Seduta n.96 del 02/04/2015
XCVI Seduta
Giovedì 2 Aprile 2015
Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU
La seduta è aperta alle ore 10 e 16.
FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 31 marzo 2015 (92), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Roberto Deriu, Gaetano Ledda, Christian Solinas, Alessandro Unali ed Emilio Usula hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 2 aprile 2015.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 130.
Ieri dopo la votazione dell'emendamento numero 125 sono decaduti tutti gli emendamenti all'articolo 19. Avevamo però lasciato in sospeso l'emendamento numero 301 che è un emendamento al titolo. Chiedo se è mantenuto, è ritirato grazie.
Passiamo all'esame dell'articolo 20.
All'articolo 20 sono stati presentati gli emendamenti soppressivi totali numero 12 uguale al 61, uguale al 219, l'emendamento sostitutivo totale numero 126 a cui sono stati presentati gli emendamenti all'emendamento numero 575, 525, 519, 516, 521, 576, 615, 616, 611, 612, 613, 614, 526, 607, 608, 609, 610, 552, 603, 604, 605, 606, 518, 562, 517. Ancora proseguo, gli emendamenti soppressivi parziali numero 62, 13 uguale al 457, 267, 63 uguale al 465, il 43 uguale al 458, il 268 e i sostitutivi parziali numero 89, 143, 294, 478, 407 e 408. Inoltre l'emendamento numero 38 e gli aggiuntivi numero 5, 36, 103 emendato dal 618 dichiarato inammissibile, dal 303, 409, il 410 emendato dal 619 dichiarato inammissibile.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 20 dei relativi emendamenti:
Art. 20
Interventi di incremento volumetrico delle strutture destinate
all'esercizio di attività turistico-ricettive
1. Ai fini della riqualificazione e dell'accrescimento delle potenzialità delle strutture destinate all'esercizio di attività turistico-ricettive ricadenti nelle zone urbanistiche omogenee B, C, F e G, anche qualora localizzate nei 300 metri dalla linea di battigia marina, possono essere autorizzati interventi di ristrutturazione e rinnovamento comportanti incrementi volumetrici, anche mediante la realizzazione di corpi di fabbrica separati, senza aumento del numero di posti letto.
2. Gli incrementi volumetrici:
a) sono ammessi nella percentuale massima del 25 per cento dei volumi legittimamente esistenti;
b) sono consentiti mediante il superamento degli indici volumetrici previsti dalle vigenti disposizioni comunali e regionali;
c) non sono computati nel dimensionamento di cui all'articolo 6 della legge regionale n. 8 del 2004, e successive modifiche ed integrazioni, così come integrato dall'articolo 18;
d) devono svilupparsi oltre la fascia delimitata dalla linea di battigia marina e dalla linea, ad essa parallela, passante per lo spigolo del corpo di fabbrica appartenente alla struttura turistico-ricettiva più vicino alla linea di battigia marina;
e) devono svilupparsi nella porzione del lotto più distante dalla linea di battigia marina e, ove possibile, oltre i 300 metri dalla linea di battigia marina.
3. La richiesta di cui al comma 1 è accompagnata da un piano d'impresa, asseverato da professionista abilitato, nel quale si dia dimostrazione della funzionalità dell'incremento alla destagionalizzazione dei flussi turistici o all'accrescimento della potenzialità turistiche ed attrattive delle strutture ricettive, con riferimento alla crescita dei flussi turistici, al tasso medio di permanenza del turista o all'incremento della spesa pro-capite in attività di fruizione delle attrattività del territorio.
4. Possono usufruire degli incrementi volumetrici previsti nel comma 1 anche le strutture turistico-ricettive che abbiano già usufruito degli incrementi previsti dall'articolo 10 bis della legge regionale n. 45 del 1989, e successive modifiche ed integrazioni, fino al concorrere del 25 per cento del volume originario non oggetto di ampliamento in deroga.
5. Gli incrementi volumetrici previsti nel comma 1 non sono cumulabili con gli ulteriori incrementi di cui al presente capo.
Emendamento soppressivo totale Arbau - Azara - Ledda - Perra.
Articolo 20
L'articolo 20 è soppresso. (12)
Emendamento soppressivo totale Rubiu - Oppi - Tatti - Pinna.
Articolo 20
L' art.20, "Norme per il miglioramento del patrimonio esistente, è soppresso. (61)
Emendamento soppressivo totale Peru - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Randazzo - Tedde - Tocco- Tunis - Alessandra Zedda.
Articolo 20
L'articolo 20 è soppresso. (219)
Emendamento sostitutivo totale Giunta Regionale.
Articolo 20
L'articolo 20 è sostituito dal seguente:
"1 Ai fini della riqualificazione e dell'accrescimento delle potenzialità delle strutture destinate all'esercizio di attività turistico-ricettive ricadenti nelle zone urbanistiche omogenee B, C, F e G, purché al di fuori della fascia dei 300 metri dalla linea di battigia marina, possono essere autorizzati interventi di ristrutturazione e rinnovamento comportanti incrementi volumetrici, anche mediante la realizzazione di corpi di fabbrica separati, senza aumento del numero di posti letto.
2. Gli incrementi volumetrici:
a) sono ammessi nella percentuale massima del 25 per cento dei volumi legittimamente esistenti;
b) sono consentiti mediante il superamento degli indici volumetrici previsti dalle vigenti disposizioni comunali e regionali;
c) non sono computati nel dimensionamento di cui all'articolo 6 della legge regionale n. 8 del 2004, e successive modifiche ed integrazioni, così come integrato dall'articolo 18.
3. Gli interventi di cui al comma 1 sono ammessi anche nelle strutture localizzate nella fascia dei 300 metri dalla linea di battigia marina purché ricadenti nelle zone urbanistiche omogenee A e B o nelle aree individuate ai sensi dell'articolo 10 bis, comma 2, lettera a) della legge regionale n. 45 del 1989, e successive modifiche e integrazioni.
4. Ai fini dell'assentibilità dell'intervento l'istanza è accompagnata da un piano d'impresa, asseverato da professionista abilitato, nel quale si dia dimostrazione della funzionalità dell'incremento alla destagionalizzazione dei flussi turistici o all'accrescimento della potenzialità turistiche ed attrattive delle strutture ricettive, con riferimento alla crescita dei flussi turistici, al tasso medio di permanenza del turista o all'incremento della spesa pro capite in attività di fruizione delle attrattività del territorio Nel piano di impresa deve, altresì, essere data dimostrazione della ricaduta occupazionale dell'intervento in termini di aumento del numero di unità lavorative o di maggiore impiego delle stesse.
5, Possono usufruire degli incrementi volumetrici previsti nel presente articolo anche le strutture turistico-ricettive che abbiano già usufruito degli incrementi previsti dall'articolo 10 bis della legge regionale n. 45 del 1989, e successive modifiche ed integrazioni, fino al concorrere del 25 per cento del volume originario.
6. Gli incrementi volumetrici previsti nel comma 1 non sono cumulabili con gli ulteriori incrementi di cui al presente capo.
7. La Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente al turismo, artigianato e commercio di concerto con l'Assessore competente al governo del territorio, approva, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, una deliberazione contenente gli indirizzi applicativi per l'attuazione del presente articolo, con esemplificazione degli interventi ammessi e loro adeguato inserimento nel paesaggio, nonché delle metodologie di redazione e valutazione del piano di impresa. Fino all'approvazione degli indirizzi applicativi gli interventi previsti nel presente articolo non possono essere assentiti.
8. Al di fuori delle ipotesi di cui al comma 3 del presente articolo, è escluso ogni intervento di cui al comma 1 per le strutture destinate all'esercizio di attività turistico-ricettive ricadenti nei 300 metri dalla linea di battigia marina fino alla definizione delle specifiche norme che saranno stabilite dalla nuova legge regionale in materia di governo del territorio." (126)
Emendamento all'emendamento 126 soppressivo parziale Tedde - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Alessandra Zedda.
Articolo 20
All'emendamento numero 126 (Interventi di incremento volumetrico delle strutture destinate all'esercizio di attività turistico alberghiera) i commi 3, 4, 5, 6, 7 e 8 sono soppressi. (575)
Emendamento all'emendamento 126 soppressivo parziale Fasolino - Locci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi.
Articolo 20
Al comma 1, le parole "purché al di fuori della fascia dei 300 metri dalla linea della battigia marina" sono soppresse. (525)
Emendamento all'emendamento 126 soppressivo parziale Pittalis - Fasolino - Locci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi.
Articolo 20
Al comma 1, le parole "senza aumento del numero di posti letto" sono soppresse. (519)
Emendamento all'emendamento 126 soppressivo parziale Pittalis - Fasolino - Locci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi.
Articolo 20
All'articolo 20 comma 2 la lettera c) è soppressa. (516)
Emendamento all'emendamento 126 soppressivo parziale Pittalis - Fasolino - Locci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi.
Articolo 20
Il comma 3 dell'articolo 20 è soppresso. (521)
Emendamento all'emendamento 126 sostitutivo parziale Tedde - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Alessandra Zedda.
Articolo 20
All'emendamento numero 126 (Interventi di incremento volumetrico delle strutture destinate all'esercizio di attività turistico-alberghiera), il comma l viene sostituito come segue:
Art.20
Interventi di incremento volumetrico delle strutture destinate all'esercizio di attività turistico-alberghiera.
1. Ai fini della riqualificazione e dell'accrescimento delle potenzialità delle strutture destinate all'esercizio di attività turistico-ricettive ricadenti nelle zone urbanistiche omogenee A, B, C, F e G, anche qualora localizzate nei 300 metri dalla linea di battigia marina, possono essere autorizzati interventi di ristrutturazione e rinnovamento comportanti incrementi volumetrici, anche mediante la realizzazione di corpi di fabbrica separati, ivi compreso l'aumento del numero di posti letto nella misura del 50% del nuovi volumi, esclusivamente per camere dimensionate secondo gli standard internazionali pari a mq 20 per posto letto di camera singola e di mq 30 per camera doppia. (576)
Emendamento all'emendamento 126 sostitutivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis.
Articolo 20
Al comma 1, le parole "purchè al di fuori della fascia dei 300 metri della linea della battigia marina" sono sostituite da "purchè al di fuori della fascia dei 500 metri della linea della battigia marina" (615)
Emendamento all'emendamento 126 sostitutivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis.
Articolo 20
Al comma 1, le parole "purchè al di fuori della fascia dei 300 metri della linea della battigia marina sono sostituite da purche al di fuori della fascia dei 450 metri della linea della battigia marina" (616)
Emendamento all'emendamento 126 sostitutivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis -.
Articolo 20
Al comma 1, le parole "senza aumento del numero di posti letto" sono sostituite con "purchè le superfici in incremento vengano destinate, per almeno il 70%, alla creazione di servizi alla clientela". (611)
Emendamento all'emendamento 126 sostitutivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis.
Articolo 20
Al comma 1, le parole "senza aumento del numero di posti letto" sono sostituite con "purchè le superfici in incremento vengano destinate, per almeno il 65%, alla creazione di servizi alla clientela". (612)
Emendamento all'emendamento 126 sostitutivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis.
Articolo 20
Al comma 1, le parole "senza aumento del numero di posti letto" sono sostituite con "purché le superfici in incremento vengano destinate, per almeno il 60%, alla creazione di servizi alla clientela". (613)
Emendamento all'emendamento 126 sostitutivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis.
Articolo 20
Al comma 1, le parole "senza aumento del numero di posti letto" sono sostituite con "purchè le superfici in incremento vengano destinate, per almeno il 55%, alla creazione di servizi alla clientela". (614)
Emendamento all'emendamento 126 sostitutivo parziale Pittalis - Fasolino - Locci - Oscar Cherchi - Alessandra Zedda.
Articolo 20
Al comma 1, le parole "senza aumento del numero di posti letto" sono sostituite con "purché le superfici in incremento vengano destinate, per almeno il 50%, alla creazione di servizi alla clientela". (526)
Emendamento all'emendamento 126 sostitutivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis.
Articolo 20
Al comma 1, le parole "senza aumento del numero di posti letto" sono sostituite con "ivi compreso l'aumento del numero dei posti letto nella misura del 70% dei volumi". (607)
Emendamento all'emendamento 126 sostitutivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis.
Articolo 20
Al comma 1, le parole "senza aumento del numero di posti letto" sono sostituite con "ivi compreso l'aumento del numero dei posti letto nella misura del 65% dei volumi". (608)
Emendamento all'emendamento 126 sostitutivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis.
Articolo 20
Al comma 1, le parole "senza aumento del numero di posti letto" sono sostituite con "ivi compreso l'aumento del numero dei posti letto nella misura del 60% dei volumi". (609)
Emendamento all'emendamento 126 sostitutivo parziale Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis.
Articolo 20
Al comma 1, le parole "senza aumento del numero di posti letto" sono sostituite con "ivi compreso l'aumento del numero dei posti letto nella misura del 55% dei volumi". (610)
Emendamento all'emendamento 126 sostitutivo parziale Pittalis - Fasolino - Locci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi.
Articolo 20
Al comma 1, le parole "senza aumento del numero di posti letto" sono sostituite con "ivi compreso l'aumento del numero dei posti letto nella misura del 50% dei volumi". (552)
Emendamento all'emendamento 126 aggiuntivo Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis.
Articolo 20
Al comma 3, dopo la parola "richiesta" sono aggiunte le seguenti "riguardante gli interventi di cui al presente articolo per ampliamenti superiori a 700 metri cubi". (603)
Emendamento all'emendamento 126 aggiuntivo Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis -.
Articolo 20
Al comma 3, dopo la parola "richiesta" sono aggiunte le seguenti "riguardante gli interventi di cui al presente articolo per ampliamenti superiori a 650 metri cubi". (604)
Emendamento all'emendamento 126 aggiuntivo Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis.
Articolo 20
Al comma 3, dopo la parola "richiesta" sono aggiunte le seguenti "riguardante gli interventi di cui al presente articolo per ampliamenti superiori a 600 metri cubi". (605)
Emendamento all'emendamento 126 aggiuntivo Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis.
Articolo 20
Al comma 3, dopo la parola "richiesta" sono aggiunte le seguenti "riguardante gli interventi di cui al presente articolo per ampliamenti superiori a 550 metri cubi". (606)
Emendamento all'emendamento 126 aggiuntivo Pittalis - Fasolino - Locci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi.
Articolo 20
All'articolo 20,comma 3, dopo la parola "richiesta" sono aggiunte le seguenti "riguardante gli interventi di cui al presente articolo per ampliamenti superiori a 500 metri cubi". (518)
Emendamento all'emendamento 126 aggiuntivo Antonio Solinas.
Articolo 20
Nell'emendamento 126 dopo il comma 3 è aggiunto il seguente:
3 bis. Sono ammessi gli interventi di cui all'articolo 13, comma 1, lettera e) della legge regionale n. 4 del 2009 e successive modifiche ed integrazioni purché alla data di entrata in vigore della presente legge sia stata conclusa positivamente la verifica di cui all'articolo 13, comma 2, della stessa legge regionale con l'intervenuta sottoscrizione del verbale del Tavolo tecnico.". (562)
Emendamento all'emendamento 126 aggiuntivo Pittalis - Fasolino - Locci - Alessandra Zedda - Oscar Cherchi.
Articolo 20
All'emendamento numero 126, dopo il comma 5 è aggiunto il comma 5 bis.
5 bis. Gli incrementi volumetrici di cui al comma i possono riguardare l'aumento dei numeri di posti letto per le sole strutture aventi una dimensione minore o uguale a 60 posti letto. (517)
Emendamento soppressivo parziale Rubiu - Oppi - Tatti - Pinna.
Articolo 20
Il comma 1 dell' art.20 "Norme per il miglioramento del patrimonio esistente, è soppresso. (62)
Emendamento soppressivo parziale Arbau - Azara - Ledda - Perra.
Articolo 20
Nell'articolo 20, comma 1 , è soppressa la frase: "senza aumento del numero dei posti letto". (13)
Emendamento soppressivo parziale Fasolino - Pittalis - Tedde - Alessandra Zedda - Locci - Oscar Cherchi - Peru.
Articolo 20
All'articolo 20, comma 1, le parole "senza aumento del numero di posti letto" sono soppresse. (457)
Emendamento soppressivo parziale Oscar Cherchi - Peru - Pittalis - Cappellacci - Tocco - Fasolino - Alessandra Zedda - Tunis - Locci - Tedde.
Articolo 20
Il comma 2 dell'articolo 20 è soppresso. (267)
Emendamento soppressivo parziale Rubiu - Oppi - Tatti - Pinna.
Articolo 20
La lettera "e" del Comma 2 dell'art. 20 è soppressa. (63)
Emendamento soppressivo parziale Fasolino - Pittalis - Tedde - Alessandra Zedda - Locci - Oscar Cherchi - Peru.
Articolo 20
All'articolo 20 comma 2 la lettera e) è soppressa. (465)
Emendamento soppressivo parziale Cossa - Dedoni - Crisponi.
Articolo 20
Il comma 3 dell'art. 20 è soppresso. (43)
Emendamento soppressivo parziale Fasolino - Pittalis - Tedde - Alessandra Zedda - Locci - Oscar Cherchi - Peru.
Articolo 20
Il comma 3 dell'art. 20 è soppresso. (458)
Emendamento soppressivo parziale Oscar Cherchi - Peru - Pittalis - Cappellacci - Tocco - Fasolino - Alessandra Zedda - Tunis - Locci - Tedde.
Articolo 20
Il comma 4 dell'art. 20 è soppresso. (268)
Emendamento sostitutivo parziale Agus - Pizzuto - Daniele Cocco - Lai.
Articolo 20
I commi 1 e 2 dell'art. 20 sono sostituiti dai seguenti:
1. Ai fini della riqualificazione e dell'accrescimento delle potenzialità delle strutture destinate all'esercizio di attività turistico-ricettive ricadenti nelle zone urbanistiche omogenee B, C, F e G possono essere autorizzati interventi di ristrutturazione e rinnovamento comportanti incrementi volumetrici, anche mediante la realizzazione di corpi di fabbrica separati, senza aumento del numero di posti letto.
2. Gli incrementi volumetrici:
a) sono ammessi nella percentuale massima del 25 per cento dei volumi legittimamente esistenti;
b) sono consentiti mediante il superamento degli indici volumetrici previsti dalle vigenti disposizioni comunali e regionali;
c) esclusivamente in aree prive di rischio idrogeologico e/o rilevanza paesaggistica ai sensi dell'art. 142, comma 1 del DLgs 42/2004, individuate dal Piano Paesaggistico Regionale, dai Piani Urbanistici Comunali ai sensi 19, comma 1, lett. h della L.R n. 45/89 o, comunque, caratterizzate da valenze storico culturali e ambientali;
e) devono svilupparsi nella porzione del lotto più distante dalla linea di battigia marina e, comunque oltre i 300 metri dalla linea di battigia marina. (89)
Emendamento sostitutivo parziale Tedde - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Alessandra Zedda.
Articolo 20
A11'art. 20 (Interventi di incremento volumetrico delle strutture destinate all'esercizio di attività turistico alberghiera), il comma 1 viene sostituito come segue:
Art. 20
Interventi di incremento volumetrico delle strutture destinate all'esercizio di attività turistico-alberghiera.
1. Ai fini della riqualificazione e dell'accrescimento delle potenzialità delle strutture destinate all'esercizio di attività turistico-ricettive ricadenti nelle zone urbanistiche omogenee B, C, F e G, anche qualora localizzate nei 300 metri dalla linea di battigia marina, possono essere autorizzati interventi di ristrutturazione e rinnovamento comportanti incrementi volumetrici, anche mediante la realizzazione di corpi di fabbrica separati, ivi compreso l'aumento del numero di posti letto nella misura del 50% del nuovi volumi, esclusivamente per camere dimensionate secondo gli standard internazionali pari a mq 20 per posto letto di camera singola e di mq 30 per posto doppio. (143)
Emendamento sostitutivo parziale Oscar Cherchi - Pittalis - Cappellacci - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis - Alessandra Zedda.
Articolo 20
All'art. 20, il comma 1 è così sostituito:
"Ai fini della riqualificazione e dell'accrescimento delle potenzialità delle strutture destinate all'esercizio di attività turistico-ricettive ricadenti nelle zone urbanistiche omogenee A, B, C, D, E, F e G, sono consentiti interventi di ristrutturazione e rinnovamento comportanti incrementi volumetrici:
a) nel limite massimo del 10 percento della volumetria esistente per gli immobili destinati all'esercizio di attività turistico-ricettive siti nella fascia costiera entro i 300 metri dalla linea di battigia, ridotta a 150 metri per le isole minori, qualora gli interventi siano tali da determinare il contenimento del consumo energetico con una riduzione maggiore del 10 percento del fabbisogno di energia primaria dell'intero edificio, oppure si dimostri che l'immobile rispetti i parametri di cui al decreto legislativo n. 192 del 2005, e successive modifiche ed integrazioni e si consegua il miglioramento della qualità architettonica;
b) nel limite massimo del 20 percento della volumetria esistente per gli immobile di cui alla lettera a) siti oltre la fascia costiera dei 300 metri dalla linea di battigia, che può arrivare al 30 percento nel caso in cui siano previsti interventi di riqualificazione estesi all'intero edificio tali da determinare il contenimento del consumo energetico con una riduzione maggiore del 25 percento del fabbisogno di energia primaria, oppure si dimostri che l'immobile rispetti i parametri di cui al decreto legislativo n. 192 del 2005, e successive modifiche ed integrazioni e si consegua il miglioramento della qualità architettonica, della sicurezza strutturale e della accessibilità degli immobili". (294)
Emendamento sostitutivo parziale Pietro Cocco - Antonio Solinas - Demontis - Meloni - Collu.
Articolo 20
All'articolo 20, comma 1 le parole "Ai fini della riqualificazione e dell'accrescimento delle potenzialità delle strutture destinate all'esercizio di attività turistico-ricettive ricadenti nelle zone urbanistiche omogenee B, C, F e G, anche qualora localizzate nei 300 metri dalla linea di battigia marina, possono essere autorizzati. "
Sono sostituite dalle seguenti:
"Ai fini della riqualificazione e dell'accrescimento delle potenzialità delle strutture destinate all'esercizio di attività turistico-ricettive ricadenti nelle zone urbanistiche omogenee B, C, F e G, con esclusione di quelle localizzate nei 300 metri dalla linea di battigia marina, possono essere autorizzati"
Copertura finanziaria
Non prevede aumento di spesa (478)
Emendamento sostitutivo parziale Fasolino - Pittalis - Tedde - Alessandra Zedda - Locci - Oscar Cherchi - Peru.
Articolo 20
All'articolo 20, comma 1, le parole "senza aumento del numero di posti letto" sono sostituite con "ivi compreso l'aumento del numero dei posti letto nella misura del 50% dei volumi". (407)
Emendamento sostitutivo parziale Fasolino - Pittalis - Tedde - Alessandra Zedda - Locci - Oscar Cherchi - Peru.
Articolo 20
All'articolo 20, comma 1, le parole "senza aumento del numero di posti letto" sono sostituite con "purché le superfici in incremento vengano destinate, per almeno il 50%, alla creazione di servizi alla clientela". (408)
Emendamento sostitutivo parziale Crisponi.
Articolo 20
Al comma 3 dell'art. 20, le parole "al tasso medio di permanenza" sono sostituirete dalle parole:
"al miglioramento della media della giornate di permanenza". (38)
Emendamento aggiuntivo Dedoni - Cossa - Crisponi.
Articolo 20
All'articolo 20, comma 2, la lett. a), dopo le parole:
"legittimamente esistenti" sono aggiunte le seguenti "purché non abbiano già usufruito di analoga premialità;". (5)
Emendamento aggiuntivo Crisponi.
Articolo 20
Dopo la lettera e) al comma 2 dell'art. 20 è aggiunta la seguente:
e bis. sono ammessi per la costruzione di: zone benessere, aree per la salute, palestre, spazi per attività ludica e sportiva, piscine, piscine riscaldate, sale per riunioni; (36)
Emendamento aggiuntivo Augusto Cherchi - Pier Mario Manca - Unali.
Articolo 20
Al comma 2 dopo la lettera e), è aggiunta la seguente:
"e bis) devono garantire la riduzione energetica di almeno 2 classi energetiche". (103)
Emendamento all'emendamento numero 103 aggiuntivo Alessandra Zedda - Pittalis.
Articolo 20
Modifica articolo 16 delle Linee guida LR 12.06.2006 n. 9
Articolo 16
(Riposizionamento concessioni in regime di proroga non compatibili col PUL)
Al fine di rendere operativi i PUL e i Piani di Gestione, le concessioni in corso di vigenza incompatibili con le previsioni degli stessi, devono essere riposizionate ed adeguate secondo quanto previsto nel PUL.
L'adeguamento alle eventuali nuove tipologie strutturali richieste dai PUL o dai Piani di Gestione dovrà essere completato entro il termine di 36 mesi dall'approvazione dei piani medesimi.
In caso di riposizionamento delle concessioni, conseguenti all'attuazione del PUL o dei Piani di Gestione, si applica l'art. 15 per il ristoro degli oneri sostenuti.
La mancata ottemperanza alla disposizione concernente il riposizionamento o l'adeguamento della concessione, nel caso in cui non avvenga entro 36 mesi dall'approvazione dei PUL, costituisce motivo di revoca della medesima ai sensi e in applicazione dell'art. 42 del codice della navigazione.
Nell'ipotesi in cui una o più concessioni in corso di vigenza per effetto delle proroghe delle concessioni medesime, disposte dall'art. 1, comma 18 del D.L. 30/12/2009, N. 194, come modificato dalla legge di conversione 26/02/10, N. 25 e ss.mm.ii., e scadenti al 31/12/2020, non trovino capienza nei PUL o nei Piani di Gestione approvati, le medesime, ove non sussistano gravi motivi di pubblico interesse che ne impongano la rimozione, attinenti a tutela ambientale e paesaggistica accertati a seguito della procedura di VAS, permangono nel sito oggetto di concessione sino alla scadenza disposta con le norme di cui sopra.
Le amministrazioni comunali dovranno presentare in allegato al PUL, per le finalità di cui al successivo articolo 22, comma 2, una dettagliata relazione corredata da idonea documentazione cartografica esplicativa delle modalità di attuazione del piano del PUL, in riferimento alle tutele poste dai precedenti commi a garanzia dei diritti acquisiti dai titolari di concessioni demaniali con finalità turistico-ricreative, come scaturenti dalla proroga delle concessioni medesime, disposta dall'art. 1 comma 18 del D.L. 30/12/2009, N. 194, come modificato dalla legge di conversione 26/02/10, N. 25, dall'art. 34 duodecies, comma 1, del D.L. 18/10/2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla L. 17/12/2012, N. 221 e, successivamente, dall'art. 1 comma 547, Legge 24/12/2012, N. 228 e scadenti al 31/12/2020. (618)
Emendamento aggiuntivo Locci - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Peru - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis - Alessandra Zedda.
Articolo 20
Al comma 2 lettera e), dopo le parole "battigia marina" è aggiunta la seguente frase
… tali distanze sono ridotte a 150 metri nelle Isole Minori. (303)
Emendamento aggiuntivo Fasolino - Pittalis - Tedde - Alessandra Zedda - Locci - Oscar Cherchi - Peru.
Articolo 20
All'articolo 20, comma 3, dopo la parola "richiesta" sono aggiunte le seguenti "riguardante gli interventi di cui al presente articolo per ampliamenti superiori a 500 metri cubi" (409)
Emendamento aggiuntivo Fasolino - Pittalis - Tedde - Alessandra Zedda - Locci - Oscar Cherchi - Peru.
Articolo 20
All'articolo 20 dopo il comma 5 è aggiunto il comma.
5 bis. Gli incrementi volumetrici di cui al comma 1 possono riguardare l'aumento dei numeri di posti letto per le sole strutture aventi una dimensione minore o uguale a 60 posti letto. (410)
Emendamento all'emendamento numero 410 aggiuntivo Alessandra Zedda - Pittalis.
Articolo 20
Modifica articolo 16 delle Linee guida LR 12.06.2006 n. 9
Articolo 16
(Riposizionamento concessioni in regime di proroga non compatibili col PUL)
Al fine di rendere operativi i PUL e i Piani di Gestione, le concessioni in corso di vigenza incompatibili con le previsioni degli stessi, devono essere riposizionate ed adeguate secondo quanto previsto nel PUL.
L'adeguamento alle eventuali nuove tipologie strutturali richieste dai PUL o dai Piani di Gestione dovrà essere completato entro il termine di 36 mesi dall'approvazione dei piani medesimi.
In caso di riposizionamento delle concessioni, conseguenti all'attuazione del PUL o dei Piani di Gestione, si applica l'art. 15 per il ristoro degli oneri sostenuti.
La mancata ottemperanza alla disposizione concernente il riposizionamento o l'adeguamento della concessione, nel caso in cui non avvenga entro 36 mesi dall'approvazione dei PUL costituisce motivo di revoca della medesima ai sensi e in applicazione dell'art. 42 del codice della navigazione.
Nell'ipotesi in cui una o più concessioni in corso di vigenza per effetto delle proroghe delle concessioni medesime, disposte dall'art. 1, comma 18 del D.L. 30/12/2009, N. 194, come modificato dalla legge di conversione 26/02/10, N. 25 e ss.mm.ii., e scadenti al 31/12/2020, non trovino capienza nei PUL o nei Piani di Gestione approvati, le medesime, ove non sussistano gravi motivi di pubblico interesse che ne impongano la rimozione, attinenti a tutela ambientale e paesaggistica accertati a seguito della procedura di VAS, permangono nel sito oggetto di concessione sino alla scadenza disposta con le norme di cui sopra.
Le amministrazioni comunali dovranno presentare in allegato al PUL, per le finalità di cui al successivo articolo 22, comma 2, una dettagliata relazione corredata da idonea documentazione cartografica esplicativa delle modalità di attuazione del piano del PUL, in riferimento alle tutele poste dai precedenti commi a garanzia dei diritti acquisiti dai titolari di concessioni demaniali con finalità turistico-ricreative, come scaturenti dalla proroga delle concessioni medesime, disposta dall'art. 1 comma 18 del D.L. 30/12/2009, N. 194, come modificato dalla legge di conversione 26/02/10, N. 25, dall'art. 34 duodecies, comma 1, del D.L. 18/10/2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla L. 17/12/2012, N. 221 e, successivamente, dall'art. 1 comma 547, Legge 24/12/2012, N. 228 e scadenti al 31/12/2020. (619).)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas, relatore.
SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Sugli emendamenti soppressivi totali numero 12 parere contrario, 61 e 219 contrario, sostitutivi totali numero 126 parere favorevole, al 126 sono stati presentati gli emendamenti all'emendamento numero 575 contrario, 525 contrario, 519 contrario, 516 contrario, 521 contrario, 576 contrario, 615 contrario, 616 contrario, 611 contrario, 612 contrario, 613 contrario, 614 contrario, 526 contrario, 607 contrario, 608 contrario, 609 contrario, 610 contrario, 552 contrario, 603 contrario, 604 contrario, 605 contrario, 606 contrario, 518 contrario, 562 favorevole, 517 contrario. Sugli emendamenti soppressivi parziali, numero 62 parere contrario, 13 uguale al 457 contrario, 267 contrario, 63 uguale al 465 contrario, 43 uguale al 458 contrario, 268 contrario. Emendamenti sostitutivi parziali, numero 89 invito al ritiro, 143 contrario, 294 contrario, 478 invito al ritiro, 407 contrario, 408 contrario, 38 contrario. Sugli emendamenti aggiuntivi, numero 5 contrario, 36 contrario, 103 invito al ritiro, 303 contrario, 409 contrario, 410 contrario, al 410 è stato presentato il 619 che è stato dichiarato inammissibile.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Il parere è conforme a quello della Commissione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Efisio Arbau. Ne ha facoltà.
ARBAU EFISIO (Sardegna Vera). Per annunciare il ritiro degli emendamenti numero 12 e 13.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Oscar Cherchi. Ne ha facoltà.
CHERCHI OSCAR (FI). Dopo la grande discussione dell'articolo 19 ieri legato in modo particolare all'aumento delle volumetrie e quindi alle premialità sul patrimonio edilizio esistente, ci concentriamo in modo particolare oggi con l'articolo 20 all'incremento volumetrico legato all'esercizio delle attività turistico-ricettive, quindi del mondo della produzione turistica. All'articolo 20 la Giunta ha presentato anche l'emendamento numero 126 che sostituisce quasi integralmente, o perlomeno solo in modo parziale, l'articolo 20 non indicando praticamente due punti di cui al comma 2. Io infatti mi concentrerò nella discussione generale soprattutto sulle modifiche sulla proposta che ha la Giunta ha apportato all'articolo 20. L'individuazione delle aree urbanistiche è chiaro che in modo corretto la Giunta ha indicato tutte le zone omogenee che sono legate alle zone di completamento B, alle zone di ampliamento sempre legate alle zone C, alle zone turistiche F e a quelle di servizi generali, con una clausola particolare, non è possibile intervenire entro la fascia dei 300 metri, quindi questa è la prima considerazione, lasciando fuori completamente tutti i corpi di fabbrica che invece operano e sono attivi dai 300 metri alla linea di battigia. E credo che da questo punto di vista bisognerà sicuramente approfondire l'argomento, non solo in forma tecnica, ma chiaramente anche in una forma più ampia legata proprio alla necessità di dare spazio e di dare ampliamento anche a chi opera oggi nella fascia dei 300 metri. L'aspetto importante tecnicamente che mi preme sottolineare è proprio questo, oltre i 300 metri si va con una premialità pari al 25 per cento, salvo però che i fabbricati insomma non rientrino in differenti tipo di attività, e quindi questo va bene, cioè nel senso che sulle residenziali, e questo credo che sia da sottolineare, per quanto riguarda le zone F sono normate dell'articolo 19 che però, così come abbiamo visto ieri ed è stato un po' il vero problema nel ragionamento finale di ieri sera qui in Aula, che rimangono senza una definizione chiara. Quindi da questo punto di vista bisognerà poi capire da parte della Giunta, o perlomeno dell'esecutivo, di come porterà avanti quella F del 19 perché bisognerà chiaramente chiarire, visto che il Consiglio regionale così ha approvato. Mentre invece si dà possibilità di apertura nella fascia dei 300 metri dalla battigia solo ed esclusivamente a quelle zone che sono indicate e che urbanisticamente sono individuate come centri storici o zone di completamento, oppure fanno parte dell'artico 10, se non sbaglio, della 45. Questo è chiaramente un aspetto molto importante, cioè nel senso che si sta definendo quello che urbanisticamente è già delineato sulla base della edificabilità e dell'edificato nei centri abitati, che sono chiaramente a ridosso del mare. Mentre invece però per tutto il resto non è assolutamente possibile, quindi credo che da questo punto di vista davvero bisognerebbe fermarsi e capire, i nostri emendamenti lo dicono in modo molto chiaro, noi abbiamo l'interesse di aprire anche, interesse naturalmente generico non di tipo personale, alle zone contigue dei centri abitati che non sono solo nella fascia dei 300 metri, che non sono solo ricadenti nelle zone A e B, perché può essere che una zona C, oramai consolidata, sia nella fascia dei 300 metri e non mi sembra il caso da questo punto di vista di non includere anche quelle. Ma negli emendamenti che abbiamo presentato è sicuramente previsto. Nella seconda parte invece dell'emendamento numero 126 ci sono due considerazioni che io vorrei fare molto brevemente, perché vedo che il tempo oramai è scaduto in questo mio primo intervento. Il comma 7 e il comma 8 credo che vadano un attimino ragionati meglio, perché sul comma 7 si prevede praticamente da parte della Giunta regionale che predisponga degli atti di indirizzo per definire esattamente qual è il problema… Vi giuro che è di una difficoltà incredibile riuscire a…
PRESIDENTE. Scusi onorevole Cherchi. Scusate, veramente, non è possibile. Guardate, non è possibile lavorare così, se c'è da parlare io lo capisco, sono il primo che lo capisco, si può uscire fuori, si parla e si rientra in Aula, ma non è possibile che ci siano quattro capannelli contemporaneamente in Aula mentre si sta provando a fare un intervento. Non è possibile seguire, non è possibile concentrarsi, non è possibile fare bene l'intervento. Quindi invito tutti quanti a rispettare i colleghi che stanno intervenendo e il Presidente che sta provando a seguire i lavori. Onorevole Cherchi, vada avanti, diamo un altro minuto all'onorevole Cherchi
CHERCHI OSCAR (FI). Grazie Presidente, io la ringrazio perché credo che anche l'Aula molto spesso deve stare un po' più attenta, ma non perché ognuno di noi faccia dei ragionamenti che devono accogliere l'attenzione di tutta l'Aula, ma perché soprattutto nel ragionamento che stiamo portando avanti adesso ci sono due aspetti che sono fondamentali davvero, cioè nel senso che si rimanda, e provo a riformularlo, si rimanda in capo all'esecutivo, quindi alla Giunta la definizione dei programmi e dell'attuazione degli articoli che noi stiamo andando ad approvare. Quindi si demanda all'esecutivo quello che è la legge che noi stiamo approvando, quindi credo che davvero questo, colleghi, sia realmente non corretto, non trovo un'altra formula e un altro modo onestamente per definirlo. E poi soprattutto sul comma 8, al di fuori delle ipotesi di cui al comma 3, il comma 3 definisce esattamente quali sono i parametri per le premialità, è escluso ogni intervento di cui al comma 1, cioè relative a tutte le varie zone urbanistiche per le strutture destinate all'esercizio di attività turistico - ricettive ricadenti nei 300 metri dalla linea di battigia, fino alla definizione di specifiche norme che saranno stabilite dalla nuova legge regionale. Io credo che sia…
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giuseppe Fasolino. Ne ha facoltà.
FASOLINO GIUSEPPE (FI). Presidente, qua non si capisce realmente come si vuole dare incentivo all'industria del turismo e all'industria ricettiva, perché realmente qua si vietano determinate cose. Cioè, da una parte si dice che si danno degli incentivi, da una parte si dice che c'è l'opportunità addirittura per le zone A e B con destinazione alberghiera di avere l'opportunità d'incrementi, per poi passare al comma 8 invece ed escludere ogni intervento di cui al comma 1 per le strutture destinate all'esercizio di attività turistico - ricettive ricadenti nei 300 metri dal mare. Veramente non si capisce che cosa lo stiamo mettendo a fare, sarebbe stato più opportuno, visto che ogni volta si ripete che si vuol aspettare questa legge, la stiamo aspettando tutti come una manna dal cielo, allora avremo fatto meglio ad aspettare l'approvazione di questa legge. E poi non c'è un vero e proprio secondo me ragionamento sulle strutture turistico - ricettive, perché nel momento in cui si fa un ragionamento di questo tipo bisognava cercare di capire quali sono le esigenze di queste strutture e non vincolare la possibilità di un incremento, escludendo i posti letto. Perché magari ci sono delle strutture che hanno troppi posti letto, e sarebbe assurdo inserire degli ulteriori posti letto, quindi è giusto dare l'opportunità di fare dei servizi, e al contrario invece ci sono delle strutture che magari hanno già una serie di servizi e magari sarebbe opportuno pure, al di là dei servizi, hanno pochi posti letto, e non si possono reggere, e sarebbe opportuno dargli l'opportunità di fare i posti letto. E allora trovo anche riduttivo il fatto di legare tutto questo ad uno studio economico legato all'attività se poi questo studio deve essere già vincolato, io ti do l'opportunità di fare uno studio economico per capire se questo investimento potrà reggersi in piedi però ti dico già che al di là di quello che verrà fuori dal tuo studio tu non potrai fare posti letto, mi sembra assurdo, se uno studio alla base ci deve essere lasciamolo libero, non vincoliamolo esclusivamente al fatto che non ci potranno essere aumenti di posti letto, uno studio lo devo fare, lasciamolo libero di valutare che probabilmente dallo studio della mia attività, con le caratteristiche della mia attività, è necessario invece magari aumentare anche qualche posto letto, come la costante di questa legge modificata, lo voglio specificare sempre, di questa legge modificata perché la legge precedente invece aveva una logica diversa, mi sembra una costante di questa legge modificata il fatto di "vorrei ma non posso", "vorrei darti ma non te lo posso dare", poi l'assurdità che l'approccio demagogico, io do l'opportunità alle strutture ricettive di avere la possibilità di migliorare le proprie strutture, di aver un aumento anche senza i posti letto ma questo non è previsto nelle zone F, all'interno dei 300 metri, neanche dopo uno studio più approfondito. Questo è un approccio ideologico vero e proprio alla materia, sappiamo qual è l'incidenza territoriale delle zone F? Abbiamo mai fatto questo ragionamento? Se voi andate a vedere l'incidenza territoriale delle zone F è molto minore rispetto a quella delle zone C, poi con il comma 8, che è una perla secondo me, con il comma 8 impegniamo qualsiasi possibilità di ristrutturazione nelle zone B e nelle zone C anche all'interno dei 300 metri dal mare, anche all'interno del centro abitato e anche nelle isole minori, sicuramente questo va corretto perché altrimenti così è quasi inapplicabile, ma oltretutto mi sembra veramente riduttivo e troppo restrittivo e non darebbe nessuna possibilità di fare qualcosa, quindi lavoriamoci bene, vediamo un po' se lo possiamo migliorare, noi siamo qui come abbiamo fatto ieri per cercare di migliorare l'articolo 20, come abbiamo fatto ieri dicevo per l'articolo 19 e mi auguro che, in maniera palese, si possa migliorare anche questo.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). È evidente che la discussione di questo articolo non può non avere influssi dalla discussione e dall'esito del voto dell'articolo 19, i flussi ovviamente negativi, qui parliamo di zone F, assieme ad altre zone, incrementi volumetrici alberghieri, ma anche nell'articolo 19 che ieri abbiamo approvato c'è una zona F che è stata inserita con il voto che noi tutti conosciamo, questa duplicazione di inserimento di zone F in due articoli che in teoria trattano fattispecie differenti, creerà non pochi problemi, le riflessioni che facevamo ieri ad alta voce, che abbiamo fatto assieme a voi credo siano sempre attuali, anzi più attuali, perché se è vero com'è vero che quella F, inserita in quel contesto, oggi non viene quantificata, sto utilizzando dei termini inappropriati, ma credo che servono per rendere bene il concetto, se quella zona F del 19 non viene quantificata è anche vero che: uno soccorre l'analogia, due che comunque qui ci sono delle norme che in qualche modo quantificano ma quantificano al di fuori della fascia di 300 metri, dal 19 invece siamo verosimilmente nella fascia dei 300 metri, quindi non escludo a priori che ho gli interpreti e coloro che devono dare attuazione alla norma, di mettere in campo le soluzioni interpretative le più disparate o, sempre all'interno del 19, o soccorra invece questo articolo 20 come quantificazione, però nel 19 si prevedono incrementi nella fascia di 300 metri. Immaginate che pasticcio, quindi io credo che quest'aula, verosimilmente, se non troviamo degli interpreti particolarmente capaci, competenti e accorti che diano un senso, un valore all'inserimento della lettera F nell'articolo 19, io credo che quest'Aula debba ritornare sul tema, come una figura di tutta l'Aula non identificatissima, il molock è quello dei 300 metri, che da qualche anno ci assilla, ci perseguita, che è completamente slegato dalla qualità, è un molock quantitativo perché va a misurare una striscia, una fascia, ma della qualità interessa ben poco a tutti, siamo interessati alla fascia, non siamo interessati alla bellezza di ciò che sta nella fascia, anche questo è un grave errore perché nei 300 metri ci stanno delle porcherie orripilanti che in qualche modo bisogna demolire, preferibilmente demolire, ci sono anche delle cose qualitativamente pregevoli che devono invece essere conservate e che devono ricevere un grado di tutela, devono essere soggetti ad un grado di tutela importante. Altra questione che emerge in modo forte da questa proposta normativa e dall'emendamento numero 126 è quella degli incrementi volumetrici che non prevedono posti letto, anche questo credo che sia un errore, non so quale sia la causa, la genesi di questo errore, però l'errore emerge, noi sappiamo tutti che la maggior parte degli alberghi sardi, la maggior parte, ma anche in costa, anche in Gallura, la maggior parte degli alberghi sardi, anche quelli a cinque stelle, anche quelli che vanno oltre le cinque stelle, hanno dei servizi a cinque stelle ma hanno delle stanze che di cinque stelle sanno ben poco, chi ha visto un cinque stelle in Asia, in America o anche in Africa, si accorge e si è accorto che le stanze di questa categoria importante di alberghi hanno dimensioni differenti, le stanze dei nostri alberghi sono molto, molto piccine, inadeguate. Allora per quale motivo laddove si da la possibilità di incrementare la volumetria, per quale motivo non prevede che all'interno di questi incrementi di volumetria ci sia una percentuale, magari del trenta, magari del quaranta, magari del cinquanta per cento da destinare non solo a servizi, ma da destinare a stanze che abbiano degli standard internazionali, che possano attirare flussi turistici, clienti, che possano essere portati ad esempio, oggi le stanze dei nostri alberghi, anche di quelli più importanti difficilmente possono essere portate ad esempio. Invece credo sia apprezzabile il fatto che si possa intervenire sui 300 metri quanto meno negli alberghi urbani, cittadini, quelli che sono nelle zone A e B, a meno che non arrivi qualche emendamento che non ho visto che a scrutinio segreto che vada ad eliminare questa norma che è positiva. Quindi complessivamente questo articolo 20 che noi stiamo discutendo…
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Luigi Crisponi. Ne ha facoltà.
CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Signor Presidente, stiamo discutendo di un tema non da poco, zona F, quindi bisognerebbe comprendere se F come fastidio, oppure zona F come sviluppo della nostra economia, nei termini più generali, pensate che oggi noi dovremmo andare, a fare delle riflessioni, degli approfondimenti su uno dei temi che è oramai diventato da qualche anno uno dei pilastri dell'economia regionale. Pilastro perché? Semplicemente per una diffusa presa di coscienza, sono andate a picco tutte le altre industrie che finora avevano retto il comparto produttivo regionale, e oggi sono rimaste in piedi solo ed esclusivamente quelle che in qualche modo fanno riferimento al turismo, e quindi a tutto il suo indotto. Pensate che oggi, se per caso un cittadino dovesse andare su una delle pagine più note, che è quella di booking.com, riscontrerebbe che in Sardegna sono registrate su quel portale 4111 strutture, questo significa che c'è praticamente un passaggio epocale rispetto a due anni fa quando erano esattamente la metà, o a cinque anni fa quando ve n'erano solamente 900. Questo significa che non si parla di soli alberghi, ma si tratta di tutto un sistema diffuso che fa capo e riferimento a residence, villaggi, bed and breakfast, alberghi diffusi, insomma tutto un sistema davvero articolato dal quale io credo che possa essere riconosciuto solamente un buon beneficio al nostro territorio. Ancora però delle riflessioni: se quelle stesse persone, quelle centinaia di migliaia se non milioni di persone nel mondo, che volessero curiosare proprio su quel sito straordinariamente importante ma anche straordinariamente irriconoscente per chi non è adeguato alle richieste affettive dei mercati internazionali, resta semplicemente un numerino appeso là nella cornice di quel sito, o comunque su Internet in generale. Il web non premia nessuno, premia esclusivamente ciò che viene erogato, quel servizio che viene effettivamente prestato alla propria clientela, e la clientela non è altro che il mercato internazionale. Beh, io sfido voialtri a individuare modernità, attualità nell'offerta, proposta intelligente dei servizi, quando la gran parte delle strutture ricettive della Sardegna sono costruite negli anni '90: come può oggi un albergo di Alghero, di Golfo Aranci, di Pula, di Olbia, di Cala Gonone, di Siniscola presentarsi al mercato se la sua struttura è già obsoleta, per un mercato che non ha pietà e senza alcun rimpianto di caccia immediatamente nei bassifondi della classifica? La Sardegna, che ha cento milioni di opportunità, che sono quelle dettate da un sole e da un mare straordinario, una terra di valori identitari spettacolari, oggi deve fare i conti anche sulla qualità dei propri servizi e sulle proprie strutture; se tutte queste strutture dovessero rimanere alla linea di partenza, senza che ci fosse uno starter, che è il cliente, che gli dice "sì, va bene, puoi partecipare anche tu", noi staremo facendo già il primo errore, il secondo errore evidentemente lo facciamo anche nella tempistica: collega Fasolino, i contratti per il 2016 si firmano adesso, e non c'è naturalmente un campionato di ritorno che ti consenta di salire su quella carrozza, quindi significa che si va al cospetto del mercato, dei tour operator nazionali e internazionali, dicendo che ancora una volta, per tutto 2015, 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020, perché ci vorranno anni per poter realizzare, tu ti presenterai al cospetto dei grandi mercati nazionali e internazionali senza avere quelle dotazioni minime che oggi richiede il mercato. È stato detto più volte, si tratta di servizi complementari, in primis, innanzitutto di aree Wellness, piccole aree sportive, servizi dedicati alla persona, alla salute, ai massaggi, alle saune, o le piccole aree congressuali, tutti quei luoghi che oggi possono fare punto di riferimento per la "touroperazione" internazionale, ma anche per i clienti che ti vogliono cercare attraverso il sistema del Web.
Oppure vorrei dire che se tutto questo fosse semplicemente indicativo per poter trovare un accoglimento da parte dello stesso mercato, dico che la struttura poi è obsoleta, è vecchia, quindi tu devi mettere mano, talvolta anche lasciando naturalmente intonso lo scheletro e la struttura, ma devi avere la possibilità anche di poter intervenire internamente, devi poter graffiare, ruotare, verificare se ci sono le condizioni per dare un'offerta migliore; tutto questo naturalmente viene vanificato, e non stiamo parlando poi di posti letto. Ma pensate che si possa fare un investimento senza che ci sia il dovuto ristoro? Pensate che si possa fare un investimento, che spesso è milionario o ultramiliardario, che non abbia la capacità di restituire con dovizia di quello che tu, imprenditore, hai dovuto investire, oltretutto con grandissima fatica visti i tempi che corrono, visto che la Regione non fa bandi per il turismo, le banche non concedono credito e quindi non ci sono gli strumenti, eppure noi sappiamo dai contatti continui che abbiamo avuto in questi giorni quale grinta, quale voglia ci sia da parte degli operatori di non vanificare storie imprenditoriali e familiari che hanno permesso…
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Crisponi, il tempo a sua disposizione è terminato.
E' iscritto a parlare il consigliere Ignazio Locci. Ne ha facoltà.
LOCCI IGNAZIO (FI). Stamattina, durante il viaggio che da casa mi separava dal Consiglio regionale, alla radio ho avuto l'occasione di sentire in diretta diversi interventi di artigiani e professionisti che interloquivano in una trasmissione di un'emittente locale del Sud Sardegna.
Quello che è avvenuto ieri, in buona sostanza, al netto delle polemiche, mi pare che abbia restituito fiducia all'ambiente degli artigiani e dei piccoli costruttori, perché, seppure ancora non vi sia contezza della struttura precisa della norma, all'esterno di questo palazzo è uscito che a breve si potrà riprendere l'attività e anche in particolare si potrà riprendere con ristrutturazioni e ampliamenti; addirittura l'apertura sulle zone agricole, secondo me, ha avuto un sapore dolce per chi ha guardato a quest'Aula.
Bene, oggi affrontiamo il tema delle strutture ricettive e mi pare che, se noi tenessimo conto di quello che ha comunque creato la giornata di ieri dell'ambiente, cioè un'infusione comunque di fiducia, e con i tempi che stiamo correndo, come ha ben spiegato il collega Crisponi, di una sempre minore attenzione del sistema dei credito rispetto alla piccola impresa, e in particolare all'impresa delle costruzioni e del turismo, se noi proviamo a coniugare questi ragionamenti non possiamo non tenerne conto e non possiamo ridurre un intervento legislativo a poca cosa, addirittura rischiando che sia in certi settori inapplicabile. Faccio riferimento evidentemente alle strutture ricettive presenti nelle zone A e nelle zone B, dove, seppure all'interno dei trecento metri come indicato nella norma, credo che le limitazioni dei centri matrice da una parte, quindi le limitazioni dei centri storici, rischiano comunque di creare un limite a queste strutture. È evidente che all'interno dei trecento metri stiamo parlando di strutture che sono all'interno dei centri abitati a cui è certo che non daremo l'opportunità di ampliamento.
Dobbiamo uscire inoltre dal timore che l'ampliamento e la ristrutturazione di queste strutture possa creare non si sa bene quale nocumento all'ambiente. Io credo che dobbiamo avere un approccio di tipo industriale, io ho sempre guardato un po' con sospetto all'atteggiamento di tipo industrialistico, com'è nella tradizione di una certa sinistra, quasi come se il favorire certe attività industriali fosse comunque una grande conquista perché queste sì che potevano in poco tempo, con investimenti di cui nemmeno si conosce il bilanciamento e gli interessi, creare occupazione e andare incontro a quella che un tempo era la classe operaia, al sindacato, eccetera. Bene, noi qui abbiamo un altro importante settore produttivo, che noi abbiamo sempre giudicato strategico, ritenendo che dovesse essere l'alternativa a quell'industria pesante che sta andando in qualche modo a finire il suo contributo all'economia di questa regione, ma lo facciamo piano, lo facciamo senza entusiasmo, lo facciamo con la logica del metro quadro, del metro cubo e della distanza dalla linea di battigia. Credo che non possa essere affrontato un tema che comprende, che coinvolge un settore produttivo importante come quello del turismo, delle costruzioni, dell'edilizia e della pianificazione con questo tipo di approccio. Io direi che vadano rispolverate in pieno certe concezioni di tipo veramente industrialistico della tradizione della sinistra da applicare a questo settore per favorire lo sviluppo, per favorire ovviamente anche l'aumento di posti di lavoro di cui la Sardegna ha tanto bisogno.
PRESIDENTE. Comunico al Consiglio che è rientrato dal congedo l'onorevole Deriu.
È iscritto a parlare il consigliere Ignazio Tatti. Ne ha facoltà.
TATTI I GNAZIO (Area Popolare Sarda). Io stamattina ho avuto un incontro con alcuni sindaci che mi hanno chiesto di rappresentare all'Assessore di inserire nella legge di riordino degli enti locali anche una funzione per capire questa legge, perché davvero sono molto preoccupati perché molto probabilmente avranno delle difficoltà enormi loro e gli uffici tecnici per cercare di mettere in pratica questa legge. Mi hanno detto, quando arrivate all'articolo 52, 53, non so cosa ne verrà fuori da questa legge. Venendo all'articolo 20 in discussione, in questo articolo si tratta di razionalizzare gli incrementi volumetrici volti a migliorare la funzionalità delle strutture ricettive alberghiere esistenti, al fine di renderle più attrattive anche nei periodi di bassa stagione, al fine di allungare il periodo di frizione turistica di quei territori e di quelle strutture che altrimenti sarebbero penalizzati. Al primo comma, lettera e), si prevede che gli incrementi volumetrici che non possono essere relativi a nuovi posti letto debbano essere realizzati nella parte del lotto più distante dalla linea di battigia, quindi di fatto retrostanti alle volumetrie esistenti. Quindi, se si vuole realizzare un ristorante per esempio, che renda maggiormente appetibile la struttura ricettiva anche in bassa stagione, lo si deve edificare con vista sulle camere e non sul mare. Vedete, sono questi i sintomi che danno la misura della qualità della norma che state proponendo all'approvazione del Consiglio, e sono sintomi di una visione tecnica miope, volta a soddisfare l'idea di una finta tutela del territorio e dell'ambiente, più che a soddisfare un'esigenza di funzionalità compatibile con quella stessa tutela. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonello Peru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PERU ANTONELLO (FI). Vorrei che mi ascoltasse, anche se, ne sono convinto, ascolta tutti perché l'Assessore è molto attento a questo provvedimento. Se mi ascoltasse, perché vorrei fare un ragionamento, per quanto riguarda questo articolo, sull'articolo 20, sulle attività ricettive. Il principio di fondo è quello del miglioramento del patrimonio esistente, noi aggiungiamo anche per riqualificare l'esistente e per rilanciare anche un settore edilizio. Se questo è il principio di fondo, noi dobbiamo monitorare, dobbiamo fare un'analisi su quelle che sono le strutture esistenti in un territorio, perché se in riferimento all'attività turistica alberghiera le strutture sono quelle che risiedono nel territorio regionale che offrono questo tipo di servizio, noi dobbiamo puntare su queste. Allora faccio un inciso e dico che già questa minoranza ha presentato una legge all'inizio di legislatura sulla riclassificazione delle attività ricettive alberghiere, una legge obsoleta quindi perché le attività ricettive possano diventare veramente forma di attrazione, quindi i centri congressi diventino veramente centri congressi, i beauty farm diventino veramente beauty farm, i resort, i villaggi turistici, i campeggi, gli ostelli, le dimore storiche, tutte queste oggi hanno necessità di che cosa? Di essere riqualificate, di essere riqualificate e hanno necessità di questo strumento perché possano veramente dare la possibilità di offrire questo servizio. Allora nell'articolo 20 si ripercorrono almeno i primi commi, sino al terzo. Noi diciamo va bene, va bene perché ripercorre quella che è la legge numero 4, dove le zone B, C, F e G, cioè le zone dei centri urbani, le zone di completamento, le zone di espansione, le zone di servizi generali e le zone F, quelle di attività ricettiva, si dice che si può incrementare il volume esistente sino al 25 per cento, va benissimo. Si può incrementare il 25 per cento delle attività ricettive anche nei 300 metri, ne discutiamo anche, perché, forse l'ha detto lei, una quarantina di strutture ricettive risiedono nei 300 metri, quindi stiamo parlando solo di quel target, non stiamo assolutamente ampliando quella che potrebbe essere poi un'antropizzazione delle coste. Il problema arriva però al comma 4, quando al comma 4 noi scriviamo, anzi voi scrivete, questo lo abbiamo detto anche in Commissione, che possono usufruire degli incrementi volumetrici previsti nel comma 1 anche le strutture turistico-ricettive che abbiano già usufruito degli incrementi visto l'articolo 10 bis della "45", successive modifiche fino a concorrere del 25 per cento del volume originario. Allora, noi sappiamo, magari è una realtà, che la stragrande maggioranza, quasi la totale maggioranza delle attività ricettive di quelle che ho citato in premessa hanno già autorizzato il 25 per cento, e se non è il 25 è il 20. Che senso ha questa norma? Perché se parliamo di concorrenza sino al 25 per cento, diciamo che se l'hanno già utilizzata non la possono utilizzare, o altrimenti è necessario precisarlo meglio. Perché noi siamo convinti che questo articolo è necessario rivederlo, questo articolo se il 25 per cento possa essere sommato a quella che è l'indicazione del 10 bis della "45" dove alla lettera h) disciplina che i resistenti insediamenti ricettivi alberghieri classificati secondo la legge 14 maggio del 1984, quindi abbiamo una legge obsoleta dell'84, e quindi è necessario riclassificare le attività ricettive, possono in misura superiore al 25 per cento di volumetria usufruire del 25 per cento di volumetria. Qua si parla di concorrenza, quindi noi vorremmo capire in maniera molto chiara se si può sommare, oppure chi ha già utilizzato il 25 per cento non può utilizzare questo, allora a questo punto non ha senso questo articolo 20, non ha senso perché, ripeto, non da la possibilità di un riordino, non da la possibilità di una rivisitazione, non da la possibilità di un rilancio solo ed esclusivamente a quelle attività ricettive che noi diciamo che sono vocate all'attività del turismo della nostra Sardegna.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
L'onorevole Zedda non è in aula.
E' iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Questo articolo è una follia. Ci troviamo davanti… volevo pregare anche la collega Pina, che giustamente l'altro giorno ha detto che nel mare delle polemiche poi si perdono anche le cose buone, però, siccome vorrei cercare di sviluppare un ragionamento, sarei grato se, non se volesse seguirmi, che non è così importante, però questo era l'articolo che avrebbe dovuto caratterizzare questo provvedimento, ed è dell'articolo in cui la Giunta regionale fa una conversione di 180 gradi, cioè, da una timida apertura quale era il testo originario dell'articolo 20, approdiamo all'emendamento numero 126. Io per non perdere tempo mi soffermerò solo sull'emendamento numero 126, che poi è il testo vero dell'articolo, che elimina, naturalmente sempre in vista dell'approvazione della legge urbanistica, che temo che non vedremo mai, sicuramente non la vedremo in questa legislatura, elimina la possibilità di fare interventi, non colate di cemento sulle coste, ma interventi su quelle poche strutture, e io non so se il collega Crisponi, che ha fatto un intervento che secondo me che dovreste studiarvi, ha i dati sul numero delle strutture, ma credo che stiamo parlando di poche strutture in tutta la Sardegna, di fare interventi che possano rendere l'offerta turistica della Sardegna competitiva a livello mondiale, perché stiamo parlando del mercato mondiale. A parte che ci sono aree del mondo dove non si sa nemmeno che esiste questa piccola Isola che si chiama Sardegna, però, dove lo sanno, identificano la Sardegna con il sole, il mare e l'ospitalità. In Sardegna non esistono oggi strutture competitive con l'offerta alberghiera di alto livello che sono invece in grado di offrire altre strutture costiere, in giro per l'Europa, soprattutto per il Mediterraneo, oltre che, naturalmente, nel resto del mondo. Però io, badate, non voglio neanche soffermarmi a questo punto a parlare della fascia dei 300 metri, che rappresenta una specie di tabù intoccabile, io vorrei soffermarmi in questo intervento sulla fascia che va oltre i 300 metri, perché sembra che nella fascia che va oltre i 300 metri noi stiamo approvando dei provvedimenti che consentano degli interventi. Bene, cominciamo dall'articolo 4, collega Peru, il vero articolo 4, perché lei ha esaminato il comma 4… chiedo scusa, dell'articolo 20 che verrà cancellato, e ha fatto bene, ovviamente, perché qui c'è questo modo anche di legiferare per cui si presenta prima la legge finta, poi, in corso d'opera, si presentano gli articoli veri, io credo che meriterebbe anche una certa riflessione dal punto di vista non solo della tecnica legislativa, ma anche dell'etica in cui noi procediamo. Ma queste sono altre considerazioni. Il comma 4 vero dell'articolo 20 dice… poi verremo anche agli altri, però, comma 4: "Ai fini della sensibilità dell'intervento oltre i 300 metri", quindi stiamo parlando della fascia protetta "l'istanza è accompagnata da un piano di impresa asseverato da un professionista abilitato, nel quale si dia dimostrazione della funzionalità dell'incremento alla destagionalizzazione dei flussi turistici", come se questo dipendesse dalla singola impresa e non da un complesso di fattori, "o dall'accrescimento delle potenzialità turistiche e attrattive delle strutture ricettive", tra l'altro "delle strutture ricettive, non "della struttura ricettiva" che formula l'istanza, curioso particolare, "con riferimento alla crescita dei flussi turistici e al tasso medio di permanenza del turista o all'incremento della spesa pro capite in attività di fruizione delle attrattività del territorio. Nel piano d'impresa, altresì, dovrà essere data dimostrazione della ricaduta occupazionale…". Allora, siccome mi fa ridere, e mi riferisco ai sindaci ed ex sindaci presenti, forse vi ricordate quando veniva presentata una richiesta di realizzare una costruzione in agro, allora si chiedeva un piano di impresa dove veniva fornita dimostrazione, un piano culturale, lo sviluppo, le cose… dopodiché questo si faceva la casa, abbandonava naturalmente i terreni attorno alla casa, però intanto si era fatto l'intervento senza che nessuno… qui stiamo costringendo la gente a fare una finzione, a fingere di dimostrare cose che non sono dimostrabili, se non sulla base di studi estremamente accurati su scala molto più ampia rispetto alla struttura ricettiva… Presidente, ma quanti minuti mi ha dato, scusi?... 6 minuti o 3 minuti?... 6 minuti, va bene. E questo per il comma 4. Ma io vi invito a leggere anche il comma 7, che non vi rileggo, e soprattutto il comma 8, che renderanno praticamente impossibile qualsiasi tipo di intervento. Allora, abroghiamo questo articolo, abbiamo il coraggio di abrogarlo, perché è una finzione, non porta nessun beneficio e crea un mare di problemi anche a quelli che vorrebbero investire. Cioè voi siete convinti che uno investa qualche centinaio di migliaia di euro per migliorare la propria struttura alberghiera, e lo faccia alla cieca, senza farsi due conti? Onorevoli colleghi, a me sembra una follia.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Non è che è un fatto di continuazione, ma è veramente una follia, però volevo partire dal fatto che la stampa ha una funzione eccezionale, se è fatta nel modo giusto, la stampa e i mass media: hanno la funzione di stimolo, hanno funzione democratica di controllo, hanno una funzione propositiva, è brutto però che a volte chi ci lavora, che ha residui ideologici, si sforzi nel dire che tutto quello che va anche bene debba essere catalogato in maniera negativa. Anche oggi qualche titolo di giornale ripercorre termini vecchi, utilizza vecchi arnesi di mestiere, che farebbero bene ad essere messi da una parte, e guardare con realtà, come ci chiede questo articolo che abbiamo in discussione, per poter capire il futuro dove va a parare. Ma noi siamo i registi della resistenza, non della resistenza nobile, quella che ha fatto l'Italia unita, nuova e democratica, ma della resistenza a qualunque attività innovativa, siamo quelli che guardano con la faccia rivolta all'indietro un futuro che mai potremo vedere così collocati, siamo coloro i quali si registra la regressione più assoluta e non si guarda a creare operatività, linfa nuova all'interno del sistema economico della nostra Isola. Turismo: ci riempiamo la bocca tutti di turismo, capaci tutti di dire che al meglio bisogna fare le cose per richiamare gente che venga anche in tempi in cui non è estate, ci riempiamo la bocca in tutti i modi, poi, quando andiamo a realizzare, siamo coloro i quali mettono mattone su mattone, come se non si debba creare la struttura, la vera realtà di quello che poi ti reclama essere un'attività industriale, come il turismo che porta gente e fa venire gente dove c'è questa condizione. E certo che capisco che deve essere tutto armonico, e certo che la Costa Smeralda per quello che è in grande e rappresenta un'immagine particolare, dove gli studi di settore hanno consentito che addirittura le case siano messe in mezzo tra roccia e quelli che sono alberi, è vero che non ci sono delle cose che impattano male all'occhio, ma richiamano anche tutta quella gente che viene. Ma è vero anche che ci sono servizi, è vero anche che è stata fatta cubatura. E allora, come si fa ad impedire assolutamente che i nostri alberghi abbiano una SPA che possa essere raffrontata a quella del Trentino, dell'Umbria, della Lombardia e della Toscana, o della Puglia e della stessa Sicilia. Ma siamo capaci a capire che un giovane, un meno giovani, un anziano, quando vede degli alberghi e li paragona uno vicino all'altro, uno che ha la SPA e l'altro no, sceglie quello con alla SPA, perché ha la possibilità di fare anche altro, e non c'è bisogno che mi dilunghi su questo. State impedendo che ci sia una nuova industria alberghiera, state impedendo che ci sia nuova occupazione. Non parlo per voi, se non siete capaci di ribellarvi su queste cose che pochi hanno scritto, parlo per quelli che ascoltano fuori, che sappiano cosa voi state combinando ancora una volta per il settore turistico alberghiero, che sappiano che non è un discorso di dire che non volete far costruire a trecento metri dalla battigia, volete impedire che quegli alberghi che sono a trecento metri dalla battigia migliorino il loro stato e invitino più gente a venire in Sardegna, gente che viene a spendere, a creare occupazione, gente che può dare possibilità di risorse. Non siamo quelli che vogliono mettere calcina, mattone su mattone, siamo coloro i quali vogliono grano salis costruire un sistema alberghiero, un sistema di servizi adeguato, cosa che voi non volete fare!
Io voglio dirvi ancora una volta se proprio lo volete riportatevelo in Commissione, ma fate quello che è giusto fare e ricordatevi: le Commissioni esistono perché le frequenta chi ha passione, chi ha interesse per quella materia, non persone che vanno sporcate mentalmente di ideologie che infettano il sistema di costruzione di una legge, perché questo è il risultato effettivo. Devo dire che quando si leggeva la prima proposta dell'Assessore che ha presentato all'attenzione del Consiglio tutte queste porcherie non c'erano. Le avete superfatte in tutti i modi, è ora di finirla perché state creando un sistema che non è giusto e non è corretto. Anche se il tempo passa, caro Pietro, passa il tempo del mio parlare qui, ma non passerà la chiacchiera fuori della gente che vi indicherà come coloro i quali affamano il popolo sardo e non danno opportunità di occupazione e sviluppo per il futuro.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Angelo Carta. Ne ha facoltà.
CARTA ANGELO (PSd'Az). Presidente, dopo Dedoni "rombo di tuono" è proprio difficile riuscire... perché effettivamente dice cose che vanno a colpire nel cuore, nel sentimento, nell'intelligenza anche delle persone. Quindi accontentatevi di questo umile intervento perché in effetti di più non so fare.
Parlando dell'articolo in discussione, l'articolo 20, la genesi la conosciamo. La Giunta fa il suo testo, lo manda in Commissione, arriva in Aula. Immediatamente in Aula si aprono i diversi fronti, i diversi intendimenti. Un emendamento, il 12, ritirato naturalmente poco fa dall'onorevole Arbau che non la manda a dire. Dice semplicemente: "L'articolo 20 è soppresso". Non è che sta discutendo, è proprio soppresso. A quel punto la Giunta interpreta i sentimenti, le idee che sono della maggioranza e cosa fa? Manda in Aula un sostitutivo totale, cioè riscrive l'articolo 20. Ora, io torno sempre alla proposta dell'onorevole Floris, probabilmente questa legge, con tutte le modifiche che sono state apportate durante la sua permanenza in Aula, credo che riportarla in Commissione per un giorno avrebbe fatto guadagnare al Consiglio e alla maggioranza sicuramente molti più giorni che quello speso a discutere in Commissione.
Veniamo all'articolo 20 nel merito. In effetti mi è piaciuta un'espressione che qualcuno ha detto ieri: "C'è una mucca sacra, che è il PPR, che non si può toccare, al di là di quello possiamo discutere di tutto". In effetti sembra che questo articolo 20 schieri in batteria qualcosa per creare il muro che gli israeliani hanno costruito intorno alla Striscia di Gaza, la linea Maginot per difendere la Francia, una trincia sostanzialmente, perché pone davanti ai 300 metri dalla battigia una trincea che, dalla storia abbiamo saputo, si costruisce se dall'altra parte c'è un nemico, se dall'altra parte c'è un avversario, se dall'altra parte c'è qualcuno che ci vuole far del male. Chi c'è nei 300 metri? Ci sono sardi, ci sono imprenditori anche non sardi, ci sono attività, ci sono posti di lavoro, ci sono economie. Ci sono quindi quelle che rappresentano la nostra industria, la nostra FIAT che dovrebbe essere il turismo, con tutta una serie di accorgimenti la nostra FIAT la stiamo descrivendo come un nemico che attenta all'integrità della nostra isola. Tenete presente che parla uno che è sindaco in un comune dove su 14 kilometri di costa abbiamo edificato un kilometro e mezzo, quindi ci sono più di 12 kilometri che sono totalmente intatti, totalmente integri. Vi sta parlando uno di una comunità che dal piano di fabbricazione degli anni '70, ha avuto poi il piano regolatore già dal '78, l'ha aggiornato nell'87 e siamo in fase di aggiornamento del PUC rispondendo alle osservazioni della Regione. Quindi parla uno che della cultura della gestione del territorio, dell'attenzione alla cultura e alla gestione del territorio ne ha fatto e l'ha visto fin da piccolo, come tantissimi altri. Allora, quello che appare nell'articolo 20 è, come dire, una difesa dal nemico, una difesa da qualcuno che sta attentando. Perché noi diciamo: intanto poniamo dei limiti. Il novellato comma 1 dell'articolo 20, purché al di fuori della fascia dei 300 metri, quindi stiamo intanto dicendo che entro i 300 metri non si fa niente, però gli diciamo anche un'altra cosa: l'incremento di volumi che noi eventualmente vi concediamo non può essere destinato ad aumenti di posti letto. Due prescrizioni. Poi al comma 4, novellato sempre dall'emendamento 126, chiediamo che ci dimostri, con un piano ... da un professionista abilitato, se questo incremento andrà a incidere nei flussi turistici della nostra Sardegna, della nostra regione. Io credo che siamo fuori da quello che dovrebbe essere il corretto rapporto con un imprenditore che decide di migliorare i servizi della propria azienda, che decide di migliorare la capacità dell'offerta e di risposta alla domanda che la propria azienda deve soddisfare. Perché naturalmente se un imprenditore decide di fare un investimento lo fa perché gli serve qualcosa e lo sa lui cosa gli serve, non possiamo dirglielo noi cosa gli serve per migliorare la sua azienda. Noi possiamo mettere dei limiti, possiamo mettere i vincoli, mettiamo tutti i rigidi paletti che vogliamo, ma non possiamo dirgli che o fa quello oppure non può fare nulla. Questa è veramente un'azione che mi sembra degna della difesa dall'orda dei Vandali e gli Unni che arrivarono a distruggere l'Italia romanica. Qui non siamo davanti a un'orda di Unni che stanno venendo a distruggerci, siamo davanti a gente che vuole investire per migliorare i servizi delle proprie aziende.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Efisio Arbau. Ne ha facoltà.
ARBAU EFISIO (Sardegna Vera). Giusto anche per andare incontro a una richiesta che ieri mi ha fatto l'onorevole Crisponi che voleva sentire il mio intervento, stamattina a mente fredda, dopo aver fatto un'analisi di quello che è successo ieri sera e aver fatto la collazione dei vari emendamenti che ci sono stati, intervengo per dire due cose sul 19 e soprattutto per dire cosa penso del 20. Sul 19 l'emendamento che abbiamo approvato è il 125, quello fondamentale, il quale è stato emendato con il voto segreto (cosa naturalmente poco piacevole e con la nostra astensione) che ha inserito la lettera F all'interno delle varie zone urbanistiche previste nell'epigrafe. Sbaglia però chi ritiene che questa indicazione della lettera F sia lasciata appesa e non abbia una sua definizione dal punto di vista pratico e dell'utilizzo delle volumetrie perché se si va all'ultimo capoverso, il numero 7, è precisato che nella zona urbanistica A, nonché nelle zone urbanistiche B, C e negli edifici con destinazione residenziale legittimamente realizzate, e, sottolineato dieci volte, in altre zone urbanistiche quindi anche la zona F, è consentito l'incremento volumetrico ad abitazione principale di disabili, nella misura massima per ciascuna unità familiare. Ne esce quindi che dal combinato disposto degli emendamenti approvati ieri che gli interventi nella zona F sono degli interventi molto in linea con quello che pensa questa amministrazione, e cioè di dare la possibilità ai soggetti disabili di poter adeguare le proprie case alle loro esigenze.
L'articolo 20 parla - è una questione molto importante - dell'incremento volumetrico nelle strutture destinate a esercizio di attività turistico-ricettive. Noi abbiamo presentato degli emendamenti che sono stati ritirati perché è stato trovato un accordo con la maggioranza sull'emendamento numero 126. È inutile dirvi che, se proviamo ad ascoltarci, è evidente che l'approccio è leggermente diverso da quello di altri Gruppi consiliari, è molto più pragmatico, meno ideologico direi, e dal nostro punto di vista, quindi, ad esempio per l'iniziativa turistico-ricettiva non ci doveva essere il limite relativo senza aumenti di posti letto. Questa era una delle nostre richieste, perché dal nostro punto di vista era meglio non fare completamente l'articolo 20, invece di fare un articolo 20 limitato a solo ed esclusivamente ai servizi. Perché? Perché dal nostro punto di vista, premesso che quel volume realizzato quello è, entrare a casa altrui, dell'imprenditore, per decidere che deve fare servizi piuttosto che posti letto secondo noi non è pratico, non è concreto. Detto questo, la sintesi che è stata trovata - perché stare in maggioranza significa trovare delle sintesi e usciamo dall'ipocrisia inutile, che non serve a niente - è una sintesi che ci consente comunque, all'interno delle zone F, di fare degli interventi che saranno comunque utili a imprenditori che, facendo degli interventi per sistemare i servizi, potranno ridisegnare la loro organizzazione dentro magari strutture alberghiere che sono vetuste e mettersi sul mercato con maggiore attrattività per i motivi anche che diceva l'onorevole Crisponi.
Dico infine, per chiudere la questione, che sulla materia noi dobbiamo uscire da questa storia dell'ipocrisia che alberga. Ve l'ho detto in discussione generale: non esistono gli ambientalisti e i palazzinari, non esistono! È evidente che c'è una visione diversa di chi dice che si possono dare più volumi con più libertà e altri, invece, che dicono che questi volumi e questi incrementi volumetrici devono essere dati secondo delle regole precise. Dal mio punto di vista sarebbe stato più utile lasciare il vostro Piano casa, che era fatto con la vostra ideologia, perché noi siamo scesi in un campo che oggettivamente non è il nostro, perché noi siamo quelli che, invece, pensano che non si possano fare incrementi così occasionali, ma che si debbano fare regole generali e astratte, da legge urbanistica, e questa qui debba essere applicata. Abbiamo deciso, perché la crisi ci ha costretto a fare questo, ad arrivare a un Piano casa con la nostra idea e speriamo di arrivare presto a una legge urbanistica per mettere in soffitta queste deroghe sulle deroghe che creano solo problemi.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gianluigi Rubiu. Ne ha facoltà.
RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Presidente, colleghi, colleghe, Assessore, in realtà siamo un po' tutti ambientalisti e tutti quanti ci teniamo alla difesa dell'ambiente e siamo tutti estremamente interessati a tutelare questo bene primario che ha la Sardegna, quello dell'ambiente che ci circonda. Parliamo del mare, delle spiagge, della montagna, dei boschi, parliamo dei borghi dei nostri paesi, delle nostre città. Noi tutti siamo interessati a tutelare anche la costa e anche qui l'ambiente che circonda quei luoghi, ma siamo estremamente interessati a tutelare e garantire l'occupazione ai nostri figli, ai nostri ragazzi, ai tantissimi disoccupati che sono presenti, ahimè, nella nostra bellissima e tanto amata Sardegna. Quindi si tratta di trovare un giusto equilibrio tra quello che possiamo fare salvaguardando l'ambiente e quello che non si può fare, però tenendo conto che dobbiamo trovare un equilibrio perché come sappiamo tutti la verità, come sempre, sta nel mezzo. Quindi è altrettanto importante consentire alle strutture ricettive, che siano queste alberghi, bed and breakfast o attività turistico-rurali, che siano queste strutture di qualsiasi genere in qualche modo destinate a questo tipo di attività, e quando parliamo di consentire, e quindi di ammissione alle percentuali di incrementi volumetrici, qui ovviamente dobbiamo prendere coscienza della scelta che questa maggioranza ha fatto, o potrei dire della non scelta che ha fatto, di in qualche modo impedire che in queste strutture si possa realmente migliorare la qualità delle stesse strutture. Perché, come già detto in quest'Aula da chi mi ha preceduto, il problema è essenzialmente questo, diventare competitivi e per diventare competitivi occorre migliorare la qualità. È chiaro che tutto questo ha un costo, ma non solo economico, ha un costo soprattutto in termini di sacrificare in qualche modo anche alcune parti delle aree circostanti a queste strutture. Quando parliamo delle strutture ricettive vista mare, dove è vietato rifarsi il look, posizionare addirittura gazebo, vetrate, è soprattutto vietata la realizzazione di tutte quelle migliorie volte a rendere a norma igienico-sanitaria queste strutture, e quindi la parola chiave è essere competitivi, perché ormai anche in questo settore abbiamo visto che non basta più avere il bel mare, le belle spiagge, la bella montagna e un ambiente incontaminato. Occorre essere competitivi, quindi garantire quella qualità che soprattutto alcuni paesi che circondano il Mediterraneo stanno garantendo. All'emendamento manca anche inoltre, o almeno io non l'ho notato, la possibilità di realizzare quelle strutture a carattere temporaneo e amovibile, e quando parliamo di strutture a carattere temporaneo e amovibile dobbiamo tenere presente che a queste è necessaria l'impermeabilizzazione del suolo. Ecco, su questo tema non c'è niente in questo emendamento. Quando parliamo dell'impermeabilizzazione del suolo significa che quelle aree anche di fronte all'albergo, ma che sono a una distanza inferiore ai 300 metri, sono utilizzabili.
Altro termine che in tutta la legge non viene citato, quasi fosse il demonio, è il termine piscine. Queste strutture ricettive, anziché le case, come abbiamo trattato anche nei giorni precedenti, possono o non possono creare quelle condizioni per migliorare anche in questo senso la loro fruibilità ma la loro competitività. Badate bene, quando parliamo di piscine non stiamo pensando solo a quelle piscine squisitamente a carattere turistico o, perdonatemi l'espressione, speculativo, se questo piace a qualcuno della sinistra, ma parliamo anche di tutte quelle strutture a carattere sanitario e terapeutico che sono indispensabili per far crescere queste strutture alberghiere. Come crediamo di combattere il fenomeno dell'erosione delle spiagge? Deve essere sì coordinato dalla Regione, in perfetto accordo con i comuni e soprattutto con quei comuni virtuosi che hanno approvato i PUL. Il problema dell'erosione delle spiagge lo possiamo affrontare soprattutto con la collaborazione attiva degli alberghi.
Il tempo sta scadendo e devo, ahimè, correre per cercare di dire tutto velocemente. L'altro argomento è il comma 4. Assessore, sul comma 4 veramente per la stima che ho nei suoi confronti dovete correggerlo, perché è veramente fantasioso questo professionista che deve in qualche modo, con la firma asseverata, garantire la destagionalizzazione. Ma di quale professionista stiamo parlando? È un laureato in marketing? È un laureato in ingegneria? È un guru? Chi è? Il gesto dell'Assessore mi ha garantito, senza bisogno di risposta, che probabilmente è stato soppresso. Evitiamo anche in futuro di portare all'attenzione dell'Aula cose estremamente ridicole.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Modesto Fenu. Ne ha facoltà.
FENU MODESTO (Sardegna). Assessore, la stima che ho della sua persona e le conoscenze che ho delle sue capacità di amministratore, pensarle collocate in questo articolo e in questo emendamento francamente mi lasciano un po' perplesso. Come qualche altro saggio direbbe nel mio paese, ci sono presenti in questo documento, in questo emendamento delle incongruenze, delle irrazionalità di fondo, che direbbe questo saggio: "Ndi boganta is ogus a unu zurpu". Allora noi dobbiamo uscire dallo stereotipo, come giustamente qualcuno evidenziava, che i palazzinari stanno da una parte e gli ambientalisti stanno dall'altra, perché se dovessimo fare questo ragionamento allora l'unico emendamento veramente ambientalista che è stato presentato da uno della maggioranza è stato votato da tutti noi e respinto dalla maggioranza, e quindi non avrebbe senso questa divisione. Io parto da un presupposto, che tutti amiamo la Sardegna e che in Sardegna ci siano delle valenze ambientali, archeologiche, storiche, culturali e paesaggistiche che meritino una difesa ed una tutela ad oltranza, oltre ogni limite. Ma queste valenze non seguono regole numeriche, non è che si posizionino più o meno distanti dal mare a seconda della loro valenza, onorevole Arbau, non è che tutto ciò che sta al di qua dei 300 metri meriti necessariamente una tutela ad oltranza e tutto ciò che sta al di là dei 300 metri possiamo avere un atteggiamento più superficiale. Io sono assolutamente convinto, e mi appello anche alla razionalità dei tecnici della maggioranza presenti in quest'aula, che il discernimento su ciò che è da tutelare non può essere fatto su una linea da non oltrepassare, su una linea oggettiva di 300 metri. È vero questo aiuta ad inserire regole, però ci riporta indietro nella storia, nel passato, nel periodo romano, che è vero che sono come dire gli inventori del diritto, ma è anche vero che hanno fatto castronerie enormi, perché dove non conoscevano scrivevano "ich sunt leones" o "ich sunt barbari". Noi non possiamo ritornare indietro e fare questi ragionamenti. Io ho la certezza e la convinzione che ci siano aree meritevoli di una totale tutela anche oltre i 300 metri. Bene, allora di fronte a questo che è un principio a mio avviso condivisibile dal punto di vista tecnico e razionale proviamo ad introdurre un ulteriore elemento che è già presente nel nostro ordinamento, che sono gli studi di dettaglio. Come sono previsti gli studi di dettaglio del PAI, Assessore, perché non prevedere gli studi di dettaglio dell'edificabilità costiera? Allora facciamo uno studio di dettaglio serio e scopriremo che ci sono aree che meritano di essere tutelate al di là dei 300 metri e aree che invece possono serenamente essere edificate, senza arrecare alcun danno, anche più vicine alla costa. Questa è un'operazione intelligente, questa è un'operazione che apre le porte ad un turismo serio e ad un ambientalismo serio e razionale, e non salottiero. Assessore, io apprezzo tutto il suo sforzo, mi creda, e so che da questo punto di vista non ha dubbi nel voler portare e condurre in porto una battaglia su questa legge, ma se voi stessi, Presidente della Commissione, Capogruppo di maggioranza, scrivete alla fine dell'articolo 8 che tutto comunque verrà stabilito in base alle norme che saranno previste nella muova legge regionale in materia del governo del territorio, ma allora che fretta c'è? Ma allora perché non fare una cosa razionale assieme? Questo disegno di legge andava affrontato assieme alla nuova legge regionale del governo del territorio, non con tutta una serie di rimandi che non si sa quando li affronteremo. E non ne faccio, Assessore, una battaglia politica, da me avete sentito solamente proposte di utilizzo di raziocinio nei ragionamenti e non di chiusura politica. Per questo, Assessore, mi rincresce ma io non posso votarlo questo emendamento e mi dispiace moltissimo, e mi auguro Assessore che si riprenda un attimo a ragionare rispetto alle proposte che stiamo facendo di miglioramento di questo strumento di legge, e di non avere fretta, e di smetterla con questi rimandi che non si sa quando si risolveranno i problemi dei sardi…
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Ma ho appreso da un'agenzia di stampa che la Giunta regionale avrebbe riscritto il cuore dell'articolo 19. Ma per cortesia! O c'è qualcuno distratto, oppure possiamo giustificare per il fatto che durante la notte forse la sonnolenza, il torpore non può aver fatto seguire beni i lavori. La Giunta regionale non ha riscritto un bel nulla, è il Consiglio regionale intanto che ha riscritto l'articolo 19, e si tratta dell'iniziativa dell'opposizione che ha riscritto la parte relativa agli incrementi volumetrici. Diciamo le cose come stanno! Così come il Consiglio regionale, e non la Giunta regionale, ha approvato l'inserimento della zona F. E questo per amore di verità, perché veramente si rimane allibiti quando si apprendono notizie che danno il senso diverso di quello che si sta facendo in quest'Aula.
E certo anche con riferimento all'articolo 20 è chiaro che si è davanti ad un classico braccio di ferro tutto consumato all'interno della maggioranza e del Partito Democratico, è evidente, perché la stesura dell'articolo 20 nel testo che è pervenuto al Consiglio regionale all'esame dell'Aula è scritto in un modo, l'emendamento numero 126 corregge quel testo in senso peggiorativo, ed è evidente che c'è un braccio di ferro. Io non so poi se il braccio di ferro tra i costruttori e cementificatori da un lato, non so chi si iscriva a quel partito nel centrosinistra, e invece gli ambientalisti, i grandi sostenitori delle tesi da salotto, certo è che l'articolo 20 viene profondamente modificato. Per la verità è evidente che non si ha un'idea dello sviluppo di un'industria importante come quella turistico - ricettiva, perché se si avesse un'idea dell'industria turistico - ricettiva e delle potenzialità che ha nel nostro contesto economico non si scriverebbe una norma di questa portata, una norma che è fatta soltanto di divieti, una norma che mortifica la potenzialità, una norma che rischia di concorrere con la già grave crisi, e i dati sul turismo lo confermano, di rendere ancor meno competitivo il nostro sistema rispetto alle altre realtà del Mediterraneo. Qui anziché incentivare ed agevolare l'industria turistica la si sta mortificando. E, udite udite, vi consentiamo nelle zone urbanistiche omogenee B, C, F e G, purché al di fuori della fascia dei 300 metri, di fare interventi di ristrutturazione e rinnovamento senza aumento del numero dei posti letto però. Ma di che cosa stiamo parlando? Senza aumento del numero di posti letto! Ma se io devo essere concorrente, devo investire per fare in modo che ne abbia ad essere agevolata la qualità dell'offerta turistica e insieme anche il numero di posti letto, perché altrimenti la gente se ne va altrove, non viene in Sardegna e non si crea un sistema concorrenziale. Ma altra perla di questo emendamento è che inopinatamente avete eliminato al punto 3 le zone C cioè quelle di espansione. E con quale ratio, per quale ragione? C'è una ragione seria, fondata se non questa che è quella del pregiudizio fine a se stesso. E avete introdotto, come vi hanno ricordato i colleghi, un meccanismo che rimette alla valutazione di un tecnico la possibilità ai fini dell'assentibilità dell'intervento, ma qui state esautorando i comuni, ve ne rendete conto? Che non è più il comune che deve fare una valutazione se l'intervento sia possibile o meno, sia utile per il territorio! No, un professionista e qui viene allora il sospetto veramente, e viene il sospetto che state legittimando la regola dell'assenso, cioè la regola dell'arbitrio perché sarà la regola di chi vi sta bene, non di tutti i cittadini che devono avere un sistema di regole a prescindere. Qui state introducendo deroghe, deroghe che poi dite di rimandare ad una legge urbanistica. Ma quale legge urbanistica, quando vedrà luce questa legge urbanistica? E intanto state dicendo che tutto ciò che è nella fascia dei 300 metri non si potrà assolutamente toccare...
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Per chiedere all'Aula, in modo particolare alla minoranza se fossero d'accordo, chiedo l'attenzione in modo particolare del Capogruppo l'onorevole Pittalis. La minoranza ha presentato l'emendamento numero 575 abrogativo dei commi 3, 4, 5, 6, 7, 8. Se la minoranza fosse d'accordo, noi vi proponiamo un emendamento orale lasciando solo la soppressione del comma 4 per alcune motivazioni che diceva il collega Pittalis ma anche perché noi abbiamo il comma 7 dove dice che la Giunta regionale emanerà le direttive di attuazione della presente norma e quindi...
PRESIDENTE. Onorevole Solinas, scusi se la interrompo, ma stiamo anticipando emendamenti che ancora non sono in discussione.
SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Non stiamo discutendo l'emendamento numero 575?
PRESIDENTE. No. I primi emendamenti in discussione sono i soppressivi totali numero 61 che è uguale al numero 219 e il numero 12 che è stato ritirato. Quelli sono emendamenti all'emendamento numero 126 che viene dopo. Quindi io metto in votazione adesso gli emendamenti soppressivi totali 61 uguale al numero 219.
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 61 uguale al numero 219.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Anedda e Meloni hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Deriu - Forma - Lotto - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 45
votanti 44
astenuti 1
maggioranza 23
favorevoli 21
contrari 23
(Il Consiglio non approva).
(Interruzione del consigliere Pittalis Pietro.)
PRESIDENTE. Non avevano votato elettronicamente l'onorevole Meloni e l'onorevole Anedda, quindi la maggioranza ha in questo momento espresso contrari 23 voti.
(Interruzione del consigliere Pittalis Pietro.)
PRESIDENTE. Confermo, la maggioranza è 23 perché sono 44 i votanti quindi la metà più 1 sono 23 arrotondato all'unità. E' giusto così. 45 i presenti, 44 i votanti, la metà è 22 più 1 fa 23, la maggioranza è 23.
Passiamo alla votazione degli emendamenti all'emendamento numero 126. L'onorevole Solinas stava presentando un emendamento orale all'emendamento numero 575 che è il primo che mettiamo in votazione.
Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Stavo dicendo che la minoranza ha presentato l'emendamento numero 575, che è un emendamento all'emendamento numero 126. La minoranza propone di abrogare i commi 3, 4, 5, 6, 7 e 8, noi proponiamo di lasciare solo il comma 4 e di eliminare il comma 3, 5, 6, 7 e 8. Questo perché al comma 4 si stabiliscono i criteri per cui possono essere concesse le autorizzazioni previste nei primi tre commi, ma considerato che al comma 7 la Giunta regionale su proposta dell'Assessore del turismo andrà a scrivere... dicevo la motivazione per cui si sopprime il punto 4 è perché al comma 7... se non siete d'accordo lo ritiriamo.
PRESIDENTE. Chiedo all'Aula se ci sono obiezioni sull'emendamento orale proposto, l'emendamento significa l'abolizione del comma 4, questa è la traduzione dell'emendamento orale. Ci sono obiezioni su questo?
Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Io avevo capito esattamente il contrario, cioè che sarebbe rimasto solo il comma 4. Allora non ci sono problemi, detto così è più chiaro, grazie. Per quanto ci riguarda non ci sono problemi, poi discuteremo degli altri.
PRESIDENTE. Quindi se non ci obiezioni viene acquisito l'emendamento orale che richiede la soppressione solo del comma 4, quindi metto in votazione l'emendamento numero 575.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 575.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Floris - Forma - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tatti - Tedde - Tendas - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Risponde no il consigliere: Tocco.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 51
votanti 50
astenuti 1
maggioranza 26
favorevoli 49
contrari 1
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 525.
Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CHERCHI OSCAR (FI). Sull'emendamento numero 525, e anche sull'emendamento numero 519, anche se non è ancora in votazione, a me sembra che la maggioranza da questo punto di vista, quindi anche la Giunta abbia necessità di fare ancora qualche chiarimento interno, anche perché altrimenti approvando questi emendamenti non si ha la possibilità di migliorare la legge in discussione. In modo chiaro qui stiamo andando direttamente e in modo palese contro gli operatori turistici, se noi vogliamo migliorare realmente il processo di unificazione dell'attività diretta del mondo del turismo, dobbiamo necessariamente inserire la fascia dei 300 metri. Rinuncio Presidente, grazie lo stesso.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Noi siamo favorevoli a togliere l'inciso dei 300 metri, nella logica che si diceva in discussione generale, cioè il turismo di lusso si indirizza dove trova l'offerta migliore, l'offerta migliore la trova dove c'è un bel mare e dove il mare è facilmente raggiungibile dalla struttura. Abbiamo alcune strutture, io non so se l'Assessore è in grado di fornirci il dato, perché sarebbe anche interessante saperlo, quanti sono? Entro i 300 metri si sa…
ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Sono 390, meno di dieci, solo sei, hanno utilizzato il Piano casa.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Abbiamo il dato, è un dato significativo, Assessore, perché se con il Piano casa solo sei alberghi hanno utilizzato il Piano casa, dei 300 che avrebbero potuto utilizzarlo è abbastanza sintomatico questo perché con la legge…
PRESIDENTE. Se continua così devo sospendere la seduta, la seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 12, viene ripresa alle ore 12 e 14.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i nostri lavori. Siamo alla votazione dell'emendamento n. 525.
Era in corso l'intervento dell'onorevole Michele Cossa, prego, ha facoltà di parlare.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Stavo dicendo che eliminare le strutture che sono dentro la fascia dei 300 metri ci sembra una cosa incongrua. Tra l'altro l'Assessore ci ha fornito un dato che reputo estremamente interessante, cioè dei circa 300 alberghi situati dentro la fascia dei 300 metri appena 9 in 6 anni hanno chiesto di applicare il piano casa; il dato è significativo perché è evidente che un'impresa alberghiera, così come qualsiasi impresa, quando ha da fare un investimento lo fa facendosi i conti, valutando l'utilità dell'intervento, quindi lo fa sulla base di una ponderazione. Premesso quindi che io sono d'accordissimo che venga eliminato questo quarto comma che introduceva un'aggravio di procedura assolutamente privo di senso, il dato che vale la pena di essere sottolineato è che con il piano casa non c'è stato un utilizzo significativo da parte degli alberghi delle opportunità che venivano offerte, e inoltre che, se è così, evidentemente bisogna introdurre delle misure che incoraggino gli alberghi a migliorare la propria offerta nei confronti dei turisti, e come la migliorano? Come diceva prima l'onorevole Crisponi, cioè aggiungendo alla qualità complessiva dell'ospitalità delle camere, alla ricettività in senso stretto (non saprei quale espressione tecnica utilizzare a questo riguardo), tutte quelle cose aggiuntive che oggi caratterizzano l'offerta alberghiera, e cioè principalmente spa, strutture sportive, tutte quelle cose che, coniugandosi con il facile accesso al mare, possono attrarre più turisti.
Ecco perché noi siamo favorevoli a eliminare il limite dei 300 metri, perché ci pare che non crei nessun danno all'ambiente e che offra l'opportunità a quegli alberghi che si affacciano sul mare, che sono quelli più ricercati ovviamente dalla clientela e segnatamente dalla clientela di altra classe di reddito, di migliorare in maniera significativa la loro offerta turistica. Se non ha funzionato rispetto a questi il piano casa, riteniamo che debbano essere studiate norme apposite finalizzate a quel tipo di strutture. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Le parole espresse poc'anzi dall'Assessore, che ha quantificato il numero delle strutture ricettive ubicate nella fascia dei trecento metri su 1800 chilometri di costa, dalle 350 alle 390, delle quali solamente il numero incredibilmente basso di dieci strutture ha utilizzato il piano casa ai fini di un adeguamento, ammodernamento, riqualificazione e anche di un semplice aumento volumetrico, una percentuale praticamente sotto l'1 per cento, ci porta a chiederci di che cosa stiamo parlando. C'è una preoccupazione tale che invece, vi posso garantire, non è assolutamente conseguente all'eventuale approvazione di quest'emendamento, perché non c'è nessun pericolo, non c'è nessuno scempio e non c'è nessuna rincorsa, stante una situazione che abbiamo già descritto più volte fatta della totale assenza di benefici e provvidenze regionali e dell'assoluta difficoltà sulla quale sbattono il muso gli imprenditori quando vanno a richiedere l'accesso al credito, evidentemente li fa arretrare, quindi non c'è innanzitutto la disponibile economica. Ove si volesse ragionevolmente approvare un emendamento di questo tipo, io credo che sarebbe solamente beneficio per il sistema circostante di una struttura alberghiera che viene ammodernata, riqualificata e reimmessa nel mercato con tutti i crismi di un profilo internazionale.
Vogliamo far diventare questo territorio una piattaforma, un ub internazionale, o vogliamo lasciarlo arretrato e nelle condizioni alle quali purtroppo le condizioni economiche generali, non solo quelle della Sardegna, lo hanno costretto? Io credo che questa sarebbe una me la mossa, ma in ogni caso, di là di questo, confido molto nei successivi passaggi ai quali ci stiamo prestando, dove mi pare che ci siano significative novità è aperture da parte della Giunta e della maggioranza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarato di voto. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Mi fa piacere che l'aula abbia recuperato nel giorno del giovedì Santo quel minimo di serenità che ci serve per continuare a lavorare su una legge problematica, sotto vari aspetti contraddittoria, ma che con degli inserimenti razionali sta iniziando a prendere un'altra forma, anche se sono convinto che alla fine la norma che verrà esitata sarà di difficile interpretazione e di problematica attuazione. Qui noi stiamo cercando di abbattere, con questo emendamento, in relazione al quale annuncio il voto favorevole, questo "moloc" dei 300 metri, questa icona del niente, perché la fascia dei 300 metri vuol dire niente, vuol dire niente! Io credo che bene avremmo fatto se, piuttosto che vedere la fascia dei 300 metri e prevedere incrementi oltre i 300 metri, avessimo guardato che cosa c'è veramente nella fascia dei 300 metri, additando le porcherie che nella fascia dei 300 metri necessitano di essere riqualificate, in modo da fare una legge che fosse calata sulla realtà territoriale piuttosto che sulla carta e basata sull'inchiostro. Non si può assolutamente privilegiare i 300 metri rispetto alle esigenze delle strutture alberghiere di potersi riqualificare, anche all'interno dei 300 metri, e di poter offrire ai flussi turistici internazionali servizi e stanze all'interno degli standard internazionali. Oggi non siamo in grado di farlo, e questo ostacolo della fascia dei 300 metri continua ad impedire che i clienti russi, come diceva il collega Cossa, possano scegliere quegli hotel che sono nella fascia dei 300 metri, perché nella maggior parte dei casi sono problematici, per utilizzare un eufemismo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarato di voto. Ne ha facoltà.
FASOLINO GIUSEPPE (FI). Molto brevemente per annunciare il voto favorevole e per continuare a spiegare alcuni dei concetti espressi anche dai colleghi che mi hanno preceduto. Io accetto di più una valutazione sul bello, su un progetto di sviluppo, un progetto di sviluppo che magari mi può trovare non d'accordo del tutto, però c'è un progetto, c'è un obiettivo. Il fatto di evitare a prescindere di costruire all'interno dei 300 metri secondo me è sbagliato, creiamo invece magari dei vincoli di tipologie, in maniera tale da evitare il brutto, perché una cosa brutta è brutta a 300 metri ma è brutta anche ad un chilometro o a due chilometri. Cerchiamo quindi di lavorare sulla qualità, cerchiamo di lavorare sulle tipologie, cerchiamo di lavorare su quello che può realmente essere un input per creare sviluppo e per creare occupazione, ma non fermiamoci al discorso delle distanze, perché se a 400 metri si fa una cosa brutta siamo contenti? No. Allora io dico, lavoriamo su questo, lavoriamo sul bello e non lavoriamo sulle distanze.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Modesto Fenu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
FRENO MODESTO (Gruppo Misto). Assessore, parto dall'assunto che le ho illustrato prima nella discussione generale sull'articolo.
Considerato che razionalmente utilizzare un termine perentorio e stabilire aprioristicamente una linea di demarcazione e un elemento irrazionale inserito all'interno di una norma che invece vuole creare ordine giustamente nell'edificabilità non solo delle coste ma di tutto il territorio, e considerato che, come abbiamo detto prima, ci sono elementi di valore anche oltre i 300 metri che meritano di essere tutelati tanto e a volte più di quelli sulla costa, io le propongo, Assessore, faccia lei l'emendamento se tutta l'Aula è d'accordo. Se proprio non vogliamo eliminare questa parte, anziché scrivere "purché al di fuori della fascia dei 300 metri", facciamola così, che può essere consentita a seguito di uno studio di dettaglio sull'edificabilità costiera. Inseriamolo questo elemento razionale, Assessore, è un elemento di buon senso, lo faccia lei, io me ne privo, io me privo, Assessore, lo faccia lei a tutta l'Aula e chieda se l'Aula è d'accordo su questo, perché è una cosa giusta, lo abbiamo fatto per il piano di assetto idrogeologico, lo stiamo facendo per il PPR, abbiamo annunciato che lo faremo per le zone agricole, lo faccia per le zone costiere, è un elemento razionale, Assessore, che qualifica la Giunta, qualifica il suo Assessorato, qualifica tutta l'Aula.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Rinuncio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Rinuncio.
Metto in votazione l'emendamento numero 525.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 525.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Pigliaru ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Fenu - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Desini - Forma - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Solinas Antonio - Tendas - Zedda Paolo.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Floris.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 46
votanti 44
astenuti 2
maggioranza 23
favorevoli 17
contrari 27
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'emendamento all'emendamento numero 519.
Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CHERCHI OSCAR (FI). Molto brevemente. Questo emendamento che chiede la soppressione della dicitura "senza aumento del numero di posti letto", se noi vogliamo puntare davvero sul rilancio del turismo e quindi non vogliamo dare uno schiaffo agli operatori in sé del mondo turistico e quindi vogliamo rilanciare le attività ricettive del nostro territorio regionale, abbiamo necessità di dare la possibilità a chi deve incrementare la volumetria all'interno delle proprie strutture, la possibilità quindi non soltanto delle attività connesse all'esercizio dell'attività stessa, ma bensì soprattutto quello dei numeri dei posti letto, numeri dei posti letto che non sono chiaramente legati solo ed esclusivamente al numero intrinseco in sé della dimensione dello stabile, ma in modo particolare proprio all'adeguamento della qualità del servizio all'interno della struttura ricettiva. Quindi numero di posti letto che si può trasformare anche in miglioramento della dimensione delle camere, degli stessi servizi annessi alle camere stesse. Quindi, credo che davvero, da questo punto di vista, credo che la Giunta debba necessariamente accettare questo emendamento, questo emendamento deve essere approvato dall'Aula perché possiamo dare tutti insieme una risposta chiara e precisa al mondo di chi vive sull'attività turistica, ma soprattutto perché vogliamo dare un messaggio chiaro e forte al rilancio del sistema turistico regionale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). La questione che riguarda i posti letto è una questione effimera perché i posti letto non sono il vero attrattore, il vero attrattore è la qualità. Quindi, gli spazi dimensionali a favore e a vantaggio di chi ne fruisce è l'essenza di quello di cui si dovrebbe riflettere. Io debbo garantire che venga consentito uno spazio particolarmente ampio che sia coerente con le dimensioni degli standard internazionali e dove questa sappia leggere le esigenze dell'utente singolo, dell'utente che soggiorna con la propria compagna, con la propria famiglia, debbo immaginare quindi che davanti a tutto questo ci sia innanzitutto un involucro che lo accoglie nei termini rispondenti alle esigenze scritte dal mercato, non scritte dal legislatore. Quindi, se oggi dovessimo fare una fotografia aggiornata di quella che è la situazione, a suo tempo, negli anni '70, periodo al quale si riferiscono la gran parte degli alberghi costruiti in Sardegna, e poi quella successiva, nell'ondata degli anni '80 con le prime importanti concessioni volumetriche che sono avvenute sul nostro territorio, si puntava naturalmente in quel caso ai posti letto. Oggi gli scenari sono completamente cambiati, però è cambiato anche il modello interpretativo delle norme, perché se oggi dovessimo riferirci al restringimento, alla chiusura dei rubinetti relativa ai posti letto non stiamo scrivendo una legge moderna, stiamo scrivendo una legge che di fatto è già superata dalle vicende che il mercato quotidianamente ci scrive e ci insegna. Quindi noi dobbiamo riferirci semplicemente agli spazi che vengono messi a disposizione e poi sarà compito dell'imprenditore singolo, quindi non dobbiamo entrare né in casa sua e nemmeno nel proprio portafoglio nella decisione che quell'imprenditore dovrà assumere per decidere se nello spazio che gli è concesso nell'aumento volumetrico vorrà farci una bella area lettura, vorrà realizzare una semplice osservazione del panorama, vorrà mettere un bel sistema per poter accontentare i clienti come luogo di ritrovo, un'area living, potremo poi immaginare che quell'imprenditore nella propria decisione deciderà in assoluta autonomia senza che ci sia alcuno che glielo prescrive, tantomeno una norma scritta dal Consiglio regionale, nel quale il numero dei posti letto è vincolato ad una proposta di legge che già fa acqua da moltissime parti, ed è una proposta di legge che è una specie di assembramento di tutta una serie di situazioni che finora certamente non ci possono soddisfare. Ma se ci dovesse essere anche questa voce, questa parolina mefitica senza aumento del numero dei posti letto, io credo che non avremmo risolto davvero ciò che il mercato…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
FASOLINO GIUSEPPE (FI). Rinuncio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Grazie, Presidente, rinuncio anche io.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Rinuncio.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare, metto in votazione l'emendamento numero 519.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 519.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Desini - Forma - Lotto - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Zedda Paolo.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Floris.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 48
votanti 46
astenuti 2
maggioranza 24
favorevoli 19
contrari 27
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 516.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 516.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Desini - Forma - Lotto - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 46
votanti 45
astenuti 1
maggioranza 23
favorevoli 20
contrari 25
(Il Consiglio non approva).
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 521.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cocco Daniele e Lai hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lai - Lotto - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 49
votanti 48
astenuti 1
maggioranza 25
favorevoli 19
contrari 29
(Il Consiglio non approva).
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO (PD). Prima di votare l'emendamento numero 576 vorrei chiedere cinque minuti di sospensione in aula.
PRESIDENTE. La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 12 e 36, viene ripresa alle ore13 e 09.)
PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta, invito i colleghi a prendere posto, grazie. Onorevole Demontis, è stato annunciato un emendamento di sintesi. Stanno fotocopiando il testo dell'emendamento, quindi attendiamo qualche minuto.
(La seduta, sospesa alle ore 12 e 36, viene ripresa alle ore 13 e 09.)
PRESIDENTE. Onorevole Demontis, se vuole illustrare l'emendamento…
Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Demontis. Ne ha facoltà.
DEMONTIS SALVATORE (PD). Si sta proponendo un emendamento di sintesi al numero 126, che è stato distribuito, al quale, però, andrebbe fatto un emendamento orale che ora le dico. La parte sottolineata: "destinabili anche, nella misura massima del 30 per cento dell'incremento volumetrico concesso, all'adeguamento delle camere esistenti", qui scriviamo "allo standard internazionale", senza "incremento del numero delle stanze complessivo". E poi, al comma 7, un altro emendamento orale, perché rinviava al comma 4 che è stato cancellato, quello del piano di impresa, occorre eliminare le parole: "nonché delle metodologie di redazione e valutazione del piano di impresa.", perché il piano d'impresa non c'è più. Da ultimo, il comma 8 bis, che discerne dall'emendamento numero 562, in sede di coordinamento del testo poi potrà trovare opportuna collocazione tra le norme transitorie ed essere raccordato con le norme abrogative, perché riguarda la legge numero 4 del 2009.
PRESIDENTE. Quindi l'emendamento è accolto. Metto in votazione l'emendamento di sintesi degli emendamenti numero 126, 576, 615, 616, 611, 612, 613, 614, 526, 607, 608, 609, 610, 552, 562 e 517.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, insomma, prendiamo atto di questa disponibilità da parte della maggioranza a recepire alcuni interventi correttivi, che logicamente non modificano il senso complessivo della legge, il significato complessivo, che per noi rimane sempre anche come giudizio negativo, però, insomma, apprezziamo il fatto che alcuni interventi la rendano meno di difficile applicazione e, soprattutto, anche di difficile comprensione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
FASOLINO GIUSEPPE (FI). Ho un dubbio, Presidente. Prima di tutto nell'emendamento è stato cancellato: "allo standard di 20 metri quadri per camera singola e di 30 metri quadri per camera doppia", e poi, quando parliamo… "all'adeguamento delle camere esistenti", io metterei "al numero di camere esistenti", perché altrimenti, se non mettiamo "al numero di camere esistenti", sembra che solo quella camera può essere ristrutturata, e può essere un problema, se invece faccio un progetto generale dove voglio ristrutturare tutta la mia struttura, e le camere prendono posizione diversa, non lo posso fare. Stiamo attenti.
COCCO PIETRO (PD). È chiaro così.
GIUSEPPE FASOLINO (FI). Secondo me non è chiaro.
PRESIDENTE. C'è un emendamento orale di chiarimento che è proposto dall'onorevole Fasolino, con questa proposta mi pare che non ci siano problemi, che sia accolta anche questa proposta… onorevole Fasolino, chiarisca ancora.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
FASOLINO GIUSEPPE (FI). Allora, "all'adeguamento delle camere esistenti", io ho detto: inseriamo all'adeguamento del numero delle camere esistenti, cioè che rimangano le stesse, il numero rimanga lo stesso, Presidente. Scusatemi, se nella ristrutturazione voglio spostare la camera, quindi questa non è più la camera, magari è un altro servizio, io non posso ristrutturare l'altra camera. Invece deve rimanere intatto il numero di camere…
(Interruzioni)
Quello sto dicendo!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Demontis. Ne ha facoltà.
DEMONTIS SALVATORE (PD). Non c'è bisogno, come dicevo, perché è già chiarito. Se lei guarda l'ultima frase, proprio in chiusura, dice: "senza incremento del numero delle stanze complessivo". È chiaro che si può intervenire su tutte le stanze senza però incrementarne il numero, che è quello che abbiamo detto. Si incrementa la dimensione delle stanze, ma non il numero, quindi è chiaro.
PRESIDENTE. Metto in votazione quindi l'emendamento…
(Interruzione del consigliere Efisio Arbau)
Onorevole Arbau, è palese. Non è elettronico, per alzata di mano.
Stiamo votando per alzata di mano. Non c'è nessuna richiesta di votazione elettronica.
Ha domandato di parlare il consigliere Efisio Arbau. Ne ha facoltà.
ARBAU EFISIO (Sardegna Vera). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Ah scusi, credevo stesse semplicemente chiedendo un chiarimento. Benissimo.
Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Demontis. Ne ha facoltà.
DEMONTIS SALVATORE (PD). Allora leggo tutto il comma 1, poi dico qual è la parte modificata. "Ai fini della riqualificazione e dell'accrescimento delle potenzialità delle strutture destinate all'esercizio di attività turistico-ricettive ricadenti nelle zone urbanistiche omogenee B, C, F e G, purché al di fuori della fascia dei 300 metri dalla linea di battigia marina, possono essere autorizzati interventi di ristrutturazione e rinnovamento comportanti incrementi volumetrici, anche mediante la realizzazione di corpi di fabbrica separati" - qui inizia la modifica - "destinabili anche, nella misura massima del 30 per cento dell'incremento volumetrico concesso, all'adeguamento delle camere esistenti agli standard internazionali, senza incremento del numero delle stanze complessivo". È chiaro.
PRESIDENTE. Siamo però in fase di votazione, onorevole Fasolino. Chiarisca ancora una volta qual è la precisazione che l'Aula ha già accolto.
Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino. Ne ha facoltà.
FASOLINO GIUSEPPE (FI). Il mio dubbio è se io faccio un altro corpo di fabbrica con la frase "all'adeguamento delle camere esistenti" posso fare… il mio dubbio è quello, Presidente, solo quello. Posso, lasciando lo stesso numero…
(Interruzione)
Anche facendo corpi di fabbrica separati, se io facessi 100 metri quadri in più, facciamo l'esempio, e in questi 100 metri quadri in più se modificassi la mia struttura, quindi una delle stanze diventa una palestra, per esempio, posso ristrutturare la camera? Secondo me, così come è scritto qui, no.
ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Eliminiamo "esistenti".
FASOLINO GIUSEPPE (FI). Eliminiamo "esistenti" allora.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Demontis. Ne ha facoltà.
DEMONTIS SALVATORE (PD). Eliminiamo "esistenti", tanto comunque resta il numero complessivo. Va bene.
PRESIDENTE. Mi pare che adesso sia chiaro.
Metto in votazione, con votazione elettronica, l'emendamento di sintesi.
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, allora votiamo per parti se si vota con votazione elettronica. Votiamo dal punto 1 al punto 3, separatamente il punto 4 e poi dal punto…
(Interruzioni)
Scusate, lo dobbiamo votare però per eliminarlo, no?
PRESIDENTE. È un soppressivo, è già stato eliminato.
PITTALIS PIETRO (FI). Quindi qui non c'è bisogno? Allora si può fare una votazione unica, chiedo scusa.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento di sintesi degli emendamenti numero 126, 576, 615, 616, 611, 612, 613, 614, 526, 607, 608, 609, 610, 552, 562 e 517.
(Segue la votazione)
Il PRESIDENTE prende atto che il consigliere OPPI si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Forma - Lai - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Perra - Peru - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Zedda Paolo.
Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Locci - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: Il Presidente Ganau - Anedda - Fenu - Floris - Oppi - Tatti.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 52
Votanti 46
Astenuti 6
Maggioranza 24
Favorevoli 30
Contrari 16
(Il Consiglio approva).
A seguito dell'approvazione di questo emendamento vengono a decadere tutti gli emendamenti all'articolo 20. Con l'approvazione dell'emendamento numero 575 erano già decaduti gli emendamenti numero 603, 604, 605, 606 e 618, quindi vengono a decadere tutti gli emendamenti dell'articolo 20.
Passiamo all'esame dell'articolo 21. All'articolo 21 sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 21 e dei relativi emendamenti:
Art. 21
Interventi per il riuso e per il recupero con incremento
volumetrico dei sottotetti esistenti
1. Ai fini del presente articolo si definiscono sottotetti i volumi compresi tra l'estradosso della chiusura orizzontale superiore, anche non calpestabile, dell'ultimo livello agibile e l'intradosso delle falde della copertura a tetto, localizzati all'interno della sagoma dell'edificio regolarmente approvata con titolo abilitativo, ove prescritto.
2. Nelle zone urbanistiche A, B e C sono consentiti gli interventi di riuso dei sottotetti esistenti per il solo scopo abitativo. Il riuso dei sottotetti è consentito purché siano rispettate tutte le prescrizioni igienico-sanitarie riguardanti le condizioni di agibilità previste dai regolamenti vigenti, e, relativamente alle altezze, sia assicurata per ogni singolo vano di ogni unità immobiliare un'altezza media ponderale uguale o maggiore a 2.40 metri per gli spazi ad uso abitativo, ridotta a 2.20 metri per spazi accessori e servizi; per i comuni posti a quote superiori a 600 metri di altitudine sul livello del mare è consentita rispettivamente la riduzione a 2.20 metri per spazi ad uso abitazione e a 2.00 metri per accessori e servizi.
3. Ai fini del riuso dei sottotetti sono consentite modifiche interne consistenti nello spostamento o nella realizzazione di solai intermedi e modifiche esterne consistenti nell'apertura di finestre e lucernari, necessari ad assicurare l'osservanza dei requisiti di aeroilluminazione dei nuovi vani. Nella zona urbanistica A tali modifiche devono essere tipologicamente compatibili con i caratteri costruttivi ed architettonici degli edifici interessati.
4. Nelle zone urbanistiche A, B e C sono consentiti gli interventi di recupero con incremento volumetrico dei sottotetti esistenti per il solo scopo abitativo. Il recupero con incremento volumetrico dei sottotetti è consentito purché siano rispettate tutte le prescrizioni igienico-sanitarie riguardanti le condizioni di agibilità previste dai regolamenti vigenti, e, relativamente alle altezze, sia assicurata per ogni singolo vano di ogni unità immobiliare un'altezza media ponderale uguale o maggiore a 2.70 metri per gli spazi ad uso abitativo, ridotta a 2.40 metri per spazi accessori e servizi; per i comuni posti a quote superiori a 600 metri di altitudine sul livello del mare è consentita rispettivamente la riduzione a 2.55 metri per spazi ad uso abitazione e a 2.25 metri per accessori e servizi. Nella zona urbanistica A il recupero con incremento volumetrico dei sottotetti è consentito unicamente alle condizioni di cui all'articolo 19, comma 2.
5. Ai fini del recupero con incremento volumetrico dei sottotetti sono consentite modifiche interne consistenti nello spostamento di solai intermedi e modifiche esterne consistenti nella variazione delle altezze di colmo e di gronda, delle linee di pendenza delle falde e quelle per l'apertura di finestre e lucernari, necessarie ad assicurare l'osservanza dei requisiti di aeroilluminazione dei nuovi vani. I valori massimi raggiungibili di altezza interna sono fissati rispettivamente in 3.60 metri per l'altezza al colmo e in 1.80 metri per l'altezza alla gronda; in caso di arretramento dell'ampliamento rispetto al filo della facciata dell'edificio è consentito l'aumento dell'altezza interna misurata alla gronda del sottotetto ampliato fino ad un massimo di 2.20 metri, proporzionalmente alla pendenza della falda dell'ampliamento.
6. Il recupero con incremento volumetrico dei sottotetti è consentito unicamente per i sottotetti che rispettino una delle seguenti condizioni:
a) abbiano un'altezza interna alla gronda non inferiore a 0.60 metri e falde con una pendenza minima del 20 per cento;
b) abbiano falde con un pendenza minima del 25 per cento e purché il nuovo volume non determini il superamento dell'altezza massima consentita dallo strumento urbanistico per il lotto.
7. L'altezza media ponderale è calcolata dividendo il volume della parte di sottotetto la cui altezza superi 1.50 metri per la superficie relativa; gli eventuali spazi di altezza inferiore a 1.50 metri devono essere chiusi mediante opere murarie o arredi fissi e può esserne consentito l'uso come spazio di servizio destinato a guardaroba e ripostiglio; in corrispondenza delle fonti di luce la chiusura di tali spazi non è prescrittiva.
8. Nei sottotetti oggetto degli interventi previsti nel presente articolo il volume urbanistico è determinato dal volume geometrico del sottotetto, misurato all'esterno delle pareti perimetrali e all'intradosso del solaio di copertura, ed è ammesso anche mediante:
a) il superamento degli indici volumetrici e dei limiti di altezza previsti dalle vigenti disposizioni comunali e regionali;
b) il superamento dei limiti di distanza da fabbricati, da pareti finestrate e dai confini previsti nelle vigenti disposizioni urbanistico/edilizie comunali e regionali, fino ai limiti previsti dal Codice civile, solo se realizzato in prosecuzione delle murature perimetrali dell'edificio.
Emendamento soppressivo totale Peru - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis - Alessandra Zedda.
Articolo 21
L'articolo 21 è soppresso. (220)
Emendamento soppressivo parziale Oscar Cherchi - Peru - Pittalis - Cappellacci - Tocco - Fasolino - Alessandra Zedda - Tunis - Locci - Tedde.
Articolo 21
Al comma 2 dell'articolo 21 è soppressa la seguente dicitura: "per il solo scopo abitativo". (269)
Emendamento soppressivo parziale Cossa - Dedoni - Crisponi.
Articolo 21
Al comma 2 dell'art, 21 le parole da "per i comuni" a "accessori e servizi" sono soppresse. (44)
Emendamento soppressivo parziale Giunta Regionale.
Articolo 21
All'articolo 21, nel comma 4 dopo le parole "Nelle zone urbanistiche" è soppressa la parola "ed è soppresso l'ultimo periodo "Nella zona urbanistica A il recupero con incremento volumetrico dei sottotetti è consentito unicamente alle condizioni di cui all'articolo 19, comma 2." (127)
Emendamento soppressivo parziale Cossa - Dedoni - Crisponi.
Articolo 21
Al comma 4 dell'art. 21 le parole da "per i comuni" a "accessori e servizi" sono soppresse. (46)
Emendamento soppressivo parziale Oscar Cherchi - Peru - Pittalis - Cappellacci - Tocco - Fasolino - Alessandra Zedda - Tunis - Locci - Tedde.
Articolo 21
Al comma 4 dell'articolo 21 è soppressa la seguente dicitura: "per il solo scopo abitativo". (270)
Emendamento soppressivo parziale Tocco - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tunis - Alessandra Zedda.
Articolo 21
All'art. 21 comma 5, le parole "I valori massimi raggiungibili di altezza interna sono fissati rispettivamente in 360 metri per l'altezza al colmo e in 1.80 metri per l'altezza alla gronda" sono soppresse. (288)
Emendamento soppressivo parziale Tocco - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tunis - Alessandra Zedda.
Articolo 21
All'art. 21 comma 5, le parole "rispetto al filo della facciata dell'edificio' sono soppresse. (353)
Emendamento soppressivo parziale Tocco - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tunis - Alessandra Zedda.
Articolo 21
All'art. 21 comma 6, la lettera b) è soppressa. (351)
Emendamento sostitutivo parziale Tedde - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Alessandra Zedda.
Articolo 21
All'art. 21 (Interventi di incremento volumetrico delle strutture destinate all'esercizio di attività turistico-alberghiera), il comma 2, viene sostituito come segue:
Art 21. Interventi di riuso e per il recupero con incremento volumetrico dei sottotetti esistenti
2. Nelle zone urbanistiche A, B e C sono consentiti gli interventi di riuso dei sottotetti esistenti per il solo scopo abitativo. Gli interventi di riuso dei sottotetti esistenti è consentito anche nelle zone E e D nelle ipotesi di prima abitazione del proprietario o del titolare dell'impresa. Il riuso dei sottotetti è consentito purché siano rispettate tutte le prescrizioni igienico-sanitarie riguardanti le condizioni di agibilità previste dai regolamenti vigenti, e, relativamente alle altezze, sia assicurata per ogni singolo vano di ogni unità immobiliare un'altezza media ponderale uguale o maggiore a 2.40 metri per gli spazi ad uso abitativo, ridotta a 2.20 metri per spazi accessori e servizi; per i comuni posti a quote superiori a 600 metri di altitudine sul livello del mare è consentita rispettivamente la riduzione a 2.20 metri per spazi ad uso abitazione e a 2.00 metri per accessori e servizi. (156)
Emendamento all'emendamento numero 156 sostitutivo totale Tedde - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Alessandra Zedda.
Articolo 21
All'emendamento numero 156 (Interventi di incremento volumetrico delle strutture destinate all'esercizio di attività turistico-alberghiera), il comma 2, viene sostituito come segue:
Art. 21
Interventi di riuso e per il recupero con incremento volumetrico dei sottotetti esistenti.
2. Nelle zone urbanistiche A, B e C sono consentiti gli interventi di riuso dei sottotetti esistenti per scopo abitativo e nelle strutture destinate all'esercizio di attività turistico-ricettive. Gli interventi di riuso dei sottotetti esistenti è consentito anche nelle zone E e D nelle ipotesi di prima abitazione del proprietario o del titolare dell'impresa. Il riuso dei sottotetti è consentito purché siano rispettate tutte le prescrizioni igienico-sanitarie riguardanti le condizioni di agibilità previste dai regolamenti vigenti, e, relativamente alle altezze, sia assicurata per ogni singolo vano di ogni unità immobiliare un'altezza media ponderale uguale o maggiore a 2.40 metri per gli spazi ad uso abitativo, ridotta a 2.20 metri per spazi accessori e servizi; per i comuni posti a quote superiori a 600 metri di altitudine sul livello del mare è consentita rispettivamente la riduzione a 2.20 metri per spazi ad uso abitazione e a 2.00 metri per accessori e servizi. (577)
Emendamento sostitutivo parziale Cossa - Dedoni - Crisponi.
Articolo 21
Al comma 2 dell'art. 21 le parole "2.40 metri per gli spazi ad uso abitativo, ridotta a 2.20 metri per spazi accessori e servizi" sono sostituite dalle seguenti "2.20 metri per gli spazi ad uso abitativo, ridotta a 2.00 metri per spazi accessori e servizi". (45)
Emendamento sostitutivo parziale Pier Mario Manca - Augusto Cherchi - Unali.
Articolo 21
Al comma 3 la frase "Nella zona urbanistica A tali modifiche devono essere tipologicamente compatibili con i caratteri costruttivi ed architettonici degli edifici interessati" è sostituita dalla seguente: "le modifiche devono essere apportate nel rispetto del piano urbanistico comunale". (102)
Emendamento sostitutivo parziale Tocco - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tunis - Alessandra Zedda.
Articolo 21
All'art. 21 comma 3, le parole "tali modifiche" sono sostituite con le parole "le modifiche esterne". (355)
Emendamento sostitutivo parziale Cossa - Dedoni - Crisponi.
Articolo 21
Al comma 4 dell'art. 21 le parole "2.70 metri per gli spazi ad uso abitativo, ridotta a 2.40 metri per spazi accessori e servizi" sono sostituite dalle seguenti "2.55 metri per gli spazi ad uso abitativo, ridotta a 2.25 metri per spazi accessori e servizi". (47)
Emendamento sostitutivo parziale Tocco - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tunis - Alessandra Zedda.
Articolo 21
All'art. 21 comma 6 lettera a), le parole "non inferiore a 0,60 metri" sono sostituite con le parole "non inferiore a 0,15 metri". (284)
Emendamento sostitutivo parziale Tocco - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tunis - Alessandra Zedda.
Articolo 21
All'art. 21 comma 6 lettera a), le parole "falde con una pendenza minima del 20 percento" sono sostituite con le parole "falde inclinate". (352)
Emendamento sostitutivo parziale Tocco - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tedde - Tunis - Alessandra Zedda.
Articolo 21
All'art. 21 comma 6 lettera b), le parole "e purché il nuovo volume non determini il superamento dell'altezza massima consentita dallo strumento urbanistico del lotto sono sostituite con le parole anche qualora il nuovo volume determini il superamento dell'altezza massima consentita dallo strumento urbanistico del lotto". (282)
Emendamento aggiuntivo Fasolino - Pittalis - Tedde - Alessandra Zedda - Locci - Oscar Cherchi - Peru.
Articolo 21
All'articolo 21, comma 2, dopo la lettera "C" sono aggiunte le lettere "D", "E", "F" e "G". (411)
Emendamento aggiuntivo Fasolino - Pittalis - Tedde - Alessandra Zedda - Locci - Oscar Cherchi - Peru.
Articolo 21
All'articolo 21, comma 2, dopo la lettera "C" è aggiunta la lettera "D". (413)
Emendamento aggiuntivo Fasolino - Pittalis - Tedde - Alessandra Zedda - Locci - Oscar Cherchi - Peru.
Articolo 21
All'articolo 21, comma 2, dopo la lettera "C" è aggiunta la lettera "E". (412)
Emendamento aggiuntivo Fasolino - Pittalis - Tedde - Alessandra Zedda - Locci - Oscar Cherchi - Peru.
Articolo 21
All'articolo 21, comma 2, dopo la lettera "C" è aggiunta la lettera "F". (459)
Emendamento aggiuntivo Fasolino - Pittalis - Tedde - Alessandra Zedda - Locci - Oscar Cherchi - Peru.
Articolo 21
All'articolo 21, comma 2, dopo la lettera "C" è aggiunta la lettera "G". (460)
Emendamento aggiuntivo Fasolino - Pittalis - Tedde - Alessandra Zedda - Locci - Oscar Cherchi - Peru.
Articolo 21
All'articolo 21, comma4, dopo la lettera "C" sono aggiunte le lettere "D", "E", "F' e "G". (414)
Emendamento aggiuntivo Fasolino - Pittalis - Tedde - Alessandra Zedda - Locci - Oscar Cherchi - Peru.
Articolo 21
All'articolo 21, comma 4, dopo la lettera "C" è aggiunta la lettera "D". (461)
Emendamento aggiuntivo Fasolino - Pittalis - Tedde - Alessandra Zedda - Locci - Oscar Cherchi - Peru.
Articolo 21
All'articolo 21, comma 4, dopo la lettera "C" è aggiunta la lettera "E". (462)
Emendamento aggiuntivo Fasolino - Pittalis - Tedde - Alessandra Zedda - Locci - Oscar Cherchi - Peru.
Articolo 21
All'articolo 21, comma 4, dopo la lettera "C" è aggiunta la lettera "F". (463)
Emendamento aggiuntivo Fasolino - Pittalis - Tedde - Alessandra Zedda - Locci - Oscar Cherchi - Peru.
Articolo 21
All'articolo 21, comma 4, dopo la lettera "C" è aggiunta la lettera "G". (464)
Emendamento aggiuntivo Agus - Daniele Cocco - Lai - Pizzuto.
Articolo 21
All'art. 21, dopo il comma 8, è aggiunto il comma 8 bis:
8 bis. Tutti gli interventi che ricadano all'interno di beni paesaggistici devono sempre essere sottoposti alle procedure previste dalla Legge Regionale 12 agosto 1998, n. 28. (88).)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas, relatore di maggioranza.
SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Presidente, sull'articolo 21 la Commissione ha espresso parere contrario all'emendamento soppressivo totale numero 220, agli emendamenti soppressivi parziali numero 269, 44, 46, 270, 288, 353 e 351, parere favorevole all'emendamento numero 127; parere contrario all'emendamento sostitutivo parziale numero 126, al quale è stato presentato l'emendamento all'emendamento numero 577 che, Presidente, non sono riuscito a trovarmi tra le carte. Ancora parere contrario agli emendamenti numero 45, 355, 47, 284, 352 e 282, invito al ritiro per l'emendamento numero 102. Parere contrario anche gli emendamenti aggiuntivi numero 411, 413, 412, 459, 460, 414, 461, 462, 463, 464, 88 invito al ritiro. Infine all'emendamento all'emendamento numero 577 il parere è contrario.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica
ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Il parere della Giunta è conforme a quello della Commissione.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.
TUNIS STEFANO (FI). Presidente, devo dire a chiusura di queste lunghe settimane di lavoro rimane una grande soddisfazione per il lavoro svolto e i risultati ottenuti. Non è secondario che la maggioranza, grazie al lavoro che è stato impropriamente definito ostruzionistico, ma che in realtà è stato a nostro avviso semplicemente propositivo, abbia dovuto modificare alcuni elementi essenziali di questa legge rendendola un pochino meno inefficace di quanto dall'inizio avevamo denunciato noi. Certo rimane il dispiacere del fatto che questo è un aspetto che alberga poco nel sistema della comunicazione, dove invece è più semplice trovare notizie di comportamenti bizzarri da parte a volte di qualche collega, spesso di chi dovendo fare fredda cronaca trova più interessante l'elemento del gossip piuttosto che l'elemento di sostanza, che poi è quello che va ad incidere in maniera più netta e in maniera più decisa nella vita dei cittadini. Tant'è quella di ieri, tanto per citare un esempio, è stata una giornata molto significativa, ha sancito alcuni elementi importanti che poi adesso andremo ad approfondire e che è stata derubricata da alcuni, qualcuno lo ha definito un circo, qualcuno lo ha definito comunque un qualcosa che non sta bene, non si attaglia bene sul ruolo che è proprio di questa Assemblea e che nessuno deve essere in grado di mettere in discussione. Certo diverso sarebbe stato affrontare i temi nel momento in cui questi dovevano essere affrontati, perché noi abbiamo detto alla fine dell'anno scorso, nel novembre dell'anno scorso abbiamo detto occorre perché il sistema economico connesso alla casa non si fermi, che venga rinnovato il Piano casa, e in quell'ambito, cioè senza incidere in maniera così drammatica sull'economia, sarebbe stato possibile affrontare i grandi temi dell'urbanistica che comunque sia, seppure con qualche diversificazione, accomunano gran parte di quest'Assemblea. Così non è stato, il nostro invito non è stato accolto e ci siamo trovati molti mesi dopo ad esaminare un testo che se si eccettua l'aspetto che qualcuno ha definito la sterilizzazione delle zone F, altro non è che un Piano casa, come quello della Giunta Cappellacci, scritto peggio. Ci rincresce dover constatare che sono stati buttati via sei mesi di tempo prezioso, che poteva essere trascorso a discutere di questioni importanti per la vita dei sardi, per una cosa che esisteva già. Volevate, come dite voi, sterilizzare le zone F? Bastava un articolo di una riga sul Piano casa di Cappellacci e dire vale tutto, tranne quello che c'è scritto sulle zone F. Cari colleghi, questa è prima di tutto responsabilità politica, è quella che vi dovete assumere davanti ai cittadini per senza dubbio aver fatto perdere sei mesi di tempo prezioso. Dite di volervi occupare dei problemi della Sardegna, non c'è traccia di questo, c'è traccia soltanto del tentativo di mettere una sbianchettatura su quanto è stato fatto prima di voi, per provare a dare un senso ad una legislatura che ha oggi non è neppure iniziata. Avevate detto cose: "Iniziamo il domani", poi è diventato "Iniziamo domani", iniziate quando volete, ma iniziate, colleghi, perché così credetemi non se ne può più! Noi siamo qui e ci staremo perché checché se ne dica là fuori il lavoro che abbiamo svolto ha reso questa leggiaccia un minimo più presentabile, con la differenza che un testo che era già stato assimilato, conosciuto, con giurisprudenza, utilizzato dagli attori economici, oggi è completamente da riscrivere. Noi siamo qua e ci staremo perché questo atteggiamento da oggi deve finire, avete l'obbligo morale di occuparvi dei problemi della Sardegna e sino ad oggi non l'avete fatto.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Ieri notte all'una, orario che richiama l'orario normale, è finita la quaresima, per molti non sembrerebbe così ma liturgicamente è finita ieri notte, oggi siamo nel triduo Pasquale, e il triduo Pasquale richiama la passione, il rabbino che girava per le strade della Palestina, morto, sepolto, e anche resuscitato, quindi sole nuovo, nuova linfa, nuova capacità di agire, nuova possibilità di essere più attenti a quelli che sono i richiami verso le povertà, le esigenze di un popolo che è fuori e deve subire spesso e volentieri le cose che non vanno appunto bene all'interno di quest'Aula. Io forse mi sono stancato del fare richiami, ma ciascuno di, noi nell'augurare una serena Pasqua, che ci sia la riflessione perché probabilmente con meno ideologie, con meno settarismo si riesca a dare una risposta in positivo per questa legge e pertanto tanti altri problemi che devono essere risolti per i nostri cittadini.
PRESIDENTE. Non ho altri iscritti a parlare.
Passiamo all'emendamento soppressivo totale numero 220.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 220.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Comandini - Cossa - Dedoni - Fasolino - Fenu - Locci - Oppi - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lai - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 50
Votanti 49
Astenuti 1
Maggioranza 25
Favorevoli 20
Contrari 29
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento soppressivo parziale numero 269.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 269.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lai - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 50
votanti 49
astenuti 1
maggioranza 25
favorevoli 20
contrari 29
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 44.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 44.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 127. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto ora in votazione l'emendamento numero 46. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 270. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 288. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 353. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 351. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 577. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 156. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 45. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 102. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 355. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 47. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 284. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 352. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 282. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'articolo 21. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 411. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 413. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 412. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 459. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 460. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 414. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 461. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 462. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 463. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 464. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Passiamo all'emendamento numero 88. C'è un invito al ritiro. E' ritirato.
Passiamo all'esame dell'articolo 22. All'articolo 22 sono stati presentati gli emendamenti numero 221, 271 e 64.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 22 e dei relativi emendamenti:
Art. 22
Interventi per il riuso degli spazi di grande altezza
1. Nelle zone urbanistiche A, B e C è sempre consentita la realizzazione di soppalchi a condizione che non pregiudichino la statica dell'edificio. I soppalchi possono essere ottenuti anche attraverso la traslazione di partizioni interne orizzontali, diverse dai solai di calpestio, non più funzionali all'organismo edilizio, quali solai di controsoffitto privi di qualsiasi valore artistico, decorativo, costruttivo e materico.
2. I soppalchi sono ammessi per non più del 40 per cento della superficie sottostante e per le unità abitative che abbiano altezze libere di interpiano minime di 4.60 metri, tali da permettere una ripartizione delle altezze per gli spazi sottostanti non inferiore a 2.40 metri e per la parte soprastante una altezza media non inferiore a 2.00 metri.
3. Nei vani individuati con la nuova ripartizione, sia al piano inferiore che a quello superiore, sono rispettate le altre prescrizioni igienico-sanitarie previste dallo strumento urbanistico comunale.
4. Le nuove superfici in aumento individuate con la realizzazione dei soppalchi rientrano nel calcolo delle superfici finestrate. Nelle zone urbanistiche omogenee A sono ammesse nuove aperture finestrate solo se previste in sede di Piano particolareggiato adeguato al Piano paesaggistico regionale. Per le altre zone urbanistiche l'apertura di eventuali nuove superfici finestrate è ammessa nel rispetto delle regole compositive del prospetto originario.
5. Il soppalco è realizzato in arretramento rispetto alle pareti esterne del prospetto principale di almeno 2.00 metri. La ripartizione, in nessun caso siaddossa a finestre e/o aperture esistenti per non alterare di riflesso l'originaria ripartizione orizzontale del manufatto sul prospetto.
6. La realizzazione di un soppalco non determina la realizzazione di un nuovo volume urbanistico e non richiede nuove aree per parcheggio.
Articolo 22
Emendamento soppressivo totale Peru - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis - Alessandra Zedda.
Articolo 22
L'art. 22 è soppresso. (221)
Emendamento soppressivo parziale Oscar Cherchi - Peru - Pittalis - Cappellacci - Tocco - Fasolino - Alessandra Zedda - Tunis - Locci - Tedde.
Articolo 22
Il comma 2 dell'articolo 22 è soppresso. (271)
Emendamento aggiuntivo Rubiu - Oppi - Tatti - Pinna.
Articolo 22
All' art 22, è aggiunto il comma 6 bis
Negli spazi di pertinenza del fabbricato, giardini, cortili, terrazze e spazi esterni, mantenendo inalterati sagoma e volumi, è consento il posizionamento di loggiati e gazebo amovibili, per gli edifici ricadenti in zona urbanistica A, B, C.
Nei centri matrice in rispetto agli strumenti urbanistici vigenti è fatto obbligo l'utilizzo di materiali menzionati dall'Abaco. (64).)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas, relatore.
SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Sugli emendamenti numero 221, 271 e 64 il parere è contrario.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Il parere è conforme a quello della Commissione.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Molto brevemente perché ovviamente questo articolo tende a limitare l'uso del territorio favorendo il riutilizzo degli spazi di grande altezza. Io vorrei semplicemente chiedere se è possibile chiarire il senso del comma 3 il quale recita: "nei vani individuati con la nuova ripartizione sia al piano inferiore che a quello superiore sono rispettate le altre prescrizioni igienico-sanitarie previste dallo strumento urbanistico comunale". Cioè da quello che capisco io questo articolo tende a favorire i soppalchi. Allora se è così, come si fa ad applicare una norma di questo genere? Vorrei capirlo veramente per dare un senso anche all'articolo perché se si pensa di poter applicare rigidamente norme di questo genere secondo l'interpretazione che si dà a questo comma tanto vale sopprimere l'articolo. Quindi vorrei capire qual è la lettura che possiamo dare a questo perché se si tratta di rispettare le prescrizioni igienico-sanitarie che riguardano la normalità degli edifici, tanto vale approvare questo articolo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Demontis. Ne ha facoltà.
DEMONTIS SALVATORE (PD). Si tratta semplicemente dei requisiti aeroilluminanti, non di altro. Si tratta semplicemente dei requisiti di illuminazione e di areazione, non di altro quindi non inficia.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento soppressivo totale numero 221.
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 221.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Anedda ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Tatti - Tedde - Tocco - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Anedda - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lai - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 44
votanti 43
astenuti 1
maggioranza 22
favorevoli 15
contrari 28
(Il Consiglio non approva).
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 271.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Anedda, Meloni e Ruggeri hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lai - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 47
votanti 46
astenuti 1
maggioranza 24
favorevoli 17
contrari 29
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'articolo 22.
Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Mi dispiace non aver avuto una risposta sensata al problema che ho posto io, cerco di rispiegarvelo. Noi stiamo autorizzando la realizzazione di soppalchi, allora stiamo contemporaneamente dicendo anzi imponendo, perché se non si dice si dà una certa elasticità che una volta che verranno fatti i soppalchi sia giù che su, cerco di spiegarlo in termini atecnici, bisognerà rispettare il rapporto tra superfici finestrate, superficie... e areazione che è impossibile senza nemmeno prevedere la possibilità che vengano introdotte delle soluzioni tecniche alternative per garantire illuminazione e areazione degli edifici. Allora stiamo semplicemente dicendo che chi vorrà fare soppalchi dovrà farseli abusivamente. Perfetto, allora prendiamone atto e diciamo che questo articolo 22 è inutile per cui noi voteremo contro l'articolo. Assessore, se me lo spiega bene perché io ho posto il problema, avevo chiesto un chiarimento, se me lo spiega mi fa una cortesia.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Ne ha facoltà.
ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Qui c'è una fattispecie di cui non tiene conto l'onorevole Cossa, io qui potrei anche raggiungere un elemento, c'è una finestra, il che mi consente di superare tutte le criticità e di dare senso compiuto alla norma di cui si parla.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, solo per elevare questo, siccome gli edifici più alti sono normalmente nelle zone più antiche, perlomeno a Cagliari è così, siccome lì non si possono modificare I prospetti purtroppo il risultato è quello che dico io. Scusate ma è una osservazione che mi sembra doverosa solo per il verbale.
PRESIDENTE. Metto in votazione il testo dell'articolo 22.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 22.
(Segue la votazione)
Prende atto che i consiglieri Fasolino e Oppi hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lai - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Zedda Paolo.
Rispondono no i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Zedda Alessandra.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 48
votanti 47
astenuti 1
maggioranza 24
favorevoli 29
contrari 18
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento aggiuntivo numero 64.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 64.
(Segue la votazione)
Il PRESIDENTE prende atto che i consiglieri FASOLINO e FENU hanno votato a favore, che il consigliere DEMONTIS ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Dedoni - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lai - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Zedda Paolo.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 48
votanti 47
astenuti 1
maggioranza 24
favorevoli 18
contrari 29
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'articolo 23.
(Interruzione)
Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Presidente, dopo l'articolo 22, considerato che c'è la Commissione e che si sarebbero sospesi i lavori dell'Aula, non so se debba fare Conferenza dei Presidenti di Gruppo.
PRESIDENTE. Sì, tolgo la seduta e faccio una Conferenza dei Presidenti di Gruppo, il Consiglio sarà convocato a domicilio.
Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (Area Popolare Sarda). Noi ieri abbiamo stabilito di arrivare stamattina all'articolo 22, però lei ha detto ieri sera che avrebbe fatto una Conferenza dei Presidenti di Gruppo, all'inizio di stasera.
PRESIDENTE. Io ho convocato la Conferenza dei Presidenti di Gruppo adesso perché abbiamo un problema tecnico, dobbiamo ricevere gli antinucleari che vengono con una delegazione e definiamo anche i lavori del Consiglio.
La seduta è tolta alle ore 13 e 48.
Allegati seduta