quando va male, a 22-23 anni, oggi a 40-45 anni i giovani, ammettendo che possano ancora chiamarsi tali, restano nella famiglia.
È un problema, dunque, di proporzioni enormi, che richiede una legge specifica, che ponga realmente la famiglia al centro dell'attenzione e dell'azione delle istituzioni, modulandone in modo adeguato gli interventi, potenziandoli ma anche ottimizzandoli e razionalizzandoli, valorizzando la famiglia quale luogo in cui l'essere umano cresce e si sviluppa, riceve valori ed educazione, si rifugia nel momento della difficoltà, ma anche come soggetto economico, come soggetto che consuma, e quindi come soggetto importante, in grado di dare una spinta alla rimessa in moto dell'economia. Su questo, su una legge organica sulla famiglia, ha iniziato a lavorare un intergruppo all'interno di questo Consiglio regionale, di cui fanno parte, come accennavo prima, l'onorevole Pittalis, ma anche gli onorevoli Piscedda, Comandini, Truzzu e altri; un intergruppo che si è costituito per affrontare il tema della famiglia, sperando che possa lavorare proficuamente e con la necessaria celerità.
Negli anni scorsi si è cercato di intervenire soprattutto a sostegno delle famiglie numerose. È stato un intervento, se vogliamo, episodico, parziale, però efficace. Si trattava del cosiddetto "bonus famiglia", un sistema semplice, senza fronzoli, un modello da imitare, secondo me, perché è uno di quei casi in cui la risorsa è andata direttamente al beneficiario, senza tante storie, senza troppi intralci burocratici, se non quelli strettamente preordinati a verificare che le risorse andassero a chi ne avesse diritto. Un intervento efficace, non un intervento di proporzioni enormi, perché stiamo parlando di un sostegno che andava dai 1.000 ai 5.000 euro, ma 5.000 euro per le famiglie con più di otto figli, che credo siano in Sardegna qualche decina, quindi poco più che un segnale è stato dato alle famiglie numerose, considerate anche le risorse a disposizione, ma un segnale importante, utile perché ha permesso a molte famiglie perlomeno di riuscire a comprare i libri per la scuola e qualche capo di vestiario ai minori.
Erano disponibili un po' più di 3 milioni di euro, per l'esattezza 3 milioni 150 mila euro, queste risorse si sono ridotte nel 2014 ad alcune centinaia di migliaia di euro. Si è partiti da 270 mila euro, c'è stata un'integrazione che l'Assessore ha disposto, ma comunque decisamente pochi soldi rispetto alle esigenze. Per cui si è passati da un intervento che ha interessato un po' meno di quattromila famiglie a un intervento che invece è riuscito a coprire circa seicento famiglie. Quindi questo è il problema che chi ha firmato la mozione ha voluto porre all'attenzione dell'Aula e della Giunta regionale, perché già nella prossima manovra finanziaria possano essere individuate risorse sufficienti per andare incontro alle esigenze di una platea importante che svolge un ruolo fondamentale, ripeto, in tanti aspetti della vita dell'uomo e che per molto tempo è stata trascurata.
Questo piccolo segnale che è stato dato negli anni scorsi è stato sostanzialmente ridotto ai minimi termini nel 2014, si chiede all'Aula di pronunciarsi su questo e si chiede alla Giunta quali intendimenti ha a questo riguardo con riferimento alla prossima manovra finanziaria.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Paolo Truzzu. Ne ha facoltà.
TRUZZU PAOLO (Sardegna). Presidente, innanzitutto vorrei ringraziare l'onorevole Cossa che non solo come primo firmatario ha proposto a tanti colleghi dell'Aula di sottoscrivere questa mozione, ma illustrandola ha anche permesso di aprire una sorta di dibattito sul ruolo della famiglia e sul significato che ha oggi la famiglia in Italia. Lo ringrazio anche perché in parte permetterà forse di rispondere a un'interrogazione che ho presentato a luglio e che non ha ricevuto risposta proprio sui fondi che negli anni precedenti, per due anni consecutivi, sono stati programmati per le famiglie numerose e che quest'anno hanno visto una drastica riduzione.
Devo dire che mi sono anche in parte stupito di non aver ricevuto risposta, perché l'assessore Arru è persona sicuramente attenta e scrupolosa. Penso che ciò sia stato dovuto alle difficoltà conseguenti alla riduzione dei fondi della finanziaria e alle esigenze che la maggioranza di centrosinistra ha voluto individuare in questo caso come prioritarie rispetto al bonus per le famiglie numerose, anche se riconosco che oggettivamente c'è stato il lavoro di alcuni colleghi, che ringrazio, per far sì che in qualche modo anche per il 2014 ci fosse la possibilità di dare un contributo alle famiglie numerose. Un contributo che possiamo definire delle piccole briciole perché, come ha detto prima il collega Cossa, si è passati da 3 milioni di euro a 270 mila euro inizialmente, che avrebbero consentito di aiutare un numero abbastanza esiguo di famiglie, passando dalle tremila degli anni scorsi alle circa seicento di quest'anno, grazie anche ai 300 mila euro che sono stati aggiunti con le ultime delibere di Giunta. Questa è anche la differenza che possiamo delineare tra l'attenzione che ha avuto, con tutte le difficoltà che sicuramente ci sono state, il centrodestra nei confronti della famiglia e delle famiglie numerose e quella che invece ha dimostrato questa maggioranza di centrosinistra. Però non voglio parlare del passato, voglio parlare del futuro, quindi di quello che succederà nel 2015. Quello che per me è importante è capire, come consigliere regionale, quali saranno le risorse, Assessore, per il 2015 perché queste risorse sono la base, l'essenza per poter capire qual è il ruolo che questo Consiglio vuole cominciare a dare alla famiglia, partendo da una considerazione molto semplice, molto banale, che spesso abbiamo sentito fare e che viene tramandata dai nostri nonni e dai nostri parenti: la famiglia è in realtà il nostro vero futuro, è il futuro di una comunità, perché è il primo agente educativo che ognuno di noi incontra. Ognuno di noi oggi è quello che è grazie alla famiglia nella quale ha vissuto. Possiamo dire che senza quella famiglia nessuno di noi oggi sarebbe quello che in realtà è. Allora la famiglia - come diceva prima il collega Cossa - è un elemento naturale di ricchezza, di sviluppo e di crescita dell'individuo, e così dobbiamo continuare a interpretarla. Famiglia non solo, come ha ricordato anche il collega, come ammortizzatore sociale, come valore economico, ma dobbiamo fare un vero e proprio cambio di pensiero e anche di politiche, perché troppo spesso la famiglia è pensata come un soggetto debole che va assistito e al quale dobbiamo erogare dei contributi per andarle incontro affinché nell'attività quotidiana possa risolvere alcune problematiche pressanti. Lo è ancora di più oggi in una situazione di crisi economica drammatica, in cui tante famiglie sono senza lavoro, sono sempre più numerosi i casi di tre generazioni, nonni, figli e nipoti, che vivono magari con un unico stipendio e che riescono, grazie al sostegno della famiglia, ad andare avanti. Ma la famiglia non può essere pensata come soggetto debole e basta, deve essere pensata come soggetto attivo, come soggetto capace di erogare servizi, di fornire importanti risposte sociali alle nostre comunità sulla base di quel principio di sussidiarietà ormai assunto da tutti.
Allora oggi è più che mai logico e doveroso intervenire prima di tutto a favore delle cosiddette famiglie numerose, cioè delle famiglie che hanno quattro figli o più, perché oggi più che mai queste famiglie sono un vero esempio di altruismo in questa società in quanto riescono a scommettere ancora su una visione positiva del futuro, danno ancora una dimostrazione di ottimismo e sono una ricchezza per tutti. Tra l'altro le famiglie numerose hanno il vantaggio di ridurre le diseguaglianze perché ci dicono che un domani la prossima generazione avrà più soggetti su cui contare e avrà più persone con cui dividere l'eredità sociale che ogni generazione lascia alle altre. Sono praticamente quelle famiglie che hanno la capacità di scommettere sul proprio futuro e sul destino di un'intera comunità.
Ragionando in questa logica, Assessore, forse è arrivato il momento di ampliare il ragionamento, di far sì che tutti quegli interventi che molto spesso...
PRESIDENTE. Onorevole Truzzu, il tempo a sua disposizione è terminato.
È iscritto a parlare il consigliere Valter Piscedda. Ne ha facoltà.
PISCEDDA VALTER (PD). Presidente, intervengo per dire, a nome del Gruppo che rappresento, che noi siamo assolutamente d'accordo su questa mozione, motivo per cui la stragrande maggioranza di noi l'ha pure firmata. Personalmente devo dire che ho cercato fino alla fine di non farla presentare e di farla superare da atti concreti da parte della Giunta. Dato il periodo e data la contingenza non ci siamo riusciti, quindi abbiamo condiviso con l'Assessore le motivazioni di fondo, abbiamo condiviso la strategia, abbiamo condiviso il percorso. Sono arrivati dei segnali concreti, una prima dotazione finanziaria, ancorché minimale, di 270 mila euro, seguita ultimamente a una di 300 mila euro, che sono sicuramente una goccia e sono veramente poco rispetto a ciò che servirebbe, però abbiamo fatto qualcosa di molto più importante, ovvero abbiamo stabilito - ne parlavano prima l'onorevole Cossa e anche l'onorevole Truzzu - un tavolo di lavoro interdisciplinare che sta elaborando una legge organica. Questo significa che implicitamente, ma direi anche esplicitamente, stiamo prendendo l'impegno di mettere non 300 mila euro, ma molti più soldi su quella legge, soldi nuovi o soldi che provengono dai diversi "rivoli" che il bilancio già prevede in favore delle famiglie. Non la sto scrivendo da solo, non abbiamo ancora iniziato a scriverla, siamo nella fase di collazione, quindi non ho una risposta, ho però la certezza che quella legge avrà una dotazione finanziaria. Questo è l'impegno che abbiamo preso, che abbiamo peraltro condiviso con l'Assessorato.
Sono state presentate nei mesi e negli anni precedenti diverse proposte di legge, alcune anche in questa legislatura, mi riferisco a quella dell'onorevole Pittalis e a quella dell'onorevole Cossa. Questi testi sono adesso in fase di collazione, una volta che avremo un testo collazionato lo riconsegneremo a questo gruppo di lavoro per fare una prima stesura di un testo sufficientemente condiviso per poi portarlo all'attenzione degli organi competenti, quindi la Commissione, i Gruppi, eccetera. Qui ovviamente servirà l'Assessorato. Io ho già interloquito con l'Assessore che mi ha garantito che l'Assessorato è assolutamente disponibile a lavorare in questa direzione, anzi a dare supporto in termini di suggerimento e di risorse umane proprio per lavorare a un testo che vada nella direzione di salvaguardare non solo le famiglie numerose, ma tutte le famiglie sarde. Questo è l'impegno che abbiamo preso, questo è l'impegno che confermiamo come Gruppo.
Su questa mozione abbiamo già alcune risposte, perché sul punto 1, cioè quali sono le motivazioni che hanno ritardato la definizione e la programmazione di fondi da destinare alle famiglie numerose, la prima risposta è che quei fondi non c'erano, la seconda è che non c'è stato il tempo. Quindi bene abbiamo fatto a porre il problema, bene hanno fatto i colleghi a sollecitarlo, bene alla fine abbiamo fatto a depositare questa mozione, perché bene stiamo facendo a ufficializzare che su questo siamo tutti d'accordo, e quindi sarà un aiuto per superare quelle normali dialettiche consiliari che ci vedranno su posizioni diverse. L'impegno che stiamo prendendo è quello di superarle, va bene differenziarci ma poi una sintesi la dobbiamo trovare, lo dico a me stesso prima di tutto e lo dico anche ai colleghi della minoranza, nell'ottica del bene delle famiglie sarde. Quindi chiedo all'Assessore, di ribadire formalmente, in sede di replica, la sua disponibilità a lavorare nella direzione che la mozione intraprende.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Sarò brevissimo perché su questo argomento mi pare che ci sia voglia di compartecipazione da tutte le parti politiche. Ma vorrei fare anche una riflessione che in questi giorni ha fatto lievitare culturalmente il problema delle famiglie numerose, dei figli e di una società che è in notevole movimento. Un libro, che in Italia esce il 15 di questo mese, di cui è autore Michel Houellebecq e ha per titolo "Sottomissione", racconta in definitiva che il prossimo Presidente della Repubblica francese potrebbe essere un musulmano. Ma quello che è interessante, nelle recensioni che ho letto, è che Michel Onfray, uno dei più illustri intellettuali di Francia, ha commentato questo excursus che l'autore fa, nel suo libro, sulla vita che si conduce in Europa e nell'ambientazione occidentale o giudaico-cristiana e quella che invece si conduce nel mondo islamico, dove chi conta di più sono i figli. Di questo se ne parla sia dal punto di vista religioso che da quello laico, ma vorrei che qualcuno leggesse l'intervista a Onfray perché è schietto e netto ed è un autore ateo, quindi non ha problemi di catalogazione ed è certamente molto più vicino alla cultura di sinistra che a quella di destra, e ripercorre tutta quella che è la debolezza attuale della cosiddetta civiltà occidentale ed europea.
Ora, se noi ripercorressimo il nostro vissuto ci vedremmo molto tranquilli, pacifici, pensando a un andazzo che continua e che sino a ieri le nuove generazioni non avevano colto, animate solo dal dio quattrino, da una vita basata tutta sulla compravendita di corpi, di merci e di tutto ciò che è suscettibile di essere, commercializzato. Allora forse capiremmo che se non ci adoperiamo per ricondurre tutto alla matrice, alla prima cellula della società, alla famiglia, e in particolare alle famiglie numerose, difficilmente riusciremmo a incidere sul futuro non solo della Sardegna e dell'Italia, ma anche dell'Europa. È un discorso che probabilmente a qualcuno può sfuggire, ma io vorrei che si riflettesse su queste cose, perché sicuramente faremmo matrice culturale di un atteggiamento che non è volto solo a sostenere le famiglie numerose, ma anche a offrire loro opportunità che oggi vengono negate. Quello che è importante, per cui il presidente tranquillo e sereno, il presidente musulmano francese aveva interesse, sono i bambini e la loro educazione, cioè la prospettiva del domani è il futuro, noi ci stiamo negando il futuro ed è grave che non ci riflettiamo, è grave che restiamo fermi a concezioni che riteniamo le più innovative, ma che non portano nessuna innovazione, se non la decapitazione del senso della civiltà e del senso del progredire. Non sarebbe male che a chi fa la madre a tempo pieno venisse riconosciuto qualcosa di più. Ecco un fatto coraggioso che può fare da apripista anche per le politiche nazionali, perché è vergognoso che da parte della società non si riconosca alla casalinga, a chi si dedica con passione a quel lavoro costituito da mille e un mestiere, una qualche gratificazione.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
ARRU LUIGI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Il bonus famiglia come sapete è un programma di supporto economico che è destinato alle famiglie numerose composte da quattro o più figli fiscalmente a carico e di età compresa tra zero e 25 anni, con un ISEE non superiore a 30 mila euro. Il programma, come è stato già detto, è stato avviato nel 2010 con la delibera 21/71 ed è stato finanziato inizialmente con fondi regionali. Successivamente, in particolare per gli anni 2012 e 2013, il finanziamento del programma è stato assicurato attraverso la programmazione delle risorse del fondo nazionale politiche sociali, questo è importante perché ci aiuta a capirne un po' l'evoluzione. I criteri e le modalità di erogazione per il 2011 sono stati definiti con una delibera, la 31/5 del 20 luglio 2011, esuccessivamente per il 2013 con la delibera 53/57 del 20/12/2013 e il per 2014 con la delibera 48/26 del 2/12/2014. Inizialmente erano stati stanziati 3 milioni di euro nel 2011, siamo arrivati a 270.000 euro nel 2014. Nell'annualità 2013 sono stati finanziati 2.767 nuclei familiari, per una spesa complessiva pari 3 milioni 360 mila euro. Le risorse del 2013 sono state erogate nel corso del 2014, questo è importante. Per l'annualità in corso, visti i problemi di liquidità che abbiamo avuto, i criteri di assegnazione sono stati rivisti. In particolare con la delibera di Giunta del 2 dicembre è stata ridotta la platea degli aventi diritto in considerazione del ridotto plafond disponibile, escludendo dal finanziamento i nuclei con quattro figli e riducendo l'importo massimale riconoscibile. Quindi attualmente per i nuclei con 5 figli è previsto un importo di 375 euro, fino ad arrivare, per i nuclei con 8 e più figli, a 1.250 euro.
Con la deliberazione del 29 si è cercato di integrare le risorse economiche destinate al programma bonus utilizzando risorse che altrimenti sarebbero state utilizzate per altri finanziamenti destinati ai comuni. Quindi, purtroppo, in una situazione di difficoltà abbiamo dovuto fare delle scelte che privilegiassero la famiglia, perché siamo convinti, com'è stato esposto dagli onorevoli Cossa, Truzzu e Piscedda, della centralità della famiglia, però ci siamo trovati in una condizione in cui era necessario capire come utilizzare le risorse del fondo nazionale per le politiche sociali, che vi ricordo sono pari a 7 milioni 733 mila euro, che vanno dall'inclusione sociale, alla legge numero 162, al programma "Ritornare a casa", all'articolo 25 bis, che riguarda i minori sottoposti a misure giudiziarie, che vengono assegnate dal magistrato alle famiglie, al programma per i detenuti, per i nomadi e al bonus famiglia. Quindi abbiamo cercato di compensare, consapevoli appunto della scarsità delle risorse.
Siamo perfettamente d'accordo con l'onorevole Piscedda sulla necessità di fare un discorso complessivo per sostenere la famiglia e quindi, al di là del supporto monetario, si potrebbe pensare, per esempio, al potenziamento del servizio per la prima infanzia, nidi e servizi innovativi, quale Mamma accogliente (in situazioni in cui non è possibile aprire un asilo nido, cercando di sostenere in piccole comunità una modalità per aiutare le famiglie più disponibili ad accogliere altri bambini), Educatore familiare, interventi di conciliazione tra la vita lavorativa e la vita familiare che non si risolvano semplicemente in erogazioni monetarie, ma che si concretizzino in incentivi alla stipula di accordi tra associazioni datoriali, per esempio, ed enti pubblici, una diversa organizzazione dei tempi di lavoro, programmi di sostegno alla genitorialità e, ancora, rilancio dei centri per la famiglia di cui alla legge numero 23.
Per concludere, la Giunta riconosce il ruolo sociale fondamentale della famiglia, indipendentemente dal credo, perché in un momento di denatalità il nostro futuro, come Sardegna, è stato fino adesso assicurato in alcune zone della Sardegna dall'arrivo degli immigrati e dalla loro capacità di sviluppare famiglie numerose per la loro cultura. Noi vogliamo sostenere la cultura della famiglia, perché pensiamo che sia il futuro in un momento di crisi come questo, e cercheremo quindi di dare la massima disponibilità per vedere una legge omnicomprensiva che favorisca e tuteli la famiglia.
PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, nell'illustrazione io mi sentivo un po' vincolato nel cercare di rappresentare tutti i sottoscrittori, adesso mi permetta di fare qualche considerazione più personale.
Naturalmente io ringrazio l'Assessore, capisco anche lo sforzo che ha fatto, però vede, Assessore, proprio perché abbiamo questo tipo di mentalità, che si è formata nel corso degli anni, noi rischiamo di ricadere, sempre con l'idea di fare meglio, nelle cose complicate. Gli interventi che lei diceva meritano sicuramente di essere studiati e possono sicuramente far parte di una proposta di legge organica sulla famiglia che permetta di individuare interventi di supporto anche non monetari, però in questo momento soprattutto chi si è assunto l'onere di fare figli (onere, perché prima sembrava una cosa normale, adesso fare figli è un'impresa) ha bisogno, molto materialmente, molto brutalmente, di avere un sostegno che gli permetta di mandare i figli a scuola. Quindi le forme di collaborazione e di conciliazione con il lavoro sono certamente positive, ma spesso non c'è neanche il lavoro, nel senso che non c'è niente da conciliare, perché ci sono famiglie che hanno cinque o sei figli, di cui quattro non lavorano e sono a carico magari del genitore pensionato o dell'unico stipendio. Ecco, quello che noi chiediamo è un intervento immediato su questo, il che comporta delle scelte, e la prima scelta che comporta è quella di non aggravare ulteriormente l'amministrazione regionale di cose che non servono.
Credo che noi dovremmo cominciare a verificare l'utilità dell'impatto di alcuni interventi che la Regione fa, della destinazione di alcune risorse, e chiederci se per caso non sia meglio un intervento del tipo che suggeriva l'onorevole Dedoni, ovvero intervenire magari a sostegno di determinate situazioni, perché su una pensione o su una piccola somma spesso campano cinque o sei persone, che non chiedono ammortizzatori sociali, non chiedono di essere pagate senza far nulla, chiedono di poter portare il pane a casa.
Ecco, io credo, Assessore, che noi dovremmo valutare le cose positive e le esperienze positive che abbiamo fatto. Il bonus famiglia è un'esperienza positiva, perché è una cosa semplice e diretta. Su questo dovremmo lavorare. Non ho sentito, forse lei non era in grado di ipotizzare in questo momento in termini quantitativi che cosa la Giunta ha in testa, ma credo che la Giunta debba fare una scelta precisa a questo riguardo e la scelta della famiglia in questo momento è l'unica possibile che garantisce il sostegno alla famiglia, ma soprattutto sostegno alla coesione sociale in Sardegna, che oggi è sottoposta, come ben sappiamo, a pressioni e attacchi tali da intaccarla in maniera molto forte. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Più che per dichiarazione di voto, Presidente, intervengo per chiedere innanzitutto che venga aggiunta la mia firma e quella dei componenti del mio Gruppo, la maggior parte dei quali ha firmato, ma qualcuno è rimasto fuori, e per ribadire un concetto, già ben espresso dai colleghi Cossa, Truzzu e Piscedda, ovvero che quello della la famiglia, e lo dimostrano la qualità degli interventi svolti e anche la sintesi dell'Assessore, è un tema che non divide, anzi stasera quest'Aula ha dato prova di grande maturità, perché da punti di vista opposti ha trovato il modo di mettere l'argomento al centro di valutazioni serie e responsabili. Lo sforzo che va fatto, ma da parte di chiunque abbia un'idea perché affonda le radici sul concetto di famiglia vicino alla cultura cristiana - la chiamo cultura proprio per non offendere nessuno - piuttosto che a un altro credo, oppure abbia un'idea laica della religione o abbia un'idea semplice, quella che un grande psichiatra statunitense ebbe a dire della famiglia: la famiglia è un collegamento verso il nostro passato ed è un ponte verso il nostro futuro. Penso che questo, appunto, possa costituire il presupposto, la condizione perché tutti ci possiamo riconoscere nella necessità, dunque, che anche quella proposta di legge, a cui facevano riferimento l'onorevole Piscedda, l'onorevole Cossa e l'onorevole Truzzu, possa davvero prendere forma e consistenza seria. Su questo noi chiediamo un'attenzione tutta particolare anche da parte della Giunta, perché sulla famiglia bisogna investire e forse bisogna avere proprio su questo argomento meno riserve, meno remore ed essere davvero più determinati e coraggiosi di quanto non lo si sia stati nel passato.
PRESIDENTE. Diamo per acquisita agli atti la sottoscrizione della mozione da parte dell'onorevole Pittalis.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (SEL). Presidente, mi suggerisce il mio Segretario, e condivido il suo suggerimento, che noi siamo per la difesa della famiglia, ma non nel senso tradizionale del termine, che è ormai superato. Noi siamo per la difesa di tutte le famiglie, perché le famiglie di oggi non sono più quelle di venti o trent'anni fa. Sicuramente ci sono famiglie diverse, famiglie allargate, divorziati con figli propri e/o acquisiti dal nuovo partner, e così via. Questo ci tenevo a sottolineare.
Approfitto però di questa mozione per ricordare all'Assessore, che sicuramente conosce già il problema, che la misura sul famoso bonus bebè regionale, probabilmente per una sbadataggine normativa, prevede che possano beneficiare dell'assegno annuale soltanto i nati dal primo gennaio al 31 ottobre. Questa cosa mi è stata fatta notare da alcuni genitori che avrebbero dovuto beneficiare del bonus. In effetti questa norma ha, di fatto, creato bambini di serie A e bambini di serie B: quelli che sono nati entro il 31 ottobre beneficiano del bonus, quelli che sono nati dopo il 31 ottobre e fino al 31 dicembre non ne possono beneficiare. Questo lo dico perché siamo ancora in tempo a correggere questo problema con la finanziaria che approveremo perché so che nella Regione è stato detto in maniera rigida che comunque non si poteva neanche presentare la domanda per i bambini nati negli ultimi mesi dell'anno. Quindi mi appello alla sensibilità dell'Assessore affinché anche lui si attivi per risolvere questo problema.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della mozione numero 106.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Lai ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Busia - Carta - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cossa - Cozzolino - Dedoni - Deriu - Desini - Fenu - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Ruggeri - Sabatini - Solinas Christian - Tatti - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra.
Si è astenuto: il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 42
votanti 41
astenuti 1
maggioranza 21
favorevoli 41
(Il Consiglio approva).
Il Consiglio è riconvocato per domani mattina alle ore 10 e 30.
La seduta è tolta alle ore 19 e 18.
Allegati seduta
Testo della interrogazione annunziata in apertura di seduta
Interrogazione Truzzu, con richiesta di risposta scritta, sullo stato di attuazione del Piano energetico e ambientale della Regione Sardegna.
Il sottoscritto,
- la Regione, secondo quanto previsto dalla delibera della Giunta regionale n. 10/3 del 12 marzo 2010 e in armonia con gli indirizzi della delibera n. 31/43 del 2011 e la successiva delibera n. 39/20 del 26 settembre 2013, ha approvato una proposta tecnica di Piano energetico regionale ambientale (delibera n. 4/3 del 5 febbraio 2014);
- il Piano persegue tre direttrici principali: aumentare l'autonomia energetica, aumentare l'efficienza del sistema energetico in tutti i settori e aumentare i benefici locali favorendo l'uso sostenibile per l'ambiente delle risorse energetiche locali; inoltre prevede la riqualificazione del sistema energetico regionale con un nuovo bilancio energetico alla luce degli scenari all'anno 2020, individuando un set di azioni idonee al conseguimento degli obiettivi;
- il medesimo è stato redatto da un gruppo di lavoro composto in prevalenza da dipendenti della Regione e delle sue agenzie e costituisce una base di discussione per la politica regionale in materia energetica;
considerato che:
- con la delibera n. 49/31 del 26 novembre 2013 con il titolo "Documento di indirizzo per migliorare l'efficienza energetica in Sardegna 2013-2020", la Giunta regionale ha approvato il piano dell'efficienza che ha costituito la base per la stesura della bozza di Programma operativo regionale della Sardegna nella parte relativa all'energia;
- è patrimonio della Regione una fittissima banca dati che ha consentito la ricostruzione del bilancio energetico regionale, ricca di dati sottoposti al vincolo di non diffusione se non nella forma aggregata e che qualora sia consegnata ad esterni potrebbe determinare responsabilità di vario titolo, oltre a disperdere un patrimonio determinante per la Regione frutto del lavoro di anni;
appurato che:
- il programma di governo presentato dal Presidente della Regione, On. Francesco Pigliaru, in fase di campagna elettorale indicava espressamente che la Regione deve perseguire le seguenti azioni strategiche: ridurre i costi dell'energia termica per le famiglie e per le imprese, favorire gli investimenti sulle centrali esistenti per renderle più efficienti, modificare la programmazione per le risorse rinnovabili, individuando inoltre alcune azioni prioritarie tra cui azioni in materia di efficienza degli edifici di smart grid;
- nelle dichiarazioni programmatiche il Presidente ha testualmente affermato "Sul Piano energetico il nostro approccio [...], non è quello di buttare a mare il lavoro tecnico svolto nel passato da un'altra Giunta, ma la valutazione della situazione esistente, dei fabbisogni e delle priorità sarà rigorosa, per definire rapidamente indirizzi strategici chiari ed efficaci. Il parco di generazione elettrica dovrà fondarsi sul giusto mix di fonti e con un uso delle rinnovabili che davvero crei ricadute sui territori, e non sia esclusivamente consumo del suolo e delle risorse ambientali e paesaggistiche";
- l'Assessore regionale dell'industria Piras ha assicurato la presentazione di una bozza di piano entro settembre 2014, e poi in un'intervista rilasciata all'Unione sarda il 9 novembre 2014, ha dichiarato che "da sei mesi un gruppo di studio sta analizzando costi, benefici, e tempi delle soluzioni tecnicamente possibili" per portare il metano in Sardegna;
- lo stesso Assessore Piras ha dichiarato ancora che "entro fine anno [2014] sarà aggiornato il piano energetico con le stime dei nuovi consumi";
- egualmente il 20 maggio 2014 l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio dichiarava all'Unione sarda, a seguito di un incontro con il Vice Ministro dello sviluppo economico in merito alle opportunità di metanizzazione della Sardegna, che "Entro pochi giorni sarà pronto il capitolato per individuare l'advisor che ci aiuterà a trovare le alternative al Galsi";
- da una ricerca sulle pagine ufficiali della Regione non si ha traccia né del bando volto ad individuare l'advisor, né del fantomatico gruppo di lavoro, e pertanto non è dato sapere da chi sia composto, di conseguenza come siano stati scelti i suoi componenti, e allo stesso tempo non è dato sapere chi materialmente stia lavorando all'aggiornamento del piano energetico;
- non appare inoltre tra le delibere adottate dalla Giunta regionale alcun atto di indirizzo politico volto ad indirizzare le attività del gruppo di lavoro precedentemente citato o dell'advisor;
visto che nel programma di governo presentato in campagna elettorale il Presidente Pigliaru dichiarava espressamente la propria intenzione di inserire in un quadro complessivo il Piano di efficienza energetica attualmente esistente;
considerato che:
- l'esistenza del piano dell'efficienza energetica sembra essere sconosciuta allo stesso Esecutivo regionale, considerato che non è menzionata nel PRS approvato con la delibera n. 41/3 del 21 ottobre 2014 in cui si indica genericamente alla voce 5.4 "A/e/ quadro del Piano energetico un'azione cruciale è costituita dall'elaborazione ed approvazione di norme e direttive regionali in materia di energia ed efficienza energetica, nell'ambito della attuazione degli obiettivi di semplificazione del sistema normativo e amministrativo regionale";
- è necessario rimediare quanto prima a tali incongruenze, portando alla luce strumenti operativi finora non portati all'attenzione del Consiglio regionale e della popolazione della Sardegna, anche al fine di attuare una programmazione energetica che consenta all'Isola di ricorrere all'utilizzo di fonti energetiche a basso costo che permettano di adottare misure urgenti per uscire dalla crisi e avviare prontamente un nuovo modello di sviluppo economico dell'Isola in linea con le proprie tradizioni e il rispetto dell'ambiente,
chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'industria per sapere:
1) se esista un gruppo di lavoro chiamato ad aggiornare il Piano energetico ambientale regionale approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 4/3 del 5 febbraio 2014 e, in caso positivo, quale sia la composizione del gruppo di lavoro e le modalità di scelta e nomina dei componenti e la natura del rapporto di lavoro e/o collaborazione che gli stessi hanno con la Regione;
2) quale sia lo stato dei lavori sul Piano energetico e quando si ritenga che lo stesso possa essere portato a conoscenza del Consiglio regionale e della popolazione tutta;
3) quale sia lo stato di attuazione del Piano dell'efficienza energetica e la volontà o meno dell'attuale Esecutivo sull'adozione e applicazione dello stesso;
4) se e quando sia stato indetto il bando per l'individuazione dell'advisor che dovrebbe aiutare la Giunta regionale ad individuare le alternative al Galsi in merito alla metanizzazione dell'Isola. (238)
Risposta scritta a interrogazioni
Risposta scritta dell'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione all'interrogazione Cocco Daniele Secondo sulla decisione di chiudere la Caserma dei carabinieri di Ozieri. (4)
In relazione all'oggetto si comunica che l'argomento trattato nell'interrogazione non attiene alla competenza di questo Assessorato.
Risposta scritta dell'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale all'interrogazione Tocco sul potenziamento del servizio di vigilanza al Presidio ospedaliero SS. Trinità di Cagliari. (121)
L'Ospedale SS. Trinità è un Ospedale Generale e Multispecialistico con numerose eccellenze. A tale proposito, ricordo che in questo Ospedale è presente una U.O.C, di Malattie Infettive e due di Psichiatria.
Queste Strutture favoriscono la presenza, anche dopo la dimissione, di alcuni loro pazienti che non sentendosi più protetti, gravitano nella area interna del Presidio e nelle immediate vicinanze. Tale Presidio si trova inserito all'interno del quartiere di Is Mirrionis e prossimo al quartiere di S. Michele.
L'area sulla quale si estende l'Ospedale è di 75.000 mq, circa.
In quest'area si sviluppano 14 padiglioni (di cui uno da ristrutturare e non in uso) per una superficie coperta utile utilizzata pari a 29.572 mq.
Le vie d'accesso a quest'area sono:
3 rivolti alla via Is Mirrionis. Più analiticamente si rileva un ingresso dedicato per il Pronto Soccorso, l'ingresso principale del Presidio e il terzo varco dedicato all'uscita delle autovetture.
2 rivolti alla via Timavo di cui uno solo attualmente utilizzato. Relativamente al secondo varco è all'attenzione del locale Servizio Tecnico Aziendale, ma prossimo a possibile apertura.
1 rivolto alla via Tuvu Mannu dal quale entrano i grossi mezzi della nettezza urbana.
Delle tre vie di accesso presenti sulla via Is Mirrionis, (ingresso parcheggio Pronto Soccorso e ingresso principale) sono costantemente presidiati H24 da personale di custodia afferente alla Ditta terzializzata Cenza.
Il terzo accesso (uscita automezzi) è regolamentato da una sbarra che consente la sola uscita mediante sollevamento automatico.
Relativamente alla via Timavo l'unico accesso utilizzato è regolamentato da una sbarra, che consente la sola uscita, mediante il sollevamento automatico.
Da quest'ultimo è consentito l'ingresso di particolari mezzi di trasporto mediante sollevamento della sbarra comandato dal personale della guardiania (Ditta Cenza).
Tali ingressi ogni sera intorno alle ore venti, è chiuso dal personale di cui sopra.
L'ingresso di via Tuvu Mannu è costantemente chiuso e viene aperto solo in occasione dell'ingresso dei grossi mezzi di cui è stato più sopra fatto cenno.
Oltre quanto fin qui riferito, è stato attivato un ulteriore servizio di vigilanza mediante l'utilizzo di Guardie Giurate (Ditta terzializzata Nuova Sicurvis S.r.l.).
Tale servizio è stato attivato (vedi allegato 1) presso il Pronto Soccorso con orario H24, il Servizio di Psichiatria 2 con orario H24 e presso il Padiglione di Malattie Infettive con orario 22 - 08 (fascia oraria notturna),
È opportuno sottolineare che, in quest'ultimo padiglione, la fascia oraria 08 - 22 è coperta dal personale della guardiania afferente alla Ditta Cenza.
È stato ancora messo in piedi un sistema di videosorveglianza che interessa diverse aree dell'Ospedale tra le quali:
• ingresso U. O. C. di Cardiologia UTIC
• ingresso U.O.C, di Ginecologia
• ingresso U.O.C, di Urologia.
Ancora sotto videosorveglianza risultano:
• tutti gli accessi, utilizzati, dell'Ospedale
• tutti gli accessi al Tunnel (lato interno tunnel)
• tutti gli accessi al Reparto Malattie Infettive
• Area Ecologica (deposito rifiuti e accesso ingresso mezzi N. U.
Mi preme riferire che nel Presidio opera anche una Vigilanza Antincendio attiva che effettua controlli nelle 24 ore (vedi crono programma allegato 2), in tutto il Presidio, e che in presenza di situazioni anomale, riferisce tempestivamente alla Direzione Sanitaria.
Per concludere allego alla presente, (allegato 3), la nota a firma del Sig. Responsabile della Nuova Sicursiv, che la scrivente Direzione Sanitaria ha ampiamente diffuso a tutte le UU.OO. del Presidio, relativa alla richiesta di Guardie Giurate effettuata dal personale in servizio per la gestione di situazioni di emergenza o di pericolo alle strutture o alle persone all'interno del Presidio Ospedaliero.
Confidando di aver dato un quadro puntuale situazione dei controlli effettuati e restando a disposizione per ogni ulteriore chiarimento e/o specificazioni, porgo Cordiali saluti.
Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Desini - Busia sull'affidamento dell'incarico di RUP per la costruzione dell'ospedale di San Gavino Monreale. (158)
Si trasmette, in allegato alla presente, copia della risposta n. PG/0038351 del 13.11.2014 della Asl n. 6 di Sanluri in ordine all'interrogazione di cui in oggetto.
In riferimento alla Interrogazione n.158/A del 23.09.2014 presentata dai Consiglieri Desini - Busia e afferente la nomina del Rup per la costruzione del nuovo Ospedale di San Gavino Monreale effettuata con delibera del Direttore Generale della ASL di Sanluri n.640 del 11.09.2014 si espone quanto segue:
- L'art. 10 comma 5 del Dlgs .163/2006 prevede che il RUP deve possedere titolo di studio e competenza adeguati ai compiti per cui è nominato, e in caso di lavori e servizi attinenti all'ingegneria e architettura, deve essere un tecnico. Fatto tale debito richiamo normativo e in applicazione dello stesso, l'Azienda ha proceduto a verificare se i dirigenti tecnici dipendenti di ruolo, oltre che il titolo di studio, fossero in possesso della competenza e professionalità adeguata, intesa come esperienza specifica nel ruolo di RUP, in virtù sia dell'importanza dell'impegno economico dell'opera, sia per la molteplicità delle problematiche inerenti la realizzazione dell'opera.
Dall'esame dei curriculum dei dipendenti di cui sopra, non è emerso il possesso di adeguata competenza nell'esperienza specifica nei ruolo di RUP, adeguata all'importanza dell'opera, in nessuno dei dirigenti tecnici dipendenti.
- Il Regolamento di cui al D.P.R. n.207/2010 all'art.8 comma 1 afferma che "In caso di accertata carenza di dipendenti di ruolo in possesso di professionalità adeguate, le amministrazioni aggiudicatrici nominano il responsabile del procedimento tra i propri dipendenti in servizio. Si è proceduto dunque all'esame del curriculum del personale tecnico in servizio, dal quale si è riscontrato invece la sussistenza di competenza, professionalità qualificata ed esperienza specifica nel ruolo di RUP avendo svolto tale ruolo nella realizzazione di molteplici opere e servizi.
- È ben vero che il D.L n.90 del 24.05.2014 convertito nella L n. 114 dell'11.08.2014 all'art. 13 bis (Fondi per la progettazione e l'innovazione) prevede al comma 7-bis che a valere sugli stanziamenti di cui al comma 7, le amministrazioni pubbliche destinano ad un fondo per la progettazione e l'innovazione risorse finanziarie in misura non superiore al 2 per cento degli importi posti a base di gara di un'opera o di un lavoro; la percentuale effettiva è stabilita da un regolamento adottato dall'amministrazione, in rapporto all'entità e alla complessità dell'opera da realizzare e al comma 7-ter prevede che l'80 per cento delle risorse finanziarie del fondo per la progettazione e l'innovazione è ripartito, per ciascuna opera o lavoro, con le modalità e i criteri previsti in sede di contrattazione decentrata integrativa del personale e adottati nel regolamento di cui al comma 7-bis, tra il responsabile del procedimento e gli incaricati della redazione del progetto, del piano della sicurezza, della direzione dei lavori, del collaudo, nonché tra i loro collaboratori; gli importi sono comprensivi anche degli oneri previdenziali e assistenziali a carico dell'amministrazione.
Il regolamento definisce i criteri di riparto delle risorse del fondo, tenendo conto delle responsabilità connesse alle specifiche prestazioni da svolgere, con particolare riferimento a quelle effettivamente assunte e non rientranti nella qualifica funzionale ricoperta, della complessità delle opere, escludendo le attività manutentive, e dell'effettivo rispetto, in fase di realizzazione dell'opera, dei tempi e dei costi previsti dai quadro economico del progetto esecutivo.
Il regolamento stabilisce altresì che gli incentivi complessivamente corrisposti nel corso dell'anno al singolo dipendente, anche da diverse amministrazioni, non possono superare l'importo del 50 per cento del trattamento economico complessivo annuo lordo. Le quote parti dell'incentivo corrispondenti a prestazioni non svolte dai medesimi dipendenti, in quanto affidate a personale esterno all'organico dell'amministrazione medesima, ovvero prive del predetto accertamento, costituiscono economie. Il presente comma non si applica al personale con qualifica dirigenziale.
Posto che le Amministrazioni Pubbliche destinano ad un fondo per la progettazione e l'innovazione risorse finanziarie un importo determinato in misura non superiore al 2 per cento degli importi posti a base di gara di un opera e di questo 2% solo l'80% viene ripartito tra il responsabile del procedimento e gli incaricati della redazione del progetto, del piano della sicurezza, della direzione del lavori, del collaudo, nonché tra i loro collaboratori, non essendo ancora bandita la gara e dunque fissato l'importo da mettere a base d'asta, risulta incomprensibile come gli autori della interrogazione abbiano potuto determinare i compensi spettanti a titolo di quota incentivante. Inoltre la recente normativa, come sopra già detto, pone dei limiti ulteriormente stringenti per gli incentivi da corrispondere al RUP e conseguentemente il calcolo dell'incentivo, non determinabile esattamente, può essere stimato per un importo di molto inferiore rispetto a quello indicato nell'interrogazione.
Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Truzzu sull'attività dei centri di rilevazione delle patologie tumorali e sui dati dell'incidenza tumorale nei comuni confinanti con le zone industriali e i poligoni militari. (177)
In riscontro alla nota protocollo n. 2554/2014 con la quale si richiedono elementi utili per la risposta alle interrogazioni consiliari in oggetto, esaminato il contenuto delle medesime, nell'ambito delle competenze dello scrivente Servizio per quanto concerne l'interrogazione n. 177 A, si riferisce quanto segue.
1) I Centri di rilevazione delle patologie tumorali delle Province di Cagliari e Oristano NON sono mai stati resi operativi per i seguenti motivi:
Le attività di rilevazione dei casi di tumore consistono nell'analisi incrociata della banca dati aziendale relativa ai ricoveri (SDO) con le cartelle cliniche, gli archivi di anatomia e citologia patologica e le certificazioni di morte. Per l'operatività dei centri di rilevazione sono quindi necessarie in ogni azienda sanitaria risorse umane appositamente dedicate e risorse strumentali ad hoc (locali idonei, attrezzature informatiche e software dedicato), Sassari e Nuoro hanno creato, di propria iniziativa e con risorse proprie, il Registro Tumori certificato dall'AIRTum e dallo IARC mentre nelle Aziende di Cagliari e Oristano non risulta sia stata implementata analoga organizzazione.
Per quanto concerne la dotazione software, lo scrivente Servizio - in occasione delle attività inerenti allo Studio sull'incidenza tumorale nell'area di Quirra il cui protocollo è stato predisposto nell'ambito dei lavori del Board Scientifico coordinato dall'Istituto superiore di Sanità e dall'Assessorato Regionale della Sanità - ha proceduto a contrattualizzare l'acquisto di un applicativo denominato CRToool con correlati servizi informatici finalizzati all'avvio dello studio sull'incidenza oncologica nell'area del Salto di Quirra e alla futura messa a regime del Registro Tumori della Regione. La fornitura ed installazione di CRTooL nelle Aziende Sanitarie identificate dal Decreto Assessoriale n. 33 del 27 giugno 2012 è andata a buon fine solo per le Aziende di Sassari e Nuoro. Per l'Azienda 5 di Oristano invece l'installazione è sospesa a seguito della manifestata esigenza di ricevere dalla Regione fondi necessari all'acquisizione delle risorse umane, imprescindibili per lo svolgimento delle attività di rilevazione, tenuto conto che la stessa azienda si è comunque dichiarata disposta a mettere a disposizione i locali e la strumentazione informatica. Viceversa per l'area di Cagliari, sulla programmata installazione del CRTooL destinata al Dipartimento di Anatomia Patologica della AOU, gli uffici sono impossibilitati a procedere poiché il Dipartimento stesso ha dichiarato di aver acquisito autonomamente il software per il tramite dell'Università di Cagliari.
2) Richiesta di dati relativi all'incidenza tumorale con particolare riferimento ai comuni confinanti con le aree industriali e con i poligoni militari.
Le attività degli uffici, dal 2012 ad oggi, si sono incentrate sulle attività propedeutiche all'avvio del Registro Tumori regionale.
L'avvio di un registro regionale di patologia richiede preventivamente l'emanazione di una normativa (nazionale o regionale) che istituisca espressamente il registro, oltre che di un regolamento (nazionale o regionale, sottoposto a parere preventivo del Garante) di dettaglio sulle modalità di funzionamento del registro stesso.
Soltanto con la LR 21/2012 la Regione Sardegna ha istituito il Registro Tumori, mentre il previgente comma 2 dell'articolo 8 della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 prevedeva genericamente l'istituzione dei registri di patologia, senza specificare quali e, come tale, considerato non conforme alla normativa secondo l'interpretazione del Garante Privacy.
Allo stato attuale, la Regione Sardegna è ancora priva di una normativa regolamentare. Come potrà meglio specificare il competente Servizio Primo della Direzione Generale della Sanità, l'articolo 12 commi 11 e 13 del decreto legge 18 ottobre 2012 n. 179 convertito in legge 221/2012 ha rimesso la disciplina del trattamento dei dati sensibili dei registri tumori ad un apposito regolamento nazionale da adottare entro 18 mesi dalla data di entrata in vigore del decreto legge (comma 13), fatta salva l'adozione da parte delle Regioni di propri regolamenti.
3) NON sono stati richiesti ai vari responsabili provinciali i dati citati;
4) In merito ad un raffronto ragionato tra i dati relativi alle malattie respiratorie, ai tumori del polmone, ai mielomi, alle neoplasie, alle leucemie e al linforna di hodgkin dei comuni limitrofi alle aree industriali e di quelli limitrofi ai poligoni militari, sono disponibili a livello regionale i seguenti studi specifici:
Nel 2005 l'Assessore dell'Igiene e Sanità e dell'Assistenza sociale della Regione Sardegna aveva promosso la redazione di un Rapporto sullo stato di salute delle popolazioni residenti in aree interessate da poli industriali, minerari o militari (la sintesi preliminare è consultabile online su https://www.regione.sardegna.it/documenti/1_50_20051214122846.pdf. mentre il rapporto definitivo completo è disponibile su Epidemiologia e Prevenzione (2006); 30(1) suppl: 1-64).
L'Osservatorio Epidemiologico Regionale nel febbraio 2011 ha prodotto un relazione a seguito di specifica richiesta dell'Ufficio Polizia di Frontiera Marittima e Aerea di CAGLIARI inerente l'area di Sarroch con specifico riferimento alla propria postazione presso gli impianti di raffinazione della SARAS (che si allega).
Si segnala inoltre che nel 2012-13, su specifica richiesta della Procura della Repubblica di Cagliari, l'OER ha prodotto delle elaborazioni specifiche sul ricorso all'ospedalizzazione per causa con riferimento alle popolazioni residenti nei comuni di Sarroch e Teulada.
Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione Lai sulla condizione di disagio in cui versa il Poliambulatorio di Sadali (CA). (185)
Con la presente si forniscono gli elementi informativi utili a produrre riscontro all'interrogazione consiliare n. 185-A (http://www.consregsardegna.it/XVLegislatura/Interrogazioni/Irg0185.asp). avente ad oggetto "Condizione di disagio in cui versa il Poliambulatorio di Sadali (CA)".
Il sistema al quale si fa riferimento è il SISAR CUP WEB che permette di accedere al centro di prenotazione unificato della Regione ed al pagamento del relativo ticket.
Si è accertato che effettivamente il Poliambulatorio di Sadali della ASL n. 8 non utilizza il sistema regionale per problematiche che tuttavia non risultano in alcun modo correlate a malfunzionamenti o difetti del sistema informativo SISaR, perfettamente in esercizio e funzionante in tutta la Regione, bensì a criticità della linea di connessione dati afferenti il contratto tra la ASL e la compagnia telefonica.
La ASL 8 interpellata sul punto, con nota prot. 139905 del 01.12.2014 a firma del Direttore Generale, ha infatti cosi riscontrato:
"Il poliambulatorio di Sadali dispone da tempo di una specifica linea dati di connessione alla rete aziendale ASL che permette agli operatori di poter accedere a tutti i sistemi informatici, compreso il sistema SISAR di prenotazione prime visite e pagamento ticket.
Il disservizio cui si fa riferimento nella Interrogazione è pertanto da imputare alla instabilità della linea dati che collega il poliambulatorio di Sadali alla sala server aziendale che ha sede a Cagliari. Questa Azienda ha più volte segnalato il malfunzionamento al fornitore della connettività ed è in attesa della risoluzione definitiva dei problema.
Si segnala, inoltre, che recentemente è stato avviato un ammodernamento delle attrezzature informatiche degli uffici e degli ambulatori aziendali, con particolare riguardo proprio per gli sportelli di front-office".
Ferma restando la massima disponibilità della Regione nel supportare l'Azienda affinché possano essere adottate le soluzioni tecniche più opportune per risolvere le criticità di connessione, giova segnalare che la piena fruizione dei servizi del SSN non appare compromessa posto che i medesimi servizi forniti allo sportello sono da tempo disponibili presso canali alternativi facilmente accessibili dal cittadino. La prenotazione delle visite CUP è sempre possibile per via telefonica chiamando il numero di pubblica utilità 1533 o il numero aziendale dedicato, così come il pagamento del ticket sanitario può essere effettuato presso qualsiasi sportello di Poste Italiane o addirittura via internet con le carte di pagamento previa registrazione sul sito PosteSalute.
Si rimane a disposizione per eventuali chiarimenti o ulteriori necessità informative.
Risposta scritta dell'Assessore dei lavori pubblici all'interrogazione Ledda - Azara - Arbau - Perra sulla emissione di bollette sotto forma di "deposito cauzionale" da parte della società Abbanoa alle parrocchie della Sardegna. (191)
Con gli interpelli in oggetto rivolti, il primo, al Presidente della Regione e all'Assessore regionale ai LLPP, il secondo al solo Assessore ai LLPP viene richiesto di sapere:
a) Se siano a conoscenze delle innumerevoli situazioni di disagio e preoccupazione create in capo ai parroci riguardo a questa nuova richiesta da parte del gestore idrico;
b) Se non ritengano necessario verificare se Abbanoa abbia previsto e programmato un reale servizio di lettura dei contatori delle parrocchie;
c) Se non ritengano opportuno verificare se la società stia agendo sulla base di un censimento dettagliato ed aggiornato delle utenze per singola parrocchia;
d) Se la società Abbanoa abbia coinvolto preventivamente gli enti d'ambito e le altre istituzioni competenti, compresa la Regione;
e) Se la Regione abbia autorizzato la richiesta di deposito cauzionale alle utenze ante 2006;
f) Se sia stato rispettato l'art. 3 che prevede la possibilità e non l'obbligo al solo momento della domanda di allaccio e non in maniera retroattiva;
g) Se non ritenga opportuno intraprendere tutte le azioni possibili per indurre Abbanoa a ritirare o revocare un provvedimento di dubbia legittimità e/o inopportuno e dannoso.
Ciò posto, la connessione oggettiva dei tre interpelli suggerisce l'articolazione di una unica risposta.
Premesso che il Servizio Idrico Integrato è un servizio pubblico e come tale si basa su un rapporto trilaterale tra la pubblica amministrazione che affida il servizio (Ente Ambito), il soggetto gestore (Abbanoa) e i destinatari che ricevono il servizio (Clienti), gli strumenti principali di regolazione tra le parti sono rispettivamente il Contratto di servizio o Convenzione di affidamento (Ente d'Ambito/Abbanoa), il Regolamento del S.I.I. (Ente d'Ambito/Abbanoa/Cliente) e il Contratto di utenza (Abbanoa/Cliente), nel rispetto della normativa nazionale di settore.
I contenuti del Contratto di servizio, Regolamento S.I.I. e del Contratto di utenza vengono definiti in coerenza con quanto stabilito dall'Autorità Nazionale di Regolazione (AEEGSI).
Abbanoa SpA riferisce di aver agito in piena legittimità nella consapevolezza di operare entro un quadro normativo rigido che non offre profili di discrezionalità.
Si richiamano alcune tra le più importanti norme che, nel regolare le modalità di gestione del servizio, richiamano il Gestore Unico:
a. al rispetto del Regolamento del S.I.I.. (art. 3.1 );
b. ad operare garantendo l'imparzialità del proprio operato nei confronti dei clienti (art. 3.2);
c. ad adempiere a tutti gli obblighi e disposizioni di legge vigenti del settore, comprese quindi le determinazioni dell'Autorità nazionale (art. 6.2).
L'obbligo giuridico ai fini della richiesta del deposito cauzionale nasce in forza di detto Contratto di Servizio:
a. il Regolamento del S.I.I. prevede all'art. B. 12 che "Per eventuali danni arrecati ai propri impianti o per somme non pagate a qualsiasi titolo dall'utente, il Gestore richiederà, a titolo di
deposito cauzionale infruttifero, un'anticipazione articolata con le modalità di pagamento descritte nell'Allegato C"; i Contratti di utenza richiamano nelle clausole contrattuali detto obbligo; oltretutto, il deposito cauzionale era previsto anche in diversi regolamenti degli ex gestori sardi;
b. l'imparzialità del proprio operato nei confronti dei clienti non sarebbe garantito se Abbanoa procedesse alla richiesta dell'addebito solo per i nuovi Clienti e non applicasse il medesimo onere ai Clienti acquisiti dalle ex gestioni;
c. l'AEEGSI configura la disciplina del deposito cauzionale come elemento complementare e sinergico rispetto al metodo tariffario in vigore "e pertanto produce effetti anche sulle convenzioni in essere" (Delibera 86/2013/R/idr), applicandosi a tutte le gestioni del S.I.I. che operano sul territorio nazionale e assicurano la fornitura agli utenti finali (art. 2),
Si stravolge il senso dell'intero impianto regolatorio di AEEGSI nel momento in cui si afferma che l'Autorità nazionale ha previsto una "possibilità" e quindi una discrezionalità nell'applicare o meno il deposito cauzionale.
Si ricorda infatti che la legittimità della richiesta di un deposito cauzionale da parte del Gestore ai propri Clienti era stata messa in discussione, in altri ambiti territoriali e prima dell'intervento di AEEGSI, da diversi ricorsi di singoli soggetti e di alcune associazioni di consumatori (Assoconsum, Federconsumatori) e proprio sul punto si registrano, soprattutto nel 2013, una serie di pronunce di diversi Tribunali d'Italia i quali, accertando la funzione di garanzia dell'istituto e la piena legittimità delle norme del regolamento di gestione e dei contratti di utenza che lo prevedevano, escludono espressamente il carattere vessatorio delle norme richiamate (ex multiss: Trib. Perugia, n. 3390/13).
L'AEEGSI ha ulteriormente sancito la legittimità dell'istituto e ha stabilito che l'introduzione del deposito cauzionale contribuisce alla copertura di una parte del rischio morosità e "risponde ad un principio di equità, dal momento che l'onere della morosità ricade, in ultima analisi, sulla generalità degli utenti del servizio".
La locuzione "può richiedere all'utente (...) il versamento di un deposito cauzionale", presente nell'art. 3 delle "Condizioni per il deposito cauzionale" deve essere interpretato non come una possibilità, ma - vertendosi in un settore regolato - come un potere non esercitabile liberamente ma nel rigoroso rispetto dei limiti di quanto imposto dalla normativa vigente (delibera AEEGSI compresa).
Se Abbanoa non applicasse il deposito cauzionale o lo applicasse con modalità differenti da quelle previste dall'AEEGSI, violerebbe norme cogenti (il Contratto di Servizio, Il Regolamento del S.I.I., le delibere dell'Autorità nazionale) e norme di indirizzo (perseguimento della gestione dei servizi idrici in condizioni di efficienza e di equilibrio economico e finanziario e di imparzialità rispetto a tutti i Clienti).
Queste, in estrema sintesi, le ragioni per cui tutti i principali gestori italiani (Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Lazio, Marche, Umbria, Campania, Puglia, Sicilia) hanno richiesto il deposito cauzionale, sia in forma di conguaglio rispetto agli importi in precedenza versati sia di adeguamenti in caso di maggiori o minori importi rispetto a quanto previsto dall'AEEGSI,
Relativamente alla contestazione che Abbanoa avrebbe il potere di richiedere il deposito solo dal momento della stipula del contratto e non in maniera retroattiva, l'AEEGSI prevede il conguaglio tra eventuali somme versate a titolo di garanzia (ex "anticipi consumi") e l'importo del nuovo deposito cauzionale anche per contratti di somministrazione in essere al momento dell'entrata in vigore del proprio provvedimento (e quindi non solo per i nuovi clienti ma anche per le utenze preesistenti; art. 8 delle "Disposizioni transitorie e finali della Delibera 86/2013/R/idr).
Il conguaglio tra quanto già versato in precedenza e quanto dovuto potrà pertanto essere a credito o a debito per il Cliente.
In merito al fatto che "...Abbanoa non potrebbe richiedere il deposito cauzionale in quanto non avrebbe adottato una Carta dei servizi conforme alla normativa in vigore e alla pubblicazione secondo quanto previsto nella deliberazione 586/2012/R/IDR", si osserva:
Così come riferito dal Gestore Unico, Abbanoa ritiene di aver rispettato, anche a questo proposito, quanto previsto dall'AEEGSI pubblicando la Carta dei Servizio idrico Integrato sul proprio sito internet e rendendola consultabile e fruibile sia con accesso diretto dalla homepage www.abbanoa.it, che presso gli sportelli territoriali.
Detta Carta del S.I.I. è stata, peraltro, redatta in attuazione alle direttive e disposizioni impartite dal:
a. Dir.P.C.M. 27 gennaio 1994 "Principi sulla erogazione dei servizi pubblici"; detta i principi cui deve uniformarsi l'erogazione del servizi pubblici e stabilisce l'obbligo per tutti i soggetti erogatori, pubblici e privati, di definire e di adottare "standard specifici di qualità e quantità dei servizi"; l'obbligo di adozione, rispettivamente per ciascun soggetto erogatore, di una propria specifica Carta dei Servizi, ispirata alla Direttiva e ad essa conforme, è stato poi puntualizzato dall'art 2 del decreto legge n. 163 del 1995, convertito nella L. 11 giugno 1995, n. 273 (successivamente abrogato);
b. D.P.C.M. 29 aprile 1999 "Schema generale di riferimento per la predisposizione della carta del servizio idrico integrato".
c. D.Lgs. n. 286 del 1999, 'Riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell'attività svolta dalle amministrazioni pubbliche, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59";
d. Legge n. 244 del 2007, 'Legge finanziaria 2008', art. 2, comma 461 ;
e. Legge n. 69 del 2009, "Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile", art. 30, sulle forme di risoluzione non giurisdizionale delle controversie (Abbanoa ha da tempo attivato la Conciliazione, quale strumento di risoluzione extra giudiziale delle controversie, d'intesa con le Associazioni di Consumatori firmatarie, pari al 90%).
Tutto ciò in perfetta aderenza al dettato di cui alla deliberazione 586/2012/R/IDR.
In merito alla circostanza che Abbanoa applicherebbe per le utenze condominiali il deposito cauzionale a soggetti esenti che godono di agevolazioni tariffarie, l'assunto è errato.
L'articolazione tariffaria deliberata dall'Ente d'Ambito per le utenze condominali prevede una tariffa unica, che tiene conto del numero di unità abitative interne servite (al fine di determinare la quota fissa e le corrette fasce tariffarie).
Al fine di poter determinare la tariffa da attribuire al Condominio viene considerato l'uso preponderante (criterio del 50% + 1); pertanto, a titolo di esempio, se il 50% + 1 dei proprietari delle unità abitative costituenti il Condominio è in possesso del requisito della residenza presso l'immobile servito, la tariffa applicata nella fattura unica del Condominio sarà uso "residente".
Per ciascun Condominio Abbanoa acquisisce dall'Amministratore apposita autocertificazione in cui viene dichiarato l'uso preponderante; è quest'ultimo pertanto che definisce il tipo di tariffa applicata al Condominio.
Il deposito cauzionale applicato rispecchia questo principio.
Se il Condominio ha una tariffa "residente" anche il deposito cauzionale sarà per "residenti", con le eccezioni disciplinate dall'AEEGSI di cui a seguire,
Abbanoa ha rispettato la coerenza tra tipo di uso/tariffa e valore del deposito cauzionale applicato, ottemperando anche all'obbligo di richiedere non l'intero ammontare, ma il 60% della somma dei valori dei depositi cauzionali riferiti al numero di utenti sottesi all'utenza condominiale stessa (nel rispetto dell'Allegato A alla Delibera 643/2013/R/idr del 27.12.2013 che costituisce modifica del comma 4.4 della deliberazione 86/2013/R/IDR: "Per le utenze condominiali, il deposito cauzionale è pari alla somma dei depositi cauzionali dei singoli utenti sottesi, nel rispetto dei valori massimi definiti dall'Autorità con successivo provvedimento").
In relazione alle circostanze:
- che le disposizioni di AEEGSI non possano incidere sui contratti in essere in quanto sono in peius per i Clienti;
- se Abbanoa ha coinvolto preventivamente e con atti ufficiali gli Enti d'Ambito e le altre istituzioni competenti, compresa la Regione;
- se la Regione ha autorizzato con atto ufficiale la richiesta di deposito alle utenze che avevano provveduto all'allaccio prima del 2006
si osserva:
È pacifico ed espressamente previsto che sia nella disponibilità dell'AEEGSI modificare o integrare le clausole contrattuali e gli atti del Contratto di servizio incompatibili con la disciplina del deposito cauzionale (Delibera 86/2013/R/idr) e il Regolamento del S.I.I. (ai sensi dell'art. 2.37 della Legge 481/95),
Non ritenendo opportuno in questa sede entrare nel dettaglio del merito della gerarchia delle fonti del diritto in un settore regolato, si opera il mero richiamo alla sentenza della Cassazione n. 19531 del 29.09.2004 che conferma come le deliberazioni dell'Autorità (all'epoca AEEG) siano inserite automaticamente (fenomeno della c.d. "eterointegrazione") nel contratto di somministrazione, ex art. 1339 del codice civile (art. 1339 c.c.: "Inserzione automatica di clausole: le clausole, i prezzi di beni o di servizi, imposti dalla legge, sono di diritto inseriti nel contratto, anche in sostituzione delle clausole difformi apposte dalle parti").
Pertanto, le disposizioni AEEGSI possono modificare di diritto le clausole contrattuali senza ulteriori atti autorizzativi intermedi.
Inoltre, si ricorda che:
- come già evidenziato al punto A., il deposito cauzionale era già previsto nel Regolamento del S.I.I.;
- non può essere considerata una introduzione in peius l'addebito a soggetti esentati da alcuni ex gestori comunali rispetto alla moltitudine di soggetti a cui invece il deposito viene richiesto (pari al 65%) in forza di espresse previsioni normative e contrattuali.
Oltretutto, diverse disposizioni dell'AEEGSI sono invero in melius:
1. sono esenti particolari soggetti che hanno una tipologia di uso di carattere sociale;
2. sono dovuti gli interessi legali, a differenza degli ex "anticipi sui consumi", previsti dal Regolamento del S.I.I.. con natura infruttifera;
3. sono previste forme di tutela da eventuali slacci per morosità (nel caso in cui il deposito sia sufficiente a coprire la morosità medesima).
È vero quindi il contrario: l'AEEGSI ha uniformato la disciplina, stabilendo delle regole certe, ristabilendo il corretto quadro di imparzialità tra tutti i Clienti e prevedendo agevolazioni per le fasce "deboli".
In riferimento al coinvolgimento di tutti i livelli istituzionali, compresa la Regione, sottolineato che l'applicazione del deposito cauzionale è un obbligo giuridico, deve essere rimarcato che le delibere dell'AEEGSI citate sono state approvate ad esito di un procedimento di consultazione avviato fin dal 2012, a cui hanno partecipato tutte le Istituzioni, Associazioni di Categoria ed Enti.
È infatti previsto che il percorso per l'adozione dei provvedimenti in materia di servizi idrici sia trasparente e preveda processi di consultazione pubblica (c.d. "contraddittorio orizzontale").
Attraverso i cc.dd. "documenti di consultazione" l'Autorità formula e illustra nel dettaglio le proprie proposte allo scopo di raccogliere le osservazioni dei soggetti interessati, favorendo la partecipazione di tutti i soggetti potenzialmente destinatari dei provvedimenti dell'Autorità, compresi i consumatori finali.
Infatti, nel Documento per la Consultazione 290/2012/R/IDR, l'Autorità ha illustrato i propri orientamenti in tema di disciplina dei deposito cauzionale.
Le stesse associazioni dei consumatori hanno evidenziato la necessità che sia previsto un deposito cauzionale regolato in maniera uniforme a livello nazionale e che la sua natura sia riconducibile ad una forma parziale di garanzia del rischio connesso alla morosità.
Il processo di partecipazione e trasparenza che l'AEEGSI ha portato avanti prima di adottare le delibere citate aveva proprio lo scopo di garantire che i consumatori finali non sostenessero oneri impropri, assicurando ad esempio anche meccanismi di salvaguardia per le utenze economicamente disagiate.
La pubblicità dei Documenti per la Consultazione (DOC) e delle Delibere dell'AEEGSI sul deposito cauzionale sono avvenute nel rispetto delle disposizioni di legge.
Abbanoa ha trasmesso a ottobre 2014 all'Ente d'Ambito apposita nota di dettaglio in forma ufficiale in cui informava dell'avvio della fatturazione dei depositi cauzionali (inquadramento normativo e fiscale, modalità, importi, scadenze fatture, agevolazioni), non ritenendo necessaria alcuna autorizzazione della Regione trattandosi di meri adempimenti ad una norma di legge.
In relazione alla circostanza che il deposito cauzionale sia una donazione priva di causa per l'intera vita dell'utente e degli eredi e che le somme introitate si profilano invece come una ciambella di salvataggio a carico delle famigli per risolvere i problemi gestionali di Abbanoa, si osserva:
Sulla natura del deposito cauzionale, sulla sua funzione di tutela dal rischio morosità, sul principio di equità sul quale si fonda, si rinvia a quanto già precisato al punto A.
Si ricorda inoltre che il deposito cauzionale nella disciplina di AEEGSI:
a. viene restituito ai Clienti all'atto della cessazione dell'utenza;
b. produce interessi legali;
c. viene trattenuto da Abbanoa solo se all'atto della cessazione dell'utenza sono presenti insoluti.
Tra i fattori che hanno inciso negativamente sull'equilibrio finanziario della gestione si inserisce in modo significativo la mancata trasmissione ad Abbanoa nel 2006 da parte di alcuni Comuni ex gestori dei deposito cauzionale (pari al 35% dei Clienti) e l'assenza di adeguamento dell'importo del deposito cauzionale che per oltre 8 anni non ha subito modifiche e non risultava ancorato a parametri di consumo (per il restante 65% dei Clienti).
Il deposito cauzionale non è quindi una ciambella di salvataggio per Abbanoa, ma va collocato (al pari della regolazione tariffaria) all'interno di un quadro di interventi regolatori che hanno lo scopo di riformare il settore idrico italiano, modificando profondamente la gestione del servizio.
Non applicare il deposito cauzionale, oltre che costituire una violazione di un preciso obbligo giuridico (come già evidenziato al punto A), significherebbe continuare ad esporre Abbanoa a rischi che ricadrebbero sull'intera collettività nel suo insieme, anche su chi ha da sempre avuto comportamenti virtuosi.
In relazione all'incidenza dell'importo del deposito cauzionale sulle famiglie e sulle imprese considerata la situazione di difficoltà economica e di crisi sociale, si osserva
Si rappresenta, nella tabella che segue, il conguaglio richiesto ai Clienti nel caso di applicazione precedente ("importo già richiesto - Regolamento SII") ai sensi del Regolamento del S.I.I. o l'importo totale nel caso di assenza ("deposito AEEGSI").
Importi Depositi AEEGSI: Categorie principali (99,7% dei clienti, valori in €)
Le voci sono riportate nel seguente ordine:
- Descrizione tipologia d'uso (Ente d'Ambito)
- DEPOSITO AEEGSI
- Importo già richiesto (Regolamento SII)
- Conguaglio (Deposito AEEGSI - Importo da Regolamento SII)
Domestiche residenti
55,39
25,00
30,39
domestiche famiglie numerose
92,25
25,00
67,25
domestiche non residenti
64,00
25,00
39,00
non domestiche senza impegno
132,24
50,00
82,24
promiscue in agricoltura
101,22
25,00
76,22
comunali
463,75
- - -
463,75
pubblica utilità
959,46
50,00
909,46
In relazione all'incidenza dell'importo del deposito cauzionale sulle parrocchie ritenuto eccessivo, alla richiesta di lettura delle utenze delle parrocchie e alla verifica dell'operato di Abbanoa per accertare se stia agendo sulla base di un censimento aggiornato e dettagliato delle utenze per singola parrocchia.
In applicazione delle delibere AEEGSI n. 643/2013/R/idr (Allegato A) e n. 86/2013/R/idr il deposito cauzionale è stato determinato per tutte le utenze, eccetto quelle non domestiche con impegno, sulla base del seguente criterio: "in misura pari al valore medio per tipologia di utenza dei corrispettivi unitari dovuti per un massimo di tre mensilità di consumo medio annuo", (art. 4.2, lettera b, Allegato A, delibera 643/2013).
La somma dei consumi di tutti clienti ricompresi nella categoria tariffaria "pubblica utilità" ha determinato un importo del deposito cauzionale di € 959,46 per utenza.
L'applicazione di detto criterio è quindi condizionata dall'articolazione tariffaria prevista dall'Ente d'Ambito, che ricomprende al suo interno clienti che non hanno un uso similare del servizio e quindi con prelievo di risorsa eterogeneo.
Sono ricompresi infatti sia i grandi consumatori (ospedali, carceri, scuole, istituti religiosi, case di riposo, caserme, ecc) sia i piccoli consumatori che utilizzando il servizio solo per usi igienici.
Abbanoa sta ricevendo alcune contestazioni circa la somma richiesta soprattutto da parte di piccoli consumatori, che usufruendo della tariffa agevolata "pubblica utilità* hanno ricevuto una fattura di
deposito cauzionale dell'importo indicato, ritenendo detta somma sproporzionata rispetto al reale consumo individuale.
La doglianza effettivamente è fondata ed è per questa ragione che è stata richiesta all'Ente d'Ambito l'autorizzazione alla introduzione di un correttivo mediante un'agevolazione avente effetti in diminuzione dell'importo da richiedere a determinati soggetti.
In particolare, le Associazioni riconosciute, inquadrate nella tipologia "pubblica utilità", pagheranno a richiesta (e se non fanno la domiciliazione, perché in tal caso si applica l'esenzione se \ consumi sono inferiori a me. 500 annui) un importo di € 132,24 (corrispondente alla media trimestrale della tipologia "non domestica") rispetto a € 959,46 (corrispondente alla media trimestrale della tipologia "pubblica utilità"). L'applicazione dell'agevolazione è condizionata dal possesso di una serie di requisiti (regolarmente iscritte nei pubblici registri, assenza di morosità, consumo inferiore a me. 500 annuo).
L'agevolazione per le Associazioni si somma a quella prevista per le famiglie a basso reddito e ai Clienti domiciliati se non sono grandi consumatori (entro i 500 me/anno).
Relativamente alle Parrocchie, riferisce Abbanoa come l'esigenza manifestata di riduzione dell'importo del deposito cauzionale trova già una soluzione nell'adesione al servizio di domiciliazione (che se attivato entro il 31.12.2014 genera l'annullamento della fattura), l'applicazione di una agevolazione non ha trovato riscontro positivo ad un primo esame dei crediti che Abbanoa vanta nei confronti degli Enti Ecclesiastici.
Il credito vantato da Abbanoa è infatti di oltre 2,5 M€ di cui ca. 1 M€ per fatture scadute; introdurre delle agevolazioni a questa categoria di clienti vorrebbe dire ridurre la copertura del rischio di' morosità.
Tuttavia, a seguito dei primi incontri con alcune Diocesi, preso atto della disponibilità a voler regolarizzare sia la morosità pregressa sia i dati anagrafici e di utenza ai fini di una bonifica complessiva, Abbanoa sta procedendo ad estendere l'agevolazione prevista per le Associazioni riconosciute anche per le Parrocchie e gii Enti di Culto in generale, secondo i medesimi requisiti (tra i principali: assenza domiciliazione bancaria che da diritto all'esenzione del deposito in caso di consumi inferiori a me. 500 annui; consumi inferiori a me. 500 annui; istanza da presentare al Gestore su modulistica apposita; richiesta da presentare entro la data di scadenza della fattura).
Relativamente alla necessità di eseguire la lettura e il censimento delle Parrocchie si precisa che Abbanoa esegue semestralmente le letture ed emette fatture di saldo, con particolare riferimento a questa categoria di clienti (inclusa nel cc.dd. "Grandi Clienti").
Ha inoltre provveduto in data 15.10.2013 a trasmettere alla Regione Ecclesiastica della Sardegna apposita richiesta di certificazione delle utenze e dei crediti, derivante appunto dalle attività di censimento, restata senza riscontro.
Pur tuttavia Abbanoa ha comunque già espresso nei primi incontri con le Diocesi la disponibilità a fornire tutta l'assistenza necessaria per detta ricognizione.
Risposta scritta dell'Assessore della difesa dell'ambiente all'interrogazione Unali sulla proroga del periodo dello "stato di elevato pericolo di incendio boschivo" al 31 ottobre 2014. (195)
In relazione ai contenuti dell'interrogazione in oggetto, come indicato dalla nota Direzione Generale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientate n. 82307 del 04.12.2014, si rappresenta che:
Il periodo di elevato pericolo di incendio, è regolamentato dall'articolo 4 delle prescrizioni regionali antincendio vigenti, il quale testualmente recita "Considerato l'andamento meteorologico stagionale, con Determinazione del Direttore Generale della Protezione Civile, previa pubblicazione sul sito web della RAS (www.regione.sardegna.it), il periodo in cui vige lo "stato di elevato pericolo di incendio boschivo", così come stabilito dal comma precedente, può essere modificato anche per ambiti territoriali specifici.
Pertanto l'individuazione dei periodi di pericolosità di incendio boschivo, spetta alla Direzione generale della Protezione Civile, sulla base dell'andamento meteorologico stagionale.
Tuttavia, tenuto conto del persistere di condizioni meteo di particolare siccità ed elevate temperature, che avrebbero potuto favorire l'insorgenza di incendi, l'apparato antincendi del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale ha garantito la disponibilità operativa di uomini e mezzi, con il mantenimento altresì di due elicotteri sino al 15 novembre 2014.
In affiancamento al personale del Corpo Forestale hanno continuato ad operare l'Ente Foreste, le Compagnie Barracellari e le Associazioni di Volontariato che hanno garantito il loro apporto in termini di uomini e mezzi, per le richieste di intervento di spegnimento.
Pertanto, al fine di fornire delle informazioni più dettagliate in riferimento all'interrogazione in oggetto, si rimanda alla nota della Direzione Generale della Protezione Civile n. 8443 del 02.12.2014, che si allega alla presente.
In risposta all'interrogazione in oggetto, con la quale si chiede di conoscere le motivazioni per cui lo "Stato di elevato pericolo di incendio boschivo" non sia stato prorogato almeno fino al 10 novembre, per quanto di competenza, lo scrivente circostanzia quanto segue.
Come previsto dalla legge quadro sugli incendi boschivi (L.353/2000), questa Direzione svolge in ambito regionale l'attività di previsione che consiste nell'individuazione delle aree e dei periodi a rischio di incendio boschivo, nonché degli indici di pericolosità.
Con l'attività di previsione del pericolo di incendio si valuta giornalmente la probabilità che eventuali incendi si possano propagare più o meno rapidamente in un determinato territorio a causa delle specifiche condizioni meteorologiche desunte dalla previsione.
Il periodo di elevato pericolo è funzione dei fattori predisponenti gli incendi, ovvero l'insieme delle variabili che con azione combinata consentono l'innesco di un incendio e la sua rapida propagazione. Essi sono riconducigli alle condizioni climatiche, geomorfologiche, vegetazionali ed antropiche.
La probabilità che un incendio boschivo, rurale o di interfaccia si verifichi e causi danni a persone e/o a cose rappresenta il rischio di incendio, definito dalla combinazione delle succitate variabili, ciascuna valutata in base ad adeguati parametri opportunamente pesati.
La pericolosità indica la probabilità che un incendio si verifichi in un determinato tempo e in una data area, ed è legata non solo alla proprietà intrinseca di un territorio ad essere percorso dal fuoco, ma anche alla probabilità che il fuoco venga innescato, considerato che l'accensione è una componente essenzialmente antropogenica.
In Sardegna gli incendi rappresentano un fenomeno tipicamente stagionale estivo, quando la siccità, l'alta temperatura ed il forte vento fanno evaporare parte dell'acqua trattenuta dalle piante, determinando condizioni naturali favorevoli all'innesco e allo sviluppo di incendi.
Pertanto, le attività previsionali, e più in generale nell'ambito del sistema di allertamento, come indicato nel Piano Regionale di Previsione, Prevenzione e Lotta Attiva contro gii incendi Boschivi 2014-2016, approvato dalla Giunta Regionale, con deliberazione n. 18/17 del 20 maggio 2014. nel periodo compreso tra il 1 giugno e il 15 ottobre, viene elaborato quotidianamente, a cura del Servizio Previsione e Prevenzione Rischi della Direzione scrivente, il Bollettino di previsione di pericolo di incendio. La previsione viene espressa su base provinciale ed è distinta in 4 livelli di pericolosità: Livello I (BASSO). Livello II (MEDIO), Livello III ( ALTO), Livello IV (ESTREMO).
Il Bollettino, per ciascun livello di pericolosità, descrive diverse tipologie di informazione, con le relative azioni minime da intraprendere da parte di tutti i soggetti del sistema della protezione civile, fondamentali in vista dell'attivazione degli interventi che avvengono sulla base delle esigenze manifestate dai singoli territori.
La previsione è resa pubblica attraverso il Bollettino giornaliero, consultabile entro le ore 14.00, sul sito istituzionale della Protezione Civile Regionale http://wwv.sardegnaprotezionecivile.it/ all'apposita sezione "Bollettini di previsione di pericolo di incendio".
I Bollettini sono accessibili a tutto il pubblico, anche al fine di ridurre i comportamenti che possano accidentalmente essere causa di pericolo di innesco, anche se i principali fruitori delle informazioni pubblicate sono comunque le istituzioni e le organizzazioni impegnate nella campagna di lotta attiva, cui spetta l'esecuzione di specifiche azioni in funzione del grado di pericolo segnalato nel bollettino.
Per quanto attiene la campagna aib 2014. le condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato la fase iniziale e centrale del mese di ottobre - in particolare la prolungata siccità e le elevate temperature che hanno favorito un notevole accumulo di necromassa - hanno indotto lo scrivente, anche sulla base dell'attività previsionale (Bollettini con livelli di pericolosità alta ed estrema), ad assumere due distinte determinazioni (la n. 259 del 14/10/2014 e la n. 270 del 21/10/2014), al fine di posticipare il periodo di vigenza dello "stato di elevato pericolo di incendio boschivo" inizialmente sino al 22/10/2014 e successivamente sino al 31/10/2014.
Sempre sulla base delle attività previsionali, predisposte non solo in relazione alle condizioni meteo climatiche, ma anche sulla base della vegetazione, dello stato fisico e di uso del suolo, i "Bollettini" elaborati da questa Direzione nell'arco temporale compreso dal 24 al 31 di ottobre 2014, prevedevano un livello di pericolosità "Basso" per tutto il territorio regionale, motivo per il quale lo scrivente ha ritenuto opportuno di non dover prorogare ulteriormente lo "Stato di elevato pericolo di incendio boschivo".
Pertanto, di concerto con le Direzioni generali del CFVA e dell'EFS, è stata predisposta una graduale riduzione dei presidi di lotta contro gli incendi boschivi, anche sulla base di una puntuale valutazione nell'ambito dei territori di competenza di ciascun Servizio Territoriale del CFVA.
Risposta scritta dell'Assessore dell'industria all'interrogazione Moriconi sull'orientamento della Giunta regionale in merito all'approvvigionamento del metano. (200)
In relazione all'oggetto si rappresenta quanto segue:
La scelta tecnica di metanizzazione della Sardegna è attualmente in fase avanzata di studio. Il Servizio Energia di questo Assessorato, all'interno della rivisitazione del Piano Energetico ed Ambientale Regionale, sta predisponendo l'aggiornamento degli scenari di domanda energetica del sistema economico e sociale isolano. Da tale approfondimento deriveranno, fra l'altro, le ipotesi evolutive di fabbisogno stimato di energia termica.
Nella sua complessità pluriennale, l'obiettivo di provvedere alla metanizzazione dell'isola deve seguire alcune tappe decisionali. La scelta dell'infrastruttura di approvvigionamento e distribuzione del metano dipenderà dai seguenti elementi-guida:
- sicurezza, efficienza e certezza nell'approvvigionamento e nella distribuzione;
- prezzo finale di erogazione; "
- sostenibilità dell'investimento sotto il profilo economico, ambientale e sociale.
Il lavoro finora svolto ha consentito di individuare tre modelli principali:
- connessione alla rete nazionale attraverso un metanodotto Piombino - Sardegna, collegato a una dorsale regionale in rete nazionale, a sua volta collegata con i bacini di distribuzione del metano da una rete regionale
- realizzazione di un impianto di rigassificazione di piccola taglia (fra 800 milioni e 1 miliardo di metri cubi). Sotto il profilo tecnico potrebbe essere contemplata in alternativa la coesistenza di due impianti di rigassificazione di taglia inferiore oppure di un impianto di rigassificazione principale e uno di backup. Questa infrastruttura può essere dotata in uscita di una pipeline capace di servire i bacini indicati nell'interrogazione di cui all'oggetto.
- realizzazione di depositi costieri con vaporizzatore - mini rigassificatore e distribuzione via gomma.
Sotto il profilo del prezzo finale all'utenza, le prime esperienze di erogazione in Sardegna non appaiono efficienti. La tariffa metano-equivalente attualmente applicata con l'erogazione di aria propanata supera i 2,10 euro per metro cubo. Tale valore va confrontato con la tariffa media nazionale, che al consumo finale è oscillante intorno al valore di 0,79 euro per metro cubo. Si ritiene una buon obiettivo portare la tariffa in Sardegna sotto 0,90 euro per metro cubo, tenendo in considerazione anche l'ammortamento dell'investimento.
Ciò posto, si ritiene che la scelta tecnica per la metanizzazione dell'isola debba rispondere ai tre driver di scelta prima individuati (sicurezza, tariffa finale, sostenibilità). Riguardo all'istanza posta nell'interrogazione in oggetto, si conferma che l'ipotesi di uno o due rigassificatori da collocarsi in aree industriali della Sardegna sia da ritenere meritevole di attenzione e di approfondimento tecnico ed economico - finanziario. Sotto questo profilo, assumerà rilevanza la definizione dell'architettura amministrativa e finanziaria dell'investimento, la contrattualistica di approvvigionamento, il piano di gestione e l'iter autorizzativo.