Seduta n.100 del 15/04/2015
C Seduta
Mercoledì 15 Aprile 2015
Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU
indi
del Vicepresidente Eugenio LAI
indi
del Presidente Gianfranco GANAU
La seduta è aperta alle ore 10 e 26.
FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta del 2 aprile 2015 (96), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Alessandro Collu, Salvatore Demontis, Roberto Deriu e Marcello Orrù hanno chiesto congedo per la seduta del 15 aprile 2015.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Annunzio di presentazione di disegni di legge
PRESIDENTE. Comunico che sono stati presentati i seguenti disegni di legge:
"Continuità territoriale marittima tra la Sardegna e le isole minori. Autorizzazione all'individuazione di un soggetto idoneo allo svolgimento delle attività di supporto tecnico, economico-finanziario e legale alle correlate procedure di gara.". (198)
(Pervenuto il 13 maggio 2015 e assegnato alla quarta Commissione.)
"Interventi in materia di consorzi di garanzia fidi". (199)
(Pervenuto il 13 aprile 2015 e assegnato alla quinta Commissione.)
Annunzio di presentazione di proposte di legge
PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:
Dedoni - Cossa - Crisponi: "Norme sulla sicurezza alimentare". (197)
(Pervenuta il 13 aprile 2015 e assegnata alla sesta Commissione.)
Moriconi - Cozzolino - Deriu - Forma - Lotto: "Impiego risorse legnose ai fini produttivi ed energetici". (200)
(Pervenuta il 14 aprile 2015 e assegnata alla quinta Commissione.)
PRESIDENTE. Si dia annunzio della interrogazione pervenuta alla Presidenza.
FORMA DANIELA, Segretaria:
"Interrogazione Carta, con richiesta di risposta scritta, sulla gestione del servizio di irrigazione erogato dal Consorzio di bonifica della Sardegna centrale". (346)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 130/A.
Siamo arrivati alla discussione dell'articolo 29.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 29. All'articolo 29 sono stati presentati gli emendamenti numero 228, 508, 509, 510, 511 e gli aggiuntivi 28 che è decaduto per approvazione dell'emendamento numero 112, il 392 e il 393.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 29 e dei relativi emendamenti:
Art. 29
Modifiche all'articolo 20
della legge regionale n. 45 del 1989
(Disposizioni per i piani generali)
1. Dopo l'articolo 20 della legge regionale n. 45 del 1989 e successive modifiche e integrazioni, è aggiunto il seguente:
"Art. 20 bis (Disposizioni per i piani generali)
1. Nelle zone omogenee A, C, D, F e G
individuate dagli strumenti urbanistici generali è obbligatoria la
predisposizione di un piano attuativo per gli interventi di nuova
costruzione.
2. Il piano attuativo di cui al comma 1 non è necessario:
a) nei casi in cui le opere di urbanizzazione primaria e secondaria già esistenti nel comparto interessato siano sufficienti e garantiscano il rispetto di quanto previsto dal decreto assessoriale n. 2266/U del 1983;
b) nei casi di opere pubbliche qualora il progetto abbia i contenuti del piano attuativo.
3. In assenza del piano attuativo di cui al comma 1, negli edifici esistenti sono consentiti unicamente gli interventi di manutenzione ordinaria, di manutenzione straordinaria e di restauro e di risanamento conservativo.
4. Uno o più proprietari, qualora dimostrino l'impossibilità, per mancanza di assenso degli altri proprietari, di predisporre un piano attuativo possono, previa autorizzazione del comune, predisporre il piano esteso alla intera area. In tale ipotesi il piano si attua per stralci funzionali convenzionabili separatamente e i relativi oneri di urbanizzazione sono ripartiti tra i diversi proprietari.".
Emendamento soppressivo totale Peru - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis - Alessandra Zedda.
Articolo 29
L'articolo 29 è soppresso. (228)
Emendamento soppressivo parziale Oscar Cherchi - Randazzo - Tunis - Tedde - Pittalis - Cappellacci - Fasolino - Locci - Peru - Tocco - Alessandra Zedda.
Articolo 29
All'articolo 29, comma 1, la lettera a) è soppressa. (508)
Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Oscar Cherchi - Randazzo - Tunis - Tedde - Cappellacci - Fasolino - Locci - Peru - Tocco - Alessandra Zedda.
Articolo 29
All'articolo 29, comma 1, la lettera b) è soppressa. (509)
Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Oscar Cherchi - Randazzo - Tunis - Tedde - Cappellacci - Fasolino - Locci - Peru - Tocco - Alessandra Zedda.
Articolo 29
All'articolo 29, comma1 , la lettera c) è soppressa. (510)
Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Oscar Cherchi - Randazzo - Tunis - Tedde - Cappellacci - Fasolino - Locci - Peru - Tocco - Alessandra Zedda.
Articolo 29
All'articolo 29, comma 1 , la lettera d) è soppressa. (511)
Emendamento aggiuntivo Piscedda - Comandini.
Articolo 29
All'art. 29, con formulazione considerata legittima dalla Corte Costituzionale con la sent. n. 308/23013, è aggiunto il seguente secondo comma:
1 bis. Con riferimento alle zone umide specificamente individuate nel vigente Piano paesaggistico regionale, comprensive di quelle tutelate dal trattato di Ramsar, il vincolo paesaggistico è quello che risulta delimitato nella cartografia del piano e non si estende all'ulteriore fascia di tutela dei 300 metri dalla linea di battigia. (28)
Emendamento aggiuntivo Fasolino - Pittalis - Tedde - Alessandra Zedda - Locci - Oscar Cherchi - Peru.
Articolo 29
Dopo l'articolo 29 è aggiunto il seguente:
Art. 29 bis (Modifiche all'articolo 13 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4)
1. All'articolo 13 della legge regionale n. 4 del 2009 e successive modifiche e integrazioni sono apportate le seguenti modifiche:
a) al comma 1, lett. a), dopo il punto 1), è aggiunto il seguente:
"1 bis) gli interventi di ristrutturazione edilizia che non alterino lo stato dei luoghi, il profilo esteriore, la volumetria degli edifici;";
b) al comma 1 , lettera b, dopo il punto 2 è aggiunto il seguente:
"2 bis) che ricadano nelle aree delimitate dagli strumenti urbanistici come zone territoriali omogenee D, qualora le aree siano intercluse, ovvero contigue e integrate in termini di infrastrutture, con l'ambito urbano o con altre zone D già realizzate;";
c) al comma 1, lett. c), dopo le parole "e, se di iniziativa privata, convenzionati", sono aggiunte "alla data del 25 maggio 2006. Per le zone F costiere, inoltre, non deve essere stato superato, a livello comunale, il limite del 50 per cento delle volumetrie ammissibili calcolato con l'utilizzo dei parametri massimi previsti dal decreto assessoriale n. 2266/U del 1983 per la determinazione della fruibilità ottimale del litorale e del rapporto di sessanta metri cubi ad abitante" ed è soppresso il periodo "Può, inoltre, essere concluso il procedimento di approvazione dei piani attuativi legittimamente adottati prima dell'approvazione del Piano paesaggistico regionale"
d) al comma 1, la lett. d) è sostituita dalla seguente:
"d) nei comuni non dotati di Piano urbanistico comunale ai sensi della legge regionale n. 45 del 1989, sono, altresì, realizzabili gli interventi localizzati nelle altre zone territoriali omogenee C, D, G, e F, all'interno della fascia dei 2000 metri dalla linea di battigia e, per le isole minori, entro i 500 metri dalla linea di battigia, previsti dagli strumenti attuativi approvati e, se di iniziativa privata, convenzionati alla data dell'11 agosto 2004, purché alla stessa data sia stato determinato un mutamento consistente e irreversibile dello stato dei luoghi, nel senso che sia stato eseguito almeno il 70 per cento dell'importo dei lavori del reticolo stradale previsto dal piano attuativo. In tale ipotesi, qualora il piano o la convenzione siano successivamente scaduti, si può procedere, entro il 31 dicembre 2015, a una nuova approvazione e alla stipula di una nuova convenzione. Per le zone F costiere, inoltre, non deve essere stato superato, a livello comunale, il limite del 50 per cento delle volumetrie ammissibili calcolato con l'utilizzo dei parametri massimi previsti dal decreto assessoriale n. 2266/U del 1 983 per la determinazione della fruibilità ottimale del litorale e del rapporto di sessanta metri cubi ad abitante.";
e) al comma 1 , la lett. e) è soppressa;
f) al comma 1 , la lett. f bis) è soppressa;
g) al comma 2 sono soppressi il secondo e il terzo periodo. (392)
Emendamento aggiuntivo Fasolino - Pittalis - Tedde - Alessandra Zedda - Locci - Oscar Cherchi - Peru.
Articolo 29
Dopo l'articolo 29 è aggiunto il seguente:
Art. 29 bis (Disciplina degli interventi ammissibili nella fase di adeguamento degli strumenti urbanistici al Piano paesaggistico regionale)
1. Nella fase di adeguamento degli strumenti urbanistici al Piano paesaggistico regionale, nel rispetto dei seguenti principi e direttive:
a) sono realizzabili:
1) interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, di consolidamento statico, di restauro e di risanamento conservativo;
2) volumi tecnici di modesta entità strettamente necessari e funzionali alla gestione tecnico/operativa delle strutture esistenti e tali da non incidere negativamente sullo stato dei luoghi e sulla qualità paesaggistica del contesto;
3) interventi di riqualificazione degli insediamenti esistenti sotto il profilo urbanistico, architettonico - edilizio e paesaggistico - ambientale, senza aumento di volume, ad eccezione di quello strettamente necessario per servizi;
4) interventi pubblici o di interesse pubblico finanziati dall'Unione europea, dallo Stato, dalla Regione, dalle province, dai comuni o dagli enti strumentali statali o regionali;
5) gli interventi previsti dal capo I della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4;
b) gli interventi previsti nei vigenti strumenti urbanistici sono realizzabili alle seguenti condizioni:
1) che ricadano nelle aree delimitate dagli strumenti urbanistici come zone territoriali omogenee A e B;
2) che ricadano nelle aree delimitate dagli strumenti urbanistici come zone territoriali omogenee C, G e D, qualora le aree siano intercluse, ovvero contigue ed integrate in termini di infrastrutture, con l'ambito urbano;
c) nei comuni dotati di piano urbanistico comunale ai sensi della legge regionale 22 dicembre 1989, n. 45 (Norme per 1'uso e la tutela del territorio regionale), sono, altresì, realizzabili gli interventi localizzati nelle altre zone territoriali omogenee C, D, G, ed F, previsti dagli strumenti attuativi approvati e, se di iniziativa privata, convenzionati. Può, inoltre, essere concluso il procedimento di approvazione dei piani attuativi legittimamente adottati prima dell'approvazione del Piano paesaggistico regionale;
d) nei comuni non dotati di piano urbanistico comunale di cui alla legge regionale n. 45 del 1989, nelle zone territoriali omogenee C, D, G, ed F, all'interno della fascia dei 1000 metri dalla linea di battigia, e, per le isole minori, entro i 500 metri dalla linea di battigia, possono essere realizzati gli interventi previsti dagli strumenti attuativi già approvati e convenzionati, a condizione che le relative opere di urbanizzazione siano state legittimamente avviate prima dell'approvazione del Piano paesaggistico regionale. Oltre tale fascia sono realizzabili gli interventi previsti nei piani attuativi regolarmente approvati e, se di iniziativa privata, convenzionati;
e) ai fini della riqualificazione delle strutture destinate all'esercizio di attività turistico - ricettive, anche qualora localizzate nei 300 metri dalla linea di battigia, ridotti a 150 metri nelle isole minori, possono essere autorizzati, in deroga agli strumenti urbanistici vigenti, interventi di ristrutturazione e rinnovamento. Eventuali incrementi volumetrici, per i quali non opera l'articolo 6 della legge regionale 25 novembre 2004, n. 8 (Norme urgenti di provvisoria salvaguardia per la pianificazione paesaggistica e la tutela del territorio regionale), non possono comunque superare il 25 per cento dei volumi legittimamente esistenti, a condizione che realizzino concreti obiettivi di qualità paesaggistico-architettonica e di efficienza tecnico-funzionale e si sviluppino non verso il mare. Gli incrementi volumetrici previsti nella presente lettera non si applicano alle strutture turistico ricettive che abbiano già usufruito degli incrementi previsti dalla legge regionale n. 45 del 1989, articolo 10 bis, come introdotto dalla legge regionale 7 maggio 1993, n. 23 (Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 22 dicembre 1989, n. 45, recante «Norme per l'uso e la tutela del territorio regionale»);
f) nelle more dell'adeguamento degli strumenti urbanistici comunali ai piani paesaggistici regionali, sono consentiti interventi di trasformazione del territorio e degli edifici esistenti, compresa la realizzazione di nuovi corpi di fabbrica, all'interno delle aree ricomprese nella fascia di larghezza pari a 100 metri, ove prevista, dei beni paesaggistici ed identitari, come definiti dall'articolo 1 della legge regionale 4 agosto 2008, n. 13 (Norme urgenti in materia di beni paesaggistici e delimitazione dei centri storici e dei perimetri cautelari dei beni paesaggistici e identitari); sono altresì ammessi interventi di trasformazione degli stessi beni; tali interventi, qualora interessino beni paesaggistici o ricadano all'interno della relativa fascia, sono consentiti esclusivamente a condizione che si ottenga preventivamente l'autorizzazione paesaggistica ai sensi del decreto legislativo n. 42 del 2004, e successive modifiche ed integrazioni; gli stessi interventi riferiti ai beni identitari, ovvero alla relativa fascia, sono ammessi esclusivamente a condizione che ottengano, in sede di rilascio del relativo titolo abilitativo da parte della competente amministrazione comunale, la positiva valutazione sulla compatibilità dell'intervento con i valori paesaggistici oggetto di tutela, ad eccezione degli interventi di cui alle lettere a), b) e c) dell'articolo 149 del decreto legislativo n. 42 del 2004, per i quali non è richiesta alcuna valutazione.
g) nella fascia dei 300 metri dalla linea di battigia è vietata la realizzazione di linee elettriche diverse da quelle strettamente necessarie e funzionali agli insediamenti urbanistico-edilizi, ad eccezione di quelle già programmate alla data del 31 dicembre 2008. E, inoltre, ammessa la realizzazione di linee elettriche che, sulla base di un atto di indirizzo approvato dalla Giunta regionale entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, ottengano la preventiva valutazione positiva da parte della Giunta regionale, previo parere della commissione consiliare competente;
h) il mare territoriale, per la sua stretta interrelazione con le aree tutelate ai sensi degli articoli 142 e 143 del decreto legislativo n. 42 del 2004 e successive modifiche ed integrazioni, è considerato di primario interesse paesaggistico ed è fatto oggetto di tutela;
i) la Regione considera meritevoli di tutela, e ne fa oggetto di integrale conservazione, le praterie di posedonia, secondo anche quanto previsto dalla direttiva comunitaria 92/43/CEE del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, e ne costituiscono "habitat prioritario". È, pertanto, vietato qualunque intervento che possa comprometterne l'integrità ovvero lo stato di equilibrio ottimale dell'habitat naturale, ad eccezione di quelli già programmati alla data di entrata in vigore della presente legge e di quelli che ottengano il preventivo assenso da parte della Giunta regionale. (393).)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas, relatore di maggioranza.
SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Presidente, all'articolo 29, sul soppressivo totale numero 228 il parere è contrario, sui soppressivi parziali 508, 509, 510 e 511, il parere è contrario; l'emendamento numero 28 è stato ritirato. Sull'emendamento numero 392 e 393 il parere è contrario, così come il parere è contrario sugli emendamenti agli emendamenti.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Il parere è conforme a quello della Commissione.
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sull'articolo 29 e sugli emendamenti presentati.
Poiché non ho iscritti a parlare metto in votazione l'emendamento numero 228, soppressivo totale.
PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale con procedimento elettronico.
PRESIDENTE. È stata chiesta la votazione con procedimento elettronico, dobbiamo aspettare dieci minuti, sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore10 e 32 , viene ripresa alle ore 10 e 42.)
PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico dell'emendamento numero 228.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Tedde ha votato a favore, che i consiglieri Busia e Usula hanno votato contro e che il consigliere Anedda si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Fasolino - Locci - Peru - Pittalis - Randazzo - Tedde - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cozzolino - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 39
votanti 37
astenuti 2
maggioranza 19
favorevoli 12
contrari 25
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 508. Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 508.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Prendo atto che i consiglieri Locci e Tedde hanno votato a favore e che i consiglieri Desini e Lotto hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Fasolino - Locci - Peru - Pittalis - Randazzo - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cozzolino - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 40
votanti 38
astenuti 2
maggioranza 20
favorevoli 13
contrari 25
(Il Consiglio non approva).
Metto ora in votazione l'emendamento numero 509. Ha domandato di parlare il consigliere Efisio Arbau. Ne ha facoltà.
ARBAU EFISIO (Sardegna Vera). Non sull'ordine dei lavori, sul testo. Io credo che stamattina si spera di arrivare al termine di questo tortuoso iter legislativo, un iter legislativo che c'ha portato a discussioni molto aspre, ma che alla fine ha consentito anche ai due gruppi politici, semplificando le cose, che stanno in quest'Aula di trovare dei punti di incontro fondamentali. Credo che sia importante che questo spirito sia portato sino in fondo, anche rimarcando i risultati che sono stati ottenuti anche nella giornata di ieri, relativamente alle votazioni unanimi su argomenti, come quello della ricostruzione delle case e del restauro, che porteranno dei risultati importanti per il nostro sistema edile. Quindi, mio voto è contrario sull'emendamento.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare su questo emendamento lo metto in votazione.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 509.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Prendo atto che il consigliere Lai ha votato contro e che il consigliere Pittalis si è astenuto.
Risponde sì il consigliere: Tocco.
Rispondono no i consiglieri: Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cozzolino - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda - Pittalis.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 30
votanti 27
astenuti 3
maggioranza 14
favorevoli 1
contrari 26
(Il Consiglio non approva).
Metto ora in votazione l'emendamento numero 510.
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Se i votanti sono 27 e 26 sono quelli a favore, uno contrario, ne manca uno ai conti nostri. Può darsi che sia un errore… perché il voto del segretario risultava. Ha votato. Cioè se il numero legale è 29, Presidente, non è per…
Presidente, comunque il nostro voto mancante è dato da una astensione politica.
PRESIDENTE. Allora è così sono 27 i votanti: uno favorevole e 26 contrari. Poi ci sono tre astenuti, gli astenuti sono: Anedda, Ganau e Pittalis. Lei come richiedente. Quindi corrisponde.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 510.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Prendo atto che i consiglieri Dedoni, Tatti e Tedde hanno votato a favore e che il consigliere Lai ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Dedoni - Fasolino - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cozzolino - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 46
votanti 44
astenuti 2
maggioranza 23
favorevoli 17
contrari 27
(Il Consiglio non approva).
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE EUGENIO LAI
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 511.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Prendo atto che i consiglieri Dedoni, Oppi e Rubiu hanno votato a favore e che i consiglieri Cocco Pietro e Tendas hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Dedoni - Fasolino - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cozzolino - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula.
Si è astenuto il consigliere Anedda.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 46
votanti 45
astenuti 1
maggioranza 23
favorevoli 18
contrari 27
(Il Consiglio non approva).
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del testo dell'articolo 29.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Dedoni e Locci hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cossa - Cozzolino - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula.
Rispondono no i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Dedoni - Fasolino - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Si è astenuto il consigliere Anedda.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 47
votanti 46
astenuti 1
maggioranza 24
favorevoli 29
contrari 17
(Il Consiglio approva).
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 392.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Prendo atto che i consiglieri Carta e Tunis hanno votato a favore e che il consigliere Lotto ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Dedoni - Fasolino - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cozzolino - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula.
Si è astenuto il consigliere Anedda.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 47
votanti 46
astenuti 1
maggioranza 24
favorevoli 18
contrari 28
(Il Consiglio non approva).
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 393.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Dedoni - Fasolino - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cozzolino - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula.
Si è astenuto il consigliere Anedda.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 47
votanti 46
astenuti 1
maggioranza 24
favorevoli 18
contrari 28
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 30. All'articolo 30 sono stati presentati gli emendamenti numero 229, 366 e 377. È stato inoltre presentato l'emendamento numero 72, che è uguale al 100, che è uguale al 137, che è uguale al 368, che è uguale al 477. Sono stati presentati anche l'emendamento aggiuntivo numero 93 e l'emendamento all'emendamento numero 632. È stato presentato inoltre un emendamento orale dall'onorevole Desini. Gli emendamenti numero 399 e 400 invece sono stati ritirati.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 30 e dei relativi emendamenti:
Articolo 30
Disciplina transitoria
1. Le disposizioni di cui al capo I della legge regionale n. 4 del 2009, e successive modifiche ed integrazioni, continuano ad applicarsi per l'espletamento e fino alla conclusione solamente per i procedimenti instaurati dalla presentazione, entro il termine del 29 novembre 2014, della denuncia di inizio di attività o dell'istanza volta all'ottenimento della concessione edilizia, ancorché le disposizioni medesime siano divenute inefficaci o siano state modificate al tempo della loro applicazione.
2. Ai fini dell'esecuzione degli interventi di cui all'articolo 2, comma 5, articolo 3, comma 3, articolo 4, comma 1, della legge regionale n. 4 del 2009, e successive modifiche ed integrazioni, non è più richiesto il parere della Commissione regionale per il paesaggio e la qualità architettonica ed è sufficiente la sola autorizzazione paesaggistica.
3. È consentita la realizzazione degli interventi inclusi in piani attuativi approvati, ai sensi dell'articolo 13, comma 1, lettera c) della legge regionale n. 4 del 2009, e successive modifiche ed integrazioni, a condizione che l'approvazione o, nel caso di piani ad iniziativa privata, la stipula della convenzione sia avvenuta entro il 30 novembre 2014.
Emendamento soppressivo totale Peru - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis - Alessandra Zedda.
Articolo 30
L'articolo 30 è soppresso. (229)
Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Oscar Cherchi - Randazzo - Tunis - Tedde - Cappellacci - Fasolino - Locci - Peru - Tocco - Alessandra Zedda.
Articolo 30
All'articolo 30, il comma 1 è soppresso. (366)
Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Oscar Cherchi - Randazzo - Tunis - Tedde - Cappellacci - Fasolino - Locci - Peru - Tocco - Alessandra Zedda.
Articolo 30
All'articolo 30, il comma 2 è soppresso. (367)
Emendamento soppressivo parziale Agus - Daniele Cocco - Pizzuto - Lai.
Articolo 30
All'articolo 30, il comma 3 è soppresso. (72)
Emendamento soppressivo parziale Augusto Cherchi - Pier Mario Manca - Unali.
Articolo 30
Il comma 3 dell'articolo 30 è soppresso. (100)
Emendamento soppressivo parziale GIUNTA REGIONALE.
Articolo 30
All'articolo 30, il comma 3 è soppresso. (137)
Emendamento soppressivo parziale Pittalis - Oscar Cherchi - Randazzo - Tunis - Tedde - Cappellacci - Fasolino - Locci - Peru - Tocco - Alessandra Zedda.
Articolo 30
All'articolo 30, il comma 3 è soppresso. (368)
Emendamento soppressivo totale Pietro Cocco - Antonio Solinas - Demontis - Collu.
Articolo 30
L'articolo 30, comma 3 è soppresso. (477)
Emendamento aggiuntivo Fasolino - Pittalis - Tedde - Alessandra Zedda - Locci - Oscar Cherchi - Peru.
Articolo 30
"All'articolo 30, dopo il comma 3, è aggiunto il 3bis.
3bis. "Nei comuni non dotati di Piano urbanistico comunale ai sensi della legge regionale n 45 del 1989, nelle zone territoriali omogenee C, D, G, qualora intercluse, ovvero contigue ed integrate in termini di infrastrutture, con l'ambito urbano, sono fatti salvi i piani di lottizzazione adottati dal Consiglio Comunale alla data del 28 febbraio 2015" . (399)
Emendamento all'emendamento numero 399 aggiuntivo Alessandra Zedda - Pittalis.
Articolo 30
Modifica articolo 16 delle Linee guida LR 12.06.2006 n. 9
Articolo 16
(Riposizionamento concessioni in regime di proroga non compatibili col PUL)
Al fine di rendere operativi i PUL e i Piani di Gestione, le concessioni in corso di vigenza incompatibili con le previsioni degli stessi, devono essere riposizionate ed adeguate secondo quanto previsto nel PUL.
L'adeguamento alle eventuali nuove tipologie strutturali richieste dai PUL o dai Piani di Gestione dovrà essere completato entro il termine di 36 mesi dall'approvazione dei piani medesimi.
In caso di riposizionamento delle concessioni, conseguenti all'attuazione del PUL o dei Piani di Gestione, si applica l'art. 15 per il ristoro degli oneri sostenuti.
La mancata ottemperanza alla disposizione concernente il riposizionamento o l'adeguamento della concessione, nel caso in cui non avvenga entro 36 mesi dall'approvazione dei PUL, costituisce motivo di revoca della medesima ai sensi e in applicazione dell'art. 42 del codice della navigazione.
Nell'ipotesi in cui una o più concessioni in corso di vigenza per effetto delle proroghe delle concessioni medesime, disposte dall'art. 1, comma 18 del D.L. 30/12/2009, N. 194, come modificato dalla legge di conversione 26/02/10, N. 25 e ss.mm.ii., e scadenti al 31/12/2020, non trovino capienza nei PUL o nei Piani di Gestione approvati, le medesime, ove non sussistano gravi motivi di pubblico interesse che ne impongano la rimozione, attinenti a tutela ambientale e paesaggistica accertati a seguito della procedura di VAS, permangono nel sito oggetto di concessione sino alla scadenza disposta con le norme di cui sopra.
Le amministrazioni comunali dovranno presentare in allegato al PUL, per le finalità di cui al successivo articolo 22, comma 2, una dettagliata relazione corredata da idonea documentazione cartografica esplicativa delle modalità di attuazione del piano del PUL, in riferimento alle tutele poste dai precedenti commi a garanzia dei diritti acquisiti dai titolari di concessioni demaniali con finalità turistico-ricreative, come scaturenti dalla proroga delle concessioni medesime, disposta dall'art. 1 comma 18 del D.L. 30/12/2009, N. 194, come modificato dalla legge di conversione 26/02/10, N. 25, dall'art. 34 duodecies, comma 1, del D.L. 18/10/2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla L. 17/12/2012, N. 221 e, successivamente, dall'art. 1 comma 547, Legge 24/12/2012, N. 228 e scadenti al 31/12/2020. (623)
Emendamento aggiuntivo Fasolino - Pittalis - Tedde - Alessandra Zedda - Locci - Oscar Cherchi - Peru.
Articolo 30
"All'articolo 30, dopo il comma 3, è aggiunto il 3bis.
3bis. "Nei comuni non dotati di Piano urbanistico comunale ai sensi della legge regionale n. 45 del 1989, nelle zone territoriali omogenee C, D, G, qualora intercluse, ovvero contigue ed integrate in termini di infrastrutture, con l'ambito urbano, sono fatti salvi i piani di lottizzazione adottati dal Consiglio Comunale prima della data di entrata in vigore della presente legge." (400)
Emendamento all'emendamento numero 400 aggiuntivo Alessandra Zedda - Pittalis.
Articolo 30
Modifica articolo 16 delle Linee guida LR 12.06.2006 n. 9
Articolo 16
(Riposizionamento concessioni in regime di proroga non compatibili col PUL)
Al fine di rendere operativi i PUL e i Piani di Gestione, le concessioni in corso di vigenza incompatibili con le previsioni degli stessi, devono essere riposizionate ed adeguate secondo quanto previsto nel PUL
L'adeguamento alle eventuali nuove tipologie strutturali richieste dai PUL o dai Piani di Gestione dovrà essere completato entro il termine di 24 mesi dall'approvazione dei piani medesimi.
In caso di riposizionamento delle concessioni, conseguenti all'attuazione del PUL o dei Piani di Gestione, si applica l'art. 15 per il ristoro degli oneri sostenuti.
La mancata ottemperanza alla disposizione concernente il riposizionaménto o l'adeguamento della concessione, nel caso in cui non avvenga entro 36 mesi dall'approvazione dei PUL, costituisce motivo di revoca della medesima ai sensi e in. applicazione dell'art. 42 del codice della navigazione.
Nell'ipotesi in cui una o più concessioni in corso di vigenza per effetto delle proroghe delle concessioni medesime, disposte dall'art. 1, comma 18 del D.L. 30/12/2009, N. 194, come modificato dalla legge di conversione 26/02/10, N. 25 e ss.mm.ii., e scadenti al 31/12/2020, non trovino capienza nei PUL o nei Piani di Gestione approvati, le medesime, ove non sussistano gravi motivi di pubblico interesse che ne impongano la rimozione, attinenti a tutela ambientale e paesaggistica accertati a seguito della procedura di VAS, permangono nel sito oggetto di concessione sino alla scadenza disposta con le norme di cui sopra.
Le amministrazioni comunali dovranno presentare in allegato al PUL, per le finalità di cui al successivo articolo 22, comma 2, una dettagliata relazione corredata da idonea documentazione cartografica esplicativa delle modalità di attuazione del piano del PUL, in riferimento alle tutele poste dai precedenti commi a garanzia dei diritti acquisiti dai titolari di concessioni demaniali con finalità turistico-ricreative, come scaturenti dalla proroga delle concessioni medesime, disposta dall'art. 1 comma 18 del D.L. 30/12/2009, N. 14, come modificato dalla legge di conversione 26/02/10, N 25, dall'art. 34 duodecies, comma 1, del D.L. 18/10/2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla L. 17/12/2012, N. 221 e,. successivamente, dall'art. 1 comma 547, Legge 24/12/2012, N. 228 e scadenti al 31/12/2020. (631)
Emendamento aggiuntivo Fasolino - Pittalis - Cappellacci - Alessandra Zedda.
Articolo 30
Dopo l'articolo 30 è inserito il seguente:
"Articolo 30 bis.
"1. Nelle zone territoriali omogenee C, D, G nei comuni dotati di Piano Urbanistico Comunale, ai sensi della legge regionale 45/89, sono fatti salvi i piani attuativi adottati dai consigli comunali all'entrata in vigore della presente legge." (93)
Emendamento all'emendamento numero 93 aggiuntivo Fasolino - Pittalis - Alessandra Zedda - Cappellacci - Oscar Cherchi - Tedde - Locci - Peru - Randazzo - Tunis - Tocco.
Articolo 30
Nell'emendamento numero 93, dopo la lettera G sono aggiunte le seguenti parole: "tutte contigue al centro urbano". (632)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas, relatore di maggioranza.
SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Il parere è contrario sugli emendamenti numero 229, 366 e 367, mentre invece sull'emendamento numero 72, che è uguale al 100, al 137, al 368 e al 477, il parere è favorevole.
Sull'emendamento aggiuntivo numero 93 la Commissione aveva espresso parere contrario, dopo un approfondimento la Commissione si rimette ora il giudizio dell'Aula.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
Ricordo ai colleghi che volessero intervenire che devono iscriversi a parlare entro la fine dell'intervento dell'onorevole Zedda.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Ovviamente quello che è stato appena detto sugli emendamenti va oltre anche alcune mie considerazioni, che però voglio fare sempre a dimostrazione del fatto che questa norma nasce male e finisce ancora più ingarbugliata, infatti all'articolo 30 si prevedono una serie di disposizioni transitorie, in particolare mi riferisco proprio a quelle del comma terzo che riguardano alcune considerazioni di metodo e di merito.
La formulazione del testo esitato dalla Commissione, che è presumibile ora che possa essere cassata, prevede appunto anche l'emendamento soppressivo della maggioranza che è quello che tende poi a bloccare il tutto fino all'approvazione della nuova legge urbanistica. Però, se da un lato risulta vero che la formulazione della Commissione è da considerare troppo permissiva, dall'altro l'alternativa non può essere la chiusura totale fino alla nuova legge urbanistica, fino ad allora infatti resusciterebbe il meccanismo automatico previsto dall'articolo 6 della legge regionale n. 8 del 2004. La legge n. 4 del 2009, invece, al contrario, aveva introdotto dei principi di equilibrio tra queste due visioni estreme, che vanno salvaguardati e se possibile anche migliorati. La proposta, per esempio, potrebbe essere quella di introdurre il principio della ragionevolezza ed equità, in quanto si è riusciti a contemperare l'esercizio dell'altissima e discrezionale funzione programmatoria da parte degli enti territoriali nel rispetto dei principi di salvaguardia del bene paesaggistico sanciti dal PPR, senza trascurare le esigenze dei privati che hanno maturato un diritto soggettivo e anche un interesse legittimo, avendo sottoscritto accordi giuridicamente vincolanti con la pubblica amministrazione. Il legislatore, infatti, nel 2009, riconoscendo tale diritto, aveva sostituito il meccanismo automatico previsto dalla legge n. 8 del 2004 con una valutazione più puntuale e reale in relazione al caso concreto e al suo specifico rapporto con il contesto ambientale e paesaggistico di riferimento; la valutazione in merito al ridimensionamento e adeguamento da operarsi in tale sede deve essere quindi finalizzata all'obiettivo di rendere tali interventi coerenti con le finalità desumibili da tutto il PPR. I chiarimenti che ci sono stati anche da parte dell'Assessorato però sono stati appunto frutto di un'intensa attività di approfondimento che ha consentito quindi di esplicitare in modo chiaro la ratio della norma. Ora, noi crediamo che non sia possibile demolire totalmente questi principi di equità, e riportare in auge esclusivamente ciò che vi è molto chiaro, e cioè le limitazioni automatiche introdotte dalla "Salvacoste". Il terzo comma presumibilmente quindi lo andremo a cassare, ma voglio anche dire che ci sono state in questo senso delle sentenze del Consiglio di Stato, che magari potrebbero tornare utili, secondo cui la verifica sul dimezzamento delle volumetrie va condotta nella fase transitoria con riferimento ai singoli interventi di lottizzazione, sarebbe pertanto auspicabile il mantenimento integrale dell'attuale formulazione dell'articolo 13 della legge vigente n. 4 del 2009, e anche le sue successive modificazioni, con l'eventuale introduzione di un limite temporale entro il quale i privati devono avanzare le istanze di completamento dei piani attuativi approvati. La norma vigente consente di avviare una procedura concertativa tra privato, ente locale e Regione, quindi la possibilità di attuare gli interventi previsti dagli strumenti attuativi approvati, e, se di iniziativa privata, convenzionati, previa verifica della coerenza delle volumetrie programmate con il contesto paesaggistico-ambientale di riferimento.
Al fine dell'economia dei lavori, voglio anche sottolineare che dopo verrà cassato completamente il discorso che riguarda l'articolo 12 del vecchio piano casa; ecco, su questo voglio sottolineare che tantissimi hanno speso delle risorse per poter fare i progetti strategici e che, se noi lo cassiamo e non prevediamo una norma di salvaguardia, stiamo comunque creando un vuoto normativo oltre che arrecare danno a chi ha già presentato i progetti e non ha ancora ricevuto risposta. Quindi, siccome la legge di cui voi avete previsione futura, cioè la nuova legge urbanistica, entrerà in vigore comunque dopo il 2016, mi chiedo cosa vogliamo fare fino ad allora: vogliamo creare un'altra delle situazioni di sicuri contenziosi, così come state creando con gran parte delle norme contenute in questo scempio del disegno di legge n. 130? Assessore, su questo io le ho anticipato un tema che poi, secondo come, riprenderemo nell'articolo 31, però parliamo di procedure e qui si crea veramente un vuoto.
PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare, passiamo quindi alla votazione degli emendamenti.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento soppressivo totale numero 229.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Tedde ha votato a favore e che il consigliere Desini ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Dedoni - Fasolino - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula.
Si è astenuto il consigliere Anedda.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 48
votanti 47
astenuti 1
maggioranza 24
favorevoli 18
contrari 29
(Il Consiglio non approva).
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 366.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cherchi Oscar e Tedde hanno votato a favore e che il consigliere Solinas Antonio ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Dedoni - Fasolino - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula.
Si è astenuto il consigliere Anedda.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 48
votanti 47
astenuti 1
maggioranza 24
favorevoli 18
contrari 29
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 367, soppressivo parziale.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 367.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Prendo atto che i consiglieri Tedde e Truzzu hanno votato a favore e che la consigliera Busia ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Dedoni - Fasolino - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Comandini - Cozzolino - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Si è astenuto il consigliere Anedda.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 48
votanti 47
astenuti 1
maggioranza 24
favorevoli 18
contrari 29
(Il Consiglio non approva).
Comunico che è rientrato dal congedo il consigliere Collu.
Passiamo agli emendamenti soppressivi parziali numero 72, 100, 137, 368, 477, uguali, con parere favorevole della Commissione e della Giunta.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 72, 100, 137, 368, 477
(Segue la votazione)
Il PRESIDENTE prende atto che i consiglieri Oppi e Tedde hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Desini - Fasolino - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Peru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Truzzu - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Rispondono no i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Dedoni - Locci - Oppi - Perra - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Tatti - Tedde - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: Anedda - Rubiu.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 49
votanti 47
astenuti 2
maggioranza 24
favorevoli 32
contrari 15
(Il Consiglio non approva)
Passiamo al testo dell'articolo 30.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 30.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Unali ha votato a favore e che il consigliere Tedde ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Rispondono no i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Dedoni - Fasolino - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Si è astenuto il consigliere Anedda.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 49
votanti 48
astenuti 1
maggioranza 25
favorevoli 30
contrari 18
(Il Consiglio approva).
Ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Faccio seguito ad alcune interlocuzioni fra i Gruppi per proporre un emendamento orale riguardante il tempo di permanenza delle strutture in assenza di PUL. Leggo l'emendamento: "Le disposizioni regolanti il posizionamento delle strutture al servizio della balneazione, in assenza di PUL, entrano in vigore dal 31 dicembre 2016. In via transitoria il permesso di costruire per la realizzazione delle strutture può avere una durata non superiore a quella della stagione balneare.".
Serve per regolare e disciplinare i tempi nei comuni in assenza di PUL evitando che il termine dei 90 giorni sia troppo compresso e quindi riespandendolo in coerenza con l'articolo 10 bis.
PRESIDENTE. Chiedo al Consiglio se ci sono opposizioni.
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Possiamo avere, Presidente, cinque minuti di sospensione così verifichiamo anche qualche altro emendamento che è stato proposto o verrà proposto oralmente per verificare che cosa poi dobbiamo eventualmente da parte nostra sentire. Ecco.
PRESIDENTE. Sì. Se non ci sono opposizioni sospendo la seduta cinque minuti. La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 11 e 10, viene ripresa alle ore 11 e 23.)
PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta. Chiedo se ci sono opposizioni all'emendamento orale presentato dalla Giunta. Stiamo parlando dell'emendamento orale proposto dalla Giunta, emendamento orale da inserire nell'articolo 30, le disposizioni regolanti il posizionamento delle strutture al servizio della balneazione in assenza di PUL entrano in vigore dal 31 dicembre 2016. In via transitoria il permesso di costruire per la realizzazione delle strutture può avere durata non superiore a quella della stagione balneare. Non ci sono opposizioni. Metto in votazione l'emendamento orale.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento orale presentato dalla Giunta.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Dedoni, Lai e Ledda hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Cossa - Cozzolino - Dedoni - Desini - Fasolino - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Rispondono no i consiglieri: Oppi - Pinna Giuseppino - Rubiu.
Si è astenuto il consigliere Anedda.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 42
votanti 41
astenuti 1
maggioranza 21
favorevoli 38
contrari 3
(Il Consiglio approva).
Diamo il benvenuto agli studenti e insegnanti dell'istituto comprensivo Grazia Deledda di Ilbono.
Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Desini. Ne ha facoltà.
DESINI ROBERTO (Centro Democratico). Per chiederle se posso illustrare l'emendamento orale che è stato distribuito ai colleghi. Posso, Presidente?
PRESIDENTE. Prego, onorevole Desini.
DESINI ROBERTO (Centro Democratico). L'emendamento orale che sto presentando, così come concordato e chiesto ai colleghi Capigruppo della maggioranza e della minoranza, prevede che nelle more dell'adozione normativa regionale di attuazione e nel rispetto dei vincoli derivanti dall'ordinamento europeo e dei principi fondamentali desumibili dalla legge numero 90 del 2013, le unità immobiliari di edilizia residenziale pubblica sono escluse dall'applicazione degli obblighi inerenti l'attestato di prestazione energetica, in considerazione delle finalità sottese alla normativa in materia di certificazione energetica degli edifici. Lo pongo all'attenzione dell'Aula. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Chiedo se ci sono opposizioni all'emendamento.
Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta. Ne ha facoltà.
CARTA ANGELO (PSd'Az). Partendo dal presupposto che l'emendamento era stato anche dichiarato inammissibile, noi lo abbiamo visto come opposizione, e riteniamo la finalità giusta perché in effetti sollevare l'onere agli affittuari di case popolari di un … di questo genere è importante, per cui proponiamo una piccola modifica con la quale praticamente destiniamo l'obbligo dell'efficientamento energetico ad area, e la proposta è quindi di modificare l'emendamento indicando come area il soggetto obbligato ad effettuare l'efficientamento energetico, si cercano le coperture, si dà una definizione anche finanziaria e l'emendamento per noi non ha nessuna difficoltà ad essere approvato.
PRESIDENTE. Onorevole Carta, non può essere inserito perché se non ci sono copertura naturalmente non può essere votato.
Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Desini. Ne ha facoltà.
DESINI ROBERTO (Centro Democratico). Chiedo ai colleghi se tecnicamente è accoglibile la richiesta dei colleghi della minoranza. Agli stessi chiedo, qualora non si possa accogliere la vostra proposta, se ritenete opportuno tenerlo in piedi o meno l'emendamento. Grazie.
Chiedo scusa, Presidente, chiederei anche alla Giunta e all'Assessore il punto di vista della Giunta. Grazie.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Io non sono nelle condizioni di poter dare un parere di copertura, un'accettazione, proprio per le motivazioni che non mi consentono in questo momento di dare esito positivo alla richiesta dell'onorevole Carta, non entro nel merito. Mentre nel merito mi rimetto alla volontà dell'Aula, su questo però non sono nelle condizioni di poter dare una risposta positiva.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta. Ne ha facoltà.
CARTA ANGELO (PSd'Az). Siccome questa legge è già stata emendata, pluriemendata, emendata un'altra volta dopo il pluriemendamenti, ritengo che se non ci sono le condizioni per fare un emendamento serio dove si conclude un iter e si dà un indirizzo preciso di questo Consiglio, credo che non sia il caso neanche di discutere l'emendamento orale.
PRESIDENTE. L'emendamento è respinto non essendoci l'unanimità.
Metto in votazione l'emendamento aggiuntivo, all'emendamento numero 93, numero 632.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 632.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Busia, Cherchi Augusto, Cossa, Dedoni, Desini e Usula hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Dedoni - Desini - Fasolino - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Oppi - Perra - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tedde - Tendas - Truzzu - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Risponde no il consigliere: Tocco.
Si è astenuto il consigliere Anedda.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 44
votanti 43
astenuti 1
maggioranza 22
favorevoli 42
contrari 1
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento aggiuntivo numero 93 così come modificato dall'emendamento numero 632.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 93.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Dedoni - Desini - Fasolino - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Oppi - Perra - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Si è astenuto il consigliere Anedda.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 45
votanti 44
astenuti 1
maggioranza 23
favorevoli 44
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 31. All'articolo 31 sono stati presentati gli emendamenti soppressivi totali numero 230, che è uguale al numero 419, gli emendamenti soppressivi parziali numero 369, 370, 379, 372 e 373. Risulta decaduto in seguito all'approvazione dell'articolo 3 l'emendamento numero 374, risultano decaduti in seguito all'approvazione dell'articolo 8 e 9 gli emendamenti numero 375 che è uguale al numero 420 e l'emendamento numero 376; risulta decaduto in seguito all'approvazione dell'emendamento numero 590 l'emendamento numero 377; risulta decaduto in seguito all'approvazione dell'emendamento numero 125 l'emendamento numero 371; è decaduto l'emendamento numero 378 in seguito all'approvazione dell'articolo 21. Sono stati presentati gli emendamenti aggiuntivi numero 138, 401 e 113, con l'emendamento numero 630 sostitutivo totale; risulta decaduto con l'approvazione dell'articolo 25 l'emendamento numero 34.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 31 e dei relativi emendamenti:
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Capo I
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Art. 31
Abrogazioni
1. Gli articoli 12, 13 e 14 bis della legge regionale n. 23 del 1985 sono abrogati.
2. Gli articoli 10, commi 1, 1 bis, 2, 12 e 13, salva l'applicazione della disposizione di cui all'articolo 30, comma 2 bis, 13 bis, 15, 15 bis della legge regionale n. 4 del 2009, e successive modifiche ed integrazioni, sono abrogati.
3. L'articolo 17 della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007), e successive modifiche ed integrazioni, è abrogato.
4. La legge regionale 21 settembre 2011, n. 19 (Provvidenze per lo sviluppo del turismo golfistico), e successive modifiche ed integrazioni, è abrogata.
5. Le disposizioni che prevedono il rilascio del parere regionale previsto dall'articolo 4 del decreto assessoriale 20 dicembre 1983, n. 2266/U, per la realizzazione di edifici in agro "con indici superiori a quelli sopraindicati, o comunque con volumi superiori a 3.000 mc, o con numero di addetti superiore a 20 unità, o con numero di capi bovini superiore alle 100 unità (o numero equivalente di capi di altra specie)" sono abrogate.
Emendamento soppressivo totale Peru - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis - Alessandra Zedda.
Articolo 31
L'art. 31 è soppresso. (230)
Emendamento soppressivo totale Fasolino - Pittalis - Tedde - Alessandra Zedda - Locci - Oscar Cherchi - Peru.
Articolo 31
L'articolo 31 è soppresso. (419)
Emendamento soppressivo parziale Tunis - Pittalis - Oscar Cherchi - Randazzo - Tedde - Cappellacci - Fasolino - Locci - Peru - Tocco - Alessandra Zedda.
Articolo 31
All'articolo 31, il comma 1 è soppresso. (369)
Emendamento soppressivo parziale Tunis - Pittalis - Oscar Cherchi - Randazzo - Tedde - Cappellacci - Fasolino - Locci - Peru - Tocco - Alessandra Zedda.
Articolo 31
All'articolo 31, comma 1, il numero "12" è soppresso. (374)
Emendamento soppressivo parziale Tunis - Pittalis - Oscar Cherchi - Randazzo - Tedde - Cappellacci - Fasolino - Locci - Peru - Tocco - Alessandra Zedda.
Articolo 31
All'articolo 31, comma 1, il numero "13" è soppresso. (375)
Emendamento soppressivo parziale Fasolino - Pittalis - Tedde - Alessandra Zedda - Locci - Oscar Cherchi - Peru.
Articolo 31
All'articolo 31, comma 1, il numero "13" è soppresso. (420)
Emendamento soppressivo parziale Tunis - Pittalis - Oscar Cherchi - Randazzo - Tedde - Cappellacci - Fasolino - Locci - Peru - Tocco - Alessandra Zedda.
Articolo 31
All'articolo 31, comma 1 il numero "14 bis" è soppresso. (376)
Emendamento soppressivo parziale Tunis - Pittalis - Oscar Cherchi - Randazzo - Tedde - Cappellacci - Fasolino - Locci - Peru - Tocco - Alessandra Zedda.
Articolo 31
All'articolo 31, il comma 2 è soppresso. (370)
Emendamento soppressivo parziale Tunis - Pittalis - Oscar Cherchi - Randazzo - Tedde - Cappellacci - Fasolino - Locci - Peru - Tocco - Alessandra Zedda.
Articolo 31
All'articolo 31, comma 2, il numero "13 bis" è soppresso. (377)
Emendamento soppressivo parziale Cappellacci - Tunis - Pittalis - Oscar Cherchi - Randazzo - Tedde - Fasolino - Locci - Peru - Tocco - Alessandra Zedda.
Articolo 31
All'articolo 31, comma 2, il numero "15" è soppresso. (378)
Emendamento soppressivo parziale Cappellacci - Tunis - Pittalis - Oscar Cherchi - Randazzo - Tedde - Fasolino - Locci - Peru - Tocco - Alessandra Zedda.
Articolo 31
All'articolo 31, comma 2, il numero "15 bis" è soppresso. (379)
Emendamento soppressivo parziale Tunis - Pittalis - Oscar Cherchi - Randazzo - Tedde - Cappellacci - Fasolino - Locci - Peru - Tocco - Alessandra Zedda.
Articolo 31
All'articolo 31, il comma 3 è soppresso. (371)
Emendamento soppressivo parziale Tunis - Pittalis - Oscar Cherchi - Randazzo - Tedde - Cappellacci - Fasolino - Locci - Peru - Tocco - Alessandra Zedda.
Articolo 31
All'articolo 31, il comma 4 è soppresso. (372)
Emendamento soppressivo parziale Tunis - Pittalis - Oscar Cherchi - Randazzo - Tedde - Cappellacci - Fasolino - Locci - Peru - Tocco - Alessandra Zedda.
Articolo 31
All'articolo 31, il comma 5 è soppresso. (373)
Emendamento aggiuntivo GIUNTA REGIONALE.
Articolo 31
All'articolo 31 dopo il comma 1 è aggiunto il seguente:
"1 bis. Gli articoli 4 e 5 della legge regionale 1 luglio 1991, n 20 (Norme integrative per l'attuazione della legge regionale n 45 del 1989, concernente: "Norme per l'uso e la tutela del territorio regionale") e successive modifiche e integrazioni, sono abrogati." (138)
Emendamento aggiuntivo Fasolino - Pittalis - Tedde - Alessandra Zedda - Locci - Oscar Cherchi - Peru.
Articolo 31
All'articolo 31, comma 4, è inserito il seguente periodo: "La Regione Autonoma della Sardegna promuove, comunque, lo sviluppo sostenibile la qualificazione e la destagionalizzazione dell'offerta turistica con la realizzazione di campi da golf a valenza intercomunale e per l'intero territorio regionale. La proposta dovrà prevedere uno studio di fattibilità con un Piano di Impresa nel quale si dia dimostrazione della funzionalità dell'incremento alla destagionalizzazione dei flussi turistici o all'accrescimento delle potenzialità turistiche." (401)
Emendamento aggiuntivo Crisponi.
Articolo 31
Dopo il comma 5 è aggiunto il seguente:
5 bis. Dopo il comma 3 dell'art. 7 del D.a. 20/12/1983, n°2266/U , è aggiunto il seguente:
3bis. (cessioni)
Nelle zone F dei comuni non costieri, le cessioni possono essere monetizzate o sostituite con cessioni localizzate in aree non comprese nella zona omogenea F o comunque in ambito conveniente per l'amministrazione comunale. La monetizzazione delle aree oggetto di cessione, sarà determinata con deliberazione del consiglio comunale". (34)
Emendamento all'emendamento numero 113 sostitutivo totale GIUNTA REGIONALE. Articolo 31
L'emendamento n. 113 è così sostituito:
Dopo l'articolo 31 è inserito il seguente:
"Articolo 31 bis. Disposizioni transitorie in materia di impianti eolici
1. Nelle more della revisione del Piano Paesaggistico Regionale, conformemente ai principi espressi dalla Corte Costituzionale, secondo cui nella localizzazione degli impianti da fonti rinnovabili non è consentito adottare misure volte a precluderne in maniera generalizzata la realizzazione, non trova applicazione l'articolo 112, secondo comma, delle norme tecniche di attuazione del Piano Paesaggistico Regionale primo ambito omogeneo.
2. La Giunta regionale approva, entro centoventi giorni dall'entrata in vigore della presente legge, una deliberazione contenente l'individuazione delle aree e dei siti non idonei all'installazione degli impianti eolici e le linee guida per il loro corretto inserimento nel paesaggio.". (630)
Emendamento aggiuntivo GIUNTA REGIONALE.
Articolo 31
Dopo l'articolo 31 è inserito il seguente:
Articolo 31 bis
"Disposizioni transitorie in materia di impianti eolici"
A seguito dell'individuazione da parte della Regione delle aree e dei siti non idonei all'installazione degli impianti eolici, in ragione della valenza paesaggistica, e storico-culturale degli stessi, e nelle more della revisione del Piano Paesaggistico Regionale, conformemente ai principi espressi dalla Corte Costituzionale, secondo cui nella localizzazione degli impianti da fonti rinnovabili non è consentito adottare misure volte a precluderne in maniera generalizzata la realizzazione, non trova applicazione l'articolo 112, secondo comma, delle Norme tecniche di attuazione del Piano Paesaggistico Regionale. (113).)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Per mettere in rilievo due piccoli elementi che probabilmente ci stanno sfuggendo. Il primo, signor Presidente, è che dobbiamo ricordarci di votare la rubrica del Titolo II.
PRESIDENTE. Onorevole Tedde, ho già risposto qualche giorno fa a questa domanda, abbiamo detto che avremmo votato alla fine.
TEDDE MARCO (FI). Alla fine del Titolo, comunque, questo è il primo elemento che pongo all'attenzione della Presidenza. Secondo elemento, è un elemento di raccordo e di riordino delle norme che stiamo andando ad approvare e mi riferisco purtroppo all'articolo 20, articolo 20 che prevede una fattispecie che è quella dell'albergo in zona F oltre i 300 metri che può realizzare degli incrementi volumetrici anche con corpi separati, ma non prevede invece la fattispecie dell'albergo nei 300 metri, che ha area oltre i 300 metri, e che sulla base di un'interpretazione letterale non potrebbe realizzare corpi di fabbrica separati per servizi. Io credo che in sede di riordino un emendamento orale possa inserire un passaggio che valga ad eliminare quest'ingiustizia nei confronti di coloro che non realizzano incrementi volumetrici nei 300 metri, ma che non li possono realizzare neanche oltre i 300 metri. Credo che una riflessione con un emendamento orale si possa fare e riordinare l'articolo 20 in modo da creare posizioni di giustizia sostanziale e non solo formale.
PRESIDENTE. Sì, onorevole Tende, faccia la proposta dell'emendamento orale alla fine della discussione.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas, relatore di maggioranza.
SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Presidente, sugli emendamenti decaduti non esprimerò il parere, perché non ha nessun senso. Allora, soppressivi totali all'articolo 31: sul numero 230, che è uguale al 419, parere contrario. Al numero 369, soppressivo parziale, parere contrario. Al numero 370 il parere contrario. Al numero 379, contrario, al numero 372 il parere contrario, al 373 il parere contrario. Gli aggiuntivi: sul numero 138 il parere è favorevole, sul numero 401 è contrario, sul numero 113 il parere favorevole, così come il parere è favorevole sull'emendamento all'emendamento numero 630. È stato distribuito, inoltre, un emendamento aggiuntivo, che è stato concordato con i Gruppi consiliari, e a fine della discussione dell'articolo 31 ne darò lettura. Grazie.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. I pareri sono conformi a quelli della Commissione.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ignazio Locci. Ne ha facoltà.
LOCCI IGNAZIO (FI). Sulla questione delle abrogazioni, uno degli aspetti che più salta agli occhi di chi legge questo testo è la parte in cui si prevede l'abrogazione del parere previsto per quegli interventi che dovrebbero essere autorizzati alle aziende agricole al di sopra dei 3000 metri cubi, quindi il parere della Regione. Non si capisce per quale motivo, per interventi che possono essere assolutamente giudicati minori e residuali nel panorama degli interventi edilizi, noi andiamo a eliminare il parere previsto per costruzioni diremo abbastanza impattanti, per quanto assolutamente assentibili, perché realizzabili esclusivamente nelle zone urbanistiche omogenee dove, giustamente, le aziende agricole devono installarsi. Ci pare un po' un controsenso eliminare questa fase di verifica e di controllo in capo alla Regione, verifiche e controlli che la Regione, e non che poteri sostitutivi, che la Regione si è tenuta, si tiene e si è voluta avocare per tantissimi interventi, qui invece se ne vuole liberare. Noi sappiamo addirittura che per questo tipo di interventi sono previsti passaggi nei consigli comunali, perché anche laddove queste aziende devono e hanno tutti i requisiti per poter procedere a costruzioni, realizzazioni eccetera, devono comunque passare per i consigli comunali, non si capisce come mai qui, addirittura con volumi superiori ai 3000 metri cubi, la Regione rinuncia a fare le verifiche e a dare i suoi pareri. Secondo noi questo non è un modo di procedere, credo che sia quanto meno utile coordinare tutte le politiche di controllo e di verifica su tutti gli interventi edilizi, questo sembra quasi non tanto un disimpegno e un intervento di sburocratizzazione, ma semmai una previsione normativa per eliminare, probabilmente da procedure già in atto, controlli che invece sono dovuti dalla legge.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Oscar Cherchi. Ne ha facoltà.
CHERCHI OSCAR (FI). Siamo praticamente al termine, o quasi, di questo disegno di legge, poi modificato completamente dalla Commissione. Siamo all'articolo 31 con indicate tutta una serie di abrogazioni di norme. Un aspetto tecnico solo sul comma 2, l'1 bis… ma siamo sicuri che sia l'1 bis? Perché io non ricordo che fosse…, perlomeno nel testo principale non c'era, poi magari è stata fatta una modifica successiva e magari a me non risulta, quindi se è possibile verificare se effettivamente all'articolo 10 esiste anche il comma 1 bis, perché francamente io non l'ho trovato, perlomeno nel testo che ho io, quindi può essere in realtà successivo all'approvazione della 4. Ma, in senso generale, della 4 stiamo eliminando il cuore, state abrogando completamente quelle che erano le posizioni, le scelte, le determinazioni che questo Consiglio regionale a suo tempo ha approvato e ha deciso di portare avanti. Da novembre a questa parte, questa parte di articoli, di commi, non sono più applicabili, voi ne confermate in parte la sua abrogazione, quindi, da questo punto di vista, non può che trovarci chiaramente contrari, in quanto non condividiamo la scelta di questo Consiglio regionale, non condividiamo la scelta della Giunta, della maggioranza, e di coloro che hanno deciso di modificare, di cambiare il percorso di un Piano casa che, fino a oggi, l'abbiamo detto un milioni di volte, che fino ad oggi ha portato a dare risultati che riteniamo onestamente piuttosto importanti e determinanti per lo sviluppo edilizio e del sistema edilizio della nostra Regione. Poi, per collegarmi alle parole dell'onorevole Locci, effettivamente risulta al comma 5 una richiesta un po' particolare, non si capisce per quale motivo adesso si decide che nelle zone agricole, oltre il tetto dei 3000 metri cubi, così come è sempre stato fino ad oggi, fino a stamattina, l'approvazione, perlomeno il percorso approvativo della fase progettuale, e quindi del rilascio del relativo titolo di costruzione, per costruire, non può essere solo direttamente quello dell'ufficio tecnico del comune di residenza, ma ha necessità del relativo parere regionale. Non lo capiamo perché lo si vuole togliere, cioè, nelle zone agricole noi abbiamo, o perlomeno voi, da questo punto di vista, siete rimasti piuttosto restrittivi: lotto minimo 30.000 metri quadri, cioè 3 ettari; non è possibile edificare e ampliare, se non per ragioni legate solo ed esclusivamente in parte a sviluppo aziendale, quindi significa che nelle zone agricole, nonostante l'attività principale sia chiaramente quella della produzione in senso generale agricola, e quidi di allevamento o di coltivazione della terra, debba portare ad una verifica e a un controllo maggiore rispetto a quello che invece fino a oggi, con il decreto assessoriale, con il famoso, famosissimo oramai decreto Floris, aveva stabilito la verifica e il controllo oltre una certa cubatura, cioè la verifica di strutture che sono piuttosto importanti, quindi la verifica di insediamento di aziende che sono comunque di impatto importante, perché i 3000 metri cubi significa che comincia a essere un'azienda abbastanza importante, tanto è che è stato indicato in modo chiaro il numero degli addetti delle unità lavorative all'interno dell'azienda stessa, cioè indicato in 20 unità, e addirittura, per quanto riguarda il paragone, che poi chiaramente è paragonato anche all'allevamento ovino, cioè quello che non può superare le 100 unità per quanto riguarda… ragazzi, per cortesia, io capisco che ci sia un po' di fervore e che si ha necessità di trovare accordi e di chiudere urgentemente questa legge, però, insomma, almeno il rispetto minimo di chi in questo momento sta intervenendo, credo che sia ancora doveroso.
PRESIDENTE. Scusate, colleghi!
CHERCHI OSCAR (FI). E non chiedo assolutamente un'attenzione esagerata, però almeno lasciare esporre quelle che sono le ragioni tecniche che abbiamo provato a portare dall'inizio di questa legge all'interno dell'Aula stessa. Quindi dicevo che non capiamo per quale motivo, da questo punto di vista, si è restrittivi per quanto riguarda l'indicazione della dimensione del lotto minimo, o dell'intervento da eseguire, e poi invece non c'è la verifica e il controllo quando l'intervento è importante e di una certa dimensione. Ecco, credo che da questo punto di vista ci sia molto da dire e che non ci trovi sicuramente favorevoli. Abbiamo appena ricevuto, però, e credo che fosse questo l'oggetto della discussione e del disturbo da parte dei colleghi, questo emendamento orale all'articolo 31, cioè la possibilità di inserire all'interno di un articolo che abroga, esempio particolare ce lo abbiamo poi sulla legge sul golf - anche lì una scelta politica chiara, diretta, che voi per carità siete legittimati a fare, ma che non trova sicuramente la nostra approvazione -, in questo caso si chiede di inserire una norma che preveda e stabilisca esattamente che cosa sono le aree di sosta per caravan e che cosa sono le aree attrezzate sempre per autocaravan e caravan. Abbiate pazienza, ma nella norma sul 31 non c'entra molto…
PRESIDENTE. Onorevole Cherchi, il tempo a sua disposizione è terminato.
È iscritta a parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Presidente, ho accennato prima al fatto che l'articolo 31 prevede la soppressione dell'articolo 12 della legge numero 4 del 2009. Come ho sottolineato è un importante articolo che ha disciplinato fino ad oggi la pianificazione paesaggistica, sia sotto il profilo urbanistico che sotto quello edilizio, e soprattutto mi piace anche rilevare l'impatto socio-economico che questo ha avuto già per ora sul territorio e soprattutto quello che avrebbe potuto avere. Anche qui, abrogando l'articolo 12, creiamo proprio un vuoto normativo che ovviamente oltre a lasciare per tutto il tempo che voi deciderete, quando verrà approvata la prossima legge urbanistica, il nostro territorio privo di un indirizzo, ma soprattutto ci priverà di quelle condizioni di sviluppo e di sostenibilità che ho appena citato. Inoltre, come abbiamo detto, creerà dei problemi a chi ha già sostenuto delle spese per poter avviare i piani strategici, in alcuni casi già concordati anche con le amministrazioni comunali.
Per di più poi volevo far emergere un fatto che purtroppo non ho potuto evidenziare perché, grazie all'artificio che avete utilizzato con l'emendamento orale all'articolo 30, è venuto a cadere un mio emendamento che sottolineava un'esigenza in ordine alle attività stagionali nel lungomare, e mi riferisco ai comuni più grossi e in particolare a Cagliari perché ha il PUL approvato. Ecco, si trattava sostanzialmente di venire incontro, con una modifica delle linee di indirizzo all'articolo 16, proprio per il riposizionamento delle concessioni in regime di proroga non compatibili con il PUL, e di poter concedere una deroga perché proprio il PUL di Cagliari non tiene conto di questa esigenza. Ma voglio sottolineare ancora di più, che proprio il 17 marzo, il giorno prima della sentenza del Tar, avete adottato una delibera della Giunta che ha fatto sì che queste concessioni si dovessero adattare proprio al PUL di Cagliari. Sottolineo che il PUL di Cagliari impone, Assessore, l'immediato adeguamento, quindi non c'è, all'interno del PUL, la possibilità di avere alcuna deroga, ma bisogna fare immediatamente un investimento e in alcuni casi si parla veramente di investimenti consistenti, che con tutto quello che è avvenuto, compresa la situazione di degrado ambientale in cui si trova il Poetto di Cagliari oggi, grazie ai lavori che l'amministrazione sta portando avanti tutti contemporaneamente, bisogna adeguare immediatamente la dimensione, il posizionamento e la tipologia strutturale. Questo, come ho cercato di far capire, è un'azione che non si può fare in pochissimo tempo, sia per ragioni economiche, sia per ragioni ovviamente temporali, visto che forse domani, se Dio vuole, inizierà la bella stagione. Stiamo parlando di attività stagionali, che godono di un periodo limitato e in questo caso, anche contrariamente ad alcuni altri indirizzi, noi abbiamo fatto sì che si possa bloccare l'attività e soprattutto non ci sono soluzioni. Allora io la invito, Assessore, veramente a prendere in mano questa partita perché siete responsabili, tra virgolette, come Giunta di aver assunto una delibera che mi consenta di dire, dal mio punto di vista, è speciale, proprio in un momento ancora più speciale, e mi fa pensar male, quindi le chiedo, conoscendo la sua competenza e sensibilità, di guardare anche a questo tipo di attività perché rischiamo davvero di creare dei danni alle attività che sono lì da tanti anni. Magari si potrebbe prevedere un doppio binario, cioè chi sta partendo oggi ha già deciso quell'investimento, ma chi è lì da magari vent'anni ha delle difficoltà ad adeguarsi dall'oggi al domani e io le chiedo specificatamente di andare proprio a vedere la parte dell'immediatezza temporale del PUL del Comune di Cagliari o degli altri comuni che lo hanno approvato nel litorale, perché grazie a Dio, e qui con l'onestà intellettuale che mi contraddistingue, abbiamo accettato proprio il suo emendamento orale perché tanti sono i comuni che non hanno approvato il PUL e il PUC, e quindi è giusto che diamo un limite temporale al 31 dicembre del 2016, però non penalizziamo chi con tanta fatica ha lavorato in questi tantissimi anni.
PRESIDENTE. Scusi onorevole Zedda. Colleghi! Onorevole Manca! Prego, onorevole Zedda.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Ho finito, Presidente.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Antonello Peru. Ne ha facoltà.
PERU ANTONELLO (FI). Presidente, siamo arrivati all'articolo 31, all'articolo che abroga sia leggi, sia articoli della precedente legge numero 4, quegli articoli che davano omogeneità, quegli articoli che davano organicità e che finalmente rilanciavano e riqualificavano quello che era l'obiettivo della legge numero 4, ma in particolare questo articolo 31 abroga una legge intera, abroga la legge numero 19 approvata il 21 settembre 2011 e abroga la legge sul golf, una legge voluta dall'allora maggioranza, in particolare dagli amici Riformatori, una legge che poi non ha avuto seguito anche per l'effetto del Piano paesaggistico regionale, dove recita che nelle zone non si potevano fare campi da golf. Ma è una legge che oggi è stata abrogata per un problema di pregiudizio ideologico, perché voi avete accusato in maniera molto forte che questa legge era un elemento di cementificazione, era quella che poteva utilizzare gli elementi e i volumi della realizzazione dei campi da golf solo per antropizzare il territorio, solo per cementificare. Questo non è vero perché i dati parlano molto chiaro. Il turismo golfistico nel mondo cresce in maniera ininterrotta, cresce dell'8 per cento. Ci sono circa 70 milioni di golfisti in questo mercato, che genera oltre 40 miliardi di euro di indotto e di risorse; di questi 70 milioni di golfisti 25 milioni girano nell'Europa, quindi è un bel contenitore, cioè un contenitore che esiste già, di turisti, di attrazione, dove la Sardegna poteva essere veramente, e lo è, l'habitat naturale sotto l'aspetto climatico, architettonico, geografico, baricentrico per ospitare questo grandissimo volume di persone. Il 47 per cento dei golfisti non gioca solo a golf, ma abbina la vacanza ad altri interessi. Il golfista spende quattro volte più del turista medio e consuma le stesse risorse; si trattiene sette giorni contro una media di quattro giorni del turista medio. In Italia genera 300 milioni all'anno di risorse contro i 3 miliardi della Spagna perché ha un indotto di 8 milioni di turisti. Questi sono numeri importanti che la Sardegna poteva tranquillamente ospitare. Questi sono numeri che indicano che i golfisti ci sono e che la Sardegna, come oggi fanno altre regioni italiane, ma anche regioni del Nord Africa, si stanno attrezzando per ospitare in periodi che non sono quelli estivi, dove c'è la concentrazione del turismo, ma sono solo quelli invernali dove i golfisti che sono ubicati tutti nel Nord Europa svernano perché in quelle geografie c'è freddo, eccetera, eccetera. Quindi, stiamo parlando di uno degli elementi, degli strumenti, una legge che poteva veramente generare attrazione, creare crescita, creare ricchezza in un territorio che sicuramente soffre. È una legge che rispettava l'ambiente perché voi avete detto che la legge era solo ed esclusivamente indirizzata ai volumi, invece noi avevamo inserito che prima doveva partire l'impianto, quindi nessun matto esiste che realizza decine o qualche milione di euro per realizzare l'impianto da golf solo ed esclusivamente per realizzare i volumi. Quindi, questo non era vero, i campi da golf nelle regioni devono essere contigui ed omogenei perché altrimenti sparsi a macchia di leopardo non funzionavano e la legge era abbastanza organica e omogenea per poter veramente dare e centrare questo tipo di obiettivo.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO GANAU
(Segue ANTONELLO PERU.) Oggi, in questo articolo, vediamo l'abrogazione totale, quindi per noi veramente è un atteggiamento, come dicevo prima, di pregiudizio ideologico, una volontà contro la Sardegna, una volontà contro quella che era stata chiesta in maniera molto espressa dai sardi ed era uno degli elementi che la precedente maggioranza aveva messo in campo per dare possibilità a seguito di un'attività che poteva creare un indotto importante. Noi siamo veramente contrari...
PRESIDENTE. Onorevole Peru, il tempo a sua disposizione è terminato.
Poiché nessun altro è iscritto a parlare, metto in votazione l'emendamento numero 230 che è uguale al 419. Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.
(Non sono approvati)
Metto in votazione l'emendamento numero 369. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 370. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 379. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 372. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 373. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione il testo dell'articolo 31. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 138. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 401. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 113 emendato dall'emendamento numero 630 sostitutivo totale, con parere favorevole della Commissione e della Giunta.
Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Chiedo la votazione nominale.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento all'emendamento numero 630.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Tedde e Tunis hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Rispondono no i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Dedoni - Fasolino - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda - Busia - Desini.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 50
votanti 46
astenuti 4
maggioranza 24
favorevoli 28
contrari 18
(Il Consiglio approva).
Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Presidente, per dare lettura dell'emendamento orale che è stato concordato, come preannunciato in fase di presentazione dei pareri sugli emendamenti. Dopo l'articolo 31, istituire l'articolo 32 o 31 bis: "1. Sono aree di sosta di autocaravan e di caravan omologati a norma delle disposizioni vigenti le aree destinate esclusivamente al parcheggio degli stessi mezzi per un periodo massimo di quarantotto ore consecutive. 2. Sono aree attrezzate per la sosta di autocaravan e di caravan omologati a norma delle disposizioni vigenti le aree dotate di appositi impianti di smaltimento igienicosanitario, atti ad accogliere i residui organici e le acque chiare e luride raccolte negli appositi impianti interni di detti veicoli, e a consentire il soggiorno dei turisti. 3. I Comuni, nel rispetto delle disposizioni vigenti e degli atti di pianificazione sovraordinati, individuano e regolamentano all'interno del proprio territorio le aree per la sosta e le aree per la sosta attrezzata di autocaravan e caravan".
Questo emendamento si rende necessario perché c'è un'applicazione difforme da parte di diversi comuni per l'applicazione della normativa vigente in materia.
PRESIDENTE. Chiedo al Consiglio se ci sono osservazioni.
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, per aggiungere le nostre firme.
PRESIDENTE. Credo che possa essere acquisito dall'Aula l'emendamento orale.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento orale testé letto.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Tedde ha votato a favore e che il consigliere Tunis ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Carta - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cossa - Cozzolino - Dedoni - Fasolino - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo.
Rispondono no i consiglieri: Cherchi Oscar - Randazzo - Tunis.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda - Busia - Desini.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 50
votanti 46
astenuti 4
maggioranza 24
favorevoli 43
contrari 3
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 32. All'articolo 32 sono stati presentati l'emendamento soppressivo totale numero 231, i soppressivi parziali 380 e 381 e nessun aggiuntivo perché è decaduto l'emendamento numero 8 per approvazione dell'articolo 30.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 32 e dei relativi emendamenti:
Art. 32
Disposizioni finali ed entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).
2. Entro sessanta giorni dalla entrata in vigore della presente legge il presidente della Regione provvede ai soli fini conoscitivi, su proposta dell'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica, alla pubblicazione nel BURAS di un testo coordinato delle leggi regionali modificate.
Emendamento soppressivo totale Peru - Pittalis - Cappellacci - Oscar Cherchi - Fasolino - Locci - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis - Alessandra Zedda.
Articolo 32
L'articolo 32 è soppresso. (231)
Emendamento soppressivo parziale Cappellacci - Tunis - Pittalis - Oscar Cherchi - Randazzo - Tedde - Fasolino - Locci - Peru - Tocco - Alessandra Zedda.
Articolo 32
All'articolo 32, il comma 1 è soppresso. (380)
Emendamento soppressivo parziale Cappellacci - Tunis - Pittalis - Oscar Cherchi - Randazzo - Tedde - Fasolino - Locci - Peru - Tocco - Alessandra Zedda.
Articolo 32
All'articolo 32, il comma 2 è soppresso. (381)
Emendamento aggiuntivo Dedoni - Cossa - Crisponi.
Articolo 32
All'articolo 32 dopo il comma 2 è aggiunto il seguente
"2bis. Sono fatte salve le domande presentate alla data del 29 novembre 2014 e comunque prima dell'adozione della presente legge. In ordine a tali domande resta validamente compiuta anche l'attività eventualmente svolta e gli atti adottati dagli uffici pubblici statali, regionali e comunali". (8)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Antonio Solinas, relatore di maggioranza.
SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Sull'emendamento soppressivo totale 231 il parere è contrario. Sugli emendamenti soppressivi parziali numero 380 e 381 il parere è contrario.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Il parere è conforme a quello della Commissione.
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sull'articolo e sugli emendamenti.
E' iscritto a parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha facoltà.
Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Presidente, i libri più importanti, soprattutto la Bibbia, la Torah per gli ebraici, iniziava con Bereshìt barà Eloqìm e continuava nella cosa. Quando in questo libro si dice cosa chiedeva Salomone davanti a Dio, come dono chiese che avesse un particolare dono: lev shemà e cioè un cuore che ascolta. Molti sentiranno spesso e volentieri dire: "Shemà shemà Israel", shemà chiedeva questo cuore che ascolta che nell'insieme un cuore che ascolta vuol dire che c'è la volontà di sentire, di percepire anche nel minimo dettaglio di ascoltare con il cervello ma soprattutto col cuore quello che è la parola di chi ti sta a fianco, di chi ti è vicino, del prossimo ma non solo quello anche più (...) quindi dell'attenzione verso la gente. Non sono intervenuto appositamente nel trascorso articolo soprattutto al punto 4 dell'articolo 31 perché di tutto si può dire ma che questa maggioranza, questo Consiglio abbia un cuore che ascolta, non c'è. Anzi è un cuore che rifiuta ogni tipo di dialogo, è un cuore che non affronta seriamente i problemi della gente, è un cuore a cui non sta a cuore, passatemi la cacofonia, verso quelli che sono gli indirizzi anche più attenti, progressisti di uno sviluppo serio per la nostra Isola. Tout court, non tenendo conto di un dibattito intenso che sicuramente ha portato a realizzare una norma di legge, che ha costruito una norma di legge anche con l'accompagnamento seppure critico da parte dell'allora minoranza, oggi con un breve momento, un piccolissimo ma intensissimo atto violento si è cancellata la legge sul golf in Sardegna. Quali sono le scuse? Che non fanno progresso, che non fa sviluppo, che non è attagliabile a quelle che sono le possibilità di aver occupazione attraverso quella norma, al fatto che non si è voluta neanche lasciare la possibilità di entrare nel merito. Io non lo capisco, poi la maggioranza come è solita oggi almeno vedere, può dire che non gli interessa, che va via, che va per le proprie considerazioni, che non accetta neanche i suggerimenti. Beh, io vi dico che non è il divietare cose che neanche esistono nella costruzione di quattro alberghi in più, c'è la volontà delinquenziale per quello che mi riguarda di sopprimere una voglia di protagonismo della nostra Isola, di voler richiamare un turismo che non sia di accattonaggio ma che sia di importazione di fondi veri che lasciano in Sardegna risorse. Io l'ho detto questo passando sul fatto che si discutesse prima dell'articolo 31 proprio perché così lasciasse passare a babbo morto, qualcuno direbbe, il fatto, meglio il misfatto che si è compiuto non dando la possibilità mancando di quel lev che dicevo prima sensibile all'ascolto e quindi avendo sensibilità anche di capire, di approfondire e di essere saggio come lo fu Salomone.
Non lo siete di certo e non siete degni nessuno di sedere all'interno di un tavolo che rappresenti in qualche modo quel posto.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ignazio Locci. Ne ha facoltà.
LOCCI IGNAZIO (FI). Ovviamente mi volevo portare avanti con le dichiarazioni finali, ma mi sembrava doveroso, adesso in buona sostanza la legge è terminata, è completa anche se si sta procedendo agli ultimi ritocchi, a breve noi speriamo che ci siano gli effetti positivi che tutti quanti i sardi si aspettano da questa. Mi piace sottolineare un passaggio, lo faccio dopo che è già stato approvato, la Giunta oggi, meglio la maggioranza ha anche in qualche modo riaperto in Sardegna l'opportunità di realizzare impianti di energie rinnovabili, è chiaro quindi che una Regione in cui fino ad oggi non si è presa una posizione netta sulle scelte di politica energetica, oggi avete riaperto la strada a parchi eolici, a serre fotovoltaiche, eccetera eccetera. Ci fa piacere anche rilevare che forze politiche che sulla stampa hanno in qualche modo sempre addirittura attaccato il governatore che difendeva i procedimenti e i provvedimenti di questa amministrazione regionale, oggi abbiano votato per la riapertura delle politiche di realizzazione di parchi energetici da fonti rinnovabili. Lo vedremo e come abbiamo visto addirittura in deroga stiamo prevedendo una deroga al Piano paesaggistico regionale e in particolare l'articolo 112 delle norme tecniche di attuazione. Ci sembrava doveroso sottolinearlo in questa fase, abbiamo voluto proprio attendere la sua approvazione, prendiamo atto che avete cambiato verso, andate verso tutti coloro i quali in Sardegna hanno voluto realizzare parchi eolici e si sono scontrati con le vostre norme, adesso rimane il nodo delle direttive che la Giunta regionale dovrà approvare, speriamo che lo faccia improntate a politiche di libertà, di libertà di mercato ma soprattutto al rispetto dell'ambiente evitando che questa norma apra la strada a speculatori e a qualche corsaro delle energie rinnovabili che non voglia semmai cogliere l'occasione per creare disastri di cui francamente la Regione Sardegna non ha bisogno.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Luigi Ruggeri. Ne ha facoltà.
RUGGERI LUIGI (PD). Approfittiamo perché ormai siamo nella coda di questo provvedimento, quindi di fatto si interviene su tutto l'articolato a ribadire quella che è la posizione di questa parte dell'Aula e a difendere così come è uscita anche corretta questa struttura di testo che è ben differente dalla legge del Piano casa che c'era stato chiesto di prorogare. Questa è una legge che ha una sua autonomia, prevede degli interventi di semplificazione molto importanti ma rispetto alle misure che ha assunto in eredità si caratterizza per alcune differenze che sono quelle che ne rimarcano il senso qualitativo. Una è quella evidentemente dei limiti della costruzione nell'agro che è l'espressione di una cultura concepita diversamente rispetto alla funzione dell'agro e alla funzione del paesaggio e che fa il paio con gli stessi limiti che sono stati imposti all'edificazione, all'estensione dei volumi nell'ambito dei 300 metri. L'altra cosa credo abbastanza importante e significativa nella differenza rispetto a quello che era il precedente quadro normativo è il limite assoluto che è stato posto nella incrementabilità dei volumi dentro l'edificato. Devo dire che io sono anche un minimo perplesso rispetto a tutte queste norme derogatorie che hanno come logica quella di andare verso la concentrazione edilizia perché non credo tanto che la concentrazione edilizia anche se accompagnata collateralmente e specularmente dall'esigenza di risparmiare del suolo, sia comunque un fattore che si coniughi molto bene con le strutture urbanistiche delle nostre città, perché comunque impone dei problemi cui il nostro tessuto urbanistico, la nostra organizzazione sociale non è strutturata per risolvere: penso ai problemi per esempio del parcamento, del traffico. Detto questo non si può non riconoscere che in momenti di crisi la funzione del Piano casa sollecitata in senso anticiclico ha assolto in una qualche misura una funzione utile, mentre non la assolve dove non avuto un limite. Leggo per esempio di un'operazione che voi non avete valorizzato bene negli effetti dirompenti che ha avuto, nell'incremento volumetrico per esempio nelle zone D, che è stata portata a termine, a compimento a Sassari nell'imminenza della scadenza del vostro Piano casa. 17.000 metri quadri all'Auchan, al centro commerciale di Sassari in ampliamento, metri quadri non metri cubi, in ampliamento nelle zone D. Con che logica dal punto di vista della ricaduta economica, per operazioni che si fanno con prefabbricati fatti da maestranze straniere, dal punto di vista della convivenza sociale perché spezzano totalmente la struttura e il riferimento dell'organizzazione del nostro commercio nel centro storico, si capisce bene allora che questa operazione è un'operazione che andava regolamentata e che è priva di senso, se appunto non ricondotta alla funzione di dover operare uno stimolo della nostra microeconomia, cioè dei nostri piccoli artigiani che nel Piano casa effettivamente trovano una condizione per attivare le proprie capacità, le proprie competenze e la propria imprenditorialità. Dico un ultimissima cosa riguardo le traversie parlamentari. Siamo quasi un mese dietro questa vicenda, probabilmente avremmo potuto dedicare questo mese a delle cose non dico più importanti, però ad altre cose ulteriori. Probabilmente c'è da intendersi sulla funzione che deve avere l'Aula parlamentare. Nel momento in cui l'opposizione ha impiegato del tempo per rendere palese il suo contrasto alla legge prodotta dal centrosinistra, si capisce che siamo nel pieno di una dialettica che sfrutta gli argomenti regolamentari per manifestare delle evidenze esterne, e quindi per manifestare il proprio pensiero in maniera tale che sia ben intelligibile all'esterno; nel momento in cui invece diciamo l'abbrivio dell'appiglio regolamentare trascende questo fine e diventa un'organizzazione dei lavori che è solo fine a se stessa se ne perde la finalità e il senso, e io credo che a quel punto si dovrebbe intervenire rapidamente sul Regolamento per trovare un punto di sintesi condiviso, che conservando le funzioni di garanzia dell'opposizione, però dia conto del fatto che il percorso democratico deve permettere alla maggioranza di esprimersi e all'opposizione di palesare le proprie convinzioni.
PRESIDENTE. Non ho altri iscritti a parlare nella discussione generale.
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Per dichiarazione di voto, Presidente, perché c'è quest'atteggiamento di chi è stato silente in tutti questi giorni, in tutta la sessione dell'esame di questa legge che si alza per farci la morale di come devono essere organizzati i lavori in Aula. Presidente, io chiedo che lei riprenda questi consiglieri, perché non è possibile che qualcuno attenti alla libera, quella che deve essere e deve rimanere libera dialettica all'interno di quest'Aula. Lei, Onorevole Ruggieri, non metterà mai il bavaglio a quest'opposizione, l'ha capito? Se fosse per lei, Onorevole Ruggieri, qui saremmo ancora ad esaminare gli emendamenti che vi abbiamo fatto passare con un voto celere. L'ha capito che noi non veniamo meno al nostro dovere di controllo, di ispezione delle schifezze che state facendo? Se vuole che glielo dica allora in maniera ancora più chiara. Ma lei pensa di mettere il bavaglio all'opposizione, di modificare il Regolamento per che cosa? Per non farci parlare? Perché passi tutto quello che vuole lei? Perché passino le nefandezze che avete fatto anche con questa legge, approvando come poco fa avete fatto norme di revisione del PPR per far rientrare l'eolico, per far rientrare quello che a parole dite di contrastare, ma che nei fatti state avallando. Ma cosa vuole Onorevole Ruggieri, che ce ne andiamo da quest'Aula? È una cosa inammissibile, non è tollerabile, soprattutto dopo che questa opposizione ha dimostrato senso di responsabilità, ha dimostrato di poter dialogare, di poter confrontarsi e anche scontrarsi su questo argomento. Io tollerò tutto, ma non che ci si limiti nell'esercizio della democrazia, nell'esercizio di quella che è una nostra prerogativa, un nostro preciso impegno di esame, di confronto e anche di controllo. Su questo, Onorevole Ruggieri, a parti invertite, così come mi auguro, io non sarò mai fra quelli che durante una discussione si dice che deve essere modificato il Regolamento per mettere il bavaglio all'opposizione. Mettetelo voi il bavaglio, mettetevelo, che ne avete bisogno!
PRESIDENTE. Grazie. Onorevole Ruggieri, onorevole Pittalis, grazie!
Ma, insomma, io credo che siamo alla conclusione di un iter, proviamo a riprendere con calma il lavoro che abbiamo fatto, che credo abbia garantito abbondantemente la dialettica tra le parti, il confronto, la scelta delle soluzioni migliori, quella non credo che sia mancata in questa legge che è in Aula da oltre un mese mezzo, mi pare che abbiamo lavorato nella maniera migliore. Quindi inviterei tutti quanti a mantenere i toni un pochino più bassi e ad affrontare quest'ultima parte che ci riguarda nella convinzione che abbiamo svolto tutti, da una parte e dall'altra, il ruolo nella maniera migliore. Credo che l'Aula abbia comunque lavorato seguendo quelle che sono le regole, rispettando posizioni e pareri di tutti.
Andiamo avanti quindi con la messa in votazione dell'emendamento soppressivo numero 231.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 231.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Peru e Tunis hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Dedoni - Fasolino - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda - Busia - Desini.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. proclama il risultato della votazione:
presenti 49
votanti 45
astenuti 4
maggioranza 23
favorevoli 18
contrari 27
(Il Consiglio non approva).
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento soppressivo totale numero 380.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Azara e Cherchi Augusto hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Dedoni - Fasolino - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Forma - Lai - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda - Busia - Desini - Ledda.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 49
votanti 44
astenuti 5
maggioranza 23
favorevoli 18
contrari 26
(Il Consiglio non approva).
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 381.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cherchi Oscar, Fasolino, Peru e Tunis hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Dedoni - Fasolino - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Si sono astenuti: Il Presidente Ganau - Anedda - Busia - Desini.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclama il risultato della votazione:
presenti 49
votanti 45
astenuti 4
maggioranza 23
favorevoli 18
contrari 27
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione il testo dell'articolo 32.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 32.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Unali ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Rispondono no i consiglieri: Carta - Cossa - Dedoni - Fasolino - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda - Busia - Desini.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 49
votanti 45
astenuti 4
maggioranza 23
favorevoli 28
contrari 17
(Il Consiglio approva).
L'emendamento numero 8 è decaduto perché è approvato l'articolo 30.
Abbiamo due emendamenti orali che sono stati preannunciati, uno era dell'onorevole Tedde, credo che sia già stato distribuito.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Intervengo sull'ordine dei lavori, ai sensi dell'articolo 89, come intervento sul coordinamento finale. Innanzitutto capisco e comprendo che ci sia una grossa difficoltà nel riordinare i titoli, i capi, le norme, gli emendamenti e i contro emendamenti, quindi quella richiesta di votazione sui titoli e sui capi che avevo fatto la ritiro perché è evidente che sulla base di una ristrutturazione di tutte le norme non si può oggi inserire un titolo o un capo così dove ci vien bene, per quanto attiene invece all'emendamento orale, è un emendamento che come dicevo poc'anzi serve a consentire agli alberghi che hanno la struttura nei 300 metri, ma hanno anche area al di là dei 300 metri di realizzare servizi così come è consentito agli altri alberghi, potrebbe accadere, tra le altre cose, che un albergo sia a cavallo della fascia dei 300 metri e lì avrebbe difficoltà a realizzare incrementi volumetrici, mentre con questa norma se un albergo è nei 300 metri ma vuol realizzare un servizio, vuole realizzare una spa nei 500 o negli 800 metri nella sua area può farlo, ovviamente questo comporta anche un coordinamento del comma 3 per le zone A e per le zone B, abbiamo visto l'emendamento con gli uffici, anzi sono gli uffici che ci hanno dato una mano.
PRESIDENTE. L'altro emendamento orale era quello della Giunta, chiedo all'assessore Erriu se lo vuole presentare.
Ha facoltà di parlare l'Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica.
ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Sì, è un emendamento con un dettaglio che però sul piano interpretativo è particolarmente importante, riguarda l'articolo 11 sul mancato rispetto dei termini per il rilascio del permesso di costruire, il testo dell'emendamento è stato consegnato ai consiglieri, riguarda il comma 2 che vado a leggere: "In ogni caso di mancato rispetto dei termini per il rilascio del permesso di costruire si forma il silenzio inadempimento e l'interessato può avanzare istanza alla Direzione generale competente in materia urbanistica della Regione per l'intervento sostitutivo, che è una norma molto importante mi è stato detto soprattutto sul piano interpretativo che serve ad evitare problemi, richieste di quei quesiti e quant'altro, quindi per rendere più fluida, lineare e in fase di applicazione la norma".
PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, si danno per acquisiti i due emendamenti orali.
Metto in votazione prima l'emendamento all'articolo 11 della Giunta, che è stato appena presentato, quindi l'emendamento all'articolo 11 presentato dalla Giunta.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento orale l'articolo 11.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Pizzuto e Unali hanno votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Cozzolino - Fasolino - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda - Busia - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Dedoni - Desini - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tuniszedda Alessandra.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 50
votanti 28
astenuti 22
maggioranza 15
favorevoli 28
(Il Consiglio approva).
Metto invece adesso in votazione l'emendamento all'articolo 20 presentato dall'onorevole Tedde.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, l'emendamento orale all'articolo 20.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Tatti ha votato a favore, che il consigliere USULA ha votato contro e che il consigliere Desini si è astenuto.
Rispondono sì i consiglieri: Arbau - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Dedoni - Fasolino - Locci - Oppi - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Forma - Lai - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda - Busia - Desini - Ledda.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 51
votanti 46
astenuti 5
maggioranza 24
favorevoli 21
contrari 25
(Il Consiglio non approva).
Mi pare di aver capito che c'è un ritiro della richiesta della votazione di titoli e capi che mi pare sia assolutamente opportuna visto che la legge è stata abbondantemente rimaneggiata, quindi lasciamo questo compito al riordino e al coordinamento degli uffici e passiamo alla votazione finale della legge.
Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, siamo arrivati al termine di questa faticosa legge che ci ha visto impegnati all'interno di quest'aula per provare a contrastare le oscenità che sono state presentate in prima battuta. Qualcosa fortunatamente è stata modificata grazie al nostro apporto, credo che questo pubblicamente vada riconosciuto, grazie a molti emendamenti che sono stati presentati da noi come parte generale di tutta l'opposizione, che ha dato però la possibilità di qualche piccolo miglioramento, ma che non giustifica il nostro parere finale positivo nei confronti di questa legge. Mi sembra che oramai, da un anno a questa parte, la Giunta, la maggioranza abbia deciso di mettere le lancette indietro di tre anni cancellando tutto quello che era stato fatto e provando a dare nuove risposte che in realtà ad oggi non trovano chiaramente conforto da parte nostra, ma mi sembra anche di tutta l'opinione pubblica, soprattutto nel caso specifico del sistema del mondo edilizio, quindi dell'imprenditoria in senso generale, della nostra Isola. Io spero che le dichiarazioni finali della maggioranza non siano sempre le stesse, "abbiamo messo un tassello, adesso andiamo avanti proviamo a metterne degli altri", spero che non sia questo, spero che sia una volta per tutte la fine di un percorso che non vi trova onestamente da appoggiare, da favorire su questo tipo di percorso, perché credo che sia arrivato veramente il momento di presentare norme e leggi, all'interno di questo Consiglio regionale, che siano organiche e che diano davvero risposte ad un sistema e ad un mondo che all'esterno attende a settori che devono avere risposte realmente importanti. Quindi credo che sia arrivato il momento di dire basta a queste vostre genialate, a queste vostre finte genialate, per far parlare di voi così, come se fossero arrivati i salvatori della patria, e magari essere considerati i nuovi moltiplicatori di pani e di pesci. Questo lasciamolo ad altri, voi limitatevi, in modo terreno, a dare risposte serie e importanti per quello che il popolo sardo vi ha eletto e vi ha chiesto di portare avanti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lorenzo Cozzolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COZZOLINO LORENZO (PD). Il disegno di legge che l'Aula si appresta ad approvare è il frutto di un laborioso e proficuo impegno sia dall'assessore Erriu, sia della Giunta e del Consiglio regionale in tutto. Attraverso il quale la legislatura presenta caratteri dell'avvio di un processo di riforma complessiva e strutturata del settore urbanistico, non si tratta quindi di una perifrasi o semplice riscrittura del cosiddetto piano casa o altre norme preesistenti, ma della prima pietra poggiata per costruire l'edificio di un disegno più ampio che concretizzi lo sviluppo urbanistico del domani. Una normativa che, una volta approvata, agevolerà dunque il varo di quella che sarà la legge urbanistica in addivenire, attesa da tempo per effettuare un vero e proprio salto di qualità del settore all'interno di una visione moderna di sviluppo compatibile dei territori. Viviamo un contingente difficilissimo nel quadro socioeconomico regionale, dove chi ha la responsabilità di governare è chiamato, in maniera imperativa, a dare delle risposte che non si limitano ad affrontare le emergenzialità, al contrario, chi governa è chiamato ad adottare provvedimenti che abbiano un respiro più profondo di programmazione e tutela della potenzialità che l'isola può sviluppare senza depauperare possibilità di ulteriore sviluppo e crescita alle generazioni future. Nel settore urbanistico la programmazione deve essere ancora più significativa, in quanto si disciplina una materia dove il consumo del territorio, se non oculato e rispettoso delle vocazioni storiche e ambientali dei singoli territori, può procurare danni incommensurabili. Ebbene, questo disegno che si appresta a diventare legge si muove nel solco di questa attenzione per un uso corretto e la valorizzazione del grande patrimonio urbanistico e ambientale della nostra terra. Un'eredità materiale e immateriale fatta di territorio, tradizioni, costumi e storia che devono trovare degna ambientazione nella coniugazione di uno sviluppo teso a salvaguardare la tradizione e la modernità. In quest'ottica su tutto mi piace dare una particolare rilevanza al dettato della norma, che attraverso il concorso di progettualità di privati e integrata a pubblico-privato tende a consolidare, tutelare e ottimizzare il patrimonio edilizio dei nostri centri abitati e dell'agro. Un'azione di disciplina normativa che deve avvenire in una dimensione di acquisizione di requisiti qualitativi, architettonici, energetici, tecnologici, di sicurezza strutturale e per il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche. La stessa partecipazione appassionata e talvolta aspra con la quale in Aula si è dibattuto il tema denota l'importanza attribuita alla materia che si sta regolamentando. Credo che nel pieno rispetto delle opinioni e diversità di vedute di ciascuna parte politica al Consiglio, nella sua interezza…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). La situazione economica devastante che attraversa la nostra isola avrebbe fatto sperare diversamente, ieri sono stati diffusi dei dati in cui si vede che dal punto di vista occupazionale la Sardegna è dietro alla Romania e alla Bulgaria, e c'è una zona, il Medio Campidano, che è addirittura dietro la Grecia, dal punto di vista occupazionale. I giovani vanno a cercare lavoro da altre parti, le imprese portano i libri in tribunale, ma la cosa più brutta è la sfiducia della gente che pensa che i politici siano tutti ladri e incapaci. In questa condizione ci si sarebbe aspettati qualcosa di diverso da parte della maggioranza, una legge, per l'importanza che riveste settore edilizio nell'economia della Sardegna, che avrebbe potuto dare un forte impulso a un rilancio occupazionale, come? Semplicemente semplificando. Semplificando uno dei più intricati crocevia di norme amministrative, penali, civili dove si addensano competenze comunali, regionali, nazionali, europee e dove una parte significativa della disciplina è perfino frutto di elaborazione giurisprudenziale. Bene, la maggioranza ha voluto dare priorità a questa legge, prima della riforma degli enti locali, prima della riforma della sanità, prima di tante altre cose. Ci si sarebbe dovuti aspettare una grande legge sull'edilizia, in grado di razionalizzare e di semplificare un apparato normativo che sembra fatto apposta per complicare la vita delle persone, delle persone che stanno negli uffici tecnici comunali, delle persone che lavorano come liberi professionisti, delle persone che lavorano nelle imprese che lavorano come artigiani, dei cittadini che devono fare un intervento edilizio. Invece no, questo Consiglio, anzi questa maggioranza, approva l'ennesima legge fatta contro i cittadini, e non, badate, per quello di cui si è parlato molto sulla stampa, non per i 300 metri, non perché avete soppresso la legge sul golf, una legge che avrebbe potuto portare grandi benefici portando turismo ricco in Sardegna, non per le scelte sui tre ettari, ma perché questa legge è infarcita di quelli che in gergo informatico si chiamano bugs. Il diavolo si annida nei dettagli. Per fortuna qualcuno l'abbiamo corretto, Assessore, io la ringrazio per la sensibilità dimostrata.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOCCI IGNAZIO (FI). Noi abbiamo iniziato questo percorso in Aula il 13 marzo, ma questo è un percorso che inizia casualmente con l'elezione al congresso del Partito Democratico del presidente Soru, che, come sapete il cui spirito ha aleggiato in quest'Aula, secondo il mio punto di vista, immeritatamente perché gli artefici pieni di questa norma e i protagonisti siete voi. Io mi permetto anche di ringraziare l'assessore Erriu per il suo atteggiamento stoico e per la sua pervicacia nel tentare anche di superare quei limiti che ci sono stati nel dibattito consiliare. Se mi posso permettere, io vorrei incoraggiarla a non farsi irretire da certi atteggiamenti che qualche volta sanno di altro, rispetto ai rapporti tra governo e maggioranza. Ma veniamo al merito invece della norma, io credo che si sia, come ha bene spiegato l'onorevole Cossa, fatta molta propaganda rispetto, perché avevate l'esigenza di dire a certi ambienti dell'ambientalismo sardo, che in realtà volevate diminuire, porre un limite agli speculatori. In realtà, questa norma non serviva e non servirà a questo, ma semmai servirà non a quelli che voi ritenete speculatori, oppure ai grandi investitori nel settore dell'edilizia, ma semmai dovrà servire ai cittadini e poi a tutte quelle periferie della Sardegna che tentano di rilanciare il settore dell'edilizia e più sentitamente l'artigianato e i piccoli professionisti. Noi la norma la vogliamo interpretare in questo senso, pensiamo che voi abbiate complicato le procedure, per cui se un limite ci sarà, di questa legge sarà proprio quella nel periodo di interregno o meglio di andata a regime di questa norma ci saranno grandissime difficoltà negli uffici tecnici e quindi a caduta sui cittadini, professionisti e artigiani rispetto all'applicazione pratica, perché riteniamo che ci sia un aggravamento delle procedure per cui vi sproniamo anche immediatamente a fornire gli uffici tecnici comunali di direttive adeguate al fine…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PINNA ROSSELLA (PD). Grazie Presidente, bene io sono una di quelle silenti, così come ha definito l'onorevole Pittalis, ma non rinuncio a intervenire in questo momento. Intanto per annunciare il voto favorevole immediatamente e per dire che condivido con accenti diversi le preoccupazioni espresse dal collega Ruggeri.
Perché i lavori dell'Aula, che hanno tenuto impegnato il Consiglio per quasi un mese, purtroppo sembrano restituire ai sardi un'immagine plastica di una casta chiusa dentro il palazzo paragonabile all'orchestra del Titanic. Mentre la nave Sardegna affonda sembra che piuttosto che attivare tempestivi e immediati soccorsi noi continuiamo a suonare ovvero a inondarci di parole deludendo così le attese degli elettori quantomeno nei tempi non nei contenuti.
Sebbene il confronto dai toni anche aspri abbia portato ad un testo in alcune parti condiviso credo che non sia più differibile davvero intervenire sul Regolamento del Consiglio per consentire un iter legislativo più rapido e per consentire alla Sardegna di avere le riforme di cui necessita.
Entro adesso velocemente nel merito della legge, si tratta di una legge che introduce elementi di novità importanti e che sostanzialmente abbandona il concetto di piano casa così come è stato conosciuto fino ad oggi. Una legge che introduce importanti innovazioni nel settore, come è emerso dal dibattito in aula, e come è detto, con differenti interpretazioni, tra maggioranza e opposizione. Una concezione della funzione dell'agro e del paesaggio che si concretizza con la conferma del limite assoluto entro la fascia di salvaguardia dei trecento metri dal mare, la densificazione, la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, principi completamente declinati nell'articolato della legge che segna un solco rispetto al passato, e l'avvio di quella che sarà una più ampia riforma sul tema dell'urbanistica ed edilizia con la stesura del testo unico che ci vedrà tornare presto in aula per completare il processo di riforme in questo settore.
Si avvia concretamente quel processo di semplificazione delle norme che da tempo i cittadini attendono dall'adeguamento al testo unico dell'edilizia di recente modificato dalle norme nazionali all'istituzione del SUA. Complessivamente una legge con elementi innovativi che ci fanno ben sperare per uno sviluppo che agevoli gli interventi nei centri storici con l'obiettivo di ripopolare il cuore delle città…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Paolo Truzzu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TRUZZU PAOLO (Sardegna). Grazie Presidente, dopo un mese arriviamo alle dichiarazioni finali su questa legge, nonostante la maggioranza si lamenti del fatto che l'opposizione, la minoranza avrebbe fatto perdere tempo, io invece sono della convinzione che in fin dei conti vi abbiamo fatto una cortesia e un favore. Perché, vedete, anche oggi abbiamo assistito a cambiamenti continui e repentini con una serie di emendamenti orali su emendamenti ed emendamenti agli emendamenti che dimostrano che questa legge non aveva fatto il giusto percorso in Commissione, perché era una legge pasticciata che grazie al lavoro che ha fatto anche questa parte dell'Aula è stata sicuramente migliorata.
Una legge che non serve a nulla ha detto qualcuno della vostra autorevole maggioranza, un pasticcio che complica la vita a tutti ha dichiarato un'associazione di categoria, un danno mortale per l'economia un'altra. Ecco benché ci siano stati alcuni importanti interventi dell'opposizione io devo dire che a mio parere questi interventi sono serviti a rendere questo piatto un po' più digeribile ma non un piatto ben cucinato e non un piatto che interessa i sardi. Perché vede, onorevole Pinna, lei ha ragione molto spesso i lavori dell'Aula possono dare l'impressione che tutto sommato qua noi si stia danzando senza renderci conto di quello che succede al di fuori di questo Titanic. Però in realtà al di fuori di questo Titanic tanti cittadini, tanti operatori si sono assolutamente resi conto di quello che sta accadendo e hanno ben capito che questa legge non potrà aiutarli a risolvere i loro problemi, perché come hanno detto prima i colleghi Locci e Cossa siamo di fronte a una legge che complica la vita ai cittadini che anziché semplificare aumenta la burocrazia e voi non avete voluto ascoltarli perché ci sta che non vogliate ascoltare noi e che ci vogliate anche impedire di parlare ma ciò che è grave che non vogliate ascoltare chi sta fuori, che non vogliate ascoltare anche coloro che vi hanno dato il consenso. Perché poi il parere su questa legge paradossalmente è stato espresso anche da quelle organizzazioni ambientaliste che spesso vi fiancheggiano.
Un'altra caratteristica di questa norma sinceramente io trovo scandaloso e veramente fastidioso che si debba sempre rinviare ad una nuova legge che risolverà altri problemi. L'avete fatto con la riforma della sanità, lo state facendo adesso con la legge sull'edilizia. Ripeto, non volete ascoltare chi sta fuori da questo palazzo. E allora vorrei concludere, Presidente, colleghi, citando Don Milani che diceva: ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio sortirne tutti insieme è politica, sortirne da soli è avarizia.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Grazie signor Presidente, siamo arrivati alla fase conclusiva della discussione di questa legge che ha avuto un percorso tormentato ma non perché l'opposizione ha fatto l'opposizione, il percorso tormentato deriva dal fatto che questa legge è nata male, è stata affrontata peggio in discussione ne abbiamo sentite di cotte e di crude da parte della maggioranza e arriviamo al voto finale su un prodotto che è contraddittorio. E credo che ci siano le evidenze della contraddittorietà di questa legge all'interno e all'esterno di quest'Aula, ecco lo stesso onorevole Sale che all'esterno di questa Aula punta il dito in modo chiaro e preciso e censura questa legge, lo stesso onorevole Sale è l'indizio, è la prova provata vivente, plastica del fatto che ci siano delle contraddizioni forti all'interno di questa legge che non sono altro che le contraddizioni della maggioranza, della coalizione. Una coalizione non omogenea che nel momento in cui si esprime si esprime in questo modo eterogeneo, contraddittorio ed è costellata di errori macroscopici.
È stato un errore non prorogare la legge numero 4, è stato un errore non fare una leggina veloce di proroga della legge numero 4 per poi riflettere sulla legge urbanistica, sulla legge di semplificazione, sulla legge sulla qualità edilizia, tutti aspetti, tutte tematiche che non sono contenute in questa legge, assolutamente non esistono in questa legge, paradossalmente a noi sarebbe convenuto farvela approvare in una seduta. Perché voi dopo avreste dovuto confrontarvi con coloro che stanno fuori, con coloro che non riescono a capire che cosa accade qui dentro. Non lo abbiamo fatto perché volevamo comunque contribuire a migliorarla, così come è accaduto in tanti aspetti l'abbiamo migliorata, in altri aspetti non siamo riusciti, nonostante molti di voi volessero migliorarla. Ecco, per esempio, quell'emendamento verbale di cui parlavamo poc'anzi che andava a rendere giustizia agli alberghi che non vogliono realizzare nei trecento metri pur avendo una struttura ai 300 metri ecco quel voto sbagliato è una contraddizione, è un errore, è una punizione inutile nei confronti di chi non può assolutamente esercitare gli stessi diritti di chi invece li può esercitare sulla base di una norma sbagliata.
Ecco credo che la Sardegna comunque abbia capito e capirà ancora meglio allorché questa legge verrà pubblicata. Nonostante i lavori di riordino che saranno sicuramente certosini e molto competenti questa legge alla fine risulterà una vera e propria abnormità giuridica.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Intanto per annunciare il voto contrario. Ci siamo confrontati e abbiamo provato a dirvi di tutto. Io oggi proverò, se ce la faccio, con due o tre favolette a darvi il senso di quello che è avvenuto con questa legge. La volpe con la pancia piena: una volpe affamata vedendo nel cavo di una quercia del pane e della carne lasciati lì da qualche pastore vi entrò dentro e li mangiò, ma quando ebbe la pancia piena non riuscì più a venir fuori e prese a sospirare e a gemere. Un'altra volpe che passava casualmente di là udì i suoi lamenti e le si avvicinò chiedendogliene il motivo. Quando seppe l'accaduto, le disse: "Tu resta lì finché non sarai ritornata come eri quando ci entrasti, così ne uscirai facilmente". Ecco, noi sappiamo che voi dimagrirete. Il ventre e i piedi: il ventre e i piedi disputavano chi di loro fosse il più forte. I piedi continuavano a dire che in fatto di forza erano tanto superiori e che il ventre stesso si faceva portare a spasso da loro. "Cari miei, se non ci fossi io a darvi da mangiar neanche voi sareste in grado di portarmi", rispose il ventre. Ecco, colleghi, noi abbiamo provato a fare il ventre con questa legge, non abbiamo fatto perdere tempo, meno male che vi abbiamo fatto soffermare su alcune parti di questa norma che erano veramente da far raddrizzare i capelli. Hanno provato a dirvelo fuori da quest'aula, e noi abbiamo continuato, caro collega Ruggeri e cara collega Pinna, perché da fuori ci hanno supplicato di farvi ravvedere sulle cose astruse che stavate scrivendo, e la prova la trovate in tutti quegli emendamenti orali e scritti che avete proposto anche un minuto prima di approvare gli stessi commi e articoli. Quindi, prima di guardare la pagliuzza che c'è negli occhi degli altri, guardate la trave dei vostri.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonello Peru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PERU ANTONELLO (FI). Per esprimere il voto convintamente contrario ad una legge che è senza corpo, è una legge senz'anima, è una legge, come ha ribadito il collega Dedoni, senza cuore. Questa legge non rilancerà assolutamente il settore, un settore in crisi, questa legge non riqualificherà il patrimonio dei sardi, questa legge non ordinerà le case dei sardi, questa legge invece frenerà quella corsa legata all'efficientamento energetico che aveva accelerato la vostra legge numero 4, mettendo in moto oltre 1 miliardo di euro di indotto, e lo dimostrano le concessioni. E la cosa più grave è che non avete voluto tradurre quella che era la voce dei commercianti, quella che era la voce degli artigiani, ma quella che era la voce soprattutto dei sardi, che l'hanno chiesto in maniera molto forte, quindi non avete sentito i sardi perché avete fatto orecchie da mercante, e avete agito solo ed esclusivamente per pregiudizio ideologico, consapevoli anche che il nostro contributo poteva essere utile, anzi era utile, infatti avete raccolto qualche nostro suggerimento importante e questo ha migliorato una parte di questa legge. E sotto l'aspetto dell'ambiente, che è la cosa più importante, noi diciamo che l'ambiente non è ad esclusivo appannaggio del centrosinistra, forse è il contrario, lo dimostra quello che ha creato la legge numero 4. Per quanto riguarda l'ambiente cito la cosa più importante, avete abrogato, l'ho detto prima, l'ha detto il collega Cossa, la legge sul golf, è un atto gravissimo questo. Ma sotto l'aspetto dell'ambiente io dico una cosa molto importante, se l'esempio vostro del centrosinistra lo dimostra il livello di attenzione che le amministrazioni guidate dal centrosinistra hanno avuto riguardo ai livelli di inquinamento di Fiume Santo, di Porto Torres, questo è l'esempio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
FASOLINO GIUSEPPE (FI). Siamo arrivati alla fine. Personalmente devo dire che ho messo molto impegno per cercare di migliorare, di fare il possibile per migliorare… Scusi Presidente, può dire a quel gruppetto…
PRESIDENTE. Se i signori consiglieri ritornano ai banchi, quella non è una panchina, ho provato a spiegarlo diverse volte. Grazie.
FASOLINO GIUSEPPE (FI). Più che altro ero dispiaciuto perché non mi stavano ascoltando. Personalmente ci ho messo veramente tanto impegno per cercare di migliorare nel possibile questa legge. Da come è arrivata in aula questa legge, devo dire onestamente che nel risultato finale questa legge è migliorata, è migliorata grazie al supporto da parte dell'opposizione, quindi questo vuol dire che non tutti gli atteggiamenti che l'opposizione ha messo in campo durante questa lunga approvazione di questa legge erano ostruzionistici, ma bensì volevamo cercare di farvi riflettere. E bene hanno fatto a mandarmi una serie di messaggi, e bene ho fatto a leggervi una serie di messaggi in quest'aula, e bene avete fatto ad ascoltare alcuni di questi messaggi che sono arrivati. Non siamo stati neanche ciechi nel non vedere chi cercava di impegnarsi come noi anche nei banchi della maggioranza per cercare di migliorare questa legge, e infatti se andiamo ad ascoltare tutte le considerazioni fatte dai consiglieri dell'opposizione, in tutte le considerazioni ci sono i complimenti a lei, Assessore, che da quando si è seduto lì ad ascoltare i suggerimenti arrivati anche dall'opposizione ha cercato in tutti i modi di migliorare dove era possibile questa legge, e il risultato è quello che abbiamo ottenuto, una legge sicuramente migliore rispetto a quella che è entrata. Certo, non posso votare in maniera favorevole questa legge perché io ho un'altra idea, pensavo che fosse meglio prorogare il Piano casa per poi approvare magari con più tempo una legge organica migliore, e questo avrebbe dato l'opportunità di dare delle risposte a chi le chiedeva fuori. Questa legge purtroppo secondo me non darà un impulso come quello di cui abbiamo bisogno, come quello di cui ha bisogno la Sardegna in questo momento, perché non ci sono le grosse trasformazioni, non ci sono i grossi impegni di capitali che potrebbero veramente dare un impulso economico e quindi anche occupazionale alla nostra Regione, però con il contributo da parte dell'opposizione abbiamo potuto…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO LUIGI (PD). Due brevi considerazioni per annunciare anch'io il voto favorevole a questa legge, una legge che senz'altro, se non ci fosse stato a suo tempo il decreto di Berlusconi e successivamente le diverse leggi, la numero 4 e altre, come anche la numero 19 di cui ha parlato Peru, nella scorsa legislatura, questa legge non ci sarebbe stata, questo è ovvio, ci sarebbe stato altro e ci sarà altro, perché alla Regione Sardegna serve anche altro. Però quel meccanismo messo in moto nella scorsa legislatura, dove ci ha visto contrapposti su … diversi, noi e l'attuale minoranza, ha portato a creare le condizioni perché a quella domanda che è stata costruita con quella scelta politica si desse comunque anche in quest'occasione una risposta, una risposta che è stata data non con la proroga della legge numero 4, perché erano troppe le cose che questa parte non condivideva di quella legge e non poteva prorogarla, si è cercato di dare una risposta comunque a un'esigenza che con quella legge è stata messa in moto, e credo che il lavoro fatto e dalla Commissione e dalla Giunta e dall'Aula sia comunque un lavoro che ha portato ad avere una legge che alcune risposte le dà. Certo, non da le risposte fondamentali sulla prospettiva dello sviluppo urbanistico in Sardegna, questo è rimandato di qualche mese, verremo di nuovo qua a parlarne e a ragionarne, e sarà quella l'occasione per dipanare diverse questioni che restano comunque da affrontare. Certamente io capisco il ragionamento che fa il collega Peru, che la legge sul golfo è stata cancellata tout court, sapete anche come la pensavamo noi allora, non eravamo d'accordo, eppure io, che sono stato relatore di minoranza di quella legge, e che sono convinto che in Sardegna lo sviluppo del golf possa esserci, credo che ci debba essere, così come si diceva allora, lo dicevamo noi allora, su basi nuove e diverse, ma avremo occasione, rimandando il tema alla futura legge urbanistica, anche di quelle tematiche di parlarne e di discuterne, e credo che saremo in condizioni di dare delle risposte più puntuali, in quanto si sono rivelate molto aleatorie, di quelle che furono le risposte dello scorso mandato. Io convintamente do il voto favorevole a questa legge, consapevole che è figlia di una stagione che io non ho condiviso, e che vedremo di cambiare rotta pian piano durante questo mandato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TUNIS STEFANO (FI). Devo dire a buon diritto, probabilmente qualche collega che siede nei banchi dell'opposizione, e mi riferisco al collega Anedda, potrà dire oggi, in sede di discussione finale, di voto finale: "L'avevo detto che non era una buona legge". L'avevamo detto anche noi, e questo averlo detto, probabilmente, alla fine, così come auspicavamo è servito. Non siamo davanti a una legge che esce da questa Assemblea così come vi era entrata, siamo davanti a una legge che grazie al duro lavoro di questa Assemblea esce, per quanto possibile, sensibilmente migliorata, e in questo non è stato secondario l'apporto dei pochi di voi che hanno partecipato alla sua elaborazione, del lavoro di regia mirabilmente compiuto dall'Assessore, e mi piace anche fare un riferimento a chi, non stando seduto in questa Assemblea, ma in quell'acquario, viene oggi restituito all'affetto dei propri cari dopo aver dato un contributo tecnico significativo al miglioramento di questa norma. Ecco, mi ispiro alle parole della collega Pinna, perché ha parlato di una casta chiusa nel Palazzo. Cara Rossella, affettuosamente, la casta non era chiusa in questo Palazzo, era piuttosto chiusa in un appartamento qui nei pressi, con le tapparelle abbassate, e lì, abdicando al proprio ruolo alto di politica, ha denunciato una cosa che è nota da oltre un decennio, cioè che la parte politica che voi pretendete di rappresentare manifesta, ogni volta che le è possibile, un atto di sudditanza totale alla classe burocratica che la appoggia e alla classe intellettualeggiante e accademica a cui si ispira, e a cui è costretta a demandare i ruoli di governo che faticosamente conquista nelle elezioni, sempre e comunque. Perché voi avete scelto solamente di essere dei piccoli interpreti in questa legge, e voglio spezzare una lancia a favore dei colleghi del Centro Democratico, che convinti probabilmente di emettere un ruggito, al massimo hanno emesso un miagolio, con un voto di astensione alla fine, che forse tendeva a denunciare il disagio forte che in molti momenti si è percepito all'interno di questa Assemblea, e quello che è il vostro imbarazzo in sede di dichiarazioni finali denuncia essere quello che poi l'applicazione della legge si incaricherà di dimostrare, che questa è una legge che, per quanto sia stata…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cesare Moriconi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MORICONI CESARE (PD). Io penso che non ci dobbiamo dimenticare del passato e non ci dobbiamo dimenticare della fatica interpretativa e attuativa del vecchio Piano casa, così come non ci dobbiamo dimenticare del diavolo che si annidava nei dettagli di una legge diversa, quella che si chiamava "Piano casa", e che evidentemente raccoglieva concetti, principi, progetti e idee completamente diversi rispetto a questa. E non ci dobbiamo scandalizzare ne meravigliare del fatto che su materie di questo tipo la pensiamo diversamente. Io dichiaro il mio voto favorevole alla legge, che appunto non è il Piano casa, e lo dico con grande rispetto di quel provvedimento, che il precedente Consiglio regionale aveva adottato, democraticamente e legittimamente, approvato con il dissenso di quell'opposizione, tutto il dissenso, un forte dissenso e un convinto dissenso. Ed è evidente, quindi, che i due schieramenti la pensino diversamente su questa materia, quindi non ci dobbiamo né scandalizzare, né meravigliare, e non penso che sia un fatto ideologico né da una parte, né dall'altra; la si pensa diversamente, ce ne dovremo fare una ragione prima o poi. Questa legge, e questo è il mio modestissimo punto di vista, raggiunge un equilibrio, l'equilibrio possibile tra esigenze che sono diverse e spesso sono contrapposte, anche fortemente contrapposte tra loro su temi complessi, delicati, che riguardano lo sviluppo, riguardano la riqualificazione, riguardano la tutela dell'ambiente, temi delicati, e raggiunge un equilibrio possibile, per il mio modesto punto di vista, raggiungendo obiettivi importanti, che attengono l'obiettivo del rilancio del comparto edile, della riqualificazione del patrimonio edilizio isolano, quello possibile, e favorisce il raggiungimento di standard di efficientamento energetico più alti, molto più alti, diversamente da come pensa il collega Truzzu. Però raggiungere anche altri importanti obiettivi, di contrasto al consumo del suolo non compromesso e salvaguarda i caratteri delle aree rurali. Ecco, questa legge risolve tanto, certo non risolve tutto, ma soprattutto non compromette nulla, e prepara la discussione per il provvedimento più importante e atteso, che è la legge urbanistica, per andare fuori dalle deroghe, fuori dalla straordinarietà e fuori dalla provvisorietà, che non hanno costituito e non potranno mai costituire né gli strumenti, né la soluzione ai grandi problemi che invece attendono di essere risolti da quello strumento, non da questo strumento. E allora, questa legge, nelle more dell'approvazione della legge urbanistica, dà e darà importanti risposte alla Sardegna.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI GIUSEPPE (PD). Questa legge è stata migliorata, come giustamente ha ammesso anche l'onorevole Fasolino nel corso del suo intervento, è stata migliorata rispetto al suo ingresso in aula, e così come l'abbiamo oggi per la votazione finale. Non è un dato di poco conto questo; certo si poteva fare di più. Io sono stato uno di quelli che pubblicamente, senza nascondere il mio pensiero, ha detto cosa ne pensava, già nel corso del primo intervento in sede di discussione generale sulla legge per quanto riguarda per esempio le zone F, però io non limiterei il mio atteggiamento inizialmente critico solo al discorso delle zone F, io sono fra quelli che ritiene, ma penso tanti in quest'Aula siano d'accordo, che questa, non essendo la legge urbanistica, non è una legge dalla quale ci possiamo aspettare grandi risultati, è una legge che serve in un momento storico economico difficile per quest'Isola, serve per tenere a galla un'economia che in effetti è in grossa crisi, l'economia dell'edilizia. Però, ovviamente, tutti ci attendiamo qualcosa di importante, io per primo, dalla nuova legge urbanistica, che arriverà presto in questa aula. Ebbene, in quella sede penso che sia determinante e essenziale che davvero si presti attenzione ad alcuni temi fondamentali. Un tema, e di questo sono contento, lo devo dire, è stato già posto all'attenzione di quest'Aula e è entrato in parte in questa legge, è il discorso delle zone F, rispetto al quale questo Consiglio provinciale, la maggioranza non può non tenerne conto e non può essere distratta rispetto a un tema così importante, che va, a mio modo di vedere affrontato con un approccio diverso, nel rispetto delle opinioni di tutti, però io direi che il nocciolo della questione, il vero tema della questione riguarda il problema del mancato adeguamento in tutti questi anni dei PUC al PPR da parte dei comuni. Io sono fra quelli che ritengono che occorra lavorare principalmente su questo e che il mancato adeguamento dei PUC al PPR da parte dei comuni sia anche dovuto a delle lacune in una legge urbanistica da migliorare e anche da interventi da fare sul PPR, altrimenti ritengo che saremo punto e a capo, tra tanti anni avremo ancora queste difficoltà e credo che non avremmo fatto, a quel punto, un buon servizio alla nostra isola. Per i motivi di cui dicevo in premessa, ossia perché comunque nel complesso questa legge è stata migliorata, il mio voto sarà favorevole.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Modesto Fenu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
FENU MODESTO (Sardegna). Presidente, cercherò di essere rapido. In realtà speravo che la consigliera Zedda precisasse che la volpe che è entrata nel cavo della quercia non ero io, però non l'ha fatto e ci tengo io a precisarlo. Era per sdrammatizzare.
Questa è una legge tecnica e io speravo e mi auguravo tantissimo che restasse tale. I lavori che si sono svolti in quest'Aula hanno dimostrato di fatto l'importanza del contributo dell'opposizione, quindi non possiamo sminuire a una mera perdita di tempo gli interventi e la fattiva collaborazione che c'è stata da parte nostra nel cercare di migliorare questo testo. Voi stessi avete detto in alcune occasioni e dimostrato con emendamenti su emendamenti che voi stessi eravate i primi non convinti delle cose che avete portato in Aula, questo a dimostrazione del fatto che forse la legge doveva restare un po' di tempo in più in Commissione per essere analizzata in modo più razionale.
Lasciamo perdere per il momento, Assessore, la legittima posizione contraria che può avere l'opposizione, però io vi invito a fare una riflessione. Ascoltate le voci all'esterno di quest'Aula, gli stakeholders, i portatori di interesse. Dio mio, ce ne fosse uno che ne abbia parlato a favore! Non ce n'è neanche uno! Sono tutti preoccupati, Assessore, tutti fortemente preoccupati dell'impatto negativo che l'attuazione di questa legge così, senza correzioni - e io mi auguro che le dichiarazioni che ci sono state nella parte finale possano essere risolutive e reali -, avrà nel comparto produttivo e nell'economia dell'isola. Siamo di fronte a una Giunta di professori. Io mi sarei atteso proposte di alto livello, proposte oggettivamente accettabili da una parte e dall'altra, prive di condizionamenti ideologici, votabili e sostenibili, in quanto legge tecnica, da una parte e dall'altra di quest'Aula. Invece ancora una volta, purtroppo, ci troviamo di fronte, Assessore, a una legge - mi consenta il termine tra virgolette, non voglio essere offensivo nei confronti di nessuno, ma solo per dare l'idea - una legge tecnica "inquinata" da condizionamenti ideologici, e questo è triste. È ora di smetterla!
Assessore, io non ho fatto studi classici…
PRESIDENTE. Onorevole Fenu, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Fabrizio Anedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ANEDDA FABRIZIO (Gruppo Misto). Presidente, volevo intanto chiarire - mi spiace che sia uscito l'onorevole Tunis - che sono nella coalizione che ha vinto queste elezioni e sono in maggioranza, magari solo di lotta, non di governo, ma sono in maggioranza.
In questo mese e mezzo di discussione sul D.L. 130 sono emerse posizioni e tante osservazioni degne di attenzione, ma la valanga di emendamenti e i tanti discorsi ripetitivi li hanno resi inefficaci, discorsi ripetitivi interrotti per fortuna dalle partite di calcio e dal sabato in famiglia che hanno creato il miracolo di otto articoli in due ore. Il mio voto sarà favorevole al provvedimento per due motivi. Il primo per passare velocemente alla discussione di un vero testo urbanistico e al completamento del PPR delle zone interne per aiutare i comuni all'adeguamento dei PUC a un PPR che non cambi da un giorno all'altro e aiutare sempre i comuni a realizzare i piani particolareggiati. Secondo motivo perché non posso politicamente omologare il mio voto con il centrodestra che ha governato per cinque anni la nostra regione spacciando lo strumento Piano casa come aiuto ai cittadini e alle imprese. Il risultato è stato che molte imprese legate all'edilizia hanno cessato l'attività, altre sono strozzate dai debiti per l'invenduto. Un centrodestra che vorrebbe continuare in questa direzione quando in Europa, forse perché il metro cubo non è barattato con promesse elettorali, la tendenza è quella del risanamento e dell'efficientamento energetico, e sull'efficientamento energetico l'Europa mette a disposizione tante risorse che potrebbero essere, quelle sì, occasione di lavoro per i tanti disoccupati, per i tanti professionisti, gli artigiani e le imprese sarde.
Torno al D.L. 130 e segnalo che l'efficientamento energetico di fatto non lo si promuove. Infatti le premialità più importanti vengono date sia con un miglioramento energetico sia senza, mentre a chi riqualifica praticando un efficientamento energetico viene concesso un ulteriore premio mi sembra del 5 per cento. Sarebbe meglio, a mio avviso, concedere la premialità di cubatura, se proprio la si ritiene necessaria, solo a chi pratica l'efficientamento energetico perché in tutta Europa ristrutturare oggi vuol dire questo. In realtà sarebbe meglio concedere premi di altra natura per le ristrutturazioni e i risanamenti. Esenzione da IMU, TARI e altre tasse possono essere delle agevolazioni allettanti per le giovani coppie non interessate all'aumento di cubature, ma piuttosto a…
PRESIDENTE. Onorevole Anedda, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Un saggio, che aveva il cuore che è attento e ascolta, passando sui cadaveri dopo un po' di tempo da una battaglia disse: "Ubi silentium faciunt ibi pacem appellant". Se è questo l'intervento risolutore che, mi perdonerà se lo chiamo Beria, perché Suslov è andato via da quest'Aula, ma per somiglianza, l'onorevole di Quartu, se questo è il concetto base che porta a compimento un'azione politica, io dico che proprio è la contraddizione di democrazia. Lo stesso Gramsci, che ha fondato il Partito comunista ma non era comunista, e quando avrò occasione lo dimostrerò e lo dirò, non è mai arrivato a posizioni che solo la Terza Internazionale comunista poteva decidere sulla pelle e sull'afflato degli altri. Quindi vorrei che qualcuno meditasse, anche l'onorevole Pinna, che con la sua gentilezza ritiene di dover contingentare i tempi. Io le ricordo una cosa semplicemente. Questa legge, che era iniziata con una presentazione fatta come proposta dall'Assessore in Commissione, è stata stravolta in una sottocommissione, dove si è fatto ideologismo e basta, ed è grazie al parlare e al lungo tenervi in aula per farvi capire, in una cervice, soprattutto a quelli che si sono arroccati in certe posizioni, gli errori che facevate e imponevate alla gente fuori e che continuerete comunque a imporre, ma è ben lontano dal detto di Voltaire "non condivido la tua posizione, ma sono pronto a dare la mia vita anche affinché tu la esprima", lontano da qui, da un punto di democrazia certi pensieri perché è bene che siano relegati altrove e fuori da questi spazi che dovrebbero segnalare la rappresentanza del popolo sardo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (PD), relatore di maggioranza. Presidente, intanto per esprimere il parere convintamente favorevole a questa proposta di legge. Io, al contrario di molti altri, non solo perché ero relatore di maggioranza, credo di dover ringraziare tutta la minoranza. Lo faccio per il lavoro che hanno fatto in Commissione e lo faccio anche per il lavoro che hanno fatto in Aula, non dimenticandomi quello che ho fatto io, quello che ha fatto il centrosinistra nella passata legislatura quando si trattava di discutere temi come questo. Sono anche convinto che sono un parlamentarista convinto, che la Giunta propone, la Commissione istruisce e l'Aula approva, ma portare i disegni di legge in Aula non significa portarli qui per alzare la mano, significa aprire una discussione, fare proposte migliorative e se l'intero Consiglio, la maggioranza del Consiglio regionale le ritiene opportune le approva. Quindi i meriti non sono tutti, consentitemelo, della minoranza, ma io credo che il Consiglio abbia fatto un buon lavoro nel migliorare la proposta di legge.
Io non entro nel merito delle norme, avremo altri momenti per discutere e approfondire le norme approvate, dico solo che molte delle critiche, spesso anche strumentali, qui dentro e anche all'esterno nei confronti di questo disegno di legge quando avremo modo tutti quanti di leggere la legge nella sua stesura finale, credo che molte critiche verranno meno. Sono state usate nel dibattito, ma anche stamattina, argomentazioni, non è una legge assolutamente contro i cittadini, non ci vogliamo così male come maggioranza, come centrosinistra. Noi i problemi dei cittadini, consentitemi, li conosciamo quanto voi, non voglio dire di più di voi, ma viviamo in mezzo alla gente almeno quanto voi e conosciamo tutti i problemi che i cittadini sardi hanno.
Sta finendo il tempo, devo intervenire velocemente. Due risposte, una al collega Pietro Pittalis: sull'articolo 112 del PPR, sull'eolico, non è che abbiamo cambiato idea, c'è una sentenza della Corte costituzionale e lei mi insegna che siamo necessariamente obbligati ad uniformarci. Sulla legge regionale sul golf l'abbiamo avversata, penso che nessuno di voi pensasse che noi potessimo confermare una legge come quella che non ha prodotto nulla, e nulla poteva produrre perché chi vuol fare campi da golf lo fa con risorse proprie. In ultimo io credo, onorevole Zedda, che noi ci siamo presentati a viso aperto in campagna elettorale, l'abbiamo fatto dicendo che avremo revocato il PPS, che avremmo cambiato...
PRESIDENTE. Onorevole Solinas, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Desini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DESINI ROBERTO (Centro Democratico). Presidente, dopo un mese di lavoro o pseudo lavoro ci accingiamo ad approvare questa legge sull'edilizia che, come ha detto qualche collega, ha creato molte aspettative, ha creato un dibattito molto importante sia all'interno di questo Consiglio regionale, ma anche all'interno della stessa maggioranza e anche nell'opinione pubblica. Io ero tra quelli che aveva condiviso positivamente e votato favorevolmente l'ordine del giorno secondo il quale sulla proposta fatta dall'assessore Erriu avremmo approvato la nuova legge entro il mese di dicembre. Con grande dispiacere e rammarico, purtroppo, non abbiamo tenuto fede a quell'impegno e forse - lo dico con estrema chiarezza e per onestà intellettuale - avremmo fatto meglio a prorogare il piano casa esistente. Lo dico perché qualora non lo dovessi dire non sarei a posto con la mia coscienza perché forse, l'ho detto anche in altre occasioni così come il nostro partito ha fatto presente, c'erano alcune tematiche che avrebbero necessitato un maggior approfondimento, un maggior coinvolgimento e soprattutto, lo dico anche in qualità di amministratore locale, ci sarebbe dovuto essere un maggior coinvolgimento da parte degli enti locali.
Vorrei tranquillizzare la mia maggioranza, l'Assessore, la Giunta e la coalizione che il sottoscritto e la collega Busia voteremo a favore di questo provvedimento, ma votiamo a favore perché siamo parte integrante di questa coalizione, ma contestualmente vogliamo dire alla stessa che per leggi così importanti non si possono affrontare discussioni in quest'Aula, bisogna fare dei lavori propedeutici all'approvazione della stessa. Anche perché ricordo che per quanto riguarda la discussione sull'agro su 3 ettari e per quanto riguarda gli incrementi volumetrici delle strutture ricettive che abbiamo rimandato alla legge urbanistica, abbiamo una posizione molto chiara e per spirito di maggioranza abbiamo sostenuto l'indicazione della maggioranza stessa. Però è anche vero, qui lo dico a tutta la maggioranza, che la prossima legge urbanistica dovremo avere un approccio completamente diverso...
PRESIDENTE. Onorevole Desini, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CARTA ANGELO (PSd'Az). Presidente, per annunciare il voto contrario alla legge che stiamo andando a esitare. Un voto contrario che naturalmente, come sempre il voto contrario e il voto favorevole, avranno il responso nel tempo in base all'applicazione che di questa legge se ne farà, in base alle risposte che nella sua utilizzazione la gente, i comuni, gli imprenditori e i cittadini riusciranno ad avere. Solo il tempo potrà dirci se questa legge è quella che effettivamente la maggioranza ritiene che essa possa essere, oppure è quella che la minoranza in questo mese (non un mese e mezzo, onorevole Anedda) ha cercato di dimostrare. Un mese nel quale stare in Consiglio è servito, è servito a tutti. È servito molto anche alla maggioranza perché comunque all'interno della maggioranza stessa, come anche l'ultimo intervento ha dimostrato, c'era necessità di discutere, di confrontarsi, di approfondire, di conoscere meglio gli argomenti e di capire qual era una linea comune da portare avanti. Un mese nel quale credo che non si sia perso tempo, però alcuni interventi hanno fatto quasi immaginare che il Titanic nel quale la Sardegna si trova sia responsabilità degli interventi che si sono succeduti in quest'Aula e che non si riesce a trovare una via d'uscita che non il naufragio. Se servisse a migliorare le sorti della Sardegna modificare il Regolamento di funzionamento di questo Consiglio credo che tutti saremmo pronti ad approvarlo subito, a tagliarci tutti i tempi di intervento e avremmo così la coscienza a posto. Credo non sia così e credo che invece il vero problema che oggi la Sardegna sta affrontando è quello che oggi riportano i giornali: è necessaria un'accelerata immediata dell'azione di Governo, non dipende dal numero e dal tempo degli interventi della minoranza in Consiglio regionale se la Sardegna va male o va bene, se trova una speranza oppure non ce l'ha, dipende dall'azione di Governo. E questa accelerata non serve averla e non aiuta ad averla certamente modificare il Regolamento consiliare che mi sembra veramente una battuta fuori luogo, inutile e totalmente non condivisibile.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (SEL). Presidente, noi vorremmo avere un atteggiamento più che laico religioso rispetto alla prossima legge che dovrà andare in Aula al più presto, perché questo è l'impegno, mi riferisco alla legge sull'urbanistica. Considerando anche che in questo mese, mese e mezzo, l'abbiamo vissuto in contemporanea alla liturgia della passione che oggi ha il suo epilogo, non sono bastati tre giorni per la resurrezione, ma oggi sicuramente arriveremo alla sintesi, al punto di caduta di questa legge, non può essere questa la legge che può dirimere i problemi dello sviluppo della Sardegna e lo sapete bene voi come lo sappiamo bene noi, però ho apprezzato molto gli interventi degli amici dell'opposizione che hanno detto che grazie alla loro costanza in Aula soprattutto sono riusciti a migliorare questa legge, quindi qualcosa di buono questa legge vuol dire che nel merito ce l'ha. E comunque l'abbiamo detto noi da prima che si poteva fare di più e non è stato fatto. Però noi abbiamo la speranza che è più di una speranza che la legge sull'urbanistica possa davvero poi invece segnare quel punto che potrà dare poi un input di sviluppo alla Sardegna. Perché noi crediamo che sino ad ora quello che deve essere definito come contesto ambientale, paesaggistico dell'isola è stato aggredito più volte da scelte politiche avventate e scellerate e questo noi vogliamo che non si ripeta. E comunque anch'io vorrei tranquillizzare la maggioranza, noi non andiamo nelle stanze chiuse con le tapparelle abbassate a parlare di futuro e di presente della Sardegna, noi abbiamo una nostra idea che può rimanere solo nostra ma è la nostra e non può essere tirata per la giacchetta, i rappresentanti di quell'idea da chicchessia e credo che l'abbiamo dimostrato nei nostri interventi, nei nostri atteggiamenti. Noi di certo sappiamo che facciamo e siamo organicamente dentro questa maggioranza, molte volte non si può condividere tutto perché sarebbe deleterio se questo avvenisse, però crediamo che poi siamo dentro quell'idea che noi abbiamo cercato di rappresentare quando ci siamo proposti agli elettori della Sardegna. E questa legge nel piccolo comincia a dare un segnale a quello che dicevo prima, a quello che poi la legge urbanistica dovrà rappresentare probabilmente con maggior coinvolgimento di tutte le parti politiche anche della maggioranza perché non abbiamo difficoltà a dire che...
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Siamo finalmente giunti alla conclusione della discussione in merito al decreto legge numero 130 che dovrebbe normare la gestione del patrimonio ed interventi edilizi. Il testo presentato seguiva un'esplicita volontà limitativa nei confronti degli interventi strutturali, miglioramento, semplificazione, riordino dei patrimoni edilizi sono stati volutamente intesi in questo testo come sinonimi di limite agli interventi di adeguamento per le strutture abitative e produttive sarde ignorando in modo esemplare quei principi che utilizzano la vita e le attività umane tra cui l'edilizia verso un'espansione controllata che agevoli quindi le esigenze attuali che generi reddito senza alterare o peggiorare il patrimonio naturale di un'area. Il DL numero 130 così configurato è un vero attacco all'economia sarda in quanto colpisce duramente i settori trainanti che attendono da troppo tempo risposte come l'edilizia e il suo vastissimo indotto, il turismo, gli insediamenti manufatturieri, i servizi, ma ahimè probabilmente perché a me è molto cara, l'agricoltura alla quale è stato definitivamente dato un colpo mortale. Lo ha detto in queste settimane la Confindustria, l'ha detto l'ANCI, le associazioni di categoria che accusano questo disegno di legge di essere peggiorativo e soprattutto dannoso per l'economia sarda. La vostra visione centrata esclusivamente sulle limitazioni e i vincoli non vi ha permesso di guardare al futuro. Non sono bastati i nostri 800 emendamenti, non sono bastate le nostre serate e nottate all'interno di quest'Aula, non è bastato un mese e più per cercare di farvi ragionare, ahimè per dire la verità alcuni emendamenti sono passati con la condivisione di alcuni di voi che riconosco anche qui come ha fatto correttamente il collega Solinas per pochi, per alcuni una certa apertura anche a poter ragionare insieme. Però si è tentato di migliorare e di adeguare il testo normativo a quelli che sono i bisogni dei nostri concittadini che si sentono beffati da una norma ingiusta e vergognosa. Ci teniamo a ribadire che per tutti noi l'ambiente e il paesaggio sono le risorse che meritano una salvaguardia prioritaria in particolare in Sardegna il cui elevato pregio naturalistico rappresenta il primo prodotto da esportare grazie al turismo. E' pur vero che per renderlo fruibile sono necessari servizi e strutture che riescano a soddisfare le esigenze di chi visita i nostri luoghi e di chi certo questa legge ignora totalmente questi aspetti per inseguire un'ideologia morta che crea solo danni per la nostra economia. Voto contrario alla legge.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO (PD). Innanzitutto per annunciare il voto favorevole mio e del Gruppo del Partito democratico e per ricordare ai colleghi che qua non stiamo discutendo in una seduta di psicoterapia né siamo in un luogo in cui si raccontano le favole oltretutto fuori tema, siamo qui per votare una legge che è questa sull'edilizia, il DL numero 130 che noi abbiamo detto subito essere un testo che accompagna il passaggio tra il vecchio piano casa e la legge sull'urbanistica che stiamo per portare in Aula e abbiamo annunciato di avere l'intenzione di farlo entro l'anno. Questo è l'obiettivo e questo è il lavoro, tuttavia noi abbiamo approvato una legge che è molto migliore del Piano casa, il Piano casa è una legge temporanea, provvisoria che di anno in anno doveva essere reiterata, ripetuta che non ha prodotto chissà quali risultati sperati perché siccome vi piace tanto raccontare i risultati e i dati di cui in molti interventi hanno parlato, il collega adesso che è intervenuto Rubiu ha detto: "E' una legge disastrosa, straordinariamente pericolosa, una cosa incredibile", chissà di che cosa stiamo parlando forse ha letto un altro testo, non quello che ho letto io però i risultati dal 2009 al 2012 di ore lavorate nell'edilizia sono meno 47 per cento, dal 2009 al 2013 24.100 addetti in meno ovvero il 36 per cento dei lavoratori dell'edilizia ha perso il posto di lavoro. Naturalmente questo non è certamente causa del Piano casa, anzi il Piano casa può aver dato una mano a cercare di attenuare i dati disastrosi dei cinque anni di governo Cappellacci però questa è la storia di chi ha ereditato una situazione complicata e allora abbiamo provato a fare un provvedimento nel quale abbiamo scritto delle cose, io credo importanti ad esempio quello di dare più ruolo ai comuni, dire che i comuni si devono dotare di un piano urbanistico comunale cosa che è stata impedita negli anni passati, che si devono dotare di un piano particolareggiato, cosa che è stata impedita negli anni passati anche attraverso l'erogazione di risorse per poterli finanziare. Abbiamo detto che vogliamo contribuire al miglioramento energetico, dovrebbe essere una cosa normale invece in Sardegna siamo ancora nelle condizioni di dover intervenire dando cubatura per dare miglioramento energetico. Abbiamo snellito le procedure, siamo intervenuti sull'edilizia libera, gli interventi di incremento volumetrico nelle zone A, nelle zone B, nelle zone C, nelle zone D, nelle zone E, nelle zone G. Lo abbiamo fatto naturalmente con delle norme che tengono conto del patrimonio che noi abbiamo in Sardegna, delle risorse straordinarie che ha questa nostra Isola e che vogliamo tutelare con dei capisaldi, non vogliamo intervenire nei 300 metri l'abbiamo detto a viso aperto, sui 300 metri non vogliamo intervenire così come abbiamo detto che sull'agro vogliamo fare una norma di salvaguardia adesso per intervenire dopo e trasferire ai comuni attraverso i piani particolareggiati la possibilità di decidere nei loro agri che cosa si può fare.
Anche il frazionamento, dopo lo faremo con una legge organica...
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Alcuni colleghi della maggioranza si sono esercitati in una sorta di iperbole per giustificare il loro voto a favore, alcuni invece hanno puntato il dito sul ruolo dell'opposizione. A questi colleghi io voglio ricordare che se è vero un dato innegabile che nel confronto tra i due Presidenti ha prevalso il leader del centrosinistra, tra i partiti, ricordatevelo bene, i partiti del centrodestra sono risultati maggioritari per numero di voti rispetto a tutti i partiti del centrosinistra.
Quindi noi non siamo qui per fare da spettatori, siamo qui perché rappresentiamo anche nel voto la maggioranza dei sardi, tenetelo bene in testa, o quanto meno riducete e fate ridurre la presunzione di qualcuno che siede nei banchi della maggioranza di rappresentare tutti i sardi perché non è così. E allora, vedete, con questa legge voi avete perso una grande occasione, avete perso l'occasione semmai di rilanciare un settore, quello gravemente penalizzato come quello edilizio, che poi è un settore fatto di piccoli artigiani, che rappresenta la stragrande maggioranza del tessuto imprenditoriale e produttivo della nostra Isola. Avete perso un'occasione per dare una risposta seria ai bisogni dei sardi, e vi siete ancora una volta cimentati in una sorta di rinvio ad altra legge urbanistica, come avete fatto qualche mese fa anche con la Sanità. Avete cioè fatto un'operazione di annuncio sapendo, come è emerso anche oggi, che questa legge secondo voi non serve a nulla, no serve a qualcosa eccome, serve a creare un danno, serve a creare una mole di contenziosi, serve cioè a creare ulteriormente confusione in un settore nel quale invece ci sarebbe stata la necessità di regole certe. Poi non lamentiamoci se succede quello che sta succedendo a Fiume Santo dove…
(Interruzione)
PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, onorevole Cocco, grazie!
Ha domandato di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Ne ha facoltà.
ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Presidente, la Giunta ed io personalmente abbiamo avvertito da subito la difficoltà di raggiungere un compromesso, un equilibrio tra le tante richieste, le tante esigenze che emergevano nel contesto civile, la necessità di conciliare pretese divergenti attraverso concessioni reciproche alla ricerca di un punto di equilibrio in presenza di esigenze di tutela e salvaguardia, esigenze di sviluppo economico, coordinamento tra situazioni riguardanti i diversi enti, con un impianto normativo vecchio, la necessità di conciliare il contrasto ad un disordine urbanistico sempre presente senza bloccare l'edilizia, ci ha portato ad una soluzione io credo la migliore possibile in un contesto come questo. Devo dire che non ci sono interessi moderati, non ci sono valori moderati, ma ci deve essere la necessità di un'azione politica decisa che è quella che noi abbiamo cercato di esercitare, di moderare il conflitto e lo scontro, e di orientare positivamente le energie di questo conflitto e di questo scontro alla ricerca di una composizione di questi interessi, alla ricerca di interesse generale e di un bene comune, che è quello che abbiamo cercato di perseguire con una legge equilibrata, che vuole dare risposte in modo equilibrato, non propendendone né nei confronti di coloro che ci criticano o hanno criticato l'impostazione per determinati motivi, né quelli che la criticano per motivi opposti. C'è una frase di Seneca che dice che: "Senza un avversario la virtù marcisce", noi abbiamo cercato di esercitare queste virtù, e devo dare atto in modo particolare all'opposizione, che è quella che ha numericamente per quantità di interventi dato un pungolo, un supporto, io ho cercato nei limiti del possibile, quando ritenevo ragionevole la proposta, è capitato in più di una circostanza, di esercitare questa nostra virtù con il massimo dell'apertura e della condivisione, mi auguro che il risultato, è qui l'applicazione pratica sarà il giudice che darà la risposta positiva o negativa, di aver raggiunto l'obiettivo che tanti sardi si aspettano.
PRESIDENTE. Grazie. Non ho altri iscritti per dichiarazione di voto sulla votazione finale. Ricordo che la Commissione V è anticipata questo pomeriggio alle ore 16 e 30.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Presidente, rassicuro i colleghi, non è assolutamente per bloccare questa legge che stiamo andando ad approvare, ma colgo l'occasione che c'è il Presidente Pigliaru per manifestare una forte preoccupazione di tutto il nostro gruppo in ordine alle notizie, e invito proprio il Presidente a voler prendere in mano la questione che riguarda la possibilità di trasferire nella nostra isola una parte degli immigrati, del problema che ha riguardato e che riguarderà tutta l'Italia, ma soprattutto lo sbarco che c'è stato di primo mattino, oltre gli 82 della petroliera che sono già ben noti, io le sto parlando di un altro gruppo che dovrebbe arrivare in Sardegna e sono state appena allertate le ASL. La nostra Regione momentaneamente non è in grado di accogliere, senza avere un piano preciso e senza soprattutto avere l'aiuto necessario, Presidente, quindi io le chiedo di volersi informare velocemente.
PRESIDENTE. Grazie onorevole Zedda, ovviamente non era un intervento in merito ai lavori, perché non è in merito ai lavori.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 130.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Unali - Usula - Zedda Paolo.
Rispondono no i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Dedoni - Fasolino - Fenu - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Zedda Alessandra.
Si è astenuto il Presidente Ganau.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 52
votanti 51
astenuti 1
maggioranza 26
favorevoli 33
contrari 18
(Il Consiglio approva).
La seduta è tolta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio.
La seduta è tolta alle ore 13 e 53.
Allegati seduta
esto dell'interrogazione annunziata in apertura di seduta
Interrogazione Carta, con richiesta di risposta scritta, sulla gestione del servizio di irrigazione erogato dal Consorzio di bonifica della Sardegna centrale.
Il sottoscritto,
premesso che:
- il Consorzio di bonifica della Sardegna centrale è "Ente pubblico al servizio dei consorziati per la valorizzazione del territorio in rapporto di collaborazione operativa con gli enti locali del relativo comprensorio";
- è stato istituito con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 380/SG del 29 dicembre 1975;
- i compiti, le funzioni e le attività del consorzio sono disciplinati dalla legge regionale 23 maggio 2008, n. 8 (Legge quadro in materia di consorzi di bonifica);
- l'articolo 1 della legge regionale n. 8 del 2008 indica le finalità dei consorzi individuandoli come strumento ai fini dello sviluppo di una agricoltura moderna e razionale e, attraverso i consorzi medesimi, si attua la razionale utilizzazione delle risorse idriche per uso agricolo ad un costo compatibile con l'economia agricola regionale (articolo 1, comma 1 della legge regionale n. 8 del 2008);
- i fondi necessari per la realizzazione delle funzioni previste all'articolo 2 della legge regionale n. 8 del 2008, ai sensi dell'articolo 5, comma 1, lettera a), della citata legge sono reperiti anche con i contributi dei consorziati come definiti all'articolo 9 della medesima legge;
- l'articolo 9, comma 3 della legge regionale n. 8 del 2008 prevede che i consorziati contribuiscono alle spese di distribuzione dell'acqua in base alla quantità utilizzata;
- la Cooperativa Rinascita agraria di Dorgali si trova ad affrontare un costo per il consumo idrico assai oneroso, irrazionale e del tutto spropositato rispetto a quanto previsto dal citato articolo 9, comma 3, della legge regionale n. 8 del 2008;
- infatti, alla Cooperativa viene addebitato annualmente un costo fisso pari a euro 5.924 che prescinde dal consumo idrico effettivo in quanto è calcolato unicamente sulla base degli ettari coltivati a vigneto, pari a 98,737;
- fino al 2012, sempre in modo irrazionale e vessatorio, il Consorzio addebitava alla citata Cooperativa Rinascita ulteriori euro 8.862,24 calcolati non sull'effettivo consumo di acqua ma sull'estensione della parte del vigneto dotata di impianto di irrigazione: prescindendo quindi dall'erogazione o meno dell'acqua;
- a fronte di tali richieste la Cooperativa è stata costretta a chiedere il sigillo dei bocchettoni di uscita dell'acqua e ad approvvigionarsi con altri mezzi;
- con questo metodo il Consorzio di bonifica è riuscito nell'impresa titanica di accumulare al 31 dicembre 2011 un "credito" verso la Cooperativa Rinascita agraria di ben euro 74.557,83;
considerato che:
- questa vicenda è paradossale viste le finalità della legge quadro mirate allo sviluppo di una agricoltura moderna e razionale;
- il Consorzio è più un ostacolo che uno strumento per lo sviluppo dell'agricoltura;
- nella vicenda qui descritta, infatti, il Consorzio rappresenta la causa del fallimento di un'azienda che da esso doveva trarre il sostegno per la propria attività e non il contrario come invece è avvenuto;
preso atto che dal sito del Consorzio non è possibile verificare né il piano di classifica che dovrebbe adottare annualmente ai sensi dell'articolo 32 della legge regionale n. 8 del 2008, né il tributo di bonifica, né il piano di riparto, né il calcolo del tributo;
ritenuto che:
- vi siano nel comportamento del Consorzio atti non conformi allo spirito della citata legge regionale n. 8 del 2008, nonché omissioni rispetto agli obblighi di legge sulla trasparenza degli atti che possano consentire una visione completa e tempestiva da parte dei soggetti obbligati;
- sia necessario un intervento chiarificatore da parte dell'Assessore competente,
chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per conoscere:
1) se sia a conoscenza della situazione descritta in premessa;
2) se ritenga che le finalità previste in legge siano effettivamente raggiunte nel caso in esame;
3) se si, come possa ritenersi utile allo sviluppo di "una agricoltura moderna e razionale" l'aver portato al fallimento un'impresa che di fatto già esercitava "un'attività agricola moderna e razionale" inserita all'interno di una filiera produttiva come quella dell'uva che trova a Dorgali una realtà importante;
4) se no, quali interventi intenda porre in essere per modificare quanto il Consorzio ha messo in atto e salvare una società come la Cooperativa Rinascita agraria che dopo quanto detto può a ben ragione definirsi non più rinata, ma morta. (346)