Seduta n.90 del 27/03/2015 

XC Seduta

(POMERIDIANA)

Venerdì 27 marzo 2015

Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU

indi

del Vicepresidente Eugenio LAI

indi

del Presidente Gianfranco GANAU

indi

del Vicepresidente Eugenio LAI

indi

del Presidente Gianfranco GANAU

La seduta è aperta alle ore 15 e 14.

PIZZUTO LUCA, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 24 marzo 2015 (86), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Pietro Cocco, Roberto Desini, Daniela Forma, Marcello Orrù e Alessandro Unali hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 27 marzo 2015.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge:

Cherchi Oscar - Peru - Pittalis - Cappellacci - Fasolino - Locci - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis - Zedda: "Esenzione dal pagamento delle tasse automobilistiche dei veicoli e motoveicoli immatricolati in Sardegna per i quali siano decorsi venti anni dalla loro costruzione e rivestano particolare interesse storico e collezionistico"

(Pervenuta il 20 marzo 2015 e assegnata alla terza Commissione.)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia" (130/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 130.

Siamo alle dichiarazioni di voto sull'emendamento numero 164.

Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Più andiamo avanti nell'esame dell'articolato e più troviamo delle questioni che davvero non solo ci fanno sorridere, ma in alcuni casi sono un rimando autentico ad altre questioni. Leggendo un po' la lettera h), i) e j) ho pensato che l'estensore avesse a mente, essendo sicuramente un lupo di mare, la carta di Mercatore. Siccome so che in Aula ci sono tanti appassionati di nautica e tanti veri e propri lupetti, lupacchiotti di mare, sono convinto che avessero a mente quel bravo geografo fiammingo che nel 1500 utilizzò intelligentemente la proiezione della sfera terrestre su carta e quindi realizzando praticamente la carta di Mercatore che aveva tutta una serie di caratteristiche ovvero c'erano i paralleli e i meridiani, quindi il nord e il sud così come l'ovest e l'est convergenti esattamente come si voleva immaginare nella scrittura di questo articolato dove i riferimenti fra sagome, alterazioni, categorie e naturalmente le destinazioni d'uso diventano praticamente una conseguenza che disturba alla lettura anche il più ferrato in materia. Perché qui si dice tutto e il contrario di tutto come è già avvenuto con le lettere e i paragrafi precedenti, come è già avvenuto con gli articoli ahimè oramai già approvati e come avverrà con gli articoli addivenire alla discussione dell'aula. Ma io credo che in tutto questo armamentario che è stato portato dalla Giunta prima e successivamente dalla Commissione, sconvolgendo letteralmente quello che era l'impianto originario che aveva trovato già anche una favorevole attenzione da parte delle forze sociali, adesso venga via via rimesso in discussione creando quella confusione alla quale in continuazione i colleghi dell'opposizione hanno continuamente richiamato l'attenzione dell'aula intera e in modo particolare dell'Assessore che qui rappresenta la Giunta regionale. Non credo che si possa andare avanti con questo metodo di discussione perché sono tante e tali le storture che individuiamo a ogni piè sospinto, ad ogni lettura e ad ogni analisi che viene fatta sull'articolato qui in discussione che credo che le cose sagge che anche ieri sono state richiamate ovvero il rimando verso una correzione, quantomeno una correzione se non a una più favorevole riscrittura...

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Paolo Truzzu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TRUZZU PAOLO (Sardegna). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). In quest'aula in questi giorni abbiamo sentito parlare più volte di fantasmi però non eravamo ancora arrivati ad una norma che avesse le caratteristiche di fantasma, di ghost. Abbiamo sentito parlare di ghostwriters, di ghostbusters ma non abbiamo parlato ancora di norma fantasma e questa è una norma fantasma. Stiamo parlando di varianti a permessi di costruire già rilasciati che non incidano sui parametri urbanistici e sulle volumetrie, che non cambino la destinazione d'uso e la categoria edilizia e non alterino la sagoma, e non vìolino le eventuali prescrizioni contenute nel permesso di costruire. Cioè stiamo parlando del nulla assoluto. Stiamo parlando di variante fantasma. Stiamo parlando di variante gassosa e gazzosa, del niente, del nulla. Ebbene anche questa norma è sicuramente un qualcosa che fa a pugni con la libertà di autodeterminarci e di autodeterminarvi che abbiamo in questa materia con una competenza esclusiva. Io credo che uno sforzo di fantasia probabilmente ci avrebbe spinti, se aveste voluto farlo, a trattare questa norma gassosa come ciò che effettivamente è, o meglio a trattare questa variante gassosa come ciò che effettivamente è, senza dargli quel peso, quell'importanza, quella solidità, quel volume normativo che gli state dando. Credo che sia questa la classica espressione del dirigismo statalista che state dimostrando in questi giorni. Credo che Montesquieu, Locke, Adam Smith si stiano rivoltando nella tomba, così come ha fatto in questi giorni Vitangelo Mostarda, che allorché ha visto e sentito la vostra crisi d'identità ha iniziato a brontolare e a rivoltarsi nella tomba. Io vi chiedo, cari colleghi, mettendo da parte le circonvoluzioni tombali di Locke, Adam Smith e di Vitangelo Mostarda, vi chiedo di fermarvi un attimo e di riflettere, non si può trattare una variante gassosa come se fosse un abuso edilizio…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az). Presidente, mi viene da proseguire sulla scia dell'intervento dell'onorevole Tedde che mi ha appena preceduto, perché in effetti non capisco a quale variante noi ci riferiamo. Perché se uno ha una concessione per costruire la variante di per se stessa cambia qualcosa, o il parametro urbanistico, o la volumetria, o la destinazione d'uso, o la categoria edilizia, o altera la sagoma, o comunque qualunque altra prescrizione contenuta nella concessione viene variata. Se tutto questo non si può fare, perché se eventualmente si vuole fare o si volesse fare è necessario fare la SCIA, di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando nell'eventualità che uno pensi di fare una variante, se immagina di fare una variante, anche per il solo fatto di pensarlo deve presentare la SCIA, il problema è chi gli autocertifica il pensiero? E' un problema, perché autocertificare un pensiero che non si materializza in una di queste fattispecie previste dalla lettera h) è praticamente impossibile. Quindi è una norma inutile, se non fosse che diventa un incubo, perché in un crescendo si va in una serie di prescrizioni nella scusa di recepire una legge. Allora dico questo, se effettivamente ci fosse, esistesse, o c'è ed esiste una legge dello Stato che dobbiamo recepire, beh a questo punto facciamo un esercizio di autonomia spinta, perché altro non vi si può chiedere, e non recepiamola, perché non ha assolutamente nessun senso. Quindi credo che il voto favorevole all'emendamento numero 164 sia un dovere civico, un esercizio di intelligenza e un obbligo nei confronti dei nostri sardi conterranei.

PRESIDENTE. Grazie. Non ho altri iscritti per dichiarazione di voto, quindi metto in votazione l'emendamento numero 164.

PITTALIS PIETRO (FI). Voto elettronico!

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 164.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Truzzu ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 49

votanti 48

astenuti 1

maggioranza 25

favorevoli 18

contrari 30

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 91.

Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, sull'emendamento numero 91 che è a firma Agus, Pizzuto, Lai e Cocco si riporta la richiesta di cassare, di sopprimere il punto i), e su questo era stato il mio ultimo intervento prima della pausa delle ore 14, dove ho chiesto all'Assessore, alla maggioranza di verificare se è possibile realmente il punto i) cassarlo, cioè quello relativo alle opere di demolizione in senso generale, cioè lasciarle libere anziché dover seguire la procedura SCIA. Quindi se possibile verificare questo, io francamente da questo punto di vista lo verificherei davvero, perché semplificherebbe ancora di più la relativa procedura, cioè nel senso che basterebbe una semplice dichiarazione e non la procedura di SCIA.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (SEL). Sull'ordine dei lavori. Per ritirare l'emendamento presentato.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 91? Sì, quindi è fatto proprio dalla minoranza, possiamo procedere.

Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Presidente, intanto per annunciare il voto favorevole all'emendamento, e per richiamare l'attenzione dell'Aula che, anche se siamo forse in un momento postprandiale o postpausa poi qualcuno può avere un calo dell'attenzione, ma forse non è ancora il momento perché questo articolo, colleghi, è secondo il nostro punto di vista un po' una delle chiavi di volta del sistema delle semplificazioni delle procedure amministrative che sottendono alla realizzazione degli interventi edilizi da parte dei cittadini. Questo è uno di quei momenti in cui potevamo davvero secondo me fare un'ottima norma, se avessimo avuto ben chiari in testa i principi del procedimento del provvedimento amministrativo. Lo dico perché dare per scontato, o dare per scontati questi principi e non utilizzare quest'occasione per positivizzarli qui dentro, dando termini certi e dando quindi delle prescrizione agli uffici non solo quando obblighiamo i cittadini o i tecnici a presentare la dichiarazione di fine lavori, ma farlo anche nei confronti degli uffici che ricevono le pratiche. Ma questo non lo vogliamo fare, non vogliamo dire agli uffici per esempio che se non evadono nei tempi previsti dalle leggi e dai regolamenti queste pratiche, noi dobbiamo avere il coraggio anche di spingerci ad applicare il silenzio assenso. Non verrà tanto mai meno il potere della pubblica amministrazione di esercitare il potere del controllo. Allora o noi cambiamo l'atteggiamento che ha la pubblica amministrazione attraverso la nostra azione di legislatori, quindi l'atteggiamento che ha la pubblica amministrazione nei confronti dei cittadini, cioè di ritenere sempre che questi agiscono in frode alla legge, o comunque sempre con l'attenzione e lo spirito di voler aggirare norme e regolamenti. Non è come dire culturalmente accettabile questo tipo di ragionamento. Noi dobbiamo dare forse al cittadino più credito, più fiducia, dobbiamo però chiedere alla nostra pubblica amministrazione di esercitare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Presidente, anche qui come ho già detto ieri ai colleghi di SEL ogni tanto ci ritroviamo su alcuni argomenti, l'emendamento numero 91 da allora proposto per la soppressione dei comma i) ed h), ci ritrova tutti d'accordo, quello che mi dispiace è che per ordini ricevuti dall'alto anche loro si sono dovuti ricredere su un emendamento che hanno pensato, che hanno sottoscritto e che hanno presentato con la totale libertà, ma probabilmente questa libertà è venuta meno anche in un partito affiliato che non ha a che vedere con l'innominabile che in quest'aula spesso noi cerchiamo di rievocare e di richiamare alla nostra attenzione. Relativamente al discorso del comma i), come già preannunciato anche dal collega Cherchi, questo è un obbrobrio, non si può chiedere la SCIA per le opere di demolizione, per questo Assessore dobbiamo trovare una soluzione per semplificare, se è vero che con questa legge noi dobbiamo migliorare la vita dei cittadini e la vita degli uffici tecnici, la vita degli stessi tecnici, dobbiamo assolutamente cercare poi di trovare quelle soluzioni per rendere più semplice e soprattutto funzionale anche questo tipo di attività. Relativamente invece al comma k), questo è il mio cavallo di battaglia, ne vado onorato, vado onorato di parlare di queste mobili stagionali che sono state modificate in serre provviste di strutture in muratura, però anche questo non ci sta a far niente nell'articolo 6, pertanto chiediamo di confermare e di votare, soprattutto chiediamo ai colleghi della maggioranza, l'emendamento 91 per sopprimere questo articolo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Con grande piacere debbo dire all'Aula che mi sono parzialmente ricreduto allorché ho visto questo interessantissimo emendamento proposto dai colleghi Agus, Pizzuto, Lai e Cocco che poi sono probabilmente tutti coloro che hanno il garofano all'occhiello, comunque la poschette rossa all'occhiello, forse l'hanno messa per distinguersi in quanto devono presentare questo emendamento molto interessante. È un emendamento che comunque certifica la tesi che abbiamo sostenuto, al vostro interno ci sono delle intelligenze, delle competenze che si possono esprimere anche meglio rispetto al livello attuale. Voi siete riusciti ad esprimere una volontà politica, libera e liberale con questo emendamento che avete ritirato però nel momento in cui lo avete presentato era evidente che c'era nelle vostre menti la volontà di andare verso quei principi di liberalismo che noi abbiamo sempre professato, sempre sostenuto e che qualcuno di voi ogni tanto sostiene. Ebbene io vi ringrazio perché con quell'emendamento voi avete fatto prevalere il primato della tolleranza, della libertà, dell'uguaglianza contro tentativi striscianti di inserire in quest'aula un feudalesimo normativo che a noi non sta bene, questo feudalesimo normativo, questo vassallaggio che voi state praticando nei confronti di chi sapete a noi non va bene, non sta bene ma soprattutto non va bene i sardi perché le ricadute, i riverberi negativi, grigi, neri di questo vassallaggio politico e normativo nei confronti di chi di voi ben sapete produrrà delle conseguenze catastrofiche sull'economia dell'Isola, questa norma sarà illeggibile, sarà non interpretabile, sarà non attuabile da cui tutta una serie di conseguenze per i nostri cittadini e per le nostre imprese e per la qualità della vita stessa dei nostri cittadini che si avvicineranno ai settori edilizi e ai vari comuni senza riuscire a capir alcunché, senza riuscire ad avere risposte esaurienti, senza poter svolgere pratiche più semplici, le pratiche anche quelle residuali, credo che anche in questo caso ritirando questo emendamento non stiate facendo un buon servizio alla Sardegna mentre lo stavate facendo prima nel momento della proposizione, quindi voterò a favore di questo emendamento per i motivi testé enunciati.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Paolo Truzzu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TRUZZU PAOLO (Sardegna). Per esprimere il mio voto favorevole a questo emendamento e ringraziare i colleghi Agus, Pizzuto, Lai e Cocco che l'hanno voluto presentare e ci danno la possibilità in qualche modo di discuterlo perché devo dire che ci sono stati nella discussione in quest'aula alcuni nominativi ricorrenti, è stato più volte citato dal Presidente Soru, è stato citato anche dal Presidente Berlusconi, poi il collega Tedde ha ricordato Vitangelo Moscarda e Mastro-don Gesualdo, ma se li avessimo messi tutti assieme io sono convinto che non avrebbero potuto fare opera migliore di quella che hanno fatto i colleghi nel presentare questo emendamento, che va sicuramente sostenuto anche perché semplifica in qualche modo e rendere un po' più leggibile questo articolo che benché corrisponda a quelle che sono le indicazioni delle leggi nazionali devo dire che il nocciolo della questione l'ha individuato bene il collega Locci, noi dobbiamo metterci nell'ottica di garantire semplicità ai cittadini, invece con questo 6, anziché semplificare la vita e rendere tutto più semplice oggettivamente gliela complichiamo, gliela rendiamo più complessa, andiamo ad introdurre tutta una serie di richieste per delle attività che oggi ci non ci sono, quindi mi chiedo quale sia la logica, come diceva anche questa mattina il Presidente Floris, di questa norma, quale sia la volontà, dove vogliamo arrivare? Non vorrei che in qualche modo ci sia un passaggio dal Piano casa del centrodestra di vecchia memoria al "Piano coso", perché veramente non si capisce di che cosa stiamo parlando.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica.

ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Sul tema delle demolizioni la giurisprudenza e la casistica presente a livello nazionale che prevede la SCIA come strumento autorizzativo, in questo caso tiene in considerazione una serie di casi che vanno dalla stanzetta al palazzo di cinque piani. Ora è evidente che il profilo di responsabilità non cambia per chi eventualmente procura danni agli edifici (…) oppure mette in pericolo la sicurezza, è indubbio però che se da un lato sarebbe molto più liberale lasciare ad una semplice comunicazione di inizio lavori senza asseverazione, senza progetto, anche per la demolizione di un palazzo di quattro piani, perché questo significa comunicazione di inizio lavori, con una SCIA è senz'altro più garantista, considerando che i lavori iniziano subito, quindi non ci sono ritardi, c'è semplicemente un progetto proporzionale alla complessità della demolizione, evidentemente, perché una cosa è demolire un muro pericolante, una cosa è demolire un palazzo di quattro piani. Pertanto io che pure sono liberale e propenso al superamento di tutti vincoli e per fare una semplificazione vera penso che la SCIA sia lo strumento più idoneo, tuttavia mi rimetto anche alla volontà in questo caso considerata la ragionevolezza degli interventi che sono stati fatti, anche alla volontà del legislatore su questo punto specificatamente.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 91.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico dell'emendamento numero 91.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Cherchi Oscar ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Sabatini - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Lai - Ledda - Lotto - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Manca Gavino.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 50

votanti 48

astenuti 2

maggioranza 25

favorevoli 20

contrari 28

(Il Consiglio non approva).

Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'emendamento numero 165, lo metto in votazione. Parere favorevole della Commissione e della Giunta. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto ora in votazione l'emendamento numero 168 che era uguale all'emendamento numero 54 che è stato ritirato. Parere contrario della Commissione e della Giunta.

PITTALIS PIETRO (FI). Voto elettronico presidente.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 168.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 50

votanti 49

astenuti 1

maggioranza 25

favorevoli 19

contrari 30

(Il Consiglio non approva).

PRESIDENTE. Metto ora in votazione l'emendamento numero 167, parere contrario della Commissione e della Giunta. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (PD). Non so se è un richiamo al Regolamento, ma io dico regolarmente controprova però forse da questo lato forse non si sente, quindi chiedo di essere audito.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 166. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

OPPI GIORGIO (Area Popolare Sarda). Chiedo il voto elettronico palese per tutti gli emendamenti.

PRESIDENTE. Chiede il voto elettronico per tutti? Bene.

Metto ora in metto in votazione l'emendamento numero 169.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 169.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Cossa ha votato a favore e che i consiglieri Comandini, Manca Gavino e Pinna Rossella hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 50

votanti 49

astenuti 1

maggioranza 25

favorevoli 19

contrari 30

(Il Consiglio non approva).

Metto ora in votazione l'emendamento numero 171. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Questo emendamento con cui noi chiediamo la soppressione del comma 3, o meglio la proposta che facciamo è giustificata dal fatto che questo comma conferma esattamente tutta la discussione, tutto ciò che ho voluto io tentare di spiegare rispetto all'aggravamento del procedimento è dell'iter amministrativo. L'avvio dei lavori è condizionato all'ottenimento di tutti gli atti di assenso comunque denominati necessari per l'intervento edilizio, prescritti dalla normativa sui vincoli paesaggistici, idrogeologici, ambientali, di tutela del patrimonio storico, artistico, archeologico ecc. eccetera. Ecco, questo è il motivo per cui noi consentiamo che per avere delle risposte, rispetto alla famosa Scia che dovrebbe consentire in realtà la via dei successivi 30 giorni dei lavori, noi però invece diamo l'opportunità di arrivare fino a 120 e vi dico pure che 120 non sono sufficienti per ottenere tutta tutte quelle autorizzazioni. Provate, se siete capaci, a chiedere un nullaosta paesaggistico ai sensi dell'articolo 146 del Codice Urbani, provateci e verificate se sono sufficienti 120 giorni, soprattutto in quelle aree laddove il vincolo paesaggistico è stato apposto senza nessuna discriminazione, senza tenere conto dello stato dei luoghi e senza mai tenere conto delle innovazioni portate dallo stesso Codice Urbani, con la nuova definizione di bene paesaggistico all'articolo 142 dello stesso testo. Allora, colleghi, la Scia in queste condizioni noi siamo convinti che non porterà nessuna innovazione, non porterà nessun accorciamento dei termini, provate ad avere un nullaosta su quelli che prescrivono le normative idrogeologiche, provate ad andare al genio civile a chiedere di darvi il via libera sul Pai eccetera eccetera e vedete se 60 giorni, 90 giorni, 120 saranno sufficienti. Noi insistiamo nel dire che questo comma va soppresso ed è per questo che annuncio il voto favorevole, ma è confermata la tesi secondo cui questo procedimento subirà solamente degli a gravi e non invece delle semplificazioni.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Faccio i complimenti al mio collega, onorevole Ignazio Locci perché è riuscito a inserire in una cornice di semplicissima comprensione tutti gli elementi grigi e neri di questo passaggio normativo. Si sente molto spesso in questi anni parlare di scie luminose, il fenomeno del secolo sono le scie luminose. Questi avvistamenti fatti dalla NASA, dalle signore in pensione che fanno paura, intimoriscono l'uomo medio. Noi qui invece abbiamo una Scia non luminosa ma grigia che intimorisce non soltanto l'uomo medio, ma anche coloro che capiscono di edilizia. Perché, queste norme, che noi stiamo approvando e in special modo questa di cui ora stiamo parlando, è un esempio classico di feudalesimo normativo, è un esempio classico di oscurantismo normativo. Un oscurantismo che ha avuto un bagliore poc'anzi con quel emendamento proposto dai colleghi Agus e più, quelli col garofano rosso, e che purtroppo ha avuto alla fine l'esito che noi tutti abbiamo visto. Perché quel momento di luminosità dell'intervento emendante è caduto in modo improprio, perché avremmo sperato di poter discutere con loro. Quindi, credo che questo emendamento sia da votare perché va verso la direzione di un'apertura liberale, anche nell'approvazione di questo comma. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Credo che siano necessari davvero alcuni chiarimenti. È chiaro che, nel momento in cui si deve rilasciare un'autorizzazione per inizio attività edilizia, questa deve essere corredata da tutte le relative autorizzazioni, che, nel caso specifico vengono chiamati qui nel testo di legge, "tutti gli atti di assenso"; è normale ed è chiaro che se ci si trova in una zona a tutela paesaggistica deve avere la sua regolare autorizzazione, sappiamo però che le difficoltà, così come ho già descritto prima, aumentano nel momento in cui si ha la necessità della semplificazione, se però non è semplificazione quando bisogna rispettare i tempi degli uffici pubblici. E allora su questo credo che ci sia una risposta molto più semplice, che è quella dell'aggredire questa patologia della pubblica amministrazione, attraverso, lo abbiamo già detto più volte, un'attività vera e propria per aggiornamento professionale degli stessi funzionari pubblici che devono necessariamente entrare nella logica della libertà interpretativa, su questo non c'è dubbio, della norma stessa, ma soprattutto sulla necessità proprio di accelerare le procedure e di non creare nessun tipo di difficoltà. Perché sennò altrimenti, questo tipo di procedura, che è la SCIA, non sarebbe più una semplificazione ma anzi diventerebbe automaticamente un ostacolo per il rilascio dell'attività. Ed è per questo che confermiamo il voto favorevole all'emendamento 171.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Questo è un problema che già avevo sottolineato nell'intervento in discussione generale, perché mi sembra davvero pazzesco che si possa prevedere un comma di questo genere. Io non so se i colleghi sanno come sono i rapporti tra il tecnico e lo Sportello unico; praticamente lo Sportello unico consegna al progettista una specie di questionario con un'infinità di crocette da spuntare, e questo questionario ha il dono della mutevolezza, cioè il questionario cambia praticamente tutti giorni, cambia perché cambia la normativa, cambia perché l'Ufficio tecnico si vuole tutelare fin nelle virgole (e ci mancherebbe altro), cambia per un'infinità di motivi. Ora, voi capite cosa significa questo nello sviluppo nei rapporti tra il progettista, che rappresenta il cittadino, e lo Sportello unico; adesso questo articolo introduce la classica clausola per cui… un tempo si diceva "ti rilascio la concessione edilizia a condizione che non costruisca", perché questo sostanzialmente succedeva, cioè si mettevano tante di quella clausole e postille che alla fine il rilascio della concessione edilizia era praticamente una finzione, adesso qualcuno bisogna che ci spieghi come si fa a pensare che possa esserci una SCIA subordinata a tutta una serie di atti di assenso comunque denominati. O è una SCIA, che già rappresenta lo spostamento della responsabilità da chi deve autorizzare al professionista che si assume l'onere di presentare la SCIA, con tutto quello che questo comporta, o sennò chiediamogli direttamente il permesso di costruire, almeno si mette l'anima in pace: fa la domanda, lo Sportello unico deve acquisire tutti i pareri e tutte le autorizzazioni che servono per costruire, e mi pare che l'elemento di semplificazione sarebbe quello, perché sennò non si riesce veramente a cogliere dov'è la semplificazione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 171.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 51

votanti 50

astenuti 1

maggioranza 26

favorevoli 20

contrari 30

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 172.

Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Per annunciare il voto favorevole e tentare ancora una volta di inserire anche una nuova riflessione, che tra l'altro in questi giorni e in queste ore si sta facendo anche al Senato della Repubblica sulle norme anticorruzione. Tra i temi che vengono trattati dai parlamentari che stanno discutendo sui termini del reato di corruzione c'è anche tutta la partita che attiene all'aggravamento degli iter dei procedimenti amministrativi, cioè dove c'è una pubblica amministrazione che troppo spesso approccia al volume del lavoro che ha con una mentalità che non è quella di risolvere problemi ma semmai quella di crearne qualcuno, ecco, lì qualche volta si annidano questi fenomeni. La nostra convinzione va esattamente nel senso opposto, cioè noi dobbiamo tentare in qualche modo di semplificare, certamente, di restituire fiducia e di riprenderci la fiducia che… parlo di quella fiducia che devono avere i cittadini nei confronti delle istituzioni, e le istituzioni nei confronti dei cittadini, quindi ci deve essere una nuova costruzione di un patto reciproco che sgombri il campo dal sospetto che il cittadino vuole in qualche modo fregare, e allo stesso tempo dobbiamo sgombrare il campo da tutti quei meccanismi che in qualche modo non fanno altro che incentivare comportamenti che non sono definibili in maniera diversa se non con definizioni da codice penale. Ecco, se noi non proviamo a fare questo sforzo, e lo lasciamo solamente nelle dichiarazioni di principio che vengono fatte nelle campagne elettorali e nella propaganda di qualche Assessore o del Governatore, e non riempiamo di contenuti il tema della sburocratizzazione neanche quando ne abbiamo l'occasione, bene, credo che non sia questo un servizio degno di essere chiamato tale, un buon servizio intendo, ovviamente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Mi sembra di aver capito che adesso da un po' di tempo in Aula aleggi la possibilità non dico di una sorta di accordo ma mi sembra che si possa iniziare a ragionare con un po' più di serenità e poco poco più di voglia di migliorare questo testo. Lo dico perché dalle dichiarazioni del Presidente della Commissione, onorevole Solinas, e anche dell'Assessore, si capisce che questo articolo si vuole sicuramente migliorarlo, e quindi con la proposta che abbiamo in mano di alcuni emendamenti orali effettivamente si recepiscono parte delle nostre richieste, una su tutte proprio nel comma 4 riguarda l'eliminazione dell'indicazione minima dei 25 metri quadri, che non porterebbe nessun tipo di risultato se non quello di definire una dimensione in termini di superficie ma non in realtà in termini di volume per quello che poi diventa l'importanza del bene e di quello che si deve realizzare e si deve costruire. Quindi da questo punto di vista mi sembra che ci sia un attimo un po' più di serenità e quindi da questo punto di vista ritengo che ove fosse necessario noi siamo pronti a un dialogo e capire magari in chiusura proprio dell'articolo 6 un attimo di sospensione e di ragionamento insieme a voi per capire se i lavori possono trovare accoglimento di alcune istanze e di parte delle istanze per migliorare questa legge.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 172.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 51

votanti 50

astenuti 1

maggioranza 26

favorevoli 20

contrari 30

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'emendamento numero 173.

Ha domandato di parlare il consigliere Christian Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az). Grazie Presidente, questo emendamento ha sicuramente una funzione che semplifica un aspetto e cioè l'introduzione della SCIA prima della dichiarazione dell'ultimazione dei lavori consente di non fare una serie di varianti in corso d'opera successive ma di fare un'unica variante al permesso di costruire alla fine dei lavori. Questo risponde a un'esigenza concreta che si rivela in tutti i cantieri allorquando nella fase realizzativa vi sono una serie di difformità. Però, Assessore, mentre risolve il problema della variante in corso d'opera per i permessi di costruire non lo risolve invece, introducendo una disparità, in caso di autorizzazioni e cioè in caso di variazioni o varianti meglio non essenziali alle autorizzazioni si continua ad essere costretti a fare una serie di successive varianti senza poter fare tutto alla fine del percorso come intelligentemente invece il comma 5 prevede.

Quindi io chiederei se è possibile di estendere il fatto che le varianti in corso d'opera siano fatte con SCIA soltanto prima della dichiarazione dell'ultimazione dei lavori non solo in caso di permessi di costruire ma anche per le autorizzazioni ancora in corso o per le SCIA successive, cioè varianti alle SCIA.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FASOLINO GIUSEPPE (FI). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, la ringrazio ma non avevo neanche intenzione di intervenire onestamente però l'ultimo intervento del collega Christian Solinas effettivamente ha colto e mi ha stimolato il ragionamento. Effettivamente in questo caso, nel comma 5 noi lo prevediamo solo ed esclusivamente per varianti su permessi di costruire ma varianti su eventuali attività di SCIA già precedentemente non sono contemplate, quindi significa praticamente un'altra attività separata e quindi un'altra procedura separata. Quindi credo che da questo punto di vista si possa sicuramente accogliere la proposta dell'onorevole Solinas che darebbe più certezza anche nella procedura ma soprattutto per gli Uffici poi che devono autorizzare la chiusura dei lavori e quindi l'ultimazione dei lavori in se che servirebbero magari in alcune circostanze anche al rilascio delle autorizzazioni di abitabilità o agibilità a seconda della destinazione d'uso

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 173.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Oppi e Tedde hanno votato a favore e che i consiglieri Cherchi Augusto e Usula hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 51

astenuti 1

maggioranza 26

favorevoli 21

contrari 30

(Il Consiglio non approva).

Comunico al Consiglio che è rientrata dal congedo l'onorevole Forma.

Dobbiamo tornare all'emendamento numero 158 che è stato emendato dal sostitutivo totale numero 513 a pagina 39 che avevamo sospeso; per chiudere i soppressivi parziali. L'emendamento numero 513 primo firmatario il consigliere Christian Solinas.

Ha facoltà di parlare Antonio Solinas, relatore.

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore. Permane la richiesta di ritiro altrimenti il parere è contrario.

PRESIDENTE. C'è il parere contrario della Commissione con invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Christian Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS CHRISTIAN (PS d'Az). Dalle interlocuzioni in corso parrebbe che sia la maggioranza che la Giunta stiamo cercando di dare comunque una risposta di senso compiuto per cui nella convinzione che nel corso dei lavori si avrà un emendamento che terrà a sintesi tutto quanto è stato detto, ritiro l'emendamento.

PRESIDENTE. Grazie, l'emendamento numero 513 è ritirato, rimane allora l'emendamento numero 158 a pagina 39, perché questo era un emendamento sostitutivo totale del numero 158 e rimane l'emendamento numero 158 a firma Cherchi Oscar.

Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). L'emendamento numero 158 è ritirato.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 158 è ritirato. Passiamo agli emendamenti sostitutivi parziali.

Passiamo all'emendamento numero 491 con invito al ritiro della Commissione.

Ha domandato di parlare la consigliera Anna Maria Busia. Ne ha facoltà.

BUSIA ANNA MARIA (Centro Democratico Sardegna). L'emendamento è ritirato.

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'emendamento numero 434 a pagina 58 parere contrario della Commissione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 434.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 51

astenuti 1

maggioranza 26

favorevoli 21

contrari 30

(Il Consiglio non approva).

Passiamo al testo dell'articolo 6 così come emendato oralmente dal consigliere Antonio Solinas, relatore.

L'emendamento è stato distribuito a tutti, prima di tutto dobbiamo decidere se è accolto o se ci sono osservazioni perché l'avevamo lasciato in sospeso, lo avevamo lasciato in sospeso per quello quindi chiedo all'Aula se ci sono obiezioni ad accogliere l'emendamento orale. Non ci sono obiezioni, quindi l'emendamento orale è accolto. Lo metto in votazione. Chiarisco perché se no non si capisce, stiamo mettendo in votazione l'articolo così emendato, quindi apro la votazione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 6 emendato.

(Segue la votazione)

Prendo atto che la consigliera Busia ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Cossa.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 51

votanti 49

astenuti 2

maggioranza 25

favorevoli 29

contrari 20

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento aggiuntivo numero 435, parere contrario della Commissione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 435.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Fasolino ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 51

astenuti 1

maggioranza 26

favorevoli 21

contrari 30

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 48, parere contrario della Commissione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 48.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 51

astenuti 1

maggioranza 26

favorevoli 21

contrari 30

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 52, parere contrario della Commissione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 52.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Peru ha votato a favore e che il consigliere Usula ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 51

astenuti 1

maggioranza 26

favorevoli 21

contrari 30

(Il Consiglio non approva).

Emendamento numero 490, con invito al ritiro della Commissione.

Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). L'emendamento numero 490 lascia un po' stupiti, onestamente tutta l'Aula presumo, penso, perché l'idea è che credo sia davvero da ritirare, che non sia un emendamento da mettere neanche in votazione, anche perché probabilmente tecnicamente chi ha predisposto l'emendamento o è un emendamento fatto per provocazione chiaramente, oppure tecnicamente non conosce quali sono le procedure di rilascio delle cosiddette pinnette, che non esiste tecnicamente come termine tecnico nel mondo dell'urbanistica. Diceva Presidente?

PITTALIS PIETRO (FI). Esistono le pinnettas.

CHERCHI OSCAR (FI). Le pinnettas. Ha ragione, il mio presidente, che si arrabbia quando noi interrompiamo lui, ma lui può interromperci sempre, ma lui è il nostro Capogruppo e quindi se lo può giustamente permette, mi suggerisce che si chiama pinnettas, quindi già questo è un errore sicuramente linguistico e si è toppato in modo incredibile. Però io mi riferivo più che altro al termine tecnico, cioè nel sistema del mondo dell'edilizia non esiste proprio. È un metodo di costruzione che veniva utilizzato in campagna ma che non ha necessità di nessun tipo di procedura autorizzativa in quanto si realizza un semplice muro a secco che non è certamente un'attività edificatoria, e poi sopra veniva realizzato con quattro canne e quattro pezzi di legno quello che era di uso in quel periodo. Se lo si vuole realizzare invece come una struttura in muratura, allora la procedura è comunque quella del permesso di costruire, perché a tutti gli effetti diventerebbe un volume, una superficie coperta, e automaticamente in termine tecnico dovrebbe avere una procedura di autorizzazione. Quindi, ai colleghi Busia e Desini suggerisco di ritirarlo anche perché non avrebbe davvero significato un'approvazione di questo tipo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Anna Maria Busia per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BUSIA ANNA MARIA (Centro Democratico). Prima intanto di decidere se ritirare o meno l'emendamento, qualche precisazione linguistica, perché evidentemente il collega Cherchi, chi ha fatto dei rilievi, me lo hanno riferito perché io non ero in aula, ero fuori, e i miei colleghi mi hanno riferito che qualcuno, non ricordo il nome, non è stato fatto, ma non ha molta importanza, faccio qualche precisazione che mi è stata suggerita, il suggerimento non ha provenienze nobili come invece accade quando è l'opposizione ad intervenire, ma è arrivata da ziu Sustianu de sa pratza manna del mio paese di Mamoiada, il quale mi ha spiegato, qualche cosa già apparteneva al mio patrimonio culturale, che intanto non è vero che non si dice pinnette, ci sono diverse accezioni della medesima costruzione. Esiste il termine pinnette, che viene usato a Villacidro per esempio, ma mi ha precisato anche che viene usato nella Giara, ma viene usato anche a Tresnuraghes, pinnettu si usa dalle nostre parti. Ma ci sono anche altre, mi pare che nel sassarese per esempio la costruzione che è interamente in pietra viene chiamata turricula. Quindi questa precisazione era doverosa e credo che vi possiate arricchire di quanto mi ha riferito ziu Sustianu. Ma preciso ulteriormente, è una capanna costruita in parte con un basamento in pietra e continua ad essere costruita con una parte superiore che viene fatta con legno di ginepro, e poi viene coperta dalle frasche. All'interno, giusto per precisare ulteriormente la vostra informazione su queste costruzioni che hanno una lunghissima storia in Sardegna, e cioè che si voglia chiamarle sas pinnettas o sos pinnettos, hanno poi all'interno una costruzione, su foghile, che veniva utilizzato come forno. Ancora, all'esterno de sas pinnettas o sos pinnettos possono essere costruite anche delle strutture dove vengono raccolte le capre, sa corte per esempio, oppure sos ediles, dove vengono tenuti invece i capretti. Tutte queste costruzioni ovviamente possono essere soggette a delle modifiche, possono essere anche riproposte, e per questa ragione abbiamo proposto l'emendamento che già all'interno della nostra maggioranza avevamo deciso di ritirare. Naturalmente era doveroso da parte mia spiegare meglio, visti i rilievi di chi evidentemente non ha frequentazioni in quella zona della Sardegna, o comunque preferisce frequentare le zone urbane. La sottoscritta, che evidentemente è cresciuta…

PRESIDENTE. Quindi c'è il ritiro dell'emendamento, fatto proprio dall'onorevole Pittalis.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Lo faccio mio perché ho necessità di fare anch'io alcune precisazioni, perché mi sembra che chi ha parlato ora venga non dalla campagna, dall'esperienza della campagna, ma dai salotti urbani se insiste che esiste nel vocabolario italiano o anche in quello sardo il termine pinnette. Si vede che probabilmente non ha parlato con ziu Bustianu, si vede che ha parlato con qualche blasonato cittadino che non ha niente a che fare con il mondo agropastorale. Perché se avesse avuto contezza di come sono esattamente le pinnettas non si scriverebbe quello che è stato scritto in quest'emendamento, addirittura dandone una definizione che neppure Osvaldo Baldacci o la Giuseppina Atzori, che si sono occupati dell'argomento, si sono mai azzardati, tanto meno nello stabilire un'altezza di 1,3 che probabilmente non riesce neanche a contenere l'onorevole Daniele Cocco, che cito per l'altezza evidentemente. Siamo seri, e risparmiateci anche le storie di questa natura perché non ne abbiamo assolutamente bisogno, e allora rimaniamo esattamente al tema in oggetto e se non glielo avessero detto, onorevole Busia, stamattina i rilievi li ho fatti io, perché mi sembra un emendamento assolutamente fuori luogo e che contrasta esattamente con quelle che sono le istanze e le esigenze del nostro mondo agropastorale, proprio con riferimento a quello che vivono, fanno, e dove operano i nostri pastori. Quindi è nel rispetto di loro, e chiedo scusa anche all'Aula se mi sono un po' accalorato, perché è un mondo dal quale io vengo e conosco molto bene, e non ho assolutamente l'abitudine di vestire le pantofole parlando del mondo della campagna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az). Io ringrazio l'onorevole Pittalis che l'ha fatto proprio, perché l'avrei fatto mio, po ispiegare ca in Durgali pinnetta no esistiti, in Durgali sos cuiles li narammusu cuile al singolare, e cuiles al plurale; pinnette propriu no esistini, beste iscrittu in sa pasta Barilla pennette… Lei, onorevole Busia, può parlare di Mamoiada e non intralcio assolutamente e non discuto, a Dorgali pinnetta non si narata, si narata cuile. E ….. de limba, … de limba. Questa sarebbe stata una norma intrusa, a volerla discutere, perché quando parleremo della lingua comune …. De cuiles, de pinnetta e de atteras cosa de custu genere. Che oggi si voglia anche codificare che cos'è una pinnetta in un emendamento "del bischero", scusate per il "bischero", allora, io credo sinceramente che abbiamo superato… e poi ci vengono a fare anche la lezione di come … in sardo …. Itte si narata in Durgali, in Mamoiada, comente chi … abberu dae sa luna …. In sardu …unu cuile este unu cuile, no este una pinnette.

PRESIDENTE. Invito tutti quanti a stare nelle righe e a non accalorarsi eccessivamente, perché credo che per fortuna siamo in un Consesso che consente a chiunque di dire quello che ritiene di dover dire. Grazie.

Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Presidente, dopo questa dimostrazione di sapienza di edilizia nuragica, io ritiro la mia dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Io invece trovo curioso che una maggioranza che non ha trovato il tempo di discutere di ben altre questioni, che non ha trovato il tempo di approfondire in Commissione determinati argomenti, che quasi quasi rifiuta il dialogo su una serie…

PRESIDENTE. Onorevole Tunis, sta disturbando qualcuno, secondo me. Chiedo scusa, onorevole Sale! Onorevole Busia! Onorevole Manca!... Grazie. Prego, onorevole Tunis.

TUNIS STEFANO (FI). Visto e considerato che siamo in una situazione in cui devo anche ringraziare sia la collega Busia, che il collega Carta, perché c'è stata la possibilità di prendere nota di informazioni anche di tradizione architettonica che sarebbe interessante portare all'interno del nostro dibattito. Io credo di averlo detto forse in discussione generale che c'è una storia architettonica della Sardegna fatta di materiali, fatta di edifici, che purtroppo noi stiamo rinunciando a portare all'interno del nostro dibattito. Io credo, collega Busia, e probabilmente me ne darà atto, che se volessimo tornare in Commissione a discutere di questa legge, ci sarebbe tutto lo spazio per approfondire in maniera precisa modalità architettoniche, materiali, prospettiva per ancorare questa norma edilizia anche alla tradizione sarda. Quindi colleghi, approfittiamo dell'opportunità che c'è stata offerta, incanaliamoci verso questo ambito di discussione e sono convinto che non potremmo che averne dei meriti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (Area Popolare Sarda). Non voglio uscire fuori dal coro, però devo dire, indipendentemente da chi può avere torto o ragione, io sono stato la settimana scorsa a pranzo a Olzai, con il Sindaco e con un mio fraterno amico, in una pinnetta… che poi il plurale sia pinnette… abbiamo mangiato molto bene, però devo dire che l'unica cosa che mi ha meravigliato, ha fatto un riferimento che è stato puntuale, ma sotto forma di scherzo al collega Cocco, è quello che è molto alto, la pinnetta è molto alta, ha una forma tale che… circa 5-6 metri, per il resto è stata definita da loro pinnetta, e quindi se il plurale è pinnette, è pinnette, se è pinnettas è pinnettas, ma abbiamo perso tempo inutilmente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL). Io intervengo per fatto personale, per dire all'amico Pittalis che io farò di tutto, prima di Pasqua, per provare ad entrare in una pinnetta, e se riesco davvero ad entrarci, la querelerò per diffamazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gavino Sale per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALE GAVINO (Gruppo Misto). Al di là dei termini " pinnetta o pinnettu", credo che nell'architettura sarda, questo lo definisce Federico Zeri e lo riprende l'artista di Orani Nivola, che condizionò fortemente Le Corbusier, uno dei più grandi architetti del mondo, c'è una concettualità molto profonda, al di là delle pinnette, ed è la costruzione in cerchio, che esprime una politica e una filosofia dei sardi, in antitesi a quella struttura piramidale gerarchica che era la piramide, dove concepiva una gerarchia divina assoluta e dove incarnava il Dio, il Faraone, la classe sacerdotale e gli schiavi. La nostra concezionalità rotonda era in antitesi politica contro quella gerarchia divina, e costruivano in rotondo perché? La prima visione che ho avuto appena nato è stata una cosa rotonda, … e mi hanno svezzato con un'altra cosa rotonda, che era il formaggio, fatto in una pineta rotonda. Ma rotonda è la terra, rotonda è la luna, rotondo è il sole, probabilmente il mondo, cioè l'universo. I sardi hanno una concettualità universale, un respiro rotondo in antitesi a quella gerarchia divina, spigolosa e oppressiva; questa è la preziosità della ricerca del rotondo, del nuragico, delle Tholos, che ha preceduto l'arco, che ha preceduto l'architettura greca, fatta da quei giganti che ci hanno insegnato che sono stati i greci a fare le statue 300 anni prima? No! Li abbiamo fatti noi. Quindi credo che l'analisi sarebbe bella approfondirla in altre sedi, ma non è una questione di lana caprina, rappresenta la nostra intimità e la nostra raffinata e raffinatissima cultura.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Per non logicamente contravvenire alla richiesta del proponente di ritirarlo, era semplicemente per suscitare anche un piccolo confronto su un tema così importante, ma lo ritiro logicamente, per quanto mi riguarda.

PRESIDENTE. Grazie. È stato ritirato l'emendamento numero 490.

Metto in votazione l'emendamento numero 489, con parere favorevole della Commissione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 489.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Fasolino e Oppi hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Cossa - Truzzu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 49

astenuti 3

maggioranza 25

favorevoli 31

contrari 18

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 25, per il quale la Commissione ha espresso un invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Valter Piscedda. Ne ha facoltà.

PISCEDDA VALTER (PD). Ritiro l'emendamento.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 25 viene ritirato dal primo firmatario.

Metto in votazione l'emendamento numero 50, per il quale la Commissione ha espresso parere contrario.

Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). In realtà su questo emendamento ho avuto modo di confrontarmi anche con gli Uffici e la nostra intenzione è di ritirarlo perché dovremmo riproporlo con un emendamento orale all'articolo 9 quando parleremo di interventi di edilizia libera, quindi lo ritiriamo.

PRESIDENTE. Quindi è ritirato l'emendamento numero 50.

Passiamo all'esame dell'articolo 7. All'articolo 7 sono stati presentati l'emendamento soppressivo totale numero 244, l'emendamento sostitutivo totale numero 116 al quale sono stati presentati gli emendamenti numero 514 aggiuntivo, 515 soppressivo parziale e un sostitutivo totale, il numero 568. Inoltre ci sono gli emendamenti numero 174, 175 e 176 che sono dei soppressivi parziali.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 7 e dei relativi emendamenti:

Art. 7

Mutamenti di destinazione d'uso

1. L'articolo 11 della legge regionale n. 23 del 1985 è sostituito dal seguente:
"Art. 11 (Mutamenti di destinazione d'uso)
1. Il mutamento della destinazione d'uso costituisce opera di ristrutturazione edilizia ed è soggetto a permesso di costruire quando riguarda edifici siti in zona urbanistica A e in quelle altre parti del territorio comunale motivatamente indicate dal consiglio comunale. Negli altri casi è soggetto a SCIA.
2. Non sono consentiti mutamenti di destinazione d'uso che implichino variazioni in aumento dei limiti e dei rapporti previsti dal decreto assessoriale 22 dicembre 1983 n. 2266/U o che siano in contrasto con la normativa comunale prevista dai regolamenti edilizi e dalle norme di attuazione dei piani urbanistici, salvo che l'interessato non ceda ulteriori aree ad integrazione della quota prevista in rapporto alla mutata destinazione d'uso.
3. Previa deliberazione del consiglio comunale, sono comunque possibili i mutamenti di destinazione d'uso che per le loro particolari caratteristiche siano motivatamente giudicati compatibili con le zone in cui si trovano gli edifici interessati; in tal caso il mutamento è subordinato alla corresponsione dell'importo, determinato dall'amministrazione comunale, in misura corrispondente all'eventuale maggiore valore dell'immobile a seguito della variazione.".

EMENDAMENTO soppressivo totale Oscar CHERCHI - PITTALIS - CAPPELLACCI - FASOLINO - LOCCI - PERU - RANDAZZO - TEDDE - TOCCO - TUNIS - Alessandra ZEDDA.

Articolo 7

L'articolo 7 è soppresso. (244)

EMENDAMENTO sostitutivo totale GIUNTA REGIONALE.

Articolo 7

L'articolo 7 è sostituito da:

"1. L 'articolo 11 della legge regionale n 23 del 1985 è sostituito dal seguente:

"Art. 11 (Mutamenti della destinazione d'uso)

1. Relativamente alle destinazioni d'uso sono individuate le seguenti categorie funzionali:

a) residenziale, ivi compresi i servizi strettamente connessi alla residenza;

b) turistico-ricettiva;

c) artigianale e industriale;

d) direzionale, commerciale e socio sanitario;

e) agricolo-zootecnica.

2. La destinazione d'uso di un fabbricato o di una unità immobiliare è quella prevalente in termini di superficie utile.

3. Costituisce mutamento rilevante della destinazione d'uso ai fini urbanistici ogni forma di utilizzo di un immobile o di una singola unità immobiliare diversa da quella originaria, ancorché non accompagnata dall'esecuzione di opere edilizie, purché tale da comportare l'assegnazione dell'immobile o dell'unità immobiliare a una diversa categoria funzionale tra quelle indicate al comma 1.

4. Il mutamento della destinazione d'uso all'interno della stessa categoria funzionale è sempre consentito.

5. Il mutamento della destinazione d'uso da una categoria funzionale all'altra è regolamentato dallo strumento urbanistico generale comunale.

6. Il mutamento della destinazione d'uso che implichi variazioni in aumento dei limiti e dei rapporti previsti dal decreto assessoriale n. 2266/U del 1983 o dalle norme dello strumento urbanistico comunale, è consentito solo ove l'interessato, anche mediante la cessione di ulteriori aree, integri la quota prevista in rapporto alla mutata destinazione d'uso.

7. Il mutamento della destinazione d'uso con opere esterne e quello rilevante a fini urbanistici, di cui ai commi 3 e 5, è soggetto a permesso di costruire. Nelle restanti ipotesi il mutamento della destinazione d'uso è soggetto a SCIA.

8. È consentito il mutamento della destinazione d'uso di edifici che, per le loro particolari caratteristiche e in ragione di interessi meritevole di tutela, siano, con delibera del Consiglio comunale, motivatamente giudicati compatibili con la zona urbanistica omogenea in cui si trova l'edificio interessato. In tal caso il mutamento della destinazione d'uso è assoggettato a permesso di costruire ed è subordinato alla corresponsione degli oneri di concessione dovuti in conformità alla normativa vigente, in misura tripla". (116)

EMENDAMENTO all'EMENDAMENTO numero 116 aggiuntivo Christian SOLINAS.

Articolo 7

Nell'emendamento n. 116 dopo il comma 8 è aggiunto il seguente:

"8bis. Al fine di favorire il recupero e la rivitalizzazione dei centri storici, nella zona omogenea A degli strumenti urbanistici, fatto salvo il rispetto delle relative prescrizioni igienico-sanitarie, e di settore aventi incidenza sulla disciplina dell'attività' edilizia, è sempre consentito il mutamento dì destinazione d'uso da residenziale a turistico - ricettiva, artigianale, direzionale o commerciale. Nel caso tali mutamenti non comportino l'esecuzione di opere edilizie soggette a permesso di costruire non si applicano i commi 3, 5 e 7 e possono realizzarsi mediante Segnalazione certificata di inizio attività." (514)

EMENDAMENTO all'EMENDAMENTO numero 116 soppressivo parziale Christian SOLINAS.

Articolo 7

Nell'emendamento n. 116 al comma 3 le parole "ancorché non" e ", purchè" sono soppresse. (515)

EMENDAMENTO all'EMENDAMENTO numero 116 sostitutivo totale GIUNTA REGIONALE.

Articolo 7

L'articolo 7 è sostituito da:

"1. L 'articolo 11 della legge regionale n 23 del 1985 è sostituito dal seguente:

"Art. 11 (Mutamenti della destinazione d'uso)

1. Relativamente alle destinazioni d'uso sono individuate le seguenti categorie funzionali:

a) residenziale, ivi compresi i servizi strettamente connessi alla residenza;

b) turistico-ricettiva;

c) artigianale e industriale;

d) direzionale, commerciale e socio sanitario;

e) agricolo-zootecnica.

2. La destinazione d'uso di un fabbricato o di una unità immobiliare è quella prevalente in termini di superficie utile.

3. Costituisce mutamento rilevante della destinazione d'uso ai fini urbanistici ogni forma di utilizzo di un immobile o di una singola unità immobiliare diversa da quella originaria, ancorché non accompagnata dall'esecuzione di opere edilizie, purché tale da comportare l'assegnazione dell'immobile o dell'unità immobiliare a una diversa categoria funzionale tra quelle indicate al comma 1.

4. Il mutamento della destinazione d'uso all'interno della stessa categoria funzionale è sempre consentito.

5. Il mutamento della destinazione d'uso da una categoria funzionale all'altra è regolamentato dallo strumento urbanistico generale comunale.

6. Il mutamento della destinazione d'uso che implichi variazioni in aumento dei limiti e dei rapporti previsti dal decreto assessoriale n. 2266/U del 1983 o dalle norme dello strumento urbanistico comunale, è consentito solo ove l'interessato, anche mediante la cessione di ulteriori aree, integri la quota prevista in rapporto alla mutata destinazione d'uso.

7. Il mutamento della destinazione d'uso con opere esterne e quello rilevante a fini urbanistici, di cui ai commi 3 e 5, è soggetto a permesso di costruire. Nelle restanti ipotesi il mutamento della destinazione d'uso è soggetto a SCIA.

8. È consentito il mutamento della destinazione d'uso di edifici che, per le loro particolari caratteristiche e in ragione di interessi meritevole di tutela, siano, con delibera del Consiglio comunale, motivatamente giudicati compatibili con la zona urbanistica omogenea in cui si trova l'edificio interessato. In tal caso il mutamento della destinazione d'uso è assoggettato a permesso di costruire ed è subordinato alla corresponsione degli oneri di concessione dovuti in conformità alla normativa vigente, in misura tripla".

9. Nel caso di mutamento di destinazione d'uso, anche senza opere edilizie, che implichi variazioni in aumento dei limiti e dei rapporti previsti dal decreto assessoriale n. 2266/U del 1983 o dalle norme dello strumento urbanistico comunale, inquadrabili come variazioni essenziali, si applicano le sanzioni previste dall'articolo 3.

10. Nei restanti casi di mutamento di destinazione d'uso eseguito in assenza del permesso di costruire, il dirigente o il responsabile dell'ufficio comunale competente in materia edilizia ordina il ripristino della destinazione d'uso legittimamente autorizzata e irroga una sanzione pecuniaria pari al doppio del contributo di costruzione dovuto e comunque non inferiore a 500 euro. In caso di inottemperanza entro novanta giorni, il dirigente o il responsabile dell'ufficio comunale competente ne dispone l'esecuzione d'ufficio e ove questa non sia possibile irroga una sanzione pecuniaria pari al doppio dell'incremento del valore dell'immobile conseguente al mutamento della destinazione d'uso, calcolato secondo i valori correnti dell'Agenzia del Territorio.

11. Nel caso mutamento di destinazione d'uso eseguito in assenza di SCIA si applicano le sanzioni previste dall'articolo 8."." (568)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Oscar CHERCHI - PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - RANDAZZO - FASOLINO - Alessandra ZEDDA - TUNIS - LOCCI - TEDDE.

Articolo 7

Il comma 1 dell'articolo 7 è soppresso. (174)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Oscar CHERCHI - PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - RANDAZZO - FASOLINO - Alessandra ZEDDA - TUNIS - LOCCI - TEDDE.

Articolo 7

Il comma 2 dell'articolo 7 è soppresso. (175)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Oscar CHERCHI - PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - RANDAZZO - FASOLINO - Alessandra ZEDDA - TUNIS - LOCCI - TEDDE.

Articolo 7

Il comma 3 dell'articolo 7 è soppresso. (176).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas, relatore di maggioranza.

SOLINAS ANTONIO, relatore di maggioranza. Il parere della Commissione è favorevole sull'emendamento numero 116, invito al ritiro sui due emendamenti all'emendamento, numero 514 e 515, e poi parere contrario sui soppressivi parziali numero 174, 175 e 176. Io non mi ritrovo l'emendamento numero 568, Presidente.

PRESIDENTE. È un emendamento della Giunta.

SOLINAS ANTONIO, relatore di maggioranza. Su questo il parere è favorevole, mentre sugli emendamenti numero 514 e 515 invito al ritiro.

PRESIDENTE. Sull'emendamento numero 244 il parere è contrario?

SOLINAS ANTONIO, relatore di maggioranza. Sì.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Il parere della Giunta è conforme a quello della Commissione.

PRESIDENTE. Prima di aprire la discussione colgo l'occasione per salutare gli studenti e gli insegnanti dell'Istituto comprensivo di Samugheo che sono venuti a trovarci. Benvenuti.

(Applausi)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Sì, Presidente, sull'ordine lavori. Apprendiamo da un'agenzia di stampa che il presidente Pigliaru tiene una conferenza stampa sulla questione Tossilo. È davvero un insulto a questo Consiglio regionale, Presidente. È qualcosa di veramente grave. Noi siamo costretti ad assumere una posizione che purtroppo interferirà anche sul corso di questi lavori. Io chiedo, Presidente, ad evitare veramente che il clima diventi ancor più incandescente di quanto lo sia in quel di Macomer, in questi momenti per quello che sappiamo è in corso una agitazione, vorremmo che il presidente Pigliaru si presenti prima al Consiglio regionale e abbia rispetto del Consiglio regionale e delle prerogative del Consiglio regionale, prima della stampa. Abbiamo appreso da un'agenzia di stampa che alle 17 terrà una conferenza stampa sull'argomento. Questo ci dispiace, Presidente.

Ci appelliamo al suo senso di responsabilità, che ha dimostrato in tante occasioni, anche per un richiamo formale al Presidente o quanto meno all'Assessore competente che avrebbe potuto spendere dieci minuti del suo tempo per dare una comunicazione su quello che sta succedendo. Il Consiglio regionale non può rimanere assolutamente inerme rispetto a quello che sta succedendo in queste ore.

PRESIDENTE. Sì, onorevole Pittalis, in merito io ho sentito il presidente Pigliaru questa mattina, a fine mattinata erano ancora in Giunta e mi ha detto che non poteva venire qui a riferire perché la Giunta non aveva ancora definito una posizione e quindi non so che tipo di conferenza stampa sia. Adesso provo a capire se è semplicemente una conferenza stampa per dire che stanno rinviando le decisioni oppure se è una conferenza stampa nel merito, nel qual caso richiederemo nuovamente di presentarsi in Consiglio.

Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Presidente, sta succedendo quello che di fatto si poteva immaginare. Io, in qualità di primo firmatario di una mozione specifica, che fa riferimento alla firma di tutta la minoranza su un tema particolarmente sensibile che riguarda…

PRESIDENTE. Sì, onorevole Crisponi, però adesso non stiamo aprendo una discussione su questo. Le mozioni hanno un loro percorso. Stamane è stata fatta una richiesta…

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Sì, certo, ma sulla base di quello che diceva il collega, Presidente, semplicemente per dire che è irrituale che il Presidente della Giunta regionale convochi una conferenza stampa prima ancora di aver consultato tanto la Presidenza che i Capigruppo, semplicemente questo.

PRESIDENTE. Allora intanto non è irrituale neanche questo, poi possiamo discutere. Non è irrituale neanche questo. Si è fatto in passato, si è fatto migliaia di volte.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Si è chiesto più volte di fare un incontro con i Capigruppo.

PRESIDENTE. C'è una richiesta di venire in Consiglio su cui deve dare risposta. Adesso faremo le verifiche. È inutile che apriamo una discussione adesso su una conferenza stampa o meno.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Non vogliamo una discussione in questo momento.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Non è che è irrituale, è un'azione contro il Consiglio!

PRESIDENTE. No, è un'azione della Giunta assolutamente… Intanto il Consiglio ha chiesto una cosa che per Regolamento non può chiedere così a tamburo battente, quindi è una questione politica che affrontiamo nelle dovute…

(Interruzioni)

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Domani ci sarà un incontro importante a Macomer, quindi sarebbe stato il caso che intervenisse.

PRESIDENTE. Se mi date il tempo proviamo a fare una verifica, sennò continuiamo così e non serve a nessuno credo.

Ha domandato di parlare il consigliere Efisio Arbau. Ne ha facoltà.

ARBAU EFISIO (Sardegna Vera). Io credo che quello che diceva l'onorevole Pittalis tocchi un po' tutto il Consiglio e che il Presidente, visto che stiamo discutendo di una legge importante, possa trovare il modo per riferire all'Aula cosa ha fatto la Giunta. È un argomento molto sensibile. Vogliamo sapere anche noi di maggioranza qual è l'oggetto della deliberazione perché dal nostro punto di vista una cosa è prendere atto del parere del Savi dal punto di vista tecnico, altro è dare il la alla procedura relativa all'inceneritore, per il quale il nostro Gruppo è non contrario, ma di più.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Sardegna). Presidente, io non so chi abbia suggerito a lei il fatto che sia rituale e che non sia obbligatorio che il Presidente venga riferire in Aula, perché io ricordo che il Partito comunista e i DS, fino a che non c'è stata l'elezione diretta del Presidente, se non c'era il Presidente in Consiglio non si iniziavano i lavori. Qui ormai stiamo strumentalizzando tutto. Adesso le abbiamo fatto una richiesta, ma se no, guardi, noi sospendiamo i lavori. Le forme di lotta le abbiamo, non le abbiamo volute mettere in esecuzione, però non abusiamo della pazienza di chi ha chiesto una cosa di cui si sta parlando in tutta la Sardegna e continuiamo a fare gli gnorri. Il Consiglio ha tutto il diritto di chiedere al Presidente della Regione di venire a riferire.

PRESIDENTE. Onorevole Floris, lei sa che la storia è fatta di richieste fatte dal Consiglio inevase da Presidenti della Regione, ce ne sono centinaia nella storia di questo Consiglio, quindi prima di dire che è irrituale o non è irrituale, non entriamo nel merito. Ho detto che avrei verificato, perché io mi sono lasciato con un interlocuzione che era questa: la Giunta non ha ancora espresso un parere per cui non posso; se ha deciso, se ha preso una decisione, rinnoveremo la richiesta adesso. Se mi date il tempo di fare almeno una telefonata per capire come sono le questioni forse abbiamo degli elementi, altrimenti continuiamo a parlare di una conferenza stampa di cui non so niente, perché a me non è arrivata neanche un'agenzia sul telefono in questo momento, quindi datemi il tempo di fare la verifica. È questo che ho provato a dire dall'inizio senza aprire una discussione su questo. Mi pare che anche nella maggioranza ci sia questa esigenza, l'abbiamo posta, è stata riproposta anche adesso da un Capogruppo di maggioranza. Mi pare che possiamo andare avanti con i lavori, mi date il tempo di farmi sostituire alla Presidenza e di fare una telefonata, altrimenti rimaniamo qui a discutere di nulla, scusatemi.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia" (130/A)

PRESIDENTE. Apro la discussione sull'articolo 7 e sugli emendamenti presentati, chiedo per cortesia all'onorevole Lai se mi può sostituire.

E' iscritto a parlare il consigliere Oscar Cherchi. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). No Presidente, non sono assolutamente iscritto sull'ordine dei lavori, ma sull'articolo 7.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE EUGENIO LAI

(Segue CHERCHI OSCAR.) Articolo 7: mutamenti di destinazione d'uso. Questo è un articolo che soprattutto, naturalmente sono tutti articoli e credo che questo vada ben specificato, va chiarito ogni volta, sono articoli che recepiscono norme nazionali e probabilmente anche qui ci siamo o non ci siamo resi conto che probabilmente noi abbiamo la nostra libertà, la nostra autonomia, la nostra specificità che ci permette di decidere e stabilire esattamente quali sono i termini per il rilascio e l'utilizzo degli strumenti di tipo amministrativo per ottenere l'autorizzazione alla realizzazione di questa fattispecie, nel caso specifico del mutamento di destinazione d'uso. E allora cerco di capire e cerco anche di entrare un po' nella testa di chi ha proposto che poi è il legislatore che ha approvato questa norma e che viene invece riproposta al Consiglio regionale. Il legislatore nazionale dice: "Per quanto riguarda tutte le zone che sono di tipo storico, quindi che sono all'interno dei centri matrice, insomma le zone che vengono chiamate A nella pianificazione urbanistica, devono avere necessariamente come tipo di procedura il rilascio del permesso di costruire", permesso di costruire per qualsiasi tipo di mutamento di destinazione, di cambio di destinazione. Mentre invece sulle altre zone, sulle altre tipologie di destinazione urbanistica invece è possibile l'utilizzo della SCIA. Ecco qua credo che probabilmente nella testa del legislatore italiano si ragiona su un territorio che è chiaramente di tipo nazionale quindi con città, con luoghi, con situazioni urbanistiche che hanno la loro storicità, che hanno la loro differenza rispetto invece a quelle che sono le urbanizzazioni e quindi i centri storici delle nostre città sarde. Quindi siccome e poiché abbiamo necessità di semplificare e quindi di dare una risposta concreta a chi dovrà poi fare e procedere con la richiesta del mutamento di destinazione d'uso perché non proponiamo la SCIA su tutte le zone urbanistiche individuate all'interno dei piani urbanistici all'interno dei vecchi regolamenti edilizi? Ecco credo che da questo punto di vista diventerebbe e sarebbe realmente una risposta importante. Io capisco i colleghi che probabilmente la stanchezza effettivamente, io me ne rendo davvero conto anche perché poi entrare ogni volta tecnicamente nello specifico di ogni articolo non è semplice, è anche noioso, io non lo metto in dubbio, non tutti in quest'aula si è tecnici e non tutti si ha la voglia e la volontà di entrare nel merito tecnicamente di quello che è il risultato. Però voi dovete capire che siamo tutti dei legislatori, siamo tutti chiamati dal popolo sardo per dare risposte al popolo stesso. Di conseguenza quando noi andiamo a legiferare e utilizziamo questo sistema, questa tecnica legislativa che mi è piaciuta davvero tanto, quella dello scanner da parte del collega Tedde e del fotocopiatore, rischiamo di dare risposte sbagliate. Quindi probabilmente io capisco che la parola SCIA possa aiutare i colleghi ad utilizzarlo per altre situazioni o altri termini magari di relax o di distrazione all'interno di quest'aula, però credetemi la SCIA cioè la segnalazione certificata è un qualcosa di molto serio che deve aiutare e che aiuta sicuramente il legislatore a dare risposte decisamente più semplici, più chiare, più dirette a chi poi ci si dovrà affrontare direttamente con le interpretazioni della pubblica amministrazione che è il problema finale di chi utilizza questo genere di autorizzazioni. E allora per tornare al ragionamento, io credo che da questo punto di vista l'aula possa accogliere senza nessuna difficoltà perché questo è l'unico elemento che può caratterizzare in modo differente questo articolo, quello di unificare e specificare che qualsiasi tipo di cambio di destinazione d'uso, mutamento in tutto il perimetro urbano e di varie destinazioni urbanistiche del territorio stesso, possa essere utilizzato e rilasciato attraverso una semplice SCIA lasciando perdere il permesso di costruire nelle zone storiche, nelle zone A.

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Io continuo il mio percorso con le osservazioni che credo possano essere di buon senso. Intanto continuando con questa confusione certamente non lasceremo una buona scia con questa norma. Però voglio soffermarmi sul comma 3 anche facendo seguito alle osservazioni dell'onorevole Cherchi perché in alcuni casi...

PRESIDENTE. Scusate colleghi, per parlare fuori dall'Aula.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Di certo abbiamo il massimo rispetto del principio di sussidiarietà ovviamente, però mi chiedo come mai in questo caso vogliamo demandare ai consigli comunali l'approvazione o meno dei mutamenti di destinazione d'uso e questi ovviamente potranno giudicare le motivazioni in modo totalmente discrezionale ma soprattutto non uniforme e ci saranno sostanzialmente delle differenze da un comune ad un altro. Io credo che quando si parla appunto di pianificazione invece dovremmo dare delle regole certe attraverso uno strumento normativo che possa essere applicato da tutti gli uffici tecnici in maniera uniforme. Invece noi sostanzialmente qui creiamo degli equivoci e soprattutto diamo un potere in questo momento discrezionale senza averne bisogno quando io invece credo che proprio su questa materia per evitare problemi e contenziosi e diversità di comportamento nei vari comuni della nostra Regione, credo che il legislatore dovrebbe fare opera buona e giusta di dare delle coordinate chiare e precise al fine che ci sia uniformità di applicazione.

PRESIDENTE. Richiamo i colleghi perché in Aula si deve tenere un comportamento corretto.

E' iscritto a parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Ero iscritto all'articolo precedente, Presidente, non per il 7 sul quale ha già detto bene la collega.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Christian Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az). Anche per questo articolo, lo diceva bene l'onorevole Cherchi che mi ha preceduto, in verità andiamo a discutere non dell'articolo, del testo, ma dell'emendamento sostitutivo totale della Giunta numero 116 che di fatto riscrive completamente.

Mentre da un lato individua le diverse categorie funzionali al comma 1, alcune perplessità nascono chiaramente sul comma 3. Nel momento in cui i cambi di destinazione d'uso che diventano rilevanti ai fini urbanistici sono tutti anche se non accompagnati dall'esecuzione di opere edilizie. Anche questo, a nostro avviso, diventa un appesantimento di tutta la procedura, un appesantimento dei carichi amministrativi all'interno di ogni ufficio e, mi si consenta, con riferimento ai centri storici crea un problema in più, perché se noi questi centri storici, come abbiamo ripetuto più volte da più parti, abbiamo intenzione di rivitalizzarli, abbiamo intenzione di limitare il consumo di territorio mediante un progressivo riutilizzo dei fabbricati esistenti all'interno dei perimetri del centro storico, chiaramente non possiamo rendere così impervio il procedimento per ottenere anche un semplice cambio di destinazione d'uso senza opere edilizie. Vi faccio l'esempio di chi volesse in un qualsiasi centro storico aprire una bottega artigianale, aprire un piccolo esercizio commerciale, senza modificare alcunché del fabbricato, sarebbe costretto a richiedere un permesso di costruire. Ebbene io credo che se vogliamo incentivare il ritorno ai nostri centri storici dobbiamo, come più volte ripetuto, favorire anche sotto il profilo procedurale chi volesse compiere questo percorso. Penso ai piccoli esercizi commerciali, penso alle piccole botteghe, penso anche eventualmente a chi volesse destinare ad uso turistico ricettivo alcune porzioni di immobile che è attualmente residenziale, e che se dovesse la stessa stanza destinarla anziché a camera da letto per i figli, a stanza per ospitare una piccola locanda dovrebbe, pur senza fare alcuna opera edilizia, richiedere un permesso di costruire. Io credo che sotto questo profilo un ragionamento in più lo si potrebbe fare. Io molto sommessamente ho cercato di proporlo con l'emendamento 514 che recita sostanzialmente questo, e cioè che al fine di favorire il recupero e la rivitalizzazione dei centri storici, nelle zone omogenee A degli strumenti urbanistici, fatto salvo sempre il rispetto delle prescrizioni igienico sanitario di settore, sia sempre consentito il mutamento di destinazione d'uso da residenziale a turistico ricettivo, artigianale, o commerciale. Cioè a quelle categorie di opere che servono, o di attività meglio, che servono…

PRESIDENTE. Scusate colleghi!

SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az). Avverto per intero l'inopportunità dell'intrattenere l'Aula in questi ragionamenti, però mi consenta Presidente di poterli svolgere fino alla fine. E dicevo, direi che per consentire queste mutazioni di destinazioni d'uso, incentivando il riutilizzo dei centri storici, non sarebbe sbagliato valutare l'opportunità di ricorrere alla segnalazione certificata di inizio d'attività, piuttosto che al permesso di costruire. Questo, ripeto, per mantenere coerenza anche rispetto agli obiettivi dichiarati dalla legge che, al di là della semplificazione, al di là del riordino, dovrebbero mirare a limitare il consumo di utilizzo del territorio…

PRESIDENTE. Scusate colleghi! Per parlare si esce fuori dall'Aula. Onorevole Deriu! Prego, onorevole Solinas!

SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az). No, per dirle a questo punto, non più per l'intervento, ma sull'ordine dei lavori se non sia opportuno sospendere qualche minuto per consentire a tutti di fare le proprie riflessioni.

PRESIDENTE. Finiamo con la discussione generale, così come concordato con il Presidente, poi tornerà lui a riferire delle vicende. Prego onorevole Solinas.

SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az). Davanti a questa affermazione, non posso che interrompere l'intervento. Grazie.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ignazio Locci. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Presidente, ma la questione… però per cortesia Presidente! Presidente, ma è possibile? Non si può neanche iniziare un intervento perché i colleghi sono forse in questo momento preda di intemperanze…

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO GANAU

(Segue LOCCI IGNAZIO.) Rinuncio, Presidente! Non mi fanno parlare, rinuncio!

PRESIDENTE. Allora invito i consiglieri a prendere posto, a mantenere un po' di ordine in Aula. Non abbiamo altri iscritti a parlare. Sospendo la riunione e convoco una Conferenza dei Capigruppo.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 56, viene ripresa alle ore 17 e 54.)

Comunicazioni del Presidente della Regione sulle problematiche relative all'inceneritore di Tossilo.

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, invito i consiglieri a prendere posto.

Ringrazio il Presidente Pigliaru per aver risposto favorevolmente all'invito del Consiglio a relazionare in merito alla questione nota di Tossilo, in particolare al contenuto della delibera che è stata assunta dalla Giunta, voglio specificare che evidentemente si tratta di un atto assolutamente irrituale che è fuori protocollo quindi per questo credo che vada fatta da parte di tutto il Consiglio un ringraziamento per la sensibilità che ha mostrato in quest'occasione il Presidente, diamo la parola per la comunicazione con l'accordo che non ci sarà nessuna discussione. Non c'è nessun obbligo da parte della Giunta, come abbiamo già chiarito prima, abbiamo già chiarito che da un punto di vista procedurale non c'è nessun obbligo da parte della Giunta di intervenire quindi io la ringrazio perché il Regolamento non prevede un'audizione così del Presidente, quindi ringrazio il Presidente per la sensibilità che ha dimostrato rispetto all'invito che gli è stato fatto dal Consiglio. Siamo d'accordo che ci sarà una comunicazione a cui non seguirà alcun dibattito con la ripresa dei lavori sul DL numero 130, quindi invito il Presidente a relazione al Consiglio.

Ha facoltà di parlare il Presidente della Regione.

PIGLIARU FRANCESCO, Presidente della Regione. Per mantenerci, come desiderio di tutti, nel rapporto necessarissimo di reale collaborazione istituzionale, bisogna anche ricordarci quali sono i ruoli reciproci, quindi il fatto che si chiedesse da vari giorni di discutere intorno ad un atto che non è stato ancora preso è certamente, quello sì, molto irrituale perché ricordo, a me stesso prima di tutto, che ci sono degli equilibri e dei poteri che sono scritti con molta chiarezza. Questo Consiglio ha un ruolo fondamentale, prima di tutto il ruolo di approvare i piani, la pianificazione, quindi questo Consiglio ha approvato il Piano regionale di rifiuti nell'anno in cui questo è stato adottato. Definito un piano poi spetta all'Esecutivo, che sia di centro destra o di centro sinistra, agire all'interno delle linee definite in quel piano, quindi agire sul lato della esecuzione di quel piano ed è responsabilità dell'Esecutivo fare questo e farlo in piena coerenza con linee che sono state definite in quest'aula. Queste sono le regole, poi c'è un'altra regola che è importantissima, dell'equilibrio di poteri, e che ho richiamato spesso perché ne apprezzo enormemente il ruolo ed è la regola del controllo. Quest'Aula ha certamente tutto il diritto-dovere di controllare se l'azione dell'Esecutivo è coerente con le linee che in quest'Aula sono state approvate, di questo parliamo. La mia presenza qui, che è fatta certamente per cortesia istituzionale, anche tenuto conto della sua irritualità, io credo che vada messa nella casella dell'esercizio del controllo da parte di quest'aula, magari un controllo un po' irrituale perché avviene per cortesia istituzionale, volentieri mi sottopongo ad essere presente qua a fronte di una richiesta, è un controllo che avviene non come dovrebbe normalmente ritualmente avvenire, cioè approvata la delibera, poi nei giorni successivi si chiude l'ampio dibattito sull'azione presa dal Governo appunto per controllarne la coerenza con i piani approvati in quest'Aula, ma avviene irritualmente un po' velocemente, quindi permettetemi di fare un riferimento a queste cose, sarebbe stato non solo irrituale ma anche sbagliato discutere in quest'aula di una delibera che non è stata ancora presa, soprattutto quando poi si parla della delibera in questione che si riferisce ad un ambito amministrativo, ad un percorso amministrativo iniziato da tempo, tra l'altro non dalla nostra Giunta, non dal nostro Governo, però coerente con il Piano regionale dei rifiuti che è arrivato nel suo percorso ad un passaggio che è quello della conclusione della valutazione di impatto ambientale da parte da parte del SAVI. Ci sono regioni nelle quali la valutazione di impatto ambientale del SAVI non passa nemmeno in Giunta, da noi passano in Giunta, quindi la Giunta ha preso in carico questa valutazione e ha fatto la sua valutazione della situazione. Abbiamo, dato il tema così sensibile, dato il tempo a noi stessi e a chi fosse interessato, di ragionare sui dati di fatto che riguardano in generale la gestione dei rifiuti e oggi abbiamo dotato una delibera che è una delibera sul piano amministrativo. Sostanzialmente abbiamo espresso, con le motivazioni che sono indicate dalla delibera che è naturalmente e immediatamente disponibile un giudizio positivo sulla compatibilità ambientale dell'intervento in esame, un giudizio positivo che è ovviamente motivato dal lavoro fatto con molta accuratezza dal SAVI, quindi di questo si tratta, di un passaggio amministrativo fatto con la massima attenzione e consapevolezza da parte della Giunta, la procedura come sapete non è ancora conclusa, ci sono ulteriori passaggi che seguiranno, quindi noi ci siamo collocati in uno dei passaggi di questo percorso amministrativo facendo ciò che è richiesto che una Giunta faccia. La delibera è a disposizione potrà naturalmente essere discussa, criticata, valutata da chiunque altro, è ovvio che poi quando si ha anche un passaggio amministrativo comunque così importante è l'occasione per fare dei ragionamenti più in generale sulla politica di gestione dei rifiuti, è importante usare queste occasioni per farsi rinforzare le proprie idee con riferimento alle migliori pratiche italiane, europee e mondiali perché il tema è molto importante. Naturalmente questo non lo facciamo ogni giorno, questo lo fa sicuramente ogni giorno ogni falsa politica che è qui rappresentata e noi stiamo disponibilissimi a discutere di questo orizzonte più ampio, di quali sono le buone pratiche nazionali ed europee, di quali sono le caratteristiche di queste buone pratiche, per poter avere dei riferimenti intorno ai quali fare i ragionamenti strategici sulla politica dei rifiuti. Questa Giunta è prontissima naturalmente su questo piano di programmazione e di strategia a confrontarsi in qualunque momento con quest'Aula nel modo approfondito che si riterrà.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia" (130/A)

PRESIDENTE. Ripartiamo dalla discussione, abbiamo chiuso la discussione sull'articolo 7 e sugli emendamenti presentati, metto in votazione l'emendamento soppressivo totale numero 244, parere contrario della Commissione e della Giunta.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Per preannunciare il voto favorevole all'emendamento. Non voglio debordare logicamente dall'oggetto dell'emendamento ma approfitto della presenza del Presidente, anche perché la materia che stiamo trattando è davvero sensibile. Presidente, nessuno chiede che il Consiglio, ci mancherebbe altro, entri nel merito delle determinazioni amministrative non è questo lo spirito dell'opposizione, anche con riferimento ad una materia sensibile come quella urbanistica per l'attività che può porre in essere la sua Giunta e l'Assessore competente per materia, noi abbiamo chiesto l'informativa, quella che abbiamo chiesto anche all'Assessore Erriu, io non ho ancora i dati sulla situazione dell'abusivismo in Sardegna, sulle demolizioni, ma perché questo Consiglio Presidente ha bisogno di informazioni, ha bisogno di dati, ecco perché riteniamo che su materie sensibili come quella che stiamo…

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis chiedo scusa ma c'era un accordo, se no apriamo la discussione.

PITTALIS PIETRO (FI). Lo so, infatti sto approfittando della presenza che e sollecitavo l'Assessore perché mancano dati i che abbiamo sollecitato quindi non è interferire sull'attività amministrativa, ci mancherebbe, per l'opposizione è importante conoscere possibilmente anche prima delle comunicazione alla stampa, per il ruolo che ancora ha questo Consiglio regionale, poi i problemi interni alla maggioranza sono di altra natura, non ci interessano in questa fase e ci interessava avere da lei alcune comunicazioni, ci fa piacere che lei sia venuto e che abbia chiarito lo stato dell'arte. Questo ci tengo a dirlo, perché mi pareva assolutamente doveroso in una situazione confusa e confusionaria che questo Consiglio rimanesse esautorato. Altro conto è sul merito delle questioni, ognuno assumerà le decisioni che ritiene. Ne ho approfittato proprio per sollecitare, ancora una volta, l'assessore Erriu perché ci metta a disposizione quei dati che abbiamo richiesto.

PRESIDENTE. Metto ora in votazione l'emendamento numero 240.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 240.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 51

astenuti 1

maggioranza 26

favorevoli 20

contrari 31

(Il Consiglio non approva).

L'emendamento numero 116 è emendato da un sostitutivo totale che va in prima votazione, il numero 568, che ha parere favorevole della Commissione e della Giunta. Quindi metto in votazione l'emendamento numero 568, sostitutivo totale. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Avrei voluto intervenire anche sull'emendamento precedente, ma va bene comunque e lo utilizziamo adesso. L'emendamento precedente era sicuramente un emendamento che chiedeva la soppressione dell'articolo 7, ma la dimostrazione è che anche la Giunta ha deciso di sopprimere l'articolo 7, quindi noi avevamo perfettamente ragione, e adesso lo sostituisce completamente, prima con il 116 e poi modifica qualcosa con il 568. Su quest'ultimo il mio voto è contrario per una ragione tecnica, che credo sia dovuta al fatto che ancora una volta comunque c'è la differenziazione tra Scia e rilascio del permesso di costruire, quindi un altro tipo di procedura per il rilascio della stessa autorizzazione. È vero che lo si divide a seconda della situazione, ma non si capisce la motivazione e il perché si debba comunque seguire un tipo di procedura per un modo e un tipo di procedura per l'altro. Stiamo parlando comunque di un cambio di destinazione d'uso. Cambi di destinazione d'uso che possono essere rilasciati e si possono arrivare solo ed esclusivamente se c'è il rispetto delle regole, che siano messe in senso generale della destinazione, vista come più ampio concetto della destinazione stessa e quindi dell'attività che si deve svolgere all'interno del fabbricato, piuttosto che invece la certezza che comunque deve rispettare il regolamento e le destinazioni urbanistiche dell'area dove si trova il fabbricato, questo non cambia. Cioè non è che se si trova in zone o aree urbanisticamente differenti deve seguire una procedura oppure invece ne deve seguire un'altra, credo che non cambia assolutamente niente, la responsabilità è comunque e sempre in capo al tecnico, la responsabilità è sempre in capo a chi fa le verifiche all'interno dell'amministrazione, quindi non capiamo per quale motivo anziché semplificare abbiamo allungato la procedura. Per questa ragione ribadisco il voto contrario per questo emendamento numero 568.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Christian Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az.). Continuo nel ragionamento che ho cercato di far anche prima, anche questa nuova stesura dell'emendamento all'emendamento di fatto continua, per il combinato disposto dei commi 3 e 7, a richiedere il permesso di costruire per poter fare un cambio di destinazione d'uso senza opere edilizie di alcuna natura e soprattutto se si deve trasformare un piccolo locale residenziale, magari in piccola attività artigianali ovvero attività turistico-ricettiva. Io invito ancora una volta, su questo tema, a fare una riflessione la Giunta, sempre con riferimento al problema di rivitalizzazione dei centri storici visto che l'emendamento all'emendamento che avevo proposto al 116 decadrà a seguito dell'approvazione, da parte della maggioranza, del numero 568, quindi chiederei che su questo tema vi sia una riflessione un pochino più attenta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Per fare anche chiarezza su un punto, oltre alle puntuali obiezioni rispetto al fatto che mentre la norma nazionale anche recentemente ha chiarito che i cambi di destinazione d'uso, soprattutto quando non vi sono dei mutamenti di categoria, quindi sono si tratta di destinazioni che comunque mantengono la destinazione originaria, ma vi è solamente semmai un cambio all'interno delle medesime categorie, non c'è necessità di nessun tipo di formalità. La cosa secondo me più grave che voglio segnalare è il fatto che noi, in alcuni casi precisi, sono quelli del comma 8, i così detti edifici che per la loro particolari caratteristiche ragioni di interessi di meritevole tutela. Allora, sarebbe curioso capire cosa sono i motivi di meritevole tutela che, con delibera di consiglio comunale, possono essere giudicati compatibili con le zone urbanistiche omogenee, quindi il mutamento di destinazione è assogettato al permesso di costruire. Ma, è una cosa che lascia equivoci e soprattutto lascia all'interpretazione, in questo caso, di questi particolari interessi meritevoli di tutela che, come potete capire, nella loro scrittura hanno già nel loro segno l'arbitrarietà piena degli uffici tecnici, dei consigli comunali e quindi anche della politica locale che non ha gli strumenti tecnici per poter intervenire con delle delibere, ma semmai le competenze sono determinate dall'articolo 42 del testo unico degli enti locali e noi gli vogliamo dare un tipico potere, che è un tipico potere di gestione che è stato già ben chiarito nella sua ripartizione dai testi di legge. Lo vogliamo fare con una legge regionale. Io penso che questo sia illegittimo ma è anche un contributo a creare confusione e a creare elementi di arbitrarietà nelle decisioni degli enti locali. Quindi è per questo che annuncio il voto contrario a questo emendamento della Giunta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Anche l'articolo 7, qualora ce ne fosse bisogno, conferma la confusione totale e soprattutto conferma che questa legge è una legge rattoppata che ogni tanto ci si accorge di un errore, e si mette una pezza per cercare di sanare una stortura. Tralascio gli aspetti che hanno già i colleghi spiegato correttamente sul permesso di costruire per questo tipo di destinazione d'uso, che ritengo sia veramente una banalità perché non si può chiedere un permesso di costruire per un cambio di destinazione d'uso, ma voglio citare l'esempio del cambio di destinazione d'uso per le zone industriali, forse non sento bene… Quando vuole, se disturbo… Dicevo che i cambi destinazione d'uso nelle zone industriali non è una competenza della Regione Sardegna, le zone industriali e i consorzi industriali hanno un piano regolatore consortile approvato e pertanto non può essere la Regione ad imporre o a dettare le condizioni per i cambi di destinazione d'uso. Quindi ritengo che questo emendamento debba essere sicuramente respinto, quindi il mio voto sarà contrario, il nostro voto dell'area popolare sarda sarà contrario proprio perché dimostra l'ennesimo errore e l'ennesima superficialità con la quale si trattano questi argomenti. Grazie.

PRESIDENTE. Una precisazione da una rivisitazione del testo dell'emendamento numero 568, l'emendamento numero 568 in realtà non è un emendamento sostitutivo totale ma è un emendamento semplicemente aggiuntivo perché riporta il testo praticamente identico a quello dell'emendamento che va ad emendare eccetto nel comma 9 e 10. Quindi è un aggiuntivo e allora la sequenza cambia perché ci sono tre emendamenti all'emendamento. Allora dobbiamo votare prima il soppressivo parziale che è l'emendamento numero 515… Il soppressivo parziale numero 515 e poi i due aggiuntivi tra cui uno dei due è questo qui. Quindi non è un sostitutivo totale come era stato classificato, quindi chiedo… È un aggiuntivo diciamo che possiamo riprendere con le dichiarazioni di voto adesso sull'emendamento numero 515 che è il soppressivo parziale che ha la precedenza rispetto a questo. Quindi sospendiamo la discussione le dichiarazioni di voto le riprendiamo dopo. Mettiamo in votazione l'emendamento soppressivo parziale numero 515 a pagina 67 e 68 sono una dietro l'altra. Anche questo aveva un parere favorevole… Ci siamo? Abbiamo ricostruito la situazione? Quindi emendamento numero 515, metto in votazione l'emendamento soppressivo parziale numero 515 con parere favorevole della Giunta e del Consiglio. Dichiaro aperta la votazione… Per chiarire il parere della Commissione…

Ha facoltà di parlare Antonio Solinas, relatore.

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore. Allora parere favorevole sull'emendamento numero 116, invito al ritiro sugli emendamenti numero 514 e numero 515 e parere favorevole sull'emendamento numero 568.

PRESIDENTE. C'è un invito al ritiro… Primo firmatario…

Ha domandato di parlare il consigliere Christian Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az). Allora li tratto insieme, Presidente, il numero 515 e il numero 514; mi è sembrato di cogliere che sull'emendamento numero 514 ci possa essere una condivisione nel momento in cui si lasci la possibilità di consentire il mutamento di destinazione d'uso da residenziale a turistico-ricettivo sopprimendo le parole artigianali, direzionale o commerciale che per le piccole attività sarebbero ricomprese nei servizi strettamente connessi alla residenza. Per cui se questa disponibilità esiste io ritirerei l'emendamento numero 515 lasciando l'emendamento numero 514 con quella modifica oralmente presentata e cioè la soppressione della dicitura artigianale, direzionale o commerciale.

PRESIDENTE. Allora quindi l'emendamento numero 514 aggiuntivo quindi possiamo mettere in votazione l'emendamento numero 514 perché l'emendamento numero 515 è ritirato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere per Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Stiamo discutendo l'emendamento numero?

PRESIDENTE. Stiamo discutendo l'emendamento numero 514.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Io avevo chiesto di intervenire sull'emendamento numero 568, quindi rinuncio a questo.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare Antonio Solinas, relatore.

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore. Per esprimere il parere favorevole della Commissione sulla proposta del consigliere Christian Solinas.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 514.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Demontis - Deriu - Fasolino - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Truzzu - Tunis - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 51

votanti 50

astenuti 1

maggioranza 26

favorevoli 50

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'emendamento numero 568 aggiuntivo su cui avevamo già avviato le dichiarazioni di voto. I commi che rimangono in aggiunta dall'8 al 10. Vanno via ovviamente tutti quelli prima perché sono identici al testo dell'emendamento numero 116 che emendava.

Ha domandato di parlare il consigliere per Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Allora l'emendamento numero 568 non può trovare il mio favore, e passa incredibilmente dal momento in cui viene presentata la proposta della Giunta e della Commissione da tre articoli poi balza ad otto e adesso quindi l'articolo 7 viene riscritto integralmente con ben 11 commi. Quindi abbiamo semplicemente fatto un guazzabuglio amministrativo nel quale aggiungiamo complicazioni alle criticità già esistenti e soprattutto c'è sempre questo atteggiamento di voler in ogni caso complicare la vita ai cittadini. Ma se le disposizioni nazionali sono già intervenute abbondantemente anche su questa materia e quindi la destinazione d'uso è questione di quotidiana memoria di chi opera su elementi di questo genere e soprattutto recentemente nel 2014 il decreto sblocca Italia era abbondantemente intervenuto su questa materia, lo aveva normato direi anche in modo elegante, raffinandolo e quindi restringendo anche le categorie, lo riportava a quattro categorie perché a suo tempo c'erano residenziale, turistico - ricettiva erano insieme, produttivo e direzionale e poi quella rurale. Noi invece abbiamo fatto un po' di confusione e lì sempre nello sblocca Italia era sempre ammesso il cambio di destinazione d'uso all'interno della medesima categoria funzionale quindi aveva una sua semplificazione totale. Quindi in questo tale come è già accaduto con tanti articoli che abbiamo esaminato ritorna indietro e fa una sorta di tirata di freno a mano, sbanda e crea ulteriormente complicazioni ai cittadini e naturalmente ahimè a questi poveri Uffici tecnici.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, il mio è sull'ordine dei lavori, vorrei soltanto capire perché votiamo, il numero 568 è un emendamento aggiuntivo, va bene quindi arriva dopo la votazione del sostitutivo totale? Perché vorrei capire io voterei prima il sostitutivo totale e poi l'aggiuntivo, tecnicamente dovremo fare così.

PRESIDENTE. Si tratta di un emendamento all'emendamento, cioè emenda l'816 che rispecchia il testo ad esclusione dei commi 9, 10 e 11, quindi questi sono aggiuntivi.

CHERCHI OSCAR (FI). Noi votiamo adesso solo questi?

PRESIDENTE. Sì, gli emendamenti numero 9, 10 e 11, poi votiamo il numero 116.

Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Io più andiamo avanti e più rimango perplesso, perché stiamo lavorando in un modo veramente orribile. È difficilissimo seguire l'iter di questi articoli, di questi emendamenti, degli emendamenti agli emendamenti, ma la cosa più singolare è che gli emendamenti che stiamo discutendo adesso sono proposti dallo stesso soggetto che aveva proposto l'emendamento, e finché questo soggetto è un consigliere comunale che non ha i mezzi, gli strumenti per affrontare tecnicamente il tema in discussione, nulla quaestio, ma in questa fattispecie è la Giunta che fa un emendamento lunghissimo ad un articolo, e ora dopo qualche giorno fa un emendamento aggiuntivo. Io credo che considerato che la Giunta aveva già fatto un disegno di legge che era stato emendato dalla Commissione, che viene emendato in Aula, credo che la Giunta si dovesse fermare un attimo a riflettere su queste cose. Ecco cosa sta accadendo, la fretta sta facendo i gattini ciechi. C'era il tempo per riflettere, c'era il tempo per prorogare la legge numero 4, c'era tempo per fare la legge urbanistica piuttosto che parlare di sanità inutilmente, con una riforma che sta elevando i costi, e di questo, come giustamente ci insegna il collega onorevole Oppi, ne sentiremo parlare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Per la verità è un modo un po' particolare di procedere. Io credo che questo emendamento sostitutivo totale rientri un po' in una logica di resipiscenza anche da parte della Giunta che si rende conto che forse questo testo di qualche miglioramento ha effettivamente bisogno. Io però vorrei riprendere il ragionamento che ha fatto molto bene, sviluppato molto bene il collega Crisponi circa l'individuazione delle categorie funzionali. Noi stiamo parlando, magari se qualcuno mi ascolta capisce anche di cosa stiamo parlando, da una norma dell'articolo 11 che dice che "con autorizzazione del sindaco previa deliberazione del consiglio comunale sono comunque possibili mutamenti di destinazione d'uso che per le loro particolari caratteristiche siano motivatamente giudicate compatibili con le zone in cui si trovano gli edifici interessati", previo pagamento eccetera eccetera, quindi da un contesto di relativa liberalizzazione del cambio di destinazione d'uso a un contesto in cui invece si fissano rigidamente cinque categorie funzionali che non sono permeabili. Allora, è evidente la contraddizione in cui noi ci muoviamo, e il decreto Bersani liberalizza il commercio e rende compatibili attività commerciali che possono stare con determinate precauzioni, ma comunque all'interno dei medesimi negozi, proprio per dire che il commercio è liberalizzato e, condivisibile o meno, ciò che governa il settore è la concorrenza, a introdurre maglie, quelle maglie da pollaio di cui ha parlato prima Crisponi, delle maglie rigide per il mutamento di destinazione d'uso degli edifici. Ora, se è indubbio che ci voglia della regolamentazione, l'eccesso di regolamentazione porta i risultati che sono sotto gli di tutti, che cioè si imbrigliano anche le attività economiche, le attività commerciali. Cioè aveva un senso prima nella precedente versione tenere insieme attività residenziali turistico-ricettive, aveva un senso se pensiamo per esempio a piccole strutture a conduzione familiare che a seconda dall'andamento del mercato, noi invece stiamo introducendo delle rigidità di cui sinceramente non si sente il bisogno. Ecco perché voteremo contro questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Sardegna). Solo per confermare quanto già detto in altri articoli e in altre discussioni che ci sono state. L'errore di questo emendamento che pure è stato in qualche misura modificato dal "116", e quindi passabile sotto certi punti di vista, è quello di confondere e di fare un minestrone unico tra la destinazione d'uso e la ristrutturazione. Sono due cose che devono operare separatamente perché sono regolate da norme diverse, e metterle tutte insieme ha creato e crea questa confusione.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare, metto in votazione l'emendamento numero 568, commi 9, 10 e 11.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 568, commi 9, 10 e 11.

(Segue la votazione)

Prende atto che il consigliere Sale ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Tunis - Usula - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tedde - Truzzu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Solinas Christian.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 50

astenuti 2

maggioranza 26

favorevoli 32

contrari 18

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 116, è l'emendamento originario.

Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Assessore Erriu, valutavo questo, c'è a mio giudizio una dimenticanza perché dal momento che ci sono riferimenti chiari ad attività produttive commerciali, turistico-ricettive, commerciali-sociosanitarie, agricolo-zootecniche, la maggior parte di queste attività sono realizzate con fondi regionali dove normalmente quel tipo di bando viene accompagnato da delle specificazioni tecniche che fanno riferimento al divieto del cambio di destinazione d'uso. A mio giudizio, ed è una mia valutazione, sta a lei naturalmente approfondirla, manca un riferimento che ove il manufatto, il fabbricato, o comunque l'attività sia stata costruita in conseguenza di un intervento di fondi regionali, mi pare difficile che una semplice norma amministrativa possa consentire quello che invece viene vietato da un intervento di vantaggio nell'atto costruttivo e soprattutto di messa a sistema.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare, metto in votazione l'emendamento numero 116.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 116.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 52

votanti 51

astenuti 1

maggioranza 26

favorevoli 31

contrari 20

(Il Consiglio approva).

Decadono tutti gli altri.

Passiamo all'esame dell'articolo 8. All'articolo 8 sono stati presentati gli emendamenti numero 235, 177, 178, 179, 180, 181, 182 e 436.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 8 e dei relativi emendamenti:

Art. 8

Opere eseguite in assenza di SCIA

1. L'articolo 14 della legge regionale n. 23 del 1985 è sostituito dal seguente:
"Art. 14 (Opere eseguite in assenza di SCIA)
1. L'esecuzione di opere in assenza di SCIA o in difformità da essa comporta l'applicazione di una sanzione pecuniaria pari al doppio dell'aumento del valore venale dell'immobile conseguente alla realizzazione delle opere stesse e, comunque, in misura non inferiore a euro 1.000.
2. In caso di esecuzione di opere in assenza di SCIA, nei casi in cui è prescritta ed avrebbe potuto essere rilasciata, si applica una sanzione amministrativa pari a euro 500, quando la SCIA è gratuita, o pari al doppio dell'importo dovuto, nei casi di SCIA onerosa. In tali casi è trasmessa una comunicazione di mancata SCIA corredata di tutti gli elaborati previsti. La SCIA spontaneamente effettuata quando l'intervento è in corso di esecuzione, comporta il pagamento, a titolo di sanzione, della somma di euro 500.
3. Quando le opere sono eseguite senza SCIA su immobili comunque vincolati da leggi statali e regionali nonché dalle altre norme urbanistiche vigenti, salva l'applicazione di altre misure e sanzioni previste da norme vigenti, l'autorità competente a vigilare sull'osservanza del vincolo ordina la rimessione in pristino a cura e spese del responsabile ed irroga una sanzione pecuniaria da euro 500 a euro 10.000.
4. Qualora le opere siano eseguite in assenza di SCIA in dipendenza di calamità naturali o di avversità atmosferiche dichiarate di carattere eccezionale la sanzione non è dovuta.
5. Le sanzioni pecuniarie di cui ai commi 1, 2, 3 e 4 si applicano sempreché le opere eseguite non contrastino con prevalenti interessi pubblici. La valutazione è di competenza dell'amministrazione comunale, su parere vincolante dell'amministrazione competente a vigilare sull'osservanza del vincolo nei casi di cui al comma 3.
6. Nel caso in cui le opere eseguite senza SCIA contrastino con prevalenti interessi pubblici, il comune ne ordina la demolizione e rimessa in pristino a cura e spese del responsabile dell'abuso.
7. L'accertamento del valore di cui al comma 1 è effettuato secondo le disposizioni di cui ai commi 3, 4, 4 e 6 dell'articolo 7.".

EMENDAMENTO soppressivo totale Oscar CHERCHI - PITTALIS - CAPPELLACCI - FASOLINO - LOCCI - PERU - RANDAZZO - TEDDE - TOCCO - TUNIS - Alessandra ZEDDA.

Articolo 8

L'ari. 8 è soppresso. (235)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Oscar CHERCHI - PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - RANDAZZO - FASOLINO - Alessandra ZEDDA - TUNIS - LOCCI - TEDDE.

Articolo 8

Nel comma 1 dell'articolo 14 inserito dall'articolo 8 la seguente locuzione "in misura non inferiore a euro 1000" è soppressa. (177)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Oscar CHERCHI - PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - RANDAZZO - FASOLINO - Alessandra ZEDDA - TUNIS - LOCCI - TEDDE.

Articolo 8

Nel comma 1 dell'articolo 8, al comma 2 dell'articolo 14 inserito, è soppresso nella seguente parte:

"è gratuita, o pari al doppio dell'importo dovuto, nei casi di SCIA onerosa". (178)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Oscar CHERCHI - PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - RANDAZZO - FASOLINO - Alessandra ZEDDA - TUNIS - LOCCI - TEDDE.

Articolo 8

Il comma 1, punto 3 dell'articolo 8 è soppresso nella seguente parte:

"irroga una sanzione pecuniaria da euro 500 a euro 10.000". (179)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Oscar CHERCHI - PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - RANDAZZO - FASOLINO - Alessandra ZEDDA - TUNIS - LOCCI - TEDDE.

Articolo 8

Il comma 1, punto 5 dell'articolo 8 è soppresso. (180)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Oscar CHERCHI - PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - RANDAZZO - FASOLINO - Alessandra ZEDDA - TUNIS - LOCCI - TEDDE.

Articolo 8

Il comma 1 , punto 6 dell'articolo 8 è soppresso. (181)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Oscar CHERCHI - PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - RANDAZZO - FASOLINO - Alessandra ZEDDA - TUNIS - LOCCI - TEDDE.

Articolo 8

Il comma 1 , punto 7 dell'articolo 8 è soppresso. (182)

EMENDAMENTO sostitutivo parziale FASOLINO - PITTALIS - TEDDE - Alessandra ZEDDA - LOCCI - Oscar CHERCHI - PERU.

Articolo 8

"All'articolo 8, comma 3, il numero "10.000" è sostituito con "5.000". (436).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas, relatore di maggioranza.

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. La Commissione sugli emendamenti soppressivi totali, soppressi parziali e sostitutivi parziali ha espresso parere contrario.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica.Conforme alla Commissione.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (Area Popolare Sarda). Questo mio breve intervento vuole essere di ringraziamento nei riguardi suoi perché dopo le mie diverse sollecitazioni scritte in qualità di questore ha fatto sì che si lavori anche tutta la giornata di venerdì, e io spero, avendo iniziato la svolta, che si possa d'ora in poi lavorare anche di lunedì. Non vi nascondo infatti che provo un certo disagio nel constatare che la presenza dei colleghi consiglieri non possa dirsi regolare né assidua. Non penso sia più tollerabile che si venga in Consiglio due o tre giorni alla settimana, soprattutto alla luce delle gravi difficoltà economiche che stanno i sardi. Trovo desolante vedere spessissimo i parcheggi del Consiglio vuoti, in particolare nei giorni di lunedì e venerdì. Questa discontinuità a mia memoria non trova paragoni, e soprattutto mai avrei immaginato si verificasse in un'Assemblea costituita per lo più da colleghi alla prima esperienza, e lautamente retribuiti - 8 mila euro, più o meno, mensili -, alcuni dei quali di questi consiglieri usi fregiarsi con stampa, molto spesso, e attraverso i social network, di una grande forza moralizzatrice. A questo punto giunti non voglia sembrare una boutade, penso seriamente all'opportunità, ma gliel'ho scritto, di proporre e di installare un badge anche per i consiglieri. Agli amici colleghi, che immagino vorranno controbattere, e che il lunedì loro lo dedicano al collegio elettorale, vorrei dire che io qui faccio ricorso alla mia personale esperienza, che un politico si dedica agli elettori nel proprio collegio, soprattutto il sabato, la domenica, e eventualmente anche lunedì. Approfitto di questa opportunità per chiederle, Presidente, di convocare la Commissione per il regolamento e quella per il personale, perché in queste sedi vorrei affrontare alcuni problemi che si stanno palesando di estrema urgenza. Concludo facendo un breve cenno, pregando di accelerare l'iter per la nomina della Commissione d'Inchiesta, che a me certamente non interessa, interesserà quando torna in Aula, ritengo che il Presidente proponga all'Assemblea una Commissione snella, da un numero ridotto, che affrontino i problemi della sanità sarda soprattutto in un momento nel quale, l'ho ha accennato poc'anzi il collega Tedde, c'è ormai il deficit della sanità, e l'avevo detto anche in altre circostanze, che ormai ha preso una deriva incontrollabile. Voglio fare una piccola allusione, per concludere: ovviamente in questa Commissione no ci deve essere nessuno che abbia conflitti di interesse diretti e indiretti. Concludo dicendo che è un vizio quello del Presidente della Giunta, perché anche più volte da noi sollecitato su un problema del Qatar non ci ha mai risposto, e siamo a un anno e qualche mese dal momento stesso in cui si è avviata una certa procedura, e non sappiamo niente, sappiamo soltanto che è un imbroglio.

PRESIDENTE. Vorrei invitare tutti quanti ad attenersi all'ordine del giorno.

Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az). Presidente, sull'ordine dei lavori. Nella precedente Conferenza dei Capigruppo si era deciso uno, che il presidente Pigliaru avrebbe dovuto fare le sue dichiarazioni senza discussione, e due, io ho posto una questione che riguarda la giornata di domani nella quale il nostro Partito ha un appuntamento importante per l'elezione del suo Segretario nazionale, e quindi l'ho posto in Capigruppo, tre, si era deciso che, dopo le informative del Presidente, si sarebbe fatta un'altra riunione di Capigruppo per programmare e per decidere in merito al proseguimento dei lavori. Quindi chiedere, appena è possibile, di fare questa Conferenza dei Capigruppo, anche per discutere del problema che ho posto.

PRESIDENTE. Si, ribadisco che la Conferenza dei Capigruppo sarà fatta al termine dei lavori, come si fa normalmente, proprio per prendere atto anche di questa richiesta che è stata formalizzata del Convegno di domani del Partito Sardo d'Azione, e comunque, al termine dei lavori, faremo una Conferenza dei Capigruppo, e proseguiamo con i lavori, così come abbiamo detto.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia" (130/A)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Oscar Cherchi. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). La ringrazio, Presidente, siamo all'articolo 8. Spero di non perdere lucidità, vista anche la stanchezza, perché lavorare il venerdì può essere interessante e importante, ma probabilmente fa perdere ogni tanto la lucidità, lo stare troppe ore all'interno di questo consesso. Io sono convinto e sono certo che è la qualità poi del prodotto, non il numero di ore e non il numero di giorni, ma in realtà è la qualità del prodotto che si fa e si propone all'interno di quest'Aula; che possa essere un giorno, 10 giorni o 10 minuti, non penso che cambi molto, al popolo sardo interessa solo ed esclusivamente il risultato che noi proponiamo all'interno di quest'Aula. Sull'articolo 8, se vi può interessare, vi vorrei dare una bella notizia, sull'articolo 8 devo dire che non abbiamo molto da aggiungere, anche perché l'articolo 8, effettivamente, riporta solo la parte sanzionatoria per chi esegue opere senza la richiesta della SCIA, quindi senza un permesso o una relativa autorizzazione. Mi permetto solo eventualmente di sollecitare la Giunta nell'individuare esattamente poi le responsabilità connesse, solo ed esclusivamente al fatto che chi agisce, chi si propone per eventuali modifiche a strutture senza una regolare autorizzazione, non si limiti solo ed esclusivamente alla parte sanzionatoria, ma chiaramente, come noi ben sappiamo, ci sono altri organi che verificano e controllano, e quindi, da questo punto di vista, la segnalazione non può essere solo in termine sanzionatorio, quindi amministrativo, ma deve essere anche seguita su tutto il resto dei piani e dei livelli. Quindi credo che, da questo punto di vista, non ci sia niente da aggiungere, mi trovo abbastanza concorde su questo articolo, e anzi vi preannuncio, Presidente, che gli emendamenti a firma… e quindi i numeri 234, 177, 178, 179, 180, 181, 182 e il 436 sono ritirati.

PRESIDENTE. Grazie. Sono ritirati quindi tutti gli emendamenti all'articolo 8. Rimane testo dell'articolo.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 8.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Usula.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Locci - Peru - Pittalis - Randazzo - Tatti - Tedde - Tunis - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Oppi - Pinna Giuseppino - Rubiusolinas Christian.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 43

votanti 38

astenuti 5

maggioranza 20

favorevoli 25

contrari 13

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 9. All'articolo 9 sono stati presentati i seguenti emendamenti: i numeri 238, 183, 95, 184, 185, 186, 187, 252, 20, che è uguale al numero 253, 254, 255, 256, 69, 105, 18, 56, 55, 492, 19, 287 e 26.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 9 e dei relativi emendamenti:

Art. 9

Interventi di edilizia libera

1. L'articolo 15 della legge regionale n. 23 del 1985, è sostituito dal seguente:
"Art. 15 (Interventi di edilizia libera)
1. Nel rispetto delle altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell'attività edilizia e, in particolare, delle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, di quelle relative all'efficienza energetica nonché delle disposizioni contenute nel decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137), e successive modifiche ed integrazioni, i seguenti interventi sono eseguiti senza alcun titolo abilitativo:
a) interventi di manutenzione ordinaria;
b) interventi volti all'eliminazione di barriere architettoniche che non comportino la realizzazione di rampe o di ascensori esterni, ovvero di manufatti che non alterino la sagoma dell'edificio;
c) opere temporanee per attività di ricerca nel sottosuolo che abbiano carattere geognostico, ad esclusione di attività di ricerca di idrocarburi, e che siano eseguite in aree esterne al centro edificato;
d) movimenti di terra strettamente pertinenti all'esercizio dell'attività agricola-zootecnica e pratiche agro-silvo-pastorali, compresi gli interventi su impianti idraulici agrari;
e) serre mobili stagionali, sprovviste di strutture in muratura, funzionali allo svolgimento dell'attività agricola;
f) interventi finalizzati al posizionamento di tende, pergole, rastrelliere per biciclette;
g) interventi volti alla realizzazione di semplici recinzioni e di barbecue di minime dimensioni.
2. Nel rispetto dei presupposti di cui al comma 1, previa comunicazione dell'avvio dei lavori, i seguenti interventi sono eseguiti senza alcun titolo abilitativo:
a) opere oggettivamente precarie dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti e temporanee tali da poter essere immediatamente rimosse alla cessazione della necessità e, comunque, entro un termine di utilizzazione non superiore a novanta giorni;
b) opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni, anche per aree di sosta, che siano contenute entro l'indice di permeabilità stabilito dallo strumento urbanistico comunale;
c) elementi di arredo di aree di pertinenza degli edifici esistenti;
d) manufatti occorrenti per l'installazione dei cantieri temporanei finalizzati all'esecuzione di lavori da realizzare legittimamente;
e) vasche di approvvigionamento idrico e pozzi;
f) interventi volti all'efficientamento di impianti tecnologici esistenti al servizio di stabilimenti industriali.
3. L'avvio dei lavori per l'esecuzione degli interventi di cui ai commi 1 e 2 è condizionato all'ottenimento di tutti gli atti di assenso, comunque denominati, necessari per l'intervento edilizio, da acquisire, ove costituito, per il tramite dello sportello unico per l'edilizia.
4. Limitatamente agli interventi di cui al comma 2, lettera a), entro dieci giorni dallo scadere della durata del tempo di permanenza delle opere temporanee, l'interessato, anche per via telematica, informa l'amministrazione comunale dell'avvenuta rimozione delle opere.
5. Il mancato invio della comunicazione di cui al comma 2 comporta l'applicazione di una sanzione amministrativa pari a euro 500. Tale sanzione è ridotta di due terzi se la comunicazione è effettuata spontaneamente quando l'intervento è in corso di esecuzione.
6. Il mancato invio della comunicazione di cui al comma 4 comporta l'applicazione di una sanzione amministrativa pari a euro 500.".

EMENDAMENTO soppressivo totale Oscar CHERCHI - PITTALIS - CAPPELLACCI - FASOLINO - LOCCI - PERU - RANDAZZO - TEDDE - TOCCO - TUNIS - Alessandra ZEDDA.

Articolo 9

L'articolo 9 è soppresso. (236)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Oscar CHERCHI - PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - RANDAZZO - FASOLINO - Alessandra ZEDDA - TUNIS - LOCCI - TEDDE.

Articolo 9

È soppressa la lettera e) del comma 1, punto 1 dell'articolo 9. (183)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Augusto CHERCHI - Pier Mario MANCA - UNALI.

Articolo 9

Alla lettera e) comma 1 dell'Art 9 viene soppressa la parola "stagionali". (95)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Oscar CHERCHI - PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - RANDAZZO - FASOLINO - Alessandra ZEDDA - TUNIS - LOCCI - TEDDE.

Articolo 9

È soppressa la lettera f) del comma 1, punto 1 dell'articolo 9. (184)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Oscar CHERCHI - PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - RANDAZZO - FASOLINO - Alessandra ZEDDA - TUNIS - LOCCI - TEDDE.

Articolo 9

È soppressa la lettera g) del comma 1, punto 1 dell'articolo 9. (185)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Oscar CHERCHI - PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - RANDAZZO - FASOLINO - Alessandra ZEDDA - TUNIS - LOCCI - TEDDE.

Articolo 9

Nel comma 1 , punto 2, lettera a) dell'articolo 9 è soppresso quanto segue: "e, comunque, entro un termine di utilizzazione non superiore a novanta giorni". (186)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Oscar CHERCHI - PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - RANDAZZO - FASOLINO - Alessandra ZEDDA - TUNIS - LOCCI - TEDDE.

Articolo 9

La lettera e) del punto 2, comma 1 dell'articolo 9 è soppressa. (187)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Oscar CHERCHI - PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - FASOLINO - Alessandra ZEDDA - TUNIS - LOCCI - TEDDE.

Articolo 9

La lettera f) del punto 2, comma 1 dell'articolo 9 è soppressa. (252)

EMENDAMENTO soppressivo parziale COSSA - DEDONI - CRISPONI.

Articolo 9

All'art. 15 della legge regionale 23/1985 "Interventi di edilizia libera", così come introdotto dal comma 1, è soppresso il comma 3. (20)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Oscar CHERCHI - PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - RANDAZZO - FASOLINO - Alessandra ZEDDA - TUNIS - LOCCI - TEDDE.

Articolo 9

Il punto 3, comma 1 dell'articolo 9 è soppresso. (253)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Oscar CHERCHI - PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - RANDAZZO - FASOLINO - Alessandra ZEDDA - TUNIS - LOCCI - TEDDE.

Articolo 9

Il punto 4, comma 1 dell'articolo 9 è soppresso. (254)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Oscar CHERCHI - PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - RANDAZZO - FASOLINO - Alessandra ZEDDA - TUNIS - LOCCI - TEDDE.

Articolo 9

Il punto 5, comma 1 dell'articolo 9 è soppresso. (255)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Oscar CHERCHI - PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - RANDAZZO - FASOLINO - Alessandra ZEDDA - TUNIS - LOCCI - TEDDE.

Articolo 9

Il punto 6, comma 1 dell'articolo 9 è soppresso. (256)

EMENDAMENTO sostitutivo parziale FENU - TRUZZU - CARTA - RUBIU.

Articolo 9

All'art. 9 la lettera d) del comma 1 è così modificata:

d) movimenti di terra pertinenti all'esercizio dell'attività agricola-zootecnica e pratiche agro-silvo-pastorali, ad eccezione delle sistemazioni di terreno con modesti movimenti di terra (entro 400 mc/ha) finalizzati ad eliminare dossi ed avvallamenti, e a formare scoline a carattere annuale. (69)

EMENDAMENTO sostitutivo parziale Pier Mario MANCA - Augusto CHERCHI.

Articolo 9

Alla lettera a) comma 2 dell'Art. 9 La parola "novanta" è sostituita dalla seguente "centonovanta". (105)

EMENDAMENTO aggiuntivo COSSA - DEDONI - CRISPONI.

Articolo 9

All'art. 15 della legge regionale 23/1985 "Interventi di edilizia libera", così come introdotto dal comma 1, è aggiunta prima della lett. a) del comma 1 la seguente "0a) opere interne;". (18)

EMENDAMENTO aggiuntivo RUBIU - OPPI - TATTI - PINNA.

Articolo 9

All'art,9, comma 1 lettera d) dopo le parole dell'attività agricola-zootecnica, sono aggiunte le seguenti parole: artigianale, industriale. (56)

EMENDAMENTO aggiuntivo RUBIU - OPPI - TATTI - PINNA.

Articolo 9

All'art.9, comma 1 lettera E, dopo le parole - serre mobili stagionali - sono aggiunti; Piccoli loggiati amovibili. (55)

EMENDAMENTO aggiuntivo DESINI - BUSIA.

Articolo 9

Al comma 1 dell'articolo 9, dopo la lettera g), è inserita la seguente lettera:

g bis) interventi ed impianti funzionali all'incremento dell'efficienza energetica, previsti dall'articolo 11, comma 3 e seguenti del decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 115 (attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici e abrogazione della Direttiva 93/76/CEE). (492)

EMENDAMENTO aggiuntivo COSSA - DEDONI - CRISPONI.

Articolo 9

All'art. 15 della legge regionale 23/1985 'interventi di edilizia libera", così come introdotto dal comma 1, è aggiunto dopo il comma 1 il seguente

"l bis. Sono opere interne quelle realizzate in costruzioni esistenti che non siano in contrasto con gli strumenti urbanistici e i regolamenti edilizi vigenti, non comportino modifiche della sagoma né aumento delle superfici utili e del numero delle unità immobiliari, non modifichino la destinazione d'uso delle costruzioni e delle singole unità immobiliari, non rechino pregiudizio alla statica dell'immobile e, per quanto riguarda gli immobili compresi nella zona urbanistica "A", rispecchino le originarie caratteristiche costruttive." (19)

EMENDAMENTO aggiuntivo TOCCO - PITTALIS - CAPPELLACCI - Oscar CHERCHI - FASOLINO - LOCCI - PERU - RANDAZZO - TEDDE - TUNIS - Alessandra ZEDDA.

Articolo 9

All'art. 9 comma 2 lettera f), è aggiunta la seguente:

f bis: "opere interne, ovvero quelle opere realizzate in costruzioni esistenti che non siano in contrasto con gli strumenti urbanistici adottati o approvati e con i regolamenti edilizi vigenti, che non comportino modifiche delle sagome nè aumento delle superfici utili, che non modifichino la destinazione d'uso delle costruzioni e delle singole unità immobiliari e non rechino pregiudizio alla statica dell'immobile". (287)

EMENDAMENTO aggiuntivo PISCEDDA - COMANDINI.

Articolo 9

Dopo l'art. 9, conformemente a quanto deciso dal TAR Sardegna con la sentenza n. 423/14 del 10 giugno 2014 è inserito il seguente articolo:

Art 9 bis:

Nell'art. 16 della LR. 23/1985 sono inseriti i seguenti due commi

5- In caso di interventi realizzati in assenza di concessione edilizia o in difformità da essa, ovvero in assenza o in difformità rispetto alla denuncia di inizio di attività, qualora le opere risultino conformi alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente, sia al momento di presentazione della domanda di sanatoria, sia alla data di scadenza del termine entro il quale deve essere adottato il provvedimento autorizzativo comunale, su istanza del responsabile dell'abuso o del proprietario dell'immobile, viene rilasciata da parte del titolare del competente ufficio comunale, per i soli profili amministrativi, e salva l'eventuale azione penale, la concessione edilizia in sanatoria di cui all'art. 16 della LR. 23/1985, che può anche essere condizionata alla previa demolizione di quelle ulteriori opere incongrue e non conformi alla normativa vigente.

6- Il rilascio avviene subordinatamente al pagamento, a titolo di sanzione pecuniaria, di un importo, dedotto quanto già corrisposto, pari al 50% del contributo di costruzione in misura doppia, ovvero, in caso di gratuità, in misura pari ad un importo tra 10 e 30 euro per ogni metro cubo sanato. Nell'ipotesi di intervento realizzato in parziale difformità, la pena pecuniaria é calcolata con riferimento alla parte di opera difforme da quanto autorizzato, (26).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas, relatore di maggioranza.

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Presidente, la Commissione ha espresso parere contrario all'emendamento soppressivo totale numero 136, sui soppressivi parziali contrario al 183. Sul numero 95 c'era prima un invito al ritiro, la Commissione esprime parere favorevole. Voto contrario ai numeri 184, 185, 186, 187, 252, il 20, che è uguale al numero 253, 254, 255 e 256. Sui sostitutivi parziali contrario al numero 69, sul 105 c'era un invito al ritiro, parere favorevole. Sugli aggiuntivi parere contrario ai numeri 18, 56 e 55. Sul numero 492 c'è un invito al ritiro. Sul numero 19 è contrario, sul 287 è contrario, sul numero 26 c'è un invito al ritiro.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Conforme a quello della Commissione.

PRESIDENTE. E' aperta la discussione sull'articolo 9 e sugli emendamenti presentati.

E' iscritto a parlare il consigliere Oscar Cherchi. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Questo è un articolo un po' più complesso rispetto a quello precedente, anche perché qua si indicano esattamente tutte le altre attività che non hanno necessità nel rilascio del titolo autorizzativo, che non seguono insomma il permesso di costruire o, eventualmente, la SCIA, quindi sono tutti sicuramente interventi di minor portata, e di semplice intervento. Mi sembra che nell'aver utilizzato l'emendamento orale, quindi spostando alcuni punti, con l'emendamento orale dell'articolo, non ricordo più quale fosse l'articolo, comunque credo che sia importante, da questo punto di vista, indicare esattamente la posizione dove verranno inseriti muri di recinzione, cancellate, insomma quello che avevamo deciso di spostare su questo articolo ed entrare magari nel merito, ancora una volta, della parte sanzionatoria, cioè la parte amministrativa che vedo che nei commi 5 e 6 vengono applicate anche in questa circostanza per non aver utilizzato la forma autorizzatoria.

Per quanto riguarda, invece, il resto delle considerazioni aggiungerei, ove fosse possibile, comunque anche una definizione che indica e individua il fatto che ove comunque non fossero indicate, perché c'è sicuramente una attenta e pignola indicazione di quelle che sono le opere che si possono realizzare, ma può capitare che comunque ci si trovi nella condizione di indicare o individuare qualche tipologia di intervento che in realtà qui non è inserita, quindi aggiungerei la dicitura che ove fossero interventi di minore importanza sono comunque inseriti all'interno di questo articolo e quindi sono interventi di edilizia libera.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Luigi Crisponi. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). È un articolo abbastanza complesso con uno sviluppo però che credo abbia necessità di alcune serie valutazioni. Innanzitutto, come si vede, si ritorna indietro all'articolo 6, al comma c), dove abbiamo fatto riferimento a quelle che potevano essere delle difficoltà nella pratica di eliminazione delle barriere architettoniche, e quindi là doveva essere richiesta la SCIA. Adesso nell'articolo 9, alla lettera b), c'è il riferimento che parla di "interventi volti alla eliminazione di barriere architettoniche che non comportino la realizzazione di rampe". C'è da definire al meglio, quindi da perfezionare questa confusione che si intravede tra i due articoli. Così come mi lascia perplesso il fatto che si liberalizzi con tranquillità la movimentazione di terra strettamente pertinente all'esercizio dell'attività agricola-zootecnica. Vorrei rammentare all'assessore Erriu, così come ai colleghi d'Aula, che una buona parte, se non il 30 per cento, degli interventi sanzionatori operati dal Corpo forestale e di vigilanza ambientale è proprio sulla movimentazione di terreno perché qua, fra l'altro, non si fa alcun tipo di riferimento a quel tipo di valutazioni che vengono fatte nell'ambito di polizia ambientale e forestale dal nostro Corpo, perché ci ritroviamo che viene totalmente dimenticata una prassi che, spesso in totale dispregio alle norme appunto di polizia forestale, avvengono con poca cautela per quanto riguarda il rischio da un lato naturalistico e paesaggistico, ma in modo particolare quel rischio idrogeologico che, come si vede, qui all'interno non è decisamente contemplato.

E infine una valutazione, secondo me, va fatta anche sulla lettera c). Ma che senso ha e quale tipo di "favorino" si sta pensando di operare con questa definizione che viene data alla lettera c) sulle opere temporanee per attività di ricerca nel sottosuolo che abbiano carattere geognostico? Qua c'è qualcosa che non mi quadra e forse, è il caso di dirlo, gatta ci cova.

PRESIDENTE. Prima di procedere c'è una correzione al parere su due emendamenti, in particolare il 56 e il 55. Il parere della Commissione è favorevole per gli emendamenti numero 56 e 55.

È iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Sì, Presidente, questo articolo è rubricato "edilizia libera" e parla di quegli interventi che possono essere fatti senza alcun titolo abilitativo. Anche qui però è presente un comma 3, esattamente come per l'articolo 6, dove si dice che "l'avvio dei lavori per l'esecuzione degli interventi di cui ai commi 1 e 2 - cioè quelli che possono essere eseguiti senza alcun titolo abilitativo - è condizionato all'ottenimento di tutti gli atti di assenso, comunque denominati, necessari per l'intervento edilizio, da acquisire, ove costituito, per il tramite dello sportello unico per l'edilizia". Allora bisogna che ci mettiamo d'accordo: o è edilizia libera oppure è edilizia soggetta al rilascio di un titolo abilitativo, comunque lo vogliamo chiamare. Quindi io credo che in questi interventi, presidente Solinas, che sono di portata minimale, almeno un minimo di semplificazione debba essere introdotta, perché se no cambiamo rubrica a questo articolo.

Volevo inoltre sottoporre al presidente Solinas, se mi presta poco poco attenzione, l'opportunità di cambiare il parere su due emendamenti, su quello del Gruppo dei Riformatori e sull'emendamento che ha presentato il Gruppo di Forza Italia sulle cosiddette opere interne. Mi spiego. Questo articolo sostituisce integralmente l'articolo 15 della legge numero 23, che menziona tra le opere che non necessitano di titolo abilitativo le opere interne e introduce una definizione di opere interne. Perché io sto sollevando questo problema? Mi si potrà dire: ma le opere interne sono opere di manutenzione ordinaria o straordinaria o di ristrutturazione. Bene. Siccome io credo che né l'utente, né gli uffici tecnici - perché poi il cruccio e la delizia di cui stiamo parlando sono gli uffici tecnici - debbano addentrarsi in un ginepraio, io credo che sarebbe più corretto, in una logica di semplificazione e siccome sono una parte molto significativa degli interventi che rientrano nella cosiddetta edilizia libera, riproporre pari pari, così come nell'emendamento che abbiamo proposto noi, il numero 19, menzionare esplicitamente le opere interne con la definizione che era contenuta nell'articolo 15 della legge numero 23, che secondo me è perfetta da questo punto di vista e mette al riparo da qualunque abuso. Questo sarebbe un contributo enorme di chiarezza nei confronti degli operatori e credo che gioverebbe anche alla qualità del testo che stiamo approvando, anzi che state approvando.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare sull'articolo 9, metto in votazione l'emendamento numero 236, con parere contrario della Commissione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 236.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Locci ha votato a favore, che i consiglieri Comandini, Ledda e Manca Pier Mario hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 48

votanti 47

astenuti 1

maggioranza 24

favorevoli 17

contrari 30

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 183, con parere contrario della Commissione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 183.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Manca Gavino e Usula hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 49

votanti 48

astenuti 1

maggioranza 25

favorevoli 18

contrari 30

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 95 con il parere favorevole della Commissione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 95.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Manca Pier Mario, Sale e Usula hanno votato a favore e che il consigliere Locci ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Peru - Randazzo - Ruggeri - Tedde - Tunis - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Cherchi Oscar - Cossa - Oppi - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Truzzu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 49

votanti 40

astenuti 9

maggioranza 21

favorevoli 29

contrari 11

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 184 con il parere contrario della Commissione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 184.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Fasolino ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Pinna Rossella - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Peru - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Cossa.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 51

votanti 49

astenuti 2

maggioranza 25

favorevoli 18

contrari 31

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 185 con il parere contrario della Commissione.

Ha domandato di parlare il consigliere Paolo Truzzu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TRUZZU PAOLO (Sardegna). Per esprimere il mio voto favorevole, ma per chiedere una semplice spiegazione sul testo del punto g). Perché dice: "Interventi volti alla realizzazione di semplici recinzioni e di barbecue di minime dimensioni". Ora vorrei capire chi è che deve definire le minime dimensioni del barbecue e in base a quali elementi possiamo definire se le dimensioni sono minime o massime. E' una curiosità, quindi vorrei capire Assessore se fosse possibile o comunque al Presidente della Commissione se con questo elemento ci erudisce.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 185.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Peru ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Cossa.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 50

votanti 48

astenuti 2

maggioranza 25

favorevoli 18

contrari 30

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 186.

Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Giusto per agevolare un po' l'attività e accelerare i lavori dell'aula, gli emendamenti, siccome non ce li ho segnati quindi bisogna vederlo nell'elenco, tutti gli emendamenti soppressivi sono ritirati.

PRESIDENTE. Facciamo la verifica dei suoi. Grazie. Quindi rimane in piedi l'emendamento soppressivo parziale numero 20 che era uguale al numero 253 ritirato. Onorevole Crisponi, è il suo l'emendamento che rimane in piedi, il numero 20 soppressivo totale.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). E' ritirato.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 69 con il parere contrario della Commissione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 69.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Crisponi e Randazzo hanno votato a favore e che il consigliere Arbau ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Peru - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 50

votanti 49

astenuti 1

maggioranza 25

favorevoli 18

contrari 31

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 105 con il parere favorevole della Commissione.

Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Per mettere in evidenza come con questo articolo già abbiamo votato gli emendamenti che riscrivono totalmente il concetto di precarietà. Non devo spiegare io a lei Assessore qual è il concetto di precarietà che viene ormai riconosciuto nell'edilizia, l'unico manufatto precario che viene riconosciuto sono le casette dei cantieri edili e i WC chimici al servizio di questi.

Noi oggi stiamo, l'abbiamo fatto con le serre che non hanno più carattere stagionale, lo facciamo adesso con questi piccoli manufatti che da 90 andiamo a 190 giorni e risulteranno sempre precari, però su altre questioni, su altre cose forse anche più utili come magari sul procedimento della SCIA o su interventi sempre di edilizia libera abbiamo dato e diamo il parere negativo e quindi veramente non si capisce come si possa elasticizzare un concetto che ormai è ben chiaro a tutti e almeno per quanto mi riguarda io dichiaro il mio voto contrario a questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Piermario Manca. Ne ha facoltà.

MANCA PIERMARIO (Soberania e Indipendentzia). Ringrazio anche il consigliere Locci anche perché ha messo in evidenza che in questo emendamento c'è un errore materiale. In realtà volevo scrivere 180 e ho scritto 190. Lo spirito dell'emendamento è quello di andare incontro a chi comunque fa delle opere, sta portando avanti dei progetti, molte volte tre mesi sono insufficienti perché piove o perché comunque si sono disguidi e mi sembra come minimo necessario portarlo almeno a 180, chiedo un'unica cosa che si faccia, venga concesso di apportare la correzione da 190 a 180 perché 190 è abbastanza inusuale.

PRESIDENTE. Sì, se non ci sono osservazioni allora la correzione dell'errore da 190 giorni a 180 giorni, come di consueto, può essere considerata accettata . Non ci sono obiezioni, quindi va bene così, quindi l'emendamento contiene la scadenza di 180 giorni.

Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Certo fa specie che si proponga un emendamento di questo genere, dove già tutta la materia finora messa in discussione è intervenuta con un dettaglio che fa paura e che disturba non poco. Abbiamo parlato addirittura di edifici, abbiamo parlato di accessibilità, abbiamo parlato di barriere architettoniche, l'abbiamo finita a parlare addirittura di barbecue. E quindi si vede che c'è tutta una esagerazione, quasi un'esasperazione, però qua sento odorino di bruciato, qua c'è qualcosa che non mi quadra. Questa attenzione che si vuole rilasciare con l'approvazione di questo emendamento a mio giudizio non va assolutamente bene, perché "opere oggettivamente precarie e dirette a soddisfare obiettivi ed esigenze contingenti" è di una genericità dove alla fin fine Machiavelli non avrebbe saputo trovare parole migliori per poter descrivere il nulla, praticamente dice tutto, allarga tutto. Metto in allerta, mette in allarme lo stesso collega Manca, col quale abbiamo verificato con puntualità in sede di Commissione su tutta una serie di provvedimenti legislativi dove c'era spesso il tentativo maldestro di far passare in modo sibillino attività che potessero essere stagionali, e se iniziamo a parlare di stagionalità, mi riferisco a quella turistica, dove normalmente si iniziano ad avvitare lampadine, a tinteggiare persiane, a tirar su finti giardini e ad iniziare ad affittare piccoli manufatti che tutto hanno fuorché la legittimità e la legittimazione del regolamento amministrativo comunale. Quindi in questo caso mi pare che si configuri il consenso ad un abuso di doppio genere: quello sotto il profilo edilizio e quello sotto il profilo dell'operatività nel campo commerciale, produttivo e turistico. Voto contrario.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 105.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Fasolino - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Floris - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Truzzu.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Carta - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Zedda Alessandra.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 50

Votanti 44

Astenuti 6

Maggioranza 23

Favorevoli 31

Contrari 13

(Il Consiglio approva).

Passiamo al testo dell'articolo 9.

Ha domandato di parlare l'Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Ne ha facoltà.

ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Propongo un emendamento orale alla lettera a) del comma 1 dell'articolo: "Interventi di manutenzione ordinaria, ivi inclusi quelli ricondotti a tale categoria di interventi da specifiche disposizioni nazionali". È una norma di chiarimento che serve a considerare come tali quelli che riguardano soprattutto impianti come pompe di calore, o impianti di cogenerazione, insomma su questioni tecniche che sono state oggetto di una valutazione e che credo servano a chiarire per un miglioramento dell'interpretazione della norma.

PRESIDENTE. Allora, c'è un emendamento orale della Giunta. Non ci sono osservazioni, quindi…

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). No, non ci sono osservazioni, se serve per un migliore chiarimento della norma. E' che quando l'opposizione dice però alcune cose! E' che troppa fretta ha questa maggioranza di centrosinistra nell'approvare questa legge. Vedete che ci sono mancanze che nel corso anche dei lavori poi vengono recuperate. È su questo che noi vi stiamo invitando, fatelo soprattutto per gli articoli anche che rappresentano aspetti significativi di questa legge. Vi invitiamo a farlo come atto di buona volontà da parte di tutti, utilizzando anche le giornate prossime future, sia pure domenicali e festive, che forse portano buon consiglio a tutti.

PRESIDENTE. Grazie. Prima di mettere in votazione il testo dell'articolo ricordo che nell'emendamento orale presentato dal Presidente della Commissione all'articolo 6, veniva spostato all'articolo 9, quindi all'articolo che stiamo votando, la lettera d) del comma 1, che è spostata all'articolo 9, comma 2, dopo la lettera f). Si tratta della dicitura che riguarda "muri di cinta e cancellate" che quindi viene inclusa in quest'articolo, come votato nell'emendamento orale precedentemente approvato.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 9.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Tedde ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Fasolino - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Floris - Locci - Peru - Pittalis - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Tunis.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Zedda Alessandra.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 51

votanti 49

astenuti 2

maggioranza 25

favorevoli 35

contrari 14

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'emendamento numero 18, parere contrario della Commissione.

Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Volevo riprendere il concetto che ho cercato di esprimere nella discussione generale. Cioè io credo che la previsione esplicita delle opere interne, riprendendo anche la definizione dell'articolo 15 che stiamo andando a sopprimere, anzi che abbiamo soppresso approvando questo articolo, credo che dia un contributo di chiarimento alla legge, e che dia anche un messaggio preciso agli operatori, che cioè le opere interne, purché non intacchino aspetti strutturali dell'edificio, possono essere fatte liberamente. Quindi volevo ribadire la richiesta al Presidente della Commissione e alla Giunta di riconsiderare il parere negativo sugli emendamenti numero 18 e 19, facendo presente che c'è anche un emendamento del Gruppo di Forza Italia, che mi pare riprenda un concetto analogo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Paolo Truzzu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TRUZZU PAOLO (Sardegna). Presidente, per esprimere il mio parere favorevole all'emendamento numero 18, presentato dai colleghi Cossa, Dedoni e Crisponi e per invitare la maggioranza ad utilizzare il buonsenso, perché questa è una di quelle norme che riguarda tanti cittadini, che magari hanno la necessità di adeguare anche magari in seguito a mutamenti nell'ambito familiare di adeguare le proprie abitazioni e di fare delle piccole modifiche, penso che si possa inserire quest'articolo che renderebbe più chiaro per tutti il senso della norma.

PRESIDENTE. Onorevole Solinas, è stato chiesto il parere favorevole della Commissione sull'emendamento numero 18.

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Presidente, sia sull'emendamento numero 18 che sull'emendamento numero 19 confermiamo il parere contrario perché si tratta di opere interne che possono essere anche opere strutturali, tra l'altro non può essere il proprietario che dichiara che non ci sono problemi di staticità nei lavori che vanno eseguiti, quindi confermiamo il parere contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire, è possibile che anche una cosa di buon senso che ha, come ha spiegato bene il collega Cossa, la possibilità di semplificare la vita dei cittadini, quindi di una semplice famiglia che richiede di poter intervenire semplificando a tutti e a tutti i livelli che c'è l'ostracismo e la negazione anche delle cose più semplici e più evidenti, è una cosa incredibile.

PRESIDENTE. Poiché non ho altre dichiarazioni di voto metto in votazione l'emendamento numero 18.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 18.

(Segue la votazione)

Prendo atto che la consigliera Pinna Rossella ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sale - Solinas Antonio - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 47

votanti 46

astenuti 1

maggioranza 24

favorevoli 19

contrari 27

(Il Consiglio non approva).

Emendamento numero 56, con parere favorevole della Commissione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 56.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Demontis - Fasolino - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Meloni - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Rubiu - Ruggeri - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Risponde no il consigliere: Floris.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 45

votanti 44

astenuti 1

maggioranza 23

favorevoli 43

contrari 1

(Il Consiglio approva).

Emendamento numero 55, con parere favorevole della Commissione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 55.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Crisponi, Floris e Manca Gavino hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Demontis - Fasolino - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Rubiu - Ruggeri - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 46

votanti 45

astenuti 1

maggioranza 23

favorevoli 45

(Il Consiglio approva).

Emendamento numero 492, invito al ritiro, primo firmatario l'onorevole Busia.

L'emendamento numero 492 è stato ritirato.

Metto in votazione l'emendamento numero 19, parere contrario della Commissione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 19.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Tedde e Truzzu hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Cozzolino - Demontis - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Comandini.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 49

votanti 47

astenuti 2

maggioranza 24

favorevoli 19

contrari 28

(Il Consiglio non approva).

Emendamento numero 287, parere contrario della Commissione.

Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Questo emendamento risponde esattamente all'obiezione fatta dal Presidente Solinas rispetto agli interventi di edilizia libera, intensi come opere interne, ma che tiene conto del fatto che queste possano essere dichiarate libere quando non rechino pregiudizio alla statica dell'edificio, quindi credo che ci sia nel corpo di questo emendamento la risposta e credo che sia nel rispetto delle ipotesi in cui vi possa essere il controllo da parte di tecnici abilitati che possano certificare che questi interventi non arrecano nessun problema alla struttura, all'incolumità pubblica o alla sanità pubblica stessa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Christian Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az). Sì Presidente, anche io per fare un appello ad una riflessione rispetto a questo tema, anche perché rischiamo diversamente di introdurre nella normativa regionale una posizione di retroguardia, mentre noi discutiamo di non integrare nelle attività di edilizia libera le opere interne il Governo, approvando i moduli per la CIL e la CILA, di fatto ha assoggettato e ha imposto ai comuni di adeguarsi entro 60 giorni all'edilizia libera di interventi anche di manutenzione straordinaria che comportino addirittura l'apertura di porte e lo spostamento di pareti interne, quindi in questo momento noi ci troviamo con un ordinamento a due velocità, ovvero l'ordinamento statale che accelera e ricomprende questi interventi all'interno dell'edilizia libera e li assoggetta alla disciplina della CIL e della CILA, mentre noi espungendoli dalla normativa regionale di fatto stiamo tornando indietro, quindi anche su questo tema, come proposto peraltro dai colleghi Cossa e Tocco, chiederei che ci fosse una riflessione in più da parte di tutto il Consiglio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Io credo davvero che questo sia un emendamento, Assessore e Presidente della Commissione, che possa essere accolto senza nessuna difficoltà perché effettivamente semplifica davvero, qui stiamo parlando di opere interne dove specifica in modo chiaro nell'emendamento che sono opere comunque che devono essere conformi agli strumenti urbanistici, non ci deve essere un aumento di superficie utile, lo dice in modo chiaro, utile significa che non si possono neanche modificare la dimensione degli ambienti all'interno dell'unità immobiliare, quindi è molto preciso e molto chiaro, probabilmente è necessario chiarire un aspetto, quello della certificazione, chi deve certificare che non ci saranno e non ci sono in questa attività difformità rispetto a quello che è scritto, è chiaro che questo lo fa sempre il professionista che segue i lavori e quindi si assume la responsabilità, quindi sarebbe semplicissimo aggiungere all'emendamento previa certificazione di professionista abilitato, tutto qui. Su questo la definizione delle opere di manutenzione ordinaria che consentono di classificare tutte queste opere minori a cui si fa riferimento in questo emendamento rispetto al quale non c'è dubbio alcuno che possano essere considerate interventi di edilizia libera e quindi non c'è nessun tipo di problema o di classificazione, se le opere dovessero essere invece di natura straordinaria e se gli interventi dovessero essere, ai sensi del 380, classificati come… allora si fa la Scia, quindi direi una superfetazione inutile perché non aggiunge nulla.

CHERCHI OSCAR (FI). Ha ragione Assessore, lo ritiriamo.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 287 è ritirato.

Metto ora in votazione l'emendamento numero 26 con invito al ritiro da parte della Commissione.

PISCEDDA VALTER (PD). Lo ritiriamo.

PRESIDENTE. Anche l'emendamento numero 26 è ritirato.

Passiamo all'esame dell'articolo 10. All'articolo 10 sono stati presentati diversi emendamenti. L'emendamento numero 437 è inammissibile.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 10 e dei relativi emendamenti:

Art. 10

Sportello unico per l'edilizia

1. Dopo l'articolo 15 della legge regionale n. 23 del 1985, è aggiunto il seguente:
"Art. 15 bis (Sportello unico per l'edilizia)
1. Le amministrazioni comunali, nell'ambito della propria autonomia organizzativa costituiscono, anche in forma associata, un ufficio denominato Sportello unico per l'edilizia, che cura tutti i rapporti fra il privato, l'amministrazione e, ove occorra, le altre amministrazioni tenute a pronunciarsi in ordine ad ogni intervento edilizio, salva la competenza dello Sportello unico per le attività produttive (SUAP) definita dalla legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (legge finanziaria 2008), e successive modifiche ed integrazioni.
2. Lo sportello unico per l'edilizia costituisce l'unico punto di accesso per il privato interessato in relazione a tutte le vicende amministrative riguardanti l'intervento edilizio, che fornisce una risposta tempestiva in luogo di tutte le pubbliche amministrazioni, comunque coinvolte, acquisendo presso le amministrazioni competenti, anche mediante conferenza di servizi, gli atti di assenso, comunque denominati, delle amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, del patrimonio storico-artistico o alla tutela della salute e della pubblica incolumità.
3. Le comunicazioni al richiedente sono trasmesse esclusivamente dallo sportello unico per l'edilizia che provvede, inoltre, alla trasmissione delle comunicazioni agli altri uffici comunali e alle altre amministrazioni pubbliche, interessati al procedimento. È vietato agli altri uffici comunali e alle altre amministrazioni pubbliche trasmettere al richiedente atti autorizzatori, nulla osta, pareri o atti di consenso, anche a contenuto negativo, comunque denominati; essi trasmettono immediatamente allo sportello unico per l'edilizia le denunce, le domande, le segnalazioni, gli atti e la documentazione ad esse eventualmente presentati, dandone comunicazione al richiedente.
4. Lo sportello unico provvede, in particolare:
a) alla ricezione delle domande per il rilascio di permessi di costruire, della SCIA e di ogni altro atto di assenso comunque denominato in materia di attività edilizia, ivi compreso il certificato di agibilità, nonché dei progetti approvati dalla Soprintendenza ai sensi e per gli effetti degli articoli 23, 33 e 39, del decreto legislativo n. 42 del 2004, e successive modifiche ed integrazioni;
b) alla ricezione, ove dovute, delle comunicazioni di avvio lavori nell'ipotesi di interventi di edilizia libera;
c) all'acquisizione direttamente o tramite conferenza di servizi ai sensi dell'articolo 14 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi), e successive modifiche ed integrazioni degli atti di assenso, comunque denominati, necessari ai fini della realizzazione dell'intervento edilizio;
d) al rilascio dei permessi di costruire, dei certificati di agibilità, nonché delle certificazioni attestanti le prescrizioni normative e le determinazioni provvedimentali a carattere urbanistico, paesaggistico-ambientale, edilizio e di qualsiasi altro tipo comunque rilevanti ai fini degli interventi di trasformazione edilizia del territorio;
e) alla tempestiva comunicazione all'interessato dell'intervenuta acquisizione degli atti di assenso, comunque denominati, necessari all'avvio dei lavori in caso di SCIA e per gli interventi di edilizia libera;
f) all'adozione del provvedimento finale a seguito della conclusione dei lavori della conferenza di servizi;
g) alla cura dei rapporti tra l'amministrazione comunale, il privato e le altre amministrazioni chiamate a pronunciarsi in ordine all'intervento edilizio oggetto dell'istanza;
h) a fornire informazioni, anche mediante predisposizione di un archivio informatico, sugli adempimenti necessari per lo svolgimento delle procedure inerenti l'esecuzione di interventi edilizi e sullo stato dei procedimenti;
i) al rilascio del certificato di destinazione urbanistica;
j) all'adozione dei provvedimenti in tema di accesso ai documenti amministrativi in favore di chiunque vi abbia interesse ai sensi delle vigenti disposizioni.
5. I tempi dei singoli procedimenti sono, comunque, disciplinati dalle disposizioni vigenti.
6. Lo sportello unico per l'edilizia accetta le domande, le segnalazioni, le comunicazioni e i relativi elaborati tecnici o allegati presentati dal richiedente con modalità telematica e trasmette, in via telematica, la documentazione alle altre amministrazioni che intervengono nel procedimento, le quali adottano modalità telematiche di ricevimento e di trasmissione in conformità alle modalità tecniche individuate ai sensi dell'articolo 34quinquies del decreto-legge 10 gennaio 2006, n. 4 (Misure urgenti in materia di organizzazione e funzionamento della pubblica amministrazione), convertito, con modificazioni, dalla legge 9 marzo 2006, n. 80. Tali modalità assicurano l'interoperabilità con le regole tecniche definite dal regolamento ai sensi dell'articolo 38, comma 3, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 (Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria), convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.
7. La Regione adotta le soluzioni tecniche necessarie ai fini del soddisfacimento dei requisiti di cui al comma 6, e si dota di una piattaforma unica telematica per l'interscambio dei documenti e per gli ulteriori adempimenti previsti dal presente articolo, alla quale i soggetti di cui al comma 1 sono obbligati ad aderire o, comunque, a garantire l'interscambio dei dati.
8. In sede di monitoraggio dello stato di attuazione dello sportello unico per l'edilizia, la Regione segnala agli organi di controllo le amministrazioni comunali non aderenti alla piattaforma unica telematica che utilizzino risorse finanziarie proprie per lo svolgimento delle funzioni di cui al presente articolo.
9. Sino alla costituzione dello sportello unico per l'edilizia le relative funzioni sono esercitate dal competente ufficio tecnico.".

EMENDAMENTO soppressivo totale Oscar CHERCHI - PITTALIS - CAPPELLACCI - FASOLINO - LOCCI - PERU - RANDAZZO - TEDDE - TOCCO - TUNIS - Alessandra ZEDDA.

Articolo 10

L'articolo 10 è soppresso. (237)

EMENDAMENTO soppressivo parziale FASOLINO - PITTALIS - TEDDE - Alessandra ZEDDA - LOCCI - Oscar CHERCHI - PERU.

Articolo 10

All'articolo 10, comma 2, lettera a) le parole "e comunque, entro un termine di utilizzazione non superiore a novanta giorni" sono soppresse. (437)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Oscar CHERCHI - PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - RANDAZZO - FASOLINO - Alessandra ZEDDA - TUNIS - LOCCI - TEDDE.

Articolo 10

Al comma 1, punto 3 dell'articolo 10 è soppresso quanto segue: "È vietato agli altri uffici comunali e alle altre amministrazioni pubbliche trasmettere al richiedente atti autorizzatori, nulla osta, pareri o atti di consenso, anche a contenuto negativo, comunque denominati; essi trasmettono immediatamente allo sportello unico per l'edilizia le denunce, le domande, le segnalazioni, gli atti e la documentazione ad esse eventualmente presentati, dandone comunicazione al richiedente". (257)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Oscar CHERCHI - PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - FASOLINO - Alessandra ZEDDA - TUNIS - LOCCI - TEDDE.

Articolo 10

Il punto 9 del comma 1 dell'articolo 10 è soppresso. (258)

EMENDAMENTO aggiuntivo COSSA - DEDONI - CRISPONI.

Articolo 10

All'art. l5 bis della legge regionale 23/1985 "Sportello unico per l'edilizia", così come introdotto dal comma 1, dopo il comma3 è aggiunto il seguente

"3bis. È in ogni caso fatto divieto allo sportello unico di chiedere integrazioni documentali relative a documenti già in possesso dell'amministrazione che deve rilasciare il permesso di costruire o di amministrazioni comunque coinvolte nel procedimento. È inoltre fatto divieto allo sportello unico di chiedere integrazioni o chiarimenti per più di una volta nonché di adottare atti o effettuare comunicazioni dal carattere pretestuoso o dilatorio" (40)

EMENDAMENTO aggiuntivo DESINI - BUSIA.

Articolo 10

Al comma 3 dell'articolo 10, dopo le parole "al richiedente sono trasmesse" sono inserite le seguenti parole:

"via PEC quando il richiedente indica gli estremi nella domanda e ai professionisti e agli altri enti". (493)

EMENDAMENTO aggiuntivo COSSA - DEDONI - CRISPONI.

Articolo 10

All'art. l5bis della legge regionale 23/1985 "Sportello unico per l'edilizia", così come introdotto dal comma 1, al termine del comma 5 sono aggiunte le parole

"Il mancato rilascio del permesso di costruire o del provvedimento di cui alla lett. f) del comma precedente entro sessanta giorni dalla presentazione della domanda o dalla conclusione della conferenza di servizi equivale a diniego". (21)

EMENDAMENTO aggiuntivo COSSA - DEDONI - CRISPONI.

Articolo 10

All'art. l5bis della legge regionale 23/1985 "Sportello unico per l'edilizia", così come introdotto dal comma 1, al termine del comma 5 sono aggiunte le parole

"Qualora, entro sessanta giorni dalla presentazione della domanda o dalla conclusione della conferenza di servizi, il permesso di costruire o il provvedimento di cui alla lett. f) del comma precedente non vengano rilasciati, il procedimento si intende concluso con esito positivo". (22).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas, relatore di maggioranza.

SOLINAS ANTONIO (PD). Allora l'emendamento numero 237 contrario, i numeri 257 e 258 contrario, il numero 40 contrario, il numero 493 prima la Commissione aveva espresso un invito al ritiro ora il parere è favorevole, i numeri 21 e 22 parere contrario.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Conforme alla Commissione.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Mario Floris. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Sardegna). Colleghi del Consiglio, questo è un argomento importante perché noi ci saremmo aspettati da parte dell'Assessore e da parte non soltanto sua, ma anche dell'Assessore all'industria quanto previsto dalle decisioni assunte sia dalle Giunta Cappellacci che dalla Giunta Pigliaru, cosa che non è avvenuta e ci vediamo proporre il SUE come se fosse un toccasana non so di che cosa.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE EUGENIO LAI

(Segue FLORIS MARIO.) Sappiamo che nei piccoli comuni questo organismo non può funzionare, non può funzionare perché per poterlo far funzionare occorre che ci sia un ufficio strutturato, strutturato per rispondere a tutte le esigenze che, come vedete, nell'articolato deve fare il SUE. Potrebbe funzionare soltanto nell'unione dei comuni, attribuendo ad esse le funzioni proprie di ogni singolo comune. Nel comune grande infatti c'è un ripensamento perché anche questo, questa formazione, il SUE, proviene sempre dal 380, quindi noi stiamo scopiazzando una legge nazionale. Però, questa volta ci siamo andati con i piedi di piombo, non abbiamo detto lo costituiamo, abbiamo detto facciamo una sperimentazione. Quindi abbiamo dato mandato per vedere che cosa si poteva fare e se la cosa poteva funzionare o meno. Già nei comuni grandi, a livello nazionale, è stato rilevato che il SUE rappresenta un ostacolo e un intralcio al normale lavoro dell'ufficio tecnico comunale al quale di fatto vengono sottratti compiti che sono solo in capo al tecnico responsabile del comune e a nessun altro. Ci avrebbero dovuto quindi spiegare i motivi per cui questa roba non viene tenuta in considerazione, posto che a livello nazionale c'è un ripensamento proprio sul SUE. Anche all'interno dell'ANCI. La via della sperimentazione è partita dal 2013, questa è la delibera con la quale la Giunta Cappellacci ha parlato del SUE e ha detto: di dare mandato alla direzione generale della pianificazione urbanistica territoriale e della vigilanza edilizia, di attivare la fase sperimentale dello sportello unico per l'edilizia e di individuare, unitamente alla direzione generale dell'industria, le soluzioni atte a consentire l'utilizzo del software gestionale delle pratiche, dalla banca dati, dei procedimenti e della modulistica unica regionale, il SUAP e dei correlativi applicativi. Di dare - ancora -mandato per definire i necessari accordi con i comuni e le relative forme associative. Ai fini dell'individuazione degli enti locali con cui avviare la sperimentazione occorrerà si assicurare un'adeguata attribuzione territoriale, preferibilmente la presenza almeno di una forma associata alla presenza di enti in cui siano state delegate funzioni in materia di paesaggio. Quando è subentrata la Giunta Pigliaru, giustamente, l'Assessore competente per materia, pomposamente, ha detto: è partita la parte sperimentale dello sportello unico edilizio, il progetto parte congiuntamente all'Assessorato degli enti locali, attraverso l'utilizzo del riuso gratuito del software e parte congiuntamente allo sportello unico per le attività produttive e del complesso degli strumenti e delle funzioni già ampiamente in uso presso tutti i comuni della Sardegna. Abbiamo speso 4 milioni di euro, i 4 milioni di euro non sono bastati ne abbiamo chiesto altri 235 mila, che fine hanno fatto questi soldi e dov'è la sperimentazione? O ci chiedete di istituire uno sportello unico per l'edilizia così, senza dire niente, senza aver adempiuto a tutti gli obblighi che erano sanciti nella deliberazione assunte dalle due Giunte, dalla precedente e da questa Giunta. Per poter dire se è utile o non è inutile, bisogna vedere che cosa ha fatto la sperimentazione, dove è arrivata, quali sono le conclusioni e mettere il Consiglio regionale in condizioni di poter scegliere e di poter fare una valutazione.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Oscar Cherchi. Ne ha facoltà.

CHERCHI OSCAR (FI). Io sono stato molto critico sulla legge, riconoscendo però alcuni punti che effettivamente recepiscono la norma nazionale, quindi insomma sulla 23 si sta cercando di dare un ordine ed una logica. Sullo sportello unico per l'edilizia, credetemi, è veramente fuori da ogni tipo di considerazione. Mi dovete spiegare per quale motivo, dopo che con pazienza, con anni di difficoltà, gli uffici tecnici dei comuni si sono organizzati e lavorano con una linea di competenza che supera in certe circostanze, salvo questioni personali, livelli che con questa fase non porterebbero ad avere risposte concrete. Perché si vuole arrivare a costituire, a chiamare… perché poi le competenze rimangono le stesse, non c'è una grandissima differenza, è solo perché si vuole innovare, si deve arrivare a istituire questo nuovo sportello, tra l'altro con una necessità di semplificazione. Allora, la semplificazione è necessaria e si attua quando si ha la certezza che realmente di venti semplificazione, quando invece non si ha certezza di quello che succederà, è meglio non attivarla. Quando si attiva una procedura di sperimentazione, e chi mi ha preceduto l'ha spiegato molto bene, è necessario arrivare al completamento della sperimentazione, cioè io devo capire esattamente quanto questo sportello, o per lo meno quel tipo di attività, può dare reali risposte alle esigenze del cittadino. Quel cittadino non è che sta andando tutti i giorni all'ufficio tecnico per chiedere, anche perché la buona parte delle volte si rivolge, così come deve essere, ad un professionista per dare risposte e per avere certezza della sua attività eventualmente edificatoria o di quello che si può realmente si può fare, quindi non è necessario da questo punto di vista.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO GANAU

(Segue CHERCHI OSCAR.) Ritengo quindi che questo articolo non sia davvero necessario. Questo davvero non è necessario l'inserimento, aspetterei e continuerei sulla sperimentazione e ragionerei in modo più attento e preciso, ed eviterei che le amministrazioni pubbliche e gli enti locali vadano a doversi impelagare in un'attività differente, rispetto a quella che è già la loro attività che stanno portando avanti. Quindi, io da questo punto di vista, davvero mi fermerei un attimo e ci ragionerei Assessore. Perché credo che credo che sarebbe importante entrare nel merito e magari la inserirei nella legge urbanistica, che si dovrà discutere più avanti. Questo sì che era un tassello che avrei messo in un momento differente, non in questa legge che stiamo inserendo adesso, per avere giusto il tempo di capire esattamente qual è l'attività che noi vogliamo risolvere.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Qual è la preoccupazione? La preoccupazione è che il SUE abbia lo stesso destino del SUAP e cioè diventi il collo di bottiglia dove si ferma tutto e le pratiche non vanno avanti. Il problema è quello dei tempi, ovviamente. Presidente Solinas, se mi ascolta poco poco, stavo dicendo che il tema, il problema anche per lo sportello unico dell'edilizia è quello dei tempi, noi rischiamo di trovarci davanti a un collo di bottiglia. Oltretutto il comma 5 dice che i tempi per i singoli procedimenti sono comunque disciplinati dalle disposizioni vigenti. Cosa significa che si sommano, che si compenetrano, sapete qual è il problema, il problema è che qui da nessuna parte ci dice entro quando deve essere concluso il procedimento ed è questo il motivo per cui noi abbiamo presentato un emendamento, al quale naturalmente è stato espresso parere negativo, tra l'altro questa prassi di esprimere un parere di invito al ritiro quando gli emendamenti sono proposti dalla maggioranza e parere negativo quando gli emendamenti sono proposte dalla minoranza, Presidente, mi sembra una cosa barbara, mi sembra una cosa barbara che è poco dignitosa per un'assemblea parlamentare, che magari potrebbe andar bene per un piccolo comune, mi pare che non vada bene per il Consiglio regionale della Sardegna, però questo naturalmente è una valutazione che offro a chi di dovere. Per questo motivo abbiamo presentato degli emendamenti in cui per esempio, io li incomincio a illustrare poi così magari mi trattengo poco dopo diciamo in uno che allo sportello unico è vietato di chiedere integrazioni documentali eccetera eccetera più di una volta per evitare che si verifichi quel fenomeno ahimè noto per cui pur di tergiversare vengono chiesti continuamente ora questa integrazione, ora quell'altra, ora si perde un foglio facendo impazzire la gente. Allora dovremmo mettere un limite a questo. Gli altri due emendamenti dicono che decorso un certo termine la procedura si intende conclusa con parere sfavorevole, diniego, perché, per consentire al povero cittadino se sono passati 60 giorni, 90 giorni quello che volete di impugnare qualcosa, se non vi piace il silenzio diniego mettete il silenzio assenso, abbiamo presentato anche un emendamento di senso esattamente contrari. O silenzio diniego o silenzio-assenso però qualcosa dovremo dire al povero disgraziato che si rivolge per spostarsi un tramezzo che oggi richiede comunque a quanto pare anche un'autorizzazione edilizia. Allora questo problema sperimentazione o non sperimentazione bisogna che lo affrontiamo perché le procedure devono avere un inizio e una fine certa non è pensabile che si condanni la gente a entrare in uno di quei gironi infernali dai quali non esce vivo. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Ignazio Locci. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Ci siamo arrivati. Dunque la questione dello sportello unico per l'edilizia almeno a me richiama, io vedo ovviamente, parto dal comma 1, quindi fatte salve le competenze del SUAP che attengono agli interventi posti in essere dalle imprese, quindi questo ovviamente riguarda gli interventi edilizi realizzati da soggetti privati non qualificabili come imprenditori non aventi ad oggetto locali e/o impianti destinati funzionalmente all'esercizio di attività produttive di beni e di servizi. La cosa che ha fatto e che ha sottolineato il collega Cossa è, come dire, ha estrinsecato principi sacrosanti, noi secondo il mio punto di vista avremmo dovuto prevedere dei termini certi di questo procedimento, l'avremmo dovuto mettere nel corpo della legge, perché se io vado a vedere ciò che sta succedendo nella sperimentazione che è in atto in questa Regione fermo restando che al cosiddetto sportello di ausilio non risponde nessuno, cioè ai numeri di telefono che sono nel sito Internet del portale del SUE non risponde nessuno a nessun ora ma questa è un'abitudine evidentemente degli uffici regionali. Qui si dice entro 10 giorni, nelle direttive, entro 10 giorni dalla presentazione della domanda lo sportello unico verifica la correttezza formale, la completezza, la congruenza delle dichiarazioni e i relativi allegati provvedendo eventualmente a richiedere il completamento della pratica entro i 60 giorni successivi deve provvedere a chiedere a tutto il resto della burocrazia che è interessata a questi provvedimenti e questi 60 giorni nei comuni sopra i 100.000, ma anche sotto i 100.000, possono diventare 120. Andiamo oltre, quando possono diventare 120, possono diventare 120 quando su motivata risoluzione del responsabile del servizio, è troppo semplice, signori, qui in qualsiasi momento il responsabile del procedimento quando lo ritiene, quando ritiene di non essere soddisfatto può chiedere integrazioni, può sospendere la pratica, almeno per una volta, la può sospendere per 30 giorni poi se non può esitarla può allora provvedere a convocare una conferenza di servizi ai sensi della legge numero 241 del 1990 e allora via con tutto l'aggravio. Cioè, guardate, non cambia nulla se noi non diamo… Cambia solamente il nome della procedura, cambia il nome del permesso di costruire dalla licenza edilizia al permesso di costruire, cambia il nome dell'istanza che chiameremo SCIA, però la sostanza non cambierà, ci vorranno sempre 120, 180 giorni e secondo il mio parere ma penso che voi la pensiate esattamente come me 120, 180 giorni sono tempi veramente biblici per un permesso di costruire richiesto da un cittadino anche perché voglio dire possono farlo solamente per interventi veramente di modesta entità perché le imprese, cioè gli imprenditori, i costruttori si muovono già nell'alveo e nelle competenze dello sportello unico dell'attività produttive già da diversi anni. Quindi ecco se noi, dico, potessimo darlo un contributo perché le nostre istanze, i nostri emendamenti vengono, ricevono esclusivamente pareri negativi come facevo osservare il collega Cossa il nostro è un contributo a un tentativo di rendere certi i tempi del procedimento del provvedimento amministrativo, sembra banale, sembra addirittura nel 2015 una cosa superata perché 25 anni, 25 anni di vigore di questa norma con varie modifiche, regolamenti attuativi non hanno cambiato la mentalità padronale della pubblica amministrazione e allora lo vogliamo fare uno sforzo per tentare di far capire ai funzionari che devono essere orgogliosi di servire le istituzioni ma devono essere orgogliosi di servire i cittadini perché diversamente favoriamo altre cose che non sono certamente la certezza del diritto e la certezza in questo caso della soluzione positiva di un procedimento amministrativo.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, ha facoltà di parlare per la Giunta, l'Assessore degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica

ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica. Sul tema dello sportello unico dell'edilizia, che comporta naturalmente la definizione di un assetto normativo che disciplini lo strumento e comporta altresì un cambiamento organizzativo della pubblica amministrazione a livello regionale e a livello locale, onorevole Floris, dal 1983 ad oggi è passato molto tempo, non ci sono più i pantaloni a zampa di elefante, ci sono i computer anche nei piccoli comuni e la dimostrazione del fatto che la sperimentazione ha consentito un netto passo in avanti, io inviterei l'onorevole Floris e tutti quanti voi a vedere anche gli esiti di questa sperimentazione sul sito www.sardegnasue.it che consente già di verificare come diverse centinaia di pratiche edilizie nei comuni coinvolti, che sono anche importanti, c'è il Comune di Olbia, l'unione dei comuni dei Fenici, Oristano, Valledoria, Quartu Sant'Elena, Burcei, Nuoro, Alghero, Selargius, Sant'Antioco, che hanno già incominciato a sperimentare con una concreta attuazione rispetto agli strumenti messi a disposizione dalla Regione a cui questa Giunta ha voluto dare un fortissimo impulso, credendoci, utilizzando le buone pratiche sperimentate nel SUAP anche in questo strumento del SUE, che diventerà, badate, di fondamentale importanza nel momento in cui con la riforma del sistema delle autonomie locali si andrà verso l'obbligatorietà della gestione associata nelle pratiche all'interno dell'unione dei comuni, per cui uno strumento di questo tipo diventa fondamentale. L'assenza di uno strumento di coordinamento e di gestione associata delle pratiche, che consenta una gestione a rete delle pratiche, può rappresentare una criticità per lo stesso avvio della gestione associata delle funzioni. È un tema di particolare rilievo, io devo dire che mi sentirei di non dover obiettare nulla rispetto al ragionamento fatto dall'onorevole Cossa e dall'onorevole Locci, mi sentirei anzi di proporre anche al Presidente della Commissione l'accoglimento, quindi in difformità rispetto al parere negativo svolto su alcuni emendamenti, in modo particolare il numero 40 a pagina 105, il numero 493 e 106, proprio perché credo che vadano nella direzione giusta e consentano di poter affermare che su questo tema c'è stato un miglioramento, un arricchimento di un testo che consideriamo tutti strategico e di grande importanza per la Sardegna intera. Sulla mancata qualificazione del diniego, sul silenzio assenso siamo di fronte ad un tema che rischia di porre un conflitto tra le esigenze giuste dei cittadini ad avere tempi certi e la difficoltà delle pubbliche amministrazioni con rischi anche per i comuni molto consistenti e concreti di dover affrontare rischi di natura risarcitoria nel momento in cui non si riescano per problemi organizzativi che non riguardano solo la Regione, ma che riguardano tutto il sistema delle autonomie, per poter dare risposte ai tempi che abbiamo inserito. Quindi io considererei, valutando anch'io, giudicando necessario in prospettiva un avvio di questo tipo, una soluzione di questo tipo, mi sentirei però di dire che i successivi emendamenti numero 21 e 22 li inserirei all'interno degli strumenti normativi di quadro, di sistema, la legge urbanistica, il testo unico dell'edilizia, perché li possono trovare una più importante e adeguata collocazione, soprattutto avendo cura e attenzione al ruolo e all'importanza con riferimento ai comuni, alle autonomie locali che sono chiamati a gestire. Mentre sui due emendamenti, il numero 40 e il 493, io propongo anche un loro accoglimento perché la Giunta li condivida.

PRESIDENTE. Onorevole Solinas, è stato chiesto di dare parere favorevole come Commissione all'emendamento numero 40, perché il numero 493 era già un parere favorevole.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (PD). Sull'emendamento numero 40 le motivazioni portate dal consigliere Cossa sono accoglibili in parte, non si tratta di dire no alla maggioranza o all'opposizione, come avrà avuto modo di verificare il consigliere Cossa, anche agli emendamenti della minoranza abbiamo dato parere favorevole. Sul "40" avevamo dato parere contrario perché comunque una norma di carattere generale nella pubblica amministrazione non consente di chiedere più di una volta documentazione integrativa. Però esprimiamo parere favorevole sul numero 40 comunque per inserirlo con una modifica, consigliere Cossa, l'ultima parte. È inoltre fatto divieto allo sportello unico di chiedere integrazioni e chiarimenti per più di una volta. Non metterei in legge "nonché di adottare atti o effettuare comunicazioni dal carattere pretestuoso o dilatorio", non mi sembrano parole da inserire in una legge regionale. Quindi, accogliamo l'emendamento numero 40 sino a "o chiarimenti per più di una volta".

PRESIDENTE. Quindi c'è un emendamento di cui è stata chiesta la modifica oralmente. È d'accordo l'onorevole Cossa. Se non vi sono osservazioni, l'emendamento così modificato adesso ha il parere favorevole della Commissione. Passiamo alla votazione dell'emendamento soppressivo totale numero 237, parere contrario della Commissione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 237.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Crisponi ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Tatti - Tedde - Truzzu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 48

votanti 47

astenuti 1

maggioranza 24

favorevoli 17

contrari 30

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 257. Ritirato.

Metto in votazione l'emendamento numero 258. Ritirato anche questo.

Metto in votazione il testo dell'articolo.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del testo dell'articolo 10.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Pinna Giuseppino ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Tatti - Tedde - Truzzu.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 48

votanti 47

astenuti 1

maggioranza 24

favorevoli 31

contrari 16

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 40 come emendato in aula con parere favorevole della Commissione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 40.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Fasolino e Manca Gavino hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Demontis - Deriu - Fasolino - Floris - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tatti - Tedde - Tendas - Truzzu - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 48

votanti 47

astenuti 1

maggioranza 24

favorevoli 47

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 493 con parere favorevole della Commissione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 493.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Crisponi, Rubiu e Tatti hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Crisponi - Demontis - Deriu - Fasolino - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tatti - Tedde - Tendas - Truzzu - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Risponde no il consigliere: Cossa.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Floris.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 48

votanti 46

astenuti 2

maggioranza 24

favorevoli 45

contrari 1

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 21.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 21.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Rubiu ha votato a favore e che il consigliere SALE ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Tatti - Tedde - Truzzu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 49

votanti 48

astenuti 1

maggioranza 25

favorevoli 16

contrari 32

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 22.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 22.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Peru ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Tatti - Tedde - Truzzu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 49

votanti 48

astenuti 1

maggioranza 25

favorevoli 17

contrari 31

(Il Consiglio non approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 11. All'articolo 11 sono stati emendamenti numero 238, 23, 259 e gli aggiuntivi numero 27, 117 e 139.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 11 e dei relativi emendamenti:

Art. 11

Procedura di rilascio, efficacia e durata
dei titoli abilitativi

1. Dopo l'articolo 15 bis della legge regionale n. 23 del 1985, come introdotto dalla presente legge, è aggiunto il seguente:
"Art. 15 ter (Procedura di rilascio, efficacia e durata dei titoli abilitativi)
1. Per quanto non disposto dalla presente legge, relativamente alle procedure, all'efficacia e alla durata dei titoli abilitativi, si applicano le disposizioni contenute nella legislazione statale vigente.
2. In caso di mancato rispetto dei termini per il rilascio del permesso di costruire, l'interessato può avanzare istanza alla direzione generale competente in materia urbanistica della Regione per l'intervento sostitutivo. Entro quindici giorni dal ricevimento dell'istanza il dirigente regionale competente invita il comune a pronunciarsi nei successivi quindici giorni. Scaduto infruttuosamente detto termine, il dirigente regionale competente, nei dieci giorni successivi, nomina un commissario ad acta che si pronuncia sulla domanda di permesso di costruire, entro trenta giorni dalla data del ricevimento dell'incarico.".

EMENDAMENTO soppressivo totale Oscar CHERCHI - PITTALIS - CAPPELLACCI - FASOLINO - LOCCI - PERU - RANDAZZO - TEDDE - TOCCO - TUNIS - Alessandra ZEDDA.

Articolo 11

L'articolo 11 è soppresso. (238)

EMENDAMENTO soppressivo parziale COSSA - DEDONI - CRISPONI.

Articolo 11

All'art. 15 ter della legge regionale 23/1985 "Procedura di rilascio, efficacia e durata dei titoli abilitativi", così come introdotto dal comma 1, è soppresso il comma 2". (23)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Oscar CHERCHI - PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - FASOLINO - Alessandra ZEDDA - TUNIS - LOCCI - TEDDE.

Articolo 11

Al punto 2, comma 1 dell'articolo 11 è soppresso quanto segue: "Scaduto infruttuosamente detto termine, il dirigente regionale competente, nei dieci giorni successivi, nomina un commissario ad acta che si pronuncia sulla domanda di permesso di costruire, entro trenta giorni dalla data del ricevimento dell'incarico". (259)

EMENDAMENTO aggiuntivo PISCEDDA - COMANDINI.

Articolo 11

Dopo l'art. 11 è aggiunto il seguente:

Art 11 bis.

In caso di illegittimità della concessione edilizia, anche eventualmente già annullata, per un vizio che non sia stato determinato da una condotta ascrivibile al richiedente della stessa, ma sia frutto di una non adeguata valutazione dell'amministrazione, qualora sussista la conformità delle opere alla normativa urbanistica ed edilizia vigente, sia al momento di presentazione della domanda di sanatoria, sia alla data di scadenza del termine entro il quale deve essere adottato il provvedimento autorizzativo comunale, la sanatoria della volumetria realizzata in base al titolo illegittimo, ed eventualmente di quella annessa che sia stata oggetto di ulteriori, successive approvazioni, avviene nelle forme e condizioni di cui alle disposizioni relative all'accertamento di conformità, subordinatamente al pagamento di una somma pari al 30% di quella indicata da tali disposizioni.

Qualora ai fini dell'accertamento della doppia conformità sia prescritto anche il rilascio del nulla osta paesaggistico, e si tratti di modifica di destinazione d'uso senza opere, o con sole opere interne, ovvero vi sia stato il rilascio di un titolo edilizio autorizzante l'intervento poi risultato viziato per la mancanza, determinata da una condotta non colpevole del richiedente, del nulla osta paesaggistico, il cui originario mancato rilascio era stato frutto di una non adeguata valutazione dell'amministrazione, il provvedimento di sanatoria urbanistica è subordinato al previo rilascio, da parte degli uffici competenti, del nulla osta paesaggistico che accerti l'eventuale compatibilità paesaggistica della volumetria e delle altre opere comunque già realizzate, previo pagamento di una sanzione pecuniaria da determinarsi in un importo da 516,00 euro a 10.329,00 euro. (27)

EMENDAMENTO aggiuntivo GIUNTA REGIONALE.

Articolo 11

Dopo l'articolo 11 è aggiunto il seguente:

"Art. 11 bis Parcheggi privati

1. Dopo l'articolo 15 ter della legge regionale n. 23 del 1985 e successive modifiche e integrazioni è aggiunto il seguente:

"Art. 15 quater (Parcheggi privati)

1. Nelle nuove costruzioni, nel riattamento di fabbricati in disuso da più di dieci anni e nelle modifiche di destinazione d'uso urbanisticamente rilevanti, devono essere riservate aree per parcheggi privati nella misura minima di 1 metro quadro per ogni 10 metri cubi di costruzione e, comunque, in misura non inferiore a uno stallo di sosta per ogni unità immobiliare.

2. Nei frazionamenti di unità immobiliari esistenti alla data di entrata in vigore della presente legge, devono essere riservate aree per parcheggi privati nella misura minima di i metro quadro per ogni 10 metri cubi di costruzione e, comunque, in misura non inferiore a uno stallo di sosta, per ogni unità immobiliare ulteriore rispetto all'originaria.

3. Ai fini della determinazione delle superfici per parcheggi privati si computano anche gli spazi necessari alla manovra del veicolo.

4. Lo stallo di sosta deve avere dimensioni minime di 2,50 metri per 5,00 metri.

5. Le prescrizioni di cui al comma 1 e al comma 1 bis non si applicano agli immobili esistenti ubicati in zona urbanistica omogenea A.

6. Nel caso di modifiche di destinazioni d'uso e di frazionamento di unità immobiliari, per i fabbricati esistenti alla data del 7 aprile 1989, qualora sia dimostrata l'impossibilità di reperire spazi idonei da destinare al soddisfacimento dei requisiti previsti dal comma 1 e dal comma 1 bis, l'intervento è consentito previo pagamento di una somma equivalente alla monetizzazione delle aree per parcheggi, da determinarsi con deliberazione del Consiglio comunale. I relativi introiti costituiscono entrate vincolate per la realizzazione di nuove aree da destinare a parcheggio pubblico, da individuarsi con deliberazione del Consiglio comunale". (117)

EMENDAMENTO aggiuntivo TUNIS - Oscar CHERCHI - PERU.

Articolo 11

Dopo l'articolo 11 è aggiunto l'articolo 11 bis.

Art. 11 bis

(disposizioni per il rilascio del certificato di agibilità degli edifici)

1. La Regione Autonoma della Sardegna intende fornire una soluzione alla problematica in capo alle amministrazioni comunali relativamente al rilascio del certificato di agibilità per i fabbricati edificati con regolare concessione edilizia, ma non rispondenti ai dettami del DPCM 5-12-1997 relativamente ai requisiti acustici passivi degli edifici e agevolare le procedure di contrazione dei mutui e di compravendita di edifici e unità immobiliari.

2. Il presente articolo si applica agli edifici esistenti ai quali è stato rilasciato il permesso di costruire in data successiva al 20 febbraio 1998 (data di entrata in vigore del D.P.C.M 5.12.1997) e antecedente all'emanazione delle direttive regionali in materia di inquinamento acustico.

3. Per gli edifici di cui al comma 2 in sede del rilascio del certificato di agibilità, fermo restando l'obbligo del rispetto del DPCM 5.12.1997, il Comune, previo accertamento documentale prodotto, concederà l'agibilità anche agli immobili per i quali la certificazione rilasciata da un tecnico competente (come definito all'art. 2 commi 6, 7, 8 della legge n.447 del 26 ottobre 1995), attesti la non rispondenza dei requisiti acustici passivi degli edifici e dei loro componenti in opera, evidenziando nel certificato di agibilità rilasciato la dicitura "difforme dai limiti di legge relativamente ai requisiti acustici passivi degli edifici".

4, Negli atti amministrativi e notarili è fatta menzione espressa della non rispondenza dell'edificio al D.P.C.M. 5 12.1997. (139)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas, relatore di maggioranza.

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Sul soppressivo totale numero 238 il parere è contrario, sui soppressivi parziali numero 23 e 259 il parere è contrario. Sull'aggiuntivo numero 27 c'è un invita al ritiro. Sul numero 117 il parere è favorevole, e sul numero 139 c'è il parere favorevole con modifica che proporrò all'Aula oralmente quando arriveremo all'esame di questo emendamento.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Il parere della Giunta è conforme a quello della Commissione.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). L'articolo 11, Assessore, ripropone il tema dei termini. Io capisco ovviamente il ragionamento che bisogna mettere al riparo le amministrazioni, il problema è che non c'è nessuno che mette al riparo i cittadini, e quindi bisognerà trovare un equilibrio tra le esigenze organizzative dell'amministrazione, che non possono sempre essere la foglia di fico per ritardare i provvedimenti, e l'esigenza del cittadino di avere risposte certe, risposte che non necessariamente devono essere positive; non è detto, perché? Però il cittadino ha diritto di avere anche soltanto un diniego. Ecco, l'articolo 11, rubricato "Procedura di rilascio, efficacia e durata dei titoli abilitativi" dice al secondo comma: "In caso di mancato rispetto dei termini per il rilascio del permesso di costruire…", pregherei i colleghi di leggerlo, soprattutto i colleghi della maggioranza, perché è una perla di ginepraio burocratico, dopo che il cittadino ha affrontato il calvario della prima istanza, si apre il calvario della seconda istanza, per cui il cittadino può fare richiesta alla Direzione generale competente in materia urbanistica della Regione la quale, entro 15 giorni dal ricevimento dell'istanza, invita il comune a pronunciarsi nei successivi 15 giorni. Scaduto infruttuosamente tale termine il dirigente competente nei 10 giorni successivi nomina un commissario ad acta che si pronuncia entro 30 giorni dalla data del ricevimento, dopodiché non si sa che cosa succede. Ora, Assessore, io comprendo che sia difficile affrontare questo tema, l'ha detto molto chiaramente, sono motivazioni che hanno ovviamente una loro logica, il problema è che questo articolo, che dovrebbe in qualche maniera indicare una via d'uscita, purtroppo questo non lo fa, cioè non si intravede la fine di questo procedimento. Per cui è già stato detto dall'Assessore che non è questa la sede, che se ne parlerà nella legge urbanistica, della quale purtroppo non conosciamo i tempi, vedo però che anche alcuni colleghi della maggioranza hanno presentato degli emendamenti che si preoccupano di questo aspetto, sul quale io credo quest'Aula debba riflettere attentamente, perché se no, l'abbiamo detto mille volte in quest'Aula, questa legge è destinata a far diventare la vita del poveraccio che si avventura in una qualsiasi tipo di costruzione, un'avventura terrificante. Grazie.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Luigi Crisponi. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Le corrette valutazioni portate poc'anzi dal collega Cossa sono chiaramente condivisibili. Faccio una domanda ai colleghi: ma avete mai sentito qualcuno fuori, soprattutto i cittadini o gli imprenditori, che si lamentano di questioni relative al guazzabuglio legislativo? Beh, no, perché evidentemente è materia per loro nella maggior parte inaccessibile. Si lamentano solo ed esclusivamente per il ritardo nella concessione dei titoli ai quali loro attendono. Adesso, se si presenta un articolo di questo genere, dove già il conteggio banale porta a 70 giorni il rilascio dei termini per l'intervento, non è risolutivo, per l'intervento, e poi il commissario ad acta si prenderà il suo tempo per fare le successive valutazioni ed esprimere un parere. Ma ci si rende conto che tutto questo naturalmente va in contrasto, totale contrasto con quella semplificazione normativa che qua si vorrebbe attivare, ma soprattutto quella semplificazione che i cittadini attendono all'esterno. Quindi, in tutta franchezza, Assessore, questa procedura di rilascio, efficacia e durata dei titoli abilitativi davvero merita una rivisitazione.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 238.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 238.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 44

votanti 43

astenuti 1

maggioranza 22

favorevoli 17

contrari 26

(Il Consiglio non approva).

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 23.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 23.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 46

votanti 45

astenuti 1

maggioranza 23

favorevoli 17

contrari 28

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 259.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 259.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 48

votanti 47

astenuti 1

maggioranza 24

favorevoli 17

contrari 30

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione il testo dell'articolo 11.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 11.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Truzzu - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 46

votanti 45

astenuti 1

maggioranza 23

favorevoli 29

contrari 16

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento aggiuntivo numero 27, per il quale c'è un invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Valter Piscedda. Ne ha facoltà.

PISCEDDA VALTER (PD). Ritiro l'emendamento.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento aggiuntivo numero 117, per il quale c'è parere favorevole della Commissione e della Giunta.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Solo molto brevemente, una breve dichiarazione di voto perché io mi rendo conto che nel fare questo lavoro anche dall'opposizione difficile e pur tuttavia mi rendo conto che probabilmente quando leggiamo alcune agenzie di stampa ci chiediamo se il nostro fair play

Non so se avete letto un'agenzia di stampa dove si dice testualmente che "dare il via libera alla costruzione della nuova linea di incenerimento presa alla vigilia della manifestazione convocata per domani a Tossilo è un atto di prepotenza, che manifesta una assoluta incapacità di ascolto delle ragioni e delle proposte in campo". È l'autorevole deputato di SEL, Michele Piras, che lo dice. Questo a proposito di quello che noi abbiamo denunciato con forza e abbiamo richiamato all'attenzione su un problema rilevante, e lo diciamo rispetto a un emendamento, il numero 117, che da questo punto di vista non ci trova assolutamente d'accordo e quindi voteremo contrariamente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Efisio Arbau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ARBAU EFISIO (Sardegna Vera). So che è complicato passare da termovalorizzatori a parcheggi, ma di questo mi devo occupare io per esprimere la soddisfazione perché appunto la Giunta, al comma 5, prende atto di una questione fondamentale, che è quella relativa ai parcheggi nelle zone A, individuando un meccanismo per il quale non debbano essere applicate le prescrizioni per la cosiddetta monetizzazione perché, come sappiamo, la monetizzazione in zone A sarebbe una vera e propria tassa su chi interviene in quella zona urbanistica molto importante. È un atto che, se mai ce ne fosse bisogno, certifica la bontà dell'iniziativa della nostra maggioranza che cerca di risolvere problemi e non di crearne.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL). Per dichiarare il voto favorevole a questo emendamento della Giunta per le ragioni che ha appena ben rappresentato il collega Efisio Arbau e per ribadire in maniera seria, con la serietà che ci ha contraddistinto sino ad ora, credo, che la posizione di SEL sugli inceneritori è quella che ha rappresentato sinora, però questo non significa che ci sia in alcun modo il non sostegno alla Giunta, che rimane leale come è stato leale sinora e come è stato manifestato dal primo giorno in cui ci siamo candidati con il presidente Pigliaru e con questa maggioranza. Poi le posizioni…

PRESIDENTE. Però chiedo scusa, se continua così…

COCCO DANIELE (SEL). Ha ragione, ho finito.

PRESIDENTE. No, blocchiamo davvero i lanci ANSA perché sta diventando imbarazzante! Non può essere che ogni lancio ANSA diventa argomento di intervento, davvero per cortesia! Se no ogni opinione, ne leggiamo cinquanta al giorno tutti quanti, quindi…

Ha domandato di parlare il consigliere Christian Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az). Presidente, mi perdoneranno i colleghi se sarò fuori tema rispetto alle loro dichiarazione di voto, ma intervengo per esprimere principalmente una perplessità, perché si introduce nel comma 1, Assessore, dopo le nuove costruzioni, che sono una categoria edilizia definita, si parla di "riattamento di fabbricati in disuso". Ora sul termine riattamento immagino che emergeranno, da qui a breve, una serie di problemi interpretativi perché il riattamento comprende il restauro, la ristrutturazione, è solo una parte o meno, e questo può determinare una serie di problematiche connesse, quindi vi chiederei una riflessione su questa qualificazione giuridica dell'intervento, e anche al comma 5, laddove le prescrizioni di cui al comma 1 non si applicano, si cita anche un comma 1 bis che in realtà non c'è nell'articolo, quindi o è il comma 2 o è semplicemente il comma 1. Mentre starei molto attento, per esempio, nel caso di restauro di immobili ubicati in zona urbanistica A e che siano anche soggetti a vincoli, che impediscono materialmente la realizzazione…

(Interruzioni)

So che non parlando di inceneritore è molto meno interessante il mio intervento, però cercavo di dire…

PRESIDENTE. È un errore, confermiamo, è il comma 2 quello.

SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az). Mi permetterei anche di far sommessamente notare che laddove il riattamento riguardi fabbricati nelle zone urbanistiche A, e quindi possibilmente anche vincolati o ai sensi del 42 o ai sensi del Piano paesaggistico, potrebbe essere impossibile apportare delle modifiche che consentano di realizzare parcheggi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Rinuncio.

PRESIDENTE. Assessore, se vuole intervenire sulla possibilità di sostituzione del termine "riattamento" con uno più tecnico.

Ha domandato di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica. Ne ha facoltà.

ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Diciamo che le parole successive, si potrebbe usare "riuso", ma riteniamo che non ci siano i dubbi interpretativi che sono stati esposti perché si tratta di edifici in disuso da più di dieci anni che vengono riportati in vita attraverso una risistemazione e un riuso. È un termine non tecnico, ma descrittivo dello stato di un immobile. Quindi la nostra riflessione è che possa andare bene la parola riattamento, insomma che non c'è un sinonimo che possa essere sufficientemente sostitutivo del termine usato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Christian Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az). È solo per comprendere se ho afferrato per bene. Quindi significa che se io vado a lavorare all'estero per dieci anni quando rientro e riapro casa devo realizzare i parcheggi. Ho fatto un caso limite, però il termine si presta, nel momento in cui io riutilizzo un immobile che per dieci anni è stato chiuso, paradossalmente, solo perché sono stato all'estero, sembrerebbe che sia costretto realizzare un metro quadro ogni dieci metri cubi di parcheggi. Se ho capito male chiaramente ritiro quello che ho detto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica. Ne ha facoltà.

ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. La ratio in realtà è proprio quella, cioè siamo in presenza di un edificio che non ha comportato carico urbanistico per un certo periodo di tempo e rispetto al quale, quindi, non si poneva il problema del parcheggio. In caso di riuso o di riattamento, e quindi nel caso in cui questa struttura venga riabitata, il problema del carico urbanistico si pone e quindi, di conseguenza, anche il problema del parcheggio. È esattamente così come ha pensato lei.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 117 con il parere favorevole della Commissione.

Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). La risposta dell'Assessore in realtà non è chiarissima così come non è chiara la seconda parte dove si parla di "urbanisticamente rilevanti". Anche qui continuiamo ad utilizzare questi termini troppo generici, qual è l'unità di misura per stabilire "urbanisticamente rilevanti"? Non è chiaro. E poi l'esempio che il collega Solinas ha in qualche modo evidenziato è corretto, una costruzione che è chiusa da vent'anni o da dieci anni come è scritto in legge, io rientro dall'estero e cosa devo fare? Non posso più utilizzare il fabbricato perché devo fare parcheggi. Io ho ottenuto una concessione ad edificare per quella costruzione in quelle condizioni, non posso dopo dieci anni rimettere in discussione l'agibilità di quel fabbricato perché poi di agibilità parliamo perché se non garantisco i parcheggi non posso ottenere l'agibilità. Quindi da questo punto di vista io una riflessione la farei e invito anche gli amici della maggioranza.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Qua va fortemente in contrasto anche sui tentativi che sono stati più volte richiamati di rivitalizzare i centri storici. Con quale principio si vuole da un lato recuperare centri storici che sicuramente non sono abbandonati da un anno ma almeno da una decina o dozzina o ventina d'anni e quindi quel richiamo per ripopolare, rinfrescare, riavviare, riattivare e non è solo un fatto residenziale ma credo che sia coerente anche con un tentativo di mettere nuovamente a reddito alcune aree quindi con piccole produzioni, con piccole attività del commercio.

E allora questa gente, penso a una bottega che vuole finalmente essere riaperta, una piccola attività di riferimento e di servizio proprio in un'area commerciale centrale, di un centro storico spopolato, e con quale principio noi lo vincoliamo ad un macigno di questo genere? Letteralmente impossibile.

PRESIDENTE. Non si applica ai centri storici è specificato, comma 5.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 117.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Pigliaru ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 49

votanti 48

astenuti 1

maggioranza 25

favorevoli 31

contrari 17

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 139 modificato.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. L'emendamento numero 139 in linea di massima modifichiamo il parere della Commissione che era contrario, esprimiamo un parere di massima positivo, però è necessario che venga rinviato trattandosi di un emendamento aggiuntivo, possiamo farlo perché sicuramente non è accoglibile il comma 1, va modificato il comma 3 e riscritto anche il comma 4. Quindi propongo all'aula di rinviare l'emendamento numero 139 agli articoli successivi.

PRESIDENTE. Se non ci sono opposizioni rinviamo, va un attimino riscritto.

Passiamo all'esame dell'articolo 12. All'articolo 12 sono stati presentati gli emendamenti numero 239, 260, 261, 262, 487, 41 e 119.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 12 e dei relativi emendamenti:

Art. 12

Vigilanza sull'attività urbanistico-edilizia

1. L'articolo 20 della legge regionale n. 23 del 1985, è sostituito dal seguente:
"Art. 20 (Vigilanza sull'attività urbanistico-edilizia)
1. Il dirigente o il responsabile del competente ufficio comunale esercita, anche secondo le modalità stabilite dallo statuto o dai regolamenti dell'ente, la vigilanza sull'attività urbanistico-edilizia nel territorio comunale per assicurarne la rispondenza alle norme di legge e di regolamento, alle prescrizioni degli strumenti urbanistici ed alle modalità esecutive fissate nei titoli abilitativi e provvede all'accertamento delle violazioni riscontrate.
2. La funzione di vigilanza è, inoltre, esercitata nei casi di segnalazione effettuata dagli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria ai sensi delle vigenti disposizioni statali.
3. L'accertamento di cui al comma 1 può essere effettuato anche dalla Regione attraverso il servizio competente in materia di vigilanza edilizia, in collaborazione con le amministrazioni comunali.
4. Il verbale di accertamento è inviato con immediatezza all'amministrazione comunale interessata, all'autorità giudiziaria competente per territorio, ed all'Assessorato regionale degli enti locali, finanze ed urbanistica per i rispettivi provvedimenti di competenza e indica il proprietario dell'immobile, l'esecutore dei lavori, il progettista ed il direttore dei lavori.
5. Gli organi preposti alla vigilanza ed all'accertamento segnalano i nomi del progettista e del direttore dei lavori ai competenti ordini e collegi professionali e trasmettono i dati relativi alle imprese esecutrici all'Amministrazione regionale, per l'adozione dei provvedimenti sanzionatori di rispettiva competenza, ivi inclusa la sospensione o la cancellazione dall'elenco degli operatori economici.
6. Il comune pubblica mensilmente nell'albo pretorio i dati relativi agli immobili e alle opere realizzati abusivamente ed effettua le trasmissioni previste dalle vigenti disposizioni statali.".

EMENDAMENTO soppressivo totale Oscar CHERCHI - PITTALIS - CAPPELLACCI - FASOLINO - LOCCI - PERU - RANDAZZO - TEDDE - TOCCO - TUNIS - Alessandra ZEDDA.

Articolo 12

L'articolo 12 è soppresso. (239)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Oscar CHERCHI - PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - FASOLINO - Alessandra ZEDDA - TUNIS - LOCCI - TEDDE.

Articolo 12

Il punto 2, comma 1 dell'articolo 12 è soppresso. (260)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Oscar CHERCHI - PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - FASOLINO - Alessandra ZEDDA - TUNIS - LOCCI - TEDDE.

Articolo 12

Il punto 3, comma 1 dell'articolo 12 è soppresso. (261)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Oscar CHERCHI - PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - TOCCO - RANDAZZO - FASOLINO - Alessandra ZEDDA - TUNIS - LOCCI - TEDDE.

Articolo 12

Al punto 5, comma 1 dell'articolo 12 è soppresso quanto segue: "ivi inclusa la sospensione o la cancellazione dall'elenco degli operatori economici". (262)

EMENDAMENTO sostitutivo parziale Pietro COCCO - Antonio SOLINAS - DEMONTIS - MELONI - COLLU.

Articolo 12

All'articolo 12, il comma 3 "L'accertamento di cui al comma 1 può essere effettuato anche dalla Regione attraverso il servizio competente in materia di vigilanza edilizia, in collaborazione con le amministrazioni comunali"

È sostituito dal seguente:

3. L'accertamento di cui al comma 1 può essere effettuato anche dalla Regione attraverso il servizio competente in materia di vigilanza edilizia e il Corpo Forestale, in collaborazione con le amministrazioni comunali."

Copertura finanziaria

Non prevede aumento di spesa. (487)

EMENDAMENTO aggiuntivo COSSA - DEDONI - CRISPONI.

Articolo 12

Al comma 6 dell'art. 20 della legge regionale 23/1985 "Vigilanza sull'attività urbanistico-edilizia", così come introdotto dal comma 1, dopo le parole "albo pretorio" sono aggiunte le seguenti "on line del Comune". (41)

EMENDAMENTO aggiuntivo GIUNTA REGIONALE.

Articolo 12

Dopo l'articolo 12 è aggiunto il seguente:

"Art. 12 bis. Annullamento del permesso di costruire da parte della regione

1. L'articolo 22 della legge regionale n 23 del 1985 e successive modifiche e integrazioni è sostituito dal seguente:

"Art. 22. Annullamento del permesso di costruire da parte della regione

1. Entro dieci anni dalla loro adozione i provvedimenti comunali che autorizzano interventi non conformi a prescrizioni degli strumenti urbanistici o dei regolamenti edilizi o comunque in contrasto con la normativa urbanistico-ediizia vigente al momento della loro adozione, possono essere annullati dalla Regione

2. Il provvedimento di annullamento è emesso entro diciotto mesi dall'accertamento delle violazioni di cui al comma 1, ed è preceduto dalla contestazione delle violazioni stesse al titolare del permesso, al proprietario della costruzione, al progettista, e al comune, con l'invito a presentare controdeduzioni entro un termine all'uopo prefissato

3. In pendenza delle procedure di annullamento può essere ordinata la sospensione dei lavori, con provvedimento da notificare a mezzo di ufficiale giudiziario, nelle forme e con le modalità previste dal codice di procedura civile, ai soggetti di cui al comma 2 e da comunicare al comune. L'ordine di sospensione cessa di avere efficacia se, entro sei mesi dalla sua notificazione, non sia stato emesso il decreto di annullamento di cui al comma 1.

4. Entro sei mesi dalla data di adozione del provvedimento di annullamento, va adottato il provvedimento di demolizione delle opere eseguite in base al titolo annullato.

5. I provvedimenti di sospensione dei lavori e di annullamento vengono resi noti al pubblico mediante l'affissione nell'albo pretorio del comune dei dati relativi agli immobili e alle opere realizzate.

6. La competenza all'adozione dei provvedimenti di cui ai commi precedenti è attribuita alla Direzione generale competente in materia urbanistica."." (119).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas, relatore.

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. All'articolo 12 sull'emendamento soppressivo totale numero 239 il parere è contrario, sui soppressivi parziali numero 260 il parere è contrario, 261 il parere è contrario, 262 il parere è favorevole...

PRESIDENTE. Sull'emendamento numero 262 il parere è favorevole, è stato cambiato?

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Sì è stato modificato, prima avevamo espresso parere contrario, è parere favorevole. Sugli emendamenti sostitutivi parziali numero 487 il parere è favorevole, sugli aggiuntivi numero 41 il parere è favorevole così come sul 119.

PRESIDENTE. Quindi è modificato anche il parere sull'emendamento numero 41.

Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Il parere della Giunta è conforme a quello della Commissione.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 239 con il parere contrario della Commissione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 239.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Fasolino ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 49

votanti 48

astenuti 1

maggioranza 25

favorevoli 17

contrari 31

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 260 con il parere contrario della Commissione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 260.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Crisponi ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 49

votanti 48

astenuti 1

maggioranza 25

favorevoli 17

contrari 31

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 261 con il parere contrario della Commissione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 261.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Crisponi e Locci hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 49

votanti 48

astenuti 1

maggioranza 25

favorevoli 16

contrari 32

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 262 con il parere favorevole della Commissione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 262.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Demontis - Deriu - Fasolino - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Truzzu - Usula - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Crisponi - Floris - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Cappellacci.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 49

votanti 47

astenuti 2

maggioranza 24

favorevoli 44

contrari 3

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 487 con il parere favorevole della Commissione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 487.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Crisponi, Locci e Peru hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Piscedda - Pittalis - Rubiu - Tatti - Tedde - Truzzu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Solinas Christian.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 49

votanti 47

astenuti 2

maggioranza 24

favorevoli 30

contrari 17

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 12.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 49

votanti 48

astenuti 1

maggioranza 25

favorevoli 31

contrari 17

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 41.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Demontis - Deriu - Fasolino - Forma - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Truzzu - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Lai.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 48

votanti 47

astenuti 1

maggioranza 24

favorevoli 45

contrari 2

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 119.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Locci ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Floris - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 49

votanti 48

astenuti 1

maggioranza 25

favorevoli 32

contrari 16

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 13. All'articolo 13 sono stati presentati l'emendamento soppressivo totale numero 240 e l'emendamento aggiuntivo numero 488.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 13 e dei relativi emendamenti:

Art. 13

Opere escluse dalla sanatoria

1. All'articolo 28, comma 1, lettera d), della legge regionale n. 23 del 1985, dopo le parole "l'amministrazione competente" sono aggiunte le seguenti ", ivi inclusa la soprintendenza competente,".

EMENDAMENTO soppressivo totale Oscar CHERCHI - PITTALIS - CAPPELLACCI - FASOLINO - LOCCI - PERU - RANDAZZO - TEDDE - TOCCO - TUNIS - Alessandra ZEDDA.

Articolo 13

L'articolo 13 è soppresso. (240)

EMENDAMENTO aggiuntivo BUSIA - DESINI.

Articolo 13

Dopo l'articolo 13 è inserito il seguente articolo:

Art. l3 bis

1. Nelle more dell'adozione della normativa regionale di attuazione e nel rispetto dei vincoli derivanti dall'ordinamento europeo e dei principi fondamentali desumibili dalla legge 3 agosto 2013, n. 90 (Disposizioni urgenti per il recepimento della Direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell'edilizia per la definizione delle procedure d'infrazione avviate dalla Commissione europea, nonché altre disposizioni in materia di coesione sociale), le unità immobiliari di edilizia residenziale pubblica sono escluse dall'applicazione degli obblighi inerenti l'attestato di prestazione energetica, in considerazione delle finalità sottese alla normativa in materia di certificazione energetica degli edifici. (488).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas, relatore di maggioranza.

SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Presidente, sull'emendamento soppressivo totale numero 240 il parere è contrario e sull'emendamento aggiuntivo numero 488 c'è un invito al ritiro.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Il parere è conforme a quello della Commissione.

PRESIDENTE. È aperta la discussione generale, non ho iscritti a parlare. Metto direttamente in votazione il testo l'articolo.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 13.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.

Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Truzzu - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 48

votanti 47

astenuti 1

maggioranza 24

favorevoli 30

contrari 17

(Il Consiglio approva).

C'è l'emendamento numero 488, con l'invito al ritiro. Onorevole Busia? Ritirato l'emendamento numero 488.

Apro la discussione sull'articolo 14 e sugli emendamenti.

Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (PD). Presidente, per chiedere un'interruzione per la Conferenza dei Capigruppo sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Sì, credo che sia opportuna, quindi ci vediamo in Capigruppo adesso.

(La seduta, sospesa alle ore 20 e 29, viene ripresa alle ore 20 e 45.)

PRESIDENTE. Comunico l'esito della Conferenza dei Presidenti di Gruppo, preso atto della convocazione per domani del Consiglio nazionale del partito Sardo d'Azione, la seduta è tolta adesso e il Consiglio è convocato lunedì alle ore 16.

La seduta è tolta alle ore 20 e 46.