Seduta n.31 del 05/08/2014
XXXI SEDUTA
(POMERIDIANA)
MARTEDÌ 5 AGOSTO 2014
Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU
indi
del Vicepresidente Eugenio LAI
indi
del Presidente Gianfranco GANAU
La seduta è aperta alle ore 16 e 33.
FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 31 luglio 2014 (28), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Salvatore Demontis, Modesto Fenu, Gaetano Ledda, Rossella Pinna e Alessandro Unali hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 5 agosto 2014.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
PRESIDENTE. Comunico che in data 4 agosto 2014 è pervenuta a questa Presidenza una petizione sulle figure professionali per l'esercizio delle attività motorie.
Ricordo che, a norma dell'articolo 103 del Regolamento interno, il fascicolo relativo a detta petizione è a disposizione dei consiglieri presso la seconda Commissione.
Annunzio di presentazione di proposta di legge
PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge:
Comandini - Deriu - Cocco Pietro - Sabatini - Solinas Antonio - Forma - Lotto - Manca Gavino - Moriconi - Pinna Rossella - Tendas - Cozzolino - Pittalis - Fenu - Agus - Anedda - Sale - Arbau - Busia - Cossa - Manca Pier Mario - Usula - Zedda Paolo Flavio - Rubiu - Solinas Christian:
"Modifiche urgenti ed integrazioni alla legge regionale 23
febbraio 1968, n. 14 per il funzionamento e l'organizzazione delle
sezioni sarde dell'Unione italiana ciechi e ipovedenti e degli enti
similari". (88)
(Pervenuta il 4 agosto 2014 e assegnata alla sesta
Commissione.)
Risposta scritta a interrogazione
PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alla seguente interrogazione:
"Interrogazione Comandini - Cozzolino - Deriu - Forma - Pinna Rossella, con richiesta di risposta scritta, sul mancato inserimento della priorità delle scuole dell'infanzia paritarie nel patto di stabilità interno 2014 di cui alla delibera n. 15/1 del 29 aprile 2014". (79)
(Risposta scritta in data 4 agosto 2011.)
Sospendo la seduta in attesa che arrivi la Giunta.
(La seduta, sospesa alle ore 16 e 35, viene ripresa alle ore 16 e 38.)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del testo unificato numero 3 (PLIP)-13-14-16-22-49/A.
Passiamo all'esame dell'articolo 19. All'articolo 19 sono stati presentati gli emendamenti aggiuntivi numero 56 e 57.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 19 e dei relativi emendamenti:
Art. 19
Disciplinari di produzione
1. I disciplinari di produzione di ciascun prodotto fresco o trasformato fissano i caratteri dei processi produttivi e di filiera necessari per migliorarne la qualità, per diminuire l'impatto ambientale degli stessi e per tutelare la salute dei consumatori.
2. L'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, con l'ausilio delle agenzie regionali competenti in materia di agricoltura, provvede alla formulazione e all'aggiornamento dei disciplinari di produzione, anche avvalendosi di enti tecnico-scientifici con provata esperienza nel settore.
3. I disciplinari di produzione sono approvati dalla Giunta regionale e pubblicati nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS) e comunicati alla Commissione europea, ai sensi della direttiva n. 98/34/CEE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 giugno 1998 che prevede una procedura d'informazione nel settore delle norme e delle regolamentazioni tecniche e delle regole relative ai servizi della società dell'informazione.
Emendamento aggiuntivo Fenu - Cherchi Augusto - Rubiu - Crisponi - Carta
Articolo 19
All'articolo 19, comma 1, prima della parola "tutelare" aggiungere: "informare lealmente i consumatori". (56)
Emendamento aggiuntivo Fenu - Cherchi Augusto - Rubiu - Crisponi - Carta
Articolo 19
All'articolo 19, comma 2, dopo le parole "avvalendosi di" aggiungere: "agenzie ed".
(57).)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Luigi Lotto, relatore di maggioranza.
LOTTO LUIGI (PD), relatore di maggioranza. Il parere della Commissione è negativo sia per l'uno che per l'altro.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Esprimo parere conforme.
(È approvato)
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 57.
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 57.
(Segue la votazione)
Risponde sì il consigliere:Tocco.
Rispondono no i consiglieri:Azara - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Forma - Lotto - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Piscedda - Ruggeri - Solinas Antonio - Tendas.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
presenti 19
votanti 18
astenuti 1
maggioranza 10
favorevoli 1
contrari 15
(È risultato nullo il voto dei consiglieri Anedda e Crisponi.)
Poiché manca il numero legale, sospendo la seduta per trenta minuti.
(La seduta, sospesa alle ore 16 e 40, viene ripresa alle ore 17 e 14.)
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 57. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 20. All'articolo 20 sono stati presentati 12 emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 20 e dei relativi emendamenti:
Art. 20
Comitato tecnico-scientifico
1. Presso l'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale è istituito un comitato tecnico-scientifico, quale supporto consultivo per la gestione e la promozione del marchio e per esprimere pareri sui disciplinari di produzione, sugli aggiornamenti degli stessi e sulle convenzioni tra Regione e soggetti interessati all'utilizzo del marchio.
2. Il Comitato è composto da:
a) il direttore generale della direzione regionale competente per materia o un suo delegato, con funzioni di presidente;
b) un rappresentante concordemente designato dalle associazioni dei consumatori;
c) un rappresentante concordemente designato dalle associazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello regionale;
d) un rappresentante concordemente designato dalle centrali cooperative del settore agro-alimentare maggiormente rappresentative a livello regionale;
e) un rappresentante concordemente designato dalle associazioni delle imprese di trasformazione coinvolte nel processo di filiera maggiormente rappresentative a livello regionale;
f) due esperti della materia nominati dalle Università di Cagliari e Sassari.
3. In relazione agli argomenti trattati, il comitato è di volta in volta integrato da un esperto per ciascuno dei settori merceologici da ammettere al marchio.
4. I componenti il comitato sono nominati con decreto dell'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.
5. Le sedute del comitato sono valide se è presente la metà dei componenti, in seconda convocazione è sufficiente la presenza di un terzo dei componenti.
6. Le decisioni sono adottate a maggioranza dei presenti.
7. Ai componenti il comitato compete il trattamento economico stabilito dalla legge regionale n. 27 del 1987.
Emendamento soppressivo parziale Forma - Comandini - Arbau - Perra
Articolo 20
La lettera f) è soppressa. (103)
Emendamento sostitutivo parziale Fenu - Cherchi Augusto - Rubiu - Crisponi - Carta
Articolo 20
All'articolo 20, comma 1, sostituire la parola "marchio" con la parola "marchi". (58)
Emendamento sostitutivo parziale Cherchi Oscar - Pittalis - Fenu - Carta - Rubiu
Articolo 20
Articolo 20, comma 2, lettera e)
"È sostituito con: "due rappresentanti concordemente designati rispettivamente dalle associazioni delle imprese di trasformazione artigiane e industriali coinvolte nei processi di filiera maggiormente rappresentativi a livello regionale.". (79)
Emendamento aggiuntivo Fenu - Cherchi Augusto - Rubiu - Crisponi - Carta
Articolo 20
Nell'articolo 20, comma 2, la lettera f) è così sostituita:
- Lettera f): sostituire la lettera f) come di seguito: "un esperto della materia proveniente dal mondo accademico". (59)
Emendamento all'emendamento numero 59 aggiuntivo Crisponi - Cossa
Articolo 20
Alla fine dell'emendamento numero 59, dopo la lettera f) è aggiunta la seguente:
"f bis) un esperto nella materia della promozione e del marketing delle produzioni agroalimentari". (126)
Emendamento sostitutivo parziale Fenu - Cherchi Augusto - Rubiu - Crisponi - Carta
Articolo 20
All'articolo 20, comma 3, dopo le parole "il comitato" sostituire il verbo "è" con il verbo "può essere". (60)
Emendamento sostitutivo parziale Fenu - Cherchi Augusto - Rubiu - Crisponi - Carta
Articolo 20
All'articolo 20 il comma 5 è sostituito come di seguito:
"5. Le sedute del comitato sono valide se è presente la metà più uno dei componenti". (61)
Emendamento sostitutivo parziale Cherchi Oscar - Pittalis - Rubiu
Articolo 20
Nell'articolo 20, il comma 7 è così sostituito:
"7. Ai componenti della commissione non compete alcun trattamento economico.". (80)
Emendamento sostitutivo parziale Forma - Moriconi - Cozzolino - Manca Gavino - Solinas Antonio - Comandini
Articolo 20
Il comma 7 è così sostituito: "ai componenti il comitato compete il rimborso delle spese di viaggio di cui all'articolo 1, comma 1, lettera e), della legge regionale 22 giugno 1987, n.27 (Norme per l'attribuzione di gettoni di presenza ai componenti di comitati, commissioni e altri consessi operanti presso l'amministrazione regionale).". (5)
Emendamento modificativo Pizzuto - Agus - Lai - Cocco Daniele - Busia - Desini - Usula - Comandini
Articolo 20
Nell'articolo 20, comma 2, sono apportate le seguenti modifiche:
"e) un rappresentante concordemente designato dalle associazioni delle imprese di trasformazione coinvolte nel processo di filiera maggiormente rappresentative a livello regionale delle PMI artigiane;
f) un rappresentante concordemente designato dalle associazioni delle imprese di trasformazione coinvolte nel processo di filiera maggiormente rappresentative a livello regionale delle imprese industriali;
g) un esperto della materia nominato dalle università di Cagliari e Sassari.".
Precedente:
2. Il Comitato è composto da:
a) il direttore generale della direzione regionale com-petente per materia o un suo delegato, con funzioni di presidente;
b) un rappresentante concordemente designato dalle associazioni dei consumatori;
c) un rappresentante concordemente designato dalle associazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello regionale;
d) un rappresentante concordemente designato dalle centrali cooperative del settore agro-alimentare maggiormente rappresentative a livello regionale;
e) un rappresentante concordemente designato dalle associazioni delle imprese di trasformazione coinvolte nel processo di filiera maggiormente rappresentative a livello regionale;
f) due esperti della materia nominati dalle Università di Cagliari e Sassari. (97)
Emendamento aggiuntivo Forma - Comandini - Arbau - Perra - Usula
Articolo 20
Dopo la lettera a) è aggiunta la seguente:
"a bis) un rappresentante dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale". (106)
Emendamento aggiuntivo Fenu - Cherchi Augusto - Rubiu - Crisponi - Carta
Articolo 20
Nell'articolo 20, comma 2, nella lettera b) dopo la parola "consumatori" aggiungere "maggiormente rappresentative". (59 bis).)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Luigi Lotto, relatore di maggioranza.
LOTTO LUIGI (PD), relatore di maggioranza. Il parere della Commissione sugli emendamenti all'articolo 20 è il seguente: sull'emendamento soppressivo parziale numero 103 c'è un invito al ritiro, sugli emendamenti sostitutivi parziali numero 58 e 61 il parere è contrario, mentre è favorevole sugli emendamenti numero 79, 59, 60 e 5; sull'emendamento numero 80 c'è un invito al ritiro.
PRESIDENTE. Chiedo scusa, presidente Lotto, all'emendamento numero 59, su cui ha espresso parere favorevole, è stato presentato l'emendamento numero 126.
LOTTO LUIGI (PD), relatore di maggioranza. È un emendamento aggiuntivo, quindi cosa devo fare?
PRESIDENTE. Esprima il parere sull'emendamento numero 126.
LOTTO LUIGI (PD), relatore di maggioranza. Posso esprimere il parere mio personale, non quello della Commissione.
PRESIDENTE. Allora si rimetta all'Aula.
LOTTO LUIGI (PD), relatore di maggioranza. Io non lo considero negativamente, per cui se l'Aula lo approva a me sta bene.
PRESIDENTE. Andiamo avanti. Emendamento modificativo numero 97…
LOTTO LUIGI (PD), relatore di maggioranza. Sull'emendamento modificativo numero 97 c'è un invito al ritiro; sugli emendamenti aggiuntivi numero 106 e 59 bis il parere è favorevole.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.
FALCHI ELISABETTA, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Esprimo parere conforme a quello della Commissione.
PRESIDENTE. C'è una richiesta di ritiro dell'emendamento numero 103, prima firmataria l'onorevole Forma.
Ha domandato di parlare la consigliera Daniela Forma. Ne ha facoltà.
FORMA DANIELA (PD). Sì, poiché c'è un accordo in tal senso, ritiro l'emendamento numero 103.
PRESIDENTE. L'emendamento numero 103 è ritirato.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 79. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
L'emendamento aggiuntivo numero 126 va votato prima dell'emendamento numero 59 al quale è stato presentato.
Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu. Ne ha facoltà.
RUBIU GIANLUIGI (UDC). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Stiamo per votare un emendamento all'emendamento numero 59. L'emendamento in questione è il numero 126 ed è un emendamento aggiuntivo. Lo leggo per evitare equivoci: "Alla fine dell'emendamento numero 59, dopo la lettera f) è aggiunta la seguente f bis): 'un esperto nella materia della promozione e del marketing delle produzioni agroalimentari'".
Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi. Ne ha facoltà.
CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Volevo semplicemente esplicitare di che cosa si tratta. Tutti i riferimenti sulle commissioni che si intende istituire, come ho già avuto modo di anticipare stamattina, prevedono una serie di figure, come tecnici, esperti, accademici, ma non un esperto di promozione economica, e quindi ho ritenuto di presentare un emendamento all'emendamento che introduce la lettera f bis) - così è stata individuata dagli Uffici - e prevede che nel Comitato tecnico-scientifico ci sia anche un esperto nella semplice materia della promozione e del marketing delle produzioni agroalimentari.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO LUIGI (PD), relatore di maggioranza. Per spiegare il motivo per cui la mia dichiarazione di voto era favorevole. Qua si sta chiedendo di prevedere anche un esperto in questioni di marketing nel comitato che interessa la questione del marchio. È più attinente rispetto a quello della biodiversità, per cui credo che in questo caso si possa dare un parere favorevole senza sminuire il voto diverso di stamattina. Almeno personalmente penso questo.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 126.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cocco Daniele, Pinna Giuseppino, Sabatini, Tatti, Tedde e Truzzu hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Deriu - Desini - Fasolino - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra.
Risponde no il consigliere: Solinas Antonio.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 50
votanti 49
astenuti 1
maggioranza 25
favorevoli 48
contrari 1
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 59. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
In conseguenza dell'approvazione di questi due ultimi emendamenti decade l'emendamento modificativo numero 97.
Metto in votazione l'emendamento numero 60. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 80, sul quale c'è una richiesta di ritiro.
Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi. Ne ha facoltà.
CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, l'emendamento è ritirato in quanto sul successivo emendamento, che riprende lo stesso argomento, c'è stata una decisione unanime della Commissione.
PRESIDENTE. L'emendamento numero 80 è ritirato.
Metto in votazione l'emendamento numero 5. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'articolo 20. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 106. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 59 bis. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 21.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 21:
Art. 21
Controllo e vigilanza
1. La Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, individua il soggetto pubblico competente per il controllo del rispetto dei disciplinari di produzione da parte dei concessionari del marchio.
2. Al fine di certificare il proprio sistema di qualità e il rispetto dei disciplinari di produzione i concessionari del marchio hanno facoltà di avvalersi del soggetto pubblico di controllo di cui al comma 1 o di un organismo di controllo privato.
3. Gli organismi di controllo privati soddisfano i seguenti requisiti:
a) essere terzi e indipendenti;
b) essere accreditati dallo stato membro di appartenenza e operare ai sensi della norma tecnica UNI CEI EN n. 45011 del 1° marzo 1999 (Requisiti generali relativi agli organismi che gestiscono sistemi di certificazione di prodotti);
c) non svolgere attività di consulenza nei settori relativi alle attività oggetto del controllo.)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu. Ne ha facoltà.
RUBIU GIANLUIGI (UDC). Chiedo la votazione nominale per tutte le votazioni.
PRESIDENTE. Su tutti gli articoli?
RUBIU GIANLUIGI (UDC). Sì.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 21.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Agus e Tedde hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Deriu - Desini - Fasolino - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 47
votanti 46
astenuti 1
maggioranza 24
favorevoli 46
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 22. All'articolo 22 sono stati presentati sei emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 22 e dei relativi emendamenti:
Art. 22
Etichettatura
1. Gli operatori economici che hanno in concessione l'uso del marchio lo appongono in etichetta sul prodotto secondo le modalità definite nelle direttive di attuazione di cui all'articolo 17.
2. Ai sensi dell'articolo 2 del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 109 (Attuazione delle direttive 89/395/CEE e 89/396/CEE concernenti l'etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari), e successive modificazioni, l'etichetta contiene l'indicazione del luogo di origine e di provenienza del prodotto e, nel caso di prodotti trasformati, anche del luogo di provenienza delle materie prime utilizzate.
3. Nel caso di produzioni primarie prodotte in Sardegna e di prodotti trasformati realizzati in Sardegna con materie prime sarde, l'indicazione di cui al comma 2 è la seguente: "Prodotto in Sardegna".
Emendamento sostitutivo parziale Forma - Moriconi - Cozzolino - Manca Gavino - Solinas Antonio - Comandini
Articolo 22
All'articolo 22, comma 3 le parole "prodotto in Sardegna" sono sostituite dalle seguenti "Prodotto Sardegna". (7)
Emendamento sostitutivo parziale Pizzuto - Agus - Lai - Cocco Daniele - Busia - Desini - Usula - Comandini
Articolo 22
Al comma 3, le parole "Prodotto in Sardegna" sono sostituite dalle parole "Prodotto della Sardegna"
Precedente:
3. Nel caso di produzioni primarie prodotte in Sardegna e di prodotti trasformati realizzati in Sardegna con materie prime sarde, l'indicazione di cui al comma 2 è la seguente: "Prodotto in Sardegna". (98)
Emendamento aggiuntivo Forma - Moriconi - Cozzolino - Manca Gavino - Solinas Antonio - Comandini
Articolo 22
Dopo le parole "e successive modificazioni" si aggiunga "e dell'articolo 26 del Regolamento (UE) n. 1169/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, che modifica i regolamenti (CE) n. 1924/2006 e (CE) n. 1925/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga la direttiva 87/250/CEE della Commissione, la direttiva 90/496/CEE del Consiglio, la direttiva 1999/10/CE della Commissione, la direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 2002/67/CE e 2008/5/CE della Commissione e il regolamento (CE) n. 608/2004 della Commissione". (6)
Emendamento aggiuntivo Fenu - Cherchi Augusto - Rubiu - Crisponi - Carta
Articolo 22
All'articolo 22, comma 2:
- Dopo il n. 109 aggiungere: " e del Reg UE n. 1169/2001".
- Dopo la parola "alimentari" aggiungere: "e alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori)". (62)
Emendamento all'emendamento numero 62 sostitutivo totale Cherchi Oscar
Articolo 22
Il testo dell'emendamento numero 62 è così sostituito:
"Al comma 2 dell'art. 22 dopo le parole "e successive modificazioni" sono aggiunte le seguenti: "e del Regolamento (UE) n. 1169/2011". (114)
Emendamento all'emendamento numero 6 sostitutivo totale Forma
Articolo 22
Il testo dell'emendamento numero 6 è così sostituito:
Al comma 2 dell'art. 22, dopo le parole "e successive modificazioni" sono aggiunte le seguenti: "e dell'art. 26 del Regolamento (UE) n. 1169/2011". (122).)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Luigi Lotto, relatore di maggioranza.
LOTTO LUIGI (PD), relatore di maggioranza. Il parere della Commissione è questo: invito al ritiro dell'emendamento numero 7, favorevole sugli emendamenti numero 98 e 114 e anche 6 e 62, che sono uguali.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pier Mario Manca. Ne ha facoltà.
MANCA PIER MARIO (Soberania e Indipendentzia). Già stamattina parlavamo dell'emendamento numero 117, presento quindi un emendamento orale per aggiungere, alla fine del primo comma dell'articolo 22, le seguenti parole: "L'etichetta deve contenere la declinazione della dicitura individuata per il marchio oltre che in lingua italiana anche in lingua sarda". Anche questo era stato concordato in Commissione ed eravamo tutti d'accordo. Poiché non andava bene porre questa dicitura sul marchio, la si mette sull'etichetta.
PRESIDENTE. Ci fa avere il testo dell'emendamento? Sostanzialmente la dicitura sull'etichetta deve essere trascritta anche in lingua sarda.
Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.
FALCHI ELISABETTA, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Il parere della Giunta è conforme a quello della Commissione e a quanto espresso dall'onorevole Manca.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 7.
Ha domandato di parlare la consigliera Daniela Forma. Ne ha facoltà.
FORMA DANIELA (PD). L'emendamento numero 7 è ritirato.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 98. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 22, integrato dall'emendamento orale proposto dall'onorevole Manca.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Usula ha votato a favore e che i consiglieri Locci e Tocco si sono astenuti.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Deriu - Desini - Forma - Lai - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Usula.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Locci - Tocco.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 31
votanti 28
astenuti 3
maggioranza 15
favorevoli 28
(Il Consiglio approva).
(È approvato)
L'emendamento numero 122 decade.
Passiamo all'esame dell'articolo 23. All'articolo 23 sono stati presentati tre emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 23 e dei relativi emendamenti:
Art. 23
Interventi a sostegno della diffusione del marchio
1. La Giunta regionale:
a) promuove attività di studio, ricerca, informazione e divulgazione del marchio regionale di qualità;
b) promuove la realizzazione di campagne promozionali dei prodotti tutelati dal marchio anche attraverso iniziative integrate con il settore secondario e il turismo;
c) al fine di favorire un adeguato aggiornamento professionale dei soggetti concessionari del diritto d'uso del marchio, nonché per favorire l'integrale e corretta applicazione dei disciplinari da parte delle imprese agricole, promuove appositi interventi e seminari di assistenza tecnica e formazione professionale.
Emendamento aggiuntivo Forma - Comandini - Arbau - Perra - Usula
Articolo 23
All'articolo 23, comma 1, lettera c), a conclusione del testo è aggiunto il seguente periodo: "avvalendosi delle risorse delle Agenzie agricole regionali". (105)
Emendamento all'emendamento numero 105 sostitutivo totale Forma
Articolo 23
Il testo dell'emendamento numero 105 è così sostituito:
"alla lettera c) del comma 1 dell'art. 23 a conclusione del testo, dopo le parole "formazione professionale" è aggiunto il seguente periodo: "avvalendosi dell'Agenzie agricole regionali". (123)
Emendamento aggiuntivo Lotto - Pinna Rossella - Comandini - Tendas - Moriconi - Piscedda - Roberto Deriu - Ruggeri - Meloni - Collu - Forma - Cocco Pietro - Sabatini - Manca Gavino - Cozzolino
Articolo 23
Dopo il comma 1 dell'articolo 23 è aggiunto il seguente:
"1 bis. Al comma 1 dell'articolo 2 della legge regionale 19 gennaio 2010, n. 1 (Norme per la promozione della qualità dei prodotti della Sardegna, della concorrenza e della tutela ambientale e modifiche alla legge regionale 23 giugno 1998, n. 18), dopo le parole "DOP e IGP", sono inserite le seguenti: "prodotti garantiti dal marchio regionale di qualità,".(109).)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Luigi Lotto, relatore di maggioranza.
LOTTO LUIGI (PD), relatore di maggioranza. La Commissione ha previsto un emendamento all'emendamento numero 123 e sull'emendamento numero 109 ha espresso parere favorevole.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.
FALCHI ELISABETTA, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Il parere della Giunta è conforme a quello della Commissione.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 23.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Deriu - Desini - Fasolino - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Tunis - Usula - Zedda Alessandra.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 49
votanti 48
astenuti 1
maggioranza 25
favorevoli 48
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 123. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 109. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 24. All'articolo 24 è stato presentato un emendamento.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 24 e del relativo emendamento:
Art. 24
Sanzioni amministrative
1. L'uso non autorizzato del marchio è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 3.000 a euro 15.000. In caso di reiterazione dell'infrazione la sanzione può essere aumentata sino a euro 25.000.
2. Il mancato rispetto degli obblighi di cui all'articolo 18, comma 3, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 1.000 a euro 3.000.
3. Nell'ipotesi di reiterazione dell'infrazione di cui al comma 2, oltre alla sanzione amministrativa pecuniaria, il trasgressore:
a) nel caso di una seconda violazione è inibito dall'utilizzo del marchio per un periodo temporale da uno a sei mesi;
b) nel caso di un ulteriore violazione dopo la seconda è soggetto alla revoca definitiva dell'utilizzo del marchio.
4. Le sanzioni amministrative di cui ai commi 1, 2 e 3 sono accertate e irrogate dall'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.
5. L'Amministrazione regionale destina gli introiti derivanti dalle sanzioni amministrative pecuniarie al conseguimento delle finalità di cui al presente capo.
Emendamento sostitutivo parziale Fenu - Cherchi Augusto - Rubiu - Crisponi - Carta
Articolo 24
Articolo 24, comma 4
Sanzioni
4. Per tutte le violazioni previste di cui ai precedenti commi la competenza è dell'Assessorato regionale dell'Agricoltura e riforma agro-pastorale. Alla medesima autorità pervengono i proventi derivanti dai pagamenti. (63).)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'emendamento numero 63 ha facoltà di parlare il consigliere Luigi Lotto, relatore di maggioranza.
LOTTO LUIGI (PD), relatore di maggioranza. Invito i presentatori a ritirarlo.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.
FALCHI ELISABETTA, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Il parere della Giunta è conforme a quello della Commissione.
PRESIDENTE. L'emendamento numero 63 è stato ritirato.
Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi. Ne ha facoltà.
CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Vorrei presentare un emendamento orale. Nell'articolo 24, che riguarda le sanzioni amministrative, manca totalmente un riferimento all'eventuale falsificazione del marchio; c'è la sanzione per l'uso non autorizzato, ma non è prevista la sanzione per la falsificazione o contraffazione del marchio. Quindi, a mio giudizio, dopo "l'uso non autorizzato" andrebbero inserite le parole "e la falsificazione o contraffazione".
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Luigi Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO LUIGI (PD), relatore di maggioranza. Comprendo l'esigenza dell'onorevole Crisponi, ma credo che nessuno possa impunemente falsificare un marchio senza pagarne le conseguenze dal punto di vista penale, non dal punto di vista amministrativo. Credo sia così, ma non sono un leguleio.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). La contraffazione, la falsificazione e l'alterazione sono già previsti dalla legge penale nello specifico come reati e quindi sono già sanzionate. Introdurre una fattispecie sanzionatoria di carattere amministrativo crea soltanto un problema, perché è già contemplata nell'ordinamento. Mi pare invece più corretto il testo esitato dalla Commissione, perché si tratterebbe di creare una fattispecie ulteriore che è già prevista dalla legge come reato e quindi punita dall'ordinamento penale.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Luigi Crisponi. Ne ha facoltà.
CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Vorrei fare un'ulteriore precisazione. Io mi riferisco a coloro i quali ottengono il rilascio del marchio da parte della Regione, quindi ne sono detentori e lo possono alterare facendo riferimento a un'attività produttiva che invece è difforme da quella realmente esercitata. Si parla ampiamente di filiere, si parla di un utilizzo differente rispetto alle finalità di rilascio, la differenza è sottile, ma c'è.
Dal punto di vista penale, al quale faceva riferimento il collega Pittalis, ci si riferisce a chi si attribuisce autonomamente un marchio e quindi praticamente interviene con la falsificazione o contraffazione di un marchio che nessuno gli ha concesso. Invece in questo caso si vorrebbe sanzionare chi ha artatamente falsificato o modificato il marchio rispetto alle motivazioni per le quali gli è stato rilasciato. Si tratta di due livelli differenti.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Anna Maria Busia. Ne ha facoltà.
BUSIA ANNA MARIA (Centro Democratico). Onorevole Crisponi, le alterazioni dei marchi legittimamente posseduti sono previste come reato dal Codice penale, non da leggi speciali. Intervenire su una questione di questo tipo credo che sia superfluo.
PRESIDENTE. Mi pare che non ci sia omogeneità di vedute, per cui l'emendamento orale proposto dall'onorevole Crisponi non può essere ammesso. Possiamo procedere oltre.
Ha domandato di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Ne ha facoltà.
FALCHI ELISABETTA, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. La contraffazione del marchio, come è stato ribadito anche dagli onorevoli Busia e Pittalis, è un reato previsto dal Codice penale, in particolare l'articolo 473 sanziona e punisce chiunque utilizzi un marchio contraffatto.
Per quanto riguarda invece l'osservazione fatta dall'onorevole Crisponi, a mio parere, al comma 2 dell'articolo 24 è già normato il mancato rispetto degli obblighi di cui all'articolo 18. Quindi chi non utilizza il marchio in maniera conforme a quanto previsto è sanzionato dal comma 2 dell'articolo 24, che quindi non va modificato.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 24.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Forma, Tatti, Tocco e Truzzu hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Deriu - Desini - Fasolino - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 51
votanti 50
astenuti 1
maggioranza 26
favorevoli 50
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame del Capo III.
(Si riporta di seguito il titolo del Capo III:
Capo III
Istituzione, individuazione e disciplina dei distretti rurali, dei
distretti agro-alimentari di qualità, dei bio distretti e dei
distretti della pesca e dell'acquacoltura di qualità.)
PRESIDENTE. Metto in votazione il titolo del Capo III. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 25. All'articolo 25 sono stati presentati due emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 25 e dei relativi emendamenti:
Art. 25
Finalità
1. La Regione autonoma della Sardegna, ai sensi dell'articolo 13, commi 1 e 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228 (Orientamento e modernizzazione del settore agricolo, a norma dell'articolo 7 della L. 5 marzo 2001, n. 57), nell'ottica di promuovere lo sviluppo rurale e le produzioni collegate al contesto produttivo storico-tradizionale sardo, disciplina l'individuazione e l'istituzione dei distretti rurali, dei distretti agro-alimentari di qualità, dei bio distretti e dei distretti della pesca e dell'acquacoltura di qualità.
Emendamento sostitutivo totale all'emendamento numero 99 Pizzuto
Articolo 25
Il testo dell'emendamento numero 99 è così sostituito:
"L'art. 25 è così sostituito:
Art. 25
Oggetto e finalità
1. La Regione autonoma della Sardegna, ai sensi dell'articolo 13, commi 1 e 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001 , n. 228 (Orientamento e modernizzazione del settore agricolo, a norma dell'articolo 7 della L. 5 marzo 2001, n. 57), nell'ottica di promuovere lo sviluppo rurale e le produzioni collegate al contesto produttivo storico-tradizionale sardo, disciplina, individua e istituisce i seguenti nuovi strumenti per la Governance nei territori rurali:
A) Distretti rurali, distretti agro-alimentari di qualità, bio-distretti, distretti della pesca e dell'acquacoltura di qualità;
B) Presidi (Comunità del cibo);
C) Reti di filiera distrettuali e reti di filiera interdistrettuali;
D) Reti di paniere.
2. La Regione considera innovativo e strategico quanto contenuto nel presente Testo Unificato e si impegna a integrare nel nuovo PSR il tema della Governance degli ambiti rurali con apposite misure che tengano conto dei nuovi strumenti e istituti e a indicarne le relative fonti di copertura finanziaria". (121)
Emendamento sostitutivo totale Pizzuto - Agus - Lai - Cocco Daniele - Busia - Desini - Usula - Comandini
Articolo 25
Art. 25
Oggetto e Finalità
La Regione autonoma della Sardegna, ai sensi dell'articolo 13, commi 1 e 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228 (Orientamento e modernizzazione del settore agricolo, a norma dell'articolo 7 della legge 5 marzo 2001, n. 57), nell'ottica di promuovere lo sviluppo rurale e le produzioni collegate al contesto produttivo storico-tradizionale sardo, disciplina, individua e istituisce nuovi strumenti per la governance dei Territori rurali:
a) distretti rurali: distretti agro-alimentari di qualità, bio distretti e dei distretti della pesca e dell'acquacoltura di qualità;
b) presidi (Comunità del Cibo);
c) reti di filiera distrettuali e reti di filiera interdistrettuali;
d) rete di reti (rete di paniere).
La Regione considera innovativo e strategico quanto contenuto nel presente testo unificato e s'impegna a integrare nel nuovo PSR il tema della governance degli ambiti rurali con apposite misure che tengano conto nuovi strumenti\istituti e a indicarne le relative fonti di copertura finanziaria.
Precedente:
Art. 25
Finalità
1. La Regione autonoma della Sardegna, ai sensi dell'articolo 13, commi 1 e 2, del decreto legislativo i 8 maggio 2001, n. 228 (Orientamento e modernizzazione del settore agricolo, a norma dell'articolo 7 della L. 5 marzo 2001, n. 57), nell'ottica di promuovere lo sviluppo rurale e le produzioni collegate al contesto produttivo storico-tradizionale sardo, disciplina l'individuazione e l'istituzione dei distretti rurali, dei distretti agro-alimentari di qualità, dei bio distretti e dei distretti della pesca e dell'acquacoltura di qualità. (99).)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Luigi Lotto, relatore di maggioranza.
LOTTO LUIGI (PD), relatore di maggioranza. Il parere è favorevole sull'emendamento numero 121.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.
FALCHI ELISABETTA, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Il parere è favorevole sull'emendamento numero 121.
(È approvato)
L'emendamento sostituisce l'articolo 25, quindi non c'è votazione sull'articolo.
Passiamo all'esame dell'articolo 26. All'articolo 26 sono stati presentati due emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 26 e dei relativi emendamenti:
Art. 26
Definizioni
1. Si definiscono distretti rurali i sistemi produttivi locali di cui all'articolo 36, comma 1, della legge 5 ottobre 1991, n. 317 (Interventi per l'innovazione e lo sviluppo delle piccole imprese), caratterizzati da un'identità storica e territoriale omogenea derivante dall'integrazione fra attività agricole e altre attività locali, nonché dalla produzione di beni o servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e territoriali.
2. Si definiscono distretti agro-alimentari di qualità i sistemi produttivi locali caratterizzati da significativa presenza economica e da interrelazione e interdipendenza produttiva delle imprese agricole e agro-alimentari, nonché da una o più produzioni certificate e tutelate ai sensi della vigente normativa comunitaria o nazionale, oppure da produzioni tradizionali o tipiche.
3. Si definiscono bio distretti quei sistemi produttivi caratterizzati dalla presenza di filiere produttive a carattere biologico, in conformità alle disposizioni del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio del 28 giugno 2007 relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici e che abroga il regolamento (CEE) n. 2092/91. Gli stessi possono coincidere con i territori già identificati con i distretti rurali o agro-alimentari di qualità, sovrapponendosi, oppure costituire unità autonome, con confini propri non corrispondenti a quelli dei distretti rurali o agro-alimentari di qualità.
4. Si definiscono distretti della pesca e dell'acquacoltura di qualità i sistemi produttivi locali aventi le caratteristiche di cui all'articolo 36, comma 1, della legge n. 317 del 1991, caratterizzati da un'identità storica e territoriale omogenea derivante dall'integrazione fra attività ittiche e altre attività locali, nonché dalla produzione di beni o servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e territoriali.
Emendamento all'emendamento numero 100 sostitutivo parziale Pizzuto
Articolo 26
Nell'emendamento numero 100, al proponendo comma 4 quinquies, le parole "Rete di reti (Rete di paniere)" sono sostituite dalle seguenti: "Reti di paniere". (116)
Emendamento aggiuntivo Pizzuto - Agus - Lai - Cocco Daniele - Busia - Desini - Usula - Comandini
Articolo 26
4 bis) Si definiscono Presidi (Comunità locali del cibo) le comunità, stabilmente organizzate, formate da imprese, associazioni o gruppi culturali locali e consumatori finali che pongono al centro delle proprie attività la produzione e di consumo cibi "buoni, puliti e giusti" fortemente legati a un piccolo territorio dal punto di vista storico, sociale e culturale che perseguono uno sviluppo armonico e sostenibile del proprio contesto;
4 ter) Si definiscono reti distrettuali di filiera le reti formate da imprese in cui tutte le attività che vanno dalla mp al prodotto finito sono svolte in un determinato contesto territoriale omogeneo, solitamente coincidente con il territorio di un GAL o distretto rurale dove la cooperazione tra imprese della filiera è basata su accordi di filiera a carattere pluriennale,
4 quater) Si definiscono reti interdistrettuali di filiera le reti formate da imprese in cui tutte le attività che vanno dalla mp al prodotto finito sono svolte in un determinato contesto territoriale che abbraccia più territori omogenei (imprese di più distretti\più GAL ecc), dove la cooperazione tra imprese della filiera è basata su accordi di filiera a carattere pluriennale, che regolamentano ruolo e contributo dei vari attori, in maniera trasparente e che devono far parte integrante degli accordi costitutivi di rete.
4 quinquies) Si definiscono Rete di Reti (Rete di Paniere) la rete soggetto, che viene a costituirsi per il convergere in chiave "export\internazionalizzazione di più reti di imprese dell'agroalimentare in un'unica rete, finalizzata alla formazione di un paniere espressione delle imprese aderenti e territori coinvolti dove la cooperazione tra imprese dell'agroalimentare è basata su appositi accordi inerenti la formazione e gestione operativa del paniere stesso, che devono far parte integrante degli accordi costitutivi di rete e regolamentano ruolo e contributo dei vari attori in maniera trasparente.
Precedente:
Art. 26
Definizioni
1. Si definiscono distretti rurali i sistemi produttivi locali di cui all'articolo 36, comma 1, della legge 5 ottobre 1991, n. 317 (Interventi per l'innovazione e lo sviluppo delle piccole imprese), caratterizzati da un'identità storica e territoriale omogenea derivante dall'integrazione fra attività agricole e altre attività locali, nonché dalla produzione di beni o servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e territoriali.
2. Si definiscono distretti agro-alimentari di qualità i sistemi produttivi locali caratterizzati da significativa presenza economica e da interrelazione e interdipendenza produttiva delle imprese agricole e agroalimentari, nonché una o più produzioni certificate e tutelate ai sensi della vigente normativa comunitaria o nazionale, oppure da produzioni tradizionali o tipiche.
3. Si definiscono bio distretti quei sistemi produttivi caratterizzati dalla presenza di filiere produttive a carattere biologico, in conformità alle disposizioni del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio del 28 giugno 2007 relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici e che abroga il regolamento (CEE) n. 2092/91. Gli stessi possono coincidere con i territori già identificati con i distretti rurali o agro-alimentari di qualità, sovrapponendosi, oppure costitui-re unità autonome, con confini propri non corrisponden-ti a quelli dei distretti rurali o agroalimentari di qualità.
4. Si definiscono distretti della pesca e dell'acquacoltura di qualità i sistemi produttivi locali aventi le caratteristiche di cui all'articolo 36, comma 1, della legge n. 317 del 1991, caratterizzati da un'identità storica e territoriale omogenea derivante dall'integrazione fra attività ittiche e altre attività locali, nonché dalla produzione di beni o servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e territoriali. (100).)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Luigi Lotto, relatore di maggioranza.
LOTTO LUIGI (PD), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 116 si è concordato un emendamento che modifica leggermente l'emendamento numero 100, per cui si dovrebbe votare prima l'emendamento numero 116, su cui la Commissione ha dato parere favorevole e poi il numero 100. Il parere è favorevole su entrambi, con questo accordo.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.
FALCHI ELISABETTA, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Il parere della Giunta è conforme a quello della Commissione.
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 26, procediamo alla votazione.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 26.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Tatti e Truzzu hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Deriu - Desini - Fasolino - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 51
votanti 50
astenuti 1
maggioranza 26
favorevoli 50
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 116. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 100. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 27. All'articolo 27 sono stati presentati due emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 27 e dei relativi emendamenti:
Art. 27
Obiettivi specifici
1. Le disposizioni del presente capo perseguono i seguenti obiettivi:
a) promuovere la cooperazione valorizzando le risorse del contesto territoriale di riferimento;
b) conservare la qualità del prodotto nel corso delle operazioni e dei passaggi nella filiera orizzontale fino al consumatore finale;
c) contribuire alla diffusione, alla commercializzazione e all'istituzione di nuovi prodotti a marchio DOP e IGP, nonché di produzioni a qualità ambientale certificata e riconosciuta a livello europeo;
d) contribuire all'utilizzo delle forme di paesaggio agricolo in chiave turistica, valorizzando le proprietà diffuse del territorio non funzionali a una produzione di massa;
e) contribuire all'aggregazione tra imprese per acquisire competitività nei confronti del mercato interno e dell'export;
f) collegare le produzioni primarie alle pratiche produttive, ristorative, turistiche, sportive e ricreative territoriali;
g) potenziare l'identità sarda tramite la salvaguardia e la riscoperta dei saperi e sapori tradizionali e con l'utilizzo delle risorse materiali e immateriali del territorio legate alla tradizione e alla cultura locali;
h) promuovere la salvaguardia e la valorizzazione della biodiversità locale;
i) evitare la marginalizzazione delle produzioni primarie nei rapporti interni al distretto;
j) favorire il raccordo e l'integrazione tra i sistemi produttivi locali.
Emendamento all'emendamento numero 64 sostitutivo totale Cherchi Oscar
Articolo 27
Il testo dell'emendamento numero 64 è così sostituito:
"Alla lettera f) del comma 1 dell'art. 27 dopo la parola "ricreativa" sono aggiunte le seguenti:. "scolastiche e dei servizi". (115)
Emendamento aggiuntivo Fenu - Cherchi Augusto - Rubiu - Crisponi - Carta
Articolo 27
Articolo 27, comma 1, lettere c) e f):
- Lettera c) dopo "IGP", aggiungere "o marchi collettivi di certificazione R.A.S".
- Lettera f) dopo la parola "ricreativa" inserire le parole: "scolastiche e dei servizi". (64).)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Luigi Lotto, relatore di maggioranza.
LOTTO LUIGI (PD), relatore di maggioranza. Il parere è favorevole sull'emendamento numero 115.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.
FALCHI ELISABETTA, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Il parere della Giunta è conforme a quello della Commissione.
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 27, procediamo alla votazione.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 27.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Tatti e Truzzu hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Deriu - Desini - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 50
votanti 49
astenuti 1
maggioranza 25
favorevoli 49
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 115. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Decade l'emendamento numero 64.
Passiamo all'esame dell'articolo 28. All'articolo 28 è stato presentato un emendamento.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 28 e del relativo emendamento:
Art. 28
Requisiti per l'individuazione dei distretti rurali
1. I distretti rurali sono individuati in un contesto territoriale geograficamente definito quando contemporaneamente:
a) vi sia la presenza di una realtà produttiva agricola, zootecnica e silvo-pastorale dedita alle produzioni tradizionali, in attività e di carattere non marginale, attuata in diverse aziende del territorio di origine;
b) le materie prime utilizzate per la realizzazione dei prodotti trasformati siano di origine locale;
c) la produzione non sia limitata a una sola tipologia di prodotto, né a un prodotto singolo, salvo che si dimostri la presenza di iniziative imprenditoriali atte a colmare tale mancanza nel breve periodo.
2. Costituiscono ulteriori elementi identificativi dei distretti, se sussistenti:
a) la presenza, tra gli abitanti del territorio, della memoria storica dei prodotti alimentari in questione, rintracciabile nell'utilizzo culinario della ristorazione locale, secondo ricette locali e tradizionali, e di rapporti di scambio, cessione, ricerca dei prodotti in questione all'interno della comunità locale;
b) la presenza di attività artigianali di trasformazione e/o manipolazione alimentare e/o di altro tipo, strettamente collegate alle produzioni del distretto rurale nonché alle tradizioni locali;
c) la presenza di attività di ricezione turistica e di imprese di ristorazione di qualsiasi dimensione che dimostrino l'utilizzo o la disponibilità concreta a utilizzare i prodotti distrettuali.
Emendamento aggiuntivo Fenu - Cherchi Augusto - Rubiu - Crisponi - Carta
Articolo 28
Articolo 28, comma 2, lettera a)
- Lettera a) dopo la parola "culinario", aggiungere: "casalingo". (65).)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Luigi Lotto, relatore di maggioranza.
LOTTO LUIGI (PD), relatore di maggioranza. La Commissione invita al ritiro dell'emendamento numero 65.
PRESIDENTE. L'emendamento è stato ritirato.
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 28, procediamo alla votazione.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 28.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Oppi ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Deriu - Desini - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 50
votanti 49
astenuti 1
maggioranza 25
favorevoli 49
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 29.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 29:
Art. 29
Requisiti per l'individuazione dei distretti agro-alimentari di
qualità
1. I distretti agro-alimentari di qualità sono individuati in un contesto territoriale geograficamente definito quando contemporaneamente:
a) vi sia la presenza di produzioni agricole, zootecniche e silvo-pastorali di particolare qualità, merceologicamente omogenee, riconosciute dalla normativa comunitaria vigente per denominazione di origine o indicazione geografica, o certificate a livello nazionale o regionale secondo norme che ne distinguano e valorizzino la qualità, il processo produttivo e l'origine, nell'ottica del raggiungimento di un riconoscimento comunitario;
b) vi sia la presenza in loco di una filiera orizzontale economicamente rilevante, costituita a partire dalle produzioni di cui alla lettera a) con attività strettamente interconnesse riguardanti settori produttivi diversi da quello primario, tesi alla commercializzazione e valorizzazione della produzione locale tipica o tradizionale, di cui alla lettera a) e, contestualmente, a quella del territorio;
c) la programmazione territoriale e produttiva e l'assistenza nelle varie fasi della filiera orizzontale, a partire dalle produzioni primarie, sia realizzata da soggetti attivi del territorio, in sintonia e con il sostegno degli enti pubblici locali.
2. Qualora al momento dell'individuazione del distretto agro-alimentare di qualità la filiera orizzontale locale di cui al comma 1, lettera b), non risulti ancora integrata e attiva, ma vi siano sul campo, debitamente evidenziati e assicurati nella relazione dell'ente proponente di cui all'articolo 32, gli elementi e la volontà degli attori territoriali di costruirla nel breve periodo, la Regione può riconoscere comunque il distretto, fatto salvo l'obbligo da parte del consiglio direttivo del distretto di cui all'articolo 33 di certificare l'avvenuta realizzazione delle condizioni di cui al comma 1 entro il primo anno del primo mandato successivo al riconoscimento.)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, procediamo alla votazione.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 29.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Deriu - Desini - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 50
votanti 49
astenuti 1
maggioranza 25
favorevoli 49
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 30.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 30:
Art. 30
Requisiti per l'individuazione dei bio distretti
1. I bio distretti sono individuati in un contesto territoriale geograficamente definito quando ricorrono le seguenti condizioni:
a) vi sia la presenza di produzioni primarie di particolare pregio merceologicamente omogenee, derivate da processi produttivi che prevedono l'utilizzo di tecniche riconosciute dalla normativa comunitaria per l'ottenimento di prodotti biologici;
b) vi sia la presenza in loco di una filiera orizzontale economicamente rilevante, costruita a partire dalle produzioni di cui alla lettera a) con attività strettamente interconnesse riguardanti settori produttivi diversi da quello primario, tesi alla commercializzazione e valorizzazione della produzione biologica;
c) la programmazione territoriale e produttiva e l'assistenza nelle varie fasi della filiera orizzontale, a partire dalle produzioni primarie, sia realizzata da soggetti attivi del territorio, in sintonia e con il sostegno degli enti pubblici locali.)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, procediamo alla votazione.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 30.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Deriu - Desini - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 50
votanti 49
astenuti 1
maggioranza 25
favorevoli 49
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 31. All'articolo 31 sono stati presentati quattro emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 31 e dei relativi emendamenti:
Art. 31
Requisiti per l'individuazione dei distretti della pesca e
dell'acquacoltura di qualità
1. Ai fini della sua individuazione, il distretto della pesca e dell'acquacoltura di qualità possiede le seguenti caratteristiche:
a) realizzazione di uno o più prodotti merceologicamente omogenei, certificati e tutelati ai sensi della vigente normativa, biologici o tipici, la cui produzione risulti significativa per l'economia agro-alimentare regionale;
b) presenza di un sistema consolidato di relazioni tra imprese ittiche, servizi alla pesca e acquacoltura;
c) partecipazione degli enti che rappresentano la ricerca scientifica per affiancare le imprese nell'innovazione della filiera, della conservazione, rintracciabilità del prodotto e redazione del programma di sviluppo;
d) integrazione tra produzione e fenomeni culturali e turistici del territorio attraverso relazioni con le istituzioni locali interessate alla realtà distrettuale, con le quali le imprese ittiche e i gruppi di ricerca scientifica stabiliscono rapporti di collaborazione.
Emendamento soppressivo parziale Forma - Comandini - Arbau - Moriconi - Cozzolino
Articolo 31
La lettera c) è soppressa.(104)
Emendamento soppressivo parziale Forma - Moriconi - Cozzolino - Manca Gavino - Solinas Antonio - Comandini
Articolo 31
Alla lettera d) è soppresso il periodo: "e i gruppi di ricerca scientifica". (8)
Emendamento sostitutivo parziale Fenu - Cherchi Augusto - Rubiu - Crisponi - Carta
Articolo 31
Nell'articolo 31, comma 1, lettera c), la frase da "partecipazione" a "filiera" è così sostituita: "partecipazione degli enti e agenzie che rappresentano la ricerca scientifica e l'assistenza tecnica per affiancare le imprese nell'innovazione della filiera.". (66)
Emendamento sostitutivo parziale Fenu - Cherchi Augusto - Rubiu - Crisponi - Carta
Articolo 31
Nell'articolo 31, comma 1, lettera d), il periodo da "con le quali" fino a "collaborazione" è sostituito dal seguente: "con le quali le imprese ittiche, i gruppi di ricerca scientifica e assistenza tecnica stabiliscono rapporti di collaborazione.". (67).)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Luigi Lotto, relatore di maggioranza.
LOTTO LUIGI (PD), relatore di maggioranza. La Commissione esprime parere favorevole sugli emendamenti numero 104 e 8 e invita i presentatori a ritirare gli emendamenti numero 66 e 67.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi. Ne ha facoltà.
CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, gli emendamenti numero 66 e 67 sono ritirati.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.
FALCHI ELISABETTA, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Esprimo parere conforme a quello della Commissione.
(È approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 8. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 31.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Cossa ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Deriu - Desini - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 49
votanti 48
astenuti 1
maggioranza 25
favorevoli 48
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 32. All'articolo 32 sono stati presentati due emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 32 e dei relativi emendamenti:
Art. 32
Individuazione dei distretti
1. I distretti sono individuati e riconosciuti dalla Regione a seguito di apposita iniziativa da parte di:
a) enti locali, singoli o associati, insistenti sul territorio del distretto;
b) la camera di commercio competente per territorio;
c) le associazioni di categoria;
d) le imprese operanti sul territorio;
e) altri enti o istituzioni pubblici o privati.
2. L'ente o gli enti proponenti il distretto garantiscono la più ampia concertazione coinvolgendo le rappresentanze economiche, sociali e istituzionali del territorio.
3. I soggetti di cui al comma 1 svolgono azioni di animazione del territorio destinate a promuovere la costituzione dei distretti, anche con l'ausilio degli enti e agenzie regionali competenti in materia.
4. Gli enti proponenti individuano i soggetti primi costituenti del distretto.
5. Alla domanda di riconoscimento sono allegati:
a) l'accordo di cui all'articolo 33;
b) una relazione descrittiva (quali-quantitativa) del distretto proposto che contenga:
1) gli elementi sociali, economici e ambientali (agrario-paesaggistici) che caratterizzano e individuano il distretto proposto, secondo i parametri di cui agli articoli 28, 29, 30 e 31;
2) un'analisi dei punti di forza e dei punti di debolezza, le opportunità e i rischi nello sviluppo del territorio e nella costituzione del distretto;
3) un piano programmatico di sviluppo che dimostri le potenzialità del distretto nel medio periodo;
4) la rappresentazione cartografica dell'area interessata dal piano, con identificazione di comuni ed enti locali e dei loro confini amministrativi.
Emendamento aggiuntivo Fenu - Cherchi Augusto - Rubiu - Crisponi - Carta
Articolo 32
All'articolo 32, comma 5, lettera b) è aggiunto il seguente:
"4 bis) L'elenco e le schede quanti/qualificative delle aziende potenzialmente interessate al distretto.". (68)
Emendamento aggiuntivo Fenu - Cherchi Augusto - Rubiu - Crisponi - Carta
Articolo 32
All'articolo 32, comma 5, è aggiunto il seguente:
"5 bis) Una relazione esaustiva sui potenziali risultati socio-economici, ambientali e occupazionali, derivanti dall'attuazione del distretto.". (69).)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Luigi Lotto, relatore di maggioranza.
LOTTO LUIGI (PD), relatore di maggioranza. All'articolo 32 sono stati presentati gli emendamenti numero 68 e 69: sul primo il parere è favorevole, sul secondo c'è un invito al ritiro.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.
FALCHI ELISABETTA, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Esprimo parere conforme a quello della Commissione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi. Ne ha facoltà.
CHERCHI OSCAR (FI). Ritiro l'emendamento numero 69.
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 32, procediamo alla votazione.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, nell'articolo 32.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Truzzu ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Deriu - Desini - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 50
votanti 49
astenuti 1
maggioranza 25
favorevoli 49
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 68. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 33. All'articolo 33 è stato presentato un emendamento.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 33 e del relativo emendamento:
Art. 33
Costituzione del distretto
1. Il distretto è costituito mediante la stipula di un apposito accordo tra i soggetti aderenti operanti sul territorio.
2. L'accordo disciplina la composizione e la nomina del consiglio direttivo del distretto, nel rispetto di quanto previsto dal comma 5.
3. Il consiglio direttivo è l'organo di governo del distretto con potere decisionale.
4. Il consiglio direttivo elegge al suo interno il presidente del distretto a cui compete la rappresentanza legale del distretto.
5. All'interno del consiglio direttivo non meno di un terzo dei componenti appartiene al settore primario ed è assicurata la rappresentatività di ogni settore coinvolto nella filiera orizzontale distrettuale. Nel caso di compresenza di produzioni primarie agricole, zootecniche, ittiche e forestali è assicurata la presenza degli operatori di ciascuno di questi settori.
Emendamento sostitutivo parziale Forma - Comandini - Arbau - Perra
Articolo 33
Il comma 5 è sostituito dal seguente:
"5. All'interno del consiglio direttivo è assicurata la rappresentatività di ogni settore coinvolto nella filiera orizzontale distrettuale. Nel caso di compresenza di produzioni primarie agricole, zootecniche, ittiche e forestali è assicurata la presenza degli operatori di ciascuno di questi settori.
Per il distretto rurale è garantita la maggioranza dei rappresentanti dei settori della produzione primaria.
Per il distretto agroalimentare è garantita la maggioranza dei rappresentanti delle imprese agroalimentari.
Per il biodistretto è garantita la maggioranza dei rappresentanti della produzione primaria e agroalimentare.
Per il distretto della pesca è garantita la maggioranza dei rappresentanti delle imprese ittiche.". (102).)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Luigi Lotto, relatore di maggioranza.
LOTTO LUIGI (PD), relatore di maggioranza. Invito i presentatori al ritiro dell'emendamento numero 102.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Daniela Forma. Ne ha facoltà.
FORMA DANIELA (PD). Lo ritiro.
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 33, procediamo alla votazione.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 33.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Deriu - Desini - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 50
votanti 49
astenuti 1
maggioranza 25
favorevoli 49
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 34.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 34:
Art. 34
Funzionamento del distretto e procedure di approvazione del
piano
1. I soggetti promotori forniscono servizi che agevolano l'iter procedurale e la realizzazione del piano di distretto di cui all'articolo 35.
2. Il consiglio direttivo elabora un piano di azione, denominato piano di distretto, coincidente con la durata del mandato del consiglio direttivo, secondo le finalità, gli obiettivi e le prescrizioni contenuti nella presente legge; il piano di distretto è presentato alla Regione per l'approvazione entro tre mesi dall'insediamento del consiglio direttivo.
3. La Regione, entro un mese dalla ricezione, si pronuncia sul piano.
4. L'attuazione del piano di distretto è sottoposta a verifiche con cadenza annuale da parte della Regione.
5. Le eventuali variazioni del piano di distretto adottate dal consiglio direttivo sono soggette ad approvazione regionale.
6. I membri di un consiglio direttivo distrettuale rurale non possono appartenere a un altro distretto rurale.
7. L'unione e la confluenza di due o più distretti è proposta dalla Regione a seguito di valutazione concordata con gli enti promotori e i rappresentanti legali dei distretti.)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, procediamo alla votazione.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 34.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Deriu - Desini - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 50
votanti 49
astenuti 1
maggioranza 25
favorevoli 49
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 35.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 35:
Art. 35
Contenuti del piano di distretto
1. Il piano di distretto contiene i seguenti elementi:
a) una relazione dettagliata quali-quantitativa che illustri e descriva:
1) lo stato attuale del distretto, in cui emergano gli attori e i componenti del distretto e il loro grado di interconnessione e interdipendenza, integrata dalla rappresentazione cartografica dell'area interessata dal piano, con identificazione di comuni ed enti locali e dei loro confini amministrativi;
2) il grado di attuazione degli obiettivi raggiunti nel corso del mandato del precedente consiglio direttivo, indicati nel corrispondente piano di distretto e un'indicazione delle continuità o discontinuità del nuovo piano di distretto rispetto al precedente;
3) le attività di coinvolgimento delle imprese facenti parte del territorio del distretto;
4) le modalità di sviluppo a breve termine individuate dal consiglio direttivo, comprensive di corrispondenze ai piani di sviluppo rurale o settoriali per le attività coinvolte nel distretto;
b) un elenco dei soggetti attuatori e delle fonti di finanziamento;
c) l'indicazione delle sinergie e delle integrazioni con altri strumenti comunitari, nazionali e regionali di intervento.)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, procediamo alla votazione.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 35.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cocco Daniele e Desini hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Deriu - Desini - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 50
votanti 49
astenuti 1
maggioranza 25
favorevoli 49
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 36.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 36:
Art. 36
Direttive di attuazione
1. La Giunta regionale, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, delibera, con proprie direttive di attuazione, le modalità di costituzione e di composizione dei distretti e individua le strutture regionali di riferimento.)
PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo procediamo alla votazione.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 36.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Ruggeri ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Deriu - Desini - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 50
votanti 49
astenuti 1
maggioranza 25
favorevoli 49
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame del titolo del Capo IV.
(Si riporta di seguito il titolo del Capo IV:
Capo IV
Disposizioni comuni.)
PRESIDENTE. Metto in votazione il titolo del Capo IV. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 37. All'articolo 37 è stato presentato l'emendamento numero 70.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 37 e del relativo emendamento:
Art. 37
Clausola valutativa
1. La Giunta regionale, trascorsi due anni dall'entrata in vigore della presente legge, trasmette al Consiglio regionale una dettagliata relazione sul suo stato di attuazione.
Emendamento sostitutivo parziale Fenu - Cherchi - Rubiu - Crisponi - Carta
Articolo 37
Sostituire il comma 1 come di seguito:
"1. La Giunta regionale attraverso le sue agenzie esegue il monitoraggio costante sullo stato di attuazione della presente legge e annualmente trasmette al Consiglio regionale una dettagliata relazione.". (70).)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Luigi Lotto, relatore di maggioranza.
LOTTO LUIGI (PD), relatore di maggioranza. Esprimo parere favorevole.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.
FALCHI ELISABETTA, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Il parere della Giunta è conforme a quello della Commissione.
(È approvato)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 37.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cossa e Tedde hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Deriu - Desini - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 50
votanti 49
astenuti 1
maggioranza 25
favorevoli 49
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 38. All'articolo 38 è stato presentato l'emendamento numero 81, che è giudicato inammissibile.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 38 e del relativo emendamento:
Art. 38
Norma finanziaria
1. Agli oneri derivanti dagli articoli 1, 3, 6, 7, 10, 13, 20 e 23 della presente legge, valutati complessivamente in euro 290.000 per il 2014 e in euro 570.000 per gli anni 2015 e successivi, si provvede, nei limiti degli stanziamenti di bilancio annualmente a ciò destinati, come di seguito:
a) quanto a euro 290.000 per l'anno 2014, mediante utilizzo di quota parte delle risorse già destinate agli interventi di cui all'articolo 7, comma 14, della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (legge finanziaria 2008), e successive modifiche ed integrazioni, iscritte per l'anno 2014 in conto dell'UPB S06.04.015 del bilancio di previsione della Regione per gli anni 2014-2016;
b) quanto a euro 570.000 per gli anni 2015 e successivi, mediante utilizzo di quota parte delle risorse già destinate agli interventi di cui all'articolo 21, comma 3, della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007), e successive modifiche ed integrazioni, iscritte per gli anni 2015 e 2016 in conto dell'UPB S06.04.006 del bilancio di previsione della Regione per gli anni 2014-2016 e di quelle corrispondenti per gli anni successivi.
2. Ai fini dell'attuazione del comma 1 nel bilancio di previsione della Regione per gli anni 2014-2016 son apportate le seguenti variazioni:
in aumento
UPB S06.04.015
Tutela, valorizzazione e marketing dei prodotti agricoli - spese
correnti
2014 euro ---
2015 euro 500.000
2016 euro 500.000
UPB S01.03.003
Funzionamento organismi di interesse regionale
2014 euro 40.000
2015 euro 70.000
2016 euro 70.000
in diminuzione
UPB S06.04.015
Tutela, valorizzazione e marketing dei prodotti agricoli - spese
correnti
2014 euro 40.000
2015 euro ---
2016 euro ---
UPB S06.04.006
Agevolazioni alle aziende agricole danneggiate da calamità
naturali o avversità atmosferiche - parte corrente
2014 euro ---
2015 euro 570.000
2016 euro 570.000
3. Gli oneri derivanti dalle succitate disposizioni gravano sulle suddette UPB del bilancio di previsione della Regione per gli anni 2014-2016 e su quelle corrispondenti dei bilanci per gli anni successivi.
4. Dall'attuazione delle altre disposizioni di cui ai capi I e II e dall'attuazione dell'intero capo III non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.)
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Christian Solinas. Ne ha facoltà.
SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az.). Intervengo non per interrompere questo clima di gaudio prefestivo che sta accompagnando i lavori, ma per chiedere una delucidazione prima di tutto. L'articolo 38, che contiene la norma finanziaria che dà copertura alla legge, indica in diminuzione, per coprire le spese derivanti, la UPB S06.04.006, che prevede, se non erro, la copertura delle agevolazioni per le aziende agricole danneggiate da calamità naturali o avversità atmosferiche. Vorrei capire se questa copertura in diminuzione rispetto a questo capitolo è derivante dal fatto che si è esaurita la graduatoria delle agevolazioni in favore di queste aziende agricole, e quindi non c'è più nessuno da ristorare, o se levando questi danari da questo capitolo si vanno a intaccare le aspettative delle aziende che sono state danneggiate, e che quindi non si vedranno riconosciuti questi danari, per dare copertura agli organismi di interesse regionale, rispettabilissimi, previsti in questa legge, ma che non hanno, dal mio punto di vista almeno, una priorità in questo senso. Quindi chiederei più che altro questa delucidazione.
PRESIDENTE. Credo che spetti alla Giunta dare le spiegazioni su questa richiesta di chiarimento.
Ha facoltà di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.
FALCHI ELISABETTA, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Riteniamo che non ci siano problemi, in quanto l'intervento finanziario di 20 milioni di euro per il risarcimento dei danni da alluvione riteniamo che sia sufficiente in base alle stime fatte di tali danni. Pertanto la sottrazione di 290 mila euro da quelle risorse non dovrebbe creare problemi.
OPPI GIORGIO (UDC). Non sono solo 290 mila euro!
FALCHI ELISABETTA, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Non ci sono problemi in quanto la copertura è sufficiente per il ristoro dei danni da alluvione, secondo le stime effettuate in fase di analisi preventiva.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, procediamo alla votazione.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 38.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Carta ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Deriu - Desini - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 48
votanti 47
astenuti 1
maggioranza 24
favorevoli 47
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 39.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 39:
Art. 39
Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel BURAS.)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 39.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Deriu - Desini - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 48
votanti 47
astenuti 1
maggioranza 24
favorevoli 47
(Il Consiglio approva).
Passiamo alla votazione finale della legge.
Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (PD), relatore di maggioranza. Presidente, intervengo non come firmatario di qualche proposta di legge, ma come Presidente della Commissione per ringraziare innanzitutto i componenti della Commissione, i quali hanno lavorato a ritmo forsennato a una legge grande che hanno fatto arrivare in Consiglio in tempi brevi. Senza il concorso di tutti non si sarebbe ottenuto questo risultato, quindi mi sento di ringraziare i colleghi della maggioranza e quelli della minoranza allo stesso identico modo.
Ringrazio il Consiglio, che ha discusso con una rapidità davvero encomiabile e con una fiducia nel lavoro della Commissione che mi sento di dover sottolineare. Io sono particolarmente soddisfatto di questo risultato che credo segni un punto a favore dell'intero Consiglio regionale. Credo che tutti se ne possano eventualmente appuntare il merito, perché tutti hanno dato il proprio contributo.
Mi scuso sin da adesso per il fatto che immediatamente dopo la chiusura della discussione di questa legge dovrò assentarmi dal Consiglio, non per mancato rispetto degli altri argomenti all'ordine del giorno, ma per motivi di carattere personale. Grazie a tutti. Voterò ovviamente a favore di questa legge e spero che lo facciano anche tutti i colleghi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, mi sembra che il risultato ottenuto da quest'Aula sia fortemente positivo e dovuto, come già sottolineato dal Presidente della Commissione, che ringrazio, al grande lavoro fatto anche dai colleghi che in questo momento siedono all'opposizione.
La legge in votazione, come sapete, è il risultato dell'unificazione di diverse proposte che ognuno di noi ha voluto portare come contributo per arrivare a una sintesi finale, che è il testo che oggi stiamo votando in quest'Aula. L'aspetto fondamentale - mi piace sottolinearlo - è che si è voluto accogliere il lavoro già svolto negli anni precedenti. Si è cioè riconosciuto che il passato non deve essere cancellato per sempre, ma deve essere utilizzato per proseguire e magari migliorare le parti che possono essere approvate perché ritenute positive. Uno di questi aspetti è legato al marchio.
Mi sono soffermato più volte sul fatto che questo è un momento davvero importante e fondamentale. Credo che dai sardi e dalla Sardegna questa legge sarà sicuramente ricordata, e sarà ricordata non per un nome, ma per l'unanimità di un'Aula che dimostra, una volta per tutte, di aver deciso di cambiare il percorso, il sistema e il metodo, soprattutto quando si parla di distretti rurali, che senza dubbio sono una grande scommessa per la nostra Regione, così come è stato detto più volte. Ma questa legge sarà ricordata specialmente perché viene contestualizzata in un momento particolarmente difficile non solo per la crisi del sistema economico in senso generale, ma anche per l'abbandono delle attività agropastorali che in questi anni abbiamo dovuto subire. Credo, ripeto, che questo sia un risultato veramente importante e ascrivibile a tutti e che in questi giorni questo aspetto debba ancora essere sottolineato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RUBIU GIANLUIGI (UDC). Signor Presidente, colleghe e colleghi, anch'io con viva soddisfazione voglio manifestare il piacere di essere stato oggi protagonista nell'approvazione di questa legge. In realtà lo sono stato anche al di fuori di questo Consiglio, perché insieme con gli amici della Coldiretti avevo presentato una proposta di legge di iniziativa popolare, ho cominciato quindi da lontano. In ogni caso devo riconoscere ai colleghi della maggioranza e soprattutto ai colleghi della quinta Commissione e al presidente Lotto una grande collaborazione.
Ho detto in Commissione che probabilmente la quinta Commissione era tra le commissioni più collaborative e costruttive. Ne è dimostrazione il fatto che in breve tempo siamo riusciti a portare all'approvazione questa legge, che non è né di maggioranza né di minoranza, ma è una legge per l'agricoltura sarda e per l'economia della Sardegna. Esprimo il voto favorevole a nome mio e di tutto il mio Gruppo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Paolo Truzzu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TRUZZU PAOLO (Sardegna). Signor Presidente, non voglio interrompere questo clima idilliaco che si è creato in quest'Aula, ma annuncio la mia astensione su questa legge. Mi astengo non perché non condivida il lavoro fatto dai colleghi, che è sicuramente importante e fra l'altro realizzato in pochissimo tempo, e che indubbiamente testimonia la collaborazione che c'è stata tra maggioranza e opposizione, come hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto, ma perché questa legge, benché abbia tanti aspetti positivi, soprattutto nella parte della tutela del marchio e dei prodotti sardi, lascia qualche dubbio e non vorrei che quello che è l'intendimento di tutti, cioè la massima tutela, in realtà si risolva con un nulla di fatto o si riveli un boomerang. Anche per questo motivo, nel rispettare il lavoro dei colleghi, annuncio la mia astensione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere per Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Direi che non c'è stato nemmeno un minuto in cui i membri della Commissione della cosiddetta opposizione si siano sentiti tali. È stato un lavoro condiviso, franco, aperto, che fra l'altro porta anche la firma della società comune, in quanto fra le proposte che sono state unificate vi è anche una proposta di legge di iniziativa popolare. C'è stato un importante contributo da parte del collega Fenu, oggi assente in aula per problemi di carattere personale. È stata una bella iniziativa, che però rappresenta esclusivamente una piccola parte delle esigenze di un comparto sofferente quale quello dell'agricoltura.
Abbiamo già detto che si tratta, come tanti altri pilastri regionali, di un autentico talento inespresso, appunto quello del comparto agroalimentare, dell'agricoltura nel suo insieme, ma in ogni caso questa è una buona legge che dà una bella risposta ai territori, alle associazioni di categoria, a tutti coloro i quali si sono prodigati perché venisse approvata in tempi brevi. Abbiamo dato prova di coesione e soprattutto di aver saputo fare un buon lavoro che ha dato finalmente i suoi frutti. Annuncio quindi il voto favorevole del Gruppo dei Riformatori.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Arbau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ARBAU (Sardegna Vera). Annuncio il voto favorevole del Gruppo Sardegna Vera e sottolineo che la legge che approveremo stasera è un provvedimento importante, che ci consentirà di utilizzare questo testo legislativo come codice, come stella polare nella nuova programmazione europea.
Il lavoro che è stato fatto ha portato a esitare un testo unificato, quindi c'è stato un ragionamento a monte. È stato un lavoro fatto a più mani, con una sottocommissione che ha lavorato assiduamente e con la Commissione agricoltura che ha posto in campo tutta una serie di problemi da affrontare realmente. I ragionamenti che sono stati posti in Commissione sono la stella polare per l'attività che dovremo svolgere nei prossimi anni e devo riconoscere, occupandomi di agricoltura non da oggi, che l'attenzione che sta dimostrando quest'Aula verso questo settore è molto importante.
Assessore, nei giorni scorsi sono state chieste le sue dimissioni, ma io credo che lei possa dire, a nome di tutta la maggioranza del Consiglio regionale, che noi abbiamo affrontato seriamente i problemi. Abbiamo affrontato l'emergenza relativa alla "lingua blu" con un intervento finanziario e un'assunzione di responsabilità enormi per i tempi che viviamo; abbiamo affrontato e stiamo affrontando le questioni di medio-lungo periodo con provvedimenti importanti, che riusciranno a portare risultati rilevanti nel nostro territorio.
Nel ringraziare il presidente Lotto per il preciso lavoro di coordinamento da lui svolto e per aver saputo mettere assieme maggioranza e opposizione, devo dire che il meno è fatto, perché noi adesso avremo il compito, come classe dirigente, di portare nei territori le nuove norme. Portare le nuove norme significa ragionare con i comitati per la biodiversità, con gli amministratori locali, con le associazioni agricole, con i movimenti, con tutti i soggetti interessati, ma soprattutto con le imprese, sulla costruzione dei nuovi distretti rurali - strumenti importanti - affinché, sfruttando anche il lavoro fatto nel precedente mandato, il marchio e gli strumenti che ci diamo vengano utilizzati per trovare delle soluzioni. È ora di finirla di piangerci addosso, oggi noi diamo un buon segnale e un'attenzione concreta e pratica verso un settore che è cruciale. Diciamolo in giro, perché possiamo essere orgogliosi di questo provvedimento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luca Pizzuto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PIZZUTO LUCA (SEL). Anch'io voglio ringraziare, a nome del Gruppo SEL, il Presidente della Commissione per il lavoro fatto da tutta la Commissione in modo unitario. Stiamo finalmente dotando la Sardegna di un provvedimento importante, intanto perché la Commissione ha avuto anche la capacità di accogliere proposte che arrivavano dall'esterno di questo emiciclo, e questo è un aspetto politico sostanziale per noi, e poi perché dotiamo la Sardegna di alcuni strumenti importanti. Primo: strumenti per difendere la nostra agrobiodiversità e la nostra diversità vegetale, che sono molto importanti, che non avevamo fino a qualche ora fa e che ci possono consentire di approcciarci alle sfide del futuro in modo nuovo e diverso. Secondo: un marchio che finalmente riconosce sistemi di qualità e di giustizia sociale nei confronti delle imprese piccole e medie che lavorano per realizzare prodotti di qualità e per far sì che la specificità sarda sia realmente valorizzata e sia veramente un elemento di ricchezza sociale non soltanto individuale per l'azienda. Terzo: il riconoscimento dell'elemento della programmazione fra gli enti che producono e le realtà che operano nei territori. Vale a dire che abbiamo dato anche una risposta legislativa a quel detto che ci vuole pochi e divisi, perché oggi mettiamo in campo strumenti di cooperazione all'avanguardia e fondamentali, dicendo alle realtà che sono là fuori e che già svolgono e hanno svolto nella solitudine di questi anni lavori di filiera, lavori di rete, lavori di produzione attraverso forme di aggregazione: "Siamo con voi. Voi aprite una prospettiva nuova, una potenzialità nuova per la nostra isola e la nostra Regione, questa legge vi dà gli strumenti per poterla portare avanti, per poter costruire qualcosa di diverso e innovativo e per realizzare finalmente un sistema economico di cooperazione che veda la sardità, la specificità sarda e la nostra tradizione come elementi di avanguardia per il futuro, che ci consentiranno di competere in modo sereno e unitario in Italia e in Europa".
Dichiaro quindi, a nome di tutto il Gruppo SEL, un felice voto favorevole a questa legge.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pier Mario Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA PIER MARIO (Soberania e Indipendentzia). Anche noi, come Gruppo Soberania e Indipendentzia, daremo un voto favorevole. È stato fatto un lavoro intenso da parte di tutta la Commissione e grazie anche alla collaborazione tra tutti i componenti di maggioranza e minoranza siamo riusciti a esitare una legge importante, che però sicuramente non risolve tutti i problemi dell'agricoltura, che sono anche di tipo strutturale e infrastrutturale e necessitano di un cambio di mentalità.
Questa legge ci permette, tuttavia, di recuperare una mancanza di leggi che durava da vent'anni in settori che possono essere strategici per il nostro futuro e in particolare per la salvaguardia dell'agrobiodiversità. Io continuo a ripetere che l'agrobiodiversità non significa posti di lavoro nell'immediato, ma prospettive per il futuro, salvaguardia della diversità delle nostre culture e delle nostre tradizioni. È importante, poi, anche quello che in questo momento può essere una panacea per le nostre produzioni: il marchio. Noi sardi abbiamo una specificità, abitiamo in un'isola bellissima, ma ci presentiamo ognuno con il proprio marchio e la propria diversità. Questa è l'occasione per avere un unico marchio, un marchio collettivo, un marchio della Sardegna che contraddistingue tutti i nostri prodotti e può essere spendibile ovunque.
Il Capo III della legge riguarda i distretti. La questione dei distretti è fondamentale, i distretti sono una scommessa, ma una scommessa che può dare risultati positivi se riusciremo a legare questo discorso ai fondi comunitari con la nuova programmazione 2014-2020. Se riusciremo a legare le risorse che ci arrivano dalla Comunità europea anche al concetto di programmazione per distretti, individuando forse delle strategie diverse per spendere queste risorse, sicuramente andremo nella giusta direzione.
Termino dichiarando il nostro voto favorevole a questa legge. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CARTA ANGELO (PSd'Az). Intervengo ovviamente per annunciare il voto favorevole del Gruppo del Partito Sardo d'Azione e per augurare che il lavoro grandissimo che spetta alla Giunta dopo l'approvazione di questa legge, all'Assessore in prima persona, possa veramente far sì che questo strumento, che non è un punto di arrivo ma un punto di partenza, aiuti la nostra agricoltura a iniziare il suo viaggio verso il futuro, perché è di questo che abbiamo bisogno, cioè di un'agricoltura che guardi al futuro, che torni a essere, attraverso questa legge, le altre leggi vigenti e quelle che sarà necessario approvare, il perno della nostra economia e possa rappresentare un'opportunità di lavoro per i giovani.
L'agrobiodiversità, il marchio e i distretti possono costituire degli strumenti importanti proprio in questa prospettiva. Per cui mi auguro che questo sia anche foriero per la nostra Commissione di future e proficue collaborazioni, come quelle che ci sono state per questa legge, che sicuramente ha visto i componenti della Commissione lavorare uniti, compatti, in un confronto giusto e necessario e con modi correttissimi, entrando nel merito delle questioni quasi senza distinzione tra maggioranza e minoranza, col solo obiettivo di esitare la migliore legge possibile. Quindi annuncio, come ho detto, il voto favorevole del Partito Sardo d'Azione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Desini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DESINI ROBERTO (Centro Democratico). Dichiaro il voto favorevole del Gruppo Centro Democratico e soprattutto esprimo apprezzamento per l'impostazione data dalla Commissione e dal suo Presidente. Penso che la legge che oggi stiamo per approvare segnerà una svolta nel comparto dell'agricoltura in Sardegna e soprattutto cambierà l'impostazione culturale, in base alla quale il mondo della politica ha sempre visto questo comparto quasi come "un fastidio". La politica si sta invece occupando di questo comparto, sta creando presupposti e condizioni, sta dando all'agricoltura gli strumenti legislativi per far sì che l'agricoltura sia al passo con i tempi che stiamo vivendo.
La salvaguardia dell'agrobiodiversità, un unico marchio e i distretti sono elementi fondamentali per la programmazione della Comunità europea 2014-2020, quindi sono orgoglioso di poter contribuire a dare questo nostro modesto contribuito per una tappa fondamentale della nostra Regione. Mi auguro che questo sia soltanto uno dei primi passi perché questa consiliatura possa caratterizzarsi per degli impegni, dal punto di vista legislativo, significativi e qualificanti per la nostra comunità. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Penso che non sfugga a nessuno che una legge di questa portata sia stata esitata nell'arco di poche ore, meno di una giornata, e questo lo rimarco perché, di fronte a problemi e questioni importanti, mi pare che il momento che stiamo attraversando debba portare tutti a un senso di responsabilità. Penso che l'opposizione abbia assolto anche questo ruolo, perché per quanto forte e coesa sia la maggioranza, capite bene che 39 articoli sono tanti e per la discussione non sarebbero bastati, se noi ci fossimo iscritti a parlare, alcuni giorni e forse neppure qualche settimana. Lo dico con lo spirito costruttivo che deve animare la politica, la tanto bistrattata politica, anche in questi giorni e per dare il segnale che pur nella dialettica, nello scontro forte, che spesso anima il rapporto tra opposizione e maggioranza, sulle cose che hanno davvero un fondamento vale la pena arrivare a sintesi.
L'unica raccomandazione che mi permetto di fare alla Giunta è che non succeda, com'è avvenuto per esempio per la legge numero 44 del 1988 - è un consiglio, poi la Giunta valuterà -, di non notificare questa legge all'Unione europea, soprattutto per alcuni profili che possono determinare situazioni rispetto alle quali non vorremmo esporre né la Regione né tanto meno i destinatari di questa legge. Il nostro voto, quindi, sarà senz'altro favorevole.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO (PD). Poche parole per dire che il presidente Lotto ha già espresso parere favorevole, anche a nome del Partito Democratico, e così voglio fare naturalmente anch'io. Stiamo per approvare un provvedimento importante, tutti coloro che sono intervenuti hanno espresso apprezzamento per il lavoro svolto sia dalla Commissione sia dal Consiglio nella sua interezza e anch'io, naturalmente, non posso che esprimere viva soddisfazione.
Non va scordato che il settore agroalimentare soffre enormemente, è però un settore sul quale noi non possiamo non puntare in maniera forte per dare sostegno all'economia della nostra Isola. Questa legge è importante perché è uno strumento e come tale va considerato. È uno strumento che aiuta l'agricoltura e tutto ciò che ruota intorno al mondo dell'agricoltura e come tale deve essere considerato, non lasciando nulla al caso, non dando nulla per scontato. Un provvedimento articolato come questo, su cui la Commissione agricoltura e l'intero Consiglio hanno lavorato per diverso tempo, affinandolo e dando davvero voce a un settore che per tanto tempo è stato trascurato un po' da tutti, va considerato come uno strumento importante, ripeto, a cui però devono seguire atti concreti da parte della Giunta e del Consiglio. Nell'esprimere piena soddisfazione per il lavoro che è stato fatto non dobbiamo, però, dimenticare che le vere sfide arrivano adesso. Ci sono ulteriori strumenti importanti, lo ribadisco, però questi devono essere accompagnati da un lavoro ancora più minuzioso e certamente complicato, perché la crisi investe il settore agricolo e tanti altri settori produttivi della nostra Isola, che devono essere assolutamente aiutati a uscire da una strada che certamente non è a loro favorevole. Il voto del Partito Democratico è favorevole.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del testo unificato numero 3 (PLIP)-13-14-16-22-49/A.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cocco Daniele e Comandini hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Deriu - Desini - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Truzzu.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 49
votanti 47
astenuti 2
maggioranza 24
favorevoli 47
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento dell'interpellanza numero 26.
(Si riporta di seguito il testo dell'interpellanza:
Interpellanza Oppi - Rubiu - Pinna Giuseppino - Tatti sugli intendimenti della Giunta regionale circa la ventilata creazione di un centro di ricerca superiore a Olbia.
I sottoscritti,
PREMESSO che:
- la stampa isolana riporta insistentemente la notizia di un possibile investimento estero da parte di fondi istituzionali dell'Emirato del Qatar per la creazione a Olbia di un centro di ricerca sanitaria superiore sulla base del progetto intrapreso a suo tempo dalla Fondazione San Raffaele del Monte Tabor;
- eccezion fatta per le interviste rilasciate dai probabili investitori e dal Presidente della Regione, il Consiglio regionale non è stato ancora messo a conoscenza dello stato dell'arte, dei reali contorni politici e programmatici e, soprattutto, delle concrete modalità operative di un simile intervento;
- durante le dichiarazioni programmatiche, il Presidente della Regione si è formalmente impegnato a considerare il Consiglio regionale il naturale riferimento della propria azione politica;
- la Regione è attualmente priva dello strumento normativo e regolativo del comparto sanitario e attende il nuovo Piano sanitario regionale;
- alla base del citato piano d'intervento della Fondazione San Raffaele si faceva riferimento alla riduzione della mobilità interregionale per cure ad alta specialità;
- il numero complessivo dei posti letto nella regione non è ampliabile,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) quali siano i progetti presentati dagli investitori stranieri, in che termini l'investimento sarà realizzato, in quali tempi, con l'apertura di quali reparti e di quali specialità, con quali garanzie di sovrapposizione per le strutture pubbliche e, nello specifico, per l'ospedale di Olbia e se sia previsto un piano volto alla riduzione consistente della mobilità sanitaria interregionale;
2) se siano previsti investimenti o spese di denaro pubblico, sia di competenza regionale che nazionale;
3) se vengano "tagliati" posti letto in altre strutture sanitarie dell'isola per creare lo spazio per il nuovo centro di ricerca e cura ospedaliera;
4) se il Presidente della Regione ritenga di confermare le proprie dichiarazioni programmatiche nella parte in cui pone il Consiglio regionale come centro del confronto della propria attività esecutiva;
5) come e se ritenga opportuno coinvolgere attivamente e continuamente tutte le espressioni politiche del Consiglio per un progetto di tale impatto socio-economico (26).)
PRESIDENTE. Uno dei presentatori dell'interpellanza ha facoltà di illustrarla.
OPPI GIORGIO (UDC). Parlerò di un'interpellanza urgente presentata il 10 giugno scorso, sono trascorsi due mesi. L'obiettivo, quando si parlava in varie sedi dell'iniziativa del Qatar, era che il Presidente della Regione, sulla base di una dichiarazione fatta in quest'Aula, informasse anche il Consiglio degli sviluppi, dello stato dell'arte, visto che erano previsti incontri a Olbia e un po' dappertutto, tranne che in Consiglio regionale. Non l'ho dichiarato io, è stato il Presidente a dire che noi eravamo il centro del confronto dell'attività esecutiva e che avrebbe sempre attivamente coinvolto questo Consiglio. Questo non è avvenuto, ma poi ci siamo incontrati e abbiamo chiarito molti aspetti in una riunione di Commissione, alla quale credo di aver dato un contributo particolarmente fattivo.
Ho detto in quella sede, e lo ripeto, che ero d'accordo, anche se ho fatto una serie di osservazioni che tendevano a dimostrare che il sodalizio Qatar Foundation-Bambino Gesù non era la perfezione, se no - lo dico a un medico, qual è l'Assessore - per esempio il Bambino Gesù, che è in fase fallimentare a Cosenza e a Catanzaro e non va bene nemmeno a Roma, avrebbe perlomeno cercato di portare in Sardegna l'urologia pediatrica, nella quale annovera dei maestri. Sono arrivati in passato, sono arrivati attraverso personaggi sardi e non sardi! E così come lo ero in quella circostanza, anche oggi sono preoccupato perché, al di là dell'esposto alla Procura di Milano da parte dei curatori fallimentari, al di là del fatto che in questi giorni si dice che ancora non si ha la disponibilità, a parte il fatto che le date che erano state prospettate sono state tutte superate, oggi sulla stampa c'è un articolo che dice che in effetti si potrebbe ottenere un risultato positivo: "San Raffaele, accordo sui reparti, la Regione dice sì", ma nel decreto dell'altro giorno si parla di tutto tranne che della sanità. Io spero che questo non sia un segnale negativo. "Sblocca Italia, fuori l'ospedale San Raffaele". Nel decreto c'è di tutto, ma ci sono ancora tre punti che potrebbero essere approvati in data odierna, speriamo che questo si verifichi. Un po' di preoccupazione c'è, perché in effetti alcune cose che noi abbiamo evidenziato anche in Commissione non ci convincono.
Io lo dico qui, perché rimanga agli atti: dire che riusciremo a recuperare per la mobilità attiva e passiva 60 milioni di euro è una sciocchezza! È stato dichiarato, Assessore, non da lei, però è stato dichiarato. Non è possibile né per quanto riguarda la mobilità passiva, né per quanto riguarda quella attiva. Forse ci fermeremo a 10 milioni di euro, il che vuol dire che diamo al Qatar l'opportunità di avere tutta una serie di agevolazioni. Potrei dire: quali sono i calcoli che hanno portato a definire il tetto di circa 55 milioni di euro? Non l'abbiamo ancora capito. Oppure perché, oltre all'emergenza, si riconosce un finanziamento anche per la riabilitazione intensiva? Ci saranno dei ricorsi, sono praticamente pronti. Alla società Prosperius, che certamente non è nessuno in Italia, purtroppo recentemente è stata data la possibilità di attivarsi, perché esiste l'accreditamento positivo.
Ci sarebbero tante altre cose di cui parlare, in cinque minuti non è possibile citarle tutte, comunque finalmente abbiamo parlato di questa questione.
Ecco, noi vorremmo sapere, a seguito di queste notizie sulla stampa, qual è lo stato dell'arte. C'è qualche problema, visto che sono passati altri due mesi? Avevamo tanta fretta, però al momento non si ha neanche la disponibilità della struttura del San Raffaele di Olbia, perché credo che soltanto in questi giorni sia stata fatta la domanda da parte del Qatar per averne la disponibilità, quindi viene meno la denuncia fatta dai curatori fallimentari alla Procura della Repubblica di Milano, perché non ne avevano mai sentito parlare. Si parla del Qatar e si parla della Regione, soggetti che in effetti interagiscono tra loro, e noi che siamo i primi attori non ne sappiamo niente! Ecco, solo questo mi interessa sapere per tranquillizzare sul fatto che questo accordo può andare avanti.
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
ARRU LUIGI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Consigliere Oppi, personalmente non ho notizie aggiornate oltre a quelle che ha dato lei, prese dalla stampa. Se poi vuole il resoconto che le avrei dovuto dare l'11 giugno sono a disposizione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oppi Giorgio. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (UDC). Per amore della verità, gli articoli non li faccio io, sono sulla stampa e contengono l'elencazione di tutte le cose, la verità però è soltanto una. Forse all'Assessore andava spiegato che aveva cinque minuti per raccontarci qual è lo stato dell'arte. Io non ho sentito nulla sullo lo stato dell'arte. Al di là delle notizie sulla stampa, se l'Assessore volesse rispondere perché ha comunque degli elementi forse sarebbe meglio. Dovrò dire dopo se sono soddisfatto o meno, però una risposta gradirei averla.
PRESIDENTE. Assessore, intende dare ulteriori chiarimenti? Prego, ha cinque minuti di tempo.
ARRU LUIGI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.Chiedo scusa. Attualmente io non ho una risposta da darle sui quesiti da lei posti. Se posso essere utile nel fare la cronistoria delle ultime quattro settimane sono a disposizione dicendo intanto che gli investitori della Qatar Foundation ci avevano chiesto di avviare un'attività ospedaliera che fosse armonica con il sistema sanitario regionale e coerente con il processo di riordino della rete ospedaliera regionale. Noi abbiamo chiesto specificatamente che ci fosse un'integrazione con il sistema di ricerca regionale sardo.
Se tutto l'iter amministrativo, che io personalmente, come Assessore della sanità, non ho seguito, prosegue correttamente, l'attività dovrebbe iniziare nel marzo del 2015. Abbiamo chiesto di suddividere in due parti l'avvio dell'attività ospedaliera, prevedendo una prima parte con 178 posti letto. L'attività è prevalentemente rivolta alla riabilitazione e poi c'è la parte relativa all'assistenza per acuti. Inoltre abbiamo spinto moltissimo affinché per la parte della ricerca ci fosse un finanziamento quantomeno di 10 milioni di euro del fondo della Qatar National Foundation Research per genetica delle popolazioni, malattie neurodegenerative, malattie autoimmuni, malattie rare, oncologia mammella, riabilitazione e medicina dello sport. In più c'è un progetto di ricerca comune con il Bambino Gesù, che si chiama Xellbiogene, una sorta di dispositivo che permette la duplicazione delle cellule e quindi anche l'analisi del DNA in maniera molto specifica.
La definizione del budget e dei tetti di spesa per l'assistenza ospedaliera è prevista dalla normativa nazionale, dal decreto legislativo numero 502 del 1992 e dalla legge regionale numero 10 del 2006. Il finanziamento alle strutture che erogano assistenza ospedaliera e ambulatoriale è disciplinato dall'articolo 8 sexies del decreto legislativo numero 502, che al primo comma prevede il finanziamento globale di tali strutture determinato sulla base di due componenti: remunerazione delle funzioni assistenziali in base al costo standard di produzione del programma di assistenza (i successivi commi 2 e 3 definiscono sette tipologie di attività finanziate per funzioni e rimandano a un successivo e apposito decreto, non emanato, la definizione dei criteri generali per l'individuazione, delimitazione delle funzioni assistenziali e determinazione della loro remunerazione massimale) e remunerazione delle attività assistenziali diverse da quelle comprese nelle funzioni assistenziali in base a tariffe predefinite per prestazione. Inoltre il successivo comma 4 indica tali prestazioni, assistenza ospedaliera per acuti e assistenza specialistica ambulatoriale, fatta eccezione per le attività rientranti nelle funzioni del comma 3.
In carenza del decreto ministeriale relativo ai criteri per la definizione delle funzioni assistenziali e della conseguente delimitazione delle attività da remunerare a tariffa (tutte le attività assistenziali ospedaliere e ambulatoriali, meno quelle comprese nelle funzioni) l'applicazione della norma è stata lasciata alle scelte discrezionali della Regione, con risultati diversi nel mix tra remunerazione tariffaria e delle funzioni. Il tetto massimale che noi abbiamo stabilito è di 55,6 milioni di euro. Fondamentale, per tutta la storia, è che il Governo accetti la deroga sia per il numero dei posti letto per acuti che per il tetto massimale della somma prevista per l'ospedalità privata.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il consigliere Giorgio Oppi per dichiarare se è soddisfatto.
OPPI GIORGIO (UDC). Ringrazio l'Assessore perché ci ha fornito dei dati che conoscevamo, obiettivamente corretti, però noi aspettavamo la deroga, e ci sono state le occasioni per concederla in questi giorni. È un impegno, una promessa praticamente non rispettata. Se non c'è la deroga non si può fare nulla. Poi si possono dire tante cose, per esempio che l'accreditamento si dà per unità operativa, non globale, e invece è stato dato globale, che non è stato attivato un pronto soccorso perché non conviene. Tutte queste cose evidentemente non sono comprese, quindi non abbiamo nessuna certezza. C'è un impegno da parte del Qatar (c'è anche un impegno, disatteso, da parte del sottosegretario Delrio), al quale non si è ancora ottemperato. Io mi auguro per la Sardegna che la risposta possa essere positiva nel più breve tempo possibile, perché la data ultima che ci veniva chiesta era il 24 del mese di giugno. È passato un altro mese, forse un mese e dieci giorni, e non si è visto niente.
Speriamo, colleghi del P.D., che quello che è stato detto in questi giorni, attraverso gli organi di stampa, da vostri autorevoli esponenti e quello che si vocifera, sempre nei vostri ambienti, che non credono molto in questa iniziativa, non si verifichi. Spero che si possa andare avanti, ovviamente con molto rigore e che si possa dare la speranza di avere un centro di eccellenza, perché molte delle cose che si è detto saranno fatte non sono per un centro di eccellenza.
Discussione congiunta delle mozioni Pizzuto - Cocco Daniele Secondo - Lai - Agus - Cocco Pietro - Usula - Desini - Anedda - Arbau - Pittalis - Rubiu - Fenu - Solinas Christian - Dedoni - Tocco - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Zedda Paolo, sugli eventi che stanno riguardando la Striscia di Gaza, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento (61) e Zedda Paolo - Sale - Usula - Cherchi Augusto - Manca Pier Mario sul conflitto nella Striscia di Gaza e sulle recenti notizie inerenti un rafforzamento della presenza militare nell'Isola (62).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione congiunta delle mozioni numero 61 e 62.
(Si riporta di seguito il testo delle mozioni:
Mozione Pizzuto - Cocco Daniele Secondo - Lai - Agus - Cocco Pietro - Usula - Desini - Anedda - Arbau - Pittalis - Rubiu - Fenu - Solinas Christian - Dedoni - Tocco - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Zedda Paolo Flavio, sugli eventi che stanno riguardando la Striscia di Gaza, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- dal giorno 1° luglio son riprese in maniera intensa e preoccupante le offensive dello Stato di Israele sulla Striscia di Gaza, originate dal ritrovamento dei cadaveri di tre studenti israeliani, spariti lo scorso 12 giugno, motivo per il quale Israele ha arrestato in maniera indiscriminata circa cinquecento palestinesi, tra cui anche parlamentari;
- dalla notte tra il 7 e 1'8 luglio, l'attività militare di Israele nella Striscia di Gaza si è intensificata ulteriormente, conducendo diversi attacchi aerei in risposta al lancio di decine di razzi da parte di Hamas verso i territori israeliani;
CONSIDERATO che:
- le vittime dell'operazione "Barriera protettiva", lanciata da Israele con l'intento di fermare i razzi di Hamas, sono ormai salite a 641 e si contano 4030 feriti, 282 case rase al suolo e 9000 danneggiate;
- Hamas ha a sua volta dichiarato che i lanci di missili nei territori di Israele non finiranno finché durerà l'attacco di Israele lungo la Striscia di Gaza;
- le dichiarazioni del primo ministro israeliano confermano l'intenzione di portar avanti l'offensiva militare nella Striscia di Gaza finché non saranno terminati i lanci di razzi sulle città israeliane da parte di Hamas;
VALUTATO che:
- la crisi umanitaria della Striscia di Gaza perdura dal 2007 e la guerra e le situazioni di conflitto in quel territorio permangono da diversi decenni in maniera quasi costante e drammatica, nonostante i frequenti appelli di cessate il fuoco delle comunità internazionali, spesso rimasti inascoltati;
- la ciclicità di questi attacchi contro Gaza e le loro conseguenze di distruzione di infrastrutture sanitarie, sociali e produttive, insieme al terribile spettacolo di morti di civili, di giovani e bambini, avulse da qualsiasi ragione di Stato o di sicurezza, siano da considerarsi soltanto come ingiustificabili atti di violenza, il cui numero ha raggiunto ormai dimensioni spaventose, a cui non si può restare indifferenti;
PRESO ATTO che:
- è del giorno 11 luglio l'appello congiunto lanciato da 34 associazioni non governative, le quali hanno chiesto la cessazione delle azioni militari di tutte le parti in conflitto nella Striscia di Gaza, auspicando che si arrivi a soluzione duratura per la pace;
- l'Alto Commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite ha affermato che i bombardamenti da parte di Israele alle abitazioni di Gaza potrebbero costituire una violazione`delle leggi della guerra in quanto i rapporti a riguardo sono definiti allarmanti e recanti informazioni che paventano la possibilità che gli attacchi non siano conformi alle leggi internazionali sui diritti umani;
TENUTO CONTO che:
- la quarta Convenzione di Ginevra del 1949 sulla protezione delle persone civili in tempo di guerra e la Sezione I del Titolo IV del I Protocollo aggiuntivo adottato a Ginevra nel giugno 1977 sulla Protezione delle vittime dei conflitti armati internazionali, impegnano gli Stati ad applicare le disposizioni a "ogni operazione terrestre, aerea o navale che possa colpire, su terra, la popolazione civile, le persone civili e i beni di caratteri civili", per cui anche i bombardamenti aerei devono essere condotti tenendo presente in primo luogo l'obbligo di distinguere tra obbiettivo militare e persone o beni civili;
- la Carta delle Nazioni Unite, in particolare modo l'articolo I del Capitolo I, dove, tra i fini e principi fondativi della nascita delle Nazioni Unite, si mira a "Mantenere la pace e la sicurezza internazionale, ed a questo fine: prendere efficaci misure collettive per prevenire e rimuovere le minacce alla pace e per reprimere gli atti di aggressione o le altre violazioni della pace, e conseguire con mezzi pacifici, ed in conformità ai principi della giustizia e del diritto internazionale, la composizione o la soluzione delle controversie o delle situazioni internazionali che potrebbero portare ad una violazione della pace.";
CONSIDERATO che:
- diverse forze e associazioni negli anni hanno lanciato appelli per la soluzione "Due Stati Due Popoli", tra cui il movimento JCall, movimento di ebrei di paesi europei, che ha firmato e portato avanti una petizione, proprio del maggio di quest'anno, presentata ai capi di Stato e di Governo europei, dove si chiede l'appoggio di questa soluzione, sostenuta principalmente dal 2007 a partire dalla Conferenza di Annapolis;
- tale soluzione recentemente è stata fortemente sostenuta da diversi governi esteri, e in particolare, gli stessi Stati Uniti, fino alla realizzazione del Governo di unità palestinese del 2 giugno 2014; senza dimenticare il fatto che tale ipotesi viene confermata come l'unica possibile, nei recenti giorni, seguenti i primi bombardamenti, dal Presidente Obama;
- l'articolo 11 della Costituzione italiana afferma che "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie a un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo",
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale a:
1) portare avanti ogni azione utile alla costruzione della pace in Medio Oriente e nel mondo;
2) scrivere al Presidente israeliano e all'ambasciatore israeliano in Italia con l'intento di chiedere la tregua e il cessate il fuoco;
3) contribuire fattivamente, nei modi in cui sarà possibile, alla ricostruzione delle strutture socio-sanitarie e civili distrutte nella Striscia di Gaza;
4) creare e promuovere una tavola rotonda euro-mediterranea dei giovani per la nonviolenza, che sia luogo di incontro per le giovani generazioni che abitano tale zona e che possa formare a una cittadinanza orientata alla pace e alla nonviolenza, diventando un incontro annuale recante avanti iniziative atte a rendere tale evento un importante momento di dibattito e di formazione concreta su queste tematiche. (61)
Mozione Zedda Paolo - Sale - Usula - Cherchi Augusto - Manca Pier Mario sul conflitto nella Striscia di Gaza e sulle recenti notizie inerenti un rafforzamento della presenza militare nell'Isola.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che dal giorno 1° luglio sono riprese in maniera intensa e preoccupante le offensive militari dello Stato di Israele contro la popolazione palestinese, le più sanguinose dal 2009, con conseguenze drammatiche in termini di perdita di vite umane;
DATO ATTO che il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha, nel corso degli ultimi 60 anni, reiteratamente stigmatizzato la condotta di Israele verso i paese arabi confinanti e, in modo particolare, verso la Palestina, e che il Segretario generale dell'ONU, Ban Ki-moon, ha da ultimo esplicitamente condannato le atrocità nella Striscia di Gaza e invitato Israele alla moderazione, fino alla recentissima presa di posizione dell'Alto commissario per i diritti umani, Navi Pillay, secondo la quale sarebbero stati commessi nell'area del conflitto crimini di guerra in sfregio alle norme di diritto internazionale;
VALUTATO che:
- la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza ha assunto caratteri catastrofici e la situazione di guerra e di conflitto in Medio Oriente perdura da diversi decenni nonostante i frequenti appelli al cessate il fuoco lanciati dalla comunità internazionale, e la violenza di tali attacchi contro la popolazione palestinese ha prodotto nell'ultimo mese un agghiacciante spettacolo di morte e distruzione, soprattutto di civili, tra i quali giovani e bambini;
- l'associazione umanitaria Save the Children ha denunciato che, negli ultimi due giorni di conflitto, ogni ora un bambino palestinese ha perso la vita a causa dei raid israeliani;
- l'attuale offensiva israeliana è del tutto asimmetrica, in quanto rappresenta l'attacco del secondo esercito più potente al mondo contro un popolo inerme;
- l'attuale conflitto tra forze impari rappresenta lo scenario ideale per il dilagare, sulla Striscia di Gaza, dell'estremismo religioso e del terrorismo di matrice islamista, con gravi ripercussioni sull'auspicato processo di pace;
- l'Italia rappresenta il maggior esportatore di sistemi militari verso l'area del conflitto mediorientale; non solo: l'Italia è tra i paesi europei che si sono astenuti sulla votazione, voluta dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni unite, per l'istituzione di una commissione d'inchiesta su possibili crimini di guerra commessi da Israele e Hamas nel conflitto in corso;
- sui principali quotidiani sardi sono apparse notizie inquietanti relative al nuovo progetto denominato "Sistema di addestramento integrato terrestre", stilato dal Ministero della difesa, che prevederebbe la realizzazione, a Capo Teulada, di due centri di addestramento alla guerra simulata, con riproduzione reale ad alta tecnologia di scenari di conflitto balcanici e mediorientali, nonché sull'intensificazione inusitata delle esercitazioni militari nei poligoni di Quirra e Capo Frasca, con massiccio coinvolgimento di forze armate israeliane;
- il Consiglio regionale ha impegnato la Giunta, con l'ordine del giorno n. 9, approvato in data 17 giugno 2014, a "porre come primo obiettivo, nel quadro dei rapporti tra Stato e Regione, la graduale dismissione dei poligoni militari ed il loro superamento dal punto di vista economico, sociale ed ambientale";
- il Presidente della Regione, On. Francesco Pigliaru, ha rappresentato la Sardegna in seno alla seconda Conferenza nazionale sulle servitù militari, in cui ha espresso la posizione della Regione nel rispetto di quanto indicato dal Consiglio;
CONSIDERATO che:
- diverse forze e associazioni nel corso degli anni hanno ripetutamente lanciato appelli per la soluzione "Due Stati, Due Popoli", compreso il movimento Jcall, sostenuto e animato da ebrei di diversi paesi europei, il quale ha portato avanti, nel maggio di quest'anno, una petizione presentata ai capi di stato e di governo europei per l'appoggio e il sostegno alla stessa;
- la soluzione "Due Stati, Due Popoli" è stata fortemente sostenuta, nonché indicata come unica soluzione possibile da diversi governi esteri, compresi gli Stati Uniti, come recentemente dichiarato dal Presidente Obama in seguito agli ultimi avvenimenti,
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
1) a distinguere nettamente la propria posizione da quella ufficiale del Governo italiano, apparsa sin qui contraddistinta da passività e inerzia, condannando apertamente l'offensiva militare israeliana in atto contro la popolazione della Striscia di Gaza e portare avanti ogni azione utile alla costruzione della pace in Medio Oriente;
2) a manifestare il cordoglio e la solidarietà del popolo sardo al popolo palestinese;
3) a censurare l'atteggiamento dello Stato italiano nei confronti del conflitto mediorientale, in particolare sulla esportazione di armi e mezzi militari a Israele;
4) a garantire assistenza materiale concreta, presso le competenti strutture socio-sanitarie regionali, ad alcuni bambini palestinesi, privi delle cure necessarie, vittime del conflitto;
5) a valutare la possibilità di promuovere nelle sedi opportune iniziative volte ad un embargo economico dello Stato di Israele ai fini di un immediato cessate il fuoco;
6) a impedire qualsiasi potenziamento delle presenza militare nell'Isola e il connesso sfruttamento e occupazione di territorio, con particolare riferimento al cosiddetto progetto "Sistema di addestramento integrato terrestre" e alle intensificazioni delle esercitazioni militari nei poligoni;
7) a impedire le esercitazioni militari di qualsiasi genere svolte nel territorio sardo da stati impegnati in conflitti armati;
8) a promuovere una tavola rotonda euromediterranea - a cadenza annuale - per la non violenza, che diventi luogo di incontro per le giovani generazioni cresciute nel conflitto mediorientale e che possa formare ad una cittadinanza orientata alla pace e alla non violenza. (62).)
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione.
Uno dei presentatori della mozione numero 61 ha facoltà di illustrarla.
PIZZUTO LUCA (SEL). Signor Presidente, intanto voglio ringraziare tutti i firmatari della mozione, compresi i rappresentanti della minoranza che l'hanno firmata dimostrando un'importante sensibilità verso questo tema. Voglio ringraziare in particolar modo il Presidente del Consiglio, che ovviamente non ha firmato la mozione, ma si è dimostrato veramente molto sensibile e interessato e ha spinto affinché il Consiglio potesse discutere e prendere una posizione sul tema. Quindi un grazie sincero a Gianfranco Ganau.
Vorrei cominciare da un aneddoto familiare: mio nonno mi racconta che alla fine della seconda guerra mondiale, una domenica, finita la messa, mentre i fedeli uscivano dalla chiesa per andare, come d'abitudine a Carloforte, a passeggiare lungo il porto, arrivarono dei bombardieri che sganciarono su tutto il paese delle bombe che potremmo definire a grappolo, che cioè lanciavano nell'aria frammenti di ferro con l'obiettivo di ferire o persino uccidere chi ne veniva colpito. Mio nonno era piccolo, aveva appena quattro anni e mi racconta che fu nascosto dentro delle cataste di assi di legno che per puro caso erano ammassate nel porto ed erano destinate alle miniere. Questo è un aneddoto che ho sentito in più occasioni a Carloforte, per esempio nelle notti d'estate, quando gli anziani stanno a chiacchierare fuori della porta di casa, ed è un evento che è rimasto nella memoria collettiva di quel paese.
Io vi invito a richiamare alla memoria eventi simili, racconti che avete sentito dai vostri nonni, dai vostri parenti, perché in ogni luogo c'è stato, purtroppo, un segno feroce della guerra che è rimasto impresso nella memoria collettiva e vi invito anche a immaginare che cosa significa oggi per il popolo palestinese la guerra. Il popolo palestinese in questo periodo ha subito qualcosa come 4.626 raid. I telegiornali stamattina hanno dato l'ultimo aggiornamento dei morti: 1.865, per la gran parte donne e bambini, 9.320 feriti. L'ONU ci dice che vi sono circa 240 mila rifugiati nei campi ONU. Il luogo in cui sono maggiormente concentrati i bombardamenti è la cosiddetta striscia di Gaza, una striscia di terra vicino alla costa della dimensione di 360 chilometri quadrati. Per darvi un'idea, la superficie del comune di Olbia è di 383 chilometri quadrati, solo che a Olbia vivono 55 mila persone, la striscia di Gaza conta 1 milione e 645 mila abitanti. Per giustificare quello che io penso sia semplicemente un genocidio vi sono tecniche particolari utilizzate dagli avvocati dell'esercito israeliano...
(Brusio in aula)
Continueranno a discutere di quello, cosa vuoi che ti dica!
PRESIDENTE. Chiedo scusa, onorevole Pizzuto. Per cortesia, colleghi, lasciamo esporre in tranquillità l'on Pizzuto. Grazie.
PIZZUTO LUCA (SEL). Grazie, Presidente. Dicevo che in Israele si usa una tecnica molto interessante, il roof knocking, vale a dire che viene lanciato un missile senza carica esplosiva sui tetti di un quartiere per avvisare le persone che vi abitano che si sta per bombardare. Se non sono scudi umani queste persone vanno via, se invece rimangono e vengono uccise sono scudi umani, complici di Hamas, secondo la logica di quegli avvocati, che quindi sono tranquilli da questo punto di vista. Un'altra tecnica è la telefonata di avviso a casa: "Guardate che stiamo per bombardare, se volete mettetevi in salvo".
Noi pensiamo che sia inconcepibile e gravissimo quello che sta succedendo a Gaza ed è forse la più feroce e deliberata violazione dei diritti umani avvenuta negli ultimi anni. Un libro non marxista-leninista, la Bibbia, dice: "Dio sta dalla parte del perseguitato". Io mi chiedo da che parte stia l'Occidente in questa fase, da che parte stia l'ONU e anche il Consiglio regionale della Sardegna, perché siamo tutti chiamati a un dovere morale, che è quello della costruzione della pace, come è scritto in modo chiaro nell'articolo 11 della nostra Carta costituzionale. Il nostro Governo nazionale, oltre a non fare nulla sul tema e a lasciare che le cose vadano avanti senza utilizzare gli strumenti a disposizione dell'ONU per fermare quel conflitto e per cercare di porvi rimedio, lascia correre e addirittura veniamo a scoprire che nella nostra terra, nelle nostre basi militari, si è complici di questo genocidio. Veniamo a scoprire che in quelle basi si fanno esercitazioni, che cioè mettiamo a disposizione la nostra terra per poi consentire dei massacri dall'altra parte del mondo.
Vedete, io non voglio fare un discorso che sia identificabile solo come filopalestinese. Sono filopalestinese perché credo che quel popolo abbia subito delle ingiustizie feroci, anche per il modo in cui i palestinesi sono costretti a vivere la loro quotidianità. Sento di essere vicino al popolo di Gaza che viene bombardato dai razzi di Israele così come al popolo israeliano che viene bombardato dai razzi di Hamas, ma non è concepibile, non è accettabile in alcun modo che un Governo democratico possa fare questo a una popolazione all'interno dei suoi confini territoriali. Non può essere consentito e non può essere accettato. È un atto grave, è un'offesa al senso stesso dell'umanità che grida forte ai nostri cuori, al nostro senso di cittadinanza e ci dice che dobbiamo essere compartecipi di una pace costruttiva per quella realtà e per quel popolo.
Il fatto che quella realtà sia lontana da noi non ci esime dall'impegnarci nella costruzione della pace e della non violenza e nel mettere in discussione le scelte che su quella terra sono state fatte. Ma voi avete idea che per percorrere trenta chilometri per recarsi al lavoro è necessario passare per un'infinità di punti di controllo, i cosiddetti check point, dove uomini armati sono liberi di perquisirti, di denudarti, di tenerti lì per ore e di rimandarti a casa facendoti perdere il posto di lavoro o addirittura ammazzarti? Siamo consapevoli di che cosa voglia dire non poter coltivare in certe zone ulivi o agrumi perché potrebbero arrivarvi dei razzi?
Noi abbiamo il dovere di esprimerci come Consiglio regionale, di chiedere la pace per i due popoli e la fine dell'incredibile massacro che sta avvenendo in queste ore. Abbiamo il dovere e il compito morale di costruirla la pace, tutti i giorni, anche quando la guerra non c'è, perché la guerra è sempre dietro l'angolo. Noi abbiamo il dovere di costruire una cultura della pace e della nonviolenza e di mettere in atto strategie educative perché le nuove generazioni possano conoscere il valore vero della pace e della convivenza. Dobbiamo fare in modo che la guerra possa essere solo un brutto ricordo dell'inciviltà degli uomini del passato.
A tutto questo noi ci richiamiamo in questa mozione e chiediamo un impegno concreto alla Giunta non soltanto per la pace e la nonviolenza, ma anche per la ricostruzione delle strutture socioeconomiche e sanitarie di Gaza. Chiediamo inoltre che la Regione sarda istituisca un appuntamento annuale, che noi abbiamo chiamato: "La tavola euromediterranea dei giovani per la pace e per la nonviolenza". Vogliamo che la Sardegna si erga nel mediterraneo al suo ruolo naturale, quello di punto d'approdo dei popoli del mondo, e dica che vuole costruire la pace e la nonviolenza, che vuole costruire una prospettiva di politica nuova partendo dalle giovani generazioni. Vogliamo che da questo Consiglio si alzi forte la nostra voce per dire che la guerra, in qualsiasi modo venga fatta, qualunque ne sia la ragione, è il peggiore abominio che ci possa essere e ci fa profondamente schifo, dovunque venga fatta. Vogliamo con orgoglio che il popolo sardo sia riconosciuto come popolo costruttore di pace e di nonviolenza, non come popolo che assiste indifferente ai massacri.
Per questo noi chiediamo che il Consiglio abbia la forza e il coraggio di esprimere una posizione forte e di iniziare un percorso di costruzione vero e sincero per la pace, per la nonviolenza, mettendo al centro le giovani generazioni, impegnandosi per la ricostruzione di quelle realtà, che sono devastate dalla guerra, stando vicino al popolo palestinese, in particolar modo, e al popolo israeliano (non al Governo israeliano, perché è inaccettabile ciò che sta facendo) per realizzare concretamente nella nostra terra e nel mondo quell'articolo così bello, l'articolo 11, che è scritto nella nostra Carta costituzionale.
PRESIDENTE. Uno dei presentatori della mozione numero 62 ha facoltà di illustrarla.
ZEDDA PAOLO (Soberania e Indipendentzia). Scusate, ma nella convinzione che la legge sull'agricoltura avrebbe portato via molto più tempo di quello che effettivamente ha occupato, non ho stampato il mio intervento. Considerato l'atteggiamento prefestivo, com'è stato sottolineato varie volte precedentemente, forse è stato meglio così.
Sottolineerò con poche parole qual è il senso di questa nostra mozione. I filosofi latini utilizzavano un modo di dire che poi si è diffuso ed è arrivato sino a noi: in medio stat virtus, ossia la virtù sta nel mezzo. I pastori sardi avevano un altro modo di dire, usavano il termine mesulana per riferirsi a qualcosa che non era né carne né pesce; s'angioni mesulana era quello nato fuori periodo, che più facilmente si ammalava. Insomma, se avessero dovuto, traslitterando, riutilizzare il proverbio latino, i nostri antenati o i nostri colleghi delle campagne non avrebbero detto in medio stat virtus, ma in medio stat mediocritas. La storia dell'ultimo secolo forse ci ha insegnato che in alcuni casi avevano ragione i nostri pastori più che i filosofi latini e greci.
Nel periodo del fascismo, che mio padre e i miei antenati hanno conosciuto, tutti erano fascisti. Qualcuno diceva che durante il fascismo non si sapeva di essere sotto il fascismo; in realtà non è che non si sapesse di essere sotto il fascismo, bensì non si sapeva che il fascismo fosse ingiusto, antidemocratico e portatore di tragedie così grandi. Non lo si capiva, perché tutti erano fascisti, perché l'andazzo generale era quello, perché vi era un sentimento generale. Negli anni '40, similmente, in Germania tutti erano nazisti, ed era normale esserlo.
Noi abbiamo vissuto un'epopea che è stata decantata con toni epici dalla nostra storia cinematografica, forse l'abbiamo vissuta tutti noi qui presenti. Quando ero piccolo pochi bambini per carnevale volevano vestirsi da indiani, mentre molti si vestivano da cowboy, perché i cowboy erano buoni e gli indiani erano cattivi. Abbiamo visto tutti una gran quantità di rappresentazioni cinematografiche in cui si facevano apparire gli indiani sempre arrabbiati, brutti, inaffidabili, pronti a uccidere per niente. I cowboy erano invece buoni, simpatici, affascinanti talvolta, compiacenti. Erano "i nostri". Tutto chiaro? I buoni da una parte, i cattivi dall'altra; i cowboy erano buoni, gli indiani erano cattivi. No, per niente! Abbiamo capito col passare del tempo che ciò che avevano fatto i coloni europei nei confronti dei nativi americani era una vera e propria carneficina, un genocidio, tanto che attualmente tutto il territorio che per diritto naturale doveva appartenere ai nativi americani è diventato proprietà dei coloni e i veri proprietari di quelle terre non hanno più neanche un pezzettino di territorio nel quale piangere le loro disgrazie.
Se facciamo riferimento alla storia di Israele e della Palestina apprendiamo qualcosa di simile a ciò che è accaduto nella storia dei coloni europei negli Stati Uniti d'America. All'indomani della seconda guerra mondiale l'ONU ha ripartito quella che tradizionalmente era la terra dei palestinesi in due parti, perché nascessero contemporaneamente uno Stato israeliano e uno Stato palestinese. Subito dopo gli israeliani hanno effettuato un'azione di pulizia etnica, deportando 800 mila palestinesi e portando via buona parte del loro territorio. Nel '67, con la Guerra dei sei giorni, hanno occupato tutte le aree palestinesi che tuttora occupano e negli anni '90 hanno dato inizio a un'azione di costituzione di colonie all'interno del territorio palestinese, portando via i territori più fertili, le fonti d'acqua potabile e costruendo insediamenti che venivano progressivamente circondati dalle forze militari di difesa, obbligando i palestinesi a vivere in un territorio frammentato, a macchia di leopardo, in cui non potevano comunicare gli uni con gli altri, in cui era veramente un problema anche lavorare e andare a scuola e dal quale era impossibile scappare.
Gli indiani d'America e i coloni europei hanno stilato successivamente una serie di trattati di pace, che non sono mai stati rispettati. Tra Israele e Palestina è successa più o meno la stessa cosa: una serie di accordi di pace mai rispettati. Ogni volta che si avvicina la possibilità di stringere una pace duratura, succede qualcosa che fa incendiare le polveri per rendere impossibile questa prospettiva di giustizia. Anche nell'ultimo conflitto, partito dal falso rapimento di tre israeliani (falso in quanto tutti sapevano a Israele, per lo meno i militari sapevano che si trattava di omicidio) si è cercato di fomentare l'odio della popolazione nei confronti dei palestinesi e si è iniziata una campagna di occupazione oppressiva, di bombardamento continuo e di occupazione militare con i carri armati. I mass media sistematicamente falsificano le notizie che arrivano a noi; se ascoltiamo le televisioni abbiamo la percezione di un conflitto simmetrico, ma non è così. Si tratta di uno degli eserciti più potenti del mondo che attacca una delle popolazioni senza nessun esercito, diciamo più povere del mondo, all'interno di un territorio dal quale non possono scappare. I palestinesi morti sono circa 1.800, per l'80 per cento civili; tra gli israeliani si contano 67 vittime, fra le quali 3 civili. Ora, di fronte a questo squilibrio noi abbiamo avuto una serie di prese di posizione. Ricordo una sessantina di risoluzioni dell'ONU che condannano Israele, il Tribunale di giustizia dell'Unione europea ha istituito una Commissione per i crimini di guerra (ricordo che nella relativa votazione l'Italia si è astenuta). Pochi giorni fa il Brasile ha ritirato il suo ambasciatore a Tel Aviv, così hanno fatto Cile ed Ecuador. Ieri il Ministro degli esteri inglese si è dimesso, in polemica con la tollerante politica estera inglese nei confronti di Israele.
Di fronte a questa situazione noi Sovranisti chiediamo al nostro Presidente, che non è qui presente, di far sì che ci comportiamo o almeno pensiamo come una nazione, in duplice senso: distinguendoci nettamente dalla posizione che lo Stato italiano ha avuto nei confronti del conflitto israelo-palestinese, supinamente equidistante, ma che nasconde un concreto appoggio all'azione israeliana (probabilmente per motivi economici, visto che l'Italia è il primo esportatore di armi verso l'Israele), e condannando apertamente la politica criminale israeliana. Facciamo questo intanto perché crediamo nella giustizia e pensiamo che essa non possa essere sopraffatta dai valori finanziari ed economici, cioè prima viene la giustizia, dopo l'economia; in secondo luogo, se anche ragionassimo in termini di realpolitik, cioè in base alle nostre convenienze finanziarie, il fatto che nel nostro territorio si svolgano le esercitazioni dei caccia israeliani, che nelle nostre spiagge si sperimentino le bombe contro villaggi palestinesi simulati e che i resti di quelle bombe israeliane rimangano nei nostri territori non lo possiamo accettare e non ci conviene. Quindi non vogliamo che nel nostro territorio venga permessa l'esercitazione delle forze militari che attualmente bombardano Gaza, perché non vogliamo avere le mani sporche di sangue dei bambini palestinesi e perché è una disgrazia reale nei confronti delle nostre prospettive di pace, di benessere e di tranquillità.
PRESIDENTE. Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi a parlare non oltre la conclusione del primo intervento.
È iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Avverto i colleghi volenterosi che non utilizzerò tutti i sei minuti a disposizione, anche perché non sarà purtroppo questa mozione a cambiare le cose in Medio Oriente, però facciamo bene a parlarne.
Per prima cosa vorrei dire ai colleghi che hanno presentato le mozioni che le grandi tragedie della storia non sono un conflitto tra una ragione e un torto, ma sono un conflitto fra due ragioni. Qui non c'è qualcuno che ha ragione e qualcun altro che ha torto; qui ci sono due popoli, c'è una situazione che si trascina ormai dal tempo che sapete e che è apparentemente irresolubile, eppure io credo che non possiamo continuare, neanche noi che ne discutiamo qui, a vedere questa situazione con un marcato pregiudizio antiisraeliano. Se anche noi ragioniamo così non rendiamo un buon servizio, nel nostro piccolo, al risultato che tutti quanti auspichiamo possa arrivare. Io credo che noi facciamo bene a pensare - ci mancherebbe altro! - alla strage di civili palestinesi, ai bambini, agli ospedali, alle scuole, ma forse dovremmo anche pensare a quello che succede dall'altra parte, dovremmo anche pensare a un popolo che vive da sempre, sin dall'inizio della sua storia, nell'incubo dell'aggressione quotidiana, degli attacchi terroristici, dei kamikaze, di tutte quelle situazioni con le quali il popolo israeliano ha imparato, suo malgrado, a convivere in questi anni. Non dovremmo, tutto sommato, per quel che vale, poco purtroppo, dimenticare da dove è nata quest'ultima tragedia, ovvero da un gesto gratuito commesso da terroristi palestinesi, il rapimento e l'uccisione di tre giovani israeliani, di cui non sono stati individuati i responsabili, contrariamente a quanto è successo in un caso opposto, quando per un atto analogo Israele, che è uno Stato comunque con delle regole, ha arrestato i colpevoli e li ha puniti, o perlomeno è in corso il processo.
Vorrei dire al collega Pizzuto che tutto sommato la sua mozione è condivisibile. Trovo che sia una mozione molto equilibrata, conoscendo le posizioni da cui lui parte e che ha espresso anche nel suo intervento. La condividerei di più se non ci fosse questa velatura antiisraeliana di cui sto cercando di parlare in questo momento e che si intravede anche nelle cose che tu stesso, Daniele, hai scritto, perché nella parte dispositiva chiedi al Presidente della Regione di scrivere alle istituzioni, al Presidente e all'ambasciatore israeliani. Hai detto bene, Daniele, perché di quegli altri non c'è l'indirizzo. Noi scriviamo a Israele perché è uno Stato, perché è una grande democrazia, perché dimostra, tra l'altro, di rispettare lo stato di diritto, perché a Israele vige anche il principio della separazione dei poteri, come tante volte abbiamo visto. Non scriviamo ad Hamas, perché? Perché Hamas forse non ha neanche un indirizzo, perché è difficile scrivere a un'organizzazione terroristica, e io penso che se impariamo a esaminare le cose senza pregiudizi così forti forse nel nostro piccolo anche noi aggiungiamo un mattoncino alla causa della pace in Medio Oriente.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Agus. Ne ha facoltà.
AGUS (P.D.). Non utilizzerò tutti i sei minuti a disposizione, intervengo solo per dare il mio sostegno alla mozione presentata e per esprimere soddisfazione per il fatto che un tema come questo, in cui questo Consiglio regionale veramente non ha poteri diretti, diventa oggetto di discussione e ci ricorda come su questi temi più che su altri nessuno si deve sentire assolto, soprattutto in un momento in cui la fine delle barriere commerciali e una globalizzazione che, per quel che riguarda le servitù militari, noi conosciamo e respiriamo da decenni, ci fanno veramente capire come il mondo sia piccolo.
Ebbene, l'ultima vicenda, quella di cui hanno dato notizia i giornali nello scorso weekend, e quindi la possibilità che la Sardegna diventi uno dei banchi di prova di armi che un Paese, che tra l'altro non fa parte della Nato, potrebbe sperimentare nei prossimi mesi, è qualcosa che ci deve allarmare come sardi. Noi abbiamo votato all'unanimità un ordine del giorno che ha impegnato il Presidente della Regione a mantenere un certo atteggiamento verso il Governo nazionale, atteggiamento che poi effettivamente è stato mantenuto, e secondo me tenere la schiena dritta in questa fase è un qualcosa che pagherà. Ecco, vorrei che lo stesso atteggiamento venisse tenuto per quel che concerne le possibili esercitazioni dell'Israeli Air Force nel poligono di Capo Frasca attraverso bombardamenti mirati di F 15 e F 16, anche se con ordigni di tipo diverso rispetto a quelli che vengono utilizzati in queste ore sulla striscia di Gaza e che pare siano previsti per i mesi prossimi. La risposta ufficiale del Ministro, sollecitato con un' interpellanza nei giorni scorsi, è che il programma delle esercitazioni che si svolgeranno in Sardegna nel secondo semestre 2014 non è ancora stato approvato per esplicito parere negativo del Comitato di controllo. Questa risposta non ci lascia tranquilli e allora vorrei che tutte le cose che abbiamo sancito nell'ordine del giorno e il parere deciso che il Consiglio regionale è stato in grado di esprimere in quell'occasione venissero ribaditi, magari ai primi di settembre. Vorrei inoltre che tutte le operazioni militari per le quali sono prescelti i poligoni del territorio sardo venissero conosciute dal Consiglio regionale e dall'istituzione Regione sarda. Cerchiamo di riappropriarci a pieno di una sovranità che forse non abbiamo mai avuto e di capire che nel suo piccolo ognuno di noi ha il dovere di contrastare i totalitarismi, le guerre e la violenza. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Paolo Truzzu. Ne ha facoltà.
TRUZZU PAOLO (Gruppo Misto). Anch'io voglio ringraziare il collega Pizzuto per aver portato in Aula questo argomento, perché è vero che non sarà sicuramente il nostro ordine del giorno a risolvere la situazione mediorientale, ma siccome noi facciamo politica penso che sia compito della politica occuparsi anche di grandi temi e cominciare a discutere, anche a livello locale, delle questioni che presuppongono una visione del mondo, di quello che succede intorno a noi e del futuro che vogliamo costruire. Ringrazio anche l'onorevole Cossa perché ci ha ricordato che le guerre nascono per difendere due ragioni, e questo dobbiamo sempre tenerlo ben presente. Tuttavia, benché io sia, lo ammetto, oggettivamente da sempre, da quando ho iniziato a fare politica, filopalestinese e abbia partecipato anche a diverse manifestazioni, ciò non significa che io sia antisraeliano, perché sono due concetti diversi. Vorrei ricordare, a tal proposito una frase che ho trovato sulla Rete del dottor Gilbert, un chirurgo norvegese volontario a Gaza: "Ho visto solo un ferito di Hamas fra le decine, centinaia di feriti e morti che abbiamo ricevuto. Chiunque tenti di dire che questa è una guerra contro un gruppo armato sta mentendo e lo posso dimostrare con i numeri. Questa è una guerra totale contro i civili a Gaza, che non possono sfollare e fuggire come altri popoli colpiti da guerre, perché sono chiusi qui in una gabbia. Gli israeliani stanno bombardando gente ridotta alla fame rinchiusa in una gabbia".
Perché ho voluto leggere questo messaggio? Perché probabilmente ci aiuta a comprendere la realtà vera della situazione e delle cose. Allora, se vogliamo cercare di proporre una soluzione di questo conflitto, il principio che dobbiamo tenere a mente, a mio parere, è solo uno, ed è quello dell'autodeterminazione dei popoli. In quel territorio esistono due popoli e quindi devono esistere inevitabilmente due Stati che devono avere gli stessi diritti e gli stessi doveri. È vero che Israele può essere minacciata nella sua esistenza, ma è anche vero, e dobbiamo riconoscerlo, che sino ad oggi chi nasce in Palestina non ha un vero e proprio diritto al futuro. Dobbiamo anche ricordarci, a onor del vero, che Hamas non rappresenta tutto il popolo palestinese, è una minoranza all'interno di quel popolo, così come non rappresenta sicuramente tutto il popolo arabo. Ricordo che quando frequentavo l'università un giorno il docente di istituzioni di diritto musulmano prese come esempio le prime due righe di un articolo de L'Unione Sarda e vi trovò ben cinque errori, dovuti sostanzialmente all'idea che noi abbiamo del mondo musulmano e alla rappresentazione che ne facciamo. È un mondo molto più variegato, differenziato e complicato di quello che siamo abituati a credere. Dobbiamo anche avere il coraggio di dire che questa non è una guerra di religione; la religione serve a nascondere ben altri interessi, ben altre logiche e motivi meno nobili. Spero che in questi giorni, per quel che si sente dire, si arrivi al cessate il fuoco per porre fine a una carneficina e spero anche che si arrivi quanto prima alla costituzione definitiva di un vero e proprio Stato palestinese.
Dobbiamo anche ricordarci che non c'è solo il conflitto mediorientale, perché mentre noi oggi parliamo di quello che succede nella striscia di Gaza degli estremisti musulmani stanno minacciando e massacrando i cristiani in tante altre zone del mondo. Dobbiamo ricordarci di quello che è successo e succede in Siria, dobbiamo ricordarci che Assad sino a qualche giorno fa era additato come un pericoloso reazionario e dittatore. In realtà era colui che difendeva i cristiani in quei territori e combatteva contro gli estremisti che volevano creare un califfato islamico in Siria. Dobbiamo ricordarci di quello che sta succedendo in Ucraina, di cui troppo spesso non parliamo e che vogliamo nascondere, o meglio la televisione, la stampa, i mass media nascondono, ma in Ucraina è nata una vera e propria guerra. Solo l'altro giorno si parlava di mille civili che avendo rifiutato la costrizione obbligatoria sono stati costretti ad andare a combattere e sono stati massacrati dai russi. Questi fatti dobbiamo ricordarli, dobbiamo cercare di essere coerenti ed evitare, a mio parere, la demagogia, perché, vedete, io sono una persona pacifica e non auguro la guerra a nessuno, però non sono un pacifista. Sono convinto che la guerra sia una delle esperienze peggiori che un cristiano possa vivere, però sono anche consapevole che, a volte, le ragioni si possono difendere e si devono difendere anche con le armi. Quindi da questo punto di vista si deve evitare, secondo me, la demagogia che un po' si percepisce anche nelle due mozioni in discussione.
Non concordo nemmeno sull'aspetto, sempre un po' demagogico, dal mio punto di vista, relativo alla questione delle esercitazioni che vengono fatte nei nostri poligoni. Faccio presente, per esempio, che a Capo Frasca c'è un sistema di esercitazione dell'aeronautica che non solo viene utilizzato dal…
PRESIDENTE. Onorevole Truzzu, il tempo a sua disposizione è terminato.
È iscritto a parlare il consigliere Emilio Usula. Ne ha facoltà.
USULA EMILIO (Soberania e Indipendentzia). Signor Presidente, parlare dell'orrore non è mai facile, parlare della strage di civili indifesi, tra cui bambini, diventa pressoché impossibile. Voglio solo dire che non è possibile avere un atteggiamento equidistante, quello sì sarebbe demagogia. Voglio far notare, ai colleghi che oggi stanno intervenendo in quest'Aula e a quelli che ascoltano, che forse qua dentro di ciò che succede a Gaza se ne sta parlando anche con troppa distrazione, con troppa disattenzione. Una deputata nel Parlamento israeliano ha detto che bisogna uccidere tutte le donne palestinesi, perché solo così si può mettere fine alla guerra, solo così si può mettere fine al terrorismo, cioè impedendo alle donne palestinesi di poter continuare a procreare terroristi. Non si può essere equidistanti, quando si ascoltano cose di questo genere!
Allo stesso modo devo sottolineare una cosa che ho potuto verificare personalmente in un viaggio fatto in quei territori: l'80 per cento della popolazione palestinese, a fronte del 20 per cento della popolazione israeliana, può usare il 10 per cento delle risorse idriche e non ha libertà di movimento. Il collega Pizzuto ha parlato dei check point che impediscono persino il passaggio delle ambulanze con a bordo bambini moribondi. Non si può essere equidistanti di fronte a questo orrore!
Non voglio dilungarmi oltre, chiedo al Presidente se è possibile utilizzare il tempo che mi rimane per osservare, insieme a tutti i presenti in quest'Aula, un minuto di silenzio per dare una dimostrazione contro questa guerra, contro il genocidio, contro la strage di innocenti a Gaza. Noi non diciamo che va chiesta chissà quale condanna o chissà quale altra misura, chiediamo solo un segnale da parte di questo Consiglio, cioè che da questo momento venga rispettato un minuto di silenzio. Grazie.
(Interruzioni dai banchi del centrodestra)
PRESIDENTE. Proclamo un minuto di silenzio per tutte le vittime dello scontro israelo-palestinese, così come richiesto.
(Il Consiglio osserva un minuto di silenzio in segno di solidarietà per le vittime israeliane e palestinesi del conflitto nella Striscia di Gaza.)
(La seduta, sospesa alle ore 19 e 25, viene ripresa alle ore 19 e 26.)
PRESIDENTE. Riprendiamo la discussione delle mozioni.
È iscritto a parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Signor Presidente, io mi sento di sottoscrivere integralmente le parole del collega Cossa, che ha tratteggiato nel modo più efficace un quadro in cui emergono dei pregiudizi nei confronti di alcune vittime, confermati poi da una richiesta singolare da parte di un altro collega della maggioranza, pregiudizi che non devono esistere. Quando si parla di vittime, quando si parla di guerra, quando si parla di tragedia umanitaria - perché di questo si tratta - bisogna avere una visione diversa delle cose, una visione non parziale.
Stiamo parlando di una tragedia umanitaria nella quale hanno perso la vita più di 1.800 persone, tra cui 400 bambini; tutte vittime di serie A, come lo sono gli israeliani che hanno perso la vita, in questi ventinove giorni o negli anni precedenti, per gli attacchi terroristici di Hamas. Non dobbiamo infatti dimenticare gli attacchi terroristici di Hamas, che provocano vittime quanto i bombardamenti di Israele, probabilmente sproporzionati rispetto alle azioni terroristiche subite. Credo quindi che noi dobbiamo guardare a questa tragedia umanitaria con la dovuta riflessione, con la dovuta pacatezza, senza creare vittime di serie A e vittime di serie B, perché sarebbe un errore gravissimo.
Credo che fra le due mozioni ce ne sia una parzialmente condivisibile, perché comunque il pregiudizio antiisraeliano aleggia, come giustamente ha fatto notare l'onorevole Cossa, ma diciamo che è strutturata in modo differente, in modo più obiettivo; l'altra mozione, quella che invece punta il dito in modo pregiudiziale contro Israele, credo sia errata.
Chi ha ragione o torto lo dirà la storia, noi oggi, in questo Consiglio regionale, non siamo assolutamente in grado di giudicare, di condannare o di assolvere il popolo palestinese o quello israeliano. Non sappiamo se ha più responsabilità il popolo israeliano quando reagisce in modo forte agli attacchi terroristici che vengono effettuati sul territorio di Israele attraverso il tunnel che è stato costruito, sarà la storia a dircelo, noi dobbiamo dire no a questa tragedia umanitaria, dobbiamo fare in modo che queste cose non accadano mai più. Non saremo sicuramente noi a eliminare questi problemi e questi pericoli veramente planetari, però un piccolo contributo lo possiamo dare, soprattutto se non facciamo l'errore di mettere in cattiva luce il Governo italiano, così come fa una delle due mozioni, che appunto censura l'atteggiamento del Governo italiano. Il Governo quando si muove a livello internazionale deve essere sostenuto da tutti, anche se un membro dell'opposizione dovrebbe in questo momento gioire per il fatto che il Governo viene censurato da politici della sua stessa parte.
È un errore dare solidarietà al popolo palestinese e non a Israele ed è un errore pronunciarsi soltanto contro il popolo di Israele, quindi sì a tutte le iniziative di pace, sì alla tavola rotonda euromediterranea che entrambe le mozioni propongono, un'iniziativa di pace che bisogna assolutamente sostenere. Noi siamo al fianco di tutti coloro che soffrono, siamo contro tutti coloro che invece vogliono, con atti terroristici, con la forza, far valere le proprie ragioni. Quindi il voto sulla mozione pregiudizialmente contro Israele difficilmente potrà essere favorevole. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gavino Sale. Ne ha facoltà.
SALE GAVINO (Gruppo Misto). Signor Presidente, onorevoli colleghi, c'è un bel film di Enrico Pitzianti, "Piccola pesca", in parte in bianco e nero, che documenta la nascita della base di Teulada, e cioè i militari italiani caricano i nostri concittadini sui camion, caricano i mobili, li scaricano nelle piazze della Chiesa e affidano al prete queste popolazioni. Dopodiché passa l'esercito italiano e distrugge i medaus, i cuiles, cioè le case di campagna.
È una storia quindi che si è vissuta anche in Sardegna. Non pensiate che i sardi abbiano vissuto una situazione molto lontana da quella che vive il popolo palestinese, ovviamente in condizioni diverse. Noi abbiamo, in quella conferenza stampa, chiesto scusa ufficialmente al popolo palestinese, a nome del popolo sardo, perché le armi che stanno facendo scempio della popolazione civile palestinese sono state progettate, collaudate e vendute dalle basi sarde sia di Quirra sia di Capo Teulada.
Noi siamo coinvolti indirettamente in quel conflitto, ci sentiamo colpevoli indirettamente di quel conflitto e proponiamo che a fine conflitto, e speriamo che sia subito, i bambini palestinesi vengano ospitati sia nelle strutture sanitarie sarde sia tra le popolazioni della Sardegna, come atto doveroso per una situazione intollerabile e incivile, dove il livello umano è scomparso, dove la dignità umana si è persa. Mi meraviglia che certi sardi siano più ortodossi di certi militari israeliani. Io solidarizzo con quei militari israeliani che preferiscono andare in carcere piuttosto che bombardare la striscia di Gaza, mentre alcuni sardi sono più radicales dell'esercito israeliano. Rasentiamo veramente l'assurdo!
Sosteniamo tutte le iniziative che stanno partendo dal basso, dalle associazioni, dalle organizzazioni che chiedono che le esercitazioni dell'esercito israeliano previste fra alcuni giorni vengano sospese. Chiediamo che il Governo sardo faccia delle dichiarazioni molto esplicite per non renderci colpevoli di un crimine di fronte all'umanità intera. Ho saputo che in una mappa segreta degli jihadisti c'è anche Cagliari, cioè noi siamo diventati obiettivo sensibile, per cui non possiamo sentirci tranquilli, non lo siete e non lo siamo. È necessario, quindi, dare al mondo il messaggio che la Sardegna è terra di pace. Oggi è terra di guerra, ma contro i nostri voleri. Noi non abbiamo mai dichiarato guerra a nessuno, le abbiamo sempre subite le guerre e ci siamo difesi. Oggi ci troviamo direttamente coinvolti in un conflitto, senza averlo deciso noi. Ancora una volta ci troviamo in guerra, nella nostra Isola sono stati certificati, dal pubblico ministero Fiordalisi, 135 morti in tempo di pace! Quindi attualmente la Sardegna ha più morti in tempo di pace che l'esercito italiano in tempo di guerra; molti di più che in Kosovo, in Afghanistan o in Iraq. È necessaria un'inversione di tendenza, è necessario che il Governo sardo dia messaggi di pace. Noi non vogliamo più che le nostre basi si prestino per bombardare la Libia, che si facciano azioni in scenari di guerra, coinvolgendoci direttamente. Questa è la tendenza di questo nuovo Governo.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giuseppe Fasolino. Ne ha facoltà.
FASOLINO GIUSEPPE (FI). Sicuramente, come i colleghi che mi hanno preceduto, non saremo noi a risolvere i problemi della Striscia di Gaza, però mi trovo completamente d'accordo con ciò che ha detto l'onorevole Cossa, che ha fatto un esame perfetto delle due mozioni, e anche con ciò che ha detto il collega Tedde.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE EUGENIO LAI
(Segue FASOLINO GIUSEPPE.) Una delle due mozioni è "tifosa" e intravede nel problema solo una parte; l'altra mozione invece, che è la più condivisibile, dice: "Fermiamo tutto e cerchiamo di riportare la pace". Il nostro atteggiamento deve essere questo. Se, anche da qui, noi sosteniamo che la ragione sta da una parte e dobbiamo a tutti i costi appoggiare quella parte, e poi citiamo delle frasi sbagliate pronunciate da una delle due parti per dimostrare che abbiamo ragione, vuol dire che non abbiamo capito niente. È un atteggiamento che non porterà la pace, ma continuerà a portare la guerra. Io condivido il pensiero di chi dice che non ha ragione una delle due parti, ma stanno sbagliando entrambe. Le guerre sono l'ultima ratio, e io dico che ogni volta che si arriva alla guerra non si è conquistata la ragione, ma la si è persa. Pertanto la mozione da sostenere è quella che dice: "Ritorniamo alla pace".
E poi, per cercare di dimostrare che abbiamo ragione, ci atteggiamo a esperti dei problemi del Medio Oriente: tutti sappiamo che cosa sta succedendo, tutti sappiamo addirittura che quei tre israeliani non erano stati rapiti, sembriamo delle spie, abbiamo le verità in tasca, solo noi, quindi è così è basta! Non voglio neanche commentare - mi dispiace perché mi è pure simpatica - le parole dell'onorevole Busia: "Voi fate raccoglimento per le vittime di Israele e noi per quelle di Gaza". Sicuramente ho capito male, sono sicuro di aver capito male. Cerchiamo anche noi, qui, di trovare un punto d'incontro, non risolveremo niente, ma daremo dimostrazione di civiltà. Bisogna tornare alla pace, ma la responsabilità non sta e non può stare solo da una parte. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Anna Maria Busia. Ne ha facoltà.
BUSIA ANNA MARIA (Centro Democratico). Signor Presidente, io sono orgogliosa di far parte di questo Consiglio e soprattutto sono orgogliosa di essere collega dell'onorevole Pizzuto e dell'onorevole Paolo Zedda, ai quali sono grata per aver proposto questo argomento. Certamente, come hanno detto coloro che mi hanno preceduto, noi non risolveremo le questioni relative al conflitto in Medio Oriente, però sono convinta che la pace si costruisce. La pace si costruisce anche con azioni semplici, con simboli, con testimonianze, con dichiarazioni, con il contributo di tutti. Io non amo raccontare episodi che mi riguardano, ma in questo caso credo sia importante. L'onorevole Usula è stato in Palestina e ha raccontato com'è la situazione nella Striscia di Gaza. Io ci sono stata nel 2000, e cioè esattamente nel periodo della Seconda Intifada, per questo dichiaro di essere filopalestinese. Lo sono perché chiunque sia stato in quei territori non può pensarla diversamente. La Striscia di Gaza è un territorio che non consente a un popolo di muoversi liberamente; la Striscia di Gaza è una stupida metafora che viene utilizzata, che non spiega invece com'è la reale situazione: un territorio a macchia di leopardo, costituito cioè da zone non collegate tra loro, per cui necessariamente chi vi abita deve attraversare zone occupate dagli israeliani per recarsi in un'altra zona di Gaza. Per di più le zone occupate dagli israeliani aumentano ogni anno, rendendo l'esistenza degli abitanti di Gaza sempre più compressa. Ecco perché dico di essere filopalestinese, e lo dico senza infingimenti. Io piango le vittime della Palestina e piango in generale le vittime delle guerre, però non si può non vedere chi ha dato origine all'ultimo conflitto a Gaza, perché non si può confrontare la forza del popolo palestinese con quella di un popolo che ha uno degli eserciti meglio organizzati al mondo. E non dite che è stato il rapimento di quei tre giovani a scatenare un conflitto che non ha regole, che ha avuto la condanna di tutti, perché anche i conflitti, per quanto possa sembrare strano, devono avere delle regole. In questo caso si sta perpetrando un crimine.
Ribadisco ciò che ho detto all'inizio: sono orgogliosa perché anche questo è un momento importante, quindi dichiaro il voto favorevole a entrambe le mozioni, perché la pace si costruisce e la si costruisce anche con queste cose.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO GANAU
(Segue BUSIA ANNA MARIA.) Chiudo con una battuta, collega Fasolino, perché anche lei mi è simpatico: si immagina se noi fossimo stati bombardati ogni volta che nella nostra terra vi è stato un sequestro di persona?
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.
FIRINO CLAUDIA, Assessore tecnico della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Signor Presidente, onorevoli consigliere e consiglieri, penso che queste due mozioni dimostrino l'importanza di discutere di temi attinenti più specificatamente alla politica estera anche nella sede di un Consiglio regionale, allargando il dibattito a una Regione, ovvero a una parte di uno Stato, seppure priva di potestà legislativa e di potere di intervento diretto in una materia come questa. L'importanza di questo dibattito è attinente al fatto che anche all'interno di una regione possono essere portati avanti degli interventi e delle iniziative che possono dare un contributo concreto a una situazione così grave e drammatica come quella del conflitto israelo-palestinese. Qualunque giudizio si possa dare su questo conflitto, qualunque sia l'analisi delle ragioni storiche complesse alla base di questo conflitto, quello che non è sicuramente tollerabile, nel 2014, è una situazione umanitaria così drammatica come quella che vediamo raccontata ogni giorno nei telegiornali e sulla stampa. Questo, a mio parere, impone di pensare al ruolo che anche una Regione può assumere e i suggerimenti e le proposte che emergono dalle due mozioni rappresentano sicuramente uno spunto importante per affrontare questa riflessione.
Penso che i primi mesi della legislatura abbiano dimostrato che la Giunta ha espresso la volontà di pronunciare parole molto forti su un tema indirettamente legato alla guerra, come quello delle aree militari, che nella nostra Regione raggiungono una percentuale altissima e sicuramente non paragonabile a quella delle altre Regioni d'Italia. In questo senso, anche da questo tipo di ragionamento, da questo tipo di politica può venire una risposta che, indirettamente, può ottenere un risultato nelle zone di conflitto. Ma l'ambito in cui la Sardegna può ritagliarsi un ruolo da protagonista è sicuramente quello della cooperazione e della cultura. Io preferisco parlare di cooperazione e non di solidarietà, perché la solidarietà richiama alla mente un intervento sporadico e di mero aiuto, mentre cooperare significa instaurare con il territorio che si vuole aiutare un dialogo costante e alla pari. Le esperienze di cooperazione allo sviluppo che la Sardegna ha portato avanti negli anni, soprattutto con l'area confinante a quella mediorientale, sono un segnale di attenzione della Regione per quest'area e penso che in una situazione di conflitto come quella di cui parliamo l'intervento in Medio Oriente, umanitario e di cooperazione, possa essere sicuramente rafforzato. La proposta di creazione di momenti di dialogo euromediterraneo, soprattutto per quel che riguarda i giovani, penso che sia assolutamente apprezzabile e utile anche per rilanciare un settore come quello delle politiche giovanili, troppo spesso dimenticato e sacrificato negli ultimi anni.
Esprimo, quindi, a nome della Giunta, parere favorevole alle mozioni e, in generale, all'apertura di un dialogo spero non sporadico, ma costante su momenti di conflitto così drammatico e sulla situazione internazionale, nei territori e nelle aree in cui la Sardegna può assumere un ruolo importante e significativo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di replicare, per la mozione numero 61, il consigliere Luca Pizzuto. Ne ha facoltà.
PIZZUTO LUCA (SEL). Intanto voglio ringraziare tutti i colleghi per la partecipazione al dibattito e per le considerazioni fatte, in particolare i colleghi Cossa e Truzzu, ho però la necessità di chiarire un elemento. Per me, per la mia storia personale e per la forza politica che rappresento, è inaccettabile l'etichetta di "antisraeliano", e credo che lo sia altrettanto per tutta la maggioranza, perché nessuno qui mette in discussione il diritto di Israele a esistere. Nella mozione si parla di due popoli e due Stati e così come ha il diritto a esistere e ad avere un'esistenza serena e felice il popolo d'Israele, lo stesso diritto lo deve avere lo Stato palestinese, che non è riconosciuto ed è una delle ragioni della difficoltà a individuare delle figure istituzionali palestinesi. All'Onu, al momento, è in atto una discussione sul riconoscimento dello Stato osservatore, che è uno Stato nemmeno di serie B, ma di serie C. Questo per essere chiari.
Poi è vero un altro elemento: la mozione di cui sono primo firmatario è equilibrata, ma non equidistante, lo confermo, il che non vuol dire assolutamente essere antisraeliani. È equilibrata perché ritiene che questi due popoli abbiano diritto ad avere ciascuno uno Stato e a poter costruire un futuro di pace fra loro, ma non può essere equilibrata sul fenomeno in sé, perché magari non ho le informazioni aggiornate, ma ho controllato anche stamattina e che quei tre giovani siano stati uccisi da terroristi di Hamas è tutto ancora da verificare, dopodiché, anche se così fosse, la reazione israeliana che ha causato 1.865 vittime civili, tra le quali 400 bambini, 240 mila sfollati e 4 mila raid mi sembra un tantino sproporzionata. Quando in Italia è capitata una cosa del genere non mi pare che siamo mai andati a bombardare altri Paesi. Ci sono organismi internazionali preposti, ci sono i mandati di cattura, ci sono gli strumenti legali internazionali per individuare i criminali assassini che hanno ucciso ingiustamente quei ragazzi.
Ci tenevo a fare questo tipo di specifica e ringraziando comunque per il dibattito chiedo di procedere alla votazione separata delle due mozioni.
PRESIDENTE. Ha domandato di replicare, per la mozione numero 62, il consigliere Paolo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA PAOLO (Soberania e Indipendentzia). Faccio riferimento alle annotazioni dell'onorevole Cossa, che ci ha accusati di non essere equidistanti. No, io non voglio essere equidistante, perché le due condizioni non sono simmetriche, l'ho detto chiaramente all'inizio. Si tratta dell'esercito israeliano, uno dei nove eserciti al mondo ad avere testate nucleari; ne ha un numero compreso tra 80 e 240. Il Presidente americano Carter parlava di 150 bombe atomiche, con sistemi di puntamento in grado di far saltare in aria qualsiasi capitale europea. Dall'altra parte c'è un popolo che è rinchiuso in una piccola striscia di territorio, che non ha carri armati, non ha aerei, non ha sistemi di puntamento. I missili Qassam, di cui sentiamo parlare tutti i giorni, sono poco più che petardi. Sapete quanti morti hanno fatto in questo conflitto i missili Qassam? Zero! Sono una reazione da parte della Palestina, che è sotto occupazione da quarantacinque anni, cioè i palestinesi dalla guerra dei sei giorni del '67 vivono con i carri armati di fronte a casa, in una terra che non possono governare come se fosse la loro. Si tratta di condannare l'occupazione da parte di Israele di un territorio che non gli appartiene, non di non rimpiangere i suoi morti. Poi, l'accusa di essere antiisraeliani non la posso accettare, perché io mi unisco, in questo caso, all'appello dell'israeliana Nurit Peled, premio Sakharov del Parlamento europeo. Ieri sera la televisione ha trasmesso l'intervista a Noa, cantante israeliana, che è contraria all'oppressione da parte del Governo di destra israeliano nei confronti della Palestina, e quando dico che sono contrario, lo dico a ragion veduta, perché i tre giovani del cui rapimento è stata accusata Hamas pare che non siano stati rapiti, e comunque non da Hamas, l'hanno pubblicato i giornali israeliani. Una parlamentare israeliana, Ayelet Shaked, ha detto: "Le mamme palestinesi devono morire e le loro case devono essere demolite in modo che non possano portare alla luce nuovi terroristi". Il vicepresidente del Parlamento israeliano dice: "Dopo che l'esercito avrà eliminato completamente gli obiettivi con le armi, tutta Gaza verrà conquistata e verrà usato qualsiasi strumento per ridurre al minimo i danni. Dopo la riconquista Israele eliminerà tutti i nemici armati di Gaza. Se si opporranno saremo costretti a trattarli come terroristi e a ucciderli tutti".
Senza acrimonia, ciò che si intravede nella politica di questo Governo israeliano - non degli ebrei, che per la maggior parte sono contrari ad azioni di questo tipo - è l'idea di costruire quello che loro chiamano il grande Israele, cioè di occupare tutto il territorio palestinese senza i palestinesi dentro, che è un'operazione di pulizia etnica. Su questo noi non possiamo essere equidistanti.
Un'altra cosa: si dice che "i palestinesi sono terroristi, gli israeliani no", ma i terroristi sono quelli che uccidono i civili! In questo conflitto sono morti 1.500 civili palestinesi e tre civili israeliani. Perché i palestinesi sarebbero terroristi e gli israeliani no? Questo è l'atteggiamento di chi va dietro a una propaganda finalizzata a uno scopo piuttosto preciso. Facciamo quindi nostro l'appello di una serie di intellettuali palestinesi, chiediamo che Israele metta fine all'occupazione, chiediamo che la Sardegna non conceda nulla agli israeliani che occupano, opprimendolo, un territorio non loro. Piangiamo tutti i morti della guerra, quelli israeliani e quelli palestinesi.
PRESIDENTE. Procediamo alla votazione della mozione numero 61.
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale su entrambe le mozioni.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della mozione numero 61.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Comandini, Tedde e Usula hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Deriu - Desini - Fasolino - Lai - Meloni - Moriconi - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 40
votanti 39
astenuti 1
maggioranza 20
favorevoli 39
(Il Consiglio approva).
Ha domandato di parlare il consigliere Paolo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA PAOLO (Soberania e Indipendentzia). Prima di mettere in votazione la mozione numero 62, in seguito a un accordo intervenuto tra la maggioranza e la minoranza, chiedo di eliminare dalla parte relativa agli impegni per il Presidente il punto 5 e quindi votare la mozione senza quel punto.
PRESIDENTE. Il punto 5 è quello che riguarda la possibilità di promuovere nelle sedi opportune iniziative volte a imporre un embargo economico allo Stato di Israele.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della mozione numero 62, ad esclusione del punto 5.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Deriu - Desini - Lai - Meloni - Moriconi - Piscedda - Pizzuto - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 22
votanti 22
maggioranza 12
favorevoli 22
Non è stato raggiunto il numero legale.
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Solo per dichiarare che il mancato voto da parte del mio Gruppo ha un significato politico e non è da computare come assenza.
PRESIDENTE. Si capiva.
Domani si riuniranno la sesta Commissione, dalle ore 9 alle ore 10 e 30, e congiuntamente la terza e la seconda Commissione, alle ore 11.
Il Consiglio sarà riconvocato a domicilio.
La seduta è tolta alle ore 20 e 02.
Allegati seduta
Risposta scritta a interrogazione
Risposta scritta dell'Assessore dei beni culturali, informazione, spettacolo e sport all'interrogazione Comandini - Cozzolino - Deriu - Forma - Pinna Rossella sul mancato inserimento della priorità delle scuole dell'infanzia paritarie nel patto di stabilità interno 2014 di cui alla delibera n. 15/1 del 29 aprile 2014. (79)
Ciascuna delle due Direzioni generali dell'Assessorato ha effettuato un'analisi delle esigenze di spesa indifferibili al 31 dicembre 2014.
Nel corso di tale valutazione, a molteplici interventi esaminati, compreso quello concernente l'erogazione di contributi a favore delle scuole dell'infanzia non statali per spese di gestione e personale, di pertinenza della Direzione generale della Pubblica Istruzione, è stato attribuito un carattere di particolare urgenza.
Ciò nonostante, il plafond di spesa definito in termini di competenza eurocompatibile, pari ad € 104.040.000,00 per la Direzione generale della Pubblica Istruzione, o meglio, € 98.838.000,00 (in ottemperanza a quanto disposto dalla Deliberazione G.R. 15/1 citata in oggetto, che ha proposto di limitare l'utilizzo del plafond stesso al 95% del totale assegnato, fino a nuova decisione) non consente di soddisfare tutte le esigenze ritenute urgenti.
Il monitoraggio costante dell'andamento della spesa consente di programmare i pagamenti indifferibili nel rispetto delle limitazioni imposte del Patto di stabilità interno, la cui inadempienza causerebbe, come previsto dalla normativa vigente, l'attribuzione di varie sanzioni per l'Amministrazione regionale.
Pertanto, il Servizio Istruzione e Supporti Direzionali, valutata cautamente la relativa esigenza di spesa e, in considerazione del Patto di stabilità interno, ha appena dato seguito, ai sensi della L.R. n. 31/1984, art. 3, lett. c), al pagamento del saldo, pari al 20% del contributo assegnato (complessivamente € 4.232.446,49) a favore delle scuole dell'infanzia non statali, relativo all'a.s. 2012-2013.
L'erogazione del saldo, rispetto ad un'ulteriore anticipazione del 17% per l'a.s. 2013-2014, è stata ritenuta più favorevole, in termini economici per i beneficiari e in termini procedimentali per gli uffici, al fine di concludere gli interventi avviati nell'esercizio finanziario 2012, trattandosi di spese rendicontate entro il 31 dicembre 2013 e pertanto già sostenute dalle scuole sia per la gestione delle stesse che per la retribuzione del personale.