Seduta n.275 del 28/10/2011
CCLXXV SEDUTA
VENERDI' 28 OTTOBRE 2011
(ANTIMERIDIANA)
Presidenza del Vicepresidente BRUNO
indi
della Presidente LOMBARDO
indi
del Vicepresidente COSSA
indi
della Presidente LOMBARDO
indi
del Vicepresidente COSSA
indi
della Presidente LOMBARDO
La seduta è aperta alle ore 10 e 31.
CAPPAI, Segretario f.f., dà lettura del processo verbale della seduta del 21 ottobre 2011 (268), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Radhouan Ben Amara, Felice Contu, Rosanna Floris, Domenico Gallus, Silvestro Ladu, Giorgio Locci, Paolo Maninchedda, Franco Mula, Antonello Peru, Sisinnio Piras, Antonio Pitea, Paolo Sanna e Claudia Zuncheddu hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 28 ottobre 2011.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
CAPPAI, Segretario f.f:
"Interrogazione Zuncheddu, con richiesta di risposta scritta, sui criteri di ripartizione regionale dei posti da assegnare tramite scorrimento degli idonei in seguito alla selezione interna INPS e l'incomprensibile discriminazione del personale sardo". (713)
"Interrogazione Mulas, con richiesta di risposta scritta, sulla compagnia di navigazione Enermar". (714)
"Interrogazione Locci, con richiesta di risposta scritta, sulla difficile situazione del Consorzio del Parco geominerario storico ambientale della Sardegna". (715)
"Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sulla cancellazione di alcuni voli da Alghero per Milano e viceversa". (716)
PRESIDENTE. Constatato lo scarso numero di consiglieri presenti, sospendo la seduta per dieci minuti, sino alle ore 10 e 43.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 33, viene ripresa alle ore 10 e 46.)
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 265/A.
E' iscritto a parlare il consigliere Pietro Cocco. Poiché non è presente in aula, decade dal diritto alla parola.
E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Poiché non è presente in aula, decade dal diritto alla parola.
Ha domandato di parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.
SORU (P.D.). E' in corso una riunione di Gruppo in questo momento, probabilmente i colleghi non sono riusciti a comunicarglielo, Presidente. Mi permetta di chiamarli per evitare che decadano, visto che sono qui a due passi dall'aula.
PRESIDENTE. Onorevole Soru, me lo si sarebbe dovuto comunicare prima. Ho già dichiarato decaduti i consiglieri che ho chiamato.
SORU (P.D.). In questo momento stanno lavorando ed è buona norma...
PRESIDENTE. Onorevole Soru, il suo Capogruppo ogni qualvolta c'era una riunione in corso me ne ha sempre informata prima, pregandomi di attendere prima di dare inizio alla seduta. Oggi non mi è stato comunicato nulla, per cui coerentemente ho chiamato gli iscritti a parlare, che essendo assenti sono decaduti.
SORU (P.D.). Va bene, grazie.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Matteo Sanna, relatore di maggioranza. Cominciamo dall'emendamento numero 215, perché gli emendamenti numero 47 e 214, come precisato nella scorsa seduta, non si votano.
SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Lo so, l'ho annotato ieri, Presidente. Il parere sugli emendamenti numero 215, 216, 217, 218, 219 e 220 è contrario.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore di maggioranza.
PRESIDENTE. Procediamo alla votazione dell'articolo 1 quinquies.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Sull'articolo 1 quinquies il mio voto è contrario. In effetti questa modifica, tendente a sopprimere il termine "primaria" dal comma 1 dell'articolo 4 della legge regionale numero 4 del 2009, ha come obiettivo quello di ricomprendere nell'oggetto alloggi che siano stati già sottoposti a incentivazione, per esempio, energetica, perché se togliamo la parola "primaria" è evidente che vogliamo in qualche modo includere i proprietari che hanno già beneficiato di un intervento pubblico di incentivazione. E' un principio che può essere condiviso oppure no, ma in un momento nel quale si fanno tanti sacrifici i vantaggi bisognerebbe cercare di distribuirli piuttosto che concentrarli. Evidentemente nella visione di questa Giunta regionale e di questa maggioranza c'è l'idea che la liberalizzazione del vantaggio in senso assoluto porti un beneficio all'economia. Peccato che l'economia si muova invece attraverso altri ragionamenti, altre analisi e altri tipi di approccio. Approccio che non c'è, da quello che possiamo vedere ogni giorno: non c'è un progetto di sviluppo, non c'è un'idea, non c'è una correlazione dei fattori che a partire dal turismo, come abbiamo detto a lungo, possano farci riflettere sull'opportunità di considerare il territorio una prerogativa di sviluppo piuttosto che una condizione di consumo permanente.
Vorrò chiedere alla fine della legislatura - ne riparleremo - qual è la vostra idea, come vi ripresenterete. Su che cosa investirete la vostra idea politica? Sul pensiero che ci saranno ancora risorse da sperperare? Io credo che non sarà questo il progetto. Noi abbiamo un'idea precisa, che è quella di considerare che il territorio diventa alla fine una risorsa sulla quale costruire un modello di sviluppo. Per costruire un modello di sviluppo non bisogna consumare il territorio, ma valorizzarlo e per valorizzarlo bisogna saperlo gestire. E' tutto qua il problema. Voi non avete la più pallida idea dell'effetto distruttivo che ha e avrà questa legge, in parte, perché alcuni la applicheranno, ma qualche amministratore serio, e ne esistono nei comuni, accoglierà il nostro invito a consultarsi prima con i propri avvocati per capire a che cosa va incontro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CAMPUS (P.d.L.). Presidente, indubbiamente è abbastanza curioso che con l'articolo 1 quinquies venga chiesto di cancellare l'aggettivo "primaria" riferito all'energia che deve essere risparmiata o all'efficientamento energetico solo per gli immobili a finalità turistico-ricettiva, posto che sinora sia per quanto riguarda gli ampliamenti delle residenze (nel comma 3 dell'articolo 2 si è mantenuta l'espressione riduzione del consumo di energia primaria) sia per quanto riguarda gli interventi in zona agricola si è ribadito che si parla di energia primaria.
Posto che in tema di demolizioni e ricostruzioni parliamo invece di efficienza energetica, vorrei davvero capire qual è la motivazione che porta solo per quella fattispecie di immobili alla cancellazione della parola "primaria".
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SORU (P.D.). Signora Presidente, intervengo per dichiarare il mio voto contrario e mi dispiace non aver potuto sentire bene, per il brusio in aula, le parole del collega Campus sulla cancellazione della parola "primaria". Credo comunque che egli chiedesse per quale motivo siamo contrari anche a questo articolo. Siamo contrari a questo articolo perché siamo contrari all'intera legge numero 4 essenzialmente, e siamo contrari a questa legge - e lavoreremo affinché non venga prorogata - perché pensiamo che rappresenti un gravissimo danno per la Sardegna. Questa legge è infatti la prova manifesta di un'assenza di progetto per la nostra regione, è la prova manifesta della totale assenza di un'idea di Sardegna per il futuro: che cosa devono fare i sardi, su quale attività economica devono concentrarsi, attraverso quale attività possono trovare lavoro e conseguentemente come si può organizzare il territorio in cui essi vivono?
L'essenza della legge che ci state facendo discutere - ieri era lampante - è molto semplice: il vostro unico progetto è la liberalizzazione dell'attività edilizia. Liberalizzazione senza regola alcuna. Di che cosa abbiamo trattato ieri quando siete arrivati a dire che oltre i 300 metri dalla costa le attività turistico-ricettive, comprese le residenze turistico-alberghiere, possono crescere addirittura del 30 per cento, in deroga non solo alle norme regionali, ma anche a quelle comunali? Il 30 per cento in più in un lotto non ci sta dall'oggi al domani, quindi la vostra unica idea è la totale liberalizzazione dell'attività edilizia contro ogni buon senso, contro ogni idea di futuro, persino contro la volontà delle amministrazioni comunali!
Oggi sarà una lunga giornata purtroppo, che precede forse un lungo weekend in cui ci terrete inchiodati qui a discutere di queste cose. Credo che ci toccherà farlo responsabilmente data la coincidenza con molti fatti che stanno accadendo in Italia, compreso il nubifragio di Genova, di cui si parla oggi nei maggiori quotidiani nazionali. Consiglio a chi ne avesse voglia, alle persone di buona volontà, perché può arricchire il nostro dibattito, di leggere un articolo di Petrini pubblicato oggi sulla prima pagina di Repubblica.
(Interruzioni)
Spero non susciti l'ilarità di nessuno. Sì, un articolo di Carlo Petrini. Onorio Petrini è il nostro collega, l'avevo dimenticato!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, nel dichiarare il mio voto contrario all'articolo 1 quinquies, colgo l'occasione, in questi pochi minuti, per insistere ancora sulle ragioni della nostra opposizione. Non voglio parlare di tutto, bensì fermarmi appunto all'articolo 1 quinquies.
Noi stiamo cercando, nonostante voi, di svolgere un'opposizione costruttiva, direi, oltre che di merito. Ieri c'è stata la disponibilità dell'assessore Rassu a interloquire con l'opposizione; spero che almeno lui voglia dialogare con noi anche nella giornata odierna. Dico spero, perché sto per porle, Assessore, un'ennesima domanda. L'articolo 1 quinquies di fatto cancella la parola "primaria" dall'articolo 4 della legge 4 del 2009. Leggo testualmente e chiedo ai colleghi della maggioranza, anche all'onorevole Campus, che è persona attenta nella lettura degli atti che discutiamo, di aiutarmi a capire; posso anche accettare che sia un mio limite il non capire, però per cortesia provate a spiegarmi il significato di questo articolo. Assessore Rassu, a un certo punto nel comma 1 dell'articolo 4 della legge numero 4 si fa tutta una premessa relativa agli immobili all'interno della fascia costiera dei 300 metri, ridotta a 150 metri nelle isole minori, e poi si dice che in questa fattispecie di costruzioni e di fascia è consentito "anche mediante il superamento degli indici massimi di edificabilità previsti dagli strumenti urbanistici vigenti e dalle vigenti disposizioni normative regionali, l'incremento del 10 per cento della volumetria esistente alla data del 31 marzo 2009, qualora gli interventi siano tali da determinare il contenimento del consumo energetico con una riduzione maggiore del 10 per cento del fabbisogno di energia primaria dell'intero edificio".
Ora, Assessore, io mi picco, forse immodestamente, di capirne qualcosa di energia. Mi volete dire cosa significa energia primaria in un edificio? Vi riferite alla fonte per produrre l'energia? Cioè vuol dire che se quel complesso edilizio è alimentato a olio combustibile...
PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Dichiaro il mio voto contrario all'articolo 1 quinquies. Stamattina abbiamo ripreso i lavori sul disegno di legge numero 265, che certamente dai banchi della minoranza è stato giudicato e valutato come un provvedimento che tutto fa tranne che andare incontro a quanto annunciato anche nel titolo. Noi vi abbiamo già detto che ci aspettavamo da questa legge una sorta di ripensamento sulle disposizioni che avete approvato nei mesi scorsi. Ci aspettavamo, quindi, che l'articolato contenesse delle correzioni importanti proprio verso una migliore qualità normativa e soprattutto verso il miglioramento dello strumento normativo al servizio dei comuni e dei cittadini per renderlo coerente con il principio politico, per noi importantissimo, della tutela del territorio e della salvaguardia del paesaggio.
Verifichiamo di articolo in articolo che così non è. Uno dopo l'altro gli articoli di questo disegno di legge mostrano invece non solo di non migliorare la legge numero 4 del 2009, ma di peggiorarla in maniera davvero incredibile, secondo il nostro punto di vista, perché in ogni articolo sono previsti aumenti di volumetria, a iniziare dalla fascia dei 300 metri; ogni articolo rappresenta un'ulteriore soppressione di regole che la Regione Sardegna si è data nella passata legislatura e in particolare attraverso il Piano paesaggistico regionale; inoltre ogni articolo rappresenta sostanzialmente la soppressione dell'efficacia degli strumenti urbanistici che i comuni si sono dati. Anche l'articolo 1 quinquies peraltro modifica gli interventi di ampliamento degli immobili a finalità turistico-ricettiva e rappresenta non la strada per stabilire regole certe, uguali per tutti e che consentano un governo del territorio positivo ed equilibrato, ma il superamento di questo principio. Per questo motivo voterò contro questo articolo, nella speranza che gli emendamenti che sono stati da noi presentati possano essere accolti, sempre con lo scopo di migliorare le norme fin qui approvate.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Presidente, questa è una legge che fa schifo, è fuori tempo e anche a leggerla passo per passo ci si rende conto che è proprio un'indecenza! Fra l'altro si inserisce in un contesto nazionale particolare, come quello che si è determinato dopo le alluvioni. C'è da mettersi le mani nei capelli, non si riesce a capire come si possano sanare obbrobri che si sono già realizzati in questa regione, come si possa cioè giustificare la totale illegalità sul piano urbanistico e paesaggistico, perché nessuna norma viene attuata, non una disposizione di legge viene rispettata. Noi purtroppo ne abbiamo, come dire, una testimonianza sistematica.
Assessore Rassu, lasci perdere, glielo dico io. E' da tre giorni che lei mi dice che noi non le abbiamo mandato nessuna lettera in cui chiedevamo la nomina di un commissario ad acta. Non so se in questo Consiglio regionale si prenda nota degli atti, ma i verbali noi li facciamo, e io le dico che la Commissione d'inchiesta ha inviato due lettere al Presidente e agli Assessorati competenti in materia di lavoro e di enti locali perché venga nominato un commissario ad acta e venga riportata legalità nell'unica provincia che oggi non opera nel rispetto delle leggi.
Io non so se voi siate complici di qualche accordo per cui viene salvato il personale assunto clientelarmente magari in qualche società in house controllata o partecipata dall'ente locale e riteniate che debba invece stare in mezzo alla strada il personale selezionato pubblicamente e che da sette anni opera all'interno dei servizi per il lavoro, però una cosa la so, e cioè che di questa vicenda lasceremo traccia da tutte le parti, perché è assolutamente inaccettabile!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Sono intervenuto raramente sia su questo argomento sia sul piano casa versioni 1, 2 e 3, perché è un argomento che non interessa moltissimo per la verità, così come non interessa questo articolo, l'1 quinquies, perché fare un articolo per eliminare un aggettivo mi pare eccessivo. Vorrei però, nell'annunciare il voto favorevole a questo articolo, intervenire molto rapidamente su ciò che si diceva ieri a proposito del turismo. Evidentemente tre minuti non sono sufficienti, e me ne rimangono ancora due per sviscerare questo problema, ma vorrei soltanto dire, rivolgendomi all'onorevole Soru - di solito non mi rivolgo personalmente a nessuno, ma faccio un'eccezione perché l'onorevole Soru ha fatto delle considerazioni interessanti -, che Saint-Tropez non è un nostro modello, tanto meno lo è mai stato per me. Ha un sindaco di origine sarda, monsieur Tuveri, con il quale noi di Castelsardo dialoghiamo molto e organizziamo molti eventi, ma quello di Saint-Tropez è un modello totalmente differente dal nostro, anche perché è applicato in un'area continentale e gli attrattori delle isole hanno elementi motivazionali delle vacanze totalmente differenti.
Per quanto riguarda invece la Provenza, se vi dovesse capitare di andare in particolare ad Avignone, Les Baux-de-Provence, Gordes e Ménerbes, nell'ufficio dei rispettivi sindaci trovereste sottoscritta la cosiddetta Carta di Castelsardo, articolata in dieci punti; una sorta di decalogo in cui si parla di gestione del territorio e urbanistica, economia, tipologie di residenza e si incoraggia la residenza permanente per riequilibrare l'attività lungo tutto il periodo dell'anno, proprio quello a cui accennava il presidente Soru, con la differenza che non siamo noi a dover importare un modello, ma sono loro ad aver aderito a un modello elaborato dalla nostra città insieme all'Università la Sorbona, ma anche alle Facoltà di ingegneria e architettura dell'Università di Cagliari, con il professor Cecchini e la professoressa Carta di Alghero. La Carta di Castelsardo è stata sottoscritta da ben cinquecento città, siti vulnerabili in cui si applica un modello di sostenibilità che è stato elaborato in Sardegna. Credo quindi che potremmo esportare qualcosa di positivo anche in questo senso.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS (P.D.). Presidente, onorevoli colleghi, signori Assessori, dichiaro il mio voto contrario all'articolo 1 quinquies non foss'altro perché risulta abbastanza inutile inserire in legge un articolo solo per significare che togliamo la parola "primaria", un aggettivo presumo riferito principalmente al risparmio di energia elettrica.
Il risparmio energetico, come sappiamo, si può ottenere in tanti modi; gli interventi più significativi sono quelli sulla struttura (doppi vetri, cappotto termico, ecc.) e poiché parliamo di strutture alberghiere in riva al mare, dove solitamente ci si deve difendere dal caldo, presumo che per energia primaria si intenda l'energia elettrica necessaria per avviare gli impianti di raffrescamento, quindi le pompe di calore. Ebbene, ci sono altri sistemi. Sappiamo che una buona coibentazione muraria e degli infissi può portare addirittura a un risparmio energetico del 4 per cento, quindi si può tranquillamente fare a meno degli impianti di condizionamento d'aria all'interno di questi complessi turistico-alberghieri. Davvero mi sembra inutile continuare a discutere di questo argomento visto e considerato che si fa riferimento sicuramente agli incrementi di volumetrie in ambito alberghiero, su cui ieri abbiamo disquisito a lungo, con ipotesi di aumenti eccessivi, superiori al 10 per cento, che possono essere anche condivisi là dove ci siano strutture alberghiere obsolete, che necessitano sicuramente di ulteriori spazi per adeguarsi alle nuove tecnologie e anche a nuove funzioni, oltre a quella della ricettività. Ma noi sappiamo che ormai le strutture alberghiere offrono anche servizi di natura diversa, per cui è opportuno che tutti si tengano in linea con i tempi. Questo articolo potrebbe dunque essere tranquillamente soppresso, in quanto mi sembra inutile discuterne ancora a lungo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.), relatore di minoranza. Presidente, anch'io mi sono domandato a che cosa potesse servire la discussione di un articolo inutile di una brutta legge. Probabilmente è servita a farci trascorrere altre due ore qui dentro per parlare del contenuto complessivo della legge più che del contenuto specifico di questo articolo. Senza dubbio se la legge stimola, invero soltanto nell'opposizione, la necessità di fare una battaglia politica affinché non si vada verso la sua approvazione è perché il suo contenuto non è quello che l'opposizione ritiene necessario e utile per la Sardegna. Quindi nel discutere dell'opportunità di approvare o meno l'articolo 1 quinquies diciamo che ci stiamo pronunciando non tanto sull'articolo nello specifico, quanto sulla legge, e se giudichiamo inutile l'articolo e comunque interveniamo è perché riteniamo che la legge nel suo complesso meriti che si intervenga perché non venga approvata nei tempi necessari. Ecco perché sono intervenuto per fare su questo articolo una dichiarazione di voto che non può che essere contraria alla sua approvazione e chiedo che anche la maggioranza si esprima in tal senso, convinto come sono che tutta l'opposizione voterà contro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (Gruppo Misto). Quando è iniziata la discussione su questa legge ci siamo misurati, abbiamo dato segnali di disponibilità al dialogo e da parte vostra sono venute sollecitazioni per stimolare suggerimenti e proposte nel tentativo di migliorarla. Avete detto: "Migliorare il testo è possibile, dateci dei contributi". Qualche contributo abbiamo tentato di darlo però, ahimè, più ci addentriamo nella lettura di questa legge più essa appare orribile! E' una legge indecente e più andiamo avanti nell'esame degli articoli più ci rendiamo conto di quanto sia orribile per il territorio della Sardegna, per le prospettive dei sardi, per le aspettative che in questa legge non sono contenute, per l'inganno che essa ricopre. E' una legge che non dà risposte a quelli che sono gli interessi primari dei sardi in crisi e invece va nella direzione in cui la vostra filosofia vi porta, che è quella di smantellare, distruggere le norme esistenti per introdurre meccanismi di premialità diffusi ovunque. Questo è il grande danno che si prospetta per il territorio sardo con l'eventuale approvazione di questa legge che voi state cercando con tutti i mezzi di portare avanti, indipendentemente dalle imminenti scadenze.
Nell'articolo che abbiamo di fronte si fa riferimento anche all'eliminazione di quel condizionamento ultimo che era rappresentato da una definizione contenuta nell'articolo 4 della legge numero 4, e quindi anche alle strutture turistiche si concede, indipendentemente da quella che sarà l'attenzione per i consumi dell'energia primaria, una premialità rivolta solo ed esclusivamente ancora una volta all'aumento volumetrico. Ma voi siete davvero convinti che un aumento volumetrico migliori la qualità dell'offerta, perché di questo si tratta? Non inciderà minimamente sul miglioramento della qualità dei servizi, cosa che sarebbe già stata fatta qualora la volontà degli imprenditori fosse stata espressa in questa direzione. Invece si è trovata l'ennesima scusa per aggiungere un'altra opportunità.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). Anche stamattina mi pare che la minoranza legittimamente tenda a fare un'opposizione ostruzionistica. Per carità, è nei suoi diritti, nulla da contestare sotto questo aspetto, però vorrei segnalare che laddove dagli interventi dell'opposizione sono stati ricavati elementi costruttivi di confronto questi elementi sono sempre stati accettati e hanno sempre ottenuto una risposta con l'introduzione, come è successo ieri sera, di emendamenti orali.
Inviterei pertanto la minoranza a ripensare la forma di opposizione che sta facendo, perché mi sembra che in questo momento sia urgente chiudere velocemente questa discussione e cominciare a parlare di legge finanziaria, della questione delle entrate e di tutti i gravi problemi della Sardegna. Una discussione meramente ostruzionistica, vista anche la disponibilità data dalla maggioranza ad accettare tutti gli interventi costruttivi, mi sembra che a questo punto non abbia più ragion d'essere.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Dichiaro il mio voto contrario all'articolo 1 quinquies. Se l'Assessore e il collega Steri ci convincessero della necessità e dell'urgenza di cancellare la parola "primaria", molto probabilmente faremmo un dibattito diverso. Rispondendo al collega Steri, siamo stati proprio noi, in apertura di questo dibattito, a dire che la Sardegna aveva necessità e urgenza di discutere di altri argomenti e non di come modificare il cosiddetto piano casa per accontentare qualcuno e non l'intera popolazione.
La lettura che io personalmente do di questa proposta è che magari all'amico Antonio Solinas, per non citare nessun altro, la riduzione del 10 per cento dell'energia primaria non è consentita e quindi, per evitare questo, eliminiamo quella norma così non se ne discute più. Ma anch'io stamattina, sfogliando i giornali, ho letto l'interessante articolo di Carlo Petrini - non di Onorio, come qualcuno scherzosamente prima ha voluto rimarcare -, a cui faceva riferimento Renato Soru, che inizia con una frase molto importante a mio avviso: "Dopo i campi di sterminio stiamo assistendo allo sterminio dei campi". Stamattina, quando l'ho letto, mi sono ricordato del dibattito di ieri ed questo articolo mi sembra proprio di grande attualità. E' di grande attualità in questo dibattito, ma credo sia di grande attualità nel nostro Paese dopo quello che è successo in Liguria e in Toscana, senza dimenticare che la settimana scorsa Roma è stata bloccata da un nubifragio che ha allagato case e strade, e per stare nel nostro territorio anche Capoterra e l'Ogliastra. Carlo Petrini nel suo articolo dice che serve una grande alleanza per salvare il paesaggio. E dietro questi disastri, siano essi dovuti al cambiamento climatico o all'eccessiva e disordinata cementificazione, c'è sempre e comunque, direttamente o indirettamente, la mano dell'uomo.
Io mi iscrivo a questa alleanza, noi ci iscriviamo a questa alleanza, devo però dirvi che sia per quello che avete messo in campo in questi due anni e mezzo sia per quello che volete continuare a mettere in campo con questa modifica al piano casa, molti di voi se non…
PRESIDENTE. Onorevole Solinas, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Stochino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STOCHINO (P.d.L.). Dichiaro il mio voto favorevole all'approvazione di questo articolo che, sia pure a distanza di due anni, mi permette di dire che quando abbiamo approvato la legge numero 4 forse parlare di energia primaria a poco serviva. Comunque anche questo mi serve per dire che forse qualche emendamento da me presentato, che sarebbe servito oggi a chiarire meglio la legge e che era stato eliminato dal mio Capogruppo e poi da tutta la maggioranza, senza neanche avvisarmi, verrà ripescato nella discussione delle prossime leggi che andremo ad affrontare.
Voglio però prendere spunto da quello che diceva l'amico Antonio Solinas per cercare di spiegare la questione dell'energia primaria partendo dal fabbisogno energetico. Nell'articolo 4 della legge numero 4 il periodo "qualora gli interventi siano tali da determinare il contenimento del consumo energetico con una riduzione maggiore del 10 per cento del fabbisogno di energia" si riferisce alla totalità della casa e in particolare al consumo energetico per il riscaldamento e tutto ciò che fa parte della casa passiva e agli altri consumi energetici della casa. Era stata aggiunta la parola "primaria" e voglio adesso leggere il significato tecnico dell'espressione energia primaria: "L'energia primaria è definibile come il potenziale energetico presentato dai vettori e fonti energetiche non rinnovabili nella loro forma naturale (quando non hanno ancora subito alcuna conversione o processo di trasformazione).
Per essere ancora più chiaro su questa questione leggo testualmente: "Al fine di esemplificare il significato di tale indicatore prestazionale si considerano due edifici aventi pari necessità energetica netta; essi possono consumare energia primaria in quantità molto diverse fra loro in funzione delle modalità di produzione dell'energia; si ipotizzi per il primo edificio l'utilizzo di una caldaia a metano per soddisfare il fabbisogno termico e l'allacciamento alla rete elettrica nazionale per il fabbisogno elettrico, mentre per il secondo edificio l'installazione di un cogeneratore con motore a combustione interna a metano che idealmente soddisfi entrambi i fabbisogni". Cioè vogliamo entrare nel merito del modo in cui ridurre il fabbisogno...
PRESIDENTE. Onorevole Stochino, il tempo sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.) Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1 quinquies.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri De Francisci e Petrini hanno votato a favore e che il consigliere Meloni Valerio ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Meloni Francesco - Milia - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Petrini - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Stochino - Tocco - Vargiu.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Steri - Uras.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 60
votanti 58
astenuti 2
maggioranza 30
favorevoli 35
contrari 23
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'emendamento numero 215.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Se da un lato gioisco del fatto che il collega Stochino abbia ripreso a svolgere il suo ruolo, quello di parlare in rappresentanza della sua parte politica, dall'altro lato vedo che il suo Capogruppo lo disturba e quindi tanto vale che la mia gioia si esprima!
L'emendamento numero 215, colleghi, richiama la vostra attenzione sull'esigenza di riflettere sull'articolo 5 del piano casa, di cui propone l'abrogazione a partire dal comma 1. Pensate che cosa vi siete spinti a scrivere, e secondo me se un sardo fa un bilancio di quello che voi avete fatto fino adesso e legge questo articolo si mette a ridere: "La Regione promuove…" - sembra un pezzo della benedizione urbi et orbi, cioè l'auspicio è "promuove", ma non avete stanziato neanche una lira, stiamo parlando di cose che promuovete così, platonicamente - "il rinnovamento del patrimonio edilizio ad uso residenziale e di quello destinato a servizi connessi alla residenza, turistico-ricettivo e produttivo esistente mediante interventi di sostituzione edilizia delle costruzioni (…) che necessitino di essere…", e a questi garantite ovviamente poi più avanti delle premialità volumetriche. Assessore Milia, scuole da mettere a posto non ne abbiamo? Scuole pubbliche da risistemare per farci stare meglio i nostri alunni e per far lavorare l'edilizia non ce ne sono? Non ci interessa far vivere dignitosamente gli studenti in scuole dotate di laboratori e di tutto ciò che serve, ovvero fare un piano di edilizia scolastica all'altezza dell'ambizione formativa e dell'istruzione che vogliamo dare ai nostri figli? No, noi abbiamo da valorizzare solo il patrimonio edilizio, non il patrimonio pubblico, questo è il messaggio che nasce da questa vostra grande attenzione. Ecco perché voi non avete a cuore l'edilizia, ma avete a cuore gli speculatori edilizi! Come avreste altrimenti potuto dimenticare che abbiamo un patrimonio pubblico, costituito da uffici da rendere accessibili, da scuole da rendere dignitose, sul quale promuovere lo sviluppo dell'edilizia? Il fatto è che voi con l'edilizia non avete niente a che fare, mentre avete a che fare con gli speculatori! E infatti è stato dimostrato che nelle più grandi città d'Italia negli ultimi dieci anni sono stati costruiti 4 milioni di alloggi. Peccato che in quelle stesse città ci siano 5,2 milioni di alloggi vuoti! Abbiamo costruito altri 4 milioni di nuovi alloggi in città che ne avevano già 5,2 milioni in eccesso!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Presidente, sperando che questo Consiglio conti ancora qualcosa da qualche parte, tentiamo di fare un ragionamento. Noi l'abbiamo già detto: questo provvedimento non solo è povero, non solo non rilancerà nessuna economia e nessun settore economico, ma è anche profondamente devastante sotto il profilo culturale, perché disegna un'ipotesi futura di questo mondo, di questo Paese e di questa regione che non è assolutamente attuale, non è assolutamente sostenibile e non è assolutamente desiderabile! Una delle frontiere principali che noi abbiamo di fronte è quella della salvezza del pianeta, che passa anche attraverso una riduzione dell'intervento antropico di tipo devastante, antinaturale, come quello edilizio intensivo che si è realizzato soprattutto in alcune sensibilissime aree dell'ecosistema.
Allora mi verrebbe da dire che qua noi stiamo dimostrando una resistenza che ha una finalità, quella di mandare un messaggio a voi della maggioranza: prendete coscienza della realtà. Prima o poi dovrete dirci: "Avevate ragione". Sarà un poi che forse sarà colpito dalle stesse tragedie che oggi hanno colpito delle regioni anche elettoralmente orientate a sinistra che però hanno avuto una cultura un po' troppo attenta all'economia di mercato e un po' meno attenta alle esigenze dell'uomo. Ma se questa nostra resistenza non servirà vi diremo a un certo punto: "Prendetevene la responsabilità". Vi prenderete la responsabilità di un altro danno!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.), relatore di minoranza. Anche gli emendamenti che ci apprestiamo a discutere, che prevedono la soppressione dei commi 1, 2, 3, 4, 5 e 6 dell'articolo 5 della legge numero 4, di fatto si pongono l'obiettivo di annullare il provvedimento adottato due anni fa, che noi non avevamo condiviso. Si è tornati sull'argomento non per responsabilità nostra, ma per responsabilità della maggioranza, che ha voluto comunque riprendere questa materia, ma se l'avesse lasciata in pace il discorso sarebbe stato già chiuso. I danni fatti sarebbero rimasti tali, ma non se ne sarebbero potuti programmare degli altri. La maggioranza ha scelto invece di ritornare sull'argomento e, non paga di aver ottenuto sei mesi di proroga nella scorsa primavera, ha ritenuto di intervenire sull'impianto della legge numero 4 per modificarla e renderla più consona alle sue esigenze probabilmente, non alle esigenze del popolo sardo. Quindi ci è stata data, almeno questo concedetecelo, l'opportunità di tentare di mettere in discussione il provvedimento a suo tempo approvato.
L'articolo 5 è importante, riguarda gli interventi di demolizione e ricostruzione, la possibilità di avere, in cambio di un progetto - sacrosanto in qualche caso - di demolizione e ricostruzione di un fabbricato non adeguato, chissà perché ulteriori volumi da realizzare. E' un concetto che non possiamo condividere. Sappiamo, lo vedremo più avanti nel corso della discussione, che con questo provvedimento di modifica della legge numero 4 si interviene anche in senso peggiorativo, nel senso che non si tiene neanche conto delle poche previsioni positive che c'erano in quel provvedimento di legge, però noi puntiamo ad abolire prima questo articolo e poi a fare una battaglia sulle soluzioni peggiorative che affronteremo dopo. Ecco perché voterò a favore dell'emendamento numero 215.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SORU (P.D.). Dichiaro il mio voto favorevole a questo emendamento. Mentre continua la discussione del disegno di legge numero 265, con il quale voi cercate di peggiorare - se fosse possibile, ma voi ci riuscite - la legge numero 4 del 2009, noi cerchiamo di intervenire su questa legge per aiutarvi a modificarla e per quanto possibile a cancellarla.
Questo emendamento si riferisce all'articolo 5 della legge numero 4, che inizia con un bel titolo e una bella prosa: "Interventi di demolizione e ricostruzione. La Regione promuove il rinnovamento del patrimonio edilizio…". In realtà, fin dal titolo si intuisce l'essenza di questo articolo, che poi è specificata nei commi che seguono: demolizione, ricostruzione, espansione. Demolizione e ricostruzione: si fa finta che finisca lì, in realtà si tratta di espansione fuori da ogni limitazione, fuori da ogni ragionamento, fuori da ogni programma regionale o comunale, fuori da qualunque strumento attuativo. Demolizione, ricostruzione ed espansione del 30 per cento delle cubature. Ma è modo di programmare la vita degli esseri umani in questa regione impiegare anni per fare una programmazione e poi cancellare tutto con tre righe di un articolo, dicendo che chiunque può aumentare la volumetria fino al 30 per cento? Che idea avete per il futuro? Che cosa succederà ai nostri paesi e alle nostre città se nel momento in cui uno demolisce un edificio può ricostruirlo con un incremento del 30 per cento?
A cosa sono serviti decenni di attenzioni, di lavoro - per chi l'ha fatto -, di programmazione, di studi, di spese, di approfondimenti, se poi bastano tre righe per dire: fate quello che volete, demolite e ricostruite aumentando fino al 30 per cento? E' compatibile con i sottoservizi, con il traffico, con la sistemazione dei parcheggi, con il ritiro dei rifiuti, con la vita così come deve essere organizzata aumentare indistintamente del 30 per cento le cubature?
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS (P.D.). Presidente, esprimo il mio voto favorevole all'emendamento numero 215, che ci riconduce a un argomento interessante per molti versi e anche importante se fosse colto nella dovuta ottica, non come purtroppo - come diceva l'onorevole Soru - ci fanno immaginare gli esiti della legge numero 4, anche se sarebbe bello, due anni dopo la sua entrata in vigore, conoscere qualche dato preciso. Se non vado errato è stato costituito presso la Regione Sardegna un apposito ufficio per monitorare gli effetti della norma. In questi giorni non ho però sentito nessuno portare all'attenzione del Consiglio dati precisi. Tutte le azioni devono essere comunque comunicate alla Regione Sardegna, che dovrebbe tenere un registro delle iniziative e quindi quantificare concretamente le volumetrie e gli investimenti fatti, però nessuno in quest'Aula ha avanzato dati di questo tipo.
E' un argomento interessante sotto molti punti di vista, perché se vogliamo bonificare le aree che ieri dicevamo essere nate in maniera sconclusionata, inappropriata, disorganica, aree architettonicamente brutte e perciò da demolire, da radere al suolo, allora questo emendamento sarebbe in funzione di una riqualificazione. Purtroppo la cosa più triste è che questi interventi, seppure abbiano un fondamento interessante nella norma, non sono suffragati da piani particolareggiati. Prima di intervenire sulla demolizione e ricostruzione credo che per ogni ambito in cui si vuole operare debba essere fatta una pianificazione proprio per le cose che sono state dette poc'anzi, cioè per capire quale sarà l'implemento abitativo, quindi l'effetto sull'antropizzazione dell'area interessata, come dovranno essere adeguati i servizi esistenti e se occorrerà crearne di nuovi. Insomma consentiamo un aumento delle volumetrie, quindi un'ulteriore antropizzazione, usando ancora una volta lo strumento della deroga, per cui chiunque è libero di fare ciò che vuole a discapito, ripeto, anche della convivenza civile!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Presidente, voterò a favore dell'emendamento numero 215 che intende sopprimere il comma 1 dell'articolo 5 della legge numero 4 del 2009. Voterò a favore di questo emendamento perché si tratta di fare un tentativo per blandire quella che, secondo noi, è una vera e propria dichiarazione di guerra contro il territorio della Sardegna. Questa legge e le precedenti versioni del piano casa sono un bollettino di guerra contro il territorio! Ci chiediamo come si siano potute, senza un minimo di buon senso, mettere in campo queste leggi per vincere, voi dite, la battaglia contro la crisi economica. Come si può pensare di vincere la battaglia contro la crisi economica dichiarando guerra al territorio della Sardegna?
Per noi questo è un approccio politico folle, è un obiettivo folle che infatti non darà frutti, come d'altronde è dimostrato: i frutti della prima versione del piano casa non ci sono. L'aspirazione a sviluppare, a incentivare l'occupazione attraverso il piano casa è già stato dimostrato che è un'aspirazione vana. I dati sull'occupazione, in particolare dell'edilizia, dimostrano il contrario; il bisogno di nuove case e di nuove costruzioni (visti anche i dati del mercato immobiliare) dimostrano il contrario. Quello che noi stiamo cercando di fare è indurvi a riconsiderare complessivamente il vostro approccio, la vostra idea, se così si può chiamare, di sviluppo della Sardegna, per riportarvi se non altro al buon senso. Questa legge è per noi un vero e proprio bollettino di guerra, al quale naturalmente continueremo a opporci.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Presidente, annuncio il mio voto favorevole all'emendamento numero 215 perché non sono pregiudizialmente contrario a un'idea che promuova il rinnovamento del patrimonio edilizio; lo sono nel momento in cui, Assessore, si scavalcano i comuni e non si tiene conto della loro pianificazione. Altro sarebbe stato se la Regione, nel promuovere il rinnovamento del patrimonio edilizio a uso residenziale, avesse previsto una premialità in termini volumetrici inserita, per esempio, all'interno di un piano complessivo di risanamento urbanistico di una determinata zona nella quale si fosse ritenuto necessario intervenire per la riqualificazione anche delle residenze, ma soprattutto per ripensare la sistemazione urbanistica di un determinato quartiere o di tutta la zona. Demolire per ricostruire ripensando un determinato quartiere e i relativi servizi avrebbe avuto un altro significato. Così come stiamo facendo stiamo invece procedendo al buio per quanto riguarda i risultati e questo è un altro aspetto negativo, a mio avviso, perché in questi due anni... Presidente, non è possibile continuare così, non si riesce a seguire un filo logico.
PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Cuccu. Onorevole Sanjust, onorevole Meloni, onorevole Sanna, prendete posto, grazie.
CUCCU (P.D.). E' anche mortificante, non si riesce a fare un ragionamento perché c'è un disturbo continuo.
Un altro aspetto carente, a mio avviso, dell'articolo 5 rispetto al tentativo di prorogarlo è il fatto che in questi due anni non abbiamo avuto nessun riscontro su cosa abbia significato l'attuazione di questo articolo nelle nostre realtà. Quali risultati sono stati conseguiti - se ce ne sono stati -, quali problematiche sono state evidenziate? Io penso che siano notevoli le problematiche emerse nelle diverse comunità nell'attuazione di questo articolo. Sarebbe stato opportuno avere da parte dell'Assessorato un quadro sulle ricadute che ci sono state, sugli incrementi volumetrici realizzati, su cosa ha comportato l'applicazione dell'articolo 5 e su come si sono comportati i comuni. Avremmo potuto ragionare sicuramente con più cognizione di causa. Ecco perché la dichiarazione di intenti prevista nel comma 1 e supportata dai commi successivi, a mio avviso, deve essere...
PRESIDENTE. Onorevole Cuccu, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, annuncio il mio voto favorevole all'emendamento numero 215 che tende ad abrogare il comma 1 dell'articolo 5 della legge numero 4. Credo che siamo tutti consapevoli, anche alla luce dei dati che in queste ultime settimane ha fornito l'Assessorato regionale del turismo, della drammatica situazione che ha vissuto la nostra Isola nella scorsa stagione turistica. Era da decenni molto probabilmente che non si assisteva a una negatività così importante, con alberghi e altre strutture ricettive quasi completamente vuoti. Di fronte a questa situazione, a questi fatti, qual è il rimedio, qual è la soluzione che voi proponete? Aumentare le volumetrie degli alberghi situati all'interno della fascia dei 300 metri dalla riva del mare! Mi chiedo e chiedo a voi: pensate veramente che un turista possa scegliere un albergo perché ha una stanza in più? Non pensate che lo scelga invece, oltre che per il confort che offre, soprattutto per la sua ambientazione paesaggistica?
Badate, mentre noi siamo qui, come minoranza, come centrosinistra, a cercare di contrastare in ogni modo possibile, naturalmente, in ogni modo democratico e legittimo che il Regolamento ci consente, il vostro tentativo di peggiorare quelle che sono le norme che regolano la tutela del territorio e del paesaggio nella nostra Isola, domani in provincia di Milano, singoli cittadini, associazioni, movimenti riconducibili a tutti gli schieramenti politici, in quanto la difesa del paesaggio non è prerogativa né della destra né della sinistra, ma sta nella consapevolezza e nella sensibilità di tutti i cittadini, si interrogheranno, proporranno delle soluzioni per salvare il paesaggio e difendere il territorio, cercheranno di mettere in campo delle azioni per evitare il ripetersi degli eventi calamitosi che sempre più spesso si verificano nel nostro territorio. Per queste ragioni dichiaro il mio voto favorevole all'emendamento numero 215.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cugusi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUGUSI (Gruppo Misto). Perché sono favorevole all'abrogazione dell'articolo 5 della legge numero 4 del 2009, anche se stiamo entrando nella parte sicuramente meno selvaggia, meno traumatica del piano casa, sulla quale possono essere addotte argomentazioni in linea di principio condivisibili? La contrarietà è legata al fatto che certe cose si possono già fare ed è sbagliato generalizzarle, calarle sul territorio in modo generico e non graduarle neanche con le premialità. E' sbagliato perché - lo sottolineava qualche collega intervenuto prima di me - stiamo ancora una volta selvaggiamente calpestando le scarse competenze urbanistiche che sono rimaste ai comuni. Fra un po' dovremo chiedere ai comuni di chiudere gli uffici tecnici e lasciare che leggi sovraordinate decidano tutto! E il cittadino si rivolgerà probabilmente a un ufficio tecnico che questa Regione vorrà collocare in viale Trieste, immagino. Stiamo superando il limite del decoro e i comuni sono i primi a risentirne.
Ma vorrei ricordare un fatto istituzionale: c'è un decreto, secondo me di discreta valenza, parlo del decreto legge numero 70 del maggio 2011, che già prevede che la Regione possa in qualche modo dare indicazioni ai comuni circa le demolizioni e le ricostruzioni, ma ribadisco che la Regione può fare solo una legge, secondo me, di cornice, perché soltanto il comune sa. E perché dico che soltanto il comune sa? Immaginiamo un vecchio palazzo che sia stato realizzato con un indice di 15 metri cubi a metro quadro, ma vi sembra possibile portare tale indice a 18, 20 o 25? Ecco perché non è possibile, in modo generico, determinare una premialità nella demolizione e ricostruzione. Un conto è demolire e ricostruire a Guamaggiore - faccio sempre questo esempio perché me lo consente l'onorevole Cappai -, un conto è demolire e ricostruire a Cagliari, in via Sonnino o via Dante. Ecco perché stiamo oltrepassando il limite del decoro. Mi auguro, pertanto, che ci sia un ravvedimento o perlomeno che questa amministrazione detti norme di indirizzo e di stimolo alle amministrazioni locali perché si attivino in questo senso.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SABATINI (P.D.). Intervengo anch'io per esprimere il mio voto favorevole all'emendamento numero 215 che prevede la soppressione del comma 1 dell'articolo 5 della legge regionale numero 4 del 2009. L'onorevole Steri prima richiamava l'urgenza di approvare questa legge per parlare poi di economia, di problemi veri, di finanziaria, di patto di stabilità. Sono d'accordo con lui, abbiamo questa emergenza, anche se mi viene da dire che questa considerazione poteva essere fatta anche quando abbiamo affrontato in quest'Aula leggi del tutto insignificanti per la trattazione di quegli argomenti. Credo, poi, che la nostra opposizione in questa discussione non sia inutile, come invece si vuol far credere, perché è in difesa di alcuni principi che si attestano i nostri ragionamenti, uno di questi principi è la tutela del paesaggio.
L'onorevole Sechi citava alcuni giorni fa il grande poeta Andrea Zanzotto. Oggi c'è un bellissimo articolo di Carlo Petrini su la Repubblica, dal titolo "Una grande alleanza per salvare il paesaggio", che comincia proprio con una bellissima e famosa frase del poeta: "Dopo i campi di sterminio stiamo assistendo allo sterminio dei campi". Ecco, la centralità del paesaggio è un concetto che attesta le nostre posizioni e sul quale cerchiamo di richiamare la vostra attenzione. Capiamo che voi non avete la nostra stessa sensibilità verso questi temi, ma continueremo a ripetere questi concetti perché riteniamo che siano importanti proprio per lo sviluppo e per l'economia della nostra regione. Voterò dunque a favore dell'emendamento numero 215 proprio per affermare ancora una volta che riteniamo fondamentali fino in fondo i temi che motivano la nostra opposizione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BRUNO (P.D.). Intervengo per esprimere il mio voto favorevole all'emendamento numero 215. E' vero, come è stato detto, che l'articolo 5 non è l'articolo peggiore della legge numero 4, però è chiaro che quando all'articolo 2 si dice, per esempio, che gli interventi si attuano mediante il superamento degli indici massimi di edificabilità previsti dagli strumenti urbanistici in qualche modo si va contro la pianificazione comunale e non si consente ai comuni, attraverso i PUC, di esercitare le proprie competenze e quelle della comunità che hanno l'onere e l'onore di guidare. Prendo come esempio la mia città, Alghero, il cui Assessore all'edilizia privata, evidentemente di centrodestra, non tanto tempo fa ci diceva: "Non si costruisce più per bisogni fisiologici della popolazione. Sono anni che nella città di Alghero si discute del problema delle seconde case e dell'economia sommersa dei posti letto affittati in nero ai turisti. Un fenomeno di cui si aveva appena il sentore, non esattamente quantificabile. Adesso però ci sono i dati sul cemento a fornire una chiara immagine della situazione: la riviera del corallo" - lo prendo come un emblema - "dal 1999 a oggi ha avviato cantieri per duemila appartamenti all'anno" - quindi parliamo di 22 mila appartamenti nel giro di undici anni; sono dati del comune di Alghero - "e le agenzie immobiliari offrono valanghe di metri cubi a prezzi astronomici. Nuovi palazzi spuntano come funghi nelle periferie e in quello che prima era considerato agro. Case vacanza per la maggior parte. Ufficialmente se ne contano 5 mila immesse nel circuito degli affitti immobiliari, ma in realtà sono tre volte tanto. Cifre che rischiano di mandare in tilt la città, sbilanciando le statistiche e non consentendo al Comune di adeguare i servizi al numero effettivo dei visitatori. Per contro sono circa 35 gli alberghi ancora funzionanti, mentre una decina negli ultimi anni ha chiuso i battenti. Trasformati in abitazioni private, gli storici hotel cittadini non fanno altro che contribuire ad alimentare il fenomeno degli alloggi per i residenti a tempo. Una condizione che penalizza il mercato, sempre più improntato a un turismo di massa a discapito della qualità".
Ho portato l'esempio di un Assessore di centrodestra per dirvi che quello che state facendo è completamente sbagliato, non serve a nessuno e questa legge sicuramente non è per i sardi. E' una legge specifica forse per alcuni costruttori, ma non è quello che serve alla Sardegna.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, qualche decina di minuti fa un autorevole rappresentante della maggioranza ha lanciato un appello con grande senso di responsabilità: "Approviamo in fretta questa legge e discutiamo dei problemi veri che angosciano la Sardegna". Io sono d'accordo con questa affermazione, allora vorrei rilanciare con altrettanta franchezza. Noi stiamo discutendo l'emendamento numero 215, che è volto a sopprimere il comma 1 dell'articolo 5 della legge numero 4 del 2009, comma che ovviamente viene ripreso dal comma 2. Nel comma 2 si arriva a prevedere incrementi fino al 35 per cento di volumetria. Non voglio tornare su tutte le analisi fatte in questi giorni (sono stanchi di sentirci non soltanto gli organi di stampa, ma anche le sedi che stiamo occupando in questi giorni), faccio questa considerazione e mi rivolgo alla Giunta, o meglio al pezzo di Giunta che è presente: sono certo, e non ci avete dato risposte in questa direzione, Assessore, che questo è un intervento che non serve per rilanciare l'attività edilizia, ve lo abbiamo dimostrato in mille modi, e non è vero che allunghi la stagione turistica. Presidente Lombardo, se l'Assessore del turismo ci degnasse della sua presenza per cinque minuti magari ci potrebbe dire se queste affermazioni sono da smentire. Non ci avete dato, assessore Rassu, nonostante i dati che ho citato ieri, un minimo di risposta per valutare le ricadute sull'economia e sul mercato del lavoro.
Siccome questi interventi non si muovono nella direzione di chi ha bisogno di una casa, essendo d'accordo con l'onorevole Steri, chiedo alla maggioranza, se davvero vuole aprire un dialogo, di votare con noi questo emendamento. Votatelo con noi e si aprirà probabilmente una fase nuova, se davvero volete dedicarvi ai problemi che riguardano la Sardegna e non a queste baggianate che interessano a pochi speculatori. Vi sfidiamo su questo. Se ci state si apre un capitolo nuovo, altrimenti prendiamo atto che non volete aprire un capitolo nuovo e fate questo provvedimento soltanto per imbrogliare il prossimo. Ovviamente non è riferito a lei, onorevole Steri.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (Gruppo Misto). Intervengo per puntualizzare quanto ha detto il collega Diana: "Approviamo questa legge e poi…". Approvatevi questa legge, perché noi abbiamo dimostrato che questa legge orribile non contribuisce allo sviluppo, bensì aggrava i problemi dei sardi. L'articolo 5, che qualcuno ha definito la parte forse meno deleteria della legge numero 4, io invece lo trovo ancora più orribile di quanto abbiamo sostenuto prima. E' un articolo che prevede addirittura le demolizioni e le ricostruzioni e fa riferimento a interventi di sostituzione edilizia. Vorrei tra l'altro capire il significato di questa espressione, perché non mi è chiaro. Pensate che con la premialità che prevedete a seguito delle demolizioni si arriva, come ricordava Giampaolo Diana poc'anzi, a un aumento volumetrico del 35 per cento!
A seguito delle demolizioni, poi, nel rifacimento di quei volumi, così come voi lo chiamate, oggi si possono in più introdurre, con le capacità affinate dai progettisti, i cosiddetti volumi tecnici. Stiamo andando praticamente quasi al raddoppio dei volumi esistenti e che sappiamo porterebbero, se ce ne fossero le condizioni economiche, perché poi c'è anche questo aspetto da tenere presente, a distruggere quello che è il meglio del costruito, perché negli anni '60-'70, sino ai primi anni '80, si è costruito il meglio dal punto di vista architettonico rispetto alle brutture e alle indecenze che abbiamo visto costruire in questi ultimi anni. Questo sarebbe un doppio danno per l'offerta turistica, che si trova in difficoltà non per carenza di spazi e di volumi, ma proprio per carenza di offerta; un'offerta che questa terra non è in grado di fare in termini di promozione. Stiamo percorrendo strade vecchie, superate, che hanno fatto il loro tempo, che non sono in grado di promuovere l'immagine della Sardegna. E noi pensiamo di farlo nel peggiore dei modi, attraverso meccanismi che già hanno dato i risultati negativi che sono sotto gli occhi di tutti, sui quali si continua a insistere perché alla fine l'obiettivo non è quello di sviluppare il turismo ma, come hanno detto in tanti prima di me, è quello di dedicare attenzione agli speculatori, ai professionisti del cemento e del blocchetto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). Presidente, voterò a favore dell'emendamento che prevede la soppressione del comma 1 dell'articolo 5 della legge numero 4. Anch'io devo dire che rispetto a questo comma non sono pregiudizialmente contrario, come ha detto l'onorevole Cuccu all'inizio, ma mi interrogo sui suoi effetti, perché quando mettiamo in campo un ragionamento che sembra portare a cose che possono essere utili per la comunità, ma poi non comprendiamo qual è la ricaduta, qual è il ruolo dei comuni, non riusciamo cioè a dare una visione comunitaria, mi viene da dire territoriale degli interventi che possono essere fatti per tentare di risolvere i problemi di una comunità, chiaramente vedo che l'obiettivo che magari qualcuno si voleva porre in realtà è secondario rispetto alla questione del mattone.
Credo, quindi, che sia giusto sostenere l'emendamento proposto dai colleghi Gian Valerio Sanna, Lotto, Moriconi, Manca e Giampaolo Diana, affinché il comma 1 venga abrogato. Per quanto riguarda gli altri commi avremo modo di dire quali sono le cose che per noi non vanno bene. Ritengo comunque, come noi abbiamo sostenuto anche per gli altri emendamenti, che qualunque iniziativa che non preveda un coinvolgimento anche tecnico del comune che magari ha predisposto un PUC o approvato una programmazione territoriale che improvvisamente viene stravolta da questa legge, debba essere cassata. Quindi voterò sicuramente a favore dell'emendamento numero 215.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cucca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCA (P.D.). Presidente, intervengo brevemente. Anch'io mi trovo costretto a citare il collega Giuseppe Cuccu, che è intervenuto poco fa, condividendo molto il tenore del suo intervento, però mi pare che la preghiera da lui rivolta circa il fatto che non deve essere mortificante parlare in quest'Aula sia stata assolutamente vana. Credo di essere fortunato per il fatto che sto intervenendo in un'Aula in questo momento stranamente zitta. Evidentemente ci si è stancati anche della chiacchiera qui dentro. E' un momento di silenzio, solo che, come mi è capitato molte volte nello svolgimento della mia professione, anche in questa circostanza credo che l'uditorio dimostri che il consigliere più attento quantomeno sta leggendo il giornale. Capita sovente, ripeto, anche nell'ambito della professione che svolgo.
Annuncio il mio voto favorevole all'emendamento numero 215, sui presupposti che sono stati già portati alla vostra attenzione dai colleghi che mi hanno preceduto, però voglio sottolineare un aspetto che emerge dalla lettura del comma 1 dell'articolo 5, che si chiede venga cassato dalla legge. In effetti è singolare che negli interventi di demolizione e ricostruzione vengano ricompresi gli edifici del patrimonio edilizio a uso residenziale e di quello destinato a servizi connessi alla residenza, turistico-ricettivo e produttivo. Inspiegabilmente non vengono inclusi, e questo è un dato abbastanza singolare che credo che ci debba far riflettere anche in relazione a quello che stiamo sostenendo qui da diverso tempo circa l'effettiva ratio di questa norma, gli edifici facenti parte del patrimonio pubblico, e sono davvero tanti. A Nuoro anche di recente lo Stato ha trasferito alle amministrazioni locali molti edifici che oggettivamente necessiterebbero di una ristrutturazione. E' singolare che non siano stati ricompresi nell'ambito di questa legge proprio tutti quegli edifici che effettivamente contribuirebbero in maniera significativa ad abbellire, a rendere più decoroso l'aspetto architettonico e urbanistico delle nostre città. Questo, ripeto, ci dovrebbe far riflettere su quale sia l'effettiva ratio di questa norma contenuta in una legge che stiamo andando oggi a confermare con l'approvazione del piano casa ter che è stato proposto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Moriconi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MORICONI (P.D.). Condivido la riflessione fatta dal collega Cucca soprattutto nella parte che riguarda la condivisione dell'intervento del collega Cuccu. Ne approfitto per esprimere il mio sostegno all'emendamento che stiamo discutendo, che mi consente, tra l'altro, di ricollegarmi a un ragionamento fatto poco fa per quanto riguarda l'articolo precedente circa il tema del contenimento del consumo energetico. Con l'articolo 5 ancora una volta noi interveniamo a premiare ulteriormente gli interventi attraverso i quali si determina un consumo energetico inferiore, e quindi una riduzione del consumo energetico di almeno il 10 per cento. Poco fa si è disquisito sulla differenza tra energia primaria ed energia secondaria e la cancellazione della parola "primaria" ha fatto sì che la legge si concentrasse soprattutto sulla riduzione derivante dal risparmio dell'energia secondaria. Ciò significa, lo abbiamo detto più volte, che la sostituzione delle lampadine a incandescenza con quelle fluorescenti, ma anche l'uso di cronotermostati o la sostituzione di qualche infisso ci consentirebbe di raggiungere questo obiettivo.
Io non so esattamente se questo debba essere l'obiettivo, soprattutto perché la discussione poco fa ci ha consentito di tornare sulla differenza tra energia primaria ed energia secondaria. L'energia primaria è quella che deriva dalle fonti rinnovabili (solare, eolica, idroelettrica e geotermica), ma anche dai combustibili (petrolio, gas, eccetera). Io penso che uno degli obiettivi che invece dobbiamo prefiggerci è quello della riduzione dei consumi di energia primaria, ciò significa che la riduzione del consumo dei combustibili deve necessariamente rappresentare un obiettivo importante nelle politiche della nostra Regione. La sostituzione, per esempio, degli impianti termici perseguirebbe un obiettivo di questo tipo. E allora sopprimere la parola "primaria" non ci consente di lavorare per raggiungere quell'obiettivo principale. E' un argomento che merita certamente di essere sviluppato e approfondito e ciò chiaramente mi permette di sottolineare il mio dissenso sulla ulteriore premialità che viene consentita.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 215.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cappai, De Francisci, Petrini e Planetta hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru - Uras.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Lai - Meloni Francesco - Milia - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Petrini - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 56
votanti 54
astenuti 2
maggioranza 28
favorevoli 21
contrari 33
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'esame dell'emendamento numero 216.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento numero 216, colleghi, si propone la soppressione del comma 2 dell'articolo 5 della legge numero 4 del 2009. Dal momento che credo che l'unico che mi possa capire concretamente sull'utilità di questo comma sia il collega Stochino, vorrei sollecitare anche la sua attenzione. Ditemi che tipo di legge stiamo facendo quando al comma 2 dell'articolo 5 prevediamo ampliamenti fino al 35 per cento, con un contenimento del 10 per cento del fabbisogno energetico. Praticamente, se abbiamo 1.500 metri cubi possiamo aumentare le dimensioni dell'edificio di 175 metri quadri con il solo onere di cambiare i vetri. Cioè mettiamo il vetro camera e il requisito del 10 per cento di contenimento del consumo energetico è assolto, dunque realizziamo 175 metri quadri di nuova superficie partendo da 1.500 metri cubi. Ma un albergo che convenienza ha a realizzare una ristrutturazione generale, ai sensi dell'articolo 4, comma 2, che gli consente un incremento volumetrico del 30 per cento con l'onere del 25 per cento di abbattimento del fabbisogno energetico, che fra l'altro ha un certo costo, quando può ottenere un incremento del 35 per cento con un onore di abbattimento energetico del 10 per cento? Gli conviene applicare questa norma piuttosto che quella di cui all'articolo 4. Quindi mi dovete spiegare per quale ragione da una parte si prevede una cosa e dall'altra un'altra. Ma che cosa deve incentivare questa norma? Le singole persone? Diteci di chi si tratta, è molto meglio dichiararne il nome e il cognome!
Questo per significare come queste norme siano state fatte "a pera". Non comprendo il suo atteggiamento un po' salomonico, Assessore, di fronte a simili vergogne. Dopo che è andato via l'assessore Asunis io avevo aperto la mente a una speranza, ma siete bloccati lì, fermi nel portare avanti in maniera insulsa queste cose. Cioè concediamo il 30 per cento in caso di ristrutturazione globale e il 35 per cento in caso di demolizione e ricostruzione. E' più conveniente demolire e ricostruire, con tutti i danni che questo comporta: problematiche relative allo smaltimento delle masserizie e ad altre questioni ambientali. Ma stiamo scherzando! Questo è il vostro approccio all'urbanistica, ecco perché bisogna, collega Stochino, lavorare insieme per "bonificare" questo provvedimento. Mi appello a lei perché possa spiegare ai suoi colleghi la portata di questa - scusate, ma è la definizione più giusta - idiozia legislativa!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Stiamo andando da idiozia a idiozia, onorevole Sanna, perché anche le proposizioni e le formulazioni terminologiche che si usano sono del tutto fantasiose. "Sostituzione edilizia delle costruzioni": io vorrei riuscire a capire che cosa si intende con questa espressione. Significa che facciamo un'altra costruzione o che solleviamo una costruzione e la mettiamo da un'altra parte e una costruzione che stava altrove la mettiamo dov'era la prima? Che esercizio si è fatto quando si è redatto il primo piano casa o il "piano casa 1", che di case non ne ha costruite neanche una? Non voglio citare l'onorevole Cuccureddu.
Io ho già capito che non vi convincerà nessuno, ormai avete fatto l'errore e ve lo volete consumare tutto. Non vi convincerà nessuno e saranno vani tutti i nostri sforzi, che pure sono imponenti, per esprimere non un'opposizione di tipo formale, ma un'opposizione di tipo ideologico. Cioè l'impianto ideale a cui noi guardiamo è diverso dal vostro: noi abbiamo a cura l'ambiente, voi no; noi abbiamo a cura un'organizzazione della città funzionale alla vita dei cittadini, rispettosa delle loro esigenze, voi no; noi abbiamo in mente una società sarda che si sviluppa anche sul piano economico e ha bisogno di ordine, di regole, anche di strade, di percorsi disegnati su cui muoversi con certezza, voi no. Lo sforzo che noi facciamo è dunque destinato al fallimento.
Prima l'onorevole Diana diceva che è stato fatto un appello a ragionare più sui problemi veri della Sardegna. Anche questo è un problema vero della Sardegna.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSSA
(Segue URAS.) Abbiamo alle porte scadenze rilevanti, il vostro Governo ci sta uccidendo sotto il profilo economico e produttivo, per cui dobbiamo resistere insieme su un altro fronte, che è quello della vita dei nostri cittadini.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SORU (P.D.). Presidente, intervengo per dichiarare il mio voto favorevole e per cogliere l'occasione che ogni intervento ci offre di chiarire la differenza sostanziale tra la politica di governo del territorio e di sviluppo economico che è insita nel Piano paesaggistico regionale e la politica che è nelle vostre azioni, nelle leggi che stiamo discutendo.
Il comma 2 dell'articolo 5 è effettivamente emblematico da questo punto di vista e ci permette di chiarire che voi con le parole spesso andate bene, ma quelle stesse parole le contraddite immediatamente con i fatti. Anche questo articolo infatti inizia bene: "La Regione promuove il rinnovamento del patrimonio edilizio". E' esattamente la filosofia del Piano paesaggistico regionale: smettere di consumare anche un solo metro quadro di territorio e concentrarsi sul restauro, sulla ristrutturazione, sul rinnovamento del patrimonio edilizio. Questa è la filosofia che il PPR, attraverso diversi strumenti, cerca di applicare per essere coerente con gli enunciati.
Qui voi prima dichiarate di voler promuovere il riuso, il recupero, la ristrutturazione, ma subito dopo mostrate la vostra vera intenzione: laddove si vuole promuovere il riuso è previsto un premio di cubatura fino al 35 per cento, che necessariamente comporta nuovo consumo di territorio, nuovo carico antropico dove c'è già sovraffollamento, a discapito di altre zone della Sardegna che sono a rischio di spopolamento, anzi si stanno spopolando e voi ne promuovete ancora di più lo spopolamento, perché è evidente che questi premi di cubatura non saranno utilizzati a Desulo, a Meana Sardo, nella Marmilla o in un qualunque paese dell'interno, dove i metri cubi inutilizzati sono già sovrabbondanti, ma saranno utilizzati dove vorremmo che invece il carico antropico smettesse di concentrarsi con sempre maggiore velocità.
Questo articolo è emblematico anche per sfatare un altro mito. Si è sempre detto che il Piano paesaggistico regionale, calato dall'alto, fa strame della possibilità delle comunità di autoregolarsi nel governo del territorio. Cosa fate qui? Vi rendete conto che cancellate i piani urbanistici comunali?
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.), relatore di minoranza. Ho seguito attentamente l'ultimo intervento che è stato concluso con un concetto dal quale io vorrei iniziare. Il comma 2 dell'articolo 5 e, a dire il vero, la gran parte degli articoli della legge numero 4 partono da un concetto: rimettere in discussione ciò che i piani urbanistici comunali hanno messo in campo nell'ambito della programmazione edificatoria. Infatti il comma 2 recita: "Per gli interventi di cui al comma 1, anche mediante il superamento degli indici massimi di edificabilità previsti dagli strumenti urbanistici e dalle vigenti disposizioni normative regionali, è consentito…". E' consentito che cosa? La possibilità di demolire e ricostruire con un premio del 30 per cento dei volumi, in alcuni casi si arriva al 40 per cento. Diceva bene chi mi ha preceduto, cioè questi interventi non saranno fatti in zone dove gli standard sono eccedenti, dove quindi c'è la possibilità di una complessiva vivibilità dei luoghi. Con questi incrementi volumetrici noi mettiamo in discussione il livello minimo di standard che non sono mai stati eccessivi nel modo di costruire le nostre città, anzi sono sempre stati piuttosto risicati. In questo modo interveniamo dove già si è lavorato negli anni per evitare che di questi tipi di standard ce ne fossero, come si dice, ad abundantiam.
Allora anche questo comma andrebbe cassato, andrebbe rimessa in discussione questa filosofia e andrebbero tutt'al più create le condizioni perché dove è necessario demolire e ricostruire lo si faccia valorizzando, al di là dei premi volumetrici. Io metterei in campo un sostegno finanziario, più che dei premi volumetrici, per realizzare questi interventi, se riteniamo che siano giusti, perché è quello che serve per conservare un equilibrio negli ambiti cittadini sui quali interveniamo. Se non facciamo questo, regaliamo la vivibilità dei nostri luoghi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cugusi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUGUSI (Gruppo Misto). Intervengo per dichiarare il mio voto a favore dell'emendamento numero 216 e per dire che, per esempio, il fatto che una norma di attuazione del Comune di Cagliari preveda in certi casi una premialità addirittura del 67 per cento delle volumetrie non preoccupa; è stata utilizzata pochissimo, fra l'altro, ed è sotto il controllo delle norme regionali. Siamo al 67 per cento di premialità, ma questo non disturba, si può fare. E' una previsione controllata e gestita dall'amministrazione comunale ed è dotata di intelligenza politica quella norma che porta al 67 per cento di premialità.
Detto questo, il redattore di questo comma avrebbe dovuto coniugare l'intelligenza politica con l'intelligenza tecnica. Non lo ritengo un comma idiota in senso stretto, lo ritengo un comma intelligente dal punto di vista tecnico, ma carente dal punto di vista dell'intelligenza politica e sostanzialmente dell'intelligenza etica, chiamiamola così. Se avesse coniugato i tre livelli di intelligenza probabilmente il redattore in questione avrebbe potuto scrivere una norma di alto profilo. Non stupirebbe nessuno, per esempio, consentire la demolizione di volumetrie laddove la congestione edilizia implica un indotto di tante altre congestioni (traffico, mobilità, parcheggi, carenza di servizi) e la ricostruzione anche con premialità più alte. Io penso anche al 100 per cento di incremento volumetrico nelle aree di espansione. Questo è ciò che si chiama sostituzione, come diceva prima il collega Uras; sostituzione nel senso vero del termine, ma in termini tecnici si chiama anche perequazione "a condizione che…". Qual è la condizione che deve dettare queste forme di premialità, di perequazione e di sostituzione? Una certificazione, ossia la certificazione del fabbisogno di volumetrie - gli interventi non si fanno mai a casaccio! -, anche diversificandole. Allora avremmo potuto nelle città che hanno ampie aree di espansione ormai destinate a grandi immondezzai, a discariche abusive, e nello stesso tempo soffrono una grande congestione interna, favorire un'ipotesi di questo tipo, che fra l'altro era presente in una legge urbanistica che timidamente qualche anno fa questa Regione ha rinnegato. Io temo che questo articolo danneggerà fortemente...
PRESIDENTE. Onorevole Cugusi, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Stochino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
STOCHINO (P.d.L.). Presidente, anch'io mi voglio unire alle sollecitazioni del Capogruppo dell'U.D.C., l'amico Giulio Steri, per trovare veramente un senso di responsabilità nell'approvazione di questa legge, pur manifestando il mio voto contrario all'emendamento numero 216 presentato dall'onorevole Gian Valerio Sanna. E proprio partendo dall'intervento dell'amico Gian Valerio voglio fare alcune riflessioni.
Condivido l'osservazione che faceva il collega Sanna, perché il 10 per cento di contenimento energetico è veramente irrisorio. Non sono d'accordo sul fatto che con la sola sostituzione dei vetri si possa arrivare a questa percentuale, però siamo lì. Siccome non abbiamo scheletri nell'armadio, almeno per quanto riguarda questo punto possiamo dimostrare ampio senso di responsabilità e apertura nei confronti della minoranza, come aveva detto l'amico Giulio Steri. Per quanto mi riguarda questa percentuale - ne parlavo prima col Presidente della Commissione - può essere portata quanto meno al 20, 25 o anche al 30 per cento. Vorrei però fare anche una riflessione tecnica, perché siamo dei legislatori, ma anche dei tecnici: se si demolisce e si ricostruisce, come sa l'amico Gian Valerio Sanna, si devono rispettare le normative nazionali, le quali impongono di assicurare quantomeno una trasmittanza termica dello 0,04 e la classe C della Certificazione casa clima. Quindi, secondo me, se eleviamo questa percentuale facciamo semplicemente capire ai colleghi dell'opposizione...
STERI (U.D.C.-FLI). Presenta un emendamento orale.
STOCHINO (P.d.L.). L'amico Giulio Steri mi dice che è disponibile a presentare un emendamento orale per aumentare questa percentuale e per far capire all'opposizione che siamo disponibili e siamo con voi pronti a fare le modifiche necessarie affinché questa legge possa servire a tutti e non solamente a qualcuno che magari vorrebbe ottenere dei benefici solamente per sé.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS (P.D.). Presidente, intervengo per esprimere il mio voto favorevole all'emendamento numero 216, che sopprime il comma 2 dell'articolo 5 che, come ho già detto, dal titolo potrebbe far intravedere opportunità interessanti nell'ottica della filosofia che il centrosinistra cerca di veicolare attraverso i suoi interventi, recuperando lo spirito del Piano paesaggistico regionale. Prendo atto dell'ennesima apertura da parte della maggioranza; evidentemente i suggerimenti e le sottolineature dell'opposizione stanno mettendo in rilievo un articolato che, come ho detto anche altre volte, probabilmente è stato realizzato a più mani, nel quale ognuno ha messo del suo, creando però, in questo gioco delle parti, delle contraddizioni eloquentemente sottolineate dall'onorevole Gian Valerio Sanna. Si tratta di un articolato che viene addirittura peggiorato con la lettera a) del comma 1 dell'articolo 1 sexies, con il quale addirittura consentiamo la demolizione e la ricostruzione senza rispettare i caratteri architettonici originari dell'edificio demolito, senza rispettarne l'orientamento. Mi chiedo quanti di voi abbiano visto le carte catastali, non dico quelle del De Candia, risalenti al 1836, ma anche carte successive: nei nostri paesi le case avevano una caratteristica molto bella, a mio avviso, al di là della loro articolazione, con cortile sul fronte e sul retro. Solitamente venivano esposte a nord-ovest per esigenze di salubrità e luminosità degli edifici, naturalmente poi sono stati utilizzati materiali utili per la climatizzazione interna, senza però ricorrere a meccanismi aggiuntivi. E' vero che i tempi mutano, che le situazioni cambiano, però è anche vero che rischiamo, in situazioni di questo tipo, di scombussolare un assetto architettonico consolidato da tempo specie nelle abitazioni che non rientrano nei piani particolareggiati, ovverosia nelle zone A, mentre le zone B rischiano di essere snaturate.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (I.d.V.). Signor Presidente, io consiglierei a tutti i colleghi di acquistare almeno questo mese il mensile Mente e cervello, dove, esattamente a pagina 67, si parla del circuito dell'ossessione e si dice che "nuovi studi stanno riconsiderando il disturbo ossessivo compulsivo per identificare le sue probabili cause e mettere a punto nuove terapie". Credo che molti di noi in questi giorni siano soggetti a questo tipo di patologia. Abbiamo parlato di tetti, sottotetti, interrati, seminterrati, garage, pinnetas e cuiles, non abbiamo parlato però dei CSL, di cui forse dovremmo parlare di più in questi giorni, che non sono le "case sopra i laghi", ma sono i Centri dei servizi per il lavoro, i cui operatori, parlo della Provincia di Sassari, già da diversi mesi non sono più negli uffici dove sino a qualche tempo fa hanno operato brillantemente, ma sono incomprensibilmente sulla strada. Nonostante l'impegno assunto dall'Assessore del lavoro in sede di Commissione d'inchiesta sulla sicurezza sul lavoro a nominare dei commissari ad acta, nonostante ulteriori risoluzioni, note e diffide, a tutt'oggi nulla è stato fatto. Credo che ci sia una nota che reca la data odierna in cui si chiede all'Assessore, per quanto è nella sua competenza, di consigliare alla Provincia di Sassari di provvedere all'avocazione da parte del direttore generale delle procedure per la soluzione del problema, visto e considerato che altre province si sono comportate in maniera diversa.
Per quel che riguarda questa legge, devo dire una cosa: purtroppo sinora abbiamo assistito alla stessa liturgia sulle altre leggi, a un déjà vu, direbbe qualcuno. Poiché sono pessimista per natura, credo che il finale di questo film sarà uguale a quello degli altri. Siccome non impazzisco dalla gioia o dalla voglia di trascorrere qui dentro anche il sabato e la domenica, spero che la maggioranza, che consta di 53 componenti (meno uno, mi suggerisce l'onorevole Capelli) e la minoranza, che ne ha 27, trovino una sintesi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). Vorrei cogliere l'occasione per sollevare un argomento. Discutevo prima con l'onorevole Gian Valerio Sanna proprio della possibilità che questo strumento (per far capire ancora quanto sia inutile utilizzare uno strumento del genere, che veramente va rigettato), al di là della volontà di aumentare esclusivamente...
(Interruzioni)
Presidente, può fermare il conteggio del tempo, per favore?
Vorrei utilizzare questi minuti per fare un ragionamento. La questione del risparmio energetico è comunque marginale rispetto al senso dell'articolo, ma con l'onorevole Sanna, insieme al quale ho presentato un progetto di legge sulla messa in sicurezza dei territori alluvionati, che spero prima o poi arrivi in Commissione, discutevo prima dell'utilità sociale, anziché parlare del "mattone", della generica possibilità di aumentare le cubature, del fatto che uno strumento del genere, giustamente applicato, potrebbe essere utile per il rilancio delle zone a grande rischio idrogeologico, nel senso che si potrebbero incentivare, con una premialità, i cittadini ad abbattere la propria casa situata in una zona pericolosa e a ricostruirla in un'altra zona nel rispetto dei criteri di sicurezza stabiliti dalle leggi. Chiaramente sarebbe un'ottima occasione di sviluppo.
Nel nostro progetto di legge queste cose sono contemplate, ma è chiaro che quando noi diciamo che siamo contrari alle deroghe generalizzate non intendiamo dire che non siamo attenti a quelle che possono essere delle situazioni particolari che necessitano di strumenti d'emergenza, ma semplicemente sostenere che anche ciò che prevede il comma 2 dell'articolo 5, che riguarda qualunque edificio in qualunque situazione si trovi e in qualunque territorio sia situato, ci sembra veramente fuori luogo. Ripeto, questo è uno strumento che potrebbe essere adottato nelle zone a rischio idrogeologico, e sono tante, e che invece viene sprecato prevedendone un uso generalizzato, senza che questo determini alcun incremento occupazionale, ma dando semplicemente senso a una bolla semispeculativa che non sarà di beneficio per nessuno. Quindi il mio voto sull'emendamento numero 216 è favorevole.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Mi rivolgo sempre ai banchi della maggioranza, anche se è difficile capire se tutta la maggioranza si esprime attraverso le cose che ho avuto modo di sentire stamani o se invece questo tentativo responsabile, questa responsabilità non è nella disponibilità di tutti i componenti la maggioranza stessa. Io lo dico in questa maniera: mi pare ci siano ancora diciassette o diciotto articoli, soltanto per la discussione, in cui ogni consigliere ha a disposizione dieci minuti, essendo noi ventisette e ponendo che interveniamo in venti, ci vorranno non meno di settanta ore. Per carità, io ci sono abituato, gli accordi si firmano alle 4 del mattino, quando va bene, per cui non ho problemi, ma questo ha poca importanza, vorrei però evitare di prolungare oltremodo questa discussione.
Sono d'accordo con l'onorevole Steri, noi lo stiamo ripetendo da giorni e nei giorni scorsi anche il presidente Floris ha sottolineato che probabilmente quest'Aula farebbe bene a occuparsi di altre cose e nella fattispecie - l'ho detto ieri, e mi scuso per l'autocitazione - anche delle ragioni che sottendono la manifestazione di CGIL, CISL e UIL dell'11 prossimo venturo. Mi dispiacerebbe molto che anche in occasione di quella manifestazione quest'Aula fosse ancora qui a discutere del "piano casa 3", non perché io voglia parteciparvi, non è questo il problema, ma proprio per le ragioni che ci hanno ricordato il presidente Floris e, stamattina, l'onorevole Steri e che noi stiamo reiteratamente portando all'attenzione di quest'Aula. Non mi pare ci sia la volontà di andare in questa direzione, quindi continuiamo in questa maniera perché, ripeto, la volontà in tal senso la si potrebbe manifestare attraverso una vostra iniziativa di votare alcuni nostri emendamenti, a cominciare dal numero 216.
Badate, io sono d'accordo con l'onorevole Carlo Sechi: non è vero che l'articolo 5 sia uno degli articoli "meno peggio"; è anzi uno dei peggiori perché consente di aumentare la volumetria del 35 per cento!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (Gruppo Misto). Le uniche demolizioni senza ricostruzioni, e quindi senza premialità, che ci auguriamo avvengano sono quelle delle tende dei trentuno poveri dipendenti del CSL di Sassari, che da due mesi sono accampati in Piazza d'Italia aspettando la soluzione dei loro problemi.
Venendo all'articolo 5, articolo ancora più orribile degli altri articoli di una legge orribile come la numero 4 del 2009, mi preme sottolineare che, come il resto della legge, anche questo articolo è intriso di falsità. Vi chiedo: ma come è possibile introdurre, per apparire accattivanti, la formulazione "a condizione che nella ricostruzione venga migliorata la qualità architettonica"? Chi lo dimostra, considerato che in questi anni abbiamo avuto esempi di edifici osceni, qualitativamente indecenti rispetto ai fabbricati degli anni passati, per i quali la qualità anche nella sua semplicità era garantita? Il discorso è che si tratta di un riferimento introdotto per trovare una giustificazione. Vi sono esempi concreti: nella città di Alghero il piano particolareggiato delle zone B1 e B2, che io stesso approvai nel 1998, fu riapprovato dall'amministrazione successiva con una piccola nota, una postilla. Rispetto a uno studio di dettaglio che prevedeva tutta una serie di considerazioni, anche dal punto di vista architettonico, sulle sopraelevazioni e le modificazioni, sempre però nel rispetto degli indici previsti dal piano, si aggiunse che a seguito della demolizione si poteva raggiungere il massimo della volumetria consentita nel piano stesso.
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO
(Segue SECHI.) Orribile scelta, perché poi il risultato è che oggi si sta costruendo da un punto di vista architettonico in maniera veramente brutta, indecente, però il vero discorso è che si è demolito l'impianto di una città del Novecento ricompreso nelle zone B1 e B2. Questo sarà un ulteriore incentivo alla demolizione e alla trasformazione, fra l'altro sempre in danno, com'è stato detto prima, della qualità della vita, della vivibilità, della sostenibilità di cui tanto ci riempiamo la bocca e che farà comunque saltare, rispetto alla programmazione del comune, gli standard, gli indici edificatori, quindi i servizi e la qualità delle nostre città, sempre più tormentate dal traffico, dall'impossibilità di trovare parcheggio e così via.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA (P.D.). Assessore Rassu, approfitto della discussione di questo emendamento, sul quale dichiaro chiaramente il voto favorevole, per tornare su un ragionamento che abbiamo fatto nei giorni scorsi e che lei, forse travolto dalle nostre riflessioni, non è riuscito a percepire, visto che ha risposto in maniera non pertinente alle mie osservazioni. Ovvero relativamente al fatto che noi con questa legge, e con questo articolo ancora di più, stiamo dando in maniera generica l'opportunità, a chi nel tempo ha commesso degli abusi edilizi, ovvero dei reati, di poter godere di tali abusi. Come lo stiamo facendo? Lo stiamo facendo nella misura in cui consentiamo… Assessore Rassu, mi farebbe piacere che mi ascoltasse, così magari la prossima volta non mi risponde su cose che non c'entrano niente con quello che dico io. Mi farebbe piacere sentire la sua opinione su questo tema.
Le faccio la cronistoria di ciò che ho detto in questi due minuti. La scorsa volta lei ha risposto ad alcune mie riflessioni parlando dei problemi dall'accatastamento. Io non mi riferivo al tema dell'accatastamento, volevo bensì portare alla sua attenzione un'oggettiva manchevolezza che stiamo mettendo in campo nei confronti dei nostri cittadini, che non è una manchevolezza giuridica, perché è dimostrato, visto che non è stata impugnata da nessuno, che dal punto di vista giuridico questa norma può esistere, però significa dare l'opportunità, specialmente con l'articolo 5, a chi nel tempo ha commesso un abuso edilizio, poi sanato, di avere ulteriori vantaggi dall'abuso commesso. Questo lo stiamo facendo in maniera evidente, lampante, palese.
Assessore, è un problema serio e su questo tema insisterò perché probabilmente abbiamo dei margini di recupero da questo punto di vista. Altre Regioni - continuo a sottolinearlo perché ci deve servire da monito - amministrate dal centrodestra hanno assunto atteggiamenti diversi. Per esempio la Lombardia, cito per tutte una Regione all'avanguardia, di cui è presidente Roberto Formigoni, ha voluto precisare nel piano casa che possono godere degli aumenti volumetrici solamente le edificazioni realizzate regolarmente, non quelle che sono state sanate successivamente con un condono. Questo proprio perché c'è la necessità di dare una risposta non solo politica o giuridica, ma anche etica e morale a favore di quei cittadini che nel tempo si sono dimostrati corretti e non hanno commesso abusi edilizi. Con questo emendamento, in cui si parla di aumenti di volumetria che vanno dal 30 al 35 per cento, noi consentiremo a chi ha commesso un abuso edilizio, magari di 50 metri quadri, che ha sanato, di realizzare una miglioria di altri 15 metri quadri. Cioè a chi ha trascurato di rispettare le leggi, a chi magari ha violato i diritti del vicino, a chi veramente ha oltrepassato anche quella che è…
PRESIDENTE. Onorevole Manca, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Valerio Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI VALERIO (P.D.). Assessore Rassu, abbiamo un problema serio. Glielo dico io, è un problema serio. Secondo me lei dovrebbe attivare i suoi uffici, e attivarsi anche in prima persona politicamente, per bloccare tutte le pianificazioni che i comuni della Sardegna stanno attuando o che comunque stanno progettando, cioè deve bloccare i PUC vigenti, perché da un lato avete dato e darete i soldi per fare i PUC, per fare le pianificazioni, per stabilire le regole, dall'altro dite ai comuni: "Andate in deroga a quelle regole", nella misura che ogni comma prevede secondo la tipologia di intervento. Questo è un problema oggetto di interesse da parte della Corte dei conti. Ci pensi bene, mediti su ciò che le sto dicendo.
Voi state continuando a procedere in modo velleitario, oltre ogni limite di decenza urbanistica. Anche in questo caso, Assessore, quando leggo - non mi riferisco a un comma in particolare, poi parlerò anche del comma oggetto dell'emendamento - che è possibile la demolizione e la ricostruzione senza l'obbligo del rispetto delle forme originarie e dell'orientamento dell'edificio all'interno del lotto, senza voler estremizzare ipotizzo di assentarmi dalla mia città e di tornarvi dopo un anno: immaginando che tutti i cittadini di una via in particolare nel frattempo avessero fatto interventi sostitutivi, quindi demolizione e ricostruzione senza rispettare le forme, senza rispettare l'orientamento all'interno del lotto, senza rispettare le altezze, senza rispettare un bel niente, perché è ciò che qua sostanzialmente dite, io non riconoscerei più quella via della mia città. Questo può realmente accadere! Oltretutto, ed entro nel merito del comma in discussione, richiamate continuamente la formuletta del rispetto della forma architettonica, dei luoghi e quant'altro, però in un comma precedente avete eliminato completamente l'unica possibilità che i tecnici e le commissioni avevano e avrebbero per fare delle valutazioni compiute rispetto al progetto, e cioè le simulazioni fotografiche. Le simulazioni fotografiche sono quello strumento che consente alle commissioni di valutazione di stimare compiutamente la bontà di ciò che si andrà a realizzare, perché dal progetto non sempre lo si capisce, non sempre sono tecnici coloro che valutano e c'è sempre una complessità, un'articolazione di valutazioni all'interno di uno stesso tavolo di lavoro.
Ma poi qui parlate di possibilità di intervenire anche all'interno delle aree destinate ad attività produttive, comprese dunque quelle artigianali. Quindi stiamo intervenendo anche nelle zone industriali, per le quali esistono piani particolareggiati.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, dichiaro il mio voto favorevole all'emendamento numero 216. Visto che il collega Stochino si è avventurato in difesa di questo provvedimento, vorrei chiedergli perché la parola "primaria", che al comma 1 dell'articolo 4 non andava bene, vada invece bene al comma 2 dello stesso articolo, che parla di incrementi volumetrici nel caso di interventi di riqualificazione che garantiscano "una riduzione maggiore del 25 per cento del fabbisogno di energia primaria". Come mai la parola "primaria" l'avete tolta dal comma 1 e al comma 2 l'avete invece lasciata? Molto probabilmente non c'era l'amico di turno con qualche esigenza particolare e quindi bisognava adeguarsi!
Il collega Stochino ci richiama anche alla nostra responsabilità come Gruppi di minoranza in questo dibattito. Credo che la serietà e la responsabilità la minoranza le abbia dimostrate in questi due anni e mezzo e stia continuando a dimostrarle in questo dibattito. Per evitare di usare altri termini dico che qui il problema non è la responsabilità della minoranza, ma il fatto che qui dentro c'è chi è responsabile e chi, invece, da irresponsabile scrive e approva regole come queste.
Ha ragione il collega Valerio Meloni quando dice che è in corso l'approvazione di numerosi PUC, sia da parte delle amministrazioni comunali, quindi dei consigli comunali, sia da parte dell'Amministrazione regionale alla quale sono stati trasmessi per il previsto parere di coerenza, e che l'Assessorato ne tiene fermo qualcuno anche da più di un anno, evidentemente in previsione di queste modifiche, per poi chiedere ai comuni di adeguarsi alle nuove norme che state scrivendo. Ma mi chiedo, Assessore, i comuni che hanno già approvato il PUC, nel quale non sono previsti questi tipi di interventi, cosa devono fare? Devono spendere ulteriori risorse per adeguarsi alle nuove normative regionali o volete comunque imporre scelte nei singoli territori comunali che non vi competono? Vi state arrogando questo diritto e io credo che la Sardegna, le amministrazioni locali e i sindaci terranno conto di questo comportamento. Mi auguro che non sia chiamato a tenerne conto anche qualche organismo esterno!
Noi confermiamo ancora una volta che per avere garanzia di regole e di comportamenti è opportuno che l'Assessorato competente non crei problemi per quanto riguarda l'approvazione dei piani urbanistici dei singoli comuni, ma anzi ne incentivi e acceleri l'approvazione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO (P.D.). Presidente, intervengo per continuare il discorso che stava facendo il collega che mi ha preceduto, ma anche per riprendere la discussione sulle questioni che riguardano gli aumenti volumetrici in particolare nelle zone costiere. Stiamo parlando adesso di un aumento di volumetria del 35 per cento, quindi piuttosto consistente. Se lo mettiamo in relazione con le programmazioni dei comuni e lo dimensioniamo per tutta la Sardegna ci rendiamo conto che un aumento di volumetria di queste dimensioni è stratosferico, non sta né in cielo né in terra.
Io credo, Assessore, che il titolo ridondante di questa legge, "Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo", abbia dimostrato nei fatti un fallimento totale. Il piano casa è fallito sia a livello nazionale, come dicevo ieri, sia e soprattutto a livello regionale. Tutti i dati dimostrano che non si sta procedendo sulla giusta strada per rilanciare l'economia, perché se il titolo è questo, e la legge dovrebbe essere conseguente rispetto alle dichiarazioni d'intenti, è chiaro che la strada che si sta seguendo non è quella giusta dato che i risultati dicono cose assolutamente differenti.
Ripeto un concetto che secondo me va ribadito e voglio che rimanga agli atti: le programmazioni vanno incentivate. La Regione ha il dovere di vigilare sulle cose che devono essere fatte, ha il dovere di programmare gli interventi che devono essere fatti nel suo territorio e ha il dovere di dire ai comuni quali sono le regole entro le quali si devono muovere. Una volta fatto questo, ai comuni vanno dati gli strumenti perché possano stabilire autonomamente le linee di indirizzo della programmazione territoriale e della programmazione comunale, però dopo che un comune ha programmato, si è attivato, non può essere messo alla berlina con una norma che prevede un aumento volumetrico del 35 per cento. Ho detto ieri che la dotazione volumetrica di un qualsiasi comune in territorio costiero è mediamente di circa 500 mila metri cubi. Se questi volumi aumentano, poiché già esistenti, se si ristruttura o si demolisce e ricostruisce come prevede la legge, sulla base di un decreto legislativo che prevede che tutti obbligatoriamente costruiscano secondo le regole di utilizzo dei laterizi, che sono quelli che possono consentire il 10 per cento di risparmio energetico, è chiaro che ci sarà un'abnorme crescita dei volumi che i comuni non hanno programmato e che magari non vogliono. E questo è un qualcosa che la Regione non può assolutamente arrogarsi il diritto di mettere in piedi senza discuterne con le comunità. E' un aspetto che, secondo me, Assessore, va tenuto nella dovuta considerazione. Noi insistiamo nel dire che vogliamo mettere mano a questa legge perché non ne condividiamo lo spirito, però suggeriamo a voi che la tenete in piedi di rivalutare questo incremento del 35 per cento, perché è davvero assolutamente fuori da ogni contesto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole all'emendamento numero 216 e per sottoscrivere le considerazioni del collega Valerio Meloni. Mi è utile riagganciarmi anche a ciò che diceva poc'anzi l'onorevole Cocco, e cioè che i comuni devono essere messi nelle condizioni di dotarsi di regole e di portare avanti la programmazione del proprio territorio. Certo che sì, ma naturalmente per fare questo occorrono adeguate risorse finanziarie, che ci risulta non siano ancora state né messe a disposizione né programmate.
A tal proposito, però, ho avuto modo di verificare che ingenti risorse finanziarie continuano invece a essere spese a discrezione del presidente Cappellacci a beneficio di soggetti che egli stesso personalmente sceglie. Mi riferisco alla spesa di una nuova tranche delle risorse per la pubblicità istituzionale sulla quale si è deliberato la settimana scorsa. Con una delibera il presidente Cappellacci devolve 300 mila euro a soggetti diversi che non si capisce bene come siano stati individuati, così come non si comprende quali siano le motivazioni vere che sostengono la spesa di queste ingenti risorse finanziarie che se date ai comuni magari servirebbero per sistemare le cose di cui stiamo parlando. Si tratta, ripeto, di 300 mila euro, di cui 150 mila sono destinati all'Associazione enti locali per lo spettacolo per uno spettacolo che si terrà per quattro giorni tra Natale e Capodanno con rappresentazioni gratuite o quasi gratuite (le famiglie pagheranno 1 euro), dice l'onorevole Cappellacci. Peccato che questa disposizione che appunto sembra un regalo, metta in ginocchio le altre compagnie teatrali e di spettacolo, che invece non hanno le sovvenzioni pubbliche o le regalie dell'onorevole Cappellacci, lavorano con le proprie forze e purtroppo devono far pagare il biglietto. Da una parte le si mette in ginocchio, dall'altra si svaluta il valore artistico e culturale dello spettacolo, perché se passa l'idea che gli spettacoli possono essere fruiti gratuitamente è evidente che c'è anche una svalutazione di un lavoro che è importante e anche produttivo, perché produce economia nella nostra Isola.
Ottantamila euro vanno alla boxe, 30 mila euro alla Federazione Italiana Golf. Si sa che i golfisti sono gli sportivi più "poveri" nel panorama agonistico, quindi noi cosa facciamo? Devolviamo 30 mila euro per un evento golfistico internazionale!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 216.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cocco Daniele e Uras hanno votato a favore, che i consiglieri Cappai, Murgioni, Petrini e Zedda hanno votato contro e che il consigliere Capelli si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Meloni Francesco - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Petrini - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 60
votanti 58
astenuti 2
maggioranza 30
favorevoli 23
contrari 35
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 217.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento numero 217 prevede la soppressione del comma 3 dell'articolo 5 della legge numero 4. Assessore, ha verificato se questo comma faccia parte dell'iniziativa di beneficenza Telethon? Lei mi deve spiegare a che cosa serve questo comma con il quale consentiamo a chi possiede un immobile in area di particolare valore paesaggistico in prossimità di emergenze ambientali, architettoniche o archeologiche, previa approvazione del comune e stipula di convenzione, di demolire e di ricostruire fuori dalla zona pregiudicata, diciamo così. E poi diamo una premialità volumetrica, a condizione che il terreno originario sia ceduto a titolo gratuito al comune, che lo utilizzerà per finalità pubbliche. Il presidente Soru aveva deciso di donare l'area di Scivu e avrebbe pure dovuto pagare! Infatti per poter donare si pagano tasse! Quindi donare non è un atto gratuito, se per caso vi venisse in mente questo.
Chi dovrebbe fare questa operazione? Ci ho pensato a lungo, questo è un comma per sanare gli abusi, per favorire quelli che devono sgombrare per forza e per prevenire o anticipare le demolizioni coatte. Questo è un comma che prevede una sanatoria edilizia, è chiaro? Noi non possiamo accettare una cosa del genere. Questa è una vergogna! Chi può avere interesse a regalare un terreno e a ricostruire un immobile da un'altra parte aumentandone la volumetria? Forse Telethon, per raccogliere un po' di soldi per beneficenza, ma ne dubito tenendo conto degli autori di questa legge! Ecco perché noi vi chiediamo di aiutarci a sopprimerla.
Assessore, questa è una cosa vergognosa, questo è un comma per la sanatoria di abusi edilizi con premialità. Una cosa folle! Mi appello a tutti quelli che hanno voglia di leggere con calma questo comma immaginando un sant'uomo che demolisce la propria casa, cede il lotto al comune, paga le tasse per la donazione e acquista un altro lotto, dopodiché viene qui e vi ringrazia! Esiste una persona del genere, se non chi abbia ricevuto un atto ingiuntivo? Ditemelo voi! Vi invito a votare a favore dell'emendamento soppressivo numero 217, perché salvereste almeno la dignità!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.), relatore di minoranza. Il ragionamento che ha appena fatto il collega Gian Valerio Sanna ha una logica stringente e ci pone davanti all'esigenza di evitare che con le norme che mettiamo in campo si crei anche soltanto il sospetto che chi ha già avuto la possibilità di vedersi perdonare degli abusi, o cose del genere, possa essere premiato. Non è ovviamente una cosa accettabile, ed è vero che per come questo comma è formulato questo dubbio resta ed è anzi molto stringente. Ecco perché credo che sia opportuno e giusto approvare l'emendamento numero 217. Con gli emendamenti aggiuntivi che abbiamo proposto noi cerchiamo di migliorare un testo di legge che invece voi, con il disegno di legge numero 265, che ci chiedete di approvare, volete assolutamente peggiorare.
Il comma 3 dell'articolo 5 è anche uno dei punti della legge numero 4 in cui si parla degli incrementi volumetrici più elevati in assoluto. Si arriva sino al 45 per cento! Cioè si sta quasi dicendo: "Realizzate il 50 in più della superficie se…". Questo non va bene. Se qualcosa è da demolire va demolita, se è da ricostruire va ricostruita posto che sussistano le condizioni normative, ma non capisco perché si debba dare una premialità volumetrica. Ecco perché ritengo che anche su questo emendamento si debba votare favorevolmente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Io insisto. Assessore Rassu, con tutto il rispetto sul piano personale le chiedo: lei rappresenta la Giunta e quindi ha un minimo di autonomia per un confronto in quest'Aula sul testo che stiamo discutendo - e qui sta il grande rispetto nei suoi confronti - oppure deve soltanto fare da guardiano a questo testo?
Poc'anzi il collega Gian Valerio Sanna ha dato una lettura intelligente del comma 3 dell'articolo 5, a me pare così, poi, per carità, tutto è discutibile a questo mondo e se non è così ci direte quale lettura ne date voi, perché vi stiamo dimostrando, assessore Rassu, che noi non vogliamo e non abbiamo mai iniziato un'opposizione semplicemente ostruzionistica. Vi abbiamo spiegato che è un'opposizione di merito. Vi stiamo sfidando su alcuni nostri emendamenti, che riguardano la soppressione di alcuni commi della legge numero 4 del 2009, ma da parte vostra non c'è nessuna risposta. Io davvero non comprendo in che maniera, secondo voi, si possa cercare il dialogo. Noi il dialogo non lo rifiutiamo, ma lo mettiamo alla base di una discussione di merito. Vi è stato dimostrato che siamo di fronte a un imbroglio e, badate, in questo caso non è un imbroglio nei confronti delle persone in buona fede: qui state imbrogliando tutti e state favorendo non soltanto gli speculatori, ma anche quelli che sono andati contro il dettato delle leggi. Quindi avete una doppia colpa, perché state alimentando la cultura dell'illiceità.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSSA
(Segue DIANA GIAMPAOLO) Ma vi rendete conto di che cosa state facendo? Assessore Rassu, posso rivolgermi a lei perché la so persona onesta, al pari di altre in quest'Aula, e allora vorrei sapere se la Giunta si picca di avere anch'essa questo requisito e se vuole discutere concretamente. Questo è uno dei temi che noi offriamo alla discussione e vi sfidiamo a confrontarvi sul merito di queste questioni.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SORU (P.D.). Signor Presidente, intervengo per dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento numero 217. Io credo che, al di là di una vasta disattenzione, la discussione che stiamo svolgendo stamattina sia importante ed estremamente educativa sugli argomenti che si stanno trattando. La vasta serie di interventi che si stanno facendo permette proprio di sviscerare questioni che forse sono state affrontate con troppa leggerezza nel passato e di chiarire alcune cose.
Una cosa in modo particolare l'abbiamo chiarita stamattina: l'idea di questa maggioranza e di questa Giunta regionale non è che il governo del territorio vada trasferito alle comunità locali, come avete più volte detto, accusando di ogni ignominia il Piano paesaggistico regionale perché pone delle regole generali. Il fatto è che erano le regole a non andarvi bene e oggi avete chiarito che fate molto peggio: normate in deroga ai piani urbanistici comunali, ai piani particolareggiati del centro storico, ai piani attuativi delle zone artigianali e industriali, come ci è stato ricordato, imponete una deroga a qualunque strumentazione urbanistica comunale purché si aumenti in maniera sconsiderata, scellerata vorrei dire, il carico edilizio, le cubature possibili, non del 5 o 10 per cento, ma addirittura sino al 45 per cento! Assessore Rassu, lei mi ascolta e commenta con l'espressione del viso, ma è quello che scrivete voi: 40 per cento lo scrivete voi, 45 per cento lo scrivete voi!
Questa discussione quindi dovrebbe essere servita per chiarire anche a voi che state imponendo incrementi di volumetria del 45 per cento senza nessuna motivazione, e li imponete anche alle comunità che invece sono più prudenti e più consapevoli di voi. State facendo esattamente il contrario di quello che avevate promesso, ovvero dare maggiore ascolto alle comunità. L'unica volta che prestate ascolto è quando pensate che le comunità siano dalla vostra parte e vogliano agire senza regole; quando le comunità si danno delle regole, queste non vi stanno bene. Ed è emersa chiaramente anche un'altra cosa oggi, cioè che voi siete coerenti con i vostri comportamenti. Non è infatti un caso che non approviate i piani urbanistici comunali e i piani particolareggiati. Non li volete approvare, perché anche quando ci sono derogate a ciò che essi prevedono. Siete coerenti!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO (P.D.). Presidente, siamo nuovamente alla fascia dei 300 metri dal mare. Per quanto riguarda le zone di particolare pregio paesaggistico e storico-ambientale si tira fuori un articolo che secondo me è fra i peggiori che si possano concepire, per due ragioni. La prima ragione è che non esiste un rapporto tra il titolo di questa legge e il numero dei casi che possono avvalersi in Sardegna di un'operazione di questo tipo. Per cui quali sono i benefici dal punto di vista della crescita dell'economia nel mettere in piedi un articolo così dettagliatamente illustrato per l'obiettivo che si vuole raggiungere, appunto quello della ripresa economica? E qual è invece il danno che questo articolo può causare? Diceva il collega Soru, che mi ha preceduto, che si arriva fino al 45 per cento di aumenti volumetrici, in realtà si va anche oltre il 45 per cento, perché è prevista la deroga della Regione ai piani urbanistici eventualmente approvati dai dei comuni, ma è prevista anche un'ulteriore deroga per i comuni, e magari si sa già di quali comuni dobbiamo discutere. Significa che il comune può, con una sua delibera, intervenire ancora sull'altezza e sugli indici di edificabilità, addirittura modificando il contesto paesaggistico dal punto di vista architettonico, perché si può elevare un edificio di un piano rispetto agli edifici circostanti.
Assessore, siamo davvero di fronte a un articolo che dice che possiamo aumentarre le volumetrie del 45 per cento, a cui si aggiunge il 10 per cento che può essere dato in deroga dal comune. Si arriva al 50 o al 55 per cento, gratis! E' una cosa che non sta ovviamente per niente bene, per le ragioni che ho espresso prima, e non entro nel merito di questioni di carattere etico. Gli uomini si muovono per ragioni diverse, tra le quali anche quelle della coscienza che li guida nel fare le norme, ma non è il caso in discussione in questo momento. Qua entriamo nel merito delle questioni, cioè stiamo dando il 55 per cento di volumetrie in più qualora si smantelli una costruzione esistente, magari fatiscente, e la si ricostruisca anche pochi metri oltre i 300 metri dalla linea di battigia, a condizione che l'area su cui sorgeva venga donata al comune. E magari quell'area sarà utilizzata per realizzarvi dei parcheggi o diventerà di pertinenza della nuova struttura che sarà edificata. Mi sembra già di vedere la fotografia delle cose che devono essere fatte!
Ribadisco che i casi di questo genere in Sardegna non sono tanti, anzi sono molto pochi, e il dare-avere rispetto agli obiettivi che la legge si dovrebbe prefigurare o che perlomeno si spera di raggiungere è assolutamente fuori da ogni contesto. Io credo, Assessore, che occorra riflettere e che sia sul comma precedente, in cui si prevede il 35 per cento di volumetria in più, sia su questo comma, che consente, con le deroghe comunali, di arrivare fino al 55 per cento, lei abbia il dovere di intervenire. Siccome anch'io credo che lei sia una persona onesta, la prego di intervenire.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Presidente, vorrei parlare con lei, perché qui regaliamo il 45 per cento di cubatura in più se si preleva una cubatura esistente nella fascia dei 300 metri dalla battigia, poi facciamo una bella convenzione in deroga a tutto. Questa è una delle tante norme, come si suol dire, ad personam, perché quelli che rientrano in queste fattispecie sono tutti censiti. Devono essere andati all'Assessorato degli enti locali e devono aver detto: "Guarda, io mi trovo in questa situazione, ho una bella costruzione però un po' diroccata, il mare me l'ha rovinata, devo imbiancare tutti gli anni. Facciamo una cosa, la sposto poco al di fuori dei 300 metri, tu mi dai una bella cubatura in più, io con quella ci pago la nuova costruzione e siamo tutti pappa e ciccia". Siccome vi è andato qualcuno che ha queste caratteristiche, l'Assessorato degli enti locali gli ha dato ascolto. Se ci va il Consiglio regionale formalmente, per esempio, attraverso atti ufficiali di una delle sue Commissioni di merito o d'inchiesta, l'Assessorato se la prende con comodo, fa valutazioni, individua a fatica la procedura e non riesce a ottenere risultati. Nel frattempo trentuno persone sono disoccupate, quelle del CSL di Sassari, mentre decine e decine di migliaia di euro sono già stati trasferiti alla Provincia, che li ha presi e se li "riciccia", con un danno all'erario di cui coloro che sono responsabili di questa situazione dovranno rispondere alla Procura della Corte dei conti! E in più si sbeffeggia il Consiglio e i suoi componenti!
Noi non accettiamo più questo tipo di comportamento da questa Giunta, non l'accettiamo più! Se dobbiamo far finire in carta da bollo tutto, faremo finire in carta da bollo tutto!
PRESIDENTE. Non ho colto come intende votare, onorevole Uras.
URAS (Gruppo Misto). A favore dell'emendamento che abroga tutto!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Matteo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Esprimo il mio voto contrario all'emendamento numero 217. Colleghi, devo dire che quando volete fare demagogia siete veramente bravissimi! L'articolo 5 della legge numero 4 contiene delle norme serie e delle opportunità finalizzate al rinnovamento del patrimonio edilizio esistente e soprattutto volte a non lasciare delle lacune nella legge per quanto riguarda la fascia da 0 a 300 metri dalla battigia, a voi e a noi tanto cara.
Può essere che per l'operato di qualche amministratore poco avveduto in qualche comune, magari amministrato da sempre dal centrosinistra o dalla sinistra, nella fascia dei 300 metri insistano immobili brutti, bruttissimi, di bassissimo pregio. Ebbene a un cittadino che possieda un simile immobile si può fare una proposta: "Il tuo immobile è brutto, dà fastidio, ti offro la possibilità di costruire nell'entroterra, se vuoi, e di liberare questa zona da questo obbrobrio". Questo è lo spirito della norma e non c'è la possibilità, collega Uras, del cambio di destinazione d'uso. Lei si riferiva a un'altra fattispecie, che però non è contemplata in questa legge. Questa è la finalità della norma, solo questa.
Vorrei fare un'altra considerazione. Nella passata legislatura questa maggioranza, che allora era all'opposizione, faceva i turni per consentire a voi di approvare le leggi, giuste o sbagliate che fossero, questo ovviamente dipendeva dalla posizione che ciascuno di noi occupava in quest'Aula. Si lavorava sino alle 5 o alle 6 del mattino, ma con i turni noi consentivamo a tutti i consiglieri, compresi i pendolari, di tornare a casa nel fine settimana per stare vicino alle proprie famiglie, ai propri figli, cosa che invece evidentemente nella vostra scala valoriale non esiste. Allora noi andiamo avanti nonostante l'ostruzionismo, che non porterà a nulla perché abbiamo la possibilità tecnica di approvare il provvedimento di modifica della legge numero 4, di non farlo slittare, di non lasciare nessun vuoto legislativo. Visto questo atteggiamento, noi saremo qui oggi, domani e anche domenica, se necessario, signor Presidente, per approvare questo provvedimento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cugusi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUGUSI (Gruppo Misto). Vorrei dire due cose. Innanzitutto mi chiedo e lo sto ribadendo in ogni intervento: perché questa traslazione, questa sostituzione volumetrica soltanto nell'area di battigia? Perché non estendere questo concetto in modo più decoroso e più ampio, secondo quel sistema perequativo a cui accennavo prima? Inoltre, poiché è stato rilevato un rischio di furberia dietro questa norma, io penso che questo rischio possa essere tranquillamente fugato, e invito la maggioranza a farlo, con un emendamento orale, perché in effetti è vero, la garanzia che quelle volumetrie siano legittime l'articolo non la dà, nel senso che un edificio completamente abusivo demolito in questo modo e ricostruito altrove potrebbe beneficiare di una forma di sanatoria attraverso il comma 3 dell'articolo 5.
Quindi il suggerimento che io darei, sicuramente pensando alla totale buona fede di moltissimi colleghi che sostengono l'emendamento, sarebbe proprio quello di dire che le volumetrie devono essere assentite. Almeno questo in qualche modo evita che questo articolo non buono precipiti nel baratro della illegittimità assoluta.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS (P.D.). Presidente, dichiaro il mio voto favorevole all'emendamento numero 217. Ancora una volta, come ormai tutti i colleghi rimarcano, ci troviamo di fronte a un'anomalia, a un aspetto deleterio di questa norma, che è molto benevola nel dare incrementi di volumetria, ma lo fa in maniera disorganica, senza rispetto alcuno delle regole, vanificando, come è stato detto più volte in quest'Aula, non ci stancheremo di ricordarlo, il lavoro fatto da quelle amministrazioni sagge che puntualmente hanno adottato il piano urbanistico comunale, quindi hanno determinato le regole. Regole, lo ripeto, condivise perché il piano urbanistico comunale, così come il piano particolareggiato, è la risultanza di un confronto tra gli amministratori locali e i cittadini che condividono le regole di convivenza civile nel rispetto dei beni identitari e paesaggistici che vogliono tutelare.
Tutto questo lavoro è stato di fatto vanificato da un organo superiore che dovrebbe limitarsi, così come prevedeva il Piano paesaggistico, a dare gli indirizzi ai quali i comuni devono attenersi e lasciare che siano i cittadini a valutare anche l'entità del valore paesaggistico. Anche perché il testo parla genericamente di beni, dice infatti "in aree di particolare valore paesaggistico in prossimità di". Chi stabilisce l'entità del valore paesaggistico? Allora se la Regione non è in grado di stabilirla, siano i comuni a dire che per loro un dato bene ha un valore paesaggistico prevalente rispetto a un altro bene che pure può rientrare nella fattispecie prevista, ma non ha una rilevanza preordinata.
Cercherò di alzare la voce per superare il brusio che c'è in questa sala. Capisco che non ve ne importi nulla, però è difficile esternare il proprio pensiero con in sottofondo un bisbiglio continuo di disinteresse. Mi dispiace perché davvero io ribadisco il dovere dell'amministrazione regionale di sollecitare tutti i comuni che ancora non hanno beneficiato dei fondi per i piani urbanistici a predisporre i PUC. Lasciamo che siano i comuni a fare certe scelte con le rispettive comunità, perché anche a questo proposito si è parlato di furbi che vengono premiati.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Valerio Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI VALERIO (P.D.). Io intanto vorrei dire, rispondendo all'onorevole Matteo Sanna, Presidente della Commissione urbanistica che è intervenuto poc'anzi, che per quanto mi riguarda e per quanto riguarda molti di noi non c'è da parte nostra solo ed esclusivamente ostruzionismo. Come ha detto l'ex presidente Soru, questa discussione è anche pedagogica, perché ci consente di sviscerare tutta una serie di problematiche, di comprendere meglio tutte le questioni e se è possibile di spiegarle a chi sinora non le ha ben comprese.
Che dire, Assessore? Io la sto apprezzando tantissimo perché lei ha sino a oggi dimostrato di avere la grandissima capacità di stare lì sereno ad ascoltare tutto, a registrare tutto, e la sua mimica facciale lascia trasparire talvolta anche il disagio che il suo predecessore invece non lasciava trasparire; disagio rispetto a certe cose che so bene lei non condivide, che però la sua maggioranza, giustamente e ovviamente in un sistema democratico, le impone.
Sul comma 3 dell'articolo 5 veramente il presidente Sanna ha provato a dare delle spiegazioni, ma non mi ha convinto. Io vorrei che lei, Assessore, magari non subito, ma nel prosieguo dei lavori, dopo essersi confrontato con i suoi tecnici, mi spiegasse la ratio di questo comma o meglio la possibile ricaduta in termini positivi ovviamente e gli interessi generali che esso avrà per quanto riguarda gli interventi nella fascia dei 300 metri dalla battigia. Mi chiedo perché chi ha una residenza o un'attività turistico-ricettiva all'interno di questa fascia ed è proprietario della struttura e anche del terreno sulla quale essa ricade, dovrebbe demolirla a sue spese, cedere quel terreno gratuitamente al comune, spendere per acquistare un'altra area che dovrebbe avere quella destinazione urbanistica nel PUC - onorevole Matteo Sanna, non mi disturba - e realizzare una nuova struttura beneficiando di una premialità volumetrica. Io dico che da un punto di vista economico è comunque un investimento a perdere, anche perché implica l'allontanamento dal mare, che dovrebbe essere un elemento attrattivo di quella residenza o comunque di quella attività turistico-ricettiva. Proprio non se ne comprende la ratio. Allora mi viene da pensare, e io non sono uno che fa processi alle intenzioni, non rientra nel mio DNA culturale, che questa sia un'operazione riferita ad alcune fattispecie particolari, ma se così fosse non perseguiremmo l'interesse generale, non faremmo una buona norma. Mi fermo qua, perché potrei argomentare immaginando le ricadute vere di questa norma.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). A me, ripeto, il piano casa non entusiasma, ma devo dire che questa norma è una delle più virtuose che io sia riuscito a trovare nel piano casa e per quanto l'onorevole Gian Valerio Sanna cerchi di argomentare, io credo che solo se si ha una visione assolutamente contorta della norma si può pensare che ci possano essere interessi che sottendono chissà che cosa. Perché? Perché gli immobili in questione devono essere accatastati, non possono essere abusivi o assoggettati al disposto dell'articolo 8, comma 3, quindi devono essere esistenti. Non è scritto da nessuna parte che il terreno deve essere dello stesso proprietario, anzi è scritto il contrario, quindi ci può essere una permuta, cioè il comune può cedere un'area per esempio all'interno di standard di lottizzazione, questo prevede la convenzione. Coloro che hanno fatto gli amministratori comunali sanno quanto sia costoso fare degli espropri, proprio al fine di liberare la fascia da zero a 300 metri da immobili incongrui o da detrattori ambientali, per realizzare parchi o discese a mare, e quanto sia difficile espropriare terreni su cui insistono degli immobili.
Quindi l'articolo 5 è un articolo assolutamente virtuoso, ma ahimè sono convinto che non avrà nessuna applicazione in Sardegna perché nessun privato cederà la sua proprietà se non sarà fortemente incentivato. Il principio è assolutamente virtuoso, ma io trovo delle contraddizioni in ciò che diceva l'onorevole Cugusi, il quale parlava di perequazione, che non esiste nella nostra normativa. Questo è il primo articolo che in qualche maniera introduce il principio della perequazione: tolgo una volumetria, un detrattore ambientale vicino al mare, nella fascia dei 300 metri, e concedo altrettanta volumetria all'interno, anche cedendo o permutando i suoli. La sinistra ha fatto battaglie su questo, ha approvato il Piano paesaggistico, pur con delle contraddizioni, perché quello che dice l'onorevole Cugusi è il contrario di quello che dice l'onorevole Soru. L'uno dice: "Non vogliamo espandere l'edificato, non vogliamo intervenire nelle zone C, vogliamo riqualificare il patrimonio esistente". L'altro dice: "No, cerchiamo per tutta una serie di motivi, anche per deficit infrastrutturali, di limitare il carico antropico sulle zone B per creare zone pianificate e urbanizzate a spese dei privati". Ci sono contraddizioni forti in questa linea all'interno della sinistra, ma l'articolo 5, ripeto, mi pare assolutamente virtuoso e quindi invito il centrosinistra a ritirare l'emendamento numero 217.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA (P.D.). Collega Cuccureddu, io penso che qualche collega successivamente evidenzierà il fatto che il famoso accatastamento viene cancellato col disegno di legge numero 265. Probabilmente si tratta di elementi diversi da quelli che sosteneva lei.
Sono sfortunato, Presidente, ogni volta che intervengo io l'Assessore parla al telefono. Ho necessità di interloquire con l'Assessore, se no mi siedo. Grazie, Assessore, non intendevo polemizzare, ma vorrei che mi ascoltasse un secondo per concludere il ragionamento di poco fa.
Assessore, penso che le sia ormai chiaro il fatto che io ho necessità di capire se la sua volontà e la volontà di questa maggioranza è quella di recepire un'indicazione, che purtroppo non può più essere introdotta nel famoso "piano casa 1", però nel disegno di legge in discussione sì. L'indicazione è che chi ha goduto di una sanatoria e quindi di un condono, così come è stato fatto da altre parti ed è giuridicamente consentito, non possa beneficiare degli aumenti volumetrici. Per questo presenterò un emendamento, Assessore, che metterò a sua disposizione e a disposizione dell'Aula, in cui noi sosterremo una cosa molto chiara e semplice, cioè che gli immobili che hanno goduto di una sanatoria o di un condono edilizio non possono beneficiare di aumenti volumetrici. Lo diremo, non è incostituzionale. Io vi sfido su questo tema, che attiene all'etica e alla moralità nei confronti dei cittadini e in particolare di chi è stato corretto rispetto alle norme. Questo lo dico perché rimanga agli atti.
Relativamente al comma in questione, voglio ricordare al collega Matteo Sanna che anche noi pensavamo queste cose. Il famoso comma 3 dell'articolo 90 (Insediamenti turistici. Indirizzi) delle Norme tecniche di attuazione del Piano paesaggistico regionale recita: "…favorire il trasferimento degli insediamenti esistenti nella fascia costiera di maggior impatto paesaggistico verso gli insediamenti residenziali preesistenti, mediante procedure negoziali comportanti incrementi di cubatura (fino al massimo del 100 per cento)". Noi andavamo anche oltre, arrivando a dire che si poteva aumentare la volumetria esistente del 100 per cento, senza però affermare, presidente Sanna, che si garantiva questa opportunità, come invece è scritto in questa norma. Qua stiamo dicendo che se uno ha una casa a 300 metri dalla battigia e la sposta a 310 metri può ricostruirla godendo di questi aumenti di volumetria. Stiamo dicendo delle cose che non hanno senso. Onorevole Sanna, volevo soltanto farle notare, rispetto a quello che diceva lei, che stiamo dando l'opportunità di ricostruire a 305 metri, perché l'espressione "oltre la fascia dei 300 metri" significa questo. Quindi non stiamo facendo una grande norma che garantisce l'innovazione e il recupero degli edifici che deturpano la fascia dei 300 metri.
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO
(Segue MANCA.) Io penso che modificare la norma dicendo che chi arretra oltre la fascia dei 2.000 metri può godere di un aumento di cubatura anche superiore potrebbe essere ragionevole. Così com'è formulata questa norma è soltanto l'ennesima presa in giro nei confronti dei cittadini e di noi stessi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SECHI (Gruppo Misto). Questa si presenta come una bella fiaba, alla quale però penso non credano neanche i bambini, perché così come voi l'avete scritta ricordo che fu oggetto di discussione e di dibattito anche due anni fa, quando l'articolo 5 della legge numero 4 fu presentato in Aula. Rispetto all'aggressione che le coste sarde hanno subito per costruire usando trucchi, escamotage, furbate, amicizie, conoscenze, qualche volta compiendo anche abusi, oggi voi pensate che qualcuno, forse colpito da buonismo o perché pentito, possa dire: "Quasi quasi faccio un'opera buona, rinuncio alla posizione di privilegio che ho conquistato" - e sappiamo quanto poco egoisti siano coloro che hanno posizioni di privilegio come quelle descritte nell'articolo! - "arretro oltre i 300 metri, con buona pace di tutti, magari mi daranno un diploma di benemerenza, e ricostruisco perché sollecitato dalla premialità". Ma chi pensate di prendere in giro?
Questa è una cosa che nasconde evidentemente ciò che il collega Gian Valerio Sanna ha denunciato prima. Lo avevamo già detto e lo ripetiamo: questa norma non è credibile se dietro non ci sono altre motivazioni e altre argomentazioni. Io penso, per esempio, che nella costa di Alghero, addirittura dentro l'area del Parco di Porto Conte, che è posizionato sul bagnasciuga nella Baia di Porto Conte, chi arretra oltre i 300 metri va in zona agricola, come nella gran parte di realtà come queste, perché se parliamo dei 300 metri l'area urbana è esclusa e quindi si va in area agricola. Scusate, gli indici di edificabilità in agro come potranno essere rispettati? Diceva l'onorevole Cuccureddu: "Si può fare una permuta". Ma di che cosa stiamo parlando? Io credo che siamo veramente fuori dal reale, siamo in un mondo irreale che voi continuate a presentare come se nulla fosse, ma sono fiabe alle quali, come dicevo prima, non credono neanche i bambini. Quindi anziché chiedere a noi di ritirare l'emendamento, bene fareste voi a ritirare l'articolo!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Presidente, io mi sono riproposto di non rispondere anche per la coreografia che molte volte si pone in essere prima di intervenire, per gli epiteti che si usano e le qualificazioni che si danno. Si può dire tutto e il contrario di tutto e voi qui state dicendo tutto il contrario di quello che avete detto riguardo ai commi precedenti. La verità è questa. Non si tratta solo dei 300 metri dalla battigia; il comma parla di emergenze ambientali, architettoniche e archeologiche, di zone sensibili, come ha giustamente detto il collega Cuccureddu. Se passate a Campeda vedete che c'è un fabbricato rurale, magari di quarant'anni fa, realizzato su un nuraghe. Nel mio territorio, a Torralba, nel raggio di 100 metri dal nuraghe Santu Antine esistono, autorizzati a suo tempo, parlo degli anni '60, chi sa da chi, due fabbricati che chiaramente non sono riuscito a far demolire. Perché? Perché non potevo farli demolire, non potevo fare niente.
Anch'io credo che sia difficile, se non impossibile, che chi ha costruito in riva al mare vada via, ma se c'è una possibilità perché la si deve vedere per forza sotto un aspetto estremistico? Pur di dire il contrario! Ammesso e non concesso che neanche un cittadino possa usufruire di questo comma, dov'è il danno? Il fatto è che si vuole per forza vedere tutto sotto un aspetto completamente diverso da quello con cui si è presentata la norma. Poi risponderò sulla devastazione che ha causato il piano casa nei nostri centri e nelle zone costiere. Mi prendo un po' più di tempo, ma vi risponderò e poi vedremo se tutto questo che si sta dicendo in quest'Aula risponde non dico alla realtà, ma a un minimo di logica. Non è così che si fa l'opposizione. Noi abbiamo aperto un dialogo, ma si continua a dire tutto e il contrario di tutto. Questo non è dialogo, perché le aperture ci sono state. Io ascolto e suggerisco, perché ciò che apprendo di positivo mi piace tenerlo in considerazione e metterlo in pratica. Io ho una concezione democratica e rispetto il lavoro dell'Aula, così come rispetto questa norma che è scaturita dall'Aula, per cui non potevo minimamente pensare o sognarmi di metterci una croce sopra. La prenda in mano l'Aula e la cambi, se la vuole cambiare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BARRACCIU (P.D.). Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole all'emendamento in discussione e per dire all'Assessore che avrebbe ragione se non fosse che la deroga all'incremento delle volumetrie degli immobili e tutto ciò di cui stiamo discutendo non sono una cosa una tantum in questa legge. Non è la prima volta che discutiamo di deroghe nella fascia dei 300 metri, oltre i 300 metri, di incrementi di volumetrie. Le darei ragione e direi certo siamo estremisti se ci fossimo fissati esclusivamente su questo comma, perché solo questo comma rappresenta la deroga al Piano paesaggistico regionale, eccetera. Siccome questa legge è invece stracolma di deroghe e di incrementi di volumetria, ossia rappresenta e contiene tutte le fattispecie possibili e immaginabili delle "esigenze" abitative e di costruzione di quest'Isola lei non ha ragione. Saremmo estremisti se questo fosse l'unico punto in cui incontriamo deroghe e incrementi di volumetrie, Assessore, invece questa legge è tutta così, per cui lei non ha assolutamente ragione a tacciare l'opposizione e il centrosinistra di essere estremista rispetto a questa legge.
D'altronde l'onorevole Cuccureddu definisce questo articolo come il più virtuoso in assoluto tra quelli che questa legge contiene, però aggiunge anche, con un po' di malinconia, peccato che nessuno in quest'Isola userà questo comma. E allora, onorevole Cuccureddu, questo comma non è per niente virtuoso per il solo fatto che lei stesso lo definisce virtuoso ma allo stesso tempo assolutamente inutile. Allora se è inutile, se non serve a nessuno tanto vale stralciarlo. Noi, invece, abbiamo il sospetto che questo comma serva eccome non all'universalità dei cittadini sardi, ma ad alcuni e non per esigenze abitative, per soddisfare il proprio bisogno di casa, ma per altri bisogni.
Quindi noi respingiamo l'accusa di estremismo rispetto a questi temi, semmai vorremmo che vi rendeste conto che questa legge è un insieme di ripetizioni, di deroghe e di incrementi di volumetrie che qualificano voi per essere estremisti nel senso opposto. Quindi il voto sull'emendamento numero 217 è favorevole.
PRESIDENTE. Procediamo alla votazione.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 217.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Cocco Daniele ha votato a favore e che i consiglieri Milia, Rodin e Zedda hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Lai - Meloni Francesco - Milia - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 57
votanti 55
astenuti 2
maggioranza 28
favorevoli 23
contrari 32
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 218.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Per quanto riguarda l'emendamento numero 218, Assessore, si è fatto dire dagli Uffici quanti sono in Sardegna i provvedimenti inevasi dai comuni con ordinanze di demolizioni già in essere? Riesce a immaginare in astratto che, avendo i soldi, io non utilizzi questa norma per uscire dai guai? E' certo che chi non ha le possibilità economiche questo non lo pensa, ma una persona che abbia i mezzi lo può pensare e per lui questa opportunità diventa una sanatoria.
Lei è obbligato, Assessore, a fare leggi che abbiano il profilo della legalità, se lo lasci dire, perché è importante. E poi, visto che sta ascoltando e che è una persona democratica, a proposito del comma 4 le chiedo: secondo lei l'Ufficio tutela del paesaggio non c'entra proprio niente, non deve dare la sua opinione? Basta che i requisiti dichiarati nel progetto allegato alla richiesta di concessione edilizia siano attestati dal direttore dei lavori in sede di chiusura dei lavori? Non è ovvio affatto! E tanto non è ovvio, Assessore, che questa legge è inapplicata, perché tutto è ovvio, tutto è dubbio e nessuno ha fatto nulla. Ha capito che è così? E' così, glielo dico io, e lei non può dare alla delibera del consiglio comunale un valore prevalente rispetto al parere dell'Ufficio del paesaggio, è chiaro questo? E se per caso gli immobili che lei sta dicendo insistono all'interno di un ambito paesaggistico avessero il nullaosta paesaggistico cosa farebbe? Quando pure l'avessero avuto! Il problema è che il comma 4 dimostra come c'è liberalizzazione senza nessun controllo. Lei è l'Assessore alla vigilanza urbanistica e dovrebbe porre nelle leggi i paletti di controllo e dare ai comuni la possibilità di evitare che ci sia chi interpreta per conto suo le leggi e fa così quello che vuole. Leggendo il comma 4 lei capisce benissimo che da tutto questo se ne deduce che solo il direttore dei lavori può attestare che tutto è avvenuto nel rispetto dei requisiti. I requisiti vanno verificati prima da un'autorità non di parte, ma terza. Fino a oggi è stato così!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SORU (P.D.). Rinuncio, Presidente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 218.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cocco Daniele e Diana Giampaolo hanno votato a favore e che i consiglieri Milia e Rodin hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Cocco Daniele - Diana Giampaolo.
Rispondono no i consiglieri: Artizzu - Biancareddu - Cappai - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Lai - Meloni Francesco - Milia - Murgioni - Obinu - Oppi - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 30
votanti 29
astenuti 1
maggioranza 15
favorevoli 2
contrari 27
Poiché manca il numero legale, il Consiglio è riconvocato alle ore 16.
La seduta è tolta alle ore 13 e 49.
Allegati seduta
Testo delle interrogazioni annunziate in apertura di seduta
Interrogazione Zuncheddu, con richiesta di risposta scritta, sui criteri di ripartizione regionale dei posti da assegnare tramite scorrimento degli idonei in seguito alla selezione interna INPS e l'incomprensibile discriminazione del personale sardo.
La sottoscritta,
PREMESSO che:
- l'INPS, dopo una ricognizione sulle piante organiche e sulle necessità di completamento di queste ultime, ha bandito una selezione interna per la ripartizione a livello nazionale di 710 posti, implementati successivamente con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 7 luglio 2011, per un ulteriore scorrimento degli idonei con ripartizione regionale per complessivi 324 posti a C1;
- dall'area B3 (ultimo livello dei diplomati) all'area C, posizione C1 (primo livello del personale in possesso di titolo accademico) era stata concessa una tantum la possibilità di accesso col titolo di studio immediatamente inferiore, con le norme ante riforma Brunetta;
- per la copertura di posti vacanti, viste le disponibilità finanziarie e la carenza di organici, la Funzione pubblica ha autorizzato lo scorrimento delle graduatorie per la copertura di 324 posti su tutto il territorio italiano;
- secondo un accordo raggiunto tra la CISL, la UIL e la Direzione centrale INPS, si prevede lo sconvolgimento di questa ripartizione e la formulazione di un'ipotesi che parrebbe condivisa dai vertici dell'istituto previdenziale;
- tale nuova proposta, sottoscritta e firmata dalla CISL e dalla UIL (con forti contestazioni da parte di altri sindacati) prevede le assegnazioni che seguono:
Abruzzo 1
Basilicata 4
Calabria 1
Campania 1
Emilia Romagna 5
Friuli V. Giulia 1
Lazio 70
Laguna 1
Lombardia 66
Marche 2
Molise 1
Piemonte 1
Puglia 18
Sardegna 1
Sicilia 38
Toscana 10
Trentino A. Adige 5
Umbria 1
Valle D'Aosta 1
Veneto 38
Direzione generale INPS 58
- questa spartizione chiaramente, sulla base dei numeri, privilegia fortemente i dipendenti della Direzione generale del Lazio, della Sicilia e della Lombardia, discriminando per l'ennesima volta la Sardegna, che vede n. 1 assegnazioni contro le 66 della Lombardia, le 38 della Sicilia, le 38 del Veneto e le 70 della Regione Lazio, cui si aggiungano per territorio, le 58 della Direzione generale, senza alcun criterio documentato e credibile;
- ancora una volta le aspettative e i diritti del personale sardo, sempre più spesso costretto a operare in situazioni di difficoltà, di disagio e di emergenza, sono frustrate e prevaricate da giochi di potere a noi estranei, senza che le diramazioni sarde dell'INPS e di certi sindacati agiscano in difesa dell'equità dei diritti e della giustizia sociale per tatti i lavoratori;
- inoltre, dalla stampa, recentemente, si apprende che anche altre selezioni interne dell'INPS sono tuttora oggetto di indagine da parte dei magistrati del TAR in quanto i risultati della graduatoria finale sono stati contestati e considerati oggetto di ulteriori accertamenti,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, per sua competenza, per sapere:
1) se siano a conoscenza di questo ennesimo sopruso ai danni dei diritti dei lavoratori sardi dell'INPS e di quel che ne consegue nei termini di qualità e di rapidità del servizio ai contribuenti sardi;
2) se siano a conoscenza dei criteri selettivi, di trasparenza e di equità adottati per la selezione ed ora, per lo scorrimento delle graduatorie;
3) se siano veritiere le sempre più insistenti voci sui nomi dei privilegiati, delle loro omonimie sospette e delle loro appartenenze politiche più o meno conclamate; questa condizione, se reale, getterebbe ulteriore discredito nello stesso mondo sindacale e politico;
4) visto il silenzio sospetto della Direzione regionale dell'INPS e il frettoloso accordo firmato dai sindacati CISL e UIL, con l'assenza di protesta dei membri delle stesse organizzazione sindacali della Regione Sardegna, quali siano le misure che intendono intraprendere per fare chiarezza sulla questione e per difendere i diritti dei lavoratori a riconoscimento delle proprie professionalità maturate, oltre che il dovuto diritto per i contribuenti sardi a un servizio efficiente, rapido e trasparente;
5) quali iniziative intendano avviare al fine di vigilare sulla trasparenza dell'operazione ed opporsi, attraverso qualsiasi tipo di azione, a questo ennesimo sopruso coloniale, compresa la possibilità di adire le vie legali avverso decisioni contrarie in tal senso. (713)
Interrogazione Mulas, con richiesta di risposta scritta, sulla compagnia di navigazione Enermar.
Il sottoscritto,
PREMESSO che, dal 31 ottobre 2011 la società di navigazione marittima Enermar cesserà i collegamenti tra La Maddalena e Palau a seguito del mancato riscontro da parte della Regione alle continue istanze volte ad esigere il ripristino e la regolarizzazione della gestione della linea notturna attualmente curata dalla Delcomar, società che si è potuta accreditare grazie all'apporto economico pubblico dichiarato dal TAR, in un secondo momento, illegittimo, oggetto di esposto a Bruxelles per ottenere l'imposizione della restituzione delle sovvenzioni indebitamente percepite;
CONSTATATO che la drammatica situazione che sta affrontando la compagnia di navigazione, con 83 dipendenti che si troverebbero dall'oggi al domani ad aggiungersi alla folta schiera di disoccupati, mette in evidenza tutta la fragilità del problema occupazionale nella nostra Isola, già martoriata da annosi problemi che quotidianamente investono i settori produttivi;
VISTO che ad oggi la compagnia Enermar, nonostante abbia svolto un importante servizio per la comunità, è inspiegabilmente danneggiata per queste diatribe tra pubblico e privato, non ancora definite, a vantaggio di altre società che invece hanno percepito denaro pubblico mentre la Regione tende a rinviare ulteriormente l'assegnazione delle corse residuali al 31 dicembre 2011,
chiede di interrogare l'Assessore regionale dei trasporti per sapere quali provvedimenti intenda, in tempi brevi, individuare e adottare per la risoluzione della vertenza Enermar e salvaguardare in questo modo le risorse umane onde evitare che delle scelte improvvide ricadano sulle categorie più deboli. (714)
Interrogazione Locci, con richiesta di risposta scritta, sulla difficile situazione del Consorzio del Parco geominerario storico ambientale della Sardegna.
Il sottoscritto,
PREMESSO che il Parco geominerario storico ambientale della Sardegna, riconosciuto dall'UNESCO sin dal 1998 quale esempio emblematico della rete europea e mondale dei Geoparks, è stato istituito con decreto del Ministero dell'ambiente del 16 ottobre 2001 in attuazione delle disposizioni contenute nell'articolo 114, comma 10, della legge 23 dicembre 2000, n. 388;
CONSIDERATO che per quasi sei anni dalla sua istituzione è stato mantenuto nel più totale immobilismo a causa di numerosi vincoli di carattere burocratico, organizzativo e gestionale presenti nel decreto istitutivo e nello statuto del Consorzio del parco, che hanno impedito il regolare funzionamento e l'avvio dell'attività operativa;
PRESO ATTO che nel febbraio del 2007 il Ministero dell'ambiente, d'intesa con la Regione, ha proceduto a commissariare il Consorzio del parco al fine di poter provvedere con "tempestività" al suo riordino con la rimozione dei vincoli che ne avevano impedito il regolare funzionamento;
RILEVATO che fin dal mese di luglio del 2007, dopo avere ottenuto l'approvazione unanime della Comunità dal parco, è stata presentata al Presidente della Regione e al Ministro dell'ambiente una proposta dì riordino dell'ente parco da attuarsi attraverso la modifica del decreto istitutivo e dello statuto, previa intesa da stipulare tra lo stesso Presidente della Regione e il Ministro dell'ambiente;
EVIDENZIATO che il Consorzio del parco versa in una mortificante e dannosa situazione di stallo a causa della mancata attuazione della proposta di riordino dell'ente che ne impedisce l'approvazione della pianta organica con la conseguente costituzione della relativa struttura organizzativa;
SOTTOLINEATO che:
- il perdurare di tale situazione di stallo espone il Parco geominerario al rischio di pesanti provvedimenti da parte dell'UNESCO, che ha recentemente effettuato la verifica di validazione quadriennale rivolta ad accertare il rispetto delle prescrizioni indispensabili per mantenere l'inserimento nella rete europea e mondiale Geoparks;
- la verifica di validazione da parte del comitato di coordinamento dell'UNESCO ha dato una conferma di soli due anni anziché quattro come sarebbe dovuto avvenire, a causa dei rilievo di criticità riscontrate;
RIBADITO che è indispensabile sottoscrivere una specifica intesa tra il Ministero dell'ambiente e il Presidente della Regione per dare attuazione alla proposta di riordino del Consorzio del parco nel rispetto della volontà degli organi statutari;
TENUTO CONTO che:
- solo attraverso tale procedura si potrà finalmente rendere operativo lo strumento che il Parlamento e il Governo, d'intesa con la Regione, hanno individuato, nel rispetto degli impegni assunti con l'UNESCO, per promuovere lo sviluppo e la rinascita culturale, sociale ed economica delle aree minerarie dismesse della Sardegna come è avvenuto e sta avvenendo con eccellenti risultati nei vecchi bacini minerari europei;
- il Parco geominerario, durante la gestione commissariale, sulla base dei poteri conferiti per la gestione ordinaria, ha preso provvedimenti quantomeno discutibili come la soppressione delle sedi distaccate d'area con la relativa perdita di indubbie professionalità;
CONSIDERATO che nonostante quanto indicato, l'ente presenta un avanzo di bilancio di circa 12 milioni di euro,
chiede di interrogare il Presidente della Regione per sapere:
1) se corrisponda a verità che esisterebbe un'intesa tra la Regione ed il Governo sul riordino del consorzio del Parco geominerario, che avrebbe portato all'approvazione di uno schema preliminare da parte del Consiglio dei ministri nell'ottobre 2009 e notificato a dicembre 2009;
2) coma intenda procedere per addivenire alla sottoscrizione definitiva dell'intesa con il Ministro dell'ambiente per l'attuazione della proposta di riordino del Consorzio del parco, in modo che si possa procedere alla nomina degli organi collegiali dello stesso, con l'approvazione della pianta organica che permetterebbe l'assunzione di tutte le figure professionali necessarie ad una gestione efficace ed efficiente che superi l'attuale precarietà della gestione commissariale. (715)
Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sulla cancellazione di alcuni voli da Alghero per Milano e viceversa.
Il sottoscritto,
PREMESSO che la nuova Alitalia, presentando alla Società di gestione dell'Aeroporto di Alghero-Fertilia (Sogeaal) il documento di programmazione dei voli, ha fatto evincere come, da domenica 30 ottobre 2011, sarebbero stati tagliati i voli Linate-Alghero delle 9.00 e l'Alghero-Linate delle 19.40, lasciando in piedi i voli Alghero-Milano delle ore 6.40 e il Linate-Alghero delle ore 21.45;
CONSIDERATO che gli orari dei voli non cancellati risponderebbero esclusivamente alle esigenze di persone che necessiterebbero di recarsi a Milano e poter rientrare nella medesima giornata;
PRESO ATTO che nella riformulazione degli orari nella medesima tratta, invece, non si è tenuto conto delle tantissime persone residenti in territori distanti dall'aeroporto che, invece, avrebbero l'esigenza di recarsi a Milano senza dover effettuare una levataccia, come imporrebbe il volo fissato per le ore 6.40 della mattina e delle persone che, di contro, sono costrette a rientrare quando è già buio, in considerazione anche dell'imminente ripristino dell'ora solare;
VERIFICATO che:
- tanti passeggeri che per tempo hanno acquistato i biglietti e che, ora, si troverebbero a dover rimodulare il viaggio sulla base del nuovi orari, avrebbero già cominciato a protestare presso gli uffici della Sogeaal;
- la decisione di cancellare i due voli sarebbe stata presa in maniera unilaterale dai vertici Alitalia senza che le autorità aeroportuali, ma soprattutto la Regione, ne venissero informate nonostante le dichiarazioni rilasciate alla stampa dai vertici Alitalia i quali sostengono come la decisione sia stata concordata;
- nell'imminente conferenza di servizi fra la Regione, l'Enac e i vettori aerei, si dovrebbero anche rimodulare i collegamenti fra la Sardegna e la Penisola e stilare un nuovo accordo sulla continuità territoriale,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti per sapere:
1) quali iniziative intendano adottare affinché Alitalia ripristini i voli soppressi nelle modalità di cui in premessa, sulla base di nuove e ulteriori esigenze dei cittadini residenti in Sardegna;
2) se non ritengano necessario che la Regione proponga alle compagnie aeree la rimodulazione, non solo delle tariffe in regime di continuità territoriale, ma soprattutto orari e destinazioni consone alle esigenze dell'utenza sarda che, per molteplici esigenze e priorità, è costretta a prendere un aereo per recarsi in località della Penisola senza dover subire ulteriori disagi, ma soprattutto ulteriori abusi e soprusi provocati dalle compagnie aeree. (716)