Seduta n.1 del 20/03/2014
I SEDUTA
Giovedì 20 marzo 2014
Presidenza del Presidente provvisorio FLORIS MARIO
indi
del Presidente GANAU GIANFRANCO
La seduta è aperta alle ore 10 e 43.
Costituzione dell'Ufficio di Presidenza provvisorio
PRESIDENTE. Nel dare inizio ai lavori, invito, ai sensi dell'articolo 2, comma 2, del Regolamento, gli onorevoli Eugenio Lai, Luca Pizzuto, Francesco Agus e Giuseppe Meloni, quali consiglieri più giovani di età, a prendere posto nel banco della Presidenza per esercitare le funzioni di Segretari provvisori.
PRESIDENTE. Comunico agli onorevoli consiglieri che i Presidenti degli Uffici centrali circoscrizionali e dell'Ufficio centrale regionale hanno trasmesso alla Segreteria generale del Consiglio gli atti e i documenti relativi all'elezione dei consiglieri regionali, ai sensi della legge regionale statutaria 12 novembre 2013, numero 1, della legge regionale 26 luglio 2013, numero 16, e della legge regionale 6 marzo 1979, numero 7.
Giuramento del Presidente della Regione e dei consiglieri regionali
PRESIDENTE. Ai sensi dell'articolo 23 dello Statuto speciale per la Sardegna e dell'articolo 3 del DPR del 19 maggio 1949, numero 250, occorre dare corso al giuramento dei consiglieri regionali.
Io stesso, per primo, presterò giuramento pronunciando la seguente formula: "Giuro di essere fedele alla Repubblica e di esercitare il mio ufficio al solo scopo del bene inseparabile dello Stato e della Regione".
Invito i consiglieri regionali presenti a prestare il medesimo giuramento.
Prego i Segretari di procedere all'appello dei consiglieri, ciascuno dei quali, quando sarà chiamato, alzandosi, risponderà: "Giuro".
AGUS FRANCESCO. Giuro.
ANEDDA FABRIZIO. Giuro.
ARBAU EFISIO. Giuro.
AZARA MICHELE. Giuro.
BUSIA ANNA MARIA. Giuro.
CAPPELLACCI UGO. Giuro.
CARTA MARIO ANGELO GIOVANNI. Giuro.
CHERCHI AUGUSTO. Giuro.
CHERCHI OSCAR SALVATORE GIUSEPPE. Giuro.
COCCO DANIELE SECONDO. Giuro.
COCCO PIETRO. Giuro.
COLLU ALESSANDRO. Giuro.
COMANDINI GIAMPIETRO. Giuro.
COSSA MICHELE. Giuro.
COZZOLINO LORENZO. Giuro.
CRISPONI LUIGI. Giuro.
DEDONI ATTILIO MARIA ANTONIO. Giuro.
DEMONTIS SALVATORE. Giuro.
DERIU ROBERTO. Giuro.
DESINI ROBERTO. Giuro.
FASOLINO GIUSEPPE. Giuro.
FENU MODESTO. Giuro.
FLORIS MARIO. Giuro.
FORMA DANIELA. Giuro.
GANAU GIANFRANCO. Giuro.
LAI EUGENIO. Giuro.
LEDDA GAETANO. Giuro.
LOCCI IGNAZIO. Giuro.
LOTTO LUIGI. Giuro.
MANCA GAVINO. Giuro.
MANCA PIER MARIO. Giuro.
MELONI GIUSEPPE. Giuro.
MORICONI CESARE. Giuro.
OPPI GIORGIO. Giuro.
ORRU' MARCELLO. Giuro.
PERRA RAIMONDO. Giuro.
PERU ANTONELLO. Giuro.
PIGLIARU FRANCESCO, Presidente della Regione. Giuro.
PINNA GIUSEPPINO. Giuro.
PINNA ROSSELLA. Giuro.
PISCEDDA VALTER. Giuro.
PITTALIS PIETRO. Giuro.
PIZZUTO LUCA. Giuro.
RANDAZZO ALBERTO. Giuro.
RUBIU GIANLUIGI. Giuro.
RUGGERI LUIGI. Giuro.
SABATINI FRANCESCO. Giuro.
SALE GAVINO. Giuro.
SOLINAS ANTONIO. Giuro.
SOLINAS CHRISTIAN. Giuro.
TATTI IGNAZIO GIOVANNI BATTISTA. Giuro.
TEDDE MARCO. Giuro.
TENDAS GIANMARIO. Giuro.
TOCCO EDOARDO. Giuro.
TRUZZU PAOLO. Giuro.
TUNIS STEFANO. Giuro.
UNALI ALESSANDRO. Giuro.
USULA EMILIO. Giuro.
ZEDDA ALESSANDRA. Giuro.
ZEDDA PAOLO FLAVIO. Giuro.
Giuramento degli Assessori regionali
PRESIDENTE. Comunico che il Presidente della Regione, ai sensi dell'articolo 3, comma 2, della legge costituzionale 31 gennaio 2001, numero 2, ha trasmesso al Consiglio, in data 17 marzo 2014, il decreto numero 37 del 14 marzo 2014 contenente la nomina degli Assessori componenti della Giunta regionale.
Invito, pertanto, il Presidente della Regione a dare lettura dei componenti della Giunta regionale.
PIGLIARU FRANCESCO, Presidente della Regione. Comunico che sono nominati componenti della Giunta regionale:
il signor Gianmario Demuro, in qualità di Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione;
il signor Raffaele Paci, in qualità di Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio;
il signor Cristiano Erriu, in qualità di Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica;
la signora Donatella Emma Ignazia Spano, in qualità di Assessore della difesa dell'ambiente;
la signora Elisabetta Giuseppina Falchi, in qualità di Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale;
il signor Francesco Morandi, in qualità di Assessore del turismo, artigianato e commercio;
il signor Paolo Giovanni Maninchedda, in qualità di Assessore dei lavori pubblici;
la signora Maria Grazia Piras, in qualità di Assessore dell'industria;
la signora Virginia Mura, in qualità di Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale;
la signora Claudia Firino, in qualità di Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport;
il signor Luigi Benedetto Arru, in qualità di Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale;
il signor Massimo Deiana, in qualità di Assessore dei trasporti.
PRESIDENTE. Ricordo che gli Assessori nominati dal Presidente della Regione, non essendo consiglieri regionali, devono prestare giuramento ai sensi dall'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 19 maggio 1949, numero 250.
Do lettura della formula del giuramento prevista dall'articolo 3 del citato D.P.R. Al termine ognuno degli Assessori, dei quali farò l'appello, alzandosi, risponderà: "Giuro". "Giuro di essere fedele alla Repubblica e di esercitare il mio ufficio al solo scopo del bene inseparabile dello Stato e della Regione".
DEMURO GIANMARIO. Giuro.
PACI RAFFAELE. Giuro.
ERRIU CRISTIANO. Giuro.
SPANO DONATELLA EMMA IGNAZIA. Giuro.
FALCHI ELISABETTA GIUSEPPINA. Giuro.
MORANDI FRANCESCO. Giuro.
MANINCHEDDA PAOLO GIOVANNI. Giuro.
PIRAS MARIA GRAZIA. Giuro.
MURA VIRGINIA. Giuro.
FIRINO CLAUDIA. Giuro.
ARRU LUIGI BENEDETTO. Giuro.
DEIANA MASSIMO. Giuro.
Discorso del Presidente provvisorio Mario Floris
PRESIDENTE. Signor Presidente della Regione, signori Assessori, consiglieri regionali, questa cerimonia di insediamento del XV Consiglio regionale della Sardegna, che ho l'onore di presiedere in forza di uno specifico dettato regolamentare, avvia di fatto il cammino di questa nuova fase della storia della nostra Autonomia. Un saluto cordiale a tutti e un augurio di sereno e proficuo lavoro.
Permettetemi di rivolgere un saluto e un augurio alle colleghe e ai colleghi che nella passata legislatura erano tra noi, ai quali va un ringraziamento per il contributo che hanno dato all'affermazione dei valori dell'autonomia regionale. Un saluto e un augurio particolare rivolgo a tutti i sardi, ai lavoratori precari, cassintegrati e disoccupati, alle famiglie e alle imprese che vivono i disagi delle alluvioni, agli studenti e ai sardi di tutte le età. Quanto avvenuto ieri in Parlamento, circa l'emendamento legato alle popolazioni colpite dall'alluvione, è un fatto che auspico possa essere ripreso dall'intero Consiglio regionale. Un sincero e affettuoso saluto va a coloro che sono in missione di pace e di civiltà, ai sardi sparsi in tutto il mondo per portare alto il nome della Sardegna; a chi, non essendo sardo, vive in Sardegna e l'arricchisce di valori.
La mia vuole essere una testimonianza, un trait-d'union tra le diverse stagioni politiche che hanno attraversato la storia e la vita della Sardegna intera come Regione a Statuto speciale. Non posso non ricordare quando un diverso sistema elettorale prevedeva preferenze plurime e il Presidente della Regione veniva eletto dal Consiglio regionale, con maggioranze e minoranze che trovavano un equilibrio per il migliore funzionamento delle istituzioni. Non posso non ricordare il tempo in cui i Partiti e i Gruppi consiliari erano sedi privilegiate di confronto e di dibattito per scelte e decisioni largamente condivise, che poi approdavano nelle Commissioni di merito e in Aula. Non posso non ricordare il rapporto funzionale tra Giunta e Consiglio regionale per l'attuazione del programma di governo e la necessaria attività legislativa.
Siamo attesi, oggi, colleghi, da un impegno non indifferente per ammodernare e adeguare il Consiglio regionale sotto il profilo organizzativo e strutturale alle sfide dei tempi ed essere dotato di tutti i necessari supporti umani, tecnici, culturali, giuridici e professionali indispensabili per il lavoro dei singoli consiglieri regionali, dei Gruppi e dell'intera Assemblea.
La stagione della crisi economica e di quella politica chiede alle istituzioni risposte tempestive, adeguate, efficaci, trasparenti. Occorre produrre leggi semplici, facilmente applicabili. Leggi che valgano per tutti, che non abbiano bisogno di interpretazioni autentiche, che seguano un iter normale, evitando le forzature regolamentari e il ricorso a procedure di carattere eccezionale, improntando a reciproca collaborazione il rapporto tra maggioranza e minoranza. In questo modo potremo recuperare con orgoglio la funzione e il ruolo che competono alla massima Assemblea della Sardegna e avere il coraggio di difendere le nostre prerogative e le nostre regole anche di fronte a chi, facendo di tutta l'erba un fascio, non sa o non vuole distinguere e apprezzare comportamenti solo apparentemente simili e tra loro non paragonabili e compatibili.
Rivolgiamo un cordiale saluto agli Assessori, che non fanno parte del Consiglio regionale, assicurando la nostra massima collaborazione a sostegno delle azioni di governo per il bene della Sardegna e dei sardi. Dobbiamo dare segnali positivi da subito, percorrendo la strada delle riforme e proseguendo quel processo di ammodernamento, di economicità dei costi, di semplificazione e di adeguamento delle strutture, delle strumentazioni e dell'organizzazione complessiva della pubblica amministrazione, non ultimo il rapporto Regione-Enti locali.
Per questo, un saluto e un pensiero di sostegno rivolgo, perchè lo ritengo doveroso, ai sindaci, agli amministratori comunali tutti, donne e uomini di tutte le età, in prima linea ogni giorno per difendere e far progredire i propri territori, le proprie comunità. La riforma della Regione deve camminare di pari passo con quella del sistema complessivo degli enti locali, della quale avvertiamo l'urgenza, anche per la redistribuzione delle funzioni e dei compiti propri delle disciolte province.
Per quanto riguarda in maniera specifica il Consiglio regionale, il processo di cambiamento è in atto; è stato avviato in concreto nel corso della legislatura appena conclusa, riducendo il numero dei consiglieri da 80 a 60, quelli che oggi hanno prestato giuramento, avviando così una fase nuova della nostra autonomia. Il pensiero, allora, non può che andare agli albori dell'Autonomia e di questa Assemblea, quando venne eletto Presidente del Consiglio regionale, il primo Presidente dell'Assemblea regionale, il compianto Anselmo Contu.
Questo per due motivi. Il primo perché fu eletto da un Consiglio composto da 60 membri, ai quali si devono le basi, le fondamenta delle prime regole della vita di questa Assemblea legislativa e delle azioni di governo della Giunta regionale. Il secondo motivo è rappresentato dall'appartenenza politica del presidente Anselmo Contu. Era, infatti, esponente di spicco del Partito Sardo d'Azione, il partito autonomista, un segno puntuale e preciso di quello che volevano i nostri padri costituenti. E' un richiamo, questo, per me autonomista, regionalista, nazionalitario convinto, doveroso e necessario, specie nel contesto attuale, per le minacce e i pericoli che si affacciano all'orizzonte delle Autonomie, specie per le Regioni a Statuto speciale, come è la nostra Sardegna.
Avverto, infatti, un forte disagio, una grande preoccupazione nel leggere le dichiarazioni in Parlamento del Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi. A proposito di riforme costituzionali, intervenendo in Senato per la presentazione del suo Governo, il presidente Renzi ha affermato che "il secondo passo da fare, per recuperare la credibilità dei cittadini nei confronti della politica e delle istituzioni, è quello di superare il Titolo V della Costituzione, per come l'abbiamo conosciuto fino ad oggi. Il Titolo V della Costituzione" - ha affermato con convinzione il presidente Renzi - "ha la necessità di rivedere le competenze esclusive dello Stato e delle Regioni, di introdurre la possibilità per le Regioni di legiferare in ogni materia che non sia specificatamente assegnata ma contemporaneamente di introdurre una clausola di intervento della legge statale anche in materie che siano esclusivamente assegnate alla competenza regionale, quando questo sia richiesto da esigenze di unità economica e giuridica dell'ordinamento". Inoltre ha ammonito: "Abbiamo bisogno di chiedere, alle donne e agli uomini che guidano le Regioni e che ne fanno parte, di prendere atto che è cambiato il clima nei confronti delle Regioni".
Ne prendiamo atto, ma ci permettiamo di dire che non possiamo accettare che vengano calpestati lo Statuto sardo di autonomia e le nostre competenze di autogoverno e mi sembra doveroso richiamare l'intero Consiglio, il Presidente della Regione, la Giunta regionale, i partiti, le forze politiche sarde e tutte le rappresentanze sociali, culturali ed economiche dell'Isola a vigilare e, se necessario, a contrastare in ogni sede qualsiasi tentativo di limitare o ridimensionare o condizionare le prerogative proprie della Regione Autonoma della Sardegna. Sono elementi irrinunciabili per noi nel rapporto con lo Stato, come sono nodali le questioni ancora sospese relative al Titolo III dello Statuto e del Patto di stabilità, che condizionano la nostra economia, il nostro sviluppo, il progresso sociale e civile dell'intera comunità sarda.
Per il significato politico verso l'ulteriore emancipazione autonomista della Sardegna, non possiamo non salutare con soddisfazione la presenza nell'Assemblea regionale di altri esponenti, per la prima volta, di movimenti politici di vocazione nazionalitaria e sovranista. Il dialogo e il confronto verranno certamente arricchiti verso nuove frontiere sul piano delle riforme interne e del rapporto con le altre Regioni, con lo Stato e con l'Europa. La Sardegna è una nazione, una nazione incompiuta, non è una semplice entità geografica, è una Regione particolare, speciale, per l'appunto, un territorio ben delimitato e con un proprio popolo, con una lingua, una cultura, una storia, una Regione alla quale lo Stato e l'Europa devono riconoscere elementi di dignità e sovranità nazionale.
Sono questi, colleghe e colleghi, gli obiettivi del nostro impegno culturale e politico, delle battaglie che, nel corso della legislatura che oggi comincia, dovranno vederci insieme e in prima fila, ciascuno con il proprio credo politico e con la responsabilità del differente ruolo che ci contraddistingue, ma uniti per conquistare alla Sardegna e ai sardi condizioni e prospettive di sviluppo e di progresso degne del vivere civile.
Grazie, di nuovo auguri di buon lavoro.
(Applausi)
Elezione del Presidente del Consiglio
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'elezione del Presidente del Consiglio regionale della Sardegna.
Prima di procedere alla votazione a scrutinio segreto, do lettura dell'articolo 3 del Regolamento interno del Consiglio: "Costituito l'Ufficio di Presidenza provvisorio, ai sensi dell'articolo 2, il Consiglio procede immediatamente e senza discussione all'elezione del Presidente. Il Presidente è eletto con votazione a scrutinio segreto e con la maggioranza dei due terzi dei componenti l'Assemblea e dura in carica l'intera legislatura. Se nessuno ha riportato detta maggioranza, si procede, entro i successivi tre giorni, ad una nuova votazione nella quale è richiesta la maggioranza dei due terzi dei votanti, computando tra i voti anche le schede bianche. Dal terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta dei componenti. Allo spoglio delle schede provvede l'Ufficio di Presidenza provvisorio".
Votazione a scrutinio segreto per schede per l'elezione del Presidente del Consiglio
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto per schede per l'elezione del Presidente del Consiglio. Prego i consiglieri Segretari di procedere all'appello dei consiglieri.
(Seguono la votazione e lo spoglio delle schede.)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 60
votanti 60
maggioranza 40
schede bianche 51
schede nulle 4
Hanno ottenuto voti: Sale, 1; Comandini, 1; Ganau, 1: Pittalis, 1; Tocco, 1.
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Floris - Forma - Ganau - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pigliaru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo Flavio.)
Poiché non è stato raggiunto il quorum previsto, occorre procedere a una nuova votazione, per la validità della quale, a termini di Regolamento, è richiesta la maggioranza dei due terzi dei votanti, computando tra i voti anche le schede bianche.
Seconda votazione a scrutinio segreto per schede per l'elezione del Presidente del Consiglio
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto per schede per l'elezione del Presidente del Consiglio. Prego i consiglieri Segretari di procedere all'appello dei consiglieri.
(Seguono la votazione e lo spoglio delle schede)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 60
votanti 60
maggioranza 40
schede bianche 47
schede nulle 3
Hanno ottenuto voti: Oppi, 2; Comandini, 2; Zedda Alessandra, 1; Peru, 1; Cocco Daniele, 1; Randazzo, 1; Deriu, 1; Cozzolino, 1.
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Floris - Forma - Ganau - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pigliaru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo Flavio.)
Poiché non è stato raggiunto il quorum previsto, occorre procedere a una nuova votazione, nella quale è richiesta la maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio.
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO. Presidente, vorrei chiedere una sospensione di qualche minuto prima di passare alla terza votazione. Chiedendole, però, di consentire al pubblico di stare in Aula.
PRESIDENTE. Se non ci sono osservazioni, si intende accordata una breve sospensione.
(La seduta, sospesa alle ore 11 e 46, viene ripresa alle ore 12 e 05.)
Terza votazione a scrutinio segreto per schede per l'elezione del Presidente del Consiglio
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto per schede per l'elezione del Presidente del Consiglio. Prego i consiglieri Segretari di procedere all'appello dei consiglieri.
(Seguono la votazione e lo spoglio delle schede)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 60
votanti 60
maggioranza 31
schede bianche 3
Hanno ottenuto voti: Ganau, 34; Pittalis, 23.
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Floris - Forma - Ganau - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pigliaru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo Flavio.)
Viene proclamato eletto Presidente del Consiglio regionale della Sardegna: Gianfranco Ganau.
(Applausi)
Invito il presidente Ganau a prendere posto al banco della Presidenza.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO GANAU
PRESIDENTE. Un saluto, con gli auguri di buon lavoro, al presidente Pigliaru e a tutti gli Assessori, un grazie di cuore a tutto il Consiglio e a chi ha votato eleggendomi a questo prestigioso incarico di cui sono assolutamente orgoglioso e anche evidentemente emozionato. Spero di conquistare la piena fiducia di tutti (anche di chi ha ritenuto in questo momento di non esprimere la preferenza a mio favore) con il lavoro a partire dai prossimi giorni e nei prossimi mesi, con una conduzione attenta dei lavori consiliari che sia rispettosa delle parti e che consenta quella corretta dialettica tra maggioranza e minoranza che sta alla base della nostra democrazia e del confronto democratico e che, proprio all'interno delle regole che ci siamo dati, può portare a ottenere i migliori risultati. Sono consapevole, credo che lo siamo tutti, del difficilissimo momento che stiamo attraversando, che stanno attraversando la Sardegna e il popolo sardo, e di conseguenza delle pesanti responsabilità che gravano su tutti noi e su chi dovrà presiedere questo Consiglio regionale. Sono sicuro che dimostreremo di essere all'altezza dei nostri compiti. Il mio impegno sarà quello di creare condizioni migliori di lavoro per dare le più utili, rapide ed efficaci risposte alle tante attese e alle tante criticità.
Concludo semplicemente con un augurio e con la certezza che riusciremo a trovare quell'equilibrio che serve per dare le risposte che sono attese. Comunicheremo la data di convocazione della seduta di insediamento del Presidente e dell'Ufficio di Presidenza e, in quella sede, mi riservo di fare un discorso ovviamente più articolato sul Consiglio, sulle funzioni del Consiglio e sulla situazione generale. Grazie a tutti davvero.
(Applausi)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI ATTILIO. Presidente, le rinnovo gli auguri a nome dei Riformatori oltre che quello mio personale. So che si deve completare l'Ufficio di Presidenza ma, dopo aver giurato insieme a tutte le colleghe e i colleghi questa mattina, nei confronti della Costituzione repubblicana, vorrei, anche nella difesa degli interessi del popolo sardo, che tutto il Consiglio unitariamente coinvolgesse i deputati e i senatori sardi nella questione che ha visto ancora una volta toccati gli interessi della stessa Sardegna considerata ancora una volta lontana dalla cosiddetta madrepatria. Quando si boccia nei fatti l'autonomia della Sardegna, quando ancora una volta si sacrificano gli interessi dei sardi e la rappresentanza dei sardi nell'Unione europea, credo che sarebbe auspicabile che tutta l'Aula, da destra a sinistra, passando per il centro...
PRESIDENTE. Onorevole Dedoni, chiedo scusa, pur condividendo l'argomento che lei sta trattando, credo che noi dobbiamo adempiere prima al completamento, come lei ha detto, degli organi consiliari e poi immediatamente dopo...
DEDONI ATTILIO. Presidente, le sto chiedendo semplicemente che venga messo all'ordine del giorno, perché è importante, il tema della rappresentanza della Sardegna in Europa. E' un valore, per chi l'avesse dimenticato!
PRESIDENTE. E' evidente che all'ordine del giorno può essere iscritto questo e tutti gli argomenti che riterremo opportuni. E' prioritaria la costituzione di tutti gli organismi, ancora non sono costituiti neanche i Gruppi formalmente, quindi appena possibile sarà fatto.
Il Consiglio è convocato giovedì 27 marzo alle ore 10 e 30 con all'ordine del giorno l'insediamento del Presidente e l'elezione dei componenti dell'Ufficio di Presidenza.
La seduta è tolta alle ore 12 e 29.